giovedì 19 gennaio 2012

A 22 1


martedì, 19 aprile 2011


L’Ue: autostrada, necessaria la gara

MIRCO MARCHIODI
INNSBRUCK. Lo si era già capito giovedì dopo l’incontro romano tra il ministro Matteoli e il presidente Durnwalder, lo ha confermato ieri il vicepresidente della commissione europea Siim Kallas: la concessione per l’autostrada del Brennero dovrà essere bandita tramite gara europea. Niente rinnovo automatico, quindi, ma Durnwalder non si scompone: «Nessun problema, le opzioni rimaste in piedi sono comunque vincenti».
L’ITALIA. Il ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli non si sbilancia: «Si tratta di decidere se fare una società in house cercando di ottenere una proroga oppure di fare la gara. Stiamo chiarendo la situazione assieme all’Ue e nei prossimi giorni definiremo tutto. Abbiamo avuto un incontro importante con Durnwalder e Dellai nei giorni scorsi e continueremo a collaborare con gli enti locali per trovare una soluzione assieme a loro».
L’UE. Mentre il coordinatore del corridoio Berlino-Palermo Pat Cox lascia aperto qualche spiraglio («non c’è ancora nulla di deciso»), Kallas è categorico: «Le nostre regole sono molto chiare, non possiamo né favorire né discriminare nessuno. Una proroga automatica della concessione andrebbe contro queste regole, sarebbe un chiaro vantaggio per la società locale rispetto agli altri concorrenti. Cosa cambierebbe se l’A22 fosse una società interamente pubblica? Assolutamente nulla, l’Ue in questi casi non fa differenze tra società pubbliche e private. Quindi ritengo molto difficile che si possa evitare di fare una gara europea».
LA PROVINCIA. Luis Durnwalder non è sorpreso quando apprende della posizione del commissario europeo. Al contrario, l’impressione è che si stia già lavorando all’ipotesi gara. Lo si capisce piuttosto chiaramente dalle parole del “Landeshauptmann”: «Le opzioni rimaste in piedi sono due ed entrambe portano al successo. La proroga automatica, ma anche il bando di gara. Basta scriverlo in maniera da favorire l’A22. Certo non possiamo allegare una fotografia della sede dell’Autobrennero, ma si possono prevedere delle condizioni che avrebbero un risultato analogo. A metà maggio il governo italiano approverà una legge omnibus nella quale si possono già fissare le condizioni per il bando della concessione. La prima condizione fondamentale è quella di legare la concessione al finanziamento dell’opera ferroviaria, la seconda potrebbe essere quella di riservare la concessione a società pubbliche». Durnwalder sa bene che, di fatto, già la prima condizione lascerebbe campo libero o quasi all’A22, ma la seconda andrebbe ad inserirsi in un progetto che nelle ultime settimane è via via diventato più concreto: la trasformazione dell’A22 in società in house, ovvero a capitale interamente pubblico. Le trattative con i soci privati - che detengono poco più del 18% di A22, sono già in fase avanzata, come ammette lo stesso Durnwalder: «Abbiamo parlato anche di prezzo, certo. Il prezzo massimo per acquistare tutte le azioni dei privati è di circa 150 milioni, ma io sono fiducioso sul fatto di riuscire a chiudere anche per molto meno, magari per la metà. Impossibile? Dico io: se aveste una partecipazione che dal 2014, in caso di mancato rinnovo della concessione, non varrebbe più nulla, non cerchereste di venderla? Se io fossi un privato prenderei i soldi e li investirei diversamente». E visto il sorriso che subito dopo si dipinge sul volto del presidente, molto probabilmente è stata questa la risposta arrivata dai soci privati dell’A22.
Alto Adige 19-4-11
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categoria:a22
venerdì, 15 aprile 2011



Concessione A22: si va verso la gara

BOLZANO. Avanti tutta sul tunnel del Brennero, frenata sul rinnovo della concessione A22. Si può sintetizzare così l’esito dell’incontro tra il ministro alle Infrastrutture Matteoli e i rappresentanti delle Province di Bolzano, Trento e Verona. Il governo ha garantito la copertura finanziaria per l’opera ferroviaria, tratte d’accesso comprese, mentre si fa più probabile la gara europea per la concessione autostradale.
 Dopo il vertice sulla segnaletica di montagna col ministro Raffaele Fitto, nel pomeriggio di ieri il presidente della Provincia Luis Durnwalder è stato ricevuto dal ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli. All’incontro hanno partecipato anche Alberto Pacher, vicepresidente della Provincia di Trento, il presidente della Provincia di Verona Giovanni Miozzi e il coordinatore governativo del corridoio del Brennero Mauro Fabris.
 IL TUNNEL. È stato proprio Fabris ad aprire la discussione facendo il punto sulla linea ferroviaria del Brennero. Il governo - presenti anche i rappresentanti di Rfi e Anas - ha riconfermato la priorità del progetto assicurando la copertura finanziaria, garantita proprio di recente dalla delibera del Cipe che liberava i fondi sia per la realizzazione del traforo sia per la tratta di accesso Ponte Gardena-Fortezza. Se la progettazione procede spedita (lunedì a Innsbruck nuovo vertice tra Matteoli e il ministro austriaco Bures, con il via libera formale alla fase operativa e al trasferimento della sede legale della Bbt dal Tirolo a Bolzano), resta ancora tutto da definire il finanziamento trasversale attraverso i soldi dell’A22.
 L’AUTOSTRADA. Tutto passa attraverso il prolungamento della concessione che scadrà nell’aprile del 2014. Come riferisce Durnwalder, «le opzioni sono tre, ma vanno ancora tutte verificate con l’Unione europea».
 Opzione numero uno: proroga automatica all’Autobrennero con inizio immediato (e non solo dal 2014) del pagamento della rata annuale di 70 milioni che andrebbe a costituire un cospicuo anticipo sui 568 milioni complessivi che il governo vuole incassare dalla concessione. Soluzione praticamente impossibile, vista la presenza di soci privati interni all’A22.
 Opzione due: resta tutto come prima, ma con l’uscita dei privati da A22 (oggi detengono il 18,74%), che diventerebbe così società in house. In questo modo sarebbe più semplice il rinnovo (tecnicamente sarebbe un’apposita società di corridoio alla quale parteciperebbero anche Anas e Rfi ad affidare, tramite un contratto di servizio, la concessione all’A22), ma resta un grosso punto di domanda: A22 potrebbe mantenere in portafoglio le attività commerciali, dagli interporti di Trento e Verona alla Rail Traction Company per finire con la società che sta costruendo e poi gestirà la Cispadana? «Probabilmente no», anticipa Fabris.
 In questo caso scatterebbe l’opzione tre, perché - come dice chiaramente Durnwalder - «se A22 non potrà mantenere le sue partecipazioni, Bolzano, ma anche Trento e Verona preferiscono la gara europea». Una gara che, sottolinea Durnwalder, si potrebbe comunque fare su misura per l’A22 vincolando la concessione al finanziamento del tunnel del Brennero.
 Quale che sia la soluzione scelta (oggi la più probabile pare quella del bando di gara), i tempi si fanno stretti: Matteoli ha infatti detto che in caso di gara europea vorrebbe predisporre uno specifico articolo di legge da inserire già nella omnibus governativa che sarà approvata a maggio.    (mi.m.)
Alto Adige 15-4-11
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sabato, 26 marzo 2011



L’A22 torna a macinare utili

BOLZANO. L’A22 torna a essere una macchina da soldi. Ieri il consiglio d’amministrazione ha approvato il bilancio 2010 che fa segnare un aumento dei ricavi e degli utili. Approvato anche il piano di intervento del fondo pro-ferrovia che, a fine 2014, ammonterà a 550 milioni. Intanto si sta accelerando per trovare una soluzione per il rinnovo della concessione. In questi giorni si dovrà scegliere tra l’acquisto delle quote dei privati, per poter essere definiti in house, e la società di corridoio con Fs.
 Il bilancio sarà presentato all’assemblea ordinaria del 29 aprile. Ed è probabile che, a breve, ci sia anche un’assemblea straordinaria che dovrà pronunciarsi sulla soluzione da adottare per il rinnovo della concessione. Tornando al bilancio, si vede come i conti dell’A22 rispecchiano il momento di lieve e lenta ripresa che sta attraversando l’economia. L’aumento di utili dovuto in gran parte alla cessione della quota in Cispadana alla controllata Arc.
 La leggera crescita del commercio nazionale ed internazionale ha prodotto effetti positivi anche sul traffico autostradale, con riflessi favorevoli sia sui transiti che sugli introiti da pedaggio. Per quanto riguarda il traffico, nel 2010 si è registrato un incremento dei veicoli/chilometro pari all’1,45%. Da sottolineare infine come nel 2010 il tasso di incidentalità sia stato il più basso di sempre, con un ulteriore miglioramento del 10,4% rispetto al 2009, portando l’A22 a essere tra le autostrade più sicure d’Europa.
 Il conto bilancio 2010 si chiude con un utile netto di 64,3 milioni che, raffrontato all’utile di gestione 2009 (52,1 milioni di euro), fa segnare un incremento di 12,2 milioni di euro (+23,3%).
 Il fatturato, che nell’anno è risultato pari a 335,2 milioni di euro (321,9 milioni nel 2009), ha registrato un incremento di 13,2 milioni, pari ad un aumento del 4,11%. Tale risultato è stato influenzato principalmente dall’aumento dei pedaggi, il cui valore ha raggiunto i 294,2 mln di euro (278,9 milioni nel 2009), mentre i ricavi derivanti dalle royalties per le aree di servizio, pari a 34,3 mln di euro, hanno segnato un leggero regresso dell’1,52% (dato 2009: 34,8 mln di euro). I costi della produzione sostenuti nel corso del 2010 hanno raggiunto in totale un valore di 258,4 mln di euro (259,5 mln del 2009) e pertanto hanno subito un calo di un milione di euro (-0,40%).
 Così come previsto dal Piano Finanziario 2003-2045 anche nel 2010 l’A22 ha provveduto ad accantonare nel fondo pro ferrovia titoli di Stato per un valore nominale di 27,5 mln di euro: al 31.12.2010 i titoli di Stato facenti parte di tale deposito ammontano ad un valore nominale complessivo di 440 milioni di euro.
 A fronte dei risultati raggiunti dalla gestione nel corso del 2010, tenuto conto anche dell’andamento positivo dei primi mesi del 2011, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea dei Soci del 29 aprile prossimo un dividendo di 14,00 euro per azione.
 Il cda ha inoltre approvato il piano per l’utilizzo delle disponibilità accantonate nel fondo pro ferrovia. Si tratta di 550 mln di euro al 2014. Autobrennero propone che i propri capitali vengano apportati alla società Tunnel Ferroviario del Brennero.
Alto Adige 26-3-11
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lunedì, 21 marzo 2011



Bolzano e Trento pronte a scalare l’A22

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Trasformare l’Autobrennero in società “in house” a capitale interamente pubblico per ottenere la proroga diretta della concessione. È questa l’ultima idea lanciata dal maggiore azionista dell’A22 (il presidente della Regione Durnwalder): l’operazione costerebbe almeno 200 milioni.
La partita attorno alla concessione dell’A22 entra nella fase decisiva. In attesa del pronunciamento da parte dell’Ue sulla necessità o meno di una gara, enti locali e governo italiano stanno definendo in maniera sempre più precisa i contorni della società che potrebbe garantire il rinnovo cinquantennale della concessione senza bisogno di una gara europea. L’ipotesi della società di corridoio assieme ad Anas e Rfi resta in piedi, ma a Bolzano e Trento l’idea di fungere - attraverso l’A22 - da cassaforte per una società controllata da enti statali non piace.
Ecco allora che il “Landeshauptmann” assieme al commissario governativo per il Brennero Mauro Fabris ha elaborato una nuova soluzione: la trasformazione di A22 in una società in house, ovvero a capitale interamente pubblico.
«In questo modo - è convinto Durnwalder - la concessione A22 potrebbe essere affidata anche direttamente, ma per rendere praticabile questa variante dell’assegnazione diretta è necessario che le quote di Autobrennero detenute dai privati vengano cedute agli enti pubblici». L’operazione è fattibile, ma costosa: un anno fa il 4,23% di azioni in mano alla Serenissima era stato valutato 40 milioni di euro. I soci privati oggi detengono quasi il 19% delle azioni Autobrennero: applicando quella stessa stima rivalutata della sola inflazione si arriverebbe a un prezzo di circa 200 milioni di euro. Ma è un prezzo minimo, anche perché Serenissima voleva vendere, mentre in questo caso gli azionisti privati - a partire da quello più importante, Infracis - dovranno essere convinti a cedere da un’offerta adeguata.
E a proposito di milioni in uscita, l’ipotesi di trasformazione in società in house comporterebbe il pagamento di una tassa di concessione tra i 500 e i 600 milioni al ministero delle Finanze a cui aggiungere il canone annuo da versare all’Anas, «che però - chiarisce Durnwalder - noi vorremmo vincolare per il finanziamento del tunnel di base del Brennero».
Resta valida anche la proposta di indennizzo ai Comuni lungo l’asse del Brennero (una quota fissa oppure attraverso parte dei pedaggi, seguendo l’esempio della Eurovignette comunitaria che prevede un sovrapprezzo sulle tariffe da utilizzare per investire sul territorio).
Di tutti questi temi si parlerà a breve in un incontro col ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli.
Alto Adige 19-3-11
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categoria:a22
lunedì, 07 marzo 2011



Presidente A22: «Arteria al limite puntiamo su un mix treno-aereo»

ANTONELLA MATTIOLI
BOLZANO. «Per migliorare la scorrevolezza del traffico, come A22 - dice il presidente della società Walter Pardatscher - la nostra parte l’abbiamo fatta e la stiamo facendo. Ma la capacità dell’arteria non è illimitata. Serve un giusto mix tra strade, trasporto su rotaia (da potenziare), aeroporto». Le infrastrutture, la raggiungibilità del territorio stanno particolarmente a cuore al mondo dell’economia: «Nell’ultimo trimestre - spiega il presidente di Assoimprenditori Stefan Pan - l’export è aumentato del 24%: in questo quadro sono fondamentali i collegamenti tra noi e il resto del mondo». Proprio per questo il presidente della Camera di commercio Michl Ebner, solo pochi giorni fa, ha promosso una conferenza sul trasporto intermodale lungo la linea ferroviaria del Brennero, alla quale hanno partecipato rappresentanti dei Länder, delle province e delle Camere di commercio lungo l’asse del Brennero.
AUTOSTRADA. Gli imprenditori altoatesini considerano l’A22 come l’infrastruttura di trasporto più importante del territorio. Elevato il livello di soddisfazione, ma la richiesta è quella di rendere più scorrevole il traffico anche a fronte di un nuovo aumento del passaggio di mezzi pesanti che, nel 2009, aveva subìto una riduzione del 10%. «La crisi ha inciso fortemente - spiega Pardatscher - sul traffico merci, mentre non ha avuto ripercussioni su quello leggero». Con il miglioramento della situazione economica, nei primi mesi del 2010, il numero di camion e tir in transito è aumentato del 1,9% e il trend pare essere confermato anche nei primi mesi del 2011. Ciò significa che l’arteria sta raggiungendo il limite.
Gli interventi per migliorare la scorrevolezza sono, nel 2012, la terza corsia tra Verona e Modena, mentre sono in fase di completamento, tra Verona e Bolzano sud, i lavori della terza corsia dinamica. «Da Bolzano sud al Brennero però ci sono i viadotti e, anche volendo, non si potrebbe fare nulla per eliminare il collo di bottiglia. Comunque, anche quella che viene chiamata terza corsia dinamica, altro non è che l’allargamento della corsia di emergenza e solo in casi eccezionali potrà essere usata come corsia di marcia. Questo per dire che non può essere considerata una risposta reale all’aumento del traffico».
E quindi?
«Da A22 non ci si possono attendere risposte strutturali. Anche perché la nostra è una società pubblica in cui gli azionisti sono contrari all’aumento delle corsie. Da parte nostra dunque si può solo lavorare, come stiamo già facendo, sulla miglior programmazione dei cantieri, per un ulteriore aumento della sicurezza e una maggior informazione degli utenti: tutto ciò può fluidificare maggiormente il traffico. Più di così non possiamo fare. Bisogna che ci sia un giusto mix tra autostrada, ferrovia e aeroporto».
TUNNEL. A22 crede fortemente nel trasferimento di almeno parte del traffico dalla gomma alla rotaia. Per questo entro il 2014 la società avrà accantonato 550 milioni di euro per il tunnel del Brennero e le tratte di accesso: è una partita importante perché collegata alla concessione dell’A22. Per ora è tutto congelato in attesa che l’Ue decida se la società potrà ottenere la proroga della concessione o se ci sarà una nuova gara. «Tunnel e potenziamento dell’attuale linea ferroviaria - dice Pan - sono destinate a rivoluzione il trasporto su rotaia, ma al momento e per i prossimi anni la situazione non cambierà. Il servizio ferroviario non dà quelle garanzie di cui un imprenditore ha bisogno».
AEROPORTO. Terza elemento di forte debolezza, per un territorio economicamente interessante come l’Alto Adige, l’aeroporto. «Non è né carne né pesce - attacca Pan -: costa molto alle casse pubbliche e offre un servizio insufficiente. Devono decidere cosa fare». Il destino dello scalo è legato all’allungamento della pista dagli attuali 1296 metri ai 1406 originari: arriverebbero velivoli più grandi che significherebbe più concorrenza e biglietti più economici. Duecento metri in più, fortemente contestati da Verdi e ambientalisti, che spaccano anche la Svp. Ma l’assessore Thomas Widmann assicura: «Entro fine mese porto il masterplan sull’aeroporto in giunta».
Alto Adige 7-3-11
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categoria:ferrovia, aereoporto san giacomo, a22
sabato, 05 marzo 2011



Toglieteci l’A22 e respireremo

Durnwalder dice: Ci vorranno vent’anni per spostare l’A22. Bene, inchiniamoci e rinunciamoci, pensiamo ad altro, tra l’altro al raddoppio dell’arginale, ce la regala con i nostri soldi. Studi californiani (8 anni di ricerche) confermano i danni alla salute di coloro che vivono sino a 1,5 km. da autostrade addirittura meno trafficate dell’ A22 e poste in pianura (il fattore montagna aggrava i tempi di ricambio dell’aria!). I bambini sono i primi a subire danni cronici alla salute, potenziali tumori futuri. Pochissimi i bolzanini che abitano a più di 1,5 km dall’autostrada. Un problema che riguarda quasi tutti noi. Eppure sono ancora sottili le voci di chi vuole spostare quel tumore a cielo aperto che è la A22. I saggi del non dimenticato Bassetti ed il Masterplan poi, l’hanno richiesto insieme all’interramento dell’arginale, e alla circonvallazione della statele 12 ecc. Bravi! Ora, per favore, non vendiamoci ai regali del governatore; il raddoppio dell’arginale, “che scoppia”. Quando scoppia? Raramente mezz’ora al mattino e mezz’ora alla sera. Per un pugno di minuti, invece di lavorare per disincentivare l’arrivo dei pendolari a Bolzano, primaria causa delle eventuali code sull’arginale, Durnwalder vuole un raddoppio a sbalzo sull’Isarco (il progetto prevede di entrare nel fiume a sbalzo per una decina di metri) che farebbe aumentare il traffico e lo porterebbe a due passi dalle case di via Ortles, Resia, Genova, Milano, Torino (acusticamente, visibilmente, patologicamente..). Via l’autostrada, prima causa di inquinamento cittadino, sottoterra l’arginale, (Masterplan che coglie idee lontane) ecco che si crea un vero cuneo verde che attraversa tutta la città, col profumo fresco del fiume a riunificare quartieri e parti della città. Perché rinunciare a questo progetto? Invece di pensarlo perso o rinviato alle calende greche perché non chiederlo a voce ancor più forte? Dobbiamo avere dei progetti alti e lavorare per concretizzarli se vogliamo proporci come terra che sia esempio di progresso sostenibile.
 Progredire vuol dire migliorarsi, per migliorarsi a volte bisogna fermarsi e guardare, percepire, “annusare” intorno coi motori velenosi spenti. Trovare soluzioni sane, di riqualificazione ambientale e di prevenzione sanitaria. Senza aspettare drammatiche crisi economiche ed ambientali che ce lo insegnino!
 I bambini oltre che i ghiacciai ringrazierebbero.

Alto Adige 5-3-11
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categoria:a22
sabato, 05 marzo 2011



«L’autostrada è al collasso»

BOLZANO. L’autostrada sta scoppiando, l’aeroporto è inadeguato, la ferrovia pure. La raggiungibilità sia per quanto riguarda le persone che le merci è uno dei punti critici dell’Alto Adige. Si tratta di una debolezza strutturale che rischia in prospettiva di penalizzare l’economia locale. Ieri, tenendo conto di quelli che sono i collegamenti internazionali dell’Alto Adige, si è svolta nella sede della Camera di commercio di Bolzano una conferenza sul trasporto intermodale lungo la linea ferroviaria del Brennero. Per analizzare le esigenze e gli scenari di sviluppo dei prossimi anni, anche in vista della costruzione della nuova linea ferroviaria ad alta prestazione Monaco-Verona, il presidente della Camera di commercio Michl Ebner (nella foto, ndr) ha invitato nel capoluogo rappresentanti dei Länder, delle province e delle Camere di commercio lungo l’asse del Brennero oltre ad esperti delle strutture di trasporto intermodale.
 Si parte da una considerazione di fondo: il trasporto di merci e quello di persone in Europa sono in continuo aumento. Dal 2000 al 2007 il traffico pesante lungo l’autostrada del Brennero è cresciuto in media del 2,7% l’anno, aspetto da ricondurre soprattutto alla crescita economica ma anche alla crescente internazionalizzazione.
 «I limiti di capacità dell’autostrada del Brennero - prevede Ebner - saranno raggiunti in un futuro prossimo». Quando esattamente non si sa, ma c’è un nesso tra la ripresa economica e l’aumento del traffico pesante in autostrada. «Il picco massimo - spiega l’amministratore delegato di A22 Paolo Duiella - è stato raggiunto gli ultimi mesi del 2008, poi nel 2009 la crisi ha influito negativamente anche sui flussi autostradali: il calo è stato del 10%. Nel 2010 è cominciata la ripresa ed è tornato ad aumentare anche il traffico pesante, non abbiamo ancora raggiunto i livelli di fine 2008, ma il trend positivo continua». «Mentre il picco del 2008 - aggiunge il presidente Walter Pardatscher - è stato già superato dal trasporto privato che evidentemente risente meno della congiuntura economica».
 Per migliorare la viabilità, A22 ha in programma la realizzazione della terza corsia tra Verona e Modena e da Verona a Bolzano sud la terza corsia dinamica, nel senso che verrà utilizzata la corsia di emergenza solo in casi particolari. «Da Bolzano sud al Brennero però rimarrà - dice Duiella - il collo di bottiglia. La configurazione geografica ci impedisce qualsiasi intervento di allargamento della carreggiata. Per questo bisogna puntare sulla ferrovia con il raddoppio della tratta Verona-Fortezza e con il tunnel del Brennero».
 Attualmente la quota di beni trasportati su rotaia è pari al 29%. Per aumentare questa percentuale - si è auspicato nell’incontro di ieri - il trasporto su rotaia deve essere capace di competere in termini di velocità, puntualità e costi con il trasporto su mezzi pesanti. Devono esserci terminal di scambio intermodale sia per il trasporto intermodale accompagnato sia per quello non accompagnato. Si tratta di spostare su rotaia una buona parte delle merci e quindi del traffico in transito oltre che offrire alle imprese altoatesine stesse le strutture di scambio intermodale per i loro prodotti diretti verso destinazioni più lontane. «Durante la conferenza - dice Ebner - è emersa chiaramente la necessità di agire sia per l’ampliamento dei terminal di scambio intermodale nella zona di Monaco e in quella di Verona, sia per il miglioramento delle strutture all’interno della regione Trentino-Alto Adige». Il potenziamento della ferrovia e dell’aeroporto oltre che il miglioramento del sistema viario è una richiesta forte che arriva da Assoimprenditori e da tutte le categorie economiche: «Fondamentale - ricorda Vinicio Biasi (Microgate) vicepresidente di Assoimprenditori - è la raggiungibilità. Purtroppo, siamo deboli sia per quanto riguarda la rete stradale che, ancora di più, a livello di aeroporto e collegamenti ferroviari. Sono carenze che penalizzano le nostre aziende». (an.ma)
Alto Adige 5-3-11
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giovedì, 24 febbraio 2011



Bolzano ha bisogno di nuove strade

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. «Il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha ragione da vendere: a Bolzano la situazione della viabilità è al limite. L’arginale scoppia, tutte le mattine e le sere, per non parlare di quando piove o accadono eventi imprevisti». Lo dichiara il presidente di Assoimprenditori Stefan Pan. E Michele Libori, capo del compartimento cittadino di Assoimprenditori, gli fa eco rincarando la dose: «E questo tira e molla fra Comune e Provincia non fa che peggiorare la situazione a scapito dei cittadini e dell’economia. È ora che ci si sieda attorno a un tavolo e, visto che le risorse attualmente sono limitate, si decida in tempi rapidi quale opera si vuole realizzare: il raddoppio dell’arginale o la variante in galleria alla Ss12. O una o l’altra, ma si deve decidere, per agire subito. La città rischia la paralisi». Anche l’ex assessore ai Lavori pubblici e ora presidente di Sasa, Stefano Pagani, preme senza mezze misure sul Comune: «Si completi subito l’arginale trasformando la galleria del Virgolo a senso unico e interrando viale Trento. Non si capisce per quale motivo non si sia mai completato il tragitto. Il progetto è pronto e la Provincia da anni si dice disponibile a finanziarlo».
 Il presidente di Assoimprenditori, Stefan Pan, parla soprattutto da cittadino: «Vivo a Bolzano e lavoro a Laives, quindi percorro l’arginale quasi tutti i giorni. Anzi, la percorrerei, ma sono più le volte che la evito di quelle che la uso. Dalle 7.30 alle 8 e fra le 17 e le 19 è impraticabile, specie quando piove. Avendo capito che mi conviene, perché impiego meno tempo, in molte occasioni mi tocca recarmi fino a Bolzano Nord a prendere l’A22; esco a Egna-Ora e torno indietro verso Laives. Viceversa faccio alla sera specie se piove». È esasperato come qualsiasi pendolare bolzanino costretto per lavoro a percorrere quotidianamente l’arginale. Ed è convinto: «C’è la necessità palese di fare qualcosa in tempi rapidi; questo immobilismo da parte dell’amministrazione lascia decisamente perplessi».
 Sulla stessa lunghezza d’onda si dice anche Libori: «Non siamo dei tecnici, quindi non siamo in grado di giudicare quale sia la soluzione migliore, se il raddoppio dell’arginale o la variante in galleria alla Ss12. E nemmeno possiamo dire se sarebbe il caso di realizzarle entrambe, magari in due step, oppure solo una». «Chiediamo però a Comune e Provincia - conclude Pan - di dare il buon esempio: si trovino, capiscano qual è il concetto migliore e lo realizzino al più presto possibile. Si sburocratizzino le procedure, perché la città ormai è al collasso».
 Inaspettatamente duro è anche l’ex assessore ai Lavori pubblici del Comune Stefano Pagani. «Per risolvere il problema della viabilità o almeno per ridurlo notevolmente sarebbe sufficiente terminare il tragitto originariamente progettato. Fra il resto è economicamente sostenibile perché si parla di 17 milioni di euro, e poi il progetto è pronto da anni; la Provincia già in passato e per iscritto si era impegnata a finanziarlo». Si tratterebbe di completare l’arginale trasformando la galleria del Virgolo a senso unico verso Nord. In senso opposto si dovrebbe interrare parzialmente viale Trento, realizzando il sottopasso ferroviario, il cui sbocco sull’arginale esiste già: è stato realizzato. In questo modo, «verrebbe anche riqualificato viale Trento, zona delicata che spesso è salita agli onori delle cronache». Dunque, «il Comune realizzi almeno questo completamento. Sono convinto che sarebbe sufficiente e permetterebbe di dedicarsi alla Ss12 lasciando stare il raddoppio».
Alto Adige 24
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categoria:tunnel sangia, a22, trasporto gommato
lunedì, 21 febbraio 2011



Variante: la A22 finanzierà Bolzano

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. I soldi per finanziare la variante della statale 12 in galleria saranno messi a disposizione in parte dall’A22. Quanto dei 100 milioni (200 se si deciderà di costruire una galleria doppia) saranno coperti da Autobrennero dipenderà in gran parte dall’esito del bando di gara della concessione autostradale in scadenza nel 2014 e dalle richieste che arriveranno dagli altri territori (Trentino e Veneto). Intanto continua la discussione attorno al raddoppio dell’arginale: Durnwalder è pronto a finanziare il progetto, Spagnolli ribadisce il suo no e l’opposizione attacca il Comune: «Assurdo rinunciare ai soldi della Provincia», afferma Mario Tagnin del Pdl.
 I SOLDI DELL’A22. Nella manovra economica estiva del 2010, quella in cui vengono fissati i paletti per il rinnovo della concessione dell’autostrada del Brennero, viene prevista la possibilità che il concessionario finanzi opere viarie sul territorio. Una possibilità non nuova, come spiega il presidente di A22 Walter Pardatscher: «Anche la circonvallazione di Ora che porta in val di Fiemme - dice - è stata in parte finanziata dall’A22». Durnwalder vorrebbe applicare lo stesso modello anche per la realizzazione della variante in galleria della statale 12 tra San Giacomo e Campiglio. «L’A22 è d’accordo a co-finanziare il progetto», annuncia il “Landeshauptmann” e Pardatscher conferma: «Gli enti locali nostri azionisti ci hanno fatto avere una lista di possibili opere da finanziare in caso di proroga della concessione: il nostro contributo dipenderà dall’ammontare di fondi che resteranno a disposizione per le opere sul territorio e che dovranno essere distribuiti in modo equo su tutte le realtà. Per quanto riguarda Bolzano, il progetto più concreto è proprio quello della variante. Da parte nostra, mettiamo a disposizione volentieri delle risorse per la realizzazione di quest’opera che andrà ad alleviare il traffico cittadino. La vediamo anche come una sorta di compensazione per Bolzano, città che soffre molto per la presenza dell’autostrada». La “compensazione” che in realtà chiede il comune è quella di spostare il tracciato dell’A22 in galleria, ma Pardatscher su questo progetto frena: «In questo caso parliamo di una spesa molto superiore e comunque non ci sono ancora ragionamenti concreti in questo senso. Meglio puntare su idee ben definite, come appunto la variante in galleria».
 SPAGNOLLI DICE NO. Per quanto riguarda il raddoppio dell’arginale, Pardatscher è convinto che «aiuterebbe la città, perché l’arginale funge da accesso sia all’A22 e alla MeBo». Il sindaco Luigi Spagnolli però anche ieri ha ribadito il suo no alla proposta, nonostante Durnwalder si sia detto disposto a finanziarla: «Con Durnwalder - dice il sindaco - abbiamo appena deciso di puntare sulla variante alla statale 12 del Brennero. Non cambiamo i nostri piani da un giorno all’altro. Ricordo che il raddoppio dell’arginale non è neanche inserita nel piano della mobilità, quindi per noi non è prioritaria. I problemi di mercoledì per la chiusura del Virgolo? Ci sono stati, ma quando è nevicato a Firenze è stato dieci volte peggio eppure non ci sono state le stesse polemiche...».
 OPPOSIZIONE CRITICA. Il rifiuto dei soldi della Provincia fa imbestialire Mario Tagnin, consigliere comunale del Pdl: «La Provincia dà la sua disponibilità per alleviare il problema del traffico cittadino e il Comune risponde di avere in mente altri progetti. Finalmente si parla di raddoppio dell’arginale, e invece la giunta comunale è convinta che l’unico problema del traffico cittadino siano i pendolari e punta solo su variante alla statale del Brennero e sul tram dell’Oltradige. E i cittadini di Bolzano? Non si può certo pretendere che si spostino tutti a piedi o in bicicletta. Come al solito, la giunta comunale preferisce elaborare progetti faraonici, dai costi elevatissimi e realizzabili solo tra decenni. Intanto però la città è ferma e i problemi quotidiani dei bolzanini non vengono mai affrontati».
Alto Adige 21-2-11
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categoria:tunnel sangia, a22, variante laives
domenica, 30 gennaio 2011



«A22 inquinata urgono interventi»

BOLZANO. In Alto Adige è necessario ridurre l’inquinamento da biossido di azoto provocato dal traffico autostradale. Lo sostiene i senatore Karl Peterlini in una interrogazione presentata al governo. «L’esecutivo - sostiene il senatore della Svp - è chiamato ad adottare urgentemente delle misure in tal senso, visto che la regolamentazione del traffico autostradale è di competenza statale». In sostanza nell’interrogazione si richiama l’attenzione del governo ad un intervento concreto affinchè lungo il percorso dell’autostrada del Brennero venga rispettato il valore limite di concentrazione di biossido di azoto nell’aria. «Con la direttiva europea 2008/50/Ce che fissa nuovi criteri per la gestione della qualità dell’aria - scrive il senatore Peterlini - le regioni hanno ottenuto un’ampia serie di competenze in materia». Per quanto riguarda la provincia di Bolzano - si legge ancora nell’interrogazione - l’unico valore limite che sfora i parametri imposti da Bruxelles è quello relativo al biossido di azoto. L’area di superamento dei limiti si estende per poco meno di 100 chilometri quadrati e interessa circa 40 mila persone. Secondo Peterlini i provvedimenti comunali e provinciali non sono sufficienti per far rientrare i valori al di sotto del livello di soglia.
Alto Adige 30-1-11
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domenica, 23 gennaio 2011



Stofner: raddoppierà il sovrappasso sull’A22

BOLZANO. La Bls non arriva impreparata alla graduale apertura della nuova zona di espansione oltre via Einstein. «Sappiamo - spiega il direttore Ulrich Stofner - che si insedieranno nuove imprese che porteranno a Bolzano Sud un afflusso notevole di nuovi lavoratori e clienti. Via Einstein diventerà una via di collegamento centrale e dovrà essere rafforzata. In particolare, abbiamo pensato di raddoppiare l’attuale sovrappassagio sull’A22 che dall’uscita della strada arginale porta in via Einstein. Oggi è consentito il solo senso di marcia verso via Einstein, con il nuovo ponte sarà garantito anche il passaggio nella direzione opposta».
 L’accesso alla nuova zona produttiva oltre via Einstein sarà regolato attraverso un sistema di rotonde che permetteranno l’ingresso “a pettine” alle varie attività produttive. Non mancheranno le piste ciclabili e le fermate degli autobus, mentre per quanto riguarda i parcheggi sono stati messi a disposizione degli spazi appositi per le imprese che andranno ad insediarsi sui 24 ettari. Finora l’unica già attiva è la TechnoAlpin, mentre nelle prossime settimane sarà inaugurata la sede della Salewa.
Alto Adige 23-1-11
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domenica, 23 gennaio 2011



A22 disposta a finanziare la SS12

 BOLZANO. «Se le verrà riconfermata la concessione per gestire l’A22, l’Autobrennero sarà lieta di contribuire alla realizzazione di opere viabilistiche sul territorio». Lo dichiara il presidente di A22 Walter Pardatscher. Conferma l’ad Paolo Duiella: «Ne abbiamo parlato col presidente Durnwalder, è una possibilità. Ma tutto dipende dal rinnovo della concessione, in scadenza il 30 aprile 2014».
 L’Anas, quindi in sostanza il governo, avrebbe dovuto pubblicare il bando di gara entro lo scorso dicembre, ma così non è stato. Spiega Duiella: «Probabilmente, a Roma si sta pensando di concretizzare la nuova società unica per il corridoio del Brennero. Dovrebbe trattarsi di una società consortile costituita dalle province di Bolzano, Trento e Verona, Autobrennero e Ferrovie dello Stato». In tal caso la gestione dell’A22 rimarrebbe ad Autobrennero. «Bisognerà però vedere - prosegue il presidente Pardatscher - quali saranno i contenuti degli accordi: quali disponibilità economiche entreranno in gioco, quali saranno destinate al tunnel ferroviario, quali ai territori. Storicamente abbiamo sempre contribuito alla realizzazione di opere infrastrutturali per migliorare il traffico nei territori attraversati dall’A22. Per questa concessione, in fase di scadenza, non ci sono più fondi a disposizione, ma non è detto sia così con il rinnovo. Noi speriamo di poter gestire l’A22 anche in futuro e che l’Anas ci lasci una certa disponibilità economica da investire sul territorio altoatesino». Qualcosa potrebbe sbloccarsi a fine febbraio, limite ultimo per la conversione in legge del Milleproroghe. (da.pa)
Alto Adige 23-1-11
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domenica, 23 gennaio 2011



Smog e rumore: Val d’Isarco accerchiata

BRESSANONE. Sepp Kusstatscher, esponente dei Verdi, ex europarlamentare, vive a Villandro: «Casa mia è a 850 metri di quota, eppure anch’io devo convivere con il rumore prodotto da treni e A22».
 Da dove cominciamo?
 «Dal sacrosanto principio che chi inquina deve pagare».
 Dunque?
 «Dunque introduciamo la “Vignette” per chi vuole percorrere la via del Brennero. Come ha fatto la Svizzera, dove il transito delle merci costa sei volte di più. E così l’industria del trasporto preferisce allungare di 300 chilometri il percorso e usare la nostra autostrada».
 Un’autostrada che produce ogni anno milioni di utile.
 «Appunto. Io sostengo con forza l’idea che parte di questo denaro deve essere reinvestito per risarcire chi subisce smog e rumore: quei soldi vanno usati per modernizzare il materiale rotabile, vecchissimo, e per realizzare le barriere antirumore».
 Sarà possibile ragionare in questi termini se la concessione passerà in altre mani in futuro?
 «Se esistono norme che impongono di usare parte degli utili per risarcire la popolazione locale, è secondario chi ha in mano le redini».
 Cresce l’economia, cresce il traffico.
 «Sbagliato. Dobbiamo consumare di meno, spostare meno merci - oggi in Alto Adige, follia pura, troviamo acqua minerale inglese - e andare più piano. In questo la mia visione è profondamente diversa da quella di Dorfmann».
 Più lenti, più profondi, più dolci: Alex Langer.
 «Esatto».
 Parlava di treni rumorosi.
 «Oggi ne transitano in media 140 al giorno, a volte 148. Siamo ancora al di sotto del limite di 230 fissati dalla Provincia nel 2003».
 Un problema?
 «Una risorsa, se finalmente si facessero investimenti seri per ammodernare binari e carrozze. In certe zone della val d’Isarco la situazione è davvero al limite della sopportazione».
 Il tunnel del Brennero potrebbe risolvere definitivamente il problema.
 «Una balla colossale spacciata da Luis Durnwalder. Il tunnel del Brennero, se lo faranno visti tempi e costi, resterà una cattedrale nel deserto. La prova provata è l’Eurotunnel sotto la Manica».
 Cosa intende dire?
 «Che là sotto non possono transitare merci inquinanti, infiammabili, esplosive. La verità è che non ci passa quasi nulla. Se ci sarà il tunnel del Brennero, le merci continueranno a passare altrove. E a fare rumore. E il solo traffico passeggeri, per altro in diminuzione, non lo giustificherà». (g.f.p.)

Avanti con le barriere: pronti 12 milioni di euro  

BRESSANONE. Mentre si discute sulle possibile soluzioni radicali al problema dello smog e del rumore, procede il progetto - portato avanti congiuntamente da Provincia e Rfi - per l’installazione delle barriere antirumore lungo la ferrovia del Brennero.
 Nei giorni scorsi la giunta provinciale, su proposta dell’assessore provinciale all’ambiente Michl Laimer, ha approvato uno stanziamento complessivo di 11 milioni di euro che permetteranno l’installazione di barriere a Bressanone, ma anche Colle Isarco, Val di Vizze e Chiusa. Il programma di interventi è previsto in un protocollo d’intesa siglato con Rfi nel 2003 che ha messo a disposizione complessivamente 21,6 milioni di euro (il 20% dalla Provincia) proprio per contenere l’inquinamento acustico provocato dal traffico ferroviario. Dei 21 milioni di euro complessivi stanziati da Rfi e Provincia, 10 milioni sono già stati spesi. Nello stesso provvedimento sono compresi anche gli interventi per la zona di Rencio, a Bolzano, e a Bronzolo.
 La normativa nazionale sull’inquinamento acustivo prevede che, in un raggio di cento metri dai binari, non vengano superati i 70 decibel di giorno (dalle ore 6 alle 22) e i 60 decibel nelle ore notturne (dalle 22 alle 6). Sono numerosi, in realtà, i punti, con presenza di zone residenziali, dove i limiti vengono superati.

Alto Adige 23-1-11
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categoria:ferrovia, antiinquinamento, a22
sabato, 22 gennaio 2011



A22, crescono traffico pesante e leggero

BOLZANO. Si è riunito ieri a Trento il cda dell’A22. Sul fronte della concessione nulla di nuovo: «Abbiamo preso atto - spiega l’ad Paolo Duiella - che l’Anas non ha indetto la gara che doveva essere bandita entro il 31 dicembre e quindi attendiamo gli sviluppi sull’ipotesi della società di corridoio del Brennero».
 Positivo l’andamento del traffico nel corso del 2010: la crescita è stata dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Dalla scomposizione per classi si denota un recupero sia nella componente leggera (+0,84%) che in quella pesante (+3,27%), con un riflesso positivo sull’introito pari al 5,63% al quale ha contribuito anche l’aumento del pedaggio.
 Passi avanti anche per il progetto del collegamento autostradale Campogalliano-Sassuolo. Il cda, dopo aver deliberato nello scorso dicembre la partecipazione alla procedura per l’affidamento in concessione delle attività di progettazione, realizzazione e gestione del collegamento, ha definito la composizione del raggruppamento temporaneo di imprese alla quale parteciperanno anche Coopsette e Pizzarotti. Oltre al prolungamento dell’A22 dall’innesto sull’A1 alla “Pedemontana”, è prevista la realizzazione dei rami di raccordo con le tangenziali di Modena e Rubiera, nonché la costruzione di un nuovo tratto di viabilità della “Variante di Rubiera”. La durata della concessione è stabilita in 50 anni, il contributo pubblico in 234,6 milioni, l’importo dell’investimento in circa 506 milioni. In caso di affermazione nella procedura, oltre ad assicurarsene la gestione, l’A22 deterrà anche il 51% della società di progetto incaricata della costruzione dell’opera.
Alto Adige 22-1-11
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categoria:a22
venerdì, 21 gennaio 2011



Sì alla variante SS12

BOLZANO. La variante in galleria della statale 12 da S.Giacomo a Campiglio è il progetto per la viabilità di Bolzano che riceve da Luis Durnwalder e Florian Mussner il bollino di «priorità assoluta per la città». E’ il risultato più importante del vertice di ieri pomeriggio a Palazzo Widmann sulle opere pubbliche, che ha visto la giunta comunale (presente al completo con l’eccezione di Patrizia Trincanato fuori città per alcuni giorni) confrontarsi con il presidente provinciale Durnwalder, l’assessore ai Lavori pubblici Florian Mussner e il vicepresidente Christian Tommasini.
 Ma è sulla mobilità in generale, commenta il sindaco Luigi Spagnolli, «che abbiamo riscontrato una visione generale». E così ieri è arrivato, a sorpresa, l’impegno di Durnwalder sulla fermata ferroviaria a Casanova e il riconoscimento della co-decisione dei Comuni sul collegamento tramviario con l’Oltradige. Pressing sul polo bibliotecario, mentre spunta la prospettiva di un polo museale (Civico, Ötzi e Museion) con co-gestione e ingresso del Comune nel Cda del Museion. E ancora, impegno della Provincia per servizi a Casanova (struttura per l’infanzia in attesa dei cantieri comunali) ed ex Mignone. Accolta la richiesta di corsia preferenziale per il finanziamento delle nuove scuole del programma comunale.
 La tensione resta invece alta sulla gestione del termovalorizzatore e la rete del teleriscaldamento.
 La SS12. Via libera alla progettazione della variante, che pure, ricorda Durnwalder, «in linea di massima è già definita». Durnwalder: «E’ l’opera più importante per Bolzano». Costerà tra i 150 e i 200 milioni. Il presidente provinciale si è preparato all’incontro di ieri vedendo mercoledì il presidente dell’A22 Pardatscher e l’ad Duiella. Palazzo Widmann punta ancora al co-finanziamento dell’Autobrennero, ma non potrà esserci alcuna garanzia fino a quando non sarà chiarita la vicenda del rinnovo della concessione nel 2014. Arriva però la dichiarazione più attesa dal Comune. Durnwalder: «Se l’A22 non potrà, finanzieremo interamente la ss12». Sui tempi Durnwalder non si espone: «Ci vorranno anni per poterla percorrere».
 MONTE TONDO. Il tunnel sotto monte Tondo per intercettare il traffico dalla Val Sarentino è stata definita «priorità secondaria». E’ comunque qualcosa, visto che la Provincia è scettica su questa opera da 80 milioni, che non sarebbe giustificata dai flussi del traffico. Spagnolli: «Abbiamo insistito, perché i 500 camion in entrata quotidiana passano da strade non adeguate, in zona scolastica.
 IL TRAM. «Non lo pagheremo tutto noi, dovranno finanziarlo anche i Comuni»: su questo punto Durnwalder non arretra di un passo, ma la riunione di ieri ha deciso che ci sarà un tavolo tecnico della Provincia con i Comuni di Bolzano, Appiano e Caldaro, che dovrà trovare, riassume Durnwalder, «una soluzione tecnica e un tracciato che vadano bene ai tre Comuni. Finora le visioni divergono». Il confronto alla pari su questo progetto è comunque una delle novità festeggiate ieri dalla giunta comunale. Anche su questo Durnwalder è prudente sui tempi: «Ci vorranno molti anni per la progettazione». La nuova funivia di S. Genesio viene ritenuta invece interessante, «ma non sarà finanziata con soldi pubblici. Si farà se ci saranno investitori privati».
 A22. Non ci si è dimenticati del maxi progetto comunale di interramento dell’A22 tra la zona a monte del casello di Bolzano sud e l’imbocco nord della galleria del Virgolo. Il sogno resta appeso: va interessato il gestore dell’A22. (fr.g.)
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martedì, 18 gennaio 2011



Biossido di azoto, programma anti-inquinamento

 BOLZANO. La giunta provinciale ha approvato il programma per la riduzione dell’inquinamento da biossido di azoto sul territorio provinciale. Lo ha annunciato Luis Durnwalder, precisando che chiederà al ministero dell’Ambiente di prendere provvedimenti per quanto riguarda il percorso altoatesino dell’autostrada del Brennero. Con la direttiva europea che fissa nuovi criteri per la gestione della qualità dell’aria, le Regioni hanno ottenuto un’ampia serie di competenze in materia. Per quanto riguarda la provincia di Bolzano, l’unico valore limite che “sfora” i parametri imposti da Bruxelles è quello relativo al biossido di azoto. L’Agenzia provinciale per l’ambiente, che ha suddiviso il territorio altoatesino in cinque zone, ha riscontrato che l’area di superamento si estende per poco meno di 100 km quadrati, e interessa circa 40 mila persone. Per rientrare, entro il 2015, nei valori previsti dalla Ue, sono stati già presi una serie di provvedimenti a livello provinciale e comunale, con le amministrazioni di Bolzano e Bressanone in prima fila. “In prossimità del tracciato dell’A22, i provvedimenti provinciali e comunali non bastano, e i tecnici hanno individuato alcune misure da adottare per far rientrare i valori al di sotto del livello di soglia entro il 2015. Essendo la concessione A22 di competenza statale, abbiamo inoltrato apposita richiesta al ministero all’Ambiente”, chiude Durnwalder.
Alto Adige 18-1-11
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categoria:antiinquinamento, a22
giovedì, 06 gennaio 2011



L’autostrada A22, il grande problema
Servono misure per ridurre l’inquinamento


I valori registrati dall’Agenzia provinciale per l’ambiente superano quelli massimi tollerati dalle direttive comunitarie.
Ciò significa non solo che se l’amministrazione comunale non provvede a stendere un piano di rientro nei limiti sarà sanzionata dalla Comunità europea, ma anche che chi, come noi, vive incastrato tra autostrada e montagna, vede sempre minacciata la propria salute.
Rimediare non è facile. Siamo così abituati a muoverci in automobile che è un’utopia immaginare un futuro con meno macchine, ma è pure difficile introdurre un uso più sensato dei mezzi inquinanti. Vorremmo che fossero sempre “gli altri” a fare il primo passo.
Sappiamo che, per quanto riguarda il quartiere, la fonte maggiore di ossido d’azoto oltre al traffico dei pendolari è quel grosso serpentone chiamato autostrada che ci passa sopra le teste. Ma non dobbiamo rassegnarci: possiamo per esempio chiedere che, in attesa del suo trasferimento in galleria, da subito sulla A22 si prendano provvedimenti già sperimentati altrove per limitare l’emissione di inquinanti, come l’abbassamento dei limiti di velocità o il divieto di transito di particolari tipi di veicoli nelle ore notturne.
Possiamo chiedere che si acceleri il più possibile la realizzazione del completamento in galleria della variante per Laives o che si introducano sistemi stabili di dissuasione all’infrazione del divieto di accesso da sud in via Claudia Augusta
e chiedere che venga monitorata, con una centralina mobile, con continuità la qualità dell’aria in prossimità dell’imbocco della galleria del Virgolo, il luogo più inquinato in assoluto.
La battaglia non è facile, ma non per questo dobbiamo rinunciarvi in partenza.
Vicepresidente di quartiere
Giuliano Gobbetti
Fonte: Taxi n.1 del 1-2011
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categoria:salute, comune di laives, antiinquinamento, a22, trasporto gommato
mercoledì, 05 gennaio 2011



A22, domenica scorsa 80 mila passaggi a Affi

BOLZANO. Record di transiti giornalieri sulla A22 nella giornata di domenica scorsa con le inevitabili code. Il più alto mai registrato in una giornata invernale lungo l’Autostrada del Brennero: circa 80.000 i passaggi complessivi censiti presso la sezione di rilevamento traffico di Affi, 36.300 in carreggiata nord, 43.200 in carreggiata sud.
 «Posto che, di norma, i 314 chilometri che separano il confine del Brennero da Modena registrano un traffico medio giornaliero complessivamente quantificabile in circa 40.000 veicoli, la giornata del 2 gennaio, decisamente classificabile da bollino nero, è trascorsa senza che i rallentamenti verificatisi provocassero code di lunga durata» afferma l’A22. Il tutto, nonostante tre incidenti, di cui due fortunatamente lievi e ben 83 soccorsi meccanici, tempestivamente risolti grazie alla presenza di carri soccorso presso tutte le stazioni autostradali del tratto Chiusa - Verona nord, come da previsioni, teatro di traffico assai intenso.
 Secondo Autobrennero si deve parlare di «bilancio positivo nella gestione attiva dei flussi di traffico, concretizzatasi, con il passare delle ore, nella limitazione degli ingressi presso i caselli autostradali interessati da picchi di traffico passibili di compromettere la capacità massima di deflusso dell’arteria».
 Nel pomeriggio, con l’obiettivo di distribuire la notevole mole di autovetture tra autostrada e viabilità ordinaria, di concerto con i servizi viabilità delle Provincie autonome di Bolzano e Trento e con l’ausilio della polizia stradale, si è quindi provveduto a chiudere le entrate di San Michele all’Adige e di Trento San Nicolò, limitando altresì il numero di piste in entrata di talune stazioni A22 altoatesine.
 «Il disagio patito dall’utente costretto ad attese più o meno lunghe per accedere al tracciato è risultato poi più che compensato dalla maggiore fluidità assicurata sul percorso autostradale, fermo restando che, in presenza di code, le difficoltà sono minori al di fuori del nastro autostradale, potendo il viaggiatore in ogni momento decidere se servirsi della viabilità locale, se rinviare di qualche ora la partenza o sostare presso pubblici esercizi», ancora l’A22.
 Utilizzando al meglio tutta la rete viabile del territorio (Ss12 e strade provinciali), pur registrando tempi di percorrenza decisamente superiori al tempo normale di transito, sul tracciato autostradale si è così evitato il blocco totale dell’arteria. Trenta gli ausiliari alla viabilità presenti sul tracciato, pannelli a messaggio variabile e media locali aggiornati in tempo reale sull’evolvere della situazione, nove gli operatori in forza al Centro assistenza utenza dell’A22 nei turni diurni, per un totale di circa 6.500 chiamate evase.
 A ciò si aggiunga il servizio di pre-informazione svolto nei giorni precedenti con volantini distribuiti presso le aree di servizio A22, le Apt e gli alberghi di zona, che consigliavano partenze di primo mattino o, potendo, partenze posticipate al giorno successivo, lunedì 3 gennaio.
 Trascorsa la giornata di picco del 2 gennaio, l’allarme traffico intenso di queste vacanze natalizie non cessa. Probabili code si prevede potranno interessare parte del tracciato nella giornata di giovedì 6 gennaio. Nelle giornate di sabato 8 e domenica 9 gennaio, rallentamenti potranno registrarsi in carreggiata sud, soprattutto nelle ore centrali.

Alto Adige 5-1-11
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giovedì, 16 dicembre 2010



A22: da gennaio rincari del 6,9%

DAVIDE PASQUALI
 BOLZANO. A inizio 2011 arriverà una pioggia di rincari nei trasporti locali altoatesini: mentre la Provincia annuncia un nuovo sistema di gestione abbonamenti con relativi aumenti riguardo ai ticket per i treni e gli autobus di Sad e Sasa, ancora non stabiliti in dettaglio ma praticamente sicuri, adesso arriva la prima certezza. Al termine di un anno davvero orribile per gli automobilisti, causa cantieri per la realizzazione della terza corsia, dal primo gennaio prossimo i pedaggi autostradali lungo l’A22 subiranno rincari pesanti: più 6,89 per cento, dopo un aumento dell’1,8 per cento entrato in vigore solamente il primo luglio scorso. Unico dato positivo su altri rincari temuti: a parte qualche aggiustamento per adeguarsi all’inflazione, il Comune non aumenterà le tariffe dei servizi al cittadino. Sempre se si esclude la proposta Svp di introdurre una tariffa minima di venti euro per tutti i bimbi iscritti alle materne, compreso chi oggi ne è esente.
 Tornando all’A22: i nuovi pedaggi non sono ancora stati fissati e calcolarli con esattezza non è così immediato per via degli arrotondamenti ai decimi di euro, ma contattato al riguardo l’ad di Autobrennero, Paolo Duiella, conferma: «Dal 1º gennaio più 6,89 per cento, anche se nelle tasche della Spa non finirà praticamente nulla». Come precisa il direttore di esercizio Enzo Giovanazzi, «si tratta della seconda tranche di aumenti previsti dal ministro Tremonti nella Finanziaria. Il canone che i concessionari come Autobrennero devono pagare all’Anas è stato ritoccato verso l’alto. A luglio la prima tranche: 1,8 per cento. Ora, per l’utente il rincaro dovuto alla concessione Anas sarà del 5,5 per cento. A ciò è da aggiungere l’adeguamento all’inflazione della tariffa unitaria chilometrica. Si tratta di un ulteriore 1,39 per cento, sui cui l’A22 deve poi pagare le devoluzioni allo Stato». Sommando si ottiene quasi il 7 per cento di rincaro dei pedaggi. Il presidente della società, Walter Pardatscher, tiene però a sottolineare: «Non è un aumento da poco, lo riconosco. Il problema maggiore è che a noi non viene in tasca nulla: per l’A22 non c’è alcun vantaggio. I nostri soci sono gli enti locali; se il surplus fosse redistribuito sul territorio, a favore del territorio, allora tutto sarebbe molto più digeribile. Ma non è così». I nostri pedaggi comunque, a detta di Pardatscher, «non sono elevati come in altre realtà. Rimangono ancora sostenibili». Nonostante la crisi, conclude, «a fronte di un calo vistoso dei transiti commerciali, non si è registrato altrettanto per quelli privati. La correlazione fra aumenti e calo di passaggi non è così netta». Intanto, l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann anticipa: «Stiamo elaborando un nuovo sistema per gli abbonamenti del trasporto pubblico. Una tessera unica per tutti i mezzi in provincia. È in fase di elaborazione, la porterò in giunta a febbraio, partirà in primavera». Rincari a Bolzano? «Solo un lieve ritocco», tenta di tranquillizzare.
Alto Adige 16-12-10
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mercoledì, 08 dicembre 2010



A22: sì alla società con Rfi ma siamo pronti per la gara

BOLZANO. Piena disponibilità a costituire la società di corridoio assieme a Rfi, Anas e le Province di Bolzano, Trento e Verona, ma pronti anche ad affrontare la gara pubblica per la concessione dell’autostrada del Brennero. Questo hanno deliberato ieri i soci dell’A22. Durnwalder, presidente della Regione, mette in chiaro: «Non vogliamo essere solo finanziatori, ma partner con pari dignità nelle decisioni cruciali».
 All’assemblea dei soci di ieri era presente oltre il 99% del capitale sociale. «La decisione presa all’unanimità ha dunque un peso specifico importante», sottolinea il presidente di A22 Walter Pardatscher. Il via libera alla società di corridoio in forma consortile deve però arrivare dal ministero alle Infrastrutture che dovrebbe fare una legge ad hoc. I tempi sono strettissimi: per legge, l’Anas deve indire la gara per la concessione entro il 31 dicembre. Fino a quella data ci sono poco più di tre settimane e in mezzo il periodo natalizio ma soprattutto il voto di fiducia del 14 dicembre. «In ogni caso - specifica Luis Durnwalder, azionista di maggioranza dell’A22 in quanto presidente della Regione - dev’essere chiaro che il nostro dev’essere un ruolo alla pari e non di semplici finanziatori».
 Tecnicamente funzionerebbe così: la società di corridoio otterrebbe la concessione (senza necessità di indire una gara, sempre che l’Unione Europea sia d’accordo) e tramite una convenzione darebbe la gestione dell’autostrada ad A22 che in cambio farebbe confluire nella società consortile il “fondo ferrovia” sotto forma di apporto di capitale: questo fondo verrebbe poi utilizzato per realizzare la nuova linea ferroviaria del Brennero (tunnel e tratte di accesso). La società di corridoio invece avrebbe il potere - attraverso la definizione delle tariffe - di accelerare lo spostamento del traffico merci dalla strada alla rotaia e gestirebbe la linea ferroviaria.
 Se la proposta di una società di corridoio non dovesse andare in porto - e i timori in questo senso sono piuttosto forti - A22 è pronta ad affrontare la gara: «È ormai chiaro - spiega Pardatscher - che non ci potrà essere una proroga. Ma se si arriverà alla gara, siamo pronti. La stessa legge 122 del 30 luglio 2010 che fissa l’obbligo per l’Anas di indire la gara, dice anche che bisogna prevedere il finanziamento incrociato per la ferrovia». Da questo punto di vista, Autobrennero si sente più forte dei concorrenti, in virtù anche dei 550 milioni che saranno accantonati entro il 2014. La palla passa ora al ministro Altero Matteoli. (mi.m.)
Alto Adige 5-12-10
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sabato, 04 dicembre 2010



A22: Duiella punta sulla società di corridoio

BOLZANO. L’assemblea dei soci di Autobrennero, convocata per oggi alle 9 a Trento, dovrà dare al consiglio d’amministrazione indicazioni su quale strada seguire per cercare di ottenere la proroga della concessione dell’A22 che scade nel 2014. Due le soluzioni possibili che il presidente del cda Paolo Duiella illustrerà ai soci. Per la parte altoatesina saranno presenti il presidente della Provincia Luis Durnwalder, il sindaco Luis Spagnolli, il membro del cda Silvano Baratta e il presidente della Camera di commercio Michl Ebner.
 Due le possibilità: costituire una società di corridoio, cercando in questo modo di aggirare l’ostacolo della gara e ottenere la proroga della concessione per la gestione dell’autostrada, oppure partecipare ad una gara europea.
 L’ad Duiella non ha dubbi su quella che è la soluzione migliore e lo sosterrà con forza durante l’incontro di oggi: «Dobbiamo puntare sulla società di corridoio di cui faranno parte Autobrennero e Ferrovia». Esattamente la soluzione caldeggiata da Mauro Fabris, commissario governativo di Bbt, quando un mese fa ha incontrato prima a Bolzano Durnwalder e poi a Trento Dellai per parlare di tunnel del Brennero.
 «Intendiamoci - spiega Duiella - la situazione è piuttosto complessa e richiede più passaggi. Se l’assemblea dei soci sceglierà la strada della società di corridoio, noi comunicheremo al Ministero delle infrastrutture che c’è questa disponibilità. Quindi il governo, dopo aver discusso la questione a livello di Commissione europea, dovrà legiferare in merito in modo che Autobrennero possa continuare a gestire, anche dopo il 2014, l’autostrada». Questo la situazione sul fronte concessione.
 Poi c’è l’aspetto ferroviario. «La società di corridoio dovrebbe progettare, realizzare e cofinanziare il quadruplicamento della linea ferroviaria da Fortezza a Verona. Noi stiamo continuando ad accantonare i soldi e nel 2014 avremo 550 milioni». L’ad, stamattina all’assemblea dei soci, insisterà sul fatto che la società di corridoio è dunque “un’opportunità da perseguire”. È molto probabile, per non dire certo, che l’assemblea dei soci seguirà la strada indicata sia da Duiella che da Fabris. Il motivo è evidente: questa soluzione offre maggiori garanzie sulla proroga della concessione, mentre l’esito di una gara europea potrebbe essere incerto. Anche se è vero che l’A22, rispetto ai concorrenti, è forte degli accantonamenti fatti, nel corso degli anni, per la realizzazione del tunnel del Brennero. Due settimane fa il Cipe ha dato l’ok al progetto preliminare del lotto 1, ovvero la tratta d’accesso Fortezza-Ponte Gardena, per 150 milioni con la garanzia del primo finanziamento funzionale di 1,6 miliardi e al “lotto costruttivo” relativo alla galleria di base per un importo di 790 milioni con l’impegno a garantire nel tempo la copertura totale per 4,6 miliardi. Commento di Fabris: «L’Italia ha dato tutte le garanzie per la realizzazione del corridoio ferroviario del Brennero». (an.ma)
Alto Adige 4-12-10
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categoria:a22
venerdì, 03 dicembre 2010



A22: i soci domani decidono sulla società di corridoio

BOLZANO. Autobrennero a un bivio. Domani si terrà l’assemblea straordinaria dei soci che dovrà dare indicazioni al consiglio d’amministrazione sulla linea da tenere. L’alternativa è tra il partecipare a una futura, e ancora eventuale, società di corridoio che dovrà coordinare ferrovia e autostrada, insieme a Ferrovie dello Stato oppure andare alla gara per il rinnovo della concessione che scade a fine 2013. Il governo deciderà entro il 31 dicembre.
 L’articolo 47 della legge Finanziaria prevede che entro fine anno il governo debba procedere e passi a Bruxelles per ottenere il rinnovo della concessione. Se entro fine dicembre, quindi, non ci saranno provvedimenti in questa direzione dovrebbe essere indetta la gara. La Finanziaria prevede, comunque, che la concessione venga pagata molto bene. Si è parlato di una somma vicina ai 500 milioni di euro. Come spiega l’amministratore delegato dell’A22 Paolo Duiella il pagamento è a rate: «Il valore della concessione dovrà essere versato a rate di 70 milioni di euro all’anno. Questo dovrà avvenire sia in caso di gara che tramite il rinnovo della concessione senza gara». La soluzione per evitare la gara è quella della società di corridoio. La concessione verrebbe affidata a una società mista tra A22 e Ferrovie che dovrà gestire sia l’autostrada che la ferrovia. In questo caso, la compagine sociale di A22 resterà così come è adesso. Via Berlino, però, entrerà in una nuova società che coordinerà tutto il corridoio nord sud. Duiella spiega che comunque questa ipotesi deve essere definita: «Ancora non si sa bene in cosa consisterà la società di corridoio. Certo, i soci adesso hanno davanti una scelta importante».
Alto Adige 3-12-10
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categoria:a22
giovedì, 02 dicembre 2010



L’A22: meno cantieri, più scorrevolezza

BOLZANO. Gli imprenditori altoatesini considerano l’A22 come l’infrastruttura di trasporto più importante del territorio. Elevato il livello di soddisfazione, ma la richiesta è quella di rendere il traffico più scorrevole. Walter Pardatscher, presidente dell’A22, assicura: «Ci stiamo già lavorando, otterremo questo risultato riducendo il numero di cantieri».
 Lo studio dell’Ire dimostra che l’autostrada del Brennero rappresenta l’infrastruttura più importante per il trasporto stradale (ma non solo) in Alto Adige. Nel 2009 sul tratto provinciale dell’A22 sono transitati oltre 26,6 milioni di veicoli, il 23% costituito da mezzi pesanti. L’analisi per tratte evidenzia come il traffico sia più intenso a sud di Bolzano, col valore massimo di passaggi - circa 40.800 al giorno - tra le barriere autostradali di Bolzano Sud e Egna/Ora. Nell’ultimo ventennio il traffico è continuato ad aumentare, anche se ultimamente a ritmi di crescita meno elevati rispetto al passato. L’A22 è spesso intasata e le lamentele per via delle code non mancano.
 Walter Pardatscher, presidente della società Autobrennero, ne è consapevole: «Stiamo facendo molto per migliorare la scorrevolezza del traffico lungo l’intero tragitto. Anche per questo in questi anni è stato necessario effettuare interventi straordinari. Penso ad esempio all’allargamento della corsia di emergenza riducendo lo spazio per la siepe al centro della carreggiata. Siamo ormai arrivati a nord di Ora e l’intenzione è quella di arrivare a Bolzano Sud, anche se i tempi per quest’ultimo tratto non sono ancora stati definiti. Questo, così come altri cantieri, in futuro non saranno più necessari. Hanno dato fastidio e comportato difficoltà al traffico, ma ora che i lavori sono in fase di completamento possiamo dire che questa fonte di disturbo non ritornerà più». In inverno, anche per motivi atmosferici, non saranno aperti nuovi cantieri e resteranno operativi solo quelli di lunga durata, legati ad esempio al rifacimento dei ponti.
 Altro modo per rendere l’autostrada più scorrevole, è quello di spostare i mezzi pesanti dalla strada alla rotaia. «Il problema - spiega Pardatscher - non è la richiesta, che è in continuo aumento, e neanche la disponibilità ad effettuare questo tipo di trasporto, visto che le nostre controllate Rail Traction Company e Lokomotion non avrebbero problemi ad aumentare la loro offerta. La limitazione purtroppo è un’altra e riguarda la disponibilità delle tratte. La capacità della linea attuale purtroppo è giunta al limite, ma se ci saranno nuove possibilità le sfrutteremo».
 Capitolo concessione: «La decisione - dice Pardatscher - non dipende da noi. Comunque abbiamo fatto tutto il possibile e siamo pronti a ogni eventualità». (mi.m.)
Alto Adige 2-12-10
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categoria:a22
mercoledì, 01 dicembre 2010



Ossidi di azoto, è l’A22 a inquinare di più

BOLZANO. Inquinamento da ossidi di azoto a Bolzano: l’Italia rischia l’avvio di una costosa procedura di infrazione da parte dell’Unione europea se entro il 31 dicembre prossimo non verrà approvato un piano di rientro nei limiti di legge (al più tardi entro il 2015). Ieri si è tenuta la prima riunione congiunta fra la commissione consiliare alla mobilità e quella all’ambiente. Due le novità di rilievo emerse: a inquinare tanto, molto più di qualsiasi altra fonte, è l’A22. In secondo luogo, si prospettano numerose contromisure, calendarizzate a partire da novembre 2011 e fino a novembre 2014. Come spiegano l’assessore Trincanato e la presidente della commissione mobilità Foppa, ieri tecnici Appa e privati, incaricati dalla giunta, hanno riferito i dati sulle rilevazioni effettuate. Se in città il traffico inquina con gli ossidi di azoto per un indice pari a 160, il riscaldamento per 240 e l’industria per 150, l’A22 inquina per 406. «Per questo - spiega Trincanato - anche se al momento l’ufficio igiene della provincia assicura che non sussistono pericoli per la salute pubblica, chiederemo allo Stato e alla Provincia di intervenire perché l’Autobrennero prenda le dovute contromisure, sull’esempio delle buone pratiche a livello europeo». Per il resto, su tutto il territorio comunale, Bolzano adotterà varie misure. Da novembre 2011 stop a moto 2 tempi, Euro 0 ed Euro 1 non solo d’inverno ma tutto l’anno. Da novembre 2012 stop ai diesel Euro 2 commerciali. Da novembre 2013 stop a tutti i diesel Euro 2. Il teleriscaldamento dell’inceneritore, dal 2013 consentirà un miglioramento per mancate emissioni da inquinamento. Entro il 2014 nuove corsie bus e nuove ciclabili consentiranno piccole migliorie. Idem l’obbligo di costruire nuovi edifici solo se CasaClima, dal giugno 2011. Le misure passeranno al vaglio delle commissioni Patrimonio, Ambiente, Mobilità, Urbanistica, che entro una settimana dovranno approvare e integrare. poi, entro fine anno, il piano di rientro dovrà passare il vaglio del consiglio comunale ed essere approvato. Pena pesanti sanzioni da parte della commissione europea. (da.pa)
Alto Adige 1-12-10
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categoria:antiinquinamento, a22
mercoledì, 01 dicembre 2010



Le richieste: aeroporto e treni veloci

BOLZANO. All’assessore all’economia e ai trasporti Thomas Widmann, ieri presente alla presentazione dello studio sulle infrastrutture di trasporto, il presidente della Camera di commercio Michl Ebner ha consegnato un documento da sottoporre alla giunta provinciale. Si tratta di un documento programmatico che fissa priorità e interventi.
 Questi gli obiettivi: aumento del 5% l’anno del trasporto pubblico su bus e treno, arrivare - entro i prossimi cinque anni - ad un 10% di turisti che arrivano in Alto Adige tramite treno e aereo, spostare sulla ferrovia il 50% del traffico merci (qui diventa fondamentale il tunnel del Brennero).
 Come fare per raggiungere questi traguardi? La Camera di commercio ha presentato una lista di una decina di interventi definiti prioritari: il miglioramento delle strade della Val Pusteria e della Val Venosta, un intervento strutturale alle uscite autostradali di Bressanone e di Bolzano, la soluzione dei problemi del traffico a Bolzano, sia in città sia per quanto riguarda il suo attraversamento, l’elaborazione del masterplan dell’aeroporto con il ripristino della lunghezza originaria della pista a 1.405 metri, lo sviluppo dei collegamenti ferroviari internazionali tra Monaco, Milano e Roma, l’aumento della capacità di trasporto della “RoLa” (l’autostrada viaggiante) tra Brennero e Trento e l’istituzione di un fondo per l’ambiente nell’ambito dell’assegnazione della concessione per l’autostrada del Brennero.
 La lista è lunga e, soprattutto, completare tutti gli interventi costerà milioni e milioni di euro, senza contare l’opposizione di parte della popolazione a progetti come quelli dell’aeroporto o del tunnel di base del Brennero. L’assessore Widmann conta di riuscire comunque nell’impresa: «Dobbiamo capire che essere facilmente raggiungibili è un vantaggio per tutti. Ma deve funzionare l’intero sistema. In Alto Adige abbiamo un trasporto pubblico efficiente, però non basta. Modernizzare le nostre infrastrutture significa migliorare la qualità della vita di tutti, anche a livello ambientale. Basti pensare all’intervento che è stato fatto per la funivia del Renon. Per l’aeroporto pensiamo di fare lo stesso: nessun ampliamento, ma solo un adeguamento agli standard di un piccolo ma funzionale scalo regionale. E ancora la ferrovia: soprattutto i collegamenti internazionali sono da rafforzare per facilitare il trasporto delle persone, mentre a livello di trasporto merci siamo d’accordo con la Provincia di Trento che l’Interporto di Trento diventerà uno scalo regionale, che servirà al meglio anche le nostre imprese. Servono soldi? Vero, ma bisogna avere il coraggio di investire nel futuro. L’isolamento porta ad una perdita di visibilità con il rischio che la nostra provincia perda investimenti e posti di lavoro».
Alto Adige 1-12-10
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categoria:ferrovia, aereoporto san giacomo, a22, trasporto gommato
mercoledì, 01 dicembre 2010



"Lo scalo veronese per l’Alto Adige è strategico"

BOLZANO. L’assessore provinciale Roberto Bizzo ha difeso ieri durante il question time in consiglio provinciale la partecipazione della Provincia alla società che gestice l’aeroporto di Verona. La partecipazione della Provincia all’aumento del capitale della società “Aeroporto Catullo di Verona” comporta una spesa di 737.216 euro per il 2010, stessa cifra per il 2011 e 726.839 euro per il 2012. Hans Heiss (Gruppo Verde) ha chiesto i motivi di questa partecipazione, dato che per legge non sono consentite partecipazioni se non esiste un pubblico interesse. Bizzo ha risposto che la relativa delibera di giunta, con cui la Provincia aderisce al programma 2009-2012 della società, si deve al fatto che l’aeroporto veronese è una delle sedi principali dell’area del nord-est e garantisce collegamenti con importanti destinazioni: in questo senso, sussiste un interesse generale.
 Le critiche del consigliere Heiss rientrano in quella che è la politica dei Verdi da sempre contrari anche l’aeroporto di Bolzano.
Alto Adige 1-12-10
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categoria:a22
giovedì, 11 novembre 2010



Bolzano regge i pesi della provincia

In questo periodo si sta parlando da una parte di immobilismo comunale sulle varie tematiche che il comune dovrebbe espletare e dall’altra di continue iniziative provinciali sul territorio di competenza comunale. Mi riferisco in particolare all’aereoporto e all’inceneritore. Io penso che Bolzano come capoluogo sia quello che paga piu’ di tutti in termini di inquinamento e di spesa con conseguenti ripercussioni sulla salute dei cittadini e delle casse comunali. Bisogna finirla di essere sudditi di una Provincia che decide e fa quello che vuole nonstante i pareri contrari di gran parte della popolazione. L’aereoporto e’ un buco nero senza senso che serve solo al momento a trasportare molti politici a Roma e ampliarlo vorrebbe dire portare unicamente aumento dell’inquinamento atmosferico e acustico a tutto il resto della
popolazione che non lo utilizza. Per quanto riguarda l’inceneritore vale lo stesso discorso. Non si comprende perche’ i rifiuti di tutta la provincia debbano venire a Bolzano con aumento esponenziale delle polveri sottili pm 10 e pm2, con aumento del traffico e inquinamento per tutti i camion che transiteranno per il trasporto rifiuti. A questo possiamo ancora aggiungere il sistema medievale del bidone condominiale che vorranno attuare con tutte le conseguenze di cui sopra e credo anche di tipo giuridico.
Bolzano diventerebbe la citta’ con autostrada, aereoporto, inceneritore e traffico veicolare elevato. Vogliamo questo? Penso che la citta’ debba ribellarsi e non meriti tutto cio’ per il presente e soprattutto per il futuro.
Bisognerebbe prendere esempio dall’unita’ e determinazione delle popolazioni della Campania prima che sia troppo tardi.
Alto Adige 11-11-10
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categoria:ambiente, inceneritore, a22
giovedì, 11 novembre 2010



In A22 limite a 80 chilometri l’ora

BOLZANO.  Limite di velocità in A22 fissato a 80 km/h, ticket per l’ingresso dei pendolari in città, obbligo di circolare in auto con almeno due passeggeri a bordo e, in casi estremi, proteste eclatanti come il blocco dell’A22. E’ la ricetta proposta dal Movimento “Cinque Stelle” contro l’inquinamento atmosferico che colpisce Bolzano e che pone l’amministrazione sotto la spada di Damocle delle sanzioni europee in caso di mancate contromisure che siano realmente efficaci. L’attacco dei grillini è frontale e sgonfia ogni ottimismo. «Non vogliamo passare per catastrofisti - spiega Claudio Vedovelli - ma le contromisure adottate dal Comune fino adesso non possono essere considerate soddisfacenti e sicure. E’ inutile continuare a rimandare il problema, commissionando ricerche che comportano spese aggiuntive e posticipano il dilemma più avanti nel tempo. Bisogna agire subito». (a.c.)
Alto Adige 11-11-10
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mercoledì, 03 novembre 2010



Caos cantieri a Bolzano Sud

BOLZANO. Alla Fiera Hotel della scorsa settimana i visitatori sono stati 18 mila. Altri 12 mila sono attesi da domani a sabato per la Interpoma. «È assurdo - attacca il vicepresidente della Fiera Arrigo Simoni - che il Comune abbia programmato i lavori stradali a Bolzano Sud proprio in questo periodo di manifestazioni. Ancora di più se consideriamo che buona parte degli espositori e dei visitatori arriva dall’estero. L’indotto che garantiamo alla città con le nostre esposizioni è enorme; pensiamo solo alle centinaia di espositori che si fermano a Bolzano per tutta la durata della fiera. Ma tutti questi cantieri non sono certo un bel biglietto da visita».
 Ribadisce il concetto Gernot Rössler, presidente della Fiera: «La raggiungibilità è fondamentale per noi, ma anche per l’economia e i cittadini. Proprio oggi discutevo con nostri ospiti arrivati da Amburgo: hanno impiegato oltre sette ore per raggiungere Bolzano. Troppo, così rischiamo che un’altra volta non ritornino più».
 Gira il coltello nella piaga anche il presidente della Camera di commercio Michl Ebner: «L’Alto Adige purtroppo è la zona alpina più difficilmente raggiungibile in assoluto. Ferrovia, autostrada, aeroporto, banda larga: abbiamo da colmare deficit in tutti questi settori. Per quanto riguarda il treno, paghiamo la cancellazione di collegamenti importanti che il ripristino dell’Eurostar per Roma compensa solo in parte. L’A22 sta migliorando solo ora grazie all’allargamento della corsia di emergenza fino a Bolzano Sud. L’aeroporto con l’unico collegamento verso Roma è ancora insufficiente: mancano i voli verso nord, Zurigo, Francoforte o Monaco. E per quanto riguarda la banda larga, in periferia abbiamo il 25% di imprese che non hanno ancora il collegamento internet veloce. Rendere Bolzano più raggiungibile non è importante solo per il turismo, ma anche per le nostre aziende, per l’università e per gli altoatesini».
 Anche Dado Duzzi, presidente dell’Azienda di soggiorno di Bolzano e vicepresidente dell’Unione commercio, critica la viabilità bolzanina: «Quando piove tutta la città si blocca. Bisogna finalmente introdurre il sistema di autobus privati che nelle giornate di maltempo devono dare un sostegno al trasporto pubblico. Un problema è anche la viabilità in zona industriale, a partire da via Galilei dove l’apertura del megastore dei Podini permessa dal Comune sta provocando gravi disagi. Bisogna intervenire anche sui parcheggi, e non mi riferisco solo a quelli per i residenti. Altre città si sono mosse già molti anni fa, Bolzano invece non ha investito abbastanza sui garage. Un errore, perché la gestione dei parcheggi garantisce anche un introito importante che il Comune potrebbe reinvestire per finanziare i servizi pubblici. Infine l’aeroporto: il Comune dica se lo vuole oppure no, ma si decida. E faccia lo stesso per quanto riguarda il centro commerciale, possibilmente coinvolgendo popolazione e categorie: la città ha bisogno di risposte chiare». (mi.m.)
Alto Adige 3-11-10
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martedì, 02 novembre 2010


Al Catullo di Verona è iniziata l’era di Ryanair

BOLZANO. Ryanair al decollo da Verona. La compagnia aerea regina del low-cost ha iniziato le operazioni dal nuovo scalo con destinazioni Londra, Madrid, Bruxelles, Parigi, Brindisi, Palermo e Alghero.
 Per la presentazione dei nuovi collegamenti era presente al Catullo Melisa Corigan, direttore vendite e marketing della compagnia per l’Italia: «Abbiamo già registrato buone prenotazioni su tutte le rotte, e ci aspettiamo che continuino a crescere anche nei prossimi mesi».
 Il presidente dell’aeroporto di Verona Fabio Bortolazzi ha aggiunto di avere «grandi aspettative circa i risultati di traffico che l’avvio dell’operatività di Ryanair contribuirà a determinare sullo scalo». «Diventeremo sempre di più lo scalo di riferimento del bacino di Trento e di Bolzano», aveva dichiarato ad inizio ottobre lo stesso Bortolazzi. «L’arrivo di Ryanair - aveva spiegato sempre il presidente - porterà un traffico stimato di circa 300 mila passeggeri all’anno».
 Molto positiva anche la ricaduta sull’occupazione, grazie alla creazione di 200 posti di lavoro. Nel mondo, Ryanair opera con più di 1.500 voli giornalieri da 44 basi, compiendo oltre 1.200 rotte low-cost in 27 paesi, per 160 destinazioni. Si avvale di una flotta di 254 nuovi Boeing 737-800, mentre ulteriori 60 nuove aeromobili saranno consegnate nei prossimi 2 anni. L’organico è di oltre 8.000 persone e la compagnia prevede di trasportare, nell’anno corrente, 73,5 milioni di passeggeri. Orari e prenotazioni per i nuovi voli al sito della compagnia aerea www.ryanair.com
Alto Adige 2-11-10
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lunedì, 25 ottobre 2010



Teatro La Ribalta sabato a Bolzano rilegge Pinocchio
Al Teatro di Gries con Michele Fiocchi e Sonia Franchini
DANIELA MIMMI
BOLZANO. L’ospite tanto atteso è Pinocchio, che Geppetto non si è affatto costruito, ma lo ha comprato. E poi diventerà una bambina, perchè a interpretarlo sarà la piccola Sonia Franchini, giovane talento che arriva da Rovereto, anche se sul palco non avrà connotati sessuali ben precisi. “L’ospite” è la nuova produzione del bolzanino Teatro La Ribalta, con cui festeggia 25 anni di attività, e che debutterà al Teatro di Gries sabato 30 ottobre, poi la tournée.
 Il lavoro tornerà poi a Bolzano nella rassegna Teatro nelle Scuole del Teatro Stabile. “L’ospite” nasce dalla penna e dalla fantasia di Antonio Viganò, che cura anche la regia, e Remo Rostagno, mentre sul palco, oltre alla piccola Franchini, c’è Michele Fiocchi. Questa nuova produzione del Teatro la Ribalta (in scena a rotazione dopo “Valore d’uso”), realizzata in collaborazione con la Casa degli Alfieri di Asti, fa parte di un articolato progetto centrato sulla figura di Pinocchio. “Questo penso che sia il nostro ultimo spettacolo autoprodotto. Siamo una delle poche compagnie teatrali che non riceve contributi dagli enti pubblici. Viviamo sugli spettatori, le repliche, le tournée, ma adesso abbiamo finito i soldi” ci dice Antonio Viganò. Il quale è comunque molto orgoglioso del suo nuovo lavoro. “Questo spettacolo è molto importante per me perchè si è ricostruita una coppia storica, Viganò-Rostagno, e poi perchè è un lavoro creato per i ragazzi ma è fruibile anche dal pubblico adulto”.
 Il tema centrale è quello universale del rapporto tra i giovani e gli adulti. “C’è una frase di Paul Azard, che risale ai primi del Novecento, ma è ancora terribilmente valida: “Gli uomini hanno per molto tempo oppresso i fanciulli”. Da lì è partita la nostra ricerca, che non si limita al solo Collodi. Collodi aveva scritto Pinocchio, come si dice, con la mano sinistra: l’aveva fatto solo per i soldi. Con Pinocchio si ride insieme e si piange insieme, questa è la sua grandezza. E l’altra cosa importante è che rimane uno strumento pedagogico eccezionale”.
 Per esempio? “Geppetto è il prototipo della solitudine. E’ un uomo che si sente vecchio e solo. Vuole un bambino. Lo vuole di legno perché non scappi; e lo vuole di carne per poterlo accarezzare. Vuole un bambino buono, ubbidiente, educato, vuole un bambino da mostrare in società per fare bella figura con le persone importanti. Insomma vuole un bambino che piaccia a lui e agli altri. Pinocchio per noi è il pretesto per analizzare e sondare quelli che sono oggi i rapporti tra i giovani e gli adulti”.
 Ma questa volta Pinocchio è una bambina. “Abbiamo scelto Sofia Franchini per la sua fisicità. Lei sa ballare molto bene anche l’hip hop e quella mi sembra che sia la danza che potrebbe ballare un burattino di legno. In realtà il nostro Pinocchio non è sessualmente connotato, perchè rappresenta tutti i ragazzi, di entrambi i sessi. Le musiche? Bach...”.
Alto Adige 25-10-10


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venerdì, 15 ottobre 2010



A22: in arrivo barriere anti inquinamento

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. L’Alto Adige, e in particolare i Comuni di Bolzano e Bressanone, rischiano una procedura di infrazione da parte dell’Unione europea: sforano i limiti di legge per le emissioni da ossidi di azoto, dovute soprattutto al traffico motorizzato, in particolare lungo i tratti autostradali che attraversano le città. Per rimediare Comune, Appa, Tis e Provincia stanno studiando le possibili soluzioni. Tre le vie per rientrare nei limiti: introduzione di veicoli Euro 6; realizzazione di barriere antirumore molto alte, per tentare di convogliare le emissioni fuori dai centri abitati; limitazioni alla velocità nei tratti autostradali infracittadini.
 È quanto emerso ieri alla presentazione del catasto provinciale delle emissioni, voluto dall’assessore provinciale all’Ambiente Michl Laimer. «Perché per prendere delle decisioni, e dovremo necessariamente farlo entro l’anno, occorre disporre di dati certi e approfonditi, coi quali sia possibile simulare le varie situazioni di inquinamento», ha spiegato l’assessore. Il catasto, elaborato dall’Appa, ha evidenziato alcuni dati, per un verso preoccupanti, per un altro meno. Preoccupano meno che non in passato le cosiddette polveri sottili. Le emissioni sono comunque significative, ma anche grazie alle favorevoli condizioni meteo invernali, come ha spiegato il direttore dell’Appa Luigi Minach, negli ultimi anni i limiti di legge non si sono superati. I rilievi dell’Appa, coadiuvato da uno studio coordinato dal Tis sulle centrali a biomassa, hanno evidenziato però che in Alto Adige esiste un problema legato all’elevato numero di riscaldamenti a legna: il 50% delle pm10 è causato da stufe e caminetti. Non così a Bolzano, dove l’80% delle emissioni è causato dal traffico automobilistico. Come dal traffico automobilistico è causata la maggior parte delle emissioni di ossidi di azoto. Ogni anno in Alto Adige vengono emesse nell’atmosfera 7.940 tonnellate di tali sostanze inquinanti. Per il 73,13% sono causate dall’autostrada del Brennero e dalla Mebo (A22 45%, Mebo 4%). Il traffico extraurbano contribuisce per il 38%, quello urbano per il 13%. Come spiega Georg Pichler, dell’ufficio provinciale Aria e rumore, «entro l’anno la Provincia e il Comune dovranno proporre allo Stato e quindi all’Ue le contromisure per rientrare nei limiti. Per ora non si è deciso nulla, ma le strade praticabili da un punto di vista tecnico sono tre».
 Intanto, ma qui dovrebbe entrare in gioco l’Ue stessa, «si dovrebbe imporre, almeno per i mezzi pesanti, gli standard Euro 6: sull’A22 circolano per lo più Tir, la cui vita media è forse tre anni. Se tutti fossero Euro 6, la situazione migliorerebbe molto». Inoltre, visto che le emissioni incidono soprattutto lungo l’A22, «in città si potrebbero installare barriere antirumore piuttosto alte. Così, le emissioni verrebbero trasportate fuori città. Non le si eliminerebbe, ma almeno si allontanerebbero dalle abitazioni». Infine, «utile sarebbe limitare la velocità nei tratti autostradali infracittadini, tipo a 80-100 km/h». L’A22 acconsentirà?
Alto Adige 15-10-10
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categoria:ambiente, antiinquinamento, a22
mercoledì, 22 settembre 2010


corsia dinamica

A22 più larga: via ai lavori

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Sono iniziati i lavori per allargare la corsia di emergenza dell’autostrada del Brennero anche nel tratto da Ora a Bolzano. Si viene così incontro alla richiesta del mondo economico, «ma soprattutto - sottolinea il direttore tecnico dell’A22 Carlo Costa - si aumenta la sicurezza».
 Promessa mantenuta. Dopo le forti pressioni del mondo economico, prima dell’estate la Provincia aveva detto sì ad un allargamento della corsia di emergenza dell’Autobrennero fino a Bolzano (il progetto iniziale si fermava a Egna). L’A22 non ha perso tempo: proprio in questi giorni sono iniziati i lavori a nord del casello di Egna/Ora.
 I lavori per quella che in Trentino viene definita “terza corsia dinamica”, termine che in Alto Adige è off-limits per le proteste degli ambientalisti e della Bassa Atesina, prevedono l’allargamento della corsia di emergenza dagli attuali 2,5 a 3,5 metri. L’intervento in sostanza consiste nella riduzione degli spazi occupati dallo spartitraffico. Due gli ambiti di intervento già previsti dall’iniziale piano di investimenti dell’A22: il tratto tra Verona Nord e Campogalliano e quello, dove i lavori sono già in fase molto avanzata, tra Verona Nord ed Egna.
 Fino al casello di Bolzano Sud mancano poco più di venti chilometri e ora si lavora al primo tassello. «L’intervento - spiega il direttore tecnico dell’A22 Carlo Costa - per ora interesserà i primi sei-sette chilometri a nord di Egna». Costa sottolinea l’importanza dell’intervento per aumentare la sicurezza: «Il tratto di autostrada sul quale lavoreremo nei prossimi mesi - dice - è uno di quelli che hanno un tasso di incidentalità tra i più elevati dell’intero percorso dell’A22. Per questo l’allargamento della corsia di emergenza è fondamentale».
 Una volta terminati i lavori a nord di Egna, il passo successivo sarà quello di arrivare fino a Bolzano Sud: «Non lo faremo durante questi lavori, ma da parte della politica è già arrivata una chiara indicazione in questo senso», afferma Costa. Infatti, dopo la prima forte richiesta avanzata dal presidente della camera di commercio di Bolzano Michl Ebner, poi ribadita a gran voce da tutte le altre categorie economiche (da Assoimprenditori agli albergatori dell’Hgv passando per Unione commercio e artigiani), la Provincia - pur mantenendo la sua contrarietà alla realizzazione di una terza corsia vera e propria - si era detta d’accordo con l’ampliamento della corsia d’emergenza e con un suo eventuale utilizzo per far defluire il traffico più velocemente in casi eccezionali.
Alto Adige 22-9-10

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categoria:a22
giovedì, 29 luglio 2010



TRASPORTI E ASSOIMPRENDITORI

BOLZANO. «Ormai è questione di tempo: l’autostrada rischia il collasso. Bisogna intervenire prima che sia troppo tardi. Quello della raggiungibilità è un problema troppo importante non solo per noi, ma per tutto il mondo dell’economia». Dopo Walter Meister, presidente degli albergatori, adesso è Stefan Pan, presidente di Assoimprenditori che l’altro giorno ha incontrato il presidente dell’Autostrada del Brennero spa, Walter Pardatscher, a sollevare il problema delle difficoltà che si incontrano quando si deve raggiungere l’Alto Adige.
 L’AUTOSTRADA. Assoimprenditori parte dalle cifre. Dal 2008 ad oggi il traffico pesante sull’A22 è diminuito a causa della crisi, mentre quello privato è seppur di poco aumentato. «I primi segnali della ripresa - spiega Pan - si stanno già avvertendo: la conferma è arrivata dalla presidente di Confindustria Marcegaglia. Ciò significa che quando saremo definitivamente fuori dalla crisi, tornerà ad aumentare anche il traffico pesante. L’Autobrennero però non è in grado di sopportare un ulteriore incremento: rischia il collasso». Per Assoimprenditori c’è un’unica possibilità per evitare il peggio: proseguire fino a Bolzano con la corsia dinamica (da usare solo in casi di forte traffico o di emergenza, ndr), attualmente in fase di realizzazione fino ad Egna. No invece del presidente di Assoimprenditore alla terza corsia: «Sarebbe un errore cementificare un territorio come il nostro». Sulla corsia dinamica fino a Bolzano (arrivare fino al Brennero è tecnicamente impossibile, perché l’autostrada corre in diversi punti sui viadotti, ndr) c’è già una decisione formale, ma non ci sono ancora i finanziamenti. Assoimprenditori preme perché si trovino i fondi e si parta al più presto con i lavori.
 Altra questione: i cantieri. Anche quelli contribuiscono ad aumentare il caos sull’A22 come sulle altre autostrade. «Il problema è reale, però è migliorata l’organizzazione: adesso la filosofia è quella di tenere aperte sempre due corsie. È chiaro comunque che, in certe giornate di punta, se proprio non è necessario, è meglio non mettersi in viaggio se non si vuole restare imbottigliati».
 I TRENI. L’alternativa all’autostrada potrebbe essere la ferrovia. «Certo se avessimo tutti treni come il Freccia rossa che ti portano in tre ore da Milano a Roma è chiaro che nessuno userebbe più l’auto. Va fatta una riflessione anche sul treno. Tunnel del Brennero compreso. È stato pensato per il traffico merci ma andrebbe ripensato anche per il trasporto persone».
 L’AEROPORTO. «Per l’intera economia di questa terra quello della raggiungibilità è un problema sempre più grosso. Faccio un esempio: il rappresentante o il responsabile acquisti delle grandi catene fa fatica a venire nella mia azienda perché è troppo lontana. Lo stesso discorso vale per il cliente di un albergo che, facendo vacanze sempre più brevi, non può permettersi di perdere due giorni per il viaggio». Partendo da queste premesse, il presidente Pan chiede alla Provincia di allungare dei 400 metri necessari la pista dell’aeroporto. «Così com’è oggi non è né carne né pesce: non ha senso tenerlo così. Quelle poche centinaia di metri non creano disagio a nessuno, ma consentono di avere un aeroporto vero». (an.ma)
Alto Adige 29-7-10
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mercoledì, 28 luglio 2010



Pan a Pardatscher: «Vogliamo un’A22 veloce e efficiente»

BOLZANO. Il neo presidente dell’Autostrada del Brennero Spa, Walter Pardatscher, ha fatto visita ad Assoimprenditori. «È importante raggiungere facilmente l’Alto Adige», ha dichiarato al termine dell’incontro.
 Deve essere facile arrivare in Alto Adige: su questo si sono trovati d’accordo i vertici di Assoimprenditori Alto Adige e il nuovo presidente dell’Autostrada del Brennero Spa, Walter Pardatscher, in occasione del loro primo incontro, che ha avuto luogo nei giorni scorsi presso la sede associativa a Bolzano.
 Per Assoimprenditori hanno preso parte all’incontro il presidente Stefan Pan (Pan Surgelati Srl), il rappresentante del Comprensorio Valle Isarco e Wipptal, Franz Wunderer (Alupress Spa) e il direttore Josef Negri. Era presente anche Thomas Ausserhofer (Unionabu Srl), che, oltre ad essere vicepresidente di Assoimprenditori, è anche presidente del Collegio dei Costruttori edili. L’Autostrada del Brennero è, infatti, uno dei principali committenti di lavoro per le imprese edili locali.
 «Per l’economia locale è di fondamentale rilevanza che si riesca a raggiungere l’Alto Adige in modo facile e veloce. A tale scopo è necessaria un’efficiente autostrada del Brennero», ha sottolineato il presidente Pan, trovando la condivisione del presidente Pardatscher, il quale ha ribadito che il traffico sull’asse autostradale del Brennero ha ricominciato ad aumentare. Da recenti rilevazioni sui passaggi dei primi cinque mesi del 2010 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso emerge, infatti, un chiaro aumento del traffico delle persone e delle merci.
 L’incontro è servito anche a porre le basi per una buona e costruttiva collaborazione tra i vertici di Assoimprenditori Alto Adige e il presidente Walter Pardatscher non soltanto per quanto riguarda la raggiungibilità dell’Alto Adige.
 Si è parlato, infatti, anche del futuro della concessione dell’autostrada, attualmente al centro delle trattative, nonché sul finanziamento della galleria di base del Brennero e delle relative rampe di accesso. In conclusione dell’incontro, entrambe le parti hanno concordato sull’importanza di dialogare e curare un continuo e regolare confronto sulle tematiche di comune interesse.
 In tema di raggiungibilità recentemente il presidente di Assoimprenditori Stefan Pan aveva anche precisato: «Per l’Alto Adige vogliamo tutto quello che garantisce raggiungibilità: se non c’è questa, rischiamo di rimanere indietro. Solo un esempio: Saint Moritz senza il suo aeroporto sarebbe rimasta una località turistica di serie C. Oggi i tempi delle ferie si sono ristretti, nessuno si mette più in automobile per otto ore». Per tutti questi motivi, Assoimprenditori negli ultimi tempi ha cominciato a premere sia per la realizzazione della cosiddetta terza corsia dinamica lungo l’autostrada del Brennero, sia per la realizzazione del tunnel di base del Brennero, come pure per l’adeguamento dell’aeroporto di Bolzano, per poterne sfruttare a pieno le potenzialità.Alto Adige 28-7-10


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domenica, 11 luglio 2010



La mossa demagogica dei Verdi contro la «corsia dinamica» che in realtà fluidifica il traffico

Il consiglio regionale del Trentino-Alto Adige sembra prediligere nei mesi estivi le mozioni demagogiche. Un mese fa, ha detto sì ad una mozione dei «Freiheitlichen» contro quella norma sacrosanta del Codice della strada che punisce con la confisca dell’auto i guidatori che alzano troppo il gomito. Nei giorni scorsi, ha approvato una mozione dei Verdi contro la possibilità di trasformare la corsia d’emergenza dell’A22 del Brennero in una terza corsia «dinamica»: da usare cioè solo quando il traffico rischia di paralizzarsi. Eppure queste corsie dimostrano di funzionare molto bene sia in Europa che in Italia. Tutti gli automobilisti che passano sull’A14 all’altezza di Bologna, dove due anni fa ne è stata aperta una, possono constatarlo di persona.
 La posizione dei Verdi, anche se infondata, per lo meno non sorprende. I Verdi, dopo tutto, sono sempre «contro»: contro la Merano-Bolzano a quattro corsie, contro l’inceneritore di Bolzano, contro le Terme meranesi. Si sperava però che gli altri partiti mostrassero un po’ più di buonsenso. Una terza corsia dinamica non allargherebbe le dimensioni totali dell’A22. Servirebbe soltanto a fluidificare il traffico - con evidenti vantaggi sia per gli automobilisti che per l’ambiente - perché renderebbe percorribile la corsia di emergenza nei momenti in cui il flusso si blocca per eccesso di veicoli. Questi momenti, in fondo, sono limitati: forse meno di 150 ore all’anno in tutto. Per il restante 98% del tempo, l’autostrada funzionerebbe come sempre a due corsie. Una terza corsia dinamica sarebbe davvero così terribile? Torniamo ai nostri Verdi. La nuova corsia, sostengono, renderebbe in seguito più difficile trasferire il traffico dalla strada alla rotaia. Ma non è proprio questo un argomento a favore di quel tunnel del Brennero, che invece loro si ostinano a combattere? Anche se sono Verdi, la logica resta pur sempre senza colore.
Alto Adige 11-7-10


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giovedì, 13 maggio 2010

Autostrada interrata per 600 milioni

BOLZANO. Per aggirare la città e liberarla dall’inquinamento, niente A22 in galleria, sottoroccia. Meglio interrarla: quindici metri sottoterra. Lo assicura l’ingegner Adriano Fragiacomo, sostenuto con entusiasmo dal sindaco Spagnolli e dall’assessore Ladinser. Due tunnel monodirezionali da Bolzano Sud attraverso o, meglio, sotto la Zona, sotto Oltrisarco, dentro al Virgolo. Quasi quattro chilometri. Costo 600 milioni di euro.
 Dopo la funivia per l’Oltradige, giunta qualche giorno fa in risposta al Minimetro, ora arriva l’ultima cartuccia della giunta uscente, sparata a tre giorni dalle elezioni. Una promessa elettorale o una volontà politica concreta? Ai posteri l’ardua sentenza.
 Comunque sia, il progetto è stato illustrato ieri in municipio, presenti sindaco e assessore alla mobilità (uscenti). A detta dell’attuale giunta, nelle scorse settimane lo studio di fattibilità è stato presentato ai vertici dell’Autobrennero, agli assessori provinciali Mussner (Lavori pubblici) e Widmann (Trasporti). Tutti si sarebbero detti interessati e l’avrebbero giudicato per buono.
 Ma veniamo alla proposta: oggi l’Autobrennero taglia in due la città con un viadotto ruba-spazi. Inoltre inquina, in termini acustici e atmosferici. Ergo, meglio interrarla. Fino ad ora erano state proposte soluzioni subacquee (nel letto dell’Isarco) o in roccia (galleria sotto al Colle), adesso si cambia rotta e si va sottoterra. Quindici metri sotto, per la precisione. Il tutto lasciando inalterati i caselli di Bolzano Nord e Sud. Lo studio di fattibilità, per ora a livello piuttosto embrionale, prevede quanto segue: arrivata al casello Sud, l’A22 verrà deviata verso est, fino all’altezza dell’attuale parcheggio dei bus di Bolzano Sud. Da lì, incrociate Mebo e ferrovia per Merano, si inabisserà: giù per 15 metri. Il tracciato interrato - dotato di due canne, una per la corsia nord, una per quella sud - incrocerà (sottoterra) via Volta, passerà sotto la sede dell’Alto Adige, sotto la Metro, poi oltrepasserà via Pacinotti, fiancheggerà via Galilei passando sotto il comando dei vigili urbani, dopodiché virerà ancora più verso est, incrocerà la ferrovia del Brennero fra le rotonde di ponte Roma e via Claudia Augusta, poi si inoltrerà per Oltrisarco, passerà sotto le Professionali di via Santa Geltrude e infine si infilerà dentro al Virgolo, per risalire pian piano e sbucare a nord dell’attuale galleria autostradale, un poco prima della stazione a valle della funivia del Colle. Se venissero realizzate due gallerie, entrambe a due corsie, il tutto dovrebbe costare sui 600 milioni di euro, finanziati in gran parte, ha spiegato Spagnolli, dall’Autobrennero. I lavori durerebbero da 4 a 6 anni.

Fragiacomo: progetto meno costoso

BOLZANO. «È in assoluto la soluzione meno costosa», spiega l’ingegner Fragiacomo. «Perché il percorso interrato sarebbe molto più breve di quello in roccia». Inoltre, «progetti del genere si sono già attuati, per esempio a Brescia, dove si è fatta passare la metropolitana anche sotto a palazzi d’epoca».
 Mancano gli studi di fattibilità geologica e idrologica, ma a detta del progettista, e della giunta, non dovrebbero esserci problemi né per le infiltrazioni d’acqua, né, tantomeno, per i rumori molesti. «Durante gli scavi, sia se li si facesse con l’esplosivo, sia con una talpa meccanica, in superficie non si avvertirebbe pressoché nulla. Idem durante l’esercizio autostradale: con sopra 15 metri di terra, non si sente nulla». «Come a Milano o Roma», ha chiosato il sindaco. «Lì nessuno si è mai lamentato per la metro sotterranea». (da.pa)

Alto Adige 13-5-10
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sabato, 10 aprile 2010




A22, il traffico cresce nonostante la crisi 







 BOLZANO. Michl Ebner non molla. Il presidente della Camera di commercio torna alla carica per chiedere un’autostrada più moderna, «in grado di affrontare le sfide del futuro».



 La Camera di commercio continua a premere per migliorare la raggiungibilità dell’Alto Adige. L’istituto di ricerca economica è stato così incaricato di fare chiarezza sui passaggi lungo l’Autobrennero. Ieri sono stati forniti i dati relativi al 2009: nonostante la crisi e il forte calo dei transiti registrato a inizio 2009, i veicoli che hanno utilizzato l’A22 sono aumentati. In media, lungo il tratto altoatesino dell’Autobrennero ogni giorno sono transitati 32.701 veicoli: 23.196 automobili e 9.505 autocarri. L’aumento complessivo rispetto al 2008 è stato dello 0,6%: merito della crescita del passaggio di automobili (+ 3,0%) che ha più che compensato il calo registrato dal traffico pesante (- 6,3%).



 «Il fatto che anche in un anno difficile dal punto di vista economico come il 2009 il traffico lungo l’A22 sia aumentato - afferma Ebner - pone l’autostrada di fronte a notevoli sfide per il futuro, tanto più che il numero dei veicoli è destinato a crescere ancora nei prossimi anni. Questa considerazione - prosegue il presidente della Camera di commercio con chiaro riferimento alla discussione relativa alla terza corsia - riguarda in modo particolare il tratto compreso tra Bolzano Sud e Salorno».



 Approfondisce ulteriormente i dati il direttore dell’istituto di ricerca economica Oswald Lechner: «Il traffico di transito, ossia quello che riguarda l’attraversamento dell’Alto Adige, è pari al 42% del traffico complessivo. Questo significa che la parte maggiore di chi utilizza l’autostrada riguarda proprio gli altoatesini. Il 60% delle automobili che ogni giorno viaggiano lungo il tratto altoatesino dell’A22, partono o arrivano in Alto Adige, mentre la percentuale scende al 40% per quanto riguarda i mezzi pesanti».



 Lasciando invece da parte il traffico di transito, si ottiene invece un quadro interessante relativo ai rapporti tra l’economia dell’Alto Adige con i mercati esteri. Il 45% del traffico che riguarda l’Alto Adige è imputabile alle connessioni tra la nostra provincia e il mercato nazionale, il 20% riguarda il mercato estero mentre il restante 35% è rappresentato da movimenti interni alla provincia. «Questo significa - spiega Lechner - che l’economia altoatesina presenta legami molto più forti con il mercato nazionale che non con quello europeo. E questo stesso dato spiega anche perché la tratta da Bolzano Sud a Salorno è di gran lunga il più trafficato dell’A22 sul territorio altoatesino». Secondo l’istituto di ricerca economica, i dati confermano anche la sostanziale tenuta del sistema Alto Adige rispetto ad altre realtà: «Mentre i transiti interni all’Alto Adige hanno tenuto, il calo è stato registrato soprattutto dal traffico di transito che è diminuito del 13,7% rispetto al 2008. Questo - chiude Lechner - dimostra una volta di più che la situazione economica fuori provincia era peggiore rispetto a quella dell’Alto Adige». (mi.m.)



Alto Adige 9-4-10
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sabato, 06 marzo 2010



«La terza corsia serve all’Alto Adige»




BOLZANO. «Senza le infrastrutture in Alto Adige non ci sarebbero né benessere, né sviluppo economico, né prestazioni sociali». Così gli imprenditori tornano a chiedere che la politica investa sulle infrastrutture. Lo fanno attraverso il loro settimanale, la “Südtiroler Wirtschaftszeitung” che fa capo a Franz Staffler. «L’Alto Adige - si legge nell’editoriale pubblicato ieri - ha bisogno di visioni a lungo termine. Se non fosse mai stata costruita l’autostrada del Brennero, allora oggi in Alto Adige non avremmo l’industria. E dove saremmo se avessero vinto i contrari agli impianti di innevamento artificiale o alla Mebo? Il problema è che oggi manca la volontà di decidere, proprio perché mancano visioni e strategie a lungo termine».
 Sulla stessa linea anche l’intervento dell’assessore Silvano Baratta, rappresentante del Comune di Bolzano all’interno del consiglio di amministrazione dell’A22: «Chi dice no alla terza corsia - afferma - non ha una visione del futuro». Dall’altra parte però ecco una voce autorevole dell’ambientalismo internazionale. E’ quella di Helmuth Moroder, vicepresidente della Cipra, associazione che dal 1952 vigila sulla salute delle Alpi e delle sue popolazioni. Per lui l’unica autostrada che serve è quella telematica: «Quando gli imprenditori dicono che vogliono nuove strade, amo ricordare che la famiglia Zuegg si è battuta strenuamente per avere la Mebo a quattro corsie: “O così o ce ne andiamo”, ripetevano. Pochi mesi dopo l’inaugurazione della superstrada hanno annunciato l’addio a Lana e il trasferimento a Verona».
 Terza corsia e aeroporto, l’economia torna alla carica. La “Swz”si schiera dalla parte del presidente della Camera di commercio Michl Ebner, che sull’Alto Adige aveva aperto il dibattito sulle infrastrutture in Alto Adige. «Un dibattito - così dicono gli imprenditori di lingua tedesca - che dimostra che in Alto Adige è sempre più difficile prendere delle decisioni, perché manca un obiettivo verso il quale puntare. Imprese di successo hanno una visione, una strategia che seguono per raggiungere il loro obiettivo. Dovrebbe fare lo stesso anche la Provincia. Se si vuole che l’Alto Adige sia una terra con produzioni tecnologicamente avanzate, con servizi di qualità, dove si fa ricerca e sviluppo e dove arrivano turisti anche da lontano, allora l’aeroporto è indispensabile. Una volta la visione comune era l’autonomia, oggi questa visione manca e il dibattito sulla terza corsia si riduce a un sì o un no alla corsia dinamica: così non si dà una risposta seria, l’Svp farebbe meglio ad affrontare in maniera approfondita le problematiche sollevate dal presidente della Camera di commercio senza nascondersi dietro a delle prese di posizione che non dicono nulla di concreto e non fanno altro che creare del malumore tra le popolazione. Se continuano a vincere quelli che dicono sempre di no mentre chi propone e fa deve è costretto a tacere, allora l’Alto Adige rischia di fermarsi».
 Interviene anche Silvano Baratta, assessore comunale e membro del consiglio di amministrazione dell’autostrada del Brennero. «La “terza corsia dinamica” è allo stato l’unica soluzione praticabile - esordisce Silvano Baratta - niente espropri, costi dell’investimento contenuti, contenzioso con gli enti locali superabile. L’importante è che la corsia dinamica venga aperta in tutte le situazioni di appesantimento del traffico: stagione turistica, incidenti, mercatino. Va detto - prosegue Baratta - che le obiezioni arrivano da chi si ostina a far la politca col retrovisore anziché guardare al futuro: tutte le previsioni a livello europeo ci dicono che il numero degli automezzi è destinato ad aumentare (con l’introduzione di motori e carburanti ecologici), il volume delle merci da movimentare è in crescita, anche se vi possono essere momenti di congiuntura sfavorevole. E’ proprio per questa ragione che tutte le misure in corso da parte di tutti gli operatori dell’automotive (motori più risparmiosi e sempre meno inquinanti) vanno affiancate da provvedimenti volti a fluidificare il traffico. Su questo piano A22 si sta muovendo in molte direzioni: la sua controlla RTC muove giornalmente su rotaia 1300 tonnellate di merci, concorre con 550 milioni di Euro al finanziamento del traforo del Brennero, realizzerà l’interporto per l’intermodalità di Isola della Scala, sta costruendo a Bolzano un impianto pilota per al produzione di idrogeno. Sono tutti investimenti di importo ragguardevole. Non va dimenticato infine - conclude il membro del cda dell’Autobrennero - che in quanto ad infrastrutture non siamo certo all’avanguardia, specie se consideriamo la nostra posizione geografica e la natura della nostra economia».


Moroder: «Ampliare l’A22 è inutile»




GIANFRANCO PICCOLI


BOLZANO. La discussione sulla terza corsia si è trasformata in un dibattito sullo sviluppo futuro dell’Alto Adige, sulla necessità o meno di realizzare o potenziare le infrastrutture per garantire un volano all’economia. Anche la Svp è fortemente divisa al suo interno sul tema - ala economica e ala sociale non se le sono mandate a dire - e l’unico compromesso raggiunto è l’allargamento della corsia di emergenza da Ora fino a Bolzano. Su come verrà poi utilizzata la corsia allargata, la discussione è aperta.
 Moroder ha le idee chiarissime: puntare sull’A22 è una visione antica. Per lui l’unica autostrada che serve è quella telematica. Moroder, il mondo economico altoatesino preme per avere la terza corsia, e non solo quella dinamica.
 «Ho studiato in modo approfondito il progetto. Un anno ha 8.760 ore e l’analisi prevede che la terza corsia dinamica venga utilizzata per un periodo pari allo 0,5% di questo monte-ore. In sostanza, si tratterebbe di aprirla al traffico per 5-6 giorni l’anno e, in questi giorni, per poche ore. La cosa però che più mi sconcerta è che, dati del 2007, nelle giornate peggiori la velocità media tra Bolzano e Ala sull’A22 è stata di 57 chilometri orari. Investire risorse sull’autostrada è la cosa peggiore che si possa fare».
 Quindi?
 «Trovo più seria l’argomentazione della sicurezza: una corsia d’emergenza larga tre metri e mezzo (quella tradizionale ha un metro in meno) previene un buon numero di incidenti causati da auto in sosta».
 La corsia dinamica potrebbe essere un cavallo di Troia per un utilizzo più vasto?
 «Togliamo pure il condizionale. Una volta realizzata, la si può usare 365 giorni all’anno. Una follia per il nostro territorio».
 Quali sono gli effetti collaterali?
 «In Alto Adige il territorio effettivamente utilizzabile è pari al 30% del totale, alla pari delle regioni alpine. Lo dobbiamo utilizzare con estrema parsimonia».
 Ma c’è chi ha posto il problema della raggiungibilità.
 «Una balla colossale. Quale azienda non viene in Alto Adige per problemi di infrastrutture? Pensiamo solo al turismo. L’Alto Adige nel 2009, unica regione d’Italia, ha fatto segnare una crescita dell’1,3% sull’anno precedente, mentre altre realtà hanno dovuto fare i conti con cali anche del 30%.»
 E’ una colonna portante, ma non c’è solo il turismo, si può obiettare.
 «L’unica terza corsia necessaria è l’autostrada telematica, il software, la formazione, soprattutto in una terra con un così basso numero di laureati».
 Qualche ragione gli imprenditori l’avranno...
 «Quando si parla di costruire, gli imprenditori dicono sempre “sì”. A meno che non si parli di treni. Pensiamo alla ferrovia della Venosta, che tutti prima contestavano e che oggi viene indicata come modello. E lo stesso sta accadendo per la tramvia dell’Oltradige. Ma le scelte strategiche degli imprenditori, in verità, non dipendono solo dalle infrastrutture».
 Traffico.
 «Il 20-30% del traffico pesante passa nel corridoio del Brennero per un solo motivo: costa poco. La ferrovia è utilizzata neppure al 50% delle potenzialità e un 30-40% delle merci che attraversano le Alpi hanno origine o destinazioni marine. La verità è che il traffico pesante sull’A22 potrebbe essere diminuito del 75%».
 La sua è una bocciatura netta...
 «Il futuro dell’Alto Adige non prescinde da quello del resto della terra, come ci ha detto Copenhagen. Da noi c’è già una certa sensibilità per l’ambiente, non capisco perché si torni a parlare di investimenti sull’A22. E’ paradossale».

Alto Adige 6-3-10
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venerdì, 26 febbraio 2010


Beati: «Indennizzi dall’A22»



Il sindaco critico sulla terza corsia dell’autostrada «Nessuno ha sentito il parere dei Comuni interessati»


VADENA. La prospettiva di dovere ospitare sul proprio territorio anche la terza corsia dell’autostrada allarma il sindaco di Vadena Alessandro Beati. «Siamo un Comune attraversato per tutta la sua lunghezza dall’A22 - dice il primo cittadino -, un’arteria che ci taglia letteralmente in due. La prima considerazione che faccio quindi davanti alla prospettiva della terza corsia, dinamica o “fisica” che sia, è che nessuno finora si è premurato di chiedere l’opinione dei Comuni interessati a questo progetto, che comporterebbe un aumento del traffico e relativo inquinamento ambientale. Bene dunque le barriere antirumore in fase di realizzazione, ma da sole non bastano a contenere anche i gasi di scarico».
 Beati quindi dichiara di essere d’accordo con il senatore Oskar Peterlini in merito alla necessità di spostare più merci possibili sulla ferrovia e non incentivare ulteriormente il traffico su gomma. Il sindaco quindi, facendo l’esempio di altri insediamenti sovracomunali penalizzanti, parla di «diritto ad avere un indennizzo in percentuale rispetto al disagio provocato», così come è stato fatto ad esempio per la discarica Ischia-Frizzi, sempre a Vadena. «Considerato che l’A22 è una società per azioni - afferma Beati - con bilanci milionari, ritengo sia giunta l’ora di pensare ad indennizzare opportunamente anche i Comuni attraversati dall’autostrada. Anche il Bim (Bacino imbrifero montano, ndr) è nato con la finalità di mantenere le ricchezze idroelettriche a vantaggio dei Comuni e non vedo perché non si possa fare altrettanto anche con l’Autobrennero, applicando i diritti di attraversamento di un territorio».
 Il sindaco di Vadena anticipa che avvierà una serie di contatti in tal senso, a partire dalla Comunità di valle, insieme al senatore Peterlini, per abbozzare delle linee guida in merito a queste proposte. (b.c.)

Alto Adige 26-2-10



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giovedì, 25 febbraio 2010


Terza corsia, economia in pressing




MIRCO MARCHIODI


BOLZANO. Autobrennero, si lavora su due fronti. In Alto Adige continua il pressing dell’economia per la terza corsia, mentre a Roma i parlamentari regionali del centrodestra (Pdl e Lega Nord) hanno fatto approvare tre ordini del giorno in cui si impegna il governo a vincolare la concessione alla destinazione di parte degli utili per la realizzazione della nuova linea ferroviaria del Brennero. Esultano i deputati Michaela Biancofiore e Maurizio Fugatti, ma il presidente dell’Autobrennero Paolo Duiella spegne facili entusiasmi: «Gli ordini del giorno approvati in parlamento danno per scontato che si faccia la gara, mentre noi puntiamo ancora a una proroga della concessione».
 Gli imprenditori serrano le fila. Dopo Useb e Unione commercio, scendono in campo Assoimprenditori e albergatori. «La raggiungibilità dell’Alto Adige è fondamentale. In questo senso - afferma il presidente Christof Oberrauch - la realizzazione di una terza corsia almeno fino a Bolzano è una necessità, così come lo sono gli interventi per rendere più efficienti l’aeroporto e la linea ferroviaria». Rinforza questa posizione Michele Libori, responsabile di Assoimprenditori per la città di Bolzano: «Non si può fare a meno della terza corsia, almeno quella dinamica va fatta. Ci sono numerosi esempi che dimostrano che funziona, nei momenti di picco del traffico si utilizza anche lungo la circonvallazione di Monaco. Non capisco le critiche, perché ridurre le code e far attraversare le auto in minor tempo il tratto cittadino dell’autostrada porta soltanto vantaggi. E non è vero che si aumenta il traffico: l’unico effetto è che scorre più rapidamente». Interviene anche il direttivo dell’Hgv, l’associazione degli albergatori: «Parlare della sola autostrada è limitativo. La terza corsia è irrinunciabile, se si allarga l’autostrada il problema se usare o meno la corsia in giornate di traffico particolare non si pone neppure: si fa e basta. Ma ancor più importante - così il presidente Walter Meister - è il rilancio dell’aeroporto. Per farlo, devono poter atterrare a Bolzano aerei da 120 posti. Il tempo delle mezze decisioni è finito, è ora di porre le basi per garantire un futuro all’economia dell’Alto Adige».
 Mentre a Bolzano la discussione sulla terza corsia non si placa, a Roma andava in scena la discussione relativa al finanziamento trasversale. Il governo non ha accolto la richiesta del Pd di rinviare di un anno l’indizione della gara per la concessione, ma ha recepito tre ordini del giorno in cui si garantisce l’impegno a inserire il finanziamento trasversale nel bando di gara. «In questo modo - sostiene Michaela Biancofiore (Pdl) - si chiudono le sterili polemiche di questi giorni. Il finanziamento incrociato strada-ferrovia è assicurato proprio per soddisfare le attese dei territori attraversati dalla linea del Brennero». Sulla stessa linea Maurizio Fugatti: «Il governo si è impegnato ad inserire il finanziamento delle nuove tratte ferroviarie nel bando di gara». Ma proprio il riferimento al bando di gara preoccupa Duiella «Noi puntiamo ancora ad una proroga diretta della concessione».

Alto Adige 25-2-10
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mercoledì, 24 febbraio 2010

A22, no delle imprese all’Svp




MIRCO MARCHIODI

BOLZANO. Il compromesso sulla terza corsia dinamica scaturito dal direttivo Svp non accontenta nessuno. Per gli ambientalisti ogni investimento lungo l’autostrada è superfluco, mentre l’economia sostiene che solo una terza corsia effettiva può migliorare la raggiungibilità dell’Alto Adige.
 L’Useb è l’associazione che raccoglie gli imprenditori altoatesini di lingua italiana. Il presidente Marco Carlini si esprime a favore della terza corsia: «L’A22 è un’arteria fondamentale per la nostra provincia. Come giustamente ha detto il presidente della Camera di commercio Michl Ebner non possiamo da una parte batterci per far arrivare le strade fino all’ultimo dei nostri masi e poi non voler rendere competitivo il nostro territorio, soprattutto in un momento in cui il mercato richiede il massimo della flessibilità e dell’efficienza. L’investimento nelle infrastrutture è vitale per la nostra economia. L’Alto Adige ha una conformazione territoriale che impone dei limiti naturali per una dotazione ottimale di infrastrutture stradali e ferroviarie e ciò si traduce in un gap competitivo per le nostre imprese. Nasce da qui il bisogno di maggiori collegamenti intelligenti che facilitino lo scambio e i trasporti. Le Province di Trento e di Bolzano, insieme all’A22, sono dotate delle risorse necessarie per permettere una giusta sinergia tra il bisogno di ampliamento delle infrastrutture ad oggi insufficienti».
 La pensa allo stesso modo il presidente dell’Unione commercio Walter Amort: «La raggiungibilità dell’Alto Adige è un fattore decisivo per la nostra economia. La terza corsia è una necessità, quella dinamica è un compromesso accettabile soltanto se viene utilizzata anche in occasione di giornate con traffico molto sostenuto».
 Il presidente della Camera di commercio Michl Ebner, intervenuto ieri durante un faccia a faccia televisivo col verde Hans Heiss, ribadisce la sua linea: «Aumentare la sicurezza e ridurre le code è un vantaggio per tutti. Si può continuare a dire di no a tutto, ma allora oggi non avremmo neppure la MeBo. La Camera di commercio dà dei suggerimenti per migliorare la situazione in Alto Adige, poi però spetta alla politica decidere se accettarli oppure no: da parte nostra crediamo che in casi eccezionali e se la polizia lo decide, la corsia di emergenza possa essere utilizzata anche dalle automobili».
 Interviene anche il gruppo provinciale del Pdl: «Bolzano - affermano Maurizio Vezzali e Alessandro Urzì - è il più importante polo economico dell’Alto Adige. Per svolgere il suo ruolo di città capoluogo ha bisogno di collegamenti infrastrutturali d’eccellenza. L’esigenza di realizzare al più presto la terza corsia autostradale diventa così una necessità improrogabile».
 Critici, invece, Verdi e ambientalisti. «Non è vero - afferma il responsabile economico dei Verdi Sigmund Kripp - che l’Alto Adige non è raggiungibile. Altrimenti non si spiegherebbe perché il turismo continua a incrementare i propri numeri. La terza corsia non serve e neppure quella dinamica: sarebbe come costruire una casa da dieci camere solo perché due volte all’anno arrivano in visita degli amici». Sulla stessa linea il direttore del Dachverband Andreas Riedl: «La terza corsia dinamica non riduce il traffico, ma lo sposta soltanto. Per rendere più fluido lo scorrimento lungo l’autostrada sarebbe molto meglio ridurre il limite di velocità introducendo il sistema “tutor” come hanno fatto altre autostrade italiane».

Alto Adige 24-2-10
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martedì, 23 febbraio 2010

Terza corsia dinamica, l’Svp dice sì ma si spacca sull’utilizzo anti-code




BOLZANO. Tre ore di acceso dibattito all’interno della “Parteileitung”, il direttivo dell’Svp, non sono bastati a sanare la frattura tra l’ala economica e quella sociale. Tanto che alla fine della riunione il senatore Oskar Peterlini chiede un chiarimento che vada al di là della questione A22: «Dobbiamo capire dove vogliamo andare: i turisti arrivano in Alto Adige perché ci sono un aeroporto e un’autostrada più grandi o perché abbiamo un paesaggio ancora intatto?».
 Sul fronte autostrada, la richiesta avanzata da Michl Ebner e Thomas Widmann ha portato a un piccolo risultato: mentre fino ad ora l’allargamento della corsia di emergenza era previsto solo tra Verona Nord e Egna, l’Svp al completo si è detta d’accordo di arrivare fino a Bolzano. Per l’A22 non ci sono problemi: sia il presidente Paolo Duiella sia il direttore tecnico Carlo Costa hanno già fatto sapere che l’intervento è fattibile sia dal punto di vista tecnico che da quello finanziario.
 La Volkspartei però resta divisa su una questione di fondo: come potrà essere utilizzata la corsia di emergenza più larga? Le interpretazioni sono le più diverse. L’Obmann Richard Theiner: «La corsia d’emergenza è, appunto, una corsia di emergenza. Non è una terza corsia e non può essere utilizzata nemmeno in caso di troppo traffico». Il suo vice Thomas Widmann: «Non spetta a noi decidere come utilizzare la corsia di emergenza più larga. Se l’A22 pensa che in caso di forte intasamento si possa usare come corsia per il traffico autostradale, lo può fare». L’assessore provinciale all’ambiente Michl Laimer: «Parliamo di corsia di emergenza, non di una corsia utilizzabile dalle automobili». Il presidente della Provincia Luis Durnwalder: «La corsia di emergenza potrà essere utilizzata dalle auto solo in caso di incidenti o se ci sono dei cantieri, ma non se c’è tanto traffico sull’A22». Il deputato Siegfried Brugger: «Se la polizia stradale lo ritiene sicuro, la corsia di emergenza in determinati giorni dell’anno, ad esempio durante il mercatino di Natale, potrebbe essere utilizzata anche da parte delle auto». Chiusura con Peterlini: «L’importante è aver ribadito il no alla terza corsia. Per noi la corsia di emergenza non può essere utilizzata dal traffico normale, ma se decide la polizia...».
 Insomma, il quadro è tutt’altro che chiaro. L’ala economica un risultato minimo lo ha comunque portato a casa: l’allargamento della corsia di emergenza fino a Bolzano si farà. Quello che accadrà dopo, si vedrà. L’impressione è che poco prima delle elezioni la Volkspartei non voglia creare ulteriori polemiche che potrebbero danneggiarla in territori particolarmente sensibili al traffico come la Bassa Atesina o la Val d’Isarco. Ma è anche vero che una volta allargata la corsia di emergenza, sarà difficile impedire all’Autobrennero di utilizzarla come corsia dinamica in giornate (non più di una ventina all’anno) con traffico particolarmente sostenuto.

aeroporto

 Capitolo aeroporto. In questo caso la discussione è stata più tranquilla. La Volkspartei ha ribadito l’esito scaturito dalla mediazione. Punto primo: la pista non sarà allungata. Punto secondo: saranno fatti tutti gli interventi necessari per adeguare lo scalo alle normative di sicurezza (questo significa la realizzazione del nuovo terminal con la divisione tra area per cittadini Ue e area per cittadini extracomunitari, e, in un secondo momento, la costruzione degli hangar). Punto terzo: l’aeroporto deve crescere qualitativamente, diventando uno scalo regionale con collegamenti aggiuntivi a quello di Roma (si pensa a Francoforte e Zurigo) a prezzi abbordabili dai bolzanini. (mi.m.)

Alto Adige 23-2-10
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domenica, 21 febbraio 2010


A22, vince l’ala economica l’Svp verso il sì alla terza corsia dinamica


MIRCO MARCHIODI

BOLZANO. Autostrada, passa il compromesso proposto da Luis Durnwalder. L’Svp domani dovrebbe dire sì alla terza corsia dinamica fino a Bolzano. D’accordo anche la Bassa Atesina, a patto che l’utilizzo sia limitato ai casi di emergenza. Soddisfatta l’ala economica: viste le forti opposizioni a un ampliamento dell’A22, è stato ottenuto il massimo. Intanto si apre anche il fronte aeroporto. E le divisioni non mancano anche in questo settore fondamentale. In larga parte arriva un sì al nuovo terminal mentre spaccature si manifestano sull’allungamento della pista. Pressioni sul governo per finanziare il tunnel del Brennero.
La discussione sulla terza corsia autostradale innescata dall’intervista all’Alto Adige del presidente della Camera di Commercio Michl Ebner porta ad un risultato concreto: l’Svp dirà sì ad un prolungamento della terza corsia dinamica da Egna fino a Bolzano. Sono solo una ventina di chilometri in più, ma l’economia li ritiene fondamentali perché spostano il collo di bottiglia rappresentato dalle due sole corsie verso nord. Raggiungere il capoluogo altoatesino da sud diventerà dunque più semplice, ma soprattutto - in questi giorni i responsabili dell’A22 lo hanno ribadito più volte - aumenterà la sicurezza.
 Ad evitare che la riunione del direttivo di domani finisse con una votazione muro contro muro tra l’ala economica (appoggiata dall’Svp di Bolzano) e quella sociale (appoggiata da Bassa Atesina, val d’Isarco e agricoltori) è stata la proposta di compromesso avanzata dal presidente della Provincia Luis Durnwalder: «No ad una terza corsia vera e propria, sì all’allargamento della corsia di emergenza».
 Restringendo lo spartitraffico, che oggi è largo tre metri, si possono recuperare due metri, uno per senso di marcia. Questo permetterà di portare la larghezza della corsia di emergenza dagli attuali 2,5 a 3,5 metri. In giornate di particolare traffico (non più di una ventina all’ano: in particolare si pensa alle giornate di esodo di Ferragosto o ai weekend del mercatino di Natale), la corsia di emergenza potrà essere utilizzata come terza corsia per far scorrere il traffico più velocemente. L’A22 ha già stanziato circa 140 milioni per allargare la corsia di emergenza tra Verona Nord ed Egna: servono circa 30 milioni ulteriori per portarla fino a Bolzano Sud. Un investimento alla portata di Autobrennero, come ha già assicurato il presidente di A22 Duiella.
 In casa Svp resta fermo il no alla terza corsia, già ribadito dall’Obmann Richard Theiner. Nessuno però farà le barricate per osteggiare la corsia dinamica. La conferma arriva direttamente dal senatore Oskar Peterlini, Obmann della Bassa Atesina che assieme alla capogruppo Svp in consiglio regionale Rosa Thaler è stato tra coloro che più hanno protestato dopo l’uscita di Ebner: «Per noi è importante che il partito non cambi idea sul rifiuto della terza corsia. Sull’allargamento della corsia di emergenza siamo invece disposti a discutere, a patto però che resti - appunto - una corsia di emergenza». Anche Siegfried Brugger, parlamentare di riferimento del “Landwirtschaftsausschuss”, l’ala del partito che rappresenta il mondo agricolo, non vede problemi: «L’allargamento della corsia di emergenza è un progetto che il partito ha già approvato quando alla guida dell’Autobrennero c’era Willeit. Non ci dovrebbero essere particolari ostacoli per portarla fino a Bolzano».

Fondi per il tunnel, pressioni sul governo

BOLZANO. Parlamentari regionali mobilitati per chiedere al governo il rispetto degli accordi. In ballo c’è una partita decisiva per il futuro del trasporto su rotaia: il finanziamento delle tratte d’accesso al tunnel Brennero. Ma ora gli accordi potrebbero essere messi in discussione dal fatto che l’Anas vuole i soldi che l’A22 intendeva destinare alla Ferrovia. La Finanziaria consente all’Anas di anticipare al 31 marzo le procedure della gara per il rinnovo delle concessioni autostradali in scadenza nel 2014. Le tratte in questione sono tre: l’autostrada del Brennero (314 chilometri), la Brescia-Piacenza (90 chilometri) e la Napoli-Salerno (50 chilometri). Da queste gare l’Anas si attende risorse economiche tra i 900 milioni e i 2,6 miliardi di euro. Gran parte di questa cifra - circa il 70%, e quindi tra i 600 e i 1.800 milioni di euro - dovrà essere messa sul piatto dal concessionario dell’A22. Il timore espresso dal presidente dell’A22 Paolo Duiella nell’ultimo cda è che la società, a questo punto, non sia più in grado di accantonare entro il 2045 i 1500 milioni di euro previsti per finanziare le tratte di accesso.
 Per evitare ciò su Roma stanno facendo pressing i parlamentari regionali. «Con Prodi - spiega l’onorevole della Svp Siegfried Brugger - la questione del finanziamento da parte di A22 dell’operazione tunnel del Brennero era chiarissima. E, almeno a parole, anche il governo Berlusconi ha mantenuto la stessa posizione».
 Ma qualche dubbio c’è: «È anche vero - prosegue - che la sensibilità di questo governo è diversa come dimostra l’ennesimo rinvio della ratifica del protocollo sul traffico. Però per noi è impensabile che adesso il governo cambi completamente posizione e usi i soldi di A22 per girarli all’Anas, per finanziare altre infrastrutture in Italia». Brugger annuncia che presenterà un’interrogazione parlamentare per “farsi rinnovare le garanzie”.
 Condivide le preoccupazioni del presidente di A22 Duiella, il senatore Oskar Peterlini, anche “se - dice - il governo ha approvato un mio ordine del giorno in cui si mette nero su bianco che o si prolunga la concessione all’A22 oppure si fa inserendo il cofinanziamento del tunnel e delle tratte d’accesso”.
 In questo clima di incertezza Peterlini è confortato dal fatto che il governo non può fare marcia indietro, “perché altrimenti si troverebbe a dover finanziare direttamente le tratte d’accesso al posto dell’A22”. Mobilitate anche le parlamentari del Pd Laura Froner e Luisa Gnecchi che hanno presentato un emendamento per prolungare di un anno la concessione di A22 e scongiurare il limite del 31 marzo: «Vogliamo dare più tempo alle trattative - spiega Froner - in modo da non perdere le risorse per le tratte d’accesso del tunnel. Temo però che sia difficile e che venga posta la fiducia».

Alto Adige 21-2-10



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sabato, 20 febbraio 2010


A22, a rischio i soldi del tunnel



MIRCO MARCHIODI

BOLZANO. L’Anas vuole i soldi che l’A22 intendeva destinare alla Ferrovia. Ieri ne ha discusso il cda Autobrennero. Toccherà a Durnwalder e Dellai convincere il governo a privilegiare il finanziamento delle tratte al tunnel. La Finanziaria consente all’Anas di anticipare al 31 marzo le procedure della gara per il rinnovo delle concessioni autostradali in scadenza nel 2014.
Dall’A22 si aspetta gran parte dei soldi e quindi tra i 600 e i 1.800 milioni di euro. Il presidente Duiella: «Potremo ancora permetterci il finanziamento per la ferrovia?».
Le tratte in questione sono tre: l’autostrada del Brennero (314 chilometri), la Brescia-Piacenza (90 chilometri) e la Napoli-Salerno (50 chilometri). Da queste tre gare l’Anas si attende risorse economiche tra i 900 milioni e i 2,6 miliardi di euro. La forbice è molto ampia, di sicuro c’è che gran parte di questa cifra - circa il 70%, e quindi tra i 600 e i 1.800 milioni di euro - dovrà essere messa sul piatto dal concessionario dell’A22.
 A questo punto si pone un problema, che il presidente dell’A22 Paolo Duiella riassume così: «Potremo ancora permetterci il finanziamento trasversale in favore della Ferrovia?». Non si tratta del mezzo miliardo che sarà messo a disposizione per il tunnel del Brennero (i relativi fondi saranno accantonati entro il 2014), ma dei 1.500 milioni che l’A22 intende accantonare entro il 2045 in caso di rinnovo della concessione per finanziare le tratte di accesso. «È chiaro - spiega Duiella - che se dovremo dare più soldi all’Anas, non avremo abbastanza risorse per alimentare il fondo ferrovia». L’eventuale venir meno del finanziamento trasversale renderebbe praticamente impossibile il rinnovo automatico della concessione. Ancora Duiella: «Per convincere l’Ue a concedere una deroga e prorogare la concessione senza bisogno di una gara, l’unica carta è quella del finanziamento di parte di un’opera europea come la tratta ferroviaria del Brennero. Se questo finanziamento non sarà più possibile, è chiaro che Bruxelles non concederà la deroga». Toccherà a Luis Durnwalder e Lorenzo Dellai cercare di convincere il governo a rinunciare a parte delle entrate previste. Non sarà facile, ma almeno sembrano allungarsi i tempi, visto che l’Anas non riuscirà a rispettare la scadenza del 31 marzo, come è stato comunicato ieri durante il cda.
 Intanto si cerca di ricucire lo strappo con i soci del Sud: assegnata all’emiliano Graziano Pattuzzi la presidenza della futura società di progetto che si occuperà della realizzazione della Cispadana, l’arteria che unirà il casello autostradale A22 di Reggiolo-Rolo a quella di Ferrara. Completeranno il consiglio gli altoatesini Walter Pardatscher e Carlo Costa, oltre ad Andrea Rudari, Massimo Salvarani, Paolo Duiella e Giorgio Bellini.
 Dal cda dell’A22 è arrivato anche il via libera alla costituzione dell’Ati per partecipare alla gara per la costruzione e gestione del raccordo autostradale Ferrara-Porto Garibaldi. L’A22 sarà la capofila col 51%, partecipano anche le imprese regionali Oberosler, Wipptaler Bau e Collini.


Alto Adige 20-2-10
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venerdì, 19 febbraio 2010


Terza corsia dinamica, Svp verso il sì




 BOLZANO. Il via libera dell’Svp alla terza corsia dinamica tra Egna e Bolzano potrebbe essere poco più di una formalità: già lunedì il direttivo della Stella Alpina potrebbe ratificare la decisione. In questo senso si è già espresso il presidente Luis Durnwalder.
 Nel frattempo Thomas Widmann ha replicato a Richard Theiner. L’Obmann dell’Svp, infatti, ha frenato sulla possibilità di una terza corsia, citando anche una presa di posizione della Stella Alpina: «Se parliamo di terza corsia dinamica, non solo non c’è stata alcuna risoluzione contro - ha detto l’assessore ai trasporti - ma nel direttivo ne abbiamo parlato spesso. Detto questo, è una questione non urgente, visto che il traffico pesante sull’A22 è diminuito a causa della crisi. Ne dovremo parlare, ma in un contesto più ampio, che è quello della raggiungibilità dell’Alto Adige, come ha detto Michl Ebner: quindi gomma, aeroporto e rotaia».
 Sul tema il Pdl intende presentare una mozione in consiglio provinciale firmata da Alessandrò Urzì e Maurizio Vezzali: «Una delle sfide più immediate per la modernizzazione dell’Alto Adige sarà quella dell’adeguamento dell’autostrada del Brennero ai mutati flussi di traffico che in certe situazioni di punta rende difficilmente accessibile il territorio altoatesino - afferma Urzì - una risposta possibile è data dalla realizzazione, come condizione minima, della terza corsia dinamica».
 Netta, invece, la contrarietà della Cgil: «Parlare oggi di terza corsia, fino a Bolzano - scrive il segretario Lorenzo Sola - significa smentire la politica che la Provincia ha perseguito in questi anni appoggiando il progetto di realizzazione del Tunnel del Brennero e quello di potenziamento della linea ferroviaria lungo l’asse del Brennero, ovvero smentire una soluzione alternativa a quella che, alcuni anni prima, era stata la decisione dell’A22 di costruire la terza corsia dinamica dell’A22, per risolvere i problemi di gestione del traffico autostradale nelle situazioni di emergenza e di maggior afflusso».
 «Riparlare di terza corsia - prosegue Sola - rappresenta una contraddizione che rischia di pesare sulla situazione ambientale ed economica del territorio provinciale. Credo che su questo tema la riflessione debba essere a tutto campo e portare ad una decisione univoca su quale sia la linea politica che la Provincia intende adottare».

Alto Adige 19-2-10
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giovedì, 18 febbraio 2010


A22, Theiner contro Widmann




MIRCO MARCHIODI




BOLZANO. Sulla terza corsia autostradale l’Svp si spacca a metà. Lunedì all’interno del direttivo si farà la conta, ma intanto si registra il primo scontro tra l’Obmann Theiner e il suo vice Widmann. Il presidente Durnwalder, appena tornato dal suo viaggio in Africa, cerca di mediare giocando sulle definizioni: «No ad una terza corsia vera e propria, sì a quella dinamica attraverso l’allargamento della corsia di emergenza». L’avanzata del presidente della Camera di commercio Michl Ebner che ha chiesto la realizzazione della terza corsia in A22 ha riacceso il dibattito tra l’ala economica e la sociale, che come per la discussione attorno all’ampliamento dell’aeroporto viene appoggiata dalla Bassa Atesina e dagli agricoltori. Il Pd sta con Durnwalder.
L’Obmann Richard Theiner ha accolto la richiesta del suo vice Thomas Widmann e di Rosa Thaler, capogruppo Svp in consiglio regionale. «Lunedì la questione sarà all’ordine del giorno nella riunione del direttivo», annuncia.
 Theiner, espressione degli Arbeitnehmer, nel frattempo però si schiera: «Il partito ha già preso una decisione in merito e lo ha fatto anche il consiglio provinciale. Il 21 maggio 2007 il direttivo della Svp ha approvato una risoluzione in cui si esprime a favore dello spostamento del traffico pesante dalla strada alla rotaia e contro una terza corsia lungo l’autostrada del Brennero. Una corsia aggiuntiva sicuramente non risolve il problema del traffico e non aiuta a ridurre le code nelle giornate di maggior afflusso. Piuttosto la società dell’A22 farebbe bene a pensare a come rendere più fluido l’ingresso e l’uscita ai caselli».
 Il no di Theiner alla terza corsia si somma a quelli della Bassa Atesina con in testa il senatore Oskar Peterlini e Rosa Thaler, e del “Landwirtschaftsausschuss”, l’ala del partito che fa riferimento agli agricoltori: «Siamo convinti - fa sapere il presidente del Bauernbund Leo Tiefenthaler - che grazie al tunnel del Brennero si potrà spostare il traffico pesante dall’autostrada alla ferrovia e che quindi un ampliamento dell’A22 non sia necessario». Si ricompone così la stessa alleanza interna al partito che già si era battuta contro l’ampliamento dell’aeroporto.
 E dall’altra parte, lo stesso schieramento che si era espresso a favore dell’aeroporto, è anche d’accordo con la proposta lanciata da Ebner: c’è l’ala economica rappresentata, oltre che da Widmann, anche da altri esponenti di spicco del partito come l’avvocato Gerhard Brandstätter e ci sono le categorie economiche con in testa l’unione degli albergatori capeggiata da Walter Meister e l’associazione degli imprenditori presieduta da Christof Oberrauch, senza dimenticare lo stesso Ebner. A livello territoriale, al no della Bassa Atesina si aggiunge quello della val d’Isarco («sì al tunnel di base e alle tratte di accesso, no alla terza corsia», afferma l’assessore provinciale Sabina Kasslatter-Mur), mentre a Bolzano gli assessori della Svp (compreso Klaus Ladinser, candidato principe alle prossime comunali) hanno votato a favore del documento dell’Udc che chiede la terza corsia dinamica fino a Bolzano.

L’AUTOSTRADA E’ STRATEGICA

ENRICO VALENTINELLI / * GIÀ PRESIDENTE / DI ASSOIMPRENDITORI / ALTO ADIGE /



Un sistema infrastrutturale adeguato e’ il presupposto essenziale per lo sviluppo economico e sociale di qualsiasi territorio. La collocazione geografica della nostra provincia, pur avendo dei vantaggi, ha per contro una conformazione di territorio di montagna che impone delle limitazioni per una dotazione ottimale di infrastrutture stradali e ferroviarie e questo comporta un gap competitivo delle nostre imprese che si traduce in disefficienze e maggiori costi di trasporto. Una recente indagine di Unioncamere sulla situazione infrastrutturale del trasporto evidenzia un deficit dell’Alto Adige posizionandolo all’ 81° posto rispetto all oltre cento province italiane. Per le tre tipologie di infrastrutture di trasporto: aeroporto, strada e ferrovia l’Alto Adige ottiene dei punteggi molto modesti; il posizionamento migliore spetta alla ferrovia al 54° posto, il distacco e’ maggiore per per quanto riguarda la dotazione di rete stradale che colloca la nostra Provincia al 64° posizione. L’indice peggiore spetta all’aeroporto che ci vede al 94° posto in Italia e questo per la ridotta capacita’ dello scalo.

Per dare il giusto peso alle infrastrutture di trasporto in Alto Adige è utile richiamare il sondaggio fatto dall’ IRE (Ist.ricerche Econ. della ccia) su un campione di 1200 imprese locali:
 l’ 85% degli imprenditori giudicano l’autostrada del Brennero l’arteria più importante per la loro impresa, seguono in ordine di importanza la MeBo,la strada della Val Pusteria e la strada della Val Venosta.
 Risultato inatteso per l’aeroporto che è ritenuto più importante della ferrovia.
A livello di settore le valutazioni si differenziano: l’autostrada del Brennero è ritenuta importante per industria, commercio all’ingrosso e cooperative agricole; la ferrovia e l’aeroporto sono invece ritenute prioritari per il settore turistico. Non possiamo peraltro non considerare come questi argomenti impattano, forse per carenza di informazione, sull’opinione pubblica che tendenzialmente associa il traffico allo stess, all’inquinamento enon vede l’altra parte della medaglia quale sinonimo di attività economica e commerciale indispensabile per lo sviluppo ed il benessere: un’economia senza traffico è un’economia morta e senza futuro.
 La risposta ai problemi suesposti sta nella capacità e concreta possibilità delle nuove tecnologie di potenziare le infrastrutture esistenti e future migliorando nel contempo la sostenibilità ambientale, il confort e la sicurezza;l’opportunità può esserci offerta da un ipotetico ma possibile accordo sinergico a livello regionale con la A22 e centri di ricerca del settore automotiv per sviluppare un sistema di mobilità impostato sull’impiego di combustibili ad emissioni tendenti a zero e ricavati da fonti rinnovabili, tutto ciò consente nel contempo lo sviluppo di eccellenze imprenditoriali locali posizionando l’autostrada del Brennero al vertice di una innovazione tecnologica unica e senza precedenti a livello mondiale.

Il Pd: no all’allargamento dell’arteria


 BOLZANO. Il Pd dell’Alto Adige in una nota si allinea completamente alla posizione del presidente della Provincia Luis Durnwalder: sì alla terza corsia dinamica, no ad un allargamento dell’A22. «Il Partito Democratico si dice contrario alla realizzazione della terza corsia dell’autostrada del Brennero». Così la nota diffusa dalla segreteria del partito: «Se si parla di terza corsia dinamica il Pd valuta con interesse questa realizzazione, già in atto fino ad Egna, in quanto inciderà positivamente sui grandi flussi di traffico nei periodi “caldi” dell’anno, facendoli defluire meglio».
 Secondo il Pd, invece, «una terza corsia vera e propria, oltre a sottrarre porzione di territorio, induce perplessità rispetto ai costi e all’utilità della stessa opera». Il Pd «ribadisce la richiesta all’Autostrada del Brennero di spostare in galleria il tratto dell’A22 che attraversa Bolzano».
 Anche l’assessore provinciale Roberto Bizzo si dice favorevole alla terza corsia dinamica fino a Bolzano: «Le infrastrutture sono uno strumento fondamentale per garantire lo sviluppo economico dell’Alto Adige. Quindi il miglioramento della viabilità lungo l’autostrada del Brennero non può che essere valutato in maniera positiva. Però dev’essere chiara una cosa: le scelte strategiche non devono essere imposte, ma concordate con il territorio. Nel caso concreto, va sicuramente bene un intervento che migliori la qualità della vita per l’Alto Adige, mentre non possiamo essere d’accordo se la terza corsia porterà ulteriore traffico e disturbo».
 L’assessore provinciale all’innovazione e al lavoro affronta poi il nodo dell’attraversamento dei centri cittadini: «Bisogna pensare a uno sviluppo complessivo dell’autostrada. Per la città di Bolzano - afferma Bizzo - diventa fondamentale lo spostamento del tracciato autostradale in galleria. L’incapsulamento è una soluzione forse meno costosa, ma lo spostamento è sicuramente l’opzione migliore».



«L’ala economica va all’attacco per andare al potere nel partito»


 BOLZANO. «Nelle proposte del presidente della Camera di commercio Michl Ebner si nasconde un totale via libera alla corrente economica della Svp per la presa del potere nel partito nell’era post-Durnwalder». Lo sostiene il consigliere provinciale dei Verdi, Riccardo Dello Sbarba. Contro il potenziamento dell’autostrada, l’esponente verde cita anche «uno studio dell’istituto di ricerca economica della stessa Camera di commercio, secondo cui gli imprenditori altoatesini considerano soddisfacenti i collegamenti di transito dell’Alto Adige: potenziare l’A22 è quindi inutile».


«Più importante lo spostamento del tracciato dell’A22 in galleria»


BOLZANO. Per Sinistra Ecologia e Libertà la proposta di realizzare la terza corsia dell’A22 «è espressione di una concezione vecchia e inadeguata dello sviluppo della nostra terra». Secondo Guido Margheri, «altre sono le priorità su cui investire le risorse dell’A22, a cominciare dal progetto di spostamento del tracciato autostradale in galleria. Anche i presunti vantaggi in temini economici della realizzazione della terza corsia sono, di fatto, inesistenti, sia sul versante della modernizzazione del sistema delle infrastrutture, sia sul versante delle ricadute sul sistema economico».


Ok al finanziamento trasversale per sostenere il tunnel di base


BOLZANO. Pubblicata sulla gazzetta ufficiale del 5 febbraio la delibera che approva definitivamente il progetto del tunnel di base del Brennero e ne disciplina il fabbisogno finanziario. Il costo stimato è di 7,15 miliardi, che per metà (3,57 miliardi) sono a carico dell’Italia.
 Per coprire il fabbisogno finanziario, la delibera approvata dalla Corte dei Conti fa esplicito riferimento agli accantonamenti degli utili da parte dell’A22 (550 milioni di euro), oltre che alla possibilità del finanziamento trasversale attraverso la tassazione del traffico autostradale (l’entrata stimata è di 233 milioni).






Alto Adige 18-2-10


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mercoledì, 17 febbraio 2010



Widmann all’Svp: sì alla terza corsia



MIRCO MARCHIODI


 BOLZANO. L’appello del presidente della Camera di commercio Ebner non è rimasto inascoltato. Già lunedì l’assessore all’economia e vice Obmann Thomas Widmann porterà la discussione sulla terza corsia autostradale all’attenzione del direttivo dell’Svp: «Ne abbiamo assolutamente bisogno», afferma. Ma la Bassa Atesina promette battaglia.
L’economia chiama e l’Autobrennero risponde presente. Il presidente della società di via Berlino Paolo Duiella delinea con la consueta chiarezza le strategie dell’A22: «Stiamo già lavorando per realizzare la terza corsia dinamica tra Verona Nord e Egna. Allungarla fino a Bolzano Sud sarebbe non solo fattibile ma auspicabile. Noi siamo pronti, aspettiamo solo il via della politica».
L’intervista di Michl Ebner all’Alto Adige ha sollevato un polverone. La richiesta di realizzare una terza corsia autostradale fa discutere i partiti. C’è chi, come fa l’Udc con l’assessore comunale Silvano Baratta (membro anche del cda dell’A22), rivendica il merito di aver già convinto il Comune a fare pressioni in questo senso: «La scorsa estate - dice Baratta - la giunta comunale ha approvato un mio promemoria in cui si chiede che la terza corsia dinamica arrivi fino a Bolzano e non solo fino a Egna». Il concetto di terza corsia dinamica è presto spiegato: si tratta di allargare la corsia di emergenza da 2,5 a 3,5 metri e di prevedere che in casi eccezionali (ad esempio per i weekend del mercatino di Natale o Ferragosto) possa essere utilizzata anche come corsia di marcia.
 Comune di Bolzano e A22 sono d’accordo nel realizzarla, ma resta da convincere la Provincia. Ci proverà l’assessore provinciale all’economia Thomas Widmann: «Lunedì - annuncia - porterò la questione all’attenzione del direttivo dell’Svp. È essenziale che l’Alto Adige sia raggiungibile tramite una linea ferroviaria, un aeroporto e un’autostrada che funzionino. In questo senso la terza corsia dinamica fino a Bolzano è fondamentale».
 Widmann dovrà difendere questa idea dagli attacchi che arriveranno dagli esponenti della Bassa Atesina. «Siamo sempre stati contrari e anche il direttivo del partito e il consiglio provinciale si sono già espressi in questo senso», sostiene il senatore Oskar Peterlini. «Invece di pensare all’ampliamento dell’autostrada, la politica farebbe meglio a pensare all’aumento dei pedaggi per favorire il trasferimento del traffico pesante dalla strada alla rotaia». Critica anche Rosa Thaler, capogruppo Svp in consiglio regionale: «La terza corsia non risolve i problemi. Non intendiamo nemmeno discuterne e lo ribadiremo al direttivo».
 Favorevoli invece i partiti del centrodestra: «Sono anni che proponiamo la realizzazione della terza corsia, se si va oltre i temi etnici e si pensa alla crescita comune della nostra terra, c’è piena sintonia tra noi e l’Svp rappresentata dalle idee di Michl Ebner», afferma la deputata del Pdl Michaela Biancofiore. Così la Lega Nord: «Realizzare la terza corsia da Verona fino a Bolzano è fondamentale sia per rilanciare la nostra economia che per evitare di diventare un territorio bypassato dalle correnti di sviluppo dell’economia, che da sempre prediligono aree facilmente raggiungibili e ben servite. Da anni andiamo denunciando l’inadeguatezza dell’attuale struttura che è perennemente ingorgata se non bloccata, costituendo di fatto un buon motivo per scoraggiare i turisti a venire in vacanza nelle nostre vallate o le aziende ad investire sul nostro territorio».


L’A22: pronti a partire


BOLZANO. L’economia chiama e l’Autobrennero risponde presente. Il presidente della società di via Berlino Paolo Duiella delinea con la consueta chiarezza le strategie dell’A22: «Stiamo già lavorando per realizzare la terza corsia dinamica tra Verona Nord e Egna. Allungarla fino a Bolzano Sud sarebbe non solo fattibile, ma è un intervento che auspichiamo. Noi siamo pronti, aspettiamo soltanto il via libera da parte della politica che ci auguriamo arrivi presto».
 Secondo Duiella, i vantaggi sarebbero principalmente due: «Innanzitutto - sostiene il presidente dell’A22 - è una questione di sicurezza. Allargare la corsia di emergenza diminuirebbe il rischio di incidenti. Poi c’è la questione legata al traffico. La corsia di emergenza più larga in caso di necessità può essere utilizzata come eventuale terza corsia». Alle perplessità degli ambientalisti, che vedono la terza corsia dinamica come motivo di un aumento del traffico, Duiella replica così: «L’utilizzo della corsia di emergenza come corsia autostradale sarebbe eccezionale. Parliamo di 15, massimo 20 giornate all’anno. Penso al ponte di Ferragosto o ai fine settimana del mercatino di Natale. In questi casi rendere più scorrevole il traffico è un beneficio non solo per gli automobilisti che evitano lunghe code, ma anche per i territori attraversati dall’autostrada». E i costi? «Abbiamo il grande vantaggio di non aver bisogno di espropri. L’investimento sarebbe comunque importante, ma - assicura Duiella - l’Autobrennero è in grado di sostenerlo. Serve soltanto il via libera politico da parte degli enti locali».
 Parole che vengono accolte con soddisfazione da Thomas Baumgartner, presidente della Fercam, una delle aziende di trasporto più importanti a livello europeo: «Il discorso infrastrutturale riguarda l’A22, ma anche la ferrovia e l’aeroporto», puntualizza Baumgartner. «È fondamentale - prosegue il presidente della Fercam - che queste strutture funzionino se vogliamo che l’economia locale continui a crescere. In questo senso la proposta avanzata dal presidente della Camera di commercio Ebner è pienamente condivisibile. La terza corsia è una necessità: allungarla fino a Bolzano è vitale per l’Alto Adige, mentre non avrebbe altrettanto senso portarla fino al Brennero. Gran parte del traffico lungo l’A22 non arriva neppure fino al Brennero: penso ai turisti italiani che vengono in vacanza in Alto Adige oppure agli altoatesini che vanno al mare o prendono gli aerei dagli scali del nord Italia. Anche gli scambi commerciali sono più forti tra l’Alto Adige e l’Italia che tra l’Alto Adige e l’estero. La crisi non continuerà in eterno e presto il trasporto merci tornerà a crescere. Pensare che si trasferirà tutto sulla ferrovia non è realistico, nemmeno quando ci sarà il tunnel del Brennero. Per questo bisogna trovare delle soluzioni per tempo, prima che l’A22 collassi e prima di aumentare il rischio di incidenti a causa del sovraffollamento lungo l’autostrada: e la soluzione è proprio la terza corsia».
 Ne è convinto anche il direttore dell’associazione degli imprenditori Josef Negri: «Per quanto ci riguarda - afferma - chiediamo un ragionamento complessivo sulle infrastrutture che oltre all’autostrada comprenda anche il tunnel di base del Brennero e l’aeroporto. L’Alto Adige ha bisogno di infrastrutture che funzionano, ha ragione Ebner ad affermare che la raggiungibilità della nostra provincia è centrale per il buon funzionamento dell’economia. In questo senso dobbiamo ottimizzare le infrastrutture che abbiamo e la terza corsia è un intervento che va in questa direzione». (mi.m.)



Si lavora già tra i caselli di Verona e Egna


BOLZANO. Il direttore tecnico dell’Autobrennero Carlo Costa ne fa una questione di sicurezza: «Dove la corsia di emergenza è più larga diminuiscono drasticamente i tassi di incidentalità e mortalità», afferma l’ingegnere di Bressanone.
 Attualmente tutti i 314 chilometri dell’A22 sono a due corsie. L’A22 però sta lavorando per modificare la situazione, con l’unica eccezione del tracciato a nord di Bolzano, perché lungo i viadotti sui quali corre il tracciato autostradale è impossibile intervenire. «Il piano di investimento - afferma Costa - in questo momento prevede un duplice intervento. Lo scorso agosto è stata approvata la realizzazione della terza corsia tra Verona Nord e Campogalliano e in questi mesi stiamo lavorando al progetto esecutivo». Il costo dell’intervento è di circa 750 milioni.
 «Inoltre - prosegue Costa - stiamo già lavorando tra Verona Nord e Egna. In questo caso l’intervento prevede l’allargamento della corsia di emergenza dagli attuali 2,5 metri a 3,5 grazie in particolare alla riduzione degli spazi occupati dallo spartitraffico. Non si tratta di una terza corsia in senso stretto, ma in caso di necessità può essere utilizzata anche per far defluire più in fretta il traffico». I lavori termineranno tra il 2011 e il 2012 e costeranno circa 140 milioni. Allungare la terza corsia “dinamica” da Egna fino a Bolzano «sarebbe tecnicamente possibile e sicuramente aumenterebbe la sicurezza anche lungo quest’ultimo tratto», è convinto Costa. Molto più difficile e costoso, invece, realizzare una terza corsia vera e propria. (mi.m)


I Verdi: ci sarà solo più inquinamento


BOLZANO. Non c’è solo l’Svp della Bassa Atesina a protestare contro la proposta del presidente della Camera di commercio Michl Ebner. Molto critici sono anche i Verdi: «Il 30% dei trasporti sull’autostrada del Brennero vengono effettuati per evitare il passaggio in Svizzera, dove nel calcolo del pedaggio oltre ai costi di costruzione e mantenimento, sono compresi anche i costi in termini di inquinamento ambientale, salute degli abitanti confinanti per cui risulta essere cinque volte superiore al pedaggio dell’A22. Ci sembra una vera sfacciataggine se il presidente della camera di commercio propone un ulteriore spreco di mezzi pubblici come misura anti-crisi. Se la camera di commercio cerca di stimolare l’economia locale fissandosi su traffico e trasporti, allora ci sono interessanti prospettive d’investimento nella modernizzazione e l’ampliamento dei trasporti pubblici come il potenziamento dell’attuale rete ferroviaria e delle stazioni, la ristrutturazione della stazione di Bolzano e il tram da Bolzano all’Oltradige».
 Andreas Pöder dell’Union für Südtirol ricorda come circa un anno fa il consiglio provinciale abbia accolto una sua mozione «in cui ci si oppone all’allargamento dell’autostrada del Brennero e si impegna la giunta a non sostenere alcuna iniziativa che vada in questo senso». Secondo Pöder, «la corsia di emergenza non può essere assolutamente utilizzata come corsia di marcia, perché in caso di incidenti è fondamentale che sia a disposizione dei mezzi di soccorso».
 Molto dura anche la presa di posizione del Dachverband, la federazione che raggruppa le associazioni ambientaliste di lingua tedesca: «L’Alto Adige ha già raggiunto il limite, non possiamo sopportare un ulteriore aumento del traffico. Bisogna pensare a delle contromisure, non ad interventi che sostengano il traffico individuale. Non si capisce come il presidente della Camera di commercio possa chiedere la realizzazione della terza corsia soltanto per evitare che il turismo perda qualche ospite. Piuttosto, Ebner farebbe bene a ricordare alla società dell’Autobrennero, che in questi anni ha incassato dividendi importanti, che restituisca qualcosa ai territori che attraversa investendo per migliorare la qualità della vita delle zone che devono sopportare il passaggio dell’A22».
 Predica prudenza il direttore dell’Unione commercio Werner Frick: «Ha fatto bene il presidente della Camera di commercio a tirare fuori il tema della terza corsia. La raggiungibilità dei nostri centri è fondamentale, ma dobbiamo fare attenzione a non creare colli di bottiglia. Se l’A22 è a tre corsie solo per un certo tratto, c’è il rischio di creare ingorghi lungo il tracciato a due sole corsie. Questo è un problema che dev’essere studiato a fondo». (mi.m.)





Terza corsia, una scelta di modernità

PAOLO CAMPOSTRINI /


Onnivoro, luogo di mediazione e di compensazione, quasi una immensa camera iperbarica in cui le vischiosità di gruppi sociali molteplici hanno modo di essere filtrate prima di riemergere in superficie. Dicendo sì all’Eurotunnel, l’Svp si è giocata migliaia di voti in val d’Isarco, transitati ai Verdi o alle Civiche. Sull’aeroporto si è spaccato il fronte della Bassa, guidato dal guerrigliero anti-pista lunga Peterlini. Adesso l’autostrada. Il mondo economico sudtirolese sa che le infrastrutture sono decisive per lo sviluppo ma lo sa anche l’Svp. Per questo dovrà scegliere. Per questo è importante che stia cominciando a farlo. Al di là delle opinioni che si possono avere sull’impatto della terza corsia, l’Svp mostra di voler affrontare le insidie di un dibattito, interno prima che esterno, che potrebbe costargli altri voti. Widmann ha fatto bene nel decidere di portare nella Perteileitung l’argomento con tutta la forza del suo essere il superassessore economico; Michl Ebner ha già detto quello che pensa e ha con sè tutti i settori economici sudtirolesi, dal commercio, alle imprese, dalla logistica al turismo. L’Svp ha deciso di affrontare un dibattito decisivo e sommamente strategico mentre il resto della politica italiana e tedesca residuale si diletta con altre amenità. Questo è un fatto. Come è un fatto che non sarà facile per i settori guidati da Ebner e Widmann riuscire a farcela. Le valli dall’orecchio terza corsia non ci sentono, Durnwalder lo sa e infatti fino ad ora ha scelto il compromesso della «terza corsia dinamica», come aveva optato per la pista «semi lunga» all’aeroporto. Fosse per lui rimanderebbe ancora. Il Landeshauptmann è consapevole che quesiti troppo netti possono produrre spaccature ancora più vistose di quelle che già emergono dal dibattito di tutti i giorni. Ma buona parte dell’Svp sa che aspettare oltre potrebbe costare caro e non solo sull’A22 ma anche sui criteri con cui far arrivare l’innovazione, sull’università, la rete dei musei, il riposizionamento di tante imprese sul territorio. C’è chi vede come la modernità arrivi senza bussare e chi invece tenta di tenerla fuori dall’uscio girando la chiave. E’ un dibattito decisivo questo in corso dentro l’Svp. Dal suo esito, terza corsia o no, può dipendere non solo il futuro del partito, la sua capacità di essere il «contenitore» dei sudtirolesi del terzo millennio, ma anche il futuro di tutti noi. Italiani compresi. E’ meglio ascoltarlo con attenzione e, soprattutto, tentare anche di dire la nostra.


Alto Adige 17-2-10
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martedì, 16 febbraio 2010


Ebner: facciamo la terza corsia



BOLZANO. Per Michl Ebner è arrivato il tempo delle scelte: «Serve coraggio», dice il presidente della Camera di commercio. Serve coraggio da parte di cittadini e imprese, «che devono smettere di chiedere tutto alla mano pubblica e assumersi maggiori responsabilità», ma serve coraggio soprattutto alla politica: «La Provincia ha lavorato bene, ma spesso non è riuscita a farlo capire. Ora c’è bisogno di scelte forti: la crisi è pesante, l’aspirina non basta per guarire da una malattia grave». Quando parla di scelte forti, Ebner ha bene in mente le priorità. Punto numero uno: le infrastrutture. «Terza corsia lungo l’A22, aeroporto che funzioni e tunnel di base del Brennero: siamo già svantaggiati rispetto ad altre regioni europee, il giorno che non saremo più raggiungibili non potremo più competere sul mercato». Punto numero due: la burocrazia. «Non basta qualche taglio qua e là, bisogna intervenire con l’ascia. La pubblica amministrazione deve introdurre il principio del silenzio-assenso perché solo così si possono abbattere i tempi delle procedure». Punto numero tre: le sfide dell’economia. «Innovazione ed esportazioni. Per vincere la prima serve una legge provinciale che funzioni meglio di quella attuale, troppo ingessata e bloccata dai tempi della burocrazia. Per aumentare l’export invece serve un cambio di mentalità da parte delle imprese: bisogna fare rete, pensare alle cooperazioni e abbandonare gli individualismi». Infine uno sguardo alla zona produttiva di Bolzano: «L’industria pesante sopravviverà solo se riuscirà a aumentare l’apporto della tecnologia».

di Mirco Marchiodi
 Presidente Ebner, l’economia altoatesina si sta riprendendo?
 
«Stiamo meglio dei nostri vicini, ma peggio di quello che auspichiamo. Per fortuna rispetto ad altre realtà la nostra autonomia ci permette di reagire prima e meglio».
 La Provincia ha fatto tutto il possibile?
 
«La Provincia ha lavorato bene, ma non è riuscita a spiegarlo in modo abbastanza chiaro. Però adesso è arrivato il momento di cambiare mentalità».
 È quello che ha detto anche il presidente di Assoimprenditori Oberrauch. Cosa intende per cambio di mentalità?
 
«Oggi per qualsiasi cosa si chiede l’intervento pubblico. Al centro non c’è più il singolo, si cerca sempre di delegare le proprie responsabilità al pubblico. Questo però è sbagliato: la nostra società non deve essere completamente assistita, serve molta più autogestione».
 Quindi serve più libertà di manovra per imprese e privati?
 
«Non sono per un liberalismo sfrenato. Non siamo tutti campioni olimpici, nella nostra società ci sono anche dei perdenti e dobbiamo vedere anche loro. Un’economia che guarda al sociale è giusta, ma una certa deregulation è necessaria. Da una parte l’ente pubblico deve privatizzare quello che non è necessario, dall’altra la popolazione deve rispondere assumendosi più responsabilità».
 La Provincia sembra andare nella direzione opposta: gli enti si moltiplicano e il ruolo come imprenditore è sempre più forte...
 
«Partiamo dal primo aspetto. È vero, abbiamo il Tis, l’Eurac, l’università, il centro ricerca Laimburg. Idee tutte positive, ma ora devono iniziare a convergere. In un periodo di ridimensionamento delle risorse è necessario trovare dei momenti di coesione».
 La Provincia imprenditrice: l’ultimo esempio è quello dell’energia...
 
«La creazione della Sel è stata una scelta giusta. La Provincia però deve capire che i vantaggi devono essere di tutti, compresi i comuni e la popolazione. Non deve decidere la giunta da sola».
 Altro punto di scontro è l’aeroporto. In queste condizioni serve davvero all’economia?
 
«A lungo andare non si potrà continuare così. O lo si fa funzionare come si deve, anche senza grossi interventi, o ci si continuerà sempre a dividere per questa struttura».
 Una struttura che serve?
 
«Assolutamente sì. Penso alla MeBo, alle tante polemiche dell’epoca. E oggi nessuno potrebbe immaginarsi una viabilità senza la superstrada Bolzano-Merano. Stessa cosa per il tunnel del Brennero. In tutta Europa ci invidiano un’opera all’avanguardia, qui parti della popolazione la contesta per un impatto ambientale non grave e comunque temporaneo».
 Quanto soffre l’Alto Adige per colpa del ritardo nelle infrastrutture?
 
«Siamo molto svantaggiati, a livello europeo siamo al 149º posto su 192 regioni. Ma la raggiungibilità è tutto. Chi dice di no a certi interventi fa solo una battaglia politica, ma il buon senso ci dice che sono necessari. L’A22 è un collo di bottiglia: il giorno in cui i turisti dovranno aspettare troppo a lungo in coda, non arriveranno più. E con le merci sarà lo stesso. Giustamente chiediamo che le strade arrivino fino all’ultimo dei nostri masi, come possiamo pensare di non far defluire merci e turisti attraverso un’autostrada che funziona? In questo senso la terza corsia è necessaria».
 Semplificazione burocratica: lei ha più di trent’anni di esperienza politica alle spalle, crede che si possa davvero snellire la macchina amministrativa?
 
«Sì, ma servono scelte coraggiose. Quando un paziente ha una malattia grave, non lo si cura con l’aspirina. Qui va fatto lo stesso discorso. Non basta qualche taglio qua e là, bisogna intervenire con l’ascia. La vera rivoluzione si chiama silenzio-assenso. Solo così si possono ridurre i tempi e dare delle risposte certe agli imprenditori».
 Innovazione ed export: come recuperare?
 
«Puntando sulla cooperazione tra le imprese. È questo che chiede alle nostre aziende: essere meno individualiste e cercare i punti di contatto. Noi come Camera di commercio quest’anno punteremo moltissimo su questo aspetto».

Alto Adige 16-2-10
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sabato, 06 febbraio 2010

A22, ombre sul rinnovo della concessione




UBALDO CORDELLINI


 BOLZANO. Brividi stanno correndo su per la schiena dei soci dell’A22. In questi giorni stanno fervendo le trattative a Roma in vista della gara per il rinnovo della concessione che scade nel 2014. Trento e Bolzano stanno lavorando perché nel bando venga inserito il fondo pro ferrovia. In caso contrario, la gara sarebbe appetita dai giganti del settore.
 La Finanziaria nazionale prevede che le concessioni autostradali in scadenza vadano in gara. Secondo la legge, la gara dovrebbe essere bandita entro il marzo 2010. Tempi stretti dunque. Il rischio che la gara possa essere congegnata in maniera da sfavorire l’attuale concessionaria, ovvero l’Autobrennero, è concreto.
 Tutto si gioca attorno al nodo del fondo pro ferrovia. L’A22 aveva ottenuto la proroga della concessione, che scade nel 2014, in cambio dell’impegno ad accantonare somme significative per la costruzione di alcune opere del tunnel di base del Brennero. Quindi, la società ogni anno mette da parte una quota dei propri profitti e li destina a un fondo molto ricco. Particolarità non da poco è che il fondo è esentasse. Finora sono stati accantonati quasi 400 milioni, ma il piano finanziario prevede che nel 2014 si arrivi a 500 milioni. Il fondo esentasse, però, è stato contestato nei mesi scorsi dai tecnici del ministero dei Lavori pubblici. E in queste settimane si sta profilando la possibilità che la futura gara per la concessione non preveda più questa forma di finanziamento del tunnel. Questa possibilità viene vista con estrema preoccupazione, perché così alla gara parteciperebbero tutti i giganti del settore, compresa Autostrade per l’Italia dei Benetton. Dal punto di vista del governo, se l’accantonamento venisse restituito ai soci, questi dovrebbero pagarci le tasse: significherebbe un’entrata sicura per le casse statali di 200 milioni. Da Trento il presidente Lorenzo Dellai rassicura: «Stiamo monitorando la situazione. C’è un’alta probabilità che la gara venga rinviata. Stiamo cercando di far inserire nel bando i paletti e le condizioni giuste».


Alto Adige 6-2-10
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categoria:a22
lunedì, 25 gennaio 2010


Barriere antirumore sulla A22



Previsti 5 chilometri a Vadena e Salorno. I residenti: finisce un incubo

CARLO DAL RÌ

 VADENA. Entro un anno saranno realizzati 5 chilometri di barriere antirumore in Bassa Atesina: 4,2 a Vadena (in cinque aree diverse) e 864 metri a Salorno. Saranno pronte entro l’anno. Il piano complessivo prevede interventi anche a Laives. Si inizia con Vadena, soddisfatti i residenti.
 Dopo anni di attesa, sono iniziati i lavori per le barriere antirumore dell’A22 a Vadena. Si conta che per quest’autunno le case circostanti verranno finalmente riparate dal frastuono del traffico autostradale. Il programma prevede 1400 metri di barriere in carreggiata nord e 440 in carreggiata sud in zona Cervo, 960 e 920 metri rispettivamente in corsia nord e sud a Vadena e 480 metri in corsia sud in zona Birti. «Il progetto è iniziato nel dicembre del 2005 - racconta il sindaco Alessandro Beati - quando si tenne un incontro con l’allora Obmann Svp, Pichler Rolle, e il presidente dell’A22». I lavori furono poi aggiudicati nel novembre 2008, ma il ricorso dell’impresa seconda classificata ha fatto slittare l’apertura del cantiere per quasi un anno, fino allo scorso 26 ottobre quando le ruspe e gli operai sono finalmente entrati in azione: ora li si può vedere al lavoro ogni giorno lungo la carreggiata. Per completare l’opera, la ditta ha 340 giorni di tempo dall’inizio lavori, per cui il tutto dovrebbe terminarsi entro l’ottobre di quest’anno.
 Ora per i residenti sembra chiudersi un incubo. «Il rumore è incessante - racconta Omar Bernardi, che abita nella frazione Birti - bisogna tenere le finestre sempre chiuse, e parlare a volume alto» Non ci si fa un po’ l’abitudine? «Sì, certo. Ci si abitua, infatti sono curioso del cambiamento. Spero di non sentire più nulla».
 Il costo complessivo del progetto per Vadena è di circa 8,7 milioni. In zona Cervo e zona Birti saranno installate barriere completamente nuove, mentre nella zona di Vadena centro le già esistenti barriere in legno saranno sostituite ed ampliate. «Non vedevo l’ora - sospira Franziska Pedrotti, residente in zona Cervo - sono 45 anni che abitiamo qui e c’è sempre rumore. Si vive male: se le finestre sono aperte non si può né dormire né parlare. In cortile poi bisogna sempre gridare per farsi sentire... La richiesta delle barriere era stata fatta già 20 anni fa ma ci è sempre stato risposto che a Vadena siamo troppo pochi. Solo dopo abbiamo capito che avremmo dovuto chiederlo non da privati ma come Comune».
 E infatti Vadena è tagliato a metà dall’A22, che attraversa il territorio comunale per 23 chilometri. È per questo che l’autostrada compare anche nel simbolo municipale: è la striscia orizzontale bianca. E mentre gli abitanti sperano che le barriere portino benefici, l’Associazione temporanea d’impresa sta già realizzando il tratto a Cervo Nord. «Dicono che toglierà il 30% del rumore, non è tantissimo, ma è già qualcosa», aggiunge Franziska, speranzosa per la sua casa che sta proprio a ridosso della carreggiata.
 «Cambia la vita - conferma Calogero Legame, che vive vicino alla linea ferroviaria - da quando hanno installato le barriere più della metà del rumore è stato attutito. I treni merci si sentono ancora, perché sono i più vecchi, ma quelli nuovi passano senza disturbare. È vero che ci si abitua al rumore, ma dopo le barriere si nota la differenza. Anche se ai piani alti si sente un po’ di più, il cambiamento è molto positivo».
 Fiducioso anche il Comune, che sottolinea come gli anni d’attesa siano ripagati da una tecnologia migliore fonoassorbente.

Alto Adige 25-1-10
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categoria:antiinquinamento, a22
venerdì, 22 gennaio 2010



A22, Bolzano sarà più forte




MIRCO MARCHIODI



 BOLZANO. A22, si cambia. Bolzano e Trento ritrovano l’armonia e rafforzano la propria posizione all’interno della società: merito anche di una modifica statutaria che porta a due il numero dei manager di spicco dell’azienda, un presidente e un amministratore delegato. Il cda passa da 24 a 13 consiglieri, ipotesi per nulla gradita ai soci del sud, tanto che i consiglieri di Verona, Mantova, Modena Reggio Emilia hanno lasciato la sala al momento della votazione. L’altra novità è che con ogni probabilità aumenterà la presenza altoatesina all’interno del capitale sociale: il 4,23% messo sul mercato dall’autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova (la «Serenissima») dovrebbe infatti finire alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano. A questo proposito c’è già stato un colloquio tra il presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder e quello della Fondazione Gerhard Brandstätter: «La questione va ancora approfondita - spiega Durnwalder - ma in linea di massima la Fondazione è disponibile a procedere all’acquisto».
 Cda dimezzato. Ieri nella sede di via Berlino a Trento si è riunito il consiglio di amministrazione di A22. «Alla fine - spiega il presidente Paolo Duiella - abbiamo approvato la bozza del nuovo statuto». La novità sta tutta nella ridefinizione del cda. Oggi accanto al presidente siedono nel cda 24 consiglieri. Il prossimo consiglio sarà invece composto da 13 o 14 consiglieri. «La bozza - prosegue Duiella - prevede la duplice opzione, sarà la giunta regionale a decidere quale scegliere». La differenza sostanziale è che il cda a 13 - opzione preferita da Trento e Bolzano - prevede solo tre posti per i veronesi, che nel cda a 14 salirebbero invece a quattro. Visto che la decisione spetta alla giunta regionale è probabile che si scelga la prima ipotesi, ma la ferma opposizione dei soci del sud potrebbe anche far optare Durnwalder e Dellai a cedere, come fa capire il “Landeshauptmann”: «Le posizioni di forza interne al cda non cambiano, la maggioranza resterebbe sempre nelle nostre mani. Non faremo certo le barricate, ma dall’altra parte non siamo certo disposti a regalare un posto in più ai soci del sud». Per decidere c’è comunque tempo: l’assemblea straordinaria che approverà il nuovo statuto dovrebbe essere convocata solo ad aprile. Servirà in ogni caso un accordo perché le modifiche statutarie hanno bisogno di una maggioranza dei due terzi e gli azionisti del territorio di Bolzano e Trento arrivano solo al 58%. Certa invece la riduzione del comitato esecutivo dagli attuali nove a cinque membri soltanto.
 Nuova governance. Un’altra novità importante inserita nella bozza del nuovo statuto riguarda la figura dell’amministratore delegato. Finora non ce n’è stato bisogno, ma la lotta intestina tra Bolzano e Trento per la presidenza dell’A22 (finita con la vittoria del candidato trentino Silvano Grisenti su quello bolzanino Ferdinand Willeit) ha fatto cambiare idea alle due Province. Non ci saranno più un presidente e quattro vicepresidenti, ma un presidente, un solo vicepresidente e un amministratore delegato. Le due cariche più importanti spettano una a Trento e una a Bolzano. All’interno del cda che guiderà l’Autobrennero nel prossimo triennio sarà Bolzano a nominare il presidente, mentre Trento sceglierà l’amministratore delegato: «Sarà l’attuale presidente Paolo Duiella», preannuncia Durnwalder, che esclude un ritorno di Ferdinand Willeit alla presidenza: «È un’ipotesi molto remota», dice.
 Serenissima vende. L’autostrada Serenissima ha annunciato già lo scorso novembre che uscirà da A22. Finora non sono state presentate offerte. Duiella esclude l’acquisto del pacchetto azionario (pari al 4,23%) da parte della stessa A22 («spetta all’assemblea dei soci decidere, ma io sicuramente non lo proporrò») e aggiunge che non esiste alcun diritto di prelazione da parte dei soci attuali. Pronta a subentrare la Fondazione Cassa di Risparmio, l’investimento è di 40 milioni.
 Ferrovia. Prima del cda dell’A22 si è riunito quello della Str. Dopo la designazione da parte dei soci dell’Autobrennero, è arrivata l’elezione di Benedikt Gramm alla presidenza. In consiglio il posto del dimissionario Ferdinand Willeit sarà preso da Wolfram Pardatscher. Nel frattempo, per la prima volta A22 è stata invitata a partecipare alla Piattaforma del Corridoio del Brennero che si riunirà a Roma il prossimo 3 febbraio.

Alto Adige 22-1-10
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giovedì, 21 gennaio 2010


A22, oggi si decide la riduzione del cda




BOLZANO. Si terrà questa mattina a Trento un importante consiglio di amministrazione dell’A22. All’ordine del giorno c’è infatti la decisione sul nuovo assetto del cda. Oggi nel consiglio di A22 sono presenti 24 consiglieri: anche se alla società che gestisce l’autostrada del Brennero non si applica la legge nazionale che stabilisce in cinque il numero massimo dei membri delle società controllate da enti pubblici, gli azionisti hanno deciso una riduzione ad almeno 15 posti, anche se c’è chi preme per un dimezzamento (ma in questo caso sarebbero penalizzati i soci di minoranza degli enti locali a sud del Trentino-Alto Adige). Si discuterà anche di una possibile rotazione tra presidente e direttore, con il primo nominato da Bolzano e il secondo da Trento (o viceversa). In questi giorni in consiglio regionale i presidenti Luis Durnwalder e Lorenzo Dellai hanno discusso la questione e l’obiettivo di fondo è quello di rafforzare il legame tra Bolzano e Trento, dopo che le vicende legate a Ferdinand Willeit (prima la mancata riconferma alla presidenza di A22 per far posto a Grisenti, poi le polemiche dimissioni dell’ex senatore Svp dal cda delle società controllate Str e Rtc) avevano portato a qualche screzio.
 Nel frattempo, qualche piccola azionista potrebbe decidere di vendere le proprie quote. «Si tratta in particolare di Mantova», afferma l’assessore Silvano Baratta, che siede all’interno del cda di A22 per il Comune di Bolzano. La quota che potrebbe essere messa in vendita è del 4,5% circa. Tra le varie ipotesi c’è quella che sia la stessa A22 ad acquistare il pacchetto (attualmente le azioni proprie in mano all’A22 sono pari allo 0,805%). Meno probabile un acquisto da parte degli azionisti di Bolzano e Trento.


Alto Adige 21-1-10
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mercoledì, 20 gennaio 2010


A22, meno camion ma più auto


 BOLZANO. Benedikt Gramm è sempre stato un imprenditore ottimista. E allora non sorprende che, nonostante un bilancio che vede il traffico pesante calare del 14% lungo l’Autobrennero, il vicepresidente dell’A22 trovi diversi motivi per guardare avanti con fiducia: «Il 2009 è iniziato in maniera terribile, ma poi la ripresa è stata costante e nei mesi di novembre e dicembre siamo praticamente tornati sui livelli dell’anno prima».
 I dati sono stati elaborati proprio in questi giorni. I transiti al passo del Brennero sono stati complessivamente 9.225.000. Rispetto al 2008 il calo è stato quasi impercettibile, pari allo 0,9%. «Ma questo dato - avverte Gramm - va letto con molta attenzione. Se il numero dei mezzi complessivi passati al Brennero è rimasto pressoché costante, è diminuito sensibilmente il traffico pesante». I numeri: gli autoveicoli che nel 2009 sono transitati alla barriera del Brennero sono stati poco meno di 6,3 milioni. Rispetto all’anno prima è stato registrato un aumento del 4,6%. L’andamento del traffico pesante è stato invece negativo: i passaggi al Brennero sono stati 1,65 milioni, il 14% in meno rispetto al 2008.«È chiaro - spiega Gramm - che ad influire è stata la crisi economica che ha pesantemente colpito l’attività di import ed export». Gli scambi commerciali sono però ripartiti nella seconda metà del 2009, assieme all’economia: «La tendenza è chiara. Abbiamo iniziato l’anno con cali di traffico superiori al 20% con una punta del 24% registrata ad aprile. Poi la situazione è andata via via migliorando e sia a novembre sia a dicembre, la diminuzione è stata “solo” del 3%». Un’evoluzione che Gramm valuta in modo positivo: «Sono convinto che il fondo ormai l’abbiamo raggiunto. Il 2010 presenta ancora qualche incognita e ci saranno ancora delle difficoltà, ma andremo verso un periodo più stabile».
 Un dato che l’ex presidente della Camera di commercio bolzanina ci tiene a sottolineare è il rapporto tra auto e mezzi pesanti: «I critici dicono che l’autostrada del Brennero è invasa dai camion ed effettivamente a chi viaggia lungo l’A22 può sembrare così, sia perché i Tir hanno un impatto visivo più forte sia perché sono più lenti e quindi un automobilista ne sorpassa diversi. La realtà però è diversa: oltre due terzi del traffico lungo l’autostrada sono da imputare alle automobili».
 Interessante notare che l’andamento del traffico al Brennero non coincide con quello fatto registrare lungo l’intera tratta Brennero-Modena: nel 2009 gli ingressi in autostrada di automobili sono stati oltre 38 milioni, in calo del 2,1% rispetto all’anno prima (al Brennero l’analogo dato riferito alle auto è in aumento). I Tir entrati in A22 sono invece stati 4,5 milioni, il 12% in meno rispetto all’anno prima. (mi.m.)


Alto Adige 20-1-10
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domenica, 03 gennaio 2010


 A22 il pedaggio aumenta dell’1,6%




BOLZANO. Lungo l’A22 il 2010 è iniziato con un rincaro dei pedaggi dell’1,6%. L’aumento è una media dei ritocchi fatti al costo di percorrenza delle singole tratte e si mantiene comunque al di sotto dei rincari medi a livello nazionale (l’aumento comunicato dall’Anas è pari al 2,4%).
 Gli aumenti sono scattati puntuali con il nuovo anno. I primi ad accorgersene sono stati i bolzanini che hanno festeggiato il Capodanno fuori città. Chi ad esempio ha brindato ad Innsbruck, all’andata ha pagato 5,60 euro per la tratta da Bolzano sud al Brennero, mentre al ritorno per lo stesso percorso il pedaggio era salito a 5,70 euro. Nessuna brutta sorpresa invece per chi il Capodanno l’ha festeggiato a Trento: il ticket tra Bolzano Sud e Trento Centro non ha infatti subito rincari ed è rimasto fermo a 3,60 euro. Nessun aumento anche tra Bolzano Sud e Bolzano Nord (tariffa bloccata a 60 centesimi) e tra Bolzano Sud e Bressanone (3,20 euro). Aumento percentuale superiore all’8% invece per la tratta tra Bolzano e il casello di Egna/Ora, che da ieri costa 1,30 euro rispetto ai 120 centesimi del 2009. Aumento di dieci centesimi anche per il tratto autostradale che va da Bolzano Sud a Rovereto Nord (si passa da 5 a 5,10 euro) e per quella che da Bolzano va a Vipiteno (da 4,60 a 4,70 euro). È invece pari a venti centesimi l’aumento verso le città più a sud: andare ad Affi da ieri costa 8 euro tondi tondi rispetto ai 7,80 euro del 2009, da Bolzano Sud a Verona Nord si pagano 8,90 euro (prima il pedaggio era di 8,70 euro), mentre il ticket per un viaggio da Bolzano Sud a Mantova Nord è passato da 10,70 a 10,90 euro.
 Cambiano leggermente anche le tariffe per i pendolari che usano il «Brennerpass», l’abbonamento che dà diritto ad uno sconto del 20% lungo una specifica tratta scelta dall’utente. Lo sconto resta invariato, ma verrà applicato alla nuova tariffa.
 L’Autobrennero aveva già deciso una serie di ritocchi ad inizio estate. Il governo Berlusconi aveva infatti congelato gli aumenti previsti col passaggio dal 2008 al 2009, e soltanto ad aprile il consiglio di amministrazione dell’A22 aveva potuto approvare le nuove tariffe che prevedevano rincari medi dell’1,57%. Nel 2008, invece, il passaggio dal vecchio al nuovo anno era coinciso con un aumento medio dei pedaggi pari al 2,75%.
 Rispetto ad altre autostrade, l’aumento dei pedaggi è stato relativamente contenuto: lungo l’A1 Milano-Napoli sono stati decisi rincari medi del 2,3%, lungo l’A4 Milano-Brescia del 2,0%, lungo l’A8 Milano Varese del 7,7% e lungo i tratti dell’A4 Torino-Novara e Novara-Milano addirittura superiori al 15%. Pedaggi invariati invece lungo l’A27 Mestre-Belluno.

Alto Adige 02-01-10
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mercoledì, 30 dicembre 2009


A22 e Willeit



ORFEO DONATINI


BOLZANO. Ferdinand Willeit, già parlamentare della Svp e poi manager di punta in settori chiave dell’economia sudtirolese, proprio non ci sta a far passare nell’indifferenza e nel silenzio il superamento delle sue strategie di sviluppo del sistema di trasporto su gomma e su rotaia «che non può che essere affrontato - sostiene con forza - con un concetto unitario e sinergico da parte delle istituzioni dell’autonomia, non certo creando le premesse per passare la mano allo Stato o ai privati come invece si sta verificando».
 Un fiume in piena che non lesina valutazioni anche aspre sulle scelte dei vertici dell’autostrada del Brennero, ma pure nei confronti della “sua” Svp.
 Willeit: autostrada, ferrovia, aeroporto sono tre nodi strategici per l’Alto Adige/Südtirol perché possono essere infrastrutture subìte oppure vissute e partecipate con un rinnovato protagonismo.
 
«Non c’è dubbio: si tratta di questioni dalle quali dipende tutta l’economia locale così come la salvaguardia del territorio. Anche per questo credo che il destino di autostrada e ferrovia debba essere preso in considerazione unitariamente e con lungimiranza. Direi con meno peso invece il futuro dell’aeroporto che, pur importante, non potrà avere quegli sviluppi che qualcuno vagheggia».
 Dopo il cambio al vertice di A22 nel 2007, per lei il 2009 è stato l’anno degli abbandoni.
 
«Un anno di passione e di lotta. Confesso che mi è costato di più dimettermi dalle società ferroviarie più che subire il defenestramento dalla guida di A22. Ma d’altra parte sono stato costretto a farlo dopo essere stato messo in condizioni inaccettabili che in pochi anni porteranno, ne sono convinto, nelle mani di altri soggetti sia le attività ferroviarie che la stessa concessione dell’autostrada. Il piano “diabolico” del presidente Duiella ormai non lascia più speranze».
 L’orientamento approvato dal cda di A22 è quello di dividere «STR», la società madre delle iniziative ferroviarie.
 
«Appunto. «STR» è stata pensata come la piattaforma di collaborazione fra le istituzioni sull’asse del Brennero da Verona a Monaco. Oggi è stata messa in una condizione di inattività assoluta e con la scelta di dividerla - assegnando ad una seconda società con sede a Verona il progetto dello scalo intermodale di Isola della Scala - non si farà altro che creare due società del tutto inattive».
 Perché è così pessimista?
 
«Intanto ciò significa la fuoriuscita dei soggetti istituzionali del Land Tirol e della Baviera; in secondo luogo è ormai palese la contrarietà delle Ferrovie italiane al nuovo interporto di Isola della Scala. Se poi ci aggiungiamo che dopo queste ultime scelte anche «DB», le Ferrovie tedesche, stanno puntando su altre strategie per il mercato italiano il quadro è completo: Duiella, che vuole poi fondere quel che resta di «STR» con «RTC», l’altra impresa ferroviaria controllata, resterà senza mercato e le nostre società saranno votate al fallimento in pochi mesi».
 Con la gestione trentina di A22 cambio di strategie sul settore ferroviario, ma anche su quello autostradale.
 
«E’ del tutto evidente quanto inspiegabile. Hanno spostato l’asse delle alleanze in favore dei soci del Sud tanto che hanno ormai imboccato la strada della mega opera della Cispadana da 1,7 miliardi di euro che potrà dare un qualche ritorno economico non prima del 2015/2020, si badi bene, a concessione ormai scaduta. Per non parlare degli orientamenti favorevoli alla bretella Ferrara/mare (altri 600 milioni), al collegamento Nogarole Rocca/Soave, alla Campogalliano/Sassuolo e alla tangenziale delle Torricelle di Verona».
 Mi perdoni, però in cda di A22 anche tutti gli altoatesini hanno votato per queste scelte, a partire dal vicepresidente Gramm.
 
«Verissimo. Credo di poter dire che nella Svp vi sia stata e vi sia una qualche sottovalutazione della portata del problema. In partito sono stati tutti contenti quando tutta la questione è stata delegata a Durnwalder. Però devo dire che non credo proprio di essere io impaziente sulla soluzione di questi nodi, quanto qualcun altro che li prende troppo alla leggera».
 Però l’ultima Finanziaria ha assicurato la gara per la concessione dell’Autobrennero.
 
«Non avrebbe potuto essere diversamente. Ne sono felice. Ma dobbiamo anche dire che un conto era arrivarci in condizioni di forza anche economica, altro conto è arrivarci invece economicamente svenati da investimenti come quello per la Cispadana».
 Ma la Comunità europea veglierà sulla correttezza della gara.
 
«Si dovrà stare molto attenti a non perdere troppo tempo per delle inutili trattative con Bruxelles sulla proroga, perché credo proprio che si correrebbe il pericolo che alla fine non ci sia alcuna gara: semplicemente lo Stato alla fine di aprile del 2014 potrebbe prendersi l’A22 per gestirsela direttamente. Poi sarà la storia a dirci se gli utili saranno reinvestiti sul territorio e per la nuova ferrovia del Brennero o magari per finanziare il ponte di Messina».

Alto Adige 30-12-09
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lunedì, 28 dicembre 2009


Gli imprenditori: «A22 essenziale»



"Il treno per Roma deve essere ripristinato subito"

"la Provincia sovvenziona il tipo di traffico più inquinante"


 BOLZANO. In Alto Adige le infrastrutture non mancano, ma serve un salto di qualità. Ne è convinto Benedikt Gramm, fresco presidente della Str - società che si occupa di traffico intermodale - e vicepresidente dell’A22. Proprio l’autostrada, secondo gli imprenditori altoatesini, è il centro dei trasporti provinciali.
 L’85% di loro, così dice un recente sondaggio condotto dalla Camera di commercio (della quale per altro Gramm è stato a lungo presidente), ritiene l’A22 l’infrastruttura più utile per la loro attività. Diventa decisivo anche mantenere la concessione in mano all’Autobrennero, visto che oltre il 90% degli imprenditori è soddisfatto del servizio.
 Chi invece ritiene l’A22 una struttura più inquinante che utile è Sepp Kusstatscher, ex europarlamentare e attuale coordinatore provinciale dei Verdi: «Sono trent’anni che in Alto Adige non facciamo altro che costruire strade. È ora di dire basta e di cambiare mentalità, di uscire dal circolo vizioso che afferma che più produzione significa più consumo e quindi più benessere. Siamo sicuri che sia un bene trovare sugli scaffali dei nostri supermercati delle mele che arrivano dalla Spagna invece che privilegiare la produzione locale? Davvero è sostenibile l’attuale livello di traffico sul passo del Brennero, che da solo totalizza più passaggi di mezzi pesanti che i quattro passi alpini della Svizzera messi insieme?». Secondo Kusstatscher insomma «bisogna fermarsi, siamo un’area di montagna e dobbiamo proteggere il nostro paesaggio».
 Ma anche un’infrastruttura migliore può aiutare l’ambiente, controbatte Gramm: «Penso al tunnel di base del Brennero. È un progetto vitale per l’economia ma anche per l’ambiente e la popolazione. Il traffico di transito non piace a nessuno, ma lo produciamo anche noi stessi, ad esempio per esportare ciò che produce la nostra economia. Quindi se possiamo spostare questo traffico in galleria o sottoterra, il vantaggio è di tutti». Kusstascher non è d’accordo col presidente di Str: «Molto meglio investire dei soldi per modernizzare la tratta ferroviaria attuale», sostiene. Però - replica Gramm - «spostarsi da Monaco a Verona in un quarto del tempo sarà un grande passo avanti. Detto questo, è vero che la linea attuale va migliorata: in particolare non è possibile che un capoluogo di Provincia come Bolzano non abbia più un collegamento ferroviario diretto con la capitale. Il treno per Roma deve essere ripristinato subito».
 Per ora l’unico collegamento diretto tra Bolzano e Roma resta quello aereo. «Soldi buttati, la Provincia sovvenziona il tipo di traffico più inquinante», sbotta Kusstatscher. E i Verdi infatti avevano sostenuto con forza il referendum contro il finanziamento pubblico allo scalo di San Giacomo. «Ma se vogliamo davvero essere un territorio raggiungibile - è invece l’opinione di Gramm - non possiamo prescindere da un aeroporto che funzioni. Penso in particolare al turismo. Finché parliamo di distanze inferiori ai 500 chilometri, strada e ferrovia vanno bene. Ma chi può pensare di riuscire a portare in Alto Adige un turista della Germania del Nord quando servono dieci ore di macchina per arrivare a destinazione? Se vogliamo restare competitivi rispetto a mete qualitativamente anche inferiori come ad esempio le spiagge della Turchia, non possiamo permetterci un aeroporto che non funzioni». (mi.m.)

Nuovo sondaggio della Camera di Commercio I Verdi ribattono: il traffico non è più sostenibile
  Da trent’anni facciamo strade invece bisogna cambiare la mentalità: alle mele spagnole preferiamo le nostre



Alto Adige 28-12-09
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giovedì, 24 dicembre 2009


A22 vince la gara per la Cispadana



MIRCO MARCHIODI



 BOLZANO. In attesa del rinnovo della concessione per l’autostrada del Brennero, l’A22 si aggiudica la gara per la Cispadana: la società di via Berlino costruirà la nuova autostrada e la gestirà per 49 anni. L’investimento supera il miliardo.
 A prescindere da come andrà la vicenda legata al rinnovo della propria concessione, A22 ha un futuro. Ieri infatti la società controllata dagli enti locali regionali ha vinto la gara per la realizzazione e gestione della Cispadana, la nuova autostrada che dal 2015 collegherà il casello di Reggiolo-Rolo (interconnesione con l’A22) a Ferrara (interconnessione A13 “Padova-Bologna”). La tratta è lunga 67 chilometri e bypassando Bologna diventerà l’accesso primario all’Adriatico per tutto il traffico proveniente da nord.
 Dopo le trattative seguite alla pubblicazione dell’avviso da parte della Regione Emilia Romagna nell’estate del 2006, erano rimaste in gara solo due associazioni temporanee di impresa (Ati): quella capitanata dall’A22 e la Condotte d’Acqua spa. L’apertura delle buste avvenuta ieri a Bologna ha decretato il vincitore. La gara se l’è aggiudicata l’Ati guidata da Autobrennero (che partecipa al 51%) e della quale fanno parte nove società di costruzioni: Coopsette, Impresa Pizzarotti, Cordioli spa, Edilizia Wipptal, Oberosler, Collini, Consorzio Stabile Co.Seam, Consorzio Ravennate e Mazzi Impresa Generale.
 L’offerta presentata prevede un investimento di 1.170 milioni. Di questi, 179,7 saranno messi a disposizione dalla Regione Emilia Romagna. Il miliardo che resta sarà finanziato per 300 milioni dai soci (90 come capitale sociale, 210 come finanziamento che la società di progetto restituirà nel corso degli anni) e per i restanti 700 milioni attraverso capitale di debito. L’A22 dunque sborserà 45 milioni a titolo di capitale sociale e 105 milioni come finanziamento.
 I lavori dureranno poco meno di quattro anni (la previsione è di 44 mesi), il che significa che l’apertura al traffico avverrà nel 2015. La concessione ha una durata di 49 anni ed assicura all’A22 l’operatività anche in caso di mancato rinnovo della concessione per l’autostrada del Brennero. C’è di più: l’Autobrennero infatti parteciperà anche alla gara per la Ferrara-Mare, tratta che andrebbe a completare il corridoio Cispadano. In caso di vittoria, l’A22 andrebbe a gestire altri 53 chilometri di autostrada e potrebbe contare su significative economie di scala sia in fase di costruzione sia in fase gestionale.
 L’aggiudicazione della gara per la Cispadana avrà una ricaduta positiva anche in vista di un’eventuale gara per il rinnovo della concessione per l’autostrada del Brennero. «L’investimento - afferma il presidente dell’Autobrennero Paolo Duiella - garantisce all’A22 un irrobustimento patrimoniale, ma anche migliori condizioni gestionali perché potremo sfruttare delle economie di scala e questo ci permetterà di presentare un’offerta migliore nel caso si dovesse arrivare all’indizione di una gara».

«Adesso siamo ancora più forti»

 BOLZANO. Paolo Duiella chiude con un successo importantissimo per l’A22 un 2009 che a febbraio lo aveva visto succedere a Silvano Grisenti alla presidenza di Autobrennero.
 Duiella, che significato ha per l’A22 la concessione per la Cispadana?
 
Significa che ci siamo garantiti lavoro per i prossimi 49 anni, a prescindere da cosa succedere con la nostra concessione per l’A22.
 Alla Camera e in Senato l’Svp si è portata avanti...
 
Sono stati approvati documenti importanti, soprattutto l’ordine del giorno in Senato che per il governo costituisce un impegno. Adesso la concessione è più vicina, io ci credo.
 E se si dovesse arrivare comunque alla gara?
 
Adesso siamo più forti. Questa operazione irrobustisce l’A22 dal punto di vista patrimoniale e contribuirà a migliorare le condizioni gestionali della società.
 Come rientrerete dall’investimento?
 
L’Ati verserà 90 milioni come capitale sociale e 210 milioni come finanziamento che sarà ripagato negli anni. Il resto sarà coperto con capitale di debito. Saremo noi a gestire l’autostrada e attraverso i pedaggi siamo convinti di coprire l’intero investimento ottenendo un buon ritorno economico. (mi.m.)


Alto Adige 24-12-09
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mercoledì, 23 dicembre 2009


A22, spiragli sulla proroga




MAURIZIO DALLAGO


 BOLZANO. Spiragli per l’A22. Il governo accoglie un ordine del giorno di Peterlini per una proroga della concessione in scadenza nel 2014. In seconda battuta, l’eventuale gara dovrà tenere conto delle condizioni previste per finanziare l’Eurotunnel con i ricavi di Autobrennero. «Di più al Senato non si poteva ottenere nella discussione sulla Finanziaria, salvo poi, come ho fatto, spiegare e consegnare al ministro Matteoli un dossier sulla situazione di A22», spiega il senatore della Svp. A questo punto ci sono fondate speranze - a meno che la Ue non si metta di traverso - di mantenere l’autostrada nella mani di Bolzano e Trento con il finanziamento trasversale alla galleria del Brennero.
 Il grido d’allarme era stato lanciato qualche settimana fa dagli enti locali, quando si era scoperta la presenza, nella Finanziaria dello Stato, di un articolo che autorizzava l’Anas ad indire le gare per una serie di concessioni autostradali in scadenza nel Belpaese, tra cui quella di A22. Nel passaggio alla Camera è stato impossibile mettere mano al testo blindato con la fiducia. Così, nel passaggio al Senato il governo ha accolto in commissione l’ordine del giorno di Oskar Peterlini. «Palazzo Chigi si impegna a livello europeo e presso l’Anas per una proroga della concessione di A22, prevedendo, in ogni caso, che nei termini di un’eventuale gara per la concessione siano previste le condizioni per finanziare la realizzazione delle tratte d’accesso e la galleria del Brennero, come accaduto finora», sottolinea il senatore della Stella alpina, eletto anche con i voti del centrosinistra.
 L’Autobrennero ha accantonato fino ad oggi 340 milioni di euro per il progetto-Eurotunnel, con la previsione di arrivare a quota 520 a scadenza della concessione nel 2014. «Al ministro per le Infrastrutture ho spiegato pure che si potrebbe arrivare a cifre più alte se la concessione venisse prorogata per un lungo periodo», ancora Peterlini, a cui pare che «il governo condivida questa impostazione». «Bisogna tenere presente che mentre per i 7,14 miliardi di euro necessari per la galleria da Fortezza ad Innsbruck un notevole contributo arriverà dall’Unione europea, per quanto riguarda i 7 miliardi necessari per le tratte d’accesso da Fortezza e Verona, la quota maggiore è a carico dello Stato che quindi ha tutto l’interesse all’operazione legata al finanziamento trasversale», evidenzia il senatore. A questo punto la palla passa all’Ue che in passato si è sempre opposta alle proroghe. «Ma proprio nello specifico di 5 gare da tenersi in Italia, la procedura d’infrazione è stata archiviata, per cui la partita relativa all’Autobrennero è aperta», conclude Peterlini.


Alto Adige 23-12-09
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mercoledì, 23 dicembre 2009


Air Alps torna in mano ai tirolesi



Welcome Air acquista il 76% della compagnia, Senfter scende al 16%


MIRCO MARCHIODI

BOLZANO. Da ieri gli aerei di Air Alps non sono più targati Bolzano. La tirolese Welcome Air (di proprietà della Lions Air Group di Zurigo) ha infatti acquisito la quota di maggioranza della compagnia aerea che nel giugno del 2001 era stata rilevata da una cordata di imprenditori altoatesini capitanati da Franz Senfter. La Bzs Holding che fa capo al “re dello speck” scende al 16%. Resteranno i due soci pubblici, la provinciale Sta (con poco più del 4%) e la Regione Trentino Alto Adige (con una quota che sfiora il 2%). A comandare però saranno i tirolesi, anche perché Air Alps sarà integrata nella società di Innsbruck dando vita al Welcome Aviation Group.
 La storia. Dopo l’acquisizione da parte della cordata altoatesina, Air Alps non è mai decollata. Non è servita la riduzione dei voli (cancellato, tra gli altri, il Bolzano-Milano), né sono bastate le iniezioni di soldi freschi da parte dei soci privati o la mancata riscossione del credito da un milione nei confronti della compagnia aerea da parte dell’Abd. Quest’anno Air Alps ha tentato la carta del concordato preventivo per ripianare i debiti, riducendo contestualmente i dipendenti (ne sono rimasti 60) e la flotta, che oggi conta tre soli aerei. Con la Welcome Air c’era già una collaborazione di tipo operativo a Innsbruck, città dove entrambe le compagnie hanno la loro sede, ieri è stato fatto un passo in più.
 L’operazione. A Innsbruck l’amministratore delegato del neonato Welcome Aviation Group Helmut Wurm ha presentato i dettagli dell’affare. Welcome Air acquista il 76% di Air Alps, il rimanente 24% resta in mano agli azionisti altoatesini, in primo luogo la Bzs Holding di Senfter. Air Alps e Welcome Air, pur mantenendo i loro marchi, daranno vita al Welcome Aviation Group. «La fusione di questi due vettori - afferma Wurm - è un’opportunità unica per unire competenze e punti di forza. Potremo sfruttare le sinergie nella manutenzione tecnica, ma anche nelle operazioni di volo e nell’amministrazione. Questo comporterà un concentramento delle risorse, strutture più snelle e riduzioni di costi». Non ci sarà più concorrenza sui charter e in compenso potranno essere servite nuove destinazioni. Il nuovo gruppo potrà contare su una flotta di dodici aerei, 240 collaboratori e un fatturato attorno ai 40 milioni. Il prezzo di vendita sarà fissato più avanti: «I vecchi azionisti non spariscono e continueranno a gestire Air Alps per i prossimi tre anni. Il prezzo sarà legato ai risultati futuri», spiega l’ad di Air Alps Rupert Leitner.
 Il futuro. Franz Senfter assicura che per Bolzano non ci saranno ricadute negative. Il volo per Roma continuerà ad essere operativo, così come il Parma-Roma, l’altra linea servita da Air Alps. Rimane valida anche la cooperazione con Alitalia, mentre Welcome Air si concentrerà sul mercato tedesco attraverso le partnership con Lufthansa e Austrian Airlines. «La Provincia - afferma l’assessore ai trasporti Thomas Widmann - per ora manterrà le sue quote. A gennaio ci troveremo con la nuova proprietà e decideremo il da farsi. L’importante è che il servizio sarà garantito anche in futuro. E nel 2010 arriveranno anche i voli per Vienna e Francoforte».


«Così il nostro futuro è garantito»

BOLZANO. «Abbiamo combattuto per dieci anni, questa operazione adesso garantisce il nostro futuro». Così Franz Senfter commenta la cessione della maggioranza delle quote di Air Alps alla tirolese Welcome Air. Se per il “re dello sepck” il futuro di Air Alps è assicurato, non altrettanto si può dire per l’aeroporto di Bolzano: «Servono aerei più grandi».
 Era stato proprio Franz Senfter, nel 2001, a guidare la cordata di imprenditori altoatesini alla conquista di Air Alps, rilevandola e poi facendola subentrare alla Tyrolean come operatore principale a Bolzano. Lo sforzo economico è stato grande (anche da parte dell’ente pubblico), i risultati no e fino ad oggi nessun bilancio è stato chiuso in pareggio.
 Franz Senfter, la vostra avventura nel business aereo è finita?
 
No. È vero che abbiamo ceduto la quota di maggioranza, ma noi restiamo comunque presenti nella nuova società che nasce dalla fusione tra Welcome Air ed Air Alps.
 Con che ruolo?
 
Air Alps continuerà ad essere operativa. Il marchio resterà sui nostri aerei e continueremo a servire le tratte sulle quali stiamo già lavorando. Più in generale, noi saremo responsabili dei collegamenti aerei in Italia, visto che possiamo contare sulla collaborazione con Alitalia, che manterremo anche in futuro. La Welcome Air invece si dedicherà al mercato austriaco e tedesco grazie alla partnership con Austrian Airlines e Lufthansa.
 Nel 2009 Air Alps ha più che dimezzato il proprio personale. Ci sarà un ulteriore ridimensionamento?
 
I tagli li abbiamo già fatti e non ce ne saranno altri. Stesso discorso per i nostri aerei, li manterremo.
 Soddisfatto?
 
Sono dieci anni che continuiamo a combattere. Unire le nostre forse con un altro operatore regionale come Welcome Air era importante, garantisce il nostro futuro. Se non fossi convinto della bontà di questa operazione, non l’avrei mai fatta. In questo modo abbiamo assicurato l’attività di Air Alps nel lungo periodo.
 L’economia altoatesina perde un pezzo?
 
Io credo che l’Euregio abbia in Welcome Aviation Group un forte partner regionale con una solida base commerciale e un chiaro vantaggio competitivo.
 Per Air Alps, Bolzano era l’aeroporto principale. Ora cosa cambierà per lo scalo altoatesino?
 
A livello operativo per ora non cambierà nulla. Air Alps continuerà a garantire il collegamento per Roma. Adesso però bisogna finalmente decidere cosa fare dell’aeroporto. Oggi è un ibrido, ma domani?
 Cosa serve?
 
Per poter essere finalmente competitivo, l’aeroporto di Bolzano ha bisogno di garantire l’operatività ad aerei più grandi. (mi.m.)

Restano il marchio e la collaborazione con Alitalia Provincia e Regione per ora tengono le loro quote

Alto Adige 23-12-09
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martedì, 08 dicembre 2009


In autostrada a 150 all’ora



Presto l’Italia potrebbe trovarsi a conquistare un nuovo primato: il limite di velocità in autostrada più alto d’Europa. A scendere in campo questa volta è lo stesso ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli che, promuovendo una proposta leghista, si dice «favorevole ad alzare il limite di velocità da 130 a 150 chilometri orari» nella autostrade a tre corsie e dove c’è il tutor.


Le drammatiche previsioni dell’associazione Amici della polizia

Il risultato? Più incidenti e code E l’inquinamento aumenterebbe


 ROMA. «Più incidenti, più code, più inquinamento e tutto questo con meno punti prelevati a chi supera i limiti». Sono drammatiche le previsioni di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (associazione amici della polizia stradale), sulle conseguenze dell’aumento del limite di velocità in autostrada.
 Perchè?
 «Partiamo dal fatto che mi sembra abbastanza infelice che questa proposta venga fatta proprio il primo giorno del vertice di Copenaghen quando si sa che il 27% dell’inquinamento arriva dalle auto. Con il limite di 150 chilometri in autostrada le emissioni inquinanti saranno tra il 25 e il 30% in più rispetto al limite di 130».
 E sul fronte incidenti?
 «E’ matematico: quando si aumenta la velocità, aumentano gli incidenti. Inoltre siamo proprio sicuri che elevando il limite arriveremo tutti prima? Con più incidenti, infatti, ci sarebbero anche più code. Ricordo che un’auto sulla rete autostradale percorre in media tratte di 75 chilometri, 105 i camion. Questo significa che passando da 130 a 150 chilometri orari un automobilista risparmierà 4,6 minuti. Non mi sembra ne valga la pena».
 Come sono i limiti nel resto d’Europa?
 «Nessun Paese europeo si è posto il problema di innalzarli, anzi. In Francia, ad esempio, si dibatte sull’opportunità di ridurli a 110 chilometri orari in alcuni tratti autostradali».
 E le sanzioni?
 «Questa modifica dei limiti si accompagna alla riduzione dei punti prelevati a chi li supera. Mentre oggi chi supera il limite da 10 fino a 40 chilometri perde 5 punti e chi lo supera da 40 fino a 60 ne perde 10, domani ne perderà rispettivamente da 3 a 5. Considerando la soglia di tolleranza del 5%, con le nuove regole chi sfiora i 200 all’ora rischia una multa di 155 euro e 3 punti. Costa di più portare la famiglia a Gardaland!».
 Matteoli parla però solo di alcuni tipi di auto.
 «Questo comporterà una babele di accertamenti. Faranno anche la selezione dei conducenti?». (m.v.)


Alto Adige 8-12-09


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giovedì, 29 ottobre 2009

«A22 in tunnel: fare pressing»




BOLZANO. Il governo ha intenzione di fare pressing sull’Autobrennero per aprire una discussione sullo spostamento in galleria dell’autostrada a Bolzano? La domanda arriva dal deputato Giorgio Holzmann (Pdl), che ha presentato una interrogazione ai ministri delle Infrastrutture e dell’Ambiente. Holzmann ricorda che «l’A22 nel tratto di attraversamento di Bolzano costituisce la principale fonte di inquinamento con il passaggio di 90 mila veicoli». In vista del prossimo piano di interventi che verrà deciso dall’Autobrennero, chiede Holzmann, «sarebbe auspicabile un rapido intervento per fare inserire il progetto nel programma dei lavori per i prossimi vent’anni: la Provincia di Bolzano potrebbe concorrere a parte delle spese».

Alto Adige 29-10-09
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mercoledì, 07 ottobre 2009


POLEMICA SULL’AEROPORTO DI SAN GIACOMO


paura aeroporto

«Il Consorzio turistico gioca con la paura»


  TERMENO. «Sull’aeroporto il Consorzio turistico “Bolzano, vigneti e Dolomiti“ gioca con la paura dei suoi associati». L’attacco, frontale, è di Stefan Zelger, consigliere comunale di Südtiroler Freiheit a Termeno, che non ha gradito una recente newsletter. «Fare attività di lobbying è pienamente legittimo - commenta Zelger - ma non giocando con le paure altrui. In particolare, in quella lettera, si sostiene che qualora la Provincia abbandonasse i voli civili aumenterebbero quelli militari. Tra l’altro, in base ai dati più recenti, che risalgono al 2005, i voli militari all’aeroporto di Bolzano sono stati 6.441. Questo è semplicemente lo spauracchio che agitano la Volkspartei e i sostenitori dell’aeroporto per giustificare un buco di milioni di euro».

Alto Adige 7-10-09
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mercoledì, 07 ottobre 2009


Autostrade. Il Telepass sarà europeo

 ROMA. Basta code ai caselli autostradali nella Ue. Il Telepass italiano funzionerà anche sulle reti europee a pagamento: niente code e risparmio di carburante. L’innovazione è stata introdotta dalla Commissione europea che ha approvato una decisione che fissa le caratteristiche del Servizio Europeo Telepedaggio. Il telepass consentirà di pagare nell’Unione con un unico abbonamento e un’unica apparecchiatura. Un vantaggio notevole, se si considera che oggi, per viaggiare dal Portogallo alla Danimarca utilizzando sistemi elettronici di pagamento sarebbero necessari sul cruscotto almeno 5 diversi apparecchi.
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mercoledì, 09 settembre 2009


L’autostrada è indispensabile "secondo un sondaggio"



Per le imprese aeroporto e ferrovia poco importanti

 BOLZANO. Strada, aeroporto, ferrovia: questo è l’ordine di importanza delle infrastrutture altoatesine di viabilità per l’economia altoatesina, emerso da un sondaggio effettuato dall’Ire su un campione di 1.200 imprese.
 «Un sistema viario efficiente e orientato al futuro deve basarsi su tutte le infrastrutture di trasporto» sottolinea il presidente della Camera di commercio Michl Ebner.
 L’autostrada del Brennero - essendo l’asse lungo il quale gravita non solo economica della provincia di Bolzano - è risultata essere l’infrastruttura principale per l’economia altoatesina: l’85% degli imprenditori - così l’Ire - la giudica importante per la propria azienda. Seguono poi, sempre in ordine di importanza, le grandi infrastrutture stradali quali la MeBo, la strada della Val Pusteria, la strada del Brennero e la strada della Val Venosta. Risultato inatteso per l’aeroporto che è giudicato più importante della ferrovia: il 28% degli imprenditori considera importanti per la propria impresa l’aeroporto e i servizi navetta con altri aeroporti. Le risposte inerenti alla ferrovia sono state invece: 28% per la tratta del Brennero, 19% per la Val Pusteria e 18% per il collegamento verso Merano e la Val Venosta.
 Oltre alla grande importanza che le imprese altoatesine imputano alle infrastrutture viarie, si evidenzia anche un tasso “relativamente” alto di soddisfazione: veramente insoddisfatto si dichiara solo il 6%, molto soddisfatto il 22% e abbastanza soddisfatto il 72%. I valori più alti di soddisfazione risultano per la “MeBo” e l’autostrada, i peggiori per l’aeroporto e i servizi navetta per altri aeroporti.

Alto Adige 09-09-09
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mercoledì, 26 agosto 2009



«Terza corsia dinamica: si può fare»


La risposta «tecnica» dei vertici di A22, ma la decisione tocca ai politici

La giunta chiede di allungare il nuovo tracciato fino a Bolzano Sì della Svp, contrari gli ecosociali

di Antonella Mattioli
 BOLZANO. L’obiettivo principale resta lo spostamento del tratto di autostrada che attraversa il capoluogo in galleria. Ma nessuno, visti i costi, si fa illusione sui tempi anche se resta una priorità. Per questo il Comune rilancia e chiede la realizzazione della terza corsia dinamica tra Egna e Bolzano sud. La giunta, nella riunione di ieri, ha approvato il promemoria dell’assessore Silvano Baratta: d’accordo la Svp; contrari i tre assessori del gruppo ecosociale. «La terza corsia - spiega l’assessore Patrizia Trincanato - aumenterebbe il traffico; sì invece allo spostamento dell’A22 in galleria». Baratta contrariato: «Ogni volta bloccano tutto; noi comunque andiamo avanti». La prossima mossa sarà quella di andare in Provincia a chiedere l’appoggio del presidente Durnwalder.
 «C’è la possibilità - assicura Baratta - di eliminare le code nei periodi critici realizzando la terza corsia dinamica senza dover espropriare neppure un metro di campagna. Gli altri Comuni, interessati al passaggio dell’autostrada, si sono già mossi; noi che paghiamo il prezzo più alto, dobbiamo pretendere si faccia anche qui». Dal punto di vista tecnico sia per il presidente di A22 Paolo Duiella che per il direttore tecnico Carlo Costa non ci sono problemi: tocca però ai politici dare il via libera. Cosa che hanno fatto gli amministratori sotto il confine di Salorno. E così i soci della parte sud dell’A22 hanno ottenuto, nei giorni scorsi, l’approvazione da parte del cda del progetto da 753 milioni di euro per la realizzazione di una terza corsia tra Verona e Modena. Lì non ci sono problemi di spazio e quindi la terza corsia sarà definitiva; mentre tra Verona ed Egna è in fase di costruzione la terza corsia dinamica. «Da usare - spiega il presidente Duiella - in casi di necessità, ovvero grandi flussi di traffico, ma anche incidenti o cantieri». Costo dell’opera 140 milioni: sarà ultimata tra il 2011 e il 2012. I lavori nel tratto San Michele-Egna dovrebbero partire in autunno e durare un anno. «La terza corsia dinamica - spiega Costa - si ricava dal restringimento dello spartitraffico; lo spazio ottenuto ci consente di allargare la corsia di emergenza portandola da 2.50 metri a 3.50. Con queste dimensioni può essere usata come terza corsia di marcia. Ovviamente, se c’è la volontà politica, si può allungare senza problemi fino a Bolzano». Altra questione: c’è il rischio che il cda di A22 venga ridotto e salti il rappresentante italiano. Il Comune si oppone e rivendica per sé il posto: «Non è tagliando i cda - ha detto il sindaco - che si riducono i costi: il nostro rappresentante (Baratta) non prende un cent. Noi dobbiamo esserci anche nel prossimo».

Alto Adige 26-08-09
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lunedì, 24 agosto 2009



«A22, terza corsia fino a Bolzano sud»



BOLZANO. Spostamento in galleria del tratto di autostrada che attraversa Bolzano; prosecuzione della terza corsia dinamica fino a Bolzano sud; conservazione di un rappresentante del gruppo italiano nel cda di A22: sono le tre richieste contenute nel promemoria che l’assessore comunale Silvano Baratta, rappresentante di Bolzano nel cda della società, presenterà domani in giunta.
 «Voglio chiedere alla giunta - spiega Baratta - di dare a me e all’assessore alla mobilità Ladinser mandato di andare a trattare con la Provincia su questi tre grossi temi. Abbiamo bisogno dell’appoggio della Provincia per far sentire le nostre ragioni nel cda dell’autostrada».
 La richiesta di spostamento del tratto di A22 che attraversa Bolzano è una di quelle che ritornano periodicamente, ma che finora è caduta nel vuoto.
 Di nuovo c’è che il trasferimento verrà inserito nel masterplan, ciò non significa però che si faccia visti i costi. Qualche chance in più per la realizzazione della terza corsia dinamica.
 «Nella Svp ci sono delle resistenze - ammette Baratta - dobbiamo però fare di tutto per ottenerla: quella che verrà realizzata arriva fino ad Egna. È importante portarla fino a Bolzano sud o, meglio ancora, Bolzano nord. I soci veronesi hanno ottenuto da poco lo stanziamento da parte di A22 di 753 milioni di euro per la terza corsia dinamica che da Verona nord arriverà a Modena. Anche Bolzano ha diritto di ottenerla, visto che quotidianamente subiamo il peso del fiume di auto che attraversa la città». Terza questione: la rappresentanza italiana nel cda di A22. «A maggio del prossimo anno l’organismo, che conta 25 consiglieri verrà pesantemente ridotto, perché così prevedono le nuove norme in materia. Il rischio è che a pagare le conseguenze del taglio sia il gruppo italiano che potrebbe non avere neppure un rappresentante». Baratta chiede l’appoggio della Provincia per far sì che la nuova configurazione del consiglio d’amministrazione della società tenga conto della proporzionale.
 «Siamo penalizzati dal passaggio dell’arteria; per questo è giusto che un rappresentante del gruppo italiano sia presente del cda e sia del Comune di Bolzano. Non possiamo lasciare che siano altri a decidere cosa fare sul nostro territorio».

Alto Adige 24-08-09
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domenica, 09 agosto 2009



Cgil: aeroporto, investimento sbagliato

Sola: lo dimostra la crisi Air Alps, Bolzano scalo superato dalla concorrenza di Verona

 BOLZANO. «La perdita di posti di lavoro non può passare come se nulla fosse». Il segretario generale della Cgil Lorenzo Sola interviene sul piano di risanamento di Air Alps che prevede un taglio drastico delle maestranze. «Se da un lato - sottolinea - la notizia che la compagnia sia riuscita ad evitare il fallimento non può che renderci felici, il dimezzamento del personale e la riduzione dell’attività e dei vettori impongono una riflessione sull’aeroporto, tanto più in un momento nel quale in tutti gli altri scali la concorrenza fra le compagnie sta facendo registrare un forte calo dei prezzi. Basti pensare a Verona dove sono tre le compagnie che si confrontano con voli di linea per/da Roma a costi molto bassi e dove ormai vanno quasi tutti i trentini e una grossa fetta di altoatesini. Le alternative non sono molte: o si rilancia l’aeroporto in modo adeguato, risolvendo definitivamente anche il problema del personale aeroportuale costretto a subire da sempre un trattamento economico normativo penalizzante rispetto a tutto il resto d’Italia, o è meglio investire risorse per la ferrovia, risolvendo il problema Bolzano-Verona e contribuendo al potenziamento del servizionella tratta Verona-Bologna che, nonostante il raddoppio, risente comunque delle scelte sciagurate di Trenitalia. A questo punto sembra ormai evidente che la Compagnia di Senfter finalizzi la sua attività solo ed esclusivamente alla tratta Bolzano-Roma, quasi a significare che se non dovesse aggiudicarsi l’appalto, rischierebbe la chiusura». Per il segretario della Cgil quello sull’aeroproto è stato - a suo tempo - un investimento sbagliato da parte degli imprenditori altoatesini. «A premere molto fu Zuegg, che poco dopo trasferì la sua attività fuori dall’Alto Adige».

Alto Adige 09-08-09
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domenica, 09 agosto 2009



Rumori dal Safety Park, è tregua coi residenti


Presentati ai vicini i dati sulle prime misurazioni: via libera alle nuove prove fonometriche

di Bruno Canali
 LAIVES. Questa mattina nuove prove fonometriche fra le 9.30 e le 14.45 nell’area di fronte al Safety Park, in zona Cervo. Rientrata all’ultimo momento la protesta del comitato, di numerosi abitanti e dei proprietari di alcuni masi contro l’installazione delle apparecchiature.
 Si tratta degli edifici dove già qualche mese fa erano state effettuate le misurazioni del rumore non sono più disponibili ad ospitare, sulle loro proprietà, le apparecchiature per i rilevamenti. Ieri la protesta era stata decisa: «Non siamo più disposti a concedere l’ingresso nelle nostre proprietà - aveva spiegato la signora Dalsass, che abita a poche centinaia di metri in linea d’aria dal Safety Park - perché non ci hanno mai fatto conoscere neppure i risultati delle prime misurazioni e siamo stufi di essere presi in giro. Chiediamo invece che mantengano la parola data ovvero, che si sarebbe costruito solo un Centro per la guida sicura in zona Ischia Frizzi e non anche piste per moto e go-kart».
 I dati, finalmente, ci sono. Li ha anticipati l’altro giorno al nostro giornale il direttore del Safety Park Paul von Guggenberg: a quanto risulta dalle indagini di aprile, dunque, i mezzi che sforano la soglia di inquinamento acustico (circa 55 decibel) rispetto alle abitazioni del circondario sono di due categorie: le moto «supermotard» e i kart da 125 cc (per quelli da 60 e da 100 invece i dati sono sotto il limite). E mentre i secondi sforano di soli 1,2 decibel, per i primi lo sforamento è di ben 6 decibel.
 In presenza di questi dati ufficiali relativi alle precedenti rilevazioni - sarebbero stati consegnati all’amministrazione di Vadena - il comitato civico di zona Cervo, i residenti ed i proprietari dei masi hanno dato il loro benestare alla sistemazione delle apparecchiature per tutta la giornata odierna.
 Il Safety Park ha deciso le ulteriori verifiche sui rumori. Con alcune novità: le prove saranno con scarichi di serie, e in più nel rettilineo del percorso inseriremo una chicane, cosa tra l’altro abbastanza tipica per le gare di supermotard. Verrà anche aggiustato il cosiddetto “Db Killer”, uno strumento che serve proprio a limitare il rumore delle emissioni. Per quanto riguarda i kart saranno usati scarichi particolari, con doppio silenziatore e con la caratteristica di non creare surriscaldamento.
 Ma gli abitanti sono decisi ad avere la massima informazione possibile in tempi brevi. È il caso di ricordare che la zona Cervo - come buona parte del territorio comunale di Vadena - è sottoposta ad un pesante inquinamento acustico causato dall’A22, dal passaggio dei treni e dai decolli e atterraggi all’aeroporto di San Giacomo.

Ato Adige 08-08-09
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domenica, 09 agosto 2009



Via libera alla terza corsia dell’A22


È l’opera più grande mai appaltata dall’Autobrennero

 TRENTO. Il cda dell’Autobrennero ha dato il via alla terza corsia tra Verona nord e Campogalliano. È l’opera più grande mai realizzata dall’A22, dopo la realizzazione dell’autostrada stessa: 4 anni di lavori (al via nel 2010), 90 chilometri di tratta, 753 milioni di investimento.
 I numeri dell’opera - ha spiegato il presidente dell’A22 Paolo Duiella - sono mastodontici. La terza corsia sarà appaltata entro la primavera e dovrebbe essere pronta nel 2014, se tutto va bene. I lavori consentiranno comunque la continuità del servizio, assicurando la percorribilità di due corsie per ogni senso di marcia per tutto il tempo dei cantieri. La terza corsia è considerata di fondamentale importanza. Attualmente su quella tratta transitano in media 44 mila veicoli al giorno. L’autostrada sarà formata da tre corsie di 3,75 metri ciascuna più una corsia di emergenza larga 3,50 metri per ogni senso di marcia. Il progetto è stato realizzato dallo staff interno dell’A22 guidato dal direttore tecnico Carlo Costa e questo ha consentito un forte risparmio. Il cda ha anche fatto il punto sulla terza corsia dinamica. Entro fine anno sarà bandita la gara per il tratto tra San Michele e Ora. Per il resto la parte hardware e l’allargamento della corsia di emergenza saranno pronti entro la fine del 2009. A inizio 2010 dovrebbe partire la sperimentazione tra Trento e Rovereto.
 Intanto si allungano i tempi per la realizzazione del nuovo casello a Trento sud: il cda dell’Autobrennero ha deciso di sciogliere il contratto con l’associazione temporanea di imprese che stava realizzando l’opera insieme al ponte sull’Adige per collegare l’autostrada alla città. I lavori erano fermi da dicembre a causa di difficoltà economiche delle imprese. Ora l’A22 chiederà alle cordate sconfitte nella gara d’appalto di realizzare il resto dell’opera alle condizioni dei vincitori: dietro la vincitrice si classificò un’Ati guidata dalla Oberosler.

Alto Adige 08-08-09
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domenica, 09 agosto 2009





Autobrennero: oggi il voto sulla terza corsia


BOLZANO. Arriva la terza corsia dell’A22 tra Verona e Modena. Il consiglio di amministrazione dell’Autobrennero si riunirà questa mattina e l’ordine del giorno prevede il voto su quello che si annuncia come il più grande appalto che verrà varato nel 2010, se i tempi verranno rispettati. Il Cda, dopo discussioni iniziate da tempo, dovrebbe dunque dare il via libera oggi alle procedure per i lavori da 753 milioni di euro previsti per la realizzazione della terza corsia in entrambi i sensi di marcia sull’A22 tra Verona nord e Modena, termine della tratta gestita dalla società.
 Siede nel consiglio di amministrazione dell’A22 l’assessore comunale Silvano Baratta che conferma il voto di oggi e anticipa: «L’obiettivo è varare l’appalto nel 2010. La cifra di 753 milioni farà sicuramente di questa gara uno degli appalti più importanti in tutta Europa». La previsione è di un cantiere che riesca a realizzare la terza corsia in cinque anni, preferibilimente entro il 2016. Oltre all’allargamento della carreggiata il progetto prevede il rifacimento di tutti i ponti e viadotti.
 Baratta sottolinea la cifra imponente, una iniezione di denaro per l’economia in stato di crisi.
 A nord di Verona proseguono invece i lavori per realizzare la terza corsia dinamica fino a Egna.

Alto Adige 07-08-09
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domenica, 19 luglio 2009

Massi sui binari alla base del Virgolo, ferrovia bloccata



A terra in centinaia. Bronzolo: rivolta dei passeggeri trasbordati sui bus





BOLZANO. Una caduta massi sui binari alla base del Virgolo, causa maltempo, ieri ha bloccato la linea ferroviaria del Brennero per 4 ore, dal capoluogo fino a Bronzolo. Proprio lì, centinaia di turisti trasbordati su bus sostitutivi, imbufaliti per i ritardi, hanno costretto i carabinieri a intervenire per calmare gli animi.
 Ieri mattina, pochi minuti prima delle 10, gli addetti al movimento della stazione ferroviaria del capoluogo si sono accorti della presenza di alcuni massi lungo i binari, nel tratto di massicciata alla base del Virgolo. Subito hanno allertato capostazione e Polfer, in modo da interrompere la linea. Una decina di massi di medie dimensioni erano precipitati dalla parete rocciosa probabilmente a causa delle forti piogge della notte. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco del corpo permanente, la Polfer e il capo dei geologi provinciali Ludwig Nössing. Dopo aver sgombrato la massicciata, si è proceduto all’ispezione della parete, per sincerarsi che non ci fossero altri massi pericolanti. Tenendo conto del fatto che aveva smesso di piovere e le previsioni meteo davano miglioramenti in vista, dopo accurati controlli si è deciso per la riapertura della linea. Nelle oltre 4 ore di chiusura i disagi però non sono mancati. In direzione sud i treni sono stati fermati per ore e alla stazione di Bolzano chi doveva partire verso Trento, come pure in direzione Merano, è stato trasbordato su autobus sostitutivi. Ma se nel capoluogo ritardi e disagi sono stati relativamente contenuti, altrove è successo un mezzo finimondo. La piccola stazione ferroviaria di Bronzolo, in particolare, per alcune decine di minuti, si è dovuta improvvisare «scalo internazionale». Lì, infatti, è stato fermato poco dopo le 10 l’Eurocity Roma-Monaco carico di passeggeri, in gran parte germanici, che rientravano a casa. Un treno con oltre 400 passeggeri a bordo.
 Tutti erano stati preventivamente avvertiti di quanto accaduto alla stazione di Bolzano, ma c’è stato comunque qualche momento di tensione. Preoccupati, soprattutto, i turisti che sul convoglio avevano caricato anche l’automobile: il Roma-Monaco, infatti, offre anche questo servizio supplementare. Per affrontare l’emergenza, la compagnia carabinieri di Egna ha addirittura inviato sul posto una decina di militari. Non tanto per prevenire situazioni di disordine, quanto piuttosto per aiutare i passeggeri (tra questi anche molti bambini e anziani con pesanti bagagli al seguito) a raggiungere gli autobus sostitutivi.
 Il servizio navetta ha portato tutti alla stazione di Bolzano, dove ad attenderli c’era un altro treno, pronto a portarli a destinazione. Non sono però mancati i problemi, per due ordini di motivi.
 Intanto, trasportare 400 - 500 persone tramite autobus non è facile, perché occorrono una dozzina di mezzi, non così semplici da reperire così su due piedi. Ma poi c’è da aggiugere anche il traffico lungo la Statale, per via dei tanti automobilisti usciti dall’A22 troppo intasata.

Alto Adige 19-07-09
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sabato, 04 luglio 2009


Sarà un’estate senza cantieri per l’A22



Il presidente: «Così ridurremo i disagi». Ma a settembre sarà tutto come prima


TRENTO. L’incubo cantieri sull’A22 darà una tregua agli automobilisti. Fino al 6 settembre ci saranno solo quattro interruzioni per lavori in corso tra il Brennero e Modena e in ogni caso saranno sempre garantite le due corsie per ogni senso di marcia.
 Dalla fine dell’estate, però, i lavori torneranno a pieno regime e potranno esserci oltre 20 cantieri in un giorno.
 Il presidente dell’A22 Paolo Duiella non fa tanti giri di parole. «Molti automobilisti non ne possono più dei cantieri sull’Autobrennero e così, per limitare i disagi, abbiamo deciso, almeno per i mesi estivi, di togliere quei cantieri che potevamo sospendere». La situazione di giugno rimarrà dunque un brutto ricordo, quando nei 313 chilometri che separano il Brennero da Modena, tenendo conto di entrambe le direzioni, ci si poteva imbattere in 27 cantieri. Per i mesi estivi ce ne saranno solo quattro. Si tratta di cantieri inamovibili, legati ai lavori di adeguamento dei ponti sull’Adige per la realizzazione della terza corsia dinamica. I punti interessati sono i seguenti: tra Rovereto Sud e Ala (3,9 km + 2,2 km), tra Ala e Affi (1,3 km) e tra Affi e Verona Nord (4,4 km).
 «L’obiettivo - spiega l’ingegner Carlo Costa - è quello di creare minori disagi possibili e condizioni di assoluta sicurezza per chi viaggia».
 E proprio dal punto di vista degli incidenti l’Autobrennero ha raggiunto risultati decisamente incoraggianti negli ultimi mesi. Nel 2008 sono stati 1.185, in calo rispetto al 2007 (1.306). Il tasso di incidentalità è di 10 punti più basso rispetto alla media nazionale e nei primi cinque mesi del 2009 si è verificato un solo incidente mortale con una vittima, contro i 9 e le 12 vittime dello stesso periodo del 2008. La zona col tasso di incidentalità più basso è quella tra Egna e San Michele, mentre quella più “pericolosa” è tra San Michele e Trento Nord, seguita dal tratto tra Rovereto Nord e Rovereto Sud.

Alto Adige 04-07-09
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giovedì, 30 aprile 2009

L’A22 compie 50 anni e aumenta i pedaggi



di Ubaldo Cordellini

 TRENTO. Società che festeggia, società che aumenta. L’A22 ha compiuto mezzo secolo di vita e dai prossimi giorni, non appena arriverà il via libera dall’Anas, applicherà un aumento medio dei pedaggi dell’1,57 per cento. Il meccanismo di calcolo, però, è piuttosto complicato, quindi l’aumento non sarà uniforme in tutte le tratte. In alcuni tratti potrebbe anche essere inferiore, mentre in altri superiore. L’aumento è inferiore a quello autorizzato l’anno scorso.
 L’aumento non si applica a quelle tratte in cui non ci sarà un incremento del pedaggio di almeno 10 centesimi. In questo modo, i percorsi più brevi potrebbero rimanere con un pedaggio invariato. Un nastro d’asfalto lungo 314 chilometri, dal Brennero a Modena, che attraversa fiumi e scavalca valli su arditi viadotti. Questa è l’A22, l’autostrada del Brennero che ieri ha festeggiato il mezzo secolo di vita. Era infatti il 29 aprile 1959, quando la società venne omologata in Tribunale, a Trento. Per festeggiarsi via Berlino ha fatto le cose in grande. Un migliaio di invitati hanno riempito le ex gallerie della tangenziale di Piedicastello, ora convertite in spazio museale. Assente il presidente altoatesino Durnwalder.
 È toccato a Duiella mettere al fuoco i punti che stano a cuore alla società. Una compagine che anche nel 2008 ha fatto registrare un fatturato superiore ai 300 milioni di euro, con un utile di 61 milioni di euro.
 Duiella ha ricostruito la storia dell’Autobrennero, ma il suo intervento guardava soprattutto al futuro. Al tunnel del Brennero, innanzitutto: «La scommessa di questo nuovo millennio è il passaggio del trasporto merci dalla gomma alla rotaia, ovvero la grande opera ferroviaria del Brennero, cui la nostra società concorre accantonando da 12 anni una parte prevalente degli utili».
 Ma Duiella ha parlato soprattutto della concessione, che scade tra 5 anni: «Il 2014 non deve rappresentare una spada di Damocle. La strada ottimale sarebbe l’ottenimento diretto della proroga, ma qualora si dovesse ricorrere ad una gara europea, tale gare va indetta subito, senza indugio. L’Autobrennero non ha alcuna paura. Se, nella peggiore delle ipotesi, la concessione passasse ad altri, A22 sta, infatti, costruendo nuove attività». Il cenno è alla Cispadana.
 Che, però, la concessione sia il tema caldo lo dimostra l’intervento di Dellai. Il governatore è stato esplicito: «Abbiamo davanti due sfide. La prima è che l’A22 deve diventare l’autostrada più sicura ed ecologica d’Europa. La seconda è diventare una vera e propria dorsale di connessione logistica ed economica tra nord e sud. L’A22 vuole essere protagonista della sfida della ferrovia del Brennero. E per questo occorre il buon senso. E’ necessaria una proroga della concessione giustificata da grandi interessi pubblici». Tommasini ha ricordato che «senza l’A22 il Trentino Alto Adige sarebbe stato condannato all’isolazionismo».
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sabato, 25 aprile 2009


A22, in arrivo la terza corsia da Verona fino a Modena

 BOLZANO. Il progetto per la terza corsia Verona-Modena, con importo a base d’appalto fissato a 600 milioni di euro, riceverà tutte le approvazioni di rito entro il 2009, per essere appaltato nella prima metà del 2010. È tra le decisioni assunte ieri dal Consiglio d’amministrazione dell’Autobrennero, che si è riunito a Trento. La società ha infatti reso noto l’impegno «in funzione anticongiunturale a dare la massima accelerazione alle procedure di affidamento con l’obiettivo di cantierare la maggior parte dei progetti entro il 2010, terza corsia Verona-Modena in particolare». Il Cda ha approvato tra l’altro il programma degli altri lavori di completamento, adeguamento e miglioramento funzionale dell’infrastruttura autostradale che intende cantierare e avviare entro la scadenza della concessione del 30 aprile 2014, oltre ai lavori che sono già in corso, questi ultimi per un ammontare di 160 milioni di €.

Alto Adige 25-04-09
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martedì, 24 marzo 2009


A giugno parte il progetto «idrogeno verde»



Gramm: «A Bolzano sud sarà realizzato un impianto pilota a livello europeo»

di Pietro Marangoni

 BOLZANO. Il prossimo 22 giugno a Bolzano sud verrà posta la prima pietra dell’innovativo progetto, unico in Italia, per la produzione e la distribuzione di idrogeno verde. L’impianto, voluto dalla società dell’Autobrennero e finanziato dall’Unione europea, sarà il primo tassello di una grande rete europea per la produzione (e la successiva commercializzazione e fornitura) di idrogeno destinato all’autotrazione.
 Lo ha annunciato il vicepresidente di A22 Benedikt Gramm nel corso di una conferenza-dibattito su «Il ruolo nodale dell’Alto Adige tra Nord e Sud» tenutasi presso l’Upad. Gramm ha così inteso sottolineare come Bolzano, pur avendo perso nel corso dei secoli il ruolo di città di sosta (fiere) lungo il percorso tra Nord e Sud Europa, oggi continui ad essere uno snodo di transito ancora determinante. E la scelta di partire da Bolzano per un progetto di ampio respiro capace di sviluppare nuove tecnologie (idrogeno verde prodotto dal fotovolatico, soluzione fortemente sostenuta da A22) ne è una conferma. Gramm, pur ammettendo che Verona è destinata ad assumenre nel futuro un ruolo di crocecia sempre maggiore, ha evidenziato come la realizzazione del traforo del Brennero costituirà per Bolzano un passaggio vitale. «Benchè i problemi di finanziamento non siano ancora del tutto chiariti - ha affermato Gramm - è necessario che il governo italiamo appoggi l’ipotesi si proroga della concessione che scade nel 2014 senza doverla aprire a livello internazionale In questa maniera ai 550 milioni di euro che verranno accantonati da A22 entro il 2014 (oggi sono 27,5 milioni/anno) si potrebbe prevedere un accantonamento complessivo per il finanziamento della galleria di base di circa 2 milioni e mezzo di euro, una fetta consistente dell’intero costo dell’opera».
 A ribadire le ricadute “strategiche” sia la città di Bolzano che per l’intero territorio, che avrà il tunnel del Brennero è stato anche il vicepresidente di Cassa di Risparmio Enrico Valentinelli che ha sottolineato come la gelleria sia «un’opera indispensabile che determinerà la competitività futura del nostro territorio». «L’Eurotunnel - ha sottolineato Valentinelli - è l’opera che proietterà nel futuro la città di Bolzano non solo sotto il prifilo logistico, ma strategico in quanto sarà capace di creare un nuovo forte appel per aziende tecnologicamente avanzate a “capital intensity” offrendo possibilità diverse rispetto al passato».
 L’assessore provinciale all’innovazione e al lavoro Barbara Repetto ha da parte sua evidenziato le potenzialità delle singole eccellenze e degli istituti di ricerca che operano sul territorio (di cui ha rilevato la necessità di un maggior coordinamento) ha posto l’accento sulle potenzialità che le nuove tecnologie informatiche potranno avere non solo nei confronti di una mobilità sostenibile, ma dell’intera società e ha fatto esplicito riferimento al possibile incremento del telelavoro. «L’Alto Adige - ha sottolineato - è destinato a diventare sempre più non una zona isolata dal mondo, ma terra di scambio di know how e tecnologia avanzata».
 Da parte sua il sindaco Luigi Spagnolli nel ribadire il «ruolo di raccolta e ridistribuzione delle risorse economiche e umane dell’intero territorio» ha confermato che «il ruolo nodale di Bolzano resta imprescindibile» e ha tracciato alcuni dei programmi che la città intende perseguire nel prossimo futuro.
 Al dibattito hanno partecipato anche Klaus Ladinser (che ha parlato della mobilità dell’area economica metropiltana bolzanina), Alberto Stenico (che ha sottolineato le potenzialità dell’incrocio di conoscenze interculturali) e Enrico Willi (che si è detto preoccupato del ruolo di “corridoio di transito” che sta assumendo l’Alto Adige).

Alto Adige 24-0309
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venerdì, 13 marzo 2009

Super-pedaggi, primo sì dall’Europa




BOLZANO. Primo via libera all’aumento dei pedaggi autostradali per i Tir. La decisione è stata presa dal parlamento europeo, ma ora bisogna aspettare che diano il loro assenso anche i vari Stati. La decisione arriva dopo che l’Austria aveva deciso questa misura sul tratto tirolese dell’autostrada del Brennero per combattere l’inquinamento.
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domenica, 08 febbraio 2009


Barriere sull’A22: assegnati i lavori

di Ezio Danieli
 Alto Adige, 08 FEBBRAIO 2009

 VADENA. Fatte le necessarie verifiche sull’offerta, la società dell’Autobrennero ha assegnato i lavori all’associazione temporanea di imprese che, con un ribasso del 31,554%, si era aggiudicata la gara per costruire le barriere antirumore lungo l’autostrada all’altezza dell’abitato di Vadena. I lavori inizieranno presto - appena le condizioni meteo saranno migliorate - e dovranno essere finit entro 340 giorni. Ad aggiudicarsi la gara è stata l’associazione di imprese - sede ad Arco - costituita dalla Fratelli Azzolini srl, dalla Costruttori Alto Garda e dalla Nord Restuari.
 L’associazione di imprese ha offerto un superibasso rispetto alla base d’asta che era stata fissata nella gara di appalto indetta dalla società dell’Autobrennero per la posa di queste barriere che la comunità di Vadena - già sottoposta a notevoli disagi a causa della linea ferroviaria, dell’aeroporto e del Safety Park - chiede da tanto tempo. In relazione proprio ai pesanti condizionamenti alla vivibilità nel paese e delle frazioni, la Provincia aveva inoltrato ad Autobrennero la richiesta di completare le misure di tutela ambientale. A proposito delle barriere lungo l’A22 anche il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder ha ribadito che «Questo nuovo intervento di abbattimento del rumore è un passo avanti importante per migliorare la qualità della vita della popolazione». Dopo che la Provincia aveva inoltrato ad Autobrennero la richiesta di completare le misure di tutela ambientale lungo l’A22, la società aveva ultimato la fase di mappatura acustica delle aree sensibili e il varo del nuovo «Piano di contenimento ed abbattimento del rumore». Secondo il progetto che è stato elaborato dall’Autobrennero, saranno cinque le barriere antirumore in corrispondenza del tratto autostradale tra le stazioni di Bolzano sud e di Egna-Ora. Nel dettaglio, due ciascuna in località «Cervo» e vicino all’abitato di Vadena e l’ultima a completamento dell’impianto antirumore nella frazione Birti (carreggiata sud), per una lunghezza complessiva di 4,2 chilometri. L’A22 prevede di eseguire i lavori impedendo la transitabilità delle sole corsie di emergenza, senza quindi condizionare il regolare flusso del traffico. Tecnicamente, la curvatura verso la fonte del rumore da abbattere consentirà di ridurre a 4 metri l’altezza delle barriere: tale tipologia è già stata sperimentata dall’Autobrennero, con risultati definiti ottimi, a Laion, San Pietro Mezzomonte e Ponte Gardena.
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domenica, 25 gennaio 2009


 Casello A22. Studio depositato, Il contenuto è ignoto

Alto Adige, 25 GENNAIO 2009


 LAIVES. Prossimamente si tornerà a parlare di casello A22 per la città. Il sindaco infatti conta di affrontare il tema con Durnwalder nei prossimi giorni, appena sarà possibile un approccio, proprio perché «Il presidente ci aveva assicurato che, passate le elezioni provinciali e ripresa la normale attività della giunta provinciale, si sarebbe riparlato anche di questo argomento».
 Per il casello autostradale, tempo fa l’A22, d’accordo con la Provincia e i comuni di Laives, Bronzolo e Vadena, aveva deciso di affidare uno studio preliminare all’ingegner Stefano Ciurnelli. Il tecnico conosce bene la realtà viabilistica locale, avendo realizzato per il Comune di Laives i due ultimi piani generali della viabilità e quindi ha parecchi elementi in mano per valutare la situazione, anche alla luce delle novità (leggi variante alla statale 12) susseguitesi tra un piano e l’altro. Stando ad una prima indicazione dello stesso Ciurnelli, sembrerebbe che il casello autostradale a Laives non serva, proprio perché arriva la variante in galleria. Ma l’opera fa parte anche del programma di coalizione, anche se la Svp ad esempio ha sempre sostenuto che prima va completata la variante e poi semmai si può parlare di casello autostradale a Laives.
 «L’ingegner Ciurnelli dovrebbe avere depositato il suo studio relativamente al casello - continua il sindaco - anche se noi per ora non abbiamo più notizie. Come detto, adesso che anche l’amministrazione provinciale si è rimessa in moto dopo le elezioni, torneremo a chiedere a che punto sono le cose».
 Per quanto riguarda poi il coinvolgimento anche dei comuni di Bronzolo e Vadena, è determinato dal fatto che l’eventuale casello autostradale verrebbe costruito sul territorio catastale di Vadena, dove corre buona parte dell’autostrada e questo è sempre stato sottolineato dalle amministrazioni del piccolo comune, che si vedono discutere “sulla testa” di un’opera certamente impattante dal punto di vista ambientale.
 Il tema “casello autostradale” è oramai in testa a tutti quelli che hanno caratterizzato alcune campagne elettorali delle comunali passate ed è stato così anche durante l’ultima, tre anni orsono. Visti i tempi a disposizione quindi, è probabile che di casello si parlerà anche nella campagna elettorale per le comunali del 2010, perché è altamente improbabile che per allora la questione sia stata risolta. Nel frattempo dovrebbe arrivare invece la variante alla statale 12 completa e allora si potrà verificare sul serio se porterà gli effettivi benefici che tutti si aspettano, soprattutto per quanto riguarda il traffico pesante che oggi transita sulla statale e all’interno dei centri abitati.
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martedì, 07 ottobre 2008


«Spingere per il casello A22»

Alto Adige, 07 OTTOBRE 2008

 LAIVES. L’amministrazione comunale e il vice sindaco in particolare data la sua competenza sul traffico, stanno valutando l’opportunità di installare un autovelox fisso lungo la retta di Vurza, a sud di San Giacomo. Su questo non è d’accordo il consigliere Roberto Ceol, che ricorda come esista il piano di riqualificazione urbana, quello gelarle del traffico (fatto dall’ingegner Ciurnelli) ed anche i vigili urbani, con compito di controllare. «Si faccia dunque un progetto unico e complessivo per il traffico - afferma Ceol - spingendo anche per l’accesso autostradale e si completino tutti gli altri interventi in ballo da tempo invece di continuare a lanciare nuove e costose idee». (b.c.)
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venerdì, 26 settembre 2008


Casello A22, c’è lo studio di fattibilità



Alto Adige, 26 SETTEMBRE 2008


 LAIVES. La società dell’Autobrennero ha ricevuto nei giorni scorsi lo studio sulla fattibilità o meno del casello autostradale. I tecnici hanno già iniziato le prime verifiche cui ne seguiranno, nelle prossime settimane, delle altre più articolate, soprattutto in prospettiva. Entro la fine dell’anno è prevista una dettagliata relazione alle parti interessate, ovvero Provincia e Comuni.
 Lo studio dell’ing. Ciurnelli - è lo stesso che ha elaborato i due Piani del traffico commissionati dal Comune di Laives, il secondo dei quali è ancora nel cassetto della giunta - era stato incaricato dall’Autobrennero - d’accordo anche la Provincia - di verificare la convenienza o meno di realizzare il casello A22. Le prime valutazioni erano state fatte tenendo in particolare considerazione gli scenari futuri, soprattutto la completa percorribilità della variante alla statale 12 prevista, come noto, per il 2011. All’inizio dell’estate erano emerse - anche se ovviamente incomplete - le prime indicazioni da parte dello studio Ciurnelli che, sulla base di una serie di scenari che erano stati accuratamente ipotizzati - la realizzazione del casello autostradale porterebbe vantaggi tutto sommato contenuti. I tecnici avevano comunque sottolineato che vi sono due variabili che potrebbero modificare questa prima, parziale valutazione: 1) l’ancora incerta data sulla percorribilità completa della variante alla statale; 2) la possibilità che venga realizzato il centro intermodale sull’areale ferroviario compreso fra le stazioni di Bronzolo e di Ora. Per quanto riguarda proprio quest’ultima struttura la Provincia, benchè sollecitata anche dagli imprenditori, non ha ancora fornito spiegazioni in merito all’ubicazione o meno del centro di intermodalità in considerazione che quello esistente ai Piani di Bolzano è destinato ad essere abolito non appena sarà percorribile il passante ferroviario fra Ora e Cardano. La Provincia nel contempo ha invece ribadito, in più occasioni, che la variante alla statale 12 sarà percorribile entro il 2011. È proprio sulla base di questa conferma che lo studio dell’ing. Ciurnelli ha completato le proprie considerazioni sul casello autostradale e le ha inviate, di recente, alla società dell’Autobrennero.
 I tecnici dell’A22, come detto, hanno già iniziato le prime verifiche sulla base appunto delle indicazionin avute. Da qui in avanti sarà tutta una comparazione dei flussi di traffico in considerazione anche del fatto che il casello Bolzano Sud dell’Autobrennero sta dimostrando la sua inadeguatezza in relazione alla mole di traffico, fra l’altro in aumento, che sopporta. È evidente, in questo contesto, anche il ruolo della zona produttiva di via Einstein, nel capoluogo altoatesino, che è in costante ampliamento.
 Ricordiamo che il casello A22 è stato messo nero su bianco in un verbale a margine dell’intesa generale sottoscritta il 13 febbraio 2004 a Roma fra la Provincia ed il governo, firmata dal presidente del consiglio dei ministri (era Silvio Berlusconi), da alcuni ministri ed anche dal presidente Luis Durnwalder che comunque ha sempre ribadito la netta opposizione a questa struttura. Anni fa erano state raccolte migliaia di firme a favore della realizzazione del casello sempre rifiutato dalla Provincia.
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martedì, 09 settembre 2008


Kury: la terza corsia servirà anche per smaltire le code
«A22 e Abd, solo bugie»
Alto Adige, 09 SETTEMBRE 2008

 BOLZANO. I Verdi tornano sul tema della cosìddetta terza corsia dinamica lungo l’A22 e sui costi e le commistioni tra società che gestisce l’aeroporto di Bolzano e la Provincia. «Di recente ad ogni consigliere regionale sono stati consegnati i rapporti sull’attività di consiglieri d’amministrazione di nomina della Regione in società partecipate. In quello relativo al cda dell’A22 si legge che con la corsia d’emergenza si potranno risolvere anche situazioni di code da traffico, rendendo tali corsie del tutto transitabili», afferma la consigliera provinciale dei Verdi. Cristina Kury. «La giunta provinciale ha detto dunque delle bugie, allo stesso modo di quanto riguarda i conti della società Abd, che di fatto, stando al bilancio della Sta riferito al 2007 vengono “aiutati” direttamente dalla Provincia, tramite l’assorbimento dei costi amministrativi della struttura dirattamente da parte della mano pubblica», così Kury.
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giovedì, 10 luglio 2008


Arrivano le barriere antirumore sull’A22

Vadena. Circa quattro chilometri nei pressi del paese e in zone Cervo e Birti
Alto Adige, 10 LUGLIO 2008

 VADENA. Nuove barriere antirumore verranno realizzate a partire dall’autunno lungo l’A22 tra Bolzano sud e Egna, in località Cervo e a Vadena: è quanto ha comunicato l’Autobrennero alla Provincia. «Questo nuovo intervento di abbattimento del rumore è un passo avanti importante per migliorare la qualità della vita della popolazione che vive lungo l’asse autostradale», commenta il presidente Luis Durnwalder. La lunghezza compessiva sarà di 4,2 chilometri; costo: 8,6 milioni.
 La Provincia aveva inoltrato ad Autobrennero la richiesta di completare le misure di tutela ambientale (in primis la costruzione di barriere antirumore) lungo l’A22, nell’interesse del paesaggio e della popolazione. Il presidente Grisenti si era mosso con decisione e tempestività ultimando la fase di mappatura acustica delle aree sensibili e il varo del nuovo «Piano di contenimento ed abbattimento del rumore» che interessa anche l’Alto Adige. Gli interventi sono in fase di realizzazione: l’Autobrennero ha comunicato che in autunno - una volta avuto l’ok dell’Anas - partiranno i lavori per la costruzione di cinque barriere antirumore in corrispondenza del tratto autostradale tra le stazioni di Bolzano sud e di Egna-Ora. Nel dettaglio, due ciascuna in località «Cervo» e vicino all’abitato di Vadena (carreggiate nord e sud) e l’ultima a completamento dell’impianto antirumore nella frazione «Vadena Birti» (carreggiata sud), per una lunghezza complessiva di 4,2 km.
 I lavori a base d’appalto, per il quale è a disposizione una somma complessiva è di 8,6 milioni, dovranno essere ultimati entro 340 giorni consecutivi. In particolare, si prevede di eseguirli impedendo la transitabilità delle sole corsie di emergenza, senza quindi condizionare il regolare flusso del traffico. Tecnicamente, la curvatura verso la fonte del rumore da abbattere consentirà di ridurre a 4 metri l’altezza delle barriere: tale tipologia è già stata sperimentata dall’A22, con ottimi risultati, a Laion, San Pietro Mezzomonte e Ponte Gardena in val d’Isarco.
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venerdì, 04 luglio 2008


A22 si studia lo spostamento
 
Grisenti: prematuro però parlare di progetti concreti
Alto Adige, 04 LUGLIO 2008

 BOLZANO. Un anno fa la clamorosa richiesta del Comune di Bolzano, diretta all’A22, di spostare sotto la montagna il tratto di autostrada che attraversa la città e contribuisce in modo determinante ad aumentare l’inquinamento. Cos’è successo da allora, visto che sia l’elaborazione del Piano urbanistico così come quella del piano della mobilità, sono legate a doppio filo ad un eventuale trasferimento dell’arteria?
 «Il Comune - spiega Silvano Grisenti, presidente dell’A22 - ci ha chiesto in realtà di far parte di un gruppo di lavoro sul Puc, per verificare se sarebbe tecnicamente possibile spostare l’arteria. Abbiamo aderito alla richiesta, ma ovviamente è prematuro parlare di spostamento dell’A22».
 Il trasferimento del viadotto sotto la montagna o sottoterra è una delle ipotesi che tornano periodicamente alla ribalta.
 Il trasferimento dell’autostrada e l’interramento dell’arginale erano stati ipotizzati anche dai 10 saggi, incaricati di elaborare uno studio preliminare sul Puc. Ma è inutile farsi illusioni: difficile che si riesca a passare alla fase attuativa. Anche se tecnicamente possibile.
 Certo è che la città cambierebbe completamente fisionomia se si potesse recuperare i terreni occupati oggi da autostrada e arginale.
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mercoledì, 02 luglio 2008


Smog L'Appa invita a seguire il modello austriaco. «Così si riduce l'inquinamento»

«A22, a Bolzano limite dei novanta»


Minach scrive a Grisenti. «Misura solo in casi eccezionali»

BOLZANO — Dopo un sensibile miglioramento registrato tra il 2006 ed il 2007, la qualità dell'aria che respiriamo è tornata a peggiorare. Lo dicono i dati rilevati dall'Appa nelle centraline di Bolzano, in particolare di Oltrisarco. Il numero dei giorni in cui le polveri sottili sono oltre i limiti di legge sono aumentati mentre i valori medi di biossido di azoto sono superiori, anche se di poco, alla soglia consentita dalla norma nazionale. «A questo punto — avverte il direttore dell'Appa Luigi Minach — se vogliamo che la situazione migliori dovremo prendere misure coraggiose». Appena tornato a un convegno a Graz, Minach lancia una proposta destinata a far discutere: l'introduzione di un limite di velocità sull'A22 nel tratto tra Bolzano nord e Bolzano sud. Tra qualche giorno partirà una lettera la presidente di A22 Grisenti con la richiesta di un incontro.
«In Austria — spiega Minach— si sta tentando questa strada e credo che anche in Alto Adige dovremmo pensarci attentamente. Nessuno, sia chiaro, ha intenzione di fermare le macchine ma quando le condizioni sono particolarmente gravi possiamo ottenere risultati significativi riducendo la velocità nel tratto — Bolzano nord Bolzano sud — più colpito dall'inquinamento atmosferico».
Il direttore dell'Appa precisa che si tratterebbe di una disposizione che entrerebbe in vigore solo in casi di emergenza e gli automobilisti dovrebbero essere avvisati mediante tabelloni luminosi. «Abbiamo discusso a lungo con i sindaci della valle dell'Adige e — conclude Minach — da più parti è emersa la richiesta di intervenire sull'autostrada per ridurre l'inquinamento. Non possiamo certo bloccare le macchine ma riducendo la velocità si possono abbattere le emissioni anche del trenta per cento. In Austria la riduzione della velocità ha dato ottimi risultati ».
M. An.


Corriere dell'Alto Adige 2008-07-02
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sabato, 28 giugno 2008


Terza corsia sull'autostrada Scontro politici-imprenditori

Corriere dell'Alto Adige  2008-06-28

Gli albergatori: serve già la quarta. Altolà di Durnwalder

TRENTO — La politica frena, le categorie spingono. Dopo il drammatico incidente che mercoledì mattina ha causato la morte di tre persone sull'A22, la costruzione della terza corsia sul tratto trentino- altoatesino torna ad animare il dibattito locale.
Le categorie
«Occorre la terza corsia» ha detto lunedì senza mezzi termini il presidente dell'associazione artigiani Dario Denicolò. Ieri Natale Rigotti, presidente degli albergatori, ha rincarato la dose: «La terza corsia? Serve già la quarta. Negli ultimi anni il volume di traffico sull'autostrada del Brennero è quintuplicato. Immaginiamo cosa potrà succedere nei prossimi cinque o dieci anni. Per questo, se ci mettiamo a costruire la terza corsia anche domattina, siamo già in ritardo. Le altre autostrade italiane hanno tre corsie e pensano alla quarta o alla quinta».
Per Rigotti si tratta di una priorità. Ne va, a suo avviso, della sicurezza degli utenti: «L'A22 è un'autostrada piena di incidenti, estremamente pericolosa. E lo diventerà sempre di più. Non è un'autostrada a due corsie, ma ad una sola. Perché l'altra è sempre occupata dai camion, perennemente incolonnati. A questo si aggiungono i lavori. Ci vuole uno sforzo da parte di tutti: si deve avere il coraggio di mettere mano a questa autostrada e realizzare, a partire da subito, almeno una terza corsia. È ora che anche Bolzano se ne renda conto e abbandoni le proprie resistenze».
La politica
Un messaggio chiaro per il presidente della provincia di Bolzano Luis Durnwalder. Che non ha però la minima intenzione di cambiare idea. Per il governatore altoatesino la terza corsia dinamica è sufficiente a garantire la sicurezza della circolazione: «Questa striscia d'emergenza deve essere ampliata. Si garantisce così la sicurezza di camionisti e automobilisti senza che vi sia il bisogno di creare una terza corsia permanente». Prudente il governatore della provincia di Trento Lorenzo Dellai, che preferisce distinguere le questioni: «L'incidente che si è verificato non ha nulla a che vedere con la configurazione dell'arteria. Non mi pare dunque che sia il caso di mescolare le cose: mettere in correlazione la terza corsia con l'incidente mi sembra una forzatura ».
Per Dellai comunque l'A22 non presenta problemi di sicurezza: «La società autostradale ha preso numerosi provvedimenti per garantire la sicurezza della tratta. E poi incidenti autostradali gravi si verificano anche su strade con più di due corsie». Un secco no alla richiesta delle categorie viene da Roberto Pinter, consigliere provinciale Sdr: «Capisco che guidando su una strada a tre corsie ci si sente più sicuri, ma il nostro territorio non se le può permettere. Anche perché un domani, visto il continuo aumento del costo del petrolio e il mutamento delle strategie delle imprese, potremo trovarci con un'infrastruttura di cui non abbiamo più bisogno. Non possiamo allargare continuamente le nostre strade in relazione al traffico». Per Pinter «è fuori luogo richiamare la terza corsia a fronte di un incidente che non è dipeso dalle caratteristiche dell'autostrada. Certamente la presenza di cantieri,di rallentamenti riduce la dimensione di sicurezza, soprattutto in periodi di particolare affluenza. Ma i problemi dell'imprudenza di chi guida, della stanchezza, del mancato rispetto delle distanze di sicurezza o degli eccessi di velocità non si risolvono nemmeno con una corsia in più».
Più possibilista il consigliere provinciale di Forza Italia Walter Viola. «Se, a seguito di valutazioni, ci si rende conto che la terza corsia costituisce una risposta per la sicurezza, credo che dovremo cominciare a pensarci. Questo a fronte dell'enorme aumento della mole di traffico che si è verificata negli ultimi anni e che è sotto gli occhi di tutti».
Annalia Dongilli
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venerdì, 27 giugno 2008


Barriere lungo i binari, progetto da rifare
Sono emersi problemi di staticità nel realizzare le fondamenta
Vadena: sì dell’Anas al progetto anti rumori dell’Autobrennero
Alto Adige, 26 GIUGNO 2008


 VADENA. Un passo in avanti (il benestare dell’Anas al progetto dell’A22) ed uno indietro (problemi tecnici e una ditta fallita) per quanto riguarda l’installazione delle barriere antirumore lungo l’Autobrennero e a fianco della linea ferroviaria nel tratto fra la città e Vadena, in particolare per quanto riguarda la zona Cervo i cui abitanti sopportano un eccessivo inquinamento acustico.
 L’imprevisto riguarda la posa delle barriere a fianco dei binari della ferrovia del Brennero all’altezza di Laives per circa 2,4 chilometri. Il cantiere è stato montato ma sono sopraggiunti due ostacoli dopo i primi interventi: 1) una delle ditte incaricate del lavoro ha avuto pesanti difficoltà di ordine finanziario (pare sia fallita); 2) si è potuto accertare che i previsti interventi per le fondamenta avrebbero potuto creare problemi di staticità e quindi di sicurezza. Da qui la decisione di rivedere il progetto con un conseguente ritardo di completamento dell’opera rispetto a quelle che erano le previsioni. Gli analoghi interventi di posa delle barriere a Laives Sud e Laives Nord, per un totale di un chilometro, prenderanno il via nel prossimo mese di marzo. Ogni singola barriera, realizzata in cemento e vetro e successivamente rinverdita, raggiungerà un’altezza compresa tra i 3 e i 4,5 metri, e non necessiterà di alcun tipo di manutenzione. L’intervento più costoso è quello all’altezza di Laives, per il quale è prevista una spesa di circa 4 milioni di euro.
 Il passo in avanti, sempre a proposito di barriere antirumore, è quello compiuto in merito al progetto dell’Autostrada del Brennero all’altezza dell’abitato di Vadena. Proprio di recente l’Anas ha dato il proprio benestare e quindi la società dell’A22 può procedere con la gara di appalto (l’importo previsto è superiore ai 5 milioni di euro) per l’aggiudicazione dei lavori. Sarà un lotto unico «Con la priorità - dice il sindaco di Vadena Alessandro Beati - che speriamo venga concessa dalla A22 al tratto a ridosso della zona Cervo dove si registrano i maggiori disagi a causa dei rumori». Lo stesso Beati ha chiesto all’A22 di considerare la sistemazione delle barriere anche nel tratto di autostrada fra Vadena Centro e la frazione di Birti per proteggere dai rumori anche la zona dove costruirà gli alloggi una cooperativa edilizia.
 Saranno complessivamente oltre 800 metri di protezioni all’altezza di diverse abitazioni e dovrebbero essere realizzate sia sul lato est che su quello ovest dell’autostrada.
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martedì, 17 giugno 2008


SICUREZZA SULL'A22 SUBITO MISURE DRASTICHE

Il Caso di Enrico Franco

Egregio direttore, non ho mai scritto ad un giornale ma in questa occasione Le chiedo, anzi la prego, di darmi ospitalità. Nemmeno una decina di giorni fa, parlando con alcuni amici, si conveniva che prima o poi sull'A22 ci sarebbe scappato il brutto incidente con inevitabile lutto.
Volevo scrivere già allora a lei e alla direzione dell'A22, non l'ho fatto e oggi me ne rammarico. Mi riferisco alla tragedia in cui sono morte tre persone, di cui un bimbo di due anni. Una famiglia distrutta.
Purtroppo ero stato buon profeta anche se non pensavo che la previsione si sarebbe avverata così presto. Al massimo dopo le 19 di ogni santo giorno l'A22 diventa una specie di dormitorio. Ogni piazzola di sosta, ma veramente ognuna, è presidiata da almeno due Tir parcheggiati, spesso a luci spente, per permettere all'autista di dormire. Se considera che vi è una piazzola ogni chilometro o forse meno, per andare da Modena a Bolzano lei inconterà e supererà oltre 220 Tir parchegiati al filo della corsia di emergenza. Se lei considera che a 120 km/h si percorre il chilometro in 30 secondi, capirà bene quante possibilità vi siano in caso di sbandata, scoppio di un pneumatico, colpo di sonno o un'altra delle centinaia di cause che possono portare a perdere il controllo di un'auto, di andare a incastrarsi sotto il camion come è successo purtroppo ieri. La piazzola di sosta è concepita per la sosta breve, per il guasto o il riposo di pochi minuti, non certo per parcheggiarvi due o tre Tir per tutta la notte. Chi frequenta spesso le autostrade sa che ciò che dico è vero ma che è vero praticamente solo sull'A22.
L'incidente era annunciato, così come è facile preconizzare che succederà ancora se non verrà fatto rispettare il codice della strada invitando a parcheggiare con le buone o le cattive nelle aree di servizio o fuori dall'autostrada. I piloni di sostegno dei cavlacavia, giustamente, sono protetti da guard-rail per evitare che vi si possa andare a sbattere in caso di incidente, ma mezzi che pesano decine di tonnellate possono rimanere a bordo strada. Converrà che l'incidente, senza il camion parcheggiato, si sarebbe risolto in una banale carambola finita probabilmente con 3 contusi, invece abbiamo visto gli esiti nefasti. La prego di dare rilevanza alla questione affinchè simili tragedie non abbiano a ripetersi.
Stefano Luchi, avvocato, BOLZANO Caro avvocato Luchi,
concordo con lei. Sul tema ero già intervenuto rispondendo l'11 marzo a un lettore; il giorno successivo, abbiamo ospitato un intervento di Silvano Grisenti, presidente dell'A22, che, riconoscendo l'esistenza del problema, dava conto di una serie di interventi già programmati (tra cui la ristrutturazione di tutte le aree di servizio e varie misure per trasferire su rotaia parte del trasporto merci su gomma). Credo tuttavia che occorra da un lato accelerare le iniziative previste garantire maggior sicurezza e, dall'altra, esaminare l'eventualità di provvedimenti drastici e immediati che limitino le situazioni di pericolo.


Corriere dell'Alto Adige 17-06-08


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venerdì, 06 giugno 2008


Fra Bronzolo ed Ora prevista la struttura per l’intermodalità

Merci dalla strada ai binari Ancora pressing per lo scalo
Alto Adige, 06 GIUGNO 2008


 LAIVES. L’indicazione dei tecnici - è lo studio Ciurnelli che ha avuto l’incarico dall’Autobrennero, d’accordo Provincia e Comuni interessati - sull’opportunità o meno di realizzare il casello autostradale all’altezza di Laives-Vadena dipende molto da due fattori: 1) l’ancora incerta data sulla percorribilità completa della variante alla statale; 2) la possibilità che venga realizzato il centro intermodale sull’areale ferroviario compreso fra le stazioni di Bronzolo e di Ora. Quest’ultima struttura è stata «benedetta» dalla Provincia, quindi ridimensionata («sarà al servizio soltanto delle imprese locali», aveva detto il presidente Durnwalder) e quindi accantonata dall’assessore Widmann che ritiene sufficiente (anche per le esigenze altoatesine) lo scalo dell’Interporto a Trento. Ora - a quanto pare - si torna alla carica per verificare l’opportunità di favorire l’intermodalità appunto fra Ora e Bronzolo: le Ferrovie - proprietarie della vasta area - in tal senso si sono sempre espresse in maniera favorevole. Ed è proprio sulla base del rinnovato interesse per lo scalo, che lo studio dell’ing. Ciurnelli deve necessariamente conto anche di questa possibile (e importante) ipotesi per quanto riguarda la viabilità del futuro.
 L’ultima presa di posizione a favore dell’intermodalità è venuta dalla Camera di Commercio e da diversi imprenditori altoatesini che hanno riconosciuto che uno scalo intermodale è necessario sul territorio provinciale, con specifico riferimento all’ampio areale compreso fra le stazioni di Bronzolo e di Ora.
 In prospettiva del «passante» in galleria fra Ora e Cardano (destinato a potenziare il servizio di trasporto delle merci) anche l’intermodalità in zona Siberia a Bolzano dovrebbe essere «traslocata» all’Interporto di Trento con un conseguente andirivieni di mezzi pesanti. Partendo dal presupposto che proprio questo «passante» ferroviario è indispensabile (anche e soprattutto per liberare la stazione di Bolzano), c’è la necessità di uno scalo tecnico fra Bronzolo ed Ora in modo da poter aggiungere un locomotore ai treni merci diretti verso il Brennero. L’areale fra le stazioni di Ora e di Bronzolo dovrebbe essere collegato all’uscita del tunnel con una mini-galleria che passerebbe sotto la statale 12 del Brennero. Il collegamento su binari continuerebbe per un brevissimo tratto sotto il livello della campagna per poi riprendere quota all’altezza di Bronzolo e collegarsi da nord all’areale esistente. I treni procederebbero a velocità molto ridotta e la successiva operazione di «agganciamento» fra locomotori avverebbe in una zona molto distante dalle abitazioni. Fin troppo evidente dunque che, «bocciando» l’intermodalità - anche se con un servizio ridotto - sull’areale ferroviario fra Bronzolo ed Ora, i mezzi pesanti che ora utilizzano lo scalo in zona Siberia a Bolzano dovranno raggiungere l’Interporto di Trento. Tutto ciò avrà delle ripercussioni sull’A22 che dovrà sopportare un inevitabile aumento di Tir che finiranno anche per intasare la statale 12 (con attraversamento di abitati) soprattutto quando saranno percorribili le tanto attese varianti di Laives e di Ora.
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mercoledì, 28 maggio 2008


«Casello A22: decisione concordata»

Serve coinvolgere anche gli altri Comuni. Piano traffico in consiglio
Alto Adige, 28 MAGGIO 2008


 LAIVES. «Quando lo studio commissionato dall’Autobrennero sarà pronto, avremo finalmente basi scientifiche su cui ragionare sull’opportunità o meno di realizzare il casello autostradale, sempre tenendo in debita considerazione la variante alla statale del Brennero e la sua completa percorribilità prevista per il 2011». È il sindaco Giovanni Polonioli che parla. Poi aggiunge: «Entro l’inizio dell’estate porteremo il consiglio comunale il piano del traffico che sarà parte integrante del nuovo Puc».
 Il sindaco Polonioli ha contattato direttamente l’ing. Ciurnelli incaricato dall’Autobrennero (d’accordo Provincia e Comuni interessati) di effettuare uno studio sui flussi di traffico e le prospettive della mobilità in modo da capire se il casello autostradale è opportuno o meno.
 Cosa sostiene il professionista incaricato dall’A22?
 
«Che il lavoro non è ancora completato e che quindi non c’è alcuna valutazione. Alla fine dell’estate consegnerà l’esito dello studio all’Autobrennero e quindi a Provincia e Comuni. Seguirà, ovviamente, la discussione».
 Nessuna indicazione?
 
«Assolutamente no anche se l’ing. Ciurnelli mi ha confermato che la percorribilità di tutta la variante alla statale avrà indubbiamente la sua influenza sui flussi di traffico, pur tenendo conto di una serie di problematiche».
 Quali sono?
 
«Ne abbiamo già parlato in varie occasioni. Ribadisco, ma è solo un esempio, ciò su cui tutti concordano: il casello Bolzano Sud dell’Autobrennero sta dimostrando la sua inadeguatezza in relazione alla mole di traffico, fra l’altro in aumento, che sopporta. È evidente, in questo contesto, anche il ruolo della zona produttiva di via Einstein, nel capoluogo altoatesino, che è in costante ampliamento. Queste considerazioni portano a sottolineare una necessità improrogabile».
 Quale è?
 
«Quella di impostare ogni problema legato alla mobilità in maniera congiunta. No ha senso - anzi: è addirittura controproducente - che Bolzano si occupi dei suoi problemi e che Laives, Bronzolo e Vadena facciano altrettanto con i loro. Bisogna collaborare, avere un visione globale delle problematiche per arrivare ad una soluzione che possa essere funzionale per tutto il comprensorio».
 Anche per l’eventuale casello A22 a Laives?
 
«Evidentemente sì. Se le risultanze dello studio indicheranno che il casello sarà necessario, procederemo in tal senso sempre d’accordo con gli altri Comuni».
 Intanto Laives intende muoversi con il piano del traffico?
 
«Lo porteremo in consiglio comunale prima dell’inizio della prossima estate per il necessario benestare visto che il Piano sarà parte integrante del Puc che deve essere rielaborato da un professionista a cui la giunta darà l’incarico».
 Interventi previsti rispetto alle indicazioni contenute nel Piano?
 
«Fino a quando la centrale via Kennedy sarà una strada di scorrimento ogni intervento rischia di essere provvisorio o comunque poco efficace. Ripeto: soltanto con la variante completata ed interamente percorribile saranno possibili interventi efficaci per migliorare sia la mobilità urbana che quella esterna.
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sabato, 10 maggio 2008

Terza corsia lungo l’Autobrennero
 Solo tra Verona e Mantova. «Emergenza» più larga a sud di Egna
 Alto Adige 10 maggio 2008

 BOLZANO. Il tracciato dell’A22 verrà portato a tre corsie per ogni direzione di marcia. Ma questo solo nel tratto tra Verona nord e il sovrappasso ferroviario Verona-Mantova. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione dell’Autobrennero che si è riunito ieri a Valeggio sul Mincio.
 I lavori potrebbero iniziare a fine 2009, come quelli per il nuovo casello a servizio A22-A4, con un costo stimato di 119 milioni di euro e durata di 36 mesi.
 Il Cda di A22 a Valeggio ha preso in esame tutta una serie di tematiche squiotamente “veronesi”. Ad esempio ha anche deciso la realizzazione di un nuovo casello autostradale verrà realizzato dall’Autostrada del Brennero a Verona in corrispondenza dell’interconnessione con l’A4 (Brescia - Padova). È stato esaminato lo studio di fattibilità dell’opera che prevede la realizzazione di una enorme rotatoria. Sulla sua costruzione si sono espressi favorevolmente - viene detto in una nota A22 - i sindaci di Verona, Sommacampagna, Villafranca e Valeggio sul Mincio e i Soci veneti: Provincia di Verona, Camera di Commercio di Verona, Infrastrutture Cis Srl, Autostrada Brescia - Padova, Banca popolare di Verona-S.Geminiano e S.Prospero Spa. A trarre giovamento dal progetto saranno l’intero bacino di utenza del capoluogo scaligero e delle città limitrofe, garzie ad una razionalizzazione della mobilità dei territori ed una positiva ricaduta sulla viabilità di accesso all’aeroporto Catullo e al Quadrante Europa.
 Lo studio tiene conto del costante incremento del traffico sia pesante che leggero lungo l’arteria e degli interventi già deliberati sull’A22 (terza corsia tra Verona e Modena, allargamento corsia di emergenza tra Egna e Verona e suo possibile utilizzo dinamico) sul territorio. Questi ultimi tengono conto del sistema delle tangenziali, dello sviluppo dell’aeroporto e del centro intermodale, delle previsioni relative al nuovo tracciato ferroviario per il collegamento dell’aeroporto e con le principali previsioni di sviluppo della viabilità a livello comunale.
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sabato, 26 aprile 2008


 Tirolo, scatta lo stop settoriale. Il presidente A22: fuga in avanti

Trasporti Dal 2 maggio rifiuti e inerti devono viaggare in treno. L'Apa: paghi di più chi inquina

Corriere dell'Alto Adige -2008-04-26

Nuovo braccio di ferro tra aziende e Innsbruck L'assessore Lindenberger: «Consentiti solo viaggi inferiori a 200 chilometri»
BOLZANO — Dal 2 maggio in Tirolo entrano in vigore le nuove limitazioni settoriali per i tir e le aziende altoatesine sono allarme.
2007

DAL'1 gennaio 2007 è entrata in vigore la prima tranche di divieti: stop a tutti i mezzi euro zero ed euro uno


2008

Dal 2 maggio 2008 stop a tutti i tir che trasportano rifiuti e inerti. Dal 1 novembre invece stop ai tir euro 2


2009

Il 1 gennaio 2009 altro giro di vite: stop ai tir che trasportano legno, ferro, ceramica, marmo e veicoli.
In sosta Tir sull'A22. Chi trasporta rifiuti dovrà attraversare il Tirolo sulla ferrovia
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venerdì, 14 marzo 2008


SCONTO PER TREMILA PENDOLARI
 


  BOLZANO. Sono stati circa 3.000 i pendolari che hanno approfittato degli sconti praticati dall’A22. «Si tratta - ha commentato Grisenti - di un dato estremamente positivo, in linea con le aspettative». Per quanto attiene gli aumenti dei pedaggi il presidente di Autobrennero ha sollineato come si tratti di «rincari in linea con la crescita del tasso di inflazione, frutto di accordi presi a livello nazionale». Relativamente ai fondi per il tunnel di base del Brennero l’A22 ha già accantonato 400 dei 550 milioni previsti. Altri 30 saranno messi da parte a breve. Il Cda si riunirà il 28 marzo.
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mercoledì, 13 febbraio 2008


«Terza corsia dinamica? Bocciata»
Cunego: non ci convince, in caso d’incidente dove si passerà?
Alto Adige, 13 FEBBRAIO 2008

 TRENTO. Paolo Cunego è presidente del Comitato difesa consumatori di Trento e nelle settimane scorse aveva avuto un vivace battibecco con il presidente dell’A22, Grisenti.
 Cunego, tutti questi lavori (e questi soldi) per la cosiddetta terza corsia dinamica. Che ne dice?
 
Io credo che la situazione andrebbe chiarita, e al più presto. Non da parte del presidente, ma dei suoi tecnici. Corsia dinamica, ovvero la possibilità di usare la corsia d’emergenza per il traffico ordinario, in situazioni di grave congestione del traffico.
 Esatto.
 
Bene, e se non c’è più la corsia d’emergenza libera e si verifica un incidente cosa facciamo? Come e dove passano, per dire, le autobotti dei pompieri? Non mi si vorrà far credere che bastino gli elicotteri. Questa cosa della corsia dinamica, sinceramente, non la capisco, né la condivido.
 Anche i cosiddetti pannelli luminosi sono funzionali a quest’operazione. E costano molto.
 
Non ha senso farli all’interno dell’autostrada, i pannelli. Una società seria deve avvertiti dell’intoppo prima che tu entri in autostrada, in modo da farti decidere se vuoi farlo o meno. Che ci siano anche quelli interni mi può anche stare bene, ma sono gli altri, quelli che contano davvero. E comunque...
 Sì?
 
Alla A22 si contraddicono. Giorni fa, il direttore ha detto che non saranno installati i pannelli luminosi con i prezzi delle benzine perché gli automobilisti potrebbero distrarsi alla guida. Mi sono fatto un sorrisino. E perché allora, i pannelli sopra le due carreggiate forse non si fanno guardare? Mah, sembra una presa per i fondelli.


Ieri mattina in tilt la statale 12 tra San Michele all’Adige e Trento
Colonne sulla A22: la regola
I lavori: guardrail e pannelli luminosi. Domani chiusura notturna
 BOLZANO/TRENTO. Le code sull’Autobrennero sono ormai quasi ordinarie, ma questo non significa che il mini-esercito dei pendolari sia disposto a digerirle. Quando poi le colonne spingono numerosi mezzi a lasciare l’autostrada per immettersi sulle statali, come accaduto ieri, ad andare in tilt è anche il sistema di viabilità provinciale. L’aumento esponenziale del traffico di mezzi pesanti ed i lavori «sfarinati» lungo tutta la A22, più una certa propensione dei tir a superare malgrado il divieto creano un mix spesso micidiale.
 Ieri mattina, quattro chilometri di coda (puntualmente segnalati, questa volta) tra San Michele e Trento Nord, dove si lavora alla sistemazione degli spartitraffico. Al casello di San Michele, le auto e molti camion escono dall’autostrada e proseguono in direzione sud lungo la trafficatissima statale 12. Ovvia conseguenza: una colonna quasi ininterrotta da San Michele all’ingresso di Trento. Caso eccezionale? Mica tanto. Basta dare un’occhiata all’elenco dei cantieri aperti. La sistemazione dello spartitraffico (il guardrail centrale) tra San Michele e Trento Centro comporta la sistematica chiusura della corsia di sorpasso in entrambe le carreggiate sino al 20 marzo. Stessa situazione, ma con lavori ancora più lunghi per il tratto Rovereto Sud-Affi, in un tratto sino al 23 aprile, in un altro sino al 9 maggio. Deviazioni, ma anche chiusure: l’autostrada sarà offlimits dalle 22 di domani alle 6 di venerdì 15 fra Trento Nord e Rovereto Nord, causa installazione degli ormai famigerati «pannelli a messaggio variabile». Per la manutenzione del sistema antincendio, sarà invece chiusa la corsia sud della galleria del Virgolo a Bolzano, dalle 12 di lunedì prossimo sino alle 16 di venerdì 22.
 E poi c’è il «risanamento dei viadotti»: da lunedì scorso sino a venerdì prossimo, altre deviazioni tra Chiusa e Bolzano nord. Il grosso dei lavori (rifacimento guardrail centrale e mega-pannelli luminosi) è legato alla «terza corsia dinamica».

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sabato, 09 febbraio 2008



«Tariffe orarie sulla A22? Fattibile»

Trasporti La ricetta di Grisenti: pedaggi flessibili per incidere sul traffico

 Corriere dell'Alto Adige 2008-02-09

BOLZANO — Tariffe flessibili sull'A22 per razionalizzare i flussi di traffici. È la ricetta di Silvano Grisenti, presidente dell'Autobrennero per decongestionare l'arteria. In pratica dovrebbero essere adottate delle tariffe differenziate che privilegerebbero gli utenti che utilizzano l'autostrada nelle ore di minor traffico veicolare. E' un'ipotesi che, però, dovrà passare al vaglio del cda prima di poter essere attuata.
«Si tratta di decisioni che devono venire ratificate collegialmente — spiega Grisenti — prima di essere sottoposte al vaglio dell'Anas che, di fatto, è l'ente proprietario della tratta autostradale. Solo quando ci sarà il via libera da Roma sarà possibile introdurre la novità».
Il piano d'azione è semplice: chi utilizzerà l'autostrada nelle ore serali e notturne potrà usufruire di tariffe agevolate, mentre il pedaggio sarebbe più salato per coloro che usano l'arteria nelle cosiddetta ore di punta: «Ho seguito per nove mesi l'andamento dei flussi veicolari e dopo un'attenta valutazione — aggiunge Grisenti — ritengo che questa opportunità possa in qualche modo razionalizzare l'uso dell'autostrada». Questo potrebbe rappresentare anche un incentivo per fare in modo che coloro che nelle ore serali scelgono la strada normale possano servirsi dell'arteria autostradale. Nelle ore serali, complice anche il blocco del traffico pesante sul versante austriaco, i flussi veicolari risultano ridotti e con l'incentivo delle tariffe più convenienti potrebbe essere raggiunto l'obiettivo di ridurre il traffico nei centri abitati lungo la dorsale della valle dell'Adige: «Non si tratta di un progetto nuovo — puntualizza Grisenti — perché di questo si era già parlato nei mesi scorsi. Ora dopo un esame dettagliato siamo in grado di poterla tradurre in un piano. Ma prima parleremo con i nostri soci».
E. B.

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giovedì, 31 gennaio 2008



Brennero, i transiti dei Tir crescono del 6%
 In un anno 100 mila camion in più Forte l’incremento delle autovetture
di Pietro Marangoni
 Alto Adige, 31 GENNAIO 2008
 BOLZANO. «Dai dati ufficiali dei transiti al 31 dicembre 2007 al valico del Brennero emerge chiaramente un dato senz’altro preoccupante. Il numero dei transiti di mezzi pesanti, quelli classificati quali classe 4 o 5, sono stati oltre 2 milioni 180 mila. Una cifra del 5,8% in più rispetto al 2006. E l’andamente del primo mese di quest’anno è in linea con incremento dei Tir superiore al 5%. Il che vuol dire che a fine anno saranno, come nel 2007, oltre 100 mila in più».
 Così, con i dati statistici in mano, Benedikt Gramm, vicepresidente di A22, guarda con preoccupazione il futuro che porta ad un sempre maggiore carico dei flussi di transito lungo l’autostrada del Brennero nella tratta tra Italia e Austria. «È indubbiamente una situazione proeccupante» aggiunge Gramm che nella sua veste di presidente della Canmera di Commercio di Bolzano ha sempre sostenuto la necessità della realizzazione della galleria di base del Brennero. «Considerando che negli ultimi anni si sono sempre registrati incrementi annui superiori al 5% i numeri confermano la necessità di uno spostamento, nei tempi più rapidi possibili, del traffico su gomma lungo l’autostrada a quello su rotaia».
 A confermare che lungo l’asse del Brennero l’A22 viaggi verso un non lontano collasso sono anche i dati resi noti ad Innsbruck dalla società austriaca che gestisce l’asse autostradale la Asfinag. Per la Asfinag oltre all’incremento dei traffico pesante (5,36% nella tratta Oltrebrennero) anche quello leggero ha fatto registrare una crescita che ha sfiorato il 6%. Numericamente un incremento di 102 mila camion e di 312 mila autovetture.
 «Al momento attuale - aggiunge ancora Gramm - si potrebbero sfruttare maggiormente la linea ferroviaria del Brennero con qualche convoglio ferroviario di trasporto combinato in più. Considerando che tra aprile e maggio in Austria scatterà il divieto settoriale che proibisce il trasporto su gomma di determinati carichi e derrate è importante riuscire ad adeguare la capacità dei trasporti tipo Rola almeno fino a Trento e non solo fino al terminal austriaco di Lago di Brennero».



Gli utili dell’A22 superano i 50 milioni Più 5% gli introiti
DATI DI BILANCIO
Sono previsti investimenti per oltre un miliardo entro il 2014
 BOLZANO. Volano gli utili dell’Autobrennero A22. Le prime proiezioni elaborate dai tecnici della società di via Berlino a Trento indicano una crescita molto consistente. Nel corso del 2007, gli utili hanno superato i 50 milioni di euro. Un risultato di tutto rilievo, se si pensa che l’anno precedente gli utili si erano fermati alla somma di 38,4 milioni di euro.
 Il presidente Silvano Grisenti aveva stretto un patto con i soci del sud basato proprio su una distribuzione di maggiori utili. Detto fatto. L’Autobrennero ha fatto segnare un aumento superiore al 25% degli utili. Un risultato niente male, raggiunto grazie al costante aumento del traffico e anche all’aumento dei pedaggi, concesso perché la società è in regola con il piano degli investimenti e con il piano finanziario con l’Anas.
 Nel 2007, l’A22 ha fatto registrare un aumento degli introiti del 5,4%, con un fatturato che ha superato il tetto dei 300 milioni di euro. Risultati strabilianti che, nel corso del 2008, dovrebbero migliorare ulteriormente. Infatti l’Autobrennero potrà contare anche sull’aumento dei pedaggi del 2,75% concesso dal ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. Grazie all’aumento, gli introiti dei primi venti giorni del 2008 sono schizzati in alto, con un incremento del 7%. Incremento che potrebbe essere confermato su base annua. Infatti, il traffico mostra una tendenza costante alla crescita. L’anno scorso è salito del 3,4 per cento. Le previsioni per il 2008 sono sulla stesse linea. Quindi, l’A22, con i pedaggi e il traffico, soprattutto quello pesante, in aumento non corre certo il rischio di rimanere a secco di liquidi. Da ricordare che la società di via Berlino ha già messo mano al pesante piano finanziario che sta alla base della concessione ottenuta dall’Anas. Si tratta di un miliardo e cento milioni di euro di investimenti da qua al 2014, anno in cui scade la concessione. Gli interventi più consistenti riguardano il rifacimento di tutti i sovrapassi sull’A22, la terza corsia tra Verona e Modena, con 400 milioni di investimento, e la terza corsia dinamica tra Verona nord ed Egna i cui i lavori sono già partiti nel tratto sperimentale fra Trento e Rovereto.

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sabato, 26 gennaio 2008



L’incremento del 3,40 per cento del traffico e l’aumento dei pedaggi arricchiscono le casse dell’Autobrennero
In poco più di venti giorni rilasciate 2 mila tessere per lo sconto ai pendolari
Alto Adige, 26 GENNAIO 2008

 TRENTO. Volano gli introiti dell’A22. Complice l’aumento dei pedaggi del 2,75 per cento concesso dal ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, nei primi venti giorni del 2008 l’Autobrennero ha incassato il 7 per cento in più rispetto ai primi venti giorni dell’anno scorso. L’aumento si registra nonostante un leggero calo del traffico. Questo vuol dire che c’è stato un incremento notevole dei veicoli pesanti che hanno percorso l’arteria autostradale.
 Ma, se l’incremento del 7 per cento misurato su un periodo breve può anche non essere significativo, molto più confortante per l’A22 è il dato del 2007, nel corso del quale gli introiti sono aumentati rispetto al 2006 del 5,40 per cento. Questo anche grazie ad un incremento dei veicoli teorici medi giornalieri che sono passati dai 40516 del 2006 a più di 41 mila. E’ chiaro, quindi, che i conti dell’A22 non corrono alcun pericolo, sia grazie all’aumento del traffico che per l’incremento dei pedaggi. Il presidente Grisenti aveva già annunciato che il fatturato dell’A22 nel 2007 ha sfondato il tetto dei 300 milioni di euro.
 Tra i dati forniti ieri, c’è anche quello del numero delle Brenner Pass per i pendolari, ovvero il telepass family che permette a chi percorre per l’A22 per andare al lavoro di avere uno sconto del 20 per cento. In poco più di venti giorni sono state rilasciati 2140 Brenner Pass. 1500 a Trento e il resto in provincia di Bolzano. Presto, però, saranno aperti altri tre centri per il rilascio della card ad Affi, Mantova e Reggiolo Rolo.
 Il presidente Grisenti ha anche illustrato i dati complessivi del traffico. Nel 2007 sono entrati nell’A22 53 milioni 129 mila e 583 mezzi. Di questi, 39 milioni 346 mila e 382 erano mezzi leggeri e 13 milioni e 783 mila 201 mezzi pesanti. L’aumento rispetto al 2006 è netto, il 3,40 per cento. Basta pensare che l’anno precedente erano transitati sull’A22 51 milioni 381 mila e 709 mezzi. L’incremento dei veicoli leggeri è stato del 3,65 per cento e di quelli pesanti del 3,40 per cento. Al Brennero, l’aumento dei veicoli è stato del 3,27 per cento.
 Interessante è anche guardare nel dettaglio ai sistemi di pagamento usati. Il 53,02 per cento delle volte, ovvero in 28 milioni e 42 mila casi, gli utenti preferiscono il telepass. I contanti resistono, tanto che vengono usati nel 37,03 per cento dei casi.
 A fronte dei dati sul traffico, Grisenti ha anche tracciato un quadro generale del sistema autostradale del Nordest. Ha spiegato che il Tar dell’Emilia Romagna ha respinto la richiesta di sospensiva della gara vinta dall’A22 per la Cispadana e ha parlato anche della Nogara-mare, affidata ad un raggruppamento di imprese di cui fa parte l’A22.
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venerdì, 04 gennaio 2008




 Trento e Bolzano non possono continuare a comportarsi come se l’Europa non esistesse
  A22 Sconto pendolari, boom di richieste

Alto Adige, 04 GENNAIO 2008

 BOLZANO. Lo sconto del 20% sul pedaggio offerto ai pendolari dall’Autobrennero potrebbe essere impugnato davanti alla Corte di giustizia di Lussemburgo. Lo afferma il senatore di Forza Italia ed ex europarlamentare Giacomo Santini, che intravede nella misura decisa dalla società un’ipotesi di “aiuti di stato non autorizzati”. L’agevolazione, in altre parole, potrebbe essere considerata non rispettosa del patto comunitario che impone un’armonizzazione degli interventi nel campo dei trasporti. Intanto hanno superato quota 600 le adesioni all’iniziativa “Brenner pass”.
 La materia dei trasporti - ricorda Santini - è di competenza comunitaria. «Mi auguro che l’Autobrennero abbia verificato prima la praticabilità dello sconto. Trento e Bolzano spesso dimenticano di far parte di un sistema. Che siano province autonome non fa differenza alcuna a Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo». La Corte di giustizia, in caso di intervento, si rivolgerebbe infatti direttamente a Roma come sua unica interlocutrice. Ma chi potrebbe avere l’interesse ad impugnare l’iniziativa di Autobrennero? Semplice: la “concorrenza”, ossia le altre società autostradali europee ed italiane. Nell’intervista a lato Santini lo spiega chiaramente, facendo l’esempio della Serenissima: se qualcuno - si legga associazione di consumatori - dovesse chiederle di introdurre la stessa agevolazione, la società veneta potrebbe essere indotta a sollecitare una verifica presso gli organismi comunitari sulla liceità dello sconto.
 Stiamo parlando, naturalmente, di ipotesi. Le quali però hanno «ottime probabilità» di avere un fondamento stando a quanto afferma l’ex europarlamentare, promotore undici anni fa di una interrogazione alla Corte di giustizia e alla Commissione europea che portò ad una maxi-sanzione a carico dell’Austria, dopo che questa aveva aumentato i pedaggi “per motivi ambientali”.
 Intanto la notizia dell’avvio dell’iniziativa ha riscosso il plauso della Cgil, che parla di «decisione saggia». «Ora - afferma il sindacato - misure di questa natura devono essere estese ad altri servizi pubblici, magari potenziando anche gli incentivi all’uso del trasporto pubblico», ma le istituzioni dovranno intervenire anche in altri settori, dal fisco ai salari, «per garantire ai lavoratori dipendenti una maggiore capacità di spesa».
 Grande il successo dello sconto tra gli utenti in regione. Sono oltre 600 le autocertificazioni presentate nei tre centri servizi dell’A22: quello di Trento (0461 212718), Bolzano (0471 922616) e Bressanone (0472 201521). Il servizio esazione pedaggi informa che la dichiarazione potrà essere anche inviata alla sede dell’Autostrada del Brennero, in via Berlino 10, per lettera o a mezzo fax (0461 212778). Bisognerà specificare il luogo di residenza e la sede di lavoro. Il pendolare riceverà un telepass family senza pagare il canone annuo di 12,40 euro.
 La società fa sapere che per avere diritto allo sconto bisognerà percorrere «solo le tratte intere dichiarate» dal Brennero a Campogalliano. Ciò significa che chi risiede a Bolzano e lavora a Trento non usufruirà dell’agevolazione se, ad esempio, uscirà a San Michele.


«Ricorsi delle altre società»
Il senatore: spero che Grisenti abbia valutato bene

 BOLZANO. Senatore Santini lo sconto del 20% ai pendolari è una misura legittima o in ambito europeo può essere considerata una forma protezionistica?
 «Se qualcuno lo fa presente a Bruxelles, ci sono ottime probabilità che si possa intravedere un caso di aiuti di Stato non autorizzati».
 L’A22 è una Società per azioni.
 «Che però svolge un servizio pubblico. La questione è sempre stata equivoca. Ricordo quando l’autostrada austriaca faceva l’opposto. Aveva aumentato arbitrariamente i pedaggi con un pretesto ecolologico. Era il ’96, l’epoca in cui incominciavano a gonfiarsi gli ecopunti. Sul caso presentai un’interrogazione alla Corte di giustizia e alla Commissione europea».
 Come finì?
 «Mi fu data ragione. Quello dell’Austria fu riconosciuto un intervento illecito, non conforme al trattato europeo. Fu avviata una procedura di infrazione che arrivò fino al terzo stadio, quello sanzionatorio».
 A quanto ammontava la sanzione?
 «A milioni di euro. Che però l’Austria pagò senza colpo ferire perché evidentemente con quello che introitava copriva le spese e difendeva la propria idea che ognuno ha diritto di aumentare le tariffe come vuole, col pretesto dell’ambiente. Se quell’idea si fosse diffusa a tutta Europa pensa che giungla di tariffe... E’ immaginabile che ognuno consideri il suo territorio il più prezioso: sarebbe stato il caos totale».
 Qui siamo nel caso inverso.
 «Sì, se ogni autostrada decidesse di abbassare le tariffe, sotto un certo profilo sociale sarebbe un’idea positiva, ma si andrebbe ad incrinare il patto comunitario di armonizzare gli interventi in questo settore. I trasporti sono una politica comunitaria, a differenza ad esempio della sanità o della scuola, dove ognuno può fare come vuole. Nel caso dei trasporti e dell’agricoltura, come in altri campi che sono da lei finanziati, la Comunità europea rivendica il diritto al controllo. Spero che in via Berlino abbiano verificato prima la possibilità dello sconto. Aggiungo un’altra cosa».
 Cosa?
 «Che non sarebbe poi male, nel caso in cui si intraprendono iniziative così delicate, di fare una verifica anche a Roma, presso il ministero competente».
 Stiamo parlando dei pendolari. Si tratta pur sempre di una categoria ristretta.
 «Comunque se c’è un giurista esperto in materia, questo può trovare un’eccezione da presentare. Anche se la misura è stata assunta a fin di bene... Ci auguriamo che sia possibile farlo, per carità. Trento e Bolzano, però, spesso dimenticano di far parte di un sistema. La nostra autonomia non giustifica tutto quello che si vorrebbe...».
 Chi potrebbe avere interesse ad impugnare un provvedimento come lo sconto per i pendolari?
 «Potrebbe farlo qualche altra società autostradale italiana o europea. Ma ritengo soprattutto italiana. Che venga sollecitata a praticare lo sconto da qualche associazione di consumatori ma non abbia interesse a farlo. Penso ad esempio alla Serenissima. Potrebbe fare un esposto».
 Restiamo agli sconti ma cambiamo ambito. Diverse stazioni sciistiche propongono skipass a prezzo scontato per i residenti. E’ un caso analogo?
 «E’ diverso, perché gli impianti di risalita non appartengono al settore dei trasporti».
 In Alto Adige è partito il progetto pilota per la riduzione del prezzo del carburante nelle regioni di confine. Può essere anch’esso impugnato?
 «Questo no, perché in Italia esiste un precedente, in Friuli. Anche qui però mi auguro che la cosa sia stata concordata con Roma. Non mi risulta che nello statuto di autonomia ci sia la competenza nella determinazione nel prezzo del carburante». (maro)

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giovedì, 03 gennaio 2008



Autobrennero  2008, scatta lo sconto per i pendolari
Chi si sposta per lavoro pagherà il venti per cento in meno. Ma il pedaggio sale del 2,75%
Il provvedimento deciso dalla società è entrato in vigore il primo dell’anno
 Alto Adige, 03 GENNAIO   LUCA MAROGNOLI


 BOLZANO. Gli automobilisti più accorti sono già passati a ritirare il loro telepass gratuito. Dal primo dell’anno infatti i pendolari viaggeranno sull’Autobrennero con lo sconto del 20%. Lo stabilisce la delibera assunta dal Cda della società nel settembre scorso. Per usufruire dell’agevolazione basterà presentare un’autocertificazione (presso i “punti blu” dell’A22) specificando luogo di residenza e sede di lavoro. Questa la notizia buona. La cattiva è che i pedaggi, per tutti, sono aumentati del 2,75%.
 Ma se ai rincari siamo (è triste dirlo) abituati, lo sconto è una sorpresa inaspettata. Il presidente di A22 Silvano Grisenti lo sottolinea: «Credo che i problemi delle famiglie siano ben altri. Rispetto ai servizi che forniamo, l’aumento del pedaggio è una goccia nell’oceano. Guardiamo invece alla delibera per agevolare chi usa l’autostrada per motivi di lavoro: offriamo una riduzione del 20%, non del 2,75...».
 Come fare. Per avere diritto allo sconto bisogna presentare una semplice dichiarazione in cui si attesta di risiedere in un luogo diverso rispetto a quello lavorativo. Si tratta di un’autocertificazione che l’utente fornisce sotto la sua responsabilità e che gli incaricati dell’A22 avranno poi cura di controllare mediante verifiche a campione.
 Dove andare. La consegna va effettuata nei punti blu dell’A22. Si trovano a Trento nord, in zona interporto (telefono 0461 212718), a Bolzano sud, all’uscita dal casello sulla sinistra (0471 922616) e a Bressanone, in prossimità dell’uscita di Varna (0472 201521). L’orario di apertura è continuato, dalle 8 alle 17, dal lunedì al venerdì.
 Telepass gratuito. A chi presenta l’autocertificazione gli impiegati forniranno un telepass gratuito (esente quindi dal costo per il noleggio). La decurtazione del pedaggio sarà compiuta in automatico e riguarderà solo la tratta interessata.
 Non farà differenza il numero delle volte che verrà compiuta nell’arco della giornata. Per tutte le altre tratte si pagherà la tariffa intera, come qualsiasi altro utente dell’A22.
 L’aumento del pedaggio. Come annunciato, con il primo di gennaio è anche scattato l’aumento del pedaggio in autostrada, che per l’Autobrennero è del 2,75%.
 Per arrivare a questa percentuale - spiegano all’ufficio esazione dell’A22 - si parte da una tariffa chilometrica unitaria (che varia a seconda delle tratte perché è diversa l’incidenza dei costi di gestione), moltiplicata per i chilometri percorsi e aumentata del sovrapprezzo a beneficio esclusivo dell’Anas.


Grisenti: «L’obiettivo agevolare i lavoratori»

 BOLZANO. Presidente Grisenti , lo sconto annunciato è già effettivo.
 «Certo, come era stato deciso dal Cda. Chi è interessato dovrà presentare un’autocertificazione presso i nostri “punti blu”. I tragitti casa-lavoro vengono conteggiati in automatico. Se la tratta è diversa si paga invece il cento per cento».
 Come funziona?
 «Si devono dichiarare la sede di residenza e quella di lavoro. Ad esempio: se abito a Egna e vado a lavorare a Bolzano. Verrà consegnato un telepass gratuito. Poi noi effettueremo dei controlli a campione».
 Lo sconto sarà valido anche sabato e domenica?
 «Se uno fa i turni sì. Il numero di volte in cui si percorrerà la tratta non va specificato. Non esiste un limite».
 Lo sconto è una misura praticabile dal punto di vista legale o in un mercato globale può essere considerata una forma protezionistica?
 «No, affatto. Lo sconto è una riduzione del mio potenziale guadagno. Tra l’altro non l’abbiamo inventato noi: esisteva già. E ci sono state già alcune persone che sono venute a ritirare il telepass».
 Altre novità nel 2008?
 «Un forte impegno sul rinnovo della concessione, che scade nel 2014: non è domani mattina ma poco ci manca. Questi mesi sono serviti da assestamento».
 Una questione politica.
 «Sì, bisogna sollecitare il governo perché sia attivata una procedura di gara che non parli solo di autostrada ma anche di ferrovia e di tutto ciò che riguarda l’intermodalità».
 Quali sono i cantieri in arrivo?
 «Sono una cinquantina i progetti avviati nel corso del 2007. Cercheremo di metterli in campo in modo da non causare disagi, con il giusto equilibrio».
 Qual è il livello delle misure per la sicurezza?
 «Siamo l’unica autostrada che ha portato a casa il risultato della riduzione dell’incidentalità, fissato per il 2010 dal Comunità europea. L’obiettivo era di dimezzare gli incidenti mortali: l’abbiamo raggiunto nel 2005, in metà tempo. Questo deriva dalla nostra capacità di manutenzione. Gli altri elementi importanti sono la patente a punti e il divieto di sorpasso. Da quando è stato introdotto, in maggio, nel nuovo tratto da Ala a Modena, c’è stato un aumento notevolissimo della sicurezza: una riduzione che va oltre la doppia cifra».

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categoria:a22
venerdì, 28 dicembre 2007

Barriere sull’A22, il progetto all’Anas
L’Autobrennero ha messo nero su bianco l’impegno: primi lavori entro l’estate Il sindaco: «La priorità va alla zona Cervo»
Vadena: appena arriverà il decreto verrà indetta la gara di appalto
Alto Adige, 28 DICEMBRE 2007


 VADENA. Saranno appaltati entro la prossima estate i lavori per la realizzazione delle barriere antirumore lungo l’autostrada A22 in località Cervo, Vadena e Vadena Birti. Il presidente dell’Autobrennero Silvano Grisenti ha confermato agli amministratori della Bassa la volontà della società di proseguire nel programma di realizzazione delle barriere: dopo Vadena toccherà a Salorno.
 Il primo via libera è arrivato il mese scorso dalla giunta provinciale altoatesina; di conseguenza la società dell’Autobrennero ha provveduto ad inviare alla direzione nazionale dell’Anas il progetto in modo tale che venga esaminato prima della firma, da parte dell’Anas appunto, del relativo decreto. Arrivato questo benestare, sarà appunto l’A22 ad indire la gara europea (l’importo previsto è superiore ai 5 milioni di euro) per l’aggiudicazione dei lavori che dovrebberon iniziare prima dell’estate del 2008. S’è detto del progetto già pronto da parte dell’Autobrennero che dispone già dei vari pareri positivi in merito alla conformità sia urbanistica che territoriale. Sarà un lotto unico «con la priorità - dice il sindaco di Vadena Alessandro Beati - che speriamo venga concessa dalla A22 al tratto a ridosso della zona Cervo dove si registrano i maggiori disagi a causa dei rumori».
 La società dell’Autobrennero ha dunque confermato - dopo varie sollecitazioni delle precedenti e dell’attuale amministrazione comunale di Vadena - che è in dirittura il progetto per la sistemazione delle barriere antirumore. Saranno complessivamente oltre 800 metri di protezioni all’altezza di diverse abitazioni e dovrebbero essere realizzate sia sul lato est che su quello ovest dell’autostrada - vengono richieste da diversi anni proprio per arginare un inquinamento acustico sempre molto elevato, soprattutto nelle ore notturne. Per sollecitare le barriere antirumore a lato dell’autostrada, il sindaco Alessandro Beati si è recato a più riprese presso il Laboratorio aria e rumore della Provincia dove ha potuto avere copia dei risultati di una serie di misurazioni che sono state effettuate all’altezza della casa Pedrotti. «Il risultato è che di notte il rumore supera i limiti consentiti per legge - dice Beati - e così dobbiamo agire, anche perché esistono obblighi di legge in materia. In sostanza vengono fissate due fasce di misurazione, la A e la B, caratterizziate da minore e maggiore distanza dalla fonte del rumore. La casa in oggetto è in fascia A, dove c’è un limite di 60 decibel, limite che, come evidenziano le misurazioni effettuate dal Laboratorio aria e rumore viene superato di notte a causa dei mezzi in transito sull’Autobrennero».
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categoria:antiinquinamento, a22
domenica, 23 dicembre 2007
 Sull’A22 si andrà più veloce

 Il limite verrà portato a 130 all’ora anche sui tratti trentini in cui è ora è a 110, innalzamenti anche a Bolzano
Alto Adige, 22 DICEMBRE 2007

 TRENTO. Sull’Autobrennero si potrà correre un po’ di più, anche se non troppo. Il Consiglio d’amministrazione dell’Autobrennero ha approvato il progetto con il quale sono state ricalcolate tutte le velocità massime lungo l’intera tratta.
 Attualmente, da Bolzano a Modena ci sono due tratti in cui il limite di velocità è a 100 chilometri orari. Si tratta di un pezzo di autostrada a Trento nord e di un altro pezzo ad Affi. Grazie al progetto, che è stato inviato all’Anas per l’approvazione definitiva, si potrà andare a 130 chilometri all’ora dappertutto. Discorso diverso per il tratto a nord di Bolzano. Il limite rimane di 110 chilometri orari. Però, in alcuni tratti per i quali il limite è di 60 all’ora, è previsto un innalzamento a 80. L’unico tratto in cui il limite resterà a 60 è quello immediatamente precedente la barriera di Vipiteno.
 La ridefinizione della velocità massima è stata consentita dal calcolo delle varie caratteristiche tecniche di tutte le tratte dell’A22. Con gli anni l’infrastruttura ha subito un ammodernamento e, anche grazie agli investimenti in sicurezza e in asfalto drenante, quasi tutta la tratta permette di rispettare il decreto del 2001 che prevede determinate caratteristiche per poter andare a 130 chilometri all’ora.
 Il Consiglio d’amministrazione ha anche approvato le convenzioni con le province di Trento, Bolzano, Mantova, Verona e Modena per l’elargizione di 110 milioni di euro a fondo perduto. A Trento andranno 25 milioni che serviranno a finanziare lo svincolo tra la tangenziale e la strada provinciale 235 dell’Interporto. Il costo totale sarà di 28 milioni. A Bolzano andranno altri 25 milioni per la circonvallazione di Ora e il collegamento tra la statale 48 e San Lugano.
 Approvato anche il progetto per la costruzione del nuovo parcheggio per Tir a Rovereto sud. Avrà 100 posti, tutti attrezzati con prese di corrente, e costerà 7 milioni di euro. Sarà attrezzato con bagni, docce e posto di ristoro.
 Il Cda ha ache approvato il progetto per l’inserimento nelle pareti della nuova palazzina uffici di via Berlino pannelli fotovoltaici di ultima generazione.
 L’edificio avrà caratteristiche tra la Casa clima oro e la casa clima A, con consumi molto bassi.

Sul sito le «dirette» di code e cantieri
 L’A22 ha deciso di rinnovare la propria comunicazione telematica. Così ha messo mano anche al sito internet. Quello precedente era considerato troppo istituzionale. Il nuovo, entrato in servizio ieri, è stato allestito da forze interne in collaborazione con lo studio Archimede di Trento. Sul sito sarà possibile vedere in tempo reale anche le file per incidente o i lavori in corso. Una parte del sito sarà anche destinata a fare da vetrina ai territori attraversati.




Corriere dell'Alto Adige  2007-12-22

Trasporti Ticket, rincari del 2,75%

A22, fatturato record Previsti 300 milioni Nuovo sito web al via


BOLZANO — A22 chiude il 2007 con una previsione di aumento del fatturato che supererà i 300 milioni di euro.
Il budget per il 2008, approvaro dal cda, ammonta a 104 milioni di euro. Dopo i 78 milioni di spesa per la manutenzione ordinaria fissati dal cda lo scorso novembre, è stato approvato l'acquisto di materie prime e servizi per altri 26 milioni di euro. Le voci di spesa incidono sul totale per il 25%, con una crescita dei fondi destinati ai capitoli energia, acqua e gas, dovuta alla presa in carico delle utenze delle aree di servizio. Sono 2 i milioni di euro destinati a innovazioni e sperimentazioni (pannelli fotovoltaici, idrogeno, celle a combustibile e infomobilità a banda larga), con un incremento dell'11% rispetto al 2007. Approvate anche le convenzioni per i contributi agli enti locali: alla Provincia di Trento andranno 25 milioni di euro per la realizzazione dello svincolo tra la tangenziale e l'Interporto nei pressi del casello di Trento nord. A Bolzano 25 milioni per la variante alla statale 12 circonvallazione di Ora e collegamento tra la statale 48-San Lugano e l'Autobrennero. Confermato l'incremento del 2,75% dei pedaggi dall'1 gennaio. Le tariffe verranno ritoccate soprattutto nelle tratte più lunghe.
Rinnovata completamente la veste grafica e i contenuti del sito web di A22. Il layout della pagina è stato affidato ai web designer di Archimede (25mila euro di spesa). Informazioni su viabilità e traffico in primo piano, ma spazio anche all'osservatorio sui prezzi dei carburanti nelle aree di servizio (aggiornati una volta alla settimana), ai bandi di gara e alla promozione dei territori attraversati dall'autostrada.
Ci vorranno 700 giorni e 43 milioni di euro, ma l'innesto tra l'A22 e l'A1 a Campogalliano non sarà più un problema. Entro il 2008 inizieranno i lavori di adeguamento dell'intersezione su cui transitano più di 45 mila veicoli al giorno e oltre 16 milioni all'anno. Previsto per il 2022 anche un raccordo con il distretto industriale di Sassuolo, in provincia di Modena. Approvato dal cda anche il progetto per la realizzazione di un parcheggio per Tir da 100 posti (41.800 mq) a Rovereto Sud, per un importo pari a 6,9 milioni. Modificati i limiti di velocità: verranno innalzati a 130 kmh i limiti di 110 kmh a Trento nord e Affi. Tra Bolzano e la barriera del Brennero si passerà a 110 kmh, mentre tra la barriera e il passo del Brennero si andrà dagli attuali 60 agli 80 kmh.
Daniele Filosi
Le decisioni

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sabato, 08 dicembre 2007

«Assurdi gli sconti sull’A22 Bisogna potenziare la ferrovia»
GLI AMBIENTALISTI
Alto Adige, 08 DICEMBRE 2007

 EGNA. No all’abbonamento per pendolari sull’A22: «Una misura che farebbe aumentare il traffico locale sull’autostrada, provocando quindi più inquinamento atmosferico e acustico a scapito dei residenti della Bassa». La presa di posizione arriva dal gruppo di lavoro «Bassa Atesina vivibile», lo stesso che da mesi si batte contro l’ampliamento dell’aeroporto. A colpire negativamente il comitato «è il fatto che per questo abbonamento si stanno impegnando anche diversi politici della Bassa. Sarebbe una decisione miope e controproducente. Non si è credibili quando si dice di voler combattere i disagi creati dal traffico di transito, ma poi lo si incentiva ancora di più». Anche perché, prosegue il comitato, «si tratta solo di una reazione alla carenza di collegamenti pubblici in Bassa. Già oggi gli abitanti di Cortaccia, Magrè, Cortina e Laghetti dopo le 19 non hanno modo di arrivare da Bolzano con un mezzo pubblico; coi nuovi orari saranno cancellati altri sei treni per i pendolari».
 L’ultimo affondo del gruppo di lavoro è contro l’Autobrennero: «La A22 - affermano gli ambientalisti -, che è di proprietà pubblica, potrebbe finanziare il miglioramento del trasporto per pendolari invece che pagare nuovi tratti stradali a sud, l’ampliamento della terza corsia e il tunnel del Brennero. In questo modo ripagherebbe i residenti della Bassa per i disagi provocati dal traffico».
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giovedì, 06 dicembre 2007


Terza corsia, ennesimo no
Il presidente della Regione: mai pensato a questa ipotesi
Alto Adige, 06 DICEMBRE 2007

 SALORNO. L’intervento per allargare la corsia d’emergenza della A22 tra Verona ed Egna è obbligatorio perché «l’attuale larghezza è inferiore a 2,5 metri» mentre «per la sezione minima attualmente prevista per le arterie autostradali a due corsie non è ammesso avere corsie di emergenza di larghezza inferiore ai 3 metri». L’intervento servirà a «garantire anzitutto maggiore sicurezza ma anche a offrire un seppur minimo contributo alla capacità di deflusso del traffico del tracciato in presenza di condizioni di viabilità assolutamente compromesse (emergenze, esodi straordinari, lavori in corso)». In ogni caso «in nessuna sede è mai stata ipotizzata la realizzazione di una terza corsia fino a Egna». L’ennesima rassicurazione sulla questione terza corsia arriva da Lorenzo Dellai, presidente della Regione, in risposta a un’interrogazione di Andreas Pöder (Ufs) sulle reali intenzioni della società A22. Dellai ha confermato pure che l’Autobrennero rispetterà l’impegno preso in sede di rinnovo di concessione di realizzare la terza corsia «vera» nel tratto tra Verona nord (ossia l’intersezione con l’A1) e il casello di Modena.
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martedì, 04 dicembre 2007


A22, riparte la guerra ai tir

Smog L'Alto Adige vuole bloccare anche gli «Euro 2»

Corriere dell'Alto Adige 2007-12-04

BOLZANO — La giunta provinciale rispolvera il divieto di circolazione per i tir più inquinanti. Il provvedimento approvato lo scorso anno è scaduto ad aprile e Palazzo Widmann intende riproporlo per questo inverno. «Non vorremmo però — spiega il presidente della provincia Luis Durnwalder — che rimanesse in vigore solamente durante i mesi invernali. Dal nostro punto di vista — prosegue — i camion euro 0 ed euro 1 non dovrebbero poter circolare durante tutto l'anno».
Il provvedimento varato lo scorso anno dal consiglio dei ministri su presssione delle province di Trento e Bolzano bloccava tutti i mezzi pesanti di categoria euro 0 ed euro 1 da novembre fino ad aprile ma quest'anno non è ancora stato rinnovato. La giunta ha dunque deciso di sollecitare il ministero ad estendere il divieto anche agli euro2. Se così fosse l'impatto sarebbe molto maggiore. «Secondo noi — aggiunge il Landeshauptmann — sarebbe il caso di estendere i divieti anche ai tir euro 2. Solo che per fare questo passo è necessario anche il consenso della provincia di Trento. Siamo in trattative». Non appena arriverà il via libera di Trento (se mai arriverà), allora la proposta verrà inoltra subito al governo ed ai ministeri competenti.
Piano piano anche il Trentino Alto Adige sta seguendo la strada intrapresa dal Tirolo che ha dichiarato guerra ai tir già molti anni fa. Divieti o non divieti il Brennero continua ad essere il valico alpino più a buon mercato di tutta Europa e dunque anche il più trafficato.
M. An.

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sabato, 01 dicembre 2007

TERMENO   Il consiglio contro la terza corsia A22
  , Alto Adige 01 DICEMBRE 2007

 TERMENO. Il consiglio comunale di Termeno si è detto contrario alla realizzazione di una terza corsia nel tratto autostradale tra Salorno e Egna. Il parere è stato espresso nel corso della seduta di giovedì sera.
 «La mozione da noi presentata - scrive la Südtiroler Freiheit - è stata accolta con grande maggioranza. Oltre alla questione della terza corsia, abbiamo chiesto anche che l’allargamento della corsia di emergenza sia realizzata soltanto attraverso una riduzione della striscia centrale».
 A dirsi soddisfatto di questo risultato è il portavoce della frazione della Südtiroler Freiheit di Termeno, Stefan Zelger. «Una corsia in più - ha affermato Zelger - significherebbe un ulteriore aumento del traffico sull’autostrada del Brennero a discapito dei molti cittadini che vi abitano vicino. È per questo che i Comuni interessati devono opporsi alla realizzazione della terza corsia».
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mercoledì, 21 novembre 2007


A22, sconti per le auto meno inquinanti
 Alto Adige, 21 NOVEMBRE 2007
di Ubaldo Cordellini
 TRENTO. Dopo gli sconti per i pendolari, sull’A22 arrivano quelli per chi viaggia di notte e per auto meno inquinanti. Lo assicura il presidente della società Silvano Grisenti che sta studiando incentivi per incoraggiare un uso «intelligente» dell’autostrada e comportamenti più rispettosi dell’ambiente. Le modalità pratiche sono ancora tutte da verificare, intanto Grisenti conferma il suo stile di amministratore-politico, attento non solo ai conti, ma anche al consenso.
 L’annuncio Grisenti lo ha fatto davanti alla platea dei sindaci della Bassa Atesina, lunedì sera ad Egna. Lo ha confermato dopo l’assemblea dei soci dell’A22, ieri: «Dobbiamo trovare il modo di incoraggiare un uso intelligente dell’infrastruttura autostrada. Per questo sto studiando la possibilità di concedere sconti in base alle fasce orarie. Attualmente l’autostrada viene usata soprattutto in determinate ore di punta. Noi stiamo verificando la possibilità di ridurre il pedaggio a chi la percorrerà al di fuori di questi orari. E’ una misura che servirà a decongestionare l’infrastruttura e, allo stesso tempo, a favorirne un impiego più omogeneo».
 Un occhio ai conti e un altro all’ambiente. Grisenti, infatti, ha in mente sconti del pedaggio anche per le auto meno inquinanti, come le vetture a metano o a gas, oppure quelle con emissioni particolarmente contenute come le vetture con motore Euro 4: «L’obiettivo è premiare i comportamenti più rispettosi dell’ambiente e, quindi, chi inquina di meno. Ancora queste misure sono tutte allo studio, dobbiamo vedere come applicarle nella pratica».
 Non è la prima volta che l’A22 targata Grisenti prevede sconti a favore degli utenti. Lo ha già fatto, quando il Cda ha deciso di concedere uno sconto del 20 per cento a chi deve prendere l’autostrada tutti i giorni per andare al lavoro. Per il momento si tratta di una sperimentazione di un anno che prenderà il via dal primo gennaio 2008. Ai pendolari verrà data gratis la «Brennerpass», un Telepass family. Un sofisticato sistema elettronico riconoscerà la carta elettronica quando sarà usata sulla tratta casa-lavoro e applicherà automaticamente lo sconto. Sulle altre tratte verrà applicato il normale pedaggio. Il presidente spiegò che l’A22 deve avere uno sguardo sociale.
 Lo sguardo Grisenti ce l’ha anche rivolto al futuro. Infatti ieri, al termine dell’assemblea dei soci ha spiegato che il quasi sicuro nuovo cambiamento dello Statuto, da fare dopo la norma regionale sul taglio del Cda, servirà per affrontare le sfide del futuro: «La società punta alla gara europea per il rinnovo della concessione. Per farlo non possiamo rimanere solo una concessionaria autostradale. Il nostro territorio è una vera e propria piattaforma intermodale e questo significa autostrade, ma anche strade, ferrovie, interporti e logistica».
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mercoledì, 21 novembre 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-11-20

Trasporti Vertice tra il presidente e i sindaci della Bassa atesina. Peterlini soddisfatto

Grisenti assicura: «A22, no alla terza corsia»


BOLZANO — «La terza corsia non si farà ». Il presidente dell'Autostrada del Brennero, Silvano Grisenti, ha rassicurato ieri sera i sindaci della Bassa Atesina nell'incontro organizzato dall'Obmann del comprensorio, il senatore dell'Unione/ Svp Oskar Peterlini. L'incontro tra i vertici dell'Autobrennero, i sindaci della Bassa Atesina e la «Bezirksleitung» della Svp della Bassa Atesina si è svolto ad Egna per fare in modo, ha detto Peterlini, che «l'Autostrada del Brennero tenga conto delle richieste della popolazione della Bassa Atesina». Presenti all'incontro, oltre a Peterlini e Grisenti, anche il presidente della Comunità comprensoriale dell'Oltradige-Bassa Atesina, Oswald Schiefer, e tutti i sindaci interessati, di Laives, Egna, Ora, Bronzolo, Cortina, Cortaccia e Salorno. A rappresentare l'Autostrada erano presenti anche il vicepresidente Benedikt Gramm, il direttore tecnico Carlo Costa e l'ingegnere Walter Pardatscher, membro del consiglio d'amministrazione.
«Sono molto soddisfatto per l'esito dell'incontro — ha dichiarato a fine serata Peterlini — in quanto il presidente Grisenti ha garantito che non sarà realizzata la terza corsia, come temuto dalla popolazione, che già deve sopportare, oltre al traffico dell'A22, anche quello ferroviario e della statale. Sarà solo allargata, di un metro, la corsia di emergenza, ma solo per esigenze di sicurezza. Una modifica — ha aggiunto Peterlini — che oltretutto non comporterà alcun sacrificio di zone agricole, perché il metro in più per la corsia d'emergenza verrà ricavato dal terreno già di pertinenza dell'A22». Non solo, ma l'ingegner Costa ha anche illustrato alcuni interventi di miglioria che saranno presto realizzati: prevista ad esempio la realizzazione di una barriera antirumore per tutto l'abitato di Vadena.
L. R.


Niente terza corsia in Bassa
Alto Adige , 20 NOVEMBRE 2007

 EGNA. Niente terza corsia in Bassa: sarà solo allargata la corsia di emergenza per garantire la circolazione in caso di incidenti o lavori in corso o - per massimo 20 ore l’anno - intasamenti dovuti a eccessivo traffico. Lo ha ribadito il presidente dell’A22 Grisenti incontrando gli amministratori della Bassa. Tra le proposte anche quella di tariffe differenziate a seconda delle fasce orarie e del tasso di inquinamento dei mezzi. Garantiti anche gli interventi anti-rumore.
 Nella sala del Comune, a Egna, ieri sera c’erano veramente tutti. I sindaci dei paesi della Bassa attraversati dall’autostrada: da Salorno a Laives. Ma c’erano anche il presidente del Compensorio, Oswald Schiefer, e il senatore Unione-Svp Oskar Peterlini, organizzatori dell’evento. Insomma lo Stato maggiore degli amministratori della Bassa. Tutti riuniti per ascoltare dal presidente dell’A22 Silvano Grisenti (accompagnato dal direttore tecnico Carlo Costa) quali sono le intenzioni dell’Autobrennero a proposito della terza corsia. E Grisenti ha ribadito la posizione della società. Ovvero: niente terza corsia (che si costruirà solo da Verona a Modena) ma allargamento della corsia di emergenza. Un metro più dell’attuale, con piazzole di sosta ogni 1500 metri. Una corsia di emergenza da usare in caso di incidenti o lavori in corso o, per un numero limitato di ore l’anno, per permettere di smaltire il traffico in caso di intasamenti dovuti a un numero eccessivo di macchine, ad esempio sotto i ponti.
 Molto soddisfatto per le parole di Grisenti si è detto il senatore Oskar Peterlini: «Il presidente è stato chiarissimo - spiega -: non si farà una terza corsia. Inoltre ha mostrato di conoscere bene la gravità del problema dell’inquinamento dei nostri Comuni vicino all’autostrada». Non tutti però hanno la posizione «rigida» della Svp. Il sindaco di Laives, Giovanni Polonioli, ad esempio: «Io spero che la corsia di emergenza sia usata in caso ingorghi, perché quando l’A22 si blocca tutte le auto e i camion si riversano in statale e quindi a Laives, facendoci soffocare».
 A proposito di inquinamento acustico, per altro, i vertici dell’A22 hanno assicurato che il programma di installazione delle barriere antirumore andrà avanti. I prossimi interventi sono previsti a Vadena e a Salorno.
 Grisenti però ha parlato anche d’altro. Ha affermato ad esempio che si potrebbero introdurre tariffe differenziate per fasce orarie - cosa che «spalmerebbe» meglio il traffico - e anche in base al tasso di inquinamento di ogni mezzo. Inoltre ha garantito che l’A22 è pronta a concorrere con Provincia e enti locali per cofinanziare qualsiasi tipo di mezzo di trasporto per pendolari alternativo all’auto privata. Peterlini, che ha rilanciato l’idea del minimetro anche per la Bassa, ha illustrato le cifre del pendolarismo: ogni giorno sono 25 mila (15 mila dalla Bassa e gli altri dall’Oltradige), il 77% dei quali usano l’auto privata.
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domenica, 11 novembre 2007

Il rumore è peggio delle Pm10

 L’allarme dell’assessore Theiner: mille altoatesini hanno problemi di sordità per colpa del lavoro
Convegno sull’inquinamento acustico: sotto accusa treni e A22
Alto Adige, 11 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Ad inquinare non sono solo le polveri sottili. C’è anche il rumore, che come ha sottolineato ieri in un convegno l’assessore alla sanità Richard Theiner, è un problema grave: «La sordità è la malattia professionale più diffusa, diamo contributi a più di mille persone».
 Il dipartimento alla sanità e l’Appa ieri hanno organizzato il terzo convegno di medicina ambientale. Si è parlato di rumore, delle sue conseguenze e di come evitarlo. Sotto accusa il traffico e in particolare l’autostrada, ma si è discusso anche di ferrovia, aeroporto e pub fracassoni.
 Mirko Fornari, dell’ufficio provinciale aria e rumore, ha sottolineato come «l’importanza degli interventi per mitigare il rumore stradale e ferroviario è via via cresciuta negli ultimi anni soprattutto per gli effetti negativi del traffico sulla salute della popolazione». Effetti di cui ha parlato il primario di otorinolaringoiatria Rolando Füstös che ha elencato l’ansia, lo stress e il malumore tra le patologie provocate dal rumore.
 Di come evitarle hanno parlato l’ingegner Federico Pasquali che si è soffermato sulle barriere antirumore, mentre Aribo Asam ha spiegato che anche la costruzione degli edifici influisce in modo determinante sulla percezione del rumore: «La gente ha sempre più bisogno di rilassarsi all’interno del proprio appartamento ma spesso non ci riesce. Questo spiega perché sono in continuo aumento le liti tra chi compra casa e chi l’ha venduta. Per evitare questi conflitti si potrebbe introdurre una classificazione sulla qualità acustica degli edifici, sull’esempio delle targhette CasaClima».
 Il direttore dell’Appa Luigi Minach si è soffermato sull’inquinamento acustico provocato dall’aeroporto: «Se l’aeroporto sarà ampliato il rumore aumenterà e influenzerà senza dubbio le zone circostanti, ma resterà comunque molto limitato rispetto al rumore provocato da altre fonti». I tecnici hanno giudicato positive le misure decise per ridurre l’inquinamento acustico provocato dalla ferrovia e quelle previste per evitare i disturbi dai treni ad alta velocità che transiteranno lungo la nuova linea del Brennero, ma c’è stato spazio anche per le nuove e più severe misure introdotte dal Comune contro i pub fracassoni: «Rispetto al 2006 - ha ricordato Gianluca Segatto - abbiamo aumentato i controlli, ma sono diminuite le trasgressioni: solo una decina contro le circa 40 degli anni passati».



Gli esperti della Provincia a convegno sull'inquinamento acustico

Lotta ai decibel, cuffie nel mirino «Pericolosissime a volume alto»

Corriere dell'Alto Adige  2007-11-11

BOLZANO — L'inquinamento acustico. Una realtà consolidata e pericolosa, tanto da meritarsi un convegno che si è svolto ieri al palazzo della cultura di via Sciliar. Esperti locali ed esterni, come il professor Fabio Barbone dell'Università di Udine, hanno descritto le conseguenze più comuni del bombardamento di rumori cui sono sottoposte le nostre orecchie.
Parecchie persone avvertono un disagio crescente per la presenza di rumori sempre più forti e ricorrenti. Ma oltre al disagio momentaneo, il rumore può compromettere seriamente il benessere fisico, psichico e sociale delle persone costrette a subirlo. I suoni infatti sono all'origine di malattie, anche gravi, come ansia, disturbi del sonno, stress e depressione.
Durante il convegno sono stati analizzati alcuni rumori cui i rimedi conosciuti non riescono a trovare un rimedio. Uno di questi è il disagio che deriva dal vivere vicino ad una linea ferroviaria.
Georg Pichler, direttore dell'ufficio aria e rumore dell'agenzia per l'ambiente della provincia, ha spiegato che «di solito si dice che le barriere antirumore poste accanto ai binari nei tratti urbani evitino problemi a chi vive nelle vicinanze. Non sempre è vero; per esempio chi vive al di sopra delle barriere ma a contatto con i binari, è come se non le avesse».
Spesso però il rimedio cercato contro i rumori sgradevoli rischia di essere peggiore del male che si vuole evitare. Infatti il primario del reparto di otorinolaringoiatria dell'ospedale di Bolzano Rolando Füstös, ha ammonito contro i rischi derivati dall'ascoltare musica nelle cuffiette, tipo quelle dell'Ipod. «È vero che siamo circondati dall'inquinamento acustico — spiega il primario — ma le cuffie spesso sono un altro problema, non la soluzione. Infatti se le cuffie con le quali si ascolta la musica isolano l'orecchio dagli altri rumori, allora significa che il suono è puntato direttamente sul timpano, per cui può fare danni anche superiori a quelli del normale inquinamento acustico ».
Controindicazioni? «Per evitare che i suoni prodotti da questi apparecchi siano più dannosi di quelli che vogliono evitare — spiega Füstös — occorre che il rumore delle cuffia sia molto ben dosato, cioè basso».
Nel corso del convegno è emerso che l'Alto Adige è generalmente a buon punto nella lotta ai problemi derivati dal rumore, tuttavia alcune infrastrutture sono sempre al centro del mirino. Una è l'A22, per la quale il progetto di interramento del tratto cittadino è uno dei tanti che permetterebbero di ridurre il rumore che provoca in città. Un'altra grande infrastruttura che produce rumore è l'aeroporto, il cui ampliamento è in discussione in questi mesi. Dal convegno si è cercato di rassicurare sul suo effettivo impatto sulle orecchie di chi ci abita vicino.


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categoria:ambiente, provincia di bolzano, aereoporto san giacomo, a22, trasporto gommato
domenica, 28 ottobre 2007

Pressante appello della sezione di San Giacomo nei confronti della giunta provinciale e dei vertici del partito
Mobilità, la Svp pretende chiarezza
 Duro l’Obmann Mumelter: «Gli abitanti vanno rispettati»
 
Alto Adige, 28 OTTOBRE 2007


 LAIVES. Nel dibattito in corso da tempo su traffico e mobilità, si inserisce anche la sezione di San Giacomo della Svp. In una nota a firma dell’Obmann Andreas Mumelter vengono presi in considerazione i principali temi di attualità: dall’ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo al tunnel di base, fino all’Autostrada del Brennero e relativi progetti in ballo per l’intera Bassa Atesina.
 «Le polemiche di questi ultimi giorni - sostiene Andreas Mumelter in una nota - stanno a dimostrare che il tema della mobilità diventerà inevitabilmente di grande importanza anche per le elezioni provinciali. La popolazione del resto ha diritto di vivere in un ambiente sano e per questo motivo, anche le scelte per il trasporto delle merci e delle persone, devono trovare soluzioni che rispettino tale diritto. Nonostante alcune decisioni condivisibili - prosegue Mumelter - come le circonvallazioni o il treno della Venosta, la politica dei trasporti portata avanti dalla giunta provinciale lascia ancora aperte diverse questioni. Per questo la Svp, prima delle elezioni, dovrebbe esprimersi in modo chiaro sulle infrastrutture esistenti ed a quelle da realizzare».
 Mumelter quindi affronta il tema dell’aeroporto che riguarda da vicino proprio San Giacomo e la sua comunità. «A tale proposito - scrive l’Obmann della frazione - andrebbe spiegata chiaramente la scelta di un ampliamento oppure no, facendolo prima delle elezioni provinciali del prossimo anno. Su questi temi di ampio respiro che riguardano la mobilità - e in questo senso si inseriscono pure tunnel di base, metropolitana di superficie e autostrada del Brennero - sarebbe opportuno che la Svp elaborasse una risoluzione nella quale siano indicati con chiarezza prospettive ed obiettivi che si vogliono raggiungere».
 La Svp di San Giacomo insomma chiede pronunciamenti chiari ed inequivocabili sulle scelte che la giunta provinciale intende fare in merito a questioni di così grande importanza per il futuro dell’intera comunità e che questi pronunciamenti arrivino possibilmente prima dell’appuntamento con le elezioni provinciali del 2008 dove, certamente, saranno materia per il confronto in campagna elettorale. La posizione sfavorevole al potenziamento dell’aeroporto è nota, così come è noto che Laives non vedrebbe male l’idea di avere un collegamento con Bolzano mediante metropolitana leggera o linea tranviaria, negata invece dall’assessore Widmann.
sabato, 27 ottobre 2007


Casello A22, lo studio prima di decidere
di Bruno Canali
  Alto AdigeÌ, 26 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Restano divergenti le posizioni dei Comuni interessati, della Provincia e di Autobrennero Spa sulla necessità di una uscita dell’A22 a Laives. Nell’incontro di ieri mattina a a Bolzano con il presidente della Provincia Luis Durnwalder, le parti hanno deciso di affidare a un tecnico l’incarico di approfondire tutti gli aspetti della questione e presentare uno studio sull’effettiva necessità di costruire un casello dell’A22 a Laives, studio che dovrà essere completato entro il prossimo anno in modo da consentire poi la decisione se realizzare o meno la struttura.
 A Palazzo Widmann, nell’incontro con le parti interessate - come concordato a suo tempo - si è ripreso il discorso sull’ipotesi di un casello autostradale a Laives. Il presidente Durnwalder ha ribadito ai partecipanti - il presidente di A22 Silvano Grisenti, i sindaci di Bolzano Luigi Spagnolli, di Laives Giovanni Polonioli, di Bronzolo Alessandro Bertinazzo e il vicesindaco di Vadena Roland Waldthaler - tutte le proprie perplessità sull’effettiva necessità dell’opera, considerato che prioritaria è la realizzazione il più velocemente possibile della circonvallazione sulla statale del Brennero che renderebbe superflua l’uscita autostradale. «Tra i vari enti interessati le opinioni sulla necessità del casello restano divergenti», ha spiegato Durnwalder dopo l’incontro. In ogni caso il presidente della giunta provinciale ed i partecipanti al colloquio hanno concordato il prossimo passo: l’affidamento a un tecnico esterno una valutazione dettagliata della situazione. «All’esperto chiediamo di stilare un parere obiettivo dal quale emerga chiaramente se Laives necessiti o meno di un casello autostradale», conferma Durnwalder. Il finanziamento dello studio e quindi anche l’affidamento dell’incarico spetteranno all’Autobrennero Spa. I risultati dovranno essere presentati entro il 2008 e serviranno come base per giungere alla decisione finale pro o contro il casello che, lo ricordiamo, è previsto nel piano pluriennale dell’A22 ed inserito nella convenzione sottoscritta con il governo.
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sabato, 27 ottobre 2007

Terza corsia dinamica primavera via ai lavori

  Alto Adige, 26 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Chi percorre l’autostrada del Brennero da Trento a Rovereto avrà visto che stanno sorgendo dei veri e propri totem d’acciaio. Sono il segnale che l’A22 sta entrando nel futuro. Quei pannelli a messaggio variabile, come vengono definiti in gergo tecnico, sono solo la punta dell’iceberg. Grazie a quei tabelloni potrà essere realizzato il progetto di terza corsia dinamica.
 Un sistema che nei piani dell’Autobrennero dovrà servire sia a smaltire il traffico nei periodi caldissimi, sia ad affrontare emergenze particolari, facendo scorrere il traffico su due corsie anche in caso di incidente. I tabelloni a messaggio variabile sono dotati di telecamere dell’ultima generazione, in grado di segnalare eventuali anomalie, come le auto contromano, e anche di rilevare infrazioni, come un Tir in manovra di sorpasso. Gli utenti sapranno se il traffico verrà disposto su tre corsie, oppure se dovranno spostarsi sulla corsia di emergenza perché c’è un incidente che blocca quella di marcia. I dati arriveranno da una serie di spire elettromagnetiche inserite all’interno della pavimentazione e dai sensori a raggi infrarossi a lato della carreggiata. Tutte le informazioni sull’intensità del traffico, la velocità e il numero dei veicoli arriveranno ad un cervellone centrale che, grazie ad uno speciale algoritmo, deciderà la soluzione da adottare volta per volta.
 I lavori. Attualmente sono in fase di montaggio 17 pannelli a messaggio variabile sulla tratta fra Trento centro e Rovereto sud. I grandi tabelloni sono disposti ogni due chilometri e mezzo. Il progetto a regime prevede l’installazione di 84 pannelli tra Egna e l’innesto dell’A4, a Verona. Sono già stati avviati anche i lavori per l’allargamento della corsia di emergenza. Lunedì è stato aperto il cantiere a sud di San Michele. La corsia di emergenza deve essere allargata, da due metri e mezzo a tre metri e mezzo, per renderla regolamentare ed utilizzabile anche come terza corsia dinamica. Il tratto previsto va da Egna all’innesto con l’A4, anche se il vicepresidente dell’A22 Benedikt Gramm si è detto contrario alla sua estensione in Alto Adige. Come sottolinea il direttore tecnico dell’A22, Carlo Costa, «l’allargamento avverrà senza alcun esproprio di terreni. Infatti, sfrutteremo lo spazio recuperato eliminando la siepe e il doppio sicurvia tra le due carreggiate».
 I tempi. Costa assicura che i tempi non saranno biblici: «Contiamo di avviare i primi test sul tratto sperimentale fra Trento e Rovereto già dalla prossima primavera. Ci vorrà qualche anno perché si tratta anche di allargare alcuni viadotti».
 I costi. Il piano finanziario prevede un investimento per la terza corsia dinamica, da Egna all’innesto con l’A4, di 150 milioni di euro.
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sabato, 27 ottobre 2007

A22, biossido d’azoto alle stelle
Allarme Agenzia ambiente: «Vietare anche i Tir euro 2»
di Paolo Florio
Il direttore Minach: «I divieti attuali sono insufficienti Fermare gli euro 2 almeno la notte»   Alto Adige, 26 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Autostrada del Brennero, i numeri parlano chiaro: il divieto di transito ai camion Euro 0 ed Euro 1 non è servito a nulla. I valori del biossido d’azoto, un inquinante killer per la salute, continuano ad aumentare. Gli ultimi dati arrivano dal direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente Luigi Minach, e confermano le sue previsioni negative dopo la sigla dell’accordo tra Alto Adige, Trentino e Tirolo che vietava la A22 ai Tir più vecchi nel periodo gennaio-aprile 2007: «Parliamo di uno 0,5% del traffico veicolare pesante, le ricadute positive sono state minime».
 Ieri sera, a margine del consiglio di quartiere di Oltrisarco al quale è stato invitato per illustrare i dati sulla qualità dell’aria relativi al rione ma non solo, Minach ha snocciolato cifre chiarissime.
 «Nel 2004, quando abbiamo installato la prima centralina di rilevamento sulla A22, a Schrambach in val d’Isarco, il biossido di azoto (NO2) ha fatto registrare dei valori medi di 67 microgrammi per metro cubo, contro una media annuale consentita di 40. Nel 2005 il valore è rimasto identico, nel 2006 è salito a 73 e lo stesso valore è stato registrato dalla seconda centralina installata ad Egna. Quest’anno siamo già vicini ai 70 e dobbiamo ancora affrontare l’inverno. Insomma, quel provvedimento non è servito a nulla».
 Minach non è un politico e parla chiaro, però nel contempo sa che provvedimenti più drastici non si possono prendere facilmente. «Certo, se blocchiamo i motorini qualcuno si arrabbia, ma da qualche parte dobbiamo pur iniziare. Il biossido di azoto causa gravi problemi all’apparato respiratorio ed al sistema cardio-vascolare, la gente deve saperlo e poi decidere cosa vuole. Se dipendesse dalla nostra amministrazione comunale, il divieto sulla A22 si dovrebbe estendere anche agli euro 2. Chiaro però che si scatenerebbe la protesta dei trasportatori, anche perché ora come ora la ferrovia non sarebbe in grado di far fronte alla maggiore richiesta di trasporto merci. E allora puntiamo a fermare gli euro 2 almeno di notte. Solo che ci vuole il consenso delle altre province, e Trento al momento non ha espresso alcun’opinione». Le cose vanno meglio se si parla di PM10. «Basti pensare - sottolinea Minach - che nel 2001 avevamo 116 sforamenti ad Oltrisarco, e la soglia massima era anche più alta. Poi siamo arrivati ai 57 del 2006 e quest’anno siamo a 16. Addirittura la centralina di piazza Adriano è ferma a 6 sforamenti: evidentemente le misure di limitazione del traffico sono servite a qualcosa. Vorrei anche vedere - si sfoga Minach - quale altra Appa in Italia installa una webcam in casa di un cittadino per monitorare le emissioni di una fabbrica (le Acciaierie ndr). Chi si lamenta della nostra aria dovrebbe fare un giro in pianura padana, dove gli sforamenti annui hanno già superato quota 100. Magari da qua alla fine dell’anno, con il freddo, avremo qualche altro sforamento, ma rimarremo sicuramente sotto la soglia dei 30 annui, un limite severo che ci siamo dati malgrado la Ue ne consenta 35. E comunque ripeto che non dobbiamo parlare sempre del traffico: ci sono zone senz’auto dove le Pm 10 sono altissime per lo scorretto funzionamento di camini e impianti di riscaldamento, basta andare la mattina a Gries per rendersene conto».
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mercoledì, 24 ottobre 2007

Willeit: «C’è la necessità di fare la terza corsia fino ad Egna»
Alto Adige, 24 OTTOBRE 2007

  BOLZANO. La realizzazione della terza corsia dinamica sull’Autostrada del Brennero fino ad Egna non è nemmeno in discussione. Si farà e basta, come prevede il piano economico e finanziario concordato a suo tempo con l’Anas e lo Stato. A sostenerlo è l’ex presidente dell’A22, ed attuale numero uno di Str, Ferdinand Willeit, che in una lunga intervista alla Tageszeitung sottolinea di essere a favore dell’ampliamento della carreggiata per prevenire incidenti e garantire fluidità al traffico anche nel tratto altoatesino. «Le categorie economiche a Trento, fatta eccezione per gli agricoltori, sono sempre state a favore della terza corsia. E lo stesso discorso vale per Modena e Verona. Il problema sussiste nel tratto tra Egna e Verona, nel quale il traffico è più intenso e si registrano, più spesso, code. Preso atto di questa situazione si è deciso di ampliare la corsia d’emergenza e di portarla ad una larghezza compresa tra 3 e 3,5 metri». Basta eliminare la divisoria, che misura 3 metri e comprende anche una siepe. «In tal modo si riuscirà a guadagnare 80 cm per parte e la corsia d’emergenza potrà essere adeguata».
 Willeit non fa mistero di essere per l’ampliamento. «Adesso è troppo stretta (tra 2,5 a 2,8 metri) ed è spesso causa di incidenti. Grazie all’ampliamento sarà possibile avere a disposizione quasi sempre due corsie in entrambi i sensi di marcia. Anche in caso di incidenti o di cantieri. Ciò significa in buona sostanza che la corsia d’emergenza, anche in caso di traffico particolarmente intenso, potrebbe fungere da terza corsia dinamica».
 Il modello da prendere ad esempio, secondo Willeit, è quello di Monaco. «In Baviera c’è una grande insegna luminosa, sulla quale si accende una luce rossa con una X quando la corsia non può essere utilizzata. In quel punto ci sono già tre corsie, ma spesso la corsia d’emergenza viene utilizzata come quarta corsia e destinata ai Tir. La stessa cosa varrebbe per la terza corsia dinamica sull’A22 fino ad Egna».
 L’unica cosa ancora poco chiara è se anche fino ad Egna siano previste o meno le insegne luminose. Di sicuro sarà realizzata la terza corsia dinamica nonostante la forte contrarietà manifestata dalla Svp. «In questi termini sono favorevole alla terza corsia, anche perchè con questa soluzione non sarà necessario espropriare un solo metro quadrato di terreno. Non ampliare la corsia d’emergenza significherebbe rischiare di fare i conti con un collo di bottiglia da Bolzano Sud fino a Trento». Come sottolinea Willeit si tratta solo di una questione di tempo. «L’ultimo tratto, dal Km 116 al Km 102, è stato lasciato in coda ai lavori in modo tale da dare il tempo alla popolazione di accettare il progetto. La terza corsia dinamica serve a ridurre gli incidenti e a rendere più fluido il traffico. Di sicuro la discussione delle ultime settimane, sul fatto di ampliare o meno la corsia d’emergenza, è stata superflua». (max)

Corriere dell'Alto Adige 2007-10-24

Partono i divieti anti-smog. Unitalia: così si danneggiano i meno abbienti

Altolà ambientalista «Il Piano non basterà»

Kury: misure insufficienti, il problema è l'A22

BOLZANO — Tra gli ambientalisti altoatesini, è lo scetticismo a farla da padrone. Il piano anti-smog adottato dall'amministrazione comunale non convince più di tanto gli esponenti ecologisti della nostra provincia, scettici dell'effettiva efficacia delle misure che entreranno in vigore dal 2 novembre, con limitazioni per euro 0 e 1, nonché per i motorini a due tempi. Troppo leggere, secondo il mondo ambientalista, le misure intraprese dall'amministrazione comunale.
«Per quanto concerne il piano anti-smog adottato dai vari comuni — afferma la consigliera provinciale dei Verdi Cristina Kury — siamo assolutamente in linea con l'esigenza di ridurre le Pm10, contribuendo così ad una maggiore vivibilità nel nostro territorio. Ma questo non basta e non può bastare». La critica mossa dalla Kury riguarda soprattutto l'asse del Brennero, portatrice di polveri sottili in enorme quantità. «A Bolzano e Bressanone — spiega Kury — siamo abbondantemente sopra i livelli di guardia, se non decisamente al limite. L'inquinamento derivante dai mezzi pesanti sull'A22 non può essere sottovalutato perché proprio lì si concentrano quantità enormi di polveri sottili. I camion continuano ad inquinare e nessuno sembra accorgersene, non si può pensare di accantonare questo problema. Altrimenti — conclude Kury — come possiamo far sì che la gente accetti in una certa misura i provvedimenti restrittivi imposti alle autovetture più inquinanti? ». Anche in consiglio comunale, i provvedimenti adottati non convincono più di tanto l'ala ecologica della maggioranza. «Non credo sia realistico auspicare una diminuzione del traffico del 50% — commenta infatti la consigliera Wally Rungger — nonostante le limitazioni e le tante energie messe in campo. Bisogna potenziare i mezzi alternativi, altre soluzioni non ce ne sono. È proprio su questo campo che bisogna mobilitare le forze. Tanti pendolari hanno la necessità di sportasi in città per lavoro ma bisogna metterli anche in condizione di farlo in maniera rapida ed efficace».
Dura invece la presa di posizione di Pierluigi Gaianigo del Wwf: «L'anno scorso Bolzano — commenta — è stata graziata dall'inversione termica, ma quest'anno le cose potrebbero cambiare. Bisogna adottare una politica strutturale, con misure a tutto campo. Qualcuno si lamenta dello stop per i motorini a due tempi? I catalizzati, tanto per fare un esempio, sono paradossalmente quelli che inquinano da più. In generale, soprattutto qui da noi — conclude Gaianigo — si tende a sopravvivere e non a vivere. I problemi ci sono e non bastano delle semplici misure per cambiare la realtà delle cose».
Le critiche al piano sono trasversali e arrivano anche dalla destra italiana. Donato Seppi, consigliere provinciale di Unitalia, commenta: «Le nuove disposizioni del Comune di Bolzano, a cui seguiranno altri comuni della Provincia, sono assolutamente inaccettabili perché si scontrano con le esigenze sociali delle classi meno abbienti che non sono in grado di acquistare nuovi mezzi di trasporto meno inquinanti. Questa politica della amministrazione comunale è assolutamente sconcertante: Bolzano sembra governato da una classe borghese, benestante e "biciclettara" lontana anni luce da scelte che possano definirsi vicine alle esigenze della popolazione meno abbiente. Il tutto mentre nulla si fa per limitare il traffico dei pendolari, per bloccare i Mercatini di Natale che riempiono la città di migliaia di pullman, per agevolare concretamente — osserva Seppi — la conversione a gas di migliaia di caldaie condominiali ancora a gasolio, per definire il tracciato autostradale in una condizione di non nuocere». Il consigliere di Unitalia ha presentato anche un'interrogazione per chiedere alla giunta di «imporre ai Comuni, pena serie detrazioni di contributi pubblici, l'uso di autoveicoli e altri mezzi di trasporto che siano in regola con le imposizioni europee euro 4, di imporre la verifica di ogni caldaia condominiale e di prevedere contributi provinciali per tutti i privati che convertono i bruciatori per riscaldamento da gasolio a gas».
Thomas Laconi RUNGGER

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mercoledì, 24 ottobre 2007

Piano antismog. Cresce la protesta dei giovani che dovranno lasciare in garage il motorino

 «Scooter, anche se catalizzati producono Pm10»
Alto Adige  24 OTTOBRE 2007   ANTONELLA MATTIOLI


 BOLZANO. Protestano i ragazzi che, a partire dal 2 novembre e fino al 31 marzo, non potranno usare il motorino a due tempi anche se catalizzato dalle 7 alle 10 e dalle 16 alle 19 e per lo stesso motivo si lamentano i proprietari di veicoli euro 0 ed euro 1.
 L’obiezione principale è: com’è possibile bloccare anche il motorino a due tempi catalizzato nuovo di zecca. Lo abbiamo chiesto a Luigi Minach, direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e “padre” del Piano antismog quadriennale, approvato dalla Provincia e da 16 Comuni.
 «Neppure il catalizzatore di un motorino a due tempi nuovo fiammante - assicura Minach - è in grado di abbattere in maniera efficace le polveri. Si può calcolare che un motorino inquini come un diesel euro 3».
 Il diesel euro 3 però non viene fermato in via preventiva come avviene coi motorini, ma solo nel caso in cui si superi per 5 giorni consecutivi la soglia massima di Pm10.
 
«In effetti è così e il motivo della scelta potrebbe creare ulteriori polemiche, ma parto dal presupposto che quando si adottano provvedimenti di questo tipo bisogna fare delle scelte di priorità».
 In questo caso qual’è la priorità?
 
«Siamo partiti dal presupposto che ad usare i motorini sono soprattutto i giovani che possono muoversi con mezzi alternativi; in genere i possessori di euro 3 diesel sono invece adulti che usano la macchina per lavorare».
 C’è la possibilità che vi sia un ammorbidimento delle misure?
 
«Adesso assolutamente no. Non possiamo calare le braghe davanti alle proteste, perché rischiamo poi di trovarci con 5 giorni consecutivi di sforamento e dover bloccare il 50% delle auto. Comunque se alla fine dell’inverno, le concentrazioni di polveri sottili saranno sotto la media, possiamo forse ridiscutere i provvedimenti».
 Qualcuno prevede che il blocco dei motorini provocherà un aumento del traffico dei veicoli.
 
«Scusi, ma penso che un ragazzo che in inverno va in motorino, possa andare anche in bici. Comunque meglio investire nel potenziamo del mezzo pubblico che cedere».
 I motorini a 4 tempi sono esclusi dai divieti: lo saranno anche in futuro?
 
«Certo, nessuno ha mai parlato di bloccare i 4 tempi».
 Ci sono incentivi per cambiare il vecchio motorino con uno nuovo?
 
«Ci sono incentivi statali che prevedono sconti che variano dal 15 al 30% per chi rottama un motorino euro 0 per acquistarne uno di ultima generazione, oppure una bici o una bici elettrica o con pedalata assistita».
 Tra coloro che protestano ci sono anche i proprietari di veicoli euro 1 che al contrario degli euro 0 sono dotati di catalizzatore.
 
«Certo, ma gli euro 1 montano catalizzatori della prima generazione che impiegano circa 15 minuti prima di entrare in funzione e poi hanno ormai 10 anni».
 Si blocca il traffico in città, ma la principale fonte d’inquinamento è l’A22.
 
«È vero, come Appa abbiamo fatto le proposte. Ma è tutto bloccato. Io dico, trattiamo anche sulla terza corsia dell’A22, pur di ridurre il transito dei mezzi più inquinanti».
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mercoledì, 10 ottobre 2007

 
Terza corsia A22, pareri diversi
  Alto Adige  10 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. La terza corsia A22 fa infuriare la Svp che adesso si schiera anche contro l’ipotesi «dinamica», ovvero l’utilizzo della corsia d’emergenza allargata, come valvola di sfogo quando ci siano code sull’Autobrennero. Ma cosa ne pensano i tre candidati alla guida del Pd provinciale? «Per me la terza corsia dinamica può andare bene, quando serve a smaltire le code, piuttosto che le automobili stiano ferme ed inquinino anche di più», afferma Giovanni Polonioli. Un no secco arriva da Christian Tommasini, mentre per Giorgio Giacomozzi meglio sarebbe potenziare ulteriormente il treno. «E su questa strada occorre ammettere che la Provincia si sta impegnando parecchio con il proposito di avere un convoglio ogni mezz’ora lungo la linea ferroviaria», spiega il sindaco di Salorno. Sull’utilizzo del treno comunque concordano tutti e tre.
 Rimane la viabilità nel capoluogo in cerca ancora di progetti defnitivi. «Credo serva un quadro complessivo», dice il primo cittadino di Laives. «Il tram o la metropolitana di superficie potrebbero essere buone soluzioni», conclude Tommasini.
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martedì, 09 ottobre 2007
 «La terza corsia in A22? Mai in Alto Adige»

 Durnwalder e la Svp stoppano Grisenti, contrattacco dei Verdi
  Alto Adige 09 OTTOBRE 2007

 TRENTO. La terza corsia non s’ha da fare. È questo il diktat che arriva da Bolzano. In mattinata è stata la giunta provinciale a fissare i suoi paletti: «La terza corsia in territorio altoatesino non arriverà mai», ha tuonato il presidente Luis Durnwalder che ha citato l’accordo del 27 gennaio 2004 tra l’A22 e lo Stato: «Nell’accordo si legge “adeguamento della corsia di emergenza” e solo questo sarà possibile». Ovvero: oggi le quattro corsie sono larghe 3,75 metri, la corsia di emergenza 2,50 e la banchina mezzo metro. Lo spartitraffico invece nel tratto tra Rovereto Sud e Egna è di 3 metri. «L’unico intervento possibile - ha detto Durnwalder - è quello di restringere lo spartitraffico a un metro allargando di un metro ciascuno le corsie di emergenza. Ma sempre di corsie di emergenza si tratta, che vanno usate appunto per le emergenze e non come corsia alternativa quando c’è tanto traffico. Grisenti  può dire quello che vuole». In serata il direttivo della Svp ha ribadito il concetto: «La terza corsia non può essere e non deve essere una corsia di marcia, altrimenti l’A22 si trasformerebbe in una trappola mortale. La corsia d’emergenza non dovrà essere usata per la marcia dei veicoli, un’autostrada senza corsia d’emergenza è impensabile», si legge nella nota diffusa dalla Svp al termine della riunione. La “Parteileitung” ha ribadito anche la richiesta - già avanzata dalla giunta provinciale - di un aumento, almeno del 25% dei pedaggi per i trasporti di merci sull’asse del Brennero, «soprattutto ora che ciò è reso possibile dalle regole Ue». Critica Cristina Kury, consigliere provinciale dei Verdi: «Sulla terza corsia ci sono contraddizioni senza fine. Per recuperare credibilità si deve finalmente tirar fuori la verità. I cittadini sono stufi di essere presi in giro».

Corriere dell'Alto Adige  2007-10-09

La Provincia mantiene la sua posizione dopo le pressioni sulla carreggiata «dinamica»

«A22, la terza corsia è inaccettabile»


BOLZANO — «Non siamo disposti ad accettare la terza corsia dinamica né se ce lo chiede Grisenti né se ce lo chiede Gramm. Sull'A22 verranno fatti dei lavori per adeguare l'autostrada alle norme di sicurezza europee, ma la larghezza non aumenterà di un centimetro». Secco no, dunque, del Landeshauptmann Luis Durnwalder, che ha soffocato così sul nascere le polemiche scoppiate in seguito alla richiesta del patron di Fercam di realizzare una terza corsi dinamica sull'A22 per evitare gli ingorghi che paralizzano l'autostrada del Brennero numerosi giorni all'anno. Arriva invece l'ok all'hangar, che rischia di innescare una nuova ondata di proteste: «Una volta pronto l'hangar — spiega Durnwalder — diminuiranno i voli e dunque anche il rumore. La giunta è decisa a rispettare il contratto di mediazione».

Durnwalder: «No alla terza corsia»

La giunta: A22, solo adeguamenti. Il ministro: pedaggi, rincari da evitare

BOLZANO — In Alto Adige la terza corsia autostradale non si farà. Il presidente della giunta provinciale ha voluto soffocare sul nascere le polemiche scoppiate in seguito alla richiesta del patron di Fercam di realizzare una terza corsia dinamica sull'A22 per evitare gli ingorghi che paralizzano l'autostrada numerosi giorni all'anno. Intanto anche ieri sull'autostrada è stata una giornata campale a causa dei lavori in corso. Tra Bolzano e Bressanone, già al mattino, si registravano sei chilometri di coda. Non appena si è parlato di adeguamento della corsia di emergenza alle norme europee in Bassa Atesina è suonato un campanello di allarme. La popolazione infatti teme di ritrovarsi di fronte ad un fatto compiuto, tanto più che gli autotrasportatori sono tornati a chiedere la terza corsia dinamica a nord di Egna. Durnwalder, nel corso della conferenza stampa di giunta ha voluto ribadire la netta contrarietà di Palazzo Widmann ad ogni ipotesi di allargamento dell'autostrada. «Non siamo disposti ad accettare la terza corsia dinamica nè se ce lo chiede Grisenti nè se ce lo chiede Gramm. Sull'A22 — spiega — verranno fatti dei lavori per adeguare l'autostrada alle norme di sicurezza europee. La larghezza non aumenterà di un centimetro, solamente verrà ridotta l'ampiezza dello spartitraffico che passerà da tre metri ad uno. Le corsie di emergenza verranno invece allargate da 1,5 a 3,5 metri in modo da consentire ai veicoli in panne di potersi fermare in completa sicurezza. Tuttavia — chiarisce Durnwalder — questo non significa che un giorno l'autostrada a nord di Egna avrà tre corsie».
Una linea, quella del no alla terza corsia, ribadita anche dal direttivo Svp che ieri si è nuovamente espresso a favore di un rincaro dei pedaggi autostradali.
Tuttavia gli autotrasportatori di tutta Italia continuano a chiedere la realizzazione di una terza corsia dinamica da utilizzare nei giorni di grande traffico. Il fatto che nei primi mesi di quest'anno si sia registrato un aumento del transito di mezzi pesanti del 9 per cento è la dimostrazione che anche senza costruire nuove strade il traffico aumenta comunque. Alla vigilia delle elezioni anche la costruzione dell'hangar aeroportuale rischia di innescare una nuova ondata di proteste. «Una volta pronto l'hangar — prosegue Durnwalder — diminuiranno i voli e dunque anche il rumore. La giunta è decisa a rispettare il contratto di mediazione: il disagio dei cittadini che vivono nei pressi dell'Abd non deve aumentare». Nel frattempo il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, che ieri si trovava a Riva del Garda, ha espresso alcune considerazioni: «È giusto pensare dei provvedimenti — sottolinea — che riducano i pedaggi autostradali per i pendolari, perché sono una delle categorie più esposte ai disagi della mobilità e hanno spesso redditi medio bassi». Bianchi ha così dimostrato di non condividere l'opinione del commissario europeo Van Miert, che chiedeva all'Italia di aumentare i pedaggi autostradali per i tir.
Marco Angelucci

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sabato, 06 ottobre 2007

«A22 in galleria, pronti a contribuire anche noi»
Baumgartner per la terza corsia, ma resta solo
  Alto adige 06 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. «Per finanziare lo spostamento dell’A22 sotto terra siamo disposti anche a pagare un pedaggio più alto». L’apertura, decisamente a sorpresa, arriva dal patron della Fercam Thomas Baumgartner. «L’importante - prosegue - è che si migliori l’infrastruttura e si diminuisca l’impatto sulla popolazione. Bene quindi lo spostamento in galleria e bene anche il programma per le barriere antirumore. Noi autotrasportatori siamo disposti a contribuire, ma anche l’A22 potrebbe utilizzare parte delle sue riserve per interventi immediati invece che tenere tutto per progetti molto lontani nel tempo». Baumgartner però chiede anche di proseguire sul progetto della terza corsia: «Sarebbe molto utile perché faciliterebbe la convivenza tra mezzi pesanti e mezzi leggeri. E non è vero quello che dicono gli ambientalisti, ossia che il traffico aumenta se si fanno strade più grandi. Sull’A22 non si fa nulla da anni, eppure il traffico continua ad aumentare e anche il 2007 sta registrando un incremento dei passaggi del 9%».
 Non tutti però la pensano così: i contrari alla terza corsia sono molti. Contro la sua realizzazione si schiera la Svp, con il senatore Oskar Peterlini e i consiglieri provinciali della val d’Isarco Walter Baumgartner, Hanspeter Munter e Sabina Kasslatter Mur. Ma contrari si dicono pure l’Union für Südtirol, che critica la precedente gestione Willeit dell’A22; il Dachverband, che chiede al presidente della Provincia Luis Durnwalder di mettere in tavola le carte per sapere quali siano le reali intenzioni della giunta; gli Schützen, che esprimono grande preoccupazione per il territorio e i Verdi, che denunciano l’atteggiamento ambiguo della Svp. Peterlini: «Chiediamo fortemente alla Provincia di ribadire il proprio parere negativo alla terza corsia lungo il tratto altoatesino dell’A22, attraverso i propri rappresentanti sia in consiglio che in giunta regionale, sia in consiglio d’amministrazione dell’autostrada». La proposta: anticipare la realizzazione delle tratte d’accesso alla nuova ferrovia del Brennero.


Terza corsia: sì di Baumgartner, stop di Peterlini

AUTOBRENNERO

Corriere dell'Alto Adige  2007-10-06

BOLZANO — Interramento del viadotto urbano dell'A22 e possibile estensione della terza corsia «dinamica» (da aprire cioè solo in caso di necessità) da San Michele a Bolzano: sono questi i temi tornati nei giorni scorsi alla ribalta, che dividono il mondo politico ed economico. Thomas Baumgartner, in qualità di rappresentante della categoria degli autotrasportatori, interviene a favore di entrambi i progetti. «Come associazione — afferma il patron della Fercam — vediamo bene tutti gli investimenti sull'infrastruttura che vadano a ridurre l'impatto ambientale sui centri abitati interessati. L'interramento o incapsulamento del viadotto è un buon esempio: siamo anche disposti ad accettare un aumento dei pedaggi pur di finanziare un'opera del genere». Baumgartner sostiene anche la terza corsia da San Michele a Bolzano Sud. «Non è vero — afferma — che strade più larghe attirino più traffico: sull'A22 quest'anno c'è stato un aumento del 9% nonostante ingorghi e strettoie. La terza corsia dinamica sarebbe utile non tanto per noi, quanto per i flussi nel week-end. Credo che Autobrennero dovrebbe investire su progetti a ricaduta immediata, non solo accantonare soldi per il tunnel ferroviario».
Sulla terza corsia dinamica la pensa in maniera opposta il senatore Oskar Peterlini, che lancia un appello a Palazzo Widmann. «Chiediamo fortemente alla Provincia di Bolzano — scrive il rappresentante a Palazzo Madama del collegio Bolzano Bassa atesina — di ribadire il proprio parere negativo alla terza corsia lungo il tratto altoatesino dell'A22, attraverso i propri rappresentanti sia in consiglio che in giunta regionale, sia in consiglio d'amministrazione dell'autostrada del Brennero».
Peterlini, che interviene anche in qualità di Obmann della Volkspartei in Bassa Atesina, è deciso. «Per affrontare le previsioni di un costante aumento dei volumi di traffico sull'autostrada — prosegue il parlamentare — proponiamo che Provincia di Bolzano, A22, Ferrovia e privati approfondiscano l'opportunità di sviluppare un progetto per anticipare la realizzazione delle tratte d'accesso alla nuova ferrovia del Brennero. Riteniamo che queste infatti possano dare una risposta che acceleri il trasferimento del trasporto dalla gomma alla rotaia. Una soluzione per la quale non si può aspettare più di quindici anni».
F. Cle.

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sabato, 06 ottobre 2007

«Io, la terza corsia dell’A22 e i pendolari: ecco la verità»
Alto Adige 06 OTTOBRE 2007
  FERDINAND WILLEIT* LA REPLICA


Paolo Mantovan chiude il suo articolo pubblicato in prima pagina sull’Alto Adige di ieri, venerdì 5 ottobre, dal titolo “Il volto nuovo dell’A22” con una domanda polemica e precisamente: Willeit chi era costui? Il giornalista Paolo Mantovan può dimenticare e ignorare la mia attività quindicennale in autostrada ma non sono lecite e non posso ammettere le inesattezze pubblicate nelle prime righe dell’articolo. Con grande difficoltà e con assoluto impegno personale sono riuscito a ottenere la proroga della concessione fino al 30 aprile 2014. L’atto di concessione è entrato in vigore il 27 dicembre 2005 e cioè poche ore prima della scadenza della concessione. Fa parte del decreto di concessione il piano economico finanziario che prevede la costruzione della terza corsia entro il 2014 da Modena a Verona. Ho dato subito i necessari incarichi per poter poi elaborare il progetto definitivo e precisamente rilievi topografici e indagini geotecniche. Era mia intenzione accelerare il più possibile la realizzazione degli 84 chilometri. Per quanto riguarda la cosiddetta corsia dinamica ho iniziato i lavori addirittura prima del formale atto di concessione con l’eliminazione dello spartitraffico in mezzo alle due carreggiate e l’ampliamento quindi della corsia d’emergenza e dei ponti sull’Adige con l’obiettivo di portare la corsia a 3,50 metri. Secondo il mio programma di lavoro la fase di sperimentazione per il tratto Piè di Castello - Rovereto doveva iniziare a settembre 2007. Chi percorre l’autostrada vede che i lavori sono molto avanzati. Si prevede lo stesso sofisticato sistema di guida del traffico in atto su tratti autostradali a Monaco. Anche quest’opera è prevista nel piano economico finanziario. Anche l’ampliamento della corsia d’emergenza dal km 116 fino al casello di Egna è inserito nel piano finanziario. Questo sarebbe stato, secondo le mie intenzioni, l’ultimo tratto da ampliare però senza i sistemi tecnici per utilizzarlo in caso di intenso traffico, Sarebbe rimasta corsia d’emergenza per la sosta e spazio per garantire due corsie in caso di incidenti o lavori sull’arteria.
 Il casello di Laives è pure inserito nel piano economico finanziario ma con la precisazione che può essere realizzato unicamente di intesa con la Provincia di Bolzano. Le recenti polemiche in pubblico non aiutano certamente la realizzazione di quest’opera. Era mia intenzione fare uno studio dettagliato soprattutto per l’allacciamento della zona industriale di Laives e di Bronzolo. Il tratto delicato è appunto l’attraversamento del fondovalle a Laives.
 Con uno studio accurato mi sarei recato da Durnwalder per sondare la disponibilità politica. Doveva essere un casello da Bolzano e per Bolzano e limitato al traffico pesante. L’arteria autostradale avrebbe potuto assorbire un traffico pesante di circa 1000 unità distribuito su 24 ore, ma non può sopportare un traffico concentrato in poche ore (per esempio i pendolari per e da Bolzano). Va in tilt non solo l’A22 ma anche il sistema stradale bolzanino. Quindi per me è un segnale sbagliato prevedere uno sconto per pendolari. La già esistente Brennercard fu, con il consenso di tutti i Presidenti delle Province lungo l’asse, soppressa illo tempore. Gli aiuti ai pendolari sono elargiti dalla mano pubblica con l’obiettivo di far loro utilizzare il più possibile mezzi pubblici collettivi.
 Paolo Mantovan può fare le valutazioni che vuole, ma non può fornire ai cittadini una rappresentazione dei fatti non corrispondente alla verità.
* ex presidente dell’A22
La frase: “Willeit, chi era costui?” che ho usato come conclusione dell’articolo di ieri è un richiamo (abusatissimo, mi scuso) al “Carneade, chi era costui?” di manzoniana memoria. E sta solo a significare che anche di quindici anni di lavoro appassionato e di risultati raggiunti con grande difficoltà, come dice Willeit, ci si può dimenticare. Nel solo giro di sei mesi. Perché Willeit conferma con questa replica che se ora fosse lui a capo dell’Autobrennero la terza corsia dinamica da Salorno a Egna sarebbe stata l’ultima cosa da mettere in calendario, che il casello di Laives sarebbe dipeso solo e soltanto dal volere (negativo) di Durnwalder, che lo sconto ai pendolari lui non l’avrebbe mai neppure immaginato. E, dunque, è o non è vero che l’A22 ha già cambiato volto? Lasciamo ai lettori giudicare qual è il volto migliore: se quello dell’epoca Willeit o quello della nuova era Grisenti. Certo è che, peggiore o migliore, ora c’è Grisenti. E si vede.
(p.m.)
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venerdì, 05 ottobre 2007

 A 22. La terza corsia dinamica mette in imbarazzo la Svp

  Alto Adige  05 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Dinamica è l’aggettivo scelto per la terza corsia dell’A22. Una terza corsia vera e proprio tra Modena e Verona, e poi su verso nord, con destinazione finale e «dinamica» il casello di Egna. Quindi neppure una ventina di chilometri in territorio provinciale, ma che fanno tremare la Bassa Atesina. «Si userà soltanto in casi d’emergenza», dicono Durnwalder e tutta la Svp. Di parere opposto il capo degli autotrasportatori Apa. Johann Erlacher spiega ad esempio che sul tema la categoria ha già avuto due incontri con Grisenti. «Il presidente dell’A22 ci ha anche confermato che l’attuale corsia d’emergenza verrà portata ad una larghezza di 3 metri e mezzo, quanto basta per farci passare gli autoveicoli, mezzi pesanti compresi», sottolinea il capomestiere del gruppo trasporti. «Non capisco il no degli altoatesini su questo tema», ancora l’esponente dell’Associazione artigiani, che poi snocciola una serie di dati. «Il traffico pesante è aumentato negli ultimi anni dell’8-9 per cento ogni 12 mesi, ultimamente questa crescita si è ridotta», dice Erlacher. Certo, lui fa la sua parte e difende gli interessi degli autotrasportatori, ma la terza corsia, ancorché dinamica, non fa dormire sonni tranquilli neppure alla corazzata Svp. Forse perché proprio quell’aggettivo lascia aperto il campo a troppe ipotesi. Prima il vicepresidente A22, Benedikt Gramm, ad affermare che «attualmente la terza corsia dinamica in Bassa Atesina è fuori discussione». Subito applausi dagli esponenti della Stella alpina del circondario, dall’Obmann Peterlini alla consigliera Thaler. Poi il presidente dell’Autobrennero a replicare che la terza corsia dinamica è inserita nei piani societari, «approvati anche dai soci altoatesini».
 I Verdi hanno presentato a più riprese sul tema delle mozioni in consiglio regionale. «Durnwalder, vicepresidente della giunta regionale, dovrebbe impegnarsi di più per togliere del tutto la parola “terza corsia dinamica” dal programma di interventi della società autostradale», evidenzia Cristina Kury. E Kaiser Luis che pensa? «Sempre detto che si tratta soltanto di adeguare l’attuale corsia d’emergenza alle normative europee in materia di sicurezza per chi dovesse fermarsi», spiega il presidente altoatesino. E poi? «Poi, si dovrà usare solo in casi eccezionali, quando ci sono incidenti, non certo per farci transitare il traffico e smaltire le code». Durnwalder dixit.


Il volto nuovo dell’A22


Silvano Grisenti è presidente della società Autobrennero dal 27 aprile. Neppure sei mesi, dunque, e l’A22 ha già cambiato volto. Radicalmente. Il consiglio di amministrazione, quindici giorni fa, ha dato il via libera alla terza corsia da Verona a Modena: sarà completata (84 chilometri di ampliamento) entro il 2014. Grisenti ha annunciato che bisogna fare la terza corsia “dinamica” nel tratto fra Salorno ed Egna. Gramm, vice di Grisenti, ha detto no, ma il presidente ha ribadito
 con toni sereni e inflessibili - che bisognerà farla, volenti o nolenti, perché la impongono i programmi pattuiti. Pattuiti da tutti. Bolzano vuole l’interramento del tratto che corre nel proprio territorio comunale sopra Oltrisarco? Grisenti è sempre disponibile: «Ma certo, ragioniamo, vediamo se un giorno si potrà fare. I soldi? Boh, è prematuro». In un faccia a faccia istituzionale, il presidente di A22 è riuscito a piegare, per la prima volta, Durnwalder sul casello di Laives, da sempre osteggiato. Lo stesso presidente di A22 ha dato il via libera a un progetto sull’idrogeno, “regalando” a Bolzano la base operativa e il primo punto di distribuzione. E poi, dulcis in fundo, ecco la perla per il popolo: sconti del 20 per cento ai pendolari. Ed è la prima volta che l’A22 si inventa qualcosa di popolare.
 Ecco la nuova Autostrada del Brennero. Un’autostrada, badate, che, dai dati offerti il 5 settembre scorso (un mese fa), vedrà superare per la prima volta quota due milioni di passaggi di mezzi pesanti, con un incremento annuale del 9 per cento. Un’autostrada, dunque, che pare attrezzarsi per accogliere i tir, per accoglierne sempre di più, nonostante la misura del divieto di sorpasso.
 E la terza corsia dinamica? Cosa si cela dietro questo termine così “calcolato”? Dinamica. È l’adattamento della corsia d’emergenza alle esigenze dei giorni di difficoltà, delle settimane di intasamento, nei periodi natalizi o estivi, o nei ponti, oppure, chissà, un domani, con una terza corsia vera da Verona a Modena, con un aumento di tir del 9 per cento annuo, forse l’emergenza sarà quotidiana. E allora la terza corsia - vera - diverrà realtà. Di fatto.
 Il presidente Grisenti spiega che - quanto alla terza corsia dinamica da Egna a Salorno - ci sono degli accordi di programma legati «alla convenzione con l’Anas che è stata approvata anche dai soci altoatesini, Provincia di Bolzano compresa». E quindi il capo dell’A22 chiama tutti alle proprie responsabilità, ricordando che a quella convenzione è legata la possibilità di conservare la concessione autostradale. La Svp continua a ringhiare contro la terza corsia, cercando di restare fedele alla propria impostazione originaria in tema di comunicazioni stradali, anche per tutelare l’ambiente.
 Che cosa si può dire? Che un’epoca è finita e una nuova è già cominciata. Che l’autostrada di Willeit, quella che per anni è stata la «cassaforte» della Svp e dell’Alto Adige nonché il «semaforo rosso» di ogni tentazione di ulteriori maledizioni ambientali, non c’è più. L’autostrada di Grisenti corre già da Modena al Brennero: sviluppo della comunicazione e del business, occhiolino strizzato al turismo mordi e fuggi (meno tempo ci metti più spesso ci vai, ma un giorno solo), difesa degli autotrasportatori (decisamente più forti in Trentino che in Alto Adige), secondo una linea politica molto più italiana (padana) che trentino-sudtirolese. Ma queste sono valutazioni che possono essere messe in discussione, per carità. I fatti li avete letti nelle prime righe: terza corsia, casello di Laives, aumento del 9 per cento di traffico dei tir, e lo sconto ai pendolari. Willeit, chi era costui?
Paolo Mantovan
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giovedì, 04 ottobre 2007

Il presidente: A22 interrata, sì alle verifiche


L'assessore Mussner: bene il Comune . Ok degli autotrasportatori

Grisenti a Spagnolli «Pronti al dialogo»

Corriere dell'Alto Adige2007-10-04

BOLZANO — «Siamo pronti a collaborare alle verifiche tecniche sulla possibilità di interrare il tratto urbano dell'A22». Nel linguaggio politico, quella di Silvano Grisenti è la classica «cauta apertura». Il presidente dell'Autobrennero ieri ha ricevuto dalle mani di Gigi Spagnolli il documento appena approvato dalla giunta bolzanina, in cui si definisce prioritario lo spostamento del viadotto autostradale. Il sindaco esce dall'incontro soddisfatto: il canale di dialogo è stato aperto.
IL COLLOQUIO — Dopo l'incontro con Spagnolli, Grisenti misura le parole. «Il sindaco di Bolzano — riferisce il presidente trentino dell'A22 — mi ha chiesto la disponibilità della società a partecipare a verifiche sulla possibilità a livello urbanistico di spostare l'infrastruttura. Una richiesta che trovo correttissima: siamo pronti a fare la nostra parte in questo studio, mettendo a disposizione del Comune tutte le conoscenze tecniche della società ». Per il momento, Grisenti non va oltre: «Su questo tema sono molto laico: se risulterà uno scenario positivo, si aprirà un processo. Ma un conto è immaginare se il progetto è possibile, altro decidere se attuarlo: e questa è una scelta politica che compete innanzitutto a Comune e Provincia». Alla richiesta di inserire lo spostamento del viadotto nell'agenda dei progetto di riqualificazione dell'infrastruttura, Grisenti risponde così: «È un non-problema: oggi l'A22 ha già un programma operativo, e non sono in programma aggiornamenti ». E se l'assessore Bassetti aveva già indicato nella società concessionaria il soggetto istituzionale che dovrà finanziare l'opera, Grisenti non si sbilancia: «Non mettiamo il carro davanti ai buoi».
Il dialogo è aperto, dunque, e il primo obiettivo posto dalla giunta bolzanina è stato centrato. Ma la strada da fare per arrivare a un risultato concreto appare lunghissima.
LA PROVINCIA — Positivo il commento dell'assessore ai lavori pubblici Florian Mussner che, nei giorni, aveva lanciato qualche frecciata polemica nei confronti del Comune accusandolo di immobilismo. «È una decisione importante quella presa dal sindaco Luigi Spagnolli — ammette — perché pone almeno dal punto di vista ufficiale il problema. Non dimentichiamo che il tratto interno dell'A22 divide in due la città e blocca tutti i piani sulla mobilità. Ora finalmente se ne potrà iniziare a parlare». A giudizio Mussner sia la soluzione di interramento che di incapsulamento sono buone. «Dovranno essere ora i tecnici ad indicare quale potrà essere la migliore. Se inizieremo a parlarne subito sicuramente nel giro di 10 -13 anni il problema potrà essere risolto ».
GLI AUTOTRASPORTATORI — Thomas Baumgartner, presidente degli autotrasportatori altoatesini, accoglie positivamente l'impegno del sindaco per cercare di limitare l'inquinamento del capoluogo.
«Da parte nostra — afferma — siamo favorevoli all'introduzione di misure per cercare di abbattere i livelli d'inquinamento dell'A22. Le soluzioni che si prospettano sono buone. Credo che per l'autostrada si possa ricorrere anche alle maggiori entrate determinate dall'aumento dei pedaggi. L'interramento è meglio del tunnel».
Francesco Clementi




Laives - La giunta comunale preoccupata per l’eventuale interramento dell’autostrada
«Contrari ad ulteriori scavi»
 
Alto Adige , 04 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Mentre appare tramontata la terza corsia dinamica lungo l’Autobrennero, Bolzano rilancia l’idea di interrare l’autostrada. Le problematiche vengono seguite, con grande attenzione, anche dalla giunta comunale di Laives. «Spostare l’autostrada in galleria - dice il vice sindaco Georg Forti - significherebbe di fatto tagliare trasversalmente parte del nostro territorio comunale fra Pineta e San Giacomo. Infatti è solo lì che rimarrebbe lo spazio necessario per spostare l’asse autostradale verso est per raggiungere Montelargo, perchè il resto della vallata a sud di Bolzano è oramai quasi del tutto inurbato. Questa prospettiva, semmai dovesse farsi più concreta, non potremo certo accettarla, perchè penalizzerebbe eccessivamente il nostro territorio comunale ed inoltre, contribuirebbe ad aumentare i livelli già eccessivi di inquinamento da traffico in tutta la zona».
 Il vice sndaco poi ricorda che già si prevede lo scavo per il passante ferroviario sotto la stessa montagna e che tutti questi lavori prevederebbero anni di caos in zona a causa dei cantieri. «Per ora comunque non sembra vi siano i soldi necessari alla ralizzazione di una opera di questa portata - afferma quasi con soddisfazione Forti - e quindi intanto tutto il discorso rimane a livello teorico». (b.c.)
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giovedì, 04 ottobre 2007

A 22. Grisenti ribatte a Gramm «Terza corsia fino ad Egna»
Alto Adige, 04 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. «La terza corsia dinamica fino ad Egna è inserita nei programmi legati alla convenzione con l’Anas che è stata approvata anche dai soci altoatesini, compresa la Provincia di Bolzano che è il socio per eccellenza». E’ pacato, il presidente dell’A22 Silvano Grisenti. Pacato, ma fermo. Dopo l’uscita del vicepresidente della società Benedikt Gramm, il capo di via Berlino ricorda che la società ha degli impegni da mantenere se vuol conservare la concessione autostradale. Da amministratore, Grisenti ricorda che l’Autobrennero ha ottenuto il rinnovo della concessione sulla base di un programma di investimenti che prevede la terza corsia dinamica fino ad Egna. Gramm è stato chiaro: «Attualmente, la realizzazione della terza corsia dinamica fino ad Egna è fuori discussione». Altrettanto chiaro è Grisenti: «Ragionare è doveroso da parte di tutti, ma i nostri interventi vanno tutti nella direzione del rispetto dell’atto di concessione. E in questo atto attualmente è previsto che la terza corsia dinamica sia realizzata fino ad Egna». E continua: «Fa bene il Comune di Bolzano a verificare la possibilità di spostare l’attuale tracciato dell’autostrada. Ho accolto la richiesta del Comune a partecipare con i nostri tecnici agli incontri preparatori all’elaborazione del Piano urbanistico, per verificare se sotto il profilo tecnico l’operazione sia possibile». Chi pagherà un eventuale spostamento? «È una domanda eccessivamente prematura, siamo ancora lontani mille miglia dal porci questo tipo di problema».
 La proposta di spostare il tracciato dell’A22 che passa sopra Oltrisarco è stata accolta favorevolmente dal consiglio di quartiere: «Sarebbe imporante togliere quella barriera di cemento che impedisce di respirare a 13.000 abitanti». Un coro di reazioni positive ha accolto - sull’altro fronte - le dichiarazioni del vicepresidente dell’A22, Benedikt Gramm, contro la realizzazione della terza corsia (sia pure «dinamica») in territorio altoatesino. È soprattutto la Volkspartei ad applaudire il presidente della Camera di Commercio. «Accogliamo con soddisfazione il no del vicepresidente dell’A22, Gramm, alla realizzazione in Alto Adige della terza corsia da sempre contrastata dalla Bassa Atesina», dichiara ad esempio il senatore dell’Unione/Svp, Oskar Peterlini.
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mercoledì, 03 ottobre 2007

IL NODO AUTOSTRADA

Il Comune di Bolzano ha deciso «L'A22 va interrata»


Corriere dell'Alto Adige  2007-10-03

BOLZANO — Se ne parlava da decenni. Ma questo passo, apparentemente semplice, non era mai stato fatto. Ieri la giunta comunale ha approvato un promemoria che sposa la scelta di spostare il tratto urbano dell'autostrada. Il documento — proposto dagli assessori Silvano Bassetti e Klaus Ladinser e votato all'unanimità dalla giunta — impegna ad attivarsi «presso tutte le sedi» per promuovere il progetto. Alla società Autobrennero, in particolare, verrà formalizzata la richiesta di inserire l'ipotesi di tracciato alternativo nell'agenda dei progetti di riqualificazione dell'infrastruttura.
IL DOCUMENTO — La svolta è parsa a molti una risposta diretta alle accuse di immobilismo mosse nei confronti del Comune dall'assessore provinciale Florian Mussner e riprese con enfasi dall'opposizione. «In realtà — ha negato il sindaco Spagnolli — questo progetto arriva da molto lontano ».
Il documento della giunta inizia elencando i problemi causati alla città dal viadotto che la spacca» in due: criticità di tipo viabilistico, ambientale, urbanistico e paesaggistico. «Trenta anni fa — sintetizza Bassetti — il tracciato poteva essere funzionale allo stadio di sviluppo della conca bolzanina. Ora non più». Di qui la mossa del Comune, così riassunta dallo stesso assessore. «Oggi — spiega Bassetti — la giunta fa propria l'opzione "spostamento", collegando coerentemente questa scelta al modello di sviluppo individuato nel piano mobilità e in quello urbanistico». Il secondo punto è un impegno presso tutte le sedi, «a partire dalla società concessionaria di cui il Comune è azionista», per sostenere l'iniziativa: anche provincia e Anas (proprietaria dell'infrastruttura) verranno coinvolte.
Il terzo punto formalizza la richiesta rivolta alla società Autobrennero di inserire l'ipotesi di tracciato alternativo nell'agenda dei progetti di riqualificazione strategica dell'infrastruttura. Cosa vuol dire? «Ogni concessionario— traduce Bassetti — è chiamato a reinvestire sull'infrastruttura i proventi dei pedaggi: un modo per "meritarsi" la riconferma. Così è stato fatto per il progetto della bretella Rovereto-Riva: noi chiediamo che anche la variante bolzanina venga inserita in questa agenda».
L'ultima richiesta contenuta nel documento è «l'individuazione delle ipotesi di tracciato e la conseguente attivazione degli studi di fattibilità ». Attualmente sono due le alternative: un tunnel sotto il Colle, oppure l'interramento dell'arteria sotto l'attuale sede.
GLI ASSESSORI — Libro dei sogni? Bassetti ammette che, anche in caso di riscontro positivo presso gli enti sollecitato, i tempi previsti sono lunghi. «Ma anche se ci volesse mezzo secolo — sostiene l'assessore — fin d'ora le scelte pianificatorie da prendere con il piano urbanistico e della mobilità devono raccordarsi a questa chance. Sia il Puc che il Pum saranno molto diversi a seconda che sia ritenuto possibile o meno lo spostamento del viadotto». L'esempio più concreto è il raddoppio dell'arginale: «Se fosse impossibile spostare l'A22, sarei il primo a favore. Ma se decidiamo che, anche in un futuro non vicinissimo, la prospettiva è concreta, allora diventa sbagliato raddoppiare l'arteria ». Anche Ladinser parla di svolta. «Il futuro della città — afferma — passa dalla combinazione di tre scelte: spostamento dell'A22, recupero dell'areale, passante ferroviario per i treni merci. Oggi abbiamo messo un primo punto fermo».
IL DIBATTITO — In tempo reale (addirittura prima del comunicato ufficiale del Comune) arriva il sostegno della Svp cittadina, tramite una nota firmata dall'Obmann Dieter Steger. L'opposizione, invece, non si fida. «Meglio tardi che mai — afferma Ivan Benussi — , ma il trionfalismo della giunta è fuori luogo. Mi sembra una boutade, pura operazione di marketing politico in reazione alle critiche della Provincia».
Francesco Clementi
VINCOLO
Il viadotto autostradale sulla riva sinistra dell'Isarco rappresenta un autentico muro che divide in due la città. Le proposte di nuovo piano urbanistico avanzate dai «dieci saggi» si fondano proprio sulla sua eliminazione, indispensabile per riqualificare le due rive
   
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venerdì, 28 settembre 2007

 Casello a Laives. Dopo tanti no, un sì. Ma solo per il confronto
di Bruno Canali
  Alto Adige  28 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Non è ancora un sì al casello autostradale per la città, quello pronunciato dal presidente Luis Durnwalder, ma una apertura sembra farsi strada in questa direzione. Se non altro, dopo il muro del passato, adesso ci sarebbe la disponibilità a parlarne insieme agli interessati. Questa timida apertura arriva dopo anni nei quali al solo accenno di casello (o accesso autostradale) si opponeva un secco no ed è preceduta dalla disponibilità manifestata dal presidente dell’A22 Silvano Grisenti. «Il casello autostradale a Laives si farà - ha dichiarato Grisenti - perché rientra nel piano finanziario che il governo ha concordato con l’Anas. Fa parte degli interventi previsti e va concordato con i competenti enti territoriali. Una volta ottenute le indicazioni di massima, l’A22 avvierà studi sui propri flussi di traffico, in maniera da stabilire l’esatta ubicazione del casello, la tipologia dello stesso e i riflessi che potrà avere sul servizio autostradale».
 «Finalmente la Provincia di Bolzano ed il presidente Durnwalder che, di fronte alla necessità superiore di realizzare un casello autostradale a Laives per migliorare la sicurezza stradale e diminuire il danno ambientale, hanno iniziato a mettere da parte quel malcostume tipico a molti politici di demolire a tutti i costi ogni proposta avanzata dall’avversario, e chiedere un incontro di approfondimento per portare avanti il progetto”. Lo dice Michaela Biancofiore, deputata altoatesina di Forza Italia. Sulla vicenda - scrive in una a nota - “un ordine del giorno è stato approvato anche con il voto favorevole dei parlamentari Svp che ringrazio. Oggi basta dietrofront ed ostruzionismo. Durnwalder accantoni del tutto le battaglie personali per assicurare la salute e una buona viabilità ai cittadini della zona. Sono queste le decisioni che soddisfano la gente, quelle in cui fazioni politiche opposte mettono da parte ogni dogma di ostilità, si siedono allo stesso tavolo e discutono di come migliorare i servizi ai cittadini».


«Prima la variante completata poi una verifica su cosa fare»

 LAIVES. Sul casello autostradale per la città, il vice sindaco Georg Forti rimanda a ciò che il consiglio comunale ha concordato: «Parlare di questa struttura è sempre positivo - spiega Forti - e siamo del parere che uno studio approfondito su collegamenti e viabilità a sud di Bolzano vada fatto anche con il capoluogo, tenendo comunque presente che prima di tutto va completata la variante alla statale 12. Come ci ha sempre detto il presidente Durnwalder, la priorità assoluta è il completamento della variante, poi si potrà verificare la necessità o meno di avere il casello autostradale. Quanto allo studio, direi che è opportuno perché finora, relativamente al casello autostradale non c’è nulla di preciso».
 Il vice sindaco Forti quindi sposta l’attenzione su un altro aspetto del quale bisognerà comunque tenere conto: la collocazione territoriale. “Fosse stato un decennio fa avrei anche potuto capire la richiesta del casello - aggiunge Forti - ma adesso, con la variante in fase di completamento è diverso. Anche se si decidesse oggi di farlo, prima di averlo passerebbero diversi anni, fra discussioni tra comuni per la collocazione, espropri e quindi la fase di progettazione. Per questo ribadisco che prima di tutto bisogna completare rapidamente la variante alla statale 12 e poi aprire il confronto sul casello alla luce dell’esistente. Sappiamo che il casello rientra fra le priorità dell’Autobrennero ma immagino che comunque per realizzarlo bisognerà che si trovi l’accordo con la Provincia».
 Discutiamone pure, questa la linea del vice sindaco di Laives, e facciamo studi insieme a Bolzano, ma prima di tutto sarà da completare la variante dalle porte di Pineta fino all’altezza dell’abitato di Bronzolo. (b.c.)



«Una struttura indispensabile senza perdere ancora tempo»

 LAIVES. Martedì mattina una delegazione di Alleanza Nazionale formata dal presidente provinciale Alessandro Urzì e dai due consiglieri comunali, Christian Bianchi e Bruno Borin, sarà a Trento per incontrare il presidente della società dell’Autobrennero, Silvano Grisenti. «Con l’A22 vogliamo instaurare un rapporto di reciproca correttezza - dice il capogruppo consiliare Borin - mentre la Provincia di Bolzano va messa davanti alle sue responsabilità perché se Durnwalder pensa di prendere ancora tempo dietro speculazioni su necessità o meno del casello a Laives, questa volta sbaglia».
 Borin quindi spiega che «La partita attualmente è fra Provincia e Autobrennero e che parlare di attesa per il completamento della variante alla statale 12 è quantomeno assurdo.
 «La questione del casello va risolta al più presto - continua Borin - sia perché la variante comunque non sarà percorribile prima del 2011 e poi perché altri disagi si profilano all’orizzonte del territorio locale, vedi lo scavo del passante ferroviario, con i camion che faranno la spola dei materiali. Chiedersi ancora se il casello autostradale per Laives serva o meno è da irresponsabili: basta mettersi su via Kennedy per capirlo e contare i 2400 mezzi pesanti al giorno che passano (oltre alle macchine) e che si vorrebbe semplicemente spostare all’interno di una galleria, quella della variante, che nasce già pericolosa essendo del tipo a “monocanna”. Noi comunque continuiamo la battaglia preannunciata, anche per dare seguito alla petizione popolare che raccolse 11 mila firme pro casello. Anche il Comune di Laives deve cambiare atteggiamento, perché non si può stare con un solo piede in due scarpe a lungo». (b.c.)


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venerdì, 28 settembre 2007

Idrogeno sulla A22 un progetto futuribile

 Fa un po’ sorridere, ma anche arrabbiare la notizia delle stazioni di servizio con idrogeno sull’Autobrennero. Primo perché d’auto che utilizzano idrogeno non ce ne sono ancora e non ce ne saranno ancora per parecchio tempo, semprechè non si pensi ad uno specifico ed unico modello di alta gamma prodotto in via sperimentale da una casa automobilistica bavarese e che andrebbe bene in particolare come auto blu. Secondo perché si fanno voli pindarici su di un carburante destinato ad auto che dovranno essere specificamente costruite per funzionare ad idrogeno, con buona pace di chi, come il sottoscritto alla pari d’altri metanari, ha un’auto trasformata a metano (tecnologia che da anni può essere installata sulle auto a benzina già in circolazione) ma che da fin troppo tempo sta attendendo con sempre maggiore impazienza che si realizzi assai rapidamente un’adeguata rete di distributori di metano, che continua ad essere molto carente. Ma soprattutto si spera che proprio sull’Autobrennero siano realizzati al più presto quei distributori di metano che sono già stati annunciati tempo fa (Laimburg, Nogaredo e Povegliano, forse Trens, in ambedue le direzioni di marcia), che, come sempre succede per il metano, nessuno ha, però, mai voglia di realizzare, visto che le spese di realizzazione sono a carico dei gestori degli impianti stessi. Per non parlare dall’ormai storico impianto di Campogalliano Est, realizzato da anni ma mai entrato in funzione. E se proprio l’ente pubblico vuole essere concreto, vada ad investire ed incentivare i distributori di metano, gpl, E85 e biodiesel e non un carburante come l’idrogeno sul cui sviluppo ci sono ancora molti, ma molti problemi e tutti ancora da risolvere.
Michele De Luca BOLZANO
Alto Adige 28-09-07
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categoria:a22
giovedì, 27 settembre 2007
Il pacchetto antitraffico «La Regione deve tutelare la salute degli altoatesini»
«Niente più Tir Euro 2 o mezzi pesanti la notte Limite a 110 Km orari»
  GIOVEDÌ, 27 SETTEMBRE 2007

 BOLZANO. I consiglieri dei Verdi altotesini e trentini - Riccardo Dello Sbarba, Cristina Kury, Hans Heiss e Roberto Bombarda - hanno presentato in consiglio regionale un Pacchetto antitraffico «per una politica a difesa della salute lungo l’autostrada del Brennero». Di continuo, sostengono i consiglieri dei Verdi, «lungo l’A22 vengono superati di gran lunga tutti i limiti di inquinamento. Gli azionisti di maggioranza negli organi dirigenti di Autobrennero, prima di tutti la regione Trentino Alto Adige, devono indicare ai propri rappresentanti nel consiglio di amministrazione chiari obiettivi a difesa delle popolazioni».
 Le emissioni lungo l’A22 superano di gran lunga ogni limite massimo posto dall’Unione Europea a difesa della salute dei cittadini, precisano i Verdi. «Per non parlare dell’inquinamento da rumore - proseguono - che si preferisce non misurare. Per questo è urgente che le pubbliche istituzioni, che hanno in mano la maggioranza delle azioni di A22, diano ai propri rappresentanti in consiglio di amministrazione chiari e vincolanti obiettivi a difesa della salute della popolazione».
 Per questo, il gruppo dei Verdi in consiglio ha appunto presentato tre diverse mozioni rivolte alla giunta regionale - che in A22 detiene il 32,2% delle quote - per chiedere l’aumento dei pedaggi autostradali, l’estensione del divieto di transito agli Euro 2, l’istituzione di una stazione fissa di controllo del traffico pesante e altro. Tre le mozioni presentate. Prima: «L’attuazione delle tante decisioni approvate sulla carta a diversi livelli istituzionali, per esempio alla seduta comune dei tre consigli regionali a Innsbruck, o, addirittura, due delibere approvate dalla stessa giunta provinciale. In particolare, si tratta di aumentare i pedaggi autostradali, l’estensione ai camion Euro 2 dei divieti di transito finora riservati ai soli Euro 0 e 1 - con pochi risultati, visto che di camion del genere non ne circolano più - l’introduzione del divieto di transito notturno per i mezzi pesanti e un limite generale di velocità di 110 all’ora, che si è dimostrato di grande efficacia in Tirolo».
 Seconda: l’istituzione di una stazione fissa di controllo per il traffico pesante sull’esempio di quanto già realizzato in Tirolo. «Questo è decisivo per la sicurezza degli stessi lavoratori dei trasporti. I rarissimi controlli effettuati con la stazione mobile hanno dimostrato che il 44% dei camion in transito sono fuori norma. Per un motivo: la quasi sicurezza di non essere controllati a sud del Brennero spinge molti autotrasportatori a far viaggiare Tir fuori regola su questa tratta dell’Autobrennero, magari dopo aver attraversato l’Austria in treno».
 Terza: il sostegno di misure che incentivino il trasferimento dei pendolari dall’auto privata al trasporto pubblico collettivo. «In questo senso, l’annunciato sconto per pendolari motorizzati da parte della A22 è un segnale nella direzione sbagliata. Al contrario, le istituzioni pubbliche devono fare ogni sforzo per organizzare in modo efficiente e conveniente trasporti pubblici collettivi che portino con comodità e puntualmente i pendolari da casa al lavoro». (da.pa)
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categoria:antiinquinamento, a22
giovedì, 27 settembre 2007

A 22 «Lo sconto ai pendolari? Avanti tutta»
 Intervista a Grisenti

  Alto Adige27 SETTEMBRE 2007

 BOLZANO. È soddisfatto il presidente dell’Autobrennero Silvano Grisenti dopo l’incontro con il Landeshauptmann Luis Durnwalder.
 Soddisfatto perché la realizzazione del casello di Laives diventa un’ipotesi realistica dopo sempre il secco no della Provincia, ma anche perché il casello di Bressanone si è rivelata un’operazione azzecatissima. Grisenti poi replica anche alle critiche di Appa e Verdi: le misure antinquinamento, afferma il presidente dell’A22, devono incidere sul trasporto pesante e non colpire i pendolari.
 Presidente Grisenti, Durnwalder finalmente apre sul casello di Laives. Contento?
 
«Assolutamente sì. La cosa più interessante uscita dal nostro incontro è stata sicuramente la condivisione sulla necessità di coinvolgere i Comuni».
 Ma il casello si farà oppure no?
 
«Non c’è stata una decisione formale. Per intenderci: non abbiamo detto che il casello si fa. Però un passo in avanti lo abbiamo fatto».
 Ovvero?
 
«Ovvero che si decide assieme ai Comuni interessati. Ora istituiremo un gruppo di lavoro, coinvolgendo tutti i soggetti interessati e le loro aspettative. E poi decideremo».
 Il casello di Bressanone, invece?
 
«Il casello parzializzato ha dato risultati enormi. Ci è stato chiesto se si poteva realizzare un casello più ampio e su questa ipotesi sia io sia Durnwalder siamo d’accordo».
 Presidente, l’Appa e i Verdi contestano gli sconti ai pendolari: l’A22 cosa fa per l’ambiente?
 
«Siamo l’unica autostrada in Italia ad aver investito sulle barriere antirumore per combattere l’impatto acustico. Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico, l’impatto del traffico leggero rispetto a quello pesante è marginale. In ogni caso questi pendolari non userebbero comunque i mezzi pubblici, quindi non facciamo niente che vada contro la nostra politica. Che è chiarissima, perché il nostro “core business” è quello di spostare il traffico merci dalla strada alla rotaia. Tutti i nostri investimenti recenti sono lì a dimostrarlo». (mi.m.)



Il presidente di A22 a Bressanone: sì a nuovo casello e barriere antirumore. Gli ecosociali: misure inutili

Grisenti: «Le agevolazioni? Un atto doveroso»

Corriere dell'Alto Adige 2007-09-27

BOLZANO — Silvano Grisenti, Benedikt Gramm e Carlo Costa, in pratica tutto il vertice di Autobrennero, sono stati sentiti ieri sera dal consiglio comunale di Bressanone. Un'iniziativa che il presidente considera «un dovere, visto che il gruppo dirigente ha scelto di avere rapporti più stretti con le istituzioni al fine di prendere iniziative tali da rendere più compatibile con l'ambiente un'infrastruttura come l'autostrada ed evitare, ove possibile errori come le barriere antirumore non condivise con le ferrovie e che hanno creato problemi nuovi anziché risolvere i vecchi».
Una presenza, quella di Grisenti certamente inusuale in consiglio comunale, ma che pare dunque essere solo un'anteprima di nuovi e proficui dialoghi con i diversi municipi e le loro esigenze. Come premessa al dibattito consiliare. Grisenti ha anche accettato di rispondere alle critiche mossegli dal coordinatore del corridoio Ten 1, Karel van Miert, in seguito alla decisione di concedere uno sconto del 20 per cento ai pendolari. «Si tratta — replica — di una misura applicata per far fronte a un'emergenza che rimarrà in vigore solamente per un anno. Sino a quando i mezzi pubblici, su certe tratte, non riusciranno a coprire le necessità di coloro che quotidianamente sono costretti a spostarsi tra casa e posto di lavoro, ci pare giusto offrire un'alternativa di servizio. Una volta che l'attuale emergenza sarà risolta il provvedimento verrà cancellato».
La seduta consiliare, tenuta nella sala «Prihsna » del Forum per le indiscutibili esigenze di spazio, è stata apert a dall'assessore Gianlorenzo Pedron, che ha sottolineato come le soluzioni per l'ambiente adottate dall'A22 siano citate come esempio da Legambiente Lombardia e come la struttura autostradale si veda impegnata nella politica del possibile, ponendosi come interlocutore sensibile alle esigenze (nello specifico) di Bressanone.
È toccato poi l'ingegner Carlo Costa, direttore tecnico dell'A22 e (non a caso) coordinatore di «Rinnovamento Bressanone» (lista civica alla quale appartiene lo stesso Pedron) e della Margherita, ad illustrare quelle misure "possibili" che verranno adottate entro breve per Bressanone. Si va, ad esempio, dal finanziamento per nuovi serramenti antirumore da installare negli edifici pubblici costruiti a ridosso dell'autostrada fino a nuovissime soluzioni, con altrettanto nuovi brevetti per barriere antirumore da posizionare, nel tratto tra Varna e Bressanone sud, nei punti più sensibili. Barriere alte oltre 4 metri che garantiranno una riduzione fino a 12 decibel, brevettate dai tecnici dell'A22. «Da sottolineare —afferma Costa — che Bressanone rappresenta in Europa la città con la maggior percentuale di interventi a salvaguardia dell'ambiente».
Inoltre verrà costruito un nuovo sovrappasso in zona Castellano, che ovvierà alle problematiche di quello attuale, troppo stretto. «Un gioiello dell'architettura che costerà oltre 4 milioni di euro a fronte di uno standard di 3 milioni» continua Costa. Ma la novità più assoluta è l'ampliamento dell'attuale casello automatizzato di Bressanone Sud. «La stazione automatizzata — spiega Costa — ha già registrato mille e 500 passaggi al giorno. Da qualche giorno si può pagare in contanti e in un prossimo futuro verrà dotato di un ulteriore casello che permetterà entrata e uscita a sud della città».
Infine, verrà cambiata la segnaletica autostradale per indirizzare più chiaramente gli utenti ed evitare passaggi inutili in città. A protestare comunque, gli Ecosociali, che hanno sottolineato come le misure proposte non verranno realizzate prima del 2014 mentre il loro obiettivo, ha affermato il consigliere comunale Dissinger, «è e rimane fermo alla richiesta di intubare l'A22 in una sorta di galleria, di far applicare il divieto di transito notturno per i mezzi pesanti e di aumentare le tariffe, attualmente più basse che in altri paesi europei, che spingono molti autotrasportatori a scegliere il Brennero invece di altre arterie più corte ma anchemolto più costose».

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giovedì, 27 settembre 2007

ENERGIA E AMBIENTE

Idrogeno nelle aree di servizio La scommessa di via Berlino

Corriere dell'Alto Adige  2007-09-27

TRENTO — Trasformare l'idrogeno da prodotto di nicchia a un combustibile ecologico disponibile su un corridoio di traffico importante come A22.
Il progetto di Autobrennero punta a realizzare una serie di stazioni di servizio lungo la tratta italiana dell'autostrada. Tendenzialmente un'area per ogni provincia: Bolzano, Trento, Verona, Mantova e una tra Reggio Emilia e Modena. Il servizio verrà reso disponibile nelle aree già esistenti, tramite collaborazione con i distributori canonici, mentre produzione e fornitura dell'energia pulita avverrà tramite la stessa autostrada, e una società ad hoc, l'Istituto per le tecnologie innovative. Verranno sfruttati impianti fotovoltaici (sul territorio è in realizzazione una barriera fotovoltaica da 750mila kilowatt), a energia eolica e idroelettrici, in modo da avere un impatto ambientale pari a zero nella produzione di idrogeno.
«Usufruire di questo tipo di combustibile sarà semplicissimo — spiega il presidente di A22 Silvano Grisenti —, perché le vetture che vengono alimentate a metano possono già utilizzare idrogeno in una misura del 20% o 30%, senza bisogno di modifiche agli impianti». A22 ha in progetto tra l'altro di convertire tutta la propria flotta con veicoli alimentabili a idrogeno. Come ulteriore possibilità di incentivo all'utilizzo di mezzi ecologici, Autobrennero sta pensando a riduzioni dei pedaggi per i mezzi meno inquinanti: «Ci stiamo confrontando con Roma perchè — chiarisce Grisenti — in materia di pedaggi non possiamo decidere autonomamente». L'obiettivo è attivare le prime aree entro l'estate del 2008.
Guido Sassi



A22, arriva anche l’idrogeno Casello a Laives: il sì di Durni
Incontro con i vertici della società Sul nuovo accesso autostradale a sud di Bolzano il presidente altoatesino si dice pronto al confronto Verranno rinnovate le aree di servizio In sicurezza il tratto Mules-Fortezza  

Alto Adige 27 SETTEMBRE 2007

 BOLZANO. Prima, cauta, apertura del presidente della giunta provinciale Durnwalder alla realizzazione del casello autostradale di Laives. A breve verrà convocato un incontro con i comuni di Bolzano e Laives. «In quell’occasione approfondiremo il discorso sull’eventuale casello».
 Durnwalder ieri ha incontrato il presidente dell’A22, Silvano Grisenti. Molti i temi sul tappeto: intanto l’installazione di una rete di distributori per idrogeno, il primo dei quali verrà realizzato entro l’estate 2008 a Bolzano Sud (leggi sotto). Poi l’ampliamento del casello di Bressanone Sud, il risanamento e il miglioramento delle aree di servizio e la messa in sicurezza del tratto Mules-Fortezza. Ma il piatto forte è stato un altro: il tanto auspicato (dalla popolazione) e tanto osteggiato (dalla giunta provinciale) casello autostradale di Laives.
 Con Grisenti si è discusso dell’ipotesi-casello anche se, come ha spiegato Durnwalder, «è noto: la giunta provinciale ha un’opinione differente rispetto a quella di Grisenti». Il presidente dell’A22, infatti, deve rispettare il piano finanziario della società a suo tempo concordato con il governo nazionale e con l’Anas e solo l’altroieri aveva dichiarato: «Indietro non si torna: il casello di Laives si farà, questo è certo, anche se non si conoscono i tempi». Silvano Grisenti lo aveva pure messo nero su bianco, rispondendo ad una lettera che all’indomani della sua nomina gli avevano scritto i consiglieri provinciali di An Mauro Minniti ed Alberto Sigismondi. Ma Durnwalder aveva sempre ribadito il suo «nein». Convinto e irremovibile. Ora, al contrario, si intravvede una sua cauta apertura. Nella riunione di ieri, infatti, si è concordato di convocare un incontro con le parti interessate, ossia con i comuni di Bolzano e Laives.
 «In quella occasione - ha precisato lo stesso presidente della giunta - approfondiremo il discorso dell’eventuale casello, ragionando sulla situazione della circonvallazione attualmente in costruzione». Si valuterà anche la necessità di chiarire con uno studio fino a che punto un nuovo casello A22 potrebbe inserirsi adeguatamente nel piano del traffico complessivo dell’intera zona. Insomma, un primo passo concreto.
 Completa unità di intenti fra Grisenti e Durnwalder, al contrario, si è registrata per quanto riguarda l’uscita di Bressanone Sud che, al più presto, secondo le assicurazioni di Autobrennero, sarà ampliata, diventando a tutti gli effetti un casello “normale”.
 Durnwalder ha poi posto l’accento sul risanamento delle aree di servizio lungo l’A22, «che oggi non corrispondono più alle esigenze della mobilità». Il presidente della giunta ha insistito sull’opportunità di sfruttare tali aree come vetrine della produzione tipica locale «considerando che ogni anno centinaia di migliaia di viaggiatori transitano in A22 e sostano nelle aree di servizio». Grisenti ha confermato che in tempi brevi verrà dato via libera a un bando di gara europeo per la ristrutturazione delle prime aree di servizio, quelle a nord di Trens. Nel primo semestre del 2008, conclusa la prima tranche di lavori, si proseguirà via via con le altre aree di servizio. Infine, Provincia e A22 hanno concordato le misure per la messa in sicurezza del tratto autostradale Mules-Fortezza, spesso oggetto di frane e smottamenti. (da.pa)

Si scommette sul nuovo «carburante»
Il primo distributore sarà inaugurato a Bolzano sud entro l’estate 2008



 BOLZANO. Lunedì scorso, a Mantova, è stato aperto il terzo distributore multienergy dell’Agip: oltre ai carburanti normali, viene distribuito anche l’idrogeno. Iniziativa sostenuta da un progetto pilota dell’Unione europea, che prevede di portare al 5% la quota di trasporti su gomma mossi da idrogeno, e il tutto entro il 2020. Anche la nostra Provincia, però, sta per scendere in campo. L’A22, infatti, sarà la prima autostrada d’Europa a dotarsi di una rete di impianti per la distribuzione dell’idrogeno. Secondo i programmi, entro il 2010 dovrebbe essere servito l’intero tratto autostradale Mantova-Monaco. Lo ha reso noto ieri la presidenza dell’A22, al termine dell’incontro con il presidente della giunta provinciale di Bolzano, Luis Durnwalder. Proprio la Provincia, infatti, sarà partner di sostegno dell’iniziativa. «Il carburante - ha sottolineato il presidente della giunta provinciale Durnwalder - sarà ricavato da fonti di energia rinnovabili, compiendo un passo in avanti significativo nel contenimento del consumo di energie derivate da fonti fossili». Assieme all’Autobrennero e ad altri partner, la Provincia di Bolzano ha già avviato una specifica società, l’IIt, o Istituto per le tecnologie innovative, cui sarà affidato il compito della produzione e della distribuzione dell’idrogeno. «Il centro di produzione - ha confermato Durnwalder - verrà realizzato in un’area dell’Autostrada del Brennero, a Bolzano Sud; il primo impianto di distribuzione sarà invece sistemato sul grande parcheggio adiacente al centro di produzione. Nelle previsioni, il servizio dovrebbe essere già attivo a partire dalla prossima stagione estiva. Insomma, un ulteriore passo verso lo sfruttamento delle energie alternative, dopo che la giunta era intervenuta a fine 2006 sulle direttive provinciali per l’adeguamento della rete distributiva dei carburanti; si era stabilito che in ogni circondario dovranno essere presenti almeno tre punti di rifornimento di gas per auto, che diventano quattro nell’Oltradige e in val Pusteria, dove la richiesta è maggiore.

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martedì, 25 settembre 2007
Gramm (A22): lo sconto ai pendolari è legittimo riduce i loro svantaggi
L’ala sociale Svp: è una soluzione accettabile
  MARTEDÌ, 25 SETTEMBRE 2007

 BOLZANO. Il vicepresidente dell’Autostrada del Brennero, Benedikt Gramm, difende la scelta della sua società riguardo agli sconti per i pendolari. Un sostegno a questi arriva anche dagli Arbeitnehmer Svp, che però auspicano l’attivazione di un migliore servizio di trasporto pubblico.
 Come sottolinea il vicepresidente Gramm, in una nota emessa nella giornata di ieri anche per rispondere alle accuse dell’Agenzia per l’ambiente, «chi deve viaggiare ogni giorno per recarsi al lavoro è svantaggiato rispetto a coloro che lavorano vicino al luogo di residenza e possono anche pranzare e passare la pausa pranzo a casa. Allo stesso modo, chi prende i mezzi di trasporto pubblici, oltre a rinunciare alle sopraccitate comodità, deve anche accollarsi il maggior dispendio di tempo per il viaggio. Chi infine, a causa della mancanza di offerte di trasporto adeguate con i più convenienti mezzi di trasporto pubblici è costretto a utilizzare la propria auto, deve addossarsi anche queste spese. Coloro che utilizzano l’autostrada, hanno costi ancora più elevati».
 Con lo scopo di venire incontro a questi pendolari, questa la posizione del vicepresidente, «a partire dall’anno prossimo l’Autostrada del Brennero SpA vuole concedere loro delle agevolazioni».
 Nell’ambito del servizio “Telepass Family” verrà distribuito un telepass, con lo scopo di evitare l’incolonnamento ai caselli per prelevare il biglietto di pedaggio in entrata e per effettuare il pagamento in uscita. Il pendolare potrà così risparmiare tempo e l’autostrada del Brennero costi, che vuole rimborsare con uno sconto del venti percento».
 «Non è condivisibile l’opinione - prosegue - che ciò comporti un aumento del volume di traffico, né tantomeno un massiccio spostamento del traffico di pendolari sull’autostrada o addirittura un aumento dell’inquinamento ambientale. Chi è costretto a farsi carico di un maggior dispendio di tempo e denaro per recarsi ogni giorno al lavoro presta con sacrificio il suo lavoro al servizio dell’economia e della collettività e questo dovrebbe essere riconosciuto».
 Simile, e parimenti di sostegno ai pendolari, la posizione espressa dagli Arbeitnehmer della Volkspartei. Il segretario Reinhold Perkmann parla però di «soluzione di emergenza accettabile», in attesa che il trasporto pubblico venga migliorato e adeguato alle esigenze della popolazione, in particolare dei lavoratori pendolari.
 «Il trasporto pubblico - dice - se comodo e conveniente è l’unica soluzione ai problemi portati dall’inquinamento».
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categoria:ambiente, antiinquinamento, a22
martedì, 25 settembre 2007

Ok, troppo smog. Ma cosa avete fatto per i pendolari?


 Colpisce il seccato ed allarmato commento di Luigi Minach, Direttore dell’APPA che in relazione allo sconto del 20% concesso ai pendolari utenti dell’Autobrennero,prevede gravi ripercussioni sull’inquinamento atmosferico e dice: “Con tutto quello che abbiamo fatto finora”. Giá, ma finora cosa é stato fatto? Per agevolare i pendolari intendo. Sono solo state varate delle norme penalizzanti per chi è costretto a viaggiare che non hanno fatto altro che congestionare di piú il traffico e rendere la vita più difficile a chi si deve recare al lavoro. Mi sembra che anche il dottor Minach sia caduto nel tranello dell’approccio ideologico al problema. Ma perché non si riesce a capire che i pendolari non sono dei cittadini con scarso senso ecologico ma sono semplicemente delle persone che, avendo la sfortuna di doversi recare al lavoro in un altro comune, ed essendo privi di valide alternative, sono costretti ad usare l’automobile? Le persone non sono stupide, ma ragionano secondo legittimi principi d’interesse. Conoscete qualcuno che a Milano, abitando e lavorando nei pressi della metropolitana, prende l’auto per recarsi al lavoro? Il problema del traffico e dell’inquinamento (e anche della logistica) é un problema sociale in cui i pendolari non hanno colpe e non può essere chiesto loro di risolverlo a proprie spese.In una provincia come la nostra é incredibile che, con tutta la disponibilità economica, non si sia riusciti a creare un sistema di trasporti integrato valido. Invece che spendere i soldi per creare inutili e costosissime gallerie (es. Val Sarentino) perché non portare avanti unprogetto di metropolitana di superficie e comunque studiare un piano che non sia basato solo su sofferenze e rinunce? Ma dottor Minach, mi tolga una curiosità, lei avrebbe aumentato le tariffe autostradali per i pendolari con la speranza di ridurre traffico e inquinamento?
 P.S.Tengo a precisare di non essere un pendolare.
Sergio Sette
Alto Adige 25-09-07
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categoria:ambiente, antiinquinamento, a22
lunedì, 24 settembre 2007
«Lo sconto sul pedaggio dell’A22? Una follia»
Il direttore dell’Appa attacca il presidente Grisenti per la misura pro-pendolari
   Alto Adige 23 SETTEMBRE 2007   ANTONELLA MATTIOLI


 BOLZANO. «Lo sconto sul pedaggio dell’A22 per i pendolari? Una follia. Va nella direzione opposta rispetto a quanto, con grande fatica, abbiamo fatto finora per cercare di ridurre traffico e inquinamento». Sul direttore dell’Agenzia per l’ambiente Luigi Minach ha l’effetto di una doccia gelata l’annuncio del presidente dell’A22 Silvano Grisenti - fatto l’altro pomeriggio al termine del Consiglio d’amministrazione dell’Autobrennero - di concedere uno sconto del 20% a chi prende l’autostrada tutti i giorni per andare al lavoro. La sperimentazione di un anno partirà a gennaio.
 Motivo della scelta? «Dobbiamo avere uno sguardo sociale». «Non c’è dubbio - replica Minach - è una mossa molto furba sul piano del consenso, ma ai problemi dell’inquinamento prodotti dal traffico chi ci pensa? Grisenti si preoccupa evidentemente più del portafoglio dei cittadini che della loro salute. Eppure lungo l’A22 il biossido di azoto, sostanza cancerogena, è intorno ai 70 microgrammi a metro cubo contro i 40 previsti dalla legge».
 La filosofia del Piano, messo a punto dall’Agenzia per l’autostrada, prevede misure diverse ma uguali per quanto riguarda l’obiettivo: scoraggiare in tutti i modi l’uso rispettivamente di camion e auto a favore del treno.
 «Per questo avevamo suggerito e la Provincia di Bolzano era favorevole - spiega Minach - di far pagare un pedaggio più alto ai mezzi più vecchi e quindi più inquinanti. L’A22 fa esattamente il contrario. Tutto ciò è assurdo: il segnale che si dà alla popolazione è che tutti i discorsi su traffico e inquinamento sono cose da prendere non troppo sul serio. A questo punto proporrei di cancellare il pedaggio e non fare più le rilevazioni sull’A22, come avviene nel resto d’Italia, così si elimina il problema».
 A fine luglio il presidente Durnwalder aveva annunciato l’approvazione in giunta di un pacchetto, da concordare con la Provincia di Trento, che prevedeva tra l’altro un aumento del pedaggio per i mezzi pesanti del 25% a nord di Bolzano e del 15 a sud. Oltre ad un ulteriore aumento del 25% per i mezzi più inquinanti. I soldi incassati in più sarebbero serviti per finanziare il tunnel del Brennero. Ma la politica «sociale» del nuovo presidente di A22 pare avere obiettivi diversi.
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martedì, 18 settembre 2007

  «Terza corsia A22, il pressing è forte»   Peterlini: Trento spinge ancora, ma Grisenti starà ai patti     Alto Adige  18 SETTEMBRE 2007   MARCO RIZZA


 EGNA. Al momento l’ipotesi della terza corsia dell’A22 fino a Egna sembra congelata, ma la battaglia (per entrambi gli schieramenti) non è per nulla chiusa. Lo conferma il senatore Oskar Peterlini: «Inutile girarci attorno: la spinta dalla società A22 c’è, ed è pure forte. Fortunatamente il presidente Grisenti ha capito le nostre posizioni e credo rispetterà i patti. Ma la pressione aumenta».
 In queste ultime settimane si è ricominciato a parlare della terza corsia dell’Autobrennero. Lo si è fatto sottotraccia, da direzioni diverse. Come i Freiheitlichen, secondo i quali sono già in corso i lavori per rinnovare e ampliare i viadotti sopra l’autostrada: segno concreto, a loro dire, che la partita è già decisa.
 Qual è lo stato dell’arte? Secondo Oskar Peterlini, senatore Svp e rappresentante della Bassa (quindi ferocemente contrario alla terza corsia), l’opera non si farà. Per ora. «La pressione per realizzarla è forte - spiega - e arriva dalla stessa A22. Per ora non vedo particolari allarmi all’orizzonte, ma chi vuole costruirla non ha ancora abbandonato l’idea. C’è una spinta notevole in quella direzione».
 Una spinta, aggiunge subito Peterlini, frenata però dallo stesso presidente dell’A22, il trentino Silvano Grisenti: «Nonostante dalle sue parti in molti vorrebbero l’ampliamento - sostiene il senatore -, ho l’impressione che il presidente abbia capito le nostre obiezioni e sia intenzionato a rispettare i patti. E i patti sono che la terza corsia non si farà».
 A soffrire per l’eventuale costruzione, spiega Peterlini, sarebbe tutta la Bassa, con un aspetto particolare: «I trentini vogliono una terza corsia per un motivo molto semplice: potrebbero arrivare ancora più in fretta a Egna e da lì proseguire per la val di Fassa. Ma noi sappiamo che collegamenti più veloci porterebbero anche un aumento quantitativo di vetture, il che significherebbe fare definitivamente soffocare Montagna e Aldino. Già oggi questi abitati sono in grave difficoltà, figuriamoci con un’autostrada che portasse lì un numero ancora maggiore di auto e moto...».
 La soluzione? Per Peterlini è una sola: «L’ampliamento della strada della val di Cembra. Oggi è un’arteria molto stretta, ma se fosse ampliata e messa in sicurezza potrebbe servire ai trentini per quello stesso scopo - raggiungere prima la val di Fassa - senza dover attraversare in massa i nostri paesi. È un’operazione complessa ma so che ci stanno pensando».
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categoria:ambiente, conca atesina, antiinquinamento, a22
martedì, 18 settembre 2007

  «Misure antismog sull’A22: tutto fermo»   Il grido d’allarme di Minach: «Inquinamento, dati preoccupanti»     Il direttore dell’Agenzia ambiente: «Servono scelte coraggiose: divieti notturni per i tir e limiti di velocità»     Alto Adig e18 SETTEMBRE 2007   di Antonella Mattioli

 BOLZANO. «I dati sul biossido di azoto prodotto dal traffico sull’A22 sono preoccupanti, ma non c’è la volontà di cambiare le cose. Gli autotrasportatori non vogliono sentir parlare di limitazioni e a livello politico, pur riconoscendo che il problema esiste, si temporeggia. In una parola: nulla si muove». A lanciare il grido d’allarme è Luigi Minach, direttore dell’Agenzia per l’ambiente, che ha predisposto un Piano pluriennale, che ora rischia di rimanere sulla carta.
 La delusione è forte perché, quando un anno fa Minach era riuscito a far attuare il blocco di euro 0 ed euro 1 sull’A22 dal Brennero a Modena dal 10 gennaio al 10 aprile, aveva sperato davvero che fosse l’inizio di una nuova “era” e che anche il resto d’Italia si sarebbe presto mosso nella direzione indicata per primo dal Trentino-Alto Adige. Illusione. Tutti ne hanno parlato, nessuno si è mosso. «E ciò che mi preoccupa di più - ammette Minach - è che non so quali delle misure previste dal Piano pluriennale per l’autostrada verranno recepite dalle Province di Bolzano e Trento».
 Minach parte da un dato preoccupante: il biossido di azoto, sostanza cancerogena, che in base alle normative non dovrebbe superare i 40 microgrammi a metro cubo sull’intera asse stradale, quindi da Brennero a Modena, è 70, ovvero quasi il doppio. La cosa deve preoccupare tutti e in particolare Bolzano, visto che il capoluogo è attraversato dall’arteria.
 Il Piano dell’Agenzia per l’ambiente prevede una cura progressiva, vista che quella più forte, come la gravità del paziente richiederebbe, non passerebbe mai. «Stabilito che - spiega il direttore - il divieto di transito dei tir euro 0 ed euro 1, ovvero più inquinanti, imposto da gennaio ad aprile non ha prodotto alcun risultato - come per altro prevedibile ma doveva essere l’inizio di una nuova stagione - proponiamo, a partire dal prossimo autunno-inverno, di estenderlo su 12 mesi all’anno e non solo ai camion in transito, ma anche ai locali». Altre proposte contenute nel Piano: stop ai camion euro 2, dalle 20 alle 5, come in Tirolo. Limitazione della velocità a 110 su tutta l’A22 e non solo nel tratto Brennero-Bolzano e per tutti i veicoli. Aumento progressivo del pedaggio a secondo del grado di inquinamento dei mezzi.
 «Entro ottobre - dice un Minach molto deluso - assieme a Trento dovremo presentare il Piano di misure a Roma, ma non mi faccio troppe illusioni. Lo ripeto, non c’è la volontà di porre dei limiti e si spera nell’aiuto del tempo e della provvidenza».
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venerdì, 14 settembre 2007


IL CASO

La terza corsia dell'A22 e le strategie della mobilità

Corriere dell'Alto Adige 2007-09-11

di Enrico Franco
Egregio direttore, «Autostrada del Brennero al collasso» si legge nel titolo del fondo di venerdì scorso del Corriere dell'Alto Adige, firmato da Isabella Bossi Fedrigotti. Mentre, aggiungo da parte mia, i pedaggi continuano ad aumentare, gli utili netti aumentano alla grande (quest'anno dell'11%) e la qualità della gestione del traffico, soprattutto di quello leggero, continua a peggiorare. Bell'esempio di servizio pubblico fornito in assoluto monopolio dalla Provincia di Bolzano e da quella di Trento.
«Autostrada del Brennero paralizzata», «ecatombe di camion», «cinquanta chilometri di coda d'auto dei turisti»: titoli del genere si leggono, purtroppo da molto tempo, sui giornali. Ciò avviene sia nei giorni feriali, con i Tir che occupano quasi totalmente una corsia di marcia, che nei giorni festivi con traffico turistico. La gestione dell'importante arteria di valenza europea è stata delegata per molto tempo al potente partito di lingua tedesca Svp che sembrava detenere un vero e proprio feudo di controllo del traffico e delle strutture di trasporto dello Stato italiano con il resto dell'Europa, via Brennero. E ciò non tenendo in alcun conto della domanda di mobilità di persone, merci e della qualità della stessa. Il centrosinistra (trentino e anche altoatesino), per i vantaggi, ritengo illusori, derivanti dall'ibrida alleanza elettorale, si è mostrato succube e complice di tale feudo, pur essendo la società del Brennero azienda partecipata, paritariamente, dalla Provincia di Bolzano, da quella di Trento e dalla Regione.
La situazione del traffico sull'arteria autostradale e le previsioni d'incremento, nel gran corridoio internazionale del Brennero, richiedono, con tutta evidenza, la costruzione di una terza corsia. Il monopolio assoluto della gestione dell'autostrada rende possibile il non investire nella costruzione della terza corsia. Agli utenti basta raccontare la favola del tunnel ferroviario del Brennero che forse avremo tra venti anni e che, personalmente, non credo che da solo possa risolvere i problemi del trasporto automobilistico di persone e anche delle merci di media percorrenza e di distribuzione. In attesa di tale favoloso buco nelle Alpi, si rassegnino gli utenti ad entrare liberamente nella bolgia autostradale, straboccante cassa delle autonome province di Bolzano e Trento!
Mario Basile Caro ingegner Basile, Isabella Bossi Fedrigotti ha messo in luce come i tempi della società e dell'economia (vedi l'aumento del transito dei Tir al Brennero pari ad un più 9 per cento in otto mesi) siano assai più rapidi di quelli delle decisioni politiche. A dimostrazione, nell'editoriale di venerdì si rilevava che la quarta corsia della Milano-Bergamo, da poco inaugurata, è già insufficiente. Non entro nel merito se la terza corsia dell'A22 sia opportuna dal punto di vista ambientale e men che meno mi avventuro sui problemi di una sua eventuale realizzazione nei lunghi tratti altoatesini di viadotto. Credo però che, da solo, l'ampliamento della carreggiata si rivelerebbe insufficiente nel giorno in cui fosse realizzato. Bisogna pensare oggi una strategia di lunghissimo periodo che tenga conto dei flussi attuali di traffico e delle previsioni nell'arco di almeno cinquant'anni: tale strategia, a mio parere, deve comunque puntare ad una riduzione dei transiti grazie a un maggior utilizzo della ferrovia e una politica tariffaria dell'autostrada che, sulla scorta dell'esempio di altri Stati europei, renda meno conveniente il trasporto merci su strada.
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giovedì, 06 settembre 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-09-06

L'Ire: per l'economia è un dato positivo. La Camera di commercio: ritardi di 20 anni, A22 al collasso

Brennero, Tir in forte aumento

Più 9% in otto mesi. Gramm: «Il tunnel unica soluzione»

BOLZANO — Boom di transiti di mezzi pesanti al Brennero, l'A22 rischia il collasso.
LE CIFRE — L'allarme stavolta è partito da Innsbruck. La Tiroler Tageszeitung ha titolato ieri in prima pagina: «Esplodono i transiti al Brennero, 160mila Tir in più» nei primi sei mesi dell'anno. Il che si traduce in un 9% di aumento. Cifre e trend confermati dall'Ire e dalla Camera di commercio di Bolzano. «I nostri dati ufficiali — spiega Stefano Perini dell'Istituto di ricerca — si riferiscono a maggio. L'aumento oscilla tra il 9 e il 10% rispetto allo stesso mese del 2006. In pratica, avevamo 1.220.000 passaggi al Brennero tra entrate e uscite e siamo arrivati, quest'anno, a quota 1.340.000. In questo caso mi riferisco a tutti i mezzi pesanti, dai due assi in su. Ma anche scorporando il dato dei 4 e 5 assi, ovvero i Tir veri e propri, l'aumento rimane analogo: siamo passati da 761mila a 837mila passaggi tra entrate e uscite. Come leggere questo aumento? Economicamente non è un dato negativo e infatti teniamo conto del traffico autostradale quando stiliamo il rapporto generale sull'economia altoatesina. In linea di massimo, un aumento dei passaggi di mezzi pesanti corrisponde ad una crescita dell'import/export ed è comunque segnale di vitalità del commercio all'ingrosso, settore in cui l'Alto Adige riveste un ruolo di spessore a livello nazionale. Se per le autovetture le fluttuazioni sono legate alla presenza di turisti, per i mezzi pesanti è proprio il commercio estero e a determinare consistenti aumenti o eventuali flessioni. Il traffico su rotaia? Assorbe appena il 10% e, da quel che sappiamo, con la linea attuale di più è impossibile fare».
L'ANALISI — Benedikt Gramm, presidente della Camera di commercio di Bolzano e vicepresidente dell'Autobrennero, va anche oltre le cifre del-l'Ire: «Ho a disposizione i dati aggiornati fino al 30 agosto. Mi risulta un aumento del 9,54% nelle uscite e dell' 8,18% delle entrate al Brennero per quel che concerne i mezzi a 4 o 5 assi. Un dato che, per i ruoli che rivesto, devo necessariamente considerare nelle sua doppia sfaccettatura. È indubbio che, quest'anno, c'è un aumento di scambi commerciali tra il Nord Europa e il bacino del Mediterraneo e viceversa. Vantaggi e svantaggi ricadono sull'Alto Adige. I vantaggi riguardano l'aumento delle attività del commercio all'ingrosso. Gli svantaggi li vediamo ogni giorno feriale sull'autostrada: siamo ormai al collasso, in anticipo rispetto alle previsioni. Oggi più che mai è valida la posizione di chi, come me, continua a chiedersi perché la costruzione del tunnel del Brennero e il potenziamento della tratta ferroviaria Verona- Fortezza non è sono cominciati venti anni fa. Ancor più incomprensibile è la posizione di chi, anche di fronte a questi dati, si oppone alla realizzazione del traforo».
LA PROPOSTA — Gramm, insieme al presidente di A22, Silvano Grisenti, ha partecipato martedì sera ad un incontro con sindaci della val d'Isarco, organizzato dal primo cittadino di Chiusa: «Molti sindaci — racconta Gramm — ci hanno chiesto cosa si sta facendo sul finanziamento trasversale di tunnel e accessi tramite l'Autobrennero. La risposta è semplice: i 550 milioni di euro previsti quale accantonamento per la proroga fino al 2014 sono stati raccolti senza alcuna fatica. Se avessimo la certezza di poter gestire l'autostrada per un periodo compreso tra 30 e 50 anni, tramite proroga o gara d'appalto, potremmo raccogliere tra 1,5 e 3 miliardi di euro, in aggiunta ai 550 milioni già accantonati. L'Ue non può restare insensibile di fronte a questo piano finanziario e il governo italiano deve insistere a Bruxelles per avere una risposta. Aumento dei pedaggi? Il Tirolo vorrebbe raddoppiarli. Io dico che sono sostenibili solo piccoli aumenti, altrimenti i rincari graverebbero sui prodotti trasportati e renderebbero il nostro paese, Sudtirolo compreso, molto meno competitivo».
Felice Espro
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martedì, 04 settembre 2007
Alto Adige 04 SETTEMBRE 2007
Secca replica del sindaco alla richiesta di dimissioni presentata da An. «Sono frustrati perché sempre all’opposizione»  
Polonioli a muso duro: su aeroporto e casello dicono il falso
  BRUNO CANALI  

 LAIVES. Dopo una lunga serie di attacchi coi quali i gruppi consiliari di opposizione hanno chiesto le dimissioni del primo cittadino, quest’ultimo ha ritenuto colma la misura e a stretto giro di posta risponde a Bruno Borin (capogruppo di An): «Capisco la frustrazione di chi da decenni sta all’opposizione - afferma Polonioli -, ma questo non giustifica il ricorso ad argomenti falsi».
 Borin è stato l’ultimo, in ordine cronologico, a tornare alla carica chiedendo le dimissioni del sindaco. Che ora risponde a muso duro: «Adesso ne ho abbastanza di queste richieste - esordisce -, anche se posso ben comprendere la frustrazione di chi, come il consigliere Bruno Borin, da decenni si trova relegato all’opposizione in consiglio comunale. Però questo non giustifica il fatto che si continuino a spacciare cose non vere, ad esempio per quanto riguarda casello autostradale e aeroporto».
 Su questi due temi caldi del confronto politico comunale, quindi, il sindaco torna per precisare la posizione sua e della maggioranza. «Per quanto riguarda il casello autostradale, il centrodestra continua a dire che noi saremmo andati dal presidente dell’A22 per chiedere che non sia aperto. È vero invece il contrario, tant’è che abbiamo ottenuto anche garanzie sul finanziamento da parte dell’autostrada e la collaborazione per uno studio complessivo che riguarda la viabilità».
 Questo per ciò che concerne il casello autostradale, mentre l’altra sera in consiglio comunale, il sindaco è stato tacciato di «superficialità» dalle opposizioni in merito a un ordine del giorno sull’aeroporto di San Giacomo. Bruno Borin, ad esempio, ha elogiato addirittura il documento proposto dal consigliere di Rifondazione Comunista, Rosario Grasso, ritenuto più incisivo di quello della maggioranza. «E invece per conto mio è il contrario - taglia corto Polonioli - perché semmai a rimanere nel vago era il documento presentato da Grasso, che è stato bocciato, mentre quello della maggioranza dà indicazioni precise alla Provincia su ciò che andrà fatto con l’aeroporto se si vorrà salvaguardare salute e vivibilità delle popolazione che abitano in Bassa Atesina. Noi nel nostro ordine del giorno non “auspichiamo” soltanto soluzioni, ma le indichiamo puntualmente a chi poi dovrà semmai assumersi la responsabilità di potenziare quella struttura».
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sabato, 01 settembre 2007

Alto Adige 01 SETTEMBRE 2007
Autobrennero, via libera alle barriere antirumore
 BOLZANO. Nuove barriere antirumore verranno installate lungo l’A22 e interesseranno 16 Comuni altoatesini: è quanto ha comunicato il presidente di Autobrennero Spa Silvano Grisenti al presidente della Provincia Luis Durnwalder. Quest’ultimo nell’incontro dello scorso maggio aveva ribadito a Grisenti la richiesta di completare le misure di tutela ambientale (in primis la costruzione di barriere antirumore) lungo l’A22, nell’interesse del paesaggio e della popolazione. L’Autobrennero ha appena varato il nuovo “Piano di contenimento ed abbattimento del rumore” che interessa anche l’Alto Adige. Saranno 139 le nuove barriere antirumore lungo l’A22 da Brennero a Modena, così Grisenti, e dove non sarà possibile realizzarle si interverrà direttamente sui serramenti delle abitazioni da proteggere. L’Autobrennero ha stanziato complessivamente 98 milioni. “Sul territorio altoatesino - riferisce Durnwalder - l’A22 installerà barriere antirumore nei comuni di Bolzano, Bressanone, Campo di Trens, Chiusa, Fiè allo Sciliar, Fortezza, Funes, Laion, Laives, Ponte Gardena, Renon, Vadena, Varna, Velturno, Villandro e Vipiteno”. Questo nuovo piano di intervento - che sarà completato nel giro dei prossimi 12 anni - si affianca alle misure in corso: l’Autobrennero aveva infatti già progettato altre barriere antirumore in corrispondenza del tratto autostradale tra le stazioni di Bolzano sud e di Egna-Ora: due in località “Cervo”, altre due vicino all’abitato di Vadena e l’ultima a completamento dell’impianto antirumore nella frazione “Vadena Birti”. Sono invece già in fase di realizzazione nuove barriere a Bressanone, Laion, Cornedo.
 Soddisfatta la consigliera della Svp, Rosa Thaler.
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martedì, 21 agosto 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-08-21

Il governatore tirolese: «Il Brennero è l'arteria più economica». Widmann rilancia: «Più pressing su Roma»

Pedaggi A22, van Staa bacchetta il governo Prodi


BOLZANO — Tra Italia e Austria si riaccende la polemica sul problema del traffico sull'asse del Brennero. A riaccendere la polemiche le dichiarazioni rilasciate dal governatore tirolese Herwig van Staa secondo cui «l'Italia è ostaggio della lobby dei trasportatori» e per questo «non ha ancora aumentato i pedaggi sull'A22 ai livelli austriaci». A gettare benzina sul fuoco si pensa Christina Kury, capogruppo dei Verdi in consiglio provinciale. «Van Staa ha perfettamente ragione e anche la Provincia dovrebbe fare di più». L'assessore ai trasporti, Thomas Widmann però respinge l'accusa al mittente. «Abbiamo approvato il regolamento che vieta i veicoli euro 0 e più volte abbiamo fatto pressioni sul ministero per la questione dei pedaggi, ma su questo le decisioni si prendono a Roma».
Mentre in Tirolo si discute animatamente sui nuovi divieti settoriali che dovrebbero entrare in vigore a novembre tra Kufstein e Zirl, van Staa ha spiazzato tutti prendendosela non con Bruxelles ma con Roma. «Le nostre sono misure di emergenza che serviranno a poco se anche l'Italia non fa la sua parte» dice il governatore che accusa il governo Prodi tergiversare sul rincaro dei pedaggi perché ostaggio della lobby dei trasportatori. «L'asse del Brennero — incalza — continua ad essere la via più economica per attraversare le Alpi». Dalla parte di van Staa si schierano anche i Verdi che, più che con Roma se la prendono con l'atteggiamento di Palazzo Widmann. «I consigli provinciali di Trento, Bolzano e Innsbruck hanno approvato una risoluzione che impegna le rispettive giunta ad applicare le misure di contenimento del traffico in vigore nella Provincia più avanzata ma — incalza la Kury— l'Alto Adige non ha fatto nulla. Il rincaro dei pedaggi dovrebbe essere chiesto con più insistenza e sarebbe il caso di pensare anche qui a divieti settoriali. Altrimenti — aggiunge — il trasporto su rotaia non decollerà mai». L'assessore Thomas Widmann non ci sta e replica così alle critiche dei Verdi: «Più di una volta abbiamo chiesto al ministero di autorizzare il rincaro dei pedaggi ma la decisione non spetta a noi e più di tanto la giunta non può fare. Poi — conclude —abbiamo approvato il regolamento che vieta il transito agli euro 0 e che in futuro verrà esteso anche agli euro 1 e 2. Non mi sembra poco».
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domenica, 19 agosto 2007
DOMENICA, 19 AGOSTO 2007
Austria raddoppia pedaggi Tir
 VIENNA. L’Austria ha deciso di aumentare i pedaggi per i mezzi pesanti che percorrono le sue strade e autostrade. La “stangata” raggiungerà tutti: camion, corriere e Tir di peso superiore alle 7,5 tonnellate, che già ora sono soggetti a un pedaggio autostradale di tipo “italiano” (un tanto per chilometro), mentre ad auto e moto basta invece l’acquisto di un bollino a prezzo fisso (che varia a seconda della durata). Il pedaggio per i veicoli pesanti sarà raddoppiato dagli attuali 26 a 52 centesimi per chilometro.
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sabato, 28 luglio 2007
Alto Adige 28 LUGLIO 2007
L’A22 stanzia 98 milioni contro il rumore
UBALDO CORDELLINI

 TRENTO. Aumenta il traffico, diminuiscono gli incidenti e gli utili esplodono. Il quadro che Silvano Grisenti dipinge dell’A22 è più che roseo. Seduto al centro del grande tavolo ovale del Consiglio d’amministrazione, il presidente snocciola cifre malcelando soddisfazione: «Venerdì sono transitati 360 mila veicoli». L’incremento del traffico nei primi sei mesi dell’anno è del 3,7 per cento, mentre gli incidenti sono calati del 3 per cento. Il tasso di incidentalità è di 17 punti più basso della media italiana.
 Florida anche la situazione economica, in netto miglioramento grazie alla politica voluta dal predecessore di Grisenti, Ferdinand Willeit, nei confronti dei gestori delle stazioni di servizio. Nel Cda di ieri, l’A22 ha varato un piano antirumore che prevede 139 interventi per un totale di 98 milioni di euro. Non solo. Nei primi sei mesi dell’anno sono state effettuate manutenzioni per 40 milioni di euro e ci sono stati investimenti per 17 milioni e mezzo. In tutto il 2007 saranno spesi 80 milioni per la manutenzione e 50 milioni per gli investimenti. Presto partirà anche la gara per il rifacimento della stazione di servizio Paganella est. Il costo previsto è di 13 milioni e 150 mila euro, ma ne varrà la pena. Più che una stazione di servizio sarà un centro espositivo, «una vetrina della società e, soprattutto, del territorio», l’ha definita ieri Grisenti. La nuova stazione di servizio sarà contraddistinta da due piramidi fatte di pannelli di vetro che nasconderanno pannelli fotovoltaici. Al loro interno ci sarà una sala espositiva per prodotti tipici, ma anche per mostre e altre iniziative. Fuori ci saranno un parco gioco per bambini, tavoli e panchine per magiare, un’area per camper, posteggi coperti per le auto e un’area ad hoc per gli autobus.
 L’edificio per la ristorazione sarà di 864 metri quadrati, quasi il doppio dell’attuale, potrà ospitare fino a 294 persone. Saranno ampliati e rinnovati i bagni, da sempre punto debole degli autogrill italiani. Insomma i giri in camper per l’Europa del nord del presidente sono stati utili anche per portare una nuova filosofia. «Le stazioni di servizio sono il nostro biglietto da visita e dobbiamo progettarle con cura», ha aggiunto Grisenti. Dopo la Paganella est, saranno ricostruite altre otto aree di servizio: Trens, est e ovest, Scilliar, est e ovest, Nogaredo, anche qui est e ovest, e Povegliano, in entrambe le direzioni. Per ognuna, si prevede una spesa superiore ai dieci milioni di euro. E’ già avviata la procedura per l’appalto per il nuovo centro espositivo nell’area dell’ex Dogana al Brennero. Entro il 2009 è prevista la costruzione di una moderna costruzione dal costo previsto di 7 milioni e 800 mila euro. Nelle intenzioni, sarà la porta di ingresso in Italia per i turisti tedeschi. Al suo interno sarà ospitata l’opera dell’artista Fabrizio Plessi che venne esposta all’esposizione di Hannover del 2000.
 Ma l’impegno maggiore verrà dispiegato nel piano antirumore. Saranno spesi 98 milioni per 139 interventi. Non si tratta solo di barriere, ma anche di interventi su edifici, come ospedali e scuole, nei pressi dell’autostrada dove saranno rifatti i serramenti in modo da diminuire al massimo i disagi. Il Consiglio d’amministrazione di ieri ha anche approvato gli ultimi interventi del piano antirumore varato dieci anni fa. A Marano d’Isera sarà montata una barriera che ingloba anche pannelli fotovoltaici. Si tratta di un intervento sperimentale che mira a verificare la possibilità di produrre energia elettrica, oltre che ridurre i rumori. Approvate anche cinque barriere tra le stazioni di Bolzano sud e di Egna-Ora. L’importo è di 8 milioni e 700 mila euro. Le altre barriere in fase di gara sono a Mori stazione e Vo’ destro. A Serravalle la barriera è stata progettata, mentre a Mori e a Villalagarina è in fase di progettazione. Gli interventi in Alto Adige previsti dal nuovo piano sono molteplici: nell’ordine di prioritò, le nuove barriere antirumore saranno realizzate a Cornedo all’Isarco, a Varna, a Mezzaselva, a Campodazzo, Bressanone, Renon, Campo di Trens, Velturno, Bolzano e ancora Vipiteno, Vadena, Laives e Colma.
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sabato, 28 luglio 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-07-27

Oggi la riunione del cda. Sotto esame i primi sei mesi di bilancio

A22, un investimento di 98 milioni Via libera alle barriere antirumore


BOLZANO — Oggi il consiglio di amministrazione di Autobrennero prenderà in esame il progetto che prevede l'installazione di barriere antirumore lungo la sede autostradale. «L'importo è di 98 milioni di euro», afferma il presidente di A22 Silvano Grisenti, che annuncia anche l'esame e l'approvazione di altri piani. Uno di questi è il progetto esecutivo dell'area di servizio Paganella Est, a seguire verranno discussi anche alcuni «sovrappassi e sottopassi » che verranno costruiti lungo l'A22. Grisenti fa sapere anche che il cda prenderà in esame il bilancio semestrale della società.
Proprio le barriere anti rumore sono state uno degli argomenti chiave con il quale il governatore altoatesino Luis Durnwalder ha tentato di porre un controllo sulle decisioni del nuovo cda Grisenti, dopo la sconfitta del presidente uscente Ferdinand Willeit. Lo scorso 8 maggio la giunta regionale, maggiore azionista di Autobrennero, ha approvato, all'unanimità, una risoluzione che ha fissato una serie di paletti alle scelte strategiche di A22 ribadendo l'impegno a finanziare il potenziamento della ferrovia e la costruzione delle barriere antirumore ed il no alla terza corsia e a tutte le partecipazioni che possano compromettere la realizzazione delle opere sopraelencate.
Una formula che salva capra e cavoli: la delibera ha consentito infatti a Durnwalder di prendersi una rivincita simbolica sul presidente trentino Lorenzo Dellai senza per questo legare le mani al nuovo vertice di A22.
Le barriere antirumore sono uno degli elementi di negoziazione anche per quanto riguarda la costruzione di nuovi caselli sull'A22. In particolare si tratta dell'apertura del nuovo svincolo a Laives. Il sindaco di Vadena, paese sul quale dovrebbe sorgere il casello, così si è espresso a metà maggio : «Non possono decidere senza di noi. Vadena — ha sottolineato il primo cittadino Alessandro Beati — è stufa di subire le decisioni di altri. Abbiamo autostrada e ferrovia e non ci sono ancora le barriere antirumore, a cento metri c'è la discarica, ci hanno imposto il centro di guida sicura, la polveriera, si parla di ampliare l'aeroporto e ci hanno pure tolto il passaggio a livello. Adesso basta».
Beati in quell'occasione ha chiarito comunque che il suo non era un no categorico al casello. «Vorrei sapere dove sarà questo svincolo — lamentava —. Se il traffico passerà nel nuovo sottopasso, se dovremmo attenderci un aumento della circolazione dei mezzi pesanti»

Enrico Orfano
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mercoledì, 25 luglio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-07-25

IL VERTICE

Asse Trento-Bolzano su aeroporto e divieti Spa, ipotesi di fusione


BOLZANO — Pieno accordo tra Luis Durnwalder e Lorenzo Dellai, nel vertice di San Michele, sulle limitazioni al traffico dei mezzi pesanti inquinanti sull'autostrada e sulla statale del Brennero. La giunta trentina frena, invece, sull'aumento dei pedaggi A22.
La provincia di Trento è disponibile all'acquisto di piccola quota di Abd, la società che gestisce l'aeroporto di San Giacomo. Piena intesa sulle compartecipazioni incrociate nelle società controllate dalle due province con l'obbiettivo di andare verso la fusione di alcune. Accordo tra Durnwalder e Dellai sulla strategia da attuare nei confronti per il trasferimento delle deleghe.


Piazza Dante acquisterà quote dell'aeroporto altoatesino

SAN MICHELE — Unire le forze per raggiungere obiettivi comuni. Questo il leitmotiv che ha dominato l'incontro di ieri tra la giunta di Trento e quella di Bolzano. Limitazioni ai tir e aumento dei pedaggi autostradali, creazione di un consorzio per la ricerca e l'alta formazione, coordinamento unico per la sanità, compartecipazioni incrociate a società pubbliche, rapporti comuni con Roma. La riunione tenutasi in mattinata all'istituto agrario di san Michele all'Adige ha avuto come risultato un lungo elenco di progetti che dovrebbero sfociare in altrettante collaborazioni tra le due Province. Per il momento, in concreto si è parlato della partecipazione azionaria di Trento all'aeroporto di Bolzano e di un accordo di massima sulla limitazione ai tir inquinanti in A22 e sull'aumento dei pedaggi autostradali.
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martedì, 24 luglio 2007

Alto Adige  24 LUGLIO 2007
Dopo Euro 0 e Euro 1, anche gli Euro 2 saranno banditi da A22 e statale del Brennero
  Le misure saranno discusse dalle giunte di Bolzano e Trento. Nella riunione di oggi pure il polo della ricerca e nuove competenze
 BOLZANO. Per gli autotrasportatori si sta esagerando, per i Verdi è ancora troppo poco. La Provincia, così assicura Durnwalder, nella lotta all’inquinamento fa sul serio e ieri ha messo a punto un pacchetto che limita fortemente il trasporto merci su gomma, in particolare per i mezzi pesanti più inquinanti. Oggi le misure saranno presentate anche alla giunta provinciale di Trento, «nella speranza - ha detto Durnwalder - che anche loro seguano il nostro esempio». Se la normativa passerà, sull’A22 e sulla statale del Brennero non transiteranno più Euro 0 e Euro 1.
 Alle accuse degli ambientalisti («non c’è solo il tunnel del Brennero, per limitare il traffico si possono prendere decisioni importanti fin da subito»), la giunta provinciale ieri ha risposto con un pacchetto di misure articolato in quattro punti. Nella riunione con la giunta di Trento in programma questa mattina a San Michele all’Adige, Durnwalder la porterà all’attenzione di Dellai, poi l’intero pacchetto sarà inviato a Roma per il vaglio definitivo del ministero. «Vogliamo limitare il trasporto merci su gomma e impiegare i guadagni aggiuntivi per costruire il tunnel del Brennero», gli obiettivi tracciati da Durnwalder.
 Euro 0 e 1. I mezzi più inquinanti erano stati fermati già lo scorso inverno, da novembre fino alla fine di marzo. Ora la Provincia vorrebbe estendere il divieto anche al resto dell’anno, sia sull’A22 sia sulla statale del Brennero. Il divieto riguarda tutti i mezzi pesanti di peso superiore alle 7,5 tonnellate.
 Euro 2. Gli Euro 2 avrebbero dovuto essere bloccati già da quest’anno. «Ma per vietare il transito sulla strada, avremmo dovuto offrire loro un’alternativa», spiega il direttore dell’Appa Luigi Minach. Sono circa 700 gli Euro 2 che ogni giorno transitano sull’Autobrennero, solo la metà potrebbero essere spostati su rotaia. Per questo il divieto proposto dalla giunta inizialmente sarà solo notturno: andrebbe dalle 22 alle 5. A partire dal primo novembre 2008 il divieto sarà poi esteso a tutto il giorno.
 Pedaggio più alto. La proposta della giunta prevede un aumento del pedaggio per i mezzi pesanti del 25% a nord di Bolzano e del 15% a sud del capoluogo altoatesino. «Bruxelles - ha detto Durnwalder - ci ha già dato il suo via libera informale. Ora aspettiamo Roma. Vorremmo organizzare un incontro in autunno al quale oltre ai presidenti delle Province di Trento e Bolzano saranno presenti anche il ministro Antonio Di Pietro e il coordinatore delle reti Ten Karel van Miert».
 Chi inquina, paga. Quarta ed ultima proposta del protocollo approvato ieri in giunta è un innalzamento aggiuntivo del pedaggio per i mezzi più inquinanti. L’aumento minimo sarà del 25%, mentre per i mezzi più inquinanti (e quindi Euro 4 ed Euro 3, posto che Euro 0, 1 e 2 non potranno più circolare lungo l’A22) le tariffe dovrebbero essere ancora più alte. «Tutti i soldi che guadagneremo in più - assicura Durnqwalder - saranno reinvestiti nel tunnel del Brennero».
 Le reazioni. I Verdi contestano le misure affermando che «non sono abbastanza incisive». Critiche anche da parte degli autotrasportatori. «Queste limitazioni - sbotta Johann Erlacher, capomestiere degli autotrasportatori dell’Apa - sono senza senso. Lo stesso Durnwalder aveva detto che il divieto di transito notturno era inutile, ora invece cambia idea. Ma l’esempio del Tirolo ha dimostrato che tutte queste misure non servono a nulla. Sarebbe meglio concederci dei contributi per cambiare il parco mezzi».
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martedì, 29 maggio 2007
Alto Adige 29 MAGGIO 2007
A22: sorpasso vietato ma non per i «piccoli»
 TRENTO. E’ stato un Silvano Grisenti più conciliante, quello che ieri ha incontrato i rappresentanti degli autotrasportatori nella sede di via Berlino dell’A22. Il neopresidente della società di gestione dell’autostrada del Brennero lo aveva promesso giovedì scorso ai camionisti.
 Aveva detto loro che, sul divieto di sorpasso ai tir sull’intera tratta dell’A22 non sarebbe tornato indietro, ma che poteva fare qualche aggiustatina. E’ stato di parola. Ieri infatti ha ascoltato i suggerimenti degli autotrasportatori e ha detto loro che li avrebbe portati davanti al consiglio d’amministrazione, per verificare se c’è la possibilità di fare qualcosa.
 Dal canto loro, i rappresentanti di categoria sono stati meno combattivi dell’ultima volta e hanno puntato a raggiungere il risultato. I loro suggerimenti sono essenzialmente tre.
 Il primo riguarda i mezzi interessati dal divieto: «Ci sono camion - spiega il presidente degli autostrasportatori artigiani Aldo Berti - che possono raggiungere i cento chilometri all’ora. Di fatto il divieto di sorpasso li obbligherebbe ad andare a 70 o 80 chilometri all’ora. Per questo abbiamo chiesto che il divieto valga per i mezzi più pesanti di 12 tonnellate. Poi abbiamo chiesto che vengano previsti dei tratti in cui sia possibile superare. Questo farebbe scorrere meglio il traffico e garantirebbe anche una maggiore sicurezza. Infine abbiamo chiesto che i trasporti eccezionali viaggino solo di notte, altrimenti farebbero da tappo».
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giovedì, 24 maggio 2007


Nella seduta della mediazione del 23 maggio 2007 è stata illustrata la presentazione – relazione
100.000” non più silenziosi “Una proposta di mediazione”

redatta da Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers

La relazione suddivisa in tre parti oltre ad essere una proposta di mediazione, vuol essere un momento di riflessione per ricordare passaggi e opinioni manifestate nelle diverse sedute e poco rese visibili anche nei verbali.
Nella prima parte viene affrontata la situazione ambientale attuale e futura a Bolzano e nella Bassa Atesina mostrando gli agenti più inquinanti della zona.
Vengono indicate le numerose attività/passaggi-transiti dei trasporti: ferrovia, aeroporto, trasporto su gomma mettendo in rilievo come il pendolarimo o meglio il traffico proveniente dall'esterno cittadino sia la causa del maggior inquinamento identificato come uno tra i maggiori dell'Alto Adige.
I rumori provocati dal traffico debbono essere eliminati o abbattuti nei loro livelli.
L'inquinamento va rimosso direttamente alla fonte proponendo un servizio pubblico più efficiente e rinunciando a nuove fonti inquinanti che di fatto vanno a compromettere la qualità della vita già di per sè in scarso equilibrio. Gli effetti dell'inquinamento procurano danni ambientali, deprezzamento del territorio, vincoli e limitazioni alla destinazione d'uso del suolo e danni alla popolazione.
Nella seconda parte si affrontano gli aspetti socioeconomici relativi all'ampliamento dell'aeroporto.
Analizzate le necessità più importanti dell'ala economica a sostegno di un ampliamento aeroportuale, utilizzando i loro stessi dati presentati precedentemente, vengono demolite le loro posizioni e viene confermato che l'aeroporto non serve:
Né per aumentare le esportazioni: l’A.A. nel 2006 ha avuto una crescita superiore a tutto il nord-est d’Italia pur non avendo un aeroporto. Non dimentichiamo che la Provincia di Bolzano è attualmente impegnata nella realizzazione del BBT.
Né per aumentare la raggiungibilità della nostra provincia. Come visto ci sono regioni alpine con aeroporti internazionali, ciononostante queste sono meno raggiungibili dell’Alto Adige.
Né per aumentare l’occupazione. E’ sufficiente leggere il “Piano Pluriennale degli interventi di politica del lavoro” della Provincia di BZ per capire su cosa si sta puntando per migliorare l’occupazione.
Né per gli spostamenti degli altoatesini: esistono svariate e concrete alternative all’aeroporto di Bolzano.
Quindi a chi servirà l’aeroporto?
Servirà per far crescere il turismo in Provincia di Bolzano?
Ma cosa pensano gli addetti ai lavori nel settore del turismo altoatesino?
SMG: “Noch nie hatte Südtirol so viele Ankünfte und Übernachtungen wie 2006” (Mediazione del 15/03/07)
SMG: “Südtirol belegt mit seinen knapp 3.100.000 internationalen Ankünften Platz 4 in Italien nach den provinzen Rom, Venedig, Florenz und Platz 20 in Europa.” (Mediazione del 15/03/07)
ASTAT: “L’anno 2006 è stato caratterizzato da un andamento positivo, con un aumento del 3,0% negli arrivi e dell’1,0% nelle presenze rispetto al 2005. Nel 2006 gli arrivi (pari a 5,0 milioni) e le presenze (26,4 milioni)hanno raggiunto i rispettivi valori massimi. A partire dal 1998, anno nel quale si era riscontrato un minimo, le presenze sono aumentate costantemente, riuscendo a superare negli ultimi due anni la soglia dei 26 milioni”.
Nessun dato reale dimostra che il turismo in alto Adige necessiti di un altro ampliamento dell’aeroporto per crescere ulteriormente. La riduzione di un giorno (negli ultimi 10 anni) della durata media dei pernottamenti è stata compensata (nello stesso periodo) da un aumento di oltre 3 milioni di presenze turistiche.
Non si può continuare ad interpretare il turismo solamente da un punto di vista quantitativo. E’ ora che anche l’economia pensi ad un turismo sostenibile nel rispetto della natura fonte primaria del successo dell’industria turistica locale. Bisogna tenere conto dell’impatto di un turismo di massa sul territorio e sulle popolazioni investite dai flussi turistici anche nel rispetto delle tradizioni locali.
Nella terza parte si prevede una proposta di mediazine e si è arrivati:
1) Valutando il contratto di mediazione.
2) Considerando i contenuti emersi durante il processo di mediazione:
2a) sono emerse divergenze sostanziali su valutazioni di dati ambientali. Vedi ad esempio dati ALU, dati ABD, dati delle persone viventi nelle vicinanze dell’aeroporto.
2b) Sono emerse divergenze su valutazioni economiche. L’ ABD ha confermato nella riunione del 16 maggio che il Masterplan non puo’ essere completo in quanto generico e lacunoso per sua natura: Secondo l’ABD ”esistono piu’ verita”.
2c) Le leggittime aspettative di centinaia di famiglie a diretto contatto con la struttura (circa 5000 persone ).
Abbiamo bisogno di uno strumento indipendente che ci permetta di avere un quadro il più possibile oggettivo della situazione della conca di Bolzano ed in particolare della zona attorno all’aeroporto.
1) La proposta è quindi di richiedere ai responsabili politici una “Raumverträglichkeitsprüfung” (RVP)
Eine Raumverträglichkeitsprüfung ermittelt und bewertet die umweltrelevanten, sozialen und auch wirtschaftlichen Auswirkungen eines raumrelevanten Vorhabens auf den betroffenen Raum. Ein solcher Prüfansatz ist dann notwendig, wenn das geplante Projekt soziale, regionalpolitische und umweltrelevante Auswirkungen über den Standort und dessen unmittelbare Umgebung hinaus erwarten lässt. In diesem Ansatz werden auch die Wechselwirkungen mit den Nachbarräumen berücksichtigt. In der RVP wird geklärt, ob ein Vorhaben mit den Erfordernissen der Raumordnung vereinbar ist und in welcher Form es mit anderen Planungen und Maßnahmen (anderer Planungsträger) abgestimmt werden kann. (Quelle: www.eurac.edu)

2) Il progetto di ampliamento dell’aeroporto deve essere sottoposto ad una Valutazione di Impatto Ambientale
UVP:
Ziele der UVP sind der Schutz der menschlichen Gesundheit, die Hebung der Lebensqualität durch bessere Umweltbedingungen, die Erhaltung der Artenvielfalt und der Reproduktionsfähigkeit der Ökosysteme sowie die Vermeidung von Umweltschäden. Zu diesem Zwecke werden in der Umweltverträglichkeitsprüfung die wesentlichen Auswirkungen eines Projekts auf die Schutzgüter Mensch, Fauna, Flora, Boden, Wasser, Luft, Klima, Landschaft, Sachgüter und kulturelles Erbe beschrieben und bewertet. Weiters wird die Wechselwirkung aller oben erwähnten Schutzgüter berücksichtigt. (Quelle: www.provinz.bz.it/umweltagentur)
3) PSA (Piano di sviluppo Aeroportuale)
(Fonte: Presentazione Dr.Mussner ENAC)

Aspettative dei cittadini direttamente interessati all’ampliamento dell’aeroporto (anche in ottemperanza alle volonta’ politiche dopo il primo ampliamento del 1997)
Spostamento esercitazioni militari.
Restrizione generale e controllo degli orari di decollo e arrivo delle aeromobili, anche in relazione della loro classificazione.
Spostamento esercitazioni militari.

Allegato della presentazione: “100.000 non più silenziosi. Una proposta di mediazione”


Indirizzi e proposte per una crescita sostenibile
Azioni compensative e mitigratrici

Riconosciuto che la parte territoriale fra Bolzano, Laives e Conca Atesina più in generale è
particolarmente colpita da numerosi soggetti inquinanti, si chiede che vengano effettuati i seguenti interventi nel rispetto dei bisogni di tutta la popolazione che ci abita:
- Immediata costituzione di un laboratorio di idee e di attività che sviluppi strumenti per lo studio e il monitoraggio della situazione complessiva odierna ed una valutazione previsionale del panorama futuro che tenga conto dei numerosi insediamenti già previsti per i prossimi anni.
- Fare opera di prevenzione e informazione alla popolazione verificando, con essa, i risultati emergenti e le possibili pianificazioni future.
- Riduzione dell'inquinamento alla sorgente, adottando e favorendo mezzi di trasporto e impianti termici tecnologicamente innovativi e di basso impatto ambientale (ingegneria aeronautica e motoristica in genere, energie alternative e nuove progettazione di edifici e strutture).
- Prevedere un Piano di Ampliamento Aeroportuale condiviso con le amministrazioni e gli enti preposti.(vedi ENAC)
- Un VIA territoriale ampio, che raggruppi e analizzi le problematiche provocate dagli agenti inquinanti, in particolare dal traffico pendolare, dal trasporto su gomma, dall'aeroporto (aria e rumori), dalla ferrovia (rumori) e dall'inceneritore.
- Una zonizzazione e un piano specifico sulla qualità dell'aria nel territorio sopra considerato e un costante monitoraggio anche per il futuro.
- Un monitoraggio di medicina ambientale sul territorio finalizzato a determinare possibili patologie provocate dagli inquinamenti.
- Una classificazione acustica del territorio limitrofo all'area aeroportuale con misurazione
degli impatti acustici (livelli notte/giorno). *(vedi ENAC)
- Procedure antinquinamento acustico aeroportuale (antirumore di decollo e atterraggio “ICAO”)
- Un Piano di Rischio Aeroportuale.(art 9 ENAC). Gli incidenti che avvengono durante il decollo e l'atterraggio coinvolgono, oltre i passeggeri e l'equipaggio, un vasto territorio nell'intorno dell'aeroporto e con esso un gran numero di residenti. In alcuni casi hanno pagato un elevato tributo in termini di vite umane.
- Spostamento degli elicotteri delle Forze Armate in altra sede (sono la causa del maggior rumore aeroportuale!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
Nell'attesa del loro trasferimento concordare con l' Esercito, i Carabinieri e la Guardia di Finanza orari più rispettosi per la popolazione e, soprattutto, che tengano conto delle attività scolastiche. Le “lunghe” esercitazioni vanno evitate durante l'orario scolastico e nei week end.
- Spostamento a Trento o altra località degli aerei leggeri ad uso privato e sportivo (sono i voli più numerosi!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
- Non aumentare gli attuali voli di linea e charter annuali e limitarli nei fine settimana.
- Orari dei voli aerei dalle 7,30 alle 22,00 max.
- Applicare una classificazione più rigida per gli aerei più rumorosi, compresi i privati, impedendone l'accesso aeroportuale (una sorta euro 0 o ero 1 come per gli automezzi pesanti).
- Una classificazione acustica del territorio attiguo alla ferrovia con misurazione dei livelli di rumore soprattutto nelle zone considerate più sensibili (asili, scuole, parchi etc. notte/giorno ). E' un atto politico di pianificazione e gestione territoriale.*
-Predisporre i piani di risanamento da parte delle amministrazioni comunali.
- Per disincentivare il pendolarismo dalla Bassa Atesina attivare, in tempi brevi, treni metropolitani a cielo aperto con la costruzione di nuove stazioni ferroviarie a Oltrisarco e a San Giacomo.
Si ritiene che questo sia possibile con l'ammodernamento della ferrovia che prevede un aumento di passaggi giornalieri da un minimo di 130 a 220/250. Utilizzando un certo numero di questi passaggi, che si renderanno disponibili, è possibile evitare la costruzione di ulteriori, ampi parcheggi all'aeroporto.
Al posto del parcheggio previsto in Masterplan si potrebbe costruire un piccolo parco per bambini, militari e famiglie. Il servizio della nuova stazione di San Giacomo all'aeroporto impedirebbe di far transitare numerosi automezzi da e per l'aeroporto, inquinando meno e alleggerendo il traffico.
- Migliorare la funzionalità dei parcheggi esistenti: uscita A22 e cimitero di Bolzano, evitando la costruzione di ulteriori parcheggi in zona industriale. Il pendolarismo si combatte offrendo treni, autobus, taxi collettivi e non parcheggi che sono solo richiamo di automobilisti con conseguente aumento dell' inquinamento.
- Predisponendo un tunnel sotto la ferrovia in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria di San Giacomo (già previsto) è possibile collegare la ciclabile di San Giacomo, in sicurezza, con quella di via Einstein evitando il bruttissimo incrocio con sottopassaggio di Maso della Pieve (cimiteri).
- Nonostante la galleria il traffico a Maso della Pieve e a San Giacomo rimane molto alto. Si chiede che ad Oltrisarco direzione nord – sud prima del sottopasso di via Volta (distributore Agip) venga messo un cartello che indichi Laives direzione via Volta e alla nuova rotonda un cartello Laives direzione via Galvani che porterà alla galleria.
I transiti verso Laives verranno favoriti verso questa nuova direzione alleggerendo San Giacomo e Maso della Pieve che comunque, in futuro, da il parcheggio cimiteriale rafforzato porterà una aggiunta di traffico.
- I transiti di macchine da Bolzano a Laives passando per san Giacomo risultano ancora piuttosto frequenti, nonostante la galleria. E' necessario intervenire drasticamente imponendo una restrizione come ad Oltrisarco oppure dotare di un bollino per solo residenti (dal sottopasso che va in via Einstein fino alla fine di San Giacomo) che permetterà loro di entrare da nord a sud. Tale provvedimento in via sperimentale lo si potrebbe adottare negli orari di punta e se, dopo il monitoraggio, risultasse insufficiente lo si adotterà per le intere 24 ore.
- Intervenire affinchè i navigatori satellitari non facciano passare i camion e le automobili straniere (Germania, Polonia, Italia, ecc.) per la ex statale 12.
- I trasporti con mezzi pesanti dovranno essere trasferiti quanto più possibile sulla ferrovia. Gli autotrasportatori artigiani non utilizzano il trasporto intermodale sovvenzionato dalla Provincia.
- E' necessario favorire anche un trasporto intermodale che faccia viaggiare solamente i containers.
- Le tecniche di gestione dei Materiali Post Consumo (MPC) che comportano le minori emissioni di inquinanti nell'ambiente, la massima riduzione di gas serra ed il massimo risparmio energetico sono: riduzione della produzione alla fonte, riciclaggio, compostaggio.
L'intrinseco vantaggio dei trattamenti meccanico biologici è l'estrema flessibilità. La filiera che presenta il maggiore risparmio di gas serra, il maggiore contenimento delle emissioni nell'ambiente e un'occupazione di suolo confrontabile con quello delle ceneri di un “termovalorizzatore” è la bio-ossidazione con sottrazione del carbonio ossidabile tramite stoccaggio permanente e/o provvisorio del materiale bio-ossidato opportunamente pressato.
Questa soluzione non pregiudica un futuro utilizzo delle potenzialità energetiche dei materiali stoccati, rinviandolo a condizioni di mercato e sviluppo di tecnologie più vantaggiose.
Impianti di bio-ossidazione dimensionati per ogni vallata dell'Alto Adige oltre ad avere i vantaggi sopra descritti eviterebbero i numerosi trasporti dei MPC necessari per mantenere acceso l'unico inceneritore del territorio altoatesino.
- Se AirAlps intende mantenere il contratto di code sharing con Alitalia dovrà spostare la sede tecnica in Italia. Così ha chiesto Alitalia. Alfred Guarriello membro del comitato di gestione AirAlps sostiene che con un piano triennale consentirebbe di programmare investimenti quali l'acquisto di velivoli da 70 posti rispetto gli attuali di 31 (Dornier).
Che venga fatto.
L'aeroporto di San Giacomo è stato dimostrato che può accoglierli fin d'ora. AirAlps, la compagnia tirolese, controllata da imprenditori ed enti sudtirolesi potrà essere sostituita o integrata da altre compagnie che possiedono aerei altrettanto compatibili, ma che dimostrino maggior affidabilità e una maggiore imprenditorialità. Si ritiene che la grandezza dell'aeroporto debba essere messo in sicurezza rimanendo così com'è. C'è la convinzione che vi siano ampi spazi per ottimizzare le potenzialità dell' aeroporto di San Giacomo utilizzando più compagnie aeree, più efficienti dell'attuale, con aerei con max 70 posti che già di fatto possono decollare ed atterrare . Il disavanzo ridotto dalla buona gestione con aerei non superiori ai 70 posti potrà essere ripianato dalla Provincia come altri servizi di trasporto (Sostenuto da Durnwalder).
- I viaggiatori prvenienti dalle lunghe distanze (nord Europa ed est Europa) possono raggiungere Bolzano transitando da Vienna (l'Abd sostiene che i voli per Vienna funzionano particolarmente bene). E' impossibile creare voli da Bolzano per ogni destinazione europea.
- Ogni aeroporto dovrà costituire una Commissione i cui compiti sono: procedere alla classificazione dell'aeroporto stesso, provvedere alla definizione delle procedure antirumore, procedere alla definizione delle tre fasce A – B – C di pertinenza dell'infrastruttura.
- Ogni aeroporto aperto al traffico civile dovrà provvedere alla predisposizione nell'intorno aeroportuale di un sistema di monitoraggio “in continuo” che possa consentire il rilevamento di eventuali superamenti dei limiti. Ciò permette di tenere sotto controllo il “clima” acustico nell'intorno aeroportuale, ma anche di applicare sanzioni ai vettori per il non rispetto dei limiti o delle procedure antirumore. DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99)
- Tassazione “chi inquina paga”. E' necessario favorire la Proposta modificata di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 29-11-2002, COM (2002) 683 def.- Istituzione di una disciplina comunitaria per la classificazione delle emissioni sonore degli aerei subsonici civili ai fini del calcolo delle tasse sul rumore.
- Misure in materia fiscale. Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Il soggetto tenuto ad osservare gli obblighi connessi all'imposizione (dichiarazione e versamento) è l'esercente dell'aeromobile. Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia l'ha introdotta con legge Regionale n.12/2003, Legge collegata alla Finanziaria regionale del 2003. Il gettito sarà destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio e disinquinamento acustico e all'indennizzo delle popolazioni residenti in prossimità dell'aeroporto.
- Predisporre una stima (valutazione monetaria) degli impatti ambientali prodotte dai diversi gestori, identificando quantitativamente gli indennizzi da effettuarsi a chi ha subito e subisce i danni. (riferimenti legislativi). Indennizzi volti a migliorare la vita e la salute: infissi, pannelli, isolamenti, sostituzione casa, interventi d'insonorizzazione per edifici ed impianti già esistenti etc.
*La mappatura acustica potrebbe comportare la necessità di adeguare il piano regolatore comunale. Potrebbe essere necessaria una modifica delle destinazioni d'uso dei terreni sottoposti all'inquinamento acustico con la conseguente revisione del valore di mercato di terreni e soprattutto di fabbricati.
---o---
E' importante ricordare quanto il Presidente della Giunta Durnwalder ha dichiarato : “La mediazione dovrà svolgersi con la partecipazione più ampia possibile, dando a tutte le categorie interessate l'opportunità di far sentire la propria voce.” “ La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” “Un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”
---o---
Questa è la nostra voce.
Grazie per l'attenzione

Fonti e riferimenti:
LEGGE PROVINCIALE 20 novembre 1978, n. 66 (Provvedimenti contro l'inquinamento prodotto da rumore).
Legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull'inquinamento acustico) DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 novembre 1997 (Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore).
Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 (Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale).
DPR 18.11.1998, n. 459 Rumore ferroviario.
DECRETO 31 ottobre 1997 (Metodologia di misura del rumore aeroportuale).
D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496 (Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili).
Dm 20 maggio 1999 (sistemi di monitoraggio aeroporti) (Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico).
DIRETTIVA 2002/30/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 marzo 2002 (che istituisce norme e procedure per l'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità).
DECRETO LEGISLATIVO 17 gennaio 2005, n. 13 ( Attuazione della direttiva 2002/30/CE relativa all'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti comunitari ).
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 2004, n.142 (Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447).
DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99). Controllo del clima acustico.
Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Capo IV art.90.
ISDE, Inquinamento atmosferico e danni alla salute.
http://www.sestopotere.com/index.ihtml?step=2&rifcat=280&Rid=105911
Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Rassegna degli effetti derivanti dall'esposizione al rumore.
2006 ENEA. La politica ambientale tra scelta e non scelta .
Emissioni di bioessicatori e termovalorizzatori a confronto.
Provincia Autonoma di Bolzano
ENAC.
ENAV.
ABD.
AERO CLUB BOLZANO-ALTO ADIGE.
http://www.aeroclub.bz/indexit.htm
A22.
AMMODERNAMENTO ASSE FERROVIARIO DEL BRENNERO.
http://www.verdideltrentino.org/FORRER_infrastr_citta%20asta%20Adige.pdf




martedì, 22 maggio 2007
Alto Adige 22 MAGGIO 2007
«A22, no a terza corsia e pedaggi più cari»
di Maurizio Dallago
La risoluzione. Un aumento dei costi autostradali per i Tir di almeno il 25% a partire dal novembre 2008 Dalla stessa data divieti di transito fino agli Euro 2

 BOLZANO. Prima riunione del nuovo esecutivo - secondo organo per importanza del partito - e subito una risoluzione approvata dai 119 membri del parlamentino Svp. Tema e scelta non casuale: il traffico e le sue ripercussioni sull’ambiente. Ed ecco il secco no alla terza corsia A22, ma anche le richieste di aumentare i pedaggi autostradali per Tir a partire dal novembre 2008 e di un treno regionale ogni mezz’ora tra Vipiteno e Egna a fare data dal 2010.
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sabato, 19 maggio 2007

Alto Adige 19 MAGGIO 2007
Tir: divieto totale di sorpasso Primo atto pesante di Grisenti
Saranno presto aumentate su tutta la tratta le barriere antirumore
  UBALDO CORDELLINI

 TRENTO. Grande attenzione agli utenti, all’ambiente e al territorio. Lo avevano detto e lo hanno fatto. Il primo Cda «vero» dell’A22 nell’era di Silvano primo ha preso decisioni importanti. Il divieto di sorpasso su tutta l’A22, innanzitutto.
 Barriere antirumore dove ancora non ci sono, lavori per ultimare entro sei mesi la tratta sperimentale della terza corsia dinamica fra Trento e Rovereto sud, 140 milioni di euro per ristrutturare i 144 sovrappassi, nomina dei rappresentanti della società nel cda di Interbrennero e Str. Quello di ieri è stato un Consiglio d’amministrazione dal menù molto ricco. Il presidente Grisenti, ormai il prefisso «neo» non è più adeguato, ha voluto dare un’immagine di decisionismo impregnato di condivisione. Risultato: volti rilassati dei vari membri del Consiglio, che hanno apprezzato i cestini con grosse ciliege di Vignola, e primi segnali di discontinuità.
 IL DIVIETO. Grisenti ha spiegato di aver dato un’informativa al Cda sul divieto di sorpasso per i Tir. Attualmente il divieto è in vigore sul tratto Brennero-Ala, ovvero 179 chilometri, mentre non c’è tra Ala e Modena, ovvero 135 chilometri. Il presidente ha sottolineato con orgoglio che l’A22 è l’autostrada con il più basso tasso di incidentalità in Italia, ma ha anche rilevato che c’è una forte differenza tra il tratto con il divieto di sorpasso ai tir e quello che non ce l’ha. «Tra Ala e il Brennero i morti sono la metà che tra Ala e Modena e i feriti, addirittura, sono un terzo. Abbiamo convenuto che mettere il divieto è un obbligo morale e un atto urgente», ha spiegato il consigliere Sandro Schmid che sedeva accanto ad un Grisenti annuente. Dall’altra parte, alla sinistra del capo, il vice Benedict Gramm metteva il sigillo: «Ogni morto è un morto di troppo». Così si sono superate le perplessità di chi opponeva problemi di opportunità e di ordine giuridico. Del resto, il divieto di sorpasso per i Tir su tutta l’A22 era stato chiesto a gran voce dai soci del sud. Finora Ferdinand Willeit, che l’aveva adottato nel 1999 per la tratta a nord, non l’aveva concesso perché l’Anas era molto fredda, anche per le forti resistenze degli autotrasportatori. C’è qualche anno, con la concessione fino al 2013, e un segnale di novità andava dato. Del resto i dati parlano chiaro: il tasso di incidentalità è del 21,37 dove c’è il divieto e del 37,98 dove non c’è. Il tasso di incidenti mortali è, rispettivamente, dello 0,17 contro lo 0,29. Resta da vedere come porre il divieto. Secondo l’Anas cose di questo genere andrebbero concertate, ma il Cda ha deciso che basta un decreto del presidente della società. Grisenti lo firmerà la settimana prossima. Con tanti saluti alla lobby degli autotrasportatori: «Davanti ai morti non c’è lobby che tenga», ha detto Schmid. Più prudentemente, Grisenti ha spiegato che i dati, sempre loro, raccontano una realtà positiva per il traffico pesante: «La velocità commerciale media è di 78 chilometri all’ora. Appena due chilometri al di sotto del limite. Questo significa che il divieto non danneggerà la fluidità del traffico pesante. E’ vero che i camionisti sono una lobby, ma sono anche cittadini e persone di buon senso. Capiranno. Del resto l’ultima vittima sulla nostra tratta è stato proprio un autotrasportatore a Modena. Se ci fosse stato questo divieto probabilmente sarebbe ancora vivo». Le telecamere che saranno messe all’interno dei pannelli della terza corsia dinamica verranno usate anche per multare chi non rispetta il divieto.
 TERZA CORSIA. La sicurezza, però, non la si ottiene solo con i divieti. Ci vogliono anche gli investimenti. Così ieri il Cda ha approvato due progetti esecutivi. Uno, da 140 milioni di euro, riguarda la ristrutturazione di tutti i 144 sovrapassi sull’intera tratta, molti dei quali non sono a norma. L’altra riguarda la realizzazione dei sottoservizi per la terza corsia dinamica nel tratto sperimentale fra Trento e Rovereto sud. Si tratta del montaggio di 22 pannelli per le informazioni agli automobilisti e le relativi centraline.
 Ieri, Grisenti ha annunciato che il tratto sperimentale dovrebbe partire entro sei mesi. La terza corsia dinamica consiste nell’allargamento a 3 metri e mezzo della corsia d’emergenza, in modo da permettere il flusso di un traffico normale qualora ve ne fosse la necessità. Tutto si basa sui 22 pannelli a messaggio variabile controllati dalla sede operativa dell’A22. Sarà proprio la sede operativa a decidere, sulla base dell’analisi dei flussi di traffico, se e quando comunicare agli automobilisti di disporsi su tutte e tre le corsie per evitare o contenere le code. Il complesso sistema si basa anche sulla realizzazione di piazzole di sosta, già fatte nel tratto sperimentale, molto più vicine di prima in modo da permettere di accostarsi ad eventuali veicoli in panne o incidentati.
A regime è previsto che siano 76 nella tratta tra Egna e Verona, quella in cui sarà realizzata la terza corsia dinamica. Per la terza corsia organica, tra l’intersezione con l’A4 a Verona e Modena, si parla di tempi comunque ristretti. Adesso sono in corso i rilievi topografici e la progettazione, entro i primi mesi del 2008 si partirà con le gare d’appalto. Il costo previsto è di 400 milioni di euro e fa parte del miliardo di investimenti cui è condizionata la concessione.
 BARRIERE. Il Cda ha anche analizzato il piano per l’abbattimento del rumore. Nella prossima seduta saranno decisi gli interventi da fare. E’ stato comunque concluso che il piano del 1987 ha dato risultati soddisfacenti. Attualmente ci sono barriere antirumore su 43 chilometri, ovvero il 6 per cento della tratta. Mancano poche centinaia di metri di barriera in punti poco critici.
 RIFIUTI. Ieri si è deciso di provvedere alla raccolta differenziata dei rifiuti nelle 23 aree di servizio dell’intera tratta. Non è cosa di poco conto, se si calcola che alla Paganella est si producono tanti rifiuti quanto in un paese di 1700 abitanti. Un segnale importante anche per il rispetto dell’ambiente.
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domenica, 13 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige2007-05-13

Autostrada del Brennero

Mussner: « Casello a Laives? Con la variante è inutile »

BOLZANO — Il casello di Laives sull'autobrennero, nonostante i segnali che giungono a più riprese da via Berlino, non s'ha da fare.
La linea della giunta altoatesina non cambia. L'assessore ai lavori pubblici, Florian Mussner, è categorico. « Il casello non fa parte dei nostri obiettivi sull'evoluzione del traffico nella Bassa Atesina. Il nostro progetto — sottolinea con forza l'assessore — è quello di partire al più presto con la seconda tratta della circonvallazione di Laives » . Il 12 giugno, infatti, si conoscerà l'esito del ricorso presentato al Consiglio di stato dai proprietari della pizzeria « Torre » di Pineta di Laives.
« I lavori, in pratica sono stati già appaltati. Devono essere aperte solamente le buste — aggiunge Mussner — ed è quindi solamente questione di qualche settimana. Con i progetti che sono stati messi in cantiere sia Ora che Termeno, oltreche Laives, saranno tagliati fuori dal traffico pesante » .
I ritardi, invece, si avranno se la sentenza del Consiglio di stato darà torno alla Provincia. In quel caso i tempi si allungheranno perché si dovrà variare la progettazione già approvata con le conseguenti varianti sul piano regolatore e l'attuazione di nuovi espropri di terreno. L'assessore Mussner, però, è fiducioso. « In questo caso si potrebbe avere un ritardo di circa sei mesi, ma, comunque, conteremo di dare l'avvio ai lavori entro la fine dell'anno. Il termine, fissato in entrambi i casi, è quello del 2011, data in cui il nuovo tratto della circonvallazione dovrà essere aperto » . E. B.

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sabato, 12 maggio 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-05-12


A22, le « nuove » priorità Grisenti: trasparenza

Ieri primo consiglio di amministrazione
BOLZANO — « Concessione, piano strategico, risorse del personale, aree di servizio. Per A22 i nodi prioritari sono questi » . Silvano Grisenti va al sodo, ma solo dopo aver ripetuto la parola « condivisione » otto volte in sei minuti. 
— « I nodi veri — dice Grisenti — sono la concessione, il piano strategico, il personale, perché il cda deve prendere consapevolezza delle notevoli professionalità di questa società. Quarto punto: le aree di servizio, che sono il biglietto da visita dei nostri territori » . Intanto la prossima settimana Grisenti e Gramm andranno in sopralluogo a Laives per risolvere l'annoso problema del casello autostradale, osteggiato da Durnwalder e richiesto dalla cittadinanza. Venerdì, in consiglio di amministrazione, Grisenti porterà il piano di contenimento e abbattimento del rumore, preannunciando che « esistono situazioni da sanare » . L'Autobrennero imporrà la raccolta differenziata sulle aree di servizio. All'ordine del giorno anche un'informativa sull'estensione del divieto di sorpasso per i tir da Ala a Modena. 
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mercoledì, 09 maggio 2007
Alto Adige 09 MAGGIO 2007
Anas proroga la concessione alla Serenissima A4. E prevede il raccordo con l’A22
Grisenti: «Non solo ferrovia»
E intanto Roma dà il via libera alla «Valdastico»
Sono state delineate le strategie dopo il cambio della guardia

 TRENTO. Lo aveva detto subito e già ci sta lavorando. Silvano Grisenti non ha fatto in tempo a sedersi sulla poltrona di presidente dell’A22 che già pensa alle strategie future. Del resto la società ha «talmente tante di quelle risorse da poter risolvere i problemi che portiamo dietro da anni», parole e musica dell’ex assessore ai lavori pubblici della Provincia. A parte la critica implicita al suo predecessore Ferdinand Willeit, che non avrebbe fatto molto per risolvere questi problemi, le parole di Grisenti fanno pensare a piani di espansione e di investimento su vari fronti.
 «Ho l’ambizione che questa società non sia solo un soggetto pagatore, ma possa essere protagonista della partita del tunnel». Questo è proprio il primo obiettivo che si è dato Grisenti: entrare nella Bbt o in un’altra società per essere protagonisti della partita del tunnel. Segno che il neopresidente dell’A22 non si rassegna ad eseguire gli ordini, ma vuol contare per poter influire sull’opera.
 La conseguenza diretta di questa scelta, però, sta in altri impegni che Grisenti già ha messo nel mirino. In primis l’impegno sulla tratta ferroviaria tra Verona e il Brennero. Grisenti non nasconde che questo è il secondo obiettivo che si è dato: «L’A22 può e deve partecipare all’avventura del tunnel, ma non solo. Deve contribuire all’ammodernamento della tratta di accesso al tunnel. La tratta tra Verona e il Brennero è di vitale importanza e per questo è necessario intervenire».
 Quando gli si ricorda che i vicini altoatesini non amano molto l’idea di un ampliamento della tratta tra Verona e il Brennero risponde che «tutti sono sensibili al proprio territorio, anche noi trentini». Per questo è necessario che l’A22 entri in una partita che nel futuro si dimostrerà sempre più necessaria. Parlando di risorse, anche umane, Grisenti è certo che la società abbia le potenzialità necessarie per affrontare le sfide future: «Perché spendere soldi per un amministratore delegato, quando ci sono risorse umane di grandissima qualità all’interno della nostra società, a partire dai consiglieri d’amministrazione. Insieme a loro ragioneremo insieme sul futuro di questa società e sulle strategie».
 Un appuntamento importante, intanto, è il consiglio d’amministrazione che si terrà venerdì. Già in quella sede si prenderanno le prime decisioni importanti. Intanto ci sarà da stabilire una linea anche sulla Valdastico. Grisenti ribadisce che la Valdastco è affare della A4, la società Serenissima, ma si capisce che se mai le cose dovessero sbloccarsi l’A22 cercherà di entrare in partita. Del resto troppo importanti sarebbero le conseguenze della realizzazione della Valdastico sulla viabilità trentina e sul traffico sull’A22. Naturalmente anche per entrare in questa partita sono necessari i mezzi, ma questo è un punto sul quale il neopresidente non ha dubbi: «Questa è una società le cui capacità finanziarie sono talmente elevate che può aspirare a essere protagonista». Resta da vedere se sarà veramente protagonista della Valdastico, sempre che venga realizzata.
 Sul fronte Valdastico, da notare che la convenzione con l’Autostrada Serenissima è stata prorogata fino al 2026 e prevede l’autorizzazione a mettere a punto la progettazione definitiva per la Valdastico Nord, ossia la Vicenza-Trento.
 Così è stato deciso ieri al momento della firma fra Anas, Autostrade venete e Autocamionale della Cisa.
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categoria:a22
mercoledì, 09 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-09

LA SEDUTA

Tunnel e barriere, la giunta fissa gli obiettivi di A22

BOLZANO — Dopo i furiosi scontri delle scorse settimane in giunta regionale è tornato il sereno. Ieri l'esecutivo, maggiore azionista di Autobrennero, ha approvato, all'unanimità, una risoluzione che fissa una serie di paletti alle scelte strategiche di A22 ribadendo l'impegno a finanziare il potenziamento della ferrovia e la costruzione delle barriere antirumore ed il no alla terza corsia e a tutte le partecipazioni chepossano compromettere la realizzazione delle opere sopraelencate. Unaformula chesalva capra e cavoli: la delibera consente aDurnwalder di prendersi una rivincita simbolica su Dellai senza per questo legare le mani al nuovo vertice di A22.
I rapporti restano tesimala ferita sta cominciando a cicatrizzare grazie soprattutto agli sforzi degli altri assessori regionali: Luigi Chiochetti, Martha Stocker e Luisa Gnecchi. « Credo sia molto importante il fatto che la giunta si sia pronunciata all'unanimità enonamaggioranza comel'ultima volta » commenta la Gnecchi. Soddisfatta del compromesso anche l'altra assessora altoatesina, MarthaStocker: « Siamoriusciti a ricucire lo strappo. Era fondamentale ritrovare l'unità d'intenti » .
È evidente che il documento approvato dalla giunta provinciale non impedirà ad Autobrennero di lanciarsi in avventure finanziarie fuori dai confini regionalipartecipando, magari, alla costruzione della Cispadana, della Tirreno — Brennero e, magari, anchedella Valdastico. Ladelibera infatti dice chiaramente che la Giunta regionale — che controlla il 32% delle quote di A22 — si opporrà solamente a tutti quei progetti che rischiano di compromettere la realizzazione della nuova ferrovia ad alta capacità. Gran parte degli utili di Autobrennero verrà impegnata nel finanziamento del traforo di basemanulla vieta di partecipare alle gare per ottenere la gestione di altre autostrade. Proprio ieri il ministero delle Infrastrutture ha dato l'ok alla proroga delle concessioni della Brescia — Padova e della Venezia — Padova ponendo come condizioni la realizzazione della ParmaNogarole Rocca e la progettazione della Valdastico nord. M. An. GNECCHI


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