giovedì 19 gennaio 2012

conca atesina 3


lunedì, 28 novembre 2011



Avviati due progetti per salvare gamberi e salamandre

 EGNA. Informare ed educare bambini e ragazzi alla tutela e al rispetto dell’ambiente non solo con lezioni teoriche, ma anche con iniziative pratiche direttamente sul campo. Sono questi gli obiettivi di due progetti sostenuti da Anna Tovazzi, assessore del Comune di Egna, e promossi dall’associazione Kulturverein e dal Parco naturale Monte Corno. «Il primo progetto - spiega Anna Tovazzi - partirà all’inizio del prossimo anno e riguarda il ripopolamento dei gamberi a Laghetti, in località Reif. Assieme al Kulturverein riteniamo importante salvaguardare le specie che stanno scomparendo e ricreare per loro l’ambiente adatto. In questo senso si provvederà allo sfalcio a mano e alla reintroduzione degli alberi. Lungo tutto il percorso, attuato da volontari, con l’associazione coinvolgeremo le scuole ed i ragazzi potranno vedere com’è la situazione adesso e seguire periodicamente i lavori che saranno completati in circa due anni».
 Il secondo progetto nasce dalla constatazione, fatta lo scorso anno dal Parco naturale Monte Corno, della morte sulla strada di numerose salamandre. «È nata, quindi, l’esigenza di trovare una soluzione e così abbiamo deciso di coinvolgere le scuole medie di Egna. I ragazzi, ai quali sarà spiegato perchè vanno tutelate le salamandre e i motivi per i quali finiscono sulla strada, a febbraio, nella zona di via Cava, apporranno dei paletti e delle retine per evitare che le stesse vadano in strada. In più, saranno posizionati dei cartelli esplicativi disegnati direttamente da loro». L’assessore del Pd Tovazzi conclude: «Ritengo importante che un ’amministrazione promuova tutte le iniziative che vanno nella direzione della tutela dell’ambiente e che stimolino la conoscenza e la curiosità da parte delle nuove generazioni».
Alto Adige 28-11-11
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martedì, 22 novembre 2011



Un’altra nube sopra il «Safety Park»

VADENA.  La segnalazione è senza dubbio giustificata, ma è impossibile non leggere dell’ironia nelle poche parole scritte ieri in una mail da Erica Furini per informare di un’«allarmante situazione» il sindaco di Vadena, Beati, quello di Laives, Di Fede, e gli organi di stampa.
  «Questa mattina - scrive la direttrice della struttura - dai nostri uffici del Safety Park abbiamo visto delle nubi sopra Laives e Vadena. Abbiamo provveduto a fare le foto e in allegato gliene ne invio un paio. Siamo rimasti tutti attoniti e ci siamo chiesti da dove possa arrivare questa nube e se possa essere pericolosa per i cittadini. Un cordiale saluto». In effetti, le nuvole ci sono, ma il modo con cui Furini le segnala al primo cittadino appare come la palese parodia di quanto accaduto qualche settimana fa, quando furono i residenti della zona attorno al circuito a segnalare la presenza di una inquietante nube di gas azzurri che stazionava sopra il Safety Park, esprimendo la loro preoccupazione per le possibili conseguenze sulla salute degli abitanti.
  Una presenza, quella della nuvola, anche in quel caso documentata da una fotografia, che aveva dato il via ad una furibonda polemica con i sindaci di Vadena e Laives uniti nel chiedere maggiori controlli da parte degli organi provinciale e il divieto d’accesso alla pista dei motori a due tempi. Dall’altra, la dirigenza al completo del Safety Park che ha risposto colpo su colpo, respingendo le accuse al mittente e ribadendo l’assoluta regolarità dei motori e dell’attività svolta sul circuito. Polemica rientrata? Nient’affatto e ora, a gettare benzina sul fuoco (tanto per restare in tema anche con i termini), arriva la segnalazione di Furini. Mail che, come era facile immaginare, non è affatto piaciuta al sindaco Beati. «Furini fa politica - ha tuonato il primo cittadino - e invece dovrebbe preoccuparsi di dirigere il centro e rivedere il regolamento che fissa le norme per l’utilizzo della struttura». A cosa si riferisca Beati è chiaro: le soglie massime per odori e rumori che, stando alle numerose e sempre più forti proteste dei residenti, rendono impossibile la vita a chi vive nelle vicinanze della pista. E più che il disagio, a preoccupare sono le conseguenze che gas di scarico e decibel possono avere sulla salute di adulti e bambini. «Non è mia intenzione fare polemiche - conclude Alessandro Beati - ma ritengo che la salute pubblica venga prima di ogni altra cosa. Per questo, sono convinto che occorra intervenire al più presto e in tutte le sedi per risolvere il problema». (p.t.)
Alto Adige 22-11-11
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giovedì, 17 novembre 2011



Chiesta  l’attivazione del nightbus

EGNA. Il gruppo consigliare del Popolo della Libertà di Egna ha presentato una mozione, approvata dal consiglio comunale, per chiedere che venga attivato un servizio di trasporto notturno che colleghi la Bassa Atesina alla città.
 «Abbiamo ottenuto - ha detto - Federica Pizzaia, capogruppo ad Egna - un ottimo risultato in consiglio comunale. È fondamentale che la politica si preoccupi attivamente di giovani e miri a capirne e interpretarne le esigenze. Attendiamo risvolti nella speranza che il servizio venga istituito il prima possibile».
 Irvin Daves presidente provinciale della Giovane Italia, movimento giovanile del PDL, ha detto: «In orario notturno comuni come Salorno, Egna, Bronzolo, Laives non sono serviti da mezzi pubblici e quindi si può raggiungere Bolzano solo attraverso l’utilizzo privato dell’auto o di taxi. Attivare una linea notturna per portare i giovani in città e riportarli a casa in sicurezza, in orari precisi e con un costo relativamente basso è l’obiettivo della mobilitazione che intendiamo attivare». La mozione verrà presentata anche dai consiglieri comunali PDL dei Comuni che potrebbero essere interessati.
Alto Adige 17-11-11
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mercoledì, 16 novembre 2011



Erbe aromatiche al centro di Laimburg  

VADENA. Nei giorni scorsi il Centro Laimburg ha ospitato la quarta edizione della giornata altoatesina delle erbe. Numerosi i visitatori.
 Le aziende agricole che producono erbe e spezie aromatiche con il marchio “Qualità Alto Adige” hanno presentato al Centro di Sperimentazione Laimburg l’ampia gamma dei loro prodotti dalle erbe essiccate alle miscele di erbe aromatiche, inoltre sono stati offerti prodotti a base di erbe e spezie aromatiche, fra i quali formaggi e pane.
 Gli esperti del Centro e della scuola professionale Laimburg, Heinrich Abraham e Ute Schwarz-Kössler, hanno tenuto relazioni informative sulle caratteristiche e l’utilizzo delle erbe.
 Inoltre, il pubblico ha potuto mettere alla prova il proprio olfatto seguendo un percorso di vini ad ognuno dei quali era abbinata un’erba particolare. I primi passi nella coltivazione di erbe e spezie aromatiche in Alto Adige sono stati compiuti nel 1982. Dal 1991 in poi, il Centro Laimburg è migliorato sempre più nel settore della ricerca e dello sviluppo della coltivazione delle erbe. Nei due decenni passati, quindi, i ricercatori del Centro Laimburg hanno ampliato in maniera significativa le loro conoscenze sulla coltivazione e lavorazione di erbe e spezie aromatiche e le hanno successivamente trasmesse ai produttori nel settore. La scuola professionale Laimburg offre corsi specializzati di formazione ed aggiornamento riguardanti questo tema.
 Sono 40 le aziende altoatesine specializzate in quest’ambito, che coltivano 80 varietà diverse, quali ad esempio la menta, la melissa, la calendula o la malva e spezie aromatiche come l’origano, la maggiorana, il timo o la santoreggia.
Alto Adige 16-11-11
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martedì, 15 novembre 2011



«Basta divieti per i kart»

VADENA. La decisione della giunta di Vadena di vietare l’accesso ai mezzi con motori a due tempi nel Centro di guida sicura di Vadena non piace a Mirella Ambrosi, vicepresidente del Kartin Club Alto Adige. «L’idea originale del progetto - commenta la Ambrosi - è esattamente quella poi realizzata. La pista di kart annessa al Centro di guida sicura non è stata concepita solamente per attività ricreative, ma per l’attività sportiva del karting, che è e rimane uno sport. Non si puó continuare ad ignorarlo, quindi, o peggio etichettarlo come divertimento da luna park.. Stesso discorso vale per motocross e supermotard che utilizzano la pista karting. Fin dall’inaugurazione del centro ci era stata preclusa la possibilità di effettuare gare proprio per non “disturbare” i residenti, quindi da sportivi abbiamo continuato a praticare la nostra disciplina in altri luoghi. Ci rammarichiamo che il sindaco Beati prenda provvedimenti restrittivi sull’onda emotiva di polemiche innescate da un malessere che nasce da un’avversione al mondo motoristico e nello specifico il nostro. Prendiamo atto del suo invito a fornire suggerimenti, ma ricordiamo che già più volte abbiamo cercato interlocutori che ci ascoltassero ma il tutto è finito nel vuoto.
Purtroppo l’unica strada che ci è stata concessa di percorrere è quella del proibizionismo e dei divieti senza che mai ci fosse stata riconosciuta la possibilità di fornire indicazioni, anche se tardivamente, su come attuare accorgimenti che porterebbero benefici all’impianto e ai residenti.
La sicurezza stradale inizia da piccoli e non solo quando si ha la patente, ecco la ragione per cui è propedeutico l’insegnamento delle regole e della conoscenza della velocità anche in tenera età. Queste, in sintesi, sono anche le parole di Alex Zanardi che, nel corso di una sua visita, ha potuto constatare la validità e la potenzialità del kartodromo.
Concludendo, riteniamo che si stia sollevando molta polvere per nulla. Polvere che potrà anche depositarsi sui motori a due tempi, facendoli tacere per sempre, ma che certo non risolverà una situazione di cui il karting, sport nobile fucina di grandi campioni e palestra di vita, non è causa principale». Alle parole di Ambrosi, si aggiungono quelle di Osvaldo Gozzer, referente karting Csai e già delegato della Federazione, che puntualizza che gli olii ricinati sono vietati dal regolamento karting nazionale, ovviamente in un ambito sportivo che purtroppo non ha alcuna giurisdizione in attività ricreative come quelle del Safety Park.
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domenica, 13 novembre 2011



Le erbe officinali e quelle aromatiche superstar a Laimburg

VADENA. Oggi, nella splendida cornice della cantina di Laimburg, si terrà la giornata dedicata alle erbe officinali e aromatiche con la presenza di tanti espositori provinciali.
Si tratta di un appuntamento promosso dalla Camera di commercio, che vede insieme aziende con il marchio di qualità per i rispettivi prodotti e per i visitatori, dalle 9 in poi, ci sarà veramente tanto da vedere, tra erbe e prodotti naturali di ogni tipo.
I produttori forniranno informazioni sulle erbe di produzione locale, sui metodi di coltivazione e sul loro impiego. Verranno così presentate erbe e miscele di erbe da utilizzare per infusi o in cucina, per il bagno o per realizzare profumati cuscini, oltre che a scopi terapeutici.
È un’occasione particolare, che si ripete ogni anno a Laimburg e sempre viene seguita da migliaia di visitatori da tutta la provincia. (b.c.)
Alto Adige 13-11-11
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giovedì, 03 novembre 2011



Avanti con le schede pro - volontariato

VADENA. Avanti con le schede. Continua la distribuzione delle schede per partecipare all’iniziativa «Vota il volontario» con cui i cittadini sono invitati a segnalare i volontari che si sono distinti per attivita svolte sul territorio. I partner del progetto - il distretto sociale, i Comuni di Vadena, Laives e Bronzolo - vogliono così dare visibilita e un giusto riconoscimento morale a tutti i cittadini che regalano un po’ del loro tempo per il bene comune.
Alto Adige 3-11-11
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lunedì, 31 ottobre 2011



Trentamila alpini in Bassa per l’adunata

MAGRÈ. «Sarà un’invasione pacifica ed allegra e senza alcuna provocazione, di 350/400 mila persone; certo, porteremo in sfilata il Tricolore, è la nostra bandiera, ma non per irridere qualcuno»: questo ha voluto sottolineare Ruggero Galler, vice presidente della sezione Ana dell’Alto Adige, intervenuto a Magré all’incontro con gli alpini della Bassa Atesina e con gli amministratori dei vari paesi, in vista dell’adunata dell’11, 12 e 13 maggio a Bolzano. Lo scopo della serata, organizzata dal Gruppo alpini di Magré in collaborazione con le sezioni Ana di Egna, Laghetti, Ora, Caldaro, San Lugano, Salorno e Pochi, è stato quello di spiegare le motivazioni dell’adunata e i possibili disagi ma anche i vantaggi che un afflusso di così grande portata di visitatori, riserverà. «Non è più come una volta - ha precisato Galler - ora gli alpini che partecipano alle adunate non fanno gazzarra, non si avventurano in solenni ubriacature con spettacoli poco edificanti, perché è cambiata la mentalità. A questi ritrovi si va per la gioia di stare assieme e di cercare i vecchi commilitoni». Il vice presidente della Provincia Christian Tommasini si è detto entusiasta dell’adunata che si sarà «la più grande manifestazione mai avvenuta sul territorio altoatesino». Ha poi promesso importanti contributi anche dal punto di vista culturale, fra l’altro, con un volume sugli alpini per valorizzare il ruolo delle Penne Nere di un tempo e di quelle attuali nella società. Ci sarà inoltre una mostra fotografica sulla storia degli alpini. Fra un canto e l’altro del coro «Castel Bassa Atesina» di Salorno diretto da Jessica Nardon, che ha fatto scattare sull’attenti la platea quando ha intonato «Fratelli d’Italia». Il consigliere sezionale Stevanato ha ricordato che saranno in 1.500 gli alpini della Bassa che interverranno all’adunata e in Bassa saranno ospitate almeno 30 mila Penne Nere. (b.t.)
Alto Adige 31-10-11
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giovedì, 20 ottobre 2011


Sei milioni per collegare Bassa e Oltradige (BANDA LARGA)

ORA. Otto progetti per una spesa complessiva di 6 milioni di euro: a tanto ammontano gli investimenti necessari per allacciare alla rete delle telecomunicazioni la Bassa Atesina e l’Oltradige entro il 2013. A garantirlo è stato l’assessore competente Florian Mussner. «È un’ottima notizia - commenta l’Obmann della Svp della Bassa Oswald Schiefer - per tutti i residenti a Sud di Bolzano». Nei mesi scorsi c’è stato il primo intervento (eseguito dalla ditta Varesco), su un tratto di 8 chilometri, tra Laives e Ora e adesso è la volta del centro abitato di Ora. Entro il 2012 sono previsti interventi analoghi a Egna e Salorno, così come c’è il progetto per il collegamento Ora-Caldaro-Appiano fino alla rotatoria di Riva di Sotto, mentre è iniziata la progettazione tra Ora, Termeno e Cortaccia. Sarano appaltati a novembre i lavori per il progetto più importante, quello in grado di collegare Bassa Atesina e Oltradige lungo la tratta Ora-Appiano (1,84 milioni di euro). Sono alla fase di progettazione i lavori per la posa dei cavi tra Ora e Salorno (800mila euro), Termeno e Cortaccia (830 mila euro), nonchè tra Laives e Nova Ponente (1,3 milioni), mentre gli ultimi investimenti riguarderanno la posa della fibra ottica tra Bolzano (via Einstein) e Pineta (100 mila euro), e tra Laives, Nova Ponente, Monte San Pietro e Aldino (230 mila euro).
Alto Adige 19-10-11
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giovedì, 06 ottobre 2011



Sulla discarica Ischia-Frizzi c’è odore di ricorso  

BRUNO CANALI
VADENA. L’ampliamento della discarica Ischia-Frizzi preoccupa l’amministrazione comunale di Vadena. «Dopo aver perso tempo - spiega il sindaco Alessandro Beati - ora la Provincia ha urgenza di raddoppiare la discarica. Non escludo un ricorso».
 In consiglio comunale sono stati invitati il direttore di Ecocenter, l’ingegner Marco Palmitano, e il direttore della discarica, Martino Sacchini. «E’ dal 2004 che si sa della necessità di ampliare la discarica di Vadena - ha detto Palmitano - perché il nuovo inceneritore entrerà in funzione solo nel 2014. Recentemente, con procedura d’urgenza, la Provincia ha deciso d’intervenire e l’opzione è innalzare fino a un massimo di 10 metri la discarica attuale, per poter accumulare altri 50mila metri cubi di rifiuti. Io spero che si arrivi ad alzarla il meno possibile, perché più su si va con il cumulo dei rifiuti e più aumentano i problemi tecnici. Ad ogni modo, il geologo ha verificato che si può fare».
 Si prevede che entro il 15 dicembre sia pronto il progetto esecutivo dell’ampliamento e quindi si passerebbe all’appalto dei lavori, che non inizieranno prima della primavera 2012. L’ampliamento consentirà poi il deposito di un altro milione di metri cubi di rifiuti e, considerato che con l’entrata in funzione del nuovo inceneritore arriveranno soprattutto ceneri residue, la durata della discarica sarà lunga.
 L’ingegner Palmitano ha spiegato anche che a Lana ci sarebbe una discarica in grado di accogliere 200mila metri cubi di rifiuti, ma viene tenuta per le emergenze, come ad esempio un guasto all’inceneritore. «A tal proposito - ha aggiunto il direttore di Ecocenter - quando entrerà in funzione il nuovo inceneritore non si potrà lavorare in parallelo con quello attuale e quindi, per qualunque problema che dovesse imporne una fermata, diventerebbe un grosso problema lo smaltimento dei rifiuti. Certo che ci si poteva pensare per tempo, perché con l’ampliamento della discarica siamo in ritardo di 4 anni, mentre con il nuovo inceneritore possiamo parlare di 5 anni di ritardo, sapendo da tempo che a fine 2012 la discarica Ischia-Frizzi sarebbe stata esaurita».
 Preoccupati, per le prospettive, gli amministratori comunali di Vadena.
 «Prima di tutto vogliamo valutare lo studio geologico - dice il sindaco Alessandro Beati - e non escludo l’ipotesi di un nostro ricorso. La Provincia adotta la procedura di emergenza per sorvolare tutti i passaggi normali, ma in realtà è c’è stato ritardo per mancanza della volontà di agire. Come al solito noi, piccolo comune, dobbiamo sorbirci i problemi dell’intera provincia. Ed è un carico enorme, che ci preoccupa parecchio...».
Alto Adige 6-10-11
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giovedì, 29 settembre 2011




“Acqua sporca” mostra personale di Sergio Davanzo

Sabato 1ottobre 2011 alle ore 20,00 presso la sala AurOrartexpo alla vecchia stazione di Ora avrà luogo l'inaugurazione della mostra personale di Sergio Davanzo intitolata:
Acqua sporca”.
La tematica di questa personale di Davanzo affronta il problema dell'inquinamento.
Non solo le nostre acque dei mari dei laghi e fiumi sono afflitte dalla presenza di sostanze chimiche non smaltibili ma è l'intero ciclo dell'acqua a essere preso in considerazione.
Si mette a fuoco il male sottile che priva l'elemento acqua delle sue proprietà purificatrici.
La mostra rimmarà aperta dalle ore 17 alle 19.30 escluso il martedi e fuori da questi orari la mostra potrà essere visitabile passando dal bar della stazione negli orari di apertura.
Il Catologo “Acquasporca” sarà in visione presso l'esposizione.

Organizzazione a cura di Holos - Accademia Dialetti Visivi, Arci Laives, Arci Ora
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martedì, 27 settembre 2011




Mostra di disegni scritti (quasi fumetti) di Angelo Monne
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mercoledì, 14 settembre 2011



“Vadenapfel”

VADENA. Se il territorio altoatesino è “sinonimo” di mela, la zona di Vadena e da qui in giù nella Bassa, è una fra le più vocate in questo senso. Quasi logico, quindi, che una mostra artistica sulle mele sia allestita proprio qui.
 E infatti dalla scosa settimana nella sala espositiva del Comune di Vadena è in corso “Vadenapfel”, mostra di pittura, scultura, artigianato artistico e ceramica con tema di riferimento, evidentemente, la mela. Si tratta dunque di una valida selezione in termini artistici, laddove il solito concetto di natura morta, che spesso e volentieri appunto riproduce i frutti, qui diventa natura... viva, nel segno della mela. Decisamente qualificata la lista degli artisti che espongono le loro opere, e che vede nomi come quelli di Sieglinde Tatz Borgogno, Paolo Rossetto che ha esposto poco tempo fa al Quirinale e che sarà ai Musei Vaticani per Natale, Alessandro Galante con il ferro battuto, lo scultore viennese Emil Mayr, la genialità del Kiker di Laives e ancora una lunga lista di artisti. La mostra sarà aperta fino a domenica 18 settembre dalle ore 17 alle 19.30 nei giorni feriali mentre domenica l’orario è dalle 10.30 alle 13 e l’ingresso è gratuito. (b.c.)
Alto Adige 14-9-11
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venerdì, 09 settembre 2011



Fiamme nel centro rifiuti: nube tossica nell’aria

MARIO BERTOLDI
CORTACCIA. Mezz’ora di paura. Quando dal capannone della Xela, in zona industriale a Cortaccia, è stato notato alzarsi un fumo denso ed acre ci si è resi conto subito del potenziale pericolo per tutti. In una delle vasche di lavorazione stavando bruciando solventi e vernici.
 Se la situazione è stata posta sotto controllo in una trentina di minuti e si sono evitati pericoli reali per i lavoratori dell’impianto, i vicini ed i residenti della zona, il merito è tutto dei vigili del fuoco volontari dell’Oltradige e della Bassa Atesina, intervenuti con ben 68 uomini nel giro di pochi minuti. Ieri in serata lo ha sottolineato anche il dottor Luigi Minach, direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente, che ha confermato la tossicità del fumo sprigionatosi per circa mezz’ora. «In questi casi è sempre il quantitativo di sostanze inalate a rendere la situazione più o meno pericolosa» ha poi spiegato Minach, elogiando l’efficienza dei vigili del fuoco. Saranno comunque le analisi di laboratorio a dare risposte certe sulle sostanze liberatesi nell’aria. L’incendio, sviluppatosi verso le 8.50, alle 9.15 era già completamente domato. Il successivo intervento del corpo permanente dei vigili del fuoco di Bolzano si è reso necessario solo per azionare un enorme ventilatore industriale con il quale si è cercato di liberare l’interno del capannone dai residui del fumo. Solo a quel punto si è potuto capire cosa fosse effettivamente avvenuto. L’incendio è scoppiato improvvisamente in una delle vasche di stoccaggio e lavorazione di vernici, svolventi, olii industriali in attesa di essere lavorati e smaltiti. L’ipotesi più probabile è che le fiamme si sia sviluppate per autocombustione, forse a seguito di reazioni di natura chimica nel mix di sostanze che si sono mescolate. L’incendio ha bruciato circa 4 metri cubi (pari a circa 2 automobili) di materiale e sostanze potenzialmente tossiche. E’ stato uno sei responsabili del capannone ad intervenire per primo. Ha avuto l’abilità di isolare immediatamente la fonte di fuoco evitando che le fiamme potessero espandersi con relativa facilità. Ben altre conseguenze avrebbero potute esserci se l’incendio si fosse sviluppato improvvisamente nella notte. Anche per questo la magistratura vuole vederci chiaro e capire se l’episodio possa essere riconducibile a negligenze professionali all’interno dell’azienza. Il sostituto procuratore Igor Secco ha aperto un’inchiesta con ipotesi colpose, disponendo il sequestro della zona del capannone interessata dall’incendio.
 Molti degli accertamenti tecnici sono stati delegati ai carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico. I primi controlli avrebbero appurato che tutte le sostanze rilevate ed in attesa di smaltimento rientravano in quelle autorizzate. Ma gli accertamenti continueranno anche nei prossimi giorni.
Alto Adige 9-9-11

«Quella è una bomba ad orologeria»

DAVIDE FODOR
CORTACCIA. L’incendio di ieri mattina all’interno dello stabilimento Xela Pa Service di Cortaccia va ad alimentare un clima già da tempo piuttosto teso nella zona industriale del paese. Proprio nelle scorse settimane Patrick Santini, titolare del centro di smaltimento rifiuti (tossici e non) dal quale è scaturito il rogo, aveva presentato una richiesta per ottenere un ampliamento della propria attività. Un incremento dalle attuali 20-30 mila tonnellate di rifiuti a circa 100.000: questa la proposta portata in Provincia dall’imprenditore, che aveva scatenato le immediate reazioni di numerosi privati cittadini ed anche del Comune, dimostratosi contrario al paventato ampliamento. Sull’eventualità di ingrandire il centro il comitato «Via» (Valutazione Impatto Ambientale) non si è tuttora espresso, ma nel frattempo le preoccupazioni di alcuni privati cittadini residenti nella zona si fanno chiaramente più elevate. «Quando ho guardato fuori ho visto un’enorme quantità di fumo bianco e non sono riuscito subito a rendermi conto di cosa stesse succedendo - spiega ad esempio il ristoratore Konrad Pomella -. Avendo il mio esercizio a non più di 50 metri dal capannone non posso che essere assai preoccupato. Qualcuno a questo punto deve intervenire, l’attuale situazione non è più sostenibile.»
 Rincara la dose Ernst Wolgemuth dell’azienda elettronica Ewo, che aggiunge: «Il fumo era veramente tanto, al punto che era possibile osservarlo anche dall’autostrada. Per fortuna è stato possibile tenere sotto controllo le fiamme, ma dubito che ciò potrebbe avvenire se un incendio si propagasse durante la notte. La nostra è un’azienda che lavora con la tecnologia e, trovandosi a 10 metri dal confine, qualora una situazione del genere si ripetesse i danni potrebbero essere enormi.» «Un eventuale ampliamento? Spero proprio di no, altrimenti lo scenario rischia di diventare ancor più grave e pericoloso per noi» - conclude Wolgemuth.
 Sull’incendio alla Pa Service si è espresso anche il presidente della comunità comprensoriale di Bassa Atesina e Oltradige Oswald Schiefer, che sul tema dimostra di avere le idee chiare: «Capisco i timori degli imprenditori e dei vicini - spiega l’ex sindaco di Cortaccia -. La nube di fumo bianco elevatasi dallo stabilimento di smaltimento rifiuti era davvero molto fitta e dunque credo sia normale che i residenti manifestino tutta la propria preoccupazione. Sappiamo che attualmente la commissione provinciale sulla valutazione dell’impatto ambientale sta vagliando la richiesta di ampliamento presentata dalla Pa Service: l’episodio di ieri pare tuttavia confermare che non ci siano le garanzie sufficienti nemmeno per trattare la quantità attuale di rifiuti. Anche per questa ragione il comprensorio e gli imprenditori hanno espresso tutta la propria contrarietà ad un aumento nella capacità dell’impianto.»
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lunedì, 29 agosto 2011



Piste ciclabili via al progetto Termeno-Caldaro

TERMENO. Dopo la conclusione dei lavori per la realizzazione di una pista ciclabile tra Termeno ed Egna, il prossimo passo sarà quello di costituire un collegamento tra il centro della Bassa Atesina e Caldaro. I lavori per la costruzione dell’opera dovrebbero cominciare nei prossimi mesi, indicativamente in primavera. Ottimista il sindaco di Termeno Walter Dissertori, che spiega: «La nostra volontà è quella di riuscire a concludere il progetto nel triennio 2012-2015. Si tratterebbe di una innovazione significativa per il nostro paese e senza dubbio si contribuirebbe ad ampliare l’indotto turistico nella nostra zona.»
 Per quanto concerne le spese la Provincia dovrebbe coprire il 60% dei costi, restante 40% il Comprensorio. (dafo)

Alto adige 29-8-11
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venerdì, 19 agosto 2011



Bloccati, da un ricorso al Tar, i lavori del sovrappasso dell’A22 a Vadena

MASSIMILIANO BONA
VADENA/ORA. Bloccati, da un ricorso al Tar, i lavori del sovrappasso dell’A22 a Vadena, un’opera attesa da oltre un anno. «Per noi - sottolinea il sindaco Alessandro Beati - si tratta di un’opera fondamentale, perché collega Vadena centro con la zona della scuola, del Comune e della chiesa. Naturalmente i lavori non potranno iniziare prima dell’ultimazione del sovrappasso a Piccolongo, che dovrebbe essere pronto a settembre. Poi dovremo studiare la viabilità alternativa assieme all’A22 e al servizio strade».
In lizza per l’assegnazione dell’appalto del ponte di Vadena ci sono due ditte venete. «La gara - spiega in una nota Carlo Costa, direttore tecnico dell’A22 - è stata fatta il 13 aprile 2010 e c’è stata un ’aggiudicazione provvisoria. L’azienda seconda classificata ha presentato ricorso e siamo in attesa che la situazione si sblocchi». L’importo a base d’asta per la realizzazione del ponte di Vadena è di 4,508 milioni. In programma c’è la realizzazione di una struttura con un telaio isostatico in acciaio. Sono previsti due archi inclinati verso l’interno del ponte con angolo di quindici gradi, collegati alle travi. Ci saranno anche due travi longitudinali collegate tra loro da traversi in acciaio di 3 metri. Per Piccolongo l’importo netto dei lavori è di 3,312 milioni e la consegna dell’opera, secondo l’A22, è prevista per il 15 settembre.
Sono ultimati invece i lavori per il sovrappasso A22 allo svincolo della stazione Egna/Ora. In questo caso il costo del manufatto ammonta a 3,410 milioni.
Più complessa, invece, la situazione per il sovrappasso A22 e per il ponte sull’Adige a Egna. «Il progetto definitivo - spiega Carlo Costa - è stato approvato dal consiglio di amministrazione nel dicembre 2009. È iniziata la progettazione esecutiva e sono in corso contatti con la Provincia per la stipula di una convenzione con la quale saranno formalizzate le rispettive competenze». In programma c’è una struttura ad arco in acciaio verniciato inclinato di 70 gradi.
L’Autobrennero è invece più indietro per quanto attiene il sovrappasso all’altezza di San Floriano, sempre nel Comune di Egna. «È tra i manufatti di prossima realizzazione - sottolinea Costa - e sono già iniziate le prime valutazioni. Il progetto sarà sviluppato a breve, sempre d’intesa con la Provincia».
La Bassa Atesina è interessata anche alla realizzazione del sovrappasso a Bolzano Sud. Il progetto, in questo caso, è stato approvato dal Cda nel 2008 ed è in fase di invio all’Anas per l’approvazione. L’importo dei lavori a base d’asta, al netto dei costi della sicurezza, è di 4,558 milioni. Anche in questo caso è prevista una struttura ad arco con un impalcato in acciaio largo 16,2 metri.
Alto Adige 19-8-11
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domenica, 07 agosto 2011



Vadena, il restauro dell’antico campanile di Birti ha emozionato la comunità  

Qualche sera fa ho avuto modo di partecipare alla presentazione del libro sul restauro dell’antico campanile in contrada Birti del Comune di Vadena. Ne avevo avuto notizia attraverso l’«Alto Adige» e fui anche preso dalla curiosità di vedere in che forma potesse svolgersi la preannunciata operazione in quel luogo isolato e campestre, privo di qualsiasi struttura di accoglienza. Da anni mi aveva sempre interessato quel campanile romanico solitario, senza chiesa e senza campane, in parte quasi inglobato in un edificio e con le finestrature murate che davano il segno, inequivocabile e triste, della decadenza e dell’abbandono. Tuttavia sempre tornavo a rivederlo, nell’alternanza delle stagioni, come a misurare sul suo aspetto, il mutare delle vicende e il trascorrere della mia vita.
 Ecco perché è stata un’emozione il ritrovarmi ai piedi del campanile restaurato, in una calda serata d’estate, a celebrare un insolito evento in veste di uditore e di celebrante insieme. Molti desideravano da tempo questo restauro anche se, credo, nessuno potesse intenderlo come un ripristino perché è presumibile che il monumento resti, in futuro, un relitto architettonico senza funzioni e, in un certo modo, alieno dal contesto ambientale, anche se pur sempre amato dalla gente del luogo come una consueta e illustre presenza.
 Mai mi era capitato di vivere un momento tanto coinvolgente di socialità, di entusiasmo e di concretezza politica e nel coro dei molti scontenti e dei contestatori, cui spesso appartengo, vorrei poter esprimere, stavolta, una voce di assoluta condivisione, oltreché di gratitudine e di ringraziamento. Tutte voci entusiaste e appassionate alle quali mi associo quale vecchio amico del campanile che finalmente potrò conoscere meglio attraverso la bella pubblicazione distribuita ai presenti. Parole sincere e cerimonia inappuntabile e senza scadimenti, insomma una serata indimenticabile della quale ringrazio tutti di cuore. Se mi fosse consentito un sommesso consiglio, vorrei dire di liberare le immediate adiacenze del campanile da tutti gli elementi occultanti, vegetazione compresa, e di evitare l’illuminazione esterna a luce radente che rende al monumento un pessimo servizio.
Alto Adige 7-8-11

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domenica, 07 agosto 2011



Un libro sul «Gran Canyon» altoatesino

 ALDINO. Si intitola «La gola del Bletterbach - Storie nella roccia» il libro presentato ieri al museo di scienze naturali. Contiene informazioni scientifiche ma anche itinerari utili agli escursionisti. La gola del Bletterbach, ai piedi del Corno Bianco, tra Aldino e Redagno, è lunga 8 Km e profonda 400 metri. Il corso del fiume, circa 18 mila anni fa, scavando nella roccia formò la gola che oggi è nota come «Gran Canyon dell’Alto Adige». È un monumento naturale di grande rilevanza dal punto di vista scientifico. In questa zona sono stati scoperti fossili e tracce di dinosauri risalenti al periodo compreso tra 299 e 251 milioni di anni fa. Grazie a questi ritrovamenti, il canyon da oltre 60 anni è al centro di vari studi. I due aspetti del Bletterbach, quello scientifico e quello escursionistico, sono affrontati in un libro, che costituisce l’esito della pluriennale collaborazione tra il Geoparc e i due musei di scienze della regione. Il volume è curato dai paleontologi Marco Avanzini ed Evelyn Kustatscher. Gli autori, con spiegazioni semplici e comprensibili, accompagnano passo per passo il lettore attraverso il canyon fornendo informazioni sullo stato attuale delle conoscenze scientifiche. Il libro redatto in tre lingue (italiano, tedesco ed inglese) è edito da Geoparc Bletterbach ed è in vendita a 9 euro e 90 centesimi.
Alto Adige 5-8-11
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venerdì, 22 luglio 2011



Ad Ora concerto dei Khorakhanè per ricordare la strage

ORA. Arci AurOra, Arci Laives e l’ Associazione dei Familiari delle Vittime della strage del 2 agosto 1980 a Bologna organizzano quest’anno un concerto-evento per lanciare la staffetta “Insieme per non dimenticare il 2 agosto 1980” che partirà dal Brennero il 29 luglio. Una serata per ricordare le vittime del terrorismo e delle stragi in Italia ed in particolare proprio quelle 85 persone che il 2 agosto 1980 alle ore 10.25 hanno perso il diritto di vivere e i 200 feriti che ancora oggi ne portano i segni indelebili. I responsabili dei due circoli Arci della Bassa Atesina convinti che fare cultura sia anche occuparsi di chi ti sta vicino dopo “Blues per L’Aquila”, le collaborazioni con le Agenzie territoriali di promozione sociale, hanno accolto la richiesta di Sonia Zanotti animatrice dell’Associazione dei Famigliari delle Vittime di Bologna.
Nasce così il concerto evento “Per non dimenticare Bologna” - che di terrà questa sera alle 21 all’AurOra, alla Vecchia Stazione di Ora -, all’insegna di quello che ormai in questi giorni di lavoro organizzativo è diventato lo slogan degli operatori dell’Arci e di Sonia e cioè “La nostra vendetta è la memoria” una serata che in modo leggero cercherà di informare attraverso alcuni video che verranno proiettati nel teatro, ma anche aggregare con l’esibizione alle ore 21 del gruppo dei Khorakhanè, gruppo rivelazione del 2007 al 57º Festival di Sanremo, secondo premio della critica nella sezione giovani, premio MEI come miglior gruppo 2007 Indie-pop. I Khorakhanè - che prendono il nome da una canzone dell’ultimo album di De Andrè - nascono nel 2001 come tribute band a Fabrizio De André sviluppando però parallelamente un repertorio di brani originali.
Il loro sound deriva da una frammentazione di diversi stili che hanno indirizzato negli anni il genere ed uno stile musicale molto personale: ma è soprattutto la grande forza creativa che compatta il gruppo che permette loro di comporre brani difficilmente collocabili od ascrivibili ad un unico genere. A tutto ciò si aggiunge la grande attenzione alle liriche, sempre originali.
L’ingresso all’AurOra questa sera è libero.
Alto Adige 22-7-11
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lunedì, 11 luglio 2011



DISAGI E SERVIZI Il bus da Bolzano a Bronzolo è pieno fin dalla partenza

Ore 19:20 di venerdì 8 luglio 2011. Sono sul bus numero 2 per Bronzolo. Come al solito nel periodo estivo quasi tutti se non tutti i bus sono singoli. Vorrei ricordare ai gestori della Sasa che non esistono solo gli scolari, infatti il bus già in via Cesare Battisti (a poche fermate dalla stazione) arriva pieno, a fatica si raggiunge l’obliteratore, per scendere si deve spingere, donne con carrozzine restano a piedi e ci saranno 35 gradi sul bus.
Da ringraziare almeno che il bus è in orario cosa piu unica che rara su questa linea. Un utente esasperato (non è la prima volta).
Stefano Martinelli LAIVES
Alto Adige 10-7-11
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venerdì, 01 luglio 2011



Mayr: no alla discarica a Cortaccia

BRUNO TONIDANDEL
CORTINA. Anche il consiglio comunale di Cortina ha votato compatto contro la realizzazione del poligono militare nell’area della ex polveriera di Ora (ritenendo si tratti di un’imposizione da parte della Provincia), nella zona di Monte, sul territorio comunale di Caldaro e Vadena, poco a sud del lago. Ma un secco rifiuto è stato anche espresso nei confronti del paventato ampliamento della discarica posta al confine con la zona artigianale-industriale di Cortaccia.
 Qui dovrebbero venire immagazzinati rifiuti speciali provenienti anche da varie località italiane, pronti per essere avviati alla fase di smaltimento. Dovrebbe, o meglio potrebbe, trattarsi di materiale altamente inquinante ed è per questo che sono insorti prima gli agricoltori vicini alla discarica, disturbati da rumori molesti ma soprattutto da cattivi odori; e poi via, via tutte le amministrazioni comunali che con le loro delibere contrarie alla discarica, hanno un po’ corretto il tiro. Forse si doveva intervenire prima e non rilasciare autorizzazioni probabilmente un po’ troppo alla leggera senza prima valutare ogni possibile rischio.
 Oltrettutto questo sito in discussione si trova nelle vicinanze dell’Adige. Cosa succederebbe in caso di una malaugurata rottura degli argini del fiume?
 Ed è stato proprio su questo rischio che si è imperniata la discussione del consiglio comunale di Cortina, primo ente a valutare anche questo pericolo. Cortina infatti è posizionata solo qualche chilometro a sud della discarica, lambita da fossi e corsi d’acqua che transitano proprio a fianco della zona contestata. In caso di una inondazione tutti i veleni della discarica finirebbero nei corsi d’acqua che verrebbero poi a stravolgere l’equilibrio naturale del piccolo paese retto dal sindaco Manfred Mayr. «Ci sono voluti anni - dice il primo cittadino di Cortina - per rivitalizzare i numerosi fossati che circondano il paese; ora i nostri biotopi sono vitali, vi crescono piante ed erbe palustri rare, ci vivono anfibi, rettili, vi nidificano uccelli che prima non c’erano. Un inquinamento delle acque porterebbe, oltre al danno alla popolazione, anche la distruzione della vita acquatica». Anche Cortina quindi, ma anche Cortaccia (come si è capito nei giorni scorsi), è fermamente contraria alla discarica di Cortaccia.
Alto Adige 1-7-11
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venerdì, 01 luglio 2011



  «La Svp ci ha abbandonato»

MASSIMILIANO BONA
EGNA. «Più che traditi ci sentiamo abbandonati dal partito, che per l’ennesima volta ha ignorato le nostre richieste»: Oswald Schiefer, ex sindaco di Cortaccia e presidente del Comprensorio Oltradige-Bassa Atesina, non usa certo mezzi termini per attaccare il gruppo consiliare della Volkspartei che ha votato a favore del poligono militare tra Vadena e Caldaro e non si è pronunciato in modo sufficientemente chiaro sulla realizzazione della terza corsia dinamica tra Egna e Bolzano. Sono già iniziati, infatti, i lavori per l’allargamento della corsia d’emergenza. «In quest’occasione - prosegue Schiefer, che fa da portavoce ai sindaci della Bassa Atesina - siamo davvero delusi. Da parte di qualche collega di partito ci saremmo aspettati meno arroganza e un pizzico di intelligenza in più». Schiefer non ha proprio digerito il voto contrario del gruppo consiliare Svp alla mozione dei Verdi, nella quale si chiedeva di rinunciare al progetto del poligono militare a Monte, o almeno di cercare un’intesa con i Comuni interessati. «Almeno qualcuno dei nostri rappresentanti avrebbe potuto astenersi. Ci saranno inevitavilmente delle ripercussioni alle prossime elezioni».
 C’è chi assicura che il presidente del Comprensorio non abbia gradito nemmeno le dichiarazioni in consiglio provinciale del capogruppo Svp Elmar Pichler Rolle, secondo il quale «non bastano 7/8 Comuni per bloccare un accordo complessivo con l’Esercito vantaggioso per tutta la Provincia». E ancora: «Bolzano ha ospitato un poligono all’aperto per decenni e non è mai successo nulla. Non è vero però - precisa l’ex vicesindaco di Bolzano - che io ce l’abbia con i sindaci della Bassa, ma critico fortemente il populismo dei Verdi. Speravo che Dello Sbarba & Co. ragionassero sui fatti e non facessero solo propaganda». Pichler Rolle, sulla protesta della Bassa, ammette. «Abbiamo un piccolo problema in casa nostra». Sulla corsia dinamica tra Egna e Bolzano Pichler Rolle si limita a precisare che «la Volkspartei non la chiede, così come resta esclusa l’ipotesi della terza corsia sull’Autobrennero».
 Ma sulla terza corsia dinamica interviene nella polemica anche Alessandro Urzì (Fli): «La Svp e il Pd hanno bocciato in aula il progetto che stanno seguendo attraverso l’A22. Il paradosso sta nel fatto che votando no la maggioranza ha dichiarato la propria contrarietà alla terza corsia dinamica e quindi dovrà uniformare l’azione dell’Autobrennero alle deliberazioni del consiglio. Verranno sospesi i lavori avviati? Sicuramente è un bel pasticcio». Di sicuro i sindaci della Bassa Atesina non la vogliono, se non come semplice corsia d’emergenza.
Alto Adige 1-7-11
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martedì, 28 giugno 2011



Benzina: a Egna costa di meno, a Laives di più

VALERIA FRANGIPANE


BOLZANO. L’Alto Adige vanta il primato della benzina più cara d’Italia. La conferma di una realtà (già sottolineata dall’Astat) arriva dal Centro consumatori: «I prezzi sono alti anche perchè c’è poca concorrenza. Il metano è quasi introvabile e la domenica non si trova il gpl».
 Per capire se è possibile risparmiare i Consumatori hanno portato a termine nelle prime settimane di giugno un’indagine su 65 stazioni di servizio. Walther Andreaus, direttore del Centro, spiega che sono stati confrontati i prezzi delle stazioni di servizio distribuite lungo le principali strade della provincia, sull’Autobrennero e sulla Mebo, considerando sempre il prezzo minore in caso di distributore aperto.
 Bene, alla fine di questa indagine cosa è emerso?
 «Che il distributore Esso di Laghetti di Egna ha la benzina con il prezzo migliore (1,525 euro al litro) mentre la più cara è la S. Marco all’inizio di Laives (1,615)».
 Passiamo al gasolio.
 «In questo caso il prezzo migliore è quello che fa la Tamoil prima di Salorno (1,398 euro al litro) ed il peggiore sempre della S. Marco di Laives (1,489 al litro)».
 Non bene neanche sul versante dei carburanti alternativi. «Su 65 impianti solo 12 sono risultati dotati di gpl (nessuno dei quali aperto la domenica) e solo 4 di gas metano. Peccato però che di questi alla prova dei fatti ne funzionasse soltanto uno: quello sulla Mebo che si trova subito dopo la galleria di Castelfirmiano all’altezza di Appiano che è l’unica ad offrire un servizio “fai-date” anche per questo tipo di carburante. Lungo l’A22 tra Egna e Vipiteno non è possibile fare rifornimento di gpl o di gas metano in entrambi i sensi di marcia». Andreaus spiega poi che per un’automobile a benzina di media cilindrata che percorra 12.000 km all’anno si spendono, in media, più di 1.100 euro. «Per molti più di uno stipendio. Diciamo che il risparmio potenziale per la benzina se stiamo attenti al tipo di distributore ed al self service è di circa 60 euro all’anno e di circa 55 per il diesel. Il passaggio al metano offrirebbe poi un potenziale di risparmio del 50% che nel nostro esempio corrisponde a 530 euro all’anno. Cifra che farebbe più che comodo ad una famiglia in tempi di magra. Peccato solo che il metano in Alto Adige sia di fatto quasi introvabile».
 Ma la colpa del caro carburante di chi è? Dei costi di trasporto, delle accise che assieme alle imposte costituiscono il 65% del prezzo e delle compagnie petrolifere a cui va quasi un terzo dei guadagni. Non certo dei gestori che incassano le briciole.
 Se si raffronta la media dei prezzi della benzina tra la compagnia più cara e quella più economica, si scopre che la differenza di prezzo è del 3,3 % dalla più cara (Ip) alla più economica: poco, se si pensa ad una liberalizzazione in vigore da ben quattordici anni, e ancor meno per considerare raggiunto l’obiettivo di una maggiore concorrenza.

Il «Fai da te» fa risparmiare 3 euro per ogni 50 euro spesi

BOLZANO. Walther Andreaus, direttore del Centro tutela consumatori di via Dodiciville, spiega agli automobilisti come risparmiare.
 «Per farlo basta rispettare alcune semplice regole. Si tratta di misure che consentono un risparmio che può arrivare anche al 20%, che supera di gran lunga qualsiasi sconto ad oggi offerto dalle compagnie petrolifere».
 Ecco le regole.
 Controllare periodicamente i costi dei carburanti ed usare sempre il self-service.
 Non deviare dai tragitti consueti alla ricerca del prezzo migliore, l’esiguo risparmio potrebbe essere vanificato dall’aumento del chilometraggio necessario: a fronte di 50 euro di benzina bastano 15 km in più per annullare il risparmio (prezzo medio rispetto a prezzo più economico rilevato dal Ctcu lungo le strade statali).
 Adottare uno stile di guida accorto, tenere l’autovettura “meccanicamente” in ordine (compreso un costante controllo delle gomme) e priva di portapacchi e altri carichi almeno che non siano utilizzati regolarmente.
 Controllare se viene offerto uno sconto sul “fai da te” fuori dagli orari di apertura del distributore (ricordando che il risparmio ammonta a circa 3 euro per ogni 50 euro di benzina spesi).

Alto Adige 28-6-11
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domenica, 26 giugno 2011

   

Vadena: doppio no a poligono e aeroporto

 VADENA. Poligono militare in zona “Monte”, presso la polveriera sulla strada per il lago di Caldaro e potenziamento dell’aeroporto di san Giacomo, sono stati entrambi bocciati dal consiglio comunale di Vadena. Unica voce fuori dal coro, quella del consigliere del Pdl, Irvin Daves, che sul poligono ha votato a favore e per l’aeroporto si è astenuto.
 Sia per l’uno che per l’atro dei temi discussi in consiglio comunale a Vadena, sono anche stati predisposti degli ordini del giorno. Per il poligono militare si auspica “un adeguato ascolto e coinvolgimento dei comuni interessati e l’individuazione di una collocazione più idonea o, se proprio si dovrà fare a “Monte”, almeno che le scelte progettuali siano tali da garantire un adeguato isolamento acustico e un basso impatto ambientale.
 Il sindaco Alessandro Beati ha chiarito che fino ad un certo punto, nessuno era stato messo al corrente degli accordi tra Provincia autonoma di Bolzano e ministero della difesa in merito alla scelta della polveriera a “Monte”. Duro il giudizio di Pasquale Paolillo, consigliere del centrodestra a Vadena, che ha parlato di «Bassa Atesina come deposito delle strutture penalizzanti che il resto della provincia non vuole. Sono anni che lo ribadisco e spiego come sia svalutata la nostra zona, divisa tra Safety Park, aeroporto, discarica Ischia Frizzi, autostrada, ferrovia, depuratore Fossa Grande e cattivi odori della Eso. Mancava solo il poligono di tiro, che andrà a snaturare l’unico posto rimasto come oasi naturale».
 Di “timori degli albergatori di Caldaro” ha parlato l’assessore Svp Oberhofer, ricordando che al lago di Caldaro arrivano ogni anno almeno un milione di turisti. Quanto al sì di Irvin Daves al poligono, è stato giustificato dal consigliere Pdl con il fatto che solo su questo gli altri comuni della Bassa Atesina si sono coalizzati, mentre su altri problemi di Vadena no. «Il poligono avrà comunque un impatto molto modesto - ha dichiarato Daves - e una volta costruito non si sentirà più niente».
 Il sindaco Beati ritiene ad ogni modo che sia importante “fare rete” tra i comuni per cercare di contrastare scelte così penalizzanti. Quanto all’aeroporto, altra bocciatura, sottolineando che «l’economicità è secondaria rispetto alla qualità della vita». (b.c.)
Alto Adige 26-6-11
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mercoledì, 15 giugno 2011



No al poligono e all’aeroporto in consiglio

VADENA. È un no preannunciato, quello che il consiglio comunale pronuncerà sul progetto del poligono di tiro che la Provincia intende realizzare nell’area della polveriera di Caldaro, che è quasi completamente sul territorio comunale di Vadena. La riunione è in programma per il 24 giugno alle 20 e durante la serata si parlerà anche di ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo. Anche in questo caso, la previsione delle aree di rischio arriva - seppur marginalmente - ad incidere sul territorio comunale di Vadena, quindi il Comune è chiamato a dare un parere.
Tornando al poligono, il sindaco Alessandro Beati ha già avuto occasione di esprimere ufficialmente il proprio parere contrario. Lo ha fatto assieme ad altri sindaci della Bassa Atesina, tutti convinti che si tratterà di una presenza poco accattivante in una zona turistica.
«L’idea di avere in casa il poligono ovviamente non ci sta bene - ribadisce Beati -. Se proprio si dovrà fare lì, perlomeno garantiscano che venga realizzato sottoterra e che verranno adottate tutte le misure per impedire che si sentano i colpi all’esterno». Questa, in sostanza, la posizione del consiglio comunale. (b.c.)
Alto Adige 15-6-11
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venerdì, 03 giugno 2011



Domani la festa del gruppo giovani

BRONZOLO. Il gruppo giovani Flowers di Bronzolo e Vadena compie 25 anni e festeggerà il traguardo con una grande festa in programma domani sera alla Haus der Kultur di Bronzolo. Il via alle 21 con la musica del Dj “Ictus”, con il Trendy bar che preparerà cocktail a volontà. Per i giovani che arrivano da altri centri è previsto anche un servizio di bus navetta. Durante questi primi 25 anni di attività, il Flowers ha organizzato una miriade di iniziative di ogni genere, non solo per i giovani che domani sera, numerosi, si ritroveranno alla festa. (b.c.)
Alto Adige 6-5-11
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giovedì, 02 giugno 2011

     

Il poligono sarà costruito in galleria
Per ridurre i rumori Provincia ed Esercito hanno modificato il progetto

MASSIMILIANO BONA
VADENA. Il progetto del nuovo poligono militare a Vadena sarà ultimato entro l’anno: grazie ad una variante decisa da Provincia ed Esercito l’impianto sarà costruito in galleria riducendo al minimo i rumori. «Abbiamo due poligoni identici a Belluno e Montorio, in provincia di Verona, e invito i sindaci della Bassa a visitarli»: questa è stata la rassicurazione del generale Primicerj. «Presteremo la massima attenzione ai problemi di inquinamento acustico e impatto paesaggistico», ha ribadito anche l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner durante la conferenza stampa congiunta col comandante delle truppe alpine. «Forse - ha ammesso Mussner - abbiamo sbagliato le modalità di comunicazione di questo progetto, sollevando le proteste di alcuni amministratori locali». L’area di proprietà demaniale interessata dal progetto fa parte dell’accordo di permuta Stato-Provincia, che prevede la messa a disposizione di terreni militari in cambio di opere finanziate dall’amministrazione locale. «La prima intesa risale al 2007 - ha spiegato Mussner - e prevede il passaggio alla Provincia di molte caserme inutilizzate ad Appiano, Merano, Bressanone e Novacella».
Per quanto riguarda il poligono militare di Vadena Mussner ha sottolineato che «è stata scelta una zona estremamente isolata, e tutto il procedimento è stato portato avanti con il coinvolgimento delle amministrazioni comunali interessate, che hanno anche partecipato ai sopralluoghi. Strutture simili sono già operative in Veneto, per di più in zone abitate, e le verifiche che abbiamo effettuato hanno dimostrato che i problemi sono minimi».
«Attualmente il nostro poligono di tiro si trova a San Maurizio - ha spiegato il generale Alberto Primicerj - gli alpini sono da sempre estremamente sensibili alle questioni ambientali e paesaggistiche, dunque la proposta di realizzare la nuova struttura a Vadena è stata presa in piena coscienza. Crediamo sia l’area migliore, e, sulla scorta di quanto già avviene a San Maurizio, siamo convinti che il nuovo poligono non creerà problemi nè dal punto di vista del traffico, nè dal punto di vista del rumore. Tra l’altro posso tranquillizzare gli abitanti delle zone limitrofe: il Reggimento alpini paracadutisti a fine giugno verrà trasferito da Bolzano a Verona, dunque non ci saranno più esercitazioni con l’utilizzo di elicotteri militari». Il progetto definitivo, che dovrebbe arrivare in giunta provinciale entro la fine dell’anno, prevede la realizzazione di un poligono in galleria lungo circa 134 metri, largo 24 metri e con un’altezza massima dal terreno di 8 metri. Il corpo in acciaio sarà rinverdito, e i costi stimati per la costruzione si aggirano sui 2,2 milioni di euro. Il progetto dovrebbe prevedere anche l’abbattimento di alcuni vecchi edifici in passato utilizzati dai militari. «Il poligono verrà utilizzato esclusivamente dai reparti di stanza in Alto Adige, con l’aggiunta di polizia, carabinieri e vigili urbani. Per noi è una struttura importante perchè ci permette di esercitarci e di prepararci alle operazioni militari e di pace».

Schiefer: «L’aut-aut della giunta sembra un ricatto»

EGNA/ORA. «L’aut-aut della Provincia sembra un ricatto: se vi opponete al poligono non potrete avere le aree di Appiano, Varna, Bressanone e Merano. Ma non ci facciamo spaventare: la questione è ancora aperta e la prossima settimana incontreremo Mussner per trattare»: Oswald Schiefer, Obmann del Comprensorio, non si è fatto impressionare dalle parole del comandante delle Truppe Alpine. «Di questo progetto - continua l’ex sindaco di Cortaccia - sappiamo solo da febbraio e qualcuno, in Provincia, deve assumersi le responsabilità di quanto è successo. I sindaci della Bassa erano all’oscuro dell’intesa raggiunta con l’Esercito». Il sindaco di Ora Roland Pichler è meno ottimista. «La nostra protesta non è stata inutile: abbiamo ottenuto importanti modifiche al progetto e siamo riusciti a far capire che non si può scaricare tutto alla Bassa Atesina. Anzi, adesso, ci piacerebbe che la Provincia si attivasse per aiutarci a portare avanti progetti quali ciclabili e piscina coperta che attendono da anni di essere realizzati. Immaginavo che fosse difficile rimettere in discussione un protocollo d’intesa del 2007, ma la Provincia ha capito di aver sbagliato qualcosa nel comunicare il progetto».
Il generale Primicerj vi ha invitato a visitare i poligoni in galleria di Belluno e Montorio. Ci andrà? «Sì, certo. Sono interessato a capire meglio di cosa si tratta. Adesso, se non altro, c’è un progetto di massima. Poi immagino che siano previsti incontri con i funzionari provinciali». (m.bon.)
Alto Adige 2-6-11
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martedì, 31 maggio 2011



La band dei Flex

Bronzolo, doppia festa rock

BRONZOLO. Nel prossimo weekend - venerdì 3 e sabato 4 giugno - la zona Pinara di Bronzolo ospiterà una grande festa popolare per raccogliere fondi a favore dell’associazione Baba Camillo Onlus che lavora per iniziative nell’Africa più povera. L’organizzazione è affidata al gruppo locale Fil de Fer e propone, ad ingresso libero e ad offerta, due lunghe serate di musica con contorno gastronomico. Il tutto sotto una struttura coperta che garantisce la festa anche in caso di maltempo. La parte musicale sarà affidata venerdì sera alla cover band dei Flex, mentre il sabato saliranno sul palco dela Pinara i SixPack, che popongono un repertorio fra rock, blues e altro.
Alto Adige 31-5-11
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sabato, 28 maggio 2011



La Svp della Bassa vuole contare di più

EGNA/CALDARO. Rosa Thaler, da sola, non basta a tutelare gli interessi del Comprensorio in Provincia. Ma la Svp della Bassa Atesina e dell’Oltradige non ci sta più ad avere solo le briciole. Vuole contare di più. Il «ni» di Durnwalder e Widmann al tram da Caldaro a Bolzano, la lunga battaglia per l’impianto dei fanghi a Termeno (la Provincia avrebbe voluto smaltire in Bassa anche quelli della Venosta e del Burgraviato), la cocente sconfitta sull’ampliamento dell’aeroporto a San Giacomo, il campo nomadi sotto l’A22 e ora l’imposizione di un poligono militare tra Vadena e Caldaro confermano la necessità di uscire dal letargo degli ultimi anni per tornare a puntare i piedi in via Brennero. «Uscire dal letargo - commenta l’Obmann comprensoriale della Svp Oswald Schiefer - mi sembra ingeneroso. Penso più alla Bassa Atesina come alla bella addormentata nel bosco, che ha riaperto gli occhi e sta cercando di capire come fare per ottenere ciò che vuole».
Alla fine, e il primo ad ammetterlo è proprio Schiefer, è solo una questione di voti e tessere. In Bassa Atesina la Volkspartei può mettere sul piatto 9 mila voti e 3 mila tessere, che - da sole - “pesano“ poco o nulla. «Se invece il partito decidesse di aggregare Appiano e Caldaro alla Bassa Atesina i voti sarebbero quasi 20 mila e lo scenario cambierebbe sensibilmente. Potremmo contare molto di più».
Basti pensare che la Bassa Atesina, dal Dopoguerra ad oggi, ha avuto un solo assessore in giunta provinciale. Bisogna andare indietro fino ai tempi di Silvius Magnago, che chiamò al suo fianco il compianto Karl Vaja di Egna. Da allora, i politici locali sono rimasti tutti fuori dalla stanza dei bottoni, fatta eccezione per il senatore Oskar Peterlini. «Stiamo trattando con Caldaro e Appiano per arrivare ad un solida alleanza - continua Schiefer - per le prossime elezioni provinciali. Abbiamo capito che solo assieme possiamo far sentire la nostra voce. Non vogliamo, però, arrivare ad uno strappo con il mandamento di Bolzano e con l’Obmann Perathoner, a cui fa capo l’Oltradige in questo momento». C’è chi sostiene, peraltro, che la Volkspartei snobbi la Bassa Atesina e l’Oltradige, perché si tratta pur sempre del Comprensorio - dopo Bolzano - col maggior numero di italiani. «So bene che c’è chi lo pensa - sottolinea Schiefer - e i numeri sono chiari: un terzo dei residenti è di lingua italiana, ma lo considero un arricchimento, non un fardello». Ecco allora che si è già iniziato a parlare di candidature. Oltre a quello di Schiefer, che per adesso smentisce, circola il nome di Leo Tiefenthaler, Obmann del Bauernbund. È nato a Montagna, guida la cantina di Termeno e gode di ampi consensi in Oltradige. Anche i Verdi, però, stanno cercando di cavalcare la protesta in Bassa. Ieri Riccardo Dello Sbarba ha presentato una mozione nella quale chiede alla Provincia di rinunciare al progetto del nuovo poligono militare a Monte.


Alto Adige 28-5-11
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venerdì, 27 maggio 2011



Poligono: i sindaci si ribellano alla Svp

GIANFRANCO PICCOLI
VADENA. Cenerentola è stufa di fare le pulizie alla matrigna. Ma in questo caso non ha bisogno del principe azzurro e della carrozza per recuperare la consapevolezza della propria bellezza. La Bassa Atesina da tempo si sente una principessa, ma è anche convinta di essere sistematicamente trattata da sguattera dalla matrigna-Provincia.
Per questo ieri mattina non è andata in scena solo una manifestazione di protesta. Davanti alla polveriera di Monte, area militare che secondo le intenzioni della Provincia dovrebbe ospitare il nuovo poligono, i sindaci della Bassa Atesina (soprattutto) e dell’Oltradige hanno formato un fronte comune. Per dire no ad un progetto che ritengono uno sfregio in un’area di grande richiamo turistico, ma soprattutto per dire basta ad una politica provinciale ritenuta prevaricatrice.
Ieri la Bassa Atesina, e l’Oltradige, hanno dato quindi prova di grande compattezza su tema sensibile. Il tempo dirà se il fronte comune si traducerà anche in forza contrattuale.
Il «no» al progetto del poligono militare, che cadrebbe per due terzi sul territorio di Vadena, per un terzo su quello di Caldaro, è nel merito e, aspetto non secondario, nel metodo: «Ancora una volta hanno calato la decisione dall’alto, senza alcun confronto con i sindaci e i cittadini. Ancora una volta la Bassa Atesina paga lo scarso peso nel governo provinciale».
Erano presenti, oltre ad Oswald Schiefer, presidente del Comprensorio, i sindaci di Vadena, Caldaro, Termeno, Egna, Ora, Cortaccia, Montagna, Appiano, il vice sindaco di Salorno e uno stuolo di assessori comunali. Con loro il presidente dell’Associazione turistica del comprensorio, Sighard Rainer, e la rappresentante di Caldaro dell’Hgv, Marion De Carli.
«Questa è una zona turistica di grande pregio - ha tuonato Rainer - il comprensorio (1.500 alberghi e 21.000 posti letto) conta ogni anno 3 milioni di presenze, con il traino del lago di Caldaro: perché realizzare un’opera così impattante dal punto di vista ambientale e del rumore?».
Il timore è che l’area, oltre ad essere trasformata in poligono, diventi zona di esercitazioni con elicotteri e mezzi blindati: «Esiste già un luogo ideale per questo tipo di progetto ed è il poligono che si trova a cavallo tra Roverè della Luna e Salorno - ha detto Schiefer - si potrebbe, per una volta, pensare davvero ad un’opera di interesse regionale».
Alessandro Beati, sindaco di Vadena, è stufo di fare da materasso a problemi che riguardano tutta la provincia: «Ci hanno venduto il poligono come opera strategica militare, quindi al di sopra di tutto e di tutti. Ma qui - tuona Beati - l’unica cosa strategica è il turismo. La Provincia in un luogo così delicato doveva pensare ad altro, invece ci ha scaricato il problema perché la zona di San Maurizio (dove c’è ora il poligono) ha ben altri appetiti». Beati elenca poi i «rospi» che Vadena e la Bassa hanno dovuto ingoiare: «Discarica Ischia-Frizzi, Safety park, aeroporto, autostrada del Brennero, ferrovia: per il territorio è tanto, troppo».
«Dieci anni fa - commenta Werner Dissertori, sindaco di Termeno - mi trovai proprio davanti alla polveriera con gli allora assessori provinciali Thomas Widmann e Werner Frick: in quell’occasione promisero che avrebbero acquisito quest’area pregiata per trasformarla in un progetto a favore della comunità. Oggi, invece, ci troviamo qui a difendere il territorio da un possibile sfregio. Purtroppo - aggiunge Dissertori - paghiamo la scarsa rappresentanza in Provincia».
«La Provincia doveva coinvolgere la Bassa Atesina e non calare dall’alto la costruzione del poligono», ha detto Giorgio Nones, vicesindaco di Egna e coordinatore dei circoli territoriali del Pd della Bassa Atesina.
Il braccio di ferro è appena cominciato.
Alto Adige 27-5-11
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venerdì, 27 maggio 2011



Poligono: i sindaci si ribellano alla Svp

GIANFRANCO PICCOLI
VADENA. Cenerentola è stufa di fare le pulizie alla matrigna. Ma in questo caso non ha bisogno del principe azzurro e della carrozza per recuperare la consapevolezza della propria bellezza. La Bassa Atesina da tempo si sente una principessa, ma è anche convinta di essere sistematicamente trattata da sguattera dalla matrigna-Provincia.
Per questo ieri mattina non è andata in scena solo una manifestazione di protesta. Davanti alla polveriera di Monte, area militare che secondo le intenzioni della Provincia dovrebbe ospitare il nuovo poligono, i sindaci della Bassa Atesina (soprattutto) e dell’Oltradige hanno formato un fronte comune. Per dire no ad un progetto che ritengono uno sfregio in un’area di grande richiamo turistico, ma soprattutto per dire basta ad una politica provinciale ritenuta prevaricatrice.
Ieri la Bassa Atesina, e l’Oltradige, hanno dato quindi prova di grande compattezza su tema sensibile. Il tempo dirà se il fronte comune si traducerà anche in forza contrattuale.
Il «no» al progetto del poligono militare, che cadrebbe per due terzi sul territorio di Vadena, per un terzo su quello di Caldaro, è nel merito e, aspetto non secondario, nel metodo: «Ancora una volta hanno calato la decisione dall’alto, senza alcun confronto con i sindaci e i cittadini. Ancora una volta la Bassa Atesina paga lo scarso peso nel governo provinciale».
Erano presenti, oltre ad Oswald Schiefer, presidente del Comprensorio, i sindaci di Vadena, Caldaro, Termeno, Egna, Ora, Cortaccia, Montagna, Appiano, il vice sindaco di Salorno e uno stuolo di assessori comunali. Con loro il presidente dell’Associazione turistica del comprensorio, Sighard Rainer, e la rappresentante di Caldaro dell’Hgv, Marion De Carli.
«Questa è una zona turistica di grande pregio - ha tuonato Rainer - il comprensorio (1.500 alberghi e 21.000 posti letto) conta ogni anno 3 milioni di presenze, con il traino del lago di Caldaro: perché realizzare un’opera così impattante dal punto di vista ambientale e del rumore?».
Il timore è che l’area, oltre ad essere trasformata in poligono, diventi zona di esercitazioni con elicotteri e mezzi blindati: «Esiste già un luogo ideale per questo tipo di progetto ed è il poligono che si trova a cavallo tra Roverè della Luna e Salorno - ha detto Schiefer - si potrebbe, per una volta, pensare davvero ad un’opera di interesse regionale».
Alessandro Beati, sindaco di Vadena, è stufo di fare da materasso a problemi che riguardano tutta la provincia: «Ci hanno venduto il poligono come opera strategica militare, quindi al di sopra di tutto e di tutti. Ma qui - tuona Beati - l’unica cosa strategica è il turismo. La Provincia in un luogo così delicato doveva pensare ad altro, invece ci ha scaricato il problema perché la zona di San Maurizio (dove c’è ora il poligono) ha ben altri appetiti». Beati elenca poi i «rospi» che Vadena e la Bassa hanno dovuto ingoiare: «Discarica Ischia-Frizzi, Safety park, aeroporto, autostrada del Brennero, ferrovia: per il territorio è tanto, troppo».
«Dieci anni fa - commenta Werner Dissertori, sindaco di Termeno - mi trovai proprio davanti alla polveriera con gli allora assessori provinciali Thomas Widmann e Werner Frick: in quell’occasione promisero che avrebbero acquisito quest’area pregiata per trasformarla in un progetto a favore della comunità. Oggi, invece, ci troviamo qui a difendere il territorio da un possibile sfregio. Purtroppo - aggiunge Dissertori - paghiamo la scarsa rappresentanza in Provincia».
«La Provincia doveva coinvolgere la Bassa Atesina e non calare dall’alto la costruzione del poligono», ha detto Giorgio Nones, vicesindaco di Egna e coordinatore dei circoli territoriali del Pd della Bassa Atesina.
Il braccio di ferro è appena cominciato.
Alto Adige 27-5-11
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giovedì, 26 maggio 2011



Poligono militare: secco no della Svp

MASSIMILIANO BONA
ORA/VADENA. «Siamo stufi, questa scelta è inaccettabile»: Oswald Schiefer, presidente del Comprensorio, spiega così la protesta in grande stile organizzata per oggi alle 11 davanti alla polveriera di Monte, a Vadena. «Costruire lì un poligono militare è assurdo. La giunta provinciale sbaglia di grosso».
L’ex sindaco di Cortaccia ha cercato di mediare per oltre due mesi e ha incontrato più volte Durnwalder, Mussner e un generale dell’Esercito ma dopo la conferenza stampa della giunta provinciale di lunedì - nella quale il governatore altoatesino ha ribadito l’intenzione di costruire il poligono tra Vadena e Caldaro, nell’ambito della permuta con lo Stato per avere come contropartita l’areale del vecchio impianto in zona San Maurizio a Bolzano - ha intuito di aver perso la partita. «Ho capito che restare in silenzio non serve a nulla e quindi ci opporremo con tutte le nostre forze a questo progetto, che costerà ben più dei 3 milioni di euro previsti, perché la Provincia intende incapsulare il poligono nella montagna».
La Bassa Atesina e l’Oltradige non hanno alcuna intenzione di arrendersi e questa mattina, alle 12, davanti alla polveriera di Monte saranno presenti quattro sindaci (Gertrud Benin per Caldaro, Werner Dissertori per Termeno, Alessandro Beati per Vadena e Roland Pichler per Ora) e tutti gli operatori turistici della zona. «L’area prescelta per costruire il poligono militare - continua Schiefer - si trova all’interno di un sito protetto Natura 2000 ed è in mezzo ad una zona turistica (quella del lago di Caldaro, compresa la sponda che dà sul Comune di Vadena) con oltre 1 milione di pernottamenti l’anno. Il danno, a nostro avviso, sarebbe pertanto irreparabile».
La Bassa Atesina è contraria anche perché ritiene di aver già pagato dazio in passato, per quanto attiene le strutture militari. «Esiste già un poligono militare all’aperto tra Salorno e Roverè della Luna, su una superficie di circa 15 ettari, con tutto ciò che ne consegue in termini di inquinamento acustico per la popolazione».
Sul poligono militare a Monte, nonostante le rassicurazioni di Durnwalder («È previsto - ha sottolineato il governatore altoatesino - un accesso sotto l’A22 e saranno ridotti al minimo i rumori e l’impatto paesaggistico») siamo pertanto al muro contro muro. Non ne fa mistero nemmeno il sindaco di Vadena Beati: «È vero, sono infastidito». A mobilitarsi, oggi, saranno anche albergatori e operatori turistici di Caldaro, che su parte di quell’area speravano di riuscire a realizzare un campo da golf o altre infrastrutture di interesse collettivo. Questa volta, però, nessuno sembra disposto ad accettare passivamente il diktat di Durnwalder.
Alto Adige 26-5-11
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mercoledì, 25 maggio 2011



Bassa Atesina. Infrastrutture? Siamo già a posto

Non vogliamo certo parlare a nome di tutta la Bassa Atesina. Non ne abbiamo l’autorità né la competenza. Diciamo allora che parliamo a nome nostro e di quanti si riconoscono in questa frase (richiesta? supplica?): «Grazie tante, signori, ma adesso non ci serve piu’ niente!!». Ci rivolgiamo al nostro Presidente e alla sua Giunta provinciale. Vorremmo far loro sapere che ormai in Bassa Atesina abbiamo tutto. Grazie, davvero non ci manca più niente. Potete rivolgere le vostre attenzioni ad altre valli, più dimenticate e bisognose di «infrastrutture». Noi abbiamo fatto il pieno.
Zone industriali in florida espansione, inceneritore (tra poco addirittura due...!), discarica, aeroporto (se a qualcuno sembra piccolo non si preoccupi, ci stanno già pensando ad ingrandirlo un po’....), depuratore, centro di guida sicura (meglio dire, enorme centro di guida sicura), piste da motocross, piste di prova per carri armati (!), caserme, autostrada (un po’ stretta, invero, forse gli manca una corsia....), ferrovia (e adesso arriverà la BBT....), impianti di depurazione per fanghi, cittadelle dello sport (la faranno, la faranno, ma, bitte, almeno con un centro commerciale...!), stadi del calcio e del ghiaccio. Ci mancava un poligono militare di tiro? Ecco fatto: avremo anche quello! insieme naturalmente al relativo traffico di mezzi militari ed elicotteri, di cui, ad essere onesti, eravamo un po’ carenti.
Ma cosa abbiamo fatto per meritarci tanta attenzione?...e tanti investimenti? Qual’è il segreto che ci rende così appetibili? Non lo sappiamo neanche noi (e forse non vogliamo saperlo). Guardiamo ormai con superiorità e lieve disprezzo quelle valli povere e dimenticate che hanno «soltanto» (come noi una volta, del resto) boschi, montagne, prati, biotopi, parchi naturali, sentieri, malghe, piste ciclabili, laghi, torrenti, un florido turismo «sostenibile», un’economia ugualmente «sana» (incredibile, se pensate che sono così poco raggiungibili....!).
Hanno silenzio e quiete, aria pulita e salute. Ma gli imprenditori di quelle zone, perchè non protestano? Perchè non si fanno sentire in Provincia? Come fanno a vivere e a prosperare senza neanche una pista per go-kart o una cantina nella roccia?! Solerti governati, vi preghiamo, è ora di pensare un po’ anche a loro. Dimenticate la Bassa Atesina per qualche anno. Dirottate altrove i vostri prossimi progetti, noi in Bassa Atesina, stiamo “bene” (?!) così.
lther Clementi e Massimiliano Galli consiglieri comunali Lista Civica Montagna Brigitte Foppa, Montagna
Alto Adige 25-5-11
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mercoledì, 25 maggio 2011



Assurdo fare un poligono militare nel Comune di Vadena

VADENA/CALDARO. Dura presa di posizione dei Verdi contro la decisione della giunta provinciale di realizzare un poligono di tiro militare nell’areale militare ai piedi del Monte di Mezzo.
«A chi serve questo poligono, chi lo vuole? Certo non i comuni limitrofi che chiederebbero e vorrebbero anzi una zona naturale fruibile nel tempo libero. In secondo luogo si pone la domanda, se la Bassa Atesina, tra Safety Park, aeroporto, A22 ed inceneritori non sia già abbastanza penalizzata a livello di rumore ed inquinamento. In terzo luogo i cittadini si chiedono come sia possibile che una Provincia che dice di dover risparmiare in tutti i settori possa disporre di soldi per strutture superflue prevedendo “optionals” come accessi sotterranei». Per i Verdi la Provincia ha deciso di agire «con il metodo Panzer».
Alto Adige 25-5-11
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martedì, 24 maggio 2011



La Provincia: sì al poligono a Vadena

VADENA/CALDARO. Il nuovo poligono dell’Esercito tra Vadena e Caldaro, nella frazione di Monte, si farà. Lo ha confermato ieri il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder nonostante le proteste dei due Comuni direttamente coinvolti, di Termeno e della Comunità Comprensoriale. «È previsto - ha spiegato ieri il governatore altoatesino - un accesso sotto l’A22 e saranno ridotti al minimo i rumori e l’impatto sul paesaggio». Infastidito il sindaco di Vadena Alessandro Beati. «È l’ennesima decisione presa sopra la nostra testa. Mi auguro almeno che non si badi a spese per l’isolamento acustico».
Il poligono di tiro dell’Esercito a Monte (due terzi sul Comune di Vadena e un terzo sul Comune di Caldaro) sarà realizzato dalla Provincia nell’ambito della permuta con lo Stato per avere come contropartita l’areale del vecchio impianto in zona San Maurizio a Bolzano. «Il nuovo poligono sorgerà nel territorio comunale di Vadena, con un accesso sotto l’Autobrennero e senza quindi coivolgere direttamente altri Comuni dell’Oltradige e della Bassa Atesina», ha precisato Durnwalder. In risposta ai timori espressi da alcuni amministratori della zona, la giunta ha inoltre sottolineato che il progetto definitivo non è stato ancora approvato e che in ogni caso si parla di un impianto che riduce al minimo sia l’inquinamento da rumore che l’impatto sul paesaggio, in quanto sarà interrato o comunque incapsulato nella montagna. A chi ha paventato anche una massiccia presenza di elicotteri e di esercizazioni militari, il presidente Durnwalder ha ricordato che già da tempo è previsto il trasferimento del nucleo elicotteri da Bolzano a Verona. Il destino dell’area dell’ex poligono a San Maurizio verrà invece concordata dalla Provincia con il Comune «per capire se destinarla a zona abitativa o realizzare altre strutture pubbliche per la collettività».
Per Beati la zona prescelta per il poligono andava sfruttata in altro modo. «È un’area splendida, ancora intatta. Regna un silenzio incredibile. Sarebbe stato più opportuno utilizzarla per una struttura di interesse collettivo: penso ad esempio ad un campo pratica per il golf». Beati ricorda le misure di questo «blocco di cemento», che sarà realizzato a ridosso (o in parte all’interno) della montagna. «Sarà lungo 140 metri, alto 10 metri e largo dai 15 ai 18 metri. E visto che si sparerà con armi vere bisogna spendere parecchio per garantire alle generazioni future un adeguato isolamento acustico».
Alto Adige 24-5-11
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lunedì, 23 maggio 2011



La storia di Vadena rivive con le fotografie raccolte dalla Fabbrica del Tempo

 VADENA. È stata molto forte la risposta all’appello lanciato dall’associazione culturale “La Fabbrica del Tempo” a chi - residente sul territorio di Vadena o comunque ad esso legato da trascorsi o memorie - disponesse di fotografie scattate fino ai primi anni’ 80 relative a momenti di vita familiare, di lavoro nei campi, di immagini legate alla storia dell’A22 sempre con riferimento a Vadena, alla storia di Maso Stadio e al vicino sito archeologico, di lettere, diari, registri, pagelle, scritti, documenti di ogni tipo, e acconsentisse a metterle a disposizione dell’associazione affinchè possano trovar spazio nel libro che “La Fabbrica del Tempo” sta realizzando su alcuni aspetti inediti della storia recente di Vadena.
 Sono state davvero molte le persone che sono affluite alla Biblioteca comunale di Vadena in occasione del pomeriggio delle porte aperte indetto da “La Fabbrica del Tempo”, per portare la loro testimonianza - e tante, davvero tante foto, estratte dai loro album privati, legate con nastrini di pizzo o ancora incollate alle vecchie pagine - perché queste potessero essere visionate, schedate e scansionate dai ricercatori. Ognuno dei ritagli di memoria presi in esame è stato esaminato e “decifrato” nel suo più intimo significato - parliamo di frammenti di vita vissuta che sono nel cuore prima ancora che nel ricordo dei vadenotti - insieme ai ricercatori dell’associazione e ne sono scaturite storie, commenti, ricordi belli e brutti, attimi di gioia e di commozione.
 Così, in un pomeriggio di sole, anche nella piccola biblioteca di Vadena si è fatta la storia, una storia fatta di tante piccole storie che insieme restituiscono un affresco molto variegato. Ricordiamo che con la pubblicazione in esame, che focalizzerà aspetti inediti del vissuto storico del paese, con particolare riferimento al Novecento (e la cui realizzazione è possibile grazie al sostegno del Comune di Vadena e alla preziosa collaborazione del locale Centro culturale) si concluderà nel 2011 il progetto di ricerca decentrata varato nel 2009 e denominato “Arcipelago Vadena”. Il volume si varrà anche dei contributi di ricercatori e storici quali Christoph von Hartungen e Alessandra Zendron. (e.m.)
Alto Adige 20-5-11
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martedì, 17 maggio 2011



A Laghetti i componenti hi-tech delle cucine più note

BRUNO TONIDANDEL
BOLZANO. Domenica dirigenti e dipendenti della Apparatebau hanno festeggiato i quattro decenni di fondazione dello stabilimento. 40 anni trascorsi quasi sempre in crescendo, ad eccezione di questi ultimi tempi, quando la crisi economica ha investito anche l’industria metalmeccanica di Laghetti, costretta ad un ridimensionamento del numero del personale per l’improvviso crollo di una importante commessa. Ma poi gli ordini sono tornati ad affluire ed ora la Apparatebau sta viaggiando a gonfie vele producendo componenti tecnici di alta qualità e di elevato tenore tecnologico, destinati ad elettrodomestici di marchi prestigiosi, quali Miele, Siemens, Neff, Whirlpool, Aeg, Elecrolux, Liebherr, Bosch e l’italiana Rancilio.
«Il segreto del nostro successo - spiega il direttore Andreas Reichel - è l’innovazione; e poi da non sottovalutare che tutti i nostri dipendenti formano una squadra efficientissima. La differenza con altre aziende è tutta qui, niente di più». «Per festeggiare i 40 anni dell’azienda - aggiunge Elisabeth Pfattner, direttrice amministrativa - abbiamo voluto mostrare alla popolazione della Bassa Atesina che anche in Alto Adige, dove l’economia è basata su agricoltura e turismo, esistono realtà tecnologiche e molto innovative in grado di competere sul mercato globale». Pfattner tiene a precisare che l’industria di Laghetti è in grado di offrire interessanti professioni con indirizzi tecnici a giovani del luogo.
Apparatebau, uno dei quattro stabilimenti del gruppo tedesco Gronbach (gli altri sono in Baviera, Austria e Slovacchia) è nato in uno scantinato di Egna nel 1971 con una quindicina di dipendenti. Dopo qualche mese la fabbrica, guidata allora dal direttore Franz Abraham, si trasferì a Laghetti, per produrre cerniere per congelatori, un particolare innovativo ideato in proprio. E anno dopo anno si sviluppò ampliandosi fino ad occupare un’area di 35 mila metri quadrati, 13 mila dei quali coperti. Importantissima dal punto di vista sociale, la presenza della ditta tedesca soprattutto nei primi decenni, che divenne un’ancora di salvezza per molti giovani e padri di famiglia; anche perché in zona, in quei tempi, le industrie in grado di assorbire personale, erano rarissime. Ora l’azienda è retta dal figlio del fondatore, Wilfried Gronbach e i dipendenti sono 122, provenienti dalla Bassa Atesina, Piana Rotaliana e Valle di Non, il 40% dei quali rappresentati da donne. E il tocco femminile lo si nota subito visitando la fabbrica: in ogni reparto regna una pulizia accurata e fa bella mostra qualche pianta. «Il nostro fiore all’occhiello però - prosegue la direttrice Pfattner - è la destinazione del 2% del fatturato (nel 2010 è stato di 17 milioni di euro) per la ricerca e lo sviluppo. È questo - conclude la manager - il segno tangibile che Apparatebau opererà ancora per molto nella Bassa Atesina e il nostro obiettivo è coinvolgere anche aziende regionali, puntando però sempre su marchi prestigiosi».
Alto Adige 17-5-11
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lunedì, 16 maggio 2011



Cortina sarà collegata con la pista ciclabile

CORTINA. Grazie ai contatti da parte del sindaco Manfred Mayr avuti con la presidenza dell’Autobrennero, del Comprensorio Oltradige-Bassa Atesina e non ultimo con l’assessore Mussner della Provincia, il paese avrà presto una via di collegamento con la ciclabile che scorre lungo l’argine dell’Adige. Pedoni e appassionati della bici di Cortina avevano infatti sollevato il problema, di fronte alla giunta comunale, un problema prevalentemente di sicurezza. Nel corso delle loro quasi quotidiane pedalate o passeggiate, gli «sportivi» del paese si trovano alla mercé del traffico veicolare allorquando, lasciato il centro di Cortina, verso sud, escono dal sottopasso ferroviario proseguendo sulla Strada provinciale del Vino che porta verso Salorno.
Per recarsi infatti sulla ciclabile, sono costretti a percorrere la provinciale, abbastanza frequentata, per poi risalire verso nord lungo una stradina sterrata, attraversare Adige e autostrada per raggiungere quindi la pista dei ciclisti. Dal sottopasso di Cortina fino alla ciclabile sono meno di 2 mila metri e i costi preventivati per realizzare una specie di marciapiede-ciclabile non dovrebbero superare i 200 mila euro. Il Comune di Cortina ha già stilato un progetto di massima e il presidente dell’Autobrennero non ha manifestato la sua contrarietà all’opera, anche perché la stradina che raggiunge la passerella e la passerella stessa è di proprietà dell’A22. L’ingegner Walter Pardatscher ha Rassicurato il sindaco Manfred Mayr chiedendo un progetto da poter inserire nei piani pluriennali di investimento dell’autostrada. (b.t.)


Alto Adige 16-5-11
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sabato, 07 maggio 2011



Le scuole clandestine in Bassa: una serata con Flaim e Cossetto

EGNA. Scuole clandestine ancora al centro dell’attenzione in Bassa Atesina. Lunedì alle 20 presso la biblioteca Endidae avrà luogo la presentazione del libro «Scuole clandestine in Bassa Atesina: 1923-1939» di Letizia Flaim, insegnante di scuola media e appassionata di storia locale, e Milena Cossetto insegnante e coordinatrice responsabile di Lab*doc, il Laboratorio di documentazione, ricerca, aggiornamento, formazione e produzione di materiale didattico sulla storia della Sovrintendenza scolastica di Bolzano. Il libro racconta la storia altoatesina, e nello specifico della Bassa Atesina, nel periodo tra le due guerre mondiali. Anche sotto l’impero asburgico questo territorio fu da sempre una terra mistilingue per la presenza di molti immigrati trentini di madrelingua italiana che arrivavano per lavorare, ma con l’avvento del fascismo il bilinguismo di questa zona non venne più considerato un valore ma un problema da eliminare. Fu così che, con vari stratagemmi, vennero italianizzate di fatto le scuole che prima erano tedesche. La zona dove questa italianizzazione avvenne prima ed in modo radicale fu proprio la Bassa.
Alto Adige 7-5-11
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venerdì, 06 maggio 2011



Guida sicura: corso per contadini

DAVIDE FODOR
VADENA. Evitare i sempre più frequenti incidenti con le macchine agricole ed aumentare la sicurezza complessiva nel settore. È questo il duplice obiettivo del corso di guida sicura presentato ieri mattina al Safety Park di Vadena e frutto di una sinergia tra il Safety Park, l’Unione agricoltori e coltivatori diretti, i giovani agricoltori e il dipartimento alla mobilità della Provincia autonoma di Bolzano.
Come ha spiegato del resto proprio l’assessore alla mobilità Thomas Widmann, presente al vernissage, il 2011 è stato sino a questo punto un anno piuttosto negativo per quanto riguarda le «morti bianche», che nella nostra Provincia hanno riguardato già in diversi casi il settore dell’agricoltura. Dati confermati anche da un recente studio dell’osservatorio Triveneto sulla «Sicurezza sul lavoro Vega Engineering», che ha evidenziato come nei primi quattro mesi del 2011 siano stati già tre i decessi sul lavoro in provincia di Bolzano: un indice di incidenza sugli occupati piuttosto elevato, che ha collocato il capoluogo altoatesino al 25º posto nella relativa graduatoria nazionale. E, come noto, quando si parla di «morti bianche» nella nostra Provincia, il settore agricolo non fa certo eccezione. «Quest’anno il numero di incidenti su mezzi agricoli è stato davvero elevato - ha spiegato Widmann -. Non è facile spiegare il perché, anche se forse l’evolversi dei nuovi trattori “snodati” ha reso più frequente il rischio che il mezzo si rovesci, soprattutto su pendii come quelli altoatesini.» «Proprio per questo - prosegue l’assessore - abbiamo deciso di concentrarci sulla prevenzione del fenomeno, istituendo un corso che permetta ai contadini di prepararsi in un ambiente sicuro come il Safety Park, in modo tale da essere maggiormente pronti ad affrontare i pericoli comuni e riuscire così ad evitare gli incidenti. Siamo soddisfatti, perché gli sforzi fatti ci hanno permesso di ottenere un importante finanziamento da parte del ministero dei Trasporti: denaro che servirà a garantire il corso al maggior numero di agricoltori possibile.»
L’iniziativa, che scatterà ufficialmente nel prossimo mese di novembre e che vedrà la predisposizione di specifici corsi teorici e di guida, ha trovato il pieno sostegno anche di Leo Tiefenthaler e Hannes Dosser, presidenti rispettivamente dell’Unione agricoltori e coltivatori diretti e dei giovani agricoltori: «Confidiamo in una partecipazione piuttosto massiccia ai corsi - hanno ammesso entrambi -. L’opportunità fornita è del resto molto importante e siamo convinti possa aiutare a diminuire le disgrazie nel nostro settore.»
Alto Adige 6-5-11
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giovedì, 31 marzo 2011



Bullismo nel web: lezione della polizia a scuola

EGNA. Cyberbullismo, pedopornografia e phishing. Sono i pericoli che si incontrano navigando nel web, pericoli nei quali possono incappare soprattutto i giovani appassionati della rete. Per questo gli esperti della Polizia postale, su invito della dirigente Luisanna Fiorini, hanno tenuto una lezione nell’aula magna della scuola media di Egna.
I poliziotti Corrado Palmarin (che è un perito tecnico) e Michele Pecoraro di fronte ad una platea molto attenta hanno illustrato non solo i pericoli della rete, ma anche i comportamenti che posso portare ad una violazione della legge, spesso sconosciuti ai giovanissimi. Ad esempio creare profili non utilizzando la propria foto bensì quella di un altro soggetto; utilizzare la foto ed il relativo nome di una persona esistente sostituendosi a lei; inserire su una “bacheca” frasi offensive o denigratorie; pubblicare, foto o riprese effettuate da alunni nell’ambito scolastico senza le necessarie autorizzazioni.
E’ stato poi fatto osservare che in Rete nessuno è anonimo ed è possibile risalire a chi abbia tenuto comportamenti illegali. Gli uomini della postale hanno messo in guardia la giovane platea anche da possibili «forme di dipendenza da computer» suggerendo un sano equilibrio fra il «mondo digitale» e quello «sensoriale». Tale raccomandazione si è resa doverosa anche alla luce dei dati più recenti che hanno evidenziato come gli iscritti a Facebok mediamente rimangano collegati ben 6 ore al giorno.
E’ stato poi ricordato che in ogni caso la creazione di profili su Facebok è consentita a partire dai 13 anni.
Ma l’incontro è servito anche per ricordare che la Rete web è ricca di opportunità positive. I ragazzi vanno quindi educati ad un uso responsabile affinchè diventino cittadini digitali attivi e consapevoli. La scuola ha un ruolo determinante per insegnare che stare in rete implica il rispetto di regole tanto quanto nella vita reale. L’auspicio è che le energie dei ragazzi vengano usate in modo positivo.Sono quindi seguite una serie di domande da parte degli alunni che hanno avuto modo di chiarire dei dubbi avvalendosi della presenza di esperti che quotidianamente affrontano le problematiche della rete.
L’incontro è avvenuto nell’ambito del progetto per una navigazione responsabile che coinvolge polizia postale e le scuole di lingua italiana e tedesca.
Altto Adige 31-3-11
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lunedì, 21 marzo 2011



Ora, un film sulla vecchia ferrovia

ORA. Sale l’attesa in tutta la Bassa Atesina, ma anche in val di Fiemme, per la presentazione del film sulla ferrovia Ora-Predazzo. Domani sera, infatti, con inizio alle ore 20 verrà presentato nell’aula magna di Ora il film di Luis Walter sulla «vecia ferrovia», che un tempo collegava l’Alto Adige al Trentino. La pellicola racconta la storia della costruzione da Ora a Predazzo durante gli anni della prima guerra mondiale, dal 1916 al 1918. Il film è stato girato prendendo spunto dal libro «Un binario per Fiemme» di Rolando Cembran che uscirà fra poco.
Alto Adige 20-3-11
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lunedì, 21 marzo 2011



Distretto, convegno di alto profilo per «fare rete»

LAIVES. In realtà cresciute molto in fretta, come nel caso di Laives, talvolta non cresce di pari passo la rete di relazioni sociali. Se ne parlerà venerdì 25 marzo al Black Box in zona Galizia a Laives, dove avrà luogo il convegno «Rete città del sorriso», promosso dal distretto sociale di Laives, Bronzolo e Vadena, insieme al Comune di Laives e con il sostegno del centro anziani di Bronzolo, dell’Associazione turistica locale, della Scuola agraria italiana di Laives, delle ditte Loacker, Azienda agricola Soini e figli e del panificio Turini di Bronzolo.
Il convegno è stato presentato ieri al distretto dall’assessore Dario Volani e da Silvia Bovo del distretto sociale. «È il seguito della bella festa che si è svolta lo scorso anno al parco Marconi - ha spiegato Silvia Bovo - dove sono state gettate le basi per una riflessione su come promuovere le relazioni interpersonali tra soggetti».
Le ha fatto eco l’assessore Dario Volani: «Tra le mie competenze c’è anche quella dello sviluppo di comunità - ha dichiarato Volani - e mi piace pensare alle relazioni che un tempo esistevano e formavano una rete di solidarietà e di sostegno tra la comunità. È questo che fa la differenza, non il possesso di beni materiali o di denaro. Il convegno sarà proprio per andare oltre la semplice occasione di festa, per mettere a confronto le varie esperienze». E a proposito di esperienze, al convegno porteranno le proprie diversi esperti, anche di altri Paesi, per poi sintetizzare il tutto nei workshop che avranno luogo nella seconda parte della giornata. (b.c.)
Alto Adige 19-3-11
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venerdì, 18 marzo 2011



Unità d’Italia, alzabandiera cerimonia molto sentita

LAIVES. Nonostante la pioggia, tanta gente ha voluto essere presente, ieri mattina davanti al municipio, alla cerimonia dell’alzabandiera per i 150 anni dell’Unità d’Italia. E’ stato anche il via alla serie di iniziative che continuerà poi nei prossimi mesi.
Alla cerimonia erano presenti anche sindaci di Laives, Bronzolo e Vadena, insieme ad amministratori comunali invitati dagli altri centri della Bassa Atesina. Tra le autorità, è arrivato il Commissario del governo Fulvio Testi, il generale di corpo d’armata Alberto Primicerj e l’assessore provinciale Roberto Bizzo. A fornire la colonna sonora della manifestazione, la fanfara degli alpini di Gries e il coro Monti Pallidi, che a sua volta ha proposto alcune cante rappresentative delle varie realtà regionali che compongono la nostra penisola, in un abbraccio ideale da nord a sud. Nella piazzetta del municipio erano schierati anche tanti rappresentanti di associazioni combattentistiche con i rispettivi gagliardetti, mentre gli onori alla bandiera, issata per prima sul pennone davanti al municipio, erano affidati al picchetto dei carabinieri della caserma “Guella”. Gli onori di casa li ha fatti per prima il sindaco Liliana Di Fede, ricordando i valori del Risorgimento, per poi passare la parola ai colleghi di Bronzolo e Vadena. Prossimo appuntamento, sabato 26 marzo alle 17.30, con la sfilata, per le vie di Laives, della fanfara dei bersaglieri di San Donà del Piave, che farà da accompagnamento all’inaugurazione di una bella mostra rievocativa proposta dal gruppo Ana di Laives nella saletta di via Pietralba. (b.c.)
Alto Adige 18-3-11
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giovedì, 17 marzo 2011



Alzabandiera a Laives, dibattito a Bronzolo

LAIVES. I Comuni di Laives, Bronzolo e Vadena festeggiano assieme, questa mattina, i 150 anni dell’unità d’Italia. Lo faranno ad iniziare dalle 10, nella piazzetta davanti al municipio di Laives, dove avrà luogo la cerimonia dell’alzabandiera. La manifestazione inizierà già alle 9.45 con lo schieramento della fanfara degli alpini di Gries e del picchetto dei carabinieri del settimo reggimento di stanza alla caserma Guella di Laives.
 Alle 10 l’inizio vero e proprio della cerimonia, alla presenza di sindaci e delle autorità. Insieme al gonfalone di Laives ci saranno quelli di Bronzolo e Vadena, oltre a labari e gagliardetti delle associazioni d’arma. Sarà quindi la fanfara ad intonare l’inno nazionale cui faranno seguito i discorsi, per finire poi con un brindisi.
 A Laives le iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Italia proseguiranno nei prossimi giorni. Il gruppo alpini cittadino ha infatti preparato una rievocazione storica nella saletta espositiva di via Pietralba. Lì, dal 26 marzo, verranno esposti diversi cimeli, divise storiche e fotografie d’epoca. A Bronzolo, oggi alle 17.30, nella sala del municipio, a cura delle liste Uniti nell’Ulivo e Lista rosa, conferenza di don Paolo Renner e dello storico Günther Pallaver. (b.c.)
Alto Adige 17-3-10
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martedì, 01 marzo 2011



Egna, il Comune punta sull’energia verde

EGNA. Per l’investimento in fonti di energia rinnovabile il comune di Egna ha stanziato 1,5 milioni di euro, quasi il 20% degli investimenti del bilancio comunale 2011. La giunta ha assegnato i lavori di progettazione. «Il nostro obiettivo per la legislatura in corso è quello di produrre l’elettricità consumata dal Comune grazie a fonti energetiche rinnovabili. Nel 2011, promuoveremo in particolare la tecnologia fotovoltaica, anche perché gli investimenti sono economicamente molto interessanti in questo settore attraverso il finanziamento del Gse. Abbiamo in programma di installare circa 300 kW, corrispondenti a una superficie di circa 2.200 metri quadrati e una produzione di circa 315.000 kwh. Copriremo poco meno della metà del fabbisogno elettrico comunale, evitando quasi 200 tonnellate di CO2, e avremo un effetto positivo anche sul bilancio», dichiara soddisfatto l’assessore all’energia e alle finanze Andrea Olivetti.
 La commissione edilizia aveva semplificato in una delle prime sedute della scorsa estate, i criteri per l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti. «Con la nostra decisione vogliamo aiutare i cittadini che vogliono utilizzare fonti energetiche rinnovabili. Desideriamo inoltre invitare i nostri concittadini a scegliere la stessa via dell’amministrazione comunale investendo in energie rinnovabili, contribuendo a frenare il cambiamento climatico, ma soprattutto guadagnando anche denaro. Dopo l’installazione di 304 kW sul tetto del palaghiaccio e di alcune lampade fotovoltaiche sui ponti di San Floriano, ora vogliamo procedere con questo importante progetto» afferma il sindaco Horst Pichler.
 L’Eurac ha esaminato per conto 14 diversi siti idonei per l’installazione di impianti fotovoltaici. Tra quelli prescelti ci sono i tetti della scuola media tedesca, il centro della protezione civile, il lido di Egna e la palestra di Laghetti. È prevista anche la copertura di alcuni parcheggi. Altri impianti sono previsti per l’anno prossimo. La questione delle energie rinnovabili a Egna non è nuova: già nel 2008, l’ingegnere di Laghetti Harald Pardatscher aveva proposto l’installazione di una micro turbina nell’acquedotto di Laghetti ed il progetto è sarà approvato a breve. La turbina rallenterà l’acqua e produrrà 50 milakWh di elettricità l’anno, equivalenti a un consumo di circa 15 famiglie. La costruzione dell’acquedotto con la micro-centrale idroelettrica è prevista per il 2011. (dafo)
Alto Adige 1-3-11
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mercoledì, 23 febbraio 2011



Viabilità: 17 milioni per la Bassa Atesina

ORA/BRONZOLO. Oltre 17 milioni di euro per la viabilità in Bassa Atesina: a tanto ammonta il finanziamento stanziato dalla Provincia per la variante Laives-Bronzolo e per la cirncovallazione di Ora, due opere attese da anni e che incideranno in modo significativo sui flussi sulla Statale 12 e soprattutto sulla riqualificazione della Bassa. L’obiettivo principale, infatti, è quello di liberare dal traffico i centri abitati. L’assessorato che fa capo a Florian Mussner ha stanziato 8,7 milioni di euro per la variante Laives-Bronzolo e 8,7 milioni per la circonvallazione di Ora.
 Soddisfatto, ovviamente, il sindaco di Ora Roland Pichler, che sottolinea come sinora sia stata rispettata la tabella di marcia. «Per tutto il progetto della circonvallazione i costi si aggirano sui 72 milioni. Il primo lotto, riguardante la galleria Castelfeder, è stato ultimato nel 2008. Il secondo, i cui lavori sono iniziati nel 2009, riguarda invece la galleria San Daniele. Il tratto da realizzare è di circa 1.100 metri e per ora, tenendo conto di entrambi i versanti, siamo arrivati circa a 700. La buona notizia è che proprio nei giorni scorsi è stata ultimata la galleria d’emergenza».
 Risolti, almeno sembra, anche i problemi relativi ai rumori, per i quali c’erano state anche proteste da parte dei residenti. «Gli operai proseguono con le volate, ma essendo all’interno del tunnel i rumori sono attutiti e non danno più fastidio ai vicini. Negli ultimi mesi non ci sono state lamentele». Ad Ora in particolare l’amministrazione comunale sta pensando al dopo-variante. I commercianti hanno espresso, infatti, qualche timore sulle possibilità di sopravvivenza degli esercizi che si affacciano sulla Statale. Già due negozi dell’AuraCom sono stati infatti costretti a chiudere. «Secondo una prima stima - spiega il sindaco - quando saranno ultimati i lavori della nuova circonvallazione il numero dei mezzi dovrebbe scendere almeno del 50%. Ne resteranno, pertanto, 6/7 mila. A mio avviso l’unico esercizio che rischia veramente di pagare, con un calo non trascurabile del fatturato, l’ultimazione dei lavori della variante è il distributore. E lontano dal cuore del paese e non riuscirà più ad intercettare il traffico di transito. Per tutte le altre attività molto dipenderà anche da noi e dalle contromosse che sapremo adottare». (m.bon.)
Alto Adige 23-2-11
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mercoledì, 16 febbraio 2011



Programma Agrios: mele pulite con l’eliminazione dei pesticidi

MAGRÈ. Anche quest’anno i frutticoltori dell’Alto Adige sono chiamati a partecipare al cosiddetto Programma Agrios per la produzione frutticola integrata delle mele, proposto e voluto dalla Provincia. Lo scopo è quello di ottenere sempre più una frutta più sana e più pulita, senza alcun residuo di prodotti antiparassitari. Sono anni che gli esperti frutticoli cercano di convincere la base, cioé gli agricoltori, a produrre, soprattutto mele, non solo di alta qualità ma anche sempre più pulite; non utilizzando cioé antiparassitari pesticidi, come si faceva, purtroppo anni orsono.
 Il Programma Agrios quindi punta ad una frutticoltura integrata, nel senso che si possono certo utilizzare contro i parassiti del melo prodotti chimici, ma solamente ed esclusivamente quelli riportati da una particolare tabella. Sono antiparassitari, non nocivi all’uomo e mirati a colpire solamente i funghi e gli insetti dannosi, lasciando indenni altri insetti che aiutano l’agricoltore perché nemici dei parassiti del melo: uno fra tutti la cocinella. Ed è per questo che tale insetto è preso spesso come simbolo di prodotti naturali puliti.
 Proprio in questi giorni, a tutti i soci delle varie Cooperative frutticole della Bassa Atesina, è stato recapitato un modulo che contiene la descrizione succinta del Programma Agrios al quale l’agricoltore deve sottostare. Deve cioé impegnarsi a produrre nella propria azienda la frutta secondo le disposizioni di legge e le direttive Agrios 2011. Autorizza inoltre il controllo qualità all’interno della propria azienda, previo preavviso, e al prelievo di eventuali campioni di frutta per le analisi. Ovviamente se si dovessere infrangere le regole, il rappresentante dell’azienda agricola incorrerebbe in sanzioni previste dalle direttive. Qualora in uno degli appezzamenti fosse necessario l’esecuzione di una pratica colturale non ammessa dalle direttive, il frutticoltore deve assolutamente avvertire la propria cooperativa e disdire presso il Controllo qualità Alto Adige, gli appezzamenti interessati.
 Fra le pratiche colturali ammesse e che hanno avuto un buon risultato, c’è anche la «confusione sessuale» per combattere il parassita della carpocapsa del melo e la tignola della vite. Anziché impiegare parassiti chimici dannosi per l’uomo, da qualche anno si utilizzano degli emanatori di ferormoni che, al momento della riproduzione, confondono il maschio che non riesce a trovare la partner. L’accoppiamento non avviene e così la frutta è salva. (b.t.)
Alto Adige 16-2-11
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mercoledì, 16 febbraio 2011



Cattivi odori della discarica Ischia-Frizzi: rifiuti fuori provincia

VADENA. Visita alla discarica Ischia-Frizzi, da parte del sindaco di Vadena e del vicesindaco di Laives a seguito delle proteste per i cattivi odori che si diffonderebbero periodicamente dal grande impianto di smaltimento rifiuti. Per la discarica è in programma anche un ampliamento di 2 ettari.
 Ad accogliere i due amministratori comunali c’era Martino Sacchini, responsabile dell’impianto per conto di Eco Center. È stata l’occasione per fare il punto della situazione e capire anche come mai, periodicamente, con maggiore o minore intensità, si manifestino cattivi odori.
 «I rifiuti in fermentazione nel sottosuolo della discarica - ha spiegato Sacchini - producono biogas, che esce poi verso l’esterno. La discarica di Vadena è dotata ovviamente di un sistema per captare questo gas e convogliarlo al bruciatore, però è evidente che non si può certo raccoglierlo in ogni centimetro quadrato dell’impianto e dove si sta lavorando all’accumulo dei rifiuti, come sulla sommità, non è possibile né isolare gli spazi e nemmeno installare troppi camini di captazione, perché bisogna lasciare il posto alle macchine operatrici che lavorano le tonnellate di rifiuti in arrivo alla discarica».
 Succede anche che arrivino rifiuti non inceneriti quando l’impianto di Bolzano si blocca ed è evidente che, soprattutto quelli organici, fermentando producono biogas. Però in programma ci sono importanti lavori di miglioramento della discarica, con un nuovo collettore di captazione del biogas sulla sommità del grande cumulo, laddove più facilmente esce allo scoperto il biogas prodotto nel sottosuolo. Inoltre si è riusciti a dirottare altrove, fuori provincia, duemila tonnellate l’anno di rifiuti particolarmente problematici dal punto di vista dei cattivi odori.
 Per quanto concerne invece l’ampliamento dell’impianto, avverrà verso sud, in direzione del centro guida sicura, e raddoppierà la capienza della discarica, che oggi è di circa un milione di metri cubi di rifiuti.
 Gli operatori sperano vivamente che l’ampliamento sia pronto entro il 2013, perché calcolano che l’impianto attuale all’Ischia-Frizzi sia in grado di accogliere rifiuti ancora per un paio d’anni e non di più.
 Si guarda anche al nuovo inceneritore di Bolzano, che contribuirà sicuramente a risolvere il problema dei cattivi odori. «Oggi succede che se si blocca l’impianto di incenerimento - spiega Martino Sacchini - l’unica possibilità di smaltimento rimane la discarica, dove i rifiuti vengono portati direttamente. Il nuovo inceneritore invece, oltre ad essere più grande, avrà la possibilità di accumulare in “ecoballe” i rifiuti quando si dovesse malauguratamente bloccare e poi smaltirli mano a mano, senza quindi doverli portare immediatamente qui da noi dove, essendo non bruciati, inevitabilmente fermentano e producono biogas».
 Va molto meglio invece con il “percolato”, vale a dire il liquame che si accumula alla base della discarica per azione ad esempio dell’acqua piovana che penetra a fondo tra i rifiuti nel sottosuolo dilavandoli. In questo caso è stato allestito alla discarica di Ischia-Frizzi un moderno impianto di pretrattamento che, alla fine del ciclo di depurazione, fa uscire acqua, la quale va poi nella rete fognaria di Vadena per arrivare infine al depuratore Fossa Grande di Bronzolo. La produzione di liquami in ogni modo non è ritenuta eccessiva e questo sistema di trattamento non produce alcun cattivo odore.
Alto Adige 16-2-11
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venerdì, 11 febbraio 2011



Egna: interrogazione della civica tedesca sul terzo binario in Bassa Atesina


EGNA. Interrogazione di Bündnis Neumarkt all’assessore comunale Wegher Pellegrini sul terzo binario. «Noi siamo convinti - spiega la civica tedesca - che questo collegamento ferroviario debba assolutamente servire tutto il bacino della Bassa Atesina».
 «L’obiettivo è quello di conoscere l’impegno che la nostra amministrazione comunale di Egna intende sviluppare per portare questa importante struttura di trasporto locale anche oltre il famoso ponte di Ora, perché come ha spiegato recentemente l’ingegner Parolin “per ridurre il traffico stradale su questa direttrice e soprattutto per limitare l’ingresso a Bolzano di migliaia di auto non resta che dare ai cittadini un servizio di trasporto di alta qualtità, veloce, frequente, puntuale, sicuro e confortevole, integrato da parcheggi di scambio distribuiti nei punti strategici del percorso.”». Queste le domande formulate da Bündnis Neumarkt: è vero quanto afferma il quotidiano Alto Adige che 40 milioni di euro sono già disponibili? È a conoscenza l’amministrazione comunale della tempistica prevista per la realizzazione dell’opera? Quale importanza intende dare la nostra amministrazione a questa struttura? Che cosa ha già intrapreso il Comune di Egna per portare questo collegamento oltre la stazione ferroviaria di Ora? Quali sono le visioni nel campo della mobilità locale, che potrebbero migliorare i collegamenti per il capoluogo della Bassa Atesina?». (ma.ga.)
Alto Adige 11-2-11
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domenica, 06 febbraio 2011



Visione del Masterplan relativo all’impianto aeroportuale

 LAIVES. A qualche giorno dalla presa di posizione contraria all’ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo, il sindaco Liliana Di Fede ha incontrato l’assessore Thomas Widnmann. Lo ha fatto assieme ad amministratori di Bronzolo, Vadena e Bolzano per prendere finalmente visione del Masterplan relativo all’impianto aeroportuale. «Ce lo hanno presentato - dichiara il sindaco di Laives - e così abbiamo avuto modo di ottenere anche ulteriori informazioni che non conoscevamo. Fin qui noi come giunta abbiamo espresso un parere contrario al progetto di ampliamento della pista in direzione sud, e adesso, con i nuovi elementi a disposizione potremo approfondire la questione». Il problema principale legato a questo eventuale ampliamento è determinato dalle fasce di rispetto per ragioni di sicurezza, fasce che, proprio verso sud, incidono sul territorio comunale di Laives e in parte minima anche su quello di Vadena. Su Laives ad esempio graverà la fascia principale, quella che imporrà maggiori limitazioni anche di carattere urbanistico e seppure quasi tutto il territorio a sud dell’aeroporto sia terreno agricolo, con le fasce di rispetto, per parecchia superficie non sarà più possibile costruire alcunché.
Alto Adige 6-2-11


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venerdì, 04 febbraio 2011



Cresce la discarica di Ischia Frizzi

BRUNO CANALI
VADENA. La Provincia ha iniziato l’iter per arrivare all’ampliamento della discarica Ischia Frizzi di altri 3,8 ettari. Il Comune di Vadena però ha già detto no per una serie di motivi, non ultimo quello della puzza che si percepisce in un raggio sempre più vasto, fino al margine del territorio di Laives.
 «È da anni che si parla di ampliamento della discarica Ischia Frizzi - dice il sindaco di Vadena Alessandro Beati - tanto che tra l’impianto per i rifiuti e il Safety Park, venne lasciato appositamente uno spazio. Realizzare una discarica nuova, da quanto ci dicono, avrebbe costi proibitivi e così si amplia quella esistente. In pratica sarà un raddoppio, perché avrà una capienza di oltre un milione di metri cubi. L’appalto iniziale della Provincia riguarda le opere di consolidamento del terreno in preparazione del resto che dovrà arrivare».
 E qui Beati ricorda che già il consiglio comunale ha respinto la proposta, anche se, essendo la discarica di interesse sovracomunale, sarà difficile far desistere la Provincia.
 «Abbiamo già detto di no - spiega Beati - e negli ultimi due anni il problema dei cattivi odori si è aggravato. In parte dipende dal fatto che, durante i malfunzionamenti dell’inceneritore di Bolzano, i rifiuti vengono trasferiti direttamente in discarica. Poi l’impianto Ischia Frizzi è cresciuto parecchio in altezza e questo fa sì che il gas prodotto dalla putrefazione arrivi sempre più distante: lo si percepisce oramai parecchio passando sull’autostrada così come presso i masi della zona Cervo, verso la stazione ferroviaria di Laives e non mancano le proteste. I tecnici ci hanno garantito che verrà potenziato il sistema di captazione del gas che poi va bruciato, ma il problema potrà essere risolto solo nel 2013 con l’entrata in funzione del nuovo inceneritore di Bolzano. Entro quella data, ci hanno spiegato, dovrebbe essere pronto l’ampliamento della discarica». A margine di questo, il sindaco fa alcune considerazioni amare. «Siamo un piccolo comune, cui sono però state imposte strutture grandi e impattanti (discarica e A22) che hanno penalizzato l’ambiente. Per questo ci aspetteremmo più attenzione dalla Provincia».
Alto Adige 4-2-11
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giovedì, 03 febbraio 2011



Commercio in salute a Ora e Laives

MASSIMILIANO BONA
 EGNA/LAIVES. I negozi al dettaglio tengono bene a Laives e Ora, dove nel 2010 si sono registrati lievi incrementi (+3), ma sono in calo a Egna e Salorno (-3). Aumentano le serrande abbassate in centro storico a vantaggio della periferia. Abbigliamento e calzature tra i settori più in difficoltà. Bene tabacchi e internet point.
 I dati raccolti dall’Istituto di ricerca economica della Camera di Commercio mettono a confronto la situazione al 31 dicembre 2009 con quella al 30 settembre 2010. Le cifre, pertanto, sono arrotondate per eccesso, in quanto solitamente nell’ultimo trimestre dell’anno si registra il picco delle chiusure. L’analisi interessa il numero di esercizi presenti in Bassa Atesina, che sono stati classificati in base alla loro attività prevalente. Non vengono considerati, ad esempio, i punti vendita che fanno commercio al dettaglio come attività secondaria: ad esempio un caseificio che, oltre alla produzione di formaggio, fa anche vendita diretta.
 A Laives il bilancio è abbastanza incoraggiante, visto che il numero complessivo di esercizi è salito da 139 a 141, considerando anche Pineta e San Giacomo. Gli incrementi più significativi riguardano le tabaccherie (passate da 8 a 10) e i negozi specializzati di alimentari (da 1 a 3), mentre sono in difficoltà i punti vendita di solo abbigliamento (da 19 a 17) e gli esercizi attivi nel tessile e nelle calzature (da 27 a 24). Ad Egna la flessione è lieve, da 64 a 63, ma va analizzata nel dettaglio. Alla crescita degli esercizi che fungono anche da internet point (da 3 a 5) fa infatti da contraltare il calo dei punti vendita non specializzati solamente in alimentari e bevande (da 10 a 9), dei negozi con oggetti per la casa (da 5 a 4) e degli esercizi che vendono cartoleria e/o giornali (da 3 a 2).
 Il commercio al dettaglio regge meglio ad Ora, dove c’è un piccolo shopping center lungo la Statale 12. Gli esercizi sono passati da 48 a 49 con un incremento minimo (da 3 a 4) dei negozi che vendono articoli sportivi. C’è da chiedersi se, non appena saranno ultimati i lavori alla variante in galleria e il centro sarà liberato dal traffico di transito, gli esercenti riusciranno a mantenere l’attuale giro d’affari. Complessa la situazione a Salorno, dove il numero di esercizi è sceso da 41 a 39. C’è chi ritiene che il problema sia dovuto agli affitti troppo alti, altri attribuiscono le difficoltà crescenti all’assoluta mancanza di turismo. Secondo i dati Ire nel 2010 hanno chiuso due ditte: la prima aveva una licenza per alimentari e bevande mentre la seconda non aveva spazi espositivi.
Alto Adige 3-2-11
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mercoledì, 02 febbraio 2011



Vadena, sindaco contro il poligono militare

VADENA/CALDARO. «Un cubo in cemento armato a 200 metri dalle case non mi sembra davvero una buona idea: l’Esercito farebbe bene a ripensare il progetto e a prevedere il nuovo poligono militare altrove». Alessandro Beati, sindaco di Vadena, si accoda alle proteste del presidente del Comprensorio Oswald Schiefer e del Comune di Caldaro, preoccupati per la decisione delle Forze Armate di costruire un nuovo poligono - dopo il previsto depotenziamento di quello di San Maurizio a Bolzano - in località Monte. «Quando ci è stato chiesto - spiega Beati - se c’erano gli allacciamenti per fognatura e acquedotto il progetto ci è stato presentato come strategico per la difesa nazionale e, come tale, non sarebbe affatto soggetto ad autorizzazioni di alcun tipo. Ora, grazie all’interessamento del presidente del Comprensorio Oswald Schiefer, abbiamo scoperto invece che si tratterebbe di una struttura destinato all’addestramento. Il contesto, pertanto, è cambiato».
 L’Esercito, come ha spiegato nei giorni scorsi il colonnello Paissan, non ha ancora in mano un progetto esecutivo e pertanto ci sarebbe ancora margine per trattare. «La polveriera - spiega Beati - si trova a Sud-Ovest, mentre le case sono a Sud. Le prime in linea d’aria sono piuttosto vicine. È vero che sono protette dall’ansa della montagna, ma una struttura di quel tipo, in cemento armato, è difficilmente mascherabile e dal punto di vista paesaggistico sarebbe una sorta di pugno in un occhio. La frazione di Monte è piuttosto tranquilla, ma deve già fare i conti con l’inquinamento acustico dovuto alla presenza dell’autostrada».
 Il nuovo poligono di tiro militare dovrebbe sorgere in parte sul territorio comunale di Vadena e in parte su quello di Caldaro. Il presidente del Comprensorio Oswald Schiefer ha già scritto sia all’assessore provinciale Florian Mussner, competente per materia, che al governatore altoatesino Luis Durnwalder. «Abbiamo chiesto semplicemente di essere coinvolti nel progetto, che fino a poco tempo fa ci era addirrittura sconosciuto. La zona in questione ha tra l’altro un particolare microclima e sarebbe ideale per prevedere un campo da golf. Ai militari chiediamo, se proprio devono fare il poligono, di costruirlo interrato o dentro la roccia». (m.bon.)
Alto Adige 2-2-11
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martedì, 01 febbraio 2011



Caldaro: pienone all’ex Stazione per il nuovo cinema

MASSIMILIANO BONA
 CALDARO. Ex Stazione, buona la prima. Sabato sera, in una sala gremita in ogni ordine di posto, è stato proiettato il primo cortometraggio nel nuovo cinema, l’unico in Oltradige, affidato alla gestione del Filmtreff, costretto finora ad accontentarsi di locali angusti e acusticamente non all’altezza presso la Casa delle associazioni. Sono state poco meno di duecento le persone ad assistere ad un breve filmato sulla storia di quest’edificio, che per anni è rimasto in stato di totale abbandono. Ora il colpo d’occhio, soprattutto la sera, è davvero notevole. Sembra di entrare in un vecchio teatro, anche se all’interno l’arredamento scelto è decisamente moderno, quasi sbarazzino. Quest’ultima, peraltro, è stata quasi una necessità. Oltre al cinema, infatti, sono stati ricavati i locali per il centro giovanile Kuba e la sede dell’associazione culturale e ricreativa italiana «Amici in». «Per Caldaro - racconta il vicesindaco Werner Atz - questa struttura è motivo di vanto. Un polo culturale destinato sia al gruppo tedesco che a quello italiano, che potremo sfruttare anche per piccoli e grandi eventi. Il cinema, poi, è il fiore all’occhiello. Della gestione si farà carico il Filmtreff, associazione locale presieduta da Helene Christanell. I costi per l’arredamento e l’allestimento interno sono stati di 635 mila euro, il progetto della sala cinematografica è stato firmato dall’architetto Jürgen Winkler e quello del Kuba dall’architetto Michael Scherer».
 Sabato sera è stata soprattutto l’occasione per fare festa. Oltre al cortometraggio è stato proiettato un filmino sulla storia dell’edificio - ridipinto con i colori originali della vecchia stazione dei treni del 1898 - mentre la massiccia partecipazione dei più giovani si spiega anche con il concerto di Karl Unterweger, Karin Spitaler e Constantin Unterkofler. Al piano terra dell’ex Stazione sono stati ricavati, infatti, i locali del centro giovanile Kuba. La vera sfida dell’architetto Scherer era del resto quella di riportare all’antico splendore un complesso che cadeva a pezzi rendendolo il punto di ritrovo dei giovani caldaresi, dell’associazione italiana «Amici in» e degli appassionati di cinema, con una sala da oltre cento posti e con un’acustica all’avanguardia.
 La spesa sostenuta tra Provincia e Comune si aggira sui 3,2 milioni di euro e la superficie a disposizione è di 1.330 metri quadrati. L’area più grande è toccata al centro giovanile e culturale Kuba, che ha ottenuto 710 metri quadrati. Nella cantina dello storico edificio è stata ricavata una sala polifunzionale, ideale anche per organizzare party e concerti per i teenager. Al piano terra ci sono lo «Jugendcafè» e i locali per il centro giovanile, con calcetto e freccette. Al primo piano e nel sottotetto ci sono uffici e sale comuni. I primi a traslocare, a novembre, sono stati i ragazzi del «Kuba», con grande soddisfazione della responsabile Johanna Premstaller. Finora i ragazzi caldaresi si erano adattati ai locali del vecchio ospedale, ritenuti non proprio ideali per ospitare le varie iniziative. Il Comune - ed il merito va attribuito anche al vecchio sindaco Wilfried Battisti Matscher - ha cercato di riadattare alle esigenze attuali il vecchio “corpo“ dell’edificio. Le vecchie porte del 1900 sono state risanate, così come sono stati mantenuti gli affreschi alle pareti e si è deciso di lasciare il parquet in legno. «Quella di sabato - conclude l’assesore Robert Sinn - non è stata l’inaugurazione ufficiale, che è in calendario per aprile. È evidente, però, che l’attività delle varie associazioni è già iniziata a pieno regime. La soddisfazione è palpabile, perché siamo riusciti a mettere a disposizione della comunità caldarese un vero gioiello».
  Alto Adige 1-2-11
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venerdì, 28 gennaio 2011



varato il piano anti-alcol

ORA. Il divieto di somministrare cocktail superalcolici alle feste, l’introduzione di nuovi limiti (più rigidi) per la concessione delle autorizzazioni per eventi il cui unico obiettivo sia “fare cassa“ e la costituzione di un gruppo di lavoro permanente che si occupi dei problemi legati alla prevenzione delle dipendenze soprattutto dei giovani: questi sono solamente tre dei punti principali della «bozza antialcol» che il Comune di Ora intende discutere con le varie associazioni e quindi portare all’esame del consiglio comunale.
 A darne notizia è stato ieri il sindaco Roland Pichler, che ha spiegato come - anche alla luce delle numerose denunce per ubriachezza e dei casi di minori in coma etilico riscontrati negli ultimi anni soprattutto dopo le feste in zona Rio Nero - sia necessario tenere alta la guardia e varare un regolamento vincolante anche per le stesse associazioni.
 «La bozza che esamineremo a breve - spiega il primo cittadino di Ora - è quella elaborata a suo tempo dal Consorzio dei Comuni, che poi ha invitato i singoli paesi a modificare regole e limiti in base alle proprie necessità».
 Interessante la valutazione che in futuro dovrà essere fatta a seconda del tipo di festa in programma. «Bisogna distinguere - si legge nella bozza antialcol - tra manifestazioni e feste a seconda del loro tipo e del loro scopo, al momento in cui viene richiesta l’autorizzazione. Questo significa in concreto non autorizzare feste che non abbiano un interesse collettivo o che abbiano esclusivamente finalità di lucro».
 Nella bozza si fa cenno anche alla necessità di collaborare fattivamente con le associazioni locali. «Il Comune, per il bene dei propri giovani, deve cercare la migliore forma di collaborazione con le associazioni locali, affinché anche all’interno di queste ultime si cerchi il giusto approccio con l’alcol durante le feste».
 Dovrebbe essere introdotto il divieto assoluto di somministrare i cosiddetti “alcopops“, cocktail a base di superalcolici che vanno per la maggiore soprattutto fra i giovanissimi. Il Comune intende coinvolgere, e se necessario rendere maggiormente consapevoli, i genitori dei ragazzi. «Gli adulti devono contribuire a dare il buon esempio». E ciò spiega anche la necessità di costituire un gruppo di lavoro permanente nell’ambito della prevenzione delle dipendenze, alcol ma anche sostanze stupefacenti. «Il tema - conclude il sindaco Roland Pichler - è delicato e per questo intendiamo confrontarci con tutti. Per ora si tratta di una bozza, ma è evidente che dovremo stilare a breve un regolamento vincolante».
Alto Adige 28-1-11
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mercoledì, 26 gennaio 2011



A Laives la nuova sede del “Toniolo”

LAIVES. Il sindaco Di Fede e l’assessore allo sport Alberto Covanti hanno incontrato il vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini e il direttore del liceo “Toniolo” di Bolzano, Esio Zaghet. Tema del colloquio, cittadella dello sport e nuova sede del liceo che potrebbe essere realizzata nel centro della Bassa Atesina. Questo progetto, insieme a quello della cittadella dello sport, si inquadrano in una serie di iniziative che mirano alla promozione complessiva di Laives. Durante l’incontro quindi è stato sottolineato l’interesse verso il progetto, tornando a ribadire il valore educativo dello sport per i giovani e per la popolazione nel suo complesso. Tommasini ha sottolineato la necessità di un approfondimento dei vari aspetti legati al progetto, che mira alla realizzazione di un polo sportivo di livello provinciale a Laives, garantendo il proprio sostegno all’iniziativa. «D’altro canto - ha detto Tommasini - le cittadelle dello sport solitamente vengono realizzate al di fuori dei grandi centri abitati per facilitarne l’accesso e gli spostamenti. In questo modo Laives potrebbe trovare una propria identità peculiare e diventare punto di riferimento per tutta la provincia».
Alto Adige 26-1-11
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martedì, 25 gennaio 2011



Ciclabili: stanziato un milione

MASSIMILIANO BONA
EGNA/TERMENO. Il Comprensorio Oltradige-Bassa Atesina ha stanziato circa un milione di euro per i due lotti della pista ciclabile tra Egna e Termeno. I lavori del primo lotto sono iniziati da poco e riguardano in particolare il tratto compreso tra la multinazionale germanica Würth, a Egna, e la cooperativa Eofrut di Termeno.
 «I primi scavi per la ciclabile - spiega il sindaco di Termeno Werner Dissertori - sono iniziati a settembre e ci auguriamo che il tratto possa essere completato entro l’anno. L’importo dei lavori si attesta attorno ai 300 mila euro».
 Per completare l’atteso collegamento è previsto peraltro anche un secondo lotto, dalla Eofrut in direzione Termeno, più o meno fino all’altezza della distilleria Roner. «In questo caso - spiega ancora il sindaco di Termeno - siamo un po’ più indietro, in quanto manca ancora il progetto. La Comunità comprensoriale Oltradige Bassa Atesina lo ha affidato all’ingegner Andreas Pfeifer. Complessivamente per completare i lavori servirà poco meno di un milione di euro. Tanto a Termeno quanto ad Egna i lavori sono particolarmente attesi, perché ci si aspetta un importante ritorno anche dal punto di vista turistico. A beneficiarne saranno peraltro anche i cicloamatori locali, che da sempre battono le strade della Bassa Atesina».
 Restando alle piste ciclabili il Comprensorio si sta occupando anche della progettazione del tratto Val di Fiemme-Ora-San Lugano, anch’esso molto atteso tanto dai turisti quanto dai biker locali. Allo stato attuale delle cose, pertanto, l’unico tratto ultimato è quello che inizia a Vilpiano, prosegue fino a Bolzano e quindi, in Bassa Atesina, fino a Salorno.
 «Si tratta - spiega in una nota il Comprensorio - di un tracciato collaudato che segue l’argine del fiume Adige e misura complessivamente una quarantina di chilometri, adatti tanto alle famiglie quanto ai cicloamatori. La pista ciclabile esistente si collega a quella lungo l’Isarco, a Bolzano, attraversa il fiume Adige sul vecchio ponte di Vadena e attraversa nuovamente il fiume. Lungo l’altra sponda la ciclabile prosegue fino a Salorno. Il ponte all’altezza di Laghetti di Egna collega la pista ciclabile Bolzano - Salorno a Cortina all’Adige».
 La rete esistente di ciclabili comprensoriali sarà poi ampliata anche in direzione Oltradige con particolare riguardo a Caldaro, all’altezza del lago. Da anni le ciclabili sono non solo un momento di svago per la popolazione locale, ma un forte richiamo turistico: il cicloturismo è una realtà cercata da sempre più persone.
Alto Adige 25-1-11
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sabato, 22 gennaio 2011



Acqua potabile: proteste a Cauria

MASSIMILIANO BONA
SALORNO. Con il passaggio della centrale di San Floriano all’altoatesina Sel gli abitanti di Cauria - piccola frazione a 1.328 metri di quota con una settantina di abitanti - sperano di riuscire a risolvere definitivamente il problema dell’acqua potabile, che dalla metà degli anni Cinquanta è qualitativamente inferiore a quella di Salorno. «Siamo ancora costretti a clorarla - spiega Roland Lazzeri, a capo del locale comitato civico - e negli anni Novanta la situazione era ancora più critica».
 Compito del comitato civico - che ha fatto il punto in un’affollata assemblea - è quello di sensibilizzare i politici provinciali e comunali sui danni arrecati al paesino dalla costruzione del cunicolo che collega la diga di Stramentizzo alla centrale di San Floriano. Il nuovo acquedotto a Cauria venne realizzato nel 1951 dal locale consorzio irriguo. «Il 12 febbraio 1953 - sottolinea Lazzeri - a causa delle perforazioni all’interno della galleria si ruppe un bacino sotterraneo che provocò l’allagamento di San Floriano».
 Da allora tutte le fonti idriche attorno a Cauria sono state prosciugate a causa dell’abbassamento della falda all’interno della montagna. Prima la zona, invece, era particolarmente ricca di sorgenti, con acqua di qualità tra l’altro molto buona. «All’epoca la concessione - continua Lazzeri, presidente del comitato civico - era della società Avisio, ma nell’immediato non vi fu alcun intervento migliorativo e tantomeno risolutivo. Solamente nel 1964 il concessionario costruì un nuovo acquedotto a pompaggio».
 Il problema, dunque, fu risolto solo parzialmente, individuando una sorgente d’acqua nella valle dell’Anguilla. Il concessionario pagò anche i costi di pompaggio, visto che la fonte era comunque ad un ’altezza inferiore rispetto al paese. Trattandosi, tra l’altro, di una fonte in superficie la qualità come detto non può definirsi soddisfacente. «La preoccupazione maggiore - continua Lazzeri - è rappresentata dal costante rischio di un inquinamento batterico ma anche dalle infiltrazioni».
 Nel 2005 Salorno non figurava ancora nell’elenco dei Comuni danneggiati dalla costruzione della centrale. Ma proprio nella scorsa legislatura c’è stata una certa pressione a livello politico soprattutto da parte della locale Svp e dell’ex vicesindaco Walter Pardatscher. «Ora tocca al nuovo concessionario, e quindi alla Sel, - sottolinea Lazzeri - risolvere l’annosa questione. L’ideale, per la frazione di Cauria, sarebbe individuare una nuova sorgente a monte dell’abitato. E confidiamo che ciò avvenga in tempi brevi».
Alto Adige 22-1-11
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giovedì, 20 gennaio 2011



La scuola di potatura sbarca a Laimburg

VADENA. La Scuola italiana di potatura della vite, itinerante e unica nel suo genere a livello internazionale, ha scelto l’Alto Adige fra le sue sedi e dal 9 all’11 febbraio prossimi terrà i suoi corsi presso la Scuola professionale per la frutti-viti-orti- e floricoltura di Laibmurg e presso l’Istituto sperimentale di Laimburg.
 Istituita dai due tecnici friulani Marco Simonit e Pier Paolo Sirch, dopo oltre 20 anni di lavoro sperimentale nei vigneti, é un centro di formazione permanente.
 Una scuola itinerante, con sedi nelle 8 grandi regioni del vino italiane, aperta a viticoltori e non, le cui lezioni si articolano in due fasi: 20 ore in inverno, con la parte teorica e la parte pratica in vigna per gli interventi sul legno in fase di potatura. Altre 12 ore in tarda primavera, per la gestione del verde.
 In ciascuna regione la Scuola - avviata lo scorso anno e consolidata nel 2011 - collabora con prestigiose università ed istituti di ricerca legati al mondo della vite, interessati al Metodo Simonit e Sirch di potatura soffice: in Alto Adige l’Istituto sperimentale di Laimburg, che ospiterà i corsi, organizzati anche con la collaborazione della Scuola professionale e dell’associazione ex Alunni.
 «Riteniamo che la ricerca sia il futuro - spiega Marco Simonit - perciò, oltre ad aprire le Scuole, stiamo investendo molto in questo settore e stiamo allacciando rapporti con importanti istituti e università affinché il nostro lavoro sia studiato e monitorato. Non siamo gelosi del nostro metodo, anzi desideriamo che il mondo scientifico lo studi. Siamo partiti oltre 20 anni fa dall’osservazione delle antiche vigne».
 Tra i vantaggi di questo metodo la riduzione dei costi in vigna con la diminuzione delle ore di potatura (dal 30 al 50%) e, soprattutto, piante più sane e longeve che danno uve, e quindi vini, di qualità superiore. Per informazioni e iscrizioni: www.simonitesirch.it e mail: preparatoriuva@preparatoriuva.it, Tel. 0432.752417. (da.fo.)
Alto Adige 20-1-11
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giovedì, 13 gennaio 2011



Nuovo sentiero al geoparc Bletterbach

ALDINO. Buone nuove per gli amanti della montagna: in primavera sarà nuovamente possibile fare l’intera escursione al «Geoparc Bletterbach» di Aldino. Il sindaco Christoph Matzneller - soddisfatto per le 56 mila presenze registrate nel 2010 - ha spiegato che sarà realizzato un nuovo sentiero, lo Jägersteig. «In collaborazione con la Provincia subito dopo il disgelo - spiega Matzneller - sarà tracciato il cosidetto sentiero dei cacciatori, in modo tale da consentire, dopo due anni di attesa, un’escursione completa alla forra di Aldino. Questo sentiero, che si trova nelle vicinanze della cascata grande del cosiddetto Butterloch, negli ultimi anni non è stato più utilizzato. Quella a cui abbiamo pensato è una soluzione provvisoria, ma conveniente. A causa del suolo instabile del Butterloch dovremo fare ulteriori studi geologici per garantire la massima sicurezza ai visitatori all’altezza della cascata. Tra l’altro la soluzione che adotteremo per la cascata dovrà essere accettata anche dall’Unesco». I responsabili del Geoparc stanno anche elaborando un pacchetto di misure da realizzare nel medio-lungo periodo. Tra i tanti obiettivi della direzione c’è anche quello di rifare la segnaletica. Anche per il 2011 sono state programmate una serie di manifestazioni ed escursioni dedicate ai temi della geologia, della natura e delle leggende. Per quanto attiene lo scorso anno, come detto, il bilancio è stato decisamente buono. Il numero dei visitatori è rimasto pressoché stabile rispetto al 2009: 4.448 persone hanno partecipato alle 286 escursioni guidate. Quasi 10.000 persone hanno visitato l’esposizione geologica al centro visite di Aldino, mentre 1.700 hanno fatto tappa al museo di Redagno. Gradito anche l’apporto garantito dalla paleontologa Evelyn Kustatscher. (m.bon.)
Alto Adige 13-1-11
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mercoledì, 12 gennaio 2011



Bronzolo: finanziate le barriere lungo la ferrovia

BRONZOLO. Ferrovie e Provincia d’accordo per l’installazione di barriere antirumore all’altezza di diversi centri abitati lungo la linea del Brennero. Negli 11 milioni stanziati dalla Provincia, ci sono anche i soldi stanziati per la realizzazione del tratto di 800 metri previsto a Bronzolo. «Ci hanno già presentato una bozza del progetto - dice il sindaco di Bronzolo, Benedetto Zito -: il tratto andrebbe dal ponticello sul rio a nord della stazione ferroviaria fin quasi al sottopasso a sud del paese. Dovremo essere noi a stabilire come verranno fatte e l’ufficio aria e rumore della Provincia ci ha comunque già spiegato che, per essere efficaci nella riduzione del rumore prodotto dallo sferragliare dei convogli ferroviari, queste barriere artificiali dovranno essere tra i 4 e i 5 metri di altezza. Certo - continua Zito - con queste prescrizioni l’impatto visivo non sarà dei migliori e vedremo di predisporre un intervento che sia il meglio possibile».
 Il primo cittadino di Bronzolo ritiene quello delle barriere un argomento degno anche di essere discusso con l’intera popolazione e quindi sta pensando di organizzare sul tema un’assemblea pubblica.
 «Abbiamo dei termini entro i quali dovremo dare una risposta a Provincia e Ferrovie - aggiunge il sindaco Zito - e certamente parleremo di questo progetto anche in consiglio comunale».
 Con ogni probabilità, il modello che verrà proposto alla fine ricalcherà le line di quelli già installati lo scorso anno lungo la linea ferroviaria all’altezza della stazione di Laives. (b.c.)
Alto Adige 12-1-11
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venerdì, 07 gennaio 2011



A22: barriere antirumore a Salorno

MASSIMILIANO BONA
SALORNO. L’Autobrennero a Salorno, oltre a rifare il ponte sull’Adige, è impegnata in questo periodo a montare le (attese) barriere antirumore, che ridurranno significativamente l’inquinamento acustico per una parte del paese. Si tratta di un investimento importante.
 Lo sottolinea il presidente di Autobrennero Walter Pardatscher. «L’approvazione del progetto da parte del Cda dell’A22 risale addirittura al 19 ottobre del 2007, mentre il via libera dell’Anas arrivò il 6 novembre 2008».
 Il contratto con la ditta che vinto l’appalto è stato stipulato il 18 maggio 2010 e prevede un importo di 1,176 milioni, di cui 1,042 per lavori mentre 134 mila euro sono destinati alla sicurezza. «Una prima consegna parziale dei lavori - sottolinea Pardatscher - c’è stata nell’aprile dello scorso anno, mentre la consegna definitiva risale a giugno».
 L’ultimazione dei lavori - se sarà rispettata la rigorosa tabella di marcia imposta da Autobrennero - è prevista, invece, per il febbraio del 2011.
 Le barriere antirumore, che si estendono a sud e a nord del ponte che verrà sostituito - si tratta del manufatto che dal paese porta alla stazione ferroviaria - vengono montate a margine della corsia sud (quindi sul lato ovest). Proteggeranno, pertanto, i residenti dai rumori prodotti dai veicoli in transito sull’autostrada quel gruppetto di case esistenti fra la ferrovia e la stessa A22. Sul lato Est dell’Autobrennero invece (quindi in direzione dell’abitato di Salorno) non sono previste, almeno nell’immediato, ulteriori protezioni. Si tratta, a ben vedere, di una scelta logica, legata al fatto che da quel lato c’é già una sorta di barriera naturale (antirumore) costituita dall’argine dell’Adige, più alto della sede autostradale. Qualora anche Trenitalia dovessero realizzare delle barriere antirumore il gruppetto di case in questione - fra A22 e ferrovia - ne trarrebbe ulteriore vantaggio.
 Non solo barriere fonoassorbenti, ma anche ponti. L’A22 ne ha in programma ben cinque nella sola Bassa Atesina: Salorno, San Floriano, Egna, Piccolongo e Vadena. Per quanto riguarda il cavalcavia dell’autostrada a Salorno il completamento dei lavori è previsto per l’autunno 2011. Per quanto attiene il cavalcavia sull’Adige all’altezza di San Floriano la progettazione sarà effettuata dalla A22 in collaborazione con la Provincia e a breve è atteso lo studio di fattibilità. Pressochè ultimato il progetto esecutivo per il collegamento con la strada comunale per cavalcavia A22 nei pressi di Egna. Si prevede che i lavori inizieranno nella primavera 2012. Per il cavalcavia della A22 ed il ponte sull’Adige in località Piccolongo l’apertura al traffico è in calendario per l’aprile di quest’anno, mentre in maggio iniziaranno i lavori per il cavalcavia a Vadena.
Alto Adige 7-1-11
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giovedì, 06 gennaio 2011



Lavoro: in Bassa pendolari in aumento

MASSIMILIANO BONA
ORA/APPIANO. Crescono i lavoratori pendolari del Comprensorio Oltradige-Bassa Atesina: secondo i dati dell’Ire sono 18.584, il 55 per cento dei quali - 10.346 per la precisione - fa la spola con Bolzano. Ciò giustifica le recenti pressioni degli amministratori locali per avere il terzo binario da Ora.
 Al contempo ci sono anche molti lavoratori che vengono a lavorare in zona, ma sono circa un terzo in meno, 12.042 per la precisione. Il saldo è negativo ed ammonta a 6.542 persone.
 I pendolari. Il Comune con il maggior numero di pendolari diretti nel capoluogo è Laives, che ne ha 3.861. Seguono a ruota Appiano con 2.028, Caldaro con 864, Terlano con 696, Bronzolo con 516 e Egna con 497. Laives a parte il maggior numero di pendolari che lavorano a Bolzano proviene dunque dall’Oltradige, anche per una questione di vicinanza.
 L’offerta di lavoro. Ci sono molti Comuni del Comprensorio che offrono posti di lavoro anche a non residenti. In vetta a questa classifica c’è sempre Laives con 2.185 posti, seguito a ruota da Egna con 2.115, Appiano con 1.791, Ora con 1.157, Caldaro con 1.051 e Terlano con 1.044. L’Istituto di ricerca economica della Camera di Commerio ha incrociato i dati, dai quali si evince che il saldo tra pendolari è positivo solamente per Egna (+945), Ora (+185) e Vadena (+63). Gli altri saldi sono negativi con i “picchi“ di Laives (-2.582) e Appiano (-1.242), seguiti da Caldaro (-771), Bronzolo (-592), Salorno (-537), Aldino (-318), Magré (-278), Montagna (-282), Terlano (-248). Seguono, poi, con cifre poco significative Andriano, Cortaccia, Cortina all’Adige, Termeno e Anterivo.
 I settori. Nel decennio preso in considerazione dall’Ire, il Comprensorio Oltradige Bassa Atesina ha cercato di invertire la tendenza al pendolarismo creando nuovi posti di lavoro. Tra il 1998 e 2008 l’incremento di occupati è stato di 4.400. A beneficiarne maggiormente è stato il commercio (+3.000), seguito dai servizi (+1.300), ma non stanno male l’agricoltura (+650) e il comparto alberghiero (+650). In crisi, invece, il settore manifatturiero che ha accusato una perdita di 500 posti: a soffrire è stato il settore auto (-200), seguito da quello del metallo (-70), da quello legato alla produzione di macchinari (-70) e dal settore dei mobili (-60).
 La popolazione. Nel comprensorio vivono 71.435 persone, pari al 14,2% dei residenti in provincia. In Bassa Atesina e Oltradige, dal 1989 al 2009, la popolazione è cresciuta del 26% (la media provinciale è del 14%). I Comuni a crescere maggiormente sono stati Vadena (+42%), Andriano (+41%), Bronzolo e Salorno (+37%), Terlano (+35%), Ora (+34%), Magré (+32%), Appiano (+31%). Sopra la soglia del 20% Cortaccia, Laives, Egna e Caldaro. L’unico paese col saldo negativo (-2%) è Anterivo.
Alto Adige 6-1-11
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mercoledì, 05 gennaio 2011

Mallet 6046 a Predazzo - foto Tomasi, Tesero )

Un fabbro di 74 anni ricrea il locomotore della Ora-Predazzo

MASSIMILIANO GALLI
MONTAGNA/ORA. Molti rimpiangono ancora il vecchio trenino della val di Fiemme. Ma qualcuno ha fatto di più: se l’è ricostruito da solo. Carmelo Dondio, ex fabbro di 74 anni, quel treno (quello vero) l’ha usato tante volte per scendere verso la Bassa Atesina. Si ricorda anche dell’ultima corsa sulla linea ormai elettrificata: era il 1963. Del treno a vapore non poteva avere ricordi diretti: ha fatto l’ultima corsa nel 1927. Ma di sicuro lo ha osservato tante volte su qualche illustrazione d’epoca. La locomotiva era una Mallet Kuk Hb6036. Ebbene, una decina di anni fa, il signor Carmelo ha deciso che quel treno, invece di guardarlo con malinconia nelle foto, poteva ricostruirlo. Per lui, appassionato di modellismo e che fra i suoi tanti mestieri ha fatto anche il fabbro, non doveva poi essere un’impresa impossibile. E infatti ora quel treno esiste e soprattutto funziona. È una perfetta ricostruzione in ferro della locomotiva a vapore che dal 1917 al 1929 ha collegato Ora con Predazzo. Naturalmente non poteva bastare la locomotiva ed ecco dunque il vagone-serbatoio, che può contenere 20 litri d’acqua, un vagone che trasporta tronchi, il deposito per il carbone e 100 metri di binari. Tutto realizzato “in casa” da Carmelo Dondio. La locomotiva è lunga circa 1 metro, è tutta in ferro e pesa 80 chili. Per capire la scala diciamo che lo scartamento dei binari è di 15 cm.
 Ma quanto ci è voluto per costruirlo?
 «Diciamo che mi ci sono voluti circa 7 anni per realizzare tutto, binari compresi. L’idea me l’ha data una decina di anni fa un vecchio amico, Mariano, che era stato macchinista su quel treno. Così ho costruito il vagone che trasporta legna. Poi ci ho preso gusto e piano piano ho costruito anche la locomotiva e il vagone serbatoio. Niente elettronica, è tutto meccanico, proprio come funzionava una volta».
 Carmelo ci spiega come funziona il suo gioiellino: «Con una pala, naturalmente in scala, si carica il carbone nel camino, si pompa l’acqua nella caldaia e, quando la temperatura è adeguata, il treno va, con tanto di fumo bianco. Dei meccanismi rigorosamente meccanici permettono di regolare la velocità e il treno può viaggiare su un centinaio di metri di rotaie che descrivono un anello. Volendo anche un bambino può essere trasportato, mio nipote, ad esempio, ha già fatto più di un giro».
 Il treno attualmente si trova a Montagna, nell’officina del figlio di Carmelo, Marco Dondio, elettrotecnico ma anche “inventore”, assai conosciuto in paese. «Appena possibile vorremmo montare le rotaie all’esterno, per fare delle foto. Abbiamo già esposto il modellino in occasione di qualche serata commemorativa della vecchia ferrovia; ma vorremmo proporlo più spesso, magari all’arrivo della gara ciclistica o in qualche occasione particolare qui in paese, che so, davanti alla vecchia stazione». Di certo, soprattutto ai più anziani, farà un certo effetto rivedere il fumo bianco uscire dalla vecchia «Mallet».

Altre informazioni sulla ferrovia : http://www.trainzitaliafoto.com/vbportal/forums/showthread.php?t=4787
Alto Adige 5-1-11
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martedì, 04 gennaio 2011



Il terzo binario è la soluzione:Il sindaco di Ora favorevole al progetto

GIANFRANCO PICCOLI
ORA. «Il terzo binario tra Bolzano e Ora sarebbe “la soluzione” ai problemi del pendolarismo in Bassa Atesina». Roland Pichler, sindaco di Ora, accoglie con entusiasmo le parole dell’assessore Thomas Widmann.
 Widmann ha tolto dalla polvere un progetto che sembrava destinato agli archivi in attesa della nuova linea ferroviaria in galleria.
 Sulla carta, la tratta in galleria avrebbe dovuto liberare l’attuale tracciato della ferrovia del Brennero, che sarebbe quindi destinato ad un uso strettamente locale, ora limitato dall’alta frequenza di traffico merci. Ma i tempi biblici della nuova opera hanno spinto Thomas Widmann a riparlare di terzo binario, per il quale in passato erano stati accantonati dall’ente pubblico 40 milioni di euro, una cifra di tutto rispetto. Il tutto, tra l’altro, sarebbe inserito nell’ambito del passaggio della Bolzano-Merano (destinata al raddoppio) alla Provincia e all’interno del grande piano della cosiddetta metropolitana di superficie.
 Sindaco Pichler, cosa pensa della proposta per un terzo binario Bolzano-Ora?
 «E’ un progetto di cui si parla da moltissimi anni, all’ordine del giorno più volte dei comuni della Bassa Atesina e del Comprensorio. Da tempo, però, era stato accantonato in attesa della nuova linea in galleria. Chiaro: per noi si tratterebbe della vera soluzione ai problemi del pendolarismo».
 Ovvero?
 «La stazione ferroviaria di Ora è centrale per tutti i lavoratori e gli studenti della Bassa Atesina che si muovono verso Bolzano, tanto che abbiamo anche dovuto ampliare il posteggio per le automobili dei pendolari. In questo momento il servizio su rotaia è del tutto insufficiente».
 Cosa intende?
 «Soprattutto al mattino i convoglio che trasportano gli studenti sono stracolmi. Il terzo binario potrebbe garantire un’alta frequenza di treni e quindi un servizio nettamente migliore per la popolazione».
 Per il terzo binario serve spazio. E quando si tratta di toccare la campagna a suon di espropri, si rischia di andare in rotta di collisione con il potente mondo contadino.
 «Anche questo sarebbe un problema molto relativo. Esiste già uno studio sul tratto Ora-Bolzano. Già adesso la massicciata della linea del Brennero è sufficientemente grande per ospitare un terzo binario. Se il progetto dovesse davvero andare in porto, gli espropri sarebbero di poco conto: non ci sarebbero quindi le condizioni per avere problemi con gli agricoltori».
 Lei è molto entusiasta. Ma non crede che progetti del genere tornano di tanto in tanto a galla per poi sparire di nuovo in qualche cassetto?
 «Non penso. Non si tratta di un progetto particolarmente complesso. Sono certo che se c’è la volonta della Provincia e di Rfi di portarlo avanti, ci sono le condizioni per farlo».
 Un’opera che comunque costerebbe.
 «E’ vero. Ma non possiamo solo ragionare in questi termini: i benefici per il trasporto pubblico sarebbero enormi. E’ un investimento che vale la pena affrontare».
 Dopo la proposta dell’assessore Widmann come intende muoversi?
 «Porterò il tema in Comprensorio, luogo ideale per confrontarsi», conclude Roland Pichler.
Alto Adige 31-12-10
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martedì, 28 dicembre 2010



Bronzolo: barriere lungo la ferrovia

Bronzolo: barriere lungo la ferrovia
 L’amministrazione comunale ha incontrato Trenitalia per vagliare le proposte di barriere antirumore da sperimentare per un tratto di 800 metri della linea ferroviaria lungo il paese, da nord fino all’altezza del sottopasso sud per il parco. Una delle proposte prevede l’altezza di 4,5 metri, ritenuta un poco eccessiva. L’idea comunque è quella di sperimentare vari modelli prima di scegliere quello più idoneo.
Alto Adige 28-12-10
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domenica, 26 dicembre 2010



Sasa ripristina le corse soppresse

BOLZANO. Sospese una decina di giorni fa per motivi di sicurezza in seguito all’ennesima violenta aggressione subita da un autista, le due corse notturne della linea 2 da Bolzano a Bronzolo sono state ripristinate. Lo ha comunicato nella serata di ieri Sasa Spa. Il ripristino partirà la vigilia di natale, ossia nella giornata di domani. Si tratta delle corse delle ore 22.55 e 23.55 in partenza dalla stazione ferroviaria di Bolzano e dirette verso Bronzolo. Le uniche due corse davvero problematiche e rivelatesi in più occasioni pericolose per gli utenti e gli autisti.
 Come tiene a precisare il presidente di Sasa, Stefano Pagani, «il venerdì e il sabato sera saranno presenti a bordo dei mezzi due uomini della security, contrariamente a prima, quando in servizio ce n’era soltanto uno, che evidentemente non bastava, visto ciò che è accaduto. Durante il resto della settimana, ovverosia dalla domenica al giovedì, mentre in precedenza non c’era il servizio di sicurezza a bordo, adesso sarà sempre presente un uomo. Inoltre, ricordo che su tutti i mezzi in servizio saranno installate telecamere di sicurezza in grado di riprendere l’intero autobus, senza coni d’ombra. Prendendo queste contromisure riteniamo di aver fatto tutto il possibile per garantire corse serene al pubblico e, ovviamente, anche ai nostri dipendenti».
 «Negare gli autobus ai cittadini onesti solo per colpa di altri non è una soluzione» aveva affermato a seguito della soppressione il segretario della Lega Nord Bolzano, Claudio Degasperi.
 «Il presidente della Sasa - aveva proseguito Degasperi - si armi di coraggio e salga per primo sulle ultime corse notturne dei bus, accompagnato da una nutrita scorta di osservatori volontari, ai quali basta offrire solo il biglietto».
 Per il leghista era «sbagliato accettare subito la sconfitta e stoppare le corse. Non mi pare una ritirata strategica, se poi non si ha chiaro come contrattaccare al problema. Pagani ora ci dica anche cosa intenda fare, oltre a negare il servizio ai cittadini». Ora però, studiate le contromisure, Sasa pare abbia trovato il modo di correre ai ripari e garantire la sicurezza a cittadini, conducenti e controllori. «Ovviamente - conclude Pagani - lavoreremo in stretta collaborazione con le forze dell’ordine». (da.pa)
Alto Adige 23-12-10
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giovedì, 16 dicembre 2010



 Fingerle e il suo monologo

SALORNO. Domani alle 20.30 alla Casa Noldin Barbara Fingerle proporrà una replica del monologo «A centotrentotto centimetri dal mondo» con la regia di Antonio Viganò mentre la parte tecnica è curata da Claudio Ansaloni. Barbara Fingerle è un’attrice bolzanina, con una particolarità: è alta 138 cm. Da questa sua particolarità nasce la necessità di uno spettacolo per raccontarsi e raccontare al mondo come si vede lo stesso da quell’altezza. Lo spettacolo racconta come è difficile, a volte, accettare una propria particolarità e conquistarsi uno spazio nel mondo. Una sorta di autobiografia, un monologo tra il divertimento e l’amarezza, per raccontare momenti intimi della propria infanzia e la lotta nel presente per accettarsi e farsi accettare. Il mondo, visto da quell’altezza, a volte è ridicolo, ti fa sorridere, altre volte è triste e umiliante.
Alto Adige 16-12-10
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giovedì, 16 dicembre 2010



Comprensorio Bassa Atesina e Oltradige: Schiefer punta su Benin, Pichler Giacomozzi e Di Fede

MASSIMILIANO BONA

EGNA. Giochi fatti per l’elezione della giunta della Comunità comprensoriale, che da questa legislatura è stata ridotta a 5 membri. Il presidente uscente Oswald Schiefer sarà affiancato, almeno inizialmente, dal sindaco di Caldaro Getrud Benin Bernard (che ha rinunciato alla poltrona più importante ma si occuperà delle attività sociali), dal primo cittadino di Ora Roland Pichler, dal sindaco di Salorno Giorgio Giacomozzi e da quello di Laives Liliana Di Fede.
 I rappresentanti del gruppo italiano hanno chiesto una rotazione a metà legislatura, in modo tale da riuscire a far entrare nell’esecutivo anche i due rappresentanti dei Comuni più piccoli, Alessandro Beati per Vadena e Benedetto Zito per Bronzolo. «Ritengo sia più che legittimo - commenta Zito - chiedere di coinvolgere tutte le realtà con una sorta di patto d’onore».
 Sulla giunta a 5 e non a 7 il presidente del Comprensorio Oswald Schiefer ha qualche riserva. «Il Burgraviato, con 90 mila abitanti, ha un esecutivo a 7, mentre al nostro Comprensorio, che ha superato quota 70 mila, sono stati lasciati solo 5 posti. Cammin facendo, trattando con la Provincia, spero si possa arrivare ad un adeguamento». L’ultimo nodo per Schiefer è rappresentato dalla scelta del vicepresidente. «Sarà sicuramente un rappresentante del gruppo italiano, ma per sceglierlo mi prendo tutto il tempo previsto dallo Statuto».
 C’è anche chi critica la rielezione di Schiefer alla presidenza del Comprensorio. È il caso del consigliere comunale della Lega Nord di Egna Erwin Girardi, secondo il quale la Provincia avrebbe dovuto imporre un limite di tre mandati e non approvare, in estate, una norma che sembra fatta su misura per l’ex primo cittadino di Cortaccia. «Mi riferisco - spiega Girardi - alla legge 10 del 7 luglio scorso, che permette anche ad un non eletto in consiglio comunale di rappresentare il Comune di appartenenza nel consesso della comunità. Più giusto sarebbe stato modificare lo Statuto in senso restrittivo e adeguarlo alle regole dei Comuni e del consiglio provinciale, introducendo il vincolo dei mandati (massimo 3 legislature consecutive) per presidente e assessori. Queste sono le brutture della politica, purtroppo anche quella altoatesina. Va da sè che sarebbe stato opportuno anche un ricambio alla presidenza tra Bassa Atesina e Oltradige, anche alla luce della candidatura del sindaco di Terlano».
Alto Adige 16-12-10
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mercoledì, 08 dicembre 2010



La Scuola agraria italiana da ieri trasferita a Laives

LAIVES. Primo giorno, ieri, per la Scuola professionale per la frutticoltura, viticoltura e giardinaggio nella nuova sede di Laives. Si trova alla periferia sud della città, nell’ex complesso “Ciola”, trasformato proprio per rispondere alle esigenze della scuola agraria italiana, fin qui ospitata in locali messi a disposizione dal Comune di Vadena. A tempo di record è stato effettuato gran parte del trasloco e ieri mattina hanno così potuto iniziare le lezioni per la quarantina di ragazzi iscritti alla scuola.
 Era presente anche il direttore Giuseppe Del Pero, insieme al coordinatore della scuola, che è Ezio Marcadella. «Tra qualche giorno - ha spiegato Del Pero - la scuola sarà operativa al 100%. Prevediamo di inaugurarla ufficialmente a fine gennaio. Si tratta solo di completare il trasferimento da Vadena degli ultimi materiali».
 Sicuramente la nuova sistemazione è più consona alle esigenze della scuola: a Vadena, per anni, si trovava sacrificata in spazio angusti. A Laives lo spazio è molto più funzionale e questo non potrà che facilitare il lavoro didattico quotidiano, tra lezioni in classe e laboratori.
 Da non sottovalutare poi la logistica, perché la nuova sede si trova proprio accanto alla statale 12 ed è anche molto vicina alla fermata degli autobus, cosa che non era a Vadena ovviamente, tenuto conto che molti ragazzi che la frequentano arrivano anche da altri centro della provincia. La sistemazione a Laives dovrebbe comunque essere un passaggio in attesa di vedere realizzata la sede a Laimburg, dove già si trova quella tedesca. (b.c.)
Alto Adige 7-12-10
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mercoledì, 08 dicembre 2010



Comprensorio: la spunta Schiefer

MASSIMILIANO BONA
 EGNA/APPIANO. Oltradige ancora sconfitto dalla Bassa Atesina per la guida della Comunità comprensoriale, dove potrebbe esserci peraltro un valzer di poltrone per i due posti riservati agli italiani. I giochi non sono ancora fatti, perché l’assemblea è stata fissata per il 15 dicembre, ma le speculazioni della vigilia fanno intuire come potrebbe andare a finire. Per quanto attiene la presidenza Oswald Schiefer, ex sindaco di Cortaccia alla guida del Comprensorio dal 1990, l’ha spuntata su Klaus Runer, primo cittadino di Terlano. E questo sebbene lo Statuto preveda esplicitamente un’alternanza al vertice. Runer ha incassato il colpo, ma sta seriamente pensando di uscire dalla Comunità di Valle. «A gennaio - spiega il sindaco di Terlano - proporrò a giunta e consiglio comunale di uscire dal Comprensorio: ci conviene esternalizzare i servizi. La mia decisione non è dettata dalla delusione per la sconfitta, ma certamente la scelta dei Comuni della Bassa Atesina di ignorare ancora una volta l’Oltradige ha avuto il suo peso».
 In realtà i Comuni della Bassa avrebbero fatto (forse) un passo indietro solo se al ballottaggio con Schiefer si fosse presentato un candidato forte di Appiano o Caldaro, due centri che con i loro 14 mila e 7 mila abitanti hanno certamente più peso dal punto di vista politico. In realtà la candidatura di Appiano è stata subito accantonata perchè il sindaco Wilfried Trettl è della Bürgerliste e non avrebbe mai vinto un testa a testa con un candidato Svp, mentre il primo cittadino di Caldaro Getrud Benin Bernard ha fatto un passo indietro sottolineando di non essere interessata.
 «Per me l’Oltradige - commenta il sindaco di Bronzolo Benedetto Zito - è rappresentato da Appiano, Caldaro e Termeno più che da Terlano. Poi, conosco Schiefer da 30 anni e vi assicuro che dà ampie garanzie. Lo Statuto? Sì, è vero, inizialmente era prevista l’alternanza, ma evidentemente l’Oltradige non ha saputo essere convincente e giocare bene le sue carte. Ad essere determinanti, in ogni caso, non sono i voti dei rappresentanti del gruppo italiano».
 Nel frattempo tra i quattro Comuni italiani (Laives, Salorno, Bronzolo e Vadena), è iniziata una trattativa per spartirsi i due posti a disposizione. Attualmente Vadena e Bronzolo non sono rappresentati, perché più piccoli, ma ora Zito sta lavorando sotto traccia. «I Comuni più piccoli - conferma Alessandro Beati, sindaco di Vadena - hanno diversi problemi seri e hanno diritto ad essere rappresentati. Stiamo lavorando per trovare un’intesa condivisa».
 Resta da capire se Salorno - attualmente presente nel Comprensorio - sia disposto o meno a farsi da parte. L’assessore comunale di Appiano Peter Pardatscher ammette invece che per il sindaco Trettl «sarebbe stata dura spuntarla, anche se ha chiarito da subito di non essere interessato alla presidenza del Comprensorio».
Alto Adige 7-12-10
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venerdì, 03 dicembre 2010
Personale di due giovani artisti



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martedì, 16 novembre 2010
Paesie Città





 Vecchia stazione di Ora / Alte Bahnstation - Auer

Inaugurazione - Eroffnung  20/11/2010    Ore/ Uhr 18.30

Dal/von 22/11/2010    al/bis 04/12/2010

Ore/Uhr: 10.00-12.30 / 17.30-20.00 Festivi esclusi


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venerdì, 12 novembre 2010



Bronzolo, la variante slitta al 2013

BRUNO CANALI
LAIVES. Tempi lunghi per vedere completata la variante alla statale 12 fino a Bronzolo. Che si farà lo ha garantito per l’ennesima volta l’assessore provinciale Florian Mussner in occasione di una serata a Laives ma ha anche aggiunto che prima, comunque, dovrà essere completato il lotto in fase di realizzazione a Laives. «Per Bronzolo - ha detto Mussner - ne riparleremo a fine 2012».
 L’assessore ha chiarito che «non si può fare tutto in una volta. Prima dobbiamo finire i lavori in corso per la lunga galleria alle spalle di Laives e quindi, spero, potremo fare altrettanto dal 2013 con il lotto di Bronzolo che completerà l’opera verso sud». Economicamente parlando insomma, l’aria è cambiata anche in Provincia e seppure, come ha sottolineato Mussner, «i soldi non mancano, sono da stabilire delle priorità e per la variante in galleria, attualmente è quella di Laives».
 A chiedere conferme all’assessore era stato, durante l’assemblea, l’ex sindaco di Bronzolo, Alessandro Bertinazzo, ricordando vecchi impegni presi dal presidente Durnwalder. «Ricordo che all’inizio si parlava di un solo lotto di variante - afferma Bertinazzo - da Bolzano a Bronzolo; poi venne diviso in due e quindi, da ultimo, nuova divisione che lascia in stand by Bronzolo. La mia preoccupazione è che, se tra due anni apriranno la variante di Laives e non ci sarà anche quella per Bronzolo, qui da noi sarà il caos da traffico, posto che anche Ora avrà pronta la sua tangenziale. Quello che chiedevamo era di aprire invece in contemporanea tutto il tracciato della variante, da Bronzolo sud a Bolzano, unica maniera per escludere questi problemi di viabilità».
 Più accomodante l’attuale sindaco di Bronzolo, Benedetto Zito. «Noi, già da alcuni anni, siamo in costante contatto con la Provincia per la variante - dice - e sappiamo anche dei problemi finanziari che si sono manifestati strada facendo. Però non è il caso di fare inutile allarmismo, anche se è vero che all’inizio si confidava di riuscire ad avere tutta la variante contemporaneamente agibile. Poi però sono cambiate le condizioni e anche le disponibilità finanziarie della Provincia, ma rimane comunque la garanzia che, appena possibile, anche il lotto di Bronzolo si farà. Quello che auspico in questa fase è di polemizzare il meno possibile con la Provincia».
 Lotto di variante a Bronzolo significherà un tunnel lungo 672 metri, sotto il conoide del rio Aldino dove oggi c’è la statale 12 che taglia in due il paese. Il costo previsto per quest’opera è di 20,4 milioni di euro. Intanto, fin che non si inizierà, la variante arriverà fino all’altezza del cimitero, tra Bronzolo e Laives.
Alto Adige 12-11-10
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giovedì, 11 novembre 2010



Maxi-impianto fotovoltaico realizzato dalla Obrist a Egna

BOLZANO. Il più grande impianto fotovoltaico privato dell’Alto Adige è in rete: lo ha realizzato l’impresa Obrist di Velturno sul tetto della tenuta del barone Felix von Longo a Egna. L’impianto è composto da 4.100 moduli singoli. La mera superficie dei moduli sui tetti della tenuta ammonta a 6.000 metri quadrati. Complessivamente l’impianto ha una resa di un megawatt: potrebbe alimentare con corrente elettrica 360 famiglie altoatesine. Ciò corrisponde ad un risparmio annuale di 800 tonnellate di emissioni di CO2.
 «È di gran lunga il più grande impianto realizzato nel settore privato», spiega il responsabile dell’azienda Albert Obrist. L’azienda fotovoltaica di Velturno ha consegnato l’impianto chiavi in mano occupandosi della progettazione, del rilascio delle varie autorizzazioni, della costruzione, del montaggio, della messa in funzione e dell’allacciamento alla rete pubblica della corrente elettrica. Il progetto preliminare, la direzione dei lavori e il coordinamento della sicurezza sono stati affidati allo studio tecnico “M & N Plan Consulting” di Postal.
 I moduli solari sono stati pienamente integrati nei tetti delle stalle e del grande capannone della tenuta. I campi dei collettori sostituiscono il rivestimento del tetto. La soluzione con il tetto fotovoltaico pienamente integrato ha rappresentato una sfida particolarmente difficile per i progettisti: «I moduli hanno dovuto essere montati in modo da fornire lo stesso livello di protezione di un tetto», spiega Obrist. I moduli sono esposti a effetti termici come l’acqua di condensa oppure devono sopportare il peso della neve. L’impianto del barone Felix von Longo ha richiesto un tempo di costruzione di soli tre mesi.
Alto Adige 11-11-10
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mercoledì, 10 novembre 2010





Porte aperte al depuratore Fossa Grande 

BRONZOLO. Giornata delle porte aperte al depuratore Fossa Grande di Bronzolo, venerdì 12 novembre. Eco Center, società che gestisce l’impianto di depurazione delle acque, aprirà l’impianto a tutta la comunità: alla mattina le visite saranno dedicate soprattutto alle scolaresche del circondario, che potranno così rendersi conto di cosa sia un impianto di depurazione e come funzioni. Nel pomeriggio, a partire dalle 14.30, porte aperte anche alla gente. Sarà l’occasione anche per presentare ufficialmente il nuovo impianto che Eco Center sta progettando (e che verrà costruito prossimamente) per trattare i fanghi provenienti dalla ditta Vog di Laives. Negli ultimi anni ci sono stati problemi a causa di sovraccarichi di lavoro per l’impianto a causa della quantità di fanghi conferita dalla ditta Vog che lavora le mele e la soluzione - si è capito - arriverà solo con il nuovo impianto di pre-trattamento di questi fanghi. Dalle 15 alle 17 poi, visite guidate all’impianto Fossa Grande, che normalmente non è accessibile al pubblico. I tecnici di Eco Center saranno a disposizione per tutte le spiegazioni relative al ciclo di depurazione dei fanghi all’interno del grande impianto. (b.c.)
Alto Adige 10-11-10
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lunedì, 08 novembre 2010



Egna: fotovoltaico sul palaghiaccio quasi pronto

 EGNA. Sono quasi ultimati, ormai, i lavori di montaggio dell’impianto fotovoltaico del nuovo palaghiaccio di Egna, aperto al pubblico lo scorso 24 ottobre. «L’impresa Mak - spiega il sindaco Horst Pichler - sta sistemando gli ultimi pannelli e ormai siamo in dirittura d’arrivo. La gara, a suo tempo, era stata vinta dalla Würth di Egna. L’impianto, una volta in funzione, sarà in grado di produrre quasi 300 mila Kw/h all’anno».
 Nel frattempo la giunta sta lavorando alacremente per trovare uno sponsor per il nuovo palaghiaccio, costato al Comune poco meno di 6 milioni di euro. Le spese di gestione annue previste si aggirano attorno ai 65/70 mila euro. Nei giorni scorsi sono stati resi noti i prezzi d’ingresso: adulti 3,50, senior 2,50, bambini 2,50, entrata gratuita per i bambini fino ai 5 anni di età. Vi sono anche gli abbonamenti stagionali: blocchetto di 12 entrate adulti 35, 12 entrate bambini 25, 6 entrate adulti 18, 6 entrate bambini 13; abbonamento stagionale adulti 50,00 e abbonamentio stagionale ragazzi 35,00.
 Per quanto attiene la denominazione del nuovo impianto il Comune intende fare una gara. L’intenzione è quella di partire da un importo di 23 mila euro per 20 anni, per un introito minimo preventivato di 460 mila euro. La speranza è che ci sia qualcuno disposto ad investire anche qualcosa in più, superando la soglia del mezzo milione. Tra le aziende interessate potrebbe esserci la Würth, multinazionale germanica con sede ad Egna che dà lavoro a parecchi residenti della Bassa Atesina. (m.bon.)
Alto Adige 8-11-10
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martedì, 02 novembre 2010


Ponte di Vadena
Valorizzare il corso del fiume Adige

Cinque cavalcavia sull’A22: sono previsti a Salorno, S.Floriano, Egna, Piccolongo e Vadena. Richiamano le cinque «passerelle» sul torrente Talvera, le quali consentono un’osmosi fra i/le cittadini/e del centro storico antico, sito a est, abitato, in prevalenza, da persone di lingua tedesca, e i /le cittadini/e del nuovo centro storico, posto a ovest, abitato, in prevalenza, da persone di lingua italiana. Così da tendere a annientare il concetto di «rivalità» tra gli abitanti su «rive» opposte. Cinque strutture moderne, che scavalcheranno, con un balzo, l’autostrada, e con un altro balzo il fiume Adige, allo stesso modo di un capriolo o uno stambecco.
 Un miglioramento del collegamento capillare dei paesi di qua e di là dell’Adige, Il quale potrebbe adempiere la sua funzione di collegamento verticale da ovest a nord- sud, rendendolo navigabile tra Merano e Salorno ed essere complementare, ai fini turistici, alla superstrada Bolzano - Merano, MEBO, alla strada statale 12 e alla A22.
 Non soltanto attrazione turistica, che consente il godimento del “paesaggio”(naturale e umanizzato) e di ammirare le “bellezze naturali”, quale lo spettacolo delle Dolomiti(proclamate recentemente Patrimonio dell’Umanità), ma anche quella storica antropica, dell’uomo che ha fatto di questo tronco dell’Adige, una direttrice fondamentale delle migrazioni, di scambi commerciali, di invasioni, di comunicazioni culturali. Uno sguardo a questo tronco dell’Adige come elemento naturale e come fiume di storia rivela tutto il ricco e complesso spessore della cosiddetta post - modernità, gli intrecci caratteristici del nostro tempo. Guardare a questo tratto dell’Adige è guardare entro le culture del mondo d’oggi facendo affiorare i problemi che legano la natura alla storia degli uomini.
Alto Adige 2-11-10
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sabato, 30 ottobre 2010



Pronto il Centro Curtinie
Luogo di incontro tra le comunità italiana e tedesca


BRUNO TONIDANDEL
CORTINA. Ultimi frenetici ritocchi per completare la nuova casa polifunzionale chiamata «Centro Curtinie». È un’opera imponente e importantissima per il piccolo paese della Bassa Atesina, forse la realizzazione che caratterizzerà l’intera legislatura retta dal nuovo sindaco della Svp Manfred Mayr. Che tiene a precisare: «Il merito di aver costruito quest’opera, che verrà inaugurata il giorno di San Martino, l’11 novembre prossimo, va tutto al mio collega precedente, Walter Giacomozzi. È stato lui a volerla, è stato lui a scegliere il nome gradito molto anche dagli abitanti di Cortina di lingua italiana, è stato lui a seguirne i lavori. A me è toccato semplicemente di seguire le rifiniture e di presenziare la cerimonia di inaugurazione».
 Il taglio del nastro del «Centro Curtinie» (il nome deriva da un documento antichissimo che riportava per la prima volta la denominazione del nucleo abitativo di Cortina), avverrà, alla presenza del presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder, il giorno di San Martino, patrono del paese in riva all’Adige e, per tradizione, giornata di festa anche per la conclusione dei lavori agricoli.
 La casa polifunzionale sorge in via degli Orti, proprio in centro paese, vicino alle scuole e alla costruenda caserma dei vigili del fuoco. Secondo il sindaco Mayr, rappresenterà il punto d’incontro culturale per i due gruppi etnici. Perché l’edificio, che contiene anche una grande palestra, non vuole solo essere un luogo dove si pratica esclusivamente lo sport, esiste anche una sala teatro da 250 posti a sedere, dove si possono svolgere concerti (la sala è perfettamente insonorizzata), lavori teatrali, conferenze e dibattiti, ed altre sale per convegni e per mostre.
 E proprio in occasione della festa di inaugurazione, sarà allestita una rassegna di artisti di Cortina e di altri che hanno contribuito con le loro opere a dare un’impronta artistica al paese. Non manca una cucina per intrattenimenti culinari. La cosa più importante però del «Centro Curtinie» è che è in grado di essere autosufficiente dal punto di vista energetico.
 L’edificio, che è stato classificato di Clima Oro, dispone di un impianto fotovoltaico che fornisce energia elettrica alla casa e il surplus viene immesso nella rete del comune, mentre un impianto geotermico garantisce il riscaldamento in inverno e il condizionamento in estate. Al posto del «Centro», un tempo, esisteva la «Kulturhaus», realizzata negli anni Sessanta con il contributo finanziario d’oltrebrennero.
 Nel 2005, per volere dell’allora sindaco Giacomozzi, è stata demolita e privata quindi del suo significato politico; nel 2007 sono quindi iniziati i lavori della nuova struttura, costata complessivamente 3,2 milioni di euro. Un bell’importo, ma ne valeva la pena. E a gioirne, ora, sarà tutta la popolazione di Cortina, i tedeschi come gli italiani.
Alto Adige 30-10-10
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domenica, 24 ottobre 2010



Polo bibliotecario bilingue a Ora

MASSIMILIANO BONA
ORA. Dall’estate prossima le due biblioteche, quella italiana e quella tedesca, saranno per la prima volta sotto lo stesso tetto. Ci sarà un solo bancone per i prestiti, ma i patrimoni librari resteranno separati.
 Sono anche queste prove pratiche di convivenza in una realtà, come quella della Bassa Atesina, dove l’interetnicità è comunque di casa e la Volkspartei soffre non poco la vitalità delle liste civiche. «La cultura - sottolinea il vicesindaco Claudio Mutinelli di Insieme/Miteinander - è universale e questa è stata una delle scelte più lungimiranti, anche sotto il profilo dei costi, degli ultimi 10 anni del Comune di Ora. È un sogno che si avvera e sono convinto che nel medio periodo sarà possibile arrivare anche ad un archivio e ad una catalogazione unica dei testi».
 Nei giorni scorsi c’è stato l’atteso sopralluogo, per fare il punto sui lavori, al quale hanno partecipato la giunta e i direttivi delle due biblioteche. La parola d’ordine è integrazione, come testimoniano del resto le proficue riunioni tenutesi nell’ultimo periodo. I previsti interventi al nuovo polo bibliotecario - che ospiterà anche il centro Elki e una microstruttura per l’infanzia - avevano subito una battuta d’arresto perché era andato deserto l’appalto per la realizzazione della facciata. «L’importo a base d’asta - spiega il sindaco Roland Pichler - era di mezzo milione di euro, ma siamo dovuti salire a 560 mila per attirare l’interesse delle aziende del settore». Ad aggiudicarsi i lavori è stata la Pro Metal di Roveré della Luna, che realizzerà una struttura in metallo e vetro, che assomiglierà al foyer dell’aula magna. Il completamento di questo lotto dei lavori è fondamentale per il rispetto della tabella di marcia, perchè solo quando saranno ultimate le facciate potranno iniziare a lavorare gli altri artgiani. A breve pertanto saranno eseguiti l’impianto idraulico, quello elettrico e il tetto e a seguire sarà la volta dei pavimenti e dell’arredamento.
 Non ci sono problemi - come sottolinea il sindaco Pichler - per il finanziamento. I fondi, fatta eccezione per i mobili, sono infatti già integralmente garantiti da contributi. «In linea di massima - prosegue il sindaco - dovremmo riuscire a rispettare la prevista data di consegna, ovvero il luglio 2011. Il nuovo polo bibliotecario è destinato a diventare un motivo di vanto per il nostro Comune».
 La gestione dei libri, come detto, resterà separata, in quanto i sistemi di catalogazione sono diversi e unificarli sarebbe stato eccessivamente problematico. Sabrina Toso della biblioteca italiana si aspetta molto «dalla collaborazione a livello di promozione della lettura, soprattutto per quanto attiene le generazioni più giovani. Con due biblioteche sotto lo stesso tetto sarà più facile invitare le persone a leggere libri anche nell’altra lingua. Un neo? La soluzione ideale, alla luce dell’unificazione delle due strutture, sarebbe che entrambe le biblioteche fossero comunali. La Dante Alieghieri, seppur riconosciuta dalla Provincia, è una biblioteca di circolo». Soddisfatta anche Martine Mittermair della biblioteca tedesca. «Il punto dei prestiti in comune è importante, perché l’obiettivo non è lavorare affiancati, ma collaborare realmente».
 Sul fronte personale invece il Comune ha pubblicato il bando per coprire un posto da bibliotecario di settimo livello.
Alto Adige 24-10-10
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venerdì, 15 ottobre 2010



Hell: «Il tram fino a Salorno un aiuto al turismo»

APPIANO/CALDARO. «Un tram fino a Salorno? L’idea del sindaco di Appiano è indubbiamente buona, ma mi pare un’utopia». Irene Hell, capogruppo della Dorfliste di Caldaro, e da sempre grande sostenitrice del tram, ha letto con interesse la proposta di Wilfried Trettl, ma la ritiene di difficile realizzazione.
 Il tram della Strada del Vino, da Bolzano fino a Salorno, passando per l’Oltradige le pare realizzabile?
 
«Mah, la trovo una proposta indubbiamente originale, anche per quanto attiene il marketing. A guadagnarne potrebbero essere tutti i Comuni del Comprensorio, ma mi chiedo se la Provincia abbia così tanto denaro da investire nel progetto».
 Per il tram, da Caldaro a Bolzano, i costi dovrebbero aggirarsi attorno ai 200 milioni. Quanto potrebbe costare il prolungamento fino a Salorno?
 
«Considerato il tipo di tracciato e i chilometri da percorrere, pur non essendo un’esperta, ritengo che potrebbero essere necessari 400 milioni».
 Una cifra enorme. Secondo lei la Provincia è disposta a mettere sul piatto così tanto denaro?
 
«No, ne dubito fortemente, soprattutto in un periodo di tagli come questo. Con questo tipo di richiesta, al contrario, rischiamo di produrre l’effetto opposto».
 In che senso?
 
«Un tram fino a Salorno, che potrebbe costare diverse centinaia di milioni di euro, rischia di essere un buon pretesto per rigettare il progetto in toto. Voglio dire che i politici locali dovrebbe agire forse con maggiore furbizia, cercando di portare a casa qualcosa di concreto».
 E quindi cosa suggerisce la Dorfliste su questo progetto?
 
«Direi di limitarci a prevedere intanto un collegamento da Bolzano a Caldaro, per il quale c’è una certa urgenza. Sono vent’anni che se ne parla, ma non è ancora stato fatto nulla di concreto. Poi, in un secondo tempo si potrebbe pensare anche ad un prolungamento fino alla Bassa Atesina».
 Come valuta il comportamento della Provincia finora? Ritiene che l’assessorato alla mobilità stia temporeggiando eccessivamente?
 
«Finora la burocrazia l’ha fatta da padrona incontrastata. Ora attendiamo con impazienza la proposta dell’assessore Widmann». (m.bon.)
Alto Adige 15-10-10
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martedì, 12 ottobre 2010



Laives: sottopasso pedocilabile per Vadena quasi ultimato

LAIVES. Lo scavo del sottopasso ferroviario tra Laives e Vadena ha superato il fascio di binari, da una parte all’altra. Adesso si tratterà di completare l’opera anche dal punto di vista del collegamento stradale e quindi, con ogni probabilità già entro la fine dell’anno, ritornerà ad essere praticabile il passaggio lungo via Vadena, chiuso qualche anno fa con la soppressione del vecchio passaggio a livello.
 Per la comunità di Vadena in particolare sarà una notevole miglioria perché finora, per andare e venire da Laives occorre passare da Bronzolo e poi transitare lungo un tratto della statale 12.
 Nel nuovo sottopasso avranno accesso pedoni e biciclette, non le automobili, che anche in futuro continueranno a passare per Bronzolo se dovranno raggiungere Vadena. Poco male ad ogni modo, mentre invece per bici e pedoni si tratta finora di allungare sensibilmente il percorso e anche di affrontare maggiori pericoli a causa del traffico sempre intenso sulla statale 12 tra Laives e Bronzolo. Di fatto è anche l’ultimo sottopasso ferroviario ad essere realizzato sul territorio comunale di Laives dopo la chiusura di tutti i passaggi a livello che esistevano un tempo.
Alto Adige 12-10-10
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venerdì, 08 ottobre 2010



La scuola agraria alla Ciola di Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. Mentre all’ex sede della ditta Ciola si lavora al riadattamento dei locali per ospitare la scuola agraria italiana di Vadena, nella sede attuale ci si prepara al trasloco. «Il termine per la consegna dei locali - spiega Ezio Marcadella, direttore della scuola agraria italiana - è il 15 novembre».
 La scuola agraria italiana intanto è sistemata in alcuni locali messi a disposizione dal Comune di Vadena, in municipio e in una palazzina dove un tempo c’erano le elementari. E’ lì dal lontano 1978, ma gli spazi non sono adeguati. Da allora comunque ha “sfornato“ tanti operatori del settore agricolo e, strada facendo, anche del settore agroambientale, con specializzazioni che prevedono pure corsi di birraio.
 «Siamo contenti della nuova sistemazione che tra breve avremo a Laives - continua Marcadella - perché finalmente si tratterà di una “vera” sede scolastica».
 Come detto, l’agraria italiana di Vadena è nata nel 1978, dapprima con un biennio che forniva la qualifica di frutticoltore. Nel 1981 il primo salto di qualità grazie all’accordo con l’Istituto agrario di San Michele, dove coloro che si qualificavano al biennio di Vadena, potevano accedere al terzo anno di specializzazione nei settori frutticoltura, enologia e zootecnia. Qualche anno dopo, ulteriore potenziamento dei corsi a Vadena, con programmi didattici che aprivano le porte ad informatica ed ecologia, oltre alla possibilità di effettuare periodi di 2-4 settimane di tirocinio in aziende private. Contemporaneamente la qualifica finale diventava quella di «esperto coltivatore». Nuovi orizzonti si aprono poi nel 1992, con ampliamento del bagaglio culturale e solidi agganci con le aziende locali. Nel 1994, da biennale il corso all’agraria italiana di Vadena diventa triennale e la qualifica, quella di «operatore agricolo». Con l’Istituto di San Michele intanto si arriva all’accordo che riserva 6 posti per coloro che, usciti dal triennio a Vadena, intendono proseguire per raggiungere il diploma di agrotecnico. Nel 1997 infine, la qualifica diventa quella di «operatore agroambientale». Questa la lunga storia oramai della scuola agraria italiana, che a Vadena aveva trovato casa all’inizio grazie alla disponibilità del Comune e che tra breve si trasferirà a Laives, con la prospettiva di crescere ulteriormente. «I ragazzi che frequentano sono una quarantina - afferma Marcadella - e per loro si semplificheranno anche le cose. La sede nuova è accanto alla statale 12, alla periferia sud della città di Laives». A Laives la scuola rimarrà fino a quando sarà costruita la sede definitiva a Laimburg.
Alto Adige 8-10-10

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sabato, 25 settembre 2010



Caldaro: ecco le passeggiate per le persone disabili

CALDARO. Caldaro, località vitivinicola per eccellenza, è immersa nei vigneti che sovrastano il lago di Caldaro. Il paesaggio collinare, le strade lastricate, gli edifici storici, non costituiscono però un ambiente particolarmente semplice da affrontare per chi è diversamente abile, per chi cammina al suo ritmo, per chi “vede” con sensi diversi. Ecco così che l’iniziativa “5 Sensi” è riuscita a scoprire, insieme all’Associazione turistica di Caldaro e all’HotelMasatsch (per conto di Lebenshilfe Südtirol) ben 15 possibilità di passeggiate adatte allo scopo. Tutti gli itinerari sono stati testati, e nella guida “Caldaro senza barriere” è stata raccolta la loro descrizione corredata d’immagini e simboli.
 Questa guida escursionistica “alternativa” porterà quindi chi decide di seguirla attraverso Caldaro e i suoi dintorni. Per chi vuole scoprire il paese ma è costretto sulla sedia a rotelle, oppure ha difficoltà nel camminare su terreni ondulati, la guida indicherà come raggiungere senza problemi i luoghi più pittoreschi di Caldaro e dintorni. Un’occasione in più per scoprire angoli nascosti, particolari a prima vista difficili da scorgere.
Alto Adige 25-9-10

info: http://www.5sensi.info/?q=node/23
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venerdì, 24 settembre 2010



Furlani: «Scuole, l’emergenza è S. Giacomo»

LAIVES. Per sostenere che, al di là della soluzione trovata con i due container in procinto di essere installati, la scuola elementare italiana di San Giacomo abbia urgente bisogno di ampliamento definitivo, la consigliere comunale Claudia Furlani (Pdl) è andata a cercare le ultime statistiche. «Nell’anno scolastico 2008 - 2009 - dice Furlani - a San Giacomo frequentavano 69 bambini; a Pineta 60. Lo scorso anno invece a San Giacomo sono saliti a 71, mentre a Pineta sono calati a 54. Quest’anno infine, a San Giacomo abbiamo 142 alunni complessivamente, mentre a Pineta sono 53». Così prosegue il consigliere Furlani: «Mi chiedo, alla luce di questi dati, come sia possibile che anche nel programma quinquennale dell’attuale maggioranza, figuri come priorità, nel settore scolastico, la scuola elementare di Pineta, con biblioteca, mensa e ambulatorio, mentre all’emergenza di San Giacomo, nello stesso documento, vengono dedicate poche righe, senza parlare di urgenza e accennando alla necessità di costruire anche la mensa».
 Claudia Furlani manifesta quindi perplessità per il fatto che a Pineta vi sia già un progetto, mentre a San Giacomo stanno arrivando i container che lì rimarranno a tempo ancora indeterminato. «Difficile ipotizzare che le nuove cooperative in zona Toggenburg possano portare ad una crescita esponenziale di alunni a Pineta, visto che molti dei residenti, avendo interessi lavorativi a Bolzano, potrebbero preferire proprio San Giacomo come scuola per i figli o, se diretti a sud, optare per le scuole di Laives città. L’attuale giunta è composta in parte da assessori già presenti in quella precedente e mi chiedo perciò come possano promettere tanto nel loro programma illudendo la cittadinanza con nuovi progetti costosi che nulla hanno a che fare con le dinamiche delle nostre frazioni, per scoprire poi che mancano i soldi». (b.c.)
Alto Adige 24-9-10
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domenica, 29 agosto 2010



Vadena: avvisi gratis ai residenti direttamente sul telefonino

VADENA. Oltre al sito internet, il Comune da qualche tempo ha anche attivato un servizio di avviso alla cittadinanza mediante sms. Per averlo basta iscriversi, sia sul sito internet del Comune o chiamando il municipio (0471/954333) e si riceveranno, gratuitamente sul proprio cellulare, gli avvisi relativi alla Protezione civile o le comunicazioni relative ad eventuali interruzioni di corrente e guasti alla rete elettrica e idrica. «È una linea diretta con la cittadinanza - spiega il sindaco Alessandro Beati - che consente di superare eventuali problemi di comunicazione che spesso, amministrazione comunale e associazioni, si trovano a dover affrontare. Il territorio comunale di Vadena è molto esteso territorialmente, con le frazioni distanti dal centro e questo ha sempre creato problemi di comunicazione, nonostante gli avvisi vengano comunque pubblicati negli appositi spazi pubblici. Col servizio di avvisi sms questi problemi saranno eliminati». Il sito è www.comune.vadena.bz.it. (b.c.)
Alto Adige 24-8-10
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lunedì, 02 agosto 2010



Egna: i tre assessori comunali del Pd hanno deciso di ridursi lo stipendio

EGNA. I tre assessori del Partito Democratico di Egna Giorgio Nones, Cristina Wegher Pellegrini e Anna Tovazzi hanno deciso di autoridursi lo stipendio. Era una promessa che avevano fatto in campagna elettorale e hanno ritenuto opportuno mantenerla fin dall’inizio della legislatura. L’aumento automatico delle indennità di carica, previsto a livello regionale, finirà nelle casse del Comune. Resta ora da capire cosa faranno gli altri assessori della Volkspartei e Michele Braito di Insieme-Miteinander, che a metà legislatura subentrerà proprio alla Tovazzi.
 «Nella penultima seduta di giunta - spiega l’assessore Tovazzi - abbiamo formalizzato la nostra decisione di rinunciare all’aumento automatico delle indennità di carica disposto su base regionale». Il denaro in questione - non si tratta di grandi cifre, ma in un periodo di crisi fanno sicuramente comodo - finirà nelle casse del Comune di Egna. «Era un impegno - continua la Tovazzi - che avevamo preso con i nostri elettori e che abbiamo mantenuto».
 Oltre a non fruire degli adeguamenti automatici alle indennità di carica i tre assessori del Partito Democratico verseranno il 7% degli emolumenti percepiti al partito. L’assessore Tovazzi ha approfittato dell’occasione per fare il punto sui prossimi impegni e sulle proposte destinate ad approdare in giunta.
 «Una delle prime richieste, che sarà evasa al più presto, è la mappatura dell’arredo urbano di Laghetti».
 Le assessore Wegher e Tovazzi hanno presentato una relazione sulla necessità di prevedere nuove panchine per la frazione, fruite soprattutto da anziani e mamme con bambini.
 «Stiamo prendendo inoltre i necessari contatti, sia a livello comunale che con le singole associazioni. Non appena saranno nominate e saranno operative le varie commissioni intendiamo raccogliere idee e stimoli per migliorare ulteriormente il rapporto con i cittadini. In seno al nostro gruppo c’è molta voglia di lavorare e per questo si formeranno al più presto gruppi di lavoro e sostegno destinati ad occuparsi di temi quali ambiente, sociale, cultura, anziani e altro».
 Resta da capire se anche le altre forze di giunta aderiranno o meno all’autoriduzione di stipendio. Per quanto attiene le priorità di Laghetti, che stanno a cuore anche al Pd, l’assessore comunale competente, Andrea Olivetti, ha già dimostrato invece di avere le idee chiare. Lo attendono in particolare l’ampliamento del cimitero, una serie di misure per garantire la sicurezza delle case sotto il monte Madrutta, il nuovo centro scolastico con l’asilo italiano, la mensa scolastica e i locali per le associazioni. Sicuramente la popolosa frazione, che ha già raggiunto i 1.200 abitanti, sarà tenuta nella debita considerazione, al pari di Villa. (m.bon.)
Alto Adige 2-8-10
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sabato, 31 luglio 2010



VADENA Stasera alla scuola recita la filo di San Giacomo

 Oggi alle 20.30 alla scuola di Vadena recita la filo Strapaes di San Giacomo. La commedia in programma è «Vin de sambuc». Ingresso libero.
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mercoledì, 28 luglio 2010



Secondo impianto di depurazione (FOSSA GRANDE ) C’è il via libera

BRONZOLO. Parere positivo è stato espresso dal Comitato tecnico provinciale nella sua ultima seduta in merito al progetto di ampliamento dell’impianto di depurazione delle acque a Bronzolo e al risanamento della strada principale di Velturno con l’eliminazione delle barriere architettoniche.
 Il progetto preliminare presentato dalla Ecocenter prevede l’ampliamento dell’impianto di depurazione con uno stadio anaerobico per il pretrattamento delle acque reflue della «Vog» e con la costruzione di una stazione di pompaggio per lo scarico del depuratore. L’opera prevede una spesa di 6,5 milioni di euro ed è stato approvato ora dai tecnici della Provincia.
Questo secondo impianto si è reso necessario dopo avere scoperto che proprio dal sovraccarico di liquami provenienti dalla Vog derivava il cattivo odore che per lunghi giorni periodicamente assediava il circondario della Fossa Grande. L’impianto di depurazione gestito da Ecocenter infatti non riusciva a smaltire la quantità di liquami prodotta dalla ditta nei periodi di punta della sua produzione in concomitanza con la raccolta delle mele: un carico pari a circa 180 mila abitanti. Questo secondo impianto, che ora ha il via libera, dovrebbe risolvere il problema.
Alto Adige 28-7-10
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domenica, 25 luglio 2010



Finite le barriere antirumore

BRUNO TONIDANDEL
CORTINA. Inaugurati ieri i nuovi impianti di approvigionamento idrico e le barriere antirumore lungo la ferrovia, su un tratto di 1.100 metri. I due progetti sono stati fortemente voluti dal sindaco uscente Walter Giacomozzi, dopo l’attenta analisi dello studio eseguito dall’ingegner Claudio Volcan sulla qualità della vita degli abitanti di Cortina. Il piccolo paese della Bassa Atesina é l’unico centro abitato a sud di Bolzano posizionato al centro della vallata dell’Adige. E per questo i residenti sono tempestati dai rumori dei treni e del traffico sull’A22. Non solo: esiste anche il pericolo latente dell’Adige che scorre poco lontano e il rischio di inquinamento elettromagnetico, visto che sulla testa dei cortinesi transitano 7 linee dell’alta tensione. L’ingegner Volcan ha calcolato che la soglia dei 60 decibel a Cortina veniva superata del 30%. È per questo che il paese della Bassa Atesina è stato il primo in provincia di Bolzano ad essere dotato di barriere antirumore lungo la linea ferroviaria. È ben vero che a Cortina si produce un ottimo vino ed esistono varie cantine pregiate. Ma anche l’acqua ha grande importanza, ha detto il sindaco Manfred Mayr. E così, la seconda opera inaugurata è stato l’impianto di allacciamento a una nuova sorgente che eroga 200 litri al secondo di acqua purissima e che esce dai rubinetti delle case di Cortina dopo un «viaggio» di 3.500 metri. La presa idrica infatti è in località Regenstein, a quota 278 metri, sulla collina a occidente della valle, sul territorio di Magré e Cortaccia. In questo modo da qualche mese gli abitanti di Cortina utilizzano l’acqua della nuova sorgente e non più quella del vecchio pozzo. Alla festa di ieri sono intervenuti il governatore altoatesino Luis Durnwalder, l’assessore Michl Laimer e Lucia Coa, responsabile dei progetti del Nord Italia delle Ferrovie dello Stato. Sia Durnwalder che Laimer si sono complimentati con il «vecchio» e l’attuale sindaco per le due opere fortemente volute per migliorare la vita dei residenti. «E non importa - ha detto Durnwalder - se Cortina conta solo 640 abitanti».
Alto Adige 25-7-10
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venerdì, 23 luglio 2010



Egna, primi fondi per le ciclabili intercomunali

EGNA/CALDARO. Piste ciclabili intercomunali: via libera alla prima tranche dei finanziamenti per un importo complessivo di 300 mila euro. I fondi sono destinati al tratto compreso tra il sottopasso di Egna e la Fossa di Caldaro, nel Comune di Termeno. A darne conferma è stato ieri il presidente della Comunità comprensoriale Oltradige Bassa Atesina Oswald Schiefer. «I lavori inizieranno però solamente tra due mesi - sottolinea Schiefer - perchè i viticoltori ci hanno chiesto di attendere la fine della vendemmia. Ad ottobre dovremo partire, ma il primo contratto è stato firmato». Per ultimare la rete delle ciclabili in Oltradige e Bassa Atesina mancano peraltro altri due tratti importanti: quello da Termeno al lago di Caldaro e quello da Ora a Montagna e San Lugano. «Questi due pezzi - conferma Schiefer - sono stati inseriti nel programma quinquennale e per ora non sono coperti da finanziamenti ad hoc. Si tratta, in totale, di una decina di chilometri per Caldaro e di almeno 15 per Montagna». Il problema maggiore, in questo caso, è rappresentato dagli espropri. «Ritengo che dovremo mettere in conto complessivamente tra i 500 mila e il milione di euro, a fronte di costi che complessivamente si aggirare sui 5/6 milioni». Sull’ampliamento delle piste ciclabili si è detto favorevole anche il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder che ha elargito nei mesi scorsi i primi finanziamenti. Nel corso di un recente colloquio con i vari presidenti dei comprensori la Provincia ha deciso di mettere a disposizione i primi fondi: 1,7 milioni di euro per il Burgraviato, un milione per la val d’Isarco, 2,1 milioni per Salto-Sciliar, 50mila euro per l’Oltradige-Bassa Atesina, circa 2,3 milioni per la Pusteria e un milione per progetti in Venosta. Della manutenzione si faranno carico le Comunità comprensoriali con il sostegno dei fondi destinati alla finanza locale. «Tocca poi al singolo comprensorio decidere se intervenire direttamente o delegare i lavori ai cantieri comunali», afferma Durnwalder. Per l’Oltradige e la Bassa Atesina è importante soprattutto partire con i lavori, attesi da tempo dai vari Comuni, che sperano di ricavarne un ritorno anche dal punto di vista turistico.
Alto Adige 23-7-10
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domenica, 18 luglio 2010



Ora: 14 insiemi da tutelare

ORA. Dopo aver individuato le 14 aree da mettere sotto tutela il Comune di Ora provvederà a breve a nominare l’esperto per la tutela degli insiemi, che sarà cooptato nella commissione edilizia. «Spetterà a lui - sottolinea il sindaco Roland Pichler - esprimere un parere su tutti i progetti, anche quelli di risanamento, che riguarderanno edifici ubicati nelle aree sotto tutela. La giunta lo sceglierà nelle prossime settimane». Il Comune della Bassa Atesina ha voluto tutelare in particolare il paese vecchio, nel quale spiccano la chiesa di Santa Maria e la scuola agraria.
 Una commissione «ad hoc» ha individuato come detto quattordici insiemi meritevoli di tutela. Si tratta dell’entrata sud di Ora (via Nazionale e Heide a monte), via Vecchia e villa Auerheim, il blocco edilizio tra via Nazionale e via Stazione (dal bar Centrale in direzione Nord), la zona scolastica, piazza Principale e il paese di mezzo, l’incrocio tra vicolo Fischer e via del Capitello, via del rio e la conceria Perwanger, la caratteristica chiesa di Santa Maria, la zona castello Baumgarten Happach, via della Cascata e le scalette, la zona ricreativa Rio Nero, la stazione ferroviaria, l’area dell’ex ferrovia della val di Fiemme e San Daniele.
 Per arrivare alla definizione dei quattordici insiemi in questione c’è stato un lungo iter di preparazione del piano, che poi è stato approvato dal consiglio comunale. Quindi sono stati trattati i ricorsi presentati dai privati e, dopo aver ottenuto il parere favorevole della commissione urbanistica provinciale, il piano è stato definitivamente approvato dalla giunta provinciale.
 È stato un iter piuttosto lungo, iniziato nella primavera del 2007. del progetto si è occupato Martin Laimer, esperto del settore che - vista la sua competenza - potrebbe avere un ruolo attivo anche in futuro. Con l’approvazione definitiva gli insiemi sono stati inseriti nel piano urbanistico comunale e le prescrizioni contenute nel documento sono diventate vincolanti.
 «D’ora in avanti - sottolinea il sindaco Roland Pichler - per quanto attiene le zone e gli edifici sotto tutela bisognerà, in caso di intervento, tenere conto delle disposizioni contenute nel piano. In concreto, tutte le richieste di concessione edilizia e le autorizzazioni riguardanti zone di tutela degli insiemi dovranno essere sottoposte a perizia da parte di un esperto per la tutela degli insiemi, prima di venir esaminate dalla commissione edilizia comunale». Si tratta di un iter piuttosto complesso, non sempre condiviso dai privati che intendono apportare migliorie alle facciate degli edifici, ampliarli o comunque renderli funzionali alle loro esigenze. «Per ora - assicura il sindaco - le controversie sono state davvero poche. Tutti, in paese, condividono la necessità di tutelare il paese vecchio». (m.bon.)
Alto Adige 18-7-10
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mercoledì, 14 luglio 2010



Vadena: scuola agraria nei locali dell’ex Ciola prima della nuova sede

BRUNO CANALI
LAIVES. La scuola agraria in lingua italiana che da anni è ospite di un edificio del Comune di Vadena, si sposterà a Laives. Lo farà comunque provvisoriamente, in attesa che venga completata la nuova sede a Laimburg, dove già si trova anche la scuola agraria tedesca. A Laives, la scuola agraria italiana si stabilirà nei locali della ex manifattura “Ciola”, alla periferia sud della città. Lì si stanno predisponendo le opere per adattare gli spazi produttivi alle esigenze della scuola, un’operazione resa possibile dalle deroghe concesse e dalla “severazione” che ha ottenuto infine il benestare della commissione edilizia comunale, contraria in prima battuta questa iniziativa. «La nuova sede della scuola agraria a Laives potrebbe essere pronta per l’autunno di quest’anno - dice Ezio Marcadella, docente alla scuola di Vadena - e lì rimarrà fino a quando non sarà pronta la sede di Laimburg».
 L’ex Ciola di Laives non è nuovo a progetti del genere: anche in passato su quel capannone vuoto si concentrata l’attenzione dell’Istituto tecnico commerciale di Bolzano, che aveva un biennio distaccato in via Kennedy a Laives. Era anche stato presentato un progetto di ristrutturazione, che però non aveva ottenuto il benestare del Comune di Laives.
 Questa volta sembra sia andata meglio e, ottenuto il via libera, iniziano i lavori di adattamento al nuovo utilizzo degli spazi ex Ciola. Questa operazione è seguita con interesse anche dal Comune di Vadena che, come aveva spiegato tempo addietro il sindaco Alessandro Beati illustrando il programma di giunta al consiglio comunale appena insediato, conta così di rientrare in possesso della palazzina accanto al municipio per destinarne gli spazi ad altri usi, vedi le attività delle associazioni comunali oggi abbastanza sacrificate dal punto di vista logistico.
 Soddisfatti saranno anche i responsabili della scuola agraria italiana, che pure si trova da anni in una sistemazione di ripiego in attesa di avere finalmente una sede come si deve. Come detto, all’ex Ciola di Laives dovrebbe rimanere provvisoriamente, il tempo che occorrerà affinchè a Laimburg nel frattempo venga edificata la nuova e scuola agraria italiana.
Alto Adige 14-7-10
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venerdì, 25 giugno 2010



Si pensa ad una strada forestale che colleghi Vadena a Monticolo

VADENA. Una piena dell’Adige, con tracimazione delle acque nel territorio di Vadena, è evenienza che ovviamente nessuno spera di vedere mai. Però potrebbe succedere vista l’orografia del territorio e quindi occorre pensare in tempo alle contromisure. Una di queste potrebbe essere la strada forestale che dovrebbe collegare Vadena a Monticolo. Se ne è parlato in consiglio comunale e il sindaco Alessandro Beati ha spiegato che, effettivamente, se dovesse esserci una piena rovinosa dell’Adige, con la situazione viaria di oggi, Vadena rischierebbe l’isolamento. «Per questo anche la Forestale sta pensando alla possibilità di realizzare una strada forestale che da Vadena salga il versante del Monte di Mezzo - ha spiegato Beati - e raggiunga la zona di Monticolo: potrebbe diventare preziosa come unica alternativa viaria proprio in caso di una inondazione».
 Per ora si tratta solo di un’ ipotesi inserita anche nel programma quinquennale della giunta di Vadena. Se poi si arriverà alla realizzazione, sarà l’Ufficio foreste della Provincia ad incaricarsi dei lavori, come succede normalmente per gli interventi di questo genere. (b.c.)
Alto Adige 25-6-10
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mercoledì, 09 giugno 2010


Montato il ponte sull’A22 che collega Ora a Laimburg

VADENA. Non ci sono ancora le rampe d’accesso ma ieri è stato montato il ponte Piccolongo, che collega Ora a Laimburg e passa proprio sopra l’Autostrada del Brennero. Entro il mese di giugno dovrebbe essere percorribile, seppur con qualche mese di ritardo rispetto alla tabella di marcia inizialmente preventivata anche dalla stessa A22. Si tratta di un manufatto di particolare importanza perché da quando il vecchio ponte è stato demolito, chi è diretto a Laimburg provenendo da sud deve per forza arrivare a Laives.
 Proprio in conseguenza del protrarsi, oltre il previsto, dei lavori, è stata prorogata fino al prossimo 30 giugno l’ordinanza che prevede - sulla strada provinciale 62 fra Ora e Laimburg in località Piccolongo, nel comune di Vadena - la chiusura del traffico con deviazione in loco. Dei lavori si è fatta carico la Metalmeccanica Agrigentina, che si è aggiudicata l’appalto indetto dalla società dell’Autostrada del Brennero per un importo di poco superiore ai due milioni e mezzo di euro.
Alto Adige 9-6-10
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domenica, 06 giugno 2010

Vadena 1922: lavoro di bonifica dei terreni per renderli coltivabili

La Fabbrica del Tempo ricostruisce la storia di Vadena

VADENA. Aprire le porte alla... storia può portare a scoperte molto interessanti. Così è stato anche per il secondo dei pomeriggi organizzati dall’associazione culturale “La Fabbrica del Tempo” in collaborazione con il Centro culturale Vadena alla biblioteca comunale. L’incontro è stato organizzato per permettere a chi disponesse di materiale utile per la ricostruzione della storia del paese nel Novecento - fotografie relative ad eventi privati e pubblici, documenti, lettere, diari, registri, pagelle, scritti e note di vario tipo - e desiderasse far esaminare ed eventualmente prendere in carico tale materiale dai ricercatori dell’associazione facendolo scansionare sul momento, allo scopo di integrare l’archivio documentario virtuale la cui costruzione “La Fabbrica del Tempo” ha iniziato due anni orsono nell’ambito del progetto Arcipelago Vadena, ha portato a stabilire contatti con persone a conoscenza di vicende e fatti inediti, a raccogliere nuovo materiale e anche a individuare attraverso le conversazioni con diretti interessati nuove tematiche legate al territorio, tematiche che “La Fabbrica del Tempo” intende approfondire nella prospettiva di redigere una pubblicazione.
 Lo scambio di informazioni e il confronto con foto già schedate ha permesso di riconoscere, di dare un nome a persone fino quel momento sconosciute; una circostanza che ha gratificato coloro che, portando immagini delle loro famiglie, hanno potuto altresì raccogliere informazioni di loro interesse. La raccolta del materiale procede con il sistema della compilazione di schede che rendano possibile anche in futuro l’identificazione del singolo documento. I documenti vengono scansionati e poi restituiti ai proprietari, che con questo sistema ne perdono il possesso solo per qualche attimo. Nella prospettiva di ulteriori incontri si sollecitano le famiglie di Vadena a perseverare nella ricerca e nella consegna di foto e altro materiale; certo non tutte le immagini raccolte potranno essere pubblicate - lo saranno solo le migliori - ma si vuole comunque dare a tutti la possibilità di entrare attraverso le immagini nella storia documentata della comunità.
 Le foto che resteranno chiuse nei cassetti non potranno certo venir pubblicate; va inoltre rimarcato che quelle consegnate per la schedatura hanno consentito e consentono spesso di identificare nei gruppi di individui ritratti anche persone (magari di famiglia) di cui si è persa memoria. Non sono solo le foto, peraltro, che “fanno” la ricerca; molti abitanti di Vadena hanno portato anche lettere, diplomi, tessere e documenti cartacei.
 Visto il successo riscosso dall’iniziativa vi saranno sicuramente altri incontri mirati ad agevolare la raccolta del materiale per contribuire alla ricostruzione della storia della comunità. Per eventuali contatti si può scrivere all’indirizzo di posta elettronica info@fabbricadeltempo.it, consultare i sito www.fabbricadeltempo.it o telefonare ai numeri 338 3832717 o 333 6539459.
Alto Adige 6-6-10
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mercoledì, 02 giugno 2010

Il pilota: «Kart a Vadena per la sicurezza»

VADENA. Il pilota di kart altoatesino Alessandro Zucali interviene nella polemica sul Safety Park di Vadena, il circuito di guida sicura aperto anche, a pagamento, a kart, motocross, trial ed enduro. Apertura contro la quale si sono scagliati i Verdi, che hanno presentato un’interrogazione urgente in consiglio provinciale firmata da Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss. «L’utilizzo dell’impianto del Safety Park per kart, supermotard, trial e motocross non rappresenta affatto un spazio dedito all’attività ludica e ricreativa. È invece parte integrante di quella cultura legata alla sicurezza ed alla logica sana, educativa e ragionevole di conduzione dell’automobile e della motocicletta che si andrà ad utilizzare sulle strade aperte al traffico».
 «Sostenere - prosegue il pilota - o anche solamente pensare che l’esercizio della guida su pista col kart e con la motocicletta rappresenti mera attività ricreativa significa avanzare proteste che provengono dal campo dell’illusorio. I corsi di guida sicura che promuove il Safety Park di concerto con un gruppo di istruttori di primo livello devono coesistere con l’utilizzo delle piste kart e moto, perché entrambe le attività risiedono nell’essenza del concetto di sicurezza, educazione e principio».
 «Esiste peraltro - continua Zucali - un’altra non trascurabile, anzi largamente considerabile realtà che avvalora l’esercizio dello sport del karting e del motociclismo, ossia il valore sportivo, sociale e culturale che offre, fatto di comunione ed emozione oltre che di crescita individuale e collettiva. Queste discipline sono anzitutto questo. Sono realtà umane con grandi possibilità di sane esperienze che non devono essere vituperate, annientate o peggio ancora cancellate. Le mie esperienze nel motociclismo e nel karting mi hanno aiutato a comprendere quanto di vero e sincero il mondo del motorismo offra».
Alto Adige 2-6-10
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sabato, 29 maggio 2010


Verdi contro il safety park: «Va chiuso perché ci costa 800 mila euro l’anno»

PAOLO PIFFER
VADENA. «Aprire a pagamento il Safety Park di Vadena a kart, trial, motocross ed enduro è solo un modo per ripianare un deficit che va dai 500 agli 800 mila euro l’anno. Il Centro di guida sicura va lasciato ai giovani o lo si chiuda». Parola di Riccardo Dello Sbarba, consigliere provinciale dei Verdi.
 Dello Sbarba e il collega Hans Heiss hanno rivolto un’interrogazione urgente alla giunta provinciale dopo che è stato reso noto che dal 2 giugno il circuito di Vadena verrà aperto anche agli allenamenti di motociclisti e kartisti che praticano queste discipline per hobby.
 «Ma cos’è mai diventato il Safety Park? - si chiedono retoricamente i Verdi - Un parco dei divertimenti motorizzato? E tutto per fare cassa e chiudere il deficit strutturale che lo accompagna fin dall’apertura».
 Apertura, avvenuta a maggio del 2008, che voi Verdi non avete mai digerito.
 E’ una struttura pubblica al cento per cento. Un pozzo senza fondo di denaro pubblico. E lo si sapeva fin dall’inizio. E’ una specie di giocattolo dell’assessore Widmann», afferma Dello Sbarba.
 Però, insegnare ai ragazzi, da subito, quali sono le regole del codice, come comportarsi sulla strada sia che s’inforchi una bici o si monti in groppa al motorino non sembra poi un’idea così peregrina.
 Certo. Ma prima l’educazione stradale veniva fatta nelle scuole. Mica che non si facesse. E si ritorni a farla lì. Basti pensare - prosegue Dello Sbarba - ai begli esempi che al riguardo ci sono in Trentino.
 Voi Verdi, nell’interrogazione, parlate di deficit.
 Il Safety Park è stato un investimento dissennato. Adesso si vedono i risultati. Per recuperare il buco la Provincia è costretta a inventarsi di tutto e di più. Tanto che ora, per fare cassa, ha aperto al divertimento. Pensi che in consiglio provinciale, quando polemizzavamo contro l’apertura di questa struttura, c’è sempre stato detto che serviva a salvare delle vite tramite la prevenzione e che sarebbe stato utilizzato esclusivamente per l’educazione stradale. Invece, adesso, si va contro la sua missione più volte ribadita dalla Provincia.
 Quindi?
 Quindi la scuola non fa più educazione stradale perché i ragazzi devono andare al Safety Park che così facendo riceve soldi pubblici. E’ un finanziamento occulto. Adesso, visto che questa struttura c’è, almeno si limiti l’attività a quella che è la sua mission istituzionale, cioè fare prevenzione ed educazione stradale e non la diffusione della cultura del mezzo privato. E se così non fosse la si chiuda.
 E dal punto di vista ambientale?
 Ci sono problemi. Sia per quanto riguarda i rumori che per le emissioni. Qui si tratta di fare chiarezza. E poi, per concludere “leggeri”, non è che l’apertura al motocross abbia a che fare con la notoria passione dell’assessore Widmann per questo genere di sport?


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giovedì, 27 maggio 2010


Limiti ozono: superati in due stazioni

BOLZANO. Superata ancora - sul Renon e a Cortina all’Adige - la soglia di informazione dell’ozono. Lo ha reso noto ieri il laboratorio provinciale di chimica fisica. Per Cortina si tratta del secondo sforamento consecutivo nel giro di due giorni. Nel corso dell’ultima settimana, a causa del brusco aumento delle temperature e dell’insolazione, sono saliti anche in Provincia di Bolzano i valori relativi alla concentrazione di ozono nell’aria. Ieri - informa la Provincia - la soglia di informazione di 180 µg/m è stata superata in due stazioni di misurazione sul territorio altoatesino: a Cortina sulla strada del vino (dalle 17 alle 20, massima concentrazione oraria 183 µg/m’) e sul Renon (alle 18 e alle 19, massima concentrazione oraria 183 µg/m’). «Il caldo ed il forte irraggiamento solare fanno aumentare la concentrazione di ozono, ma la pioggia ed i temporali, che saranno più frequenti ed intensi a partire dalla giornata di oggi, la faranno diminuire», assicura il direttore del laboratorio provinciale di chimica fisica Luca Verdi. Alle persone con problemi all’apparato respiratorio si sconsiglia di fare sforzi all’aperto nelle ore pomeridiane e in quelle serali.
Alto Adige 27-5-10
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sabato, 22 maggio 2010



«Karikatour»: alla Lanserhaus di Appiano un secolo di storia di satira

Alla Lanserhaus di Appiano il 27 maggio prossimo, alle ore 19, viene inaugurata la mostra Karikatour. Saranno visibili opere realizzate lungo l’arco di un secolo di storia della caricatura, che è sempre anche una storia delle epoche in forma estremamente sintetica. L’arma della caricatura è l’arma della ridicolaggine, il tallone d’Achille che tormenta i grandi e i potenti. Il tipo umano preferito dai disegnatori satirici e dai caricaturisti sono le autorità e i dignitari - religiosi, politici o sociali. A tutt’oggi è uno dei generi che più sono in grado di turbare gli animi e di suscitare accesi dibattiti su questioni quali il gusto, la libertà di stampa e i limiti di ciò che è consentito.
Basta pensare alle polemiche degli ultimi anni per la satira feroce che si è scatenta nei confronti di un soggetto pressochè perfetto - dal punto di vista dei vignettisti - come Berlusconi, senza dimenticare che nel recente passato anche esponenti della sinistra, come Massimo D’Alema, hanno mostrato di maldigerire il «vetriolo nella penna».
«Ridere e pensare - insieme fanno rinunciare allo sforzo di restare stupidi» scrivere il caricaturista austriaco Ironimus sull’arte dalla penna aguzza.
La cronologia della mostra parte dal «Simplicissimus», settimanale di satira politica che, fino alla Prima guerra mondiale, attaccò con veemenza l’egoismo dei militari, della nobiltà di censo e di sangue, oltre che l’ingenuità e l’asservimento al potere della piccola borghesia. Un capitolo a parte è dedicato a Eduard Thöny, originario di Bressanone e una delle penne più dotate e affilate fra i caricaturisti tedeschi, fino al momento in cui, durante la Prima guerra mondiale, si trasformò in un ardente nazionalista e, più tardi, fu nominato professore nientemeno che da Hitler. Le altre sezioni sono quelle riservate a Paul Flora e ad Anton Frühauf, alla Nuova Scuola di Francoforte, ai caricaturisti italiani di origine altoatesina Sergio Camin, Ettore Frangipane e Rudi Patauner, e agli esponenti sudtirolesi contemporanei Egon Moroder Rusina, Pepi Tischler, Hans Peter Demetz, e altri ancora. Conclude la mostra una panoramica sul popolare portale web YouTube, camaleontico mezzo di comunicazione per burloni di ogni colore.
La mostra verrà inaugurata, come detto, il 27 maggio alle ore 19 e sarà visitabile fino all’11 luglio. L’esposizione sarà aperta dal martedì al venerdì dalle 15 alle 18, e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Per informazioni e visite, basta telefonare allo 0471-665856 o scrivere una mail a cultura appiano.eu.
Alto Adige 22-5-10
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sabato, 22 maggio 2010


Quattro chilometri di barriere a Vadena lungo l’autostrada

VADENA. Un giro di orizzonte sugli interventi che l’A22 ha in programma lungo l’asse del Brennero ha dato il via al confronto che ieri ha avuto luogo tra alcuni amministratori comunali, guidati dal sindaco Alessandro Beati, il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder e i vertici dell’Autostrada.
 «Per il nostro territorio comunale - ha spiegato poi il sindaco Beati - Carlo Costa, direttore tecnico dell’A22, ci ha garantito che per ottobre di quest’anno dovrebbero essere ultimate le barriere antirumore che si stanno realizzando qui da noi. Sono 4 chilometri complessivamente, per una spesa di 8,5 milioni di euro, e l’unico problema (che comunque supereremo) è la resistenza frapposta da alcuni contadini della zona Birti, che non intendono far passare sulle loro proprietà i mezzi del cantiere stradale. In merito a questo, anche Durnwalder ha manifestato una certa irritazione per questo ostracismo».
 Poi ci sono i due cavalcavia, sempre sul territorio di Vadena, uno in costruzione a Piccolongo e l’altro che dovrà essere rifatto a Vadena centro. «Per il cavalcavia autostradale di Piccolongo, sempre Costa ci ha spiegato che i ritardi accumulati sono dovuti a problemi tecnici e con l’impresa. Ad ogni modo per fine anno quel cavalcavia dovrebbe essere nuovamente percorribile. Pronto quello, a gennaio del prossimo anno dovrebbero iniziare i lavori di rifacimento del cavalcavia autostradale qui a Vadena centro: la gara di appalto è stata fatta ed ha vinto una ditta di Vicenza. Adesso si tratta solo di iniziare sul serio».
 L’A22 attende proprio di concludere la costruzione del cavalcavia a Piccolongo prima di iniziare con la demolizione di quello a Vadena centro, altrimenti il paese e Laimburg rimarrebbero praticamente tagliati fuori dal resto del territorio, raggiungibili solo dalla strada che arriva dal lago di Caldaro. (b.c.)
Alto Adige 22-5-10
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venerdì, 21 maggio 2010


Oggi al via la Festa dei Portoni a Salorno

SALORNO. E’ tutto pronto a Salorno per la 28ª edizione della Festa dei Portoni che sarà inaugurata questa sera alle 19 e andrà avanti per tre giorni, fino a domenica. Il comitato organizzatore si augura di poter superare il giro di 4000 persone che in un modo o nell’altro hanno partecipato lo scorso anno all’ormai classico evento. Anche perché nel 2009 la tre giorni è stata tormentata dal cattivo tempo. E come auspicio, oggi e domani si andrà avanti fino alle 2 di notte, un’ora in più rispetto al passato. Domenica, invece, chiusura canonica a mezzanotte.
 Questa sera classica apertura con la sfilata della banda musicale del paese ma pure del gruppo folcloristico di Paulilatino in Sardegna. Il programma, tra degustazioni gastronomiche, spettacoli musicali, mostre d’arte e fotografiche nonché giochi per i più piccoli, è ricco ma non poteva mancare, domani sera, per i tanti appassionati di calcio, l’offerta su maxischermo della finale di Champion tra Inter e Bayern Monaco. E i tifosi del Bayern, che hanno un loro gruppo in paese da tempo, allestiranno un maxischermo dietro la Cassa rurale. L’altra tifoseria, quella italiana-interista, ha preparato due maxi-schermo allo stand dei Motorcycle’s Friends e nel parcheggio dietro la chiesa. Tra gli appuntamenti, domani pomeriggio (16-18), per la gioia dei bimbi saranno in scena i pupazzi giganti, e umani, di Walt Disney, da Pluto a Paperino. Domenica, invece sfilata di una ventina di miss, selezione provinciale di Miss Italia. (pa.pi.)
Alto Adige 21-5-10


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domenica, 16 maggio 2010


Il centro Flowers: «Noi per i giovani»

BRONZOLO. «Il centro giovani? Esiste già». Rispondono così i giovani del Centro Flowers (che ha una sede anche a Vadena) dopo avere constatato che nelle dichiarazioni elettorali c’è chi ha sottolineato che a Bronzolo «c’è poco per i giovani», proponendo perciò la realizzazione di un punto di incontro per loro. «A Bronzolo il centro giovanile Flowers esiste dal 1986 - spiegano dal centro in seguito a queste affermazioni - e si rivolge ai ragazzi di entrambi i gruppi linguistici, con attività dai 6 anni in su. Siamo iscritti nel registro provinciale delle associazioni di volontariato e c’è anche una coordinatrice». (b.c.)
Alto Adige 16-5-10
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lunedì, 10 maggio 2010


Nuova funicolare della Mendola Buono il primo anno di attività

CALDARO. «Grazie alle nuove cabine, la funicolare della Mendola è diventata una vera e propria attrazione per i turisti». Così l’assessore alla mobilità Thomas Widmann commenta il primo compleanno del rinnovato impianto che collega S. Antonio al Passo Mendola. La funicolare della Mendola ha 106 anni, ma la sua seconda vita è cominciata l’8 maggio 2009, quando sono entrate in funzione le nuove e moderne cabine che hanno rilanciato lo storico impianto a fune. «Un evento che ha immediatamente catalizzato l’interesse dei turisti - dice Widmann -: non solo di quelli provenienti da fuori provincia, ma anche di quelli locali. Sono sempre di più gli appassionati di montagna, i ciclisti e gli escursionisti che dall’Oltradige raggiungono il Passo Mendola utilizzando la funicolare. Il buon collegamento con la rete del trasporto pubblico locale, e il cadenzamento delle corse, che per quasi tutto il giorno partono ogni 20 minuti, contribuiscono al successo dell’impianto». Le nuove cabine impiegano 12 minuti per percorrere i 2,4 km. (850 metri di dislivello, pendenza massima 64%) che collegano S. Antonio con il passo.
Alto Adige 10-5-10
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venerdì, 07 maggio 2010

Motocross, pista abusiva a Vadena

EZIO DANIELI
VADENA/BRONZOLO. Tra l’Adige e la pista ciclabile, all’altezza del depuratore Fossa Grande di Bronzolo alcune centinaia di metri dopo il ponte di Vadena, è stata realizzata una pista per la pratica del motocross. Non risulta che sia stata autorizzata ma tollerata (fin troppo) lo è visto che nessuno finora si è mosso per impedire un evidente danno al paesaggio e una situazione di pericolo perchè la pista - realizzata in maniera artigianale- è priva della benchè minima protezione. Le prime segnalazioni proprio al nostro giornale erano arrivate all’inizio dello scorso autunno: erano i ciclisti a raccontare, sia per iscritto che telefonicamente, che proprio a ridosso della ciclabile si scatenavano i motociclisti.La verifica, da parte dei cronisti, c’era stata. Ma nulla era emerso. Un paio di settimane fa le segnalazioni, da parte di chi pedalava sulla ciclabile fra Vadena e Ora, sono riprese con insistenza. Ennesima verifica e stavolta la conferma c’è stata. La pista - si tratta in realtà di un sentiero largo fra i 30 ed i 50 centimetri - si snoda nel canneto che si trova appunto fra la ciclabile e l’Adige. E’ una striscia di terreno caratterizzata da alberi e da arbusti fra i quali gli appassionati di motocross, andando avanti ed indietro, hanno perfezionato il tracciato fatto di cunette, di brevi rettilinei, di curve a gomito.Il tutto, come detto, senza la benchè minima protezione. I piloti per raggiungere la pista percorrono la strada asfaltata parallela alla ciclabile, poco distante dal ponte di Vadena, quindi attraversano la ciclabile stessa, scendono sulla scarpata ed entrano appunto nel canneto dove iniziano le loro evoluzioni con le moto da cross ma anche usando i ciclomotori tradizionali, quelli che servono per circolare in città e paesi. Ed è proprio chi è in sella a questi motorini che rischia di più viste le caratteristiche del tracciato e l’assenza totale di “vie di fuga” in caso di cadute. È evidente che causano rumore; i decibel danno fastidio soprattutto ai ciclisti ma non provocano disagi agli abitanti visto che nella zona attorno le case si possono contare sulle dita di una mano. È anche evidente che questa pista artigianale di motocross è stata realizzata senza rispettare l’ambiente: stupisce il fatto che gli uffici provinciali - sempre attenti a seguire le problematiche legate al fiume Adige - non siano ancora intervenuti. (e.d.)
Alto Adige 7-5-10
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venerdì, 30 aprile 2010

Anche Vadena ha il sito internet Beati soddisfatto

VADENA. Il Comune di Vadena fino a qualche giorno fa era uno dei pochi, a livello provinciale, a non essere dotato di un proprio sito internet. Lacuna colmata nelle scorse ore: all’indirizzo www.comune.vadena.bz.it trovate infatti numerosissime informazione non solo riguardo l’amministrazione pubblica. Come succede in altri Comuni, i cittadini potranno scaricare comodamente buona parte della modulistica, dei documenti amministrativi, delle delibere approvate, ma anche la lista degli oggetti smarriti e ritrovati in zona oppure ottenere aggiornamenti sulle pratiche in corso. Soddisfatto il sindaco Alessandro Beati, per il quale il sito internet era un traguardo necessario per mettere Vadena al passo con i tempi. (b.c.)
Alto Adige 30-4-10
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giovedì, 22 aprile 2010

     


Anno da record, quello trascorso, per l’Associazione turistica di Laives, Bronzolo e Vadena.

LAIVES. Anno da record, quello trascorso, per l’Associazione turistica di Laives, Bronzolo e Vadena. I pernottamenti, così come gli arrivi, sono sensibilmente aumentati, con gli ospiti dell’area tedesca in testa su tutti. «Il totale dei pernottamenti durante il 2009 ha raggiunto quota 275.165», ha spiegato Mario Martinelli, presidente dell’Associazione turistica, che è anche stato riconfermato alla guida dell’ente durante l’assemblea svoltasi al Safety Park di Vadena -. Questo ha significato un più 3,64 per cento. Idem con gli arrivi, che nel 2009 hanno toccato quota 72.957, facendo registrare un aumento percentuale del 5,84 rispetto all’anno precedente. Sono dati indubbiamente positivi, che confermano la crescita dell’interesse dei turisti nei confronti della nostra zona».
 Il bilancio dell’associazione turistica nel 2009 si è chiuso in pareggio sulla cifra di 196.450 euro, mentre per quanto riguarda il calendario delle attività durante il 2010, vi figurano iniziative già ben collaudate, come la Peterköfele Fest ai primi di giugno, con il cantante Rudy Giovannini come star dell’evento, e poi la quinta edizione del raduno per moto d’epoca, il 7 e 8 agosto. Quest’anno viene riproposto anche il concorso “Laives in fiore” e molte altre occasioni per rilanciare il territorio. (b.c.)
Alto Adige 22-4-10
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sabato, 17 aprile 2010

Oggi al Safety Park mercato dell’auto usata

VADENA Oggi, dalle 8.30 alle 16.30, al Safety Park di Vadena sarà aperto il primo mercato dell’auto usata in Alto Adige. Tutti gli interessati potranno esporre la propria vettura (ma anche moto, barche e camper) a possibili acquirenti. Saranno possibile anche prove pratiche di guida.
Alto Adige 17-4-10
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venerdì, 02 aprile 2010


Mussner rassicura: «Traffico diminuito» Nuova segnaletica e limiti per i camion

EGNA. Nella frazione di Villa di Egna il traffico è diminuito in modo significativo. Ad assicurarlo, nel corso di un incontro alla presenza dei tecnici e dei rappresentanti del Comune, è stato l’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner. «In base ai conteggi effettuati di recente - sottolinea Mussner - il numero dei passaggi giornalieri è diminuito da 5 mila a 3 mila per quanto attiene le auto e da 252 a 40 per i mezzi pesanti». Per migliorare ulteriormente la situazione saranno apportate migliorie alla segnaletica e introdotti nuovi limiti per i camion.
 All’incontro hanno preso parte, oltre all’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, il responsabile della ripartizione Pagani e il geometra Finozzi, a capo del servizio strade Bolzano-Bassa Atesina. Durante la riunione sono stati affrontati diversi temi legati alla viabilità e alle opere pubbliche in programma nel breve-medio periodo sul territorio comunale. Mussner, poi, ha sottolineato come la situazione - per quanto attiene la viabilità nella popolosa frazione di Villa - negli ultimi mesi sia sensibilmente migliorata. Ciononostante i rappresentanti della giunta e il sindaco Vedovelli hanno chiesto di apportare ulteriori migliorie. «Abbiamo concordato - spiega l’assessore comunale Franco Giacomozzi - delle modifiche alla segnaletica che prevedono l’integrazione dei cartelli all’incrocio a Villa nord, un’indicazione anche durante i feriali sul pannello a Montagna e soprattutto la limitazione del traffico pesante fino a 3,5 tonnellate. Prossimamente verranno effettuate nuove misurazioni».
 Il sindaco ha illustrato a Mussner e ai tecnici provinciali il progetto del sottopasso pedociclabile in via Rheinfelden, spiegando le ragioni che hanno spinto la giunta a procedere in questa direzione. L’obiettivo di fondo è quello di creare un collegamento sicuro tra la frazione e il centro per pedoni e ciclisti.
 É stato esaminato quindi il progetto della nuova ciclabile fra San Floriano e Laghetti e, contestualmente, si è discusso dell’accesso dalla Statale a via Principale a Laghetti all’altezza dell’albergo Dolomiten. Mussner, da parte sua, ha dato ampie garanzie sulla disponibilità della Provincia a sistemare l’incrocio, ritenuto pericoloso, qualora il Comune dovesse riuscire a mettere a disposizione i fondi necessari. Il sindaco ha consegnato quindi il progetto esecutivo per le barriere antirumore a Egna sud invitando i dirigenti provinciali ad inserirlo fra gli investimenti prioritari. Durante l’incontro è stata esaminata anche la bozza del progetto della ciclabile intercomunale da Egna a Termeno presentata dalla Comunitá Comprensoriale Oltradige Bassa Atesina e si é fatto cenno ai nuovi ponti di Egna e San Floriano. (m.bon.)
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venerdì, 02 aprile 2010


Ora, approvato dal consiglio il piano del verde comunale

ORA. Approvato dal consiglio comunale, su proposta del vicesindaco Claudio Mutinelli, il piano del verde. «Tra i comuni di dimensioni medio/piccole - sottolinea il vicesindaco - siamo tra i primi in provincia ad esserci dotati di uno strumento di questo tipo». L’idea di occuparsi della redazione di un piano del verde comunale non solo per il paese ma anche per le zone industriali e le aree ricreative e di riposo è stata affrontata assieme all’ufficio provinciale ecologia del paesaggio. Ad elaborare il piano è stato, poi, un team di tecnici paesaggistici formato dall’ingegner Günter Dichgans, dal dottor Marco Molon e dall’ingegner Christian Sölva. «La progettazione - spiega Mutinelli - comprende l’elaborazione di un concetto di sviluppo con particolare riferimento al centro storico, ai nomi e alle piante per l’intero territorio comunale e potrà fungere da base per il nuovo Puc. Per la previsione di nuovi insediamenti, in futuro, dovranno essere necessariamente coinvolti anche i tecnici paesaggisti. I parchi, le aree di riposo e i parcheggi dovranno essere realizzati in base alle esigenze già rilevate». Una volta terminata la circonvallazione il paese dovrà essere riqualificato, in modo tale da aumentare la qualità della vita dei cittadini. «Il piano del verde comunale vuole anche garantire che per il rinverdimento delle aiuole e delle aree pubbliche vengano utilizzate piante nostrane che non abbiano bisogno di molta acqua e non portino con se grandi costi di manutenzione. Ci aspettiamo, pertanto, anche risparmi non tracurabili».
Alto Adige 2-4-10
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mercoledì, 31 marzo 2010

La nuova passeggiata tra monte Göller e campi da tennis a Bronzolo



Nuova passeggiata realizzata a Bronzolo
Si sono conclusi i lavori di costruzione di una nuova passeggiata a Bronzolo. Gli interventi, curati dall’ispettorato forestale Bolzano I, hanno riguardano un tratto di sentiero tra il monte Göller e i campi da tennis del paese.
La nuova passeggiata si sviluppa lungo un percorso di 311 metri che dal monte Göller porta ai campi da tennis di Bronzolo, correndo lungo il vecchio argine del rio Aldino. I lavori sono stati progettati ed eseguiti dall'ispettorato forestale Bolzano I, in collaborazione con il Comune di Bronzolo. Oltre agli interventi per realizzare la nuova passeggiata nel verde, gli operatori forestali della Provincia hanno ripulito la vegetazione della "pinara bassa".
I costi dei lavori sono stati sostenuti dalla Provincia e dal Comune, con il quale è stata avviata anche la discussione su altri interventi da realizzarsi a cura dell'ispettorato forestale Bolzano I, per migliorare ulteriormente le opportunità di svago e relax nella natura degli abitanti di Bronzolo e dintorni.
Provincia di Bolzano - Ambiente | 29.03.2010







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martedì, 30 marzo 2010


In coma per un cocktail con l’acido

MASSIMILIANO BONA
ORA. «Mio figlio la scorsa settimana ha rischiato la vita perché, oltre all’alcol, ha ingerito probabilmente anche un acido, che un suo amico gli avrebbe fatto bere diluito in una bottiglia di Bacardi Cola. Mi è stato detto che si chiama Ghb o Gaba». A raccontare l’episodio è stato ieri il padre del ventenne di Ora che la scorsa settimana ha trascorso 48 ore in rianimazione dopo aver partecipato, assieme ad altri duemila giovani, alla “Lackelefest” in zona Rio Nero. Il ragazzo, nel frattempo, è tornato al lavoro, ma ha raccontato la vicenda ai carabinieri, che stanno indagando. «Un suo amico di Montagna - racconta il padre - si è presentato alla festa con due bottiglie di Bacardi Cola: in una c’era solo il superalcolico, all’altra era stato aggiunto questo acido. I ragazzi del gruppo lo hanno provato, ad avere la peggio è stato proprio mio figlio, che poi è finito in coma etilico». Il giovane ha preso paura tanto che adesso non sente l’amico e non vuole più saperne di serate alcoliche.
 Il Ghb (acido gamma-idrossibutirrico) nasce come anestetico, ma ben presto si diffonde nel mondo delle palestre (come presunto anabolizzante) e diventa sostanza d’abuso per le proprietà allucinogene. È inserito nell’elenco delle sostanze stupefacenti sottoposto a controllo legislativo. Nel novembre 1990 la Fda ne ha proibito la vendita negli Stati Uniti, equiparandolo eroina, Lsd e cocaina. Il Ghb induce effetti sedativi simili a quelli dell’alcol, ha pesanti effetti tossici e induce dipendenza.
 Ora resta da capire se, effettivamente, alcuni dei giovani che hanno partecipato alla festa abbiano ingerito Gaba o meno. Per ora c’è solo il sospetto di un genitore. «Ho avuto paura - conclude il padre del giovane - ma ora è tutto finito. Mio figlio è tornato a lavorare, ma mi sembra giusto far capire ai giovani della sua età che non possono mettere a repentaglio la loro vita per così poco».


Un appello ai ragazzi: «Non bevete questi intrugli»

BOLZANO. Franco De Giorgi, primario del pronto soccorso dell’ospedale di Bolzano, ha avuto in cura il giovane ventenne di Ora. «Il ragazzo, oltre ad aver bevuto, aveva fumato marijuana, ma visto che le sue condizioni di salute restavano comunque preoccupanti, abbiamo chiesto un consulto al centro antiveleni di Pavia. Quest’ultimo, tra le possibili cause, ci ha indicato anche l’assunzione del Ghb, ma i successivi accertamenti non ci hanno dato la sicurezza che potesse trattarsi effettivamente di questo acido».
 Il primario del pronto soccorso ha parlato quindi a lungo con i sette ragazzi ricoverati in coma etilico dopo la festa e li ha invitati a non assumere più bevande di cui non conoscessero l’esatto contenuto.
 Per quanto attiene il ventenne, i farmaci somministrati hanno avuto effetto positivo, tanto che è stato possibile dimetterlo poco più di due giorni dopo il ricovero. Tre o quattro ogni fine settimana i casi di giovani in coma etilico, provocati spesso da intrugli di questo genere.

Alto Adige 30-3-10
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domenica, 28 marzo 2010


Giovani matematici a Salorno

SALORNO. Si è svolta anche quest’anno a Salorno dal 22 al 25 marzo la «Bottega del Matematico», un’iniziativa di laboratorio e di orientamento alla matematica rivolta agli studenti con profitto scolastico eccellente del quinto anno delle superiori per avvicinarli alle discipline scientifiche. La Casa Noldin di Salorno ha ospitato, come di consueto, questa esperienza unica nel suo genere.
 Organizzata dall’Intendenza scolastica italiana e curata l’ispettore Paolo Lorenzi, l’iniziativa si è rivelata negli anni una preziosa fonte di indicazioni didattiche per i docenti, di stimoli per gli studenti e di materiali e metodi per la divulgazione della matematica. Nel corso delle quattro giornate gli studenti hanno svolto degli interessanti lavori di gruppo e hanno dovuto risolvere alcuni quesiti di carattere matematico riguardanti la geometria sulla sfera, i frattali e le macchine di Turing. La presentazione dei lavori degli studenti si è svolta alla presenza del vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, della sovrintendente Nicoletta Minnei e del preside della Facoltà di Scienze di Trento Sandro Stringari.
Alto Adige 28-3-10
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venerdì, 19 marzo 2010



Trento: Salorno non si preoccupi  

Biodigestore, saranno adottati i limiti più restrittivi d’Europa

MARCO WEBER

CADINO DI FAEDO. È stata una visita “sul campo”, quella svolta ieri mattina di componenti la terza commissione del consiglio provinciale di Trento in località Nassi di Cadino (frazione di Faedo), dove dovrebbe essere costruito il biodigestore.
 Nell’impianto dovrebbero essere smaltiti i rifiuti organici provenienti dai paesi della Piana Rotaliana, delle valli di Fiemme e Fassa, della val di Cembra e della bassa val di Non. Il condizionale è d’obbligo, perché contro il progetto pendono ben tre ricorsi al Tar di Trento: quello degli abitanti di Cadino (nucleo abitato frazione di Faedo situato a circa un chilometro a sud in linea d’aria da dove è prevista l’ubicazione dell’impianto), quello della concessionaria auto Rotalnord (situata invece a circa 700 metri in linea d’aria a nord) e quello degli abitanti di Salorno (che in linea d’aria si trova a 2,8 km).
 I membri della commissione, guidati dal suo presidente Roberto Bombarda, hanno avuto modo di visionare il luogo, adiacente alla strada statale ed attualmente adibito a vigneto, e rivolgere ai tecnici del servizio valutazione ambientale della Provincia, Enrico Menapace e Chiara Lo Cicero, domande inerenti il funzionamento del previsto nuovo biodigestore che dovrà, se realizzato, trasformare in “compost” (ovvero, banalmente, in fertilizzante naturale), secondo le stime attuali, circa 18 mila tonnellate annue di rifiuto organico e 8 mila tonnellate di ramaglie sminuzzate provenienti da una buona fetta del territorio trentino. Rifiuto organico che, è stato ricordato, ora viene portato in Veneto per lo smaltimento, con costi notevoli di trasporto.
 L’occasione è stata utile anche per sentire le ragioni del sindaco di Faedo, Bruno Faustini, il quale ha perorato la causa del biodigestore raccontando, tra l’altro, di aver visitato un impianto di compostaggio a Monaco di Baviera, con caratteristiche meno protette di quello previsto a Cadino (dove la lavorazione del compost sarà effettuata interamente in ambiente chiuso) e di non aver percepito particolari odori sgradevoli nell’aria. Lo Cicero ha precisato che, non esistendo una normativa precisa in Italia sui limiti di percettività degli odori, l’impianto di Cadino verrà approntato avendo come riferimenti i limiti più restrittivi sugli odori in uso in Europa, ovvero quelli dell’Inghilterra. Mentre per quanto riguarda l’Italia il riferimento sarà con i limiti in uso in Lombardia.
 Molte le domande dei consiglieri presenti, sia rivolte ai tecnici che al sindaco Faustini. Ed anche una forte perplessità, da parte di Nerio Giovanazzi, quando i tecnici provinciali hanno ricordato che l’accordo prevede la possibilità, a biodigestore costruito e in attività, di farlo chiudere se dovessero sorgere problemi di incompatibilità ambientale (leggi cattivi odori). Il sindaco di Faedo, tra l’altro, ha sottolineato che l’insediamento di una attività produttiva in loco fungerebbe anche da deterrente per coloro che abbandonano annualmente tonnellate di rifiuti di ogni genere in zona. Ed anche per la prostituzione. La zona, è stato sottolineato, è stata scelta per essere una delle poche in Trentino ad essere esente per un largo raggio ad ogni latitudine di insediamenti abitativi.

Alto Adige 19-3-10
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lunedì, 15 marzo 2010


Distretti sociali: pronta la Carta dei servizi  



 EGNA. La Comunità comprensoriale Oltradige Bassa Atesina ha pubblicato la Carta dei servizi dei distretti. Si tratta di un documento che descrive i servizi ed è la terza elaborata dalla Comunitá stessa. Le principali aree di intervento sono l’assistenza a domicilio, l’assistenza economico-sociale e l’assistenza socio-pedagogica di base. La Carta offre ai cittadini informazioni su come si accede ai servizi; indica quanto tempo passa tra la prima consulenza e un eventuale successivo contatto; come segnalare situazioni di disagio; spiega chi puó chiedere l’assistenza economico-sociale e chi sono gli operatori dei diversi servizi.
 Nei mesi scorsi si sono tenuti sette incontri, a cui hanno partecipato una ventina di persone che nei tre Distretti sociali e nella Comunitá Comprensoriale ricoprono diverse funzioni e responsabilitá. Si è fatto tesoro del lavoro giá svolto da tre grupp che avevano giá elaborato documenti sugli standard garantiti nelle aree dell’assistenza domiciliare, dell’assistenza economico-sociale e dell’assistenza socio-pedagogica. La Carta è scaricabile all’indirizzo web www.bzgcc.bz.it. Chi non utilizza internet, invece, potrà chiederne una copia direttamente al Distretto.

Alto Adige 15-3-10
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domenica, 14 marzo 2010


Il comitato di Villa sempre attivo



Il Comitato di Villa ha appreso da un articolo apparso sul quotidiano «Alto Adige» di mercoledì 24 febbraio che alcuni assessori si sono resi conto dei gravi disagi e pericoli in ordine alla sicurezza e alla salute che gli abitanti di Villa devono subire da anni a causa del caotico traffico che attraversa il centro abitato. Sono anni che il Comitato, formatosi spontaneamente fra gli abitanti di Villa, si è attivato con le varie amministrazioni competenti (Comune e P.B., gestore delle strade provinciali 17 e 84) con incontri, manifestazioni e comunicati stampa per sensibilizzare le istituzioni sulle problematiche che attanagliano l’abitato di Villa. Sono state avanzate negli anni diverse proposte che ovviamente non avrebbero risolto alla radice le problematiche sopra descritte ma, se attuate e fatte rispettare con controlli sistematici sul territorio forse, avrebbero contribuito ad una notevole diminuzione dei disagi e dell’inquinamento ambientale. Ora appare quantomeno sospetto che a poche settimane dalle elezioni amministrative improvvisamente qualcuno se ne esca con delle soluzioni che comunque potrebbero essere messe in campo eventualmente solo dalla nuova giunta. Forse sarebbe più opportuno se si adoperassero, da subito a far eseguire dei controlli sistematici e costanti dalla Polizia Municipale, anche con apparecchiature elettroniche, per fare rispettare i limiti di velocità e le limitazioni ai mezzi pesanti. Per quanto attiene agli interventi lungo le strade provinciali 17 e 84 per regolamentare i flussi di traffico all’interno del centro abitato di Villa sarebbe opportuno che la politica si facesse parte diligente nell’ascoltare i suggerimenti degli abitanti di Villa e in seguito demandare ai tecnici dell’Ufficio strade della Provincia la soluzione dei problemi di Villa invece di affidarsi ad interventi improvvisati.

Alto Adige 14-3-10
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venerdì, 12 marzo 2010




Domani raccolta delle memorie a Vadena




VADENA. Prosegue l’iniziativa della Fabbrica del tempo “Arcipelago Vadena” alla ricerca della storia locale. Tempo addietro c’è stata la presentazione dei primi risultati mentre domani nella sala della biblioteca in municipio, ricercatori ed esperti nell’uso del computer saranno a disposizione di coloro che dovessero avere altro materiale da aggiungere a quello già raccolto, siano foto, documenti e testimonianze varie, che saranno poi disponibili anche sul web. Si tratta di un progetto di “decentramento storico” che va avanti da un paio d’anni ed è analogo a ciò che è stato fatto anche a Lana. Nel sito della Fabbrica del tempo www.fabbricadeltempo.it, sotto la sigla “Arcipelago della memoria”, già si può trovare parte del materiale già raccolto strada facendo.
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mercoledì, 10 marzo 2010




ORA. Tutti d’accordo: la circonvallazione è indispensabile per un futuro ...



EZIO DANIELI

ORA. Tutti d’accordo: la circonvallazione è indispensabile per un futuro più vivibile. Ma restano le apprensioni, nonostante le garanzie che sono state date. Gli abitanti temono disagi per la costruzione del secondo lotto ed in particolare per le volate di mine necessarie a costruire il tunnel San Daniele. Le hanno ribadite ieri pomeriggio nel corso di un incontro cui hanno partecipato numerosi. C’era anche il sindaco Roland Pichler, a dimostrare che l’amministrazione comunale è attenta alle richieste dei residenti.
 I tecnici della Provincia (l’ing. Maurizio Mazagg direttore del progetto), della ditta di costruzione (il responsabile della sicurezza ed un geologo) hanno ribadito «che tutto è stato predisposto perchè non vi siano danni. Gli edifici più vicini al tunnel sono sotto costante monitoraggio; le esplosioni - a partire da maggio - saranno tre al giorno ed in orari da non provocare disagi, ogni dettaglio è stato considerato. Ad ogni modo, prima di iniziare con l’uso delle mine bisogna che arrivi ad un certo punto il tunnel sul versante opposto che sta procedendo rapidamente visto che la lunghezza nel cuore della montagna è già oltre i 140 metri».
Ma i timori non si sono dissolti, nonostante una serie di assicurazioni fornite appunto dai tecnici.
 Rachele Mazzini è preoccupata «soprattutto per il mio garage. L’edificio si trova a meno di 100 metri dal tunnel da scavare e temo che a seguito delle esplosioni si possano verificare delle crepe. Chi mi rimboserà gli eventuali danni causati dalle volate delle mine?».
 Anna Franzoi sollecita «maggiore attenzione possibile all’impresa che costruirà il tratto di variante. Le esplosioni, da quello che ho sentito, potrebbero durare oltre un anno. Io abito poco distante e sono ovviamente preoccupata visto che avvertivo i botti già durante la costruzione del primo lotto, quando la zona degli scavi era distante da casa mia. Mi auguro anche non si determini troppa polvere dal passaggio di automezzi pesanti che porteranno via dal tunnel il materiale di scavo».
 Max Gallmetzer fa una premessa: «Diciamo subito che la circonvallazione è importante e quindi irrinunciabile. Ribadito questo concetto, ritengo che bisognerà avere la massima attenzione nei lavori, soprattutto quando inizierà l’uso dell’esplosivo. So che durante la realizzazione del primo lotto, con il tunnel Castelfeder, sono state provocate crepe in diversi edifici. Sarebbe bene che i danni non si ripetessero».
 Gerold Koppelstätter è il vice direttore dell’Istituto agrario presso l’Happacherhof, a ridosso di quello che sarà il portale nord del tunnel di San Daniele. «Abbiamo avuto ampie assicurazioni sugli orari delle esplosioni e questo dovrebbe garantire tranquillità agli studenti. Ma c’è un altro problema da considerare con attenzione: nella nostra nuova stalla, dove vi sono già diverse mucche, troveranno alloggio anche altri animali che si spaventeranno non poco a causa dei botti. Le mucche avranno problemi in particolare durante la mongitura».
 Nel corso dell’incontro di ieri è stata rilanciata la proposta di allungare il tunnel San Daniele verso la zona produttiva. La risposta l’ha data di recente il presidente Durnwalder: «Nulla da fare, costerebbe troppo».

Alto Adige 10-3-10


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sabato, 06 marzo 2010



«Traffico a Villa Bisogna intervenire»



 EGNA. Uno degli argomenti più scottanti di questa campagna elettorale è il problema del traffico a Villa. Giorgio Nones non sottovaluta le difficoltà dei residenti: «Sono stato lì due mattine dalle 7.30 e la situazione è seria - dice -, anche per quanto riguarda la sicurezza dei pedoni. Grazie all’impegno dell’assessore Giacomozzi è stato fatto tanto per quanto riguarda il trasporto pubblico, ma è chiaro che bisognerà intervenire ancora. La galleria non ha risolto il problema soprattutto nei fine settimana, quando ancora troppi turisti guidati dal gps passano per via Cavalese». Soluzioni? «La più drastica - dice Nones - è quella di permettere l’accesso alla via solo ai residenti della frazione e dei paesi come Montagna o Trodena, ma è chiaro che per farlo bisogna avere anche il consenso di quei Comuni e quindi si potrà intervenire solo dopo le elezioni. Poi ci sarebbe la questione radar in via Cavalese: quando c’era tutti si lamentavano, ora che è stato tolto in tanti ce lo chiedono...». Inoltre, conclude Nones, «Villa ha bisogno anche di una piazza, perché una frazione da 800 abitanti ha bisogno di servizi nuovi».

Alto Adige 6-3-10
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giovedì, 04 marzo 2010




Egna, la festa della donna è stata anticipata a domenica




EGNA. Quest’anno la festa della donna ad Egna si terrà domenica 7 marzo in collaborazione con la Fondazione Griesfeld. L’iniziativa è stata promossa con il supporto della Commissione pari opportunità, della direttrice della Fondazione Cornelia Ebner e con il contributo di varie associazioni locali. L’inizio della festa è fissato per le 15. Si esibirà il coro parrocchiale di Laghetti e alcune ballerine proporranno uno spettacolo di danza orientale. È prevista la lettura di poesie scritte da donne del posto così come saranno raccontate delle storie di alcune cittadine straniere che si sono trasferite nel nostro Paese. Alla fine della festa ci sará un’appendice culinaria. Saranno degustati vari piatti assieme agli ospiti della casa. Poi, alle 20 dell’8 marzo, sempre alla Fondazione Griesfeld, si terrá un incontro con la lettura di poesie e saranno premiate diverse dipendenti delle case di riposo Griesfeld, Lorenzerhof e di San Paolo distintesi nel corso del 2009.


Alto Adige 4-3-10
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lunedì, 01 marzo 2010

 culture del mondo




Inizia la rassegna organizzata da distretto sociale e «Le Formiche»

LAIVES. Inizia questa settima la rassegna «Mondi in viaggio» organizzata dal gruppo tematico «Multiculturalità» del distretto sociale Laives-Bronzolo-Vadena e dalla cooperativ sociale «Le Formiche», in collaborazione con il centro Don Bosco. L’iniziativa si pone l’obiettivo di trasmettere messaggi di valore sociale e culturale attraverso la visione di film e di uno spettacolo teatrale, seguiti da alcuni interventi di persone che cercheranno di coniugare quanto visto, con la propria esperienza personale. Nelle serate sono in programma, oltre al cinema, assaggi di cibo per esplorare mondi e culture gastronomiche in cui i sapori del commercio equo e solidale si intrecciano con i saperi delle produzioni biologiche locali. Il ciclo di serate è legato alla tematica del viaggio, al percorso migratorio che le persone compiono verso l’Occidente e alle cause che spingono ad abbandonare la propria terra, con uno sguardo alle aspettative che portano con sè. Gli appuntamenti sono presso il teatro del Don Bosco. Si parte questo mercoledì: alle 20 stuzzichini dal mondo, alle 20.30 proiezione del film «Welcome».

Alto Adige 1-3-10
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venerdì, 26 febbraio 2010


Beati: «Indennizzi dall’A22»



Il sindaco critico sulla terza corsia dell’autostrada «Nessuno ha sentito il parere dei Comuni interessati»


VADENA. La prospettiva di dovere ospitare sul proprio territorio anche la terza corsia dell’autostrada allarma il sindaco di Vadena Alessandro Beati. «Siamo un Comune attraversato per tutta la sua lunghezza dall’A22 - dice il primo cittadino -, un’arteria che ci taglia letteralmente in due. La prima considerazione che faccio quindi davanti alla prospettiva della terza corsia, dinamica o “fisica” che sia, è che nessuno finora si è premurato di chiedere l’opinione dei Comuni interessati a questo progetto, che comporterebbe un aumento del traffico e relativo inquinamento ambientale. Bene dunque le barriere antirumore in fase di realizzazione, ma da sole non bastano a contenere anche i gasi di scarico».
 Beati quindi dichiara di essere d’accordo con il senatore Oskar Peterlini in merito alla necessità di spostare più merci possibili sulla ferrovia e non incentivare ulteriormente il traffico su gomma. Il sindaco quindi, facendo l’esempio di altri insediamenti sovracomunali penalizzanti, parla di «diritto ad avere un indennizzo in percentuale rispetto al disagio provocato», così come è stato fatto ad esempio per la discarica Ischia-Frizzi, sempre a Vadena. «Considerato che l’A22 è una società per azioni - afferma Beati - con bilanci milionari, ritengo sia giunta l’ora di pensare ad indennizzare opportunamente anche i Comuni attraversati dall’autostrada. Anche il Bim (Bacino imbrifero montano, ndr) è nato con la finalità di mantenere le ricchezze idroelettriche a vantaggio dei Comuni e non vedo perché non si possa fare altrettanto anche con l’Autobrennero, applicando i diritti di attraversamento di un territorio».
 Il sindaco di Vadena anticipa che avvierà una serie di contatti in tal senso, a partire dalla Comunità di valle, insieme al senatore Peterlini, per abbozzare delle linee guida in merito a queste proposte. (b.c.)

Alto Adige 26-2-10



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mercoledì, 24 febbraio 2010

A Villa di Egna, Via Cavalese 30 km all’ora




 EGNA. Trasformare via Cavalese in una strada residenziale, con il limite dei 30 chilometri orari, oppure obbligare (istituendo un senso unico all’altezza della ditta Jakob) chi viene dall’A22 ad usare il tunnel di Castelfeder per raggiungere la Statale delle Dolomiti: sono queste le due soluzioni proposte dall’assessore Bruno Zanotti per venire incontro alle esigenze dei residenti di Villa, che hanno minacciato persino di disertare le urne se la giunta non avesse preso in considerazione le lamentele degli ultimi mesi.
 Zanotti ammette l’esistenza del problema. «Abbiamo chiesto ai residenti di avere pazienza, nella convinzione che ultimato il tunnel di Castelfeder la situazione sarebbe migliorata sensibilmente. Purtroppo non è stato così. Preso atto della situazione siamo intervenuti modificando la segnaletica anche presso l’incrocio a Montagna, ma sembra che nemmeno questo intervento sia sufficiente per alleviare la pressione su Villa». Zanotti torna anche sul radar fisso in via Cavalese. «È bene sottolineare che non siamo stati noi a volerlo togliere. Anzi, siamo tuttora convinti che potrebbe servire. Semplicemente abbiamo dovuto adeguarci alla disposizione del Prefetto». La giunta sta lavorando anche per garantire la sicurezza degli scolari. «Sono in fase di elaborazione diversi progetti, uno dei quali è il sottopasso all’altezza di via Rheinfelden. Così come sarà illuminato il passaggio pedonale di fronte al bar Vaja».
 Il problema principale, come sottolinea Zanotti, è rappresentato dal traffico. Le soluzioni possibili sono due, una delle quali di facile attuazione. «Si potrebbe trasformare via Cavalese in una strada residenziale sistemando aiuole o dossi e prevedendo il limite dei 30 chilometri orari. In questo modo gli automobilisti sarebbero incentivati a scegliere altre soluzioni». La seconda proposta è forse più difficile da attuare, ma rappresenta comunque un’alternativa per dirottare centinaia di turisti provenienti dall’A22 verso il tunnel di Castelfeder senza per questo penalizzare i residenti. «Si potrebbe istituire un senso unico all’altezza della ditta Jakob. In questo modo le auto sarebbero obbligate ad utilizzare il tunnel per raggiungere la Statale delle Dolomiti. In fin dei conti si tratta solo di 300 metri in più ed è solo una questione di abitudine. I residenti provenienti dall’A22, invece, potrebbero sfruttare l’accesso da via Rheinfelden. Trattandosi di strade provinciali è evidente che dovremo parlarne con l’assessore Florian Mussner, a cui spetta l’ultima parola. Sarebbe opportuno fissare un incontro assieme al collega Giacomozzi e a Finozzi del Servizio strade».

Alto Adige 24-2-10
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mercoledì, 17 febbraio 2010


Biodigestore: Laimer ordina uno studio sulle emissioni nocive




SALORNO. Sul biodigestore che la Provincia di Trento intende realizzare a Cadino, ad un chilometro da Salorno, vuole vederci chiaro anche l’assessore altoatesino Michl Laimer, che ha incaricato - attraverso l’Appa - una ditta specializzata germanica di effettuare un’analisi sulle emissioni. «Vogliamo precise garanzie - spiega Stefan Franceschini del comitato “no al biodigestore“ - sull’impatto ambientale anche da Trento».
 Il comitato altoatesino, di cui fanno parte rappresentanti di Salorno, Cortina e Magrè, questa settimana sarà ricevuto due volte a Trento. «Venerdì - spiega il vicepresidente Stefan Franceschini - chiederemo il sostegno del presidente del Consiglio regionale Marco Depaoli, mentre domani siamo stati convocati, per un’audizione, dalla terza commissione del Consiglio provinciale di Trento presieduta da Roberto Bombarda. Nel frattempo l’agenzia provinciale altoatesina per l’ambiente ha deciso di analizzare il problema, come avevamo chiesto da tempo, e commissionare uno studio ad una ditta specializzata germanica». L’Appa ha già avuto un incontro a carattere informativo con i colleghi trentini, in particolare con un dirigente del dipartimento urbanistica e ambiente. «Ci è stato garantito - prosegue Franceschini - che l’Appa altoatesina parteciperà all’analisi di uno studio analogo della Provincia di Trento e alla valutazione dell’impatto ambientale».
 Nel frattempo la Svp della Bassa Atesina si è confrontata sulla spinosa questione anche con l’assessore provinciale Michl Laimer. «Ha riconosciuto - continua Franceschini - che potrebbe esserci un problema di cattivi odori qualora l’impianto fosse utilizzato in modo improprio. Di qui la necessità di fare ulteriori verifiche e di confrontarsi con la Provincia di Trento. Allo stato attuale, è bene precisarlo, non è ancora disponibile alcun dato sull’impatto ambientale del biodigestore».
 Tra i più contrari all’ubicazione del biodigestore a Cadino c’è anche il sindaco di Salorno Giorgio Giacomozzi. «Questo impianto rischia di compromettere la vivibilità e il valore ambientale ed economico di un territorio. Rispetto a questa malaugurata ipotesi ci siamo opposti da subito e continueremo a farlo con tutti i nostri mezzi fino a quando la Provincia di Trento non cambierà i suoi programmi, trovando un sito meno impattante». (m.bon.)


Alto Adige 17-2-10
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sabato, 13 febbraio 2010



Ancora troppo traffico, Villa protesta




Egna. Abitanti critici nei confronti del Comune: «Se non prende provvedimenti non andremo a votare»


EZIO DANIELI

EGNA. «Sciopero del voto alle prossime comunali. Che senso avrebbe recarsi alle urne se finora non sono mai stati presi in considerazione i nostri problemi?». A Villa, frazione di Egna, i residenti sono infuriati. Sempre per il solito problema, che si trascina da anni: il traffico di transito in via Cavalese, scorciatoia per collegare la statale del Brennero (ed il casello A22) a quella delle Dolomiti. L’apertura della variante sotto il tunnel Castelfeder, a Ora, non ha portato giovamenti. A peggiorare la situazione anche lo spegnimento prima e lo smantellamento poi dell’autovelox.
 Dice Karin Hass: «Il traffico è sempre elevato, mezzi pesanti compresi, e la velocità esagerata. Si rischia grosso ogni volta che si attraversa via Cavalese».
 Aggiunge Graziano Pocher: «C’è il divieto di transito per i mezzi con portata superiore alle 7,5 tonnellate. Ma camion e pullman turistici transitano lo stesso, perchè mancano del tutto i controlli da parte dei vigili urbani e delle forze dell’ordine».
 Duro il commento di Irene Gallmetzer: «Sono anni che protestiamo ma il Comune non ha mai accolto le nostre richieste. La Provincia, tramite l’assessore Mussner, è intervenuta modificando la segnaletica. Ma non è sufficiente. Dopo lo smantellamento dell’autovelox, i transiti avvengono a velocità esagerata e quindi pericolosa. L’indicatore di velocità non serve a nulla e, tra l’altro, è tarato male. Non voteremo a maggio visto che finora nessuno in Comune s’è preso a cuore i nostri problemi?».
 Aggiunge Renate Ruatti: «È elevato sia l’inquinamento acustico che quello atmosferico a causa dell’intenso traffico che ha raggiunto punte di oltre 600 automezzi ogni ora, soprattutto nei fine settimana». Questa situazione - commenta Doris Ursch - rappresenta anche un potenziale pericolo per la cinquantina di bambini e ragazzi che ogni mattina dalle abitazioni di Villa devono raggiungere le varie scuole di Egna o la fermata che si trova difronte al bar Vaja. Si tenga anche conto del fatto che fra le 6 e le 8 di ogni giorno feriale per via Cavalese transitano anche numerosi mezzi pesanti, nonostante il divieto. Nessuno controlla».
 Critico anche Markus Gallmetzer: «Di appelli in Comune ne abbiamo fatti in continuazione durante questa legislatura che sta per concludersi. Tutto inutile, almeno per ora. Speravamo in vantaggi - garantiti da Provincia e Comune - con l’apertura della variante di Ora sotto il tunnel Castelfeder: niente, purtroppo».

Alto Adige 13-2-10
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sabato, 06 febbraio 2010


Prende forma il nuovo palaghiaccio a Egna

 EGNA. Dopo i lavori di sbancamento del terreno, a ridosso del lido comunale, da alcuni giorni sono iniziati gli interventi veri e propri per realizzare il nuovo stadio del ghiaccio. Il grande cantiere, a fianco della strada statale sulla destra per chi viaggia verso Salorno, è tornato operativo dopo la sosta a cavallo fra le feste di Natale e di Capodanno e il solo colpo d’occhio consente di accertare che è stata già costruita la base su cui poggerà la pista ghiacciata. È il caso di ricordare che proprio di recente la giunta provinciale ha messo a disposizione del Comune di Egna 500 mila euro dal fondo di riserva per la costruzione del nuovo stadio. La parte restante del finanziamento dell’opera è garantita dal contributo del Coni, per gli anni 2006 e 2007, a seguito dell’accordo con la Provincia, dal fondo di rotazione provinciale e dalla vendita del vecchio areale in zona Gänsplatzen. Dei lavori si occupa la ditta Mak di Lavis per un importo previsto di 4,778 milioni di euro.
 Il progetto del nuovo stadio del ghiaccio è dell’architetto Ralf Dejaco di Bressanone che ha predisposto anche una tribuna con ben 600 posti a sedere, 300 in piedi e quattro spogliatoi sotto l’impianto. Sono previsti, inoltre, un adeguato parcheggio e 9 vie di emergenza, indispensabili per la sicurezza; in più gli accorgimenti per l’attenuazione dei rumori e l’utilizzo dell’energia solare, così da ridurre i costi di gestione. La giunta comunale di Egna ha approvato il progetto esecutivo per l’installazione di un impianto fotovoltaico nell’ambito della realizzazione dello stadio del ghiaccio: si tratta del progetto redatto dal perito industriale Meinhard von Lutz dello studio I.M. di Chiusa che prevede una spesa di poco superiore a 1.606 milioni di euro.
 La costruzione del nuovo stadio del ghiaccio libererà l’area occupata dall’impianto attuale in zona Gänsplatzen. Quel terreno, come noto, è stato messo all’asta ed acquisito dalla ditta Dalle Nogare che procederà, a quanto pare, alla costruzione di nuove abitazioni. (e.d.)

Alto Adige 6-2-10


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giovedì, 04 febbraio 2010


Bike Club, oltre 250 iscritti





EGNA. Sono 259 gli iscritti al Bike Club, di cui 104 giovani. Ed è proprio sui ragazzini che il sodalizio ciclistico di Egna indirizza sforzi e risorse. E le e soddisfazioni non mancano. Fiore all’occhiello la medaglia di bronzo di Julia Tanner ai campionati italiani di cross country, a cui va aggiunto il titolo di campionessa regionale Fci nella stessa specialità. Non solo: la ragazza di Egna assieme all’amica-avversaria Veronika Widmann ha vinto il titolo provinciale Vss nelle specialità cross country ed Easy Down ed è giunta seconda nel circuito «Tanti Bikers». Ancora la Tanner si è imposta, assieme al compagno di sqadra Beltain Schmid, nella classifica finale della Südtirolcup. Questa manifestazione ha visto concludere al 3º posto anche Franziska Tanner e, fra gli adulti, il presidente del Bike Club Arthur Cappelletti. In totale, nella scorsa stagione le vittorie conquistate dal Bike Club sono state 52, di cui 47 dal settore giovanile; 46 i secondi posti, di cui 41 dal settore giovanile e 32 i terzi posti, 29 dei quali sono stati appannaggio dei giovani. I dati sono stati illustrati dal presidente del sodalizio sportivo Cappelletti, in occasione dell’assemblea generalesvoltasi presso il circolo Acli di Egna. Anche quella appena trascorsa, come del resto il 2008, è stata una stagione da incorniciare per il Bike Club. E non solo per l’intensa attività svolta ma anche per i risultati ottenuti grazie al vivaio e alla dedizione dei dirigenti del settore giovanile. Un dato per tutti: con il vecchio pullmino (a giorni arriverà quello nuovo) sono stati percorsi 16 mila km per accompagnare i giovani alle 110 gare in calendario. Ma anche i vecchi non deludono: Roberto Mich si è laureato campione sociale, mentre Ermanno Dal Bosco ha vinto il titolo provinciale di categoria nella speUp-Hill. (d.t.)

Alto Adige 4-2-10
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martedì, 26 gennaio 2010


Porte aperte alla scuola Calvino per la «Giornata della memoria»




EGNA. In occasione della «Giornata della memoria», istituita dallo Stato italiano per ricordare lo sterminio e la persecuzione del popolo ebraico e dei deportati militari e politici nei campi nazisti, la scuola Calvino di Egna invita tutti i genitori, gli appartenenti alle varie associazioni, i semplici cittadini, a unirsi agli alunni e agli insegnanti nella celebrazione di tale giornata. «Quest’anno - spiega Elena Paris, l’insegnante che ha curato l’organizzazione - per la prima volta infatti la scuola desidera aprire le sue porte per questo particolare momento, in modo da condividere con la collettività il ricordo degli eventi che hanno segnato la storia dell’umanità».
 Chiunque vorrà partecipare, in modo del tutto spontaneo, potrà semplicemente venire presso l’auditorium «Alma Bertotti», domani dalle 8.30 alle 12.30, sostare per il tempo che vorrà ed eventualmente leggere alcune righe.
 «Per tutta la mattinata diversi alunni - continua la Paris - si alterneranno al microfono per leggere brani di sopravvissuti, storie di resistenza, ricordi e poesie di prigionieri, alcuni testi tratti dalle aberranti leggi che, anche nella provincia di Bolzano, hanno dato un volto tetro alla vita quotidiana. Una candela resterà sempre accesa, ci saranno musiche di sottofondo e immagini mute che scorreranno sullo schermo e faranno da contorno alla voce dei tanti che vorranno vivere con la scuola questa commemorazione». I brani dal leggere sono forniti dalla scuola e saranno a disposizione all’entrata con l’indicazione sommaria del contenuto, in modo che ognuno si senta libero di leggere ciò che sente più vicino al proprio animo. «Vista l’importanza del tema trattato confidiamo nella partecipazione dei residenti».


Alto Adige 26-1-10
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giovedì, 21 gennaio 2010


Via libera del consiglio comunale al nuovo impianto per i fanghi



Termeno. Ora serve l’ok del Consorzio smaltimento acque


TERMENO. L’impianto per il trattamento dei fanghi si farà a Termeno. Il consiglio comunale ha approvato infatti all’unanimità, con tre modifiche non sostanziali, la delibera di novembre dell’Eco Center mettendo fine ad una querelle che si trascinava dal 2003. Ora, prima di indire l’appalto, serve solo il via libera del Consorzio di smaltimento acque Oltradige Bassa Atesina, che si riunirà entro fine mese e del quale fanno parte i Comuni di Caldaro, Termeno, Egna, Ora, Montagna, Trodena e Aldino. «Nel verbale approvato dall’Eco Center - spiega il sindaco Werner Dissertori - si parla di un impianto per il trattamento dei fanghi, ma come da accordi presi con la Provincia vogliamo che si faccia riferimento in modo esplicito ad un essiccatore». La produzione di energia per l’essiccamento dei fanghi presso il depuratore esistente avverrà attraverso l’utilizzo di biomasse. Il consiglio comunale ha chiesto che si faccia riferimento in modo esplicito all’uso di cippato di legno, che dovrà essere fornito dai Comuni limitrofi, in modo tale da creare un indotto. Prima dell’appalto per i lavori di costruzione andrà stipulato un precontratto per lo smaltimento del fango essiccato presso un cementificio, con ogni probabilità in Germania, a condizioni prestabilite per 10 anni dalla data d’inizio dell’essiccamento. La terza modifica chiesta dal consiglio comunale di Termeno è quella di prevedere una collaborazione tra i tecnici della Provincia e gli esperti tedeschi Theilen e Uhrig, ai quali il centro della Bassa Atesina si è appoggiato nei mesi scorsi per trovare una soluzione in grado di evitare di bruciare i fanghi in loco.
 La Provincia inizialmente era scettica sulla soluzione proposta da Termeno per l’impossibilità di “chiudere il cerchio“ in zona e per la necessità di trovare uno smaltitore esterno disposto a firmare un contratto a prezzi bloccati. Poi, è passata la linea proposta dal capogruppo Svp Franzjosef Roner: essiccamento in loco e smaltimento altrove per 60 euro a tonnellata (ne saranno prodotte 5/7.000 l’anno), trasporto incluso. In linea teorica - secondo le prime stime - per trasportare i fanghi dovrebbero essere necessari circa 200 camion l’anno. Per individuare uno smaltitore esterno sarà indetto un bando d’appalto europeo e tra le varie aziende in lizza la più accreditata è un grosso cementificio di Heidelberg con un giro d’affari di 100 milioni di euro l’anno. L’impatto ambientale di questo tipo di impianto sarà pressochè nullo.
 Molti invece i vantaggi come sottolinea il capogruppo della Svp Roner. «L’utilizzo di fanghi nei cementifici è ancora in fase di sviluppo e prima o poi è probabile che la nostra proposta susciti l’interesse anche dei cementifici di Trento e Verona, con ulteriori vantaggi anche nei trasporti. Per Termeno il compromesso adottato con l’Eco Center è una garanzia in termini di emissioni». (m.bon.)

Alto Adige 21-1-10
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categoria:ambiente, conca atesina
mercoledì, 20 gennaio 2010


Videoarte, all’AurOra festival internazionale




 ORA. Venerdì, sabato e domenica, al teatro “Aur-Ora” di Ora si terrà, con orario 20-23, si terrà il primo Festival internazionale di arte d’azione e dissipazione 2010 AurOrartExpo, a cura dell’associazione culturale “Harta Performing Monza” con l’associazione “Arte Cultura Casa della Pesa”, con la direzione direzione artistica Nicola Frangione & Pietro Archis. Una rassegna di video arte e video performance con opere di autori di fama internazionale, di varia provenienza artistica e nazionalità che usano il video anche come mezzo specifico di espressione, sebbene in modi diversi e con diverse autonomie di linguaggio: video-teatro, video-poesia, computer-art, nuova documentazione, video-performance, computer-animation, video poesia e programmi di videoinstallazioni e videoambienti. Per la rassegna sono state tracciate alcune linee di demarcazione già da tempo esistenti, ma tutte fondamentali, per una conoscenza critica e di orientamento più completa dei singoli percorsi artistici e una comunicazione più diretta con il pubblico.

Alto Adige 20-1-10


1° Festival internazionale di arte d’azione e dissipazione 2010
AurOrartExpo
a cura dell’Associazione Culturale “Harta Performing Monza”
con l’Associazione “Arte Cultura Casa della Pesa”
Direzione artistica: Nicola Frangione & Pietro Archis
RASSEGNA di VIDEO ARTE & VIDEO PERFORMANCE

La rassegna è stata organizzata da Nicola Frangione con Pietro Archis con opere di autori di fama internazionale. Di varia provenienza artistica e nazionalità  che usano il video anche come mezzo specifico di espressione, sebbene in modi diversi e con diverse autonomie di linguaggio: video-teatro, video-poesia, computer-art, nuova-documentazione, video-performance, computer-animation, video Poesia e programmi di videoinstallazioni e videoambienti.
Come caratteristica dell’Ass. Harta Performing, dal 1973 ha posto l’attenzione su avvenimenti di artisticità sperimentale e di ricerca, progettazione e produzione: dalle arti figurative al teatro, attraverso la multimedialità e interdisciplinarietà. Per la rassegna internazionale si è tracciato alcune linee di demarcazione già da tempo esistenti ma tutte fondamentali per una conoscenza critica e di orientamento per una conoscenza più completa dei singoli percorsi artistici e una comunicazione più diretta con il pubblico.

video programma

Bartolomé Ferrando (Spagna) – Nicola Frangione (italia) - Michela Montrasio (italia) – Gordian Piec, Stanislaw Piotr Gajda, Olga Nowakowska (Polonia) – Nadia Capitaine (Francia) - Fabien Montmartin (Francia) – Gertrude Moser-Wagner (Austria) – Luca Privitera (italia) – AnA Wojak & Fiona McGregor (Australia) – Tomaso Kemeny (Ungheria-italia) – Caterina Davinio (italia) – Endre Szkarosi & Katalin Ladik (Ungheria) – Nenad Bogdanovic (Serbia) – Mauro Dal Fior (italia) – Niska (Svizzera) – Xavier Sabater (Spagna) – Philippe Castellin & Jean Torregrosa (Francia) – Morgan O’Hara (USA) – Lorenzo Pierobon (italia) – Valentine Verhaeghe & Michel Collet (Francia) – Uto Gusztav (Romania) – Mari Novotny Jones (USA) – Julien Blain (Francia) – Antonello Cassinotti (italia) – Marilyn Arsem (USA) – Waldemar Tatarczuk (Polonia) – Martin Zet (Rep.Ceca) – Andre Stitt (UK) – Emilio Morandi  (italia) – Bruno Larini (italia) – Marina Mars & Frédérique Guétat Liviani (Francia) – Jamie McMurry (USA) – Giuliano Zosi (italia) – Roberto Rossini (italia) – Massimo Arrigoni (italia) – John Giorno (USA) – Joao Samoes (Portogallo) – Elena Chiesa (italia) – Artur Tajber (Polonia) – Adachi Tomomi (Giappone) – Sinéad O’Donnel (Ireland) - Sylvie Ferré (Francia) - Roger Bourke (UK) - Giovanni Fontana (italia) - Wladyslaw Kazmierczak & Ewa Rybska  (Polonia) - Shalom Neuman (USA) - Olivier Garcin (Francia) - Seiji  Schimoda (Giappone) - Adina Bar-On (Israele) - Giorgio Fabbris (italia) - Dan McKereghan (USA) - Ruggero Maggi (italia) -Nieves Correa (Spagna) - Luisa Sax (italia) - Demosthenes Agrafiotis ( Grecia) - Roddy Hunter (UK) - Richard Piegza (Polonia) - Richard Martel (Canada) - Elvira Santamaria (México) - Hervé Brunaux (Francia) -  Boris Nieslony (Germania) - Denis Romanovski (Bielorussia) - Ryszard Lugowski (Polonia) - Victor Petrov (Bielorussia) - John G. Boheme (canada) - Jan Swidzinski (Polonia) - Helge Meyer (Germania) - Gruppo Sinestetico (italia) - Angelo Pretolani (italia) - Llewyn Maire & Lisa Newman (USA) - Anton Roca (Spagna) - Massimo Mori (italia) - Monika Gunther (Germania) - Ruedi Schill (Svizzera) - Fabien Montmartin (Francia) - Tomaso Binga (italia) - Jonas Stampe (Svezia) - Myriam Laplante (Canada-italia) -Fernando Aguiar (Portogallo) - Anne-James Chaton (Francia) - Gian Paolo Guerini (italia) - Gian Paolo Roffi (italia)- Dome Bulfaro (italia) - Paolo Albani (italia) – Lynn Lu (Giappone) – Black Market International. - Giorgio Cattani (italia) - Fabrizio Plessi (italia) - Maurizio Bonora (italia) - Maurizio Camerani (italia) - Theo Eshetu (italia) Enore Zaffiri (italia) - Orazio Di Mauro (italia) - Luciano Mignani (italia) - Piermario Ciani (italia) - Alberto Di Cintio (italia) - Piero Olmeda (italia) - Gaetano Colonna (italia) - Alfredo Pirri (italia) -  Borborigmi (italia) - Roberto Nanni (italia) - Vettori Ultramondo (italia) - Federico Tiezzi & Sandro Lombardi (italia) - Mario Canali & Riccardo Sinigaglia (italia) Sergio Tinaglia (italia) - Claudio Zanini

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mercoledì, 20 gennaio 2010



Cominciato il montaggio del ponte sull’A22


EZIO DANIELI


ORA/VADENA. Prosegue, sul piazzale della stazione di servizio ovest, lungo la corsia nord dell’Autobrennero, il montaggio di quello che in termini tecnici viene definito lo “scatolone”, che poi verrà montato sui piloni che sovrastano sia l’Autobrennero che l’Adige.
 Entro giugno sarà quindi percorribile - con qualche mese di ritardo rispetto alle previsioni - il nuovo ponte sul fiume e sull’A22, in località Piccolongo. Si tratta di un manufatto di particolare importanza perché collega Ora a Laimburg: da quando il vecchio è stato demolito, chi è diretto a Laimburg provenendo da sud deve per forza arrivare a Laives.
 Intanto, dopo la pausa dovuta al freddo e alle vacanze natalizie e di Capodanno, sono ripresi i lavori per i getti sulla spalla del nuovo manufatto, a destra per chi percorre l’A22 in direzione sud, poco dopo la stazione di servizio Laimburg. Bisogna completare questi getti e quindi si procederà al montaggio del “cassone” con la fase tecnicamente più delicata, che sarà quella necessaria per superare il fiume Adige, mentre dovrebbe risultare meno complicata quella del superamento dell’A22. Il tutto verrà appunto completato con alcuni mesi di ritardo rispetto al previsto.
 Proprio in conseguenza di questi lavori, è stata prorogata fino al prossimo 30 giugno l’ordinanza che prevede - sulla strada provinciale 62 fra Ora e Laimburg in località Piccolongo, nel comune di Vadena - la chiusura del traffico con deviazione in loco a senso unico alternato che viene regolato da un impianto semaforico. La limitazione è prevista 24 ore su 24, compresi i sabati, le domeniche ed i giorni festivi.
 L’intervento per il nuovo manufatto viene svolto dall’impresa Metalmeccanica Agrigentina, che s’è aggiudicata l’appalto indetto dalla società dell’Autostrada del Brennero.
 Del vecchio manufatto, che appunto in località Piccolongo superava il fiume e l’A22, restano visibili soltanto gli originali piloni di cemento. Su questi poggiava il ponte ai confini fra Vadena ed Ora, che serviva a superare sia l’autostrada che l’Adige. Non corrispondeva, ormai da tempo, ai parametri di statiticità necessari per questi manufatti.
 La società dell’A22 aveva indetto la gara con pubblico incanto con aggiudicazione a misura del prezzo più basso mediante espressione di un unico ribasso percentuale sui prezzi. L’importo dei lavori (compresi gli oneri di sicurezza) era stato fissato in 2 milioni 791.013,52 euro, con 134.221 euro per gli oneri di sicurezza.

Alto Adige 20-1-10
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mercoledì, 20 gennaio 2010


Salute, anziani e famiglia: confronto con la città


 LAIVES. Nell’ambito del progetto “Distretti in cammino”, torna lunedì 25 gennaio l’assemblea dei cittadini, alle 19.30 in aula magna, e sarà anche un’occasione speciale perché coinciderà con i 10 anni di vita del progetto stesso. Sarà quindi un appuntamento dove verrà tracciato il bilancio relativo al lavoro svolto in questo decennio dai tanti volontari che danno vita ai gruppi di lavoro tematici, gruppi che si occupano di anziani, volontariato, salute, diversamente abili, multiculturalità, famiglia e minori.
 L’obiettivo generale del progetto lanciato dieci anni orsono è sempre stato quello di migliorare la qualità di vita dei cittadini, promuovendo la collaborazione tra le risorse del territorio attraverso l’analisi delle esigenze e la progettazione di adeguati interventi. In questi anni, iniziative in tal senso ce ne sono state tantissime, sia per i giovani che per gli anziani, oltre che per le categorie più svantaggiate. Quanto ai gruppi di lavoro, composti da decine di volontari, hanno svolto e svolgono, il prezioso ruolo di “ascolto” dei bisogni espressi dalla collettività per poi elaborare interventi concreti tramite il supporto delle strutture del Distretto che ha sede in via Innerhofer e dipende dalla Comunità di Valle Oltradige Bassa Atesina.
 Per quanto riguarderà l’assemblea dei cittadini, oltre alle tradizionali relazioni da parte di ognuno dei rappresentanti dei gruppi di lavoro, è in programma una proiezione sulla realtà delle donne migranti a cura di Valeria Vanni (mediatrice culturale a Laives) ed Elisa Paone. Il testo teatrale racconta le esperienze e le aspettative di queste donne ed è un richiamo anche alla memoria dell’emigrazione italiana, spesso dimenticata.
 Una riflessione sul futuro invece la proporrà Matteo Robiglio, vicepresidente di “Avventura urbana” a Torino ed esperto di progettazione partecipata e gestione creativa delle politiche pubbliche. Con lui si parlerà di rilancio in proiezione futura dell’attività. La parte musicale della serata sarà affidata al gruppo “Bakiba” e l’assemblea ovviamente sarà aperta anche ad eventuali contributi che vorrà dare il pubblico al dibattito in sala. (b.c.)

Alto Adige 20-1-10
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martedì, 19 gennaio 2010


I ragazzi delle medie sul palco contro il bullismo e la diffidenza



SALORNO. Il bullismo e l’immigrazione visti dai ragazzi delle scuole medie di Salorno e Egna e rappresentati sul palco sotto forma di spettacolo. L’interessante iniziativa ha coinvolto le classi terze della scuola secondaria di primo grado ed era destinato soprattutto a genitori e conoscenti. «Il lavoro - racconta Marisa Zanin Andreasi - è stato concentrato durante tutto il primo quadrimestre ed ha riguardato l’interiorità, la conoscenza di se stessi, il modo dei ragazzi di affrontare i problemi, le amicizie, ma soprattutto le relazioni personali tra compagni e con gli adulti. Un percorso difficile, ma che voleva essere anche un aiuto particolare per la loro maturazione e la loro crescita. Per vivere bene nel gruppo e per saper affrontare qualsiasi problema attraverso il dialogo e il confronto». Si è trattato di un importante cammino alla scoperta del bullismo, un tema sempre di grande attualità nelle scuole e all’interno dei gruppi giovanili, culminato con la presentazione di due spettacoli per la terza A e la terza B di Salorno nella sala “Haus Unterland” di Egna. Un lavoro, per la terza A, impostato sulla sensibilità e il talento di un ragazzo, Ivano, che ama scrivere poesie, ma che viene condannato e deriso dai bulli di turno. C’è stata la preziosa collaborazione di Graziano Hueller e “Ricomincio da me” è il titolo della rappresentazione che ha riscosso unanimi consensi. La terza B ha lavorato su una tematica importante e attuale, in viaggio con e fra gli esclusi, con la collaborazione di Paola Guerra, dal titolo “La prima cosa è il mio nome”. «È stata - prosegue Marisa Zanin Andreasi - un’ immersione nel difficile rapporto con coloro che scappano dai propri paesi pensando di trovare una terra disposta ad accoglierli».
 La terza A di Egna ha invece affrontato in modo ironico e divertente il problema bullismo attraverso una proposta simpatica con la collaborazione di Anna Letizia Aguanno. Il titolo dato alla rappresentazione è stato “Smonta il bullo”. C’è stata la disponibilità della Provincia a finanziare questi importanti percorsi attraverso “Theatraki” e i suoi collaboratori. «L’obiettivo - conclude la Zanin Andreasi - era dare la possibilità a tutti gli alunni di affrontare queste tematiche. Un grazie anche alla disponibilità di tutti gli insegnanti».


Alto Adige 19-1-10
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venerdì, 15 gennaio 2010


Ora vuole diventare un polo culturale



EZIO DANIELI


 ORA. Strategia e impegno confermati: il futuro della cittadina verrà impostato in stretta collaborazione fra amministrazione comunale, abitanti, forze sociali ed economiche e sopratutto associazioni. Fissato anche l’obiettivo prioritario: dare un’identità a Ora non appena si sarà liberata, grazie alla costruenda circonvallazione, dalla morsa del traffico. Fra le proposte anche l’idea che diventi il centro culturale della Bassa Atesina. Lo sottolinea l’assessore comunale Hubert Bertoluzza: «Nel contesto dell’impegno di dare un’identità a Ora finalmente liberata dal traffico, come giunta e come comitato di educazione permanente pensavamo di focalizzare l’attenzione sull’urbanistica del futuro, invece abbiamo deciso di occuparsi proprio della «nuova» Ora che sarà possibile programmare proprio in vista della circonvallazione. Adesso siamo la cittadina del traffico, io penso che fra un paio d’anni potremmo diventare la cittadina della cultura. Questo obiettivo intendiamo raggiungerlo in considerazione dell’elevato numero di scuole esistenti sul territorio, dell’intensa attività che svolgono proprio le associazioni, degli spazi che già ora abbiamo a disposizione e che aumenteranno non appena saranno pronte le nuove biblioteche (di lingua italiana e di lingua tedesca) sotto l’unico tetto dell’edificio in costruzione».
 Il comitato di educazione permanente - d’accordo con la giunta comunale - ha ribadito proprio l’altra sera, nel corso dell’assemblea dei soci, l’intenzione di promuovere altri incontri con le associazioni per contribuire ad impostare il futuro della cittadina. Lo stesso assessore comunale Bertoluzza ha lanciato un pubblico appello - anche tramite il bollettino comunale - perchè entro la fine di questo mese siano presentate in municipio ulteriori proposte in modo tale che si possa impostare assieme i primi passi concreti per il futuro di Ora, intesa anche come centro culturale per tutta la Bassa. A ribadire la volontà di coinvolgere i residenti, il sindaco Roland Pichler ha invitato una dozzina di associazioni (le altre sono state ascoltate prima della fine dello scorso anno) alla seduta consiliare del 22 gennaio. Sarà l’occasione, conferma il sindaco, «Per verificare assieme le richieste dei vari oganismi che operano in particolare nel sociale».
 Ora dunque continuerà anche nei primi mesi di quest’anno - l’intenzione dell’attuale giunta è di proseguire anche in futuro ma bisognerà attendere ovviamente l’esito delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale - la strada imboccata meno di due anni fa quando s’è deciso di realizzare il piano di sviluppo della cittadina: coinvolgere gli abitanti, le forze sociali ed economiche, le varie associazioni in modo da recepire le loro istanze. Così è nato il Leitbild (il piano di sviluppo appunto) e così stanno nascendo i gruppi che si occuperanno delle varie problematiche emerse proprio dal Leitbild. Conclude l’assessore Bertoluzza: «Nel corso del recente incontro con le associazioni in merito al futuro di Ora quando tutta la variante sarà percorribile sono venute una serie di indicazioni che vanno approfondite subito in modo tale da ragionare assieme prima di impostare un programma di lavori che possa consentire di raggiungere gli obiettivi quando sarà finalmente allentata la morsa opprimente del traffico». Da qui l’appello di Bertoluzza: «Ho chiesto alle varie associazioni di fornire proposte operative entro la fine di gennaio: è intenzione della giunta procedere, rapidamente, alla formazione di gruppi di lavoro nel rispetto anche di quanto prevede il Leitbild realizzato grazie al contributo di tutta la comunità».

Alto Adige 15-1-10
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mercoledì, 06 gennaio 2010


Fossa Grande inquinata: la colpa è delle acque nere



 Cattiva qualità dell’acqua nei fossi e fiumi del Sudtirolo. La qualità dell’acqua in Sudtirolo è stata qualificata come cattiva e la colpa viene data agli agricoltori a causa del liquame e dei pesticidi. Ma è stato trascurato un fattore importante e cioè che molte abitazioni in Sudtirolo non dispongono dell’allacciamento alla canalizzazione delle acque nere: secondo l’assessore dott. Michael Laimer è sufficiente un pozzo nero biologico per ottenere acqua quasi potabile. Siccome però una parte di detersivi chimici filtra nei fossi, si può intuire che ciò non corrisponda a verità.
 Nel paese di Laives si trova una strada in cui tutti gli abitanti della suddetta via non sono collegati alla canalizzazione delle acque nere. GLi abitanti di tale via hanno inoltrato un anno fa, una domanda al Comune di Laives per ottenere l’allacciamento alla canalizzazione, ma tuttora non hanno ancora ottenuto risposta. Inoltre nella stessa via immersa nel verde agricolo è stata rilasciata una concessione edilizia per un edificio di 14 appartamenti senza l’obbligo di allacciamento alla canalizzazione delel acque nere. Mi sia concessa una domanda e cioè se gli abitanti non hanno il diritto a ottenere una risposta da parte del Comune. Inoltre sarebbe più importante investire nella tutela dell’ambiente piuttosto che in progetti costosi.


Alto Adige 6-1-10
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martedì, 05 gennaio 2010


Garantiti i finanziamenti per il centro giovanile




  EGNA. Via libera della giunta comunale ai fondi per la gestione del centro giovani Point di Egna. Il preventivo di spesa per il 2010 ammonta a 114 milioni di euro. Nel budget sono stati inseriti un contributo provinciale di 57 mila euro e 2.500 euro derivanti da sponsorizzazioni varie. Restavano, così, da coprire 54 mila euro, una somma considerevole ma indispensabile per poter continuare il progetto di crescita e sviluppo della struttura, gradita soprattutto dai teenager. L’esecutivo, dopo aver esaminato il piano di finanziamento, ha ritenuto opportuno coprire integralmente i costi rimanenti. Il coordinatore del centro giovanile è Hubert Fischer, che recentemente - accompagnato dall’assesore comunale ai giovani Franco Giacomozzi - ha avuto un incontro all’Auditorium scolastico con le due seconde e le due terze della scuola media italiana di Egna. «Il centro - spiega l’assessore Franco Giacomozzi - si rivolge principalmente ai teenager dai 12 anni in poi e sta riscuotendo un interesse crescente. Siamo molto fiduciosi anche in prospettiva. Ci sono le basi per proporre altre iniziative di sicuro interesse per i ragazzi».

Alto Adige 5-1-10
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domenica, 03 gennaio 2010


«Avevano promesso di trovare soluzioni per i pendolari»




 LAIVES. Insieme agli studenti di Laives che frequentano l’Istituto pedagogico “Giovanni Pascoli” a Bolzano, ce ne sono decine anche dai centri della Bassa Atesina. Per loro, con lo spostamento della scuola al quartiere “Firmian”, i disagi saranno anche maggiori in quanto a spostamenti. Un allarme lo lancia Roberto Nones, che richiama proprio l’attenzione sugli studenti residenti ad Ora, Egna, Salorno, Magre, Laghetti e Cortina all’Adige iscritti al Pascoli.
 “Purtroppo i genitori di questi ragazzi sono risentiti con la direzione dell’Istituto pedagogico - scrive Nones - perché a loro era stato garantito che non ci sarebbe stato il trasferimento di sede se prima non fosse stato risolto il problema delle coincidenze dei mezzi pubblici. Ora ci si chiede se i nostri ragazzi dovranno sobbarcarsi anche il viaggio in treno, andata e ritorno e poi il tragitto con la Sasa dalla stazione ferroviaria di Bolzano fino alla nuova scuola. Queste cose andavano tenute in considerazione al momento del trasferimento nella nuova sede di Firmian e le scuole invece dovrebbero essere tutte nel raggio di un chilometro dalla stazione. Ai genitori degli studenti del Pascoli era stato tassativamente promesso “Noi non ci trasferiremo nella nuova scuola fintanto che non saranno risolti i problemi per i pendolari. Alla faccia delle promesse”.


Alto Adige 3-1-10

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domenica, 03 gennaio 2010



Le cave sono archeologia industriale


cave porfido

LAIVES. Di valorizzazione e recupero storico delle vecchie cave di porfido che esistono nel circondario si parla da anni. L’idea l’aveva lanciata a suo tempo Stefano Consolati, quando era assessore a Bronzolo e di recente è stata ripresa anche da Lorenzo Merlini, che l’ha presentata al concorso Premio ambiente Euregio Tirol-Suedtirol-Trentino. Anche Merlini ne propone un recupero in chiave storica e di archeologia industriale. (b.c.)

Alto Adige 02-'1-09
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mercoledì, 30 dicembre 2009



No al biodigestore a Cadino: 1600 le firme per contrastare l’impianto




SALORNO. Il comitato civico «No al biodigestore a Cadino» questa mattina consegnerà le oltre 1600 firme finora raccolte - soprattutto a Salorno ma anche a Magrè e Cortina ed in altre località della Bassa Atesina - al presidente del consiglio provinciale di Trento Giovanni Kessler. L’incontro è previsto alle 11.30. Ribadito il parere contrario all’impianto, con una serie di motivazioni, a cominciare dai timori per le emissioni.
 Silvano Gottardi, presidente del comitato civico «No al biodigestore a Cadino», ed il suo vice Stefan Franceschini intervengono per spiegare l’opposizione alla decisione della Provincia di Trento di costruire l’impianto a Cadino nel Comune di Faedo: «Si troverà ad una distanza di circa un chilometro dal confine provinciale, dunque dal territorio del Comune di Salorno, ed è destinato a trattare i rifiuti organici e le sterpaglie delle valli di Fiemme, di Non, di Cembra e di Sole nonché della Piana Rotaliana». L’opposizione all’ubicazione viene ritenuta inadatta «Tra l’altro per la probabile emissione di odori e i venti del sud frequenti nella zona». Presidente e vice presidente ricordano che il comitato civico, costituito nel giugno scorso a Salorno, «si è quindi ampliato coinvolgendo anche residenti di Cortina di Magrè, per dimostrare preoccupazione e la contrarietà all’ubicazione dell’impianto», promuovendo la raccolta raccolta di firme che sono già oltre 1600. Le prime (oltre un migliaio) sono state consegnate al presidente del consiglio provinciale di Bolzano Dieter Steger «al quale è stato chiesto il sostegno del comitato». In quell’occasione il presidente Gottardi aveva evidenziato che «L’agricoltura è uno dei settori trainanti della nostra economia e vogliamo fare il possibile per difendere i nostri terreni. Sulle emissioni, purtroppo, non ci sono dati certi e soglie limite. Ci preoccupa in egual misura il fatto che la Provincia di Trento intenda affidare la gestione del biodigestore ad una società privata». Il vice presidente Franceschini aveva ricordato che «Non esiste una legge di riferimento in materia e siamo in attesa di una valutazione d’impatto ambientale». Il presidente del Consiglio provinciale altoatesino aveva assicurato il suo impegno: «Intendo prendere contatti con la Provincia di Trento. Per realizzare un impianto di questo genere proprio al confine tra le due province bisogna trovare preventivamente un accordo con i vicini. È una questione di buon senso. In futuro potrebbe capitare la stessa situazione a parti inverse».
 Ma la situazione non s’è sbloccata. Il biodigestore resta previsto a Cadino. Come resta la mobilitazione del comitato civico che oggi chiederà sostegno alla propria iniziativa e, possibilmente, anche garanzie sulle emissioni. Le rassicurazioni date dai tecnici non vengono infatti ritenute tranqulizzanti.

Alto Adige 30-12-09


Consiglio della  Provincia Autonoma di Trento
30-12-2009
Depositata una petizione in Consiglio provinciale
No al biodigestore di Cadino
nella foto l'incontro della delegazione con Kessler
Una delegazione del comitato "No al biodigestore a Cadino" ha consegnato stamani al presidente del Consiglio provinciale Giovanni Kessler una petizione sottoscritta da 1525 residenti della zona di Salorno, con la quale si chiede di fermare l'iter, avviato in provincia di Trento, per la realizzazione dell' impianto di smaltimento in prossimità del confine con la provincia di Bolzano e a qualche centinaio di metri dal comune altoatesino di Salorno.

La realizzazione del biodigestore è prevista in località Nassi nel comune di Faedo e quindi in provincia di Trento, ma gli abitanti della zona di Salorno, Cortina e Magrè, ritengono l'ubicazione inadatta, sia per la vicinanza alla zona residenziale e alle attività agricole di pregio, sia per il particolare andamento delle correnti ventose che attraversano la valle dell'Adige, nonché per l'elevato rischio idrogeologico della zona.
Analoga petizione -ha ricordato il presidente del Comitato Silvano Gottardi- è già stata presentata in provincia di Bolzano ed altrettanto si intende fare in Consiglio regionale

Unanime la preoccupazione dei componenti del comitato -erano presenti accanto al sindaco di Salorno, l'ing Stefan Franceschi, Edith Zemer, Michele Girardi, Mariano Telch e Alfredo Volcan- per le conseguenze che l'attività dell'impianto e le relative emissioni possono arrecare alla salute delle persone e alle attività agricole e artigianali della zona, tanto che il Comune di Salorno ha già depositato un ricorso presso il TAR di Trento.

Kessler -nel ricevere la petizione e dopo aver ascoltato le osservazioni dei rappresentanti del comitato- ha annunciato che investirà della richiesta la terza Commissione permanente che già si occupa del problema riguardante la localizzazione dei biodigestori.


il tavolo con la delegazione e il Presidente

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venerdì, 25 dicembre 2009


Un dono di Natale alla Bassa Atesina



  

Nel cogliere alcune esigenze della Bassa Atesina viene proposto un progetto che coinvolge principalmente i seguenti comuni: Ora, Bronzolo, Laives, Montagna, Egna, Vadena, Salorno.
Il progetto che ha partecipato al concorso “Premio ambiente EUREGIO Tirol-Suedtirol-Trentino” 2009

ha per titolo


Complesso Geologico del Porfido della Bassa Atesina”

e rappresenta uno
 

Studio di fattibilità per interventi finalizzati alla valorizzazione e/o fruizione socio-culturale di quelle aree geologiche che sono le numerose cave di porfido della Bassa Atesina.

vediamolo insieme



 
Il “Complesso Geologico del Porfido della Bassa Atesina” è un patrimonio ambientale, storico e culturale straordinario. Riconosciuto per oltre un secolo come uno dei perni dell'economia della Bassa Atesina, rischia ora di perdere quel valore identitario locale, che gli è sempre appartenuto, estinguendosi nella memoria degli abitanti.

La seguente proposta di studio e di intervento intende riconoscere e valorizzare l'unicità di questo bene in ambito europeo suggerendo, nelle sue forme, metodi non invasivi nell'ambiente circoscritto, incentivando attività economiche a sviluppo sostenibile.

Il Complesso Geologico testimonia una storia geologica di milioni di anni. Le sue importanti "pagine di roccia colorata" possono contribuire concretamente a sensibilizzare un numeroso pubblico nei confronti dell’ambiente collinare e montano.

Le ubicazioni delle cave, nella Conca Atesina, sono osservabili su due direttrici principali: quella che da Vadena passa per Monticolo e giunge ad Appiano e Andriano (dove le cave risultano sparse); e quella di maggiore rilevanza per qualità e quantità di porfido, che parte da Bolzano, scende verso sud fino a Salorno per terminare nel Trentino.

Perché valorizzare il patrimonio delle Cave porfiriche e la loro storia?

Il più antico documento che ricordi una cava di porfido nella nostra zona risale al 1500. Il 14 maggio 1513 Jacob Kraushar di Termeno/Tramin si presentò all'imperatore Massimiliano I, dicendo di aver scoperto una cava di porfido fra Ora/Auer e Bronzolo/Branzoll in località Gellerberg; ne voleva estrarre lastre senza danneggiare nessuno, per venderle entro la contea del Tirolo; chiedeva al sovrano l'autorizzazione allo sfruttamento.

Ma l'estrazione di porfido acquistò importanza economica rilevante appena nel XIX secolo:


  • la cava di porfido sfruttata dal 1850 in poi da Josef Gerber si trovava presumibilmente sul monte Breitenberg
  • nel territorio del Comune di Laives vennero aperte nel 1905 delle cave da Johann Lentsch sul monte Roßsprung e da Franz Defranceschi e da Franz Gamper al di sopra della strada statale fra Laives e Pineta
  • l'impresario Ferdinand Flor aprì nel 1909 sul monte Breitenberg una cava collegata al fondovalle da una teleferica, poi, fra Laives e Bronzolo, ne aprì altre all'altezza del maso Mair. Nel 1912 Flor comprò la cava dei Defranceschi-Gamper.

Lo sviluppo delle cave negli anni successivi, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, ha portato ad un sempre maggiore incremento della produzione in Trentino rispetto alla provincia di Bolzano. Nel 1954 delle complessive n°108 cave della Regione solo n°22 cave sono nella provincia di Bolzano con una produzione di 50.000 t.; da tale data vi è una progressiva diminuzione, sia in termini di numero che di produzione, per la provincia di Bolzano a differenza del Trentino.

Nelle cave il lavoro era faticoso e pericoloso, durava dalle 10 alle 12 ore e si verificavano spesso incidenti tant'è che nel 1912 si stabilirono le “disposizioni per il lavoro nelle cave di porfido di Ferdinand Flor a Laives”.
Gli operai erano suddivisi nelle seguenti categorie: spaccapietre, manovali, minatori, fenditori, scalpellini, fabbri e addetti al funzionamento delle teleferiche.

[Tengler, Georg (a cura di); Laives: dal paese alla città. Inizi, sviluppo, prospettive; Cassa rurale; 1998; Laives]


Recuperare la memoria delle passate aree estrattive significa riappropriarsi di un patrimonio di storia, di umanità e di lavoro. Il loro abbandono significa veder scomparire lentamente non solo quelli che ormai sono monumenti di archeologia industriale, ma anche parte della storia e dell'identità della comunità.
Spesso nel passato le cave sono state chiuse ed abbandonate dopo lo smantellamento delle strutture esterne e l'asportazione di impianti e macchinari, tanto che in molti casi è necessario ricorrere
a fotografie, archivi ed a testimonianze dirette per ricostruire la presenza dell'attività estrattiva nell'intera valle della Bassa Atesina. Tra le giovani generazioni se ne è ormai quasi persa la memoria.

Per il recupero occorre procedere, come già fatto in altri siti italiani e stranieri, con operazioni di archeologia industriale che consentano una valorizzazione sia dal punto di vista storico-industriale che scientifico.

È necessario procedere ad un accurato censimento, con studi scientifici e storici (oltre che con la raccolta e la riorganizzazione del materiale già esistente) alla raccolta delle testimonianze e al recupero degli oggetti ancora disponibili. Soprattutto è necessario rendere fruibili ai visitatori alcune realtà estrattive dismesse, selezionate tra le meglio conservate ed interessanti, in una prospettiva di riscoperta, conservazione e valorizzazione.
Esistono ormai da alcuni decenni in varie parti del mondo siti minerari che sono stati oggetto di riconversione a scopo storico-culturale e turistico. Questo tipo di iniziative, è ormai diffuso anche in Italia ed in Sud Tirolo, dove varie cave e miniere, sono state trasformate magnificamente.

Questo nuovo progetto può essere particolarmente utile per incentivare quelle attività economiche a sviluppo sostenibile di indirizzo ambientale, ed essere un grande incoraggiamento all’immissione sul mercato di prodotti e servizi offerti nella zona della Bassa Atesina.
Nel progetto di valorizzazione delle cave porfiriche è necessario uno studio esteso su tutto il territorio della Bassa Atesina e dell'Oltradige al fine di individuare i siti momentaneamente attivi; quelli ormai chiusi, in disuso, o abbandonati; quelli da valorizzare e quelli da mettere in sicurezza, ricordando che sul territorio in questione esistono decine di cave, che vanno da piccoli scavi (riconoscibili e noti solo agli esperti) a quelli piuttosto estesi e particolarmente visibili.
Si intende attuare la valorizzazione delle cave procedendo per fasi all'interno di un unico e maggior progetto che preveda reti di collegamento piuttosto estese ed integrate a quelle già presenti: ferrovia, strade, ciclabili ed un copioso reticolo di sentieri, di cui alcuni di valore storico.

Nell'ambito del “Complesso Geologico del Porfido” i siti prescelti dovranno prevedere un percorso che comprenda la visita museale (con esempi di materiali, di metodi di lavorazione, ecc.), centri di documentazione audiovisiva e la visita all'interno della cava, con testimonianze dirette e simulazioni di quella che era l'attività svolta. Naturalmente sarà da prevedersi anche la conservazione e la valorizzazione di altri siti interessanti rendendone possibile la visita all'esterno, sicuramente più semplice ed economica.


Le diverse fasi per la realizzazione degli interventi necessari possono essere:

- censimento e analisi della consistenza del patrimonio esistente (siti, documenti, manufatti, oggetti, cultura, memoria) e del contesto in cui è inserito;

- definizione delle linee di sviluppo della valorizzazione del patrimonio integrato alle altre realtà del contesto;

- definizione di norme e linee guida per la progettazione e la gestione degli interventi;

- realizzazione di strutture di supporto,
centri d'informazione, sale espositive, punti di ristoro ecc.;

- organizzazione di visite guidate
- realizzazione dei progetti di messa in sicurezza, di conservazione, di valorizzazione.

Valorizzare significa rendere questi siti visitabili con:

-
sistemazione e messa in sicurezza delle vie di accesso, dotate anche di specifica cartellonistica;

- mitigazione delle situazioni di pericolo all'interno dei siti

- valorizzazione di risorse e documentazione per rendere le visite di maggior interesse:


  • definizione di itinerari nel complesso porfirico;
  • informazioni scientifiche, notizie storiche;
  • collegamenti multimediali in provincia e altrove dove il porfido venga vissuto come risorsa culturale, notizie tecniche e varie (sociali, economiche ecc.);
  • coordinamento delle diverse attività.

Nella valenza di queste operazioni di riconversione ci sono una serie di aspetti positivi che vanno dalla conservazione di un prezioso patrimonio di archeologia industriale (nonchè della storia e della cultura locale) ad una serie di vantaggi che derivano dall'indotto (presenza di visitatori che contribuiscono all'economia del territorio con consumi nei bar e ristoranti, pernottamenti in alberghi e pensioni, acquisti, ecc.).
La realizzazione di questi interventi è complementare alle altre attrattive turistico-culturali già presenti sul territorio, andando a costituire un valore aggiunto che può spingere a scegliere la Bassa Atesina come luogo di soggiorno.

La Bassa Atesina, che ha vocazione principale nella coltivazione della frutta (circa un terzo dell'Alto Adige), ha necessità di orientarsi maggiormente anche nel mondo turistico e culturale dove è possibile creare ulteriori nuovi posti di lavoro per le popolazioni locali. Un aspetto, assolutamente, da non trascurare.
Il “Complesso Geologico del porfido” dovrà costituire una struttura flessibile e suscettibile di modifiche e di ampliamenti nel tempo, realizzabile per lotti. Infatti oltre ai siti già inseriti nel
progetto pilota, altri se ne potranno aggiungere in futuro, in particolar modo, quando le cave si riterranno non più utilizzabili.


Le sinergie dovranno rappresentare i punti di forza dell'operazione:


- sinergie esterne, presentando e pubblicizzando il “Complesso Geologico del Porfido della Bassa Atesina” come una integrazione al Geoparc Bletterbach, al Parco Naturale Monte Corno, alla collina di Castelfeder, ai meravigliosi contrasti ambientali offerti dai laghi di Monticolo e da quello di Caldaro e alle preziose coltivazioni di vigne e di frutteti in tutta la valle. Per la varietà delle sue prospettive, è la natura ad esercitare il maggiore fascino nel cosiddetto “Giardino del Sud Tirolo”.
La Provincia ed i Comuni, coinvolti nel progetto, avranno la possibilità di garantire un uso parsimonioso e oculato del suolo, tenendo conto degli aspetti naturali. I piani regolatori potranno regolare il modo d’uso del suolo: zone edificabili, zone agricole e zone di protezione.

Queste ultime comprendono:

  • i corsi d’acqua, i laghi e le loro rive;
  • i paesaggi di particolare bellezza, di grande interesse per la scienze naturali o di grande valore culturale;
  • le località tipiche;
  • i luoghi storici, i monumenti naturali e/o culturali ;
  • i biotopi e le piante degni di protezione.

    -
    sinergie interne, le attività saranno rappresentate come un insieme per cui il visitatore di un sito verrà messo a conoscenza delle altre realtà e opportunità di visita. Questo modo di procedere rappresenterà inoltre un'economia di scala in quanto si potrà realizzare una sola struttura amministrativa, una sola struttura tecnica, corsi di formazione per le guide e programmi didattici comuni per le visite.

    -
    sinergie con le altre realtà locali, la cava potrà essere presentata come un elemento caratteristico del nostro territorio. Si potranno quindi realizzare percorsi di visita che comprendano anche miniere, forni, mulini, castelli, case tipiche, alpeggi, animali da cortile, oltre ai piuttosto numerosi elementi naturalistici (flora, fauna).


Venendo alle ipotesi realizzative va subito detto che la cava scelta come la più interessante possa

diventare il sito più importante e di riferimento quale corretto utilizzo a scopo turistico-culturale nonché didattico.
Per questo sito, come del resto per l'intero “Complesso Geologico del Porfido”, si ritiene possibile e necessaria una gradualità di interventi: dall'intervento minimo di realizzazione del solo museo con alcune sale espositive, alla possibilità di visitare gli anfratti delle rocce porfiriche, all'eventuale recupero del villaggio della cava con le sue strutture - e dare specificità alle numerose singole cave presenti sul territorio.

Il tutto rappresenterebbe qualcosa di unico in Europa.

Considerata la grande valenza del sito si dovranno comunque prevedere progetti ambiziosi, in grado di garantire ritorni importanti. Naturalmente i costi di realizzazione varieranno in modo considerevole nel passare da una soluzione all'altra, ma bisognerà puntare a rendere il ”Complesso Geologico del Porfido” il più possibile visitabile.

Le cave, essendo elementi tipici riconducibili alle attività umane ed alle pratiche economiche tradizionali all'interno di un piano paesaggistico, potrebbero godere di numerose tutele in quanto di interesse storico-geografico locale, oltre a rappresentare preziose nicchie ecologiche.



L'insieme del “Complesso Geologico del Porfido della Bassa Atesina” rispecchiando la storia e l'interazione di uomo e natura, rappresenta certamente un forte e importante contributo per l'identità locale e provinciale.




Aufzug - Cave di Bronzolo 1893
Archivio privato H Lentsch Bronzolo
 Il progetto presentato è stato elaborato dal
Dott. Lorenzo Merlini

del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo




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giovedì, 24 dicembre 2009


Klösterle, futuro culturale

 
Il Klösterle




www.durerweg.it/html/tracce_klost.html



EZIO DANIELI


 EGNA. L’altro giorno a Laghetti - in occasione di una semplice cerimona per ricordare i 15 anni del ritrovamento del pozzo «Sas della Reson» i partecipanti - c’erano anche Lorenzo Dal Ri della Sovrintendenza ai Beni Archeologici della Provincia e l’archeologo Gianni Rizzi che era riuscito, con una speciale tecnica, a ritrovare il pozzo - hanno impostato un documento per sollecitare i prossimi amministratori comunali di prendere in considerazione di utilizzare, date le peculiarità, il Klösterle come centro di documentazione dell’Adige.
 Spetta al Comune di Egna ed ai Beni culturali portare avanti il progetto inteso alla valorizzazione del conventino: ed infatti nel bilancio preventivo del 2010, appena approvato, è stato inserito uno stanziamento di 158.862 euro per proseguire i lavori di risanamento statico del Klösterle. La struttura attuale mostra una serie di edifici che contornano il cortile interno: sul lato ovest le sale, i dormitori e le cucine, mentre verso est sorgono gli edifici di servizio, ovvero cantine, stalle e fienili. Sul lato nord le solide mura della chiesa con la navata a due piani. L’ospizio è stato costruito nel XIII secolo dopo l’abbandono di quello più antico che sorgeva poco sotto accanto alla chiesetta di San Floriano, recentemente restaurata. Dei tanti ospizi un tempo costruiti in Alto Adige è l’unico rimasto pressochè immutato col trascorrere dei secoli. Alcuni anni fa è stato acquisito dal comune di Egna le cui amministrazioni hanno ribadito l’intenzione di valorizzarlo soprattutto sotto l’aspetto artistico e storico. Il sogno è di trasformarlo in una sorta di museo della storia dell’Adige e della Bassa Atesina oltre che punto per incontri culturali ed in questa prospettiva, un paio di anni fa, studenti dell’università di Innsbruck avevano elaborato una serie di progetti sui possibili impieghi dell’ospizio. Da allora passi in avanti significativi non ne sono stati fatti, salvo ospitare nel Kösterle un importante convegno ed anche manifestazioni di carattere culturale. L’accorato appello lanciato l’altro giorno a Laghetti non è altro che l’ennesima forma di pressione perchè finalmente il Comune di Egna imposti anche i futuro artistico di questo storico edificio che ha enormi potenzialità e che si inserirebbe, in maniera ottimale, nella valorizzazione iniziata con il Sentiero del Dürer che è diventato, negli ultimi anni, una vera e propria attrazione dal punto di vista sia turistico che culturale. Il Comune - pur alle prese con i problemi finanziari, nonostante i quali ha previsto ulteriori interventi per la sistemazione del caratteristico e storico edificio - è stato dunque sollecitato a muoversi proprio nella direzione indicata l’altro giorno a Laghetti: fare del Klösterle un centro di documentazione sulla storia ed i problemi dell’Adige.

Alto Adige 24-12-09
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mercoledì, 23 dicembre 2009



Si monta il nuovo ponte Strada chiusa per 6 mesi



ORA/VADENA Entro giugno sarà percorribile - con qualche mese di ritardo rispetto alle previsioni - il nuovo ponte sull’Adige e sull’autostrada. Dall’1 gennaio, e per 6 mesi, resterà chiusa al traffico la strada per Laimburg. Prevista una deviazione a senso unico, regolata da semaforo.
 In questi giorni, sul piazzale della stazione di servizio ovest (lungo la corsia nord dell’Autobrennero) è in fase di montaggio quello che in termini tecnici viene definito «lo scatolone» che successivamente verrà montato sui piloni che sovrastano sia l’Autobennero che l’Adige. Intanto - a causa del freddo pungente che non consente questo tipo di lavori e quindi delle vacanze natalizie e di Capodanno - sono provvisoriamente fermi i lavori per i getti sulla spalla del nuovo manufatto, a destra per chi percorre l’A22 in direzione sud, poco dopo la stazione di servizio Laimburg. Dopo l’Epifania - se i gradi sotto lo zero non saranno eccessivi - questi getti verranno completati e quindi si procederà al montaggio del «cassone» con la fase tecnicamente più delicata che sarà quella per superare il fiume Adige mentre dovrebbe risultare meno complicata quella del superamento dell’A22. Il tutto verrà completato con alcuni mesi di ritardo rispetto al previsto.
 Proprio in conseguenza di questi lavori, è stata prorogata dall’1 gennaio al 30 giugno 2010 l’ordinanza che prevede - sulla strada provinciale 62 fra Ora e Laimburg in località Piccolongo nel comune di Vadena - la chiusura del traffico con deviazione in loco a senso unico alternato che verrà regolato da un impianto semaforico. La limitazione sarà 24 ore su 24, compresi i sabati, le domeniche ed i giorni festivi.
 L’intervento viene effettuato dall’impresa Metalmeccanica Agrigentina che s’è aggiudicata l’appalto indetto dalla società dell’A22. Del vecchio manufatto restano visibili soltanto gli originali piloni di cemento. Su questi poggiava il ponte ai confini fra Vadena ed Ora, che serviva a superare sia l’autostrada che l’Adige. Non corrispondeva, da tempo, ai parametri di statiticità necessari per questi manufatti. La società dell’A22 aveva indetto la gara con pubblico incanto con aggiudicazione a misura del prezzo più basso mediante espressione di un unico ribasso percentuale sui prezzi. L’importo dei lavori (compresi gli oneri di sicurezza) era stato fissato in 2.791.013,52 euro con 134.221 euro per gli oneri di sicurezza.

Alto Adige 23-12-09

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martedì, 22 dicembre 2009


L’omaggio al vino con le etichette l’arte e la poesia


Renoir Déjeuner des canotiers


ORA. Un omaggio al vino ed anche all’arte: torna infatti «Etichette-Arte e poesia» per ribadire che l’etichetta è la «carta d’identità» del vino. L’iniziativa è a cura dell’associazione Arte - Cultura Casa della Pesa e viene riproposta dopo il lusinghiero successo ottenuto lo scorso anno per sottolineare ancora «quanto la nostra cultura debba al vino». Possono partecipare artisti, poeti e scrittori con un piccolo dipinto o disegno su carta - non oltre 20x30 centimetri - una poesia oppure un testo letterario che non dovrà superare le 30 righe. Con il sostegno di alcune cantine vinicole dell’Alto Adige, verrà stampato un catalogo riportante la foto personale, il curriculum, il dipinto, la poesia o il breve testo del partecipante. L’esposizione delle opere si terrà nelle sale di AurOraExpo presso la vecchia stazione di Ora fra gennaio e febbraio del prossimo anno; in seguito verrà anche creato un archivio sul tema. Per informazioni telefonare al numero 366.3319789 oppure al 338.6510985. Le opere dovranno essere spedite o consegnate a mano al seguente indirizzo: Associazione Arte-Cultura Casa della Pesa, presso Agenzia Alfa, Carlo Perseghin, in via Orazio 59 a Bolzano.


Alto Adige 22-12-09
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giovedì, 17 dicembre 2009


Al Piccolo Teatro di Ora il teatro è “residenziale”





 ORA. Si conclude con lo spettacolo “Su’ ddocu, Omaggio al soffitto nº1”, di e con Margherita Ortolani e Annamaria Tammaro, la prima residenza teatrale di Arci Aur-Ora, al Piccolo teatro alla Stazione di Ora, sabato 19 alle ore 21. La residenza è iniziata domenica 13 dicembre e ha visto durante tutta la settimana giornate di prove aperte, prove attive con i ragazzi delle scuole di teatro regionali. Le due attrici palermitane portano in scena uno spettacolo con due donne “invase” da voci, suoni, ricordi.

Alto Adige 17-12-09
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sabato, 12 dicembre 2009



Ultimi giorni per visitare la mostra del pittore livornese Raffaele De Rosa presso le Sale Rosse dell' AurOrartExpo presso la vecchia stazione di Ora,

L'artista noto a livello internazionale era presente alla Biennale di Venezia è stato invitato ad esporre a Ora nell'ambito del Progetto Bassa Atesina organizzato dall'Associazione Arte-Cultura Casa della Pesa di Bolzano e nelle sue opere ricordano giardini dei giochi, reminiscenza di soggetti che ci riportano alla mente alcune opere di Arnold Böcklin.
Elemento essenziale della biografia di questo artista è forse la circostanza di essere cresciuto dai nonni, con i quali ha continuato a peregrinare degli anni dell’infanzia. Cresce pertanto isolato e impara a giocare da solo dove tenta di trasferire il suo spirito in animali, oggetti, piante.
Una vita anomala e travagliata ha preparato sicuramente il suo animo all’arte.
La mostra è stata inaugurata il 21 novembre scorso e ha trovato parecchi apprezzamenti tra il pubblico che ha visitato si qui la mostra la quale rimane a disposizione dei visitatori fino a domenica 13 dicembre 1009 dalle ore 17 alle 21 ma che può essere visitabile in tutte le ore passando dal bar della vecchia stazione che da accesso alle sale.



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sabato, 12 dicembre 2009


Con l’isola pedonale più gente in centro e aumentati gli affari



MASSIMILIANO BONA


CALDARO. Grazie all’introduzione della zona a traffico limitato in centro il numero dei pedoni negli ultimi cinque anni è aumentato del 30 per cento.
 È uno dei dati salienti illustrati dall’esperto austriaco di viabilità Hermann Knoflacher. Sono stati raccolti nell’aprile di quest’anno, poco dopo la chiusura del centro storico ed i riscontri sono più che positivi anche in termini di miglioramento della qualità della vita. «Chi temeva quindi - commenta Irene Hell, capogruppo della Dorfliste - che una zona pedonale potesse “impedire” l’accesso a persone che di solito si muovono in macchina, è stato seccamente smentito: il numero delle persone che raggiungono il centro in macchina è rimasto invariato, solo che adesso non attraversano più il centro ma raggiungono i parcheggi limitrofi».
 Fa riflettere anche il dato secondo il quale il poter d’acquisto dei clienti è cresciuto a dispetto della crisi economica. «La durata della permanenza delle persone in centro è aumentata e di conseguenza si spendono più soldi. Ciò ha fatto sì che qualche negozionante si sia trasformato da strenuo oppositore in sostenitore appassionato dell’isola pedonale».
 Il gradimento per la «Ztl» è comunque fuori discussione.
 «L’80 per cento degli intervistati si è dichiarato soddisfatto o molto soddisfatto della zona pedonale: una bella soddisfazione anche per noi della Dorfliste, che da anni ci battiamo per una chiusura del centro al traffico motorizzato tutto l’anno. L’avevamo proposto alla maggioranza già in tempi remoti, quando riteneva la nostra proposta fuori luogo. È il segno, evidentemente, dei tempi che cambiano anche in politica. Oggi tutti propongono temi “verdi”, indipendentemente dal partito di appartenenza: dall’isola pedonale al tram per Bolzano. Ecco dunque che fa piacere constatare che le idee valide vengono sistematicamente copiate».

Alto Adige 12-12-09
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domenica, 06 dicembre 2009


Un filmato racconta la storia del paese vissuta da 7 anziani




EZIO DANIELI


LAIVES. Un salto all’indietro - negli anni e quindi nelle generazioni - emozionante. In grado di scrivere la storia del paese con un «contorno», scontato e piacevole, di volti, voci e soprattutto emozioni. Ecco, in estrema sintesi, il risultato dello straordinario lavoro svolto dall’associazione La Fabbrica del Tempo e presentato l’altra sera nella sala polifunzionale del municipio alla presenza di oltre un centinaio di abitanti. Che hanno apprezzato «Arcipelago Memoria - Voci e volti di Vadena». Sette persone anziane hanno raccontato in altrettante interviste - mostrate su un megascreen - la loro storia personale “dentro” il paese; vissuti diversi che hanno restituito una visione di insieme della comunità di Vadena nel Novecento.
 Proprio il sindaco Alessandro Beati ha fatto una premessa importante: in paese sono numerosi gli ultraottantenni in buono stato di salute e mentale. E proprio alcuni di loro - tramite il prezioso lavoro della Fabbrica del Tempo - hanno dato una vera e propria lezione di storia. Il presidente della Fabbica, Tiziano Rosani, ha ribadito l’importanza di «perseverare nella ricerca di testimonianze per ricostruire la storia della comunità»; il segretario Miori ha aggiunto che «All’Arcipelago servano anche testimonianze più recenti di quelle finora acquisite per completare il lavoro che, come noto, prevede un’ulteriore fase.
 Sorpreso s’è detto il presidente della Raiffeisen di Laives - Josef Weger - per la patecipazione dei residenti e per quella che ha definito «la coesione della comunità nei confronti dell’iniziativa».
 È seguito la proiezione. Il folto pubblico ha reagito subito. Prima timidamente, poi con sempre maggior coinvolgimento ed emozione, riconoscendo nei racconti dei sette protagonisti (personaggi rappresentativi di aspetti diversi del passato di Vadena) eventi di cui molti sono stati coprotagonisti, che hanno in qualche modo condiviso o di cui hanno comunque sentito parlare. Ma il lavoro non è ancora finito e la Fabbrica del Tempo ha ribadito che intende proseguire sulla strada intrapresa (con lodevole impegno) per completare un «revival» storico, sociale ed umano.


«Un revival fatto bene che crea profonde emozioni»


 «Un’opera straordinaria che consente di conoscere la storia di Vadena: il lavoro della Fabbrica del Tempo è stato davvero straordinario. Mi sono commosso, come la maggior parte degli abitanti presenti alla serata»: sono le parole del sindaco Alessandro Beati. L’altra sera erano presenti anche l’assessora comunale alla cultura in lingua tedesca Johanna Clementi, Franco Baldo in sostituzione della presidente del locale gruppo culturale, Brunella Mottin, il presidente della Raiffeisenkasse di Laives, Josef Weger, oltre al presidente e al segretario della Fabbrica del Tempo, Tiziano Rosani e Fabrizio Miori; presente, in rappresentanza del Comune di Bronzolo, l’assessora alla Cultura Giorgia Mongillo: tutti hanno sottolineato come dalle generazioni in là con gli anni vi sia molto da imparare.



Alto Adige 6-12-09
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sabato, 05 dicembre 2009


Treni, barriere anti rumore



EZIO DANIELI

 CORTINA ALL’ADIGE. I primi lavori per la posa delle barriere architettoniche costituiscono un segnale importante per l’impegno (che finalmente si concretizza) contro i decibel in Bassa Atesina.
 Decibel che sono tanti e soprattutto fuori legge. Sia di giorno che di notte. Non è dunque un caso se gli amministratori comunali periodicamente si appellano alla Provincia per chiedere interventi. Lo stesso ha fatto la Comunità di Valle che ha deciso di intervenire presso le autorità competenti di Trenitalia e di Rfi per richiedere un repentino miglioramento del materiale rotabile, soprattutto dei treni merci (sono antiquati e quindi causano decibel regolarmente fuorilegge), e l’installazione di barriere antirumore lungo i binari. In base all’accordo siglato a fine settembre 2003 fra la Provincia e la Rfi è prevista, appunto a Cortina, la realizzazione di barriere antirumore dell’altezza di tre metri a Cortina all’Adige per una lunghezza di 1.130 metri. Il paese della Bassa Atesina - come gli altri da «proteggere» - è stato scelto dalla Provincia in base ad un indice di priorità che fa riferimento al numero delle case, al numero degli abitanti, al livello sonoro calcolato, al limite di rumore previsto per legge e alla lunghezza necessaria della barriera e quindi anche i costi dell’intervento, ovvero al rapporto costo-benefici. La normativa statale stabilisce i limiti che può raggiungere l’inquinamento acustico derivante dal traffico ferroviario. Nelle adiacenze di edifici abitati, in presenza di transiti di velocità non superiore a 200 km/h entro una fascia di 100 metri a destra e 100 metri a sinistra dalla mezzeria dei binari esterni deve essere rispettato il limite di 70 decibel di giorno e di 60 di notte. A Cortina - in più occasioni e per iniziativa dell’amministrazione comunale - era stati fatti rilievi in merito appumto all’inquinamento acustico e, in ogni occasione, erano emersi dati inequivocabili sul numero di decibel oltre il limite stabilito dalla legge con conseguenti, pesanti disagi soprattutto per quelle persone che abitano a poca distanza dalla linea ferroviaria. Da qui le proteste ripetute e, ora, un sospiro di sollievo perchè il problema è verso la soluzione.

CORTINA. In consiglio provinciale, l’altro giorno, l’assessore Thomas Widmann - a proposito di barriere antirumore lungo la ferrovia del Brennero - ha ricordato che «A Cortina i lavori sono appena iniziati, a Laives sud e all’altezza del centro sono in corso mentre sono iniziati quelli a nord. Trattative sono in corso con Rfi per realizzarle anche a Bronzolo».

Alto Adige 5-12-09
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venerdì, 04 dicembre 2009


La storia di Vadena stasera in un film




VADENA. Sette voci, sette volti, decine e decine di immagini. Le voci e i volti sono quelli delle persone di cui l’associazione culturale «La Fabbrica del Tempo» ha raccolto - intervistando le persone cui quelle voci e quei volti appartengono - la testimonianza, per dare vita, assemblandole insieme a un gran numero di fotografie e documenti, al filmato che sarà presentato questa sera alle 20.30 nella Sala polifunzionale del municipio di Vadena. Un filmato in cui il paese stesso si racconta attraverso i racconti di donne e uomini, di madrelingua italiana e tedesca, che a Vadena sono nati o che a Vadena sono giunti in tempi successivi, sempre e comunque testimoni di un tempo che non è più ma che continua a vivere. La realizzazione del progetto è stata possibile anche attraverso la costituzione in loco di un gruppo di lavoro.

Alto Adige 4-12-09
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giovedì, 03 dicembre 2009


I detersivi vengono ricaricati



Vadena. Grazie ad una macchina nell’unico negozio del paese


 VADENA. La collaborazione dei commercianti è importante anche per ridurre la produzione di rifiuti, proprio perché in un negozio oramai non c’è merce che non sia imballata o impacchettata. Renzo Costa, gestore del Mini Market (è l’unico negozio del paese) ha deciso di introdurre il sistema di ricarica dei detersivi grazie ad una macchina erogatrice. «Un tempo questo sistema costava troppo - dice Costa - Ora è accessibile e l’ho adottato. Con 70 centesimi il cliente può ricaricare il flacone di detersivo che acquista una volta per tutte; la macchina provvede a pesare il contenuto e a dare lo scontrino». contento anche il sindaco Beati perché in questo modo si riduce la produzione di plastica da mandare al riciclaggio. (b.c.)

Alto Adige 3-12-09
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martedì, 01 dicembre 2009


Arcipelago Memoria, stavolta sono voci e volti di Vadena


voci e volti di Vadena



Sette voci, sette volti, decine e decine di immagini. Le voci e i volti sono quelli delle persone di cui l’associazione culturale La Fabbrica del Tempo ha raccolto, intervistando le persone cui quelle voci e quei volti appartengono, la testimonianza, per dar vita, assemblandole insieme a un gran numero di fotografie e documenti, al filmato che sarà presentato venerdì 4 dicembre 2009 alle 20.30 nella Sala polifunzionale del municipio di Vadena. Un filmato in cui Vadena stessa si racconterà attraverso il suddetto campione di interviste, fatte a cittadine e cittadini, donne e uomini, di madrelingua italiana e tedesca, che a Vadena sono nati e hanno vissuto o che a Vadena sono giunti in tempi successivi, sempre e comunque testimoni di un tempo che non è più ma che continua a vivere attraverso quelle voci, quei volti, quelle immagini. Un passato più che mai... presente, che emerge vivido dai racconti degli intervistati, che snocciolano eventi, nomi e date come se li avessero appena vissuti
. Un’altra serata all’insegna della storia e dalla memoria, dunque, quella prevista per venerdì 4 dicembre. Il progetto globalmente denominato Arcipelago Memoria è nato dalla considerazione che ogni realtà territoriale possiede un patrimonio di memoria - espressa in testimonianze orali o scritte, in immagini, lettere, carteggi e documenti gelosamente conservati dai suoi abitanti, che continua a vivere nei ricordi che si tramandano di generazione in generazione. La Fabbrica del Tempo ha deciso di riportare alla luce questo sommerso di vissuti dando forma e dignità alle piccole grandi storie di queste realtà - in primis quella di Vadena - in un progetto che realizzi, in un’area dedicata del sito dell’associazione (www.fabbricadeltempo.it), un “archivio della memoria” composto dalla parte più significativa dei dati raccolti. La realizzazione del progetto è stata possibile anche (ecco l’attuazione del decentramento) attraverso la costituzione in loco di un gruppo di lavoro che ha contribuito a sviluppare le tematiche emerse ”dal territorio” fornendo dati, particolari, collegamenti, facendosi parte attiva nella ricerca di testimonianze, immagini e documenti. Il gruppo di lavoro si compone di abitanti del posto; ne fanno parte oltre al sindaco Alessandro Beati e all’assessore Roberto Marino, rappresentanti delle frazioni - Giuseppe Parise per Birti, Brunella Mottin per Carnel, Franco Baldo per Mover, Piero Lisciotto per Vadena centro e Roberto Capraro per Stadio, coordinati dall’archivista Annalisa Andreolli e da Fabrizio Miori, segretario della FdT, il tutto sotto la supervisione dei rappresentanti della Fabbrica del Tempo, il presidente Tiziano Rosani, il segretario e il supervisore Internet Silvano Gazziero. Nel filmato che sarà presentato venerdì 4 dicembre alla cittadinanza di Vadena e alla stampa le tematiche-base individuate emergeranno con grande vividezza dalle testimonianze raccolte; saranno i protagonisti a raccontare quegli anni, partendo da punti di osservazione diversi tra loro.

Alto Adige 1-12-09
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martedì, 01 dicembre 2009


Il sindaco di Ora «Ascolteremo altre idee»


idee


 Sono una quarantina le associazioni che operano intensamente ad Ora, una quindicina si sono presentate sere fa in consiglio comunale per esporre le loro richieste. Le altre saranno sentite, sempre in aula consiliare, nella seduta di gennaio. «È un impegno che ci siamo presi nell’approvare il piano di sviluppo del nostro comune - dice il sindaco Roland Pichler - elaborato grazie anche ai contributi delle associazioni. Le prime indicazioni, nella recente seduta consiliare, hanno confermato proprio questo spirito di collaborazione che ha contribuito alla risoluzione di una serie di problematiche».

Alto Adige 1-12-09
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mercoledì, 25 novembre 2009


Attivato il nuovo ripetitore a Laghetti: la Ras ha salvato l’ambiente protetto del parco

 

LAGHETTI. Non più vicino a case e popolazione ma dislocato in una zona non abitata: è la ragione che ha portato allo spostamento del ripetitore di Laghetti gestito dalla Ras, l’azienda radiotelevisiva provinciale, che ha accolto in tal senso le richieste della popolazione. Ieri pomeriggio il ripetitore è stato ufficialmente attivato. Con il passaggio dal sistema analogico alla Tv digitale, l’impianto di Laghetti consente la ricezione di numerosi canali televisivi pubblici e privati. Il ripetitore è stato spostato da San Floriano per tutelare dall’elettrosmog le case che si trovavano nelle vicinanze. «La nuova collocazione, lontana da insediamenti abitativi, è ideale», ha detto ieri l’assessora Kasslatter Mur. Il nuovo impianto si trova nel parco naturale Monte Corno e l’iter della sua approvazione, collegato a precise normative di tutela, ha richiesto quattro anni. La Ras ha dovuto rispettare una serie di prescrizioni e garantire anche misure di compensazione ambientale. «Abbiamo dovuto interrare una linea di alta tensione che finora si sviluppava all’aperto e finanziare tre studi su flora e fauna dell’area interessata», ha ricordato il presidente della Ras Rudi Gamper durante la cerimonia di attivazione, presente anche il sindaco di Egna Alfred Vedovelli. Con la sua entrata in esercizio ufficiale il nuovo ripetitore di Laghetti si conferma un valore aggiunto per tutta l’area servita: «Dopo l’avvio delle trasmissioni tv in tecnica digitale l’impianto garantisce una ricezione adeguata di molti canali delle emittenti nazionali e private italiane e straniere», ha spiegato il direttore della Ras Georg Plattner. L’intera operazione tecnica di Laghetti ha comportato un investimento di circa 850 mila euro.

Alto Adige 25-11-09
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lunedì, 23 novembre 2009



 
Presso la galleria AurOrartexpo di Ora (vecchia stazione) è stata inaugurata, a cura dell'Associazione Arte Cultura Casa della Pesa nell'ambito del progetto Bassa Atesina, la
MOSTRA TEMATICA DI RAFFAELE DE ROSA
„Le città dell'immaginario“


Raffaele De Rosa

artista livornese presente alla Biennale di Venezia.
La mostra rimarrà aperta fino al 13 dicembre dalle ore 10 alle 11 e dalle 16 alle 20 martedì esclusi

Artista conclamato a livello internazionale Raffaele De Rosa non restringe lo sguardo solo nell'ambito dell'arte colta, per quanto ne rappresenti un esponente notevole, ma da uomo del suo tempo ricerca l'ispirazione anche nell'immagine filmica nell'illustrazione o nel fumetto, saldandoli con i generi tradizionalmente “colti” quale il simbolo e il surreale.
Quando lo sguardo si posa sui suoi dipinti è come guardare da una finestra attraverso una sorta di varco-spazio temporale per traslocarci in un universo straordinario ma che sembra già appartenerci.
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giovedì, 19 novembre 2009


Si svela il tracciato (non tutto in tunnel) della nuova ferrovia




Studio di fattibilità per il potenziamento della Nuova Ferrovia del Brennero tra Bronzolo e Salorno



ORA. Importante appuntamento - anche questo da inserire nell’ampio dibattito sul futuro della cittadina - stasera alle 19: verranno presentati dalla Bbt i risultati dello studio di fattibilità riguardante il potenziamento della nuova ferrovia del Brennero nella Bassa Atesina. Nel marzo dello scorso anno - dopo la sottoscrizione dell’accordo tra Rfi, Provincia di Bolzano e ministero delle infrastrutture, con il quale il tracciato in questione è stato dichiarato come quinto lotto prioritario - é cominciata la progettazione dello studio di fattibilità. Per la variante in tunnel c’erano dei punti critici: il sito Natura 2000, l’idrogeologia e i due tracciati all’aperto. Sono stati dunque approfonditi soprattutto gli aspetti idrogeologici, ottimizzati i tracciati proposti e concepiti i tracciati alternativi lungo la linea esistente che percorrono a tratti la montagna ed il fondovalle. Ora - dopo che i singoli tracciati sono stati analizzati - come risultato dello studio di fattibilità è stata scelta una variante di tracciato che verrà presentata pubblicamente appunto stasera. In seguito il tracciato definitivo verrà inserito nei piani urbanistici comunali e sottoposto alla valutazione ambientale strategica (Vas).

Alto Adige 19-11-09
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mercoledì, 18 novembre 2009


«Gli stranieri a Salorno sono una preziosa risorsa Basta con la xenofobia»

 

Due insegnanti (e mamme) a difesa degli immigrati per evitare pericolose strumentalizzazioni elettorali

ALBERTO ROMANIN


 SALORNO. La convivenza sta dimostrando di funzionare ma i problemi non mancano in paese: la nuova moschea, gli appartamenti concessi a persone non autoctone e altre situazioni legate alla presenza, numerosa, di stranieri. Due professoresse (e mamme) di Salorno - Cristina Terribile, insegnante di lingue e Mara Job, insegnante di sostegno - prendono posizione.
 Scrivono le due insegnanti: «A noi forse è sfuggito in cosa consista veramente il problema, visto che si parla di frequenza di asilo e scuole (e non di astensione scolastica), di frequentazione dei parchi giochi, di necessità di recarsi dal medico curante, di persone che fanno la spesa e che lavorano fuori paese (e non disoccupati). L’unico problema da noi rilevato, è quello relativo a come si pone di fronte agli stranieri parte dell’amministrazione comunale e della cittadinanza. Genitori che portano i figli in altre scuole per la presenza di troppi stranieri, amministratori che invitano ad affittare le case ai locali, eccessiva presenza di stranieri al parco e dal medico: c’è veramente di che vergonarsi... Chi ha case da affittare ringrazi pure chi ne ha bisogno, perché per le richieste dei “locali“ il mercato sarebbe fermo. Quanto al lavoro anche noi siamo pendolari, e facciamo la spesa dove più ci piace e conviene... Quasi tutti i bambini di Salorno sono “nostrani“ in quanto nati sul nostro teritorio indipendentemente dall’origine dei genitori. Con tutto questo non vogliamo dire a priori che straniero è bello. Sappiamo che di problemi ce ne sono sicuramente, ma riteniamo che per affrontarli, semmai, vadano messi a fuoco chiaramente e trattati cercando delle soluzioni in un clima di collaborazione, non chiudendosi ed alzando barriere. Salorno è sempre stato un paese ospitale abitato da persone di culture diverse e sarebbe un peccato che perdesse queste qualità e rischiasse di diventare chiuso e ottuso. Speriamo che con l’avvicinarsi della campagna elettrorale, gli argomenti ricordati non vengano strumentalizzati alimentando un clima di xenofobia e che in futuro ci si rivolga con più rispetto agli stranieri che vivono e lavorano nel nostro paese».

Alto Adige 18-11-09
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domenica, 15 novembre 2009


«Nuova identità con la variante»




Incontro a Ora per discutere del futuro del paese


EZIO DANIELI



 ORA. Tutti d’accordo amministratori comunali, associazioni e categorie economiche: quando la variante alla statale sarà percorribile la cittadina dovrà caratterizzarsi con una nuova identità. Vi sono a disposizione un paio d’anni per operare in tal senso e proprio ieri c’è stato un primo incontro per impostare il lavoro.
 All’invito del comitato comunale di educazione permanente - presso il centro parrocchiale - hanno risposto una trentina di persone. Tema di discussione «Il futuro di Ora dopo la circonvallazione percorribile». Dopo l’introduzione del sindaco Roland Pichler - che ha elencato le varie opportunità che si prospettando quando il centro cittadino sarà liberato dalla morsa del traffico - il suo collega di Naturno ha illustrato le esperienze (positive e negative) del paese venostano a seguito dell’apertura della variante in tunnel. Poi c’è stato il lungo elenco delle richieste da parte dei residenti che hanno puntato sulla necessità che Ora inizi a impostare il suo futuro con un obiettivo irrinunciabile: ottenere una sua precisa identità. In questo contesto ecco le richieste di rivitalizzare il centro, di fare della piazza principale un punto di incontro, di curare ulteriormente la viabilità interna. Non sono mancate anche le apprensioni, a cominciare da quelle dei commercianti che temono un calo di affari se dovesse diminuire il traffico interno. Agli stessi negozianti è stato però ricordato che proprio la morsa del traffico ha finora condizionato lo sviluppo del settore. A proposito di economia, s’è evidenziata la possibilità che la zona produttiva a nord della cittadina possa avere uno sviluppo in considerazione del fatto che sarà servita in modo più funzionale, dal punto di vista dei collegamenti, visto che la variante sbucherà proprio nei pressi delle aziende.

Alto Adige 15-11-09
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sabato, 14 novembre 2009


Il futuro dopo la circonvallazione. Primo incontro per gettare le basi



planimetria circonvallazione Ora


EZIO DANIELI


 ORA. Il comitato comunale di educazione permanente ha indetto per questo pomeriggio - dalle 14 in poi presso il centro parrocchiale - un pubblico incontro su «Il futuro di Ora dopo la circonvallazione percorribile». Sono state invitate una cinquantina di persone in rappresentanza dell’amministrazione comunale, delle varie associazioni operanti sul territorio, delle categorie produttive, del commercio, del turismo, delle donne, degli anziani, dei giovani. Il comitato di educazione permanente ha invitato anche il sindaco di Naturno per sapere come l’amministrazione comunale del paese venostano s’è mossa a seguito dell’apertura della variante, in tunnel, alla statale dello Stelvio. Il comitato, con l’incontro odierno, intende avviare una verifica periodica con i residenti per ragionare, appunto in prospettiva, su come la cittadina cambierà quando sarà liberata dall’assedio del traffico. Ed in questo contesto - anche se è la Bbt a proporla - si inserisce anche la riunione pubblica convocata per giovedì 19 novembre per illustrare ai residenti la scelta del tracciato nello studio di fattibilità per la nuova linea ferroviaria del Brennero in riferimento al «passante» fra Ora appunto e Cardano.
 L’odierno incontro sul futuro della cittadina quando la variante sarà percorribile va decisamente oltre le esigenze e le prospettive di Ora. È opportuna ed esemplare la decisione del comitato di educazione permanente che sta cercando il dialogo con la comunità, come è stato prima dell’elaborazione del piano di sviluppo. La giunta comunale in tal senso sopperisce ad una grave carenza della Comunità di Valle che avrebbe dovuto svolgere un’azione simile cercando di coordinare le esigenze di tutti i Comuni, soprattutto della Bassa, che sono interessati (per ora soltanto dai disagi) da una serie di mega cantieri. Il Comprensorio in tal senso era stato sollecitato già alcuni anni fa dall’esperto che - proprio per conto della Comunità comprensoriale - aveva elaborato un dettagliato studio sull’economia della vasta zona con ampie considerazioni in merito anche alla viabilità. Il professor Gottfried Tappeiner aveva messo nero su bianco sia le considerazioni che le prospettive, invitando appunto il Comprensorio a svolgere un ruolo di coordinatore fra le varie esigenze in modo tale da sopperire ai disagi e trovare soluzioni ideali e soprattutto funzionali, in relazione anche allo scenario che si determinerà quando le due grandi circonvallazioni - quella di Laives e quella di Ora - saranno completate «Con la statale del Brennero - ha scritto Tappeiner - che di fatto diventerà una superstrada da Bolzano Sud fino ad oltre Salorno». La Comunità non ha fatto una piega. S’è mosso solamente il Comune di Ora che il suo futuro se lo gestisce - opportunamente - in assoluta autonomia.

Alto Adige 14-11-09
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mercoledì, 11 novembre 2009


La nuova ferrovia con tratti di binari anche all’aperto



EZIO DANIELI


ORA. Giovedì 19 novembre, in aula magna, verrà presentato lo studio di fattibilità riguardante il potenziamento della nuova ferrovia del Brennero.
 È un importante appuntamento, anche questo da inserire nell’ampio dibattito sul futuro della cittadina i cui residenti sono stati richiamati - dopo l’elaborazione del piano di sviluppo - a dare ancora il loro contributo di idee e di richieste per esaminare il dopo variante.
 Ma c’è anche il problema della nuova linea ferroviaria del Brennero anticipata dal «passante» fra Ora e Cardano.
 La soluzione che verrà presentata la prossima settimana è, tutto sommato, molto simile a quella già illustrata al consiglio comunale di Ora: al posto dell’unica «finestra» prevista in un primo tempo - e subito contestata dal Comune con un ordine del giorno del consiglio e una dura presa di posizione della commissione per l’ambiente - ne potrebbero essere realizzate due: la prima di circa 400 metri passata la quale i binari dovrebbero tornare, per un breve tratto, sotto la montagna per poi tornare all’aperto con la seconda «finestra» di circa 530 metri. Entrambe le «uscite» dovrebbero essere più a ridosso del costone roccioso mentre la «finestra» contestata era più spostata verso la vallata. Funzionari e tecnici in aula consiliare hanno dato ampie garanzie per quanto riguarda l’inquinamento acustico. A loro parere, visti anche i vari sistemi di protezione che saranno adottati, i decibel causati dal passaggio dei treni sarebbero ridotti e comunque nei limiti di quanto previsto dalle normative che sono in vigore. «L’alternativa illustrata in consiglio comunale - dice il sindaco di Ora Roland Pichler - è stata perfezionata con alcuni accorgimenti tecnici che non dovrebbero aver stravolto il progetto. Giovedì prossimo ne sapremo di più. Nel ringraziare pubblicamente la decisione di Bbt di illustrare alla popolazione l’aggiornamento sullo studio di fattibilità, ritengo sia doveroso sottolineare ancora una volta - come hanno fatto tutti i Comuni del circondario ed anche il Comprensorio Bassa Atesina Oltradige - che la soluzione ideale sarebbe che tutto il tracciato della tratta di accesso fosse in sotterranea: di inquinamento acustico (ma non solo) la Bassa Atesina ne ha fin troppo: altre fonti sono da evitare».

Alto Adige 11-11-09
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mercoledì, 11 novembre 2009


Le erbe officinali ora si trovano in cantina


erbe officinali


 BOLZANO. Sabato 14 novembre la cantina provinciale del centro di sperimentazione agraria di Castel Varco - Laimburg farà da palcoscenico a una giornata dedicata alle erbe officinali e aromatiche con il marchio “Qualità Alto Adige”.
 Nel corso della giornata, le nove aziende di produzione che possono fregiarsi di questo marchio forniranno ai visitatori informazioni sulle erbe di produzione locale, sui metodi di coltivazione e sul loro impiego. Verranno così presentate erbe e miscele di erbe da utilizzare per infusi o in cucina, per il bagno o per realizzare profumati cuscini, oltre che a scopi terapeutici. Ci saranno poi degli approfondimenti con degli incontri con esperti: per la precisione alle ore 11 e alle 15 Heinrich Abraham e Karin Kompatscher, esperti del settore, proporranno temi attuali e interessanti ma pure sfiziosi: “La forza guaritrice della natura” e “Streghe, diavoli ed erbe afrodisiache”.
 Non si poteva, poi, trascurare il ruolo delle erbe nella cucina. Infatti i fratelli Baumgartner intratterranno i visitatori sull’uso delle erbe officinali e aromatiche in cucina, con un programma davvero da leccarsi i baffi. Karl, chef stellato del ristorante Schöneck, offrirà poi ai visitatori gustose specialità a base di erbe e Hansi, chef e “sommelier dei formaggi”, presenterà i suoi formaggi d’artista in cui le erbe sono spesso protagoniste, con degustazioni accompagnate dalla musica dell’Herbert Pixner Trio.
 Per questo evento, la cantina rimarrà aperta dalle 9 alle 18, con una mostra all’aperto degli attrezzi utilizzati per la coltivazione delle erbe. Nell’area antistante l’enoteca ci sarà poi un percorso olfattivo per riconoscere le particolari note di erbe aromatiche di diversi vini.

Alto Adige 11-11-09
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martedì, 10 novembre 2009

Il dopo variante già impostato dai residenti


ragionare è meglio

Obiettivo prioritario è recuperare vivibilità. Alcuni interventi eseguiti rispettando le richieste


EZIO DANIELI


ORA. La circonvallazione sarà del tutto percorribile entro il 2011. Ma Ora ha deciso di muoversi per tempo e - grazie al comitato comunale di educazione permanente - sabato inizierà a ragionare su come programmare il futuro senza più il traffico fra le case.
 C’è una base da cui partire per discutere: è il piano di sviluppo di Ora elaborato sulla base delle richieste di residenti, associazioni, categorie economiche i cui rappresentanti si ritroveranno, appunto sabato prossimo, per approfondire le varie tematiche. Il Leibild comunale - nel capitolo «Costruiamo assieme il nostro paese - sottolinea che «la circonvallazione rappresenta un miglioramento nella qualità della vita ed apre a nuove opportunità di cambiamento per il nostro Comune» e quindi indica anche l’obiettivo: «Rendere Ora più vivibile una volta terminata la variante». E fra le misure da adottare c’è appunto la creazione di un progetto denominato «Ora dopo la circonvallazione» che prevede una modifica progressiva della strada principale «in modo da renderla comoda e piacevole per pedoni e ciclisti» (in questo contesto vanno inseriti i lavori in corso, e quasi ultimati, all’ingresso nord); indicata come necessaria «la pavimentazione con asfalto fonoassorbente» e ribadita pure la necessità «di deviare il traffico pesante proveniente da Termeno e dall’Oltradige attraverso la zona Kalterer Moos in direzione dell’autostrada» ed anche «di deviare il traffico diretto in stazione su via Termeno con l’obiettivo di diminuire il traffico pendolare lungo via Stazione e nel centro della cittadina». Gli abitanti hanno chiesto - ed anche in tal senso sono stati accontentati visto che il Leitbild contiene specifici impegni - che «le vie Termeno e val di Fiemme vengano abbellite, rinverdite e rese piacevoli per pedoni e ciclisti» ed anche che sia prevista «un’adeguata manutenzione ed illuminazione di tutti i marciapiedi del centro e delle zone periferiche del paese». Il piano di sviluppo della cittadina indica l’amministrazione comunale come responsabile di questo progetto che ha «una scadenza breve».
 Nel contesto della viabilità - sempre tenendo conto che la maggior parte dei provvedimenti potranno concretizzarsi quando tutta la circonvallazione sarà percorribile - il piano di sviluppo di Ora si occupa anche della necessità che «Nel migliorare il nostro paese abbiamo a cuore la sicurezza dei bambini» con l’obiettivo che «possano percorrere tranquilli le vie che portano a scuola». Anche in questo specifico settore alcuni interventi migliorativi sono stati già adottatti dalla giunta comunale che potrà comunque operare con maggiore efficacia quando la maggior parte del traffico - soprattutto quello pesante - potrà essere deviato sulla variante che, secondo la Provincia, sarà del tutto percorribile entro la fine del 2011.


Alto Adige 10-11-09
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sabato, 07 novembre 2009


Sì all’essiccatore, ma il materiale trattato sarà spedito fuori regione



MASSIMILIANO BONA



 TERMENO/BOLZANO. I soci dell’Ecocenter hanno raggiunto ieri il sospirato compromesso. L’impianto a biomassa si farà a Termeno, accanto al depuratore, ma i fanghi essiccati saranno smaltiti fuori regione, probabilmente all’estero, e riutilizzati nei cementifici.
 Proprio per evitare una lotta intestina la Volkspartei ha preferito risolvere la “partita“ trovando un’intesa - sofferta ma condivisa - prima dell’assemblea generale al Laurin. Ieri mattina, infatti, per la sorpresa generale i 53 soci dell’Ecocenter hanno sbrigato la questione, che si trascinava da oltre 5 anni, nel giro di un quarto d’ora.
 L’ACCORDO. La scorsa settimana si sono visti, per un incontro chiarificatore, i presidenti delle tre Comunità di valle (Oswald Schiefer per la Bassa Atesina/Oltradige, Ignaz Ladurner per il Burgraviato e Albin Kofler per Salto/Sciliar), il presidente dell’Ecocenter Konrad Ausserer, il consigliere del Cda e sindaco di Caldaro Wilfried Battisti Matscher e l’assessore Klaus Ladinser in rappresentanza del Comune di Bolzano (che detiene il 45% del capitale sociale). Sul tavolo c’era la proposta avanzata dal Comune di Termeno, da sempre contrario all’incenerimento dei fanghi in loco e maggiormente propenso ad un impianto di essiccamento convenzionale a bassa temperatura. I timori dei tecnici della Provincia e dell’Ecocenter erano rappresentanti, in questo caso, dall’impossibilità di “chiudere il cerchio“ in zona e dalla necessità di trovare uno smaltitore esterno disposto a firmare un contratto a prezzi bloccati per i il conferimento dei fanghi essiccati per almeno 10 anni. A prevalere, in questo caso, è stata la soluzione politica ed è passata, nella sostanza, la linea di Termeno: essiccamento in loco e smaltimento altrove per 60 euro a tonnellate (ne saranno prodotte 5/7.000 l’anno), trasporto incluso. Per far funzionare l’impianto sarà utilizzato cippato di legno, che forniranno - almeno per il 50-60% - i Comuni della zona (Termeno, Caldaro, Cortaccia ed altri), in modo da generare anche un indotto. In linea teorica - secondo le prime stime - per trasportare i fanghi dovrebbero essere necessari circa 200 camion l’anno.
 L’ITER. A questo punto la risoluzione approvata all’unanimità dall’Ecocenter Spa dovrà essere approvata entro 2 mesi dal consiglio comunale di Termeno e anche dall’Abwasser Verband. Quindi sarà indetto un appalto europeo per trovare uno smaltitore esterno. Tra i papabili c’è un cementificio di Heidelberg con un giro d’affari di 100 milioni l’anno.
 LE REAZIONI. Soddisfatto il presidente dell’Ecocenter Konrad Ausserer. «È una buona soluzione. Ora attendiamo un pre-contratto per 10 anni, con tanto di fidejussioni bancarie, con uno smaltitore esterno a condizioni bloccate. Faremo un impianto di essiccamento a biomassa». Anche Franzjosef Roner, capogruppo Svp di Termeno, è più sereno. «Si tratta di un valido compromesso. Credo molto in questa soluzione, che tranquillizza i residenti ed evita l’incenerimento dei fanghi in loco».

Alto Adige 7-11-09
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venerdì, 06 novembre 2009




Il futuro ad Ora dopo la variante
Le idee di abitanti, associazioni e operatori economici


vivibilità  benvenuta



EZIO DANIELI


 ORA. Dopo l’esempio dato con l’elaborazione del piano di sviluppo - coinvolti residenti, associazioni, categorie economiche - la cittadina torna ad occuparsi del proprio futuro. E lo fa, ancora una volta, chiedendo la collaborazione degli abitanti. Il comitato comunale di educazione permanente ha indetto per sabato 14 novembre - nel pomeriggio dalle 14 in poi presso il centro parrocchiale - un pubblico incontro su «Il futuro di Ora dopo la circonvallazione percorribile». Sono state invitate una cinquantina di persone in rappresentanza dell’amministrazione comunale, delle varie associazioni operanti sul territorio, delle categorie produttive, del commercio, del turismo, delle donne, degli anziani, dei giovani. Il comitato di educazione permanente ha invitato anche il sindaco di Naturno per sapere come l’amministrazione comunale del paese venostano s’è mossa a seguito dell’apertura della variante, in tunnel, alla statale dello Stelvio.
 Il comitato comunale di Ora con l’incontro di sabato prossimo intende avviare una verifica periodica con i residenti per ragionare, appunto in prospettiva, su come la cittadina cambierà quando sarà liberata dall’assedio del traffico. Conferma Hubert Bertoluzza, assessore comunale e vice presidente del comitato per l’educazione permanente: «Pensiamo di coinvolere gli abitanti e le associazioni anche per quanto riguarda l’urbanistica, lo sviluppo economico, la viabilità interna che con la circonvallazione percorribile potrà ovviamente essere migliorata e più in sintonia con le esigenze di una maggiore vivibilità».
 Intanto, al portale sud del secondo lotto della circonvallazione, lo scavo nella montagna è già arrivato ad oltre 40 metri. La galleria fino a pochi giorni fa era doppia, divisa da una parete di roccia che proprio da poco è stata demolita. A destra si dovrà realizzare la corsia di immissione dalla statale della Dolomiti, a sinistra prenderà forma quella che sarà la variante vera e propria. D’ora in avanti dunque, demolita la parete di roccia, si realizzeranno le corsie di marcia ed il tutto verrà collegato a quello che, allo stato attuale, è il sottopasso (ovviamente chiuso ai transiti) che si diparte dalla variante percorribile, subito dopo il tunnel Castelfeder e prima della rotonda che porta, a destra, verso Montagna e a sinistra verso la zona sportiva di Ora e quindi il centro abitato.
 Passi in avanti anche al portale nord della variante. Si sta preparando l’imbocco con il relativo profilo del tunnel «San Daniele» con relativa sistemazione delle centine metalliche. Finita questa fase, si passerà - entro quest’anno - con gli scavi nel cuore della montagna.

«Lo sviluppo va concordato»

 ORA. L’assessore comunale Hubert Bertoluzza - che ha seguito in prima persona la fase preparatoria e quindi la stesura del piano di sviluppo della cittadina - è convinto che «l’incontro di sabato 14 novembre, e quelli che seguiranno per iniziativa del comitato di educazione permanente - sarà un ulteriore contributo, da parte della popolazione, per impostare assieme il futuro di Ora. Saranno quindi, questi incontri, un naturale sviluppo del Leitbild che proprio alla viabilità dedica una parte importante». Il recupero della vivibilità è uno degli obiettivi prioritari indicati dalla popolazione ed inserito nel piano di sviluppo. In attesa della variante percorribile, l’amministrazione comunale sta concretizzando una serie di interventi urbani.


Alto Adige 6-11-09


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mercoledì, 28 ottobre 2009


Ora: il commercio è frenato dal traffico

Stasera in consiglio comunale l’approvazione del piano per le medie strutture di vendita. Troppi automezzi in centro

EZIO DANIELI

ORA. Stasera in consiglio comunale verrà approvato il piano comunale per le medie strutture di vendita. Un’occasione - importanteper affrontare le varie problematiche dei commercianti il cui sviluppo continua ad essere condizionato dall’intenso traffico sulla statale che verrà liberato soltanto quando - nel 2011 sostiene la Provincia - sarà percorribile anche il secondo lotto della variante.
 Intanto il servizio di vicinato continua a funzionare grazie al costante impegno dei commercianti locali. Ma anche nella cittadina si sono registrati segnali poco incoraggianti con la chiusura di alcuni negozi, compresi quelli aperti nel centro Auracom.
 Il piano che arriva stasera in consiglio comunale ribadisce, in estrema sintesi, quanto prevede il piano commerciale confermato. In termini territoriali le strutture commerciali di Ora sono caratterizzate da una elevata concentrazione, ubicate come sono quasi esclusivamente nel centro da via Nazionale, via Termeno, via degli Olmi e via San Pietro. Allargando leggermente tale perimetro alle zone adiacenti (Piazza Principale e via Stazione), vi si trovano raggruppate più della metà degli esercizi attivi sul territorio comunale. Considerato che altri 14 sono collocati nelle zone produttive artigianali, ne deriva che quelli che si distribuiscono sulla rimanente parte del territorio sono poco meno di 20. Per altre zone considerate dal Puc nel centro storico (Via di Mezzo, Via del Mercato, piazza della Chiesa, Garberweg e via del Rio) non si riscontra una presenza inportante di negozi al dettaglio. Secondo il piano commerciale, quando la variante sarà a disposizione, si potrà individuare l’area di eccellenza vocata al commercio nel quadrilatero formato da via Termeno fino all’incrocio con via San Pietro, via San Pietro da via Termeno fino alla via Stazione, via Stazione fino all’incrocio con via San Pietro, piazza Principale e via Nazionale.
 I commercianti di Ora, a più riprese, hanno indicato una serie di priorità per il rilancio della borgata nel contesto di una strategìa che sarà concretizzabile soltanto con la variante percorribile. Puntano al potenziamento del servizio di vicinato e si sono già espressi contro i tentativi di insediamento in zona della grande distribuzione. Valutando le merceologie della rete locale, appare suffientemente moderna per quanto attiene ai non alimentari. Contrariamente il reparto alimentari è poco presente nelle strutture moderne e si concentra maggiormente nella classe di negozi di vicinato, un servizio che proprio il piano commerciale intende potenziare.

Alto Adige28-10-09
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martedì, 20 ottobre 2009


Variante di Ora: nel tunnel la roccia verrà tagliata per salvare il porfido rosso


porfido rosso



EZIO DANIELI

ORA. Gli interventi più evidenti sono al portale sud, all’altezza del bivio per la statale che sale verso Montagna. Ma anche a nord, in prossimità della zona produttiva, sono significativi i lavori per il secondo lotto della tanto attesa circonvallazione. Si sta infatti preparando l’imbocco con il relativo profilo del tunnel «San Daniele» con relativa sistemazione delle centine metalliche.
 Anche su questo versante verrà usato, per «bucare» la montagna, l’esplosivo fino a circa 100 metri, come sta accadendo sul versante a sud. Successivamente si procedetrà con il taglio della roccia mediante l’utilizzo di speciali apparecchiature. A tal proposito va ricordato che fra la giunta provinciale e la ditta Pac spa di Bolzano (in associazione temporanea d’impresa con il Consorzio Stabile Costruttori Alto Adige srl sempre di Bolzano) - che ha iniziato a costruire il secondo lotto della circonvallazione di Ora - è stato sottoscritto un accordo in base al quale l’impresa dovrà versare alla Provincia 3,5 milioni di euro per l’estrazione del porfido «rosso di Ora»; in cambio la Pac spa potrà commercializzare questa particolare pietra che viene considerata di alto valore. La sua caratteristica distintiva è quella di essere l’unica pietra che presenta una superficie naturale di cava. Può essere usato nelle più diverse applicazioni e garantisce sempre risultati apprezzabili anche nelle architetture più complesse e sofisticate. L’uso prevalente è nell’edilizia civile: pavimenti e rivestimenti per interni ed esterni, pedate, alzate, zoccolini, soglie, davanzali, contorni per finestre, portali, cornici, copertine, balconi e mensole. Viene usato anche per l’arredo urbano, in particolare per cordoli, pavimentazioni stradali, panchine, fontane e fioriere. Quindi il «porfido rosso» - in particolare quello di Ora e di Albiano in Trentino - ha un mercato in costante crescita. Ecco, di conseguenza, la richiesta della società Pac che è stata accolta dalla Provincia di commercializzare il «porfido rosso» che verrà estratto dalla montagna a seguito dei lavori per il secondo lotto della circonvallazione.
 Ricordiamo che alla stessa Pac spa la Provincia ha messo a disposizione per cinque anni un’area - si trova fra Ora e Bronzolo - dove poter stoccare questo speciale porfido. Ecco quindi spiegata la decisione di procedere in due diversi modi nella perforazione della roccia per la costruzione del tunnel «San Daniele»: come detto dopo l’uso di esplosivi, la Pac spa procederà infatti con il taglio della roccia e mediante l’uso di sofisticate apparecchiature. I vari lastroni saranno quindi trasferiti nell’area fra Ora e Bronzolo e quindi stoccati per poter essere poi commercializzati.
 Tornando al portale sud della circonvallazione, i risultati dei lavori sono già evidenti: la sagoma del tunnel si intravede. Si è scavato per una quarantina di metri nel cuore della montagna con la galleria che è divisa in due parti da una parete di roccia che poi sarà demolita.

Alto Adige 20-10-09
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mercoledì, 14 ottobre 2009



Salorno, il piano di viabilità indica la necessità di favorire i transiti dei pedoni e dei ciclisti


rispetta i pedoni

L’urbanista incaricato ha raccolto le osservazioni dei residenti Il sindaco: alla fine del mese l’illustrazione in aula consiliare


 SALORNO. Entro la fine di questo mese la giunta comunale intende portare all’esame del consiglio i primi risultati dello studio sulla viabilità del paese e delle frazioni. Il professionista incaricato - sulla base anche dei pareri chiesti ai residenti - ha completato questa prima fase ed ha messo nero su bianco indicazioni che costituiscono una base su cui procedere con il lavoro. Lo studio, completato, verrà presentato alla popolazione prima della votazione (entro l’anno) in consiglio.
 La giunta comunale ha incaricato l’urbanista Fulvio Forrer del CET di Trento, in collaborazione con il professor Willi Husler dell’IBV di Zurigo per la redazione di un nuovo studio sulla mobilità nel paese di Salorno e nelle frazioni. In rilievi sul campo sono stati il primo passo del lavoro. I primi risultati - sulla base anche di pareri assunti fra la popolazione - sono pronti e prossimi alla consegna in municipio. Il sindaco Giorgio Giacomozzi intende portarli all’esame del consiglio comunale nella seduta di fine ottobre. Lo studio - ricorda lo stesso sindaco - «È rivolto all’analisi della rete stradale, del traffico veicolare di collegamento e di transito, della viabilità pedonale e ciclabile, e comprende un’analisi della situazione dei parcheggi, la redazione di ipotesi relative alla viabilità alternativa ed alla parziale pedonalizzazione del centro storico». Obiettivo dichiarato è la razionalizzazione delle infrastrutture esistenti con poche ma strategiche aggiunte, in grado di dare risposte a problemi ad oggi già evidenti ed a completare quanto già parzialmente disponibile.
 Il lavoro di preparazione, come detto, è concluso. Le prime indicazioni sono interessanti. Dice il sindaco: «Sono emersi, dalle considerazioni fatte dagli abitanti, la vivacità della viabilità interna ed il movimento intenso sia dei pedoni che dei ciclisti che hanno bisogno di ulteriori garanzie di sicurezza. C’è anche molta attenzione per una soluzione viabile alternativa alla odierna del collegamento fra la statale 12 e le frazioni di Pochi e Cauria attraverso la vie Roma e Noldin». Lo studio, una volta completato, prenderà in considerazione le varie ipotesi (ad esempio una strada all’altezza della torbiera, una deviazione che arrivi dalla statale alla zona Raif) e ne descriverà i pregi ed i difetti. La scelta definitiva sarà fatta solo alla luce di queste analisi, presentate pubblicamente.
 Secondo gli accordi presi con l’urbanista, l’iter prevede che lo studio sia portato a compimento, con votazione del nuovo piano mobilità in consiglio comunale, alla fine del 2009 o all’inizio del 2010. Aggiunge il sindaco: «Bisogna stringere i tempi. Intanto alla fine di questo mese porteremo in consiglio comunale i primi risultati per la presentazione e per la relativa discussione. Poi il lavoro sarà completato ed illustrato, pubblicamente, alla popolazione in vista della seduta consiliare che dovrà procedere con la votazione. In tal senso rispetteremo il programma di legislatura».

Alto Adige 14.10-09
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domenica, 11 ottobre 2009


UNA CICLABILE AD ORA


Ora-Auer in bici


 L’amministrazione comunale di Ora ha avviato la procedura di esproprio abbreviata per la cessione del terreno necessario alla realizzazione della pista ciclabile nel tratto fra la via Deflorian e la via Nazionale. È destinata quindi a concretizzarsi una richiesta fatta a più riprese dai residenti. Lo stesso Leitbild di Ora evidenzia la necessità di ampliare gli spazi a disposizione dei ciclisti.
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sabato, 10 ottobre 2009


Mele, vendita lungo le strade. Bancarelle in costante aumento


vendita lungo le strade



di Ezio Danieli
 EGNA/APPIANO. Rispetto allo scorso anno i punti vendita, lungo le strade, sono aumentati. Segno - evidente - che gli affari vanno bene. Ma nel contempo si è ridotta la «forbice» fra i prezzi delle mele praticati da questi punti vendita e quelli nei supermercati. Segno, anche questo evidente, che c’è più attenzione verso i consumatori.
 Le mele direttamente dal produttore al consumatore con vantaggi reciproci visto che viene saltata la filiera che finisce per penalizzare (e neanche di poco) entrambe le categorie. L’iniziativa, decollata quasi timidamente alcuni anni fa, sta registrando un vero e proprio «boom». Sono sempre di più i contadini che si piazzano, con altrettante bancarelle o con postazioni fisse, lungo le strade per proporre la loro produzione (mele, pere, patate ed anche vari succhi di produzione artigianale) a prezzi decisamente convenienti sia per loro che per gli acquirenti (sempre più numerosi). Lungo le strade - sia in Bassa Atesina che in Oltradige come fra Bolzano e Merano - i punti vendita sono aumentati rispetto allo scorso anno. Prima di ogni piazzola i cartelli - tutti bilingui - annunciano la vendita di mele, di pere, di patate ed anche di succhi di mela. Il consumatore, nei vari supermercati della provincia un chilo di Golden lo paga da un minimo di 1,20 ad un massimo di 1,60 euro. Alla cifra si arriva a seguito dei vari passaggi della filiera, lunga come sempre. Nelle bancarelle la Golden viene venduta a 4 euro e mezzo per cinque chili. Rispetto allo scorso anno la differenza è minima, segno evidente che anche i supermercati hanno abbassato i prezzi per evitare... la concorrenza. Più rilevante la differenza di prezzo per altri prodotti agricoli, a cominciare dalle patate. Sono soprattutto i succhi di frutta ad essere... convenienti lungo le strade. Le mele e gli altri prodotti che si trovano in questi punti vendita vengono anche proposti nei mercati contadini che si tengono, quasi tutti i giorni, in varie località della provincia. Gli agricoltori, in occasione di queste bancarelle «fisse» sono soliti ritoccare i prezzi tanto che la frutta, la verdura ed anche i succhi costano qualche decina di centesimi in più rispetto ai prezzi offerti nei punti vendita lungo le strade «ma c’è la garanzia del prodotto naturale», rispondono quando si chiede loro una spiegazione.

Alto Adige 10-10-09
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sabato, 10 ottobre 2009


Biotopo sul greto del rio Nero


Castelfeder




ORA. Resta esemplare l’attenzione dell’amministrazione comunale per il mantenimento dell’ambiente e per la sua valorizzazione. Se passi significativi sono stati fatti per valorizzare la zona di Castelfeder - merito anche del turismo ambientale che risulta sempre più diffuso anche nella zona di Ora con un numero di ospiti (soprattutto germanici) in continuo aumento - altrettanti ne sono stati compiuti nella cittadina grazie all’interesse della giunta civica ed anche al completamento dei lavori del primo lotto di variante.
 Il Bollettino comunale, nel numero di agosto, dà interessanti informazioni in merito al biotopo sulla foce del rio Nero, a seguito delle richieste di residenti sul futuro a causa del dissodamento del bosco di pioppi presso la foce del corso d’acqua. Il progetto della circonvallazione ha infatti pesantemente inciso all’interno di questa zona del biotopo di Castelfeder. La valutazione d’impatto ambientale ha imposto quale contropartita la riconversione del bosco in zona umida fluviale. Il progetto prevede - proprio durante questo mese di ottobre - ulteriori lavori di deviazione del corso del Rio Nero e la creazione di uno stagno e di una zona paludosa. Nella zona rivolta verso l’Adige verrà posato un argine come cintura di arbusti e nei primi mesi del 2010 si pianteranno alcuni ontani, particolarmente adatti a vivere anche in presenza di terreni fortemente umidi. Verrà realizzata anche una parete in argilla, che fungerà da area di cova per il Martin Pescatore, mentre la migrazione in sicurezza delle rane e dei rospi sarà garantita realizzando due piccoli tunnel illuminati sotto la strada statale. In questo modo gli animali potranno raggiungere senza rischi i luoghi di deposizione. Per proteggere gli uccelli non verrà realizzato alcun sentiero attraverso il biotopo ed anche questa è una scelta rispettosa del caratteristico ambiente.
 Intanto è tornato raggiungibile il sentiero naturalistico sul vecchio tracciato ferroviario (quello del trenino per la val di Fiemme), dopo la conclusione dei lavori al portale sud della variante. Il tutto grazie ad un sentiero di collegamento che parte dalla pista ciclabile dopo il sottopasso. In questo modo si piò tornare a raggiungere Castelfeder a piedi attraverso i due percorsi originari. Nonostante le difficoltà dovute ai grandi massi ancora presenti sull’ex tracciato ferroviario, sono molti gli escursionisti felici di poter ripercorrere il sentiero. È il caso di ricordare che è ad alto gradimento anche il sentiero - ristrutturato - che dalla zona sportiva porta fino a Castelfeder, passando con un mini tunnel sotto la variante. (e.d.)

Alto Adige 10-10-09
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mercoledì, 07 ottobre 2009



Unico tetto ad Ora per 2 biblioteche


biblioteche



di Ezio Danieli
 ORA. Posata, ieri pomeriggio, la prima pietra dell’edificio che, in via Nazionale in pieno centro, ospiterà le sedi delle due biblioteche (italiana e tedesca, una a fianco dell’altra e quindi sotto lo stesso tetto), il Centro Elki ed anche la microstruttura per l’infanzia.

 La cerimonia, ieri nel tardo pomeriggio, è stata una festa. Nobilitata dalla presenza dell’assessore provinciale Sabina Kasslatter Mur, dai funzionari degli assessorati retti da Theiner e Tommasini, dai responsabili dell’Elki, dagli amministratori comunali oltre che da numerosi abitanti. Dopo il saluto musicale da parte della banda - che ha suonato anche nel corso della cerimonia - il sindaco Roland Pichler (ne parliamo qui sotto) ha fatto la storia di un progetto che questa e le precedenti amministrazioni di Ora hanno fermamente voluto. Dopo la benedizione da parte di don Luciano Mabritto - presenti anche i titolari e le maestranze che hanno lavorato per le fondamenta e che realizzeranno l’edificio - la posa della prima pietra. Un passo concreto per raggiungere un obiettivo cullato da tempo.
 Il sindaco Roland Pichler, nel corso della cerimonia, ha evidenziato per l’ennesima volta «L’importanza di questo edificio pluriuso che verrà costruito per le esigenze della comunità. È destinato a diventare un punto di incontro, sia sociale che culturale, e quindi crescita. Tra i consigli delle biblioteche dei due gruppi linguistici esiste una collaborazione costruttiva e questo vale anche per il Centro Elki. Per entrambi i gruppi linguistici sta per nascere un centro nel quale ognuno potrà coltivare ed ampliare la propria attività autonomamente nel rispetto reciproco. Sono convinto che questa opera diventerà un centro di formazione e di incontro e che potra quindi contribuire alla comunicazione tra tutte le cittadine e cittadini di Ora».
 Un concetto analogo è stato espresso dal vice sindaco Claudio Mutinelli: «Dopo anni di impegno, anche nella precedente legislatura, finalmente inizia a realizzarsi un sogno per la comunità di Ora. Ho sempre sottolineato l’importanza di un edificio del genere dove i due gruppi linguistici, nel rispetto delle singole autonomia, potranno incontrarsi e valorizzare quindi la propria cultura. In più vi saranno servizi sociali, come il Centro Elki e la microstruttura per l’infanzia, che daranno un ulteriore, importante contributo all’incontro e quindi anche alla convivenza che nel nostro Comune continua a fare passi in avanti, concreti».
 La festosa cerimonia è durata oltre un’ora. Molto partecipata. Alla fine tutti i presenti - comprese le autorità - hanno accolto l’invito per un buffet che risultato ad alto gradimento.

Alto Adige 7-10-09
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domenica, 04 ottobre 2009

Treni aboliti (tratta Verona Bolzano), carrozze strapiene.



Pendolari in viaggio fra i disagi


SALORNO/ORA. Con l’introduzione del nuovo orario, dalla metà dello scorso settembre, è arrivata una sorpresa che non è risultata gradita, viste appunto le conseguenze. Trenitalia ha infatti eliminato alcuni treni sulla tratta fra Verona e Bolzano tanto che, ogni giorno feriale, si registra il sovraffollamento del treno 10904 che parte da Verona alle 5.25 e arriva a Bolzano alle 7.22. Chi sale alla stazione di Salorno qualche posto a sedere lo trova - comunque a fatica - ma i disagi iniziano ad Egna, aumentano ad Ora con pesanti riflessi poi per i passeggeri di Bronzolo e di Laives che si fanno regolarmente in piedi il tragitto (peraltro non lungo) fino al capoluogo altoatesino. Il treno successivo - a Laives passa alle 7.48 - non consente a molti lavoratori e soprattutto agli studenti, di arrivare a Bolzano in tempo utile. L’aggiunta di alcune carrozze potrebbe essere la soluzione più semplice da adottare ma il materiale rotabile a disposizione non sarebbe sufficiente.
 Intanto mentre gli utenti del treno - peraltro in costante aumento - sono costretti a sopportare disagi, domani scatteranno importanti novità per i pendolari che usano i pullman di linea.
 Il Citybus delle 7.34 in partenza da Ora verrà anticipato di 4 minuti in modo da offrire un’ulteriore alternativa per raggiungere la scuola media di Egna. Su richiesta dell’amministrazione comunale di Egna è stata introdotta una corsa aggiuntiva sulla linea 120 Bolzano-Salorno in partenza, appunto da domani, da Bolzano per Salorno alle 10.35 e da Salorno per Bolzano alle 11.32. La corsa viene incontro particolarmente alle esigenze espresse dai residenti di Laghetti, i quali possono rientrare partendo da Egna alle 11.16. La controcorsa partirà invece da Laghetti alle 11.37 e arriverà ad Egna alle 11.44.
 Per l’Oltradige saranno migliorate le coincidenze bus-treno in direzione Merano. Inoltre verrà ritardata di cinque minuti la partenza dell’autobus delle 19.10 da Bolzano verso Appiano e Caldaro. Saranno adeguati anche gli orari del Citybus.
 Sempre da domani novità anche ad Appiano: la corsa A4 delle 6.42 in partenza da San Giuseppe e la corsa A5 delle 6.50 dal parcheggio Tetter avranno tre minuti di anticipo. La prima corsa del Citybus (linea 1) partirà con due minuti di anticipo, mentre la prima corsa del Citybus (linea 2) partirà 6 minuti prima. Modifica - questa di natura viaria - anche a caldaro dove sono cinque i bus destinati al trasporto degli scolari: per questioni di sicurezza la fermata in piazza Rottenburg è stata ampliata fino ai posteggi per motocicli. La zona davanti alla chiesa dei Francescani non può pertanto più essere utilizzata da altri mezzi. I vigili urbani stanno già effettuando i necessari controlli. Al contempo i parcheggi riservati agli invalidi, sempre in piazza Rottenburg, sono stati spostati sul lato nord. (e.d.)

Alto Adige 4-10-09
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categoria:ferrovia, conca atesina
venerdì, 11 settembre 2009



Lotta al biodigestore Bronzolo è con Salorno



 BRONZOLO. Consiglio comunale in ordine sparso nell’approvare una mozione di Fressinger per la solidarietà al Comune di Salorno nella lotta contro un impianto «biodigestore» che la provincia di Trento vorrebbe installare proprio al confine con l’Alto Adige. Dubbi sulla legittimità di una simile proposta hanno poi visto passare la mozione con i soli voti favorevoli della maggioranza. Il dibattito sull’impianto è molto acceso in Bassa Atesina dove più di un Comune si è unito a Salorno per protestare. È nato anche un Comitato che sta seguendo da vicino la vicenda.

Alto Adige 11-09-09
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domenica, 30 agosto 2009



Il Tar ha deciso: ricorso accolto Le barriere antirumore sull’A22 finalmente verranno sistemate


Vadena: sarà la ditta arrivata seconda nella gara di appalto a procedere con i lavori. Presto un incontro di coordinamento

di Ezio Danieli

VADENA. Questione risolta, si spera. I giudici del Tar hanno accolto il ricorso presentato dalla ditta arrivata seconda nella gara di appalto per realizzare le barriere sull’autostrada del Brennero. Sarà questa azienda a costruirle. Nei prossimi giorni è prevista una riunione di coordinamento fra la ditta ed i responsabili dell’Autobrennero per definire tempi e modi dell’intervento. Tutta la comunità di Vadena - giunta comunale in testa - tira un lungo sospiro di sollievo.
 Nello scorso mese di febbraio la società dell’Autobrennero aveva assegnato i lavori all’associazione temporanea di imprese che, con un ribasso del 31,554%, si era aggiudicata la gara per costruire le barriere antirumore lungo l’autostrada all’altezza di Vadena: si tratta dell’associazione - con sede ad Arco - costituita dalla Fratelli Azzolini srl, dalla Costruttori Alto Garda e dalla Nord Restuari. Aveva offerto un superibasso rispetto alla base d’asta fissata nella gara di appalto indetta dalla società dell’A22 per la posa di queste barriere che la comunità di Vadena - già sottoposta a notevoli disagi a causa della linea ferroviaria, dell’aeroporto e del Safety Park - chiede da tanto tempo. Una delle ditte perdenti aveva inoltrato ricorso al Tar e per questo motivo l’inizio dei lavori (previsto per la scorsa primavera) è rimasto a lungo «congelato» in attesa della decisione dei giudici del Tribunale Amministrativo. Che, come detto, è arrivato di recente con l’accoglimento del ricorso.
 Secondo il progetto che è stato elaborato dall’Autobrennero, saranno cinque le barriere antirumore in corrispondenza del tratto autostradale tra le stazioni di Bolzano sud e di Egna-Ora. Nel dettaglio, due ciascuna in località «Cervo» e vicino all’abitato di Vadena e l’ultima a completamento dell’impianto antirumore nella frazione Birti (carreggiata sud), per una lunghezza complessiva di 4,2 chilometri. L’A22 prevede di eseguire i lavori impedendo la transitabilità delle sole corsie di emergenza, senza quindi condizionare il regolare flusso del traffico. Tecnicamente, la curvatura verso la fonte del rumore da abbattere consentirà di ridurre a 4 metri l’altezza delle barriere. In attesa che inizino i lavori, è sorto un altro problema: le barriere antirumore esistenti - sono ai lati dell’Autobrennero per brevi tratti - stanno cadendo a pezzi a causa di una manutenzione che non sembra ottimale. Si sono aperti, da alcune settimane, ampi varchi dai quali ovviamente i decibel fuoriescono con conseguente aumento dei disagi che riguardano sia i residenti in zona Cervo che quelli di Vadena più a ridosso dell’A22. Proprio l’amministrazione comunale di Vadena - come conferma il sindaco Alessandro Beati - è stata subissata di proteste che ha «girato» ai responsabili della società dell’Autrobrennero. L’accoglimento del ricorso ed il via (prossimo) ai lavori dovrebbe finalmente risolvere tutti questi problemi ed eliminare i disagi.

Alto Adige 30-08-09
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mercoledì, 26 agosto 2009



Personale contento del proprio lavoro Soddisfatti gli utenti


di Bruno Canali
 LAIVES. Se l’operatore è soddisfatto del proprio lavoro, anche l’utente lo è e così: convinti di questo assunto, al Comprensorio Bassa Atesina Oltradige hanno deciso di commissionare un sondaggio tra tutti i 360 dipendenti che operano nei tre distretti di riferimento di Laives, Egna e Appiano. I risultati sono considerati positivi.
 Le strutture dove si è svolto questo sondaggio sono la Domus Meridiana e il distretto di Laives, Montagna ed Egna, la Haus Gelmini, il centro sociale di Cortaccia dove sono i servizi riabilitativi per malati psichici e la sede centrale di Egna. Si trattava del progetto «Impresa sana», affidato alla Fondazione Vital. In forma del tutto anonima, ai 360 dipendenti sono stati posti dei quesiti di varia natura per capire il grado di soddisfazione che hanno. Sono stati composti dei «circoli della salute», due gruppi di 10 persone ed è stato distribuito un questionario i cui risultati definitivi verranno presentati il prossimo 5 novembre da parte del direttivo comprensoriale.
 Secondo la segretaria generale Gabriela Kerschbaumer Segattini «una impressione è che manchi una maggiore comunicazione tra tutti. Per il resto, i risultati del sondaggio tra il personale del Comprensorio risultano costantemente buoni. Puntiamo ad avere la certificazione di impresa sana ed il risultato del sondaggio risulta incoraggiante. Il monitoraggio da parte della Fondazione Vital comunque continuerà. Se poi l’Inail accetterà la nostra certificazione otterremo l’ottimo risultato di dover pagare fino al 10% cento in meno, che per la Comunità significa circa 70-80 mila euro l’anno risparmiati».
 Alla casa lungodegenti Domus Meridiana di Laives, il sondaggio non è una novità assoluta, solo che lo scorso anno ha riguardato le famiglie degli ospiti ed era allestito autonomamente. Questa volta invece è toccato al personale, che volentieri ha aderito alla sollecitazione. «È stato un po’ metterci in gioco - afferma Marco Maffeis, il direttore della struttura - proprio perché il sondaggio era assolutamente anonimo. I quadro che ne è emerso è stato positivo, segno che i nostri operatori lavorano con una buona soddisfazione e siamo convinti che se il personale è contento del proprio lavoro e dell’ambiente nel quale opera, anche l’ospite ne trae beneficio».

Alto Adige 26-08-09

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venerdì, 14 agosto 2009



Ciclabile, a novembre l’appalto per collegare la Bassa all’Oltradige



 EGNA/CALDARO. La ciclabile dall’Oltradige alla Bassa Atesina non è più una lontana chimera. Manca ancora l’accordo con i proprietari terrieri ma la Comunità comprensoriale vuole indire l’appalto per il primo lotto - dal sottopasso di Egna al bivio di Termeno - entro novembre. Il progetto, firmato da Helmuth Ambach e Michael Pfeifer, è destinato ad avere riflessi positivi anche dal punto di vista turistico. La conferma dell’ormai prossimo inizio dei lavori è venuta ieri dal presidente della Comunità di valle Oswald Schiefer.
 «I costi complessivi del progetto oscallano tra i 2,5 e i 3 milioni di euro, cifra che non è ancora del tutto coperto, ma la nostra intenzione è quella di procedere per lotti. Per il primo, da Egna a Termeno, abbiamo accantonato 200 mila euro, ma ne mancano 250 mila, che per il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder ci ha già assicurato».
 Con i proprietari terrieri interessati dal passaggio della ciclabile i contatti sono già avviatissimi e pertanto si tratta solamente di concluderli. «Qualora non dovessero esserci intoppi l’obiettivo è quello di partire con i lavori entro l’autunno, subito dopo la vendemmia. Se non dovessimo farcela gli interventi previsti slitteranno a marzo-aprile. L’intenzione c’è, il progetto anche e pertanto si tratta solo di attivarsi in un lasso di tempo ragionevolmente breve. Ci aspettiamo che la nuova ciclabile comprensoriale sia fruita da migliaia di ciclisti: sarà un plusvalore anche dal punto di vista turistico».
 Nel frattempo i Comuni di Appiano e Caldaro hanno firmato una convenzione con la Comunità comprensoriale per assegnare a quest’ultima i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. «La convenzione - spiega il sindaco di Caldaro Wilfried Battisti Matscher - partirà dal primo gennaio 2010, ma visto il cattivo stato in cui si trova il manto in Oltradige il presidente della Comunità di valle ci ha promesso un primo intervento già entro agosto».
 La Comunità comprensoriale ha già in carico la manutenzione del tratto tra Salorno e Vilpiano ed ora assumerà la responsabilità dei lavori dal confine con Bolzano fino al piazzale delle Cantine a Caldaro. «Abbiamo stimato - sottolinea Schiefer - interventi per circa 80 mila euro, che saranno eseguiti dalla ditta Varesco. Oltre ad asfaltare ex novo bisognerà sistemare le recinzioni rotte e le radici degli alberi che negli ultimi mesi hanno danneggiato la ciclabile. Contiamo di iniziare con i lavori preparatori subito dopo Ferragosto. Della convenzione con Caldaro e Appiano non è ancora stata decisa la durata, ma troveremo sicuramente un’intesa a breve». A sollevare il problema a Caldaro, con un’interrogazione, è stato il consigliere comunale della Volkspartei Günther Heidegger, che lamentava la presenza di buche, pericolose per i ciclisti. (max)

Alto Adige 14-08-09
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giovedì, 06 agosto 2009



Rumori al Safety Park Prove coi «silenziatori»

Nuovi test per moto e kart, le due categorie che sforano


VADENA. Nuove prove fonometriche al Safety Park. Le misurazioni di metà aprile hanno dato esiti negativi per due categorie di mezzi - le «supermotard», che hanno superato di 6 decibel la soglia consentita, i kart 125, sopra la soglia di 1,2 decibel - e così ora si ripeteranno adottando scarichi particolari che dovrebbero funzionare da «silenziatori». Le prove sono in programma sabato.

 Dal sempre il Safety Park è al centro di un duro scontro tra ambientalisti e parte dei residenti del circondario (in particolare Vadena e zona Cervo), che accusano la struttura di essere fonte di inquinamento acustico e ambientale oltre che causa di perdite finanziarie per l’ente pubblico, e la Provincia, che difende l’impianto sottolineando l’importanza di una politica di prevenzione degli incidenti stradali soprattutto tra i giovani. Ma mentre sul rosso in bilancio da 521 mila euro non ci sono possibilità d’equivoco - la Provincia ribatte però che si tratta delle spese necessarie per avviare un’attività, e che in tre anni il bilancio tornerà in pareggio -, per quanto riguarda i dati sull’inquinamento sono mancati a lungo punti di riferimento sicuri. Ma ora grazie alle prime prove fonometriche la situazione inizia a chiarirsi.

 A quanto risulta dalle indagini di aprile, dunque, i mezzi che sforano la soglia di inquinamento acustico (circa 55 decibel) rispetto alle abitazioni del circondario sono di due categorie: le moto «supermotard» e i kart da 125 cc (per quelli da 60 e da 100 invece i dati sono sotto il limite). E mentre i secondi sforano di soli 1,2 decibel, per i primi lo sforamento è di ben 6 decibel. E così il Safety Park pensa alle contromisure. Sabato dalle 9.30 alle 14.45 circa si svolgeranno nuove prove fonometriche nelle quali saranno applicate le novità studiate dai tecnici. Spiega Paul Guggenberg, direttore dell’impianto: «Le supermotard sono state provate con scarichi “aperti”, quelli usati per le corse. Sabato invece le proveremo con scarichi di serie, e in più nel rettilineo del percorso inseriremo una chicane, cosa tra l’altro abbastanza tipica per le gare di supermotard. Faremo prove in queste condizioni e poi aggiungendo il cosiddetto “Db Killer”, uno strumento che serve proprio a limitare il rumore delle emissioni». Per quanto riguarda i kart, invece, «saranno usati scarichi particolari, con doppio silenziatore e con la caratteristica di non creare surriscaldamento». Sabato per altro sarà una giornata campale per il traffico sull’A22 - una delle più critiche dell’anno - e quindi saranno prese misurazioni anche in autostrada per poi estrapolarle dai dati comprensivi registrati presso le abitazioni e arrivare così al grado effettivo di rumorosità attribuibile al Safety Park. Le prove si svolgeranno fino al primo pomeriggio perché dalle 15 in poi è attesa l’Ora del Garda che soffia verso nord, dove c’è solo la discarica. (m.r.)

Alto Adige 06-08-09
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mercoledì, 05 agosto 2009



Salorno, borse di studio per ricerche sul paese


SALORNO. Millecinquecento euro per una ricerca che abbia come oggetto la storia o l’architettura, la società, l’economia o altro di Salorno, senza dimenticare la lingua, la cultura o il folclore. Sono due le borse di studio che il Comune assegnerà: lo ha deciso la giunta comunale nella sua ultima riunione. Il concorso vale per l’anno accademico 2009/2010 e il suo obiettivo è «raccogliere studi a livello universitario che abbiano come oggetto il territorio comunale di Salorno». Possono partecipare al concorso studenti universitari iscritti presso le università di tutta l’Ue.
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martedì, 04 agosto 2009



«Basta con i soliti sport. Serve più attenzione per le ragazze»



Egna. Interviene il comitato civico. Critiche alla giunta 

di Ezio Danieli
 EGNA. I giovani locali - e le ragazze in particolare - hanno bisogno di avere a disposizione iniziative e strutture in grado per soddisfare le loro esigenze di praticare attività sportive. Ecco dunque l’esigenza di «una adeguata promozione da parte dell’amministrazione comunale» che deve «anche farsi carico di una più equa distribuzione di contributi». Lo sostiene, in una nota, il comitato civico «Noi per Egna - Wir für Neumarkt» secondo cui «Abbiamo sempre avuto la presenza degli stessi sport (hockey e calcio) entrambi largamente sostenuti e sovvenzionati in prima linea dal Comune. Ma questi non rappresentano gli sport a cui tutti i giovani possono partecipare o sono interessati. Ci chiediamo quali siano i criteri che l’assessorato allo sport e alla cultura adottano per promuovere e sovvenzionare le varie attività. Pur nel rispetto delle varie attività radicate nel territorio, auspichiamo che i nostri amministratori comunali si facciano parte attiva nel promuovere quelle innovazioni che la società in continuo mutamento esige». Il comitato civico fa anche alcuni esempi: «Si potrebbero favorire dei centri di interesse sportivo e culturale ed incentivare alcune discipline sportive: corsi di sci e pre-scistica, tennis, ping-pong (per giovani e meno giovani), la ginnastica ritmica e per la schiena, la danza di qualsivoglia specie (moderna, jazz, contemporanea, da sala, orientale, del ventre ed altro), il nuoto con possibilità di corsi estivi e magari pallanuoto, subacquea, apnea e vari, e ancora lo squash (in collaborazione con il comune di Salorno che dispone da tempo di un campo e sfruttando il Citybus), l’equitazione, la corsa con le bici e rampichini, l’arrampicata sportiva (magari allestendo una palestra di roccia all’interno del futuro impianto di hockey), la scherma, il fioretto, la moto, il kart (visto il nuovo campo di Vadena) e tanti altri». Il comitato nella sua nota sottolinea anche la necessità di una maggiore attenzione nei confronti delle esigenze delle donne e delle più giovani in particolare.
 Secondo «Noi per Egna - Wir für Neumarkt» lo stesso principio «Potrebbe allargarsi alle varie associazioni culturali». E fa alcuni esempi: «Una scuola di recitazione, lezioni di musica, lezioni di canto e cori di vario genere». Il comitato elenca queste attività «In modo che si crei un rapporto simbiotico sportivo e culturale: questo per dare una valenza non solo sportivo-agonistica ma anche educativo-culturale. Tutto questo si realizza con una collaborazione tra la cittadinanza e i suoi amministratori». Amministratori che vengono criticati dal comitato «Per il malcontento creatosi dalla cattiva gestione della vicenda dell’associazione hockeistica di Egna che ha coinvolto molte famiglie di tanti giovani interessati a impegnare il proprio tempo libero su una pista di pattinaggio».

Alto Adige 04-08-09
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domenica, 02 agosto 2009



Importanti reperti archeologici trovati nella zona del castello Haderburg a Salorno



di Alberto Romanin
 SALORNO. Importanti, antichi ritrovamenti nella zona immediatamente adiacente al castello Haderburg, in anni di certosine ricerche da parte di un privato, nel corso delle lavorazioni per il restauro del maniero e della formazione ex novo della strada di accesso al castello, della lunghezza di circa 850 ed un dislivello di circa 110. La conferma è venuta da una lettera spedita al sindaco Giorgio Giacomozzi nella quale il direttore dell’ufficio Beni Archeologici di Bolzano rende noto all’amministrazione che è stato possibile «recuperare un consistente complesso di reperti archeologici provenienti dal sito dove sorge il castello Haderburg». Questa lettera, rende giustizia ad Armando Plank di Salorno, profondo studioso e conoscitore della storia della zona di Salorno e del castello: in anni di appassionata ricerca e dedizione ha raccolto innumerevoli reperti che ha gelosamente custodito e raccolto e che - d’accordo con l’amministrazione e con l’ufficio provinciale preposto - ha consegnato all’ente reperti che nell’ultimo periodo sono stati ulteriormente riordinati, catalogati ed analizzati: questo nobile gesto, è di fatto un “outing” culturale, uscendo da un anonimato, che benchè di altissimo lignaggio e con profondi siginificati sociali quali la salvaguardia del patrimonio storico-culturale, lo rendeva agli occhi della legge, senza questa ufficialità, pur con le migliori intenzioni, alla stregua di un ricercatore di reperti non autorizzato.
 Nel materiale conseganto dal Plank, vi sono frammenti ceramici dell’antica età del ferro (circa VIII secolo avanti Cristo), alcune monete tardo romane (IV secolo dopo Cristo) alcune punte di freccia e alcuni coltelli di ferro dell’Alto Medioevo (VI e VII secolo dopo Cristo), una ingente quantità di reperti di ceramica, di vetro e di metallo attribuibili al tardo medio Evo ed agli inizi dell’epoca moderna. In definitiva, nella lettera inviata al sindaco, si sostiene che si tratta di un complesso di notevole importanza archeologica e storica, considerato soprattutto che quasi nessun reperto archeologico era fino ad allora noto per il sito Haderburg: le prove di una frequentazione del luogo in epoca protostorica e altomedievale sono inoltre in assoluto delle novità. Nel finale dell’enunciato della lettera, si consiglia all’amministrazione comunale - che comunque sembra da tempo muoversi appunto in tale direzione - di puntare su una «valorizzazione di questo complesso ai fini espositivi e museali, considerando che l’Ufficio Beni Archelogici, si pone fin d’ora a disposizione per quanto concerne il necessario supporto tecnico scientifico, in vista di un allestimento espositivo». Si presentano dunque interessanti i risvolti di questi rinvenimenti e sulle prospettive - già considerate - dell’individuazione di una una sala che funga da museo a Salorno.

Alto Adige 02-07-09
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