giovedì 19 gennaio 2012

comune di Laives 5

martedì, 28 dicembre 2010



 Il postino Grandieri  in pensione

LAIVES. Con il nuovo anno andrà in pensione Claudio Grandieri, personaggio che sicuramente merita un posto nella galleria ideale di quelli maggiormente conosciuti a Laives. Grandieri infatti è postino a Laives fin dal lontano 1975; da allora, oltre ad avere fatto un’infinità di conoscenze, deve avere anche accumulato una quantità incredibile di aneddoti, avendo girato in lungo e in largo l’intero territorio comunale. Durante tutti gli anni di lavoro, Grandieri ha visto una profonda trasformazione del servizio postale, oltre che del territorio.
 Un saluto a lui arriva prima di tutto dai colleghi che, nell’augurargli una bella pensione, esprimono anche rammarico per la sua futura assenza. «Claudio è sempre stato buono e disponibile nei confronti del prossimo - dicono i colleghi postini - magari anche solo per raccontare le tante storie quotidiane. Noi che abbiamo avuto il piacere di passare tanti anni assieme a lui, gli auguriamo un futuro lungo, sereno e ricco di soddisfazioni».
 Complessivamente sul territorio comunale di Laives lavorano 10 addetti alla distribuzione della posta, che garantiscono questo importante servizio sia in città che nelle frazioni. (b.c.)
Alto Adige 28-12-10
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martedì, 28 dicembre 2010



Il tavolo sulla cittadella Grasso: il Pdl è caduto nel tranello del sindaco

LAIVES. Il Pdl ha chiesto e ottenuto dal sindaco di creare un tavolo di lavoro sulla cittadella dello sport. Vi parteciperà anche Marco Delli Zotti, pur essendo tra i promotori del referendum contro lo stadio da calcio, mentre Paolo Castelli (Laives futura) e Theodor Perathoner (Freiheitlichen) hanno rinunciato. Questo nuovo scenario sembra però non entusiasmare gli altri rappresentanti del comitato referendario. Rosario Grasso parla di «intelligenza del sindaco Di Fede nell’afferrare il salvagente lanciatole dall’opposizione che si sarebbe offerta - a suo giudizio - come garanzia di trasparenza e di regolarità amministrativa».
 Grasso aggiunge che il sindaco però ha già chiarito di non voler «accettare critiche - dice Grasso - né accenni alle sue responsabilità. Ha chiesto insomma di rinunciare alla funzione critica e di denuncia, propria dell’opposizione, in cambio della possibilità di partecipare ad un tavolo di lavoro privo di contenuti. Nella discussione che c’è stata in consiglio comunale infatti, non si è proferito verbo su composizione, tempi e compiti di questo tavolo di lavoro - conclude Grasso - e pertanto non si capisce come mai il confronto sul progetto della cittadella non potesse essere portato avanti in una delle commissioni consiliari già operative». (b.c.)
Alto Adige 28-12-10
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martedì, 28 dicembre 2010



Fotovoltaico, Laives è al 4º posto

BRUNO CANALI
LAIVES. L’opposizione accusa la giunta di avere sostanzialmente “perso tempo e soldi” con il fotovoltaico, l’assessore Dino Gagliardini rimanda l’accusa al mittente, ribadendo che è una priorità dell’attuale esecutivo.
 Intanto, mentre in municipio si discute ancora, i privati hanno già installato 4 ettari circa di questi pannelli nelle loro proprietà. Questo dato è stato evidenziato recentemente dall’Ae, che ha confermato la statistica a livello provinciale. Vi si legge che Laives, con 4 ettari, è al quarto posto nell’elenco dei Comuni serviti dall’Ae per superficie di pannelli fotovoltaici concessa e in buona parte installata.
 Uno degli impianti più grandi occupa il tetto del magazzino di frutta “Kaiser Alexander”, in via Fabio Filzi, centinaia di metri quadrati che hanno comportato un investimento milionario, ma che nel tempo frutteranno vantaggi concreti.
 Ad accusare l’amministrazione comunale di essere in ritardo con questa nuova fonte di energia rinnovabile è stato il consigliere del Pdl Bruno Borin. «A mano a mano che passa il tempo - aveva dichiarato Borin in sede di approvazione del bilancio di previsione - calano gli incentivi statali per il fotovoltaico e già adesso, secondo i calcoli, abbiamo perso un milione di euro. Non credo che Laives riuscirà a mettere in rete i primi impianti da fare su 11 edifici pubblici prima della fine del 2011 e perciò mi sento di dire che i mancati introiti alla fine saranno anche maggiori».
 «Se fosse stato possibile impegnare il bilancio comunale accendendo un mutuo per finanziare l’operazione - risponde però l’assessore Dino Gagliardini - e se la messa in rete fosse avvenuta entro il 31 dicembre di quest’anno, il guadagno disponibile dopo vent’anni sarebbe stato pari a 2.365.105 euro (118.000 euro l’anno) contro 1.998.406 euro (99.000 euro l’anno) ricavati attivando gli impianti entro il 30 aprile 2011 e 1.711.601 euro (85.500 euro l’anno) attivandoli entro il 31 dicembre 2011. Purtroppo però, causa la ridotta capacità mutuataria del Comune, il finanziamenti con mutuo non è percorribile e la migliore formula rimane un leasing, che garantisce comunque un guadagno di 850.000 euro, vale a dire, 47.222 euro l’anno».
 L’assessore Gagliardini spiega che purtroppo le amministrazioni pubbliche debbono seguire iter diversi dai privati anche in questo caso.
  Alto Adige 28-12-10
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lunedì, 27 dicembre 2010



Cittadella dello sport di Laives: no ad una nuova strada

L’ipotesi: espropri in via Delle Part per collega
re la cittadella

BRUNO CANALI
 LAIVES. La necessità di dotare la futura cittadella dello sport di una via secondaria di fuga e di accesso per mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine, potrebbe diventare un ostacolo ulteriore con i contadini. Lo studio della viabilità è stato affidato dal Comune all’ingegner Stefano Ciurnelli.
 Si tratta dello stesso esperto che già ha realizzato per Laives gli ultimi due piani generali della viabilità chiamato a dire quale sia la soluzione migliore anche per collegare la futura cittadella.
 In attesa di queste indicazioni, quello che è certo è che se si farà, dovrà essere dotata anche di un collegamento secondario rispetto al principale (che è previsto dalla statale 12 tra Laives e Pineta), riservato sia ai mezzi di soccorso che alle forze dell’ordine che dovessero accorrere allo stadio rapidamente.
 L’ipotesi che circola da tempo è quella di un collegamento verso via Delle Part, strada comunale alternativa al tracciato della stessa statale 12. Si tratta di una ipotesi che non piace ai contadini e adesso che viene lentamente messa a fuoco tutta la questione, si aggiunge anche un altro elemento che inevitabilmente contribuirà a far crescere le perplessità.
 Via Delle Part attualmente è larga circa 4 metri e lungo i suoi lati, fino a bordo strada, per l’intero tracciato, ci sono filari di meli. Già oggi la strada appare sottodimensionata rispetto al tipo di traffico che la percorre e quando si incrociano due mezzi un po’ più grandi di un’auto è sempre un problema. Stando alle indicazioni del piano urbanistico, dovrebbe trattarsi di una strada comunale di tipo “B1”, la quale dovrebbe invece avere una larghezza massima di 7,50 metri. Nel momento in cui si dovesse mettere mano al tracciato, bisognerebbe ripristinare le dimensioni previste, vale a dire i 7,50 metri e questo significherebbe dover espropriare una striscia di campagna lungo l’intera via. Praticamente è lo stesso problema che riguarda ad esempio via Negrelli, al quartiere “Caserme”, con le case costruite fin sul bordo della carreggiata, di una strada che però, secondo il piano urbanistico, dovrebbe essere più larga. Anche lì, se qualche residente volesse mettere mano alla propria abitazione, in qualche caso sarebbe costretto prima di tutto a demolire la parte sul fronte strada fino alla distanza indicata dal piano urbanistico. Il risultato è che intanto tutto è bloccato in attesa che il Comune trovi una soluzione.
 Tornando comunque a via Delle Part e all’ipotesi di un suo ampliamento, si tratta di una prospettiva che non piace ai contadini, che già garantiscono, nel caso andasse così, una forte opposizione.
 Per ora si tratta solo di ipotesi perchè, come detto, non esiste ancora un progetto esecutivo che riguardi la cittadella dello sport nel suo complesso e meno che meno indicazioni definitive sulla viabilità che la caratterizzerà. Uniche certezze, per adesso, sono che l’accesso principale avverrà dalla statale 12 attraverso una rotatoria da costruire più o meno a metà tra Laives e Pineta e che oltre a questo servirà anche un altro collegamento diverso per le emergenze, riservato ai soli mezzi di soccorso e alle forze dell’ordine in caso di incidenti allo stadio.
 Quale sarà poi la direzione di quest’ultimo lo dovrà dire l’ingegner Stefano Ciurnelli cui è stato affidato lo studio viabilistico, ma è evidente che in qualunque direzione si vada, occorrerà espropriare verde agricolo e già adesso i contadini ritengono che gli ettari di verde previsti per la cittadella dello sport in zona Galizia siano troppi.
Alto Adige 27-12-10
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domenica, 26 dicembre 2010



Rifiuti: la tariffa aumenta del 5% a Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. Aumenta la tariffa per il servizio di asporto dei rifiuti: del 5 per cento. L’indicazione è contenuta nel bilancio di previsione e fa riferimento al piano finanziario presentato dalle Seab. Si tratta del solo aumento previsto intanto, necessario per sostenere i maggiori costi del servizio stesso.
 Se ne è parlato in consiglio comunale, insieme all’approvazione del bilancio, alla luce dei dati forniti dalla Seab. Nel 2011 per garantire il servizio di raccolta serviranno 1,877 milioni. I ricavi invece saranno 1,722 milioni con un passivo di 155.279 euro. L’aumento del 5% delle tariffe comunque non riguarderà solo il deficit gestionale ma anche nuovi investimenti che si rendono necessari per garantire l’efficienza dei sistemi di raccolta e smaltimento. Seab ha assunto il servizio a Laives il 31 dicembre 2006, per la durata di 15 anni e un giorno. «Da allora - ha affermato in aula il capogruppo del Pdl Christian Bianchi - la tariffa per il servizio asporto rifiuti a Laives è salita del 38%. Ci sono stati prima di tutto i tre aumenti programmati dalla passata amministrazione comunale e adesso a quelli si aggiunge un ulteriore 5% sempre per garantire la copertura minima che è del 90%».
Il sindaco Di Fede ha spiegato i motivi che sono alla base di questi aumenti tariffari nel settore dei rifiuti: «Oltre agli investimenti per mantenere in efficienza mezzi e materiali, arriveranno quelli necessari per arrivare poi ad introdurre il calcolo delle tariffe personalizzate. Dal 2011 si inizierà anche una raccolta di dati statistici finalizzata a questo traguardo. Occorre anche arrivare finalmente ad una razionalizzazione dei sistemi di raccolta, che oggi sono tre diversi. Le isole interrate “Gaia” ad esempio, ci stanno dando tanti problemi di manutenzione. Abbiamo sperimentato che sono eccessivamente delicate e bisognerà arrivare a sostituirle. Nel conto vanno poi messi gli aumenti per lo smaltimento che anche Seab deve pagare e che non dipendono né da loro e né da noi ma da Ecocenter. Infine - ha aggiunto il sindaco - arriverà la raccolta dell’umido, non appena la discarica di Lana sarà ampliata e anche noi dovremo iniziare». Dove è possibile quindi risparmiare soldi (e così sperare di contenere anche le tariffe) è sui costi e questo si può fare affidandosi ad esempio alla raccolta differenziata, rispettando il più possibile le indicazioni. Per i consiglieri Christian Bianchi e Theodor Perathoner, la strada da seguire, anche per il servizio rifiuti, non potrà essere che quella della massima razionalizzazione del servizio, predisponendo analisi che prendano in considerazione anche gli scenari futuri. Perathoner è arrivato a proporre al sindaco di aumentare la copertura del servizio rifiuti fino al 95%, in modo da ridurre il deficit esistente tra costi e ricavi, un’ipotesi che non è stata accolta. Durante i prossimi 12 mesi quindi, arriveranno novità sostanziali anche nel servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. La prima è che incomincerà la fase di raccolta dei dati per arrivare alla “tariffa personalizzata” ovvero, quella che ogni famiglia pagherà in base all’effettivo peso di rifiuti prodotto. L’altra novità sarà l’introduzione del servizio di raccolta dell’umido. In questo senso qualcosa si sta facendo con le grosse utenze, quelle più facili da gestire. Il traguardo rimane quello di fare altrettanto con le famiglie e qui il lavoro sarà molto più impegnativo, con più problemi da risolvere. Guardando ai dati statistici Laives è un comune dove la raccolta differenziata funziona molto bene. Ci sono però margini per fare meglio e così l’intenzione è quella di proseguire con le iniziative di sensibilizzazione della comunità locale verso il problema dei rifiuti.
Alto Adige 24-12-10
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domenica, 26 dicembre 2010



La cosiddetta cittadella dello sport sta mettendo in luce tutti i maggiori difetti della politica cittadina

La cosiddetta cittadella dello sport sta mettendo in luce tutti i maggiori difetti della politica cittadina e la considerazione in cui sono tenuti il territorio ed i suoi abitanti. Eppure non dovrebbe essere impossibile comprendere come, quando si affrontano problemi connessi con l’amministrazione e lo sviluppo di un territorio, si muovano interessi forti molto difficili da governare. Le esperienze passate e recenti ne sono una dimostrazione lampante.
Partendo da considerazioni simili il PDL si è infatti offerto a garanzia di trasparenza e di regolarità amministrativa e ha proposto un non meglio precisato tavolo di lavoro paritetico interno al consiglio.
La sindaca, intelligentemente, non si è lasciata sfuggire il salvagente lanciatole dall’opposizione, non senza puntualizzare che una proficua collaborazione deve escludere strumentalizzazioni e confusione dei ruoli. Non poteva pertanto accettare critiche né all’operato della maggioranza, nè accenni alle sue responsabilità. Ha chiesto insomma di rinunciare alla funzione di critica e di denuncia propria delle opposizioni, in cambio della possibilità di partecipare a un tavolo di lavoro privo di contenuti. Nella discussione in consiglio infatti non si è proferito verbo su composizione, tempi e compiti di questo tavolo di lavoro e pertanto non si capisce perché il confronto non potesse essere portato avanti in una delle commissioni consiliari già operative.
Contemporaneamente si è glissato sulle motivazioni che hanno portato a questa proposta. È vero che la mozione è stata emendata, ma non si può cancellare il fatto che il PDL entra per garantire ciò che questa maggioranza, per esplicita dichiarazione delle opposizioni ed implicita ammissione della maggioranza, non è in grado di garantire: “…trasparenza e regolarità in tutte le fasi del progetto”.
Rimane poi il rifiuto trasversale di un coinvolgimento attivo dei cittadini le cui iniziative sono vissute con fastidio. Il referendum, è stato dichiarato, rischia di allungare i tempi di realizzazione dello stadio e male farebbe la sindaca a mostrarsi disponibile ad accettare il risultato della volontà popolare. I cittadini, insomma, secondo questa visione ampiamente condivisa, si esprimono ogni cinque anni e poi devono tacere. Nulla importa se i programmi erano vaghi, non nominavano lo stadio e la popolazione non era stata correttamente informata.
“Ci hanno votato e adesso compete a noi ogni decisione” hanno argomentato in varie occasioni diversi rappresentanti del centrodestra. …che poi è quello che ha sempre sostenuto fino all’altra sera la maggioranza.
Rimane da chiedersi come mai lo statuto preveda il ricorso a varie forme di partecipazione popolare. Ma queste sono quisquilie di cui non è dato tenere conto.
Rosario Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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domenica, 26 dicembre 2010



«Fotovoltaico: perso un milione» comune di Laives

LAIVES. Per il 31 dicembre Laives non arriverà ad avere i pannelli fotovoltaici su qualche edificio pubblico. «Data l’enorme richiesta - spiega il consigliere Bruno Borin (Pdl) in una interpellanza - i termini sono slittati al 30 giugno prossimo per la messa in rete. L’attuale giunta comunale poteva organizzarsi per tempo ma ha preferito concentrarsi sulla pianta organica e così, non ultimando gli impianti fotovoltaici entro l’anno, ha perso utili per circa un milione di euro e, visti i tempi, alla fine ci potrebbe anche rimettere più di due milioni». (b.c.)
Alto Adige 23-12-10
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domenica, 26 dicembre 2010



Passa l’addizionale Irpef ma Di Fede promette nuovi sostegni alle famiglie

LAIVES. Lo scontro - preannunciato - tra maggioranza e opposizione sull’esenzione dall’addizionale Irpef per alcune categorie svantaggiate, ieri sera ha rischiato di mandare in tilt l’approvazione del bilancio di previsione 2011 (poi licenziato a maggioranza). Pdl e Lega nord, viste vane la richiesta di individuare in bilancio 18mila euro circa da destinare appunto all’esenzione Irpef per famiglie con tre o più figli a carico e reddito modesto (d’accordo anche l’Udc), hanno dato il via alla raffica di emendamenti. Ne erano stati preparati cento, da discutere e approvare uno ad uno, cosa che avrebbe protratto la seduta probabilmente fino al mattino. Dopo i primi però, da entrambe le parti ha prevalso il buonsenso e la giunta ha accettato di predisporre un tavolo di coordinamento per le famiglie, insieme all’adozione di provvedimenti concreti di sostegno entro sei mesi. Questo ha permesso alla seduta di riprendere normalmente.
 Dall’addizionale Irpef il Comune ricava circa 399mila euro, mentre le famiglie con 3 o più figli a carico sono 230. Il sindaco ha anche ricordato che già qualche cosa si sta facendo, vedi la Family card ad esempio, che prevede riduzioni proprio per queste famiglie. Anche alle scuole materne comunali ci sono 92 richieste di esenzione da parte di famiglie in difficoltà e il Comune conta di investire almeno 9.500 euro per questo.
 Superato lo scoglio degli emendamenti, si è passati rapidamente al bilancio. Il documento di previsione 2011 pareggia sulla cifra di 38 milioni e 919 mila euro. Per la giunta è un bilancio realistico; per l’opposizione invece, non propone cambiamenti di marcia rispetto alla routine del passato. (b.c.)
Alto Adige 23-12-10
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domenica, 26 dicembre 2010



Cittadella: intesa Bianchi-Di Fede

BRUNO CANALI
LAIVES. Il consiglio comunale, ad esclusione di Freiheitlichen e lista 5 stelle, ha detto sì ad una mozione del Pdl che chiedeva l’istituzione di un tavolo di lavoro maggioranza-opposizione, per seguire il progetto di cittadella dello sport. Sulla mozione per lo spostamento del lido comunale, presentata sempre del Pdl, il sindaco Di Fede invece ha preso un mese di tempo per rispondere.
 Per quanto riguarda la cittadella, essendo uno dei più impegnativi progetti mai affrontati dal Comune, è evidente che serva la collaborazione di tutti e così c’è stata ampia convergenza sulla proposta del Pdl di istituire il tavolo di lavoro. Lo hanno invece snobbato Freiheitlichen (Perathoner) e movimento 5 stelle (Castelli) che sono tra i promotori del referendum contro lo stadio, bollando la proposta del Pdl come «regalo di Natale alla giunta». Dal Pdl la risposta è stata che «non c’è alcuna intenzione di fare da stampella alla maggioranza, ma semplice disponibilità ad affrontare un tema del genere per il bene della collettività». Tra i promotori del referendum c’è anche Marco Delli Zotti, che però in questo caso si è detto favorevole al tavolo «per avere maggiore chiarezza di quanto si è avuto finora». Stessa disponibilità anche dall’Udc.
 Cautela invece per il lido, tanto che il sindaco ha preso un mese di tempo per rispondere alla mozione del Pdl. Nel documento si chiede di abbandonare l’ipotesi complicata dello spostamento di cubature, che potrebbe prestare il fianco (come si è visto con il caso Forti) a speculazioni difficilmente controllabili. L’idea finora era quella di rendere edificabile l’attuale area del lido in via Stazione (18.000 metri quadrati circa) ma poi di non dare la possibilità di costruire lì a chi finanzierà il lido, bensì spostare altrove l’enorme cubatura edificabile, con tutta probabilità, nell’area a valle di via Andreas Hofer, dove, insieme ad altri 11 -12 ettari, si trovano anche i ben noti 8 mila metri, causa dei problemi toccati a Forti. «Noi proponiamo invece una procedura più semplice per arrivare ad avere il nuovo lido - ha spiegato il capogruppo del Pdl Christian Bianchi - vale a dire, la trasformazione in zona edificabile dell’attuale area lido in via Stazione, per poi venderla al migliore offerente e con i soldi ricavati, costruire il nuovo lido in zona Galizia. Questa procedura, oltre che più semplice, garantirebbe sicuramente maggiore trasparenza e meno rischi». Il sindaco Di Fede su questo ha chiesto tempo e si può ben capire anche perché: fin da quando nacque l’idea (sempre da parte del centrodestra) di affidarsi a questa operazione, la Svp ha puntato i piedi. «Di case al posto del vecchio lido non se ne parla» avevano sempre detto gli amministratori della Stella Alpina che si sono susseguiti in consiglio comunale nell’ultimo decennio e di questo passo, si può già prevedere quale risposta darà il sindaco al Pdl. A proposito di nuovo lido e cubature, tenendo per paragone la necessità di guadagnare almeno 10 milioni di euro, che piaccia o meno, come hanno calcolato gli immobiliaristi, occorre mettere in preventivo la possibilità di costruire almeno 30 mila metri cubi di abitazioni, che tradotti in appartamenti fanno circa 120 unità. Se invece si dovesse puntare su una «zona per villette signorili» che ancora Laives non ha, allora ben difficilmente l’attuale area del lido potrebbe bastare. Chi acquista questo tipo di alloggi, ovviamente lo fa se sono inseriti in zone signorili, con verde, distanze tra una costruzione e l’altra. È come un gatto che si morde la coda insomma, perché con la sola superficie del vecchio lido, difficilmente si riuscirebbe a realizzare “villette signorili” per 10 milioni si dovrebbe aumentare l’indice di cubatura.
Alto Adige 23-12-10
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domenica, 26 dicembre 2010



Il Comune di Laives investe 19 mila euro in abbonamenti Sad  

 LAIVES. Anche per il nuovo anno, continueranno le agevolazioni per incoraggiare l’opzione del trasporto pubblico. La giunta di Laives ha infatti approvato l’assunzione dei costi relativi alle tessere di abbonamento al servizio di trasporto locale gestito dalla Sad. Il Comune quindi pagherà le spese per il rilascio e il rinnovo, sia delle carte famiglia che degli abbonamenti per tutti coloro che risiedono sul territorio comunale. Il costo per un nuovo abbonamento extraurbano (che sarà interamente a carico del Comune) è di 10 euro, mentre per la carta famiglia è di 5 euro. Il rinnovo dell’abbonamento costa 5 euro e quello della carta famiglia, per famiglie con almeno 4 persone o monoparentali di almeno 3, costa 2,50 euro. A carico del Comune è prevista una spesa complessiva attorno ai 19mila euro.
  Alto Adige 22-12-10 (b.c.)
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domenica, 19 dicembre 2010



Laives -  Nel 2011 investimenti per 12 milioni 

BRUNO CANALI
LAIVES. Martedì il consiglio comunale inizierà l’analisi del bilancio di previsione 2011, che pareggia sulla somma di 38,9 milioni. Gli investimenti sfiorano 12 milioni e tra questi spiccano la ristrutturazione della scuola elementare “Collodi” di Pineta (2,5 milioni) e il nuovo serbatoio idrico (3,7).
 Il documento di programmazione ha ricevuto anche il benestare da parte del collegio dei revisori dei conti, che ne ha verificato la coerenza e l’attendibilità contabile. Cautela, i revisori consigliano nel settore del personale comunale rispetto alle novità che potrebbero arrivare dal legislatore e quindi, dicono, “sarà necessario monitorare la situazione durante il 2011 per rientrare nei parametri”. La dotazione di personale attualmente fissata è di 120,17 unità e il parametro per Laives è di un dipendente ogni 130 abitanti.
 Il bilancio sarà accompagnato dalla relazione del sindaco Liliana Di fede, che fin dalla premessa rinnova una affermazione a lei cara: quella della “sfida”. «Sarà un anno importante per l’amministrazione - scrive il sindaco - un anno in cui le sfide intraprese arriveranno ad un bivio decisivo».
 Quali siano si fa presto ad immaginare: cittadella dello sport, piazza, scuola elementare di Pineta, spostamento del lido, riqualificazione di via Kennedy, tanto per citare i temi fondamentali inseriti nei programmi di coalizione. Liliana Di Fede cercherà in tutte le maniere di portarli avanti, come ha garantito, anche se in questi primi sei mesi di attività, sulla sua amministrazione comunale si sono addensate a più riprese nubi minacciose.
 Nel 2011 arriverà anche il nuovo Puc (con piano generale del traffico e tutela degli insiemi) e darà l’indirizzo per il prossimo decennio e già si è visto, con la vicenda Forti, le attenzioni che vi ruotano attorno, dentro e fuori il municipio. Durante i prossimi 12 mesi si prevede di iniziare con l’iter per realizzare la nuova strada di accesso alla zona industriale sud da via Vadena (1,1 milioni) e anche di perfezionare la convenzione con l’Odar per acquisire quanto rimane dell’ex campo Don Bosco, così tra trasformare l’area in uno spazio pubblico verde.
 Dovrebbe anche essere l’anno del fotovoltaico: la progettazione è appaltata e si tratta di incominciare con le installazioni sugli edifici pubblici e verranno introdotti i “led” nell’illuminazione pubblica, sempre per risparmiare energia. Andrà avanti la costruzione della pedemontana verso Castel Flavon e si inizierà con il risanamento del palazzetto dello sport. 1,2 milioni verranno destinati ad un acquedotto per La Costa-Seit e 500.000 euro per proseguire con la riqualificazione di San Giacomo.
Alto Adige 19-12-10
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sabato, 18 dicembre 2010



Vallarsa: l’ombra della Corte dei Conti

BRUNO CANALI
LAIVES. Durante il prossimo consiglio si parlerà del bilancio. Tra le tante somme c’è il contributo alla coop tedesca proprietaria della zona Vallarsa. Si tratta di 350 mila euro, che vanno ad aggiungersi ai 150 già anticipati e ai 500 mila della Provincia. Sui soldi stanziati invece dal Comune per la perizia geologica il Pdl chiede alla giunta di ritirare la delibera: «Altrimenti siamo pronti a segnalare il caso alla Corte dei Conti».
 Questo farà tornare di attualità un problema ancora non risolto: quello della sicurezza idrogeologica di quell’area sportiva, indicata tra quelle ad “alto rischio”.
 Fino a quando questi aspetti determinanti non sono stati chiariti e risolti, è il caso di prevedere ulteriori soldi? Se lo chiede il consigliere del Pdl Christian Bianchi, che poi solleva anche un’altra questione legata alla zona Vallarsa: quella dell’incarico ad un geologo da parte del Comune affinché stabilisca cosa occorrerebbe fare per ripristinare condizioni di sicurezza nell’area.
 «In commissione finanze - spiega Bianchi - ho avuto la conferma che alla cooperativa privata della Vallarsa sono stati anticipati 150 mila dei 500mila euro complessivi di contributo previsto. Mi hanno spiegato che non vi sarebbero problemi di sorta, ma io ritengo che prima di stanziare soldi pubblici per quell’area privata, sarebbe il caso di attendere i risultati delle verifiche geologiche».
 Il timore è quello che si debbano spendere somme ingenti per la messa in sicurezza delle pareti a picco sull’area del campo da hockey e dei campi da tennis, somme che potrebbero anche mettere tutti di fronte ad una scelta: spendere tanti soldi oppure abbandonare la zona e pensare di spostare i campi in Galizia con la scusa della cittadella dello sport? Questo il quesito che già lo stesso Bianchi aveva avanzato.
 C’è poi la questione da chiarire, relativa all’incarico che il Comune ha deliberato per il geologo. «L’incarico è stato dato con delibera comunale - afferma Christian Bianchi - ma a mio giudizio, non doveva essere il Comune a farlo e a pagarlo. Il Comune ha già uno studio generale delle zone a rischio, mentre per quello specifico sulla zona Vallarsa, essendo un’area di proprietà privata, stando al decreto provinciale del 5 agosto 2008, articolo 9, dovrebbe essere lo stesso privato, a pagare il geologo. Ho chiesto chiarimenti al sindaco e anche al collegio dei revisori e ce li dovranno dare in sede di approvazione del bilancio. Sia chiaro - conclude Bianchi - che se dovesse essere confermato quello che ho appena spiegato, chiederemo l’immediato ritiro della delibera e l’eventuale restituzione dei soldi, altrimenti non escludiamo di inoltrare una segnalazione alla Corte dei conti».
Alto Adige 18-12-10
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sabato, 18 dicembre 2010



Raddoppiano i vigilantes sugli autobus della Sasa

SUSANNA PETRONE
BOLZANO. La proposta del presidente della Sasa Stefano Pagano è stata approvata ieri sera dal cda: le due corse notturne della linea 2 soppresse dopo che ragazzi avevano aggredito una guardia giurata verranno ripristinate il 24 dicembre.
 La Sasa ha deciso di aumentare la sicurezza sulle corse notturne delle linea più a rischio: la 2 e la 153. Due le guardie giurate che accompagneranno gli autisti il venerdì e il sabato sera. Da domenica a giovedì, altra novità, ci sarà a bordo sempre una guardia giurata.
 «Questo significa nuovi costi per l’azienda - spiega Stefano Pagani - Ma dobbiamo garantire la massima sicurezza a tutti. Spero comunque che i giovani aggressori vengano puniti in modo esemplare, perché non è possibile che le corse notturne siano così a rischio». Soddisfatto dunque il presidente della Sasa che era stato aggredito da più parti dopo avere preso la decisione di fermare le ultime due corse della linea 2. La decisione era stata presa a seguito di un aggressione.
 Due giovani erano saliti sul bus e avevano iniziato a fumare. A quel punto la guardia giurata si era avvicinata al gruppo di amici pregando questi ultimi di spegnere la sigaretta. A quel punto i ragazzi avevano aggredito la guardia giurata ed era dovuta intervenire una pattuglia dei carabinieri. Sulla vicenda interviene il segretario della Lega Nord Bolzano, Claudio Degasperi che preannuncia verifiche sulla decisione presa dai vertici della Sasa che avevano sospeso le due corse: «Verificheremo - spiega - se sussiste una vera e propria interruzione di pubblico servizio. Sarebbe bastato incrementare temporaneamente il servizio di vigilanza e allestire in una officina la blindatura del posto guida, necessaria al paio di autobus che sono utilizzati nel servizio notturno tra Bolzano e Bronzolo».
 Anche il Centro Tutela Consumatori Utenti aveva espresso perplessità. La risposta arriva dal dirigente legale e del personale della Sasa, Maurizio Riolfatti: «La Sasa opera in regime di concessione rilasciata dalla Provincia e non è legata in alcun modo da contratto di servizio con il Comune di Bolzano. La Provincia ha autorizzato eventuali modifiche di percorso, fermate ed orari delle linee, così come la sospensione del servizio dal 14 dicembre delle corse notturne della linea 2 per gravi motivi di sicurezza a bordo degli autobus». La Sasa confessa di essere consapevole delle difficoltà di alcuni utenti, ma «deve tener per altro conto del pericolo oggettivo che gli stessi utenti affrontano ogni qual volta salgono a bordo della linea 2». E conclude: «Invito tutti a salire sulle corsie notturne della linea 2 per verificare di persona il grado di inciviltà, arroganza e violenza nei confronti dei passeggeri, controllori e forze dell’ordine che spesso devono intervenire».
Alto Adige 18-12-10
 
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venerdì, 17 dicembre 2010



Bus soppressi, il Ctcu chiede il ripristino delle corse

BOLZANO. «Non si possono penalizzare gli utenti». Il Centro tutela consumatori, in una lettera al sindaco, critica la recente decisione dei vertici della Sasa di cancellare le corse della linea 2 Bolzano-Bronzolo in partenza dalla stazione ferroviaria alle 22.55 e 23.55 per tutelare autisti e guardie giurate dal rischio aggressioni. «Se da un lato - si legge in una nota - si possono comprendere le ragioni che portano a non poter più tollerare gravi episodi di violenza a bordo dei mezzi della Sasa, dall’altra si ritiene che la decisone di penalizzare la generalità dell’utenza per il comportamento di pochi sia sproporzionata ed inaccettabile. Di principio, un servizio pubblico non può essere sospeso o interrotto solo perché si verificano degli episodi di violenza a bordo». Il Ctcu ricorda che Sasa opera sulla base di un contratto di servizio con il Comune, che è tenuta a rispettare. «In merito alla sicurezza a bordo, spetta a Sasa trovare le misure più opportune ed adeguate per cercare di risolvere, speriamo definitivamente, la pur delicata questione. Questo non può però consentire al gestore di un servizio pubblico essenziale di lasciare per strada utenti che nulla hanno a che fare con tali episodi di violenza. Fra loro vi sono anche lavoratori che utilizzano quei mezzi pubblici per recarsi o tornare dal lavoro e quindi è facile capire il disagio che si crea».
 Per questo motivo il Ctcu chiede al sindaco di intervenire presso i vertici della Sasa, al fine di far ripristinare con effetto immediato le corse sospese.
Alto Adige 17-12-10
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giovedì, 16 dicembre 2010



Nuovo Piano urbanistico comunale di Laives

Caso Forti: Castelli preme per visionare il piano urbanistico

LAIVES. Il consigliere Paolo Castelli (Lista civica Laives Beppe Grillo) vuole vedere la bozza del nuovo Piano urbanistico comunale che i tecnici incaricati dal Comune dovrebbero stare elaborando. «Abbiamo potuto inoltrare la nostra richiesta con domenda protocollata solo dopo molte resistenze - spiega Castelli -. Se quella bozza dovesse acclarare che si prevedono modifiche urbanistiche sui ai terreni interessati dalla vicenda che ha portato alle dimissioni del vicesindaco Forti, chiederemo anche le dimissioni dell’assessore Dario Volani e dell’intera giunta comunale per non avere vigilato sul rispetto della trasparenza a favore dell’interesse collettivo. Informiamo subito i dirigenti comunali interessati al rilascio della documentazione da noi richiesta che se in tempi brevissimi non dovessimo ricevere la bozza del Puc richiesta, faremo ricorso al Tar».
 La rielaborazione del Piano urbanistico comunale - che è scaduto - è stata affidata con gara di appalto ad uno studio di architettura veneto. In questa fase il documento dovrebbe essere già in una fase avanzata, quanto serve per portarlo poi in consiglio comunale già il prossimo anno. In attesa di questo appuntamento sono stati “congelati” anche lo studio relativo alla viabilità generale e quello sugli insiemi da tutelare. (b.c.)
Alto Adige 16-12-10
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giovedì, 16 dicembre 2010



Sasa, linea 2 ferma fino a gennaio Rischia anche la 153

SUSANNA PETRONE
BOLZANO. Dopo la linea 2 anche le corse notturne della linea 153 sono a rischio. Lo conferma il sindacalista della Cgil Benedetto Rarità che chiede una soluzione concreta per garantire la sicurezza agli autisti della Sasa, alle guardie giurate che si trovano sui mezzi che effettuano corse notturne e per gli utenti dei bus.
 «Non è la prima volta che avvengono aggressioni sui bus della Sasa - spiega il sindacalista che allo stesso tempo è dipendente dell’azienda - Questa pomeriggio (ieri, ndr) i vertici della Sasa ci hanno ribadito che è ferma l’intenzione di sopprimere le corse della linea 2 se non verrà risolto il problema. Si sta valutando di sopprimere anche le corse della linea 153. Chiederemo di fermare i trasporti come in altre città, perché è troppo rischioso dopo le 22».
 Secondo il sindacalista è stato dimostrato che non bastano le telecamere e i vigilantes a bordo. Sabato sera, infatti, due ragazzi avrebbero aggredito una guardia giurata che aveva chiesto loro di non fumare sul bus. A quel punto i ragazzi avrebbero aggredito l’uomo. A quel punto sono dovuti intervenire i carabinieri che hanno denunciato i due ragazzi. «Non può bastare solo il vigilantes. E’ lui quello che è stato aggredito - prosegue Rarità - Ci vuole un incontro tra azienda, sindacato, forze dell’ordine e Procura per trovare una soluzione. Capisco che il servizio alla popolazione va garantito, ma non mettendo a rischio chi lavora».
 Secondo Rarità non è la prima volta che ragazzini violenti aggrediscono anche viaggiatori. Se non verrà trovata una soluzione il sindacato promette di far fermare anche la linea 153. «Siamo pronti a fermare tutte le linee notturne se non viene risolto il problema. Non credo che la popolazione debba subìre tutto questo. Abbiamo elaborato una proposta: chiediamo di alzare le porte della cabina dell’autista e fare in modo che non possa essere aperta dall’esterno. Ma bisogna mettere una serie di soluzioni e attuazioni che facciano sì che il servizio possa essere eseguito con la massima sicurezza».
 Lo stesso presidente della Sasa, Stefano Pagani, è invece più ottimista. «Sono certo che verrà trovata una soluzione in breve tempo - precisa - e che la popolazione potrà tornare ad usufruire delle due corse notturne della linea 2 per l’inizio dell’anno nuovo». Al momento la corsa delle 22.55, così come la corsa delle 23.55, che parte da Bolzano e arriva a Bronzolo è stata sospesa.
 Polemico invece Claudio Degasperi, segretario della Lega Nord Bolzano: «Negare gli autobus ai cittadini onesti solo per colpa di altri non è una soluzione - sbotta l’esponente del Carroccio - Il presidente della Sasa si armi di coraggio e salga per primo sulle ultime corse notturne dei bus accompagnato da una nutrita scorta di osservatori volontari, ai quali basta offrire un biglietto. E’ sbagliato accettare subito la sconfitta e stoppare le corse. Pagani ci dica cosa vuole fare oltre a negare il servizio».
  Alto Adige 16-12-10
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mercoledì, 15 dicembre 2010



«Senza Forti ambientalismo radicale e Svp più reazionaria»

 LAIVES. Franco Magagna, consigliere comunale della lista “La civica”, interviene sulla vicenda Forti e anche sulla centrale elettrica a pompaggio. Per quanto riguarda l’uscita di scena di Forti, secondo Magagna, «se, forse, si è fatto un passo avanti verso la trasparenza, altrettanto non si può dire per lo sviluppo urbanistico e socio-economico della città. Ora emergono posizioni solo apparentemente progressiste, che in realtà esprimono un’ideologia ambientalista radicale, che potrebbe anche rappresentare un giusto contrappeso a sviluppi “spregiudicati”, ma che di fatto, alleandosi con l’area più reazionaria della Svp, relega Laives in un provincialismo improntato alla più sfacciata chiusura mentale, per cui ora tutto viene rimesso in discussione compreso il progetto del nuovo lido, che si vorrebbe ridimensionare. Si prospetta un lido con apertura solo estiva e si giustifica la richiesta con i costi di gestione di una piscina coperta. Ma allora, che senso ha spostare il lido?».
 Magagna quindi accenna alla situazione finanziaria comunale non proprio rosea, per dire che, dopo avere visitato una centrale a pompaggio in Austria, sarebbe il caso di approfondire la questione. «Occorre istituire un tavolo paritetico - conclude - tra maggioranza ed opposizione». (b.c.)
Alto Adige 15-12-10
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lunedì, 13 dicembre 2010



" Garanzie sulla cittadella dello sport di Laives"

LAIVES. Il Pdl ha chiesto la convocazione d’urgenza del consiglio comunale per discutere il dopo-Forti. L’opposizione chiede alla giunta di approvare due mozioni su cittadella e spostamento del lido comunale in modo tale da mettere alcuni paletti e garantire la massima trasparenza nella gestione della cosa pubblica per il futuro.
 «Dopo le dimissioni del vicesindaco - commenta il capogruppo del Pdl Christian Bianchi - la nostra posizione è ancora di forte preoccupazione. L’uscita di scena di Forti non basta a chiudere questo capitolo. Il caso ha fatto emergere una situzione che in futuro potrebbe riservare ulteriori sorprese sia per la parte riguardante il calcio, ma anche per gli altri lotti».
 Per questo il Pdl ha presentato due mozioni destinate a «segnare i futuri rapporti tra il nostro gruppo e la maggioranza». E per questo il Pdl si aspetta che i due documenti «vengano accettati senza alcuna preclusione, nell’interesse di tutta la città di Laives».
 La prima mozione riguarda la richiesta di costituire un tavolo di lavoro paritetico, tra maggioranza e opposizione, al fine di valutare tutte le informazioni sul progetto in corso prima di assumere qualsiasi decisione.
 «Riteniamo questo passo necessario visto il grave rischio di speculazioni a cui ha prestato il fianco la giunta per il caso Forti».
 La seconda mozione riguarda il secondo lotto ed è legata in particolare al finanziamento del Lido comunale. «L’amministrazione fino ad oggi ha sempre ipotizzato uno spostamento della cubatura realizzabile sul sedime del vecchio lido. Noi proponiamo una procedura più semplice: la vendita al miglior offerente del del lotto in oggetto».
Alto Adige 13-12-10

 

COMUNICATO STAMPA: DOPO LE DIMISSIONI DEL VICESINDACO DI LAIVES, IL PDL NON SI RITIENE SODDISFATTO E PRESENTA DUE MOZIONI. O LA MAGGIORANZA LE VOTERA’, O MOZIONE DI SFIDUCIA AL SINDACO.
Dopo le dimissioni del vicesindaco di Laives, a seguito degli scandali emersi dalla gestione “allegra” della carica di Assessore all’Urbanistica, con un pieno conflitto di interessi in corso, la posizione del Popolo della Libertà è ancora di forte preoccupazione, e non può ritenersi minimamente soddisfatto.
Se la maggioranza in Comune a Laives pensa che con le sole dimissioni di Forti, la questione sia da considerarsi conclusa, sbaglia tutto.
La questione Forti ha solo fatto emergere palesemente una situzione che, per quanto ne possiamo sapere, potrebbe riservare nel futuro ancora delle sorprese e che , in ogni caso, deve attirare tutte le attenzioni necessarie a garantire alla cittadinanza serietà, traparenza e serietà nel portare avanti il
progetto della cittadella dello sport di Laives, sia per la parte riguardante il

calcio, sia per gli altri lotti.
Per tale motivo il gruppo consigliare del Pdl ha presentato una RICHIESTA DI
CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO, unitamente a due mozioni, che senza voler nascondere

nulla, SEGNERANNO I FUTURI RAPPORTI TRA IL NOSTRO GRUPPO E LA MAGGIORANZA.
Riteniamo perciò di informare la maggioranza che, tali mozioni dovranno essere accettate senza alcun dubbio in merito, nell’interesse di tutta la città di Laives.
La prima mozione riguarda la richiesta di costituire un tavolo di lavoro paritetico, tra maggioranza e opposizione, al fine di valutare tutte le informazioni in merito al progetto in corso, prima della assunzione di decisioni. Riteniamo sia una richiesta necessaria e non derogabile, visto il grave rischio di speculazione alla quale è stata sottoposta l’amministrazione comunale proprio da parte del Vicesindaco.
La seconda mozione, richiede che per il finanziamento del lotto nr. 2 Lido counale, dove l’amministrazione fino ad oggi ha sempre ipotizzato di effettuare uno spostamento della cubatura realizzabile sul sedime del vecchio lido (con la riconversione dello stesso in zona agricola), ritenendo che tale operazione è fortemente pericolosa e apra ogni scenario alla speculazione da parte di soggetti interessati, avvenga attraverso la individuazione di una cubatura da costruire e che questo si realizzi proprio sul terreno del vecchio lido. Il Comune, in questo caso, avrebbe molta meno complicazione nella procedura, dovendo provvedere solo alla vendita al miglio offerente risultatnte da gara pubblica, del lotto in oggetto.
L’approvazione delle mozioni è per noi cosa fondamentale, al fine di evitare che
i rapporti si deteriorino irrimediabilmente.
Se il Sindaco è persona accorta e intelligente, non avrà dubbi e saprà sicuramente cosa fare.
CHRISTIAN BIANCHI – CAPOGRUPPO PDL LAIVES
 Laives, 06/12/2010

MOZIONE

Laives, 04/12/2010
Premesso che la giunta comunale di Laives si è espressa molte volte in merito ai temi concernenti la cittadella dello sport, ma che fino ad oggi il consiglio comunale non è ancora stato chiamato ad esprimere delle decisioni ufficiali;
considerando che la complessa tematica della cittadella dello sport necessita di approfondite riflessioni e discussioni per ognuno dei singoli lotti che compongono tale opera, anche in ragione del fatto che il Sindaco e la giunta hanno sempre evidenziato che ognuno dei lotti verrà realizzato attraverso fonti di finanziamento specifiche,
preso atto che fino ad oggi per finanziare il lotto 2 “nuovo lido comunale” la maggioranza ha più volte espresso la volontà di rendere edificabile l’area occupata dall’attuale lido, prevedendo però uno spostamento della cubatura realizzabile su altro terreno,
considerato che tali operazione sono urbanisticamente ed economicamente molto delicate e che possono generare  speculazioni talvolta molto complesse e difficili da evidenziare
preso atto che, dopo la vicenda che ha coinvolto il vicesindaco Forti, appare evidente a tutti che il nostro Comune non potrebbe offrire garanzie ai cittadini in termini di trasparenza e regolarità su tutte le fasi di questa iniziativa urbanistica
Tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri comunali impegnano il Sindaco e la Giunta a prevedere che, qualora il lotto 2 “nuovo lido comunale” venga realizzato, il finanziamento necessario al Comune provenga dalla vendita del terreno dell’attuale lido comunale, sul quale sia prevista la realizzazione di una cubatura edilizia non trasferibile, attraverso una gara pubblica che determini il miglior offerente.

MOZIONE

Laives, 04/12/2010
Premesso che la giunta comunale di Laives si è espressa molte volte in merito ai temi concernenti la cittadella dello sport, ma che fino ad oggi il consiglio comunale non è ancora stato chiamato ad esprimere delle decisioni ufficiali;
considerando che la complessa tematica della cittadella dello sport necessita di approfondite riflessioni e massima trasparenza, in ogni sua fase di avvicinamento alla sua realizzazione 
preso atto che fino ad oggi la maggioranza ha inteso agire in piena autonomia, con un coinvolgimento marginale delle opposizioni in consiglio comunale, limitato esclusivamente a fornire alcune informazioni su fatti avvenuti o su impegni già presi
considerato che la realizzazione di tale importante opera potrà avvenire esclusivamente con la piena condivisione di una ampia maggioranza delle forze politiche rappresentate in consiglio comunale
preso atto che, dopo la vicenda che ha coinvolto il vicesindaco Forti, appare evidente a tutti che il nostro Comune non potrebbe offrire garanzie ai cittadini in termini di trasparenza e regolarità su tutte le fasi di questa importante opera
Tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri comunali impegnano il Sindaco e la giunta a istituire immediatamente un tavolo di lavoro formato da rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione, che abbia l’obiettivo di analizzare gli elementi a disposizione della giunta, preventivamente alla assunzione delle decisioni. 
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domenica, 12 dicembre 2010



Di Fede: mi aspetto lealtà dalla Svp

BRUNO CANALI
LAIVES. Quella che si chiude è stata una settimana di passione per il sindaco Liliana Di Fede. Per il progetto della cittadella sportiva, dalla Svp, dopo le dimissioni di Georg Forti, arrivano segnali di revisionismo; per quello della centrale a pompaggio c’è invece l’aut aut dei Verdi e si profila così un’asse tra ambientalisti e Svp. L’unica a manifestare comunque ottimismo è proprio lei, la sindaca, forte degli accordi di coalizione sottoscritti da tutti i partner della maggioranza dopo le elezioni.
 Non si può negare che c’è un certo fermento attorno ai due grandi progetti.
 
Ribadisco: la cittadella dello sport fa parte del programma. Quando si hanno obiettivi di tale portata, occorre preventivamente una buona pianificazione, unica garanzia per un risultato di qualità.
 D’accordo il confronto e il dibattito, ma a quanto pare, si sta profilando un fronte contrario sia allo stadio del Fc Alto Adige e sia all’ipotesi di centrale elettrica a pompaggio, fronte trasversale...
 
Il concetto da tenere presente non è cittadella sì, cittadella no, ma cittadella come. Su questo siamo disposti a discutere e confrontarci. Le verifiche che abbiamo avviato servono proprio per fare del nostro meglio. Siamo la quarta città della nostra provincia e credo occorra cogliere questa occasione che ci viene presentata.
 I detrattori dello stadio però dicono di non vedere alcun’opportunità concreta ma piuttosto problemi.
 
Arriveranno diversi nuovi posti di lavoro con l’investimento di almeno 30 milioni di euro. Laives diventerà attrattiva verso l’esterno; dobbiamo guardare a questi scenari con lungimiranza. Io credo non vi sia cosa peggiore che continuare a mettere tutto in discussione.
 Avete qualche elemento concreto a supporto di queste convinzioni?
 
Stiamo lavorando e le informazioni raccolte finora ci danno ragione ovvero, che si tratterà di una cosa utile. Continueremo ovviamente a mantenere forte attenzione verso tutti gli aspetti: ambientale, della sicurezza e della viabilità.
 Dall’opposizione, i grillini avanzano dubbi anche per la natura del sottosuolo e chiedono i risultati dei carotaggi geologici.
 
Anche in questo caso le prime informazioni che abbiamo sono rassicuranti; attendiamo comunque lo stato finale delle verifiche.
 E i costi?
 
Per la parte economica attualmente non abbiamo tutte le informazioni disponibili ma stiamo lavorando.
 Teme imboscate o ribaltoni dal punto di vista politico su questi temi “caldi”, dopo l’abbandono di Forti e l’arrivo di Zelger del Bauernbund?
 
No: una cosa è mantenere forte attenzione sui temi e sono d’accordo, così come di discuterne. Però attorno ad obiettivi come cittadella, piazza, lido e riqualificazione di via Kennedy garantisco che lavorerò giorno e notte: per questo sono stata votata a maggio dalla gente. Se poi dovessero insorgere problemi oggettivi ne parleremo e li spiegheremo. Ben venga la discussione sul “come” fare, che è stimolo per tutti noi, a patto che non sia strumentalizzata.
 Veniamo all’idea della centrale a pompaggio proposta dalla South Tyrol Energy: qui l’opposizione di Svp e Verdi è molto decisa a quanto pare. Il neo assessore Svp all’urbanistica Zelger ad esempio è uno dei residenti della Costa che si sono subito opposti all’ipotesi.
 
Si tenga presente che si tratta di una proposta che non fa parte dell’accordo programmatico di coalizione, come è invece la cittadella.
 Dopo avere visto da vicino impianti del genere in Austria, siete ritornati con un maggiore interesse a discuterne.
 
Per ora l’accordo è che si tratta di una proposta da approfondire. La Provincia ci ha esplicitato un certo interesse verso questo tipo di strutture che serviranno alla produzione di energia pulita.
 Proprio l’uso di energia da fonti pulite è tra le richieste anche degli ambientalisti...
 
Sintetizzando, tre sono a mio giudizio i punti da approfondire parlando di centrale a pompaggio: l’impatto ambientale; chi sono gli investitori dato che si parla di almeno 300 milioni di euro e infine la parte contrattuale, che comprenda la qualità effettiva del progetto e la garanzia che utilizzerà solo energia pulita per il suo ciclo di produzione.

Raccolta firme pro referendum

LAIVES. Il comitato promotore del referendum contro lo stadio della cittadella ha terminato la raccolta delle prime 130 firme per chiedere il referendum. «Adesso attendiamo i risultati dei carotaggi nel sottosuolo della Galizia, che abbiamo chiesto - dice il consigliere grillino Paolo Castelli - e a gennaio partiremo con la raccolta delle firme per l’indizione del referendum, che dovranno essere 910».

Alto Adige 12-12-10
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sabato, 11 dicembre 2010



La presa di posizione dei Verdi e Peterlini sulla "cittadella"
La presa di posizione dei Verdi, a dire il vero non limpidissima, arriva con fortissimo ritardo, dopo aver votato contro una mozione che chiedeva all’amministrazione di farsi essa stessa promotrice di una consultazione referendaria e in una situazione politica completamente mutata. Nella sostanza essa rompe ulteriormente il fronte sinora compatto dei favorevoli ad ogni costo allo stadio e porta alla luce conflitti fin qui sottaciuti.
È del tutto evidente che le dimissioni dell’ex-vicesindaco, con il venire prepotentemente alla luce degli interessi che necessariamente girano attorno a questo tipo di opere, hanno modificato considerevolmente la situazione, ponendo i sostenitori dello stadio in una condizione di subalternità.
Abbiamo assistito quindi ad un rimescolamento delle carte, determinato principalmente dall’avvicendamento all’interno della giunta, che ha portato alla modifica dei rapporti di forza preesistenti e che richiedeva una pronta risposta da parte dei sostenitori del progetto.
Ecco allora che con l’appoggio dei padri nobili dell’iniziativa, il referendum, in precedenza visto con paura e sospetto, viene ora evocato come strumento di democrazia proprio da coloro che ne sono stati i più fieri avversari.
Eppure tornando alle motivazioni addotte dai Verdi per giustificare l’edificazione di una struttura così impattante, la cittadella non ha bisogno della presenza dello stadio per il Südtirol – un’ampia area dedicata al calcio esiste già - ma semmai di aree e strutture dedicate ad altri sport e, perché no, di un parco, di ciclabili e di quant’altro possa venire in mente: tutte cose che il comune deve pagarsi o per cui deve trovare da solo il finanziamento.
E questo apre un altro capitolo dolente: ancora una volta non viene messo in discussione proprio quel modo di finanziare opere pubbliche o di interesse pubblico che va sotto il nome di convenzione urbanistica e che, prevedendo il coinvolgimento dei privati, apre le porte allo scatenarsi di appetiti più o meno legittimi.
Insomma se da una parte siamo spettatori interessati delle fratture che si stanno aprendo nel fronte dei cementificatori della Galizia, dall’altra non siamo così ingenui da non vedere come le aperture al referendum, pur con i vari distinguo, possano portare ad un rilancio del progetto che in questi giorni appare in piena crisi.
Rosario Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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venerdì, 10 dicembre 2010


Cittadella dello sport (7) • Sportzentrum (7)

Dal sito dei Verdi
Nel 2006 viene avanzata la richiesta da parte dell’FC Südtirol di avere una nuova sede nella nostra cittá. Da subito, l’amministrazione allora in carica ha sottoposto l’accoglimento della proposta alla contestuale realizzazione di una grande cittadella dello sport in Galizia che comprendesse tutti gli impianti giá esistenti della zona sportiva Engl Ossana, le necessarie strutture per l’FC Südtirol, un’area verde/riceativa, un velodromo (o un palazzetto dello sport) ed infine un nuovo lido. Il tutto era accompagnato, considerate le ridotte possibilitá economiche di Laives ben note giá nel 2006, dalla promessa di un adeguato finanziamento da parte dell’ente provinciale.
Da allora molte cose sono cambiate , soprattutto negli ultimi tempi, la piú importante é che nel 2008 Provincia ha messo a disposizione una somma di 11 milioni di Euro, vincolandone comunque l’utilizzo esclusivamente per le strutture dell’FC Südtirol. Per realizzare quindi le strutture pubbliche quale lido e area verde/ricreativa di cui la nostra cittá ha assoluto bisogno, si sono dovute ricercare altre soluzioni, individuate successivamente nell’istituto della convenzione urbanistica.
In questo ultimo periodo la Provincia e l’FC Südtirol esercitano una forte pressione sull’amministrazione per “stringere i tempi”, sulle strutture FC Südtirol, di fatto con la recente delibera di approvazione dell’atto di intesa, la Provincia dà al massimo 2 anni di tempo al Comune per acquisire, tramite esproprio, i terreni interessati alla realizzazione dello stadio. È compito esclusivo dell’amministrazione assicurare peró il  contestuale  progredire delle rimanenti strutture pubbliche (lido ed area verde ricreativa).
Il progetto che riguarda la futura “Cittadella dello Sport” a Laives sta passando quindi alla fase delle decisioni concrete, é opportuno che ogni forza politica si esprima chiaramente soprattutto in vista di due scadenze importanti: l’eventuale modifica del PUC e il referendum consultivo. Noi Verdi ribadiamo la posizione che abbiamo espresso fin dall’inizio: il Comune deve garantire che tutte le strutture che costituiscono la cittadella dello sport, così come pensata e sostenuta dal 2006, abbiano medesima importanza, “peso specifico” e tempi di realizzazione. Bisogna evitare un procedere sbilanciato dell’apparato politico-amministrativo con tutte le forze concentrate prevalentemente sulla zona FC Südtirol, rimandando a un periodo successivo gli interventi per le rimanenti strutture pubbliche. Una soluzione simile (“Cominciamo dallo stadio, il resto verrà”) per i Verdi è inaccettabile. Le strutture pubbliche quale lido ed area verde ricreativa devono essere garantite e realizzate in contemporanea alle strutture FC Südtirol;  il rischio,  contrariamente, sarebbe quello di avere una cittadella esclusivamente del calcio, prospettiva non certo allettante per Laives.
Concrete garanzie di realizzazione di queste fondamentali strutture pubbliche a servizio della cittá di Laives  possono essere individuate nella modalitá e tempistica di modifica al PUC. Per questo motivo il gruppo consiliare Verde ha recentemente ribadito ufficialmente ai partner di maggioranza la propria posizione, non verrá votata dai Verdi una modifica al PUC che sia limitata all’inserimento della zona per la previsione dello stadio dell’FC Südtirol; l’approvazione in consiglio comunale della convenzione urbanistica per lido ed area ricreativa dovrà essere preliminare o contestuale alla modifica al PUC per la zona FC Südtirol.
Relativamente al probabile referendum consultivo riteniamo che la popolazione abbia il diritto/dovere di esprimersi sull´argomento, il referendum dovrebbe essere accolto da tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, come una positiva e fondamentale opportunitá di verifica del consenso della popolazione su un progetto di tale portata per la nostra cittá. Dovrebbe quindi essere interesse di tutte le forze politiche arrivare ad un referendum condiviso e riconosciuto da tutti come importante strumento di democrazia, evitando manovre di “screditamento” come quelle recentemente avvenute a Brunico in occasione del referendum per il progetto Ried. Per quanto ci riguarda valutiamo quindi molto positivamente l’avvio di un referendum consultivo sull’argomento e naturalmente vincoleremo le nostre future azioni/decisioni all’esito di tale quesito referendario.
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Verdi Grüne Vërc Laives/Leifers

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venerdì, 10 dicembre 2010
In Amt und Wuerden

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venerdì, 10 dicembre 2010

DAS KURZINTERVIEW
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categoria:comune di laives, cittadella sport
venerdì, 10 dicembre 2010



I Verdi: «Contrari alla centrale»

BRUNO CANALI
LAIVES. Cittadella dello sport e centrale a pompaggio, saranno i temi “caldi” dei prossimi mesi. La maggioranza non pare compatta. Contro la centrale si profila un’asse Svp - Verdi, in particolare dopo la svolta in giunta.
 Iniziando dalla centrale a pompaggio che la South Tyrol Energy di Christian Masten ha proposto per Laives, i Verdi ribadiscono il loro no categorico. Lo fanno anche dopo che il sindaco, con una delegazione, ha visitato una centrale del genere in terra austriaca. Al ritorno la sensazione è stata quella di una maggiore disponibilità verso il progetto, perlomeno ad approfondirne tutti gli aspetti prima di dire sì o no.
 «Noi però rimaniamo di parere contrario - dichiara Giorgio Zanvettor, capogruppo dei Verdi in consiglio comunale - e non siamo interessati al progetto, che a nostro avviso avrebbe implicazioni ambientali pesanti. Non ci tranquillizza nemmeno la società proponente e non basta garantire che non ci saranno viavai di mezzi pesanti e danni irreparabili all’ambiente e alle falde acquifere di La Costa-Seit. Per quanto si possa mitigare un impatto del genere, non c’è studio che possa garantire in assoluto che non ci saranno danni».
 Su questa posizione i Verdi potrebbero trovarsi in sintonia con l’Svp. Quando si è parlato pubblicamente della centrale a pompaggio, tutti gli abitanti di La Costa - Seit (e tra questi il neo assessore all’urbanistica Georg Zelger) avevano abbandonato polemicamente la sala, una premessa che evidentemente non ha bisogno di altro.
 In merito alla cittadella dello sport invece, i Verdi locali tornano a ribadire che se di pari passo con la costruzione dello stadio per l’Fc Alto Adige andranno avanti anche il resto delle strutture che interessano direttamente il Comune di Laives (lido e biotopo) bene, altrimenti dagli ambientalisti potrebbe arrivare l’alt al progetto.
 «Credo che anche all’interno della Svp vi sia più o meno lo stesso dibattito che c’è al nostro interno - aggiunge Zanvettor - così come è tra noi Verdi. Non vedo scollamenti tra consiglieri comunali e assessori in giunta, perché la posizione che verrà adottata su questi progetti sarà chiara e ad essa si atterranno quindi anche gli assessori, nostro e della Svp».
Alto Adige 10-12-10
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categoria:comune di laives, ecoenergia
venerdì, 10 dicembre 2010



Cittadella dello sport  "Attenti ai contadini "

LAIVES. Il senatore Oskar Peterlini era stato l’artefice della scelta del governo di dirottare a Laives una tranche di finanziamenti per lo sport, soldi che vengono utilizzati per i primi passi del progetto. Come vede, il senatore Peterlini, gli sviluppi e le polemiche attorno a questo grande progetto?
 «Credo prima di tutto che a decidere debbano essere i cittadini stessi e non si possa imporre una cosa dall’alto - spiega Peterlini -. Detto questo però, ci penserei molto bene prima di dire eventualmente di no, perché sarà indubbiamente un’opportunità a livello provinciale: se Laives rinuncia, la cittadella verrà fatta altrove».
 Con l’ingresso di Georg Zelger in giunta comunale, anche i contadini del Bauernbund, associazione molto potente nonostante sia percentualmente in minoranza nella stessa Svp, entrano nella sala di comando e questo fa temere problemi per il progetto della cittadella.
 «A livello provinciale il Bauernbund è un 12 per cento - spiega Peterlini - ma indubbiamente sanno difendersi molto bene, cosa che non è ad esempio con gli Arbeitnehmer, nonostante siano attorno al 70 per cento. I contadini del Bauernbund sono una categoria ben organizzata, con un forte senso di appartenenza e un altrettanto forte radicamento sul territorio, specialmente nei piccoli e medi centri della nostra provincia. L’associazione offre ai suoi associati anche una serie di servizi preziosi per le aziende agricole e di conseguenza ha una rappresentanza politica. Lo si vede del resto ad ogni tornata elettorale, così come è stato per le primarie europee con Dorfmann. Lo ripeto: sono molto ben organizzati e hanno un grande senso di appartenenza: questa in sostanza è la loro forza». (b.c.)
Alto Adige 10-12-10
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giovedì, 09 dicembre 2010



la cittadella dello sport di Laives va ridiscussa

BRUNO CANALI
LAIVES. I contadini del Bauernbund sono sempre stati molto critici nei confronti del progetto della cittadella dello sport. L’ingresso di un loro rappresentante in giunta (si tratta di Georg Zelger) farebbe immaginare una strada tutta in salita per il progetto. Lo auspicano i Freiheitlichen e il vice Obmann Svp Norbert Paoli conferma che tutto il progetto andrà ridiscusso. Ma il sindaco Di Fede si dice tranquilla.
 Si dice convinto che adesso la strada, per il progetto della cittadella, sarà in salita Theodor Perathoner, consigliere comunale dei Freiheitlichen, da sempre schierato contro la realizzazione dello stadio dell’Fc Alto Adige a Laives. «Certo che mi aspetto una virata rispetto ai passi fin qui compiuti dalla giunta - dice Perathoner - considerato che entra come assessore all’urbanistica Georg Zelger, rappresentante del Bauernbund, che già ha manifestato la sua posizione poco favorevole all’iniziativa. Mi auguro proprio che con questo cambiamento ai vertici dell’amministrazione comunale venga anche ridimensionato il progetto della cittadella rispetto a quanto ci hanno prospettato sindaco e dirigenti dell’Fc Alto Adige durante le assemblee pubbliche alle quali abbiamo assistito nei mesi scorsi. Quanto alla promozione di Bruno Ceschini a vicesindaco - conclude il consigliere -, dico solo che mi sembrava scontata vista la sua maggiore esperienza politica in giunta rispetto agli altri».
 Cauta la posizione del vice Obmann Svp, Norbert Paoli, in questo momento alla guida del partito dopo le dimissioni di Georg Forti. «Bisognerà approfondire meglio tutto il progetto della cittadella - dice Paoli - alla luce dei dati definitivi e certi che ci verranno sottoposti. All’inizio si parlava di 3 - 5 ettari di terreno da espropriare in zona Galizia e nessuno accennava al centro commerciale. Insomma, il progetto che si prospettava era tutto diverso. Poi il discorso è cambiato, quindi sarà necessario parlarne. In questo senso, eravamo già d’accordo anche con Georg Forti che avremmo ridiscusso tutto alla luce dei dati definitivi e certi e direi che da questo punto di vista nulla cambia per il fatto che in giunta sia entrato Georg Zelger e che Bruno Ceschini abbia preso il posto di Forti».
 Non teme ribaltoni, invece, il sindaco Liliana Di Fede, forte del programma di coalizione sottoscritto anche dalla Volkspartei: «Non credo che la Svp cambierà atteggiamento dopo la vicenda che ha portato alle dimissioni di Georg Forti - dice il primo cittadino - perché c’è un programma di coalizione che è firmato anche dalla Stella Alpina nel suo complesso. Che si debbano approfondire determinati aspetti credo sia prevedibile, ma non credo proprio che la cittadella dello sport in zona Galizia adesso possa essere messa in discussione».



Alto Adige 9-12-10
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giovedì, 09 dicembre 2010



«Indennità ridotte a Laives è solo demagogia»

LAIVES. Buona parte della giunta comunale ha deciso di ridursi l’indennità, devolvendone chi il 10, chi il 7 per cento a favore del nuovo gruppo carnevalesco, che versa in difficoltà economiche. Per l’ex consigliere dei Democratici di Centro Raimondo Pusateri questa decisione sarebbe del tutto demagogica.
 «L’indennità che l’ente corrisponde a sindaco e assessori è interamente quella stabilita, recentemente maggiorata del 7 per cento - spiega l’ex consigliere comunale -. Il fatto che sindaco e alcuni assessori abbiano deciso di destinare al partito o a terzi parte dell’indennità di carica, evidentemente per impegni assunti oppure per propaganda politica, non è - come si è voluto pubblicamente accreditare - una riduzione dell’indennità. Se poi Volani, come ha affermato nei giorni scorsi, è veramente disposto a tagliarsi lo stipendio di assessore comunale - dice ancora Pusateri -, evidentemente è perché si rende conto egli stesso che l’ammontare dell’indennità percepita è sproporzionata rispetto al contributo che lo stesso dà al Comune».
 Ricordiamo che a decidere di ridursi l’indennità erano stati il sindaco Liliana Di Fede e gli assessori Sara Endrizzi, Alberto Covanti e Dario Volani. (b.c.)
Alto Adige 9-12-10
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mercoledì, 08 dicembre 2010


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mercoledì, 08 dicembre 2010


Stadio e dimissioni del vicesindaco Forti
Le dimissioni di Forti sono senz'altro una notizia da prima pagina, ma andato via lui rimane tutto il resto della maggioranza e soprattutto il progetto dello stadio che, per assurdo, potrebbe ritrovare maggiore slancio proprio dall'uscita di scena del vicesindaco.
Liberati dal problema di dover giustificare un’operazione quantomeno avventata da parte del figlio del vicesindaco, la maggioranza potrebbe procedere più spedita, anzi gloriandosi di aver fatto chiarezza.
Le cose non stanno però così: innanzitutto la giunta deve dire cosa sapeva e da quanto tempo. È impensabile infatti che le voci che circolavano da tempo in paese non fossero arrivate anche nel palazzo di via Pietralba. È probabile invece che la questione sia stato oggetto di discussione all’interno della stessa maggioranza e della stessa giunta (dovrebbero esserci i verbali) senza che però nulla trapelasse. L’impressione è che qualcuno abbia sollevato la questione, ma che poi non abbia avuto il coraggio di renderla pubblica..
Vi è poi un altro aspetto da non sottovalutare: nell’ultima seduta di consiglio il vicesindaco è stato difeso a spada tratta da tutta la maggioranza, senza che vi fosse il minimo distinguo. Se dunque Forti ha delle colpe esse sono state assunte come proprie dall’intera maggioranza.
Occorre poi appurare se nella ricostruzione fatta dalla Tageszeitung ci sia qualcosa non solo di penalmente perseguibile, ma anche di politicamente ed eticamente riprovevole.
Un’amministrazione degna di questo nome non può tollerare che permanga il minimo sospetto, così come non è pensabile che venga considerata faccenda interna ad un partito.
Le istituzioni devono fare chiarezza. Usare il vicesindaco come capro espiatorio e continuare come se nulla fosse successo è troppo comodo.
Questo discorso però riguarda principalmente le forze politiche presenti in consiglio che devono chiedere conto alla maggioranza del suo operato.
Come Comitato referendario noi troviamo conferma degli interessi che si muovono intorno allo stadio, mentre l’interesse pubblico dei cittadini di Laives è ancora tutto da provare.
Dobbiamo dunque tenere alta l’attenzione e continuare con l’opera di contro-informazione (la sindaca nel dibattito all’Alto Adige ha detto” Noi faremo un grande lavoro d’informazione nei confronti della popolazione” intendendo che faranno pubblicità allo stadio).
Di sicuro, nel momento in cui daremo il via al processo referendario, dovremo pretendere che, essendo lei rappresentante di tutti i cittadini, dia voce in ugual misura anche ai contrari o ai dubbiosi. Le firme a sostegno del quesito sono state immediatamente raccolte, ma attendiamo almeno gli esiti dei carotaggi per presentarle ufficialmente in comune: la presenza di sostanze inquinanti e la necessità di bonifica, così come le conseguenze del caso Forti, potrebbero stravolgere i progetti dei favorevoli allo stadio. Ricorreremo al referendum solo come ultimo mezzo per indurre alla ragione la nostra amministrazione evitando, se possibile, di gravare sulle casse comunali.
Rosario. Grasso
Comitato per il referendum
4-12-10
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mercoledì, 08 dicembre 2010



«Giunta più equilibrata a Laives»

BRUNO CANALI
LAIVES. Questa sera avrà luogo un primo incontro tra i partner della maggioranza per rimettere in moto la macchina amministrativa dopo le dimissioni del vicesindaco Georg Forti e l’indicazione, da parte della Svp, di Bruno Ceschini al suo posto e di Georg Zelger come nuovo assessore.
 Si parlerà di competenze. Qualche cosa in merito è cambiato, perché Ceschini, come vicesindaco, non avrà più l’urbanistica che era stata di Forti e che passa quindi a Zelger.
 Trattandosi di un rappresentante degli agricoltori, è facile pensare ad un riequilibrio dei rapporti di potere in seno alla giunta, ma Ceschini ha una spiegazione diversa. Per quanto riguarda poi il consigliere Sieglinde Niederstätter Fauster, manterrà le deleghe che già aveva ricevuto da Forti.
 Bruno Ceschini nel frattempo si prepara a trasferirsi al terzo piano del municipio. Per lui indubbiamente un onore, ma anche una grossa responsabilità.
 «Non mi aspettavo, sinceramente, di coronare la mia carriera politica con la nomina a vicesindaco di Laives - dice - ed è stata sicuramente una sorpresa. Comunque sono qui e poi vedremo con le deleghe».
 Prevede che ci possano essere ulteriori sorprese?
 «Non credo a questo punto. Tecnicamente ad ogni modo sarà il sindaco a dover distribuire le deleghe che le sono state restituite con le dimissioni di Forti e questo succederà ufficialmente durante il prossimo consiglio comunale».
 Ieri c’è stata riunione di giunta: ne avete parlato con il sindaco Di Fede?
 «No, si è solo rallegrata della rapidità con la quale il mio partito ha risolto la questione che si era aperta con le dimissioni di Georg Forti».
 Dalla riunione del Parteiausschuss dell’altra sera, poco è trapelato in merito ad eventuali discussioni tra le varie correnti della Svp sui nominativi proposti?
 «Per quello che mi riguarda, e questo mi dà ulteriore soddisfazione, la mia nomina è avvenuta con un’ampia convergenza di consensi e di questo ringrazio i miei colleghi di partito».
 Tornando alle competenze, come mai c’è stato un rimescolamento rispetto a quelle che aveva Forti?
 «Ne abbiamo discusso ovviamente. Io già come assessore ho la responsabilità dei lavori pubblici, oltre a polizia municipale, turismo e vigili del fuoco e credo che sia sufficiente. È stata una scelta di equilibrio insomma e di redistribuzione dei carichi di lavoro, tenuto conto che già l’incarico di vicesindaco comporta un ulteriore impegno rispetto a prima».
 E le deleghe assegnate a Sieglinde Niederstätter Fauster?
 «Stesso discorso: una parte già le aveva da prima e il resto fa parte del riequilibrio di carichi di lavoro insieme al compito di vicepresidente del consiglio comunale».
 Cosa eredita dal suo predecessore Forti?
 «Prima di tutto voglio sottolineare che Georg Forti si è contraddistinto per la costante presenza in municipio a favore di tutti. Detto questo, posso già dire che lavorerò anch’io per portare avanti il programma sottoscritto dalla coalizione di maggioranza. A quello ci dobbiamo attenere e del resto, in questo senso non mi sembra sia cambiato qualcosa».
 Per lei questo è il terzo mandato come assessore: dovrebbe essere anche l’ultimo in giunta secondo i regolamenti.
 «Intanto cerchiamo di portare a termine bene questi anni che mancano e per il futuro si vedrà».
Alto Adige 8-12-10
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venerdì, 26 novembre 2010



Il vicesindaco: «Renderò noti gli affari della mia famiglia»

LAIVES. Dopo essere stato chiamato in causa da parecchi consiglieri il vicesindaco Georg Forti ha garantito che renderà pubblici tutti gli interessi suoi e della sua famiglia. Ha poi dato la sua versione dei fatti.
 «Tre anni fa - ha detto - mio figlio Hannes ha deciso di fare il contadino. Così comprammo un pezzo di campagna: quella dove è stata prevista la strada verso la Galizia. Però, per essere impresa a tutti gli effetti, iscritta all’Inps, occorreva avere almeno 2,3 ettari, così abbiamo iniziato a cercare altro terreno da lavorare in affitto. Una di queste aree è di 8 mila metri quadrati e si trova accanto a via Andrea Hofer. Mio figlio ha un contratto per 6 anni. Lo scorso anno i proprietari hanno posto come condizione quella di acquistare delle quote societarie e così ne acquisì il 7%. Successivamente i proprietari mi chiesero quali possibilità edificatorie potevano esserci per la campagna e io specificai che nel nuovo Puc non intendevamo prevedere nuove aree. Quegli 8 mila metri fanno parte di una zona a vocazione edilizia più vasta, che arriva fino a via Stazione e a tutt’oggi non sappiamo ancora cosa vogliamo per il nuovo lido. Quando avremo deciso, verrà fatta una gara tra coloro che si offriranno e vincerà chi costruirà il lido chiedendo in cambio la minor cubatura edificabile possibile. Non credo quindi che possa vincere la società proprietaria della campagna che lavora attualmente mio figlio, perché ha già pagato quel terreno 300 euro al metro quadrato e quindi partirebbe svantaggiato nell’eventuale gara. Credo quindi che lì non verrà fatto mai nulla con l’urbanistica contrattata. Per ciò che mi riguarda tutti sanno che ho sempre fatto gli interessi di tutta la comunità». (b.c.)
Alto Adige 26-11-10
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giovedì, 25 novembre 2010



Sì al consiglio comunale visibile su Internet

 Laives sarà il primo Comune dell’Alto Adige a mettere in internet le registrazioni delle sedute consiliari. Il Consiglio comunale ha infatti approvato la modifica del suo regolamento interno. Il video sarà visibile da qualsiasi computer connesso alla Rete attraverso il sito internet del Comune di Laives (www.comune.laives.bz.it) dal giorno successivo alla seduta: si creerà così un archivio telematico dei lavori consiliari usufruibile da tutti.
Alto Adige 25-11-10
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giovedì, 25 novembre 2010



«Maturaball, basta vandali»

BRUNO CANALI
LAIVES. Gli appuntamenti con i Maturaball, per la città di Laives stanno diventando un vero incubo. Normalmente vengono organizzati nell’ampio salone della Haus der Kultur, in via Montessori, al sabato sera. Alla mattina poi, in un ampio raggio che comprende anche chiesa e municipio, si trova proprio di tutto, compresi vandalismi gratuiti. E ora c’è chi dice con forza «basta».
«La situazione sta diventando pesante - tuona il consigliere comunale Roberto Ceol - lo spettacolo che alla domenica mattina trovano i fedeli che si recano a messa è a di poco indecoroso, con cartacce e bottiglie dappertutto. Non sono mancati nemmeno i danneggiamenti, con intere file di piantine strappate dalle aiuole e rete divelta. Così - continua Ceol - gli operai comunali debbono correre a pulire e a risistemare tutto quanto».
 Per cercare di arginare una situazione del genere, Ceol avrebbe anche una ricetta, che certamente non mette al riparo da sporcizia o danneggiamenti, ma se non altro, darebbe modo di affrontare le spese per la pulizia. «Per questo genere di feste, che durano una sola serata, il permesso lo concede il Comune. Ebbene, insieme al permesso, che si chieda anche una congrua fideiussione agli organizzatori degli eventi, cosicché, se alla mattina dopo la festa bisogna correre a pulire e a sistemare i danni, lo si può fare utilizzando proprio i soldi della fideiussione. Non mi sembra corretto infatti che la collettività debba pagare questi danni, mentre chi organizza le feste o affitta i locali, ci guadagna. In qualche occasione, alla mattina troviamo bottiglie fino in via Kennedy, a qualche centinaio di metri dalla Haus der Kultur».
 Purtroppo, il problema alla base di queste situazioni, che nell’parco dell’anno sono più d’una, è sempre il solito: la gente che alza il gomito. Rammarico poi per il fatto che ai Maturaball, la stragrande maggioranza dei frequentatori siano ragazzi molto giovani. E’ successo di recente anche al Black Box in zona Galizia, dove il gestore ha concesso la sala per una serata e alla fine si è ritrovato con un disastro: vomito nei bagni, pavimenti appiccicaticci a furia di bibite versate a terra, vetri e bottiglie gettati in un fosso all’esterno e migliaia di mozziconi di sigaretta dappertutto. Ovvio che davanti a questi «spettacoliz9, chi gestisce i locali giuri che non li darà più ai ragazzi per le feste, perché alla fine è più la spesa per rimettere tutto a posto che il guadagno.
 Oltre certi limiti, queste situazioni diventano anche un problema di ordine pubblico, perché si registrano anche episodi di vandalismo. «Divertirsi va bene - conclude Roberto Ceol - non trasformare la città in discarica».
Alto Adige 25-11-10
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martedì, 23 novembre 2010



Mura romaniche sotto la chiesa parrocchiale di Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. I lavori di risanamento della chiesa parrocchiale stanno portando alla luce la storia più remota dell’edificio di culto, un affascinante viaggio a ritroso verso le sue origini, che si perdono nei primi secoli dopo l’anno 1.000. «Sono emerse mura di epoca romanica», spiega l’archeologo Alberti.
 «Parliamo quindi del 1.200 circa e si tratta sicuramente delle prime mura in assoluto della chiesetta di allora. La certezza che siano di epoca romanica viene dal tipo di fattura, con pietre a “spina di pesce”. Abbiamo anche potuto verificare, che la chiesa in origine era metà di quella attuale e che qualche secolo dopo, verso il 1.300, è stato fatto un primo ampliamento. Lo si capisce dallo stile gotico della muratura».
 Dunque, la chiesa parrocchiale di Laives, così come possiamo vederla oggi, è il risultato di almeno tre interventi di epoche diverse. La prima cappella in epoca romanica; un ampliamento verso monte qualche secolo dopo, quando imperava lo stile gotico, e infine la navata attuale, realizzata verso metà 1.800. Secondo gli storici, la prima notizia della chiesa risalirebbe al 1386, quando un vescovo elargì un’indulgenza di 40 giorni a tutti coloro che fecero visita alla chiesa dedicata ai santi Sigismondo, Nicolò e Antonio. La chiesa era una sorta di sede distaccata della pieve di Santa Maria a Bolzano, edificata dal nobile Heinrich von Lichtenstein.
 Alberto Alberti segue da vicino questi lavori, perché è convinto che potrebbero riservare ulteriori sorprese. «Finora abbiamo trovato reperti di particolare interesse: una medaglietta quasi del tutto indecifrabile e frammenti di ossa chefacevano parte del cimitero di un tempo, quello che quasi tutte le chiese avevano accanto. Solo in epoca successiva il cimitero è stato allontanato dalla chiesa». Si lavora anche all’interno della vecchia navata, dove i restauratori stanno pulendo tutti i muri da sporco e vecchie vernici. Sono anche state smontate le vetrate artistiche per restaurarle e altri lavori riguarderanno il pavimento. L’archeologo non nasconde la speranza di trovare testimonianze più significative proprio sotto il pavimento della chiesa, all’altezza dell’abside, soprattutto se si abbasserà il livello dello scavo. Qualche anno fa ad esempio, lavorando accanto al campanile era stata individuata una tomba ai piedi di un affresco deteriorato. Era vuota, ma si confida ancora di trovare prima o poi traccia di qualche sepoltura dei signori di Lichtenstein, famiglia di nobili che possedeva il castello sul Peterköfele, poi distrutto da Mainardo II conte di Tirolo. «I Lichtenstein sono stati presenti per parecchio tempo e non è da escludere quindi che quando qualcuno di loro è morto, possa essere stato sepolto in zona». Intanto si continua a lavorare, sia dentro che fuori la chiesa e proprio per sistemare il problema delle infiltrazioni di umidità che avevano deteriorato gravemente i muri, è stato installato un nuovo sistema (basato su reazioni elettrolitiche) che dovrebbe tenere lontana l’acqua. Sul versante dei finanziamenti invece il Comune ha garantito un contributo pluriennale per alcune centinaia di migliaia di euro e una prima tranche dovrebbe figurare nel bilancio 2011. Da un punto di vista economico quindi, garantisce Josef Fauster, presidente del comitato parrocchiale, non dovrebbero più esserci grandi problemi: manca ancora qualcosa da restituire, ma con il contributo comunale nel giro di qualche anno anche l’ultimo intervento sarà pagato.
Alto Adige 23-11-10
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domenica, 21 novembre 2010



Martedì e mercoledì consiglio comunale a Laives

LAIVES. Nuova convocazione del consiglio comunale di Laives, martedì 23 e mercoledì 24 novembre, ad una sola settimana dall’ultima riunione che è stata catalizzata totalmente dal dibattito sulla cittadella dello sport. Per questo diversi punti in programma sono stati rinviati e dovranno essere trattati all’inizio della prossima settimana. Insieme ad alcune interrogazioni, sarà da nominare il rappresentante del Comune di Laives Comunità di valle: Attualmente questo posto è occupato da Fabrizio Oliver (Pd), che ricopre anche l’incarico di vicepresidente dell’ente. (b.c.)
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domenica, 21 novembre 2010



Alla scuola di Pineta 2,5 milioni. Altrettanti per il nuovo serbatoio

LAIVES. La giunta comunale ha iniziato ad affrontare il bilancio di previsione 2011, predisponendo una bozza di massima che adesso verrà perfezionata individuando definitivamente priorità e cifre. Tra quelle più significative (che comunque potrebbero ancora essere modificate da qui all’approvazione) figurano due milioni e mezzo di euro destinati alla ristrutturazione della scuola elementare “Collodi” di Pineta e altri due milioni e mezzo destinati invece alla realizzazione del grande serbatoio per l’acquedotto comunale a monte della città.
 Ci sono poi anche 900 mila euro per viabilità ed espropri e dovrebbe trattarsi dei soldi necessari per proseguire con la riqualificazione della statale 12 a San Giacomo.
 Iniziando dai 2,5 milioni per Pineta, confermano che effettivamente la giunta ha assegnato assoluta priorità nel settore scuole a quella di Pineta. Accantonato il progetto di una scuola nuova (che costerebbe il doppio) si procederà con la ristrutturazione per ricavare nuove aule e anche per ripristinare le condizioni di sicurezza venute meno col passare del tempo e anche a causa dell’introduzione di nuove e più severe normative in materia. Per il serbatoio che verrà costruito a monte della città, nei pressi della piccola galleria lungo la strada verso i masi di Montelargo, si tratta di iniziare, approfittando della concomitanza dei lavori di scavo della galleria per la variante. Il tunnel passa nella montagna a breve distanza dal punto dove è prevista la edificazione del serbatoio e potrebbe essere proprio la Provincia a far eseguire gli scavi, tenuto conto che l’acqua potrebbe servire poi anche in caso di eventuali incendi nella galleria della variante. (b.c.)
Alto Adige 21-11-10
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domenica, 21 novembre 2010



Ritardi nell’adozione del fotovoltaico

LAIVES. I ritardi nell’adozione del fotovoltaico significano perdite economiche pesanti per chi decide di adottarlo. Lo sottolinea il consigliere del Pdl Bruno Borin in una interpellanza. «La penultima finanziaria del governo - spiega Borin - ha confermato vantaggiosissime tariffe del conto energia 2010 per tutti gli impianti fotovoltaici ultimati entro il 31 dicembre e per agevolare gli investitori, si sono fatti slittare al 30 giugno 2011 i termini per la messa in rete. Per questo molti si sono attivati per completare gli impianti entro quest’anno. Avrebbe dovuto farlo anche la nostra giunta comunale ma il sindaco ha preferito concentrarsi sulla riorganizzazione della pianta organica e così la perdita di utili ammonta già ad un milione di euro».
 Continua Borin: «La procedura per la messa in gara di un unico lotto di impianti fotovoltaici comunali ha causato l’inutile esborso di alcune decine di migliaia di euro di progettazione, ma la cosa più riprovevole è che gli impianti non potranno entrare in esercizio prima della fine del prossimo anno. Conti alla mano, una perdita di oltre 2 milioni di euro. Chiediamo di rivedere la procedura».
Alto Adige 21-11-10
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categoria:comune di laives, ecoenergia
domenica, 21 novembre 2010



«Ora spazio all’edilizia sociale»

BRUNO CANALI
LAIVES. La città di Laives non conoscerà una nuova, tumultuosa crescita come quella del passato. «Nel settore dell’edilizia - afferma il vicesindaco Georg Forti - punteremo solo a nuove aree sociali, se saranno necessarie, mentre nel privato rimarrebbero almeno 180 mila metri cubi da edificare».
 «Inoltre - continua Forti - dobbiamo tenere conto anche dei privati che possedendo una casa, hanno a disposizione cubature per ampliarla o alzarla. Per questo abbiamo insediato un gruppo di lavoro specifico, per valutare il fabbisogno reale nei prossimi 10 anni, tempo di durata del nuovo Piano urbanistico comunale».
 Parole condivise anche dal sindaco Liliana Di Fede. Anche lei esclude che possa ripetersi l’esodo da Bolzano. «Non credo possa più avverarsi uno scenario del genere - spiega il sindaco - e comunque vedremo di privilegiare soprattutto l’edilizia agevolata e sociale».
 Per l’edilizia sociale (Ipes) attualmente è in fase conclusiva l’intervento a valle di via Noldin, con la trasformazione dell’ex Turnhaus e del verde ex Defranceschi. Quindi l’Ipes ha a disposizione superficie anche in zona Toggenburg 1 a Pineta, ma finora non è ancora iniziata la costruzione di appartamenti. Quanto all’edilizia agevolata (cooperative) si tratta di un settore sempre molto dinamico. Alla Toggenburg 1 tre cooperative, per complessivi 24 alloggi, stanno completando le costruzioni, che dovrebbero essere pronte per la prossima estate, altre cordate sono in lista d’attesa. Alla Toggenburg 1 di Pineta le cose stanno andando avanti come da programma, dicono Stefano Ruele di Legacoop e Andrea Grata di Confcoop, e si guarda già alla Toggenburg 2, zona speculare alla Toggenburg 1 e della stessa ampiezza (due ettari circa).
 «Per la Toggenburg 2 occorre accelerare - spiega Stefano Ruele - e abbiamo chiesto di predisporre un pre-contratto con il proprietario del terreno, in maniera da ottenere i finanziamenti dalla Provincia. Come Legacoop abbiamo già altre 5 cooperative in attesa, con circa 60 soci. Sicuramente il rapporto con l’amministrazione comunale di Laives è improntato alla collaborazione».
 Anche Confcoop ha chiesto al Comune di poter collaborare per la realizzazione del piano di attuazione relativo alla nuova zona Toggenburg 2. «Lo abbiamo chiesto - spiega Andrea Grata - perché occorre disegnare un quartiere che sia funzionale e ben integrato. Anche come Confcoop abbiamo già 30 soci in lista di attesa per costruire e con questi numeri credo che non si farà fatica a riempire rapidamente anche la Toggenburg 2».
 Gli fa eco Stefano Ruele, che conferma la possibilità di riempire rapidamente la nuova area abitativa. «Dobbiamo ancora capire le intenzioni dell’Ipes per la Toggenburg 2 - dice Ruele -. Se costruirà anche lì, potrebbe anche essere insufficiente la superficie prevista».
 Da qualche mese, titolare dell’assessorato per l’edilizia agevolata è Alberto Covanti. «Per quanto riguarda la Toggenburg 1 direi che le cose stanno procedendo bene - afferma Covanti - e mancherebbe solo l’Ipes. Per la Toggenburg 2 noi puntiamo proprio ad un pre-contratto con il proprietario del terreno, in maniera da ottenere i finanziamenti provinciali».
 Infine, ci sarebbero anche gli alloggi per il ceto medio, che si prevedeva di realizzare proprio nella zona Toggenburg 2. Sarà da capire se, con tutte queste aspettative, quei due ettari di terreno previsti, saranno sufficienti per accontentare tutti.
Alto Adige 21-11-10
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categoria:comune di laives
domenica, 21 novembre 2010



«Ormai Laives non è più il dormitorio del capoluogo»

PAOLO PIFFER
LAIVES. Nonostante la crisi generalizzata, a Laives il mercato della casa tiene. Magari gli appartamenti non andranno via in fretta come un tempo ma la cittadina alle porte del capoluogo «ha prezzi sostenuti», sostiene Carlo Perseghin, presidente regionale Fiaip (federazione agenti immobiliari).
 Secondo i dati del borsino dell’Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) - gestito dall’Agenzia del territorio e aggiornati al primo semestre di quest’anno - i prezzi stimati di acquisto di un appartamento in centro, come a Pineta e San Giacomo, vanno dai 2600 ai 3000 euro al metro quadro per un’abitazione in buono stato e dai 2900 ai 3800 per una ristrutturata. Per il nuovo, invece, un’abitazione di 85 metri quadri, 3 stanze più cucina, costa sui 3500 euro al metro quadro, mediamente. Non male, tantopiù se i prezzi vengono confrontati con altre realtà. A Bressanone, ad esempio, che peraltro ha risentito parecchio della crisi, ma che è anche, rispetto a Laives, città storica il cui pregio dovrebbe riverberarsi pure sul mercato immobiliare, la forbice per l’usato del centro oscilla dai 2700 ai 3200 euro al metro quadro e per il ristrutturato dai 3200 ai 4000. Mentre nella nobile Merano, sempre in centro, si arriva, al massimo ai 3000 euro al metro quadro.
 Sulle ragioni che permettono al mercato di tenere, almeno a Laives, Perseghin ha le idee chiare. «La vicinanza al capoluogo incide sui prezzi - afferma - C’è il mercato del “va e vieni”. Cioè, chi ha abitato per un po’ a Laives magari cerca a Bolzano e chi è in caccia della casa “ideale” nel capoluogo, non trovandola, si sposta a Laives. E’ così che, rispetto ad altri centri, a Laives i prezzi sono mediamente più alti e si avvicinano a quelli di alcuni quartieri della periferia di Bolzano, ad esempio Oltrisarco e Firmian».
 In pratica, ci sarebbe una sorta di migrazione nelle due direzioni. «Sì, quella di Laives è una situazione abbastanza particolare - prosegue il presidente della Fiaip - Ci sono, per esempio, delle realtà di piccoli condomini, dai 6 ai 10 appartamenti tanto per intenderci, che diventano decisamente appetibili. Anche perché i servizi ci sono, dalle scuole al tunnel che adesso permette di arrivare in città in pochi minuti. Laives non è più il dormitorio di Bolzano. E’ ormai una scelta alternativa rispetto alla città». Scorrendo i prezzi dell’Omi, si aggiungono altri dati. Sempre in centro, ville e villini in buono stato vanno dai 2900 ai 3400 euro al metro quadro, ristrutturati dai 3300 ai 4300. Un box può costare anche 1900 euro per metro quadro e un posto macchina coperto va dai 1000 ai 1350 euro, sempre al metro quadro. Se ci si sposta in periferia, appartamenti in buono stato oscillano dai 2200 ai 2600 euro al metro quadro, quelli ristrutturati fino ai 3200 mentre per una villa o un villino ristruttrato si sale anche fino a 3700 euro.
 «Anche qui, come in altre realtà, va molto di più il mercato dell’acquisto rispetto a quello dell’affitto - continua Perseghin - Pure le case nuove vengono, piano piano, vendute. Diciamo che tra le cittadine che fanno da corollario a Bolzano, Laives è senz’altro una di quelle che gode di maggior salute. In sintesi, questo mercato risente della vicinanza del capoluogo ed è quindi più vitale di altri centri. Inoltre - conclude Perseghin - ed è una considerazione di carattere generale, anche il credito sta ricominciando a partire. In pratica, le banche hanno ripreso ad allargare i cordoni della borsa. E per chi intende comprare casa la situazione è in miglioramento».
Alto Adige 20-11-10
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venerdì, 19 novembre 2010



«L’Fc ha toni minacciosi Il Comune sembra sotto ricatto»

 LAIVES. La corsa verso il referendum sulla cittadella in zona Galizia è partita. Il via mercoledì sera in un’affollata assemblea alla quale hanno preso parte persone di diversa estrazione, tutte però convinte che lo stadio non sia un’ opportunità per Laives. «Non siamo comunque quelli del no e basta - hanno precisato i promotori del referendum - diciamo no ad uno stadio del genere che porterà solo problemi e nessun vantaggio».
 Il quesito referendario sarà il seguente: “Lei vuole che l’amministrazione comunale di Laives assuma i necessari provvedimenti per la costruzione di uno stadio per il calcio, anche se professionistico, sul territorio comunale di Laives?”. Del comitato fanno parte Paolo Castelli (Laives, Beppe Grillo) Theodor Perathoner (Freiheitlichen) Marco Delli Zotti (Laives Pro Leifers) e Rosario Grasso (RifondaLiaves).
 Diversi gli interventi, come quello di Marco Bove che, a nome degli insegnanti di educazione fisica delle scuole locali, ha ribadito il giudizio negativo. «Lo stadio non servirà ad educare la nostra gioventù ad una vita sana e a valori positivi - ha detto - basta vedere cosa succede negli stadi ogni domenica. Toglierà piuttosto risorse, già scarse, alle nostre associazioni sportive, con i giovani che verranno scarrozzati qua e là da tutta la provincia».
 Rosario Grasso a sua volta, citando un’intervista al presidente dell’Fc Alto Adige su un quotidiano di lingua tedesca, ha parlato di «toni vagamente minacciosi e ricattatori nei confronti dell’amministrazione comunale di Laives. Ci chiediamo a nome di chi parla e se il Comune è sottoricatto». Per Michele Paoli, del Pool Laives, l’arrivo dell’Fc sarà la fine per le società locali, già in difficoltà. (b.c.)
Alto Adige 19-11-10
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venerdì, 19 novembre 2010



 «Non vado in commissione»

BRUNO CANALI
LAIVES. Sono passati alcuni anni da quando Giovanni Polonioli, in veste di sindaco, promosse il primo accordo con l’Fc Alto Adige per arrivare la costruzione dello stadio e della “cittadella dello sport”. Oggi Polonioli non ha più un ruolo in Comune, ma fa parte della commissione per i referendum.
 La sua presenza nella commissione che verrà chiamata dichiarare l’ammissibilità del referendum crea qualche timore tra i promotori del referendum. È lo stesso Polonioli però che chiarisce quella che sarà la sua personale posizione in questo specifico frangente.
 «L’ho già fatto presente anche al sindaco Di Fede - spiega - che è mia intenzione declinare qualunque intervento su questioni nelle quali sono stato coinvolto quando ero sindaco di Laives. Intendo così evitare qualunque tipo di speculazione politica di bassa lega che potrebbe nascere. Consiglio invece di concentrarsi sui problemi reali».
 Polonioli quindi non parteciperà ai lavori della commissione che dovrà giudicare l’ammissibilità della richiesta di referendum e in merito a questo spiega anche come funzionino e cose. «La commissione ha il solo compito di verificare se il quesito referendario che verrà presentato risponda a quanto previsto dallo statuto comunale e dalle normative. Niente altro. Ripeto che questo l’ho già riferito anche al sindaco Di Fede».
 Polonioli quindi si tira fuori dalla polemica in atto, scegliendo una posizione di assoluta neutralità, al punto che - come detto - non prenderà parte ai lavori della commissione per i referendum.
 Per quanto riguarda i tempi tecnici, è già iniziata la raccolta delle 130 firme (si può firmare anche in municipio). Una volta pronte, verranno consegnate in Comune. Da lì ci saranno 20 giorni di tempo per convocare la commissione e poi altri 30 giorni per il benestare del consiglio comunale. Il passo successivo sarà la raccolta, entro 30 giorni, delle altre 930 firme (pari al 7% degli aventi diritto al voto). La giunta comunale ha anche la facoltà di accelerare queste scadenze e anche per questo i promotori del referendum sono già al lavoro.
Alto Adige 19-11-10
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giovedì, 18 novembre 2010



Referendum cittadella: Polonioli in commissione

BRUNO CANALI
LAIVES. Per il progetto di cittadella dello sport in zona Galizia si va verso la richiesta di un referendum consultivo. Ieri sera in municipio si sono riuniti coloro che fin dall’inizio sono sempre stati contrari a questo progetto, ritenendo che a Laives non porterà alcun vantaggio concreto ma solo problemi. Il fronte degli oppositori è molto eterogeneo e va da alcuni partiti ai commercianti, fino ai contadini del Bauernbund. A lanciare l’idea del referendum era stato fin dal dopo elezioni il consigliere della lista di Beppe Grillo, Paolo Castelli, che durante uno dei giovedì lunghi, in estate, aveva anche raccolto quasi mille firme tra i contrari alla cittadella. «Adesso si tratta di passare al referendum vero e proprio - afferma Castelli - facendo tutti i passi istituzionali per richiederne l’indizione».
 A Laives, per chiedere un referendum occorre raccogliere un centesimo delle firme di tutti gli aventi diritto al voto, che sono 13.200: quindi servono 132 firme, un traguardo che preoccupa gli organizzatori.
 Il passo successivo sarà poi quello di sottoporre la richiesta al vaglio della commissione comunale per i referendum e qui già qualche timore Castelli e soci lo hanno avanzato. «La commissione è stata nominata recentemente - spiega Castelli - e, guarda caso, vi fa parte, tra i membri effettivi, anche l’ex sindaco Giovanni Polonioli, mentre sua sorella Laura è tra i membri supplenti. Proprio Polonioli è stato il promotore fin dall’inizio dell’accordo con l’Fc Alto Adige per avere lo stadio a Laives e quindi non ci aspettiamo certo agevolazioni con lui in commissione».
 Poi serviranno altre 910 firme (meglio qualcuna in più) ovvero il 7 per cento degli avanti diritto al voto. Infine il quorum: perché il referendume sia valido dovranno andare alle urne il 50% più 1 degli aventi diritto.
 A favore del referendum, oltre ovviamente ai partiti di maggioranza, sin sono schierati già Laives pro Leifers (Marco Delli Zotti), Freiheitlichen (Theodor Perathoner), l’ex consigliere di RifondaLaives Rosario Grasso, il Bauernbund locale e il comitato civico di San Giacomo con Alessandro Cosi. Più sfumate le posizioni degli altri partiti di opposizione. Per Giuliano Vettorato (Lega nord) «il referendum è certamente uno strumento democratico ma noi sul progetto di cittadella abbiamo le idee chiare, quelle che se il sindaco ci desse ascolto, potremmo supportare. Intanto rimaniamo in stand by. Aggiungo anche che se la Provincia dichiarerà di interesse sovracomunale l’impianto, cadrebbe anche la possibilità di referendum a livello comunale».
 Quest’ultima è anche l’ipotesi avanzata da Christian Bianchi (Pdl) per il quale inoltre il referendum in questo caso un errore. «Piuttosto - dice - metterei in discussione metodo e accordi raggiunti e abbiamo già spiegato che non siamo contro la cittadella ma contro al modo nel quale la giunta sta procedendo».
 Infine l’Udc: Claudia Guarda ha spiegato che «il progetto va bene, ma non vedo una valenza sociale se si dovessero realizzare solo campi da calcio».
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giovedì, 18 novembre 2010



Scuola di Pineta: Pdl e Lega d’accordo a ristrutturarla

 LAIVES. Pdl e Lega nord uniti nell’esprimere «soddisfazione per la decisione della giunta comunale, di ristrutturare la scuola elementare “Collodi” di Pineta, accantonando l’idea di abbatterla e ricostruirla». Claudia Furlani (Pdl) e Giuliano Vettorato (Lega nord) ricordano che già tempo addietro avevano proposto la ristrutturazione della scuola invece che la ricostruzione, risparmiando così almeno 2 milioni di euro, soldi che consigliano di destinare invece alla scuola di San Giacomo, dove due classi quinte sono nel container.
 «Ringrazio l’assessore ai lavori pubblici Bruno Ceschini per questa decisione - dice Claudia Furlani - e ribadisco che non ho fatto politica fine a sé stessa con le critiche, ma per il bene della comunità». A sua volta, l’esponente della Lega Nord Vettorato aggiunge come proprio «il suggerimento alla giunta di destinare i soldi risparmiati a Pineta per sistemare finalmente anche quella elementare di San Giacomo». (b.c.)
Alto Adige 18-11-10
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mercoledì, 17 novembre 2010



Istituito il centro operativo comunale per la protezione civile nel Comune di Laives
Il Consiglio comunale ha istituito il centro operativo comunale per la protezione civile.
Ne fanno parte la sindaca Liliana Di Fede, il vicesindaco Georg Forti, Norbert Foppa (comandante vigili del fuoco volontari Laives), Giovanni Seppi (tecnico comunale), Anna Maria Bassot (servizio igiene e sanità pubblica dell'Asl), Sergio Codato (comandante della polizia municipale), Vincenzo Cipriani (comandante stazione carabinieri di Laives), Heinrich Filippi (cantiere comunale), Christian Govi (Croce rossa), Gian Franco Idini (Gruppo scout Laives 3), Stefano Lovato (Unità cinofile da soccorso Dolomiten), Martin Schöpf (Ripartizione provinciale Foreste).
Membri supplenti: Alex Carli (comandante vigili del fuoco volontari San Giacomo), Maria Di Tommaso (servizio igiene e sanità pubblica dell'Asl), Emanuele Montali (polizia municipale), Antonio Pettorossi (carabinieri di Laives), Gianluca Nettis (cantiere comunale), Francesco Spillere (Croce rossa), Paolo Zenatti (Gruppo scout Laives 3), Renato Fauri (Unità cinofile da soccorso Dolomiten), Rainer Ploner (Ripartizione provinciale Foreste).
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mercoledì, 17 novembre 2010



 Oggi alle 20, in municipio a Laives per promuovere un referendum consultivo sulla cittadella dello sport in zona Galizia

LAIVES. Oggi alle 20, in municipio a Laives si riuniranno tutti coloro che intendono promuovere un referendum consultivo sulla cittadella dello sport in zona Galizia. Il via lo aveva dato il consigliere comunale grillino, Paolo Castelli, ma in queste ultime settimane di polemica praticamente continua sul progetto all’iniziativa hanno deciso di aderire altri esponenti politici della scena di Laives così come semplici cittadini.
 L’assemblea quindi è aperta a tutti: questa sera verranno gettate le basi per arrivare alla richiesta di indizione di un referendum. Castelli, tempo addietro, già aveva raccolto diverse centinaia di firme per dire «no» alla cittadella, ma adesso si tratta di fare sul serio con la richiesta che poi verrà analizzata da un’apposita commissione consiliare, che dovrà dichiararne ovviamente l’ammissibilità.
 Il fronte contrario alla cittadella si presenta molto eterogeneo e si va dai grillini a Laives-Pro Leifers, passando per il Bauernbund e per gli attivisti di alcuni comitati civici, a Pineta e a San Giacomo. (b.c.)
Alto Adige 17-11-10
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mercoledì, 17 novembre 2010



Pronti 67 mila euro per opere paramassi a San Giacomo

 Occorre realizzare delle opere paramassi a San Giacomo, secondo un progetto realizzato dall’ingegner Endrich. La spesa, 67 mila euro, sarà in parte sostenuta dalla Protezione civile.
Alto Adige 17-11-10
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mercoledì, 17 novembre 2010



Scuola Pineta: la «variante» costa 2,5 milioni

 LAIVES. L’architetto Roberta Springhetti ha presentato la variante del suo progetto di ricostruzione della scuola elementare Collodi di Pineta. Si tratta - come richiesto dalla giunta - di un ridimensionamento dell’intervento rispetto al progetto, sempre dell’architetto Springhetti, di abbattimento e ricostruzione della scuola, che sarebbe costato poco meno di 5 milioni di euro. La ristrutturazione invece si potrebbe realizzare con una spesa attorno al 2 milioni e mezzo di euro.
 Con queste previsioni, ieri una delegazione del Comune di Laives composta da sindaco, vicesindaco, assessore ai lavori pubblici e tecnici, si è recata in Provincia, dall’architetto Josef March, direttore del dipartimento infrastrutture.
 «L’architetto ci ha garantito che l’intervento di Pineta è già inserito nel piano pluriennale della Provincia - spiega Bruno Ceschini, assessore comunale ai lavori pubblici - e adesso quindi, a noi toccherà fare il progetto di massima, per poi trovare i finanziamenti, anche grazie alla Provincia».
 Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, si tratterebbe di alzare di un piano la scuola elementare Collodi, così da riuscire a ricavare complessivamente 8 aule, più due di sostegno, una per informatica e una per le attività manuali.
 Prevista inoltre la biblioteca e una mensa (ma senza la cucina) di circa 95 metri quadrati. Verrebbero anche recuperati alcuni locali al piano che dà sul parcheggio al centro di Pineta: lì si prevede l’ambulatorio e una sala per attività psicomotoria.
 Verranno ripristinate tutte le norme di sicurezza che sono venute meno con gli anni e in questa maniera il Comune potrebbe risparmiare almeno 2 milioni di euro rispetto alla ricostruzione completa. Sarebbe stato certamente un ottimo progetto, ma di questi tempi, con le casse comunali sempre in difficoltà, è stato giocoforza necessario ridimensionare anche questo progetto. (b.c.)
Alto Adige 17-11-10

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mercoledì, 17 novembre 2010



Cittadella, il sindaco difende il progetto: Lido, tocca ai privati

BRUNO CANALI
LAIVES. Sul progetto di cittadella dello sport, il sindaco Liliana Di Fede ha le idee chiare. «Tutto si può dire - afferma - ma sfido qualsiasi persona, anche la più competente, a sostenere che per questo progetto noi ci muoviamo male. Quanto alle critiche dell’opposizione, mi lascia perplessa il fatto che ci siamo recentemente incontrati e ho spiegato loro tutti gli aspetti tirati in ballo nuovamente in aula».
 L’accusa è sempre quella: poca chiarezza, in particolare sulla parte economica del progetto.
 «Riprendiamo allora dagli 11 milioni che la Provincia ci ha confermato. Sono destinati, per legge, a “promuovere il calcio, anche professionistico”. È chiaro che dovranno essere utilizzati esclusivamente per questo, o non li avremo».
 Sono in corso trattative per gli espropri. Si parla di 90 - 95 euro al metro quadrato. Molti temono che gli 11 milioni della Provincia copriranno a malapena questa spesa.
 «Le stime le fa la Provincia e per adesso sono solo ipotesi. La parte che godrà degli 11 milioni provinciali è quella di 11,5 ettari, dove troveranno posto campi da calcio, stadio, un’area verde, parte delle infrastrutture. Buona parte del contributo servirà per questo e parte per le spese tecniche: progettazione, perizia geologica, modifica del Puc».
 È la parte che interessa quasi esclusivamente l’Fc Alto Adige. Come farete per lido e biotopo?
 «Procederemo parallelamente ma con un sistema diverso: quello dell’urbanistica contrattata. All’inizio pensavamo di fare tutt’uno (stadio, campi, lido e biotopo) ma poi si è visto che non era possibile. Così con lo strumento dell’urbanistica contrattata costruiremo il lido e lo gestiremo».
 E il velodromo?
 «Non rientra nella prima fase dell’operazione».
 Il capogruppo del Pdl ha proposto di togliersi il pensiero e delegare tutto alla Provincia.
 «La Provincia non ha voluto e neppure l’Fc Alto Adige e inoltre, solo così riusciremo a mantenere il controllo su tutte le fasi del progetto. Certo, questo per noi sarà fatica in più e qualche rischio, ma è la strada da seguire».
 Nel progetto, lo stadio è a ridosso di Pineta; vi hanno chiesto di spostarlo.
 «È anche la mia idea, ma parliamo di uno studio di fattibilità. Nei piani successivi vedremo meglio».
 Ci sono timori anche legati alla sicurezza.
 «Sicurezza e viabilità sono complementari: questo ci hanno spiegato ovunque abbiamo chiesto, Reggio Emilia compresa. Ma proprio per questo abbiamo deciso di affidare all’ingegner Ciurnelli lo studio specifico».
 Teme il referendum?
 «No, credo che riusciremo a far ragionare la gente con la testa invece che con la “pancia”. Io rimango del parere che per Laives si tratta di un’importante opportunità perché arriveranno anche dei posti di lavoro. Per il commercio temiamo di più l’apertura della variante».
Alto Adige 17-11-10
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martedì, 16 novembre 2010



Cittadella dello sport: irrisolti i molti dubbi

BRUNO CANALI
LAIVES. Sulla cittadella dello sport, maggioranza e opposizione in consiglio comunale a Laives parlano due lingue diverse. Anche ieri sera, ad una minoranza che chiedeva dati concreti, la maggioranza ha preferito opporre mutismo assoluto, segno evidente che c’era l’ordine di tacere, affidando ad una risposta scritta, letta dal sindaco Liliana Di Fede, le considerazioni su tre ore di autentico “fuoco di fila”.
 A dare il via, le mozioni (poi accorpate) di Marco Delli Zotti (ne ha presentate 7) e del grillino Paolo Castelli. La richiesta, si riassume in 7 punti affidati ad un emendamento - poi bocciato - posti come condizione prima di procedere con la modifica del Puc per la cittadella in zona Galizia. Costi degli espropri, costi per eventuali bonifiche del terreno, piano complessivo dei costi relativi al progetto, dimensioni e suddivisione degli spazi e delle tabelle merceologiche nel centro commerciale accanto allo stadio dell’Fc Alto Adige, finanziamenti del lido e del biotopo, piano della viabilità e della sicurezza, posizionamento dello stadio più distante possibile da Pineta e anche velodromo sì o no?
 A questi quesiti il sindaco Di Fede non è riuscito ad opporre dati concreti ma ha risposto ricordando che “siamo ancora nella fase di studio della fattibilità. Crediamo nella possibilità offertaci, di investire decine di milioni nel nostro territorio, di insediare nuove attività, di creare nuovi posti di lavoro, che sia un’occasione da non perdere per promuovere una crescita sostenibile della nostra città” e ancora: “Siamo sostenuti dal coraggio di non nascondere la testa nella sabbia, di non cercare facili e temporanei consensi, magari amplificando artificiosamente conflitti e timori, ma di accettare le sfide”.
 Non è questo però che l’opposizione voleva sentire dalla maggioranza “silenziosa” e infatti, da Delli Zotti a Christian Bianchi, sono continuate le richieste di dati concreti. “Dopo 3 anni che si parla di cittadella - ha detto Bianchi - finalmente si arriva in consiglio comunale. Fin qui si era “chiacchierato”; vogliamo capire se vi sia un consenso o meno attorno al progetto. Siamo a favore della cittadella, ma a patto di avere prima dati certi e concreti”. Delli Zotti ha sollevato a sua volta diversi aspetti mai chiariti: “Più o meno tutti avevamo nei programmi elettorali la cittadella - ha spiegato - ma quella proposta è solo una delle possibilità. Ci parlano del centro commerciale come necessità per i bilanci di chi costruirà lo stadio e mi chiedo di chi siamo chiamati a fare gli interessi: di Laives o dell’FcAlto Adige?”. Per Claudia Guarda (Udc) il progetto va bene, ma non vede la sua utilità sociale se si dovesse fare solo lo stadio da calcio dell’Fc Alto Adige.
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lunedì, 15 novembre 2010



Cittadella stasera in consiglio comunale

LAIVES. Stasera alle 18 si riunisce il consiglio comunale. La seduta sarà catalizzata dalle sette mozioni presentate dal consigliere di Laives Pro Leifers Marco Delli Zotti sul progetto della cittadella in zona Galizia. Delli Zotti non fa mistero di voler “stanare” i singoli consiglieri su vari dettagli del mega-progetto studiato per l’Fc Alto Adige. «Finora questa discussione non è ancora approdata in consiglio - afferma Delli Zotti - e anzi ho la sensazione che si stia “espropriando” l’organo decisionale per far passare il tutto solo in giunta. Questo sembra di capire stando anche alle recenti mosse di sindaco e assessori, che sottoscrivono convenzioni e quant’altro, all’insaputa dei consiglieri. Le mozioni che ho presentato hanno lo scopo di portare la discussione in aula. Succede infatti che fuori dal consiglio si prendano certe posizioni, ma poi ci si accodi a quanto sceglie invece la giunta».
 Tra le 7 mozioni presentate da Delli Zotti c’è la richiesta per sapere se l’ubicazione dello stadio vada bene (cioè vicinissimo a Pineta) o vada invece più spostato verso la campagna, come prevedeva un progetto iniziale dell’ingegner Concer. Stesso discorso per il distributore di carburante. «Vorrei anche capire chiaramente - aggiunge Delli Zotti - se la spesa per la realizzazione del biotopo nell’ambito della cittadella, sarà a carico dei privati o meno. Altra richiesta, quella di prevedere l’installazione di pannelli fotovoltaici sul parcheggio dell’area». A mano a mano che si procede con questo progetto, si sta delineando anche quello che sarà il fronte del «no», una sorta di “partito trasversale” che va dai commercianti locali al Bauernbund fino agli ambientalisti comunali e a diversi esponenti del comitato civico di San Giacomo. (b.c)
Alto Adige 15-11-10
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sabato, 13 novembre 2010

  

Assemblea del Comitato No allo Stadio - Öffentliche Versammlung

Ora
mercoledì 17 novembre · 20.00 - 23.00

Luogo Presso il Comune di Laives - in der Gemeinde
Via Pietralba, 24
Laives, Italy

Creato da

Maggiori informazioni Presentazione del Referendum. E' giusto che in questo momento la Giunta indirizzi i suoi sforzi su di un progetto per una Società Privata, mettendo in secondo piano i veri bisogni della cittadinanza???? La risposta è NO. Noi abbiamo bisogno di strutture per soddisfare i nostri bisogni e non per soddisfare quelli di esterni. E' finita l'ora di lamentarsi, ora uniamoci per fermare questo scempio e mostriamo che siamo noi i veri e unici sovrani del nostro territorio. Vi mostreremo il vero progetto, vi racconteremo le mezze verità della Giunta e vi spiegheremo i danni collaterali che porterà quest'opera per TUTTI noi.
CI SERVONO LE VOSTRE FIRME PER PROPORRE IL REFERENDUM AL COMUNE !! NON RESTARE FERMO !!

Wir brauchen auch Dich! Wir sagen nein zu aufgezwungenen Megaprojekten. Wie Bürger müssen entscheiden !

Fate passa parola.
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sabato, 13 novembre 2010



Il Bauernbund: no alla cittadella

BRUNO CANALI
LAIVES. Mentre alcune liste di opposizione stanno per lanciare un referendum contro il progetto di cittadella dello sport in zona Galizia (la presentazione pubblica mercoledì 17 novembre alle 20 in municipio) un no al medesimo progetto viene ribadito anche dal Bauernbun locale. E’ una bocciatura che sembra non lasciare margini di interpretazione quella annunciato da Florian Pfeifer.
 Il giovane Obmann del Bauernbund locale ci tiene a fare una premessa di carattere economico: «Per noi la questione dei prezzi di esproprio non è cruciale - spiega Pfeifer - e vorrei chiarire che il nostro giudizio negativo verso lo stadio dell’Fc Alto Adige non è dettato da questo aspetto anche se, ovviamente, siamo una associazione che cura gli interessi dei contadini. Le perplessità sono molte altre».
 Il presidente del Bauenrbund quindi inizia ad elencarle, partendo da traffico e viabilità, per passare dall’inquinamento, acustico e atmosferico, fino alle questioni di ordine pubblico e ai timori per il previsto centro commerciale insieme allo stadio.
 «Da quando si è iniziato a parlare di questo mega-progetto - afferma Pfeifer - ha continuato ad aumentare anche la previsione di superficie agricola da espropriare. Quanto al centro commerciale, già gli stessi nostri commercianti sono contrari per primi e siamo anche noi del parere che, prima di procedere, sarebbe opportuno discuterne con la categoria interessata. Diciamo solo che i centri commerciali stanno nascendo a Bolzano, molto vicini a Laives dunque e c’è da chiedersi perché mai un centro commerciale qui alla Galizia dovrebbe fare da richiamo alla clientela; piuttosto, riteniamo che sarà un danno per i nostri piccoli negozi. Anche i costi prospettati sono astronomici (si parla di almeno 25 -28 milioni di euro) e anche se il nostro Comune continua ribadire che non ci metterà soldi nell’iniziativa, riteniamo che già concedere diritti su 15 ettari di superficie sia un costo o perlomeno, un mancato guadagno».
 «Nessuno - prosegue Pfeifer - parla di via Delle Part, invece sappiamo che la previsione sarebbe quella di utilizzarla come via di fuga per emergenze della zona sportiva. Tutte le previsioni sentite finora nelle assemblee pubbliche sono ottimistiche e si prevede che l’Fc Alto Adige raggiunga la serie B. Ma se invece dovesse retrocedere e magari abbandonare? Cosa succederebbe con quei 15 ettari di cittadella?».
 La considerazione che fa Florian Pfeifer è che invece, in un’epoca difficile come la attuale, sarebbe da investire in maniera più parsimoniosa e oculata tanti soldi pubblici: «Niente contro il calcio, ma la nostra comunità ha altri problemi».
Alto Adige 13-11-10
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venerdì, 12 novembre 2010



Perchè un referendum sulla cittadella dello sport?


Dite la vostra

con un vostro commento

Vedi anche articolo precedente
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giovedì, 11 novembre 2010


Referendum per un NO allo stadio di Laives
IL PERCHE’ DI UN REFERENDUM SULLO STADIO DI LAIVES
Mercoledì 17 novembre sarà un giorno importante, quello della istituzione del comitato per il referendum contro la costruzione dello stadio del calcio in zona Galizia a Laives.
Per chi come lo scrivente non ha votato alle ultime elezioni perché sfiduciato dalla politica, mobilitarsi costa fatica e questa fatica è negli occhi non solo miei ma della maggior parte degli italiani.
A livello nazionale ed europeo sappiamo che l’opinione del singolo non conta praticamente nulla, d’altronde come diceva Giorgio Gaber ognuno di opinione ha la sua (come i coglioni).
Forse però non tutto è perduto a livello di comune, circolo o piccola istituzione, dove è ancora possibile far sentire la propria voce anche se sempre più flebile.
Ecco perché ho deciso di scrivere questo articolo che prende in esame il problema dello stadio da più punti di vista.
Il NO allo Stadio del calcio non è fine a se stesso, ma deriva dall’analisi (personale e ovviamente parziale) della situazione contingente, quella che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi e che con rammarico siamo spesso costretti a rimuovere per poter vivere un po’ serenamente.
Vediamo di arrivare al dunque:
DOMANDA 1
C’è la crisi o non c’è la crisi? Da quello che scrivono e riportano le testate giornalistiche sembra che la crisi ci sia e che i fondi a disposizione dello stato e di qualsivoglia amministrazione pubblica si siano sensibilmente ridotti.
E la povertà? Se i giornali non scrivono balle c’è anche quella e il divario tra chi detiene la ricchezza e chi è quasi alla fame, continua a crescere. Pochi dispongono di molto e molti di pochissimo.
E il debito pubblico di cui in molti si lavano la bocca? Come pensiamo di ridurlo? Investendo i soldi in stadi?
RISPOSTA 1
Partendo da questo presupposto come può ritenersi etico(1) il finanziamento di uno stadio privato da 8000 posti (in pratica ci sta quasi tutta Laives) del costo di svariate decine di milioni di euro? Possibile che nessuno si stracci le vesti nel tempio del potere incazzandosi doverosamente per un investimento di tal genere? Sono rincitrulliti i consiglieri provinciali e comunali dell’opposizione e non (vedi Verdi), cui passa sul tavolo il bilancio stratosferico della provincia di Bolzano?
DOMANDA 2
Quali interessi nasconde un siffatto finanziamento?
RISPOSTA 2
  • Il primo è ovviamente un interesse pensiamo senza secondi fini, ossia quello della squadra di calcio FC Alto Adige che avrà a disposizione uno stadio tutto suo.
  • Il secondo riguarda l’aspetto speculativo, indubbiamente i soldi per acquistare quei terreni finiranno nelle tasche di qualcuno che oculatamente in tempi forse non sospetti fiutava l’affare.(E’ di ieri il gioco al rialzo)
  • Il terzo è l’interesse dei signori del cemento spesso strettamente imparentati con quelli della politica, che in questi anni hanno scorazzato in lungo e largo per la penisola devastandone il territorio con il beneplacito delle amministrazioni comunali e non. Ricordo a titolo informativo che ci siamo giocati una superficie come Lazio e Abruzzo messi insieme nel giro di quindici anni.
DOMANDA 3
Quali problemi deriveranno dalla costruzione dello stadio?
RISPOSTA 3
  • Il primo che metto in conto è ancora etico; ritengo che ogni pianta, albero o rappresentante del mondo vivente che venga tolto di mezzo, costituirà alla fine un boomerang che cadrà direttamente sulla nostra testa e sarà doloroso. Nel caso dello stadio non si tratta di pochi alberi ma di campagna e di un bel po’ di ettari.
La situazione idrogeologica del paese Italia è ben nota (vedi le cronache dell’alluvione in veneto) e l’Alto Adige in questi ultimi anni si è dato molto da fare per costruire a destra e manca in modo alquanto disordinato. Basta osservare la periferia di Ora dove la zona industriale si allunga e si allungherà ancora lungo la statale (modello veneto). Una scelta di questo tipo implica nuovi accessi alla strada statale, un ovvio rallentamento del traffico e aumento del pericolo per gli automobilisti. La zona artigianale di S.Giacomo-Pineta (se si continua cosi avremo un unico agglomerato urbano tra Bolzano e Laives che ingloberà tutte le frazioni esistenti) e la zona dell’aeroporto di Bolzano dove gli sconfinamenti oltre via Einstein sono sotto gli occhi di tutti a discapito della campagna dell’Agruzzo.(Vogliamo circumnavigare l’aeroporto con i capannoni? Era proprio necessario?)
  • Secondo problema:i megaprogetti non sono compatibili con l’ambiente, rubano terreno all’agricoltura e fino a prova contraria cemento e asfalto non sono prodotti commestibili, contribuiscono all’effetto serra (1kg di CO2 per ogni kg di cemento prodotto), modificano la permeabilità del suolo e il microclima.
  • Il terzo problema sarà di tipo visivo; se sui francobolli, gli stadi italiani possono avere qualche valenza estetica la visione di uno stadio in cemento magari vuoto, con un bel parcheggio d’asfalto bucherellato reputo non sia altrettanto stimolante per la vista, già offesa da un numero esorbitante di obbrobri architettonici di dubbio valore estetico. Teniamo inoltre presente che l’intenzione è quella di costruire una piccola (quanto piccola?) zona commerciale che equivale a peggiorare indubbiamente la qualità estetica dell’insieme.
  • Il quarto problema sarà l’inquinamento acustico; le case di Pineta e quelle della periferia Nord di Laives saranno interessate dal rumore proveniente dallo stadio e peggio da quello automobilistico delle auto e dei bus dei tifosi.
  • Il quinto riguarderà l’inquinamento prodotto dal traffico e costituirà un grosso problema per le frazioni specie quella di S.Giacomo, perché per ragioni di sicurezza la viabilità sarà modificata, via Delle Part allargata e come già ora succede con mercatini e manifestazioni carnevalesche, un bel po’ di automobili transiteranno impunemente nella frazione con il beneplacito dei vigili urbani di Laives e Bolzano e buona pace dei residenti (nevrotici e incazzati).
  • Il sesto problema riguarderà le risorse che il comune pensa di mettere sul piatto. Siccome tali risorse sono esigue il giochetto perverso consiste nel regalare a privati, terreni e permessi di costruzione in cambio dell’onere di accollarsi parte delle spese dello stadio. E quale privato sarà disponibile per questo scambio? I poveracci che hanno bisogno di una casa o gli imprenditori che la costruiranno e faranno pagare il conto al poveraccio di cui sopra?E dunque ancora una volta l’amministrazione pubblica contribuirà a ingrassare chi non ne ha assolutamente bisogno.
  • Il settimo problema riguarda ancora una volta l’amministrazione comunale che dovrà prestare un’attenzione continua data la complessità dell’opera. Dunque anche le risorse future è pensabile vengano in parte convogliate nella via dello stadio a discapito di tutto il resto. E questo è ben chiaro fin da ora, visto che nel comune sono irrisolti un gran numero di problemi.

    ridiva 11-11-10
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mercoledì, 10 novembre 2010



Cittadella dello sport: più soldi ai contadini

BRUNO CANALI
LAIVES. Il paletto messo dal presidente Durnwalder per la cittadella (un anno di tempo per iniziare i lavori) non desta preoccupazione in Comune. «Con la Provincia - spiega il sindaco Liliana Di Fede - abbiamo già preso accordi in merito alla convenzione per ottenere gli 11 milioni di finanziamento». Aggiunge il vice sindaco Georg Forti: «In realtà abbiamo concordato due anni, non uno».
 «In questa fase - spiega Forti - si stanno effettuando le analisi geologiche del sottosuolo in Galizia, necessarie per poi procedere al cambio di destinazione urbanistica».
 Gli espropri. L’ufficio estimo della Provincia, in prima battuta aveva indicato il valore dei terreni agricoli in 85 euro al metro quadrato. Ne servono 115.545 e i contadini però avevano contestato la cifra chiedendo di più. «Le ultime trattative - spiega il vicesindaco Georg Forti - parlano di una somma attorno ai 95 euro per metro quadrato». Su questo punto l’ultima parola spetta comunque alla Provincia.
 La convenzione. «I due anni a disposizione per iniziare a costruire la cittadella - spiega il sindaco Di Fede - in realtà sono 1 più 1. Intanto parliamo di convenzione con la Provincia, che serve per regolare il trasferimento degli 11 milioni di euro al Comune. Noi abbiamo già spiegato alla Provincia che intendiamo procedere con il sistema di project financing e quindi faremo una gara per individuare il privato che si incaricherà di realizzare l’opera. Da lì avremo 2 anni per farla concretamente. In questo lasso di tempo avremo la possibilità di predisporre la modifica del Puc, quindi di predisporre gli espropri e poi la gara per individuare il partner privato con cui collaborare nella costruzione della cittadella. Quando verrà sottoscritto il contratto con questo partner privato, da lì in poi avremo 2 anni di tempo per costruire la struttura in Galizia».
 La viabilità. Diversi timori sono emersi tra la comunità locale per quanto riguarda i possibili scenari futuri legati alla viabilità, da e per lo stadio da calcio che avrà una capacità di 8 mila posti. A questo proposito la giunta ha deciso di affidare all’ingegner Stefano Ciurnelli il compito di valutare anche il tipo di collegamento per la cittadella.
 Ricordiamo che servirà non solo un accesso principale, probabilmente dalla variante attraverso una rotatorio tra Laives e Pineta, ma anche una via secondaria di fuga e di accesso ai mezzi di soccorso in caso di emergenze. Questa seconda via, con ogni probabilità andrà in direzione della via Delle Part, vale a dire, diametralmente opposta a quella verso la variante in galleria. I residenti, nonostante le rassicurazioni, sono peraltro diffidenti.
Alto Adige 10-11-10
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martedì, 09 novembre 2010



Cittadella dello sport, un anno per partire

BRUNO CANALI
LAIVES. Aut-aut della Provincia sui finanziamenti per la cittadella dello sport in programma in zona Galizia. La giunta ha firmato una convenzione col Comune per destinare al progetto 11 milioni di euro, ma ha posto una scadenza. «Se i lavori non partono entro un anno dalla firma, l’intesa scade», ha spiegato Durnwalder. Il problema da risolvere più urgentemente è quello dell’esproprio dei terreni.
 Anche se alcuni dettagli del progetto vanno ancora chiariti, in particolare dal Comune di Laives, la Provincia ieri si è detta pronta a mettere a disposizione il promesso contributo finanziario per realizzare uno stadio con gli annessi impianti sportivi, che potranno servire anche l’Fc Alto Adige. Il governatore altoatesino Luis Durnwalder e gli altri membri della giunta ieri hanno dato parere favorevole alla relativa intesa con il Comune. La giunta ha autorizzato la firma dell’accordo col Comune per la concessione di un contributo che consenta di realizzare lo stadio in zona Galizia. «Non vogliamo - ha commentato Durnwalder - che questi mezzi finanziari vadano in economia e quindi abbiamo scelto la strada della sigla dell’accordo con il Comune». Gli 11 milioni di euro preventivati per la costruzione degli impianti sportivi a Laives restano a disposizione per un anno e nel frattempo il Comune dovrà necessariamente chiarire tutte le questioni ancora aperte di sua competenza, a cominciare dagli espropri, e avviare la realizzazione concreta del progetto. «Se i lavori non partono entro un anno dalla firma, l’intesa scade», ha ribadito il presidente dell’esecutivo provinciale per far capire che non saranno possibili ulteriori perdite di tempo.
 Nel frattempo il consigliere comunale di grillini Paolo Castelli critica le esternazioni di sindaco e assessore allo sport, che nei giorni scorsi sono stati a Reggio per confrontarsi con gli amministratori emiliani proprio sulla realizzazione dello stadio con annessa superficie commerciale. Secondo Castelli il confronto tra le due realtà è improponibile.
 «Sono sconcertato - dice Castelli - dopo aver letto le parole di sindaco e assessore allo sport. Il paragone è assurdo. Lo stadio a Reggio dista 650 metri dal centro abitato. In Galizia invece disterebbe solo 140 metri e anche meno se si guarda all’abitato di Pineta. A Reggio lo stadio è in zona industriale, mentre a Laives verrebbe collocato nel verde agricolo. Per quanto riguarda poi la viabilità, determinante visto l’afflusso di pubblico durante le partite, vediamo che a Reggio Emilia, vicino allo stadio passano autostrada e superstrada; qui da noi invece ci sarà solo la variante alla statale 12. Sul progetto chiederemo il referendum».

Il dubbio dei grillini


  •  





  • Il confronto
    Per il consigliere comunale Paolo Castelli non ha alcun senso paragonare, come hanno fatto il sindaco Di Fede e l’assessore allo sport Covanti, l’impianto esistente a Reggio Emilia e quello che dovrebbe sorgere a Laives in zona Galizia.

    La capienza dello stadio
    Quello di Reggio Emilia ha 25 mila posti a sedere, mentre quello previsto a Laives, nella futura cittadella dello sport, ne avrà solamente 8 mila. Il rapporto di grandezza è pertanto di 1 a 3.

    La distanza dalle case
    Lo stadio a Reggio Emilia dista 650 metri dal centro abitato, mentre a Laives secondo l’attuale progetto è di 140 metri. E la distanza è ancora inferiore dalle prime case della frazione di Pineta.

    L’ubicazione
    A Reggio Emilia l’impianto sportivo è stato costruito all’interno dell’esistente zona industriale. A Laives invece l’intenzione è di costruirlo nel verde agricolo.

    La viabilità
    A Reggio lo stadio è vicino ad autostrada e superstrada, mentre la cittadella a Laives sarà collegata, grazie alla variante, solo alla Statale 12. La viabilità, secondo il grillino Castelli, rischia pertanto di risentirne.

    Alto Adige 9-11-10
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    martedì, 09 novembre 2010



    Il punto sui lavori relativi alla costruzione della variante in galleria a Laives

    LAIVES. Oggi alle 20, nella sala del teatro dei filodrammatici Gino Coseri si terrà un’assemblea pubblica per fare il punto sui lavori relativi alla costruzione della variante in galleria. Ci saranno l’assessore provinciale Florian Mussner, l’ingegner Georg Fischnaller e il sindaco Liliana Di Fede. Sarà l’occasione per fare il punto della situazione. Lo scavo della lunga galleria alle spalle di Laives sta procedendo regolarmente e da nord (Pineta) il tunnel è già penetrato nella montagna per 1.370 metri. Con il cunicolo esplorativo siamo già sotto la perpendicolare del rio Vallarsa - spiegano i tecnici - e finora non ci sono problemi di infiltrazioni di acqua. Dal versante sud invece il tunnel è penetrato nella montagna per 100 metri circa e del resto, da lì lo scavo è iniziato molto dopo rispetto a quello da Pineta. Si sta lavorando anche alla realizzazione delle vie di fuga dalla galleria ed è anche stato approntato quasi completamente il cunicolo per la ventilazione. In questa fase, da sopra, a metà costa di Montelargo è in corso la perforazione del pozzo di ventilazione, che sbucherà alle spalle della città e avrà la funzione di espellere e allontanare dal tunnel stradale i gas di scarico dei mezzi in transito. (b.c.)
    Alto Adige 9-11-10
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    lunedì, 08 novembre 2010



    «Uno studio sulla centrale di pompaggio»

    LAIVES. Anche il Pdl locale invita alla cautela nell’affrontare il progetto così complesso come è quello della centrale elettrica a pompaggio proposta dalla South Tyrol Energy di Christian Masten. «La decisione su una cosa del genere - dichiara il consigliere Christian Bianchi - non possiamo certo lasciarla nelle mani di pochi e quindi dico: a Laives l’amministrazione comunale affida tanti studi, che se ne faccia uno, veramente approfondito, anche per il progetto di centrale a pompaggio. Lo si deve fare coinvolgendo tutte le componenti del consiglio comunale, maggioranza ed opposizione, avvalendosi inoltre di un supporto tecnico il più qualificato possibile, in maniera da poter finalmente stabilire senza dubbi, se la centrale sia una opportunità oppure no e quali risvolti avrebbe sul nostro territorio comunale». Bianchi accenna ai soldi (due milioni l’anno) che Masten ha garantito al Comune di Laives per l’intera vita della centrale. «Laives è messa molto male economicamente - continua Bianchi - e anche per questo dobbiamo assolutamente capire se la centrale a pompaggio sia una opportunità da sfruttare o meno». (b.c.)
    Alto Adige 7-11-10
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    categoria:comune di laives, ecoenergia, centrale di pompaggio
    lunedì, 08 novembre 2010


    Stadio Giglio di Reggio Emilia

    Cittadella dello sport: il modello è Reggio  

    LAIVES. Il Comune di Reggio Emilia è stato il primo in Italia a realizzare uno stadio per la propria squadra di calcio (la Reggiana) e lo ha fatto grazie ad una partnership pubbico-privato. Per capire come è stato concretizzato il progetto sindaco e assessore allo sport sono stati in trasferta ed hanno incontrato gli amministratori comunali della città emiliana. «Lo stadio che abbiamo visto - spiega Alberto Covanti - è stato costruito nel 1995, appunto con la formula pubblico-privato. Ne abbiamo approfondito gli aspetti con l’amministrazione comunale e con l’assessore allo sport Mauro Dal Bue. Nel loro caso, il privato ha costruito lo stadio, mentre il Comune ha realizzato le infrastrutture. Si tratta di uno stadio da 25mila posti ma ricordo che quando venne realizzato, la Reggiana era in A, mentre oggi è in C con l’Alto Adige».
     Covanti ne ha ricavato l’impressione che, pur con le debite proporzioni, potrebbe funzionare anche a Laives il sistema pubblico-privato. Quanto al centro commerciale, sottolinea che a Reggio Emilia venne realizzato solo 10 anni dopo lo stadio. «Ci hanno spiegato che se avessero fatto subito anche il centro commerciale (multisale per il cinema, negozi e ristorante) non ci sarebbero stati poi i problemi finanziari che ci sono stati per la società calcistica. Ci hanno garantito insomma che se potessero tornare indietro, il centro commerciale lo farebbero immediatamente». «Non ci sono stati disagi per il rumore - aggiunge il sindaco Di Fede - ma solo con la viabilità quando il vecchio stadio era in città. Noi a Laives abbiamo già affidato all’ingegner Ciurnelli uno studio “ad hoc“ A Reggio Emilia non si è verificato nemmeno un deprezzamento delle case vicino allo stadio». (b.c.)
    Alto Adige 7-11-10
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    sabato, 06 novembre 2010
    mercoledì, 08 dicembre 2010



    Broomball: campionesse premiate in Comune a Laives

    LAIVES. Reduci dalla grande vittoria ai Mondiali di broomball in Austria, quattro delle giocatrici che militano nell’Ssv Voran Leifers sono state ricevute dalla giunta comunale. Si tratta di Helga Dipoli, Monica Bertoncini, Barbara Burato e Adelheid Spitaler, che hanno fornito la colonna portante della nazionale femminile di broomball, arrivando fino al massimo risultato mondiale dopo che, negli anni passati, avevano anche conquistato il titolo italiano.
     Battere il Canada in finale, come hanno fatto, è una grande soddisfazione e durante l’incontro con la giunta, le azzurre del broomball hanno avuto modo di spiegare anche quali e quanti sacrifici sono alla base di traguardi del genere, tenuto conto che, non essendo professioniste, debbono far convivere impegni di famiglia, impegni di lavoro e impegni sportivi, tenuto conto che non godono di alcun rimborso spese per questi appuntamenti. Hanno anche accennato ai sogni futuri, primo tra tutti essere nuovamente protagoniste tra due anni in Canada per difendere il titolo mondiale appena conquistato e, magari, anche tra quattro anni anche in Giappone. (b.c.)
    Alto Adige 8-12-10
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    categoria:sport, comune di laives
    mercoledì, 08 dicembre 2010



      Ceschini il nuovo vicesindaco di Laives

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Bruno Ceschini è il nuovo vicesindaco di Laives. L’indicazione è emersa ieri sera dalla tormentata riunione del direttivo Svp. Ceschini, fin qui assessore ai lavori pubblici, libera il posto in giunta, che verrà occupato da Geoprg Zelger, al quale andrà la competenza sull’urbanistica comunale. Sieglinde Niederstätter Fauster, data tra i papabili per la giunta rimane invece sui banchi del consiglio.
     Niente giunta, ma la delega su competenze di notevole peso, come sono mobilità, cultura, scuola e turismo. “Per quanto riguarda invece la nomina del nuovo Obmann - spiega Norbert Paoli, attuale vice Obmann - ne parleremo in seguito”.
     Quella di ieri sera è stata una seduta agitata, e la designazione di Ceschini non è passata all’unanimità. Neppure la scelta di «girare» le competenze dell’urbanistica su Zelger sarebbe stata indolore. Se si guarda all’equilibrio tra le varie correnti che formano la Svp, Bruno Ceschini rappresenta l’ala sociale, mentre Georg Zelger è rappresentante dei contadini. Per Ceschini in particolare, si tratta di un riconoscimento al successo personale ottenuto in occasione delle elezioni comunali: ha conquistato 537 preferenze, la quota più alta in assoluto se si tolgono quelle dei candidati sindaci. Per Ceschini è anche il terzo e ultimo mandato in giunta. Si apre così un nuovo capitolo dopo la bufera che ha portato alle dimissioni del vicesindaco Georg Forti. Successione a parte, le dimissioni di Forti hanno innescato una serie di attacchi alla giunta da parte dell’opposizione. L’accusa è quella di essere stati immobili e di non aver immediatamente contestato al vicesindaco il presunto conflitto d’interessi per i terreni della sua famiglia. «Ma quale immobilismo - replica il sindaco Liliana Di Fede -. Questa giunta sta lavorando bene e lo ha fatto anche con il caso Forti».
     «Abbiamo seguito le regole del buonsenso in base alle quali prima si approfondiscono i fatti e poi si trovano le soluzioni adeguate», sottolinea il sindaco. Accuse alla giunta erano giunte da Pdl, Lega Nord, Laives Futura e anche gli ex consiglieri comunali Rosario Grasso e Raimondo Pusateri. Un fuoco di fila pressoché quotidiano, che ha avuto, come comune denominatore, la convinzione che l’esecutivo comunale non si sia mosso immediatamente per chiudere la vicenda del terreno a vocazione edilizia, lavorato e posseduto dal figlio dell’ex vicesindaco.
     «Capisco benissimo - continua Di Fede - che le opposizioni cerchino in tutti i modi di strumentalizzare la vicenda. È normale ed è anche il modo più facile per avere visibilità mediatica. Noi come giunta abbiamo invece il compito di lavorare e lo stiamo facendo».
      Alto Adige 7-12-10
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    mercoledì, 08 dicembre 2010



    La Scuola agraria italiana da ieri trasferita a Laives

    LAIVES. Primo giorno, ieri, per la Scuola professionale per la frutticoltura, viticoltura e giardinaggio nella nuova sede di Laives. Si trova alla periferia sud della città, nell’ex complesso “Ciola”, trasformato proprio per rispondere alle esigenze della scuola agraria italiana, fin qui ospitata in locali messi a disposizione dal Comune di Vadena. A tempo di record è stato effettuato gran parte del trasloco e ieri mattina hanno così potuto iniziare le lezioni per la quarantina di ragazzi iscritti alla scuola.
     Era presente anche il direttore Giuseppe Del Pero, insieme al coordinatore della scuola, che è Ezio Marcadella. «Tra qualche giorno - ha spiegato Del Pero - la scuola sarà operativa al 100%. Prevediamo di inaugurarla ufficialmente a fine gennaio. Si tratta solo di completare il trasferimento da Vadena degli ultimi materiali».
     Sicuramente la nuova sistemazione è più consona alle esigenze della scuola: a Vadena, per anni, si trovava sacrificata in spazio angusti. A Laives lo spazio è molto più funzionale e questo non potrà che facilitare il lavoro didattico quotidiano, tra lezioni in classe e laboratori.
     Da non sottovalutare poi la logistica, perché la nuova sede si trova proprio accanto alla statale 12 ed è anche molto vicina alla fermata degli autobus, cosa che non era a Vadena ovviamente, tenuto conto che molti ragazzi che la frequentano arrivano anche da altri centro della provincia. La sistemazione a Laives dovrebbe comunque essere un passaggio in attesa di vedere realizzata la sede a Laimburg, dove già si trova quella tedesca. (b.c.)
    Alto Adige 7-12-10
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    mercoledì, 08 dicembre 2010



    Il progetto della mensa a San Giacomo: uno dei rimpianti di Rebecchi

    Rebecchi: la variante di Laives è una chance

     LAIVES. Adesso è ufficiale: l’architetto Stefano Rebecchi, attuale dirigente dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Laives diventerà a breve un dipendente del Comune di Bolzano. «Resterò a Laives fino a febbraio - spiega - e nel frattempo, penso da gennaio, dovrebbe arrivare il successore». Anche in questo caso, ancora nulla di ufficiale, ma è scontato che si tratterà dell’architetto Thomas Ebner, attualmente dipendente provinciale.
     Rebecchi, lei è a Laives da 16 anni. Qual era la situazione quando è arrivato?
     
    «All’inizio il problema era la carenza di infrastrutture, sia primarie che secondarie, ma andava meglio per gli edifici scolastici».
     Come è cambiata l’organizzazione dell’ufficio lavori pubblici?
     
    «Quando arrivai, praticamente non esisteva così come lo intendiamo oggi. L’ufficio lavori pubblici era accorpato all’urbanistica».
     Com’è cambiata la città invece?
     
    «Direi che nel corso del primo decennio si è fatto molto sia impiegando mezzi propri del Comune che quelli arrivati dalla Provincia e devo dire che lavorare qui a Laives, dal punto di vista professionale, è stata un’opportunità di crescita e arricchimento visto che si trattava di una realtà in rapida espansione».
     Come formazione lei è orientato verso l’urbanistica. Come vede il futuro del Comune sotto questo profilo?
     
    «Laives ha raggiunto una dimensione media a livello provinciale e ha grandi potenzialità a breve con l’arrivo della variante. Come si è visto in parte anche per San Giacomo e Pineta, la sottrazione di traffico dal centro imporrà un ripensamento. Mancano ad esempio gli spazi pubblici, intesi come un “sistema di spazi a vocazione pubblica”»
     Dopo questa lunga esperienza ha qualche rammarico?
     
    «Sì, direi i due progetti che ho avuto occasione di realizzare e che non sono mai stati concretizzati per vari motivi».
     Quali sono?
     
    «Il centro giovanile in zona Galizia, che progettai nel 1994 e che poi venne completamente cambiato e, più di recente, il progetto per dotare la scuola elementare di San Giacomo della mensa che ancora non ha».
     Però non sono state bocciature, ma piuttosto occasioni mancate a causa dell’endemica carenza di soldi nelle casse comunali.
     
    «È vero e comunque sono convinto che anche progetti che non si realizzano, rientrano nell’alveo più ampio del dibattito e della “memoria». (b.c.)
    Alto adige 5-12-10
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    mercoledì, 08 dicembre 2010



    Primi affari sul verde oltre via Hofer Laives

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Gli speculatori si sono già fatti avanti per acquisire parte degli 11/12 ettari di verde agricolo oltre via Hofer, che in futuro diventeranno edificabili. Lo confermano gli operatori immobiliari: «Sono stati stipulati i primi contratti preliminari condizionati».
     Quando in consiglio comunale è approdata la questione Forti e si è parlato delle campagne a valle della città che hanno vocazione edilizia, qualche consigliere si è stracciato le vesti: «Così adesso tutti sanno che possono essere edificabili, prima ancora che arrivi il nuovo Puc». In realtà si tratta del segreto di pulcinella, perché «l’assalto alla diligenza» è già partito.
     Gli speculatori hanno già messo gli occhi sul verde agricolo oltre il confine simbolico di via Andreas Hofer. Questo limite del resto è già stato superato con la zona conosciuta come «Case dei puffi» e non serve grande intuito per capire che il completamento non potrà che continuare in zona, da via Galizia, via Stazione. Lo ha detto anche Georg Forti durante la serata nella quale ha dovuto spiegare al consiglio i dettagli dell’operazione che coinvolge suo figlio per 8 mila metri quadrati di verde agricolo accanto a via Andreas Hofer: «La campagna in oggetto - ha detto Forti - è stata acquistata da una società che dovrebbe averla pagata attorno ai 300 euro al metro quadrato». Cifra enorme per il verde agricolo, che secondo le stime attuali vale 60-70 euro. È evidente che chi ha ritenuto opportuno acquistare per tempo la campagna a quel prezzo lo ha fatto in prospettiva futura ovvero, aspettando e sperando che diventi edificabile. «C’è un certo movimento per quell’area - spiega Marco Delli Zotti, consigliere comunale e operatore immobiliare - con la stipula di contratti preliminari condizionati di acquisto che consentono di accaparrarsi le aree che interessano. Con questa formula in pratica, si acquista la campagna ad un prezzo vicino al suo valore reale, con la clausola però che se poi diventa edificabile, al proprietario verrà pagato un prezzo ben superiore. Ma se non dovesse esserci la variazione urbanistica in tempi ragionevoli si potrebbe arrivare anche alla rescissione del contratto restituendo la caparra».
     Per capire questo fermento va tenuto presente che è in corso la rielaborazione del Puc, già affidata ad uno studio veneto e che dovrebbe arrivare in consiglio comunale il prossimo anno. Scontato oramai anche il fatto che se il Comune arriverà allo spostamento del lido mediante l’urbanistica contrattata, l’area edificabile che riceverà chi si assumerà la costruzione del nuovo lido non potrà essere che tra quegli 11 -12 ettari a valle di via Andreas Hofer.
     «Anche lì comunque - continua Delli Zotti - ci sono superfici più pregiate di altre ed è evidente che chi avrà i 2/3 ettari centrali partirà avvantaggiato rispetto agli altri. In quella zona ci sono 7/8 proprietari».
    Alto Adige 5-12-10
     
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    sabato, 04 dicembre 2010



    «Senza Forti la giunta è ormai sull’orlo della crisi»

    LAIVES. Per il consigliere grillino Paolo Castelli le dimissioni di Georg Forti da vicesindaco, sarebbero da interpretare come l’inizio di una crisi di giunta. «Ora crediamo che la realizzazione della cittadella, il buono di essa - dice Castelli - sia in forte pericolo, soprattutto le poche strutture che potevano essere a favore e fruibili dalla nostra cittadinanza, come il lido, il parco e le ciclabili». Castelli si dice convinto che «molti sapevano del conflitto di interessi di Forti e hanno taciuto. Il nostro dubbio nasce dalla constatazione che, dopo la presentazione di un’interrogazione relativa a proprietari e passaggi di proprietà negli ultimi 10 anni riguardanti i terreni per la futura cittadella sono passati quasi 90 giorni e non abbiamo ottenuto risposta. Ci auguriamo che sia solo perché, per avere i documenti, serve tempo. Rimaniamo invece esterrefatti dal comportamento di Idv e Verdi, che hanno esponenti in giunta e che continuano a tacere e a non prendere posizione. Dimostrano ancora una volta che per la poltrona sono totalmente assuefatti, al punto da non accorgersi delle gravi cose accadute, con il comportamento poco etico e in difetto, di membri della giunta. Riteniamo in conclusione che si sia aperta la crisi di giunta, diventata oramai poco credibile agli occhi della comunità». (b.c.)
    Alto Adige 4-12-10
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    sabato, 04 dicembre 2010



    Cittadella dello sport, il sindaco rilancia

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Le dimissioni di Georg Forti hanno ridato forza a Terlano e Bolzano, disposte ad ospitare la cittadella. Ma Laives risponde coi fatti aprendo un tavolo sulla sicurezza con Commissariato del governo e questura.
     Il sindaco di Laives comunque non si impressiona, forte dell’accordo già sottoscritto con l’Fc Alto Adige e la decisione della Provincia di stanziare 11 milioni di euro per il progetto a Laives. «Non mi preoccupano queste voci - dice Liliana Di Fede - perché segnali diversi da quelli già consolidati non ne vedo. Noi continuiamo sulla nostra strada confrontandoci anche con la Provincia».
     Sindaco e assessore allo sport hanno incontrato il Commissario del governo per parlare di sicurezza contestualmente al progetto della cittadella. «Sarà istituito un tavolo di lavoro permanente tra Comune, Commissario del governo e questura - dicono Di Fede e Covanti - perché la sicurezza viene prima di tutto. La cittadella dello sport è ancora in una fase embrionale, ma già si lavora per fare in modo che il futuro impianto corrisponda ai più recenti dettami in fatto di sicurezza».
     Proprio la sicurezza era stata tirata in ballo sia in consiglio comunale che durante le assemblee pubbliche di presentazione del progetto. Il futuro stadio infatti avrà 4 mila posti, ma potrebbero diventare 8 mila, e perciò, una presenza di tifosi così massiccia e concentrata, potrebbe creare qualche problema soprattutto in caso di disordini tra le diverse tifoserie. Il Commissario del governo ha accolto con favore la proposta di interpellare, fin dalla fase progettuale della cittadella sportiva, i responsabili dell’ordine pubblico, per avere un contributo specifico che garantisca tranquillità per la sicurezza di tutti.
     Legata alla sicurezza è anche la questione della strada d’accesso per i mezzi di soccorso che bisognerà prevedere per lo stadio dell’Fc Alto Adige, una strada riservata a forze dell’ordine, vigili del fuoco e ambulanze, che sia alternativa a quella principale di accesso allo stadio. Lo studio della viabilità per la cittadella è stato affidato all’ingegner Stefano Ciurnelli, lo stesso che ha fatto il piano generale del traffico per Laives.
    Alto Adige 4-12-10
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    venerdì, 03 dicembre 2010



    Centrale a pompaggio: al sindaco piace l’idea

     LAIVES.Una delegazione di amministratori comunali guidati dal sindaco Liliana Di Fede, ha visitato, in Austria, una centrale elettrica a pompaggio simile a quella che la South Tyyrol Energy, dell’imprenditore Christian Masten, ha proposto per Laives. «Abbiamo visitato uno dei siti - dice Liliana Di Fede - e parlato anche con gli amministratori comunali della zona. Lì la società proprietaria degli impianti è provinciale e in programma hanno la costruzione di un altro impianto. Ci hanno anche detto che i comuni non ne hanno ricavato indennizzi, diversamente dalla proposta che ci hanno fatto per Laives, ma che il via libera è stato dato anche nella convinzione che il futuro, nella produzione di energia pulita, sarà sempre più in questa direzione».
     La sensazione che gli amministratori di Laives hanno ricavato, sarebbe quindi positiva, anche dal punto di vista dell’impatto ambientale. «Quasi tutto è in galleria - continua il sindaco - salvo i bacini idrici, che in Austria sono a cielo aperto, mentre qui da noi sarebbero in caverna. Quello che ci hanno spiegato gli amministratori comunali austriaci è che comunque occorre seguire fin dalle fasi iniziali questi grandi progetti, ritagliandosi un ruolo da protagonisti. Per Laives siamo solo a livello di idee intanto, ma il sindaco del Comune che abbiamo visitato ci ha anche spiegato che non c’è stata contrarietà per la costruzione della centrale a pompaggio, nonostante lì, come detto, al Comune non ne sia derivato un tornaconto diretto. Io sono quindi uscita con la conferma di ciò che pensavo: che occorre prima di tutto una verifica geologica e dell’impatto ambientale. Servono garanzie contrattuali e che l’energia usata sia di provenienza “pulita”. (b.c.)
    Alto Adige 3-12-10

    Vedi Link:   http://www.kopswerk2.at/downloads/Folder_061006_englisch.pdf
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    venerdì, 03 dicembre 2010



    Zelger e Fauster i favoriti per il dopo Forti

     LAIVES. Lunedì sera si riunirà nuovamente il direttivo della Svp comunale e dall’incontro dovrebbe scaturire il nome di chi dovrà rimpiazzare Gerog Forti in giunta come vice sindaco e probabilmente anche di chi sarà il nuovo Obmann del partito. Fino a lunedì quindi, tutte le opzioni sono aperte, anche se si prevede che la scelta, per quanto riguarderà il nuovo vicesindaco, verrà fatta tra coloro che già siedono a vario titolo in consiglio comunale. Per il toto sindaco in pole position c’è l’attuale assessore ai lavori pubblici Bruno Ceschini. Dovesse esere scelto lui automaticamente in giunta entrerebbe qualcun’altro e qui la rosa si allarga a tutti 6 i consiglieri della Stella Alpina. Bisognerà però tenere presente il “gioco delle correnti” all’interno del partito: da quella sociale all’economia, ai contadini, ai giovani fino alle donne. Si parla di Georg Zelger (contadini) di La Costa-Seit, ma anche di Sieglinde Niederstaetter Fauster, che quanto a preferenze viene dietro solo a Ceschini (537). Da non sottovalutare Christof Inama (economia) e Hans Joachim Dalsass (ala sociale). Ci sono poi Sylvia Clementi e Elmar Filippi (San Giacomo), entrambi dei contadini, all’esordio assoluto nel panorama politico locale. (b.c.)
    Alto Adige 3-12-10
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    venerdì, 03 dicembre 2010



    Cittadella, Bolzano e Terlano in pole

    MASSIMILIANO BONA
    LAIVES. «Con l’uscita di scena di Forti il progetto della cittadella a Laives è morto: adesso, per ospitare lo stadio dell’Fc Alto Adige, tornano in lizza Terlano e Bolzano»: Klaus Runer, primo cittadino del Comune della val d’Adige, è in piena sintonia col governatore altoatesino Durnwalder. Ma anche l’assessore bolzanino Klaus Ladinser non si chiama fuori: «Siamo alla finestra: se Laives rinuncia noi siamo in pole position».
     «Diciamocelo francamente: la giunta di Laives - sottolinea Klaus Runer - ha sbagliato tempi e modi nel presentare il progetto della cittadella, che ai residenti sembra più un pesante fardello che un investimento dal quale potrà trarre benefici tutta la comunità. Fin che c’era Forti a tirare il carro dei sostenitori dell’Fc Südtirol i Comuni limitrofi si erano arresi: ora senza l’Obmann della Svp e con i contadini a dettare le condizioni su quel progetto è stata messa una pietra tombale». Parole chiare, quelle di Runer, che sa di avere buone carte da giocare. Ma sa anche di non essere solo, perché il Comune di Bolzano è pronto ad andare a bussare alla porta di Durnwalder per incassare gli 11 milioni di euro (promessi a Laives) per risanare il «Druso» e ospitare le partite casalinghe dell’Fc Alto Adige. «A Terlano - spiega Runer - c’è l’indubbio vantaggio degli spazi. Qui non dovrebbe essere un problema individuare 5 ettari a ridosso della MeBo e prevedere, oltre allo stadio, anche una cittadella sportiva per gli allenamenti. I tifosi, poi, potrebbero arrivare allo stadio in treno. A Bolzano, invece, l’unica soluzione possibile è quella di risanare il Druso per le partite ufficiali, posto che il Comune accetti questa soluzione a scapito del Bolzano di Murano. Se dovesse, come penso, tramontare l’ipotesi Laives sono pronto ad organizzare una serie di serate informative per coinvolgere la gente e partire dalla base: l’unica cosa che non accetterei è un centro commerciale».
     L’assessore bolzanino Klaus Ladinser ammette di guardare con interesse al dopo Forti: «Se Laives, in questa fase, dovesse fare mezzo passo indietro il capoluogo è pronto a tornare in corsa. La soluzione più facile, oggi, per soddisfare le esigenze dell’Fc Alto Adige è proprio quella di risanare il Druso aumentando la capienza. Certo, non avremmo aree per le giovanili e il centro commerciale. In compenso a Bolzano basterebbero gli 11 milioni già stanziati dalla Provincia». Engelbert Schaller, membro del cda dell’Fc Alto Adige e direttore della ripartizione personale della Provincia, ammette. «Siamo talmente bravi da essere diventati un problema. Per il nostro progetto servono 5 ettari e Bolzano non li ha. Quella di Bolzano sarebbe una soluzione tampone, per 10 anni, mentre a Laives o Terlano potremmo restare 50 anni». L’Fc Alto Adige, per ora, resta fedele all’intesa raggiunta con Laives.
    Alto Adige 3-12-10
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    giovedì, 02 dicembre 2010



    Caso Forti: Bianchi attacca la giunta

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Giudizi severi per la vicenda che ha portato alle dimissioni di Georg Forti da vicesindaco e Obmann Svp, arrivano adesso a sindaco e giunta dai gruppi di opposizione in consiglio comunale. L’idea è che i componenti dell’esecutivo non potessero non sapere del possibile conflitto di interessi.
     Per Christian Bianchi (Pdl) «è grave che sia stato un giornale a sollevare la questione dei terreni e non la giunta. Questo crea dubbi sulla capacità di controllo in operazioni così importanti. Le voci sul destino di quella campagna giravano da tempo - continua Bianchi - qualche responsabilità ce l’ha anche la giunta precedente».
     In merito alle dimissioni di Forti, Bianchi è convinto che non siano così spontanee, ma il risultato della pressione che anche l’opposizione, con l’ordine del giorno, aveva fatto. «Alla fine le ha imposte la Svp al proprio rappresentante - afferma Bianchi - ed è ciò che sinceramente ci aspettavamo. Ho timori per il futuro di queste operazioni collegate alla cittadella dello sport: dicendo sì incondizionatamente alla Provincia abbiamo firmato un assegno in bianco».
     Dello stesso tono anche un intervento dell’ex consigliere Raimondo Pusateri (Indipendenti democratici). «Devo dare merito alla Svp di aver saputo affrontare con decisione il tema - scrive Pusateri - dando un chiaro segnale: su coloro che amministrano il bene pubblico non debbono esserci sospetti. Ma anche la giunta dovrebbe dimettersi, perché non potevano non sapere».
     «Cose dell’altro mondo - replica il sindaco Liliana Di Fede -. Come avrei potuto sapere che il figlio di Forti possiede il 7 per cento di ottomila metri di terreno agricolo? Quel terreno non è mai stato oggetto di alcun atto amministrativo o di decisioni di giunta, sia formali che informali. Sapevo del terreno sul quale si prevedeva la strada di accesso alla futura cittadella e che nel perimetro della stessa Forti o suoi familiari altro non avevano. Questa polemica che tira in ballo la giunta è ridicola. E sia chiaro: gli ottomila metri di campagna al centro della vicenda non hanno nulla a che vedere con il progetto della cittadella in zona Galizia».
     Ieri, sulla vicenda, ha preso posizione anche il Partito democratico, esprimendo «rispetto, politico e umano, per la decisione di Georg Forti, il quale, al fine di evitare eventuali ripercussioni sull’operatività della giunta e dell’intera amministrazione, ha presentato le sue dimissioni - scrive il capogruppo Debora Pasquazzo -. Il Pd apprezza il senso di responsabilità insito nella sofferta scelta di effettuare un passo indietro e auspica il mantenimento dei rapporti positivi con l’Svp, come finora sono stati, e anche una fattiva collaborazione con la Provincia, raggiunta anche grazie all’impegno profuso da Georg Forti nel corso degli anni in cui ha ricoperto il ruolo di Obmann dell’Svp e di vicesindaco».
    Parole condivise anche dal consigliere Robertro Ceol, che aggiunge: «Credo comunque che sia stata una scelta sbagliata e che nei confronti di Forti ci sia stato un giudizio sommario dettato solo dalla lotta di potere in atto all’interno della Svp comunale. A pagare questa scelta saranno i cittadini, di entrambi i gruppi etnici, perché i rapporti con la Provincia peggioreranno, e penso al trasferimento di fondi per le opere che abbiamo in programma. Aggiungo che, in questi ultimi due anni, i rapporti tra i gruppi etnici a Laives sono migliorati grazie a Forti. Spero che la Svp sappia proporre personaggi di spessore per rimpiazzarlo».
    Alto Adige 2-12-10
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    giovedì, 02 dicembre 2010



    Ceschini probabile vicesindaco Fauster in giunta e Paoli Obmann

    LAIVES. In seno alla Svp comunale sono iniziati gli incontri per arrivare quanto prima ad una soluzione dell’impasse creatosi con le dimissioni da vicesindaco e anche da Obmann di Georg Forti. In merito, Norbert Paoli, attuale vice Obmann, già qualche elemento lo ha fornito: «Tutte le opzioni sono possibili attualmente - ha affermato in sostanza Paoli - vale a dire la chiamata di un esterno in giunta, così come la possibilità per uno degli attuali assessori e consiglieri comunali della Stella Alpina».
     Paoli comunque ha anche aggiunto un suo parere in merito, spiegando che, per ragioni di equilibrio politico e di rapporti di forza, con ogni probabilità il sostituto di Goerg Forti a fianco di Liliana Di Fede dovrebbe uscire dal gruppo consiliare. Vediamo quindi le ipotesi: vicesindaco potrebbe diventare l’attuale assessore ai lavori pubblici Bruno Ceschini; a sua volta, Sieglinde Niederstätter Fauster, attualmente vicepresidente del consiglio comunale, potrebbe prendere il posto di Ceschini in giunta. Questa “rotazione”, oltre a garantire continuità, avrebbe il pregio di far entrare il primo dei non eletti sui banchi della Svp e si tratterebbe di Robert Tezzele. La Svp è un “partito di raccolta” e anche di questo bisognerà tenere conto, perché ognuna delle correnti che la compongono pretenderà di essere adeguatamente rappresentata e così sarà anche con la frazione di San Giacomo, che ha un proprio direttivo e un proprio Obmann.
     Il cambio potrebbe anche riportare la discussione in maggioranza sulla distribuzione delle competenze e già c’è chi ritiene che sia il momento opportuno per un rimpasto. Molto dipenderà da chi dovrà subentrare a Forti come vicesindaco.
    Alto Adige 2-12-10
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    giovedì, 02 dicembre 2010








    Das politische Erdbeben

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    mercoledì, 01 dicembre 2010




    Centrale di pompaggio "Illwerke"  nel Vorarlberg a Montavon in Austria

    Potrebbe essere la Centrale di pompaggioio visitata dall'amministrazione di Laives.

    Nel Link si possono vedere alcuni dettagli utili per trarne diverse considerazioni

    http://www.kopswerk2.at/downloads/Folder_061006_englisch.pdf
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    mercoledì, 01 dicembre 2010

    Chi è Georg Forti


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    mercoledì, 01 dicembre 2010



    «È una vittima dalla macchina del fango La cittadella ora è in pericolo»

    LAIVES. «Senza il contributo appassionato di Forti il progetto per la realizzazione della cittadella si fa in salita»: Il governatore altoatesino Luis Durnwalder difende a spada tratta l’ex Obmann della Svp di Laives. «Mi dispiace moltissimo, perché oltre ad essere un amico l’ho sempre reputato uno degli amministratori più capaci in provincia. È un gesto nobile, a tutela del partito e del Comune, ma paga colpe non sue».
     Durnwalder non si aspettava un simile epilogo, anche se aveva capito da tempo che i rapporti tra i contadini e il vicesindaco si erano incrinati. «Alle ultime elezioni comunali i rappresentanti del Bauernbund hanno avuto un buon riscontro in termini di voti, ma non hanno ottenuto ciò che speravano. I dissapori con Forti per i terreni da espropriare per la cittadella hanno fatto il resto».
     Durnwalder non lo dice espressamente ma è convinto che ad azionare la “macchina del fango“ nei confronti dell’ex vicesindaco siano stati proprio i contadini. «Non ne ho le prove, perché non conosco i retroscena, ma certe informazioni con ogni probabilità sono state passate alla stampa dall’interno del partito. C’era chi aveva interesse a denigrarlo, a metterlo in cattiva luce».
     Per Durnwalder, in ogni caso, Forti ha agito correttamente. «Non è stato commesso alcun illecito. Se passa la teoria contraria vuol dire che nessun amministratore, o un suo familiare, può acquistare un terreno, o meglio una piccola parte di esso».
     Già, ma se non c’è nulla di strano, perché Forti si è dimesso? «Se ha preso questa decisione lo ha fatto unicamente per il bene del partito o del Comune. In questi anni Forti ha sempre agito a tutela dell’interesse pubblico. Per Laives è una grossa perdita».
     C’è chi teme che, a questo punto, il progetto della cittadella possa arenarsi. «Senza il contributo di Forti potrebbe esserci qualche problema in più, ma Laives deve capire che rischia di perdere un treno che non passerà più. È una città cresciuta all’improvviso e da quest’investimento può solo trarre vantaggi. La Provincia, in ogni caso, ha impegnato 11 milioni di euro, perché l’Fc Alto Adige ha bisogno di uno stadio in tempi brevi. Se Laives non farà ciò che deve in 1 anno prenderemo altre strade».
    Alto Adige 1-12-10
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    mercoledì, 01 dicembre 2010



    Quel frutteto del figlio Hannes che potrebbe diventare edificabile

     LAIVES. La vicenda che ha portato alle dimissioni del vicesindaco Georg Forti ha preso il via all’inizio della scorsa settimana in seguito ad un articolo del quotidiano di lingua tedesca Tageszeitung, che parlava di un “tentativo di speculazione” da parte di Forti. Al centro del caso, un terreno agricolo di ottomila metri quadrati, posto accanto a via Andreas Hofer. Campagna attualmente lavorata dal figlio di Forti, Hannes, che è anche socio accomandatario nella società proprietaria del terreno con una quota del 7 per cento. Il giornale lasciava intuire che tutto sarebbe stato finalizzato alla possibile speculazione edilizia collegata allo spostamento del lido comunale mediante l’urbanistica concordata.
     La spiegazione di Forti invece è stata diametralmente opposta: quel terreno, suo figlio lo avrebbe preso in affitto per 6 anni e solo lo scorso anno, la società proprietaria lo avrebbe coinvolto con una quota del 7 per cento. «Si tratta di un terreno inserito in una fascia molto più ampia a vocazione edilizia, che va grossomodo da via Hofer a via Stazione. Sono 12 o 13 ettari circa e in realtà, non avendo ancora deciso nulla, non è possibile sapere neppure quale parte diventerà edificabile e servirà per arrivare a costruire un nuovo lido comunale. Per quanto mi riguarda, ho sempre sostenuto che nel nuovo Piano urbanistico comunale, le nuove aree abitative dovranno essere il minimo indispensabile».
     Che quella fascia a valle della città sia a vocazione edilizia è risaputo, tant’è che già è partita la corsa all’acquisto, ancora prima che il nuovo Puc dica quale sarà la destinazione.
    Alto Adige 1-12-10
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    mercoledì, 01 dicembre 2010



    «Poca trasparenza nelle persone che decidono»

    LAIVES. L’Unione commercio è soddisfatta per le dimissioni di Forti. «È una scelta - spiega il direttore Werner Frick - che mostra la mancanza di trasparenza nell’operato delle persone chiamate a decidere della realizzazione di uno stadio comunque sovradimensionato». Secondo l’ex assessore provinciale «per realizzare a tutti i costi un’infrastruttura sportiva non finanziabile dalla mano pubblica si antepongono gli interessi economici dei finanziatori privati. In nessuno dei documenti presentati finora è contenuto il minimo riferimento alla sproporzione delle nuove superfici destinate al commercio al dettaglio fuori dai centri abitati come indicate nello scriteriato modello di finanziamento improvvisamente presentato come valido per l’approvazione». L’Unione è convinta che la strada intrapresa non sia percorribile senza il consenso popolare.
    Alto Adige 1-12-10
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    mercoledì, 01 dicembre 2010



    Dimissioni Forti - Di Fede: «Avanti come prima»

     LAIVES. Il sindaco Liliana Di Fede è stata raggiunta dalla notizia delle dimissioni di Forti mentre era in Austria assieme ad altri consiglieri comunali per vedere una centrale a pompaggio simile a quella che Christian Masten propone per Laives. «In questo momento non posso fare altro che prenderne atto e rispettarle - dice - e quanto prima ne discuteremo in maggioranza per trovare rapidamente una soluzione che ci consenta di continuare l’attività amministrativa senza scossoni». Il sindaco comunque non si dice troppo preoccupato per questa clamorosa decisione di Forti: «Sicuramente perdiamo un profilo molto importante nell’amministrazione comunale e non sarà semplice rimpiazzarlo. Questo non significa che non ci sia la maggioranza per andare avanti. C’è, effettivamente, un problema politico, ma l’attività amministrativa prosegue sulle basi del programma già concordato tra tutti i partner di maggioranza». Le competenze del vicesindaco passeranno al sindaco. Liliana Di Fede ha comunque intenzione di tenerle il minimo indispensabile, vale a dire fino a quando la Svp non avrà indicato il successore di Forti. Ora c’è anche qualche timore per il futuro del progetto relativo alla cittadella dello sport in zona Galizia. «Non credo che ci saranno problemi, perché ne abbiamo sempre parlato in giunta e perché questo punto fa parte del programma di coalizione».
     Per il capogruppo del Pdl Christian Bianchi le dimissioni di Forti vanno considerate un atto dovuto «conseguente a gravi comportamenti». Per Bianchi la Svp locale non aveva alternative «per potersi riguadagnare un ruolo di partito serio e trasparente: il giustificare i comportamenti di Forti avrebbe aperto una dura fase di scontro, dentro e fuori dal partito, che non avrebbe fatto bene a nessuno». Bianchi non rinuncia ad una stilettata al sindaco e all’attuale maggioranza. «Sono anche convinto che una riflessione vada fatta da parte dell’attuale maggioranza, in quanto le voci sulla situazione poi emersa di Forti circolavano da tempo. Sindaco e giunta non potevano non sapere». Assente Forti, in attesa di un nuovo vice, continuerà a lavorare il resto della giunta: numericamente la maggioranza c’è e semmai va garantita la proporzionale etnica. (b.c.)
    Alto Adige 1-12-10
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    mercoledì, 01 dicembre 2010



    Dimissioni di Forti - alcune considerazioni

    Le dimissioni di Forti sono senz'altro una notizia da prima pagina, ma andato via lui rimane tutto il resto della maggioranza e soprattutto il progetto dello stadio che, per assurdo, potrebbe ritrovare maggiore slancio proprio dall'uscita di scena del vicesindaco.
    Liberati dal problema di dover giustificare un’operazione quantomeno avventata da parte del figlio del vicesindaco, la maggioranza potrebbe procedere più spedita, anzi gloriandosi di aver fatto chiarezza.
    Le cose non stanno però così: innanzitutto la giunta deve dire cosa sapeva e da quanto tempo. È impensabile infatti che le voci che circolavano da tempo in paese non fossero arrivate anche nel palazzo di via Pietralba. È probabile invece che la questione sia stato oggetto di discussione all’interno della stessa maggioranza e della stessa giunta (dovrebbero esserci i verbali) senza che però nulla trapelasse. L’impressione è che qualcuno abbia sollevato la questione, ma che poi non abbia avuto il coraggio di renderla pubblica rimanendo connivente e corresponsabile.
    Ci chiediamo: perché non parla? Cosa ha da perdere?
    Vi è poi un altro aspetto da non sottovalutare: nell’ultima seduta di consiglio il vicesindaco è stato difeso a spada tratta da tutta la maggioranza, senza che vi fosse il minimo distinguo. Se dunque Forti ha delle colpe esse sono state assunte come proprie dall’intera maggioranza. Occorre appurare se nella ricostruzione fatta dalla Tageszeitung ci sia qualcosa non solo di penalmente perseguibile, ma anche di politicamente ed eticamente riprovevole.  
    Un’amministrazione degna di questo nome non può tollerare che il minimo sospetto permanga così come non è pensabile che venga considerata faccenda interna ad un partito. Le istituzioni devono fare chiarezza. Usare il vicesindaco come capro espiatorio e continuare come se nulla fosse successo è troppo comodo.
    Questo discorso però riguarda principalmente le forze politiche presenti in consiglio che devono chiedere conto alla maggioranza del suo operato.
    Come Comitato referendario noi troviamo conferma degli interessi che si muovono intorno allo stadio, mentre l’interesse pubblico dei cittadini di Laives è ancora tutto da provare.
    Dobbiamo dunque tenere alta l’attenzione e continuare con l’opera di contro-informazione (la sindaca nel dibattito all’Alto Adige ha detto” Noi faremo un grande lavoro d’informazione nei confronti della popolazione” intendendo che faranno pubblicità allo stadio.
    Di sicuro noi dovremo pretendere che, essendo lei rappresentante di tutti i cittadini, dia voce in ugual misura anche ai contrari o ai dubbiosi, ma non possiamo cullarci nella speranza che lo faccia realmente.
    Diventa quindi essenziale che tutti si attivino e comincino a informare i cittadini creando consenso intorno al referendum e alle nostre argomentazioni.
    Rosario Grasso
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    martedì, 30 novembre 2010

                    

    La Svp processa Forti Dopo la sua lunga autodifesa

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Con la cittadella dello sport, la questione della campagna lavorata dal figlio del vicesindaco Georg Forti non ha nulla a che vedere. Quegli ottomila metri quadrati coltivati a meli rientrano piuttosto nelle previsioni del nuovo Puc in fase di elaborazione e solo ipoteticamente (almeno per adesso) hanno a che fare con lo spostamento del lido comunale mediante lo strumento dell’urbanistica concordata.
     Ieri sera il direttivo della Svp ha chiesto chiarimenti al vicesindaco Georg Forti proprio su quella campagna che si trova al bordo della città, per capire se, come faceva immaginare un articolo del quotidiano di lingua tedesca Tageszeitung, fosse in atto una manovra speculativa da parte di una società nella quale il figlio Hannes viene indicato come socio al 7 per cento.
     Forti ha esposto le sue ragioni. Poi, dopo circa mezz’ora dall’inizio della riunione, gli è stato chiesto di consentire al partito di discutere al suo interno, e in sua assenza. Il vicesindaco ha lasciato la sala e l’Ortsauschuss ha iniziato un lungo dibattito interno, sul cui esito a tarda sera ancora le bocche erano cucite. Come stanno le cose, Forti comunque lo aveva già spiegato in consiglio comunale qualche giorno fa, una giustificazione che sembra avere convinto anche il presidente Luis Durnwalder il quale - da noi intervistato - lo ha difeso.
     «L’area a vocazione urbanistica residenziale lungo il bordo a valle della città - ha specificato Forti - è ben più vasta degli ottomila metri quadrati al centro della querelle. Sono almeno 12 ettari, tra via Andreas Hofer e via Stazione, per i quali ancora non vi è alcuna decisione. Ho già avuto modo di spiegare che per il futuro punteremo a concedere il minimo indispensabile di nuove aree edificabili».
    Alto Adige 30-11-10
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    martedì, 30 novembre 2010



    "Se vincessero i “no”, la volontà popolare andrebbe ..."

    M. DI GIANGIACOMO
    LAIVES. «Se vincessero i “no”, la volontà popolare andrebbe rispettata: Laives perderebbe una grande occasione»: parola di Liliana Di Fede. È il momento forse più significativo del forum che abbiamo organizzato ieri nella redazione del nostro giornale. A confronto le ragioni di chi vuole che a Laives sorga la “cittadella dello sport” che ospiti lo stadio dell’Fc Alto Adige, e quindi il presidente Baumgartner ed il sindaco; e quelle di chi al progetto (ma soprattutto allo stadio e all’annesso centro commerciale) si oppone, vale a dire i rappresentanti del comitato referendario Paolo Castelli (Lista Laives Futura) e Theo Perathoner (Freiheitlichen).
     Stadio dell’Fc Alto Adige Südtirol a Laives: perché sì o perché no?
     Di Fede. «Sì, perché è un’ occasione per la città, perché veicolerà investimenti per 30 milioni di euro, nessuno dei quali proveniente dalle casse comunali. Perché è uno degli ultimi progetti che godrà di finanziamenti pubblici così consistenti. Perché non possiamo pretendere che con gli 11 milioni stanziati dalla Provincia sia realizzato altro, ma la nostra città ha comunque bisogno di attrattività, per non essere solo un dormitorio e un posto dove c’è tanto traffico. Sì, perché crescere significa anche saper cogliere queste occasioni».
     Baumgartner. «Sì, perché nel 2008 una legge provinciale ha stanziato 11 milioni per un impianto per il calcio e noi siamo contenti che Laives abbia colto quest’occasione, anche perché Laives è a due passi da Bolzano. Noi attendiamo questa struttura da oltre 10 anni, il Druso ha tanti problemi, noi possiamo giocarci solo in virtù di una deroga. Senza un nuovo centro sportivo avremmo problemi enormi sia per lo sviluppo del nostro progetto professionistico che per gli allenamenti di tutte le nostre altre squadre, che in questo momento svolgiamo sui campi di mezza provincia».
     Castelli. «Noi non diciamo no a tutto. Diciamo no ad una cittadella del calcio a 100 metri dalle case di Pineta e a 100 da quelle della Galizia, con problemi di viabilità, inquinamento atmosferico ed acustico e di ordine pubblico, con un centro commerciale che avrebbe ricadute negative sul tessuto economico della città, senza un centesimo per i lotti 2 e 3, lido e biotopo, gli unici che interessano davvero la cittadinanza, che il Comune vorrebbe affidare all’urbanistica concordata: sappiamo già come andrebbe a finire».
     Perathoner. «No, perché non è affatto un’occasione da non perdere, anzi. Ci sono categorie molto preoccupate, il Bauernbund, i commercianti e tanti altri che non lo dicono. È un progetto calato dall’alto, l’hanno offerto a Laives perché gli altri Comuni non lo vogliono».
     L’opinione pubblica ha appreso solo recentemente che gli 11 milioni sono stati stanziati solo per lo stadio e che chi lo costruirà avrà comunque le superfici commerciali come contropartita economica. Non trovate che questo aspetto renda opportuna la consultazione popolare sul progetto?
     Di Fede. «La vera domanda non è “cittadella sì” o “cittadella no”, ma “cittadella come”. La cittadella dello sport era nel mio programma come in quello del mio principale avversario e i dettagli del progetto erano chiari. Il referendum c’è già stato, a maggio, con tutti i voti raccolti dalla sottoscritta e da Christian Bianchi. Lo stadio si farà, l’alternativa a Laives è Bolzano, so che ci sono movimenti in questo senso, ma noi non perderemo questa occasione, faremo ragionare la cittadinanza».
     Baumgartner. «Noi non facciamo discorsi politici, dico solo che questo è un progetto provinciale, anzi, forse addirittura regionale. Gli 11 milioni sono stati stanziati dalla Provincia per lo stadio, una struttura che manca, non per altro. Laives fa bene a voler cogliere questa occasione, un treno che passa una volta sola: non è vero che gli altri Comuni non sono interessati. Il referendum va bene, ma noi siamo senza una casa e ne abbiamo bisogno in tempi brevi».
     Castelli. «Un ospedale sarebbe un opportunità per Laives, non uno stadio vicino alle case che creerebbe problemi di viabilità o un centro commerciale che farebbe chiudere i negozi del centro, senza un centesimo per il parco».
     Perathoner. «Il centro commerciale farebbe chiudere i negozi di Laives, Baumgartner, che è stato direttore dell’Unione commercio, lo sa. Il progetto è calato dall’alto, il referendum è necessario».
     Ritenete che il referendum sia ammissibile? Se il quorum fosse raggiunto e vincessero i «no», come dovrebbe comportarsi la giunta?
     Di Fede. «Io credo che il referendum sia ammissibile. Noi faremo un grande lavoro d’informazione nei confronti della popolazione e confidiamo che l’esito sia favorevole. Ma se così non fosse, vox populi vox dei, perderemo questa occasione».
     Perathoner. «Si era partiti da 4/5 ettari, adesso siamo a 11... Su progetti di questa portata deve decidere il cittadino, se vincono i “no” lo stadio non si fa, come succede in Svizzera».
     Ritenete realistico il resto del progetto, con il lido ed il biotopo?
     Di Fede. «Gli 11 ettari di cui parla Perathoner sono proprio per lido e biotopo, una zona integrata raggiungibile da Laives e Pineta che faccia da cerniera a tutto il nostro territorio. Lo strumento sarà l’urbanistica concordata, molto diffusa in tutta Europa».
     Castelli. «Ben venga il lido, ma non mi sembra giusto che gli 11 milioni siano tutti per lo stadio ed il resto se lo debba pagare il Comune. Mi sembra che l’urbanistica concordata in Alto Adige abbia sempre fallito».
     Perathoner. «Il Comune non ha mai soldi, dove trova quelli per lido e biotopo? L’urbanistica concordata è un’occasione per gli affaristi, non per i cittadini».
    Alto Adige 30-11-10
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    martedì, 30 novembre 2010



    Gli albergatori dicono sì a stadio e lido

    LAIVES. Una delegazione di albergatori ha fatto visita al sindaco Liliana Di Fede. Insieme al presidente Mario Martinelli c’erano anche il suo vice, Dieter Frasnelli, e la delegata della direzione, Ester Demetz. Dal primo faccia faccia con il nuovo sindaco è emerso come Laives non viene praticamente considerato come centro turistico, pur registrando annualmente lo stesso numero di pernottamenti di Siusi, una delle località turistiche provinciali più note. E solo da poco Laives compare nei cartelloni all’uscita del casello autostradale di Egna.
     Per rendere dunque più attraente Laives e conferirgli una sua specificità, gli albergatori ritengono positiva la realizzazione di infrastrutture come la cittadella sportiva con annesso lido. Si chiede inoltre che la città venga finalmente allacciata anche alla rete delle piste ciclabili provinciali, una carenza quest’ultima che si fa sentire sempre di più per tanti turisti che amano spostarsi in bicicletta. L’idea, caldeggiata da tempo, sarebbe quella di completare il tracciato verso la stazione ferroviaria. Sì anche all’aeroporto di San Giacomo, sia pure con una fruizione “sensata”. Si è parlato pure di questioni economiche, come il forte rincaro delle tariffe per il servizio rifiuti e i contributi comunali all’Associazione turistica, presieduta da Martinelli. (b.c.)
    Alto Adige 30-11-10
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    lunedì, 29 novembre 2010



    Il piazzale antistante il cimitero intitolato ai caduti nelle missioni di pace
    L'area antistante il cimitero Galizia di Laives è stata dedicata ai caduti nelle missioni di pace. Al termine di una breve cerimonia, cui hanno partecipato membri della giunta e del consiglio comunale e rappresentanti di carabinieri, polizia e protezione civile, è stata infatti scoperta la targa con l'intitolazione del “Piazzale caduti nelle missioni di pace”.
    Nel corso della cerimonia, la sindaca Liliana Di Fede ha sottolineato l'importanza per la città di avere un luogo dedicato alla memoria: proprio per questo motivo nel piazzale sarà collocata anche una stele commemorativa che sarà utilizzata per le cerimonie pubbliche.
    Il presidente del Consiglio comunale Loris Frazza ha ricordato che la decisione di intitolare il piazzale alle vittime civili e militari delle missioni di pace è stata assunta dal Consiglio municipale accogliendo la proposta avanzata in una mozione dai rappresentanti dell'opposizione. E il capogruppo del Pdl Christian Bianchi ha sottolineato il forte legame della città di Laives con i protagonisti delle missioni di pace, per la presenza del battaglione carabinieri che ha sede nella caserma Guella.
    COMUNICATO  del  Comune di Laives 28.11.2010
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    lunedì, 29 novembre 2010



    Forti inattaccabile
    Durnwalder difende il vicesindaco di Laives


    MASSIMILIANO BONA
    LAIVES. «Il mio futuro? L’ultima parola spetta al partito». Georg Forti, vicesindaco e Obmann della Svp, ammette di «attraversare il momento più difficile di una lunga carriera politica». Stasera il direttivo, pressato dai contadini, lo interrogherà sul terreno di cui il figlio è co-proprietario e che potrebbe diventare edificabile. A soccorrerlo, ieri, è stato il governatore altoatesino Luis Durnwalder. «Finora nulla di illecito».
     Forti non ha davvero nessuna voglia di parlare e rilasciare interviste alla vigilia della riunione convocata dal partito, di cui è Obmann da 9 anni, ma fa capire chiaramente di non sentirsi certo a suo agio. «Non è questo il momento di fare il punto della situazione - ammette Forti - anche perché se il partito è arrivato a convocare una seduta per discutere il mio caso si tratta di una cosa seria. E io, come ho sempre fatto, mi rimetto alle decisioni della Svp». Forti sa bene di rischiare, nella peggiore delle ipotesi, il posto in giunta. C’è chi spinge perché rinunci alla delega all’urbanistica per assicurare la massima trasparenza, ma c’è anche chi lo assolve totalmente. Anche perché - in base a quanto emerso finora - il vicesindaco (o i suoi familiari) non sembra aver commesso nulla di illecito.
     Forti è entrato in consiglio nel 1990, ma dal 2000 è la persona di riferimento del gruppo linguistico tedesco a Laives. Ha reso la vita dura al vecchio sindaco Giovanni Polonioli per la nomina del nuovo segretario comunale, per la quale ha chiesto e ottenuto una contropartita, e ha fatto valere il peso del suo gruppo consiliare anche con l’attuale primo cittadino Liliana di Fede. Per metterlo in difficoltà ci voleva un’entrata a gamba tesa da parte di qualche esponente del suo partito, probabilmente dai contadini, contrari al progetto della cittadello dello sport e pronti a mettere in piazza presunti “affari di famiglia” pur di screditare il compagno di partito.
     A questa tesi sembra credere anche il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder, che non temi ritardi per la cittadella e difende, fino a prova contraria, il vicesindaco. «Per ciò che ho letto e sentito fino adesso - commenta Durnwalder - Forti e la sua famiglia non hanno commesso nulla di illecito. Altrimenti chi ricopre incarichi pubblichi non potrebbe acquistare terreni o avere proprietà. Chi lo accusa deve provare che c’è stata una speculazione». E Durnwalder ritiene che la “macchina del fango“ nei confronti di Forti possa essere stata messa in moto proprio dall’interno del partito. «È possibile, forse probabile. In passato c’è chi ha provato a farlo anche con me. Seguirò da vicino la questione, ma non mi sembra ci siano buoni motivi per spingerlo a dimettersi».
    Alto Adige 29-11-10
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    lunedì, 29 novembre 2010



    Giunta  in Austria per la centrale di pompaggio

    LAIVES. Domani, una delegazione di amministratori comunali e di tecnici andrà in Austria, a Montavon, nel Vorarlberg, per vedere la centrale a pompaggio Illwerke. «È l’avvio di un percorso che vedrà giunta comunale e consiglio, impegnati ad approfondire questo genere di progetti - spiega Franco Magagna della lista La Civica - e capire quali vantaggi Laives può trarre dalla realizzazione, sul proprio territorio, di un impianto affine». Stiamo parlando della centrale a pompaggio proposta dall’imprenditore Christian Masten della South Tyrol Energy e avversata subito da Verdi ed Svp, che temono invece risvolti negativo per il territorio e i suoi abitanti.
     Continua Magagna: «Nelle scorse settimane abbiamo visitato due impianti analoghi, a Riva del Garda e a Santa Massenza, in funzione da decenni e da quanti si è capito, produrrebbero anche benefici economici in generale, sia per l’industria che per le famiglie». Christian Masten, presentando la proposta, ha anche garantito che Laives potrebbe contare su due milioni di euro l’anno, per l’intera durata della centrale. Per Magagna «non saranno certo i due milioni di euro a fare abbassare la guardia sulle problematiche che potrebbero nascere con un via libera al progetto di Masten. Occorre però sgomberare il campo da qualunque dubbio e non dovranno prevalere timori irrazionali, né tanto meno posizioni ideologiche. Occorre tenere conto che in un periodo di “vacche magre” come l’attuale, con Laives che deve portare a compimento importanti progetti, una simile risorsa potrebbe essere un toccasana insperato. Per questo motivo, la lista La Civica, persisterà nel chiedere che sia istituita una commissione paritetica sull’argomento». (b.c.)
    Alto Adige 29-11-10
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    domenica, 28 novembre 2010



    Vicenda urbanistica «La colpa è di tutta la maggioranza»

     LAIVES. In attesa delle decisioni che adotterà il direttivo della Svp, in merito alla vicenda urbanistica che vede protagonista il vice sindaco Georg Forti, gli altri partiti sono in posizione di attesa. I grillini si dicono pronti - se non sarà fugato ogni dubbio - a presentare una mozione di sfiducia. L’Udc esprime «preoccupazione per questi fatti che coinvolgono il vice sindaco». Mauro Endrizzi, segretario comunale del partito, auspica che «scelte importanti da parte dell’attuale maggioranza, riportino la gestione della cosa pubblica sul giusto binario, anche per recuperare credibilità nei confronti della gente, rimuovendo ogni dubbio o perplessità di ordine etico e morale». Secondo Rosario Grasso e Alessandro Cosi, «sembra che a rendersi conto della gravità della situazione sia solo la Svp. Già nella passata legislatura però si sono gettate le basi per arrivare a questo e buona parte degli attuali amministratori, sindaco compreso, ne erano a conoscenza. Le responsabilità non sono solo di Forti ma dell’intera maggioranza». Di «estrema gravità per la vicenda che coinvolge il vice sindaco», parla Bianchi del Pdl. Il centrodestra si attende dalla riunione di domani della Svp, la sfiducia al vice sindaco. (b.c.)
    Alto Adige 28-11-10

    Fibrillazione  per il progetto della Cittadella dello Sport

    Le rivelazioni sulla proprietà di terreni interessati al progetto di cittadella dello sport sta mandando in fibrillazione il mondo politico laivesotto e le dichiarazioni si susseguono senza che si entri nel cuore del problema: la sindaca assicura che continuerà a mettere al centro del suo agire  il principio della trasparenza, l’Idv si fa garante della legalità, l’udc auspica massima chiarezza per recuperare credibilità, verdi e civica tacciono e votano tutto ed il contrario di tutto. Gli unici che sembrano comprendere la gravità della situazione sono gli esponenti della SVP intenzionati ad affrontare la questione al loro interno e che preannunciano: “…forse una sola giornata di dibattito non sarà sufficiente”.
    Purtroppo però non si tratta di una questione privata, interna al partito.

    Nella scorsa consiliatura si è preparato il terreno per la realizzazione della cittadella dello sport e molti, a cominciare dalla sindaca, ne erano a conoscenza e anzi ne sono stati parte attiva. Non si ricordano infatti prese di posizione contro l’introduzione dell’urbanistica concordata o critiche e raccomandazioni alla prudenza sul coinvolgimento dei privati in opere di pubblica utilità (PPP).
    Eppure avevamo cercato di mettere in guardia sulla delicatezza di questi strumenti, sul pericolo di uno snaturamento dei piani urbanistici, sulla reale possibilità di commistioni tra pubblico e privato. Non avevamo raccolto consensi. Non eravamo riusciti a scalfire minimamente le certezze degli assessori e dei consiglieri di maggioranza, sicuri di essere portatori della modernità in contrasto con chi era obsoleto e ideologicamente contrario al progresso.

    La stessa sindaca, che allora ricopriva importanti deleghe, mai aveva fatto cenno a perplessità, preoccupazioni, dubbi  e ha sempre condiviso quelle scelte nonostante fosse evidente che opere di quelle dimensioni avrebbero smosso appetiti e interessi di settori forti dell’economia e della politica.
    Affermare che non si sapeva è dire il falso e oggi quelle che erano facili previsioni sono sotto gli occhi di tutti. Vi è, come è del tutto evidente, una pesante responsabilità di tutta la compagine amministrativa. Negarlo è ipocrisia.

    Continuare a rivendicare un atteggiamento trasparente, non prendere posizione, chiudersi a riccio, rimanere insensibili alle critiche, ma soprattutto non fare nulla lasciando che siano altri a tirare fuori le castagne dal fuoco, è inammissibile per chiunque faccia politica. Aspettare che sia la SVP a decidere le sorti dell’assessore all’urbanistica, è comodo, ma se sussistono delle responsabilità esse sono dell’intera maggioranza e non troviamo giusto scaricarle sul solo vicesindaco.
    Questo è un modo per  cercare di salvarsi da un terremoto di cui si è pienamente responsabili lasciando ad altri il peso di tutte le colpe.

    Rosario Grasso
    Alessandro Cosi
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    sabato, 27 novembre 2010

    La speculazione sullo stadio.

    Pubblicato da: [Marco Straccio] 24 novembre 2010

    TRADUZIONE IN ITALIANO DELL’ARTICOLO
    PUBBLICATO IL 23/11 SUL QUOTIDIANO “TAGESZEITUNG”




    Una storia di enorme speculazione attorno alla costruzione del nuovo stadio a Laives. Il figlio del Vicesindaco Georg Forti con la “Rubner Immobilien Srl”, l’ex presidente della Banca Popolare Hansjörg Bergmeister ed una misteriosa impresa finanziaria londinese vogliono moltiplicare mezzo milione in sei milioni di euro.

    Georg Forti è irritato: “Non capisco perché le persone mi importunino”, dice il Vicesindaco SVP di Laives.
    Inoltre, fa notare:“questa storia riguiarda la mia vita privata.”
       La confusione è comprensibile. Perché nel comune di Laives si sta svolgendo una vicenda di speculazioni in cui si parla di diversi milioni di euro.
       Si tratta di una vicenda immobiliare complessa, dove il Vicesindaco e suo figlio giocano un ruolo importante.
       Inoltre abbiamo anche comparse notabili.
       I fatti: Il “Tageszeitung” ha riportato alcune settimane fa che Georg Forti è uno di quei proprietari terrieri di Laives, che trarrebbero vantaggio dalla costruzione di uno stadio di calcio. Il Vicesindaco si è limitato a dire che possiede –cito– “solo un’area molto piccola 0,2 ettari” sulla quale verrà costruita la strada di accesso allo stadio. Area, questa, acquistata quattro anni fa a €. 52.000. In caso di esproprio otterrebbe €. 70 al metro quadro, circa €. 80.000 in totale. A conti fatti guadagnerebbe poco meno di 40.000 euro.
       Cosa non disse Geor Forti: Una società denominata “Agricola Scigliar Sas”, alla quale partecipa il figlio Hannes, possiede altri quattro lotti che da semplici frutteti diverrebbero autentiche miniere d’oro con la costruzione dello stadio e la trasformazione della zona sportiva.
       Il succo: Si è deciso di costruire il nuovo stadio a Laives, quindi l’amministrazione vuole insediare in questa zona anche la mega-piscina. I quattro lotti di terreno – 180/9, 180/7, 180/3 e 180/10 – sui quali dovrebbe sorgere la piscina sono di proprietà di una società denominata “Agricola Scigliar Sas”. In questo caso specifico, uno spazio di meno di un ettaro.



    Il potenziale affare: Il comune esprorpia i terreni per pubblico interesse e risarcisce i proprietari dei fondi con della cubatura edificabile. Le aree che ora valgono circa mezzo milione di euro frutterebbero €. 6.000.000 e forse più.
    Georg Forti dice che si potrebbe anche applicare uno spostamento della cubatura, ma non c’è ancora nulla di definitivo. “Non c’è ancora nulla di stabilito, perché stiamo discutendo solo del piano di sviluppo”, ha detto il Vicesindaco.
       I protagonisti: Se si arriverà allo spostamento della cubatutra o meno, è secondario, ma certamente i quattro frutteti diventerranno terreni edificabili.
       La storia diventa esplosiva quando sapremo di chi è la ditta “Agricola Scigliar Sas” che è stata registrata il 17 novembre 2009.
       Qui troviamo Hannes Forti, figlio del Vicesindaco, il quale appare come socio accomandatario. In qualità di socio accomandante sembra essere un contadino di nome Robert Cazzanelli. Cazzanelli è noto a Laives come mediatore di acquisti e vendite.



    Oltre Hannes Forti, sono coinvolte due società denominate “Scigliar Srl” e “Home Tyrol Srl”.
       Consultando la Camera di Commercio si scopre che la “Scigliar Srl” è proprietà per 82% della “Home Srl” con sede in via G. Galilei, 4 a Bolzano. Il restante 18% è detenuto da una società chiamata “Benkeley Ivestiments 2000 Limited” con sede in Berkeley Square, 20 a Londra. Questo fa sorgere già una prima serie di domande: perché una ditta finanziaria londinese acquista un frutteto a Laives? Chi c’è dietro questa azienda? La seconda società detentrice di quote di “Agricola Scigliar Sas” è la “Home Tyrol Srl”. Quest’ultima è per il 51% della “Home Srl” con sede in via G. Galilei, 4 a Bolzano ed alla quale prende parte anche la misteriosa società londinese “Berkeley Investiments 2000 Limited”.
       Le rimanenti azioni di “Home Tyrol Srl” sono tenute da due soci dai nomi famigliari: il 45% delle azioni della “Home Tyrol Srl” è controllato da “Rubner Immobilien Srl” con sede in Via V. Veneto, 69 a Bressanone e come azionista al 4% sembra essere un certo Hansjörg Bergmeister.
       Hansjörg Bergmeister non è una persona qualunque.
       Quest’intreccio di persone è interessante anche per la fine del suo incarico quale presidente della Banca Popolare di qualche settimana fa. La ragione: conflitto di interessi. Sotto la direzione di Hansjörg Bergmeister sono stati assegnati prestiti all’azienda immobiliare “Rubner Immobilien Srl”. Il conflitto di interessi è costato il prestigioso posto di lavoro a capo della Banca Popolare poiché Hansjörg Bergmeister ha lavorato nel 1980 come dirigente presso il gruppo Rubner, è stato per anni presidente della Rubner Holding e oggi Bergmeister siede in diversi consigli di amministrazione di società della Rubner Holding.
       Così ci fu più di una semplice stretta relazione tra l’allora presidente della Banca Popolare e la Rubner Holding. Che Hansjörg Bergmeister assieme alla “Rubner Immonilien Srl” fossero soci nella “Home Tyrol Srl” probabilmente non era noto alla Banca Popolare e non è il motivo dell’allontanamento di Bergmeister dal ruolo di presidente.



    Anche se Georg Forti si ostina a negare questo sfondo di speculazione, sembra proprio che questo mega-business sia stato preparato da tempo.
       Se così non fosse, in primo luogo, che necessità ci sarebbe di un intreccio così complicato di società. Anche la presenza della misteriosa ditta d’investimenti del Regno Unito avrebbe dovuto far riflettere l’amministrazione. Perché una società di Londra dovrebbe investire in frutteti a Laives? Se il figlio del potente Vicesindaco è seduto in una società con “Rubner Immobilien Srl”, un gigante del settore immobiliare e con Hanjörg Bergmeister, uno degli (ex) uomini bancari più potenti del paese, è lecito supporre che questi signori hanno ben pensato, come quattro frutteti (non più di 8.000 metri quadrati), attualmente del valore di €. 600.000, si possono trasformare in sei milioni di euro. A proposito, tutto questo valore è ricavato da soli 0,8 ettari di terreno.
       Georg Forti nega sul “Tageszeitung” qualsiasi sfondo di speculazione in merito. Il Vicesindaco ha anche detto “non ho nulla a che spartire con Rubner Immobilien Srl”. E Georg Forti ripete che è stufo di “essere sempre infastidito…”.
    [Artur Oberhofer - Die Neue Südtiroler Tagezeitung]
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    sabato, 27 novembre 2010



    La Svp processa il suo Obmann

    LAIVES. Il destino politico del vice sindaco Georg Forti è nelle mani della Svp, il suo partito. Lunedì si riunirà il direttivo per analizzare la situazione venutasi a creare dopo le notizie su un terreno agricolo accanto a via Andreas Hofer, che potrebbe diventare edificabile con il nuovo Puc. Sono 8000 metri quadrati di una società nella quale anche il figlio Hannes avrebbe una partecipazione. Ma come hanno assicurato ieri gli esponenti della Stella Alpina sarà un «faccia a faccia» a porte chiuse.
     Lunedì sera il direttivo della Stella Alpina chiederà spiegazioni al proprio vice sindaco e si è anche capito che la vicenda in realtà prende le mosse dallo scontro che sarebbe in atto, in seno alla Svp, tra coloro che non vogliono assolutamente la cittadella dello sport in zona Galizia e il vice sindaco che invece sarebbe più favorevole. Forti in sostanza avrebbe perso le simpatie di buona parte dei contadini iscritti al Bauernbund, una componente che comunque non è maggioritaria nella Svp, anche se ha un peso notevole. È quindi prevedibile che lunedì, l’orientamento delle varie componenti del partito, dai contadini all’ala economica, passando per quella sociale, fino ai giovani e alle donne, sarà determinante anche per il prosieguo dell’attività politica di Forti, che in questo momento riveste anche l’incarico di Obmann del partito. Tre gli scenari che si profilano, da quello più traumatico delle dimissioni di Forti da vice sindaco, fino alla sua “riabilitazione” totale, per proseguire come se nulla fosse successo, oppure una soluzione più soft, come potrebbe essere la restituzione della delega sull’urbanistica comunale, magari per un periodo, pur rimanendo in giunta come vice di Liliana Di Fede con le altre competenze.
    Massima cautela intanto - come prevedibile - da parte degli esponenti del partito. Sieglinde Niederestätter Fauster, vice presidente del consiglio comunale, si limita a dire che, «lunedì saremo presenti tutti, ognuno con la propria opinione e si potrà decidere. Forse la soluzione non arriverà già lunedì o forse si e immagino anche che in questi due giorni che mancano all’incontro del direttivo si incontreranno i componenti delle varie correnti interne al partito». Cautela anche da parte di Andreas Mumelter, ex consigliere comunale Svp e attuale Obmann della sezione di San Giacomo. «Prima preferisco conoscere tutti gli aspetti di questa vicenda, perché attualmente non sono in grado di trarne un’interpretazione. Sentiremo quello che ha da dirci il vice sindaco e vedremo come procedere». È evidente che il partito sta attraversando una fase delicata e che Forti si trova in una posizione di debolezza al suo interno. È probabile che lunedì i contadini che gli sono ostili, tenteranno di metterlo in un angolo, cercando accordi con le altre componenti del partito. Una cosa è certa: la Svp è in imbarazzo con i partner di giunta e Forti si trova in una posizione di debolezza essendone la causa.

    L’Idv chiede trasparenza

     LAIVES. In attesa di ciò che farà la Svp, fioccano le prese di posizione. L’Udc esprime «forte preoccupazione per la vicenda» e auspica massima chiarezza per recuperare credibilità. L’Idv chiede «cautela, legalità, trasparenza e anagrafe patrimoniale per gli amministratori». Castelli (grillinI) invece accusa l’Idv di avere difeso il vicesindaco in consiglio comunale.

    Alto Adige 26-11-10
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    venerdì, 26 novembre 2010



    Terreni: Forti nel mirino della Svp

    BRUNO CANALI

    LAIVES. Sarà la Svp, partito d’appartenenza di Georg Forti, a “processare” il vicesindaco per la vicenda dei terreni accanto a via Andreas Hofer, che potrebbero servire, grazie all’urbanistica contrattata, per il nuovo lido. Il confronto, all’interno della Volkspartei, è fissato per lunedì.
     Intanto tutte le opzioni rimangono aperte, compresa la sfiducia verso Forti da parte dell’opposizione (una possibilità in tal senso è stata ipotizzata ieri dal leader del Pdl Christian Bianchi), oppure la restituzione della competenza all’urbanistica al sindaco Di Fede, almeno per un periodo.
     Per il vice sindaco, la seduta consiliare di mercoledì è stata drammatica, con tre ore di fuoco di fila da parte dell’opposizione che chiedeva di fare luce su tutti gli aspetti che riguardano appunto gli 8 mila metri quadrati di campagna che attualmente sta lavorando il figlio Hannes, che però però avrebbe anche una partecipazione come socio accomandatario all’interno della società proprietaria del terreno. Il problema, come detto, è che quell’area, da tempo è indicata tra quelle trasformabili in abitative e potrebbe pertanto diventare preziosa merce di scambio per costruire il nuovo lido mediante una complicata girandola resa possibile dall’urbanistica contrattata.
     Forti ha respinto le accuse al mittente, spiegando come stanno in realtà le cose e ha anche annunciato che renderà noti tutti gli interessi economici e i redditi suoi e dei suoi familiari. Ha anche ribadito che invece, per quanto riguarda i terreni sui quali è prevista la costruzione della cittadella dello sport, egli non ha proprietà, fatti salvi duemila metri circa di campagna dove è prevista una strada di accesso, strada che egli stesso chiederà di spostare altrove per allontanare ogni sospetto.
     A promuovere la discussione in aula della vicenda è stato un ordine del giorno dell’opposizione nel quale si esprimeva «preoccupazione e smarrimento per le notizie in base alle quali sarebbe in atto una manovra speculativa dove il figlio del vice sindaco - secondo il quotidiano in lingua tedesca Tageszeitung - avrebbe un ruolo, seppur marginale».
     I dubbi sono più di uno, a partire dal motivo per il quale delle agenzie immobiliari e perfino una finanziaria londinese, avrebbero avuto interesse ad acquistare ottomila metri quadrati di campagna a Laives. E per farlo avrebbero messo in piedi un complesso sistema di società.
     «Occorre assolutamente la massima chiarezza e trasparenza - hanno dichiarato un po’ tutti, in particolare perché di mezzo vi sono familiari del vice sindaco, il quale ha competenza sull’urbanistica comunale, tenuto conto che si sta rielaborando il Puc. «Se lo scenario è quello descritto dalla Tageszeitung - ha detto Christian Bianchi (Pdl) Forti sarebbe incompatibile col suo ruolo pubblico. Un po’ tutti hano anche ammesso che l’iniziativa è orchestrata da chi intende colpire personalmente Forti e qui si intuisce una lotta tutta interna all’Svp. Si è anche parlato di “ingenuità” da parte del vice sindaco, anche se, ha aggiunto sempre Bianchi, «l’ingenuità non è comunque una giustificazione. Tutta la vicenda - ha aggiunto - ha i connotati tipici dell’insider trading e certamente anche il figlio ha fatto un errore entrando in società con coloro che puntano alla speculazione». Sulla vicenda sono intervenuti - con toni e sfumature diversi - anche Marco Franceschini della Lega Nord, Marco Delli Zotti di Laives pro Leifers e Sieglinde Fauster della Svp.
    Alto Adige 26-11-10
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    Sasa: da lunedì modifiche ai percorsi LAIVES-PINETA-VADENA

    LAIVES. Da lunedì entrerà in vigore la modifica dei percorsi per quanto riguarda i mezzi della Sasa che fanno la spola in città. Si tratta delle linee Laives-Pineta e Laives-Vadena. Per la Laives-Vadena, il mezzo non passerà più in via Marconi ma imboccherà subito via Galizia per poi raggiungere la stazione. L’altro autobus Sasa, che fa invece Laives-Pineta, una volta in via Noldin passerà per via Marconi, quindi si girerà all’incrocio con via Diaz per ripercorrere via Marconi e raggiungere la stazione. Le corse saranno anche anticipate di due minuti.
    Alto Adige 6-11-10
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    sabato, 06 novembre 2010



    Mense scolastiche Laives: trasferta in Svezia

    LAIVES. Una delegazione del Comune di Laives, composta dal coordinatore delle mense Ferruccio Ruzzon, dall’assessore Alberto Covanti, dal responsabile Gianluca Nettis, dalla dietista e dalla dirigente della scuola elementare Gandhi è stata una settimana in Svezia per verificare il funzionamento delle mense con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio, introdurre i cibi biologici “a chilometri zero” e ridurre i costi, il tutto nell’ambito di un progetto finanziato dalla Comunità europea. A riguardo c’è già un’interrogazione di Laives-Pro Leifers.
    Alto Adige 6-11-10

    Ogni anno le mense scolastiche svedesi servono ai propri alunni alimenti confezionati (le cui plastiche ed involucri poi vengono gettati) per un valore di oltre 19 milioni di euro. Questo è quanto emerso da un nuovo studio effettuato dal Swedish Environmental Protection Agency. Non solo è uno spreco di denaro, ma fino a 30 000 tonnellate di verdura, carne e pesce (al netto degli scarti della pulitura della verdura come del pesce, ecc. ) richiedono un ingente quantità di risorse naturali causando notevoli emissioni per ogni prodotto coltivato, pescato e comunque alla fine confezionato. Lo studio dell’SEPA mostra che le perdite di denaro e risorse potrebbero essere ridotte di circa il 50%. Questo permetterebbe anche di ridurre le emissioni di gas serra ad un massimo di 30 000 tonnellate di CO2 ogni anno.

    Fonte: http://www.genitronsviluppo.com/2009/09/04/mense-scolastiche/
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    sabato, 06 novembre 2010



    Piazza in centro Laives: progetto da rivedere

     LAIVES. Secondo l’architetto Stefano Rebecchi, capo dell’ufficio lavori pubblici, il progetto per la piazza di Laives realizzato dagli architetti Cappuccio, Donato, Macchi, «non è da buttare ma solo da adeguare alle nuove esigenze». Queste sarebbero le conclusioni alle quali è giunto un “laboratorio di idee” voluto dall’amministrazione comunale per analizzare il progetto, risalente al 1993. «All’epoca - continua Rebecchi, che ha elaborato i risultati del laboratorio di idee - le risorse finanziarie del Comune erano maggiori e di conseguenza anche le opere pubbliche potevano avere determinate dimensioni». E qui sta il nodo più difficile per il progetto: il reperimento delle risorse finanziarie per realizzarlo. «Dal laboratorio di idee - spiega Rebecchi - più che di sola piazza, si parla di nucleo centrale, concetto più ampio, per uno spazio pubblico articolato e complesso. Sul tavolo sono state messe tante idee che ricalcano l’impostazione del progetto originario, compresa la riduzione di cubatura per non creare un’area angusta».
     Il problema è che riducendo la cubatura, cala anche l’interesse di eventuali investitori. (b.c.)
    Alto Adige 6-11-10
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    categoria:comune di laives
    venerdì, 05 novembre 2010



    La Civica: «La giunta non chiuda sulla centrale di pompaggio»

    LAIVES. Franco Magagna ed Emanuele Delongis, rispettivamente consigliere comunale e segretario della lista di maggioranza La Civica, hanno scritto a sindaco e vicesindaco per sollecitare in sostanza un’azione amministrativa più incisiva e attenta alle istanze sociali.
     Non manca un’apertura verso l’approfondimento del progetto di centrale a pompaggio, che invece la Svp ha subito bocciato. «Riteniamo incomprensibile che una parte minoritaria della giunta si rifiuti di approfondire le conseguenze per il territorio di una centrale a pompaggio - dicono Magagna e Delongis - anche se è vero che Renon ha detto di no. Non dobbiamo però procedere sulla spinta emotiva, ma crediamo piuttosto che serva una analisi approfondita, che non lasci margini di errore, altrimenti la maggioranza dei nostri concittadini non comprenderebbe. Nella valutazione non dovrà pesare la situazione finanziaria del Comune e la priorità andrà data a sicurezza e impatto ambientale. Chiediamo venga istituita una commissione alla quale partecipino maggioranza e opposizione, con il dovuto supporto tecnico/scientifico. Queste considerazioni non vanno lette come strappo al patto di maggioranza, ma come contributo per un interesse generale». Magagna e Delongis non nascondono una certa insoddisfazione per l’azione amministrativa. «Chiediamo a sindaco e vicesindaco - continuano - maggiore unità e autorevolezza nell’affrontare i tanti problemi che affliggono la nostra città. La situazione è sotto gli occhi di tutti e non si tratta di individuare responsabilità, ma non possiamo certo essere soddisfatti di come vanno le cose». E La Civica si riferisce a progetto per la piazza, riqualificazione di via Kennedy e cittadella. «La sensazione - concludono - è quella di essere su un treno che sembra muoversi, ma in realtà è quello accanto che sta andando. Una volta transitato, vediamo che siamo irrimediabilmente fermi». (b.c.)
    Alto Adige 5-11-10
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    categoria:comune di laives, ecoenergia, centrale di pompaggio
    giovedì, 04 novembre 2010



    Il 9 novembre serata informativa sulla circonvallazione di Laives

    Martedì 9 novembre, alle ore 20, presso il “Teatro dei Filodrammatici Gino Coseri” (ex aula magna), l’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, accompagnato dai suoi tecnici, e la sindaca Liliana Di Fede informeranno i cittadini sullo stato dei lavori per la costruzione della circonvallazione. Tutte le persone interessate sono invitate a partecipare.
    La realizzazione della circonvallazione di Laives ha l'obiettivo di migliorare sostanzialmente la viabilità e la qualità di vita dei cittadini. La circonvallazione di Laives costituisce il secondo lotto dei lavori dell'intervento complessivo di variante di Laives-Pineta-Bronzolo. La città di Laives sarà bypassata per mezzo di una galleria lunga circa 3 chilometri. A nord la galleria sarà realizzata a partire al di sotto dell'abitato di Pineta e sarà caratterizzata da una galleria artificiale lunga 96 metri per poi proseguire nel versante roccioso. A sud il tratto terminale della galleria sarà all'altezza della zona industriale di Laives. Seguirà un tratto all'aperto fino all'altezza del cimitero di Bronzolo.
    Nell'ambito di una serata informativa l'assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner e la sindaca di Laives, Liliana Di Fede, illustreranno i dettagli realizzativi.

    L'appuntamento è fissato per martedì 9 novembre alle ore 20 nel “Teatro dei Filodrammatici Gino Coseri” (ex aula magna).
    Tutte le persone interessate sono invitate ad intervenire.



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    categoria:comune di laives, variante laives
    giovedì, 04 novembre 2010



    Vallarsa a rischio geologico

    BRUNO CANALI
    LAIVES. La giunta comunale di Laives ha affidato ad un geologo il compito di stabilire quali interventi siano necessari, sulla parete rocciosa a picco sopra la zona sportiva Vallarsa affinché vengano scongiurati tutti i rischi determinati da possibili cadute di sassi.
     Le nuove normative provinciali infatti inseriscono l’area tra quelle ad alto rischio idrogeologico.
     Il Comune di Laives ha inoltre un altro nodo da sbrogliare relativamente alla zona Vallarsa e si tratta dei contributo di 500mila euro da destinare al progetto per la copertura del campo di pattinaggio presentato dalla cooperativa privata proprietaria della zona. E’ evidente che in presenza di alto rischio e senza eventuali opere di bonifica e messa in sicurezza adeguate, sarebbe da ripensare anche l’assegnazione del contributo.
     «Effettivamente - ha spiegato il vice sindaco Georg Forti in consiglio comunale - l’area risulta oggi classificata “Rs4”, vale a dire ad alto rischio. Però a suo tempo, i tecnici della Provincia avvallarono il progetto, mentre opere paramassi vennero installate anni orsono sulle rocce sopra la zona. Le nuove normative provinciali in materia di sicurezza, sono diventate più rigide e quindi, prima di tutto, vediamo cosa sarebbe necessario fare per recuperare questa sicurezza e quanti soldi bisognerebbe spendere; solo così potremo decidere. Il geologo nostro, insieme a quelli della Provincia, ha l’incarico di dirci questo prima di impegnare altri soldi nell’iniziativa».
     Era stato il consigliere del Pdl Christian Bianchi a chiedere notizie in merito a questa delicata situazione recentemente, mettendo in guardia la giunta dall’assegnare il contributo per la copertura del campo di pattinaggio senza avere prima precise garanzie. Bianchi si era spinto oltre, ipotizzando che, nel caso di spese esorbitanti per la messa in sicurezza, sarà il caso di valutare un suo abbandono per spostare tutto quanto altrove, magari in zona sportiva Galizia. «Attualmente è prematuro parlare di questa ipotesi - ha però dichiarato Georg Forti - e attendiamo quello che ci diranno gli esperti che abbiamo incaricato». Intanto, da qualche settimana, sul campo ghiacciato della Vallarsa si pattina e si gioca a hockey. Finora non ci sono mai stati problemi, ma ad esempio, da qualche anno è chiuso uno dei campi da tennis, proprio per il rischio di caduta massi. «Attenzione - ha detto Bianchi in consiglio comunale - perché oggi si aggiunge il rischio delle vibrazioni provocate dallo scavo della galleria della variante».
    Alto Adige 4-11-10
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    categoria:sport, comune di laives, cittadella sport
    martedì, 02 novembre 2010



    Sul fotovoltaico la giunta  di Laives ha perso troppo tempo

     LAIVES. Più passa il tempo e sempre meno conveniente sarà installare pannelli fotovoltaici. La questione è tornata d’attualità in consiglio comu nale, dove si è discusso dei 135 mila euro che la giunta ha deciso di impegnare per un progetto che, sostanzialmente, indichi dove e come installare i pannelli sugli edifici pubblici. Critiche severe sono arrivate dall’opposizione perché - ha spiegato ad esempio Christian Bianchi (Pdl) - «sono almeno tre anni che chiediamo di puntare sulle energie alternative e solo di recente è arrivata la proposta di affidare la progettazione». Gli ha fatto eco Marco Delli Zotti, spiegando che quando era nel cda Sasa, si era deciso per il fotovoltaico «però non si è speso per progetti, perché è stata fatta una gara tra ditte per cedere in appalto al miglior offerente la superficie di alcuni capannoni». Quattro conti li ha fatti anche Giuliano Vettorato della Lega: «Ipotizzando una produzione di energia pari a 1,5 megawatt dal primo gennaio si perderanno in incentivo il 6% a semestre. Comunque vada (e dubito che per gennaio ci si arrivi) già si è perso un buon 18%. Un impianto fotovoltaico si ritiene possa durare attorno ai 20 anni e se lo costruiremo facendo mutui in banca ci vorranno attorno ai 15 o 16 anni per ammortizzane i costi, mentre se si preferirà la formula del leasing possiamo parlare di 17 anni per gli ammortamenti. Rimarrebbero quindi 3 o 4 anni di guadagno nell’energia prodotta, un margine oramai vicino al nulla o quasi».
    Alto Adige 2-11-10
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    categoria:comune di laives, ecoenergia
    lunedì, 01 novembre 2010



    Pineta: la centrale di pompaggio la volete o no?

    Mi ha colpito l’articolo dal titolo “Magagna: sulla centrale a Pineta «Ai residenti l’ultima parola»” nella cronaca di Laives, dove ho scoperto che il consigliere Franco Magagna quasi quasi sarebbe a favore della centrale idroelettrica a pompaggio a Pineta, ma anche no. Insomma, l’ideale sarebbe che l’ultima parola spettasse ai cittadini indicendo un referendum popolare. Ma il Consiglio Comunale non può driblare queste responsabilità, noi vi abbiamo eletto per decidere e non vogliamo altri fastidi. Capisco che decidere significa anche assumersi responsabilità con tutte le conseguenze che ne dovessero derivare. E quindi, caro Magagna, prendi una posizione! E, possibilmente, senza dilapidare l’intero bilancio comunale in perizie per decidere. Questa centrale la volete o no? Temo non avremo mai una risposta come noi comuni mortali la intendiamo ossia si o no, piuttosto avremo un pensiero molto articolato, praticamente “en gartion” per dirla in dialetto, dal quale si evincerebbe che la centrale a pompaggio è il peggiore dei mali ma anche la più gloriosa benedizione. E così la patata bollente andrebbe girata a noi cittadini che, pensa te, ci sentiremmo pure lusingati da questo alone di potere una lusinga che ci accecherebbe così tanto da non farci vedere e capire che si tratta, invece, di semplice scarico di responsabilità, un gesto degno di Ponzio Pilato. A questo punto mi chiedo, se difronte ai problemi, alle decisioni da prendere dobbiamo arrangiarci, che ce ne facciamo di un Consiglio Comunale? Aboliamolo! Ovviamente è una proposta provocatoria, quindi invito Magagna a valutare la situazione e prendere posizione: si o no. Un detto recita: “l’unica decisione sicuramente sbagliata sta nel non prendere decisioni.”
    Marco Straccio
    Alto Adige 1-11-10
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    categoria:comune di laives, ecoenergia, centrale di pompaggio
    lunedì, 01 novembre 2010



      Maso tecnologico a Laives

    BRUNO CANALI
     LAIVES. Abbandonato da anni, maso Buchner, sopra Laives, lascerà il posto ad un moderno centro di ricerca vitivinicolo. Questo il destino dell’antico maso che si trova a mille metri, sulla costa di Monte Francesco.
     Ci si arriva, non senza fatica, salendo lungo la strada che porta alla chiesetta di Peterkoefele e poi prosegue verso Monte San Pietro tra meravigliosi castagni secolari.
     La commissione edilizia di Laives ha infatti approvato recentemente il progetto dello studio di architettura romano «Modostudio», vincitore del concorso per idee indetto lo scorso anno dalla fondazione Elisabeth e Helmuth Uhl che ha sede a Monaco di Baviera. Adesso si attende solamente il via libera degli uffici tecnici della Provincia per poi avviare il cantiere che porterà alla costruzione del moderno e tecnologico centro di ricerca.
     «Il progetto ci è piaciuto subito - spiega il vice sindaco Georg Forti - così come ci piace l’idea di avere qui da noi un centro di ricerca e sperimentazione del genere, discreto nella presenza, ma estremamente qualificante. Abbiamo fatto un sopralluogo - prosegue il vice sindaco - e sicuramente il progetto può funzionare».
     Tutto è nato dall’intenzione della fondazione germanica, di individuare un maso in Alto Adige adatto a coltivare la vite in quota e che fosse possibilmente in una posizione panoramica e climaticamente appetibile per questo tipo di progetto agricolo. La scelta è quindi ricaduta su maso Buchner, abbandonato da molto tempo, posto sopra la valle dell’Adige con una vista che spazia dalla Mendola al Burgraviato.
     Una volta acquisita la proprietà, la fondazione bavarese ha indetto un concorso per idee al quale hanno perso parte team di architetti provenienti da Austria, Svizzera, Germania e Italia. La scelta è caduta proprio su “Modostudio” di Roma (si tratta degli architetti Fabio Cibinel, Roberto Laurenti e Giorgio Martocchia) che ha proposto un intervento estremamente interessante e insieme rispettoso dell’esistente e dell’ambiente circostante.
     Saranno 1.150 metri quadrati su diversi livelli, che comprenderanno l’abitazione dei coniugi Uhl, serra e laboratorio e al piano terra cantina, che sfrutterà la pendenza naturale per il processo di vinificazione a gravità, che garantisce la migliore qualità del vino. La spesa prevista per questo progetto ammonta a due milioni e mezzo di euro. Insomma, una cifra importante per un’opera che dovrebbe risultare innovativa da vari punti di vista
     Come detto, massima attenzione sarà dedicata alla preservazione dell’identità del luogo, recuperando i materiali recuperabili dai vecchi edifici e adottando energie pulite e rinnovabili. Verranno piantati due ettari di vigneto e si farà prevalentemente sperimentazione enologica.
     La storia di Maso Buchner, affonda le radici nel medioevo. Prime notizie risalgono al 1500 e probabilmente faceva parte delle proprietà dei conti Lichtenstein, gli stessi che avevano il castello al Peterkoefele (poi distrutto da Mainardo II).
     Attualmente raggiungere il maso è abbastanza laborioso, ma si sta costruendo una strada nuova che sale verso i masi della zona e che permetterà di arrivare agevolmente anche al Buchnerhof. «Sarà pronta entro un paio d’anni», ferma il vice sindaco Georg Forti.
    Alto Adige 1-11-10

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    lunedì, 01 novembre 2010



    I docenti: «Lo stadio non ha valore educativo» 

    LAIVES. Nel dibattito sulla cittadella dello sport, che sta animando la vita politica di Laives, interviene anche un gruppo di insegnanti di eduzione fisica e sport di Laives. La lettera è firmata da Donatella Maraia, Anna Landi, Matthias Gamper e Marco Bove.
     «Sono anni - si legge nell’intervento - che leggiamo informazioni e prese di posizione sugli organi di stampa riguardo la costruzione di uno stadio di calcio a Laives in zona Galizia. Come docenti di educazione fisica e sport a Laives non possiamo altro che esprimere la nostra forte preoccupazione a riguardo».
     «Conosciamo - prosegue la presa di posizione - il mondo sportivo giovanile nella nostra città e viviamo giornalmente le aspettative e le necessità delle famiglie e dei giovani in ambito educativo e sportivo. Laives ha fortemente bisogno di attenzione e riguardo proprio per la sua “natura” di città che si innesta nella conca di Bolzano e dalla struttura sociale in costante movimento ed evoluzione. Fare di queste caratteristiche un punto di forza - si legge ancora - è senz’altro un compito che la scuola e le associazioni operanti sul territorio in generale stanno affrontando».
     «Uno stadio di calcio non dà risposte al mondo giovanile in generale, ed al movimento sportivo in particolare, anzi. Le problematiche che scaturiranno attraverso l’innesto artificiale di una struttura di tale impatto peseranno per generazioni. La fattiva collaborazione con le diverse associazioni sportive - scrivono gli insegnanti di educazione fisica - ha permesso quell’osmosi necessaria al fine di creare “tessuto” sociale a Laives, Pineta e San Giacomo. Il lavoro educativo prezioso di molte associazioni, in questo caso quelle del mondo del calcio, ha permesso di mantenere una rete in un territorio a forte rischio di “periferizzazione”».
     «Uno stadio di calcio e le politiche “sportive” che ne scaturiranno bloccheranno e renderanno inutili questi sforzi. Lo sport ha valore sociale ed è un bene pubblico, fin quando l’aspetto educativo è preponderante. Altri ragionamenti ed argomenti degradano lo sport ad un fenomeno unicamente economico, di immagine. Vogliamo a Laives questo? In caso affermativo - conclude la lettera degli insegnanti di educazione fisica di Laives - secondo il nostro parere, la “periferia Laives” prevarrà».
    Alto Adige 1-11-10
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    domenica, 31 ottobre 2010



    Centrale di pompaggio: Masten critica la Svp

    BRUNO CANALI
    LAIVES. La Svp comunale ha già preso una decisione sul progetto di centrale a pompaggio: è un no categorico, che non lascia margini alla trattativa. Rammaricato Christian Masten, della South Tyrol Energy.
     La società punta infatti a realizzare una centrale a pompaggio tra La Costa e il fondovalle, a nord di Pineta, per produrre energia elettrica pulita. La Svp locale però, sollecitata anche dai contadini che abitano nei masi di La Costa-Seit, ha già bocciato l’ipotesi mentre, a quanto pare, il sindaco Liliana Di Fede sarebbe propensa almeno ad approfondirne i dettagli prima di decidere.
     «Laives perderebbe un’occasione epocale - ribadisce intanto Christian Masten - calcolato che per almeno un secolo di durata dell’impianto ricaverebbe due milioni di euro l’anno, soldi che permetterebbero al Comune di risolvere tutti i grossi problemi attuali. Trovo che la reazione della Svp comunale non tenga conto della cittadinanza e dei suoi bisogni e questo è un grave errore».
     Masten quindi ricorda che da mesi si sta discutendo e che gli accordi erano quelli di attendere perlomeno la valutazione di impatto ambientale e le valutazioni che due esperti nominati dal Comune di Laives dovrebbero eseguire. «Per questo sono perplesso di fronte alle reazioni della Svp - continua Masten, dettate più da paure ingiustificate dei contadini di La Costa - Seit che da dati reali. Il team che sta seguendo questa iniziativa è quanto di più qualificato si possa avere, con 6 ingegneri e uno studio di geologia che insistono nel dirci che, con la centrale tutta nella montagna, non esistono rischi di sorta. Mi pare di capire inoltre che il no, attualmente, sia solo da parte della Svp, mentre la maggioranza della giunta e anche delle forze di opposizione, sia più disponibile ad approfondire il progetto prima di giudicare. Superficiali mi sono sembrate anche le parole di Andreas Mumelter nei comunicati e gli consiglio almeno di informarsi, approfondire e ascoltare i consulenti. Anche i 2 milioni l’anno al Comune non sono vuote parole, perché siamo pronti a dare tutte le garanzie. Lo ripeto: il no della Svp sarebbe un danno per tutta la comunità di Laives e anche per la nostra provincia».
    Alto Adige 31-10-10
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    sabato, 30 ottobre 2010



    Piazza di Laives, progetto verso il naufragio

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Ben che vada, se la giunta vorrà realizzare la piazza centrale con una serie di servizi senza prosciugare le casse comunali o peggio, senza decidere di “vendere i gioielli di famiglia”, per prima cosa dovrà mettere una pietra sopra al progetto iniziale firmato dallo studio di architettura Cappuccio, Donato, Macchi. E’ quanto si evince dalla “Analisi tecnico-commerciale” fatta da Sergio Esposito.
     Quel progetto, caldeggiato dell’ex sindaco Polonioli, ottimo certamente per le previsioni del comparto pubblico, ma di fatto irrealizzabile per i costi a carico del Comune.
     Da qua una certa “disillusione” e la necessità di pensare ad una partnership pubblico-privato. E’ l’urbanistica contrattata, dove, ovviamente, il privato contribuisce a fronte di un proprio tornaconto che tradotto significa: io costruisco per te (Comune) che in cambio mi dai (cubatura edificabile). Si trattava di capire quindi, quanto questa cubatura potesse valere in centro città e la stima è quella già nota: in media 470-500 euro al metro cubo se abitativa, che è poi quella di maggiore interesse per eventuali investitori.
     Lo studio di Esposito (consulente e intermediario immobiliare) ipotizza più opzioni naturalmente e si va da quella con sola costruzione dei fabbricati che interessano il Comune, che tra costi e ricavi prevederebbe comunque un prezzo di almeno 3 milioni e 747 mila euro, ad un altro scenario, che prevede anche volumi residenziali (costi finali 2 milioni e 710 mila euro) ad altra ipotesi che arriverebbe quasi a pareggio (ma costruendo attorno alla piazza edifici fino a 4 o 5 piani e aumentando quindi la cubatura oltre gli 8.000 metri previsti).
     Dove il tecnico ha previsto ricavi è nell’eventuale vendita di posti macchina del futuro parcheggio interrato e anche nella vendita di spazi, anche se non è chiaro chi li potrebbe acquistare, posto che lo stesso tecnico conviene come i residenti attuali, già posseggano in buona parte posti auto in superficie.
     Farà discutere anche l’ipotesi di collocare l’ufficio dell’Associazione turistica (oggi in via Kennedy) al piano terreno della canonica (proprietà comunale) così come la possibilità di innalzare di un piano il vecchio municipio (vecchia idea dell’architetto Malfatti). Ben che vada insomma, vendendo un piano interrato di garage, toccherebbe comunque spendere almeno 2.442.504 euro.
    Alto Adige 30-10-10
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    venerdì, 29 ottobre 2010
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    categoria:comune di laives
    giovedì, 28 ottobre 2010



    La centrale di pompaggio: Svp di S.Giacomo contro

    LAIVES. «La nostra provincia non necessita di centrali a pompaggio». Con questo giudizio inequivocabile, anche la Svp di San Giacomo, per bocca del proprio Obmann Andreas Mumelter, boccia l’idea dell’imprenditore Christian Masten. Come la sezione di San Giacomo della Stella Alpina, anche quella di Laives ha fatto altrettanto fin dall’inizio, chiudendo tutte le porte alla proposta targata South Tyrol Energie. Anche per la Svp insomma, in questo caso specifico non si tratterebbe di politica energetica, bensì di una chiara speculazione.
     La Svp, come i tanti contrari a questo progetto, vede nella centrale a pompaggio che si vorrebbe realizzare tra La Costa-Seit e Pineta, una fonte di pericolo per la comunità e per l’ambiente e questo avrebbe già consigliato al Comune di Renon la rinuncia ad ospitarla.
     Nemmeno la promessa fatta da Masten di garantire due milioni di euro l’anno a Laives per la durata di vita della centrale sembra avere fatto breccia tra i rappresentanti locali della Svp che, anzi, si chiedono quando mai qualche imprenditore regali somme del genere senza avere nulla in cambio. (b.c.)
    Alto Adige 28-10-10
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    giovedì, 28 ottobre 2010



    Consulenze, accuse alla giunta di Laives

    LAIVES. Su incarichi e consulenze esterne assegnati dall’amministrazione comunale, si apre un nuovo confronto tra maggioranza ed opposizione.
     Il via lo ha dato la Lega Nord, chiedendo l’elenco dei soldi spesi finora per il solo progetto della piazza centrale (con relative volumetrie di contorno). Si tratta del progetto realizzato dagli architetti Cappuccio - Donato - Macchi - Cassia e che, con ogni probabilità, dovrà essere rivisto a fondo.
     «La somma fin qui spesa - dicono i consiglieri del Carroccio Marco Franceschini e Giuliano Vettorato - ammonta a complessivi 228 mila euro, dei quali, da quello che ci hanno risposto, 137 mila già sarebbero stati liquidati. Ne rimarrebbero altri 91mila da pagare. Altre opere relative al progetto sono state rilievi topografici, planivolumetrici, studio geologico e del patrimonio arboreo, il tutto per 42.200 euro».
     Per rimanere sempre nell’ambito del progetto della nuova piazza cittadina, c’è stata anche la richiesta di spiegazioni da parte del consigliere Marco Delli Zotti in merito all’incarico assegnato ad una agenzia di consulenza immobiliare (la Espò s.r.l) perché effettuasse una “analisi tecnico - commerciale per lo sviluppo del nucleo centrale di Laives”. Si tratterebbe di un incarico pagato a tariffa oraria, per il quale comunque c’è una “determina” che impegna 10 mila euro.
     «Da una parte si piange perché non ci sarebbero soldi nelle casse comunali - dicono i consiglieri di opposizione - dall’altra si spendono migliaia di euro in un progetto che con ogni probabilità sarà da rifare e in consulenze affidate a professionisti esterni alla pianta organica. Su queste consulenze l’opposizione intende fare seri approfondimenti».
    Alto Adige 28-10-10

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    mercoledì, 27 ottobre 2010



    Cittadella dello sport Laives, al via i rilievi geologici
    Timori per l’area: un tempo fu una discarica


    LAIVES. Domani nelle campagne attorno alla zona sportiva Galizia inizieranno i sondaggi geoambientali. Si tratta di un’operazione preliminare rispetto alla progettazione della cittadella dello sport, affidata alla ditta Landservice, che effettuerà 5 sondaggi. Qualche preoccupazione c’è per l’area, posta tra Galizia e Pineta, dove un tempo aveva sede la discarica di Bolzano, che poi sarebbe stata bonificata.
     Praticamente, si tratterà di eseguire degli scavi con la ruspa, che in qualche caso potranno raggiungere anche i 15 metri di profondità. Il costo complessivo dell’operazione ammonta a 22.677 euro. Per quanto riguarda l’area in questione (ma anche in tutto il resto della zona Galizia e buona parte del fondovalle) quello che già si sa è che il sottosuolo è caratterizzato da uno strato di torba più o meno profondo e instabile e che quindi, se sopra si voglio edificare costruzioni di una certa portata, prima sarà assolutamente necessario compattare il terreno. È la stessa operazione che è stato necessario condurre anche prima di costruire la zona sportiva attuale, quando, prima di ogni altro intervento, il suolo venne battuto, palmo a palmo, con un pesante maglio per comprimerlo e annullare le falde acquifere sottostanti.
    (b.c.)
    Alto Adige 27-10-10
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    mercoledì, 27 ottobre 2010



    Mezza giunta di Laives si è ridotta lo stipendio

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Una parte della giunta comunale ha deciso di autoridursi lo stipendio. Si tratta di una scelta che ha preso le mosse ancora nell’immediato dopo-elezioni, quando i Verdi avevano proposto (senza successo) di ridurre la stessa consistenza dell’esecutivo da 7 (come è attualmente) a 5 membri. La soluzione alternativa è stata quella di ridursi gli stipendi.
     Ad adottare questo “dimagrimento” dello stipendio mensile sono il sindaco Liliana Di Fede e tre assessori: Alberto Covanti (Verdi), Sara Endrizzi (Pd) e Dario Volani (Italia dei valori). «Io, insieme a Covanti e Volani abbiamo optato per una riduzione del 10 per cento; Sara Endrizzi del 7 per cento», spiega il sindaco.
     Complessivamente, per questi ultimi sei mesi dell’anno, si calcola che grazie alle riduzioni si potranno accantonare 9.419 euro. «Abbiamo scelto di metterli a disposizione del Nuovo gruppo carnevalesco di Pineta - spiega Di Fede - perché il presidente Cesare Zenorini, tempo fa, ci ha esposto le difficoltà economiche nelle quali il gruppo si trova. Ha bisogno di tempo per individuare eventuali sponsor, ma intanto le spese ci sono. Inoltre abbiamo considerato il fatto che si tratta di uno dei gruppi storici di Laives, da 33 anni organizzatore di una sfilata che non ha uguali in provincia e che coinvolge centinaia di volontari. Ci è sembrato opportuno destinare questi primi soldi proprio a loro».
     Tornando all’autoriduzione, che riguarda attualmente solo quattro dei sette membri di giunta, abbiamo chiesto al sindaco se non si richi di dividere l’esecutivo comunale in “buoni” e“ cattivi” ovvero, in coloro che hanno deciso di autoridursi lo stipendio, rispetto a chi invece non lo ha voluto fare.
     «Non credo che si possa parlare di una divisione tra noi - risponde Liliana Di Fede - perché, come avevamo stabilito fin dall’inizio, ognuno avrebbe dato secondo la propria disponibilità, alla luce dell’impegno quotidiano. Ognuno quindi ha fatto i propri conti, valutando anche le responsabilità familiari, e ha preso una decisione di conseguenza. Va anche tenuto conto che, almeno per quanto riguarda i rappresentanti del Pd, versiamo un ulteriore 10 per cento al partito. Voglio infine ricordare che ancora in campagna elettorale noi dichiarammo che non avremmo accettato gli aumenti previsti dal legislatore. Ritenevamo allora (e riteniamo ancora oggi) che una situazione economica difficile come quella che stiamo tutti attraversando, non giustificasse gli aumenti. Da qui il confronto che c’è stato e la scelta di autoridurci gli stipendi, dando ognuno ciò che riteneva possibile, in assoluta autonomia».
    Alto Adige 27-10-10
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    martedì, 26 ottobre 2010



    Delli Zotti e Borin: «Consulenze e progetti quante spese inutili»

    LAIVES. Durante il consiglio comunale convocato per questa sera alle 18 (e anche domani alla stessa ora) si parlerà di consulenze e costi relativi. Il consigliere Marco Delli Zotti ha infatti presentato una interrogazione a tale proposito, proprio per avere un quadro di quanti soldi sono stati spesi ultimamente per consulenze esterne e per l’affidamento di incarichi professionali a tecnici privati.
     Sul tema c’è anche una presa di posizione del consigliere Bruno Borin (Pdl), che elenca tutta una serie di progetti (pagati dal Comune) e finiti probabilmente in un cassetto.
     «Li chiamo i “progetti e le spese a perdere” - dice Borin - pensando a quanto soldi ad esempio sono stati spesi per il progetto della piazza di Laives, probabilmente da cestinare, mentre il piano generale del traffico giace in qualche cassetto da un paio d’anni e intanto si affida nuovamente un incarico all’ingegner Ciurnelli per la viabilità». Poi l’assenza di pianificazione, vedi i container alla scuola di San Giacomo (costati 70 mila euro) mentre il Comune ha visto ridursi parecchio la sua capacità mutuataria. Borin va più indietro negli anni, per ricordare la vicenda dell’ex Filanda, complesso fatiscente, di proprietà comunale, regalato all’Ipes, oppure il ritardo, rispetto ad altri comuni, con il quale si è deciso di avviare i progetti per il fotovoltaico. (b.c.)
    Alto Adige 26-10-10
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    martedì, 26 ottobre 2010


    TAR Bolzano

    «Cittadella, andiamo al Tar»

    LAIVES. Sarà la giunta a decidere per una sorta di convenzione con l’Fc Alto Adige in maniera da ottenere il finanziamento provinciale di 11 milioni di euro. Questo ha anticipato il sindaco Liliana Di fede ai consiglieri di Pdl e Lega nord in occasione di un incontro recente.
     «Sarebbe una scelta grave - dichiara però Christian Bianchi, consigliere del Pdl - perché secondo noi questo tipo di iniziative debbono passare per il consiglio comunale. E’ a tutti gli effetti una modifica del nostro territorio quella che porterà la cittadella e vogliamo che a pronunciarsi sia il consiglio comunale e non solo la giunta. Se invece il sindaco non lo farà, andreamo al Tar».
     Si dichiara “dispiaciuta” per queste considerazioni Liliana Di Fede. «L’incontro chiesto a Pdl e Lega nord era una cortesia istituzionale - dice - per cercare un dialogo con l’opposizione. La competenza su questi accordi infatti, per legge, è della giunta e non del consiglio comunale e non rappresenta invece una scelta arbitraria del sindaco. Sono anzi dispiaciuta che la norma preveda questo e appositamente ho chiesto un incontro l’altra sera per parlarne e per anticipare le prossime iniziative relative alla cittadella dello sport anche alle opposizioni. Mi hanno risposto polemicamente - come si è visto - e questo non lo ho certo apprezzato».
     Intanto Paolo castelli, della lista civica Beppe Grillo, rinnova la volontà di arrivare al referendum popolare sulla cittadella dello sport. «Ci rivolgiamo in particolare al consigliere della maggioranza, Franco Magagna, che ha manifestato la richiesta di un referendum sulla centrale a pompaggio. Ebbene, perchè sulla centrale si e sulla cittadella no? A lui quindi chiediamo che partecipi alla raccolta dele firme». (b.c.)
    Alto Adige 26-10-10
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    martedì, 26 ottobre 2010



    Centro sportivo disabili la Federazione: noi all’oscuro

    LAIVES. La Federazione della associazioni sociali, alla quale aderiscono quasi tutte le organizzazioni di persone disabili attive in Alto Adige, è venuta a conoscenza del fatto che l’organizzazione Coida, con sede legale a Laives e uffici a Bolzano, starebbe progettando un grande centro sportivo per disabili proprio a Laives e che per questo motivo, sarebbe alla ricerca di donazioni. Il direttivo della Federazione chiarisce che finora non ha avuto alcun contatto con i promotori e che comunque, da anni, in provincia sono attive associazioni e gruppi che promuovono lo sport per disabili e finora non è mai stato affrontato il discorso del centro sportivo. «Del progetto di Coida non sappiamo nulla - dicono dalla Federazione - e nulla sappiamo di eventuali richieste in tal senso, tenuto conto che servirebbero autorizzazioni urbanistiche e contributi pubblici». Lo stesso dichiara anche il sindaco Di fede: «Non ho alcuna conoscenza di questa iniziativa né dei suoi eventuali promotori». Dicono dalla Federazione: «Ci chiediamo come i promotori possano giustificare un eventuale progetto del genere (e la richiesta di donazioni) senza alcun accordo con le organizzazioni che rappresentano i disabili».
    Alto Adige 26-10-10
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    categoria:sport, comune di laives
    lunedì, 25 ottobre 2010



    Pineta-Magagna si fa portavoce dei sostenitori della centrale di pompaggio

    È di qualche giorno fa la notizia che anche la SVP cittadina ha bocciato il progetto di centrale a pompaggio di Pineta ed ecco che si fa vivo il consigliere de “La civica” Magagna il quale afferma perentoriamente che su un problema di così forte impatto occorre andare al referendum.
    In linea di principio non possiamo che essere d’accordo, ma allora dovrebbe spiegarci perché sulla proposta di coinvolgere la popolazione sullo stadio per il Suedtirol abbia votato contro.
    Ma lasciando da parte i mutamenti genetici a cui si va incontro quando si entra nelle stanze del potere, ciò che ci preoccupa maggiormente sono il momento e le argomentazioni avanzate per sostenere il coinvolgimento dei cittadini.
    Infatti tra le righe si legge il rammarico per la rinuncia ai due milioni di Euro promessi dalla South Tyrol Energy di Christian Masten e non la preoccupazione per le ricadute ambientali, sulla sicurezza dell’impianto e su un’operazione dai caratteri marcatamente speculativi.
    Ciò che emerge prepotentemente è invece il rimpianto per la perdita di quella cifra fatta baluginare davanti agli occhi dei nostri amministratori. In molti ritengono infatti che quello sia l’unico mezzo per rimediare ai problemi causati da una politica dissennata, con cui però ci si pone quotidianamente in continuità, e contemporaneamente salvare la faccia a chi si è sbilanciato in promesse che oggi non è in grado di mantenere.
    Il reale coinvolgimento dei cittadini poco c’entra: il consigliere Magagna si presta invece ad un gioco in cui la richiesta di referendum serve solo a dar fiato ai sostenitori del progetto e non alle preoccupazioni della nostra comunità.

    Rosario Grasso

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    categoria:comune di laives, ecoenergia
    lunedì, 25 ottobre 2010



    Comune di Laives: dipendenti critici sulla pianta organica
    I sindacati: «Serve chiarezza sui tempi e il potenziamento di alcuni settori»

     LAIVES. Dopo l’approvazione del nuovo modello organizzativo dell’apparato comunale e l’approvazione della nuova pianta organica che riguarderà 120 dipendenti i sindacati Cgil, Cisl e Ago, segnalano al Comune le perplessità dei dipendenti sull’introduzione del nuovo modello organizzativo, con conseguente riorganizzazione dei servizi. Perplessità - spiegano - tese a chiedere un ruolo attivo nel processo riorganizzativo, da parte dei dipendenti che, con un organico pressochè invariato negli utimi 10 anni, hanno fatto fronte all’aumento di competenze dell’apparato amministrativo comunale. «È quindi necessaria una revisione e una riorganizzazione della pianta organica, che assicuri una chiara definizione delle competenze di settore, di uffici e individuali; una più efficiente distribuzione dei carichi di lavoro, affinché il personale comunale continui a garantire - e sempre con maggiore efficienza - il funzionamento dell’apparato amministrativo ed operativo del Comune di Laives».
     Le richieste dei dipendenti sono quindi le seguenti: tempi di attuazione di tale riorganizzazione. La gradualità con la quale si intende procedere. La dotazione organica prevista rispetto all’attuale situazione e l’eventuale potenziamento di alcuni settori carenti. La nota dei sindacati si chiude specificando che, «esprimere perplessità e dubbi, non significa valutare in maniera negativa una proposta. Al contrario, i dipendenti comunali rivendicano per loro la possibilità di concorrere ad un cambiamento e ad uno sviluppo quanto mai indispensabili». (b.c.)
    Alto Adige 25-10-10

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    categoria:comune di laives
    lunedì, 25 ottobre 2010



    Citybus: modificate le corse
    Zenatti (Sasa): «Gli utenti non perderanno più il treno»
    BRUNO CANALI
     LAIVES. Dopo le segnalazioni degli utenti sui disagi che si verificano nel servizio del citybus interno, Paolo Zenatti, neo eletto nel Cda Sasa come rappresentante del Comune, ha chiesto spiegazioni. A breve saranno apportate modifiche per non perdere le coincidenze con i treni per Bolzano.
     «In particolare ho chiesto spiegazioni sulle modifiche apportate ad alcuni percorsi interni - spiega Zenatti - e ho chiesto adeguati aggiustamenti. Per quanto riguarda le modifiche dei percorsi, così mi è stato spiegato: i bus della linea interna di Laives e quello dell linea che arriva fino a Vadena, quando transitavano nella parte alta di Laives (zona ex Filanda) erano quasi in contemporanea e quasi sempre vuoti. Quindi c’era stata la richiesta di potenziare il servizio per Pineta, con gli stessi utenti che hanno chiesto il passaggio in via Kennedy del citybus. Infine, si erano registrati problemi con la modifica imposta ogni giovedì dalla presenza del mercato in via Pietralba». Zenatti prosegue spiegando che la Sasa ha tenuto conto delle analisi sui passeggeri trasportati, arrivando alla conclusione che il collegamento tra Vadena e la stazione ferroviaria di Bronzolo mantiene la prima corsa per gli studenti. Viene mantenuto anche il collegamento tra via Marconi e la stazione ferroviaria di Laives, proprio perché da lì arriva buona parte dell’utenza. Per risolvere però il problema delle coincidenze con i treni per Bolzano (che talvolta “saltano”) dall’otto novembre, la linea circolare Vadena-Laives in direzione della stazione ferroviaria di Laives, salterà il ritorno per via Marconi, percorso che sarà comunque garantito dall’altra linea interna, quella che fa Pineta-Laives. Niente da fare invece per il collegamento tra Pineta monte e Pineta vecchia quando il bus scende verso Laives, perché non veniva praticamente utilizzato. Al ritorno da Laives invece, il bus entra regolarmente a Pineta vecchia prima di salire verso Pineta monte. Il collegamento con la parte alta della città di Laives adesso c’è ed è garantito anche al giovedì, quando in via Pietralba c’è il mercato settimanale. «Confermo infine - conclude Paolo Zenatti - che nella prima metà di novembre sarò a disposizione al sabato mattina, in municipio, per ascoltare e raccogliere richieste e indicazioni dei cittadini in merito al servizio di trasporto pubblico svolto dalla Sasa. Esprimo infine la mia personale solidarietà agli autisti Sasa per quanto successo recentemente in piazza Domenicani a Bolzano e li ringrazio per il lavoro quotidiano svolto anche sul nostro territorio comunale».
    Alto Adige 25-10-10
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    categoria:comune di laives, trasporto gommato
    domenica, 24 ottobre 2010



    Magagna: sulla centrale di pompaggio a Pineta «Ai residenti l’ultima parola»

     LAIVES. Dopo le polemiche di qualche tempo fa, il progetto della centrale elettrica a pompaggio proposta dalla South Tyrol Energy di Christian Masten, sembra tornato nell’ombra.
     Volutamente - a giudizio di Franco Magagna, consigliere della lista La civica - che ricorda come questo impianto non fosse previsto nel programma 2010-2015 del Comune di Laives per cui, alla fine di tutte le verifiche e della loro trasparente divulgazione, riteniamo doveroso che l’amministrazione comunale indica un referendum per dare l’ultima parola ai cittadini».
     Magagna aggiunge: «Tale impianto apporterebbe risorse economiche tali da garantire a Laives la prosperità economica (2 milioni l’anno) che hanno realtà con centrali idroelettriche sul proprio territorio. Laives non ha introiti propri e quindi ha problemi notevoli, che rendono impossibile, per i prossimi anni, ogni previsione di crescita e di sviluppo, sia delle infrastrutture che dei servizi essenziali. Non per questo si può accettare ogni tipo di compromesso o di rinuncia alla tutela dell’ambiente. Però - aggiunge Magagna - la proposta è da vagliare attentamente».
     Secondo Magagna servirebbero prima di tutto specifiche garanzie, anche di patrocinio della Provincia e quindi il Via a livello nazionale. «Chiederemo al consiglio di approfondire vantaggi e svantaggi e daremo un contributo con un team di ingegneri locali, visitando analoghi impianti, anche all’estero, parlando con la gente». (b.c.)
    Alto Adige 24-10-10
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    categoria:comune di laives, ecoenergia
    domenica, 24 ottobre 2010



    Cisl: sanità, prenotazioni scomode (Laives)

    BRUNO CANALI
    LAIVES. I pensionati della Cisl di Laives, che oggi alle 14.30 si riuniranno in assemblea, hanno presentato una lista di richieste in ambito sanitario. Tra esse spiccano una convenzione per le prestazioni specialistiche e l’attivazione di uno sportello per le prenotazioni al Distretto di via Innerhofer.
     Oltre a partecipare alla castagnata ci sarà la possibilità di trattare alcune problematiche che toccano da vicino i tanti pensionati e anziani del circondario, ad iniziare da quelle legate ad assistenza e sanità. Ad anticiparle è stato ieri il referente locale Antonio Galassiti. «Parleremo del servizio prelievi, che recentemente è stato spostato dal distretto sociosanitario di via Innerhofer, dove comunque resterà ancora per qualche tempo, in via Noldin, alla Labormed. Dico subito che siamo soddisfatti di questa svolta, che per primi abbiamo chiesto a più riprese all’Asl. Dopo che il servizio era stato assunto dall’Asl presso il distretto cittadino, di fatto era peggiorato sensibilmente. Il laboratorio Sabin che lo garantiva prima era aperto 5 giorni alla settimana. Quello aperto al distretto sanitario di via Innerhofer solo per tre e le proteste dei nostri iscritti erano continue e inevitabili. Per questo disagio noi del sindacato anziani ci siamo attivati a più riprese e alla fine è arrivata la convenzione tra Asl e privato per garantire questo importante servizio in modo più esteso ed efficiente. A quanto pare funziona già bene».
     Altra questione che i rappresentanti sindacali dei pensionati stanno discutendo da tempo è quella delle prestazioni mediche specialistiche. «Ai poliambulatori di via Nazario Sauro - spiega Galassiti - operano diversi di questi specialisti. Lo fanno come privati e invece noi chiediamo che si perfezioni tra loro e l’Asl una convenzione specifica che ci consenta di accedere direttamente. C’è poi la questione delle prenotazioni per visite o altro. Attualmente, per farle, o ci si reca direttamente a Bolzano, con tutti i disagi che questo comporta, soprattutto per un anziano, oppure le si fa telefonicamente e anche in questo caso non è che vada molto meglio, perché la procedura è farraginosa. Quello che auspichiamo come rappresentanti sindacali degli anziani, è che si attivi qui al distretto di via Innerhofer uno sportello dedicato specificatamente alle prenotazioni, risolvendo così il disagio che oggi esiste».
     Ma i rappresentanti degli anziani locali hanno anche altre richieste da avanzare per migliorare la qualità di vita dei propri iscritti. «Siamo intenzionati a chiedere al Comune di Laives un incontro per parlare di possibili agevolazioni fiscali per le persone anziane che vivono con la pensione. Pensiamo ad esempio alle varie tariffe, che potrebbero essere ridotte per dare una mano a chi già fa fatica a tirare avanti con i pochi soldi della pensione. Attenderemo che la giunta predisponga il bilancio di previsione e quindi partiremo all’attacco con la proposta di prevedere specifiche agevolazioni».
     Queste le problematiche che riguardano da vicino la sfera sociosanitaria dei pensionati e degli anziani. Oggi pomeriggio però, grazie anche alla presenza di esponenti della segreteria regionale e territoriale del Fnp all’assemblea, verranno affrontati anche temi di natura economica e fiscale. «Illustreremo la questione relativa ai diritti per percepire la tredicesima». Al di là dell’assemblea odierna, il sindacato è presente a Laives in via Pietralba. All’ufficio si può fare riferimento per qualunque informazione e per segnalare istanze da approfondire. Gli iscritti sono diverse centinaia e proprio a loro e ai simpatizzanti, è dedicata la festa di oggi. Dopo il dibattito infatti ci sarà la castagnata, con musica, al Don Bosco.
    Alto Adige 24-10-10
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    categoria:salute, comune di laives
    sabato, 23 ottobre 2010



    Il Pdl - Laives: non faremo da stampella per la cittadella dello sport

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Sulla cittadella dello sport scema anche la convinzione dell’opposizione di centrodestra. Ieri, i rappresentanti di Pdl e Lega sono usciti dall’incontro con il sindaco Liliana Di Fede portandosi più dubbi e incertezze di quando sono entrati. L’ipotetico sostegno al sindaco sembra già tramontato.
     “Il sindaco ci ha spiegato che intenderebbe portare in giunta, già per la prossima settimana, una sorta di convenzione per ottenere gli 11 milioni di euro dalla Provincia - dice il consigliere del Pdl Christian Bianchi - e questo a noi non sta bene. Non possiamo accettare una sortita del genere senza che mai si sia espresso sulla questione il consiglio comunale. Nella convenzione, da quanto abbiamo capito, si prevede l’impegno del Comune per realizzare la cittadella e se dopo 5 anni non dovesse succedere, subentrerebbe direttamente la Provincia. Seconda cosa, durante l’incontro abbiamo chiesto tanti chiarimenti: non ne abbiamo ottenuto uno, né sugli agricoltori da espropriare, né sul centro commerciale e nemmeno sull’esatto posizionamento dello stadio. Unica certezza invece, è che gli 11 milioni della Provincia sarebbero destinati solo al lotto per il calcio. Non sono queste le condizioni che avevamo chiesto per dare il nostro benestare, perché, stando così le cose, Laives non avrebbe alcuna contropartita ma solo lavoro da svolgere senza tornaconto”.
     Stesse parole anche da Marco Franceschini (Lega nord) pure uscito dall’incontro di ieri sera con più dubbi e perplessità di prima.
     “Il sindaco alla fine non ci ha spiegato niente - ha dichiarato il consigliere del Carroccio - e non vi è certezza più nemmeno in merito all’effettiva consistenza del centro commerciale. L’unica cosa è che, se non si farà la cittadella interverrà la Provincia direttamente”.
     Niente da fare insomma e, come aveva anticipato già il giorno prima Bianchi, su questa iniziativa la maggioranza dovrà trovarsi i consensi da sola. Interviene anche il consigliere dei grillino, Paolo Castelli con una nota dove parla di “Ultimo stadio della giunta, che tenta di trovare alleanze impossibili”.
     Castelli: “Siamo definitivamente convinti che i cittadini esigono di poter esprimere il proprio parere sul progetto di cittadella dello sport attraverso il referendum. Noi - aggiunge Castelli - rimaniamo del parere che questo progetto sia un enorme rischio per la nostra comunità, sia sotto il profilo economico che sociale e ambientale. Occorre dare voce ai cittadini a questo punto, chiedendo loro, attraverso il referendum cosa effettivamente pensano di questa questione”.
    Alto Adige 23-10-10
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    sabato, 23 ottobre 2010



    Telecamere a scuola, identificati due imbrattatori

    LAIVES. Ultime ad essere state montate circa un mese fa, le 7 telecamere in zona scolastica si aggiungono alle 5 del municipio e a quelle già installate da tempo alla chiesetta del Peterköfele e in zona Galizia, attorno al centro servizi e al Black Box e anche attorno al municipio. In questo modo tutte le aree più “sensibili” ai vandalismi sono otto controllo. Le telecamere forniscono immagini ad alta definizione, controllabili sul monitor del cantiere comunale, dove vengono anche registrate 24 ore su 24 e rimangono per 72 ore.
     Questa videosorveglianaza ha anche già consentito di individuare, in zona scolastica, due ragazzi che imbrattavano i muri: sono stati identificati e quindi le rispettive famiglie sono state avvisate. Gli autori delle scritte hanno quindi dovuto pulire tutto il muro che avevano imbrattato. Spiega l’assessore Dario Volani: «Queste telecamere non hanno uno scopo repressivo oppure sanzionatorio, ma piuttosto sono l’occasione per far crescere il senso civico di ciascuno. Le famiglie dei due ragazzi che abbiamo individuato ad esempio, hanno reagito positivamente, collaborando e attivandosi affinché i due giovani pulissero immediatamente. In futuro monteremo impianti simili alla scuola di San Giacomo e nei parchi pubblici». Tecnicamente le telecamere di scuola e municipio, sono collegate al cantiere comunale mediante un cavo a fibra ottica che arriva al cantiere dove trasporta le immagini registrate dalle apparecchiature. Grazie a questo sarebbe anche possibile metterle in rete e collegarsi ad esempio alel forze dell’ordine. (b.c.)
    Alto Adige 23-10-10
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    sabato, 23 ottobre 2010



    Telecamere su 35 bus contro i vandali

    BOLZANO. «Dal 15 novembre 35 autobus in servizio notturno sia a Bolzano che a Merano saranno dotati di un sistema di videosorveglianza a bordo. L’installazione delle telecamere ci costerà 40 mila euro ed interesserà - in città - la linea 2, la 10b e la 153».
     Stefano Pagani, neopresidente di Sasa, risponde così alla richiesta di sicurezza arrivata dai dipendenti dopo l’episodio di sabato scorso che ha visto un autista del 153 finire al pronto soccorso dopo essere stato picchiato da un gruppetto di minori che hanno bloccato l’autobus in piazza Domenicani.
     «Il videocontrollo è la soluzione migliore. L’installazione non è problematica, le telecamere saranno a circuito chiuso e ci permetteranno in caso di necessità di controllare la registrazione». Tra le proposte avanzate dagli autisti c’è anche l’aumento dei controlli da parte delle forze dell’ordine e la presenza costante di guardie giurate sui mezzi negli orari più a rischio. Pagani fa sapere di aver chiesto un incontro con il questore per fare il punto della situazione ma ricorda che già adesso sulle due ultime corse serali della linea 2 chi sale a bordo trova una guardia giurata. Gli autisti - tra i quali cresce la paura a lavorare di notte - in questi giorni hanno chiesto alla Sasa di chiudere la cabina del guidatore. In parole povere di realizzare una sorta di gabbiotto apribile soltanto dall’interno che permetterebbe a chi guida di difendersi dalle aggressioni e di telefonare alle forze dell’ordine in caso di necessità. Il presidente ci ha pensato ma ritiene che si tratti di una misura eccessiva. «Non mi sembra il caso di blindare gli autobus, credo che le telecamere risolveranno la stragrande maggioranza dei problemi perchè a nessuno piace essere ripreso quando si comporta come non dovrebbe. Certo, se gli autisti premono potremmo anche alzare la divisoria in plexiglas che già esiste tra i passeggeri e chi è al volante ma non credo che questa possa essere una buona soluzione. Vedremo». Per la Sasa il problema sicurezza sia per i passeggeri che per gli autisti esiste ma non va enfatizzato.
     «Non è vero che sui bus la sera si scatena il far west. Sono andato a controllare altri episodi gravi accaduti di recente e mi sono reso conto che esiste un solo caso, registrato l’anno scorso, che vede al centro della questione un forte litigio scoppiato tra un autista ed un automobilista, per una precedenza non data». Adesso occorre vedere come reagiranno gli autisti alla decisione dei vertici. «A guidare di notte - spiegano gli interessati - ormai abbiamo sul serio paura e diversi di noi stanno facendo di tutto per farsi mettere in turno solo durante il giorno». «La settimana prossima - conclude Pagani - vedrò i sindacati per raccogliere, se ci saranno, degli ulteriori suggerimenti».
    Alto Adige 23-10-10
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    venerdì, 22 ottobre 2010



    Nuova piazza: tempi lunghi

    BRUNO CANALI
    LAIVES. A cinque anni dall’affidamento dell’incarico per progettare piazza, parcheggio interrato e edificio polifunzionale in centro città, si rischia di tornare al punto di partenza. Ieri c’è stato un summit in municipio e si è capito che quanto fatto finora dovrà essere rivisto o addirittura rifatto ex novo.
     In sostanza, il progetto (già in fase avanzata) predisposto dagli stessi architetti che hanno firmato il nuovo municipio (si tratta dello studio Cappuccio, Donato e Macchi Cassia) così com’è non ha futuro. Ricalca infatti i “desiderata” espressi qualche anno fa dal Comune per avere la piazza, il parcheggio interrato, una sala polifunzionale interrata sotto il sagrato della chiesa (idea poi abbandonata su pressione della parrocchia) e cubatura per il terziario. Il Comune però non ha disponibilità finanziarie per concretizzare questo progetto e quindi è stato inevitabile pensare ad una “Ppp”, vale a dire un’intesa con i privati per per raggiungere lo scopo. Primo scoglio: a Laives (lo spiegano le agenzie immobiliari) non esiste un mercato del terziario e quindi, pensare si offrire ai privati la possibilità di costruire cubatura per uffici o negozi affinché si impegnino a costruire anche il resto che interessa il Comune, è da scartare. L’interesse - se c’è - è per la cubatura abitativa, per gli appartamenti insomma.
     Secondo scoglio: il progetto iniziale prevederebbe costruzioni per circa 9 mila metri cubi attorno alla piazza. Troppi però per la Svp e anche per la parrocchia, che vedrebbe questi volumi “soffocare” la chiesa in una stretta architettonica eccessiva. Così ha preso corpo la richiesta di ridurre a 4.500-5000 i metri cubi edificabili in centro. Ma riducendo le cubature, tramonta anche l’interesse dei privati ad impegnare i loro soldi nell’iniziativa.
     Ieri al summit era presente anche il titolare della ditta Espò srl, cui la giunta ha affidato il compito di stabilire i valori di mercato delle costruzioni in centro città. Insieme a lui, giunta, progettisti e, rappresentanti della parrocchia cittadina, tutti alla ricerca della soluzione per far quadrare il cerchio. È stato un nuovo giro di orizzonte con il quale, sostanzialmente, si è capito che la strada per costruire la piazza e tutto il resto, è tutta in salita, mentre il rischio reale a questo punto sarà quello di dover accantonare il progetto (quello dello studio Cappuccio, Donato, Macchi Cassia) e con quello, la rassegnazione di avere buttato anche i tanti soldi spesi finora e non riuscire poi a trovare investitori privati disposti ad intervenire nell’impresa che, lo ricordiamo, figura in cima al programma di giunta.
    Alto Adige 22-10-10
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    giovedì, 21 ottobre 2010



    Cittadella dello sport Il sindaco chiede l’intesa con la destra

    LAIVES. Domani avrà luogo un incontro tra i rappresentanti dell’opposizione di centrodestra (Pdl e Lega nord) e il sindaco Liliana Di Fede. È stata proprio lei a chiederlo per affrontare la questione della cittadella dello sport. Evidentemente il primo cittadino intende verificare la consistenza del fronte favorevole al progetto, dopo che dal centrodestra erano arrivati segnali positivi. «Nessun assegno in bianco - dichiara comunque il consigliere del Pdl Christian Bianchi - perché andremo ad ascoltare le richieste del sindaco e, soprattutto, a verificare se vi sia un concreto tornaconto per la comunità di Laives. Quello che è chiaro è che non forniremo una stampella alla maggioranza senza assolute garanzie».
     E di vantaggi per Laives nell’ospitare i campi dell’Fc Alto Adige in zona Galizia si è parlato anche durante la riunione promossa dal consigliere grillino Paolo Castelli, dalla quale è emersa la volontà di arrivare al referendum consultivo sulla cittadella. «Quali i vantaggi per la nostra comunità - si sono chiesti in tanti l’altra sera - se gli 11 milioni della Provincia sono destinati esclusivamente all’Fc Alto Adige, mentre per l’eventuale costruzione del nuovo lido comunale, noi dovremo comunque arrangiarci?». Questo chiederanno anche dal centrodestra domani. (b.c.)
    Alto Adige 21-10-10
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    mercoledì, 20 ottobre 2010


    La studio viabilità è stato affidato all’ing. Ciurnelli


    LAIVES. Il traffico che in futuro farà la spola con la cittadella dello sport in zona Galizia non dovrà assolutamente passare per la città. Questo hanno chiesto i cittadini durante le serate di presentazione del progetto e questo vuole la giunta comunale, che ha affidato un incarico all’ingegner Stefano Ciurnelli. Si tratta dello stesso esperto che già ha realizzato gli ultimi due piani generali della viabilità per Laives (l’ultimo deve ancora approdare all’attenzione del consiglio comunale). All’ingegner Ciurnelli quindi è andato un nuovo incarico, quello di studiare una viabilità da e per la cittadella dello sport, la meno impattante possibile sulla città di Laives. Qualche cosa comunque già è stato previsto e si tratta della rotatoria che dalla variante consentirà di collegare direttamente la zona sportiva Galizia, partendo tra Laives e Pineta. Assolutamente invece non potrà transitare ulteriore traffico lungo via Galizia, diventata ormai una strada a carattere residenziale, pena la rivolta dei residenti. Altra questione ancora non chiarita, il collegamento per le emergenze tra cittadella e via Delle Part, che pure bisognerà prevedere. (b.c.)
    Alto Adige 20-10-10
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    categoria:comune di laives, trasporto gommato
    mercoledì, 20 ottobre 2010




    Cittadella sportiva pronto il comitato per il referendum

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Cittadella dello sport: si va verso il referendum consultivo. Questo è ciò che è emerso dalla riunione che ha avuto luogo ieri sera in municipio con la presenza di un gruppo molto eterogeneo di persone. L’incontro era promosso da Paolo Castelli, Consigliere comunale per i grillini, proprio per sondare le opinioni.
     “Non siamo per il no alla cittadella dello sport tout court - ha spiegato Castelli - bensì allo stadio da calcio, che a nostro avviso non porterà nulla alla nostra comunità, mentre procurerà invece diversi problemi. Per questo si renderebbe necessario un referendum, per richiedere il quale prima di tutto serviranno 130 firme e poi semmai, altre 1.500, da raccogliere rapidamente, prima che il progetto di cittadella raggiunga una fase avanzata”.
     “Non presentiamoci comunque come quelli del no - ha dichiarato l’ex consigliere Rosario Grasso - perché non è così. Noi siamo preoccupati per le prospettive che riguardano il futuro del nostro territorio e siamo per una partecipazione popolare vera e non finta nelle decisioni così importanti”.
     C’erano anche alcuni commercianti ieri sera, che hanno ribadito le critiche al centro commerciale previsto insieme allo stadio.
     “Ce lo presentano come un’occasione - hanno detto - ma non ci spiegano in base a quali dati certi siano in grado di sostenere questo. E’ tutto nel vago e alle domande, il sindaco ha sempre risposto che “faremo, studieremo, troveremo le soluzioni”.
     “Preoccupato” si è dichiarato anche l’ex consigliere Raimondo Pusateri, “per l’approssimazione con la quale questa amministrazione comunale affronta temi del genere. Penso alle infrastrutture attuali, sulle quali assolutamente non potrà pesare questo progetto. D’accordo per il referendum, ma non nascondiamoci il rischio che se fallisce, il progetto avrà la strada spianata”.
     Theo Perathoner (Freiheitlichen) ritiene che intanto, con il vecchio Puc scaduto e quello nuovo da approvare, non si potranno fare le variazioni urbanistiche per la cittadella e quindi il tempo per un referendum ci starebbe. Come detto, questa è la strada che si intende imboccare e già ieri sera sono state gettate le basi per chiederlo.
    Alto Adige 20-10-10
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    martedì, 19 ottobre 2010






    Stasera riunione in municipio per chi è contro la cittadella dello sport



    LAIVES. Questa sera alle 19.30, nella sala del municipio di Laives, avrà luogo un incontro tra tutti coloro che, a vario titolo, si oppongono alla realizzazione del progetto di cittadella dello sport in zona Galizia. L’invito, lanciato da esponenti del comitato civico di San Giacomo, è rivolto a tutti, semplici cittadini così come associazioni, gruppi politici e commercianti. «Si tratta di un’occasione importante per verificare la consistenza del fronte del no», dicono gli organizzatori. Contro il progetto si sono già espressi commercianti, parte dell’Svp, i Verdi e tanti semplici cittadini di Laives, San Giacomo e Pineta.

    Alto Adige 19-10-10

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    martedì, 19 ottobre 2010




    Container a scuola: protesta il Pdl

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Volantinaggio dei consiglieri di Pdl e Lega Nord, ieri mattina davanti alla scuola elementare italiana di San Giacomo. «Il futuro dei nostri figli non può essere in un container!», lo slogan sui volantini.
     Dopo il volantinaggio, i consiglieri d’opposizione hanno voluto dare un’occhiata ai container, ricavandone la convinzione che i locali sono bui e le luci al neon installate più idonee ad un garage che ad un’aula scolastica. «La maggioranza non dimostra buonsenso - ha detto il consigliere comunale Claudia Furlani -. Non basta sostenere che i container rispondono alle normative sulla sicurezza. È una dimostrazione di assoluta incompetenza e le conseguenze le pagano i nostri figli. Si dice che le scuole sono una priorità, ma intanto a San Giacomo ci sono i container e ci rimarranno per anni, mentre a Pineta non ci sono i termini per garantire la sicurezza del vecchio edificio scolastico. A Egna, dove pure erano stati installati container, dopo due anni è arrivata la scuola vera e propria e proprio a questo dovrebbero servire i prefabbricati, per brevi periodi d’emergenza».
     Nel volantino distribuito ieri mattina si denuncia anche che «l’amministrazione comunale ha permesso un aumento della comunità di San Giacomo senza calcolare e prevedere i servizi al cittadino, rifugiandosi dietro la scusa costante della carenza di soldi. Ma allora perché per altre opere i soldi si trovano?».
     La richiesta dei consiglieri è quella di provvedere rapidamente affinché i tempi di permanenza dei bambini nei container vengano ridotti al minimo. Questo sarà possibile ovviamente solo prevedendo una ristrutturazione della scuola, secondo il progetto che aveva predisposto l’architetto Giorgio Cattelan.
     Il sindaco Di Fede replica che la priorità rimane la scuola di Pineta. «Tutte due insieme non possiamo farle - aggiunge - e un conto è fare populismo, altro ragionare con quello che si ha a disposizione. Per San Giacomo, se si vuole intervenire e investire, serve anche l’ok di Bolzano. A chi ha volantinato davanti all’elementare di San Giacomo dico: fate altrettanto all’elementare di Pineta, spiegando che la priorità andrebbe a San Giacomo».
    Alto Adige 19-10-10
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    domenica, 17 ottobre 2010


    Commozione per l’intitolazione del teatro a Coseri

    LAIVES. Sono stati momenti di commozione, quelli che venerdì sera hanno accompagnato la cerimonia di intitolazione a Gino Coseri della sala teatrale di Laives, chiamata finora semplicemente aula magna. D’ora in avanti si chiamerà «Teatro dei filodrammatici Gino Coseri», dovuto riconoscimento ad un personaggio che alla città di Laives ha dato tantissimo. Lo hanno ricordato con voce rotta coloro che maggiormente lo hanno conosciuto, come Bruno Debortoli, attuale presidente della Filo di Laives, la compagnia di Coseri fin dalla nascita. Lo hanno ricordato anche il vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini e il sindaco Liliana Di Fede, sottolineando il ruolo che Coseri ha avuto nella società di Laives e per i giovani in particolare. «Un esempio prezioso per generazioni di ragazzi - hanno detto - e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo». Ne ha ripercorso sinteticamente l’operato per Laives l’assessore alla cultura Dino Gagliardini, accennando, oltre al teatro, anche al Campo tenda, altra “creatura” di Gino, che ne era l’indiscusso “comandante” fin che le forze lo hanno sorretto. A benedire la cerimonia c’era anche padre Lino, priore del santuario di Pietralba e grande sodale di Coseri che al santuario regolarmente costruiva il presepe, altra sua specialità. La Filo ha proposto una mostra fotografica nel foyer della sala e una piece teatrale a lui dedicata, corredata di immagini che riproponevano momenti salienti della vita di Coseri. Il coro Monti Pallidi ha proposto alcuni canti popolari, quelli che piacevano anche a Gino. orgoglioso di appartenere alla comunità locale. La sua presenza sul palco era testimoniata dal “leggendario” cappello dal quale non si separava mai. (b.c.)

    Alto Adige 17-10-10

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    sabato, 16 ottobre 2010






    Consiglio comunale: le sedute si vedranno on-line

    LAIVES. Laives sarà il primo Comune della provincia a mettere on-line le registrazioni delle sedute del consiglio comunale. In questi giorni si sta mettendo a punto tutto quanto e già si potrebbe iniziare in occasione della prossima seduta consigliare, a fine mese. Tutti poi potranno vedere in differita i lavori del consiglio comunale ciccando sul sito ufficiale www.comune.laives.bz.it.

    Intanto, anche per evitare costi eccessivi (si parla di 10 mila euro, la visione del consiglio sarà in “differita”, anche perchè quella in diretta non consentirebbe la creazione di un archivio nel quale catalogare tutte le sedute per avere una memoria storica a disposizione dei cittadini.

     Si tratta di un compromesso che per ora soddisfa anche il consigliere “grillino” Paolo Castelli. Proprio lui aveva chiesto tempo addietro l’installazione di una web cam per consentire a chiunque di seguire in diretta i lavori del consiglio comunale. La mozione relativa venne bocciata dalla giunta con la giustificazione che si trattava di un tema già in programma. Questo episodio era anche stato il pretesto, per presentare, da parete dell’opposizione, una raffica di quasi 100 interrogazioni.

    «Ad ogni modo siamo soddisfatti - dichiara Castelli - perché il nostro obiettivo era quello di aumentare la trasparenza e la partecipazione». L’assessore Dario Volani è parimenti soddisfatto del risultato: «Il nostro obiettivo era quello di Castelli - dice Volani - e così, invece di continuare con le polemiche abbiamo scelto di collaborare per raggiungere lo scopo”. (b.c.)

    Alto Adige 16-10-10

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    categoria:comune di laives
    sabato, 16 ottobre 2010






    A Laives Citybus senza coincidenze

    BRUNO CANALI

    LAIVES. Le modifiche delle corse Sasa relative a bus circolare e City Bus hanno migliorato il servizio ma anche creato situazioni di disagio. E i passeggeri si lamentano. In particolare a Pineta per il City bus e alla stazione ferroviaria per le coincidenze con i treni dei pendolari della Circolare.

    Prima di tutto le modifiche, apportate recentemente. La più significativa riguarda il City bus della Sasa, quello che partendo dal capolinea di Pineta monte raggiunge Laives e quindi la stazione ferroviaria per poi fare ritorno a Pineta. Fino a qualche tempo fa, questo piccolo autobus in arrivo da Pineta, una volta alle porte di Laives, saliva per via Sottomonte e quindi passava nella parte alta della città. Però rimaneva scoperto il centro.

    Inoltre, chi da Pineta voleva recarsi al nuovo cimitero Galizia, doveva scendere a monte di Laives e farsi un bel po’ di strada a piedi. Con la modifica del percorso, il City bus adesso transita invece lungo via Kennedy, fino in centro, per poi scendere lungo via Noldin e raggiungere la stazione ferroviaria. Tutto bene, salvo il fatto che questo mezzo pubblico, scendendo dal capolinea di Pineta monte, non entra nella frazione di Pineta vecchia ma dirige subito verso Laives.

    Qualche anziano che abita a Pineta monte avrebbe meno problemi per raggiungere Pineta vecchia se la circolare della Sasa entrasse a girarsi, cosa che effettivamente succedeva un tempo. Però il percorso sarebbe stato modificato proprio per le richieste di chi abita a Pineta monte. Al ritorno da Laives invece il City bus entra regolarmente a Pineta vecchia.

    L’altro problema è legato alle coincidenze con i treni che fermano a Laives. Anche ieri mattina, proteste in stazione. Chi è arrivato con l’autobus della circolare si è visto partire il treno sotto il naso a causa di qualche minuto di ritardo del bus. «Purtroppo - dicono gli autisti - può succedere che l’autobus perda qualche minuto nel traffico, quanto basta insomma perché salti anche la coincidenza con il treno».

    Però va anche detto che la linea circolare segue un percorso più lungo del City bus: arriva da Vadena (e non passa più per Bronzolo comunque) quindi passa a monte della città, transita in via Kennedy, poi scende lungo via Galizia, via Andreas Hofer e via Marconi fino all’incrocio con Via Vadena. Lì fa dietrofront, torna in via Marconi e quindi svolta in via Stazione. Questo giro sicuramente consente di caricare tanti pendolari e studenti che prendono poi il treno, ma spesso fa accumulare ritardi. Il problema è al vaglio dei tecnici.

    Alto Adige 16-10-10

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    venerdì, 15 ottobre 2010



    Comune di Laives: tra le novità alla pianta organica c’è l’ufficio legale

    LAIVES. L’idea di dotarsi di un vero studio legale rimane nei programmi dell’amministrazione comunale, anche se è stata messa in secondo piano nella nuova pianta organica. Non sembrava così qualche mese fa, quando si era in piena polemica tra la Svp e il resto della coalizione di maggioranza a causa del concorso per assumere la segretaria comunale. Il sindaco Polonioli infatti aveva optato per un concorso aperto ad entrambi i gruppi linguistici e aveva vinto un’italiana, l’attuale segretaria generale Anna Conte.
     La Svp a quel punto aveva puntato i piedi: il suo capogruppo di allora (Andreas Mumelter) aveva dichiarato «sfiducia» a Polonioli e la crisi era stata risolta in extremis garantendo alla Svp che sarebbe stato assunto un legale attraverso un concorso per dirigente di nono livello, riservando il posto a candidati del gruppo tedesco. Strada facendo è però arrivata la notizia che l’architetto Stefano Rebecchi, uno dei tre “noni livelli” italiani andrà al Comune di Laives e a quel punto il discorso sull’avvocato ha perso quota per fare posto al dirigente del settore lavori pubblici in sostituzione di Rebecchi (dovrebbe andarsene il prossimo anno) dirigente che la Svp vuole appartenente al gruppo tedesco per riequilibrare il quadro dei dirigenti. (b.c.)
    Alto Adige 15-10-10
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    giovedì, 14 ottobre 2010



    «Sui container alle scuole di San Giacomo l’esperto è Ceol»

    LAIVES. La consigliere del Pdl Claudia Furlani si dichiara «felice» per le osservazioni del consigliere di maggioranza Roberto Ceol in merito all’illuminazione dei container alla scuola di San Giacomo. «È quanto ribadiamo anche noi da mesi - afferma Furlani - e ci mancherebbe che gli spazi all’interno fossero anche inadeguati».
     Claudia Furlani aggiunge di ritenere «quantomeno strana la polemica tra Ceol e il sindaco», proprio perchè Ceol, professionalmente, si è occupato per una vita di luci e impianti elettrici e andava interpellato preventivamente.
    Alto Adige 14-10-10
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    giovedì, 14 ottobre 2010



    Comune di Laives: previsti tre nuovi uffici

    BRUNO CANALI
    LAIVES. La riorganizzazione del personale voluta dal sindaco Di Fede prevede tre nuovi uffici (appalti, marketing territoriale e affari legali) e una ridefinizione delle mansioni per una parte dei 120 dipendenti. Diversi impiegati non hanno apprezzato le novità: «Ci hanno informato solo a cose fatte».
     L’ASSEMBLEA. Il piano è stato presentato ieri mattina durante un’assemblea del personale dopo l’approvazione, un paio di settimane fa, da parte del consiglio comunale. Non sono mancate domande durante l’incontro, diverse delle quali tese a chiarire al personale le prospettive future di ciascuno. Nel complesso però, la sensazione è stata che i primi, concreti effetti dei cambiamenti si vedranno tra sei mesi. «Abbiamo presentato ai dipendenti la nuova organizzazione - spiega il sindaco Liliana Di Fede - e gli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere. Si tratterà di un processo lungo, che richiederà anche fatica, ma che porterà i frutti sperati. Questo credo lo abbiano capito in molti». Uno dei timori manifestati dai dipendenti comunali era legato al numero di figure dirigenziali rispetto ai livelli più bassi, una ipotesi che avrebbe potuto anche significare aumento dei carichi di lavoro per qualcuno. «In realtà le unità organizzative sono destinate a diminuire - spiega il sindaco Di Fede - e piuttosto punteremo a creare dei presidi omogenei di competenze. Si tratterà di correggere alcune stratificazioni organizzative del passato, che adesso non hanno più ragione di essere».
     LE NOVITÀ. Il nuovo organigramma prevede 6 uffici: quello degli affari generali e dei servizi al cittadino affidato alla vice segreteria. L’ufficio risorse, che accorperà ragioneria, tributi, economato e servizio personale ed informatico. L’ufficio sviluppo del territorio, cui faranno riferimento urbanistica, verde pubblico, viabilità, edilizia privata e agevolata, sportello unico edilizia e imprese, tutela ambientale e coordinamento con la Seab. L’ufficio lavori pubblici e patrimonio cui faranno riferimento i lavori pubblici appunto e anche il cantiere comunale. Un ufficio inedito sarà invece quello per «servizi alla persona e marketing territoriale» che avrà competenza su servizi amministrativi socio-culturali, asilo nido, scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, marketing territoriale, eventi ed Europa. Infine la polizia municipale con tutta la nutrita serie di attività che oramai la caratterizzano. «Entro fine anno contiamo di espletare i concorsi per individuare i dirigenti che mancano», spiega il sindaco, «come per la gestione risorse e i lavori pubblici, se l’architetto Stefano Rebecchi andrà a Bolzano. Rimane in previsione anche l’ufficio affari legali, anche se intanto non figura tra le priorità. Viste le risorse a disposizione abbiamo preferito puntare sulle funzioni più urgenti, come sono quelle legate alla gestione degli appalto». Per quanto riguarda “l’umore” dei dipendenti la Di Fede spiega di «conoscere abbastanza bene il personale da un paio di anni e so di poter contare sull’apporto di gran parte di esso. Come in tutte le realtà, anche in Comune c’è chi è più motivato e fa il proprio lavoro con passione e chi invece lo è meno e potrebbe percepire i cambiamenti con diffidenza e malumore».
     IL PERSONALE. Per quanto riguarda il personale, diversi dipendenti sono del parere che prima di approvare la nuova pianta organica sarebbe stato opportuno analizzare nel dettaglio i carichi effettivi di lavoro, ufficio per ufficio, tenendo conto anche del turnover che si preannuncia con i pensionamenti, previsti nei prossimi mesi. «Purtroppo la giunta ci ha coinvolto solamente a cose fatte».
    Alto Adige 14-10-10
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    mercoledì, 13 ottobre 2010



    Comune chiuso per assemblea

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Questa mattina dalle 10 alle 11.30 la macchina comunale si ferma per consentire agli impiegati di seguire l’assemblea sulla nuova pianta organica. Resteranno aperti sportello del cittadino, anagrafe, ufficio personale e gli altri servizi come la mensa scolastica. Proteste da parte del Pdl.
     «Saremo davanti al municipio anche noi - protesta il consigliere del Pdl Christian Bianchi - perché non è ammissibile una chiusura del genere, che denuncia un completo distacco dai bisogni della gente». Bianchi afferma che la comunità non sarebbe stata adeguatamente informata. L’avviso - secondo il centrodesstra - è apparso solo all’ultimo momento. «Se il sindaco ha realmente bisogno di parlare con i dipendenti del Comune poteva farlo durante le ore di chiusura al pubblico - dice Bianchi - oppure dividendo in due momenti diversi l’incontro stesso. Se qualche cittadino si è preso ferie rischia di non poter fare ciò che aveva pianificato e inevitabilmente si arrabbierà».
     Liliana Di Fede a sua volta specifica che gli uffici chiusi saranno quelli nei quali il pubblico di norma non ha accesso diretto. Tornando all’assemblea odierna, come detto è finalizzata all’approfondimento degli aspetti che riguardano la nuova organizzazione e la pianta organica. «Ce la illustrano dopo che di fatto è stata già approvata in consiglio comunale - affermano alcuni impiegati - e non si capisce a questo punto cosa potremmo proporre noi per migliorare le cose». Altri dipendenti invece si lamentano di non averne ancora saputo nulla ufficialmente ma, come detto, la nuova pianta organica, assieme alla “proposta di struttura organizzativa” predisposte dallo studio Sistema Susio sono state approvate con delibera ufficiale dal consiglio comunale il 28 e 29 settembre. La delibera è consultabile da chiunque, in particolare da ognuno dei 120 dipendenti comunali che saranno direttamente coinvolti nel nuovo organigramma. Non è nemmeno una novità che vi sia malumore diffuso tra i dipendenti, perché lo ha ammesso, sempre in consiglio comunale, lo stesso sindaco Di Fede, così come ha dichiarato che i sindacati hanno bocciato in prima battuta la scelta. Di malumori tra il personale parla anche l’assessore alla partecipazione Dario Volani nella email che ha spedito ad ognuno dei dipendenti per invitare ciasscuno a partecipare alla riunione in oggi. Dal punto di vista operativo, come il sindaco ha spiegato in consiglio comunale, si conta di iniziare già dal prossimo mese di febbraio con l’introduzione delle prime modifiche organizzative.
    Alto Adige 13-10-10
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    lunedì, 11 ottobre 2010



    Giornata del benessere dedicata alle associazioni

    LAIVES. La «Giornata del benessere», promossa dal Comune insieme alle associazioni e al distretto socio-sanitario di Laives è stata innanzitutto una festa delle associazioni. Presso il Black Box, in zona Galizia, si sono dati appuntamento in tanti: dal distretto sociale ai piccoli ciclisti Libertas e poi l’Elki con saggi di danza, dimostrazioni di spinning e possibilità di giocare con i birilli automatici o le bocce. È stata na vetrina sul mondo associazionistico comunale. Interessante anche l’opuscolo distribuito dagli operatori del distretto sociale, lo «Sporbook», che contiene i dati sulle associazioni sportive comunali.
     «L’abbiamo pensato in particolare per i giovani - ha spiegato Alessia Fellin - con l’augurio che ne facciano buon uso e colgano l’occasione per avvicinarsi al mondo dello sport». Soddisfatta Sara Endrizzi, assessore alle politoiche sociali, presente assieme alla collega di partito Debora Pasquazzo. «Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato: dal distretto ai volontari, fino all’amministrazioen comunale. Peccato solamente che non ci sia stata una partecipazione massiccia dei cittadini a questa giornata». (b.c.)
    Alto Adige 11-10-10
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    lunedì, 11 ottobre 2010



    Laives: apre oggi il laboratorio per i prelievi

     LAIVES. Inizia questa mattina alle 7.17 nel laboratorio Labormed di via Noldin 23 (a fianco della farmacia Pietralba) il nuovo servizio del centro prelievi Labormed. Sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 9.30 e garantirà un servizio rapido per i pazienti, con una serie di facilitazioni per quanto riguarda la consegna dei referti. Intanto comunque continuerà anche il servizio prelievi presso l’ambulatorio dell’Asl al distretto sociosanitario di via Innerhofer: «Sarà così per qualche tempo - spiega l’assessore alle politiche sociali, Sara Endrizzi - fino a quando saranno pronte tutte le autorizzazioni. Intanto chi ha una impegnativa continui ad avvalersi dell’ambulatorio al distretto, mentre tutti gli altri possono recarsi al Labormed».
     In merito al nuovo servizio c’è anche una presa di posizione del dottor Ansaloni, che fino a 3 anni or sono gestiva a sua volta un laboratorio in via Noldin, il “Sabin”. «Poi abbiamo dovuto chiudere - spiega Ansaloni - a causa del nuovo sistema imposto dalla Provincia. In sostanza revocarono le convenzioni con i laboratori privati, proponendoci come alternativa di fungere da punti di prelievo per i campioni da inviare poi in ospedale, il tutto con un compenso di 8 euro a paziente e tutte le spese a carico nostro. Non voglio fare i conti in tasca agli altri, ma per quello che ci riguarda, abbiamo fatto ricorso al Tribunale civile e al Consiglio di Stato perché siamo, in Italia, l’unico caso di professionisti espulsi, pur avendo un contratto di convenzione con il Sistema sanitario nazionale». (b.c.)
    Alto Adige 11-10-10
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    domenica, 10 ottobre 2010



    IL POLO SPORTIVO DI LAIVES: lotta dura per una maggiore cubatura

     07.10.2010
    Martedì 5 ottobre presso il teatro di S.Giacomo si è svolto un confronto tra i cittadini e il sindaco Di Fede, l’ingegner Concer e il presidente dell’ F.C. Alto Adige Baumgartner riguardo al progetto del Polo Sportivo di Laives.
    Tale progetto prevede uno stanziamento a carico della provincia pari a 11 milioni di Euro utili al solo fine di esproprio dei terreni del primo lotto (quello relativo ai campi per F.C. Alto Adige). Si parla di un totale di circa 115.000 mq esclusi quindi il futuro nuovo lido, il campo da calcio esistente e un’area verde con biotopo.
    Il primo lotto prevede la realizzazione dello stadio, dei parcheggi con relativi accessi, di tre campi da calcio per allenamento e di un’area commerciale.
    La portata del progetto, le sue dimensioni e i costi, sono tali da destare molte perplessità tra la popolazione del comune di Laives e di fatto durante il dibattito i cittadini intervenuti hanno espresso un’opinione totalmente contraria a questo progetto faraonico.
    Il primo aspetto è innanzitutto etico; come è possibile in una situazione di crisi economica, investire milioni di euro per un’associazione sportiva che oggi c’è, domani forse e dopodomani scompare?
    Non esistono altre priorità, altri bisogni urgenti, altri interventi ben più importanti di un campo da calcio? Per rimanere a S.Giacomo, il comune non è stato affatto lungimirante riguardo alla carenza di aule nelle scuole elementari e nell’asilo. Come la mettiamo poi con i 50000 metri cubi edificabili nella zona Amonn in centro paese? Quali servizi verranno messi a disposizione del cittadino? Il polo sportivo? Anche se il sindaco ribadisce che il finanziamento di questo progetto non intaccherà le casse del comune per quale motivo non denuncia da amministratore attento alle priorità che la provincia quei soldi li deve spendere in altro modo?
    E’ mai possibile inoltre che i sindaci tutti insieme che hanno visto calare vistosamente i finanziamenti ai loro comuni non denuncino questo comportamento demagogico e queste spese assurde e senza senso?
    Nessuno è in grado di porre un freno alle manie di grandezza della provincia e del suo massimo dirigente? Eppure sono molti gli interventi anche degli imprenditori che denunciano sprechi e spese inutili dell’amministrazione provinciale. Un campo sportivo nuovo non è uno spreco?
    Se 11 milioni di Euro bastano solo a espropriare i terreni si arriverà a spenderne come minimo altri 50 per realizzare lo stadio e tutto il resto.
    Baumgartner ha ribadito l’urgenza di una struttura adeguata per la sua squadra; a Bolzano esiste il campo Druso che può essere restaurato e ampliato con un investimento sicuramente inferiore a quello previsto per il Galizia. E le altre strutture poco utilizzate come i campi sportivi di Maso della Pieve che possono essere utilizzate per gli alleamenti, a che servono?
    Quale sarà la parte di spesa a carico del comune? Si sa che le casse sono vuote ma esiste una soluzione ossia una legge scabrosa chiamata “urbanistica contrattata “ ossia cedere cubature (=possibilità di costruire (cementificare) altre aree) per pagare espropri o sevizi, che ha permesso il saccheggio del territorio non solo comunale ma nazionale. Tanto il PUC si modifica come e quando fa comodo.
    Si prevede poi di utilizzare lo strumento della P.P.P. partnership privato pubblico (o porcheria pubblicamente privata) dove il comune (l’anello debole) mette a disposizione i terreni e chiede al privato di farsi carico della realizzazione di opere di teorica validità pubblica (almeno nel nostro caso) in cambio della possibilità di gestire per un determinato numero di anni le strutture. Per rendere l’affare allettante è stata prevista la  realizzazione sotto lo stadio oppure a fianco non si sa bene ancora, di un’area commerciale come l’ha chiamata il sindaco.
    Che ci fa un’area commerciale in un polo sportivo? Ovviamente nulla ed è prevedibile un totale fallimento a meno di non costruire un bel ipermercato anche qui. E i commercianti di Laives già provati dalla crisi economica dai problemi della viabilità presente e futura come la prenderanno?
    Altro aspetto emerso durante il dibattito è quello della viabilità; per la frazione di S.Giacomo l’attuale galleria ha risolto solo parzialmente il problema del traffico e per ammissione dello stesso sindaco il transito dei veicoli è superiore a quello strettamente necessario ossia quello residenziale. Questo significa che per vari motivi non ultimo l’accesso alquanto scomodo alla galleria per chi proviene da Oltrisarco, la medesima strada viene solo parzialmente utilizzata. In altre parole non è stata studiata bene. Immaginiamo allora cosa accadrà durante le partite della domenica al Galizia! Se ora come ha sostenuto un cittadino al sabato e domenica si respira, in futuro neanche nei fine settimana sarà possibile farlo.
    Inoltre, percorrere Via delle Part, per ora unico transito possibile per il collegamento con la ciclabile di Vadena sarà più difficoltoso dato che per ragioni di sicurezza si dovrà prevederne l’allargamento con spese a carico della comunità e con somma gioia dei contadini (specie in via d’estinzione).
    E quale sarà l’impatto della F.C. Alto Adige sull’associazionismo locale? E’ presumibile data l’importanza di tale federazione che quelle locali vengano più o meno assorbite. E’ un bene questo? O il tutto va a discapito del tessuto sociale di una comunità che fatica a crescere perché dal punto di vista urbanistico non sono mai state fatte le scelte necessarie? Dov’è il centro di Laives? Dove quello di S.Giacomo? Solo ora Pineta potrà costruire una sua identità perché finalmente la maledetta strada se l’è tirata fuori dai piedi!
    Altra perplessità: il trasferimento futuro se mai ci saranno i soldi della piscina comunale nella zona Galizia. Se il lido di Bolzano ha più di settanta anni e li regge bene perché mai quello di Laives non potrà essere rinnovato, sistemato, allargato allo stesso modo? E poi per quanti giorni all’anno viene utilizzato? Forse 60gg? Vale la pena affrontare questa ulteriore spesa?
    E l’utilizzo dei campi di allenamento? La priorità l’avrà ovviamente la società Alto Adige le briciole per gli altri.
    Di quale identità parla il sindaco? Sistemiamo l’esistente, non cancelliamo la storia come è stato fatto per Via Noldin, pensiamo al nuovo centro di Laives, ai sentieri, alle ciclabili, al relax degli abitanti nella natura appena fuori porta, vedi il Seit (pura follia quella della centrale idroelettrica in galleria di cui si è discusso poco tempo fa) e Monte largo, pensiamo insomma alle possibilità di svago che non prevedano l’uso dell’auto e dunque a costo ambientale pari a zero.
    E’ quella la direzione da percorrere, quella del rispetto ed amore dei luoghi dove trascorrono la maggior parte della vita i cittadini del nostro paese.
    Mediti sindaco.

    Riccardo Di Valerio
    Comitato Civico San Giacomo
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    domenica, 10 ottobre 2010



    I dipendenti comunali: «Troppi capi»

    BRUNO CANALI
    LAIVES. I dipendenti comunali non fanno mistero di non gradire la nuova pianta organica varata dalla giunta. Viene contestato l’incremento di posti dirigenziali, che potrebbe comportare un aumento del carico di lavoro per gli altri. Il sindaco ha fissato un incontro per il 13 ottobre.
     Il primo cittadino riferirà dunque a breve sulla “nuova struttura organizzativa” che riguarda sostanzialmente la pianta organica, vale a dire, 120 dipendenti comunali. Non è un mistero che però tra il personale ci sia malumore per le nuove indicazioni e lo ha ammesso anche il sindaco in consiglio comunale. «Quando abbiamo affrontato l’argomento nella commissione partitetica i sindacati non erano d’accordo - ha dichiarato Di Fede - ma mi aspettavo questa posizione. I cambiamenti generano sempre timori e cambiare è faticoso per tutti. Però oggi la pianta organica comunale appare schiacciata verso i livelli medio-bassi rispetto a quelli di programmazione, pianificazione e valutazione dei risultati raggiunti. In questa maniera rischiamo di avere una macchina “zoppa”».
     «La nuova organizzazione - ribattono invece diversi impiegati comunali - porterà ad un incremento dei posti dirigenziali, con responsabili del marketing, della programmazione eccetera, a scapito di coloro che eseguono concretamente il lavoro, con il rischio che per qualcuno aumenti il carico». «Non aspettiamoci miracoli - ha dichiarato anche il consigliere del Pd, Fabrizio Oliver - perché comunque e sempre ci si confronta con persone e abitudini consolidate e ci vorrà del tempo per ingranare».
     Che tra gli impiegati comunali serpeggi un certo malcontento lo si capisce anche dall’email che l’assessore Dario Volani ha spedito ad ognuno. Volani, preannunciando l’incontro di mercoledì, prende atto di questo clima poco favorevole alla nuova organizzazione, ma raccomanda la massima collaborazione tra tutti per arrivare ad una condivisione. Competente per il personale comunale è il sindaco Liliana Di Fede, che ha spiegato chiaramente dove si intende arrivare. «Nel settore degli appalti siamo carenti - ha detto - e quindi prevediamo un ottavo livello per seguire specificatamente questo delicato settore. La riorganizzazione della macchina amministrativa dovrà prendere il via dal primo febbraio prossimo: sarà una trasformazione graduale e servirà tempo, ma si tratta di una strada che deve assolutamente essere imboccata per garantire la migliore funzionalità possibile della macchina amministrativa».
     La riorganizzazione prende le mosse dallo studio realizzato per il Comune di Laives dalla ditta «Sistema Susio» di Cernusco sul Naviglio (Milano), uno studio che ha preso in esame ogni parte dell’apparato burocratico-amministrativo comunale per analizzarne pregi e carenze. Quello che ne è risultato, come detto, è che oggi come oggi, appare sbilanciato verso livelli piuttosto bassi di qualificazione, con punti palesemente deboli, come sono quelli che gestiscono gare di appalto e acquisti, così come il controllo sul raggiungimento dei risultati.
     Però occorre la condivisione da parte del personale ed è quanto raccomandato pure dai consiglieri di opposizione: «Fondamentale è ispirare un senso di servizio tra il personale comunale», ha auspicato Christian Bianchi, mentre il collega Marco Delli Zotti ha parlato di «fedelizzazione e dialogo, essendo i dipendenti un patrimonio». «Il personale va motivato - ha aggiunto Christof Inama (Svp) - e il processo di cambiamento sia graduale». Gli fa eco la collega Sieglinde Niederstätter Fauster: «occorre garantire anche costanti corsi di aggiornamento del personale comunale, in maniera che sia al passo con i tempi».
    Alto Adige 10-10-10
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    domenica, 10 ottobre 2010



    LA CITTADELLA  DELLO SPORT - LAIVES
    Borin: «Il vicesindaco si astenga» Zanvettor: «Procedura regolare»


    LAIVES. Per fare posto alla cittadella dello sport in zona Galizia, bisognerà espropriare diversi ettari di terreno agricolo. Una parte - attorno ai 2.000 metri quadrati - dovrebbe essere di proprietà dell’Azienda agricola Forti. Il vice sindaco ha già chiarito che si tratta di suo figlio, ma comunque da parte di diversi consiglieri comunali arrivano raccomandazioni per quanto riguarderà le trattative per arrivare agli espropri.
     «Duemila metri, a fronte degli ettari previsti sono un’inezia - dice Bruno Borin (Pdl) - e certamente il vice sindaco Georg Forti, quando si dovranno trattare interessi suoi o dei parenti, dovrà uscire: lo prevede specificatamente il regolamento e quindi, da questo punto di vista non vedo alternative. Quanto al terreno, la vendita rientra nei normali rapporti d’affari, semmai sarebbe curioso capire se anni fa l’azienda Forti acquistò la campagna in questione, lo fece sapendo o meno come sarebbe andata a finire con cittadella e relativi collegamenti. Certo, anch’io sono del parere che, dal punto di vista etico e di immagine, sarà opportuno che Forti non partecipasse alle trattative sui terreni».
     Giorgio Zanvettor, consigliere di maggioranza ed ex assessore dei Verdi non ha dubbi che la procedura avviata sia del tutto regolare. «Dal punto di vista dell’immagine però - aggiunge - direi anch’io che per il nostro vice sindaco sarebbe opportuno rimanere fuori dai giochi delle trattative per gli espropri; questo eviterebbe anche possibili imbarazzi per lui e anche per il partito». (b.c.)
    Alto Adige 10-10-10
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    sabato, 09 ottobre 2010



    Cittadella: uno dei terreni è di Forti

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Tra i contadini a cui sarà espropriato il terreno per costruire la cittadella dello sport figura anche il figlio di Georg Forti. Il vicesindaco non nega di essere coinvolto da vicino nella questione espropri. «La campagna - spiega Forti - si trova accanto alla statale 12, tra Laives e Pineta».
     «Prima di tutto vorrei mettere in chiaro che la campagna della quale si parla è di mio figlio - spiega Forti - e che non ha nulla a che vedere con l’area sulla quale dovrebbe sorgere la cittadella dello sport. La campagna si trova accanto alla Statale 12 tra Laives e Pineta e nell’ipotesi progettuale, dovrebbe lasciare il posto alla strada di collegamento tra statale 12 e cittadella stessa. Di preciso ancora non sappiamo quanti metri quadrati serviranno effettivamente, credo attorno ai 2 mila, e voglio anche sottolineare che la valutazione economica per l’esproprio è inferiore a quella fatta per le altre campagne destinate alla cittadella in zona Galizia. La proposta infatti è di 56 euro al metro quadrato, più il 10 per cento eventuale. Aggiungo che quella campagna l’abbiamo comperata nel 2006, pagandola 52 euro al metro quadrato».
     Con una superficie da espropriare che si aggirerà attorno ai 160 mila metri quadrati, alcune migliaia di metri - sottolinea Forti - rappresenteranno poca cosa. Inoltre, afferma il vicesindaco, la strada d’accesso dalla Statale 12 e relativa rotatoria, si troverebbero completamente al di fuori del perimetro vero e proprio della cittadella. Probabilmente sarà anche per questo motivo che le stime dei valori per l’esproprio risultano differenti. Quando sarà discusso il piano di attuazione della zona Forti assicura che non parteciperà al voto. A proposito di espropri, ancora non è stato raggiunto l’accordo con i contadini che hanno gli appezzamenti in zona Galizia. L’offerta iniziale, avanzata in base alle valutazioni dell’ufficio estimo della Provincia parla di 85 euro al metro quadrato, cifra però ritenuta inadeguata dai contadini, che puntano ovviamente ad ottenere di più. Dopo i primi incontri, la disponibilità sarebbe salita a 90 euro per metro quadrato, cifra ritenuta ancora modesta. Bisognerà trovare un punto di incontro quindi tra offerta e richieste, altrimenti si rischiano ricorsi che potrebbero procrastinare le trattative. Il presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner, invece, ha sempre sottolineato che la sua società sportiva ha fretta di costruire lo stadio e lo vorrebbe già entro il 2014, ipotesi ritenuta eccessivamente ottimistica, non fosse che per i tempi tecnici legati a variazione urbanistica, progettazione esecutiva e appalti.
     Altra questione da chiarire riguarda il sottosuolo della vasta area sulla quale poi nascerà la cittadella. Che sia acquitrinosa e caratterizzata da un vasto strato di torba instabile lo si sa da sempre: anche per costruire l’area sportiva comunale fu necessario un pre-intervento di compattazione del terreno mediante battitura con un pesante maglio. La stessa natura dovrebbe avere anche il resto della zona, oltre all’incognita dell’ex discarica di Bolzano, che un tempo era collocata proprio tra la Galizia e Pineta, dove è prevista gran parte della cittadella. I più anziani ricordano ancora che in quella discarica finiva di tutto, senza troppi riguardi e anche per questo il Comune ha commissionato un’analisi preventiva. I geologi dovranno verificare come stanno le cose sotto la superficie, per indicare quindi gli interventi da fare, sia per un’eventuale bonifica dell’ex discarica e sia per garantire la stabilità del terreno. Il campo da calcio A dell’attuale zona sportiva ad esempio ha manifestato cedimenti che hanno richiesto riempimenti per eliminare vistosi avvallamenti.

    Bianchi (Pdl): «Si tratta di un coinvolgimento marginale»

    LAIVES. Fra le cento interrogazioni che il centrodestra aveva presentato di recente in consiglio comunale, figurava anche quella sull’elenco dei contadini interessati dagli espropri per la cittadella dello sport. «In questo caso però - dice il consigliere del Pdl Christian Bianchi - la partecipazione del figlio del vice sindaco Georg Forti appare del tutto marginale e assolutamente non rilevante. Direi francamente che si tratta di “briciole” rispetto a tutto il resto dell’area perché riguarda la strada di accesso dalla statale 12». Bianchi torna quindi al ciclo di serate informative durante le quali il progetto di cittadella è stato illustrato un po’ ovunque. «L’ho anche detto alla maggioranza - afferma Bianchi - che ha sbagliato completamente l’approccio e la modalità degli incontri. Questo non ha fatto altro che generare confusione tra la gente e quindi direi che tutto sommato è stata una fortuna che se ne sia presentata pochina agli incontri. Il centrodestra è favorevole al progetto, ma ciò non toglie che serva una presentazione chiara ed esauriente, che spieghi una volta per tutte il piano dei finanziamenti e cosa veramente si intende per centro commerciale: alcuni grandi negozi o tutta una serie di piccoli esercizi? Mi sono reso conto, anche all’uscita del consiglio, che neppure i membri della maggioranza hanno una idea chiara e uguale per tutti sul progetto e, lo ripeto, questa confusione di fondo alimenta le speculazioni di chi si è schierato contro la cittadella». (b.c.)
    Alto Adige 9-10-10
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    venerdì, 08 ottobre 2010



    Cittadella: si parte con i sondaggi geologici

    LAIVES. Stanno per iniziare, nelle campagne accanto alla zona sportiva Galizia, i sondaggi geologici preliminari al progetto della cittadella dello sport. L’altro giorno, presente anche il vice sindaco Georg Forti, in Galizia c’è stato un primo approccio con i tecnici che eseguiranno i sondaggi e un nuovo, ulteriore incontro avrà luogo anche prossimamente per i dettagli dell’operazione che riguardano i terreni di ognuno degli 8 agricoltori direttamente interessati al futuro esproprio di terreno per la cittadella. «Dovranno essere fatti dei sondaggi che riguarderanno il sottosuolo - dice Forti - e nei prossimi giorni quindi andremo con i proprietari dei terreni sui luoghi dove il geologo intenderebbe effettuare i sondaggi. Bisognerà stabilire come procedere anche perché, da quanto abbiamo capito, in qualche caso occorrerà scavare anche per un paio di metri nel sottosuolo e l’operazione potrebbe comportare qualche danno alle coltivazioni esistenti in campagna. Per procedere occorre avere il benestare dei proprietari».
     Le verifiche geologiche dovranno anche chiarire un aspetto già sollevato in consiglio comunale da qualche consigliere di opposizione. Una parte del terreno attualmente di proprietà del Comune di Laives, tra la zona Galizia e Pineta, un tempo era discarica del Comune di Bolzano e sembra che nel sottosuolo, assieme ad ogni genere di immondizie, siano anche finiti rifiuti pericolosi. Il sondaggio dovrebbe chiarire come stanno le cose. L’altro aspetto è che tutta l’area Galizia è acquitrinosa, con un sottosuolo instabile. (b.c.)
    Alto Adige 8-10-10
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    giovedì, 07 ottobre 2010



    Fotovoltaico sui tetti di 11 edifici  nel comune di Laives

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Dopo anni di discussioni e di scontri con l’opposizione, il Comune di Laives imbocca decisamente la strada del fotovoltaico per produrre energia elettrica “pulita”. Lo fa avviando una gara.
     L’appalto riguarderà la progettazione degli impianti che riguarderanno 11 edifici pubblici, con un costo previsto di 2,7 milioni di euro. Si punta ad iniziare già dal prossimo anno. Il problema come al solito sono i soldi che il Comune non ha a disposizione. Però in questo caso arriva in soccorso una legge che parla di “locazione finanziaria”, in sintesi una possibilità affine al leasing che consentirà al Comune di dotarsi degli impianti fotovoltaici a costo zero, perché le rate verrebbero finanziate grazie ai contributi che lo Stato prevede per le energie rinnovabili e anzi, al Comune ne deriverebbe anche un certo introito da contrattare con i privati.
     C’è una certa fretta di incominciare e lo conferma l’architetto Stefano Rebecchi, capo dell’ufficio lavori pubblici comunali. «Intanto è stata pubblicata la gara per la progettazione degli impianti fotovoltaici - spiega Rebecchi - poi si passerà alla realizzazione concreta. Il Comune conta di riuscire ad allacciarsi alla rete elettrica entro il prossimo anno, in maniera da riuscire a rientrare negli scaglioni delle agevolazioni previste dallo Stato per questi impianti».
     Proprio questo aspetto era stato tema di critiche dell’opposizione di centrodestra nei confronti dell’amministrazione passata perché i contributi dello Stato per coloro che adottano il fotovoltaico, a mano a mano che passano gli anni sono destinati a ridursi e dunque perdere tempo ha significato già rimetterci soldi.
     I pannelli saranno installati sui tetti e si calcola che la superficie complessiva utilizzabile sia tra i 10 e i 15mila metri quadrati. La cifra esatta dipende soprattutto dalle caratteristiche di ognuno, perché si è visto che non dappertutto sarebbe idoneo installare i pannelli. Spiega Bruno Borin, consigliere comunale e tecnico del settore: «Con 15.000 metri quadrati, tolto un 20 % di ombreggiamenti, arriviamo a 12.000. Direi che si potrebbe produrre almeno un megawatt e mezzo di corrente».
    Alto Adige 7-10-10
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    giovedì, 07 ottobre 2010



    Cittadella sello sport : incontro disertato a San Giacomo

    LAIVES. Sarà che il progetto per la cittadella dello sport inciderà sul territorio tra Laives e Pineta, sta di fatto che l’altra sera al teatro di San Giacomo, ad ascoltare la presentazione da parte di sindaco, presidente dell’Fc Alto Adige e progettista, c’erano 22 persone in tutto, compresi alcuni esponenti politici del consiglio comunale. Altra considerazione: sia a Pineta (dove pure erano solo alcune decine i presenti) che a San Giacomo, i pochi convenuti erano pressoché tutti contrari al progetto.
     Piccata ad esempio la reazione di una signora di San Giacomo che ha accusato il sindaco Di Fede di «cementificare e svendere il territorio comunale». «Di ben altro abbiamo bisogno anche qui a San Giacomo - ha incalzato pure Riccardo Di Valerio, uno dei componenti il comitato civico di San Giacomo - che non uno stadio per il calcio, con tutto ciò che lo accompagnerà. Mancano verde pubblico e ciclabili, non altro cemento».
     Inevitabilmente il discorso è poi caduto sulla scuola elementare dove due classi stanno per essere ospitate nei container causa carenza di spazi e poi la riqualificazione urbana, iniziata ma ancora da completare verso Bolzano, per finire con la passeggiata pedemontana fino a Castel Flavon, attesa da anni e che solo recentemente ha visto arrivare i soldi dal Comune e con il traffico che ancora attraversa l’abitato.
     La giunta ad ogni modo procederà con questo progetto e il sindaco lo ha ribadito anche a San Giacomo, sostenendo le tesi già illustrate anche in aula magna a Laives e al teatro Delle Muse di Pineta. «Gli 11 milioni che la Provincia mette a disposizione per la cittadella - ha detto - o vengono spesi per questo progetto o altrimenti non li riceveremo». (b.c.)
    Alto Adife 7-10-10
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    giovedì, 07 ottobre 2010



    Pineta: Freiheitlichen e Union für Südtirol contrari alla centrale

    LAIVES. Union für Südtirol e Freiheitlichen contro il progetto di centrale a pompaggio che Christian Masten, con la South Tyrol Energy, propone a Laives. In una nota a firma di Andreas Pöder, l’Union für Südtirol stigmatizza il fatto che una centrale a pompaggio come quella proposta da Masten «consuma più energia elettrica di quella che produce». La proposta di Pöder è quella di indire un referendum popolare per sondare la disponibilità collettiva verso questo genere di presenza sul territorio comunale. Si ribadisce inoltre che l’energia necessaria per pompare da valle a monte l’acqua con ogni probabilità proverrebbe dalle centrali nucleari, una ipotesi che però Masten ha sempre respinto durante gli incontri di presentazione del progetto.
     Per i Freiheitlichen, Pius Leitner presenta una interrogazione alla giunta provinciale per conoscere l’orientamento dell’esecutivo guidato dal presidente Durnwalder in merito a questo tipo di centrali. Intanto il Comune di Laives ha deciso di guardare a fondo in questo progetto e lo farà avvalendosi di due esperti ai quali affiderà il compito di effettuare le necessarie verifiche, sia di carattere tecnico che economico. Masten infatti ha garantito che se Laives ospiterà l’impianto si garantirà una rendita annua di 2 milioni di euro. (b.c.)
    alto Adige 7-10-10
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    categoria:comune di laives, ecoenergia
    mercoledì, 06 ottobre 2010



    Bianchi: «Biotopo in zona a rischio» nel comune di Laives

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Il progetto della cittadella dello sport comprende anche un biotopo, nella campagna posta tra zona Galizia e nuovo cimitero. Ma il nuovo piano delle zone a rischio idrogeologico potrebbe creare qualche problema, come nella zona Vallarsa per pista ghiacciata e campi da tennis.
     A farlo presente è il consigliere Christian Bianchi (Pdl) che cita le indicazioni contenute nel decreto provinciale con le norme per queste aree e i risultati di un piano del rischio commissionato dal Comune di Laives e consegnato il 10 agosto scorso. Si tratta di norme più rigorose di quelle del passato e prendono in considerazione i rischi idrogeologici secondo diversi gradi di pericolosità.
     «Nel decreto, all’articolo 9 - spiega Bianchi - vengono considerati proprio gli impianti sportivi e del tempo libero. Tali impianti che si trovino in zone di pericolo idrogeologico elevato o molto elevato, sono da sottoporre alla verifica di compatibilità idrogeologica e idraulica tramite apposito studio realizzato da un professionista competente in materia. Tramite tale verifica - continua Bianchi - debbono essere fissati idonei provvedimenti e prescrizioni, anche di carattere temporaneo, che assicurino, ai sensi delle direttive, il rischio specifico medio (RS2) o inferiore (oggi è RS4, pertanto molto più rischioso). Ove non fossero attuati provvedimenti tesi a garantire la necessaria sicurezza, i tratti interessati dagli impianti debbono essere chiusi o spostati o deve essere ripristinata la destinazione originaria».
     Tra questi impianti, come detto, figura la zona Vallarsa, posta proprio ai piedi di una parete rocciosa a picco e, a quanto pare, anche la campagna dove sarebbe previsto il biotopo, che nel nuovo piano dovrebbe garantire il bacino di sfogo del rio Lusina in caso di piene. Questo significherebbe che in queste aree non è possibile fare nulla di diverso da quanto già esiste, mentre alla Vallarsa, come minimo bisognerebbe potenziare le protezioni paramassi installate anni orsono e oggi oramai obsolete.
     «La situazione è molto seria - continua Bianchi riferendosi specificatamente alla zona Vallarsa - perché ancora prima di decidere in merito all’eventuale realizzazione delle strutture richieste dalla cooperativa che la gestisce (il tetto sul campo di pattinaggio al quale il Comune ha destinato un contributo di 500 mila euro, ndr) deve essere fatta un’attenta valutazione sulla reale possibilità di realizzarle. Per deduzione, potremmo essere anche costretti a chiudere tutto per spostare le strutture altrove. La messa in sicurezza della zona sportiva Vallarsa implicherebbe l’enorme spesa per la messa in sicurezza della montagna sovrastante - considera Bianchi - con una spesa che potrebbe addirittura superare quella prevista per la costruzione del tetto. Torna quindi alla ribalta la possibilità - se questa ipotesi dovesse essere confermata - che si debba spostare in zona Galizia anche la pista ghiacciata, magari al posto del velodromo, e così garantire veramente una zona polifunzionale per vari sport».
     Queste le prospettive preoccupanti per la zona sportiva Vallarsa ma, come detto, altrettanto si profilerebbe anche per il futuro biotopo in zona Galizia, proprio perché l’area dove dovrebbe essere realizzato, tra campi da calcio e cimitero, rientrerebbe tra quelle ad alto rischio idrogeologico, essendo il bacino di sfogo per una eventuale esondazione del rio Lusina che, provenendo da Pineta, scorre proprio a fianco dell’attuale zona sportiva Galizia.
    alto Adige 6-10-10
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    categoria:sport, comune di laives
    martedì, 05 ottobre 2010



    Questa sera presentazione a S.Giacomo della "Cittadella dello sport"

    LAIVES. La presentazione del progetto della cittadella dello sport questa era alle 20 approda a San Giacomo. Nella sala del teatro, sindaco e presidente dell’Fc Alto Adige illustreranno ai cittadini l’iniziativa, così come è stato fatto nelle scorse settimane a Laives e a Pineta. Il tam tam del comitato civico locale ha già raccomandato a tutti di partecipare, anche se, di fatto, la cittadella dello sport andrà ad incidere su Laives e Pineta, più che su San Giacomo.
    La portata del progetto e le sue dimensioni, però, impongono un interessamento anche da parte della comunità della frazione alle porte di Bolzano.
    Oltre che di cittadella, infatti, si parlerà pure dello spostamento del lido comunale da via Stazione alla Galizia, del biotopo e delle altre infrastrutture previste assieme allo stadio, non ultimo il centro commerciale, che rappresenta l’aspetto più delicato del progetto.
    Il presidente Durnwalder ha garantito che fino a quando non ci saranno indicazioni contrarie da parte del Comune di Laives, la Provincia punta sulla Galizia per lo stadio dell’Fc Alto Adige. (b.c.)
    Alto Adige 5-10-10

    La presentazione del progetto, la potete vedere cliccando quì sotto. Attendete un pochino, il tempo di caricarla, è in PDF.

    http://www.noaereibz.it/doc/Presentazione%20del%20progetto%20preliminare%20della%20cittadella%20dello%20sport%2020-08-2010.pdf
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    martedì, 05 ottobre 2010



    Prelievi del sangue: chiude il distretto e arrivano i privati

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Lunedì 11 ottobre aprirà in via Noldin 23, accanto alla farmacia Pietralba, il nuovo centro prelievi della Labormed, che opera in parallelo alle case di cura S. Maria, Martinsbrunn, Bonvicini e Villa Melitta. Per la comunità di Laives e del circondario dovrebbe essere un notevole salto di qualità, anche perché, dai 3 soli giorni di servizio settimanale garantiti dall’ambulatorio prelievi dell’Asl al Distretto sociosanitario di Laives, si passerà a 5 giorni. Inoltre, tra prelievi e consegna dei referti (a meno che non si tratti di analisi specialistiche) non passerà neppure un giorno.
     «L’11 ottobre il centro prelievi di via Noldin inizierà l’attività - ha spiegato ieri alla presentazione il dottor Paolo Bonvicini - e sarà aperto 5 giorni alla settimana, dalle 7.15 alle 9.30, nella stessa sede dove opera il servizio di fisioterapia di Villa Melitta. Tutti i pazienti che arriveranno entro le 9.30 avranno così la certezza di ottenere la prestazione richiesta. Inizieremo con quelli muniti di ticket e quindi, dopo qualche giorno, anche tutti gli altri».
     Ma le novità non si limiteranno a questo, perché al momento dell’accettazione, i pazienti potranno chiedere di far eseguire le proprie analisi al laboratorio dell’ospedale di Bolzano o direttamente da Labormed, che con l’Asl è convenzionato. Chi sceglierà Labormed godrà di vantaggi in termini di rapidità e anche di accesso ad una piattaforma online nella quale verificare i risultati dei propri esami ancora in giornata. E lo potrà fare anche il medico curante, previa autorizzazione del paziente, ricevendo i dati direttamente sul proprio computer.
     Una volta a regime l’attività di Labormed in via Noldin 23, l’Asl chiuderà l’ambulatorio prelievi al distretto di via Innerhofer «e questo - ha sottolineato a sua volta il dottor Umberto Tait, direttore del Comprensorio di Bolzano - consentirà di recuperare risorse e aumentare l’assistenza a domicilio a Laives, con poca spesa per il Comprensorio». A proposito di domicilio, Labormed garantisce l’esecuzione di prelievi direttamente a casa, ove prescritto dal medico di famiglia, senza alcun costo aggiuntivo per l’utente. I referti cartacei potranno anche essere ritirati il giorno successivo al prelievo, tra le 10 e le 11.45.
     Soddisfatto per questa collaborazione con i privati si è dichiarato proprio il dottor Tait: «Sono iniziative nelle quali certamente noi dell’Asl crediamo - ha spiegato - ed inoltre, per Laives, si amplia il servizio da 3 a 5 giorni. È la dimostrazione che tra sanità pubblica e privata non c’è contrapposizione».
     Contento infine anche l’assessore Sara Endrizzi, responsabile della sanità comunale, che ha salutato favorevolmente questa nuova iniziativa, «convinta - ha detto - che porterà notevoli vantaggi alla nostra comunità».
     Da lunedì 11 ottobre quindi si inizia, dapprima con i pazienti muniti di ticket e poi, a breve distanza di giorni, anche per tutti gli altri utenti che richiederanno analisi comuni o indagine legate a prevenzione e benessere.
    Alto Adige 5-10-10
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    categoria:salute, comune di laives
    lunedì, 04 ottobre 2010



    Durnwalder: «Laives può solo guadagnare dalla cittadella»

    MASSIMILIANO BONA
    LAIVES. Il governatore altoatesino Luis Durnwalder ha dato la sua parola: non saranno prese in considerazione proposte alternative a quella di Laives per la cittadella, a meno che non sia lo stesso Comune a tirarsi indietro.
     Allora presidente, cosa ha promesso al sindaco Di Fede e al suo vice Forti?
     
    «Che per adesso non hanno motivo di preoccuparsi. La sede designata per la cittadella dello sport era e resta Laives, almeno fino a quando Laives continuerà a crederci».
     Cosa vuol dire?
     
    «Significa che ho garantito il sostegno della Provincia: gli 11 milioni di euro promessi sono in cassaforte, ma non metteremo un centesimo di più. Se poi le pressioni della gente, le perplessità dei commercianti e la raccolta firme dovessero far cambiare l’attuale quadro della situazione allora avremo modo di riparlarne».
     Ma quali sono i timori maggiori emersi nel colloquio con gli amministratori locali?
     
    «C’è qualche paura per gli espropri ma anche per gli accessi alla cittadella e sulla viabilità della zona in generale».
     Il presidente dell’Alto Adige Walter Baumgartner ha spiegato di essere intenzionato ad iniziare gli scavi in primavera. Non le sembra presto?
     
    «Ho spiegato io stesso a Baumgartner che le sue previsioni, forse, sono eccessivamente ottimistiche. Non c’è ancora, da parte della popolazione, il necessario sostegno».
     Ciò significa che se i residenti dovessero impuntarsi il progetto salterà?
     
    «Sì, non vogliamo realizzare la cittadella a tutti i costi».
     Perché Laives dovrebbe sostenere un progetto così impattante per il suo territorio?
     
    «È semplice. Oggi Laives è un Comune qualsiasi, senza un’identità precisa. Negli ultimi anni si è trasformato da paesone a cittadina, ma non ha elementi distintivi. Qualora diventasse la cittadella dello sport avrebbe finalmente una sua precisa identità».
     Quali sono i costi?
     
    «La spesa complessiva, in base al primo studio di fattibilità, è di 27,42 milioni di euro. Oltre allo stadio sono previsti 3 campi da calcio, il nuovo lido comunale, il biotopo e il velodromo. Laives avrebbe solo da guadagnarci».
     Cosa pensa del fatto che Terlano e Bolzano si siano già fatti avanti?
     
    «L’ho letto sui giornali e ne ho preso atto. È la dimostrazione che si tratta di un buon progetto, che offre una serie di opportunità a chi riuscirà a concretizzarlo».
     Ma lei ha imposto dei tempi precisi al Comune di Laives?
     
    «No, non siamo ancora arrivati a questo punto».
     I Verdi, ma anche i “grillini“, preferirebbero che la Provincia condizionasse la realizzazione dell’opera all’indizione di un referendum. Lei è d’accordo?
     
    «L’ipotesi referendaria è già stata scartata dal consiglio comunale».
     Ma è stato lei a chiedere un incontro alla giunta di Laives?
     
    «No, sindaco e vice si sono presentati alle 6 per avere delle rassicurazioni, che sono stato felice di poter dare».
    Alto Adige 4-10-10
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    domenica, 03 ottobre 2010



    Invito del comune di Laives e F.C. Suedtirol-Alto Adige

    05 Ottobre 2010 ore 20.00

    Assemblea dei cittadini

    Informazione e scambio di idee

    Presentazione e opinioni su:

    Stadio e campi da calcio F.C. Suedtirol-Alto Adige

    Centro natatorio e lido

    Ambiente ricreativo con biotopo

     Parchi gioco e allacciamento alla pista ciclabile


    Un progetto di ampia portata e grande occasione per il Comune di Laives

    Aula Magna di San Giacomo


    Nota: si chiede la massima partecipazione.

    Il progetto preliminare si può consultare cliccando  l'indirizzo sottostante  ...  PROVATE ... attendete un pochino e sarà tutto per Voi:

    http://www.noaereibz.it/doc/Presentazione%20del%20progetto%20preliminare%20della%20cittadella%20dello%20sport%2020-08-2010.pdf

    postato da: apritisangia alle ore 21:54 | Permalink | commenti
    categoria:comune di laives, cittadella sport
    domenica, 03 ottobre 2010



    Cittadella: «Bisogna decidere in fretta»

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Sindaco e vicesindaco a colloquio da Durnwalder per parlare di cittadella dello sport e capire come muoversi prossimamente. Durnwalder avrebbe garantito che la metà del finanziamento degli 11 milioni garantiti all’Fc Alto Adige rimarrà al Comune di Laives.
     A meno che l’amministrazione comunale non decida di gettare la spugna a seguito delle molte polemiche. L’incontro col presidente ella giunta provinciale viene confermato dal vicesindaco Georg Forti: «Si, siamo andati da Durnwalder io e il sindaco Di Fede - dice - ma chiarisco che non abbiamo parlato della possibile candidatura di altri comuni per ospitare la cittadella dell’Fc Alto Adige. Con il presidente della giunta provinciale abbiamo parlato dei prossimi passi da effettuare. Ad esempio, il 10 di ottobre dovremmo avere finalmente a disposizione i conti precisi che riguardano il progetto, vale a dire quelli per le cubature e per i terreni da espropriare. L’incarico tecnico per queste valutazioni, lo ricordo, l’avevamo deciso noi».
     Il vicesindaco ribadisce che è ferma intenzione della giunta proseguire sulla strada che dovrà portare alla costruzione della cittadella dello sport in zona Galizia. E’ quanto chiesto agli amministratori dal presidente Durnwalder che avrebbe detto: «Andiamo avanti con l’ipotesi Laives, sempre che non ci siano ripensamenti».
     Ipotesi, quest’ultima, neppure presa in considerazione anche se Forti è attento sia alle critiche dell’opposizione come ai dubbi dei Verdi che sono in giunta. «Certo, c’è la lista dei grillini che sta raccogliendo firme contro il progetto - accenna Forti - e si parla di possibile referendum. Staremo a vedere come si svilupperanno le cose ma, ribadisco, noi siamo fermamente decisi ad andare avanti e il 10 di questo mese dovremo avere conti più precisi sui costi del progetto».
     Proprio prendendo spunto da quanto sta succedendo nella maggioranza (con i Verdi critici e il consigliere Magagna che avanza dubbi sulla collocazione dello stadio), dal Pdl arriva la stilettata. «Siete un’armata Brancaleone - tuona il consigliere Daniele Inguscio - e così condannerete Laives ad altri anni di malgoverno e immobilismo. E’ ora che il sindaco abbia il coraggio di zittire, se ne ha la forza politica, i suoi dissidenti - scrive Inguscio - per attuare quanto promesso in campagna elettorale sul tema della cittadella e su altri di grande attualità».
     L’altra sera c’è stata l’ennesima presentazione del progetto che nello specifico era dedicata alla comunità di Pineta. Sarà stata la stanchezza per una discussione che si ripete ogni volta sempre uguale o sarà stata l’indifferenza, sta di fatto che al teatro Delle Muse si sono presentati veramente in pochi e anzi, tolti i politici in carica e quelli passati, di gente comune a Pineta quasi non se ne è vista. Chi ha preso la parola ha ribadito i dubbi già sollevati in occasione di altre analoghe riunioni.
    Adesso, prossimamente, un’altra serata di presentazione del progetto verrà fatta a San Giacomo. 05 Ottobre 2010 ore 20.00 - Aula Magna di San Giacomo
     Per la maggioranza, imbarazzante deve essere anche la posizione dell’assessore allo sport, il verde Alberto Covanti, che da un lato è chiamato a condividere le decisioni della giunta, mentre, dall’altra, vede il partito non lesina giudizi poco favorevoli al progetto della cittadella. A completare questo schieramento contrario, anche i contadini del Bauernbund, che hanno già detto no al progetto e i commercianti, la stragrande maggioranza dei quali teme riflessi negativi sul settore se accanto allo stadio per l’Fc Alto Adige arriverà, come già garantito, anche un centro commerciale di almeno 5.000 metri quadrati.

    CITTADELLA DELLO SPORT - Grillini: oggi in fiera continua la raccolta firme contro lo stadio

    LAIVES. La raccolta di firme contro la cittadella dello sport a cura dei “grillini” di Paolo Castelli ha raggiunto quota 700. «Continueremo anche oggi in occasione della grande fiera autunnale - afferma lo stesso Castelli, che siede in consiglio comunale - perché tanta gente credo continuerà a sostenere la nostra richiesta». Dopo una serie di incontri pubblici nei quali il sindaco Liliana Di Fede e il presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner hanno illustrato il progetto della cittadella, con lo stadio per l’Fc Südtirol, il lido nuovo e tutta la serie di infrastrutture di contorno, Castelli non ha cambiato idea, una idea negativa, sugli effetti che la cittadella e lo stadio in particolare, avranno per l’intero territorio circostante e per la città di Laives. Così, dopo avere appreso che ci sarebbe un interessamento da parte del Comune di Terlano ad ospitare l’Fc Alto Adige nel caso in cui abortisse l’ipotesi Laives, Castelli e i grillini invitano «eventuali comuni interessati a candidarsi per ospitare lo stadio dell’Fc Alto Adige. Riteniamo Laives non adatta - dicono - per aspetti logistici, urbanistici e commerciali. Invitiamo anche il consigliere comunale di maggioranza Franco Magnagna (La Civica) a dare seguito alle sue esternazioni e a schierarsi con il fronte critico verso questo mega-progetto». L’impressione è che questo fronte, di cui fanno parte anche i Verdi, si stia ampliando sempre più col passare delle settimane. E se le firme dei residenti dovessero aumentare non è escluso il ricorso al referendum. (b.c.)
    Alto Adige 3-10-10
    postato da: apritisangia alle ore 21:50 | Permalink | commenti
    categoria:comune di laives, cittadella sport
    venerdì, 01 ottobre 2010








    Zona Sportiva di Galizia

    Un progetto di ampia portata e grande occasione per il Comune di Laives

    Invito


    05 Ottobre 2010 ore 20.00
    Aula Magna di San Giacomo


    Assemblea dei cittadini

    Informazione e scambio di idee

    Presentazione e opinioni su:

    Stadio e campi da calcio F.C. Suedtirol-Alto Adige

    Centro natatorio e lido

    Ambiente ricreativo con biotopo

     Parchi gioco e allacciamento alla pista ciclabile


    05 Ottobre 2010 ore 20.00
    Aula Magna di San Giacomo













                                                        




    postato da: apritisangia alle ore 17:57 | Permalink | commenti
    categoria:comune di laives, cittadella sport
    venerdì, 01 ottobre 2010



    Scuola di Pineta: il progetto non piace

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Ecco il progetto per la ristrutturazione della scuola elementare “Collodi” di Pineta presentato nei giorni scorsi all’amministrazione di Laives dall’architetto Roberta Springhetti. Ma non piace agli abitanti.
     Un importante passo avanti perché, si sa, gli edifici scolastici non sono come gli altri: la loro architettura entra a far parte della memoria collettiva di generazioni di cittadini.
     Per la scuola elementare “Collodi” di Pineta, l’amministrazione ha indicato e ribadito la volontà di intervenire radicalmente con carattere di priorità. Il progetto della professionista per la ristrutturazione della scuola è però completamente cambiato rispetto al primo che l’architetto aveva elaborato e che era però stato respinto dal Comitato tecnico provinciale per svariati motivi.
     Nel primo progetto, della vecchia scuola attuale venivano salvaguardate perlomeno le linee architettoniche della facciata principale. Nel nuovo, invece, cambia tutto e della vecchia scuola di Pineta non rimarrebbe più alcun segno. Ed è proprio questo che non piace a diversi abitanti di Pineta. Il costo previsto per un intervento così radicale ammonterebbe a circa 4,8 milioni di euro.
     Così, da una parte per non scontentare i residenti e dall’altra per vedere se si potrebbe raggiungere un risultato soddisfacente attraverso una ristrutturazione parziale, all’architetto Springhetti è stato dato l’incarico di valutare quanto verrebbe a costare una ristrutturazione dell’edificio attuale che ospita la “Collodi”.
     Occorrerà rifare tutti i serramenti e poi recuperare il livello di sicurezza che non c’è più. Poi si potrebbero ricavare 4 aule dal sottotetto e altri vani spostando attività che oggi sono ospitate nella scuola ma che con quest’ultima nulla hanno a che vedere, come l’ambulatorio medico ad esempio, o qualche sede associativa.
     Se ne è parlato anche durante il sopralluogo che i consiglieri comunali di Pdl e Lega nord hanno effettuati qualche giorno fa alla Collodi di Pineta e tutti sono d’accordo nel ritenere che, se fatta come si deve, una ristrutturazione rispetto all’abbattimento e alla ricostruzione, potrebbe anche funzionare.
    Alto Adige 1-10-10
    postato da: apritisangia alle ore 06:33 | Permalink | commenti
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    giovedì, 30 settembre 2010



    Laives ha un nuovo comitato per le pari opportunità

    Laives ha un nuovo comitato per le pari opportunità. Il Consiglio comunale ha infatti eletto i dieci membri dell'organismo che ha funzione consultiva e presenta proposte e suggerimenti all'amministrazione municipale per favorire le pari opportunità tra i generi. Sono stati eletti: Monica Guerra, Luisella Raveane, Debora Pasquazzo, Claudia Guarda, Sieglinde Niederstätter Fauster, Sylvia Clementi, Claudia Furlani, Elda Paolazzi, Loris Frazza e Marco Pfeifer.
    postato da: apritisangia alle ore 06:56 | Permalink | commenti
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    giovedì, 30 settembre 2010


    rumore calcio

    Cittadella dello sport: protesta anche Pineta

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Stasera alle 20 al teatro delle Muse di Pineta ci sarà la presentazione del progetto della cittadella dello sport. Gli abitanti della frazione sono timorosi: «Lo stadio sorgerà troppo vicino alle case».
     Di questi dubbi si fa portavoce il consigliere Franco Magagna (lista La civica) che a Pineta risiede, dopo avere verificato che, in effetti, lo stadio principale, quello dove l’Fc giocherà gli incontri ufficiali di campionato, si trova vicinissimo alle case, poche decine di metri in linea d’aria stando al progetto e partite di calcio vuol dire rumore creato dai tifosi.
     «Affermare che la realizzazione di un grande centro sportivo che potrà unire Pineta a Laives sia un’occasione storica - afferma Magagna - non significa approvare un progetto unilaterale e di parte come è quello presentato dal presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner». Si tratta di un’affermazione quantomeno coraggiosa, visto che Magagna fa parte della maggioranza. Il consigliere prosegue: «Quel progetto avrebbe dovuto avere più passaggi in consiglio comunale e solo in seguito, essere presentato all’approvazione o meno della cittadinanza. Se ciò fosse avvenuto, sicuramente al prima correzione sarebbe stata quella di spostare lo stadio nella zona più distante possibile dalle abitazioni, sia di Pineta che di Laives. Non non si comprende la scelta di addossare lo stadio a Pineta, con l’esclusivo intento di dare visibilità alla parte commerciale, a tutto discapito delle vicine abitazioni. Nulla è compromesso, perché in questa vicenda, sindaco, giunta comunale e consiglio, dovranno essere protagonisti attivi, in maniera tale che l’opportunità, nella quale noi sempre abbiamo creduto, non si tramuti in un danno per tutti. Piuttosto dell’incertezza, meglio lasciare campo a quei Comuni disposti a subentrare a Laives».
     Parole pesanti quelle del consigliere Magagna e del resto, il nodo del centro commerciale, necessario per trovare i finanziamenti con i quali completare il progetto (costo 23 milioni, dei quali solo 11 arriveranno da contributo provinciale) sta condizionando in maniera determinante anche il consenso di ampie fasce della popolazione locale, comprensibilmente scettica.
    Alto Adige 30-9-10
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    giovedì, 30 settembre 2010



    Tornano i semafori intelligenti nel comune di Laives

    LAIVES. Dal 13 ottobre verranno riattivati i semafori intelligenti che si trovano lungo le strade di Laives. Lo ha garantito il vicesindaco Georg Forti, spiegando che la legge ne consentirà a breve l’utilizzo. Per qualche anno a Laives avevano anche svolto la loro funzione di deterrente nei confronti degli automobilisti che non rispettavano i limiti di velocità, poi però fu imposta la disattivazione. «Dal 13 ottobre li riattiviamo - ha detto Forti rispondendo ad una mozione che chiedeva interventi più incisivi nei confronti di chi corre troppo lungo le strade cittadine - e un semaforo lo abbiamo anche in cantiere: installeremo anche quello dove serve». I semafori intelligenti sono in via Marconi, via Andreas Hofer, lungo via Brennero a Pineta, sulla Ss 12 alle porte di Laives e anche lungo il lungo rettilineo a sud di San Giacomo, strada dove in effetti, molti corrono creando pericoli per tutti.
     «Maggior rigidità nei controlli sulla velocità ha auspicato anche il consigliere del Pdl Christian Bianchi, così come Paolo Castelli (Lista civica 5 stelle Laives). «Da valutare, adesso che stiamo mettendo mano alla pianta organica comunale - ha aggiunto Bianchi - la possibilità di sollevare i vigili urbani da mansioni amministrative e d’ufficio, per destinarli invece a quelle più operative, di controllo del traffico e del territorio».
     Quanto ai dossi artificiali, chiesti da Castelli, il vicesindaco ha ricordato i problemi che li caratterizzano, non ultimo quello dei rischi per i trattori con carri carichi di cassoni di mele. Il modello in plastica di dosso invece, puntualmente viene distrutto in inverno dai mezzi spazzaneve, mentre quello in cubetti costa troppo ed è ritenuto anche decisamente poco efficace. (b.c.)
    Alto Adige 30-9-10
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    mercoledì, 29 settembre 2010



    Centrale di pompaggio, i Verdi: progetto fumoso

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Alla serata di presentazione della centrale a pompaggio era presente anche Riccardo Dello Sbarba, dei Verdi provinciali. «La serata - dice Dello Sbarba - ha confermato i dubbi sul progetto già rifiutato sul Renon e oggi ripresentato identico a Laives».
     Secondo Dello Sbarba, Christian Masten non sarebbe stato in grado di fornire garanzie in merito a quanto promesso. Vediamo sostanzialmente i punti salienti del confronto.
     I Verdi ritengono che in realtà, l’impianto rischierà di diventare un impianto di riciclaggio di energia “sporca”. Secondo Masten invece, non verrà assolutamente utilizzata energia elettrica proveniente da centrali atomiche per far funzionare le pompe e la centrale a pompaggio avrà funzione di “batteria verde” per immagazzinare energia.
     «Nessuna garanzia sulla redditività economica del progetto - incalzano i Verdi - e i famosi due milioni all’anno per il Comune di Laives per ora sono uno specchietto per le allodole».
     «Al Comune di Laives andranno due milioni l’anno, per tutta la durata di vita della centrale - ha dichiarato invece Masten - e ci saranno vantaggi anche per il tessuto economico locale, come si può verificare nelle realtà comunali dove centrali del genere funzionano». Anche le sorgenti di La Costa-Seit, entrano nelle attenzioni degli ambientalisti, perché potrebbero subire danni dai lavori di scavo delle gallerie per la centrale e inaridirsi, col risultato di lasciare a secco le famiglie della zona. «Abbiamo considerato la presenza di sorgenti idriche - ha spiegato il geologo Konrad Messner - e approfondiremo la questione per prevenire eventuali problemi».
     «Nessuna garanzia sulla protezione del paesaggio, sul rumore e sull’inquinamento - ribattono i Verdi - sia in fase di costruzione che di esercizio». Masten ha spiegato che l’impatto visivo si limiterà a due portali di ingresso delle gallerie, più piccoli di quelli della variante, uno a valle e uno a monte. La centrale, essendo in galleria sarà silenziosa e non produrrà alcun tipo di inquinamento. Il traffico dei camion durante la costruzione non passerà per Laives ma imboccherà direttamente la galleria della variante, così come - ha spiegato Masten - durante lo scavo delle gallerie non vi saranno accumuli di materiali all’esterno ma tutto rimarrà nelle viscere della montagna.
     I Verdi infine hanno preso in considerazione anche la questione dei finanziamenti, che saranno ingenti (300 milioni circa per la costruzione). Non ci sono garanzie su chi finanzierà l’impresa - dicono - e si parla genericamente di “grosse imprese elettriche italiane e austriache”. Su questo punto, in effetti, da Christian Masten non sono arrivati troppi chiarimenti e si è limitato ad illustrare l’organigramma della South Tyrol Energy da lui rappresentata, sottolineando che comunque in questo momento si sta parlando di un pre-progetto, tutto da sviluppare nel caso in cui arrivasse il via libera dal Comune di Laives, progetto che piace all’assessore Laimer.

    Di Fede: «Molti aspetti da chiarire chiederemo il parere degli esperti»

    LAIVES. Per approfondire il progetto della centrale a pompaggio che Christian Masten, con la South Tyrol Energy propone a Laives, l’amministrazione comunale incaricherà due esperti.
     «Non è un progetto del Comune - tiene a precisare il sindaco Liliana Di Fede - ma abbiamo ritenuto importante ascoltare le spiegazioni e, soprattutto, approfondirle. Non lo possiamo fare noi direttamente perché le competenze tecniche richieste sono molto specifiche e quindi faremo analizzare e valutare il progetto da esperti neutrali, in grado - prosegue Liliana Di Fede - di darci tutte le risposte di cui abbiamo bisogno prima di prendere una qualsiasi decisione. Lo faremo in particolare anche con gli abitanti di La Costa-Seit che nonostante siano pochi, meritano di essere tenuti sempre in considerazione. Ci preoccupano soprattutto - conclude il sindaco di Laives - le conseguenze ambientali». Una preoccupazione sollevata con forza anche dai Verdi.

    Alto Adige 29-9-10
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    categoria:comune di laives
    martedì, 28 settembre 2010



    Centrale di Pineta: avanza il fronte del no

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Aula magna affollata e partenza in salita, ieri sera, per il progetto della centrale elettrica a pompaggio presentato da Christian Masten e dalla South Tyrol Energy. I tanti dubbi della gente sono rimasti tali anche dopo l’illustrazione complessiva del progetto e le “sirene” dei due milioni l’anno al Comune di Laives, non fanno breccia.
     Ad un certo punto, gli abitanti della frazione di La Costa-Seit, quelli maggiormente interessati dall’eventuale costruzione della centrale, hanno abbandonato la sala irritati dalle risposte ricevute. Christian Masten, che era affiancato dal geologo Konrad Messner e dall’ingegner Walter Gostner, ha esordito dicendo che comunque, «se il Comune dovesse dire di no al progetto, sarebbe no, senza ulteriori pressioni, nemmeno da parte della Provincia». L’imprenditore bolzanino ha poi spiegato i perché della scelta di Laives, ha annunciato vantaggi economici e ambientali, assicurando che intanto quello presentato è un pre-progetto e che l’impatto visivo si ridurrebbe ad un portale di accesso all’impianto nei paraggi della galleria della variante a nord di Pineta e un altro simile a La Costa- Seit. Mille metri più sopra, perché tutto il resto sarebbe all’interno della montagna. «Quanto ai due milioni di euro - ha aggiunto Masten - sarebbero appannaggio del Comune di Laives per tutta la durata dell’impianto, vale a dire per sempre».
     Konrad Messner, in qualità di geologo, ha spiegato le caratteristiche delle rocce locali, che sarebbero ideali per ospitare un impianto del genere al loro interno grazie alla compattezza. «Negli ultimi 6 mesi abbiamo analizzato la geologia dei luoghi e soprattutto, la presenza delle sorgenti, che rappresentano il lato più delicato. Le analisi andranno avanti ovviamente anche in seguito se proseguirà il progetto».
     L’ingegner Walter Gostner si è dilungato sugli aspetti tecnici della centrale a pompaggio, che avrebbe due bacini, uno a monte e uno a valle, con la capacità di 600 mila metri cubi d’acqua (divisi in varie gallerie). I tempi di realizzazione infine, calcolati da Masten in 4-5 mesi per l’esame di impatto ambientale e analisi delle sorgenti; 2 mesi per il passaggio in Comune e 7 mesi per gli appalti, cui seguirebbero 4 anni per la costruzione. Rassicurazioni anche sul via vai di camion in questa fase intermedia.
     Come detto, lo scetticismo dei presenti è rimasto tale e quale, sia sull’impatto ambientale di un mega-impianto simile e sia sugli aspetti meramente economici. «Masten ha una visione filantropica che non condivido - ha dichiarato ad esempio Marco Bove, ex consigliere comunale dei Verdi, e una visione esclusivamente economica del tutto. Stiamo attenti comunque, perché i vantaggi di un impianto del genere si basano esclusivamente sulla differenza di costo dell’energia elettrica attualmente ovvero, su leggi, che domani però potrebbero cambiare rendendo tutto quanto inutile».
     Critiche anche dai rappresentanti della piccola comunità montana di la Costa-Seit, dove in base al progetto verrebbe a trovarsi (sia pure sotto terra) il bacino d’acqua in quota. Temono per le loro sorgenti, per il caos che si creerebbe durante la fase di costruzione e anche per gli influssi negativi su quel poco di turismo che ancora esiste lì. Alla fine, come detto, hanno anche abbandonato la sala irritati per essere stati messi a confronto, numericamente, con gli abitanti di Renon.
     Critico anche l’ingegner Gazzini, che a Pineta abita e che pure ha messo in guardia dal contare sui costi dell’energia elettrica e sulla sostenibilità economica del progetto.
    Alto Adige 28-9-10
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    categoria:comune di laives, ecoenergia
    domenica, 26 settembre 2010



    Pineta: dubbi sulla centrale di pompaggio

    PAOLO PIFFER
    LAIVES. Tanti dubbi, da parte della popolazione, sull’ipotesi di realizzazione di una centrale idroelettrica a pompaggio a nord di Pineta, su alcune aree prima del tunnel. Domani in aula magna a Laives (ore 20) sarà presentato il progetto dell’imprenditore Christian Masten della South Tyrol Energy.
    Il piano dell’opera è già stato illustrato al consiglio comunale raccogliendo un certo interesse trasversale visto anche che la società ha promesso di versare al Comune 2 milioni all’anno per ottant’anni.
     Luigina Volcan, che, insieme al figlio Thomas, ha l’edicola della frazione, sottolinea «i disagi che ci saranno per il continuo passaggio dei camion che trasporteranno il materiale. Va bene che il Comune potrà guadagnarci ma non so se ne vale proprio la pena dopo tutti i lavori che abbiamo dovuto subire in questi anni».
     Articolato il ragionamento di Mario Martinelli dell’hotel Steinmannwald che è anche presidente dell’ente del turismo e albergatori di Laives. «Premetto che è necessario avere più informazioni sul progetto e sull’impatto che l’opera avrà sulla zona. Detto questo - va avanti - mi pare che, se, da una parte si prevede una rendita annua che non fa certo male alle casse comunali, dall’altra non mi sembra se ne ricavi qualche forma di risparmio energetico e di uso di energie alternative. Quindi, per la popolazione, a che pro quest’opera? In definitiva, sono necessarie maggiori informazioni e particolari».
     Sulla stessa lunghezza d’onda Silvio Zanotti che si chiede «quali reali benefici porti alla popolazione un’opera di questo genere. Inoltre - sostiene - è necessario verificare con attenzione l’impatto ambientale che determinerebbe la centrale». Anche per Zanotti è importante «avere maggiori informazioni».
     «Perplessità» manifesta Michela Cassetta, maestra alle scuole elementari della frazione. «Quella sì, la sua ristrutturazione - premette - è un’opera veramente importante per tutti». Sulla centrale, invece, per lei i dubbi sono parecchi. «E’ chiaro - afferma - che chi abita in zona non sarà contento per via dei lavori e degli scavi che verranno fatti, passaggi di camion compresi. Mi sembra inoltre che altri territori abbiano detto no ad opere come queste. Inviterei il Comune a non lasciarsi attrarre dalle sirene della rendita annua, peraltro decisamente consistente».
     La zona dove sarebbe prevista la centrale lascia dubbioso anche Franco Grossa. «Già il tunnel - sostiene - è soggetto, a quanto ne so, a diverse verifiche di stabilità e staticità. E questo già mi fa pensare. Se poi, in zona, aggiungiamo anche i vasconi della centrale e le condotte non vorrei mai che l’equilibrio dell’area ne risentisse in maniera irreparabile. Stiamo molto attenti. E, soprattutto, per ora se ne sa poco o niente».
     Non si discosta poi tanto dal precedente ragionamento neanche Giovanni Bernardo Galeota. «E’ un opera inopportuna - afferma deciso - Inoltre basti pensare all’inquinamento che creerà la realizzazione della centrale con il contonuo passaggio dei camion. E mai possibile che ad essere penalizzati dobbiamo essere sempre noi. Piuttosto, si faccia un’indagione seria sull’inquinamento presente in galleria che è una vera e propria camera a gas. Mi sembra proprio che non abbiamo bisogno di opere come quella ipotizzata. Già negli ultimi anni Pineta ha dovuto sopportare lavori su lavori. Penso che adesso si possa dire basta».

    Ma Christian Masten assicura: «Un vantaggio per il Comune nessun rischio per i residenti»

    LAIVES. Dopo mesi di colloqui a vario livello, Christian Masten, fondatore e presidente della South Tyrol Energy srl ritiene sia il momento di informare anche l’opinione pubblica sul progetto della centrale elettrica a pompaggio.
     «Da mesi la direzione del progetto - afferma Masten - sta dialogando con i diversi gruppi di interesse a Laives, fornendo loro ragguagli sul progetto da realizzare a nord di Pineta. È stato un tour che ha portato al confronto con i rappresentanti di diversi settori, quali economia, cultura, affari sociali, sport e naturalmente il consiglio comunale e le varie commissioni. Adesso desidero dare la possibilità ai cittadini di Laives di conoscere da vicino il progetto e gettare le basi per un dibattito aperto, cosa che avrà luogo lunedì sera alle 20 in Aula magna».
     Masten aggiunge che «questo progetto deve essere assolutamente trasparente per gli abitanti di Laives e per tutti i cittadini altoatesini. Si tratta di un tema di grande rilievo per l’intera regione, che punta allo sviluppo di un avanzato settore energetico. Un progetto di questa portata - spiega Masten - non ha precedenti ed è comprensibile che ci sia un po’ di scetticismo iniziale fra i cittadini. In altri paesi, quali Svizzera, Austria e Germania, gli impianti a pompaggio sono diventati ormai una componente di primaria importanza nel sistema di produzione energetico nazionale. Per questo desideriamo che la popolazione comprenda i vantaggi di un impianto a pompaggio».
     Tra questi vantaggi, Christian Masten annovera quelli ambientali, come la riduzione di CO2 nell’aria, tanto che, a parere dell’imprenditore bolzanino, «pure l’assessore Michl Laimer ritiene sia ipotizzabile la realizzazione in provincia di due o tre impianti del genere». Quanto ai vantaggi specifici per il Comune di Laives se ospiterà l’impianto, sarebbero notevolissimi, tali da rendere arduo un diniego: 2 milioni di euro l’anno per l’intera vita utile dell’impianto, stimata in non meno di vent’anni. «Ulteriore fonte di guadagno - aggiunge Masten - il richiamo anche turistico di una installazione del genere perché altrove sono meta di visite». (b.c.)
    Alto Adige 26-9-10

    Riflessioni sulla Centrale di pompaggio a Pineta


    Cosa sono le centrali elettriche di pompaggio?
    Le centrali elettriche di pompaggio sono impianti che prelevano acqua in basso e la pompano in alto, per poi farla precipitare di nuovo giù in turbine che generano elettricità. Il meccanismo è abbastanza semplice, ma c’è un problema: per portare l’acqua in alto si spende più energia di quanta se ne produce. Il senso di tutto ciò è duplice:

    1- Energetico: l’energia che viene utilizzata per pompare l’acqua è quella „di sfondo”, acquistata per pompare nelle ore (soprattutto notturne) in cui ce n’è in abbondanza ed andrebbe persa perché c’è poca domanda. L’energia in sovrappiù viene dunque trasformata in acqua che viene accumulata in alto e poi l’acqua viene di nuovo trasformata in energia (nelle ore) “di punta”, quando viene fatta cadere in basso alle turbine. In sostanza, la centrale equivale a un’enorme batteria: accumula energia quando è in sovrappiù e la rilascia quando ce n’è più bisogno. E’ vero che in questo ciclo il bilancio energetico è (ovviamente) negativo e si perde (cioè si distrugge) un 25-30 per cento di energia, ma in compenso si conserva quella energia in più, per un uso successivo, che viene comunque prodotta e andrebbe altrimenti dispersa. Il primo problema sta proprio qui: da dove viene questa energia a basso prezzo?
    2- Finanziario. La convenienza per chi si getta in una simile impresa deriva dalla speculazione sul differenziale di prezzo tra energia “di sfondo” ed energia “di punta”: la prima costa meno perché c’è poca domanda, la seconda di più perché viene acquistata nelle ore in cui c’è più domanda. Lo scambio avviene sul libero mercato e la Terna, la società che fa da gestore nazionale della rete elettrica, ha diviso l’energia in tre fasce: a basso prezzo, media e ad alto prezzo. Dunque: si pompa l’acqua usando energia a basso prezzo e si fan girare le turbine quando si genera energia ad alto prezzo. La differenza è il guadagno. Che deve coprire, nell’ordine: la dispersione del 30% di energia del ciclo; l’ammortamento degli investimenti iniziali; i costi di gestione e del personale della centrale. E qui sta il secondo problema: sarà così alto il differenziale di prezzo dell’energia, in modo da coprire tutti questi costi?

    IMPATTO DELL’OPERA. Rischi e disagi ambientali chiaramente riconoscibili.

    - Quanto materiale sarà estratto (metri cubi)?
    - Dove saranno i depositi dei materiali ?
    - Quanti viaggi di camion al giorno per portare via il materiale di scavo?
    - Lo scavo altererà il microclima e le falde ?
    - I serbatoi a valle e a monte dove saranno e quanto grandi?
    - Quanto rumore alle orecchie degli abitanti e ai turisti?
    - Polveri e odori in che punti usciranno fuori delle gallerie?
    - Chi garantisce che le enormi masse idriche pompate nelle caverne resteranno sotto controllo?
    - E se il tunnel o le caverne cedono?
    - Quanto tempo fra inizio e fine lavori?
    -Per quanto riguarda il bilancio energetico la centrale quanto consumerà e quanto produrrà?(Quale saldo?)
    -E' finalizzata anche alla fornitura di acqua (potabile e non)?
    -Per costruire la centrale, quant'è il costo?
    Dietro l’idroelettrico, carbone e nucleare.
    La domanda era: che genere di energia è quella che viene comprata a basso prezzo, prevalentemente di notte, per pompare in alto l’acqua. Semplice, quella che offre il mercato in quelle fasce orarie. Non è certamente né solare (che va di giorno) né idroelettrico (che va nelle fasce di punta). Può esserci un po’ di eolico (che va quando tira il vento, dunque anche di notte), ma soprattutto ci sono le grandi energie “di sfondo”, quelle prodotte da impianti a ciclo continuo, che – notte o giorno che sia, alta o bassa la domanda che sia – producono senza sosta.
    E queste sono le centrali nucleari, le centrali a carbone o ad altri combustibili fossili.
    Tra l’altro, nelle vicinanze abbiamo il nucleare svizzero e francese, il carbone tedesco e gli impianti termoelettrici della pianura padana (porto Tolle & co.).Il vantaggio in un'opera simile quindi, è solo di natura economica perché nonostante si spenda più energia rispetto a quella che se ne può produrre, il ricavo derivante dalla vendita dell'energia prodotta di giorno è notevolmente superiore al costo del pompaggio fatto di notte.
    Il portafoglio ne guadagna, l'ambiente no. È una mera speculazione sul prezzo dell'energia e per più a discapito dell'ambiente. Pertanto è assurdo presentarla come un'idea geniale
    Si può anche aggiungere che se i bilanci dovessero andare in rosso e la centrale dovesse rischiare di chiudere (dinamiche in borsa o per effetto delle nuove tecnologie applicate alle nuove centrali) , i proprietari potrebbero chiedere alla Provincia un sostegno per garantire l’acqua.
    A che pro? Ha senso tutto questo? E poi chi sono questi proprietari?





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    categoria:comune di laives, ecoenergia, centrale di pompaggio
    domenica, 26 settembre 2010



    Di Fede: «Stadio a Terlano? Boutade per fare pressione»

    LAIVES. Una nuova candidatura si fa avanti per ospitare la cittadella sportiva dell’Fc Alto Adige. È quella del sindaco di Terlano Klaus Runer, che avrebbe già individuato il terreno necessario. «Non ci spaventa questa candidatura - dichiara però Liliana Di Fede, sindaco di Laives - perché noi stiamo lavorando per realizzare il progetto e siamo in costante contatto con i vertici dell’Fc Alto Adige. La cittadella dello sport in zona Galizia è e rimane il nostro obiettivo chiaro e senza equivoci e, come detto, ribadisco che ci stiamo lavorando, anche per individuare la soluzione migliore».
     A Laives la “boutade” del sindaco di Terlano per adesso viene letta come una forma di pressione a favore dell’Fc Alto Adige, più che una reale volontà di “rubare” il progetto. Che vi siano resistenze a Laives da parte di vari settori sociali è indubbio, ma queste, stando alla giunta, non dovrebbero inficiare una collaborazione con l’Fc Alto Adige avviata già qualche anno fa. In pratica, le perplesistà manifestate finora riguardano soprattutto il centro commerciale che dovrebbe affiancare lo stadio, un centro commerciale che, come ha spiegato il sindaco di Terlano, nemmeno lui comunque vorrebbe e dunque la situazione appare tale e quale quella venutasi a creare qui a Laives, con la resistenza dei commercianti contro il centro.
    Alto Adige 26-9-10
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    sabato, 25 settembre 2010



    Runer: «Se Laives rinuncia allo stadio Terlano è pronta»

    MASSIMILIANO BONA
    TERLANO. «Se il Comune di Laives, a causa delle proteste dei commercianti e dei contadini, dovesse rinunciare definitivamente al progetto della cittadella dello sport siamo pronti a subentrare e ad ospitare lo stadio dell’Fc Alto Adige».
     Klaus Runer, sindaco di Terlano, non è rimasto affatto indifferente alle lusinghe del presidente del Südtirol Walter Baumgartner. Anzi, lo ha invitato a discuterne a quattr’occhi. Di sicuro non manca il terreno: nella zona tra la rotatoria, la Casa della mela e la MeBo ci sono dai 20 ai 30 ettari di terreno, che potrebbero essere utilizzati proprio a questo scopo.
     Sindaco, come la mettiamo? È vero che Terlano si pone in competizione con Laives per ospitare lo stadio dell’Fc Alto Adige?
     
    «Per ora mi limito a dire che l’idea mi piace. E non poco. Già 7/8 anni fa il mio predecessore Platter aveva dato il suo benestare ad ospitare il centro sportivo provinciale. Quel treno l’abbiamo perso, ma se ci sarà data la possibilità siamo pronti a salire su questo».
     Ma lei ha già incontrato il presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner?
     
    «No, non ancora. Mi risulta che abbia fatto dei sondaggi informali per capire quali alternative concrete ci sono all’orizzonte in caso di forfait di Laives».
     E quali sono le possibilità?
     
    «Una è quella di ristrutturare lo stadio Druso a Bolzano, ma pare ci siano problemi di costi e spazi. Ecco allora che potrebbe entrare in gioco Terlano».
     Quali sarebbero i vantaggi per l’Fc Alto Adige nel realizzare la cittadella a Terlano?
     
    «Innanzitutto un Comune fortemente interessato. In secondo luogo la disponibilità di un’area dai 20 ai 30 ettari. In terzo luogo la vicinanza allo svincolo MeBo: siamo proprio tra Merano e Bolzano, le due città più grandi della provincia. Dulcis in fundo la stazione dei treni, che si trova proprio in centro. I tifosi potrebbero arrivare allo stadio senz’auto».
     Già, ma per ottenere i terreni per la citadella sarebbero comunque necessari degli espropri. Lei ritiene che i contadini la prenderebbero bene?
     
    «A riguardo siamo nella stessa identica situazione di Laives. Anche noi abbiamo decine di ettari di meleti e una parte di essi potrebbero essere sacrificati. Agli agricoltori interessati potrebbe essere comunque corrisposto un buon indennizzo».
     La Provincia ha pronti 11 milioni di euro per l’acquisto dei terreni. Ritiene possano bastare?
     
    «Non abbiamo ancora parlato di soldi, ma mi sembra una buona base di partenza».
     L’Fc Alto Adige, oltre allo stadio da 8 mila posti, vuole anche una cubatura da 5/6 mila metri quadrati da destinare al commercio. Lei è favorevole o contrario?
     
    «Contrario. Non ci interessa un mini centro commerciale, perchè potrebbe danneggiare i negozi di vicinato. Terlano è un paese e deve restare tale. Non intendiamo diventare una cittadina satellite del capoluogo».
     L’idea di tirare in ballo Terlano non potrebbe essere solo un modo per mettere pressione a Laives?
     
    «Ci ho pensato anch’io. Sicuramente l’Fc Alto Adige ha bisogno che Laives si decida e anche in fretta. Le polemiche dell’ultimo periodo certamente hanno indotto la dirigenza a guardarsi attorno e a pensare ad un piano B. A me il progetto piace e sono pronto a discuterne».
    Alto Adige 25-9-10
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    sabato, 25 settembre 2010




    Arrivati i container per la scuola elementare di San Giacomo (Laives)

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Sono arrivati i prefabbricati alla scuola elementare di San Giacomo destinati ad ospitare due quinte classi (una con 12 e l’altra con 10 alunni). Tra qualche giorno dovrebbero essere pronti per accogliere gli alunni. I container, forniti dalla ditta Niederstaetter, sono costati 85 mila euro.
     «Questione di qualche giorno - dice l’architetto Stefano Rebecchi, capo dell’ufficio lavori pubblici - e i due container saranno pronti. Quanto all’arredamento necessario per ospitarvi le due classi, so che all’ufficio servizi se ne stanno occupando e arriverà rapidamente». I due container sono stati installati nel cortile alle spalle dell’edificio scolastico, una collocazione vicina all’ingresso della zona. Adesso si attende il giudizio finale dei genitori che in parte hanno già avuto modo di verificare come sono fatti e qual’è la vivibilità interna. Lo hanno fatto recentemente andando a vedere - con il sindaco Di Fede - un analogo container che si trova alla scuola “Pestalozzi” di Bolzano. Il giudizio tutto sommato è stato positivo, salvo qualche dubbio in merito alla luminosità interna e all’altezza del soffitto. Il sindaco aveva rassicurato che i container, come è ovvio, rispettano assolutamente quelle che sono le normative in materia e anzi, rispetto alle misure medie delle classi che si trovano alla scuola di San Giacomo, sono anche più spaziosi.
     «Alla scuola di San Giacomo - aveva detto Liliana Di Fede - le classi hanno una superficie media attorno ai 42-43 metri quadrati. Il container invece misura 56 metri quadrati calpestabili, mentre la luminosità viene garantita dalle finestre. Sarà comunque da verificare se la luce basterà nei container di San Giacomo, perché sono stati installati in un angolo del cortile che è circondato da piante ad alto fusto, che potrebbero togliere luce naturale, costringendo a tenere costantemente accesa quella artificiale, una ipotesi che ai genitori non piace affatto. Anche l’altezza dei vani rispetta le indicazioni di legge ed è di due metri e mezzo».
     Anche alcuni insegnanti dell’elementare che avevano partecipato alla visita presso le Pestalozzi, avevano “promosso” i container, che sono perfettamente isolati e dotati di impianto di climatizzazione. Con questi manufatti, la scuola di San Giacomo dovrà convivere per qualche anno sicuramente e oggi non si sa ancora quanti. Il progetto per ampliare la scuola esiste ed è di 15 anni orsono. Realizzato dall’architetto Giorgio Cattelan (che ha anche progettato la nuova palestra e l’annesso teatro) prevederebbe la realizzazione di 10 nuove aule, che garantirebbero tranquillità logistica per diversi anni a venire, tenuto conto anche dei programmi edilizi che riguardano la frazione di San Giacomo.
     Ci sarebbe poi anche un progetto per la mensa scolastica, in questo caso realizzato qualche anno fa dallo steso architetto capo, Stefano Rebecchi, perché a San Giacomo una mensa vera e propria ancora non esiste e intanto ci si arrangia con la sala riunioni messa a disposizione dai vigili del fuoco. In entrambi i casi mancano i soldi per intervenire e, come ha ribadito a più riprese il sindaco Di Fede, in questo momento la priorità dell’amministrazione nel settore scolastico è rivolta all’elementare di Pineta, dove pure i finanziamenti sono da trovare.
     Questa situazione sta creando anche tensione a livello politico tra chi, nella maggioranza, ritiene giusto assegnare priorità alla scuola di Pineta e chi invece, come nel Pdl, ritiene che l’urgenza maggiore riguardi l’elementare di San Giacomo perché proprio lì gli spazi a quanto si vede sono esauriti e si è reso necessario optare per i container.
    Alto Adige 25-9-10
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    venerdì, 24 settembre 2010



    Altre quattro aziende a breve in Zona Vurza «Terreni convenienti»

    MASSIMILIANO BONA
    LAIVES. La Bls, società provinciale che si occupa dell’insediamento di imprese e di promozione territoriale, è stata di parola: quattro nuove aziende, tutte bolzanine, si insedieranno nel breve - medio periodo in zona Vurza. Nei giorni scorsi, dopo l’atteso via libera del comitato ristretto della giunta provinciale, sono state accolte le richieste di Eurogest, Erac Auto Demolizioni, Costanzo costruzioni e Build Up (costruzioni). In totale occuperanno una superficie di 6 mila e 400 metri quadrati e si insedieranno sui lotti B2 e B4. Saranno almeno una settantina i dipendenti a fare la spola tra il capoluogo e Pineta. Restano invece ancora liberi i lotti B3, C1 e B1.2.
     Le richieste per la zona Vurza nell’ultimo periodo sono cresciute, soprattutto per una questione di convenienza. A Laives i costi al metro quadrato, detratti i contributi, si aggirano sui 150-170 euro, mentre a Bolzano sono superiori ai 300 euro. Un altro fattore che ha indotto diversi imprenditori a scegliere Pineta è la raggiungibilità. Da quando è stato realizzato il tunnel di San Giacomo i tempi, infatti, si sono ridotti notevolmente. La prossima settimana, come ha confermato ieri la Bls, è in programma un incontro con le aziende selezionate, che da ottobre inizieranno con la progettazione vera e propria. Con ogni probabilità per insediarsi dovranno peraltro attendere il 2012.
     «Sono particolarmente soddisfatto - ha commentato ieri l’assessore provinciale Thomas Widmann - perché quattro nuove aziende, tutte in salute e di settori diversi, si insedieranno a Laives».
     La Eurogest Multiservice srl è attiva da oltre vent’anni nel settore della logistica e dei trasporti, la Erac Autodemolizioni lavora con prodotti di autoriciclo, mentre le aziende Build Up e Costruzioni Costanzo sono tra le più attive nel settore edile. La Erac, in particolare, necessitava in un lasso di tempo ragionevolmente breve di una nuova sede, perché quella in via Gobetti non è adeguata alle prospettive di sviluppo e crescita della pmi, che tra l’altro dovrà sgombrare il deposito auto in zona San Maurizio. Per Widmann le quattro aziende nel nuovo insediamento «troveranno un sito economico con i migliori presupposti per sviluppare ulteriormente la loro attività».
     In zona Vurza sono già stati formalizzati invece gli insediamenti del Consorzio Vurza 6 (Unione commercio), che ha acquistato i lotti A1 e A2 per un totale di 5.131 metri quadrati, e della Buono Snc, una carrozzeria che ha ottenuto 683 metri quadrati sul lotto A6.2. Iniziato, invece, il processo di insediamento per il Consorzio Vurza - Apa, che ha acquistato il lotto A5.1 di 4.034 metri quadrati, per il Consorzio K11 - Cna, che ha ottenuto il lotto A5.2 di 6.246 metri quadrati, per la Vurza Spa (mobili, fai da te), che avrà una superficie di 2.000 metri quadrati sul lotto A6.1, per la Scenery Sas (lotto A3), per la Genetica Multimedia Srl (lotto A4) e per la Agrutz Snc (lotto B1.1).
    Alto Adige 24-9-10
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    giovedì, 23 settembre 2010



    I grillini hanno raccolto 500 firme contro il nuovo stadio in Galizia 

    LAIVES. La raccolta di firme promossa dai grillini di “Laives futura” per dire no alla costruzione dello stadio dell’Fc Alto Adige in zona Galizia ha raggiunto quota 500. «Nella sola settimana che ha fatto seguito all’assemblea pubblica in aula magna - dice Paolo Castelli, consigliere comunale della lista - abbiamo raccolto ben 80 firme, che si aggiungono alle altre raccolte nel frattempo».
     Alla gente i grillini spiegano che le strutture dell’Fc Alto Adige saranno a carattere privato e quindi, non disponibili per le squadre di Laives. «Perderemo ettari di verde agricolo - continua Castelli - e poi incremento di traffico, inquinamento acustico e rischio di vandalismi prima e dopo le partite nel caso di tifosi facinorosi, insieme a svalutazione degli edifici più prossimi allo stadio».
     Sottolineando che ai quesiti il sindaco non ha dato risposte concrete, Castelli spiega che la raccolta firme ve avanti anche a San Giacomo, «dove - dice - i cittadini non sono partecipi. Puntiamo al migliaio di firme e contiamo di superarle domenica 3 ottobre in occasione della fiera autunnale. Alla gente di San Giacomo chiediamo solidarietà». (b.c.)
    Alto Adige 23-9-10
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    giovedì, 23 settembre 2010



    Pineta: serve subito la nuova scuola

    PAOLO PIFFER
    LAIVES. La scuola elementare di Pineta, a Laives, risale agli anni Cinquanta. Ospita 53 alunni. La ristrutturazione è una priorità della giunta Di Fede ma i soldi, per ora, non ci sono. I genitori, in coro, affermano: «E’ vecchia e inadeguata, ne vogliamo una nuova».
     Il direttore didattico Mauro Valer commenta: «La ristrutturazione e l’adeguamento della scuola sono certo un’esigenza sentita. Visto anche l’andamento demografico previsto in crescita. La sistemazione della scuola, che ospita attualmente 53 alunni ma anche l’ambulatorio e spazi associativi, so che è una priorità del Comune di Laives. Di progetti ce n’è più d’uno - prosegue - e se ne parla da anni. Stiamo a vedere che succede».
     Anche perché la sindaca Di Fede, pur ribadendo che quest’opera è una priorità, ha detto che soldi, per adesso, non ce ne sono e bisogna trovarli. Fuori dall’edificio, prima della campanella delle 13, arrivano le mamme, ma anche i papà, qualche sorella e pure alcuni fratelli.
     Cristina Bonsi afferma decisa che «sì, certo, la ristrutturazione è necessaria, per non dire urgente. La struttura è ormai vecchia, va messa a nuovo». «E al più presto - aggiunge Marina Fusaro - Se ne parla da anni e i progetti si sono accumulati nel corso del tempo. Adesso è ora di metterci mano».
     Il tema dell’edilizia, a Pineta come a San Giacomo, è particolarmente sentito. Le nuove zone di espansione porteranno altre famiglie, giovani coppie che, presumibilmente, avranno figli.
     Però, c’è anche chi non è poi tanto d’accordo con la ristrutturazione. Perlomeno la teme. «Vede com’è adesso l’edificio? - sostiene Guglielmo Righetto - Ha un suo “respiro”, degli spazi, anche esterni, ben proporzionati. E’ per questo che una ristrutturazione non mi sembra necessaria. Soprattutto perché temo che con la ristrutturazione, che magari prevederà anche un ampliamento, questo “respiro” vada perso».
     «E’ proprio ora che la scuola sia ristrutturata - dice Donatella Margoni - Anche ad una prima occhiata si può vedere che è ormai vecchia. Poi, manca una mensa interna, i ragazzi devono infatti spostarsi e alcuni impianti non sono più a norma. Inoltre, viste le nuove zona d’espansione previste è prevedibile che, nel giro di pochi anni, arrivino altri alunni e ci sia quindi bisogno di più spazio. In definitiva, è un’opera necessaria e sentita dalla popolazione».
     Concorda anche Ada Greco. «Ma come no. Certo che bisogna intervenire. Basta guardarla, questa scuola. Anzi - afferma - penso che sia importante intervenire con una certa urgenza per realizzare nuovi spazi e fare di questo edificio una struttura moderna e con tutto ciò che serve ad un istituto al passo con i tempi».
     C’è pure chi, in quell’edificio, proprio come è adesso, anche se adeguamenti nel corso del tempo ne sono stati fatti, c’ha fatto le elementari qualche decennio fa. E’ il caso di Stefano Novelli. «Vuole che non me lo ricordi? - attacca - E’ uguale identico a trent’anni fa, quando ci andavo io. Mi sembra proprio che sia il caso di adeguarlo, anche dal punto di vista degli impianti. Non sono poi tanto sicuro che la struttura rispetti la normativa antincendi, ad esempio. E poi non c’è una mensa interna. Nel metterla a posto si potrebbero ricavare magari qualche parcheggio in più per la comunità ma anche allargare gli spazi dedicati alle associazioni. Questa è senz’altro un’esigenza sentita da parte della popolazione».
    Alto Adige 23-9-10
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    mercoledì, 22 settembre 2010



    Un project manager per la cittadella dello sport

    LAIVES. La realizzazione della nuova cittadella dello sport in zona Galizia a Laives sarà coordinata da un project manager. La ventilata costruzione del complesso sportivo che dovrebbe ospitare il nuovo stadio dell’Fc Alto Adige, tre campi di allenamento, il nuovo lido, un velodromo e un biotopo, dovrà infatti essere seguita da un responsabile di progetto, in grado di coordinare tutti gli interventi, sia a livello tecnico che burocratico. Questa figura professionale sarà individuata attraverso un’apposita gara, la cui procedura sarà elaborata dall’ingegner Giovanni Perini di Bolzano. Il costo è di 2.700 euro.
     Il progetto per la cittadella dello sport è da settimane al centro di un vivace dibattito a Laives. Recentemente il presidente dell’Fc Alto Adige, Walter Baumgartner, ha incontrato tutte le parti sociali per illustrare l’opera. Molti, tuttavia, i dubbi espressi dalla popolazione locale, in particolare dagli operatori commerciali, che temono che la cittadella diventi uno scomodo concorrente.
    Alto Adige 22-9-10
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    mercoledì, 22 settembre 2010



    Di Fede: per la scuola troverò i soldi

    LAIVES. «Lo ribadisco: Pineta resta la nostra priorità e per i soldi troveremo una soluzione». Liliana Di Fede, sindaco di Laives, mantiene saldo il timone sulla rotta impostata. Senza farsi «spaventare» dal conto - almeno tre milioni di euro - per una pesante ristrutturazione della scuola elementare della frazione.
     Il sindaco non teme neppure i mal di pancia che potrebbero partire da San Giacomo, dove i problemi di spazio hanno costretto l’amministrazione comunale a ricorrere all’uso di due aule-container per le quinte classi: «La struttura di Pineta è obsoleta e ha urgente bisogno di un intervento - afferma Liliana Di Fede - parleremo con la Provincia e troveremo una soluzione dal punto di vista tecnico. Per noi questo progetto è in cima alla lista degli impegni». Resta il problema del finanziamento, visto che la Provincia non finanzia più queste opere: «Li troveremo, faremo un mutuo», spiega Di Fede, senza però entrare nel dettaglio del reperimento dei fondi necessari.
     San Giacomo? «Premesso che si tratta di due partite differenti, con i genitori di San Giacomo ho già parlato e ho spiegato quale sarebbe stata l’agenda dell’amministrazione, con Pineta in testa - spiega il sindaco - hanno capito la situazione. Ma, se sarà necessario, tornerò a parlare con loro, spiegando la nostra posizione numeri alla mano».
     Monica Imperiale, rappresentante di istituto a San Giacomo, non si stupisce delle affermazione del sindaco: «Ho seguito la vicenda sin dalle prime battute - spiega la rappresentante della scuola elementare - e devo dare atto al sindaco Di Fede di aver detto prima ancora delle elezioni che la priorità, per quanto riguarda l’edilizia scolastica, era Pineta. A San Giacomo - prosegue - è stato fatto tutto il possibile per risolvere il contingente problema degli spazi. Chiaro, i prefabbricati non sono una soluzione eccezionale, ma sono sempre meglio - conclude Monica Imperiale - che avere gli scolari a lezione su un corridoio».
     Un concetto ripreso anche da Alessandra Lubian, rappresentante di classe: «Sapevamo da tempo che Pineta avrebbe avuto la precedenza - spiega - la soluzione dei container in questa fase era l’unica possibile, anche perché il problema degli spazi è serio: mia figlia ora è in un’aula ricavata negli spogliatoi. Il punto, piuttosto, è un altro: capire quanto è provvisoria questa situazione».
     Insomma, l’edilizia scolastica sarà una bella gatta da pelare per l’amministrazione di Laives nei prossimi anni, anche alla luce delle nuove zone di espansione, che porteranno famiglie e quindi nuove iscrizioni.
     Proprio su quest’ultimo punto si è innescata recentemente la polemica politica con l’opposizione: «Scontiamo gli errori di programmazione fatti negli anni passati - ha detto nei giorni scorsi il consigliere comunale del Pdl Christian Bianchi - quando hanno previsto le nuove aree di espansione, non si sono preoccupati dei relativi servizi». (g.f.p.)
    Alto Adige 22-9-10
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    martedì, 21 settembre 2010



    Galizia: è cambiata la viabilità all’ingresso della zona sportiva 

    LAIVES. È cambiata la viabilità in fondo a via Galizia, ingresso principale alla zona sportiva. Occorre rifare il vecchio ponte sul rio Lusina e quindi, già mesi fao, è stato montato un ponte bailey. Da qualche giorno quindi si transita su quello e non più sul ponte in cemento, che prossimamente dovrà essere rifatto. Occorre comunque prestare attenzione approssimandosi in automobile alla deviazione perché la curva è abbastanza stretta e la visibilità scarsa. Sul bailey si transita a senso unico alternato. Quanto al vecchio ponte, è da demolire e rifare. Non si tratta ad ogni modo di un intervento eccessivamente impegnativo perché in realtà il passaggio sul rio è lungo pochi metri. Il Comune già da tempo ha in programma questo lavoro, anche perché il vecchio manufatto non offre più le necessarie garanzie di sicurezza, soprattutto con i camion diretti al centro di riciclaggio.
    Alto Adige 21-9-10
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    martedì, 21 settembre 2010



    Centrale idroelettrica di pompaggio: Bianchi vuole garanzie

    LAIVES. Chiedere una consulenza all’università per avere corretti strumenti di valutazione del progetto. E’ quanto propone Christian Bianchi, consigliere comunale del Pdl, in merito alla centrale idroelettrica di pompaggio a Pineta, opera che vorrebbe realizzare l’imprenditore Masten.
     Secondo bianchi sono numerosi i punti da chiarire: «Quello ambientale, in primis, che deve dare garanzie assolute ai nostri cittadini e ai residenti della zona Sait, sulle reali conseguenze che un progetto di questa portata potrebbe avere sul territorio e sulle sorgenti d’acqua; quello progettuale - prosegue il consigliere - per garantire sicurezza a tutti i cittadini; quella economico, che deve offrire al comune garanzie assolute in merito alla sostenibilità; quello viabilistico (questione molto problematica) visto che per la realizzazione dell’opera devono essere trasportati i residui dello scavo, che ammontano a 2 milioni di metri cubi di porfido. Da un semplice calcolo, vuol dire circa 150 camion per 5 anni, che portano via tale merce, che impatteranno sulla nostra circolazione in modo pesante. E’ chiaro - prosegue Bianchi - che fino a quando le uscite di sicurezza della galleria di San Giacomo non saranno fatte, tale progetto non può partire, e che per la realizzazione di tale opera è essenziale avere il casello a laives». «Tutte queste questioni non sono affrontabili dal Comune con le proprie energie e
    conoscenze: per questo - conclude Bianchi - serve il supporto dell’università».
    Alto Adige 21-9-10
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    lunedì, 20 settembre 2010



    Cittadella ed energia temi caldi

    LAIVES. A Laives è tempo di grandi progetti e di dibattiti. Nelle scorse settimane a tenere banco è stata la Cittadella dello sport, che ha visto in prima linea il presidente dell’Fc Alto Adige, Walter Baumgartner. Baumgartner ha incontrato tutte le categorie per presentare la Cittadella e in conclusione ha illustrato il progetto alla popolazione: una strategia della «condivisione» che non ha sciolto tutti i dubbi.
     Adesso sale in cattedra la centrale a pompaggio, che secondo le intenzioni dei promotori dovrebbe sorgere a Pineta. La comunità di Laives dovrà capire se sposare questi progetti, sperando che facciano da volano per la crescita economica, oppure se abbandonarli.
    Alto Adige 20-9-10
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    lunedì, 20 settembre 2010



    Centrale idroelettrica a pompaggio, arriva il progetto

    GIANFRANCO PICCOLI
    LAIVES. Non si è ancora esaurito il dibattito sulla cittadella dello sport, ma Laives fra sette giorni affronterà un altro tema vitale per il futuro del territorio: lunedì prossimo, infatti, è previsto l’incontro con la popolazione (in Aula magna, alle ore 20) per la presentazione del progetto della centrale idroelettrica a pompaggio a nord di Pineta.
     I dettagli di questa imponente opera sono già stati illustrati dall’imprenditore Christian Masten e dalla South Tyrol Energy al consiglio comunale, raccogliendo un certo interesse trasversale. D’altra parte, di fronte ad una rendita di 2 milioni all’anno per ottant’anni - questo quanto promesso dalla società al Comune per installare la centrale - è difficile non prestare ascolto, soprattutto in tempi di vacche magre per tutte le amministrazioni locali.
     L’illustrazione del progetto alla popolazione resta però un passaggio fondamentale visto che, al di là degli aspetti economici, sono già stati sollevati molti dubbi, soprattutto di carattere ambientale. E’ fresca l’esperienza di Renon, dove la forte opposizione della popolazione locale ha fatto tramontare un progetto del tutto analogo. Questo significa che senza il consenso della maggioranza dell’opinione pubblica, non si andrà avanti neppure a Laives, dove i grillini hanno già avviato una raccolta firme per contrastare la realizzazione dell’opera. Tra le contestazioni, anche il traffico di mezzi pesanti che verrà generato per alcuni anni dalla realizzazione dei bacini artificiali.
     Il progetto prevede la costruzione di due serbatoi sotterranei capaci di contenere 600 mila metri cubi di acqua. Servirebbero 4-5 mesi solo per il riempimento: si tratta di un sistema chiuso, che utilizza sempre la stessa acqua, con dispersioni minime rispetto alla massa globale. Un serbatoio verrebbe realizzato a valle, il secondo mille metri più in alto, in località Costa-Seit: lo sviluppo della condotta sarebbe di circa 2,5 chilometri. Si tratta di un progetto particolare, visto che normalmente queste opere vengono realizzate in presenza di bacini naturali.
     Uno dei punti più discussi del progetto riguarda il fatto che il pompaggio dell’acqua comporta un consumo di energia (688 Gwh) superiore a quella prodotta (515 Gwh). Il business sta nel fatto che il pompaggio avviene in ore notturne, quando il costo dell’energia è inferiore, mentre la produzione viene fatta in orari «pregiati», quanto c’è alta richiesta e l’energia ha un prezzo elevato. La differenza genera i guadagni.
     Qui c’è uno dei punti più contestati: «Sono molto scettico - ammette Giorgio Zanvettor, consigliere comunale dei Verdi ed ex assessore - perché per far funzionare la centrale a pompaggio serve molta energia “sporca”, prodotta con idrocarburi o centrali nucleari». Da parte dei Verdi, tuttavia, non c’è una chiusura ideologica: «Ne stiamo parlando e ne parleremo ancora, il progetto può essere rivisto». Che significa? «Che se l’energia utilizzata per il pompaggio arriva da fonti rinnovabili e certificate, acquistandola dai grandi fornitori di eolico e solare, da parte nostra non ci sarà una chiusura totale. Però...». Però? «Restano in piedi altri problemi di carattere idrogeologico, che già si sono manifestati con la costruzione della galleria - spiega ancora Zanvettor - in quell’area ci sono numerose sorgenti: prima di scavare serve uno studio molto approfondito».
     Nel complesso, i Verdi non sono entusiasti: «Le centrali a pompaggio svolgono una funzione importante, perché producono molta energia in tempi rapidissimi, rispondendo ai picchi del mercato, ma i dubbi sono molti, anche legati al mercato energetico. Oggi c’è grande differenza di costi dell’energia tra notte e giorno, differenza sulla quale si basa il business, ma non è detto che sarà così per sempre. Questo significa - conclude Zanvettor - che i 2 milioni di euro all’anno destinati al Comune non sono una garanzia».
     Insomma, il progetto non avrà vita facile. Sul Renon è già naufragato, ma anche in Trentino, la mega-opera proposta sull’Altissimo del Monte Baldo, sfruttando le acque del lago di Garda, è finita nel cassetto dopo una mobilitazione generale.
    Alto Adige 20-9-10
     
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    domenica, 19 settembre 2010



    Centrale a pompaggio a nord di Pineta

    LAIVES. Gli incontri pubblici in corso per parlare della cittadella dello sport hanno messo momentaneamente in secondo piano un altro tema che comunque arriverà nuovamente all’attenzione pubblica: quello della centrale a pompaggio che la South Tyrol Energy (rappresentata da Christian Masten) vorrebbe realizzare a nord di Pineta, nei paraggi della galleria. Anche per questo progetto l’amministrazione comunale ha previsto un giro di assemblee pubbliche che avranno luogo nelle prossime settimane e anche qui non mancano le forti perplessità.
    Alto Adige 19-9-10
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    domenica, 19 settembre 2010



    «Sito del Comune di Laives fermo a giugno»

    LAIVES. Il sito internet del Comune di Laives è fermo al 25 giugno scorso. Da allora non risulta essere stato più aggiornato e in merito il centrodestra ha presentato un’interrogazione. «Oltre ad apparire graficamente obsoleto - si legge nel documento che verrà discusso in consiglio comunale - non è in linea con le potenzialità offerte dalla rete ed è in evidente ritardo». Nell’interrogazione si fa appunto l’esempio delle ultime cose inserite nel sito, che risalgono al 25 giugno, compreso il regolamento cimiteriale che non sarebbe quello attualmente in vigore, approvato dal consiglio comunale un anno fa. I consiglieri interroganti citano quindi alcuni passaggi del programma elettorale di maggioranza laddove si dice che «grazie ad una politica aziendale incisiva, si metterà in atto una trasformazione continua per far si che ciascuno si senta adeguatamente servito». Nell’interrogazione si chiede a cosa sia dovuto questo stato di sostanziale abbandono del sito internet comunale, chi abbia l’incarico di seguirlo e aggiornarlo e cosa si intenda fare per il futuro in questo specifico settore. (b.c.)
    Alto Adige 19-9-10
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    domenica, 19 settembre 2010



    Per la scuola di Pineta servono 3 milioni E il Comune non li ha

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Sarà nel settore dell’edilizia scolastica che si manifesterà la vera emergenza per il Comune di Laives nei prossimi anni. Mentre stanno per arrivare i due prefabbricati alla scuola elementare italiana di San Giacomo, l’architetto Roberta Springhetti ha presentato il progetto per la futura scuola elementare di Pineta. Lo ha rivisto rispetto alla prima ipotesi dopo i problemi frapposti dal Comitato tecnico provinciale. Proprio alla scuola elementare Collodi di Pineta, la giunta avrebbe assegnato priorità di intervento, una scelta che però a San Giacomo diversi genitori iniziano a contestare.
     Problema numero uno: i finanziamenti che non ci sono e allo stato attuale non si sa nemmeno dove trovare. La capacità mutuatoria del Comune è al minimo e questa precarietà finanziaria delicata consente ben pochi voli pindarici. Non ci sono i soldi per ampliare la scuola di San Giacomo (il progetto dell’architetto Cattelan risale a 10 anni fa) e meno che meno per costruire la mensa (progetto dell’architetto Stefano Rebecchi). Ma non ci sono neppure i soldi per ristrutturare la scuola elementare di Pineta, dove si parla - bene che vada - di non meno di 3 milioni di euro. Intanto però le comunità di San Giacomo e di Pineta stanno rapidamente crescendo, con le nuove aree abitative.
     «Stiamo scontando errori di programmazione fatti negli anni passati - ha dichiarato il consigliere Christian Bianchi (Pdl) - perché quando ancora si decise di prevedere nuove aree (ex Espen a San Giacomo e Toggenburg 1 e 2 a Pineta) si doveva pensare immediatamente anche alle infrastrutture primarie e ai servizi, cosa che evidentemente non è stata fatta. Così ci troviamo con i container a San Giacomo e senza soldi per Pineta».
     Come detto, alla scuola di Pineta la giunta aveva deciso di assegnare carattere d’urgenza e adesso il progetto è arrivato ma manca la certezza dei finanziamenti. «Andrà a finire che dovremo metterlo in un cassetto - dice il consigliere Roberto Ceol - per riprendere in mano un vecchio progetto di ristrutturazione dell’elementare di Pineta; un progetto molto meno oneroso, che limitava gli interventi alla sistemazione delle cose più urgenti».
     In questo scenario si inserirà quanto prima la polemica di vari genitori di San Giacomo i quali, appunto, davanti ai container che stanno per essere montati nel cortile scolastico si stanno chiedendo se veramente l’urgenza sia Pineta: «A Pineta - dicono in sostanza - non sembra vi sia un problema di spazi, ma solo di struttura obsoleta. Qui all’elementare di San Giacomo invece gli spazi sono esauriti, tant’è che si ricorre ai container e ancora non sappiamo fino a quando rimarranno. Più emergenza di questa».
     Intanto si parla di “urbanistica concordata” per spostare lido e fare la nuova piazza, urbanistica concordata che significherà altre centinaia di nuovi appartamenti e quindi di famiglie con bambini. Da mandare a scuola.
    Alto Adige 19-9-10
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    sabato, 18 settembre 2010



    Cittadella: tanti dubbi per i residenti

    Bruno Canali
    LAIVES. Chi ha preso parte alla serata dedicata alla presentazione del progetto sulla «cittadella dello sport» è rimasto deluso perché non sono state date risposte concrete e forniti dati certi. «Manca la necessaria trasparenza». Scettici anche i contadini: «Nessuna novità sui compensi per gli espropri».
     Del resto il progetto è ancora in una fase embrionale: questo lo hanno fatto capire, nei rispettivi interventi, anche il sindaco Liliana Di Fede e il presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner. Non c’è un’indicazione precisa, ad esempio, sulla superficie del centro commerciale: si è parlato di 5 mila metri quadrati, ma c’è chi sostiene che diventeranno 6 mila. Sono state poste domande anche sui rischi legati alla viabilità da e per lo stadio, sull’inquinamento e il rumore, ma la risposta è stata vaga: «Si tratta di aspetti sui quali dovremo lavorare».
     Deluso Florian Pfeifer, Obmann del Bauernbund. «Sono perplesso, perché non sono arrivate le risposte alle nostre domande. Non si sa nulla, ad esempio, sul possibile utilizzo di via Delle Part per collegare l’area sportiva, così come sul costo dei terreni e sui relativi espropri. Il nostro maggior dubbio ad ogni modo è sui finanziamenti necessari perché sanno che lo stadio dovrà essere pronto per il 2013, ma non ancora invece come e da chi verrà finanziato per la parte che supera gli 11 milioni già garantiti dalla Provincia».
     A proposito, non è ancora concluso l’iter d’esproprio dei terreni necessari, perché in prima battuta, gli 85 euro al metro quadrato indicati dall’ufficio estimi della Provincia, sono ritenuti insufficienti dai contadini, che sottolineano come i prezzi, per superfici a destinazione commerciale siano ben maggiori. Walter Clementi, medico di base e coordinatore sanitario per il distretto Laives, ha parlato di «sogni caratterizzati da una certa vaghezza» e di rischi concreti invece per quanto riguarderà l’impatto ambientale e i collegamenti viari. Deluso si è dichiarato anche Michele Paoli, esponente del Pool Laives calcio. «Ci avevano garantito che a Laives l’Fc Alto Adige avrebbe portato solo la squadra di vertice e la Berretti. Invece adesso sappiamo che arriveranno tutti, dal vertice alle giovanili e quindi dico che su questi aspetti la precedente giunta ci aveva mentito sapendo di mentire». Uno dei pochi dati certi invece è che serviranno 162.703 metri quadrati (senza contare però la zona sportiva che già oggi esiste lì). La bozza del progetto è stata illustrata sinteticamente dall’ingegner Guglielmo Concer, che lo ha realizzato. «Ci ho lavorato un paio d’anni - ha spiegato il tecnico - cercando un impatto che fosse il più basso possibile per Laives e Pineta».

    Uno studio sul commercio affidato ad esperti di marketing  

    LAIVES. Nulla contro lo stadio in zona Galizia per l’Fc Alto Adige; no secco invece al centro commerciale che lo integrerà. Questo è in estrema sintesi il parere dei commercianti locali in merito al progetto della cittadella in zona sportiva Galizia. Intanto la giunta ha deciso di far fare uno studio approfondito sul settore commerciale e l’assessore alle attività economiche, Sara Endrizzi, nei prossimi mesi conta di avviare il “tavolo dell’economia” per iniziare già a gennaio 2011 lo studio con l’ausilio di esperti del marketing.
     Questi esperti dovranno poi dare indicazioni e suggerimenti in merito ali interventi da effettuare per garantire competitività ad un settore che, come quello commerciale a Laives, sta soffrendo da tempo.
     Diversi gli esercizi chiusi e mai più riaperti e in prospettiva si profila anche l’apertura della variante (novembre 2012) che dovrebbe togliere traffico dalla via Kennedy, sulla quale si affacciano la maggior parte dei negozi attualmente. In seguito questo tavolo dell’economia dovrebbe essere allargato anche ad altri settori. Per quanto riguarda la via Kennedy, già il sindaco Di Fede aveva garantito che verrà progettata una riqualificazione che possa contribuire a rendere l’asse viario centrale della città interessante sia dal punto di vista della vivibilità e sia per quanto riguarda l’attrattività dei suoi negozi. Quanto al centro commerciale in Galizia, il no dei commercianti è netto. (b.c.)
      Alto Adige 18-9-10
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    venerdì, 17 settembre 2010



    LAIVES CITTADELLA DELLO SPORT. Se c’è da prestare fede alle espressioni del pubblico riunito ...

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Se c’è da prestare fede alle espressioni del pubblico riunito in aula magna ieri sera l’umore è tutt’altro che favorevole al progetto di cittadella sportiva in zona Galizia. A poco sono servite le spiegazioni del sindaco Di Fede e del presidente dell’Fc Alto Adige, Walter Baumgartner: il clima generale è rimasto improntato allo scetticismo. Pochi coloro che si dichiarano “non contrari” e nessun ha manifestato entusiasmo.
     «Non sono contrario alla cittadella - dice Italo Ceol - ma il problema rimane quello dei costi. La mia idea sarebbe quella di sistemare il campo A in Galizia piuttosto. Mi chiedo anche che fine faranno le squadre locali; quanto al centro commerciale, direi che bastano quelli della vicina Bolzano».
     «Solo la cittadella dell’Fc Alto Adige non avrebbe senso - incalza Lorenzo Merlini - e prima di pensare a nuove cementificazioni sarebbe opportuno completare i lavori tralasciati da anni. Senza spazi verdi e ricreativi per tutta la gente, meglio non fare nulla».
     Eleonora Frasnelli è una commerciante con profumeria in via Kennedy. «Non sono contro lo stadio dell’Fc Alto Adige, ma diciamo no invece al centro commerciale del quale oltretutto ci hanno tenuti all’oscuro fino all’ultimo. Per rivalutare il centro cittadino, invece, non c’è ancora un progetto».
     «Bene la cittadella - spiega Alexander Coser - perché concentra lì le strutture ed avrà parcheggio. Vedo meno positivamente la questione dell’ordine pubblico. Quanto al centro commerciale, direi che bastano quelli che si stanno aprendo a Bolzano».
     No alla cittadella invece per Andrea Geier, «perché a Laives sono altre le cose da fare. Non serve che vengano altri a dirci come e mi chiedo anche cosa porti un centro commerciale».
     Paul Unterkofler a sua volta si chiede se sia proprio la Galizia il posto ideale per strutture del genere. «Le tribune già si stanno inclinando causa un terreno instabile e non sappiamo chi paga i costi. Nel centro commerciale prevedo che vadano sempre i soliti grandi».
     Applausi in sala per gli interventi più ficcanti, come quello del dottor Walter Clementi, medico di base a Laives. «Il progetto assomiglia più ad un sogno per vaghezza - ha detto - e io per Laives, sinceramente, avrei sognato qualche cosa di diverso che non uno stadio: un polo universitario ad esempio, che pure si potrebbe finanziare con il “PPP”». L’ex consigliere Rosario Grasso ha portato la preoccupazione di coloro che abitano a Pineta (così come Silvano Mantovani) e che avranno lo stadio davanti a casa. Poco favorevoli anche per considerazioni di Florian Pfeifer (presidente del Bauernbund) e di Roland Rauch, a sintetizzare l’umore che circola nel mondo di lingua tedesca sul tema cittadella.
     «La Provincia taglia i contributi ai centri giovanili - ha dichiarato Martin Bernardi, della rete giovani - ma finanzia invece questi interventi privati».

    Ma Baumgartner è fiducioso «Presto fugheremo i dubbi sul piano di finanziamento»

    MASSIMILIANO BONA
    LAIVES. Il presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner non ha paura che il progetto della cittadella dello sport naufraghi per lo scetticismo del Bauernbund e dei commercianti e per le forti perplessità dei Verdi e sottolinea anzi come, per Laives, si tratti «di un’occasione irripetibile».
     Presidente si fida ancora delle rassicurazioni della giunta?
     
    «Ero e resto fiducioso. Gran parte della giunta e dell’opposizione sostiene la cittadella dello sport, perché ha capito che Laives ha solo da guadagnarci».
     In che senso?
     
    «Grazie al calcio e alla cubatura destinata al commercio arriveranno migliaia di persone e, quando sarà ultimata la variante, ci sarà la necessità di attirare gente dai Comuni limitrofi. Laives potrebbe darsi finalmente un ’identità precisa e diventare la città dello sport della Provincia».
     I commercianti temono invece di dover chiudere per l’apertura del centro commerciale. E i contadini ritengono il progetto sovradimensionato per la realtà locale. Lei condivide queste paure?
     
    «C’è sempre paura della novità, almeno inizialmente, e si tende a sottostimare i possibili vantaggi. Laives, grazie alla cittadella, sarà più viva e avrà un maggiore giro d’affari».
     Secondo i Verdi non c’è chiarezza sul piano di finanziamento e mancano 6 milioni dei 22 preventivati. Dove troverete il denaro mancante?
     
    «Naturalmente esiste un piano di massima, ma una piccola parte dei finanziamenti è legata a diverse ipotesi ancora oggetto di studio. Al momento opportuno il quadro sarà completo e lo presenteremo: è una promessa».
     Lei ha dichiarato di non volersi assumere oneri aggiuntivi per le infrastrutture e per la strada d’accesso. Chi dovrà intervenire?
     
    «Il Comune e la Provincia, ma ovviamente anche noi faremo la nostra parte. Sappiamo ad esempio che l’amministrazione comunale non vuole farsi carico delle spese di gestione della cittadella e stiamo studiando una soluzione che tenga conto di questa richiesta».
    Alto Adige 17-9-10
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    giovedì, 16 settembre 2010



    Bianchi: «Scuola nei container soluzione frutto di errori passati»

    LAIVES. «Se la soluzione per la carenza di aule all’elementare italiana di San Giacomo è quella dei container, significa che negli anni scorsi non si è pensato alla ristrutturazione». Lo afferma Christian Bianchi, consigliere del Pdl comunale, in una nota dove sottolinea che i container non saranno installati perché è in ballo la ristrutturazione dell’elementare di San Giacomo, «ma solo perché, nella popolosa frazione, negli anni scorsi si è pensato solo a costruire case, senza tenere conto della necessità di adeguare anche i servizi di base dei quali la popolazione ha bisogno. Si è così atteso di arrivare all’insufficienza di spazi nella scuola - continua Bianchi - per porsi il problema. Anche se da anni c’è un progetto di ampliamento che è rimasto a dormire in qualche cassetto».
     Il consigliere del Pdl manifesta l’impressione che i due container che stanno per essere montati a San Giacomo, «rimarranno lì almeno per i prossimi 10 anni, perché in Comune si dice che attualmente sono finiti i soldi». Bianchi si dice convinto che i genitori dei bambini che frequentano l’elementare di San Giacomo non siano contenti della soluzione del genere, che magari diventerà definitiva. «Auspico che il Comune si muova immediatamente per concordare con la Provincia e con il Comune di Bolzano, i finanziamenti necessari per trovare la soluzione del problema». Intanto si fa strada anche l’idea che sarebbe da assegnare proprio alla scuola di San Giacomo priorità di intervento invece che a Pineta. (b.c.)
    Alto Adige 16-9-10
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    giovedì, 16 settembre 2010



    Vallarsa minacciata dalle frane

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Il futuro della zona sportiva e ricreativa Vallarsa è nelle mani del geologo. Sarà lui infatti a stabilire se e in base a quali condizioni, si possano mantenere le strutture sportive oggi esistenti. La verifica tecnica è stata affidata e si attende il responso geologico.
     Che la zona Vallarsa fosse a rischio idrogeologico non è un mistero, tant’è che negli anni passati sono anche state fatte costose opere di bonifica della parete porfirica a picco sull’area, una parete dalla quale sono caduti a più riprese massi, che hanno anche costretto la cooperativa privata tedesca proprietaria della zona Vallarsa, a chiudere prudenzialmente uno dei tre campi da tennis, il più esposto ad eventuali frane.
     Tutta la questione però torna adesso di stretta attualità poiché nel frattempo, la cooperativa ha anche presentato un progetto per coprire con un tetto stabile il campo da hockey. Si tratta dell’ultimo lotto (costo previsto 1,4 milioni di euro) che arriva dopo la costruzione della nuova tribuna proprio a ridosso della parete.
     Il progetto del tetto, predisposto dall’ingegner Pfeifer, è stato presentato qualche sera fa dal presidente dell’Ssv Leifers, Helmut Visintin ed è anche stata l’occasione per parlare di finanziamenti. Tra questi i sono i 500 mila euro che il Comune di Laives ancora lo scorso anno aveva deliberato a favore della cooperativa per i lavori in corso, un contributo comunque subordinato alle finalità pubbliche che l’impianto sportivo dovrà avere.
     Tutto bene insomma ed entusiasmo alle stelle durante la serata delle porte aperte nella quale questi piani sono stati illustrati, però adesso si profila l’incognita dello studio geologico, cui è legato il destino dell’area Vallarsa. Che sia una zona a rischio non può negarlo nessuno, ma il geologo dirà a quale livello, perché da questo dipenderanno anche i passi successivi, sia dell’amministrazione comunale che - si presume - della cooperativa. Lo scenario che si profila potrebbe contemplare alcune varianti: il geologo conferma la pericolosità della parete rocciosa alle spalle della zona e indica una serie di opere di ulteriore bonifica e messa in sicurezza. Questi interventi però potrebbero costare parecchio e a quel punto la cooperativa privata dovrà valutare se andare avanti con i suoi piani, aggiungendo anche la spesa per la messa in sicurezza oppure fare una scelta diversa, che potrebbe addirittura arrivare al trasferimento di tutto quanto altrove.
     Ma se il rischio idrogeologico dovesse essere troppo alto, anche il sindaco non potrà esimersi dal prendere provvedimenti essendo per legge garante della pubblica sicurezza. E’ chiaro che alla luce di questi scenari, anche la cooperativa dovrà fare le sue valutazioni e capire se sia il caso di continuare con i sostanziosi investimenti per migliorare complessivamente le strutture sportive e ricreative esistenti, oppure fare una pausa e quantomeno attendere la relazione del geologo per capire quale scenario si aprirà e quali interventi saranno obbligatori per ottenere il via libera in merito alla sicurezza.
     Si tratta di una situazione molto delicata, proprio perché la cooperativa è in una fase nella quale sta decidendo investimenti importanti. Per questo recentemente c’è stato anche un summit in municipio tra il progettista del tetto, i responsabili dell’amministrazione comunale e il geologo. Adesso quest’ultimo dovrà fare tutte le valutazioni in merito al rischio idrogeologico e il suo parere fornirà la base sulla quale poi decidere come proseguire ovvero, se tutto va bene com’è, oppure se occorre prima di tutto realizzare una ulteriore bonifica della parete.
    Alto Adige 16-9-10
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    mercoledì, 15 settembre 2010



    Cittadella, domani l’Fc Alto Adige presenta il progetto ai residenti

    LAIVES. Domani sera, alle ore 20, in aula magna a Laives, nuova presentazione della cittadella dello sport da parte di amministrazione comunale e presidente dell’Fc Alto Adige, Walter Baumgartner.
     Dopo quella per i consiglieri comunali e l’altra per gli operatori commerciali, giovedì sera l’incontro sarà dedicato a tutta la comunità. Continua così il giro dedicato all’informazione sull’importante progetto.
     Intanto, sul versante politico comunale, continua il vivace confronto sul progetto. In una nota, i grillini di Laives futura criticano Bruno Borin (Pdl) che ritiene un’opportunità da non perdere, quella della cittadella a Laives.
     «Borin parla di ottanta posti di lavoro - dice Paolo Castelli - ma già adesso l’Fc Alto Adige ha un proprio organigramma». Castelli pone poi alcune domande alla giunta: «Ci si è chiesti se saranno svalutati gli appartamenti delle zone più vicine allo stadio? Non c’è alcun impegno per salvare il calcio locale (collaborazione per la scuola calcio o prima squadra)? Nessuna opportunità per la città ma problemi di ordine pubblico, di viabilità e anche di inquinamento sonoro. Speriamo che i Verdi mantengano le perplessità sul progetto».
     Attaccano la maggioranza sulla cittadella anche Christian Bianchi (Pdl) e Lega nord. «Dopo 3 anni di promesse - afferma Bianchi - la maggioranza non è ancora in grado di decidere e ci sembra “stravagante” la posizione dei Verdi, che si dichiarano critici verso il progetto ma contemporaneamente hanno l’assessorato allo sport comunale».
     Per la Lega Nord, si legge infine in una nota, «il programma della giunta comunale è basato sul niente, ma la discussione invece sarà su tutto». (b.c.)
    Alto Adige 15-8-10
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    martedì, 14 settembre 2010



    Scuole S. Giacomo - Laives: container per 5-6 anni

    LAIVES. Primo giorno di scuola, ieri, anche per l’elementare italiana di San Giacomo. È intervenuto anche Mauro Valer, il direttore didattico, che ha spiegato ai genitori l’iter che ha portato all’imminente installazione dei due container per ospitarvi due classi quinte. A tale proposito, già oggi alle 16.30, chi vorrà potrà partecipare alla verifica che l’amministrazione comunale ha organizzato alle scuole Pestalozzi di Bolzano per vedere come sono questi container. Per San Giacomo - ha spiegato Valer - si prevedeva di averli verso la prima decade di ottobre ma arriveranno prima, forse per il 26 settembre».
     I due container costano 85m ila euro e a vincere l’appalto è stata la ditta Niederstätter di Bolzano.
     Come si sia arrivati ai container è presto detto: già a gennaio era stato affrontato il problema degli spazi all’elementare di San Giacomo. Le soluzioni erano tre: ampliare la scuola, ristrutturare la vecchia palestra o installare dei container. Siccome la gestione della scuola di San Giacomo è in consorzio con Bolzano, ovviamente è stato coinvolto anche il capoluogo ed è arrivato il sì ai container, anche perché i tempi stretti a disposizione non avrebbero consentito altro intanto. Così sono state ricavate alcune aule provvisorie nella vecchia palestra, che gli alunni dell’elementare italiana utilizzeranno fino a quando non saranno operativi i due container che verranno installati nel cortile accanto all’edificio scolastico.
     Per quanto tempo rimarranno non è ancora chiaro, ma si parla di 5-6 anni. Il Comune ha un progetto per ampliare la scuola elementare di San Giacomo, progetto realizzato dall’architetto Giorgio Cattelan. Ma mancano i finanziamenti e l’amministrazione comunale ha tra le priorità più urgenti il rifacimento della scuola elementare di Pineta. Anche per questa però, i finanziamenti sono da trovare. (b.c.)
    Alto Adige 14-9-10
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    martedì, 14 settembre 2010



    «Così i Verdi fanno scappare l’Fc Alto Adige»

    LAIVES. Per Bruno Borin, capogruppo del Pdl in consiglio comunale, «la posizione dei Verdi e dell’ex assessore Giorgio Zanvettor in merito alla cittadella dello sport, altro non serve che per conquistare visibilità. In questa maniera si rischia veramente che l’Fc Alto Adige molli tutto e vada altrove: un’evenienza da scongiurare assolutamente». «Zanvettor accenna alla necessità di avere maggiore chiarezza in merito al progetto, ma fa specie che lo dica chi è stato in giunta 5 anni. Le affermazioni di Zanvettor - spiega Borin - potrebbero anche costare care a Laives. Certamente dobbiamo dire la nostra sul progetto e sul biotopo caro ai Verdi, ma non mi sembra quest’ultimo una priorità. Chi lo dice poi che la comunità di Laives sarebbe interessata ad una cittadella dello sport e non a quella per il calcio? Ricordiamoci che porterebbe anche 80 posti di lavoro e opportunità per le imprese locali dato che sarà un intervento da oltre 20 milioni di euro. Capisco i contadini, che difendono i loro interessi; meno chi ha un ruolo di amministratore pubblico e come tale dovrebbe puntare esclusivamente al bene della comunità».
    Alto Adige 14-9-10
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    martedì, 14 settembre 2010



    Di Fede replica ai Verdi «La cittadella sportiva di Laives è per i nostri cittadini»

    BRUNO CANALI
    LAIVES. I commercianti sono contrari, i contadini a loro volta manifestano un grande scetticismo, sostenuti in questo dal vice Obmann Svp. I Verdi (forza di maggioranza a Laives) sollevano continue obiezioni, mentre sul versante dell’opposizione, a quanto si capisce, solo il centrodestra sembra d’accordo. Per la cittadella dello sport formato Fc Alto Adige, la strada appare in salita. Per ora comunque il sindaco Di Fede esclude la crisi di giunta e richiama tutti i partner agli accordi di maggioranza sottoscritti ancora in campagna elettorale.
     Sindaco Di Fede, incominciamo dai commercianti, che sono sul piede di guerra per l’ipotesi di un centro commerciale alla futura cittadella sportiva.
     «Non siamo noi a dire che ci sarebbero opportunità commerciali: è un’analisi della Provincia che parla di un settore commerciale sottodimensionato a Laives. La stessa analisi evidenzia che non riusciamo ad attirare clientela nel nostro territorio».
     In questo quadro poco favorevole, come arriverebbe ad incidere la cittadella dello sport?
     «Una presenza del genere sarebbe attrattiva per tante persone e non solamente per quelle che gravitano attorno all’Fc Alto Adige. Un giro simile, insieme ai grandi eventi, può rivelarsi un bene. Teniamo presente che tra qualche anno, con la variante percorribile, la città comunque cambierà radicalmente volto e ci saranno nuovi scenari».
     I Verdi temono che arrivi solo lo stadio da calcio. Dovesse essere così - dicono - non ci staranno a sostenere il progetto.
     «Su questo siamo d’accordo: la cittadella dovrà comprendere lido, biotopo e altri spazi ricreativi di cui beneficeranno i nostri cittadini. È chiaro che questo costa, ma lo stesso discorso vale per Bolzano».
     Il vice Obmann Svp vi ha esortati ad essere più attenti ai problemi di tutti i giorni invece che verso progetti lussuosi.
     «E infatti lo siamo. Sicuramente l’attenzione verso il progetto della cittadella non ci farà perdere di vista quelli che sono i problemi della nostra comunità. Ritengo che uno non escluda l’atro, tenendo sempre presente che la cittadella deve diventare qualche cosa di caratterizzante per Laives».
     Sempre i Verdi manifestano timori per i costi e per eventuali impegni del Comune nella gestione.
     «Abbiamo già spiegato che come Comune non saremmo nemmeno in grado di assumerci determinate spese. I Verdi hanno formato il programma di governo e quindi, con tutte le attenzioni del caso, siamo intenzionati a portarlo avanti entro i binari stabiliti tra tutti i partner della maggioranza».
     Hanno dubbi anche in merito ai finanziamenti.
     «Per adesso c’è solo uno studio di fattibilità della cittadella ed è chiaro che in questa fase nessuno può avere tutte le risposte a tutte le domande. Noi vediamo la cittadella come un’occasione e per questo l’abbiamo inserita nel nostro programma».
    Alto Adige 14-9-10
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    lunedì, 13 settembre 2010



    Domani inizia il servizio intermensa  nelle scuole di Laives

     LAIVES. Da martedì inizia il servizio “intermensa” per gli studenti che facendo il tempo prolungato, si servono della mensa scolastica a mezzogiorno. «Verranno prelevati alle scuole dai volontari di alcuni centri giovanili - spiega l’assessore Dario Volani - per essere accompagnati in mensa. I ragazzi che svolgeranno questo servizio sono quelli del centro Don Bosco, del Fly e, a San Giacomo e Pineta, dell’Arci. Per partecipare basta iscriversi, chiedendo a scuola o in municipio». Il servizio per l’accompagnamento pedagogico pomeridiano inizierà dal secondo giorno di scuola. (b.c.)
    Alto Adige 13-9-10
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    lunedì, 13 settembre 2010



    I Verdi di Laives: sulla cittadella dello sport poche garanzie  

    MASSIMILIANO BONA
     LAIVES. «Senza garanzie sul piano di finanziamento per la cittadella dello sport il cantiere per la costruzione del nuovo stadio dell’Fc Alto Adige non sarà nemmeno aperto». Giorgio Zanvettor, capogruppo dei Verdi, invita il presidente del Südtirol ad uscire allo scoperto ma non teme una crisi di giunta.
     Dopo la presentazione del progetto (costerà 22 milioni di euro), lei ha dichiarato che “emerge uno scenario che definire carico di incertezze è forse riduttivo“. La pensa ancora così?
     
    «Certo. Sono sicuro, però, di non essere il solo su questa posizione all’interno della maggioranza. Anche il vice Obmann della Stella Alpina Norbert Paoli ha sollevato le stesse perplessità. È una questione di trasparenza: in questa fase ci sono ancora troppi punti interrogativi, a partire dal piano di finanziamento».
     Quanti milioni di euro mancano a suo avviso perchè, oltre allo stadio dell’Fc Alto Adige, vengano realizzati anche lido, velodromo, biotopo e zona ricreativa?
     
    «I conti sono presto fatti. Per realizzare l’intero progetto servono 22 milioni di euro e questa, a mio avviso, è una stima prudente. In corso d’opera sono convinto che si possa arrivare anche a 30. Al momento 11 milioni sono garantiti dalla Provincia, 5 dovrebbero arrivare da imprenditori privati che in cambio riceveranno cubatura commerciale. Per partire mancano almeno 6 milioni e, ripeto, si tratta di una previsione prudente».
     La giunta, però, finora ha sempre sostenuto il progetto. Lei non ha mai manifestato i suoi dubbi al sindaco Di Fede?
     
    «Sì, certo. Ne abbiamo parlato e anche il sindaco ritiene che non si possa partire alla cieca. Il nodo centrale del progetto resta il piano di finanziamento, per il quale servono precise garanzie. Lido, velodromo e biotopo sono importanti tanto quanto lo stadio, non possono essere un optional. I residenti devono poter avere un ritorno, in termini di strutture ricreative, da questo maxi-investimento».
     Il rischio altrimenti per Laives è quello di avere in cambio solo più traffico?
     
    «Esatto. E non so quanti cittadini apprezzerebbero questa soluzione. Se l’intenzione non è quella di realizzare una cittadella dello sport ma solo una cittadella del calcio allora la nostra città non ha alcun interesse ad ospitare una simile struttura».
     Il suo è un invito al presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner ad uscire allo scoperto?
     
    «Sì, le mie parole possono anche essere intese in questo modo. Prima di imbarcarsi in un progetto di questa portata, che prevede un cantiere aperto per almeno due anni, è doveroso avere le idee chiare. Serve massima trasparenza e finora mi pare che si sia giocato, almeno in parte, a carte coperte. Ci sono troppe questioni ancora irrisolte».
     Ma l’Fc Alto Adige ha fretta di partire coi lavori, perché deve avere lo stadio pronto per il campionato 2013/2014 e la Provincia spinge nella stessa direzione. Laives riuscirà a resistere?
     
    «Credo che il nostro scopo debba essere proprio quello di ottenere informazioni chiare, sia sui costi che sui tempi dei lavori».
     C’è il rischio che i Verdi, in mancanza di nuove informazioni, escano dalla giunta?
     
    «Non credo. Tutte le forze della maggioranza pretendono chiarezza».
     Ma lo stadio alla fine si farà?
     
    «Credo di sì. Avremo le risposte che cerchiamo».
    Alto Adige 13-9-10
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    domenica, 12 settembre 2010



    Raccolta rifiuti, tornano i volontari ecologici nel comune di Laives

     LAIVES. Passata la pausa estiva, riprende il servizio dei volontari ecologici avviato già lo scorso anno. L’intento del progetto è quello si di controllare che tutto funzioni correttamente con il servizio smaltimento rifiuti, ma anche di offrire consulenza ai cittadini nel momento in cui dovessero incontrare qualche difficoltà, in particolare presso le isole ecologiche, dove i rifiuti vengono conferiti mediante scheda magnetica personale.
     È quello che del resto hanno già fatto anche la scorsa primavera, informando e, al limite, sanzionando coloro che proprio non vogliono rispettare le regole. Le associazioni che partecipano al progetto sono quella dei carabinieri, l’Ana di Laives e di San Giacomo e il gruppo micologico.
     I volontari di queste associazioni, dalla prossima settimana saranno sul territorio e si potranno riconoscere dal cartellino identificativo, dal gilet catarifrangente e anche dalla lettera di autorizzazione che il Comune ha consegnato ad ognuno di loro. In questa maniera non ci potranno essere equivoci per quanto riguarda l’identificazione: i volontari si potranno incontrare sia presso le isole ecologiche che accanto alle campane di raccolta dei rifiuti. Oltre ad effettuare controlli, distribuiranno nuovamente materiale informativo sul corretto smaltimento dei rifiuti, così come era stato nei mesi passati, con la speranza - da parte della Seab, dell’amministrazione comunale e dei cittadini diligenti, che diminuisca il fenomeno dei sacchetti abbandonati accanto alle isole ecologiche e il conferimento dei rifiuti nei raccoglitori sbagliati. (b.c.)
    Alto Adige 11-9-10
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    venerdì, 10 settembre 2010



    San Giacomo: scuola al via senza i container

     LAIVES. Lunedì riaprono le scuole ma alla elementare italiana di San Giacomo già si sa che non saranno pronti i due container che dovranno poi accogliere due quinte classi.
     Nel cortile scolastico sono stati fatti dei lavori per predisporre gli allacciamenti, ma il sindaco Liliana Di Fede spiega che ci vorranno ancora alcune settimane prima di avere operativi i due container acquistati dal Comune per circa 85 mila euro. «Dovrebbero essere montati per il 25 settembre - afferma Liliana Di Fede - ma intanto, la prossima settimana, con una delegazione di genitori ci recheremo alle scuole Pestalozzi di Bolzano per vedere come funzionano container di questo tipo e fugare tutti i timori delle famiglie».
     La direzione didattica dalla quale dipende l’elementare italiana di San Giacomo intanto ha trovato una soluzione transitoria: i ragazzi verranno sistemati in un’aula che normalmente serve per attività alternative, quel tanto che servirà prima di avere operativi i due container. I genitori intanto stanno valutando il da farsi e a livello politico c’è già chi ritiene che l’urgenza di intervenire nel settore scolastico riguardi più San Giacomo che Pineta. Proprio il sindaco Di Fede aveva affermato tempo addietro che l’amministrazione comunale avrebbe assegnato priorità al rifacimento della scuola di Pineta, per la quale sta arrivando un nuovo progetto. (b.c.)
    Alto Adige 10-9-10
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    venerdì, 10 settembre 2010

       

    Norbert Paoli (Svp): «Meglio pensare ai problemi della collettività»

    LAIVES. In merito alla cittadella dello sport c’è confronto anche in seno alla Svp comunale. Il Bauernbund, per bocca del presidente Florian Pfeifer, qualche giorno fa aveva manifestato un parere negativo, parlando dei costi ancora poco chiari, dei troppi terreni da espropriare e dei rischi legati all’apertura di un centro commerciale. Comprensibile, quindi, la posizione del vice Obmann Svp, Norbert Paoli, a sua volta rappresentante del Baunerbund.
     «In questa fase difficile - ha dichiarato - invece di fare progetti lussuosi, meglio sarebbe affrontare i problemi quotidiani della collettività e non porre serie ipoteche sul futuro». Paoli poi si chiede cosa succederebbe con la cittadella in zona Galizia nel caso in cui l’Fc Alto Adige dovesse retrocedere o addirittura chiudere? «Sono domande che - dice Paoli - mi sento porre continuamente dalla nostra gente, non solo dai contadini».
     «Io la penso diversamente - afferma però l’Obmann Svp e vicesindaco di Laives, Georg Forti - ma comunque nel giro di 15 giorni vedremo di sistemare anche questi aspetti. Certo, dal Bauernbund arrivano richieste di chiarimenti in merito agli effettivi costi della cittadella in zona Galizia e poi delle fonti di finanziamento, così come del prezzo di esproprio dei terreni, che ritengo non andrà oltre i 95 euro al metro quadrato. Sono tutti dubbi legittimi, ai quali, come detto, vedremo di dare risposta a breve». (b.c.)
    Alto Adige 10-9-10
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    venerdì, 10 settembre 2010



    Vallarsa: fotovoltaico e copertura fissa per la pista ghiacciata

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Porte aperte oggi alla zona sportiva e ricreativa Vallarsa dalle 19.30 in poi. Organizza la cooperativa proprietaria della zona in collaborazione con l’Ssv Leifers. Sarà anche l’occasione per presentare al pubblico il progetto di copertura del campo da hockey, in ballo da anni ma che solamente di recente è stato possibile concretizzare grazie alla disponibilità di quasi tutti i soldi necessari.
     «Per coprire con un tetto il campo - spiega Helmut Visintin, presidente dell’Ssv Leifers - è prevista una spesa attorno al milione e 400 mila euro. Attualmente disponiamo di un milione, ma abbiamo la garanzia che arrivierà anche il resto dei soldi».
     La copertura dello stadio del ghiaccio è la parte terminale del progetto di trasformazione dell’area iniziato parecchi anni fa, quando la superficie ghiacciata non era ancora artificiale. Il primo investimento della cooperativa (sempre sostenuta comunque anche da finanziamenti pubblici) fu l’installazione dell’impianto di refrigerazione che ha consentito il primo, fondamentale salto di qualità: quello di avere il ghiaccio a prescindere dalle condizioni meteo. Secondo passo, altrettanto significativo, la costruzione delle tribune (e sottostanti servizi) perché prima c’era solo una “castello” di tubi innocenti che oltretutto non era neppure omologato per partite di hockey oltre una certa categoria. La nuova tribuna, completata alcuni anni orsono, è verso la montagna e sotto si trovano spogliatoi e magazzini. Rimaneva la copertura, proprio per avere uno stadio del ghiaccio come si deve. Finora infatti, quando nevicava o pioveva, bisognava interrompere ogni attività. Inoltre, anche in pieno inverno, quando c’è il sole, il ghiaccio rischia di sciogliersi e si ovviava a questo rischio montando e smontando grandi teli che fanno ombra sul rettangolo. È evidente che si tratta di una soluzione laboriosa ed empirica, che impone anche di far andare al massimo l’impianto di refrigerazione che produce il ghiaccio. Occorreva mettere un tetto stabile, come è del resto in tanti altri campi del circondario.
     Così, appena è stato possibile, è stato dato il via alla progettazione, realizzata dall’ingegner Hans Pfeifer, che verrà presentata questa sera in occasione delle “porte aperte”, insieme anche la prospettiva di installare sul tetto pannelli fotovoltaici: di questo aspetto parlerà Meinhard von Lutz. È evidente che proprio grazie al fotovoltaico si può sperare di risparmiare sui costi notevoli dell’energia necessaria per far funzionare l’impianto di refrigerazione del campo di ghiaccio ed è questa la strada che intende imboccare appena possibile la cooperativa proprietaria dell’area che, lo ricordiamo, comprende anche alcuni campi da tennis.
     Questa sera di tutto questo si parlerà più estesamente e quindi è prevista anche una visita alle strutture della zona sportiva e ricreativa Vallarsa. Non mancherà nemmeno la parte più “leggera”, con il rinfresco e un momento musicale all’aperto.
    Alto Adige 10-9-10
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    mercoledì, 08 settembre 2010



    Scuole d’infanzia di Laives: un euro d’aumento

    LAIVES. Piccolo ritocco alle rette di frequenza delle scuole dell’infanzia gestite dal Comune. La giunta municipale ha infatti portato da 73 a 74 euro la retta mensile per il tempo normale e da 90 a 91 euro quella per il tempo prolungato. I ritocchi erano previsti ed erano anche già stati annunciati. Ieri, la relativa delibera.
    Alto Adige 8-9-10
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    mercoledì, 08 settembre 2010



    Il no dell’Unione sulla cittadella dello sport di Laives

    MASSIMILIANO BONA
    LAIVES. Unione a muso duro sulla cittadella. Ieri è intervenuto il responsabile del mandamento di Bolzano Werner Schmid. «L’enorme superficie commerciale prevista è solo un espediente per trovare i fondi per la struttura».
     La presa di posizione del presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner, secondo il quale «per Laives si tratta di un’occasione più unica che rara, sia dal punto di vista sportivo che commerciale» non ha convinto i vertici provinciali dell’Unione, che ieri sono tornati alla carica con un ulteriore affondo. A dare man forte alla fiduciaria Elda Paolazzi è intervenuto il presidente del mandamento di Bolzano Werner Schmid. «Ma il progetto per la cittadella dello sport - si chiede Schmid - deve essere per forza così grande e costoso? Questa è la domanda che si sono fatti molti commercianti locali nelle ultime settimane. Il fatto che siano stati previsti 6 mila metri quadrati per il terziario rappresenta una prospettiva infausta per l’intero tessuto commerciale di Laives, ma anche di Pineta e San Giacomo». A non convincere l’Unione commercio e turismo è l’idea della «Ppp» (public private partnership) lanciata da Baumgartner. «La Provincia - continua Schmid - investirà 11 milioni dei 25 preventivati. I rimanenti saranno a carico dell’Fc Alto Adige, che nell’impossibilità di reperirli direttamente è intenzionato a rivolgersi ad investitori privati, attirandoli con i facili guadagni legati alla costruzione di un centro commerciale».
     Secondo Schmid l’unica soluzione ragionevole sarebbe quella di ridimensionare il progetto e ridurre la superficie destinata al terziario. «A prescindere dalla cittadella l’intero tessuto commerciale della zona ha bisogno di un profondo ripensamento. Non appena sarà ultimata la variante Laives rischia di essere cancellata dalla carta geografica, come è già accaduto a Pineta. Qualora dovesse essere realizzato il centro commerciale i negozi di vicinato rischiano di morire». Del progetto si tornerà a parlare presto. Per il 16 settembre alle 20 è previsto un incontro con i cittadini. «Sarò io stesso - assicura il presidente dell’Fc Alto Adige Baumgartner - a chiarire i dubbi dei residenti, che in questa fase sono più che comprensibili».
    Alto Adige 8-9-10
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    martedì, 07 settembre 2010



    Baumgartner conferma: «Il centro commerciale è per i nostri investitori»

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Blitz in Provincia di Elda Paolazzi, fiduciaria dell’Unione Commercio, per incontrare, assieme ai vertici circondariali e provinciali della categoria, l’assessore Thomas Widmann e il presidente dell’Fc Walter Baumgarter. Si è parlato ovviamente delle prospettive commerciali legate al progetto di cittadella dello sport dove - oramai è certo - troverà posto anche un centro commerciale di almeno 5.000 metri quadrati.
     La fiduciaria ha manifestato l’apprensione dei commercianti per questa prospettiva (e questa sera ci sarà una riunione con la fiduciaria) dopo che Baumgartner, durante la serie di incontri avuti a Laives con varie categorie, aveva spiegato che il centro commerciale serve per ottenere il sostengo determinante di investitori privati nella edificazione della cittadella in zona Galizia. «Io ho chiesto se sia possibile prevedere, invece che tutta quella superficie commerciale, un centro wellness o altro. Baumgartner mi ha risposto che qualcosa del genere è già previsto e che comunque lo spazio commerciale serve assolutamente per attirare gli investitori privati. La Provincia con i suoi 11 milioni farà la sua parte, mentre il Comune di Laives non prevede di mettere soldi per la cittadella».
     Qualche idea, dall’incontro, è comunque uscita, anche se sarà da vedere strada facendo quanto sia realistica. «I nostri commercianti temono l’arrivo di attività concorrenziali alle loro - continua Elda Paolazzi - e Baumgartner ha garantito che qualora vi fosse invece interesse da parte dei nostri operatori, si potrebbe pensare ad un consorzio. Certo, mi piacerebbe che fossero i giovani a costruire qualcosa di concreto, ma questi non hanno i soldi per farlo, mentre gli altri oramai hanno la loro attività consolidata in città».
     Elda Paolazzi spiega che comunque tutti si sono detti convinti del fatto che sia necessario prima di tutto riqualificare il settore commerciale esistente a Laives, anche perché il piano commerciale, con l’ipotesi del centro, sarebbe da rivedere. «Sia Baumgartner che l’Unione commercio mi hanno garantito sostengo e l’assessore Widmann ha spiegato che la Provincia prevederebbe contributi per il piano. Da parte mia ho anche chiesto se sia possibile, invece che realizzare 6.000 metri quadrati di centro commerciale, riservarne 1.000 per le nostre associazioni, ad esempio per il cantiere del carnevale. Quello che ho raccolto in questo primo incontro è la disponibilità al dialogo da parte di tutti, Fc Alto Adige compreso. Sono del parere che comunque se la Provincia ha deciso per la cittadella, questa verrà realizzata e che per piccolo che potrà essere il centro commerciale accanto allo stadio, farà sempre ombra ai nostri negozi. Bisognerebbe almeno che la Provincia desse una mano ai nostri giovani che vogliano provare con il commercio».
     Questa sera quindi, incontro tra i commercianti di Laives ed Elda Paolazzi per preparare quello con l’assessore Sara Endrizzi.
    Alto Adige 7-9-10
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    lunedì, 06 settembre 2010



    Laives: giunta divisa sulla cittadella dello sport. Dure critiche dei Verdi

    BRUNO CANALI
    LAIVES. I Verdi fanno parte della maggioranza e proprio uno di loro, Alberto Covanti, è anche assessore allo sport. Proprio i Verdi, in merito alla cittadella dello sport in zona Galizia, mantengono però una posizione di cautela - per usare un eufemismo - verso il progetto proposto dal presidente dell’Fc Alto Adige, Walter Baumgartner, una posizione che non può non preoccupare anche il sindaco. I Verdi infatti, dopo la serie di incontri nei quali la cittadella è stata presentata, tirano le prime somme e spiegano che: «Da queste presentazioni emerge uno scenario che definire carico di incertezze è forse riduttivo».
     Insomma, ancora prima di iniziare c’è da affrontare lo scetticismo di una parte della maggioranza. Altro segnale politico preoccupante si è verificato durante l’ultimo consiglio comunale, sempre in merito alla cittadella sportiva. Paolo Castelli di Laives futura aveva proposto l’indizione di un referendum popolare, richiesta respinta dalla maggioranza, ma con l’astensione dei Verdi e anche della capogruppo Pd, Debora Pasquazzo, nonché di Michele Micheletti (Idv) pure esponente di maggioranza.
     Qualche cosa non funziona come dovrebbe nella coalizione a quanto pare, ma tornando alle considerazioni dei Verdi, non sfugge alla loro analisi neppure la parte economica dell’operazione.
     «La spesa per realizzare la cittadella - dicono infatti - è stimata attorno ai 22 milioni di euro. Al momento 11 sono garantiti dalla Provincia; 5 dovrebbero arrivare da imprenditori privati che in cambio riceverebbero cubatura commerciale. Mancano 6 milioni di euro - dicono i Verdi - e il punto è che nessuno è in grado di indicare dove si potrebbero recuperare. L’unica certezza è che non potranno arrivare dalle casse comunali. Il presidente dell’Fc Alto Adige, Walter Baumgartner ha assicurato che nessun progetto di un certo rilievo partirebbe mai se si aspettasse di avere tutti i dettagli già chiari prima del via. Viene da chiedersi se i 6 milioni di euro mancanti possano essere definiti un semplice dettaglio».
     Ce n’è abbastanza per immaginare qualche problema all’interno della giunta su questo tema, anche perché, sempre i Verdi, aggiungono che anche per realizzare il biotopo, attualmente non si sa dove trovare i soldi, così come, bene che vada, i tempi per spostare il lido saranno molto lunghi. «In conclusione - affermano i Verdi - abbiamo un primo lotto funzionale che gode dei finanziamenti assicurati e un probabile ritorno garantito agli investitori grazie allo spazio commerciale, mentre sono messe pesantemente in forse tutte le strutture qualificanti (lido, biotopo, velodromo ecc.) che avrebbero mitigato le indubbie negatività dello stadio per l’Fc Alto Adige, legate a ordine pubblico e traffico. Riteniamo quindi che si debba rinominare quantomeno il progetto: non più cittadella dello sport ma “cittadella del calcio” e crediamo che la nostra città non abbia alcun interesse ad avere una struttura solo di questo tipo».
    Alto Adige 6-9-10
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    domenica, 05 settembre 2010



    Replica ai grillini: «Il nostro voto rispetta il programma»
    Verdi: nuove perplessità su finaziamenti, lido e velodromo


    LAIVES. Criticati dal grillino di Laives Futura, Paolo Castelli, per avere affiancato la maggioranza nel bocciare la richiesta di referendum sulla cittadella dello sport, i rappresentanti della lista “La civica” ribattono. «Non abbiamo cambiato la nostra vocazione - dice il consigliere Franco Magagna - che rimane quella di coinvolgere i cittadini nelle scelte dell’amministrazione comunale e la dimostrazione pratica potrà avvenire già quando si dovrà decidere sulla “centrale a pompaggio” proposta da Masten a nord di Pineta, progetto, questo, non contemplato nel programma di coalizione. Diverso il discorso per la cittadella - afferma Magagna - perché noi abbiamo votato il programma di coalizione del quale la cittadella fa parte e la vera contraddizione sarebbe smentire tutto ora».
     Anche secondo Magagna, la cittadella verrà fatta comunque e semmai i punti sono altri, vedi la necessità di soddisfare anche le esigenze della comunità di Laives oltre a quelle dell’Fc Alto Adige. «Poi la dislocazione del distributore di carburante - continua Magagna - in un’area verde per attività ricreative e sportive. Quindi il deflusso dalle manifestazioni, che porrà le auto sulla corsia opposta al distributore stesso, col rischio di inversioni e tagli di corsia. Per noi la cittadella rimane un’opportunità unica per Laives».
     Anche i Verdi tornano sull’argomento cittadella con il motto: “cittadella dello sport? No, cittadella del calcio”. Le considerazioni degli ambientalisti sono improntate allo scetticismo verso il finanziamento completo dell’opera, lo spostamento in tempi ragionevoli del lido, l’eliminazione del velodromo per fare posto ad un palazzetto polivalente e le prospettive ancora troppo nebulose sul progetto.
    Alto Adige 5-9-10
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    domenica, 05 settembre 2010



    Artigiani Apa: no alla zona Vurza

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Oggi gli artigiani dell’Apa di Laives fanno festa a maso Rechtebner. Da lassù potranno anche gettare uno sguardo sulla zona produttiva Vurza, dove c’è lo spazio a loro riservato che stanno faticando a riempire.
     Il problema sono i costi dell’intervento. Comunque si fa festa per un giorno e proprio con l’occasione di ritrovarsi tutti assieme (l’invito ovviamente è stato mandato anche al sindaco Di Fede e all’assessore Sara Endrizzi, competente per le attività economiche comunali) ci sarà modo di discutere delle problematiche che riguardano questa importante categoria. Secondo il presidente degli artigiani Apa-Lvh, Heini Maier, tutto sommato la crisi per gli artigiani di Laives si è fatta sentire relativamente: «Certo - dice - meno bene sta andando per il settore dell’edilizia e degli autotrasporti, ma nel complesso, fortunatamente, il lavoro non manca». Il settore artigianale, con i suoi 400 rappresentanti, che muovono un indotto di oltre mille addetti a Laives, forma l’ossatura sulla quale poggia tutta l’economia. «Si tratta di aziende medio-piccole - spiega Maier - con una media di 3 - 4 addetti. Vediamo inoltre che non mancano gli apprendisti e nella maggior parte dei casi sono ragazzi di buona volontà, che intendono imparare il mestiere».
     Meno bene invece la prospettiva legata alle nuove zone di espansione produttiva. Dopo anni di discussioni sterili in Comune, il numero di artigiani interessati ad insediarsi nella zona produttiva a sud della città si è talmente assotigliato che l’amministrazione comunale non ha potuto fare altro che congelare tutto quanto in attesa di tempi migliori. Quanto alla zona Vurza, realizzata dalla Provincia, anche secondo il presidente degli artigiani locali i costi sono troppo elevati, anche perché chi vuole edificare lì deve mettere in conto la necessità di palificare preventivamente il sottosuolo instabile a causa della torba. «Per questo i nostri artigiani sono poco propensi ad andare lì - afferma Heini Maier - sapendo quello che dovranno affrontare». Infine anche le banche, che avrebbero ridotto sempre più i crediti anche alle imprese artigiane, imponendo per contro la necessità di disporre di notevoli garanzie.
    Alto Adige 5-9-10
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    sabato, 04 settembre 2010



    Contro la cittadella dello sport di Laives 200 firme

    LAIVES. Paolo Castelli, consigliere comunale della lista Laives Futura, è soddisfatto. Nel giro di alcune ore, durante la serata del giovedì lungo in via Kennedy, ha raccolto 200 firme contro il progetto di cittadella dello sport in zona Galizia. «Andiamo avanti - dichiara - e questo primo riscontro positivo ci fa ben sperare per una eventuale richiesta di referendum. La gente che si è fermata al banchetto per firmare - aggiunge Castelli - era di estrazione molto eterogenea e tutti hanno sottoscritto la petizione convinti che il progetto della cittadella sportiva in Galizia non porterà vantaggi concreti a Laives».
     La raccolta di firme tra la gente fa seguito alla bocciatura della mozione (sempre a firma di Castelli) nella quale si chiedeva proprio l’indizione di un referendum per capire “l’umore” della popolazione in merito al mega-progetto. Vistosi bocciare questa idea, Castelli ha deciso di rivolgersi direttamente alla comunità locale con una raccolta di firme che - spiega lui stesso - potrebbe poi tramutarsi in una richiesta di referendum, richiesta per la quale, stando allo statuto comunale, basterebbe un centesimo delle firme degli aventi diritto al voto residenti a Laives, vale a dire attorno alle 130 unità.
     «Non sarebbe un traguardo impossibile - dice Castelli dopo avere visto i primi risultati della petizione al giovedì lungo. Ci stiamo pensando».
     A fianco di Castelli in questa richiesta si è schierato anche l’ex consigliere di Rifondalaives, Rosario Grasso - pure convinto che la cittadella così come prevista «non s’ha da fare».
     L’amministrazione comunale intanto sta programmando nuovi incontri pubblici anche a Pineta e San Giacomo per spiegare il progetto alla cittadinanza. (b.c.)
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    sabato, 04 settembre 2010



    Una gara d’appalto per i pannelli solari sopra il municipio di Laives

    LAIVES. Dando seguito ad un progetto realizzato in collaborazione con l’Eurac, anche il Comune di Laives imbocca la strada del fotovoltaico. Il sindaco Liliana Di Fede ha preannunciato in consiglio comunale una gara di appalto per la prossima settimana e il progetto riguarderebbe complessivamente 11 edifici comunali, tra i quali ovviamente anche il nuovo municipio. Si tratterebbe di installare sul tetto di questi edifici pannelli fotovoltaici per produrre energia elettrica. Secondo un calcolo preventivo, la spesa complessiva si aggirerebbe attorno ai 2,5 milioni di euro e nell’arco di 20 anni l’introito netto derivante da questi impianti potrebbe raggiungere più o meno la stessa quota, 2,3 milioni di euro. Si tratta del netto come detto, perché in realtà, ai prezzi attuali, in vent’anni si ricaverebbero dal fotovoltaico 8,5 milioni di euro, somma dalla quale vanno sottratti il costo degli impianti stessi e poi quasi 2 milioni di ammortamento del mutuo, insieme ad un altro milione circa di spese per manutenzioni e riparazioni durante l’arco dei vent’anni di esercizio dei pannelli.
     Della questione si discute oramai da qualche anno e nel frattempo è calata la quota di incentivi che lo Stato destina a questi specifici interventi nel settore dell’energia pulita. (b.c.)
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    sabato, 04 settembre 2010



    Rifiuti: in crescita la differenziata a Laives

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Sul fronte dei sistemi di raccolta dei rifiuti solidi urbani, qualche grattacapo per la Seab rimane. Maggiori soddisfazioni invece arrivano dalla raccolta differenziata che, salvo qualche caso, continua a crescere.
     Segno che la cittadinanza recepisce le indicazioni e partecipa con maggiore convinzione. I dati della Seab parlano chiaro. Nel raffronto tra i primi sette mesi di quest’anno e l’identico periodo dell’anno scorso, si vede che la raccolta differenziata è ulteriormente cresciuta a Laives in quasi tutte le categorie di rifiuti. Cresce la raccolta della carta: a gennaio del 2009 ne erano stati raccolti 43.360 chili, passati nel gennaio di quest’anno a 45.400; il trend di crescita continua anche in tutti gli altri mesi di quest’anno, con un totale di 353.010 chili di carta raccolti nei primi 7 mesi di quest’anno, rispetto ai 280.740 dello stesso periodo 2009. Cala il cartone, ma bisogna tenere conto del fatto che sono stati tolti diversi raccoglitori e il cartone si può gettare nella campana per la carta.
     Anche il verde è calato (477.200 chili nei primi 7 mesi di quest’anno rispetto ai 685.110 dello scorso anno) ma anche qui c’è la spiegazione: l’inverno non è stato particolarmente difficile per le piante e quindi ci sono stati meno residui. Inoltre dalle strade sono stati tolti diversi cassonetti per i rifiuti verdi e questo perché risultavano regolarmente riempiti di altri rifiuti. La decisione ha suscitato diverse polemiche, ma l’amministrazione comunale ha spiegato che, con un rifiuto così “scadente”, non conveniva assolutamente mantenere i cassonetti in certi luoghi della città.
     Positivi anche i riscontri per quanto riguarda la raccolta di vetro e lattine (che vanno assieme nelle campane) e di plastica: anche in questo caso il trend complessivo è in crescita, segno che la gente separa i rifiuti riciclabili e poi li smaltisce correttamente nei raccoglitori.
     La percentuale a Laives viaggia oramai tra il 40 e il 50 per cento di rifiuti differenziati rispetto al totale, un dato che fa ben sperare e che si avvicina a limiti ottimali. In prospettiva arriverà la raccolta dell’umido (che già si effettua per le grandi utenze) appena si risolverà il problema del sito di Lana, già a pieno regime.
    Alto Adige 4-9-10


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    venerdì, 03 settembre 2010



    Cittadella dello sport Laives: firme per il referendum

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Il consiglio comunale, a maggioranza, ha respinto la richiesta del consigliere Paolo Castelli (Laives futura) di indire un referendum sulla cittadella dello sport. Castelli però non demorde e ha iniziato una raccolta firme ieri sera in occasione del giovedì lungo dei commercianti in città.
     «Intanto - spiega Castelli - iniziamo con la raccolta firme per dire no al progetto della cittadella in zona Galizia e stiamo valutando anche se chiedere, con le firme, l’indizione di un referendum popolare sullo stesso tema». Per quanto riguarda Laives, secondo lo Statuto comunale, il referendum può essere richiesto da chiunque, semplicemente presentando un centesimo di firme degli aventi diritto al voto complessivi, che sono circa 13 mila. Per chiedere un referendum perciò, basterebbe raccogliere circa 130 firme, cifra ritenuta abbordabile dai rappresentanti politici locali. Tecnicamente poi, raccolte le firme, la richiesta dovrebbe passare il vaglio di una commissione comunale, chiamata a valutare l’ammissibilità della richiesta stessa. Intanto i rappresentanti di Laives futura iniziano a “saggiare” il terreno con la raccolta firme per capire la possibile adesione della gente e, soprattutto l’umore che va per la maggiore in merito al progetto di cittadella e poi, come lascia intendere il consigliere Paolo Castelli, non è detto che si passi alla richiesta specifica di referendum visto che il consiglio comunale, in prima battuta, l’ha bocciata. «Il no alla nostra proposta ci ha deluso - afferma Castelli - visto che la maggioranza ha posto tra i punti qualificanti del programma di coalizione proprio la partecipazione e il coinvolgimento della popolazione nelle decisioni di rilievo. Delusi in particolare dal no della lista “La civica“, che in passato ha sostenuto il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte dell’amministrazione. Noi comunque continueremo ad informare anche sul nostro sito internet www.laivesfutura. ilbello.com».
     Nel frattempo si sta muovendo anche la giunta e l’altro giorno, sindaco e vicesindaco, sono stati da Durnwalder per parlare di varie cose, cittadella compresa. «Dovremo confrontarci con l’assessore Laimer - ha spiegato Georg Forti dopo l’incontro - per verificare gli aspetti commerciali legati all’operazione cittadella dello sport. Nei piani dell’Fc Alto Adige è previsto infatti un centro commerciale insieme allo stadio e la normativa prevede che il 10% della cubatura venga riservato al terziario».
     La superficie commerciale, che sarà rivolta verso la variante alla Statale 12 di fronte a Pineta, sarà necessaria per ottenere la partecipazione economica al progetto di imprenditori privati. Come ha anche spiegato Walter Baumgartner, presidente dell’Fc Alto Adige, la Provincia ha stanziato 11 milioni, ma per completare l’opera ne serviranno almeno 23 - 25. La differenza quindi dovrebbero metterla finanziatori privati che per farlo vogliono un adeguato tornaconto e questo sarebbe proprio la disponibilità di una superficie commerciale stimata attorno ai 5.000 metri quadrati.
     Cittadella si, cittadella no: il quesito sembra aver diviso i residenti. In consiglio comunale maggioranza e parte dell’opposizione sono schierati a favore della cittadella, mentre tra le componenti sociali, molto critici rimangono i commercianti a causa del ventilato centro commerciale ma anche dai contadini del Bauernbund arrivano considerazioni negative. La giunta comunale invece ha deciso di andare dritta verso la meta, nella convinzione che la cittadella dello sport possa rivelarsi una presenza qualificanta per la città, una presenza che dovrebbe portare anche vantaggi concreti all’economia.
    Alto Adige 3-9-10
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    venerdì, 03 settembre 2010




    Il Bauernbund: «No alla cittadella» sportiva di Laives

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Il Bauernbund non vuole la cittadella sportiva in zona Galizia. Oltre ad avanzare perlessità sui costi reali dell’operazioni, l’associazione dei contadini teme che i terreni da espropriare siano molti di più di quelli indicati in un primo momento.
     «Prima di tutto non ne conosciamo i costi reali - spiega il presidente dell’associazione dei contadini, Florian Pfeifer - e se toccherà anche al Comune mettere mano al portafoglio. Poi sembra sia aumentata anche la superficie da espropriare e quindi pure la necessità di uno sbocco stradale verso via Delle Part, oltre al collegamento con la statale. Infine - conclude Pfeifer -, ci chiediamo quali potranno essere effettivamente i benefici per Laives con un centro commerciale in zona Galizia».
     In consiglio comunale la questione della cittadella sportiva ha creato due partiti trasversali a maggioranza e opposizione. L’ennesima riprova si è avuta l’altra sera, quando si è trattato di votare la richiesta di referendum sulla cittadella proposto Paolo Castelli della lista Laives Futura. Il referendum è stato bocciato, ma ad esempio, insieme ai Verdi, si è astenuta anche Debora Pasquazzo, capogruppo del Pd, innervosendo l’assessore ai lavori pubblici Bruno Ceschini.
     Contro il referendum invece il sindaco Di Fede, che lo ritiene uno strumento di partecipazione popolare certamente valido, ma non in questo specifico caso perché limiterebbe l’espressione ad un «sì» o ad un «no» verso la cittadella. «Meglio invece informare la gente e le categorie sociali puntualmente - ha detto il sindaco - ricordando che la cittadella dello sport figura nei programmi della maggioranza».
     «Noi ci siamo astenuti - spiega invece l’ex assessore dei Verdi Giorgio Zanvettor - perché ci sarebbe piaciuta di più la proposta di modifica della mozione avanzata dall’assessore Volani. La cittadella va bene, a patto però che sia completata con tutto ciò che abbiamo previsto, ovvero oltre allo stadio anche lido, biotopo e velodromo, altrimenti, dovesse mancare qualcosa, non ci andrebbe più bene».
     Favorevoli alla cittadella (e quindi contrari al referendum dei grillini) anche i consiglieri del centrodestra. Per Claudia Furlani sarà «un’opportunità da non perdere», per il collega Andrea Peviani, così come per Bruno Borin, «anche un’interessante fonte di guadagno e di posti di lavoro». Sieglinde Niederestätter Fauster (Svp) ritiene che i consiglieri comunali debbano decidere poiché questo è il mandato ricevuto dagli elettori invece che affidarsi al referendum, mentre Claudia Guarda (Udc) ha una posizione più sfumata e meno contraria al referendum popolare. Favorevole al referendum anche Theo Perathoner (Freiheitlichen) che lo ritiene la cosa migliore.
     Infine Marco Delli Zotti (Laives pro Leifers) che non lo escluderebbe per occasioni di questa rilevanza.
    Alto Adige 2-9-10
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    venerdì, 03 settembre 2010



     «Cittadella sportiva un’occasione storica»  a Laives

     LAIVES. Sulla cittadella dello sport in zona Galizia «occorre mantenere una visione strategica d’insieme invece che concentrarsi su singoli aspetti». Lo dice Fabrizio Oliver, consigliere comunale del Pd, che parla di «occasione storica e irripetibile per Laives» con le ricadute positive che la struttura avrà a livello provinciale. «Dai dibattiti - afferma Oliver - mi pare emerga un aspetto “paesano” e non una visione alta e complessiva della cittadella. Che non sarà solo una cittadella del calcio, pur dando atto a Baumgartner e l’Fc Alto Adige del contributo fondamentale, ma piuttosto, una cittadella dello sport e del tempo libero».
     Oliver prende spunto da queste considerazioni per sottolineare che «appare quindi incomprensibile e poco lungimirante, affermare oggi che il velodromo non s’ha da fare e che al suo posto serve l’ennesimo campo da calcio. Il velodromo invece potrebbe dare alla struttura quella multidisciplinarietà che caratterizzerà la cittadella e che oltre a rappresentare un valore aggiunto, sarà un elemento di sostenibilità economica dell’intera struttura». Il consigliere dice di spingere per la clinica fisioterapica, con i possibili sviluppi della medicina sportiva. «Discutiamo pure di tutti - conclude Oliver - ma tenendo presente il significato complessivo di questo grande progetto». (b.c.)
    Alto Adige 1-9-10
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    venerdì, 03 settembre 2010



    Controlli sull’antenna Telecom sul tetto della casa delle associazioni in via Pietralba Laives

    LAIVES. Dopo le proteste dello scorso anno, il Comune e l’associazione consumatori effettueranno delle misurazioni per monitorare l’intentistà delle emissioni elettromagnetiche dell’antenna per la telefonia mobile posizionata sul tetto della casa delle associazioni di via Pietralba.
     Lo scorso anno, in occasione dell’installazione della prima antenna per la telefonia mobile nel centro di Laives (tutte le altre si trovano sulle pendici della montagna), molti residenti avevano espresso forti preoccupazioni sulle possibili conseguenze per la salute provocate dall’elettrosmog prodotto dall’impianto.
     Contro l’installazione dell’antenna delle Telecom era stata condotta una raccolta di firme. Le preoccupazione della cittadinanza non erano state fugate nemmeno dopo una serata in occasione della quale due fisici ed un avvocato avevano illustrato la bassa pericolosità delle emissioni. Nel corso dell’anno la situazione è stata costantemente monitorata. Ma l’amministrazione comunale, come del resto era stato promesso nel corso delle serate informative con la popolazione, intende verificare in prima persona la situazione. Per questo motivo, in collaborazione con l’associazione dei consumatori (che fungerà per così dire da “garante”), si procederà a una verifica dell’inquinamento elettromagnetico in città, facendo particolare attenzione a quello prodotto dall’antenna installata sul tetto della casa delle associazioni in via Pietralba. I risultati di queste analisi saranno resi pubblici e comunicati alla popolazione, in modo da garantire la massima trasparenza.
     La scelta di ospitare l’antenna della Telecom su un edificio comunale era stata assunta proprio per garantire una maggiore tutela ai cittadini: nelle condizioni del contratto erano infatti stati previsti dei limiti della portata dell’impianto, così come la possibilità di effettuare controlli sull’inquinamento elettromagnetico prodotto dall’antenna. Le analisi sull’inquinamento elettromagnetico serviranno anche a valutare l’impatto dell’eventuale allestimento di un servizio di wi-fi pubblico che il Comune di Laives sta pensando di mettere a disposizione della cittadinanza nelle immediate vicinanze del municipio.
    Alto Adige 1-9-10
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    categoria:salute, comune di laives
    martedì, 31 agosto 2010



    Endrizzi: «I negozi non chiuderanno a Laives»

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Il primo approccio dei commercianti locali con un possibile centro commerciale in zona Galizia è stato di preoccupazione. «Va bene lo stadio - aveva detto Elda Paolazzi, fiduciaria comunale dell’Unione commercio - ma non il centro commerciale. Noi commercianti abbiamo già dei problemi, anche a causa della crisi economica. A Pineta, ad esempio, con la variante sono rimasti solo tre negozi. Il presidente Baumgartner è stato direttore dell’Unione commercio, ci dia una mano a risolvere questi problemi». Una posizione comune a tanti altri commercianti.
     L’assessore Sara Endrizzi, cui competono le attività economiche, manda messaggi tranquillizzanti. «Non credo che un futuro centro commerciale accanto allo stadio da calcio dell’Fc Alto Adige porterà alla chiusura dei negozi in città - spiega Endrizzi - semmai dovrebbe portare nuovi potenziali clienti anche ai nostri esercizi».
     Comunque tutto il settore commerciale a Laives manifesta incertezza per il futuro, una paura amplificata dalla crisi in atto.
     «È proprio in prospettiva futura che invece bisogna lavorare. È evidente che se non si rinnova il settore e non si creano nuove prospettive, il destino sarà comunque quello di chiudere prima o poi. Teniamo anche conto che tra un paio d’anni sarà pronta la variante, che dovrebbe togliere gran parte del traffico da via Kennedy e il futuro appare quindi tutt’altro che roseo».
     Durante la serata di presentazione ai commercianti della cittadella, presente il presidente dell’Fc Alto Adige, Walter Baumgartner, lei e anche il sindaco, avete espresso parere favorevole al progetto.
     «Più che il centro commerciale in sé, per noi è molto interessante l’arrivo dell’Fc Alto Adige, con tutto il suo indotto. Laives indubbiamente acquisterà una visibilità a livello nazionale a tutto vantaggio anche del suo settore commerciale».
     Qualcuno, come Dado Duzzi, ha messo però in guardia dal fatto che poi nel centro commerciale ci possano essere “i soliti tre o quattro noti” ad aprire spazi. Cosa potranno fare gli operatori locali?
     «Prima di tutto auspico che i commercianti locali creino una rete tra loro. Va detto che ancora non sappiamo nemmeno quanti metri quadrati saranno, ma fin d’ora il nostro specifico interesse è quello di valorizzare la nostra realtà, anche economica. Quando sarà il momento, chiariremo con l’Fc Alto Adige quello che vogliamo per il futuro di Laives».
     Il Comune ha appena appaltato ad un privato bar e ristorante in zona sportiva Galizia. Dovesse poi anche l’Fc Alto Adige prevederne uno allo stadio si rischierebbe un doppione?
     «Anche questi aspetti verranno affrontati al momento opportuno perché, come detto, in questo momento non esiste ancora un vero e proprio progetto e non sappiamo neppure quali saranno gli spazi previsti. Ovviamente bisognerà evitare situazioni sconvenienti».
     C’è stato un primo giro di incontri; come vi muoverete prossimamente su questo tema?
     «Di fatto abbiamo dato il via al “tavolo dell’economia” e a giorni gli stessi commercianti mi diranno cosa ne pensano. Per quello che riguarda specificatamente il mio assessorato, sono sempre a disposizione, così come al mio indirizzo e-mail, per ogni cosa - conclude l’assessore comunale al commercio -. Anche allo sportello del cittadino, in municipio, ci sono i moduli per formulare richieste e critiche alle quali risponderò».
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    lunedì, 30 agosto 2010



    Piano per salvare via Kennedy

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Nei prossimi giorni verrà insediato un gruppo di lavoro per affrontare i principali nodi urbanistici. «Sarà un gruppo composto da esponenti della maggioranza», ha detto il vice sindaco Georg Forti.
     «Il gruppo - prosegue il sindaco - avrà il compito di iniziare ad approfondire nuovo piano urbanistico comunale, piano viabilità e riqualificazione urbana dell’asse di via Kennedy».
     Proprio di riqualificazione della principale strada che taglia in due la città, si è parlato durante il recente incontro tra commercianti e presidente dell’Fc Alto Adige. Il tema era il centro commerciale che troverà posto accanto al futuro stadio dell’Fc Alto Adige, una presenza che - temono i commercianti - potrebbe decretare la fine dei piccoli negozi cittadini, la maggioranza dei quali affacciati proprio su via Kennedy. Altro timore emerso durante l’incontro, quello legato all’apertura, tra un paio d’anni, della variante completa in galleria, che by-passerà la città di Laives spostando (si spera) gran parte del traffico dal centro.
     «Rischiamo di fare la fine di Pineta e San Giacomo - hanno spiegato i commercianti - dove i negozi stanno morendo per l’apertura della variante». Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale però vi sarebbe la riqualificazione urbana della via Kennedy, da realizzare in concomitanza con l’arrivo della variante in galleria e questo per rendere il centro di Laives più accattivante e vivibile, dedicato anche agli acquisti nei negozi. Per adesso comunque non c’è ancora un progetto di riqualificazione e meno che meno soldi (che mancano anche per il secondo lotto della riqualificazione a San Giacomo).
     «Il gruppo di lavoro che stiamo per comporre - spiega il vice sindaco - avrà proprio il compito di affrontare questi nodi. Da qui al completamento della variate fino a Bronzolo mancano ancora un paio di anni e bisognerà nel frattempo predisporre il progetto per riqualificare via Kennedy». E i soldi per farlo? Forti confida di riuscire a trovare adeguati contributi in Provincia anche per questo intervento. Quello che è certo comunque è che per adesso non ci sono e ovviamente si parla di cifre milionarie, da trovare oltretutto nel giro di alcuni anni.
    Alto Adige 30-8-10
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    domenica, 29 agosto 2010



    I grillini in campo per dire no a stadio e centrale

     LAIVES. I grillini della lista Laives futura lanciano una petizione popolare per dire no alla costruzione della cittadella sportiva con annesso stadio da calcio destinato all’Fc Alto Adige e dicono no anche alla costruzione di una centrale a pompaggio, così come prevederebbe la società South Tyrol Energy a nord di Pineta.
     Per quanto riguarda lo stadio dell’Fc Alto Adige. È partita la raccolta di firme, in contemporanea con la richiesta al consiglio comunale di “impedire la costruzione dello stadio sul territorio comunale”. In questa richiesta, Laives futura potrà contare su diversi esponenti dei movimenti ambientalisti che già hanno espresso molte perplessità verso questo progetto e sui rappresentanti della lista “Rifondalaives”, guidata dall’ex consigliere comunale Rosario Grasso.
     Per quanto concerne invece la centrale a pompaggio presentata recentemente al consiglio comunale dall’imprenditore Christian Masten, Laives futura dice no anche in considerazione del fatto che la centrale a pompaggio produrrebbe meno energia di quanta ne consumerebbe per pompare l’acqua dal fondovalle fino a La Costa Seit, dove ci troverebbe uno dei grandi serbatoi. Da lì, l’acqua poi scenderebbe a valle per far girare le turbine che producono energia elettrica. (b.c.)
    Alto Adige 29-8-10
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    categoria:comune di laives, cittadella sport
    domenica, 29 agosto 2010



    Tommasini: «Speed deve vivere»

    BRUNO CANALI
    LAIVES. I giovani di Pineta si sono mobilitati per garantire la sopravvivenza del centro “Speed” e già hanno raccolto un migliaio di firme. Ora interviene il vice presidente della giunta provinciale, Christian Tommasini.
     «Trovo molto positivo che i giovani si siano organizzati e abbiano anche trovato vasto sostegno al loro intervento - dichiara Tomamsini - e anche per questo voglio lanciare un messaggio di sostegno da parte mia e della Provincia, per una realtà che conosco molto bene».
     Tommasini sottolinea che tra le sue competenze vi è anche quella sui giovani e quindi, aggiunge, «mi occuperò personalmente di questa questione e non farò mancare il sostegno perché ritengo che il centro giovanile a Pineta debba rimanere, essendo un servizio indispensabile per tutta la comunità. Al di là di quelle che sono le intenzioni della parrocchia in merito al locale che ospita lo Speed, dico che come Provincia vogliamo continuare ad investire sui giovani. Non sono in discussione le risorse e ne parleremo con la parrocchia di Pineta per cercare una soluzione».
     Per il vice presidente della giunta provinciale, «la mobilitazione di tanti giovani a difesa del loro centro è una cosa molto significativa ed importante per Pineta, che deve avere il proprio gruppo giovanile come è in tutte le altre realtà provinciali».
     I ragazzi dello Speed intanto continuano con la raccolta di firme. Secondo quanto indicato nella convenzione tra parrocchia e Comune di Laives (stipulata vent’anni orsono) a gennaio 2011 l’accordo dovrebbe scadere. I ragazzi temono che non venga rinnovato, anche perché da qualche tempo si rincorrono voci secondo le quali don Gabriele, il parroco di Pineta, avrebbe altri programmi per quell’ampio locale accanto alla canonica. Si attende l’incontro che a questo punto dovrà avere luogo tra le parti, vale a dire i giovani dello Speed, la parrocchia di Pineta, la Provincia e l’assessore Dario Volani che per Laives ha competenza sulle politiche giovanili. Si confida in una soluzione che possa mettere d’accordo tutti, perché i ragazzi non vogliono veder morire una struttura che per vent’anni ha rappresentato un riferimento costante per tantissimi di loro.
      Alto Adige 29-8-10
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    categoria:giovani, comune di laives
    domenica, 29 agosto 2010



    Mille firme per il Centro giovani di Pineta

    BRUNO CANALI
    LAIVES. In una manciata di giorni, i giovani del centro Speed di Pineta hanno raccolto un migliaio di firme per sostenere la loro richiesta di garantire lunga vita al centro stesso. La convenzione ventennale tra Comune di Laives e parrocchia di Pineta infatti scadrà a gennaio 2011.
     Per questo, anche durante il giovedì lungo dell’altra sera davanti a Pineta, hanno continuato nell’opera di sensibilizzazione e tanta gente ha firmato la petizione. Zoran Aleksov da 8 anni è l’animatore. «Sono arrivato dopo aver letto un annucio - spiega Zoran - e i ragazzi mi hanno scelto con entusiasmo. Strada facendo siamo riusciti a realizzare un centro giovanile che accoglie veramente tutti. Siamo anche tra i pochi a tenere aperto 38 ore alla settimana, garantendo le pulizie e organizzando varie iniziative con le quali autofinanziarci per pesare il meno possibile sulle casse comunali e provinciali».
     La notizia che alla scadenza della convenzione il centro Speed potrebbe chiudere, ai ragazzi è arrivata quasi per caso. «Nessuno sapeva fino a poco tempo fa della convenzione, stipulata ancora vent’anni fa tra Comune e parrocchia di Pineta per garantire congrui finanziamenti pubblici, ma già 3 anni or sono abbiamo rischiato di chiudere. Dalla convenzione si evince che allora l’ente pubblico destinò parecchi soldi alla parrocchia di Pineta, a patto che venisse realizzato un luogo di incontro per i giovani. Noi quindi ci auguriamo che sia così anche negli anni a venire».
     Parlando con i ragazzi comunque emerge la sensazione che tra Speed e parroco don Gabriele, i rapporti siano diventati poco più che formali. «Tre anni fa - spiega Zoran - i due appartamenti accanto al centro, sono stati affittati dalla parrocchia e da quel momento la strategia di limitazione delle nostre attività ha preso il via. Io ho cercato di mediare, ma è sempre stato un rapporto difficile. Abbiamo allestito una miriade di iniziative e comunque mai in concorrenza con l’attività parrocchiale. Non abbiamo avuto neppure problemi con la cittadinanza e qui sono passate generazioni di giovani, molti dei quali tornano ancora». Adesso i ragazzi attendono l’incontro che dovrebbe avere luogo tra loro, la parrocchia, l’assessore Dario Volani e la Provincia. Intanto dicono no ad un eventuale trasferimento al centro giovanile No Logo, in zona Galizia, come ipotizzato dallo stesso Volani. «Facciamo salti mortali per trattenere i giovani qui - dice l’animatore - con un’attività che è anche di prevenzione. Perché proprio noi dovremmo trasferirci altrove?».
    Alto Adige 28-8-10
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    categoria:giovani, comune di laives
    domenica, 29 agosto 2010



    Centro commerciale nella cittadella dello sport: sì del Comune

    BRUNO CANALI
     LAIVES. Sindaco e assessore alle attività economiche non hanno dubbi: la futura cittadella dello sport e relativo centro commerciale, saranno una opportunità importante per Laives e i suoi commercianti. Lo hanno sottolineato durante la serata di presentazione del progetto, presente Walter Baumgartner, presidente dell’Fc Alto Adige.
     Diversamente, i commercianti locali nutrono seri timori per la loro stessa sopravvivenza se arriverà un centro commerciale in zona Galizia. Gli stessi hanno contestato anche le analisi del settore commerciale di Laives contenute in uno studio provinciale ed esposte dall’assessore Sara Endrizzi, statistiche che in sintesi dicono che Laives non avrebbe sviluppato appieno le potenzialità commerciali e che quindi, un centro commerciale potrebbe anche starci se proporrà tabelle merceologiche oggi assenti in zona. «Sono dati poco realistici - hanno dichiarato alcuni esercenti - perché la realtà qui è diversa e più difficile di quanto ci vogliono far credere. Noi oramai fatichiamo a sopravvivere e ci sono diversi negozi oramai chiusi da tempo».
     Baumgartner ha sostenuto che la presenza di una cittadella sportiva del livello previsto, non potrà che portare vantaggi a Laives, sia come immagine verso l’esterno e sia come movimento di persone che significherebbe, a suo giudizio, un aumento del volume di affari anche per i negozi di Laives. Come detto, i commercianti locali a questo non credono e anzi, temono molto il centro commerciale. «Ma quali affari con gli ospiti - hanno detto - se le partite si giocano al sabato o alla domenica, quando siamo chiusi». Baumgartner ha replicato parlando di indotto legato allo sport. «Noi come società abbiamo 300 giocatori tra grandi e piccoli e 80 persone che lavorano a vario titolo. L’attività si svolge al campo per tutti i giorni della settimana e non solo il sabato e la domenica e, credetemi, si tratta di una opportunità per tutti».
     «Laives ha bisogno piuttosto di zone ricreative e piste ciclabili - ha detto Elly Frasnelli, dell’omonima profumeria di via Kennedy - perché lo sport agonistico ha poco a che vedere col commercio. Dubito poi che chi arriverà per vedere calcio, verrà anche a fare acquisti nei negozi cittadini: bene che vada, si fermerà al centro commerciale».
     La pensa uguale anche Remo Bergamo, di Ottica Lux in via Pietralba: «I dati dello studio snocciolati dall’assessore Endrizzi dipingono una realtà commerciale che non esiste - ha detto - il commercio è in crisi nera e voi volete portare ancora più negozi? Meglio sarebbe che un centro commerciale fosse costruito vicino all’uscita autostradale di Bolzano e non a Laives».
     Unica voce fuori dal coro dei commercianti è stata quella di Elmar Zoeschg, di Holzland Vaia a Pineta: per lui l’arrivo della cittadella sarebbe una opportunità per tutti, così come il centro commerciale da 5000 metri quadrati. «Non morirà per questo il commercio a Laives - ha dichiarato - mentre se rimarremo immobili come siamo sempre stati, la morte del settore è pressochè questione di tempo e il colpo finale arriverà con l’apertura della variante fino a Bronzolo».
     Nella discussione sono poi intervenuti anche la fiduciaria dell’Unione, Elda Paolazzi e Dado Duzzi. «Va bene lo stadio - ha affermato Elda Paolazzi - ma noi commercianti indubbiamente abbiamo seri problemi. C’è la crisi e a Pineta ad esempio, con la variante, sono rimasti solo 3 negozi aperti. Baumgartner è stato direttore dell’Unione commercio, ci dia una mano a risolvere questi problemi».
     Dado Duzzi a sua volta ha detto di invidiare la cittadella a Laives, lui che la avrebbe voluta a Bolzano. «La preoccupazione dei commercianti locali è reale - ha aggiunto - e quello che noi chiediamo è il rispetto rigoroso delle regole e poi che non siano sempre i soliti tre o quattro noti ad entrare nel centro commerciale previsto in zona Galizia. Si allo sport, è fuori dubbio, ma non è pensabile però che una cosa possa mortificare l’altra. Anche 5000 metri quadrati di centro commerciale sono incisivi su una realtà come Laives, perché un conto è se apre un grande emporio di mobili o auto; altro invece se arriveranno negozi per i “consumi a breve termine”, come gli alimentari ad esempio. Attenzione quindi, perché non sarà solo un arricchimento della città: ci sarà anche l’aspetto meno piacevole che è quello invasivo».

    Previsti spazi per 5000 metri

    LAIVES. Rientrerà nel primo dei quattro lotti esecutivi, la realizzazione anche del centro commerciale con una superficie di 5.000 metri. Verrà realizzato lungo il lato dello stadio che fronteggerà la variante alla statale 12. Dovrebbe ospitare prevalentemente tabelle merceologiche oggi assenti a Laives, vedi articoli sportivi, giocattoli e tempo libero. Lo costruirà una Ppp (Public private partnership).


    Alto Adige 27-8-10
    postato da: apritisangia alle ore 20:58 | Permalink | commenti
    categoria:comune di laives, cittadella sport
    domenica, 29 agosto 2010



    Centrale elettrica “a pompaggio” Comune di Laives: tocca agli esperti

    BRUNO CANALI
    LAIVES. È difficile dire di no a 2 milioni di euro l’anno per almeno vent’anni e quindi, sostanzialmente tutti interessati, i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, al progetto di centrale elettrica “a pompaggio”, che l’imprenditore Christian Masten, con la South Tyrol Energy, ha presentato martedì sera a Laives. Il sindaco Di Fede ha preannunciato la nomina di due consulenti per valutarlo.
     Due milioni di euro (per almeno 80 anni) è la cifra che l’impresa si è dichiarata disposta a garantire al Comune di Laives per l’ospitalità che darebbe alla centrale, prevista, come stazione a valle, nei pressi della galleria stradale a nord di Pineta. Si tratterebbe di un mega-progetto: 300 milioni di euro l’investimento, due serbatoi sotterranei per l’acqua da 600 mila metri cubi ciascuno, uno a valle e uno mille metri più su, nella frazione di a La Costa-Seit, con una condotta di due chilometri e mezzo nella roccia e turbine da 280 megawatt per produrre elettricità grazie alla caduta dell’acqua da monte a valle.
     Secondo i presentatori del progetto, non si tratterebbe di una centrale di produzione vera e propria ma solo per la “stabilizzazione” dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.
     «Una grande batteria verde», l’ha definita Masten, anche se i Verdi, qualche giorno fa invece hanno contestato proprio questo aspetto spiegando che l’energia che si utilizzerà per pompare l’acqua dal fondovalle in quota, proverrà con ogni probabilità anche dal nucleare e dal carbone.
     «Il progetto ci sembra interessante - ha affermato il sindaco Liliana Di Fede - e lo stiamo analizzando con grande attenzione. Vista la sua complessità, avremo il sostegno di due esperti sia sul piano tecnico che giuridico. Riteniamo anche importante discuterne con i cittadini e lo faremo il 21 settembre, così come faremo anche con le categorie economiche. Siamo pronti a rispondere ad eventuali quesiti in merito».
     I consiglieri di opposizione a loro volta hanno sottoposto gli interlocutori ad una serie di domande, tra le quali spicca quella sui lavori di scavo dei serbatoi e della condotta, che comporterebbero il via vai di 360 camion al giorno, per circa 5 anni.
     «Bisognerà valutare a questo proposito se lo scavo per la centrale coinciderà con quello di costruzione delle uscite di sicurezza nella galleria della variante - ha detto Christian Bianchi, capogruppo del Pdl - perché diventerebbe un problema. I tempi quindi vanno concordati bene con la Provincia e si potrebbe approfittarne per chiedere l’apertura di un casello autostradale per Laives. Due milioni di euro l’anno per Laives sono tanti - ha aggiunto Bianchi - ma i soldi, da soli, non possono essere l’unico parametro di valutazione».
     Secondo Marco Franceschini, della Lega nord, «tecnicamente nessuno oggi è in grado di dare dei giudizi sul progetto di Masten. Certo, 2 milioni di euro l’anno per almeno vent’anni, significherebbe risolvere tutti i problemi economici che Laives ha. Sarebbe comunque opportuno avere qualche garanzia in più sul fatto che questi soldi arriveranno e non ci saranno brutte sorprese».
     Non trova punti di disaccordo neppure Marco Delli Zotti (Laives pro Leifers) a patto che le cose vadano prima ben puntualizzate. «Masten a quanto pare avrebbe un ruolo di procacciatore per conto di una società austriaca che costruirebbe la centrale - dice Delli Zotti - e l’impatto ambientale sembrerebbe minimo. Qualche problema lo vedo con il via vai di camion durante la fase di costruzione per quanto concerne l’ingresso nella galleria della variante. Per tutto il resto il progetto va approfondito».
    Alto Adige 26-8-10
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    categoria:comune di laives, centrale di pompaggio
    domenica, 29 agosto 2010



    E’ stato attivato nel Comune di Laives un Filo diretto

     LAIVES. «Tra le priorità che l’amministrazione comunale si è posta fin dall’inizio, c’è quella del coinvolgimento diretto e preventivo dei cittadini sui grandi progetti che li riguardano. Vanno in questo senso ad esempio gli incontri organizzati in queste settimane per illustrare il progetto di cittadella dello sport in zona Galizia e quello per una centrale a pompaggio, nei pressi dell’imbocco della galleria stradale a nord di Pineta. Oltre a questi incontri, la giunta ha deciso di attivare un “filo diretto” con i cittadini, attraverso il quale chiunque può esprimere pareri, dubbi e critiche, oltre ad ottenere risposte sui grandi progetti. Presso lo sportello del cittadino, in municipio, verranno sistemati dei raccoglitori nei quali i cittadini potranno imbucare i loro quesiti. Il Comune, poi, risponderà per posta o email. Una sintesi di quelli più significativi verrà anche pubblicata sul sito comunale e sul bollettino periodico. (b.c.)
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    domenica, 29 agosto 2010



    Cambia il percorso del bus circolare a Laives

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Da settembre partirà la mini-rivoluzione per il servizio di trasporto interno garantito dalla Sasa con bus circolare e citybus. La Provincia ha recepito quindi e concesso le modifiche che gli stessi utenti avevano chiesto nel febbraio scorso durante un incontro con il vicesindaco Georg Forti.
     Diverse le modifiche che stanno per entrare in vigore, come spiega Silvano Zanettin, responsabile delle corse Sasa. «Cambiano percorso e cadenza del bus circolare - spiega Zanettin - che farà 5 corse al giorno, in coincidenza con le fermate dei principali treni alla stazione. Prima il bus passava ogni 30 minuti, ma si accavallava col citybus che faceva servizio fino a Vadena e Bronzolo. Adesso il servizio sarà più razionale: il numero di vetture rimane uguale, ma si evitano accavallamenti, specie nella parte alta della città. Per chi abita a Pineta migliora il servizio perché adesso passerà ogni mezz’ora invece che ogni ora ed inoltre, una volta arrivati a Laives, il mezzo transiterà per via Kennedy, come ci era stato chiesto. Un mezzo partirà dalla stazione ferroviaria e quindi, passando per via Kennedy, arriverà fino a Pineta. Un altro invece transiterà in via Marconi e quindi via Galizia per poi transitare in via Sottomonte, via Nazario Sauro, a Bronzolo, Vadena e ritorno. Per Pineta raddoppierà la frequenza dei passaggi».
     La richiesta di servire meglio via Kennedy era partita proprio dai cittadini di Pineta, che utilizzando la circolare, finora venivano portati lungo via Sottomonte, via Dante e via Nazario Sauro. Però gran parte dei negozi, dei supermercati e degli uffici, si trovano lungo o accanto alla via Kennedy e per una persona, specialmente se anziana, scendere e salire lungo via Pietralba per prendere il bus, risulta faticoso. Idem se vuole raggiungere il cimitero nuovo in zona Galizia.
     Altre richieste invece risultano di difficile soddisfazione, vedi quella di migliorare le coincidenze tra linea 2 e linea 10 della Sasa alla fermata strategica di Maso della Pieve. Proprio lì infatti, chi va e viene da Bronzolo e Laives e deve raggiungere la zona di via Resia e dell’ospedale di San Maurizio, scende dall’autobus 2 per salire sul 10. Però quasi mai la coincidenza viene rispettata e questa purtroppo è una variabile determinata prevalentemente dal traffico di Bolzano. Altro aspetto sollevato dai cittadini è l’assenza di un collegamento pubblico al sabato e alla domenica tra Vadena e il resto del territorio, un problema che tocca specialmente gli studenti di Vadena che vanno e vengono da Bolzano.
    C’è poi il servizio della Sad, con le corriere che raggiungono tutti gli altri centri della Bassa Atesina. Ebbene, per Laives la cadenza delle corriere è troppo dilazionata (un’ora) cosa che rende poco appetibili questi servizi per chi deve raggiungere Ora o Egna. In questo senso la proposta era stata quella di ripristinare i vecchi orari della Sad, ritenuti più idonei per le esigenze generali. Infine il treno, mezzo che negli ultimi anni ha riscosso crescente consenso da parte dei pendolari, anche perché Laives, finalmente, si è dotata di una moderna e più funzionale stazione. Il problema che si era evidenziato (tra le proteste dei passeggeri) è stato quello dei vagoni sempre strapieni di passeggeri e quindi si era chiesto di aggiungere una carrozza al convoglio della mattina, quello più “gettonato”, insieme a maggiori controlli da parte del personale ferroviario. Idem per le coincidenze treno-bus circolare, per evitare, come era accaduto a più riprese, di scendere dal treno e vedere l’autobus che partiva senza aspettare i viaggiatori.
    Alto Adige 25-8-10
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    domenica, 29 agosto 2010



    Cittadella dello sport - Laives: proteste dei commercianti

    LAIVES. Domani sera a San Giacomo c’è l’appuntamento con il giovedì lungo dei commercianti. In realtà si tratta del recupero di una serata che doveva avere luogo ancora lo scorso 12 agosto, quando purtroppo ha piovuto. Rinviata quindi a domani sera, si è trovata però a coincidere con la serata che l’amministrazione ha organizzato tra commercianti e vertici dell’Fa Alto Adige per parlare del progetto di cittadella in zona Galizia. Questo crea qualche malumore tra i commercianti di San Giacomo, che dovranno decidere se rimanere in paese per la festa oppure andare in aula magna a Laives per parlare del progetto di cittadella ed in particolare, del centro commerciale che i progettisti prevedono di realizzare assieme allo stadio dell’Fc Alto Adige. «Purtroppo si è verificata questa sovrapposizione si appuntamenti - dice Elda Paolazzi, fiduciaria dei commercianti locali - perché nessuno poteva immaginare che ci sarebbe stato un rinvio. Inoltre l’organizzazione è curata da Bolzano e dal Comune di Laives e perciò, l’unico consiglio che posso suggerire ai commercianti di San Giacomo è quello di mandare qualche parente alla riunione in aula magna con l’Fc Alto Adige se si vuole tenere il negozio aperto a San Giacomo mercoledì sera». Dopo i consiglieri comunali e dopo i rappresentanti delle società sportive comunali domani sera sarà la volta delle categorie economiche. Si parla di circa 5.000 metri quadrati affacciati verso la variante alla statale 12 e a Laives, come nel circondario, si teme che un centro del genere possa “uccidere” il piccolo commercio di vicinato che già oggi fatica parecchio a sopravvivere anche per la concorrenza della vicina città di Bolzano. Di questo si parlerà domani alle 20 in aula magna. (b.c.)
    Alto Adige 24-8-10
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    domenica, 29 agosto 2010



    Baumgartner: «A Laives anche il settore giovanile»

    LAIVES. Si profila quello che temevano le società calcistiche comunali con la realizzazione della cittadella sportiva con stadio per l’Fc Alto Adige: la società non si limiterà a portare a Laives solo squadra di punta e “Berretti”, ma arriverà anche l’intero settore giovanile, parola del presidente Walter Baumgartner. I timori sono dettati dalla possibilità concreta che l’Fc Alto Adige poi faccia concorrenza serrata alle società locali, che già oggi faticano a tirare avanti. Inoltre non sembra si risolva il problema della carenza di campi da gioco, anche se comunque la futura cittadella dello sport dovrebbe essere una presenza sganciata dal resto degli impianti comunali veri e propri.
     A seguito degli incontri organizzati dall’amministrazione comunale, piano piano emergono anche i problemi e i dubbi attorno al mega progetto della cittadella. A livello politico ad esempio, i consiglieri comunali (che hanno avuto un incontro la scorsa settimana con Baumgartner) chiedono ampie garanzie per quel che riguarderà i costi di costruzione e quelli futuri di gestione della cittadella, che non dovranno assolutamente riguardare il Comune di Laives. Quindi i collegamenti, la costruzione del biotopo e più in generale, la sicurezza.
     Per quel che concerne invece il centro commerciale che la cordata di finanziatori privati della cittadella intende realizzare a ridosso dello stadio, a preoccuparsi sono invece gli operatori commerciali di Laives, che temono ripercussioni negative sul settore. Per loro l’occasione di confronto con il presidente dell’Fc Alto Adige e i tecnici è fissata a mercoledì 25 alle 20 in aula magna a Laives. Sarà l’occasione per conoscere meglio ciò che si sta predisponendo anche in merito ad un probabile centro commerciale e quindi manifestare tutti i dubbi che si trascinano oramai da tempo tra gli operatori economici. (b.c.)
    Alto Adige 22-8-10
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    domenica, 29 agosto 2010



    Albrigo (Cisl): «A Laives i costi del servizio rifiuti cresceranno del 25%»

    BRUNO CANALI
    LAIVES. La tariffa per il servizio rifiuti a Laives è la più elevata (per famiglia tipo) a livello provinciale. Sulle cause di questo stato di cose ci sono peraltro opinioni discordanti tra chi, come il consigliere comunale Roberto Ceol punta il dito contro la cessione del servizio a Seab qualche anno, fa e chi, come il sindacalista della Cisl Maurizio Albrigo invece ritiene che i motivi siano più complessi e meno scontati. «Non voglio entrare in polemica - spiega Albrigo - ma proprio la Femca Sgb/Cisl è stata tra i i promotori del passaggio del servizio asporto rifiuti a Laives dal Comune alla Seab». Albrigo quindi ricorda che, «nel 2006, proprio Roberto Ceol tenne ferma l’iniziativa pretendendo - e ottenendo - di mantenere lo spazzamento stradale in gestione al Comune di Laives, con costi ingiustificati e, a mio avviso illegittimi, a carico del Comune. Questo - continua Albrigo - comporta che la tariffa rifiuti sia “zoppa” e non conforme a quanto prevede la normativa poiché l’esclusione dello spezzamento stradale è un’anomalia di Laives. Che il Comune si sia guadagnato il podio per quanto riguarda i costi della tariffa rifiuti, certamente non è da addebitare alla gestione Seab in quanto basterebbe esaminare le tariffe dal 2005 al 2010 per notare che le stesse risultano sempre fra le prime quattro posti a livello provinciale, quindi anche durante il periodo in cui il servizio era curato dal Comune».
     Continua Albrigo: «È pur vero che la tariffa ha subìto un costante aumento dal 2006 al 2010, ma va tenuto conto che i bilanci comunali sono flessibili, il che significa che si può spalmare il costo del servizio su altri capitolati di spesa e comprimendo così la tariffa. Politicamente si fa bella figura, ma il costo esiste comunque a carico dei cittadini. Col passaggio ad un’azienda privata invece, il costo del servizio viene computato totalmente, subendo, di conseguenza, un adeguamento». Roberto Ceol aveva fatto l’esempio di Merano e Bressanone, dove il servizio è municipalizzato e costa meno, proponendo perciò di tornare anche a Laives a questo sistema. «Probabilmente è sfuggito che le due municipalizzate hanno lo stesso status giuridico e societario di Seab e la legge, sia nazionale che provinciale, sbarra il passo alla gestione del servizio rifiuti in economia dal Comune, tant’è che dal 2013, il servizio dovrà essere messo in gara d’appalto». Albrigo spiega quindi che dovrebbero essere chiariti ad esempio i costi relativi all’installazione di 12 isole interrate a Laives, con relativi costi di manutenzione, un investimento deciso dal Comune, ancora prima che arrivasse Seab. «Questi sistemi - considera Albrigo - non hanno mai riscosso grandi consensi a livello nazionale, proprio per i problemi di funzionamento che, oltretutto, scontentano gli utenti. Laives ha perso il treno nel 1987 e non oso immaginare cosa accadrà con le tariffe, quando partirà la raccolta dell’umido e lo svuotamento personalizzato. Gli aumenti saranno del 20/25%».
    Alto Adige 22-8-10
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    domenica, 29 agosto 2010



    Laives «Il biotopo può attendere Velodromo inutile e costoso»

    LAIVES. Anche la Lega Nord Laives prende posizione sulla cittadella dello sport. Ritenendola una potenziale opportunità per la città ma solo se porterà dei vantaggi alla popolazione ed al territorio, il capogruppo consiliare Marco Franceschini avanza alcune proposte migliorative. Per la viabilità, la Lega Nord chiede la costruzione di una corsia di accesso a Nord della cittadella, «in modo tale da convogliare il traffico direttamente sulla variante alla statale 12 - scrive Franceschini -. Sulla via Galizia il traffico dovrebbe essere limitato ai soli residenti».
     La Lega Nord chiede misure per limitare l’impatto negativo dello stadio in termini di rumore, traffico, illuminazione e problemi di sicurezza sul vicino abitato di Pineta. Per il capogruppo, gli 850 posti auto previsti allo stadio sono troppo pochi. Pochi anche i 150 parcheggi previsti per il lido.
     Venendo al capitolo finanziamenti, Franceschini sottolinea come la costruzione di lido, biotopo e velodromo siano a carico del Comune di Laives: «Il biotopo, se non immediatamente necessario, potrebbe essere realizzato in tempi successivi, visto che attualmente è un terreno coltivato. Il velodromo è per noi un progetto del tutto inutile e dispendioso». La Lega Nord suggerisce al Comune di riservarsi la possibilità di sfruttare le coperture con impianti fotovoltaici e di realizzare l’illuminazione pubblica con il sistema a led.
     Infine, il centro commerciale: «Si è parlato di 80 posti di lavoro, ma quali ripercussioni avranno sul tessuto economico e sociale di Laives?», dice Franceschini, che propone un diritto di prelazione sull’acquisto dei lotti realizzabili per le imprese cittadine. Non è chiaro poi, secondo la Lega Nord, come verrà realizzato l’accesso al distributore di carburanti. La Lega Nord chiede la massima collaborazione da parte di giunta comunale, Fc Alto Adige e giunta provinciale. A quest’ultima invierà un’interrogazione sul tema la consigliera Artioli.
    Alto Adige 21-8-10
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    domenica, 29 agosto 2010


    Cittadella dello sport Laives: favorevoli le società locali

    BRUNO CANALI
    LAIVES. Nel giro di orizzonte per illustrare il progetto della futura cittadella dello sport in zona Galizia, ieri sera è stata la volta delle società sportive, direttamente interessate alla questione. L’opinione comune è che l’arrivo della società professionistica non sia un male per la città.
     «Se questo grande progetto è accompagnato anche dal centro di medicina sportiva - dice ad esempio Dario Guarda, presidente della Polisportiva Pineta - allora ritengo sia veramente una buona cosa, altrimenti non saprei dire quali potranno essere i vantaggi per Laives ad ospitare soltanto lo stadio. Non credo nemmeno che l’arrivo dell’Fc Alto Adige a Laives possa rappresentare una concorrenza sportiva per le nostre società amatoriali: loro puntano esclusivamente sulla qualità, mentre noi non facciamo distinzioni tra ragazzi con talento agonistico e non; quello che conta per noi è che tutti possano giocare e divertirsi. Piuttosto mi chiedo come funzionerà con le spese della futura gestione di una zona del genere».
     Positiva anche l’impressione di Roberto Ortolan, presidente dell’Ac Laives, gloriosa società calcistica che purtroppo da qualche anno non riesce più ad esprimersi ai livelli di un tempo. «Immagino che l’arrivo dell’Fc Alto Adige non possa che essere positivo per lo sport locale; bisognerà vedere poi come si tradurrà nel concreto - spiega Ortolon -. Il calcio a Laives, inutile negarlo, è in crisi e noi stessi facciamo grande fatica a trovare collaboratori e ragazzi per mettere in piedi squadre. Un tempo le famiglie li portavano al campo, oggi succede sempre meno e questo ha dato il via alla decadenza. Una cittadella dello sport dovrebbe portare benefici a tutti, ma sarà da vedere poi se si tratterà della classica cattedrale nel deserto oppure no».
     «Mi pare che per la cittadella dell’Fc Alto Adige sia già tutto deciso - afferma Franco Defina, del Pool Laives - e la nostra speranza è che comunque anche le società locali possano trarne vantaggio per le loro attività. Attualmente c’è carenza di campi e quindi auspichiamo che se ne tenga conto nella costruzione. Noi abbiamo 8 squadre giovanili come Pool Laives, più 2 del San Giacomo Agruzzo e non direi che con l’arrivo a Laives dell’Fc Alto Adige si possa innescare una concorrenza. Già adesso i giocatori più bravini e quelli emergenti vanno a finire tra le file dell’Fc Alto Adige, mentre la nostra logica è ovviamente quella di far giocare tutti».
     Alois Fischnaller, del San Giacomo Agruzzo, società che collabora con il Pool Laives per il settore giovanile, dice di avere un solo timore: quello che l’Fc Alto Adige sposti a Laives anche tutto il suo settore giovanile, cosa che potrebbe mettere in crisi quelli delle società locali. «Che si faccia la cittadella oramai mi sembra scontato - dice Fischnaller - io mi auguro piuttosto che l’Fc Alto Adige non porti qui a Laives anche tutto il settore dei più giovani. Questo è l’unico dubbio che mi rimane personalmente, perché potrebbe andare a discapito dei nostri ragazzi».
     La squadra di punta dell’Fc Alto Adige già si allena da tempo sul campo A “Engel Osanna”, in zona Galizia, e questo ha provocato qualche protesta da parte delle società amatoriali di Laives per la rapida usura del manto erboso. «A noi vietano l’uso delle scarpe con i tacchetti per non rovinare l’erba - hanno spiegato - a loro che sono professionisti no, e così il campo viene “arato” senza pietà». Questioni sulle quali la discussione continuerà.
    Alto Adige 21-8-10
    postato da: apritisangia alle ore 19:56 | Permalink | commenti
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