venerdì 10 febbraio 2012

aereoporto san giacomo 1

martedì, 24 ottobre 2006
Alto Adige 24-10-06
Lettere e commenti sull'aeroporto

Finestra sull'aeroporto: eccomi, una privilegiata
Sono una privilegiata. Dalla mia finestra vedo il maneggio, la Mendola, Castel Firmiano, il Parco Tessa. Posso sentire tutti i treni che da Trento vanno verso il Brennero e viceversa, gli aerei e gli elicotteri. Non è da tutti sedersi sul balcone per ammirare i paracadutisti, assistere alle "feste del volo" in prima fila, e poter salutare i passeggeri dei treni. L'ho detto, sono una privilegiata. Non lo sapevo, ma per alcuni lo sono davvero. Del resto, come sostiene qualcuno, se già ho il rumore dei treni, degli aerei non si capisce il perché non debba avere anche quello di aerei più grandi, più rumorosi e più inquinanti. E' risaputo che il rumore aereo, la cui principale sorgente è rappresentata dai motori dell'aereo, produce il suo più forte impatto nelle fasi di atterraggio e decollo e che l'inquinamento di ogni aereo (calcolato per difetto) è di ca. 500 auto non catalizzate (www.chooseclimate.org). Il dr. Baumgartner dovrebbe sapere che il calcolo del rumore si fa su ogni singolo evento (SEL) isolandolo dagli eventi di altra natura e sa pure che il rumore emesso è ben superiore ai 55 decibel dichiarati. Comunque, visto che sono una privilegiata (e per fortuna non sono la sola!) offro al presidente dell'ABD Thomas Baumgartner la mia casa in cambio della sua, tanto più che il presidente Durnwalder ha dichiarato che farà costruire delle barriere contro l'inquinamento acustico. Se, come dichiarato da Baumgartner, i treni fanno più rumore degli aerei consiglierei di organizzare gli eventuali decolli e atterraggi durante i passaggi dei treni.
Lina Montan (Bolzano)

L'interesse superiore di mamma Provincia
Vorrei esprimere la mia opinione riguardo l'articolo di fondo di Paolo Campostrini pubblicato sull'Alto Adige del 10 ottobre ("Paura di volare, non dobbiamo restare a terra"). Sulla possibilità che l'aeroporto consenta di togliere la nostra terra dall'isolamento e di fare da volano alle infrastrutture (lei cita a titolo di esempio l'Università), vorrei ricordarle che nel Trentino c'è un'Università che ha come Preside Cipolletta (ex direttore generale di Confindustria, ma non iscritto al Bauernbund...) e che ogni anno occupa le posizioni di vertice nella classifica delle migliori Università d'Italia. Microsoft ha scelto Trento per allestire un centro di ricerca di eccellenza a livello mondiale. Questi istituti sono nati e si stanno sviluppando senza avere bisogno di un aeroporto. L'aeroporto si inserisce in un contesto territoriale dove c'è l'inceneritore, la discarica, la costruendo pista di guida sicura, l'autostrada, la ferrovia. Credo che questa parte di territorio si sia ampiamente fatta carico di infrastrutture con un impatto ambientale notevole. E' interessante notare che quando la Provincia impone le sue decisioni, come
succederà in questo caso, essa esercita il suo potere per ragioni di interesse superiore, ma quando lo Stato pensa di realizzare il carcere sul terreno demaniale dove attualmente c'è la caserma dei Carabinieri di Appiano, si parla di intromissione inaccettabile e attentato all'Autonomia. E' evidente che ci sono cittadini di serie A (quelli che non avranno il carcere) e di serie B (quelli che avranno l'aeroporto con la pista allungata e probabilmente anche il nuovo carcere).
Roberto Iob (Bolzano)

ll progresso passa anche attraverso uno scalo vero
Finalmente l'Amministrazione Provinciale ha affrontato l'annoso problema dell'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano trovando immediatamente i più favorevoli e i soliti verdi contrari! Il progresso di una città, una provincia passa soprattutto per il massimo sviluppo dei trasporti stradali, ferroviari ed aerei; proprio quest'ultimo è il punto debole di Bolzano: un aeroporto insufficiente per una città, capoluogo di un'area geografica che negli ultimi anni, grazie anche ad un'oculata amministrazione, ha avuto un notevole sviluppo commerciale e turistico. Si tratta in sintesi di spendere qualche milione di euro per allungare la pista di 400 metri e permettere l'atterraggio e il decollo di aerei più grandi che possono portare fino a 150 passeggeri per ridurre notevolmente il costo del biglietto e dare quindi la possibilità a tutti di utilizzare il mezzo aereo oggi riservato, considerato il costo del biglietto categorie con redditi più alti. Trattasi quindi anche di un investimento sociale che non potrà portare che benefìci ad una città cosmopolita e sviluppata economicamente come è oggi il capoluogo dell'Alto Adige.
Lega Nord  BOLZANO

Potenziamento inutile a danni dei «soliti»
Inceneritore, aeroporto e centro guida sicura... Che cosa hanno in comune questi tre progetti? Non servono, sprecano enormi risorse pubbliche, sono ad alto impatto ambientale e si vogliono realizzare tutte nella stessa zona, con il motto "intanto visto che quei poveretti hanno già l'autostrada e la ferrovia non se ne accorgeranno nemmeno". Che fine hanno fatto gli slogan come casa-clima, aria pulita, risparmio energetico e metano? Improvvisamente tutto questo non conta più nulla, improvvisamente si parla di Progresso (a qualsiasi costo).
Inceneritore. Invece di perseguire politiche di riutilizzo e riciclaggio spinte (porta a porta) dei rifiuti la nostra Amministrazione ci sta costruendo un mostro che è stato definito pericoloso per la salute pubblica e antieconomico.
Aeroporto. Nuovi investimenti per giustificare quelli fatti che giustificheranno i prossimi. Abbiamo due strutture funzionali ed economiche ad un'ora di macchina da Bolzano pensiamo veramente che il nostro possa "decollare" che possa fargli concorrenza? Che cosa è accaduto. a Verona e Innsbruck? Erano piccoli aeroporti- regionali che per arrivare a pareggiare i conti sono cresciuti fino ai livelli odierni. Baumgartner invece ci vuole far credere di riuscirci con 9 voli giornalieri. Quale credibilità possono avere oggi tali dichiarazioni quando sono state completamente disattese quelle fatte con il precedente ampliamento? (vedasi il sito www.noaereibz. it)
Centro guida sicura. Ormai è stato detto e scritto di tutto su un progetto che serve una ristretta lobby di appassionati e diminuisce ulteriormente la qualità della vita dei residenti. Veramente di tutto questo che abbiamo bisogno? Il progresso deve essere sostenibile in termini ambientali, altrimenti sarà solo un fallimento per tutti!
Alessandro Cosi (San Giacomo)


Ma perché non proviamo con gli aerei da 50?
L'altro giorno sono stato all'aeroporto di Lugano dal quale tra l'altro molto tempo fa, il signor Miori, ai tempi quando dell'aeroporto di Bolzano si cominciò appena a parlare, voleva copiare. Magari se avessimo copiato da Lugano a quest'ora l'aeroporto non si troverebbe in tale situazione critica. L'aeroporto ticinese è più o meno situato in una simile posizione. Attorno ci sono le montagne e l'avvicinamento è alquanto difficile. Allo stesso aeroporto atterrano ogni giorno 12 aerei di tipo Saab (aereo ad elica) con 50 posti. Non sarebbe forse più logico cominciare ad operare a Bolzano con aerei a 50 posti, piuttosto che optare per quelli da 120? Prima di tutto con ogni probabilità la pista se va allungata, andrebbe allungata di poco e poi perché operare con aerei a 120 posti, quando spesso non ci sono passeggeri abbastanza per i 31 posti offerti attualmente con gli aerei della Air Alps!
Giovanni Darocca (BOLZANO)

Durni, le grandi opere falle nella “tua” pusteria.
Il presidente Durnwalder ha dichiarato che gli abitanti della Bassa Atesina e Oltradige sono sempre contrari, mi viene naturale controbattere: "Ma perché le grandi opere per il suo personale prestigio non le costruisce nella sua Pusteria? Abbiamo già visto le reazioni dei pusteresi sulla costruzione del secondo inceneritore che, guarda caso, verrà costruito a Bolzano! Vorrei vedere le reazioni del Burgraviato o della Val d'Isarco se la costruzione del centro guida sicura (e go kart) venisse costruito vicino a quei comuni. Dice poi che l'inquinamento atmosferico e acustico non aumenterà, mentre tutti i protocolli scientifici mondiali sostengono esattamente il contrario. La promessa sulle barriere antirumore si è già dimostrata una grande bugia, l'aveva già promesso alcuni anni fa. Ma si sa, la memoria è corta per certe persone. Infine per quando riguarda la Mebo, vorrei ricordare che la superstrada non passa in mezzo al comune di Lana o Terlano e che addirittura era stato cambiato il tracciato-per salvaguardare dal rumore e dall'inquinamento la villa di un noto politico.
Alois Kofler (Bolzano)
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martedì, 24 ottobre 2006

Corriere dell'Alto Adige 24-10-06



L'ampliamento
Aeroporto, Durnwalder si affida ai saggi I-Verdi: non sarà un comitato imparziale

BOLZANO - I lavori per l'ampliamento dell'aeroporto partiranno con qualche mese di ritardo. Ieri la Giunta provinciale infatti ha deciso di istituire una commissione di «moderatori» super partes che dovrà elaborare una valutazione d'impatto strategico. Sarà l'assessore Thomas Widmann a prendere contatto con gli esperti nazionali ed internazionali ai quali sarà affidato il difficile compito di superare gli ostacoli sorti soprattutto nella Bassa atesina. Al vertice dei «saggi» vi sarà con molta probabilità uno specialista che ha condotto degli studi similari in Germania. «Agli esperti super partes spiega Durnwalder - il compito di ascoltare la popolazione ed i comuni e di redigere una valutazione di impatto strategico al cui la giunta si atterrà quando sarà il momento di prendere la decisione definitiva. Si tratta, però sottolinea Durnwalder - solo di un adeguamento alle misure di sicurezza. In questo modo i lavori subiranno un ritardo di tre - quattro mesi. Per intanto inizieranno solamente i lavori per la costruzione della nuova hall e degli hangar. La manutenzione dei velivoli va fatta a Bolzano e non più ad Innsbruck». Il parlamentino della Svp, riunitosi ieri, concorda sulla decisione assunta dal Landeshauptmann. L'istituzione della commissione ed il conseguente rinvio dei lavori di ampliamento piacciono all'Obmann Elmar Pichler: «Ora è possibile organizzare una discussione ampia sul tema - dice dando spazio anche alle opinioni della popolazione. Il campo è ancora aperto perché in proposito non è stato deciso nulla». La parziale marcia indietro della giunta non soddisfa completamente i verdi. Cristina Kury ammette che il rinvio dell'ampliamento rappresenta «un passo avanti» che, tuttavia, non cancella il nodo politico. Una commissione nominata dalla giunta, per la consigliera provinciale dei Verdi, «non dà garanzie di imparzialità» perché scelta «da una delle parti in causa» e, che comunque, «darà solamente delle valutazioni tecniche». Il vero scoglio da superare è quello della mancata elaborazione di un «serio piano per la mobilità dove oltre ad essere definite chiaramente le linee strategiche da seguire, sia dato finalmente spazio al trasporto locale regionale, potenziando i mezzi pubblici». Più che una pista più lunga per (aeroporto, mascherata «con un presunto adeguamento alle norme di sicurezza dovuto al cambio di classe dello scalo», all'Alto Adige occorrono, secondo Kury, dei collegamenti su rotaia tra Bolzano e i paesi del' Oltradige. L'esponente dei verdi pone anche una serie di interrogativi sulla gestione futura dello scalo aeroportuale e contesta le cifre che sono state diffuse con il master plan nel quale si indica in trecentomila passeggeri all'anno il punto di pareggio. «E' un parere - tuona completamente diverso da quello della commissione europea secondo cui il pareggio dei piccoli aeroporti può essere raggiunto con molti meno passeggeri». Dati che, aggiunge ancora la consigliera provinciale dei verdi, erano ben noti da quando «la provincia ha scelto di partecipare alla gestione di Air Alps».
Christian Tommasini, segretario dei ds, invece giudica positiva la linea scelta dalla giunta provinciale. «Lo studio - avverte affidato ad esperti esterni ed indipendenti aiuterà a capire perché (aeroporto in questi anni non abbia funzionato e se e quale sia la reale necessità di un ampliamento di tale struttura tra Bolzano e Laives. Inoltre va avviato un serio confronto con i comuni di Bolzano e Laives per decidere se e come ripensare (aeroporto nel quadro dei trasporti e della mobilità regionale». Contrario all'ampliamento dell'Abd, invece, Donato Seppi di Unitalia, definisce «inutile» l'aerostazione bolzanina. «L'aeroporto - prosegue -non deve essere definito come un trasporto sociale, ma piuttosto come un trasporto dedicato a quelle poche persone che possono permettersi di spendere per (acquisto dei biglietti quattro volte il costo per i voli in partenza da Verona».
E.B.


Corriere dell'Alto Adige 24-10-06

Il caso di Enrico Franco
Gli aerei e l'inquinamento acustico


Caso da affrontare con trasparenza.
Sono una privilegiata. Dalla mia finestra vedo il maneggio, la Mendola, Castel Firmiano, il Parco Tessa. Posso sentire tutti i treni che da Trento vanno verso il Brennero e viceversa, gli aerei e gli elicotteri. Non è da tutti sedersi sul balcone per ammirare i paracadutisti, assistere alle feste del volo» in prima fila, e poter salutare i passeggeri dei treni: L'ho detto, sono una privilegiata. Non lo sapevo, ma per alcuni lo sono davvero. Del resto, come sostiene qualcuno, se già ho il rumore dei treni e degli aerei, non si capisce il perché non debba avere anche quello di aerei più grandi, più rumorosi e più inquinanti.
È risaputo che il rumore aereo, la cui principale sorgente è rappresentata dai motori dei velivoli, produce il suo più forte impatto nelle fasi di atterraggio e decollo e che l'inquinamento di ogni aereo (calcolato per difetto) è di circa 500 auto non catalizzate (www. chooseclimate. org). Il dottor Baumgartner dovrebbe sapere che il calcolo del rumore si fa su ogni singolo evento, isolandolo dagli eventi di altra natura, e sa pure che il rumore emesso è ben superiore ai 55 decibel dichiarati. Comunque, visto che sono una privilegiata (e per fortuna non sono la sola!) offro al presidente dell'Abd
Thomas Baumgartner la mia casa in cambio della sua, tanto più che il presidente Durnwalder ha dichiarato che farà costruire delle barriere contro l'inquinamento acustico. Se, come dichiarato da Baumgartner, i treni fanno più rumore degli aerei, consiglierei di organizzare gli eventuali decolli e atterraggi durante i passaggi dei treni.
Lina Montan, Bolzano

Gentile signora Montan, lei pone un problema serio é mi auguro che le autorità competenti le diano risposte serie. In questo senso, la costituzione di un comitato di esperti indipendenti, secondo quanto annunciato dal Landeshauptmann, mi pare un fatto da salutare con favore.
La nostra società (qui intesa in senso lato, dunque non parlo solo della realtà altoatesina) è caratterizzata dal diffondersi della sindrome Nimby (acronimo che sta per ”Not in my backyard”, ossia «Non nel mio giardino»). Vogliamo il telefonino ma non il ripetitore vicino casa, produciamo più rifiuti però inceneritori e discariche dovrebbero essere realizzati in un altrove assai lontano, vogliamo muoverci freneticamente eppure ogni mezzo di trasporto (purché non il nostro) raccoglie ormai un'opposizione crescente, e così via.
Stando così le cose, la reazione di chi ha ruoli di governo oscilla spesso tra due tendenze che reputo ugualmente negative. O si congela tutto (continuando a parlarne, ma evitando accuratamente di prendere decisioni che concretizzino i progetti contestati) oppure si forza la mano, sostenendo che le preoccupazioni sono immotivate. Credo invece che, quand'anche fossero esagerati, i timori dei cittadini richiedano un'analisi approfondita di tutte le ricadute negative del progetto in discussione e che i risultati ottenuti vadano discussi in modo trasparente con la comunità. Dopo tali passaggi, è indispensabile una decisione definitiva (sì o no, non «vedremo»...) che tenga conto dell'interesse generale e che abbia il minor grado di conseguenze negative. Se tale decisione dovesse comunque penalizzare qualcuno, questo qualcuno va indennizzato adeguatamente. Così, almeno, accade nelle democrazie mature.
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lunedì, 23 ottobre 2006


Alto Adige 22-10-06
                                                                                                                                                  

Durni-Pichler Rolle, lite sull'aeroporto
Scambio di accuse in piazza sull'ampliamento dello scalo.
Di Orfeo Donatini
BOLZANO. Sul progettato ampliamento dell'aeroporto da giorni la tensione va salendo fra la Svp e la giunta provinciale e ieri all'inaugurazione dell` Autunno dei contadini" in piazza Walther fra il presidente Durnwalder e 1'Obmann Pichler Rolle sono state scintille: in un rapido scambio di battute sono volate reciproche accuse anche pesanti che danno tutto il clima teso dei rapporti dentro la Stella alpina dove mai come in questo momento gli equilibri sono precari.
Una vera e propria collisione in volo insomma fra il capo dell'esecutivo e il capo del partito al culmine di giornate piuttosto tese e che si giocano su rapporti di forza assai risicati fra chi è a favore e chi invece contrasta il progettato ampliamento della struttura di San Giacomo magari contestando solo il businessplan presentato dal1'«ABD» prima ancora che l'idea stessa di potenziare la pista.
E così l'atterraggio dello spinoso argomento fra i due protagonisti ieri è finito "lungo" sulla pista: «Fai solo del facile populismo a caccia del consenso - ha esordito Durnwalder con tono deciso rivolgendosi a Pichler Rolle - perché non si può sostenere che con l'investimento previsto per il nuovo aeroporto si potrebbe ripianare il deficit del1'«ABD» dei prossimi anni. Così non si fa il bene della comunità».
«Ci sono ancora troppi interrogativi senza risposta - ha replicato secco 1'Obmann - e ribadisco che non si possono forzare i tempi di approvazione del' progetto solo per avere il consenso di quelle componenti che lo sostengono».
Considerato che fra Arbeitnehmer e Bauernbud che sono contrari e ala economica invece schierata a sostegno del progettato ampliamento dell'«ABD», per ora la pista sembra più un elastico che alternativamente si allunga e si accorcia a seconda che il pendolo del consenso si sposta per una o per l'altra delle posizioni in campo.
Intanto dai vortici dei Ds con il segretario Christian Tommasini e il capogruppo Guido Margheri - arriva un segnale di stop: «In realtà si sta discutendo di niente visto che la proposta dell'«ABD» è irricevibile per diverse ragioni. Manca completamente una riflessione autocritica sul fallimento delle vecchie previsioni tanto che il deficit è andato crescendo esponenzialmente negli ultimi otto anni anche perché si è puntato solo su Air Alps e non anche su altri vettori e su nuove relazioni con altri aeroporti. Per ora abbiamo solo la riconferma di una strategia che ha provocato un disastro-economico destinato ad essere ancora più grave per le sovravalutazioni di una serie di elementi tecnici. L'incremento di capacità degli aerei e del numero dei voli rischia semplicemente di ricalcare, in dimensione maggiore, l'attuale situazione deficitaria senza previsioni di "salvezza"».
« Anche sugli aspetti ambientali - proseguono Tommasini e Margheri - le valutazioni sono inadeguate e si tratta di un esame che dovrebbero essere fatto da Provincia e Comuni interessati».
« Non si può non accorgersi, mentre si fa questo dibattito, che la strategia presentata da « ABD» stranamente prevede collegamenti con realtà su cui si stanno già attrezzando Innsbruck e Verona, mentre noi restiamo di terza categoria e quindi esclusi dalla possibilità di avere voli low cost. Anche le rotte previste, a parte Roma con tutti suoi difetti, costituiscono un capitolo solo di prospettive in bianca con indicazioni labili, ma allora è un azzardo».
«Non si tratta di essere pro o contro - concludono i vertici della Quercia - ma di avere un piano economico serio per poter valutare il progetto e non buttare via quattrini pubblici solo perché si vuole privilegiare l'opzione di una sorta di "compagnia di bandiera" come è a tutti gli effetti « Air Alps» per mere ragioni di prestigio. Poi è molto facile fare un business plan solo sulla base di una sorta di spot pubblicitario di fatto privatizzando gli utili e pubblicizzando le perdite invece che studiare seriamente la prospettiva».

E' una sfida tra economia ed ambiente.
Agricoltori contro spingono industria e turismo. Sindacati possibilisti.
BOLZANO. Muro contro muro. Le lobby si sono schierate, proprio come i loro rappresentanti politici. Aeroporto più grande sì, aeroporto più grande no. La discussione è aperta. È spaccata la giunta provinciale, è divisa 1a Svp, stanno da due parti opposte anche i due assessori provinciali italiani. Non che si tratti di un problema della sola maggioranza, perché anche nell'opposizione favorevoli e contrari sono ben rappresentati con la destra tedesca ed i Verdi schierati col fronte dei no e il centrodestra italiano a cui invece il progetto di ampliamento piace molto. Dalla politica alle associazioni di categoria il passo è breve. E si scopre come il dibattito sul potenziamento dell'aeroporto sia in realtà un muro contro muro tra il mondo dell'economia e gli ambientalisti. In mezzo, possibilisti ma non troppo, i sindacati. Con l'eccezione delle Rsa della Fit Cisl, ossia dei dipendenti dell'aeroporto stesso, che l'ampliamento lo chiedono a gran voce.
Dice Christof Oberrauch, presidente dell'associazione degli imprenditori: «L'intera economia ha bisogno di un aeroporto che funzioni. E per funzionare l'aeroporto deve crescere, perché a lungo termine non ha senso continuare così. Collegamenti più veloci, rapporti con clienti più facili, ma soprattutto la possibilità di attirare nuovi turisti», i vantaggi elencati da Oberrauch. Quello che va dicendo da tempo l'Hgv: il presidente degli albergatori Walter Meister e il direttore Hansjórg Dariz, che non a caso siede nel cda dell'Abd, uno scalo più grande lo chiedono da tempo: «Sarebbe l'ideale per i nostri ospiti, e in particolare per quelli che arrivano dal nord della Germania. Senza contare che con un aeroporto che funziona davvero si può puntare a nuovi mercati». Lo sottolinea anche Dado Duzzi, vicepresidente dell'Unione commercio e presidente dell'azienda di soggiorno di Bolzano: « Il nostro turismo segna una tendenza chiara: gli ospiti accorciano sempre di più il loro periodo di vacanza. L'unico modo che abbiamo per mantenere lo stesso numero di pernottamenti è quello di attirare nuovi turisti. Un aeroporto che funziona è un passo decisivo in questo senso, così come lo sono dei collegamenti migliori con scali vicini come Verona, Trieste o Bergamo».
Industriali, commercianti, albergatori. Tre lobby potentissime, ma anche dall'altra non si scherza. Ci sono gli agricoltori, innanzitutto: « Il progetto dell'aeroporto non mi è mai piaciuto e dubito che possa essere economicamente sostenibile», la posizione ribadita più volte dal presidente del Bauernbund Georg Mayr. Alla protesta si è unita anche la Coldiretti, senza contare gli ambientalisti. Il Dachverband, ad esempio, è su tutte le furie: «Bisogna evitare che l'aeroporto cresca diventando un fiasco sempre più grande», le dure parole del direttore Klaus Prokopp nell'annunciare la recente manifestazione di protesta contro l'ampliamento dell'aeroporto. E l' associazione ambientalista pensa ad un referendum provinciale per bloccare il progetto.
A proposito di divisioni: emblematico è il caso della Cisl. Il sindacato è il più rappresentativo all'interno del1'Abd e pochi giorni fa un comunicato delle Rsa chiedeva a gran voce che si procedesse con l'ampliamento. Ma la segreteria non è della stessa opinione e Carlo Gobbetti dice che « se si costruirà, a pagarlo dovranno essere i gruppi di interesse che lo sostengono a gran voce». Toni Serafini, della Uil, anni fa era sfato uno dei grandi sostenitori dell'aeroporto, ma oggi è più cauto: «Prima dobbiamo decidere in che direzione andare: siamo sicuri che per il nostro turismo sia un bene che arrivino mille persone al giorno?». Non si sbilancia neanche Lorenzo Sola, segretario della Cgil: « Se non ci sono troppi disagi, si può fare. Ma prima valutiamo le ricadute in termini di rumore e inquinamento». (mi.m.)

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sabato, 21 ottobre 2006
Alto Adige 21-10-06

IL FUTURO DELL'AEROPORTO


Niente voli, polemica su Air Alps
Anche Brunetta resta a terra: “Situazione inaccettabile”
BOLZANO. Aerei di nuovo fermi a terra. Anche ieri mattina - per l'ennesima volta sono stati cancellati i voli da e per Roma. Ha vinto il maltempo: di prima mattina la nebbia rendeva, impossibile partire e atterrare almeno secondo gli standard di sicurezza dell'aeroporto bolzanino.
Chissà, in una giornata qualsiasi la notizia sarebbe passata quasi inosservata. Ma ieri proprio su quel volo da Roma doveva esserci Renato Brunetta, europarlamentare di Fi, consigliere economico di Berlusconi, alle scorse comunali eletto anche in consiglio a Bolzano. Brunetta era atteso a un incontro con le categorie economiche sulla Finanziaria. Sala piena, alla Podini Holding, dall'Assoimprenditori con Christoph Oberrauch alla Confesercenti con Paolo Pavan.
Tutti ad attendere Brunetta - che però era rimasto a terra a Fiumicino. Lui come tanti altri, chiaro. Ma per Air Alps e aeroporto lasciare a terra un europarlamentare - con l'eco mediatica che questo comporta - è quel tipo di pubblicità di cui farebbero volentieri a meno. Anche perché Brunetta decide di intervenire alla riunione in collegamento telefonico (messo in viva voce da Michaela Biancofiore). La sua voce è furibonda: «Mi dispiace non essere lì - esordisce -. Tornerò tra dieci giorni ma di certo non volerò mai più con Air Alps. E presenterò anche un'interrogazione al Parlamento Ue».
Ecco il racconto di Brunetta: «La partenza del volo era prevista per le 8:45. Sono arrivato a Fiumicino alle sette e mezza. A un certo punto abbiamo scoperto che il volo era cancellato. Da quel momento non abbiamo avuto più nessuna assistenza. Lasciati soli a noi stessi, senza informazioni o altro. Nessuno sapeva niente. Non siamo stati nemmeno spostati su destinazioni. Semplicemente ci hanno lasciato girare per i corridoi dell'aeroporto. Inaccettabile».
Mentre però Brunetta si sfogava al telefono, ad ascoltarlo in sala c'era anche Franz Staffler. Che è pure membro del cda della compagnia aerea. E che rigetta tutte le critiche: “ Basta accusare 1'Air Alps afferma - in questi casi non c'entriamo niente. L'aeroporto di Bolzano ha standard di sicurezza che impediscono il volo con certe condizioni meteo. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) non si poteva volare, punto e basta: Con un aeroporto più grande le cose sarebbero diverse, ma oggi è così”. Staffler respinge anche le accuse sul trattamento dei passeggeri a Roma: «L'assistenza a Fiumicino non è compito della compagnia ma della società che gestisce l'aeroporto. Le tasse aeroportuali si pagano anche per questo». E la possibilità di essere dirottati a Verona? «Stamattina al Catullo non c'era un buco libero», conclude Staffler.

BIGLIETTI ON-LINE
L'Abd, la società che gestisce l'aeroporto di Bolzano, ha ottenuto l'abilitazione da Alitalia per l'esercizio di e-ticketing, che permette di comprare il biglietto per i voli da e per Bolzano online pagando con carta di credito. Basta collegarsi al sito di Alitalia (www.alitalia.it) o a quelli del tour operator. Il servizio fa risparmiare dai 20 ai 50 euro. Resta ovviamente l'acquisto tradizionale.

IL MATCH CON VERONA
La possibilità di acquistare on-line i voli da Bolzano offre anche la possibilità di controllare (sul sito Alitalia) la differenza dei prezzi con la vicina Verona. Prendendo come giorno di riferimento ieri, ecco le cifre per un volo a/r per Roma Fiumicino. Da Bolzano un biglietto costa 351 euro (259 il biglietto, 87 tasse, 5 i servizi) da Verona quasi la metà 186 (88 il biglietto,93 le tasse, 5 i servizi).

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sabato, 21 ottobre 2006

Alto Adige 21-10-06
GIUNTA SPACCATA
FAVOREVOLI E CONTRARI ALL'AMPLIAMENTO AEROPORTUALE

Luis Durnwalder (SVP) - Presidente della Provincia                               FAVOREVOLE
Otto Saurer (SVP) - 1. Vicepresidente                                                         CONTRARIO

Luisa Gnecchi (Gemeinsam Links - Frieden und Gerechtigkeit) -                  CONTRARIA
2. Vicepresidente
Hans Berger (SVP)                                                                                          FAVOREVOLE


Luigi Cigolla (Unione Autonomista)                                                          FAVOREVOLE

Werner Frick (SVP)                                                                                        FAVOREVOLE

Sabina Kasslatter Mur (SVP)                                                                       CONTRARIA

Michl Laimer (SVP)                                                                                        CONTRARIO


Florian Mussner (SVP)                                                                                 FAVOREVOLE


Richard Theiner (SVP)                                                                                  CONTRARIO


Thomas Widmann (SVP)                                                                           FAVOREVOLE



IL FUTURO DELL'AEROPORTO
Ampliamento, giunta spaccata. Decisivo il “si” di Durnwalder
Laimer si aggiunge ai “no” di Arbeitnehmer e Gnecchi
di Mirco Marchiodi
BOLZANO. «Quell'aeroporto lo vuole solo l'ala economica del nostro partito», sbotta Georg Forti, vicesindaco di Laives. È vero, ma solo in parte. Perché il primo sostenitore del potenziamento dello scalo di San Giacomo è il presidente della giunta Luis Durnwalder. Ed è convinto della necessità di ampliare la struttura anche l'assessore all'agricoltura Berger, nonostante la forte opposizione del Bauernbund. Così, se si votasse oggi, il progetto dell'ampliamento verrebbe approvato dalla giunta. Per un solo voto, però, perché hanno annunciato il loro no l'assessore all'ambiente Laimer, l'ala sociale della Svp (Saurer, Theiner e Kasslatter-Mur) e Luisa Gnecchi.
Per Durnwalder è un vanto che gran parte delle delibere della sua giunta vengano adottate all'unanimità. Quando si tratterà di decidere sul futuro dell'aeroporto non sarà così. La spaccatura è netta, l'approvazione del piano di potenziamento dell'Abd è legata ad un solo voto. Le posizioni dei singoli assessori sono chiare, non si nasconde nessuno: favorevoli, con Durnwalder, l'ala economica della Svp (Frick, Widmann, Berger), più Mussner e Cigolla. Contrari i Ds (e quindi la Gnecchi) e, in casa Svp, gli Arbeitnehmer e Laimer.
Durnwalder e Widmann, assessore ai trasporti e grande promotore del progetto di ampliamento, lo vanno ripetendo da tempo che, fosse per loro, i lavori inizierebbero subito. Altrettanto convinto è Florian Mussner: «Sono favorevole al potenziamento, è l'unica possibilità che abbiamo per garantire un futuro all'aeroporto di Bolzano», afferma l'assessore ai lavori pubblici. D'accordo anche Luigi Cigola, assessore alla cultura italiana:in tutti questi anni abbiamo iniettato molti soldi pubblici nella struttura: chiudere oggi sarebbe un grave errore. L'ampliamento dell'aeroporto servirà al turismo, all'economia e alla cittadinanza e, così ci ha assicurato l'Abd, non avrà ripercussioni ambientali pesanti». E per l'assessore all'economia Werner Frick «il masterplan del1'Abd è convincente: con poco disagio in più si riesce a fare molto». Qualche dubbio in più ce lo si poteva aspettare da Hans Berger, visto che si tratta dell'assessore all'agricoltura e sia il Bauernbund sia la Coldiretti si sono schierati fin da subito contro l'ampliamento appoggiando anche il referendum a Laives. Invece no, Berger voterà a favore del potenziamento: «Ci sono soltanto due alternative: chiudere l'aeroporto oppure ampliarlo. Perché continuare così non avrebbe senso. Le perplessità sull'impatto ambientale? Oggi la tecnologia è talmente avanzata che non credo ci siano delle grosse ricadute; l'impatto non sarà certamente così catastrofico come qualcuno vorrebbe far credere. Invece sono convinto che un aeroporto più grande sia importante per la nostra economia: questa struttura diventerà vitale per attrarre dei partner industriali da fuori provincia». E fanno sei: i voti necessari per farapprovare il progetto. Ma basterebbe che uno di questi assessori cambiasse idea, o più semplicemente non partecipasse .alla seduta di giunta per cambiare lo scenario in modo decisivo. Perché dall'altra parte sono in cinque. Se i favorevoli al nuovo aeroporto sono guidati dall'ala economica della Svp, gli oppositori provengono in gran parte dall'ala sociale della Stella Alpina. Dice il leader degli Arbeitnehmer Reinhold Perkmann: «Dell'allargamento dell'aeroporto abbiamo discusso a lungo. E ne ha discusso anche la base del partito che, come dimostrano le ultime prese di posizione in Bassa Atesina e in Oltradige (dopo Appiano anche il consiglio comunale di Cortaccia ha votato contro l'ampliamento ndr) è fortemente contraria a questo progetto. Così,, il mandato che abbiamo dato ai nostri rappresentanti in (Otto Saurer, Sabina Kaslatter-Mur e Richard Theiner) è di votare “no”, anche perchè i numeri presentati dall" Abd finora sono solo speculazioni” E il mandato di votare “no” lo ha anche la vicepresidente della giunta Luisa Gnecchi, come conferma il segretario dei Ds Christian Tommasini: «Se il progetto dell'Abd è quello presentato l'ampliamento non lo vogliamo». Michl Laimer, assessore all'ambiente, invece non ha bisogno di nessun mandato: «Ero contrario all'aeroporto fin dall'inizio e resto coerente: io voterò contro».


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sabato, 21 ottobre 2006
Alto Adige 21-10-06
SALVARE IL MASO O I JET?
DECIDERE LE PRIORITA'
Di francesco Palermo


Non esistono indicatori assoluti di cosa sia il progresso. Non è detto che strade, aeroporti, strutture di ricerca, poli bibliotecari rappresentino il progresso, e che il maso di montagna, gli Schützen o la festa della polenta siano il passato da cui liberarci. Ma non è detto nemmeno il contrario. Il "progresso" si misura sui risultati, ma anche su quelli le opinioni possono divergere. Dipende da quali sono gli obiettivi che si intendono perseguire. In mancanza di una prospettiva strategica condivisa almeno nelle sue linee fondamentali, si daranno colpi al cerchio e colpi alla botte in modo da consentire a ciascuna posizione che in qualche modo eserciti un'influenza di affermare il proprio concetto di progresso. Così la recente cronaca locale registra un alternarsi apparentemente schizofrenico di cementificazione selvaggia e di protezionismo all'ultima mucca, di grandi progetti infrastrutturali (tunnel del Brennero, centrali elettriche neo-provincializzate, polo bibliotecario, forse la nuova stazione di Bolzano, il Museion, l'interramento di strade e tunnel urbani) e di brusche frenate (ampliamento dell'aeroporto sì o no, raddoppio dell'arginale, no ai ponti del Museion). Cosa sta, accadendo? Semplicemente ciò che accade con le nomine, con i rapporti tra gruppi e in altri settori: si naviga a vista.
In mancanza di una linea condivisa, i problemi si affrontano man mano che si pongono, e la loro soluzione dipende dall'affermazione, caso per caso, di specifici interessi. Così una volta si impone una idea di progresso e la volta dopo quella contraria. Un giorno prevale la concezione neo-futurista tutta cemento e acciaio, e il giorno dopo le braghe di cuoio. E spesso i rappresentanti politici si fanno sostenitori ora dell'una, ora delle altre. Finché la barca va, si continua a navigare, anche se nessuno sa bene verso quale porto.
E' un bene o un male? La medaglia come sempre ha due facce. Da un lato probabilmente nell'attuale contesto politico di stallo non si può fare altrimenti. Dall'altro non può dimenticarsi che proprio il contesto politico, in questa provincia, è tra i più stabili del mondo democratico, e che il prezzo per la mancata alternanza politica dovrebbe essere proprio quello di una visione condivisa del futuro. Se manca questa visione chiara, non si giustifica il costo in termini di pluralismo politico.
Per quanto difficile, un nuovo patto sulle linee dello sviluppo di questa terra pare ormai inevitabile. Dove vogliamo indirizzare lo sviluppo? Su cosa si dovrà investire? Quali sono le priorità? A quale concetto di progresso ci si dovrà prevalentemente ispirare? Vogliamo rafforzare le garanzie pubbliche in economia o vogliamo aprirci al confronto esterno, con rischi e opportunità che ne conseguono? Se non si risponde a queste domande, non ha molto senso; ad . esempio, la discussione sull'aeroporto. La risposta politica - tanto più se concentrata in un unico partito - mostra le sue insufficienze. Un tempo i partiti (qui il partito) riuscivano a fare sintesi di realtà articolate e a ricondurle all'interno delle istituzioni democratiche. Oggi è evidente che ciò non basta più, e vanno pensate vie alternative di espressione e di formazione del consenso. Il problema è generale, ma in Alto Adige coincide con la crisi di identità del partito-apparato, una crisi che, iniziata nel 1992 con la chiusura del pacchetto, sta ora arrivando ad un bivio non più eludibile: cosa fare del proprio successo? Ottenuta la finalità originaria, la classe dirigente dì questo partito si trova ora nella strana posizione di una maggioranza col complesso di minoranza. Da maggioranza fa e disfa, da minoranza teme sempre l'accerchiamento (dei nemici di sempre, come l'Italia o l'Europa, e di quelli recenti, i compagni di partito) E questo non agevola il dialogo, in primis al suo interno. Così i processi decisionali sono frutto di battaglie, non di condivisioni. Si scontrano (prevalentemente all'interno del partito, ma con segni ormai molto visibili anche all'esterno) visioni contrapposte di progresso, e il partito prova a fare sintesi, a mediare, a trovare la soluzione pragmatica nel caso specifico, ma non è più in grado di elaborare una strategia di lungo respiro, che invece esisteva almeno fino al 1992. Il politico moderno non può più essere il musicista da balera dei vecchi tempi, che suonava tutti gli strumenti a seconda delle richieste. Oggi esistono sintetizzatori che producono ogni tipo di suono, e il politico del domani è colui che li saprà dosare sapientemente facendo uscire un suono articolato. Non più un suonatore, ma un gestore dei suoni. Nella migliore delle ipotesi un direttore d'orchestra; in ogni caso non uno strumentista. Impostare la piattaforma per elaborare una visione condivisa del futuro non è certo operazione semplice, e richiederà molto tempo. Forse è già tardi per iniziare, ma occorre mettersi al più presto in corsa. O preferiamo spaventarci della nostra stessa ombra quando Ryan Air apre collegamenti low cost con Verona e Innsbruck?
Francesco Palermo
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sabato, 21 ottobre 2006


Corriere dell'Alto Adige 21-10-06

L'AMPLIAMENTO DELLO SCALO

Aeroporto, dubbi di Laimer e Spagnolli
AEROPORTO, SI ALLARGA IL FRONTE DEL NO

BOLZANO - Il fronte del no all'ampliamento dell'aeroporto si allarga: l'assessore provinciale all'ambiente Michl Laimer annuncia il proprio voto negativo in giunta. Ma anche il sindaco Luigi Spagnolli avanza dubbi gli aspetti economici dell'investimento: «L'Abd deve per forza raggiungere il pareggio? Forse sarebbe meglio cercare di limitare le perdite». Critiche al piano di ampliamento dell'Abd arrivano anche dai verdi, che chiedono a Palazzo Widmann di indire un referendum per sapere cosa pensano i cittadini, e dal Bauernbund secondo cui nemmeno il settore turistico beneficierà dell'allungamento della pista: Intanto ieri sono stati cancellati altri due voli e sia l'eurodeputato di Forza Italia, Brunetta, sia il sindacalista della Cisl, Minci sono rimasti a Fiumicino.
BOLZANO - Il coro contrario all'ampliamento dell'aeroporto si arricchisce di voci autorevoli. Come quella dell'assessore provinciale all'ambiente Michl Laimer, ché annuncia il proprio voto negativo in giunta.
Ma anche il sindaco Luigi Spagnolli, dopo il dibattito in consiglio comunale, avanza i propri dubbi gli aspetti economici dell'operazione, rovesciando il ragionamento: «L'Abd deve per forza raggiungere il pareggio? Senza investimenti pesanti e rischiosi, si potrebbero stabilizzare le perdite a un milione di euro annui».

IN PROVINCIA-L'ampliamento della pista dell'aeroporto di Bolzano divide la giunta provinciale. Il progetto della società Abd non è ancora finito sul tavolo della giunta ed i tempi non si preannunciano così brevi. Prima di tutto, infatti, l'intendimento di Luis Durnwalder è quello di nominare un mediatore che dovrebbe spiegare ai partiti, ai Comuni e naturalmente ai cittadini non solo l'importanza delle operazioni di ampliamento ma anche gli aspetti sensibili e il conseguente impatto ambientale. L'indirizzo del Landeshauptmann è quello di ricorrere ad un germanico che avrebbe già effettuato lo stesso lavoro all'estero.
L'assessore all'ambiente Michl Laimer, intanto, non vuole l'ampliamento. «Ero contrario -ricorda- quando (aeroporto è stato realizzato e lo sono ancora adesso, anche per una questione di coerenza». Nessuno strappo con il Landeshauptmann perché, spiega, «non sempre è scritto che vi sia l'unanimità sulle delibere. Siamo liberi di esprimere le nostre opinioni».
È l'impatto ambientale a preoccupare Laimer, il quale parla di aumento del rumore «anche se di poco rispetto a quello attuale. Questo nel mio giudizio non può essere ignorato, anche se nel suo complesso l'operazione allargamento dell'aeroporto presenta dei lati positivi oltre a qualcuno negativo». Per Laimer i dubbi sono legittimi: «quest'operazione da sola non è la panacea per risolvere i problemi dell'aeroporto». Il nodo focale è, però, quello di riportare sul piano tecnico l'intera discussione. «Oggi - conclude - se ne parla sul piano emozionale, e questo non aiuta a risolvere il problema».
IN COMUNE - Chi finora è sempre rimasto coperto sull'argomento è il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli. L'ex direttore del parco dello Stelvio non si sbilancia nemmeno dopo il dibattito in consiglio comunale in cui sono prevalsi gli accenti critici. Qualche dubbio, però, il sindaco inizia a esprimerlo. Ribaltando completamente il punto di vista. «Tutti partono dal presupposto - osserva Spagnolli - che Abd debba raggiungere il pareggio: così viene chiesto un investimento di 15-18 milioni, che magari aumenterà ancora. Ma siamo sicuri che ne valga la pena? Oggi le perdite sono di circa due milioni all'anno. Razionalizzando la gestione, possiamo stabilizzarle a un milione. Già oggi la Provincia spende circa 100 euro a persona per il trasporto pubblico. Il costo dell'aeroporto, così com'è, significherebbe solo un euro in più: una cifra tutto sommato accettabile. Quanti anni ci vorrebbero, invece, per ammortizzare il costo dell'ampliamento?».
Spagnolli pone qualche altro dubbio. «Se il piano Abd garantisse utili mirabolanti ragiona - ci sarebbe la fila di investitori privati per partecipare. Invece chiedono soldi all'ente pubblico». Il sindaco non vede invece gravi pericoli a livello ambientale. «L'impatto - osserva - mi sembra limitato: le garanzie ci sono».
Sono i conti, evidentemente, a non convincere il sindaco, già tirato per la giacca dall'ala rosso-verde della sua coalizione.
Francesco Clementi Enrico Barone

IL DIBATTITO
Il Bauernbund: progetto dannoso
I Verdi: «Ci vuole un referendum»
BOLZANO - Verdi e Bauernbund criticano duramente il piano di ampliamento dell'aeroporto di Bolzano. «Con il piano d'ampliamento dell'aeroporto attaccano i verdi la Giunta si gioca la sua credibilità: ci si chiede quanto inquinamento ambientale, quanto spreco di capitale pubblico e quanta disinformazione la gente è ancora disposta a sopportare. Le vane promesse del '97 hanno reso scettiche molte persone. La maggioranza della popolazione non crede più a un ulteriore finanziamento massiccio per coprire finalmente i costi di un impianto che si è rivelato un vero flop. Ma chi paga, non è la Giunta provinciale ma i cittadini». I verdi chiedono una consultazione per dare ai cittadini l'opportunità di esprimere in via democratica ciò che ritengono utile e necessario. «Nonostante le promesse - protesta il direttivo del Bauernbund - l'aeroporto verrà ampliato anche non vi saranno benefici tangibili, ne per il turismo ne per la popolazione. Lo scalo di Bolzano continua ad essere economicamente insostenibile, un aumento del traffico avrà il solo effetto di peggiorare la qualità dell'aria e della vita nei comuni limitrofi. Nemmeno il turismo - scrivono i vertici del Bauernbund - beneficerà dell'ampliamento dell'aeroporto anche perchè i prezzi dei biglietti continuano ad essere eccessivi».

GLI ULTIMI DISAGI
Nuvole basse, due voli out. Dure proteste
BOLZANO - Ancora una giornata di disagio all'aeroporto di Bolzano. Ieri, infatti, sono stati annullati due voli in arrivo, da Roma e da Milano, ed uno in partenza diretto allo scalo di Fiumicino. Le motivazioni ufficiali parlano di avverse condizioni metereologiche che avrebbero impedito il decollo e l'atterraggio degli aeromobili in sicurezza. A farne le spese Renato Brunetta, europarlamentare di Forza Italia chE avrebbe dovuto incontrare nella tarda mattinata a Bolzano. il mondo imprenditoriale altoatesino. Ma Brunetta non è l'unico ad essere rimasto a terra infatti anche il responsabile nazionale dell'area organizzativa della Cisl Eugenio Minici è rimasto a Fiumicino ed ha dovuto rinunciare ad un incontro programmato sempre a Bolzano.
I vertici dell'aeroporto ancora una volta sono, dunque, finiti nella bufera pur non avendo nessuna colpa. Le disposizioni di Enac e Enav, i due enti preposti alla sicurezza ed all'assistenza dei voli, sono molto severe.
«L'attuale strumentazione a disposizione dell'aeroporto di Bolzano - spiega il direttore dell'agenzia del1' Enav di Bolzano Arnold Mussner - non consentono atterraggi e decolli quando la visibilità orizzontale non raggiunge i cinquemila metri e quella verticale è inferiore ai tremila piedi. Oggi (ieri per chi legge ndr) le condizioni erano veramente proibitive. Le nuvole e la foschia erano molto basse e le montagne circostanti erano totalmente coperte. In questi casi la decisione finale è di competenza dei piloti e non certamente delle autorità aeroportuali».
Una situazione questa che si manifesta soprattutto nel mese di novembre oppure in caso di temporali e nevicate. Per ovviare questi inconvenienti sarebbe necessario sostituire le attuali strumentazioni. Un investimento questo che sinora la società che gestisce 1'Abd ha sempre rinviato considerati costi di approvvigionamento. Naturalmente come aggiunge Mussner «l'eventuale ampliamento consentirebbe anche di risolvere questi problemi, anche se ancora nel progetto di ristrutturazione la parte tecnica non è stata affrontata».
L'annullamento dei voli provoca anche l'ira della parlamentare di Forza Italia Michaela Biancofiore, che senza mezzi termini sostiene che «l'ampliamento dell'aeroporto deve essere realizzato al più presto. È sempre a Bolzano - aggiunge - che si verificano questi inconvenienti. Ora si vuole aumentare il numero di, passeggeri con il rischio che restino a terra non solo per questioni metereologiche ma anche per motivi tecnici».
E.B.




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sabato, 21 ottobre 2006





Alto Adige 20-10-06

IL FUTURO DELL'AEROPORTO
Ad Appiano la Svp vota. contro
Bolzano, a favore dell'ampliamento lega Nord eDc

APPIANO. La storia si ripete: dopo Bolzano e Laives l'aeroporto spacca la Volkspartei anche ad Appiano, al punto che l'assessore alla viabilità Peter Pardatscher - Obmann della sezione di Appiano del Bauernbund - ha votato a favore della mozione della Biirgerliste, contraria all'allungamento della pista per ragioni ambientali e di opportunità.
L'istanza presentata dal partito di opposizione ha riscosso i favori di tre quarti del consiglio comunale con 24 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astenuti: A sostenere la linea del presidente della giunta provinciale sono rimasti solamente i rappresentanti delle categorie economiche, spiazzati anche dalla richiesta di ricorrere al voto segreto. La Volkspartei ha tentato di prendere tempo, chiedendo alla Bürgerliste Eppan di posticipare il voto, ma i rappresentanti della lista civica non hanno voluto sentire ragioni. Ed a nulla è servita nemmeno la richiesta di sospensione della seduta, per alcuni minuti, da parte della stessa Svp, che ha cercato vanamente di ricomporre i contrasti al suo interno. L'assessore Peter Pardatscher ha confermato ieri di sostenere in tutto e per tutto le ragioni del «no» all'aeroporto: «I contadini sono contrari al potenziamento dello scalo bolzanino sia per ragioni ambientali che di inquinamento acustico. Anche ad Appiano, come nella Svp a livello provinciale, sull'argomento non c'è ancora una linea comune». Naturalmente la spaccatura all'interno della Svp ha fatto la gioia dei partiti di opposizione (Appiano Democratica, Union für Südtirol, Freiheitlichen e Bürgerliste), che hanno votato compatti contro l'ampliamento dell'aeroporto.
A Bolzano, nel frattempo, mentre Projekt Bozen continua a ribadire la sua contrarietà («e non è vero - afferma Rudy Benedikter - che un referendum non avrebbe nessun valore legale, come afferma Durnwalder”), si schierano a favore dell'ampliamento la Lega Nord. («i trasporti sono il punto debole di Bolzano, l'aeroporto è un'opportunità da sfruttare») e la Dc, con Giorgio Degli Agostini che ripropone un progetto di vecchia data: «Spostiamo l'aeroporto sull'altipiano tra Meltina e il Guncina». (max)


Baumgartner. Tír e treni píù rumorosi degli aerei

di Mirco Marchiodi
BOLZANO. “ L'inquinamento acustico? Fanno più rumore la strada e la ferrovia. Quello ambientale? Considerato il rapporto tra carburante. utilizzato e passeggeri trasportati, consuma di più un' auto di un aereo”: Il presidente dell' Abd Thomas Baumgartner replica così ai molti dubbi relativi all'impatto ambientale del nuovo aeroporto: Intanto all'asse dei contrari si aggiunge anche Appiano.
È l'impatto ambientale, forse ancor più di quello economico, a spaventare molti altoatesini che continuano ad essere contrari all'ampliamento del nuovo aeroporto. Preoccupazioni infondate, secondo l'Abd. Che se da una parte, per bocca del direttore Mirko Kopfsguter, ammette che «nessuno può garantire con certezza che un aeroporto più grande porterà al pareggio di bilancio», dall'altra assicura che sia l'inquinamento acustico sia quello ambientale non saranno così gravi come molti temono.
Presidente Baumgartner, le perplessità maggiori relative al vostro progetto riguardano le ripercussioni sul1'ambiente...
Ma la situazione non è così preoccupante. Abbiamo commissionato degli studi specifici e sono state fatte anche delle simulazioni.
Con quale risultato?
La ricaduta sull'ambiente non è rilevante.
Però un aereo ne fa di rumore...
Allora: un aereo che parte da Bolzano resta sul territorio altoatesino per 26 chilometri, poi sconfina a sud di Salorno. Per coprire questa distanza un jet impiega tre minuti. Però nella zona abitata accanto all'aeroporto il rumore si sente per un solo minuto. C'è di più.
Dica.
È stata fatta una simulazione con un aereo del tipo Cityhopper. Ebbene, i decibel di rumore registrati nella zona subito attorno all'aeroporto sono 60 e scendono a 55 e anche meno nelle zone abitate più vicine. Qualche dato in confronto: la ferrovia produce una rumorosità di 90 decibel, un Tir che passa sulla statale del Brennero e attraversa i paesi della Bassa 70.
D'accordo, però sono rumori che si aggiungono a rumori...
Sbagliato, perché i decibel non si sommano. Il rumore più forte copre quello più debole. Riassumendo: con nove voli giornalieri l'aeroporto produrrebbe una rumorosità di 55 decibel per nove minuti al giorno.
Però aumenta l'inquinamento atmosferico.:
Anche qui si tratta di un discorso relativo. In fase di decollo, un jet consuma 30 litri di carburante al minuto. Questo significa che nei tre minuti in cui vola sopra l' Alto Adige un aereo che parte da Bolzano consuma 90 litri di carburante. Con 100 passeggeri a bordo abbiamo dunque un consumo di 0,9 litri a persona: Un'auto, invece, per coprire i 26 chilometri da Bolzano a Salorno consuma 2 litri: se a bordo ci sono due persone, abbiamo un consumo pro capite di un litro, e quindi più elevato rispetto a quello di un aereo. Detto in altri termini: i nove aerei giornalieri in un anno consumano esattamente quanto 328 macchine che viaggiano per 15 mila chilometri all'anno.
C'è chi ha paura che in caso di emergenza gli aerei potrebbero disperdere il carburante nell'aria. Cosa risponde?
Che è un evento che non capita quasi mai e che in ogni caso a Bolzano è sicuramente da escludere. IL nostro aeroporto non potrà mai far atterrare un aereo in panne, ce ne sono altri più vicini su cui dirigersi.

Durnwalder
“Progetto importante”

BOLZANO. Il sondaggio on-line sul sito internet della Svp la dice lunga: secondo il 68,1% dei votanti lo scalo andrebbe chiuso perché costa troppo. Un altro 11,7% afferma che basterebbero gli interventi per mettere a norma di sicurezza l'aeroporto, mentre solo il 20,2% si dice favorevole all'ampliamento della struttura. Numeri che confermano tutti i malumori all'interno della Stella Alpina, con la potentissima lobby dei contadini e buona parte dei rappresentanti di Oltradige e Bassa Atesina apertamente schierati contro il potenziamento dell'aeroporto. Ma il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder ora va all'attacco: “ Io sono convinto della bontà del progetto dell' Abd e sono convinto che molti sono contrari solo per un problema di informazione. Per questo nelle prossime settimane partiremo con una forte campagna informativa che spieghi con chiarezza ciò che vogliamo fare».
Durnwalder sottolinea come alcuni interventi andranno fatti a prescindere dall'allungamento della pista e che la costruzione di un nuovo hangar permetterà di ridurre il numero dei voli giornalieri di due unità, perché non sarà più necessario il viaggio a Innsbruck (e ritorno) per la manutenzione dei velivoli dell' Air Alps.
«Per quanto riguarda il referendum a livello provinciale - continua il presidente - non credo che sia sensato far votare tutti gli altoatesini su un progetto che tocca solo pochissimi Comuni. La Bassa Atesina e 1' Oltradige sono contrari? Lo sono sempre stati, ma è dimostrato che non crescerà l'inquinamento. E se dovesse aumentare l'inquinamento acustico, costruiremo delle barriere antirumore. Credo che sia molto peggio perdere aziende importanti che lasciano l'Alto Adige perché mancano dei collegamenti rapidi. Prenderemo in considerazione il volere dei cittadini, ma è importante che siano informati correttamente. C'era anche chi non voleva la MeBo, oggi siamo tutti contenti di averla».

LA CISL SI SCHIERA

Polemiche inutili, si al potenziamento
“Agirebbe da volano per l'intera economia, con riflessi sulle aziende in diversi settori, in ultima analisi, con ricadute occupazionali importanti”
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sabato, 21 ottobre 2006


Fatti importanti per un ripensamento dell'aeroporto. Questa la discussione al Centro Attenzione Permanente di san Giacomo. Discussi molti argomenti si è giunti anche ad alcune conclusioni.
Si è giunti al momento della grande decisione e non si vuole ammettere che un' aeroporto più grande ci sta sempre più stretto.
La notizia che le compagnie aeree, a basso costo, Ryan Air e Hlx siano sbarcate negli aeroporti di Verona e di Innsbruck offrendo rotte per Francoforte -una delle rotte a cui punta anche Bolzano- e per Bonn da Innsbruck farebbe tremare chiunque intendesse pensare di fare concorrenza a tale spiegamento di forze: chi nella nostra famiglia non è andato a cercare un volo a basso costo per le vacanze? O più semplicemente per motivi di lavoro o di studio?
Il presidente dell'Abd Thomas Baumgartner spiega che l'eventuale collegamento Bolzano- Francoforte ha altri obiettivi; ci spieghi allora quali sono i veri obiettivi, ci dica il costo del biglietto così potremmo confrontare le offerte. Ci faccia capire come riuscirà a riempire gli aerei di 100-120 posti a tariffa “Baumgartner”. Tentare di fare concorrenza è praticamente impossibile:
Da Verona a Francoforte a 32,25 euro, tutto incluso. Provare per credere. Partenza da Verona giovedì 26 ottobre, ore 16.35: costo del volo 0,99 euro più 16,03 di tasse e altre spese. Arrivo a Francoforte alle 18.10.
L'amministratore delegato Partl parlando dei piani futuri della compagnia Air Alps, pur ammettendo che la compagnia aerea necessita di miglioramenti sull'affidabilità, condivide anche se non completamente “l'equazione” proposta dall'Abd: Aeroporto più grande uguale aerei con più posti uguale prezzi più bassi. Questo è slogan lanciato dal presidente dell'aeroporto di Bolzano che però nel presentare il suo master plan sostiene che i voli low cost nel capoluogo altoatesino sono impossibili perchè servirebbero aerei da più di 200 posti.
Questo vuol dire che l'equazione non vale più? Oppure esiste un piano strategico fatto “di piccoli passi” per arrivare ad un aeroporto per aerei da 200 posti?
Qualche giorno fa -forse è passato un po' inosservato perchè non vi è stato seguito-si poteva leggere: La crisi di Alitalia preoccupa i vertici di Air Alps, la compagnia tirolese controllata da imprenditori ed enti altoatesini, che vola in code-sharing per conto della compagnia di bandiera.
Alfred Guarriello, uno dei tre imprenditori altoatesini che siede nel comitato di sorveglianza della compagnia afferma che è inevitabile avere qualche timore, ora che il premier Prodi parla addirittura di fallimento del colosso nazionale degli aerei.
Non nasconde timori nemmeno Hans Krapf, altro imprenditore altoatesino membro del comitato di sorveglianza (il terzo è Franz Senfter) : “La preoccupazione c'è”, sostiene, e il suo timore principale è che la compagnia di bandiera voglia alzare le tariffe dei voli. Come noto, la politica tariffaria dei voli di Air Alps
è in mano ad Alitalia.
Se le tariffe di Air Alps dipendono da Alitalia e si teme che possano aumentare, come fa ad affermare Baumgartner che le tariffe diminuiranno diventando appetibili? Come fa Baumgartner a sostenere che gli aerei futuri da 100/120 posti con tariffe più costose siano pieni nonostante la presenza di compagnie low cost (tariffe bassissime) e possano in così poco tempo ripianare i bilanci Abd?
Alla luce di questi ultimi avvenimenti, peraltro non mutabili, ci porta immediatamente alle seguenti domande: ma è proprio necessario fare investimenti parecchio incerti e così grandi senza una previsione realistica per un pareggio di bilancio in tempi brevi? I debiti futuri ancora una volta dovranno essere ripianati da noi cittadini, come sempre, senza toccare minimamente i responsabili di tali decisioni? Non sarebbe meglio essere lungimiranti e magari un pochino saggi e guardare un po' meno alle apparenze per offrire progetti indirizzati preferibilmente a servizi pubblici meno inquinanti e più efficienti?
Walter Meister, presidente degli albergatori altoatesini, è entusiasta dei low cost, «perché qualsiasi novità che porta turisti in Alto Adige è benvenuta» sostiene.
Ricordiamo che a partire dal 1° dicembre 2006 verrà offerta .un'ulteriore possibilità di trasferta verso le zone sciistiche dell'Alto Adige. Per la prima volta i vacanzieri della stagione invernale potranno raggiungere le piste altoatesine con convenienti bus navetta che collegheranno le aree sciistiche agli aeroporti di Bergamo, Brescia e Treviso.
La novità, peraltro unica nel suo gel nere, è che questi trasferimenti organizzati potranno essere prenotati on-line sul sito internet delle stesse compagnie aeree "low cost". Il prezzo unico per tutte le tratte percorse dai bus navetta è di 22 euro per un biglietto di andata e ritorno.
Ma se va bene agli albergatori la prospettiva dei low cost proveniente dagli aeroporti vicini al capoluogo altoatesino, quali sono allora coloro che vogliono un aeroporto più grande con tutto con quello che ne consegue?
Hanno grandi responsabilità i politici: quelli lungimiranti non dovrebbero aver dubbi, quelli un po' meno, speriamo si ravvedano.

CentroAttenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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giovedì, 19 ottobre 2006
Alto Adige 19-10-06

Bolzano e L'Alto Adige non possono fare a meno dell'aeroporto: ecco perchè.
Basta col conservatorismo eco-rurale
di Giancarlo Ansaloni
Il nuovo teatro di Bolzano? struttura faraonica e inutile; Giardini Trauttmannsdorff? Soldi buttati; la Me-Bo, un diastro ecologico, ferrovia della Venosta, "divoramilioni"; Rampe al Museion? Disturbaono i cani. Ecco alcuni esempi di lungimiranti e larghe vedute in una provincia ai primi posti in Europa per ricchezza con un capoluogo aspirante "capitale europea della cultura". Per contro la Provincia l'altro giorno ha destinato 30 milioni di euro per la circonvallazione di Chienes; due anni fa il nuovo municipioo di Brunico fu inaugurato al modico prezzo di circa 15 miilioni di euro, anni fa 80 miliardi di lire per la circonvalzione di Rio Pusteria; quanti milioni costerà deviare la Rienza per un pezzo di strada? Quanto le Haus der Kultur in disuso?
Rilanciare l'aeroporto di San Giacomo costerebbe “ben" 22 milioni di euro e "disturberà"zone rurali, le stesse da cui ogni giorni si riversano in città"25-30 mila pendolari che per amore o per forza, non rinunciano all'auto, gasando di migliaia di abitanti fra via Roma e Via Druso. Davvero l'aeroporto sarà una struttura faraonica, deficitaria e per pochi privilegiati? Un classico "déja vue", dove un antico conservatorismo eco-rurale si abbina a scampoli di vetero-populismo antiticapitalista, per cui volare è un lusso da ricchi, quando nel mondo volano oltre un miliardo di persone. Una filosofia bene impersonata, da due comprimari come l'assessora Gnecchi e (pur a malincuore) il collega Hans Berger.
Possibile che una pur lungimirante (in fatto di scuola) assessora all'innovazione tecnologica come Luisa Gnocchi, ex sindacalista, concepisca un aeroporto come una striscia di cemento, anziché come un'azienda di pubblico servizio, con giro d'affari e relativi posti di lavoro diretti e indotti? Gli aeroporti hanno anche una stazione dove si muovono non solo piloti, assistenti e controllori di volo,
meccanici, catering, ma anche impiegate, ristoratori, autonoleggi, tassisti; è fonte di lavoro per pubblicitari, grafici e agenzie turistiche; dove aziende e associazioni pagano al gestore affitti per vetrine e gigantografie e negozi. Esattamente quanto tenta di fare Trenitalia con il sofferto progetto 100 stazioni". L'assessore Berger dal canto suo potrebbe spiegare ai suoi contadini che un aerostazione e gli stessi aerei sono veicoli promozionali ove si possono consumare, vendere e pubblicizzare in mezza Europa, . 365 giorni l'anno, anche formaggi, speck, pane, vini, miele, frutta, posti letto e quant'altro si produce ai piedi delle Dolomiti. Se oggi l'aeroporto è in crisi lo si deve anche alla paura di volare un po' più alto della Mendola: partire con una pista da aerotaxi puntata sui meli per non turbare troppi sonni, non poteva non risolversi nell'assunto inverso: "chi meno spende, più spende"; ecco i deficit. Chi sostiene che Bolzano non è in grado di reggere si guardi intorno: siamo nel cuore delle Dolomiti, con 26 milioni di pernottamenti (e circa 5 milioni
di arrivi), tanti quanti tutta la Riviera romagnola, dai Lidi Ferraresi a Cattolica, con
due aeroporti (Forlì 80 km da Bologna, 565 mila passeggeri in pochi mesi estivi) e Rimini(50 da Forli) che campa tutto l'anno grazie a fiere e congressi. Aggiungiamo il Trentino e i pernottamenti "dolomitici" quasi raddoppiano: valli di punta come Fiemme, Fassa e Anaunia gravitano su Bolzano. Solo il Veneto fa di più.
"Dolomiti più charter" sono la carta vincente con voli a medio raggio. C'è poi il turismo congressuale, uno dei più redditizi e di minore impatto,oggi castigato. Il bacino d'utenza altoatesino è di 490 mila abitanti; poco meno di un milione col Trentino, Innsbruck conta su 7-800 mila abitanti o poco poco più, ma da vecchia capitale ha sempre pensato più ' grande, attirando con olimpiadi turisti da tutto il mondo: pista da 2.000 metri in una valle più angusta della nostra, una struttura insignita da poco del II premio europeo per efficienza, dopo Barcellona..
Ma non c'è solo il turismo: con i voli charter le compagnie possono sostenere anche i voli di linea a tariffe abbordabili: qui volano non solo politici e manager, ma una folta schiera di dirigenti di medie e piccole aziende e forse una buona fetta degli 8 mila stranieri "bolzanini", tra cui quasi 500 germanici ben lieti come tanti italiani del centro sud, di poter volare verso casa senza perigliosi trasferimenti su autostrade nebbiose e sempre più intasate. Affossare l'aeroporto sarà il primo hara-kiri, poi toccherà alla oggi centralissima stazione FS, declassata a "portale". Decisamente geniale!

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giovedì, 19 ottobre 2006


Alto Adige 19-10-06
Per discutere con la popolazione del contestato ampliamento potrebbe essere nominato un “mediatore”
BOLZANO. In casa Svp cresce il partito del no al potenziamento dell'aeroporto di San Giacomo. Tanto che-lo stesso assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann ammette che «quello che penso io conta poco».
L'asse trasversale. E così contro il progetto dell'ampliamento dell'aeroporto si forma un asse dei contrari tra Bolzano e Laives che comprende Ds, Verdi, Rifondazione, Projekt Bozen e buona parte della Stella Alpina.
Il mediatore. La vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler ha proposto di istituire la figura del mediatore: «E' un'idea che stiamo valutando», dice Widmann.
Di Mirco MARCHIODI
Il futuro dell'aeroporto
“No ampliamento”: asse Bolzano Laives
BOLZANO. In casa Svp cresce il partito del no. Tanto che e stesso assessore provinciale ai trasporti Thomas Wimann ammette che «quello che penso io conta poco». E così contro il progetto dell'ampliamento dell'aeroporto si forma un asse dei contrari tra Bolzano e Laives che comprende Ds, Verdi, Rifondazione, Projekt Bozen e buona arte della Stella Alpina. Ma 1'Abd non molla.
I primi a fare fronte comune sono stati Verdi, Rifondazione e Projekt Bozen. I rispettivi gruppi consiliari a Bolzano e Laives sono d'accordo, ampliamento dell'aeroporto non s' ha da fare. Ora si accoda anche la Svp, o almeno parte di essa. Il vicesindaco di Laives Georg Forti non ha dubbi: “ Solo l'ala economica vuole allargare lo scalo, tutti gli altri sono contrari. Per questo a breve avremo un incontro con Durnwalder».
L'altra sera, in consiglio comunale, il vicesindaco di Bolzano Elmar Pichler Rolle era sto meno duro, ma ugualmente esplicito: “ Verificheremo con massima attenzione ogni singolo aspetto del progetto». Il consigliere comunale bolzanino Luis Walcher esprime la posizione del Bauernbund, ma come lui la pensano anche molti altri colleghi di partito:” Non siamo assolutamente d'accordo con l'ampliamento dell'aeroporto. Quelle dell'Abd sono soprattutto speranze, ma la storia dell'aeroporto dice che la struttura non si è mai sollevata. E risparmiando i 25 milioni dell'investimento possiamo coprire il deficit dell'Abd per almeno altri dieci anni».
Lo stesso assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann sembra aver perso un po' del suo slancio iniziale. Intendiamoci, la sua posizione non cambia di una virgola - «personalmente ritengo che un aeroporto funzionante sia un vantaggio per tutto l'Alto Adige e che l'arrivo di nuovi turisti valga da solo l'investimento, senza contare che con prezzi più bassi finalmente potrebbero usare l'aeroporto anche gli altoatesini» - ma ciò che cambia è la sua posizione di forza. È Widmann stesso ad ammetterlo: «Quello che penso io non conta, è più importante il parere della popolazione». Che in questo momento non sembra molto favorevole all'ampliamento dello scalo. Per questo la giunta sta pensando a qualche misura specifica: «La vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler ha proposto di istituire la figura del mediatore ed è un'idea che stiamo valutando - dice Widmann -. Si tratterebbe di un esperto che avrà il compito di spiegare alla popolazione il progetto del nuovo aeroporto».
Intanto 1'Abd preme: «Più si aspetta e più si perde - perchè senza interventi non potremo migliorare il risultato economico dell'aeroporto, che finora è un risultato di cui non possiamo certo andare fieri», afferma il direttore Mirko Kopfsguter. «Nessuno - prosegue - può garantire che raggiungeremo il pareggio. Noi però ne siamo convinti. E speriamo che anche la politica se ne renda conto, perché questa struttura può diventare davvero utile per tutti. L'impatto ambientale? Non sarà così disastroso come qualcuno vuol far credere.

IL PARERE
Ma. il Comune non deciderà,
BOLZANO. Il sindaco Luigi Spagnolli non ha ancora le idee chiare sul futuro dell'aeroporto di Bolzano. «Bisogna valutare bene vantaggi e svantaggi». Lapalissiano. Ma in concreto, il parere del Comune di Bolzano quanto conta? Una settimana fa Spagnolli aveva detto che alcune importanti carte da giocare il capoluogo ce le aveva, «perché siamo noi che dobbiamo dare le concessioni edilizie per l'ampliamento». Ieri il sindaco era già più dubbioso ed anche l'avvocato capo del Comune Marco Cappello non nasconde che dal punto di vista giuridico rileva maggiormente il Comune di Laives. «Laives - spiega Cappello - ha la competenza sui terreni sui quali si estenderà l'eventuale nuova pista. Anche se si tratta di una struttura sovracomunale, la posizione del Comune conta». Discorso diverso per Bolzano: «In ambito urbanistico -non può imporre nulla e non può, impedire interventi sull'area aeroportuale
CENTROSINISTRA/PERCHE' SI'
La Margherita: ci permetterà di crescere
BOLZANO. L a premessa è obbligo: «Vanno garantite sicurezza e tutela dell'ambiente». Detto questo, il segretario della Margherita Roberto Bizzo si schiera senza mezzi termini a favore dell'ampliamento dell'aeroporto.
Stavolta però siete in diaccordo con i Ds- secondo loro l'aeroporto non sarà comunque economico...
Ci sono dei servizi alla popolazione che non vanno valutati solo in base alla redditività. Pensiamo alla ferrovia della Val Venusta: anche lì ci sono perdite, ma è stata fatta una scelta strategica.
L'aeroporto che vantaggi porterebbe a Bolzano?
Un sacco: prima di tutto. permetterebbe a Bolzano di uscire oltre i confini che altrimenti si fermano a Innsbruck e Trento. La città verrebbe proiettata in una dimensione mondiale.
Ma questo cosa significa in concreto?
I collegamenti rapidi sono sempre più centrali, e lo sono soprattutto per istituzioni come l'università, l' Eurac o il Tis. E l'aeroporto ce li garantirebbe.
D'accordo, ma anche se fossero alcune decine i docenti e i ricercatori che useranno l'aereo, non sarà certo così che si raggiungono i 300.000 passeggeri annui...
È ovvio che gran parte dei passeggeri dovranno arrivare dal turismo. Comunque non è compito nostro valutare le stime economiche della società: loro ci dicono che. il bacino di riferimento è molto ampio, punto e basta. Ciò che spetta a noi è decidere se l'aeroporto serve o no e la nostra risposta è sicuramente sì.
Eppure ci sono aeroporti vicini come Verona e Innsbruck: sicuri che uno scalo anche a Bolzano serva davvero?
Questo è un discorso che si potrebbe fare se a Bolzano non esistesse ancora nessun aeroporto. Visto però che la struttura esiste già, è giusto usarla.
Ma tra la popolazione c'è chi ha paura delle ricadute negative...
Non credo che nove voli al giorno - che significano nove minuti di presenza dell'aereo sul territorio altoatesino - costituiscano un problema insormontabile. (mi.m.)

CENTROSINISTRA/PERCHE' NO
I DS: le stime dell'Abd sono irrealistiche
BOLZANO. Guido Margheri, capogruppo dei Ds in consiglio comunale a Bolzano, ha definito la presentazione del business plan da parte dell'Abd uno «spot pubblicitario». Una valutazione ,che conferma in pieno anche Christian Tommasini. Il segretario dei Ds (e assessore comunale a Laives) va oltre e boccia il progetto dell'ampliamento: «Allo stato attuale non ci convince per niente».
A Laives. i Ds si sono schierati apertamente contro l'ampliamento dell'aeroporto: una posizione condivisa anche dal resto del partito?
La nostra posizione è assolutamente unitaria. Questo non significa che siamo contro le infrastrutture a prescindere. Ma in questo caso non siamo stati convinti da quanto ci ha spiegato l'Abd.
Cosa, nello specifico, non vi convince?
Già alcuni anni fa ci era stato detto che l'aeroporto sarebbe andato bene dopo l'ampliamento. Invece quella formula non ha funzionato e ora non si può riproporre lo stesso ragionamento.
E qual è il ragionamento che invece va fatto?
Bisogna prima di tutto capire perché finora l'aeroporto non ha funzionato, eventualmente mettendo in discussione anche la sua gestione. E poi bisogna dare una risposta ad una serie di dubbi.
Quali?
Siamo davvero sicuri che con l'aeroporto più grande si pagherà di meno? E come si farà ad arrivare ai dati di copertura presentati dalla società dell'aeroporto? Secondo noi il progetto che è stato presentato dall'Abd è insufficiente e non 'e' in grado di rispondere alle necessità dello scalo di San Giacomo. Poi c'è il problema della concorrenza.
Ovvero?
L'aeroporto Catullo di Verona tra pochi giorni inizierà i collegamenti con Francoforte attraverso la Ryan Air. Sappiamo che a Bolzano i voli a basso costo non arriveranno mai e allora come farà il nostro scalo a diventare competitivo su quella tratta? Perché se c'è la possibilità di volare a Francoforte per 50 euro partendo da Verona, di certo nessuno ne spenderà 300 per partire da Bolzano... (mi.m.)

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mercoledì, 18 ottobre 2006


Corriere dell'Alto Adige 18-10-06


Il piano Abd presentato in consiglio comunale. Bordate anche da Projekt Bozen e Verdi.
Aeroporto, critiche bipartisan
Ampliamento, maggioranza perplessa. Margheri: troppe perdite

BOLZANO - Il dibattito in consiglio comunale sull'ampliamento dell'aeroporto, scaturito dalla presentazione del progetto di ampliamento dello scalo da parte dal direttore Mirko Kopfsguter, si è trasformato in un coro di critiche.
Diversi consiglieri sia di destra che di sinistra hanno ricordato che già otto anni fa era stato presentato un piano industriale che prometteva il pareggio di bilancio, mentre le cose sono andate diversamente. Critici, con diverse sfumature, Ds, Prc, Verdi, Projekt Pozen, Lega nord, An e Lista Benussi. Attendista la Svp. Margheri: «Chi accumula tante perdite non è credibile».
Bordate bipartisan, a favore solo FI e Margherita.
Pista più lunga. Coro di critiche
Il Consiglio Comunale gela l'Abd

Margheri (DS)
Chiediamo una valutazione ambientale strategica Chi ha accumulato- tante perdite non è credibile per la futura gestione.
Pancheri (Lega Nord)
Anche otto anni fa ci era stato presentato un piano che prometteva il pareggio di bilancio, invece hanno pagato i contribuenti.

BOLZANO - L'Abd non convince il consiglio comunale del capoluogo Il dibattito di ieri sera, scaturito dalla presentazione del progetto di ampliamento dello scalo illustrata dal direttore Mirko Kopfsguter, si è trasformato ben presto in un coro di critiche: diversi consiglieri sia di destra che di sinistra hanno ricordato che già otto anni fa era stato presentato un piano industriale che prometteva il pareggio di bilancio, mentre le cose sono andate diversamente. Critici, con diverse sfumature, Ds, Prc, Verdi, Projekt Bozen, Lega-nord, An e Lista Benussî. Attendista la Svp, a favore solo Margherita e Forza Italia.
Il dibattito era stato introdotto dal sindaco, che per il momento non esprime un giudizio. Anzi, Spagnolli ha ammesso che per ora non si sa nemmeno a cosa approderà il dibattito in aula: forse una mozione rivolta alla giunta provinciale.
Tra i primi a prendere la parola il leghista Kurt Pancheri «Negli ultimi cinque anni ha detto - l'Abd ha accumulato un deficit di 25 miliardi di vecchie lire. Ora ci viene presentato un piano ira cui si promette il pareggio. Ma io ero tra quelli presenti in quest'aula al dibattito di otto anni fa sul primo ampliamento della pista, e anche allora si dicevano le stesse cose. Finora ha pagato il contribuente».
Critica anche Maria Teresa Tomada, nonostante An non sia pregiudizialmente contraria all'ampliamento: «Mi chiedo se nel piano industriale ci si è preoccupati di mettere in moto sinergie con gli enti del turismo. In caso contrario le previsioni non stanno in piedi.
Rudy Benedikter a inizio seduta sfoggiava addirittura un logo con il «divieto» di volo. «Già otto anni fa - ha detto (.esponente di Projekt Bozen - nella valutazione d'impatto ambientale la Provincia stessa definiva il progetto non eco-compatibile. Il piano di oggi è contraddittorio rispetto alle promesse di allora, e poco credibile. E pure la Convenzione delle Alpi prevede uno stop agli aeroporti».
Guido Margheri, Ds, ha letteralmente demolito la presentazione. «Quello di stasera - ha detto - è solo uno spot pubblicitario, un'espressione di sentimenti. Noi chiediamo una valutazione ambientale strategica che metta a confronto costi e benefici. Ma chi ha accumulato tante perdite non è credibile a candidarsi per la futura gestione».
Perplesso Roberto Cemin della Lista Benussi. «Sull'inquinamento -ha detto il cardiologo - ci assicurano che l'aeroporto più grande migliorerà le cose. Come per l'inceneritore, a Bolzano si dimostra il contrario di ciò che vale nel resto del mondo».
Attendista la Svp, al cui interno esistono diverse posizioni. «Questo è un problema serio - riferisce Oswald Ellecosta -, da affrontare senza demagogia. Sicuramente il piano presentato stasera non è sufficiente per un giudizio: per questo chiediamo ulteriori approfondimenti».
Tra i pochi interventi a favore, quelli di Forza Italia. «L'aeroporto - ha detto Gerardo Scibelli-può essere un felice volano per l'economia altoatesina. Se Bolzano vuole diventare capitale europea della cultura, lo calo di oggi non basta». Sì anche dalla Margherita. «L'ampliamento-ha detto Roberto Bizzo - svolge una funzione strategica, se vogliamo uscire da un certo isolamento economico e culturale di cui soffre Bolzano».
Alla seduta hanno partecipato i rappresentanti del consiglio comunale di Laives e una delegazione del comitato referendario.
F.Cle.
.-A Palazzo Widmann
II progetto di ampliamento dell'aeroporto è già stato presentato in giunta provinciale: tra i sostenitori, il presidente Luis Durnwalder.
-Secondo round Ieri sera la presentazione in consiglio comunale.
Non è ancora chiaro, tuttavia, se il dibattito avviato ieri sera sfocerà in un documento ufficiale. II Comune capoluogo ha attualmente un solo membro nel cda di Abd: Emilio Corea, ieri presente in municipio.

BOLZANO - Negli ultimi tempi chi segue le sedute del consiglio comunale ultimamente ha l'impressione di stare, anziché in municipio, nell'aula magna di un'università. Prima una «lezione» di architettura, con l'architetto Christoph Mayr Fingerle chiamato a illustrare il nuovo polo bibliotecario. Quindi un seminario di economia e politiche comunitarie, con un (vero) professore della Bocconi e la dirigente provinciale Barbara Repetto a informare sull'accesso ai fondo sociale europeo. A chiudere il ciclo, ieri sera, l'illustrazione del «masterplan» presentato dal direttore dell'aeroporto bolzanino Mirko Kopfsguter. Si trattava di fatto, della riproposizione del piano di sviluppo strategico curato su incarico dell'Abd dalla società tedesca «Mr Plan», già sottoposto di recente all'attenzione della giunta provinciale. Kopfsguter, aiutato da una serie di diapositive, ha illustrato all'aula le motivazioni che - secondo i vertici dello scalo - impongono un adeguamento di circa 400 metri della pista bolzanina. «prolungando la pista di 240 metri per l'atterraggio e di altri 160 come zona di sicurezza ha spiegato il dirigente - (aeroporto potrebbe passare dagli attuali ó8mila a 300 mi1a passeggeri all'anno. Una cifra, quest'ultima, che consentirebbe di arrivare all'autofianziamenìto dell'aeroporto». Il principale vantaggi consentito dall'adeguamento della pista (per il quale verrebbe sacrificata una fascia lunga 400 metri, oggi occupata da frutteti, nel comune di Laives) sarebbe quello di far atterrare aerei con capacità fino a 120 passeggeri, contro i 31 posti offerti attualmente dai velivoli di Air Alps. Aumenterebbe, inoltre; la frequenza di utilizzo: la media giornaliera passerebbe infatti da cinque a nove voli giornalieri.: Ma c'è di più: con l'apertura ad aerei di livello superiore, il raggio dei voli si estenderebbe, offrendo la possibilità di collegare direttamente Bolzano con buona parte d'Europa. «Uno scenario - ha detto Kopfsguter che può portare in Alto Adige 130 mi1a nuovi turisti in più». L'ultima parte della presentazione è dedicata all'impatto ambientale. Per quanto riguarda il rumore, lo studio commissionato da Abd sostiene che nella zona di Laives più vicina allo scalo il traffico aereo produrrà circa 60 decibel. «Meno della ferrovia, che arriva a 90 decibel, o del traffico in via Kennedy, che si attesta sui 72» ha osservato Kopfsguter. A Bolzano, invece, l'inquinamento acustico dovrebbe fermarsi a 55 decibel nella zona sud fino a ponte Resia. Basandosi sulla media di nove voli giornalieri, l'Abd calcola infine che l'inquinamento legato al consumo di carburante è equivalente a quello prodotto da 328 auto in un anno.
F.Cle

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mercoledì, 18 ottobre 2006


Alto Adige18-10-06

Consiglio comunale. Sull'aeroporto un coro di critiche.
Potenziamento: a favore soltanto FI e Margherita

di Antonello Mattioli
Bolzano. Molte perplessità e tante critiche sul progetto di ampliamento dell'aeroporto illustrato, ieri sera in consiglio comunale, dall'amministratore delegato di Abd Mirko Kopfsguter
Kopfsguter dunque ha tracciato un quadro alettante di quelli che saranno gli effetti positivi dell'ampliamento della struttura: aumento dei passeggeri e abbattimento, nel giro di poco, del deficit di 1,2 milioni di euro. A beneficiarne saranno l'economia nel suo complesso e il turismo in particolare. Gerardo Scibelli e José Castrejon (FI) approvano: il potenziamento dell'aeroporto per loro sarà il volano dello sviluppo. Unica perplessità di Castrejon: il timore che l'ampliamento verso sud della pista pregiudichi la crescita della zona industriale. Bizzo (Margherita) invece non ha dubbi: “ Se contribuirà a far uscire l'Alto Adige dall'isolamento in cui si trova sia per quanto riguarda l'aspetto economico che culturale, allora non solo va sostenuto il suo potenziamento ma benedetto».
Tutti gli altri interventi sono critici. A cominciare da quello del capogruppo di An Pietro Mitolo che ha stigmatizzato l'atteggiamento del vicepresidente del consiglio Rudy Benedikter che ha esposto sul suo tavolo un volantino contro l'aeroporto.
Ciò significa che An è favorevole? No. Questione di stile, ha spiegato Mitolo. Quindi la posizione di An l'ha illustrata Maria Teresa Tomada: «Non sono contraria per principio ma il masterplan presentato stasera lascia il tempo che trova. Vorremmo saperne di più ad esempio su chi paga e quali strategie ci sono per evitare che sia un nuovo flop». Molto scettico, «per le promesse deluse dopo il primo ampliamento di 8 anni fa», anche Kurt Pancheri (Lega). Contrario da sempre Rudy Benedikter: «Le promesse di Abd circa le prospettive di sviluppo dell'aeroporto bolzanino sono poco credibili». Guido Margheri (Ds) ha definito il piano di sviluppo di Abd uno «spot pubblicitario» e ha chiesto una valutazione ambientale strategica. Questo anche perché gli aeroporti di Verona e Bergamo faranno sempre più concorrenza a Bolzano, offrendo voli a basso costo che invece qui non arriveranno mai. E per finire la doccia gelida di Roberto Cemin (Lista Benussi): «L'ipotesi di chiusura dello scalo bolzanino con relativo trasporto dei passeggeri col bus navetta a Verona andava approfondita di più». Fausto Concer (RI) ha suggerito il referendum, mentre per Helmut Moroder (Verdi) la soluzione migliore, per ora, è quella di lasciare tutto com'è.

Il progetto di ampliamento dell'aeroporto prevede unallungamento della pista verso Laives fino a 2000 metri, comprese le aree di sicurezza. Investimenti previsti 25 milioni di euro. Aumento dei passeggeri: l'obiettivo è quota 300 mila (oggi sono 62 mila). Nuove linee: quasi certo il collegamento con Vienna,possibile anche quello con Francoforte. In caso di ampliamento, il pareggio di bilancio è previsto per il 2010.

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martedì, 17 ottobre 2006
Corriere dell'Alto Adige 17-10-06

Oggi dibattito in consiglio comunale sull'ampliamento di San Giacomo. Gli ambientalisti incalzano
Verdi: troppe bugie sull'aeroporto. Messner:scali necessari.
BOLZANO -Mentre il capoluogo si appresta a vivere la giornata decisiva sul progetto dell'aeroporto - questa sera, alle 18.30, in consiglio comunale si discuterà dell'ampliamento, con ospite il direttore dello scalo Mirko Kopfsguter - arrivano nuove critiche sull'infrastruttura da parte dei Verdi. Unico sollievo: «Il tentativo di venderci (ampliamento dell'aeroporto come misura sociale ed ecologica è una presa in giro di troppo - dice il portavoce Franco Bernard - sarà anche vero che la Provincia investe molto anche per; altri mezzi pubblici, come ad esempio per la ferrovia venostana. Quest'ultima però durante il il primo anno di attività ha trasportato un milione di viaggiatori e ridotto notevolmente il traffico sulla strada statale. Tale contributo risulta quindi d'aiuto ai pendolari che devono raggiungere il posto di lavoro, ai turisti della domenica e anche all'ambiente. Dei previsti investimenti all'aeroporto invece approfitterebbero solo poche persone. Parlare di necessità comune è ridicolo, visto che aeroporti di tutt'altra capacità sono raggiungibili facilmente anche in treno. Dal punto di vista climatico e ambientale l'aereo resta il mezzo pubblico più dannoso. I confronti fatti in Bassa atesina tra autostrada, ferrovia e aeroporto, dai quali risulta che gli aerei siano i mezzi meno rumorosi, non convince. Non si sta discutendo di chiudere l'autostrada o la ferrovia. Si potrebbe invece benissimo chiudere l'aeroporto. Se i 25 milioni di euro previsti per il suo ampliamento venissero investiti in misure di protezione acustica per A22 e ferrovia, si accontenterebbero molte più persone della nostra provincia».
E intanto, arriva l'indiretta presa di posizione dell'alpinista Reinhold Messner che al convegno «Exterior Design» - organizzato dagli Aeroporti di Puglia - ha sottolineato un concetto non proprio in linea con quanto pensano gli esponenti del «Sole che ride», partito di cui lui è stato europarlamentare: «In un mondo globalizzato non si può andare avanti senza tecnologie, senza infrastrutture altrimenti si è tagliati fuori dalla possibilità di sviluppo ma occorre lavorare in sinergia perchè tutto avvenga in modo ecocompatibile».

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lunedì, 16 ottobre 2006
Alto Adige 16-10-06
ABD giunta spaccata a metà.

Con Durnwalder per ora solo 4 assessori: no dell'ala sociale
di Orfeo Donatini
BOLZANO. Giornate cruciali per il futuro dell'aeroporto di San Giacomo: domani del progettato ampliamento con un investimento previsto di circa 22 milioni di euro se ne discuterà in consiglio comunale a Bolzano, ma la scelta determinante sarà quella cui sarà chiamata ovviamente la giunta provinciale. Dopo aver esaminato il progetto la scorsa settimana, oggi con ogni probabilità la questione non verrà trattata vuoi perché all'ordine del giorno vi sono temi come il bilancio di previsione 2007 e la nuova legge urbanistica che da soli monopolizzeranno la seduta, vuoi perché soprattutto non sarebbe affatto scontato un voto favorevole.
Nell'esecutivo Durnwalder infatti, un po' a sorpresa, è venuta a crearsi una situazione di sostanziale parità rispetto all'investimento per 1'«ABD», l'Aeroporto Bolzano Dolomiti, considerato che molte perplessità nutre la vicepresidente Luisa Gnecchi, tutta la pattuglia degli Arbeitnehmer con il vicepresidente otto Saurer e gli assessori Richard Theiner e Sabina Kasslatter Mur, ma anche l'assessore all'ambiente Michl Laimer ai quali potrebbe aggiungersi, seppur a malincuore, pure l'assessore all'agricoltura Hans Berger che non potrà non tener conto della ferma posizione contraria già espressa dal Bauernbund, la potente organizzazione dei contadini guidata da Georg Mayr.
" In tempi di sacrifici - sostengono quanti sono contrari - non è accettabile che si destinino fondi pubblici ingenti in un'impresa sulle cui prospettive è assai difficile, anche alla luce delle velocissime dinamiche del mercato, fare delle previsioni realistiche che consentano almeno di avere certezza su un pareggio di bilancio in tempi brevi".
"Premesso che in ogni caso oltre sette milioni di euro dobbiamo investirli per mantenere in esercizio l'attuale struttura - sostengono invece i sostenitori del progetto in primis l'ala economica della Vólkspartei - non si può pensare di mantenere un aeroporto senza un minimo di respiro e di possibilità di sviluppo e tanto meno di rischi e di chiudere la struttura aeroportuale della regione". Una posizione che per ora vede schierati però solo il presidente Luis Durnwalder, e gli assessori Werner Frick, Thomas Widmann, Florian Mussner e forse Luigi Cigolla.
Del resto sulla scelta sono destinati a pesare anche i dati economici di strutture come quella di Linate: il bacino d'utenza per una gestione economica non può essere infatti sotto il milione/milione e mezzo di abitanti. E Bolzano è lontano mille miglia.

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lunedì, 16 ottobre 2006


GEMEINDERAT BOZEN
PROJEKT BOZEN – Die Stadtliste
GR Rudolf Benedikter – Vizepräsident
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Bozen, 14. Oktober 2006
Presse-Information / Stellungnahme

Flughafenreferendum in Leifers hätte sehr wohl  auch  rechtliche Wirkung!
LH Durnwalder spricht dem geplanten Leiferer Referendum gegen die Flughafenerweiterung jetzt schon die „rechtliche Wirksamkeit“ (dazu Pressebericht Dolomiten 14.10.06).
Das ist zum einen politisch unfair, zum andern einfach falsch.
Gemäß Artt. 20–21 des Landesraumordnungsgesetzes liegt die „rechtliche Wirksamkeit“ eines „Nein“ der Gemeinde Leifers zum Flughafenausbau darin, daß ein solcher Entscheid die Landesregierung zu einem begründeten Beharrungsbeschluss zwingt (wenn sie an ihrem Ausbauprojekt festhalten will). Dieser eventuelle Beschluss muss im Einklang mit der geltenden Rechtslage auf allen Ebenen stehen, muss den Zielsetzungen des Landes-Entwicklungs- und Raumordnungsplanes ebenso entsprechen, wie den übergeordneten Europäischen Normen: Auch und gerade dem Verkehrsprotokoll der Alpenkonvention, dessen Artikel 9 „Neu- und Ausbauten von Flugplätzen im Alpenraum“ nur in Ausnahmefällen erlaubt. Es dürfte auch für den Landeshauptmann nicht einfach sein, einen rechtlich haltbaren Grund zu finden, warum ausgerechnet für das wohlhabende Südtirol hier eine Ausnahme gelten soll......(dazu: Alpenkonvention-Verkehrsprotokoll-Stellungnahme 13.10.06)
FAX-ANLAGEN.
GR Rudolf Benedikter
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sabato, 14 ottobre 2006
Inceneritore, aeroporto e centro guida sicura....
Che cosa hanno in comune questi 3 progetti?
  • Non servono
  • Sprecano enormi risorse pubbliche
  • Sono ad alto impatto ambientale
  • Si vogliono realizzare tutte nella stessa zona, con il motto “intanto visto che quei poveretti hanno già l’autostrada e la ferrovia non se ne accorgono nemmeno”.
Quali sono le linee guida che la nostra amministrazione persegue?
Possibile che l’amministrazione si sia dimenticata dell’immagine che ha voluto dare a questa regione alpina, che fine hanno fatto gli slogan sull’ecologia, sul risparmio energetico, sul metano e sulle piste ciclabili?? Improvvisamente tutto questo non conta più nulla, improvvisamente si parla di Progresso (...a qualsiasi costo).
Inceneritore (scusate termovalorizzatore):
Invece di perseguire politiche spinte al riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti la nostra Amministrazione ci sta costruendo un mostro che è stato definito pericoloso per la salute pubblica, antieconomico, non elimina il problema delle discariche e disincentiva la raccolta differenziata. (http://www.greenpeace.it/inquinamento/rapportoinceneritori.htm)
La pericolosità è ampliamente dimostrata da numerosi studi documentati anche sulle riviste scientifiche più famose come Focus (vedasi l’articolo apparso questo mese). Pur essendo molto meno inquinanti rispetto ai vecchi inceneritori, i termovalorizzatori non eliminano in ogni caso l'emissione di diossine e altri pericolosi elementi nei fumi di scarico dispersi nell'atmosfera circostante. Un fatto su cui concordano ormai tutti, costruttori, medici e tecnici.
Solo la nostra Amministrazione preferisce fare finta di nulla e invece di adottare principi precauzionali prosegue con il suo disegno perverso.
L'assessore provinciale all'Ambiente Michl Laimer ci vuole tranquillizzare dicendo che “il livello di emissioni è decisamente inferiore al valore di fondo riscontrato nell’area di riferimento”, come dire che ormai con tutto l’inquinamento che abbiamo l’inceneritore non si noterà nemmeno.
Mi è capitato di assistere ad un dibattito organizzato dal gruppo Ambiente e Salute di Bolzano. Esperti del settore hanno spiegato e documentato quanto sia pericoloso e inutile questo progetto. Alla fine della presentazione il sindaco di Bolzano è stato chiamato dagli organizzatori per spiegare le ragioni dell’Amministrazione; ebbene dopo aver gratuitamente e senza diritto di replica accusato gli esperti invitati di non essere bene informati si è tirato fuori a livello personale con frasi del tipo “ci dobbiamo fidare di quello che dicono i nostri consulenti”, “sono salito su di un treno in corsa e posso solo stare attento che non sbandi” o “le decisioni sono state già prese da chi mi ha preceduto” poi alle insistenti domande dei presenti ha preferito non rispondere. Poi il giorno successivo dimenticandosi di tutto quello che è stato detto si è affrettato ad avviare il procedimento di esproprio del terreno.
Mi chiedo ma possibile che a questa Amministrazione non sorgano dei dubbi che forse stanno sbagliando? Che forse sarebbe meglio consultare esperti non “schierati” e approfondire la questione? È possibile che siano così arroganti e irremovibili? Ma queste persone non hanno a cuore la salute dei loro figli? (.. dimenticavo intanto loro vivono a Falzes o in qualche altra ridente località montana)
Aeroporto crescere, crescere, crescere...

Abbiamo 2 strutture funzionali ed economiche ad un’ora di macchina da Bolzano pensiamo veramente che il nostro possa “decollare” che possa fargli concorrenza? Che cosa è accaduto a Verona e Innsbruck? Erano piccoli aeroporti regionali che per arrivare a pareggiare i conti sono cresciuti fino ai livelli odierni. Durnwalder invece ci vuole far credere di riuscirci con 9 voli giornalieri. Quale credibilità possono avere oggi tali dichiarazioni quando sono state completamente disattese tutte quelle fatte con il precedente ampliamento?
Unico dato a favore potrebbe essere lo sviluppo delle compagnie low cost, che utilizzano gli aeroporti minori. Ma per quanto minori, sono sempre aeroporti contigui alle aree metropolitane, come Bergamo, Brescia, Vicenza, Verona. Per il Bolzano non c’è speranza alcuna.
Il meccanismo è questo. Si continua a spendere soldi pubblici, le nuove spese sono giustificate dalle vecchie e giustificheranno le prossime. L’Amministrazione ha fallito con la prima gestione dell’aeroporto come pensa di riuscirci oggi se non è nemmeno in grado di far funzionare la ventilazione della galleria di S. Giacomo?
Centro guida sicura, centro di collaudo, pista di gokart e motocross
Ormai è stato detto e scritto di tutto su questo progetto che serve una ristretta lobby di appassionati e diminuisce ulteriormente la qualità della vita dei residenti.
È veramente di tutto questo che abbiamo bisogno?
Il progresso deve essere sostenibile in termini ambientali altrimenti sarà solo un fallimento per tutti!
Questa è una regione alpina bella così come è non abbiamo bisogno del Progresso che la nostra Amministrazione ci sta imponendo!
Perchè non si investe per risolvere DEFINITIVAMENTE il problema del traffico di auto private offrendo alternative valide?
Alessandro Cosi S.Giacomo
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sabato, 14 ottobre 2006

A Bolzano l’inceneritore e Laives l’aeroporto


Vorrei rispondere all’articolo di Paolo Campostrini apparso in prima pagina sull’Alto Adige del 10/10/06. Mi sembra che il signor giornalista abbia le idee alquanto confuse specialmente quando dice che ciascuna comunità si deve assumere il proprio peso sociale; che cosa vuol dire “se Bolzano si carica sulle spalle il peso di bruciare i rifiuti di Laives, Laives non può tirarsi indietro di fronte all’ampliamento dell’aeroporto”?.
Queste strutture impattano su tutta la conca. Dobbiamo ricordarci che per la particolare conformazione del territorio tutto quello che produciamo ce lo teniamo. Come dimostrato dalle analisi sull’inquinamento nell’inverno scorso, le campagne della Bassa Atesina sono inquinate esattamente come la città di Bolzano. Le correnti d’aria che circolano infatti non fanno altro che distribuire uniformemente in tutta la vallata il risultato del nostro Progresso. Siamo tutti a rischio, specialmente i nostri figli!

Alessandro Cosi S.Giacomo
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sabato, 14 ottobre 2006

Alto Adige Venerdì 13 Ottobre 06


TEGOLA SU AIR ALPS E ABD
Voli low cost a Verona e Innsbruck
Dal 26 ottobre a Francoforte e Brema, da dicembre a Bonn.
BOLZANO. Questa non ci voleva. L'Abd fa buon viso a cattivo gioco, ma l'annuncio della compagnia aerea a basso costo Ryan Air di volare da Verona non poteva capitare in un momento peggiore. Il primo aereo decollerà dal Catullo il 26 ottobre, destinazione Francoforte, non a caso una delle destinazioni a cui punta anche Bolzano. Altro collegamento previsto è quello con Brema, mentre la tedesca Hlx da quest'inverno offrirà la tratta Innsbruck-Bonn a pochi euro. Walter Meister, presidente degli albergatori altoatesini, è entusiasta, «perché qualsiasi novità che porta turisti in Alto Adige è benvenuta», mentre il presidente dell'Abd Thomas Baumgartner spiega che l'eventuale collegamento Bolzano-Francoforte ha altri obiettivi.
Un colpo basso. Pochi giorni fa 1'Abd ha presentato il suo master plan sottolineando che a Bolzano i voli low cost sono impossibili, «perché parole del presidente dell'aeroporto Baumgartner servirebbero aerei da più di 200 posti». Bolzano non può averli? E allora ecco che arrivano le offerte di Verona e Innsbruck. A partire per prima sarà la città veneta, e non con un operatore qualunque, ma con la regina delle compagnie aeree a basso costo, la Ryan Air. Due i collegamenti previsti, uno con Francoforte, l'altro con Brema: Il prezzo? Dipende, come sempre con le compagnie low-cost. Ma comunque si tratta di una spesa molto contenuta. I prezzi partono da 99 centesimi. Aggiungendoci anche le tasse si arriva a una quindicina di euro, mentre per un volo andata e ritorno la spesa è tra i 30 e i 40 euro. Praticamente niente per raggiungere Francoforte, e lo stesso vale per la compagnia tedesca Hlx che da quest'inverno collegherà Innsbruck all'aeroporto di Colonia/Bonn. Sono tutti collegamenti con le città tedesche, ideali per il turismo altoatesino, anche perché Bolzano si può raggiungere in poco tempo sia da Verona sia da Innsbruck. Non solo, una grandissima fetta degli ospiti che ogni anno visitano l'Alto Adige sono tedeschi, tanto che la stessa Abd punta molto proprio sui charter in arrivo dalla Germania settentrionale. Per l'aeroporto di Bolzano si prepara quindi una concorrenza spietata.
Walter Meister, presidente dell'Hgv, non la vede così. I collegamenti low cost con le città tedesche sono benvenuti, ma non per questo Bolzano deve rinunciare al proprio scalo, dice: «Ogni novità che porta turisti in Alto Adige è positiva. Ma questo non significa che l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano non sia necessario. Perché le potenzialità restano tutte». Una visione condivisa in pieno anche da Baumgartner: «Se le compagnie a basso costo investono su questi mercati significa che è ad alto potenziale. Per quanto ci riguarda, non è questo il mercato a cui puntiamo». Il presidente dell'Abd lo aveva già spiegato: «L'unico collegamento "point to point" che conviene per Bolzano . è quello con Roma. Eventuali collegamenti con Vienna o Francoforte sono interessanti, ma non come destinazioni finali, bensì come scali intermedi per destinazioni più lontane». (mi.m.)


L' OFFERTA
BOLZANO. Da Verona a Francoforte a 32,25 euro, tutto incluso. Provare per credere. Partenza da Verona giovedì 26 ottobre, ore 16.35: costo del volo 0,99 euro più 16,03 di tasse e altre spese. Arrivo a Francoforte alle 18.10. Si torna il lunedì successivo, il 30 ottobre: partenza da Francoforte alle 15.45, arrivo a Verona alle 17.20. Prezzo: 99 centesimi di euro più 14,24 per tasse e altre spese. Totale complessivo: 32,25 euro.
 
Aeroporto, dieci giorni per il parere
LAIVES. Rimpiazzato uno dei tre saggi ai quali è affidato il compito di valutare l'ammissibilità o meno del quesito referendario sul potenziamento dell'aeroporto di San Giacomo, scatta il periodo di tempo entro il quale dovranno dare l'indicazione. "Il comitato dei tre saggi - spiega il sindaco Polonioli - ha a disposizione dieci giorni da quando il Comune comunica la richiesta. Successivamente tale parere ritornerà in consiglio comunale per verificare la legittimità e noi contiamo di ridurreal minimo indispensabile i tempi fra i vari passaggi".
Durante la recente riunione del consiglio comunale nella quale è stato approvato il regolamento per i referendum popolari, è stato anche sottolineato che comunque, il ricorso a questo strumento di democrazia partecipata non è"buono. per tutte le stagioni". Vi si potrà ricorrere solo in presenza di ben precise condizioni di diritto, su questioni di rilevante importanza per tutti. (b.c.)
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venerdì, 13 ottobre 2006



Corriere dell'Alto Adige 12-10-06

Rinnovato l'accordo per i voli in code-sharing. Krapf: “Spero non aumentino le tariffe”
La crisi di Alitalia preoccupa i vertici di Air Alps

BOLZANO - La crisi di Alitalia preoccupa i vertici di Air Alps, la compagnia tirolese controllata da imprenditori ed enti altoatesini, che vola in code-sharing per conto della compagnia di bandiera.
Air Alps è uscita solo quest'anno dalla crisi finanziaria del 2004 che stava per sfociare nel fallimento sotto il peso di 40 milioni di euro di debiti. Cardine dell'attuale gestione, la prima con il pareggio di bilancio dalla nascita nel 2001 ad oggi, è l'accordo con Alitalia, per la quale Air Alps serve gli scali di Bolzano, Ancona, Parma, Rimini, Perugia; Zagabria, Strasburgo, Genova e Nizza. «Una partnership che funziona ottimamente - afferma Alfred Guarriello, uno dei tre imprenditori altoatesini che siede nel comitato di sorveglianza della compagnia-perché Alitalia paga puntualmente e copre i costi di tutti i voli. È inevitabile avere qualche timore, ora che il premier Prodi parla addirittura di fallimento del colosso nazionale degli aerei. Mi chiedo: Alitalia ha un mal di testa curabile con l'aspirina o di una malattia irreversibile? Resterà italiana o verrà ceduta ad Air France o a compagnie asiatiche interessate? Possiamo solo stare a guardare, verificando nel frattempo i conti della nostra Air Alps che, dopo il pareggio di bilancio nel primo semestre 2006, sono rimasti buoni per tutta l'estate, dove c'è stato pure un incremento di passeggeri. Il nostro futuro è legato ad Alitalia, partner di spessore che ci garantisce operatività e funzionalità. Spero proprio che il governo trovi una soluzione che non intacchi i rapporti attuali tra Alitalia e le compagnie partner».
L'accordo di code-sharing è attivo da ottobre 2005 ed è stato rinnovato da poco in occasione della definizione degli orari invernali, che entreranno in vigore a fine mese.
Non nasconde timori nemmeno Hans Krapf, altro imprenditore altoatesino membro del comitato di sorveglianza (il terzo è Franz Senfter) : «La preoccupazione c'è, perché Alitalia è un partner industriale di spessore e, soprattutto, è molto affidabile nei pagamenti. Il mio timore principale è che la compagnia di bandiera voglia alzare le tariffe dei voli.-Come noto, la politica tariffaria dei nostri voli è in mano ad Alitalia».
F.E.

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giovedì, 12 ottobre 2006
Alto Adige 11-10-06
L'amministratore delegato Partl parla dei piani futuri della compagnia.
Air Alps ammette: dobbiamo migliorare.
Dopo le critiche dell'Abd: “Ma anche l'aeroporto deve fare l sua parte”
di Mirco Marchiodi
BOLZANO. Aeroporto più grande uguale aerei con più posti uguale prezzi più bassi. Questa l'equazione alla base del business pian dell'Abd. Un'equazione che Air Alps non condivide fino in fondo, anche se il progetto di allargamento piace molto. E riguardo alle critiche sull'affidabilità della compagnia aerea, l'amministratore delegato Partl ammette: «Dobbiamo migliorare”
Ieri l' Abd ha presentato i suoi piani di sviluppo. Un investimento di circa 25 milioni di euro per allungare la pista portandola a due chilometri (comprese anche le aree di sicurezza di 530 metri) in modo da permettere anche ad aerei da 100-120 posti di atterrare su Bolzano. In questo modo, è sicura la società che gestisce l'aeroporto di Bolzano, entro il 2010 si potranno raggiungere i 300 mila passeggeri e il pareggio di bilancio. Il presidente dell'Abd Thomas Baumgartner aveva lanciato qualche frecciatina anche ad Air Alps chiedendo una maggiore affidabilità («i voli che vengono cancellati o dirottati su Innsbruck o Verona sono troppi») e prezzi più competitivi.
Oggi l'Air Alps risponde: l'amministratore delegato Armin Partl apprezza i piani di sviluppo dello scalo di San Giacomo e si dice pronto a fare la propria parte.
L'Air Alps cosa dice dei piani. di ampliamento dell'aeroporto di Bolzano?
«Li seguiamo con grande interesse -afferma Partl - soprattutto-per quanto riguarda la realizzazione dell'hangar. Se venisse costruito davvero, potremmo fare la manutenzione dei nostri aerei direttamente a Bolzano».
Ma Air Alps sarebbe disposta a cofinanziare il nuovo hangar?
«Con altri aeroporti, ad esempio con quello di Innsbruck, c'è un accordo che prevede un canone di utilizzo mensile che va a coprire i costi di investimento. Potremmo pagare questo canone anche a Bolzano».
L'Abd vuole aerei più grandi; l'Air Alps possiede i Dornier da 31 posti: siete pronti ad allargare la vostra flotta?
«Solo se è economicamente conveniente».
Ritiene economicamente conveniente volare su -Roma con aerei da 100 posti?
“Sì, potrebbe essere, soprattutto la mattina e la sera».
E aggiungere nuove rotte oltre al collegamento con Roma verso Vienna o Francoforte?
“ Una prospettiva interessante, sempre che convenga. E che gli aeroporti ci diano gli "slots": a Francoforte finora questa possibilità non ce l'abbiamo».
L'Abd chiede più affidabilità da parte di Air Alps..:
«È vero, c'è da migliorare. Dobbiamo farlo noi e deve farlo anche l'aeroporto apportando accorgimenti tecnici».
E i prezzi, condividete la strategia di abbassarli?
«La politica dei prezzi non la decidiamo noi, la decide il nostro partner Alitalia».

E Spagnolli chiede garanzie
Il sindaco vuole chiarezza su benefici e inquinamento.
BOLZANO. Le perplessità di Laives sono note, quelle di Bolzano erano state accennate più volte dal sindaco che ieri ha chiarito che il capoluogo non dirà sì a prescindere. Dell'allargamento dell'aeroporto si discuterà in consiglio comunale il 17 ottobre, così come aveva chiesto Rudy Benedikter, uno dei più grandi oppositori al progetto di ampliamento.
Luigi Spagnolli ha voluto chiarire che il Comune qualche carta da giocare ce l'ha: «Anche se l'eventuale allungamento della pista non riguarda il nostro territorio, spetta a noi rilasciare le concessioni edilizie per la sistemazione dell'aeroporto». Quindi il Comune si siederà al tavolo delle trattative con qualcosina in mano. I punti da chiarire sono diversi: «Innanzitutto - spiega il sindaco - vogliamo che 1'Abd ci spieghi gli effettivi benefici che l'aeroporto porterà, e a fronte di quali costi. Poi bisognerà valutare l'impatto ambientale, sia per l'inquinamento sia per il rumore. In questo senso mi interesserebbe sapere cosa significa 9 voli giornalieri di media: che un giorno decollano 60 aerei e i prossimi cinque nessuno? Perché in questo caso è ovvio che non saremmo d'accordo».
Chi ha già reso nota la sua contrarietà è Rudy Benedikter. «Ci sono serie perplessità riguardo a problematiche ambientali, economiche e sociali e noi di Projekt Bozen le denunciamo da anni. Lo stesso consiglio comunale ha affermato che ogni decisione relativa al futuro dell'ampliamento dell'aeroporto deve essere fatta nel pieno interesse della città. Eppure il progetto di ampliamento porterà inevitabilmente con sé un aggravio di queste problematiche, senza contare l'utilizzo di soldi pubblici. E tutto questo nonostante le passate promesse della giunta provinciale di non allungare la pista e il parere dell'agenzia provinciale dell'ambiente che già nel 1997 si era espressa contro il progetto di ampliamento».
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mercoledì, 11 ottobre 2006
Corriere dell'Alto Adige 10-10-06
Aeroporto più grande “disagio più accettabile”
BOLZANO - Una pista lunga almeno due chilometri, contro gli attuali 1.263 metri. Hangar da rifare e «terminal» da allargare in direzione ovest. Una frequenza media di circa 9 voli al giorno controgli attuali 6, con un aumento di passeggeri da 62 mila a 300 mila all'anno. Questi i nuovi numeri del nuovo aeroporto di Bolzano così come disegnato nel masterplan presentato ieri mattina alla Giunta provinciale dai vertici di Abd. Un investimento, per le casse provinciali, da 22,2 milioni di euro. Ma ieri L' esecutiuo non ha preso alcuna decisione. «Vogliamo ancora parlare con la gente» dice il Landeshauptmann Luis Durnwalder, che comunque difende il progetto dai suoi detrattori:, l'inquinamento acustico non è poi molto (e comunque A22 e Rfi hanno promesso barriere antirumore), i prezzi dei biglietti scenderanno e le operazioni di manutenzione, con relativi posti di lavoro, saranno trasferite a Bolzano. Resta un'incognita: la quantità dei terreni da espropriare per (allungamento della pista. «Più di cinque di sicuro» assicura Durnwalder. Intanto i Verdi minacciano un referendum provinciale, mentre in Comune invocano un maggiore coinvolgimento.
LA RISTRUTTURAZIONE - Ieri per la prima volta la giunta è stata informata ufficialmente sui dettagli tecnici del progetto di ampliamento dal presidente e dal direttore dell'Abd, Thomas Baumgartner e Mirko Kopfsguter. Il lavoro più imponente riguarda la pista, che dovrà passare dagli attuali 1.263 metri a quasi due chilometri: di lunghezza. Di questi solo 1.470 saranno usati effettivamente dagli aerei: i restante 250 metri a nord e 280 a sud, sono aree di sicurezza prescritte dalle normative. Su questa pista potranno atterrare aerei da 70-100 posti, dunque anche i charter. Pure gli hangar saranno da rifare così da poter ospitare le attività di manutenzione oggi svolte a Innsbruck. «Porteremo i posti di lavoro qui e ci risparmieremo due viaggi inutili» commenta Durnwalder che liquida il problema sindacale: «Parte del personale austriaco sarà portato qui ». Infirne c'è daristrutturare “ il terminal” bolzanino: le normative richiedono spazi separati per arrivi e partenze, per voli Ue e non Ue. «Non butteremo giù gli edifici esistenti -assicura Durnwalder-. Basterà allargarli verso ovest».
Il costo totale dell'operazione è di 22 ,2 milioni di euro. Di questi 7,2 sono necessari per garantire i nuovi standard di sicurezza, a prescindere dall'ampliamento della struttura. Gli altri 15 milioni vanno suddivisi tra i 7 per l'esproprio dei terreni e gli 8 per le ristrutturazioni vere e proprie.
LE OPZIONI - Quando la giunta deciderà di decidere, avrà davanti tre strade. Una è chiudere l'aeroporto la cui società di gestione ha accumulato un deficit di 25 milioni negli ultimi anni. «Ma così lo lasceremo inmano all'esercito e il rumore aumenterà» osserva Durnwalder. La seconda opzione è di lasciarlo così com'è, ma- obietta il Landeshauptmann - dovremmo comunque sborsare i 7,2 milioni per le misure di sicurezza”. Per il presidente della giunta non rimane dunque ch un'unica possibilità: ampliare lo scalo.
LE OBIEZIONI -A questo progetto sono già state mosse numerose critiche. Ed ora Durnwalder parte al contrattacco. Primo problema, il rumore. I tecnici dell'Abd hanno realizzato uno studio che dimostra come il rumore prodotto da jet come quelli che potrebbero atterrare a San Giacomo, duri appena un minuto e nella sua massima intensità non superi i 60 decibel nella zona della pista, dove non ci sono case.«Al confronto - sostiene Durnwalder -un treno produce 90 decibel e una strada 70». Nel frattempo il Landeshauptmann si è dato da fare, A22 e ferrovie, ottenendo due assicurazioni scritte: 1'Autobrennero installerà tra breve barriere antirumore nella zona di Vadena e Rfi farà lo stesso entro l'inizio del 2007 per il tratto di San Giacomo.
Ma il numero dei voli aumenterà? Sì, ma non di molto, secondo Durnwalder. Oggi ci sono circa 6 voli al giorno, 4 per Roma e 2 per la manutenzione a Innsbruck, più quello per Milano che però é saltuario. In futuro ce ne saranno almeno 9: quelli per Roma, 2 0o3 per destinazioni europee e 3 o 4 charter. Vuol dire che minimo saranno nove al giorno, ma nei giorni di punta anche qualcuno di più Per Durnwalder «non è un aumento sconvolgente».
IN COMUNE - Intanto in Comune c'è maretta. L'assessore Stefano Pagani (Sdi) è favorevole al progetto («sempre che riescano ad abbassare il prezzo dei biglietti» precisa), ma chiede un maggior coinvolgimento del municipio nelle scelte: «Finora -lamenta- non ci hanno mai interpellato». Fermamente contraria. al progetto invece l'assessore verde Patrizia Trincanato: «Con l'alta velocità- osserva- si potrà raggiungere Roma in quattro ore. A cosa serve prendere l'aereo? E poi vorrei
sapere chi sono questi 300 miIa arrivi.di cui si parla sempre: tutti turisti?». Intanto i Verdi pensano ad un referendum provinciale.
Stefano Gelmini


I PIANI ABD
L'obiettivo di Baumgartner è quintuplicare i passeggeri.
BOLZANO - Quattrocento metri di pista in più e un investimento nell'ordine dei 15 milioni di euro. Questa è la richiesta che Thomas Baumgartner, presidente della società Airport Bolzano Dolomiti ha rivolto alla giunta provinciale. La cifra sarebbe necessaria per dare vita a un piano di rilancio radicale dell'aeroscalo, attualmente in forte crisi di bilancio.
«Le alternative - esordisce Baumgartner - sono tre: andare avanti così, con un disavanzo annuo di oltre 2 milioni di euro e una spesa minima di 7 milioni per gli adeguamenti alle nuove normative di sicurezza; chiudere definitivamente la società, attualmente in rosso per oltre 25 milioni di euro e restituire l'aeroporto ai militari e all' Aeroclub, oppure operare un drastico cambio di .prospettive, adeguando le strutture a un maggiore flusso di passeggeri, necessario per risollevare le sorti dello scalo».
Solo un aumento annuo del numero dei viaggiatori dagli attuali 62mila a circa 300mi1a potrebbe infatti mettere l'aeroporto bolzanino in condizione di trarre profitto dalla sua attività. Il traguardo, almeno sulla carta, non pare irraggiungibile, soprattutto se si guardano i risultati di impianti simili al Dolomiti. Innsbruck, per esempio, ha un traffico annuo di circa 800mi1a passeggeri, e anche Klagenfurt supera il mezzo milione. Per arrivare a tanto, però, servono importanti adeguamenti, primo fra tutti quello della pista, che necessita di un aumento totale di 400 metri verso sud.
«La lunghezza ottimale della pista -.spiega Thomas Baumgartner - sarebbe di 1.470 metri, contro i 1.230 odierni. Oltre non è possibile andare, perché altrimenti l'aeroporto passerebbe in una classe superiore, fatto che comporterebbe spese insostenibili. 1400 metri richiesti andrebbero quindi ripartiti tra la pista vera e propria e le due zone di sicurezza a nord e sud, attualmente sotto il minimo richiesto dall'Ente per l'aviazione civile. Questo aumento - prosegue Baumgartner - permetterebbe l'atterraggio di aerei da 120 posti, indispensabile per aumentare il flusso di viaggiatori diminuendo al contempo il costo complessivo del biglietto».
Ad aumentare non sarebbe però solo la capienza, ma anche il numero di voli giornalieri, che dovrebbe salire a 9 contro i 4,5 di oggi. Già effettuate le analisi dell'impatto ambientale: rumore e inquinamento rimarrebbero ampiamente sotto í minimi di legge per le zone abitate. Se la giunta dovesse approvare il piano del1'Abd, inoltre, sono previsti adeguamenti anche della struttura ricettiva dell'aeroporto. Nessun abbattimento, ma, al contrario, l'aggiunta di due stabili a quello già esistente: nel primo dove troverebbero posto le nuove zone di imbarco e sbarco e gli uffici dell'Abd; nel secondo avrebbe luogo la manutenzione degli aeromobili, oggi costretti a tornare, vuoti, a Innsbruck.
Sergio Colombi
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mercoledì, 11 ottobre 2006
Alto Adige 10-10-06
Baumgartner promette basso impatto ambientale e vuole biglietti meno cari.
BOLZANO. «Un aeroporto per tutti». Questo l'obiettivo di Thomas Baumgartner, presidente dell' Abd: «Gli investimenti fatti finora sono serviti soprattutto a politici e ai più ricchi. In futuro dovrà essere diverso». La strada è già tracciata: «I prezzi devono scendere, l'affidabilità deve aumentare. Perché oggi - la stoccata riservata all'Air Alps - i voli che vengono cancellati o dirottati sono decisamente troppi». E l'aeroporto va presentato in Giunta il piano: allungamento della pista, investimenti, aumento dei passeggeri, ma anche impatto ambientale sul territorio, che secondo l'Abd è minore di quanto molti temono.

di Mirco Marchiodi
BOLZANO. «Massima trasparenza» . Esordisce così, Thomas Baumgartner, presidente dell'Abd. Troppe volte l'aeroporto è stato accusato di farne a meno. Ma stavolta Baumgartner mantiene la promessa iniziale. Non nasconde il deficit («più grosso nel 2005 per il milione di euro di sconto fatto ad Air Alps»), ammette i problemi di affidabilità della compagnia aerea («tanto che io stesso prendo l'aereo a Verona») ed i prezzi troppo alti («non siamo concorrenziali»)., Poi passa al business plan: allungamento della pista (fino a 2000 metri, comprese le aree di sicurezza), investimenti (attorno ai 25 milioni in caso di ampliamento), aumento dei passeggeri (l'obiettivo è quota 300 mila), nuove linee (quasi certo il collegamento con Vienna, possibile anche quello con Francoforte), ma anche impatto ambientale sul territorio, che secondo 1'Abd è minore di quanto molti - soprattutto in Bassa Atesina - temono. Baumgartner, accompagnato dall'amministratore delegato di Abd Mirko Kopfsguter, ieri mattina ha presentato il progetto di ampliamento dello scalo aereo di San Giacomo prima in giunta, poi alla stampa. « E nelle prossime settimane lo faremo anche con la popolazione», annuncia. In Provincia il piano dell' Abd è stato accolto favorevolmente: «Ma prima vogliamo sentire anche cosa dicono i cittadini», dice il presidente Luis Durnwalder spiegando la mancata decisione della giunta nella seduta di ieri.
Le opzioni.
Indispensabile, per capire il perché dell'ampliamento dell'aeroporto, guardare indietro. Baumgartner non si nasconde: «La gestione finora è sempre stata deficitaria». Ma non è solo il bilancio che dà da pensare: «L'affidabilità è claudicante. Il 3,9% dei voli vengono cancellati e un ulteriore 1,9% viene dirottato su Innsbruck o Verona: sono troppi». Oggi i passeggeri sui 3.751 voli commerciali annui sono 62 mila. Pochi, se confrontati con altri aeroporti vicini: i 4,5 milioni di Verona, i 2,5 milioni di Verona, il milione di Innsbruck o i 500 mila di Klagenfurt.
«A questo punto - ha detto Baumgartner alla giunta provinciale - abbiamo tre possibilità: lasciare l'aeroporto così com'è, chiuderlo oppure ampliarlo». La seconda opzione è impensabile, come ha fatto capire anche Durnwalder. Restano lo status quo e l'ampliamento. Un investimento minimo di 7,2 milioni di euro è necessario in entrambi i casi, per adeguare l'aeroporto a nuove misure di sicurezza stabilite dall'Enac. «Inoltre spiega Baumgartner - bisogna mettere in preventivo che senza ulteriori interventi non potremo ridurre il deficit di circa 2 milioni di euro all'anno». Il potenziamento richiede una spesa più cospicua. Ai 7,2 milioni andrebbero infatti ad aggiungersi 18 milioni per aumentare 1'efficienza e soprattutto per allungare la pista e costruire il nuovo hangar. La Provincia ha chiesto di abbassare questa spesa supplementare a 15 milioni, obiettivo che Baumgartner definisce realistico. Complessivamente, il nuovo aeroporto verrebbe così a costare 22,2 milioni più eventuali 2,6 milioni per ampliare l'aerostazione.
Gli obiettivi.
«Migliorare l'affidabilità e la qualità del servizio, ridurre il deficit, rendere la struttura utilizzabile da tutta la popolazione». Questi gli obiettivi tracciati dal presidente del1'Abd. Per farlo servono aerei da 100-120 posti, «perché aerei più grandi permettono di abbassare i prezzi». In caso di ampliamento, il pareggio di bilancio è previsto per il 2010, quando sarà raggiunta quota 300 mila passeggeri (170 mila sui voli di linea, 130 mila sui charter) e il fatturato salirà a 3,5 milioni di euro.
Gli interventi.
La novità più importante riguarda la nuova pista di atterraggio, perché solo con una pista più lunga potranno atterrare aerei più capienti. Quella attuale è lunga 1.230 metri, alla quale vanno aggiunte due aree di sicurezza a sud (220 metri) e a nord (150 metri). La nuova pista sarà invece lunga due chilometri, con un ampliamento di 400 metri tutti verso nord, perché verso sud (e cioè verso Bolzano) non c'è più spazio. La pista di atterraggio verrebbe portata a 1.470 metri, le due aree di sicurezza rispettivamente a 280 metri a nord e a 250 metri a sud. L'Abd, attraverso la Laimburg, ha già fatto un mini-sondaggio tra i proprietari dei terreni ed è pronta a pagare 85 euro al metro quadrato («più del valore di mercato, che è di circa 50 euro») per un investimento complessivo che dovrebbe assestarsi attorno ai 7 milioni ai quali vanno aggiunti altri 3 milioni per i lavori. Prevista anche la realizzazione di un hangar (eviterà due voli giornalieri verso Innsbruck, garantendo la manutenzione dei velivoli a Bolzano) e l'introduzione di un sistema satellitare di navigazione che permetterà l'atterraggio anche in condizioni meteo difficili. Possibile anche l'allargamento della struttura dell'aeroporto: quella attuale non prevede aree distinte per arrivi e partenze, quella nuova (all'edificio attuale verrebbe aggiunto un blocco a due piani verso ovest) sì. Inoltre verrebbero ricavati gli spazi per gli uffici dell'Abd e dell'Enac.
Voli e compagnie aeree.
Attualmente le destinazioni dei voli di linea sono Roma (40 mila passeggeri all'anno) e Milano. Sicuramente saranno mantenuti i quattro voli al giorno verso la capitale e probabilmente quello con Milano, ma 1'Abd vorrebbe aggiungerne almeno altri due. Sono in fase avanzata le trattative con 1'Austrian Airlines per collegare Bolzano a Vienna, mentre un eventuale collegamento con Francoforte (attraverso la compagnia tedesca Cirrus) non è ipotizzabile prima del 2008. «Da qui - dice Baumgartner - gli altoatesini potranno raggiungere praticamente tutto il mondo».
L'impatto ambientale.
L'Abd ha fatto fare delle simulazioni a società specializzate. Sono stati presi in considerazione inquinamento acustico e atmosferico. Primo punto: «Un aereo da 120 posti - spiega Baùmgartner - provoca un rumore di 60 decibel in fase di decollo nei pressi dell'aeroporto, 55 decibel' nella fascia subito dietro, ancora di meno nelle zone abitate. La ferrovia arriva a 90 decibel, il rumore della statale del Brennero a 70». I rumori però non si sommano, e quindi l'impatto acustico secondo 1'Abd sarebbe poco rilevante e comunque inferiore a quello di treni e Tir, tanto che la giunta ha promesso la realizzazione di barriere acustiche in concomitanza-con la ferrovia e la statale. E per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico, « rapportando il consumo di carburante al numero di passeggeri, consuma di più una macchina rispetto a un aereo con 100 passeggeri a bordo».


IL TERMINAL
Contestualmente al progetto del nuovo aeroporto è stata presentata anche quello del nuovo terminal All'aerostazione attuale verrebbe aggiunto un blocco di due piani che permetterebbe di ampliare l'area ristorante e di realizzare due aree distinte per passeggeri in arrivo e in partenza, oltre che di trovare lo. spazio per gli Uffici di Enac e Abd. Costo complessivo: 2,6 milioni di euro. Parcheggio: oggi i Posti disponibili sano 150, ne servono almeno un centinaio in piú. C'è già una soluzione: si potrebbe utilizzare un campo di calcio dell'areale militare.



IL FUTURO DELL'AEROPORTO
“Biglietti meno cari”
BOLZANO. Lo ha detto subito agli assessori provinciali, lo ha ripetuto poca dopo come uno dei primissimi punti anche in conferenza stampa: «Presupposto per realizzare gli obiettivi del business plan sono biglietti aerei più convenienti». Non solo, va migliorato anche il servizio: «Bisogna aumentare l'affidabilità, perché il 3,9% di voli cancellati e 1'1,9% di voli dirottati su Innsbruck e Verona sono troppi». Thomas Baumgartner non risparmia qualche frecciatina all'Air Alps, ammette che «io e i miei collaboratori usiamo quasi sempre l'aeroporto di Verona» e che «l'aeroporto di Bolzano oggi come oggi serve soprattutto ai politici che vanno a Roma e alla fascia più ricca della popolazione altoatesina».
Con il nuovo aeroporto le cose dovranno cambiare. Pista più lunga uguale aerei più grandi. Aerei più grandi uguale prezzi più convenienti. Questa l'equazione su cui si basa il business plan dell' Abd. Ma cosa significa prezzi più convenienti? «Oggi - hanno spiegato Baumgartner e l'amministratore delegato dell'aeroporto Mirko Kopfsguter - un biglietto aereo da Bolzano a Roma costa tra i 110 e i 350 euro. Il biglietto Verona-Roma costa 100 euro in meno e molti per questo scelgono lo scalo scaligero. Dobbiamo arrivare a una differenza di prezzo che non superi i 50 euro».
Aumenteranno anche le destinazioni, e nel contempo finirà il monopolio Air Alps. La compagnia altoatesina dovrebbe continuare ad offrire il collegamento con Roma, mentre l'Austrian Airlines è pronta a collegare Bolzano a Vienna. Capitolo charter: a buon punto gli accordi con tour operator come Gross e Tour Dolomit, nei prossimi anni potrebbero aggiungersi destinazioni come Tunisia, Grecia o Spagna. Esclusi i voli low costi servirebbero aerei da 250 posti, Bolzano non se li può permettere. (mi.m.)

La reazione di Laives che continua ad opporsi con tutte le forze all'ipotesi di ampliamento dello scalo aeroportuale
dl Bruno Canali
DOLZANO Questa sera il consiglio comunale di Laives sarà chiamato ad approvare il regolamento per i referendum comunali, operazione che arriva quasi in concomitanza con la predisposizione del referendum popolare sull'ampliamento della pista aeroportuale di San Giacomo.
II sindaco di Laives Giovanni Polonioli ha comunque accennato al referendum sull'ampliamento della pista, spiegando che attualmente la richiesta è al vaglio del comitato dei tre saggi, cui spetta il compito di stabilire l'ammissibilità o meno del quesito referendario. «E' questo il lato più delicato della questione - ha spiegato Polonioli - perché se non si vuole rischiare la bocciatura da parte dei saggi, occorre che il quesito abbia esclusivamente una valenza comunale. Per questo l'oggetto della proposta referendaria promossa dal comitato civico è ben precisa e riguarda esclusivamente i 400 metri di allungamento della pista verso sud, che andrebbero ad incidere direttamente sul territorio comunale di Laives. Certo - ha aggiunto il primo cittadino di Laives - sarebbe stata opportuna una consultazione popolare più ampia, a livello provinciale».
Tecnicamente, il referendum consultivo a Laives seguirà questi tempi: un primo passo è stato fatto e ha riguardato la raccolta delle firme con le quali chiedere l'avvio della procedura che attualmente è all'attenzione dei tre saggi per l'ammissibilità. Poi toccherà al consiglio comunale verificare il rispetto della legittimità del quesito e se ci sarà 1'ok, entro 30 giorni il comitato dovrà raccogliere altre firme, il 7 per cento degli elettori, da portare nuovamente in Comune e, fatte le ulteriori verifiche, il referendum finalmente si potrà fare. «Per facilitare il -compito ai cittadini - ha detto Polonioli seguiremo lo stesso sistema delle - elezioni comunali, aprendo i 17 seggi elettorali, secondo un sistema ben collaudato. Potranno votare anche i sedicenni».
Intanto, sul progetto di ampliamento dell'aeroporto interviene anche la vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler (Svp): « Finalmente il business plan è stato presentato. Adesso bisognerà discuterne con i cittadini, soprattutto in Bassa Atesina dove non sono più tollerabili ulteriori disagi. In questo senso è positiva la decisione della giunta di realizzare delle barriere antirumore lungo l'autostrada e la ferrovia». Critico invece Andreas Póder (Union): «Prima di realizzare un progetto così costoso serve un referendum».


Alto Adige 10-10-06
Il presidente dello scalo preannuncia un investimento di oltre 20 milioni, la Provincia dice sì, ma sentirà i cittadini
Aeroporto lungo “o si chiude”
Abd presenta il piano e striglia Air Alps: “ Basta annullamenti”

NON DOBBIAMO RESTARE A TERRA
C'è una cosa in cui gli aeroporti sono insuperabili: sanno far volare. Tuttavia volare è un sogno costoso. E gli aeroporti, quando non ci sono, è difficile costruirli. Questi sono i due ostacoli. Bolzano ha un vantaggio: il suo aeroporto esiste già. Ma ha un problema: volarci costa una fortuna. Il problema potrebbe essere risolto rendendolo competitivo attraverso l'ottimizzazione delle sue risorse (una pista più lunga e migliori attrezzature per farci arrivare aerei più capienti e convenienti): se questa soluzione è possibile va perseguita. Se questa soluzione rispettasse i parametri di impattò ambientale così come sembra non andrebbe avversata. Perchè Bolzano può correre tanti rischi, ma non quello di restare a terra. E se c'è una terra che ha bisogno di volare, di togliersi di dosso le distanze, di muovere velocemente idee e persone, quella è la nostra. L'aeroporto è una straordinaria opportunità di mettersi in rete, bypassando le nostre secolari chiusure orografiche. E' una alternativa logistica che ci farebbe salire al di sopra dei gas insopportabili di un'autostrada tra le più intasate d'Europa e attizzerebbe la voglia di concorrenza del treno ancora preda dei suoi sferraglianti retaggi ottocenteschi. Poi farebbe da volano alle infrastrutture. Se l'Università volesse far lavorare un docente irlandese, lui domani ci potrebbe arrivare in due ore. Dopodomani potrebbe pagare due euro low cost.
A chi, per le sue buone ragioni, si oppone allo sviluppo dell'aeroporto si potrebbe rispondere così: la democrazia è partecipazione ma è anche assunzione di responsabilità.
Non è possibile fare politica senza alzare gli occhi da casa propria. Se un aeroporto sfiora il tuo cortile il problema non è l'aeroporto, è il cortile. Se Bolzano si carica sulle sue spalle il peso di bruciare i rifiuti di Laives, Laives e la sua cintura non possono limitarsi a gettare su Bolzano fiumi di auto pendolare perchè lavorare nel capoluogo conviene ma non conviene abitarci visti i prezzi delle case. A nessuno servirà stringere la corda al collo del futuro infrastrutturale di una intera provincia. E l'allungamento dell'aeroporto è un costo accettabile all'interno di una equa distribuzione dei carichi di lavoro territoriali. Se poi fosse vero, come assicura l 'Abd, che la ferrovia inquina acusticamente il doppio dello scalo (così come l'autostrada) non si comprende perchè le orecchie delle famiglie di San Giacomo debbano valere di più di quelle di Oltrisarco a cui tremano le finestre ogni volta che passa un intercity.
Per l'Alto Adige, l'aeroporto è stato come un figlio non voluto. Arrivato quando non ci si pensava più. Ma ora c'è, e tanto vale farlo crescere bene. Perchè una cosa è certa: se resta così com'è l'aeroporto muore. Avremo i costi dell'asfalto, dei voli e degli elicotteri ma senza i benefici connessi al suo rilancio. Occorre anche riflettere sulla saldatura, all'interno del comitato del “no», tra Rifondazione e Bauernbund, tra istanze ideologiche anticapitalisticamente novecentesche e quelle di una tradizione di ottocentesca proprietà terriera. L'aeroporto non è «borghese», così come non è la porta sul baratro della modernità. E' semplicemente un ordinario strumento di progresso. Quello di Bolzano lo usano ancora in pochi perchè i biglietti costano: se sarà impostato meglio diventerà più proletario. Se si useranno migliori tecnologie sarà meno rumoroso. Anche per opporsi alla nuova MeBo, Verdi e Bauernbund avevano costruito un vallo fatto di ecologia e di. “ Tirolertum” (tirolesità): oggi gli uni e gli altri ci corrono sereni e tutti noi non potremo più farne a meno. Gli strumenti del progresso vanno usati per quello che sono e modulati sulle caratteristiche e le sensibilità del territorio. Se semplicemente si rifiutano, non vanno a bruciare all'inferno: li usa qualcun altro. Fare a Bolzano un aeroporto agile, tecnologicamente leggero, economico nei voli e funzionale al territorio e alle sue necessità logistiche, alternativo alla gomma è possibile. Se è possibile farlo senza superare le soglie consentite di inquinamento, facciamolo. Se poi riuscirà anche ad aprirci un poco di più al mondo sarà tutto grasso che cola.
Paolo Campostrini
p.campostrini@altoadige.it

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lunedì, 09 ottobre 2006
Alto Adige 09-10-06
La Provincia dà il via libera al decollo ABD
di Orfeo Donatini
BOLZANO. Il progetto del nuovo aeroporto di Bolzano oggi sarà praticamente pronto a decollare: duplice appuntamento infatti per il potenziamento della pista di San Giacomo con la presentazione da parte del presidente dell'«ABI)» Thomas Baumgartner del businessplan dell'iniziativa nella sede della Camera di commercio, mentre parallelamente la giunta provinciale darà il proprio via libera all'operazione destinata a garantire entro il 2010 il pareggio di gestione ad una struttura che attualmente grava sulle casse pubbliche per 3/4 milioni di euro all'anno. Insomma una risposta indiretta ai vari comitati che da giorni si sono fatti promotori della protesta invocando anche un referendum popolare per impedire l'allungamento della pista.
Il piano per l'ampliamento dell'«Aeroporto Bolzano Dolomiti» entra dunque nella sua fase operativa. La pista attuale - che dovrà in ogni caso essere portata da 1.263 a 1.311 metri di lunghezza più 430 metri per le aree di sicurezza a nord e a sud con un investimento compreso fra i tre e i quattro milioni di euro per adeguarla alle nuove normative europee sulla sicurezza consente esclusivamente la movimentazione di piccoli velivoli come quelli di AirAlps che portano una trentina di passeggeri. Se si vorranno far atterrare velivoli più capienti degli attuali, almeno fino a 70/100 passeggeri, la sua lunghezza dovrà arrivare a 1.470 metri più 530 metri per le aree di sicurezza a nord e a sud, per occupare quindi una striscia di terreno complessiva di 2 chilometri.
All'origine di tutti gli attuali progetti rilanciati dal neopresidente dell'«ABD», Thomas Baumgartner, la sempre più deficitaria gestione dello scalo di San Giacomo che pesa sulle casse pubbliche per 3/4 milioni di euro all'anno: e per una serie di cause che vanno dall'esclusiva quale vettore della tirolese/sudtirolese compagnia «AirAlps» ai continui adeguamenti della struttura ai nuovi standard di sicurezza che negli ultimi anni sono stati rafforzati in termini esponenziali. Sono prescritte infatti nuove modalità di controllo dei passeggeri da parte della polizia che richiedono ora sei agenti su tre turni a quelli per i vigili del fuoco che, accanto alla costruzione della nuova caserma, vedono impegnati 8 pompieri su tre turni, tanto per fare due esempi fra i più eclatanti. Si trattava insomma di fare una nuova previsione di gestione economica - un businessplan -per arrivare realisticamente ad un pareggio di bilancio entro il 2010: e allora le leve sulle quali agire non potevano che partire dall'incremento dei passeggeri, almeno fino a 3001350 mila assaggi annui '1fn simile traguardo, anche moltiplicando i voli con gli attuali aeromobili in dotazione ad AirAlps, sarebbe stato difficilmente raggiungibile e allora l'alternativa è stata ipotizzata nell'ampliamento dell'attuale pista che consentirà l'atterraggio e il decollo di velivoli con una capienza fra i 70 ed i 100 passeggeri. La lunghezza prevista - e che andrà a costituire il massimo possibile nel sito di San Giacomo, con ciò escludendo la possibilità stessa di ulteriori ampliamenti - è di 1.470 metri ai quali andranno ad aggiungersi le aree di sicurezza per 250 metri a nord (verso Bolzano) e per 280 metri a sud (verso Laives). Il tutto, con gli aggiustamenti interni all'area, si tratta di allungare il sedime occupato dalla .pista di circa 400 metri verso Laives considerato che a nord ogni espansione è bloccata da via Einsteìn.
«Si tratta di fare delle valutazioni economiche serie - si sostiene in Provincia dove oggi per la presentazione del "businessplan" in giunta potrebbe rientrare dopo (infortunio l'assessore ai trasporti Thomas Widmann - perché per un verso è impensabile ormai che Bolzano e il Trentino Alto Adige restino senza aeroporto, mentre per altro verso è anche impensabile che si investano 3/4 milioni di euro per adeguare la struttura ai nuovi standard di sicurezza e nel contempo si accetti che la gestione abbia un analogo passivo ogni anno». Insomma oggi con la doppia iniziativa della Provincia e dell « ABD» che fornirà tutti i dati sul progetto, parte la controffensiva destinata a contrastare referendum e proteste popolari.

Comitato, comuni, partiti e categorie in campo
«Fronte del no» più forte pronto al referendum.

BOLZANO. Il « fronte del no» all'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo nelle ultime settimane è andato allargandosi ed ora, accanto al Comitato spontaneo, già si sono schierati enti locali, partiti e categorie economiche: dai Comuni di Laives e Vadena ma anche di Bolzano si passa infatti ai Verdi e a Rifondazione comunista, ma soprattutto alle categorie dei contadini con Coldiretti e Bauernbund: tutti impegnati nel contrastare il. progetto del presidente Thomas Baumgartner. Ma perplessità sono emerse sia nell'ala sociale della stella alpina degli Arbeitnehmer che nel centrosinistra dove si chiedono verifiche attente sulle previsioni di spesa e di gestione.
All'orizzonte la richiesta sempre più pressante di promuovere un referendum popolare provinciale che potrebbe avviare la raccolta delle firme necessarie dopo l'eventuale via libera odierna della giunta provinciale.



AREA D'AZIONE
BOLZANO. Consentire l'atterraggio e il decollo ad aerei con maggiore porata fino a 100 passeggeri permetterà anche di allargare significativamente l'area d'azione dello scalo bolzanino che diventerà, ad esempio, "appetibile" anche al traffico turistico proveniente sostanzialmente da tutta l'Europa. « Si tratta di una strategia sostengono in « ABD» - che consentirà di allargare il raggio di interesse dello scalo di Bolzano per un raggio di ben 1.500 chilometri interessando quindi le maggiori capitali europee, da Madrid a Londra, ma anche da Tunisi a Kiev consentendoci quindi di guardare ad un bacino di potenziali passeggeri ben più ampio dell'attuale che non supera un raggio di circa 500 chilometri».

BOLZANO. Il progetto del nuovo aeroporto di Bolzano oggi sarà praticamente pronto a decollare: duplice appuntamento infatti per il potenziamento della pista di San Giacomo con Ia presentazione da parte del presidente dell'”ABD” Thomas Baumgartner del businessplan dell'iniziativa nella sede della Camera di commercio, mentre. parallelamente la giunta provinciale darà. il proprio via Libera all'operazione destinata a garantire entro fil 2010 il pareggio di gestione ad una struttura che attualmente grava sulle casse pubbliche per ¾ milioni di euro all'anno. Insomma una risposta indiretta ai vari comitati di protesta.

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lunedì, 09 ottobre 2006


Alto Adige 08-10-06
Aeroporto, prove generali per il referendum.
Le preoccupazioni maggiori riguardano l'inquinamento sia acustico che atmosferico.
di Ezio Danieli

LAIVES. Inizia una settimana forse decisiva per l'indizione del referendum popolare consultivo in merito al (contestato) progetto di ampliamento dell' aeroporto di San Giacomo. Domani si terrà la conferenza pubblica indetta dalla giunta comunale per illustrare il regolamento che disciplina le procedure da seguire nello svolgimento di queste consultazioni popolari. La conferenza avrà luogo alle 17, nella sala che si trova al primo piano del nuovo municipio. Il giorno dopo ne parlerà il consiglio.
La giunta comunale - che ancora non è in possesso dei chiarimenti più volte richiesti sul progetto di ampliamento dell'aeroporto - illustrerà domani ai cittadini i recenti passi compiuti, a cominciare dal benestare dato dalla commissione comunale affari generali alla bozza di regolamento per l'indizione dei referendum. La bozza sarà portata martedì all'esame del consiglio comunale: se sarà approvata, costituirà un ulteriore passo concreto per l'indizione della consultazione popolare in merito al contestato progetto. Nella stessa seduta consiliare dovrà essere sostituito uno dei tre saggi che il consiglio aveva nominato perchè decidessero sull'ammissibilità del referendum sull'ampliamento dell'aeroporto: erano Alberto Zocchi, il difensore civico Burgi Volgger ed il consigliere comunale Lorenzo Testini. Ma proprio Burgi Volgger, dopo una consultazione legale chiesta agli uffici provinciali, ha rinunciato all'incarico in quanto sarebbe incompatibile con la sua carica di difensore civico. Ecco dunque che sarà sostituita.
Ma torniamo alla conferenza pubblica di domani. I cittadini - più volte hanno chiesto chiarimenti alla giunta comunale che non ha potuto rispondere loro in modo esauriente perchè non in possesso di dettagliate informazioni sul progetto - avranno l'occasione per ribadire le loro preoccupazioni che sono legate soprattutto «ad un aumento dei rumori» ed anche al fatto che «l'ampliamento dello scalo e decolli ed atterraggi di aerei di grande dimensione con il loro maggior consumo di carburante aumenteranno 1'inqinamento atmosferico», hanno sottolineato a più riprese gli abitanti sia di zona Cervo che di San Giacomo. Hanno anche ricordato che « La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi (Cipra) ha invitato la giunta provinciale altoatesina a non dare luogo all'ampliamento dell'aeroporto e di adottare i provvedimenti necessari per ridurre sensibilmente gli effetti negativi prodotti dal traffico aereo di tipo sportivo e turistico».

MARTINELLI (ALA ECONOMICA DELLA SVP) .
«Servono voli charter e soprattutto costi contenuti»
LAIVES. Il dibattito in corso sul progetto di ampliamento dell'aeroporto mette in risalto anche le diverse anime che compongono la Svp. Una parte dei suoi rappresentanti infatti si è già apertamente schierata contro questo progetto, in particolare i contadini, mentre l'ala economica è di tutt'altro avviso, come spiega Mario Martinelli, presidente dell'Associazione turistica locale e rappresentante del settore economico. « Vogliamo una struttura che funzioni bene, in maniera tale da diventare anche concorrenziale rispetto ad altre vicine.
Che si faccia l'ampliamento della pista o meno, secondo noi sarebbe opportuno arrivare ad avere qui a san Giacomo atterraggi di voli charter e di collegamento aerei a basso costo perché, quello che oggi frena tutto, sono proprio i costi elevati. Voglio solo sottolineare che, a livello di pernottamenti annui, la nostra Provincia supera come numero la Svizzera e quindi, è anche un motivo di prestigio avere un collegamento aereo, perché il turismo è una delle fonti economiche più significative in Alto Adige. Bisogna pure guardare alle esigenze più moderne e di prestigio per l'intera provincia, senza contare che anche le grandi aziende locali guardano con interesse al progetto. Io mi chiedo: e se queste aziende dovessero cambiare la loro sede fiscale per problemi di collegamento? Con tutti i soldi che la Provincia destina ai trasporti, non credo sia un così grande scandalo destinarne una parte anche all'aeroporto. In base a queste considerazioni insomma, noi rappresentanti dell'ala economica e del turismo in seno alla Svp, riteniamo che sia opportuno avere finalmente un aeroporto che funzioni, potenziato o meno che sia. Per quanto riguarda invece il disagio acustico, siamo convinti che sia maggiore quello procurato dai piccoli velivoli e dagli elicotteri che non dagli aerei di linea più grandi»
Mario Martinelli quindi spende parole di sostegno anche per il costruendo centro di Guida Sicura a Ischia Frizzi: «Stiamo attenti a dire sempre di no a queste strutture conclude Martinelli - perché altre realtà invece le vorrebbero e noi rischieremmo di perdere definitivamente il treno del progresso». (b.c.)


Incontro fra Projek Bozen, Rifondazione e Verdi
«La, parola ai cittadini»
LAIVES. Projekt Bozen, Rifondazione Comunista e i Verdi di Laives e Bolzano si sono ritrovati per discutere sul ventilato ampliamento dell'aeroporto. Dal confronto è emersa la netta contrarietà a questa ipotesi. «Si ritiene centrale - dice una nota - sentire il parere della popolazione riguardo ad una questione di così forte impatto sul territorio. I presenti hanno deciso di ritrovarsi regolarmente per seguire gli sviluppi della questione, e stabilire le iniziative e le forme di, appoggio a chi si oppone all'ampliamento. Pensiamo anche al referendum provinciale e/o ad una proposta di legge di iniziativa popolare». (b.c.)
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sabato, 07 ottobre 2006
Conferenza pubblica
Alto Adige 04-10-06
La pubblica assemblea convocata per lunedì 9.
LAIVES. Si va verso il referendum popolare per quanto riguarda la proposta di potenziame4t9 dell'aeroporto di San Giacomo e l'amministrazione comunale ha deciso di indire una conferenza pubblica per illustrare proprio il regolamento che disciplina le procedure da seguire, nello svolgimento di questi referendum popolari. La conferenza avrà luogo lunedì 9 ottobre alle 17, nella sala che si trova al primo piano del nuovo municipio. Sarà l'occasione per conoscere nel dettaglio i ,meccanismi che regolano lo strumento referendario in vista della seduta consiliare prevista il giorno dopo. (b.c.)

Alto Adige 04-10-06 E. Danieli
“Air Alps, conti da esaminare”
Il consiglio comunale, come noto, ha provveduto alla nomina dei tre saggi che avrebbero dovuto decidere sull'ammissibilità del referendum sull'ampliamento dell'aeroporto: sono Alberto Zocchi, il difensore civico Burgi Volgger ed il consigliere comunale Lorenzo Testini. Ma proprio Burgi.Volgger, dopo una consultazione legale chiesta agli uffici provinciali, ha rinunciato all'incarico in quanto sarebbe incompatibile con la sua carica di difensore civico. Ecco dunque la necessità .di sostituirla: «Nella seduta del, consiglio comunale del 10 ottobre - dice il sindaco Polonioli - verrà fatta la proposta e quando il terzo saggio sarà nominato: inizieranno i dieci giorni di., tempo per ottenere un parere sul'ammissibilità della consultazione referendaria».
Il referendum è stato chiesto anche dalla Svp cittadina. «Ne ho preso atto - dice il sindaco - con soddisfazione proprio perchè continuo a ribadire, sia a titolo personale che come primo cittadino - che la popolazione deve essere informata in maniera dettagliata sul futuro dello scalo di San Giacomo. Sempre nella prossima"seduta di consiglio, porteremo la bozza di regolamento per l'indizione dei referendum popolari, bozza che è stata approvata dalla commissione comunale affari generali». C'è la possibilità che la consultazione-referendaria possa essere intercomunale? «il nostro statuto - aggiunge il sindaco Polonioli - non lo prevede. Certo è che su una problematica del genere; che riguarda tutto il territorio altoatesino - sarebbe opportuno up referendum a livello Provinciale. Laives ha compiuto i passi amministrativi, previsti dallo statuto, che sono necessari per l'indizione della consultazione Polonioli, in vista della seduta consiliare, torna a parlare sul contestato progetto di ampliamento: «La giunta comunale di Laives ha già' espresso le proprie perplessità e, soprattutto, la necessità di avere tutti i chiarimenti possibili. Un passo significativo. è stato quello compiuto di recente con l'incontro fra i tecnici ed i tre consigli comunali di Laives, Bronzolo e Vadena. Proprio durante questo confronto è emerso che bisognerebbe approfondire un ragionamento sull'Air Alps, sui suoi conti in rosso, sulle tariffe che applica è che non sono concorrenziali. Insomma c'è bisogno di una. serie di chiarimenti che debbono essere forniti sia alle amministrazioni comunali che soprattutto ai residenti. A tale scopo ;conclude il sindaco Polonioli abbiamo organizzando una pubblica assemblea per illustrare agli ,abitanti ciò che sappiamo in base alle informazioni che ci sono state fornite.
Le scelte Svp. L'allungamento della pista dell'aeroporto una decisione sarà presa solo. dopo che saranno sentiti i gruppi territoriali del partito. Lo aveva deciso 1a direzione Svp. Adesso dopo le lamentele della Stella alpina di Laives sono arrivate anche quelle del direttivo socialedella Svp di Bolzano e circondario, che chiede di mantenere l'aeroporto' così com'è, senza progetti di potenziamento.


Alto Adige 04-10-06
Il sindaco non si sbilancia: “prima aspetto tutte le informazioni. Il referendum? Ormai è inflazionato”
Aeroporto, il caso finisce in consiglio.
Sarà presentato il progetto dell'ampliamento. Spagnolli serve partecipazione
BOLZANO. A breve il progetto dell'ampliamento dell'aeroporto sarà presentato in consiglio comunale dall' Abd. Lo ha annunciato ieri il sindaco Spagnolli: «Si tratta di un processo che tocca Bolzano in misura minore rispetto a Laives - spiega - ma che comunque vorrei fosse il più partecipato possibile. Per questo credo sia giusto che ne discutano tutte le forze politiche». Il progetto prevede che l'ampliamento della pista sia verso nord che verso sud, «ma dalla parte di via Einstein ci sarà il tratto di pista di sicurezza».
Il sindaco non vuole per ora esprimere il suo giudizio. «Prima voglio avere tutte le informazioni - afferma -. Da un lato ci sono realtà paragonabili- a Bolzano nelle quali gli aeroporti funzionano. Ad esempio Klagenfurt: 500 mila passeggeri all'anno (noi siamo a 60 mila...) e bilanci in attivo. Inoltre ricordo che su quella struttura sono stati fatti abbondanti investimenti pubblici .che non possono essere sperperati, mentre un ampliamento potrebbe rilanciarla: un viaggio di andata e ritorno da 1000 chilometri a tratta costa per un aereo 10-20 mila euro, e queste cifre sono ammortizzabili solo se ogni velivolo trasporta molti passeggeri. Dall'altro lato ci sono chiari aspetti ambientali da prendere in considerazione, e la vicinanza di Innsbruck e Verona».
A Laives c'è anche chi parla di referendum, ma Spagnolli è cauto: <In generale noto che il referendum si sta trasformando da un'occasione di partecipazione popolare ad una di lotta politica. Inizia ad essere inflazionata, anche perché un referendum costa molti soldi all'amministrazione pubblica, anche solo per valutarne la legittimità. Per l'aeroporto, poi non cred che un referendum a Bolzano sarebbe giustificabile».



Alto Adige 04-10-06
«Nessun ampliamento senza una seria analisi»
LAIVES. Tirato in ballo da Rosario Grasso, consigliere di Rifondazione Comunista, l'assessore comunale Dr Christian Tommasini precisa la sua .posizione in merito al contestato progetto per lo scalo di san Giacomo:«Allo stato attuale per noi non ci può essere nessun ampliamento dell'aereoporto. Non è infatti stato ancora presentato alcun progetto concreto nè alla Giunta Comunale nè alla Giunta Provinciale; non c'è tè un masterplan nè un businnesplan attendibile. Ed in ogni caso per i Ds non ci potrà essere alcun progetto di ampliamento senza che prima venga realizzata una chiara e' dettagliata indagine di impatto ambientale ed economico che tale struttura potrebbe avere sul territorio. Per questo chiediamo che; preliminarmente ad ogni proposta;. venga realizzata l'analisi "Vas' (valutazione ambientale strategica). Solo attraverso questo studio si potrebbe capire se vi sia la reale necessità di una tale struttura tra Bolzano e Laivès, se questa sia sostenibile e perché fino ad ora tutte le previsioni non siano state rispettate. Prima dunque un analisi seria, poi una discussione aperta e partecipata e solo alla fine la decisione se estendere l'aereoporto o meno. Altrimenti, se non c'è chiarezza, non possiamo che essere contrari all'ampliamento. Anche la riunione svolta nei giorni scorsi fra g1i amministratori di Laives, Bronzolo e Vadena e i tecnici provinciali e dell'aeroporto non è stata soddisfacente, non ha fornito í chiarimenti di cui c'è bisogno ed anzi ha provocato nuovi dubbi e perplessità. Ribadiamo che bisogna informare bene la cittadinanza su tutti i pro e contro della struttura con dati dettagliati e precisi, per permettere poi alla popolazione stessa di esprimersi attraverso un referendum».
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mercoledì, 04 ottobre 2006

Alto Adige 03-10-06
«Tommasini d'accordo e poi contrario Ma, da che parte sta.?»
LAIVES. Nei giorni scorsi si è svolto un incontro tra i rappresentanti dell'Abd - la società di gestione dell'aeroporto - ed i consigli comunali di Laives, Vadena e Bronzolo. È stata un'occasione importante per assumere informazioni di prima mano sulle intenzioni della società aeroportuale e sulle posizioni dei singoli e dei partiti. A seguito di questo incontro c'è da registrare la seguente nota a firma di Rosario Grasso, consigliere comunale di Laives di Rifondazione Comunista: «Abbiamo letto dunque con una certa sorpresa che l'assessore Tommasini sarebbe contrario al prolungamento della pista perché in quella circostanza si era detto, se non abbiamo capito male, favorevole purchè l'ampliamento della struttura aeroportuale fosse inserita in un serio piano di sviluppo della mobilità. Il piano presentato dall' Abd aveva convinto l'assessore. In quella stessa serata continua la nota firmata da Grasso - dopo aver formulato alcuni quesiti dall'intento critico, l'assessore Gerolimon ribadiva di avere dei dubbi, ma assicurava di non essere personalmente del tutto contrario all'allungamento della pista e poi, ha aggiunto tra il serio ed il faceto, che riteneva inopportuno lasciare solo l'assessore Tommasini a sostenere l'utilità di un ampliamento. Avevamo capito male? Se è così chiediamo venia e ci rallegriamo di poter annoverare nuovamente l'assessore tra i più energici contestatori del piano dell' Abd, ma se. così non fosse lo preghiamo di esprimere il suo pensiero in modo netto ed inequivocabile. Tutte le posizioni sono legittime, ma ciò che non è ammissibile è prendere posizioni diametralmente opposte a secondo del luogo o dell'interlocutore e comunque l'assenza di rappresentanti di alcuni partiti alla manifestazione contro l'aeroporto parla molto più chiaramente di centinaia di comunicati e semmai pone dubbi su quali siano le reali propensioni della maggioranza a Laives», conclude la nota diffusa dal consigliere comunale di Rifondazione Comunista di Laives.
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mercoledì, 04 ottobre 2006

Alto Adige 03-10-06 Bruno Canali
Referendum, si della Svp
LAIVES. Anche la Svp locale si affianca a coloro che hanno chiesto l'indizione di un referendum sul progetto di ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo. La decisione è scaturita durante una riunione degli iscritti e del resto gli stessi agricoltori locali; sia del Bauernbund che della Coldiretti, avevano specificato l'adesione alle ragioni del referendum chiesto da un comitato civico. In questo modo, l'adesione è davvero eterogenea e trasversale. La Volkspartei locale, prima di prendere posizione, ha atteso l'incontro con i vertici della società aeroportuale che gestisce la struttura. A favore dell'indizione di una consultazione referendaria s'è schierato ieri, a nome di Unitalia, anche il consigliere provinciale Donato Seppi.
Andreas Mumelter, capogruppo Svp in consiglio comunale e portavoce della Stella Alpina, spiega che la bocciatura del progetto di ampliamento della pista aeroportuale è maturato dopo avere sentito che anche per gli attuali amministratori della struttura, questo aeroporto non ha futuro poiché si rivolge ad un bacino di utenza troppo piccolo e nemmeno con il suo potenziamento cambierebbero le cose. «La giunta provinciale aveva assicurato e promesso che non si sarebbe mai ampliata la pista di San Giacomo - dice in un comunicato la Svp - ma non ha mantenuto fede a queste promesse, tanto che così mette in dubbio anche l'autorevolezza politica. Allungare la pista significherebbe .inoltre peggiorare la qualità di vita delle popolazioni che abitano a Bolzano e in Bassa Atesina. Sarebbe necessario che la Provincia cercasse il dialogo con queste comunità, organizzando incontri e assemblee pubbliche per spiegare la situazione: Sarebbe una iniziativa opportuna in particolare per Laives, dove è già stato avviato l'iter per l'indizione di un referendum-popolare sul tema. Su tutto questo, la Svp di Laives attende dalla giunta provinciale una risposta».
Unitalia. Anche il partito del consigliere provinciale Donato Seppi, in una nota, si dichiara «disponibile ad entrare nel comitato referendario e ad impegnarsi a fondo in una battaglia di civiltà e di democrazia, quale la contrarietà all'ampliamento dell'aeroporto indubbiamente rappresenta, riconoscendosi anche e soprattutto in una chiamata alle urne per lo smantellamento dell'attuale struttura e andando quindi oltre alle attuali proposte referendarie». Ciò che conta, secondo Unitalia, é che « i cittadini siano chiamati .ad esprimere il loro parere su una struttura nefasta sotto tutti i punti di vista: economico, sociale ed anche ecologico».
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martedì, 03 ottobre 2006



                                         

Manifestazione FLYING SHOW 2006
Luogo Airport Bolzano Dolomiti
Ora dalle ore 10.00 alle 19.00
Organizzatore Gruppo Aeromodellisti Bolzano
categoria manifestazioni
Descrizione Flying Show 2006
Il più grande show aeromodellistico del nord d'Italia! Piloti nazionali ed internazionali, conosciuti in tutto il mondo, ci faranno vedere dal vivo tutta la gamma aeromodellistica: alianti, aerei a motore, modelli elettrici, modelli a turbina ed elicotteri!
Link http://www.mfgbozen.it



Shuttle Bus zur Modellflug-Show (1/10/06, 10 bis 19 Uhr)

Am kommenden Sonntag, den 1. Oktober zwischen 10 und 19 Uhr bieten die Bozner Modellflugzeugbauer, ein volles Programm. Es wird Modellfliegen in höchster Perfektion zu sehen sein, die PilotInnen kommen nämlich aus ganz Europa. Für Speis und Trank ist auch gesorgt.
Die Stadt Bozen hat einen Shuttle-Bus-Dienst eingerichtet, mit welchem die BesucherInnen vom Messeparkplatz bequem und kostenlos zum Flughafen kommen.

Alto Adige 02-10-06
Aeroporto pieno per i modellini.
Il “Flying Show” con 80 piloti ha richiamato 10000 persone.

Elicotteri e alianti, aerei della seconda guerra mondiale e modelli da esibizione. Aeroporto pieno zeppo ieri, ma di modellini. E ancora una volta Il «Flying Show» ha fatto centro. Se la precedente edizione dello spettacolo di aeromodellismo aveva richiamato a San Giacomo 15 mila persone in due giorni, ieri, secondo le stime degli organizzatori, hanno Partecipato
circa 10 mila s pettatori. La manifestazione, organizzata dal Gruppo aeromodellisti Bolzano ha ottenuto per la prima volta il patrocinio del Comune E' stato dunque messo a disposizione un bus navetta dal parcheggio della fiera all' aeroporto. Per tutto il giorno si sono alternati 80 piloti arrivati da mezza Europa.
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martedì, 03 ottobre 2006

Alto Adige 02-10-06
A centinaia in piazza contro l'aeroporto.
-BOLZANO. Si sono ritrovati in qualche centinaio a ponte Talvera per poi attraversare tutto il centro storico issando grandi manifesti e striscioni contro il progettato ampliamento dell'aeroporto. Ha avuto successo insomma la manifestazione di protesta promossa dal Dachverband e sostenita anche dai Verdi per contestare la scelta cui sembra orientata la giunta provinciale di allungare la pista di San Giacomo per consentire il traffico di velivoli anche fino a 100 passeggeri e arrivare così all'ipotizzato pareggio nella gestione della società ABD «calpestando - hanno detto - ogni tutela per l'ambiente».
La manifestazione di protesta organizzata dal Dachverband, l'associazione dei protezionisti altoatesini, ha avuto il pieno appoggio dai Verdi e si è snodata nel tardo pomeriggio da ponte Talvera in direzione del piazzale di Palazzo Widmann dove si è tenuto un breve sit-in per ribadire le ragioni degli ambientalisti di totale opposizione al previsto ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo.
Ma cosa chiedono Dachverband e Verdi?:
1) di non ampliare l'aeroporto senza il consenso della popolazione;
2) un impiego mirato del denaro pubblico per il trasporto pubblico;
3) di inserire all'ordine del giorno la questione dell'inquinamento atmosferico ed acustico.
Sui manifesti e gli striscioni del corteo oltre che su centinaia di volantini distribuiti lungo il percorso il Dachverband ha ricordato che «dieci anni fa 34.635 cittadine e cittadini si sono espressi con la loro firma contro l'ampliamento dell'aeroporto. La giunta provinciale allora aveva ignorato tutte le considerazioni ecologiche e finanziarie e dato il via ai lavori.- Adesso, dopo dieci anni, ora si parla di ampliamento».
Alla protesta non ha fatto eco alcuna presa di posizione ufficiale da parte della Provincia che per ora sta illustrando il master plan che sorregge il progettato ampliamento della pista di San Giacomo e che ha già avuto i primi pareri delle amministrazioni comunali della Bassa Atesina assolutamente negativi. Ma la protesta naturalmente non si ferma qui.


-BOLZANO. Il portavoce provincìale dei Verdi Franco Bernard si schiera al fianco del Dachverband, l'associazione dei protezionisti sudtirolesi, e chiede che ««sull'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano si proceda ad indire un referendum provinciale».
«Gli interventi previsti dalla giunta provinciale non sembrano godere di grandi simpatie nella popolazione ed è giusto che i contribuenti possano così esprimere - sostiene Bernard - il loro parere prima che altri milioni di euro vengano investiti in questo pozzo senza fondo qual si è dimostrata la gestione dell'aeroporto negli ultimi anni».
«La richiesta dell'Obmann Svp della Bassa Atesina, Oskar Peterlìni, dì limitare il referendum ai Comuni direttamente interessati dal progetto di ampliamento - prosegue il portavoce dei Verdi - non è priva di fondamento. I danni ambientali sono, infatti, maggiori nei comuni confinanti e sarebbe giusto sentire soprattutto la popolazione di Bolzano, Laives e dintorni».
«Va però ricordato che il presidente della giunta provinciale - sostiene il responsabile dei Verdi - ha più volte sostenuto che non sono ammessi referendum comunali per opere di carattere provinciale, qual è l'ampliamento dell'aeroporto. Se ciò è vero, i Verdi - conclude Franco Bernard - allora ritengono che sia sempre meglio un referendum provinciale di un referendum che non si farà mai.
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sabato, 30 settembre 2006
Alcuni momenti della manifestazione contro l'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo

Ore 17.00




























Inizia il dibattito pubblico
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venerdì, 29 settembre 2006
Alto Adige 29-09-06
Manifestazione di protesta.
Bolzano. Ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo ed allungamento della pista: i dati tecnici nom bastano a tranquillizzare gli abitanti che in tutta la Bassa Atesina - Laives, Vadena e Bronzolo comprese sono più che mai preoccupati Temono il peggioramento di una vivibilità già compromessa da tempo. E così è confermata per oggi pomeriggio la manifestazione di protesta Organizzata dal Dachverband, l' Associazione dei protezionisti altoatesini, che ha avuto il pieno appoggio dai Verdi.,il ritrovo è previsto alle ore 17 quando avrà inizio il corteo che partirà da ponte Tarvera (lato città vecchia) per dirigersi verso il piazzale che sta davanti a Palazzo Widmann dove, alle 17.30, è prevista la manifestazione vera e propria. .A questo punto ricordiamo quali sono le richieste. La Federazione dei protezionisti chiede:
1 di non ampliare l'aeroporto senza il consenso della popolazione;
2 un impiego mirato del denaro pubblico per il trasporto pubblico;
3 di inserire all'ordine del giorno la questione dell'inquinamento atmosferico ed acustico.
In una nota il Dachverband ricorda poi che «dieci anni fa 34.635 cittadine e cittadini si erano espressi con la loro firma contro l'ampliamento dell'aeroporto. La giunta provinciale allora aveva ignorato tutte le considerazioni ecologiche i e finanziarie e dato il via ai lavori. Adesso, dopo dieci anni, si torna - purtroppo - a parlare di ampliamento». A proposito il senatore Oskar Peterlini dopo la riunione della Svp che si è tenuta in Bassa Atesina spiega che « le riserve e i timori della gente vanno presi sul serio. La Bassa Atesina, dopo l'autostrada, la ferrovia e il costruendo centro di guida sicura di Vadena conclude Peetrlini - non può sopportare ulteriori pressioni e carichi».
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venerdì, 29 settembre 2006
Alto Adige 28-09-06
Aeroporto ampliato. Manca la chiarezza.
-«La riunione consultiva dei tecnici provinciali avuta con i Consiglì Comunali di Laives, Bronzolo e Vadena in merito all'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano è stata certamente un primo passo positivo, ma non ha fornito le informazioni che ci aspettavamo».
Lo sostiene, in una nota, l'assessore comunale di Laives Christian Tommasini. « I dati comunicati - dice una nota – sono perlomeno incompletì. Sono stati chiariti alcuni aspetti tecnici, mentre ancora manca una chiara conoscenza degli obiettivi strategici che dovrebbero giustificare questo intervento. Del tutto assenti nelle spiegazioni dei tecnici sono anche le garanzie per il territorio e per la popolazione della conca di Bolzano. Visti i precedenti degli anni scorsi, in cui i dati forniti dalla Provincia si sono rilevati inesatti, questa volta vogliamo vederci veramente chiaro. Altrimenti i cittadini hanno tutte le ragioni per essere perplessi e preoccupati per l'impatto ambientale e per lo sperpero di risorse. Speriamo di poter ottenere le informazioni che ci servono, e che vengano fornite anche direttamente alla popolazione. Non può ripetersi che vengano date informazioni incomplete o errate, altrimenti è naturale che i cittadini siano fortemente preoccupati».
Sullo stesso tono le dichiarazioni
del senatore Oskar Peterlini dopo la riunione della Svp della Bassa Atesina: « Le riserve e i timori della gente vanno presi sul serio: la Bassa Atesina, dopo l'autostrada, la ferrovia e il costruendo centro dì guida sicura, a Vadena, non può sopportare ulteriori carichi. In quanto responsabile politico della zona - ha detto il senatore Peterlini - ho il dovere di dar voce alla grande preoccupazione e alle forti perplessità che ha espresso la maggìor parte della popolazione. Occorre, prima di tutto, discutere sui vantaggi e sugli svantaggi di un eventuale ampliamento. Non sono pochi infatti coloro che temono che la comunità dovrà pagare una infrastruttura che non porterà alcun profitto dal punto di vista economico».
Grossa tensione si vive in Bassa Atesina per la 
realizzazione del tunnel di base del Brennero 
in relazione al fatto che il territorio si aspetta 
la concreta garanzia che le tratte d'accesso 
vengano realizzate  in galleria.  
I VERDI: GLI ABITANTI BISOGNA. ASCOLTARLI
LAIVES. Franco Bernard, portavoce provinciale dei Verdi, ha diffuso il seguente comunicato: «Per ogni biglietto aereo acquistato all'aeroporto di Bolzano, i contribuenti devono pagare 50 euro: ciò risulta da un confronto tra il numero di viaggiatori e i finanziamenti annuali della Provincia che solo nel 2005 ha notoriamente finanziato 3 milioni di euro per coprire le: correnti spese che la società di gestione Adb ha e non riesce a far rientrare. In questa somma non sono compresi gli investimenti fatti per costruire l'aeroporto e gli edifici amministrativi, quelli per la partecipazione della Provincia alla società in deficit Air Alps e nemmeno i numerosi biglietti aerei comprati dalla Provincia per i voli dei propri funzionari... L'argomento del presidente Durnwalder che anche gli altri sistemi di trasporto pubblico hanno continuamente bisogno di finanziamenti provinciali, non regge, perché all'aeroporto di Bolzano esistono valide alternative e perché la stragrande maggioranza della cittadinanza non ha necessità di muoversi in aereo. Inoltre non ci sembra auspicabile mirare ad un incremento dell'uso dell'aeroplano, visto che l'aereo resta il mezzo di trasporto più inquinante. Non basta quindi informare la popolazione sui progetti di ampliamento. 1 cittadini dovranno avere la possibilità di esprimere un loro parere incisivo e poter decidere, se vogliono che i loro soldi vengano spesi per questo progetto di prestigio», conclude la nota di Franco Bernard.
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venerdì, 29 settembre 2006
Alto Adige GIOVEDÌ 28 SETTEMBRE 2006
Aeroporto più grande maggiore inquinamento
Baumgartner e Durnwalder dicono che per fare quadrare i conti dell'aeroporto di S. Giacomo ci vogliono apparecchi.più grandi che dico io con più rumori e più kerosene bruciato mettano ancor più a rischio la vivibilità dei cittadini della Bassa Atesina e di Bolzano, che già devono convivere con i veleni gassosi e tossici della A22 e di quelli del prossimo mega inceneritore. Continue e nefaste e tossiche iniziative tutte altamente dirette a compromettere, ancor di più, la già compromessa salute di noi abitanti di Bolzano e paesini vicini: vedi anche i tanti allarmi medici sanitari tenuti in nessuna considerazione sinora, che rimarcano il continuo aumentano di tumori alle vie respira torie a Bolzano città. Basta con le prepotenze la città di Bolzano è anzitutto dei cittadini e la loro salute anzitutto.
Salvatore Riccadonna
BOLZANO
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venerdì, 29 settembre 2006
Alto Adige 27-09-06
-BOLZANO. Il piano per l'ampliamento dell'Aeroporto Bolzano Dolomiti non è più un'ipotesi, uno spauracchio o un sogno, a seconda dei punti di vista, ma è nero su bianco un progetto concreto: la pista che dovrà in ogni caso essere portata a 1.311 metri di lunghezza più 430 metri per le aree di sicurezza a nord e a sud, se si vorranno far atterrare velivoli più capienti degli attuali dovrà arrivare a 1.470 metri più 530 metri di sicurezza ed occupare quindi una striscia di terreno complessiva di 2 chilometri.
La Provincia deve ancora esaminare la proposta dell'«ABD».All'origine di tutti. gli attuali progetti rilanciati dal neopresidente dell'«ABD», Thomas Baumgartner, la sempre più deficitaria gestione dello scalo di San Giacomo: e per una serie di cause che vanno dall'esclusiva quale vettore della tirolese/altoatesina «AirAlps» ai continui adeguamenti della struttura ai nuovi standard di sicurezza che negli ultimi anni sono stati rafforzati in termini,esponenziali: da quelli di polizia che richiedono ora sei agenti su tre turni a quelli per i vigili del fuoco che, accanto alla costruzione della nuova caserma, vengono impegnati 8 pompieri su tre turni, tanto per fare due esempi fra i più eclatanti. Si trattava .insomma di fare una nuova previsione di gestione economica - un "business plan" - per arrivare realisticamente ad un pareggio. di bilancio entro il 2010: e allora le leve. sulle quali agire non. potevano che partire dall'incremento dei passeggeri, almeno fino a 300/`350 mila passaggi annui: Un simile traguardo, anche moltiplicando i voli con gli attuali aeromobili in dotazione ad AirAlps, sarebbe stato difficilmente raggiungibile per di più appesantendo la situazione ambientale; e allora l'alternativa è stata ipotizzata nell'ampliamento dell'attuale pista - che .in ogni caso anche mantenendo gli attuali standard dovrà passare da 1.263 metri a 1.311 mentre l'area di sicurezza a nord dovrà aumentare da 150 a 180 metri e quella a sud da 213 a 250 metri - che consentirà l'atterraggio e il decollo di velivoli con una capienza fra i 70 ed i 100 passeggeri. La lunghezza prevista - e che andrà -a costituire il massimo possibile nel sito di San Giacomo, con ciò escludendo la possibilità stessa di ulteriori ampliamenti - è di 1.470 metri ai quali andranno ad aggiungersi le aree di sicurezza per 250 metri a nord (verso Bolzano) e per 280 metri a sud (verso Laives). II tutto, con gli aggiustamenti interni all'area, si tratta di allungare il sedime occupato dalla pista di circa 400 metri verso Laives considerato che à nord ogni espansione è bloccata da via Einstein. «Si tratta di una strategia sostengono in « ABD» - che consentirà di allargare il raggio di interesse dello scalo di Bolzano per un raggio di ben 1.500 chilometri interessando quindi le maggiori capitali europee, da Madrid a Londra, ma anche da Tunisi a Kiew consentendoci quindi di guardare ad un bacino di potenziali passeggeri e soprattutto di turisti ben più ampio ed interessante dell'attuale che non supera un raggio di circa 500 chilometri?” (o.d.)



SVP Peterlini già alla testa della rivolta
-BOLZANO. «Valutare i pro ed i contro del progetto d'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano e coinvolgere la popolazione nel processo decisionale, dandole precise e dettagliate informazioni»: queste le richieste del senatore Oskar Peterlini (UnioneSvp) durante l'ultima seduta del circondario della Bassa Atesina tenutasi ad Egna. «Le riserve e i timori della gente vanno presi sul serio - ha sottolineato Peterlini, spiegando che - la Bassa, dopo l'autostrada, la ferrovia e il costruendo centro di guida sicura, a Vadena, non può sopportare ulteriori carichi. Un piano serio dovrebbe inoltre offrire delle alternative, come per esempio dei collegamenti rapidi con l'aeroporto di Innsbruck e Verona. In quanto responsabile politico della zona ha detto il senatore Peterlini - ho il dovere di dar voce alla grande preoccupazione e alle forti perplessità che a tal riguardo ha espresso la maggior parte della popolazione. Occorre, prima di tutto, discutere sui vantaggi e sugli svantaggi di un eventuale ampliamento, che viene messo in discussione anche per quanto riguarda la sua redditività economica. Non sono pochi infatti coloro che temono che la comunità dovrà pagare una infrastruttura che non porterà alcun profitto dal punto di vista economico». E' proprio sul piano economico il senatore non ha dubbi: «In occasione del lancio di nuovi investimenti.- ha sostenuto infatti - ogni azienda dovrebbe presentare diversi progetti alternativi al fine di confrontarli e valutarne le conseguenze. Ciò sarebbe necessario anche per l'ampliamento dell'aeroporto. Quelli di Innsbruck e Verona non sono più distanti dalla nostra provincia quanto, - ad esempio, l'aeroporto di Monaco dal capoluogo bavarese». Peterlini, inoltre, mette in guardia lo stesso suo partito: «Con affermazioni contraddittorie - mi riferisco soprattutto alle promesse fatte inizialmente - si rischiano di compromettere seriamente la credibilità del partito». Il senatore Peterlini infine si è detto «molto preoccupato dal fatto che le persone della Bassa Atesina si sentono scavalcate, perchè poco informate e non interpellate». È il caso di ricordare che i residenti della vasta zona si sono rivolti, . a più riprese, agli amministratori locali della Svp per chiedere spiegazioni prima e protezione poi temendo disagi dall'ampliamento dello scalo di San Giacomo. Pesanti le proteste, scaturite anche all'interno della stella alpina, ultima delle quali quella della Junge Generation di Laives.(e.d.)
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giovedì, 28 settembre 2006

Corriere Alto Adige 27-09-06
Aeroporto più grande, la Provincia rassicura i sindaci
BOLZANO - L'ampliamento dell'aeroporto del capoluogo altoatesino suscita non poche preoccupazioni fra la popolazione ed alcuni amministratori dei comuni di Laives, Bronzolo e Vadena.
Anche se le dichiarazioni del vicedirettore dello scalo e capodipartimento dell'assessorato provinciale alla mobilità, Gianfranco Jellici, parlano chiaro: «Se non facciamo qualcosa-sottolinea-rimangono solo due soluzioni. Chiudere l'aeroporto o sperare che la Provincia si accolli i costi aggiunti. In ogni caso si dovrà cambiare alcune cose allo scalo, dato che le normative di sicurezza e quelle di avvicinamento strumentale sono una scelta obbligata. I parametri e le modalità di trasporto sono cambiati in pochi anni a livello globale. Per questo si dovrà comunque aggiungere 200 metri alla pista». Jellici, che ha incontrato i consiglieri comunali dei Comuni limitrofi di Bolzano, ammette che comprende le preocla popolazione, ricordando però che i dati parlano chiaro: «Abbiamo presentato le nostre strategie- precisa - affinché venga spiegato ai cittadini il nostro iter. Ma ribadisco: bisogna fare qualcosa».
Ma per il consigliere comunale diessino di Laives, Christían TOmmasini, l'incontro non ha avuto i frutti desiderati: «La rione consultiva dei tecnici provinciali -spiega - è stata certamente un primo passo positivo, ma non ha fornito le informazioni che ci aspettavamo. I dati comunicati sono perlomeno incompleti e manca ancora una chiara conoscenza degli obiettivi strategici che dovrebbero giustificare questo intervento. Del tutto assenti nelle spiegazioni dei tecnici sono anche le garanzie per il territorio. e per la popolazione della conca di Bolzano. Visti i precedenti degli anni scorsi, in cui i dati forniti dalla Provincia si sono rilevati inesatti, questa volta vogliamo vederci veramente chiaro».
E più chiaro ci vuole vedere anche il senatore Oskar Peterlini, che durante l'ultima seduta del comprensorio con i rappresentanti politici della Bassa Atesina, chiede più informazione e un coinvolgimento maggiore della popolazione nel processo decisionale: «Le riserve e i timori della gente vanno presi sul serio - sottolinea il senatore della Svp-Ulivo - la Bassa, dopo l'autostrada, la ferrovia e il costruendo centro di guida sicura a Vadena, non può sopportare ulteriori carichi. Un piano serio dovrebbe offrire delle alternative, come per esempio dei collegamenti rapidi con l'aeroporto di Innsbruck e Verona».
Susanna Petrone
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mercoledì, 27 settembre 2006


Aeroporto. Cerchiamo un po' di pace anche in Bassa Atesina (Perchè inquinamenti a noi e interessi a loro?)
Gli abitanti della Bassa Atesina hanno utilità di un aeroporto più grande?
La risposta netta è NO.
Aeroplani più grandi inquinano di più?
La risposta è SI.
Un buon amministrare si preoccupa della salute dei propri cittadini?
La risposta è ancora SI.
Un buon amministratore consulta democraticamente i propri cittadini per interventi (sensibili) sul loro territorio?
La risposta è certamente SI.
Il Presidente della Provincia di Bolzano da pochi giorni ha compiuto 65 anni. Dall'intervista effettuata da Francesco Clementi e pubblicata sul Corriere dell'Alto Adige del 21-09-06 si può leggere:
“Non so se entrerò nella storia di questa provincia, ma vorrei che l'era Durnwalder fosse ricordata come un periodo di anni felici”
Presidente Durnwalder, quale regalo vorrebbe per il suo compleanno?
“Un po' di buonsenso da parte di tutti, in modo da portare avanti i programmi ...”
Un amico dell'autonomia come Giulio Andreotti dice che il potere logora chi non ce l'ha. Lei si sente un pò logorato o no?
“Tutti siamo contenti se abbiamo un certo potere per fare le cose. Chi ha il potere e non lo usa nell'interesse di tutti è un lazzarone, perchè avrebbe la possibilità di fare e non lo fa ...”
Fermiamoci qui.
Gli abitanti aspettano, semplicemente, di essere consultati. Preoccupati per promesse, precedenti, non mantenute e promesse nuove piuttosto inquietanti, si aspettano un atto di coraggio e di buon senso - a favore, una buona volta, - dei cittadini e non delle Lobby provinciali che nulla hanno a che fare con il ridente territorio della Bassa Atesina.
Questo potere, una volta tanto, potrebbe essere veramente usato nell'interesse di tutti, di tutti coloro che nelle proprie case possono cogliere momenti di felicità famigliare, di pace e serenità
ricevuto da
K. Ohnewein
e pubblicato anche dal Corriere dell'Alto Adige il 29-09-06
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mercoledì, 27 settembre 2006
Soeben in den Nachrichten ...
Lokal / Politik

Dreiergemeinderat zu Ausbauplänen des Bozner Flughafens

Die umstrittenen Ausbaupläne des Bozner Flghafens waren Hauptthema eines Dreiergemeinderats der Räte von Leifers, Branzoll und Pfatten im Unterland. 50 Räte und Assessoren der drei Gemeinden diskutierten mit den Vertretern der Flughafengesellschaft über die Ausbaupläne. Die Unterlandler Gemeinden befürchten negative Folgen durch die Verlängerung der Landepiste und den Ausbau von Gebäuden und Hangars am Flughafen.
Linksdemokraten zum Flughafenausbau: Land liefert nicht alle Daten

Als einen positiven Schritt betrachten die Linksdemokraten den Dreiergemeinderat der Anrainergemeinden des Flugplatzes. Die Techniker des Landes und die Flughafenbetreiber konnten jedoch nicht alle Informationen zum geplanten Ausbau des Flughafens liefern, sagte der Leiferer Stadtrat der Linksdemokraten, Cristian Tommasini, nach dem Treffen. Die Daten seien unvollständig, es wurden zwar Details erklärt, jedoch nicht die strategischen Ziele. Außerdem fehlen die Garantien für die Bewohner des Bozner Talkessels, so Tommasini.
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mercoledì, 27 settembre 2006
Alto Adige 26-09-06

PROGETTO CONTESTATO. Pichler Rolle: Prima un'ampia discussione con tutti i gruppi locali della Svp
Lega Nord: serve un'analisi costi-benefici

LAIVES. Mentre il sindaco Giovanni Polonioli ribadisce le preoccupazioni della giunta comunale in merito all'ampliamento dell'aeroporto. (pista a ridosso della zona Cervo), c'è attesa per la presa di posizione della Svp della Bassa Atesina. Intanto, ieri sera la direzione della Stella alpina ha sostanzialmente «congelato» il progetto di allungamento della pista. «Prendiamo in considerazione tutte le informazioni sull'argomento. Una decisione verrà presa soltanto dopo aver ascoltato tutti i gruppi locali della Svp ed in seguito ad un'approfondita discussione», ha affermato l'Obmann del partito, Elmar Pichler Rolle. Aggiunge il sindaco di Laives: «Per quanto riguarda la possibilità che un rappresentante del Comune entri a far parte del consiglio di amministrazione della società aeroportuale, in questa fase non se ne parla neppure anche perchè una richiesta di questo genere verrebbe letta come una condivisione del progetto di ampliamento dello scalo. In futuro una prospettiva del genere non è da escludere: se il Comune entrerà nel cda potrà controllare dall'interno gli sviluppi dello scalo».
NOTA DI GRASSO. Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, interviene ancora sul progetto di ampliamento dello scalo: «Non vi è nulla di più sbagliato che iniziare una battaglia senza la necessaria convinzione. È evidente che non vanno sottovalutate le difficoltà che si hanno di fronte, ma partire facendo concessioni alla controparte, vuol dire disarmare chi quella battaglia intende condurre e vincere. Ci riferiamo alle notizie apparse sulla stampa della richiesta di un posto per il comune di Laives nel Cda dell'aeroporto e di non meglio precisate "misure compensative" chieste dal segretario dei Democratici di sinistra Tommasini. Non sappiamo a quali misure pensi l'assessore di Laives, ma certo noi non crediamo che la salute, la tranquillità, la sicurezza dei cittadini abbiano o possano avere un prezzo. Inoltre sarebbe auspicabile capire cosa si intenda per "serio progetto di sviluppo" e soprattutto chi decide sulla sua serietà. Se il modello è quello del mercatino di Natale, e altri non ne vediamo, l'unica risposta possibile è "No, grazie". In questa fase occorre investire le proprie forze nell'informare i cittadini sull'assurdità di ampliare l'aeroporto».
PROTESTA LA LEGA. In merito al progetto di ampliamento dello scalo di San Giacomo, interviene anche Kurt Pancheri, segretario provinciale della Lega Nord: «La società che gestisce lo scalo aeroportuale di Bolzano ha comunicato che non vi sarebbero state più perdite nei prossimi esercizi finanziari, nonostante un deficit di circa 12-13 milioni di euro accumulato negli ultimi cinque anni di gestione. Ricordo benissimo gli argomenti dell' amminístratore delegato ripetuti nell'occasione: «a parità di voli attualmente effettuati (massimo 9) e con vettori di capienza maggiore - circa 100-120 posti - si riuscirebbe a pareggiare i conti Prevedendo una affluenza di circa 300 mila passeggeri annui». La Lega Nord non è mai stata contraria all'ammodernamento dello scalo bolzanino e ad un suo rilancio, anzi l'ha sempre sostenuto, ma ha sempre sottolineato ce non si può non tener conto di un' analisi costi-benefici. Secondo 1'Abd la soluzione piú opportuna è quella di allungare la pista di 200 metri per permettere l'atterraggio di aeroplani da 100-120 posti. In base a dati in nostro possesso siamo arrivatì alla conclusione che la gestione di un aeroporto per essere in pareggio di bilancio necessita di un bacino d'utenza di almeno 600 mila persone e che la distanza fino ad un altro aeroporto non deve essere inferiore di 150 chilometri» . (e.d.)


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mercoledì, 27 settembre 2006
34.635 hatten Recht!
Keine Flughafenerweiterung
ohne die Mitsprache der Bevölkerung!
Vor zehn Jahren haben sich 34.635 Bürgerinnen und Bürger mit ihrer Unterschrift
gegen den Flughafen Bozen ausgesprochen. Die Landesregierung hat damals
alle ökologischen und finanziellen Bedenken in den Wind geschlagen und
den Flughafen gebaut. Jetzt, zehn Jahre später, kann Bilanz gezogen werden:
Der „Airport Bozen Dolomiten“ hat nie funktioniert, er kostete und kostet die
Steuerzahler unverhältnismäßig große Geldsummen und er beeinträchtigt die
Lebensqualität der Anrainer durch Lärm und Abgase. Nun möchte die Landesregierung
den Flughafen weiter ausbauen und die Anzahl der Flüge gegenüber
den ursprünglichen Versprechungen verdoppeln. Der Dachverband für Naturund
Umweltschutz fordert:
1. keine Flughafenerweiterung ohne die Mitsprache der Bevölkerung
2. gezielte Verwendung der Steuergelder für den öffentlichen Verkehr
3. Umweltbelastungen müssen ein Thema sein
Kundgebung am Freitag, den 29. 09.06, um 17 Uhr
17.00 Uhr Protestzug von der Talferbrücke (Altstadtseite) zum Landhausplatz
17.30 Uhr Kundgebung auf dem Landhausplatz
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martedì, 26 settembre 2006
34.635 avevano ragione!
Non si amplia l‘aeroporto
senza il consenso della popolazione!

Dieci anni fa 34.635 cittadine e cittadini si sono espressi con la loro firma contro
l‘ampliamento dell‘aeroporto. La Giunta provinciale allora aveva ignorato tutte le
considerazioni ecologiche e finanziarie e dato il via ai lavori. Adesso, dopo dieci
anni, questo è il bilancio: L‘„Airport Bolzano Dolomiti“ non ha mai funzionato,
è costato e costa al contribuente enormi somme di denaro e compromette la
qualità della vita degli abitanti della zona a causa del rumore e degli scarichi.
Adesso la Giunta provinciale vorrebbe ulteriormente ampliare l‘aeroporto e,
contrariamente alle promesse iniziali, raddoppiare il numero dei voli.
La Federazione Protezionisti Sudtirolesi chiede:
1. di non ampliare l‘aeroporto senza il consenso della popolazione
2. un impiego mirato del denaro pubblico per il trasporto pubblico
3. di mettere all‘ordine del giorno la questione dell‘inquinamento
(atmosferico, acustico...)
Manifestazione venerdì, 29/09/06, alle ore 17

ore 17.00 corteo dal ponte Talvera (lato città vecchia) al piazzale del Palazzo Provinciale
ore 17.30 manifestazione sul piazzale del Palazzo Provinciale
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domenica, 24 settembre 2006
Alto Adige 24-09-06
“L'inquinamento già alto continua ad aumentare”
Continuano le prese di posizione degli abitanti.
Ospitiamo una nota diffusa ieri da A. Kofler:
Volete allungare l’aeroporto di San Giacomo ed aumentare i voli (magari anche quelli low cost)?
Dovete sapere che:
  • l’inquinamento di ogni aereo corrisponde a 500 automobili non catalizzate. L’aeroporto di Malpensa equivale a 250-300.000 auto al giorno.
  • In questi ultimi anni i viaggi low cost hanno fatto lievitare drasticamente il traffico aereo e l’inquinamento correlato. Il traffico aereo è di gran lunga la fonte di emissioni di gas serra che cresce più in fretta, dunque è tra le minacce più gravi al già disastrato ambiente globale, oltre alle orecchie di chi abita vicino agli aeroporti.
  • I velivoli vanno a kerosene,un carburante di origine fossile. Mentre la benzina è pesantemente tassata, il kerosene è esentasse.
  • Volare inquina anche chi vive a terra: non solo con il monossido di carbonio e le polveri totali sospese, ma soprattutto con il rumore.
  • Il rumore è oggi fra le principali cause del peggioramento della qualità della vita. I fattori che possono condizionare la lesività dell’impatto sonoro nei soggetti esposti sono: l’intensità del rumore, il tempo di esposizione e la frequenza. (il livello sonoro di un fruscio di foglie è di 10/20 decibel, strada a forte traffico è di 90 decibel, treno merci 100 decibel, concerto rock 110 decibel, decollo di un jet 130).
  • In Alto Adite ci sono 4.500 aziende alberghiere che dispongono di 145.000 posti letto e 5.500 affittacamere e affittuari di appartamenti per un totale di 66.000 posti letto(sito provincia).
Tutti gli abitanti di Laives, Bolzano e della Bassa Atesina devono sapere che oltre all’inquinamento che viene dal cielo,dall’autostrada, dalla statale che attraversa le città, dal treno, dal centro guida sicura di Vadena, dalle emissioni dell’inceneritore, dagli elicotteri (sia quelli della Guardia di Finanza che quelli dei Carabinieri e Polizia) avranno aerei da 120 posti che per sanare il bilancio dovranno essere notevolmente aumentati.
Quale località non vuole uno scalo aereo, anche solo per questioni di prestigio?
“A quanti decibel corrispondono le voci indignate degli abitanti di Bolzano Sud-Ovest, Laives e Bassa Atesina?



Alto Adige 24-09-06 Ezio Danieli
Aeroporto. Progetto contestato. Coro di no nella SVP
"Critica anche la Junge Generation “ No all' imposizione provinciale”
L'Obmann Svp della Bassa Atesina, il senatore Oskar Peterlini sta cercando in qualche modo di «ricucire» i rapporti fra la periferia del partito e la giunta provinciale. Per domani sera infatti alle ore 20, ad Egna, nella sala del Consorzio di Bonifica, in via Stazione n° 34 - ha convocato un vertice del partito per, affrontare una serie di problematiche: l'ampliamento dell'aeroporto, la realizzazione del tunnel di base del Brennero e delle sue tratte d'accesso, il centro guida sicura di Vadena: tutti progetti che rischiano di compromettere ulteriormente la vivibilità (già condizionata dal traffico autostradale e ferroviario) nella zona fra Laives e Salorno. Obiettivo della riunione è formulare delle proposte precise da parte della rappresentanza della Svp in Bassa Atesina. All'incontro parteciperanno l'onorevole Siegfried Brugger e la vicepresidente del Consiglio provinciale Rosa Thaler.
Inutile sottolineare che sarà proprio il progetto (contestato) dell'ampliamento dell'aeroporto al centro del vertice Svp. In seno alla Stella Alpina le contrarietà sono evidenti e pubblicamente dichiarate: ha iniziato, con una lettera-appello inviata al presidente Durnwalder ed all'assessore Widmann - la consigliera provinciale Svp Rosa Thaler che ha chiesto chiarezza sul progetto di ampliamento dell'aeroporto «perché c'è il fondato rischio che aumenti l'inquinamento acustico già molto elevato in tutta la Bassa. Atesina». In seno alla Svp esprimono dubbi anche gli Arbeitnehmer («secondo il masterplan l'ampliamento dell'aeroporto è necessario per portare a 300 mila il numero dei passeggeri, ma ci chiediamo come, una volta allungata la pista, si potrà raggiungere questo obiettivo», afferma Reinhold Perkmann. Proprio ieri ha preso posizione anche Daniel Dagostin, portavoce della Junge Generation della Svp di Laives: «Siamo contro l'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo perché un allungamento della pista ed un aumento dei voli finiranno per peggiorare il già pesante inquinamento sia acustico che atmosferico. Questo progetto disattende completamente le promesse fatte nel 1998 quando lo scalo venne ripristinato. La popolazione non deve sopportare ulteriori disagi ed ha bisogno di sapere, nei dettagli, cosa contiene il progetto che si vuole imporre a tutti i costi visto che i terreni sono stati già acquistati». Contro lo scalo ampliato si sono espressi anche i contadini del Bauernbund.
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sabato, 23 settembre 2006
Alto Adige 23-09-06
Aeroporto, la mobilitazione si allarga.
Si è già estesa in Bassa e Oltradige.

La vivibilità sarà compromessa
Si sta ricompattando dunque il fronte di dieci anni fa quando 34.635 persone,di cui circa 10000 del Comune di Laives si erano espresse contro la realizzazione dell'aeroporto. I sostenitori della mobilitazione attuale ricordano che «anche allora la giunta provinciale non si curò dei timori di natura ambientale e finanziaria e costruì l'aeroporto. Ora possiamo tirare le somme di quell'investimento. L'Abd non ha mai funzionato, è costato e costa tuttora molto denaro a tutti i contribuenti altoatesini ed incide pesantemente sulla qualità della vita dei residenti a causa dell'inquinamento acustico». Ora la Provincia è d'accordo sull'ampliamento dell'aeroporto e sul raddoppio del numero dei voli. La stragrande maggioranza degli abitanti e gli ambientalisti non ci stanno e chiedono che si tenga in considerazione l'opinione di quei 34.635 residenti che dieci anni fa avevano espresso parere negativo e che oggi sostengono di avere «ulteriori e realistici motivi per insistere su una posizione fortemente contraria».
Fra chi segue, con grande attenzione, la problematica dell'aeroporto c'è anche « Alu» il gruppo di lavoro «Salviamo la Bassa Atesina» che è stato fondato da poco. Vi hanno aderito la sezione della Bassa dell'Alpenverein, la sezione comprensoriale (quindi anche dell'Oltradige) del1'HeimatpfIegeverband oltre a rappresentanti della maggior parte dei Comuni:Lo scopo dichiarato è di « evidenziare situazioni problematiche e di informare in modo obiettivo la popolazione». I motivi di apprensione sono molti, da Vadena fino a Salorno. A cominciare proprio dall'ampliamento dello scalo aeroportuale di San Giacomo. «Il filo-conduttore di questo nuovo gruppo di lavoro - si legge nella nota di presentazione - è man-tenere e promuovere un'alta qualità di vita dei residenti, a stretto contatto con le associa zioni territoriali provinciali e con le amministrazioni. Sarà nostra cura fare conoscere al pubblico i nostri timori e l'attività e le informazioni in nostro possesso affinchè la popolazione abbia la possibilità di partecipare attivamente a questioni importanti e delicate». I componenti del gruppo si riuniranno a breve per fissare le priorità di intervento:
l'aeroporto è in primo piano sulla scorta proprio delle diffuse preoccupazioni in tuttala zona fra Bolzano e Salorno. In più resta aperta la questione della tratta di accesso alla nuova linea ferroviaria del Brennero e all'eurotunnel.


La Richiesta
Comitato Civico parli in Consiglio
Vadena/Laives

Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista a Laives, ha presentato un'interrogazione. Ricordato che «il sindaco Polonioli ha preannunciato la possìbilità di un incontro con il consiglio comunale di rappresentanti della società Abd per informare il consiglio sulle intenzioni della stessa società; che 1'Abd è parte in causa e che quindi non può che portare un punto di vista parziale sulla questione; che il comitato civico sorto contro l'ampliamento dell'aeroporto, rappresenta i timori e le perplessità della popolazione ed è in grado di fornire notizie dal punto di vista dei cittadini residenti», Grasso chiede al sindaco “se non si intenda invitare in tempi brevissimi il Comitato civico a relazionare davanti al Consiglio sulle ragioni della loro contrarietà a qualunque ampliamento della struttura di via Baracca».


Lunedì vertice SVP
II progetto dell'ampliamento dell'aeroporto, la realizzazione del tunnel di base dei Brennero e delle sue tratte d'accesso, nonché il centro guida sicura di Vadena, saranno i temi all'ordine del giorno della riunione convocata dal senatore Oscar Peterlini, con i rappresentanti della Svp Bassa Atesina. II vertice si terrà lunedì prossimo alle ore 20, ad Egna, nella sala del Consorzio di Bonifica, in via Stazione n° 34, è stato deciso dal senatore Peterlini alla luce delle preoccupazioni espresse dai residenti. Obiettivo della riunione è formulare delle proposte precise da parte della rappresentanza della Svp in Bassa Atesina. All'incontro parteciperanno l'onorevole Siegfried Brugger e la vicepresidente del Consiglio provinciale Rosa Thaler.
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sabato, 23 settembre 2006


Corriere dell'Alto Adige 23-06-09
Scalo da ampliare
Pochi i passeggeri
La società che gestisce lo scalo aeroportuale di Bolzano ha comunicato poche settimane or sono che non vi sarebbero state più perdite nei prossimi esercizi finanziari, nonostante un deficit di circa 12-13 milioni di euro accumulato negli ultimi cinque anni di gestione.
Ricordo benissimo gli argomenti dell' amministratore delegato ripetuti nella occasione: «A parità di voli attualmente effettuati (max 9) e con vettori di capienza maggiore - circa 100-120 posti - si riuscirebbe a pareggiare i conti prevedendo una affluenza di circa 300.000 passeggeri annui». La Lega Nord non è mai stata contraria all'ammodernamento dello-scalo bolzanino e ad un suo rilancio, anzi l'ha sempre sostenuto, ma ha sempre sottolineato che non si può non tener conto di un'analisi costi-benefici. Per dipanare ogni ombra di dubbio l' Abd ha incaricato una società tedesca di consulenza, la «Mr Plan» di redigere un piano di sviluppo strategico, da cui è emerso che la soluzione più opportuna è quella di allungare la pista di 200 metri per permettere l'atterraggio di aeroplani da 100-120 posti. Sulla scorta di queste dichiarazioni ci sorprende che la citata società non abbia indicato come pensa di riuscire a quintuplicare il numero dei passeggeri sullo scalo bolzanino per raggiungere il tanto agognato pareggio. In base a dati in nostro possesso che analizzano lo stesso problema su base europea, siamo arrivati alla conclusione che la gestione di un aeroporto per essere in pareggio di bilancio necessita di un bacino d'utenza di almeno 600mila persone e che la distanza fino ad un altro aeroporto non deve essere inferiore di 150 chilometri. Requisiti che la città di Bolzano purtroppo non ha. II contribuente, sempre più responsabile e sensibile a dove vanno a finire i propri soldi, non vuole più assistere inerme alla socializzazione delle perdite e alla privatizzazione degli utili.
Kurt Pancheri, Lega Nord
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sabato, 23 settembre 2006
Il rumore ci fa star male. E' necessario fare chiarezza.
A causa dello sviluppo urbanistico che, durante gli anni Sessanta e Settanta teneva in poco, se non in nessun conto l’inquinamento acustico prodotto dal traffico, negli ultimi anni la problematica si è notevolmente acuita.
Al rischio di morire d’infarto per l’eccessivo inquinamento fonico è esposta un’ampia fetta della popolazione e non bisogna però arrivare a diventare sordi per prendere consapevolezza del rischio: in un ambiente rumoroso non si riescono a capire bene i propri interlocutori e in lavori che richiedono particolare concentrazione, il rumore fa calare l’attenzione, aumentando la tendenza all’errore. Tutte cose che, oltre a ridurre la qualità di vita di buona parte della popolazione, provoca anche pesanti perdite per l’economia pubblica – perdite di cui si è finora parlato troppo poco e che porterebbero i costi esterni indotti dal rumore a costi notevoli (Inclusi, ovviamente, i costi diretti e i costi di spostamento sopportati da tutti coloro che si vedono costretti a traslocare per fuggire come possono all’inquinamento acustico).
Molto importante sarebbe quello di conoscere dalla USL provinciale l'incidenza del rumore sulle patologie riscontrate, come altrettanto, utile e fondamentale, è che l'Ufficio Aria e Rumore dell' AGENZIA PROVINCIALE PER L'AMBIENTE diffonda informazioni, con regolarità ai cittadini della Bassa Atesina e in particolare a quelli di San Giacomo e Maso della Pieve, come sta facendo, giustamente, per l'inquinamento stradale dell'aria.
L’autorità può naturalmente procedere a misurazioni del rumore, i cittadini soprattutto vogliono sapere.
L'aeroporto di San Giacomo, con i voli di linea, con i voli charter, con la presenza degli elicotteri dell'Esercito Italiano, della Finanza, dei Carabinieri, della Forestale e quant'altro nei diversi servizi, con l'aggiunta dei numerosi voli di tipo civile, producono rumore e inquinamento.
Non bisogna dimenticare che la linea ferroviaria a fianco dell'aeroporto e che percorre l'intera Bassa Atesina produce rumore e nell'intenzione di ridurre il trasporto su gomma (cosa assai importante) produrrà un incremento di trasporto ferroviario notevole che ancora oggi non conosciamo nemmeno nelle intenzioni.
Gli effetti del rumore non sono né improvvisi né plateali, bensì subdoli e striscianti.
È questo il motivo probabile per il quale le loro ripercussioni sul nostro benessere psichico e sociale e sulla nostra salute sono perlopiù negate, banalizzate, se non del tutto ignorate, dalla maggior parte dei politici e anche, per la verità, da ampie fasce della popolazione?
Oppure perché la protezione contro il rumore è considerata troppo costosa?
Nell’uno o nell’altro caso, quello del rumore non è un problema che possa essere considerato unicamente sotto il profilo dei costi: protezione contro il rumore significa innanzitutto protezione della salute e migliore qualità di vita per la popolazione colpita.
In un ambiente esente da rumori, le persone sono in genere molto più efficienti, assumono meno farmaci e costano meno a se stesse e alla società.
Quando dei giovani o solamente due ubriachi escono schiamazzando da un bar dopo mezzanotte, a soffrirne sono «solo» gli abitanti delle case vicine. Il rumore del traffico stradale si diffonde invece su un’area di gran lunga più ampia, quella del treno ancora più ampia?.
Nel caso delle emissioni foniche prodotte dal traffico aereo - un solo velivolo - inonda del suo rombo un’intera regione.
Le maggiori immissioni di rumore al livello del suolo si concentrano ovviamente nelle zone limitrofe agli aeroporti. Oltre all’elevato inquinamento atmosferico presente nelle vicinanze delle piste, a preoccupare i confinanti è soprattutto il rumore aereo.
Sempre più numerosi sono infatti gli interessati che ritengono questa sollecitazione ambientale diretta non solo fastidiosa, ma semplicemente inaccettabile.
Contro questi attacchi dall’alto sono, in verità, soprattutto i residenti delle zone esposte (come sta accadendo).
Gli interessi di chi lavora nel settore aereo e di chi invece ne subisce gli effetti sono di conseguenza in forte conflitto fra loro:
-dalla parte dei fautori di un’ampia liberalizzazione dei cieli stanno la grande maggioranza dei viaggiatori e le lobby politico-economiche del settore dei trasporti - dall’altra stanno gli abitanti dei Comuni colpiti, che vedono il proprio spazio vitale degradarsi di giorno in giorno e perdere valore a causa del crescente inquinamento acustico.
Per una piccola minoranza come quella costituita dai residenti in zone vicine agli aeroporti, difendere efficacemente gli specifici interessi locali è ovviamente un compito non facile.
Il rumore degli aerei e degli elicotteri ha un ampio spettro di frequenze basse (rombo); le parti più leggere degli edifici lo assorbono solo in minima parte. Di conseguenza il rumore si sente bene nelle abitazioni, anche con le finestre chiuse. Inoltre, la propagazione delle emissioni sonore provenienti dal traffico aereo non può essere arginata da ostacoli classici.
Contrariamente a quanto avviene per gran parte degli altri tipi di rumore, le persone esposte al rumore del traffico aereo attorno alla loro abitazione non beneficiano quindi di alcuna misura di protezione.

Aeroporto.
Suggerimenti e possibili regole che in altri paesi sono in essere e che con volontà e sensibilità politica si possono adottare anche in Alto Adige.
Il rumore degli aeromobili e degli elicotteri (eccetto pronto intervento o manifestazioni particolari):
-Nessun servizio di volo durante il fine settimana.
- Limitati movimenti di aerei sul mezzogiorno.
-I voli (aeromobili ed elicotteri)  vanno conclusi entro le ore 22.00.
-Procedure di decollo e d'atterraggio che riducano il rumore.
-Determinazione di quote di volo minime e velocità di volo massime.
-Le esercitazioni possono essere ridotte con impieghi di simulatori tecnicamente all'avanguardia.
-Adottare valori limiti più severi rispetto a quelli previsti.
Si può passare dai “famosi” 67 decibel a 60 (perchè zona residenziale) come imposto da una sentenza in Svizzera dove gli interessi economici, come prevede la legge sulla protezione dell'ambiente, non devono aver alcun ruolo in sede di decisione e “Non possono in alcun modo essere determinanti”.
-Monitorare gli aerei con minor produzione di rumore e inquinamento per un prossimo utilizzo.
Ferrovia:
-Grazie alla scelta di materiale rotabile adeguato è possibile ridurre il rumore alla fonte. Ad esempio la sola sostituzione dei comuni ceppi dei freni in ghisa con ceppi in materiale plastico procura già una notevole riduzione del rumore (vale soprattutto per la parte gestita in Provincia).
-Realizzazione di e completamento di opere edili – in genere, pareti fonoisolanti o ripari fonici - capaci di interrompere la diffusione diretta delle onde sonore tra la fonte e il luogo di ricezione.

Il rumore è un caso sociale
La pace è diventata un bene raro. Soprattutto nelle zone densamente popolate. Dove è anche, come tutti i beni rari, estremamente mal distribuito. Nei luoghi rumorosi vive in sostanza solo chi, vuoi per questioni di reddito vuoi per questioni di discriminazione, non ha altra alternativa.

Ho incontrato un vecchio saggio in prossimità dell'aeroporto, sbracciava a destra e a manca. Non capendo la cosa gli ho domandato cosa stesse facendo.
<<Il ronzzzzzio di questa vespa mi da un fastidio tremendo, insopportabile... eppure non supera i 60 decibel>>

Centro Attenzione Permanente
di San Giacomo
Lorenzo Merlini

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sabato, 23 settembre 2006

Alto Adige 22-09-06
Aeroporto. Biancofiore è a favore delpotenziamento
BOLZANo.1I progetto per l'aeroporto riceve l' ok dell'onorevole Michaela Biancofiore, che però chiede che sia garantita la libera concorrenza. "Ritengo -dice in una nota che se ben predisposto e seguito, il: progetto di estensione della pista aeroportuale potrebbe rappresentare un ottimo strumento di sviluppo del territorio e di incentivo per il turismo in Alto Adige.
... L'attenzione dovrà ora concentrarsi su una più marcata esigenza di libera concorrenza nei
trasporti, evitando che il servizio aereo venga monopolizzato dall' Air Alps, aprendo cioè il-
traffico anche ai voli low coast e ad altre compagnie aeree„. .
Commento: Peccato che oltre alla salute pubblica, del nostro territorio, non si preoccupi della salute dei turisti che andranno a soggiornare nelle ridenti Appiano, Caldaro e in Basa Atesina in generale. L'Onorevola.

di Massimiliano Bona
Il progetto contestato. Gli ambientalisti vanno all'attacco.
Il 29 settembre manifestazione di protesta. Il Dachverband:serve un referendum.
LAIVES. Una manifestazione in grande stile, fino davanti alla Provincia, per ricordare la contrarietà degli abitanti di Laives, ma anche della Bassa Atesina e dell' Oltradige, all'ampliamento dell'aeroporto. Si terrà venerdì 29 settembre ed a promuoverla sono il Dachverband e gli Umweltgruppe di Appiano e Bolzano, che nelle ultime ore si sono messi in contatto con il Comune di Laives per ottenerne l'appoggio.
«Il percorso di quest'azione dimostrativa contro l'ampliamento della pista dell'aeroporto - spiega Klaus Prokopp, direttore del Dachverband non è ancora stato definito nel dettaglio, ma vorremmo partire dal Cafè Theiner, sulle passeggiate del Talvera, per proseguire poi per il centro storico ed arrivare davanti al palazzo della Provincia, dove. vorremmo allestire il palco. Saremmo lieti di avere fra noi anche alcuni rappresentati della giunta di Laives ed in tal senso abbiamo già avviato i primi contatti».
Dieci anni fa 34.635 persone, di cui circa diecimila del Comune di Laives, si erano espresse contro la realizzazione dell'aeroporto. « Èd anche allora - continua Prokopp - la giunta provinciale non si curò dei timori di natura ambientale e finanziaria e costruì l'aeroporto. Ora possiamo tirare le somme di quel1 investimento. L'Abd non ha mai funzionato è costato e costa tuttora molto denaro a tutti i contribuenti altoatesini ed incide pesantemente sulla qualità della vita dei residenti a causa dell'inquinamento acustico. Ora la Provincia vuole ampliare l'aeroporto e raddoppiare il numero dei voli».Il Dachverband non ci sta e chiede che si tenga in considerazione l'opinione di quei 34.635 residenti. Quali saranno i temi chiave di quest'azione di protesta?
«Sostanzialmente tre. In primo luogo sosteniamo che non si possa prendere una decisione di questa portata senza prima consultare la popolazione attraverso gli strumenti offerti dalla democrazia diretta e, quindi, il ricorso al referendum. In secondo luogo chiediamo che il denaro utilizzato per finanziare l'aeroporto venga investito nei mezzi del trasporto pubblico, come treno e autobus, fruiti dalla maggior parte della popolazione. L'aeroporto di Bolzano/San Giacomo oggi, di fatto, è precluso all'utente medio ed alle stesse aziende, in quanto il costo dei voli è troppo elevato».
L'ultima preoccupazione è di natura ambientale? «Sì, certo. Nel fare queste scelte, strategiche per il futuro della provincia, non si possono ignorare le ripercussioni negative sui residenti della zona di Bolzano, Laives,. Bassan Atesina e Oltradige. Il primo timore è legato all'inquinamento acustico, ma bisogna pensare alle maggiori emissioni di C02. Per fornire un ordine di grandezza ricordo che esse sono di 0,03 per un treno regionale, 0,11 per un bus e 0,48 per un volo sulla pista attuale dell'aeroporto». Il Dachverband renderà noti a giorni i dettagli dell'azione di protesta.
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sabato, 23 settembre 2006
CACCIA AI TERRENI PER L'AMPLIAMENTO DELL'AEROPORTO DI SAN GIACOMO:

Corriere dell'Alto Adige 22-09-06
Aeroporto da potenziare Caccia aperta ai-terreni
BOLZANO - La decisione sull'allungamento della pista, almeno formalmente, non è ancora stata presa. Ma intanto la Provincia si porta avanti: come rivela il quotidiano Tageszeitung, la caccia ai terreni è già iniziata. In campo c'è Klaus Platter, un mediatore con ottime conoscenze tra i contadini . della zona. Tra le ipotesi circolate, é stata avanzata anche quella che vorrebbe il centro ricerca Laimburg come committente dell'incarico di Platten Quest'ultimo, intervistato da Sender Bozen, ha negato la circostanza, ma ha confermato di aver aperto le trattative per conto della Provincia. La notizia ha fatto scattare immediatamente la preoccupazione del sindaco di Laives Giovanni Polonioli, fermamente contrario all'ampliamento dello scalo. «La giunta provinciale osserva - ci aveva garantito che le trattative in corso per i terreni riguardano la fascia di sicurezza e non l'allungamento della pista. Se così non fosse, una volta di più le decisione verrebbero prese sopra la nostra testa». Intanto il costo dei terreni sarebbe già salito da 20 a 90 euro al metro quadro.


Alto Adige 22-09-06

LAIVES. La Provincia pare si sia già mossa, in modo indiretto, per acquisire i terreni a _Sud dell'aeroporto a prezzi fuori mercato.
Lo avrebbe fatto attraverso il centro sperimentale di Laimburg, che sembra abbia messo sul piatto fino a 90 euro al metro quadrato, una cifra che nessun privato pagherebbe per l'acquisizione di verde agricolo. Il prezzo in questione, secondo i bene informati, sarebbe superiore di circa 20 euro a quello corrente.
E gli abboccamenti degli ultimi giorni sarebbero avvenuti puntando su due argomentazioni: in caso di trattativa collettiva il prezzo che si riuscirebbe a spuntare sarebbe certamente inferiore; i vicini sono già sul punto di chiudere la trattativa. La questione interessa circa 15 contadini, i cui terreni sono necessari per portare la lunghezza della pista a 1.460 metri.
Nel frattempo ieri anche la Junge Generation della Svp ha manifestato la sua perplessità. «Non è possibile che si sia già parlato coni proprietari dei terreni senza che prima vi sia stata un'ampia discussione politica sull'argomento». (max)
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venerdì, 22 settembre 2006

Leiferer Bürgerkomitee - Comitato civico di Laives

GEGEN DEN AUSBAU DES BOZNER FLUGHAFENS – CONTRO L'AMPLIAMENTO DELL'AEROPORTO DI BOLZANO
Ein paar fakten zum Überlegen ...
Alcuni fatti che fanno pensare ...
  • VERSCHWENDUNG von unseren Steuergeldern in Millionenhöhe für die Interessen einiger Wenige. Der Flughafen – ein Fass ohne Boden!
  • SPERPERO di denaro pubblico per milioni di euro a favore di interessi di pochi. L’aeroporto – un pozzo senza fondo!
  • VERSPRECHEN unserer heutigen Landesregierung von 1997/98:
    • Kein Ausbau nur „Ausgestaltung“ des Areals
    • keine großen Flugzeuge - keine Nachtflüge
    • Wirtschaftlichkeit bei nur 3,3 (!) Starts und Landungen
.... und weitere nicht eingehaltene Vesprechen....
  • PROMESSE fatte dai politici di oggi nel 1997/98:
    • Solo un „perfezionamento“ della struttura esistente
    • Nessun aereo grande – nessun volo notturno
    • Redditività data con solo 3,3 (!) decolli e atterraggi
.... ed altre promesse non mantenute....
  • 1997 hat die Landesumweltagentur das Flugplatzprojekt der A.b.d. AG aus Gründen des Lärmschutzes, der Luftver-schmutzung und des Landschaftsschutzes abgelehnt. Weiters wurden auch die urbani- stische Sinnhaftigkeit, die Sicherheit und die Wirtschaftlichkeit des Unternehmens in Frage gestellt.
  • Nel 1997 l’Agenzia Provinciale per l’Ambiente ha respinto il progetto dell’A.b.d. spa per motivi di inquinamento dell’aria, inquinamento acustico e tutela dell’ambiente. Inoltre sono state messe in discussione l’utilità urbanistica, la sicurezza e la redditività del progetto.
  • HÖHERE Feinstaub-, Ozon-, und Lärmbelästigung. Leifers liegt diesbezüglich bereits jetzt im Spitzenfeld!
  • CONSEGUENZE er la popolazione:
    • Danni alla salute e limitazione alla qualità di vita; Svalutazione della propria abitazione, dei frutteti e terreni
  • FOLGEN für die Bevölkerung:
    • Gesundheitliche Schäden und Beeinträchtigung der Lebensqualität;
    • Wertverminderung von Eigenheim, Obst- und Kulturgrund;
  • CONSEGUENZE per la popolazione:
    • Danni alla salute e limitazione alla qualità di vita;
    • Svalutazione della propria abitazione, dei frutteti e terreni
  • Unsere Politiker.....
    • entscheiden über unsere Köpfe hinweg!
    • verschwenden unsere Steuergelder!
    • interessieren sich nicht für unsere wirklichen Anliegen – keine Transparenz!
    • halten uns für ein gefügiges Volk!
  • I nostri politici.....
    • decidono senza riguardo verso di noi!
    • sperperano denaro pubblico!
    • Non si interessano alle cose che a noi stanno veramente a cuore – non c’è trasparenza!
    • Ci considerano un popolo “docile”!
Es ist höchste Zeit – Wir müssenhandeln!
Non c'è tempo da perdere – dobbiamo agire!

postato da: apritisangia alle ore 20:32 | Permalink | commenti
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venerdì, 22 settembre 2006
Alto Adige 21-09-06
Aeroporto: CONTINUA LA MOBILITAZONE
Alberto Zocchi, il difensore civico Burgi Volgger ed il consigliere comunale Lorenzo Testini hanno il compito di verificare l'ammissibilità del ricorso alla consultazione referendaria. Che il Comune è disposto ad appoggiare. Ribadisce infatti il sindaco Polonioli: «Riteniamo giusto che il Comune di Laives sia informato in prima persona sui progetti dell'aeroporto». Analogo concetto viene ribadito da Alessandro Beati, sindaco di Vadena. I due Comuni più direttamente interessati all'allungamento della pista già ora a ridosso della zona Cervo - hanno adottato una strategia unitaria che punta ad avere la maggiore chiarezza possibile in merito al progetto, al possibile aumento dell'inquinamento acustico, ai disagi che dovranno sopportare gli abitanti. Questa strategia è di supporto alle iniziative del comitato civico, sorto appunto fra Laives e Vadena, che più volte ha denunciato come l'ampliamento dell'aeroporto finirà, inevitabilmente, «per creare ulteriori problemi in una zona già assediata dal rumore e dall'inquinamento a causa della vicinanza alle case della linea ferroviaria, dell'autostrada del Brennero e, fra pochi mesi, anche.dal Centro Guida Sicura». Insomma permane la mobilitazione soprattutto dopo le dichiarazioni rilasciate dal presidente della giunta provinciale che ha confermato come l'ampliamento dello scalo di San Giacomo si farà.
Proprio a Durnwalder risponde, con una nota, Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista a Laives: «Laives non può fermare un'opera strategica per l'Alto Adige, afferma Durnwalder e subito dopo promette che il numero dei voli non aumenterà. Si tratta della solita politica del bastone e della carota: si fa la voce grossa tacciando di essere contrari al progresso gli abitanti di un territorio che vedono ogni giorno di più minacciato il loro tenore di vita, ma contemporaneamente si addolcisce la medicina con la promessa che i disagi saranno contenuti. Peccato che ormai i cittadini non si fidino più, ed a ragione, delle promesse. Già con il primo ampliamento si erano date ampie assicurazioni che le piste, sarebbero state sufficienti, che l'aeroporto si sarebbe autofinanziato, che non sarebbe stato necessario un intervento finanziario a sostegno da parte della Provincia e tutto questo contro il parere dei cittadini, degli ambientalisti, delle forze politiche». Grasso così continua: «Se vuole essere credibile il Presidente Durnwalder rispetti le promesse che fece allora e dopo esprima giudizi sulla popolazioni della Bassa Atesina. Intanto a Laives è stata nominata la commissione dei saggi che avrà tempo dieci giorni per esprimersi sull'ammissibilità del referendum. La scelta di intervenire ora per sminuire l'importanza della consultazione popolare non ci pare casuale. Riteniamo che occorra un impegno straordinario di tutte le forze politiche e dei cittadini a sostegno del Comitato contro l'ampliamento dell'aeroporto per rintuzzare le pressioni contro un pronunciamento della gente che; pur avendo un valore solo consultivo, rischia di mettere in imbarazzo i sostenitori dell'ampliamento dello scalo».

AEROPORTO E IMPATTO AMBIENTALE
A proposito dell'ipotizzato nuovo ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo e le rassicurazioni dell'assessore Thomas Widmann ai consiglieri provinciali di AN Mauro Minniti e Alberto Sigismondi per una rigorosa valutazione dell'impatto ambientale li invito alla seguente lettura:
La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi - CIPRA, invita la Giunta Provinciale della Provincia Autonoma di Bolzano di non dare luogo all’ampliamento dell’aeroporto e di adottare i provvedimenti necessari per ridurre sensibilmente gli effetti negativi prodotti dal traffico aereo di tipo sportivo e turistico.
Motivazione
Nel „Manifesto per un traffico aereo rispettoso dell’uomo e dell’ambiente", firmato nel maggio 1996
dalla CIPRA insieme ad altre 169 organizzazioni, vengono poste 14 richieste tra cui in particolare:
- l’introduzione di una tassa sui carburanti per aerei (realtà dei costi nei trasporti aerei);
- l’abolizione dei voli su distanze inferiori a 600 km;
- il divieto di costruzione di nuovi aeroporti;
- l’introduzione di norme più severe sulle emissioni atmosferiche degli aerei;
- l’introduzione di norme più severe sulle emissioni acustiche degli aerei;
- la valutazione di impatto ambientale anche per gli aeroporti esistenti.
L’aereo è il mezzo di trasporto che produce gli effetti più pesanti sull’uomo e sull’ambiente.
Con una quota inferiore all’uno per cento dell’intero volume di trasporti, il traffico aereo
consuma il 13% dell’energia. Le emissioni di inquinanti nella troposfera sono particolarmente
dannose alla stabilità del clima. Le emissioni acustiche nelle fasi di decollo e di atterraggio
raggiungono livelli sonori dannosi alla salute.
Le Alpi sono un ecosistema particolarmente delicato che reagisce con grande sensibilità agli
agenti inquinanti.
La morfologia complessa delle Alpi porta in molti casi a fenomeni imprevedibili e difficilmente
stimabili nella diffusione delle onde sonore. Invece di una riduzione del rumore con l’aumento
della distanza dalla sorgente, può soccedere che localmente l’intensità sonora aumenti addirittura.
Le forti preoccupazioni espresse dai comuni interessati - appiano, Bolzano, Bronzolo, Caldaro,
Cortaccia, Cortina, Egna, Tertano, Termeno, Renon, Salorno, San Genesio, Vadena - sono
pertanto ampiamente giustificate.
L’ampliamento dell’aeroporto contrasta con la Convenzione delle Alpi, che prevede tra i suoi
obiettivi quello di „ridurre drasticamente le emissioni inquinanti e i loro effetti negativi nella
regione alpina, nonché la trasmissione di sostanze inquinanti provenienti dall’esterno,
ad un livello che non sia nocivo per l’uomo, la fauna e la flora."
(Art. 2, lett. c)
Il presidente della CIPRA-Internazionale
Andreas Weissen
Questa risoluzione è una risposta precisa e certamente da riconsiderare.

Tutto ciò veniva approvato dalla presidenza della CIPRA il 16 febbraio 1997 a Vaduz Liechtenstein.
Sappiamo tutti come andò a finire- l'ampliamento dell'aeroporto fu fatto ugualmente.
Domanda : è credibile la rassicurazione fatta dall'assessore Thomas Widmann? E ancora quali altre garanzie chiedono i due consiglieri di AN?


Il documento è stato sintetizzato sll'Alto Adige del 21-09-06

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giovedì, 21 settembre 2006
Ansa.it
INQUINAMENTO:UE; PE,TASSA SU KEROSENE AEREI PER CIELI PULITI (ANSA) - STRASBURGO, 4 LUG 06

 Una tassa sul kerosene degli aerei per garantire cieli piu' puliti e per evitare che l'aumento del traffico aereo annulli le riduzioni di emissioni ottenuti negli altri settori. E' quanto chiede il Parlamento europeo che ha oggi proposto un pacchetto di misure che include anche la rimozione degli incentivi fiscali al settore. Gli eurodeputati chiedono, pero', di tenere conto della situazione delle regioni insulari senza trasporti alternativi, che siano promossi l'uso di biocarburanti e di tecnologie verdi e un sistema specifico di scambio di emissioni. Il Parlamento ha approvato, con 439 voti favorevoli, 74 contrari e 102 astensioni, una relazione presentata dalla deputata verde britannica Caroline Lucas che, per affrontare tutti gli effetti del trasporto aereo sul clima, sostiene la necessita' di definire un pacchetto completo di misure (comprendenti strumenti normativi, economici, tecnologici e operativi), applicando il principio ''chi inquina paga'' e garantendo la piena internalizzazione dei costi.
 ... Il Parlamento chiede quindi alla Commissione procedere con l' introdurre di una tassazione del kerosene. Per ridurre l'impatto sui cambiamenti climatici, l' Europarlamento la esorta anche a promuovere l'introduzione di biocarburanti per il trasporto aereo e, allo stesso tempo a privilegiare la ricerca e lo sviluppo di carburanti alternativi e di tecnologie relative a motori piu' puliti. (ANSA). RED
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mercoledì, 20 settembre 2006
Alto Adige 20-09-06
Lo scalo di San Giacomo
Il progetto divide anche le categorie economiche. Hgv favorevole, Bauerbund contrario.
Aeroporto più grande, arriva l'altolà dei Comuni.
Bolzano frena:prima serve il nostro via libera, Laives resta scettica e chiede un posto nel cda
Bolzano. Aeroporto più grande? Ormai è deciso, la Provincia non torna indietro.
Da una parte la Provincia. Dall'altra i Comuni sul cui territorio si estende l'aeroporto, Laives e Vadena in primo luogo, ma anche Bolzano. Durnwalder ha già deciso: l'allargamento dell'aeroporto si farà. Proprio come chiedono 1'Abd e le categorie economiche, agricoltori esclusi. Ma il fronte del no resta ampio. E a capeggiarlo c'è il comitato civico che ha promosso il referendum contro l'ampliamento. «Non ci fermiamo, anzi», afferma battagliero uno dei portavoce del comitato, Walter Demattio. A dar man forte al comitato ci sono Coldiretti e Bauernbund, ma,, anche il Comune di Laives, che lunedì sera ha nominato i tre saggi che dovranno decidere sull'ammissibilità del referendum (il presidente Alberto Zocchi sarà affiancato dal difensore civico Burgi Volgger e da Lorenzo Testini, consigliere dell'opposizione).
Dice il sindaco Giovanni Polonioli: «Nei prossimi giorni il masterplan ci sarà presentato in forma ufficiale. Per il momento, resta la nostra perplessità. Comunque vada a finire, alla Provincia chiederemo delle precise garanzie che riguardano il profilo acustico, quello ambientale e il numero dei voli». Oltre alle garanzie, il Comune di Laivès chiederà anche di essere rappresentato all'interno dell'Abd. Attualmente, oltre alla Provincia ci sono i rappresentanti di imprenditori e albergatori, ma anche quello del Comune di Bolzano. «Un posto all'interno del cda dell'aeroporto è un'ipotesi interessante per il futuro - conferma Polonioli - ma chiederlo- in questo momento è inopportuno. Prima vediamo come andrà a finire la questione ampliamento, e quando le acque si saranno calmate, ne discuteremo. Perché la nostra presenza nel cda e il progetto di ampliamento non sono affatto collegati tra loro. Semplicemente, riteniamo giusto che il Comune di Laives sia informato in prima persona sui progetti dell'aeroporto». Anche da Bolzano arriva un freno all'ipotesi di ampliamento. Non così deciso come quello di Laives, d'accordo, ma il sindaco Luigi Spagnolli è molto cauto: «Prima di esprimerci - afferma - vogliamo vedere il masterplan e valutare vantaggi e svantaggi di questo progetto. Una cosa però deve essere chiara: abbiamo tutto il diritto di dire la nostra e se ci saranno degli elementi negativi per la città li faremo notare».
Sempre a livello politico, all'interno della Svp tornano ad esprimere i propri dubbi gli Arbeitnehmer («secondo il masterplan l'ampliamento dell'aeroporto è necessario per portare a 300 mila il numero dei passeggeri, ma ci chiediamo come, una volta allungata la pista, si potrà raggiungere questo obiettivo», afferma Reinhold Perkmann), mentre è molto critica la posizione del segretario diessino Christian Tommasini, tra l'altro assessore a Laives: «Ci chiediamo se una tale struttura sia necessaria o se non sia meglio evitare di bruciare altre risorse pubbliche e private». Secco no anche da parte del Bauernbund («l'aeroporto non ci serve», il parere dell'Obmann Georg Mayr), mentre esultano gli albergatori: «Chiediamo da tempo che l'aeroporto diventi più grande dice. il direttore dell'Hgv Hansjórg Dariz - anche perché il nostro turismo ne ha assolutamente bisogno».

BOLZANO. Hansjòrg Dariz, direttore dell'Hgv, rappresenta gli albergatori all'interno del cda dell'Abd. «L'ampliamento dell'aeroporto lo chiediamo da tempo - dice - anche perché è l'unica possibilità che abbiamo per. rendere interessante anche dal punto di vista economico il collegamento aereo con Bolzano: con aerei da 30 posti il prezzo del volo non può essere competitivo, con aerei da 120 posti invece sì».
Le rotte più interessanti secondo Dariz sono quelle che portano verso il nord della Germania:« È da lì che arriva una grossa fetta dei nostri ospiti. Collegamenti con città come Dùsseldorf, Colonia, Amburgo o Hannover e in seconda battuta anche Berlino, sono quelle che riteniamo più utili al settore turistico». Per quanto riguarda invece i charter, gli albergatori sperano nell'aiuto dei tour operator: «Possono offrire dei pacchetti ai turisti di Benelux o dell'Europa dell'est: finora ha sempre funzionato».
Non la pensa così Georg Mayr, Obmann del Bauernbund: «Ingrandire l'aeroporto non serve a risolvere i problemi dello scalo, ma ne crea di nuovi per Laives e tutta la Bassa Atesina».


Corriere dell'Alto Adige 20/09/06
Aeroporto
Ds: si al referendum.       Unitalia: Abd da demolire
BOLZANO - Si allarga il fronte del no al progetto di ampliamento dell'aeroporto di Bolzano. Il piano di sviluppo approvato dal cda dell'Abd, che prevede l'atterraggio di velivoli più grandi grazie all'allungamento della pista, aveva subito allarmato il sindaco di Laives Polonioli (il Comune organizzerà un referendum sulla vicenda) ed i Verdi, autori di un'interrogazione provinciale in cui si criticano i contributi pubblici garantiti allo scalo. Ora è la volta dei Ds altoatesini che giudicano insufficienti le informazioni sull'ampliamento dell'aeroporto comunicate nei giorni scorsi.
«Non basta conoscere le ipotesi dei numeri di passeggeri e dei voli programmati - afferma infatti in un comunicato il segretario dei Ds Christian Tommasini - vogliamo capire se l'aeroporto fa parte di un progetto complessivo di sviluppo economico-sociale di questa terra, o se si voglia solo procedere ad allungare la pista un pezzo alla volta. In altre parole occorre capire se c'è una progettualità forte oppure no. Ci chiediamo se vi sia la reale necessità di una tale struttura tra Bolzano è Laives. Se infatti il modello di ragionamento è lo stesso di 10 anni fa, che ha dimostrato di essere fallimentare, è meglio chiudere subito la struttura di via Baracca, evitando di bruciare altre risorse pubbliche e private. Qualora invece si voglia portare avanti un serio progetto di sviluppo, occorre aprire subito un processo di confronto ampio e partecipato. In quel caso bisognerebbe anzitutto valutare l'impatto ambientale e provvedere a misure compensative per non peggiorare la situazione dell'aria e dell'inquinamento acustico nella conca di Bolzano. E soprattutto inserire l'aeroporto all'interno di un
modello di mobilità complessiva. Come dovrebbero muoversi i turisti una volta arrivati all'aeroporto di Bolzano-Sud? Che fine ha fatto per esempio la fermata-metropolitana del treno a
San Giacomo? Sono solo alcune delle domande – conclude Tommasini- che devono trovare risposta, se si vuole proporre un ampliamento serio e ponderato. Ed in ogni caso bisogna informare bene la cittadinanza su tutti i pro e contro della struttura con dati dettagliati e precisi, per permettere poi alla popolazione di esprimersi attraverso un referendum».

Il consigliere provinciale di Unitalia, Donato Seppi, non solo si dice contrario al progetto di ampliamento dell'aeroporto ma ne propone anzi la chiusura; «Quella dell'aeroporto è stata finora un'esperienza fallimentare perchè lo scalo non ha mercato ed é del tutto superfluo. Non si tratta inoltre di un servizio pubblico, come lo sono invece le linee di autobus o le ferrovie., e quindi non sono giustificati i contributi pubblici ad un servizio di trasporto d'élite. Credo quindi che l'aeroporto di San Giacomo andrebbe smantellato e destinato al suo unico uso possibile, quello del volo sportivo».
L. R.



Pressemitteilung

Flughafenausbau St. Jakob/Bozen:
Bürger müssen informiert werden

Die Linksdemokraten halten die bisher bekannt gewordenen Informationen zum Flughafenausbau für unzureichend. "Es genügt nicht, die angenommenen Passagier- und Flugzahlen mitzuteilen", sagt Parteisekretär Christian Tommasini, "wir wollen verstehen, ob der Flughafen Teil eines fundierten wirtschaftlichen und sozialen Entwicklungsprojektes ist, oder ob es bloß darum geht, Stück für Stück die Piste zu verlängern."

"Wir fragen uns, ob diese Struktur zwischen Bozen und Leifers wirklich nötig ist. Wenn die Art, wie geplant wird, dieselbe ist wie vor 10 Jahren - welche die heutigen Probleme zu verantworten hat - dann ist es besser, den Flugplatz zu schliessen, um weitere Verschwendung zu vermeiden".

Sollte es sich hingegen um ein funktionsfähiges Projekt handeln, so sollte unverzüglich eine breite Diskussion unter der Beteiligung aller angeregt werden. "In diesem Fall müssten die Auswirkungen auf die Umwelt genau geklärt werden. Sollte es mehr Lärm und Luftverschmutzung geben, so müssten Ausgleichmaßnahmen getroffen werden, damit die gesamte Umweltbilanz des Bozner Talkessels nicht verschlechtert wird. Genauso wichtig wäre es, den Flughafen in einen Gesamtplan der öffentlichen Verkehrsmittel einzubinden. Wie sollen sich denn die anreisenden Gäste von Bozen-Süd aus in ihre Urlaubsorte bewegen? Was wurde aus der vielfach angekündigten Bahn-Haltestelle von St. Jakob? Das sind nur einige der Fragen, auf die Antworten ausstehen. Es ist im Moment völlig unklar, ob der Ausbau teil eines ausgeglichenen und funktionsfähigen Projektes ist. Auf jeden Fall müssen die Bürger korrekt und vollständig über die Pläne informiert werden, damit sie sich für die Volksbefragung eine Meinung bilden können.

Pressebüro der Linksdemokraten-Ulivo

Comunicato stampa

Ampliamento dell’aeroporto:
i cittadini devono essere informati

I DS ritengono insufficienti le informazioni sull'ampliamento dell'aeroporto comunicate nei giorni scorsi. "Non basta conoscere le ipotesi dei numeri di passeggeri e dei voli programmati", sostiene il segretario dei DS Christian Tommasini, "vogliamo capire se l'aeroporto fa parte di un progetto complessivo di sviluppo economico-sociale di questa terra, o se si voglia solo procedere ad allungare la pista un pezzo  alla volta. In altre parole occorre capire se c'è una progettualità forte oppure no.”

Ci chiediamo se vi sia la reale necessità di una tale struttura tra Bolzano e Laives. Se infatti il modello di ragionamento è lo stesso di 10 anni fa, che ha dimostrato di essere fallimentare, è meglio chiudere subito la struttura di via Baracca, evitando di bruciare altre risorse pubbliche e private."

Qualora invece si voglia portare avanti un serio progetto di sviluppo, occorre aprire subito un processo di confronto ampio e partecipato. 
"In quel caso bisognerebbe anzitutto valutare il maggior impatto ambientale e provvedere a misure compensative per non peggiorare complessivamente la situazione dell'aria e dell'inquinamento acustico nella conca di Bolzano.
E soprattutto inserire l’aeroporto all’interno di un modello di mobilità complessiva. Come dovrebbero muoversi i turisti una volta arrivati all’aeroporto di Bolzano-Sud?  Che fine ha fatto per esempio la fermata metropolitana del treno a San Giacomo?
Sono solo alcune delle domande che devono trovare risposta, se si vuole proporre un ampliamento serio e ponderato.  Ed in ogni caso bisogna informare bene la cittadinanza su tutti i pro e contro della struttura con dati dettagliati e precisi, per permettere poi alla popolazione di esprimersi attraverso un referendum.

Ufficio stampa Democratici di Sinistra-Ulivo
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mercoledì, 20 settembre 2006
Volentieri pubblichiamo da

E un rombo tuonò dall'alto
Quando due ubriachi escono schiamazzando da un bar dopo mezzanotte, a soffrirne sono «solo» gli abitanti delle case vicine. Il rumore del traffico stradale si diffonde invece su un’area di gran lunga più ampia. La correlazione tra origine locale ed effetto globale diventa tuttavia particolarmente netta nel caso delle emissioni foniche prodotte dal traffico aereo: un solo velivolo inonda del suo rombo un’intera regione.
Le maggiori immissioni di rumore al livello del suolo si concentrano ovviamente nelle zone limitrofe agli aeroporti. Oltre all’elevato inquinamento atmosferico presente nelle vicinanze delle piste, a preoccupare i confinanti è soprattutto il rumore aereo. Sempre più numerosi sono infatti gli interessati che ritengono questa sollecitazione ambientale diretta non solo fastidiosa, ma semplicemente inaccettabile. Soprattutto da quando, intorno al 1960, hanno fatto la loro comparsa i primi aerei a reazione. Più tardi, questo è vero, il progresso tecnico ha portato allo sviluppo di motori che a parità di prestazioni e con minor consumo energetico producevano meno rumore. Ma le nuove tecnologie hanno anche consentito la costruzione di velivoli decisamente più potenti, rendendo vani i progressi fatti sul fronte della riduzione del rumore. A ciò si aggiunge anche la crescita più che proporzionale, rispetto ad altri mezzi di trasporto, conosciuta dal trasporto aereo a seguito, non da ultimo, del marcato calo dei prezzi dei voli.
Contrariamente a quanto accade per le infrastrutture stradali e ferroviarie, in cui l’adozione di misure di riduzione del rumore quali la posa di pannelli fonoassorbenti, ripari fonici o isolazioni, può apportare un netto beneficio anche all’esterno, nel caso del rumore aereo non è possibile contare su alcun rimedio comparabile.
Il rumore degli aerei ha un ampio spettro di frequenze basse (rombo); le parti più leggere degli edifici lo assorbono solo in minima parte. Di conseguenza il rumore si sente bene nelle abitazioni, anche con le finestre chiuse. Inoltre, la propagazione delle emissioni sonore provenienti dal traffico aereo non può essere arginata da ostacoli classici. Contrariamente a quanto avviene per gran parte degli altri tipi di rumore, le persone esposte al rumore del traffico aereo attorno alla loro abitazione non beneficiano quindi di alcuna misura di protezione.
Gli accorgimenti esistenti nulla possono infatti contro la propagazione
di rumori provenienti dal cielo. L’industria cerca nel frattempo di sviluppare aeromobili più silenziosi, ma cozza immancabilmente contro i limiti della tecnica. E poiché le restrizioni d’attività imposte agli aeroporti sono in contrasto con le esigenze di mobilità sempre crescenti della popolazione, l’unica possibilità di riduzione del rumore che rimane è l’installazione di vetri fonoisolanti negli edifici interessati.
Interessi stridenti. A combattere contro questi attacchi dall’alto sono, in verità, soprattutto i residenti delle zone esposte. Gli interessi i chi lavora nel settore aereo e di chi invece ne subisce gli effetti sono di conseguenza in forte conflitto fra loro: dalla parte dei fautori di un’ampia liberalizzazione dei cieli stanno la grande aggioranza dei viaggiatori e le lobby politico-economiche del settore e i trasporti; dall’altra stanno gli abitanti dei Comuni colpiti, che vedono il proprio spazio vitale degradarsi di giorno in giorno e perdere valore a causa del crescente inquinamento acustico. Per una piccola minoranza come quella costituita dai residenti in zone vicine agli aeroporti, difendere efficacemente gli specifici interessi locali è ovviamente un compito non facile. Nel dicembre 2000 il Tribunale federale è tuttavia venuto loro incontro chiedendo valori limite d’immissione più severi rispetto a quelli adottati dai governi cantonali (60 decibel contro 67, per esempio, nelle zone esclusivamente residenziali). Motivazione della sentenza? «ll criterio principe per la fissazione del limite deve restare la tutela della salute e del benessere della popolazione». (In Svizzera) Gli interessi economici, come prevede la legge sulla protezione dell’ambiente, non devono avere alcun ruolo in sede di decisione e «non possono in alcun modo essere determinanti».
Sonore conseguenze. La fissazione dei valori limite d’immissione ha talvolta pesanti ricadute per le zone limitrofe agli scali aeroportuali:
I progetti di sviluppo urbano vanno valutati in base alle prescrizioni di diritto ambientale in materia di protezione contro il rumore, prescrizioni che di norma non consentono la realizzazione di alcuno stabile ad uso abitativo in zone fortemente esposte al rumore. Il rumore aereo ha pertanto enormi conseguenze a livello di pianificazione e di utilizzo del territorio.
In caso di immissioni foniche superiori alle soglie d’allarme, scatta l’obbligo di installare negli edifici interessati finestre insonorizzanti, i cui costi sono a carico di chi è causa del rumore. In caso di modifica sostanziale di un aeroporto, come ad esempio quella prevista nella quinta tappa del piano di espansione dell’aeroporto di Zurigo-Kloten, tale regola si applica già al superamento dei valori limite d’immissione, valori che sono ben inferiori alle soglie d’allarme.
A causa delle restrizioni d’utilizzo dei terreni imposte nelle zone
interessate dal rumore, vi potrebbero essere numerose richieste
di risarcimento da parte dei proprietari fondiari.



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mercoledì, 20 settembre 2006

Ampliamento dell'aeroporto e l'anidride spicca il volo.
I viaggi low cost hanno fatto lievitare il traffico aereo e l'inquinamento continua a salire, nell'indifferenza dei governi, compreso quello di Bolzano.

Perchè le diverse amministrazioni (Regionale, Provinciale e Comunale) non propongono trasferimenti meno stressanti? Consigli validi anche per tutti i cittadini che intendono viaggiare o godere delle vacanze.

Più lenti, più buoni: Consigli utili.
1- Preferire il treno. Molti tragitti si percorrono in poche ore o in una notte. Su distanze brevi, il tempo necessario a raggiungere dalla città l'aeroporto di partenza, e da quello d'arrivo la destinazione, più le attese per i check-in, rendono il viaggio aereo complessivamente più lento.
2- Confrontare le tariffe. Una buona notizia per gli amanti del low cost (di solito applicato, in aereo, alle distanze brevi): anche i treni hanno tariffe agevolate, per tutta Italia e le principali mete europee. Unica avvertenza: prenotare per tempo.
3- Considerare la nave. Per Sicilia, Sardegna, Corsica, Grecia, Spagna si trovano ottime tariffe. I traghetti sono ormai tutti piuttosto confortevoli.
4- Scegliere mete più vicine. Non è il caso di scoprire le meraviglie del Mediterraneo, prima di cercare lontano? Tiziano Terzani scrisse: "Raggiunti in aereo, senza sforzo nell'avvicinarli, tutti i posti diventano simili" (Un indovino mi disse,Tea). E lo stesso "turismo sostenibile" diventa dannoso se lo si fa in volo.
5- Evitare i falsi viaggi di lavoro.Molti sono sostituibili con conferenze via computer o telefono. Il resto,spesso, è turismo mascherato.
6- Pensare a chi sta peggio. Volare è privilegio di pochi: la maggior parte della gente non se lo può permettere. E l'inquinamento nega i diritti di tutti, ma soprattutto dei più poveri. Che, appunto, nemmeno volano.
7- E se proprio si deve volare...Si possono sostenere programmi di rimboschimento: tot migliaia di km percorsi, tot alberi piantati per assorbire la CO2 prodotta (www.triplee. com); portare posate e bicchiere per non usare, a bordo, quelli in plastica, che vengono gettati (vassoi e tazze, invece, sono lavabili); prima e dopo ogni volo, "riscattarsi" con più sobrietà nel quotidiano.
Centro di attenzione permanente
San Giacomo Laives
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mercoledì, 20 settembre 2006
Corriere dell'Alto Adige 19-09-06
Aeroporto, a Laives nominati i saggi che decideranno sul referendum
“OK alla pista più lunga con l'hangar meno voli”
BOLZANO - «La pista di atterraggio non supererà i 1460 metri ed il nuovo hangar servirà a ridurre il traffico sui cieli di Bolzano». Il presidente della Giunta, Luis Durnwalder, è stato chiaro ed ha fissato una serie di paletti al progetto di ampliamento dell'aeroporto messo a punto dalla società «Mr. Plan» e approvato sabato dal cda dell'aeroporto. Intanto ieri i1 Comune di Laives ha nominato i tre saggi che dovranno valutare l'ammissibilità del referendum contro l'ampliamento dell'Abd promosso dalle associazioni ambientaliste. Presidente del comitato è stato nominato l'avvocato Alberto Zocchi che sarà affiancato dalla difensora civica Burgi Volgger e dal consigliere comunale di An, Lorenzo Testini. Tuttavia Durnwalder ha già fatto sapere che l'esito del referendum, chiesto anche dall'Ufs, non fermerà la giunta.
«Il piano elaborato dalla società Mr. Plan è solo un progetto, l'ultima parola - avverte Durnwalder - spetta alla politica». E su questo il Landeshauptmann ha fatto capire chela Giunta ha intenzione di fissare una serie di paletti. «Avevo assicurato che la pista sarebbe stata lunga massimo 1400 metri, ma ce ne serviranno altri 60. Mi dispiace non rispettare una promessa ma non potevo prevedere che le cose si sarebbero evolute in questo» afferma Durnwalder scusandosi con i cittadini. Altro punto fermo della giunta è il numero di voli: massimo nove al giorno. «Ma -specifica Durnwaldèr-quando costruiremo l'hangar il traffico diminuirà perchè la manutenzione potrà essere fatta a Bolzano e non a Innsbruck. Comunque non significa che aerei più grandi facciano più rumore, il limite dei sessanta decibel sarà rispettato. L'autostrada, la ferrovia e persino un motorino sono più rumorosi». Per istituire nuove tratte, ad esempio Francoforte, verranno fatte gare d'appalto europee. Sul budget invece Durnwalder ha precisato che non sarà indispensabile raggiungere la parità di bilancio perchè «1'Abd potrà essere finanziato dalla Provincia esattamente come le linee di autobus o la ferrovia della Venosta».
L'annuncio dell'ampliamento dell'Abd però ha subito suscitato le proteste dei verdi contrari.
«allo sperpero» di soldi pubblici. «Fino ad oggi - sottolineano i consiglieri provinciali Kury, Heiss e Dello Sbarba-sono stati spesi oltre 13 milioni di euro. Soldi che sarebbe meglio spendere per migliorare il trasporto pubblico, soprattutto ferroviario».
Marco Angelucci




Alto Adige del 19/09/06 di Marchiodi Mirco
Il presidente della Provincia raccoglie le richieste di Abd e rilancia il ruolo dello scalo che ora potrà ricevere jet da 110 posti.
L'aeroporto vola, pista più lunga.
Via libera da Durnwalder: “Il referendum? No, Inamissibile”
Secondo il Landeshauptmann Laives in quanto Comune non può bloccare un'opera strategica per l'Alto Adige
BOLZANO. La pista dell'aeroporto sarà allungata. Più che un annuncio, è un ordine quello che arriva da Durnwalder. E il referendum? Inammissibile, secondo i1 presidente, perché un Comune non può bloccare una struttura provinciale.
Il numero dei voli I voli di linea giornalieri per Roma resteranno massimo quattro, i voli di linea giornalieri al di fuori di Roma saranno non più di due o tre al giorno e i voli charter tre al giorno. Totale: nonve voli giornalieri, proprio come adesso.
La pista. Dovrà essere portata a 1460 metri. All'epoca era stata costruita lunga 1260 metri prevedendo un limite massimo di 1400 metri.
Hangar e altro. Bisogna costruire un hangar e poi bisogna rrealizzare una serie di barriere acustiche. «Abbiamo fatto delle rilevazioni da cui risulta che l'inquinamento acustico non supera i 60 decibel. La situazione è peggiore per l'autostrada e la ferrovia. Ed è li - continua Durntvalder - che dovremo intervenire realizzando al più presto le bariere acustiche nella zona in cui si trova anche l'aeroporto».

BOLZANO. La pista dell'aeroporto sarà allungata. Più che un annuncio, è un ordine quello che arriva dal presidente della Provincia Luis Durnwalder. Formalmente la decisione deve essere ancora presa dalla giunta, ma le parole di Durnwalder non lasciano alcun dubbio. E il referendum? Inammissibile, secondo il presidente, perché un Comune non può bloccare una struttura provinciale. E le perdite? Accettabili per l'aeroporto, non per la compagnia aerea, ha risposto il Landeshauptmann aggiungendo che non ci saranno più contributi per gli operatori.

Ieri mattina la giunta non ha parlato del masterplan presentato dall'Abd. Mancava l'assessore competente Taomas Widmann, e comunque la decisione è stata già presa. Almeno questa è l'impressione che danno le parole del presidente Luis Durnwalder.
Il numero dei voli. Durnwalder dice che «il piano di sviluppo presentato dall'Abd non è vangelo», mai suoi convmcimenti sembrano andare proprio nella direzione auspicata dalla società che gestisce
l'aeroporto.- «I voli di linea giornalieri per Roma resteranno massimo quattro, i voli di linea giornalieri al di fuori di Roma saranno non più di due o tre al giorno e i voli charter tre al giorno in media, nel senso che ci saranno giornate con 5-6 voli charter e giornate senza nessun volo charter. Totale: nove voli giornalieri, proprio come adesso.E quindi non ci sarà nessun aumento».
La pista. Durnwalder fa autocritica:- «Devo scusarmi, perché avevo dato la mia parola che la pista non sarebbe stata più lunga di 1400 metri. Invece dovrà essere portata a 1460 metri. All'epoca l'avevamo costruita lunga 1260 metri prevedendo un limite massimo di 1400 metri. Per motivi di sicurezza sono stati cancellati 200 metri della .pista a nord, per questo ora dobbiamo superare questo limite. In ogni caso promette il presidente questo sarà l'ultimo intervento: su una pista lunga 1460 metri possono atterrare aerei da 110 posti e Bolzano non avrà mai bisogno di velivoli più grandi». Sul referendum anti ampliamento Durnwalder è categorico: «E' inammissibile, un Comune non può fermare la realizzazione di un'opera che interessa tutta la provincia».
Gli altri interventi. Allungare la pista non basterà. Bisogna costruire un hangar («è come un parcheggio, ma averlo ci risparmierà due voli serali verso Innsbruck e due mattutini che da Innsbruck arrivano, entrambi senza un passeggero a bordo, perché potremo fare la manutenzione a Bolzano», spiega Durnwalder) e poi bisogna realizzare una serie di barriere acustiche. «Abbiamo fatto delle rilevazioni da cui risulta che l'inquinamento acustico non supera i 60 decibel. La situazione è peggiore per l'autostrada e la ferrovia.Ed è lì -continua Durnwalder - che dovremo intervenire realizzando al più presto le barriere acustiche nella zona in cui si trova anche l'aeroporto».
I contributi. Durnwalder distingue tra struttura e operatore. «La prima - spiega - potrà anche non raggiungere il pareggio di bilancio: per le strade spendiamo 150 milioni all'anno, per autobus e ferrovia 40 milioni. La Merano-Malles ci è costata 130 milioni e ha un deficit annuo di. 4 milioni. Il "rosso" dell'aeroporto quindi non ci spaventa». Discorso diverso per l'operatore aereo, «che potrebbe anche non essere Air Alps»: “Non daremo più contributi alle compagnie».
LE REAZIONI
Costi e inquinamento, un no trasversale.

BOLZANO. Durnwalder non fa neanche in tempo ad annunciare l'ampliamento dell'aeroporto che arrivano le prime reazioni negative. Un po' a sorpresa tra i contrari c'è anche Reinhold Perkmann, leader dell'ala sociale della Svp: “L'allargamento dell'aeroporto suscita molte preoccupazioni tra la cittadinanza. A quanto pare, l'aeroporto è economicamente sostenibile soltanto portando il numero di passeggeri dagli attuali 70 mila a 300 mila. Per raggiungere questo obiettivo è necessario ampliare lo scalo, ma questo ampliamento comporta dei rischi per chi vive nelle vicinanze della struttura. È ora che la politica dica la verità, informando con completezza la popolazione sui piani di sviluppo. I politici prendano posizione chiaramente, e poi si assumano la responsabilità della loro decisione».
Molto critico anche il commento dei Verdi. «Diciamo "no" ad un ulteriore sperpero di denaro dei contribuenti, che deve invece essere investito per migliorare il sistema di trasporto pubblico», affermano in una nota i consiglieri provinciali Cristina Kury, Hans Heyss e Riccardo Dello Sbarba. «Dal giorno dell'inaugurazione dell'aeroporto - continuano i Verdi - per la sola gestione sono stati investiti oltre 13 milioni di euro che comprendono anche il condono di un milione di tasse aeroportuali ad Air Alps. Ad aggravare la situazione contribuiscono gli elevati costi di investimento e le molteplici spese per il servizio di sicurezza».
Sulla stessa linea la presa di posizione di Rudy. Benedikter, consigliere comunale di Projekt Bozen: «L'ampliamento dell'aeroporto è un progetto inutile, irresponsabile a livello ambientale e un salasso per i contribuenti. Tanto più che il progetto non è stato ideato da un organo democraticamente eletto, ma dalla società aeroportuale. Ma per Bolzano, Laives, la Bassa Atesina e l'OItradige il nuovo aeroporto porterà soprattutto più inquinamento acustico e ambientale».
Infine Andreas Póder, consigliere provinciale dell'Union, che chiede un referendum: «Il progetto deve essere respinto: non è sostenibile dal punto di vista ambientale e nemmeno da quello finanziario”..
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martedì, 19 settembre 2006

Per chi non lo sapesse.
Qualche esempio circa l'inquinamento acustico rilevato a circa 50 m dalla ferrovia e la sua frequenza.

Flugbewegungen am Samstag, den 09.09.06
8:51 Uhr Sportflieger Bozen gestartet Richtung Siiden
8:53 Uhr 53 Sportflieger Bozen gestartet Richtung Siiden
9:11 Uhr Hubschrauber von Súden gekommen
9:17 Uhr Hubschrauber von Bozen kommend Richtung Súden
9:20 Uhr Sportflieger Leifers - Frizzi Au
9:37 Uhr Hubschrauber Bozen - st- Jakob
9:43 Uhr Hubschrauber Carabinieri Leifers - Frizzi Au
9:45 Uhr Hubschrauber Carabinieri Leifers - Frizzi Au
9:54 Uhr Sportflieger Bozen Richtung Siiden
9:58 Uhr Air Alps von Siiden kommend
10:02 Uhr Hubschrauber Leifers Frizzi Au
10:15 Uhr Sportflieger Frizzi Au
10:38 Uhr Sportflieger Bozen nach Siiden
11:04 Uhr Hubschrauber vom Stiden kommend
11:05 Uhr Sportflieger Bozen Richtung Súden
11:15 Uhr Hubschrauber Bozen Richtung Siiden
11:32 Uhr Sportflieger mit Segelflieger Leifers Frizzi Au
12:17 Uhr Sportflieger Leifers - Frizzi Au
12:25 Uhr Sportflieger kreist tiber Leifers - Frizzi Au
12:32 Uhr Sportflieger kreist iiber Leifers - Frizzi Au
12:57 Uhr Sportflieger Richtung Súden
13:14 Uhr Sportflieger mit Segelflugzeug Leifers Frizzi Au
13:21 Uhr Sportflieger kreist noch einmal tiber Leifers - Frizzi Au
13:22 Uhr Sportflieger Leifers Richtung Siiden
13:23 Uhr Sportflieger Leifers Richtung Siiden
13:26 Uhr Sportflieger Leifers Richtung Súden
13:30 Uhr Hubschrauber vom Súden kommend
13:38 Uhr Hubschrauber vom Stiden kommend
13:44 Uhr Sportflieger mit Segelllieger Leifers Frizzi Au
14:07 Uhr Sportflieger mit Segelflieger Leifers Frizzi Au
14:08 Uhr Sportflieger mit Segelflieger Leifers Frizzi Au
14:09 Uhr Hubschrauber Finanz Leifers Breitenberg
14:17 Uhr Sportflieger mit Segelflieger Leifers Frizzi Au
14:30 Uhr Sportflieger vom Súden kommend
14:32 Uhr Sportflieger vom Súden kommend
14:33 Uhr Hubschrauber vom Siiden kommend
14:40 Uhr Air Alps vom Stiden kommend
14:45 Uhr Sportflieger Richtung Siiden
15:00 Uhr Flugzeug Richtung Siiden
15:10 Uhr Hubschrauber Richtung Súden
15:12 Uhr Hubschrauber tiber Leifers kreisend
15:13 Uhr Sportflieger mit Segelflieger Leifers Frizzi Au
15:26 Uhr Air Alps Richtung Súden
15:35 Uhr Hubschrauber Leifers Frizzi Au
15:48 Uhr Sportflieger Richtung Siiden
15:52 Uhr Sportflieger Richtung Súden
15:54 Uhr Sportflieger mit Segelflieger Richtung Súden
16:10 Uhr Sportflieger vom Siiden kommend
16:40 Uhr Sportflieger Richtung Siiden
16:55 Uhr Hubschrauber vom Siiden kommend



Larmbelàstigung am 06.09.2006
Leifers 50 m neben der Zugstrecke unter Befcksichtigung, dass dies der Sommerfahrplan ist
8:22 Uhr Hubschrauber Carabinieri Bozen Richtung Siiden
8:30 Uhr Zug Trient - Bozen
8:40 Uhr Zug Trient - Bozen
8:44 Uhr Sportflieger Bozen - Trient
8:49 Hubschrauber Militar Kreist Leifers - Frizzi Au
8:53 Uhr Hubschrauber Militar kreist noch einmal
8:57 Uhr Hubsehrauber Militar kreist noch einmal
9:00 Uhr Hubschrauber Militar 1reist noch einmal
9:04 Uhr Hubschrauber Militar kreist noch einmal
9:05 Uhr Zug Trient - Bozen
9:06 Uhr Zug Bozen - Trient
9:07 Uhr Hubschrauber Militar kreist Leifers Frizzi - Au
9:10 Uhr Hubschrauber Militar kreist noch eininal
9:12 Uhr Hubschrauber Militar kreist noch einmal
9:16 Uhr Hubschrauber Militar kreist noch einmal
9:18 Uhr Hubschrauber Militar kreist noch einmal
9:23 Uhr Zug Trient - Bozen
9:25 Hubschrauber Militar kreist noch einmal
9:29 Uhr Zug Bozen - Trient
9:30 Uhr Hubschrauber Militar kreist noch einmal
9:33 Uhr Hubschrauber Militar kreist noch einmal
9:35 Uhr Hubschrauber Militar kreist Leifers - Steinrnannwald
9:39 Uhr Zug Bozen - Trient
9:47 Uhr Zug Bozen - Trient
9:48 Uhr Hubschrauber Militar kreist Leifers Frizzi Au
9:49 Uhr Zug Trient - Bozen
9:53 Uhr Hubschrauber Militar kreist noch einmal Leifers - Frizzi au
9:57 Uhr Hubschrauber Militar kreist noch einmal
10:00 Uhr Air Alps von Sfiden kommend
10:01 Hubschrauber Militar kreist noch einmal
10:05 Uhr Zug Trient - Bozen
10:06 Uhr Hubschrauber Militar Leifers - Frizzi Au
10:10 Uhr Hubschrauber Militar Leifers Frizzi Au
10:16 Uhr Hubschrauber Militar Leifers Frizzi Au
10:22 Uhr Hubschrauber Militar Leifers Frizzi-Au
10:26 Uhr Zug nach Bozen
10:27 Uhr Hubschrauber Finanz Richtung Bozen
10:30 Uhr Hubschrauber Militar
10:35 Uhr Air Alps nach SUden
10:36 Uhr Hubschrauber Richtung Suden
10:40 Uhr Hubschrauber nach Siiden
10:43 Uhr Hubschrauber nach Siiden
11:16 Uhr Sport Flugzeug naeh Sfiden
11:30 Uhr Zug Bozen - Trient
11:39 Uhr Sportflieger Bozen Richtung Súden
11:40 Uhr Zug Bozen - Trient
11:48 Uhr Zug Bozen - Trient
12:02 Uhr Militarhubschrauber von Súden nach Bozen

12:05 Uhr Hubschrauber Carabinieri úber Leifers
12:17 Uhr Zug Bozen Trient
12:21 Uhr Zug Trient - Bozen
12:29 Uhr Zug Bozen - Trient
12:37 Uhr Zug Bozen Trient
12:47 Uhr Zug Bozen Trient
12:59 Uhr Zug Bozen Trient laut hupend
13 :19 Uhr Zug Bozen - Trient
13:20 LThr Sportflieger von Súden kommend
13:23 Uhr Zug Bozen Trient
13:29 Uhr Zug Bozen - Trient
13:33 Uhr Sportllieger von Súden kommend
13:37 Uhr Zug Bozen- Trient
13:45 Uhr Zug Trient -Bozen
13 :48 Uhr Zug Bozen -Trient
13:54 Uhr Zug Bozen - Trient
14:01 Uhr Hubschrauber Carabinieri vom Siiden kommend
14:08 LThr Motordrachenflieger Richtung Siiden
14:16 Uhr Sportflieger Bozen gestartet
14:17 Uhr Zug Bozen - Trient
14:18 LThr Zug Trient - Bozen
14:26 Uhr Zug Trient Bozen
14:27 Uhr Motordrachenflieger kreist fiber Leifers
14:28 LThr Militárflugzeug Von Silden in Bozen gelandet
14:31 Uhr Sportflieger von Súden kommend
14:33 Uhr Motordrachenflieger von Siiden kommend
14:36 Uhr Zug Trient Bozen
14:39 Uhr Zug Bozen Trient
14:46 Uhr Zug Bozen- Trient
14:47 Uhr Air Alps Bozen Landung
14:49 Uhr Zug Trient Bozen
15:02 Uhr Sportflieger von Sùden kommend
15:25 LThr Zug Bozen - Trient
15:26 Uhr Air Alps gestartet Richtung Silden
15:27 Uhr Zug Trient - Bozen
15:32 Uhr Sportflieger Richtung Silden
15:34 Uhr Zug Trient - Bozen
15:36 LThr Zug Bozen - Trient
15:45 Uhr Zug Trient - Bozen
15:54 Uhr Zug Bozen - Trient
16:10 Uhr Militàrllugzeug gestartet
16:16 Uhr Zug Bozen- Trient
16:21 Uhr Zug Trient - Bozen
16:28 LThr Zug Bozen - Trient
16:34 Uhr Sportflieger von Siiden kommend
16:40 Uhr Zug Bozen- Trient
16:53 LThr Zug Bozen - Trient
17:08 Uhr Zug Trient - Bozen
17:15 Uhr Sporttlieger Bozen gestartet Richtung Sfden
17:17 LThr Zug Bozen Trient
17:25 Uhr Zug Trient – Bozen

Es muss noch notiert werden, dass zwischen 6:30 Uhr und 7:00 Uhr zwei Starts und cine Landung der Air Alps stattfinden. Abends zwischen 22:00 Uhr und 23:30 Uhr zwei, teilweise auch 3 Landungen stattfinden.
                          
     
COMMENTO:
Un qualche fastidio lo si può provare. Non siete daccordo?
E se gli aerei aumentano e molto più grandi?
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martedì, 19 settembre 2006
Die Leiferer Stimme 14/09/06

Flughafenausbau – die Leiferer Bevölkerung wehrt sich

Das Thema Flughafenausbau wird schon seit Wochen heilà diskutiert. Die Rollbahn des Flugplatzes in St. Jakob soll um 400 m nach Súden verlàngert werden um das Starten und Landen von Flugzeugen mit bis zu 120 Passagieren zu ermóglichen. Nur dann-so die Betreiber des Flughafens - kónne dieser wirtschaftlich arbeiten und Gevinne abwerfen. Dass sich dabei die Lebensqualitát der Bevólkerung im Umkreis des Flughafens (Bozen, Leifers, Pfatten) betráehtlich verschlechtern wùrde, das wird nicht in Betracht gezogen. Schon jetzt leidet die Bevòlkerung unter der Luftverschmutzung und Lármbelástigung, die vom Verkehr auf StaatsstraBe und Autobahn verursacht werden, und unter dem Làrm der Eisenbahn und der Flugzeuge.
Die Bùrger sind nicht mehr gewillt, all díes tatenlos hinzunehmen. Den Worten der Landespolitiker und -techniker, die zu beschwichtigen versuchen, wird nicht mehr Glauben geschenkt. Schon zu oft haben diese ihre Versprechen nicht ein gehalten, ganz besonders was den Flughafen betrifft. Das Bùrgerkomitee. das am 17. August mit dem Ziel, eine Voiksbefragung gegen tien Ausbau des FIugplatzes durchzusetzen, gegrundet wurde, wartet mit konkreten Daten auf: Es kommt nie zu einem Ausbau`', wurde vor Jahren versichert, und: „ Die Start- und Landezeiten liegen zwischen 6.00 Uhr und 22.00 Uhr": der Ausbau ist schon einmal gekommen, das letzte Flugzeug landet oft weit nach 23.00 Uhr, ein Sonntagsflugverbot gibt es nicht mehr. Auch was der Flugplatz und der Flugverkehr insgesamt bis jetzt an Steuergeldern versehlungen haben, das úbersteigt ebenfalls alle Vorankùndingen um ein Betràchtliches, so die Promotoren des Bùrgerkomitees: Seit 1999 wurden von der offentlichen Hand 10 Mio. € Verluste ausgeglichen: jáhrlich kauft das Land 1500 Flugtikkets zu einem durchschnittlichen Einzelpreis von 300 €, das sind insgesamt 3.15 Mio € in den letzten sieben Jahren; die Flughafenfeuerwehr kostet 1.2 Mio € jáhrlich, usw. Am 26. August wurden vor dem Rathaus von Leifers Unterschriften gesammelt, um das Referendum abhalten zu kónnen. In nur zwei Stunden wurden 180 Unterschriften gesammelt Am 28. August wurden die Unterschriften in der Gemeinde hinterlegt. Eine. Expertenkommission der Gemeinde untersucht die Zulássigkeit des Referendums. Bei einer evrtl. Abstimmung wáren 10.000-11.000 LeifererInnen stimmberechtigt.
Wie der Kampf um den Flughafenausbau ausgehen wird. das steht noch nicht fest. Sollte das Referendum Erfolg haben, so hátte es trotzdem nur „beratenden' Charakter. Nicht die Gemeinde entscheidet fùr oder gegen den Ausbau sondern das Land.
Wieviel Gewicht den Stimmen der betroffenen BevóIkerung beigemessen wird, das muss sich erst noch zeigen.

Der Großteil der Leiferer Bevólkerung ist gegen den Ausbau des Flughafens, das hat eine kleine Umfrage der „Leiferer Stimme" unter den Bùrgern der Stadt ergeben:

Bruno E.: Ich bin der Meinung. dass die Entscheidung fùr den Ausbau des Flugplatzes schon Iángst gefàllt ist. Die Politiker lassen uns jetzt glauben. dass wir auch etwas dazu sagen kònnen. Sie sagen nie die ganze Wahrheit, sie erzàhlen Màrchen um der Bevólkerung etwas vorzumachen. Es ist gut, dass die Búrger sich wehren, dass sich das Komitee gegrùndet hat und dass die Gemeinde ein Referendum durchfuhrt aber ich bin ùberzeugt, dass das rausgeschmìssenes Geld ist. Da der Flughafen von Landeswichtígkeit ist, wird der Ausbau auch finanziert werden.

Luis Z.: In Sùdtirol wird bei allen großeren Entscheidungen protestiert, aber ímmer nur halbherzig. Und wenn die Politiker die Entscheidungen nicht trotzdem fallen wùrden, dann wúrde gar nichts weíter gehen: wir hàtten z.B. die Mebo nicht- das kónnten wir uns heute gar nicht mehr vorstellen. Was haben die Proteste gegen das Verkehrssicherheitszentrum gebracht oder damals gegen den Bau des Flughafens? Gar nichts! Ich meine halt. jeder sollte bei der Wahrheit bleiben, die Gegner und



die Befùrworter, denn gewóhnlich ist es so, dass die einen untertreiben und die anderen úbertreiben.

Karolin G.: Ich verreise tifters mit dem Flugzeug, entweder ab Innsbruck oder ab Salzburg. Dort starten große Flugzeuae und in denen fùhle ich mich sicherer. Die kleinen Flugzeuge, die in Bozen starten. machen mir Angst. Ich bin der Meinung , wir brauchen in Bozen ùberhaupt keinen Flugplatz, da andere Flughàfen nicht allzu weit entfernt sind.

Flora C.: Ich bin gegen den Ausbau des Flughafens. Die Umwelt ist so schon viel zu stark belastet. Zwischen Leifers und Bozen atmet man nur Abgase ein und der Làrm wùrde noch mehr zunehmen. Und dann ist da die Frage, ob sich ein Ausbau finanziell auszahlt. Wer bezahlt das alles? Wenn es zum Referendum kommt, so hoffe ich, dass alle hingehen und alle dagegen stimmen.

Nerino M.: Wer will denn einen gròßeren Flughafen? Doch nicht die Menschen, die entlang der Straßen von Bozen nach Leifers wohnen und die nur die negativen Auswirkungen zu spúren bekommen. Die vvollen mehr Ruhe und mehr Lebensqualitàt- Ich hoffe wirklich. es kommt nicht zum Ausbau.

Mario Martinelli: Als Touristiker schließe ich mich der Meinung der Touristikbranche auf Landesebene an, dass cin Flughafen, der schon da ist, auch funktionieren muss. Er ist eine Struktur, die in einem Land wìe Súdtirol, welches mehr Ubernachtungen aufweist als die gesamte Schweiz zusammen, unbedingt notwendig ist. Wenn es die Verlàngerung der Startund Landebahn braucht. ist dies auch richtig. Wichtig ìst lediglich, dass die Struktur funktioniert. Ansonsten wàre es nur verschwendetes Geld, wenn der Flugplatz nur zur HàIfte nutzbar wàre.
Was der geplante Ausbau fùr den Tourismus bringt, muss erst gesehen werden. Es muss das Interesse der Fluggesellschaften ermìttelt werden. Und diese mùssen sehen, dass der Flughafen fùr Charterflúge mìt míndestens 120 Personen geeìgnet ìst, ansonsten kónnen sìe keìne preisgùnstigen Charterflùge nach Bozen anbieten.
In wirtschafllicher Hinsicht ein gut funktionicrender Flughafen auch fùr die Wirtschaft und nicht nur fùr die òffentlìche Verwaltung in unserem Lande von Bedeutung. Große Fìrmen mit Steuersitz in Sùdtìrol brauchen schnelle und zuverlàssige Verbindungen in das Inund Ausland.
Meiner Meinung nach soll der Flughafen auch auf óffentIiches Geld záhlen kónnen, wenn er nicht zu 100 Prozent Spesen deckend funktioniert.
Schließlch ìst er eine Eìnrichtung von òffentlichem Interesse.


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lunedì, 18 settembre 2006

Alto Adige 17/09/06
Il futuro dell'aeroporto
L'Abd non molla:pista più lunga.
Baumgartner: è necessaria, ci servono aerei più grandi
BOLZANO. L'Abd non molla. Ieri mattina si è riunito il consiglio di amministrazione dell'aeroporto di Bolzano. All'ordine del giorno c'era la visione dello studio preparato dalla Mr-Plan sullo sviluppo dello scalo di San Giacomo. Uno studio approvato in pieno dalla società e che ora sarà proposto alla Provincia a cui toccherà decidere se attuarlo o meno. Punto forte resta l'ampliamento dell'aeroporto, compreso l'allungamento della pista: «È l'unica strategia possibile», taglia corto il presidente dell'Abd Thomas Baumgartner. Male proteste, dei Comuni più vicini potrebbero bloccare tutto.-Per questo prima di prendere qualsiasi decisione la Provincia incontrerà gli amministratori di Laives, Vadena e Bolzano.
Uno sguardo al presente e uno al futuro. Il cda dell'aeroporto ieri mattina ha analizzato brevemente gli ultimi dati relativi a numero di passeggeri e qualità del servizio («sono in aumento entrambi, soprattutto la seconda, con la percentuale di voli cancellata che si è quasi dimezzata passando dal 6,7% al 3,9%: questo significa che l'aeroporto funziona», commenta soddisfatto il presidente dell'Abd Thomas Baumgartner), poi è toccato al masterplan. Lo studio affidato alla società di consulenza MR-Plan è pronto e ieri è stato oggetto di dibattito all'interno del cda. Un dibattito che in realtà si è concluso abbastanza velocemente: «Tutti d'accordo, abbiamo deliberato di proporlo alla Provincia», spiega Baumgartner. La decisione finale infatti spetta alla Provincia,- anche se l'indicazione della società che gestisce lo scalo di San Giacomo è molto chiara: «L'ampliamento dell'aeroporto è l'unica strategia di sviluppo possibile», sostiene Baumgartner. Anche lo studio della MR-Plan contiene questo suggerimento, compreso l'allungamento della pista: «In effetti - dice ancora il presidente dell'Abd - questa indicazione ci è stata confermata dagli esperti: la pista deve essere allungata di 240 metri, oltre ai 160 metri a nord e a sud per a zona di sicurezza».
Allungare la pista servirà a far operare su Bolzano aerei più grandi, quelli da 100-120 posti. «In questo modo - continua Baumgartner - riusciremmo ad aumentare il numero di passeggeri senza dover aumentare il numero dei voli. In aggiunta, una pista più lunga ci garantirebbe di rendere l'aeroporto davvero accessibile a tutti: potremmo infatti abbassare i prezzi ed aumentare l'affidabilità».
Peccato che contro questo progetto si siano levate proteste violentissime nei comuni che confinano a sud con la struttura. «Purtroppo siamo una società pubblica e la decisione non spetta à noi», si limita a commentare Baumgartner. Già, a decidere sarà la Provincia. Che una volta preso visione del piano di sviluppo dell'aeroporto si incontrerà con i Comuni di Bolzano, Laives e Vadena.
In realtà, il presidente della giunta Luis Durnwalder e l' assessore ai trasporti -Thomas Widmann non hanno mai nascosto di essere a favore del progetto di ampliamento. Entrambi, come del resto Baumgartner, sono convinti che sia questa l'unica strada per far lavorare l'aeroporto in utile. Ma non manca chi è contrario. E non si tratta solo dei Verdi oppure delle associazioni degli agricoltori (sia la Coldiretti sia il Bauernbund hanno aderito al referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto promosso da un comitato civico). Anche all'interno della stessa Svp c'è chi ha qualche perplessità: così ad esempio non ha nascosto i propri dubbi la vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler che ha chiesto più chiarezza.
In ogni caso la palla adesso passa alla giunta provinciale. Non è escluso che di aeroporto se ne parli già nella seduta domani, anche se più probabilmente l'argomento verrà affrontato più avanti. (mi. m.)
Commento:  Va ricordato che il bilancio dll'Abd non si occupa della salute dei cittadini tantomeno dei bambini e dei giovani.
Gli asili e le scuole si trovano aimè proprio in prossimità dell'aeroporto. Nonostante la recente visita in San Giacomo pare che anche Durnwalder se ne sia dimenticato.


LA PROTESTA

Sono bastate poche ore e il comitato che si batte contro l'ampliamento dell'aeroporto aveva già raccolto le firme necessarie. Sono state consegnate pochi giorni fa al sindaco di Laives Giovanni Polonioli. Il Comune nei prossimi giorni nominerà i tre saggi che decideranno sull'ammissibilità del quesito. La stessa amministrazione si è detta preoccupata e si sono fatte sentire anche le associazioni degli agricoltori.



Sempre in Alto Adige una buona alternativa all'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano
Alto Adige del 17/09/06 a firma (adp)
STAGIONE SCIISTICA
Ecco i bus navetta per i vacanzieri
BOLZANO. A partire dal 1° dicembre 2006 verrà offerta .un'ulteriore possibilità di trasferta verso le zone sciistiche dell'Alto Adige. Per la prima volta i vacanzieri della stagione invernale potranno raggiungere le piste altoatesine con convenienti bus navetta che collegheranno le aree sciistiche agli aeroporti di Bergamo, Brescia e Treviso.
La novità, peraltro unica nel suo gel nere, è che questi trasferimenti organizzati potranno essere prenotati on-line sul sito internet delle stesse compagnie aeree "low cost". Il prezzo unico per tutte le tratte percorse dai bus navetta è di 22 euro per un biglietto di andata e ritorno. Grazie a questa iniziativa volo, trasferimento e pernottamento saranno prenotabili dai portali Web di note compagnie aeree come Ryanair, Myair, e Transavia. Il progetto consiste in una joint venture tra la società Terravision (leader europeo nel settore dei trasferimenti da e per gli aeroporti) La Camera di Commercio di Bolzano e Alto Adige Marketing (Smg). Ben una dozzina di compagnie aeree low cost offre il servizio di prenotazione on-linee dei trasferimenti. Inoltre Terravision dispone di 40 punti vendita dislocati in vari aeroporti. Con il gestore Terravision verrà sottoscritto un contratto per i prossimi tre anni che prevede una partecipazione alle spese di 90.000 euro da parte della Camera di Commercio insieme a Alto Adige Marketing (SMG). Lo scopo di questo progetto pilota è quello di collegare nei prossimi anni gli aeroporti di Bergamo, Brescia , Treviso e anche ad altre aree sciistiche dell'Alto Adige. A Partire da questo inverno saranno raggiungibili da tali aeroporti la Val Gardena (passando per Bolzano) e Dobbiaco (passando per Cortina). Da queste località i consorzi turistici e gli alòbergatori locali organizzeranno trasferimenti gratuiti per ulteriori zone sciistiche delle Dolomiti: da Bolzano a Obereggen, dalla Val Gardena e da Cortina all'Alta Badia, da Dobbiaco a San Candido, da Sesto fino a Plan de Corones.

Commento: Perchè non applicare l'esempio anche nel periodo estivo?

Alto Adige del 16-09-06 (b.c.)
Aeroporto
Comitato Civico in aiuto dai Verdi
LAIVES. Durante il consiglio comunale che inizia oggi, verrà anche deliberata la nomina di tre saggi ai quali affidare il compito di verificare l'ammissibilità o meno del referendum contro il potenziamento dell'aeroporto di San Giacomo, richiesto mediante una raccolta di firme da un comitato civico locale. A tale proposito interviene l'assessore dei Verdi, Giorgio Zanvettor, per ribadire che il suo gruppo politico (fa parte della maggioranza) sosterrà senza esitazioni le ragioni del comitato. «Voglio anche chiarire una cosa - aggiunge Zanvettor - perché sta "girando" la voce che il Comune entrerà nel consiglio di amministrazione dell'aeroporto di San Giacomo. Non è vero e del resto, questa decisione semmai spetterebbe al consiglio comunale. Noi come gruppo consiliare dei Verdi non daremo mai il benestare e anche il resto della maggioranza ha già criticato il progetto». (b.c.)
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lunedì, 18 settembre 2006

Zusammenfassung Bozner Flugplatz
(alle Daten, Zahlen und Zitate stammen aus Zeitungsartikeln, Protokolle der Landtagssitzungen, Interwievs usw.)
Argumente gegen Ausbau
- insgesamt 2,6 Mio. Gäste in Südtirol jährlich – Flugplatz soll 300.000 Personen jährlich bringen – entspricht 11,54 % aller Urlauber – zahlen sich die ausgegebenen Mio. € aus dafür, da dies ja mehr kostet als die 300.000 Gäste bringen
- Südtirol ist ein Land mit vielen Ausflugszielen, territorial weit verbreitet – der Gast der kommt will bekannte Wanderziele und Sehenswürdigkeiten besichtigen (Ötzi z.B.) – kommt er ohne Auto, muss der Gastgeber (Pension, Hotel, Zimmververmieter usw.) ihm diese Ausflugsziele organisieren, einen Bus bzw. PkW zur Verfügung stellen – das alles mit Personal- und Anschaffungskosten verbunden – nur für grosse Hotels geeignet (z.B. Falkensteinergruppe), für die kleineren Hotels oder Garnis, Zimmervermieter usw. nur kostenbringend – ist es da nicht für alle vorteilhafter, wenn man die Beiträge für den Flugplatz umpolen würde, diese in Form von Zuschüssen den Fremdenverkehrsbetrieben auszahlt, damit sie einen Kleinbus ankaufen können und die Gäste direkt vom Innsbrucker Flughafen abholen können – für den Gast ändert sich an Zeitaufwand überhaupt nichts, denn ob ich nun von St. Jakob ins Pustertal fahre oder über die
Autobahn von Innsbruck herein, machen diese wenigen Minuten auch nicht den Unterschied – der Gast hätte billige Flüge, die Bevölkerung hätte weniger Lärm und die schon stark geplagte Stadt Bozen weniger Umweltverschmutzung, die Hotels trotzdem ihre 300.000 Gäste mehr
- Falls der Flugplatz erweitert wird, muss die dort in Bereitschaft tätige Feuerwehr aufgestockt werden – mehr Kosten
- Es ist doch logisch, dass im Winter mehr Gäste mit dem Flugzeug eintreffen als im Sommer, da im Winter ja der Aufenthaltsort im Normalfall auch dem „Skifahrort“ entspricht und dort nicht so gewandert wird wie im Sommer
- Zeitungen bringen immer wieder Berichte über eine volle Auslastung der Gastbetriebe, wobei dies zu 70 % Italiener sind. Wo sollen dann die neuen Gäste untergebracht werden und vor allem, wieso unbedingt Deutsche und Schweizer, wenn mehr als die Hälfte Italiener
ausmachen?
- Den Satz „…wir brauchen noch drei Jahre Zeit um zu sehen wie sich der Flughafen entwickelt….“ hört man schon seit seiner Eröffnung. Inzwischen sind
- Es wurden 35.000 Unterschriften gegen einen ersten Ausbau abgegeben – sie blieben unbeachtet
-Geld wird für Stützlehrer in der Schule gestrichen – für Flugplatz ist immer genug da
Der Verwaltungsrat der ADB
Thomas Baumgartner – Präsident
Mirko Kopfsguter
Gianfranco Jellici (rechte Arm von LR Thomas Widmann)
Dieter Schramm
Hansjörg Dariz
Erich Falkensteiner (Hotelgruppe Falkensteiner)
Emilio Corea (Gemeinde Bozen)
Jakob Tappeiner (Sparkasse)
Robert Gramm (Unternehmer)

Allgemein
- Provinz besitzt 59 % des Aktienpaketes über die STA (2006)
- Laut Baumgartner braucht es 300.000 Passagiere pro Jahr um in schwarze Bilanzzahlen zu kommen – eine andere Stude besagt es müssen 500.000 sein – d.h. wird nach einigen Jahren nicht wieder gejammert, es würden neue Arbeiten am Flughafen nötig sein, denn die Passagierzahl muss auf 500.000 steigen?
- Ist Baumgartner intelligenter als alle anderen, die es nicht geschafft haben, den Flugplatz zum „Fliegen“ zu bringen?
- Heute wird gesagt, „so wie er heute ist, kann der Flugplatz nie eine positive Bilanz erzielen“ – der letzte Ausbau wurde hingegen als unbedingt notwendig angesehen und damit gerechtfertigt, um in schwarze Zahlen zu gelangen
-Wie viel Kulturgrund muss noch enteignet werden damit man endlich zufrieden ist?

Zitate

Broschüre der Landesregierung 2004
„…..wir haben klare Vorstellungen: Pro Tag sollen nicht mehr als fünf Linienflüge durchgeführt werden (fünf Starts und fünf Landungen) und pro Woche nicht mehr als vier Charterflüge. Warum behaupten wir das mit Überzeugung? Weil wir es von Fachleuten, anhand der effektiven
Erfahrungen mit anderen Regionalflughäfen, haben feststellen lassen. Dieser Umfang des geregelten Flugbetriebes wird den Erfordernissen eines Gebietes von der Größe Südtirols und den Standort-Gegebenheiten Südtirols gerecht. Südtirols Einzugsgebiet ist nicht so gross, dass es zusätzliche Flüge benötigen würde….“

Heute sind es sechs Linienflüge pro Tag und diese Behauptung mit Überzeugung ist nicht eingetroffen.

„….die Start- und Landezeiten werden sämtliche zwischen 6.00 und 22.00 Uhr liegen, wobei ab 20.00 Uhr nur mehr Landungen, aber keine Starts mehr gestattet werden ….“

Laut Fahrplan (www.airalps.com) ist die letzte Ankunft in Bozen um 22.30 und wie der Landeshauptmann schon oft wiederholt hat, müssen die Flüge am Abend nach Innsbruck (keine Starts ab 20.00 Uhr???). Dies soll mit der erneuten Verlängerung vermieden werden.

„….die Wirtschaftflichkeit ist aufgrund von Daten über Flugplätze vergleichbarer Größenordnung gegeben. 3,3 Starts und Landungen von Linienflügen pro Tag gewährleisten die Rentabilität….“

Heute weint man schon wieder, dass dies nicht so weiter gehen kann, denn es müssen größere und mehr Flüge sein.

Flughafenpräsident Seebacher – Juli 2005
„…wenn wir 120.000 bis 130.000 Passagiere pro Jahr hätten, könnten wir kostendeckend arbeiten…“

Heute wird ausgesagt es braucht mehr als das Doppelte davon. Hat sich Seebacher verrechnet oder werden da einfach Hausnummern zitiert? Wer sagt uns, dass die 300.000 erforderlichen Passagiere von Baumgartner nicht auch Hausnummern sind? Im Juni 2005 landeteten 11 Charterflüge am Tag. Auch das erwies sich als nicht rentabel. Wollen wir der Bevölkerung immer noch Leichtgläubigkeit oder Blödheit zuschreiben? Denn genau das wird von den Politikern und den verschiedenen ADB-Präsidenten gemacht.

Thomas Widmann – Juli 2005
„….auch andere regionale Flughäfen arbeiten nicht kostendeckend. Für manche zahlen sogar die Kaufleute dafür, dass Maschinen landen….“

Dann sollen eben die Hoteliers pro Gast ein „Ticket“ zahlen, irgendeinen Pauschalpreis, der dann direkt in die Kassen der ADB fließt. Denn bis heute wurde nur gesagt, der Flughafen soll Gäste bringen. Nie wurde erwähnt, er solle auch der ansässigen Bevölkerung einen Vorteil beim
Reisen bringen. Dazu ein Beispiel eines Südtiroler Elternpaares, die ihre Tochter in London besuchen wollte (es gab eine Zeit lang auch Flüge von/nach London). Sie versuchten den Flug zu buchen, doch zu ihrer Überraschung bekamen sie als Antwort, der Flug sei nur über das
Reisebüro in London zu buchen, da er ausschließlich für Touristen eingeführt wurde.
Die Betreibergesellschaft des Flughafens von Klagenfurt sagt klar und deutlich, dass ein Flughafen unter 500.000 Passagiere jährlich, auf Zuschüsse angewiesen ist. Ist die Rechnung von Herrn Baumgartner also wieder nicht richtig?

Herwig van Staa – 21.03.96 – Bürgermeister von Innsbruck
„….wirtschaftlich rentabel sind nur Charterflüge, allerdings bringen diese unerträglichen Lärm für die Bewohner…..“

Oskar Peterlini
„…Sie wissen alle, dass in Reiseführern für Länder, Hotels und Campingplätze Flughafennähe und Einflugschneisen mit „Achtung Flughafennähe“ oder „Achtung Einflugschneise“ vermerkt werden. Flughäfen gehören nicht zu den touristischen Attraktionen.“ Draufzahlen wird bei einer Flughafenerweiterung also wiederum nur das Unterland.

Die gebrochenen Versprechen von 1997 die in einer Broschüre der Landesregierung (80.000 Stück Auflage)
festgehalten wurden:

- es wird kein neuer Flughafen gebaut, sonder das bestehende Areal ausgestaltet um den privaten und militärischen Flugbetrieb einzuschränken und wirtschaftlichen Nutzen unserem Lande bringt
- die technischen Voraussetzungen bilden klare von uns gewollte Grenzen: Eine Start- und Landebahn von 1400 Metern Länge erlaubt nur das Starten und Landen von Kleinflugzeugen mit bis zu 50 Passagieren
- wir haben klare Vorstellungen: pro Tag sollen nicht mehr als fünf Linienflüge durchgeführt werden und pro Woche nicht mehr als vier Charterflüge….Südtirols Einzugsgebiet ist nicht so groß, dass es zusätzliche Flüge benötigen würde.
- Nur Tagesflüge, keine Nachtflüge ….die Start- und Landezeiten werden alle zwischen 6.00 und 22.00 Uhr liegen (im Juni landet der letzte Flug um 23.40 Uhr)
-Die Wirtschaftlichkeit ist aufgrund von Daten über Flugplätze vergleichbarer Größenordnung gegeben. 3,3 Starts und Landungen von Linienflügen pro Tag gewährleisten die Rentabilität.

Ökologische Auswirkungen
Flugzeuge verursachen hohe Belastung für die Umwelt. Neben der Emission von Kohlenstoffdioxid mit den bekannten Folgewirkungen auf das Klima, bringen Flugzeuge im Reiseflug Schadstoffe und heiße Abgase gerade da in die Atmosphäre, wo diese besonders empfindlich ist. Weiters bringen besonders Nachtflüge zu erheblichen Schlafstörungen die wiederum das Immunsystem und die Gedächtnisfunktionen beeinträchtigen. Daten zu den Abgasen:
Kurzstreckenflüge verbrauchen 10-20 Liter Treibstoff je 100 Sitzplatz-Kilometer, etwa 3-10 mal so viel Treibstoff wie moderne Automobile und 10 bis 20 mal soviel Treibstoff wie moderne Reisebusse. Aus dem Triebwerk eines Flugzeugs quellen im Prinzip die gleichen schädlichen Abgase wie aus dem Auspuffrohr eines Autos: Kohlendioxid und Stickoxide. Hinzu kommen noch Ruß- und Schwefelpartikel sowie Wasserdampf. Eine Modellrechnung der Verkehrsmittel PKW (mit G-Kat und als Diesel), Bahn, Bus und Flugzeug für das Jahr 1993 für eine 1.000 km weite Reise ergab, dass das Flugzeug mit Abstand die höchsten Kohlenstoffdioxidemissionen pro Person und gefahrenen/geflogenen Kilometer hat.

Zuschüsse bzw. Kosten
Seit 1999 wurden über die STA rund 10 Mio. Euro Verluste ausgeglichen.
Die Provinz kauft jährlich 1.500 Flugtickets (300 Euro pro Ticket ca., daraus ergeben sich 450.000 Euro mal 7 Jahre sind 3.150.000 Euro)
Die Feuerwehr kostet jährlich 1.200.000 Euro (in sieben Jahren sind das 8.400.000 Euro)
Weiters wurden 2.000.000 Euro für den Bau des neuen Feuerwehrgebäudes am Flughafen ausgegeben
Nun sollen weitere Mio. Euro ausgegeben werden um die Piste zu verlängern, ein Gleitsystem anzuschaffen und die Feuerwehr aufzustocken, sowie
einen Hangar für die Flugzeuge zu bauen.
Zur Geschichte und Hintergründe
Die Air Alps hat 9 Dornier (der letzte Ankauf 2004). Die Flugzeuge sind schon wegen der Instandhaltung teuer, da die Baufirma in Konkurs gegangen ist. In den ersten Jahren des Flughafens (1997), als er soeben fertig ausgebaut wurde, wird klar, dass der Flughafen niemals mit Innsbruck und Verona konkurrieren kann. Der Landeshauptmann Durnwalder, nachdem die Tirolean nicht mehr Geld verlieren will, entscheidet somit eine eigene Fluggesellschaft ins Leben zu rufen: Air Alps. Als Rechtfertigung, sagt er, „….es handle sich dabei vor allem um Privatinvestoren..“. Dem ist auch so, denn es sind vor allem Bozner Unternehmer daran beteiligt. Aber bei Air Alps geht es noch schlechter als bei Tirolean. Die roten Zahlen sind noch größer. Durnwalder kann sich nicht mehr zurückziehen und seinen Unternehmer-Kollegen diesen Verlust aufhalsen. Deshalb entscheidet man sich für eine Rettung: zwei österreichische Banken verzichten auf 10 Mio. Euro an Forderungen, die 30 südtiroler Unternehmer zahlen weitere 5,5 Mio. Euro, die Region zahlt 1,5 Mio. Euro, die STA AG weitere 3 Mio. Euro. Man achte hierbei vor allem auf die Proportionen: die Privaten, mit 90 % der Aktien, zahlen nur 5,5 Mio. und die STA mit 7 % der Aktien satte 3 Mio. Euro. Aber der Flughafen „fliegt“ immer noch nicht. Andere Fluggesellschaften will man nicht landen lassen, denn sie würden nur Konkurrenz der Air Alps bringen und somit deren Kassen weniger füllen. Als einzigen Ausweg sieht man einen erneuten Ausbau, d.h. wiederum Geld ohne die absolute Sicherheit, dass es diesmal funktionieren wird. Zur Erinnerung: im Jahr 2005 hält die öffentliche Hand direkt oder indirekt 92 % an der Flughafengesellschaft.

EU-Regelungen
Es dürfen nur maximal 50 % der Kosten von der öffentlichen hand gedeckt werden und das nur für maximal die ersten 3 Jahre. Es darf kein Flughafenunternehmen befördert werden, zum Nachteil anderer (Air-Alps hat zur Zeit besonders günstige Bedingungen, die andere Betreiber nicht haben).

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giovedì, 14 settembre 2006
Dell'aeroporto di San Giacomo


Bolzano, 02.09.2006  
Franco Bernard, portavoce provinciale dei Verdi

Anche l’aeroporto ampliato di Bolzano contribuisce allo scioglimento dei nostri ghiacciai!  
I partecipanti di Stelviobike 2006 hanno visto un paesaggio stupendo con ghiacciai che stanno per sparire. Il traffico aereo sarà presto il killer climatico n. 1, anche grazie alla nostra giunta provinciale  

I Verdi si congratulano con gli organizzatori dell’odierna edizione di „Stelviobike”. Oltre 6000 ciclisti provenienti da tutto il Sudtirolo e dalle regioni confinanti hanno colto l’occasione della chiusura della statale dello Stelvio al traffico automobilistico, per godersi la natura del parco nazionale, dalle pianure della Val Venosta alla zona delle rocce e dei ghiacciai.

Ma proprio questi ultimi, come si è potuto vedere, versano in pessime condizioni. Il rischio che questi importanti serbatoi d’acqua potabile possono sciogliersi per sempre nel corso di pochissimi anni, è davanti agli occhi di tutti. Si intuisce che i mutamenti climatici in corso colpiranno per prime non solo le popolazioni delle zone litorali dei grandi oceani, ma anche gli abitanti delle alpi e cioè noi.
La giunta provinciale in questo punto si dimostra, purtroppo, poco lungimirante, quando medita concretamente su un ampliamento dell’aeroporto di Bolzano. Una serie di studi conferma che il traffico aereo già oggi partecipa nella misura tra il 4 e il 12 per cento alla formazione dell’effetto serra. Anche un pur minimo successivo aumento di aerei in volo, secondo Greenpeace, porterebbe l’aereo in testa alla classifica dei killer climatici, attualmente ancora occupata dalle automobili

Sarebbe auspicabile che la giunta provinciale riflettesse anche su questo aspetto e che ciò possa portarla alla saggia decisione di non prevedere ulteriori investimenti in una struttura che costa molto e serve poco, per non dire di peggio.    



VERDI   TOP-THEMEN   L’ AMPLIAMENTO DELL’ AEROPORTO È DA IMPEDIRE A TUTTI I COSTI. 29.08.2006
 

I Verdi sostengono l’ iniziativa di Laives per un referendum popolare
Nella serata di ieri alla riunione di direttivo i Verdi hanno parlato del progetto di ampliamento dell’ aeroporto di Bolzano. A Laives è partita una raccolta di firme, sostenuta dai Verdi locali, per chiedere un referendum popolare.  

È noto che la Provincia progetta un ampliamento dell’ aeroporto che prevede di allungare la pista di S. Giacomo di ca 400m. Secondo Thomas Baumngartner, presidente dell’ Airport Dolomiti, attraverso l’utilizzo di aerei da 100 – 120 persone e l’aumento dei voli, si prevede di far atterrare a Bolzano 350.000 passeggeri all’ anno, il quintuplo del numero attuale.  

Gli abitanti della zona temono un peggioramento della loro qualità di vita, dovuta all’ inquinamento ed al rumore, e si stanno ribellando. In effetti, dal punto di vista ambientale un ampliamento dell’ aeroporto non può che recare danni.
Dal punto di vista economico, questo ennesimo tentativo della Provincia di sostenere un’azienda sempre indebitata, è da osservare con occhio critico. Il settimanale “der Spiegel” del 31. luglio scorso ha mostrato che anche in Germania i molteplici tentativi di aumentare la capacità ed il rendimento degli aeroporti regionali ingrandendoli, sono stati fallimentari. Manca la richiesta, gli attesi incrementi non si sono realizzati, milioni di fondi pubblici sono stati sperperati inutilmente e gli aeroporti restano solamente oggetti di prestigio per qualche sovrano locale, così “der Spiegel”.  

L’ aeroporto di Bolzano fin ora ha collezionato un deficit annuale di 3 milioni di euro, risorse ovviamente sottratte alla collettività. Con l’ ampliamento ci si aspetta un incremento, ma non esistono prove che l’ enorme investimento valga veramente la candela.
Di fronte a questi fatti i Verdi invitano la popolazione di Laives a partecipare numerosa alla raccolta di firme per indire un referendum popolare su una questione che ci riguarda tutti.  

Franco Bernard
Portavoce provinciale




Alto Adige 20/08/06 b. c.
LE PROSPETTIVE
“La pista allungata a sud di 400 metri”
LAIVES. “L'aeroporto di Bolzano ogni anno registra un deficit di circa due milioni di euro. Per far pareggiare il bilancio il numero dei passeggeri dovrebbe aumentare dalle attuali 70000 alle 300000 mila persone”; lo ha detto il presidente Abd, Thomas Baumgartner che poi l'ha ripetuto davanti la giunta comunale di Laives nel corso di un incontro. “L'obiettivo - ha spiegato - è realistico. Innsbruck conta ogni anno un milione di passeggeri e molti altoatesini vanno ancora fino a Verona per prendere l'aereo per Roma. Questo va cambiato. Perdiamo anche numerosi charter che arrivano da Innsbruck, Verona e Bergamo. Attualmente - ha aggiunto Baumgartner - ogni giorno cinque aerei con 30 posti atterrano e decollano a Bolzano. Servirebbero invece nove voli con 120 passeggeri. Per fare atterrare questi aerei la pista dovrebbe essere spostata di 400 metri verso sud, perchè ora è troppo vicina alla zona industriale” L'obiettivo di Baumgartner sono due terzi di voli di linea e un terzo di voli charter. Il nuovo presidente Abd ha anche annunciato incontri tra tecnici Abd e Air Alps per migliorare la qualità del servizio.

Alto Adige 20/08/06 b. c.
IL PROGETTO CONTESTATO

L'assessore dei Verdi ed altri colleghi hanno incontrato il comitato dei cittadini
“Aeroporto, referendum indetto dal Comune”
Zanvettor:sarebbe la soluzione ideale viste anche le preoccupazioni della giunta
Laives. L'amministrazione comunale si trova in sintonia nel condividere le preoccupazioni manifestate da un gruppo di iniziativa civica locale in merito alla possibilità che l'aeroporto di San Giacomo venga potenziato. Lo conferma l'assessore Verde Giorgio Zanvettor, che assieme ad altri colleghi della giunta civica, ha avuto modo di incontrare recentemente i cittadini arrivati in municipio per informarsi sulle modalità relative alla richiesta di indizione di un referendum popolare che pare l'obiettivo prioritario per contrastare il progetto di allungamento della pista.
...Noi come verdi, ci stiamo organizzando per allestire le fasi preparatorie di questa iniziativa popolare e come giunta comunale abbiamo già avuto un incontro con i promotori del referendum...Importante è che si inizi il confronto. Per questo sarà benvenuto chiunque vorrà collaborare a questa iniziativa e i maggiori dettagli si possono ottenere consultando il sito internet laives@verdi.bz.it

...Il prolungamento aeroportuale porterebbe la pista a ridosso della via Manzoni a San Giacomo vicinissima alle abitazioni.

...Stando alle prime dichirazioni degli amministratori locali e anche del sindaco di Vadena, a sud di Bolzano si guarda con preoccupazione agli sviluppi di questa che per adesso è solo una richiesta del Cda dell'aeroporto.



Alto Adige 19/08/06 di Bruno Canali
Il potenziamento dello scalo di San Giacomo preoccupa gli abitanti di San Giacomo e anche delle amministrazioni comunali.
Laives. Si va verso la richiesta di un referendum popolare per quanto concerne la proposta di potenziamento dell'aeroporto di San Giacomo. Questa possibilità era nell'aria da tempo, fin quando il Cda dell'aeroporto, aveva incominciato a spiegare pubblicamente che per cercare di portare in attivo i conti della struttura aeroportuale, occorreva potenziarla ovvero allungare la pista di 3-400 metri verso sud in maniera tale che possano atterrare aerei più grandi

I comuni
Le pressioni in provincia.

Non solo i cittadini, ma anche le amministrazioni comunali finora sono state tenute all'oscuro ( o quantomeno sono state poco informate) in merito alle prospettive di potenziamento dell'aeroporto di San Giacomo. La conferma l'hanno data il vicesindaco di Laives così come il sindaco di Vadena, quando hanno spiegato che ricevono costantemente richieste di informazioni dai loro cittadini e non sono in grado di darle, semplicemente perchè non le hanno avute dalla Provincia. Entrambi hanno richiesto un incontro al presidente Durnwalder. (b.c.)




Dagli ultimi messaggi del forum su Bolzano: http://www.zingarate.com/lowcost/scheda.php?id=127
Inviato: Gio 22 Giu 06 13:48 pm Oggetto: charter per un nuovo sviluppo dello scalo di Bolzano
autore AGO

Si delinea un nuovo futuro per l'aeroporto di Bolzano. "Lo scalo è sicuramente molto piccolo, ma ha possibilità di crescita'': ne è convinto il sindaco del capoluogo altoatesino Luigi Spagnolli. ''Il futuro dell'aeroporto bolzanino saranno i voli charter - ha sottolineato Spagnolli - e non tanto quelli di linea" . (ttg)




a   http://www.europaregion.info/it/default_i.htm
2 dicembre ?Chat con Lorenzo Dellai, Herwig van Staa e Luis Durnwalder


pfitscher markus wird der flughafen in bozen,in zukunft noch größer,wenn auch viele charterverbindungen mit grossem jets wie airbus A 320 von bozen nach olbia ,und andere flugziele eingesetzt wird ?

Si pensa di ampliare ulteriormente l'aeroporto di Bolzano qualora un domanni partiranno da qui voli charter con grandi aerei per le destinazioni come Olbia od altre mete.
Luis Durnwalder Der Flughafen in Bozen wird kaum noch vergrößert werden können, da ja auf einer Seite der Berg und auf der anderen Seite die Stadt liegen, welche gewisse Abstände erforderlich sind. In Bozen werden immer nur Flugzeuge mit 80 Sitzplätzen landen können und das ist gut so.

E' difficile che l'aeroporto di Bolzano possa essere ulteriormente ampliato in quanto da una parte viene delimitato dalla montagna e dall'altra dalla città che richiede certe distanze di sicurezza. A Bolzano aterreranno sempre soltanto aerei con una capienza non superiore a 80 posti.



Comunicato stampa della Provicia Autonoma di Bolzano - Alto Adige  Ambiente 14/12/05
Decisioni della IIa Commissione per la Tutela del Paesaggio

Nella seduta di ieri, l’organo provinciale ha valutato 20 progetti. Fra essi, anche l’ampliamento dell’edificio principale dell’aeroporto di Bolzano...
Nel corso dell’ultima seduta, la IIa Commissione provinciale per la Tutela del Paesaggio ha approvato il progetto di ampliamento dell’edificio centrale dell’aeroporto di Bolzano proposto dalla ABD Airport. Si tratta di dare più spazio all’area biglietteria e ristorazione, che verrà anche innalzata di un piano. Inoltre, la facciata sul lato fronte pista sarà realizzata interamente in vetro.


Comunicato stampa della Provicia Autonoma di Bolzano - Alto Adige Traffico 26/09/05

Durnwalder sulla collaborazione Air Alps-Alitalia
A seguito dei chiarimenti ricevuti, il presidente della Provincia Luis Durnwalder prende atto della volontà di Alitalia e Air Alps di avviare una collaborazione commerciale che al momento non prevede operazioni sul capitale. Durnwalder confida comunque che tale forma di cooperazione potrà riflettersi positivamente sull'attività di Air Alps e dell'aeroporto di Bolzano.
Sulla base delle precisazioni e dei chiarimenti ricevuti, il presidente Durnwalder specifica oggi (martedì 27) in una breve nota di aver preso atto che "la collaborazione tra Air Alps e Alitalia sarà anzitutto una stretta collaborazione commerciale, e che allo stato non ci saranno operazioni sul capitale." Il presidente Durnwalder auspica comunque "che questa collaborazione possa consolidare l'attività di Air Alps e dell'aeroporto di Bolzano."
(Autore: pf)

 

 

 

 

 


da QT n° 19
del 13 novembre 04

La costosa farsa dei due aeroporti

Durnwalder è in grosse difficoltà per la crisi del suo aeroportino di Bolzano e la sua linea aerea. Dellai gli complica la vita con il suo aeroportino di Mattarello. In fumo decine di milioni di euro e in crisi la concertazione regionale.
A Bolzano la compagnia aerea sudtirolese Air Alps annaspa, e con lei anche l’invincibile Durnwalder; a Mattarello si insedia una compagnia neonata Yes Air. Due fatti che sono indipendenti, ma fino a un certo punto; e che messi insieme ci illustrano lo stato comatoso, e al contempo dilettantesco, della politica regionale. Per raccontarvi questa poco commendevole vicenda, partiamo dal concreto: gli aerei delle due compagnie.
La Yes Air ha scelto un Bombardier Q 400, costosetto (20 milioni) ma dalla buona capacità (fino a 78 passeggeri) e dai contenuti costi di esercizio. La Air Alps invece si era orientata verso un Dornier 328: meno caro ma, ahimè, dalla capacità più che dimezzata (solo 30 passeggeri) e dai costi di esercizio molto simili. Scelta forse giusta quando si trattava di aprire nuove rotte, ma disastrosa quando si decideva, per avere una flotta uniforme, di continuare con lo stesso modello, che non può essere concorrenziale. Infatti se il Bombardier stabilisce tariffe che lo portano in pareggio quando riempie neanche metà aereo (circa 35 posti), quando lo riempie a percentuali maggiori fa utili; il Dornier invece, che per le leggi della concorrenza non può praticare tariffe troppo diverse, si trova ad essere in pari solo quando riempie tutto l’aereo; gli altri voli sono in perdita.
Air Alps, che ha sul groppone ben 9 Dornier (dei quali uno appena consegnato), non può che perdere milioni su milioni.

A riprova che tale aeromobile è fuori mercato, sta il fatto che l’omonima società costruttrice è fallita. Il che deprezza ulteriormente il valore degli aeroplani, e quindi il capitale della Air Alps.
A questo va aggiunto il non senso di una società che opera soprattutto in Italia ma che ha sede a Innsbruck, con gli aerei e gli equipaggi (in massima parte di Innsbruck) che lì devono ritornare, fatto che ulteriormente limita gli utilizzi per cui il Dornier può essere ancora concorrenziale, come i voli charter per squadre di calcio.
In questa situazione è facile capire le tristi prospettive della linea aerea e il ginepraio in cui si è ficcato Durnwalder.

T

utto nasce infatti dalla ferrea quanto stolta volontà di avere un aeroporto a Bolzano. Con la sovrana indifferenza verso i costi che talora è costume nelle nostre ricche autonomie.

Infatti, realizzato l’aeroportino bolzanino, ci si accorge che non può essere concorrenziale con i non lontani scali di Verona e di Innsbruck, che sono aeroporti veri. La linea aerea che vi opera, la Tirolean, presto si stufa di perdere soldi. A quel punto interviene Durnwalder, che con decisionismo tanto burbanzoso quanto sciagurato decide di varare una compagnia sudtirolese, la Air Alps appunto. Per il pur paziente contribuente sudtirolese è però dura digerire, oltre al deficit dell’aeroporto, anche quello della linea area. "E’ un business, cui sono interessati i privati" - replica Durnwalder. E difatti la Air Alps è formalmente privata, con il 90% delle azioni in mano a una società costituita di imprenditori bolzanini, all’uopo convocati dallo stesso Durnwalder, che sa trovare gli argomenti per convincerli all’intrapresa.
Ma la Air Alps non fa meglio della Tirolean, anzi, per i motivi visti, peggio: i conti sono in profondo rosso, tanto da rendere l’ipotesi del fallimento molto concreta. Ma ciò significherebbe una sconfitta verticale di Durnwalder: non solo della sua strampalata politica aeroportuale, ma anche dei suoi rapporti con il mondo imprenditoriale bolzanino.
Si opta così per un salvataggio: due banche austriache rinunciano a 10 milioni di crediti; la cordata Senfter (i 30 imprenditori sudtirolesi) aggiunge 5,5 milioni di capitale fresco; e poi mamma Regione paga 1,5 milioni, la STA s.p.a. (la società dell’aeroporto, della Provincia di Bolzano) ne aggiunge altri 3. Da notare la chicca: i privati, con il 90% di azioni, scuciono 5 milioni e mezzo, e la società pubblica STA, con il 7% di azioni, sborsa 3 milioni.
E questo intreccio è doppiamente dannoso: a rimetterci sarà l’aeroporto. Infatti i voli Air Alps, per l’inadeguatezza degli aeromobili, avranno tariffe non concorrenziali; per cercare di riempirli, l’unica strada è impedire, nell’immediato futuro, che da Bolzano volino altre compagnie, che praticherebbero prezzi più ragionevoli. Magnifico risultato dell’intervento pubblico: garantire prezzi elevati.
Il punto è che i problemi di fondo restano tutti: si dovrà procedere alla graduale sostituzione degli aerei, spostare a Bolzano la sede, costruire un apposito hangar, sostituire parte del personale con residenti sudtirolesi. Quindi ulteriori pesanti costi, non solo economici.
Ci vorranno altri bagni di sangue prima che l’aeroporto di Bolzano possa trovare un senso intercettando una pronosticata futura crescita del trasporto aereo. Ma questo a una condizione: di essere l’unico aeroporto regionale. E qui arriviamo a Trento.

A
Trento assistiamo al varo della Yes Air. Piccolissima compagnia, si propone di acquistare un Bombardier e di affittarne un secondo. Di collegare realtà regionali scoperte, come Taranto e Parma, operando principalmente da Verona e Brescia. "Conosciamo molto bene le problematiche del trasporto aereo, sappiamo perché alcune riescono e altre falliscono, sappiamo come muoverci" - assicurano gli amministratori, due ex-piloti. Sostanzialmente sarà una compagnia low fare (bassa tariffa, non low fair - bassa fiera - come insistono a scrivere i quotidiani, indotti - chissà - in errore dal rag. Pizzinini, venditore d’auto promosso dall’assessore Grisenti ad esperto di trasporti e presidente dell’aeroporto).
Insomma, la Yes Air è una di quelle iniziative, in un campo dinamico come quello aeronautico, rischiose ma non strampalate, da osservare con simpatia. Il punto è: che ci azzecca con Trento? "Il nostro progetto è indipendente dall’aeroporto Caproni - assicurano - Se allungheranno la sua pista (di 200 metri, n.d.r.) in modo da poterci far volare i nostri aerei bene; altrimenti non è un problema, opereremo dagli altri aeroporti."

Okay. Ma allora perché Trento? Perché assumere hostess e personale trentino (come da apposite inserzioni) che poi dovrà sempre essere portato avanti e indietro?

"Non nascondiamo che i contributi della vostra legge 6 ci sono utili. Anche se non sono certo i contributi il punto centrale della nostra iniziativa".
La cosa non è molto convincente. Anche le altre regioni offrono contributi, anche se meno generosi. Vedendo come si prodiga il rag. Pizzinini nel presentare e magnificare l’iniziativa, azzardiamo che siano stati promessi ulteriori interventi pubblici. A cominciare dall’allungamento della pista.
Insomma, surretiziamente, passo dopo passo, miliardo dopo miliardo, Trento sta costruendo il suo aeroporto. "Non riesco a dormire la notte pensando a tutti i soldi pubblici che l’aeroporto oggi costa - ci aveva confessato il rag. Pizzinini all’inizio del suo mandato. E ha dato il via a ulteriori costosi lavori, che hanno ampliato il giocattolino rendendolo sempre più costoso. E più lo si ingrandisce più costa.
E se lo si renderà operativo al traffico commerciale, in concorrenza con il gemello di Bolzano oltre che con l’aeroporto vero di Verona, i costi saliranno alle stelle. Prevediamo tuttavia che Pizzinini dormirà tranquillo.
T

utto questo ha altri riflessi, perché Pizzinini è il due di coppe quando briscola è spade: i finanziamenti li decidono l’assessore Grisenti e il presidente Dellai. E i due, si sa, hanno questa incontenibile e inspiegabile smania di aeroporto.

Ma questo lo sa anche Durnwalder. E qui iniziano altri guai: Durni si sta arrabbiando di brutto, ed ha delle buone ragioni.

Torniamo indietro nel tempo, al lontano 1991. A S. Michele all’Adige si era tenuta una riunione congiunta delle Giunte provinciali di Trento e Bolzano, presidenti Malossini e Durnwalder. Si era stipulato un patto tra gentiluomini, non scritto, ma proprio per questo ancor più vincolante, anche per le giunte a venire. Trento e Bolzano non si dovevano pestare i piedi, bensì, se possibile, cooperare: quindi, nella convinzione che lungo l’asta dell’Adige non potessero esserci due interporti, due Enti Fiera, due aeroporti, Trento rinunciava, a favore di Bolzano, a un Ente Fiera di richiamo sovraprovinciale e all’aeroporto, Bolzano all’interporto. A confermare il patto, di lì a poco Bolzano entrava nell’allora boccheggiante Interporto trentino, portandovi capitale fresco. E adesso Dellai fa il furbo con l’aeroporto, e proprio mentre l’aeroporto bolzanino annaspa, con Durnwalder in difficoltà con gli imprenditori che ha coinvolto, sulla sua parola, nell’avventura.

Di qui le ritorsioni sudtirolesi. Per ora con Durnwalder che cerca di escludere i trentini dal business del traforo. Poi, magari, con altre ripicche. Insomma, la conclamata "concertazione regionale" va a pallino. Causa lo stupido, ridicolo aeroporto di Mattarello, che non potrà essere che una voragine mangia-soldi.

da

P O T E R E E S T E RO E D E C O N O M I A D E I T E R R I T O R I
T R E N T O E B O L Z A N O D I N A N Z I A L L A S F I D A 
D E L L ’ I N T E R N A Z I O N A L I Z Z A Z I O N E
I S T I T U T O T R E N T I N O D I C U L T U R A
A R E A D I S T U D I I S T I T U Z I O N I E D E C O N O M I A
Trento, 18 gennaio 2002

LUIS DURNWALDER
PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BOLZANO/SÜDTIROLpag 9

... Non possiamo
pensare a nuovi insediamenti industriali se non ci sono vie di comunicazioni
moderne e strutture in grado di consentire facili collegamenti con il resto
d’Europa. Io sono certo che, assumendo una posizione di chiusura nei confronti
di nuovi progetti viari, noi subiremo certamente gravi ed inevitabili conseguenze
negative. Già oggi noi dobbiamo apertamente dichiarare la nostra disponibilità
ad intervenire per un migliorare la viabilità: questo vale sia per le strade statali -
ora provinciali - sia per la rete ferroviaria, ivi compresa la costruzione del tunnel
del Brennero. Io sono assolutamente convinto che non possiamo rimanere in
una posizione d’attesa, ma dobbiamo intervenire al più presto. Trovare una
soluzione a questi problemi è non soltanto necessario ma è anche possibile:
purtroppo, troppo spesso si parla di questo problema ma, quando si deve
passare alla concreta realizzazione di qualche intervento, c’è sempre qualcuno
che si oppone e la questione viene rimandata, perdendo inutilmente tempo
prezioso. Io credo, invece, che finalmente dobbiamo avere il coraggio di
lavorare seriamente e, già entro quest’anno, dovrà essere presa una decisione
definitiva soraneamente dovremo anche predisporre un programma per la
viabilità su strada.
Un cenno a parte merita la questione dell’aeroporto. Ho detto più volte
che noi dobbiamo finalmente capire che l’aeroporto - anche se per un
quinquennio sarà deficitario - dovrà essere potenziato. Noi abbiamo bisogno di
un aeroporto perché molti operatori del settore congressuale e turistico e molti
imprenditori lo richiedono e già ora, non avendo la possibilità di atterrare a
Bolzano, preferiscono altre mete per le loro attività. Io non penso che né a
Trento né a Bolzano c’è la necessità di un aeroporto che consenta l’atterraggio
e il decollo di aerei di grandi dimensioni, ma noi dobbiamo avere una struttura
aeroportuale che ci consenta di dare risposte ai nostri fabbisogni.
Su questo problema io mi auguro di poter avere una collaborazione più
forte con Trento. Poiché già la Provincia di Trento collabora con l’aeroporto di
Verona, io credo che a maggior ragione potrebbe essere utile per tutti noi una
collaborazione anche con la vicina Provincia di Bolzano.


da  Omnibus n. 172 del 12 dicembre 2001
Sostegno “sociale” per l’aeroporto
Aeroporto di Bolzano - un inutile e continuo sperpero. Nella finanziaria 2002 previsti miliardi di sostegno 'sociale' per i passeggeri
L’art. 7 del disegno di legge del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2002 stupisce non poco: nell’ ambito degli “interventi nel settore trasporto pubblico” si prevede di dare un sostegno finanziario ai passeggeri per cui si è disposti di sborsare 2,6 miliardi. L’idea viene promossa cinicamente con il termine sostegni “di carattere sociale”.

Atto cinico nei confronti di chi è veramente povero

Secondo uno studio della Caritas reso pubblico in questi giorni, la povertà in Sudtirolo sta diventando un dato di fatto sempre più notevole, le tariffe per gli autobus aumentano, e invece i passeggeri degli aerei potranno godere di un sostegno “sociale” per garantire la sopravvivenza di un aeroporto regionale poco apprezzato e poco utilizzato fin dall’inizio. Un ulteriore finanziamento del traffico aereo locale è previsto all’ art. 8 con 1 miliardo di lire. In questo caso si parla di un anticipo di soldi per i gestori dell’aeroporto di Bolzano ABD, che in teoria dovrebbe essere restituito dall’Ente nazionale aviazione civile (ENAC). Leggendo, tuttavia, l’accordo relativo fra Provincia e ENAC, all’art. 3, è subito chiaro che anche questa spesa è a carico della Provincia perché si legge che qualora l’ENAC non fosse più in grado di disporre dei mezzi finanziari, la Provincia si impegna a non richiedere il rimborso dei fondi messi a disposizione in conformità al presente accordo. Come se non bastasse, la Giunta provinciale di tanto in tanto conferisce anche incarichi di consulenza esterna per la promozione delle attività dell’aeroporto di Bolzano (vedasi delibera del 4.12.2000 per lire 56 Mio e delibera del 11.6.2001 per 28 Mio lire).

Senza sovvenzioni questo aeroporto non sopravvive

Da quanto emerge dalla finanziaria 2002, i risultati di tale consulenza esterna saranno duri da sopportare per il contribuente: l’aeroporto regionale di Bolzano non può sopravvivere senza un massiccio sostegno pubblico. E questa è proprio una delle ragioni per la quale i Verdi si sono sempre dichiarati contro l’aeroporto.
Cristina Kury

da

Questo Trentino (n° 15 del 22 luglio 2000)

La Svp,la Margherita, l’aeroporto
Crisi verticale dell’aeroporto di Bolzano.
E allora Durnwalder, non funzionando l’aeroporto, vagheggia di farsi la compagnia aerea, naturalmente con soldi pubblici.
Frattanto a Trento, Dellai & C...

La Tyrolean Airlines, la compagnia che opera sull’aeroporto di Bolzano, è stata chiara: così non va, non ci sono abbastanza passeggeri. E dalle parole ai fatti: annullati i voli Bolzano-Vienna, in forse quelli per Francoforte, e forti perplessità anche per il Bolzano-Roma, cui mancano 6 passeggeri (cioè il 20%) per raggiungere la parità economica.
Insomma, le crude leggi dell’economia stanno ribadendo quanto da sempre si afferma: un aeroporto, per reggersi, deve avere un bacino d’utenza minimo, altrimenti diventa un buco mangia-soldi. La nostra regione questo bacino non lo ha, anche perché ai confini operano già aeroporti affermati come Verona e Innsbruck (e difatti alcuni bolzanini, dotati di scarso amor patrio, preferiscono il Verona-Roma, con tariffe più basse e orari più articolati).
Durnwalder, che l’aeroporto aveva fortemente voluto, anche in un’ottica di autosuffcienza e identità sudtirolese, di fronte alla Tyrolean non si è scomposto. Anzi, ha contrattaccato: "La Tyrolean si calmi, se se ne va troveremo un’altra compagnia, o ne faremo una locale." E qui è peggio che andare di notte: è assai dubbio che si trovino (se non si fanno ponti d’oro) compagnie disposte a operare su uno scalo non redditizio. E quindi l’opzione vera nelle mani di Durnwalder sembra essere la compagnia aerea sudtirolese.
Con esiti prevedibili: conti in rosso ripianati in qualche maniera dalla Provincia (occhio alle normative europee sulla concorrenza, ma all’ombra dell’Autonomia si può tentare). Insomma, per ovviare ai buchi di un’iniziativa sballata, se ne vara un’altra, ancor più sballata.
Una follia insomma; in cui però c’è del metodo, come diceva Shakespeare: il metodo SVP, la sua visione della società e dell’economia sudtirolese. Una società che, in nome della specificità etnica, è autoreferente anche sul piano economico, anche dove piccolo non è bello: con la conseguente centralità di molteplici iniziative parapubbliche strettamente locali, all’occorrenza (cioè praticamente sempre) rese economicamente sostenibili dai soldi pubblici e dall’appoggio/controllo del potere politico locale. Così abbiamo l’ente elettrico sudtirolese, la società di cablatura sudtirolese, le pensioni integrative regionali, l’università di Bolzano, l’aeroporto di Bolzano, la linea aerea sudtirolese... Anche se forse alcune di queste iniziative sono centrate, è il disegno complessivo che ne risulta chiaro: non importano le dimensioni di scala, l’economicità, importa la sudtirolesità; poi arriveranno i soldi pubblici a far quadrare i conti.
Se questo è il modello bolzanino, a Trento abbiamo il modello Margherita; che, senza le motivazioni di fondo (la specificità etnica) ne è la traduzione in piccolo, pasticciata e personalistica. Ecco quindi la società trentina per la cablatura, il tentativo di società trentina per l’energia, l’aeroporto di Trento: tutte iniziative difficili, ai cui vertici vengono piazzati uomini di fiducia del presidente Dellai.
Ma se su alcune di queste iniziative si può discutere, dove il modello Margherita rivela la sua pretestuosità, è proprio sull’aeroporto. Fortissimamente voluto dal presidente Dellai e dal suo braccio destro assessore Grisenti, è sempre apparso, ad ogni minimo approfondimento, un’operazione sballata. A maggior ragione quando, oltre al vicino aeroporto di Verona (di cui la Pat è socia) si è affiancato il concorrente aeroporto di Bolzano. Dellai ha tuttavia insistito, ricevendo però una solenne sconfessione dall’elettorato (80% di no, comunque indicativi anche se in un referendum che non ha raggiunto il quorum).
A questo punto il nostro ha pensato bene di agganciarsi a Bolzano, vagheggiando di "un unico aeroporto regionale con due piste", cioè l’aeroporto di Trento sotto altra etichetta.
Ora la crisi verticale di Bolzano dovrebbe suggerire non solo di buttare definitivamente nel cestino gli scombinati progetti dell’aeroporto di Mattarello, ma anche di stare alla larga dal buco nero dell’aeroporto altoatesino, e ancor più dall’eventuale linea aerea sudtirolese. Invece, per l’incomprensibile attaccamento di Dellai/Grisenti a questo progetto (cui nessuno riesce a dare una spiegazione valida, anche pensando male: in fin dei conti si tratta di far girare 40-50 miliardi, e i due compari già ne gestiscono almeno 2000), siamo sicuri che in qualche forma l’ipotesi spunterà ancora fuori. Magari affiancando all’"aeroporto regionale con due piste" una ancor più sciagurata "linea aerea regionale con due vettori".
Intanto il consiglio d’amministrazione del Caproni, nominato per realizzarne l’ampliamento, ha approvato l’ultimo bilancio, con il consueto buco di mezzo miliardo, prontamente ripianato dalla Provincia. Il presidente Pizzinini, yes-man di Dellai - nominato in quanto "esperto" di trasporti perchè titolare di una concessionaria d’auto (Mercedes) e presidente di un Ente inutile (l’Aci) - ha subito dato prova di aver capito la "managerialità" e la cura dei soldi pubblici richiesti. In una società privata con i conti in rosso, il cda usa sospendere o quantomeno ridurre i propri emolumenti; Pizzinini, mentre varava un bilancio fallimentare, faceva aumentare i gettoni degli amministratori, e il proprio compenso, da 15 a 20 milioni. Tanto paga Pantalone.



16 settembre 1999

Divisione Stampa e Informazione

COMUNICATO STAMPA n. 65/99

Sentenza della Corte nella causa C-435/97

World Wildlife Fund (WWF) e.a / Autonome Provinz Bozen e.a

UNO STATO MEMBRO NON PUO' SOTTRARRE AL CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA COMUNITARIA "CONCERNENTE LA VALUTAZIONE DELL'IMPATTO AMBIENTALE DI DETERMINATI PROGETTI PUBBLICI E PRIVATI" UN PROGETTO SUSCETTIBILE DI AVERE UN NOTEVOLE IMPATTO AMBIENTALE


Spetta al giudice nazionale verificare se le autorità competenti abbiano correttamente valutato, in conformità alla direttiva, l'importanza dell'impatto ambientale del progetto.
Il progetto di ristrutturazione dell'aeroporto di Bolzano -- San Giacomo (Italia) è volto alla trasformazione di un aeroporto, utilizzato sin dal 1925-26 a scopi militari e, accessoriamente, a scopi civili, in un aeroporto utilizzabile a scopi essenzialmente commerciali (collegamenti di linea regolari nonché voli charter e cargo). I lavori e le installazioni previsti sono i seguenti: ammodernamento della pista esistente, realizzazione delle strade di accesso e di parcheggi, erezione di una torre di controllo con gli impianti tecnici di sicurezza aerea, costruzione d'un edificio per lo sdoganamento e di un hangar, realizzazione dei necessari collegamenti e derivazioni, ecc., nonché il prolungamento della pista (da 1.040 a 1.400 metri).
Detta ristrutturazione fa parte del piano di sviluppo e di coordinamento territoriale approvato con legge della Provincia autonoma di Bolzano, che prevede, in particolare, l'obbligo di realizzare uno studio sull'impatto ambientale. Questo studio, commissionato dal committente a un gruppo di esperti, è stato realizzato nel giugno 1996. Inoltre, sono stati consultati diversi organismi, tra cui l'ufficio competente in materia ambientale, sono stati informati i comuni interessati e sono stati chiesti diversi pareri.
Su tale base, il progetto è stato autorizzato con una deliberazione della Giunta della Provincia autonoma di Bolzano 27 marzo 1997 e con una lettera del Landeshauptmann (presidente della provincia) 11 aprile 1997. Alcuni cittadini, qualificatisi come confinanti dell'aeroporto, il WWF e un'altra associazione ambientalista hanno proposto dinanzi al giudice nazionale un ricorso volto ad ottenere l'annullamento di questi due atti per illegittimità: la procedura seguita per autorizzare il progetto non sarebbe conforme ai requisiti della direttiva comunitaria concernente "la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati suscettibili di avere un notevole impatto ambientale".
Infatti, la procedura con cui sono stati adottati gli atti impugnati, eccezion fatta per il prolungamento della pista che non era stato ancora approvato, non era quella prevista dalla direttiva.
Secondo le autorità locali, la direttiva non è applicabile al progetto in questione.
Il giudice nazionale adito (Verwaltungsgericht, Autonome Sektion für die Provinz Bozen) ritiene che tale progetto, per la sua natura, le sue dimensioni nonché, probabilmente, per la sua ubicazione in una conca valliva, nelle immediate vicinanze di un insediamento industriale e residenziale, potrebbe avere un notevole impatto ambientale. Il tribunale nazionale, nutrendo dubbi sull'interpretazione della direttiva comunitaria in questione, ha deciso di sospendere il procedimento e di proporre alla Corte di giustizia alcune questioni pregiudiziali.

Precisazione:

Innanzi alla Corte, i cittadini e le associazioni ricorrenti spiegano che, con un'altra ordinanza, il giudice italiano ha provvisoriamente sospeso tale progetto perché non vi era ancora stata valutazione d'impatto ambientale; quest'ultima ordinanza, impugnata dalle autorità locali convenute, è stata annullata dal Consiglio di Stato (sentenza 29 agosto 1997), sicché i lavori di sistemazione in questione sono da allora proseguiti.
La Corte di giustizia deve limitarsi a risolvere le questioni proposte dal giudice nazionale. Pertanto, essa non può pronunciarsi sulle richieste avanzate dai ricorrenti relative alla questione se il Consiglio di Stato non avrebbe dovuto confermare la sospensione dei lavori e alle conseguenze pratiche che deriverebbero dalla sua propria decisione al riguardo.

L'esame del campo di applicazione della direttiva svolto dalla Corte di giustizia verte su sei punti:

1) Esclusione a priori e globale di talune classi di progetti:
Il giudice nazionale ha rilevato che, poiché per i progetti relativi ad aeroporti non è fissata soglia limite alcuna, la legge n. 27/92 della Provincia autonoma di Bolzano non sottoponeva ad una valutazione d'impatto ambientale gli ampliamenti e le ristrutturazioni di aeroporti con pista d'atterraggio lunga meno di 2.100 metri. Il Verwaltungsgericht chiede se la direttiva comunitaria conferisca ad uno Stato membro il potere di dispensare a priori e globalmente dalla procedura di valutazione d'impatto ambientale determinate classi di progetti, ivi comprese le loro modifiche (come il progetto di ristrutturazione di un aeroporto con pista di decollo e d'atterraggio lunga meno di 2.100 m), anche quando hanno un notevole impatto ambientale.
La Corte ricorda che la direttiva conferisce agli Stati membri un margine di discrezionalità per specificare taluni tipi di progetti da sottoporre a valutazione d'impatto o per fissare criteri e/o soglie limite da adottare. Tuttavia, detto margine trova il suo limite nell'obbligo di sottoporre ad una valutazione d'impatto i progetti per i quali si prevede un impatto ambientale importante, segnatamente per la loro natura, le loro dimensioni o la loro ubicazione.
Rilevando che il campo di applicazione della direttiva è vasto e che essa ha una finalità di ampia portata, la Corte ha ritenuto che la nozione di «modifica di progetto» era inclusa nella disciplina della direttiva.
2) Esclusione di un progetto specifico:
Il secondo problema sollevato dal giudice nazionale è quello di stabilire se, tenuto conto del fatto che un dato aeroporto è il solo che possa essere ristrutturato nella provincia in cui si trova, la direttiva conferisca ugualmente ad uno Stato membro il potere di dispensare dalla procedura di valutazione, in quanto inidoneo ad avere un notevole impatto ambientale, un progetto specifico, in forza d'un atto legislativo nazionale oppure sulla base d'un esame in concreto di tale progetto.
La Corte ricorda che, nell'ambito del margine di discrezionalità degli Stati membri, la direttiva non fissa i metodi cui gli Stati membri possono ricorrere per determinare quali progetti debbano essere sottoposti ad una valutazione ai sensi della direttiva. Tuttavia, qualunque sia il metodo adottato, esso non deve ledere l'obiettivo perseguito dalla direttiva, con la quale si vuole fare in modo che non sfugga alla valutazione d'impatto nessun progetto idoneo ad avere un notevole impatto sull'ambiente.
La Corte precisa che spetta al giudice nazionale verificare se le autorità competenti, sulla base dell'esame in concreto da esse svolto che le ha condotte ad esonerare il progetto dalla procedura di valutazione istituita dalla direttiva, abbiano correttamente valutato l'importanza dell'impatto ambientale dello specifico progetto in questione nella causa principale.
3) Utilizzo di una procedura di valutazione alternativa:
Il giudice nazionale nutre dubbi sull'idoneità della procedura d'approvazione prevista dalla legge n. 27/92 a individuare in maniera esaustiva le conseguenze ambientali del progetto. A tal riguardo constata che, contrariamente a quanto richiesto dalla direttiva, da un canto non è stato analizzato né l'impatto acustico né quello atmosferico e, dall'altro, il pubblico non ha preso parte a detta procedura. Il giudice nazionale chiede se, nel caso di un progetto che richiede una valutazione ai sensi della direttiva, quest'ultima autorizzi uno Stato membro a servirsi d'una procedura di valutazione diversa da quella istituita dalla direttiva.
La Corte risolve tale questione affermando che la direttiva autorizza uno Stato membro a servirsi di una procedura di valutazione diversa da quella da essa istituita, ove detta procedura sia incorporata in una procedura nazionale esistente o da stabilire. Tuttavia, detta procedura alternativa deve soddisfare i requisiti previsti dalla direttiva, tra i quali figura la partecipazione del pubblico.
4) Esclusione dei progetti adottati in dettaglio con un atto legislativo nazionale specifico:
La direttiva dispone che essa "non si applica ai progetti adottati nei dettagli mediante un atto legislativo nazionale specifico, inteso che gli obiettivi perseguiti dalla presente direttiva, incluso l'obiettivo della disponibilità delle informazioni, vengono raggiunti tramite la procedura legislativa". Il giudice nazionale chiede se la direttiva si applichi anche ad un progetto, come quello in questione, che, sebbene previsto da una norma legislativa programmatica, abbia costituito oggetto di un distinto procedimento amministrativo d'approvazione.
La Corte spiega che non può essere considerata come recante adozione dettagliata d'un progetto ai sensi della direttiva una legge che, da una parte, non comprenda gli elementi necessari per la valutazione d'impatto ambientale del progetto (prescrivendo invece la ulteriore realizzazione d'uno studio a tal fine) e, dall'altra, richieda l'adozione di altri atti per conferire al committente il diritto di realizzare il progetto. Pertanto, un progetto come quello in questione rientra nel campo di applicazione della direttiva.
5) Esclusione dei progetti destinati a scopi di difesa nazionale:
La direttiva dispone che essa non riguarda i progetti destinati a scopi di difesa nazionale. Il giudice nazionale chiede se questa disposizione vada interpretata nel senso che un aeroporto destinato ad usi tanto civili quanto militari, ma il cui uso principale è di natura commerciale, rientra nel campo di applicazione della direttiva.
La Corte ritiene che tale eccezione alla regola generale di previa valutazione d'impatto ambientale posta dalla direttiva deve essere interpretata restrittivamente. Ne deriva che possono essere esclusi dall'obbligo di valutazione solo i progetti la cui finalità principale sia di difesa nazionale.
6) Conseguenze nel caso in cui uno Stato membro ecceda il margine di discrezionalità:
Il giudice nazionale chiede se la direttiva vada interpretata nel senso che, qualora le autorità esercenti il potere legislativo o amministrativo in uno Stato membro eccedano il margine di discrezionalità riconosciuto da tale direttiva, i singoli possono invocarla dinanzi al giudice nazionale per ottenere che le autorità di detto Stato membro disapplichino le norme o misure interne con essa incompatibili.
La Corte risolve la questione statuendo che la direttiva va intesa nel senso che, qualora le autorità esercenti il potere legislativo o amministrativo in uno Stato membro eccedano il margine di discrezionalità riconosciuto da tale direttiva, i singoli possono invocarla dinanzi al giudice nazionale per ottenere che le autorità di detto Stato membro disapplichino le norme o misure interne con essa incompatibili. In un caso del genere, spetta alle autorità d'uno Stato membro adottare, nell'ambito delle loro competenze, tutti i provvedimenti, generali o particolari, necessari affinché venga condotto un esame sull'idoneità dei progetti ad avere un notevole impatto ambientale e affinché, in caso di esito positivo di detto esame, venga effettuato uno studio dell'impatto ambientale dei progetti.
Documento non ufficiale ad uso dei mezzi di informazione, che non impegna la Corte di giustizia. Lingue disponibili : tutte le lingue ufficiali.
Per il testo integrale della sentenza, vi invitiamo a consultare la nostra pagina Internet www.curia.eu.int intorno alle ore 15 di oggi.
Per maggiori ragguagli si prega contattare la dott.ssa Estella Cigna, tel. (352) 4303 2582 fax (352) 4303 2034.



Posizioni CIPRA Risoluzione - Ampliamento dell’aeroporto di Bolzano Approvato dalla presidenza della CIPRA del 16 febbraio 1997 a Vaduz/Liechtenstein.
A Bolzano è previsto l’ampliamento dell’aeroporto esistente, utilizzato attualmente per voli sportivi e turistici, per trasformarlo in un aeroporto di terza categoria. L’obiettivo è quello di adeguamento alle esigenze dei servizi di volo internazionale nonché dei volo charter e die voli cargo.
Il progetto prevede già per il 1998 l’effettuazione di 12.000 voli, che dovrebbero diventare 31.000/anno entro il 2010.
La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi - CIPRA, invita la Giunta Provinciale della Provincia Autonoma di Bolzano di non dare luogo all’ampliamento dell’aeroporto e di adottare i provvedimenti necessari per ridurre sensibilmente gli effetti negativi prodotti dal traffico aereo di tipo sportivo e turistico.
Motivazione
Nel „Manifesto per un traffico aereo rispettoso dell’uomo e dell’ambiente", firmato nel maggio 1996 dalla CIPRA insieme ad altre 169 organizzazioni, vengono poste 14 richieste tra cui in particolare:
- l’introduzione di una tassa sui carburanti per aerei (realtà dei costi nei trasporti aerei);
- l’abolizione dei voli su distanze inferiori a 600 km;
- il divieto di costruzione di nuovi aeroporti;
- l’introduzione di norme più severe sulle emissioni atmosferiche degli aerei;
- l’introduzione di norme più severe sulle emissioni acustiche degli aerei;
- la valutazione di impatto ambientale anche per gli aeroporti esistenti.
L’aereo è il mezzo di trasporto che produce gli effetti più pesanti sull’uomo e sull’ambiente. Con una quota inferiore all’uno per cento dell’intero volume di trasporti, il traffico aereo consuma il 13% dell’energia. Le emissioni di inquinanti nella troposfera sono particolarmente dannose alla stabilità del clima. Le emissioni acustiche nelle fasi di decollo e di atterraggio raggiungono livelli sonori dannosi alla salute.
Le Alpi sono un ecosistema particolarmente delicato che reagisce con grande sensibilità agli agenti inquinanti.
La morfologia complessa delle Alpi porta in molti casi a fenomeni imprevedibili e difficilmente stimabili nella diffusione delle onde sonore. Invece di una riduzione del rumore con l’aumento della distanza dalla sorgente, può soccedere che localmente l’intensità sonora aumenti addirittura. Le forti preoccupazioni espresse dai comuni interessati - appiano, Bolzano, Bronzolo, Caldaro, Cortaccia, Cortina, Egna, Tertano, Termeno, Renon, Salorno, San Genesio, Vadena - sono pertanto ampiamente giustificate.
L’ampliamento dell’aeroporto contrasta con la Convenzione delle Alpi, che prevede tra i suoi obietivi quello di „ridurre drasticamente le emissioni inquinanti e i loro effetti negativi nella regione alpina, nonché la trasmissione di sostanze inquinanti provenienti dall’esterno, ad un livello che non sia nocivo per l’uomo, la fauna e la flora." (Art. 2, lett. c)
Il presidente della CIPRA-Internazionale
Andreas Weissen
postato da: apritisangia alle ore 19:12 | Permalink | commenti
categoria:aereoporto san giacomo
giovedì, 14 settembre 2006

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. (14/09/06)

L'aeroporto di Bolzano (Bolzano Dolomiti, ted. Bozen Dolomiten) è un impianto situato nella zona sud del capoluogo altoatesino nella zona di San Giacomo (ed è ancora comunemente indicato anche come Aeroporto di San Giacomo), distante 6 km dal centro città, a 1 km dall'uscita autostradale dell'A22 Bolzano Sud/Bozen Süd e dalla stazione ferroviaria Bolzano Sud-Fiera/Bozen Süd-Messe. Il centro di Bolzano è raggiungibile con l'autobus o con i taxi.
A disposizione dei passeggeri in partenza ci sono 80 parcheggi direttamente di fronte all'entrata dell'aerostazione. Ulteriori 30 parcheggi sono dislocati lungo la strada per raggiungere l'aeroporto.
È collegato quotidianamente da voli di linea con Milano e Roma. In estate, voli di linea collegano Bolzano ad Olbia (due volte alla settimana) e Cagliari (una volta a settimana). In estate vengono effettuati numerosi voli charter per località balneari di Croazia, Italia, Spagna e Tunisia. In inverno arrivano invece voli charter da Regno Unito, Germania, Austria e altri paesi.
Sito web www.abd-airport.it
Futuro L'aeroporto è dotato di una pista, orientata quasi nord-sud. La nuova dirigenza (2006) ha auspicato l'allungamento della pista di almeno altri 400 metri verso sud in modo che l'aeroporto possa permettere l'atterraggio di aerei più grandi portando il numero di passeggeri, con un minimo incremento del numero di voli, a 300.000 unità l'anno. E' in progettazione anche l'ingrandimento del terminal e la costruzione di un nuovo hangar per consentire il parcheggio al chiuso in caso di manutenzione dei velivoli. Quasi ogni giorno infatti gli aerei AirAlps vengono trasportati tra Innsbruck e Bolzano per motivi di riposizionamento e manutenzione di alto livello.
Il progetto di allungamento della pista sta provocando le reazioni negative degli abitanti della zona a sud dell'aeroporto, in particolare di quelli di Laives preoccupati, a loro dire, dell'eventuale aumento del "rumore" e dell'inquinamento atmosferico.






Aeroporto di San Giacomo
Si riparte da qui
   Fondazione di un gruppo d'iniziativa civica per un
 referendum popolare sul tema dell'aeroporto di San
 Giacomo.
   
 Mercoledì 8 agosto 2006 un gruppo di cittadini del
 Comune di Laives ha inoltrato formale richiesta al
 segretario comunale ed al sindaco per avere precise
 informazioni riguardanti l'iter per l'inoltro della
 domanda e lo svolgimento di un referendum popolare
 sul tema riguardante il paventato ampliamento
 dell'aeroporto di San Giacomo sul territorio di
 Laives.
   Sono mesi che i media riportano notizie e prese di
 posizione ai vari livelli di responsabilità che
 preoccupano i cittadini.
   Riteniamo che di fronte a questa scelta che
 andrebbe a compromettere definitivamente la qualità
 di vita nella conca di Bolzano ed in particolare nel
 nostro Comune sia necessario spostare la discussione
 e la decisione ad un livello più democratico, ovvero
 fra i diretti interessati, i cittadini.
   In tal senso ci aspettiamo, viste le diverse
 affermazioni del sindaco, del suo vice e di diversi
 esponenti politici locali, pieno appoggio.
   L'esperienza insegna che il peso di un'espressione
 democratica diretta ha una valenza de facto
 dirompente rispetto a qualsiasi espressione politica
 o amministrativa.
   Ci appelliamo all'intera cittadinanza di Laives e
 dei comuni limitrofi colpiti dall'ampliamento,
 affinché appoggino direttamente quest'iniziativa.
    


   Comunicato
   Il 17 agosto 2006 si sono trovati alcuni cittadini
 del comune di Laives per creare un comitato civico 
 contro il previsto ampliamento dell'aeroporto di San
 Giacomo.
   Il comitato si pone come obiettivo l'istituzione
 di un referendum popolare su questo tema.
   A tal fine il comitato chiede alla popolazione di
 Laives di sostenere tale iniziativa con la proprio
 firma e con la partecipazione alle prossime
 assemblee cittadine.
     
Gründung einer Bürgergruppe für eine
 Volksbefragung zum Thema Bozner Flughafen
    
   Am Dienstag 8. august 2006 hat sich eine Gruppe
 Leiferer Bürger beim Gemeindesekretär sowie beim
 Bürgermeister Informationen über den Antrag eines
 Gesuches sowie den Ablauf einer Volksabstimmung über
 den geplanten Ausbau des Bozner Flughafens auf dem
 Gemeindegebiet Leifers eingeholt.
   Seit Monaten berichten die Medien über
 Stellungnahmen verschiedener Verantwortungsebenen,
 die bei den Bürgern großes Unbehagen auslöst.
   Wir sind der Meinung, dass angesichts dieser
 Maßnahme, die eine erhebliche Beeinträchtigung auf
 die Lebensqualität im Bozner Talkessel bewirkt,
 insbesondere in der Gemeinde Leifers, die Diskussion
 und Bestimmung auf ein demokratischeres Niveau,
 sprich die direkt Betroffenen, also die Bürger
 selbst, verlagert werden sollte.
   In diesem Sinne sehen wir einer vollen
 Unterstützung entgegen, nachdem sich bereits der
 Bürgermeister sowie der Vizebürgermeister und
 verschiedene politische Vertreter der Gemeinde gegen
 den Ausbau gestimmt haben.
   Die Erfahrung zeigt, dass ein direkter
 demokratischer Ausdruck sich de facto gegen jegliche
 politische und verwaltungsmäßige Äußerungen richtet.
   Unser Aufruf gilt der gesamten  Bevölkerung von
 Leifers und jener der umliegenden betroffenen
 Gemeinden, damit sie diese Initiative direkt
 unterstützen.
    


   Bekanntmachung
   Am 17. August 2006 haben sich Bürger aus dem
 Leiferer Gemeindegebiet versammelt um ein
 Bürgerkomitee gegen den Ausbau des Flughafens von
 St. Jakob zu gründen.
   Das Komitee setzt sich zum Ziel, in der Gemeinde
 Leifers eine Volksbefragung zu diesem Thema
 voranzutreiben.
   Daher bittet das Komitee alle Leiferer Bürger
 diese Aktion mit ihrer Unterschrift und mit der
 Teilnahme an geplanten Bürgerversammlungen
 tatkräftig zu unterstützen.
buergerinitiative.comitatocivico@yahoo.it


    
postato da: apritisangia alle ore 15:18 | Permalink | commenti
categoria:aereoporto san giacomo

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