martedì 17 gennaio 2012

zona ex amonn 1

venerdì, 14 marzo 2008


La Svp chiede che parte dei 53 mila metri cubi siano spostati altrove. Forti: «Basta alloggi, servono più spazi aperti»
«San Giacomo, troppa cubatura in centro"
Il Comune attende una nuova proposta per la zona ex Amonn
Alto Adige, 11 MARZO 2008
BRUNO CANALI


 LAIVES. Il vicesindaco Forti sta aspettando la nuova proposta che l’architetto Amplatz dovrebbe preparare per la trasformazione in chiave edilizia della grande zona ex Amonn, nel cuore di San Giacomo. Una prima ipotesi che prevedeva la costruzione di 53 mila metri cubi è stata respinta perché ritenuta troppo invasiva per il centro abitato: già oggi la concentrazione di alloggi è massima.
 A chiedere un ripensamento del nuovo progetto che andrà anch’esso ad incidere sull’area centrale dell’abitato di San Giacomo erano stati gli stessi rappresentanti Svp della frazione, allarmati per una previsione urbanistica di tale portata: 53 mila metri cubi non sono uno scherzo, soprattutto se vengono calati nel centro di San Giacomo, accanto ad un altro colosso edilizio come è il quartiere «Garden Village» in fase di ultimazione. I rappresentanti Svp di San Giacomo (in consiglio comunale sono Andreas Mumelter e Monika Espen) erano arrivati a minacciare di non votare il piano di attuazione dell’area Amonn se non fosse stata apportata la modifica richiesta e la soluzione rimane quella di prevedere lo spostamento altrove di una parte almeno della cubatura complessiva. «È la strada che contiamo di intraprendere - conferma anche il vicesindaco Georg Forti - perché altrimenti l’impatto di tutti quei metri cubi nel cuore di San Giacomo rischierebbe di diventare pesante. Attendo dal progettista una ulteriore proposta e, come detto, bisognerà mettere in conto uno spostamento altrove, così da dare maggior respiro a ciò che verrà costruito in centro».
 In sostanza, come è stato del resto per tutti gli altri ex magazzini presenti all’interno dei centri abitati (vedi lo stesso Espen di San Giacomo) quando si decide la trasformazione per costruire case, si mette a disposizione del proprietario una adeguata cubatura, calcolata in base a quella dello stesso magazzino. Il risultato sono volumetrie notevoli, che solo in minima parte il Comune è in grado di governare. Per quanto concerne l’ex Amonn di San Giacomo, ovviamente il proprietario non rinuncerà ai suoi diritti ovvero a sfruttare economicamente tutti gli spazi che il Puc gli mette a disposizione. Per questo il Comune dovrà proporre una suddivisione di quei 53 mila metri cubi, tenendone una parte in centro a San Giacomo e consentendo di spostare altrove il resto, anche se non si sa ancora dove. Si tratta di un intervento urbanistico col si giocherà il futuro dell’intero abitato.
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lunedì, 22 ottobre 2007


Ex Amonn perplessità sulla cubatura.
Una proposta d'eccellenza.
I componenti della maggioranza intendono ripensare a “fondo” la scelta urbanistica che prevede 53 mila metri cubi di costruzione nella frazione di San Giacomo.
Come Centro Attenzione Permanente di San Giacomo cogliamo con favore questo ripensamento ed in modo particolare lo spostamento di buona parte della cubatura.
Le motivazioni sono semplici e vengono sostenute anche dalla stessa maggioranza: impatto enorme sulla frazione già densamente edificata nella zona adiacente, e dalla insufficienza delle infrastrutture da adibire alle nuove famiglie (asilo nido, scuola materna, scuole elementari, etc.).
Noi del Centro vorremmo aggiungere anche la troppa vicinanza ai rumori provocati dalla ferrovia e non ancora attenuati a sufficienza, il traffico automobilistico ancora fortemente presente, la grande mancanza di verde nella frazione, l'assenza di una piazza che permetterebbe di riorganizzare un nuovo spazio pubblico, spazio che ambisce a diventare luogo di qualità urbana ed architettonica, ma che nello stesso tempo va a stabilire un nuovo rapporto con il contesto urbano restituendo al luogo una rinnovata immagine ed una nuova vitalità culturale ed aggregativa.
Noi crediamo che il Comune di Laives abbia una grande opportunità nello spostare parte della cubatura in altro luogo: quella di unire quella parte di riqualificazione urbana prossima al Pub, peraltro già prevista (piccolo verde, ciclabile), con la possibile nuova piazza da definire nella ex zona Amonn.
La stessa struttura riprogettata con minore cubatura dall'architetto Amplatz può essere intesa come un'occasione per creare il primo luogo collettivo per eccellenza dove far riflettere i valori della collettività, farne un teatro per i suoi abitanti ed il loro modo di vivere.
Sosteniamo che la valorizzazione di un centro cittadino deve passare attraverso la riqualifica degli spazi, non solo a livello di interventi costruttivi, ma anche dal punto di vista dei contenuti.
I futuri nuovi spazi dovranno essere pensati come ad un Forum: luogo-spazio fisico del confronto e della comunicazione, ma anche come spazio sociale, opportunità di aggregazione e cooperazione.
Una comunità esiste se si conosce e si riconosce nella sua storia, nel suo presente, nei processi che hanno determinato il sistema di relazione prevalente sul territorio.
Forza dunque per un primo grande progetto di eccellenza a San Giacomo.

Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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giovedì, 18 ottobre 2007
Ex Amonn, perplessità sulla cubatura
Riunione di maggioranza per parlare anche della trasformazione a San Giacomo
Alto Adige  18 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Di trasformazione urbanistica della zona Amonn, in centro a San Giacomo, si è parlato recentemente in maggioranza. La posizione emersa non si discosta molto da quella già espressa quando venne presentato il mega progetto di trasformazione edilizia a cura dell’architetto Amplatz. Già allora ci furono perplessità per la dimensione prospettata (53 mila metri cubi di costruzioni) perché andrà ad incidere in pieno centro a San Giacomo, proprio accanto ad un’altra zona (Garden Village) fittamente edificata.
 «Dall’incontro dell’altra sera fra i componenti della maggioranza - spiega il vice sindaco Georg Forti - è emersa la decisione di ripensare a fondo questa scelta urbanistica. La gente di San Giacomo già manifesta grossa preoccupazione per i riflessi che una zona residenziale così grande potrebbe avere sull’intero abitato e poi vanno considerate meglio anche le infrastrutture che dovranno per forza servirla. Però va anche tenuto presente che sono scelte urbanistiche inserite nel Puc e quindi dobbiamo verificare se sia possibile, con il nuovo Piano urbanistico, spostare una parte almeno di quella enorme cubatura, così da non pesare troppo sul centro di San Giacomo. È certo che ne riparleremo, anche con il progettista, nell’intento di arrivare ad una scelta condivisibile». (b.c.)
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giovedì, 05 luglio 2007

Alto Adige 05 LUGLIO 2007
Presentata in municipio la nuova versione relativa alla trasformazione della vasta area nel centro di San Giacomo
Ex Amonn, edifici abbassati
 LAIVES. È stata presentata in Comune la nuova versione del progetto di trasformazione della grande area ex Amonn, in centro a San Giacomo. La prima non aveva incontrato il favore della giunta comunale, in particolare perché diversi edifici erano caratterizzati da altezze eccessive. «Nella nuova versione - dice il vice sindaco Georg Forti - gli edifici sono stati abbassati di un piano, pur mantenendo nel complesso la cubatura edificabile, che alla ex Amonn sarà di circa 53 mila metri cubi». Attorno a questo progetto (realizzato dall’architetto Amplatz) c’è notevole attenzione.
 L’area produttiva ex Amonn è infatti collocata proprio nel cuore di San Giacomo, accanto al “Garden Village”, l’altra ampia zona nella quale sono sorti molti nuovi appartamenti. L’aspetto più delicato è proprio quello dell’impatto che queste nuove aree residenziali avranno sull’abitato, perché San Giacomo, nel giro di pochi anni, vedrà crescere in maniera rapidissima la popolazione residente. Sono arrivate e arriveranno, diverse centinaia di famiglie, concentrate in un perimetro abbastanza contenuto. Uno dei riflessi immediati è quello dell’aumento di traffico, anche se per fortuna, la statale 12 è stata spostata in galleria. Quindi tutte le conseguenze dal punto di vista sociale, con le infrastrutture da adeguare, ad iniziare da asili e scuole. Come si capisce, dovrà essere uno sviluppo da guidare con molta attenzione se non si vuole che, da qui a non molti anni, si manifestino a San Giacomo i primi problemi. Strategiche saranno anche le scelte in materia di trasporti pubblici e non per niente, da tempo, si chiede alla Provincia di considerare la realizzazione di una stazione ferroviaria all’altezza di San Giacomo. La stazione verrebbe a trovarsi a pochi passi dalle nuove zone residenziali del centro e oltre a servire anche per l’aeroporto, sarebbe una efficace alternativa al trasporto su gomma. Questo insomma lo scenario futuro messo in moto dalla trasformazione urbanistica in atto a San Giacomo, uno scenario da governare con la massima attenzione, in maniera da evitare che possa stravolgere la realtà stessa dell’abitato.



LE PREVISIONI DEL VICE SINDACO
«Poche le aree edilizie nel nuovo piano urbanistico»

 LAIVES. Entro un paio di mesi, dalla giunta comunale dovrebbe uscire la nomina del tecnico (o dei tecnici) cui affidare il delicato compito di rielaborare il Puc. Il vice sindaco Georg Forti, titolare dell’urbanistica comunale, ha già comunque qualche indicazione da dare relativamente a ciò che l’amministrazione civica si aspetta dall’operazione. «Direi che nel piano urbanistico futuro, le aree nuove di espansione dovranno essere inserite con estrema parsimonia - dice Forti - e questo semplicemente perché abbiamo ancora molti metri cubi da realizzare rispetto alle previsioni del piano urbanistico comunale attualmente in vigore. In sostanza ci sarebbero circa 260 mila metri cubi da sfruttare, comprendendo la zona Toggenburg 1 e la Toggenburg 2 che potrebbe seguire. In questo caso si parla di circa 85 mila metri cubi. 53 mila metri cubi invece verranno edificati a San Giacomo con la trasformazione dell’area ex Amonn e a Laives città siamo nell’ordine dei 150-160 mila metri cubi che deriveranno dalla trasformazione di alcuni magazzini e di altri spazi. Va anche considerato che, sempre in base alle previsioni urbanistiche attuali, rimarrebbe da sfruttare una cubatura complessiva per 4000 persone».
 Il Piano urbanistico in vigore scadrà nel 2008 e per quell’appuntamento la giunta avrà nominato chi dovrà rielaborarlo. Quanto alle nuove aree di espansione, come ha spiegato il vice sindaco, saranno ridotte al minimo indispensabile, pensando soprattutto all’edilizia sociale e agevolata semmai. Prima vanno sfruttate le notevoli cubature ancora a disposizione, trasformando definitivamente gli ultimi, grandi magazzini e spazi produttivi rimasti all’interno degli abitati. (b.c.)
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martedì, 26 giugno 2007

Alto Adige 26 GIUGNO 2007
Ex Amonn, cambiate le proposte
La vasta area nel centro di San Giacomo verrà trasformata. La giunta comunale aveva chiesto modifiche

 LAIVES. Ieri è stata consegnata al vice sindaco Georg Forti la seconda ipotesi di trasformazione urbanistica della vasta area a vocazione produttiva nel cuore di San Giacomo. È l’area ex Amonn per la quale, all’inizio di quest’anno, era stata presentata una prima soluzione a cura dell’architetto Amplatz. Le sue proposte però erano state respinte dalla giunta comunale con varie osservazioni.

 L’intervento nel centro di San Giacomo del resto è di quelli che, se non sarà ben gestito, potrebbe anche stravolgere la fisionomia dell’intero abitato. Qualche cifra per farsi un’idea: al posto della ex Amonn, a fianco del Garden Village, vedranno la luce alcune centinaia di appartamenti, per una volumetria che sfiora i 53 mila metri cubi di costruzioni. Lungo il fronte strada poi (questa era stata una delle critiche da parte della giunta comunale) l’altezza degli edifici era giudicata eccessiva. A preoccuparsi era stata anche la Svp di San Giacomo che - in una presa di posizione ufficiale a firma dell’Obmann Andreas Mumelter - aveva sottolineato l’inaccettabilità delle soluzioni urbanistiche prospettate chiedendo una modifica, altrimenti si poteva anche arrivare a non votare il piano relativo.
 Così l’architetto Amplatz aveva accettato di ritirare la documentazione relativa all’ex Amonn per modificarla e riproporla al Comune. «Proprio ieri mi è stata recapitata la nuova proposta - dice il vice sindaco Georg Forti - e conto di portarla in giunta già nella riunione della prossima settimana per la prima analisi complessiva». Evidentemente, in questi mesi che sono intercorsi fra la prima e la seconda bozza di trasformazione dell’ex Amonn a San Giacomo, il progettista ha apportato i necessari aggiustamenti per andare incontro alle richieste della giunta comunale e dalle analisi della documentazione si potrà capire meglio di cosa si tratta. Che sia necessaria la massima attenzione verso questa operazione è scontato: una massa di metri cubi così grande va gestita attentamente.
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lunedì, 05 marzo 2007
Alto Adige 4-3-07
Promesse alla giunta comunale. Intanto protesta la Svp
Modifiche all'ex Amonn
LAIVES. Viste le perplessità manifestate in questi giorni dai rappresentanti della Svp di San Giacomo in merito al piano di attuazione per la trasformazione in chiave edilizia dell'ampia zona produttiva ex Amonn, Ben difficilmente passerà così com'è. E infatti, di fronte anche alle stesse riserve da parte del vice sindaco Svp Georg Forti (responsabile per l'urbanistica comunale) 1'architetto Amplatz, progettista del piano, ha assicurato che apporterà delle modifiche prima di riproporre il tutto alla giunta. C'è attesa quindi per vedere con cosa tornerà il progettista rispetto alle richieste dell'esecutivo. (b.c.)
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lunedì, 05 marzo 2007
Alto Adige 3-3-07

Dura presa di posizione della Stella Alpina di San Giacomo: modifiche sono necessarie
Ex Amonn: no della Svp al progetto
LAIVES. Così come è prospettata dall'architetto Amplatz, la trasformazione edilizia dei capannoni ex Amonn, in centro a San Giacomo, non piace alla Svp del paese. In una nota, 1'Obmann di San Giacomo, Andreas Mumelter, ribadisce che le- prospettive edilizie indicate per quell'area produttiva non saranno accettate dalla Svp. Sono giudicati eccessivi ad. esempio i piani previsti per gli edifici 3 o 4 - così come la volumetria complessiva, che sfiora i 53 mila metri cubi. «Abbiamo incaricato la consigliera Monica Espen, presidente della commissione urbanistica comunale, di fare presente queste indicazioni al vice sindaco Georg Forti - dice Mumelter e se i proprietari dell'area non dovessero accettare la richiesta di modifiche, potremmo arrivare anche a non votare il piano relativo alla zona ex Amonn». Recentemente anche il vice sindaco aveva avanzato riserve in merito all'ipotesi presentata dall'architetto Amplatz. (b.c.)
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domenica, 25 febbraio 2007

Alto Adige 24-2-07

IL FUTURO DI SAN GIACOMO
SERVE UN'ATTENTA PROGRAMMAZIONE
Anche il Comitato Attenzione Permanente sollecita il progettista a considerare le esigenze di vivibilità della frazione.
Ex Amonn, un impatto urbanistico”
Appello al Comune: va considerato anche l'inquinamento acustico


LAIVES. In centro all'abitato di San Giacomo sta crescendo un nuovo, grande quartiere. Già è pressochè completata la parte del «Garden Village» con alcune centinaia di appartamenti e nel frattempo è stato sottoposto all'amministrazione comunale un nuovo grande progetto di trasformazione in chiave edilizia che riguarderà l'adiacente area produttiva ex Amonn e saranno altri 200 e più nuovi alloggi. Si tratta di uno sviluppo urbanistico e demografico sul quale è opportuno riflettere per evitare conseguenze poi ingestibili. In merito, con una nota, interviene anche il Centro di Attenzione Permanente.
Lorenzo Merlini, a nome proprio del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo, interviene con una nota ricordando che «qualche giorno fa che l'architetto Amplaz ha presentato la prima ipotesi di trasformazione dell'area ex Amonn. I 53 mila metri cubi di edificazione con l'ipotesi di circa 200 alloggi sono senz'altro un colpo al cuore a San Giacomo: anche l'ultimo lenzuolo di terra della frazione scomparirà. Bene fanno gli amministratori a preoccuparsi di un così forte intervento urbanistico. Se da un lato vi c'è forte perplessità per l'altezza degli edifici lungo il fronte strada, dovrebbero pensare che all'interno c'è la ferrovia con il suo pressante e sempre maggiore rumore, subito oltre c'è l'aeroporto, che oltre a prevedere aerei di più grande dimensione, potrebbe costruire un hangar di riparazione e prova motori. Il rumore come si sa - ma meglio dicono i tecnici dell'Ufficio Aria e Rumori - può essere mitigato solo nei piani più bassi; verso l'alto nulla si può se non blindarsi in casa. Tra non molto - continua la nota tenendo conto del piano regolatore aeroportuale (vedasi decreto 31 ottobre 96 Ministero dell'ambiente), degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica e delle procedure antirumore adottate, verranno definite attorno allo scalo aeroportuale i confini delle aree di rispetto, zone dove dovranno essere applicati dei limiti di rumorosità. Bisogna aggiungere che la ferrovia, con i suoi rumori ritenuti senz'atro superiori ai livelli previsti udibili (giorno e notte) proprio nei piani più alti nelle case immediatamente adiacenti, per non parlare di scuole e asili, provoca un peggioramento dell'inquinamento acustico». Lorenzo Merlini così conclude: «L'architetto Amplatz, ci auguriamo, dovrà tener conto di tutto questo, vuoi perchè è un progetto ambizioso e vuoi perchè rappresenta una grande sfida con se stesso per un paese che vorrebbe ricordarlo solo per un progetto di grande sensibilità umana.
Il Comune dovrebbe collaborare, intervenire e vigilare affinchè tutto ciò si possa realizzare, sopratutto perchè San Giacomo necessita di un miglioramento della qualità della vita. Non è cosa da poco”. (b.c.)

PREVISTI 200 ALLOGGI
Un'altra, ampia zona a carattere produttivo sta per lasciare il posto, in centro all'abitato di San Giacomo, a nuovi appartamenti. Si tratta della zona nota come ex Amonn, in pieno centro della frazione, accanto al Gàrden Village, il quartiere che ha preso il posto del vecchio magazzino Espen. La giunta comunale si è già occupata in merito alle indicazioni tecniche sulla base di quanto riferito dall'architetto Amplatz che ha elaborato una prima ipotesi di trasformazione dell'area ex Amonn. L'intervento urbanistico è importante perché le cubature in ballo sono enormi: 53 mila metri cubi di costruzioni, che significheranno più di 200 nuovi appartamenti nel cuore di San Giacomo. L'architetto Amplatz ha spiegato la trasformazione urbanistica servendosi anche di un plastico. In giunta non sono mancate le perplessità anche per l'altezza degli edifici lungo il fronte strada, in. particolare per le altezze prospettate. L'architetto Amplatz ha promesso a sindaco ed assessori che tornerà con delle ipotesi alternative che tengano maggiormente conto delle indicazioni che gli sono state date dalla giunta. (b.c.)
sabato, 24 febbraio 2007
Alto Adige 23-2-07

Più collegamenti in Bassa e fermata pure a San Giacomo
“Metropolitana necessaria”
Il sindaco: è l'unico modo per agevolare i pendolari



di Ezio Danieli
LAIVES. La fermata dei treni a San Giacomo - ritenuta necessaria anche dal sindaco Polonioli vista la crescita urbanistica e demografica della frazione - deve passare necessariamente attraverso la disponibilità del terzo binario e quindi alla metropolitana di superficie.
Nel centro di San Giacomo sta crescendo un nuovo, grande quartiere. Già è praticamente completata la parte del «Garden Village» con alcune centinaia di appartamenti e nel frattempo è stato sottoposto alla giunta comunale un nuovo grande progetto dì trasformazione in chiave edilizia che riguarderà l'adiacente area produttiva ex Amonn e saranno altri 200 e più nuovi alloggi. Alla fine insomma, il quartiere centrale conterà più di mille abitanti. II sindaco Polonioli ribadisce l'importanza di una fermata dei treni a San Giacomo.
Lo studio del progetto della metropolitana di superficie è ' già stato inserito nel piano provinciale dei trasporti. E con tanto di dettagli: tracciato, fermate, tempo di percorrenza, costi. Insomma il collegamento, almeno sulla carta, è già pronto fra Bolzano ed Ora. Rispetto all'attuale servizio ferroviario verrebbero modificate le seguenti caratteristiche: l'orario (più cadenzato) e le stazioni (a distanza ridotta e ben collegate con i mezzi pubblici), ma anche i sistemi di segnalamento (verrebbero completamente automatizzati) e i « rotabili» (nuove macchine sostituirebbero quelle in esercizio adesso). La «metropolitana» (in realtà il collegamento è tutto all'aperto) partirebbe dalla stazionedi Bolzano. La prima fermata, dopo poco più di due minuti, è prevista a Santa Geltrude, poi un secondò stop a Oltrisarco e un'ultima fermata «bolzanina» in zona industriale. Fin qui, il tragitto verrebbe coperto in circa cinque minuti e mezzo. La fermata successiva sarebbe quella di via Einstein a San. Giacomo, poi uno stop all'aeroporto e il proseguimento fino a Laives. Altri tre minuti per arrivare a Bronzolo e poi fermata conclusiva alla stazione di Ora. Tempo complessivo di percorrenza per coprire i.sedici chilometri del tracciato: 18 minuti e venti secondi. Questo permetterebbe di effettuare tre corse all'ora per ogni senso di marcia. La stima dei costi parla di un investimento di 38,91 milioni di euro, ai quali vanno aggiunte le spese per l'acquisto dei convogli (uno per senso di marcia) che hanno un costo previsto tra i 3,62 e i 5,16 milioni di euro. Il modello di utilizzo predisposto dalle Fs prevede 18 ore di esercizio durante le quali potrebbero essere trasportate fino a 6.900 persone. A una tariffa che dovrebbe aggirarsi attorno a un euro. Il tutto sarà eventualmente realizzabile quando diventeranno provinciali le competenze statali in materia di trasporto ferroviario. È noto che l'accordo è stato raggiunto tanto che lo Stato sta concordando anche i contratti di servizio con la Provincia che, se giungerà il benestare del ministero potrà anche decidere quali tratte coprire, con quali cadenze e con quanti vagoni. È il «passaggio» necessario.
Ricordiamo che quando saranno percorribili le due varianti di Laives e di Ora la statale del Brennero fra Bolzano e Trento sarà una grande superstrada - lo dicono gli esperti - che tra l'altro attraverserà diversi centri abitati diventando, di fatto, la terza corsia all'A22 quando l'autostrada (e succede sempre più spesso) sarà intasata. Prospettive dunque inquietanti. Complice anche questa... terza corsia, l'assedio da traffico durerà a lungo, almeno fino a quando non sarà percorribile il passante ferroviario fra Ora e Cardano.

Più treni, lo chiede anche la Cgil/Agb
LAIVES. Anche la segreteria provinciale della Ggil/Agb - guidata dal segretario generale Lorenzo Sola - in un incontro avuto con il sindaco Giovanni Polonioli si é espressa a favore «in maniera particolare sull'ipotesi, di rafforzare il trasporto su rotaia realizzando un terzo binario che permetterebbe.di creare una sorta di metropolitana di superficie capace di ridurre la mole di traffico che grava sulle arterie stradali» Il sindacato, nell'incontro sul sindaco, ha affrontalo a lungo il problema della viabilità sul territorio comunale in riferimento ai necessari spostamenti di numerosi lavoratori anche verso il capoluogo di provincia
sabato, 17 febbraio 2007
Alto Adige 16-2-07
IL FUTURO DI SAN GIACOMO
L'area accanto al “Garden Village”
Progetto enorme e perplessità ín giunta. Chieste alcune modifiche
di Bruno Canali
LAIVES. Ancora un'ampia zona a carattere produttivo, che sta per lasciare il posto, in centro all'abitato di San Giacomo, a nuovi appartamenti. Si tratta della zona nota come ex Amonn, in pieno centro della frazione, accanto al Garden Village, il quartiere che ha preso il posto del vecchio magazzino Espen. Ieri, nel corso della consueta riunione settimanale, se ne è occupata la giunta comunale con le prime indicazioni tecniche. In seno all'esecutivo sono emerse numerose perplessità.
Alla riunione della giunta è stato invitato infatti l'architetto Amplatz, che ha elaborato una prima ipotesi di trasformazione dell'area ex Amonn. L'intervento urbanistico è importante perché le cubature in ballo sono enormi: 53 mila metri cubi di costruzioni, che significheranno più di 200 nuovi appartamenti nel cuore di San Giacomo, in una zona dove già, in questi ultimi anni ne sono stati edificati tantissimi fra edilizia privata e cooperative.
«Assieme all'architetto Amplatz abbiamo affrontato questa trasformazione urbanistica - spiega il vice sindaco Georg Forti - anche alla luce di un plastico che ci ha sottoposto. Qualche perplessità 1'abbiamo subito manifestata di fronte all'enorme cubatura prevista: l'architetto ci ha parlato di circa 53 mila metri cubi, che significheranno più di 200 nuovi appartamenti, una trasformazione che andrà gestita con estrema attenzione. Riserve anche per l'altezza degli edifici lungo il fronte strada, nel centro di San Giacomo, in particolare per le altezze prospettate. Così l'architetto Amplatz ci ha promesso che tornerà con delle ipotesi alternative che tengano maggiormente conto delle indicazioni che gli abbiamo fornito in giunta».
Effettivamente, altri 200 appartamenti in centro a San Giacomo non sono uno scherzo dal punto di vista urbanistico e, a cascata, anche sotto il profilo della vivibilità, della viabilità e degli aspetti sociali che accompagnano insediamenti umani di questa entità, oltretutto concentrati in un'area abbastanza ridotta, stretta fra strada e ferrovia.
Nel giro di qualche anno insomma, nessun altro luogo del territorio comunale conoscerà una crescita di ,questa portata e per la giunta comunale sarà una scommessa riuscire a guidare e gestire correttamente questa ascesa, anche demografica. Dopo la zona ex Amonn, a San Giacomonon ci sarà più nulla. Quest'area è infatti l'ultima rimasta di quelle produttive oramai inglobate nei centri abitati, presenze oramai anacronistiche, quando non addirittura fonte di disagio a causa del traffico che richiamano.

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