giovedì 19 gennaio 2012

comune di Laives 8

venerdì, 09 dicembre 2011



«Basta camion in Via Kennedy»
Tante le proposte dei commercianti per riqualificare l’intera zona


PAOLO TAGLIENTE

LAIVES. Parola d’ordine: vivibilità. Laives la chiede da sempre, ma ora, con la circonvallazione sempre più vicina al completamento e la conseguente opportunità di rivalorizzare via Kennedy, la richiesta si fa sempre più forte. Ma se l’obbiettivo è comune, molteplici e spesso discordanti sono le proposte che secondo i commercianti l’amministrazione dovrebbe attuare per raggiungerlo. Anzi, a dire il vero, una cosa che li unisce c’è: deviare tutti i camion fuori dal centro, far sparire quei colossi che ad ogni passaggio fanno tremare vetri e vetrine, sollevando nuvole di polvere e gas di scarico. Oltre a questo, cosa si potrà fare quando la nuova arteria stradale devierà il grosso del traffico - ora stimato in 21 mila veicoli al giorno - per far riviveree la via principale di Laives? «Ci vorrebbero più attraversamenti pedonali - spiega Marco Cleva del negozio Robe di Kappa - perché ora sono due e distanti l’uno dall’ altro: non è certo la situazione ideale per i pedoni, soprattutto per le persone anziane. Ma al di là di tutto la cosa più importante è che al momento di fare delle scelte l’amministrazione coinvolga la gente di Laives. Ma un ruolo devono averlo anche i commercianti che, a mio parere, dovrebbero essere più uniti e propositivi, organizzando iniziative e appuntamenti che invoglino i potenziali clienti a venire qui».
 Anche Brigitte Curti di Hobbyladen è convinta che serva almeno un attraversamento in più, in particolare in prossimità della banca e della scuola. «Ma ciò che servirebbe di più è un parcheggio interrato, una struttura dove magari poter lasciare l’auto gratis per la prima ora così. Ora, qui in centro parcheggi non ce ne sono e quando non sono disponibili gli spazi del supermercato Despar è un disastro». Ma Brigitte ha anche un altro consiglio: «Sarebbe bello - spiega - se carreggiata stradale e marciapiede fossero portati su un unico piano così da dare davvero l’idea di piazza su cui passeggiare tranquillamente. Una soluzione che non impedirebbe di realizzare dei dossi rallentatori per le auto». Ma tra i commercianti c’è anche chi non vorrebbe affatto nuovi dossi perché non farebbero altro che obbligare gli automobilisti a rallentare o addirittura a fermarsi, facendo aumentare l’inquinamento. E c’è chi crede che ci sia poco da fare perché «il paese è impostato male» e che i parcheggi non siano un problema. Via Andreas Hofer e altre zone, sempre secondo questi operatori commerciali, garantirebbero, infatti, spazi a sufficienza. La rinascita di via Kennedy passa attraverso iniziative o manifestazioni che attraggano clienti e che, non di rado, implichino la chiusura della stessa strada così da mettere a proprio i pedoni. Contraria ad un unico piano strada/marciapiede Gerda Bachmann di «Mary Classic»: «Fornirebbe a molti la scusa per lasciare la macchina ovunque. Servono parcheggi più vicini, invece, perché quelli vicini al comune sono forse troppo lontani per chi fa spese e poi deve ritornare alla macchina con le borse». La posizione di Tonino Gencarelli, titolare del Bar H, commerciante e consigliere comunale, è drastica: «Serve una piazza, servono parcheggi e serve del verde - commenta in veste di commerciante per poi attaccare subito, vestendo ovviamente i panni di consigliere - ma questa giunta getta soldi in consulenze inutili e non è in grado di elaborare progetti validi».
 «Via Kennedy va resa il più possibile pedonale»: ne è fermanete convinta Emanuela Fusaro, responsabile del negozio equo e solidale «Altro Mercato». «Sarebbe bello - spiega - trasformare la via in un luogo per famiglie e bambini, un luogo dove passeggiare e fare acquisti. Un po’ come i portici a Bolzano. Portare strada e marciapiedi sullo stesso piano darebbe davvero l’idea di piazza. I parcheggi dovrebbero restare nelle immediate vicinanze della via, ma non certo nel mezzo. Sarebbe auspicabile, invece, che aumentasse l’offerta dei negozi (speranza condivisa da alcune clienti in negozio, ndr) così da non rendere necessarie trasferte nel capoluogo».
Alto Adige 9-12-11
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venerdì, 09 dicembre 2011



Tutela insiemi, gravi ritardi

BRUNO CANALI
LAIVES. Nel 2004 la Provincia approvò i criteri per la tutela degli insiemi. Da quel momento i comuni avevano due anni per procedere con l’approvazione dei rispettivi elenchi. Laives invece deve ancora approvare questo elenco (pronto da oltre un anno) in consiglio comunale.
 La questione - dopo mesi di oblìo - è tornata polemicamente di attualità in seguito alla presentazione del piano di attuazione per il complesso Gutleben di via Marconi. Si tratta di uno degli insiemi contenuti nell’elenco predisposto, ancora per la passata amministrazione comunale, dall’architetto Peter Costantini con l’archeologo Alberto Alberti. Il proprietario vuole procedere con la trasformazione in appartamenti della grande cubatura relativa al Gutleben (18.700 metri cubi) abbattendo gran parte dell’esistente. La polemica, ancora in atto a livello politico, è tra chi, in maggioranza, sarebbe orientato a dare via libera al piano e chi invece intende frenarlo per attendere che la tutela degli insiemi diventi operativa.
 Che vi fosse un braccio di ferro in atto all’interno della stessa maggioranza si è capito anche recentemente, con il ritiro del piano di attuazione del Gutleben in consiglio comunale, nonostante le minacce di azioni legali per presunti danni da ritardo nella decisione. Anche tra commissioni non vi è stata visione unitaria: quella edilizia ha dato parere favorevole, quella urbanistica invece ha respinto il piano.
 E la genesi di tutto è proprio nella mancata approvazione del piano per la tutela degli insiemi, piano in cui sono contenute le indicazioni necessarie affinché il consiglio comunale fissi dei paletti per la salvaguardia di parte dell’architettura che caratterizza il vecchio complesso affacciato su via Marconi. A tutt’oggi quindi, sul Gutleben non vi è alcuna prescrizione di tutela e quindi formalmente il proprietario dovrebbe poter abbattere ciò che ritiene opportuno, ovviamente nel rispetto delle prescrizioni urbanistiche per la zona e con la concessione edilizia in mano.
 «Da più di due anni stiamo lavorando al piano di attuazione del Gutleben - aveva dichiarato in consiglio comunale l’architetto Renzo Gennaro - una prassi pesante da sopportare vista la sequela di richieste di modifiche che ci hanno chiesto per accontentare varie esigenze. L’interesse dei proprietari è di realizzare nuovi alloggi e nessuno spazio per il terziario. Il piano salva anche un arco che si affaccia sulla via Marconi e tiene la facciata “pulita” come è oggi: non si capisce questa situazione di stallo».
 Ciò che vale per il Gutleben - è il caso di ricordarlo - vale anche per tutti gli altre zone inserite negli insiemi.
Alto Adige 9-12-11
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giovedì, 08 dicembre 2011



Stop ai Tir, forse è l’ultimo anno

LAIVES. Per il dodicesimo anno consecutivo è stata prorogata l’ordinanza che vieta il transito dei mezzi pesanti dentro la città di Laives durante le ore notturne e di primo mattino, dalle 22 alle 5 e dalle 7 alle 9. A controllare che venga rispettata sono chiamati i vigili urbani, i quali periodicamente verificano che non si trasgredisca. Naturalmente non si può nemmeno più parlare di prevenzione e informazione, dopo 12 anni nei quali l’ordinanza è operativa e così i camionisti che cercano di passare comunque vengono inesorabilmente multati...
 «Direi che i conducenti della nostra regione sono oramai a conoscenza dell’ordinanza e sostanzialmente la rispettano - dice il comandante della polizia municipale di Laives, Sergio Codato - mentre può invece capitare talvolta che qualcuno, arrivando da molto lontano, non conosca effettivamente l’esistenza dell’ordinanza, ma oramai sono pochi casi».
 Secondo le previsioni, questa potrebbe anche essere l’ultima ordinanza del genere: a fine 2012 infatti si prevede l’apertura al traffico della variante in galleria e così ci sarà finalmente un’alternativa per il traffico di transito e per i mezzi pesanti in particolare, un’alternativa che dovrebbe permettere al Comune di installare apposita segnaletica per impedire - questa volta a tutte le ore del giorno e della notte - il passaggio dei mezzi pesanti in città, fatti salvi esclusivamente quelli che saranno in grado di giustificare la loro presenza dentro i confini cittadini con una destinazione di carico e scarico ben documentata.
 Un anno ancora quindi, durante il quale i controlli dei vigili alla periferia della città continueranno. Dal 2013 le cose dovrebbero definitivamente cambiare. (b.c.)
Alto Adige 8-12-11
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giovedì, 08 dicembre 2011



giovedì, 08 dicembre 2011



Domus Meridiana, opposizioni attente alla gestione

LAIVES. Per la gestione del centro di degenza Domus Meridiana, l’amministrazione comunale di Laives ha in progetto di istituire «un’azienda per la gestione dei servizi sociali (Apsp) secondo la legge regionale». La si rintraccia nell’accordo programmatico firmato di recente dai gruppi di maggioranza e in merito a questa volontà - della quale si accenna da tempo - da parte dei gruppo di opposizione vi è attesa e massima attenzione. Il timore è che in questo modo la giunta possa “creare” l’ennesimo posto di sottogoverno, nella figura dell’eventuale direttore stipendiato di un (per ora ipotetico) consiglio di amministrazione alla Domus Meridiana. La questione era venuta a galla durante la crisi politica recente, quando erano stati offerti a eventuali sostenitori della maggioranza, oltre al posto di assessore (andato all’Udc) anche eventuali posti di sottogoverno. «Sarebbe il colmo - dicono alcuni rappresentanti di opposizione - “inventarsi” un posto stipendiato per qualche “trombato” della politica, quando ai cittadini si chiedono sacrifici».
 DOMUS. Associazione Avulss e Domus Meridiana propongono un mercatino natalizio nella sede di via Sottomonte. Apre oggi alle 9 e proporrà oggetti realizzati dagli ospiti della lungodegenti. Nell’atrio inoltre c’è un bel presepe animato, opera di Franco Piccin e prossimamente è prevista la visita di vari cori. (b.c.)
Alto Adige 8-12-11
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mercoledì, 07 dicembre 2011

Campo sul Puc: «Coinvolgiamo di più gli esperti» 

 LAIVES. Per superare le difficoltà tecniche e organizzative che caratterizzano il settore urbanistico comunale e frenano l’iter relativo al nuovo Puc, il consigliere comunale Mirko Campo (Pd) ha una proposta. «L’ultima volta che abbiamo incontrato i professionisti incaricati - dice - gli stessi si erano proposti per stabilire un calendario e per assumersi più compiti. Questo potrebbe supplire ai problemi che si profilano all’ufficio comunale urbanistica, dove sappiamo che qualche figura di rilievo sta per andarsene. Io faccio parte del gruppo di lavoro che segue la rielaborazione del Puc e della commissione urbanistica e penso che il maggior supporto da parte dei progettisti potrebbe essere di sostegno nel delicato lavoro propedeutico al nuovo piano urbanistico».
 Campo inoltre auspica un maggior coinvolgimento in questa fase di tutto il consiglio comunale, opposizioni comprese, perché è strategicamente importante. «Come Pd abbiamo dato ampia disponibilità in tal senso - ricorda Campo - anche perché i tecnici incaricati dialoghino con i privati per concertare le soluzioni urbanistiche migliori, cosicché al tavolo di lavoro per il Puc arrivino indicazioni concrete sulle quali ragionare». (b.c.)

Alto Adige 7-12-11
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mercoledì, 07 dicembre 2011




Alto Adige 7-12-11
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martedì, 06 dicembre 2011



9 dicembre 2011 - chiusura uffici comunali amministrativi - i servizi demografici e il cantiere comunale saranno aperti al pubblico.



Nella giornata di venerdí 9 dicembre 2011 gli uffici comunali amministrativi sono chiusi al pubblico.
I servizi demografici  ed il cantiere comunale saranno aperti venerdí  9 e sabato 10 dicembre 2011 con il consueto orario per il pubblico.
Comunicato Comune di Laives
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martedì, 06 dicembre 2011



Puc, mozione per accelerare

BRUNO CANALI
LAIVES. Scaduto il piano urbanistico comunale ancora nel 2008, di quello nuovo si sono perse le tracce. «Una bozza l’ho vista mesi orsono - dice il consigliere Paolo Castelli (Laives 5 Stelle) - ma poi non ne abbiamo più saputo nulla. Per questo presenterò una mozione a breve».
 Spiega a sua volta l’assessore all’urbanistica Georg Zelger: «Adesso che abbiamo anche il piano generale del traffico, presentato qualche giorno fa dall’ingegner Ciurnelli, si va avanti anche col Puc. Però è un fatto che a frenarci sono anche stati i problemi politici e adesso pure quelli logistici, con pedine importanti del nostro ufficio urbanistica che stanno per andarsene».
 Tornando comunque alla bozza del Puc che ha avuto per le mani a maggio, il consigliere “grillino” Castelli ricorda che, in estrema sintesi, su 48 richieste di privati presentate ai tecnici in fase di rielaborazione del Puc, solo 2 erano quelle accolte dai progettisti (uno studio veneto): il verde agricolo a valle di via Hofer, dove poi erano sorti i problemi che hanno causato anche le dimissioni da vicesindaco di Georg Forti e un’altra area, sempre a verde agricolo, alle porte di San Giacomo, tra la statale e il dosso della chiesetta. «Da allora - ribadisce Castelli - non ne sappiamo più nulla, perlomeno noi di opposizione e quindi chiederò notizie con una mozione».
 Per farsi un’idea del Puc (che una volta approvato rimarrà in vigore per 10 anni) occorre ritornare con la memoria a ciò che l’ex vicesindaco Forti ebbe modo di anticipare ancora in fase di appalto della progettazione, una “prescrizione” ai tecnici che si può riassumere così: prevedere meno aree di espansione possibili sul territorio, per sfruttare al meglio l’enorme potenziale di cubatura che ancora esiste e si parla di circa 160mila metri cubi. A ispirare questa “filosofia urbanistica” erano (e sono) le enormi potenzialità esistenti a Laives, basti fare l’esempio dei magazzini agricoli abbandonati (Grosexport) o degli spazi produttivi in predicato di essere dimessi (ex Amonn a San Giacomo ed ex mulino Zenorini a Laives). Sono cubature enormi, pronte per essere trasformate in volumi residenziali. Nel frattempo per l’edilizia agevolata si è fatto parecchio: è partita già da tempo la zona Toggenburg 1 a Pineta, due ettari dove già diverse cooperative hanno costruito i rispettivi condomini, e alla Toggenburg 1 sta per aggiungersi la 2, speculare alla prima e di dimensioni simili (2 ettari) già acquistata dal Comune che la destinerà all’edilizia agevolata e ai primi alloggi per il ceto medio.
 Con una disponibilità del genere, non dovrebbe esserci l’esigenza di aprire nuove aree di espansione.
Alto Adige 6-12-11
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lunedì, 05 dicembre 2011





L’Udc «spinge» la Guarda in giunta


MASSIMILIANO BONA
LAIVES. «L’Udc è contraria al prevalere delle logiche familiari in politica e quindi escludo che Alessandro Folchini entri in giunta come assessore esterno e che la moglie, Claudia Guarda, resti al tempo stesso in consiglio»: Angelo Gennaccaro, segretario del partito, risponde così alla polemica innescata dal Pdl. «Mi piacerebbe che la Guarda, la pià votata nella nostra lista, entrasse nell’esecutivo».
 Gennaccaro junior sta vivendo un periodo fortunato: si è laureato da pochi giorni in editoria e giornalismo a Verona e ha vinto da un paio di settimane il congresso provinciale dell’Udc, diventando il nuovo segretario del partito. Essendo il figlio di Francesco Gennaccaro, ex consigliere comunale a Bolzano, c’è chi lo ha accusato di averla spuntata proprio per il prevalere di “logiche familiari“. Paradossalmente la prima grana del nuovo corso in casa Udc è legata proprio alla scelta del nuovo assessore comunale di Laives. La più votata è Claudia Guarda, apprezzata farmacista vicina alla gente, ma nell’opposizione c’è chi è convinto che a spuntarla - forse per la maggiore esperienza politica - sarà il marito Alessandro Folchini. In lizza, in realtà, c’è anche Enzo Guderzo, noto per l’impegno nel mondo del volontariato.
 L’accusa del Pdl è pesante: nell’Udc, fresco di congresso, prevalgono “logiche familiari“ nella spartizione delle poltrone. Cosa ne pensa il nuovo segretario provinciale?
 
«Direi che è un colpo basso e soprattutto gratuito. L’Udc rifiuta, infatti, il prevalere delle logiche familiari. So che a Laives si discute da settimane di questa eventualità, ma essendo stato eletto da poco sono entrato nelle trattative a giochi quasi fatti».
 Ma lei sta dalla parte di Folchini, che in passato è stato anche presidente del consiglio comunale a Laives, o della moglie?
 
«Folchini è una persona valida e un politico esperto ma ritengo che la moglie, Claudia Guarda, alla luce delle preferenze raccolte, dovrebbe essere felice di entrare in giunta. Ha ottenuto tanti consensi anche per la sua vicinanza alla gente».
 Dice questo per evitare speculazioni politiche?
 
«Sì, anche. Non possiamo certo passare, come ha sostenuto ieri il Pdl, per coloro “che entrano nell’esecutivo soltanto in un quadro di spartizione delle poltrone su indicazione dei partiti“».
 C’è chi le rimprovera di essere diventato segretario provinciale con il contributo, dietro le quinte, di suo padre Francesco. È vero?
 
«Assolutamente no. Mio padre mi ha tramesso la passione per la politica, ma avrebbe preferito che non mi candidassi. Le malelingue sono arrivate persino a parlare del clan dei calabresi: sono affermazioni ridicole».
Alto Adige 5-12-11
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domenica, 04 dicembre 2011



«Magra figura per l’assessore»


LAIVES. L’ipotesi che il posto in giunta assegnato all’Udc, ancora prima che il partito indichi il candidato ad occuparlo, venga assegnato a Folchini, fa dire ai consiglieri del Pdl che si tratta di «un’assegnazione su logiche familiari».
 Alessandro Folchini, uno dei papabili, è marito della consigliere Udc, Claudia Guarda. «I segnali che vengono dalla maggioranza sono preoccupanti - scrivono Christian Bianchi e Daniele Inguscio - tesa com’è, questo giorni, “A buttare fuori dalla giunta” l’assessore Endrizzi per far posto al candidato Udc. Questo testimonia come il sindaco Di Fede non tenga più conto, nella assegnazione delle deleghe, delle competenze, ma soltanto di un quadro di spartizione delle poltrone su indicazione dei partiti». I consiglieri del Pdl ricordano quindi che qualcosa di simile accadde anche con il sindaco Giovanni Polonioli. «Quando l’allora consigliere Enzo Nesi passò dall’opposizione alla maggioranza - dicono Bianchi e Inguscio - venne nominata proprio la moglie di Nesi nel consiglio di amministrazione della Seab come delegata per Laives. Adesso, a quanto sembra, questo “siparietto politico” si ripete e, purtroppo, l’ingresso dell’Udc in maggioranza per garantirne la sopravvivenza, avrà ripercussioni sulla già scarsa attività amministrativa comunale. Questo non salverà la giunta quando arriveranno i temi cruciali come piazza, lido o centrale a pompaggio». (b.c.)
Alto Adige 4-12-11
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domenica, 04 dicembre 2011



Disabili, gravi ritardi del Comune

BRUNO CANALI
LAIVES. Si è celebrata proprio ieri la giornata internazionale dei disabili, per sostenere il loro diritto a partecipare attivamente e in modo paritario alla vita sociale. A Laives però, ci sono ancora diverse situazioni critiche con la presenza lungo strade e marciapiedi, di barriere architettoniche. «La giunta - sottolinea Theo Perathoner - non ha nemmeno speso i fondi a bilancio».
 Il consigliere dei Freiheitlichen, Theo Perathoner, fa parte, da anni, del gruppo di lavoro che si occupa dei diversamente abili, un gruppo che si ritrova ogni mese per analizzare la situazione e dare indicazioni all’amministrazione comunale sulle priorità da seguire. «In bilancio, anno dopo anno, vengono inseriti finanziamenti per l’eliminazione delle barriere architettoniche - ricorda Perathoner - ma registriamo dei ritardi, ammessi anche dal vice sindaco Ceschini in consiglio comunale».
 Il vicesindaco ha ammesso che parte dei soldi per eliminare le barriere architettoniche non è stata spesa. «La giunta - continua Perathoner - ci ha spiegato che sarebbe intenzione dell’ufficio comunale lavori pubblici accorpare più lavori, in modo da semplificare le procedure di appalto invece che farne una serie di minori. Questo però significa fare interventi ogni anno e mezzo e non va bene. Così abbiamo ribadito che, almeno per le situazioni più difficili, bisogna intervenire per risolverle, poi si parlerà dei grandi lavori semmai. Priorità, per i disabili, significa ad esempio la sistemazione della miriade di accessi e marciapiedi che non sono a norma e per una persona in carrozzina diventano talvolta ostacoli insormontabili».
 Perathoner ricorda poi che ha accettato di rinunciare al servizio di traduzione simultanea in consiglio comunale dopo che il sindaco Di Fede aveva promesso che i soldi risparmiati sarebbero stati dirottati proprio sui capitoli per l’eliminazione delle barriere architettoniche e quindi si aspetta che questa decisione venga rispettata.
 «C’è il marciapiede est di via Sottomonte che è in condizioni pietose - spiega il consigliere dei Freiheitlichen - e bisogna assolutamente intervenire perché diventa pericoloso anche per chi non ha problemi di deambulazione. Da quello che mi hanno spiegato, quel marciapiede sarebbe ancora proprietà privata e quindi il Comune deve provvedere agli espropri. Situazioni del genere ce ne sono parecchie in giro per l’abitato e contribuiscono a crare i disagi». Indicativamente, l’amministrazione comunale, quando predispone il bilancio di previsione, accantona cifre attorno ai 100mila euro ogni anno per l’eliminazione delle barriere architettoniche e ciò vale anche per il bilancio 2012.
Alto Adige 4-12-11
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sabato, 03 dicembre 2011



Udc, tre in lizza per l’assessorato

 LAIVES. Il direttivo dell’Udc non ha sciolto le riserve sul nome di chi andrà a fare l’assessore in giunta a Laives. «Siamo in dirittura di arrivo - afferma Mauro Endrizzi, il segretario - e credo proprio che per la prossima settimana daremo al sindaco l’indicazione che attende».
 «In questa fase ci stiamo confrontando al nostro interno perché siamo consapevoli che occorre agire cercando di fare bene, così da dare un senso positivo al nostro ingresso in maggioranza», spiega Endrizzi.
 Niente di scontato quindi per quanto concerne il nominativo, anche se ormai il cerchio sembra ristretto ad alcuni esponenti della lista che l’Udc ha presentato alle comunali. Prima di tutto, come ovvio, Claudia Guarda, entrata in consiglio comunale come la più votata nelle file dell’Udc e che proprio durante l’ultima seduta è passata sui banchi della maggioranza, segnale tangibile che l’accordo per far entrare l’Udc era siglato. Questo accordo prevede che ai centristi vada un posto in giunta e a cederlo sarà il Pd. Se effettivamente sarà lei ad entrare nell’esecutivo del sindaco Di Fede, automaticamente il suo posto in consiglio comunale verrà assegnato al primo dei non eletti nella lista Udc, che risulta essere Bruno Basso. Dopo Claudia Guarda, l’altro nome di papabile per il posto in giunta è quello di Alessandro Folchini, che dalla sua ha l’esperienza maturata la passata legislatura in consiglio, anche come presidente per un periodo.
 Terzo in ordine di preferenze conquistate è invece Enzo Guderzo, che non è mai stato in consiglio comunale ma che è comunque un personaggio molto noto in zona per l’impegno prestato come volontario al vertice del gruppo missionario di Laives che tra le altre cose, gestisce anche il punto di distribuzione «Alimentiamo la solidarietà» di via Innerhofer a Laives. (b.c.)
Alto Adige 3-12-11
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sabato, 03 dicembre 2011



Zelger: «Via i camion dal centro di Laives»

BRUNO CANALI
LAIVES. Primo approccio con il nuovo piano generale del traffico per la maggioranza. Giovedì sera l’ingegner Stefano Ciurnelli, al quale era stato affidato l’incarico, ha portato le prime considerazioni e anche alcune indicazioni su come cercare di risolvere al meglio determinate situazioni.
 «Si è parlato di come calmierare il traffico lungo via Kennedy quando entrerà in funzione la variante in galleria - dice l’assessore Georg Zelger, titolare di urbanistica e viabilità - e poi di una serie di interventi sulla rete viaria comunale per risolvere qualche problema, tenuto conto della situazione urbanistica esistente. I mezzi pesanti ad esempio, una volta pronta la variante, avranno l’alternativa (a meno che non debbano caricare e scaricare in città) e quindi bisognerà far sì che quelli di passaggio imbocchino la variante».
 Aggiunge la consigliera Sieglinde Niederstaetter Fauster dopo avere ascoltato il tecnico: «C’è stato solo un accenno all’ipotesi di realizzare una corsia preferenziale per gli autobus lungo via Kennedy. Bisognerà pensarci perché diventerebbe molto efficace il giorno in cui, con l’apertura della variante, dentro la città dovranno transitare molte meno macchine di oggi».
 A proposito di transiti, secondo le statistiche elaborate da Ciurnelli, sarebbero non meno di 21mila i mezzi, di tutte le dimensioni, che ogni giorno, passando per via Kenendy, attraversano la città, un numero enorme, che mina la viabilità (e la salute) di migliaia di persone che abitano lungo l’asse stradale.
 «Per scoraggiare il traffico di passaggio - dice l’assessore Zelger - l’ingegnere ha fatto l’esempio degli accorgimenti che già altrove vengono adottati, come l’innalzamento della carreggiata presso i passaggi pedonali. Certo, riqualificare via Kennedy sarà un grande lavoro visto che sono tantissime le proprietà private; però è da qui che dobbiamo iniziare».
 Nei piani dell’ingegner Ciurnelli rimangono pure le rotatorie, come quella all’incrocio tra via Kennedy e via Sottomonte, che già il Comune ha in programma di realizzare. Qualche perplessità invece manifesta l’assessore Zelger per l’ipotesi di una rotatoria anche a sud, di fronte alla caserma Guella, tra via Kennedy e via Armando Diaz.
 Per quanto riguarda la pedonalizzazione di via Pietralba, è evidente che occorrerà realizzare un collegamento per i condomini che si trovano nella zona alle spalle del vecchio municipio e che hanno diritto di andare e venire da casa. Gli abitanti per ora hanno solo la possibilità di passare per via Pietralba e se non si darà loro una alternativa, avranno il diritto di continuare a farlo anche in futuro.
 Da realizzare anche la bretella tra via Vadena e la zona industriale a sud della città. E’ un altro dei progetti che la giunta per adesso ha deciso di non finanziare, nonostante la progettazione, ai tempi del vice sindaco Georg Forti, fosse già in fase avanzata. La bretella sarà da fare quanto prima, perché è l’unico modo per togliere da via Diaz e via Vadena, i mezzi pesanti diretti al magazzino Kaiser Alexander e che oggi creano notevoli disagi passando su strade oramai completamente urbanizzate. A proposito di via Diaz, non va dimenticato che in futuro, con la trasformazione edilizia del Gutleben e di alcuni magazzini attorno, lì arriveranno più di 100 famiglie, che utilizzeranno via Marconi. Chi ha risolto in buona parte i propri problemi è Pineta, grazie allo spostamento della statale 12 da via Brennero. Però va studiato un collegamento pedociclabile tra Pineta vecchia e Pineta monte, dove stanno sorgendo parecchi condomini.
Alto Adige 3-12-11
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venerdì, 02 dicembre 2011



Comunicati Comune di Laives

Approvato il regolamento del Comitato per le pari opportunità

Il Consiglio comunale ha approvato il regolamento del comitato per le pari opportunità.
Il Comitato è composto da dieci membri eletti dal Consiglio comunale, la maggioranza dei quali sono esterni al mondo della politica: ha funzione consultiva e presenta proposte e suggerimenti all'amministrazione comunale; in questi anni il Comitato ha promosso diverse iniziative, tra cui serate informative su problematiche legate al mondo femminile.
“Con l'approvazione del regolamento – spiega la presidente Luisella Raveane è stata colmata una lacuna statutaria, visto che l'organismo è previsto espressamente dallo statuto comunale, ma finora non era mai stato regolamentato. Ora il Comitato è parificato alle altre commissioni comunali: ciò significa soprattutto avere una struttura organizzativa che ci consentirà di lavorare in modo più organizzato. Ci tengo inoltre a precisare che questo regolamento è stato approvato prima in commissione e poi in consiglio in meno di un anno: un lavoro impegnativo, ma che darà i suoi frutti per il futuro.
Attualmente il Comitato per le pari opportunità è composto da Luisella Raveane (presidente), Sieglinde Niederstätter Fauster (vicepresidente), Monica Guerra, Debora Pasquazzo, Claudia Guarda, Sylvia Clementi, Claudia Furlani, Elda Paolazzi, Loris Frazza e Marco Pfeifer.


Modificato lo statuto per la gestione dell'edificio scolastico di San Giacomo

Passo in avanti verso la trasformazione del Consorzio tra i Comuni di Laives e Bolzano per la gestione dell'edificio della scuola elementare di San Giacomo.
Il Consiglio comunale ha infatti approvato una modifica all'articolo 19 dello statuto del Consorzio, prevedendo che “nel caso di scioglimento del Consorzio, i due Comuni rimarranno comproprietari in parti uguali dell'edificio scolastico, delle relative pertinenze e beni mobili della sede della scuola elementare di San Giacomo, per la cui gestione dovrà essere stipulata un'apposita convenzione”.
Sempre a proposito di questo consorzio, il Consiglio comunale ha provveduto alla nomina del revisore dei conti, incaricando il dottor Giuseppe Baroldi.


Centro operativo comunale per la protezione civile: sostituiti diversi membri

Il Consiglio comunale ha proceduto alla sostituzione di alcuni membri del Centro operativo comunale per la protezione civile. L'organismo è ora così composto come membri effettivi dalla sindaca Liliana Di Fede, dal vicesindaco Bruno Ceschini, da Norbert Foppa (comandante dei corpo deivigli del fuoco volontari di Laives), Patrick Demattio (tecnico comunale), Anna Maria Bassot (rappresentante Asl, Servizio igiene e sanità pubblica), Sergio Codato (comandante polizia municipale), Vincenzo Cipriani (comandante stazione Carabinieri Laives), Heinrich Filippi (cantiere comunale), Christian Govi (Croce Rossa Italiana), Gianfranco Idini (Agesci gruppo scout Laives 3),Stefano Lovato (Unità cinofile da soccorso Dolomiten), Martin Schöpf (Ispettorato forestale Bolzano I).
Membri supplenti: Alex Carli (comandante vigili del fuoco volontari di San Giacomo Agruzzo), Ester March( tecnico comunale), Maria Di Tomaso (Asl),Emanuele Montali (polizia municipale), Antonio Pettorossi (Carabinieri Laives), Mario Marcheselli (cantiere comunale), Francesco Spillere (Croce Rossa Italiana), Paolo Zenatti (Agesci gruppo scout Laives 3), Renato Fauri (Unità cinofile da soccorso Dolomiten), Rainer Ploner (Ispettorato forestale Bolzano I).



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venerdì, 02 dicembre 2011



Raccolta dei rifiuti, critiche al sistema da parte del Ctcu

LAIVES. Maurizio Albrigo, sindacalista e presidente del Centro tutela consumatori, dice di seguire con attenzione le indicazioni dell’assessore comunale di Laives, Dino Gagliardini per quel che riguarda il sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Proprio Albrigo qualche giorno fa aveva criticato la politica nel settore dei rifiuti portata avanti fin qui dal Comune di Laives, partendo da coloro che hanno avuto responsabilità anche prima dell’arrivo di Gagliardini in giunta. «Però - dice Albrigo - più o meno le stesse parole erano state espresse il 18 febbraio di quest’anno e nulla ancora è accaduto. Spero dunque che sia la volta buona, proprio perché l’assessore Galgiardini ha garantito che sostituirà alcuni impianti interrati malfunzionanti, dopo che in passato sono stati spesi quasi due milioni di euro in questo settore».
 Anche secondo Albrigo, certamente risulteranno più funzionali i “Multi press” e così spera che rapidamente, anche a Laives, si arrivi al calcolo della tariffa rifiuti in base all’effettivo peso prodotto da ciascun utente.
 «Ribadisco che comunque Laives avrebbe avuto l’opportunità di essere capofila provinciale nell’introduzione di tale sistema di calcolo - conclude Albrigo - e invece sensibilità e attenzione dei cittadini vengono sviliti da mancate decisioni politiche». (b.c.)
Alto Adige 2-12-11
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venerdì, 02 dicembre 2011



Torna il mercatino associativo

LAIVES. Apre domattina alle ore 11 il mercatino di Natale nella piazzetta davanti al municipio. Fino al 18 dicembre, saranno 28 le associazioni che si alterneranno nel gruppo di casette per proporre prodotti tipici del periodo natalizio e con questi raccogliere fondi destinati all’attività delle associazioni stesse. L’apertura si terrà nei fine settimana e anche l’8 dicembre, e quindi 3 e 4, 8, 10 e 11 e 17 e 18 dicembre, dalle ore 10 alle 22.
 “Fa più vero il tuo Natale”, questo lo slogan scelto dagli organizzatori quest’anno e, tra le molte novità i visitatori troveranno una tazza con il tipico logo del mercatino, così come succede a quello di Bolzano ad esempio, e pure la possibilità di conoscere costantemente ciò che viene organizzato grazie al sito internet al quale si potranno anche mandare le proprie fotografie.
 Molto ricco e variegato il programma che si svilupperà da domani in avanti, con ben 6 concerti previsti e alcuni incontri dedicati espressamente ai bambini, che si terranno nella ex sede dei vigili urbani di via Pietralba, a poche decine di metri dal mercatino stesso. Lì, insieme alle animatrici di Elki e Vke, i piccoli verranno stimolati a realizzare addobbi natalizi e sempre lì potranno anche portare giocattoli che non utilizzano più affinché vengano donati ai bambini meno fortunati, del Kenya e della Moldovia, attraverso l’associazione “Aiuto”.
 Domani la cerimonia di apertura alle 11 verrà accompagnata dal suono di un gruppo di musicisti della banda cittadina. Alle 15 poi arriveranno anche gli zampognari di Labaro e alle 20.30, in chiesa, concerto di musica gospel. L’allestimento della piazzetta ricalca le peculiarità della nostra terra, con tanto verde, le luci bianche tutte uguali e un grande abete in centro, dono dell’assessore Georg Zelger alla città. (b.c.)
Alto Adige 2-12-11
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venerdì, 02 dicembre 2011



Folchini vince il toto-assessore

BRUNO CANALI

LAIVES. La maggioranza che amministra il Comune di Laives, dopo avere aperto all’Udc per ritrovare il minimo dei voti necessari - sedici - attende dal partito la proposta di chi dovrà entrare in giunta.
 Consigliere comunale per l’Udc dal principio è Claudia Guarda, la quale però avrebbe sempre manifestato la volontà di non entrare nell’esecutivo. Così è scattato il “toto-assessore Udc” e il nome che va per la maggiore è quello di Alessandro Folchini. L’attenzione su di lui si è focalizzata perché ha alle spalle una esperienza in consiglio comunale durante la passata amministrazione Polonioli, dove ha pure ricoperto il ruolo di presidente del consiglio “a metà” con Sieglinde Fauster della Svp. A Folchini insomma non difetta l’esperienza politica e questa potrebbe essere una carta determinante a suo favore nella scelta che il direttivo Udc, riunitosi anche ieri sera, sta per operare.
 Comunque sia, quello che è certo è che, appunto, all’Udc va un assessorato e che a cederlo sarà il Pd. Da tempo si conosce anche il nome di chi - nel Pd - verrà “sacrificato” per l’accordo di maggioranza e si tratta dell’attuale assessore alle attività economiche e al marketing territoriale, Sara Endrizzi, entrata in giunta su specifica chiamata del sindaco, che suo malgrado adesso deve “scaricarla” per far posto all’Udc.
 In ogni caso, deciso il nome dai “centristi”, si tratterà poi di aspettare fino alla convocazione di una nuova riunione del consiglio comunale, dove il cambio verrà formalizzato. Si tratta di una operazione dolorosa per il Pd, che perde un assessore, con, a quanto pare, Sara Endrizzi non troppo felice di questo, all’interno del partito. Però per Liliana Di Fede è un passaggio obbligato se vuole rimanere dov’è, perché una volta “perso” Roberto Ceol non c’era altra strada per ritornare a “quota 16” consiglieri, a meno che non si fantasticassero chissà quali scenari politici futuri.
 Altra questione collegata: le competenze. Qui ci si muove su un terreno minato, perché la Svp ha già ribadito che per quanto riguarda quelle assegnate ai suoi due assessori (vicesindaco Ceschini lavori pubblici e Georg Zelger urbanistica e viabilità) non si deve neppure provare a rimetterle in discussione.
Alto Adige 2-12-11
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giovedì, 01 dicembre 2011



In consiglio le critiche del Pdl a Gagliardini

LAIVES. Non è passato, in consiglio comunale, l’ordine del giorno del Pdl con il quale si chiedeva al sindaco di togliere la delega sull’ambiente all’assessore Dino Gagliardini, richiesta giustificata con il fatto che lo stesso non avrebbe saputo gestire il progetto per dotare il Comune di Laives di impianti fotovoltaici. La tesi dell’opposizione è che Gagliardini avrebbe perso tempo e soldi in consulenze e progettazioni, per arrivare infine a proporre un impianto da 40 chilowatt di picco a fronte dei circa 1500 che si potevano avere con tutti i tetti di edifici pubblici. «Con 40 kw - ha detto Bruno Borin (Pdl) - non si pagano quasi le spese per l’installazione. E in vent’anni perderemo un introito superiore ai 3,5 milioni di euro».
 Sia Gagliardini che il sindaco hanno però rigettato queste considerazioni: «Ciò che abbiamo fatto fin qui col fotovoltaico dimostra che non abbiamo dormito - ha detto l’assessore - e ciò che ci ha frenati è stato il cambio di regole imposto dal Governo quando già eravamo in corsa per un leasing da 2,5 milioni di spesa. Non si può fare un confronto con ciò che stanno facendo i privati in questo campo, perché il Comune deve seguire procedure specifiche e rispettare norme ben più complicate che non i privati». (b.c.)
Alto Adige 1-12-11
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mercoledì, 30 novembre 2011



«Nessuna scommessa, lavoriamo subito»

LAIVES. Ha suscitato un certo scalpore l’affermazione in un’intervista dell’Obmann Svp Hans Joachim Dalsass, dove lo stesso avrebbe detto di “non scommettere 100 euro sulla coalizione di maggioranza”. «Le mie parole sono state travisate - spiega adesso Dalsass - perché alla domanda se avessi scommesso un milione di euro sulla coalizione, ho risposto che non gioco mai con i soldi e pertanto non scommetterei neanche 100 euro. E non ho mai detto che sarà difficile arrivare a fine legislatura, bensì che è necessario iniziare subito a lavorare tutti insieme per raggiungere i nostri obiettivi. Oltre a questa precisazione vorrei rimarcare che la tutela degli insiemi era ed è un punto importante da portare avanti anche per la Svp. Però è altrettanto vero che per il Gutleben la Svp ha sempre dichiarato che è necessario trovare un compromesso con i proprietari e che non si possono cambiare le regole del gioco a partita avviata».
 Dalsass aggiunge che non è mai stato convocato dal resto della maggioranza per discutere un rimpasto di competenze degli assessori. (b.c.)
Alto Adige 30-11-11
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mercoledì, 30 novembre 2011



«Il Comune non può perdere utili fondi»

LAIVES. Il coordinatore provinciale dell’Udc, Angelo Gennaccaro, con il coordinamento provinciale del partito giudica positivo l’ingresso in maggioranza, a Laives, della consigliera comunale Claudia Guarda, dell’Udc appunto. «E’ un atto politico di estrema responsabilità nei confronti della città e dei suoi cittadini - dice Gennaccaro - in un momento storico e politico dove la priorità non può essere quella di rincorrere critiche e discorsi demagogici come fatto da alcuni consiglieri d’opposizione. Abbiamo coscienza che la situazione politica di Laives non sia in questo momento tra le più facili e che la strada sia tutta in salita. Senza però girarci troppo intorno, per noi è indispensabile garantire comunque, in questo momento particolare, all’amministrazione comunale e alla città, gli stanziamenti promessi dalla giunta provinciale e dal presidente Durnwalder. Percorrendo strade diverse o alternative questi fondi rischierebbero di non arrivare più. Laives invece necessita più che mai di queste risorse e credo che nessuna amministrazione seria possa prmettersi di far perdere al Comune questo treno. Nel nuovo programma di maggioranza, l’Udc avrà la possibilità di incidere con i propri valori sulle politiche della famiglia e della comunità - conclude Gennaccaro - cercando di portare al meglio il proprio contributo per una amministrazione comunale migliore». (b.c.)
Alto Adige 30-11-11
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martedì, 29 novembre 2011



Rifiuti: spariscono due colonnine

LAIVES. L’assessore Dino Gagliardini, a seguito delle critiche per il cattivo funzionamento delle isole ecologiche interrate tipo “Gaia”, preannuncia che, entro fine anno, dovrebbero essere pronte due diverse postazioni e, di conseguenza, altrettante isole interrate verranno eliminate.
 «Si tratterà di quella in zona 46, vicino alla Posta, che tanti problemi ci ha dato - spiega l’assessore Gagliardini - e l’altra che si trova nella parte alta di via Fuchser. Provvederemo a togliere le colonnine e quindi a chiudere le fosse interrate. In gennaio poi dovremmo essere in grado di collocare sopra i nuovi sistemi “Multipress”, molto più sicuri e che finora non ci hanno dato quasi mai problemi di funzionamento. Del resto le isole interrate che abbiamo erano prototipi. Per quanto riguarda invece l’introduzione del sistema di calcolo delle tariffe in base al peso effettivo prodotto da ciascun utente munito di tessera personalizzata, credo che per gennaio 2013 dovremmo arrivarci finalmente».
 L’assessore Gagliardini aggiunge che comunque è già iniziata la raccolta dati presso le isole esistenti oggi sul territorio, in maniera da avere poi parametri concreti in base ai quali predisporre una tipologia tariffaria omogenea.
 «Prima cosa ad ogni modo - spiega ancora l’assessore - è completare l’installazione dei sistemi Multipress, proprio per raccogliere i dati che ci servono per costruire la tariffa a peso. Di pari passo ci saranno anche simulazioni per avvicinarci il più possibile alla realtà di una famiglia standard, quella composta da quattro persone, che vivono in un appartamento normale, così da capire esattamente la media di rifiuti che è in grado di produrre. Il lavoro è in corso». (b.c.)
Alto Adige 29-11-11
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martedì, 29 novembre 2011



Gli asili costano il triplo a Bolzano, Merano e Laives

VALERIA FRANGIPANE
BOLZANO. «Gli asili di Bolzano, Merano e Laives sono i più cari di tutto l’Alto Adige con rette mensili che oscillano tra i 71 ed i 74 euro al mese. Tre volte più costosi di Rasun, Silandro e Gais».
 Walther Andreaus, direttore del Centro tutela consumatori, spiega che mai come in tempo di crisi le famiglie stanno attente a far quadrare i conti: «Vorrei che il Comune di Bolzano mi spiegasse perché il servizio in città costa ai genitori tre volte di più che altrove».
 Pronta la risposta dell’assessore alle scuole materne Judith Kofler Peintner: «Sì è vero, siamo più cari ma dobbiamo gestire 40 edifici, seguiamo 2.800 bambini ed abbiamo 300 famiglie sotto la soglia di reddito che non pagano nulla».
 Da dove saltano fuori tariffe tanto differenti?
 Andreaus precisa che il centro ha elaborato i dati dell’osservatorio Astat.
 «Se prendiamo le rette salta fuori che i tre Comuni più cari sono Laives, Bolzano e Merano, con un costo rispettivo pari a 74 euro per il primo figlio e 71 euro per il secondo e il terzo. I tre comuni più convenienti sono invece Rasun Anterselva, Silandro e Gais, con un costo rispettivo pari a 23, 25 e 26 euro. Se poi paragoniamo le tariffe del Comune di Laives con Rasun ci tocca constatare una differenza di costo superiore al 200%. Calcolando, a titolo di esempio, nove pagamenti - per nove mesi - saltano fuori 666 euro per Laives e 213 per Rasun. In soldoni 452 euro in più». La Peintner non si tira indietro: «Anche noi abbiamo tariffe alte che restano, comunque sia, sotto la soglia della cifra consigliata dalla Provincia».
 Può spiegarsi meglio? «Certo, la Provincia ci consiglia di chiedere un massimo di 78 euro per la tariffa “normale”, per capirci quella che vede il bimbo uscire alle 14.45, e noi ne chiediamo 73 e ci propone 102 euro al mese per il tempo pieno (fino alle 17) e noi invece chiediamo alle famiglie 89 euro».
 Ma come mai Bolzano costa comunque di più?
 «Perché abbiamo 40 scuole per l’infanzia, 35 delle quali gestite direttamente da noi ed altre 6 in convenzione. E tutte ci costano un sacco di soldi. In città esistono poi anche altre 4 scuole materne private che ogni tanto ci chiedono un sostegno che noi concediamo. I genitori devono capire che nei paesi riescono ad organizzarsi meglio, magari l’asilo non è a sé stante ma è conglobato in un’altra scuola e per esempio riesce ad abbattere i costi di riscaldamento e di personale. Magari si trova a fianco di un centro anziani ed il cuoco che serve l’uno serve anche l’altro, da noi invece non è mai così».
 Andreaus non s’arrende e continua a dare cifre. «Se prendiamo le tariffe per due bambini scopriamo che i tre Comuni più cari sono Appiano, Tirolo e Bronzolo, con un costo rispettivo pari a 136, 134 e 130 euro. I tre Comuni più convenienti sono invece Rasun, Senale S. Felice e Silandro, con un costo rispettivo pari a 46, 48 e 50 euro. Anche in questo caso la differenza tra il Comune più virtuoso e quello più caro è rilevante e supera il 190%. Se simuliamo i nove pagamenti, il totale rispettivo equivale a 1.224 euro per Appiano e 418 per Rasun: 805 euro in più!».
Alto Adige 29-11-11

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lunedì, 28 novembre 2011



«E’ dura convivere in giunta»

MASSIMILIANO BONA

LAIVES. «Non scommetterei neanche 100 euro sul fatto che questa coalizione, anche dopo il rimpasto, riuscirà ad arrivare a fine legislatura»: l’Obmann Svp Hans Joachim Dalsass, però, tiene duro. «Serve lo sforzo di tutti per Lido, piazza e via Kennedy».
 Tra le priorità che lei ha indicato non c’è la tutela del Gutleben, invocata a più riprese dai suoi alleati. Perché?
 
«È semplice: non si possono cambiare le regole in corsa. Il Comune ha autorizzato, in passato, una cubatura di 18 mila metri e i tecnici mi hanno spiegato chiaramente che una tutela con questi volumi è quasi impossibile. Se questo complesso fosse stato così importante dal punto di vista storico o architettonico sarebbe già intervenuto l’ufficio delle Belle Arti».
 Quindi la Svp non intende fare trincee per inserire quest’area negli insiemi?
 
«No, le sole particolarità di quest’edificio sono la facciata esterna e un arco. Troppo poco, specie se ci sono già il parere favorevole della commissione edilizia e un accordo del Comune con il privato che ha acquistato l’area».
 Dica la verità, lei avrebbe preferito che fossero tutelati altri edifici. Quali ad esempio?
 
«L’ex Turnhaus in via Noldin, uno dei complessi più importanti del centro storico di Laives. In quel caso sarebbe servita un’attenzione diversa, ma oggi c’è chi fa le barricate per il Gutleben».
 Già, ma il grillino Castelli è intenzionato a presentare un esposto in Procura perché ritiene che il Comune sia stato negligente. Non ha timori in tal senso?
 
«Può anche essere che il Comune abbia temporeggiato troppo, visto che di tutela degli insiemi parliamo da quasi un anno. Il rinvio della delibera nell’ultimo consiglio, però, è stato dettato unicamente da motivi tecnici. La politica non c’entra nulla. È vero che, decorsi i 90 giorni entro i quali avremmo dovuto rispondere al proprietario dell’area, rischiamo di non poter fare più nulla. Castelli è libero, comunque, di portare avanti tutte le iniziative che ritiene opportune».
 Il Gutleben è solo la punta dell’iceberg. Questa maggioranza sembra stia assieme con la colla. Tanti partiti, troppo diversi fra loro. Non crede?
 «Qualche problema c’è, ma non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia. Dobbiamo riuscire a fare fronte unico almeno sui temi più importanti per la città: il Lido, la piazza e la riqualificazione di via Kennedy. Senza dimenticare le strade da asfaltare e le altre piccole cose, fondamentali per i residenti».
 Se lei avesse un milione di euro scommetterebbe sul fatto che questa giunta riuscirà ad arrivare a fine legislatura?
 
«Premesso che non mi piace il gioco d’azzardo, posso affermare in tutta sincerità che non punterei nemmeno 100 euro. Abbiamo, però, il dovere di provarci. In questo momento sarebbe assurdo tornare alle elezioni con lo stesso programma».
Alto Adige 28-11-11
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domenica, 27 novembre 2011



Rifiuti a Laives, ancora proteste

LAIVES. Da progetto pilota a fanalino di coda in provincia. Questo il destino del piano per la raccolta dei rifiuti a Laives e lo sottolinea Maurizio Albrigo, sindacalista e presidente del Centro tutela consumatori. «Diversi cittadini ci telefonano per lamentarsi del servizio rifiuti e per dirci che, rispetto alla comunicazione di 3 anni fa con la quale si diceva che di lì a poco sarebbero stati eliminati i bidoncini perché sarebbe iniziato il nuovo sistema personalizzato per far pagare i rifiuti in base al peso prodotto, nulla è stato fatto e anzi, le isole interrate funzionano a singhiozzo, con crescenti disagi per chi se ne serve». A proposito di questo, anche il consigliere comunale della Lega nord, Giuliano Vettorato ha puntato il dito verso l’amministrazione, ricordando che da un anno a questa parte, l’isola interrata in zona 46 è rotta e la gente deve gettare i rifiuti nei bidoni sovrastanti. Continua Albrigo: «E pensare che Laives, nel 1985, fu il primo Comune in provincia a dotarsi di un piano, quello realizzato dall’ingegner Corrado Giacomelli. Oggi è ultimo e ancora non si vede nulla all’orizzonte, salvo che l’assessore Dino Gagliardini ha annunciato di voler eliminare le isole interrate che funzionano male per sostituirle con altro sistema e viene da chiedersi chi paga i danni? Il suo predecessore, Fabrizio Oliver in questi sistemi aveva speso due milioni di euro. Il risultato è che oggi, una famiglia media di Laives con 4 componenti, paga, a seconda dell’ampiezza dell’alloggio, attorno ai 250 euro l’anno per un servizio in questo stato. Chi ci telefona arrabbiato si chiede anche perché debba differenziare i rifiuti per ridurre al minimo quello da smaltire, quando paga comunque come coloro che invece se ne fregano e gettano tutto nel bidone. Io non voglio entrare nella tragicomica situazione in cui versa oggi il Comune di Laives, perché il giudizio spetta ai cittadini. Però davanti ad un progetto per il sistema di raccolta dei rifiuti preannunciato da tre anni e mai avviato, certamente ci si sente presi in giro e danneggiati. Il sistema di calcolo delle tariffe è abbastanza anomalo, proprio perché si basa su parametri che non sono quello dell’effettivo peso prodotto». (b.c.)
Alto Adige 27-11-11
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domenica, 27 novembre 2011



«La maggioranza ha i giorni contati»

 LAIVES. «Con l’arrivo dell’Udc, il sindaco Di fede trova la maggioranza, ma non la stabilità». Lo sostiene Christian Bianchi, capogruppo del Pdl, che parla di «divisioni profonde e insanabili dopo mesi di dure lotte interne alla maggioranza senza esclusione di colpi». Insomma, il Pdl non crede molto alla ritrovata compattezza della maggioranza e la ritiene piuttosto di facciata. Lo stesso Bianchi del resto ha detto di attendere la discussione sul piano di attuazione del Gutleben per vedere se questa ritrovata armonia in maggioranza sia concreta o estremamente labile.
 «Una menzione speciale va all’Udc - continua Bianchi - per la capacità, dimostrata anche a livello nazionale, di stare sempre con chi governa. A Laives proprio l’Udc è corso in aiuto del sindaco, ovviamente barattando un assessorato. Ma l’Udc, non è quel partito che, a livello nazionale, ha sempre gridato allo scandalo e al tradimento quando qualcuno dell’opposizione decideva di passare col governo Berlusconi? E perché a Laives, per un posto in giunta, tutto è possibile, ovviamente per il bene dei cittadini, come si dice sempre in questi casi?». Bianchi ne ha anche per il Pd, che - dice - «esce indebolito dalla vicenda: perde un assessorato e il consigliere Ceol; deve cedere alla Svp e la maggioranza resta a 16». (b.c.)
Alto Adige 27-11-11
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domenica, 27 novembre 2011



Gutleben, Castelli minaccia l’esposto

BRUNO CANALI
LAIVES. Il ritiro della delibera sul piano di attuazione per il Gutleben potrebbe comportare un esposto in Procura. Ci sta seriamente pensando il consigliere dei «grillini» Castelli: «Andrò fino in fondo».
 «Sono profondamente deluso e arrabbiato - spiega Castelli -. Dopo mesi e mesi durante i quali ci sarebbe stato tutto il tempo di discuterne, senza contare che da un anno almeno, in municipio, è pronto anche l’elenco degli insiemi da tutelare, l’altra sera in consiglio si è arrivati al ritiro della delibera perché era incompleta. Questo nuovo stop arriva a ridosso della scadenza dei 90 giorni (domani) entro i quali, al privato che vuole demolire il complesso per farne appartamenti, bisogna dare un parere. Altrimenti scatta il “silenzio-assenso” e si può procedere con le prime demolizioni, il tutto per colpa del Comune di Laives che non è in grado di predisporre una delibera».
 Castelli quindi accenna anche alla questione parallela al piano di attuazione, quella dell’elenco relativo agli insiemi da tutelare, proprio perché, in questo elenco pronto da più di un anno e mai portato in consiglio comunale, figura anche il Gutleben. «Andrò fino in fondo - garantisce Castelli - e chiederò ad esempio come mai la delibera per il terreno Visintin andava bene e quella per il Gutleben no? Serve massima chiarezza, anche a costo di fare un esposto in Procura per accertare la verità dei fatti».
 È solo il caso di ricordare che, sempre per il Gutleben, anche l’avvocato Raimondo Pusateri, che tutela gli interssi del proprietario, ha presentato ricorso al Tar ipotizzando danni al suo assistito causati dai ritardi del Comune. Lo stesso Pusateri non ha escluso un esposto alla Procura se dovesse ravvisare ingerenze nel lungo iter che ha accompagnato fino ad oggi tutta la vicenda. Tornano alla delibera ritirata in consiglio comunale, ad accorgersi che qualcosa non andava è stato il consigliere del Pd Mirko Campo. «La delibera manca di alcuni passaggi - ha dichiarato in consiglio - e se la approviamo rischiamo che qualcuno la contesti». La giunta ha deciso di ritirarla per convocare un consiglio d’urgenza, ma, se come dice castelli, non si fa entro lunedì, potrebbero scattare i 90 giorni che autorizzano il il privato a fare ciò che crede.
Alto Adige 27-11-11
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sabato, 26 novembre 2011



Gutleben, nuovo braccio di ferro

 LAIVES. Non bastava la mozione di sfiducia ad accendere la polemica in consiglio comunale l’altra sera. Anche per il piano di attuazione del Gutleben, l’amministrazione comunale ha rimediato una brutta figura: la delibera è stata ritirata e dovrà essere ripresentata.
 Per questo, vista l’urgenza di dover affrontare la spinosa questione urbanistica che sta creando nuova tensione in maggioranza per le diverse visioni, si rende necessario convocare una nuova riunione del consiglio comunale (costo alcune migliaia di euro), forse già lunedì prossimo, altrimenti scade il termine dei 90 giorni entro i quali il Comune deve dare una risposta al proprietario del Gutleben che ha chiesto di poter dare seguito alla trasformazione del complesso in chiave residenziale. Ma vediamo cosa è successo l’altra sera.
 Dopo 6 ore di discussione sulla mozione di sfiducia al sindaco (poi bocciata con 16 voti contro 13) durante le quali oltretutto erano in attesa i tecnici dell’ufficio urbanistica comunale e l’architetto Renzo Gennaro, finalmente, verso mezzanotte, è arrivata la delibera con il piano di attuazione del Gutleben di via Marconi, una delibera già di per sé “anomala” dato che nel dispositivo non dà alcuna indicazione al consiglio comunale ma lascia libertà di scelta a ciascuno. Perché sia stata formulata così lo si è capito andando a vedere cosa è successo nelle scorse settimane, con la Svp orientata a concedere al privato la possibilità di abbattere e ricostruire, mentre il resto della maggioranza vuole vincoli più stretti. Il braccio di ferro si è appalesato in commissione edilizia (che ha dato parere favorevole al piano del Gutleben) mentre in commissione urbanistica è stato respinto. Questa situazione, tra l’altro, ha convinto l’avvocato Raimondo Pusateri, legale del proprietario dell’immobile, a presentare ricorso al Tar nell’ipotesi di danni subiti dal suo assistito.
 Senza arrivare ad una soluzione concertata, la giunta ha comunque deciso di portare in consiglio comunale il piano di attuazione del Gutleben e, dopo un quarto d’ora di discussione durante il quale l’architetto Gennaro ha illustrato il piano, lamentando anche il ritardo pluriennale subito per questo progetto, più volte rivisto e rimaneggiato secondo le richieste comunali, il consigliere Mirko Campo si è accorto che la delibera era incompleta. «Se la approviamo così - ha spiegato - rischiamo che la impugnino e venga annullata». Breve consulto tra tutti e decisione di ritirare la delibera per riportarla in consiglio già all’inizio della prossima settimana, un consiglio, come detto, convocato con procedura d’urgenza perché il 28 novembre scadrebbe il termine dei 90 giorni di “silenzio-assenso”.
 Lunedì quindi se ne riparlerà e così si manifesteranno anche le differenti opinioni nella stessa maggioranza appena ricompattata grazie all’Udc. (b.c.)
Alto Adige 26-11-11
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sabato, 26 novembre 2011



L’Udc tiene in piedi la giunta Di Fede

BRUNO CANALI
LAIVES. La mozione di sfiducia al sindaco Liliana Di Fede non è passata. Il consiglio l’ha bocciata con 16 voti contro 13. L’opposizione non si è mai illusa di farla approvare, dopo che l’Udc è entrato in maggioranza e la Svp si è ricompattata.
 La dimostrazione è che adesso i 16 voti di maggioranza ci sono nuovamente, anche se sono il minimo indispensabile per scongiurare il ritorno prematuro alle urne. «Abbiamo ritrovato la compattezza - hanno dichiarato gli esponenti di maggioranza - e adesso occorre ripartire».
 «Peccato che l’altra sera in aula non si sia arrivati a votare la delibera relativa al piano di attuazione del Gutleben - dicono a loro volta i capigruppo dell’opposizione - perché si sarebbe visto immediatamente quanto aleatoria sia questa presunta compattezza della maggioranza».
 C’è anche un nuovo accordo programmatico con le priorità da seguire, firmato dalla maggioranza. C’è il serbatoio per l’acqua potabile, la scuola elementare di Pineta, la riqualificazione di via Kennedy, la riqualificazione di San Giacomo, l’acquedotto per La Costa-Seit, il parco Odar e la strada di collegamento con via Vadena. Quindi il lido, da realizzare con l’urbanistica contrattata, l’ampliamento della zona sportiva Galizia grazie al contributo di 4 milioni di euro promesso da Durnwalder all’indomani del no alla cittadella e la realizzazione della nuova piazza in centro città. Quello che hanno chiesto i consiglieri di opposizione è che, per ognuna di queste priorità, vengano fissati dei tempi per progettazione e realizzazione.
 Critico verso il nuovo programma è Christian Straudi del Pdl. Per lui, «E’ un programma dove sono stati tolti i punti più spinosi e sarà anche da vedere quale sia l’apporto dlel’Udc, entrato a far parte della maggioranza e che avrà anche un assessorato. Sono poco convinto che d’ora in avanti i contrasti nella maggioranza non ci saranno più e andranno d’amore e d’accordo».
 Scettico anche il collega Bruno Borin, che prende ad esempio proprio la delibera del Gutleben per tornare a sottolineare che, «Questa giunta non è in grado - e lo ha dimostrato a più riprese - di gestire progetti un poco più imperniativi dell’ordinaria amministrazione. Per questo - ha aggiunto Borin - non mi aspetto nulla d buono per il futuro. L’unità della maggioranza è solo di facciata e sappiamo bene invece che è stata la Provincia ad imporre il diktat di non andare a casa. Laives dovrà pagare il prezzo dell’immobilismo amministrativo. Viene da chiedersi se ne valga la pena».
 Anche per Giuliano Vettorato (Lega nord) la coalizione di maggioranza «è fondata sul niente, costretta a navigare a vista e questo ci preoccupa seriamente per il futuro».
 «Essere solo 16 - ha dichiarato Marco Delli Zotti (Laives pro Leifers) per il sindaco significherà essere costantemente sotto ricatto».
Alto Adige 26-11-11
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venerdì, 25 novembre 2011



Fallisce l’attacco alla Di Fede

BRUNO CANALI
LAIVES. La mozione di sfiducia nei confronti del sindaco è stata bocciata dal consiglio comunale. La maggioranza si è salvata grazie all’arrivo dell’Udc, che l’ha riportata a quota 16 consiglieri.
Si tratta del minimo per sopravvivere. La discussione che ha preceduto la votazione però è stata lunga e a tratti anche tesa, con i consiglieri di opposizione che hanno sparato a zero contro sindaco e giunta.
 Sullo sfondo ancora il progetto di cittadella, oramai tramontato, mas che è stato “la madre” di tutti i problemi politici da un anno a questa parte per il sindaco Di Fede e lo ha ammesso lei stessa in aula. Comunque - hanno sottolineato un po’ tutti i consiglieri di maggioranza - adesso la maggioranza è ritrovata; entra Claudia Guarda dell’Udc e torna la convergenza su una serie di punti programmatici.
 “Certo - ha ammesso Liliana Di fede - la cittadella era uno dei principali in programma, ma ne rimangono molti altri da realizzare e poi, avere ricevuto dalla Provincia 4 milioni di euro è pur sempre un “indennizzo” notevole”. L’opposizione invece ha parlato di “sostanziale fallimento della giunta Di Fede, con una maggioranza che ha oramai esaurito al suo interno la spinta propositiva”.
 Tra le minoranze in aula, nessuno dice di credere che, soltanto perché la maggioranza è tornata sopra la quota minima di galleggiamento dei 16 consiglieri significhi avere creato una squadra coesa e duratura.
 “Mesi di trattative sopra e sottobanco per salvarsi - è stata in sintesi la tesi dell’opposizione - hanno rappresentato uno spettacolo vergognoso anche verso la cittadinanza e solo perché in questo momento la Provincia non vuole assolutamente altri problemi oltre a quelli che già ha, hanno imposto di non andare a casa a Laives”. Superato anche il rischioso esame della mozione di sfiducia, con l’ingresso ufficiale, in maggioranza, dell’Udc, l’attività amministrativa può riprendere. E’ stabilito già che proprio all’Udc andrà un posto in giunta e a rimetterci l’assessorato sarà il Pd, che “sacrificherà” l’assessore al commercio Sara Endrizzi. Questo rimpasto con ogni probabilità verrà ufficializzato in occasione del prossimo consiglio.

Alto Adige 25-11-11
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sabato, 03 dicembre 2011



Udc, tre in lizza per l’assessorato

 LAIVES. Il direttivo dell’Udc non ha sciolto le riserve sul nome di chi andrà a fare l’assessore in giunta a Laives. «Siamo in dirittura di arrivo - afferma Mauro Endrizzi, il segretario - e credo proprio che per la prossima settimana daremo al sindaco l’indicazione che attende».
 «In questa fase ci stiamo confrontando al nostro interno perché siamo consapevoli che occorre agire cercando di fare bene, così da dare un senso positivo al nostro ingresso in maggioranza», spiega Endrizzi.
 Niente di scontato quindi per quanto concerne il nominativo, anche se ormai il cerchio sembra ristretto ad alcuni esponenti della lista che l’Udc ha presentato alle comunali. Prima di tutto, come ovvio, Claudia Guarda, entrata in consiglio comunale come la più votata nelle file dell’Udc e che proprio durante l’ultima seduta è passata sui banchi della maggioranza, segnale tangibile che l’accordo per far entrare l’Udc era siglato. Questo accordo prevede che ai centristi vada un posto in giunta e a cederlo sarà il Pd. Se effettivamente sarà lei ad entrare nell’esecutivo del sindaco Di Fede, automaticamente il suo posto in consiglio comunale verrà assegnato al primo dei non eletti nella lista Udc, che risulta essere Bruno Basso. Dopo Claudia Guarda, l’altro nome di papabile per il posto in giunta è quello di Alessandro Folchini, che dalla sua ha l’esperienza maturata la passata legislatura in consiglio, anche come presidente per un periodo.
 Terzo in ordine di preferenze conquistate è invece Enzo Guderzo, che non è mai stato in consiglio comunale ma che è comunque un personaggio molto noto in zona per l’impegno prestato come volontario al vertice del gruppo missionario di Laives che tra le altre cose, gestisce anche il punto di distribuzione «Alimentiamo la solidarietà» di via Innerhofer a Laives. (b.c.)
Alto Adige 3-12-11
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sabato, 03 dicembre 2011



Zelger: «Via i camion dal centro di Laives»

BRUNO CANALI
LAIVES. Primo approccio con il nuovo piano generale del traffico per la maggioranza. Giovedì sera l’ingegner Stefano Ciurnelli, al quale era stato affidato l’incarico, ha portato le prime considerazioni e anche alcune indicazioni su come cercare di risolvere al meglio determinate situazioni.
 «Si è parlato di come calmierare il traffico lungo via Kennedy quando entrerà in funzione la variante in galleria - dice l’assessore Georg Zelger, titolare di urbanistica e viabilità - e poi di una serie di interventi sulla rete viaria comunale per risolvere qualche problema, tenuto conto della situazione urbanistica esistente. I mezzi pesanti ad esempio, una volta pronta la variante, avranno l’alternativa (a meno che non debbano caricare e scaricare in città) e quindi bisognerà far sì che quelli di passaggio imbocchino la variante».
 Aggiunge la consigliera Sieglinde Niederstaetter Fauster dopo avere ascoltato il tecnico: «C’è stato solo un accenno all’ipotesi di realizzare una corsia preferenziale per gli autobus lungo via Kennedy. Bisognerà pensarci perché diventerebbe molto efficace il giorno in cui, con l’apertura della variante, dentro la città dovranno transitare molte meno macchine di oggi».
 A proposito di transiti, secondo le statistiche elaborate da Ciurnelli, sarebbero non meno di 21mila i mezzi, di tutte le dimensioni, che ogni giorno, passando per via Kenendy, attraversano la città, un numero enorme, che mina la viabilità (e la salute) di migliaia di persone che abitano lungo l’asse stradale.
 «Per scoraggiare il traffico di passaggio - dice l’assessore Zelger - l’ingegnere ha fatto l’esempio degli accorgimenti che già altrove vengono adottati, come l’innalzamento della carreggiata presso i passaggi pedonali. Certo, riqualificare via Kennedy sarà un grande lavoro visto che sono tantissime le proprietà private; però è da qui che dobbiamo iniziare».
 Nei piani dell’ingegner Ciurnelli rimangono pure le rotatorie, come quella all’incrocio tra via Kennedy e via Sottomonte, che già il Comune ha in programma di realizzare. Qualche perplessità invece manifesta l’assessore Zelger per l’ipotesi di una rotatoria anche a sud, di fronte alla caserma Guella, tra via Kennedy e via Armando Diaz.
 Per quanto riguarda la pedonalizzazione di via Pietralba, è evidente che occorrerà realizzare un collegamento per i condomini che si trovano nella zona alle spalle del vecchio municipio e che hanno diritto di andare e venire da casa. Gli abitanti per ora hanno solo la possibilità di passare per via Pietralba e se non si darà loro una alternativa, avranno il diritto di continuare a farlo anche in futuro.
 Da realizzare anche la bretella tra via Vadena e la zona industriale a sud della città. E’ un altro dei progetti che la giunta per adesso ha deciso di non finanziare, nonostante la progettazione, ai tempi del vice sindaco Georg Forti, fosse già in fase avanzata. La bretella sarà da fare quanto prima, perché è l’unico modo per togliere da via Diaz e via Vadena, i mezzi pesanti diretti al magazzino Kaiser Alexander e che oggi creano notevoli disagi passando su strade oramai completamente urbanizzate. A proposito di via Diaz, non va dimenticato che in futuro, con la trasformazione edilizia del Gutleben e di alcuni magazzini attorno, lì arriveranno più di 100 famiglie, che utilizzeranno via Marconi. Chi ha risolto in buona parte i propri problemi è Pineta, grazie allo spostamento della statale 12 da via Brennero. Però va studiato un collegamento pedociclabile tra Pineta vecchia e Pineta monte, dove stanno sorgendo parecchi condomini.
Alto Adige 3-12-11
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venerdì, 02 dicembre 2011



Comunicati Comune di Laives

Approvato il regolamento del Comitato per le pari opportunità

Il Consiglio comunale ha approvato il regolamento del comitato per le pari opportunità.
Il Comitato è composto da dieci membri eletti dal Consiglio comunale, la maggioranza dei quali sono esterni al mondo della politica: ha funzione consultiva e presenta proposte e suggerimenti all'amministrazione comunale; in questi anni il Comitato ha promosso diverse iniziative, tra cui serate informative su problematiche legate al mondo femminile.
“Con l'approvazione del regolamento – spiega la presidente Luisella Raveane è stata colmata una lacuna statutaria, visto che l'organismo è previsto espressamente dallo statuto comunale, ma finora non era mai stato regolamentato. Ora il Comitato è parificato alle altre commissioni comunali: ciò significa soprattutto avere una struttura organizzativa che ci consentirà di lavorare in modo più organizzato. Ci tengo inoltre a precisare che questo regolamento è stato approvato prima in commissione e poi in consiglio in meno di un anno: un lavoro impegnativo, ma che darà i suoi frutti per il futuro.
Attualmente il Comitato per le pari opportunità è composto da Luisella Raveane (presidente), Sieglinde Niederstätter Fauster (vicepresidente), Monica Guerra, Debora Pasquazzo, Claudia Guarda, Sylvia Clementi, Claudia Furlani, Elda Paolazzi, Loris Frazza e Marco Pfeifer.


Modificato lo statuto per la gestione dell'edificio scolastico di San Giacomo

Passo in avanti verso la trasformazione del Consorzio tra i Comuni di Laives e Bolzano per la gestione dell'edificio della scuola elementare di San Giacomo.
Il Consiglio comunale ha infatti approvato una modifica all'articolo 19 dello statuto del Consorzio, prevedendo che “nel caso di scioglimento del Consorzio, i due Comuni rimarranno comproprietari in parti uguali dell'edificio scolastico, delle relative pertinenze e beni mobili della sede della scuola elementare di San Giacomo, per la cui gestione dovrà essere stipulata un'apposita convenzione”.
Sempre a proposito di questo consorzio, il Consiglio comunale ha provveduto alla nomina del revisore dei conti, incaricando il dottor Giuseppe Baroldi.


Centro operativo comunale per la protezione civile: sostituiti diversi membri

Il Consiglio comunale ha proceduto alla sostituzione di alcuni membri del Centro operativo comunale per la protezione civile. L'organismo è ora così composto come membri effettivi dalla sindaca Liliana Di Fede, dal vicesindaco Bruno Ceschini, da Norbert Foppa (comandante dei corpo deivigli del fuoco volontari di Laives), Patrick Demattio (tecnico comunale), Anna Maria Bassot (rappresentante Asl, Servizio igiene e sanità pubblica), Sergio Codato (comandante polizia municipale), Vincenzo Cipriani (comandante stazione Carabinieri Laives), Heinrich Filippi (cantiere comunale), Christian Govi (Croce Rossa Italiana), Gianfranco Idini (Agesci gruppo scout Laives 3),Stefano Lovato (Unità cinofile da soccorso Dolomiten), Martin Schöpf (Ispettorato forestale Bolzano I).
Membri supplenti: Alex Carli (comandante vigili del fuoco volontari di San Giacomo Agruzzo), Ester March( tecnico comunale), Maria Di Tomaso (Asl),Emanuele Montali (polizia municipale), Antonio Pettorossi (Carabinieri Laives), Mario Marcheselli (cantiere comunale), Francesco Spillere (Croce Rossa Italiana), Paolo Zenatti (Agesci gruppo scout Laives 3), Renato Fauri (Unità cinofile da soccorso Dolomiten), Rainer Ploner (Ispettorato forestale Bolzano I).



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venerdì, 02 dicembre 2011



Raccolta dei rifiuti, critiche al sistema da parte del Ctcu

LAIVES. Maurizio Albrigo, sindacalista e presidente del Centro tutela consumatori, dice di seguire con attenzione le indicazioni dell’assessore comunale di Laives, Dino Gagliardini per quel che riguarda il sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Proprio Albrigo qualche giorno fa aveva criticato la politica nel settore dei rifiuti portata avanti fin qui dal Comune di Laives, partendo da coloro che hanno avuto responsabilità anche prima dell’arrivo di Gagliardini in giunta. «Però - dice Albrigo - più o meno le stesse parole erano state espresse il 18 febbraio di quest’anno e nulla ancora è accaduto. Spero dunque che sia la volta buona, proprio perché l’assessore Galgiardini ha garantito che sostituirà alcuni impianti interrati malfunzionanti, dopo che in passato sono stati spesi quasi due milioni di euro in questo settore».
 Anche secondo Albrigo, certamente risulteranno più funzionali i “Multi press” e così spera che rapidamente, anche a Laives, si arrivi al calcolo della tariffa rifiuti in base all’effettivo peso prodotto da ciascun utente.
 «Ribadisco che comunque Laives avrebbe avuto l’opportunità di essere capofila provinciale nell’introduzione di tale sistema di calcolo - conclude Albrigo - e invece sensibilità e attenzione dei cittadini vengono sviliti da mancate decisioni politiche». (b.c.)
Alto Adige 2-12-11
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venerdì, 02 dicembre 2011



Torna il mercatino associativo

LAIVES. Apre domattina alle ore 11 il mercatino di Natale nella piazzetta davanti al municipio. Fino al 18 dicembre, saranno 28 le associazioni che si alterneranno nel gruppo di casette per proporre prodotti tipici del periodo natalizio e con questi raccogliere fondi destinati all’attività delle associazioni stesse. L’apertura si terrà nei fine settimana e anche l’8 dicembre, e quindi 3 e 4, 8, 10 e 11 e 17 e 18 dicembre, dalle ore 10 alle 22.
 “Fa più vero il tuo Natale”, questo lo slogan scelto dagli organizzatori quest’anno e, tra le molte novità i visitatori troveranno una tazza con il tipico logo del mercatino, così come succede a quello di Bolzano ad esempio, e pure la possibilità di conoscere costantemente ciò che viene organizzato grazie al sito internet al quale si potranno anche mandare le proprie fotografie.
 Molto ricco e variegato il programma che si svilupperà da domani in avanti, con ben 6 concerti previsti e alcuni incontri dedicati espressamente ai bambini, che si terranno nella ex sede dei vigili urbani di via Pietralba, a poche decine di metri dal mercatino stesso. Lì, insieme alle animatrici di Elki e Vke, i piccoli verranno stimolati a realizzare addobbi natalizi e sempre lì potranno anche portare giocattoli che non utilizzano più affinché vengano donati ai bambini meno fortunati, del Kenya e della Moldovia, attraverso l’associazione “Aiuto”.
 Domani la cerimonia di apertura alle 11 verrà accompagnata dal suono di un gruppo di musicisti della banda cittadina. Alle 15 poi arriveranno anche gli zampognari di Labaro e alle 20.30, in chiesa, concerto di musica gospel. L’allestimento della piazzetta ricalca le peculiarità della nostra terra, con tanto verde, le luci bianche tutte uguali e un grande abete in centro, dono dell’assessore Georg Zelger alla città. (b.c.)
Alto Adige 2-12-11
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venerdì, 02 dicembre 2011



Folchini vince il toto-assessore

BRUNO CANALI

LAIVES. La maggioranza che amministra il Comune di Laives, dopo avere aperto all’Udc per ritrovare il minimo dei voti necessari - sedici - attende dal partito la proposta di chi dovrà entrare in giunta.
 Consigliere comunale per l’Udc dal principio è Claudia Guarda, la quale però avrebbe sempre manifestato la volontà di non entrare nell’esecutivo. Così è scattato il “toto-assessore Udc” e il nome che va per la maggiore è quello di Alessandro Folchini. L’attenzione su di lui si è focalizzata perché ha alle spalle una esperienza in consiglio comunale durante la passata amministrazione Polonioli, dove ha pure ricoperto il ruolo di presidente del consiglio “a metà” con Sieglinde Fauster della Svp. A Folchini insomma non difetta l’esperienza politica e questa potrebbe essere una carta determinante a suo favore nella scelta che il direttivo Udc, riunitosi anche ieri sera, sta per operare.
 Comunque sia, quello che è certo è che, appunto, all’Udc va un assessorato e che a cederlo sarà il Pd. Da tempo si conosce anche il nome di chi - nel Pd - verrà “sacrificato” per l’accordo di maggioranza e si tratta dell’attuale assessore alle attività economiche e al marketing territoriale, Sara Endrizzi, entrata in giunta su specifica chiamata del sindaco, che suo malgrado adesso deve “scaricarla” per far posto all’Udc.
 In ogni caso, deciso il nome dai “centristi”, si tratterà poi di aspettare fino alla convocazione di una nuova riunione del consiglio comunale, dove il cambio verrà formalizzato. Si tratta di una operazione dolorosa per il Pd, che perde un assessore, con, a quanto pare, Sara Endrizzi non troppo felice di questo, all’interno del partito. Però per Liliana Di Fede è un passaggio obbligato se vuole rimanere dov’è, perché una volta “perso” Roberto Ceol non c’era altra strada per ritornare a “quota 16” consiglieri, a meno che non si fantasticassero chissà quali scenari politici futuri.
 Altra questione collegata: le competenze. Qui ci si muove su un terreno minato, perché la Svp ha già ribadito che per quanto riguarda quelle assegnate ai suoi due assessori (vicesindaco Ceschini lavori pubblici e Georg Zelger urbanistica e viabilità) non si deve neppure provare a rimetterle in discussione.
Alto Adige 2-12-11
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giovedì, 01 dicembre 2011



In consiglio le critiche del Pdl a Gagliardini

LAIVES. Non è passato, in consiglio comunale, l’ordine del giorno del Pdl con il quale si chiedeva al sindaco di togliere la delega sull’ambiente all’assessore Dino Gagliardini, richiesta giustificata con il fatto che lo stesso non avrebbe saputo gestire il progetto per dotare il Comune di Laives di impianti fotovoltaici. La tesi dell’opposizione è che Gagliardini avrebbe perso tempo e soldi in consulenze e progettazioni, per arrivare infine a proporre un impianto da 40 chilowatt di picco a fronte dei circa 1500 che si potevano avere con tutti i tetti di edifici pubblici. «Con 40 kw - ha detto Bruno Borin (Pdl) - non si pagano quasi le spese per l’installazione. E in vent’anni perderemo un introito superiore ai 3,5 milioni di euro».
 Sia Gagliardini che il sindaco hanno però rigettato queste considerazioni: «Ciò che abbiamo fatto fin qui col fotovoltaico dimostra che non abbiamo dormito - ha detto l’assessore - e ciò che ci ha frenati è stato il cambio di regole imposto dal Governo quando già eravamo in corsa per un leasing da 2,5 milioni di spesa. Non si può fare un confronto con ciò che stanno facendo i privati in questo campo, perché il Comune deve seguire procedure specifiche e rispettare norme ben più complicate che non i privati». (b.c.)
Alto Adige 1-12-11
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mercoledì, 30 novembre 2011



«Nessuna scommessa, lavoriamo subito»

LAIVES. Ha suscitato un certo scalpore l’affermazione in un’intervista dell’Obmann Svp Hans Joachim Dalsass, dove lo stesso avrebbe detto di “non scommettere 100 euro sulla coalizione di maggioranza”. «Le mie parole sono state travisate - spiega adesso Dalsass - perché alla domanda se avessi scommesso un milione di euro sulla coalizione, ho risposto che non gioco mai con i soldi e pertanto non scommetterei neanche 100 euro. E non ho mai detto che sarà difficile arrivare a fine legislatura, bensì che è necessario iniziare subito a lavorare tutti insieme per raggiungere i nostri obiettivi. Oltre a questa precisazione vorrei rimarcare che la tutela degli insiemi era ed è un punto importante da portare avanti anche per la Svp. Però è altrettanto vero che per il Gutleben la Svp ha sempre dichiarato che è necessario trovare un compromesso con i proprietari e che non si possono cambiare le regole del gioco a partita avviata».
 Dalsass aggiunge che non è mai stato convocato dal resto della maggioranza per discutere un rimpasto di competenze degli assessori. (b.c.)
Alto Adige 30-11-11
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mercoledì, 30 novembre 2011



«Il Comune non può perdere utili fondi»

LAIVES. Il coordinatore provinciale dell’Udc, Angelo Gennaccaro, con il coordinamento provinciale del partito giudica positivo l’ingresso in maggioranza, a Laives, della consigliera comunale Claudia Guarda, dell’Udc appunto. «E’ un atto politico di estrema responsabilità nei confronti della città e dei suoi cittadini - dice Gennaccaro - in un momento storico e politico dove la priorità non può essere quella di rincorrere critiche e discorsi demagogici come fatto da alcuni consiglieri d’opposizione. Abbiamo coscienza che la situazione politica di Laives non sia in questo momento tra le più facili e che la strada sia tutta in salita. Senza però girarci troppo intorno, per noi è indispensabile garantire comunque, in questo momento particolare, all’amministrazione comunale e alla città, gli stanziamenti promessi dalla giunta provinciale e dal presidente Durnwalder. Percorrendo strade diverse o alternative questi fondi rischierebbero di non arrivare più. Laives invece necessita più che mai di queste risorse e credo che nessuna amministrazione seria possa prmettersi di far perdere al Comune questo treno. Nel nuovo programma di maggioranza, l’Udc avrà la possibilità di incidere con i propri valori sulle politiche della famiglia e della comunità - conclude Gennaccaro - cercando di portare al meglio il proprio contributo per una amministrazione comunale migliore». (b.c.)
Alto Adige 30-11-11
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martedì, 29 novembre 2011



Rifiuti: spariscono due colonnine

LAIVES. L’assessore Dino Gagliardini, a seguito delle critiche per il cattivo funzionamento delle isole ecologiche interrate tipo “Gaia”, preannuncia che, entro fine anno, dovrebbero essere pronte due diverse postazioni e, di conseguenza, altrettante isole interrate verranno eliminate.
 «Si tratterà di quella in zona 46, vicino alla Posta, che tanti problemi ci ha dato - spiega l’assessore Gagliardini - e l’altra che si trova nella parte alta di via Fuchser. Provvederemo a togliere le colonnine e quindi a chiudere le fosse interrate. In gennaio poi dovremmo essere in grado di collocare sopra i nuovi sistemi “Multipress”, molto più sicuri e che finora non ci hanno dato quasi mai problemi di funzionamento. Del resto le isole interrate che abbiamo erano prototipi. Per quanto riguarda invece l’introduzione del sistema di calcolo delle tariffe in base al peso effettivo prodotto da ciascun utente munito di tessera personalizzata, credo che per gennaio 2013 dovremmo arrivarci finalmente».
 L’assessore Gagliardini aggiunge che comunque è già iniziata la raccolta dati presso le isole esistenti oggi sul territorio, in maniera da avere poi parametri concreti in base ai quali predisporre una tipologia tariffaria omogenea.
 «Prima cosa ad ogni modo - spiega ancora l’assessore - è completare l’installazione dei sistemi Multipress, proprio per raccogliere i dati che ci servono per costruire la tariffa a peso. Di pari passo ci saranno anche simulazioni per avvicinarci il più possibile alla realtà di una famiglia standard, quella composta da quattro persone, che vivono in un appartamento normale, così da capire esattamente la media di rifiuti che è in grado di produrre. Il lavoro è in corso». (b.c.)
Alto Adige 29-11-11
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martedì, 29 novembre 2011



Gli asili costano il triplo a Bolzano, Merano e Laives

VALERIA FRANGIPANE
BOLZANO. «Gli asili di Bolzano, Merano e Laives sono i più cari di tutto l’Alto Adige con rette mensili che oscillano tra i 71 ed i 74 euro al mese. Tre volte più costosi di Rasun, Silandro e Gais».
 Walther Andreaus, direttore del Centro tutela consumatori, spiega che mai come in tempo di crisi le famiglie stanno attente a far quadrare i conti: «Vorrei che il Comune di Bolzano mi spiegasse perché il servizio in città costa ai genitori tre volte di più che altrove».
 Pronta la risposta dell’assessore alle scuole materne Judith Kofler Peintner: «Sì è vero, siamo più cari ma dobbiamo gestire 40 edifici, seguiamo 2.800 bambini ed abbiamo 300 famiglie sotto la soglia di reddito che non pagano nulla».
 Da dove saltano fuori tariffe tanto differenti?
 Andreaus precisa che il centro ha elaborato i dati dell’osservatorio Astat.
 «Se prendiamo le rette salta fuori che i tre Comuni più cari sono Laives, Bolzano e Merano, con un costo rispettivo pari a 74 euro per il primo figlio e 71 euro per il secondo e il terzo. I tre comuni più convenienti sono invece Rasun Anterselva, Silandro e Gais, con un costo rispettivo pari a 23, 25 e 26 euro. Se poi paragoniamo le tariffe del Comune di Laives con Rasun ci tocca constatare una differenza di costo superiore al 200%. Calcolando, a titolo di esempio, nove pagamenti - per nove mesi - saltano fuori 666 euro per Laives e 213 per Rasun. In soldoni 452 euro in più». La Peintner non si tira indietro: «Anche noi abbiamo tariffe alte che restano, comunque sia, sotto la soglia della cifra consigliata dalla Provincia».
 Può spiegarsi meglio? «Certo, la Provincia ci consiglia di chiedere un massimo di 78 euro per la tariffa “normale”, per capirci quella che vede il bimbo uscire alle 14.45, e noi ne chiediamo 73 e ci propone 102 euro al mese per il tempo pieno (fino alle 17) e noi invece chiediamo alle famiglie 89 euro».
 Ma come mai Bolzano costa comunque di più?
 «Perché abbiamo 40 scuole per l’infanzia, 35 delle quali gestite direttamente da noi ed altre 6 in convenzione. E tutte ci costano un sacco di soldi. In città esistono poi anche altre 4 scuole materne private che ogni tanto ci chiedono un sostegno che noi concediamo. I genitori devono capire che nei paesi riescono ad organizzarsi meglio, magari l’asilo non è a sé stante ma è conglobato in un’altra scuola e per esempio riesce ad abbattere i costi di riscaldamento e di personale. Magari si trova a fianco di un centro anziani ed il cuoco che serve l’uno serve anche l’altro, da noi invece non è mai così».
 Andreaus non s’arrende e continua a dare cifre. «Se prendiamo le tariffe per due bambini scopriamo che i tre Comuni più cari sono Appiano, Tirolo e Bronzolo, con un costo rispettivo pari a 136, 134 e 130 euro. I tre Comuni più convenienti sono invece Rasun, Senale S. Felice e Silandro, con un costo rispettivo pari a 46, 48 e 50 euro. Anche in questo caso la differenza tra il Comune più virtuoso e quello più caro è rilevante e supera il 190%. Se simuliamo i nove pagamenti, il totale rispettivo equivale a 1.224 euro per Appiano e 418 per Rasun: 805 euro in più!».
Alto Adige 29-11-11

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lunedì, 28 novembre 2011



«E’ dura convivere in giunta»

MASSIMILIANO BONA

LAIVES. «Non scommetterei neanche 100 euro sul fatto che questa coalizione, anche dopo il rimpasto, riuscirà ad arrivare a fine legislatura»: l’Obmann Svp Hans Joachim Dalsass, però, tiene duro. «Serve lo sforzo di tutti per Lido, piazza e via Kennedy».
 Tra le priorità che lei ha indicato non c’è la tutela del Gutleben, invocata a più riprese dai suoi alleati. Perché?
 
«È semplice: non si possono cambiare le regole in corsa. Il Comune ha autorizzato, in passato, una cubatura di 18 mila metri e i tecnici mi hanno spiegato chiaramente che una tutela con questi volumi è quasi impossibile. Se questo complesso fosse stato così importante dal punto di vista storico o architettonico sarebbe già intervenuto l’ufficio delle Belle Arti».
 Quindi la Svp non intende fare trincee per inserire quest’area negli insiemi?
 
«No, le sole particolarità di quest’edificio sono la facciata esterna e un arco. Troppo poco, specie se ci sono già il parere favorevole della commissione edilizia e un accordo del Comune con il privato che ha acquistato l’area».
 Dica la verità, lei avrebbe preferito che fossero tutelati altri edifici. Quali ad esempio?
 
«L’ex Turnhaus in via Noldin, uno dei complessi più importanti del centro storico di Laives. In quel caso sarebbe servita un’attenzione diversa, ma oggi c’è chi fa le barricate per il Gutleben».
 Già, ma il grillino Castelli è intenzionato a presentare un esposto in Procura perché ritiene che il Comune sia stato negligente. Non ha timori in tal senso?
 
«Può anche essere che il Comune abbia temporeggiato troppo, visto che di tutela degli insiemi parliamo da quasi un anno. Il rinvio della delibera nell’ultimo consiglio, però, è stato dettato unicamente da motivi tecnici. La politica non c’entra nulla. È vero che, decorsi i 90 giorni entro i quali avremmo dovuto rispondere al proprietario dell’area, rischiamo di non poter fare più nulla. Castelli è libero, comunque, di portare avanti tutte le iniziative che ritiene opportune».
 Il Gutleben è solo la punta dell’iceberg. Questa maggioranza sembra stia assieme con la colla. Tanti partiti, troppo diversi fra loro. Non crede?
 «Qualche problema c’è, ma non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia. Dobbiamo riuscire a fare fronte unico almeno sui temi più importanti per la città: il Lido, la piazza e la riqualificazione di via Kennedy. Senza dimenticare le strade da asfaltare e le altre piccole cose, fondamentali per i residenti».
 Se lei avesse un milione di euro scommetterebbe sul fatto che questa giunta riuscirà ad arrivare a fine legislatura?
 
«Premesso che non mi piace il gioco d’azzardo, posso affermare in tutta sincerità che non punterei nemmeno 100 euro. Abbiamo, però, il dovere di provarci. In questo momento sarebbe assurdo tornare alle elezioni con lo stesso programma».
Alto Adige 28-11-11
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domenica, 27 novembre 2011



Rifiuti a Laives, ancora proteste

LAIVES. Da progetto pilota a fanalino di coda in provincia. Questo il destino del piano per la raccolta dei rifiuti a Laives e lo sottolinea Maurizio Albrigo, sindacalista e presidente del Centro tutela consumatori. «Diversi cittadini ci telefonano per lamentarsi del servizio rifiuti e per dirci che, rispetto alla comunicazione di 3 anni fa con la quale si diceva che di lì a poco sarebbero stati eliminati i bidoncini perché sarebbe iniziato il nuovo sistema personalizzato per far pagare i rifiuti in base al peso prodotto, nulla è stato fatto e anzi, le isole interrate funzionano a singhiozzo, con crescenti disagi per chi se ne serve». A proposito di questo, anche il consigliere comunale della Lega nord, Giuliano Vettorato ha puntato il dito verso l’amministrazione, ricordando che da un anno a questa parte, l’isola interrata in zona 46 è rotta e la gente deve gettare i rifiuti nei bidoni sovrastanti. Continua Albrigo: «E pensare che Laives, nel 1985, fu il primo Comune in provincia a dotarsi di un piano, quello realizzato dall’ingegner Corrado Giacomelli. Oggi è ultimo e ancora non si vede nulla all’orizzonte, salvo che l’assessore Dino Gagliardini ha annunciato di voler eliminare le isole interrate che funzionano male per sostituirle con altro sistema e viene da chiedersi chi paga i danni? Il suo predecessore, Fabrizio Oliver in questi sistemi aveva speso due milioni di euro. Il risultato è che oggi, una famiglia media di Laives con 4 componenti, paga, a seconda dell’ampiezza dell’alloggio, attorno ai 250 euro l’anno per un servizio in questo stato. Chi ci telefona arrabbiato si chiede anche perché debba differenziare i rifiuti per ridurre al minimo quello da smaltire, quando paga comunque come coloro che invece se ne fregano e gettano tutto nel bidone. Io non voglio entrare nella tragicomica situazione in cui versa oggi il Comune di Laives, perché il giudizio spetta ai cittadini. Però davanti ad un progetto per il sistema di raccolta dei rifiuti preannunciato da tre anni e mai avviato, certamente ci si sente presi in giro e danneggiati. Il sistema di calcolo delle tariffe è abbastanza anomalo, proprio perché si basa su parametri che non sono quello dell’effettivo peso prodotto». (b.c.)
Alto Adige 27-11-11
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domenica, 27 novembre 2011



«La maggioranza ha i giorni contati»

 LAIVES. «Con l’arrivo dell’Udc, il sindaco Di fede trova la maggioranza, ma non la stabilità». Lo sostiene Christian Bianchi, capogruppo del Pdl, che parla di «divisioni profonde e insanabili dopo mesi di dure lotte interne alla maggioranza senza esclusione di colpi». Insomma, il Pdl non crede molto alla ritrovata compattezza della maggioranza e la ritiene piuttosto di facciata. Lo stesso Bianchi del resto ha detto di attendere la discussione sul piano di attuazione del Gutleben per vedere se questa ritrovata armonia in maggioranza sia concreta o estremamente labile.
 «Una menzione speciale va all’Udc - continua Bianchi - per la capacità, dimostrata anche a livello nazionale, di stare sempre con chi governa. A Laives proprio l’Udc è corso in aiuto del sindaco, ovviamente barattando un assessorato. Ma l’Udc, non è quel partito che, a livello nazionale, ha sempre gridato allo scandalo e al tradimento quando qualcuno dell’opposizione decideva di passare col governo Berlusconi? E perché a Laives, per un posto in giunta, tutto è possibile, ovviamente per il bene dei cittadini, come si dice sempre in questi casi?». Bianchi ne ha anche per il Pd, che - dice - «esce indebolito dalla vicenda: perde un assessorato e il consigliere Ceol; deve cedere alla Svp e la maggioranza resta a 16». (b.c.)
Alto Adige 27-11-11
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domenica, 27 novembre 2011



Gutleben, Castelli minaccia l’esposto

BRUNO CANALI
LAIVES. Il ritiro della delibera sul piano di attuazione per il Gutleben potrebbe comportare un esposto in Procura. Ci sta seriamente pensando il consigliere dei «grillini» Castelli: «Andrò fino in fondo».
 «Sono profondamente deluso e arrabbiato - spiega Castelli -. Dopo mesi e mesi durante i quali ci sarebbe stato tutto il tempo di discuterne, senza contare che da un anno almeno, in municipio, è pronto anche l’elenco degli insiemi da tutelare, l’altra sera in consiglio si è arrivati al ritiro della delibera perché era incompleta. Questo nuovo stop arriva a ridosso della scadenza dei 90 giorni (domani) entro i quali, al privato che vuole demolire il complesso per farne appartamenti, bisogna dare un parere. Altrimenti scatta il “silenzio-assenso” e si può procedere con le prime demolizioni, il tutto per colpa del Comune di Laives che non è in grado di predisporre una delibera».
 Castelli quindi accenna anche alla questione parallela al piano di attuazione, quella dell’elenco relativo agli insiemi da tutelare, proprio perché, in questo elenco pronto da più di un anno e mai portato in consiglio comunale, figura anche il Gutleben. «Andrò fino in fondo - garantisce Castelli - e chiederò ad esempio come mai la delibera per il terreno Visintin andava bene e quella per il Gutleben no? Serve massima chiarezza, anche a costo di fare un esposto in Procura per accertare la verità dei fatti».
 È solo il caso di ricordare che, sempre per il Gutleben, anche l’avvocato Raimondo Pusateri, che tutela gli interssi del proprietario, ha presentato ricorso al Tar ipotizzando danni al suo assistito causati dai ritardi del Comune. Lo stesso Pusateri non ha escluso un esposto alla Procura se dovesse ravvisare ingerenze nel lungo iter che ha accompagnato fino ad oggi tutta la vicenda. Tornano alla delibera ritirata in consiglio comunale, ad accorgersi che qualcosa non andava è stato il consigliere del Pd Mirko Campo. «La delibera manca di alcuni passaggi - ha dichiarato in consiglio - e se la approviamo rischiamo che qualcuno la contesti». La giunta ha deciso di ritirarla per convocare un consiglio d’urgenza, ma, se come dice castelli, non si fa entro lunedì, potrebbero scattare i 90 giorni che autorizzano il il privato a fare ciò che crede.
Alto Adige 27-11-11
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sabato, 26 novembre 2011



Gutleben, nuovo braccio di ferro

 LAIVES. Non bastava la mozione di sfiducia ad accendere la polemica in consiglio comunale l’altra sera. Anche per il piano di attuazione del Gutleben, l’amministrazione comunale ha rimediato una brutta figura: la delibera è stata ritirata e dovrà essere ripresentata.
 Per questo, vista l’urgenza di dover affrontare la spinosa questione urbanistica che sta creando nuova tensione in maggioranza per le diverse visioni, si rende necessario convocare una nuova riunione del consiglio comunale (costo alcune migliaia di euro), forse già lunedì prossimo, altrimenti scade il termine dei 90 giorni entro i quali il Comune deve dare una risposta al proprietario del Gutleben che ha chiesto di poter dare seguito alla trasformazione del complesso in chiave residenziale. Ma vediamo cosa è successo l’altra sera.
 Dopo 6 ore di discussione sulla mozione di sfiducia al sindaco (poi bocciata con 16 voti contro 13) durante le quali oltretutto erano in attesa i tecnici dell’ufficio urbanistica comunale e l’architetto Renzo Gennaro, finalmente, verso mezzanotte, è arrivata la delibera con il piano di attuazione del Gutleben di via Marconi, una delibera già di per sé “anomala” dato che nel dispositivo non dà alcuna indicazione al consiglio comunale ma lascia libertà di scelta a ciascuno. Perché sia stata formulata così lo si è capito andando a vedere cosa è successo nelle scorse settimane, con la Svp orientata a concedere al privato la possibilità di abbattere e ricostruire, mentre il resto della maggioranza vuole vincoli più stretti. Il braccio di ferro si è appalesato in commissione edilizia (che ha dato parere favorevole al piano del Gutleben) mentre in commissione urbanistica è stato respinto. Questa situazione, tra l’altro, ha convinto l’avvocato Raimondo Pusateri, legale del proprietario dell’immobile, a presentare ricorso al Tar nell’ipotesi di danni subiti dal suo assistito.
 Senza arrivare ad una soluzione concertata, la giunta ha comunque deciso di portare in consiglio comunale il piano di attuazione del Gutleben e, dopo un quarto d’ora di discussione durante il quale l’architetto Gennaro ha illustrato il piano, lamentando anche il ritardo pluriennale subito per questo progetto, più volte rivisto e rimaneggiato secondo le richieste comunali, il consigliere Mirko Campo si è accorto che la delibera era incompleta. «Se la approviamo così - ha spiegato - rischiamo che la impugnino e venga annullata». Breve consulto tra tutti e decisione di ritirare la delibera per riportarla in consiglio già all’inizio della prossima settimana, un consiglio, come detto, convocato con procedura d’urgenza perché il 28 novembre scadrebbe il termine dei 90 giorni di “silenzio-assenso”.
 Lunedì quindi se ne riparlerà e così si manifesteranno anche le differenti opinioni nella stessa maggioranza appena ricompattata grazie all’Udc. (b.c.)
Alto Adige 26-11-11
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sabato, 26 novembre 2011



L’Udc tiene in piedi la giunta Di Fede

BRUNO CANALI
LAIVES. La mozione di sfiducia al sindaco Liliana Di Fede non è passata. Il consiglio l’ha bocciata con 16 voti contro 13. L’opposizione non si è mai illusa di farla approvare, dopo che l’Udc è entrato in maggioranza e la Svp si è ricompattata.
 La dimostrazione è che adesso i 16 voti di maggioranza ci sono nuovamente, anche se sono il minimo indispensabile per scongiurare il ritorno prematuro alle urne. «Abbiamo ritrovato la compattezza - hanno dichiarato gli esponenti di maggioranza - e adesso occorre ripartire».
 «Peccato che l’altra sera in aula non si sia arrivati a votare la delibera relativa al piano di attuazione del Gutleben - dicono a loro volta i capigruppo dell’opposizione - perché si sarebbe visto immediatamente quanto aleatoria sia questa presunta compattezza della maggioranza».
 C’è anche un nuovo accordo programmatico con le priorità da seguire, firmato dalla maggioranza. C’è il serbatoio per l’acqua potabile, la scuola elementare di Pineta, la riqualificazione di via Kennedy, la riqualificazione di San Giacomo, l’acquedotto per La Costa-Seit, il parco Odar e la strada di collegamento con via Vadena. Quindi il lido, da realizzare con l’urbanistica contrattata, l’ampliamento della zona sportiva Galizia grazie al contributo di 4 milioni di euro promesso da Durnwalder all’indomani del no alla cittadella e la realizzazione della nuova piazza in centro città. Quello che hanno chiesto i consiglieri di opposizione è che, per ognuna di queste priorità, vengano fissati dei tempi per progettazione e realizzazione.
 Critico verso il nuovo programma è Christian Straudi del Pdl. Per lui, «E’ un programma dove sono stati tolti i punti più spinosi e sarà anche da vedere quale sia l’apporto dlel’Udc, entrato a far parte della maggioranza e che avrà anche un assessorato. Sono poco convinto che d’ora in avanti i contrasti nella maggioranza non ci saranno più e andranno d’amore e d’accordo».
 Scettico anche il collega Bruno Borin, che prende ad esempio proprio la delibera del Gutleben per tornare a sottolineare che, «Questa giunta non è in grado - e lo ha dimostrato a più riprese - di gestire progetti un poco più imperniativi dell’ordinaria amministrazione. Per questo - ha aggiunto Borin - non mi aspetto nulla d buono per il futuro. L’unità della maggioranza è solo di facciata e sappiamo bene invece che è stata la Provincia ad imporre il diktat di non andare a casa. Laives dovrà pagare il prezzo dell’immobilismo amministrativo. Viene da chiedersi se ne valga la pena».
 Anche per Giuliano Vettorato (Lega nord) la coalizione di maggioranza «è fondata sul niente, costretta a navigare a vista e questo ci preoccupa seriamente per il futuro».
 «Essere solo 16 - ha dichiarato Marco Delli Zotti (Laives pro Leifers) per il sindaco significherà essere costantemente sotto ricatto».
Alto Adige 26-11-11
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venerdì, 25 novembre 2011



Fallisce l’attacco alla Di Fede

BRUNO CANALI
LAIVES. La mozione di sfiducia nei confronti del sindaco è stata bocciata dal consiglio comunale. La maggioranza si è salvata grazie all’arrivo dell’Udc, che l’ha riportata a quota 16 consiglieri.
Si tratta del minimo per sopravvivere. La discussione che ha preceduto la votazione però è stata lunga e a tratti anche tesa, con i consiglieri di opposizione che hanno sparato a zero contro sindaco e giunta.
 Sullo sfondo ancora il progetto di cittadella, oramai tramontato, mas che è stato “la madre” di tutti i problemi politici da un anno a questa parte per il sindaco Di Fede e lo ha ammesso lei stessa in aula. Comunque - hanno sottolineato un po’ tutti i consiglieri di maggioranza - adesso la maggioranza è ritrovata; entra Claudia Guarda dell’Udc e torna la convergenza su una serie di punti programmatici.
 “Certo - ha ammesso Liliana Di fede - la cittadella era uno dei principali in programma, ma ne rimangono molti altri da realizzare e poi, avere ricevuto dalla Provincia 4 milioni di euro è pur sempre un “indennizzo” notevole”. L’opposizione invece ha parlato di “sostanziale fallimento della giunta Di Fede, con una maggioranza che ha oramai esaurito al suo interno la spinta propositiva”.
 Tra le minoranze in aula, nessuno dice di credere che, soltanto perché la maggioranza è tornata sopra la quota minima di galleggiamento dei 16 consiglieri significhi avere creato una squadra coesa e duratura.
 “Mesi di trattative sopra e sottobanco per salvarsi - è stata in sintesi la tesi dell’opposizione - hanno rappresentato uno spettacolo vergognoso anche verso la cittadinanza e solo perché in questo momento la Provincia non vuole assolutamente altri problemi oltre a quelli che già ha, hanno imposto di non andare a casa a Laives”. Superato anche il rischioso esame della mozione di sfiducia, con l’ingresso ufficiale, in maggioranza, dell’Udc, l’attività amministrativa può riprendere. E’ stabilito già che proprio all’Udc andrà un posto in giunta e a rimetterci l’assessorato sarà il Pd, che “sacrificherà” l’assessore al commercio Sara Endrizzi. Questo rimpasto con ogni probabilità verrà ufficializzato in occasione del prossimo consiglio.

Alto Adige 25-11-11
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giovedì, 24 novembre 2011



L’Udc da stasera è in maggioranza  a Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. Raggiunto l’accordo con l’Udc per il rimpasto di maggioranza, già da questa sera, in occasione del consiglio comunale che inizia alle 18, Claudia Guarda si sposterà sui banchi della maggioranza. Non è ancora stato deciso invece se sarà proprio la Guarda ad entrare in giunta.
 I PAPABILI.  «Abbiamo firmato l’accordo - afferma la Guarda - in base al quale l’Udc riceverà un posto in giunta. Per quanto riguarda il nome di chi andrà a ricoprirlo la decisione a rinviata ai prossimi giorni. Per quel che mi riguarda, entro in coalizione con le stesse premesse improntate esclusivamente al bene della comunità». Nella rosa dei papabili Udc, in pole position Alessandro Folchini, ex consigliere e presidente del consiglio comunale con Polonioli. Quindi Mauro Endrizzi, che dell’Udc comunale è segretario politico, mentre Enzo Guderzo, con 34 voti, è risultato terzo della lista dopo Bruno Basso (47 voti).
 IL PD. Dei partiti che compongono la coalizione di maggioranza, a cedere il posto in giunta sarà il Pd e questo lo ammette anche il coordinatore del partito, Andrea Gerolimon. «In linea di principio effettivamente lo cederà il mio partito e dovrebbe essere quello oggi occupato da Sara Endrizzi. Noi avevamo messo tutta la buona volontà, ma dopo il no di Roberto Ceol, questa è la strada obbligata. Quanto all’Udc, toccherà loro presentarci una rosa di nomi sui quali discuteremo in base alle rispettive competenze. Risolto il problema della maggioranza comunque, mi aspetto che d’ora in avanti riprenda a pieno ritmo l’attività amministrativa».
 LE REAZIONI. Per Hans Joahim Dalsass, Obmann e consigliere Svp, «adesso i 16 consiglieri di maggioranza ci sono e si può andare avanti. La Svp è compatta e tutti 6 i suoi esponenti in consiglio comunale (compresi i 3 del Bauernbund) hanno firmato l’accordo. Andare a casa avrebbe significato anche perdere i 4 milioni di euro promessi da Durnwalder dopo la fine della cittadella». «Raggiunta la stabilità - dice a sua volta Giorgio Zanvettor (Verdi) si va avanti, anche se sarebbe stato preferibile un rafforzamento della maggioranza, oltre quota 16 consiglieri. Certo, essere in 16 senza Ceol è già diverso che essere in 16 con lui».
 Per l’assessore Dario Volani (Idv) «non è cambiato moltissimo. I numeri sono sempre uguali, ma spero in una maggiore stabilità. Roberto Ceol era una presenza critica in maggioranza, presenza che ci vuole, quando è costruttiva, ma che va meno bene se invece diventa distruttiva. A Ceol va riconosciuta grande capacità critica, ma era il modo in cui la manifestava che non poteva funzionare. Speriamo comunque che su queste nuove basi si torni a lavorare».
 Aggiunge Franco Magagna (La Civica): «In 16 eravamo e in 16 siamo rimasti; speriamo che il clima d’ora in avanti almeno sia migliore».
 L’OPPOSIZIONE. I gruppi di opposizione, che hanno seguito fin qui da spettatori la crisi politica di maggioranza, adesso esprimono scetticismo.
 «Che siano veramente in 16 - commenta Christian Bianchi del Pdl - voglio vederlo in consiglio, quando arriveranno determinati argomenti che già hanno suscitato forte mal di pancia nella Svp. Comunque, per il sindaco Di Fede è stato un fallimento dover cedere un assessorato del Pd per aprire all’Udc e ribadisco che farebbe meglio, per il bene di Laives, a dimettersi». Giuliano Vettorato (Lega) si chiede invece, «se non passa la sfiducia questa sera, cosa cambierà veramente da domani? È comunque una soluzione rattoppata». Per Marco Delli Zotti infine, «basterà poco alla maggioranza per andare sotto».
Alto Adige 24-11-11
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mercoledì, 23 novembre 2011



Ultimo vertice tra Pd e Svp prima del rimpasto

LAIVES. Ultimo vertice, ieri, tra Pd ed Svp per verificare l’esistenza di una maggioranza, prima del consiglio comunale di domani sera nel quale sarà discussa la la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Liliana Di Fede. Fallito sostanzialmente il tentativo di recuperare il consigliere Roberto Ceol (uscito dal Pd e in procinto di dichiararsi indipendente) per mantenere la quota minima di “galleggiamento” (che per la maggioranza in consiglio comunale è fissata a 16 consiglieri su 30) non resta che il coinvolgimento di Claudia Guarda dell’Udc, partito che però ha chiesto un posto in giunta al sindaco. «Praticamente questa è la soluzione per cercare di andare avanti - ribadisce il coordinatore del Pd comunale Andrea Gerolimon - visto che Ceol non ne ha voluto sapere. Se poi si riuscirà ad ampliare ulteriormente la coalizione ben venga».
 La Svp, dopo il ricompattamento dei ranghi grazie alla fine del progetto di cittadella e all’accordo per studiare il nuovo lido, in questa fase finale della crisi è rimasta alla finestra. L’Obmann Hans Joachim Dalsass anche aveva auspicato che il Pd riuscisse a recuperare prima di tutto Ceol per poi magari allargare ad altri. A quanto pare non è andata così e adesso la Stella Alpina pure si “accontenta” della sostituzione di Ceol con l’Udc.
 Sistemata la parte “algebrica”, per sindaco e giunta comunque gli esami non sono finiti. Come detto, domani sera si discuterà la mozione di sfiducia e per mettersi al riparo da imboscate, la maggioranza avrà bisogno di tutti i voti disponibili. Grazie a qualche astensione (tra le file dell’opposizione rimane l’incognita Lega Nord, con il consigliere Marco Franceschini su posizioni diverse da quelle del collega di partito Giuliano Vettorato) alla fine sindaco e giunta potrebbero salvarsi, ma se non lo faranno avendo almeno 16 voti favorevoli, sarà un ulteriore segnale che la maggioranza naviga a vista. Salvo “l’incognita” Franceschini, lo schieramento d’opposizione è compatto nella scelta di sostenere la mozione di sfiducia che ha preparato il grillino Paolo Castelli. (b.c.)
Alto Adige 23-11-11
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domenica, 20 novembre 2011



Giunta in panne: incontro tra Svp e Pd

 LAIVES. Si va verso l’epilogo della crisi politica al Comune di Laives: in un senso o nell’altro. Giovedì sera si riunirà il consiglio comunale per discutere la mozione di sfiducia al sindaco Di fede proposta dall’opposizione e per allora la maggioranza dovrà assolutamente sapere se ha la matematica certezza di avere almeno 16 voti (il minimo per sopravvivere) oppure no.
 Ieri mattina c’è stato un incontro tra esponenti del Pd e della Svp per stabilire come fare. Ne è scaturito è il termine di martedì prossimo per capire se vi sia una maggioranza.
 Dice l’Obmann Svp Hans Joahim Dalsass: «Abbiamo concesso fino a martedì sera per trovare una soluzione ovvero, avere la garanzia che ci sono i 16 voti minimi necessari in consiglio comunale. Non siamo disponibili ad andare in consiglio comunale privi di una maggioranza».
 Conferma il termine il coordinatore del Pd comunale, Andrea Gerolimon: «In effetti ci siamo lasciati con questo impegno e quindi, martedì, quando ci ritroveremo, discuteremo la soluzione. Certo, puntiamo ancora a recuperare il consigliere Roberto Ceoil e poi magari allargare all’Udc. Se ce la facciamo bene, altrimenti vedremo». E’ un bel rebus per il Pd di Liliana Di Fede, che ha a disposizione un paio di giorni per risolvere la crisi. Andrea Gerolimon dovrà lavorare su due fronti: cercare un chiarimento con l’ex Pd Roberto Ceol (formalmente ancora in maggioranza) affinché ritorni nei ranghi. Ancora più delicato l’allargamento all’Udc: il partito di Casini ha chiesto un assessorato e a cederlo dovrebbe essere il Pd. (b.c.)
Alto Adige 20-11-11
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domenica, 20 novembre 2011



Commercio: la crisi fa altre vittime

BRUNO CANALI
LAIVES. Il settore commerciale in città è in affanno. La riprova è che vi sono sempre più spazi commerciali chiusi o, come al centro commerciale “Crosara”, mai aperti. Chi rimane sottolinea peraltro che è sempre più dura riuscire a sopravvivere.
 Va un po’ meglio invece a chi è anche proprietario del negozio. Chi al contrario deve anche pagare un affitto per i locali che occupa, vede crescere le difficoltà.
 Tra chi ha abbassato definitivamente le serrande di recente, c’è quella del tabacchino “Stuppner”, in pieno centro, una chiusura che lascia indubbiamente un vuoto per quanto riguarda determinati servizi. Qualche metro più avanti, scendendo in via Noldin, una nuova chiusura preannunciata dalla svendita totale di un negozio di abbigliamento «per cessata attività» alla fine di questo mese.
 Di fronte c’è il centro “Crosara”, mix di appartamenti (ai piani superiori) e di negozi (sotto). Questo centro, sostanzialmente non è mai decollato dal punto di vista commerciale, fatti salvi alcuni negozi affacciati su via Kennedy, un ufficio viaggi che si trova su via Noldin e una piccola pizzeria da asporto. Alla Corsara sono parecchi gli spazi commerciali, di diverse dimensioni, ad essere desolatamente vuoti, qualcuno fin dalla costruzione. In questo caso, oltre alla carenza di interesse da parte di potenziali commercianti, si punta il dito sul madornale errore urbanistico commesso da chi ha progettato quel complesso.
 La maggior parte dei negozi infatti è rivolta verso l’interno, praticamente invisibile per chi passa sulla via Kennedy. Se lo spazio invece fosse stato rivolto sulla strada principale di Laives, tenuto conto che tra un anno non ci sarà più il traffico attuale e via Kennedy verrà riqualificata in chiave pedonale, certamente anche gli spazi commerciali sarebbero stati molto più appetibili.
 Drammatica, infine, si può definire la situazione non appena ci si allontana anche di poco dal centro cittadino: nei vari quartieri di Laives (via Marconi, via Negrelli, zona 46 non hanno più un negozio di vicinato). Chiusi quelli che c’erano un tempo, non sono più stati riaperti e le serrande rimangono tristemente abbassate oramai da anni.
 Come negozio di vicinato, resiste soltanto quello del “Guerzo”, in via Sottomonte, uno spazio come quelli che c’erano un tempo, con alimentari e prodotti anche particolari, che garantiscono a Igor Guerzoni, il titolare, la possibilità di sopravvivere. Sparite definitivamente invece queste realtà, da quartieri popolosi, come è ad esempio quello delle “Caserme” (via Negrelli) o in via Marconi da quando ha chiuso “Zenorini”, mentre invece, in quartieri nuovi, come Pineta Alta, abitati già da centinaia di famiglie, nessuno ha ancora rischiato di aprire.
Alto Adige 20-11-11
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sabato, 19 novembre 2011



Megaprojekt in Deutschnofen

Bei der Landesumweltagentur wurde ein Projekt zur Errichtung eines sogenannten Pumpspeicherwerkes eingereicht, um es dem Umweltverträglichkeitsprüfungsverfahren zu unterziehen.
Neben anderen kleineren Projektvarianten sieht dieses Projekt in seiner maximalen Ausbaustufe die Errichtung
zweier riesiger oberirdischer Speicherbecken mit einem Fassungsvermögen von 650.000 bzw. 950.000 m3 und einer unterirdischen Wasserkammer mit einem Volumen von 1.600.000 m3 vor.
Die gigantische, unterirdische Wasserkammer soll sich unterhalb des Fuchshofes tief in den Porphyrfelsen befinden.
Das benötigte Wasser wird der Etsch mittels eines langen Stollens (6 Meter Durchmesser) entnommen, um
die Wasserkammer zu füllen.
Auf den „Noppn- Trotn“, oberhalb des Nopphofes und unterhalb des Prentner Hofes auf den Prentner Wänden
sollen die beiden Speicherbecken errichtet und mit der Unterwasserkammer durch eine Druckleitung von 3 m
Durchmesser verbunden werden.
Um sich das Ausmaß der Becken vorstellen zu können, sei bemerkt, dass die meisten Speicherbecken in Südtirol, die zur Kunstschneeerzeugung errichtet wurden, weniger als 100.000 m3 Fassungsvermögen aufweisen!! Demnach beanspruchen die besagten Becken eine sechs- bzw. zehnmal so große Fläche.
Pumpspeicherwerke werden heute als notwendige Infrastrukturen angesehen, um überschüssigen Strom aus
alternativen Quellen (z.B. Windparks an der Nordsee) zwischenzuspeichern.
Das Wasser wird zu diesem Zweck mit der überschüssigen Energie aus dem unterirdischen Speicher in die zwei Becken hochgepumpt. Bei Stromengpässen wird durch Ablassen des gespeicherten Wassers Strom erzeugt und in das Netz eingespeist.
Solche Speicherbecken dürfen jedoch nicht auf Kosten der unberührten Landschaft errichtet werden und sie dürfen keine negativen Auswirkungen auf die Umwelt mit sich bringen.
Der Standort der oberirdisch geplanten Becken betrifft zum einen unberührten Föhrenwald (Prentnerviertel) und zum anderen eine aus der Sicht des Umweltschutzes äußerst wertvolle, über Jahrhunderte gewachsene
Kulturlandschaft („Noppn-Trotn“).
Dieses landschaftlich wertvolle und auch von vielen Wanderern wegen seiner Unberührtheit geschätzte Gebiet
bietet Lebensräume für seltene Pflanzen und Tierarten und muss unbedingt erhalten bleiben!
Bei den besagten Becken handelt es sich keineswegs um reizvolle Bergseen, wie gerne von den Betreibern dargestellt, sondern um mit Plastikfolie (Beton oder Teer) ausgekleidete und mit einem hohen Maschendrahtzaun umgebene künstliche Behälter. Diese sindwegen der notwendigen Leerungen oft für längere Zeiträume ohne Wasser und damit für den Betrachter ein schockierender Anblick. Sie stellen eine
regelrechte Zerstörung des einmaligen Landschaftsbildes dar. (Einem in seinem Ausmaß wesentlich kleineren
und mit weniger Aufwand unterirdisch geplanten Pumpspeicherwerk wurde vor Kurzem von der Rittner Bevölkerung eine klare Absage erteilt.)
Zum derzeitigen Zeitpunkt können noch keine genauen Aussagen über die Belastungen (Lärm, Staub, Abgase, Lkw- Verkehr, Straßenausbau und - schäden usw.) während der Bauphase gemacht werden, die sich voraussichtlich über viele Jahre hinzieht. Es ist jedoch sicher, dass wegen der riesigen Mengen an anfallendem
Aushub- und Ausbruchmaterial nicht nur die unmittelbar betroffenen Höfe, sondern auch die gesamte Ortschaft Deutschnofen von den Folgen dieses massiven Eingriffs betroffen sein werden. Nicht zu unterschätzen sind
die Risiken der gespeicherten Wassermassen, die eventuell die benachbarten Orte Leifers und Kardaun bedrohen.
Außerdem kann die von der Gemeinde Deutschnofen propagierte touristische Bezeichnung „Perle der Alpen“ mit diesem Wahnsinnsprojekt nicht vereinbart werden, denn diese steht nur unberührten Erholungsgebieten zu.
Der Anspruch auf derartig gewaltigen Raubbau an der Natur und auf skrupellosen Ausverkauf unserer Heimat sollte uns wohl allen zu denken geben.

Erwin Meraner, Albert Pfeifer
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sabato, 19 novembre 2011





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categoria:comune di laives, centrale di pompaggio
sabato, 19 novembre 2011



Cede la strada per Montelargo

LAIVES. La strada comunale che sale verso Montelargo, sopra la città, sta manifestando preoccupanti problemi di manutenzione. Si tratta degli stessi “guai” emersi anche in passato, causati dal transito quotidiano di mezzi pesanti. In particolare, i residenti puntano l’indice contro i camion che trasportano a valle il porfido estratto nella cava Flor, camion che, a pieno carico hanno in peso enorme. Viceversa, la strada per Montelargo non ha caratteristiche tali da poter sopportare transiti di questa portata e così si registrano cedimenti già riparati in qualche modo. È un problema destinato a ripetersi anche in futuro se non cambieranno le condizioni nelle quali si trova e viene utilizzata la strada comunale. (b.c.)
Alto Adige 19-11-11
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venerdì, 18 novembre 2011



Variante finita entro un anno

BRUNO CANALI
LAIVES. Un fragoroso botto che ha polverizzato anche l’ultimo diaframma di roccia, ieri a mezzogiorno ha salutato l’arrivo di un sogno per Laives: quello di avere, tra un anno circa, la nuova variante in galleria percorribile. A salutare questo evento (giustamente definito da tutti come quello storicamente più importante degli ultimi decenni) il governatore altoatesino Luis Durnwalder, l’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, amministratori comunali di Laives e Bronzolo, tecnici e maestranze.
 LE CIFRE. La galleria tra Pineta e la periferia sud di Laives - costata 73 milioni di euro - è la più lunga dell’intero tracciato con i suoi 2.882 metri. La perforazione, dal versante nord di Pineta era iniziata nel febbraio 2009 e solo successivamente era stato aperto anche il fronte da sud. «Da Pineta - ha ricordato l’ingegner Valentino Pagani, direttore di ripartizione provinciale - il tunnel è entrato per una lunghezza di 1550 metri, al ritmo di 12 metri alla settimana. Dal portale sud invece il tunnel è avanzato per 1350 metri circa. Contemporaneamente sono iniziati i lavori per realizzare gli svincoli stradali, le vie di fuga (sono una ogni 500 metri circa e di queste, già perforata è quella che sbuca accanto alle tribune del campo in zona Vallarsa) e il camino per l’espulsione dei gas di scarico dal tunnel. Non abbiamo incontrato particolari problemi dal punto di vista geologico dentro la roccia, salvo un centinaio di metri sotto il rio Vallarsa, che però avevamo preventivato. Lì abbiamo dovuto adottare particolari accorgimenti che hanno rallentato l’avanzamento fino a 3 metri la settimana e per completarne un centinaio ci sono voluti quasi 6 mesi».
L’ingegner Pagani ha poi illustrato quelli che saranno i passi futuri.
 «A maggio di quest’anno abbiamo iniziato impermeabilizzazione e rivestimenti del tunnel partendo da Pineta e abbiamo completato quasi un chilometro. Una via di fuga alla Vallarsa è pronta e stiamo ultimando la seconda più a monte. Il camino di scarico, lungo 272 metri e del diametro di 4,72 metri è anche pronto e adesso sta per scattare l’appalto dell’impiantistica. Entro la prossima estate saranno completate tutte 5 le vie di fuga e il corridoio per i mezzi di emergenza e per l’inverno del prossimo anno la galleria sarà percorribile».
 GLI INTERVENTI. Nel suo intervento, l’assessore Florian Mussner ha voluto ringraziare prima di tutto coloro che hanno reso possibile questo risultato, che ha definito «di grande importanza per la mobilità, garantito dal coraggio nell’affrontare questi grandi interventi, nonostante la situazione economica non sia delle migliori. È stato uno sforzo che va a favore anche del mondo economico e lavorativo». «Gioia» ha espresso anche Durnwalder, sottolineando che tra un anno Laives vedrà finire l’incubo rappresentato da 25mila mezzi che l’attraversano ogni giorno, merito della responsabilità e della collaborazione da parte di tutti. «Finito questo, proseguiremo col lotto di Bronzolo», ha assicurato Durnwalder. Il sindaco Di Fede infine, ha pure espresso gioia per il risultato e per questo ha ringraziato tutti coloro che si sono adoperati per raggiungerlo.
Alto Adige 18-11-11
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venerdì, 18 novembre 2011



«Bisogna convincere Ceol»

BRUNO CANALI
LAIVES. Una settimana di tempo per ricompattare la maggioranza. Questo deve assolutamente fare il sindaco Liliana Di Fede se vuole arrivare giovedì prossimo, in consiglio comunale, con la sicurezza di avere i voti necessari per bocciare la mozione di sfiducia nei suoi confronti promossa dall’opposizione. L’altra sera c’è stato anche l’ennesimo incontro del coordinamento Pd comunale alla presenza del segretario provinciale Antonio Frena. «Dico sinceramente che non ci sono conclusioni certe e definitive - ammette Frena - e che comunque, a mio giudizio, bisogna perseguire la situazione iniziale, vale a dire, prima di tutto ricompattare la maggioranza sui 16 consiglieri che ha».
 Dopo la crisi con la Svp, per la maggioranza e il Pd in particolare, si è aperto il “problema Ceol”. A tale proposito, Antonio Frena considera che, «ognuno avrà sicuramente le proprie richieste da fare, anche in maggioranza, ma se uno nasce con il Pd dovrebbe comunque avere idee poco distanti da esso. Sarebbe opportuno lasciarsi alle spalle, tutti quanti la crisi e ciò che è stato nei mesi passati - dice Frena - e lavorare al ricompattamento, per poi magari allargare ulteriormente la maggioranza».
 A tale proposito, anche da Frena non c’è una preclusione verso l’Udc: «Se c’è una base di condivisione, ben venga l’allargamento - conclude il segretario del Pd provinciale - quanto poi ad eventuali richieste di posti in giunta si vedrà cosa fare».
 Ieri mattina intanto c’è stato un breve faccia a faccia tra Roberto Ceol, il coordinatore locale del Pd Andrea Gerolimon e i consiglieri dello stesso partito, Fabrizio Oliver e Mirko Campo. Si è trattato evidentemente di un tentativo per cercare di recuperare Ceol alla causa della maggioranza (dalla quale ufficialmente non è uscito ancora dopo avere invece “salutato” il gruppo consiliare Pd). «Ho ripetuto ai miei colleghi - afferma Ceol - che mi prendo l’impegno di rivedere la bozza di accordo programmatico predisposta recentemente dal sindaco per superare la crisi politica. Se troveremo poi una convergenza fra tutti se ne potrà parlare, altrimenti io rimango della mia opinione e non firmo il documento così come è attualmente».
 Di fronte a questa situazione, con la Svp che attende indicazioni dagli altri partner di maggioranza e non è disposta a cedere alcunché, Andrea Gerolimon non può che limitarsi a dire: «Stiamo lavorando alla verifica di tutte le ipotesi per vedere come sia possibile andare avanti garantendo una maggioranza solida per governare. Non ci sono ultimatum dalla Svp, ma è chiaro che bisogna trovare una soluzione entro giovedì 24 novembre, quando ci sarà la riunione del consiglio comunale all’ordine del giorno del quale vi è la mozione di sfiducia promossa da Paolo Castelli e il piano di attuazione del Gutleben».
Alto Adige 18-11-11
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venerdì, 18 novembre 2011



«Wi-fi in piazza di Laives entro Natale»

 LAIVES. Tra non molto, la possibilità di collegarsi liberamente ad internet dalla piazzetta del municipio di Laives sarà realtà. «Sono stati già installati i cavi - spiega l’assessore Sara Endrizzi rispondendo alle critiche del consigliere Daniele Inguscio che lamentava ritardi - e per l’apertura del mercatino di Natale in piazzetta, sabato 3 dicembre, credo ci si potrà collegare mediante il sistema Wi-fi, come previsto».
 Respingendo le accuse del consigliere del Pdl Iguscio, Sara Endrizzi dice che, «se invece che limitarsi a criticare ci si fosse presa la briga anche di chiedere maggiori informazioni, magari si poteva evitare l’intervento. Ad ogni modo, il tempo trascorso da quando decidemmo di introdurre internet libero in centro a Laives - conclude l’assessore Sara Endrizzi - è determinato da questioni tecniche. Come detto, adesso siamo in dirittura di aarrivo; parte dell’attrezzatura tecnica è stata installata e tra qualche giorno, credo per l’inaugurazione del mercatino di Natale, il 3 dicembre alle 11, dovrebbe finalmente essere operativo il nuovo sistema Wi fi nell’area del municipio di via Pietralba, in centro città». (b.c.)
Alto Adige 18-11-11
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giovedì, 17 novembre 2011



Wi-fi promesso, ma non c’è

 LAIVES. Che fine ha fatto il collegamento Wi Fi per poter accedere gratis ad internet dalla piazzetta davanti al municipio? Lo chiede il consigliere del Pdl Daniele Inguscio, ricordando che ancora a giugno, il consiglio comunale aveva votato all’unanimità un ordine del giorno dove si impegnava la giunta comunale ad installare, entro tempi brevi, punti di accesso gratuito ad internet mediante il Wi Fi.
“L’assessore Sara Endrizzi - ricorda Inguscio - aveva addirittura espresso soddisfazione per al decisione approvata dal consiglio comunale e che già lei si era mossa, prendendo contatti con una serie di aziende che operano nel settore al fine di individuare quella che proponeva le migliori condizioni, prendendo ad esempio anche ciò che altre realtà comunali avevano fatto. Sono passati però 5 mesi - aggiunge Inguscio - e di quelle belle dichiarazioni è rimasta lettera morta, così come del progetto Wi Fi noi non ne abbiamo saputo più nulla, mentre tanti, soprattutto i giovani, stano ancora aspettando. Per questo non possiamo che stigmatizzare il comportamento della giunta comunale e dell’assessore Endrizzi in particolare.
Alto Adige 17-11-11
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giovedì, 17 novembre 2011



«La lunghissima crisi della maggioranza penalizza i cittadini»

LAIVES. Dopo mesi di crisi politica durante i quali l’attività amministrativa comunale è sostanzialmente paralizzata, anche l’opposizione scalpita. «È ora di finirla - tuona il consigliere di Laives pro Leifers Marco Delli Zotti - perché è da mesi che assistiamo a continui rinvii da parte dei partiti che dovrebbero rappresentare la maggioranza di governo del nostro comune, in merito alla soluzione di reali problemi dei nostri cittadini. La scusa addottata in tutte le sedi per questa stagnazione è l’assenza di una maggioranza stabile che garantisca la governabilità». Delli Zotti fa quindi alcune considerazioni sulla situazione che si trascina da almeno un anno: «La gente si chiede e ci chiede, legittimamente a mio avviso, che cosa si aspetti a trovare una soluzione. Le molte riunioni fatte a tutti i livelli si sono dimostrate inutili. Nel frattempo non si combina nulla, mentre i membri della giunta continuano a percepire, a titolo di indennità, qualcosa come 35mila euro mensili complessivamente». Delli Zotti conclude chiedendo che venga fatta definitivamente chiarezza entro tempi brevissimi: «Ci dicano se c’è la maggioranza in grado di incominciare a lavorare con risultati concreti o, in alternativa, se si debba giungere alla conclusione che l’unica soluzione seria sia tornare a votare al più presto possibile. Così del resto non è più ammissibile aspettare». (b.c.)
Alto Adige 17-11-11
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mercoledì, 16 novembre 2011



Crisi di giunta, il veto della Svp

BRUNO CANALI
LAIVES. Ore decisive per trovare una soluzione alla crisi politica che blocca l’amministrazione comunale di Laives. Oggi summit tra gli esponenti locali del Pd e il segretario provinciale Antonio Frena. La Svp intanto aspetta indicazioni dal sindaco Liliana Di Fede, ma non ha alcuna intenzuione di cedere competenze, urbanistica compresa.
 Con la fine del progetto di cittadella dello sport sembrava che le cose fossero tornate a posto: i tre consiglieri Svp del Bauernbud avevano ripreso la collaborazione. Il problema però è che la maggioranza non è più tale, in particolare da quando il consigliere Ceol è uscito dal Pd e si è riservato di decidere anche in merito alla partecipazione nella maggioranza. Senza Ceol, la coalizione del sindaco Di Fede scende sotto la soglia minima di consiglieri che è 16 (sui 30 complessivi) e così ci si è rivolti all’Udc. Il partito (rappresentato in aula da Claudia Guarda) è disponibile ad entrare, ma in cambio vuole un assessorato e questo crea malumori tra gli altri. Inoltre è stata proposta alla Svp la cessione della delega sull’urbanistica, proposta immediatamente respinta. Dice l’Obmann Hans Joahim Dalsass a proposito: «Noi abbiamo sempre sostenuto, fin dal dopo elezioni, che, nel limite del possibile, sarebbe opportuno allargare la maggioranza, anche oltre la soglia minima dei 16 consiglieri. Nessuna preclusione verso l’Udc, solo che non si tratterebbe di un allargamento della maggioranza bensì di una sostituzione. Questo ci va meno bene ovviamente. Infine le competenze assegnate ai nostri due assessori. Su queste non siamo disposti a discutere; al massimo potremmo cedere quella sul patrimonio, non certo urbanistica e lavori pubblici. Lo abbiamo ribadito durante gli incontri con il sindaco: noi, come Svp, ci siamo ricompattati e siamo sei consiglieri; ci dica il primo cittadino quindi come conta di uscire da questa situazione e a quali condizioni e noi le valuteremo». È insomma la crisi che non è mai finita e Liliana Di Fede rischia di aprire un nuovo, pericoloso fronte con la Svp se il “suo” Pd insisterà con la richiesta di ridiscutere anche le competenze oggi in mano all’assessore Georg Zelger. Comune vada, anche nell’ipotesi - oggi abbastanza remota - di recuperare stabilmente Roberto Ceol alla maggioranza, appare difficile riuscire a superare la fatidica “quota 16” in consiglio comunale e intanto si avvicina anche l’appuntamento con la mozione di sfiducia al sindaco promossa dal consigliere grillino Paolo Castelli e condivisa immediatamente da gran parte dei gruppi di opposizione. Si profilano, dunque, tempi duri per la maggioranza.
Alto Adige 16-11-11
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martedì, 15 novembre 2011
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martedì, 15 novembre 2011



Necessarie la riqualificazione di Via Kennedy e la piazza

ALAN CONTI
LAIVES. La cittadella è ormai alle spalle e il commercio di Laives ora si ritrova nudo a interrogarsi sul proprio futuro. Se per mesi il dibattito politico si è praticamente cristallizzato attorno allo stadio e alle rispettive fazioni, ora Laives si trova a fare i conti con una serie di nodi determinanti da sciogliere. Di tante opinioni, un paio sembrano essere largamente condivise da esercenti e commercianti: qualcosa deve cambiare per migliorare e bisognerà essere in grado di governare gli inevitabili cambiamenti che comporterà l’apertura della nuova variante. Che ne sarà di via Kennedy? Riuscirà Laives a tenere testa al difficile confronto con Bolzano sul campo dell’appeal? Tra gli stessi commercianti si troverà la necessaria compattezza per presentare iniziative comuni ed efficaci? Punti di domanda che non potranno essere riempiti solo dall’amministrazione.
 Tonino Gencarelli, titolare del bar «H Sign», parte proprio dalle novità viabilistiche. «A oggi paghiamo il troppo traffico su via Kennedy, con l’aggiunta di trattori e mezzi agricoli che potrebbero benissimo essere dirottati sulle vie Marconi e Hofer. La variante potrebbe migliorare il quadro generale e consentire una riqualificazione contestuale dei marciapiedi che oggi non sono né sicuri né confortevoli. Elda Paolazzi dell’Unione Commercio sostiene che qui siamo solo pochi bar, ma così dimentica le esigenze dei negozi di abbigliamento che hanno bisogno di visibilità». Si concentra sugli orari, invece, Marco Cleva da K-Style: «Bisognerebbe proporre qualcosa di diverso, magari prolungare l’apertura oltre le 19 per permettere gli acquisti a chi torna da Laives. Noi stessi, comunque, dobbiamo coordinarci maggiormente perché solo con iniziative comuni possiamo essere incisivi. Prendiamo la festa della mela: la gente non sapeva chi e quando era aperto e abbiamo fatto giocoforza un buco nell’acqua. Inevitabile date le premesse». Fucina di idee è il bancone di «Tentazioni di Trilli» dove troviamo Hema Furlato. «Si potrebbe realizzare una piccola guida all’acquisto con tutti i negozi di Laives da distribuire ai tanti turisti che girano a Natale oppure stampare manifesti di grandi dimensioni che catturino l’attenzione degli automobilisti in transito. Dobbiamo imparara a promuoverci da soli». «Non c’è cura né spazi - la disamina pessimista di Maurizio Lubian, residente e Laives e titolare in passato di un negozio a Bronzolo - all’interno di una cittadina che favorisce i pochi contadini, come dimostra la vicenda cittadella. Fare una manifestazione, inoltre, significa affrontare una trafila burocratica infinita capace di fiaccare chiunque». Laives, però, manca di punti di ritrovo. «Ci vorrebbe un circolo ricreativo che trattenga i ragazzi attratti da Bolzano», l’opinione di Tommaso Abbandonanza. «Vogliamo una piazza in stile italiano o austriaco che possa davvero essere sentita come luogo di aggregazione per tutti», gli fa eco Tonino Cordone. Articolata, invece, la ricetta di Peter Pernter, il riferimento del neocostituito gruppo autonomo di commercianti: «Prima di tutto bisogna analizzare le modifiche legate alla variante, poi migliorare i marciapiedi, capire se si può realizzare una ciclabile, aumentare la quota di verde, eliminare le barriere architettoniche e aggiungere parcheggi. Ricordiamoci che dobbiamo puntare sui residenti perché è difficile che i clienti arrivino da fuori Laives. Ne parleremo nelle prossime riunioni di categoria». Vano, dunque, l’appello alla coesione di Elda Paolazzi (Unione). «Inutili gli attriti in questo momento». Chiusura con il giudizio tranchant di Severina Gallo e Bobo Trentinaglia del bar Bobo: «Quando chiuderanno la strada per colpa della variante sarà la fine per tutti. Il commercio ha bisogno di passaggio e le esperienze di San Giacomo, della Mebo e di via Claudia Augusta a Bolzano lo dimostrano. La crisi costringe tutti a spendere poco persino per il caffè dato che il borsello è vuoto». E se il primo problema fosse proprio lì, nel portafoglio?
Alto Adige 15-11-11
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martedì, 15 novembre 2011



«Troppo fragile una maggioranza con 16 consiglieri a Laives»

LAIVES. Una scadenza per risolvere la crisi di maggioranza, la Svp non l’ha ancora imposta al sindaco Di Fede. Si parla di domani, ma l’Obmann Hans Joahim Dalsass lo esclude, almeno per quel che riguarda il suo partito. Però ribadisce anche che una soluzione va trovata al più presto e che, per quanto riguarda la Stella Alpina, è auspicabile un allargamento della maggioranza ovvero riuscire ad essere più dei 16 consiglieri su 30, come è stato finora. «Siamo favorevoli all’allargamento della maggioranza - dice Dalsass - ma se si tratta solo di sostituire un consigliere con un altro è più difficile trovare un accordo». Roberto Ceol uscirà dalla maggioranza se il sindaco non modificherà il programma amministrativo che intanto lui non ha sottoscritto e in maggioranza entrerà l’Udc, che però reclama un assessorato. Proprio su questo cresce il malumore nel Pd, perché sarebbe questo partito a rimetterci un posto in giunta, il tutto per rimanere comunque ancorati a quota 16, a meno che Marco Franceschini, uno dei due consiglieri della Lega Nord, non decida di appoggiare il sindaco (ipotesi bocciata sia da Elena Artioli che da Antonio Frena) oppure, che Roberto Ceol non decida di fare dietrofront, ritornando nei ranghi. E firmando il programma. (b.c.)
Alto Adige 15-11-11
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lunedì, 14 novembre 2011



Via Maso Hilber: Il buono e il cattivo
 

Nata da una costola di via San Giacomo, via Maso Hilber, è diventata una delle vie più conosciute e forse più importante della frazione di San Giacomo. La via fortunatamente è una via chiusa con poco traffico (solo quello dei tre condomini), un discreto parcheggio, l'asilo di lingua italiana, la bella palestra, il magnifico teatro, la scuola elementare ed una fantastica breve passeggiata per biciclette, pedoni e cani.
Per chi abita a San Giacomo tutte le strutture elencate sono un grande punto di riferimento.
Oltre ad essere importanti per le attività della frazione alcune sono molto belle oltre che funzionali, meritano attenzione e in alcuni casi anche manutenzione.
Purtroppo le persone che frequentano questi spazi si lamentano e a ragione per un degrado che si sta formando negli ultimi tempi ed un mancato completamento dei servizi della frazione. Cerchiamo di elencarli anche per suggerire all'amministrazione comunale alcuni interventi da praticare: la “nuova” struttura “palestra - teatro” presenta in più punti forti erosioni sui muri esterni tali da evidenziare i sottostanti forati (vedasi foto in allegato), l'asfalto della ex statale necessita di sistemazioni per le buche presenti, il  verde pubblico promesso alla comunità di San Giacomo sembra essere svanito nel nulla lasciando  forti perplessità e preoccupazioni nella popolazione, i numerosi cani presenti in San Giacomo hanno la forte necessità di avere uno spazio tutto per loro. Nelle diverse discussioni, comprese quelle con l'amministrazione comunale di Laives si erano individuate alcune zone prossime alla passeggiata, località particolarmente idonea perchè vicina al centro, perchè verrà servita dalla ciclabile con relativa riqualificazione e non ultimo perchè risulta essere una zona  poco trafficata garantendo maggior sicurezza a tutti i frequentatori.

Si fa appello alla  Giunta di Laives di voler intervenire quanto prima con azioni di manutenzione ove necessitano, e ovviamente dare significativi segnali circa la volontà di completare i servizi promessi alla popolazione di San Giacomo utilizzando comunicati stampa e assemblee pubbliche.

x Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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domenica, 13 novembre 2011



Crisi di giunta, il sindaco Di Fede cerca nuovi alleati

 LAIVES. Quella che si apre domani, sarà una nuova settimana di passione per l’amministrazione comunale, tra esortazioni ad andarsene (da parte dei gruppi di opposizione) e difficili trattative per garantirsi una maggioranza più ampia dei 16 consiglieri, quota minima per sopravvivere. Intanto è partito il conto alla rovescia per la discussione in consiglio della mozione di sfiducia al sindaco proposta dal grillino Paolo Castelli e già condivisa da altri gruppi di opposizione, Pdl compreso. La mozione è stata depositata lunedì in municipio e il presidente del consiglio ha tempo 30 giorni per convocare una seduta nella quale discutere il documento che chiede di dare voce nuovamente agli elettori. Dopo l’ennesimo giro di incontri (uno ogni giorno) Liliana Di Fede è nuovamente al punto di partenza: 16 voti grazie all’Udc (che però vuole un assessorato) con un crescente malumore del suo partito (che ci rimetterebbe un assessorato) e l’irrigidimento della Svp di fronte alla prospettiva di dover ridiscutere le competenze degli assessori, aprendo la porta all’Udc senza che tutto questo porti al rafforzamento della coalizione. Rimarrebbe l’ipotesi di recuperare in maggioranza Roberto Ceol, ma quest’ultimo lo ritiene possibile solamente se si stenderà un nuovo programma con scadenze precise da fare rispettare all’esecutivo dopo il rimpasto. (b.c.)
Alto Adige 13-11-11
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sabato, 12 novembre 2011



Riunione molto partecipata del Comitato per il referendum contro lo stadio

Nello scorso fine settimana si è tenuta una riunione molto partecipata del Comitato per il referendum contro lo stadio nella quale è stata fatta una valutazione della vicenda legata alla costruzione della cosiddetta “casa per il Suedtirol”. É stata l’occasione per un riconoscimento del lavoro svolto dai consiglieri Castelli e Perathoner, ma soprattutto dai rappresentanti del Bauernbund i quali, con grande coerenza, forti delle ragioni che li muovevano, hanno saputo resistere agli attacchi scomposti di cui sono stati oggetto. Ribadiamo che quelle ragioni, che non possono essere assolutamente ridotte a gretto interesse di parte, rispondevano ad un sentire diffuso in larghe parti della popolazione e coincidevano largamente con le nostre motivazioni. È stato quindi valutato positivamente il ruolo svolto dal comitato che, senza precipitare gli eventi, ha saputo attendere l’esplodere delle contraddizioni interne alla maggioranza, contribuendo così al risultato odierno. Ruolo non solo di critica, ma di informazione, di stimolo e di proposta.
Durante la serata oltre alla naturale soddisfazione per l'esito della vicenda sono però emerse forti preoccupazioni per il futuro di Laives e una crescente sfiducia  nei confronti di una classe politica incapace di autocritica, ma pervicacemente aggrappata al potere.
Il nuovo programma, sottoscritto finora solo da 15 consiglieri, sembra essere ancora una volta troppo indeterminato, senza scadenze precise e passibile di diverse interpretazioni. La necessità di assicurarsi l’appoggio dell’UDC, e forse anche della Lega, non permette di scendere nei particolari delle proposte e le visioni differenti di cui sono portatrici le varie parti, i rancori mal sopiti per gli scambi di accuse che continuano anche in questi giorni, sono forieri di nuovi contrasti.
In particolare sembrano improbabili convergenze univoche su centrale di pompaggio, nuovo lido, riqualificazione della via Kennedy, nuova piazza, piano urbanistico con le numerose zone di recupero, riqualificazione di San Giacomo e futuro della sua scuola elementare, collegamento di Pineta con la zona Galizia… Tutte questioni che se non affrontate con il contributo dei cittadini e con una visione condivisa, sono suscettibili di incidere negativamente sul futuro del nostro territorio.
Partendo da questa constatazione i presenti sono apparsi determinati nel continuare l’esperienza di questi mesi e quindi  nei prossimi giorni verranno valutate le forme ed i modi con cui continuare ad essere presenti, da cittadini, sulle scelte importanti per il futuro del nostro comune cercando di assicurare anche una continuità generazionale al lavoro che si intende intraprendere..
Una sorta di osservatorio politico alternativo, anche nel metodo, all’attuale classe politica che ci amministra, capace di interloquire con i partiti, ma rimanendone completamente autonomo.

R. Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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sabato, 12 novembre 2011



Guarda (Udc): «Il partito ha deciso di entrare nell’esecutivo Di Fede»

LAIVES. Nonostante il rincorrersi di riunioni (una ogni sera) la coalizione di maggioranza non riesce a superare quota 16 consiglieri, il minimo indispensabile per poter rimanere in piedi e questo grazie all’ingresso dell’Udc, partito al quale andrebbe un assessorato. «Il partito ha deciso così - si limita a dire Claudia Guarda, attuale consigliere comunale dell’Udc - e del resto, è ciò che avevamo proposto anche durante le trattative dopo le elezioni. Se entreremo, lo faremo per portare avanti il bene della comunità, con correttezza e giustizia». Assessorato all’Udc significa rinuncia da parte del Pd ad una poltrona in giunta, quella occupata da Sara Endrizzi e questo sta creando un malumore crescente tra le file dei democratici a cui la rinuncia risulterebbe pesante da digerire. C’è inoltre tensione anche con la Svp, perché in maggioranza circola con insistenza la voce che vorrebbe rimettere in discussione le competenze degli assessori. Su questo la Stella Alpina non è disposta a trattare. Si fa remota anche la disponibilità della Lega Nord verso Liliana Di Fede dopo le ultime affermazioni dei vertici provinciali del Carroccio. (b.c.)
Alto Adige 12-11-11
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venerdì, 11 novembre 2011



L’area verde va in bianco

Sparito lo spazio previsto nel Puc per San Giacomo

BRUNO CANALI
 LAIVES. Biotopo in zona Galizia e verde pubblico a San Giacomo: due temi che rischiano di cerare imbarazzi in maggioranza. Roberto Ceol ha messo in dubbio ad esempio che vi sia la reale volontà di fare il biotopo, dubbi respinti dal capogruppo dei Verdi Giorgio Zanvettor.
 «Il biotopo si farà - aveva detto in sostanza Zanvettor - sia perché è previsto nel Puc e sia perché rappresenta una compensazione rispetto all’impatto ambientale della variante». Per i Verdi, del resto, il biotopo era uno dei punti qualificanti alla base del consenso che avevano garantito al progetto di cittadella. La cittadella non si fa più, ma il biotopo rimane. Pare.
 «Certamente il biotopo figura nel piano paesaggistico comunale - dice infatti Roberto Ceol - ma se a questo non fa seguito un progetto e un impegno finanziario concreto in bilancio, tutto è destinato a rimanere aria fritta e finora, da quanto mi risulta, soldi in questo senso la giunta non ne ha previsti e non vi è traccia neppure nella bozza di accordo programmatico firmata recentemente tra i partiti di maggioranza».
 Discorso analogo per il verde pubblico a San Giacomo. In questo caso, da anni figurava nel piano urbanistico comunale uno spazio di 4.000 metri quadrati circa, sopra l’abitato. A un certo punto il Comune aveva deciso di cancellare questa previsione per spostare quella superficie pubblica più vicino all’abitato di San Giacomo, dopo di che non se ne è più saputo nulla e così, se da una parte l’area è stata cancellata dall’altra non è mai stata fatta.
 «Anche di questo spazio verde che si prevedeva di realizzare da qualche parte dentro o comunque accanto all’abitato di San Giacomo per compensare quello da togliere in zona Mottironi, si sono perse le tracce - afferma ancora Ceol - e nessuno ne parla più. Rimane la considerazione che proprio a San Giacomo questo tipo di dotazioni pubbliche è carente e, come hanno protestato tempo addietro pure i proprietari di cani, non esiste un metro quadrato dedicato proprio alle passeggiate dei loro amici a quattro zampe. Anche qui, se alle belle parole poi non si fanno seguire i fatti concreti, ovvero i finanziamenti in bilancio, tutto è destinato a rimanere come è».
 Non sarà comunque semplice individuare uno spazio da destinare a verde pubblico nell’abitato di San Giacomo e l’occasione semmai si presenterà quando, con il nuovo Puc, verranno definite le nuove aree di espansione per il popoloso abitato che fa da ponte tra il territorio comunale di Laives e di Bolzano. I 4000 metri dei quali si ricorda il consigliere Ceol, dovranno essere individuati in quella occasione.
Alto Adige 11-11-11
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giovedì, 10 novembre 2011



Lega: «Mai col Pd» Mentre il sindaco dice «Mai con la Lega»

 LAIVES. Altolà della Lega Nord a qualunque collaborazione con il Pd e il sindaco Liliana Di Fede. La quale, peraltro, nega che vi siano mai stati accordi in tal senso con Marco Franceschini, uno dei due consiglieri del carroccio (l’altro è Giuliano Vettorato). Eppure incontri con Franceschini ve ne sono stati, a più riprese, anche di recente... Continua insomma a essere “calda” la politica locale e sulla vicenda intervengono Maurizio Bosatra, commissario per l’Alto Adige della Lega, ed Elena Artioli, consigliere provinciale, che negano qualunque divisione tra i due leghisti di Laives. «Noi siamo per la sfiducia al sindaco», dice Bosatra, mentre per Artioli «i consiglieri Vettorato e Franceschini dichiarano piena unità d’intenti. Ogni nostra decisione in consiglio comunale è dettata dal buonsenso e dal programma sottoscritto con i nostri elettori. Posti in giunta e poltrone interessano Pd, Udc, Verdi ecc, non certo noi che esercitiamo funzione di controllo sulla maggioranza». Ed Elena Artioli chiude dubitando che «ci siano i numeri per ottenere ancora la fiducia in consiglio».
 Christian Bianchi (Pdl) a sua volta chiede urgentemente un consiglio comunale per discutere la mozione di sfiducia, auspica “senso di responsabilità” da parte di Franceschini e alla Svp di chiudere con questa «agonia politica per il bene di Laives». (b.c.)
Alto Adige 10-11-11
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mercoledì, 09 novembre 2011



Il Gutleben non s’ha da fare

BRUNO CANALI
LAIVES. La commissione urbanistica comunale ha dato parere contrario al piano di attuazione del complesso Gutleben di via Marconi. L’ultima parola comunque spetta al consiglio comunale, che dovrebbe darla entro fine mese, altrimenti dopo 90 giorni, scatta il “silenzio-assenso”.
 La vicenda potrebbe anche vedere il Comune di Laives chiamato dal proprietario dell’immobile a risarcire eventuali danni e questo è quanto sta verificando l’avvocato Raimondo Pusateri. La vicenda del Gutleben è singolare, dipende dal recente braccio di ferro tra esponenti del consiglio comunale e il privato che ha presentato il piano di attuazione già approvato in commissione edilizia, organismo chiamato ad esprimere un parere obbligatorio (la commissione urbanistica invece emette parere facoltativo) seppur non vincolante dato che l’ultima parola spetta al consiglio.
 Ma perché tutta questa attenzione al vecchio complesso in fondo a via Marconi? Il motivo risale ad alcuni anno fa, quando l’amministrazione Polonioli, su sollecitazione della Provincia, aveva commissionato ad un architetto la predisposizione dell’elenco relativo agli “Insiemi” da tutelare. Nell’elenco venne inserito anche il Gutleben ma, nonostante la documentazione sia depositata da almeno un anno in municipio, mai la giunta ha ritenuto di portarlo in discussione per poi approvarne il contenuto.
 In questo lasso di tempo il proprietario del Gutleben è andato avanti con il suo progetto, fino ad arrivare, recentemente, alla presentazione di un piano di attuazione che prevederebbe abbattimenti e ricostruzione su 18.700 metri cubi, di una sessantina di appartamenti. Il piano ovviamente è stato predisposto alla luce di ciò che il Puc indica per quella zona, dove non figurano vincoli.
 E’ stato a quel punto, dopo più di un anno di “sonno” che, chi punta alla salvaguardia del Gutleben ritenendolo, almeno in parte, testimonianza storico-artistica da preservare, ha cercato di tirare il freno per fare in maniera che prima di qualunque iniziativa, venga approvato in consiglio comunale l’elenco degli Insiemi da tutelare. La regolarità dell’iniziativa andrà valutata dal punto di vista legale perché, se da un lato è auspicabile preservare le testimonianze architettoniche del passato, dall’altro il privato ha agito in base alle disposizioni urbanistiche in vigore e adesso rischia di veder cambiare le regole a gioco avviato. Del Gutleben si dovrebbe dunque occupare il consiglio prima che scada il termine, a fine mese, per il silenzio-assenso.
Alto Adige 9-11-11
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mercoledì, 09 novembre 2011



Netta spaccatura nelle file della Lega Ne approfitta l’Udc

 LAIVES. Gli incontri per trovare una maggioranza, a Laives si susseguono a ritmo quotidiano, anche se oramai, dati gli sviluppi politici del dopo cittadella, la situazione appare pressochè definita: l’Udc entrerà in maggioranza ottenendo un assessorato (sono settimane che Liliana Di Fede ha messo in palio quello di Sara Endrizzi). Marco Franceschini (Lega Nord) dal canto suo garantirà l’appoggio esterno, anche a costo di rompere con il suo partito. Non è un caso che l’altra sera, all’ennesimo incontro tra tutti, non si sia presentato Giuliano Vettorato, collega di partito di Franceschini. «Avevo impegni di lavoro», si sarebbe giustificato Vettorato, ma oramai è evidente la spaccatura nelle file del Carroccio tra lui e il collega Franceschini, divisione che emergerà in consiglio comunale quando si dovrà votare la mozione di sfiducia che lunedì ha depositato in municipio il consigliere grillino Paolo Castelli. Liliana Di Fede dunque, con l’Udc che “neutralizzerà” l’opposizione del consigliere Ceol e l’appoggio di Marco Franceschini, potrà contare su 17 potenziali voti. Dovrà però affrontare i “mal di pancia” che già si stanno manifestando, sia nel suo partito (il Pd) che tra gli esponenti della Svp, poco inclini a questa “girandola” delle poltrone. (b.c.)
Alto Adige 9-11-11
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martedì, 08 novembre 2011



Con “Sos zebra” bimbi a lezione di sicurezza stradale

LAIVES. La polizia municipale, d’accordo con la direzione didattica e l’assessore Georg Zelger, ha iniziato ieri la serie di incontri con i ragazzi che frequentano le scuole elementari, dalla prima alla quinta classe. A loro infatti è destinata la nuova campagna informativa “Sos zebra”, promossa dalla Provincia per divulgare tra i più giovani le norme relative alla sicurezza, in particolare sugli attraversamenti stradali.
 «Sulle zebre, anche da noi - spiega il comandante dei vigili urbani, Sergio Codato - ogni giorno attraversano centinaia di bambini per andare e venire da scuola. Imparano a conoscere anche i nonni vigili, che a Laives sono 14, e a spostarsi in sicurezza. E’ anche un modo per conoscere la polizia municipale e l’attività che svolge per la comunità e magari sensibilizzare anche i genitori».
 A sua volta l’assessore Zelger ha spiegato che la politica dell’amministrazione comunale, per quanto riguarda i piccoli spostamenti in città, è quella di incoraggiare l’uso dei... piedi e della bicicletta piuttosto che quello dell’auto. Questi incontri con le scuole proseguiranno anche nei prossimi giorni per arrivare a tutte le classi delle scuole elementari. (b.c.)
Alto Adige 8-11-11
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martedì, 08 novembre 2011



San Giacomo, appello per le pensiline

I residenti: «Il Comune dovrebbe richiederle alla Sasa»


SAN GIACOMO. In centro a San Giacomo mancano le pensiline che riparano i passaggeri che attendono presso alcune fermate dell’autobus. Lo fa presente all’amministrazione comunale di Laives, affinché le richieda alla Sasa, Lorenzo Merlini, del Centro attenzione permanente di San Giacomo.

 «Le attendiamo da anni - dice Merlini - e la gente di San Giacomo le vuole per proteggersi da vento o pioggia mentre aspetta l’autobus, anche come incentivo per l’uso dell’autobus rispetto alla macchina privata. Si tratta di studenti, donne, lavoratori che devono spostarsi quotidianamente, anche con bambini, sia verso Bolzano che verso Pineta e Laives».
 Merlini ritiene che anche il miglioramento di questi aspetti possa contribuire ad incentivare l’uso del mezzo pubblico, in particolare ora che si avvicina la brutta stagione e a questo dovrebbe mirare una efficace politica del trasporto pubblico.
 «Moderne pensiline - prosegue Merlini - che occupano pochissimo spazio, esistono e sono state installate in altre zone della città con buoni risultati per la protezione dei passeggeri dalle intemperie. Invitiamo la Sasa a considerare questa richiesta e sollecitiamo naturalmente anche l’amministrazione comunale di Laives affinché si faccia parte interessata al problema e sostenga con vigore la richiesta, per risolvere un problema che riguarda i cittadini di San Giacomo».
 Le fermate in centro a San Giacomo effettivamente sono tra le ultime ancora senza pensilina. (b.c.)
Alto Adige 8-11-11
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lunedì, 07 novembre 2011



RESPONSABILI

La vicenda dello stadio ha avuto il merito di mettere in luce molti dei difetti della classe politica che amministra Laives. Dopo aver riassunto nella cittadella l’intero programma amministrativo, una volta fallito l’obiettivo, non solo si tenta di proseguire sulla vecchia strada strizzando l’occhiolino ai soliti partiti di opposizione, ma si cerca di spacciare per vittoria l’esito di tutta  la vicenda. I 4 milioni di euro promessi da Durnwalder arriveranno infatti per opere in parte dovute o già previste e alla sola condizione di ritrovare un minimo di coesione della maggioranza  al fine di evitare un effetto domino che potrebbe travolgere altri comuni e, nel lungo periodo, avere effetti a livello provinciale. Nel frattempo, una volta liberatasi dal fardello dello stadio, la parte nobile del progetto si invola verso quel comune di Caldaro che inizialmente aveva decisamente rifiutato di accollarsi l’intera opera  e che oggi apre le braccia alle strutture rimanenti.
Ora, senza cessare di denigrare pesantemente i partner con cui si vorrebbe proseguire ad amministrare, si introduce un nuovo ritornello: non ci si dimette – si afferma - per responsabilità verso i cittadini i quali “non capirebbero” ed in quanto “il ritorno alle elezioni sarebbe deleterio per Laives perché porterebbe al blocco amministrativo per mesi, fermando i grandi progetti e lasciando la cittadinanza a sé stessa”.
L’anno e mezzo di paralisi denunciato da forze interne alla maggioranza invece non viene nemmeno preso in considerazione. La presunzione giunge al culmine quando si dichiara:”…dopo di noi il caos!” Si ammette poi che il biotopo posto a condizione per accettare stadio e centro commerciale, era cosa dovuta, si sorvola sul fatto che il collegamento tra Pineta e zona sportiva era già previsto e si rinuncia a quel ponte posto come condizione assoluta per la propria presenza in maggioranza.
Insomma ci si arrampica sugli specchi e si ingoia di tutto pur di non sottoporsi al giudizio dei cittadini: ognuno, verrebbe da dire, ha i responsabili che si merita.

R. Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio Dal sito del PD
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lunedì, 07 novembre 2011



Laives, si va verso il rimpasto di giunta

LAIVES. Liliana Di Fede temporeggia ma sa bene che queste sono ore decisive per mettere a punto il nuovo assetto della maggioranza. «Se il Pd dovesse perdere un assessorato sarebbe grave - commenta il sindaco - ma dobbiamo chiudere in fretta le trattative».
 Sindaco a che punto siamo?
 
«Quasi in dirittura d’arrivo. Anche oggi sono previsti colloqui con esponenti della maggioranza dai quali mi attendo riscontri positivi».
 Tra i suoi alleati c’è chi dà per scontato l’ingresso in giunta di Claudia Guarda (Udc). È davvero così?
 
«Ne dobbiamo parlare all’interno della coalizione. Non mi piace alimentare polemiche sui media. Anche perché si rischia di dire solo mezze verità».
 Ma il voto dell’Udc è decisivo per tenere in piedi la maggioranza, visto che Ceol (Pd) ha dichiarato di voler uscire dal gruppo consiliare per passare all’opposizione. Cosa intende fare?
 
«Capisco la situazione di Ceol e le sue ragioni. Immagino non sia facile nemmeno per lui».
 Lo considera un voto perso?
 
«Per ora non ha firmato l’accordo programmatico, che invece è stato sottoscritto da 15 consiglieri su 16. Quindi immagino ci sia qualche perplessità da parte sua».
 Per dare l’assessorato alla Guarda (Udc) il Pd rischia di perdere quello di Sara Endrizzi. Non le pare un dazio troppo pesante da pagare?
 
«Mi limito ad osservare che per il Partito Democratico sarebbe grave perdere un assessorato, ma va trovato un equilibrio accettabile per tutti i partner di maggioranza».
 Si è data un termine? Quando sarà concluso il rimpasto?
 
«Di sicuro dobbiamo fare in fretta». (max)
Alto Adige 7-11-11
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domenica, 06 novembre 2011



«Manca la Casa della cultura»

LAIVES. Anche nel nuovo accordo programmatico recentemente sottoscritto dai partner di maggioranza, non figura alcunché relativamente alla casa della cultura italiana. Se ne lamenta il consigliere del Pdl Daniele Inguscio.
 «Nelle frenetiche consultazioni - scrive Inguscio - a cui abbiamo assistito in questi giorni per dare vita ad un nuovo accordo che possa sventare il pericolo di elezioni anticipate è stata partorita una mini riedizione del vecchio programma elettorale, più magra e dove manca la volontà di realizzare un punto qualificante: la casa della cultura italiana, promessa in pompa magna durante la campagna elettorale dello scorso anno». Il progetto cui fa riferimento Inguscio è quello caldeggiato da anni oramai. Si tratterebbe di trasformare la vecchia palazzina dove un tempo erano ospitati i vigili urbani, in via Pietralba, per ricavarne la sede di varie associazioni culturali italiane. Ad un certo punto è anche stato fatto uno studio preliminare da cui era scaturito un rendering interessante. Poi però tutto è rimasto lì e solo recentemente, in fase di assestamento del bilancio, il consigliere Ceol aveva chiesto, con un emendamento, di destinare dei fondi per la progettazione della casa della cultura italiana, richiesta bocciata però dalla giunta. Ribadisce quindi Inguscio: «Per la comunità italiana di Laives perciò, la Casa della cultura rimarrà per altri anni nel cassetto dei sogni dato che non vi è minima traccia in questa direzione da parte della maggioranza che amministra Laives, come è del resto finora con tutto il resto delle opere promesse alla popolazione. Se nel prossimo bilancio di previsione non verranno previsti dei fondi per progettare la casa della cultura italiana a Laives, noi del Pdl annunciamo che daremo battaglia in consiglio comunale». (b.c.)
Alto Adige 6-11-11
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domenica, 06 novembre 2011



L’accordo a Laives per far entrare l’Udc in maggioranza è cosa fatta 

BRUNO CANALI
LAIVES. L’accordo per far entrare l’Udc in maggioranza è cosa fatta e dovrebbe essere sancito domani. Questo però non produrrà l’auspicato allargamento della coalizione, che continuerà ad avere 16 consiglieri su 30. Marco Delli Zotti, infatti, non entrerà e Roberto Ceol ha annunciato invece che andrà all’opposizione.
 Questo è l’aspetto che sta creando le maggiori perplessità politiche, perché si tratta di un cambio in maggioranza che non porta all’allargamento sperato ma anzi, rischia di privare proprio il Pd di un assessorato (e sarebbe quello affidato dal sindaco a Sara Endrizzi). Tutto dipenderà da ciò che chiederà domani l’Udc per entrare in maggioranza: l’ultima offerta, fatta durante una riunione che si è svolta venerdì sera sarebbe per un posto di “sottogoverno”, ma è evidente che nelle condizioni in cui si trova la maggioranza, l’Udc ha tutti i numeri per alzare la posta e chiedere l’assessorato per Claudia Guarda. Fallita l’idea di coinvolgere Marco Delli Zotti e arrivare a 17 voti su 30. Il consigliere di Laives pro Leifers avrebbe dovuto fare una staffetta con la Guarda nell’esecutivo. Poi però sono emerse preclusioni da parte di qualcuno in coalizione e oggi, Delli Zotti commenta così: «L’Udc mi ha fatto capire che non si farà la staffetta e quindi resterò all’opposizione. Non entrerò neppure nel gruppo misto. Credo poi che al sindaco abbiano “venduto” l’ipotesi che, comunque, un voto lo troveranno alla bisogna, dalla Lega o da altri, quanto basterebbe per sopravvivere e tirare a campare. C’è anche la convinzione, in maggioranza, che si potrebbe sempre recuperare Roberto Ceol, oggi su posizioni critiche verso il sindaco Di Fede».
 «Allora non ci siamo capiti - taglia corto però proprio Ceol - io conto di dichiararmi all’opposizione già dal prossimo consiglio e l’ho ripetuto più volte al sindaco. Se vogliono sostituirmi con l’Udc padroni di farlo: entra Claudia Guarda ed esco io. Nessun problema».
 Di questi ultimi sviluppi, giura di non saperne nulla il segretario comunale dell’Udc Mauro Endrizzi, il cui partito, a livello provinciale (lo ha fatto Sandro Repetto) ha consigliato di attendere almeno l’imminente congresso: «Fino a ieri non ho ricevuto alcuna comunicazione, meno che meno chiamate in giunta. Chiaro che non ci dispiacerebbe e ricordo che un posto nell’esecutivo l’Udc lo chiese già nella fase delle trattative dopo le elezioni comunali».
 La Svp intanto sta alla finestra dopo aver risolto i contrasti al proprio interno grazie alla fine della cittadella sportiva e al compromesso per il nuovo lido. L’Obmann Hans Joahim Dalsass preferisce non commentare e rinvia alla prossima settimana, dopo che la Svp - mercoledì - avrà a sua volta fatto un’analisi della situazione. Del resto, se l’Udc non si dovesse accontentare di un posto di sottogoverno ma reclamasse una poltrona in giunta per garantire il sedicesimo voto sicuro a Liliana Di Fede, a rimetterci sarebbe solo il Pd, costretto a “sacrificare” Sara Endrizzi per la sopravvivenza della maggioranza. Tutto questo, come detto, per rimanere comunque fermi a quota 16 consiglieri, uno in più rispetto all’opposizione, quota minima di galleggiamento. Basterebbe un imprevisto per andare sotto. Intanto all’orizzonte si profilano già due esami decisivi per Liliana Di Fede e la sua giunta. Quello più immediato riguarda la mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata dal grillino Paolo Castelli e condivisa già da Pdl e Freiheitlichen. L’altro esame sarà il bilancio di previsione 2012: se non passa la giunta cadrà automaticamente.
Alto Adige 6-11-11
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sabato, 05 novembre 2011

     

Da 4 milioni escono 3 campi Pineta, S.Giacomo e  Galizia

BRUNO CANALI
LAIVES. Un campo da calcio in sintetico in Galizia, uno dietro la chiesa parrocchiale di San Giacomo e uno polivalente nel nuovo parco di Pineta: sono le novità inserite nel nuovo accordo programmatico sottoscritto dai gruppi di maggioranza, escluso il consigliere Roberto Ceol.
 Con i 4 milioni di euro che dovrebbero arrivare dalla Provincia dopo la rinuncia alla cittadella, la maggioranza ha deciso di realizzare anche questi tre interventi.
 Iniziando da San Giacomo, il campetto da coprire con erba sintetica sarebbe quello dietro la chiesa, di proprietà della parrocchia. Attualmente è occupato dal cantiere per la realizzazione del centro parrocchiale, ma appena libero potrebbe essere trasformato. Per farlo occorrerà il benestare della parrocchia, così da arrivare a una convenzione che consenta l’intervento e garantisca poi l’utilizzo da parte comunale. Attualmente, proprio a causa del cantiere a San Giacomo esiste un solo campo da calcio, quello in condizioni non certo ottimali nella zona sportiva “Grizzly”, della Cassa di Risparmio.
 In zona Galizia, altro campo da calcio in sintetico, insieme a una pista ciclabile che faccia da anello attorno all’area, in maniera da accontentare i giovani ciclisti rimasti senza le strade in zona produttiva Vurza. E’ un problema sollevato qualche tempo fa durante un incontro tra sindaco e piccoli ciclisti della Mendelspeck in municipio. I responsabili della società avevano fatto presente al primo cittadino che tra non molto non potranno più disporre delle strade interne alla zona produttiva Vurza, penalizzando l’attività e soprattutto costringendo i piccoli a pericolosi allenamenti sulle strade trafficate.
 Quanto a Pineta, benché nell’accordo programmatico sottoscritto recentemente vi sia l’indicazione di un campetto polivalente presso il nuovo parco pubblico, ancora non è del tutto chiaro se si farà o se prevarrà la tesi secondo la quale, una volta aperto il passaggio tra Pineta e zona sportiva Galizia (distante poche centinaia di metri in linea d’aria), per giocare a calcio i ragazzi potrebbero andare tranquillamente in Galizia.
 Una cosa comunque è evidente: la notizia che dovrebbero arrivare 4 milioni di contributo straordinario dalla Provincia ha riacceso gli appetiti di tanti e non solo nel settore sportivo. Nella lista d’attesa degli interventi non c’è che l’imbarazzo della scelta e se fosse da affrontarli tutti servirebbero ben più di 4 milioni di euro. L’accordo programmatico è stato sottoscritto, resta da vedere se verrà seguito alla lettera.
Alto Adige 5-11-11
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venerdì, 04 novembre 2011



Sfiducia a sindaco e giunta Pronta la mozione

 LAIVES. Oggi o al più tardi lunedì il consigliere Paolo Castelli depositerà in municipio la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Liliana Di Fede e della sua giunta. Di sicuro la condividono sia il Pdl che i Freiheitlichen, mentre - è convinto Castelli - altri consiglieri comunali potrebbero votarla dato che in queste ore sono in corso contatti per approfondire la questione tra i gruppi di opposizione. Sul versante opposto, quello della maggioranza, si studiano le contromosse e garantirsi i 16 voti minimi per bocciare la mozione, o quantomeno le astensioni per neutralizzarla.
 Per il sindaco Di Fede insomma, torna “l’incubo cittadella”, nel senso che si trova a dover fronteggiare l’ennesimo attacco da parte dell’opposizione non avendo ancora la garanzia di una maggioranza dopo le critiche al suo indirizzo lanciare dal consigliere Roberto Ceol.
 Così tornano (ma non si sono mai interrotte) le offerte all’Udc per avere il voto di Claudia Guarda e i contatti con l Lega Nord, il cui consigliere Marco Franceschini aveva dato sensazione di maggiore “malleabilità” rispetto al collega del carroccio Giuliano Vettorato. A frustrare però questa apertura era giunto il veto del segretario del Pd, Antonio Frena. (b.c.)
Alto Adige 4-11-11
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venerdì, 04 novembre 2011



Cooperative a rischio chiusura

BRUNO CANALI
 LAIVES. Un destino analogo accomuna la cooperativa Graf Toggenburg che da decenni gestisce la zona sportiva omonima a Pineta e la cooperativa tedesca proprietaria della zona sportiva Vallarsa: entrambe sono in gravi difficoltà a causa di eventi eccezionali.
 La Toggenburg per un incendio, la Vallarsa per la sicurezza. Entrambe le coop rischiano ora di scomparire se non si troveranno soluzioni entro tempi rapidi e i presidenti guardano al contributo di 4 milioni di euro che Durnwalder avrebbe garantito al Comune dopo la rinuncia alla cittadella.
 «Invece che pensare a risolvere i problemi degli altri - dice amareggiato Helmut Visintin, presidente della cooperativa proprietaria dell’area Vallarsa - come si puntava a fare con lo stadio destinato all’Fc Alto Adige, sarebbe il caso di pensare a quelli che abbiamo qui in casa e interessano la comunità locale. Da mesi noi siamo fermi per motivi di sicurezza, ma comunque abbiamo delle spese, vedi il riscaldamento che, seppure al minimo, deve funzionare se non si vogliono danneggiare gli impianti. Sarebbe necessario predisporre un piano per la sicurezza idrica dato che accanto alla zona Vallarsa scorre l’omonimo rio, ma non abbiamo i soldi per farlo. In programma c’è anche la costruzione del tetto sopra il campo ghiacciato e ritengo che sarebbe il caso di iniziare approfittando proprio della chiusura forzata per evitare che in seguito, sistemata la sicurezza, si debba nuovamente chiudere per questi lavori».
 Stessa amarezza a Pineta, dove a maggio la palazzina servizi della zona sportiva Graf Toggenburg venne distrutta da un incendio e a breve pioggia e neve a breve completeranno la distruzione fatta dal fuoco.
 «La proprietà dell’area è comunale - ha spiegato il presidente della cooperativa Cesare Gavoni - e dal Comune aspettiamo indicazioni sul da farsi. Quello che è certo è che bisognerebbe immediatamente ricostruire almeno i muri esterni e il tetto, in modo da impedire che pioggia e neve distruggano quel poco di integro che è rimasto, vedi alcuni locali nel piano terreno che usiamo come spogliatoi e la caldaia. Qualcuno del Comune è venuto a vedere, ipotizzando un intervento di impermeabilizzazione temporaneo ma sarebbero soldi sprecati. Occorre ricostruire almeno la “scatola” esterna e mettere un tetto, altrimenti la distruzione sarà totale”.
 E allora le due coop guardano ai 4 milioni promessi da Durnwalder, anche se per ora nelle intenzioni della giunta non figurano finanziamenti destinati alle due aree.
Alto Adige 4-11-11
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venerdì, 04 novembre 2011



Verso Caldaro i 3 milioni per l’Fc Alto Adige

MASSIMILIANO BONA
CALDARO. «Dopo l’ok della giunta caldarese, ora tocca al consiglio»: Walter Baumgartner, presidente dell’Fc Alto Adige, vuole bruciare le tappe per realizzare la nuova cittadella dello sport. Costo: 3 milioni.
 Il via libera incondizionato al progetto da parte dell’esecutivo del secondo Comune dell’Oltradige ha ridato slancio e ottimismo al presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgarter. «I finanziamenti sono garantiti - sottolinea - e pertanto non resta che passare alla progettazione. In questa fase preferisco restare in posizione defilata, perché è il governatore della Provincia Durnwalder a tenere i contatti con il sindaco di Caldaro Benin. Non appena il consiglio comunale darà il suo benestare al progetto sicuramente ci incontreremo per fare il punto sulle nostre necessità, nell’ambito dello spazio a disposizione. La zona sportiva di Sant’Antonio, a Castelvecchio, è in ogni caso un sito ideale. Sono convinto che diventerà la nostra nuova casa».
 Baumgartner non lo dice, ma la sensazione nel club biancorosso è che si sia fatto di più in due settimane a Caldaro che in cinque anni a Laives, dove la cittadella dello sport è tramontata a seguito del veto di tre rappresentanti del Bauernbund. In Oltradige, lo ricordiamo, saranno realizzati tre campi di allenamento, un centro di fisioterapia, una palestra e probabilmente una palazzina per i servizi. Tra i grandi sostenitori del progetto c’è l’assessore comunale Robert Sinn, che ha partecipato alla riunione di giunta di mercoledì sera. «Sindaco e assessori - sottolinea Sinn - sono parsi entusiasti. Per Caldaro è una grande occasione: i costi saranno interamente a carico della Provincia e noi abbiamo solo da guadagnre, sia sotto l’aspetto sportivo che dal punto di vista turistico». Lo Sportverein Caldaro avrà un campo nuovo di zecca e soprattutto ospiterà una cittadella sportiva di alto livello. Il che potrebbe rivelarsi anche un traino per i ritiri delle formazioni professionistiche nei mesi estivi».
 Non è ancora stato stabilito se sarà necessario o meno modificare il Puc. L’area individuta è adiacente, infatti, all’attuale zona sportiva. Con ogni probabilità sarà necessario sacrificare «solo» un paio di ettari di bosco. «Siamo convinti - conclude Sinn - che il progetto non incontrerà particolari ostacoli nemmeno in consiglio». Anche perché la Volkspartei - è bene ricordarlo - ha la maggioranza assoluta dei seggi.
Alto Adige 4-11-11
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giovedì, 03 novembre 2011



Ora c’è il dubbio sul biotopo 

Non figura fra i punti del nuovo accordo programmatico a Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. Tramontata la cittadella in Galizia, stessa sorte tocca anche al biotopo? «Non figura nei punti del nuovo accordo programmatico», dice Roberto Ceol. «Invece rimane - replica Giorgio Zanvettor dei Verdi - perché è inserito anche nel Puc ed è una compensazione per la variante».
 Il consigliere Ceol comunque ci crede poco e ribadisce di non avere trovato traccia del biotopo che i Verdi avevano posto come condizione imprescindibile per dare il loro assenso al progetto della cittadella. Poi si sa come è andata e nell’accordo che, molto faticosamente, il sindaco è riuscito a far sottoscrivere anche a tutti i rappresentanti della Svp comunale, il biotopo non viene menzionato. Tanto basta perché Ceol manifesti dubbi in merito alla volontà di realizzarlo. Ma i dubbi sono respinti dal capogruppo dei Verdi, Giorgio Zanvettor. «Il biotopo non è nel programma ma è un obbligo per il Comune - spiega Zanvettor - proprio perché rappresenta la compensazione per l’impatto prodotto sul territorio dalla variante stradale. Dico quindi che, assolutamente, il biotopo si deve fare, perché è nei piani urbanistici e perché si tratta di una questione di serietà dopo averlo previsto da tempo».
 L’area dove il biotopo dovrebbe sorgere è quella indicata nel progetto della cittadella sportiva, tra l’attuale zona Galizia e il nuovo cimitero, oggi coltivata a campagna, che quindi dovrebbe essere espropriata per poi venir trasformata in zona per attrezzature collettive. Si tratta anche di un terreno che dovrebbe fungere da valvola di sfogo per eventuali piene del rio Lusina che scorre nel lungo canale accanto alla Galizia e si tratta di un aspetto da chiarire perché di norma, nelle aree di questo tipo non sarebbe concessa alcuna attività umana.
 Ci sono anche i pescatori locali che guardano con attenzione al progetto del biotopo perché, non è un mistero, da anni sperano di avere un laghetto artificiale come quello che ad esempio ha l’associazione pescatori di Bronzolo, un piccolo specchio d’acqua dove pescare senza doversi sempre recare nei paesi vicini.
 Se effettivamente la volontà di realizzare il biotopo è integra, qualcosa di più concreto dovrebbe maturare proprio grazie ai 4 milioni di euro garantiti da Durnwalder in sede di rinuncia alla cittadella sportiva. Il Comune poi avrebbe anche un ettaro circa di terreno vicino alla zona sportiva Galizia, dove un tempo c’era la discarica e oggi la montagna di inerti della galleria: potrebbe essere prezioso se il Comune decidesse di fare una permuta con qualche contadino.
Alto Adige 3-11-11
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mercoledì, 02 novembre 2011



Ceol invitato a fare il figliol prodigo

LAIVES. La maggioranza, dopo mesi di crisi e il tramonto della cittadella sportiva, sembra avere trovato l’accordo su un programma meno impegnativo. Ma resta il “problema Ceol”, perché il consigliere, ancora formalmente in maggioranza, non ha inteso firmare l’accordo.
 Così al sindaco Di Fede non rimane altro che cercare di coinvolgere in maggioranza almeno l’Udc per garantirsi i 16 voti minimi necessari per sperare di continuare.
 Ma intanto i politici di maggioranza invitano Ceol a “ripensarci”. Franco Magagna (La Civica) dice che «non è più tempo di pretattica e di mettere a rischio quanto ancora si può fare per Laives. Con nuove elezioni non cambierebbe nulla ma probabilmente aumenterebbe l’ingovernabilità. All’amico Ceol chiediamo quindi di ripensarci; lui come noi è un idealista, ma come noi dovrebbe anteporre il possibile al caos totale. Prenda esempio da quanto abbiamo fatto noi dopo il fallimento della cittadella. Sia io che Christof Inama ci tenevamo tantissimo e quando è finita la tentazione è stata quella di “far saltare tutto”. Poi però è prevalsa la ragione e abbiamo convenuto che il dispetto non paga mai. Siamo fiduciosi in un ripensamento di Ceol, che non vorrà assumersi l’onere di un ritorno anticipato alle urne».
 Anche il coordinatore del Pd comunale, Andrea Gerolimon, dice di «credere nell’attuale maggioranza e nel ricompattamento della stessa. Il ritorno alle elezioni sarebbe deleterio per Laives perché porterebbe al blocco amministrativo per mesi, fermando i grandi progetti e lasciando la cittadinanza a sé stessa. Invece adesso bisogna lavorare in maniera decisa per portare avanti il programma stabilito».
 Infine Giorgio Zanvettor (Verdi) non lancia appelli ma accusa Ceol di “scorrettezza”, perché fino ad ora non ha sottoscritto un programma che sostanzialmente è quello elettorale della coalizione di cui faceva parte. (b.c.)
Alto Adige 2-11-11
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martedì, 01 novembre 2011


foto © Tomaso Macchi Cassia

La piazza di Laives è una priorità  

LAIVES. Cittadella prima e lido adesso, sono due dei nodi che hanno contribuito alla crisi politica che sta facendo traballare la poltrona del sindaco Liliana Di Fede. Discuterne per settimane ha messo in secondo piano un altro importante progetto che la giunta dovrà affrontare e che non sarà di sicuro una “passeggiata”. Si tratta della piazza, che in ordine cronologico viene ben prima di cittadella e lido. Di piazza centrale si parla da almeno 15 anni a Laives, infatti, e con ogni probabilità è l’argomento più sentito dalla comunità locale.
 Alla piazza in centro era arrivata vicina l’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Polonioli, che aveva commissionato anche un progetto agli stessi architetti che avevano realizzato quello del nuovo municipio, solo che poi, alla verifica dei fatti ci si era resi conto come Laives non avrebbe mai potuto permettersi queste previsioni urbanistiche dal punto di vista finanziario. Si prevedeva infatti l’abbattimento dell’ex municipio e della vecchia palazzina dei vigili del fuoco alle sue spalle per fare posto ad un complesso destinato principalmente al terziario e poi una sala polifunzionale interrata sotto il sagrato della chiesa e un parcheggio, pure interrato sotto quello attuale. Tutto bello insomma, solo che non c’erano (e non ci sono) i soldi per realizzarlo. Il progetto è poi passato in eredità all’amministrazione attuale, che ha dovuto “tornare con i piedi per terra” e iniziare a cercare una formula più realistica per arrivare ad avere la piazza cittadina, mettendo da parte il progetto originario (costato 200 mila euro). Se il Comune non ha soldi, inevitabile affidarsi all’urbanistica contrattata ovvero, trovare investitori privati che, a fronte di una contropartita adeguata, si assumano il compito di realizzare un progetto e qui è arrivato il primo nodo: a Laives è praticamente inesistente il mercato immobiliare del terziario e l’unico interesse dei costruttori semmai è verso l’edilizia abitativa. L’ipotesi, per sostenere l’impegno finanziario necessario, sarebbe quella di costruire 9.000 metri cubi circa di appartamenti attorno alla piazza. «È una cubatura eccessiva per il centro cittadino - ha però subito detto la Svp - e si rischia di mettere in crisi l’intero comparto storico nel quale tra l’altro c’è la chiesa parrocchiale».
A breve l’amministrazione ha intenzione di far elaborare tre ipotesi per la piazza che tengano conto delle varie difficoltà, specialmente quelle finanziarie.
Alto Adige 1-11-11

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martedì, 01 novembre 2011



L’opposizione prepara la sfiducia

BRUNO CANALI

LAIVES. Crisi politica risolta? Non proprio. E intanto arriva la mozione di sfiducia verso il sindaco Liliana Di Fede: l’ha promossa il consigliere grillino Paolo Castelli, che ha subito raccolto l’adesione del Pdl. E altri potrebbero aggiungersi.
 Nella mozione si accenna agli ultimi sviluppi politici, con il tramonto del progetto di cittadella, dopo che tale progetto ha praticamente “ipotecato” l’attenzione dell’amministrazione comunale da mesi a questa parte, e quindi si riportano le varie dichiarazioni negative dei protagonisti, fino alla riunione del consiglio comunale, il 25 ottobre scorso, dove il sindaco ha dovuto ammettere che in questo momento non ha più una maggioranza su cui contare.
 «Da oltre nove mesi il sindaco è impossibilitato ad amministrare - si legge nella mozione che chiede la sfiducia - proprio perché non ha la garanzia della maggioranza, tant’è che si sono ripetuti gli incontri, anche con l’opposizione, per sondare eventuali disponibilità. La situazione è grave e ne ha risentito anche il programma amministrativo». L’elenco delle cose che non vanno fatto da Castelli è impietoso e si va dalla mancata approvazione del nuovo Puc alla paralisi amministrativa fino all’incapacità, da parte della giunta, di garantire la realizzazione dei punti contenuti nel proprio programma. «Per tutto questo - scrive Paolo Castelli nella mozione - chiediamo la convocazione, entro i termini di legge, del consiglio comunale per discutere la mozione di sfiducia al sindaco».
 Da qui al consiglio quindi, da parte dell’opposizione si cercheranno sostegni alla mozione di sfiducia (già ci sarebbero quelli di Pdl, Freiheitlichen e Indipendenti democratici), mentre dall’altra il sindaco dovrà garantirsi i 16 voti minimi per bocciarla (magari anche grazie a qualche astensione). Non bisogna dimenticare che qualche giorno fa è stato raggiunto un accordo tra tutti i gruppi della maggioranza su una bozza programmatica (unico a non firmare è stato Roberto Ceol) e quindi potrebbe diventare più difficile riuscire a sfiduciare Liliana Di Fede.
 Proprio il Pd locale, per bocca del suo coordinatore Andrea Gerolimon, intanto esprime «soddisfazione per l’accordo raggiunto in maggioranza, accordo che rappresenta sicuramente un compromesso, ma che fissa comunque gli obiettivi per il futuro. Mi aspetto che vengano portati avanti con rapidità».
 Diametralmente opposto invece il giudizio di Daniele Inguscio (Pdl) che sigla l’accordo di maggioranza come “accordicchio”, che condanna Laives al non governo. «E’ la solita minestra riscaldata - dice Inguscio - che il sindaco ripropone ogni volta quando è in difficoltà e deve affrontare gli obiettivi che la maggioranza si è posta in campagna elettorale. Io sono convinto che non si troverà una via d’uscita, né sul lido e è per riqualificazione di via Kennedy e centrale a pompaggio».
Alto Adige 1-11-11
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martedì, 01 novembre 2011



Prove di salvataggio: pompieri promossi

 LAIVES. La festa di Halloween organizzata in anticipo in via Sottomonte dall’associazione “Sottomonte Live” è stata un successo. Durante la giornata ha avuto luogo anche un’esercitazione dei vigili del fuoco di Laives, che hanno simulato un incendio nella vicina casa di lungodegenza Domus Meridiana. «Abbiamo simulato l’incendio in una stanza al secondo piano - spiega il comandante dei vigili del fuoco, Norbert Foppa - e una volta scattato l’allarme siamo accorsi immediatamente. Intanto gli infermieri hanno iniziato le operazioni previste in questo caso per mettere in salvo gli anziani ospiti non autosufficienti e noi siamo intervenuto con 30 uomini, due autopompe e l’autoscala. La squadra con gli autorespiratori è subito salita nella zona dell’incendio, mentre arrivavano anche i vigili del fuoco di San Giacomo e Bronzolo. Con una rapida ricognizione nelle stanze abbiamo trovato 5 feriti, subito portati in salvo e affidati alla Croce rossa. L’esercitazione è durata due ore e vi ha assistito anche l’ispettore antincendio Guido Ferrari, che ha dato utili consigli per migliorare ancora. Per tutti una importante esperienza e per il pubblico uno spettacolo visto che, per fortuna, era solo una simulazione». (b.c.)
Alto Adige 1-11-11
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lunedì, 31 ottobre 2011



Ceol non firma e sfida la Di Fede

MASSIMILIANO BONA

LAIVES. «A queste condizioni non firmo»: Roberto Ceol, consigliere del Pd, scriverà oggi al sindaco Di Fede, che senza il suo voto non ha la maggioranza. Sandro Repetto, presidente dell’Udc, assicura. «Non entreremo in maggioranza, col Pd, ad ogni costo».
 Ceol, assessore per 12 anni e consigliere dal 1985, è sempre stato un politico molto pratico, che bada al sodo. E l’impressione che ha avuto leggendo il nuovo accordo programmatico firmato da Svp, Pd, Verdi e La Civica non è positiva. «È la classica intesa - spiega - che accontenta tutti ma in fondo non accontenta nessuno e nasconde i veri problemi di Laives, una cittadina col piano urbanistico scaduto da tre anni e mezzo. I contadini della Svp hanno avuto partita vinta sia sulla cittadella che sul Lido, dall’accordo sparisce il biotopo in Galizia e non si capisce come questa scelta possa essere digerita dai Verdi, sulla piazza c’è ancora chi punta i piedi e ritiene eccessiva una cubatura di 9 mila metri, a Pineta si parla di un nuovo campetto nel parco pubblico ma non è previsto nulla per sistemare l’area sportivo-ricreativa in zona Toggenburg e per la riqualificazione di via Kennedy manca un piano concreto per acquisire le aree dai privati».
 Nell’email che scriverà al sindaco Di Fede non ci sono spiragli per un’intesa? «Sto facendo una lista, indicativa, di cosa manca o non va. Se il programma non sarà ritoccato indicando scadenze precise per i singoli progetti e lavori non firmerò». Un messaggio chiaro al sindaco Liliana Di Fede che solo venerdì ha ribadito con fermezza «che il nuovo accordo, firmato da 15 consiglieri su 16 della maggioranza, non si tocca».
 UDC ALLA FINESTRA. Se la bagarre, a questo punto interna al Pd (gli altri partner della coalizione hanno già firmato la nuova intesa), non dovesse risolversi nel giro di 48 ore potrebbe riverlarsi decisivo l’apporto di Claudia Guarda, per anni apprezzata farmacista e ora consigliere comunale dell’Udc seduta sui banchi dell’opposizione. Ma a spegnere l’entusiasmo è stato ieri Sandro Repetto, presidente dell’Udc, che invita la collega ad attendere quantomeno il congresso del partito, fissato per il prossimo 12 novembre. «Come Udc - spiega Repetto - non accetteremo, in linea di principio, di farci mettere in un angolino dal Pd. Ciò significa, in concreto, che non dobbiamo entrare in maggioranza ad ogni costo». Secondo Repetto la posizione del sindaco Di Fede è molto più debole dopo la pesante sconfitta incassata sulla cittadella. «Era un progetto inutile per Laives, i cui costi di gestione avrebbero rischiato di diventare un fardello pesantissimo per il Comune. Meglio che sia naufragato». Per Repetto l’Udc non deve comunque farsi stritolare «dall’abbraccio mortale del Pd, che pur restando il nostro interlocutore principale non può lasciarci in un cantuccio pretendendo poi di essere l’unico punto di riferimento per i centristi moderati».
Alto Adige 31-10-11
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domenica, 30 ottobre 2011



Municipio, malumori prevedibili a Laives

BRUNO CANALI

LAIVES. Quando sembra che sul fronte politico la realtà di Laives abbia forse trovato un equilibrio sperando di aver allontanato la parola “crisi”, questa sembra però essersi spostata sul fronte municipale, inteso non in senso politico ma come “macchina amministrativa comunale”. Insomma, gli uffici comunali, che sono poi quelli con cui la cittadinaza si deve interfacciare quotidianamente e sono poi in concreto il mezzo di comunicazione operativa e di contatto fra amministrazione (politica) e cittadini, presentano un clima non proprio ideale. E questo, evidentemente, non per dissidi interni o antipatie reciproche. Il personale comunale di Laives infatti sta manifestando da tempo una certa inquietudine, e tutto si concretizza in una situazione che sta determinando diverse dimissioni. In amministrazione comunale si tende a minimizzare, si parla di normale turnover, ma Sieglinde Niederstätter Fauster, vicepresidente del consiglio, è preoccupata e conferma la situazione di allarme.
 «Sono presente in Comune ogni giorno - afferma - e conoscendo il concetto per cui il personale è una risorsa molto importante per un’amministrazione comunale, non posso negare il malumore tra i nostri dipendenti. Ero presente alla riunione con il personale quando venne avviato il percorso di riorganizzazione della pianta organica e ho visto pochi interventi in quella sede. So per certo che ad esempio la polizia municipale scarseggia di organico e già allora sottolineai che la riorganizzazione della pianta organica e degli uffici comunali doveva essere un progetto condiviso con il personale, passo per passo».
 La vicepresidente del consiglio comunale sottolinea che, comunque, il suo rapporto con i dipendenti è sempre stato improntato alla stima.
 «Certo - aggiunge - ci sono dimissioni, anche di persone che da tanti anni lavorano qui, come Petra Forti (ufficio personale) e Giovanni Seppi (urbanistica) che hanno chiesto la “mobilità”. Mi dispiace molto perché sono persone che hanno un ruolo importante e lo svolgono con responsabilità. Per quanto ho potuto, ho cercato di fare delle proposte, come ad esempio garantire una carriera qui al Comune di Laives ma, purtroppo, sembra che sia troppo tardi e dispiace».
 Sulla questione del personale interviene anche il consigliere del Pdl, Andrea Peviani, per sottolineare che «i malumori che serpeggiano tra il personale comunale li ha creati l’amministrazione - dice Peviani - che ha adottato scelte senza coinvolgere gli interessati. Speriamo almeno che tutto questo non si ripercuota negativamente sul servizio ai cittadini».
Alto Adige 30-10-11
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sabato, 29 ottobre 2011



Pace fatta tra Pd e Volkspartei

Massimo Bona
LAIVES. Naufragato l’ambizioso progetto della cittadella dello sport Pd e Svp (contadini compresi) hanno siglato un nuovo accordo programmatico, assieme a Verdi e La Civica. L’intesa, sottoscritta da 15 consiglieri (manca solo Ceol), riguarda Lido, piazza e zona sportiva.
 Liliana Di Fede, sgravatasi del fardello dello stadio dell’Fc Alto Adige, sembra aver trovato nuove risorse. Nel giro di pochi giorni è riuscita a far tornare (quasi) tutti nei ranghi, tanto da far firmare un nuovo accordo programmatico a 15 consiglieri su 16 della vecchia maggioranza. All’appello manca solamente il consigliere indipendente Roberto Ceol.
 «Il nodo più importante da sciogliere - spiega la Di Fede - era quello del Lido. Con la Volkspartei, contadini compresi, abbiamo trovato un accordo. Ci affideremo ad una commissione di esperti (composta da un urbanistia, un giurista ed un esperto di questioni amministrative) che, dopo aver vagliato le varie alternative, farà la sua proposta. Se la maggioranza non dovesse essere d’accordo sulla soluzione trovata a decidere saranno i cittadini, con un referendum».
 «Le opzioni - come spiega l’Obmann della Svp Hans Joachim Dalsass - sono due: il risanamento del lido attuale o lo spostamento in zona Galizia senza costruire sul vecchio sedime. La vera novità, però, è che la Svp si è ricompattata e ha trovato un ’intesa col Pd. Se Roberto Ceol non dovesse firmare l’accordo programmatico si assumerà tutta la responsabilità delle elezioni anticipate».
 L’ultimo a firmare, ieri mattina, è stato il consigliere comunale del Pd Fabrizio Oliver, che ammette di non essere del tutto convinto dell’intesa raggiunta. «Diciamo - spiega Oliver - che mi sono adeguato alla linea decisa dal partito. Non nascondo, tuttavia, di avere alcune perplessità sul programma. Ben vengano la commissione di esperti per il Lido, la zona sportiva depotenziata ma a vantaggio dei residenti e la piazza, ma forse era meglio riscrivere l’intesa partendo dalle fondamenta della nuova casa e non pensare solamente a sostituire gli infissi o gli abbaini».
 L’unico a non aver firmato è Roberto Ceol. «Di sicuro non sottoscriverò cambiali in bianco. L’accordo non l’ho nemmeno letto, quindi mi prendo tutto il tempo che serve per decidere e prendere posizione. Non sento addosso alcuna pressione, perché se dovessi dare forfait pare siano pronti a subentrare Guarda, Delli Zotti o persino la Lega».
 La risposta del sindaco Di Fede è arrivata nel tardo pomeriggio. «Quindici consiglieri su sedici in poche ore sono già una buona risposta. Abbiamo sottoscritto un nuovo accordo proprio per contarci. Confido che Ceol firmi, ma di sicuro non cambieremo il programma».
 Nel frattempo il capogruppo del Pdl Christian Bianchi attacca senza mezzi termini la maggioranza, a suo dire in affanno. «L’ordine giunto dal presidente Durnwalder è di serrare le fila e di evitare di andare al voto, ma si innesta in una situazione ormai ridicola. Questo invito ha l’unico scopo di evitare al Pd e alla Svp di fare una brutta figura a livello provinciale, perché tutti i pensieri sono rivolti alle elezioni del 2013. Tommasini e Durnwalder non possono permettersi in questo momento di fare una magra figura a Laives. Per favorire questa scelta, il governatore altoatesino ha messo sul tavolo 4 milioni di euro, erogabili solo se sarà ricomposta la crisi politica».
Alto Adige 29-10-11
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sabato, 29 ottobre 2011



«L’unica soluzione è tornare subito alle urne»

LAIVES. Per il coordinatore regionale del Pdl Alberto Sigismondi l’unica soluzione per uscire dalla crisi, a Laives, sono le dimissioni in blocco della giunta. «Tempi certamente duri e difficili anche per il Pd altoatesino. È probabile che si sia alla vigilia di un’inversione di tendenza nelle possibili alleanze di governo del territorio. Dopo la sonora sconfitta (che forse sarebbe meglio definire “suicidio politico”) delle sinistre a Merano, ecco profilarsi un ormai concreto de-profundis anche per la squadra di governo a Laives. Eppure, non più tardi di ieri, proprio a sinistra, c’era chi definiva la Giunta meranese, orfana del Pd e dei vari cespugli, un esecutivo debole, incapace di reagire e scarsamente competente. Ciò che sta succedendo a Laives invece, oltre a smentire tali accuse, dimostra l’esatto contrario. Dimostra che un esecutivo frammentato - vedi l’abbandono in massa dall’aula consliare, questa volta anche di un rappresentante dell’ala economica dell’Svp - non può più portare avanti alcun progetto serio per Laives. Dimostra che Laives appunto, non ha più - di fatto - un governo serio e responsabile e dove il “patto elettorale” del 2010 è definitivamente saltato. Visto gli strali che il Pd nazionale scaglia, ormai quotidianamente, all’indirizzo del governo Berlusconi, chiedendone le dimissioni, provi ad essere coerente il sindaco Di Fede, prenda atto che dopo soli due anni la sua maggiorana non c’è più e ridia l’opportunità di scelta agli elettori. Come coordinatore regionale intanto ringrazio e sprono il Pdl di Laives per il prezioso impegno profuso confidando anche nella piena autonomia delle scelte politiche future della città di Laives. Semmai si dovesse tornare al voto, siamo pronti a lavorare per fare ancora meglio del 2010».
Alto Adige 29-10-11
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venerdì, 28 ottobre 2011


“Primum vivere”, o meglio “sopravvivere”
“Primum vivere”, o meglio “sopravvivere”, ed ecco allora che per evitare un effetto domino che potrebbe trasformarsi in rovinosa frana, scendono in campo i big provinciali a cominciare dal presidente Durnwalder il quale intima:”Non voglio sentire parlare di elezioni!” e per evitarle è disposto ad allargare ancor di più i cordoni della borsa. Contemporaneamente il suo vice di origini laivesotte, aggiunge “I cittadini sostengono il sindaco Di Fede e non comprenderebbero l'esigenza di eventuali nuove elezioni”. Naturalmente si tratta di un assioma indimostrabile che va a sostituire il ritornello della grande opportunità.
Insomma la politica riflette solo su se stessa e pensa a come salvare le poltrone, mentre i problemi dei cittadini rimangono sullo sfondo come strumenti per la risoluzione delle loro contraddizioni.
Occorrerebbe un soprassalto di orgoglio e di dignità. Nessuno sostiene che le elezioni siano un passo obbligato, anche se sicuramente meno dannose di una giunta divisa su tutto e tenuta insieme solo dalla paura di perdere i propri privilegi, ma senza una revisione profonda del modo di agire politico e un chiaro patto che dia risposte ai veri problemi dei cittadini, esse sembrano essere l’unica soluzione praticabile.
Lido, piazza, riqualificazione di via Kennedy e delle frazioni, futuro delle zone di recupero richiedono una visione condivisa della città e delle priorità, senza dimenticare che la crisi economica internazionale colpisce in modo diseguale i cittadini e che anche le amministrazioni locali sono tenute ad interventi che mitighino il disagio crescente di queste fasce di popolazione.
R. Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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venerdì, 28 ottobre 2011



Ancora polemiche politiche dopo la rinuncia alla cittadella sportiva

 LAIVES. Ancora polemiche politiche dopo la rinuncia alla cittadella sportiva e dopo che, nel corso del “summit” dei vertici comunali da Durnwalder, la linea intrapresa è stata quella di salvare il salvabile, con gli esponenti locali della Svp sostanzialmente messi in riga dal presidente.
 E se la segreteria provinciale del Pd ha attaccato i tre consiglieri comunali del Bauernbund accusandoli di essere causa della crisi con l’atteggiamento «sempre contrario», l’accusa è respinta da Robert Tezzele. «La posizione che anche noi abbiamo assunto - dice Tezzele - è frutto di un accordo all’intreno del nostro partito e lo ha spiegato anche l’Obmann Dalsass. Per questo le gravi e generiche accuse lanciate dal Pd ai tre consiglieri Svp del Bauernbund sono la dimostrazione che proprio il Pd non è riuscito a ingoiare il “rospo” del naufragio della cittadella e tenta adesso di trovare un capro espiatorio per la propria disfatta politica. Rammento invece che le posizioni assunte dai tre rappresentanti del Bauernbund e del gruppo Svp di San Giacomo, sono state sempre nell’interesse della comunità e hanno trovato il sostegno anche di altre componenti sociali. Il tono aggressivo nelle affermazioni del Pd dimostrano che quel partito sta perdendo i nervi e non è certo il modo migliore per cercare di uscire dall’impasse politica in cui lo stesso Pd si è infilato».
 Sulla crisi interviene anche il consigliere provinciale di Fli, Alessandro Uzì, che però bacchetta l’opposizione. «La crisi di Laives dice - è la cronaca di un disastro annunciato. Che non è la crisi della maggioranza ma la sconfitta della città sul progetto di rilancio del suo ruolo sulla scena provinciale e che faceva leva anche sulla cittadella dello sport. L’opposizione a Laives ha avuto in mano per una volta l’opportunità di scegliere per il bene della città, sostenendo coerentemente con il proprio programma elettorale il progetto di cittadella inserendosi come un cuneo nella maggioranza. Ha scelto invece la strada più semplice, ossia quella del no pregiudiziale quando un voto a favore del progetto avrebbe ottenuto il duplice risultato di dividere la maggioranza ma anche di rendere più solide le basi per salvare il progetto della cittadella». E aggiunge: «non saranno di certo nuove elezioni a risolvere il grave deficit di Laives: o pensa l’attuale opposizione che semplicemente sostituendosi al Pd potrebbe, con gli stessi partner della Svp, cambiare il corso delle cose?».
 Infine il capogruppo del Pdl, Christian Bianchi, ricorda al sindaco Di Fede (che aveva detto di voler ridurre le indennità sua e di giunta) che non ne ha facoltà. «Si tratta una boutade in salsa elettoralistica - dice Bianchi - perchè il sindaco sa che il potere di queste decisioni non spetta ai Comuni ma alla Regione». (b.c.)
Alto Adige 28-10-11
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venerdì, 28 ottobre 2011



Gli uffici comunali di Laives perdono i pezzi 

BRUNO CANALI


LAIVES. Una serie di dimissioni da qui alla fine dell’anno, in settori che vanno dall’urbanistica all’ufficio personale, rischiano di “azzoppare” la macchina amministrativa del Comune di Laives, insomma gli uffici municipali, per un po’ di tempo. E’ un fenomeno che va oltre il normale turnover che caratterizza le amministrazioni comunali, ed è invece il segnale di un malessere. In altri termini, il numero di dimissioni tra il personale comunale a Laives non sembra rispondere a quello che può essere un classico cambio per legittime ambizioni di fare carriera. Perlomeno non in maniera così sistematica e sostenuta.
 In realtà è da tempo che tra i dipendenti comunali c’è un malumore strisciante, almeno fin dalla scelta, lo scorso anno, di applicare le indicazioni predisposte dallo studio milanese “Susio” per la riorganizzazione della pianta organica comunale. In una riunione che ebbe luogo all’inizio con il personale, il sindaco Liliana Di Fede di fronte alle perplessità di molti spiegò che si trattava di normalità, perché sempre succede che i cambiamenti portino anche timori e dubbi tra chi magari era abituato a un sistema diverso e deve cambiare.
 Il primo passo fu quello di allestire un ufficio appalti che prima non esisteva come tale e a mano a mano arrivarono anche alcune assunzioni, mentre parte dell’organizzazione degli uffici venne rimaneggiata. Da allora sono passati diversi mesi ma, come detto, il malumore diffuso rimane tra il personale e questo porta con sé il rischio che anche il risultato del lavoro ne subisca le conseguenze.
 Naturalmente nessuno degli impiegati comunali è disposto a “metterci la faccia”, ma dietro garanzia di anonimato le critiche diventano un fiume in piena. «Hanno commissionato uno studio per riorganizzare tutta la pianta organica e gli uffici - dicono i dipendenti - senza nemmeno preoccuparsi una volta di chiedere un nostro parere, semplicemente calandocelo dall’alto. Il risultato è che hanno assunto nuove figure dirigenziali mentre ai livelli inferiori quelli che lavorano sono sempre i soliti. Quando abbiamo fatto presente questa situazione di malcontento che sta portando a continue richieste di dimissioni, la risposta che ci hanno dato è che “vanno via per fare carriera”. Per qualcuno sarà anche così, ma in realtà il clima è pesante tra il personale del municipio e la crisi politica che si trascina da mesi a questa parte non ha fatto altro che aggravarlo».
 Così si moltiplicano le richieste di dimissioni del personale comunale, con diversi altri dipendenti che si stanno guardando in giro e garantiscono che appena si dovesse aprire una prospettiva di concorso altrove, non se la lascerebbero scappare. Certamente - come si dice in questi casi - “morto un papa se ne fa un altro”, ma l’esperienza maturata magari in decenni di lavoro, quella, purtroppo, non c’è studio che la possa inventare.
Alto Adige 28-10-11
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giovedì, 27 ottobre 2011



Asfalto sempre più pericoloso a San Giacomo

SAN GIACOMO. Il degrado del manto d’asfalto in centro a San Giacomo diventa sempre più preoccupante e pericoloso. Il maltempo di questi giorni, poi, come prevedibile a sua volta ha contribuito ad aggravare una situazione che in realtà è già precaria, quando non compromessa, da tempo e nonostante la gente si lamenti di questo stato di cose, ancora non si è provveduto alla riasfaltatura. La strada più dissestata è proprio quella che attraversa l’abitato di San Giacomo, che di fatto è una statale, la statale 12 che taglia in due la frazione, percorsa quotidianamente da tantissimi veicoli anche se esiste l’alternativa della variante in galleria. Il degrado maggiore del manto stradale riguarda proprio alcune centinaia di metri in pieno centro, dove da anni non si asfalta ma ci si limita a “rappezzi” che quando piove dopo un po’ si sbriciolano e tornano a formarsi buche sempre più pericolose per bici e moto. Da tempo però non si è più vista a Laives una campagna di riasfaltature delle strade, fatta salva quella recente del parcheggio accanto al parco di via Marconi (dopo un anno di attesa) e così è inevitabile che aumentino continuamente sul territorio comunale i tratti di strade e marciapiedi in pessime condizioni. (b.c.)
Alto Adige 27-10-11
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giovedì, 27 ottobre 2011



Laives dimissioni o sfiducia 

 LAIVES. “Dimissioni”; “Arrivata al capolinea”, “Elezioni anticipate”, “Sfiducia”: queste parole o le frasi ripetute dagli esponenti dei gruppi di opposizione dopo il consiglio comunale dell’altra sera, nel quale il sindaco Liliana Di Fede ha ammesso di non avere più la maggioranza a causa della crisi politica in atto.
 Dal Pdl le bordate arrivano sia dal capogruppo Christian Bianchi che dal consigliere Daniele Inguscio. «Lo spettacolo cui abbiamo assistito in consiglio - attacca Inguscio - fa capire che ormai il sindaco è arrivato al capolinea del suo mandato. Laives vive quotidianamente questo deterioramento da noi più volte denunciato tra liti e divisioni della maggioranza su uno scarno programma elettorale ancora da affrontare. E’ ormai evidente che il sindaco non ha la forza politica per far approvare il bilancio di previsione e quindi non potrà affrontare in futuro le opere importanti da fare, vedi centrale a pompaggio e piazza centrale, senza contare la mancata installazione dei pannelli fotovoltaici per manifesta incapacità di gestire tale intervento da parte dell’assessore Gagliardini. Laives - conclude Inguscio - non può permettersi altri anni di indecisioni così e quindi se entro breve il sindaco non darà le dimissioni noi avvieremo tutte le iniziative che potrebbero culminare nella mozione di sfiducia».
 Christian Bianchi a sua volta chiede al sindaco di «riflettere sull’impossibilità di procedere oltre con la situazione politica venutasi a creare, che non lascia speranze per il governo dei prossimi mesi». Bianchi personalmente si dice dispiaciuto per le ore difficili che sta passando il primo cittadino di Laives, ma reputa «che non abbia alternative: è necessario un periodo di riflessione da parte di tutti, facendo posto al commissario straordinario conseguente alle dimissioni di Liliana Di Fede, anche per mettere a fuoco quali siano le vere esigenze della comunità di Laives dopo la questione cittadella. Riflessione anche in merito alla coalizione da mettere in piedi per la prossima volta, per scongiurare quanto successo in questo anno e mezzo di paralisi, per rimettere in moto l’attività amministrativa. Serve una maggioranza diversa - immagina Bianchi - rispetto agli ultimi 10 anni, con programmi realistici e attenzione sulla città».
 Non meno critico il consigliere di Unitalia, Tonino Gencarelli, che definisce «scandaloso il fatto che il sindaco, dopo aver ammesso che non ha più la maggioranza, non abbia pensato di dimettersi visto che ha fallito non realizzando il suo programma». (b.c.)
Alto Adige 27-10-11
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giovedì, 27 ottobre 2011



Laives «No al voto» 

BRUNO CANALI
LAIVES. Al presidente Durnwalder l’idea di elezioni anticipate a Laives non piace. Lo ha detto, e si sa il peso delle sue parole, alla delegazione guidata dal sindaco Di Fede, che ieri mattina gli ha fatto visita.
 «Era un incontro già programmato - spiega Franco Magagna, che faceva parte del gruppo come consigliere della lista di maggioranza La Civica - ma non si poteva non parlare anche della situazione politica comunale. Durnwalder ci ha ribadito che non potrebbe incidere su eventuali decisioni di elezioni anticipate ma ha sottolineato la sua contrarietà verso tale ipotesi, sostenendo che in questo caso a rimetterci sarebbero Pd ed Svp. Inoltre ci sarebbero mesi di paralisi amministrativa e lui non potrebbe più dare garanzie in merito alle promesse di contributo già fatte. Durnwalder si è detto deluso della situazione creatasi a Laives ma comunque ha confermato la volontà di darci quattro milioni di contributo. Per quanto mi riguarda, tramontata la cittadella ho spiegato al presidente provinciale che per Pineta finisce anche il “sogno” del collegamento pedociclabile con la zona Galizia attraverso il ponte previsto. Perlomeno si faccia utilizzando il sottopasso pedocilabile che collega il magazzino Grufrut e su questo Durnwalder è disponibile. Noi chiederemo perciò che il punto venga inserito nel programma che il sindaco predisporrà per l’accordo con la Svp».
 Della delegazione faceva parte anche il vice Obmann Svp locale, Norbert Paoli, esponente del Bauernbund. «Il presidente è contrario a nuove elezioni a Laives - conferma Paoli - perché le ritiene un danno per la collettività e ci ha esortati a trovare un’intesa. Noi come Svp ci abbiamo messo tutta la buona volontà anche se, per la destinazione dei 4 milioni di contributo avevamo l’idea di riservarne una parte per il lido. Invece i partner a quanto pare vogliono puntare sulla zona Galizia. Non poniamo veti ma chiediamo di verificare tecnicamente, urbanisticamente e dal punto di vista della viabilità questa soluzione: noi siamo dell’avviso che non ha senso spostare in Galizia il lido ma siamo comunque disposti a ragionarci su, alla luce delle verifiche tecniche. Se poi il risultato di questo lavoro tecnico non dovesse mettere tutti d’accordo, si potrebbe pensare al referendum».
Alto Adige 27-10-11
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mercoledì, 26 ottobre 2011



Gli elogi del collega Spagnolli «Bravissima, merita sostegno»

LAIVES. Sostegno al sindaco Di Fede, dal collega bolzanino Luigi Spagnolli. «Se fossi il sindaco di Laives non mi dimetterei», ha detto ieri il primo cittadino del capoluogo. Spagnolli ha spiegato che andare alle urne per eleggere un nuovo sindaco che resti in carica due anni e mezzo comporterebbe una gestione poco oculata delle risorse, «è più costoso per la popolazione. A Laives comunque ci sono difficoltà di equilibri e pertanto anche se si andasse alle urne, si uscirebbe con una maggioranza risicata. La collega Liliana Di Fede è bravissima e ha una grande competenza amministrativa. Spero che le persone che si ritrova intorno la sostengano come si merita», ha concluso Spagnolli. (b.c.)
Alt Adige 26-10-11
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mercoledì, 26 ottobre 2011



Laives si prepara alle nuove elezioni

BRUNO CANALI
LAIVES. Il malato è molto grave ma quando sembrava oramai moribondo arriva un timido segnale di ripresa. Forse, però, solo temporanea. Liliana Di Fede ha ammesso in consiglio comunale che non ha più la maggioranza ma, paradossalmente, l’Obmann della Svp, Dalsass, si dice «cautamente ottimista». Non proprio così, però, il sindaco.
 Ieri è stata una delle giornate più difficili per l’amministrazione cittadina: giornata di contatti convulsi tra le forze politiche culminata, in serata, con il consiglio comunale. La riunione è durata una manciata di minuti, giusto il tempo di approvare l’unica delibera (anticipata rispetto all’ordine del giorno) relativa alla zona Toggenbug 2 di Pineta destinata all’edilizia agevolata, e quindi opposizioni e consiglieri Franco Magagna (La Civica), Christof Inama (Svp) e Roberto Ceol (Pd) hanno lasciato l’aula facendo mancare il numero legale. Come hanno spiegato i protagonisti del plateale gesto, lo hanno fatto per sottolineare come sia assurdo convocare una seduta di consiglio, con i costi relativi, per trattare una sola delibera della giunta. Il presidente Loris Frazza ha giustificato la scelta col fatto che, all’ordine del giorno, figuravano anche interrogazioni, mozioni. Era evidente però che l’interesse generale fosse tutto rivolto agli ultimi sviluppi della crisi di maggioranza e del resto il sindaco era reduce dall’ennesimo incontro con la Svp, concluso pochi minuti prima del consiglio comunale.
 «Effettivamente la crisi politica c’è - ha ammesso il sindaco Liliana Di Fede - e in questo momento non ho la garanzia di una maggioranza». Durissimi i commenti di Magagna e Inama per giustificare l’uscita dall’aula. «Non partecipiamo fino a quando il sindaco non avrà il coraggio di fare chiarezza rispetto alla farsa che abbiamo visto anche durante l’incontro prima del consiglio». Christof Inama ha parlato di «scenario incredibile e desolante, con ideologie personali che hanno preso il sopravvento sugli interessi dell’intera collettività. Questo creerà un danno enorme a Laives e io, che faccio parte dell’ala economica della Svp, lascio l’aula per dimostrare che con tutto questo non ho nulla a che fare e non sono disposto ad accettarlo».
 A quel punto l’uscita “in massa” ha costretto il presidente a dichiarare chiusa la seduta per mancanza del numero legale e la discussione si è spostata nell’atrio del municipio.
 «Al di là di tutto - ha dichiarato l’Obmann Svp, Hans Joahim Dalsass - adesso sono più ottimista in merito al fatto che si possa trovare una convergenza. Caduta la cittadella il nodo da sciogliere è quello del lido, ma credo che se il sindaco accetterà di mettere assieme una commissione tecnica che valuti attentamente le ipotesi, si potrà uscire dall’impasse».
 Il vicesindaco Bruno Ceschini a sua volta ha annunciato che convocherà la sua corrente in seno alla Svp per analizzare la situazione. Liliana Di Fede intanto si prepara ad andare avanti e non getta la spugna. «Voglio che passino alcuni punti che abbiamo in sospeso - ha affermato uscendo dall’aula del consiglio visibilmente turbata - come la riduzione delle nostre indennità. Poi vedremo nei prossimi giorni cosa succederà».
 Chi la dava oramai per finita e si aspettava ieri sera una mossa clamorosa come le dimissioni dovrà ricredersi: a Di Fede non manca certo la tenacia. In ogni caso in questa situazione potrebbe arrivare fino al bilancio di previsione, appuntamento cruciale per qualunque amministrazione comunale. Lì veramente dovrà avere la maggioranza consiliare dalla sua per farlo passare, altrimenti cadrà senza possibilità di recupero ai tempi supplementari.
Alto Adige 26-10-11
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mercoledì, 26 ottobre 2011



Svp e Pd: ma bisogna evitare il voto

LAIVES. A giochi quasi fatti, le segreterie provinciali di Pd e Svp tentano un disperato salvataggio in extremis. «Andare alle urne sarebbe una sconfitta per tutti i partiti della maggioranza», ammette Philipp Achammer, segretario amministrativo della Stella Alpina.
 La linea tra i gruppi consiliari di Laives e le centrali dei rispettivi partiti è rimasta rovente per tutto il giorno. Alla fine - mentre a Laives Liliana Di Fede sconsolata pensa già a nuove elezioni - a Bolzano si cerca ancora di ricucire uno strappo difficile ma - forse - non impossibile da rimarginare.
 «I ribelli della Svp - attacca il Pd - non perdono occasione per tentare di distruggere quanto di buono sta facendo la giunta di Laives. Questo gruppo ristretto si arrocca in una difesa a oltranza degli interessi di pochi a dispetto della crescita di un’intera comunità. Basta con quest’arroganza politica da parte di chi è privo di qualunque visione strategica e si contrappone persino agli accordi raggiunti e agli ottimi rapporti in atto tra Svp, Pd e alleati. Sproniamo il sindaco Di Fede a proseguire il suo faticoso lavoro per dare un governo serio alla città di Laives dandole mandato per esplorare tutte le vie che possano contribuire a mantenere inalterato il patto elettorale». Anche il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini si augura di poter uscire dalla crisi: «Non avrebbe senso andare a elezioni: piazza, lido e polo socio-educativo bisogna portarle avanti con questa maggioranza».
 In casa Svp l’Obmann Theiner si chiama fuori («piena autonomia al gruppo cittadino»), le trattative con via Brennero sono state portate avanti dal segretario amministrativo Philipp Achammer: «Alla Svp cittadina - afferma - abbiamo chiesto di tentare di rimettere insieme la coalizione. Laives ha il problema di avere una maggioranza molto risicata e questo comporta problemi di governabilità. Bisogna però fare di tutto per non tornare alle urne, perché sarebbe innegabilmente una sconfitta di tutti i partiti della maggioranza. Come uscire da questa crisi? Bisogna lasciare da parte i temi su cui non c’è accordo - stadio e lido - e continuare a lavorare sul resto. Se il disaccordo è solo su questi due punti - è convinto Achammer -, allora la maggioranza si può ancora salvare».
Alto Adige 26-10-11
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martedì, 25 ottobre 2011



E adesso il Bauernbund pensa al lido

LAIVES. Chiuso il discorso cittadella, l’attenzione adesso si sposta sul lido. Le segreterie provinciali di Pd e Svp vedrebbero bene un referendum per capire quale opzione privilegiare tra l’ampliamento di quello attuale in via Stazione o lo spostamento altrove, in zona Galizia si immaginava.
 «Noi siamo a favore di un nuovo lido - afferma Robert Tezzele, consigliere Svp in quota Bauernbund - e questo deve essere chiaro. A livello politico è stato quel che è stato e ora nell’interesse della comunità di Laives sarebbe opportuno guardare al resto che rimane da fare, in primo luogo proprio il lido. La nostra posizione è sempre stata questa: sì a un nuovo lido, possibilmente sistemando e ampliando quello esistente. Se proprio non dovesse funzionare, vada per uno spostamento, anche se prevedere di costruire il nuovo lido in una palude come di fatto è la Galizia ci pare discutibile. Abbiamo sempre bocciato invece la costruzione di case al posto del vecchio lido: lo riteniamo un non senso urbanistico e l’alternativa c’è e l’abbiamo dimostrata con uno studio tecnico-economico da noi commissionato. Si tratterebbe di adottare lo strumento dell’urbanistica contrattata per individuare gli spazi e recuperare il finanziamento necessario». (b.c.)
Alto Adige 25-10-11
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martedì, 25 ottobre 2011



Addio anche al centro commerciale

BRUNO CANALI
LAIVES. La cittadella dello sport è “saltata”. E il centro commerciale da 7000 metri quadri che doveva servire a finanziarla, la cittadella? Qualcuno ha posto la domanda, l’assessore provinciale al commercio, Thomas Widmann, dice che non se ne parla.
 I commercianti avevano sempre temuto e avversato l’ipotesi del centro commerciale, che doveva sorgere accanto allo stadio da calcio della cittadella per convincere imprenditori privati a sborsare i milioni di euro da aggiungere agli 11 garantiti dalla Provincia. Al di là delle previsioni sui costi, il presidente provinciale Durnwalder, che riteneva al ribasso la previsione di 24 milioni in totale, aveva mantenuto la promessa degli 11 milioni (più altri 3 per collegamenti e viabilità) e il consiglio provinciale a sua volta aveva approvato una deroga alla legge urbanistica per consentire la realizzazione di 7000 metri commerciali nel verde agricolo di Laives. Ora - s’è chiesto qualcuno - la deroga resta valida o era legata specificatamente alla cittadella?
 «Ricordo che quando in consiglio provinciale venne proposta la deroga urbanistica per poter realizzare il centro commerciale in Galizia - dice Christian Bianchi, consigliere del Pdl - i rappresentanti del mio partito proposero un emendamento per cambiarla. La Svp però la bocciò e oggi questa deroga urbanistica rimane. Bisogna verificare se sia legata esclusivamente alla cittadella dello sport o se sia una deroga generica. Nel primo caso “cadrebbe” con la cittadella; nel secondo caso invece chiunque ora potrebbe chiedere di realizzare, nel verde agricolo di Laives, un centro commerciale di 7000 metri quadri».
 La pensa allo stesso modo anche Marco Delli Zotti (consigliere di Laives pro Leifers) che lavora nel settore immobiliare. «Prima di tutto andrà verificato su quali articoli della legge urbanistica provinciale va a incidere la deroga approvata dal consiglio provinciale, per capire, appunto, se è legata esclusivamente al progetto della cittadella o se è una deroga più generica. Perché in questo secondo caso, effettivamente chiunque potrebbe chiedere di realizzare qui un centro commerciale di 7000 metri».
 E i commercianti locali?
 «No al centro commerciale - ha sempre detto Elda Paolazzi, la loro fiduciaria, affiancata in questo “no” secco anche dai vertici provinciali della categoria - perché un centro commerciale significherebbe la morte dei nostri piccoli negozi che già faticano a sopravvivere. Poi avrebbe poco senso: a due passi da Laives, in zona industriale a Bolzano, centri commerciali oramai ce ne sono già e di dimensioni ben maggiori dei 7000 metri previsti qui».
 A tranquillizzare tutti (o a spegnere l’entusiasmo di potenziali investitori commerciali...) arriva però la risposta dell’assessore provinciale al commercio, Thomas Widmann, da noi interpellato ieri su questa questione. «Assolutamente - la sua categorica risposta - l’ipotesi di un centro commerciale a Laives legato alla cittadella sportiva, che non si farà più, fa appunto la stessa fine. La deroga, insomma, era legata alla realizzazione del progetto d’infrastruttura sportiva. Decaduto questo, decade anche la variazione che ad esso era legata, e che proprio per questo era stata approvata».
Alto Adige 25-10-11
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lunedì, 24 ottobre 2011



Grazie al Bauernbund, ora Laives può respirare

Lo stadio per il Südtirol non si farà. La sindaca Di Fede ha finalmente preso atto di non avere i numeri sufficienti per portare avanti questo progetto, ma non ci è dato sapere se questa presa d’atto sia accompagnata da una riflessione anche autocritica sulla conduzione dell’intera vicenda. La cosa non è del tutto secondaria perché l’aver voluto ad ogni costo dare ascolto ai falchi pro-stadio ha fatto imboccare una strada senza uscita. Se si fosse dato ascolto alle voci critiche, ai dubbi che affioravano all’interno ed all’esterno della maggioranza, se si fosse scelta con decisione la via del confronto invece dell’arroccamento nelle stanze di via Pietralba, si sarebbe potuto portare a casa un risultato condiviso, utile ai cittadini. Come Comitato per il referendum contro lo stadio esprimiamo dunque soddisfazione per aver evitato un ulteriore scempio del territorio e uno spreco ingente di risorse in un periodo in cui ogni centesimo andrebbe speso con oculatezza incanalando le poche risorse verso provvedimenti atti ad attenuare i nefasti effetti della crisi economica. A prevalere è dunque la preoccupazione per le conseguenze di questo modo di agire che ha prodotto il blocco dell’attività amministrativa. Non sono esenti da colpe però nemmeno quelle forze di opposizioni che, nella confusione dei ruoli loro assegnati, con i loro tentennamenti, hanno contribuito al protrarsi di un’agonia. Ancora maggiori sono poi le responsabilità di chi ha accettato lusinghe e profferte che di sicuro non sono state lesinate. La via maestra del confronto con i cittadini non è stata mai seriamente presa in considerazione, ma si sono cercate vie talvolta improponibili giungendo ad accettare il voto di Unitalia e cercando l’appoggio della Lega. In questo quadro è ancor più apprezzabile il comportamento di quei consiglieri del Bauernbund che nonostante le pressioni e gli attacchi spesso sopra le righe di cui sono stati oggetto, hanno saputo mantenere con coerenza una posizione basata sul buonsenso e su un’analisi razionale del progetto e del contesto in cui veniva ad inserirsi.
Rosario Grasso
Comitato contro lo stadio
Alto Adige 24-10-11
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lunedì, 24 ottobre 2011



«Il sindaco ora pensi a piazza e riqualificazione»

LAIVES. «Lo stadio non si farà, ma l’amministrazione di Laives ha ancora importanti obbiettivi da raggiungere». A parlare è il vice presidente della Giunta provinciale Christian Tommasini secondo cui il sindaco Di Fede - «persona cui rinnovo tutta la mia stima» - deve andare avanti con la sua maggioranza e guardare al progetto della piazza e a quello della riqualificazione che, con il completamento della variante alla fine del 2012, vedrà la deviazione del traffico che ora ingolfa via Kennedy. «Progetti - spiega - che nella classifica delle priorità dei laivesotti vengono certo prima della pur importante cittadella e del suo stadio. Su questi due punti è importante che la maggioranza lavori coesa e mostri in ogni momento unità d’intenti».
Alto Adige 24-10-11
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domenica, 23 ottobre 2011



Stadio: un buon risultato a prescindere

Da “opportunità imperdibile per Laives” a “comunque un bel risultato”. Nonostante la linea pervicacemente perseguita della sindaca sia stata sconfitta, non ci si chiede dove si è sbagliato, cosa non ha funzionato, ma “si guarda avanti” come se nulla fosse stato.
Ed invece in questi anni qualcosa è successo! Si sono presi accordi almeno dal 2006 al di sopra delle teste dei cittadini e si è impegnata l’amministrazione in un progetto di cui non si conoscevano i contorni e la sua realizzabilità.
Quanto ci è costato tutto questo? Senza contare le spese per il personale comunale impegnato direttamente nel progetto, con la conseguente distrazione di risorse umane ed economiche da altri problemi più urgenti, almeno i 200.000 euro messi a disposizione dal CONI e impiegati per progettazioni e incarichi professionali.
Ora bisognerà ricominciare da capo per ridefinire l’intera zona.
Nel frattempo per nascondere il fallimento si parla di collegamenti da Pineta in realtà già previsti, del trasferimento di un istituto privato per cui non esiste progettazione e non si sa da chi verrà finanziato, di un campetto da calcio che comunque era nelle necessità delle nostre società sportive.
Nulla si dice sul risanamento dell’ex-discarica e della messa in sicurezza dell’intera zona Galizia, mentre sul lido, per levarsi d’impaccio, si avanza l’ipotesi di un referendum.
L’amministrazione comunale, tra elezioni e inseguimento della chimera “stadio”, è stata ferma due anni. Nessuno, nel palazzo di via Pietralba, sembra preoccuparsene.

R. Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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domenica, 23 ottobre 2011

4 Milioni
Di Fede: pronto il nuovo programma
BOLZANO — «Amareggiata lo sono profondamente, ma da questa spiacevole situazione, alla fine, abbiamo tratto il massimo». Liliana Di Fede, sindaca di Laives, dopo la lunga riunione di maggioranza di venerdì sera, comunque, ammette che lo schiaffo della Cittadella dello sport rappresenta una cesura nel suo mandato. Tanto che domani riscriverà il programma e in serata si terrà una riunione di maggioranza in cui i partner di coalizione dovranno rimettere le firme in calce al documento. Si riparte, in sostanza.
«Dobbiamo verificare — spiega — se ci sono le condizioni per andare avanti, come credo. La cittadella era uno dei punti più importanti del programma, ma non l'unico. Lo stadio per l'Fc Alto Adige non si farà, ma siamo comunque riusciti a ottenere un finanziamento di quattro milioni di euro che ci consentirà di ampliare la zona sportiva Galizia e di qualificarla come uno vero e proprio polo sportivo-educativo: costruiremo quindi un nuovo campo da calcio in sintetico, un anello ciclistico protetto, procederemo a diversi interventi di sistemazione e realizzeremo una strada di accesso con pista ciclabile che garantirà il collegamento tra Laives e Pineta». Tre milioni saranno spesi per le strutture sportive, uno per la strada.
«Insieme al vicesindaco Ceschini — spiega Di Fede — ho incontrato anche il presidente della giunta provinciale e abbiamo preso atto che le divergenze in seno alla maggioranza non consentono di portare avanti il progetto della cittadella intesa come stadio e campi di allenamento per l'Fc Alto Adige; ma la zona sportiva Engel Ossanna sarà ampliata a tutto vantaggio dei nostri concittadini. Quattro milioni di euro arriveranno a Laives e questo è un risultato davvero importante per la nostra città. A dimostrazione che la battaglia per la cittadella dello sport meritava di essere combattuta e che ha portato comunque ottimi frutti alla nostra collettività. Inoltre il vicepresidente Tommasini ha garantito che manterrà il suo impegno a proseguire l'iter per portare a Laives il nuovo il liceo sportivo Toniolo».
Resta però il rammarico per quello che avrebbe potuto essere e che a questo punto resterà per sempre un'occasione mancata.
«Tra chi, come me, aveva creduto fortemente in questo progetto resta il rammarico perché non si è riusciti a condividere l'importanza strategica di un'occasione unica per far crescere la città e darle quel qualcosa in più che l'avrebbe contraddistinta da tutti gli altri comuni dell'Alto Adige. Ma, vista la situazione politica, questo è il risultato migliore possibile. Tra le altre priorità dobbiamo puntare sulla realizzazione dela piazza, la riqualificazione di via Kennedy e ad altri progetti che presenteremo nei prossimi giorni».
Christian Bianchi, consigliere comunale ed ex candidato sindaco del Pdl, torna alla carica: «Dal mio punto di vista oggi c'è una unica soluzione: le dimissioni».
  • Domenica 23 Ottobre, 2011
  • CORRIERE DELL' ALTO ADIGE - ALTO ADIGE
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domenica, 23 ottobre 2011



Niente stadio? Sindaco in fuorigioco

BRUNO CANALI
LAIVES. Da “opportunità imperdibile per Laives” che era fino all’altroieri la cittadella dello sport, adesso la sua fine è considerata “comunque un bel risultato” dal sindaco Liliana Di Fede, per il fatto che questo dovrebbe garantire comunque un finanziamento di 4 milioni di euro dalla Provincia. «Lo stadio per l’Fc Alto Adige non si farà - è il commento di Liliana Di Fede il giorno dopo il no definitivo alla cittadella - ma siamo comunque riusciti a ottenere un finanziamento di 4 milioni di euro che ci consentirà di ampliare la zona sportiva Galizia e di qualificarla come vero polo sportivo-educativo. Costruiremo un nuovo campo da calcio in sintetico, un anello ciclistico protetto e faremo diversi interventi di sistemazione, con strada di accesso e pista ciclabile che garantirà il collegamento tra Laives e Pineta. E’ comunque un bel risultato - conclude - e lunedì, nella riunione di maggioranza, sottoporrò una nuova bozza di programma con le priorità».
 La cittadella è nata morta, dunque, ma è ancora vivissima la polemica politica, anche all’interno della maggioranza.
 «Siamo profondamente delusi per questa rinuncia - dicono Franco Magagna (La Civica) e Christof Inama (Svp) e chiediamo al sindaco una pausa di riflessione».
 Unanime il giudizio negativo dei gruppi di opposizione.
 «Se credeva nel progetto - dice Marco Delli Zotti (Laives pro Leifers) il sindaco doveva venire in consiglio comunale a cercare una maggioranza, senza accettare le imposizioni del segretario provinciale del suo partito. Questo sarebbe stato un comportamento da amministratore e invece ne è uscita malissimo. Poteva salvare la faccia facendosi semmai bocciare la cittadella dal consiglio comunale e invece non sapremo mai se una maggioranza ci sarebbe stata».
 Per Christian Bianchi (Pdl) «il limite è da cercare nella palese incapacità del sindaco di gestire la vicenda. Per mesi ha preferito i giochetti sotto banco, con il risultato di lacerare la sua stessa maggioranza. Qualsiasi azienda a questo punto licenzierebbe un amministratore delegato del genere. Noi comunque lo avevamo sempre detto che si trattava di un progetto troppo grande per essere affidato al Comune di Laives e che doveva portarlo avanti invece la Provincia. Liliana Di fede ha preferito andare avanti a testa bassa, finchè si è scontrata con la realtà e, lo ripeto, a questo punto, anche per dignità, farebbe meglio a dimettersi».
 Di «spreco di tempo e di denaro pubblico» parla Tonino Gencarelli (Unitalia) che consiglia alla giunta di «andare a casa. Se rimarranno spero che, finalmente, inizino a lavorare alle cose concrete che sarebbero da fare a Laives».
 Canta vittoria il grillino Paolo Castelli: «Dopo un anno e mezzo è arrivato il risultato sperato - dice - e sono da ringraziare coloro che hanno contribuito per fermare uno sperpero di denaro pubblico verso un progetto sbagliato. E’ una dura sconfitta per la politica del “futile” e la dimostrazione che se ci organizziamo, è possibile respingere anche decisioni calate dall’alto sui cittadini. Adesso che si chiuda questo brutto periodo politico e se ne apra uno nuovo».
 Interviene anche Raimondo Pusateri, ex consigliere comunale e leader degli Indipendenti democratici. «Il sindaco Di Fede deve dimettersi - dice Pusateri - per non danneggiare ulteriormente la comunità di Laives. E’ responsabile dell’immobilismo amministrativo e anche del malcontento del personale comunale. In altri termini - aggiunge Pusateri - è responsabile dello sfascio dell’amministrazione e dell’instabilità politica che ha tentato di superare, senza dignità istituzionale, mercanteggiando i voti al solo fine di mantenere il proprio posto e portare avanti, ostinatamente, un progetto che alla fine è tramontato. Al di là degli slogan sulla cittadella, del resto, mai il sindaco ha saputo indicarne i reali benefici che avrebbe Laives da una presenza del genere e neppure sono stati valutati quali potevano essere i danni, ambientali ed economici in caso di fallimento dell’iniziativa o della società calcistica Fc Alto Adige».
Alto Adige 23-10-11
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domenica, 23 ottobre 2011



Pd e Svp: sul lido ora un referendum

LAIVES. Persa la cittadella, ma - almeno per ora - salvata la coalizione di maggioranza. I due segretari provinciali di Svp e Pd, Richard Theiner e Antonio Frena, cercano di vedere il bicchiere mezzo pieno e valutano positivamente almeno il fatto che la giunta sia rimasta in piedi, ma all’amministrazione comunale chiedono ora di coinvolgere maggiormente la cittadinanza. Il primo a lanciare la proposta di un referendum è l’Obmann della Volkspartei: «Per quanto riguarda il futuro del lido - sono le parole di Theiner - si potrebbe pensare ad una consultazione popolare fatta sul territorio comunale».
 L’idea piace molto ad Antonio Frena: «Non sapevo della proposta di Theiner, ma era la stessa che volevamo lanciare anche noi come Partito Democratico. Abbiamo perso un progetto al quale si è lavorato molto ed ora è giusto chiedere ai cittadini cosa ne pensino di quest’altra proposta per il rilancio di Laives». La crisi politica del Comune non preoccupa il segretario del Pd: «Al contrario - dice - credo che siamo usciti bene da questa vicenda. Sarebbe stato solo controproducente incaponirsi su una cosa che non si può raggiungere, anche perché il vero problema è sempre stato quello della mancanza di soldi. La soluzione di compromesso a Laives porta comunque una cittadella rinnovata, una strada di accesso migliore alla zona sportiva e il rilancio dell’area grazie all’impegno della Provincia di spostare il liceo Toniolo. Teniamoci stretti questi elementi positivi che vanno comunque a vantaggio della comunità e ricordiamoci anche che Laives non vive solo di cittadella. Ora possiamo voltare pagina e pensare agli altri progetti importanti per il Comune». E il futuro della coalizione? «Io - risponde Frena - non vedo problemi. Abbiamo pagato soprattutto la divisione della Svp locale oltre a qualche defezione minore anche al nostro interno (il consigliere Ceol, ndr) ma adesso credo sia possibile tornare a lavorare insieme in modo migliore».
Alto Adige 23-10-11
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sabato, 22 ottobre 2011


Stadio Druso
Spagnolli: va rifatto anche il Palamazzali

BOLZANO — L'occasione è ghiotta. Gigi Spagnolli, dunque, alza il tiro. Ora che il Druso è l'unica opzione, il sindaco del capoluogo non si accontenta di un nuovo stadio, vuole «tutto». «A noi il nuovo stadio non basta. Se i soldi non andranno a Laives e la Provincia vuole destinarli a noi ben venga. Ma dobbiamo ristrutturare anche il Palamazzali per il basket, che è attaccato al Druso e contestualmente anche il campo Santa Geltrude a Oltrisarco».
Sindaco Spagnolli, Laives è ormai fuori gioco per il nuovo stadio. Il Druso è l'unica opzione in campo. Una buona notizia per Bolzano, ovviamente?
«Di certo non mi viene da piangere, anzi. Dispiace per come è andata a Laives, ma ora dobbiamo pensare ad un progetto ben più grande che la mera ristrutturazione dello Stadio Druso, che andava ristrutturato a prescindere».
Cosa intende?
«Che da solo il Druso non basta. Non si può mettere mano al Druso senza ristrutturare il Palamazzali per il basket. Le strutture sono adiacenti e in qualche modo legate. Oggi l'accesso alla tribuna dalla parte del fiume avviene dal cortile del palazzetto. Bisogna intervenire su tutta l'area. E se si rifà il Druso (togliendo la pista di atletica, ndr) dobbiamo intervenire anche al campo di atletica di via Santa Geltrude, perché la città ha bisogno di una struttura per l'atletica».
Non sta chiedendo troppo? Il rischio è di perdere tutto, o no?
«Non è che ci siano altre possibilità. Le strutture di cui parlo sono interconnesse. Non si possono separare gli interventi. Se la Provincia intende intervenire sul Druso deve sapere questa cosa. Immagino che una parte del denaro debba comunque essere data a Laives, vediamo cosa rimane e se gli interventi saranno possibili».
Pare che a Laives potrebbero bastare 3,5 milioni. Per Bolzano, in teoria, dovrebbero essere 11.
«Le cifre non le so, ma è ovvio che una quota dovrà andare a Laives, almeno per il campo di allenamento dell'Fc Südtirol».
A quanto pare il campo dovrebbe andare a Caldaro.
«Mi sembrerebbe assurdo. Mi auguro per la sindaca di Laives che dopo tutto quello che è accaduto le rimanga qualcosa».
Il Druso oggi tiene 2.800 spettatori. In teoria per la serie B servirebbe spazio per 8.000 tifosi. Si pone un serio problema per i parcheggi.
«Il parcheggio di riferimento rimane Bolzano centro. Se riusciamo a fare un parcheggio interrato per sistemare le auto dei residenti nella zona di Sacra famiglia si liberanno spazi per i pullman. E per questi, inoltre, c'è sempre anche l'opzione di viale Trento».
Corriere dell' Alto Adige 22-10-11
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sabato, 22 ottobre 2011


A Laives solo le briciole: pista ciclistica e campetto. Südtirol, allenamenti a Caldaro
BOLZANO — Il veto di tre consiglieri dell'ala contadina Svp sulla nuova cittadella di Laives porta in dono un Druso nuovo di zecca nel capoluogo. Tempi e modi sono ancora da definire, ma è ormai certo che la sindaca Di Fede ha perduto la sua battaglia. Ancora incerto il futuro del suo mandato. Ieri la sua maggioranza si è riunita e fino a tarda sera il verdetto ancora non era arrivato. Ma dopo il vertice tenutosi in mattinata in consiglio provinciale l'Obmann della Stella alpina Richard Theiner sembrava fiducioso. «Lo stadio non si farà più, ma il sindaco dovrebbe andare avanti», ha detto. Mentre la prima cittadina, come prevedibile, si è limitata al più classico dei «tutto bene, fino a domani non parlo».
Per andare avanti Liliana Di Fede deve fare molti passi indietro e accettare una sconfitta cocente su tutta la linea. A Laives, del megaprogetto, rimangono solo le briciole. L'accordo politico raggiunto con il vertice massimo della Stella alpina, l'Obmann in persona, rappresenta una debacle assoluta. Del faraonico progetto da 25 milioni che in zona Galizia prevedeva lo stadio, impianti sportivi e il centro commerciale resta un campo da calcio, un campetto e una pista per il ciclismo. Per il nuovo Lido il classico «gruppo di lavoro» dovrà verificare la fattibilità di una nuova struttura sempre in zona Galizia o la ristrutturazione del vecchio. Nient'altro. Lo «scippo» più bruciante, da un certo punto di vista, è quello del campo di allenamento del Südtirol. Stando agli accordi presi ieri questa struttura, che avrebbe potuto essere un contentino, andrà a Caldaro. Per queste strutture Laives dovrebbe ricevere tra i 3 e i 3,5 milioni. Una piccola quota da definire andrà a Caldaro. Circa 10 milioni dovrebbero arrivare a Bolzano per ristrutturare il Druso. Spagnolli chiede di intervenire anche sul Palamazzali e il campo di via Santa Geltrude. Allo stato attuale non è chiaro se bastino. In ogni caso la situazione politica a Laives è tutta da chiarire. La maggioranza si è riunita ieri sera e in teoria Di Fede, leccatasi le ferite, potrebbe ritrovare i numeri per andare avanti.
Di ristrutturazione del Druso si parla da circa sei mesi, da quando sono emerse le prime divisioni a Laives. Ufficialmente Klaus Ladinser mostra prudenza e distacco. Ma in realtà il vicesindaco di Bolzano con delega allo sport non può che essere molto soddisfatto. «La struttura — spiega — è da ristrutturare. Dobbiamo capire se servono 5.000 posti o 8.000 e risolvere il problema dei parcheggi. Questo aspetto non è trascurabile, perché il parcheggio Bolzano Trento non è sufficiente. Siamo in mezzo alla città, ci sono case intorno, non sarà facile trovare una soluzione. Non è sicuro che l'operazione si possa fare». In verità tutti dicono che non ci sono alternative al Druso. «Sì questo è vero, ma i problemi da affrontare sono parecchi». E il nodo dell'uso dello Stadio dopo le vecchie polemiche con il Bolzano calcio di Franco Murano? «Quello è un problema che non si porrà nemmeno. Se il progetto sarà fattibile, quello sarà il luogo dove gioca il Südtirol».
Walter Baumgartner, presidente del Südtirol, è a pezzi. «Come mi potrei sentire — chiede — dopo che lavoro al progetto da due anni, e il progetto è in piedi da 5? Abbiamo fatto fare leggi, cercato consensi e poi finisce tutto così? C'era la volontà politica, era previsto nel programma politico ...». Ma poi tre consiglieri del suo partito hanno fatto saltare tutto, segno che l'Svp sta veramente cambiando pelle: 5 anni fa, una cosa del genere, era del tutto impensabile. «Purtroppo è così», ammette Baumgartner.
«Il Druso — continua — è l'unica possibilità rimasta, non possiamo di certo ricominciare da un'altra parte. È uno scandalo che l'unica società professionistica tra Innsbruck e Verona si trovi in questa situazione, ma purtroppo è così. Il Druso è la soluzione più veloce possibile e ci può anche andare bene fare l'allenamento a Caldaro, l'importante è fare in fretta. Quanti posti servono? Per la prima divisione bastano 4.000 posti, ma per la B ne servirebbero 8.000. Teoricamente si possono fare, togliendo la pista da atletica».
Fabio Gobbato
Corriere dell'Alto Adige 22-10-11
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sabato, 22 ottobre 2011



Stadio, Di Fede costretta alla resa

BRUNO CANALI E MASSIMILIANO BONA
LAIVES. Anche Liliana Di Fede si è arresa. Ieri mattina ha incontrato il governatore altoatesino Luis Durnwalder e gli ha comunicato di non avere una maggioranza per far passare il contestato progetto della cittadella dello sport. In serata lunga riunione di maggioranza: il Pd ha cercato di far passare almeno il polo scolastico.
 Il più imbarazzato, ieri, era proprio il presidente della Provincia Luis Durnwalder, che per una volta ha scelto di dire il meno possibile. «Sì, ho incontrato il sindaco Di Fede, ma non ho molto da dire. Tocca a lei spiegare la situazione». Del resto il governatore altoatesino era stato chiaro. «Il Comune di Laives ha tempo fino ad ottobre per dimostrare di avere una maggioranza credibile per far passare in consiglio il progetto della cittadella. Altrimenti, quei soldi, finiranno altrove».
 E ieri Liliana Di Fede - dopo aver cercato faticosamente per settimane di mettere assieme 16 consiglieri per non dover più fare i conti con i ricatti del Bauernbund - è salita a Palazzo Widmann per rinunciare al progetto. L’unica possibilità, a questo punto, è il cosiddetto «Piano B», senza stadio e centro commerciale, ma con il polo scolastico e il completamento della zona sportiva. La speranza è che, in questo caso, tornino nei ranghi i tre consiglieri che fanno capo ai contadini. Non vi sarebbe più, in sostanza, la necessità di allargare la maggioranza. Resta peraltro da capire che posizione prenderanno i consiglieri Franco Magagna (lista La Civica) e Christof Inama (Svp) che in più occasioni hanno ribadito con fermezza la volontà di abbandonare la coalizione se non si dovesse più realizzare il progetto integrale della cittadella.
 Proprio ieri, il vice presidente della giunta provinciale Christian Tommasini, ha confermato che l’idea di cittadella, come era stata pensata inizialmente, (quando il sindaco era Polonioli), è definitivamente tramontata. «Il Piano B - ha aggiunto Tommasini - è un compromesso accettabile e comunque sempre meglio che un Piano zero». Si tratta di rilanciare il centro sportivo e il polo scolastico, con la nuova sede del liceo Toniolo. «Purtroppo - ha concluso Tommasini - abbiamo pagato la divisione all’interno della Volkspartei».
 Per Liliana Di Fede comunque i problemi all’interno della maggioranza sono tutt’altro che finiti come emerso dal lungo vertice che si è tenuto nella serata di ieri: Inama e Magagna non sono affatto propensi ad accettare un compromesso al ribasso, che, a loro giudizio, «svuoterebbe di ogni significato il progetto della cittadella, dandola vinta ai contadini del Bauernbund». Ma, paradossalmente, il tramonto della cittadella potrebbe contribuire anche a ricompattare la maggioranza.
 La vera svolta, in realtà, c’è stata qualche giorno fa con il «no» della segreteria provinciale del Partito Democratico - ed in particolare di Antonio Frena - ad un coinvolgimento della Lega Nord pur di riuscire ad approvare proprio in extremis il progetto della cittadella, con l’annesso centro commerciale. Di fronte al «veto» del suo stesso partito, Liliana Di Fede si è trovata davanti ad un bivio: portare il confronto alle estreme conseguenze o accettare un compromesso, seppure al ribasso. Alla fine ha rinunciato al sogno della cittadella, che secondo molti avrebbe contribuito a riqualificare Laives assicurando anche nuovi posti di lavoro, e ha optato per un progetto in tono minore. C’è già chi, a Laives, sta seriamente pensando ad elezioni anticipate, ma in realtà sono in molti a ritenere che - senza cittadella - la Di Fede possa concludere la legislatura.
Alto Adige 22-10-11
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sabato, 22 ottobre 2011



Bolzano pronta a subentrare «Ma la Provincia deve aiutarci»

LAIVES. Bolzano è pronta a subentrare al Comune di Laives. «Se Di Fede ha rinunciato - spiega il vicesindaco di Bolzano Klaus Ladinser - l’alternativa naturale per lo stadio dell’Alto Adige è il Druso. Per quanto ci riguarda, siamo favorevoli a questa opzione ma è chiaro che l’attuale struttura non va bene. Non basterebbe neppure una semplice ristrutturazione, anche perché ci sono diversi aspetti da chiarire, dalla capienza dello stadio all’accesso fino al parcheggio. L’intervento dovrà essere per forza importante e quindi è indispensabile che la Provincia ci dia una mano. Ma se la giunta provinciale vuole davvero uno stadio per l’Alto Adige, credo sia pronta anche a finanziarlo».
Alto Adige 22-10-11
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sabato, 22 ottobre 2011



Baumgartner: «Risaniamo il Druso»

LAIVES. «A questo punto spostiamo tutte le nostre energie sulla ristrutturazione del Druso a Bolzano»: Walter Baumgartner, presidente dell’Fc Alto Adige, è deluso, ma preferisce guardare avanti. «Scartata Laives, non ci sono alternative credibili al capoluogo».
 Presidente Baumgartner, se l’aspettava?
 
«I segnali, nelle ultime settimane, erano tutt’altro che positivi. Avevamo convinto il presidente Durnwalder sul piano di finanziamento ma senza una solida maggioranza politica sarebbe stato impossibile approvare il progetto e la variazione al Puc».
 L’Fc Alto Adige saluta quindi definitivamente Laives?
 
«Direi di sì. I tre consiglieri della Svp che fanno capo al Bauernbund non si sono ricreduti. Per Laives è un’occasione persa, non c’è alcun dubbio».
 Quali sono le alternative credibili?
 
«Solamente la ristrutturazione dello stadio Druso a Bolzano».
 A questo punto chiederà alla Provincia di destinare gli 11 milioni di euro al Comune di Bolzano?
 
«Sì, certo. E anche senza perdere tempo».
 Per essere a norma quanti spettatori dovrà avere il Druso?
 
«Attualmente la capienza è di 2.800 posti, ma dobbiamo arrivare a 4 mila per la Prima Divisione e a 8 mila in caso di promozione fra i cadetti».
 Esistono già dei progetti per l’ampliamento dello stadio a Bolzano?
 
«So che ne erano stati fatti oltre una decina di anni fa. Ovviamente dovranno essere adeguati alle nostre attuali esigenze».
 Ha qualcosa da rimproverare al sindaco di Laives Liliana Di Fede?
 
«Mah, direi che si è impegnata a fondo. Forse progetto e variazione al Puc avrebbero dovute essere approvate prima». (max)
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giovedì, 20 ottobre 2011


Toggenburg 2, sì alla modifica del Puc  

BRUNO CANALI
 LAIVES. Il consiglio comunale, convocato per la prossima settimana, dovrà approvare la modifica al Puc per l’inserimento della nuova zona di espansione Toggenburg 2.
 Si tratta dell’area, oggi verde agricolo, accanto alla Toggenburg 1 già edificata. Come la prima, anche la Toggenburg 2 sarà destinata all’edilizia agevolata (cooperative) e alla costruzione di alloggi per il ceto medio, così come stabilito in sintonia con la proposta del vicepresidente provinciale Christian Tommasini.
 La Toggenburg 2 è gemella della Toggenburg 1 che si trova immediatamente a monte ed è già stata in parte occupata dalle cooperative. Le dimensioni sono pressoché identiche, con un’ampiezza di poco superiore ai due ettari. L’amministrazione comunale l’aveva acquistata tempo fa dal conte Toggenburg a un prezzo di 210 euro per metro quadrato (la Toggenburg 1, acquistata prima, era costata invece 186 euro per metro quado) e come per la prima, anche la 2 è destinata all’edilizia agevolata e alla costruzione di una trentina di alloggi destinati al ceto medio. Richieste di terreni da parte delle coop del resto non mancano e la Toggenburg 2 sarà in questo senso una boccata d’ossigeno. Quanto al ceto medio, essendo una novità sarà da vedere come reagirà la comunità locale alla sollecitazione. Le condizioni comunque dovrebbero essere interessanti e sicuramente più competitive rispetto al mercato privato.
 A proposito di Toggenburg 2, sarà da verificare l’incidenza che su di essa potrebbe avere il vicino deposito della Liquigas in zona produttiva Vurza. Attorno a questo deposito infatti va considerata un’area di rispetto per un raggio di alcune centinaia di metri e potrebbe arrivare a lambire proprio il margine della Toggenburg 2, limitandone la cubatura edificabile. Altra cosa che si augurano i residenti della zona è che il piano di edificazione sia meno impattante sull’ambiente rispetto a quello della Toggenburg 1. Non è un mistero che le architetture realizzate lì trovino scarso apprezzamento tra la gente locale, che paragona gli edifici sorti a una caserma più che ad una zona residenziale che poteva valorizzare uno degli angoli più interessanti del territorio attorno a Pineta.
 Intanto come primo passo il consiglio comunale sarà chiamato ad approvare la variazione urbanistica dell’area, che da verde agricolo diventerà “zona di espansione C4”. Il passo successivo sarà la predisposizione di un piano di attuazione complessivo.
Alto Adige 20-10-11
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giovedì, 20 ottobre 2011


Alpini: i “veci” cercano volontari

BRUNO CANALI
LAIVES. Per la vicinanza a Bolzano, in occasione dell’85esima adunata nazionale degli Alpini che avrà luogo nel capoluogo nel mese di maggio del prossimo anno, anche Laives, Bronzolo e Vadena saranno chiamati a svolgere un ruolo logistico di primo piano.
 Le richieste arrivano già e il lavoro è iniziato, in stretta collaborazione con il comitato organizzatore e con le amministrazioni comunali.
 «I 1800 posti disponibili negli alberghi del circondario sono già stati prenotati - ci dice Giovanni Ruggirello, capogruppo dell’Ana (Associazione nazionale alpini) di Laives - e più o meno altre mille richieste le abbiamo raccolte anche noi. La situazione però è in costante evoluzione e direi che siamo solo all’inizio, perché le richieste di prenotazioni continuano ad arrivare. Come circondario di Laives, Bronzolo e Vadena siamo in grado di accogliere almeno tremila richieste e con le amministrazioni comunali stiamo lavorando alla definizione degli spazi che si possono utilizzare. In questo senso c’è un’ottima collaborazione e ci hanno già detto che potranno mettere a disposizione palestre, campi sportivi e parcheggi vari. I gruppi che accoglieremo noi sono attrezzati autonomamente e quindi non c’è bisogno di procurare brandine o altro. Si tratterà di stabilire eventuali costi e ad esempio, di affittare gabinetti chimici per i giorni durante i quali gli alpini rimarranno qui».
 Ruggirello lancia anche una richiesta: «Servono volontari per gestire tutta la macchina organizzativa il prossimo anno e chi vuole aderire può contattarci in sede, chiamando il numero telefonico 0471 - 955705. Sappiamo anche che alcuni privati di Laives hanno messo a disposizione di gruppi di alpini spazi o locali; ebbene, sarebbe opportuno che ce lo comunicassero, soprattutto per ragioni organizzative e di sicurezza. Quando, nel maggio del prossimo anno, inizieranno ad arrivare qui da noi gli ospiti per la sfilata di Bolzano, occorre sapere dove dirottarli per evitare il caos e in questo senso abbiamo deciso che allestiremo degli info point a sud di Bronzolo».
 L’accoglienza leggendaria delle penne nere si farà sentire anche a Laives. In collaborazione con l’amministrazione comunale, Ruggirello e i suoi “veci” contano di trasformare questa presenza in una grande festa. «Arriveranno alcune fanfare in zona - anticipa il capogruppo di Laives - più vari cori alpini e sarà un’occasione unica per assistere alle loro esibizioni. Stiamo pensando ad una grande festa tutti assieme il sabato prima della sfilata e ne stiamo parlando con l’amministrazione comunale. Servono volontari, almeno un centinaio perché con i soli alpini del gruppo non sarebbe possibile gestire una manifestazione di queste dimensioni. Chi vuole ci chiami telefonicamente o scriva al nostro indirizzo mail che è il seguente: laives.bolzano@ana.it e sarà il benvenuto».
 Le prime penne nere arriveranno in zona già qualche giorno prima della domenica 13 maggio 2012, data della grande sfilata nell’ambito dei tre giorni di raduno a Bolzano. Per qualche giorno anche Laives, Bronzolo e Vadena saranno invase da una marea di cappelli piumati e sarà festa per tutti.
Alto Adige 20-10-11
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giovedì, 20 ottobre 2011


Uno spettacolo di burattini e la bacchetta magica venduta tra i bimbi disperati

LORENZO GATTOLIN - LAIVES
Buongiorno, sarei contento di vedere sulle Vs. pagine, quanto è capitato sabato scorso, per sensibilizzare chi di dovere e fare in modo che non si verifichino altre volte queste ignobili e meschine azioni di vendita. Giovedì scorso, mia figlia di 5 anni, è tornata dalla giornata di scuola materna con un buono sconto di 2 Euro, per la visione dello spettacolo di burattini rappresentante “La bella e la bestia; sabato, decisi di portarla, allo spettacolo delle 17:30. Non esprimo commenti sul prezzo d’ingresso (8 Euro sia adulti che bambini). visto che lo stesso era ampliamente indicato, e neppure sulla qualità dello spettacolo (De gustibus non disputandum est), ma sul simpatico fuori programma a circa metà spettacolo..infatti la voce fuori campo informò gli spettatori, che ci sarebbe stata una breve pausa per il cambio scena e che contestualmente ci sarebbe stata la possibilità di acquisto dell’unico gadget ufficiale dello spettacolo, consistente in una cilindro plastico illuminato che rappresentava la bacchetta magica della fatina poc’anzi apparsa sulla scena. Immaginatevi voi, quale bambino/a non sarebbe stato trascinato da tale luminoso gioco infatti, tranne alcuni genitori che acconsentirono all’ulteriore spesa di 5 Euro, nella sala si udivano pianti di bambini uniti ai rimproveri dei genitori delle famiglie che non volevano farsi carico dell’acquisto di questo oggetto. Non mi è mai capitato di assistere ad un’offerta commerciale presentata in modo tanto meschino: portando ad una rappresentazione una bambina di 5 anni, mi aspetto dei gadget all’ingresso oppure uscendo, ma non sul palco a metà spettacolo, ed è ovvio che il tutto è stato creato ad hoc, infatti il fatidico cambio di scena non è neppure avvenuto. Essendo una sala comunale, non capisco perché l’ufficio cultura non tuteli lo spettatore vietando questi “agguati” in sala, e a nulla è valso cercare un responsabile del comune in loco, visto che oltre a due simpatiche signorine che provvedevano allo “strappo” dei biglietti non c’era nessuno. Spero che avvicinare alla cultura del teatro una bambina, non mi imponga in futuro, di dover assistere alla promozione di una batteria di pentole oppure di coperte in lana merinos.
Alto Adige 19-10-11
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giovedì, 20 ottobre 2011


Cittadella: ora arrivano gli ultimatum

LAIVES. La riunione della maggioranza, lunedì sera, doveva essere finalmente quella risolutiva per quanto riguarda la situazione da farsa nella quale è precipitata oramai la discussione sulla cittadella. Invece l’incontro si è concluso con un nulla di fatto, fra sostenitori del progetto originario e promotori della “variante B”.
 Il progetto originario, lo ricordiamo, è quello da 11 ettari e mezzo di superficie mentre l’opzione “B” non prevede stadio e centro commerciale. Si ritenterà nuovamente venerdì sera, anche se oramai pare davvero che nessuno intenda cambiare idea. Anche Marco Delli Zotti, consigliere di Laives Pro Leifers che aveva manifestato disponibilità a sostenere il progetto, ora lancia segnali di insofferenza: «O entro venerdì sera prendono una decisione o se la sbrighino da soli. Non è più possibile andare avanti così, con un quadro politico che si ingarbuglia sempre più e l’attività amministrativa bloccata».
 Interviene anche Franco Magagna (La Civica) per stigmatizzare questa situazione e bocciare, insieme al collega Svp Christof Inama, il piano B. «Il chiarimento deve avvenire alla luce del sole - afferma Magagna - durante il prossimo consiglio comunale, dove chiederemo al sindaco di accogliere l’offerta - e relativi oneri - di quei consiglieri che, responsabilmente, si sono dichiarati disponibili a sostenere il programma originale. Dovrà essere in consiglio che ognuno di assumerà la responsabilità di scegliere se accettare o restituire a Durnwalder il contributo di 11 milioni per la cittadella».
 Magagna aggiunge che nella riunione dell’altra sera ha fatto presente come nei prossimi 3 anni ben difficilmente decolleranno altri grandi progetti oltre a quello della cittadella e questa opportunità verrebbe compromessa da una fine prematura dell’amministrazione comunale. Per questo torna ad auspicare un allargamento della maggioranza. Allargamento però bocciato dalla segreteria provinciale del Pd che ha detto no alla collaborazione con la Lega Nord. (b.c.)
Alto Adige 19-10-11
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giovedì, 20 ottobre 2011


La commissione dice no al Gutleben

BRUNO CANALI
LAIVES. La commissione urbanistica comunale ha respinto il piano d’attuazione relativo al complesso Gutleben di via Marconi. Lo ha fatto sulla base di alcune considerazioni, non ultima quella degli insiemi da tutelare.
 Va subito detto che il parere della commissione non è vincolante perché in ultima analisi il giudizio spetta al consiglio comunale, sentita la commissione comunque, la quale già in battuta aveva respinto il progetto.
 I regolamenti prevedono che il proprietario possa attendere al massimo 90 giorni per avere la risposta da parte dell’amministrazione comunale; non dovesse arrivare, si potrebbe “leggere” come silenzio - assenso, che consentirebbe al privato di andare avanti. Come detto però rimane il baluardo del consiglio comunale, ultimo organismo (insieme alla giunta provinciale) che deve dare il via libera o meno.
 Il problema è che intanto rimangono in vigore le indicazioni contenute, anche per la zona del Gutleben, nel vecchio Puc e in base a quelle il proprietario deve avere presentato la richiesta di trasformazione edilizia.
 La questione del Gutleben chiama in causa anche la lentezza che ha caratterizzato il Comune. Il vecchio complesso infatti rientra nell’elenco degli insiemi da tutelare, elenco pronto da più di un anno ma gli assessori all’urbanistica che si sono susseguiti in giunta (prima Georg Forti e adesso Georg Zelger) non l’hanno portato in consiglio comunale per l’approvazione definitiva. L’avessero fatto sarebbe risolto anche il braccio di ferro in corso fra il proprietario del Gutleben e i componenti delle commissioni che, in sintesi, vogliono prima di tutto vedere approvate le indicazioni contenute nell’elenco degli insiemi e poi dare via libera al piano di attuazione. Questo, evidentemente, per impedire al privato di eliminare completamente ogni elemento di carattere storico dell’edificio e in tal senso si è formato un asse trasversale tra forze di maggioranza e opposizione.
 Sarebbe quindi opportuno che, finalmente, questo fantomatico elenco degli insiemi venisse portato in consiglio comunale per l’analisi e l’approvazione; così si conoscerebbero anche le ragioni per le quali i tecnici hanno deciso di inserire il Gutleben in tale elenco e quali gli elementi che raccomandano di preservare.
 Quelle che invece si conoscono oggi sono le richieste del proprietario, contenute appunto nel piano di attuazione: demolire il vecchio edificio per fare posto a 6 blocchi abitativi per complessivi 18.714 metri cubi, che significherebbero più o meno una settantina di appartamenti.
 Talune previsioni del piano di attuazione poi hanno già sollevato le proteste di chi abita attorno al Gutleben. Si tratta ad esempio dell’isola ecologica per i rifiuti, spostata verso l’incrocio tra via Marconi e via Garibaldi, in una collocazione che non piace ai residenti. E’ prevedibile che il dibattito si sposterà in consiglio comunale con l’arrivo del piano di attuazione.
Alto Adige 19-10-11
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sabato, 15 ottobre 2011



Stadio Laives, tiro incrociato sul piano B 

BRUNO CANALI
LAIVES. Per i consiglieri Franco Magagna (La Civica) e Christof Inama (Svp), da tempo in sintonia, «il “piano B” per una cittadella ridotta non è che una bufala nei confronti dell’intera cittadinanza».
 E se dovesse passare questa proposta, sottolineano con un pizzico di ironia i due politici, «noi allora proporremo il piano C: andiamo tutti a casa!». Intanto è saltata la riunione di maggioranza (allargata anche ad alcuni gruppi di opposizione che hanno manifestato interesse a sostenere la giunta) che doveva avere luogo ieri sera; ufficialmente per indisponibilità di qualcuno, ma è evidente che la maggioranza è ancora in difficoltà e chiuso un fronte di crisi se ne apre un altro, in questo caso appunto con i consiglieri Inama e Magagna.
 Scrivono infatti i due esponenti della coalizione di governo: «Dopo sei anni di discussioni e costosi studi di fattibilità crediamo che la gente non ne possa più di sentir parlare della cittadella dello sport. Tanti ci chiedono: ma non è ancora fatta? Cosa aspettate, che Provincia e privati ritirino il finanziamento? Come se non bastasse adesso i cittadini sono chiamati ad assistere ad un gioco di prestigio che ha risvolti comici: il Bauernbund, a tempo scaduto, lancia la proposta del “Piano B”. Noi lo abbiamo analizzato e in sostanza prevede un piccolo paradiso sportivo, solo per Laives, escludendo naturalmente stadio dell’Fc Alto Adige e centro commerciale. Tutto questo costerebbe, secondo i proponenti, 20 milioni circa di euro, ovviamente a totale carico delle casse comunali. Nella somma ci starebbe il lido, peccato non si precisi dove dovrebbe essere costruito e come si troverebbero i soldi».
 Da queste considerazioni Inama e Magagna ricavano la convinzione che il Piano B sia un bluff e il Bauernbund sarebbe solo preoccupato di non perdere il secolare predominio sul territorio, trascurando progresso e sviluppo della città. I due consiglieri criticano anche i colleghi che hanno cambiato opinione dopo anni durante i quali propagandavano l’opportunità della cittadella e ancora le speculazioni politiche che riguardano la Provincia invece che il territorio comunale. «E noi - sottolineano - non vogliamo essere complici di tutto questo».
 Per il sindaco Di Fede insomma è un vero ginepraio.
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venerdì, 14 ottobre 2011



Venerdì 14 ottobre la presentazione pubblica del Piano delle zone di pericolo

Venerdì 14 ottobre alle ore 20 presso la sala consiliare del municipio di Laives è in programma la presentazione pubblica del Piano delle zone di pericolo, approvato di recente dal Consiglio comunale.
Il piano contiene tutte le indicazioni (e i relativi vincoli urbanistici) sulle zone a rischio geologico presenti sul territorio comunale: particolare attenzione è stata dedicata alle aree della zona Vallarsa e in fondo a via Sottomonte.
Il documento è stato elaborato dall'associazione temporanea di professionisti composta dallo studio Geologia e Ambiente di Bolzano, Jäggi Flussbau und Flussmorphologie di Ebmantigen/Maur (Ch), studio in.ge.na di Bolzano e studio Tecnovia srl di Bolzano.
Nel corso della serata i progettisti e il geologo provinciale, oltre a illustrare il documento, saranno a disposizione per chiarire ogni dubbio relativo ai vincoli e alle indicazioni previste dal piano.


COMUNICATO del 13.10.2011 COMUNE DI LAIVES
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venerdì, 14 ottobre 2011



Trattative a Laives

«Non c’è, e non potrà mai esserci, una trattativa organica per ampliare la maggioranza attuale con la Lega» - ha affermato il segretario provinciale del PD che ha poi aggiunto:«Il PD non tratterà mai con il Carroccio». Ci sarebbe da rallegrarsi se inopinatamente non comparisse un aggettivo, del tutto superfluo, a rendere ambigua tutta la presa di posizione. Cosa si intende per “organica”? Che nella discussione possono entrare solo singole parti del programma? Che non si intavolerà mai una trattativa alla luce del sole, ma che contatti informali sono da considerarsi leciti?  Che il partito rifiuta di discutere con il partito della Artioli, ma che alla sindaca è concesso?  Il sospetto è infatti alimentato dal perdurare degli incontri tra la prima cittadina e gran parte delle forze di opposizione, Lega compresa.
Se poi si riflette che in tutti questi mesi non c'è stata una sconfessione di questo modo di agire perfino quando è stato accettato il voto di Unitalia, i dubbi trovano nuovo alimento. Insomma sarebbe ora di parlare chiaro, rinunciando al politichese, e spiegando se si ritiene accettabile procedere con maggioranze variabili che comprendano l'appoggio più o meno esplicito della Lega e di altre forze della destra e, cosa non meno importante, come si pensi di poter amministrare dopo aver messo in un angolo il Bauernbund che in questa vicenda si è fatta coerentemente carico di un punto di vista che travalica il proprio interesse particolare.

R. Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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venerdì, 14 ottobre 2011



Cittadella, riprende quota il piano B

LAIVES. Questa sera ennesima riunione della maggioranza per cercare di venire a capo del caos che accompagna da mesi il progetto di cittadella sportiva. Negli ultimi giorni, poi, la situazione si è ancor più ingarbugliata e oltre al progetto “ufficiale” ne prende quota un altro.
 Infatti, oltre al “piano principale”, quello inviso a contadini, giovani Svp, commercianti e ambientalisti, che prevederebbe stadio per l’Fc Alto Adige, centro commerciale, Liceo sportivo Toniolo e biotopo, ha preso quota un cosiddetto “progetto B”. Si tratterebbe di togliere stadio e centro commerciale mantenendo il Liceo Toniolo e alcuni campi da calcio per allenamenti. L’alternativa a quanto pare raccoglierebbe il consenso del Bauernbund il che significherebbe anche recuperare i tre voti dei suoi rappresentanti in consiglio comunale, imperativo per il sindaco Di Fede dopo che dalla segreteria provinciale del suo partito, il Pd, è arrivato l’alt a un accordo (che era oramai cosa fatta) con la Lega Nord. Senza i due voti del Carroccio anche tenendo quelli che arriverebbero da Udc e Laives Pro Leifers, non si arriverebbe a quota 16, il minimo per avere la maggioranza.
 Anche il “Piano B” ad ogni modo non ha la strada spianata: in maggioranza non lo apprezzano sicuramente Franco Magagna (La Civica) e Christof Inama (ala economica dell’Svp) ma per il sindaco, dopo l’alt del segretario Frena ad accordi con la Lega, rischia di diventare la scelta obbligata per non gettare la spugna. Come ha sintetizzato con una certa ironia anche il vice Obmann Svp, Norbert Paoli, «sarebbe comunque meno problematico per la maggioranza dover recuperare 2 voti invece dei 4 che sicuramente mancano».
 E volendo ci sarebbe anche un “piano C”, proposto dal consigliere Roberto Ceol: dare all’Fc Alto Adige il campo Galizia A perché ne faccia il proprio stadio, chiedendo in cambio alcuni campi in sintetico per le società locali. (b.c.)

E il sondaggio del Pdl fra la gente evidenzia un “nì” al grande progetto

 LAIVES. Se c’è da prestare fede ai primi risultati di un sondaggio condotto ieri mattina fra la gente al mercato di via Pietralba dai consiglieri comunali del Pdl, la comunità di Laives sarebbe divisa più o meno a metà tra chi vede positivamente la cittadella dello sport e chi invece la considera un “corpo estraneo” inutile per la città. «C’è anche scarsa conoscenza dei progetti relativi alla cittadella - dicono quelli del Pdl - e una delle osservazioni che diversa gente contattata ci ha fatto, è che in un periodo di crisi e contenimento delle spese una cosa del genere sarebbe discutibile. Noi proseguiremo con questa iniziativa per sondare le opinioni in vista di un eventuale referendum».

Alto Adige 14-10-11
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giovedì, 13 ottobre 2011



Lite Pd-Lega sul rimpasto di giunta

MASSIMILIANO BONA E BRUNO CANALI
LAIVES. Il rimpasto di giunta (con Udc, Pro Leifers e Lega) voluto dal sindaco per far passare il progetto della cittadella fa litigare le segreterie dei partiti. Per Antonio Frena «il Pd non tratterà mai col Carroccio», ma Elena Artioli ribatte: «Sciocchezze, ce l’ha chiesto la Di Fede».
 Il segretario provinciale del Pd Antonio Frena non va certo per il sottile. «Non c’è, e non potrà mai esserci, una trattativa organica per ampliare la maggioranza attuale con la Lega». Già, ma al Pd servono i voti del Carroccio - oltre a quelli dell’Udc e di Pro Leifers - per far passare la variazione al Puc e il progetto della cittadella. «Le indicazioni sono chiare: si procede con l’agenda politica prevista e con gli attuali partner di coalizione». Frena storce il naso anche sull’appoggio esterno del Carroccio su progetti specifici, cittadella e lido in primis. «Andiamo avanti con le nostre forze finché ci sarà la maggioranza in consiglio».
 Pronta e dura la replica di Elena Artioli, consigliere provinciale del Carroccio: «Ma quale patto organico col Pd, la Lega è disposta a dare i suoi due voti per far passare il progetto della cittadella. Riteniamo che un intero Comune non possa essere tenuto in scacco da tre contadini. Frena invece di snobbare i nostri voti potrebbe concentrarsi sulle lotte intestine al Pd per ottenere le poltrone ancora disponibili. Tra l’altro sulla cittadella mi risulta che anche il Pdl si sia ravveduto e intenda asternersi».
 Sembra dunque allontanarsi l’ipotesi di accordo che consentirebbe al sindaco di ottenere i 16 voti necessari in consiglio comunale. Liliana Di Fede preferisce non commentare gli ultimi sviluppi delle trattative e aspettare l’incontro di maggioranza in programma domani.
 Nel frattempo, ieri, l’attenzione dei politici locali si è spostata sul cosiddetto «Piano B» per la cittadella, quello proposto dai Verdi, che prevede un drastico ridimensionamento del progetto togliendo stadio e centro commerciale, proposta che non dispiace ai tre consiglieri Svp del Bauernbund.
 «Ma quale “Piano B” - dicono Franco Magagna (La Civica) e Christof Inama (Svp) - è una grande bufala, perché semplicemente non esiste. Non c’è un progetto e nemmeno un piano di finanziamento e si tratta solo di un inganno. Ora che un accordo era stato raggiunto coinvolgendo Lega, Udc e Pro Leifers, anche i Verdi si mettono di traverso per non dispiacere al Bauernbund. Nella riunione di maggioranza di domani si dovrà decidere una volta per tutte».
 Una domanda la pone anche Norbert Paoli, vice Obmann Svp: «Ma uno stadio destinato ad una società calcistica estranea a Laives ha così tanto valore da mettere in agonia il Comune, spaccando la maggioranza e i partiti? Una proposta di compromesso c’è già stata, ma ancora prima di approfondirla alcuni”falchi”, anche nella Svp, hanno provveduto ad affossarla. La disponibilità del partito del no allo stadio e al centro commerciale non serve perché si preferisce la logica della contrapposizione. Questo comporta l’abbandono di una politica del buon senso per fare posto ad una politica del “grottesco”, controproduttiva, che assomiglia ad una sorta di “bazar arabo”, nel quale si mettono in vendita poltrone, competenze e quant’altro, mentre coerenza e principi valgono poco o niente. Quello a cui stiamo assistendo è un ribaltone in piena regola e intanto i molti progetti dei quali Laives avrebbe veramente bisogno, continuano a non essere all’ordine del giorno».
Alto Adige 13-10-11
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mercoledì, 12 ottobre 2011



Il “piano Di Fede” salva-maggioranza

LAIVES. Salvo imprevisti, l’accordo politico “salva maggioranza” è raggiunto. Il meccanismo individuato sarebbe il seguente: l’assessore Sara Endrizzi (Pd) rassegnerebbe le dimissioni e il suo posto andrebbe a metà a un esponente dell’Udc (in consiglio il partito è rappresentato da Claudia Guarda) e a Marco Delli Zotti di Laives Pro Leifers. Contemporaneamente, per la Lega Nord che si divide dal Pdl per appoggiare il sindaco Di Fede, i tre consiglieri Svp ormai in rotta con gli altri tre del Bauernbund “chiamerebbero” in maggioranza il Carroccio. Così il sindaco tornerebbe ad avere il minimo di 16 voti per sopravvivere politicamente e per sperare di portare avanti i progetti invisi al Bauernbund: cittadella, nuovo lido costruendo case al posto del vecchio, grande cubatura residenziale per la nuova piazza e centrale a pompaggio proposta da Masten. Rastano alcune incognite: la reazione Svp se si dovessero rimettere in discussione anche le competenze di giunta e i malumori nel Pd, che perde un assessorato per salvare il sindaco. (b.c.)
Alto Adige 12-10-11

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mercoledì, 12 ottobre 2011



Pasquazzo (Pd): «Guardiamo oltre»

LAIVES. Sarà difficile recuperare i rapporti politici, sia in maggioranza che tra l’opposizione, compromessi da mesi di discussioni. Debora Pasquazzo, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Laives lancia comunque l’esortazione a un “volemose ben”. «E’ arrivato il momento per tutti - dice Pasquazzo -, maggioranza e opposizione, di guardare oltre e di allargare i propri orizzonti. Lo scopo di una politica “sana” non dovrebbe essere quello di primeggiare o di mettere in cattiva luce l’operato altrui, pensando solo a sterili individualismi, ma quello di raggiungere risultati concreti per tutti i cittadini, a prescindere dal credo politico. Le critiche dell’opposizione fanno parte del gioco, ma hanno un senso se sono costruttive e concorrono al raggiungimento di obiettivi utili alla cittadinanza. Queste battaglie fratricide non portano a nulla, anzi tendono a immobilizzare l’operato di coloro che hanno la volontà di portare a casa risultati per la nostra comunità, con l’obiettivo di dare sviluppo e benessere all’intero territorio in cui tutti abitiamo». (b.c.)
Alto Adige 12-10-11
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martedì, 11 ottobre 2011



Commento

L’accusa lanciata dal consigliere Ceol, esperto conoscitore della vita politica di Laives e dei suoi retroscena, è di una gravità inaudita e richiederebbe l’immediato intervento delle autorità di controllo. Il consigliere denuncia senza mezzi termini che per ottenere nuovamente l’astensione di Unitalia sulla cittadella, si sarebbe organizzata in fretta e furia una “Festa della mela” per “accontentare Tonino Gencarelli, consigliere comunale di Unitalia e promotore della festa in veste di commerciante con negozi in via Kennedy". In questo modo si sono spese alcune migliaia di euro dei contribuenti impegnando fuori orario vigili e addetti al cantiere comunale. Bersaglio delle accuse, oltre alla sindaca, è nuovamente l’assessore Endrizzi che, da quando ha assunto la carica di assessore al commercio, ha collezionato una serie di critiche che hanno portato alla messa all’asta del suo assessorato. Da parte nostra speriamo che non si sia arrivati a tanto. Già la spasmodica ricerca di voti tra le opposizioni con promesse di assessorati e posti di sottogoverno è di una tristezza indicibile, ma quando per avere questi voti si inventano perfino le feste "ad personam", non è ammissibile rimanere in silenzio e chiunque non contribuisca a fare chiarezza ne condividerà la responsabilità.

R. Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio.
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martedì, 11 ottobre 2011



Pdl e Lega: la coppia scoppia

BRUNO CANALI
LAIVES. Pdl e Lega Nord a Laives sono andati d’amore e d’accordo fin dalla campagna elettorale. Insieme fanno la principale forza di opposizione in consiglio comunale (8 consiglieri in totale) ma ora il matrimonio è in rotta: colpa del pressing del sindaco sui due consiglieri della Lega.
 I leghisti Giuliano Vettorato e Marco Franceschini avrebbero garantito - durante la riunione “segreta” della scorsa settimana - sostegno a Liliana Di Fede, almeno per alcuni grandi progetti. In una nota successiva al summit il Carroccio locale spiega che «sentiamo il dovere di controllare e suggerire soluzioni per il bene della cittadinanza. L’attuale stallo politico sta portando solo danni per Laives le cui conseguenze pagherebbe la cittadinanza. Ci sono investimenti e progetti che possono dare sviluppo al nostro territorio, rilanciandolo, a livello provinciale. La Lega - dicono Vettorato e Franceschini - non si è mai sottratta al confronto e al dialogo sui progetti, con nessuna forza politica e mai abbiamo parlato di “careghe” e posti di sottogoverno. Riteniamo che sia scandaloso come tre consiglieri Svp del Bauernbund tengano in scacco l’intera comunità e i progetti. Se perderemo il finanziamento provinciale, la responsabilità sarà della maggioranza, non certo nostra».
 La Lega allora è pronta per sostenere la giunta? «Non credo succederà - interviene Christian Bianchi, capogruppo del Pdl - anche perchè la Lega Nord ha precise indicazioni da Roma sul comportamento da tenere nei confronti del Pd. Non credo sia il caso adesso di togliere le castagne dal fuoco a un sindaco che, di fatto, da tempo non ha più una maggioranza. Credo che gli stessi elettori della Lega non capirebbero la scelta e il tradimento rispetto a quanto indicato con le elezioni. Se poi all’interno di quel partito qualcuno sceglie diversamente, è un problema che riguarda solo la Lega».
 E in merito ai richiami sul fatto che tutti i partiti nei programmi elettorali avevano la cittadella, Bianchi puntualizza: «E’ vero, anche noi. Però abbiamo anche sempre detto che un progetto di questo tipo deve avere prima di tutto garanzie sicure sui finanziamenti e che dovrebbe essere la Provincia a gestirlo perché la struttura comunale di Laives già fatica a garantire l’ordinario; figurarsi un progetto di questa portata. E’ anche singolare come, dopo il nostro assenso al nuovo lido, nessuno della maggioranza si sia premurato di fornirci la ben che minima informazione».
 In merito al caos politico nel quale è precipitata la maggioranza, Bianchi esprime la sua opinione: «I tentativi continui del sindaco Di Fede di coinvolgere chiunque pur di sopravvivere, compresi consiglieri che in campagna elettorale erano stati pesantemente denigrati, ci mette ancora più in difficoltà nel dare credibilità a questa coalizione di maggioranza. Assistiamo alla compravendita dei consiglieri in un quadro vergognoso. Il progetto della cittadella poteva essere interessante per Laives fino a un certo punto, ma con questa conduzione politica appare ogni giorno più ridicolo. Io preferisco guardare anche oltre la cittadella, a tutto quello che ci sarebbe da fare e senza perdere tempo. Invece da mesi è paralisi. Io torno a chiedere: c’è ancora la maggioranza? Se si vuole rimanere in piedi per la cittadella e basta ci può anche stare; ma avviata quella, il sindaco rassegni le dimissioni».

«Si parli chiaro»

 LAIVES.Non c’è solo il presidente Durnwalder che sta perdendo la pazienza per il continuo tiramolla sulla cittadella. Il sindaco, sempre più in affanno, entro pochi giorni deve garantire di avere il minimo dei 16 voti necessari per andare avanti e anche Marco Delli Zotti sta perdendo la pazienza, dopo settimane di “allettamenti” da parte del sindaco a lui e all’Udc per poi sentirsi dire che si è disposti a dare un assessorato a Laives Pro Leifers ma in maggioranza il nome di Delli Zotti piace poco.
 «Se è così - dice l’interessato - parlino chiaro una volta per tutte. Io non ho alcun interesse di “careghe” e prebende e ho sempre sottolineato che se entriamo in giunta lo facciamo esclusivamente per incidere positivamente sull’attività amministrativa da mesi bloccata. Se però ci sono preclusioni di carattere personale allora ne facciamo anche noi una questione di principio: o accettano le nostre proposte o vadano a cercare sostegno da altri».
 Duro anche il giudizio dei grillini di Laives 5 Stelle: «Pensavamo di avere visto tutto della politica comunale - dice il consigliere Paolo Castelli - ma al peggio non c’è fine. Il sindaco offre incarichi di ogni genere a tutti, a prescindere dalle competenze o meno di ciascuno e dal programma. Mi piacerebbe sentire Verdi e Idv su questa situazione». (b.c.)

Alto Adige 11-10-11
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lunedì, 10 ottobre 2011



Di Fede: «Sulla cittadella non mollo»

MASSIMILIANO BONA
LAIVES. «Sulla cittadella non mollo e, siccome credo di essere circondata da persone responsabili, penso che il progetto si farà»: il sindaco Di Fede sta mediando per trovare il nuovo assetto politico (con Udc, Lega e Pro Leifers) e presentarsi da Durnwalder, che chiarisce: «Entro ottobre chiudiamo il bilancio, a Laives sono rimasti pochi giorni».
 Se pensiamo alla “partita“ per il nuovo stadio dell’Fc Alto Adige come ad un incontro di pugilato il sindaco di Laives in questo momento è alle corde e siamo all’ultimo round. Mancano pochi secondi al suono del “gong“ e per uscire dall’angolo proprio in extremis servono una maggioranza stabile - sia per la variazione del Puc che per l’approvazione del progetto della cittadella - e un piano finanziario che convinca Provincia e potenziali investitori.
 L’ULTIMATUM. A far capire che siamo davvero all’ultima ripresa è il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder, che preferisce non sbilanciarsi sull’esito delle trattative per allargare la maggioranza in Comune (e rendere di fatto inutile l’apporto dei tre consiglieri comunali della Svp che fanno capo al Bauernbund) ma sottolinea come ormai sia solo una questione di giorni. «Oggi la giunta provinciale tratterà per la seconda volta il bilancio, nel quale figurano i 15 milioni di euro promessi a Laives: 11 per il progetto e 4 per le strade e la rotatoria. Tutti gli assessori stanno battagliando per avere più fondi e se il Comune della Bassa non dimostrerà con i fatti di aver risolto il nodo politico e quello finanziario, quei fondi tra pochissimi giorni saranno destinati ad altri progetti. C’è davvero l’imbarazzo della scelta».
 Non volendo immischiarsi in questioni politiche locali, Durnwalder affronta il nodo finanziario. «Alcuni imprenditori si sono presentati da me, dicendo di essere interessati a partecipare al bando per la cittadella, a patto che vi siano sufficienti garanzie dalla Provincia: anche a loro ho ribadito che sul piatto ci sono 15 milioni, almeno per ora. Non interverremo a metà dell’opera per salvare nessuno e non accetteremo che venga realizzato solo un lotto».
 IL SINDACO DI FEDE. Liliana Di Fede, sebbene il capogruppo del Pdl Christian Bianchi chieda con insistenza «il voto anticipato, per porre fine ad un’agonia che dura da 6 mesi», ieri è parsa più combattiva che mai. Vuole giocarsi bene le ultime carte che ha in mano. «Mi rendo perfettamente conto delle difficoltà e del momento politico tutt’altro che facile, ma visto che sono convinta di essere circondata da persone responsabili ritengo che la realizzazione della cittadella significhi anche il raggiungimento di una stabilità politica più ampia».
 Sull’ingresso in maggioranza di Udc, Lega e Pro Leifers la Di Fede ancora non si pronuncia, ma commenta le parole di Durnwalder. «So bene che senza un nuovo equilibrio, da raggiungere nel giro di pochissimi giorni, Laives perderà l’ultimo treno per la cittadella e che Durnwalder destinerà ad altri quei fondi, ma non ho alcuna intenzione di mollare proprio adesso».
 BAUMGARTNER. Alla finestra c’è il presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner, che crede ancora al progetto e fa il “tifo” per la Di Fede. «Il piano finanziario c’è ed è stato ritenuto credibile anche dal presidente della giunta provinciale Durnwalder ma ora resta da risolvere il nodo politico. Non possiamo permetterci di tergiversare oltre: serve una maggioranza stabile che approvi progetto e variazione al Puc. L’unica alternativa è Bolzano. Gli altri siti non sono idonei ad ospitare l’unica squadra professionistica della regione».
Alto Adige 10-10-11
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domenica, 09 ottobre 2011



Comunicato stampa del PDL a Laives

SITUAZIONE POLITICA A LAIVES: SCANDALOSO IL COMPORTAMENTO DEL SINDACO, ALLA RICERCA DELL’APPOGGIO DI CHIUNQUE. LA MAGGIORANZA NON C’E’ PIU’, IL SINDACO LO AMMETTA E SI PASSI AD UNA NUOVA FASE.

Al rientro dal mio periodo di vacanza, la situazione che ho ritrovato a Laives non è certo delle migliori. La maggioranza è sempre in forte affanno o, per meglio dire, la maggioranza non c’è più.
I tentativi da parte della sindaca di allargare la maggioranza, rivolti a tutti, a prescindere da credo e programma politico, denota una assoluta e totale perdita di quello che è il bandolo della matassa. Da oltre 6 mesi Laives deve sopportare una amministrazione comunale alle prese con problemi interni, ormai non più in grado di produrre decisioni, amministrazione, azioni a favore dei cittadini.
La giornata della sindaca è ormai costellata di riunioni, di nessuna utilità, che hanno solo l’obiettivo di trovare il “giusto prezzo di acquisto” di questo e quel consigliere, in uno spettacolo orribile da prima repubblica.
E’ divertente notare come il Pd a Roma urli allo scandalo se il presidente del consiglio tenta di convincere qualche parlamentare eletto nelle file del Pdl e poi confluito in Fli, a rientrare nel Pdl, accusando lo stesso di comprarsi l’appoggio, mentre a Laives la sindaca si possa permettere di fare molto peggio, acquistando a suon di “careghe” pezzi di opposizione che nulla hanno a che spartire con la sua coalizione, e che in campagna elettorale magari son stati addirittura sbefeggiati o derisi dalla coalizione stessa. Ad esempio, il consigliere Delli Zotti, che in campagna elettorale era stato oggetto di un pasentissimo volantino made in Pd, che lo offendeva pesantemente sui suoi trascorsi politici, o l’Udc, che durante la fase di ballottaggio era stata non considerata al fine di ridurre il nr di partiti da accontentare in giunta. Per non parlare poi della Lega, oggetto di vere e proprie offese, insieme al Pdl, per i punti del nostro programma e oggi invece, ricevuta quotidianamente alla corte del sindaco per rinforzare le fila dei vassalli cortigiani.
Uno spettacolo indegno, di un sindaco disperato, e di una maggioranza che non c’è più. Cosa si intende fare, proseguire così fino alla naturale scadenza del mandato del sindaco, o interrompere questa agonia a favore di una naturale risoluzione, cioè quella di un voto anticipato????
Aspettiamo risposte chiare e precise in questo senso.
[Christian Bianchi - Consigliere comunale PdL - Capogruppo]
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domenica, 09 ottobre 2011



Sul sindaco di Laives bordate incrociate 

BRUNO CANALI
LAIVES. L’incontro di giovedì sera tra sindaco, parte dell’Svp ed esponenti dell’opposizione per offrire loro posti in giunta e di sottogoverno pur di neutralizzare il Bauernbund, doveva rimanere riservato. Invece arrivano le reazioni.
 Liliana Di Fede non aveva nemmeno informato tutti i consiglieri di maggioranza sulla sua iniziativa e lo si intuisce dalla presa di posizione immediata della lista La Civica, rappresentata in consiglio da Franco Magagna. «La nostra esperienza deriva dal comitato civico - sottolinea Magagna - e pertanto riteniamo di portare in consiglio comunale non interessi di partito o personali ma esclusivamente costruttivi per il bene pubblico. Sotto questo aspetto ci siamo trovati spiazzati da dei compagni di viaggio che ci hanno profondamente deluso e proprio a loro chiediamo di rivedere le posizioni assunte, che non rispecchiano quanto propagandato in campagna elettorale e che rischiano di compromettere tutto il lavoro svolto fin qui». Detto questo, però, Magagna guarda avanti e pur ricordando le “lotte” in campagna elettorale, sottolinea che non vuol dire «che ora si debba chiudere la porta in faccia a chi decide di collaborare per il bene comune, per cui ben venga l’apporto di Laives Pro Leifers e di quanti ritengano si superare questo muro contro muro». L’accenno, nel dettaglio, è alla preclusione che ci sarebbe in alcuni esponenti della maggioranza all’ingresso di Marco Delli Zotti in giunta, “nodo” che ha fatto saltare la trattativa giovedì sera.
 «La lista La Civica - conclude quindi Magagna - qualora si dovesse trattare esclusivamente di redistribuzione di posti remunerati, si dichiara fin d’ora disponibile a cedere l’unico incarico ottenuto, quello per Andrea Spinelli che, come delegato nella Seab, percepisce circa mille euro al mese».
 Al summit di giovedì c’erano anche i consiglieri della Lega Nord, che avrebbero garantito al sindaco il sostegno. Giuliano Vettorato e Marco Franceschini così giustificano la scelta: «Non abbiamo mai nascosto la faccia dietro a un dito e non ci siamo sottratti al confronto con una Svp che, abbandonati gli interessi personalistici, chiede di fare i progetti per il futuro del nostro territorio. Chiediamo a tutti i rappresentanti dei cittadini di fare chiarezza e cercare una soluzione (qualunque essa sia) al difficile momento di stallo in cui viviamo; noi lo faremo».
 La Lega tratta con sindaco e Svp e si profila una divisione dal Pdl: Christian Bianchi infatti parla di «comportamento scandaloso da parte del sindaco, che è affannosamente alla ricerca dell’appoggio di chiunque consenta a lei e alla sua giunta di rimanere dov’è. La maggioranza in realtà non c’è più e si capisce da tutte queste riunioni per “fissare il prezzo” di uno o dell’altro dei consiglieri a suon di “careghe”, uno spettacolo indegno».
Alto Adige 9-10-11
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sabato, 08 ottobre 2011



Laives: rimpasto in maggioranza

BRUNO CANALI
 LAIVES. Per uscire dalla crisi il sindaco Di Fede sta pensando, d’intesa con la Svp, ad un rimpasto che prevede il coinvolgimento di Udc, Lega e Pro Leifers. L’unico problema è rappresentato dallo scarso gradimento di alcune forze per Delli Zotti, la cui presenza però è indispensabile.
 Giovedì sera c’è stato l’atteso vertice tra le forze di maggioranza, Lega Nord, Laives pro Leifers e Udc, finalizzato proprio a mettere a punto il nuovo quadro politico in consiglio comunale, un’operazione non priva di rischi per il sindaco Liliana Di Fede che sta cercando in tutti i modi di neutralizzare un’eventuale e pressoché scontata opposizione su cittadella e case al posto del vecchio lido da parte dei tre consiglieri Svp in quota Bauernbund. Strada facendo si è presentata anche l’incognita Ceol, consigliere entrato in consiglio comunale con il gruppo del Pd ma che recentemente si è dichiarato indipendente. Per ora è rimasto in maggioranza ma non è più una garanzia. Giovedì sera la Lega Nord, con i suoi due esponenti (Marco Franceschini e Giuliano Vettorato) avrebbe dato la disponibilità a sostenere la maggioranza senza chiedere nulla in cambio, almeno sui progetti che ritiene importanti per Laives. L’unico problema per gli esponenti del Carroccio è salvare la faccia e le apparenze. L’escamotage individuato sembra possa essere una chiamata ufficiale in maggioranza da parte della Svp. A Laives pro Leifers e Udc da tempo il sindaco invece sta offrendo un assessorato pur di ottenere in cambio gli altri due voti che le servono per cercare di sopravvivere, ma se con Claudia Guarda dell’Udc non sembra vi siano grossi problemi, sul nome di Marco Delli Zotti intanto sembra essersi arenata la discussione. Idv e Verdi, a quanto pare, hanno manifestato preclusioni nei suoi confronti e preferirebbero venisse proposto un nominativo diverso per il posto in giunta, richiesta che Laives pro Leifers per ora ha respinto al mittente.
 Nuovamente, durante l’incontro dell’altra sera, il sindaco ha messo sul tavolo una serie di posti di sottogoverno, dalla vicepresidenza della Comunità di Valle (che lei detiene) al cda della Sasa (oggi affidato ai Verdi) fino ad un futuro posto di presidenza (c’è da immaginare remunerato) nell’eventuale «Fondazione casa di lungodegenza Domus Meridiana» di cui si discute da tempo. Questo lavoro della prima cittadina, quasi sempre portato avanti autonomamente, sta però creando malumore tra gli esponenti del suo partito di riferimento, il Pd, rimasti a bocca asciutta nonostante l’appoggio datole fin dalla campagna elettorale e che ora potrebbero anche veder “volatilizzarsi” un assessorato del Pd a favore di qualcuno che arriva dall’opposizione.
 Non va meglio comunque in casa Svp, dove sembra ormai insanabile la spaccatura a metà del gruppo consiliare fra i tre consiglieri del Bauermbund e gli altri. A lungo l’Obmann Hans Joahim Dalsass ha cercato di ricompattarli, ma finora non ci è riuscito e anzi, se dovesse andare in porto l’operazione studiata dal sindaco per mettere all’angolo i tre consiglieri del Bauernbund, il rischio sarebbe quello di una dolorosa spaccatura interna alla Stella Alpina. Proprio la Svp ha dato al sindaco alcuni giorni di tempo per arrivare alla soluzione definitiva: la Provincia sta perdendo la pazienza per quanto riguarda il progetto della cittadella sportiva e così, a breve, Liliana Di Fede dovrà dire se ha la certezza di farlo approvare oppure no.
Alto Adige 8-10-11
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venerdì, 07 ottobre 2011



Caso cittadella, altri colloqui fra sindaco e Svp

LAIVES. In questa fase politicamente confusa, la Svp tiene in considerazione tutta la gamma di scelte per la realizzazione della cittadella sportiva in zona Galizia. Lo ribadisce l’Obmann Hans Joahim Dalsass, che sta avendo colloqui a ripetizione (due negli ultimi due giorni) con il sindaco Liliana Di Fede per cercare di uscire dall’impasse in cui è precipitata la maggioranza proprio a causa della cittadella (oltre che del nuovo lido).
 Non c’è ancora una decisione definitiva ma sul tavolo di discussione all’interno del direttivo Svp sono state analizzate sia l’idea iniziale, quella di avere uno stadio con annesso centro commerciale da 7.000 metri quadrati (che servirebbe per finanziare lo stadio) biotopo e Liceo sportivo “Toniolo”, che l’alternativa avanzata strada facendo dai Verdi, ovvero togliere stadio e centro commerciale per privilegiare il resto.
 Sul piano politico, il sindaco continua a cercare formule per possibili allargamenti della maggioranza, in primis rivolgendosi a Lega nord, Laives pro Leifers e Udc. Ma questa è una strada in salita perché potrebbe avere come risultato quello di recuperare alcuni voti perdendone altri dell’attuale maggioranza se, prima di tutto, non si ricompatterà l’Svp. (b.c.)
Alto Adige 7-10-11
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venerdì, 07 ottobre 2011



Spese condominiali: sempre più famiglie non riescono a pagarle 

BRUNO CANALI
 LAIVES. Spese condominiali: sempre più famiglie non riescono a pagarle e il fenomeno preoccupa gli amministratori dei condomini perchè se qualcuno non fa la propria parte, i costi vanno a gravare su tutti gli altri inquilini. E la realtà locale, purtroppo, non fa eccezione.
 «E’ un fenomeno che sta aumentando sempre più - conferma Mauro Busetti, amministratore di diversi condomini a Laives - e sicuramente una delle cause alla base di questa preoccupante situazione è la crisi in atto. Non c’è un quartiere in particolare a Laives dove si possa individuare la situazione peggiore, ma il fenomeno si sta diffondendo a macchia di leopardo nei vari condomini».
 La crisi dunque, ma anche uno stile di vita che talvolta, in qualche famiglia, appare “sopra le righe”.
 «E’ così - continua Busetti - come amministratore quando ci sono questi problemi mi capita di entrare in qualche appartamento di famiglie che non pagano il dovuto, e vedo che dall’altra parte non si fanno mancare nulla: dal mega televisore al plasma ai telefonini di ultima generazione... Posso dire che, in base alla mia esperienza, ad avere problemi maggiori in questo senso sono le giovani coppie, che magari si fanno lusingare dalle offerte delle varie finanziarie tipo “compra adesso e paghi comodamente tra sei mesi”; il risultato poi è che i debiti si accumulano e la famiglia a un certo punto non ce la fa più, così incomincia a “saltare” qualche rata delle spese condominiali. Sono situazioni preoccupanti, perché se non si riesce più a pagare inevitabilmente parte la procedura per il recupero anche forzoso dei soldi dovuti e, in casi estremi, può succedere che si arrivi al pignoramento dell’alloggio. Invece non ci sono problemi con gli anziani e i pensionati, che di norma pagano regolarmente».
 Si tratta di una situazione preoccupante, che rischia per qualche famiglia di diventare anche drammatica. La crisi che “morde” certamente contribuisce in maniera pesante ad amplificare questi problemi di natura finanziaria ma ci sono anche i comportamenti di ciascuno a contribuire. Come ha ben spiegato Mauro Busetti, che queste situazioni le vive di prima persona quotidianamente, ci sono famiglie che magari mantengono un tenore di vita più elevato di quello che i guadagni consentirebbero. La miriade di offerte di finanziamento che ci sono promettono ogni sorta di agevolazione ma poi, come sanno bene Caritas e Distretto sociale, basta un imprevisto, ci si trova nei guai e inizia un incubo che spesso distrugge anche la famiglia.
Alto Adige 7-10-11
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giovedì, 06 ottobre 2011



Cittadella, non mutano gli equilibri nella Svp

LAIVES. Bocche cucite dopo la riunione del direttivo Svp, martedì sera. La necessità era quella di ritrovare la compattezza del gruppo consiliare, operazione che, a quanto si intuisce, non deve essere riuscita del tutto. «Abbiamo discusso ovviamente del problema politico legato alla cittadella - spiega l’Obmann, Hans Joahim Dalsass - e abbiamo preso delle posizioni al nostro interno. Prima di chiarirle però, preferirei attendere il faccia a faccia con il sindaco Di Fede. Per la cittadella abbiamo anche analizzato la proposta alternativa recentemente avanzata dal consigliere dei Verdi, Giorgio Zanvettor, e vedremo».
 Alla riunione del direttivo Svp, per la prima volta da quando era uscito dal partito, l’altra sera ha preso parte anche l’ex vicesindaco Georg Forti: lo ha fatto in veste di Obmann dell’ala economica e la sua posizione, d’ora in avanti, potrebbe diventare importante nelle scelte.
 Tornando alla cittadella, il nodo rimane il solito: se sindaco e maggioranza intendono andare avanti con il progetto iniziale che prevede stadio, centro commerciale e tutto il resto, dai rappresentanti Svp del Bauernbund non potrà che arrivare la bocciatura; se invece, come pare far intuire l’Obmann Dalsass, si arriverà a una mediazione sulla base della “proposta Zanvettor”, che è sostanzialmente quella verso la quale sono più favorevoli i contadini, allora la strada diventerebbe più facile per tutti. Si tratterebbe insomma di rinunciare allo stadio dell’Fc Alto Adige e al centro commerciale annesso, per avere invece i campi di allenamento, la sede del Liceo sportivo “Toniolo” e il biotopo. Per il nuovo lido poi, ancora tutto da chiarire davanti al no a un nuovo insediamento abitativo al posto del vecchio lido di via Stazione. (b.c.)
Alto Adige 6-10-11
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mercoledì, 05 ottobre 2011



Caccia ai voti pro cittadella, un “nì” della Lega

LAIVES. All’approssimarsi della scelta sul progetto di cittadella sportiva, in amministrazione comunale la confusione è sovrana: incontri a ripetizione del sindaco con esponenti dei gruppi di opposizione con scarsi risultati e Durnwalder intanto ha iniziato il conto alla rovescia per il contributo. In questa fase il sindaco Di Fede è alla disperata ricerca dei voti (almeno tre) che potrebbero mancare quando in consiglio comunale approderà la cittadella sportiva. I tre esponenti del Bauernbund (ieri ennesimo summit del direttivo Svp per cercare di ricompattare il gruppo consiliare) hanno posto come condizione per un sì quella di “sfrondare” il progetto da stadio e centro commerciale.
 Liliana Di Fede nel frattempo ha nuovamente incontrato Marco Delli Zotti (Laives pro Leifers) e Lega Nord per capire se da quel lato dell’opposizione potrà arrivare un sostegno. «Glielo potremmo anche dare - dice Giuliano Vettorato, che con Marco Franceschini rappresenta il “carroccio” in consiglio - ma solo su alcuni grandi progetti che cambierebbero Laives, non certo sul resto. Prima però vogliamo chiarezza sullo scenario politico con la Svp».
 A Marco Delli Zotti (insieme a Gabriella Guarda dell’Udc) il sindaco da tempo ha offerto l’assessorato attualmente dato a Sara Endrizzi. E’ però un tira e molla che finora non ha prodotto il risultato sperato dal sindaco, anche perché è risaputo che in maggioranza l’idea di allargare ad altre forze a qualcuno fa venire il “mal di pancia”.
 Si vive alla giornata, insomma, ma servono certezze per guardare avanti. (b.c.)
Alto Adige 5-10-11
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martedì, 04 ottobre 2011


XV. Censimento generale della popolazione

Comunicato del Comune di Laives


Data di riferimento: 9 ottobre 2011

Il XV. Censimento generale della popolazione e delle abitazioni avrà come data di riferimento il 9 ottobre 2011.
A Laives, cosí come negli altri 115 Comuni altoatesini, tutti i cittadini, entro la fine del mese di dicembre, saranno interessati dalla rilevazione censuaria.
Si ricorda che la partecipazione al censimento è obbligatoria.
Il campo di osservazione è costituito - a livello di ciascun comune - dalla popolazione residente, nonché da quella presente. Le unità di rilevazione sono le famiglie, le convivenze, le persone temporaneamente presenti, le abitazioni e gli altri tipi di alloggio, gli edifici e - per la sola provincia di Bolzano - le dichiarazioni di appartenenza/aggregazione ai tre gruppi linguistici.
Novitá online: le famiglie possono compilare il questionario in internet
Le famiglie residenti a Laives riceveranno dall’istituto statistico Astat di Bolzano una lettera contenente login e password, necessari per poter effettuare la compilazione on line del questionario: è prevista la possibilità per ogni famiglia di effettuare tutte le operazioni via internet, eccezion fatta per il censimento linguistico, il cui modulo è solo cartaceo.
Compilazione e restituzione del questionario: diverse possibilitá
Le famiglie avranno a disposizione una pluralità di canali per la restituzione del questionario:

  • tutte le famiglie che vorranno sfruttare la modalitá piú veloce e snella per partecipare al censimento, dovranno collegarsi, dal 9 ottobre in poi, all’indirizzo www.provincia.bz/astat/it utilizzando login e password comunicati da Astat con apposita lettera e compilare il questionario online;
  • le famiglie che non saranno in grado di compilare da sole il modello on line, potranno attendere la visita del proprio rilevatore, incaricato dal Comune di Laives, che fornirá tutto l’aiuto necessario;
Attenzione: il rilevatore visiterá comunque, entro il 31 dicembre 2011, tutte le famiglie per consegnare ad ogni componente della famiglia con cittadinanza italiana il modello di censimento linguistico.
  • le famiglie che, per la compilazione del questionario, non intenderanno avvalersi né della modalitá online, né dell’aiuto, a casa propria, da parte del rilevatore, potranno rivolgersi all’ufficio comunale di censimento, dove personale specializzato, su richiesta, assisterà i cittadini in fase di compilazione.
Il Comune di Laives ha istituito presso la sede municipale di via Pietralba 24 l’ufficio comunale di censimento, sito al II. piano, stanza B1, tel. 0471-59 58 94-95.
Orari di apertura al pubblico:
dal lunedí al venerdí dalle ore 8.30 alle ore 12.30;
lunedí e giovedí pomeriggio dalle ore 14.30 alle ore 17.00;
sabato (dal 15.10. al 30.11.2011): dalle 8.30 alle 12.00;
tel. 0471-59 58 94-95

È inoltre prevista l’apertura, tutti i martedí a partire dal 24 ottobre e fino al 29 novembre 2011, di uno sportello censimento nella frazione di San Giacomo, via Maso Hilber 1/A.
Orari di apertura al pubblico:
martedí dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.00;
tel. 329-9503651
Partecipare al censimento è obbligatorio
Il censimento della popolazione è rivolto ai cittadini residenti e a tutti coloro che siano temporaneamente presenti sul territorio del Comune di Laives alla data del 9 ottobre 2011.
La partecipazione è obbligatoria e sará registrata in anagrafe. Tutti coloro che non saranno censiti potranno essere cancellati dall’anagrafe della popolazione residente.

Dichiarazione linguistica
in Provincia di Bolzano e quindi anche a Laives, insieme alla rilevazione dei dati su abitazione, famiglia, lavoro e altro ancora, i cittadini residenti aventi nazionalità italiana saranno chiamati ad esprimersi su un’altra questione: quella riguardante l’appartenenza linguistica.
Sul modello cartaceo consegnato dal rilevatore ogni cittadino italiano indicherá, in forma anonima, la propria appartenenza o aggregazione linguistica ad uno dei tre gruppi e la sua dichiarazione servirà a calcolare la consistenza proporzionale rispettivamente del gruppo linguistico italiano, tedesco e ladino. La dichiarazione resa in occasione censimento 2011 non avrá valore legale, ma solo statistico, proprio perché sará resa in forma anonima. La dichiarazione di appartenenza o aggregazione linguistica con valore legale è unicamente quella custodita presso il Tribunale, che varrá sino a che l’interessato non la modificherá recandosi, sempre, in Tribunale.
Rispetto al normale questionario del censimento, la dichiarazione anonima di appartenenza o aggregazione linguistica non potrà essere compilata via web: il modulo, infatti, dovrà essere ritirato in busta chiusa da un rilevatore che la trasmetterà direttamente agli uffici di competenza.
Informazioni
I cittadini potranno contare sull’aiuto di ASTAT: è stato infatti allestito un call center (numero verde: 800 649 122), attivo a partire dal 3.10.2011, munito di personale bilingue, al quale la popolazione potrà rivolgersi in caso di dubbi o difficoltà.
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martedì, 04 ottobre 2011



Vurza: completato il consorzio Cna

MIRCO MARCHIODI
LAIVES. Gli artigiani della Cna preparano lo sbarco nella nuova zona produttiva Vurza a Pineta di Laives. Con l’adesione delle ultime ditte artigiane, il consorzio adesso è al completo: le aziende potranno trasferirsi ancora entro l’anno, appena il consorzio “K11” sarà consegnato. E intanto a Vurza ha ottenuto un terreno da 3.600 metri quadrati il consorzio Cab formato da 12 autotrasportatori che non avevano più spazio a Bolzano.
 IL «K 11». Il consorzio artigiano si sviluppa su un’area di 6.250 metri quadrati. Il terreno è costato quasi un milione di euro, mentre la spesa per la costruzione ammonta a poco meno di 4 milioni. «In tutto - spiega l’architetto Gianni Sarti della Cna - il costo è stato di 4,87 milioni, iva esclusa». La superficie utilizzata per spazi produttivi sfiora i tremila metri quadrati, altri 1.350 metri quadrati saranno utilizzati come piazzali operativi. In più ci sarà spazio per 22 parcheggi e tre alloggi di servizio. Il progetto firmato dall’architetto Roberto Palazzi sarà portato a termine entro dicembre dalla Lazzarotto. Sette le aziende che si insedieranno nella nuova zona produttiva: la Lun (distributori automatici), la Maxim Bolzano (articoli da regalo all’ingrosso), la Protect Italia (sistemi di sicurezza), la ditta di autotrasporti Klaus Ebnicher, la Mott (segnaletica stradale), l’impresa di termoidraulica di Massimo Longo e la Ecoadige Servizi (pulizie).
 IL CONSORZIO CAB. Il consorzio K11 della Cna sarà il primo a insediarsi nella nuova zona produttiva di Vurza. Subito dopo toccherà al consorzio Cab al quale aderiscono 12 aziende artigiane di autotrasporto. Il comitato provinciale ha infatti appena deliberato l’assegnazione di un’area da 3.600 metri quadrati al centro della nuova area produttiva, da dividere con la ditta Europont. «Il Comune di Bolzano - ricorda Sarti - aveva intimato lo sfratto al consorzio che da decenni utilizzava come parcheggio un’area concessa all’interno della zona ex Magnesio a Bolzano Sud». La Cna si è così rivolta alla Bls, che è riuscita in breve tempo ad individuare il terreno concedendolo in affitto alla Cab.
 LO SVILUPPO. Claudio Corrarati, presidente della Cna, non nasconde l’orgoglio per il fatto che la sua associazione sarà la prima a prendere possesso dei nuovi terreni assegnati in zona Vurza. «Ci abbiamo creduto fin da subito, perché riteniamo che l’artigianato debba continuare a trovare spazio anche in periferia. Ci sono però anche alcuni aspetti che ci fanno riflettere: ad esempio che le nuove aree sempre più spesso servono come magazzino o per la logistica, mentre le attività produttive sono sempre meno presenti. Questo sviluppo va monitorato attentamente, perché l’artigianato produttivo è di grandissima importanza per lo sviluppo della nostra economia».
Alto Adige 4-10-11
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martedì, 04 ottobre 2011



Mozione della civica Laives 5 Selle «Che fine ha fatto il nuovo Puc?»

LAIVES. Il Piano urbanistico comunale (Puc) di Laives è scaduto nel 2008 ma quello nuovo ancora non è stato approvato e tale situazione viene stigmatizzata dal consigliere comunale della lista civica Laives 5 Stelle, Paolo Castelli, in una mozione. «Il Puc attuale, scaduto da 3 anni - sottolinea Castelli - dimostra un ritardo cronico del Comune nell’elaborazione di questi importanti piani. La rielaborazione del Puc era stata affidata a fine 2008, per una somma attorno ai 90mila euro, alla “Veneto progetti” di Treviso, la quale consegnò a maggio 2010 la prima bozza di Puc, esaminata poi a porte chiuse dal gruppo di lavoro della maggioranza ad agosto 2010. Da allora di tempo ne è passato e c’è anche stato il cambio all’assessorato all’urbanistica tra Forti e Zelger, ma non se ne è più saputo nulla. Per questo chiedo che entro 30 giorni venga fornito ciò che esiste del nuovo Puc a tutti i consiglieri comunali, insieme all’impegno di illustrarne i contenuti all’intera cittadinanza». (b.c.)
Alto Adige 4-10-11
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martedì, 04 ottobre 2011



Cittadella, si stringono i tempi

LAIVES. Pressing sul sindaco dai consiglieri di maggioranza Christof Inama (Svp) e Franco Magagna (La Civica) affinché convochi immediatamente un consiglio comunale straordinario per affrontare il progetto della cittadella. Questa sera intanto, ennesimo incontro del direttivo Svp per cercare di trovare un comune intento con i rappresentanti del Bauernbund sul medesimo progetto. Adesso c’è fretta: la giunta provinciale sta iniziando il lavoro sul bilancio 2012 e Durnwalder, se non arriverà un segnale concreto da Laives, ha già fatto sapere che toglierà il contributo da 11 milioni di euro destinato al progetto. Per questo Inama ha scritto ieri una lettera a Durnwalder pregandolo di attendere ancora qualche giorno, il tempo di convocare un consiglio comunale straordinario dal quale - si spera - dovrà uscire l’atto finale, ovvero un sì o un no alla cittadella. Sia per il consigliere Svp che per il collega Magagna, in consiglio comunale ci sarebbe adesso una maggioranza ma si teme che la troppa attesa porti a un fallimento. (b.c.)
Alto Adige 4-10-11
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domenica, 02 ottobre 2011



«Cittadella, il Comune è immobile»

LAIVES. Il progetto della cittadella sportiva in zona Galizia è alla stretta finale. Entro pochi giorni bisognerà prendere la decisione definitiva, nonostante il caos che ancora regna a livello di consiglio comunale. Dalla Provincia, intanto, arrivano pressanti inviti ad accelerare i tempi per evitare di perdere il treno.
 «La giunta provinciale sta lavorando al bilancio di previsione - spiegano i consiglieri Christof Inama (Svp) e Franco Magagna (La Civica) - e Durnwalder ha fatto sapere che se entro qualche giorno non arriverà da Laives una indicazione definitiva scritta, gli 11 milioni del contributo provinciale saranno annullati. È con angoscia che apprendiamo questo - continuano i due esponenti di maggioranza in consiglio a Laives - con Durnwalder esterrefatto perché da Laives non arrivano indicazioni nonostante le sue garanzie. Se entro pochi giorni non dovesse pervenirgli un impegno scritto da parte del sindaco Di Fede dove si dichiara la volontà di procedere con delibera di giunta e successivi passi, la Provincia toglierebbe dal bilancio gli 11 milioni di contributo per la cittadella». Inama e Magagna avanzano il sospetto che qualcuno, in amministrazione comunale a Laives, non attenda altro per levarsi dall’impiccio di assumersi le proprie responsabilità. “Sollecitiamo urgentemente il sindaco - dicono Inama e Magagna - affinché fornisca immediatamente al presidente Durnwalder le garanzie richieste. Noi siamo più che certi che il consiglio comunale di Laives approverà questa decisione, che va indiscutibilmente a favore dello sviluppo di Laives”.
 E proprio nelle prossime ore, nelle case delle seimila famiglie di Laives, arriverà una lettera con i due consiglieri spiegano ai censiti cosa sta accadendo «tra le mura della “politica” di via Petralba» dove regna un immobilismo che rischia di impedire una svolta decisiva per Laives che, grazie alla Cittadella dello sport potrebbe «lasciarsi alle spalle la nomea di “dormitorio”, di periferia bolzanina». (b.c.)
Alto Adige 2-10-11
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domenica, 02 ottobre 2011



La Domus Meridiana ha aperto le porte dei suoi reparti

LAIVES. In concomitanza con la giornata dell’anziano, ieri alla casa lungodegenti Domus Meridiana di via Sottomonte a Laives ha avuto luogo la giornata delle porte aperte. Il direttore Marco Maffeis e i suoi collaboratori si sono messi a disposizione di chiunque abbia fatto visita alla struttura, per illustrarne caratteristiche e finalità. Attualmente la Domus Meridiana accoglie 64 ospiti e è strutturata in vari settori. C’è quello per i lungodegenti veri e propri e quello per ospiti affetti da demenza senile. Da qualche mese, all’esterno, quello che era uno spiazzo vuoto è stato trasformato in un bel giardino, con percorsi mirati, angoli ombreggiati e casetta con le caprette. Infine il centro diurno, prezioso supporto per quanti vogliono affidare i propri cari nell’arco della giornata. Sabato 22 ottobre la festa del volontariato.
Alto Adige 2-10-11
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sabato, 01 ottobre 2011



Crisi, la Svp prova a “ricucire”  

LAIVES. Per quanto riguarda lo “stallo” politico a Laives, la dura “requisitoria” pronunciata l’altra sera in consiglio comunale da Robert Tezzele, consigliere Svp in quota Bauernbund, ha posto la parola fine sulla residua speranza che i tre esponenti dei contadini avessero rinunciato alle loro posizioni su cittadella e lido. Tezzele, senza giri di parole, ha accusato sindaco e giunta di pensare solo alla cittadella da un anno a questa parte, col risultato che l’attività amministrativa è paralizzata. Ha poi respinto con veemenza le critiche dirette a lui e ai colleghi di partito, rilanciando le proposte alternative per poter riprendere il dialogo in maggioranza. «Martedì prossimo ci troviamo nuovamente come Svp - dice a sua volta l’Obmann, Hans Joachim Dalsass - perché è evidente che una soluzione va trovata». Difficile comunque che i tre del Bauernbund cambino idea su cittadella e lido, a meno che non si trovi una mediazione tra le loro proposte e quelle fin qui portate avanti dalla maggioranza. (b.c.)
Alto Adige 1-10-11
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sabato, 01 ottobre 2011



AAA, offronsi tetti per pannelli solari

BRUNO CANALI
LAIVES. Le polemiche su cittadella e nuovo lido hanno momentaneamente messo in ombra quelle non meno roventi sul fotovoltaico. L’accusa dell’opposizione alla giunta è di aver perso tempo e quindi vantaggi economici grazie agli incentivi statali sull’energia; la giunta risponde che il progetto va avanti, anche se i tempi dettati dalle normative debbono essere rispettati.
 L’introduzione del fotovoltaico sui tetti degli edifici pubblici fa parte del programma di coalizione. Dall’inizio vi lavora l’assessore Dino Gagliardini, che ha dovuto effettuare alcune “virate”, strada facendo, dato che anche le normative statati sono via via cambiate. All’inizio la scelta era stata quella di adottare la “locazione finanziaria” per dotarsi dei pannelli fotovoltaici e per questo il Comune aveva dato anche un incarico di consulenza. «Poi però le condizioni statali sono cambiate - ricorda Gagliardini - e così ci siamo dovuti adeguare. Poi si era anche pensato di iniziare ad acquistare noi direttamente i pannelli fotovoltaici ma fatti i conti abbiamo optato per l’affitto dei tetti al migliore offerente».
 L’idea insomma è quella già valutata mesi fa, vale a dire non impegnare un euro di denaro pubblico ma affittare i tetti degli edifici comunali a chi offrirà di più. Probabilmente il guadagno sarà più modesto rispetto ad altre formule, ma ha il pregio di sgravare il Comune da tutti gli oneri, fatti salvi quelli già spesi per consulenze e progetti.
 «Puntiamo proprio a mantenere i progetti che abbiamo già - afferma Gagliardini - mettendo in gara la possibilità di installare i pannelli sui tetti comunali».
 Complessivamente si tratta di 11 tetti per una superficie di 12 - 15mila metri quadrati.
 «Di questa superficie però - aveva spiegato in consiglio comunale Bruno Borin - va calcolato che un 20 % almeno non è utilizzabile, vuoi per come è fatta vuoi per gli inevitabili ombreggiamenti. Rimane quindi qualcosa come 12 mila metri quadri che si potranno coprire con pannelli fotovoltaici, che tradotto in energia pulita prodotta possono arrivare a un megawatt e mezzo circa».
 La discussione sul fotovoltaico quindi tornerà quanto prima in aula consiliare e ovviamente non sarà possibile vedere i pannelli allacciati alla rete dell’energia elettrica entro quest’anno. Ciò significa che si ridurranno ulteriormente gli incentivi statali del conto energia.
 Quanto alla strada scelta dal Comune (l’affitto dei suoi tetti al miglior offerente) è la più semplice, sotto ogni punto di vista: non avendo soldi propri da destinare all’operazione, non rimane che affidarsi a investitori privati interessati all’installazione di un’ampia superficie di pannelli. Proprio i privati hanno già installato qua e là sui loro edifici qualcosa come 4 ettari di pannelli fotovoltaici, facendo salire Laives al quarto posto in provincia per estensione di questi elementi per produrre energia.
Alto Adige 1-10-11
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venerdì, 30 settembre 2011



Approvato il piano delle zone di pericolo nel Comune di Laives

Il Consiglio comunale di Laives ha approvato il piano delle zone di pericolo. Il documento contiene tutte le indicazioni (e i relativi vincoli urbanistici) sulle zone a rischio geologico presenti sul territorio comunale: nello specifico particolare attenzione è stata dedicata alle aree della zona Vallarsa e in fondo a via Sottomonte.
Il piano è stato elaborato dall'associazione temporanea di professionisti composta dallo studio Geologia e Ambiente di Bolzano, Jäggi Flussbau un Flussmorphologie di Ebmantigen/Maur (Ch), studio in.ge.na di Bolzano e studio Tecnovia srl di Bolzano.


COMUNICATO del 29.09.2011 Comune di Laives
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venerdì, 30 settembre 2011



Il pensiero che ho espresso al giornale Dolomiten attraverso il FORUM che hanno lanciato oggi sul tema stadio Laives.

Colgo questa opportunità per esprimere la mia idea su questo progetto e su quelli ad esso collegati.
Mi esprimo in lingua madre perché in lingua tedesca sarei sgrammaticato e forse anche frainteso.
Ricordo molto bene quando qualche anno fa si è iniziato a parlare della “Cittadella dello Sport” che la Giunta Provinciale aveva intenzione di progettare a Laives.
Ero entusiasta!
Finalmente anche a Laives arrivano progetti e strutture degne di una città grande come la nostra pensavo.
Si parlava di un centro di riabilitazione sportiva all’avanguardia e pensavo quindi alla qualità dello sport che sarebbe stato offerto ai nostri figli.
Si parlava di strutture sportive di diversa natura per le società attualmente instaurate sul territorio e pensavo che buona parte dei nostri figli forse non sarebbero più stati dei “pendolari” con la tuta da ginnastica.
Si parlava di campi da calcio e quant’altro, addirittura di velodromo nella passata Giunta Comunale e quindi anche un appassionato di ciclismo come me, poteva sperare di vedere manifestazioni di rilievo a 2 passi da casa.
Si parlava di nuovo lido o per meglio dire di struttura balneare annessa e quindi mi piaceva pensare ad una struttura moderna con Wellness e/o “centro benessere” per tutti i cittadini e funzionale tutto l’anno come quelle austriache.
Si parlava di “biotopo” e/o parco verde e pensavo che come per miracolo, mentre noi cittadini di Pineta di Laives ci stavamo battendo per avere una vera Variante alla SS.12 che portasse benefici a tutto il Comune, la Provincia ed il Comune stesso ci stavano “regalando” quell’area di svago e gioco che tutti i nostri figli sino ad all’ora potevano solo sognare.
La mia unica perplessità rispetto a quei bei progetti, nel contesto dell’allora discussione sul come far modificare il famigerato tunnel sotto la Via Brennero, era appunto di preoccuparci di quali e dove sarebbero state le vie di accesso del traffico che queste strutture avrebbero inevitabilmente generato.
Si parlava appunto!
Si è solo parlato bene e pensato male o forse siamo noi cittadini che abbiamo semplicemente sognato!
Mi ero illuso?
Si, tanto!
Oggi. allo stato attuale delle “pseudo” decisioni di coloro che non fanno “FEDE” a nulla di ciò che i cittadini si aspettano, posso dire che mi rendo conto che mi sto risvegliando bruscamente da un bel sogno che si è tramutato in incubo!
Sotto le macerie di tutti quei bei progetti, sono rimasti solo alcuni campi da calcio PRIVATI ed uno stadio (doppione inutile) fine a se stesso od al Sig. BAUMGARTNER e pochi eletti!
Se non riescono a demolire anche quel poco che è rimasto del progetto del “nuovo lido”, forse costruiranno anche in questo caso un doppione praticamente inutile, oneroso e sconveniente per tutti!
Per quanto riguarda il biotopo o parco verde che dir si voglia, forse anche in questo caso, dobbiamo stendere un velo pietoso od un “telo di plastica” sopra una non ancora ben definita discarica di incerta natura!
Non sono capaci di fare chiarezza su nulla!
Insomma, un sacco di cose utili a tutta la comunità di Laives con soldi pubblici!
E poi per fortuna avremo anche un centro commerciale!
Dobbiamo scusarli se poi in Alto Adige/Südtirol non sappiamo pensare a farne almeno uno degno di tale nome come avviene invece a sud o per meglio dire a nord di questa terra, direzione nella quale a torto od a ragione preferiamo guardare!
Ma come la vita ci insegna quotidianamente, dietro ogni ogni cosa possiamo scoprire una MAGAGNA ed a noi stavolta sembra esserci toccata questa!
Pazienza dico, ma non mi rassegno a questa realtà!
Se in Giunta dicono una cosa si “spacca” la SVP, se ne dicono un’altra si “spacca” la maggioranza, se cambiano idea si “spaccano” le lobby e se perviene una controproposta si “spaccano” le opposizioni e cosi via dicendo.
Ma tutti questi signori che hanno “potere” e sono invitati dall’intera popolazione a decidere possibilmente per il meglio della comunità, se lo chiedono almeno la sera prima di coricarsi, che cosa stanno “spaccando” a noi cittadini?
Posso provare a capire una sorta di “callo” rispetto a questa riflessione da parte dei politici di professione, ma sono sinceramente deluso da chi da “novello” sembra invece essere ancora più navigato degli altri.
Abbiate fiducia ci dicono!
In chi e/o che cosa?
STADIO cosi come proposto ora?
NO!!!
Cittadella?
Stavolta vediamo cosa dovrebbe essere e cosa invece si intende in Comune ed in Provincia!
Cordiali saluti
Un cittadino di Pineta di Laives
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venerdì, 30 settembre 2011



Pasti in mensa scolastica elevati i limiti di reddito

 LAIVES. Il consiglio comunale ha elevato le fasce di reddito Isee per il calcolo delle tariffe alla mensa scolastica, venendo incontro così alle numerose famiglie che risultavano penalizzate dal nuovo sistema di calcolo (che si basa sul patrimonio familiare e non sul reddito) adottato con una precedente delibera. Il comitato dei genitori della scuola elementare Gandhi aveva sollevato perplessità, lamentando il fatto che con i nuovi criteri sarebbe diminuito il numero delle famiglie che hanno diritto a un’agevolazione tariffaria. Come promesso nel corso di una serie di incontri con il comitato dei genitori, il Comune ha quindi deciso di rivedere le soglie Isee, elevandole sensibilmente. Così la prima fascia (per la quale un pasto costa un euro) è stata portata da da 5.000 a 8.000 euro, la seconda da 8 a 12 mila (2 euro a pasto), la terza da 12 a 15 mila (3 euro a pasto). I redditi con valore Isee superiore a 15.000 euro pagheranno 3,5 euro a pasto. Resta invariata la possibilità di avere uno sconto del 30 per cento per i possessori della Family Card Service, che quindi pagheranno 2,45 euro a pasto, indipendentemente dalla fascia Isee. Per consentire alle famiglie che non hanno ancora effettuato il calcolo Isee (che è gratuito presso i Caaf) saranno riaperti i termini per l’iscrizione al servizio mensa. (b.c.)
Alto Adige 30-9-11
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venerdì, 30 settembre 2011



Dal Comune di Laives stop alla gestione del Lido 

LAIVES. L’amministrazione comunale ha deciso di chiudere anticipatamente il contratto con la Coop 4 Life per la gestione del lido di via Stazione. «La decisione - spiega l’assessore allo sport Alberto Covanti - è stata adottata dopo che per quattro volte avevamo rilevato gravi carenze all’interno del nostro impianto di balneazione. Non sarebbe stato opportuno creare problemi in piena stagione estiva, ma adesso che il lido è chiuso abbiamo deciso di andare avanti con la procedura che dovrebbe portarci alla revoca del contratto». La comunicazione di Covanti è arrivata in consiglio comunale a seguito dell’ordine del giorno presentato dal Pdl dove si chiedeva, appunto, un intervento deciso nei confronti di chi ha in gestione dallo scorso anno il lido. Andrea Peviani (Pdl) ha ricordato i problemi dell’estate scorsa e soprattutto la raccolta di firme (120 circa) di mamme frequentatrici abituali del lido, che lamentavano problemi di pulizia e il clima teso che si era creato con il gestore. «Conosciamo questi problemi - ha spiegato l’assessore Covanti - e infatti abbiamo deciso di passare all’azione per vedere se riusciamo a risolvere anticipatamente il contratto con la Coop 4 Life». Detto questo, all’unanimità, il consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno che aveva presentato il Pdl. (b.c.)
Alto Adige 30-9-11
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giovedì, 29 settembre 2011



Maggioranza Laives sempre più “zoppa”

BRUNO CANALI
LAIVES. Ancora una “stampella”. Grazie al senso di responsabilità dei gruppi consiliari di opposizione, la maggioranza l’altro giorno in consiglio comunale a Laives ha evitato una nuova debacle come quella di un mese fa. Si è ripetuto l’identico copione: mancava il numero legale.
 In discussione ancora una volta l’assestamento di bilancio, “saltato” un mese fa proprio per mancanza del numero legale in aula. E, si è visto, il copione sarebbe stato ripetuto se non fosse che stavolta i gruppi di opposizione hanno scelto di rimanere in aula, di fatto “salvando” il numero legale e garantendo così il proseguimento dei lavori.
 «Ma lo abbiamo fatto solo per senso di responsabilità, non certo per fornire una stampella a una coalizione di maggioranza che, di fatto, non esiste più - dicono all’unisono gli esponenti d’opposizione - perché fermare l’assestamento di bilancio avrebbe significato congelare determinati pagamenti e investimenti, penalizzando chi magari sta aspettando dal Comune soldi dei quali ha necessità, vedi la parrocchia per i lavori della chiesa».
 Ma la “stampella” non può essere utilizzata in eterno, e qui si aprono scenari di grande incertezza.
 «Chiediamo che entro una quindicina di giorni il sindaco faccia finalmente una vera e approfondita verifica nella sua maggioranza - ha dichiarato Daniele Inguscio (Pdl) - e ci dica una volta per tutte se ha ancora una maggioranza su cui contare per portare avanti quello che ci sarebbe da fare a Laives oppure no; se non ci fosse la maggioranza, ne prenda atto e si dimetta».
 Ma cosa è successo l’altra sera in consiglio comunale? Tornava in discussione la delibera relativa all’assestamento di bilancio e con essa, puntualmente, sono tornati anche i quattro emendamenti presentati da Roberto Ceol, più altri quattro del Pdl. Sia Ceol che il Pdl hanno chiesto nuovamente di suddividere i 260 mila euro che la giunta intende destinare alla progettazione del nuovo lido, su interventi ritenuti più urgenti. «E’ inutile tenere soldi per progettare un lido - hanno detto sostanzialmente Ceol e Inguscio - quando ancora la giunta non ha idea di dove, come e quando lo farà. Invece ci sono interventi più urgenti da finanziare, vedi la sostituzione dei serramenti della canonica, la convenzione per avere ciò che rimane del campo Don Bosco per fare un parco pubblico, trasformazione dei lampioni con luci led, videosorveglianza al parco Marconi o progettazione della casa per la cultura italiana».
 Niente da fare, nessun emendamento è stato accolto e il sindaco ha solo promesso che se ne parlerà con il nuovo bilancio di previsione 2012. A quel punto, come aveva fatto un mese fa, Roberto Ceol si è alzato e se ne è andato, facendo mancare i numeri alla maggioranza. Breve consultazione tra i gruppi di opposizione che però questa volta, diversamente da un mese fa, hanno deciso di rimanere sui banchi per garantire il numero legale e consentire l’approvazione dell’assestamento di bilancio.
 Ma è ormai evidente però che questa situazione non potrà durare a lungo, davanti al sindaco Liliana Di Fede oggi vi sono poche prospettive: recuperare tutti i 16 consiglieri di maggioranza e magari allargare la coalizione ad altri (tentativi in tal senso continuano con Laives Pro Leifers, Udc e anche Lega Nord) o tirare a campare fino al prossimo bilancio di previsione, dove potrebbe arrivare il crac definitivo.
Alto Adige 29-9-11
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mercoledì, 28 settembre 2011



In zona Garden Village a S.Giacomo lamentele per gli odori

 LAIVES. Tre bidoncini dei rifiuti organici da tempo stanno creando disagi a diverse famiglie che abitano in centro a San Giacomo. I contenitori  sono quelli del supermercato Poli che si trova nell’interrato del Garden Village e che vengono messi spesso all’angolo con via San Giacomo, perchè il camion per la raccolta li possa svuotare. «Emanano puzza insopportabile tutto attorno - dice chi risiede lì - e “perdono” anche liquidi maleodoranti che finiscono nella condotta dell’acqua piovana a bordo strada. Abbiamo segnalato il problema ai responsabili del supermercato chiedendo che li spostino ma ci hanno risposto che il mezzo di raccolta della Seab non li svuota se non sono a bordo strada. Poi ci siamo rivolti anche in Comune a Laives per chiedere un intervento, senza ottenere però risultati. A questo punto non ci rimarrà altro che chiamare le autorità sanitarie affinché verifichino come sia possibile poter convivere con una situazione del genere. E ovviamente attorno ai bidoni girano nugoli di moscerini fastidiosi, la situazione è ormai insostenibile. Quello che chiediamo è che quei bidoni dell’organico del supermercato vengano messi in una posizione dove non possano arrecare disagi: è un problema di igiene pubblica». (b.c.)
Alto Adige 28-9-11
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martedì, 27 settembre 2011



Il sindacato dei pensionati Cgil riprende i servizi sul territorio

LAIVES. Il sindacato pensionati Cgil riprende l’attività sul territorio comunale. Un dirigente sarà infatti a disposizione, nella sede che si trova in via Kennedy 265, aperta d’ora in poi tutti i lunedì, martedì, mercoledì e venerdì, dalle 9 alle 12, telefono 0471 - 955177. Il sindacato assicura una presenza anche a Pineta, il martedì, dalle 10 alle 12 presso il circolo anziani della frazione e quindi pure a San Giacomo, sempre il martedì, ma dalle 8 alle 10, in questo caso presso la sede del Centro culturale San Giacomo Aguzzo 82.
 Con l’occasione, i rappresentanti sindacali ricordano agli anziani che, se ancora non lo avessero fatto, dovrebbero portare il certificato di pensione “Modello Obis M 2011” per far controllare che sia corretto. Qualora si riscontrassero irregolarità, sarà cura del sindacato intervenire presso gli enti erogatori della pensione per chiedere un tempestivo aggiornamento. Questo è solo uno dei servizi offerti dalla Cgil ai pensionati locali. (b.c.)
Alto Adige 27-9-11
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martedì, 27 settembre 2011



Gestione scuola di San Giacomo, addio al consorzio

BRUNO CANALI
LAIVES. Il consorzio istituito a suo tempo tra Laives e Bolzano per la gestione della scuola elementare di San Giacomo va sciolto. Doveva essere già fatto già negli anni passati, ma soltanto adesso ci sarebbe una volontà concreta da parte dei due Comuni interessati.
 Nei giorni scorsi, infatti, vi sarebbero stati i primi contatti in questo senso e Liliana Di fede, sindaco di Laives, conferma che si va verso lo scioglimento del consorzio.
 «Per quanto riguarda i risvolti pratici - afferma il sindaco che del consorzio è anche presidente - non ci saranno stravolgimenti: Laives e Bolzano rimangono proprietari al 50% ciascuno degli immobili nella zona scolastica di San Giacomo, così come rimarrà il 50% a testa per eventuali investimenti nella scuola. Quanto alle spese di gestione, saranno suddivise sulla base del numero di alunni residenti a Laives e a Bolzano».
 Il consorzio andava sciolto già da tempo, così come indica una legge regionale: per la scuola di San Giacomo si è andati avanti ancora qualche anno ma ora, anche in periodo di attenzione sui “tagli” alle spese pubbliche di discutibile utilità, è davvero tempo di chiudere e i due Comuni se ne stanno occupando.
 Va anche detto che, fino a una certa epoca, il rapporto tra Laives (che ha sempre detenuto la presidenza del consorzio) e Bolzano non è stato sempre dei più idilliaci: a più riprese ci sono state tensioni per gli impegni di spesa, con Bolzano che talvolta si faceva “pregare” per mettere la sua parte. Qualche anno fa si era anche profilata l’ipotesi che Bolzano abbandonasse il consorzio portando i bambini di Maso della Pieve che frequentano l’elementare a San Giacomo in qualche scuola di Oltrisarco. L’allora assessore bolzanino Primo Schönsberger escluse però questa volontà da parte del capoluogo e infatti il rapporto è proseguito ancora fino a oggi, con un certo numero di alunni che, abitando nel territorio comunale di Bolzano sul confine con Laives (zona Maso della Pieve) sono più comodi se vanno a scuola a San Giacomo.
 In prospettiva vi sono interventi importanti e onerosi per la scuola della frazione (dove già alcune classi fanno lezione nei container per carenza di spazio), dove è prevedibile una crescita demografica. Servirà di conseguenza anche una vera sala mensa perché da tempo questo servizio è tale solo grazie ai vigili del fuoco locali che hanno messo a disposizione della scuola una sala al primo piano della caserma, soluzione valida solo per una temporanea emergenza.
Alto Adige 27-9-11
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lunedì, 26 settembre 2011
Laives e l'intervallo


premete QUI'
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lunedì, 26 settembre 2011



Magagna e il Centro Comerciale

«A Bolzano il centro commerciale Twenty raddoppia la superficie (…) e noi a Laives perdiamo tempo da mesi: siamo certi di essere i più scaltri?» - si chiede retoricamente il consigliere Magagna, lasciando intendere che i furbi si danno da fare per averli, i centri commerciali.
Niente di male se si pensa che oggi le persone contino solo in quanto consumatori e che i centri commerciali abbiano in sé “un valore culturale aggiunto” come afferma uno dei maggiori imprenditori in questo campo il quale così li definisce “Non più una vuota, stupida, odiosa scatola grigia, in cui si fanno acquisti, ma qualcosa che possa essere considerato un patrimonio culturale”. Quasi una filosofia di vita insomma: qualcosa che crei dei bisogni nelle persone e che contemporaneamente li soddisfi creando un’illusione di felicità, offrendo la possibilità di rimettere in circolo nel tempo libero ciò che si è guadagnato con il proprio lavoro. Qualcosa di pervasivo che, ed è quel che più conta, attraverso l’acquiescenza ad uno stile di vita, produca profitto.
Ebbene se è questo che si vuole, non siamo d’accordo, ma riconosciamo una certa coerenza. Tutto da dimostrare invece è che sia un’occasione e si persegua genericamente l’interesse dei cittadini e degli stessi commercianti di Laives. La tendenza o meglio la necessità di ingrandirsi per poter rientrare dei capitali investiti e per contrastare la concorrenza è un dato di fatto dimostrato dal Twenty. I timori che in molti avevamo espresso che i 7.000 mq concessi per il centro commerciale a Pineta non fosse altro che una prima trance e che gioco forza occorresse quantomeno raddoppiare la superficie di vendita, diviene oggi una certezza. È questo l’aspetto preoccupante che i sostenitori dello stadio sembrano non avere colto.
Rosario Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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lunedì, 26 settembre 2011



Non ci serve un nuovo grande lido a Laives


 In merito al lido di Laives: siamo senza soldi e ne vogliamo sprecare ancora? Tanto pagano i cittadini e non chi ci governa. Di mega lidi non ne servono. Basta rimettere a posto quello che già c’è.
Dona46

 Mi pare che la sua posizione sia condivisa da molti. E il dibattito è ancora aperto. Si tratta, banalmente, di valutare se quella struttura serva davvero o no. Se una cosa serve, è giusto trovare i soldi. Se non serve, è inutile anche parlarne.

Lettere al direttore
Alto Adige 26-9-11
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lunedì, 26 settembre 2011



Doppia seduta per il consiglio comunale di Laives

 LAIVES. Doppia seduta, martedì e mercoledì, per il consiglio comunale di Laives. Diciannove i punti all’ordine del giorno, di cui sei “avanzati” dalla seduta precedente.
 Tra queste, una variazione del bilancio di previsione 2011, la modifica del regolamento per l’esecuzione di lavori, forniture e servizi in economia e la modifica delle soglie Isee per l’accesso alle agevolazioni tariffarie del servizio di refezione scolastica. Due anche gli “ordini del giorno” avanzati: uno sulla crisi di maggioranza, l’altro sul lido comunale. Tra i nuovi punti inseriti all’ordine del giorno, oltre ad interrogazioni, interpellanze e mozioni, figurano l’approvazione delle zone di pericolo, la sostituzione di un membro della commissione statuto e l’integrazione di un articolo delle norme di attuazione del piano di recupero del centro storico di Laives.
Alto Adige 26-9-11
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domenica, 25 settembre 2011



Idrocarburi, resta il no al deposito per la zona Vurza

BRUNO CANALI
LAIVES. Il piano provinciale per costruire alloggi destinati al ceto medio prevede che ne vengano costruiti 54 anche alla zona Toggenburg di Pineta. Però va tenuto presente un aspetto: vicino alla zona Toggenburg c’è un deposito di gas della Liquigas, attorno al quale deve essere prevista un’adeguata zona di sicurezza.
 Questa zona arriva fino ad interessare una parte della Toggenburg 2, più a valle rispetto alla 1 dove nel frattempo sono state costruite alcune case di cooperative. Lo scenario era stato evidenziato alla Provincia ancora lo scorso gennaio da un gruppo di consiglieri comunali di maggioranza: allora la questione era stata sollevata per rafforzare il giudizio negativo espresso dal consiglio comunale di Laives all’insediamento, in zona produttiva Vurza (la parte di pertinenza provinciale) di un deposito di idrocarburi che attualmente si trova ai Piani di Bolzano. «Non è una questione di egoismo - avevano scritto i consiglieri Magagna, Fauster, Pasquazzo e Zanvettor - ma in zona Vurza ci basta il deposito della Liquigas, che proprio in base a recenti accertamenti limiterà l’edificazione di cubature residenziali in zona Toggenburg 2 causa il grado di pericolosità».
 Insomma, il deposito di gas rischia di diventare una “palla al piede” quando si deciderà di proseguire con l’inurbamento della zona Toggenburg, in particolare la Toggenburg 2, la più vicina in linea d’aria al deposito Liquigas. Maliziosamente qualcuno afferma che va bene così, «perché in questo modo si eviterà il ripetersi di quanto successo alla Toggenburg 1, un tempo polmone verde e oggi caratterizzata da palazzoni. Il rispetto della fascia di sicurezza per il deposito di gas imporrà una diminuzione della cubatura edificabile, a vantaggio - si spera - dell’impatto estetico sull’ambiente».
 Nel frattempo - è passato quasi un anno - non si è più avuta notizia del deposito di idrocarburi che la Bls voleva trasferire da Bolzano alla zona Vurza di Pineta: il consiglio comunale di Laives ha dato parere negativo, ma il timore di un “colpo di mano” rimane. Scrivevano a gennaio i consiglieri comunali della maggioranza: «E’ noto che la Provincia ha commesso un errore nel voler realizzare e imporre, quell’area produttiva (Vurza) e ora fatica a rimediare, ma non per questo deve essere Laives a pagare dazio».
 Il no alla Bls era corredato da una lunga serie di contestazioni: dall’impatto ambientale ai rischi di incidente fino al traffico che una presenza del genere genererebbe. l’area.
Alto Adige 25-9-11
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sabato, 24 settembre 2011



«Stadio: o si fa a Laives o niente»

 LAIVES. Gli 11 milioni già stanziati dalla Provincia per la cittadella dello sport sono vincolati a quel progetto: «Se il Comune di Laives non deciderà presto in merito - spiega il presidente della Provincia Luis Durnwalder - i soldi ce li teniamo noi».
 Durnwalder ha risposto ad un’interrogazione dei Freiheitlcihen nella quale conferma di aver ricevuto dal Comune di Laives il piano di finanziamento: «Lo valuteremo in giunta», dice nella risposta al consigliere provinciale Pius Leitner. Il presidente spiega poi come l’unica alternativa concreta di cui si è parlato per realizzare lo stadio dell’Alto Adige è il “Druso” di Bolzano, «ma eventuali interventi di ristrutturazione spettano al Comune e non alla Provincia». Durnwalder sottolinea poi come «la finanziaria vincola gli 11 milioni stanziati per lo stadio alla realizzazione della struttura a Laives e quindi resteranno nelle casse provinciali nel caso in cui il progetto non si realizzi».
 Durnwalder difende poi il finanziamento provinciale per lo stadio, «anche perché abbiamo contribuito anche per gli altri impianti sportivi che si trovano in Alto Adige e perché il ritorno di immagine per l’Alto Adige è positivo, così come il lavoro che l’Fc Südtirol fa per i giovani calciatori». (b.c)

Alto Adige 24-9-11
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venerdì, 23 settembre 2011



«Stadio Laives, stringere i tempi»

BRUNO CANALI
LAIVES. Il progetto della cittadella sportiva intanto rimane a Laives: è il “succo” dell’incontro di ieri tra presidente provinciale Durnwalder, sindaco Di Fede e vicesindaco Ceschini. «Incontro di routine» l’ha definito Liliana Di Fede, dove si è parlato un po’ di tutto.
 «Durnwalder - ha proseguito il sindaco - è preoccupato per la situazione politica». Naturalmente il tema più “caldo” è quello della cittadella sportiva con stadio per l’Fc Alto Adige e centro commerciale. «Il presidente provinciale ha ribadito la decisione di assegnare al progetto 11 milioni di euro - dice Di Fede - ma è preoccupato per la situazione politica che si è creata nel nostro Comune. Noi abbiamo spiegato che il progetto c’è ed è anche finanziariamente sostenibile e che la Provincia stessa dovrà avere un ruolo nella sua condivisione da parte di tutti. Ora andiamo avanti con l’analisi della situazione e con i contatti perché in tempi brevi dobbiamo arrivare alla decisione definitiva».
 A sua volta il vicesindaco Bruno Ceschini conferma che sono state analizzate anche altre ipotesi per la cittadella, avanzate strada facendo nel tentativo di trovare una mediazione tra favorevoli e contrari, ma quel che resta è che il verdetto dovrà arrivare prima di tutto dal consiglio comunale dove finora rimane uno schieramento contrario che vede insieme i tre consiglieri Svp del Bauernbund, grillini della lista Laives 5 Stelle e Freiheitlichen. Il sindaco davanti a questo “muro” sta cercando appoggio a 360 gradi, anche tra i gruppi di opposizione dove, a quanto pare, ci sarebbe una certa sensibilità da parte di Laives pro Leifers, Udc e anche Lega nord. Si parla anche di un compromesso che possa coniugare le varie ipotesi e ad esempio Giorgio Zanvettor, capogruppo dei Verdi, forza di maggioranza, ha esortato a prendere atto che con l’attuale testa a testa si va poco lontano e che converrebbe a tutti un passo indietro per arrivare a un progetto condiviso da tutti i consiglieri di maggioranza, Bauernbund compreso. «Si tolga stadio per l’Fc Alto Adige e centro commerciale, tenendo Liceo Toniolo, biotopo e alcuni campi per le nostre squadre - ha proposto Zanvettor e in cambio il Bauernbund approvi lo spostamento del lido mediante l’urbanistica contrattata che consentirebbe di trovare i finanziamenti necessari».
 Un’altra idea è quella del consigliere Roberto Ceol: dare all’Fc Alto Adige l’attuale campo da calcio A della zona Galizia - questa la sostanza - e chiedere in cambio alcuni campi in sintetico per le squadre locali; sarebbe un minor spreco di terreno come vogliono i contadini e con gli 11 milioni della Provincia si farebbe tutto.
Alto Adige 23-9-11
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giovedì, 22 settembre 2011



"Scambio di favori"
Di primo acchito, leggendo la proposta dell’ex-assessore Zanvettor di rinunciare allo stadio, si è portanti a pensare ad un’improvvisa resipiscenza ed invece si tratta di una proposta in perfetta continuità con le scelte dell’ultimo periodo. L’abbandono del progetto infatti non avviene con motivazioni “ambientali” e men che meno per una preoccupazione sulla qualità della spesa in un periodo di crisi in cui i tagli al sociale sono all’ordine del giorno, ma solo perché “non c’è una maggioranza in consiglio pronta a sostenerlo”. Non si tratta di autocritica, benché tardiva, ma, si afferma, di “realismo”, di “senso di responsabilità”: parole molto in voga negli ultimi tempi! Evidentemente gli approcci con la Lega non sono andati finora a buon fine e quindi, si ragiona, se si vuol salvare la consiliatura, occorre trovare un compromesso.
Ecco allora che in cambio della rinuncia a stadio e centro commerciale si chiede un lido finanziato con l’urbanistica contrattata e si accetta l’idea di costruire con soldi pubblici un istituto privato, di cui Laives non sente il bisogno. Eppure se si volesse ampliare l’offerta formativa basterebbe puntare su una scuola pubblica da inserire, così come previsto dal piano urbanistico, nel polo scolastico.
Possibile che la dialettica politica sia ridotta solo ad uno scambio di favori, ad un do ut des che è la mortificazione dell’agire politico? Io rinuncio allo stadio che ti è inviso, ma tu in cambio mi dai una scuola che giustifichi un’operazione che so essere sbagliata e un lido costruito dove e come voglio io: questa non è mediazione e non ha nulla a che fare con i compiti della politica. Che la conseguenza sia un ulteriore consumo di territorio, con successivo aumento di popolazione che graverà su strutture e servizi già oggi carenti, poco importa. Nessuna rilevanza che vi siano altre strade percorribili che varrebbe la pena di indagare. L’urbanistica contrattata è ormai assurta a nuovo idolo, intoccabile e indiscutibile. Le esigenze della popolazione, le risorse disponibili, l’urgenza di reperire fondi da destinare a chi è colpito dalla crisi o almeno di non gravare sui suoi redditi, le conseguenze che determinate scelte necessariamente produrranno, non entrano nei calcoli dei nostri politici dai cui orizzonti sono ormai svaniti principi e ideali, divenuti ormai solo un labile ricordo, quando non un fastidioso fardello.
R. Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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giovedì, 22 settembre 2011



LAIVES/Cittadella

LAIVES. «Non c’è più tempo per cambiare radicalmente il progetto della cittadella e lanciamo un appello al presidente Durnwalder affinché ci dia fiducia». L’appello è del consigliere comunale Franco Magagna (nella foto sotto) e di un gruppo di operatori economici che sostengono la cittadella fin dall’inizio. «A Bolzano il centro commerciale Twenty raddoppia la superficie - continua Magagna - e noi a Laives perdiamo tempo da mesi: siamo certi di essere i più scaltri?». Magagna e il gruppo costituito dagli imprenditori e commercianti favorevoli, lancia quindi un ultimo appello anche al consiglio comunale di Laives affinchè ponderi bene le scelte che sta per fare. «Lo stadio sarebbe un’attrazione e un’opportunità per tutti, la “sveglia” per Laives - dicono in coro -, non rischiamo di perderle per puro egoismo politico dei gruppi in consiglio». (b.c.)

LAIVES/Bilancio

 LAIVES. All’ordine del giorno del consiglio comunale di Laives, in calendario martedì 27 settembre alle 18, figura nuovamente l’assestamento generale di bilancio 2011, quello “saltato” la volta scorsa per mancanza del numero legale in aula. La giunta insomma ritenta, anche perché questa delibera è in grave ritardo, al punto che tra i consiglieri di opposizione vi è notevole scetticismo in merito alla possibilità che poi i soldi contenuti nell’assestamento (un milione e 700mila euro circa) possano essere spesi entro fine anno. Su questa delibera inoltre, il sindaco a tutt’oggi non ha la certezza assoluta di trovare una maggioranza in aula disposta ad approvarla. (b.c.)
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giovedì, 22 settembre 2011



Lo stadio. Oggi il vertice in Provincia 

LAIVES. Oggi in Provincia si terrà l’atteso - e probabilmente decisivo - vertice sulla cittadella dello sport. Il sindaco Liliana Di Fede e il suo vice Bruno Ceschini saranno infatti ricevuti dal presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder, che ha già fatto sapere che non intende aspettare oltre: se il Comune di Laives non riuscirà a uscire dall’attuale impasse, allora lo stadio si costruirà da un’altra parte. «Si sono già fatti avabti diversi altri Comuni che sarebbero interessati a subentrare», ha comunicato il “Landeshauptmann” che è intenzionato a non far cadere il progetto.
Alto Adige 22-9-11
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giovedì, 22 settembre 2011



«Con i grandi progetti diventiamo città»

PAOLO CAMPOSTRINI
Laives oggi è così, stretta tra due paure: quella di restare periferia e quella di scegliere di non esserlo più. E’ un luogo flottante ma che da qualche parte dovrà pur atterrare. Scappa da un passato di quartiere distaccato, non così vicino a Bolzano da non esserne frustrata, non così lontano da farsene una colpa. E’ a mezz’aria tra un destino da dormitorio e un’opportunità da città. Perchè proprio ora? Perchè le occasioni non hanno un’agenda. Arrivano, si accumulano. Qualche volta non c’è tempo per metterle in ordine, decidere quale prima e quale dopo. La «cittadella» è una di queste. E’ un’opportunità perchè i soldi ce li mettono anche i privati e può far diventare Laives un luogo in cui si può anche arrivare e non solo andarsene (verso Bolzano); ma è pure una disdetta perchè è una scelta secca, o di qua e là. O si fanno solo case e si sta tranquilli al proprio posto o ci si inventa un nuovo destino (e si diventa una destinazione). E’ per questo che Laives è divisa. E lei, Liliana Di Fede, il sindaco cerca di tenerla insieme.
 Ma da che parte?
 
Allora: io sono arrivata con un programma. Nel programma ci sono alcuni progetti, la cittadella è uno di questi.
 A tutti i costi?
 
Si può rinunciare a qualcosa, non a tutto.
 Se rinunciate, Durnwalder oggi vorrebbe saperlo. Chiede risposte.
 
Io la metterei così: le risposte le vogliamo anche noi.
 In che senso?
 
E’ importante sapere se la Provincia vuole la cittadella e la vuole a Laives. Se è pronta a entrare in campo con la giunta. Non solo coi soldi: politicamente. Lei e la Svp.
 Ma è così importante?
 
Qualcosa dobbiamo pur essere. La cittadella può farci diventare la città dello sport e dell’educazione sportiva. Avere, come si dice, una caratterizzazione.
 Che ora non c’è.
 
Appunto. Laives è cresciuta troppo in fretta. E soffre la vicinanza con Bolzano.
 In termini di identità?
 
Anche ma non solo. Siamo sempre in ricorsa. Sono arrivate centinaia di abitazioni nuove, è arrivata tanta gente ma i servizi e le infrastrutture sono sempre venute dopo e molte ancora non ci sono. Questi ultimi progetti, ci metto anche il lido ma pure la piazza e via Kennedy, ci offrono la possibilità di conciliare interno e esterno.
 Voi e Bolzano?
 
No, noi dentro e fuori. Non rinunciamo alla qualità della vita, perchè in fondo tanti bolzanini scelgono di vivere qui perchè si spende meno e c’è una dimensione più umana, e non abbandoniamo la possibilità di posizionarci verso l’esterno, di diventare finalmente un’attrattiva. Un posto dove succede qualcosa.
 Ma qual’è l’anello debole del progetto?
 
Che è un grande progetto.
 Dovrebbe essere una spinta.
 
E invece no. Ha grandi dimensioni e ci mette in ansia. Non è di immediata fruibilità, come tutte le scelte strategiche. E’ meno percepibile nell’immediato di un condominio o un giardino in più. Ha un senso soprattutto in prospettiva perchè consente a Laives di elaborare un’offerta. Se penso a tanti nostri comuni, ognuno si caratterizza per qualcosa. Noi no. Rischiamo di restare un quartiere da cui si parte e una strada da cui si passa.
 I nemici della cittadella sono suoi nemici?
 
No, sono amici con idee diverse.
 E’ un partito trasversale ai partiti.
 
E’ un partito che vorrebbe Laives senza i problemi di una città. E le scelte conseguenti. Ma non si diventa città senza nuovi problemi.
 C’è chi dice: miglioriamo ma preserviamo.
 
E magari aggiungono: non apriamoci. La verità, invece, è che siamo già oltre il guado. Laives non è più quel paesone che alcuni vorrebbero preservare, è già andata oltre e non può tornare ad essere quella che era. Se non ci poniamo nuove sfide, restiamo in mezzo al fiume, nell’acqua e non arriviamo più a riva.
 Chi sta col sindaco?
 
In tanti.
 Insomma...,lei ha anche a che fare con una Svp diversa da quella di città. A Bolzano i contadini bloccano solo il cuneo verde, a Laives vanno oltre.
 
Nella Svp c’è una parte che condivide la mia visione, una parte è critica. E’ un porblema mio ma anche della Svp. E poi: c’è chi è contrario anche per altri motivi. Meno alti.
 Beh, è la politica.
 
C’è quella alta, anche nel nostro piccolo, e quella bassa.
 Allargherà la giunta?
 
Vorrei che Laives fosse più forte per decidere.
 Fino a che punto?
 
Per poter lavorare bene. Si può riunciare a qualche piccola parte del programma non a tutto.
 E se salta la cittadella salta anche lei?
 
Dipende come salta. Dal modo. Se senza compensazioni. Se brutalmente. Anche il Lido, vede, ha nemici. Ma anche il lido fa parte della visione di Laives come città.
 Senza cittadella il diluvio?
 
Quello è un progetto con pubblico e privati. Altri non ne vedo con simili compartecipazioni. E di progetti così non ne nascono uno al giorno.
Alto Adige 22-9-11
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mercoledì, 21 settembre 2011



Comunicati Comune di Laives del 21-9-11

Graduatorie edilizia agevolata: domande entro il 30 settembre

Il prossimo 30 settembre scade il termine per la presentazione delle domande per l'inserimento nella graduatoria per l'assegnazione di terreni destinati all'edilizia abitativa agevolata. Le domande possono essere presentate sia attraverso una cooperativa edilizia che come singolo.
Per informazioni e per ottenere i moduli necessari basta rivolgersi all'Ufficio sviluppo del territorio al primo piano del municipio di Laives.

 



Consiglio comunale: doppia seduta martedì 27 e mercoledì 28 settembre

Doppia seduta, martedì 27 e mercoledì 28 settembre, per il Consiglio comunale di Laives. Diciannove i punti all'ordine del giorno, di cui sei “avanzati” dalla seduta precedente. Tra queste, una variazione del bilancio di previsione 2011, la modifica del regolamento per l'esecuzione di lavori, forniture e servizi in economia e la modifica delle soglie Isee per l'accesso alle agevolazioni tariffarie del servizio di refezione scolastica. Due anche gli “ordini del giorno” avanzati: uno sulla crisi di maggioranza, l'altro sul lido comunale.
Tra i nuovi punti, oltre a interrogazioni, interpellanze e mozioni, figurano l'approvazione delle zone di pericolo, la sostituzione di un membro della commissione statuto e l'integrazione di un articolo delle norme di attuazione del piano di recupero del centro storico di Laives.
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mercoledì, 21 settembre 2011



Il Bauernbund si difende «Non siamo quelli del “no e basta”» 

LAIVES. I tre consiglieri comunali Svp del Bauernbund non ci stanno a passare per quelli del “no e basta” sui progetti di cittadella e lido. Spiega Robert Tezzele, uno di loro (gli altri sono Sylvia Clementi ed Elmar Filippi): «Prima di tutto noi rappresentanti del Bauernbund non siamo, come si vorrebbe far credere, “voci fuori dal coro”; ci sono anche tanti altri che condividono le nostre riserve sulla cittadella. Anche per nuovo lido, sia chiaro che anche noi siamo favorevoli, a patto pero che per averlo non si debbano costruire case al posto del lido attuale».
 Parlando proprio del lido, Robert Tezzele torna a sottolineare che il Bauernbund, di tasca propria, ha commissionato uno studio tecnico nel quale si dimostra, dati alla mano, come sarebbe possibile arrivarci spendendo meno di quanto previsto da chi invece punta a costruire case al posto del vecchio lido di via Stazione. «Finora però non ci hanno nemmeno presi in considerazione e siamo stati zitti per favorire il dialogo; però c’è un limite alle accuse che ci lanciano. Quanto alla cittadella, se fin dall’inizio il progetto era sballato, non si può incolpare il Bauernbund, che ha sempre messo in guardia. Inama parla di responsabilità? Ma responsabilità non è portare avanti un progetto gravato da una serie di incognite, in primis il finanziamento, ma tirare il freno e promuovere la discussione. Solo perché si sono già spese energie, non significa che il progetto deve a tutti i costi essere portato fino in fondo. Mai ci è stato presentato, sia in partito che in maggioranza, il sistema di finanziamento della cittadella e anche Durnwalder ha manifestato dubbi sulla sostenibilità, gli stessi che abbiamo sollevato anche noi». (b.c.)
Alto Adige 21-9-11
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mercoledì, 21 settembre 2011



Cittadella, domani la resa dei conti

BRUNO CANALI
LAIVES. Si avvicina la scelta definitiva sul progetto di cittadella sportiva? Domani sindaco e vicesindaco saranno a colloquio con il presidente provinciale Luis Durnwalder. Bocche cucite sui temi in ballo, ma è evidente che per la cittadella ormai l’attesa del governatore è finita.
 Il presidente ha dato tempo fino a fine mese per una decisione definitiva e ancora adesso, a quanto pare, il sindaco Liliana Di fede non ha la garanzia dei voti necessari per far fare un passo in avanti al grande progetto. Nei giorni scorsi contatti e trattative, anche con i gruppi di opposizione, sono stati febbrili da parte del sindaco ma, stando alle parole dei diretti interessati, garanzie ancora non ne sarebbero state date.
 Fermo restando il parere negativo dei tre consiglieri Svp in quota Bauernbund, anche tra l’opposizione si “nicchia” nonostante le offerte del sindaco che sono arrivate fino a proporre un assessorato a Marco Delli Zotti (Laives Pro Leifers) e Claudia Guarda (Udc) pur di garantirsi l’appoggio. «A questa offerta sono rimasto, e credo anche la collega Guarda - dice Marco Delli Zotti - poi non ne abbiamo più parlato».
 Dal canto suo Daniele Inguscio del Pdl, ribadisce che per la giunta sono finite le ciambelle di salvataggio del Pdl. «Non c’è una maggioranza - attacca Inguscio - e nemmeno hanno ritenuto di coinvolgerci nel gruppo di lavoro che tratta il tema. Per noi la cittadella doveva rimanere una questione di interesse provinciale, con la Provincia ad accollarsi tutto quanto. Aggiungo che non mi sembra un’idea peregrina quella lanciata dal consigliere Ceol, di dare all’Fc Alto Adige il campo Galizia A e avere in cambio alcuni rettangoli in sintetico per le nostre squadre comunali».
 Nei giorni scorsi si è parlato molto anche del possibile accordo tra sindaco e Lega Nord per avere i voti di Giuliano Vettorato e Marco Franceschini sulla cittadella. «La maggioranza ci comunichi prima di tutto se è da considerare ancora tale - dice Vettorato - e quali e quanti obiettivi si è posta. Non passa giorno che si manifestino opinioni diverse anche tra la maggioranza, iniziative che disorientano; chiediamo prima di tutto chiarezza».
 A Paolo Castelli (Movimento Laives 5 Stelle) piace il compromesso proposto da Giorgio Zanvettor dei Verdi: «E’ condivisibile - dice - e finalmente qualcuno ci dà ragione dopo un anno e passa che diciamo no a stadio e centro commerciale in zona Galizia».
 L’altra sera si è riunito il coordinamento del Pd comunale: «Abbiamo preso atto con soddisfazione che Christian Tommasini sta perorando la causa di cittadella e nuovo lido - afferma il coordinatore Andrea Gerolimon - ed è nostra intenzione, come Pd, di continuare con la Svp, partito dal quale attendiamo il segnale di ricompattamento avvenuto. Siamo decisi a portare avanti il programma di maggioranza che ci siamo dati perché lo dobbiamo prima di tutto ai cittadini».
 Però proprio verso il vicepresidente provinciale Tommasini si rivolge la critica di Alessandro Bertoldi, coordinatore provinciale dei giovani Pdl: «Le parole di Tommasini in merito al Liceo Toniolo, che senza cittadella non potrebbe arrivare a Laives, sembrano più un ricatto che un monito, visto che lo spostamento a Laives del Toniolo non interessa a nessuno se non a lui. A parere degli stessi studenti del Toniolo, spostare l’istituto in zona Galizia a Laives sarebbe un’assurdità, considerato che la maggior parte di loro abita a Bolzano. Unica giustificazione - è la conclusione di Bertoldi -, quella di voler inserire nella cittadella qualche cosa di veramente utile alla collettività».
Alto Adige 21-9-11
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martedì, 20 settembre 2011



Da oggi a venerdì iscrizioni alle attività motorie per la terza età

Da oggi a venerdì 23 settembre è possibile iscriversi alle attività motorie per la terza età.
Le attività, organizzate da Saf, Ssv e Centro don Bosco con il contributo del Comune di Laives, sono rivolte a persone dai 55 anni in su. I corsi inizieranno il 26 settembre e proseguiranno, secondo il calendario scolastico, sino fine maggio 2012.
Le prenotazioni (fino a tre contemporaneamente) si effettuano presso le associazioni:

Centro don Bosco, via Kennedy, 94, Tel. 0471/952627
Orario al pubblico: lun.- mar.- giov.-ven. dalle ore 10 alle ore 12, me. dalle ore 15 alle ore 18.

SSV – Leifers, Pfarrheim, passaggio Zona Scolastica, 2, Tel. 0471/952434
Orario al pubblico: mar. e ven. dalle ore 16 alle ore 18

SAF Laives, di fianco all’ingresso pedonale campetto atletico scolastico, Tel. 3474947886, 0471/954679 (a Pineta e S. Giacomo verranno accettate le iscrizioni direttamente in palestra), Orario al pubblico: mar. e giov. dalle ore 17.30 alle ore 18.30
Costi a partire da 75 euro:
75 euro per persone che compiono i 65 anni nel 2012 (nati nel 1947 e prima) al CdB e Saf
95 euro con Ssv-Leifers
95 euro per persone che compiono 60 anni nel 2012 (nati 1948 fino al 1952) al Cdb e Saf
115 euro con Ssv-Leifers
170 euro per nati nel 1953 e più giovani con Ssv-Leifers e Centro don Bosco.

Questi i corsi previsti:
1 corso: lunedì e mercoledì, ore 17-18, Palestra scuola tedesca Laives, Saf
2 corso: lunedì, ore 18-19, Palestra scuola tedesca, Laives, Saf
3 corso: martedì e venerdì, ore 17-18 Palestra Pineta , Saf
4 corso: giovedì, ore 16.30-17.30, Palestra San Giacomo, Saf
5 corso: martedì e venerdì, ore 8-9, Palestra Pfarrheim Laives, Ssv
6 corso: martedì e venerdì, ore 9-10, Palestra Pfarrheim Laives, Ssv
7 corso: martedì e venerdì, ore 10-11, Palestra Pfarrheim Laives, Ssv
8 corso: martedì e venerdì, ore 8-9, Centro don Bosco Laives
9 corso: martedì e venerdì, ore 9-10, Centro don Bosco Laives
10 corso: martedì e venerdì, ore 10-11, Centro don Bosco Laives
11 corso: martedì e venerdì, ore 11-12, Centro don Bosco Laives.


Comunicazioni Comune di Laives
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martedì, 20 settembre 2011



«Se non passa lo stadio, Laives resterà anche senza il polo formativo sportivo»
«Se non passa lo stadio, Laives resterà anche senza il polo formativo sportivo» - ha tuonato l’assessore provinciale Tommasini. (vedi articolo di oggi sull'Alto Adige di oggi) Evidentemente quella capacità di mediazione che è propria della politica è ormai definitivamente esaurita e non resta che alzare la voce nella speranza che qualcuno possa lasciarsi impressionare e cambi repentinamente idea, magari nel timore di vedersi attribuire la colpa di un fallimento che invece è di tutta la maggioranza e in particolare di chi per compito istituzionale avrebbe dovuto evitare di cacciarsi in una strada senza uscita. Aver accettato il voto delle destre, Unitalia compresa, su un documento tutto sommato di scarso valore, ha lasciato una ferita difficilmente sanabile.
Peccato poi che l’idea di portare il liceo Toniolo a Laives, a quanto ci è dato di sapere, sia una semplice ipotesi senza fondamento alcuno. Infatti non c’è nulla di concreto se non una generica disponibilità da parte della dirigenza dell’istituto e null’altro. Non esiste un progetto, ma di sicuro, come lascia intuire l'assessore, sarebbe finanziato dalla provincia che coprirebbe la maggior parte dei costi. Andremmo quindi a costruire, con i soldi dei contribuenti, un’altra struttura per dei privati, mentre i nostri ragazzi, che frequentano la scuola pubblica, continueranno a rimanere per anni nei container. Se si trattava dunque di una minaccia crediamo che non possa sortire un grande effetto.
R.Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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martedì, 20 settembre 2011



I Verdi lanciano il «compromesso»

BRUNO CANALI
LAIVES. Visto che su cittadella e lido non esiste una maggioranza in consiglio, i Verdi (forza di maggioranza) propongono la loro idea di mediazione: niente stadio dell’Fc e centro commerciale per un sì al nuovo lido con l’urbanistica “contrattata”.
 «La situazione venutasi a creare in Comune a Laives - considera Giorgio Zanvettor, capogruppo dei Verdi in consiglio - è di uno stallo ormai insostenibile. Le parti, su cittadella sportiva e lido, sembrano arroccate ognuna sulla propria posizione e assistiamo anche a una profonda spaccatura all’interno della stessa Svp. E visto che non c’è una maggioranza politica a sostegno del progetto di cittadella con stadio e centro commerciale, ciò che noi come gruppo dei Verdi proponiamo, con realismo, è una mediazione che dimostri il senso di responsabilità, quello al quale si sono appellati in questi giorni sia il vicepresidente provinciale Tommasini che il consigliere Svp Inama».
 Il capogruppo dei Verdi illustra dunque l’ipotesi attorno alla quale tentare una mediazione tra favorevoli e contrari a cittadella e lido nuovo.
 «Vista la situazione - spiega Zanvettor - abbandoniamo una volta per tutte stadio per l’Fc Alto Adige e annesso centro commerciale, i due ostacoli che a quanto pare sono insormontabili e rischiano di portare a una fine prematura dell’attuale amministrazione. Si invece al centro sportivo “Engel Osanna”, con un nuovo lido da spostare grazie all’urbanistica contrattata e sì anche ad un biotopo e al Liceo Toniolo e magari, una pista per i piccoli ciclisti della Medelspeck che tra breve non potranno più pedalare in zona Vurza. E sì anche a un campo da calcio in erba sintetica per le nostre società. A mio avviso, questa può essere l’unica mediazione possibile per ritrovare la compattezza della maggioranza. Con la Svp spaccata a metà è molto improbabile riuscire ad arrivare fino alla fine e solo dopo si può parlare di eventuali allargamenti della maggioranza. L’alternativa credo che purtroppo sia solo la fine prematura dell’amministrazione in carica e il ricorso anticipato alle urne».
 E’ probabile che su questo terreno Zanvettor possa trovare il consenso di altri colleghi di maggioranza. Roberto Ceol ad esempio, non è molto distante dalle posizioni di Zanvettor: anche lui ha sempre auspicato, come prima condizione per garantire lunga vita alla giunta Di Fede, quella di avere una Svp compatta, con tutti i 6 consiglieri che la pensano allo stesso modo. «In questo modo - aveva spiegato Ceol - si può tranquillamente arrivare a fine mandato anche in 16 consiglieri di maggioranza su 30. Pensare di by-passare i tre consiglieri del Bauernbund contrari a stadio e centro commerciale chiedendo voti qua e là ai gruppi di opposizione non porterà lontano». Invece non sembra trovare grandi consensi l’idea, sempre di Ceol, di dare all’Fc Alto Adige l’attuale campo Galizia A perchè ne faccia il proprio stadio, chiedendo in cambio alcuni campi in sintetico per le squadre locali.
Alto Adige 20-9-11
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lunedì, 19 settembre 2011



«Senza stadio salta anche il liceo»

GIANFRANCO PICCOLI
LAIVES. «Se non passa lo stadio, Laives resterà anche senza il polo formativo sportivo». Chiaro il messaggio dell’assessore provinciale Christian Tommasini, che invita le parti ad uscire dalle sabbie mobili degli ultimi mesi: «Non si governa a colpi di “no”, serve dialogo», aggiunge Tommasini riferendosi all’ala Svp vicina ai contadini, che ha posto il veto anche sul progetto Lido.
 Tommasini, che da ex assessore di Laives ha un osservatorio privilegiato sulla città, ammette di aver seguito con preoccupazione il braccio di ferro degli ultimi mesi. E l’invito del consigliere Christof Inama ai colleghi Svp sul «senso di responsabilità» è piaciuto.
 «Non posso che condividere le parole di Inama, che comunque erano rivolte all’interno e non all’esterno - commenta - negli ultimi giorni si è davvero sfiorata la crisi, ma la fase più critica ora mi pare superata». L’assessore provinciale all’istruzione auspica ora toni più pacati: «È importante dialogare senza mettere in discussione la maggioranza -argomenta - il sindaco Liliana Di Fede sta lavorando per trovare una soluzione positiva per la questione stadio e per il Lido, due temi che non possono essere affrontati singolarmente».
 Tommasini, a proposito, ha le idee chiare: «Entrambe le operazioni sono sensate - commenta - e non solo nell’ottica di Laives, ma anche in chiave provinciale. Se poi ci sono perplessità, è importante discutere per arrivare ad una soluzione condivisa». Quello che a Tommasini non piace è l’ostruzionismo interno alla maggioranza, con un evidente riferimento a quell’ala della Svp legata al Baurnbund: «Non è possibile andare avanti con la logica del “no” a tutto, affossando entrambi i progetti». «Non entro nel merito delle scelte che l’amministrazione di Laives intenderà fare, ma credo sarebbe davvero importante preservare il polo sportivo, dove troverebbe spazio il concetto di formazione sportiva».
 Chiaro il riferimento di Christian Tommasini alla possibilità di portare a Laives il «Toniolo», l’istituto privato (ma riconosciuto) che propone un percorso formativo sportivo: «Chiaro che perdere la cittadella, significherebbe rinunciare anche a questa opportunità che, tra l’altro, godrebbe di risorse pubbliche aggiuntive (e provenienti da altre voci di bilancio) rispetto a quelle già previste per la cittadella dello sport».
 Insomma, si tratta di un «pacchetto unico», sul quale l’amministrazione dovrà dare al più presto una risposta: «Sono fiducioso - conclude Tommasini - credo che nel giro di dieci giorni si arriverà ad una soluzione condivisa da tutti».
Alto Adige 19-9-11
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domenica, 18 settembre 2011


LAIVES: la politica degli annunci
Tutto sommato ha ragione il consigliere Inama quando afferma che “...dopo sei anni di discussioni e costosi studi progettuali su fattibilità e finanziamento del progetto occorrerebbe arrivare ad una decisione finale”.
Peccato che le discussioni, se ci sono state, siano risultate del tutto inutili o mal condotte, se poi ognuno ha potuto interpretare quel progetto come meglio ha voluto. Ricordiamo infatti che i distinguo, i “se” e i “ma” non sono venuti solo dall’ala dei contadini, ma praticamente da tutti i componenti della maggioranza, i quali hanno condizionato il loro assenso alla presenza di altre strutture che giustificassero in qualche modo l’accettazione di uno stadio estraneo agli interessi di Laives. Tutto questo ha portato allo stravolgimento ed alla crescita abnorme del progetto iniziale, provocando la necessità di reperire sempre maggiori fonti di finanziamento. A questo si deve l’inopinato apparire del centro commerciale o la necessità di ricorrere all’urbanistica contrattata che avrà come conseguenza un’ulteriore cementificazione del territorio. Ci chiediamo dunque di che cosa si sia parlato, almeno in fase di formazione del programma, se poi è venuta a mancare una visione unitaria all'interno della stessa maggioranza?
Apprendiamo poi che i dubbi sulla sostenibilità finanziaria sarebbero stati fugati. Bene. Perchè non presentare il piano al consiglio e alla popolazione? Sarebbe un bel modo per trovare ulteriori consensi senza ricorrere spudoratamente a quello che è stato giustamente definito un “mercato delle vacche” che non conosce, aggiungiamo noi, confini o remore di etica politica.
Il consigliere Inama ci comunica anche l’intenzione di presentare “un ordine del giorno che esorti il sindaco a indire una conferenza per annunciare pubblicamente che avvierà immediatamente tutte le procedure necessarie per iniziare l’opera”. Ma a cosa serve questa politica degli annunci? Se si ha la forza e la necessaria convinzione, si proceda, si porti il progetto in consiglio comunale e si voti. Sarebbe tutto più credibile e tutto sommato anche più serio.
Un'ultima considerazione. Sin dall’inizio è stato detto che la cittadella sarebbe un occasione imperdibile per Laives, ma finora nessuno è stato in grado di dimostrarlo, mentre è innegabile che in tutto questo periodo l’attività amministrativa sia rimasta bloccata nella vana speranza di trovare qualche stampella per una compagine sempre più traballante. Tutto è rimasto fermo! Non lo diciamo noi, ma voci autorevoli interne alla maggioranza.
Rosario Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
18/09/2011
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domenica, 18 settembre 2011



Lido-bilancio e prospettive


La conclusione della stagione balneare permette di fare un consuntivo e di ragionare intorno alla necessità di una struttura adeguata ai bisogni del nostro territorio. Occorre però partire da un dato incontrovertibile che è sotto gli occhi di tutti: una struttura come l’attuale, ben che vada, viene utilizzata tre mesi all’anno. Vale dunque la pena di investire 12-13 milioni di euro per riproporre un impianto del tutto simile, così come è nelle intenzioni della nostra amministrazione? Rientrare da un esborso di capitali di queste dimensioni diventa proibitivo e comporta un inevitabile aumento dei prezzi del biglietto d’ingresso. Per di più non si risolvono i problemi delle nostre società sportive, non migliora l’offerta per i nostri concittadini, né si attraggono bagnanti dai paesi limitrofi.
In tempi di ristrettezze economiche ogni centesimo del denaro pubblico dovrebbe essere impiegato con decuplicata accortezza privilegiando i bisogni veri dei cittadini e stabilendo una graduatoria degli interventi più urgenti. Ecco allora che nel momento in cui si decida di intervenire sul lido occorre partire preliminarmente da un confronto tra i costi di un’eventuale ristrutturazione e quelli di una costruzione ex-novo e in ogni caso:
  1. l’investimento deve essere commisurato alle risorse disponibili. Non è possibile decidere di impegnare somme ingenti e poi andare alla ricerca disperata dei finanziamenti rivolgendosi a chi per mestiere deve lucrare dai propri investimenti. Se in una famiglia vi è la necessità di comprare un’auto lo si fa in base alle proprie esigenze e alle proprie disponibilità finanziarie. Invece qui si ragiona all’opposto: si fanno progetti slegati dalle necessità della popolazione, si evita di mettere a confronto le varie soluzioni e poi si va all’affannosa ricerca del modo di finanziare l’opera vedendosi obbligati a svendere ai privati il proprio territorio;
  2. l’offerta attuale deve essere migliorata: la struttura deve essere a disposizione delle società sportive e dei cittadini per tutto l’anno. Esperti del settore calcolano che con 4-5 milioni di euro si possa ristrutturare l’attuale lido aggiungendo una vasca con possibilità di copertura nei mesi più freddi e con sistemi di riscaldamento d’avanguardia rendendo l’attuale struttura più funzionale e con costi di gestione contenuti;
  3. non deve produrre un aumento dei prezzi: il riferimento sono i bisogni dei cittadini e non la necessità da parte del gestore di attirare da fuori altre presenze. Se ciò avviene per la qualità dell’offerta che saremo in grado di approntare, bene, ma non può assolutamente essere il fine con cui si va a costruire. Ne consegue che soluzioni tipo l’Acquarena di Bressanone vanno escluse sin dal principio;
  4. va evitata un’ulteriore cementificazione del territorio che non corrisponda al naturale sviluppo della città. Le nostre società sportive raccolgono atleti di tutta la Bassa Atesina e sarebbe dunque possibile chiedere una compartecipazione alla spesa alla Comunità di Valle o agli altri comuni. Inoltre essendo il nuoto entrato come attività obbligatoria nei programmi scolastici, la provincia potrebbe finanziare per buona parte l’opera con i fondi per l’edilizia scolastica. Non è poi da escludere un contributo da parte del CONI o della Federazione Italiana Nuoto.
Insomma con un impegno finanziario contenuto è possibile dotare Laives di un lido all’altezza delle necessità dei suoi abitanti senza dissanguare le esauste casse comunali e senza pregiudicare lo sviluppo della città. Occorre però cominciare a ragionare rinunciando a servirsi del lido per strappare consensi per lo stadio del Südtirol.
Rosario Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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domenica, 18 settembre 2011



Stadio Laives, resa dei conti Svp

BRUNO CANALI

LAIVES. Il progetto della cittadella sportiva è alla stretta finale. Durnwalder vuole un responso da Laives entro fine mese, il sindaco cerca i voti dell’opposizione e il consigliere Svp Christof Inama richiama tutti i colleghi al «senso di responsabilità». Il clima politico è da ultima spiaggia.
 Inama proprio sul progetto della cittadella ha costruito un inedito “asse” con il consigliere Franco Magagna, della lista La Civica, al fine di riuscire superare l’ampio fronte di contrari che si è formato.
 «Dopo sei anni di discussioni e costosi studi progettuali su fattibilità e finanziamento del progetto - commenta Inama -, siamo giunti ad un passo dalla decisione finale. Ufficiosamente sembra che gli ultimi dubbi sulla sostenibilità finanziaria siano stati superati in occasione dell’ultimo incontro tra finanziatori e Provincia. Da una verifica fatta da miei consulenti, si può ritenere la relazione finanziaria leggermente sovradimensionata e perciò penso vi siano ancora i margini per risparmiare, sia sul piano finanziario che sull’uso di superficie agricola. Nei prossimi giorni, su questi aspetti incontrerò io stesso una parte dei finanziatori».
 Inama tocca un tasto dolente, quello che sempre battono i contrari alla cittadella: ovvero che sarebbe uno spreco eccessivo di terreno e che i costi sarebbero ben superiori a quelli preventivati. Lo tesso Durnwalder del resto aveva parlato di 34 milioni di euro complessivamente, dove la Provincia interverrebbe con 11 milioni e basta.
 «Come consigliere comunale - continua Inama - sento apprensione per l’esitazione che aleggia sul piano politico comunale e questo proprio a un passo dal taglio di un traguardo che ritengo storico per Laives. Non si tratta quindi di “lanciare una ciambella di salvataggio al sindaco” che ha l’incertezza dei voti a favore, ma di assumersi una responsabilità e l’amore verso la propria città che, sono certo, albergano in ogni consigliere comunale. Credo che nessuno vorrà assumersi, davanti alla popolazione, la responsabilità di un fallimento e per questo mi riservo di presentare un ordine del giorno che esorti il sindaco a indire una conferenza per annunciare pubblicamente che avvierà immediatamente tutte le procedure necessarie per iniziare l’opera. Un malaugurato insuccesso - è l’amara conclusione di Inama - secondo me avrebbe ripercussioni negative sul futuro di Laives e sui suoi progetti e a quel punto nessuno ci toglierebbe più l’etichetta di “città dormitorio” che non ha voluto né saputo crescere mentre attorno la società continua a crescere».
Alto Adige 18-9-11
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domenica, 18 settembre 2011



E la lista 5 Stelle per fare chiarezza pensa alla sfiducia

LAIVES. Potrebbe arrivare a breve in consiglio comunale una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Liliana Di Fede. Ci sta pensando la lista civica 5 Stelle con il consigliere Paolo Castelli. «Il direttivo della lista si è riunito recentemente - dichiara Castelli - e ha deciso di prendere le distanze dal sistema di fare politica in atto oggi a Laives. Per questo motivo prossimamente predisporremo una mozione di sfiducia o “fiducia”, un atto motivato dal fatto che oramai, da più di sei mesi, il sindaco non ha più una maggioranza; il programma è confuso e sostanzialmente fallito ma, soprattutto, la giunta si sta occupando solo dell’ordinaria amministrazione, come se già ci fosse un commissario straordinario».
 Castelli e i colleghi Sbironi e Dell’Osbel chiedono invece un programma realizzabile, con scadenze chiare, grazie anche al dialogo con l’opposizione. «Va chiarito una volta per tutte anche se la maggioranza ha ancora i numeri per definirsi tale - aggiunge Castelli - perché noi saremmo anche disposti a condividere alcune opere prioritarie, come sono piazza e riqualificazione di via Kennedy, a patto che vi sia realmente la maggioranza».
 Quindi, da parte della lista 5 Stelle, l’idea della mozione di sfiducia che consenta di capire senza equivoci chi è maggioranza e chi opposizione. (b.c.)
Alto Adige 18-9-11
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domenica, 18 settembre 2011



Via Delle Part scorciatoia per Bolzano, ma è il caos 


LAIVES. È iniziata da qualche giorno la scuola e puntualmente cresce il traffico lungo via Delle Part. È un fenomeno che si ripete anno dopo anno, perché via Delle Part rappresenta una comoda scorciatoia per coloro che da Laives devono andare e venire da Bolzano, soprattutto nelle ore di punta al mattino e al pomeriggio. Il fatto che questo coincida con la scuola è presto detto: sulla statale 12 inizia regolarmente il caos, in particolare tra Laives sud e Pineta e quindi, chi conosce le alternative, come via delle Part, cerca di evitare ritardi tagliando attraverso le campagne, fino alla periferia sud di San Giacomo. A parte che ci sono fasce orarie entro le quali veicoli non autorizzati non potrebbero transitare e sono dalle 7 alle 8.30 del mattino, quindi dalle 11.30 alle 13 e, nel pomeriggio, dalle 17.30 alle 19. Si tratta di fasce che, come si intuisce, servirebbero proprio per impedire che via Delle Part diventi l’alternativa per il traffico sulla statale 12. Gli autorizzati sono una settantina e si tratta di persone che abitano nei masi sparsi lungo la campagna. Però si verifica puntualmente che a transitare, anche durante gli orari di divieto, siamo molti più veicoli di quelli provvisti di autorizzazione. Lo rilevano i vigili urbani quando, periodicamente, controllano il traffico sulla strada e distribuiscono sanzioni salate ai trasgressori. Il problema è che chi arriva da Laives lungo via Delle Part, raramente poi imbocca la variante in galleria; quasi tutti preferiscono proseguire per San Giacomo, contribuendo così a creare disagi anche lì, quei disagi stigmatizzati dal comitato civico del paese. (b.c.)
Alto Adige 17-9-11
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domenica, 18 settembre 2011



La maggioranza in crisi e il Pdl al balcone mentre il sindaco è a caccia di nuovi alleati

LAIVES. Coalizione di maggioranza in affanno e Pdl che sta a guardare come finiranno le trattative che il sindaco sta personalmente conducendo a 360 gradi e che riguardano i progetti della Cittadella e del Lido.
 Trattative anche con qualche gruppo di opposizione per cercare di conquistare quel minimo di tre voti che consentano di rimpiazzare eventualmente i tre del Bauernbund su cittadella e lido comunale.
 «È il segnale di una crisi profonda della maggioranza - afferma però Daniele Inguscio, consigliere del Pdl - e addirittura, l’idea di buttare fuori dalla giunta l’assessore Sara Endrizzi per fare posto ad un tandem Delli Zotti - Guarda, testimonia come il sindaco oramai non tenga più nemmeno fede al suo programma politico di inizio mandato. Fu lei infatti a distribuire le deleghe e a volere specificatamente Sara Endrizzi in giunta, evidentemente perché la riteneva all’altezza del ruolo. Oggi invece il sindaco è interessato solo alla sua sopravvivenza politica, visto il “fuoco amico” che spesso la mette in difficoltà all’interno del consiglio comunale». Inguscio dice poi di essere d’accordo con il consigliere Roberto Ceol nel sostenere che gli azzardi politici del sindaco verso l’opposizione porteranno la coalizione poco lontano, perché la maggioranza, di fatto, non esiste più. Inguscio conclude ribadendo che dal Pdl non arriverà più la “ciambella di salvataggio” come era stato tempo addietro per la cittadella. (b.c.)
Alto Adige 17-9-11
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domenica, 18 settembre 2011



Vallarsa, in arrivo i paramassi

BRUNO CANALI
LAIVES. Il territorio comunale di Laives non ha particolari problemi di tipo idrogeologico. Lo evidenzia il nuovo piano per la sicurezza illustrato giovedì sera ai consiglieri di maggioranza dai tecnici che lo hanno predisposto e ieri sera è passato in commissione urbanistica.
 Il piano è un documento obbligatorio per legge, che diventa, di fatto, un allegato del Piano urbanistico comunale. “È praticamente una modifica al Puc - spiega l’architetto Giorgio Zanvettor, capogruppo dei Verdi in consiglio comunale - e lo va ad integrare. Si tratta di uno strumento di fondamentale importanza per quanto riguarda la programmazione territoriale, proprio perché individua molto dettagliatamente quali siano le zone a rischio idrogeologico maggiore, dove non è possibile svolgere attività umane e quali invece a rischio minore o inesistente. In questo senso, il territorio comunale di Laives è abbastanza “tranquillo”, con pochissime zone ad alto rischio e altre che comunque si possono utilizzare previo adozione di determinate misure di messa in sicurezza”.
 Tra queste zone rientra la Vallarsa, dove si trovano campo da hockey e campi da tennis con relativa palazzina servizi. Non per niente quell’area è chiusa da qualche mese a seguito dell’ordinanza emessa dal sindaco per il rischio di caduta massi, un rischio acuito dalla perforazione in atto, nella montagna accanto, della galleria per la variante alla statale 12. Il geologo ha già indicato la soluzione necessaria per poter rientrare alla Vallarsa e si tratterà di installare opere paramassi sulla roccia dopo averla bonificata, un intervento che, con la progettazione e gli appalti, dovrebbe concludersi tra un anno, con una spesa di oltre un milione e mezzo di euro. Intanto però la Vallarsa deve rimanere chiusa a qualunque attività che preveda l’accesso di pubblico.
 Tornando al nuovo piano per la sicurezza del territorio, come detto entrerà a far parte del Puc che i progettisti incaricati dal Comune stanno rinnovando.
 «Già questi progettisti - spiega ancora Giorgio Zanvettor - nella predisposizione della bozza di nuovo Puc, hanno tenuto conto delle indicazioni contenute nel nuovo piano. Avevano le informazioni necessarie e quindi da questo punto di vista nessun problema. Il piano per la sicurezza che ci è stato ufficialmente presentato l’altra sera in maggioranza, in realtà è stato avviato alcuni anni orsono: ci hanno lavorato a lungo sia gli uffici comunali che quelli provinciali e dopo il passaggio in commissione urbanistica arriverà anche all’approvazione del consiglio comunale».
Alto Adige 17-9-11
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venerdì, 16 settembre 2011


Stadio Druso

«Lo stadio a Laives è un’occasione» 

FRANCESCO BERTAGNOLLI
LAIVES. «La cittadella sportiva? Un’occasione imperdibile per lo sviluppo di Laives». Hans Krapf ha le idee chiare e non le nasconde. L’azionista di maggioranza dell’Fc Alto Adige tramite la Duka srl, adesso fa sentire la propria voce.
 E, doverosa premessa per capire il peso delle parole dell’imprenditore, va sottolineato che Krapf è persona di poche parole, e soprattutto che raramente si è espresso in passato su questioni collegate alla compagine calcistica biancorossa, e ancora che anche sulla questione cittadella a Laives, questione che peraltro dal contesto puramente sportivo si allarga al settore economico, fino a oggi non si era fatto sentire. Il parere dell’imprenditore locale, all’interno dell’ormai eterna vicenda riguardante la costruzione d’un centro sportivo - commerciale da destinare all’attivita dell’unica squadra di caclio professionistica della regione, riveste un’importanza particolare, quindi, a maggior ragione dopo che il presidente provinciale Luis Durnwalder ha lanciato l’ennesimo ultimatum alla giunta di Laives.
 «Parlo - riprende la sua analisi Krapf - innanzitutto da spettatore, nel senso che sono certamente interessato all’esito finale della questione, ma non ci sono mai voluto entrare nello specifico. Attendo con ansia la decisione finale del Comune di Laives, qualunque essa sia. L’attendo con ansia, qualunque essa sia, perchè a questo punto mi preme che si sappia finalmente che strada intraprendere, terminando questo tira e molla che ha una sola conseguenza: il tempo perso».
 E il tempo, dice un vecchio adagio, è denaro, quindi perder tempo è anche perder denaro. Se pensiamo poi che quello di uno stadio decente è un progetto che aspettate da anni...
 
«Abbiamo dimostrato di essere una società solida, che ha un piano a lunga scadenza e che da tempo sta investendo denaro portando il nome della nostra provincia in giro per l’Italia. Abbiamo dato la possibilità a tanti giovani dell’Alto Adige d’emergere e di realizzare un sogno. Nella nostra terra anche le squadre di terza categoria hanno un loro impianto dove poter svolgere la loro attività sportiva: l’Fc Alto Adige no. Senza le adeguate infrastrutture mi sembra chiaro che tutti i progetti siano destinati a saltare».
 Certo. Ma perchè proprio la cittadina di Laives dovrebbe volerlo?
 
«Perchè ciò che si andrebbe a creare non potrà che essere un’occasione di sviluppo per la realtà d’una cittadina che trarrebbe solo vantaggi da questa operazione. Prima di tutto dal punto di vista di una struttura sportiva che non sarebbe utilizzata solo dall’Fc Alto Adige ma sarebbe fruibile dall’intera comunità, e non solo per gli appassionati di calcio. Il fatto, poi, d’ospitare squadre sportive porterebbe un po’ più di quel movimento positivo e pulito per l’economia di Laives. Le nostre località spendono soldi e investono per cercare di convincere la gente a passare dalle loro parti, l’unica è Laives che non vuole crescere da questo punto di vista. Credo sia un controsenso. Senza contare l’indotto per le attività commerciali annesse alla cittadella, un ulteriore sbocco per creare nuovi posti di lavoro».
 Cosa ha da dire al Bauernbund, il più ostile avversario di questo progetto?
 
«Rispetto le opinioni di tutti ma mi sembra che quelle del Bauernbund non abbiano basi solidissime. Qui non c’è nessun deturpamento dell’ambiente visto che non costruiamo grattacieli ma strutture sportive e poi i terreni che sono coinvolti non è che in questo momento rappresentino delle grandi fonti di coltivazione, anzi... Quindi credo che tutto si riduca a un’opposizione fondata su pochi argomenti concreti».
 E se alla fine si arrivasse a un no da parte del Comune di Laives?
 
«Allora credo che la strada più giusta sia quella di guardare all’adeguamento dello stadio Druso, mettendolo a disposizione della nostra società. In fondo Bolzano è ormai la nostra casa e non mi dispiacerebbe lo fosse anche in futuro».
Alto Adige 16-9-11
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venerdì, 16 settembre 2011



Perplessità sull’assessorato “all’asta”

BRUNO CANALI
 LAIVES. “AAA, assessorato offresi”: è quello che il sindaco Liliana Di Fede sta proponendo a Udc e Laives Pro Leifers, per avere in cambio i due voti di Claudia Guarda e Marco Delli Zotti. Al posto in giunta dovrebbe rinunciare il Pd.
 Davanti alla grave paralisi amministrativa che oramai si trascina da mesi e senza alcuna prospettiva politica per risolvere la crisi con i tre consiglieri Svp del Bauernbund, per il sindaco Liliana Di Fede l’orizzonte futuro ha tinte fosche, e bisogna trovare una strada per uscire dalla palude nella quale pare ormai essersi arenata da troppo tempo l’amministrazione laivesotta. Il primo cittadino oramai ha capito che su determinati punti, come cittadella, lido, piazza e centrale a pompaggio, difficilmente avrà l’appoggio del Bauernbund, l’ala “contadina” della Stella alpina che rappresenta tre voti che pesano, eccome, in una maggioranza con un solo voto in più rispetto all’opposizione. Così proprio all’opposizione si sta rivolgendo in questi giorni Liliana Di Fede, decisa a “immolare” un suo assessore (con ogni probabilità Sara Endrizzi) per fare posto a Guarda e Delli Zotti, che a loro volta si accorderebbero per fare metà mandato ciascuno.
 Anche questo però non basterebbe e quindi avanti a tutto campo con le trattative anche con gli altri, per capire se, almeno su determinati punti programmatici, potrebbe arrivare il sì di Lega Nord, Laives 5 Stelle, Indipendenti Democratici e magari pure Pdl e Unitalia, il tutto per “neutralizzare” l’ostruzionismo dei contadini.
 Ma il dilemma è: un simile allargamento, nella situazione politica attuale trova consensi anche tra i partner di maggioranza del Pd?
 Duro il giudizio di Roberto Ceol, formalmente in maggioranza anche se appena uscito dal Pd. «Quello che sta succedendo mi dà ragione - afferma Ceol - e ribadisco che il sindaco dovrebbe limitarsi ad amministrare e lasciare la politica ai partiti. Con i suoi azzardi Liliana Di Fede andrà poco lontano e io le ho sempre ripetuto che, prima di tutto, bisogna trovare un accordo con l’intera Svp sul programma; solo così si può sperare di andare avanti anche in 16 consiglieri su 30».
 «Si mette male - esordisce invece Franco Magagna della lista La Civica - ma se questo allargamento consente di dare una scossa, che si faccia. Se invece dovesse vincere il partito dei contadini, salterebbe tutto: cittadella, lido e piazza. Non per dispetto verso Liliana Di Fede, ma dico che a quel punto sarebbe meglio andare tutti a casa».
 «Abbiamo certamente bisogno di maggiore stabilità in maggioranza - afferma Giorgio Zanvettor, capogruppo dei Verdi - e bisogna arrivarci sulla base di un programma, con punti precisi e condivisi da tutti. Più che di poltrone si tratterebbe di questo».
 Conclude Michele Micheletti dell’Idv: «L’allargamento della maggioranza è tra le opzioni da considerare per risolvere i problemi attuali. Ovviamente sulla base di un programma condiviso e di regole precise e accettate da tutti».
Alto Adige 16-9-11
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giovedì, 15 settembre 2011



A Laives qualcuno dovrà arrendersi

Rosario Grasso

La crisi nel comune di Laives è ancora lungi dall’essere risolta e difficilmente lo sarà senza la resa di una delle due parti in contrasto. La sindaca dopo aver ceduto alla SVP, in fase di formazione della giunta, oltre all’urbanistica anche i lavori, ha deciso di mostrare i muscoli ritirando le deleghe a Zelger. Il bluff è però durato poco. Nonostante la reazione stizzita degli alleati ora centrosinistra e SVP torneranno a parlarsi, ma questo non vuole assolutamente dire che i motivi di attrito (cittadella, lido, comparto pubblico di Laives, ristrutturazione dell’antico maso Gutleben, centrale a pompaggio) siano stati superati.
Dunque l’impegno della maggioranza dovrebbe concentrarsi su questi aspetti, verificando priorità ed urgenze, ed invece si lavora a quella che con un eufemismo viene definito allargamento della maggioranza, ma che altri hanno più appropriatamente chiamato”mercato delle vacche”. E in questa operazione, deprecata a livello nazionale, ci si spinge con il verde Zanvettor ad ipotizzare perfino il coinvolgimento della Lega. Naturalmente tutto questo non ha nulla a che fare con il mantenimento delle poltrone, ma come afferma il consigliere Magagna, con il senso di responsabilità che anima i nostri amministratori nei confronti dei cittadini i quali “non capirebbero un ritorno alle urne dopo solo un anno e mezzo”. Insomma una maggioranza che ha perso tempo prezioso a cercare consensi per uno stadio estraneo ai bisogni della popolazione e che ad oggi impiegherà almeno 15 milioni di soldi pubblici, verosimilmente potrà reggersi solo se cittadella e centrale a pompaggio non si faranno e se per il lido si abbandonerà la pessima idea di cementificare: dunque con la prima cittadina privata di autorevolezza.
Alto Adige 15-9-11
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giovedì, 15 settembre 2011



I contadini: stadio e lido, spreco di verde

BOLZANO. No allo stadio. No allo spostamento del lido. No al rilancio dell’aeroporto. Il Bauernbund a Laives sta facendo il bello e il cattivo tempo. E col ritorno alla politica attiva di Georg Forti sarà ancora più influente. «Ora non si muoverà più niente, Laives è destinata a restare ferma», mugugna qualcuno. Ma Leo Tiefenthaler, presidente provinciale del Bauernbund, spiega che l’opposizione dei contadini non è un fatto politico né una difesa di interessi privati.
 L’accusa ai contadini è quella di bloccare il rilancio del Comune solo per difendere i propri interessi. Il presidente del Bauernbund però non ci sta e contrattacca: «Non siamo contro la modernizzazione, anzi. Ma continueremo ad opporci allo spreco di terreno prezioso e di denaro pubblico».
 Però a Laives state bloccando tutto: stadio, lido, aeroporto. Perché il Bauernbund è contrario?
 
«Il motivo di fondo è sempre lo stesso. Ogni giorno in Alto Adige vengono edificati 7-8 mila metri quadrati di terreno, proprio la superficie che occupa un campo da calcio. Non c’è più rispetto per il verde, ma avanti di questo passo non resteranno più aree libere».
 C’è chi vi accusa di voler far alzare i prezzi dei terreni...
 
«È vero che i terreni agricoli sono dei contadini, ma questi terreni sono il nostro posto di lavoro. È come se un albergatore vendesse l’hotel o un falegname la sua officina. Magari all’inizio c’è una bella entrata, ma prima o poi i soldi finiscono e si resta senza più niente. No, quello dei soldi non è sicuramente il motivo dei nostri no».
 E allora spieghiamoli, questi motivi. Partiamo dallo stadio.
 
«Chiariamo: che l’Alto Adige abbia bisogno di uno stadio lo sappiamo anche noi. Inizialmente il progetto prevedeva una struttura di 5-6 ettari. A malincuore, ma avevamo detto sì. Ora gli ettari sono diventati 16 e questo non possiamo accettarlo».
 Quindi?
 
«Quindi noi proponiamo di ristrutturare lo stadio Druso di Bolzano. È quello il campo ideale per l’Alto Adige. Senza contare il risparmio di denaro pubblico: siamo in tempi di crisi e 34 milioni per una struttura che riteniamo sovradimensionata sono una spesa eccessiva. Sono convinto che puntando sul Druso si risolverebbero più problemi in un colpo solo: l’Alto Adige avrebbe finalmente un campo proprio, Bolzano avrebbe uno stadio rinnovato e Laives tanti problemi in meno».
 Altro no: il lido...
 
«Laives ha già un lido. Sappiamo anche noi che la struttura attuale non è perfetta. Ma sono completamente d’accordo col nostro responsabile locale del Bauernbund, Florian Pfeifer: basterebbe ristrutturare il lido attuale invece che realizzare una nuova zona edilizia in mezzo ai campi...».
 E l’aeroporto? In questo caso il terreno necessario per allungare la pista è davvero minima...
 
«Ma è altrettanto vero che in questo caso i problemi maggiori sono altri: l’inquinamento acustico e quello ambientale. Per chi lavora all’aperto e coltiva prodotti naturali è un grave danno».
 Però ha anche ragione chi dice che non vi va mai bene niente...
 
«Falso, non siamo contro la modernizzazione. Come detto, avevamo già accettato l’idea di uno stadio più piccolo. E abbiamo detto sì anche al campo di golf ad Appiano: dopo le perplessità iniziali, abbiamo trovato un compromesso. Ma se sui grandi progetti, invece di discutere con noi si passa sulle nostre teste, non ci si deve meravigliare se ci diciamo contrari».
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