martedì 17 gennaio 2012

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martedì, 06 dicembre 2011



Torneo di capodanno - Per i lavori al palasport eventi limitati e premiazioni dirottate a San Giacomo

LAIVES. Per la venticnquesima edizione del grande torneo di calcetto “di capodanno”, la Polisportiva locale contava di proporre una manifestazione di ben altre dimensioni rispetto a quella che, è stato ufficializzato, invece è stata costretta ad allestire. «Purtroppo - spiega al proposito Ernesto Gerolimon - quest’anno abbiamo dovuto, con rammarico, ridurre la partecipazione dato che non è disponibile il palazzetto dello sport a Laives. Non lo è a causa dei lavori in corso per la sua ristrutturazione e così anche la premiazione, alla quale tradizionalmente sono sempre state presenti centinaia di persone, dovrà essere dirottata altrove. La faremo al teatro di San Giacomo, sala che comunque non ha una capienza tale da riuscire ad accogliere proprio tutti».
 Ernesto Gerolimon aggiunge che, per la venticinquesima edizione di questa importante manifestazione dedicata al calcio giovanile regionale, la Polisportiva aveva pensato a qualche cosa di ben più eclatante ma proprio per la carenza degli spazi a disposizione ha dovuto ridurre le partecipazioni.
 «Sono 26 le società che hanno aderito - continua Gerolimon - provenienti da tutta la regione, con ospite una squadra di Casalecchio sul Reno (Bologna). Il totale sarà di 60 squadre iscritte, dai Piccoli amici fino agli allievi. A partire da domenica 11 dicembre si giocherà contemporaneamente in palestra a Bronzolo e in quella di San Giacomo, con finali il 30 dicembre per tutte le categorie».
 Il torneo è uno degli eventi clou dell’anno sportivo nel circondario di Laives. (b.c.)
Alto Adige 6-12-11
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martedì, 04 ottobre 2011



Il Trofeo Città di Laives va a Verona

SAN GIACOMO. Il nono Trofeo Città di Laives di basket in carrozzina è andato a Verona. La squadra della città scaligera ha infatti primeggiato, seguita al secondo posto dal Gs Albatros Trento, team in cui militano anche alcuni giocatori locali, terzo il Vicenza e quarti i giocatori del Tirolo. Miglior giocatore è risultato Adriano Brunelli, del Verona, il più giovane in campo è stato Fabio Cancelli, del Vicenza, la squadra con meno falli il Tirolo. Si è giocato nella palestra di San Giacomo ed è stata anche una dimostrazione pubblica di come si possa praticare sport ad alto livello anche in carrozzina. Al torneo era abbinata una lotteria: l’estrazione ha assegnato il primo premio al biglietto numero 11 (completo da sci “Vist” da uomo, secondo premio al numero 1339 (vacanza con Alpitour), terzo premio al 2213. Info al bar Nazionale di Laives, telefono 0471 - 954171. (b.c.)
Alto Adige 4-10-11
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sabato, 01 ottobre 2011



Trofeo di basket in carrozzina

Nella palestra di San Giacomo oggi è di scena il basket in carrozzina con il 9º Trofeo Città di Laives fra le squadre di Verona, Vicenza, Asd Albatros Trento e Tirolo. Fischio di inizio alle 10.

Alto Adige 1-10-11
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mercoledì, 28 settembre 2011


G.S. ALBATROS TRENTO

Sabato il basket in carrozzina torna con il Trofeo Città di Laives

 LAIVES. Nove anni fa, quando era nato, il Trofeo Città di Laives di basket in carrozzina sembrava un’esibizione estemporanea per sensibilizzare il pubblico su questa disciplina sportiva. Invece la manifestazione è cresciuta strada facendo, fino ad assumere un respiro internazionale e sabato 1º ottobre nella palestra di San Giacomo (quella di Laives è chiusa per lavori) si confronteranno le formazioni dell’Asd Albatros Trento, dove giocano alcuni atleti in carrozzina locali, il Verona, il Vicenza e il Tirolo. Il via alle ore 10 con la partita Verona - Vicenza e a seguire, alle 11.45, Ads Albatros Trento contro il Tirolo; pomeriggio alle 15 sfida per il terzo e quarto posto e quindi, alle 17.30, la finale per il primo e secondo. Alle 20.30 infine, le premiazioni al Centro Don Bosco di Laives. Il torneo ad ogni modo conserva la matrice iniziale, che è sempre quella di dimostrare come anche chi è costretto in carrozzina, può tranquillamente fare sport, fino ai livelli maggiori. (b.c.)
Alto Adige 28-9-11
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martedì, 27 settembre 2011



Corsi di basket del BcB per le ragazzine locali

LAIVES. Il Basket Club Bolzano, massima espressione del basket femminile a livello regionale, da quest’anno propone un corso di minibasket a Laives, aprendo alle giovani leve nate tra il 2001 e il 2004. Il corso si svolgerà nella palestra di San Giacomo a partire dal 5 ottobre alle ore 16 e siccome il numero di posti è limitato, chi veramente è interessato deve iscrivere la figlia al più presto telefonando al numero 331 - 5949000. Il corso sarà affidato a istruttori qualificati, coadiuvati anche da giocatrici professioniste della prima squadra e si articolerà in 10 lezioni.
 Ricordiamo che il BcB è in serie A2 e nell’ultima stagione agonistica ha mancato di un soffio la promozione in A1. La società ha deciso di ampliare il vivaio puntando sulla formazioni di giovanissime leve che saranno il futuro della squadra e per questo si guarda anche a Laives. (b.c.)
Alto Adige 27-9-11
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giovedì, 07 luglio 2011



Portacolori dell’Arco Club Laives nel Pistoiese per i giochi della gioventù  

LAIVES. Alla fase nazionale dei giochi della gioventù svoltasi a Pescia (Pistoia) c’erano anche i giovani arcieri dell’Arco Club Laives. Hanno preso parte al secondo “Trofeo Pinocchio”, nel quale ogni regione e ogni provincia, erano presenti con 12 atleti nati tra il 1997 e il 2001, per un totale di 260 arcieri che rappresentavano il fior fiore della disciplina a livello nazionale.
 Per l’Arco club Laives erano presenti a Pescia: Manuel Rioso (1997), alla sua seconda edizione, che ha fatto ottime cose e un notevole salto di qualità, arrivando al 24esimo posto; Lara Gasparini (1999), pure alla seconda partecipazione, si è classificata ventesima; Michela Piazzola (2001) era invece all’esordio in una prova a carattere nazionale ma ha saputo mantenere la freddezza necessaria e anche lei ha portato a casa un ventesimo posto; infine Michele Gasparini (2001), che ha battuto il proprio record personale in una gara dove la tensione era alle stelle e alla fine si è classificato al 37esimo posto assoluto. Per l’Arco club Laives, per i suoi dirigenti e per gli allenatori, sono state grandi soddisfazioni, così come, ovviamente, per i genitori dei ragazzi. (b.c.)
Alto Adige 6-7-11
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lunedì, 30 maggio 2011



Neruda Volley: festa per la promozione in B2

BRONZOLO/LAIVES. Si è chiusa in trionfo la stagione 2010/2011 del Neruda Volksbank, campione della serie C femminile di volley e promosso in B2. Con 21 vittorie in 22 incontri le ragazze di Andrea Bollini sono state le “reginette” del campionato. La leadership della squadra di Bronzolo non è mai stata in discussione con quotate avversarie come Argentario e Molveno che hanno dovuto alzare bandiera bianca. La società di Rudy Favretto ha voluto festeggiare la promozione al termine dell’ultimo match casalingo, vinto 3-0 contro Storo. Erano presenti il sindaco Benedetto Zito, gli assessori Mario Di Berardino (sport) e Giorgia Mongillo (politiche sociali) e il consigliere con delega ad associazioni e sport, Bruna Bertinazzo mentre per Laives c’era l’assessore Alberto Covanti, che ha donato una targa alla società. Presente anche Paolo Florio, presidente del comitato altoatesino Fipav. E poi non sono mancati i tifosi, che ogni sabato hanno accompagnato Plaickner e compagne durante questa straordinaria stagione. Al termine della festa è stato proiettato un video, prodotto dalle stesse ragazze, in cui è stato dato risalto, con un commento ironico ad ogni singola giocatrice. (ma.ig.)
Alto Adige 30-5-11
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mercoledì, 25 maggio 2011



Zona Vallarsa ancora chiusa, le famiglie chiedono aiuto al Comune

BRUNO CANALI
LAIVES. I responsabili dell’Ssv Laives Hockey Panthers sono molto preoccupati: la zona Vallarsa, dove sorge il campo sul quale si allenano e giocano le partite casalinghe, è chiusa con ordinanza del sindaco per motivi di sicurezza geologica; e, almeno per il momento, non c’è nemmeno la speranza che possa essere riaperta in vista della prossima stagione agonistica, il cui avvio è previsto per il mese di ottobre.
Hanno chiesto un incontro alla giunta comunale per avere un’idea di quello che li attende. Chi si aspettava garanzie o certezze però è rimasto deluso: né il sindaco e né i suoi assessori hanno saputo fornire indicazioni.
«Dopo la chiusura della zona Vallarsa - ha spiegato Liliana Di Fede - attendiamo le indicazioni dei tecnici e dei geologi per conoscere gli interventi necessari per rimettere in sicurezza l’area. È un fatto, ad ogni modo, che la perforazione della variante in galleria all’interno della parete rocciosa ha aumentato il grado di rischio».
Insomma, con ogni probabilità ad ottobre il campo da hockey ancora off limits e perciò i ragazzi delle squadre locali saranno costretti ad allenarsi fuori casa.
«Questo sarebbe il nostro piano B - ha spiegato Cristina Stocker, dirigente dell’Ssv Laives Panthers - ovvero portare i nostri giovani ad Ora e ad Egna. Però lo possiamo fase solo se il Comune ci darà un sostegno economico adeguato e se il problema non si protrarrà troppo a lungo. Già oggi sappiamo di famiglie che meditano di portare i loro figli altrove e questo significherebbe la morte della nostra società».
Un altro grosso problema da risolvere sarà quello dei lavori di messa in sicurezza. La cooperativa tedesca proprietaria dell’area Vallarsa è privata e anche la parete rocciosa è di sua proprietà. Questo, secondo le nuove normative provinciali, significa che il Comune non può assolutamente dare contributi alla cooperativa né per i progetti di messa in sicurezza e neppure per le opere paramassi. Per questo, anche durante l’incontro con gli amministratori comunali, qualche genitore ha buttato lì la tesi già esposta in consiglio comunale dal Pdl: «Perché non si prende in considerazione la possibilità di spostare definitivamente campo da hockey e campi da tennis altrove, ad esempio in zona sportiva Galizia?». «Perché - ha risposto il vicesindaco Bruno Ceschini - la spesa sarebbe troppo elevata».
Sul tema interviene anche il consigliere Pdl Claudia Furlani: «Io, oltre che all’hockey, penso anche alle centinaia di ragazzi e adulti che, con ogni probabilità, questo inverno saranno senza un campo per pattinare. Ritengo perciò che l’idea di spostare definitivamente quel campo non sia da sottovalutare».
Alto Adige 25-5-11
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martedì, 24 maggio 2011



Chiude il Volley Team San Giacomo

LAIVES. Nessuno ha voluto assumersi l’onere di guidare l’associazione pallavolistica del Volley Team San Giacomo e Nuovo Sport Club Bolzano e così il presidente Maurizio Merlo ha deciso di chiuderla. La decisione è arrivata dopo la riunione del direttivo di qualche giorno fa, dove si è parlato del futuro sociale e il presidente Merlo ha annunciato di essere intenzionato a passare il testimone. Nonostante il confronto tra i presenti, alla fine nessuno però ha ritenuto di assumersi la responsabilità di tale incarico e quindi Merlo ha deciso di chiudere la società.
«Dopo dodici anni di intensa attività - ha dichiarato - sentiamo il bisogno e il piacere di salutare il mondo della pallavolo altoatesina. Nel farlo vorremmo ringraziare tutti coloro che durante questi anni ci hanno sostenuti e aiutati in qualsiasi forma. Facciamo riferimento agli sponsor, alle amministrazioni comunali di Laives e Bolzano, alla Provincia, a Francesco Vanzo della Fipav Bolzano, alle atlete, ai loro allenatori, fino agli arbitri e ai genitori. Sono stati per noi momenti bellissimi - ricorda a malincuore Merlo - ricchi anche di grandi soddisfazioni e di intense emozioni, che porteremo sempre nei nostri cuori e che ricorderemo con piacere. Alle società amiche - conclude il presidente Merlo - auguriamo un buon proseguimento».
Per la pallavolo femminile del circondario è un brutto colpo, perché erano tante le giovani pallavoliste che si dedicavano a questo sport con i colori del Volley Team San Giacomo. Se non si troverà un’alternativa allo scioglimento della società, per tutti non rimarrà altro che rivolgersi altrove, ad altre realtà che promuovono parimenti la pallavolo femminile nel circondario. (b.c.)
Alto Adige 24-5-11
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domenica, 15 maggio 2011



Palestra di roccia: prezzi calmierati

BOLZANO. In città c’è grande entusiasmo per il Salewa Cube, la più gande palestra di arrampicata al coperto a livello italiano. L’impianto aprirà sabato prossimo. Sarà gestito dal presidente onorario dell’Alpenverein Südtirol, Martin Knapp. Qualche preoccupazione, in questi giorni, in città c’è e riguarda i prezzi di ingresso. La strutturas è spettacolare. Anche se, a dirla tutta, qualcuno, mai contento, già si lamenta: “Già che c’erano, con tutto quello spazio in mezzo alle campagne, avrebbero potuto farla anche più grande!”. Oltre che spettacolare, era pure attesa da anni, anzi, da decenni. Epperò, sarà frequentata quasi solo da giovani, spesso squattrinati. Oberrauch rassicura: «La convenzione per l’uso pubblico ventennale stipulata con il Comune di Bolzano ci impone di non eccedere del 20 per cento i prezzi di ingresso delle palestre di arrampicata in Provincia e nel Triveneto. Non è un fatto casuale: la nostra struttura è differente e offre più possibilità, dalla parete per il dry-tooling ai massi per il bouldering alla ferrata per i principianti alle vie per gare e allenamento speed. Dunque, ovviamente costerà un poco di più, anche per non “uccidere” le numerose palestre più piccole, nei paesi vicini. Ma niente paura, saranno prezzi abbordabili». Per la palestra si sono usate 11.000 prese in 35 colori differenti. Per montarle sono occorse 1.000 ore di lavoro. L’area di arrampicata interna è di 1.855 mq, più altri 200 all’esterno. Le pareti sono alte al massimo 18,5 metri. I gradi di difficoltà vanno dal 4a all’8c.
Alto Adige 15-5-11
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sabato, 14 maggio 2011



Salewa, inaugurata la palestra di roccia

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Il «Salewa Cube», la più grande palestra artificiale di arrampicata al coperto a livello nazionale, è stata ufficialmente inaugurata ieri pomeriggio alla presenza di un folto pubblico e di molti arrampicatori famosi. Aprirà al pubblico sabato prossimo, 21 maggio. Ma la palestra non è l’unica novità della nuova sede Salewa.
«L’industria moderna - spiega il patron di Oberalp Salewa, Heiner Oberrauch - è in fase di forte cambiamento. Un’azienda che va bene deve dare il suo contributo alla comunità. Qui abbiamo realizzato un edificio dove alloggiare non solo tutte le funzioni centrali dell’azienda - marketing, contabilità, strategia aziendale - ma anche il centro di ricerca e sviluppo di base. Una cosa è lo sviluppo di prodotti e campionari. Altro è la ricerca di base, per il futuro. Le persone che lavoreranno qui avranno il compito di studiare soluzioni e materali innovativi». In più «ci sarà una palestra fitness per i nostri dipendenti; e poi un asilo nido, questo aperto anche per altre famiglie, per chi lavora in Zona. Inoltre ci sarà questo parco pubblico, che noi andremo a realizzare e mantenere su un terreno della Provincia».
Verrà ricavato «un piccolo laghetto con accanto un bistrò, proprio davanti alla palestra la cui unicità - è la prima del genere a livello mondiale - è l’aprirsi verso l’esterno, perché la parete Nord Est è a scomparsa. Vorremmo diventasse un luogo di incontro per la città, per chi arrampica, ma anche per chi fa la pausa pranzo in Zona».
I lavori per il parco inizieranno a breve, dopo che la Provincia avrà terminato il pozzo delle acque nere. «Sarà pronto per fine estate e verrà inaugurato il secondo finesettimana di ottobre. Negli uffici entreremo nel corso dell’estate. L’asilo nido, la cui gestione è stata affidata a CasaBimbo, sarà a regime in autunno. Come prova inizieremo a fine agosto».
Per quanto riguarda la palestra, ossia l’oggetto dei desideri delle centinaia di arrampicatori bolzanini e non solo, l’apertura è stata dilazionata di una settimana causa lungaggini burocratiche. «La convenzione col Comune per fortuna è stata firmata una settimana fa. Invece per l’abitabilità, per entrare, lì siamo stati più veloci che non la burocrazia... Dobbiamo aspettare una settimana per poter entrare. L’apertura al pubblico sarà sabato 21 maggio. L’orario? Sei giorni su sette, dalle 9 alle 23».
L’intero edificio, e in particolare la palestra, è stato meta in questi mesi di numerosi professionisti: gruppi di architetti, ingegneri eccetera. «Abbiamo contato almeno un migliaio di visite. Dovute certo alla notorietà dello studio del progettista, Cino Zucchi, ma non solo. L’unicità del nostro edificio è anche dovuta ad altro: il progetto è stato selezionato per partecipare alla prestigiosa Biennale di architettura di Venezia e poi siamo stati in assoluto i primi a ricevere la certificazione, o meglio precertificazione, “Work and Life”: un edificio non solo CasaClima, ma ecosostenibile. Un fatto ha interessato tantissime persone: questa commistione, questo insieme fra luogo pubblico e industria. Guardiamo la zona industriale: mi ricordo ancora 25 anni fa, quando eravamo col magazzino in via Weggenstein: c’era una grossa discussione se andare in Zona o meno. Eravamo dieci persone. Non si sapeva se venire in Zona o no, perché aveva una pessima immagine. A Bolzano si diceva: andiamo a Shanghai. Era proprio un luogo negativo, e invece oggi è diventato forse il luogo più «figo» della città. È cambiato tutto e migliorerà ancora con le aziende che andranno a insediarsi dopo di noi nella zona di espansione a sud di via Einstein».
Alto Adige 14-5-11
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sabato, 23 aprile 2011



Mozione sui campi da calcio inadeguati

LAIVES. Le recenti proteste di alcuni dirigenti delle società calcistiche locali per le condizioni in cui si trovano alcuni campi, hanno ispirato una mozione a firma di Pdl, Lega nord e Unitalia.
 Daniele Inguscio, il primo firmatario, spiega che le società hanno difficoltà ad allenarsi regolarmente, vedi i baby calciatori del S. Jakob Grutzen per il campetto della zona Grizzly che non garantisce nemmeno la sicurezza dei giocatori. «Una soluzione immediata, in attesa della cittadella dello sport - scrivono i consiglieri di opposizione - potrebbe essere quella di ripristinare i contatti con i carabinieri della caserma Guella per poter utilizzare il loro campo, come succedeva fino a qualche anno fa, prima dell’era Polonioli. E’ pur vero che quel campo adesso è invaso dalle erbacce, ma con una opera di manutenzione degli operai comunali, in breve tempo potrebbe essere rimesso in funzione». L’impegno che si chiede alla giunta comunale mediante la mozione è proprio quello di riprendere i contatti con i vertici della caserma Guella per vedere se sia possibile utilizzare nuovamente il campo da calcio dei carabinieri con una convenzione. (b.c.)
Alto Adige 23-4-11

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domenica, 10 aprile 2011



Il St.Jakob da settimane senza campo. Covanti: «Soluzione a breve»

BRUNO CANALI
LAIVES. Da qualche tempo i baby calciatori dell’Ssv St.Jakob hanno sospeso gli allenamenti. «L’unico campetto che avevamo a disposizione - dicono dirigenti e genitori - è usurato al punto da rappresentare un pericolo per l’incolumità dei piccoli». L’assessore Covanti promette interventi rapidi.
 San Giacomo, ormai una popolosa frazione, non ha un campo da calcio. Quello della parrocchia, dietro la chiesa, è occupato da un cantiere, mentre l’altro, alla zona sportiva Grizzly della Cassa di Risparmio, è in condizioni talmente degradate da non essere più utilizzabile senza rischiare di slogarsi una caviglia. Questo campetto è in uso al Comune di Laives per un paio d’ore al giorno in virtù di una convenzione che un anno fa venne stipulata con la Cassa di Risparmio. In base ad essa, il Comune si impegna a garantire la manutenzione ordinaria del rettangolo. «Però manca una recinzione - spiega l’assessore allo sport Alberto Covanti e qualcuno che si incarichi di bagnare l’erba. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma prima la Cassa di Risparmio deve installare una recinzione. La garanzia è che lo farà entro qualche settimana».
 «Speriamo proprio che sia così - dice Alfredo Jellici, uno dei genitori dei bambini di San Giacomo - e che dopo il 18 aprile si possa tornare a frequentare il campetto». Gli fa eco l’allenatore Lorenzo Franchi: «Smettere di allenarci è stata l’ultima mossa, dolorosa, per denunciare uno stato di cose non più tollerabile. Il campo è in condizioni tali che già alcuni bambini hanno subito dei piccoli infortuni. Questo ci ha convinti a sospendere gli allenamenti, anche se non ci sono altri campi a San Giacomo».
 Andrea Gianni, altro genitore, conferma queste preoccupazioni e guardando al futuro si chiede come si farà con tutti i bambini che arriveranno, visto che in programma c’è la costruzione di qualche centinaio di nuovi appartamenti. Wally Schwarz ha anche il figlio che gioca nel St. Jakob: «È una situazione difficile per i nostri piccoli, perché a San Giacomo non c’è più un campo da calcio. Speriamo arrivi presto la sistemazione di quello in zona Grizzly, altrimenti va a finire che si scioglie anche la società e per i nostri figli qui non c’è più nulla». In un discorso più generale, l’assessore Alberto Covanti afferma che a Laives i campi comunque ci sono: 2 in erba alla zona Galizia più 1 in sintetico. «C’è poi quello del lido in terra battuta e purtroppo lì si è rotto l’impianto di irrigazione. Infine a Pineta c’è il campetto in sintetico. Del campetto di San Giacomo ho già spiegato e ammetto che le difficoltà non mancano, così come non mancano i vincoli nel bilancio comunale. Ci vuole perciò la collaborazione di tutti per superare i problemi e in questi mesi ho avuto il piacere di conoscere la realtà delle nostre associazioni sportive e la loro fatica nel portare avanti l’attività con centinaia di ragazzi. Sono convinto perciò che il sostegno dell’amministrazione comunale sia di fondamentale importanza e che sia necessario lavorare coinvolgendo le famiglie dei giovani atleti, altrimenti sarà difficile migliorare le cose».
 L’assessore allo sport ribadisce che il Comune ha sempre pochi soldi per intervenire. «Anche i campi in erba cerchiamo di farli usare il meno possibile, proprio per evitare il più possibile l’usura e non dover spendere poi per ripristinare il manto naturale. Compatibilmente con questo cerchiamo di fare il possibile per andare incontro alle società sportive».
Alto Adige 10-4-11
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sabato, 09 aprile 2011



Laives è quasi senza campi da calcio

BRUNO CANALI
LAIVES. La discussione, a livello politico, è tutta sul progetto della cittadella con lo stadio per l’Fc Alto Adige. Nel frattempo la situazione dei campi da calcio comunali appare sempre più critica, tra le perplessità degli addetti ai lavori, che seguono, da volontari, centinaia di ragazzini.
 A dare il via alle proteste tempo addietro erano stati i rappresentanti dell’Ssv Laives, che per qualche tempo aveva “tentato” di allenarsi al campo del lido, in via Stazione. Era il periodo del disgelo e quel rettangolo di terra battuta si era trasformato in un pantano, al punto che i giocatori avevano rinunciato, preferendo correre sull’asfalto piuttosto che impantanarsi nella melma.
 Qualche giorno fa è stata la volta della società San Giacomo Agruzzo, che segue una quarantina di bambini tra gli 8 e i 10 anni. Si allenavano nel campetto della zona sportiva e ricreativa che la Cassa di Risparmio possiede alla periferia sud di San Giacomo (zona nota anche come “Grizzly”), grazie ad una convenzione stipulata nell’aprile dello scorso anno tra Comune di Laives e istituto di credito in base al quale l’ente pubblico si impegna a garantire l’ordinaria manutenzione a fronte di alcune ore al giorno riservate alle società calcistiche del paese.
 Da alcune settimane però gli allenamenti sono stati sospesi causa le condizioni del campetto: è talmente deteriorato che era diventato un rischio concreto per l’incolumità dei baby calciatori. Va tenuto presente che così San Giacomo non ha più un campo da calcio, dato che quello sterrato dietro la chiesa in questo periodo è occupato dal cantiere.
 «Ho voluto accertarmi di persona della situazione in quel campetto - dice Ernesto Gerolimon, che fa parte del Pool oltre che della Polisportiva Pineta - e in effetti, è veramente in pessime condizioni, tanto che posso capire la decisione dei dirigenti del San Giacomo Agruzzo di sospendere ogni attività su quel rettangolo».
 Interpellato, l’assessore allo sport Alberto Covanti aveva spiegato che, in base alla convenzione tra Cassa di Risparmio e Comune, da un lato l’ente pubblico deve garantire la manutenzione ordinaria, ma dall’altra, mancando una recinzione e senza l’impegno costante di qualcuno per annaffiare l’erba, non era il caso di fare lavori di sistemazione ulteriori.
 «La Cassa di Risparmio - ha detto alcuni giorni fa Covanti - si è impegnata a installare una recinzione prossimamente e così anche noi siamo pronti a fare poi la nostra parte».
 Spostandosi a Laives le cose non vanno molto meglio: del campo lido si è detto, mentre nella zona sportiva Galizia il campo da calcio A presenta un preoccupante ingiallimento dell’erba, oltre ad una certa usura. Il campo D, alle spalle del Black box, è anche peggio, perché è sterrato e da tempo è occupato in parte da alcuni cumuli di terra, quella che, a ben pensare, potrebbe essere utile per sistemare il campetto a San Giacomo.
 «Il campo D alla zona Galizia - spiega l’assessore allo sport - è ciò che è rimasto dopo la posa dell’erba sintetica in quello accanto. Così è diventato di fatto un campetto a sette ma io sto cercando di capire se sia possibile invece trasformarlo nuovamente in campo regolare a undici, magari in sintetico. Non è un problema facile da risolvere ad ogni modo in questa fase e la mia speranza sarebbe quella di approfittarne inserendolo nel novero dei lavori per la realizzazione della futura cittadella. Vediamo quindi se si presenteranno le condizioni per poterlo inserire in qualche modo nell’ambito di questi interventi».
Alto Adige 9-4-11
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martedì, 05 aprile 2011



Campo rovinato a San Giacomo Il Comune: presto la recinzione

 LAIVES. In base alla convenzione tra Comune di Laives e cassa di Risparmio per l’utilizzo, da parte del Comune, del campetto da calcio che si trova presso l’area ricreativa di San Giacomo, a fronte di un paio d’ore al giorno, l’amministrazione comunale si è impegnata a garantire la manutenzione del campo.
 Le cose però non stanno andando come si prevedeva e a subirne le conseguenze sono i bambini che giocano a calcio con il St. Jakob Grutzen. I dirigenti della società infatti hanno deciso di sospendere gli allenamenti presso quel campetto (l’unico attualmente disponibile a San Giacomo) dopo che si erano verificati alcuni piccoli infortuni ai baby calciatori, causati proprio dal fondo sconnesso del campetto.
 L’assessore allo sport Alberto Covanti si è subito attivato per trovare una soluzione. «Certamente la manutenzione tocca al Comune - spiega l’assessore Covanti - ma abbiamo subito detto alla Cassa di Risparmio che, prima di tutto, occorre recintare il campetto per evitare che entri chiunque e quindi anche annaffiare regolarmente l’erba, cosa che nessuno invece garantiva. Adesso la Cassa di Risparmio ci ha confermato che nel periodo di Pasqua monterà la recinzione e noi siamo pronti a fare la nostra parte, garantendo la regolare manutenzione».
 In merito al problema delle aree sportive c’è una presa di posizione del consigliere Andrea Peviani (Pdl). Chiede di «dare maggiore ascolto alle società locali dato il ruolo anche sociale che svolgono quotidianamente con i giovani, sistemando il campo lido quello in Galizia e quello da beach volley in zona Vallarsa così come il campetto in zona 46, dove i pali sono arrugginiti».
Alto Adige 5-4-11
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domenica, 03 aprile 2011



Campo rovinato: il San Giacomo non si allena

 LAIVES. Genitori sconcertati e dirigenti della società calcistica giovanile St. Jakob Grutzen amareggiati per la sospensione degli allenamenti delle squadre giovanili (una quarantina di bambini tra 8 e 10 anni) al campetto della zona sportiva Cassa di Risparmio a San Giacomo. «È successo che, a causa delle condizioni pessime nelle quali si trova il campo, si siano già verificati alcuni piccoli infortuni ai bambini - spiegano dalla società -. Nonostante la convenzione risalente ad un anno fa tra Comune di Laives e Cassa di Risparmio, la situazione è rimasta invariata: manca una recinzione e la superficie è oramai totalmente deteriorata, essendo il campetto usato da chiunque. Ci è dispiaciuto molto, ma siamo stati costretti, per ragioni di sicurezza, a sospendere gli allenamenti pur partecipando ai campionati». Intanto qualche famiglia ha già spostato il proprio figlio in altre società di Bolzano. (b.c.)

Alto Adige 3-4-11
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martedì, 15 febbraio 2011



campo da calcio alla Guella


BRUNO CANALI
LAIVES. Ripristinare i contatti tra carabinieri della caserma Guella e amministrazione comunale per cercare di arrivare ad una convenzione che consenta nuovamente l’utilizzo del campo da calcio della caserma.
 Questa la formula del consigliere Pdl Daniele Inguscio per ovviare alla carenza di campi. «Le ultime proteste da parte di dirigenti delle società sportive locali che lamentano difficoltà ad allenarsi nel campo del lido ridotto ad un pantano - dice Inguscio - riporta a galla il problema della carenza di campi da calcio a Laives». Per il consigliere comunale quindi, «la soluzione immediata, in attesa della cittadella dello sport, che comunque sarà pronta non prima di due o tre anni, è certamente quella di ripristinare i contatti da parte del Comune con i carabinieri della caserma Guella, in maniera da arrivare a poter usufruire del loro campo da calcio alla periferia sud della città».
 Questo in effetti avveniva fino a qualche anno fa grazie all’accordo raggiunto tra Comune e militari. Poi però qualche cosa è cambiato e il campo non è più stato messo a disposizione, con il risultato, tra l’altro, di un suo lento deterioramento. «È ben vero che in questi anni di inutilizzo il campo è stato invaso dalle erbacce - continua Inguscio - ma basterebbe ripristinare, da parte degli operai del Comune, la manutenzione come accadeva un tempo e in breve il campo da calcio Guella sarebbe nuovamente agibile per le squadre di calcio locali. Questo accadeva fino a qualche anno fa, prima che l’ex sindaco Polonioli non rinnovasse più la convenzione con i carabinieri, pur avendo dichiarato sui giornali, nell’agosto 2007, di avere avviato trattative».
 Inguscio conclude garantendo che il suo gruppo consiliare porterà all’attenzione del consiglio comunale quanto prima questa questione, tenuto conto che - dice - «il campo del lido potrebbe anche sparire prima o poi per diventare area di interesse edificabile. Per questo non può essere procrastinata una decisione di contattare i vertici della caserma Guella per vedere se si riesce a stipulare una convenzione che consenta, come era un tempo, l’utilizzo del campo da calcio, almeno per le categorie minori».
Alto Adige 15-2-11
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domenica, 13 febbraio 2011



Calcio: allenamenti nel fango, proteste

BRUNO CANALI
LAIVES. Il campo da calcio del lido trasformato in pantano a causa del disgelo. Ciò ha provocato malumori tra dirigenti e genitori dei ragazzi delle società che hanno appena iniziato gli allenamenti in vista della ripresa dei campionati. A farsi interprete della protesta il consigliere grillino Paolo Castelli.
 Castelli afferma di avere raccolto già diverse voci di protesta da parte di genitori e allenatori per la situazione del campo, mentre l’assessore allo sport Alberto Covanti dice di comprendere i malumori ma in questo periodo vi sarebbero alternative. «Il campo del lido, che è sterrato, fino allo scorso anno non lo voleva nessuno - spiega Covanti - mentre quest’anno qualche squadra, pur di anticipare la preparazione atletica, ce lo ha chiesto. Purtroppo, essendo un campo in terra battuta, è soggetto al gelo nelle ore notturne e al disgelo in quelle diurne, col risultato di trasformarsi effettivamente in un pantano. Questione di poco ad ogni modo e poi verranno messi a disposizione i campi in erba».
 Sul rettangolo stretto del lido di via Stazione si allenano formazioni dell’Ssv Voran Leifers e del Pool Laives. Dirigente di quest’ultima società è Christian Galassiti, che spiega: «Intanto, provvisoriamente, ci alleniamo al campo del lido con due squadre dato che i due campi in erba in Galizia sono chiusi. Tra una o due settimane al massimo ci hanno garantito che torneranno agibili e allora dovrebbe finire anche il disagio del fango al campo lido. Quest’anno lo abbiamo chiesto pur di iniziare gli allenamenti e di non doverli fare sempre in palestra».
 Non usa quel campo invece il Pineta, che si arrangia diversamente e quindi, Ernesto Gerolimon, dirigente biancoverde, preferisce dribblare la polemica. «Da quanto so io - spiega - il campo del lido lo vogliono usare davvero in pochi, almeno così era fino allo scorso anno».
 Perché i campi in erba siano chiusi è preso detto: anche lì il gelo e il disgelo creano notevoli problemi e un eventuale utilizzo massiccio porterebbe ad un rapido deterioramento del manto erboso. Rimane il campo in erba sintetica, che non soffre questi problemi, ma, stando alle lamentele che Castelli ha raccolto, anche sul sintetico non sarebbe semplice giocare. «Alcuni allenatori - dichiara Castelli - mi hanno spiegato che un paio di settimane fa, effettivamente sono stati dirottati sul campo sintetico, un campo che per metà avrebbe presentato una superficie indurita come cemento dal gelo, scivolosa al punto che qualche giocatore si sarebbe anche fatto male cadendo. Qualche allenatore quindi è venuto da me su tutte le furie, anche per il fatto che in Comune si sta pensando a risolvere i problemi dell’Fc Alto Adige, una società privata, piuttosto che quelli delle società locali che seguono centinaia di giovani calciatori».
 Non sembra esserci rimedio a questa situazione perché se si intende utilizzare il campo sterrato del lido in questo periodo nel quale di giorno inizia a sgelare il terreno, il risultato è quello descritto e a poco serve arrabbiarsi. Gli operai comunali hanno provato a “tirarlo”, ma è chiaro che appena qualcuno entra, si trova in mezzo alla melma e sarà così fino a quando non si sarà asciugato. Il problema semmai è che non esistono adeguate alternative se non il campo in erba sintetica. Qualche vecchio dirigente del calcio locale rimpiange i tempi in cui era disponibile il campo da calcio della caserma Guella, alla periferia sud della città. Ne fecero un uso massiccio, per anni, tante formazioni giovanili. Da qualche anno però l’accordo con la caserma non ha più avuto seguito e così anche il campo in erba piano piano è stato invaso dalle erbacce.
Alto Adige 13-2-11
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lunedì, 24 gennaio 2011



Ristrutturare il Druso è la soluzione più adeguata

BOLZANO. «Finalmente comincia a farsi strada come da noi sempre auspicato un serio ripensamento della scelta relativa alla realizzazione dello stadio per l’Fc Südtirol/Alto Adige a Laives. E’ del tutto naturale pensare al Druso come alla soluzione più adeguata». Lo afferma Guido Margheri, consigliere comunale di Sel. «Questo eviterebbe uno spreco di risorse finanziarie pubbliche rilevante evitando che il costo della, comunque, necessaria ristrutturazione del Druso sia più che raddoppiato con la realizzazione di una costosa “cattedrale nel deserto” fine a sé stessa», ancora Margheri. «Con un investimento non trascendetale la città e tutta la Provincia potrebbero dotarsi di uno stadio moderno e polifunzionale adeguato non solo alle esigenze del campionato di calcio professionistico, ma anche ad altri eventi di livello, sia sportivi, che di intrattenimento. Giusto che il consiglio comunale di Bolzano possa esprimersi sulla questione e la prossima settimana presenteremo formalmente una proposta», così Margheri.

RIQUALIFICAZIONE Ma per lo stadio Druso si potrebbe fare di meglio

Leggo con piacere la risposta alla mia nota, in relazione alla situazione dello Stadio Druso, a firma della signora Margareth Reichsigl del 20 u.s. e vorrei permettermi di rispondere facendo delle considerazioni: sarebbe vergognoso se in base a delle leggi nazionali, si continuasse a permettere di fumare; sarebbe vergognoso se in questi anni di gestione non si fosse tinteggiato; sarebbe vergognoso se la struttura pubblica non fosse aperta a tutti i cittadini; sarebbe vergognoso se non vi fossero state delle migliorie;sarebbe vergognoso che lo stadio non fosse pulito; sarebbe vergognoso se venisse negato l’accesso alle manifestazioni per disabili; invece è vergognoso che nessuno dei responsabili nella gestione dello stadio (Comune- gestore) non si sia degnato di darmi le risposte dirette che ho chiesto con domande ben definite. Si può fare di più per lo Stadio Druso: perché non viene fatto? Ora, gentile signora, potranno rispondermi tutti gli abitanti di Bolzano a favore o contro, ma ho posto delle domande precise e sinceramente vorrei delle risposte dettagliate.
Stefano Angeli BOLZANO
Alto Adige 24-1-11
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domenica, 23 gennaio 2011



Cittadella dello sport Laives: asse Unione-contadini

BRUNO CANALI
LAIVES. Commercianti e contadini del Bauernbund in sintonia per quanto riguarda lo scetticismo (quando non l’ostilità) nei confronti del progetto di stadio per l’Fc Alto Adige in zona sportiva Galizia.

Qualche giorno fa ha avuto luogo un faccia a faccia tra i rappresentanti dei commercianti, guidati da Elda Paolazzi e quelli dei contadini, capeggiati da Florian Pfeifer. Filo conduttore del confronto, i timori che entrambi nutrono verso il mega-progetto.
 «Intanto rimaniamo della nostra idea - spiega Florian Pfeifer, presidente del Bauernbund di Laives - vale a dire che lo stadio non ci piace e che gli ettari di verde agricolo da “sacrificare” sono troppi, mentre manca la necessaria chiarezza sul piano economico”.
 Timori confermati da Elda Paolazzi, fiduciaria dell’Unione commercio. «Ne abbiamo parlato con gli agricoltori - dice - e su diversi aspetti legati allo stadio e al centro commerciale, siamo in sintonia con loro. Dall’incontro dell’altra sera è emersa anche la decisione di noi commercianti, di scrivere una lettera aperta a tutti i consiglieri comunali per invitarli ad un incontro con noi per parlare a fondo del progetto, di tutti i suoi aspetti e degli scenari futuri che potrebbero nascere con la presenza di un centro commerciale come quello previsto assieme allo stadio dell’Fc Alto Adige. Il 28 gennaio avremo anche un incontro con l’assessore al commercio Sara Endrizzi per iniziare a parlare di “giovedì lunghi” e anche di crisi nel settore commerciale. Sarà anche l’occasione per affrontare il discorso cittadella”.
 Nel frattempo si è già riunito due volte il gruppo di lavoro per la cittadella, formato da esponenti della maggioranza e dell’opposizione, che hanno avviato l’analisi del progetto. Anche in questo caso, i consiglieri di opposizione hanno già fatto presente che non si limiteranno al ruolo di “yes man”, ma pretenderanno tutte le informazioni necessarie per poi trarre conclusioni. E non è detto pertanto che il consenso sia scontato.




Stadio per l’Alto Adige, rispunta il Druso Il Comune: «Così arrivano 11 milioni»

BOLZANO. Uno stadio per l’Fc Alto Adige: il progetto di cittadella sportiva a Laives stenta a decollare. Così rispunta l’ipotesi di restaurare e ampliare lo stadio Druso a Bolzano.
 E’ stato il presidente provinciale Luis Durnwalder a riportare l’attenzione sul «Druso» come struttura dedicata alla squadra dell’Alto Adige, «nel caso sfumasse l’opzione della cittadella dello sport a Laives».
 Ma lo stesso ragionamento viene accarezzato anche dalla giunta comunale che, grazie agli 11 milioni accantonati dalla Provincia per il nuovo stadio, proverebbe a spuntare il rifacimento del PalaMazzali e anche il finanziamento del parcheggio interrato sotto il piazzale del Druso, progetto già previsto e in attesa di fondi per l’ala comunale (il piano parcheggi prevede lì posti auto pubblici e in cooperativa).
 Anche il Druso è stato uno degli argomenti toccati nell’incontro di giovedì a Palazzo Widmann dedicato alle opere pubbliche a Bolzano.
 L’assessore all’urbanistica Chiara Pasquali ricorda che per la giunta comunale «è preferibile l’ipotesi della cittadella sportiva a Laives, ma se quel progetto fallisse, allora è praticamente scontato che si tornerebbe a discutere del Druso. In quel caso, chiederemmo di considerare la riqualificazione anche del PalaMazzali».
 Questa è stata la dichiarazione di Durnwalder: «Se ci fosse un dietrofront di Laives, gli 11 milioni resterebbero comunque a disposizione per il progetto, ma a quel punto si dovrebbe trovare un’alternativa: direi Bolzano. Si potrebbe ampliare l’impianto e creare un parcheggio interrato».
 A Durnwalder fa eco il documento presentato al vertice dalla giunta Spagnolli: «Stadio Druso: pur mantenendo l’opinione che uno stadio per il calcio professionistico debba stare fuori dal tessuto urbano, è evidente che con l’attuale stato della finanza pubblica una sua ristrutturazione, comunque necessaria, si riuscirà a realizzare più facilmente se legata a farne lo stadio dell’Fc Alto Adige-Südtirol. Va deciso se fare o no a Laives la cittadella del calcio, va chiarito dove realizzare gli altri tre campi di allenamento che servono all’Fc, va trovata una soluzione che coinvolga l’Fc Bolzano». Infine la richiesta del Comune, sempre nel documento: «Viene chiesto di cogliere l’opportunità per ristrutturare anche il Palazzetto dello sport. Il progetto di ampliamento dell’Eurac, che è ancora sospeso, va legato a questo». L’operazione dell’Eurac vedrebbe l’accademia allargare la propria sede sul terreno del Drusetto. Come contropartita, la Provincia finanzierebbe il rifacimento del PalaMazzali.
 La cittadella dello sport a Laives verrebbe finanziata in parte dalla Provincia e in parte da imprenditori privati che recupererebbero l’investimento costruendo anche un polo commerciale. Durnwalder sostiene questa soluzione, ma a Laives si sta costituendo un fronte di oppositori, dai contadini ai commercianti, di cui la Svp dovrà tenere conto.
 Per contro, la società dell’Alto Adige spinge a favore di una struttura nuova, che prevederebbe, oltre allo stadio, campi di allenamento e foresteria. Nel caso la spuntasse il Druso, si dovrà trovare altrove il terreno per i campi di allenamento, ma l’Alto Adige potrebbe contare su partite giocate nel capoluogo, che vanno a vantaggio del proprio pubblico tradizionale, composto in larga misura da bolzanini, abituati a recarsi allo stadio a piedi o in bicicletta. I lavori al Druso comporterebbero la ristrutturazione di una delle tribune, più la realizzazione del garage interrato e l’eventuale ampliamento con curva nord e curva sud. (fr.g.)
Alto Adige 23-1-11

L'arrivo del Verona sta creando grande preoccupazione e ingenti forze di polizia sono impiegate per assicurare l'afflusso ed il deflusso dei tifosi della città scaligera. Si tratta di una nobile retrocessa, ma se il Südtirol andasse in B questa sarebbe la situazione con cui i cittadini di Laives dovrebbero confrontarsi regolarmente: larghe parti del centro cittadino e di Pineta sarebbero off-limits e vedrebbero la sospensione della libertà di circolazione per il pericolo di incidenti e scontri che richiederà l’intervento continuo di un largo spiegamento di forze dell’ordine.

Contemporaneamente i costi esorbitanti di un impianto nuovo e la necessità di intervenire comunque sullo stadio Druso sta aumentando il numero di chi preferirebbe ristrutturare, valorizzandolo, il vecchio impianto.

Intanto a Laives assistiamo al rafforzarsi del fronte del no con incontri tra ala dei contadini e commercianti, mentre sul piano politico non ci pare vi sia ancora la necessaria chiarezza: da una parte proseguono infatti gli incontri del tavolo di lavoro e dall’altra si preannuncia la possibile richiesta di dimissioni della giunta per la mancanza di trasparenza nella vicenda Forti e sul PUC.
Il PDL non sembra però aver ancora preso una decisione e oscilla tra un’offerta condizionata di collaborazione e la rottura su tutti fronti.

Come sia possibile collaborare con chi viene accusato apertamente di mentire resta per noi un enigma e temiamo che mentre si fa la voce grossa si lanci alla sindaca una ciambella di salvataggio (vedi comunicato PDL pubblicato qui sotto in data 20.01.2011 ) rimandando la mozione di sfiducia – sulla cui utilità/opportunità non ci esprimiamo - attendendo “importanti decisioni da parte della maggioranza”.

Non vorremmo che la richiesta di maggiore trasparenza annegasse nella palude di una realpolitik incomprensibile alla maggioranza dei cittadini.


R. Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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sabato, 22 gennaio 2011




ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 20 GENNAIO 2011

Durnwalder: «Più aiuti all’FC se sale in B»
Il presidente: «Dalla Provincia l’Alto Adige riceve 260mila euro. Di più non possiamo dare»
MATTEO IGINI

 BOLZANO. «Dalla Provincia l’Fc Alto Adige riceve 260000 euro di contributi. Non è un granché, lo so, ma di più non possiamo dare, altrimenti andremmo a decurtare i contributi che assegniamo a tutte le altre realtà sportive. Se va in B, però, ne possiamo parlare». Parole di Luis Durnwalder.
 I tifosi biancorossi, dunque, continuano a sognare (un sogno che sembra destinato a non diventare realtà) l’arrivo di un centravanti dal nome, e dai numeri, importanti. La squadra ne ha bisogno come il pane, ma la società di via Cadorna, guidata da patròn Walter Baumgartner, è ferma, immobile sul mercato: un immobilismo dettato dal budget limitato a disposizione del direttore sportivo Luca Piazzi, che al massimo può fare qualche ritocchino per rimpolpare la rosa a disposizione di mister Sebastiani. Ma un “pezzo da novanta”, ammesso che si riesca ancora a trovare sulla piazza, non arriverà, questo pare sia quasi sicuro.
 Da “mamma Provincia”, dunque, non arriva nessun aiuto extra, che garantirebbe alla squadra di fare un bel salto di qualità, dopo le ultime opache, ma comunque non allarmanti, prestazioni.
 Lo scenario, però, potrebbe cambiare a una condizione: la promozione in serie B. D’accordo, si parla di fantacalcio, ma se in futuro riuscisse il grande salto la Provincia investirebbe maggiormente nell’Alto Adige?
 «Se veramente riuscisse a centrare la promozione allora si potrebbe investire maggiormente - commenta il presidente della Provincia - soprattutto sulle ali dell’entusiasmo per il grande traguardo tagliato. Ma penso che non si corra questo “pericolo”».
 Per il momento, però, non arriva nessun aiuto. «Già con la promozione in Prima Divisione i contributi versati all’Alto Adige sono saliti da 170mila a 260mila euro: di più non possiamo fare. I soldi diminuiscono e i contributi per le realtà sportive sono calati del 6%. Non possiamo tagliare agli altri per privilegiare l’Alto Adige. Poi bisogna sempre considerare anche gli 11 milioni stanziati dalla Provincia per la cittadella dello sport di Laives. In ogni caso bisogna vedere se il progetto va avanti...».
 Ha qualche timore che tutto si risolva in una bolla di sapone?
 «Fino a quando Laives non dice di no, quella resta la soluzione ideale, visto che è stata approvata anche una legge. Se ci fosse un dietrofront di Laives gli 11 milioni resterebbero comunque a disposizione per il progetto, ma a quel punto si dovrebbe trovare un’alternativa».
 Che potrebbe essere?
 «Direi Bolzano».
 Il “Druso” quindi...
 «Certo, si potrebbe ampliare l’impianto, creare un parcheggio interrato, ma di questo non si è ancora parlato. Lo faremo solo nel caso sfumasse l’opzione cittadella dello sport di Laives».
 La Provincia ha chiuso i rubinetti anche per quanto riguarda i ritiri: lo scorso anno solo la Germania non è stata colpita da questa “doccia fredda”.
 «E in precedenza anche per il ritiro dell’Inter a Riscone c’erano stati dei contributi provinciali».
 Perché prima l’Alto Adige era la culla dei ritiri e ora c’è questa inversione di tendenza, con i club che si preparano più in Trentino che da noi?
 «Il motivo è presto detto. La nazionale tedesca e la squadra nerazzurra hanno un certo peso, ci danno delle garanzie. La loro presenza è strettamente collegata all’arrivo nella nostra terra di turisti e tifosi e al ritorno di immagine. E per questo la nostra è una strategia di mercato importante. Altre squadre, invece, non ci garantiscono altrettanto in termine di promozione. Se i Comuni vogliono ospitare qualche ritiro se lo devono pagare. Noi mettiamo a disposizione gratuitamente solo gli impianti. E’ stato fatto così con la Roma, la Fiorentina, il Brescia e via dicendo. Il Trentino, invece, ha deciso di puntare tantissimo sui ritiri».
 Come mai avete preso questa decisione?
 «Altrimenti tutte le squadre vogliono venire qui in Alto Adige, sfruttando il fatto che paghiamo tutto noi». Spese senza ritorno, dunque. Il Trentino, invece, l’ha presa diversamente. Ha iniziato ad accogliere a braccia aperte squadre come la Juventus, presente a Pinzolo dal 2006 fino all’estate scorsa. Ora le “zebrette” hanno passato il testimone all’Inter, che preparerà la prossima stagione proprio in quella Val Rendena che fino a poco tempo fa era una valle bianconera.
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domenica, 09 gennaio 2011


ASV St. Jakob Grutzen foto recente


Nel Blog Apritisangia è stato inserito, della società sportiva ASV St. Jakob Grutzen, il Link:

http://www.stjakob-grutzen.eu

Nella speranza che sia cosa gradita un cordiale saluto a tutti gli sportivi a noi vicini
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martedì, 04 gennaio 2011



La zona Vallarsa è sicura

BRUNO CANALI
LAIVES. Helmut Visintin, presidente della cooperativa proprietaria dell’area ricreativa e sportiva Vallarsa è amareggiato: «La burocrazia batte il passo - dice - ma noi avremmo urgenza di partire col progetto di copertura».
 Da quando sono emersi timori legati alla sicurezza, con i richiami alla cautela anche da parte del Pdl, di fatto i finanziamenti previsti (mezzo milione di euro dal Comune e altrettanti dalla Provincia) sono congelati. «Comunque non sono persi - afferma Visintin - ma messi in stand-by. Per noi è comunque un problema, perché vorremmo iniziare al più presto con i lavori. Le lungaggini burocratiche non ci aiutano di certo, già abbiamo avuto diversi giorni di pioggia che hanno reso impraticabile il campo di pattinaggio, dove ogni giorno contiamo almeno 150 persone. Inoltre, le nostre squadre di hockey hanno dovuto rivolgersi ad Appiano, dove abbiamo speso 8000 euro per affittare ore su quel campo da hockey».
 Visintin spiega che c’è una certa stanchezza tra i rappresentanti della cooperativa e che già a settembre si era già discusso del progetto con il Comune e con i tecnici. «Abbiamo anche avuto incontri in Provincia - dice Visintin - e il geologo, presa visione dello stato di fatto, ci aveva detto che tutto sommato, la situazione delle rocce alle spalle del campo da pattinaggio era migliore del previsto, con le opere paramassi realizzate nel 2001 che erano ancora in condizioni accettabili. Noi abbiamo paura dei tempi tecnici soprattutto perché già a settembre eravamo pronti per partire, mentre adesso, con tutti i dubbi che sono stati sollevati, assistiamo ad un rallentamento. Tutti insomma vanno con i piedi di piombo, anche se da quelle pareti rocciose sassi non ne sono caduti. Siamo amareggiati per la lentezza burocratica, mentre avremmo molta fretta di procedere con il progetto di copertura del campo, in maniera da risolvere una volta per tutti i problemi causati dalle condizioni meteorologiche».
 Adesso si guarda ad un incontro che dovrebbe avere luogo verso metà gennaio tra Protezione civile e Comune di Laives per capire come stanno realmente le cose e decidere in quale maniera sia opportuno proseguire con i progetti.

Alto Adige 31-12-10
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sabato, 18 dicembre 2010



Vallarsa: l’ombra della Corte dei Conti

BRUNO CANALI
LAIVES. Durante il prossimo consiglio si parlerà del bilancio. Tra le tante somme c’è il contributo alla coop tedesca proprietaria della zona Vallarsa. Si tratta di 350 mila euro, che vanno ad aggiungersi ai 150 già anticipati e ai 500 mila della Provincia. Sui soldi stanziati invece dal Comune per la perizia geologica il Pdl chiede alla giunta di ritirare la delibera: «Altrimenti siamo pronti a segnalare il caso alla Corte dei Conti».
 Questo farà tornare di attualità un problema ancora non risolto: quello della sicurezza idrogeologica di quell’area sportiva, indicata tra quelle ad “alto rischio”.
 Fino a quando questi aspetti determinanti non sono stati chiariti e risolti, è il caso di prevedere ulteriori soldi? Se lo chiede il consigliere del Pdl Christian Bianchi, che poi solleva anche un’altra questione legata alla zona Vallarsa: quella dell’incarico ad un geologo da parte del Comune affinché stabilisca cosa occorrerebbe fare per ripristinare condizioni di sicurezza nell’area.
 «In commissione finanze - spiega Bianchi - ho avuto la conferma che alla cooperativa privata della Vallarsa sono stati anticipati 150 mila dei 500mila euro complessivi di contributo previsto. Mi hanno spiegato che non vi sarebbero problemi di sorta, ma io ritengo che prima di stanziare soldi pubblici per quell’area privata, sarebbe il caso di attendere i risultati delle verifiche geologiche».
 Il timore è quello che si debbano spendere somme ingenti per la messa in sicurezza delle pareti a picco sull’area del campo da hockey e dei campi da tennis, somme che potrebbero anche mettere tutti di fronte ad una scelta: spendere tanti soldi oppure abbandonare la zona e pensare di spostare i campi in Galizia con la scusa della cittadella dello sport? Questo il quesito che già lo stesso Bianchi aveva avanzato.
 C’è poi la questione da chiarire, relativa all’incarico che il Comune ha deliberato per il geologo. «L’incarico è stato dato con delibera comunale - afferma Christian Bianchi - ma a mio giudizio, non doveva essere il Comune a farlo e a pagarlo. Il Comune ha già uno studio generale delle zone a rischio, mentre per quello specifico sulla zona Vallarsa, essendo un’area di proprietà privata, stando al decreto provinciale del 5 agosto 2008, articolo 9, dovrebbe essere lo stesso privato, a pagare il geologo. Ho chiesto chiarimenti al sindaco e anche al collegio dei revisori e ce li dovranno dare in sede di approvazione del bilancio. Sia chiaro - conclude Bianchi - che se dovesse essere confermato quello che ho appena spiegato, chiederemo l’immediato ritiro della delibera e l’eventuale restituzione dei soldi, altrimenti non escludiamo di inoltrare una segnalazione alla Corte dei conti».
Alto Adige 18-12-10
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mercoledì, 08 dicembre 2010



Broomball: campionesse premiate in Comune a Laives

LAIVES. Reduci dalla grande vittoria ai Mondiali di broomball in Austria, quattro delle giocatrici che militano nell’Ssv Voran Leifers sono state ricevute dalla giunta comunale. Si tratta di Helga Dipoli, Monica Bertoncini, Barbara Burato e Adelheid Spitaler, che hanno fornito la colonna portante della nazionale femminile di broomball, arrivando fino al massimo risultato mondiale dopo che, negli anni passati, avevano anche conquistato il titolo italiano.
 Battere il Canada in finale, come hanno fatto, è una grande soddisfazione e durante l’incontro con la giunta, le azzurre del broomball hanno avuto modo di spiegare anche quali e quanti sacrifici sono alla base di traguardi del genere, tenuto conto che, non essendo professioniste, debbono far convivere impegni di famiglia, impegni di lavoro e impegni sportivi, tenuto conto che non godono di alcun rimborso spese per questi appuntamenti. Hanno anche accennato ai sogni futuri, primo tra tutti essere nuovamente protagoniste tra due anni in Canada per difendere il titolo mondiale appena conquistato e, magari, anche tra quattro anni anche in Giappone. (b.c.)
Alto Adige 8-12-10
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venerdì, 03 dicembre 2010



Cittadella, Bolzano e Terlano in pole

MASSIMILIANO BONA
LAIVES. «Con l’uscita di scena di Forti il progetto della cittadella a Laives è morto: adesso, per ospitare lo stadio dell’Fc Alto Adige, tornano in lizza Terlano e Bolzano»: Klaus Runer, primo cittadino del Comune della val d’Adige, è in piena sintonia col governatore altoatesino Durnwalder. Ma anche l’assessore bolzanino Klaus Ladinser non si chiama fuori: «Siamo alla finestra: se Laives rinuncia noi siamo in pole position».
 «Diciamocelo francamente: la giunta di Laives - sottolinea Klaus Runer - ha sbagliato tempi e modi nel presentare il progetto della cittadella, che ai residenti sembra più un pesante fardello che un investimento dal quale potrà trarre benefici tutta la comunità. Fin che c’era Forti a tirare il carro dei sostenitori dell’Fc Südtirol i Comuni limitrofi si erano arresi: ora senza l’Obmann della Svp e con i contadini a dettare le condizioni su quel progetto è stata messa una pietra tombale». Parole chiare, quelle di Runer, che sa di avere buone carte da giocare. Ma sa anche di non essere solo, perché il Comune di Bolzano è pronto ad andare a bussare alla porta di Durnwalder per incassare gli 11 milioni di euro (promessi a Laives) per risanare il «Druso» e ospitare le partite casalinghe dell’Fc Alto Adige. «A Terlano - spiega Runer - c’è l’indubbio vantaggio degli spazi. Qui non dovrebbe essere un problema individuare 5 ettari a ridosso della MeBo e prevedere, oltre allo stadio, anche una cittadella sportiva per gli allenamenti. I tifosi, poi, potrebbero arrivare allo stadio in treno. A Bolzano, invece, l’unica soluzione possibile è quella di risanare il Druso per le partite ufficiali, posto che il Comune accetti questa soluzione a scapito del Bolzano di Murano. Se dovesse, come penso, tramontare l’ipotesi Laives sono pronto ad organizzare una serie di serate informative per coinvolgere la gente e partire dalla base: l’unica cosa che non accetterei è un centro commerciale».
 L’assessore bolzanino Klaus Ladinser ammette di guardare con interesse al dopo Forti: «Se Laives, in questa fase, dovesse fare mezzo passo indietro il capoluogo è pronto a tornare in corsa. La soluzione più facile, oggi, per soddisfare le esigenze dell’Fc Alto Adige è proprio quella di risanare il Druso aumentando la capienza. Certo, non avremmo aree per le giovanili e il centro commerciale. In compenso a Bolzano basterebbero gli 11 milioni già stanziati dalla Provincia». Engelbert Schaller, membro del cda dell’Fc Alto Adige e direttore della ripartizione personale della Provincia, ammette. «Siamo talmente bravi da essere diventati un problema. Per il nostro progetto servono 5 ettari e Bolzano non li ha. Quella di Bolzano sarebbe una soluzione tampone, per 10 anni, mentre a Laives o Terlano potremmo restare 50 anni». L’Fc Alto Adige, per ora, resta fedele all’intesa raggiunta con Laives.
Alto Adige 3-12-10
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mercoledì, 17 novembre 2010



Cinque «Sharks» secondi ai Mondiali

 LAIVES. La nazionale italiana di broomball è riuscita a classificarsi al quarto posto in occasione dei campionati mondiali svoltisi recentemente in Austria e al secondo posto come nazione, dietro al Canada. È un grande risultato, indubbiamente, ma con un pizzico di fortuna in più, in semifinale si poteva anche raggiungere un risultato ancora più eclatante, battendo proprio i canadesi. Soddisfazione particolare gli Sharks Laives, squadra che ha fornito ben 5 giocatori alla nazionale azzurra. Si tratta di Corrado Cont, Bruno Baratta, Luca Frasnelli, Max Costa e Isidor Haas. (b.c.)
Alto Adige 17-11-10

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giovedì, 04 novembre 2010



Vallarsa a rischio geologico

BRUNO CANALI
LAIVES. La giunta comunale di Laives ha affidato ad un geologo il compito di stabilire quali interventi siano necessari, sulla parete rocciosa a picco sopra la zona sportiva Vallarsa affinché vengano scongiurati tutti i rischi determinati da possibili cadute di sassi.
 Le nuove normative provinciali infatti inseriscono l’area tra quelle ad alto rischio idrogeologico.
 Il Comune di Laives ha inoltre un altro nodo da sbrogliare relativamente alla zona Vallarsa e si tratta dei contributo di 500mila euro da destinare al progetto per la copertura del campo di pattinaggio presentato dalla cooperativa privata proprietaria della zona. E’ evidente che in presenza di alto rischio e senza eventuali opere di bonifica e messa in sicurezza adeguate, sarebbe da ripensare anche l’assegnazione del contributo.
 «Effettivamente - ha spiegato il vice sindaco Georg Forti in consiglio comunale - l’area risulta oggi classificata “Rs4”, vale a dire ad alto rischio. Però a suo tempo, i tecnici della Provincia avvallarono il progetto, mentre opere paramassi vennero installate anni orsono sulle rocce sopra la zona. Le nuove normative provinciali in materia di sicurezza, sono diventate più rigide e quindi, prima di tutto, vediamo cosa sarebbe necessario fare per recuperare questa sicurezza e quanti soldi bisognerebbe spendere; solo così potremo decidere. Il geologo nostro, insieme a quelli della Provincia, ha l’incarico di dirci questo prima di impegnare altri soldi nell’iniziativa».
 Era stato il consigliere del Pdl Christian Bianchi a chiedere notizie in merito a questa delicata situazione recentemente, mettendo in guardia la giunta dall’assegnare il contributo per la copertura del campo di pattinaggio senza avere prima precise garanzie. Bianchi si era spinto oltre, ipotizzando che, nel caso di spese esorbitanti per la messa in sicurezza, sarà il caso di valutare un suo abbandono per spostare tutto quanto altrove, magari in zona sportiva Galizia. «Attualmente è prematuro parlare di questa ipotesi - ha però dichiarato Georg Forti - e attendiamo quello che ci diranno gli esperti che abbiamo incaricato». Intanto, da qualche settimana, sul campo ghiacciato della Vallarsa si pattina e si gioca a hockey. Finora non ci sono mai stati problemi, ma ad esempio, da qualche anno è chiuso uno dei campi da tennis, proprio per il rischio di caduta massi. «Attenzione - ha detto Bianchi in consiglio comunale - perché oggi si aggiunge il rischio delle vibrazioni provocate dallo scavo della galleria della variante».
Alto Adige 4-11-10
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martedì, 26 ottobre 2010



Centro sportivo disabili la Federazione: noi all’oscuro

LAIVES. La Federazione della associazioni sociali, alla quale aderiscono quasi tutte le organizzazioni di persone disabili attive in Alto Adige, è venuta a conoscenza del fatto che l’organizzazione Coida, con sede legale a Laives e uffici a Bolzano, starebbe progettando un grande centro sportivo per disabili proprio a Laives e che per questo motivo, sarebbe alla ricerca di donazioni. Il direttivo della Federazione chiarisce che finora non ha avuto alcun contatto con i promotori e che comunque, da anni, in provincia sono attive associazioni e gruppi che promuovono lo sport per disabili e finora non è mai stato affrontato il discorso del centro sportivo. «Del progetto di Coida non sappiamo nulla - dicono dalla Federazione - e nulla sappiamo di eventuali richieste in tal senso, tenuto conto che servirebbero autorizzazioni urbanistiche e contributi pubblici». Lo stesso dichiara anche il sindaco Di fede: «Non ho alcuna conoscenza di questa iniziativa né dei suoi eventuali promotori». Dicono dalla Federazione: «Ci chiediamo come i promotori possano giustificare un eventuale progetto del genere (e la richiesta di donazioni) senza alcun accordo con le organizzazioni che rappresentano i disabili».
Alto Adige 26-10-10
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mercoledì, 06 ottobre 2010



Bianchi: «Biotopo in zona a rischio» nel comune di Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. Il progetto della cittadella dello sport comprende anche un biotopo, nella campagna posta tra zona Galizia e nuovo cimitero. Ma il nuovo piano delle zone a rischio idrogeologico potrebbe creare qualche problema, come nella zona Vallarsa per pista ghiacciata e campi da tennis.
 A farlo presente è il consigliere Christian Bianchi (Pdl) che cita le indicazioni contenute nel decreto provinciale con le norme per queste aree e i risultati di un piano del rischio commissionato dal Comune di Laives e consegnato il 10 agosto scorso. Si tratta di norme più rigorose di quelle del passato e prendono in considerazione i rischi idrogeologici secondo diversi gradi di pericolosità.
 «Nel decreto, all’articolo 9 - spiega Bianchi - vengono considerati proprio gli impianti sportivi e del tempo libero. Tali impianti che si trovino in zone di pericolo idrogeologico elevato o molto elevato, sono da sottoporre alla verifica di compatibilità idrogeologica e idraulica tramite apposito studio realizzato da un professionista competente in materia. Tramite tale verifica - continua Bianchi - debbono essere fissati idonei provvedimenti e prescrizioni, anche di carattere temporaneo, che assicurino, ai sensi delle direttive, il rischio specifico medio (RS2) o inferiore (oggi è RS4, pertanto molto più rischioso). Ove non fossero attuati provvedimenti tesi a garantire la necessaria sicurezza, i tratti interessati dagli impianti debbono essere chiusi o spostati o deve essere ripristinata la destinazione originaria».
 Tra questi impianti, come detto, figura la zona Vallarsa, posta proprio ai piedi di una parete rocciosa a picco e, a quanto pare, anche la campagna dove sarebbe previsto il biotopo, che nel nuovo piano dovrebbe garantire il bacino di sfogo del rio Lusina in caso di piene. Questo significherebbe che in queste aree non è possibile fare nulla di diverso da quanto già esiste, mentre alla Vallarsa, come minimo bisognerebbe potenziare le protezioni paramassi installate anni orsono e oggi oramai obsolete.
 «La situazione è molto seria - continua Bianchi riferendosi specificatamente alla zona Vallarsa - perché ancora prima di decidere in merito all’eventuale realizzazione delle strutture richieste dalla cooperativa che la gestisce (il tetto sul campo di pattinaggio al quale il Comune ha destinato un contributo di 500 mila euro, ndr) deve essere fatta un’attenta valutazione sulla reale possibilità di realizzarle. Per deduzione, potremmo essere anche costretti a chiudere tutto per spostare le strutture altrove. La messa in sicurezza della zona sportiva Vallarsa implicherebbe l’enorme spesa per la messa in sicurezza della montagna sovrastante - considera Bianchi - con una spesa che potrebbe addirittura superare quella prevista per la costruzione del tetto. Torna quindi alla ribalta la possibilità - se questa ipotesi dovesse essere confermata - che si debba spostare in zona Galizia anche la pista ghiacciata, magari al posto del velodromo, e così garantire veramente una zona polifunzionale per vari sport».
 Queste le prospettive preoccupanti per la zona sportiva Vallarsa ma, come detto, altrettanto si profilerebbe anche per il futuro biotopo in zona Galizia, proprio perché l’area dove dovrebbe essere realizzato, tra campi da calcio e cimitero, rientrerebbe tra quelle ad alto rischio idrogeologico, essendo il bacino di sfogo per una eventuale esondazione del rio Lusina che, provenendo da Pineta, scorre proprio a fianco dell’attuale zona sportiva Galizia.
alto Adige 6-10-10
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martedì, 04 gennaio 2011



La zona Vallarsa è sicura

BRUNO CANALI
LAIVES. Helmut Visintin, presidente della cooperativa proprietaria dell’area ricreativa e sportiva Vallarsa è amareggiato: «La burocrazia batte il passo - dice - ma noi avremmo urgenza di partire col progetto di copertura».
 Da quando sono emersi timori legati alla sicurezza, con i richiami alla cautela anche da parte del Pdl, di fatto i finanziamenti previsti (mezzo milione di euro dal Comune e altrettanti dalla Provincia) sono congelati. «Comunque non sono persi - afferma Visintin - ma messi in stand-by. Per noi è comunque un problema, perché vorremmo iniziare al più presto con i lavori. Le lungaggini burocratiche non ci aiutano di certo, già abbiamo avuto diversi giorni di pioggia che hanno reso impraticabile il campo di pattinaggio, dove ogni giorno contiamo almeno 150 persone. Inoltre, le nostre squadre di hockey hanno dovuto rivolgersi ad Appiano, dove abbiamo speso 8000 euro per affittare ore su quel campo da hockey».
 Visintin spiega che c’è una certa stanchezza tra i rappresentanti della cooperativa e che già a settembre si era già discusso del progetto con il Comune e con i tecnici. «Abbiamo anche avuto incontri in Provincia - dice Visintin - e il geologo, presa visione dello stato di fatto, ci aveva detto che tutto sommato, la situazione delle rocce alle spalle del campo da pattinaggio era migliore del previsto, con le opere paramassi realizzate nel 2001 che erano ancora in condizioni accettabili. Noi abbiamo paura dei tempi tecnici soprattutto perché già a settembre eravamo pronti per partire, mentre adesso, con tutti i dubbi che sono stati sollevati, assistiamo ad un rallentamento. Tutti insomma vanno con i piedi di piombo, anche se da quelle pareti rocciose sassi non ne sono caduti. Siamo amareggiati per la lentezza burocratica, mentre avremmo molta fretta di procedere con il progetto di copertura del campo, in maniera da risolvere una volta per tutti i problemi causati dalle condizioni meteorologiche».
 Adesso si guarda ad un incontro che dovrebbe avere luogo verso metà gennaio tra Protezione civile e Comune di Laives per capire come stanno realmente le cose e decidere in quale maniera sia opportuno proseguire con i progetti.

Alto Adige 31-12-10
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sabato, 18 dicembre 2010



Vallarsa: l’ombra della Corte dei Conti

BRUNO CANALI
LAIVES. Durante il prossimo consiglio si parlerà del bilancio. Tra le tante somme c’è il contributo alla coop tedesca proprietaria della zona Vallarsa. Si tratta di 350 mila euro, che vanno ad aggiungersi ai 150 già anticipati e ai 500 mila della Provincia. Sui soldi stanziati invece dal Comune per la perizia geologica il Pdl chiede alla giunta di ritirare la delibera: «Altrimenti siamo pronti a segnalare il caso alla Corte dei Conti».
 Questo farà tornare di attualità un problema ancora non risolto: quello della sicurezza idrogeologica di quell’area sportiva, indicata tra quelle ad “alto rischio”.
 Fino a quando questi aspetti determinanti non sono stati chiariti e risolti, è il caso di prevedere ulteriori soldi? Se lo chiede il consigliere del Pdl Christian Bianchi, che poi solleva anche un’altra questione legata alla zona Vallarsa: quella dell’incarico ad un geologo da parte del Comune affinché stabilisca cosa occorrerebbe fare per ripristinare condizioni di sicurezza nell’area.
 «In commissione finanze - spiega Bianchi - ho avuto la conferma che alla cooperativa privata della Vallarsa sono stati anticipati 150 mila dei 500mila euro complessivi di contributo previsto. Mi hanno spiegato che non vi sarebbero problemi di sorta, ma io ritengo che prima di stanziare soldi pubblici per quell’area privata, sarebbe il caso di attendere i risultati delle verifiche geologiche».
 Il timore è quello che si debbano spendere somme ingenti per la messa in sicurezza delle pareti a picco sull’area del campo da hockey e dei campi da tennis, somme che potrebbero anche mettere tutti di fronte ad una scelta: spendere tanti soldi oppure abbandonare la zona e pensare di spostare i campi in Galizia con la scusa della cittadella dello sport? Questo il quesito che già lo stesso Bianchi aveva avanzato.
 C’è poi la questione da chiarire, relativa all’incarico che il Comune ha deliberato per il geologo. «L’incarico è stato dato con delibera comunale - afferma Christian Bianchi - ma a mio giudizio, non doveva essere il Comune a farlo e a pagarlo. Il Comune ha già uno studio generale delle zone a rischio, mentre per quello specifico sulla zona Vallarsa, essendo un’area di proprietà privata, stando al decreto provinciale del 5 agosto 2008, articolo 9, dovrebbe essere lo stesso privato, a pagare il geologo. Ho chiesto chiarimenti al sindaco e anche al collegio dei revisori e ce li dovranno dare in sede di approvazione del bilancio. Sia chiaro - conclude Bianchi - che se dovesse essere confermato quello che ho appena spiegato, chiederemo l’immediato ritiro della delibera e l’eventuale restituzione dei soldi, altrimenti non escludiamo di inoltrare una segnalazione alla Corte dei conti».
Alto Adige 18-12-10
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mercoledì, 08 dicembre 2010



Broomball: campionesse premiate in Comune a Laives

LAIVES. Reduci dalla grande vittoria ai Mondiali di broomball in Austria, quattro delle giocatrici che militano nell’Ssv Voran Leifers sono state ricevute dalla giunta comunale. Si tratta di Helga Dipoli, Monica Bertoncini, Barbara Burato e Adelheid Spitaler, che hanno fornito la colonna portante della nazionale femminile di broomball, arrivando fino al massimo risultato mondiale dopo che, negli anni passati, avevano anche conquistato il titolo italiano.
 Battere il Canada in finale, come hanno fatto, è una grande soddisfazione e durante l’incontro con la giunta, le azzurre del broomball hanno avuto modo di spiegare anche quali e quanti sacrifici sono alla base di traguardi del genere, tenuto conto che, non essendo professioniste, debbono far convivere impegni di famiglia, impegni di lavoro e impegni sportivi, tenuto conto che non godono di alcun rimborso spese per questi appuntamenti. Hanno anche accennato ai sogni futuri, primo tra tutti essere nuovamente protagoniste tra due anni in Canada per difendere il titolo mondiale appena conquistato e, magari, anche tra quattro anni anche in Giappone. (b.c.)
Alto Adige 8-12-10
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venerdì, 03 dicembre 2010



Cittadella, Bolzano e Terlano in pole

MASSIMILIANO BONA
LAIVES. «Con l’uscita di scena di Forti il progetto della cittadella a Laives è morto: adesso, per ospitare lo stadio dell’Fc Alto Adige, tornano in lizza Terlano e Bolzano»: Klaus Runer, primo cittadino del Comune della val d’Adige, è in piena sintonia col governatore altoatesino Durnwalder. Ma anche l’assessore bolzanino Klaus Ladinser non si chiama fuori: «Siamo alla finestra: se Laives rinuncia noi siamo in pole position».
 «Diciamocelo francamente: la giunta di Laives - sottolinea Klaus Runer - ha sbagliato tempi e modi nel presentare il progetto della cittadella, che ai residenti sembra più un pesante fardello che un investimento dal quale potrà trarre benefici tutta la comunità. Fin che c’era Forti a tirare il carro dei sostenitori dell’Fc Südtirol i Comuni limitrofi si erano arresi: ora senza l’Obmann della Svp e con i contadini a dettare le condizioni su quel progetto è stata messa una pietra tombale». Parole chiare, quelle di Runer, che sa di avere buone carte da giocare. Ma sa anche di non essere solo, perché il Comune di Bolzano è pronto ad andare a bussare alla porta di Durnwalder per incassare gli 11 milioni di euro (promessi a Laives) per risanare il «Druso» e ospitare le partite casalinghe dell’Fc Alto Adige. «A Terlano - spiega Runer - c’è l’indubbio vantaggio degli spazi. Qui non dovrebbe essere un problema individuare 5 ettari a ridosso della MeBo e prevedere, oltre allo stadio, anche una cittadella sportiva per gli allenamenti. I tifosi, poi, potrebbero arrivare allo stadio in treno. A Bolzano, invece, l’unica soluzione possibile è quella di risanare il Druso per le partite ufficiali, posto che il Comune accetti questa soluzione a scapito del Bolzano di Murano. Se dovesse, come penso, tramontare l’ipotesi Laives sono pronto ad organizzare una serie di serate informative per coinvolgere la gente e partire dalla base: l’unica cosa che non accetterei è un centro commerciale».
 L’assessore bolzanino Klaus Ladinser ammette di guardare con interesse al dopo Forti: «Se Laives, in questa fase, dovesse fare mezzo passo indietro il capoluogo è pronto a tornare in corsa. La soluzione più facile, oggi, per soddisfare le esigenze dell’Fc Alto Adige è proprio quella di risanare il Druso aumentando la capienza. Certo, non avremmo aree per le giovanili e il centro commerciale. In compenso a Bolzano basterebbero gli 11 milioni già stanziati dalla Provincia». Engelbert Schaller, membro del cda dell’Fc Alto Adige e direttore della ripartizione personale della Provincia, ammette. «Siamo talmente bravi da essere diventati un problema. Per il nostro progetto servono 5 ettari e Bolzano non li ha. Quella di Bolzano sarebbe una soluzione tampone, per 10 anni, mentre a Laives o Terlano potremmo restare 50 anni». L’Fc Alto Adige, per ora, resta fedele all’intesa raggiunta con Laives.
Alto Adige 3-12-10
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mercoledì, 17 novembre 2010



Cinque «Sharks» secondi ai Mondiali

 LAIVES. La nazionale italiana di broomball è riuscita a classificarsi al quarto posto in occasione dei campionati mondiali svoltisi recentemente in Austria e al secondo posto come nazione, dietro al Canada. È un grande risultato, indubbiamente, ma con un pizzico di fortuna in più, in semifinale si poteva anche raggiungere un risultato ancora più eclatante, battendo proprio i canadesi. Soddisfazione particolare gli Sharks Laives, squadra che ha fornito ben 5 giocatori alla nazionale azzurra. Si tratta di Corrado Cont, Bruno Baratta, Luca Frasnelli, Max Costa e Isidor Haas. (b.c.)
Alto Adige 17-11-10

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giovedì, 04 novembre 2010



Vallarsa a rischio geologico

BRUNO CANALI
LAIVES. La giunta comunale di Laives ha affidato ad un geologo il compito di stabilire quali interventi siano necessari, sulla parete rocciosa a picco sopra la zona sportiva Vallarsa affinché vengano scongiurati tutti i rischi determinati da possibili cadute di sassi.
 Le nuove normative provinciali infatti inseriscono l’area tra quelle ad alto rischio idrogeologico.
 Il Comune di Laives ha inoltre un altro nodo da sbrogliare relativamente alla zona Vallarsa e si tratta dei contributo di 500mila euro da destinare al progetto per la copertura del campo di pattinaggio presentato dalla cooperativa privata proprietaria della zona. E’ evidente che in presenza di alto rischio e senza eventuali opere di bonifica e messa in sicurezza adeguate, sarebbe da ripensare anche l’assegnazione del contributo.
 «Effettivamente - ha spiegato il vice sindaco Georg Forti in consiglio comunale - l’area risulta oggi classificata “Rs4”, vale a dire ad alto rischio. Però a suo tempo, i tecnici della Provincia avvallarono il progetto, mentre opere paramassi vennero installate anni orsono sulle rocce sopra la zona. Le nuove normative provinciali in materia di sicurezza, sono diventate più rigide e quindi, prima di tutto, vediamo cosa sarebbe necessario fare per recuperare questa sicurezza e quanti soldi bisognerebbe spendere; solo così potremo decidere. Il geologo nostro, insieme a quelli della Provincia, ha l’incarico di dirci questo prima di impegnare altri soldi nell’iniziativa».
 Era stato il consigliere del Pdl Christian Bianchi a chiedere notizie in merito a questa delicata situazione recentemente, mettendo in guardia la giunta dall’assegnare il contributo per la copertura del campo di pattinaggio senza avere prima precise garanzie. Bianchi si era spinto oltre, ipotizzando che, nel caso di spese esorbitanti per la messa in sicurezza, sarà il caso di valutare un suo abbandono per spostare tutto quanto altrove, magari in zona sportiva Galizia. «Attualmente è prematuro parlare di questa ipotesi - ha però dichiarato Georg Forti - e attendiamo quello che ci diranno gli esperti che abbiamo incaricato». Intanto, da qualche settimana, sul campo ghiacciato della Vallarsa si pattina e si gioca a hockey. Finora non ci sono mai stati problemi, ma ad esempio, da qualche anno è chiuso uno dei campi da tennis, proprio per il rischio di caduta massi. «Attenzione - ha detto Bianchi in consiglio comunale - perché oggi si aggiunge il rischio delle vibrazioni provocate dallo scavo della galleria della variante».
Alto Adige 4-11-10
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martedì, 26 ottobre 2010



Centro sportivo disabili la Federazione: noi all’oscuro

LAIVES. La Federazione della associazioni sociali, alla quale aderiscono quasi tutte le organizzazioni di persone disabili attive in Alto Adige, è venuta a conoscenza del fatto che l’organizzazione Coida, con sede legale a Laives e uffici a Bolzano, starebbe progettando un grande centro sportivo per disabili proprio a Laives e che per questo motivo, sarebbe alla ricerca di donazioni. Il direttivo della Federazione chiarisce che finora non ha avuto alcun contatto con i promotori e che comunque, da anni, in provincia sono attive associazioni e gruppi che promuovono lo sport per disabili e finora non è mai stato affrontato il discorso del centro sportivo. «Del progetto di Coida non sappiamo nulla - dicono dalla Federazione - e nulla sappiamo di eventuali richieste in tal senso, tenuto conto che servirebbero autorizzazioni urbanistiche e contributi pubblici». Lo stesso dichiara anche il sindaco Di fede: «Non ho alcuna conoscenza di questa iniziativa né dei suoi eventuali promotori». Dicono dalla Federazione: «Ci chiediamo come i promotori possano giustificare un eventuale progetto del genere (e la richiesta di donazioni) senza alcun accordo con le organizzazioni che rappresentano i disabili».
Alto Adige 26-10-10
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mercoledì, 06 ottobre 2010



Bianchi: «Biotopo in zona a rischio» nel comune di Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. Il progetto della cittadella dello sport comprende anche un biotopo, nella campagna posta tra zona Galizia e nuovo cimitero. Ma il nuovo piano delle zone a rischio idrogeologico potrebbe creare qualche problema, come nella zona Vallarsa per pista ghiacciata e campi da tennis.
 A farlo presente è il consigliere Christian Bianchi (Pdl) che cita le indicazioni contenute nel decreto provinciale con le norme per queste aree e i risultati di un piano del rischio commissionato dal Comune di Laives e consegnato il 10 agosto scorso. Si tratta di norme più rigorose di quelle del passato e prendono in considerazione i rischi idrogeologici secondo diversi gradi di pericolosità.
 «Nel decreto, all’articolo 9 - spiega Bianchi - vengono considerati proprio gli impianti sportivi e del tempo libero. Tali impianti che si trovino in zone di pericolo idrogeologico elevato o molto elevato, sono da sottoporre alla verifica di compatibilità idrogeologica e idraulica tramite apposito studio realizzato da un professionista competente in materia. Tramite tale verifica - continua Bianchi - debbono essere fissati idonei provvedimenti e prescrizioni, anche di carattere temporaneo, che assicurino, ai sensi delle direttive, il rischio specifico medio (RS2) o inferiore (oggi è RS4, pertanto molto più rischioso). Ove non fossero attuati provvedimenti tesi a garantire la necessaria sicurezza, i tratti interessati dagli impianti debbono essere chiusi o spostati o deve essere ripristinata la destinazione originaria».
 Tra questi impianti, come detto, figura la zona Vallarsa, posta proprio ai piedi di una parete rocciosa a picco e, a quanto pare, anche la campagna dove sarebbe previsto il biotopo, che nel nuovo piano dovrebbe garantire il bacino di sfogo del rio Lusina in caso di piene. Questo significherebbe che in queste aree non è possibile fare nulla di diverso da quanto già esiste, mentre alla Vallarsa, come minimo bisognerebbe potenziare le protezioni paramassi installate anni orsono e oggi oramai obsolete.
 «La situazione è molto seria - continua Bianchi riferendosi specificatamente alla zona Vallarsa - perché ancora prima di decidere in merito all’eventuale realizzazione delle strutture richieste dalla cooperativa che la gestisce (il tetto sul campo di pattinaggio al quale il Comune ha destinato un contributo di 500 mila euro, ndr) deve essere fatta un’attenta valutazione sulla reale possibilità di realizzarle. Per deduzione, potremmo essere anche costretti a chiudere tutto per spostare le strutture altrove. La messa in sicurezza della zona sportiva Vallarsa implicherebbe l’enorme spesa per la messa in sicurezza della montagna sovrastante - considera Bianchi - con una spesa che potrebbe addirittura superare quella prevista per la costruzione del tetto. Torna quindi alla ribalta la possibilità - se questa ipotesi dovesse essere confermata - che si debba spostare in zona Galizia anche la pista ghiacciata, magari al posto del velodromo, e così garantire veramente una zona polifunzionale per vari sport».
 Queste le prospettive preoccupanti per la zona sportiva Vallarsa ma, come detto, altrettanto si profilerebbe anche per il futuro biotopo in zona Galizia, proprio perché l’area dove dovrebbe essere realizzato, tra campi da calcio e cimitero, rientrerebbe tra quelle ad alto rischio idrogeologico, essendo il bacino di sfogo per una eventuale esondazione del rio Lusina che, provenendo da Pineta, scorre proprio a fianco dell’attuale zona sportiva Galizia.
alto Adige 6-10-10
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martedì, 05 ottobre 2010



La Liu-Jo in ritiro a S.Giacomo

LAIVES. Anche se quest’estate è sfumato il secondo ritiro della nazionale femminile, il rapporto tra Laives e la pallavolo ai massimi livelli è sempre più stretto. Nei giorni scorsi, infatti, la Liu-Jo Volley di Carpi, formazione che milita in A1 femminile, ha svolto un ritiro di una settimana in città. Il Comune di Laives, anche grazie alla sensibilità dimostrata dai dirigenti scolastici Valer e Quirini, ha messo a disposizione della squadra modenese la palestra di San Giacomo, la stessa che era stata utilizzata l’anno scorso dalla nazionale femminile. Il sindaco Liliana Di Fede e l’assessore allo sport Alberto Covanti hanno reso una visita alla squadra, incontrando giocatrici e dirigenti. Il soggiorno a Laives è stato molto apprezzato dalla società di Carpi: lodi alla palestra di San Giacomo e alla sua pavimentazione, addirittura migliore di quella del palazzetto nel quale giocano le partite di serie A1.
Alto Adige 5-10-10
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venerdì, 24 settembre 2010



Basket in carrozzina domani al Palasport di Laives

LAIVES. Domani al palazzetto dello sport di Laives si disputa l’ottava edizione del torneo di basket per atleti in carrozzina. Quattro le squadre in gara: l’Albatros Trento (nel quale giocano alcuni atleti locali) Rsctu Tirol (Austria) Olympia Basket Verona e Atletica Imola. Le partite inizieranno alle 9.30, fasi eliminatorie nel pomeriggio, alle 15.30. Le premiazioni invece avranno luogo a seguire al centro Don Bosco di Laives. Scopo di questa manifestazione è anche quello di promuovere lo sport tra i disabili della provincia di Bolzano. (b.c.)

Alto Adige 24-9-10
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giovedì, 16 settembre 2010



Vallarsa minacciata dalle frane

BRUNO CANALI
LAIVES. Il futuro della zona sportiva e ricreativa Vallarsa è nelle mani del geologo. Sarà lui infatti a stabilire se e in base a quali condizioni, si possano mantenere le strutture sportive oggi esistenti. La verifica tecnica è stata affidata e si attende il responso geologico.
 Che la zona Vallarsa fosse a rischio idrogeologico non è un mistero, tant’è che negli anni passati sono anche state fatte costose opere di bonifica della parete porfirica a picco sull’area, una parete dalla quale sono caduti a più riprese massi, che hanno anche costretto la cooperativa privata tedesca proprietaria della zona Vallarsa, a chiudere prudenzialmente uno dei tre campi da tennis, il più esposto ad eventuali frane.
 Tutta la questione però torna adesso di stretta attualità poiché nel frattempo, la cooperativa ha anche presentato un progetto per coprire con un tetto stabile il campo da hockey. Si tratta dell’ultimo lotto (costo previsto 1,4 milioni di euro) che arriva dopo la costruzione della nuova tribuna proprio a ridosso della parete.
 Il progetto del tetto, predisposto dall’ingegner Pfeifer, è stato presentato qualche sera fa dal presidente dell’Ssv Leifers, Helmut Visintin ed è anche stata l’occasione per parlare di finanziamenti. Tra questi i sono i 500 mila euro che il Comune di Laives ancora lo scorso anno aveva deliberato a favore della cooperativa per i lavori in corso, un contributo comunque subordinato alle finalità pubbliche che l’impianto sportivo dovrà avere.
 Tutto bene insomma ed entusiasmo alle stelle durante la serata delle porte aperte nella quale questi piani sono stati illustrati, però adesso si profila l’incognita dello studio geologico, cui è legato il destino dell’area Vallarsa. Che sia una zona a rischio non può negarlo nessuno, ma il geologo dirà a quale livello, perché da questo dipenderanno anche i passi successivi, sia dell’amministrazione comunale che - si presume - della cooperativa. Lo scenario che si profila potrebbe contemplare alcune varianti: il geologo conferma la pericolosità della parete rocciosa alle spalle della zona e indica una serie di opere di ulteriore bonifica e messa in sicurezza. Questi interventi però potrebbero costare parecchio e a quel punto la cooperativa privata dovrà valutare se andare avanti con i suoi piani, aggiungendo anche la spesa per la messa in sicurezza oppure fare una scelta diversa, che potrebbe addirittura arrivare al trasferimento di tutto quanto altrove.
 Ma se il rischio idrogeologico dovesse essere troppo alto, anche il sindaco non potrà esimersi dal prendere provvedimenti essendo per legge garante della pubblica sicurezza. E’ chiaro che alla luce di questi scenari, anche la cooperativa dovrà fare le sue valutazioni e capire se sia il caso di continuare con i sostanziosi investimenti per migliorare complessivamente le strutture sportive e ricreative esistenti, oppure fare una pausa e quantomeno attendere la relazione del geologo per capire quale scenario si aprirà e quali interventi saranno obbligatori per ottenere il via libera in merito alla sicurezza.
 Si tratta di una situazione molto delicata, proprio perché la cooperativa è in una fase nella quale sta decidendo investimenti importanti. Per questo recentemente c’è stato anche un summit in municipio tra il progettista del tetto, i responsabili dell’amministrazione comunale e il geologo. Adesso quest’ultimo dovrà fare tutte le valutazioni in merito al rischio idrogeologico e il suo parere fornirà la base sulla quale poi decidere come proseguire ovvero, se tutto va bene com’è, oppure se occorre prima di tutto realizzare una ulteriore bonifica della parete.
Alto Adige 16-9-10
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venerdì, 10 settembre 2010



Vallarsa: fotovoltaico e copertura fissa per la pista ghiacciata

BRUNO CANALI
LAIVES. Porte aperte oggi alla zona sportiva e ricreativa Vallarsa dalle 19.30 in poi. Organizza la cooperativa proprietaria della zona in collaborazione con l’Ssv Leifers. Sarà anche l’occasione per presentare al pubblico il progetto di copertura del campo da hockey, in ballo da anni ma che solamente di recente è stato possibile concretizzare grazie alla disponibilità di quasi tutti i soldi necessari.
 «Per coprire con un tetto il campo - spiega Helmut Visintin, presidente dell’Ssv Leifers - è prevista una spesa attorno al milione e 400 mila euro. Attualmente disponiamo di un milione, ma abbiamo la garanzia che arrivierà anche il resto dei soldi».
 La copertura dello stadio del ghiaccio è la parte terminale del progetto di trasformazione dell’area iniziato parecchi anni fa, quando la superficie ghiacciata non era ancora artificiale. Il primo investimento della cooperativa (sempre sostenuta comunque anche da finanziamenti pubblici) fu l’installazione dell’impianto di refrigerazione che ha consentito il primo, fondamentale salto di qualità: quello di avere il ghiaccio a prescindere dalle condizioni meteo. Secondo passo, altrettanto significativo, la costruzione delle tribune (e sottostanti servizi) perché prima c’era solo una “castello” di tubi innocenti che oltretutto non era neppure omologato per partite di hockey oltre una certa categoria. La nuova tribuna, completata alcuni anni orsono, è verso la montagna e sotto si trovano spogliatoi e magazzini. Rimaneva la copertura, proprio per avere uno stadio del ghiaccio come si deve. Finora infatti, quando nevicava o pioveva, bisognava interrompere ogni attività. Inoltre, anche in pieno inverno, quando c’è il sole, il ghiaccio rischia di sciogliersi e si ovviava a questo rischio montando e smontando grandi teli che fanno ombra sul rettangolo. È evidente che si tratta di una soluzione laboriosa ed empirica, che impone anche di far andare al massimo l’impianto di refrigerazione che produce il ghiaccio. Occorreva mettere un tetto stabile, come è del resto in tanti altri campi del circondario.
 Così, appena è stato possibile, è stato dato il via alla progettazione, realizzata dall’ingegner Hans Pfeifer, che verrà presentata questa sera in occasione delle “porte aperte”, insieme anche la prospettiva di installare sul tetto pannelli fotovoltaici: di questo aspetto parlerà Meinhard von Lutz. È evidente che proprio grazie al fotovoltaico si può sperare di risparmiare sui costi notevoli dell’energia necessaria per far funzionare l’impianto di refrigerazione del campo di ghiaccio ed è questa la strada che intende imboccare appena possibile la cooperativa proprietaria dell’area che, lo ricordiamo, comprende anche alcuni campi da tennis.
 Questa sera di tutto questo si parlerà più estesamente e quindi è prevista anche una visita alle strutture della zona sportiva e ricreativa Vallarsa. Non mancherà nemmeno la parte più “leggera”, con il rinfresco e un momento musicale all’aperto.
Alto Adige 10-9-10
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categoria:sport, comune di laives
domenica, 05 settembre 2010



Replica ai grillini: «Il nostro voto rispetta il programma»
Verdi: nuove perplessità su finaziamenti, lido e velodromo


LAIVES. Criticati dal grillino di Laives Futura, Paolo Castelli, per avere affiancato la maggioranza nel bocciare la richiesta di referendum sulla cittadella dello sport, i rappresentanti della lista “La civica” ribattono. «Non abbiamo cambiato la nostra vocazione - dice il consigliere Franco Magagna - che rimane quella di coinvolgere i cittadini nelle scelte dell’amministrazione comunale e la dimostrazione pratica potrà avvenire già quando si dovrà decidere sulla “centrale a pompaggio” proposta da Masten a nord di Pineta, progetto, questo, non contemplato nel programma di coalizione. Diverso il discorso per la cittadella - afferma Magagna - perché noi abbiamo votato il programma di coalizione del quale la cittadella fa parte e la vera contraddizione sarebbe smentire tutto ora».
 Anche secondo Magagna, la cittadella verrà fatta comunque e semmai i punti sono altri, vedi la necessità di soddisfare anche le esigenze della comunità di Laives oltre a quelle dell’Fc Alto Adige. «Poi la dislocazione del distributore di carburante - continua Magagna - in un’area verde per attività ricreative e sportive. Quindi il deflusso dalle manifestazioni, che porrà le auto sulla corsia opposta al distributore stesso, col rischio di inversioni e tagli di corsia. Per noi la cittadella rimane un’opportunità unica per Laives».
 Anche i Verdi tornano sull’argomento cittadella con il motto: “cittadella dello sport? No, cittadella del calcio”. Le considerazioni degli ambientalisti sono improntate allo scetticismo verso il finanziamento completo dell’opera, lo spostamento in tempi ragionevoli del lido, l’eliminazione del velodromo per fare posto ad un palazzetto polivalente e le prospettive ancora troppo nebulose sul progetto.
Alto Adige 5-9-10
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categoria:sport, comune di laives, cittadella sport
sabato, 03 luglio 2010



Oltre novemila sui passi

 LA VILLA. Domattina alle 6.30, proprio difronte alla Gran Risa, la pista da sci mondiale, partirà l’edizione numero 24 della Maratona dles Dolomites. È la seconda nel cuore delle Dolomiti che dallo scorso anno hanno la «griffe» dell’Unesco che ha considerato i Monti Pallidi patrimonio naturale dell’umanità. L’arrivo è sempre a Corvara. Al via oltre 9000 atleti sorteggiati, provenienti da tutto il mondo. Sono i più fortunati visto che a casa ne sono rimasti quasi il triplo. I leggendari passi Campolongo, Sella, Pordoi, Gardena, Giau, Falzarego e Valparola - rigorosamente chiusi al traffico - consentiranno di cimentarsi nei tre percorsi di gara: il lungo di 138 chilometri e 4190 metri di dislivello, il medio di 106 chilometri e 3090 metri di dislivello ed il Sella Ronda di 55 chilometri e 1780 metri di dislivello. Ripresa televisiva, per il settimo anno consecutivo, anche per l’edizione 2010 a partire dalle ore 6.10 fino alle ore 12. Non solo gara nel corso della trasmissione, condotta da Alessandro Fabretti, ma anche ospiti in studio per momenti di cultura e tradizioni locali. Il supporto radiofonico sarà anche quest’anno affidato a Nbc Rete Regione.
Alto Adige 3-7-10
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categoria:ambiente, sport, valli dolomitiche
martedì, 29 giugno 2010



Volley: salta il ritiro a San Giacomo dell’Italia femminile 

LAIVES. Il ritorno a San Giacomo della nazionale femminile di pallavolo sembrava cosa fatta qualche tempo fa, tanto che gli organizzatori avevano anche organizzato una conferenza stampa per annunciare con soddisfazione quello che doveva essere l’evento clou dell’estate a Laives. Invece sembra che tutto debba saltare per sopravvenuti impegni che riguardano le pallavoliste azzurre, attese a San Giacomo tra il 2 e il 13 agosto. A cambiare il ruolino di marcia della preparazione azzurra in vista dei Mondiali in Giappone è la partecipazione al Grand Prix, manifestazione che rientra tra quelle in scaletta per la qualificazione alle Olipiadi ed è evidente che quest’ultimo appuntamento ha un rilievo determinate rispetto a tutti gli altri.
 Così il ritorno a San Giacomo, dove lo scorso anno aveva avuto luogo il ritiro delle pallavoliste nazionali, sembra destinato a saltare. Per tutti gli sportivi si tratta di una doccia fredda, perché l’occasione era di quelle ghiotte e non solo per coloro che praticano la pallavolo. Le azzurre, lo scorso anno, avevano saputo riscuotere una grande simpatia tra la popolazione, partecipando anche ad alcuni appuntamenti del calendario estivo comunale ed ai giovedì lunghi e la giunta comunale era entusiasta di poter ripetere l’esperienza. (b.c.)
Alto Adige 29-6-10
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categoria:sport, san giacomo oggi
lunedì, 10 maggio 2010


IMPARIAMO A FARE SQUADRA

SERGIO BARALDI
La conquista del campionato di calcio di C1 dopo trent’anni da parte della squadra dell’Alto Adige non è solo una festa per lo sport. In qualche modo, rappresenta il simbolo di ciò che è possibile fare in questo territorio, se determinate condizioni si realizzano, unite al talento delle persone che le gestiscono. Dunque, questa vittoria parla alla collettività, perché racconta una storia di volontà di crescere e di vincere per arrivare a giocare un campionato di più elevata qualità. La lunga rincorsa per salire di livello, per far scattare una scala mobile sociale calcistica, ha avuto un finale positivo. Non a caso, ieri, in uno stadio stracolmo sono stati notati in prima fila i politici, di governo e d’opposizione, che si vedono raramente sugli spalti. Ma che ci tengono a esserci quando sentono aria di vittoria, e vogliono legare la loro immagine all’evento. E’ un gioco che i cittadini conoscono troppo bene per lasciarsi convincere da questa tattica. Ma è vero che la presenza di personalità illustri è una testimonianza indiretta che quella squadra non ha giocato solo sul campo del calcio, ma ha giocato anche sul campo simbolico del significato sociale e del legame che si può costruire. La promozione dovrebbe indurci a riflettere sul fatto che in Alto Adige storie di successo come questa ce ne sono molte, e il nostro giornale le racconta spesso e volentieri. Ma sono quasi sempre storie private.
Imprese che competono in tutto il mondo, avvenimenti culturali e artistici che hanno eco fuori del territorio, riconoscimenti turistici, autori che scelgono le nostre valli e montagne come sfondo delle loro opere. Quello che da qualche tempo si nota è che queste storie private non riescono a diventare storie pubbliche di successo. Gli altoatesini riescono a distinguersi e a vincere, ma il “sistema” Alto Adige fatica a seguire le loro orme, vive molto sulle scelte indovinate di un passato che fu difficile e combattuto, ma che intuì il nostro presente. Il sistema Alto Adige sembra più adagiato su un’amministrazione della consuetudine che su un progetto di rinnovamento che punti ad alzarne la qualità complessiva, a creare, oggi, le premesse per difendere domani il benessere acquisito. La squadra dell’Alto Adige è l’ultimo esempio di dove si possa arrivare quando c’è un progetto ben gestito, pervaso dalla voglia di vincere e di conquistare la leadership. La società è nata a Bressanone, la sua origine è di lingua tedesca, ma poi ha capito che se voleva giocare la carta dell’ambizione doveva spostarsi a Bolzano, doveva modificare la sua identità fino a essere oggi una squadra che presenta un discreto livello d’integrazione tra tedeschi e italiani. Ha cioè capito che se voleva aspirare a diventare la squadra del territorio, come dice il suo stesso nome, doveva radicarsi nel capoluogo, e doveva tentare di superare il confine etnico. Non dico che tutto sia riuscito, ma il lavoro tenace di questi anni dimostra che il progetto era lucido, che la gestione è stata abile, che poi la squadra ha fatto bene il suo lavoro. Perché non possiamo applicare le stesse regole a “Bolzano capitale”? E perché non possono valere per il “sistema” Alto Adige? Le imprese chiedono di giocare una partita alta, vogliono andare in serie A. Molti settori della società civile capiscono che nel territorio vi sono le conoscenze, le competenze civili per crescere. Le istituzioni e la politica sono chiamate a attrezzarsi per avere anch’esse un progetto riconosciuto e legittimato dalla condivisione di entrambi i gruppi linguistici e il carattere per realizzarlo. Il sistema non diventa sistema se tutti non ne sentono l’appartenenza. La squadra dell’Alto Adige ci insegna proprio questo nel giorno della sua festa: che il futuro non dipende dalla prosecuzione pigra di traiettorie messe in essere in passato, ma dal lavoro di costruzione paziente e efficiente che i soggetti individuali e collettivi compiono ogni giorno, scoprendo un senso condiviso del produrre, del lavorare, del decidere collettivamente. Non sono gli automatismi che ci fanno vincere, ma l’adesione a un progetto che si percepisce comune, in cui la differenza etnica è un valore arricchente, non una separazione odiosa. E’ così che la voglia di vincere si trasforma in leadership. E’ così che una squadra di calcio che arriva in C1 dopo decenni, indica la meta e il modo per raggiungerla.
Alto Adige 10-05-10
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categoria:sport
sabato, 08 maggio 2010


Torna la nazionale di pallavolo, festa per la comunità

 LAIVES. Sarà l’evento clou dell’estate e non solo per Laives, il ritorno, per due settimane di ritiro a San Giacomo, della Nazionale di pallavolo femminile. Le ragazze, pluricampionesse, arriveranno il 2 agosto e rimarranno a San Giacomo fino al 13 dello stesso mese, allenandosi nella bella palestra e partecipando anche ad una serie di iniziative che coinvolgeranno il pubblico, come era stato lo scorso anno del resto.
 L’evento è stato illustrato ieri a Laives, presenti anche il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli accanto al collega di Laives Polonioli, con l’assessore Ceschini e Francesco Apostoli, vicepresidente della Fipav, accompagnato dal team manager della nazionale femminile di pallavolo, Stefano Sciascia.
 Parole di entusiasmo, quelle pronunciate dai rappresentanti politici, sia di Laives che di Bolzano, con Luigi Spagnolli che ha voluto sottolineare il rapporto che si crea tra sport e territorio con iniziative del genere. «Apprezzo soprattutto questa di Laives - ha aggiunto il sindaco di Bolzano - perché, diversamente dalla nazionale tedesca ad Appiano, che alla nostra comunità servirà poco, quella delle nazionali di pallavolo si è dimostrata più emozionante per la gente, che le può vedere da vicino, seguendole negli allenamenti, mentre loro stesse dimostrano di essere del tutto persone normali».
 La novità l’ha preannunciata Paolo Florio, presidente del comitato regionale della pallavolo: «La Nazionale femminile quando sarà qui disputerà tre amichevoli con la nazionale turca, una delle quali proprio alla palestra di San Giacomo. Tornerà pure lo stage per allenatori e altro ancora, così come si ripeteranno i simpatici incontri con la comunità di Laives, come era stato lo scorso anno quando tutti insieme, cittadini, tifosi e pallavoliste, avevano fatto festa davanti al municipio». (b.c.)
Alto Adige 8-5-10
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categoria:sport
martedì, 06 aprile 2010

Sport: convenzione rinnovata a Laives

LAIVES. Scade in maggio la convenzione trentennale tra Comune di Laives e cooperativa Graf Toggenburg che a Pineta gestisce la bella zona sportiva e ricreativa a monte dell’abitato.
 “Il Comune non può assumersi l’onere di gestire una struttura del genere - ha spiegato il sindaco in consiglio comunale - uno dei nodi da sciogliere riguarda proprio un eventuale rinnovo della convenzione. Le nuove normative infatti prevederebbero che alla scadenza di simili convenzioni, i comuni mettano in gara le nuove gestioni, in maniera da ricavarne qualche beneficio economico. Dal punto di vista politico però sarebbe nostro interesse che fosse la stessa cooperativa Graf Toggenburg a proseguire: per trent’anni ha lavorato bene e con una gara di appalto si rischierebbe di dare in mano l’area e le sue strutture a qualcuno che magari non farebbe altrettanto ma punterebbe solo al proprio tornaconto”.
 E’ un problema delicato, che riguarda anche molte altre strutture provinciali. Siccome però i trent’anni per la Graf Toggenburg scadono in maggio, si è deciso di prendere tempo, concedendo una proroga fino al 31 dicembre 2011. Intanto si cercherà la soluzione giuridica migliore, con la speranza che nel frattempo anche il legislatore modifichi le norme, nella consapevolezza che altrimenti si rischia di creare grossi problemi, non solo alle cooperative convenzionate, ma anche alle amministrazioni comunali, che rischierebbero di dover “svendere” strutture preziose, gestite al meglio per decenni da associazioni senza scopo di lucro.
 Diversa la situazione per l’area Vallarsa, gestita da una cooperativa tedesca: il terreno è proprietà della cooperativa stessa e non del Comune di Laives.
Alto Adige 6-4-10
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categoria:sport
lunedì, 22 marzo 2010



Il San Giacomo stende in quattro set l’Ssv Bozen

di Matteo Igini
 LAIVES. Alla fine ha vinto chi aveva più fame: il Südtirolpool San Giacomo stende in quattro set l’Ssv Bozen e conquista tre punti di fondamentale importanza per mantenere vive le speranze salvezza. Nicoletti & Co. scavalcano Ausugum e Storo e si portano al quartultimo posto, in zona playout.
 Aveva disperatamente bisogno di punti il San Giacomo di coach Mimmo Sassolino per abbandonare quella scomoda penultima piazza, che significa retrocessione diretta. Nel derby contro uno Ssv Bozen Jodler non ancora matemicamente salvo (ma manca veramente poco), Giulia Lapegna e socie mettono in campo una prova di carattere, superano in 4 set (e in rimonta) le avversarie e si portano al quartultimo posto: se il campionato finisse così andrebbero ai playout. «Finalmente abbiamo giocato da squadra con le individualità che sono state messe a disposizione del gruppo - commenta soddisfatto coach Mimmo Sassolino -. Ognuno ha dato il suo contributo e siamo riusciti a giocare con tranquillità». Intanto il San Giacomo si ritrova con una sola alzatrice a disposizione (Maira Nicoletti), dato che Giulia Pedron ha deciso di abbandonare la squadra. Anche l’Ssv ha dovuto fare i conti con diverse assenze importanti con Verena Ganthaler che ha dovuto dare forfait ed è stata rimpiazzata al centro dalla banda Manuela Gostner, reinventata centrale. «Non ci siamo stati né con la testa né con i fondamentali - spiega Stefano Crupi, coach dell’Ssv -. Abbiamo ricevuto male e siamo stati molto fallosi».
 Convincente vittoria del Neruda Volksbank, che ha superato in trasferta la quarta forza del torneo, il Marzola, in tre set, ma i punti di distacco dalla capolista Argentario (facile successo nel testacoda con il Pergine per 3-0) sono sempre cinque. «E’ andata più liscia del previsto - commenta Cristina Sartori, responsabile tecnico del Neruda -. Ci aspettavamo un Marzola agguerrito. Lo è stato, ma noi abbiamo fatto una discreta partita che è bastata per portare a casa i tre punti». La squadra di coach Andy Delgado ha esibito una grande Irene Plaickner, servita ottimamente dalla palleggiatrice Camilla Giora, impeccabile in cabina di regia.
 Si è invece interrotta la striscia vincente del Neugries Raika, che dopo aver calato un poker di vittorie consecutive (tutte al tie-break) è caduta in quattro combattuti set a Rovereto, nella tana del Maral, squadra che occupa la 3ª posizione. «Ci aspettavamo di perdere in 3 set - ammette il coach del Raika Elmar Agosti -, invece ce la siamo giocata». Peccato per una decisione sbagliata dell’arbitro, che ha condizionato l’esito del 3º set, vinto dal Maral. Con il Neugries avanti 22-19, una svista arbitrale ha rimesso in gioco le padrone di casa, che poi hanno portato a termine la rimonta.
Alto Adige 22-3-10


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categoria:sport
venerdì, 19 marzo 2010


Il San Giacomo Under 14 pallavolo vuole le finali

LAIVES. L’ottimo settore giovanile di Südtirolpool San Giacomo ha già due certezze. Le formazioni under 18, campione provinciale in carica, e under 16, seconda classificata nella passata stagione. Ma alle fasi finali del campionato vuole arrivare anche il team under 14, affidato a Michele Posa. La formazione si è presentata ai nastri di partenza di questa stagione con 11 elementi: Giorgia Andriollo, Alessia Campedelli, Giulia Di Fonzo, Tatiana Donegà, Arianna Galvan, Roberta Martinelli, Debora Reganaz, Laura Tabiadon, Rebecca Zampieri, Michela Mich e Martina Ziglio. (ans)

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domenica, 28 febbraio 2010


Alto Adige campione di Ice Sledge Hockey




Disabili, la squadra prima ai nazionali e ora le Paraolimpiadi


BOLZANO. L’Alto Adige Südtirol diventa campione italiano di Ice Sledge Hockey. Si sono svolte al Palasmeraldo di Fondo, in Valle di Non, le fasi finali del campionato italiano di Ice Sledge Hockey, l’hockey per disabili fisici organizzate dall’Us Ronzone Sportinsieme, che ha festeggiato il venticinquesimo anno di attività organizzativa del suo programma «Lo sport per l’handicap». Grazie alla collaborazione del Hockey Club Fondo, la due giorni di incontri si è conclusa all’insegna del successo ed ha ribadito la supremazia della rappresentativa altoatesina, che ha bissato il successo della passata stagione conquistando il titolo italiano della disciplina sportiva. Una disciplina che più di ogni altra evidenzia la forza fisica, la determinazione e lo spirito agonistico di stupendi ragazzi che proprio attraverso lo sport annullano le loro diversità. Sul ghiaccio del Palasmeraldo si sono confrontate le squadre dell’Alto Adige Südtirol, del Piemonte e della Lombardia finite nell’ordine dopo una finalissima a fasi alterne che ha visto la vittoria degli altoatesini sui piemontesi solo con una rete di vantaggio quasi allo scadere del terzo tempo. Presenti alla premiazione anche Giancarlo Bolognini, presidente della Federghiaccio, Massimo Bernardoni, presidente degli sport invernali del Comitato italiano paralimpico, e Bruno Oberhammer, commissario tecnico della squadra azzurra di Sledge Hockey. La formazione è costituita da atleti delle tre rappresentative finaliste, che è riuscita a staccare il biglietto per le prossime Paralimpiadi di Vancouver.


Alto Adige 28-2-10
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categoria:sport
giovedì, 04 febbraio 2010


Bike Club, oltre 250 iscritti





EGNA. Sono 259 gli iscritti al Bike Club, di cui 104 giovani. Ed è proprio sui ragazzini che il sodalizio ciclistico di Egna indirizza sforzi e risorse. E le e soddisfazioni non mancano. Fiore all’occhiello la medaglia di bronzo di Julia Tanner ai campionati italiani di cross country, a cui va aggiunto il titolo di campionessa regionale Fci nella stessa specialità. Non solo: la ragazza di Egna assieme all’amica-avversaria Veronika Widmann ha vinto il titolo provinciale Vss nelle specialità cross country ed Easy Down ed è giunta seconda nel circuito «Tanti Bikers». Ancora la Tanner si è imposta, assieme al compagno di sqadra Beltain Schmid, nella classifica finale della Südtirolcup. Questa manifestazione ha visto concludere al 3º posto anche Franziska Tanner e, fra gli adulti, il presidente del Bike Club Arthur Cappelletti. In totale, nella scorsa stagione le vittorie conquistate dal Bike Club sono state 52, di cui 47 dal settore giovanile; 46 i secondi posti, di cui 41 dal settore giovanile e 32 i terzi posti, 29 dei quali sono stati appannaggio dei giovani. I dati sono stati illustrati dal presidente del sodalizio sportivo Cappelletti, in occasione dell’assemblea generalesvoltasi presso il circolo Acli di Egna. Anche quella appena trascorsa, come del resto il 2008, è stata una stagione da incorniciare per il Bike Club. E non solo per l’intensa attività svolta ma anche per i risultati ottenuti grazie al vivaio e alla dedizione dei dirigenti del settore giovanile. Un dato per tutti: con il vecchio pullmino (a giorni arriverà quello nuovo) sono stati percorsi 16 mila km per accompagnare i giovani alle 110 gare in calendario. Ma anche i vecchi non deludono: Roberto Mich si è laureato campione sociale, mentre Ermanno Dal Bosco ha vinto il titolo provinciale di categoria nella speUp-Hill. (d.t.)

Alto Adige 4-2-10
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categoria:sport, conca atesina
giovedì, 04 febbraio 2010


Energia e seggiovie per le Olimpiadi made in Sudtirolo




MIRCO MARCHIODI


BOLZANO. La cabinovia più grande al mondo. L’impianto eolico emblema delle olimpiadi «verdi». La neve sulla quale si è allenato Bode Miller. Tutti «made in South Tyrol», targati rispettivamente Doppelmayr, Leitwind e Technoalpin: sono questi gli alfieri dell’economia altoatesina alle Olimpiadi.
 Mancano otto giorni alle Olimpiadi invernali di Vancouver. Saranno 38 gli atleti altoatesini in gara, ma prima di loro sono arrivati sul posto manager, ingegneri e operai di tre imprese bolzanine leader nel settore delle tecnologie alpine.
 Proprio domani a Grouse Mountain sarà inaugurato l’“occhio del vento” realizzato dalla Leitwind, azienda del gruppo Leitner di Vipiteno che fa capo a Michl e Anton Seeber. Si tratta di un impianto eolico che sovrasta tutta l’area, alto 65 metri e visibile da tutta la città di Vancouver. Una delle particolarità del generatore eolico è una piattaforma: il “viewing pod”, come lo chiamano in Canada, si trova a 57 metri dal suolo e può ospitare fino a 36 persone, che dall’alto della torre potranno ammirare un panorama mozzafiato. L’impianto eolico - che ha una potenza installata di 1,5 MW - sarà l’emblema di una città olimpica “verde” e potrà produrre il 25% del consumo energetico totale del comprensorio sciistico di Grouse Mountain.
 Unica al mondo è anche la cabinovia realizzata dalla Doppelmayr di Lana. Il progetto “Peak to Peak”, una cabinovia che parte da Mount Whistler a quota 436 metri ed arriva a Mount Blackcomb a quota 1.870, detiene due record mondiali: quello della campata più lunga per una funivia in servizio (in mezzo al percorso di 4,5 chilometri, tra un sostegno e l’altro ci sono oltre 3 chilometri di distanza) e quello della distanza dal suolo più grande (436 metri). Le 28 cabine possono trasportare oltre duemila persone all’ora: ognuna può ospitare 24 passeggeri seduti e quattro in piedi. Inaugurato il 12 dicembre del 2008, l’impianto è stato già collaudato con successo da atleti e turisti. Sulle piste di Whistler si terranno tutte le gare di sci alpino.
 Non sono invece presenti sulle piste canadesi i cannoni della TechnoAlpin, ma l’impresa bolzanina di via Edison ha comunque dato il suo contributo. Le nazionali di Stati Uniti, Francia e Finlandia hanno infatti trascorso l’ultima fase di preparazione prima dei Giochi a Snow King Mountain, comprensorio sciistico americano situato nello stato del Wyoming. Qui nell’autunno del 2009 la TechnoAlpin ha installato un sistema di innevamento totalmente automatico. Sulle nevi prodotte dai generatori a ventola e dalle lance prodotti a Bolzano in questi giorni si sono allenati campioni del calibro di Bode Miller. E prima che inizino i giochi, sulla neve artificiale della TechnoAlpin si terrà un’ultima gara per testare la forma degli atleti in vista delle competizioni olimpiche.

Alto Adige 4-2-10
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categoria:sport, ecoenergia
lunedì, 04 gennaio 2010

Nuotare costa di più


 BOLZANO. Dall’inizio di gennaio sono entrate in vigore le nuove tariffe della piscina coperta anche queste ritoccate rispetto all’anno appena trascorso. L’aumento è di 50 cents. La tariffa normale passa così da 5 a 5,5 euro, da 3 a 3,5 la tariffa ridotta. L’abbonamento da 12 ingressi da 50 a 55 euro. Si calcola che l’aumento del biglietto all’impianto natatorio di viale Trieste porterà nelle casse del Comune circa 100 mila euro in più.

Alto Adige 4-1-10
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categoria:sport
lunedì, 28 dicembre 2009


«Sognavo di essere Bonatti»



GIANFRANCO PICCOLI


 BOLZANO. «Da piccolo sognavo di essere Walter Bonatti». Reinhold Messner lo ha raccontato ieri sera davanti alle telecamere di «Che tempo che fa». Al suo fianco, di fronte a Fabio Fazio, c’è proprio lo scalatore bergamasco. Due monumenti dell’alpinismo mondiale. Generazioni diverse, ma un filo conduttore comune, sottolinea il re degli ottomila: per entrambi una cavalcata decennale tra alpinismo, esplorazione e narrazione, con Bonatti che ha sconfinato per anni nel giornalismo, autore di grandi reportage per Epoca.
 La puntata dedicata alla montagna cade nei giorni della tragedia della val di Fassa: due escursionisti e quattro soccorritori morti sotto una valanga. Nessun cenno durante la trasmissione e Rai Tre si «giustifica» facendo scorrere sul video la scritta «programma registrato». L’esaltazione delle grandi imprese stona - così devono pensare quelli della tv pubblica - con il dolore che trasuda dalle cronache dei telegiornali di ieri.
 Fazio sventola le ultime fatiche letterarie di Messner («La montagna a modo mio») e Bonatti («Un mondo perduto»). Si parte da là. Il conduttore definisce il libro di Reinhold «un saggio di filosofia», dove l’alpinismo è paragonato all’arte: «Nell’ultima salita di Bonatti sul Cervino c’è qualcosa di artistico, una delle più belle linee disegnate sulle Alpi. E anche le ascese del futuro non potranno che essere arte: verranno fatte sulle pareti cose che per noi, oggi, sono inimmaginabili».
 La solitaria invernale del 1965 sul Cervino, un’impresa finita nell’enciclopedia dell’alpinismo, segna la fine delle pareti verticali per Bonatti e l’inizio della «trasposizione orizzontale», come lui stesso la definisce. Ovvero, parte l’epoca delle grandi esplorazioni, dai meno 65 gradi della Siberia alla caccia (fotografica) di varani, tigri e coccodrilli.
 Un passaggio simile Messner lo colloca, nella sua biografia, nel 1978, quando, si concede una nuova linea in solitaria sul Nanga Parbat, otto anni prima di concludere tutti gli ottomila: «La mia ciliegina sulla torta, il puntino sulla “i”». Niente compagno, niente bombole, niente portatori o tecnologia. La ricerca della purezza assoluta, «come ha sempre fatto Walter». L’antitesi delle spedizioni commerciali che oggi portano (quasi letteralmente) clienti gonfi di soldi sulla cima dell’Everest. A volte, qualcuno ci lascia la pelle.
 Poi anche Messner viene stuzzicato dalla dimensione orizzontale. Dalla traversata dell’Antartide a piedi e con gli sci (1990) al deserto di Gobi (2004). Parlando di quest’ultima impresa, Messner si schermisce, ricordando come l’esperienza nella sabbia a sessant’anni lo abbia costretto a guardare la carta d’identità: «Nel deserto avevo uno zaino da cinquanta chili ma non più la forza dei quarant’anni. Mi faceva male tutto e mi chiedevo “Perchè sono qui?”». «Oggi per me - ha continuato - i deserti sono sempre più grandi e le montagne più alte. Vado ancora ad arrampicare, ma il capocordata è mio figlio, con il quale sono stato recentemente in Giordania. Lui mi rimprovera: “Papà, ti devi allenare”». Passaggi che strappano sorrisi e un pizzico di tenerezza spulciando anche solo un decimo del pedigree di Reinhold.
 Cosa «invidia» Messner a Walter Bonatti? «Ai suoi tempi, c’era molto più da esplorare: la mia generazione ha dovuto re-inventare le salite su montagne già note».
 L’alpinismo? «Inutile ma possibile», dice Messner. Che, sulla definizione di avventura, si è espresso così: «E’ libertà di fare e responsabilità, due facce della stessa medaglia». In ogni caso, ha concluso il re degli ottomila, «non è fortunatamente cosa per tutti».

Alto Adige 28-12-09
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categoria:sport, sentieri toponomastica
domenica, 20 dicembre 2009

Cittadella dello sport e gara per gestione birillometro




Troppo spesso a Laives si sono costruite strutture preoccupandosi solo a posteriori del tipo di gestione e dei costi di esercizio e manutenzione. Il caso più recente è quello dell’impianto di birilli e bocce, con annessa sala ginnica e bar-ristoro, per il quale sono state indette più gare andate deserte.
Ora ci si appresta a costruire un “tendone prefabbricato e cucina” per rendere, così si legge nell’apposita delibera, “economicamente più sostenibile l’eventuale concessione a terzi dell’impianto suddetto”. A tal fine sono stati stanziati complessivi E. 7.344,00 per la sola progettazione. Si tratterebbe di una struttura, a quanto ci è pare di capire, provvisoria per la quale vengono investiti anche soldi pubblici e ad uso esclusivo di eventuali privati interessati a prendere in gestione il servizio.
La provvisorietà della struttura ci pare confermata dalle dichiarazioni dello stesso sindaco e del presidente dell’ FC-Suedtirol i quali, nella serata informativa svoltasi nell’aula consiliare qualche tempo fa, hanno affermato che il primo lotto della cittadella dello sport, comprensivo di albergo, ristorante, ecc., sarà pronto nel 2012 in concomitanza con la consegna della circonvallazione in tunnel della nostra città.
Sulla base di questi dati, peraltro non smentiti, ci appare per lo meno avventato spendere ulteriori soldi pubblici senza conoscere l’esito della gare e ci pare anche poco responsabile non mettere sull’avviso il privato che entro pochi anni potrebbe trovarsi una concorrenza agguerrita da parte della cordata che andrà a costruire il primo lotto della cittadella dello sport.
Un’ultima annotazione riteniamo necessaria: in questa maniera, è il privato a dettare le condizioni per l’appalto e l’amministrazione non può che far buon viso a cattivo gioco essendo necessitata a sgravarsi anche solo in minima parte dei costi di gestione. Tutto questo non accadrebbe se prima di costruire si valutassero tutti gli aspetti e si dimensionassero le strutture alle effettive esigenze della comunità. 
Rifondazione comunista - Laives
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giovedì, 10 dicembre 2009


Giovani arcieri ok




 LAIVES. In preparazione dei Giochi della Gioventù 2010, per il tiro con l’arco si sono svolte le gare per ragazzi tra gli 8 e i 13 anni a Caldaro, Bressanone, Pineta e Laives e la sommatoria dei risultati ha visto primeggiare i giovani dell’Arco club Laives. Nathalie Giovannini tra le femmine e Simone Parolari tra i maschi sono primi nella categoria fino al 1996. Kevin Gramegna e Manuel Rioso, rispettivamente primo e secondo (1997). Michele Parolari primo (1998). Lara Gasparini seconda (1999) così come Michela Piazzolla (2001) e Michele Gasparini (2001). Premio poi per Nathalie Giovannini e Michele Gasparini per il maggior punteggio assoluto. (b.c.)


Alto Adige 10-12-09
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martedì, 08 dicembre 2009



Pallavolo San Giacomo. Un altro week end di positivi risultati




LAIVES. Nella quarta giornata del torneo di serie C di volley femminile, il Südtirolpool San Giacomo è incappato in una brutta e inopinata sconfitta per 3-0 nello scontro diretto in chiave salvezza giocato ad Arco contro il C9. Negativo l’approccio alla gara (25-16 il primo parziale), mentre negli altri due set la formazione di Michele Posa ha giocato con più ardore agonistico, ma senza la dovuta convinzione (25-22 e 25-23).
 Per Südtirolpool San Giacomo soddisfazioni dal settore giovanile. Under 18 e Under 16 continuano a guidare autorevolmente i campionati dopo - rispettivamente - la quarta e la sesta vittoria di fila per 3-0 spese dell’Ssv Brixen. Sconfitta con l’onore delle armi, invece, per l’under 14 diretta da Luigi Archis, che dopo aver vinto il primo set si è dovuta arrendere nei tre successivi parziali alla capolista Parcines. Sempre nel torneo U14 continua il percorso netto della capolista Ap Laives (3-0 sul Nova Levante (sesta vittoria in altrettanti incontri).
 Mini volley. Intanto grande successo, di partecipanti e di pubblico, per il Nikolaus Turnier domenica pomeriggio nella palestra di San Giacomo. Una vera e propria festa del “baby volley”, riservata a bambini e bambine dai 6 agli 11 anni, cui hanno partecipato circa 100 “mini” atleti, suddivisi in 19 squadre, con la partecipazione delle società Suedtirolpool San Giacomo, Nuovo Sc Bolzano, Mvp School Egna e Parcines.
 Ap Laives. Nel campionato di serie D, seconda vittoria stagionale (entrambi i successi sono stati ottenuti sul parquet amico) per l’Ap Laives, che si è imposto agevolmente per 3-1 sul Demi Impianti Rovereto, faticando solo nel secondo set perso ai vantaggi. (ans)


Alto Adige 8-12-09
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sabato, 05 dicembre 2009


Paesaggio natalizio per le prime sciate. Aperti tutti i principali impianti della provincia


Reinswald di Sarentino


EZIO DANIELI


 BOLZANO. La neve, caduta nella notte e per gran parte della giornata di ieri, ha contribuito a migliorare il colpo d’occhio. Per quanto riguarda le piste da sci, il grosso lavoro (complice il freddo) l’avevano già svolto i cannoni. Oggi il via alla «stagione bianca» - soprattutto nella zona dolomitica - con la maggior parte degli impianti che entreranno in funzione. E con qualche novità.
 Nel vasto comprensorio Dolomiti Superski - zona di Obereggen compresa - quest’oggi si mettono in moto i due terzi degli impianti. Sono garantiti tutti i collegamenti principali, a cominciare dal Sella Ronda che è percorribile in entrambi i sensi, sia orario che anti orario. Nelle valli ladine restano fermi soltanto i mini impianti che, solitamente, sono a bassa quota, quindi in zone dove i «cannoni» non hanno preparato il manto artificiale: i gestori degli impianti hanno infatti preferito spostare gli interventi di preparazione alle quote più alte in modo tale da favorire l’apertura dei «caroselli» che restano i preferiti dagli appassionati di sci.
 Per i bolzanini che non intendono mettersi in viaggio verso la zona dolomitica, da oggi a martedì potranno sciare nella zona Reinswald di Sarentino dove l’innevamento delle piste viene annunciato «ottimale». Gli impianti chiuderanno poi per alcuni giorni e saranno messi in funzione sabato e domenica prossimi e quindi la stagione vera e propria, senza interruzioni, prenderà il via il 18 dicembre. Fermi, per ora, gli impianti a fune sul Corno del Renon dove la «stagione bianca» debutterà nei giorni prima delle festività natalizie. Non si scia, per ora, neppure a Passo Mendola dove sono in corso i lavori di manutenzione che dovrebbero concludersi entro la prossima settimana. A seguito della abbondante precipitazione nevosa, i gestori degli impianti cercheranno di anticipare la messa in funzione: in caso contrario il via alle prime sciate sarà alla vigilia di Natale.
 Si diceva delle novità: dopo quasi 50 anni di “onorata” carriera la seggiovia monoposto del Bullaccia, inaugurata nel 1960, va in pensione. A sostituirla un’innovativa soluzione di trasporto detta “Kombibahn”, costituita da una combinazione di cabine da 8 posti e seggiole da 6: sull’Alpe di Siusi gli appassionati, senza togliersi gli sci, potranno raggiungere più facilmente la “pista nera” del Bullaccia, tra le più tecniche dell’intera Alpe che resta la meta preferita dei bolzanini. Proprio ieri a Racines-Giovo è entrata in funzione la nuova cabinovia a 8 posti a servizio della direttrice principale delle piste del comprensorio.
 A proposito di sci: via libera anche agli appassionati di fondo. Tutti gli anelli, in provincia, sono a disposizione di chi ama gli sci stretti.

Bimbi e over 70 hanno lo sconto

 BOLZANO. Ma quanto costa sciare? Nell’Ortler Skiarena quest’anno lo stagionale costa 290 euro; 270 per i seniores, 245 per i ragazzi dal 1991 al 1994, 165 per i bimbi dal 1995 al 2003. Per chi è nato dopo, si scia gratis. Nel Dolomiti Superski, invece, l’abbonamento stagionale costa 630 euro, 690 se acquistato dopo il 24/12. Per gli Juniores si scende a 485, per i bimbi a 205. Per gli over 70 costa 505 euro. Dodici giorni a scelta costano invece 405 euro, che scendono a 275 per gli Juniores. Il giornaliero costa 36 euro, 25 per i bimbi, 32 per i ragazzi. (da.pa)

Alto Adige 5-12-09


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martedì, 01 dicembre 2009


Giovanili pallavolo: S. Giacomo ok



LAIVES. Il Südtirolpool San Giacomo continua a primeggiare nei campionati giovanili, con under 18 (terza vittoria di fila a spese dell’Ssv Bozen) e under 16 (quinto successo consecutivo nello scontro al vertice contro l’Ap Laives) che capeggiano le rispettive classifiche a punteggio pieno, e con l’under 14 che si è andata ad imporre a Merano, mettendo una seria ipoteca sulla qualificazione al girone d’elite. Primo posto in classifica anche per l’Ap Laives U14, che ha travolto il Volleytime nella trasferta a Bolzano per 3-0, mentre la prima squadra laivesotta, che milita in serie D, ha patito la sua seconda sconfitta in tre gare nella trasferta a Molveno.
 Per quanto attiene infine le giovanili del Neruda Volksbank, sconfitte per U18 (3-1 dalla Uisp) e per under 13 (3-1 dal Neugries B), mentre l’U16 si è imposta per 3-1 in trasferta sull’Ssv Bozen, issandosi in buona compagnia al secondo posto della classifica. Per il settore giovanile «nostrano» un altro fine settimana da considerare altamente positivo a ribadire, caso mai ve ne fosse ancora bisogno, la bontà dei vari vivai societari. (ans)

Alto Adige 1-12-09
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mercoledì, 18 novembre 2009

Bene il San Giacomo e l’Ap nei tornei giovanili


giovanili pallavolo


 LAIVES. Per restare nel settore giovanile di pallavolo, continua il percorso netto dell’under 16 del San Giacomo, che ha ottenuto a spese della Uisp la sua quarta vittoria di fila per 3-0, confermandosi al primo posto della graduatoria in compagnia dell’Ap Laives, che ha travolto il Neugries e che ha calato anch’esso un poker di successi. Il Neruda ha invece incassato la seconda sconfitta stagionale per mano del Lana.
 Nell’under 14, invece, cade il San Giacomo, dopo tre vittorie di fila, per mano del Volleytime, mentre nell’altro girone l’Ap Laives si conferma capolista imponendosi con irrisoria facilità sul campo del Lazfons. Infine, rotondo 3-0 del Neruda a spese del Volleytime fra gli Under 13. Gli ottimi, ripetuti successi delle squadre giovanili nei campionati di pallavolo sono l’ennesima conferma della bontà del vivaio delle varie società a ribadire il loro impegno, che dura da anni, ed anche l’attenzione con cui continuano a seguire i giovani che stanno crescendo a vista d’occhio sia tecnicamente che agonisticamente.


Alto Adige 18-11-09
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lunedì, 16 novembre 2009


Neruda e Bozen col turbo


Nulla da fare per Poolsüdtirol S.Giacomo e Neugries Raika

 LAIVES. Nessuna sorpresa nel turno inaugurale della serie C femminile. Come da copione, i due derby altoatesini vanno alle squadre favorite alla vigilia: il Neruda Volksbank di coach Andy Delgado non dà scampo al Poolsüdtirol San Giacomo e si impone con un secco 3-0 (25-14, 25-18 e 25-10), l’Ssv Bozen Jodler di Stefano Crupi doma il giovanissimo Neugries Raika di Elmar Agosti in soli tre set (25-16, 25-21 e 25-19). Parte dunque nel migliore dei modi l’avventura nel massimo torneo regionale di capitan Irene Plaickner e compagne, destinate a dire la loro nella lotta al successo finale. Diverso l’obiettivo del Poolsüdtirol San Giacomo di coach Michele Posa (all’esordio in serie C come allenatore), che punta a una salvezza tranquilla.
 Al palazzetto di via Maso Hilber è andato in scena il derby in famiglia. Da una parte il San Giacomo del presidente Maurizio Merlo, dall’altra parte il Neruda, che ha schierato anche Deborah Merlo, figlia del patron del San Giacomo. Sulla panchina della squadra targata Volksbank siede Delgado, coach argentino che in passato ha allenato le nazionali azzurre Juniores e Pre-juniores, e che in questa stagione guida anche la formazione U18 del San Giacomo. E poi sul parquet ci sono le varie Irene Plaickner, Camilla Giora e Gerti Fink (sabato in panchina) da una parte e Sonia Magliochetti e Giulia Lapegna dall’altra. Insomma la classica partita dell’ex. Il match si è rivelato senza storia con il Neruda che, oltre alle solite note Plaickner e Waldthaler, ha messo in mostra il valore di Camilla Giora al palleggio e ha scoperto un’altra giovanissima, Claudia Galassi, che ha firmato diversi punti importanti. Per chiudere sul 3-0 le bronzolotte ci hanno impiegato meno di un’ora. Solo il secondo set è stato equilibrato, almeno fino a metà, poi il Neruda è tornato a giocare ed è fuggito verso il 25-18 per chiudere definitivamente i conti in un terzo set a senso unico, finito 25-10. L’altro derby di sabato è stato quello fra il Bozen e il Neugries, che ha peccato di inesperienza al cospetto di una squadra quadrata e forte, che gioca assieme ormai da diverso tempo. «L’Ssv ha un ottimo potenziale in attacco - spiega il co-trainer del Neugries Pauli Hintner -. All’inizio le nostre ragazze sono rimaste un po’ spaventate dalla nuova categoria, salvo contenere meglio le avversarie negli altri 2 set».

Alto Adige 16-11-09

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sabato, 14 novembre 2009


Oggi debutto col derby alle 18
a San Giacomo per la C femminile


volley femminile


 LAIVES. Pronti via ed è subito derby, nella serie C del volley femminile, derby per eccellenza nel panorama altoatesino della pallavolo. Eh sì, perché la prima giornata del massimo torneo regionale presenta come piatto forte la sfida fra il Poolsüdtirol San Giacomo e il Neruda di Bronzolo. L’appuntamento è oggi alle 18 nella palestra di via Maso Hilber a San Giacomo. I favori del pronostico pendono nettamente dalla parte del Neruda, squadra costruita per vincere il campionato e allenata dal coach professionista «Andy» Delgado, per il quale il match odierno sarà un derby in famiglia visto che l’italo argentino guida anche l’under 18 del Poolsüdtirol San Giacomo, di cui è il supervisore tecnico di tutto il settore giovanile. Südtirolpool San Giacomo - Neruda è anche il derby - su ambo i fronti - delle tante “ex”. Nel Neruda spiccano infatti la capitana Irene Plaickner, Camilla Giora e Gerti Fink, mentre nel San Giacomo le “ex” più rappresentative sono Giulia Lapegna e Sonia Magliochetti.
 Al via, nella giornata di domani, anche il campionato under 18, con il Poolsüdtirol San Giacomo di «Andy» Delgado, detentore del titolo provinciale conquistato nella scorsa stagione, che sarà ospite a Bolzano (ore 11), nella palestra della Scuola Media “Schweitzer”, del Neugries, in un match di cartello che è la “replica” della finalissima playoff dello scorso torneo. (ans)

Alto Adige 14-11-09
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giovedì, 05 novembre 2009


St. Jakob Grutzen: ecco il nuovo direttivo



LAIVES. Circa 40 piccoli calciatori tra i 5 e i 9 anni si allenano in questa stagione a San Giacomo con l’Asv St. Jakob Grutzen guidati dagli allenatori Stefano e Lorenzo. Di recente è stato rinnovato il direttivo della società: confermato presidente Luis Fischnaller, vicepresidente è Franco De Fina, gli altri membri sono Stefano Fogato, Lorenzo Franchi, Marina Munerato e Alfredo Iellici. Si punta alla soluzione di alcuni problemi legati all’uso del campo del Centro sportivo della Carispa e all’organizzazione tra gennaio e febbraio di tornei indoor per pccioli amici, primi calci, pulcini ed esordienti. Le società interessate a partecipare possono scrivere a info@stjakob-grutzen.eu. L’Asv ha anche un sito: www.stjakob-grutzen.eu.

Alto Adige 5-11-09
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martedì, 03 novembre 2009


“Città di Bolzano” al Safety Park




Ciclocross. Sarà un novembre intenso, si parte domenica 8

 BOLZANO.Per il ciclocross in Alto Adige si annuncia un novembre ricco di interessanti appuntamenti con due manifestazioni interregionali aperte a tutte le categorie ed una promozionale riservata ai più giovani.
 Si incomincerà domenica 8 con la 18ª edizione del Trofeo Città di Bolzano, manifestazione che sarà organizzata dal Centro ciclocross Ussa e che si svolgerà, con inizio alle ore 12 (raduno alle 10,30) al Safety Park di Vadena.

Responsabile della manifestazione sarà Bruno Falcomatà e addetta alla giuria sarà Mirella Redi Buratti.

 Si proseguirà poi domenica 22 a Laives dove ad organizzazione della Sc Altair si disputerà la terza edizione del trofeo Città di Laives. Teatro della manifestazione, partenza alle ore 12 e raduno dalle 9,30, sarà il Centro sportivo Gallizia. Responsabile della manifestazione Sergio Mattiello e addetto alla giuria Maurizio Gallo. Entrambe le gare saranno aperte alle categorie che vanno dagli esordienti G6 fino agli Elite ed ai Master e saranno a carattere interregionale. In gara naturalmente anche tutti i migliori specialisti regionali fra cui Derik Zampedri (Team Sudtirol Bolzano 2000) e Elena Valentini del Gs Alto Adige che, in questa specialità, corre per i colori della Cicli Fiorin. I due domenica scorsa hanno colto due splendidi primi posti fra gli open il primo e fra le donne la seconda in Lombardia a Costa Masnaga.

 La serie delle gare riservate al ciclocross in Alto Adige si concluderà sabato 28 ancora al Safery Park di Vadena dove ad organizzazione del Centro Ussa si svolgerà una manifestazione promozionale aperta alle categorie giovanissimi, esordienti ed allievi, maschi e femmine. (u.z.)

Alto Adige 3-11-09
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venerdì, 30 ottobre 2009



Giornata Mondiale del Risparmio

Come saprete il 29 ottobre  è la Giornata Mondiale del Risparmio. Viene celebrata a Roma, presso il Palazzo della Cancelleria con l’ intervento di tante autorità politiche ed economiche italiane, dal Ministro Tremonti al Governatore della Banca d’ Italia Draghi e molti altri.
Il progetto teso a sensibilizzare la popolazione è giunto alla sua edizione n° 85, è stato ripreso dai media anche con una certa enfasi. Peccato che questa, come molte altre, è una di quelle celebrazioni che danno il senso di una bella presa in giro perché in tempi come quelli attuali non mi sembra proprio che ci sia bisogno di istituire delle giornate ad hoc.
In Italia, così come nel resto del mondo, milioni di persone stanno imparando da soli e a proprie spese cosa significhi realmente risparmiare, e questo senza partecipare per un giorno ad una celebrazione.
La mancanza di lavoro, l’ economia a rotoli e il continuo indiscriminato aumento dei prezzi di beni di uso quotidiano come per esempio i carburanti e i costi delle energie stanno ben insegnando che il risparmio va fatto con cadenza giornaliera e non una tantum.
In realtà proprio quei signori che erano assiepati sul palco d’ onore sono coloro che non danno il buon esempio, basti pensare ai costi della politica, alle auto blu e a tutti i prodotti che una volta inseriti nel bilancio pubblico gonfiano i prezzi all’ ennesima potenza. Da lì bisognerebbe cominciare a risparmiare, e mi fermo quì.

Fonte:Blog di Adria. Fai sentire la tua voce!


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domenica, 18 ottobre 2009


«Cittadella dello sport di Laives. Necessario fare chiarezza con la Provincia»



cittàdella sportiva


LAIVES. Il sindaco Polonioli ha espresso gioia per il finanziamento di 11 milioni ottenuto dalla Provincia a favore della cittadella dello sport in zona Galizia, ma Christian Bianchi, consigliere comunale del Pdl lo invita alla cautela. «Non si faccia prendere da facili entusiasmi - scrive Bianchi - perché sono ancora molti gli aspetti da chiarire in questo senso e occorre scongiurare assolutamente una devastazione” delle casse comunali». Bianchi auspica che vengano fatti i necessari chiarimenti con la Provincia. Secondo Bianchi «Numerosi sono i problemi: dalla viabilità che un centro del genere coinvolgerebbe, al rischio che le piccole società sportive locali possano venir “fagocitate” dall’Fc Alto Adige. Di fatto una struttura del genere soddisfa sicuramente l’Fc Alto Adige e i desideri della giunta comunale, ma alla cittadinanza intera non darà nulla in più». Bianchi chiede «Perché il Comune dovrebbe avventurarsi in un’opera del genere, con tutti i rischi che comporterà anche finanziariamente. Una volta costruita, chi dovrà contribuire alla sua costosa gestione? Tutto è stato trattato senza mai parlarne in consiglio». (b.c.)

Alto Adige 18-10-09


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sabato, 03 ottobre 2009


Basket in carrozzina torneo numero 7




LAIVES. Oggi al palazzetto dello sport comunale si disputa il settimo torneo Città di Laives di basket in carrozzina. Le squadre in lizza sono Gs Albatros Trento, dove militano alcuni giocatori locali, Verona, Brescia e Vicenza. Gli incontri iniziano alle 9.30 con la partita che vedrà di fronte Gs Albatros Trento e Verona; a seguire, verso le 11, Vicenza contro Brescia. Da questa prima serie di incontri poi uscirà la classifica con le squadre che disputeranno semifinale e finale, prevista per le 17.30 odierne. Premiazioni e cena si terranno al Centro Don Bosco di via Kennedy. (b.c.)
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sabato, 05 settembre 2009



«Giù le mani dall’Italvolley rosa Tornerà da noi», dice Ceschini


di Andrea Anselmi
 LAIVES. Giù le mani dalla Nazionale. Quella femminile di volley, che - come noto - ha svolto a San Giacomo (dal 2 al 14 agosto scorsi) la sua prima parte di preparazione estiva ai Campionati europei di fine settembre in Polonia. Un collegiale che è stato un successo in ogni campo, sia dal punto di vista organizzativo (con sinceri apprezzamenti da parte dello staff tecnico azzurro e delle atlete) che sotto il profilo della grande affluenza di pubblico sia in palestra che agli eventi di contorno alla presenza di Piccinini & compagne (1500 presenze per la cerimonia di benvenuto e addirittura 3000 per la festa di congedo sulla via Nazionale di San Giacomo, dove l’Italvolley “rosa” si è esibita a Street Volley).
 Un successo, quasi un “fenomeno”, che ovviamente non è passato inosservato. Tant’è che nelle scorse settimane pare (e le fonti sono attendibili) che altre località altoatesine abbiano avanzato la propria candidatura per subentrare nell’estate 2010 a San Giacomo di Laives. Voci che - evidentemente - hanno indispettito l’amministrazione comunale di Laives, che - grazie all’attivismo del sindaco Polonioli e dell’assessore Ceschini - tanto si è prodigata per ospitare il ritiro «rosazzurro», trovando anche il modo - non potendo contare su risorse interne - di coprire i costi del soggiorno dell’Italvolley attraverso un pool di sponsor, capeggiato dalla Südtirol Bank, la cui adesione è stata ottenuta dal sindaco in risposta ad una sua richiesta/appello lanciata sul social network Facebook.
 «Se queste indiscrezioni trovassero fondamento - commenta l’assessore Ceschini - non gradiremmo evidentemente queste azioni di disturbo, anche perché ad ottobre mi incontrerò con Stefano Sciascia (team manager della Nazionale, ndr) per intavolare una trattativa di rinnovo. In tal senso ci lascia ben sperare l’alto gradimento espresso dal team azzurro nonché dai vertici nazionali della Fipav per il buon livello organizzativo - a mio modo di vedere ancora migliorabile - del recente collegiale a San Giacomo. Insomma, non mi parrebbe corretto che qualcuno cercasse di disseminare di possibili ostacoli una strada da noi già intrapresa con successo. Anche perché di certo non vogliamo fare la parte di chi semina bene per un anno per poi lasciare agli altri i frutti del nostro lavoro. Rimango fiducioso».

Alto Adige 05-09-09
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mercoledì, 02 settembre 2009



Con il Nordic Walking verso malga Cislon per «Stregati dalla luna»



Trodena. Venerdì, in serata

 TRODENA. La scuola italiana Nordic Walking propone la manifestazione «Stregati dalla luna» che si svolgerà presso la malga Cislon ovviamente con la disciplina del Nordic Walking protagonista. Il ritrovo venerdì sera previsto a Trodena (parcheggio all’inizio del paese per chi viene da Fontanefredde) alle 19 con distribuzione dei bastoncini a chi ne fosse sprovvisto: visto che sono limitati è bene prenotarli. La partenza è fissata alle 19.15 per un tragitto senza difficoltà e per una durata di circa 60 minuti. Al termine, verso le 20.30, cena alla malga Cislon. Informazioni e adesioni contattando l’istruttrice Letizia Flaim, telefono 339/4682606.
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martedì, 18 agosto 2009



 Ritiro a San Giacomo costato poco ma con risultati da serie A di calcio



di Andrea Anselmi

 LAIVES. Il ritiro dell’Italvolley femminile a San Giacomo è stato, per interesse e seguito, l’evento «clou» dell’estate sportiva in Alto Adige. Lo testimoniano alcuni numeri: 600 spettatori di media al giorno per gli allenamenti, 1500 presenze alla cerimonia di benvenuto a Laives e 3000 all’esibizione di “Street Volley” a San Giacomo.
 Insomma, un top event. Ma - e qui sta il valore aggiunto - a buon mercato. Specie se rapportato ai dispendiosissimi ritiri delle squadre di calcio, sui quali la Provincia e le Apt altoatesine ci hanno dato un «taglio», quest’anno, dopo averne ospitati in gran numero nelle scorse estati.
 Il soggiorno della Nazionale femminile di pallavolo è costato poco più di 20 mila euro. Una cifra che non basta per ospitare una squadra di calcio di serie B. Altro mondo e altri indotti, quelli del calcio. Siamo d’accordo. Ma in termini di richiamo, l’appeal di atlete, brave, belle e popolari come Piccini & Co., è da serie A. «Il ritorno per Laives e circondario - commenta l’assessore Ceschini - è stato eccellente. E grazie agli sponsor l’amministrazione pubblica non ha speso praticamente nulla. Positivo il bilancio anche in un ottica di strategia commerciale e di marketing turistico. Per vedere la Nazionale, Laives e San Giacomo si sono popolate di gente proveniente da tutta la provincia, specialmente dalle valli (Venosta, Pusteria, Passiria...), e non solo da Bolzano e zone limitrofe. Anche i trentini sono stati numerosi, e - segnale questo molto indicativo - abbiamo avuto anche molti ospiti da fuori regione, tanto che il comitato organizzatore - non potendoli accogliere al residence Alpenrose di San Giacomo dove soggiornava la Nazionale - li ha dirottati agli hotel Ideal e Steiner di Laives e Rotwand di Pineta. Insomma, c’è stato un bel movimento, di cui ha beneficiato tutta la comunità di Laives, solitamente abituata alla calma piatta di agosto. E poi siamo finiti su tutti i media locali e su molti media nazionali. Per il primo anno l’indotto è stato buono, ma possiamo perlomeno raddoppiarlo nell’estate prossima, aumentando il numero di manifestazioni, eventi e iniziative d’intrattenimento, sulla scorta della disponibilità mostrata dalle ragazze nel loro tempo libero. Insomma, è una esperienza che vogliamo ripetere, se avremo l’ok della Federazione».

Alto Adige 18-08-09
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categoria:sport
martedì, 18 agosto 2009



Bolzano terza città più sportiva d’Italia 



Olimpionici, sport invernali, tennis e pallamano ci portano al top

 BOLZANO. È Livorno la città più sportiva d’Italia, ma subito dietro ci sono Trento e Bolzano. La classifica è stata stilata dal “Sole 24 Ore” che in base a quaranta indicatori ha calcolato l’“indice di sportività” dei 103 capoluoghi di provincia italiani.
 I parametri più importanti sono quelli relativi a numero di società, presenze nei campionati e risultati ottenuti nel 2008, ma vengono presi in considerazione anche dati di natura economica, sociale e organizzativa, come il numero di società sportive per i disabili, le palestre e i campi da golf, la capacità dei territori di ospitare gli incontri di squadre nazionali di vari sport e di attrarre grandi manifestazioni internazionali come Mondiali e Olimpiadi tra il 1950 e il 2008.
 Il terzo posto assoluto di Bolzano (l’anno scorso il capoluogo altoatesino si trovava in decima posizione) viene favorito dall’eccellenza nell’hockey su ghiaccio - e questo era scontato -, ma anche nella pallamano e nel tennis. Bolzano è sul podio anche per quanto riguarda gli “altri” sport invernali (dal pattinaggio legato a Carolina Kostner allo slittino di Armin Zöggeler), e poi per il numero di atleti che hanno partecipato alle Olimpiadi con la medaglia d’oro conquistata da Alex Schwazer nella 50 chilometri di marcia a Pechino che porta Bolzano al secondo posto assoluto. Tiro con l’arco e sci sono altre discipline sportive nelle quali Bolzano è al top. Per quanto riguarda i campi da golf, solo Aosta e Grosseto sono messe meglio.
 Sport di squadra: maluccio il calcio, dove Bolzano paga gli scarsi risultati tra i professionisti dove l’unica squadra è quella dell’Alto Adige, ma recupera tra i dilettanti. Va meglio negli altri sport di squadra, dove Bolzano è seconda alle spalle di Parma.
 Sesto posto per i grandi eventi sportivi che hanno avuto sede in Alto Adige (le gare di sci, ma anche gli arrivi di tappa del Giro d’Italia e i mondiali degli sport invernali), settimo per quanto riguarda l’atletica leggera. Successo per il ciclismo, che oltre alla buona posizione legata alle tappe del Giro d’Italia (Bolzano è decima), può esibire il 17º posto per quanto riguarda i dilettanti e il 27º tra i professionisti.
 La spesa per le manifestazioni sportive vede Bolzano a metà classifica (43ª posizione), così come per gli sport per i bambini. Sorprende forse in negativo il 52º posto legato al nuoto e ai tuffi, dove l’Alto Adige può contare sulla presenza di campioni come Cagnotto, Marconi, Sacchin e Letrari.
 Tra le discipline sportive che a Bolzano raccolgono meno punti ci sono il sollevamento pesi, il pugilato e i motori, ma le vere note dolenti sono altre. Per quanto riguarda le strutture, Bolzano è solo al 69º posto per numero di palestre. Il capoluogo altoatesino figura in 89ª posizione nella categoria sport per disabili, dove l’indicatore più importante è quello relativo al numero di società sportive per disabili. Infine, Bolzano si trova tra i fanalini di coda (centesima su 103) per quanto riguarda il rapporto tra lo sport e gli universitari, dove si paga il basso numero di iscritti altoatesini alle facoltà di scienze motorie.

Alto Adige 18-08-09
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sabato, 15 agosto 2009



San Giacomo: una folla entusiasta per l’esibizione di «street volley»



Oltre 3 mila abbracci alle azzurre

di Andrea Anselmi
 LAIVES. Ieri mattina, prima di pranzo, la nazionale italiana femminile di pallavolo ha lasciato il residence Alpenrose dopo quasi due settimane di ritiro a San Giacomo di Laives, dove Aguero & C. hanno iniziato a preparare - da campionesse in carica - i prossimi campionati europei di fine settembre in Polonia. Le azzurre hanno preso la strada del ritorno a casa con ancora negli occhi (e nel cuore) l’indimenticabile cerimonia di saluto tenutasi l’altra sera, nell’ambito del giovedì lungo di San Giacomo.
 E stata una cerimonia che ha radunato circa 3000 (!) persone, che hanno festosamente invaso la via Nazionale (mai nome più azzeccato vista l’occasione) per ammirare un’ultima volta - almeno per quest’anno - l’Italvolley “rosa”. Le ragazze di coach Barbolini si sono prestate come sempre con spirito goliardico e spontaneità alla festa organizzata in loro onore, ricambiando con pari calore l’affetto ricevuto nel periodo di soggiorno a San Giacomo di Laives, tanto da mischiarsi alla folla oceanica che ha fatto da cornice alla loro passerella lungo la via Nazionale, con la partita/esibizione di street volley (giocata dalle azzurre a piedi scalzi sull’asfalto, con le ragazze del Neruda di Bronzolo come “avversarie”) come momento clou della serata che resterà sicuramente nel loro cuore cone in quelli dei tremila che l’hanno vissuta.
 Sono bastati due palleggi di Lo Bianco & C. per scatenare cori - al grido di «Italia, Italia» - e incitamenti da parte del pubblico (c’erano anche supporter cubani in onore della Aguero) radunatosi attorno al campo da gioco. Gran cerimoniere della serata, l’assessore Bruno Ceschini, mente organizzativa del ritiro “rosazzurro” assieme al sindaco Polonioli e al presidente del San Giacomo Volley, Maurizio Merlo, con l’indispensabile contributo della Südtirol Bank, main sponsor dell’evento. Un Ceschini euforico che ha regalato a tutte le ragazze e allo staff tecnico una confezione di strudel offerto dalla ditta Pan, «per chiudere in dolcezza questo vostro soggiorno», ha sottolineato l’assessore rivolgendosi alle azzurre e ringraziandole per la squisita disponibilità. «Se vorrete, Laives è pronta ad opitarvi anche il prossimo anno», ha chiosato Ceschini fra gli applausi (sinceri) e gli apprezzamenti (convinti) dell’entourage della Nazionale per l’impeccabile organizzazione.

Il team manager: «Qui anche il prossimo anno»


Francesca Piccinini

LAIVES. Dinanzi alle 3000 persone che hanno fatto da cornice alla cerimonia di commiato dell’Italvolley “rosa” dal ritiro di San Giacomo di Laives, Stefano Sciascia - team manager azzurro - è rimasto sbalordito. «Di collegiali ne abbiamo fatti tantissimi in questi anni - premette Sciascia -. Ma ad una cosa simile non mi era mai capitato di assistere. Dopo cena, quando ho messo piede fuori dall’albergo per dare un’occhiata a quanto stava accadendo, mi sono ritrovato di fronte una muraglia umana che attendeva con ansia l’uscita delle ragazze. Strada, marciapiedi ed ogni anfratto erano festosamente invasi. Mai ricevuto, in tanti anni, un affetto simile». E anche il bilancio di fine ritiro è entusiastico. «Organizzazione perfetta. La società del San Giacomo Volley e il Comune di Laives hanno svolto un lavoro eccellente. Ci rivedremo già ad ottobre, per parlare della prossima estate. Sì, vogliamo tornare qui». (ans)

Alto Adige 15-08-09

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venerdì, 14 agosto 2009



«La zona sportiva di Laives ampliata? Un errore»



 LAIVES. È sempre attuale il dibattito sulla gestione della zona sportiva, sulle difficoltà di appalto, sui costi di esercizio. In merito interviene, con una nota, il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione comunista) secondo cui «È evidente, ancora una volta, la mancanza di una capacità di programmare da parte di questa come delle precedenti amministrazioni comunali che di fatto hanno visto sempre avvicendarsi, in ruoli magari diversi, le stesse forze politiche e spesso anche le stesse persone. Va dunque detto che questa maggioranza porta con sé la piena responsabilità delle scelte effettuate».
 Secondo il consigliere Grasso «Troppo spesso, magari attratti dalla possibilità di un finanziamento provinciale, si realizzano opere senza pensare alla loro reale funzionalità nel contesto comunale e alle modalità e ai costi di gestione. È un modo di ragionare che ha condotto alla situazione attuale per cui le casse comunali sono perennemente vuote e occorre contare sulla benevolenza provinciale ormai anche per la normale amministrazione. Tutto ciò ha però dei costi anche in termini di autonomia». La nota del consigliere comunale così termina: «Ora di fronte ad una situazione sempre più insostenibile, l’unica soluzione che viene prospettata è l’ampliamento della zona sportiva sperando che la Provincia, oltre a finanziare l’opera, si accolli anche le spese di gestione. Naturalmente su questo non vi è nessuna garanzia, ma per il momento si prendono i soldi e poi si vedrà. Sull’impatto che quest’opera avrà sul nostro territorio nulla si dice e contemporaneamente si evita in ogni modo di sentire il parere dei propri concittadini».

Alto Adige 13-08-09
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domenica, 09 agosto 2009



Per le atlete azzurre di pallavolo caloroso abbraccio e simpatia crescente



 LAIVES. Brave sono: basta consultare il loro palmares. Belle sono: basta guardarle. E sono anche simpatiche. Tre motivazioni delle tante possibili per tentare di spiegare l’enorme attenzione nei confronti delle atlete della nazionale italiana di pallavolo. Non fanno in tempo a muoversi, fuori dal residence Alpenrose di San Giacomo, che vengono strette in un caloroso abbraccio. Ricambiato.
 L’ultima dimostrazione è venuta giovedì sera. Prima centinaia di persone davanti al residence da dove le pallavoliste si sono mosse in sella alle biciclette personalizzate. Poi il bagno di folla nella piazza davanti al municipio per la cerimonia ufficiale di benvenuto da parte dell’amministrazione comunale. Ma questi calorosi abbracci si sono ripetuti anche nei giorni scorsi sia durante gli allenamenti nella palestra di San Giacomo che negli esercizi in acqua svolti alla piscina coperta di Laives. S’è creato un «feeling» fra atlete e popolazione. E fra i coinvolti vi sono anche le giovanissime che praticano la pallavolo. Molte di loro, giovedì sera, sono arrivate da Merano e da altre località altoatesine per vedere le azzurre e chiedere loro autografi. Ovviamente sono state accontentate anche se il più felice è apparso il sindaco Polonioli che ha avuto in dono una maglietta della nazionale che ha subito indossato fra gli applausi della folla. La settimana prossima - in occasione del giovedì lungo che si terrà a San Giacomo - la nazionale «rosa» giocherà una partita amichevole nel centro della frazione: sul rettangolo di gioco realizzato in via Nazionale affronterà una formazione mista di atlete del San Giacomo Raiffeisen e del Neruda Volksbank. Inutile sottolineare che sarà un altro bagno di folla attorno alle azzurre capitanate da Eleonora Lo Bianco.
 Tanto interesse nei confronti del team «rosa» non può che far piacere anche all’amministrazione comunale: i benefici dal punto di vista promozionale si faranno sentire in modo ovviamente positivo. Il team della nazionale ha già avuto modo di apprezzare sia l’ospitalità che le strutture messe a disposizione: la palestra di San Giacomo è stata giudicata ottimale per la preparazione delle atlete. Insomma prima settimana di ritiro da considerare eccellente. Sia per le atlete che per gli organizzatori dell’evento. La seconda - viste le premesse - non potrà essere che migliore. (e.d.)

Alto Adige 08-08-09
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venerdì, 07 agosto 2009



La Nazionale femminile di volley, a Bolzano, incontra i cittadini


BOLZANO. «Un tuffo dove l’acqua è più blu...», dice una celebre canzone battistiana che a suo tempo viaggiava in Formula 3. Stasera ci si avvicinerà a quest’immagine, con un paio di differenze: innanzitutto il blu sarà azzurro, anzi maiuscolo e femminile, Azzurre, e poi il tuffo non si farà ma ci si andrà vicini, perchè tutto avverrà sulla terrazza del lido di viale Trieste.
 Il fascino femminile in versione sportiva, dunque, incontra la cittadinanza bolzanina, e lo farà per la precisione in due atti. Sì, perchè quello appena citato, al lido di viale Trieste, sarà il secondo, quello serale e che forse possiamo definire più “popolare”, ma già prima ci sarà un ghiotto antipasto per vedere dal vivo le campionesse azzurre. Campionesse che, giusto ricordarlo, dall’inizio di questa settimana stanno facendo base a San Giacomo per uno stage di due settimane in preparazione della partecipazione ai Campionati europei, che sono in programma per la fine di settembre in Polonia.
 Ma tornando alla città che si tinge d’azzurro, oggi, il primo appuntamento sarà a mezzogiorno, nella sede amministrativa della Südtirol Bank, in via Esperanto 1, ai Piani, ovvero nella “base” di quello che è lo sponsor principale di questo ritiro bolzanino dell’Italvolley femminile. Alla Südtirol Bank, alla presenza anche del fondatore e presidente Peter Mayr, la truppa composta da 18 atlete e 9 persone dello staff, sarà ospite dei vertici dell’istituto bancario e incontrerà stampa e pubblico, con Francesca Piccinini ed Eleonora Lo Bianco, ovvero due fra le azzurre più celebri e ammirate, insieme al coach Massimo Barbolini, saranno a disposizione dei media.
 La seconda tappa del “tour” bolzanino delle pallavoliste rosazzurre sarà, come detto, al lido di viale Trieste, più precisamente sulla terrazza dell’impianto, alle ore 19. Qui le ragazze e i tecnici azzurri parteciperanno ad una simpatica serata, sempre organizzata dalla Südtirol Bank, nella quale le campionesse verranno presentate “all’americana”, ovvero con chiamata al microfono e uscita in passerella, e al termine della presentazione vi sarà un piccolo rinfresco. Non mancheranno le autorità cittadine, ma soprattutto, di sicuro, non mancheranno i bolzanini, a dare il meritato “benvenute” alle atlete tricolori.

Alto Adige 07-08-09
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venerdì, 07 agosto 2009



Benvenuto ufficiale alla nazionale femminile di pallavolo in ritiro da alcuni giorni a San Giacomo


 LAIVES. Brave a schiacciare sotto rete ma anche a pedalare. D’accordo che le bici erano elettriche, ma è stato uno spettacolo vedere lo sprint fra chi arrivava prima in piazza del Municipio. Ha vinto la Piccinini che ha «bruciato» per qualche centimetro la Secolo. È iniziata con questa sorpresa la cerimonia organizzata dall’amministrazione comunale per dare il benvenuto ufficiale alla nazionale femminile di pallavolo in ritiro da alcuni giorni a San Giacomo. Davanti a tantissima gente, il sindaco Polonioli e l’assessore Ceschini (enorme il suo lavoro organizzativo) hanno salutato le atlete e lo staff tecnico della nazionale femminile di pallavolo. Ha parlato anche Peter Mayr della Südtirol Bank sponsor (trovato dal sindaco su Facebook) di questo ritiro a San Giacomo. Alle autorità comunali - fra i brani musicali eseguiti dalla banda cittadina - ha risposto la capitana della nazionale Eleonora Lo Bianco che ha ringraziato per l’ospitalità e l’attenzione dimostrate nei confronti della nazionale. Nello scambio di doni, ad ognuna delle atlete sono stati regalati il libro sulla storia di Laives e un orologio - molto apprezzato - con la scritta «Comune di Laives».
 Si diceva della folla convenuta in piazza Municipio per il benvenuto ufficiale di ieri sera. Ma tantissima gente c’era anche tre quarti d’ora prima presso l’Alpenrose di San Giacomo, sede del ritiro delle atlete azzurre. Piccinini e compagne sono uscite dal residence ed hanno ricevuto un vero e proprio abbraccio affettuoso (ricambiato) da parte di centinaia di persone. Poi sono salite in sella alle bici «personalizzate» ed hanno iniziato a pedalare verso Laives precedute da una pattuglia dei vigili urbani e dai carabinieri. Arrivate all’incrocio in via Kennedy (chiusa al traffico per il giovedì lungo) hanno imboccato via Pietralba in leggera salita. La Piccinini e la Secolo si sono impegnate nel divertente sprint. Poi la festa ed un altro, lungo abbraccio. (ans)

Alto Adige 07-08-09
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mercoledì, 05 agosto 2009



«Le azzurre della pallavolo? Non solo una comparsata. Partiamo da loro per rilanciare la città»


di Bruno Canali
 LAIVES. La presenza a San Giacomo della nazionale azzurra femminile di pallavolo per il ritiro potrebbe essere l’occasione di rilancio per la città. Lo spera il sindaco Polonioli, che si augura non si tratti esclusivamente di una «comparsata» ma possa magari diventare qualche cosa di più duraturo nel tempo. Lo stesso Polonioli ieri pomeriggio si è recato alla palestra di S. Giacomo per incontrare le azzurre. «Siamo tutti entusiasti del fatto che la nazionale femminile di pallavolo abbia scelto il nostro comune per un breve ritiro di preparazione in vista degli impegni prossimi - afferma il sindaco - e io personalmente ringrazio la Südtirol Bank che ha accettato di sponsorizzare l’iniziativa. La banca l’avevo contattata io stesso attraverso Faceboook, dove avevo lanciato un messaggio per favorire questo evento sportivo».
 Polonioli vuole inserire questo evento all’interno di un progetto complessivo che riguarda appunto il rilancio della città, quella «Laives dei giovani e per i giovani» (come aveva avuto modo di dichiarare tempo fa) che dovrebbe diventare un tutt’uno con la cittadella dello sport in zona Galizia e fare da richiamo anche verso coloro che frequentano l’Università di Bolzano. «Questa considero la “mission” da compiere - spiega Polonioli - perché Laives non sia considerata solo una città dormitorio. Per quanto riguarda la pallavolo femminile, sarebbe veramente bello che si instaurasse un legame con la nostra realtà e ringrazio coloro che si sono adoperati per raggiungere il traguardo. Abbiamo ottime strutture sportive, come la palestra di San Giacomo, dove le azzurre si stanno allenando e speriamo che questo sia un buon motivo per rivederle qui da noi anche in futuro». Lo sport come volano per lo sviluppo e il coinvolgimento dei giovani: questo in particolare è ciò che vorrebbe realizzare il sindaco anche grazie al ritiro delle azzurre.

Alto Adige 05-08-09
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mercoledì, 05 agosto 2009



Galizia: futuro da Campus universitario



 LAIVES. La cittadella dello sport in zona Galizia come Campus stile università americana? Ci sta pensando il sindaco Polonioli, che vedrebbe bene questo scenario. «Siamo molto vicini alla sede bolzanina dell’Università - dice - e il progetto della cittadella che sta per decollare risponderebbe perfettamente all’idea di un Campus universitario sul modello di quelli presso le università americane, dove i ragazzi possono coniugare l’impegno di studio con l’esigenza di sport e tempo libero. Stiamo approfondendo questa ipotesi»
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martedì, 04 agosto 2009



«Basta con i soliti sport. Serve più attenzione per le ragazze»



Egna. Interviene il comitato civico. Critiche alla giunta 

di Ezio Danieli
 EGNA. I giovani locali - e le ragazze in particolare - hanno bisogno di avere a disposizione iniziative e strutture in grado per soddisfare le loro esigenze di praticare attività sportive. Ecco dunque l’esigenza di «una adeguata promozione da parte dell’amministrazione comunale» che deve «anche farsi carico di una più equa distribuzione di contributi». Lo sostiene, in una nota, il comitato civico «Noi per Egna - Wir für Neumarkt» secondo cui «Abbiamo sempre avuto la presenza degli stessi sport (hockey e calcio) entrambi largamente sostenuti e sovvenzionati in prima linea dal Comune. Ma questi non rappresentano gli sport a cui tutti i giovani possono partecipare o sono interessati. Ci chiediamo quali siano i criteri che l’assessorato allo sport e alla cultura adottano per promuovere e sovvenzionare le varie attività. Pur nel rispetto delle varie attività radicate nel territorio, auspichiamo che i nostri amministratori comunali si facciano parte attiva nel promuovere quelle innovazioni che la società in continuo mutamento esige». Il comitato civico fa anche alcuni esempi: «Si potrebbero favorire dei centri di interesse sportivo e culturale ed incentivare alcune discipline sportive: corsi di sci e pre-scistica, tennis, ping-pong (per giovani e meno giovani), la ginnastica ritmica e per la schiena, la danza di qualsivoglia specie (moderna, jazz, contemporanea, da sala, orientale, del ventre ed altro), il nuoto con possibilità di corsi estivi e magari pallanuoto, subacquea, apnea e vari, e ancora lo squash (in collaborazione con il comune di Salorno che dispone da tempo di un campo e sfruttando il Citybus), l’equitazione, la corsa con le bici e rampichini, l’arrampicata sportiva (magari allestendo una palestra di roccia all’interno del futuro impianto di hockey), la scherma, il fioretto, la moto, il kart (visto il nuovo campo di Vadena) e tanti altri». Il comitato nella sua nota sottolinea anche la necessità di una maggiore attenzione nei confronti delle esigenze delle donne e delle più giovani in particolare.
 Secondo «Noi per Egna - Wir für Neumarkt» lo stesso principio «Potrebbe allargarsi alle varie associazioni culturali». E fa alcuni esempi: «Una scuola di recitazione, lezioni di musica, lezioni di canto e cori di vario genere». Il comitato elenca queste attività «In modo che si crei un rapporto simbiotico sportivo e culturale: questo per dare una valenza non solo sportivo-agonistica ma anche educativo-culturale. Tutto questo si realizza con una collaborazione tra la cittadinanza e i suoi amministratori». Amministratori che vengono criticati dal comitato «Per il malcontento creatosi dalla cattiva gestione della vicenda dell’associazione hockeistica di Egna che ha coinvolto molte famiglie di tanti giovani interessati a impegnare il proprio tempo libero su una pista di pattinaggio».

Alto Adige 04-08-09
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lunedì, 03 agosto 2009



Piccinini e le azzurre in ritiro a San Giacomo


Grande accoglienza per la nazionale femminile di palllavolo da ieri sera ospite al residence Alpenrose

di Andrea Anselmi
 SAN GIACOMO. Da ieri, il cielo è azzurro (e rosa) sopra San Giacomo. In tarda serata è infatti arrivata al residence Alpenrose la Nazionale femminile di volley. Per Piccinini & C. una accoglienza da star.
 Al loro arrivo le azzurre, che rimarranno in ritiro sino a venerdì 14 agosto, hanno infatti trovato alcuni simpatici omaggi di benvenuto. L’ingresso del residence Alpenrose era addobbato a festa, con palloncini rosa e azzurri, e nel piazzale erano schierate - in bella vista - le 27 bici elettriche messe a disposizione delle campionesse azzurre e dello staff tecnico dallo store bolzanino della Frisbee, che ha personalizzato ogni bicicletta “griffandola” con nome e cognome delle singole atlete dell’Italvolley femminile. La comitiva azzurra utilizzerà le Frisbee per i piccoli spostamenti dall’hotel alle sedi degli allenamenti, che saranno il vicino Palazzetto di San Giacomo e la palestra Fit Star di Bolzano.
 In Alto Adige il team diretto da coach Massimo Barbolini e dal suo “vice” Marco Bracci (sì, proprio lui, il pluridecorato campione che assieme a Zorzi, Tofoli, Gardini, Giani e compagnia ha fatto parte della indimenticabile “generazione di fenomeni” del volley italiano) rifinirà la sua preparazione estiva in vista dei Campionati europei di fine settembre ed inizio ottobre in Polonia, rassegna continentale nella quale la nostra Nazionale sarà chiamata a difendere il titolo conquistato nel 2007 in Lussemburgo.
 Nel Palazzetto di via Maso Hilber a San Giacomo di Laives, l’Italvolley femminile sosterrà ogni giorno due sedute d’allenamento, la prima al mattino e la seconda nel tardo pomeriggio. Non sono in programma amichevoli, ma quasi tutti gli allenamenti saranno aperti al pubblico.
 Le atlete convocate per il collegiale di San Giacomo, con tutte le big presenti, sono 18, e più precisamente: le palleggiatrici Rondon, Lo Bianco e Pincerato; gli opposto Aguero, Ortolani e Ravetta; le centrali Barazza, Arrighetti, Gioli e Guiggi; le schiacciatrici Rinieri, Barcellini, Bosetti, Piccinini, Secolo e Del Core; i libero: Cardullo e Merlo.
 Lo staff tecnico presente a San Giacomo è invece composto da 9 elementi: Massimo Barbolini (1º allenatore), Marco Bracci (2º allenatore), Stefano Sciascia (team manager), Fabrizio Ferrazza, Luca Nocentini, Riccardo Marchesi, Ezio Bramard, Lorenzo Micelli e Matteo Carancini.
 La Nazionale Femminile Seniores è arrivata a San Giacomo di Laives reduce da un en-plein di successi: l’Italia, infatti, ha centrato la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo di Pescara, alle Universiadi di Belgrado e ha poi ottenuto la qualificazione ai Campionati del Mondo del 2010 vincendo a punteggio pieno il proprio girone.

Di mattina seduta in palestra e pomeriggio allenamento con la palla


SAN GIACOMO. Già stamane Piccinini e compagne si mettono al lavoro. Dalle ore 9.30 alle 13 è infatti in programma una seduta pesi presso la palestra Fit Star di Bolzano, mentre nel pomeriggio, dalle 17 alle 20.30, la Nazionale femminile si allenerà con la palla nella palestra di via Maso Hilber a San Giacomo, che si trova a due passi dal residence Alpenrose dove alloggiano le azzurre. Quasi ogni giorno (eccezion fatta per mercoledì 5 e 12, dove le atlete avranno la mattinata libera) sono previste due sedute d’allenamento, in taluni casi a gruppi differenziati.
 La Nazionale femminile prenderà parte anche ad alcune simpatiche iniziative promosse dal comitato organizzatore che fa capo al Volley Team San Giacomo e all’amministrazione comunale di Laives, che si avvalgono dell’imprescindibile contributo della Südtirol Bank, main sponsor dell’evento.
 Il 6 agosto, alle 19.30, è in programma in Comune a Laives il benvenuto ufficiale alle campionesse azzurre, mentre il 13 agosto, in occasione del giovedì a San Giacomo, Piccinini e compagne faranno passerella sulla via Nazionale, con una esibizione pallavolistica su strada. La Nazionale femminile sarà anche ospite (data da definire) nella sede della Südtirol Bank e si concederà nei momenti liberi all’inevitabile caccia all’autografo e alle foto ricordo. (ans)


Alto Adige 03-08-09
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domenica, 02 agosto 2009



Quest’oggi a San Giacomo arriva la nazionale «rosa» di pallavolo




di Andrea Anselmi
 LAIVES. Appuntamento a cena con le azzurre della pallavolo, attese oggi nel tardo pomeriggio a San Giacomo di Laives, dove soggiorneranno sino a venerdì 14 agosto, ospiti del residence Alpenrose, che sino a fine ritiro sarà addobbato con palloncini azzurri, ognuno dei quali riportante il nome di tutte le campionesse azzurre. In vista dei campionati europei (in Polonia dal 25 settembre al 4 ottobre con il titolo continentale del 2007 da difendere), nel palazzetto di San Giacomo le 18 ragazze convocate da coach Massimo Barbolini lavoreranno sodo per rifinire la loro preparazione. A Laives e a San Giacomo è tutto pronto per accogliere la nazionale «rosa» che si allenerà due volte al giorno (dalle 9.30 alle 12 e dalle 17 alle 20.30) quasi sempre a porte aperte.
 L’assessore comunale allo sport, Bruno Ceschini, è orgoglioso: «Siamo la prima località altoatesina ad avere la fortuna di ospitare una nazionale italiana. E che nazionale! Accoglieremo ed ospiteremo le azzurre con tutti gli onori del caso. Giovedì prossimo ci sarà in municipio il ricevimento ufficiale, alla presenza di tutta la giunta comunale. Un appuntamento significativo al quale saranno invitate tutte le società di pallavolo di Laives e circondario. E poi abbiamo già preparato gagliardetti e targhe che consegneremo alle campionesse azzurre. Non mancherà la banda, e ci sarà anche un rinfresco. Oltre al ricevimento ufficiale abbiamo programmato altre iniziative, come alcuni punti d’incontro in città dove invitare le atlete azzurre a firmare autografi. Cercheremo di sfruttare anche i giovedì lunghi, soprattutto a San Giacomo dove per il 13 agosto è in programma un’esibizione su strada delle campionesse azzurre lungo la via Nazionale. Come amministrazione comunale ci stiamo impegnando affinché le ragazze azzurre possano trascorre un soggiorno confortevole e proficuo dal punto di vista sportivo. In più il supporto tecnico del VT San Giacomo di Maurizio Merlo è una garanzia».

Alto Adige 02-07-09
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giovedì, 30 luglio 2009



Galizia, gestione troppo cara «È una cattedrale nel deserto»


Duro dibattito in consiglio sulle nuove strutture della zona sportiva

di Bruno Canali
 LAIVES. Bocciodromo, birillodromo, palestra e Black Box: le tante belle strutture della zona sportiva Galizia stanno creando un grosso problema di gestione. E ormai si parla di cattedrale nel deserto.
 Proprio sulla gestione, e ad un appalto che non riesce a decollare, l’altra sera c’è stata battaglia in consiglio comunale. La prima gara di appalto, in primavera, era andata deserta e così non è rimasto altro da fare che rifarla, modificando sostanzialmente i requisiti: non più solo 3 anni di gestione ma 5 e, inoltre, chi si prenderà in carico le strutture della zona Galizia non dovrà più pagare per la pulizia ma dovrà versare un affitto di 1.000 euro al mese e assumersi le spese per acqua, luce e riscaldamento, avedo la possibilità di aprire un bar ristorante all’interno dell’area. Le cifre relative ai costi le ha date l’assessore allo sport Bruno Ceschini e si tratta indubbiamente di somme consistenti, anche se va tenuto presente che gli spazi sono notevoli. Per le sole pulizie si arriverà a spendere oltre 60 mila euro l’anno; cifra simile anche per luce, acqua e riscaldamento.
 È evidente che si fa fatica a trovare qualche interessato e lo ha ammesso anche il sindaco, dicendo che non si è trovato finora nessuno che voglia gestire le strutture. «I costi di gestione saranno attorno ai 100 mila euro l’anno per il privato - ha aggiunto Polonioli - e a questi si aggiungeranno quelli relativi al personale. L’alternativa però è quella di lasciare chiuse le strutture che abbiamo realizzato». La speranza a questo punto è che in Galizia nasca veramente la cittadella dell’Fc Alto Adige, in modo da rilanciare l’intera area.
 «L’avevamo detto - ha però ribattuto il consigliere del Pdl Christian Bianchi -: avere costruito la classica cattedrale nel deserto che ogni anno si mangerà fior i quattrini per la sola gestione. Chi ci guadagna in tutto questo è l’impresa di pulizie, mentre il Comune con 1.000 euro al mese di affitto non sarà in grado di raccogliere nemmeno i soldi per tenere pulito». Molto critico anche Raimondo Pusateri: «Sarà difficile trovare un gestore privato e a questo punto chiediamogli solo un euro al mese di affitto e che si accolli tutto il resto delle spese».

Alto Adige 30-07-09
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martedì, 28 luglio 2009



La nazionale azzurra di volley farà un’esibizione in strada


Dal 2 al 14 agosto allenamenti in palestra a San Giacomo

 LAIVES. Arrivano le campionesse dell’Italvolley femminile che si alleneranno nella palestra di via Maso Hilber a San Giacomo da domenica prossima sino a venerdì 14 agosto per rifinire la loro preparazione estiva in vista dei Campionati europei di fine settembre ed inizio ottobre in Polonia dove difenderanno il titolo.
 Il comitato organizzatore dell’evento sta mettendo a punto tutti gli ultimi dettagli. Il Volley Team San Giacomo si sta occupando degli elementi più squisitamente tecnici e organizzativi, la giunta comunale di Laives - grazie all’attivismo del sindaco Polonioli, dell’assessore allo sport Ceschini e del responsabile servizi comunali Gianluca Nettis - sta invece curando gli aspetti logistici e le iniziative di contorno che fanno capo ad una campagna simpatia che porterà la nazionale “rosa” a stretto contatto con la comunità di Laives. Il 6 agosto, alle 19.30, è in programma in Comune il benvenuto ufficiale alle campionesse azzurre, mentre il 13 agosto, in occasione del giovedì lungo, Piccinini e compagne faranno passerella sulla via Nazionale di San Giacomo, con una esibizione pallavolistica su strada, alla quale potrebbero partecipare anche alcune giovani atlete del San Giacomo Raiffeisen.
 La Nazionale femminile sarà ospite anche nella sede della Südtirol Bank, main sponsor dell’evento, e potrebbe anche presenziare ad una serata a lei dedicata sulla terrazza del Lido di Bolzano.
 Intanto, al residence Alpenrose di San Giacomo i gestori ed il personale stanno seguendo alla lettera le disposizioni arrivate via fax dallo staff tecnico azzurro, nella misura della disposizione a coppie delle atlete nelle camere, del menù particolareggiato e degli orari di sveglia, colazione, pranzo e cena.
 Le atlete convocate, con tutte le big presenti, sono ben 18, e più precisamente:
Antonella Del Core, Paola Cardullo, Jenny Barazza, Lo Bianco, Serena Ortolani, Martina Guiggi, Francesca Piccinini, Giulia Rondon, Simona Gioli, Valentina Arrighetti, Aquero, Manuela Secolo, Giulia Pincerato, Enrica Merlo, Cristina Barcellini, Simona Rinieri, Monica Ravetta, Lucia Bosetti.
 Lo staff tecnico sarà invece composto da 9 elementi:
Massimo Barbolini (1º allenatore), Marco Bracci (2º allenatore), Stefano Sciascia (team manager), Fabrizio Ferrazza, Luca Nocentini, Riccardo Marchesi, Ezio Bramard, Lorenzo Micelli e Matteo Carancini

Alto Adige 28-07-09
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domenica, 26 luglio 2009



Volley rosa: arrivano le atlete azzurre



 LAIVES. Manifesti affissi un po’ ovunque, locandine, cartelloni e prime bandiere italiane che sventolano dai balconi. Il comune di Laives inizia a colorarsi di rosa e di azzurro. Inizia la settimana di vigilia dell’arrivo delle campionesse dell’Italvolley femminile (la delegazione azzurra sarà composta da 27 elementi, fra giocatrici e staff tecnico) nel buen retiro di San Giacomo, dove Piccinini e compagni si alleneranno nel Palazzetto di via Maso Hilber da domenica prossima sino a venerdì 14 agosto per rifinire la loro preparazione estiva in vista dei Campionati europei di fine settembre ed inizio ottobre in Polonia. Il comitato organizzatore dell’importante evento sportivo sta mettendo a punto tutti gli ultimi dettagli per garantire alle azzurre un soggiorno all’altezza.

Alto Adige 26-07-09
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mercoledì, 22 luglio 2009



Cittadella dello sport, è tempo di espropri


Polonioli: «Già conferito il mandato per iniziare a trattare con i proprietari dei terreni»

LAIVES. Sindaco e vice sindaco a colloquio da Durnwalder ieri mattina in Provincia per parlare del grande progetto della cittadella sportiva che riguarda la squadra dell’Fc Alto Adige, in zona Galizia. L’iniziativa va avanti e prende forma. «Durante l’incontro - dice il sindaco Polonioli - abbiamo aggiornato il presidente Durnwalder sull’andamento del grande progetto».
 In sostanza, si stanno predisponendo due gare d’appalto spiega il sindaco: una per quanto riguarda le infrastrutture di cui la zona necessiterà una volta pronta e l’altra invece per il progetto vero e proprio della cittadella dello sport. «Nei prossimi giorni avremo a disposizione anche un piano relativo ai finanziamenti dell’importante intervento - continua Polonioli - e illustreremo a Durnwalder le previsioni per quanto riguarda l’impiego degli 11 milioni di euro che la Provincia ha stabilito di mettere nell’iniziativa che riguarda la zona Galizia».
 Ovviamente si è parlato in particolare di soldi con il presidente della giunta provinciale, che avrebbe dato agli amministratori comunali maggiori assicurazioni in merito al sostegno finanziario provinciale anche per quanto riguarda la realizzazione delle infrastrutture. «Siamo contenti di questa attenzione - conclude il sindaco di ritorno dall’incontro - e per quel che ci riguarda, adesso dobbiamo anche procedere con l’iter per arrivare agli espropri dei terreni necessari. Per questo ho dato mandato al dottor Nettis, dell’ufficio servizi, di mandare avanti e seguire direttamente la trattativa con i proprietari delle campagne che saranno interessate dagli espropri».
 Questa è in sostanza la situazione dopo l’incontro con il presidente della giunta provinciale dell’altra mattina e si tratta della conferma che il progetto va avanti. Per quanto riguarda invece gli amministratori comunali, dovranno convincere della bontà dell’iniziativa anche diversi esponenti dell’opposizione locale. C’è infatti un notevole scetticismo in merito all’opportunità per la città di Laives, di ospitare in futuro una cittadella del genere: qualcuno, come ad esempio il consigliere Rosario Grasso, ha già messo le mani avanti pensando al traffico che un complesso sportivo del genere richiamerà in zona rispetto alla convenienza per la città e i suoi esercizi commerciali. La prospettiva di avere alla domenica centinaia di auto che vanno e vengono dalla zona Galizia, magari con una folla di tifosi che potrebbero talvolta creare grattacapi all’ordine pubblico e ai residenti, non entusiasma e questo va detto sinceramente. Questi aspetti dovranno essere approfonditi quindi se si vuole trovare unanime consenso attorno ad un progetto sportivo che non avrebbe eguali a livello provinciale.

Alto Adige 22-07-09
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martedì, 21 luglio 2009



Il ritiro della Nazionale femminile italiana, Piccinini & Co., attesa a San Giacomo


 LAIVES. È iniziato il conto alla rovescia per il ritiro della Nazionale femminile italiana di volley a San Giacomo di Laives dal 2 al 14 agosto prossimi, periodo nel quale il team «rosa» guidato da coach Barbolini rifinirà la preparazione estiva in vista degli Europei di fine settembre e inizio ottobre (dal 25 al 4) in Polonia, dove le campionesse azzurre saranno chiamate a difendere il titolo continentale conquistato nel 2007.
 E a rallegrare gli organizzatori della locale società del San Giacomo Raiffeisen, nonché di riflesso i tanti appassionati nostrani di volley, è giunta conferma di recente - tramite il fax recapitato al residence Alpenrose - che l’Italvolley femminile porterà nel suo ritiro altoatesino tutte le big, con Piccinini, Lo Bianco e Aguero in testa. Insomma, per l’Alto Adige e la pallavolo locale si tratta di un evento di prima grandezza. Un evento che è stato possibile organizzare grazie all’imprescindibile contributo della Südtirol Bank, main sponsor del ritiro, dell’amministrazione comunale di Laives, della Provincia e di un altro pool di sponsors che ha aderito con entusiasmo, ovvero lo store bolzaino della Frisbee, che metterà a disposizione delle atlete delle bici elettriche personalizzate, la palestra Fit Star e la clinica Bonvicini. Nel periodo del suo ritiro a San Giacomo la Nazionale femminile non disputerà amichevoli, ma quasi tutti gli allenamenti (due al giorno) saranno a porte aperte. E con Piccinini e compagne sarà certamente un bel vedere. In tutti i sensi.

Alto Adige 21-07-09
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lunedì, 13 luglio 2009



Venti nazioni hanno trovato l’oro



È calato il sipario sulla grande festa della “meglio gioventù” di tutti i continenti
BRESSANONE. La magia del “mondialino” brissinese è finita. Era l’autunno del 2006 quando a Montecarlo la Iaaf aveva assegnato a Bressanone il Mondiale under 18. Un successo sotto ogni aspetto da quello tecnico a quello organizzativo, dal quello del pubblico presente a quello dell’intrattenimento per gli atleti. Da record è stata anche la partecipazione di atleti al via (1331) tra gare di corsa, marcia e concorsi mentre è svanito quello per Nazioni. Ma adesso di “Südtirol 2009” cosa resterà ?
 Dovevano essere 180 le delegazioni presenti ma alla fine Aruba, Cambogia, Nepal e Oman, nonostante si fossero regolarmente iscritti, non sono arrivati causa problemi legati al visto. E’ svanito così, per appena un Paese in meno, il record di Nazioni presenti tanto pubblicizzato alla vigilia. Con 177 squadre presenti resta la quarta edizione, quella di Marrakesh nel 2005.
 Sempre per quanto concerne i Paesi, 20 sono stati quelli che hanno conquistato almeno un titolo iridato, 46 quelle che hanno centrato una medaglia e 75 sono state quelle che, almeno con un atleta, hanno preso parte ad una finale.
 Bressanone in questa settimana da città è diventata un vero e proprio villaggio per atleti che in qualsiasi ora del giorno passeggiavano con le loro divise ufficiali lungo le vie del centro. La sera si sono ritrovati in centro, di giorno tutti allo stadio a fare il tifo. Cinque giorni di gare e tante storie diverse. La frase più significativa che ha unito sport con la realtà locale è stata quello del “Michael Johnson del futuro”, all’anagrafe Kirani James. «Sono fiero di aver vinto per il popolo caraibico anche se ho lottato contro il freddo di Bressanone. Mi piacerebbe ritornarci per tornare a sciare», ha affermato l’atleta di Grenada il grande protagonista, assieme alle “gazzelle” e “leoni” keniani, di questi Mondiali.
 Se in campo tutto era perfetto ed assomigliava ad un Mondiale assoluto con tecnologie all’avanguardia, tabelloni in ogni pedana, macchinine telecomandate porta-attrezzi e complessivamente un’organizzazione all’altezza della situazione, questa manifestazione è stata macchiata dalla polemica legata al logo. Il nome “Südtirol 2009” non è andato giù a tanti. Una provocazione o un motivo legato allo spazio dettato dal logo della Iaaf ? Lasciamo perdere anche i 200 mila euro elargiti dall’Azienda Energetica che, si spera, abbiano fatto bene a questo Mondiale. Va bè, adesso è inutile recriminare e polemizzare sul passato. Quando si parla di sport è lo sport che deve recitare il ruolo primario.
 Non può, invece, passare in secondo piano che nella terra della tanto osannata ospitalità, (qual è il “Südtirol turistico”) questa sia venuta clamorosamente a mancare. Ne sanno qualcosa i genitori dell’unico atleta altoatesino, per di più brissinese, presente a questi Campionati che si sono dovuti addirittura pagare il biglietto d’ingresso come se fossero dei turisti caraibici. Per gli addetti ai lavori trovare in uno spazio così ristretto addirittura zone “rosse off-limits” è decisamente un fatto singolare, dal sapore eccessivamente “provinciale”.
 Se fino a ieri il mondo aveva gli occhi puntati su Bressanone e tutto passava in secondo piano, da oggi non sarà più così ...

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mercoledì, 08 luglio 2009



Bressanone capitale iridata

Inaugurati ieri i mondiali giovanili e da oggi i talenti in pista




 BRESSANONE. Prooonti ... via ! A Bressanone si brinda prima di iniziare. Tra usi e costumi locali, ha ragione il sindaco della città Albert Pürgstaller a tirar fuori, nel bel mezzo della conferenza stampa, una bottiglia di grappa per un “prosit” con i vertici dell’atletica mondiale. Il Mondialino under 18 che scatta questa mattina ai piedi della Plose può vantare l’adesione di 180 Nazioni: un record. Una cinque giorni che sarà una passerella per alcuni grandi del passato ed uno show per quelli del domani.
 Per la città vescovile, ma anche per tutto l’Alto Adige, la sesta edizione del Campionato mondiale allievi consiste nel più prestigioso evento mai organizzato nella provincia più a nord d’Italia. Infatti, cifre superiori a 1350 atleti in rappresentanza di 180 Nazioni si registrano solo in occasione di Olimpiadi o Mondiali assoluti di atletica. Nemmeno il nuoto può vantare simili cifre. Ieri attraverso le vie del centro della Val d’Isarco si scorgevano le divise delle più svariarte nazionali, da quelle africane a quelle degli Stati dell’Oceania e delle più piccole isole caraibiche.
 I SALUTI Ad aprire la protocollare conferenza stampa, dove la lingua tedesca è stata decisamente preferita a quella inglese, è stato il presidente della Iaaf Lamine Diack intervenuto nella sala del consiglio del comunale di Bressanone con tanto di sandali e palandrana come vuole la tradizione del Senegal. «Qui festeggiamo il decimo compleanno di questa manifestazione che ha mosso i primi passi nel 1999. Il nostro traguardo é quello di riunire la miglior gioventú del mondo grazie a questo splendido sport». Pürgstaller ha detto che la città è “onorata ad ospitare questo Mondiale”, mentre il presidente del comitato organizzatore Rudi Rienzner si è detto “felice che una piccola cittá possa ospitare un evento così grande”.
 I saluti finali sono spettati al presidente della Fidal nazionale, Franco Arese. «Avevo preparato il mio discorso in italiano, ma dopo la grappa mi sento pronto a farlo in inglese», ha esordito simpaticamente il numero uno dell’atletica italiana. Per Arese ieri un festeggiamente speciale. «Trascorro qui il mio 40º anniversario di matrimonio assieme a mia moglie Vera (presente in sala) e sono felice di festeggiarlo a Bressanone perchè l’atletica fa parte della mia famiglia».
 GLI AMBASCIATORI IAAF Applausi per gli ambasciatori Iaaf presenti in sala. Guidati dal grande “Zar dell’asta” Sergej Bubka, vicepresidente vicario della federazione mondiale, sono intervenuti, Kajsa Bergqvist, Kelly Holmes, Mike Powell, Wilson Kipketer e Stephane Diagana. Nomi che hanno fatto grande l’atletica.
 I BIG DEL DOMANI C’è grande attesa per l’Us boys Prezel Hardy che sui 100 metri vanta un personale di 10”34. «Mi ha ispirato Tyson Gay. Non riuscivo a togliermi dagli occhi le sue prestazioni. Sono nato in Italia a Vicenza - rivela la giovane freccia a stelle e strisce -. I miei genitori vivevano alla base militare ma non sono rimasto abbastanza per imparare l’italiano». Tra i sicuri protagonisti anche il giamaicano Adam Cummings, “figlio” di Usain Bolt che ha un personale di 10”75. Favorita nell’alto è Kimberly Jess, tedesca da 1,90. Presente anche Matteo Didioni, brissinese che oggi sarà sui blocchi nelle batterie dei 100.
 LA POLEMICA DEL LOGO «In Alto Adige si è voluto strumentalizzare una manifestazione sportiva per frustrare una parte della popolazione della provincia ospitante». Lo afferma il presidente del Pdl in consiglio provinciale Alessandro Urzì.

Alto Adige 08-07-09
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lunedì, 06 luglio 2009



È vigilia ai mondiali giovanili



Oltre 1300 alteti in gara alla rassegna iridata di Bressanone

BRESSANONE. La lunga attesa è ormai finita. Ancora due giorni e Bressanone sarà la capitale dell’atletica leggera mondiale del domani. Ai piedi della Plose è ormai tutto pronto per ospitare la sesta edizione dell’importante rassegna iridata riservata agli under 18 (allievi). Anni e giorni di duro lavoro che hanno dato un nuovo smalto alla struttura di via Laghetto con tanto di pista e pedane di colore verde. Un restyling degno per ospitare 1321 atleti di 180 Nazioni, cifra record per il “Mondialino”.
 In queste ore le delegazioni stanno arrivando nella città vescovile. I primi ad arrivare sono state le Nazioni del “NACAC”. Una parola che per i non addetti ai lavori non significa nulla ma, quando la grande atletica mondiale (seppur giovanile) è a casa nostra, dobbiamo saperlo. “NACAC”, è l’acronimo che unisce le federazioni di atletica del Centro e Nord America e dei Carabi. I caraibici sono arrivati prima a Bressanone sfruttando l’invito della Iaaf che sta dando vita ad un “camp” di preparazione ed acclimatamento in vista del Mondiale che scatterà mercoledì mattina.
 A dire il vero la Iaaf è dal 2002 che ha un occhio di riguardo verso i Paesi NACAC organizzando per loro ritiri sia in vista delle kermesse allievi che junior.
 «Siamo molto contenti - ha detto Mr. Levy, il capodelegazione - anche se tutto ci sembra un po’ piccolo. Non ci era mai accaduto di poterci spostare tranquillamente, a piedi, dall’albergo allo stadio. E’ tutto molto bello».
 Le prime squadre a raggiungere Bressanone sono state quelle del Nicaragua e di Antigua. In città passeggiano indossando le loro vistose tute le delegazioni di Antille Olandesi, Barbados, Bermuda, Costa Rica, Grenada, Guatemala, Isole Vergini Britanniche, Puerto Rico, St.Kitts and Nevis, Trinidad e Tobago e S.Vincent. Arrivate anche le nazionali di Nuova Zelanda e Messico.
 In arrivo anche atleti che hanno scritto importanti pagine della storia dell’atletica. Ebbene in Alto Adige, guidati dal presidente della Iaaf, il senegalese Lamine Diack, ci saranno sei campioni del recente passato, da Mike Powell (detentore del record del mondo di salto in lungo con 8,95), a Wilson Kipketer (tre volte campione del mondo e detentore del record degli 800), da Maria de Lourdes Mutola (campionessa olimpica e tre volte campionessa mondiale sugli 800) a Kajsa Bergqvist (campionessa del mondo e detentrice del record del mondo di salto in alto indoor), da Kelly Holmes (campionessa olimpica di 800 e 1500) a Stéphane Diagana (campione del mondo ed europeo e detentore del primato europeo dei 400 ostacoli).
 Oggi pomeriggio attorno alle ore 15,30 si radunerà a Varna la nazionale italiana che sarà composta da 48 atleti (31 ragazzi e 17 ragazze). Tanti ex calciatori ed ex ginnaste, qualche “figlio d’arte”, appassionati delle nuove tecnologie, ed anche una “filosofa”. Scorrendo le liste mondiali, per il momento, ci sono almeno tre atleti azzurri in posizione-podio: due sono addirittura in testa alle graduatorie. Si tratta di José Reynaldo Bencosme de Leon nei 400 ostacoli (nuovo record italiano con 51”50) ed Alessia Trost nell’alto (1,88, seconda di sempre alle spalle di Barbara Fiammengo). Il pesista romano Daniele Secci è attualmente terzo nel ranking con 20,18. In ottima posizione anche Lorenzo Veroli, la novità degli ostacoli intermedi, ed i marciatori (la tradizione del tacco - punta c’è anche a livello giovanile !), Massimo Stano e l’appassionata di filosofia Federica Curiazzi.

La «benedizione» del Papa

Papa Benedetto XVI in occasione dell’Angelus di ieri ha rivolto uno speciale augurio per il Mondiale under di Bressanone, meta lo scorso anno delle sue vacanze estive. Il pontefice ha detto di essere stato informato dell’evento dal vescovo Karl Golser. «Sono lieto - ha aggiunto Sua Santità - di rivolgere il mio saluto agli organizzatori e a tutti i giovani atleti e di augurare una serena e sana competizione, all’insegna dello genuino spirito sportivo».


Alto Adige 06-07-09
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martedì, 23 giugno 2009


Il Pool è online



Laives -
La stagione calcistica che si è appena conclusa ha riservato parecchie soddisfazioni al Pool Laives – Leifers che schiera formazioni in tutte le categorie giovanili, dagli allievi `92 ai primi calci 2004.
Ma al di là dell'aspetto sportivo, in queste settimane la società ha messo a punto il proprio sito internet. All'indirizzo www.poollaivesleifers.it è ora possibile ottenere tutte le informazioni sulla società e sulle sue squadre. Oltre alla storia del Pool (nato nel 2006 dalla collaborazione tra Polisportiva Pineta, G.S. San Giacomo e ASV St. Jakob Grutzen) sono disponibili i recapiti dei vari responsabili, i “roster” delle varie formazionie, ovviamente, tutti irisultati delle partite delle squadre.



Fonte: Il quindicinale – Qui Bassa Atesina
N. 12 - 18-06-09
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mercoledì, 10 giugno 2009



«Irrinunciabile il velodromo a Laives. Sarà un fiore all’occhiello»



Il sindaco: struttura al coperto adatta anche per l’atletica


 LAIVES. Il rinnovato entusiasmo per la «cittadella dello sport» - a seguito della salvezza dell’Fc Alto Adige calcio - ripropone la convinzione dell’amministrazione comunale che la futura zona sportiva Galizia possa diventare un autentico fiore all’occhiello della città. Il primo passo, concreto, che verrà compiuto - a breve - è l’indizione della gara di appalto per la progettazione appunto della «cittadella» sulla base - è bene ricordarlo - degli 11 milioni di euro che sono stati garantiti dalla giunta provinciale.

 LE PREVISIONI. In zona Galizia - oltre allo stadio con tribune, tre campi di allenamento e infrastrutture necessarie - l’amministrazione comunale ha previsto di realizzare anche il nuovo lido comunale, un velodromo con pista al coperto ed anche un biotopo con una zona verde ricreativa e «percorso vita» attorno. Data la complessità dell’intera operazione, l’intervento è stato suddiviso in quattro lotti: il primo riguarderà la cittadella dello sport con relative infrastrutture, quindi lo spostamento del lido da via Stazione, la realizzazione del biotopo ed infine il velodromo. Inserito nel progetto realizzato dall’ingegner Guglielmo Concer c’è anche lo spazio pubblico che verrà allestito a Pineta tra statale 12 del Brennero e variante, un’area che si troverà a poca distanza dalla zona Galizia, alla quale inoltre sarà collegata mediante pista pedociclabile. Dall’elaborato dell’ingegner Concer si vede che questo ampliamento avverrà in buona parte nella direzione di Pineta, utilizzando una vasta area di terreno agricolo. Lì troveranno posto il velodromo, un congruo numero di parcheggi (altri invece saranno realizzati tra zona Galizia e cimitero), tre campi da calcio destinati alla cittadella dell’Fc Alto Adige e quindi il verde pubblico con percorso ricreativo e laghetto.

 LA VIABILITÀ. Anche il collegamento stradale sarà da Pineta, precisamente dalla rotatoria che verrà realizzata per la variante alla statale 12, davanti all’ingresso nord della galleria che sta per essere scavata nella montagna alle spalle della città. Il lido comunale invece dovrebbe trovare posto dalla parte opposta della zona, vale a dire dove oggi si trovano il parcheggio ed il centro di riciclaggio comunale. La costruzione di un complesso così imponente verrà suddivisa in lotti, il primo dei quali riguarderebbe proprio l’area del parcheggio principale, capace di ospitare quasi 700 automobili. L’ultimo lotto invece sarà per il velodromo con pista di atletica indoor.

 IL VELODROMO. Secondo il sindaco Giovanni Polonioli «C’è già la garanzia da parte del presidente
Durnwalder che sarà la Provincia a costruirlo e che tocca al Comune mettere a disposizione il terreno». La struttura verrà prevista ovviamente al coperto e potrà essere utilizzate anche per ulteriori discipline sportive, compresa l’atletica leggera visto che saranno realizzate sia le piste che le pedane. «Per Laives - aggiunge il sindaco - sarà un vero e proprio fiore all’occhiello tenendo presente che di impianti del genere ve ne sono pochissimi». La pista di 250 metri, al coperto, consentirebbe intanto gli allenamenti dei numerosi ciclisti altoatesini che sono costretti a lunghe e faticose trasferte verso i velodromi più vicini che sono a Pescantina ed a Padova. Poi potrebbe anche ospitare manifestazioni di livello internazionale. In più l’impianto diventerà ideale anche per altre attività sportive, come l’atletica indoor, il calcio a 5 ed anche la pallavolo. L’impianto, secondo gli esperti, dovrebbe essere polivalente sull’esempio di altre strutture costruite in diversi Paesi europei a differenza dell’Italia dove proprio il ciclismo su pista è penalizzato, da anni, a causa della carenza di velodromi.

 L’UBICAZIONE. La zona Galizia viene considerata ideale anche dai responsabili della Federazione ciclistica italiana: è facilmente raggiungibile, già ora, grazie al primo tratto della variante. Fra qualche anno andrà addirittura meglio con la circonvallazione completata. La costruzione del velodromo non creerebbe alcun impatto ambientale; la struttura in funzione non causerà alcun disturbo agli abitanti. In più Laives ne trarrebbe indubbi vantaggi. Sottolinea il sindaco Polonioli: «L’indotto economico non sarà trascurabile soprattutto in occasione di eventuali gare sia a livello nazionale che internazionale».

Alto Adge 10-06-09

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mercoledì, 27 maggio 2009



Sport e disabili, oggi allo Stadio Druso


SOLIDARIETA’

 BOLZANO. Oggi allo stadio Druso ritorna la tradizionale manifestazione sportiva e di giochi per disabili giovani e adulti, promossa dall’Ufficio provinciale soggetti portatori di handicap ed invalidi civili, dall’associazione “Lebenshilfe per persone con handicap” e dalla scuola per le professioni sociali ‘Hannah Arendt’. La manifestazione è in programma dalle 9.30 alle 15.30. E’ la 26/a edizione.
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sabato, 23 maggio 2009



Ginnastica ritmica: il saggio



 LAIVES. Oggi alle 17 nel palazzetto dello sport di Laives avrà luogo il saggio finale di ginnastica ritmica che vedrà protagoniste le ragazzine della Polisportiva Pineta. Dopo una lunga preparazione con l’insegnante Manuela Magi, sono pronte per far vedere anche al grande pubblico quello che hanno appreso. La squadra del resto ha già partecipato a varie esibizioni, in particolare al palazzetto Mazzali di Bolzano (foto) ospiti dei festeggiamenti per i 60 anni dalla costituzione della Libertas provinciale. Le atlete saranno divise in quattro livelli; per quanto riguarda la ginnastica ritmica, la Polisportiva è l’unica società in Bassa Atesina che la pratica a questo livello. Per questo tutti sperano di riuscire ad allestire una squadra agonistica per la stazione 2009-2010, così da gareggiare a livello regionale. Chi vuole farsi un’idea di cosa significa, non deve fare altro che recarsi al palazzetto oggi pomeriggio alle 17.


Alto Adige 23-05-09
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venerdì, 22 maggio 2009



Idea «nordic walking» per attirare più turisti



Si pensa a un percorso nel fondovalle. Apt favorevole

 LAIVES. Mario Martinelli, presidente dell’Associazione turistica di Laives, Bronzolo e Vadena, ha incontrato recentemente i rappresentanti dei contadini locali ed in compagnia di Martin Schöpf, responsabile della Forestale, ha parlato loro della possibilità di realizzare un percorso per camminare, fare nordic walking oppure correre a piedi. «Il dottor Schöpf avrebbe individuato un tracciato, tutto nel fondovalle di Laives, dove allestire questo percorso - spiega Martinelli - e quello che non è dispiaciuto ai contadini è il fatto che inciderebbe quasi esclusivamente su terreni pubblici o lungo qualche fossato». Per questo l’idea non è stata bocciata dai contadini del Bauernbund e così se ne potranno approfondire gli aspetti, fino ad arrivare magari ad una proposta di progetto da parte del Comune di Laives. «Un percorso con queste caratteristiche - continua Martinelli - non interesserebbe solamente i turisti che vengono qui ogni anno e che sono anche aumentati, come si vede dalle statistiche disponibili; sarebbe una possibilità molto interessante anche per tutta la comunità locale che è in cerca di questo tipo di servizi».
 L’idea è da approfondire, proprio perché potrebbe veramente trovare consenso generalizzato, compreso quello dei contadini che non verrebbero toccati nelle loro proprietà agricole. È probabile quindi che l’Associazione turistica lo sottoponga all’amministrazione comunale.

Alto Adige 22-05-09
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mercoledì, 20 maggio 2009


Si fa poca ginnastica. Per fortuna che c’è l’Ussa.



 Ho partecipato recentemente all’assemblea dell’USSA per applaudire il mio amico Luigino Scaggiante che ha ricevuto l’onorificenza “Una vita per lo sport”. Non hanno premiato il “prof. Scaggiante” insegnante di educazione fisica a Bressanone ma il Luigino anima e cuore dello sci club Fana, una delle tante società sportive aderenti all’USSA: hanno voluto premiare il “volontario” che per tanti anni ha insegnato a sciare a centinaia di bambini e di ragazzi sulle nevi della Plose con passione ed entusiasmo. Ecco il nocciolo del problema: a scuola purtroppo si fa poca attività motoria tanto che il ministero della pubblica istruzione (sotto questo ma anche sotto altri governi) meriterebbe un secco cinque in pagella. Chi merita un otto o un nove in pagella è invece l’USSA che organizza corsi di sci alpino, sci nordico, tennis, ciclismo e altri sport per duemila giovanissimi. Lo ha sottolineato con giustificato orgoglio nella sua relazione il generale Bosin che guida con capacità organizzative tipicamente militari il piccolo esercito del volontariato. A scuola si fa troppa poca ginnastica o educazione fisica per cui l’USSA o le società affiliate in tutta la provincia recitano il ruolo di “supplenti”. L’ obiettivo è chiaro e condivisibile: non creare campioni ma dare agli alunni delle elementari o delle medie la possibilità di fare sport e movimento. Altro tema messo a fuoco dal presidente dell’USSA: quale destino è riservato alla zona sportiva del Maso della Pieve a sud di Bolzano? L’ente pubblico non ha dato risposte esaustive all’USSA che aveva presentato un progetto dettagliato per rilanciare un’area nata sotto la cattiva stella di tangentopoli e trascurata negli anni successivi. Perché Bosin si stupisce e si meraviglia? Non sa o finge di non sapere che i compromessi politici o etnici spesso mal si conciliano con le soluzioni tecniche più logiche? Scusate il gioco di parole ma un generale abituato a decidere si trova a mal partito con enti pubblici che invece “decidono di non decidere”.
Franco Sitton
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sabato, 16 maggio 2009



L’under 18 sfida le altre «regine»


SAN GIACOMO VOLLEY


 LAIVES. La formazione femminile under 18 del San Giacomo Volley Raiffeisen varca i confini provinciali, partecipando in questo weekend alla fase interregionale in programma a Trento. Le avversarie del team diretto da Luca Pieragnoli e Giacomo Guarienti saranno l’Ata Trento Volley, la quotatissima formazione friulana del Chions Pordenone e le marchigiane dello Jesi. Si qualificherà alla fase nazionale la formazione prima classificata. Il San Giacomo affronterà oggi il Chions (ore 16.30) al PalaBoschi, domani alle 11.30 derby contro l’Ata Trento al Palazzetto Piedicastello-Vela e alle ore 16, al PalaBoschi, affronterà la Pieralisi Banca Marche Rinieri di Jesi. (ans)

Alto Adige 16-05-09
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giovedì, 14 maggio 2009

Scuola e sport



 LAIVES. Scuola e sport, binomio vincente. Domani mattina verrà ripetuta la festa «Scuole e sport» in zona sportiva Galizia, un’iniziativa che ogni anno raduna negli impianti sportivi comunali centinaiai di piccoli alunni delle prime classi elementari, sia italiane che tedesche. In collaborazione con varie associazioni sportive che operano sul territorio, i bambini potranno avvicinarsi a discipline come l’atletica, il ciclismo, la pallavolo o le arti marziali e, approfittando della presenza dei tecnici, valutare quale interessa di più. Venerdì sarà anche un bel colpo d’occhio lo spettacolo.
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mercoledì, 13 maggio 2009


C’è il Giro in giro, occhio ai divieti


Il passaggio della corsa porta alla chiusura di strade: ecco dove e quando

 BOLZANO. Arriva il Giro d’Italia per la gioia degli amanti del pedale, gioia non condivisa da chi deve circolare lungo alcune strade, quelle teatro del passaggio di tappa. Evidentemente, infatti, il transito dei ciclisti e di tutta la carovana della corsa rosa comporta chiusure stradali e limiti alla circolazione. Vediamo allora i limiti in città oggi e sulle altre strade provinciali oggi e domani.
IN CITTÀ  Oggi dalle ore 14 circa (l’ordinanza comunale dice le 15, l’ufficio provinciale viabilità dice le 14..., ndr) fino alla fine del passaggio delle carovane, divieto di circolazione nelle vie Castel Firmiano (tratto all’interno del centro abitato), rotonda Merano - Mendola, viale Druso, Ponte Druso, via Marconi, piazza Verdi, Ponte Loreto, viale Trento e via Piè di Virgolo.
FUORI CITTÀ  Ecco i passaggi per la tappa odierna, da San Martino di Castrozza all’Alpe di Siusi. Partenza alle ore 13.30 a San Martino di Castrozza. Il tratto Siròr - San Martino di Castrozza è chiuso già dalla scorsa mezzanotte. La strada da San Martino di Castrozza - Passo Rolle - Predazzo alle ore 11.30, in seguito la statale 48 delle Dolomiti per Cavalese, San Lugano fino ad Ora alle 12.30 circa. Da Ora il giro continua per la strada provinciale 127 Ora - Solda fino a Caldaro per Oltreadige e verso il bivio Merano - Mendola. Questo tratto viene chiuso già alle ore 13.30. Alle ore 14 circa verrà chiuso a Bolzano il tratto viale Druso - piazza Verdi - viale Trento - Piè di Virgolo - via Innsbruck. Il giro continua sulla statale 12 del Brennero fino a Prato Isarco poi sulla strada provinciale 24 per Fiè e Siusi, tratto chiuso dalle 14.30. L’arrivo dei ciclisti all’Alpe di Siusi è previsto per le 17 circa. La provinciale 25 per l’Alpe di Siusi è chiusa già da ieri sera (salvo residenti e autorizzati).
 Domani. Tappa Bressanone - Mayrhofen im Zillertal. Partenza alle ore 10.45 a Bressanone, piazza Duomo. Veranno chiuse le strade da Bressanone (statale 49 della Val Pusteria) Novacella - Vandoies - Chienes già alle ore 8.45. Il tratto Brunico - Perca - Monguelfo alle 9.30 e dalle 10 in poi il tratto Villabassa - Dobbiaco - San Candido. Da Prato alla Drava il Giro continua per l’Austria in direzione Sillian - Lienz, quel tratto viene chiuso alle 10.30. Si continua per Matrei - Galleria Felbertauern - Mittersill, la strada viene chiusa alle 12 e alle 13.30 viene chiuso il tratto Wald im Pinzgau - Gerlospass. Il Giro continua per Zell am Ziller con arrivo a Mayrhofen im Zillertal: quel tratto viene chiuso alle 14.30. Arrivo dei ciclisti a Mayrhofen per le 17 circa.

Alto Adige 13-05-09
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martedì, 12 maggio 2009


Ciclismo: il Giro compie 100 anni sull'Alpe di Siusi

Due i premi della montagna il 13 maggio

(ANSA) - BOLZANO, 6 MAG - Il Giro d'Italia festeggera' i suoi primi 100 anni all'Alpe di Siusi. La carovana rosa fara' infatti tappa sull'Alpe il 13 maggio, esattamente 100 anni dopo quel giorno del 1909 in cui si corse la prima tappa del Giro.

La tappa, che sara' lunga 125 km, presentera' due gran premi della montagna di prima categoria, tra cui l'arrivo in salita all'Alpe. (ANSA).



era il 1909

  tutta da vedere entrando nei link
                
1909
La storia
1927 / La storia
1927
15 tappe, 3.758 km. Partenza da Milano, arrivo a Milano. Partiti 258, arrivati 79

Il Giro cambia faccia. La Gazzetta dello Sport prepara per il 1927 una corsa con 15 tappe, invece delle tradizionali 12, mediamente più brevi (la più corta è comunque di 207 km, la più lunga di 321...); il consueto giorno di riposo dopo ogni frazione viene in alcuni casi soppresso; viene inoltre introdotto l’abbuono per il vincitore di tappa, un espediente per aggiungere pepe alla corsa e che raccoglie consensi. Il Giro stabilisce un nuovo record di partecipanti, 258, un numero gonfiato dalla presenza degli isolati, in molti casi corridori poco preparati e che partecipano alla corsa quasi per scommessa, finanziati dalle collette fra gli amici d’osteria. Anche se il Giro si rinnova, il protagonista numero uno resta lo stesso, Alfredo Binda. Mai un’edizione della corsa rosa è stata dominata da un corridore come quella del 1927: Binda, che al suo fianco alla Legnano ha anche il fratello Albino, si rende protagonista di un vero e proprio monologo, vince 12 tappe su 15, in volata (a Torino, Reggio Emilia, Lucca, Napoli, Avellino, Campobasso, Pescara, Treviso e Verona) ma anche dopo lunghe fughe, come nella Grosseto-Roma, dove stacca tutti di 8’, o nell’ultima tappa, dove scappa sul Ghisallo e arriva da solo a Milano con 6’40” di vantaggio. Binda è mattatore anche fuori dalla gara: dopo l’arrivo a Napoli si infila nella banda musicale, prende un trombone e inizia a suonarlo con una certa perizia. Gli unici a tentare di contrastare Binda sono Domenico Piemontesi (che vince a Grosseto), Arturo Bresciani (Pesaro) e soprattutto Giovanni Brunero, che si impone a Trieste e ottiene il secondo posto, a 27’34” da Binda. Fra gli arrivati c’è anche Giovanni “Baslott” Rossignoli, che a 45 anni chiude il Giro al 44° posto, a circa 7 ore dal vincitore.

Classifica finale
1. Alfredo Binda (Legnano) 144.15’35”
2. Giovanni Brunero a 27’24”
3. Antonio Negrini a 36’06”

Fonte : La gazzetta dello sport Mar 12 Mag 2009, 22:58
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martedì, 12 maggio 2009



Südtirol Pool: ottima la stagione


Pallavolo femminile. Il Neruda al terzo posto nel torneo di serie C


 LAIVES. A conclusione di 13 campionati ai quali ha preso parte, il Südtirol Pool Volley femminile può gonfiare il petto per un bilancio lusinghiero. La prima squadra, vale a dire il Neruda Volksbank di serie C, ha concluso al terzo posto, vincendo anche l’ultima partita (3-1 in casa) contro il Basilisco. Il risultato finale del team presieduto da Rudy Favretto e allenato da Luca Pieragnoli è un’ottima base per programmare un futuro prossimo ancora più ambizioso. Il San Giacomo Raiffeisen, società di punta del settore giovanile del Pool, ha invece conquistato uno storico titolo provinciale nell’under 18 e due medaglie d’argento nelle Final Four under 16 e under 14. Nel prossimo weekend, inoltre, l’under 18 parteciperà alle finali del Triveneto con le rappresentanti del Trentino e del Friuli.
 Ora l’attenzione è rivolta all’organizzazione del ritiro pre-Europei della Nazionale femminile, a San Giacomo dal 2 al 14 agosto. Martedì prossimo è in programma la conferenza stampa di presentazione dell’evento con il presidente Luis Durnwalder a fare gli onori di casa nella sala conferenze di Palazzo Widmann a Bolzano. Fra gli ospiti d’eccezione, sicura la presenza del team manager azzurro Stefano Sciascia e probabile quella di coach Barbolini. In più il sindaco di Laives, Giovanni Polonioli, l’assessore allo sport, Bruno Ceschini, e il capo area servizi comunali, Gianluca Nettis. Main sponsor dell’evento sarà la Südtirol Bank. (ans)

Alto Adige 12-05-09
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martedì, 12 maggio 2009


«Campo Coni Serve l’alternativa»



 BOLZANO. «Prima di demolire il Coni inseriamo nel masterplan l’area per il nuovo». Appello alla cautela da parte di Giovanni Barborini, vice presidente del consiglio di quartiere Oltrisarco-Aslago. «Con interesse - si legge in una nota - apprendo che il Comune ha inserito nel masterplan la costruzione di case al posto del campo Coni e vuole edificare anche sul parcheggio del Pfarrhof a Maso della Pieve. La questione però va affrontata con attenzione e deve tenere in considerazione, in fase di progettazione, l’esigenza dell’intero quartiere relativa al verde e al polo scolastico. Gran parte delle scuole del quartiere gravitano attorno al campo Coni: sono cinque tra elementari, medie, professionali. Si fanno presto i conti: 500-600 ragazzi e più che durante l’anno scolastico necessitano anche di spazi sportivi all’aperto. La zona del campo Coni, dai dati forniti dall’Appa, è su un incrocio con gravi problemi di inquinanti: da rifletterci se si vogliono fare case. L’idea poi di costruire sul parcheggio di Maso della Pieve deve essere accompagnata dalla creazione di un centro sociale e di un parco giochi chiesti dal quartiere».


Alto Adige 12-05-09
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sabato, 09 maggio 2009


Volley femminile. Stasera a S. Giacomo


Ultima del Neruda

LAIVES. La formazione di punta di Südtirol Pool Volley, ovvero il Neruda Volksbank di Bronzolo, è impegnato nell’ultima giornata del massimo torneo regionale della pallavolo femminile (serie C). Questa sera le regazze di coach Pieragnoli ospitano nella palestra di via Maso Hilber a San Giacomo (ore 20.30) il sestetto rotaliano del Basilisco. Per capitan Plaickner e compagne l’obiettivo è quello di terminare in bellezza un campionato che il team di Bronzolo concluderà al terzo posto, alle spalle del Lizzana e dell’Argentario. Un risultato ampiamente in linea con i programmi d’inizio stagione con ampia soddisfazione quindi dei dirigenti.
 Nel pomeriggio, invece, spazio al campionato della categoria under 13, col San Giacomo Raiffeisen, fresco vincitore del titolo provinciale con l’under 18 e di due secondi posti nelle Final Four under 14 e under 16, che ospita il Silandro (ore 15), mentre a Laives (15.30) le pari età del Neruda Volksbank ricevono la visita del Volleytime. (ans)


Alto Adige 09-05-09
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giovedì, 07 maggio 2009


Una camminata lunga trent’anni



Compleanno di rilievo per la marcia del sodalizio Amici degli handicappati

BOLZANO. L’impegno altruistico è un impegno che ha un valore difficilmente quantificabile. Per capire quanto “peso” può avere l’impegno solidale ci sono però dei numeri che rendono l’idea. Per esempio, dicendo che quella in programma quest’anno, in una due-giorni in calendario il 23 e 24 maggio, sarà la trentesima edizione dell’iniziativa “Camminiamo insieme”, organizzata dall’associazione bolzanina Amici degli handicappati, già si lascia intendere molto. Sarà un week end, sabato e domenica, all’insegna della solidarietà, della riflessione, della musica e del divertimento, oltre alla tradizionale camminata che riunisce le persone cosiddette normalmente abili e quelle diversamente abili. Ancora una volta la base dell’evento sarà Parco Europa, e ancora una volta la marcia non competitiva “Camminiamo insieme” rappresenterà il culmine dell’attività annuale dell’associazione che segue le persone con handicap.
 Il gruppo Amici degli handicappati, composto esclusivamente da volontari, dalla fine degli anni ’70 si impegna per promuovere l’inserimento sociale delle persone disabili, organizzando attività di tempo libero (soggiorni marini, gite, feste, iniziative sportive, culturali e altro ancora) e offrendo nel contempo un’importante occasione d’incontro e integrazione per tutti i partecipanti alle varie attività.
 Quest’anno, per celebrare la trentesima edizione della camminata, l’associazione ha programmato per la mattina di sabato 23 maggio, dalle ore 9.30, una conferenza con gli studenti delle scuole superiori altoatesine, dal titolo “L’impegno sociale dei giovani ai tempi di Facebook”, che vuole costituire un momento di incontro, riflessione, discussione e confronto sul mondo del volontariato giovanile in Alto Adige e di sensibilizzazione dei giovani verso l’impegno sociale e verso nuove forme di cittadinanza attiva. Alla conferenza, che si terrà a Parco Europa, parteciperanno: Gino Mazzoli, esperto a livello nazionale in materia di volontariato; i rappresentanti della “Casa della solidarietà” di Millan, importante e originale esperienza di impegno sociale unica nel suo genere a livello locale; i volontari dell’associazione organizzatrice nonché un rappresentante della Federazione delle associazioni operanti in campo sociale in provincia di Bolzano.
 La sera del sabato, poi, è previsto il concerto gratuito del celebre Eugenio Finardi, sempre a Parco Europa con inizio alle ore 21. Di Finardi non servirebbe dire molto: è stato uno dei protagonisti musicali degli anni ’70, il suo contributo è stato molto significativo nell’ambito della musica d’autore e più in generale della cultura giovanile, sia dal punto di vista dei temi trattati nei testi che dal punto dell’innovazione musicale; Finardi, inoltre, ha sempre riservato un’attenzione particolare all’impegno sociale. E ci sarà anche un prologo: grazie alla collaborazione con l’Associazione culturale Ermete Lovera, sarà possibile per tutti gli interessati partecipare nel pomeriggio di sabato a un dialogo con Eugenio Finardi, alle ore 17 nella sala del Centro Lovera in viale Europa 3, per confrontarsi direttamente con l’artista sui temi dell’impegno dei giovani nella nostra società, sulle differenze tra i ragazzi di ieri e quelli di oggi e di come questa realtà può essere raccontata attraverso le canzoni.

 La giornata di domenica 24 maggio sarà poi interamente dedicata alla 30ª edizione della marcia “Camminiamo insieme”, un importante traguardo per una piccola associazione che in tre decenni di attività si è sempre avvalsa del supporto esclusivo di volontari e che ha percorso realmente un lungo cammino contribuendo alla crescita e alla formazione di tanti giovani, rappresentando un luogo d’incontro e integrazione che offre a persone disabili e non di maturare preziose esperienze, aprendosi all’incontro con l’altro, nell’empatia e nel rispetto. La prima edizione della marcia si tenne nel 1979 ad Andriano, poi numerose sono state le edizioni in Agruzzo, nelle campagne a sud di Bolzano, e ormai da dieci anni la camminata si tiene a Bolzano trovando come base, anche per la festa che accompagna l’evento, il Parco Europa. Qui il ritrovo è fissato per le ore 10 di domenica 24, al tendone, per la celebrazione della messa e per iscriversi; alle 11 il via alla camminata che si snoderà lungo un percorso di circa 5 chilometri, verso la ciclabile, terminando sempre al Parco Europa dove sarà possibile pranzare intrattenendosi con musica, giochi, pomeriggio ci sarà lo show del duo comico Franz e Bepi, poi la premiazione dei partecipanti e conclusione della manifestazione prevista intorno alle 18.
 Giusto evidenziare, sottolineano gli organizzatori, che i due giorni di eventi sono realizzati con il determinante supporto di numerose associazioni, il contributo della Provincia autonoma (assessorato alla famiglia e alle politiche sociali, fondo speciale per il volontariato e ripartizione cultura italiana) nonché del Comune di Bolzano, del quartiere Don Bosco e delle aziende e il prezioso apporto del Circolo Masetti, della Cassa di Risparmio, delle aziende Thun e Iveco di Bolzano.

Alto Adige 07-05-09
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mercoledì, 06 maggio 2009

A San Giacomo è basket-spettacolo

DISABILI

 LAIVES. Quest’anno l’alto livello agonistico presente al torneo «Coppa delle regioni» di basket in carrozzina ha costretto la squadra dell’Albatros Trento (dove giocano alcuni atleti di Laives) a cedere il passo. È arrivata terza, dietro il Seregno e il Rieti, che ha vinto questa edizione.
 È stata comunque una bella manifestazione, che ha raccolto gli elogi dello stesso Comitato italiano paraolimpico, anche perché si è giocato nella palestra di San Giacomo, struttura eccellente, che tra qualche mese ospiterà anche la nazionale femminile di pallavolo in ritiro proprio a San Giacomo. Soddisfatti gli organizzatori della Coppa regioni, con il Motor’s Sporting Laives sempre in primo piano.
Alto Adige 06-05-09
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mercoledì, 06 maggio 2009

L’under 18 delle ragazze è senza rivali


 LAIVES. Dopo due secondi posti nelle categorie under 14 e under 16, il San Giacomo Raiffeisen - società di punta del settore giovanile di Südtirol Pool Volley - è riuscito a salire sul gradino più alto del podio con il suo sestetto under 18, che si è laureato campione provinciale e che ora avrà l’onore di rappresentare l’Alto Adige nelle finali interregionali. Dopo avere dominato la regular season, nella quale ha perso una sola partita, l’under 18, diretta in panchina da coach Luca Pieragnoli coadiuvato da Giacomo Guarienti, si è quindi aggiudicata anche le Final Four nella palestra delle scuole «E. Fermi» a Bolzano. Giora e compagne hanno dapprima superato in semifinale l’Sc Merano con un perentorio 3-0 per poi imporsi nella finalissima sul Neugries, avversario di un’intera stagione contro il quale il San Giacomo aveva perso le finali under 14 e under 16. Da segnalare, fra i premi individuali, il riconoscimento a Giorgia Favretto, eletta miglior attaccante delle Final Four. In serie C, invece, Neruda sconfitto dalla vicecapolista Argentario per 3-1, ma comunque certo del suo lusinghiero terzo posto finale. (ans)


Alto Adige 06-05-09
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domenica, 03 maggio 2009


Volley rosa San Giacomo Lo sponsor aderisce su Facebook

LAIVES. In un momento così difficile per l’economia, trovare qualcuno che accetti di sponsorizzare qualche manifestazione è un miracolo. Però è riuscito al sindaco Giovanni Polonioli che dice di avere preso contatti con un istituto di credito disposto a coprire tutte le spese relative al ritiro estivo della nazionale femminile di pallavolo a San Giacomo. «Sarà indubbiamente uno degli eventi clou per lo sport livello provinciale - spiega Polonioli - Naturalmente questo costa e il Comune di Laives già fatica a sostenere le spese ordinarie. Così su Facebook ho lanciato la proposta spiegando che la sponsorizzazione costerà tra i 20 e i 25 mila euro e, con mia piacevole sorpresa, ho ricevuto risposta. A farsi avanti è stata la Südtirol Bank che si è offerta come sponsor unico dell’iniziativa e quindi coprirà la spesa. Ringrazio vivamente questa banca, che consentirà, con il suo sostegno concreto, lo svolgimento al meglio del ritiro per le azzurre che proprio a San Giacomo prepareranno i campionati maggiori. Come detto, noi, come Comune, avremmo fatto molta fatica a sostenere da soli questa bella realtà». (b.c.)

Alto Adige 03-05-09
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giovedì, 30 aprile 2009



Coppa delle Regioni sabato e domenica a San Giacomo

C’è il basket in carrozzina



SAN GIACOMO LAIVES. Presentata ieri mattina in municipio la Coppa delle regioni di basket in carrozzina che si giocherà sabato 2 e domenica 3 maggio alla palestra di San Giacomo. Quest’anno, come ha sottolineato l’assessore allo sport Bruno Ceschini, il torneo ha fatto un ulteriore salto di qualità perché le tre squadre in lizza nel fine settimana sono reduci da vittorie in qualificazioni regionali. Si tratta di Rieti, Albatros Trento (dove militano alcuni giocatori locali) e Seregno. La gara inizierà sabato 2 maggio alle 10 con la partita Rieti contro Albatros Trento e poi, alle 17, ancora Albatros Trento opposta al Seregno. Domenica, sempre alle 10, Seregno - Rieti e a seguire le premiazioni.
 Gli organizzatori, durante la presentazione, hanno sottolineato il ruolo fondamentale svolto dagli sponsor che sostengono l’iniziativa con contributi concreti. (b.c.)
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martedì, 28 aprile 2009



San Giacomo: U14 argento ai play off



PALLAVOLO «ROSA»

 LAIVES. Per la società di punta del settore giovanile di Südtirol Pool Volley femminile, ovvero il San Giacomo Raiffeisen, è arrivata un’altra medaglia d’argento ai playoff. Dopo il secondo posto dell’under 14, infatti, anche la formazione under 16 diretta da Renza Espen si è dovuta accontentare (si fa per dire) della piazza d’onore nelle Final Four, battuta in finale - così come nell’under 14 - dal fortissimo Neugries, impostosi per 3-0 ma con parziali (25-22, 25-18 e 25-19) che raccontano di una sfida non propriamente a senso unico. In semifinale il San Giacomo Raiffeisen si era imposto sull’Ap Laives per 3-0, in un derby comunque combattuto, almeno nei primi due set (27-25, 25-20, 25-18, i parziali). Adesso per il San Giacomo c’è ancora una chance per conquistare il titolo provinciale: la formazione under 18 nelle Final Four dell’1 maggio affronterà in semifinale l’Sc Merano.
 Intanto, in serie C, il Neruda Volksbank (sabato pomeriggio in via Nazionale a Bronzolo ha proposto con tanti partecipanti e pubblico il tradizionale appuntamento con la pallavolo giocata per strada da bambini e bambine di mini e supermini volley) ha rafforzato il proprio terzo posto in classifica, superando per 3-1 l’Ssv Bozen.
 Nota di merito anche per la Prima Divisione di Nsc Raiffeisen, che è salita sino al secondo posto nella classifica del campionato. (ans)

Alto Adige 28-04-09



Under 16
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sabato, 25 aprile 2009


MOUNTAIN BIKE/OGGI AD EGNA



Südtirol Cup, si comincia

BOLZANO. Scatta oggi ad Egna con l’11ª edizione del Trofeo Eisler, memorial Gino Gottardi, l’edizione 2009 della Südtirol Cup Mtb che prevede la disputa di altre sei tappe. La manifestazione è stata presenta l’altra sera nella sala convegni della Casa dello Sport di Piazza Verdi a Bolzano dal vice presidente del comitato altoatesino della Federciclismo Rudolf Dantone. La Südtirol Cup Mtb prevede oltre all’appuntamento odierno le seguenti altre tappe: 15 maggio a Bressanone, 6 giugno a Naturno, 21 giugno a Colle di Casies, 14 agosto a Silandro (notturna), 23 agosto a Brunico per concludersi il 6 settembre a San Lorenzo con il gran finale. La tappa inaugurale di Egna è stata, in particolare, illustrata da uno dei suoi organizzatori, il consigliere Arthur Cappelletti il quale ha sottolineato la novità rappresentata dalla partenza e dall’ arrivo nel centro di Egna e da uno splendido percorso che si snoda tra i vigneti di Mazzon.
 La giornata sportiva di Egna avrà inizio alle ore 10 con il via alle categorie esordienti, allievi, juniores e donne mentre alle 11,45 scatteranno gli under 23, gli elite, i master ed i mastersport. (u.z.)

Alto Adige 25-04-09

15 anni di Südtirol Dolomiti Superbike



Impossibile rinunciare alla ormai tradizionale maratona di mountain bike delle Dolomiti: il 12 luglio 2009 tutti di nuovo in sella per la 15ª edizione della Südtirol Dolomiti Superbike. Si attendono oltre trenta nazioni, mentre già ad aprile il numero delle iscrizioni supera quello dell'anno scorso.

Quando si parla di maratone MTB, la Südtirol Dolomiti Superbike è sicuramente tra le manifestazioni MTB con il più alto numero di partecipanti al mondo. 'Le iscrizioni quest'anno si attestano a un 10% in più rispetto all'anno scorso. Fino ad oggi si sono iscritti già 2.300 atleti e, come ogni anno, il tetto massimo è di 3.500 partecipanti', chiarisce il presidente e direttore del comitato organizzativo Kurt Ploner. 'Questo limite deve essere assolutamente rispettato per garantire l'osservanza delle misure di sicurezza e per permettere a Villabassa di offrire un buon servizio in termini di parcheggi, docce e mobilità.'

Il 12 luglio si gareggerà in senso orario. Come ogni anno i partecipanti potranno scegliere tra due distanze: il percorso lungo che, con il suo dislivello di 3.658 m, copre la distanza di 115,5 km e il circuito breve di 60,5 km dove si dovrà fare i conti con un dislivello pari a 1785 m. I partecipanti hanno nuovamente la possibilità di scegliere il tracciato nel corso della gara. La partenza quest'anno è stata anticipata di mezz'ora, alle 07:30, ed è stato aggiunto un ulteriore blocco di partenza per evitare code e rallentamenti soprattutto poco dopo il via.

La lunga distanza evidenzia delle piccole variazioni rispetto all'anno scorso. Grazie alla preziosa collaborazione delle funivie del Monte Elmo, i ciclisti transiteranno vicino alla stazione a monte, dove il biker più veloce riceverà il premio della montagna.
Gli atleti non possono ancora allenarsi sul tracciato di gara, a causa delle abbondanti nevicate dell'inverno che rendono particolarmente dura la salita in alcuni tratti. Ancora oggi su Prato Piazza è presente oltre un metro di neve e per questo motivo l'allenamento dovrà essere leggermente posticipato.

'Ciò nonostante siamo contenti della partecipazione di atleti provenienti da tutte le parti del mondo. Il carattere internazionale della Südtirol Dolomiti Superbike ha reso famoso l'Alto Adige e la regione dolomitica dell'Alta Pusteria anche oltreconfine. Belgio, Messico e Australia sono solo alcuni dei paesi di provenienza degli atleti, per i quali nessun viaggio è troppo lungo per venire da noi. Questo è ciò che anno dopo anno aumenta l'entusiasmo del nostro team che non rinuncerebbe a questo evento per nessuna cosa al mondo', conferma Kurt Ploner.

Per maggiori informazioni e iscrizioni visitate il sito www.dolomitisuperbike.com

da: http://www.solobike.it/visualizzanotizia.php?news_id=76844&tiponotizia=xc&tiporicerca=

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sabato, 25 aprile 2009


Pallavolo: il San Giacomo punta al titolo provinciale



Under 16, oggi Final Four

 LAIVES. Per la società di punta del settore giovanile di Südtirol Pool Volley, ovvero il San Giacomo Raiffeisen, la stagione in corso sta vivendo il suo momento clou, con la disputa dei playoff per l’assegnazione del titolo provinciale. Il sodalizio presieduto da Maurizio Merlo si è già fregiato della medaglia d’argento nelle Final Four della categoria under 14. Il sestetto diretto da Renza Espen e «Ciccio» Feltrin si è infatti classificato al secondo posto, battuto nella finalissima dal Neugries. E oggi, nella palestra della scuola “Enrico Fermi a Bolzano”, spazio alle Final Four under 16: per arrivare a contendersi nuovamente l’alloro provinciale, San Giacomo Raiffeisen e Neugries debbono dapprima superare l’esame derby, che entrambe sono chiamate a sostenere in semifinale (inzio ore 9.30). Il San Giacomo sarà opposto all’Ap Laives, mentre il Neugries si misurerà con l’Ssv Bozen Jodler. Nel primo pomeriggio sono previste (inizio alle ore 14.30), invece, le finali per il terzo e quarto posto e per il primo e secondo. Stasera, invece, a San Giacomo (ore 20.30), terzultima fatica stagionale per il Neruda di serie C che ospita l’Ssv Bozen. (ans)

Allto Adige 25-04-09
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categoria:sport
venerdì, 24 aprile 2009


A San Giacomo di Laives torneo di basket in carozzina

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categoria:sport
sabato, 04 aprile 2009

La cultura (per ora) ha evitato le pressioni della Provincia


Situazione ribaltata con il nuovo teatro utile anche a Bolzano


LAIVES. Il sindaco Giovanni Polonioli - in un articolo che appare sull’ultimo numero del bollettino edito dal Consorzio dei Comuni - ribadisce che «Laives ha bisogno di brillare di luce propria» e che quindi continua la sfida «per uscire dallo schema lavoro e vivo a Bolzano, dormo a Laives». Secondo il sindaco «È necessario avere un’anima e un cuore» e che la giunta comunale resta convinta che proprio partendo da queste considerazioni lo sviluppo finirà necessariamente per toccare e coinvolgere tanti altri settori». Polonioli punta molto (anche ma non solo) sulle strutture previste in zona Galizia (cittadella dello sport, velodromo, nuovo lido comunale) e quindi ringrazia la Provincia per gli interventi finanziari promessi e per l’impegno dimostrato nel realizzare la variante davanti a Pineta, nel rispettare i tempi per completare la circonvallazione e per aver realizzato la nuova stazione ferroviaria.
 LA PROVINCIA. Il nodo, condizionante, dello sviluppo di Laives è stata proprio la Provincia. Ribadito che la città potrà programmare il proprio sviluppo (demografico, urbanistico ed economico) solo quando la variante sarà tutta percorribile, non si può non sottolineare che la Provincia con le sue decisioni, le sue scelte, le sue imposizioni ha prima condizionato - in peggio - e quindi «frenato» l’autonomia del Comune: come non ricordare il tracciato della variante (poi ritoccato grazie alle pressioni del comitato civico di Pineta), il rifiuto di un’alternativa provvisoria alla famigerata statale, l’ubicazione delle zone produttive (quella di Pineta ampliata) a ridosso dei centri abitati e senza una viabilità adeguata, uno sviluppo urbano che si è concentrato sempre più lungo l’asse del maggior traffico. Con la rapida crescita - e senza pianificazioni ponderate anche e soprattutto da parte della Provincia - l’aspetto di Laives non ha certo tratto grandi vantaggi dai suoi cambiamenti. Ne è esempio emblematico la via Kennedy dove ben poco corrisponde alle esigenze degli abitanti e degli operatori economici. Ne risente anche l’aspetto architettonico visto che si intercalano edifici discordanti tra loro per altezza, per struttura delle facciate e per tipo delle coperture. Il Comune si sta adoperando in direzione del risanamento del nucleo storico e della sua valorizzazione: in previsione, come noto, anche la tanto attesa piazza che diventerà - finalmente - punto di incontro e quindi anche di sviluppo culturale. Sempre in attesa della variante per togliere il traffico. E sempre nella speranza che la Provincia lasci spazio alle iniziative e alle idee comunali.
 LA CULTURA. C’è un aspetto - nuovo ed importante - che ha contribuito a togliere a Laives almeno una parte della sua «dipendenza» da Bolzano. È quello culturale. La «gestione» delle attività è infatti, da tempo, autonoma e produttiva. Ma da un paio di mesi è proprio Laives che... aiuta anche Bolzano grazie alla nuova struttura - funzionale ed apprezzata - realizzata a San Giacomo. Gli assessori alla cultura della Provincia, Christian Tommasini, e dei Comuni di Laives e di Bolzano, rispettivamente Loris Frazza e Primo Schoensberg, assieme a funzionari dei rispettivi uffici alla presenza anche dell’assessora comunale Liliana Di Fede, hanno già impostato strategie concertate da applicare nel settore culturale al fine di garantire una offerta più strutturata riferita alle iniziative culturali da proporre. In particolare si è parlato dell’aula magna del complesso scolastico della ffrazione ed è stato già convenuto che fuori dall’orario scolastico la sala debba diventare punto di riferimento anche per la popolazione dei Comuni di Bolzano e di Laives attraverso un pacchetto di attività culturali che vada ad integrare l’offerta già presente sul territorio. Alle scuole dovrebbe essere, invece, esteso il progetto del «Teatro nella scuola» già attivato nel capoluogo con crescente successo. La programmazione degli eventi, come è stato detto durante l’incontro fra gli assessori, dovrebbe essere concertata da Provincia e Comuni interessati. Per meglio strutturare il pacchetto di iniziative si è deciso di affidare alla Libera Università di Bolzano lo svolgimento di una rilevazione delle aspettative culturali della popolazione interessata per raccogliere indicazioni sulle politiche culturali da adottare. È un passo avanti.

Altop Adige 04-04-09
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categoria:cultura, sport, comune di laives, san giacomo oggi
lunedì, 16 marzo 2009


Alimentazione coretta
un mix tra carboidrati e proteine per raggiungere le prestazioni top



«Massima attenzione a condurre attività in condizioni di disidratazione: non solo crampi»

 BOLZANO. Qual è la corretta alimentazione: il dilemma di molti sportivi e non solo. Sabato l’Amibike (Associazione Mountain Bike Italia) ha organizzato a Bolzano uno stage sull’alimentazione per ciclisti, trekker e sportivi impegnati nelle attività outdoor. Per l’occasione, è intervenuto il dottor Virgilio Ottaviani, nutrizionista e chimico degli alimenti, nonché responsabile scientifico della Ethicsport. Quando si pratica sport è necessario alimentarsi e idratarsi adeguatamente. Chi non segue queste linee, potrebbe vanificare l’attività fisica svolta precedentemente.
 Come dovrebbero essere distribuite nell’arco della giornata le calorie e gli alimenti?
 «Sebbene l’argomento sia spinoso e di grande variabilità - spiega Ottaviani -, a grandi linee la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ha individuato nel modello tre pasti principali (colazione, pranzo, cena, ndr) e due spuntini quello che garantisce una migliore assimilazione e il miglior risultato metabolico. Un’altra utile indicazione è quella di mantenere la maggior parte dell’ingestione dei carboidrati nella parte della giornata fino al pranzo mentre lasciare alla sera gli alimenti più ricchi di proteine per permettere un’ottimale ricostruzione tessutale durante la notte».
 Come si comporta l’organismo se si pratica sport a ritmo intenso, senza aver mangiato in modo adeguato?
 «E’ come andare forte con l’automobile senza mettere la benzina: ci si ferma in fretta. E perseverare nonostante il nostro corpo dia segnali di attenzione ci mette a rischio di infortuni e problematiche fisiche».
 Per dimagrire che tipo di allenamento va svolto?
 «Gli allenamenti più indicati per l’utilizzo dei grassi come combustibile energetico sono senz’altro quelli con una preponderante componente aerobica, cioè quelli in cui si svolge attività di medio-bassa intensità per un tempo prolungato. È però indispensabile variare in maniera oculata anche le tipologie di allenamento per ottenere risultati ottimali».
 Gli sport più indicati?
 «Quelli con una prevalenza di sforzi come ciclismo o mtb, trekking e jogging».
 Come posso tenere sotto controllo il tipo di sforzo che sto svolgendo?
 «La ventilazione e il battito cardiaco sono due importanti “monitor” del nostro sforzo: una respirazione affannosa, che si accompagna con un’alta frequenza di battiti cardiaci, sono indice di sforzo intenso».
 Se il calo di peso fosse più consistente, da cosa potrebbe essere determinato e quali sono gli eventuali rischi?
 «Chiariamo innanzitutto che “diminuzione di peso” non sempre significa “diminuzione di grasso”; spesso chi si avvicina allo sport dopo un periodo di inattività nota un aumento di peso nonostante diminuiscano gli accumuli di adipe. Un eccessivo calo di peso è spesso legato a perdita anche di massa magra e può portare anche a un malessere generale».
 Quali sono i rischi per la salute se durante l’attività fisica non vengono reintegrati i liquidi e i sali minerali?
 «È molto pericoloso condurre attività in condizione di disidratazione: se il corpo non reintegra i liquidi e i nutrienti persi nell’attività, oltre a registrare un abbattimento della performance, si rischia di incorrere nei crampi, nell’innalzamento incontrollato della temperatura fino alla perdita dei sensi».
 Per reintegrare la perdita di sali si utilizzano gli appositi integratori. Cosa succede quando si introducono più sali di quelli indicati?
 «Talvolta è proprio un eccessivo zelo dei praticanti a metterli a rischio di problemi. I produttori di integratori indicano sempre il dosaggio di prodotto da inserire in borraccia. Chi pensa che aumentando la dose aumenti l’efficacia del prodotto è in errore. Una concentrazione eccessiva di prodotto rende la bevanda ipertonica e poco adatta a essere assunta sotto sforzo».

Alto Adige 16-03-09
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categoria:sport, ciclabile pedonabile
mercoledì, 03 settembre 2008


SAN GIACOMO L’AREA RICREATIVA
Zona «Grizzly», c’è la trattativa per l’accordo con Carisparmio
Alto Adige, 03 SETTEMBRE 2008
 BRUNO CANALI


 LAIVES. L’amministrazione comunale ha aperto una trattativa con la cassa di Risparmio di Bolzano per quanto riguarda la ristrutturazione della zona sportiva e ricreativa “Grizzly” a sud di San Giacomo.
 Lì ci sono alcuni campi da tennis, una palazzina servizi ed un campetto in erba adatto al gioco del calcetto. La Cassa di Risparmio avrebbe intenzione di ristrutturare l’area e con l’occasione, prevedere ad esempio la possibilità di montare dei “palloni” sui campi da tennis in modo tale che si possa giocare anche in inverno e poi anche la sistemazione del campetto e tutto il resto, in modo da realizzare una bella area sportiva e ricreativa per tutti.
 “La spesa per questo intervento sarebbe tutta a carico della Cassa di Risparmio - spiega il sindaco Polonioli - che metterebbe a disposizione della collettività le strutture. Il terreno è di nostra proprietà e si tratterebbe di un esempio di compartecipazione tra pubblico e privato, nel caso specifico, tra Comune di Laives e Cassa di Risparmio, con lo scopo di avere un’area utile per tutti quanti”.
 Con l’occasione, il sindaco guarda avanti, ad un altro progetto che lui stesso aveva lanciato non molto tempo fa. “Parlo del prolungamento della pista ciclabile da via Maso Hilber fino alla zona Grizzly - dice Polonioli - perché attualmente abbiamo soltanto qualche centinaio di metri, dalla zona scolastica in centro a San Giacomo, fino ad un’altra stradina verso sud. Si tratterebbe di proseguire in quella direzione per qualche centinaio di metri e arrivare così alla zona sportiva della Cassa di Risparmio. Sarebbe un bel risultato, tenuto anche conto che in questo modo, chi da San Giacomo vorrà arrivare fino ai campi da tennis o da calcio, potrà farlo comodamente a piedi o in bicicletta, senza dover percorrere - come succede oggi - un tratto di statale. Nel tempo ho avuto modo di verificare che tanta gente vedrebbe con favore questa soluzione ed anche oggi, nonostante la pista ciclabile sia breve, assistiamo ad un viavai notevole di utenti grandi e piccoli”.
 Si tratta di ipotesi da tenere in considerazione per l’efficacia che avrebbero come alternativa all’auto nei piccoli spostamenti attorno a San Giacomo e infatti il sindaco conferma di averne già parlato anche con il vicesindaco Georg Forti, in maniera tale da riuscire ad inserire un finanziamento già nel bilancio 2009. Dalla zona Grizzly poi, in bicicletta, sarebbe veramente semplice proseguire anche in direzione di Laives, imboccando ad esempio via Pascoli per arrivare fino alla zona produttiva Vurza attraverso una stradina interpoderale e da lì verso Pineta e Laives. Così facendo si infittisce la rete di passaggi pedociclabili sul territorio, a tutto vantaggio di coloro che preferiscono spostarsi in bici sulle brevi distante.
 Quanto alla zona sportiva della Cassa di Risparmio, rappresenta una preziosa opportunità per tutta la comunità di San Giacomo in primo luogo ed anche per il resto del territorio poi. Un campetto da calcio che faccia coppia con quello che si trova alle spalle della chiesa, nel cuore dell’abitato potrebbe smaltire le richieste dei praticanti, mentre i campi da tennis sono oramai frequentati da anni da numerosi affezionati dell’area che è immersa nei frutteti a sud di San Giacomo. Il sindaco, per conto dell’amministrazione comunale, sta approfondendo queste opportunità.
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categoria:sport, comune di laives, ciclabile pedonabile
lunedì, 02 giugno 2008


Le decisioni che contano e che vanno ad incidere sulla qualità di vita della popolazione e sul futuro del nostro territorio vengono ormai prese tutte sulla testa dei cittadini per i quali, ben che vada, vengono organizzate di tanto in tanto delle serate informative a scelte già effettuate. Infatti, nonostante i proclami su trasparenza e partecipazione, ci si guarda bene dal coinvolgere gli abitanti, secondo la massima, più volte riaffermata, che essendo essi direttamente interessati non avrebbero la necessaria lucidità per prendere le giuste decisioni.
Gli esempi sono numerosi e vanno dalle tratte d’accesso in galleria, al centro di guida sicura, dall’ampliamento dell’aeroporto alla costruzione di un mega-inceneritore, ma, al di là di questo aspetto che riguarda la coerenza tra programmi ed agire concreto, è grave che le decisioni vengano prese quasi esclusivamente in base a criteri economici o di quadratura del bilancio, al prestigio che può dare quella determinata opera, e quasi sempre, a ben guardare, in ossequio ai voleri della provincia, in un gioco delle parti poi non tanto nascosto.
Gli interessi reali dei cittadini, la considerazione se quella struttura sia o meno al loro servizio, se sará causa di disturbo, di inquinamento, di aumento del traffico, se serve realmente ai residenti e alle associazioni presenti sul proprio territorio, se causerá un deprezzamento delle abitazioni limitrofe, se porterà insomma dei reali benefici, è l’ultima delle preoccupazioni dei nostri amministratori.
E cosí oggi si procede in perfetta solitudine alla realizzazione di una cittadella dello sport a cui a breve si potrebbe aggiungere un velodromo di cui sicuramente ogni abitante del comune sente la mancanza. Peccato che per raggiungerlo rischierá di esser piú volte investito data la mancanza di una rete ciclabile degna di questo nome e praticamente ferma alla situazione di inizio mandato.
Se davvero all’interno della maggioranza vi è ancora qualcuno che crede nell’opportunità del coinvolgimento dei cittadini, si convochino delle assemblee e si discutano preventivamente con loro le grandi questioni dello sviluppo urbanistico della nostra comunità dando realizzazione concreta agli impegni assunti con gli elettori.

Rifondazione Comunista – Laives
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giovedì, 29 maggio 2008


Sabato 31 maggio aprirà la stagione al lido comunale di Laives

Alto Adige, 29 MAGGIO 2008 

 LAIVES. La società di gestione CS2A informa che sabato 31 maggio aprirà la stagione al lido comunale con una serie di novità: le attività giornaliere nella struttura ed i servizi per bambini ed adulti. Il lido è dotato di due piscine grandi ed una piccola per bambini, di una zona bar con servizio ristorazione, di una grande terrazza per giochi e relax. Il personale, cortese e preparato, l’attenzione alla pulizia, la cura di ogni dettaglio, uniti alle numerose attività offerte, fanno dell’impianto un luogo ideale dove trascorrere una giornata serena. Anche quest’estate sarà a disposizione di tutti un campo da beach-volley che fra l’altro ospiterà la finale di un importante torneo regionale.
 In programma anche i tradizionali corsi di nuoto per bambini ed i momenti di divertimento in acqua con l’acquagym, proposti dai migliori insegnanti a disposizione. E ancora spettacoli, balli caraibici, intrattenimento per i più piccoli, serate a tema e le feste del venerdì sera. I prezzi di accesso rimangono tra i più contenuti a livello provinciale, con solo un lievissimo aumento rispetto alla stagione passata: c’è la possibilità di ingresso anche dalle 15.30 alle 18. La vendita degli abbonamenti e delle tessere stagionali inizierà in concomitanza con l’apertura della struttura. Ricordiamo che a disposizione c’è un ampio parcheggio davanti all’ingresso e che il lido comunale si trova in via Stazione, zona facile daraggiungere sia per i residenti che per gli ospiti.
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domenica, 21 ottobre 2007
IN PALESTRA: Un sopralluogo contro il degrado
Alto Adige , 21 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Il sindaco Polonioli e l’assessore allo sport Bruno Ceschini, hanno compiuto l’ennesimo sopralluogo presso la palestra in zona scolastica a San Giacomo dove si stanno manifestando preoccupanti segni di degrado a causa delle infiltrazioni piovane, nonostante la struttura sia nuova. «Conosciamo bene il problema - spiega Ceschini - anche perché le associazioni di San Giacomo che frequentano la palestra ce le hanno segnalate. Il sindaco ha una rassegna fotografica dei vari punti critici. Insieme a lui abbiamo stabilito quindi di contattare nuovamente l’impresa che ha eseguito i lavori, per vedere di trovare una soluzione rapida, così da fermare il degrado in atto».
 Il problema delle infiltrazioni c’è quasi dall’inizio e, a quanto sembra, dipenderebbe dal fatto che per qualche motivo, la guaina isolante del tetto è danneggiata. (b.c.)
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lunedì, 16 luglio 2007













Alto Adige 10 LUGLIO 2007



Sabbia di mare alla Cittadella dello sport


Una nuova spiaggia per il beach tennis, il beach soccer ed il beach volley



Il direttore Moretti: «L’area è grande più di 800 metri»



 BOLZANO. E’ la novità di questi giorni. «Una spiaggia così grande a Bolzano non si era mai vista», racconta Massimo Moretti direttore della Sport City, la Cittadella dello sport di Maso della Pieve. «La sabbia finissima di mare si estende su una superficie di oltre 800 metri quadrati. Ma niente lettini e creme solari, la spiaggia va a tutto sport. Una prima area - precisa Moretti - è già in funzione da anni per il gioco del beach-volley. Questa seconda area, molto più grande, è dedicata agli sport estivi sempre sulla sabbia. Penso al beach-tennis, al beach-soccer ed ancora al beach-volley. Sport tipicamente estivi che potranno essere praticati durante tutta l’estate. Il volley non ha bisogno di presentazioni, il tennis è molto accattivante e semplice da giocare e per chi volesse provare sono a disposizione anche dei racchettoni in fibra di carbonio e palline ed infine c’è il calcio». Alla Sport City il valore aggiunto è dato dal fatto che si può giocare, oltre che durante tutto il giorno, anche di sera con la luce artificiale, magari con il fresco. E’ risaputo che correre sulla sabbia tonifica la muscolatura, rinforza le fasce muscolari e le articolazioni senza tralasciare la sensibilità percettiva che si acquisisce nel correre scalzi sulla sabbia. Moretti conclude così: «Vi aspettiamo alla “Bolzano Beach”. Il divertimento è assicurato». Info: tel. 0471 250598.
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categoria:sport, maso della pieve
martedì, 22 maggio 2007
Alto Adige 22 MAGGIO 2007
 S.Giacomo lanciato in orbita
 
Diventa una società «satellite» della Foppapedretti
 LAIVES. È un San Giacomo Raiffeisen che va oltre i confini. E non soltanto perché dopo una cavalcata trionfale in serie C - con 21 vittorie in 22 incontri - ha conseguito la promozione nel campionato di B2 nazionale, ma anche perché nei giorni scorsi ha raggiunto un accordo di collaborazione con una delle società più titolate del panorama italiano del volley femminile.
 Stiamo parlando della pluridecorata Volley Bergamo Foppapedretti, vera e propria istituzione della pallavolo rosa, come evidenzia in maniera più che eloquente il suo palmares di vittorie.
 Il sodalizio orobico gioca in serie A1, massimo torneo nazionale, da tredici stagioni consecutive, e nello scorso campionato (2005/2006) si è laureato campione d’Italia per la settima volta nella sua storia, conquistando anche l’alloro della Coppa.
 Ma nella bacheca della Foppapedretti fanno bella mostra di sè anche l’Europena Champions League (2004/2005), la Coppa Cev (2003/2004) e tanti altri trofei, fra cui quelli conquistati a livello di settore giovanile, dove il sodalizio di Bergamo può essere considerato l’equipollente pallavolistico dell’Atalanta Calcio, ovvero una vera e propria fucina di giovani talenti, serbatoio per la prima squadra e per tutto il movimento italiano, nazionali (giovanili e non) comprese.
 Insomma, per il San Giacomo Raiffeisen - squadra che rappresenta l’orgoglio di una piccola frazione di Laives e che ha già saputo espandersi sul territorio provinciale e regionale, divenendo la società leader in Alto Adige - entrare nell’orbita della Foppapedretti Volley di Bergamo è un ulteriore salto di qualità nell’ottica di una partneship che consenta al sodalizio presieduto da Maurizio Merlo di ampliare i propri orizzonti e di trovare un valido aiuto nell’approccio ad una nuova dimensione come quella nazionale della B2.
 Ma l’accordo con la Foppapedretti si incentra anzitutto sul settore giovanile, così come spiega il responsabile del vivaio della Foppapedretti, Gigi Sana.
 «Col presidente Merlo abbiamo raggiunto un accordo di collaborazione che - per volontà di entrambi - dia anzitutto priorità al settore giovanile. Per Foppapedretti è importante avere una società di riferimento anche in Alto Adige. Non una qualsiasi, però, perché noi siamo molto selettivi quando impostiamo partnership così articolate. E monitorando l’attività del San Giacomo e la sua struttura societaria capillarmente organizzata, abbiamo capito che sussitono tutti i presupposti per instaurare una proficua collaborazione che dal settore giovanile possa estendersi anche alla prima squadra in un futuro credo prossimo, viste le corpose ambizioni del San Giacomo. Ma per noi è anzitutto importante, in campo giovanile, espandere il nostro osservatorio in più zone d’Italia. Ed in tal senso il San Giacomo può aiutarci nella nostra selezione. Ma questo accordo darà anche la possibilità al San Giacomo di affiancare al proprio nome il prestigioso marchio di Foppapedretti, al fine di promuovere la propria attività giovanile, alla quale contribuiremo direttamente organizzando nel corso della stagione amichevoli, allenamenti e stage ai quali parteciperanno i nostri tecnici che potranno così mettere a disposizione del San Giacomo la propria esperienza nel settore.
 Insomma, il nostro è tutto fuorché uno dei soliti accordi fittizi. Anche perché abbiamo dato la nostra disponibilità ai dirigenti del San Giacomo di espandere la loro rete di contatti nella costruzione della nuova squadra che affronterà il campionato di B2. E se nell’arco di qualche anno la società altoatesina dovesse salire ancora di categoria, abbiamo già gettato le prime basi affinché Foppapedretti provveda direttamente ad indirizzare a San Giacomo giovani giocatrici magari non ancora pronte per la seria A, ma sicuramente in grado di ben figurare in B1». (ans)
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categoria:sport

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