giovedì, 01 dicembre 2011
"ASPETTANDO IL NATALE"
GRANDE CONCERTO
con la partecipazione di:
Orchestra MIKROKOSMOS, Coro DIAPASONG, Ensemble MUSIC in PROGRESS
che si terrà
SABATO 3 DICEMBRE, con inizio alle ore 20:30
presso il NUOVO TEATRO di S. GIACOMO
S. Giacomo di Laives, via Maso Hilber 5
GRANDE CONCERTO
con la partecipazione di:
Orchestra MIKROKOSMOS, Coro DIAPASONG, Ensemble MUSIC in PROGRESS
che si terrà
SABATO 3 DICEMBRE, con inizio alle ore 20:30
presso il NUOVO TEATRO di S. GIACOMO
S. Giacomo di Laives, via Maso Hilber 5
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categoria:centro attenzione permanente, centro cult s giacomo 82
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martedì, 08 novembre 2011
San Giacomo, appello per le pensiline
I residenti: «Il Comune dovrebbe richiederle alla Sasa»
SAN GIACOMO. In centro a San Giacomo mancano le pensiline che riparano i passaggeri che attendono presso alcune fermate dell’autobus. Lo fa presente all’amministrazione comunale di Laives, affinché le richieda alla Sasa, Lorenzo Merlini, del Centro attenzione permanente di San Giacomo.
«Le attendiamo da anni - dice Merlini - e la gente di San Giacomo le vuole per proteggersi da vento o pioggia mentre aspetta l’autobus, anche come incentivo per l’uso dell’autobus rispetto alla macchina privata. Si tratta di studenti, donne, lavoratori che devono spostarsi quotidianamente, anche con bambini, sia verso Bolzano che verso Pineta e Laives».
Merlini ritiene che anche il miglioramento di questi aspetti possa contribuire ad incentivare l’uso del mezzo pubblico, in particolare ora che si avvicina la brutta stagione e a questo dovrebbe mirare una efficace politica del trasporto pubblico.
«Moderne pensiline - prosegue Merlini - che occupano pochissimo spazio, esistono e sono state installate in altre zone della città con buoni risultati per la protezione dei passeggeri dalle intemperie. Invitiamo la Sasa a considerare questa richiesta e sollecitiamo naturalmente anche l’amministrazione comunale di Laives affinché si faccia parte interessata al problema e sostenga con vigore la richiesta, per risolvere un problema che riguarda i cittadini di San Giacomo».
Le fermate in centro a San Giacomo effettivamente sono tra le ultime ancora senza pensilina. (b.c.)
Alto Adige 8-11-11
postato da: apritisangia alle ore 06:42 | Permalink | commenti
categoria:centro attenzione permanente, comune di laives
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venerdì, 16 settembre 2011
Dosso artificiale, serve un bis
SAN GIACOMO. Al comitato civico di San Giacomo sono contenti: da qualche giorno, nei pressi dell’incrocio che a nord dell’abitato porta nella zona industriale di Bolzano, è stato costruito un dosso artificiale per rallentare la corsa delle auto.
«Dopo numerosi solleciti nostri e degli abitanti della zona di Maso della Pieve - dice Lorenzo Merlini come portavoce del comitato - a novembre dello scorso anno, presso la sede dei vigili urbani di Bolzano aveva avuto luogo un incontro al quale erano presenti anche addetti alla viabilità del Comune di Laives». Merlini ricorda che nel medesimo incontro si parlò pure della pista ciclabile da completare tra Maso ella Pieve e San Giacomo e della pericolosità rappresentata dall’incrocio nord per perdoni e biciclette, soprattutto perché spesso i limiti di velocità vengono ignorati nonostante si tratti di un’area oramai densamente abitata.
«E’ quindi con grande soddisfazione che, finalmente, gli abitanti di Maso della Pieve al confine con San Giacomo, adesso possono attraversare la carreggiata con maggiore sicurezza grazie al dosso artificiale che impone un rallentamento della velocità. Si tratta di una soluzione - dice Merlini - che andrebbe adottata anche in centro all’abitato di San Giacomo, nei pressi della farmacia, dove esiste un forte pericolo per l’attraversamento della strada, sempre a causa della velocità sostenuta con la quale tanti mezzi transitano da lì. Ricordo che un impegno del genere venne garantito dagli amministratori comunali di Laives durante la campagna elettorale, sottolineando anche durante varie assemblee pubbliche, che per il progetto di riqualificazione di San Giacomo erano già disponibili 400 mila euro».
In effetti, come ricorda Lorenzo Merlini del comitato di San Giacomo, ci sono 400 mila euro, che secondo le indicazioni della giunta comunale in carica attualmente serviranno per avanzare con la riqualificazione di via San Giacomo dall’incrocio di via Anton Thaler fino al giardinetto davanti alla caserma dei vigili del fuoco. Intanto non si parla di andare oltre per arrivare nel tratto indicato dal comitato, ovvero in centro a San Giacomo, zona Garden Village. (b.c.)
Alto Adige 16-9-11
postato da: apritisangia alle ore 06:21 | Permalink | commenti
categoria:centro attenzione permanente, san giacomo oggi
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sabato, 13 agosto 2011
Degrado a San Giacomo
L’amministratore del Garden Village: «Il Comune non interviene»
LAIVES. Quartiere Garden Village di San Giacomo come terra di nessuno? Dopo l’appello all’amministrazione comunale di Lorenzo Merlini, se lo chiede Marco Lombardozzi, presidente dell’Anaci bolzanina e amministratore di tutto il lotto di condomini che compongono il Garden Village di San Giacomo. «C’è una situazione di degrado - denuncia Lombardozzi - e, nonostante le mie segnalazioni al Comune di Laives, finora si è visto poco o niente».
«Ho mandato diverse raccomandate al Comune - afferma l’amministratore - per segnalare le cose che non vanno: dai marciapiedi invasi da erbacce e con qualche cubetto di porfido che manca, ai cani che purtroppo sporcano. È veramente un peccato perché il quartiere è bello, ma sembra quasi abbandonato a se stesso. Ovviamente io parlo dei marciapiedi e degli spazi pubblici, quelli dove periodicamente arrivano anche i vigili urbani di Laives a controllare e fare multe; va bene ma, visto che si tratta di suolo pubblico, provvedano anche ad effettuare i necessari interventi di manutenzione. Io ho il compito di fare da portavoce delle centinaia di famiglie che abitano nel nuovo quartiere, ma da Laives non intervengono. A volte sembra quasi che il Garden Village non faccia nemmeno parte del territorio comunale».
Lombardozzi tocca tasti dolenti per l’abitato di San Giacomo, sostanzialmente quelli già stigmatizzati a più riprese anche da altri residenti oltre che dal centro di attenzione permanente. Tutto sommato si tratta di piccole cose, importanti però per migliorare la qualità della vita. Ciò che si chiede infatti è di sistemare i marciapiedi laddove qualche cubetto manca e rende pericoloso camminare, così come non sembra un grande lavoro togliere le erbacce dove ci sono. Quello dei cani poi è un problema annoso, sollevato anche di recente da un gruppo di proprietari. A San Giacomo manca un’area riservata, nonostante siano diverse decine quelli censiti.
Alto Adige 13-8-11
L’allarme di Merlini
LAIVES. Non più tardi di qualche giorno fa, Lorenzo Merlini, rappresentante del “centro di attenzione permanente” che opera a San Giacomo, aveva lanciato un richiamo all’amministrazione comunale di Laives affinché tenga fede alle varie promesse di intervento fatte alla comunità di San Giacomo ancora in campagna elettorale. (b.c.)
Ecco la lettera originale spedita all'Alto Adige
Mai come quest'anno la frazione di San Giacomo sembra scomparsa dal territorio comunale di Laives. Da oltre sei mesi regna il silenzio su una serie di interventi che l'amministrazione avrebbe dovuto affrontare o quantomeno rendicontare ai cittadini che la abitano.
Andiamo con ordine:
La passeggiata che dalla chiesetta di San Giacomo porta verso Castel Flavon è rimasta bloccata fin dall'inizio della primavera per “caduta sassi”, si prospettò allora . Ci venne detto per bocca del sindaco Di Fede, del vicesindaco Ceschini e dell'assessore Zelger una sollecita soluzione al problema. Le aspettative della popolazione che ama il proprio territorio e che ha saputo aspettare da così lungo tempo, chiede ora all'amministrazione di rendere pubblico i motivi e le responsabilità di tale situazione. Di dichiarare apertamente cosa intende fare per completare il progetto oppure se intende abbandonarlo come gli abitanti iniziano a credere, disattendendo le promesse fatte in campagna elettorale. Anche l'opposizione ha le sue colpe considerato che non hanno voluto cercare la verità sul progetto della passeggiata nonostante fosse “mal progettata” , completamente finanziata e forse pure dimenticata.
La riqualificazione urbana di San Giacomo, tanto ben presentata ai cittadini dall'amministrazione comunale, sembra abbia avuto forti rallentamenti nella sua esecuzione. Anche in questo caso ci rendiamo conto che vi sono tempi sufficientemente lunghi per gli espropri, ma siamo altrettanto certi che alcuni interventi potevano essere intrapresi e ci riferiamo ai dossi sulla statale per rallentare il traffico e rendere più sicuro il centro del quartiere. Non ci risulta vi sia necessità di esproprio e sembrava una cosa estremamente semplice.
Le numerose parole spese per rendere San Giacomo una comunità di tipo residenziale, così si è sempre espressa la popolazione, nelle sue giuste aspettative, e sembrava la Giunta avesse recepito dopo diversi incontri, sembrano svanite nel nulla. Che fine ha fatto il progetto della piazza, lo spostamento della cubatura “progetto Amonn”, il proseguimento della ciclabile, la sistemazione scolastica, il verde per i cani?
E' tutto il silenzio che circonda che dà più fastidio. Il non sapere, l'essere esclusi dal partecipare ad azioni che guardano al futuro, azioni che danno prospettive senz'altro più credibili e più umane di quanto lo siano ora.
Per “Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo”
Lorenzo Merlini
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categoria:centro attenzione permanente, comune di laives, san giacomo oggi
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domenica, 17 aprile 2011
Gita a Castel Flavon con il Comitato civico. «Lungo il sentiero che non c’è»
LAIVES. Oggi alle ore 14, dalla chiesetta sopra San Giacomo partirà, alla volta di Castel Flavon, una passeggiata informativa. La organizza il comitato civico del paese e l’intento non è solo ricreativo, come si intuisce anche dallo slogan dell’iniziativa: «Lungo il sentiero che non c’è».
L’intenzione, infatti, è quella di richiamare l’attenzione sulla richiesta di avere la passeggiata pedemontana promessa da tempo e non ancora realizzata. Il Comune ha affidato il progetto all’Ufficio forestale della Provincia autonoma, che dovrebbe costruire la passeggiata fra San Giacomo e Castel Flavon, sopra Bolzano. Quello che il comitato rivendica è anche che un sentiero esisteva da sempre, ma che è stato poi precluso arbitrariamente da una proprietà privata. Quanto alla passeggiata pedemontana, si tratterà del primo troncone di un percorso che arriverà fino a Pineta e da lì a Laives.
Alto Adige 17-4-11
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categoria:centro attenzione permanente, san giacomo oggi, sentieri toponomastica
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venerdì, 01 aprile 2011
San Giacomo e il neo-aeroporto Il Centro chiede interventi per mitigare i possibili impatti
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo nel ribadire il proprio no all’ampliamento della pista aeroportuale, intende far notare come la Provincia abbia dimenticato tutta una serie di compensazioni ed interventi, contrattati nella mediazione. Fra i numerosi interventi sollecitati in quell’occasione nel rispetto dei bisogni della popolazione fu chiesto di:
- fare opera di prevenzione e informazione alla popolazione verificando, con essa, i risultati emergenti e le possibili pianificazioni future. Poco è stato fatto.
- Ottenere un monitoraggio di medicina ambientale sul territorio finalizzato a determinare possibili patologie provocate dagli inquinamenti. Non si è affrontato più l’argomento nonostante sia di gran sensibilità.
- Predisporre nell’intorno aeroportuale di un sistema di monitoraggio”in continuo” che possa consentire il rilevamento di eventuali superamenti dei limiti di rumore. Ciò permette di tenere sotto controllo il “clima” acustico nell’intorno aeroportuale, ma anche di applicare sanzioni ai vettori per il non rispetto dei limiti o delle procedure antirumore. DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99).
- Disincentivare il pendolarismo automobilistico dalla Bassa Atesina attivando, in tempi brevi, treni metropolitani (terzo binario) a cielo aperto con la costruzione di nuove stazioni ferroviarie a San Giacomo e Oltrisarco.
Si ritiene che questo sia possibile con l’ammodernamento della ferrovia che prevede un aumento di passaggi giornalieri fino a un massimo di 220/250. Se ne parla molto, senza parlare di progetti.
- Attivare un tunnel pedociclabile sotto la ferrovia in corrispondenza della futura stazione ferroviaria di San Giacomo, di fronte alla palazzina dell’Aeroporto (già previsto dal Comune di Laives). Permetterebbe ai clienti dell’aeroporto di utilizzare il mezzo pubblico che passa per San Giacomo e potrebbe collegare la ciclabile di San Giacomo (in sicurezza) con quella di via Einstein in zona industriale. Una facile comodità costantemente rimandata.
- Completare le varianti della SS12 ed in particolare quella di San Giacomo verso Campiglio e Val Isarco. Sembra si arrivi presto ad un progetto.
- Incentivare l’utilizzo dei treni verso Verona ed Innsbruck dove esistono aeroporti di maggior capacità. (Trento e Bolzano sono azionisti dell’aeroporto di Verona) Si parlò anche di autostrada nella mediazione con la Provincia e si propose di trovare un intervento idoneo affinchè i passaggi autostradali sull’A22 potessero ridurre l’inquinamento sul territorio. Tempo fa fu proposto di far diminuire la velocità almeno nelle ore notturne, ma anche di questo non si sa più nulla.
Come Centro Attenzione Permanente di San Giacomo chiediamo siano rispettate le diverse promesse prospettate nella mediazione come azioni compensative e mitigatrici per quel territorio maggiormente colpito dai numerosi soggetti inquinanti.
Alto Adige 1-4-11
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categoria:centro attenzione permanente, aereoporto san giacomo
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lunedì, 21 febbraio 2011
:Si riunisce il Comitato Civico di San Giacomo
Lunedì 21 febbraio ore 20.00
presso la sala del Centro Culturale San Giacomo-A.82
nella palazzina delle associazioni in via Maso Hilber 1
Ordine del giorno:
1) Feedback dell’incontro avuto con i rappresentati del comune di Bolzano e Laives
2) Lo Stadio Provinciale a Laives
3) Proposta del Comune di Laives - Assessorato alle piccole cose
4) Il sentiero che non c'è e non ci sarà per tanto tempo ancora.....
5) La zona di verde pubblico scomparsa nel nulla ....
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categoria:comunicati, centro attenzione permanente, san giacomo oggi
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lunedì, 21 febbraio 2011
Si riunisce il Comitato Civico di San Giacomo
Questa sera alle ore 20, 00 Sala delle Associazioni San Giacomo
Patendo dalla Riunione del comitato civico San Giacomo del 24.11.2009
Ricordiamo, in sintesi, gli argomenti trattati nelle precedenti discussioni con l'Amministrazione comunale
Riqualificazione urbana in senso più ampio
--La piazza nel centro di san Giacomo e zona ex Amonn: Dove verranno costruiti i 17 mila metri cubi dell'ex Amonn? Saranno sufficenti le infrastrutture di San Giacomo?
Alto Adige venerdì, 07 gennaio 2011 BOLZANO. Alloggi per il ceto medio a San Giacomo di Laives anziché a Bolzano.A questo punto, l’area ex Amonn, sulla quale il Puc di Laives prevede la possibilità teorica di edificare 53 mila metri cubi residenziali, cascherebbe a fagiolo.
Alto Adige Domenica, 28 febbraio 2010 LAIVES. La prospettiva di avere in pieno centro a San Giacomo un “mostro” urbanistico da 53 mila metri cubi preoccupa molto i residenti, così come non lascia tranquilla nemmeno l’amministrazione comunale. «In effetti, 53 mila metri cubi in centro a San Giacomo sarebbero un’enormità; per questo abbiamo già proposto al proprietario (che è Amonn appunto) di spostare altrove almeno 17mila metri cubi, ottenendone disponibilità. Però in cambio, oltre allo spostamento, ci hanno chiesto anche maggiore cubatura come indennizzo per l’acquisto di terreno e attualmente la proposta è in Provincia, dove i tecnici dovranno fare delle valutazioni e darci delle stime.
Alto Adige venerdì, 14 marzo 2008... Per quanto concerne l’ex Amonn di San Giacomo, ovviamente il proprietario non rinuncerà ai suoi diritti ovvero a sfruttare economicamente tutti gli spazi che il Puc gli mette a disposizione. Per questo il Comune dovrà proporre una suddivisione di quei 53 mila metri cubi, tenendone una parte in centro a San Giacomo e consentendo di spostare altrove il resto, anche se non si sa ancora dove. Si tratta di un intervento urbanistico col si giocherà il futuro dell’intero abitato
Alto Adigemercoledì, 12 gennaio 2011 Area ex Amonn San Giacomo: solo edifici privati
LAIVES. Ex magazzino Amonn, nel centro di San Giacomo: un grande complesso in predicato di lasciare il posto all’edilizia abitativa. Se ne parla nell’ambito del dibattito sugli alloggi per il ceto medio e per le cooperative che non trovano spazio a Bolzano. Ipotesi per adesso prive di fondamento, perché il proprietario dei terreni non ha l’obbligo di riservare nemmeno un metro quadrato all’edilizia agevolata.
L’ex magazzino Amonn, come tutti gli altri che nel corso degli anni hanno lasciato il posto a centinaia di appartamenti, sono “zone di completamento B”. Questo dice il piano urbanistico e sta a significare che il proprietario non ha alcun vincolo nei confronti dell’edilizia agevolata o sociale, ma solo l’obbligo di riservare il 60 per cento degli appartamenti a cittadini della nostra provincia in cerca di prima casa. Anche per l’ex Amonn, come è stato del resto per il vicino magazzino Espen (che ha lasciato il posto a centinaia di appartamenti del “Garden Village”, per il magazzino Mittermair I e II in via Dante a Laives, per l’ex fabbrica “Schulze & Pollmann” a Pineta) i proprietari hanno libera scelta sulla destinazione di tutti i metri cubi edificabili.
Questo significa che non sono assolutamente tenuti a doverne riservare, come succede invece per le “aree di espansione”, una percentuale all’edilizia agevolata.
Stando così le cose, se Provincia e Comune volessero avere parte della cubatura a disposizione nelle zone di completamento B, da destinare poi a ceto medio, cooperative o altro, dovrebbero trovare l’accordo economico con i proprietari privati i quali, è prevedibile, la cederebbero ma a prezzi di mercato privato. Questo fa capire subito l’incongruità delle proposte avanzate qua e là nei giorni scorsi, idee che non tengono conto del fatto che si sta parlando comunque e sempre di terreni sui quali i proprietari possono disporre come vogliono della cubatura prevista.
Anche parlare di spostamento di parte dell’enorme cubatura dell’ex Amonn (la densità edificabile arriva a 3,4 metri cubi per metro quadrato) significa dover comunque mettere a disposizione il terreno. Tanto per rimanere all’ex Amonn, lì il proprietario ha il diritto di costruire i suoi 45mila metri cubi circa: se il Comune vuole fargliene spostare altrove una parte, dovrà cedergli gratuitamente il terreno necessario.
Di questo si rendono ben conto in Comune e infatti il sindaco Liliana Di Fede parla di «una visione che ha senso solo in prospettiva, ma che intanto non ha presupposti concreti. A San Giacomo - aggiunge - non vogliamo creare nuova cubatura ma il migliore mix abitativo possibile, per rendere ancora più vivibile la frazione».
LAIVES. Ex magazzino Amonn, nel centro di San Giacomo: un grande complesso in predicato di lasciare il posto all’edilizia abitativa. Se ne parla nell’ambito del dibattito sugli alloggi per il ceto medio e per le cooperative che non trovano spazio a Bolzano. Ipotesi per adesso prive di fondamento, perché il proprietario dei terreni non ha l’obbligo di riservare nemmeno un metro quadrato all’edilizia agevolata.
L’ex magazzino Amonn, come tutti gli altri che nel corso degli anni hanno lasciato il posto a centinaia di appartamenti, sono “zone di completamento B”. Questo dice il piano urbanistico e sta a significare che il proprietario non ha alcun vincolo nei confronti dell’edilizia agevolata o sociale, ma solo l’obbligo di riservare il 60 per cento degli appartamenti a cittadini della nostra provincia in cerca di prima casa. Anche per l’ex Amonn, come è stato del resto per il vicino magazzino Espen (che ha lasciato il posto a centinaia di appartamenti del “Garden Village”, per il magazzino Mittermair I e II in via Dante a Laives, per l’ex fabbrica “Schulze & Pollmann” a Pineta) i proprietari hanno libera scelta sulla destinazione di tutti i metri cubi edificabili.
Questo significa che non sono assolutamente tenuti a doverne riservare, come succede invece per le “aree di espansione”, una percentuale all’edilizia agevolata.
Stando così le cose, se Provincia e Comune volessero avere parte della cubatura a disposizione nelle zone di completamento B, da destinare poi a ceto medio, cooperative o altro, dovrebbero trovare l’accordo economico con i proprietari privati i quali, è prevedibile, la cederebbero ma a prezzi di mercato privato. Questo fa capire subito l’incongruità delle proposte avanzate qua e là nei giorni scorsi, idee che non tengono conto del fatto che si sta parlando comunque e sempre di terreni sui quali i proprietari possono disporre come vogliono della cubatura prevista.
Anche parlare di spostamento di parte dell’enorme cubatura dell’ex Amonn (la densità edificabile arriva a 3,4 metri cubi per metro quadrato) significa dover comunque mettere a disposizione il terreno. Tanto per rimanere all’ex Amonn, lì il proprietario ha il diritto di costruire i suoi 45mila metri cubi circa: se il Comune vuole fargliene spostare altrove una parte, dovrà cedergli gratuitamente il terreno necessario.
Di questo si rendono ben conto in Comune e infatti il sindaco Liliana Di Fede parla di «una visione che ha senso solo in prospettiva, ma che intanto non ha presupposti concreti. A San Giacomo - aggiunge - non vogliamo creare nuova cubatura ma il migliore mix abitativo possibile, per rendere ancora più vivibile la frazione».
--Verde Pubblico. Dove sarà posizionato i verde pubblico?
Alto Adige Martedì 18 gennaio 2011 L'antico maso Zum Lewald, unico testimone del passato rurale del paese. In quella zona ... ... il comune di Laives dovrebbe disporre di circa 5000 mq di terreno agricolo da destinare a zona verde e non ha ancora deciso nulla in merito.
Alto Adige Domenica 16 gennai 2011... Su San giacomo continuerebbe ad insistere lo stesso numero di nuovi abitanti ed in più si rovinerebbe una delle zone paesaggisticamente più pregevoli del nostro territorio. Lì sono collocati infatti oltre alla chiesetta, un antico maso sotto la protezione delle “Belle arti” e potrebbero trovare spazio un agevole raccordo con la passeggiata pedemontana ed il verde pubblico precedentemente previsto sopra la frazione.
Alto Adige Giovedì 8 ottobre 2009 LAIVES. Annullando una scelta urbanistica adottata tanti anni orsono dal Comune, la giunta attuale ha deciso di spostare la previsione di un verde pubblico a San Giacomo: dall’area sopra l’abitato, vicino alla chiesetta, dove si prevedeva un tempo, al fondovalle, più vicino alle case, come è logico che sia. «Dove esattamente lo si dovrà realizzare non lo sappiamo ancora - spiega il sindaco Giovanni Polonioli - ma è chiaro che dovrà essere in un posto più interessante per quanto riguarda la fruibilità quotidiana da parte della comunità di San Giacomo, più adiacente all’abitato rispetto alla previsione di un tempo». In merito, anche se non si è deciso ancora nulla, il sindaco qualche ipotesi la fa: «Potrebbe essere nello spazio ai piedi della chiesetta di San Giacomo dove oggi è verde agricolo, oppure in centro, nei paraggi dell’asilo italiano, dove c’è posto per realizzare quei 5.000 metri quadrati di verde pubblico perché permangono ampie aree di verde agricolo»
Alto Adige Domenica, 05 aprile 2009 LAIVES. Se possibile, il Comune utilizzerà lo strumento dell’urbanistica concordata anche per potenziare la dotazione di verde pubblico a San Giacomo. Questo ha spiegato il sindaco Polonioli ai cittadini presenti alla recente serata sulla riqualificazione urbana: «Da anni è previsto un verde pubblico nei paraggi della chiesetta sopra San Giacomo - ha detto Polonioli - una collocazione non certo delle più funzionali. Così abbiamo deciso che faremo diversamente, utilizzando proprio la possibilità che l’urbanistica concordata ci consente. In sostanza puntiamo a spostare l’area verde nell’abitato o negli immediati paraggi e il terreno potremmo trovarlo mediante un accordo con qualche proprietario privato».
--Pedemontana: il punto della situazione.
--Scuola e mensa, tempi di realizzazione .
Attualmente vi sono classi nei containers
--Nuovo PUC
Alto Adige venerdì, 21 gennaio 2011 Più che l’individuazione di nuove aree di espansione - aveva spiegato Georg Forti - dalla rielaborazione del Puc ci aspettiamo uno sfruttamento razionale della grande cubatura disponibile. Punteremo anche a sistemare ciò che, strada facendo, si è dimostrato poco funzionale oppure sbagliato nei piani di previsione».
In effetti, le volumetrie a disposizione sono notevoli e complessivamente, secondo il vice sindaco, sono disponibili 161 mila metri cubi sul territorio comunale, con la zona Toggenburg che ne ha 80 mila e l’ex Amonn in centro a San Giacomo con 53 mila, tanto per citare le più significative.
In effetti, le volumetrie a disposizione sono notevoli e complessivamente, secondo il vice sindaco, sono disponibili 161 mila metri cubi sul territorio comunale, con la zona Toggenburg che ne ha 80 mila e l’ex Amonn in centro a San Giacomo con 53 mila, tanto per citare le più significative.
... In città a Laives invece rimane ancora ferma l’operazione «Grosexport», altro enorme magazzino chiuso da qualche anno.
Per San Giacomo dopo lunghe discussioni con i proprietari si era arrivati al compromesso: edificare solo una parte di questa enorme cubatura (la metà circa) in centro a San Giacomo, spostando altrove il resto. Attualmente l’amministrazione comunale attende la nuova proposta dei privati e non ha neppure stabilito dove eventualmente dovrebbe essere edificata la cubatura da spostare. (si vocifera prossima all'antico maso Zum Lewald stesso terreno previsto per il verde pubblico)
--Stazione treno e tunnel - pedociclabile verso l'aeroporto con il ricongiungimento a quello in via Siemens. Si chiede che venga affrontato il tema con la Provincia e il Comune di Bolzano
Il treno come metropolitana di superficie insomma e sarebbe effettivamente una delle soluzioni migliori per il trasporto fra San Giacomo e Bolzano vista la vicinanza, un sistema che si integrerebbe perfettamente anche con gli autobus pubblici per quanto concerne direttrici diverse dalla stazione ferroviaria dì Bolzano. Avere una fermata ferroviaria all'altezza di San Giacomo non porterebbe vantaggi esclusivamente ai pendolare residenti nella frazione. Di fronte ai nuovi condomini del Garden Village, al di là della linea ferroviaria del Brennero, c'è l'aeroporto, altra struttura che trarrebbe notevoli benefici dall'avere a poche decine di metri dallo scalo degli aerei di linea una fermata anche dei principali convogli ferroviari, in particolare dì quelli locali, che fanno la spola fra la Bassa Atesina e Bolzano.
Un proseguimento della ciclabile di San Giacomo attraverso il tunnel verso l'aeroporto e collegamento con via Simens darebbe sicurezza ai ciclisti diretti in zona industriale.
--San Giacomo residenziale e più sicura
Trenta all'ora , semafori intelligenti, semafori non a chiamata, dossi, telecamere, divieti ad orari limitati (fasce orarie), vigilanza (prestiti da Bolzano?). Come scoraggiare il traffico? Cosa ci permette la normativa? Quali nuove risposte intende dare l'amministrazione?
Ciclabile 2° lotto
--Situazione della progettazione esecutiva del 2° lotto. Quali sono i finaziamenti? Confermati quelli provinciali?
Ciclabile con il confine di Bolzano--A che punto è il confronto con il Comune di Bolzano per l'allacciamento con la ciclabile di Maso della Pieve? (sicurezza all'incrocio con la zona industriale e deterrente al traffico verso San Giacomo)
Ciclabile verso Pineta e Vurza:
--A che punto si trova la progettazione della ciclabile ?
via delle Part
--Se venisse allargata (per la presenza dello stadio) vorremmo che venisse scoraggiata la viabilità da sud verso San Giacomo con un obbligo di girare a destra verso la rotonda (salvo i confinanti e pubblici servizi).
zona produttiva Vurza
--Come scoraggiare il traffico proveniente dalla zona produttiva Vurza che si sta ingrandendo? Da tempo si è suggerito un cartello con l'obbligo di girare a sinistra per i mezzi che escono dalla zona artigianale oppure verificare la possibilità di aggiungere una uscita della zona atigianale sulla variante proveniente dal tunnel verso Laives. E' mai stata verificata?
--Come scoraggiare il traffico proveniente dalla zona produttiva Vurza che si sta ingrandendo? Da tempo si è suggerito un cartello con l'obbligo di girare a sinistra per i mezzi che escono dalla zona artigianale oppure verificare la possibilità di aggiungere una uscita della zona atigianale sulla variante proveniente dal tunnel verso Laives. E' mai stata verificata?
Tavolo di confronto
Tavolo di confronto dei cittadini con i commercianti e l'Assessorato al commercio per possibili soluzioni da adottare per una corretta riqualificazione
Cultura e benefici
Come rafforzare la cultura e i benefici di una comunità che intende vivere al meglio? Che interventi e/o provvedimenti intende prendere l'amministrazione?
L'alternativa al canale ferroviario, prolungamento via Maso Hilber - via Manzoni a che punto è?
Sito del Comune di Laives
Quando sarà adeguato?
Una pagina alle frazioni per le manifestazioni e comunicazioni?
Al fine di mantenere un clima costruttivo anche nei futuri incontri fra la popolazione e l'amministrazione di Laives, sarebbe necessario che per ogni problema fin qui esposto fosse data precisazione sui possibili tempi di esecuzione. Ad esempio, che mese per mese venissero comunicati tutti gli interventi messi in atto dall'amministrazione e quelle non fattibili motivandoli.
Impegno da parte del sindaco Giovanni Polonioli di riaggiornarci entro l'autunno. E La di Fede?
E' gradita la vostra partecipazione
x Comitato Civico di San Giacomo
Lorenzo Merlini
E' gradita la vostra partecipazione
x Comitato Civico di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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categoria:centro attenzione permanente, san giacomo oggi
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giovedì, 10 febbraio 2011
Riunione del Comitato Civico San Giacomo
lunedì 21 febbraio ore 20.00
presso la sala del Circolo Culturale San Giacomo
nella palazzina delle associazioni in via Maso Hilber 1
Ordine del giorno:
1) Feedback dell’incontro avuto con i rappresentati del comune di Bolzano e Laives
2) Lo Stadio Provinciale a Laives
3) Gruppo di amici di S.Giacomo – Proposta del Comune di Laives
4) Varie
Ringraziamo il Centro Culturale per la messa a diposizione della sala.
Alessandro Cosi
Notizie sugli eventi di San Giacomo http://apritisangia.splinder.
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categoria:centro attenzione permanente
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mercoledì, 12 maggio 2010
Comitato di S.Giacomo contro il Comune «Sul limite dei 30 km/h nessuna risposta»
LAIVES. A ridosso delle elezioni comunali, il comitato civico di San Giacomo lancia un siluro verso l’amministrazione comunale.
«Prendiamo atto che l’amministrazione comunale ha dato dimostrazione di non tenere minimamente in considerazione le preoccupazioni e i problemi dei cittadini di San Giacomo - scrive Alessandro Cosi - Ci saremmo attesi che, oltre alle belle parole pronunciate durante le assemblee da noi promosse, i rappresentanti comunali dessero una risposta alle richieste urgenti evidenziate in un comunicato di alcuni mesi orsono. Anche alle ultime parole pronunciate dal voice sindaco Georg Forti (“verificherò la possibilità di introdurre il limite di 30 chilometri orari”) non è seguito nulla. Ci saremmo aspettati un breve riscontro, anche del tipo: “Ho provato ma non è possibile”».
Cosi parla perciò di «indifferenza che fa seguito a 5 anni di parole e promesse fatte al vento, un ciclo che sta per concludersi tra rabbia e delusione; una brutta pagina per la storia di San Giacomo».
Quindi si elencano nuovamente i provvedimenti che andrebbero presi nella frazione, tra dossi artificiali, riduzione del limite di velocità a 30 chilometri orari, attivazione dei semafori esistenti, dotando gli autobus del dispositivo per far scattare il rosso.
«Sono proposte che hanno l’obiettivo di migliorare la vivibilità di San Giacomo - conclude Alessandro Cosi - e i tre punti evidenziati sopra sono la condizione minima essenziale per poter iniziare a vedere realizzata quella riqualificazione urbana ripetutamente promessa ed auspicata dall’amministrazione comunale stessa ma in buona parte mai realizzata». (b.c.)
Alto Adige 12-5-10
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giovedì, 11 marzo 2010
Comitato e negozianti di San Giacomo, accordo sui
30 orari
I residenti hanno inoltrato una serie di richieste al Comune
San Giacomo. Riunione del comitato di San Giacomo assieme ad alcuni rappresentanti dei commercianti locali, l’altra sera nella sede delle associazioni. Prima di tutto si è ribadito che tra comitato e operatori commerciali della frazione non c’è frattura sui temi della viabilità e della vivibilità, in particolare dopo che da parte del comitato stesso si è chiarito che la chiusura al traffico di San Giacomo non rientra tra gli obiettivi da perseguire.
Sgomberato quindi il campo dalle polemiche del passato, si guarda avanti insieme, alle misure prioritarie per recuperare maggiore vivibilità e sicurezza dentro l’abitato, ancora attraversato da mezzi che non avrebbero motivo apparente di farlo e che in questo modo contribuiscono a creare caos e pericolo. Alla fine del confronto è stato redatto un documento nel quale si chiede al Comune di Laives l’attivazione rapida di almeno tre punti ritenuti fondamentali per San Giacomo: la realizzazione di dossi artificiali lungo via San Giacomo del tipo “lungo”, come quelli ad esempio in corso Libertà a Bolzano.
Quindi la riduzione del limite di velocità fino a 30 chilometri orari, mettendo segnaletica adeguata per indicare che ci si trova in zona residenziale, dove ci sono anche tanti bambini che vanno e vengono da scuola. Infine la riattivazione dei semafori esistenti un tempo e non esclusivamente a chiamata pedonale, dotando eventualmente gli autobus pubblici di un sistema di controllo dei semafori stessi.
Queste misure - è stato chiarito - non escludono tutte le altre richieste, ma hanno carattere di priorità perché si è visto dai rilievi fatti, che un buon 75 per cento dei mezzi in transito a San Giacomo, supera il limite di velocità che attualmente è di 40 chilometri l’ora.
Alto Adige 11-3-10
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giovedì, 04 febbraio 2010
Una parola anche ai cittadini di Laives
Le recenti dichiarazioni del vicesindaco Forti attraverso il quotidiano Dolomiten ci fanno capire quanto in campagna elettorale , perchè di questo si tratta, si è disposti ad abbandonare e spesso contrastare gli impegni presi dalla giunta nei confronti di una parte dei cittadini di Laives.
Già il sindaco Polonioli tracciava il bilancio della sua legislatura dichiarando le cose fatte, gli obiettivi futuri, tralasciando però le cose promesse e tracciate come in fase di attuazione o comunque ritenute di rilievo e attuabili in tempi sufficientemente brevi.
Noi del Centro Attenzione riteniamo, ancora, che le difficoltà amministrative possono essere capite dai cittadini solo se spiegate con chiarezza, trasparenza e completezza, tralasciando incertezze e facili promesse.
Qualche cosa non ha funzionato nel recente passato in Giunta perchè non si è preso in seria considerazione la possibilità di una vera svolta che guardasse al futuro con un preciso impegno.
Quasi mai il vicesindaco Forti ha sostenuto gli interventi a favore della frazione di San Giacomo , anzi potremmo dire che ha contrastato la possibilità di ridurre il traffico evitandone pure una sperimentazione (traffico a fasce orarie).
Va ricordato che i cittadini hanno sostenuto la trasformazione del paese come una zona abitativa con caratteristiche residenziali e con esplicito miglioramento della sicurezza sulla vecchia SS12 dove si affaccia il paese.
Questa fu la promessa, come quella della pedemontana che doveva iniziare nell'autunno scorso, mentre scopriamo ora che è terminata solo la progettazione della stessa.
Dello spostamento del verde pubblico verso il Centro di San Giacomo 5000 mq. si è perso traccia; la ciclabile verso nord seppur sovracomunale risulta ferma; quella verso sud diretta a Pineta non è stata ancora pensata, eppure si parla di un grande Centro sportivo raggiungibile con le biciclette o a piedi.
Del tunnel sotto la ferrovia, indipendente dalla pedociclabile verso la zona industriale, si parla solo, eppure proprio fra non molti giorni quando l’amministratore delegato di Trenitalia - Mauro Moretti - incontrerà il presidente della Provincia Durnwalder e l’assessore alla mobilità Thomas Widmann potrebbe essere motivo di richiesta esplicita e ufficiale.
Alcuni partiti dell'opposizione, anch'essi in piena attività elettorale, scoprono solo ora le frazioni di Pineta e San Giacomo con le loro problematiche e delle necessità espresse dalla popolazione se ne fanno vanto: non ricordiamo, però, la loro presenza nelle assemblee tenutasi nelle diverse occasioni.
Noi crediamo che non sono le differenze etniche a stabilire il miglioramento di vivibilità in un paese, come crediamo pure che i politici, se debbono concorrere a cariche pubbliche, non debbano occuparsi solo della centralità territoriale, ma debbano rappresentare l'intero Comune attuando confronti e partecipazione con la cittadinanza tutta.
I migliori risultati si ottengono anche sulla base delle richieste dei residenti, delle associazioni, delle categorie economiche.
Costruire insieme il proprio paese significa dare una prospettiva di miglioramento della qualità della vita, aprire nuove opportunità di cambiamento dell'intera comunità.
Noi ci crediamo ancora
x Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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venerdì, 22 gennaio 2010
Sviluppo futuro fra confinanti Bolzano/Laives
Sempre più spesso le amministrazioni comunali di Bolzano e di Laives , meglio sarebbe dire i due relativi sindaci, si propongono in ampie discussioni sul futuro dei propri Comuni e soprattutto sulla necessità di collaborare maggiormente fra amministrazioni confinanti.
Siamo ben felici di constatare che pure loro si siano accorti di questa necessità ampiamente sollevata da anni dalla frazione di San Giacomo e dal quartiere Maso della Pieve.
Ci domandiamo perché c’è voluto così tanto tempo per accorgersi che progetti sovracomunali, o comunque di interesse comune, hanno la necessità di condividere lo stesso obiettivo, la stessa specificità, la stessa partecipazione.
In periodi dove la parola d’ordine “non ci sono soldi” è lo slogan sulla bocca di tutti, forse ha permesso alle relative giunte, dopo lunghe riflessioni, di trovare nuove strategie per il futuro.
Dopo una necessaria esposizione delle cose fatte e gli obiettivi da percorrere vorremmo ricordare le molte altre cose che necessitano quantomeno di essere ricordate; sono quelle tralasciate, dimenticate, oppure di quelle molte suggerite e volatizzate per memoria della popolazione.
Andando per ordine vediamo di ricordarne alcune e che riguardano soprattutto i territori confinanti di Bolzano e Laives che nel loro insieme fanno 5913 (2428 abitanti a Maso della pieve e 3485 a San Giacomo).
Riqualificazione urbana di Maso della Pieve con il completamento del centro sportivo e strutture sociali, funzionali al quartiere .
Pista ciclabile dal Cimitero almeno fino al distributore Agip. La sede stradale ampia lo permetterebbe mettendo in sicurezza le biciclette che convergono verso il Campo Santo e viceversa.
Continuazione della pista ciclabile di Maso della Pieve verso San Giacomo offrendo sicurezza a quei numerosi bambini abitanti nella zona più popolata che temono il forte traffico della Statale 12 e non possono utilizzare la bicicletta per andare autonomamente al centro sportivo.
Estrema difficoltà nel definire i flussi di traffico e la cartellonistica stradale sulla vecchia SS12 per una miglior vivibilità dei due quartieri.
Riqualificazione urbana di San Giacomo con l'obiettivo rendere la frazione di caratteristica residenziale (verde , piazza ciclabile, illuminazione etc.)
Sentiero pedemontano da San Giacomo verso il Virgolo e verso la Pineta di Laives.
Verde Pubblico 5000 mq. (latente da anni)
Sottopasso pedociclabile San Giacomo aeroporto e continuazione della ciclabile fino al ricongiungimento con quella già esistente in zona industriale. (molta più sicurezza per utilizzatori verso e dalla zona. Coinvolto anche il comune di Bolzano) Il progetto va pensato e proposto ora considerati i prossimi lavori all'aeroporto (Hangar, strada, parcheggio).
Ciclabile da via Thaler fino al confine di Laives/Bolzano dove dovrebbe congiungersi a quello di Maso della Pieve.
Ciclabile da Via Pascoli verso Pineta di Laives e zona sportiva, per un ricongiungimento con la dorsale sull'Adige.
Bene fa il sindaco Polonioli a preoccuparsi di fronte all'ipotesi che l'asse ferroviario possa correre sotto l'abitato di San Giacomo. Dovrebbe affrontare però anche la problematica del passante ferroviario (opera, anch’essa di prossima esecuzione) e non ultimo il prolungamento della galleria di San Giacomo verso il Virgolo e Piani di assoluta priorità per alleggerire il traffico in zona industriale oltre che nei due abitati.
Una fermata ferroviaria a San Giacomo ed una ad Oltrisarco diventano sempre più indispensabili, ma dove stanno le forze collaborative dei 2 comuni?
Premesso che in futuro vi sia una forte volontà di collaborazione dei due comuni (questo è l’enunciato) , accertato che le strutture esistenti sui territori di San Giacomo e Maso della Pieve dovranno essere utilizzate al meglio dall’intera popolazione, chiarito che molti dei sopraelencati obiettivi risultino ancora inevasi o appena avviati, invitiamo i due sindaci a confrontarsi in una assemblea pubblica con i cittadini dei due territori confinanti.
Solo dei segnali forti e chiari potranno portare chiarezza alla popolazione che spesso ha sollevato la necessità di istituire un gruppo di lavoro per risolvere proprio i problemi dei cosiddetti “confinanti”.
Sarebbe un percorso democratico che nel suo operare farebbe capire che la parte politica non si soffermerebbe solo ad enunciati ormai poco credibili per adottare obiettivi nuovi di vera collaborazione.
Un territorio maggiormente integrato e meglio valorizzato è l’obiettivo principale, sostenuto da molto tempo, dai residenti di Maso della Pieve e di San Giacomo.
x Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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martedì, 01 settembre 2009
Perchè non serve l'inceneritore in località Vurza
Le poche notizie sull'inceneritore di Vurza della “Exo New Energy” facente parte del gruppo IFI di Staffler ci induce a pensare che lo scopo principale dell'impianto sia quello di bruciare principalmente oli “usati” di tipologie diverse. Presupponendo che l'azienda non si debba occupare di rigenerazione di detti oli in quanto per tale processo esistono già diverse organizzazioni: per il riciclo dell'olio motore è il Coou (Consorzio obbligatorio degli oli usati) , mentre per il riciclo dell'olio alimentare il Conoe (Consorzio Obbligatorio Nazionale di Raccolta e trattamento oli grassi vegetali ed animali esausti) diamo visibilità alle attività possibili sullo smaltimento degli oli esausti .
Facendo riferimento alla “destinazione”degli oli usati, la legge prevede varie possibilità. L’articolo 3, comma 3, D.Lgs. n. 95/1992 suggerisce
La rigenerazione Entrambi i tipi di olio se smaltiti correttamente possono essere riciclati con il risultato di non inquinare, di risparmiare energia ottenendo anche un vantaggio economico tra cui quello legato alle minori necessità di importare petrolio.
La combustione
Gli oli usati riutilizzabili ma non idonei alla rigenerazione vengono inviati a impianti autorizzati - principalmente i cementifici - che ne utilizzano il potere calorifico (circa 9.500 kCal/ kg). In essi si raggiunge una altissima temperatura (oltre i 1.300°C) che dovrebbe neutralizzare la parte inquinante.
L’aspetto ambientale più rilevante del processo di combustione è, in analogia a quanto avviene per i materiali utilizzati come combustibili nei cementifici, legato alle emissioni in aria di ossidi di carbonio (CO e CO2), ossidi di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOx) e polveri: tra questi, particolare attenzione merita la CO2 in quanto regolata dall’applicazione nazionale del Protocollo di Kyoto. (Coou)
La termodistruzione
Nel caso in cui l’olio usato sia talmente inquinato da non poter essere avviato al riutilizzo tramite gli impianti di rigenerazione o di combustione, viene distrutto attraverso impianti di termodistruzione; attraverso questo processo si dovrebbe eliminare definitivamente l’olio usato annullando gli effetti nocivi che altrimenti produrrebbe nei confronti dell’ambiente.
Le caratteristiche qualitative e quantitative delle emissioni in atmosfera derivanti dalla termodistruzione dipendono, innanzitutto, dalle caratteristiche dell’olio e, in secondo luogo, dal tipo di forno utilizzato, dalle caratteristiche operative del processo e dalle misure preventive o dai trattamenti dei fumi adottati per il contenimento delle emissioni.
In tale ottica è importante sottolineare che le emissioni inerenti al processo di termodistruzione dovrebbero essere sottoposte a un rigido controllo definito dalla normativa ambientale correlata, la quale stabilisce i limiti di concentrazione delle principali sostanze inquinanti nell’effluente. (Coou)
In tale ottica è importante sottolineare che le emissioni inerenti al processo di termodistruzione dovrebbero essere sottoposte a un rigido controllo definito dalla normativa ambientale correlata, la quale stabilisce i limiti di concentrazione delle principali sostanze inquinanti nell’effluente. (Coou)
Considerato che sulla pericolosità dell'olio alimentare c'è meno consapevolezza rispetto l'olio motore e che purtroppo manca anche di un'efficace e capillare rete di raccolta soprattutto nelle famiglie , ci viene da supporre che grandi quantità di oli non verranno rigenerate, ma semplicemente bruciate attraverso l'inceneritore.
La pericolosità di un deposito seppur minimo di materiali da trattare in prossimità dell'impianto fa intervenire il legislatore che, con regole ed obblighi, impone norme tecniche orientate ad evitare qualsiasi dispersione o contaminazione nei vari procedimenti.
Vurza, zona di espansione sempre più popolata, vicina ad un abitato, immersa nei frutteti, di fatto, già oggi, sufficientemente inquinata, non può assolutamente ospitare il “Bruciatore” perchè la sua presenza, per gli aspetti sopradescritti non rappresenta il luogo ideale per sperimentazioni di un inceneritore di sostanze particolarmente inquinanti.
Suggeriamo una intensificazione della raccolta dei diversi oli attraverso una corretta educazione rivolta ai cittadini con il fine di ottenere prodotti rigenerati non inquinanti e facilmente riutilizzabili.
Il Comune potrebbe attivare un progetto di raccolta domestica sul territorio a fini ambientali e a tutela della salute pubblica.
Diminuire progressivamente la dispersione riduce di fatto l’inquinamento.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Altroconsumo 229
Altri elementi conoscitivi si possono apprendere dall'interrogazione del Gruppo Verdi Provinciale cliccando quì
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sabato, 29 agosto 2009
Niente ordinanza per impedire l'accesso a San Giacomo: un errore
Critici il Centro Attenzione ed il consigliere Grasso
Gli abitanti presi ancora in giro Le potenti lobby l’hanno spuntata grazie anche alle scelte Verdi
LAIVES. Durissime reazioni alla decisione - annunciata dal vice sindaco Georg Forti - di bloccare l’ordinanza per impedire l’accesso a San Giacomo, da sud, nella fascia oraria dalle 7.15 alle 8.30, ai mezzi non autorizzati. Critiche vengono dal Centro Attenzione Permanente della frazione e dal consigliere comunale Grasso.
Secondo una nota diffusa dal Centro Attenzione Permanente «La decisione annunciata dal vice sindaco dimostra la scarsa sensibilità nei confronti della sicurezza e della salute della popolazione della frazione che da molto tempo solleva ilproblema del traffico. I rilevamenti fatti dalla Provincia hanno dato esiti impressionanti nonostante siano stati eseguiti a scuole chiuse (traffico molto inferiore nel periodo vacanziero). C’è da aggiungere che la richiesta prevedeva semplicemente un periodo di prova che avrebbe permesso una corretta sperimentazione ad integrazione dei dati provinciali, ma che sembra non risulti essere di particolare interesse comunale. Si era proposto anche il limite di velocità di 30 orari, alternativa cassata, pure questa, senza alcuna giustificazione. Nessuna condizione è stata accettata e ai residenti viene offerta semplicemente una intensificazione dei controlli stradali, difficilmente praticabile per mancanza di personale. Tale ipotesi non proviene dal nostro Centro ma fu sostenuta fermamente dal sindaco di Laives nell’assemblea San Giacomo. Perchè accade tutto questo: se il problema del traffico - uno dei tanti a San Giacomo - viene trattato così, quali altre soluzioni verranno adottate per tutti gli altri? Di certo non staremmo a guardare».
Duro anche il comunicato di Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, secondo cui «Le lobby contrarie alla riduzione del traffico nell’abitato di San Giacomo hanno avuto la meglio e il blocco parziale dei transiti per un’ora al giorno non si farà. È una decisione grave per la quale non viene nemmeno fornita una giustificazione. Le rilevazioni sui transiti fatte dalla Provincia ci dicono che troppe sono le auto che utilizzano il percorso all’interno della frazione, ma non ci si è preoccupati di stabilire quante in realtà potrebbero utilizzare la galleria, forse proprio per paura di certificare il fallimento di una politica e per non offrire dati certi a chi, da tempo, va dicendo che occorre intervenire per salvaguardare la salute e la sicurezza dei cittadini. Le promesse fatte nella pubblica assemblea tenutasi nella frazione vengono disattese e la credibilità del personale politico raggiunge il lumicino». Grasso fa rilievi anche politici: «Cosa ci stanno a fare i Verdi in giunta: la Pinterhaus è stata abbattuta, non un metro di ciclabile è stato costruito, la riqualificazione di San Giacomo è spostata alle calende greche, si accettano depositi di carburante ed inceneritori sul territorio ed ora anche una innocua e parzialissima sperimentazione è rifiutata. Un ripensamento di questa esperienza di governo si impone». (e.d.)
Alto Adige 29-08-09
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categoria:ambiente, centro attenzione permanente, comune di bolzano
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giovedì, 27 agosto 2009
Incredibile decisione da parte del vicesindaco Forti sul traffico di San Giacomo
Ancora una volta l'amministrazione di Laives perde una buona occasione nei confronti degli abitanti di San Giacomo.
La decisione del vicesindaco Forti di evitare l'applicazione dell'ordinanza che prevedeva un impedimento di accesso a San Giacomo, da sud, nella fascia oraria dalle 7.15 alle 8.30, ai mezzi non autorizzati, dimostra la scarsa sensibilità nei confronti della sicurezza e della salute della popolazione della frazione che da molto tempo solleva il problema del traffico.
Alcune considerazioni:
L'Amministrazione stessa aveva ribadito in più occasione l'eccessivo traffico sulla SS 12, ma intendeva avere maggiori informazioni sullo stesso.
Si dovevano attendere i dati relativi ai flussi di traffico attraverso l’abitato di San Giacomo. E così è stato fatto. I rilevamenti sono stati effettuati di recente dalla Provincia e hanno dato esiti impressionanti nonostante vennero eseguiti a scuole chiuse (traffico molto inferiore nel periodo vacanziero), così si esprimevano i qutidiani in quell'occasione.
C'e da aggiungere che la richiesta prevedeva semplicemente un periodo di prova temporaneo che avrebbe permesso una corretta sperimentazione ad integrazione dei dati provinciali, ma che sembra non risulti essere di particolare interesse comunale. Poteva anche essere una utile alternativa anche ai 30 Km all'ora proposti sempre dall'assemblea, alternativa cassata, pure questa, senza alcuna giustificazione.
Ora riscontriamo che nessuna condizione è stata accettata e ci viene offerta semplicemente una intensificazione dei controlli stradali che sappiamo essere difficilmente praticabile per mancanza di personale. Tale ipotesi non proviene dal centro Attenzione Permanente, ma fu sostenuta fermamente dal sindaco di Laives nell'assemblea tenutasi a San Giacomo nell'aula magna scolastica.
Ci stiamo domandando perchè accade tutto questo: se il problema del traffico che è solo uno dei tanti problemi che persistono in San Giacomo viene trattato così, quali altre soluzioni verranno adottate per tutti gli altri?
Di certo non staremmo a guardare
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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lunedì, 24 agosto 2009
Territorio di Laives costantemente vessato
Ci stiamo domandando perchè il territorio comunale di Laives debba essere costantemente vessato dalle opere volute dalla Provincia.
Nonostante la presenza dll'inceneritore ora vecchio e nuovo in futuro , la discarica Ischia Frizzi, il Safety Park, la linea ferroviaria, l'aeroporto di San Giacomo, l'inceneritore fanghi in Bassa Atesina, cava Flor, ecco che emerge la volontà di costruire un secondo inceneritore nella zona industriale all'ex Magnesio per “rifiuti speciali?” e ora uno “sperimentale” anche nella zona Vurza fra San Giacomo e la Pineta di Laives.
Perchè dunque avviene questo? Perchè aumentare l'inquinamento nella Conca Atesina peraltro già notevole?
Nel darci una risposta riguardo agli inceneritori guardiamo le reazioni dei nostri vicini: in Bassa Atesina nessuno li vuole, per quello previsto all'ex Magnesio vi è stato un NO immediato e deciso del Comune di Bolzano e degli Ecosociali, per la zona Vurza sembrerebbe l'inceneritore essere accettato se fosse conforme alla conferenza del VIA (Valutazione Impatto Ambientale).
La differenza sembra notevole: si sapeva della possibile costruzione di un inceneritore ed i cittadini non ne erano a conoscenza. Se informati avrebbero potuto discutere e contribuire per capire la necessità e l'utilità della nuova struttura.
Si scrive che l'impianto nella zona Vurza è di tipo sperimentale e che non procurerà inquinamenti, però sappiamo che l'impianto sperimentale era finora situato presso l’inceneritore di Bolzano e tutti i suoi fumi venivano convogliati nella linea di trattamento fumi dell’inceneritore stesso.
Perchè lo si vuole spostare nel Comune di Laives?
E vero che nell’impianto Exo sono stati bruciati, tra l’altro, fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane, olio e grassi alimentari oltre che scarti di oli da motore e per lubrificazione?
Che cosa tratta veramente l'inceneritore sperimentale?
Il progetto presentato dalla società Exo New Energy Italia Srl, sostenuto dalla Business Location Südtirol (Unica azionista è la Provincia Autonoma di Bolzano, che indirizza e controlla le attività della BLS e approva il programma annuale) e bocciato dal VIA, pur sotto la dizione “sperimentale” rischia di scardinare uno dei principi base del concetto del piano provinciale: la gestione autonoma da parte di ogni territorio dello smaltimento dei propri rifiuti.
Per motivi di bilancio, inoltre, potrebbe aprire la strada ad un flusso crescente di rifiuti provenienti da altre zone con seri problemi di gestione degli impianti e di controlli adeguati sulle emissioni inquinanti.
Ci sembra di intuire che la scelta territoriale dell'inceneritore sperimentale sia dovuta principalmente alla Giunta Comunale di Laives che nella sua fragilità (presa di posizione della Svp locale su alcune incognite ...) dimostra di non affidarsi, ancora, alla discussione di problemi importanti con i cittadini, di sottostare spesso alla prevaricazione della Provincia, ma soprattutto di non avere la capacità di decidere e programmare il come dovrà essere veramente il futuro di Laives.
Bene fanno i comitati a mobilitarsi e prendere posizione sugli interventi provinciali di poca trasparenza, necessario comunque è l'intervento di tutti i politici, le categorie economiche importanti come quelle degli agricoltori, dei commercianti, degli albergatori associazioni e cittadini tutti.
Un aumento dell'inquinamento anche con un VIA “promosso” non aiuta nessuno.
Chiediamo fin d'ora che vengano definiti i percorsi politici per rigettare qualsiasi ipotesi di un inceneritore nella zona Vurza per sostituirla con un progetto che favorisca l'ambiente con verde pubblico e giochi di cui Laives è particolarmente carente.
Preservando il nostro ambiente salviamo anche il futuro delle prossime generazioni
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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giovedì, 02 luglio 2009
«Case di San Giacomo a ridosso dell’aeroporto: alti rischi»
Il Centro Attenzione Permanente San Giacomo interviene con una nota dopo l’incidente aereo di domenica pomeriggio
Provincia e Comune vengono sollecitati a definire le zone potenzialmente pericolose
LAIVES. Preoccupazione nella frazione di San Giacomo a seguito dell’incidente aereo di domenica pomeriggio. Gli abitanti si interrogano sulle potenziali pericolosità del vicino aeroporto. Se ne fa interprete il Centro Attenzione Permanente della frazione che ha diffuso una nota in cui sollecita Provincia e Comune a mantenere le promesse a suo tempo fatte e quindi anche ripetute.
L’ipotesi di reato è di disastro colposo. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo sull’incidente aereo di domenica pomeriggio. Le conseguenze, come noto, sono state lievi per gli occupanti del velivolo precipitato dopo uno stallo del motore, ma il pericolo è stato rilevante. Non solo per i due viaggiatori ma per l’intera collettività. Si diceva dell’intervento del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo che, sottolineando la preoccupazione degli abitanti, così scrive: «Va ricordato che i tecnici dei Comuni di Bolzano e Laives e della Provincia, nell’aprile scorso fecero una riunione con lo scopo di individuare le cosiddette «zone a rischio» vicino all’aeroporto di San Giacomo. Il codice di navigazione impone una mappatura di queste zone anche perchè le disposizioni che lo prescrivono risultano piuttosto datate e pertanto dovranno essere attuate con una certa sollecitudine. Un incontro successivo, fra le parti, venne fissato ancora per il 21 maggio (così scriveva il quotidiano «Alto Adige»), forse doveva servire a definire meglio la mappatura del territorio attorno alla superficie aeroportuale, e magari a mettere finalmente nero su bianco le zone «pericolose». Sta di fatto che a tutt’oggi non si è saputo più nulla in proposito. Riprendendo ancora l’articolo sul quotidiano dello scorso aprile, il sindaco precisava che: «La cosa interessa più Bolzano che Laives in quanto noi vicino alla pista abbiamo solo campagna, mentre il capoluogo confina con la zona produttiva», mentre molti abitanti di San Giacomo credono che atterraggi di fortuna di veivoli, come del resto si è potuto rilevare, per avarie particolari e difficilmente controllabili, possano finire in luoghi non previsti. Gli stessi abitanti ritengono, pertanto, che la stessa frazione di San Giacomo possa essere coinvolta, a maggior ragione, proprio perchè a ridosso dell’aeroporto. Come Centro Attenzione Permanente di San Giacomo chiediamo di mettere a conoscenza della popolazione i risultati ottenuti fino ad oggi nei diversi incontri e quelli che nel loro succedersi andranno a definire la futura mappa di rischio e naturalmente sapere se la frazione di San Giacomo rientrerà o meno in questa mappa. Va aggiunto che rimane ancora aperta la predisposizione della mappa di zonizzazione del territorio, dove comunque Comune e Provincia sono coinvolti».
Alto Adige 02-07-09
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mercoledì, 01 luglio 2009
Preoccupazione nella frazione di San Giacomo
A seguito della mancata tragedia, ci riferiamo all'incidente aereo di domenica pomeriggio, gli abitanti di San Giacomo si interrogano sulle potenziali pericolosità del vicino aeroporto.
Va ricordato che i tecnici dei Comuni di Bolzano e Laives e della Provincia, nell'aprile scorso fecero una riunione con lo scopo di individuare le cosiddette zone “a rischio” vicino all'aeroporto di San Giacomo.
Il codice di navigazione impone una mappatura di queste zone anche perchè le disposizioni che lo prescrivono risultano piuttosto datate e pertanto dovranno essere attuate con una certa sollecitudine.
Un incontro successivo, fra le parti, venne fissato ancora per il 21 maggio (così recitava il quotidiano Alto Adige), forse doveva servire a definire meglio la mappatura del territorio attorno alla superficie aeroportuale, e magari a mettere finalmente nero su bianco le zone “pericolose”; sta di fatto che a tutt'oggi non si è saputo più nulla in proposito.
Riprendendo ancora l'articolo sul quotidiano di Aprile, il sindaco precisava che: “La cosa interessa più Bolzano che Laives in quanto noi vicino alla pista abbiamo solo campagna, mentre il capoluogo confina con la zona produttiva”, mentre molti abitanti credono che atterraggi di fortuna di veivoli, come del resto si è potuto rilevare, per avarie particolari e difficilmente controllabili, possano finire in luoghi non previsti. Ritengono, pertanto, che la stessa frazione di San Giacomo possa essere coinvolta, a maggior ragione, proprio perchè a ridosso dell'aeroporto.
Come Centro Attenzione Permanente di San Giacomo chiediamo di mettere a conoscenza della popolazione i risultati ottenuti fino ad oggi nei diversi incontri e quelli che nel loro succedersi andranno a definire la futura mappa di rischio e naturalmente sapere se la frazione di San Giacomo rientrerà o meno in questa mappa.
Va aggiunto che rimane ancora aperta la predisposizione della mappa di Zonizzazione del territorio, dove comunque Comune e Provincia sono coinvolti.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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domenica, 21 giugno 2009
Forum proposto alla Giunta di Laives dal Centro Attenzione di San Giacomo
«Il futuro di città e frazioni con un confronto delle idee»
Priorità alla cultura agli spazi per i bimbi oltre che alla mobilità
«Il futuro di città e frazioni con un confronto delle idee»
Priorità alla cultura agli spazi per i bimbi oltre che alla mobilità
LAIVES. Lo sviluppo della città: il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ha invitato «la giunta comunale a prendere in seria considerazione la possibilità di istituire un Forum informativo con la cittadinanza, che permetta di guardare con più sereneità il futuro comune».
Secondo il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo «Mettere insieme cittadini e rappresentanti di diverse realtà con l’amministrazione per discutere il futuro dell’intera comunità di Laives potrebbe essere una grande esperienza di progettualità democratica. I temi più importanti potranno essere affrontati con proposte, opinioni, lamentele, idee, desideri; si dovranno affrontare analisi territoriali e gli scenari demografici del futuro, esperienze partecipate e gli spazi di vita, multiculturalità, integrazione e servizi». Lo stesso Centro elenca quali potrebbero essere gli elementi di discussione:
«1) Una città accogliente, ospitale, accessibile e aperta»: i partecipanti potrebbero cercare di rispondere a tre domande: come rendere la città e le sue frazioni in grado di accogliere cittadini di diverse culture, provenienze religioni ed abitudini? Come migliorare l’organizzazione dello spazio pubblico per agevolare l’integrazione e l’incontro delle diverse culture e delle diverse comunità? Come rendere la mobilità accessibile a tutti gli abitanti indifferentemente da ogni loro differenza?»
«2) Qualità della cultura e dei suoi spazi: le domande potrebbero essere: Come aumentare e riqualificare l’offerta negli spazi e nelle strutture per la libera e autonoma espressione della creatività artistica e culturale? Che cosa è possibile fare dell’immenso patrimonio delle strutture presenti nel Comune di Laives?»
«3) Vivere Laives e le sue comunità: risultano essere a misura di bambino? Quali ostacoli trovano le donne per un uso pieno e sicuro nei diversi territori? Come diminuire gli inquinamenti e dare sicurezza nei luoghi dove la popolazione vive? Come rispettare i ritmi e le esigenze di tutte le fasce di età?».
Partendo proprio da queste considerazioni il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo lancia la proposta all’amministrazione comunale di istituire un Forum informativo con la cittadinanza per impostare assieme il futuro.
Alto Adige 21-06-09
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giovedì, 18 giugno 2009
Laives: Comune dei comuni interessi?
I Comuni, oggi più che mai, sono organismi complessi e in continuo mutamento.
Gli abitanti hanno bisogni, spesso, diversi gli uni dagli altri, che è necessario conoscere e qualche volta accordare con i comuni interessi .
I bisogni dei cittadini e il loro desiderio di una comunità diversa sono legati alle differenze di genere, di età, di abilità, di cultura, di provenienza geografica, di stile di vita e di lavoro, e altre ancora.
Pianificare il futuro di una città e il suo territorio che possa rispondere a bisogni e desideri diversi, impone agli esperti ed alle amministrazioni la conoscenza profonda di questi bisogni.
Negli incontri che si sono fino ad ora succeduti, siamo entrati in contatto con molte realtà sociali
Pianificare il futuro di una città e il suo territorio che possa rispondere a bisogni e desideri diversi, impone agli esperti ed alle amministrazioni la conoscenza profonda di questi bisogni.
Negli incontri che si sono fino ad ora succeduti, siamo entrati in contatto con molte realtà sociali
che ci hanno permesso di conoscere maggiormente i possibili interessi comuni. Se è stato possibile intervenire con suggerimenti e proposte per nuovi processi di pianificazione, certo significa aver intrapreso un indirizzo corretto.
Crediamo sia possibile fare un tentativo ancora più impegnativo, più arduo, ma certamente ancora più importante: si tratta di costituire un forum della città, un forum del Comune di Laives.
Mettere insieme cittadini e rappresentanti di diverse realtà con l'Amministrazione per discutere il futuro dell'intera comunità di Laives potrebbe essere una grande esperienza di progettualità democratica.
I temi più importanti potranno essere affrontati con proposte, opinioni, lamente, idee, desideri; si dovranno affrontare analisi territoriali e gli scenari demografici del futuro, esperienze partecipate e gli spazi di vita, multiculturalità, integrazione e servizi.
La realtà di Laives dovrà uscire allo scoperto per progettare il futuro, quel futuro, che ancora oggi, ci sembra ancora troppo incerto.
Come elementi di discussione che potrebbero essere affrontati ai tavoli del forum -suggeriamo- potrebbero essere:
1 - "Una città accogliente, ospitale, accessibile e aperta" i partecipanti potrebbero cercare di rispondere a tre domande: come rendere la città e le sue frazioni in grado di accogliere cittadini di diverse culture, provenienze religioni ed abitudini? Come migliorare l’organizzazione dello spazio pubblico per agevolare l’integrazione e l’incontro delle diverse culture e delle diverse comunità? Come rendere la mobilità accessibile a tutti gli abitanti indifferentemente da ogni loro differenza ?
2 - “Qualità della cultura e dei suoi spazi” le domande potrebbero essere: Come aumentare e riqualificare l’offerta negli spazi e nelle strutture per la libera e autonoma espressione della creatività artistica e culturale? Che cosa è possibile fare dell’immenso patrimonio delle strutture presenti nel Comune di Laives?
3 – “Vivere” Laives e le sue comunità risultano essere a misura di bambino? Quali ostacoli trovano le donne per un uso pieno e sicuro nei diversi territori? Come diminuire gli inquinamenti e dare sicurezza nei luoghi dove la popolazione vive? Come rispettare i ritmi e le esigenze di tutte le fasce di età?
Invitiamo l'Amministrazione di Laives a prendere in seria considerazione la possibilità di istituire un Forum informativo con la cittadinanza, che permetta di guardare con più serenità il futuro comune.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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sabato, 06 giugno 2009
Teatro di San Giacomo Laives
Foto dell' inaugurazione
27 Maggio 2009
con
L'Orchestra Haydn
27 Maggio 2009
con
L'Orchestra Haydn
Audio
Per coloro che non hanno potuto partecipare e/o per le persone che intendono riascoltare alcuni momenti della serata è possibile ascoltare la registrazione nel Link :
http://www.zshare.net/audio/61013002c0d34202/
Nota: è possibile ascoltarlo da oggi per un mese salvo scaricarlo e salvarlo sul proprio P.C.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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giovedì, 28 maggio 2009
San Giacomo
Aggiornamento e informativa sulla riqualificazione urbana
Incontro della Giunta Comunale di Laives con la popolazione di San Giacomo
In previsione dell’incontro con il Sindaco del comune di Laives, il comitato civico per la riqualificazione della frazione di S.Giacomo si è riunito lunedì 25 maggio per discutere e concordare una linea comune sulle richieste da sottoporre all’amministrazione comunale.
Punto fondamentale e prioritario per gli abitanti di San Giacomo è sicuramente risultato il tema della riqualificazione urbana in senso aperto, ovvero un mix caratterizzato da numerosi interventi finalizzati a trasformare l'attuale frazione in un paese con caratteristica “RESIDENZIALE”.
Tale percorso progettuale, tra l'altro ribadito in varie occasioni, deve tenere in considerazione quella parte di territorio del paese più sensibile (scuole, asili, palestra, teatro, chiesa, centro commerciale, cimiteri ) e maggiormente abitata (centro) , dove risulta sottoposta alle maggiori sollecitazioni: Traffico, inquinamento, pericoli, mancanza di sicurezza, scarsità di verde pubblico, assenza di ciclabile e pedonabile.
Il verde pubblico previsto (5000 m2 ma latente da molti anni) per essere al servizio degli abitanti dovrà essere realizzato rapidamente (il Comune utilizzerà lo strumento dell’urbanistica concordata, ci è stato detto) in prossimità del paese, ma comunque non a contatto diretto con la statale per gli ovvi motivi di traffico e inquinamento.
La ciclabile, discussa in più occasioni nei diversi lotti, rappresenta per la comunità la speranza del primo vero segnale di cambiamento. La possibilità di un suo attraversamento con un sottopasso anche verso la zona industriale dovrebbe essere disussa e progettata con Provincia e Comune di Bolzano quanto prima. La comunicazione di un suo ennesimo slittamento di inizio lavori del 1° lotto, dopo le molte promesse fatte, porterebbe senz'altro a sfiduciare in modo assoluto la Giunta Comunale di Laives.
Terzo binario e stazioni di fermata ferroviaria, per l'interesse comune dichiarato in diverse circostanze, richiedono quantomeno un tavolo di confronto fra tutte le amministrazioni comunali: quella di Bolzano e tutte quelle della Bassa Atesina. Perchè ancora non è stato fatto?
Altro argomento discusso, non meno importante, è stato quello della realizzazione della pedemontana, un sentiero che dovrebbe collegare Pineta di Laives con Castel Flavon passando ovviamente per la frazione di S.Giacomo.
I cittadini amanti della montagna sapranno sicuramente che questo collegamento permetterà di raggiungere facilmente sia il Virgolo utilizzando la passeggiata realizzata recentemente, sia il Seit attraverso la “ Seitner Wande” un pittoresco e spettacolare passaggio costruito a ridosso delle pendici porfiriche che conduce dapprima ad una piccola cappella e successivamente al Gasthof Fritsch.
Tra gli obiettivi del comitato come già specificato vi è la riqualificazione del territorio e la valorizzazione di quelle strutture, edifici, cappelle, sentieri, monumenti naturali che sono elemento irrinunciabile del paesaggio e della storia del nostro territorio.
La cura del paesaggio significa in due parole la cura di noi stessi e questo a quanto sembra pochi ancora lo capiscono. A nostro parere dovrebbe costituire l’obiettivo principale se non unico di tutte le amministrazioni da quella comunale fino a quella statale.
Orbene tra le tante richieste la realizzazione di questo” benedetto sentiero” dall’ultimo incontro del sindaco avvenuto a metà marzo, sembrava cosa fatta. Nessun costo per l’amministrazione dato che la realizzazione sarebbe stata a cura della forestale.
In autunno sempre a sentire sindaco e assessori avremmo potuto percorrere questo agognato sentiero, i lavori sarebbero iniziati da subito.
L’articolo apparso sul giornale A.A il 13 maggio lascia non poco perplessi; si parla di un incontro con il dott. Schopf per capire se è più importante realizzare la pedemontana verso Pineta o verso Castel Flavon. E’ una nota stonata, una nota di chi vuol prender tempo perché non vuol affrontare il nocciolo della questione.
Questo nocciolo è la proprietà privata dell’architetto Mottironi che chiude il passaggio del vecchio sentiero verso Nord verso Castel Flavon. Un cancello, la cui realizzazione frutto dell’incompetenza, superficialità e miopia diciamolo per correttezza delle precedenti amministrazioni, sbarra la via al viandante.
Informiamo i lettori di questo articolo che esiste una cospicua documentazione in base alla quale deve essere garantito il passaggio degli abitanti da e verso il Seit, diritto questo concordato con la chiesa. Si trattava ma si tratta ancora fino a prova contraria del “Kirchsteig” il sentiero che permette ai fedeli di raggiungere la chiesetta di San Giacomo.
Dunque ora questo passaggio è bloccato da un cancello e non è piacevole ne suonare un campanello da parte del viandante ne presumo dover aprire lo stesso da parte del proprietario.
Che si decidano dunque, questi benedetti amministratori o in basso o in alto rispetto a questa proprietà, deve essere realizzato questo sentiero libero da vincoli e cancelli.
In alternativa se proprio lo vogliono lo costruiscano al di sotto visto l’attuale fiorire di tunnel e trafori!
Per ora, la realizzazione del “realizzabile” è a quanto pare aldilà da venire
Noi ci aspettiamo i fatti.
Appuntamento con il Sindaco e la Giunta per mercoledì 3 Giugno
ore 20.00 presso il Teatro di San Giacomo ….. agguerriti!
Comitato di Riqualificazione Urbana di San Giacomo
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giovedì, 16 aprile 2009
«Le difficoltà colpiscono molti negozi in frazione»
Parla Elda Paolazzi
LAIVES. Botta e risposta tra il comitato per la vivibilità di San Giacomo e la fiduciaria dei commercianti, Elda Paolazzi, in merito alle misure da adottare a San Giacomo per ridurre il traffico di transito. «I disagi che l’ordinanza di chiusura causerebbero, non riguardano solo quei pochi negozianti che aprono alle 5 del mattino - dice Elda Paolazzi - ma anche chi deve caricare e scaricare merce di mattina presto come Poli, Schlecker, Baby Boom, Turbocar, Eurodiesel, latteria ecc. Per i dipendenti non residenti a San Giacomo significherebbe dover percorrere 7 chilometri in più per recarsi al lavoro. Non creano inquinamento?».
Secondo la fiduciaria «a noi commercianti l’apertura della galleria della variante ha già creato non poche difficoltà e, visti gli odierni tempi di crisi riteniamo inutile incrementare i negozi e ridurre eccessivamente il passaggio con restrizioni derivanti dalle vostre future soluzioni di viabilità. Inoltre la nostra mancata presenza alla riunione pubblica recente è giustificata dal fatto che avevamo già incontrato l’assessore Ceschini e il vicesindaco Forti a Pineta. Vogliamo comunque invitare il comitato alla prossima riunione per risolvere i delicati problemi dei commercianti di San Giacomo». (b.c.)
Alto Adige 16-04-09
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mercoledì, 15 aprile 2009
Buche a San Giacomo sulla ex SS12
Le buche nelle strade sono la croce di automobilisti e passanti, ma anche degli amministratori alla perenne ricerca di fondi e finanziamenti per asfaltare le strade ed evitare contenziosi legali.
Percorro ogni giorno per andare a lavoro una strada diretta alla zona industriale della città di Bolzano.
Questa strada è piena di buche non segnalate che alle volte raggiungono profondita ragguardevoli.
Oggi pensavo che se per errore dovessi beccare una di quelle buche la mia motoretta di certo indenne non ne uscirebbe!!
in questi casi chi paga i danni?
avete mai avuto esperienze in questo senso?
Perche non tapparle provvisoriamente o per lo meno segnalarle?
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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mercoledì, 15 aprile 2009
40 preso per 100 Chilometri all'ora
Anche gli abitanti di San Giacomo Nord (comune di Bolzano) sono stanchi delle velocità intraprese dai numerosi veicoli e si sono espressi esponendo un cartello sul cancello del cimitero di San Giacomo. La scritta recita “Per i vigili e Politici dove siete. Il limite è 40 non CENTO all'ora”
Un cartello certamente provocatorio se si considera la sua ubicazione, ma certamente di grande effetto per non dire quasi di disperazione. Da anni si parla sul come ridurre il trafficoe e la velocità eccessiva constatata già dall'amministrazione di Laives – quella di Bolzano nicchia come sempre- mentre le grandi discussioni non approdano a nulla anzi riportano alle enormi difficoltà nel gestire il territorio diviso nei due comuni. L'impressione è che nonostante la grande pericolosità nella zona dell'incrocio fra la SS12 e la via Einstein con incidenti molto gravi non si trovi una politica comune che preveda soluzioni di sorta. Moltissime indicazioni sono state date, ma tutto continua a rimanere in silenzio fino a raggiungere quale numero di vittime?
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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mercoledì, 15 aprile 2009
«Opportuno un tunnel per ciclisti e pedoni»
Viabilità nella frazione
LAIVES. Oggi la giunta comunale deciderà se introdurre o meno l’ordinanza per limitare il traffico - da sud verso nord - attraverso San Giacomo in una fascia oraria mattutina. Intanto, in merito alla viabilità nella frazione, indicazioni sono scaturite dal recente incontro tra il presidente Luis Durnwalder con il generale Alberto Primicerj, nuovo comandante delle truppe alpine. Fra i numerosi temi hanno discusso anche dei lavori nella zona dell’aeroporto a Bolzano sud che prevedono un ampiamento del parcheggio e un adeguamento dei servizi.
Alto Adige 15-04-09
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sabato, 11 aprile 2009
Riflessioni e chiarimenti sulla riqualificazione urbana di
San Giacomo
Le aspre prese di posizione manifestate in questi giorni sul giornale a seguito della volontà espressa dal Comune di Laives di voler introdurre un divieto di transito sulla statale 12 dalla periferia sud di San Giacomo ogni mattina dalle 7.15 alle 8.30 necessita alcune riflessioni e chiarimenti.
La fiduciaria dei commercianti Elda Paolazzi nell'articolo sostiene che i comitati chiedono continuamente la chiusura della strada, tale dichiarazione sembra piuttosto scorretta perchè l'eventuale applicazione di tale provvedimento riguarda un periodo piuttosto breve e per lo più riguarda pendolari che viaggiano con velocità piuttosto alta per raggiungere il proprio posto di lavoro in direzione Bolzano.
Nell'articolo sembrerebbe che tutti i commercianti di San Giacomo protestino a furor di popolo, poi se lo si legge meglio, si scopre che i maggiori coinvolti sono numericamente pochi poiché a quell'ora la maggior parte degli esercizi sono ancora chiusi: questo è emerso anche nell'assemblea pubblica sulla riqualificazione urbana dove alcuni commercianti hanno preso la parola.
Il comitato non ha mai suggerito il provvedimento (è semplicemente emerso in assemblea come uno di molti interventi suggeriti dagli abitanti) utile per ridurre il traffico, l'inquinamento e dare più sicurezza all'intera frazione. Va ricordato che al riguardo è stato chiesto anche la riduzione della velocità a 30 Km., la posa in opera di cunette artificiali sulla sede stradale e non ultima la telecamera per il controllo della velocità.
Perchè la gente si è riunita per affontare la riqualificazione urbana nel senso più ampio?Semplicemente perchè i ritardi sono stati notevoli e le promesse sono rimaste tali per moltissimo tempo; c'era e c'è la necessità da parte della popolazione di sapere di più, di conoscere i progetti in cantiere, di vedere come migliorare la futura vivibilità in un territorio da molti anni rimasto, purtroppo, al margine.
Per quanto riguarda la zona Vurza e il potenziale traffico da essa provocata dalle nuove aziende insediate o che si insedieranno, va fatto notare che l'argomento è stato trattato da lungo tempo offrendo anche le possibili soluzioni: Lavoro e ambiente devono convivere, ma con sensibilità.
Vorremmo che ci sia maggiore tolleranza nell'affrontare temi così delicati, ma, soprattutto, che la partecipazione sia costruttiva, dove anche gli esercizi commerciali o altre categorie (le più coinvolte) possano esprimere loro idee e possibili soluzioni come espresso nella stessa assemblea .
E' necessario ricordare che i numerosi suggerimenti emersi dai partecipanti, in quella occasione, servivano per migliorare la società di San giacomo con la piena partecipazione dell'amministrazione comunale.
Dobbiamo ricordare che la nostra comunità è un paese che è cresciuto enormemente anche sotto il profilo numerico, basti ricordare: il Garden Village, la cooperativa immediatamente alle spalle e non ultimo il gruppo edilizio appena terminato e di prossima consegna.
San Giacomo è una frazione “credibile” che sa dare ancora prospettive future anche nel commercio: attività nuove provengono da Bolzano e da Pineta nonostante la grave situazione economica mondiale.
Le prospettive, nonostante i tempi, possono essere considerate sufficientemente positive.
Le consolidate famiglie, ma, sopratutto le nuove e più probabili giovani famiglie che hanno cercato dimora nel nostro territorio sono da considerare la più grande risorsa per San Giacomo.
Perchè allora non affrontare con loro questa nuova sfida e affrontare insieme quello che in sintesi voleva essere il contenuto dell'assemblea pubblica tenutasi il 25 aprile scorso “Riqualificazione urbana per il miglior futuro di San Giacomo?".
Invitiamo Lei signora fiduciaria dei commercianti Elda Paolazzi e naturalmente anche tutti i rappresentanti delle numerose categorie economiche, ma anche politiche, a partecipare a questo importante progetto.
Comitato Riqualificazione Urbana di San Giacomo
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mercoledì, 08 aprile 2009
Curiosità stradale a San Giacomo
Scendendo da Nord verso il centro di San Giacomo sulla vecchia SS12 si può trovare una cartellonistica piuttosto curiosa (lavori in corso, strettoia, 20 km. all'ora) riferita ai lavori che si stanno effettuando sulla sinistra dietro la macchina;
peccato che ci si dimentichi dell'asfalto piuttosto malridotto e notevolmente pericoloso (segnalato da tempo all'amministrazione di Laives)
le cui buche non hanno impedito di tracciare di fresco le striscie bianche.
Un encomio alla ditta che è riuscita a disegnare le righe in maniera diritta, quasi perfetta.
Di solito, dicevano i nonni del paese, prima si rattoppano le buche della strada e poi si colora ...
vai a sapere ora come gira il mondo
CAP San Giacomo
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martedì, 07 aprile 2009
Il sentiero è franato «Troppa incuranza degli enti pubblici»
Il Centro Attenzione critica Comune Provincia e Curia
LAIVES. Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo prende posizione in merito alle condizioni del camminamento nei pressi della chiesa simbolo della frazione e sollecita, nel contempo, interventi di restauro non risparmiando critiche al Comune, alla Provincia e anche alla Curia «visto che il sentiero è comunque una testimonianza storica che merita più considerazione».
A San Giacomo la strada statale si snoda ai piedi di imponenti pareti porfiriche che, fra il rione bolzanino di Aslago e la frazione di Laives, vanno a cadere su una prominenza a forma di terrazzo dove, all’estremo sud, c’è la chiesa. All’altezza del cimitero militare, oltrepassati alcuni condomini, parte una stradina interna che s’interrompe proprio all’inizio della stessa chiusa da reti, orti e altro che impedisce di raggiungerla. Questa mulattiera, costruita con muri a secco, sale gradatamente con pendenze minime portandosi su un primo pianoro (ora campagna di Mottironi) la cui altura ha rappresentato un amato punto panoramico dal quale sarebbe possibile ammirare una gran parte della valle. Proseguendo verso l’alto a sinistra si può raggiungere il pianoro superiore denominato Stallner Bühel; poi, procedendo nel bosco, si può giungere al crocevia che collega il Seit, Castel Flavon e il Virgolo. Nella campagna di Mottironi si racconta che era presente anche un sentiero diretto verso sud sovrastante l’abitato di San Giacomo e che portava direttamente all’importante chiesa di San Giacomo. Secondo il Centro Attenzione Permanente - che in merito ha diffuso una nota - la mulattiera da qualche mese è franata pazialmente. «Come Centro Attenzione Permanente ci domandiamo se questi sentieri così significativi per la nostra storia - e quello della chiesa di San Giacomo lo è perchè rappresentava un percorso importante per i pellegrini ed i viandanti che provenivano da Ora - possano essere lasciati in così forte stato di abbandono e trascuratezza. Ci interroghiamo perchè non vengano valorizzati quantomeno come i Waalwege che, giustamente, sono considerati «Veri monumenti all’operosità contadina» come recita la pubblicità turistica. Ci stupiamo per un così scarso interessamento da parte dei proprietari dei terreni, dei Comuni che dovrebbero essere i “guardiani” di tali opere, della Provincia che dovrebbe sostenere beni storici di così grande rilievo ed anche della Curia che in altri luoghi valorizza i propri patrimoni artistici con il pellegrinaggio e la cultura».
Alto Adige 07-04-09
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giovedì, 27 agosto 2009
Incredibile decisione da parte del vicesindaco Forti sul traffico di San Giacomo
Ancora una volta l'amministrazione di Laives perde una buona occasione nei confronti degli abitanti di San Giacomo.
La decisione del vicesindaco Forti di evitare l'applicazione dell'ordinanza che prevedeva un impedimento di accesso a San Giacomo, da sud, nella fascia oraria dalle 7.15 alle 8.30, ai mezzi non autorizzati, dimostra la scarsa sensibilità nei confronti della sicurezza e della salute della popolazione della frazione che da molto tempo solleva il problema del traffico.
Alcune considerazioni:
L'Amministrazione stessa aveva ribadito in più occasione l'eccessivo traffico sulla SS 12, ma intendeva avere maggiori informazioni sullo stesso.
Si dovevano attendere i dati relativi ai flussi di traffico attraverso l’abitato di San Giacomo. E così è stato fatto. I rilevamenti sono stati effettuati di recente dalla Provincia e hanno dato esiti impressionanti nonostante vennero eseguiti a scuole chiuse (traffico molto inferiore nel periodo vacanziero), così si esprimevano i qutidiani in quell'occasione.
C'e da aggiungere che la richiesta prevedeva semplicemente un periodo di prova temporaneo che avrebbe permesso una corretta sperimentazione ad integrazione dei dati provinciali, ma che sembra non risulti essere di particolare interesse comunale. Poteva anche essere una utile alternativa anche ai 30 Km all'ora proposti sempre dall'assemblea, alternativa cassata, pure questa, senza alcuna giustificazione.
Ora riscontriamo che nessuna condizione è stata accettata e ci viene offerta semplicemente una intensificazione dei controlli stradali che sappiamo essere difficilmente praticabile per mancanza di personale. Tale ipotesi non proviene dal centro Attenzione Permanente, ma fu sostenuta fermamente dal sindaco di Laives nell'assemblea tenutasi a San Giacomo nell'aula magna scolastica.
Ci stiamo domandando perchè accade tutto questo: se il problema del traffico che è solo uno dei tanti problemi che persistono in San Giacomo viene trattato così, quali altre soluzioni verranno adottate per tutti gli altri?
Di certo non staremmo a guardare
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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lunedì, 24 agosto 2009
Territorio di Laives costantemente vessato
Ci stiamo domandando perchè il territorio comunale di Laives debba essere costantemente vessato dalle opere volute dalla Provincia.
Nonostante la presenza dll'inceneritore ora vecchio e nuovo in futuro , la discarica Ischia Frizzi, il Safety Park, la linea ferroviaria, l'aeroporto di San Giacomo, l'inceneritore fanghi in Bassa Atesina, cava Flor, ecco che emerge la volontà di costruire un secondo inceneritore nella zona industriale all'ex Magnesio per “rifiuti speciali?” e ora uno “sperimentale” anche nella zona Vurza fra San Giacomo e la Pineta di Laives.
Perchè dunque avviene questo? Perchè aumentare l'inquinamento nella Conca Atesina peraltro già notevole?
Nel darci una risposta riguardo agli inceneritori guardiamo le reazioni dei nostri vicini: in Bassa Atesina nessuno li vuole, per quello previsto all'ex Magnesio vi è stato un NO immediato e deciso del Comune di Bolzano e degli Ecosociali, per la zona Vurza sembrerebbe l'inceneritore essere accettato se fosse conforme alla conferenza del VIA (Valutazione Impatto Ambientale).
La differenza sembra notevole: si sapeva della possibile costruzione di un inceneritore ed i cittadini non ne erano a conoscenza. Se informati avrebbero potuto discutere e contribuire per capire la necessità e l'utilità della nuova struttura.
Si scrive che l'impianto nella zona Vurza è di tipo sperimentale e che non procurerà inquinamenti, però sappiamo che l'impianto sperimentale era finora situato presso l’inceneritore di Bolzano e tutti i suoi fumi venivano convogliati nella linea di trattamento fumi dell’inceneritore stesso.
Perchè lo si vuole spostare nel Comune di Laives?
E vero che nell’impianto Exo sono stati bruciati, tra l’altro, fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane, olio e grassi alimentari oltre che scarti di oli da motore e per lubrificazione?
Che cosa tratta veramente l'inceneritore sperimentale?
Il progetto presentato dalla società Exo New Energy Italia Srl, sostenuto dalla Business Location Südtirol (Unica azionista è la Provincia Autonoma di Bolzano, che indirizza e controlla le attività della BLS e approva il programma annuale) e bocciato dal VIA, pur sotto la dizione “sperimentale” rischia di scardinare uno dei principi base del concetto del piano provinciale: la gestione autonoma da parte di ogni territorio dello smaltimento dei propri rifiuti.
Per motivi di bilancio, inoltre, potrebbe aprire la strada ad un flusso crescente di rifiuti provenienti da altre zone con seri problemi di gestione degli impianti e di controlli adeguati sulle emissioni inquinanti.
Ci sembra di intuire che la scelta territoriale dell'inceneritore sperimentale sia dovuta principalmente alla Giunta Comunale di Laives che nella sua fragilità (presa di posizione della Svp locale su alcune incognite ...) dimostra di non affidarsi, ancora, alla discussione di problemi importanti con i cittadini, di sottostare spesso alla prevaricazione della Provincia, ma soprattutto di non avere la capacità di decidere e programmare il come dovrà essere veramente il futuro di Laives.
Bene fanno i comitati a mobilitarsi e prendere posizione sugli interventi provinciali di poca trasparenza, necessario comunque è l'intervento di tutti i politici, le categorie economiche importanti come quelle degli agricoltori, dei commercianti, degli albergatori associazioni e cittadini tutti.
Un aumento dell'inquinamento anche con un VIA “promosso” non aiuta nessuno.
Chiediamo fin d'ora che vengano definiti i percorsi politici per rigettare qualsiasi ipotesi di un inceneritore nella zona Vurza per sostituirla con un progetto che favorisca l'ambiente con verde pubblico e giochi di cui Laives è particolarmente carente.
Preservando il nostro ambiente salviamo anche il futuro delle prossime generazioni
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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giovedì, 02 luglio 2009
«Case di San Giacomo a ridosso dell’aeroporto: alti rischi»
Il Centro Attenzione Permanente San Giacomo interviene con una nota dopo l’incidente aereo di domenica pomeriggio
Provincia e Comune vengono sollecitati a definire le zone potenzialmente pericolose
LAIVES. Preoccupazione nella frazione di San Giacomo a seguito dell’incidente aereo di domenica pomeriggio. Gli abitanti si interrogano sulle potenziali pericolosità del vicino aeroporto. Se ne fa interprete il Centro Attenzione Permanente della frazione che ha diffuso una nota in cui sollecita Provincia e Comune a mantenere le promesse a suo tempo fatte e quindi anche ripetute.
L’ipotesi di reato è di disastro colposo. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo sull’incidente aereo di domenica pomeriggio. Le conseguenze, come noto, sono state lievi per gli occupanti del velivolo precipitato dopo uno stallo del motore, ma il pericolo è stato rilevante. Non solo per i due viaggiatori ma per l’intera collettività. Si diceva dell’intervento del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo che, sottolineando la preoccupazione degli abitanti, così scrive: «Va ricordato che i tecnici dei Comuni di Bolzano e Laives e della Provincia, nell’aprile scorso fecero una riunione con lo scopo di individuare le cosiddette «zone a rischio» vicino all’aeroporto di San Giacomo. Il codice di navigazione impone una mappatura di queste zone anche perchè le disposizioni che lo prescrivono risultano piuttosto datate e pertanto dovranno essere attuate con una certa sollecitudine. Un incontro successivo, fra le parti, venne fissato ancora per il 21 maggio (così scriveva il quotidiano «Alto Adige»), forse doveva servire a definire meglio la mappatura del territorio attorno alla superficie aeroportuale, e magari a mettere finalmente nero su bianco le zone «pericolose». Sta di fatto che a tutt’oggi non si è saputo più nulla in proposito. Riprendendo ancora l’articolo sul quotidiano dello scorso aprile, il sindaco precisava che: «La cosa interessa più Bolzano che Laives in quanto noi vicino alla pista abbiamo solo campagna, mentre il capoluogo confina con la zona produttiva», mentre molti abitanti di San Giacomo credono che atterraggi di fortuna di veivoli, come del resto si è potuto rilevare, per avarie particolari e difficilmente controllabili, possano finire in luoghi non previsti. Gli stessi abitanti ritengono, pertanto, che la stessa frazione di San Giacomo possa essere coinvolta, a maggior ragione, proprio perchè a ridosso dell’aeroporto. Come Centro Attenzione Permanente di San Giacomo chiediamo di mettere a conoscenza della popolazione i risultati ottenuti fino ad oggi nei diversi incontri e quelli che nel loro succedersi andranno a definire la futura mappa di rischio e naturalmente sapere se la frazione di San Giacomo rientrerà o meno in questa mappa. Va aggiunto che rimane ancora aperta la predisposizione della mappa di zonizzazione del territorio, dove comunque Comune e Provincia sono coinvolti».
Alto Adige 02-07-09
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mercoledì, 01 luglio 2009
Preoccupazione nella frazione di San Giacomo
A seguito della mancata tragedia, ci riferiamo all'incidente aereo di domenica pomeriggio, gli abitanti di San Giacomo si interrogano sulle potenziali pericolosità del vicino aeroporto.
Va ricordato che i tecnici dei Comuni di Bolzano e Laives e della Provincia, nell'aprile scorso fecero una riunione con lo scopo di individuare le cosiddette zone “a rischio” vicino all'aeroporto di San Giacomo.
Il codice di navigazione impone una mappatura di queste zone anche perchè le disposizioni che lo prescrivono risultano piuttosto datate e pertanto dovranno essere attuate con una certa sollecitudine.
Un incontro successivo, fra le parti, venne fissato ancora per il 21 maggio (così recitava il quotidiano Alto Adige), forse doveva servire a definire meglio la mappatura del territorio attorno alla superficie aeroportuale, e magari a mettere finalmente nero su bianco le zone “pericolose”; sta di fatto che a tutt'oggi non si è saputo più nulla in proposito.
Riprendendo ancora l'articolo sul quotidiano di Aprile, il sindaco precisava che: “La cosa interessa più Bolzano che Laives in quanto noi vicino alla pista abbiamo solo campagna, mentre il capoluogo confina con la zona produttiva”, mentre molti abitanti credono che atterraggi di fortuna di veivoli, come del resto si è potuto rilevare, per avarie particolari e difficilmente controllabili, possano finire in luoghi non previsti. Ritengono, pertanto, che la stessa frazione di San Giacomo possa essere coinvolta, a maggior ragione, proprio perchè a ridosso dell'aeroporto.
Come Centro Attenzione Permanente di San Giacomo chiediamo di mettere a conoscenza della popolazione i risultati ottenuti fino ad oggi nei diversi incontri e quelli che nel loro succedersi andranno a definire la futura mappa di rischio e naturalmente sapere se la frazione di San Giacomo rientrerà o meno in questa mappa.
Va aggiunto che rimane ancora aperta la predisposizione della mappa di Zonizzazione del territorio, dove comunque Comune e Provincia sono coinvolti.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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domenica, 21 giugno 2009
Forum proposto alla Giunta di Laives dal Centro Attenzione di San Giacomo
«Il futuro di città e frazioni con un confronto delle idee»
Priorità alla cultura agli spazi per i bimbi oltre che alla mobilità
«Il futuro di città e frazioni con un confronto delle idee»
Priorità alla cultura agli spazi per i bimbi oltre che alla mobilità
LAIVES. Lo sviluppo della città: il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ha invitato «la giunta comunale a prendere in seria considerazione la possibilità di istituire un Forum informativo con la cittadinanza, che permetta di guardare con più sereneità il futuro comune».
Secondo il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo «Mettere insieme cittadini e rappresentanti di diverse realtà con l’amministrazione per discutere il futuro dell’intera comunità di Laives potrebbe essere una grande esperienza di progettualità democratica. I temi più importanti potranno essere affrontati con proposte, opinioni, lamentele, idee, desideri; si dovranno affrontare analisi territoriali e gli scenari demografici del futuro, esperienze partecipate e gli spazi di vita, multiculturalità, integrazione e servizi». Lo stesso Centro elenca quali potrebbero essere gli elementi di discussione:
«1) Una città accogliente, ospitale, accessibile e aperta»: i partecipanti potrebbero cercare di rispondere a tre domande: come rendere la città e le sue frazioni in grado di accogliere cittadini di diverse culture, provenienze religioni ed abitudini? Come migliorare l’organizzazione dello spazio pubblico per agevolare l’integrazione e l’incontro delle diverse culture e delle diverse comunità? Come rendere la mobilità accessibile a tutti gli abitanti indifferentemente da ogni loro differenza?»
«2) Qualità della cultura e dei suoi spazi: le domande potrebbero essere: Come aumentare e riqualificare l’offerta negli spazi e nelle strutture per la libera e autonoma espressione della creatività artistica e culturale? Che cosa è possibile fare dell’immenso patrimonio delle strutture presenti nel Comune di Laives?»
«3) Vivere Laives e le sue comunità: risultano essere a misura di bambino? Quali ostacoli trovano le donne per un uso pieno e sicuro nei diversi territori? Come diminuire gli inquinamenti e dare sicurezza nei luoghi dove la popolazione vive? Come rispettare i ritmi e le esigenze di tutte le fasce di età?».
Partendo proprio da queste considerazioni il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo lancia la proposta all’amministrazione comunale di istituire un Forum informativo con la cittadinanza per impostare assieme il futuro.
Alto Adige 21-06-09
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giovedì, 18 giugno 2009
Laives: Comune dei comuni interessi?
I Comuni, oggi più che mai, sono organismi complessi e in continuo mutamento.
Gli abitanti hanno bisogni, spesso, diversi gli uni dagli altri, che è necessario conoscere e qualche volta accordare con i comuni interessi .
I bisogni dei cittadini e il loro desiderio di una comunità diversa sono legati alle differenze di genere, di età, di abilità, di cultura, di provenienza geografica, di stile di vita e di lavoro, e altre ancora.
Pianificare il futuro di una città e il suo territorio che possa rispondere a bisogni e desideri diversi, impone agli esperti ed alle amministrazioni la conoscenza profonda di questi bisogni.
Negli incontri che si sono fino ad ora succeduti, siamo entrati in contatto con molte realtà sociali
Pianificare il futuro di una città e il suo territorio che possa rispondere a bisogni e desideri diversi, impone agli esperti ed alle amministrazioni la conoscenza profonda di questi bisogni.
Negli incontri che si sono fino ad ora succeduti, siamo entrati in contatto con molte realtà sociali
che ci hanno permesso di conoscere maggiormente i possibili interessi comuni. Se è stato possibile intervenire con suggerimenti e proposte per nuovi processi di pianificazione, certo significa aver intrapreso un indirizzo corretto.
Crediamo sia possibile fare un tentativo ancora più impegnativo, più arduo, ma certamente ancora più importante: si tratta di costituire un forum della città, un forum del Comune di Laives.
Mettere insieme cittadini e rappresentanti di diverse realtà con l'Amministrazione per discutere il futuro dell'intera comunità di Laives potrebbe essere una grande esperienza di progettualità democratica.
I temi più importanti potranno essere affrontati con proposte, opinioni, lamente, idee, desideri; si dovranno affrontare analisi territoriali e gli scenari demografici del futuro, esperienze partecipate e gli spazi di vita, multiculturalità, integrazione e servizi.
La realtà di Laives dovrà uscire allo scoperto per progettare il futuro, quel futuro, che ancora oggi, ci sembra ancora troppo incerto.
Come elementi di discussione che potrebbero essere affrontati ai tavoli del forum -suggeriamo- potrebbero essere:
1 - "Una città accogliente, ospitale, accessibile e aperta" i partecipanti potrebbero cercare di rispondere a tre domande: come rendere la città e le sue frazioni in grado di accogliere cittadini di diverse culture, provenienze religioni ed abitudini? Come migliorare l’organizzazione dello spazio pubblico per agevolare l’integrazione e l’incontro delle diverse culture e delle diverse comunità? Come rendere la mobilità accessibile a tutti gli abitanti indifferentemente da ogni loro differenza ?
2 - “Qualità della cultura e dei suoi spazi” le domande potrebbero essere: Come aumentare e riqualificare l’offerta negli spazi e nelle strutture per la libera e autonoma espressione della creatività artistica e culturale? Che cosa è possibile fare dell’immenso patrimonio delle strutture presenti nel Comune di Laives?
3 – “Vivere” Laives e le sue comunità risultano essere a misura di bambino? Quali ostacoli trovano le donne per un uso pieno e sicuro nei diversi territori? Come diminuire gli inquinamenti e dare sicurezza nei luoghi dove la popolazione vive? Come rispettare i ritmi e le esigenze di tutte le fasce di età?
Invitiamo l'Amministrazione di Laives a prendere in seria considerazione la possibilità di istituire un Forum informativo con la cittadinanza, che permetta di guardare con più serenità il futuro comune.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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sabato, 06 giugno 2009
Teatro di San Giacomo Laives
Foto dell' inaugurazione
27 Maggio 2009
con
L'Orchestra Haydn
27 Maggio 2009
con
L'Orchestra Haydn
Audio
Per coloro che non hanno potuto partecipare e/o per le persone che intendono riascoltare alcuni momenti della serata è possibile ascoltare la registrazione nel Link :
http://www.zshare.net/audio/61013002c0d34202/
Nota: è possibile ascoltarlo da oggi per un mese salvo scaricarlo e salvarlo sul proprio P.C.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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giovedì, 28 maggio 2009
San Giacomo
Aggiornamento e informativa sulla riqualificazione urbana
Incontro della Giunta Comunale di Laives con la popolazione di San Giacomo
In previsione dell’incontro con il Sindaco del comune di Laives, il comitato civico per la riqualificazione della frazione di S.Giacomo si è riunito lunedì 25 maggio per discutere e concordare una linea comune sulle richieste da sottoporre all’amministrazione comunale.
Punto fondamentale e prioritario per gli abitanti di San Giacomo è sicuramente risultato il tema della riqualificazione urbana in senso aperto, ovvero un mix caratterizzato da numerosi interventi finalizzati a trasformare l'attuale frazione in un paese con caratteristica “RESIDENZIALE”.
Tale percorso progettuale, tra l'altro ribadito in varie occasioni, deve tenere in considerazione quella parte di territorio del paese più sensibile (scuole, asili, palestra, teatro, chiesa, centro commerciale, cimiteri ) e maggiormente abitata (centro) , dove risulta sottoposta alle maggiori sollecitazioni: Traffico, inquinamento, pericoli, mancanza di sicurezza, scarsità di verde pubblico, assenza di ciclabile e pedonabile.
Il verde pubblico previsto (5000 m2 ma latente da molti anni) per essere al servizio degli abitanti dovrà essere realizzato rapidamente (il Comune utilizzerà lo strumento dell’urbanistica concordata, ci è stato detto) in prossimità del paese, ma comunque non a contatto diretto con la statale per gli ovvi motivi di traffico e inquinamento.
La ciclabile, discussa in più occasioni nei diversi lotti, rappresenta per la comunità la speranza del primo vero segnale di cambiamento. La possibilità di un suo attraversamento con un sottopasso anche verso la zona industriale dovrebbe essere disussa e progettata con Provincia e Comune di Bolzano quanto prima. La comunicazione di un suo ennesimo slittamento di inizio lavori del 1° lotto, dopo le molte promesse fatte, porterebbe senz'altro a sfiduciare in modo assoluto la Giunta Comunale di Laives.
Terzo binario e stazioni di fermata ferroviaria, per l'interesse comune dichiarato in diverse circostanze, richiedono quantomeno un tavolo di confronto fra tutte le amministrazioni comunali: quella di Bolzano e tutte quelle della Bassa Atesina. Perchè ancora non è stato fatto?
Altro argomento discusso, non meno importante, è stato quello della realizzazione della pedemontana, un sentiero che dovrebbe collegare Pineta di Laives con Castel Flavon passando ovviamente per la frazione di S.Giacomo.
I cittadini amanti della montagna sapranno sicuramente che questo collegamento permetterà di raggiungere facilmente sia il Virgolo utilizzando la passeggiata realizzata recentemente, sia il Seit attraverso la “ Seitner Wande” un pittoresco e spettacolare passaggio costruito a ridosso delle pendici porfiriche che conduce dapprima ad una piccola cappella e successivamente al Gasthof Fritsch.
Tra gli obiettivi del comitato come già specificato vi è la riqualificazione del territorio e la valorizzazione di quelle strutture, edifici, cappelle, sentieri, monumenti naturali che sono elemento irrinunciabile del paesaggio e della storia del nostro territorio.
La cura del paesaggio significa in due parole la cura di noi stessi e questo a quanto sembra pochi ancora lo capiscono. A nostro parere dovrebbe costituire l’obiettivo principale se non unico di tutte le amministrazioni da quella comunale fino a quella statale.
Orbene tra le tante richieste la realizzazione di questo” benedetto sentiero” dall’ultimo incontro del sindaco avvenuto a metà marzo, sembrava cosa fatta. Nessun costo per l’amministrazione dato che la realizzazione sarebbe stata a cura della forestale.
In autunno sempre a sentire sindaco e assessori avremmo potuto percorrere questo agognato sentiero, i lavori sarebbero iniziati da subito.
L’articolo apparso sul giornale A.A il 13 maggio lascia non poco perplessi; si parla di un incontro con il dott. Schopf per capire se è più importante realizzare la pedemontana verso Pineta o verso Castel Flavon. E’ una nota stonata, una nota di chi vuol prender tempo perché non vuol affrontare il nocciolo della questione.
Questo nocciolo è la proprietà privata dell’architetto Mottironi che chiude il passaggio del vecchio sentiero verso Nord verso Castel Flavon. Un cancello, la cui realizzazione frutto dell’incompetenza, superficialità e miopia diciamolo per correttezza delle precedenti amministrazioni, sbarra la via al viandante.
Informiamo i lettori di questo articolo che esiste una cospicua documentazione in base alla quale deve essere garantito il passaggio degli abitanti da e verso il Seit, diritto questo concordato con la chiesa. Si trattava ma si tratta ancora fino a prova contraria del “Kirchsteig” il sentiero che permette ai fedeli di raggiungere la chiesetta di San Giacomo.
Dunque ora questo passaggio è bloccato da un cancello e non è piacevole ne suonare un campanello da parte del viandante ne presumo dover aprire lo stesso da parte del proprietario.
Che si decidano dunque, questi benedetti amministratori o in basso o in alto rispetto a questa proprietà, deve essere realizzato questo sentiero libero da vincoli e cancelli.
In alternativa se proprio lo vogliono lo costruiscano al di sotto visto l’attuale fiorire di tunnel e trafori!
Per ora, la realizzazione del “realizzabile” è a quanto pare aldilà da venire
Noi ci aspettiamo i fatti.
Appuntamento con il Sindaco e la Giunta per mercoledì 3 Giugno
ore 20.00 presso il Teatro di San Giacomo ….. agguerriti!
Comitato di Riqualificazione Urbana di San Giacomo
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giovedì, 16 aprile 2009
«Le difficoltà colpiscono molti negozi in frazione»
Parla Elda Paolazzi
LAIVES. Botta e risposta tra il comitato per la vivibilità di San Giacomo e la fiduciaria dei commercianti, Elda Paolazzi, in merito alle misure da adottare a San Giacomo per ridurre il traffico di transito. «I disagi che l’ordinanza di chiusura causerebbero, non riguardano solo quei pochi negozianti che aprono alle 5 del mattino - dice Elda Paolazzi - ma anche chi deve caricare e scaricare merce di mattina presto come Poli, Schlecker, Baby Boom, Turbocar, Eurodiesel, latteria ecc. Per i dipendenti non residenti a San Giacomo significherebbe dover percorrere 7 chilometri in più per recarsi al lavoro. Non creano inquinamento?».
Secondo la fiduciaria «a noi commercianti l’apertura della galleria della variante ha già creato non poche difficoltà e, visti gli odierni tempi di crisi riteniamo inutile incrementare i negozi e ridurre eccessivamente il passaggio con restrizioni derivanti dalle vostre future soluzioni di viabilità. Inoltre la nostra mancata presenza alla riunione pubblica recente è giustificata dal fatto che avevamo già incontrato l’assessore Ceschini e il vicesindaco Forti a Pineta. Vogliamo comunque invitare il comitato alla prossima riunione per risolvere i delicati problemi dei commercianti di San Giacomo». (b.c.)
Alto Adige 16-04-09
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mercoledì, 15 aprile 2009
Buche a San Giacomo sulla ex SS12
Le buche nelle strade sono la croce di automobilisti e passanti, ma anche degli amministratori alla perenne ricerca di fondi e finanziamenti per asfaltare le strade ed evitare contenziosi legali.
Percorro ogni giorno per andare a lavoro una strada diretta alla zona industriale della città di Bolzano.
Questa strada è piena di buche non segnalate che alle volte raggiungono profondita ragguardevoli.
Oggi pensavo che se per errore dovessi beccare una di quelle buche la mia motoretta di certo indenne non ne uscirebbe!!
in questi casi chi paga i danni?
avete mai avuto esperienze in questo senso?
Perche non tapparle provvisoriamente o per lo meno segnalarle?
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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mercoledì, 15 aprile 2009
40 preso per 100 Chilometri all'ora
Anche gli abitanti di San Giacomo Nord (comune di Bolzano) sono stanchi delle velocità intraprese dai numerosi veicoli e si sono espressi esponendo un cartello sul cancello del cimitero di San Giacomo. La scritta recita “Per i vigili e Politici dove siete. Il limite è 40 non CENTO all'ora”
Un cartello certamente provocatorio se si considera la sua ubicazione, ma certamente di grande effetto per non dire quasi di disperazione. Da anni si parla sul come ridurre il trafficoe e la velocità eccessiva constatata già dall'amministrazione di Laives – quella di Bolzano nicchia come sempre- mentre le grandi discussioni non approdano a nulla anzi riportano alle enormi difficoltà nel gestire il territorio diviso nei due comuni. L'impressione è che nonostante la grande pericolosità nella zona dell'incrocio fra la SS12 e la via Einstein con incidenti molto gravi non si trovi una politica comune che preveda soluzioni di sorta. Moltissime indicazioni sono state date, ma tutto continua a rimanere in silenzio fino a raggiungere quale numero di vittime?
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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mercoledì, 15 aprile 2009
«Opportuno un tunnel per ciclisti e pedoni»
Viabilità nella frazione
LAIVES. Oggi la giunta comunale deciderà se introdurre o meno l’ordinanza per limitare il traffico - da sud verso nord - attraverso San Giacomo in una fascia oraria mattutina. Intanto, in merito alla viabilità nella frazione, indicazioni sono scaturite dal recente incontro tra il presidente Luis Durnwalder con il generale Alberto Primicerj, nuovo comandante delle truppe alpine. Fra i numerosi temi hanno discusso anche dei lavori nella zona dell’aeroporto a Bolzano sud che prevedono un ampiamento del parcheggio e un adeguamento dei servizi.
Alto Adige 15-04-09
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sabato, 11 aprile 2009
Riflessioni e chiarimenti sulla riqualificazione urbana di
San Giacomo
Le aspre prese di posizione manifestate in questi giorni sul giornale a seguito della volontà espressa dal Comune di Laives di voler introdurre un divieto di transito sulla statale 12 dalla periferia sud di San Giacomo ogni mattina dalle 7.15 alle 8.30 necessita alcune riflessioni e chiarimenti.
La fiduciaria dei commercianti Elda Paolazzi nell'articolo sostiene che i comitati chiedono continuamente la chiusura della strada, tale dichiarazione sembra piuttosto scorretta perchè l'eventuale applicazione di tale provvedimento riguarda un periodo piuttosto breve e per lo più riguarda pendolari che viaggiano con velocità piuttosto alta per raggiungere il proprio posto di lavoro in direzione Bolzano.
Nell'articolo sembrerebbe che tutti i commercianti di San Giacomo protestino a furor di popolo, poi se lo si legge meglio, si scopre che i maggiori coinvolti sono numericamente pochi poiché a quell'ora la maggior parte degli esercizi sono ancora chiusi: questo è emerso anche nell'assemblea pubblica sulla riqualificazione urbana dove alcuni commercianti hanno preso la parola.
Il comitato non ha mai suggerito il provvedimento (è semplicemente emerso in assemblea come uno di molti interventi suggeriti dagli abitanti) utile per ridurre il traffico, l'inquinamento e dare più sicurezza all'intera frazione. Va ricordato che al riguardo è stato chiesto anche la riduzione della velocità a 30 Km., la posa in opera di cunette artificiali sulla sede stradale e non ultima la telecamera per il controllo della velocità.
Perchè la gente si è riunita per affontare la riqualificazione urbana nel senso più ampio?Semplicemente perchè i ritardi sono stati notevoli e le promesse sono rimaste tali per moltissimo tempo; c'era e c'è la necessità da parte della popolazione di sapere di più, di conoscere i progetti in cantiere, di vedere come migliorare la futura vivibilità in un territorio da molti anni rimasto, purtroppo, al margine.
Per quanto riguarda la zona Vurza e il potenziale traffico da essa provocata dalle nuove aziende insediate o che si insedieranno, va fatto notare che l'argomento è stato trattato da lungo tempo offrendo anche le possibili soluzioni: Lavoro e ambiente devono convivere, ma con sensibilità.
Vorremmo che ci sia maggiore tolleranza nell'affrontare temi così delicati, ma, soprattutto, che la partecipazione sia costruttiva, dove anche gli esercizi commerciali o altre categorie (le più coinvolte) possano esprimere loro idee e possibili soluzioni come espresso nella stessa assemblea .
E' necessario ricordare che i numerosi suggerimenti emersi dai partecipanti, in quella occasione, servivano per migliorare la società di San giacomo con la piena partecipazione dell'amministrazione comunale.
Dobbiamo ricordare che la nostra comunità è un paese che è cresciuto enormemente anche sotto il profilo numerico, basti ricordare: il Garden Village, la cooperativa immediatamente alle spalle e non ultimo il gruppo edilizio appena terminato e di prossima consegna.
San Giacomo è una frazione “credibile” che sa dare ancora prospettive future anche nel commercio: attività nuove provengono da Bolzano e da Pineta nonostante la grave situazione economica mondiale.
Le prospettive, nonostante i tempi, possono essere considerate sufficientemente positive.
Le consolidate famiglie, ma, sopratutto le nuove e più probabili giovani famiglie che hanno cercato dimora nel nostro territorio sono da considerare la più grande risorsa per San Giacomo.
Perchè allora non affrontare con loro questa nuova sfida e affrontare insieme quello che in sintesi voleva essere il contenuto dell'assemblea pubblica tenutasi il 25 aprile scorso “Riqualificazione urbana per il miglior futuro di San Giacomo?".
Invitiamo Lei signora fiduciaria dei commercianti Elda Paolazzi e naturalmente anche tutti i rappresentanti delle numerose categorie economiche, ma anche politiche, a partecipare a questo importante progetto.
Comitato Riqualificazione Urbana di San Giacomo
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mercoledì, 08 aprile 2009
Curiosità stradale a San Giacomo
Scendendo da Nord verso il centro di San Giacomo sulla vecchia SS12 si può trovare una cartellonistica piuttosto curiosa (lavori in corso, strettoia, 20 km. all'ora) riferita ai lavori che si stanno effettuando sulla sinistra dietro la macchina;
peccato che ci si dimentichi dell'asfalto piuttosto malridotto e notevolmente pericoloso (segnalato da tempo all'amministrazione di Laives)
le cui buche non hanno impedito di tracciare di fresco le striscie bianche.
Un encomio alla ditta che è riuscita a disegnare le righe in maniera diritta, quasi perfetta.
Di solito, dicevano i nonni del paese, prima si rattoppano le buche della strada e poi si colora ...
vai a sapere ora come gira il mondo
CAP San Giacomo
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martedì, 07 aprile 2009
Il sentiero è franato «Troppa incuranza degli enti pubblici»
Il Centro Attenzione critica Comune Provincia e Curia
LAIVES. Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo prende posizione in merito alle condizioni del camminamento nei pressi della chiesa simbolo della frazione e sollecita, nel contempo, interventi di restauro non risparmiando critiche al Comune, alla Provincia e anche alla Curia «visto che il sentiero è comunque una testimonianza storica che merita più considerazione».
A San Giacomo la strada statale si snoda ai piedi di imponenti pareti porfiriche che, fra il rione bolzanino di Aslago e la frazione di Laives, vanno a cadere su una prominenza a forma di terrazzo dove, all’estremo sud, c’è la chiesa. All’altezza del cimitero militare, oltrepassati alcuni condomini, parte una stradina interna che s’interrompe proprio all’inizio della stessa chiusa da reti, orti e altro che impedisce di raggiungerla. Questa mulattiera, costruita con muri a secco, sale gradatamente con pendenze minime portandosi su un primo pianoro (ora campagna di Mottironi) la cui altura ha rappresentato un amato punto panoramico dal quale sarebbe possibile ammirare una gran parte della valle. Proseguendo verso l’alto a sinistra si può raggiungere il pianoro superiore denominato Stallner Bühel; poi, procedendo nel bosco, si può giungere al crocevia che collega il Seit, Castel Flavon e il Virgolo. Nella campagna di Mottironi si racconta che era presente anche un sentiero diretto verso sud sovrastante l’abitato di San Giacomo e che portava direttamente all’importante chiesa di San Giacomo. Secondo il Centro Attenzione Permanente - che in merito ha diffuso una nota - la mulattiera da qualche mese è franata pazialmente. «Come Centro Attenzione Permanente ci domandiamo se questi sentieri così significativi per la nostra storia - e quello della chiesa di San Giacomo lo è perchè rappresentava un percorso importante per i pellegrini ed i viandanti che provenivano da Ora - possano essere lasciati in così forte stato di abbandono e trascuratezza. Ci interroghiamo perchè non vengano valorizzati quantomeno come i Waalwege che, giustamente, sono considerati «Veri monumenti all’operosità contadina» come recita la pubblicità turistica. Ci stupiamo per un così scarso interessamento da parte dei proprietari dei terreni, dei Comuni che dovrebbero essere i “guardiani” di tali opere, della Provincia che dovrebbe sostenere beni storici di così grande rilievo ed anche della Curia che in altri luoghi valorizza i propri patrimoni artistici con il pellegrinaggio e la cultura».
Alto Adige 07-04-09
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lunedì, 06 aprile 2009
Documentiamo fotograficamente i luoghi della futura ciclabile di San Giacomo
Dalla chiesetta di San Giacomo vediamo la via Thaler congiungersi alla SS12
L'incrocio visto sempre dall'alto dove sorgerà la rotonda prevista nel progetto
Lo stesso incrocio visto dalla SS12
La ciclabile percorrerà il lato sinistro della statale, la parte opposta dei ciclisti che vedete in foto
Proseguirà sempre sulla sinistra per arrivare
all'incrocio a sinistra con via Pascoli fino a giungere
all'incrocio con la stradina consorziale a destra che porta alla nuova zona industriale Wurza
Questo era quanto presentato dall'amministrazione comunale nel passato. Ci attendiamo l'inizio lavori e verificheremo gli stati di avanzamento
Centro Attenzione Permanente di SAn Giacomo
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domenica, 05 aprile 2009
Kierchsteig (“antico” passaggio a piedi, sentiero dei pellegrini o dei viandanti) San Giacomo Laives
Chi, attraversando il ponte Loreto sul fiume Isarco, lascia Bolzano in direzione sud, raggiunge dapprima Oltrisarco («Oberau»*) e poi, oltrepassato il nuovo cimitero cittadino, arriva a San Giacomo. Subito dopo il camposanto di questa località, nei pressi dell'albergo Putz, ha inizio il territorio del Comune di Laives, al quale appartiene la suddetta frazione. Qui la strada statale si snoda ai piedi di imponenti pareti porfiriche, che fra il rione bolzanino di Aslago e San Giacomo vanno a cadere su una prominenza a forma di terrazzo. All'estremo sud di detto rialzo si erge la chiesa di San Giacomo.
All’altezza del cimitero militare, oltrepassati alcuni condomini, parte una stradina interna che s’interrompe proprio all’inizio della stessa chiusa da reti, orti e altro che impedisce di raggiungerla.
Questa mulattiera ben costruita con muri a secco sale gradatamente con pendenze minime
portandosi su un primo pianoro (ora capagna di Mottironi) la cui altura ha rappresentato un amato punto panoramico dal quale è stato o sarebbe possibile ammirare una gran parte della valle.
Proseguendo verso l'alto a sinistra si può raggiungere il pianoro superiore denominato Stallner Bühel e poi procedendo nel bosco si può giungere al crocevia che collega sia il Seit, Castel Flavon e il Virgolo.
Nella campagna di Mottironi, si racconta che era presente anche un sentiero diretto verso sud sovrastante l'abitato di San Giacomo e che portava direttamente all'importante chiesa di San Giacomo.
Abbiamo potuto notare che la mulattiera da qualche mese, così sostengono gli abitanti delle case vicine, è franata pazialmente come si può vedere dalle immagini che presentiamo.
Come Centro Attenzione Permanente ci domandiamo se questi sentieri Kierchsteig così significativi della nostra storia - e quello della chiesa di San Giacomo lo è perchè rappresentava un percorso importante per i pellegrini e i viandanti che provenivano da Ora, attraversavano Bronzolo, Laives e Pineta, costeggiavano il fianco del monte all'altezza del dosso, per proseguire poi in direzione di Aslago, del fiume Isarco e giungere a Bolzano – possano essere lasciati in così forte stato di abbandono e trascuratezza.
Ci interroghiamo perchè non vengano valorizzati quantomeno pari ai Waalwege (sentieri che fiancheggiano i corsi d'acqua) dove questi canali d'acqua chiamati "Waal" sono considerati “Veri monumenti all'operosità contadina” così almeno recita la pubblicità turistica in Alto Adige.
Ci stupiamo per un così scarso interessamento da parte dei proprietri dei terreni, dai Comuni che dovrebbero essere i “guardiani” di tali opere, dalla Provincia che dovrebbe sostenere beni storici di così grande rilievo e non ultima dalla Curia che in altri luoghi valorizza i propri patrimoni artistici anche attraverso l'escursionismo, il pellegrinaggio e la cultura.
Trovarsi in cammino, essere su un sentiero è un avvenimento profondamente esistenziale.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
* Il termine Au(e), intraducibile letteralmente in italiano, designa in lingua tedesca, di norma, una vasta distesa di terreno per lo più acquitrinoso in prossimità di fiumi, laghi ecc. (cfr ad esempio: Schórgau, Kaiserau, Lindau, Mainau, Reichenau...)
OoO
Sfizio : http://www.jakobsweg-tirol.net/
Il sentiero di San Giacomo? Ma è in Spagna, non nel Tirolo! Ma dov’è che inizia il sentiero di San Giacomo?
È attraverso questo sentiero che si recò in pellegrinaggio l’Apostolo Giacomo?
E per quale motivo dovrei percorrerlo io?
È attraverso questo sentiero che si recò in pellegrinaggio l’Apostolo Giacomo?
E per quale motivo dovrei percorrerlo io?
Questo sito web è stato realizzato per Voi, care visitatrici e cari visitatori.
Il suo scopo è quello di fornire informazioni sull’origine e la storia del sentiero di San Giacomo e sulla sua importanza per lo sviluppo dell’Europa.
Il sito Vi illustrerà nei dettagli i tratti del sentiero di San Giacomo che attraversano la regione tirolese. Nel corso dei circa mille anni di storia del pellegrinaggio a Santiago de Compostela, i pellegrini hanno lasciato molte tracce anche nel Tirolo: l’incessante flusso è testimoniato da attestazioni in pietra, opere d’arte, documenti scritti, patrocini, stemmi e toponimi. La storia del sentiero di San Giacomo è anche la storia del Tirolo.
L’intento di questo sito è di infondervi il coraggio di assecondare il desiderio di evadere e di viaggiare che è racchiuso in ciascuno di noi, di mettersi il sacco in spalla e gli scarponi ai piedi e fare il primo passo.
Venite a conoscere il Tirolo, se non l’avete mai visto! Mettetevi in marcia!
Ultreia! (Oltre, sempre oltre! Questo era il grido di incitamento dei pellegrini sulla via per Santiago.)
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giovedì, 02 aprile 2009
Il comitato: «Abitanti interessati. Le promesse vanno mantenute»
SAN GIACOMO LAIVES. Il comitato di riqualificazione urbana si dichiara soddisfatto nel notare un forte interesse della popolazione di San Giacomo ai diversi problemi persistenti nella frazione. In riferimento alla recente pubblica assemblea, il comitato in una nota ricorda che «Gli argomenti trattati sono stati diversi e già conosciuti: il ritardo dei lavori di riqualificazione urbana in senso più ampio ovvero pista ciclabile 1º lotto non ancora iniziato, 2º lotto non ancora completamente progettato e privo di copertura economica; la piazzetta prevista in centro munita di verde pubblico, il verde pubblico promesso in prossimità delle nuove cooperative (dietro il Garden Village); la futura cubatura ex Amonn; il persistente traffico anomalo sulla ex statale 12; la scarsa collaborazione con il Comune di Bolzano nell’affrontare il tratto “pedociclabile”, particolarmente pericoloso, nei pressi del sottopasso per la zona industriale; viabilità e mobilità non prive dei numerosi pericoli; la carente situazione sentieri e passeggiate e tanti altri argomenti. Il dibattito - continua la nota - ha permesso di ottenere, per la prima volta, numerosi chiarimenti da parte dell’amministrazione comunale. Il comitato accoglie favorevolmente le assicurazioni fatte dai rappresentanti della giunta di Laives ed in particolar modo l’apertura al dialogo con i cittadini, cosciente, comunque che promesse analoghe si sono succedute numerose nel recente passato con i risultati che la cittadinaza, tutta, ormai conosce. Il Comitato intende farsi portavoce delle proposte nate e suggerite durante il dibattito, essere presente sul territorio per mantenere il dialogo con la polazione, raccogliere informazioni utili da presentare alla prossima assemblea prevista nel mese di maggio. Il piacere di vivere in modo nuovo San Giacomo, grazie a uno sviluppo urbanistico che non dimentica le politiche sociali di qualità, “ filosofia del “buon vivere”, unito a una percezione originale dell’ambiente urbano, possono trasformare l’intera Frazione in un territorio più vivo e vivibile», conclude il comitato.
Alto Adige 02-04-09
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domenica, 29 marzo 2009
SAn Giacomo - Maso della Pieve
«Quale futuro per la frazione: zona di transito o zona residenziale?»Il Comitato di Riqualificazione Urbana si dichiara soddisfatto nel notare un forte interesse della popolazione di San Giacomo ai diversi problemi persistenti nella frazione e sollevati nella discussione pubblica.
Numerosi i partecipanti, molti in piedi e di questo ci scusiamo come organizzatori, ma in San Giacomo non vi sono disponibili altre sale salvo la nuova e ampia struttura scolastica del nuovo teatro che terremo in considerazione per le prossime occasioni. Gli argomenti trattati sono stati i più diversi e per lo più tutti conosciuti:
Il ritardo dei lavori di riqualificazione urbana in senso più ampio ovvero pista ciclabile 1° lotto non ancora iniziato, 2° lotto non ancora completamente progettatto e privo di copertura economica; la piazzetta prevista in centro munita di verde pubblico, il verde pubblico promesso in prossimità delle nuove cooperative (dietro il Garden Village); la futura cubatura ex Amonn; il persistente traffico anomalo sulla ex Statale 12; la scarsa collaborazione con il comune di Bolzano nell'affrontare il tratto “pedociclabile” , particolarmente pericoloso, nei pressi del sottopasso per la zona industriale; viabilità e mobilità non prive dei numerosi pericoli; la carente situazione sentieri e passeggiate e tanti ltri argomenti non privi di interessi.
Il dibattito aperto e sottolineato dalla partecipazione attiva dei presenti ha permesso di ottenere, per la prima volta, numerosi chiarimenti da parte dell'amministrazione comunale dipanando così le informazioni, spesso contradditorie, che apparivano sui giornali alla popolazione di San Giacomo.
Il Comitato accoglie favorevolmente le assicurazioni fatte dai rappresentanti della giunta di Laives ed in particolar modo l'apertura al dialogo con i cittadini, cosciente, comunque che promesse analoghe si sono succedute numerose nel recente passato con i risultati che la cittadinaza, tutta, ormai conosce.
Il Comitato intende farsi portavoce delle proposte nate e suggerite durante il dibattito, essere presente sul territorio per mantenere il dialogo con la polazione, raccogliere informazioni utili da presentare alla prossima assemblea prevista nel mese di maggio in cui si potrà verificare quanto concrete siano state le assicurazioni promesse dalla Giunta.
Il piacere di vivere in modo nuovo San Giacomo, grazie a uno sviluppo urbanistico che non dimentica le politiche sociali di qualità , “ filosofia del buon vivere”, unito a una percezione originale dell’ambiente urbano, possono trasformare l'intera Frazione in un territorio più vivo e vivibile restituendo, tra l'altro, le condizioni adatte per lo sviluppo di quella coesione sociale ed economica che nelle aree più degradate o ai margini delle città facilmente non si trova o si perde.
"Filosofia del buon vivere"
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domenica, 29 marzo 2009
Mercoledì 25 marzo si ètenuto un pubblico dibattito.
Critiche costruttive alla Provincia e al Comune di Laives e di Bolzano
Critiche costruttive alla Provincia e al Comune di Laives e di Bolzano
LAIVES. «Quale futuro per la frazione: zona di transito o zona residenziale?»: è stato il tema del dibattito pubblico con la presenza del sindaco Polonioli e diversi assessori sulla riqualificazione urbana e la pista ciclabile di San Giacomo. Numerosi e particolarmente attivi i partecipanti come si può notare dalle foto:
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venerdì, 13 marzo 2009
«Un centro per ogni rione e più proposte culturali»
Le proposte del Centro di attenzione di S. Giacomo
LAIVES. «Dare un’identità alle diverse realtà territoriali» della città «dotandole di un “centro”, di un luogo del quartiere che possa essere punto di riferimento della zona per posizione e per dotazione di servizi»: è una delle richieste avanzate dal Centro di attenzione permanente di San Giacomo per risolvere uno dei problemi più scottanti della città, il fatto cioè che «Laives è contraddistinta da un insieme di unità urbane diverse tra loro: si va da alcuni rioni ben strutturati e serviti a zone rurali in espansione che diventano sempre più vicine alla città e che vanno dotate di servizi e di una maggiore vivibilità».Tra le altre proposte del Centro c’è quella di «migliorare il rapporto tra i cittadini e l’amministrazione comunale attraverso l’informazione, la trasparenza ed il coinvolgimento delle persone alle scelte amministrative, con l’impegno di stabilire da subito le priorità con i cittadini e proporre dei percorsi di progettazione partecipata» e di «dare vitalità ai quartieri attraverso una proposta culturale, ricreativa e sportiva capillare attraverso il sostegno alle associazioni, alle diverse categorie (commercianti, agricoltori, albergatori ed altre) e ai comitati di zona».
Non solo: «Migliorare il rapporto tra cittadini e amministrazione comunale - conclude il Centro - significa migliorare la vivibilità di una città e coinvolgere i cittadini nelle scelte e nei progetti per il territorio. In futuro dovranno essere affrontati con decisione questioni molto difficili su cui occorre proseguire impegno. Ci aspettiamo delle assemblee pubbliche in ogni località».
Alto Adige 13-03-09
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domenica, 21 dicembre 2008
Prospettive del teatro di San Giacomo – contributo 4
Quale programmazione?
Stabilire chi fa la programmazione delle possibili attività nella nuova struttura di San Giacomo è forse il tema più delicato da affrontare e misurare. Sicuramente ogni associazione o gruppo, ma anche il singolo individuo operante sul territorio ha una propria idea nell'affrontare tale importante esercizio: ciascuno orientato prevalentemente alla propria materia di produzione e di conoscenza. Tutto questo è corretto, ma non sufficiente, perchè è necessario un orientamento ben preciso, potremmo definirlo indirizzo programmatico dell'Assessorato alla Cultura e più ancora dell'intera Amministrazione Comunale che deve conoscere e mantenere costanti rapporti con la popolazione e i numerosi organismi territoriali (scuole, asili, centri sociali, org. Turistiche, commerciali, associazioni e così via). L'Amministrazione comunale deve stabilire di stanziare nel proprio bilancio annuale una somma volta a perseguire gli obiettivi indicati e se intende avvalersi anche di partecipazioni private e di sponsor finanziari nel rispetto delle finalità della vita culturale della sala.
E' necessario che l'amministrazione si esprima quanto prima, che dica quanto vuole impegnarsi e verso quali filoni di attività e con quali proposte intenda iniziare. I cittadini hanno diritto di sapere e di partecipare democraticamente ad una così grande e nuovo progetto.
Un aspetto certamente da non trascurare e che offre legami stretti fra i diversi enti, associazioni, istituzioni nel loro operare, può essere l'istituzione di un Comitato di Programmazione che potrebbe svolgere funzioni significative quali:
a) esaminate le proposte delle attività culturali da realizzre all'interno della struttura e stendere un programma annuale degli impegni dei Centro/i Polivalenti in armonia con gli indirizzi dell’Amministrazione Comunale ;
b) Promuovere incontri con le Istituzioni e con le formazioni culturali e sociali per attivare collaborazioni e la promozione delle iniziative/ eventi all’interno;
c) vagliare le richieste di utilizzo del/i Centri Polivalenti per le attività da svolgersi negli stessi ed esprimere parere relativamente alla conformità della struttura ed alle finalità sociali e culturali dell’iniziativa stessa;
d) vigilare sulla rispondenza tra le attività programmate e quelle realizzate;
e) presentare all’Amministrazione Comunale, entro una certa data (inizio anno successivo) , una sintetica relazione sulle attività svolte presso il/i Centri Polivalenti.
Altre figure importanti potrebbero migliorare i numerosi aspetti della vita culturale nel territorio di Laives;
Potremmo ipotizzare un Responsabile dell'Ufficio Cultura che:
a) studia in collaborazione con il Responsabile Organizzativo il programma di ogni singola manifestazione per l’individuazione dei provvedimenti amministrativi necessari o opportuni per la buona riuscita della manifestazione stessa;
b) predispone le direttive, le proposte di deliberazione e determinazioni necessarie per la esecuzione del programma delle manifestazioni approvato dal Comitato di Programmazione.
- appronta la documentazione necessaria per l’inoltro delle richieste di contributo previste dalle norme europee, statali, regionali, da provvedimenti della Provincia o da quelli comunali.
Il cui Responsabile Organizzativo potrebbe ccuparsi di:
a) gestione dell’agenda delle iniziative che si svolgono nella struttura e della stesura semestrale o annuale del palinsesto delle manifestazioni da sottoporre all’approvazione del Comitato di Programmazione;
b) organizzazione di ogni singola manifestazione predisponendo e attuando il programma fino alla chiusura della manifestazione stessa
c) cura delle relazioni con il mondo artistico, culturale e con altri soggetti preposti coinvolti nelle manifestazioni o negli eventi programmati sul territorio dal Comitato di Programmazione;
d) convocazione degli incontri del Comitato di Programmazione con una frequenza minima, ad esempio, bimestrale.
Il Responsabile Organizzativo potrebbe essere “legato” all’Amministrazione da un rapporto di collaborazione professionale o a progetto, ma forse anche a coincidere con il Responsabile del Comitato di Programmazione.
Molte ipotesi sono valide e certamente la nostra non è più valida delle altre; il nostro piccolo contributo vuole solo:
1. offrire momenti di riflessione su temi legati all’universo delle persone: giovani e meno giovani;
2. favorire l’approfondimento ed il coinvolgimento personale per la ralizzazione di nuove e originali esperienze;
3. far attivare la popolazione in prima persona in attività sociali, culturali, ricreative e di incontro e condivisione;
4. creare quei presupposti necessari ad accogliere gli eventuali disagi sul territorio del singolo e dei gruppi, al fine di trovare percorsi idonei di elaborazione positiva e di risposta socio-culturale;
5. consolidare il ruolo del Centro Polivalente di San Giacomo come punto di riferimento per una serie di politiche e di progetti relativi ai giovani e alle famiglie, per la realizzazione di efficaci interventi nel campo della prevenzione, proponendo anche un’azione coordinata tra istanze educative, sociali, culturali, scolastiche, sportive e lavorative presenti sul territorio.
Questo secondo noi sono i temi da affrontare e da discutere con gli Assessorati alla Cultura e le amministrazioni di Laives e Bolzano. Tutti i politici hanno un ruolo estremamente importante in occasioni così straordinarie e riteniamo, pertanto, che la valorizzazione delle molte aspirazioni dei cittadini possano essere realizzate con la partecipazione aperta di tutti.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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sabato, 20 dicembre 2008
Subito« la gestione del nuovo teatro»
Centro Attenzione Permanente: bisogna coinvolgere gli abitanti |
«Importante sentire chi risiede a Oltrisarco e a Maso della Pieve» |
Alto Adige, 20 DICEMBRE 2008 |
LAIVES. Dal sopralluogo effettuato di recente da alcuni rappresentanti delle associazioni culturali e dal neo assessore alla cultura Loris Frazza nella struttura polivalente in zona scolastica a San Giacomo, si è finalmente saputo dal progettista architetto Giorgio Cattelan che lo spazio teatrale sarà pronto con molta probabilità verso la fine di gennaio 2009. In merito interviene, con una nota, il Centro Attenzione Permanente che più volte ha sollecitato la necessità di questa rilevante struttura.
Lorenzo Merlini, a nome del Centro Attenzione Permanente della frazione, evidenzia la soddisfazione per l’approssimarsi di tale completamento perchè siamo certi che dopo la lunga attesa, per certi versi snervante, si potrà finalmente prospettare una meritevole programmazione culturale. Il Centro Attenzione Permanente, che più volte ha sollecitato la necessità di questa rilevante struttura, intende porre all’attenzione alcuni problemi importanti. Costruire un’architettura teatrale senza affrontare il suo migliore utilizzo, la sua gestione tecnica o logistica e la sua programmazione all’interno di una rinnovata sfida di politica culturale territoriale, significa partire con il piede sbagliato. Ecco dunque la necessità da parte degli assessorati alla cultura di Bolzano e Laives, meglio, di entrambe le amministrazioni nella loro peculiarità, di riprendere con impegno, nuovi e numerosicontatti con la popolazione di San Giacomo, di Maso della Pieve e di Oltrisarco. Il nuovo teatro o centro polivalente è parte della scuola di San Giacomo, consorzio del comune di Laives e Bolzano. Potremmo pensare alla struttura come ad uno spazio per la cultura, per le idee e per le associazioni dove, nel corso del tempo, si crei un nuovo pubblico per la cultura di qualità, un punto di riferimento per tutta la comunità. Il lavoro da svolgere per dare credibilità a questo luogo importante di intrattenimento, aggregazione e promozione culturale è certamente faticoso e richiede rinnovate energie professionali, ma siamo consapevoli che saprà coniugare al massimo livello esigenze culturali e informative. Come realizzare quindi questo progetto? Sicuramente primariamente con l’aiuto di associazioni operanti sul territorio, ma anche con quelle di Bolzano, con iniziative che dovranno caratterizzare la sala: spettacoli per bambini, studenti e pensionati in orari accessibili; concerti; spettacoli di narrazione teatrale; mostre; performances multimediali e incontri a tema; altre sere invece potranno essere dedicate ad incontri del mondo del volontariato e del mondo sociale. Il teatro è veramente bello ed invidiabile; significativo, se tutti lo vedessero e potessero sentirlo proprio. È quindi necessario far capire quanto importante sia questa nuova struttura e sopratutto cosa ci si aspetta dalla stessa».
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giovedì, 18 dicembre 2008
Prospettive del teatro di San Giacomo – contributo 3
Quale gestione delle attività?
Riprendendo il discorso sulla gestione del teatro di San Giacomo che permette lo svolgimento di attività di carattere culturale, ricreativo e sociale a favore della popolazione, riteniamo che nell'opportunità di estendere l'uso di strutture e stimolare sinergie nella programmazione delle attività, che vi possono trovar luogo, sia necessario stabilire un regolamento che abbia come finalità
la razionalizzazione degli spazi e il coordinamento delle attività di programmazione condivise con gli stessi.
Per esempio si potrebbe prevedere:
1) Un punto di accesso per le informazioni e prenotazioni non solo per il singolo teatro, ma per tutte le strutture sul territorio:
Si dovrebbe occupare di coordinamento e verifica per garantire la migliore funzionalità; della tenuta e aggiornamento del calendario delle attività, delle iniziative e degli incontri di tutte le strutture; Dovrebbe dare concessione dell'utilizzo per le attività approvate dal comitato di programmazione (anche della singola struttura).
2) Norme univoche per l'utilizzo e la gestione degli spazi.
3) Un comitato per la programmazione annuale delle attività che verranno effettuate presso i centri o teatri.
L'amministrazione comunale p.es. potrebbe anche individuare per le strutture di propria competenza dei gestori capaci che abbiano funzioni precise quali :
Controllare gli orari di funzionamento, di apertura e chiusura delle strutture, nonchè le modalità per la consegna e riconsegna delle chiavi;
Vigilare sul corretto uso delle strutture delle attrezzature;
Proporre all’Amministrazione Comunale l’acquisto di materiali, attrezzature, e ogni altro intervento atto al miglioramento dei servizi;
Gestire la manutenzione ordinaria, la pulizia della struttura, il servizio bar;
Rraccoglie le istanze di terzi e concedere l’utilizzo delle strutture di cui è gestore per incontri e iniziative di carattere temporaneo, secondo le modalità stabilite;
Segnalare inadempienze, danni e altri fatti rilevanti, effettuati dai soggetti autorizzati all’uso delle strutture;
Presentare all’Amministrazione Comunale, entro una data (concordata) dell’anno successivo a quello cui si riferisce la gestione, sintetica relazione inerente l’andamento della gestione stessa.
Le strutture vanno utilizzate rispettando spazi e ambiente, mantenendo un comportamento corretto rispetto alle persone e alle cose.
Gli spazi sono utilizzati, in via prioritaria, per le attività temporanee e non, promosse dall’Amministrazione Comunale e per quelle approvate dal Comitato di Programmazione coordinate ad es. dal punto di accesso per le informazioni e prenotazioni.
Gli spazi ad uso collettivo, le sale e le diverse attrezzature possono essere dati in uso temporaneo (a particolari condizioni) ad associazioni, enti, gruppi, inclusi quelli politici, del territorio, e anche a singoli cittadini, per lo svolgimento di incontri ed attività compatibili con le strutture e con il programma delle iniziative dei centri o teatri, previa concessione ... e così via.
Ci fermiamo quì con questi brevi spunti che certamente rappresentano solo un semplice contributo, ma che vogliono essere una giusta provocazione ad un vero dibattito per una corretta gestione del Nuovo Teatro di San Giacomo. In prospettiva potrebbe rappresentare una forte analisi che ci aiuta ad affrontare più compiutamente l'idea di una nuova politica culturale che possa calarsi nelle diverse territorialità del Comune di Laives.
Invitiamo il nuovo assessore alla cultura Loris Frazza ad intraprendere tale iniziativa e, nella speranza che ciò avvenga in tempi brevi, invitiamo tutti gli interessati a sollecitare la discussione.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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mercoledì, 17 dicembre 2008
Prospettive del teatro di San Giacomo – contributo 2
Quale gestione?
Di recente sono apparse notizie sulla possibile gestione a terzi del teatro di San Giacomo ed eventuali altre strutture pubbliche del comune di Laives. Interpretando, riteniamo che si parli di gestioni puramente tecniche e logistiche e non certamente di programmazione culturale.
Come Centro Attenzione Permanente di San Giacomo nel dare un nostro contributo alla tematica in discussione, riteniamo che delle ormai numerose strutture presenti nel comune di Laives una volta analizzate nella loro complessità di conduzione possano anche essere date in gestione ad associazioni di promozione culturale o sociale; pensiamo infatti che i comuni possano stipulare convenzioni dirette con le associazioni (prioritariamente territoriali) che dimostrino un adeguato grado di capacità ad assolvere agli impegni derivanti dalle convenzioni stesse.
Le avanzate, costose e numerose tecnologie presenti nelle sale in questione, nonché le attrezzature per gli allestimenti e le molteplici attività di cura, di controllo e di esercizio richiedono personale sempre più specializzato e capace. Senza una loro presenza costante si rischia di degradare tali strumenti e di ridurre notevolmente lo sviluppo di programmazioni tendenti alle migliori qualità.
Associazioni o cooperative formate da giovani, potrebbero essere impiegate in professionalità nuove e appassionanti, necessarie non solo all'amministrazione di Laives, ma anche in tutto il territorio provinciale. Va ricordato che in un recente passato con la partecipazione di contributi europei fu possibile attivare corsi professionali strettamente vicini alle attività teatrali: Tecnici luci, macchinisti scenografi etc..
La ricerca della massima qualità nella conduzione di una sala polivalente o di un teatro o di una sala di esposizione, significa tutela preminente dei fruitori di servizi, garanzia di funzionalità della sala e migliore utilizzazione possibile se il tutto accompagnato con una buona programmazione.
Una sala efficiente e personale preparato saranno criteri importanti che non mirano solo a soddisfare ed assecondare, ma anche a sviluppare la domanda di cultura a livello locale.
In definitiva riteniamo che una gestione condotta in similmodo non solo possa aumentare lo sviluppo delle attività espressive, creative, teatrali e musicali presenti sul territorio, ma diventi momenti costanti di promozione culturale e di partecipazione sociale.
Invitiamo le amministrazioni di Laives e Bolzano di perseguire queste nuove vie, per altro attraenti, che permetteranno, innovative possibilità di lavoro a giovani e meno giovani. Tutto questo naturalmente in linea di principio perchè della sala di San Giacomo – prossima alla nascita - è necessario prima conoscere i costi effettivi, che sappiamo si possono quantificare solo dopo un anno di gestione. Crediamo estremamente corretto, che almeno la prima gestione venga effettuata dall'Amministrazione di Laives che tra l'altro dovrà impegnarsi a stabilire gli indirizzi della futura politica culturale sul territorio.
Sempre a disposizione per possibili approfondimenti
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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martedì, 16 dicembre 2008
Prospettive del teatro di San Giacomo - contributo1
Quale progetto?
A sopraluogo effettuato da alcuni rappresentanti delle associazioni culturali e dal neo assessore alla cultura Loris Frazza nella struttura polivalente in zona scolastica, si è finalmente saputo dal progettista architetto Giorgio Cattelan che lo spazio teatrale sarà pronto con molta probabilità verso la fine di gennaio 2009.
Cogliamo con molta attenzione e piacere l'approssimarsi di tale completamento perchè siamo certi che dopo la lunga attesa, per certi versi snervante, si potrà finalmente prospettare una meritevole programmazione culturale nel territorio circostante.
Come Centro Attenzione Permanente che più volte ha sollecitato la necessità di questa rilevante struttura, intende porre all'attenzione alcuni problemi importanti che caratterizzano la presenza di tale manufatto con alcuni contributi.
Costruire un'architettura tetarale senza affrontare il suo migliore utilizzo, la sua gestione tecnica o logistica e la sua programmazione all'interno di una rinnovata sfida di politica culturale territoriale, significa partire con il piede sbagliato. Ecco dunque la necessità da parte degli assessorati alla cultura di Bolzano e Laives, meglio, di entrambe le amministrazioni nella loro peculiarità, di riprendere con impegno, nuovi e numerosi contatti con la popolazione di San Giacomo, ma anche a quella di Maso della Pieve e non ultima di Oltrisarco. Vorremmo ricordare che il nuovo teatro o centro polivalente è parte della scuola di San Giacomo, consorzio del comune di Laives e Bolzano.
Potremmo pensare alla struttura come ad uno spazio per la cultura, per le idee e per le associazioni,
dove, nel corso del tempo si crei un nuovo pubblico per la cultura di qualità, un punto di riferimento per tutta la comunità. Il lavoro da svolgere per dare credibilità a questo luogo importante di intrattenimento, aggregazione e promozione culturale è certamente faticoso e richiede rinnovate energie professionali, ma siamo consapevoli che saprà coniugare al massimo livello esigenze culturali e informative.
Come realizzare quindi questo progetto? Sicuramente primariamente con l’aiuto di associazioni operanti sul territorio, ma anche con quelle della città di Bolzano con iniziative che dovranno caratterizzare la sala: spettacoli per bambini, studenti e pensionati in orari accessibili; concerti; spettacoli di narrazione teatrale; mostre; performances multimediali e incontri a tema; altre sere invece potranno essere dedicate ad incontri del mondo del volontariato o più apertamente nel mondo sociale.Il teatro è veramente bello ed ividiabile; significativo, se tutti lo vedessero e potessero sentirlo proprio.
Per una comunità che ha avuto molto poco e' necessario far capire quanto importante sia questa nuova struttura e sopratutto cosa ci si aspetta dalla stessa. E' necessario capire le esigenze, i desideri dei propri abitanti, discutere con loro e conoscerli meglio: questionari ed interviste possono essere utili.
Mettersi intorno ad un tavolo e studiare le strategie per il nostro futuro è sempre positivo.
Anche la nostra associazione può dare un buon contributo.
Centro di Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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lunedì, 19 maggio 2008
Prolungamento ciclabile di via Maso Hilber
Apprendiamo con estremo interesse la volontà del sindaco Polonioli a proporre e discutere in giunta comunale un prolungamento della breve ciclabile di via Maso Hilber ed i campi da tennis. Sicuramente rappresenta una percorrenza utile e sicura per raggiungere la via Manzoni e quindi la strada che percorre il perimetro dell'aeroporto.
Molte persone, già ora , passeggiano da San Giacomo finoal circolo di equitazione percorrendo parzialmente il marciapiede sulla statale 12 fino a via Manzoni. E' chiaro che un attraversamento all'interno della statale e fra i frutteti è sicuramente molto meglio.
L'unico problema sembra sia la parte economica per gli espropri.
Noi del Centro Attenzione Permanente siamo certamente favorevoli al progetto, ma dobbiamo capire se questa nuova prospettiva va ad inficiare quanto in questi anni ci è stato promesso: la ciclabile già progettata, già presentata alla popolazione, ci è stato detto anche finaziata, ovvero quel tratto di ciclabile sulla statale 12 che da Via Pascoli va fino a San Giacomo facente parte di quel progetto più completo che deve unire Laives a Bolzano.
Siamo preoccupati perchè questo progetto, se ancora valido, risulta essere in grande ritardo ed anche in questo caso si tratta ancora di espropri che dovrebbero essere stati conclusi da un pezzo, ma di inizio lavori ancora non si parla.
Siamo impensieriti perchè altri progetti di ciclabili nel comune di Laives sono costantemente motivi di discussione, progetti con percorsi mutilati che diventano impossibili nella loro realizzazione solo per mancanza di capacità collaborativa fra i comuni interessati dai tracciati.
E' penoso vedere amministrazioni attendere “la mano”, meglio, l'imposizione della Provincia, attendista pure lei in questo groviglio di veti.
Il timore di tutte queste incertezze crea solo tormenti e fastidi, e purtroppo ancora oggi non abbiamo capito se la ciclabile promessa avrà presto il suo avvio.
I quattrini, ci hanno sempre detto, “ci sono” e l'onorabilità verso i cittadini?
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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categoria:centro attenzione permanente, ciclabile pedonabile
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mercoledì, 14 maggio 2008
Aeroporto, che fare: di’ la tua su altoadige.it
Alto Adige, 13 MAGGIO 2008 |
Aeroporto, che fare: di’ la tua su altoadige.it
Aeroporto, pochi passeggeri e lontananza dagli scali maggiori, Bolzano è all’94º posto su 103 province. La Camera di commercio chiede l’allungamento della pista. Ma intanto Air Alps cancella due voli per Roma. Che fare? Dillo su altoadige.it
Ecco alcune opinioni trovate nel sito altoadige.it :
inviato dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
il 14 maggio 2008 alle 10:13
Ci piacerebbe tanto che alcuni giornalisti potessero ascoltare e garantire le molte informazioni di coloro che hanno partecipato alla mediazione aeroportuale. Gli oppositori all'ampliamento si sono preoccupati della salute degli abitanti, come molti farebbero se avessero un aeroporto a ridosso della propria casa. Vorremmo ricordare che in prossimità dell'aeroporto vi sono scuole materne, asili, scuole, e persone per bene che vogliono crescere e vivere nel territorio come la maggioranza dei cittadini. La qualità della vita si misura con vere importanti scelte.Molti dati sono stati raccolti nella mediazione, dati molto spesso trascurati dai giornalisti perchè esclusi dalla mediazione( alla faccia della trasparenza, della democrazia e della libertà di informazione), ma che possono, ancora oggi essere messi a disposizione per un possibile chiarimento utile a chi non sa o non vuole sapere. Mille caratteri sono pochi per tutto ciò. Un giornalista più sensibile potrà scrivere questa storia.
inviato da chris
il 14 maggio 2008 alle 07:05
L´aereoporto in se´mi lascia piuttosto indifferente, non mi disturba ma nemmeno mi serve. Ma come dice Stefano sono convinto che abbia tali limitazioni tecniche e di utenza, che mai potra´divenire economicamente interessante per alcuna compagnia. E quindi possiamo scordarci i voli low cost, ma tenerci al massimo i 4 voli per Roma foraggiati dalla provincia. E che i miei soldi vengano buttati cosi´ non mi sta affatto bene
inviato da Stefano
il 13 maggio 2008 alle 21:49
Allora...l'aviazione non è di certo un'argomento dove tutti,anche chi non sà niente del tema,si dovrebbe azzardare a trattare,in quanto è un'argomento molto ampio, difficile, e di vari aspetti,anche tecnici,che se non si conoscono,e meglio stare zitti. In questi anni ne ho sentite di tutti i colori,anche nelle varie riunioni contro l'aeroporto, dove invece di far chiarezza alla gente,se dicevano solo fesserie per far mettere la gente contro l'aeroporto. Ho sentito addirittura la gente avere paura dell'arrivo di un 737 o di aerei + grandi ancora(!!!),dopo l'ampliamento.Assurdo! ...
inviato da Alberto
il 13 maggio 2008 alle 21:03
soldi buttati,
a mio modesto parere non serve a niente l'aeroporto a Bolzano. No, mi correggo, serve solo ai nostri politici ed ai loro amici. Io conosco parecchie persone che prendono l'aereo, vanno tutti a Verona o a Monaco. Sono soldi buttati via.
inviato da Giorgio
il 13 maggio 2008 alle 18:47
Non capisco come AirAlps possa essere in difficoltà continuamente nonostante i prezzi che fa e le continue iniezioni di denaro che ha preso. Con la stessa cifra che chiede per BZ-Roma e ritorno con una Low-cost si gira per tutta Europa per giorni ! Perchè non provano solo a copiare ? Un direttore commerciale di un altro aeroporto ben avviato ha detto che Bolzano ha la stessa capacità turistica della riviera romagnola : ma quella lavora praticamente solo 4-5 mesi, contro i quasi 12 dell'Alto Adige, mentre è servita da ben 4 aeroporti ! E poi è possibile che sia in Italia che oltre confine in Austria, Germania (dove è certo che l' ambiente sia molto considerato), ecc. esistano aeroporti anche in centri relativamente piccoli (basta vedere la lista) ? Poi qualcuno mi dovrebbe spiegare il presunto inquinamento acustico prodotto da Air Alps a Salorno, quando in decollo già a Bronzolo non se ne accorge nessuno e comunque un trattore fa di sicuro più casino !
inviato da paolo bx
il 13 maggio 2008 alle 18:10
CHIUDERE!! Non c'è altro da fare!! Non avrebbero dovuto ampliarlo ed ascoltare le migliaia di voci dei cittadini che erano sin dall'inizio a sfavore dell'ammodernamento! Ogni giorno che trascorre è un giorno perso! Mi spiace solo per chi lì ci lavora e si troverà... spiazzato!
Altre opinioni cliccando quì
e poi scrivi l'eventuale tuo testo.
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categoria:centro attenzione permanente, aereoporto san giacomo
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venerdì, 09 maggio 2008
Centro Polivalente di San Giacomo maggio 2008
La sala teatrale di San Giacomo inizierà la sua attività il prossimo ottobre. Queste le dichiarazioni del sindaco Polonioli e dell'assessore alla cultura Tommasini del comune di Laives attraverso la stampa locale.
Felici di questo prossimo traguardo ci stiamo domandando, in concreto, chi andrà a gestire la struttura polifunzionale, con quali criteri e con quale tipo di programmazione.
La notizia di una possibile gestione della sala da parte della cooperativa Prometeo (non del territorio), con una programmazione già presentata al comitato per la cultura della Provincia, senza una preventiva discussione con gli abitanti di San Giacomo e di Maso della Pieve, ci sorprende non poco.
Le decisioni prese dall'alto non ci aiutano, determinano molte discussioni e solo possibili sospetti.
Da anni la popolazione e le associazioni territoriali aspettano questa struttura lavorando per una crescita culturale importante ed innovativa.
Il servizio del Centro polivalente, è stato ribadito in moltissime occasioni, dovrà ispirarsi al principio della partecipazione, dovrà operare cercando il superamento degli squilibri socio-culturali del territorio oltre che essere complementari alle altre strutture già funzionanti.
Riteniamo che vi siano interessi in ciascuno di noi abitanti, di idee tenute da molto nei cassetti, di forti motivazioni creative pronte per essere espresse, di desideri imprigionati ora possibili per essere esauditi.
Una volta tanto abitanti di San Giacomo e Maso della Pieve con le amministrazioni, finalmente uniti, per un progetto comune: la crescita culturale di un quartiere spesso dimenticato.
Da sempre crediamo in questa possibilità, in questo cambiamento, chiediamo pertanto che le amministrazioni con gli assessorati competenti si impegnino immediatamente per una discussione informativa, aperta alla popolazione, riguardante le proposte: di programmazione, di gestione; motivazione e criteri.
Capiterà difficilmente un'altra occasione per una struttura tanto attesa e così importante.
Centro Attenzione Permanente San Giacomo
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categoria:centro poliv s giacomo, centro attenzione permanente
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sabato, 23 febbraio 2008
Apertura sala polivalente di San Giacomo:incontro subito
Con piacere leggiamo che l'apertura della sala polivalente nella zona scolastica di San Giacomo avverrà il prossimo autunno.
Finalmente istituzioni, associazioni e cittadini potranno usufruire della struttura che per la sua peculiare “elasticità” sarà in grado di offrire spettacoli ed attività culturali più diverse.
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo, come sempre ha sostenuto, ritiene che il nuovo spazio dovrà costituire un luogo di incontro sociale, culturale e ricreativo;
dovrà porsi come veicolo di scambi culturali e sociali fra le diverse fasce di età esistenti nel territorio e appartenenti a diversi gruppi linguistici;
dovrà essere di complemento delle altre strutture già eventualmente funzionanti (scuole, asili, centri sociali, biblioteche, sale di lettura etc);
dovrà essere aperto al contributo delle varie discipline artistiche e scientifiche e alla collaborazione con il mondo della scuola, con gli istituti di ricerca e con l’associazionismo culturale e ricreativo.
Il servizio del Centro dovrà ispirarsi al principio della partecipazione ed operare nella ricerca continua di adeguamenti sempre richiesti dagli abitanti della comunità con particolare riguardo al superamento degli squilibri socio-culturali del territorio interessato.
Il Centro dovrà essere concepito e realizzato come struttura unitaria ovvero come sistema integrato di spazi e servizi esistenti in una circoscritta comunità territoriale. Sala di spettacolo e musica , ma possibilmente di altri spazi agibili per documentazione, lettura, internet point, piccolo caffè, spazi per attività espositive, creative e audiovisive.
Per questi motivi e non ultimo l'esigenza rivitalizzare la presenza e le attività del mondo giovanile, quasi assente nella frazione di San Giacomo, pensiamo che l'incontro con le associazioni di San Giacomo venga fatto al più presto senza attendere la conclusione dei lavori.
Riteniamo particolarmente importante che venga discusso il tipo di gestione della struttura, che venga istituito un comitato culturale che possa iniziare ad operare da subito per una programmazione ampia.
(Tutti sanno che per fare calendario delle attività è necessario progettare per tempo, non vorremmo che la struttura diventi solamente un contenitore da riempire casualmente senza adottare scelte condivise).
Un Comitato che sia di riferimento ai cittadini ma anche alle Istituzioni, che inizi a raccogliere le idee, che ponga attenzione alle necessità, che sia promotore e comunque coordinatore di tutti quei fermenti utili per pensare e operare più in grande.
Il Centro Attenzione fa appello alle istituzioni, a tutte le associazioni ed ai cittadini affinchè si attivino per ideare e proporre il meglio delle attività culturali in un dibattito aperto da tenersi al più presto.
il Centro Attenzione Permanente San Giacomo
Pubblicato poi sull'Alto Adige il 24-02-08
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venerdì, 22 febbraio 2008
Cantiere Vurza: inquinamenti e pericoli
Facendo riferimento alla prevista nuova edificazione in zona Vurza comprendente il complesso denominato “Consorzio K 11” dove troveranno sede 23 aziende artigiane e constatato l'inizio dei lavori, il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo esprime apprezzamento per le soluzioni previste nel progetto e particolarmente attente al risparmio energetico.
Per costruzioni di questo tipo, la cui cubatura sarà approssimativamente di 50.000 m, certamente verranno utilizzati, nella sua realizzazione, numerosi mezzi di trasporto,
Gli abitanti vicini al cantiere e quelli di San Giacomo desiderano che l'intero cantiere Vurza con la sua complessa attività arrechi pochissimi inquinamenti nella zona, che per esperienza sanno essere di tipo acustico e atmosferico, e non ultimo provochi pericoli nelle manovre in prossimità della curva con incrocio.
Nello specifico si ritiene che i mezzi di trasporto per raggiungere il cantiere dovrebbero percorrere la variante attraverso il tunnel e non la vecchia statale che attraversa la frazione di San Giacomo.
Il Centro Attenzione Permanente pone all'attenzione dell'amministrazione comunale di Laives le preoccupazioni sopra descritte e come indicazione risolutiva propone l'installazione di un cartello stradale da porre all'uscita dell'area-cantiere Vurza (Statale 12) con divieto di svolta a destra direzione San Giacomo.
Centro Attenzione Permanente San Giacomo
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categoria:centro attenzione permanente, comune di laives
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giovedì, 29 novembre 2007
Inceneritore, pronto l’esposto a Bruxelles
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BOLZANO. Un esposto alla Commissione europea contro il nuovo inceneritore. Lo ha preannunciato ieri Claudio Vedovelli, attivista dell’associazione bolzanina Ambiente e Salute, a margine del sit-in promosso da una dozzina di associazioni protezioniste. «La valutazione di impatto ambientale - ha sottolineato Vedovelli - a nostro avviso non è tecnicamente ineccepibile. E soprattutto non tiene in debita considerazione la presenza di micropolveri alla luce dei nuovi insediamenti residenziali a Casanova e Firmian. A redigere l’esposto sarà il nostro consulente di Amburgo Klaus Koch».
Al sit-in di ieri erano presenti una trentina di attivisti in rappresentanza di dodici associazioni ambientaliste di Bolzano e dintorni. I manifestanti chiedono alla Provincia di esaminare tutte le alternative possibili, prima fra tutte la realizzazione di impianti a compattazione meccanica o molecolare. I promotori hanno annunciato che faranno a breve una visita a Verdago, nel Trevigiano, dove - hanno sottolineato - esiste “un impianto a riciclaggio totale“.
L’associazione Ambiente e Salute ritiene necessario il riesame «del piano provinciale di gestione dei rifiuti ed in particolare del progetto di incenerimento dei residui urbani». Le particelle che produrrà il nuovo inceneritore, rimarca Vedovelli, «sono più piccole di un virus. A ciò si aggiunga il fatto che l’impianto che intende realizzare la Provincia produrrà sostanze tossiche di vario genere: diossina, furani e idrocarburi in particolare. Le micropolveri costituiscono un pericolo per tutti».
Nel corso del sit-in i protezionisti hanno spiegato che le Pm 5/10 colpiscono naso e faringe, le Pm 3/5 la trachea, le Pm 2/3 i bronchi, le Pm 1/2 i bronchioli e le Pm 0,1/1 gli alveoli. Di qui la necessità di agire in tempi ragionevolmente brevi. «Chiediamo una politica mirata di riduzione dei rifiuti, l’adozione di un sistema di raccolta differenziata porta a porta e di una tariffa puntuale (ndr meno si differenzia e più si paga) e, in ultima istanza, la difesa della salute dei cittadini». Vedovelli, poi, si dice scettico sulle rassicurazioni del direttore dell’Appa Luigi Minach. «Finora non c’è stata sufficiente trasparenza nella divulgazione dei dati sulle micropolveri. La gente non è stata debitamente informata e noi, con il nostro esposto alla Commissione europea, vorremmo riuscire a colmare anche questa lacuna».
Sulla presunta mancata informazione dei cittadini il direttore dell’Appa non è affatto d’accordo. «La valutazione sull’impatto sanitario dell’inceneritore - spiega Minach - è stata fatta dal Comune di Bolzano e presentata al pubblico e alla stampa dall’assessore all’ambiente nel 2002. Sono state eseguite misure sul contenuto di diossine e metalli pesanti nel terreno nella zona di massima ricaduta e nella conca di Bolzano: i dati rilevati sono nella norma e non si rileva alcuna correlazione tra inceneritore e ricaduta. Misure di Pm in emissione ed immissione dimostrano livelli di Pm non significativi in quanto le quantità di particelle in emissione sono inferiori a quelle riscontrate nell’aria esterna». (max)
Il fronte del NO
BOLZANO. Sono 13 le associazioni che finora hanno aderito al fronte anti-inceneritore: Heimatpflege, Ctcu, Gruppo ambientalista, Dachverband, Legaambiente Trentino Alto Adige, Associazione studenti, Lebenswert, Associazione Biologi, Centro attenzione permanente San Giacomo, Consiglio di quartiere Don Bosco, Ambiente e Salute, Cgil Lavoro e Società, Piattaforma Pro Pustertal. Sono state raccolte anche 100 firme. Il presidente del Consiglio provinciale Riccardo Dello Sbarba ha proposto invece un tavolo di mediazione, come è avvenuto nel caso dell’aeroporto.
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sabato, 27 ottobre 2007
Ex Amonn: enormi perplessità sulla trasformazione |
«Basta cubature eccessive» |
LAIVES. La maggioranza s’è occupata, proprio di recente, della trasformazione urbanistica della zona Amonn, in centro a San Giacomo. Restano le perplessità di sempre per la dimensione prospettata (53 mila metri cubi di costruzioni) tanto che è stato deciso di ripensare a fondo questa scelta urbanistica. Secondo il vice sindaco «Va tenuto presente che sono scelte urbanistiche inserite nel Puc e quindi dobbiamo verificare se sia possibile, con il nuovo Piano urbanistico, spostare una parte almeno di quella enorme cubatura, così da non pesare troppo sul centro di San Giacomo. Ne riparleremo, anche con il progettista, nell’intento di arrivare ad una scelta condivisibile».
Prendendo dunque atto che in seno alla maggioranza si intende ripensare a fondo la scelta urbanistica che prevede 53 mila metri cubi di costruzione nella frazione, il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ha diffuso una nota in cui evidenzia di «aver accolto con favore questo ripensamento ed in modo particolare lo spostamento di buona parte della cubatura. Le motivazioni sono semplici e vengono sostenute anche dalla stessa maggioranza: impatto enorme sulla frazione già densamente edificata nella zona adiacente, e dalla insufficienza delle infrastrutture da adibire alle nuove famiglie (asilo nido, scuola materna, scuole elementari ed altro ancora. Come Centro vorremmo aggiungere anche la troppa vicinanza ai rumori provocati dalla ferrovia e non ancora attenuati a sufficienza, il traffico automobilistico ancora fortemente presente, la grande mancanza di verde nella frazione, l’assenza di una piazza che permetterebbe di riorganizzare un nuovo spazio pubblico, spazio che ambisce a diventare luogo di qualità urbana ed architettonica, ma che nello stesso tempo va a stabilire un nuovo rapporto con il contesto urbano restituendo al luogo una rinnovata immagine ed una nuova vitalità culturale ed aggregativa».
Nella sua nota, il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ribadisce un concetto già espresso: «Crediamo che il Comune di Laives abbia una grande opportunità nello spostare parte della cubatura in altro luogo: quella di unire quella parte di riqualificazione urbana, peraltro già prevista (piccolo verde, pista ciclabile), con la possibile nuova piazza da definire nella ex zona Amonn. La stessa struttura riprogettata con minore cubatura dall’architetto Amplatz può essere intesa come un’occasione per creare il primo luogo collettivo per eccellenza dove far riflettere i valori della collettività, farne un teatro per i suoi abitanti ed il loro modo di vivere. Sosteniamo che la valorizzazione di un centro cittadino deve passare attraverso la riqualifica degli spazi, non solo a livello di interventi costruttivi, ma anche dal punto di vista dei contenuti. I futuri nuovi spazi dovranno essere pensati come ad un Forum: luogo-spazio fisico del confronto e della comunicazione, ma anche come spazio sociale, opportunità di aggregazione e cooperazione», conclude la nota diffusa dall’organismo.
La proposta del Centro Attenzione Permanente non fa altro che evidenziare la necessità di un coinvolgimento anche della popolazione nella fase preparativa alla rielaborazione del Piano urbanistico. La giunta comunale in tal senso ha detto e ripetuto, anche nei giorni scorsi, che intende ribadire l’impegno - fissato fra l’altro nel programma di coalizione - verso la «democrazia diretta» che significa appunto il coinvolgimento dei residenti.
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martedì, 23 ottobre 2007
«Consultazioni prima del nuovo Puc»
Il vice sindaco interviene dopo gli appelli del Comitato Attenzione Permanente di San Giacomo e del consigliere Grasso |
LAIVES. «Non servono sollecitazioni in merito alla necessità di coinvolgere la comunità ed i rappresentanti delle categorie sociali nella fase di predisposizione del nuovo Puc». Lo dice il vice sindaco Georg Forti dopo l’ennesima presa di posizione sul tema da parte di comitati e singoli consiglieri comunali di opposizione. «Stiano tranquilli quindi coloro che in questi giorni hanno accennato alla questione - continua Forti - perché non è da adesso che siamo orientati verso il coinvolgimento preventivo».
«Ma prima di tutto - aggiunge il vice sindaco - va affidato un incarico per la revisione del Puc in scadenza, cosa che contiamo di fare nel giro di alcune settimane e quindi, a mano a mano, come amministrazione comunale promuoveremo anche i necessari incontri pubblici, che riguarderanno cittadinanza e categorie». Il vice sindaco, titolare dell’urbanistica comunale, spiega poi che comunque nel nuovo Puc non ci saranno grandi aree di espansione, perché è ancora disponibile ampia cubatura edificabile nel vecchio Puc che sta per scadere. La parola d’ordine sarà quindi qualità, con il recupero di tutto ciò che è recuperabile, insieme al miglioramento complessivo che coinvolgerà anche varie strade comunali insieme alle frazioni.
«Anche se si avvia verso la scadenza, non è che dobbiamo tassativamente predisporre il nuovo Puc entro brevissimo - afferma Forti - È perciò nostro intendimento valutare a fondo tutti gli aspetti prima di proseguire. Un esempio è il grande progetto per la trasformazione dell’area ex Amonn in centro a San Giacomo, dove abbiamo imposto determinati criteri al progettista prima di dare via libera, posto che si tratterà di una cubatura notevole. In sostanza, terremo fede al programma che ci siamo imposti, tenendo conto dell’apporto di tutti a tempo debito».
L’amministrazione comunale ha già dato esempio di voler applicare la “democrazia partecipata” in occasione dei grandi progetti che riguardano ampie fasce della popolazione: così è stato fatto ad esempio per l’ampliamento del parco pubblico di via Marconi oppure, a San Giacomo, con il progetto di riqualificazione urbana della vecchia statale 12 nel centro abitato.
LA SCHEDA
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo è tornato a riproporre una stesura partecipata del piano urbanistico comunale. Il primo a rispondere è stato il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) secondo cui «queste sollecitazioni sono un serio invito al rispetto del programma di questa amministrazione... «Il Puc è uno degli strumenti piú importanti a disposizione del comune... Non è dunque concepibile affidarsi esclusivamente ai tecnici, ma occorre promuovere una partecipazione larga di tutti i cittadini».
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lunedì, 22 ottobre 2007
Ex Amonn perplessità sulla cubatura.
Una proposta d'eccellenza.
I componenti della maggioranza intendono ripensare a “fondo” la scelta urbanistica che prevede 53 mila metri cubi di costruzione nella frazione di San Giacomo.
Come Centro Attenzione Permanente di San Giacomo cogliamo con favore questo ripensamento ed in modo particolare lo spostamento di buona parte della cubatura.
Le motivazioni sono semplici e vengono sostenute anche dalla stessa maggioranza: impatto enorme sulla frazione già densamente edificata nella zona adiacente, e dalla insufficienza delle infrastrutture da adibire alle nuove famiglie (asilo nido, scuola materna, scuole elementari, etc.).
Noi del Centro vorremmo aggiungere anche la troppa vicinanza ai rumori provocati dalla ferrovia e non ancora attenuati a sufficienza, il traffico automobilistico ancora fortemente presente, la grande mancanza di verde nella frazione, l'assenza di una piazza che permetterebbe di riorganizzare un nuovo spazio pubblico, spazio che ambisce a diventare luogo di qualità urbana ed architettonica, ma che nello stesso tempo va a stabilire un nuovo rapporto con il contesto urbano restituendo al luogo una rinnovata immagine ed una nuova vitalità culturale ed aggregativa.
Noi crediamo che il Comune di Laives abbia una grande opportunità nello spostare parte della cubatura in altro luogo: quella di unire quella parte di riqualificazione urbana prossima al Pub, peraltro già prevista (piccolo verde, ciclabile), con la possibile nuova piazza da definire nella ex zona Amonn.
La stessa struttura riprogettata con minore cubatura dall'architetto Amplatz può essere intesa come un'occasione per creare il primo luogo collettivo per eccellenza dove far riflettere i valori della collettività, farne un teatro per i suoi abitanti ed il loro modo di vivere.
Sosteniamo che la valorizzazione di un centro cittadino deve passare attraverso la riqualifica degli spazi, non solo a livello di interventi costruttivi, ma anche dal punto di vista dei contenuti.
I futuri nuovi spazi dovranno essere pensati come ad un Forum: luogo-spazio fisico del confronto e della comunicazione, ma anche come spazio sociale, opportunità di aggregazione e cooperazione.
Una comunità esiste se si conosce e si riconosce nella sua storia, nel suo presente, nei processi che hanno determinato il sistema di relazione prevalente sul territorio.
Forza dunque per un primo grande progetto di eccellenza a San Giacomo.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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sabato, 20 ottobre 2007
«Il nuovo Puc va impostato sentendo anche gli abitanti»
LO SVILUPPO Accolta la proposta fatta dal Centro |
LAIVES. Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo è tornato a riproporre una stesura partecipata del piano urbanistico comunale. Il primo a rispondere è il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) secondo cui «queste sollecitazioni sono un serio invito al rispetto del programma di questa amministrazione che non sempre, al di lá delle parole, ha dimostrato comportamenti coerenti con le proprie enunciazioni». Secondo Grasso «Il Puc è uno degli strumenti piú importanti a disposizione del comune e determina lo sviluppo urbanistico, ambientale, economico e sociale del territorio... Non è dunque concepibile affidarsi esclusivamente ai tecnici, ma occorre promuovere una partecipazione larga di tutti i cittadini. Soprattutto occorrono opzioni politiche chiare: non è possibile considerare il territorio comunale come illimitata superficie su cui scaricare interventi di ogni tipo, accettando spesso le imposizioni provinciali, invece che come risorsa residua preziosa e dunque da tutelare e da arricchire con il recupero e la valorizzazione delle sue parti più degradate». Secondo Grasso è qui che la popolazione può dare il suo apporto più significativo e perciò va coinvolta senza dimenticare il ruolo importante che possono svolgere le frazioni. Vanno consultate le associazioni presenti sul territorio, i rappresentanti di categoria, i sindacati e quanti altri siano in grado di dare un contributo. Per fare ció è peró necessario iniziare con largo anticipo e avere idee chiare sul modo di procedere per non trovarsi impreparati e per evitare che il tutto si risolva in una mero atto formale».
Grasso fa anche delle proposte: «Perché, ad esempio, non iniziare, con una serie di incontri informativi che illustrino il significato di un Puc, come si elabora, quali i parametri e le leggi da rispettare? Una prima attenzione rivolta dunque agli aspetti tecnici, per poi passare a quelli piú politici e di indirizzo. Gli esempi non mancano. Basta avere la volontá politica di mettere in pratica quanto promesso ed enunciato nei propri programmi». (e.d.)
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giovedì, 18 ottobre 2007
Laives,«Sviluppo da programmare sentendo anche gli abitanti»
IL FUTURO |
LAIVES. «Il piano di sviluppo della città va concordato, coinvolgendo gli abitanti»: nel luglio scorso l’appello era del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo. «Bisogna trovare un modo propositivo per esaminare i punti di forza e di debolezza di Laives, di Pineta e di San Giacomo», aveva aggiunto l’organismo trovando solidarietà, e disponibilità, solo dal comitato civico di Pineta e da poche altre forze politiche. Ora il Centro Attenzione rilancia.
C’è una considerazione di fondo su cui si basa l’appello: «Laives è una città incerta, disorientata sul suo futuro, in attesa di un cambiamento che sembra non arrivare mai. È una città che si sta autolimitando ad esercizi di rare testimonianze, una città in affanno nella normale amministrazione, lacunosa nel dar spazio alle novità, alle sperimentazioni per un futuro sviluppo». Da queste considerazione la proposta, già fatta: «Bisogna dialogare, servono idee per decidere». Quindi viene rinnovato l’invito «alla politica di dialogare con i propri cittadini, di intraprendere in modo più coraggioso la strada che faccia recuperare il forte ritardo rispetto l’Europa e a molte altre città italiane. È un periodo - sostiene Lorenzo Merlini a nome del Centro - di rinnovamento obbligato anche per le altre piccole città e a maggior ragione se emergono nelle stesse, zone o territori in cui la crisi d’identità è ancora particolarmente sentita. La città di Laives, che si trova da anni in una fase di grande cambiamento, stenta a trovare una idea guida, ispirazioni e obiettivi per l’avvenire, è ferma ai blocchi di partenza in un attendismo che è nutrito, spesso, dai ricordi del passato. L’economia, seppur a stento, è partita e a risentirne positivamente crediamo sia anche la qualità della vita, quella stessa qualità tanto invocata dalle persone che si trovano in difficoltà e che con grande umiltà sanno affrontare».
Che fare, dunque? Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ripropone la sua ricetta: «Le nuove idee e comunque lo stimolo al nuovo, vanno ricercate nella potenzialità della cultura; un motore che produce innovazione, mettendo in gioco creatività intellettuale e la capacità di trovare soluzioni inedite a problemi complessi. Da qui la necessità di uno slancio verso l’esterno, verso quei cittadini che credono ad una politica partecipata, valorizzando la convivenza di stili di vita diversi. È fondamentale creare i presupposti per un contesto culturale ricettivo che facilita i processi di integrazione sociale. Laives, città sempre più multietnica, ha bisogno di una visione che includa anziché escludere l’apporto delle comunità presenti ormai radicate, deve interpretare i bisogni della gente e le trasformazioni del territorio che disegneranno la città di domani. Laives, per ripartire, ha bisogno di una cultura politica partecipata più coraggiosa, di un disegno complessivo certo e naturalmente della collaborazione di tutti, in primo luogo degli abitanti». Come ha fatto Ora, per esempio, coinvolgendo gli abitanti nella preparazione del piano di sviluppo comunale.
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mercoledì, 17 ottobre 2007
L’idea del Centro Attenzione Permanente
Wi-fi, conoscerlo ed usarlo a Laives |
LAIVES. Sempre più frequentemente si sente parlare e discutere di wi-fi, termine recepito immediatamente dai ragazzi, soprattutto se in versione free. Anche il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo se ne occupa «per aprire un confronto con la popolazione ed il Comune di Laives». Il WIFI (Wireless Fidelity) è un sistema che permette di accedere a Internet senza fili, grazie alla realizzazione via radio e senza l’impiego di cavi. Il Servizio Wifi, una volta realizzato assicura la connessione a Internet con banda larga (internet veloce) tramite computer portatili, palmari e telefoni cellulari di nuova generazione, senza apportarvi modifiche o installare software particolari. I vantaggi del WiFi sono costi molto bassi se confrontati alla connettività tradizionale e notevole flessibilità. Restituisce dignità, valore economico e sociale a quelle aree che sono più pesantemente discriminate dalla mancanza cronica dei servizi essenziali, alle imprese, agli enti pubblici, allo sviluppo del telelavoro (meno inquinamento), agli istituti scolastici, alle biblioteche, agli studenti e a moltissime altre categorie, tra cui i disabili e gli invalidi. Il servizio può essere gratuito come molti comuni hanno fatto e stanno facendo adottando slogan promozionali. Come Centro Attenzione Permanente di San Giacomo proponiamo all’amministrazione comunale di Laives di prendere in considerazione le nuove opportunità che vengono offerte». (b.c.)
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lunedì, 15 ottobre 2007
WIFI a Laives e nelle frazioni di San Giacomo e Pineta.
Sempre più frequentemente si sente parlare e discutere di wi-fi, termine recepito immediatamente dai ragazzi, sopratutto se in versione free.
Anche noi del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ce ne occupiamo per aprire un confronto con la popolazione ed il comune di Laives.
Che cosa è allora il WIFI?
Il WIFI (Wireless Fidelity) è un sistema che permette di accedere a Internet senza fili, grazie alla realizzazione via radio e senza l'impiego di cavi. Il Servizio WIFI, una volta realizzato assicura la connessione a Internet con banda larga (internet veloce) tramite computer portatili, palmari e telefoni cellulari di nuova generazione, senza apportarvi modifiche o installare software particolari.
Il WIFI (Wireless Fidelity) è un sistema che permette di accedere a Internet senza fili, grazie alla realizzazione via radio e senza l'impiego di cavi. Il Servizio WIFI, una volta realizzato assicura la connessione a Internet con banda larga (internet veloce) tramite computer portatili, palmari e telefoni cellulari di nuova generazione, senza apportarvi modifiche o installare software particolari.
Chi può usufruire del Servizio WIFI?
Tutti.
Tutti.
Che cosa rappresenta il WIFI?
Si rivelerà un mezzo indispensabile per abbattere il digital divide (si intende il divario esistente tra chi può accedere alle nuove tecnologie e chi non può farlo per motivi diversi <reddito, assenza di infrastrutture, ignoranza>) e promuovere lo sviluppo di nuove attività e servizi.
Necessario, proprio come accade in tutti i paesi in cui il Wi-Fi è promosso come risorsa, e come dovrebbe accadere in tutta Italia
Si rivelerà un mezzo indispensabile per abbattere il digital divide (si intende il divario esistente tra chi può accedere alle nuove tecnologie e chi non può farlo per motivi diversi <reddito, assenza di infrastrutture, ignoranza>) e promuovere lo sviluppo di nuove attività e servizi.
Necessario, proprio come accade in tutti i paesi in cui il Wi-Fi è promosso come risorsa, e come dovrebbe accadere in tutta Italia
Quali sono i vantaggi del WIFI?
Notevoli: Costi molto bassi se confrontati alla connettività tradizionale e notevole flessibilità. Restituisce dignità, valore economico e sociale a quelle aree che sono più pesantemente discriminate dalla mancanza cronica dei servizi essenziali, alle imprese, agli enti pubblici, allo sviluppo del telelavoro (meno inquinamento), agli istituti scolastici, alle biblioteche, agli studenti e a moltissime altre categorie, tra cui i disabili e gli invalidi. Il servizio può essere gratuito come molti comuni hanno fatto e stanno facendo (Pordenone, Reggio, etc.) adottando slogan promozionali come "Internet gratis ai cittadini".
Notevoli: Costi molto bassi se confrontati alla connettività tradizionale e notevole flessibilità. Restituisce dignità, valore economico e sociale a quelle aree che sono più pesantemente discriminate dalla mancanza cronica dei servizi essenziali, alle imprese, agli enti pubblici, allo sviluppo del telelavoro (meno inquinamento), agli istituti scolastici, alle biblioteche, agli studenti e a moltissime altre categorie, tra cui i disabili e gli invalidi. Il servizio può essere gratuito come molti comuni hanno fatto e stanno facendo (Pordenone, Reggio, etc.) adottando slogan promozionali come "Internet gratis ai cittadini".
Il presidente dell'Associazione Nazionale Piccoli Comuni d'Italia (A.N.P.C.I.) sostiene che i piccoli comuni “sono i più penalizzati dal divario tecnologico che li isola dal resto della nazione ponendoli ai margini dello sviluppo economico e culturale.
Grazie all'impiego delle moderne tecnologie wi-fi possono però avere il proprio riscatto.
In particolare, le aree remote possono mettersi al passo con il Paese, senza incrinare quell'antico equilibrio uomo/natura che fa dei piccoli centri la riserva più autentica di una migliore qualità della vita.”
Grazie all'impiego delle moderne tecnologie wi-fi possono però avere il proprio riscatto.
In particolare, le aree remote possono mettersi al passo con il Paese, senza incrinare quell'antico equilibrio uomo/natura che fa dei piccoli centri la riserva più autentica di una migliore qualità della vita.”
Per contribuire allo sviluppo e al sostegno delle aree remote, l'A.N.P.C.I. intende promuovere l'impiego di queste tecnologie sull'intero territorio nazionale. L'accordo siglato con la società WiFi Company assicurerà agli associati tariffe agevolate per l'adozione di queste soluzioni".
Come Centro Attenzione Permanente di San Giacomo proponiamo all'amministrazione comunale di Laives di prendere in considerazione le nuove opportunità che vengono offerte dalla nuova tecnologia e predisporre un progetto di fattibilità utile all'intera cittadinanza.
Lorenzo Merlini
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sabato, 13 ottobre 2007
Collegamenti ciclabili. Soluzione possibile.
Le recenti dichiarazioni di Georg Mayr – Obmann provinciale del Bauernbund – e di Hans Berger -assessore all'agricoltura – relative ai futuri nuovi tracciati per montain-bike richiesti da varie apt altoatesine -da mettere a disposizione di ospiti e residenti-, potrebbero risolvere in linea generale tutti quei problemi che toccano le proprietà dei contadini e le biciclette in genere.
Sembrerebbe infatti che prima di stabilire nuovi tracciati ciclabili sia necessario risolvere il problema di natura assicurativa che tuteli il proprietario del fondo e anche il ciclista che vi transita. L'altro punto sollevato nelle dichiarazioni è l'istituzione di una possibile “indennità di transito” riconosciuta come rimborso, similmente a quelle istituite per attraversamenti delle piste da fondo.
Mayr è convinto che si arriverà presto ad una soluzione perchè esiste già una bozza d'intesa con l'assessorato di Thomas Widman.
Noi del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo vorremmo fare alcune considerazioni in proposito:
Nella conca atesina le stradine private o consortili esistono già e quindi non hanno bisogno di essere progettate e costruite.
Essendo nella maggior parte dei casi in pianura non permettono velocità considerevoli come nei boschi di collina o di montagna. Si possono ritenere pertanto più sicure.
Di fatto sono percorse dai residenti , dagli abitanti che vivono più in centro nel paese e da possibili turisti o ciclisti di passaggio.
Molte di queste strade si collegano fra di loro, addirittura portano verso la cilabile dorsale meglio definita arginale.
Premesso che, pensiamo, non vi siano contadini di serie A e di serie B, chiediamo all'Obmann del Bauernbund e all'assessore all'agricoltura di attivarsi conseguentemente per applicare gli stessi criteri per tutte quelle strade che conducono verso la ciclabile arginale, in particolar modo in quei territori ove difficilmente risulta possibile costruire “ pedociclabili esclusive”.
Potrebbero essere mappate e digitalizzate come i sentieri montani e boschivi per montain-bike, accontentando le richieste degli enti turistici, dei contadini e dei molti fruitori che potranno così godere di numerose nuove importanti visioni paesaggistiche senza alcun inquinamento.
Come si può notare, se l'assessorato di Widman recepirà tale possibilità, risolverà anche quei numerosi casi che fino ad oggi sono rimasti esclusivamente dei desideri per molti cittadini.
Per il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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categoria:conca atesina, centro attenzione permanente, provincia di bolzano, ciclabile pedonabile
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sabato, 06 ottobre 2007
Perchè amare i collegamenti ciclabili nella Bassa Atesina
Bene fa Mario Martinelli presidente dell'Associazione turistica di Laives, Bronzolo, Vadena a sollevare la problematica dei collegamenti ciclabili fra i comuni e la dorsale lungo l'Adige.
Moltissimi ormai sono pedoni e ciclisti più diversi che percorrono tali piste.
I turisti se ne appropriano e desiderano quei servizi di completamento necessari per una confortevole permanenza nei luoghi di vacanza.
Favorire una valente rete ciclabile trae la sua motivazione principale dalla esigenza di equilibrare quelle scelte di trasporto generalizzato e ormai affannoso, verso forme di mobilità lente, più sane e sostenibili. Forme di mobilità apparentemente marginali, ma estremamente utili ad uno sviluppo accettabile rivolto sì al trasporto, ma anche al turismo, alle attività sportive/ricreative e a quella funzione educativa come scoperta del territorio, nonché come spostamenti sicuri fra casa e scuola, fra casa e lavoro.
L'ospitalità, il ristoro, l'assistenza tecnica, l'accompagnamento di gruppi, la vendita di abbigliamentosportivo, l'editoria specializzata in mappe e guide e quant'altro, rappresentano sviluppo di economie e benefici importanti per quei territori attraversati dalle piste ciclabili.
Dove vi sono le piste ciclabili vi è conservazione del territorio. E' proprio così perchè frequentemente lo sviluppo di una rete ciclopedonabile si fonda prevalentemente sulla bonifica di viabilità minori il più delle volte in dissesto o trascurate. La manutenzione delle piste valorizzerebbe il territorio nei vari aspetti recuperando vecchi manufatti, sedimi, zone dismesse, strade vicinali ed impoderali adottando specifici accordi con i frontisti.
Una rete ciclabile di mobilità lenta deve avere pari dignità nella pianificazione dei trasporti. Deve essere garanzia di proposte o di iniziative che caratterizzano la cultura degli spostamenti delle persone nel territorio.
Uno sforzo delle tre amministrazioni per trovare più di una soluzione alle piste così fortemente discusse rappresenterebbe un salto di qualità non indifferente a beneficio degli abitanti, dei turisti e della stessa economia dell'intero territorio dei tre comuni della Bassa Atesina.
Crediamo, questo fosse l'invito di Mario Martinelli. Così comunque l'abbiamo interpretata.
x Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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martedì, 02 ottobre 2007
Tram o treno in Bassa Atesina?
Viste le scarse informazioni dell'amministrazione di Laives, ci domandiamo il perchè di uno studio di fattibilità di una linea tranviaria fra Laives e Bolzano: un pre-studio che dovrebbe convincere tutti come migliore soluzione da adottare nel nuovo piano del traffico a Laives, definita dal vicesindaco Georg Forti “soluzione perfetta”.
La linea tranviaria da stendere approssimativamente sulla vecchia linea tolta da molti anni, nel suo percorso dovrebbe partire da Laives, passare vicino alla frazione della Pineta, entrare nella nuova zona artigianale Vurza per poi proseguire verso San Giacomo, Maso della Pieve, Oltrisarco e Bolzano.
Una nuova linea tranviaria può essere costruita passando in prossimità dei numerosi centri abitati, va messa in sicurezza, ha bisogno di pensiline nelle numerose fermate , non inquina, deve convivere con il resto del traffico, non risulta particolarmente veloce (simile agli autobus), mette in discussione il progetto di riqualificazione urbana di san Giacomo e la ciclabile. Costi, nella sua realizzazione da quantificare, ma comunque notevoli. Tempi di realizzazione: non immediati.
La linea ferroviaria già esistente esclude la frazione di Pineta e la zona artigianale Vurza. Non inquina, è già in sicurezza, non deve convivere con il rimanente traffico, è molto veloce, non mette in discussione il progetto di riqualificazione e la pista ciclabile, all'occorrenza può aumentare con facilità il trasporto degli utenti (attualmente73 mila passeggeri l'anno, esclusi gli studenti), in direzione Bolzano a Laives transitano 18 treni al giorno: in futuro saranno 28 o 29, mentre in direzione Trento dai 17 attuali si conta di arrivare a 29 (annunciato dal presidente Durnwalder). La stazione di Laives è collegata alla città di Laives con autobus. In futuro è prevista una piccola stazione a San Giacomo che può servire anche l'aeroporto e la caserma attigua e una nel quartiere di Oltrisarco i cui costi sono da quantificare, ma non rapportabili ad una intera linea tranviaria.
Tempi di realizzazione non immediati: Gli assessori Mussner e Widmann sostengono, ancora oggi, solo dopo il passante ferroviario.
Si può ritenere che l'ammodernamento ferroviario previsto con l'aumentare dei transiti nei due sensi sull'attuale ferrovia e una anticipazione della costruzione delle due piccole stazioni a San Giacomo e a Oltrisarco possa migliorare notevolmente il piano del traffico allo studio dell'ing. Ciurnelli nel comune di Laives e quello previsto dall'assessore Ladinser per il comune di Bolzano.
Si può stimare che tale soluzione - regolandone i nuovi flussi - potrà essere realizzata in breve tempo e con minor impegno finanziario se verrà ricomposta quella necessaria volontà politica fra l'amministrazione di Laives e gli assessori provinciali Widmann e Mussner.
Si ritiene che l'ipotesi da noi prospettata, (non soluzione perfetta, ma perfettibile) non va contro ad altri progetti di metropolitana a cielo aperto lungo la Bassa Atesina per congiungersi a quella prospettata fra Bolzano-Appiano-Caldaro, progetti che certamente richiederanno accordi politici più ampi e prospettive di fattibilità più estesi ed impegnativi.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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domenica, 30 settembre 2007
Ciclabile di san Giacomo e tram
“Quella voglia di tram” sostenuta dal vicesindaco di Laives Georg Forti ci ha fortemente disorientati.
Era notizia di pochi giorni fa da parte dell'assessore Giorgio Zanvettor il decollo del “grande” progetto di riqualificazione urbana nell'abitato di San Giacomo, in particolare il primo lotto fra via Pascoli e via Thaler.
Veniva detto che le procedure d'esproprio stavano iniziando e sopratutto che il finanziamento era assicurato.
Come comitato vorremmo aggiungere che per la prima volta il progetto fu discusso con la popolazione che partecipando con suggerimenti e chiarimenti l'ha approvato per la sua bontà e per la sua capacità di intervenire, con il restringimento stradale, alla messa in sicurezza della pista ciclabile e dei cittadini.
Va detto, con estrema sincerità, che la ciclabile è attesa da lungo tempo e che risulta essere notevolmente in ritardo nella sua esecuzione: Nell'incontro di presentazione del progetto ci era stato detto che i lavori sarebbero potuti iniziare a fine Agosto di quest'anno; gli espropri a tuttoggi sembra non ancora eseguiti e “quella voglia di tram” ci porterà a lunghi ulteriori slittamenti, peggio, secondo il vicesindaco andrebbe a mettere in discussione l'intera riqualificazione urbana di San Giacomo.
Come Centro Attenzione Permanente diciamo che la riqualificazione complessiva della frazione non va messa in discussione, ma va affrontata immediatamente e con più forte vigore perchè l'amministrazione l'ha promesso sopratutto a quei cittadini che l'anno voluta, chiesta ed approvata.
La “voglia di tram” non è stata chiesta e tantomeno discussa dai cittadini di San Giacomo con l'amministrazione di Laives che nel suo operare dovrebbe essere più decisa e rassicurante nei suoi intenti.
Ai politici chiediamo semplicemente una maggiore sensibilità e coerenza, una maggiore partecipazione nelle frazioni periferiche di Laives ed un vero confronto aperto e trasparente con le persone che ci abitano. Si eviterebbe il costante sospetto che anche il progetto tram rappresenti un modo per indicare “capolinea” sempre diversi nello sconforto totale della popolazione.
x Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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venerdì, 21 settembre 2007
«Aeroporto: promesse non mantenute»
Alto Adige 21 SETTEMBRE 2007
LAIVES. Sono state numerose le protesta degli abitanti - soprattutto di San Giacomo - a causa dei rumori causati dagli elicotteri di Esercito e Finanza che fanno base all’aeroporto. In occasione del recente incontro in municipio con il nuovo Commissario del Governo, è stato chiarito che l’intensificazione dei voli è stata limitata ad alcuni giorni per esercitazioni. Il sindaco Polonioli ha sottolineato che con una maggiore informazioni in merito a questi voli addestrativi si potevano evitare le proteste.
Intanto, a proposito dell’inquinamento acustico proveniente dallo scalo aeroportuale, ha preso posizione anche il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo che chiede, soprattutto al presidente Durnwalder, di mantere gli impegni presi.
Il Centro ha diffuso una nota ricordando le dichiarazioni del sindaco Polonioli: “Aeroporto, buon compromesso», sosteneva Polonioli a proposito della proposta Thaler. «È quella giusta per San Giacomo»; e ancora «ha ragione Durnwalder che la nostra città deve essere indennizzata». Secondo il Centro «È da queste esternazioni che cerchiamo di evidenziare quanto difficile e precario risulti quel compromesso che avrebbe dovuto dare uno stop alla problematica contenuta nelle attività aeroportuali con il suo inquinamento acustico.
Il presidente Durnwalder ha promesso di contattare il ministro Parisi (e certamente l’avrà fatto) per dare una svolta e portare almeno ad una riduzione dell’inquinamento acustico provocato dalle Forze Armate all’aeroporto di San Giacomo. Ha promesso di voler far spostare i voli sportivi in altro aeroporto, perchè sarebbe stato possibile, e l’assessore Widmann che avrebbe dovuto seguire “l’operazione” (e certamente se ne sarà occupato) ancora non ha dato nessuna risposta in proposito. Ha anche promesso di far ridurre i voli dei privati che, con la loro non esigua attività, contribuiscono notevolmente all’inquinamento. Ha promesso di rendere trasparenti le entità di rumore in prossimità dell’aeroporto e della frazione di San Giacomo con misurazioni idonee e convincenti».
Secondo il Centro Permanente di San Giacomo «non c’è ancora alcun segnale positivo riguardo le ricordate intenzioni, tutto è tornato come prima, forse peggio di prima: le attività degli elicotteri si sono intensificate e se continuerà così potremmo garantire anche quest’anno le lezioni scolastiche con il solito rumore di sottofondo provocato da “pale rotanti”, ma certamente non di cartoni animati, mentre gli aerei decollano, volano e atterrano con la loro solita frequenza programmata. Se la gente protesta non lo fa non per accanimento particolare contro il comune di Laives o contro la Provincia, è stanca, e vuol semplicemente ricordare che le promesse fatte vanno mantenute». (e.d.)
L’inquinamento acustico continua a provocare rilevanti disagi soprattutto a numerosi abitanti di San Giacomo |
Il Centro Attenzione Permanente se la prende con Durnwalder |
LAIVES. Sono state numerose le protesta degli abitanti - soprattutto di San Giacomo - a causa dei rumori causati dagli elicotteri di Esercito e Finanza che fanno base all’aeroporto. In occasione del recente incontro in municipio con il nuovo Commissario del Governo, è stato chiarito che l’intensificazione dei voli è stata limitata ad alcuni giorni per esercitazioni. Il sindaco Polonioli ha sottolineato che con una maggiore informazioni in merito a questi voli addestrativi si potevano evitare le proteste.
Intanto, a proposito dell’inquinamento acustico proveniente dallo scalo aeroportuale, ha preso posizione anche il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo che chiede, soprattutto al presidente Durnwalder, di mantere gli impegni presi.
Il Centro ha diffuso una nota ricordando le dichiarazioni del sindaco Polonioli: “Aeroporto, buon compromesso», sosteneva Polonioli a proposito della proposta Thaler. «È quella giusta per San Giacomo»; e ancora «ha ragione Durnwalder che la nostra città deve essere indennizzata». Secondo il Centro «È da queste esternazioni che cerchiamo di evidenziare quanto difficile e precario risulti quel compromesso che avrebbe dovuto dare uno stop alla problematica contenuta nelle attività aeroportuali con il suo inquinamento acustico.
Il presidente Durnwalder ha promesso di contattare il ministro Parisi (e certamente l’avrà fatto) per dare una svolta e portare almeno ad una riduzione dell’inquinamento acustico provocato dalle Forze Armate all’aeroporto di San Giacomo. Ha promesso di voler far spostare i voli sportivi in altro aeroporto, perchè sarebbe stato possibile, e l’assessore Widmann che avrebbe dovuto seguire “l’operazione” (e certamente se ne sarà occupato) ancora non ha dato nessuna risposta in proposito. Ha anche promesso di far ridurre i voli dei privati che, con la loro non esigua attività, contribuiscono notevolmente all’inquinamento. Ha promesso di rendere trasparenti le entità di rumore in prossimità dell’aeroporto e della frazione di San Giacomo con misurazioni idonee e convincenti».
Secondo il Centro Permanente di San Giacomo «non c’è ancora alcun segnale positivo riguardo le ricordate intenzioni, tutto è tornato come prima, forse peggio di prima: le attività degli elicotteri si sono intensificate e se continuerà così potremmo garantire anche quest’anno le lezioni scolastiche con il solito rumore di sottofondo provocato da “pale rotanti”, ma certamente non di cartoni animati, mentre gli aerei decollano, volano e atterrano con la loro solita frequenza programmata. Se la gente protesta non lo fa non per accanimento particolare contro il comune di Laives o contro la Provincia, è stanca, e vuol semplicemente ricordare che le promesse fatte vanno mantenute». (e.d.)
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categoria:conca atesina, centro attenzione permanente, comune di laives, aereoporto san giacomo
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domenica, 09 settembre 2007
Aeroporto, nuova stagione di rumori.
“Aeroporto, buon compromesso” sosteneva Polonioli a proposito della proposta Thaler “E' quella giusta per San Giacomo” e ancora “ha ragione Durnwalder che la nostra città deve essere indennizzata”.
E' da queste esternazioni che cerchiamo di evidenziare quanto difficile e precario risulti quel compromesso che avrebbe dovuto dare uno stop alla problematica contenuta nelle attività aeroportuali con il suo inquinamento acustico.
Compromesso voluto da Durnwalder che presenziando alla mediazione sosteneva, in più occasioni, di voler affrontare il problema rumore in maniera complessiva se non addirittura definitiva.
Ha promesso di contattare il ministro Parisi (e certamente l'avrà fatto) per dare una svolta e portare almeno ad una riduzione dell'inquinamento acustico provocate dalle Forze Armate all'aeroporto di San Giacomo.
Ha promesso di voler far spostare i voli sportivi in altro aeroporto, perchè sarebbe stato possibile, e l'assessore Widmann che avrebbe dovuto seguire “l'operazione” (e certamente se ne sarà occupato) ancora non ha dato nessuna risposta in proposito.
Ha promesso di far ridurre i voli dei privati che, con la loro non esigua attività, contribuiscono notevolmente all'inquinamento.
Ha promesso di rendere trasparenti le entità di rumore in prossimità dell'aeroporto e della frazione di San Giacomo con misurazioni idonee e convincenti.
Passate le vacanze estive nessun segnale positivo riguardo le suddette intenzioni, tutto è tornato come prima, forse peggio di prima: le attività degli elicotteri si sono intensificate in questi giorni e se continuerà così potremmo garantire anche quest'anno le lezioni scolastiche con il solito rumore di sottofondo provocato da “pale rotanti”, ma certamente non di cartoni animati, mentre gli aerei decollano, volano e atterrano con la loro solita frequenza ormai programmata nel tempo.
Se la gente protesta non lo fa non per accanimento particolare contro il comune di Laives o contro la Provincia, è stanca, e vuol semplicemente ricordare che le promesse fatte vanno mantenute. Nel caso specifico il Presidente Durnwalder ha preso degli impegni, molto seri, che purtroppo non sta mantenendo; riteniamo pertanto che se gli indennizzi da lui promessi agli amministratori di Laives si manifestano con questi risultati, le lagnanze continueranno ad esserci.
Il cosiddetto “buon compromesso” non prevedeva e non prevede tali “indennizzi” e tantomeno il silenzio assenso dei cittadini.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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martedì, 07 agosto 2007
Alto Adige 07 AGOSTO 2007 |
Il futuro della città: nota di Rifondazione Comunista |
«Abitanti da coinvolgere proposta condivisibile» |
Rifondazione Comunista, ritiene che la proposta del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo «sia da sostenere e da prendere seriamente in considerazione»: lo si legge in una nota a firma di Massimo Gigliotti che così continua: «Sono sempre più i comitati ed i gruppi di cittadini che si uniscono per potersi sentire coinvolti nella vita della nostra città portando così all’attenzione dell’opinione pubblica, problemi, richieste e talvolta anche malesseri della popolazione. È quindi arrivato il momento che questa maggioranza attui ciò che ha promesso ai propri elettori nel programma amministrativo. Era infatti stato venduto alla popolazione “un vero e proprio salto di qualità nei rapporti tra amministrazione pubblica e cittadini” (citando testualmente il programma amministrativo). L’attuale maggioranza riteneva “fondamentale creare le condizioni perché tutti i cittadini potessero partecipare concretamente all’attività politico-amministrativa e sociale della nostra comunità, in modo da far rinascere la fiducia verso l’istituzione comunale”. Di tutto questo non si è visto ancora niente, o comunque troppo poco per poterlo definire un salto di qualità. Sono in atto modifiche sostanziali nella nostra città come la revisione del piano urbanistico e del piano del traffico; crediamo che questo sia il momento più idoneo per poter finalmente passare ad una reale partecipazione popolare partendo proprio dalla proposta del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo». Il dibattito dunque si sta sviluppando: il nostro giornale è pronto ad ospitare i vari interventi in merito.
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categoria:sociale, centro attenzione permanente, comune di laives, piano di sviluppo
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venerdì, 03 agosto 2007
Alto Adige03 AGOSTO 2007
Piano di sviluppo concordato | |
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Parte dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo una proposta rivolta sia alla maggioranza che all’opposizione | |
LAIVES. Momento delicato per la città e le sue frazioni. La giunta comunale sostiene di aver risolto le sue «frizioni» interne; i rappresentanti dell’opposizione incalzano con critiche quotidiane, chiedendo - senza troppi giri di parole - il ritorno alle urne degli abitanti. Su una cosa c’è concordia: vanno affrontati - e risolti - una serie di problemi.
Nel dibattito politico in corso si inserisce una proposta - indubbiamente stimolante - che viene dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo al motto di «Nuove idee per la città di Laives e le sue frazioni. Sviluppo futuro». L’idea - definita «una motivazione significativa ed importante sia per la giunta in carica che per l’opposizione» viene presentata come «Un modo propositivo per esaminare i punti di forza e di debolezza della città accordata sulle sue due frazioni di Pineta e di San Giacomo».
Il Centro Attenzione Permanente - a firma di Lorenzo Merlini - entra nel merito: «In momenti delicati come quelli che stiamo vivendo - economici sopratutto - cercare di capire le future opportunità di sviluppo e crescita della popolazione significherebbe pensare progetti ambiziosi: rilancio della politica per rendere sempre più Laives una città che guarda all’Europa, una città del dialogo, della convivenza, della cultura e della tradizione».
Secondo il Centro Attenzione Permanente «Gli elementi di ricerca seppur conosciuti dovranno essere affrontati con maggior vigore e potrebbero costituire aree tematiche di ricerca: del sociale (giovani, donne, famiglia, tempo libero, casa ed altro); della cultura, del turismo, del mondo agricolo (realizzazione delle risorse locali in un quadro europeo), dello sviluppo economico e occupazionale (insediamenti, infrastrutture, innovazione), dell’ambiente e del territorio (spazi e tempi delle comunità, verde pubblico, compatibilità ambientale, ecomobilità). L’unico scopo è quello di rafforzare le tendenze positive esistenti e cercare soluzioni per invertire e attenuare gli andamenti negativi».
Secondo la proposta «Altre aree tematiche potranno essere individuate in una prima discussione che servirà tra l’altro a formulare proposte concrete da sottoporre al consiglio comunale». Il Centro di San Giacomo ritiene «estremamente importante attivare gruppi di lavoro che potranno vagliare prospettive e risorse nei diversi settori a Laives, Pineta, San Giacomo e nel quartiere attiguo di Maso della Pieve. La zona industriale con i suoi nuovi insediamenti ed imprese di ricerca non vanno trascurate per il loro importante riferimento di carattere economico strategico e tecnologico».
Secondo la nota «Il progetto - che potrebbe essere coofinanziato anche dal Fondo Sociale Europeo - dovrebbe coinvolgere i cittadini delle tre comunità di Laives proprio per raccogliere i suggerimenti, i futuri bisogni, ma sopratutto le idee e le soluzioni che permetteranno le linee in avvenire». A tal proposito vengono fatti gli esempi di molti comuni - fra cui quello vicino di Ora che sta approntando assieme agli abitanti il suo piano di sviluppo - che, affiancati da consulenti, guardano in avanti, ragionando. «I protagonisti debbono essere - conclude il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo - i cittadini con le proprie idee e aspettative; saranno loro a prospettarle ed a condividerle con una visione del tutto nuova. Dialogogare idee per decidere: sarebbe anche a Laives un ottimo punto di partenza». La proposta è lanciata.
l giornale è disponibile ad accogliere quel dibattito che non dovrebbe proprio mancare.
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martedì, 31 luglio 2007
Alto Adige 31 LUGLIO 2007
Bus, utile la stazione intermedia |
Appello a Sasa e Provincia: «Favorire chi si reca all’ospedale» |
Richiesta del Centro Attenzione di San Giacomo: la struttura necessaria a Maso della Pieve |
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo chiede - a nome degli abitanti che vivono sulla dorsale Bolzano - Laives oltre che dei molti residenti in Bassa Atesina che utilizzano il mezzo pubblico e che desiderano un miglioramento del trasporto pubblico per raggiungere l’ospedale di San Maurizio - l’istituzione a Maso della Pieve di una stazione di scambio dei bus delle linee 2, 4, 10a, 10b che, regolate nelle coincidenze e negli orari, farebbero diminuire i tempi per e dall’ospedale di Bolzano». Secondo il Centro Attenzione Permanente «La stazione di scambio, costruita con pensiline adeguate anche per la brutta stagione e con segnalatore elettronico dei tempi di attesa, potrebbe diventare un incentivo a lasciare la macchina a casa contribuendo positivamente all’ambiente sopratutto nei momenti più inquinati dell’anno». La nota si conclude con l’appello alla Sasa, ai Comuni interessati e alla Provincia «a studiare la possibilità di tale realizzazione». Nelle premesse alla richiesta il Centro evidenzia che «Negli ultimi mesi, appare sempre più frequentemente la volontà di aumentare notevolmente il costo del parcheggio all’ospedale. Premesso che le persone che hanno bisogno di visite sanitarie non vanno a divertirsi, risaputo che da sempre stiamo pagando i ticket su molti servizi sanitari, si nota che i lavoratori con turni notturni non possono utilizzare i mezzi pubblici; in più molte famiglie si trovano in difficoltà finanziarie e quindi è necessario impegnarsi affinchè il rincaro possa essere contenuto, correttamente sostenibile e che vi sia un adeguamento del servizio di trasporto pubblico. Un miglioramento di questo servizio, ma anche di quello privato (taxi) utilizzato dagli utenti (con contributi o rimborsi simili a quelli del taxi rosa) nelle ore tarde possono contribuire ad un buon servizio di trasporto limitando il traffico e l’inquinamento provocato dalle automobili». È il caso di ricordare che da San Giacomo fino ad Egna sono molte le rimostranze dei residenti per un servizio pubblico - ad esclusione di quello su rotaia - non proprio in sintonia con le esigenze di chi deve raggiungere Bolzano. (e.d.)
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sabato, 28 luglio 2007
Incentivare il trasporto pubblico verso l'ospedale con una stazione di scambio a Maso della Pieve
Negli ultimi mesi, appare sempre più frequentemente la volontà di aumentare notevolmente il il costo del parcheggio all'ospedale.
Premesso che le persone che hanno bisogno di visite sanitarie non vanno a divertirsi, risaputo che da sempre stiamo pagando i tiket su molti servizi sanitari, noto che i lavoratori con turni notturni non possono utilizzare i mezzi pubblici e non ultimo molte famiglie si trovano in difficoltà finanziarie, invitiamo le diverse parti coinvolte (imprenditori, Provincia, sindacati etc.) ad affrontare tale ipotesi in maniera tale che il rincaro possa essere contenuto, correttamente sostenibile e che vi sia un adeguamento del servizio di trasporto pubblico.
Un miglioramento di questo servizio, ma anche di quello privato (Taxi) utilizzato dagli utenti (con contributi o rimborsi similmente a quelli del Taxi rosa) nelle ore tarde possono contribuire ad un buon servizio di trasporto limitando il traffico e l'inquinamento provocato dalle automobili.
Facendoci interpreti degli abitanti che vivono sulla dorsale Bolzano – Laives, ma di molti anche della Bassa Atesina che utilizzano il mezzo pubblico e che desiderano un miglioramento del trasporto pubblico per raggiongere l'ospedale di San Maurizio riteniamo l'utilità di una stazione di scambio BUS a Maso della Pieve.
Maso della Pieve potrebbe diventare una piccola, ma buona, stazione di scambio fra le linee di autobus 2, 4, 10a, 10b e SAD che regolate nelle coincidenze e negli orari diminuirebbe i tempi di raggiungimento delle desinazioni per e dall'ospedale.
La stazione di scambio, costruita con pensiline adeguate anche per la brutta stagione e con segnalatore elettronico dei tempi di attesa, potrebbe diventare un incentivo a lasciare la mcchina a casa contribuendo positivamente all'ambiente sopratutto nei momenti più inquinati dell'anno.
Si invita la SASA, SAD, i Comuni interessati e la Provincia a studiarne la possibilità di tale realizzazione.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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martedì, 24 luglio 2007
E' quantomai sorprendente la presa di posizione dei rappresentanti della Fit-Cisl che nell'esposizione risulta piuttosto imprecisa.
Premesso che fino ad oggi non vi è stato alcun attacco ai lavoratori dell'aeroporto (tutti senza distinzioni) e tantomeno discredito, riteniamo piuttosto che le loro attività rappresentino alta qualità professionale e come tale va sostenuta.
Quello che ci interessa sottolineare invece ( al di là delle – virgolettature- sui giornali) è che la presenza di un aeroporto su un qualsiasi territorio provoca un forte impatto sulle persone e sull'ambiente.
Il territorio con i suoi insediamenti va rispettato e le persone che lavorano nell'aeroporto e nei suoi dintorni vanno protetti da ogni possibile inquinamento come ogni altro abitante che vive in prossimità aeroportuale.
Per questo esistono leggi e regolamenti che spesso non vengono applicati.
Esistono assessorati ed uffici provinciali e comunali che hanno il compito di rilevare le sostanze inquinanti e di conseguenza debbono predisporre dei piani di prevenzione, di limitazione e di risanamento.
Ciò viene concordato per gli inquinamenti invernali mentre per gli inquinamenti estivi (ozono e PM 10) appunto, ci si limita a pubblicare nel sito provinciale solo gli sforamenti o gli aumenti dell'inquinamento e nulla più.
Le centraline posizionate dai tecnici altrettanto professionali dell'APPA (Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente e la tutela del lavoro di Bolzano) non sono indicatori inutili, ma servono proprio per monitorare i territori maggiormente inquinati.
La conca atesina è inquinata, certo non perchè lo sosteniamo noi comitati, ma perchè i rilevamenti lo hanno constatato e perchè nella relazione sanitaria della Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige già nel 2005 risultava sottolineata in: elevati livelli di PM10, biossido di azoto, ozono e idrocarburi policiclici aromatici.
Nella relazione redatta il 13-1-1997 (inquinamento aria) e firmata dal Dott. Walter Huber direttore dell'Agenzia per l'ambiente della Provincia di Bolzano si può leggere fra le molte tesi (letteralmente) : In situazione di allarme deve venire introdotta la possibilità di un divieto per lo meno per il traffico aereo privato e per i voli di carico, così come per i voli d'esercitazione di ogni tipo.
Un divieto generale di partenza e di atterraggio in situazioni di smog dovrebbe però venire osservato anche per i voli di linea.
Ciò che viene proposto è semplicemente un provvedimento che ormai viene applicato frequentemente nei nostri ultimi inverni, ovvero quello della limitazione del traffico automobilistico privato particolarmente inquinante.
Proprio oggi sullo stesso giornale si può leggere che in Provincia verranno messe a punto misure che dovranno limitare fortemente il trasporto merci su gomma, in particolare i mezzi pesanti più inquinanti.
L'aeroporto come l'autostrada A22, la superstrada e nell'insieme tutte le strade sono supporti di inquinamento da traffico seppur nelle diverse proporzioni.
L'inquinamento va semplicemente combattuto per la salute di qualunque cittadino.
Per quanto riguarda le conoscenze aeronautiche, può essere che ci manchino molte conoscenze , ma è altrettanto vero che la Fit-Cisl avrebbe potuto essere d'aiuto alla mediazione aeroportuale proprio perchè capace di esprimere quella sua professionalità particolare.
Purtroppo non si è vista e sentita in nessuna seduta nonostante i sei mesi di operosità costruttiva.
E questo ci è dispiaciuto molto.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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categoria:centro attenzione permanente, aereoporto san giacomo
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domenica, 22 luglio 2007
Alto Adige 22 LUGLIO 2007
Allarme ozono: «Colpa dell’aeroporto» | |
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di Bruno Canali |
LAIVES. Per quanto riguarda l’ozono, dalla centralina di rilevamento in zona Galizia continuano a arrivare dati allarmanti. «Il livello di guardia stabilito per legge a quota 180 - spiegano Othmar Clementi, del Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto e Lorenzo Merlini, del Comitato di attenzione permanente a San Giacomo - continua ad essere superato e siamo nell’ordine di 205, così come per le polveri sottili disperse nell’aria che ogni giorno respiriamo».
Di fronte a questa situazione preoccupante - che invece, per quanto riguarda l’ozono, non si registra ad esempio nella vicina Bolzano -, i due rappresentanti dei Comitati lanciano l’ennesimo allarme e auspicano, prima di tutto, «che sia l’amministrazione comunale a prendersi carico del problema che interessa la salute di tutti i cittadini». In merito all’ozono - dannoso per l’uomo se presente nell’aria in quantità eccessive - Clementi rimanda a una relazione dell’Agenzia dell’ambiente firmata ancora nel 1997 dal direttore Walter Huber che prendeva in considerazione l’impatto dei voli. «L’emissione di sostanze inquinanti - si legge - soprattutto ossidi di azoto e di idrocarburi quali precursori dell’ozono, in piena estate deve causare secondo le situazioni meteorologiche una accentuata formazione di ozono, soprattutto perché i gas inquinanti vengono emessi ad altezze che provocano una formazione di azoto particolarmente intensa. Gli effetti dell’ozono sulla vegetazione al margine boschivo, nelle rispettive altezze, così come sui pendii montani, non può essere valutato in modo esatto. I danni dell’ozono su frutta ed alter colture, nonché sui boschi, sono già stati registrati in Alto Adige».
Si sono studiati limiti per i transiti sull’A22, fino ad arrivare eventualmente al blocco dei Tir - dicono quindi i due ambientalisti -, «come mai invece non si prevede altrettanto per i voli aerei, soprattutto per quelli fatti esclusivamente per hobby? Noi chiediamo cosa abbia intenzione di fare in questo senso l’amministrazione comunale. Il sindaco è soddisfatto per il compromesso raggiunto da Rosa Thaler sull’aeroporto, ma c’è ben poco da rallegrarsi perché di compromesso si tratta e non certo di una soluzione in grado di metterci al riparo dai danni dell’inquinamento. Da tempo in zona Galizia funziona la centralina che registra dati preoccupanti e, nonostante questo, nessuno ne parla.
Sforare i limiti fissati dalla legge, attaccano i due rappresentanti dei Comitati, «sembra divenuta routine e di interventi per limitare i danni nemmeno l’ombra. Ci chiediamo, con preoccupazione, a quale scopo sia perciò stata installata quella centralina e inoltre se esista un piano di emergenza per l’inquinamento che si sta registrando».
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categoria:ambiente, centro attenzione permanente, comune di laives, aereoporto san giacomo
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sabato, 21 luglio 2007
Si esprimono forti preoccupazioni per i livelli di ozono e polveri sottili PM10 raggiunti in questi giorni.
I valori di soglia dell'ozono (180 µg/m³) superati alcuni giorni fa crescono fino a rggiungere valori sempre più alti:
Stazione di misura di Laives:
14 luglio alle 18 e alle 19 (massima concentrazione oraria 185 µg/m³)
16 luglio dalle 18 alle 19 (massima concentrazione oraria: 187 µg/m³)
17 luglio dalle 19 alle 20 (massima concentrazione oraria: 195 µg/m³)
19 luglio dalle 19 alle 21 (massima concentrazione oraria: 205 µg/m³)
mentre le polveri sottili PM10 si attestano a 61 µg/m³ superando la soglia dei 50 µg/m³.
Già dalla relazione sanitaria del 2005 risulta che in provincia di Bolzano sono ancora elevati livelli di PM10, biossido di azoto, ozono e idrocarburi policiclici aromatici. (http://www.provincia.bz.it/gesundheitswesen/01/publ/publ_getreso.asp?PRES_ID=68706)
Perchè gli assessorati dell'ambiente dei singoli Comuni interessati agli inquinamenti non affrontano le problematiche dovuti all'ozono nel periodo estivo e non danno direttive e comunicazioni alla popolazione ?
A soglie di valori superate è possibile limitare la produzione di ozono?
Qualche cosa si può fare, sopratutto per quella quota di ozono considerata di produzione locale.
Dalla “Presa di posizione dell'agenzia per l'ambiente per l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano” del 13.1.1997 firmata dal direttore dell'Agenia Provinciale per la Protezione dell'Ambiente e la Tutela del Lavoro si può leggere:
“Quando si prevedono lunghi periodi di alta pressione si possono porre limitazioni del traffico in maniera preventiva.
Negli aeroporti può venire introdotta la possibilità di un divieto per lo meno per il traffico aereo privato così come per i voli di esercitazione di ogni tipo.
Un divieto generale di partenza e di atterrraggio in situazioni di smog dovrebbe venire osservato anche per i voli di linea. “
Perchè non si sono mai presi in considerazione tali interventi?
Facendosi interprete di numerosi cittadini abitanti nella conca atesina,
il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo invita le autorità competenti a realizzare con sollecitudine gli interventi necessari.
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domenica, 10 giugno 2007
Alto Adige 10 GIUGNO 2007
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«Aeroporto, si aspetti il referendum» | |
Bernard (Verdi): inutili i compromessi, il voto sarà vincolante | |
LA POLEMICA «Non serve neppure la mediazione» | |
“Anche il migliore compromesso, ammesso che esista, non può mettere in dubbio il diritto di oltre 13.000 firmatari della richiesta del referendum di far valere il loro voto. Qualsiasi accordo che sarà preso all’interno del forum di mediazione o anche in giunta provinciale, fra due anni, dopo il referendum, potrebbe risolversi in un bel nulla”, proseguono i Verdi. «Davanti a questo scenario le uscite mediatiche di alcuni esponenti di spicco della Svp della Bassa Atesina non sono altro che tentativi di togliere il problema aeroporto dall’agenda politica. Al contempo questi “compromessi” aprirebbero la strada ai cosìddetti interventi di sicurezza e alla costruzione di capienti capannoni per gli aerei. Ambedue le misure sono da respingere se le spese sono a carico dei contribuenti», conclude Bernard.
“Ancora una volta come Centro attenzione di San Giacomo e Gruppo di lavoro Laives-Arbeitsgruppe Leifers, dobbiamo ribadire che l’aeroporto deve essere ottimizzato nelle sue attività e rimanere della stessa dimensione. Si deve partire da una valutazione di impatto territoriale accolta, come possibile, dagli uffici competenti dell’ambiente e aria e rumori e da attivarsi immediatamente”, attaccano Gigliotti, Bove e Merlini.
Rifondazione comunista, infine, rilancia la richiesta della valutazione d’impatto territoriale, ed ambientale, della zonizzazione, del Piano di sviluppo aeroportuale e l’apertura di una discussione puntuale su un pacchetto di interventi che miri all’abbattimento degli inquinamenti a partire dai concreti suggerimenti allegati alla proposta di mediazione.
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venerdì, 08 giugno 2007
Mediazione aeroportuale e Valutazione Impatto Territoriale
“Una buona base di discussione” è stata l'affermazione di Durnwalder nell'ultimo incontro di mediazione aeroportuale sull'ipotesi prospettata dalla consigliera Thaler.
Sembra non sia così.
Baumgartner continua a pensarla a modo suo: vuole l'allungamento dell'aeroporto, vuole aerei più grandi, vuole i voli charter, vuole raggiungere l'Irlanda, la Russia, la Scandinavia ed in cambio si impegnerebbe a ridurre l'inquinamento acustico della struttura diminuendo i voli militari ed il traffico da diporto fino ad un 10 % impegnandosi a non creare ulteriori inquinamenti acustici.
Ancora una volta come Centro Attenzione di San Giacomo e Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers, dobbiamo ribadire che l'aeroporto deve essere ottimizzato nelle sue attività e rimanere della stessa dimensione . E' stato dimostrato ampiamente alla parte economica che il turismo non ha la necessità di un aeroporto più grande, che i voli charter con aerei jet di più grande dimensione sono particolarmente inquinanti sulla popolazione della conca atesina, che l'aerporto di tipo regionale non può raggiungere tutte le lontane “ideali” destinazioni, ma deve servirsi comunque di altri aeroporti come Vienna, Francoforte, Milano, Roma e così via.
Va detto che Baumgartner non ha nessun potere sui voli militari e lo stesso Durnwalder sostiene che nonostante il suo prolungato e personale impegno probabilmente non riuscirà che a far ridurre in parte i rumori provocati dagli elicotteri.
Baumgartner sa altrettanto bene che non potrà far diminuire il traffico degli aerei privati che rappresenta il 45% dei voli.
Agli abitanti della conca atesina non interessa una semplice riduzione del 10% dell'inquinamento aeroportuale, interessa un forte abbatttimento di tutti gli iquinamenti oggi presenti ed in futuro maggiormente ipotizzabili.
“ La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” Questa la dichiarazione del Presidente Durnwalder.
Si deve partire da qui, da una Valutazione di Impatto Territoriale (VIT) accolta, come possibile, dagli uffici competenti dell'Ambiente e Aria e Rumori e da attivarsi immediatamente.
Altro punto essenziale e indispensabile per una proposta di mediazione finale – se ci deve essere- dovrà avvenire con il contributo e la partecipazione più ampia possibile, dando a tutte le categorie interessate l'opportunità di far sentire la propria voce.
Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers
Centro Attenzione di San Giacomo
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lunedì, 04 giugno 2007
Aeroporto al Colle
Uno specchietto di 3 mila metri per ...
non siamo allodole.
E' proprio dei giorni scorsi l'ipotesi di un progetto a dir poco sensazionale: trasferimento di tutta la struttura aeroportuale sulla montagna del Colle sopra la città di Bolzano.
Lo studio proposto già molti anni fa dall'ingegner Wackernell non ha superato tutte le valutazioni di fattibilità come sembrerebbe dalle notizie che circolano, tuttaltro appare sempre più insistente l'idea che il flop della mediazione si aggrappi ad un “disegno fantastico” in cui favorevoli, contrari e scettici all'ampliamento dell'aeroporto trovino finalmente un comune denominatore: un nuovo scenario su cui discutere.
Non è così, la poca credibilità del progetto (nuovo scenario) è dimostrata dal fatto che le stesse organizzazioni ecologiste, la città di Bolzano e i comuni vicini con i relativi abitanti non abbiano reagito con grande fermezza pur sapendo che cosa comporti una pista da 3 mila metri sopra Bolzano con le relative strutture e strade di trasferimento.
Allora è uno specchietto per distogliere l'attenzione dai problemi riguardanti l'ampliamento dell'aeroporto di san Giacomo?
Pare di si, perchè già si parla di un nuovo hangar e pure di un “nuovo terminal”. Se ne parla con insistenza e sempre più fuori dalla mediazione e da qui il flop della stessa.
Noi del Centro Attenzione Permanente, comunque, vogliamo dire chiaramente che siamo contrari a questo megaprogetto.
Il Colle deve rimanere la terrazza della conca bolzanina dove le Dolomiti sbucano maestose ad est, a ottocento metri più in basso la città si adagia silenziosa all'incrocio fra i tre fiumi che la solcano, ad ovest si leggono i profili del Monte Penegal e del Passo della Mendola, dove lo sguardo si perde fino al Gruppo del Tessa ed alle montagne dal ghiaccio perenne.
Tutto ciò non va cancellato. Il Colle è la montagna di tutti noi che ci abitiamo vicini.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
Pubblicato anche sull'Alto Adige 5-6-07
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sabato, 02 giugno 2007
Alto Adige 02 GIUGNO 2007
SALORNO/LAIVES. Riparte da San Giacomo, frazione di Laives, il pressing per la realizzazione della metropolitana di superficie con quel terzo binario che agevolerebbe in primo luogo i pendolari contribuendo - non poco - anche a frenare l’inquinamento da traffico in tutta la Bassa Atesina. La proposta del Centro Attenzione Permanente si scontra però con la posizione della Provincia.
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ritiene - e lo ha messo nero su bianco in un documento - che «La metropolitana di superficie è possibile: resta dunque valido il progetto per la realizzazione di un esclusivo binario ferroviario dedicato al transito dei treni metropolitani dalla stazione di Bolzano a San Giacomo con la possibilità di realizzare le fermate ad Oltrisarco ed all’aeroporto. Ciò risulta possibile grazie alla parziale utilizzazione del binario già esistente della linea fra il capoluogo altoatesino e Merano». Il terzo binario dovrebbe poi proseguire fino ad Ora «in modo da istituire treni ad orari cadenzati con fermate ad Oltrisarco e zona industriale / San Giacomo per Trento, senza intasare ulteriormente il traffico di treni merci e a medio e lunga percorrenza in entrata ed uscita dalla stazione di Bolzano». Quella rilanciata dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo è, a grandi linee, l’indicazione contenuta nel Piano provinciale dei trasporti che fino a qualche anno fa pareva essere una sorta di Bibbia per quanto riguarda la mobilità salvo poi finire (di proposito) nel dimenticatoio tanto che il progetto del terzo binario - ma è solo un esempio - viene ritenuto sepolto. Il «de profundis» lo ha recitato l’assessore provinciale Thomas Widmann: «Una volta realizzato il passante ferroviario in galleria fra Ora e Cardano, i due binari attuali saranno più che sufficienti per un servizio metropolitano. In cinque anni massimo, il caso potrebbe essere risolto brillantemente. Ormai è deciso che il passante fra Ora e Bolzano anticiperà la nuova linea del Brennero. I lavori potrebbero iniziare nel giro di due anni al massimo e concludersi in 2/3 anni. Da quel momento gran parte dei 120-180 (con sviluppo previsto fino a 250) treni quotidiani destinati a circolare fra Verona e il Brennero andrebbero in galleria, lasciando i due binari attuali a disposizione del trasporto locale: una metropolitana di superficie più che sufficiente per la cinquantina di treni locali».
Ammesso che cinque anni basteranno per realizzare la galleria ferroviaria fra Ora e Cardano, in questo lasso di tempo è scontato che i disagi per i pendolari aumenteranno, senza possibilità di alternative in quanto l’aggiunta di altri treni non è possibile (non vi sono più tracce a disposizione) e grossi ostacoli presenta anche il più volte auspicato potenziamento del servizio di trasporto pubblico su gomma. I residenti (da Laives a Salorno) non smettono di esercitare pressioni: riuciranno a fare cambiare idea alla Provincia e all’assessore Widmann in particolare?
Pressioni in Provincia da San Giacomo di Laives fino a Salorno: inadeguato il servizio svolto dai pullman di linea |
Terzo binario, torna il pressing insistente |
Un coro unanime: «Pendolari favoriti e meno inquinamento» |
Widmann: progetto sepolto. Presto arriverà il passante |
SALORNO/LAIVES. Riparte da San Giacomo, frazione di Laives, il pressing per la realizzazione della metropolitana di superficie con quel terzo binario che agevolerebbe in primo luogo i pendolari contribuendo - non poco - anche a frenare l’inquinamento da traffico in tutta la Bassa Atesina. La proposta del Centro Attenzione Permanente si scontra però con la posizione della Provincia.
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ritiene - e lo ha messo nero su bianco in un documento - che «La metropolitana di superficie è possibile: resta dunque valido il progetto per la realizzazione di un esclusivo binario ferroviario dedicato al transito dei treni metropolitani dalla stazione di Bolzano a San Giacomo con la possibilità di realizzare le fermate ad Oltrisarco ed all’aeroporto. Ciò risulta possibile grazie alla parziale utilizzazione del binario già esistente della linea fra il capoluogo altoatesino e Merano». Il terzo binario dovrebbe poi proseguire fino ad Ora «in modo da istituire treni ad orari cadenzati con fermate ad Oltrisarco e zona industriale / San Giacomo per Trento, senza intasare ulteriormente il traffico di treni merci e a medio e lunga percorrenza in entrata ed uscita dalla stazione di Bolzano». Quella rilanciata dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo è, a grandi linee, l’indicazione contenuta nel Piano provinciale dei trasporti che fino a qualche anno fa pareva essere una sorta di Bibbia per quanto riguarda la mobilità salvo poi finire (di proposito) nel dimenticatoio tanto che il progetto del terzo binario - ma è solo un esempio - viene ritenuto sepolto. Il «de profundis» lo ha recitato l’assessore provinciale Thomas Widmann: «Una volta realizzato il passante ferroviario in galleria fra Ora e Cardano, i due binari attuali saranno più che sufficienti per un servizio metropolitano. In cinque anni massimo, il caso potrebbe essere risolto brillantemente. Ormai è deciso che il passante fra Ora e Bolzano anticiperà la nuova linea del Brennero. I lavori potrebbero iniziare nel giro di due anni al massimo e concludersi in 2/3 anni. Da quel momento gran parte dei 120-180 (con sviluppo previsto fino a 250) treni quotidiani destinati a circolare fra Verona e il Brennero andrebbero in galleria, lasciando i due binari attuali a disposizione del trasporto locale: una metropolitana di superficie più che sufficiente per la cinquantina di treni locali».
Ammesso che cinque anni basteranno per realizzare la galleria ferroviaria fra Ora e Cardano, in questo lasso di tempo è scontato che i disagi per i pendolari aumenteranno, senza possibilità di alternative in quanto l’aggiunta di altri treni non è possibile (non vi sono più tracce a disposizione) e grossi ostacoli presenta anche il più volte auspicato potenziamento del servizio di trasporto pubblico su gomma. I residenti (da Laives a Salorno) non smettono di esercitare pressioni: riuciranno a fare cambiare idea alla Provincia e all’assessore Widmann in particolare?
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categoria:metropolitana, centro attenzione permanente
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mercoledì, 30 maggio 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-05-30
Bolzano SAN GIACOMO
Metrò ferroviaria Ipotesi percorribile La metropolitana di superficie è possibile evitando futuri inquinamenti. Il progetto per la realizzazione di un binario ferroviario dedicato al transito dei treni metropolitani in area cittadina consiste nel dedicare un binario esclusivo dalla stazione c Centrale di Bolzano a San Giacomo con la possibilità di realizzare le fermate ad Oltrisarco ed all'aeroporto. Ciò risulta possibile grazie alla parziale utilizzazione del binario già esistente della linea Bolzano Merano.
Per non congestionare il traffico di treni in arrivo e in partenza da Bolzano il binario metropolitano dovrebbe essere indipendente dalla stazione centrale. In questo modo potrebbero partire i treni regionali per Merano e Trento ad orari cadenzati con fermate ad Oltrisarco e zona industriale per Trento. La prosecuzione del binario potrebbe essere attuata fino a San Giacomo aeroporto.
LorenzoMerlini,
Centro attenzione permanente di S.Giacomo
Bolzano SAN GIACOMO
Metrò ferroviaria Ipotesi percorribile La metropolitana di superficie è possibile evitando futuri inquinamenti. Il progetto per la realizzazione di un binario ferroviario dedicato al transito dei treni metropolitani in area cittadina consiste nel dedicare un binario esclusivo dalla stazione c Centrale di Bolzano a San Giacomo con la possibilità di realizzare le fermate ad Oltrisarco ed all'aeroporto. Ciò risulta possibile grazie alla parziale utilizzazione del binario già esistente della linea Bolzano Merano.
Per non congestionare il traffico di treni in arrivo e in partenza da Bolzano il binario metropolitano dovrebbe essere indipendente dalla stazione centrale. In questo modo potrebbero partire i treni regionali per Merano e Trento ad orari cadenzati con fermate ad Oltrisarco e zona industriale per Trento. La prosecuzione del binario potrebbe essere attuata fino a San Giacomo aeroporto.
LorenzoMerlini,
Centro attenzione permanente di S.Giacomo
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giovedì, 24 maggio 2007
Nella seduta della mediazione del 23 maggio 2007 è stata illustrata la presentazione – relazione
100.000” non più silenziosi “Una proposta di mediazione”
redatta da Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers
La relazione suddivisa in tre parti oltre ad essere una proposta di mediazione, vuol essere un momento di riflessione per ricordare passaggi e opinioni manifestate nelle diverse sedute e poco rese visibili anche nei verbali.
Nella prima parte viene affrontata la situazione ambientale attuale e futura a Bolzano e nella Bassa Atesina mostrando gli agenti più inquinanti della zona.
Vengono indicate le numerose attività/passaggi-transiti dei trasporti: ferrovia, aeroporto, trasporto su gomma mettendo in rilievo come il pendolarimo o meglio il traffico proveniente dall'esterno cittadino sia la causa del maggior inquinamento identificato come uno tra i maggiori dell'Alto Adige.
I rumori provocati dal traffico debbono essere eliminati o abbattuti nei loro livelli.
L'inquinamento va rimosso direttamente alla fonte proponendo un servizio pubblico più efficiente e rinunciando a nuove fonti inquinanti che di fatto vanno a compromettere la qualità della vita già di per sè in scarso equilibrio. Gli effetti dell'inquinamento procurano danni ambientali, deprezzamento del territorio, vincoli e limitazioni alla destinazione d'uso del suolo e danni alla popolazione.
Nella seconda parte si affrontano gli aspetti socioeconomici relativi all'ampliamento dell'aeroporto.
Analizzate le necessità più importanti dell'ala economica a sostegno di un ampliamento aeroportuale, utilizzando i loro stessi dati presentati precedentemente, vengono demolite le loro posizioni e viene confermato che l'aeroporto non serve:
Né per aumentare le esportazioni: l’A.A. nel 2006 ha avuto una crescita superiore a tutto il nord-est d’Italia pur non avendo un aeroporto. Non dimentichiamo che la Provincia di Bolzano è attualmente impegnata nella realizzazione del BBT.
Né per aumentare la raggiungibilità della nostra provincia. Come visto ci sono regioni alpine con aeroporti internazionali, ciononostante queste sono meno raggiungibili dell’Alto Adige.
Né per aumentare l’occupazione. E’ sufficiente leggere il “Piano Pluriennale degli interventi di politica del lavoro” della Provincia di BZ per capire su cosa si sta puntando per migliorare l’occupazione.
Né per gli spostamenti degli altoatesini: esistono svariate e concrete alternative all’aeroporto di Bolzano.
Quindi a chi servirà l’aeroporto?
Servirà per far crescere il turismo in Provincia di Bolzano?
Ma cosa pensano gli addetti ai lavori nel settore del turismo altoatesino?
SMG: “Noch nie hatte Südtirol so viele Ankünfte und Übernachtungen wie 2006” (Mediazione del 15/03/07)
SMG: “Südtirol belegt mit seinen knapp 3.100.000 internationalen Ankünften Platz 4 in Italien nach den provinzen Rom, Venedig, Florenz und Platz 20 in Europa.” (Mediazione del 15/03/07)
ASTAT: “L’anno 2006 è stato caratterizzato da un andamento positivo, con un aumento del 3,0% negli arrivi e dell’1,0% nelle presenze rispetto al 2005. Nel 2006 gli arrivi (pari a 5,0 milioni) e le presenze (26,4 milioni)hanno raggiunto i rispettivi valori massimi. A partire dal 1998, anno nel quale si era riscontrato un minimo, le presenze sono aumentate costantemente, riuscendo a superare negli ultimi due anni la soglia dei 26 milioni”.
Nessun dato reale dimostra che il turismo in alto Adige necessiti di un altro ampliamento dell’aeroporto per crescere ulteriormente. La riduzione di un giorno (negli ultimi 10 anni) della durata media dei pernottamenti è stata compensata (nello stesso periodo) da un aumento di oltre 3 milioni di presenze turistiche.
Non si può continuare ad interpretare il turismo solamente da un punto di vista quantitativo. E’ ora che anche l’economia pensi ad un turismo sostenibile nel rispetto della natura fonte primaria del successo dell’industria turistica locale. Bisogna tenere conto dell’impatto di un turismo di massa sul territorio e sulle popolazioni investite dai flussi turistici anche nel rispetto delle tradizioni locali.
Nella terza parte si prevede una proposta di mediazine e si è arrivati:
1) Valutando il contratto di mediazione.
2) Considerando i contenuti emersi durante il processo di mediazione:
2a) sono emerse divergenze sostanziali su valutazioni di dati ambientali. Vedi ad esempio dati ALU, dati ABD, dati delle persone viventi nelle vicinanze dell’aeroporto.
2b) Sono emerse divergenze su valutazioni economiche. L’ ABD ha confermato nella riunione del 16 maggio che il Masterplan non puo’ essere completo in quanto generico e lacunoso per sua natura: Secondo l’ABD ”esistono piu’ verita”.
2c) Le leggittime aspettative di centinaia di famiglie a diretto contatto con la struttura (circa 5000 persone ).
Abbiamo bisogno di uno strumento indipendente che ci permetta di avere un quadro il più possibile oggettivo della situazione della conca di Bolzano ed in particolare della zona attorno all’aeroporto.
1) La proposta è quindi di richiedere ai responsabili politici una “Raumverträglichkeitsprüfung” (RVP)
Eine Raumverträglichkeitsprüfung ermittelt und bewertet die umweltrelevanten, sozialen und auch wirtschaftlichen Auswirkungen eines raumrelevanten Vorhabens auf den betroffenen Raum. Ein solcher Prüfansatz ist dann notwendig, wenn das geplante Projekt soziale, regionalpolitische und umweltrelevante Auswirkungen über den Standort und dessen unmittelbare Umgebung hinaus erwarten lässt. In diesem Ansatz werden auch die Wechselwirkungen mit den Nachbarräumen berücksichtigt. In der RVP wird geklärt, ob ein Vorhaben mit den Erfordernissen der Raumordnung vereinbar ist und in welcher Form es mit anderen Planungen und Maßnahmen (anderer Planungsträger) abgestimmt werden kann. (Quelle: www.eurac.edu)
2) Il progetto di ampliamento dell’aeroporto deve essere sottoposto ad una Valutazione di Impatto Ambientale
UVP:
Ziele der UVP sind der Schutz der menschlichen Gesundheit, die Hebung der Lebensqualität durch bessere Umweltbedingungen, die Erhaltung der Artenvielfalt und der Reproduktionsfähigkeit der Ökosysteme sowie die Vermeidung von Umweltschäden. Zu diesem Zwecke werden in der Umweltverträglichkeitsprüfung die wesentlichen Auswirkungen eines Projekts auf die Schutzgüter Mensch, Fauna, Flora, Boden, Wasser, Luft, Klima, Landschaft, Sachgüter und kulturelles Erbe beschrieben und bewertet. Weiters wird die Wechselwirkung aller oben erwähnten Schutzgüter berücksichtigt. (Quelle: www.provinz.bz.it/umweltagentur)
3) PSA (Piano di sviluppo Aeroportuale)
(Fonte: Presentazione Dr.Mussner ENAC)
Aspettative dei cittadini direttamente interessati all’ampliamento dell’aeroporto (anche in ottemperanza alle volonta’ politiche dopo il primo ampliamento del 1997)
Spostamento esercitazioni militari.
Restrizione generale e controllo degli orari di decollo e arrivo delle aeromobili, anche in relazione della loro classificazione.
Spostamento esercitazioni militari.
Allegato della presentazione: “100.000 non più silenziosi. Una proposta di mediazione”
Indirizzi e proposte per una crescita sostenibile
Azioni compensative e mitigratrici
Riconosciuto che la parte territoriale fra Bolzano, Laives e Conca Atesina più in generale è
particolarmente colpita da numerosi soggetti inquinanti, si chiede che vengano effettuati i seguenti interventi nel rispetto dei bisogni di tutta la popolazione che ci abita:
- Immediata costituzione di un laboratorio di idee e di attività che sviluppi strumenti per lo studio e il monitoraggio della situazione complessiva odierna ed una valutazione previsionale del panorama futuro che tenga conto dei numerosi insediamenti già previsti per i prossimi anni.
- Fare opera di prevenzione e informazione alla popolazione verificando, con essa, i risultati emergenti e le possibili pianificazioni future.
- Riduzione dell'inquinamento alla sorgente, adottando e favorendo mezzi di trasporto e impianti termici tecnologicamente innovativi e di basso impatto ambientale (ingegneria aeronautica e motoristica in genere, energie alternative e nuove progettazione di edifici e strutture).
- Prevedere un Piano di Ampliamento Aeroportuale condiviso con le amministrazioni e gli enti preposti.(vedi ENAC)
- Un VIA territoriale ampio, che raggruppi e analizzi le problematiche provocate dagli agenti inquinanti, in particolare dal traffico pendolare, dal trasporto su gomma, dall'aeroporto (aria e rumori), dalla ferrovia (rumori) e dall'inceneritore.
- Una zonizzazione e un piano specifico sulla qualità dell'aria nel territorio sopra considerato e un costante monitoraggio anche per il futuro.
- Un monitoraggio di medicina ambientale sul territorio finalizzato a determinare possibili patologie provocate dagli inquinamenti.
- Una classificazione acustica del territorio limitrofo all'area aeroportuale con misurazione
degli impatti acustici (livelli notte/giorno). *(vedi ENAC)
- Procedure antinquinamento acustico aeroportuale (antirumore di decollo e atterraggio “ICAO”)
- Un Piano di Rischio Aeroportuale.(art 9 ENAC). Gli incidenti che avvengono durante il decollo e l'atterraggio coinvolgono, oltre i passeggeri e l'equipaggio, un vasto territorio nell'intorno dell'aeroporto e con esso un gran numero di residenti. In alcuni casi hanno pagato un elevato tributo in termini di vite umane.
- Spostamento degli elicotteri delle Forze Armate in altra sede (sono la causa del maggior rumore aeroportuale!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
Nell'attesa del loro trasferimento concordare con l' Esercito, i Carabinieri e la Guardia di Finanza orari più rispettosi per la popolazione e, soprattutto, che tengano conto delle attività scolastiche. Le “lunghe” esercitazioni vanno evitate durante l'orario scolastico e nei week end.
- Spostamento a Trento o altra località degli aerei leggeri ad uso privato e sportivo (sono i voli più numerosi!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
- Non aumentare gli attuali voli di linea e charter annuali e limitarli nei fine settimana.
- Orari dei voli aerei dalle 7,30 alle 22,00 max.
- Applicare una classificazione più rigida per gli aerei più rumorosi, compresi i privati, impedendone l'accesso aeroportuale (una sorta euro 0 o ero 1 come per gli automezzi pesanti).
- Una classificazione acustica del territorio attiguo alla ferrovia con misurazione dei livelli di rumore soprattutto nelle zone considerate più sensibili (asili, scuole, parchi etc. notte/giorno ). E' un atto politico di pianificazione e gestione territoriale.*
-Predisporre i piani di risanamento da parte delle amministrazioni comunali.
- Per disincentivare il pendolarismo dalla Bassa Atesina attivare, in tempi brevi, treni metropolitani a cielo aperto con la costruzione di nuove stazioni ferroviarie a Oltrisarco e a San Giacomo.
Si ritiene che questo sia possibile con l'ammodernamento della ferrovia che prevede un aumento di passaggi giornalieri da un minimo di 130 a 220/250. Utilizzando un certo numero di questi passaggi, che si renderanno disponibili, è possibile evitare la costruzione di ulteriori, ampi parcheggi all'aeroporto.
Al posto del parcheggio previsto in Masterplan si potrebbe costruire un piccolo parco per bambini, militari e famiglie. Il servizio della nuova stazione di San Giacomo all'aeroporto impedirebbe di far transitare numerosi automezzi da e per l'aeroporto, inquinando meno e alleggerendo il traffico.
- Migliorare la funzionalità dei parcheggi esistenti: uscita A22 e cimitero di Bolzano, evitando la costruzione di ulteriori parcheggi in zona industriale. Il pendolarismo si combatte offrendo treni, autobus, taxi collettivi e non parcheggi che sono solo richiamo di automobilisti con conseguente aumento dell' inquinamento.
- Predisponendo un tunnel sotto la ferrovia in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria di San Giacomo (già previsto) è possibile collegare la ciclabile di San Giacomo, in sicurezza, con quella di via Einstein evitando il bruttissimo incrocio con sottopassaggio di Maso della Pieve (cimiteri).
- Nonostante la galleria il traffico a Maso della Pieve e a San Giacomo rimane molto alto. Si chiede che ad Oltrisarco direzione nord – sud prima del sottopasso di via Volta (distributore Agip) venga messo un cartello che indichi Laives direzione via Volta e alla nuova rotonda un cartello Laives direzione via Galvani che porterà alla galleria.
I transiti verso Laives verranno favoriti verso questa nuova direzione alleggerendo San Giacomo e Maso della Pieve che comunque, in futuro, da il parcheggio cimiteriale rafforzato porterà una aggiunta di traffico.
- I transiti di macchine da Bolzano a Laives passando per san Giacomo risultano ancora piuttosto frequenti, nonostante la galleria. E' necessario intervenire drasticamente imponendo una restrizione come ad Oltrisarco oppure dotare di un bollino per solo residenti (dal sottopasso che va in via Einstein fino alla fine di San Giacomo) che permetterà loro di entrare da nord a sud. Tale provvedimento in via sperimentale lo si potrebbe adottare negli orari di punta e se, dopo il monitoraggio, risultasse insufficiente lo si adotterà per le intere 24 ore.
- Intervenire affinchè i navigatori satellitari non facciano passare i camion e le automobili straniere (Germania, Polonia, Italia, ecc.) per la ex statale 12.
- I trasporti con mezzi pesanti dovranno essere trasferiti quanto più possibile sulla ferrovia. Gli autotrasportatori artigiani non utilizzano il trasporto intermodale sovvenzionato dalla Provincia.
- E' necessario favorire anche un trasporto intermodale che faccia viaggiare solamente i containers.
- Le tecniche di gestione dei Materiali Post Consumo (MPC) che comportano le minori emissioni di inquinanti nell'ambiente, la massima riduzione di gas serra ed il massimo risparmio energetico sono: riduzione della produzione alla fonte, riciclaggio, compostaggio.
L'intrinseco vantaggio dei trattamenti meccanico biologici è l'estrema flessibilità. La filiera che presenta il maggiore risparmio di gas serra, il maggiore contenimento delle emissioni nell'ambiente e un'occupazione di suolo confrontabile con quello delle ceneri di un “termovalorizzatore” è la bio-ossidazione con sottrazione del carbonio ossidabile tramite stoccaggio permanente e/o provvisorio del materiale bio-ossidato opportunamente pressato.
Questa soluzione non pregiudica un futuro utilizzo delle potenzialità energetiche dei materiali stoccati, rinviandolo a condizioni di mercato e sviluppo di tecnologie più vantaggiose.
Impianti di bio-ossidazione dimensionati per ogni vallata dell'Alto Adige oltre ad avere i vantaggi sopra descritti eviterebbero i numerosi trasporti dei MPC necessari per mantenere acceso l'unico inceneritore del territorio altoatesino.
- Se AirAlps intende mantenere il contratto di code sharing con Alitalia dovrà spostare la sede tecnica in Italia. Così ha chiesto Alitalia. Alfred Guarriello membro del comitato di gestione AirAlps sostiene che con un piano triennale consentirebbe di programmare investimenti quali l'acquisto di velivoli da 70 posti rispetto gli attuali di 31 (Dornier).
Che venga fatto.
L'aeroporto di San Giacomo è stato dimostrato che può accoglierli fin d'ora. AirAlps, la compagnia tirolese, controllata da imprenditori ed enti sudtirolesi potrà essere sostituita o integrata da altre compagnie che possiedono aerei altrettanto compatibili, ma che dimostrino maggior affidabilità e una maggiore imprenditorialità. Si ritiene che la grandezza dell'aeroporto debba essere messo in sicurezza rimanendo così com'è. C'è la convinzione che vi siano ampi spazi per ottimizzare le potenzialità dell' aeroporto di San Giacomo utilizzando più compagnie aeree, più efficienti dell'attuale, con aerei con max 70 posti che già di fatto possono decollare ed atterrare . Il disavanzo ridotto dalla buona gestione con aerei non superiori ai 70 posti potrà essere ripianato dalla Provincia come altri servizi di trasporto (Sostenuto da Durnwalder).
- I viaggiatori prvenienti dalle lunghe distanze (nord Europa ed est Europa) possono raggiungere Bolzano transitando da Vienna (l'Abd sostiene che i voli per Vienna funzionano particolarmente bene). E' impossibile creare voli da Bolzano per ogni destinazione europea.
- Ogni aeroporto dovrà costituire una Commissione i cui compiti sono: procedere alla classificazione dell'aeroporto stesso, provvedere alla definizione delle procedure antirumore, procedere alla definizione delle tre fasce A – B – C di pertinenza dell'infrastruttura.
- Ogni aeroporto aperto al traffico civile dovrà provvedere alla predisposizione nell'intorno aeroportuale di un sistema di monitoraggio “in continuo” che possa consentire il rilevamento di eventuali superamenti dei limiti. Ciò permette di tenere sotto controllo il “clima” acustico nell'intorno aeroportuale, ma anche di applicare sanzioni ai vettori per il non rispetto dei limiti o delle procedure antirumore. DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99)
- Tassazione “chi inquina paga”. E' necessario favorire la Proposta modificata di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 29-11-2002, COM (2002) 683 def.- Istituzione di una disciplina comunitaria per la classificazione delle emissioni sonore degli aerei subsonici civili ai fini del calcolo delle tasse sul rumore.
- Misure in materia fiscale. Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Il soggetto tenuto ad osservare gli obblighi connessi all'imposizione (dichiarazione e versamento) è l'esercente dell'aeromobile. Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia l'ha introdotta con legge Regionale n.12/2003, Legge collegata alla Finanziaria regionale del 2003. Il gettito sarà destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio e disinquinamento acustico e all'indennizzo delle popolazioni residenti in prossimità dell'aeroporto.
- Predisporre una stima (valutazione monetaria) degli impatti ambientali prodotte dai diversi gestori, identificando quantitativamente gli indennizzi da effettuarsi a chi ha subito e subisce i danni. (riferimenti legislativi). Indennizzi volti a migliorare la vita e la salute: infissi, pannelli, isolamenti, sostituzione casa, interventi d'insonorizzazione per edifici ed impianti già esistenti etc.
*La mappatura acustica potrebbe comportare la necessità di adeguare il piano regolatore comunale. Potrebbe essere necessaria una modifica delle destinazioni d'uso dei terreni sottoposti all'inquinamento acustico con la conseguente revisione del valore di mercato di terreni e soprattutto di fabbricati.
---o---
E' importante ricordare quanto il Presidente della Giunta Durnwalder ha dichiarato : “La mediazione dovrà svolgersi con la partecipazione più ampia possibile, dando a tutte le categorie interessate l'opportunità di far sentire la propria voce.” “ La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” “Un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”
---o---
Questa è la nostra voce.
Grazie per l'attenzione
Fonti e riferimenti:
LEGGE PROVINCIALE 20 novembre 1978, n. 66 (Provvedimenti contro l'inquinamento prodotto da rumore).
Legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull'inquinamento acustico) DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 novembre 1997 (Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore).Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 (Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale).
DPR 18.11.1998, n. 459 Rumore ferroviario.
DECRETO 31 ottobre 1997 (Metodologia di misura del rumore aeroportuale).
D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496 (Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili).
Dm 20 maggio 1999 (sistemi di monitoraggio aeroporti) (Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico).
DIRETTIVA 2002/30/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 marzo 2002 (che istituisce norme e procedure per l'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità).
DECRETO LEGISLATIVO 17 gennaio 2005, n. 13 ( Attuazione della direttiva 2002/30/CE relativa all'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti comunitari ).
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 2004, n.142 (Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447).
DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99). Controllo del clima acustico.
Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Capo IV art.90.
ISDE, Inquinamento atmosferico e danni alla salute.
http://www.sestopotere.com/index.ihtml?step=2&rifcat=280&Rid=105911
http://www.sestopotere.com/index.ihtml?step=2&rifcat=280&Rid=105911
Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Rassegna degli effetti derivanti dall'esposizione al rumore.
2006 ENEA. La politica ambientale tra scelta e non scelta .
Emissioni di bioessicatori e termovalorizzatori a confronto.
Provincia Autonoma di Bolzano
ENAC.
ENAV.
ABD.
AERO CLUB BOLZANO-ALTO ADIGE.
http://www.aeroclub.bz/indexit.htm
A22.
AMMODERNAMENTO ASSE FERROVIARIO DEL BRENNERO.
http://www.verdideltrentino.org/FORRER_infrastr_citta%20asta%20Adige.pdf
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categoria:metropolitana, salute, sociale, inceneritore, ferrovia, conca atesina, centro attenzione permanente, comune di laives, provincia di bolzano, comune di bolzano, aereoporto san giacomo, maso della pieve, a22, trasporto gommato
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martedì, 15 maggio 2007
VIABILITA'
Pendolarismo e inquinamento
Mai come in questi ultimi tempi si è visto un proliferare di notizie e progetti rivolti a risolvere i problemi della viabilità nella città di Bolzano. I diversi piani del traffico finora illustrati pur presentando soluzioni più o meno efficaci tralasciano l'aspetto fondamentale del problema che è quello del pendolarismo con il suo inquinamento.
Tutti hanno scordato che verso il capoluogo si riversano oltre 13 milioni e mezzo di veicoli all'anno, che i transiti nella stessa città sono all'incirca 19 milioni annui, che sulla MeBo transitano oltre 11 milioni di mezzi all'anno e che in autostrada fra i due caselli di Bolzano transitano oltre 10 milioni di mezzi all'anno.
Tutto ciò e assai grave e lo è sopratutto perchè nessun progetto annunciato affronta con serietà e determinazione il problema a monte che è quello di prevenire il formarsi del traffico e di evitare l'aumento dell'inquinamento acustico e atmosferico.
Nessuno ha previsto misure necessarie per ridurre l'inquinamento alla sorgente evitando lo spostamento dei mezzi privati, favorendo invece i mezzi pubblici.
Tuttaltro, vi è un proliferare di progetti per la costruzione di parcheggi nella zona industriale:
1.750 posti fra via Buozzi e via Einstein, costruzione di un nuovo parcheggio di 400-500 posti per la Fiera di Bolzano e numerosi posti macchina nel prossimo ampliamento della zona commerciale sud.
Va tenuto presente che il parcheggio all'uscita dell'autostrada Bz sud è praticamente inutilizzato e quello del cimitero sottoutilizzato. Sarebbe meglio quindi ottimizzarli e rilanciarli prima di costruire gli altri.
I parcheggi richiamano i mezzi e con loro gli inquinamenti, lo dovrebbero sapere i politici e i progettisti.
Nessun assessorato ha previsto l'immediato utilizzo del treno come soluzione importante contro il pendolarismo nonostante i binari percorrono la zona industriale con fermata alla Fiera e malgrado si possa utilizzare la ferrovia dalla Bassa Atesina a Bolzano.
Riteniamo invece che tutto ciò sia possibile perchè con l'ammodernamento della ferrovia, tra l'altro già in atto, i passaggi dei treni da 130 potranno diventare 220-250 e una quota parte potrebbe assere utilizzata per il pendolarismo.
L'assessore Widmann assertore di riduzioni del pendolarismo potrebbe anticipare la progettazione della stazione di San Giacomo - utile anche all'aeroporto- , della stazione di Oltrisarco ed il terzo binario necessario per evitare il “collo di bottiglia” da ponte Roma alla stazione di Bolzano.
Nessun assessorato, sembra, vuol affrontare a breve termine la realizzazione della metropolitana di superficie nonostante sia il trasporto meno inquinante, forse sono preferibili i parcheggi, servono a fare cassa e magari una parte degli utili sarà devoluta a progetti antinquinamento.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
* Pubblicato anche sull'Alto Adige del 16-05-07
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categoria:centro attenzione permanente, antiinquinamento
categoria:centro attenzione permanente, antiinquinamento
martedì, 01 maggio 2007
La mediazione sull'ampliamento dell'aeroporto e gli inquinamenti che vi stanno nei dintorni non è materia per pochi eletti.
Gli argomenti spesso sintetizzati in pochi “numeri” proposti dalla stampa provocano irritazione e confusione. Gli abitanti che subiscono gli inquinamenti hanno bisogno di chiarezza e possibilmente di certezze, cosa che non si sta verificando.
L'esperto di Wienna Joseph Michael Schoepf, credo, sarà ben accolto nella mediazione e potrà produrre i dati necessari per sostenere una tesi piuttosto che un'altra; i presenti potranno confrontarsi e verificare gli enunciati che verranno proposti.
Ancora non abbiamo potuto valutare lo studio dell'esperto. Appena ne verremo a conoscenza faremo le nostre valutazioni come tutti i partecipanti.
Lo faremo anche per il livello di inquinamento acustico: sul giornale si legge che l'ENAC nel suo rilevamento acustico annuale ha accertato una rumorosità “pari a zero”. L'ENAC e l'Abd non hanno mai fornito questi dati in mediazione e ci spieghino pure cosa significhi rumorosità “pari a zero” (16.574 passaggi aerei più una stima di 3000-3500 attività di elicotteri).
Va detto, per onor di cronaca, che l'argomento rumore (aeroportuale, ferroviario e trasporto su gomma) con le possibili rilevazioni verrà trattato solamente nella prossima seduta di mediazione del 2 Maggio.
Una riflessione va fatta sulla dichiarazione del dottor Luigi Minach, direttore dell'Agenzia dell'ambiente, che recita secondo il giornale: «L’inquinamento prodotto attualmente dall’aeroporto è irrilevante, mentre le fonti più pesanti restano senza ombra di dubbio il traffico stradale, autostrada compresa, e gli impianti di riscaldamento. Nella sua attuale frequenza di voli l’aeroporto non produce alcun effetto notevole», la riflessione è questa:
in futuro con aerei più grandi, con i nuovi insediamenti, con l'aumento del traffico quanto sarà l'inquinamento?
La sovrapposizione dei numerosi inquinamenti per le strutture presenti nel territorio: zona industriale, aeroporto, inceneritore, autostrada, strada statale, via Siemens, discarica Ischia Frizzi, guida sicura, pista go-kart, in prospettiva, saranno sempre irrilevanti?
Centro Attenzione Permanente San Giacomo
Lorenzo Merlini
* Pubblicato anche sull'Alto Adige del 3-5-2007
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categoria:centro attenzione permanente, aereoporto san giacomo
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domenica, 25 febbraio 2007
Alto Adige 24-2-07
IL FUTURO DI SAN GIACOMO
SERVE UN'ATTENTA PROGRAMMAZIONE
Anche il Comitato Attenzione Permanente sollecita il progettista a considerare le esigenze di vivibilità della frazione.
“Ex Amonn, un impatto urbanistico”
Appello al Comune: va considerato anche l'inquinamento acustico
LAIVES. In centro all'abitato di San Giacomo sta crescendo un nuovo, grande quartiere. Già è pressochè completata la parte del «Garden Village» con alcune centinaia di appartamenti e nel frattempo è stato sottoposto all'amministrazione comunale un nuovo grande progetto di trasformazione in chiave edilizia che riguarderà l'adiacente area produttiva ex Amonn e saranno altri 200 e più nuovi alloggi. Si tratta di uno sviluppo urbanistico e demografico sul quale è opportuno riflettere per evitare conseguenze poi ingestibili. In merito, con una nota, interviene anche il Centro di Attenzione Permanente.
Lorenzo Merlini, a nome proprio del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo, interviene con una nota ricordando che «qualche giorno fa che l'architetto Amplaz ha presentato la prima ipotesi di trasformazione dell'area ex Amonn. I 53 mila metri cubi di edificazione con l'ipotesi di circa 200 alloggi sono senz'altro un colpo al cuore a San Giacomo: anche l'ultimo lenzuolo di terra della frazione scomparirà. Bene fanno gli amministratori a preoccuparsi di un così forte intervento urbanistico. Se da un lato vi c'è forte perplessità per l'altezza degli edifici lungo il fronte strada, dovrebbero pensare che all'interno c'è la ferrovia con il suo pressante e sempre maggiore rumore, subito oltre c'è l'aeroporto, che oltre a prevedere aerei di più grande dimensione, potrebbe costruire un hangar di riparazione e prova motori. Il rumore come si sa - ma meglio dicono i tecnici dell'Ufficio Aria e Rumori - può essere mitigato solo nei piani più bassi; verso l'alto nulla si può se non blindarsi in casa. Tra non molto - continua la nota tenendo conto del piano regolatore aeroportuale (vedasi decreto 31 ottobre 96 Ministero dell'ambiente), degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica e delle procedure antirumore adottate, verranno definite attorno allo scalo aeroportuale i confini delle aree di rispetto, zone dove dovranno essere applicati dei limiti di rumorosità. Bisogna aggiungere che la ferrovia, con i suoi rumori ritenuti senz'atro superiori ai livelli previsti udibili (giorno e notte) proprio nei piani più alti nelle case immediatamente adiacenti, per non parlare di scuole e asili, provoca un peggioramento dell'inquinamento acustico». Lorenzo Merlini così conclude: «L'architetto Amplatz, ci auguriamo, dovrà tener conto di tutto questo, vuoi perchè è un progetto ambizioso e vuoi perchè rappresenta una grande sfida con se stesso per un paese che vorrebbe ricordarlo solo per un progetto di grande sensibilità umana.
Il Comune dovrebbe collaborare, intervenire e vigilare affinchè tutto ciò si possa realizzare, sopratutto perchè San Giacomo necessita di un miglioramento della qualità della vita. Non è cosa da poco”. (b.c.)
PREVISTI 200 ALLOGGI
Un'altra, ampia zona a carattere produttivo sta per lasciare il posto, in centro all'abitato di San Giacomo, a nuovi appartamenti. Si tratta della zona nota come ex Amonn, in pieno centro della frazione, accanto al Gàrden Village, il quartiere che ha preso il posto del vecchio magazzino Espen. La giunta comunale si è già occupata in merito alle indicazioni tecniche sulla base di quanto riferito dall'architetto Amplatz che ha elaborato una prima ipotesi di trasformazione dell'area ex Amonn. L'intervento urbanistico è importante perché le cubature in ballo sono enormi: 53 mila metri cubi di costruzioni, che significheranno più di 200 nuovi appartamenti nel cuore di San Giacomo. L'architetto Amplatz ha spiegato la trasformazione urbanistica servendosi anche di un plastico. In giunta non sono mancate le perplessità anche per l'altezza degli edifici lungo il fronte strada, in. particolare per le altezze prospettate. L'architetto Amplatz ha promesso a sindaco ed assessori che tornerà con delle ipotesi alternative che tengano maggiormente conto delle indicazioni che gli sono state date dalla giunta. (b.c.)
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categoria:centro attenzione permanente, aereoporto san giacomo, zona ex amonn, san giacomo oggi
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martedì, 20 febbraio 2007
Una risposta ad Italia Nostra
Le scrivo perchè dal giornale Alto Adige vedo che Italia Nostra si mette in disparte e non si schiera perchè poco esperta per un progetto così complesso.
Sono un abitante che vive a San Giacomo, vede e sente l'aeroporto in ogni suo movimento, avrei tutte le ragioni per dirle le numerose cose che non convincono nel progetto di ampliamento. Per ora mi limito a darle alcune informazioni semplici:
L'aeroporto "vive" di licenza o di concessione precaria.
Compito principale di un aeroporto pertanto sarà quello di presentare gli atti fondamentali che garantiscono la sua sopravvivenza e sono: Il VIA Valutazione Impatto Ambientale e il PSA Piano di Sviluppo Aeroportuale da non confondere con il Masterplan che è tuttaltra cosa (è stato chiarito nella mediazione).
I due atti presentati all' ENAC Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (le consiglio il sito) se avranno parere favorevole porteranno ad una Conferenza dei Servizi dove democraticamente tutte le parti coinvolte dovranno trovare le soluzioni più idonee
per i l futuro dell'aeroporto.
Le allego alcuni documenti: Il VIA della Provincia di Bolzano ed un esempio di Piano di sviluppo Aeroportuale che le consentirà di orientarsi meglio in quello che lei definisce "così complesso".
Altri documenti in allegato le saranno senz'altro utli per capire che la salute della popolazione è più importante che un risanamento di bilanci catastrofici e che paghiamo purtroppo noi.
Verificate queste cose e anche Italia Nostra potrà avere voce critica e costruttiva similmente all'impegno prestato per la stazione ferroviaria che per il "Pascoli".
Anche l'aeroporto è un pezzo di Italia Nostra.
Cordialmente
Lorenzo Merlini
Egregio Nicola Angelucci!
Le scrivo perchè dal giornale Alto Adige vedo che Italia Nostra si mette in disparte e non si schiera perchè poco esperta per un progetto così complesso.
Sono un abitante che vive a San Giacomo, vede e sente l'aeroporto in ogni suo movimento, avrei tutte le ragioni per dirle le numerose cose che non convincono nel progetto di ampliamento. Per ora mi limito a darle alcune informazioni semplici:
L'aeroporto "vive" di licenza o di concessione precaria.
Compito principale di un aeroporto pertanto sarà quello di presentare gli atti fondamentali che garantiscono la sua sopravvivenza e sono: Il VIA Valutazione Impatto Ambientale e il PSA Piano di Sviluppo Aeroportuale da non confondere con il Masterplan che è tuttaltra cosa (è stato chiarito nella mediazione).
I due atti presentati all' ENAC Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (le consiglio il sito) se avranno parere favorevole porteranno ad una Conferenza dei Servizi dove democraticamente tutte le parti coinvolte dovranno trovare le soluzioni più idonee
per i l futuro dell'aeroporto.
Le allego alcuni documenti: Il VIA della Provincia di Bolzano ed un esempio di Piano di sviluppo Aeroportuale che le consentirà di orientarsi meglio in quello che lei definisce "così complesso".
Altri documenti in allegato le saranno senz'altro utli per capire che la salute della popolazione è più importante che un risanamento di bilanci catastrofici e che paghiamo purtroppo noi.
Verificate queste cose e anche Italia Nostra potrà avere voce critica e costruttiva similmente all'impegno prestato per la stazione ferroviaria che per il "Pascoli".
Anche l'aeroporto è un pezzo di Italia Nostra.
Cordialmente
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo - ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini
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categoria:centro attenzione permanente
categoria:centro attenzione permanente
lunedì, 19 febbraio 2007
Zona ex Amonn:Ultima area rimasta in San Giacomo
E' di qualche giorno fa che l'architetto Amplaz ha presentato la prima ipotesi di trasformazione dell'area in questione. I 53 mila metri cubi di edificazione con l'ipotesi di circa 200 alloggi sono senz'altro un colpo al cuore a San Giacomo: anche l'ultimo lenzuolo di terra della frazione scomparirà.
Bene fanno gli amministratori a preoccuparsi di un così forte intervento urbanistico e se da un lato vi è forte perplessità per l'altezza degli edifici lungo il fronte strada dovrebbero pensare che all'interno c'è la ferrovia con il suo pressante e sempre maggiore rumore, subito oltre c'è l'aeroporto,che oltre a prevedere aerei di più grande dimensione, potrebbe costruire un hangar di riparazione e prova motori.
Il rumore come si sa, ma meglio dicono i tecnici dell'Ufficio Ambientale Aria e Rumori, può essere mitigato solo nei piani più bassi; verso l'alto nulla si può se non blindarsi in casa.
Tra non molto tenendo conto del piano regolatore aeroportuale (vedasi decreto 31 ottobre 96 Ministero dell'ambiente), degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica e delle procedure antirumore adottate, verranno definite nell'intorno aeroportuale i confini delle aree di rispetto, zone dove dovranno essere applicati dei limiti di rumorosità.
Se si aggiunge che la ferrovia, con i suoi rumori ritenuti senz'altro superiori ai livelli previsti udibili (giorno e notte) proprio nei piani più alti nelle case immediatamente adiacenti, per non parlare di scuole e asili, provoca un peggioramento dell'inquinamento acustico.
L'architetto Amplatz, ci auguriamo, dovrà tener conto di tutto questo, vuoi perchè è un progetto ambizioso e vuoi perchè rappresenta una grande sfida con se stesso per un paese che vorrebbe ricordarlo solo per un progetto di grande sensibilità umana.
Il Comune dovrebbe collaborare e vigilare che tutto ciò si realizzasse, sopratutto per far capire a quel prossimo migliaio di abitanti, oltre a quelli esistenti, che la frazione necessita di un miglioramento della qualità della vita. NON E' COSA DA POCO.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo - ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini
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categoria:centro attenzione permanente, san giacomo oggi
categoria:centro attenzione permanente, san giacomo oggi
venerdì, 02 febbraio 2007
Risposta a Baumgartner articolo dell' Alto Adige 2-2-07
E' veramente “originale” la posizione espressa da Thomas Baumgartner presidente dell'Abd che recita: ”La mediazione sta andando abbastanza bene” e nel contempo si esprime contro la politica che non gli permette di affrontare i lavori “urgenti” secondo lui necessari per mettere l'aeroporto in regola. Ben lui sa che affrontare la mediazione significa operare a “bocce ferme”. L'ha detto il presidente Durnwalder è stato sostenuto dalla assessora Thaler e ribadito dall'assessore Widmann presente nella seconda seduta “plenaria”. Il ricorrere a problemi di adeguamenti strutturali per favorire voli “no Schengen” ovvero voli charter da e per l'inghilterra, che non fa parte di Schenghen sembrerebbe disattendere le posizioni espresse favorevoli alla mediazione stessa.
La posizione di Baumgartner nel richiedere tali interventi strutturali, rifiutando le regole della mediazione, cerca di creare allarmismo inutile per mantenere quell'attenzione che potrebbe indirizzare opinioni a favore dell'ampliamento dell'aeroporto. Baumgartner si sbaglia se crede di intimorire i gruppi partecipanti alla mediazione e alla popolazione. Il suo creare posizioni di preoccupazione, apprensione e timore non fanno altro che rompere quel clima costruttivo che tutte le parti presenti hanno accettato per il buon andamento della mediazione. Ci rendiamo conto che tutte le parti interessate abbiano un certo timore nell'affrontare la mediazione, certamente è così, quello che però dà veramente fastidio (per non dire provocatorio) è che le regole previste e discusse insieme e accettate da tutti i partecipanti - prevedono di non manifestare posizioni singole e personali, sopratutto propagandistiche, al di fuori delle sedute plenarie- siano disattese quasi a dimostrare ancora una volta che le posizioni “dominanti” possano trasgredire le regole del gioco valide per tutti i contendenti.
Se la mediazione è una opportunità costruttiva per affrontare e possibilmente risolvere temi di grossa rilevanza ambientale, è bene che ogni parte si attenga alle regole, diversamente è necessario ridiscutere la parte procedurale dove allora la trasparenza e la democrazia sia anche un atto in cui la partecipazione della stampa sia al servizio di tutte le parti piuttosto che a disposizione solamente di quelli favorevoli ad una certa posizione.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo - ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini
Alto Adige 2-2-07
L'ABD: “L'AEROPORTO RISCHIA LA CHIUSURA”
Allarme del presidente Baumgartner “Ancora fermi i lavori più urgenti”
di Marco Rizza
BOLZANO. «La mediazione sta andando abbastanza bene. Ma attenzione: la politica ha deciso di fare la mediazione "a bocce ferme", quindi sono stati congelati anche i lavori urgenti e necessari per mettere l'aeroporto in regola. Il risultato è che oggi c'è il rischio di chiudere la struttura. Sono interventi che l'Enac da tempo ci chiede e che noi non abbiamo realizzato». L'allarme arriva da Thomas Baumgartner, presidente dell'Abd. Critiche a Oskar Peterlini.
Mercoledì sera si è svolta la seconda seduta «plenaria» della mediazione sull'aeroporto. Tra i partecipanti c'era anche Thomas Baumgartner, il presidente della società dell'aeroporto Abd. Quando, a ottobre, la giunta annunciò la volontà di affidare un incarico di mediazione - per una spesa complessiva dovrebbe aggirarsi sui 100 mila euro; la tariffa oraria è di 240 euro tutto compreso -, Baumgartner era tra i più scettici. Oggi si è parzialmente ricreduto: “ È un processo che ha i suoi tempi, non certo brevi - ammette -, però è abbastanza utile. Si chiariscono le posizioni in campo. C'è più comprensione reciproca, mi sembra».
Ma intanto, aggiunge, le cose per l'aeroporto non girano per il meglio. «Si è voluta fare questa mediazione a bocce ferme - spiega - e così non si è realizzato nemmeno l'adeguamento strutturale di cui si è parlato tanto a lungo. L'Enac ci chiede quegli interventi da molto tempo, ci ha scritto lettere... Inizialmente sembrava che la giunta provinciale desse il via libera almeno a quei lavori, invece sono stati congelati. E così oggi siamo a rischio chiusura. Il perché èpresto detto: «Serviva un nuovo impianto di illuminazione, per dire, e non è stato fatto. Oppure l'adeguamento struttura con un'area per i voli "no Schengen": come noto facciamo voli charter da e per l'Inghilterra, che ,non fa 'parte di Schengen, e senza quegli interventi non potremo proseguire...».
La tesi di Baumgartner èquella nota: «O si fanno almeno questi interventi, urgenti e necessari per metterci in regola, o è meglio chiudere l'aeroporto. Andare avanti come in questi anni, con continui buchi di bilancio e un cattivo servizio per i cittadini, non ha alcun senso».Le parole del presidente dell'Abd hanno un obiettivo ben preciso Oskar Peterlini. Prosegue Baumgartner: «Vedo che il senatore, nonostante la mediazione sia in pieno svolgimento, ripete che la posizione della Svp in Bassa Atesina non cambia: niente lavori e niente chiusura, l'aeroporto va bene così com'è. Mantenere lo status quo. Sembra che per lui le continue perdite di denaro pubblico non siano un problema. Una posizione preoccupante perché poi sono i cittadini a pagare quei buchi». Critiche anche agli ambientalisti: «Non capisco perché i Verdi non partecipino alla mediazione».
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categoria:centro attenzione permanente, aereoporto san giacomo
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mercoledì, 31 gennaio 2007
da SALUTE 21 PER L’EUROPA www.cipespiemonte.it/docum/oms/cost_trasporti.pdf
Costituzione sui Trasporti, Ambiente e salute:
è stata elaborata dei ministri dei trasporti e stabilisce i principi, le strategie e i piani di azione per guidare le nostre politiche per ottenere trasporti sostenibili per la salute e l’ambiente.
Perché la salute è un argomento nelle politiche del trasporto e dell’ambiente?
Le preoccupazioni
Noi siamo preoccupati che l’attuale modalità dei trasporti che è dominata dal
trasporto motorizzato su strada, abbia un grave impatto negativo sulla salute :
1. In tutti gli Stati Membri, gli incidenti di traffico e in particolare gli incidenti
stradali sono una causa importante di morte e di lesioni gravi. Tuttavia, i successi nel ridurre gli incidenti in alcuni Paesi dimostrano che è possibile
ridurre sostanzialmente il carico sulla salute in tutti i Paesi.
trasporto motorizzato su strada, abbia un grave impatto negativo sulla salute :
1. In tutti gli Stati Membri, gli incidenti di traffico e in particolare gli incidenti
stradali sono una causa importante di morte e di lesioni gravi. Tuttavia, i successi nel ridurre gli incidenti in alcuni Paesi dimostrano che è possibile
ridurre sostanzialmente il carico sulla salute in tutti i Paesi.
2. Il trasporto su strada è la causa maggiore di esposizione umana alla polluzione dell’aria. Una esposizione di lunga durata ai contaminanti dell’aria a livelli che superano i valori guida della qualità dell’aria si accompagna a un certo numero di effetti dannosi sulla salute, compresi effetti sulla malattie cardiovascolari e sulla malattie respiratorie negli adulti e nei bambini. Tale esposizione può ridurre l’aspettativa di vita. Alcuni contaminanti quali il benzene e alcuni tipi di particelle, aumentano il rischio di tumori.
3. Un notevole numero di persone in Europa è esposta a livelli di rumore per il
traffico che causa non solo un grave fastidio e perdita di sonno, ma anche
problemi di comunicazioni e anche problemi di apprendimento nei bambini. Vi
sono prove crescenti di una associazione fra ipertensione e cardiopatia
ischemica e alto livello di rumori. I livelli di rumore ambientale continuano a
crescere in conseguenza del sempre crescente volume del traffico.
traffico che causa non solo un grave fastidio e perdita di sonno, ma anche
problemi di comunicazioni e anche problemi di apprendimento nei bambini. Vi
sono prove crescenti di una associazione fra ipertensione e cardiopatia
ischemica e alto livello di rumori. I livelli di rumore ambientale continuano a
crescere in conseguenza del sempre crescente volume del traffico.
4. Forme di trasporto che comportano attività fisica, come il pedalare e l’andare a piedi, separatamente o insieme al trasporto pubblico, offrono un significativo guadagno di salute, tuttavia queste modalità di trasporto sono state spesso trascurate nella pianificazione e nel processo decisionale.
5. Un pesante traffico stradale e maggiori infrastrutture per il trasporto possono dividere le comunità. Ridurre le opportunità di interazione sociale e peggiorare la qualità di vita della gente e possono essere associate a una riduzione della rete interpersonale di sostegno a livello locale.
6. Le attività di trasporto possono contaminare il suolo, l’acqua e l’aria, attraverso incidenti che riguardano beni pericolosi e contaminazione da infrastrutture del trasporto, o per metalli pesanti da scorie dei veicoli, sostanze anticongelanti, perdite di carburanti e emissioni di carburanti e altri contaminanti da parte di veicoli stradali e ferroviari, navi e aeroplani, ecc.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo -
ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Speriamo che queste stesse proccupazioni siano presenti nei pensieri anche dei nostri amministratori
postato da: apritisangia alle ore 09:18 | Permalink | commenti
categoria:centro attenzione permanente
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mercoledì, 31 gennaio 2007
Oggi secondo incontro con il dott. Falk per la mediazione sul prolungamento dell'aeroporto e altre problematiche
Cogliamo l'occasione per parlare del rumore e dei nostri diritti attraverso l'importante sito
Aggiornamenti
Chi siamo
Cos'è il rumore
La percezione del rumore
La sensazione uditiva
Effetti sulla salute
Come si misura
I propri diritti
Rumore e lavoro
La tutela dal rumore
Chi siamo
Cos'è il rumore
La percezione del rumore
La sensazione uditiva
Effetti sulla salute
Come si misura
I propri diritti
Rumore e lavoro
La tutela dal rumore
A volte il rumore causato dai vicini, società o enti, eccede i limiti della tollerabilità ed è fonte di disturbo alla quiete se non, addirittura, di danni alla salute.
Un Tecnico Competente Acustico, in base alla propria esperienza e ai collaudi in opera per la determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici, può verificare con una spesa limitata se sussistono condizioni acustiche sfavorevoli, fornendo così utili ed oggettivi criteri di valutazione a tutela dell’acquirente.
Ciò risulterà fondamentale per successive decicisioni di tutela giudiziale, soprattutto quando chi causa il rumore non manifesta alcuna disponibilità.
Un Tecnico Competente Acustico, in base alla propria esperienza e ai collaudi in opera per la determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici, può verificare con una spesa limitata se sussistono condizioni acustiche sfavorevoli, fornendo così utili ed oggettivi criteri di valutazione a tutela dell’acquirente.
Ciò risulterà fondamentale per successive decicisioni di tutela giudiziale, soprattutto quando chi causa il rumore non manifesta alcuna disponibilità.
Una prima alternativa | |
Il Ricorso al giudice | |
Una guida pratica su come muoversi | |
Un'ulteriore alternativa | |
L'esposto amministrativo | |
Quando è conveniente | |
Il rumore ed i danni causati | |
Il danno |
Centro Attenzione Permanente San Giacomo
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categoria:centro attenzione permanente
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domenica, 28 gennaio 2007
Mediazione-opportunità
La mediazione prevista per l'aeroporto, e non solo, rappresenta -per fortuna- anche una grande opportunità per affrontare molti argomenti rimasti per lungo tempo tabù nell'area che si trova ad essere da cuscinetto fra la città e la zona rurale, ovvero: zona industriale, Maso della Pieve e San Giacomo. E' proprio in questa zona infatti che vi sono le più forti presenze produttrici di inquinamento ambientale: atmosferico e acustico. Vanno ricordati: l'inceneritore, la discarica, strade e autostrada, depuratore, ferrovia, fabbriche, centro guida sicura, pista go kart , aeroporto e antenne con campi elettromagnetici. Se poi vogliamo aggiungere l'aggressività del pendolarismo che si abbatte sulla città, e le due grosse spinte economiche così diverse per cultura e predisposizione :città e campagna, orbene quel cuscinetto, apparentemente insignificante perchè considerato periferia da tutti, rappresenta la palestra delle contraddizioni, dell'irrazionalità e della conflittualità permanente.
Proviamo per una volta considerare queste entità come elementi in un unico crogiolo e ci accorgeremo subito che solo un laboratorio di idee può diventare la grande sfida per un programma di risanamento complessivo di un territorio così compromesso. Le persone che ci abitano o che in futuro ci andranno a vivere si attendono questo, un grande sforzo in cui le parti migliori della nostra Provincia si impegnano in questo grande progetto, sicuramente di eccellenza, per soluzioni che
mostrino come il problema salute ritorni veramente in primo piano.
mostrino come il problema salute ritorni veramente in primo piano.
Noi siamo semplicemente una voce che può essere approfondita e amplificata dalle redazioni e nel contempo, speriamo, possa essere recepita dalla rettrice dell'università di Bolzano Rita Franceschini.
Centro Attenzione Permanente San Giacomo
Lorenzo Merlini
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categoria:salute, centro attenzione permanente
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venerdì, 26 gennaio 2007
Ato Adige 26-1-07
Polemiche sulla mediazione
Aeroporto:l'esperto austriaco non conosce l'italiano.
BOLZANO. Sono iniziati mercoledì gli incontri pubblici di Gerhard Falk, l'esperto incaricato dalla giunta provinciale di condurre la «mediazione»- tra i favorevoli e i contrari all'ampliamento dell'aeroporto. Le riunioni si ripeteranno ogni mercoledì a Palazzo Widmann. Con quella dell'altro ieri - cui hanno partecipato una sessantina di persone - ha di fatto preso il via il processo di mediazione vero e proprio, dopo che nelle scorse settimane Falk ha incontrato diversi esponenti dei due schieramenti. Le polemiche però non mancano. Una riguarda il fatto che Falk non conosce l'italiano e quindi tutti i suoi incontri si tengono solo in tedesco. L'esperto ha promesso che la Provincia pagherà un servizio di traduzione, ma per ora l'ambiente italiano è rimasto escluso. Protestano anche gli ambientalisti sudtirolesi.
Spazziamo il campo da equivoci: il punto non è che “ siamo in Italia e si parla- italiano». Il 75% della popolazione è di madrelingua tedesca e quindi è scontato che nelle riunioni di interesse pubblico si parli soprattutto - se non esclusivamente - in tedesco. Tocca agli italiani destreggiarsi col tedesco come i sudtirolesi fanno con l'italiano. Punto.
Il problema è che la giunta provinciale, per affrontare il nodo dell'ampliamento dell'aeroporto, ha nominato come «mediatore» un esperto austriaco - Gerhard Falk - che non parla e non capisce l'italiano. Una mediazione è -per definizione confronto, ascolto, dibattito: e invece quella sull'aeroporto è limitata solo a chi parla il tedesco. Le posizioni di tutti gli altri non hanno diritto di rappresentanza.
Per accorgersi che qualcosa non quadrava- bastava andare sul sito del team dei mediatori, www.abd-mediation.info, e contare il numero di errori di italiano nella sola pagina iniziale. Ma la- situazione è emersa in tutta la sua contraddittorietà mercoledì. C'erano una sessantina di persone, con un'assenza eclatante: quella delle principali associazioni ambientaliste italiane. WwfFLegambiente... “Mai interpellati», Gaianigo del Wuf.
Alla riunione erano presenti ovviamente diversi italiani Gianfranco Jellici per L'ammin.istrazzone provinciale, il sindaco di Laìves Polonioli, ecc- ma come rappresentanti di istituzioni pubbliche. Falk ha spiegato a più riprese che la Provincia lo doterà, in futuro, di un servizio di traduzione: ma resta la sgradevole sensazione che nel dibattito sull'aeroporto di Son Giacomo (micca sulla circonvallazione di Chienes) il gruppo italiano sia considerato solo un orpello.
Tra l'altro l'assenza degli italiani è stata denunciata dai Verdi, con Raffaella Vanzetta, ma anche da un gruppo come il Dachverband (che per altro ha abbandonato la mediazione) “ È assurdo pensare che possa fare la mediazione uno che non sa l'italiano», attacca l'ex presidente Kuno Schraffl.
Ma le difficoltà che incontrerà il mediatore non si fermano alla questione della lingua. Rudi Benedikter di Projekt Bozen, un altro che lamenta l'assenza del mondo ambientalista italiano, spiega: (Mercoledì c'è stata solo una kermesse dei partecipanti. Per i prossimi incontri molte cose sono da chiarire. Ad esempio in molti, sia tra quelli come me contrari all'aeroporto che tra i favorevoli, riteniamo Ia presenza della giunta una "conditio sine qua non" per prendere sul serio questi incontri: invece è ancora in dubbio». (m.r.)
Per onor di cronaca è necessario dire che chi ha sollevato la questione della seconda lingua anche nelle riunioni prelimoìinari con ilmediatore Falk e' stato il rappresentante del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo l'unico a voler esprimersi in lingua italiana.
C.A.P.
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categoria:centro attenzione permanente, aereoporto san giacomo
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martedì, 23 gennaio 2007
EINLADUNG zur 1. Auftaktveranstaltung des
„ABD-Mediationsforums“
am Mittwoch, den 24. Jänner 2007
im „Innenhofsaal“ des Landhauses 1 in Bozen
von 17.00 bis ca. 21.00 Uhr
die 1. Sitzung des Mediationsforums statt.
Die Sitzung ist nicht öffentlich. Eingeladen sind Repräsentantinnen und Repräsentanten von Institutionen, Organisationen und Gruppen, die an einer Mitwirkung am Mediationsverfahren interessiert sind, und welche die Anliegen der von ihnen vertretenen Gruppierungen vorbringen und diskutieren möchten.
Ein Ziel von Mediation ist es, die Argumente und Beweggründe der am Mediationsverfahren teilnehmenden Mediationsparteien zu eruieren und gemeinsam nach Regelungen für die unterschiedlichen Interessen und Bedürfnisse zu suchen.
Die vorläufige Tagesordnung lautet:
- Begrüßung und Vorschau
- Ergebnisse der Pre-Mediation (Vorphase)
- Themenkatalog (Anliegen und Problematiken)
- Mediationsverfahrensvertrag (MVV)
- Rahmenbedingungen für die ABD-Mediation
- Ablauf der ABD-Mediation
- Allfälliges und weitere Vorgangsweise
Weitere Informationen finden Sie auf der Website: www.abd-mediation.info
Die zweite Auftaktsitzung des Mediationsforums findet am 31.01.2007 um 17 Uhr statt, bitte reservieren Sie sich auch diesen Termin.
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categoria:centro attenzione permanente, aereoporto san giacomo
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venerdì, 19 gennaio 2007
La natura è prodiga qui a San Giacomo
Di certo la natura è prodiga qui a San Giacomo di Laives. C'è una corsa incredibile a presentare i soggetti più belli. La passerella della SS12 , sì avete capito bene, la passerella presenta il suo ultimo modello, parzialmente nascosto nelle pudenda, alto slanciato è proiettato in quel miracoloso spazio che si chiama cielo. Dopo i primi vagiti con gli arti ancora poco sviluppati promette, nel suo ruolo, di raggiungere tutta la popolazione in breve tempo. Abito smagliante con riflessi solari argentei nei momenti in cui baciato dal sole risplende lui dio esemplare,
con medaglia al collo pronuncia il suo primo verbo: non abbiate paura di me, IO son con tutti Voi e Voi restate con me.
Non è uno scherzo, ne una magia, più probabile questa maledetta atmosfera calda e ammalata che li fa crescere come i funghi in quel territorio chiamato PUC area promettente per nuove e vigorose sperimentazioni.
Il nuovo germoglio è qui vicino a noi come il precedente , quello in prossimità delle scuole e già accettato come un Re a fianco della sua Regina.
Grazie amici, ci mancava proprio questa attenzione per i campi elettromagnetici
Lorenzo Merlini
Alto Adige 18-1-07
UN EDIFICIO RISPETTOSO DELL'AMBIENTE
È laprima costruzione «Casa climaA» sul territorio comunale
di Bruno Canali
LAIVES. Finalmente c'è la prima "Casa clima A" sul territorio comunale. Si tratta dell'edificio costruito a San Giacomo nella zona di espansione Kóssler, dalla cooperativa «Synesis» costituita da 10 soci che erano partiti ancora nel 1998 con la loro cordata. «Ci sono voluti 8 anni - dice il presidente Paolo Fattor - da quando facemmo richiesta di un terreno ad oggi, che l'opera è completata».
Ma quello che fa della Synesis un unicum è il fatto di avere ricevuto recentemente dalla Provincia il riconoscimento di Casa clima A e la relativa targhetta che entro poche settimane verrà applicata all'esterno dell'edificio. Dietro questa semplice sigla vi è un iter complesso, che impone il rispetto delle più moderne soluzioni in fatto di risparmio energetico e sfruttamento passivo delle fonti come il sole e l'acqua e uno dei pregi che hanno avuto i 10 soci è stato proprio quello di credere in questo, spendendo, in fase costruttiva, fra il 5 e il 7 per cento in più rispetto ad un edificio tradizionale.
Per sostenere l'opzione Casa clima, la giunta provinciale altoatesina eroga un contributo pari al 5 per cento in più rispetto a quello normale. Non è granchè, anche se si tratta pur sempre di soldi che aiutano i costruttori ad ammortizzare le maggiori spese per raggiungere il risultato del risparmio ambientale. La strada futura comunque va in questa direzione e infatti, nella recente legge finanziaria varata dal Governo, si prevedono maggiori incentivi proprio per coloro che scelgono di costruire gli edifici badando al risparmio energetico e quindi tutelando proprio l'ambiente.
Si diceva dell'iter lungo - e nel contempo anche impegnativo - che è stato sostenuto dai soci: «Quando ci siamo mossi con con la cooperativa - ricorda Fattor - abbiamo deciso di imboccare la strada di una maggiore sensibilità ecologica. Così abbiamo scelto il progetto dell'architetto Wielfried Moroder chee ha progettato anche la ex Filanda, con lo studio Ais che è una cooperativa interdisciplinare. I lavori veri e propri li ha fatti la ditta Plattner Bau e, concretamente, si è trattato di introdurre tutti quegli accorgimenti necessari per avere alla fine un risparmio energetico che ci consentirà di ammortizzare i maggiori costi sostenuti, nell'arco di 7 o 8 anni. La costruzione sfrutta al massimo l'irradiamento passivo del sole. Sono stati eliminati completamente i ponti termici e introdotta la bioarchitettura». La certificazione ambientale, che rilascia l'ufficio provinciale aria e rumore.è a più livelli: quello A è il più rigoroso e infatti, per ottenerlo, la cooperativa Synesis ha dovuto sostenere un vero e proprio esame ambientale da parte dei tecnici su risparmio termico e sull'utilizzo di fonti alternative, come sono i pannelli solari, la geotermia per il caldo d'inverno e il fresco d'estate e altro ancora.
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categoria:innovazione, centro attenzione permanente, antiinquinamento
categoria:innovazione, centro attenzione permanente, antiinquinamento
domenica, 14 gennaio 2007
Spolveriamo l’aria di San Giacomo
Io, comune di Laives, con 16.162 abitanti sono il quarto comune dell’Alto Adige ed ho un problema che si chiama San Giacomo.
Non intendo il Santo Giacomo, pace all’anima sua, ma alla frazione che sta a cavallo con ilcomune di Bolzano.
Beh, a questa frazione, non manca proprio niente di tutto quello che tecnicamente si chiama “criticità”: aerei, ferrovia, elicotteri, traffico, inquinamento atmosferico, inquinamento acustico, inquinamento urbanistico ecc.
Del resto, se è una Cenerentola, la colpa è solo sua perché è poco e male rappresentata tra i consiglieri comunali: ce ne sono solo due, e dalla parte sbagliata!
Siccome il diritto alla salute è un bene prezioso per tutti gli abitanti e un investimento per il paese (come sancisce la Costituzione all’art. 32), mi è venuta un’idea sfidante: fare di San Giacomo un centro di eccellenza.
Del resto anche nella favola di Cenerentola una zucca è diventata carrozza!
Ho visitato San Giacomo in lungo e in largo, ho fatto le fotografie, ho registrato i rumori, ho visitato le scuole e gli asili, ho riunito gli abitanti ascoltando con attenzione le loro lamentele ma soprattutto le loro proposte. Insomma ho fatto quello che si chiama un monitoraggio evidenziando i punti di forza e di debolezza.
E’ seguito un piano di risanamento, un piano di azione (ottimizzando tappe certe),un piano di verifica ed, infine, un piano di mantenimento.
Ciò ha comportato anche il coinvolgimento di molte aziende, dando slancio al mondo economico e imprenditoriale locale, in un progetto di grande respiro facendo di San Giacomo un modello da imitare.
E come in tutte le favole che si rispettino, vissero tutti felici e contenti.
Lina Montan
San Giacomo, 14 gennaio2007
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categoria:sociale, conca atesina, centro attenzione permanente
categoria:sociale, conca atesina, centro attenzione permanente
mercoledì, 10 gennaio 2007
Alto Adige 9-1-07
AUMENTANO I DISAGI DEL TRAFFICO
“IL CASELLO? PRIMA FINIAMO LA VARIANTE”
Durnwalder:bisognerà reperire i terreni
Il sindaco: subito un'attenta riflessione
di Ezio Danieli
LAIVES. «Mezzo» casello chiesto ed ottenuto, a Bressanone, in pochi mesi. È aperto dal 3 gennaio a sud della città vescovile. Pensato soprattutto per il traffico pesante diretto alla zona industriale con un sistema di pagamento con Telepass o carte di credito, bancomat incluso, è la fotocopia di quello che 1'A22 potrebbe realizzare a Laives. Ma ieri il presidente della giunta provinciale, Luis Durnwalder, ha ripetuto sostanzialmente il suo no: «Prima completiamo la variante e poi decideremo se il casello potrà essere costruito o meno, a patto che si trovino i terreni necessari».
Il completamento della variante - se saranno rispettate le indicazioni date dalla stessa Provincia e tenendo conto che qualche imprevisto è purtroppo sempre da mettere in preventivo - non avverrà prima del 2011. Con tutta probabilità sarà finita prima la circonvallazione di Ora che porterà ulteriore traffico sulla statale del Brennero. Quindi Laives sopporterà un crescendo di disagi di cui, da sempre, farebbe volentieri a meno.
A Bressanone il «mezzo casello» automatizzato lo hanno chiesto, tutto sommato, da poco ed lo hanno ottenuto in fretta se si considera soprattutto che Laives una struttura analoga la chiede da oltre dieci anni (con 1'A22 d'accordo) incontrando il sistematico no della giunta provinciale e di Durnwalder (e Svp) in particolare. Il presidente proprio ieri ha ribadito che «l'obiettivo prioritario è completare la realizzazione della variante, à cominciare dal tratto davanti a Pineta per il quale la gara di appalto è stata già indetta. Soltanto quando tutta la circonvallazione sarà percorribile, verificheremo se è necessaria o meno la realizzazione del mezzo casello all'altezza di Laives, sempre a patto che vi siano a disposizione i terreni». Rispetto al passato, quando Durnwalder era stato molto categorico nel bocciare la proposta di realizzare il casello, stavolta la sua posizione appare meno chiusa ma, in sostanza, il rinvio della decisione al 2011 (se tutto andrà bene) non è certo un segnale incoraggiante.
Preso atto delle dichiarazioni del presidente della giunta provinciale, il sindaco Polonioli ricorda l'impegno nel programma della coalizione di maggioranza: «Abbiamo scritto - ed ovviamente confermiàmo queste nostre intenzioni - che è necessario l'impegno prioritario affinchè la variante sia completata senza ulteriori ritardi. Se questi dovessero verificarsi, è necessaria una grande attenzione nei confronti appunto della realizzazione dell uscita autostradale. Passi in avanti, in merito alla variante, ne sono stati fatti ma le scadenze indicate dalla Provincia lasciano intendere che l'intera circonvallazione non sarà percorribile prima del 2011. Si tenga conto che prima della nostra sarà pronta la variante di Ora e questo comporterà un ulteriore aumento del traffico, anche pesante, attraverso Laives. Sappiamo che anche un solo camion in più crea, già ora, pesanti disagi come dimostra l'aumento del traffico a seguito della chiusura della strada arginale che era, da sempre, una valvola di sfogo molto importante».
Il completamento della variante - se saranno rispettate le indicazioni date dalla stessa Provincia e tenendo conto che qualche imprevisto è purtroppo sempre da mettere in preventivo - non avverrà prima del 2011. Con tutta probabilità sarà finita prima la circonvallazione di Ora che porterà ulteriore traffico sulla statale del Brennero. Quindi Laives sopporterà un crescendo di disagi di cui, da sempre, farebbe volentieri a meno.
A Bressanone il «mezzo casello» automatizzato lo hanno chiesto, tutto sommato, da poco ed lo hanno ottenuto in fretta se si considera soprattutto che Laives una struttura analoga la chiede da oltre dieci anni (con 1'A22 d'accordo) incontrando il sistematico no della giunta provinciale e di Durnwalder (e Svp) in particolare. Il presidente proprio ieri ha ribadito che «l'obiettivo prioritario è completare la realizzazione della variante, à cominciare dal tratto davanti a Pineta per il quale la gara di appalto è stata già indetta. Soltanto quando tutta la circonvallazione sarà percorribile, verificheremo se è necessaria o meno la realizzazione del mezzo casello all'altezza di Laives, sempre a patto che vi siano a disposizione i terreni». Rispetto al passato, quando Durnwalder era stato molto categorico nel bocciare la proposta di realizzare il casello, stavolta la sua posizione appare meno chiusa ma, in sostanza, il rinvio della decisione al 2011 (se tutto andrà bene) non è certo un segnale incoraggiante.
Preso atto delle dichiarazioni del presidente della giunta provinciale, il sindaco Polonioli ricorda l'impegno nel programma della coalizione di maggioranza: «Abbiamo scritto - ed ovviamente confermiàmo queste nostre intenzioni - che è necessario l'impegno prioritario affinchè la variante sia completata senza ulteriori ritardi. Se questi dovessero verificarsi, è necessaria una grande attenzione nei confronti appunto della realizzazione dell uscita autostradale. Passi in avanti, in merito alla variante, ne sono stati fatti ma le scadenze indicate dalla Provincia lasciano intendere che l'intera circonvallazione non sarà percorribile prima del 2011. Si tenga conto che prima della nostra sarà pronta la variante di Ora e questo comporterà un ulteriore aumento del traffico, anche pesante, attraverso Laives. Sappiamo che anche un solo camion in più crea, già ora, pesanti disagi come dimostra l'aumento del traffico a seguito della chiusura della strada arginale che era, da sempre, una valvola di sfogo molto importante».
Borin: sono almeno cinque i motivi per realizzarlo in fretta.
«È indispensabile in vista dei lavori per círconvallawione e passante ferroviario»
LAIVES. Bruno Borin, capogruppo di An in consiglio comunale, interviene in merito al casello autostradale ed elenca cinque motivi per cui sarebbe indispensabile realizzarlo. Ecco dunque i cinque motivi: 1) C'è la necessità assoluta di togliere il traffico pesante dal centro abitato anche in prospettiva del completamento della variante alla statale del Brennero; 2) bisogna impedire già ora che la circonvallazione, una volta completata, si trasformi in una terza corsia dell'autostrada: 3) bisogna consentire ai mezzi pesanti di avere un'alternativa funzionale alla statale in vista dei lavori per la costruzione sia della circonvallazione che del passante ferroviario da Ora a Cardano nel rispetto di quanto è stato previsto nello studio elaborato dall'Eurac; 4) il casello autostradale è indispensabile in vista anche dell'ampliamento della zona produttiva a sud della città; 5) la struttura dovrebbe essere completa e non a mezzo -servizio come quella che proprio all'inizio di quest'anno è stata aperta a sud della città di Bressanone». Bruno Borin si augura che « finalmente prevalga in giunta provinciale sia il buon senso che una maggiore attenzione nei confronti delle esigenze di Laives».
L'appello
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo continua a chiedersi « Perchè tanta reticenza da parte della Provincia nel non sostenere un casello in prossimità di Bronzolo-Laives? Si è potuto constatare recentemente; con la chiusura della galleria, ciò che può accadere sulla statale 12 ed in particolare proprio nei centri abitati. La costruenda nuova variante può solo portare inquinamento ulteriore nei centri abitati perchè meno costosa dell'autostrada e quindi più frequentata. Il tunnel di San Giacomo viene ancora poco utilizzato, soprattutto nella direzione Bolzano - Laives è necessario che i vigili urbani verifichino questi numerosi passaggi "anomali" di attraversamento del paese di San Giacomo e invitino la giunta comunale a prendere misure più drastiche». (e.d.)
postato da: apritisangia alle ore 08:59 | Permalink | commenti
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sabato, 06 gennaio 2007
L'importanza della cultura nel Comune di Laives
Fa piacere sentir dire dal sindaco Giovanni Polonioli che c'è una forte volontà di investire nella cultura nel comune di Laives. E' tempo infatti di guardare più lontano, di guardare con ambizione ad un futuro fatto di progetti che coinvolgano la popolazione di Laives intendendo naturalmente anche quella delle due frazioni.
A San Giacomo -carente da sempre di strutture- presto , si dice a fine 2007, sarà pronta la sala polivalente nel complesso scolastico; vi è già presente la struttura Haus der Kultur e fra breve in parrocchia verrà ristrutturata la sala parrocchiale con contributo anche comunale.
Si può dire certamente che nel 2008 le tre strutture se ben attivate in una programmazione lungimirante per non dire saggia, potrebbe dare una svolta decisiva all'attuale attività che sappiamo tutti risulta essere insufficente da lungo tempo.
Bene fa il sindaco a sostenere attività culturali di qualità, va detto di più, la qualità nella diversità delle proposte può essere di stimolo anche per le associazioni oltre che per la cittadinanza. Se non si vuole che la popolazione emigri anche per l'offerta culturale è necessario sviluppare progetti dove persone, amministratori, enti, associazioni si sentano particolarmente impegnate per un vero sviluppo culturale. Incontri fra i diversi “operatori culturali” possono individuare indirizzi e conoscenze importanti da utilizzare nella progettazione, nella programmazione e nel territorio. Nel caso della frazione di San Giacomo diventa sempre più pressante la necessità di sapere come verrà gestita la sala polivalente e naturalmente come verrà fatta la nuova programmazione e da chi.
Per quanto riguarda la convenzione fra Comune di Laives e Parrocchia di San Giacomo sarebbe bene capire in cosa consiste la convenzione: Il Comune avrà possibilità di avere un certo numero di giornate per attività culturali? Da affidare a chi? Per quale tipo di programmazione?
Di certo, una concertazione in tutto il territorio di Laives nelle finalità, oltre che nelle attività permetterebbe economicità e qualità nei numerosi interventi.
Per inziare bene la sfida espressa dal sindaco Polonioli è necessario partire bene e con chiarezza: la cittadinanza vuole sapere per meglio partecipare.
E' una opportunità importante da non farsi sfuggire per una benefica crescita culturale, ma anche per una migliore convivenza.
ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini
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categoria:centro poliv s giacomo, centro attenzione permanente
categoria:centro poliv s giacomo, centro attenzione permanente
sabato, 06 gennaio 2007
Casello e traffico
Da pochi giorni è stato aperto il casello autostradale di Bressanone sud.
Obiettivo principale è quello di dirottare in autostrada il traffico pesante da e per la zona industriale sud. Giunta comunale e Provincia soddisfatte, “un ulteriore passo in avanti per decongestionare la città dal traffico di transito” sostiene l'assessore Florian Mussner; il sindaco di Bressanone : “il nostro obiettivo è quello di spostare gran parte del traffico sull'autostrada proprio grazie al nuovo casello”
Ora ci domandiamo perchè tanta reticenza da parte della Provincia nel non sostenere un progetto analogo in prossimità di Bronzolo-Laives? Non è meglio evitare che i mezzi pesanti, ma anche gli altri, -quelli di trasferimento- non passino per i centri cittadini? Le motivazioni identiche per Bressanone non sono valide per la “bassa atesina”? Si è potuto constatare recentemente, con la chiusura della galleria, ciò che può accadere sulla statale 12 ed in particolare proprio nei centri abitati. La costruenda nuova variante può solo portare inquinamento ulteriore nei centri abitati perchè meno costosa dell'autostrada e quindi più frequentata.
Il tunnel di San Giacomo viene ancora poco utilizzato, sopratutto nella direzione Bolzano - Laives è necessario che i vigili urbani verifichino questi numerosi passaggi “anomali” di attraversamento del paese di San Giacomo e invitino l'amministrazione di Laives a prendere misure più drastiche non ultima quella di fare come a Oltrisarco dove i non residenti non possono percorrere la via Claudia Augusta in direzione nord.
Ci attendiamo nuovi monitoraggi, sopratutto nelle cosiddette ore di punta dove c'è maggior trasgressione e molto poca sensibilità per la salute pubblica, e ovviamente degli interventi efficaci, tali, da sopprimere gli abusi.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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Lorenzo Merlini
* anche Alto Adige 7-1-07
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domenica, 24 dicembre 2006
Osservazioni sul recente Consiglio Comunale di Laives riguardo l'ampliamento dell'aeroporto.
Ricordando i possibilisti o favorevoli:
...Pusateri sostanzialmente non dice no all'ampliamento della pista di San Giacomo, a patto che vengano rispettate ben precise condizioni, non ultima la garanzia, da parte provinciale, che semmai, più dei 400 metri previsti, al territorio di Laives non si chiederà altro in futuro.
...Più o meno simili anche i giudizi di An; Christian Bianchi ha spiegato che converrebbe forse preparasi a contrattare con la Provincia una adeguata contropartita per Laives.
Il Centro attenzione Permanente di San Giacomo vuole evidenziare alcuni aspetti non trascurabili:
per Maso della Pieve e maggiormente per San Giacomo il problema non è solo l'ampliamento dell'aereoporto ma l'inquinamento complessivo che si ripercuote sul territorio.
I due quartieri sono realtà urbane esposte a forti pressioni rappresentate da inquinamenti atmosferici, ma ancora di più dal rumore ambientale, le cui sorgenti prevalenti sono la ferrovia, il traffico veicolare e l'aeroporto.
Anche a Laives, oggi, ci dovrebbe essere una maggiore sensibilità nei confronti del problema dell'inquinamento da rumore in quanto sta diventando una delle principali cause del peggioramento della qualità della vita, sia nelle città, sia in zone extraurbane e rurali limitrofe ad importanti infrastrutture di tipo artigianale, industriale e commerciale.
Fortunatamente nello stesso consiglio comunale il consigliere Grasso ha sollevato il problema della salute, salute raccontata dai più a parole, ma molto spesso dimenticata nei fatti.
Vogliamo ricordare il Sesto Programma di Azione per l'ambiente dell'Unione Europea, che si concentra sui settori in cui l'intervento è più urgente ed in cui si rende necessario fissare obiettivi per i prossimi 10 anni.
-Tra le aree tematiche che necessitano di intervento rientra il problema legato all'inquinamento acustico; si denota infatti come il rumore incide negativamente sulla salute e sulla qualità della vita di almeno un quarto della popolazione dell'Unione Europea, causando stress, disturbi al sonno ed un maggior rischio di malattie cardiovascolari.
Le pubbliche autorità sono quindi tenute a redigere delle mappe del rumore e a fissare obiettivi specifici di riduzione del rumore.
La Legge Quadro n° 447/1995 è la prima legge in Italia che definisce criteri generali di valutazione, obiettivi di qualità e linee di intervento in materia di protezione dell'ambiente dall'inquinamento acustico.
La legge quadro adotta lo strumento di classificazione acustica del territorio in cui ciascun comune provvederà a classificare il proprio territorio dal punto di vista acustico tenendo conto delle preesistenti destinazioni d'uso. Quindi, in base alle caratteristiche degli insediamenti presenti sul territorio, si possono associare dei limiti per l'inquinamento acustico in ambiente esterno. Sono state individuate dalla legge quadro 6 classi acustiche:
Classe I: aree particolarmente protette (aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago);
Classe II: aree destinate ad uso prevalentemente residenziale (aree con bassa densità di popolazione, assenza di attività industriali e commerciali);
Classe III: aree di tipo misto (aree urbane di media densità e traffico, con presenza di attività commerciali, uffici, con assenza di attività industriali);
Classe IV: aree di intensa attività umana (aree con intenso traffico, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali, uffici, limitata presenza di piccole industrie, aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie);
Classe V: aree prevalentemente industriali;
Classe VI: aree esclusivamente industriali.
...
Ci fermiamo qui, per il momento per dire: ai possiblisti, attendisti e contrari, che alla popolazione interessa prioritariamente la salute. La salute non si può barattare con una adeguata contropartita o richiesta di condizioni particolari garantite dalla Provincia.
Consiglieri carissimi occupatevi delle persone e del territorio. Se manca una legge provinciale non vuol dire che si deve perseguire gli stessi errori del passato. Lo stesso mediatore nulla avrà da mediare se un progetto per una migliorare la qualità della vita sarà l'obiettivo comune.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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Lorenzo Merlini
nota: altre considerazioni legate al problema rumore / salute sono state affrontate in articoli precedenti.
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giovedì, 21 dicembre 2006
Per chi volesse saperne di più sul rumore
Leggi, regolamenti, decreti, consigli principali che trattano il problema del rumore
LEGGE PROVINCIALE 20 novembre 1978, n. 66
1)Provvedimenti contro l'inquinamento prodotto da rumore 1978
* Purtoppo non linkabile, ma da cercare negli archivi della Provincia di Bolzano
Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n° 215 del 16/04/1999
Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi
Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi
Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimita' degli aeroporti nonche' criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico.
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 2004, n.142 Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447.
Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale.
Bruxelles, 22 novembre 2006 (24.11)
Oggetto: SESSIONE DEL CONSIGLIO "OCCUPAZIONE, POLITICA SOCIALE,
SALUTE E CONSUMATORI DEL 30 NOVEMBRE E 1º DICEMBRE 2006
SALUTE E CONSUMATORI DEL 30 NOVEMBRE E 1º DICEMBRE 2006
Per avere una idea di cosa è avvenuto nella vicina Provincia Autonoma di Trento cliccate QUI'
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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Lorenzo Merlini
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mercoledì, 13 dicembre 2006
SAN GIACOMO: INCONTRO CON IL MEDIATORE PROFESSOR G.FALK
Nel primo contatto sono stati illustrati numerosi argomenti relativi alle forti problematiche esistenti nella "Conca Atesina". Alla fine dell'incontro gli è stato consegnato un primo documento avente come obbiettivo primario la salute del cittadino.
Il diritto alla salute, è sancito dall’articolo 32 della Costituzione.
“La salute”, infatti, rappresenta non solo un diritto primario dell’individuo, ma anche un interesse preminente della collettività, che predispone a questo scopo adeguati interventi per la sua protezione, anche di carattere preventivo.
In questa prospettiva il concetto di “diritto alla salute” non si limita esclusivamente al diritto ai trattamenti sanitari terapeutici, ma si estende al diritto ad un ambiente salubre e non inquinato, all’uso di beni di consumo ed alimentari che non siano nocivi o pericolosi, a condizioni di lavoro che rispettino i parametri di sicurezza e di misure igieniche richiesti dalla legge.
Gli abitanti di San Giacomo ( Laives), ma anche altri della “ conca Atesina “non si sentono tutelati.
Molte presenze di forte impatto ambientale come: La ferrovia, l'aeroporto, la Ss 12, l'autostrada A 22, la discarica, l'inceneritore, il centro guida sicura con l'ipotizzato percorso per go kart, la zona industriale, l'ipotizzato termovalorizzatore; ciascuna portatrice dei propri inquinamenti, crea forti preoccupazioni alle famiglie che temono per la loro salute.
Gi abitanti dei nuclei abitativi prossimi alle strutture sopramenzionate non conoscono lo stato di inquinamento in cui vivono, pertanto ritengono che qualsiasi soggetto, dispositivo o disposizione che procuri peggioramenti all'attuale qualità della vita vengano bloccati e abbandonati.
Gli abitanti ritengono che venga effettuata un' acquisizione della rappresentazione cartografica georeferenziata del territorio e vengano eseguiti con urgenza diversi monitoraggi per stabilire : valori limite di emissione, di immissione e di qualità nelle diverse tipologie di inquinamento. Si tratta in definitiva di fare delle classificazioni sul territorio.
La leggeN. 447 del 26-Ott. 95 obbliga i comuni ad effettuare la zonizzazione acustica del proprio territorio e, laddove è presente un aeroporto, ad effettuare la "zonizzazione acustica dell'intorno aeroportuale", ovvero procedere alla suddivisione delle aree circostanti l'aeroporto in zone di rispetto, ciascuna delimitata da un valore massimo del Livello di Valutazione del rumore Aeroportuale (elicotteri aerei e quant'altro). Vedasi anche D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496.
La zonizzazione è un indispensabile strumento di prevenzione per una corretta pianificazione, ai fini della tutela dal rumore delle nuove aree di sviluppo urbanistico o per la verifica di compatibilità dei nuovi insediamenti o infrastrutture in aree già urbanizzate. Si deve tener conto che a breve è prevista la zona di espansione in Via Einstein zona industriale (Bolzano) e quella considerata Athesia - Amonn a San Giacomo (Laives)
La competenza per definire le zone di rispetto e le procedure antirumore sono di pertinenza di due Commissioni di lavoro (art. 4) che, a tutt'oggi, non ci risultano ancora insediate.
La prima dovrebbe occuparsi di:
a) le procedure antirumore in tutte le attività aeroportuali;
b) le zone di rispetto per le aree e le attività aeroportuali ed i criteri per regolare l’attività urbanistica nelle zone di rispetto; a) le procedure antirumore in tutte le attività aeroportuali;
La seconda di:
Vista l'inadempienza delle amministrazioni e degli enti competenti nei riguardi delle problematiche esistenti, la popolazione si aspetta una immediata applicazione della legge, perchè solo così, attraverso la tutela dell'ambiente, si sentirà soddisfatta anche nei propri bisogni.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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giovedì, 07 dicembre 2006
Altro sondaggio sull'aeroporto
“Vogliamo che la gente sappia che a Bolzano esiste un'università che si interessa ai grandi temi”
Questo è il commento di Simon Karner studente della facoltà di Economia con la tazza bianca o la tazza azzurra - favorevole o contrario all'ampliamento dell'aeroporto. La provocazione è stata lanciata e i media ne parlano molto, ma noi abitanti dei comuni prossimi all'aeroporto la vorremmo rilanciare in maniera ancor più goliardica:
Siete daccordo a far vivere per un anno intero,ad esempio, il Presidente Durnwalder all'aeroporto di San Giacomo? Se siete daccordo tazza verde se non siete daccordo tazza rossa.
Forse questo motto potrebbe rendere ancora più incandescente il dibattito con un risvolto in più: Il Presidente si renderebbe veramente conto delle problematiche che i cittadini abitanti provano da tempo.
I sondaggi, ve lo insegnano i Vostri insegnanti, sono ben altra cosa. Non si decide (studenti, forestieri, turisti, gente di altri luoghi) sulla testa degli abitanti che vivono in zone meno fortunate.
Voi potreste replicare che in fondo è un gioco, un gioco da ragazzi. Molto bene fatevi almeno questa domanda: Se potessi scegliere, andrei ad abitare vicino ad un aeroporto?
Tazza nera ?
I nostri ragazzi che vivono vicino all'aeroporto, anche loro vogliono giocare, come voi, possibilmente senza inquinamenti e per i rumori magari quelli del pub e della discoteca , come voi. Veniteci a trovare per fare un sondaggio insieme. E' un altro modo per affrontare i grandi temi.
I giovani del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
e con loro Lorenzo merlini
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martedì, 28 novembre 2006
Perchè non sapere di più?
Nei giorni scorsi la Giunta Provinciale , per problemi della “conca atesina” ha nominato come mediatore il docente dell'universitò di Klagenfurt Gerhard Falk. Con il suo gruppo di lavoro avrà il compito di valutare la viabilità complessiva della Bassa Atesina e quindi anche le fonti di inquinamento derivanti dall'autostrada, dalla strada statale e dalla linea ferroviaria in relazione con l'allungamento della pista dell'aeroporto di Bolzano. I mediatori avranno incontri con tutte le componenti sociali ed economiche al fine di avere un quadro complessivo della situazione e delle problematiche legate all'ampliamento dello scalo, viene detto. Tutto bene nelle intenzioni, ma la popolazione vorrebbe saperne di più. Chi ha il compito di verificare e “mappare” nei nuclei abitativi il grado di inquinamento (acustico e atmosferico)? Sarà L'Abd con tecnici chiamati dalla stessa società ? Saranno i Comuni insieme alla Provincia e la societò aeroportuale a predisporre una sorta di “zonizzazione” tra l'altro prevista in prossimità di tutti gli aeroporti? Chi avrà il compito di controllare i numerosi dati che verranno raccolti per poi informare la popolazione dei risultati ottenuti?La popolazione vuol essere parte attiva di questa complessa problematica e chiede agli organi di stampa analisi più puntuali , più profonde. Non è un sì o un no all'ampliamento della pista aeroportuale, “mediato” ,che mette in pace le coscienze, i cittadini stanno investendo la propria vita nella “Conca Atesina” e pertanto vogliono conoscere il proprio futuro.
Centro Attenzione Permanente San giacomo
Lorenzo Merlini
Pubblicato anche sull'Alto Adige del 3-12-06
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lunedì, 27 novembre 2006
Non è certo un bell'abero di Natale
Da poco, in prossimità delle scuole Elementari di san Giacomo, è apparsa una nuova figura inquietante: un nuovo traliccio. E' sorto a fianco di quello esistente che con il suo carico di antenne trasmette comunicazioni telefoniche, ma anche una quantità di elettrosmog. Ci stiamo domandando se il nuovo traliccio che creerà certamente nuovi campi elettromagnetici, insieme a quello esistente, produrrà effetti nocivi alla salute umana.
Alcuni studi scientifici hanno suggerito che l'esposizione ai campi elettromagnetici generati da questi dispositivi possa avere effetti nocivi per la salute (cancro, riduzione della fertilità, perdita di memoria e cambiamenti negativi nel comportamento e nello sviluppo dei bambini.) Altri studi contraddicono questa ipotesi.
Di certo i due tralicci prediposti a trasmettere frequenze non certo benefiche, e proprio perchè molto vicino alle scuole, dovrebbero essere allontanati piuttosto che moltiplicati.
Gli scienziati, ma anche le buone amministrazioni dicono che la costruzione di una antenna deve essere soggetta ad una procedura di autorizzazione con il coinvolgimento attivo della popolazione interessata e la valutazione delle fonti di inquinamento già esistenti.
La stima sugli effetti biologici delle esposizioni a livelli bassi è difficile. Le raccomandazioni sui limiti precisi di esposizione sono solo indicative. Per la tutela della salute si raccomanda un valore limite provvisorio di esposizione di 0,6 volt/metro per la somma a campi modulati in alta frequenza e pulsanti a bassa frequenza come le antenne per la telefonia cellulare.
Nell'incertezza, sarebbe opportuno far verificare all'ufficio competente il grado di inquinamento elettromagnetico nei dintorni dell'area scolastica, ma meglio sarebbe trovare un luogo dove i tralicci possono stare lontani dalle persone che vivono nei diversi nuclei abitatividi San Giacomo.
Centro Attenzione Permanente San Giacomo
Lorenzo Merlini
l'articolo viene pubblicato anche nell' Alto Adige del 28-11-06
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domenica, 26 novembre 2006
Alto Adige 26-11-06
Protestano i residenti
Un comitato di residenti con il sostegno del sindacato pensionati Cgil farà pressioni sui comuni di Bolzano e Laives
«Maso della Pieve senza vivibilità»
Pesanti accuse: tropo traffico, inquinamento e servizi inadeguati
LAIVES. Sarà un comitato, sostenuto dal sindacato pensionati della Cgil/Agb, a raccogliere le preoccupazioni -sono davvero tante - e le proposte degli abitanti di Maso della Pieve da sottoporre poi all'attenzione delle giunte comunali di Bolzano e Laives attraverso appositi incontri. È il passo concreto compiuto l'altro giorno a conclusione dell'assemblea di pensionati di San Giacomo, presenti anche i dirigenti provinciali Aufderklamm, Manani e Tinaglia del sindacato. Nel corso della riunione si sono registrate numerose proteste nei confronti delle amministrazioni comunali di Bolzano e Laives.
Le due giunte sono accusate «di assoluto disinteresse per i problemi del territorio», si legge in un comunicato del sindacato che così continua: «È stato denunciato che la situazione a Maso della Pieve è insostenibile nel settore della viabilità, inquinamento, per la mancanza dei servizi elementari indispensabili per una comunità civile. La popolazione è stata completamente abbandonata». Una situazione, quella degli abitanti di Maso della Pieve, che registra una serie di problematiche. La zona - a cavallo fra i territori comunali di"Bolzano e Laives - è al centro della contestazione da tempo. C'è, per esempio, grande rammarico fra gli abitanti di San Giacomo e di via Maso della Pieve perchè «la piscina coperta Pircher non sarà disponibile peri normali nuotatori che intendono passare qualche ritaglio di tempo in vasca. E' stata affidata infatti alla Bolzano Nuoto e Svv Bozen». Ne prende atto il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo. Che aggiunge: «Il sindaco, nonostante le indicazioni offerte dai cittadini, ha preferito dedicarla solo agli allenamenti di chi fa agonismo.
Il nuoto libero nuoce davvero alla salute mentre quello agonistico no?.
L'intervento del Centro, che fa seguito ad una recente presa di posizione in merito ad altre strutture, evidenzia quali sono le alternative per gli abitanti di Maso della Pieve e San Giacomo: 1) Prendere la macchina ed andare ad inquinare Bolzano per una piccola nuotata; 2) iscrivere tutti gli interessati (nonni compresi) alle società agonistiche sperando di vincere qualche medaglia, pena l'espulsione. Alla gente non interessa molto se le strutture sportive sono gestite da una due società. Alla gente interessa l'utilizzo delle strutture sportive e per quanto riguarda la o le società di gestione tutti concordano per una gestione sana perchè quel servizio è pagato anche con le tasse di quella comunità».
Lo stesso Centro attenzione Permanente indica come sarebbe possibile rimediare
«Dare indicazioni alle società di ricavare alcune ore per i liberi cittadini e propagandare l'opportunità con altrettanta efficacia. Le stesse società si mostrerebbero un poco più aperte e magari un pochino più benvolute”.
Secondo lostesso Centro «Gli abitanti di San Giacomo e di Maso della Pieve attendono da tempo pochi e semplici spazi che possano essere di utilità, di aggregazione sociale (alcune sale per i giovani e gli anziani) e sportive.
Le due giunte sono accusate «di assoluto disinteresse per i problemi del territorio», si legge in un comunicato del sindacato che così continua: «È stato denunciato che la situazione a Maso della Pieve è insostenibile nel settore della viabilità, inquinamento, per la mancanza dei servizi elementari indispensabili per una comunità civile. La popolazione è stata completamente abbandonata». Una situazione, quella degli abitanti di Maso della Pieve, che registra una serie di problematiche. La zona - a cavallo fra i territori comunali di"Bolzano e Laives - è al centro della contestazione da tempo. C'è, per esempio, grande rammarico fra gli abitanti di San Giacomo e di via Maso della Pieve perchè «la piscina coperta Pircher non sarà disponibile peri normali nuotatori che intendono passare qualche ritaglio di tempo in vasca. E' stata affidata infatti alla Bolzano Nuoto e Svv Bozen». Ne prende atto il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo. Che aggiunge: «Il sindaco, nonostante le indicazioni offerte dai cittadini, ha preferito dedicarla solo agli allenamenti di chi fa agonismo.
Il nuoto libero nuoce davvero alla salute mentre quello agonistico no?.
L'intervento del Centro, che fa seguito ad una recente presa di posizione in merito ad altre strutture, evidenzia quali sono le alternative per gli abitanti di Maso della Pieve e San Giacomo: 1) Prendere la macchina ed andare ad inquinare Bolzano per una piccola nuotata; 2) iscrivere tutti gli interessati (nonni compresi) alle società agonistiche sperando di vincere qualche medaglia, pena l'espulsione. Alla gente non interessa molto se le strutture sportive sono gestite da una due società. Alla gente interessa l'utilizzo delle strutture sportive e per quanto riguarda la o le società di gestione tutti concordano per una gestione sana perchè quel servizio è pagato anche con le tasse di quella comunità».
Lo stesso Centro attenzione Permanente indica come sarebbe possibile rimediare
«Dare indicazioni alle società di ricavare alcune ore per i liberi cittadini e propagandare l'opportunità con altrettanta efficacia. Le stesse società si mostrerebbero un poco più aperte e magari un pochino più benvolute”.
Secondo lostesso Centro «Gli abitanti di San Giacomo e di Maso della Pieve attendono da tempo pochi e semplici spazi che possano essere di utilità, di aggregazione sociale (alcune sale per i giovani e gli anziani) e sportive.
INTERROGAZIONE DI AN
La Provincia responsabile di questo disinteresse
LAIVES. «Hanno ragione di protestare gli abitanti di via Maso della Pieve; solo che hanno dimenticato un bersaglio da aggiungere fra i responsabili della situazione insostenibile che si vive lunga l'arteria, oltre i comuni di Bolzano e Laives: la Provincia.
I problemi del territorio, infatti, devono essere anche di interesse provinciale». Lo affermano in una nota i consiglieri provinciali di An Mauro Minniti ed Alberto Sigismondi secondo i quali «proprio la ripetuta insistenza nel denunciare una situazione divenuta insostenibile, segna un'aggravante nella lacunosità degli interventi nel settore della viabilità, inquinamento certamente di entrambi i Comuni ma anche della stessa Provincia. Lo sviluppo di un'area urbana non si ottiene solo realizzando strutture edilizie ed abitative, ma preservando anche l'inquinamento dell'area e ponendo le basi per creare servizi utili e necessari alla popolazione». Nella loro interrogazione, Minniti e Sigismondi chiedono anche alla Provincia come intenda attivarsi per garantire una «crescita
sostenibile» per Maso della Pieve..
I problemi del territorio, infatti, devono essere anche di interesse provinciale». Lo affermano in una nota i consiglieri provinciali di An Mauro Minniti ed Alberto Sigismondi secondo i quali «proprio la ripetuta insistenza nel denunciare una situazione divenuta insostenibile, segna un'aggravante nella lacunosità degli interventi nel settore della viabilità, inquinamento certamente di entrambi i Comuni ma anche della stessa Provincia. Lo sviluppo di un'area urbana non si ottiene solo realizzando strutture edilizie ed abitative, ma preservando anche l'inquinamento dell'area e ponendo le basi per creare servizi utili e necessari alla popolazione». Nella loro interrogazione, Minniti e Sigismondi chiedono anche alla Provincia come intenda attivarsi per garantire una «crescita
sostenibile» per Maso della Pieve..
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martedì, 21 novembre 2006
Redazione Apritisangia
In questi giorni dove grandi discussioni animano gli abitanti della Pineta di Laives per avere una variante con meno impatto possibile si è svolto anche un seminario interessantissimo sui rumori e suoni della città. Il seminario con titolo La città suonante ha messo in luce numerosi aspetti che cointeressano l'architettura urbana e ciò che la circonda, rumori e suoni compresi.
Sintetizzando l'intero seminario la coordinatrice sostiene:
“il valore e la qualità di un suono/rumore in un contesto urbano sembra esistere, in ambito architettonico e urbanistico, quasi solo attraverso una sua quantificazione tecnico scientifica espressa in decibel e frequenze e attraverso una sua regolamentazione normativa. La realtà urbana è piena di stratificazioni sonore e la loro riduzione a fenomeni inquinanti e nocivi è molto limitativa. Il suono/rumore è un elemento essenziale della nostra percezione dello spazio urbano, del nostro contesto sociale, del nostro senso di identità e di memoria e in Francia alcuni centri di ricerca da diversi anni hanno già spostato l'attenzione rispetto a questa tematica verso la disciplina del paesaggio sonoro».
Nella stessa seduta l'architetto e relatore Pascal Amphoux proponeva uno studio avanzato sulle barriere sonore da applicarsi per modularità a territori più diversi. Le barrire sosteneva l'architetto- devono, per loro natura, adattarsi anche ad esigenze diverse e complememtari all'uso che ne viene fatto comunemente: Una barriera deve proteggere dal rumore, ma può servire anche per altri usi tipo: pensilina autobus, servizi WC , piccoli locali che svolgano attività di vario tipo (giornalaio, ripostigli pubblici, totem informativi e così via)
Veramente interessante la giornata, peccato che molti addetti ai lavori che si occupano proprio di questo problema fossero assenti.
Un piccolo assaggio sulle barriere modulari è quì di seguito rappresentato. Il progetto più completo losi può vedere nel sito:
http://www.design-public.net/article.php3?id_article=44
Télécharger les documents (pour lecture à l’écran)
Per informazioni sul seminario: Tel. INU 0471.981616
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martedì, 21 novembre 2006
Centro Attenzione Permanente S. Giacomo
Quale futuro San Giacomo, Agruzzo e Maso della Pieve?
E' una realtà divisa amministrativamente da sempre, ma che nei fatti rappresenta una realtà unica e ultimamente e necessariamente sempre più unita nel territorio confinante dei due comuni: quello di Bolzano e quello di Laives.
Quali sono le forti presenze che che ricadono sulla collettività del quartiere?
Strutture di forte impatto ambientale quali: ferrovia, statale 12, autostrada A22, aeroporto, discarica, inceneritore, centro guida sicura con ipotizzato percorso per go-kart, zona industriale con prevista una prossima espansione verso l'aeroporto. Sembrerebbe proprio che non manchi nulla, ma se chiediamo alla popolazione, che nel frattempo è aumentata e aumenterà in maniera considerevole nella futura realtà, le risposte risultano piuttosto inquietanti. Il tunnel di San Giacomo seppur funzionante ha fatto diminuire il traffico nella frazione di San Giacomo, ma nel quartiere rimangono forti passaggi di automezzi inquinanti nelle ore di punta. La ferrovia da sempre esistita continua a procurare forte rumore e le barriere parzialmente installate comunque non sono sufficienti a ridurre il rumore sopratutto nei piani alti delle costruzioni vicine. Forte preoccupazione anche perchè in futuro, con il tunnel del Brennero, i passaggi ferroviari aumentereanno spaventosamente. L'autostrada con il suo aumento di traffico puo' solamente aumentare i disagi per l'inquinamento atmosferico e acustico. L'aeroporto ingrandito sulla pelle degli abitanti che vivono a ridosso dell'area aeroportuale può favorire solo nuovi forti disagi che certamente non si possono abbattere con chiacchere fatte esclusivamente da business man. La discarica, inceneritore, l'ipotizzato termovalorizzatore e il centro guida sicura di certo con la loro attività non potranno far altro che peggiorare la situazione.
Sarebbe sufficiente tenere conto di queste presenze con le loro implicazioni per far si che la popolazione sia non solo insoddisfatta , ma anche arrabbiata; arrabbiata sì perchè le amministrazioni comunali e la stessa Provincia hanno delle forti responsabilità.
Responsabilità evidenti nell'essere impotenti e assenti nei confronti dei cittadini che vi abitano (perchè bambini, giovani e anziani, ma sarebbe meglio dire le famiglie che vivono nel quartiere), non permettendo loro di incontrarsi e socializzare per mancanza di strutture. Non esiste nessuna sala, ne a Maso della Pieve ne a San Giacomo, che possa essere utilizzata per aggregare la popolazione abitante nei due quartieri.
A Maso della Pieve anche la nuova progettazione del centro sportivo prevede solo un insieme di strutture per attività sportive gestite solo da società sportive. In un paese civile quando mai gli abitanti di un quartiere non possono frequentare strutture pubbliche sotto casa?.E' forse meglio ed efficiente costringere gli abitanti a frequentare strutture più lontane inquinando maggiormrnte?
Cosa si può fare allora?
E' necessario che la sensibilità che hanno i politici per scopi magari più produttivi sia utilizzata almeno anche nei confronti delle persone che che amministrano. I bisogni dei cittadini vanno ascoltati.
Individuata una zona di criticità che comprende l'asse di Oltrisarco, Maso della Pieve, la parte della zona industriale a ridosso della ferrovia, il tunnel, incrocio stradale SS12 zona industriale e via San Giacomo è necessario che le due amministrazioni si confrontino con maggior impegno per risolvere problemi di viabilità ancora fortementi presenti. Disagi e inquinamenti acustici e atmosferici si ridurrebbero notevolmente.
Il collegamento delle due ciclabili Bolzano Laives debbono finalmente congiungersi in sicurezza.
In prossimità dei nuovi insediamenti e ferrovia in San Giacomo era previsto un piccolo tunnel pedo-ciclabile, va approntato quanto prima aprendo una finestra verso l'aeroporto.
Strutture pubbliche esistenti e future, situate in zona Maso della Pieve e quelle di San Giacomo, vanno aperte alla popolzione abitante.
Le due amministrazioni debbono creare strutture di tipo “consortile” , “sovracomunali” o “con comunali”che permetta ai cittadini di usufruire dei servizi basilari, ma fondamentali; che ricoprano attività di tipo ricreativo culturale e sociale. Bisogna tener conto che negli ultimi anni il potere di acquisto si è abbassato notevolmente e che la soglia di povertà è spesso presente nelle periferie. Che le giovani coppie che hanno trovato residenza in quel territorio hanno investito la loro vita, hanno e stanno facendo forti sacrifici.
La vivibilità del quartiere la si può migliorare programmando interventi per il futuro. I cittadini che ci abitano vogliono sapere, vogliono conoscere cio' che aspetta loro. Tutto questo può essere possibile partendo da un monitoraggio dell'intero quartiere. Le amministrazioni comunali si debbono impegnare immediatamente a verificare (con gli enti competenti: Appa etc.) lo stato di inquinamento ambientale: acustico e atmosferico nei nuclei abitati prossimi alle fonti inquinanti (ferrovia, strade-autostrade, aeroporto) nonché la viabilità e sopratutto la segnaletica. La Provincia ovviamente può intervenire a favore delle famiglie che abitano in appartamenti che non risultano protette dalle barriere acustiche con impegni di tpo economico per infissi più efficenti (Lo si fa in molti altri paesi europei).
L'autostrada solo fonte di inquinamento per il quartiere, se vista con un'ottica più mirata, può rappresentare anche fonte di sicurezza e miglioramento del traffico in caso di problematiche tipo quelle avvenute nel tunnel di San Giacomo e forse quelle possibili, per incidenti, che possono avvenire in futuro. La sicurezza la può dare un casello autostradale a Laives, ma visto che si parla di congiuntura e di tecnologia puo' essere di tipo a pagamento automatico senza personale.
Le strade che dovranno essere rese più vivibili per presenza di piste ciclabili in sicurezza, porterebbero il caos se dovessero sopportare nuovamente l'emergenza come si è vista con la chiusura del tunnel di San Giacomo.
Che dire del traffico e dell'inquinamento dei pendolari?
Subito una metropolitana di superfice da Bolzano verso la Bassa Atesina.
Molte sono le cose che i cittadini amano nel quartiere, la prima: vivere bene con semplicità.
Vivere e sapere di essere ascoltati. Vivere sapendo di progettare insieme.
Cosa si aspettano?
Per lo meno quelle attenzioni sin qui formulate. Bello sarebbe una assemblea pubblica dove tutte le parti in causa si possono confrontare.
Quali sono le forti presenze che che ricadono sulla collettività del quartiere?
Strutture di forte impatto ambientale quali: ferrovia, statale 12, autostrada A22, aeroporto, discarica, inceneritore, centro guida sicura con ipotizzato percorso per go-kart, zona industriale con prevista una prossima espansione verso l'aeroporto. Sembrerebbe proprio che non manchi nulla, ma se chiediamo alla popolazione, che nel frattempo è aumentata e aumenterà in maniera considerevole nella futura realtà, le risposte risultano piuttosto inquietanti. Il tunnel di San Giacomo seppur funzionante ha fatto diminuire il traffico nella frazione di San Giacomo, ma nel quartiere rimangono forti passaggi di automezzi inquinanti nelle ore di punta. La ferrovia da sempre esistita continua a procurare forte rumore e le barriere parzialmente installate comunque non sono sufficienti a ridurre il rumore sopratutto nei piani alti delle costruzioni vicine. Forte preoccupazione anche perchè in futuro, con il tunnel del Brennero, i passaggi ferroviari aumentereanno spaventosamente. L'autostrada con il suo aumento di traffico puo' solamente aumentare i disagi per l'inquinamento atmosferico e acustico. L'aeroporto ingrandito sulla pelle degli abitanti che vivono a ridosso dell'area aeroportuale può favorire solo nuovi forti disagi che certamente non si possono abbattere con chiacchere fatte esclusivamente da business man. La discarica, inceneritore, l'ipotizzato termovalorizzatore e il centro guida sicura di certo con la loro attività non potranno far altro che peggiorare la situazione.
Sarebbe sufficiente tenere conto di queste presenze con le loro implicazioni per far si che la popolazione sia non solo insoddisfatta , ma anche arrabbiata; arrabbiata sì perchè le amministrazioni comunali e la stessa Provincia hanno delle forti responsabilità.
Responsabilità evidenti nell'essere impotenti e assenti nei confronti dei cittadini che vi abitano (perchè bambini, giovani e anziani, ma sarebbe meglio dire le famiglie che vivono nel quartiere), non permettendo loro di incontrarsi e socializzare per mancanza di strutture. Non esiste nessuna sala, ne a Maso della Pieve ne a San Giacomo, che possa essere utilizzata per aggregare la popolazione abitante nei due quartieri.
A Maso della Pieve anche la nuova progettazione del centro sportivo prevede solo un insieme di strutture per attività sportive gestite solo da società sportive. In un paese civile quando mai gli abitanti di un quartiere non possono frequentare strutture pubbliche sotto casa?.E' forse meglio ed efficiente costringere gli abitanti a frequentare strutture più lontane inquinando maggiormrnte?
Cosa si può fare allora?
E' necessario che la sensibilità che hanno i politici per scopi magari più produttivi sia utilizzata almeno anche nei confronti delle persone che che amministrano. I bisogni dei cittadini vanno ascoltati.
Individuata una zona di criticità che comprende l'asse di Oltrisarco, Maso della Pieve, la parte della zona industriale a ridosso della ferrovia, il tunnel, incrocio stradale SS12 zona industriale e via San Giacomo è necessario che le due amministrazioni si confrontino con maggior impegno per risolvere problemi di viabilità ancora fortementi presenti. Disagi e inquinamenti acustici e atmosferici si ridurrebbero notevolmente.
Il collegamento delle due ciclabili Bolzano Laives debbono finalmente congiungersi in sicurezza.
In prossimità dei nuovi insediamenti e ferrovia in San Giacomo era previsto un piccolo tunnel pedo-ciclabile, va approntato quanto prima aprendo una finestra verso l'aeroporto.
Strutture pubbliche esistenti e future, situate in zona Maso della Pieve e quelle di San Giacomo, vanno aperte alla popolzione abitante.
Le due amministrazioni debbono creare strutture di tipo “consortile” , “sovracomunali” o “con comunali”che permetta ai cittadini di usufruire dei servizi basilari, ma fondamentali; che ricoprano attività di tipo ricreativo culturale e sociale. Bisogna tener conto che negli ultimi anni il potere di acquisto si è abbassato notevolmente e che la soglia di povertà è spesso presente nelle periferie. Che le giovani coppie che hanno trovato residenza in quel territorio hanno investito la loro vita, hanno e stanno facendo forti sacrifici.
La vivibilità del quartiere la si può migliorare programmando interventi per il futuro. I cittadini che ci abitano vogliono sapere, vogliono conoscere cio' che aspetta loro. Tutto questo può essere possibile partendo da un monitoraggio dell'intero quartiere. Le amministrazioni comunali si debbono impegnare immediatamente a verificare (con gli enti competenti: Appa etc.) lo stato di inquinamento ambientale: acustico e atmosferico nei nuclei abitati prossimi alle fonti inquinanti (ferrovia, strade-autostrade, aeroporto) nonché la viabilità e sopratutto la segnaletica. La Provincia ovviamente può intervenire a favore delle famiglie che abitano in appartamenti che non risultano protette dalle barriere acustiche con impegni di tpo economico per infissi più efficenti (Lo si fa in molti altri paesi europei).
L'autostrada solo fonte di inquinamento per il quartiere, se vista con un'ottica più mirata, può rappresentare anche fonte di sicurezza e miglioramento del traffico in caso di problematiche tipo quelle avvenute nel tunnel di San Giacomo e forse quelle possibili, per incidenti, che possono avvenire in futuro. La sicurezza la può dare un casello autostradale a Laives, ma visto che si parla di congiuntura e di tecnologia puo' essere di tipo a pagamento automatico senza personale.
Le strade che dovranno essere rese più vivibili per presenza di piste ciclabili in sicurezza, porterebbero il caos se dovessero sopportare nuovamente l'emergenza come si è vista con la chiusura del tunnel di San Giacomo.
Che dire del traffico e dell'inquinamento dei pendolari?
Subito una metropolitana di superfice da Bolzano verso la Bassa Atesina.
Molte sono le cose che i cittadini amano nel quartiere, la prima: vivere bene con semplicità.
Vivere e sapere di essere ascoltati. Vivere sapendo di progettare insieme.
Cosa si aspettano?
Per lo meno quelle attenzioni sin qui formulate. Bello sarebbe una assemblea pubblica dove tutte le parti in causa si possono confrontare.
Anche questa è democrazia.
Centro Attenzione Permanente
Lorenzo Merlini
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categoria:amaro, conca atesina, centro attenzione permanente, aereoporto san giacomo, maso della pieve, ciclabile pedonabile
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domenica, 12 novembre 2006
Alto Adige 12-11-06
Aeroporto/1 I politici che non ci sentono.
E' sempre sorprendente leggere le dichiarazioni di alcuni rappresentanti politici che non “ sentono" ma “parlano".
Vanno alle riunioni di partito, partecipano alla giunta comunale, magari ricoprono un ruolo istituzionale come assessore (di Laives) e rilasciano dichiarazioni imprecise e parziali come nel caso dell'aeroporto di San Giacomo. Sembra che in questi ultimi mesi siano stati fuori provincia, magari in vacanza. E 'come se non avessero letto niente al riguardo e non avessero partecipato a discussioni, anche pubbliche, sull'argomento.
Non ci sono o ci fanno? Sulla salute e la qualità della vita delle persone (di tutte le età e condizioni sociali) non si può essere superficiali e parziali e le dichiarazioni pubbliche devono essere esatte e trasparenti. Nella "Legge di Murphy"si legge: "Se non li puoi convincere, confondili", e "se si spiegano le cose in maniera tale che nessuno non possa capire,qualcuno non capirà".
Vanno alle riunioni di partito, partecipano alla giunta comunale, magari ricoprono un ruolo istituzionale come assessore (di Laives) e rilasciano dichiarazioni imprecise e parziali come nel caso dell'aeroporto di San Giacomo. Sembra che in questi ultimi mesi siano stati fuori provincia, magari in vacanza. E 'come se non avessero letto niente al riguardo e non avessero partecipato a discussioni, anche pubbliche, sull'argomento.
Non ci sono o ci fanno? Sulla salute e la qualità della vita delle persone (di tutte le età e condizioni sociali) non si può essere superficiali e parziali e le dichiarazioni pubbliche devono essere esatte e trasparenti. Nella "Legge di Murphy"si legge: "Se non li puoi convincere, confondili", e "se si spiegano le cose in maniera tale che nessuno non possa capire,qualcuno non capirà".
Lina Montan
San Giacomo
San Giacomo
Aeroporo/2 Bisogna migliorare il terminal
Siamo in tanti, noi bolzanini da stipendi o pensioni medio basse, cui capita tre quattro volte l'anno di prendere l'aereo di sapere bene cosa servirebbe veramente a Bolzano. Un air terminal dotato di tutti i servizi aeroportuali, come agenzie viaggi, desk informazioni, biglietteria, chek in, ritiro bagagli e un servizio pullmann (utopia sarebbe pensare ai treni!) navetta confortevoli che colleghino Verona o Innsbruck. Quanti risultati con questa scelta! Una nuova struttura da realizzare per soddisfare le ambizioni turistiche più ambite, un'immagine di Bolzano avveniristica nelle scelte ecologiche, di confort, ed economiche allo stesso tempo. Un esempio per tante altre piccole città. Trento per prima. Ritornando al cittadino comune, che comunque sceglierà sempre di partire da Verona o Insbruck perché solo quei voli resteranno comunque più alla portata delle proprie tasche, per arrivare a quegli aeroporti avrà un servizio molto più confortevole delle alzatacce per il primo treno e poi a Verona la corsa all' acquisto del biglietto della navetta, il tutto con bagagli ingombranti eccetera, oppure con la propria auto e poi la ricerca di parcheggio - ma per quanto tempo e per quale costo? - per non parlare del turista munito di attrezzatura di montagna in arrivo. Dimenticavo, sempre il cittadino comune, in partenza o in arrivo, se non ha qualche amico o parente che lo accompagni all'aeroporto di Bolzano in macchina, spende di taxi, sempre se lo trova, senz'altro di più per un servizio completo di un airterminal. Diteglielo a "Loro" che siamo in tanti cittadini a pensarla così. Forse questa può non sembrare una soluzione per il dirigente con biglietto pagato da un'amministrazione pubblica o privata che sia e al quale l'utilità di risparmi immediati per tutti - e di questi tempi non è cosa trascurabile- può non importare, e neppure ai pochi e beati cittadini con una carta di credito gold, vale però la pena riflettere che alle urne ci vanno tutti, non i pochi fortunati.
Annamaria Saviolo
BOLZANO
BOLZANO
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categoria:centro attenzione permanente, aereoporto san giacomo
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mercoledì, 01 novembre 2006
Alto Adige 31-10-06
Maso della Pieve: una dura presa di posizione del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo.
Gli abitanti esclusi dalla piscina”
Contestato il Comune di Bolzano: struttura solo per agonisti
LAIVES. C'è grande rammarico fra gli abitanti di SanGiacomo e di via Maso della Pieve in considerazione del fatto che «la piscina coperta Pircher in via Maso della Pieve non sarà disponibile per i normali nuotatori che intendono passare qualche ritaglio di tempo in vasca. La piscina è stata affidata infatti alla Bolzano Nuoto e Svv Bozen». Ne prende atto - con una nota di protesta - il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo: Che aggiunge: «Il sindaco, nonostante le indicazioni offerte dai cittadini, ha preferito dedicarla- esclusivamente agli allenamenti di chi pratica attività agonistica».
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo si chiede: Il nuoto libero nuoce davvero alla salute mentre quello agonistico no? L'intervento del Centro, che fa seguito aduna recente presa di posizione in merito ad altre strutture, evidenzia quali sono le alternative per gli abitanti di Maso della Pieve e San Giacomo: « 1) Prendere la macchina ed andare ad inquinare Bolzano per una piccola nuotata; 2) iscrivere tutti gli interessati (nonni compresi) alle società agonistiche sperando di vincere qualche medaglia, pena l'epulsione. Alla gente non interessa molto se le strutture sportive sono gestite da una o due società. Alla gente interessa l'utilizzo delle strutture sportive e per quanto riguarda la o le società digestione tutti concordano per una gestione sana perchè quel servizio è pagato anche con le tasse di quella comunitài”.
Poi il Centro Attenzione Permanente evidenzia anche come sarebbe possibile rimediare: «Dare indicazioni alle società di ricavare alcune ore per i liberi cittadini e propagandane l'opportunità con altrettanta efficacia. Le stesse società si mostrerebbero un poco più aperte e magari un pochino più benvolute».
Si diceva di altre richieste che proprio di recente lo stesso Centro di San Giacomo ha messo in primo piano e che riguardano in particolare il progetto di fattibilità (dovrebbe essere pronto entro il prossimo dicembre) della zona sportiva di Maso della Pieve. «Fino ad oggi là frequentazione diretta alle strutture sportive ci è stata negata. E necessario che l'amministrazione pensi alla possibilità di farle utilizzare anche a noi. Gli abitanti infatti attendono da tempo pochi e semplici spazi che possano essere di utilità, di aggregazione sociale (alcune sale per i giovani e gli anziani) e sportiva. La divisione amministrativa e territoriale dei due comuni non impedisce che famiglie di Maso della Pieve utilizzino servizi a San Giacomo (Laives) come quelli di San Giacomo a Maso della Pieve (Bolzano). Ora non si capisce come in una struttura piuttosto imponente non siano previsti spazi socializzanti, per lo più discussi sempre come necessari ed importanti, ma il più delle volte negati nei fatti.”. (e.d.)
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo si chiede: Il nuoto libero nuoce davvero alla salute mentre quello agonistico no? L'intervento del Centro, che fa seguito aduna recente presa di posizione in merito ad altre strutture, evidenzia quali sono le alternative per gli abitanti di Maso della Pieve e San Giacomo: « 1) Prendere la macchina ed andare ad inquinare Bolzano per una piccola nuotata; 2) iscrivere tutti gli interessati (nonni compresi) alle società agonistiche sperando di vincere qualche medaglia, pena l'epulsione. Alla gente non interessa molto se le strutture sportive sono gestite da una o due società. Alla gente interessa l'utilizzo delle strutture sportive e per quanto riguarda la o le società digestione tutti concordano per una gestione sana perchè quel servizio è pagato anche con le tasse di quella comunitài”.
Poi il Centro Attenzione Permanente evidenzia anche come sarebbe possibile rimediare: «Dare indicazioni alle società di ricavare alcune ore per i liberi cittadini e propagandane l'opportunità con altrettanta efficacia. Le stesse società si mostrerebbero un poco più aperte e magari un pochino più benvolute».
Si diceva di altre richieste che proprio di recente lo stesso Centro di San Giacomo ha messo in primo piano e che riguardano in particolare il progetto di fattibilità (dovrebbe essere pronto entro il prossimo dicembre) della zona sportiva di Maso della Pieve. «Fino ad oggi là frequentazione diretta alle strutture sportive ci è stata negata. E necessario che l'amministrazione pensi alla possibilità di farle utilizzare anche a noi. Gli abitanti infatti attendono da tempo pochi e semplici spazi che possano essere di utilità, di aggregazione sociale (alcune sale per i giovani e gli anziani) e sportiva. La divisione amministrativa e territoriale dei due comuni non impedisce che famiglie di Maso della Pieve utilizzino servizi a San Giacomo (Laives) come quelli di San Giacomo a Maso della Pieve (Bolzano). Ora non si capisce come in una struttura piuttosto imponente non siano previsti spazi socializzanti, per lo più discussi sempre come necessari ed importanti, ma il più delle volte negati nei fatti.”. (e.d.)
postato da: apritisangia alle ore 09:20 | Permalink | commenti
categoria:centro attenzione permanente, maso della pieve
categoria:centro attenzione permanente, maso della pieve
sabato, 28 ottobre 2006
La piscina sempre più lontana dai cittadini
Grande rammarico della popolazione di Maso della Pieve e San Giacomo che vede ancora una volta lo scarso interessamento dell'Amministrazione di Bolzano. La piscina coperta “ A. Pircher” in via Maso della Pive non sarà disponibile per i normali nuotatori che intendono passare qualche ritaglio di tempo in vasca.
La piscina è stata affidata infatti alla Bolzano Nuoto e Svv Bozen.
Il sindaco, nonostante le indicazioni offerte dai cittadini, ha preferito dedicarla esclusivamente agli allenamenti di chi pratica attività agonistica. Ci si domanda allora se il nuoto libero nuoce davvero alla salute mentre quello agonistico no.
Alternative per gli abitanti di Maso della Pieve e San Giacomo: 1) Prendere la macchina ed andare ad inquinare Bolzano per una piccola nuotata. 2) Iscrivere tutti gli interessati (nonni compresi) alle società agonistiche sperando di vincere qualche medaglia, pena l'espulsione.
Egregio sindaco Spagnolli, alla gente non interessa molto se le strutture sportive sono gestite da una o due società. Alla gente interessa l'utilizzo delle strutture sportive e per quanto riguarda la o le società di gestione tutti concordano per una gestione sana perchè quel servizio è pagato anche con le tasse di quella comunità.
La piscina è stata affidata infatti alla Bolzano Nuoto e Svv Bozen.
Il sindaco, nonostante le indicazioni offerte dai cittadini, ha preferito dedicarla esclusivamente agli allenamenti di chi pratica attività agonistica. Ci si domanda allora se il nuoto libero nuoce davvero alla salute mentre quello agonistico no.
Alternative per gli abitanti di Maso della Pieve e San Giacomo: 1) Prendere la macchina ed andare ad inquinare Bolzano per una piccola nuotata. 2) Iscrivere tutti gli interessati (nonni compresi) alle società agonistiche sperando di vincere qualche medaglia, pena l'espulsione.
Egregio sindaco Spagnolli, alla gente non interessa molto se le strutture sportive sono gestite da una o due società. Alla gente interessa l'utilizzo delle strutture sportive e per quanto riguarda la o le società di gestione tutti concordano per una gestione sana perchè quel servizio è pagato anche con le tasse di quella comunità.
Cosa fare per rimediare?
Dare indicazioni alle società di ricavare alcune ore per i liberi cittadini e propagandare l'opportunità con altrettanta efficacia. Le stesse società si mostrerebbero un poco più aperte e magari un pochino più benvolute.
Non sembra poi così difficile.
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
postato da: apritisangia alle ore 17:29 | Permalink | commenti
categoria:centro attenzione permanente, maso della pieve
categoria:centro attenzione permanente, maso della pieve
sabato, 28 ottobre 2006
Aeroporto. Ci attendiamo delle vere risposte
L'inquinamento acustico prodotto da operazioni di volo (civili e mlitari) rende conflittuale la coesistenza del traffico aereo, in continuo sviluppo e le comunità residenti nei territori circostanti i siti aeroportuali. Esiste una normativa relativa all’impatto acustico dovuto al traffico aereo? Quali mezzi tecnici dispone l’autorità aeroportuale per limitarlo?
Ci risulta che la normativa vigente in materia obbliga ciascun Comune ad effettuare la "Zonizzazione Acustica" del proprio territorio e, laddove è presente un aeroporto, ad effettuare la "zonizzazione acustica dell'intorno aeroportuale", ovvero procedere alla suddivisione delle aree circostanti l'aeroporto in zone di rispetto, ciascuna delimitata da un valore massimo del Livello di Valutazione del rumore Aeroportuale.
Questo indice rappresenta l'indicatore utilizzato per la valutazione dell'inquinamento acustico dovuto al traffico aereo e in base al quale viene pianificata la diversa fruizione del territorio e definite le limitazioni di carattere urbanistico.
Noi abitanti della conca atesina ci domandiamo: la «valutazione di impatto strategico» così tanto decantato dalla giunta provinciale corrisponde alla zonizzazione acustica del territorio sopra menzionata? O è cosa assai diversa?
Se così fosse come mai i comuni interessati ne sono esclusi? Per loro incuria?
In che classe acustica (zona di rispetto) ciascun nucleo abitativo viene a trovarsi?
O meglio esiste una mappatura dell'impatto acustico del territorio interessato prossimo all'aeroporto?
Ma i terreni previsti nella nuova zona di espansione (Siemes , Dodiciville) zona industriale verranno sottoposti ai rilievi ?
Non c'è forse la possibilità che si innalzino nuove cattedrali di cemento per poi scoprire che potrebbero diventare un pericolo per gli stessi voli?
Perchè non sottoscrivere un protocollo d'intesa fra Provincia e i comuni interessati per una mappatura dell'impatto acustico?
L'Agenzia Provinciale per l'ambiente con il suo ufficio aria e rumori potrebbe monitorare con una una certa regolarità le località critiche dimostrando trasparenza e un buon servizio verso i cittadini, cittadini che si aspettano solo risposte serie.
Se così fosse come mai i comuni interessati ne sono esclusi? Per loro incuria?
In che classe acustica (zona di rispetto) ciascun nucleo abitativo viene a trovarsi?
O meglio esiste una mappatura dell'impatto acustico del territorio interessato prossimo all'aeroporto?
Ma i terreni previsti nella nuova zona di espansione (Siemes , Dodiciville) zona industriale verranno sottoposti ai rilievi ?
Non c'è forse la possibilità che si innalzino nuove cattedrali di cemento per poi scoprire che potrebbero diventare un pericolo per gli stessi voli?
Perchè non sottoscrivere un protocollo d'intesa fra Provincia e i comuni interessati per una mappatura dell'impatto acustico?
L'Agenzia Provinciale per l'ambiente con il suo ufficio aria e rumori potrebbe monitorare con una una certa regolarità le località critiche dimostrando trasparenza e un buon servizio verso i cittadini, cittadini che si aspettano solo risposte serie.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Merlini Lorenzo
Pubblicato anche sull'Alto Adige 29-10-06 l'intervento/2
postato da: apritisangia alle ore 17:26 | Permalink | commenti
categoria:centro attenzione permanente, aereoporto san giacomo
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venerdì, 27 ottobre 2006
Novità in via Maso Hilber a san Giacomo
Gli abitanti di san Giacomo, spesso utilizzano la via Maso Hilber perchè vi è un prolungamento pedociclabile in direzione sud. La pedociclabile offre l' opportunità ai ciclisti di evitare il traffico della SS 12, ma anche alle persone che intendono fare i classici quattro passi o desiderano portare a spasso i bambini o i cani in tutta tranquillità. Il comune di Laives intuendo l'interesse del percorso ha pensato bene di metterci anche una panchina. Le persone anziane potranno fermarsi a riposare e perchè no prendere un poco di sole nei momenti ancora tiepidi di questo prossimo autunno inverno. Grazie molte, anche questi piccoli segni, ma significativi, dimostrano la sensibile presenza della nostra amministrazione.
Sempre in via Maso Hilber si può notare un'altra presenza: i containers usati per ambulatorio medico fino anon poco tempo fa. Rimasti chiusi per mesi ora risultano transennati come un cantiere edile. Dalle scritte impresse sui containers parrebbe siano in affitto, ma certamente il comune di Laives occulato nelle spese, potrebbe averlo acquistato; ebbene noi di San Giacomo, che ci passiamo davanti spesso a questi containers, ci domandiamo perchè non utilizzarli per uno scopo più sociale o più creativo. Da sempre in San Giacomo si chiedono strutture per giovani che non sanno dove incontrarsi e quindi sono costretti il più delle volte a rimanere a casa oppure a rivolgersi a strutture più lontane come quelle di Laives o Bolzano.
I containers che hanno comunque fatto il loro lavoro, seppur in termini di provvisorietà, potrebbero ancora una volta offrire alloggio ad attività di certo non praticabili in strada o individualmente a casa. Tutto questo, in attesa di strutture più adeguate che potrebbero essere ricavate dalla vecchia palestra scolastica rimasta anch' essa piuttosto in disuso.
I containers che hanno comunque fatto il loro lavoro, seppur in termini di provvisorietà, potrebbero ancora una volta offrire alloggio ad attività di certo non praticabili in strada o individualmente a casa. Tutto questo, in attesa di strutture più adeguate che potrebbero essere ricavate dalla vecchia palestra scolastica rimasta anch' essa piuttosto in disuso.
Questo appello al Sindaco di Laives e alla sua intera amministrazione viene fatto come suggerimento ad evitare sprechi, che in momenti come questi, parrebbero senz'altro inutili.
Pubblicato anche sull'Alto Adige del 28-10-06
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categoria:sociale, centro attenzione permanente
categoria:sociale, centro attenzione permanente
martedì, 03 gennaio 2006
Cosa possiamo fare all'interno del blog "APRITISANGIA"? Moltissime cose naturalmente, vediamo di suggerirne alcune:
1) Proviamo ad inventariare, fotografare, descrivere le strutture che fanno servizio all'interno della comunità allargata (Maso della Pieve, S. Giacomo BZ e Laives).
2) Proviamo a pensare alle cose positive e a quelle negative che attualmente esistono. Le cose negative si possono migliorare? Se ritenete di sì proponete i suggerimenti. Verranno pubblicati nel Blog.
3) Mancano alcuni servizi? Secondo Voi, quali? Dove vorreste fossero collocati? (ricordiamoci che debbono servire a tutta la comunità). Scrivete, altri potrebbero commentare e diffondere la problematica. Si potrà trovare la soluzione migliore.
4) Conoscete persone che possiedono capacità o conoscenze interessanti? La propagazione di tali conoscenze possono essere utili anche per altre persone. Partecipate attivamente a questo blog: il nostro diario, il nostro giornale.
Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (art. 21 della Costituzione italiana)
Un abbraccio e alla prossima... con Voi e con Noi.
scrivete a: scorrevoce@gmail.com
1) Proviamo ad inventariare, fotografare, descrivere le strutture che fanno servizio all'interno della comunità allargata (Maso della Pieve, S. Giacomo BZ e Laives).
2) Proviamo a pensare alle cose positive e a quelle negative che attualmente esistono. Le cose negative si possono migliorare? Se ritenete di sì proponete i suggerimenti. Verranno pubblicati nel Blog.
3) Mancano alcuni servizi? Secondo Voi, quali? Dove vorreste fossero collocati? (ricordiamoci che debbono servire a tutta la comunità). Scrivete, altri potrebbero commentare e diffondere la problematica. Si potrà trovare la soluzione migliore.
4) Conoscete persone che possiedono capacità o conoscenze interessanti? La propagazione di tali conoscenze possono essere utili anche per altre persone. Partecipate attivamente a questo blog: il nostro diario, il nostro giornale.
Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (art. 21 della Costituzione italiana)
Un abbraccio e alla prossima... con Voi e con Noi.
scrivete a: scorrevoce@gmail.com
postato da: apritisangia alle ore 15:48 | Permalink | commenti (1)
categoria:centro attenzione permanente
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lunedì, 02 gennaio 2006
Aprire con un saluto agli amici che mi circondano è sempre di buon auspicio.
Saluti dunque alla comunità comprendente Maso della Pieve, San Giacomo di Bolzano e San Giacomo di Laives.
Comunità va intesa perchè troppo sono le cose comuni che la caratterizzano: costruita sulla stessa statale, lontana dalle diverse amministrazioni, scarsa comunicazione fra gli abitanti del Comune di Bolzano con quelli del Comune di Laives, ma con forti tendenze ad identificarsi in un unico soggetto sociale.
Ecco allora la necessità di trovare un mezzo di comunicazione che insieme agli altri esistenti può aiutare lo scambio di informazioni, può migliorare i rapporti fra gli abitanti e senz'altro può contribuire alla divulgazione di quelle preziose presenze che che silenziosamente, per molti anni, hanno operato nei quartieri cosiddetti a "margine" con lo scopo principale di dare decoro e prestigio.
Ecco dunque "APRITISANGIA" un blog che vuole parlare della comunità nella sua interezza, con il contributo di tutti. Sarà un viaggio nella memoria di ciascuno di noi, ma anche un percorso che noi stessi costruiremo e progetteremo.
Forza dunque!
Sei invitato a spedire i tuoi contributi all' indirizzo: scorrevoce@gmail.com
Saluti dunque alla comunità comprendente Maso della Pieve, San Giacomo di Bolzano e San Giacomo di Laives.
Comunità va intesa perchè troppo sono le cose comuni che la caratterizzano: costruita sulla stessa statale, lontana dalle diverse amministrazioni, scarsa comunicazione fra gli abitanti del Comune di Bolzano con quelli del Comune di Laives, ma con forti tendenze ad identificarsi in un unico soggetto sociale.
Ecco allora la necessità di trovare un mezzo di comunicazione che insieme agli altri esistenti può aiutare lo scambio di informazioni, può migliorare i rapporti fra gli abitanti e senz'altro può contribuire alla divulgazione di quelle preziose presenze che che silenziosamente, per molti anni, hanno operato nei quartieri cosiddetti a "margine" con lo scopo principale di dare decoro e prestigio.
Ecco dunque "APRITISANGIA" un blog che vuole parlare della comunità nella sua interezza, con il contributo di tutti. Sarà un viaggio nella memoria di ciascuno di noi, ma anche un percorso che noi stessi costruiremo e progetteremo.
Forza dunque!
Sei invitato a spedire i tuoi contributi all' indirizzo: scorrevoce@gmail.com
postato da: apritisangia alle ore 22:38 | Permalink | commenti (2)
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