martedì 17 gennaio 2012

trasporto gommato 1


giovedì, 08 dicembre 2011



Stop ai Tir, forse è l’ultimo anno

LAIVES. Per il dodicesimo anno consecutivo è stata prorogata l’ordinanza che vieta il transito dei mezzi pesanti dentro la città di Laives durante le ore notturne e di primo mattino, dalle 22 alle 5 e dalle 7 alle 9. A controllare che venga rispettata sono chiamati i vigili urbani, i quali periodicamente verificano che non si trasgredisca. Naturalmente non si può nemmeno più parlare di prevenzione e informazione, dopo 12 anni nei quali l’ordinanza è operativa e così i camionisti che cercano di passare comunque vengono inesorabilmente multati...
 «Direi che i conducenti della nostra regione sono oramai a conoscenza dell’ordinanza e sostanzialmente la rispettano - dice il comandante della polizia municipale di Laives, Sergio Codato - mentre può invece capitare talvolta che qualcuno, arrivando da molto lontano, non conosca effettivamente l’esistenza dell’ordinanza, ma oramai sono pochi casi».
 Secondo le previsioni, questa potrebbe anche essere l’ultima ordinanza del genere: a fine 2012 infatti si prevede l’apertura al traffico della variante in galleria e così ci sarà finalmente un’alternativa per il traffico di transito e per i mezzi pesanti in particolare, un’alternativa che dovrebbe permettere al Comune di installare apposita segnaletica per impedire - questa volta a tutte le ore del giorno e della notte - il passaggio dei mezzi pesanti in città, fatti salvi esclusivamente quelli che saranno in grado di giustificare la loro presenza dentro i confini cittadini con una destinazione di carico e scarico ben documentata.
 Un anno ancora quindi, durante il quale i controlli dei vigili alla periferia della città continueranno. Dal 2013 le cose dovrebbero definitivamente cambiare. (b.c.)
Alto Adige 8-12-11
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giovedì, 01 dicembre 2011



Trasporti, nuovo sciopero

Treni e bus fermi 24 ore il 15 e 16 dicembre

ROMA. Per metà dicembte si prospetta un nuovo weekend difficile sul fronte dei trasporti. I sindacati hanno infatti proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore il 15 e il 16 dicembre. La protesta riguarderà il trasporto pubblico locale e ferroviario ed è stata indetta unitariamente da tutte le sigle sindacali (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast) «a sostegno - così affermano i sindacati - della vertenza per la sottoscrizione del nuovo contratto della mobilità».
 Queste le modalità dello sciopero: il 15 dicembre si asterranno dal lavoro tutti gli addetti ai bus che effettuano i servizi extraurbani mentre il 16 la protesta interesserà il personale di bus, metro e tram dei servizi urbani. Gli addetti al trasporto ferroviario si fermeranno invece dalle 21 del 15 dicembre alla stessa ora del 16.
 Da parte dei rappresentanti dei lavoratori si lamenta un immobilismo da parte del governo nazionale in merito al rinnovo contrattuale che dura ormai da troppo tempo. «Da oltre tre anni - spiegano le organizzazioni sindacali in un comunicato congiunto - la vertenza per il nuovo contratto della mobilità è rimasta irrisolta e si è aggravata ed accentuata con i tagli ai finanziamenti al trasporto locale ed al cosiddetto servizio ferroviario universale, a causa delle disposizioni del governo Berlusconi».
 Secondo i sindacati Filt, Fit, Uilt, Uglt, Orsa, Faisa e Fast «in assenza di una sostanziale attribuzione di risorse certe al settore, è fondato il rischio di una decisa riduzione del servizio pubblico con gravi conseguenze per la mobilità dell’intero Paese e drammatiche per l’occupazione dei dipendenti del settore e dei lavoratori dell’indotto che già, in questi giorni, stanno scontando pesantemente gli effetti dei tagli ai treni notturni».
Alto Adige 1-12-11
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domenica, 13 novembre 2011



Nightbus in Bassa Atesina: si va avanti

DAVIDE FODOR
BASSA ATESINA. Potrebbero presto arrivare importanti novità sulla proposta che punta a realizzare una linea notturna in Bassa Atesina.
 Nel prossimo appuntamento tra i referenti alla mobilità, previsto per martedì 22 novembre, il tema “nightbus” è stato infatti messo all’ordine del giorno su richiesta del Comune di Egna ed in particolare della referente Cristina Wegher. Quest’ultima ha avuto modo di incontrarsi recentemente con i rappresentanti del gruppo giovani del paese, al fine di conoscere nel dettaglio le esigenze di coloro che si candidano ad essere i principali utenti del servizio: «Si è trattato di un appuntamento piuttosto positivo - spiega l’assessore -. Dal dialogo è emerso che la richiesta più urgente riguarda il sabato notte, dunque un solo giorno alla settimana. La proposta che presenterò nella tavola rotonda con i referenti alla mobilità parla di due corse, una all’una ed una alle tre del sabato notte. Come priorità è inoltre emerso un trasporto che permetta il rientro in Bassa Atesina, così come la necessità di coinvolgere anche i comuni dell’Oltradige».
 Insieme alla Wegher, anche il presidente della comunità comprensoriale Bassa Atesina-Oltradige Oswald Schiefer e i rappresentanti di altri Comuni della zona si stanno muovendo per trasformare in realtà l’iniziativa, che pare destinata ad assumere connotati comprensoriali.
 Qualora nella riunione del 22 la situazione dovesse evolversi nella maniera auspicata, i responsabili provvederanno poi a presentare un primo preventivo del progetto in Provincia, con quest’ultima che pare intenzionata ad accollarsi buona parte dei costi.
 Dalle prime stime si parla di una percentuale intorno al 70 per cento della spesa complessiva, con il restante 30 per cento che dovrebbe invece essere diviso equamente tra la comunità comprensoriale ed i Comuni che aderiscono al servizio.
Alto Adige 13-11-11
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venerdì, 11 novembre 2011



«Alto Adige Pass» Widmann plaude studenti contrari

BOLZANO. Il 14 febbraio entra in vigore il nuovo Alto Adige Pass. “Con un’unica tessera - così l’assessore Widmann - si potrà viaggiare su tutta la rete del trasporto pubblico. Gli spostamenti saranno più semplici e convenienti. Alto Adige Pass consentirà di spostarsi su tutto il territorio, con tutti i mezzi pubblici, senza limiti di tempo o tratte”. Ma non tutti sono entusiasti. L’Asus commenta: “Widmann vede il Pass come la soluzione a tutte le esigenze di mobilità tra i cittadini. Ciò è vero per alcuni, non per gli studenti universitari però. Mentre scolari e anziani riceveranno il loro “abo” gratis, il prezzo dell’abbonamento per gli universitari sarà aumentato del 50%. E ciò nonostante negli anni abbia perso notevolmente attrazione: venuti meno diversi collegamenti ferroviari”. Ma “anche per i possessori del vecchio abbonamento i mezzi pubblici dovrebbero perdere una parte della attrattività dovuta, appunto, all’introduzione dell’Alto Adige Pass. Così facendo l’assessore promuove una nuova consapevolezza nella mobilità: fa capire agli universitari che per spostarsi conviene prendere la macchina”. (da.pa)
Alto Adige 11-11-11
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venerdì, 09 settembre 2011



Bus e treni, scattano gli orari autunnali

BOLZANO. Trasporto pubblico novità in arrivo. Domenica 11 settembre entra in vigore l’orario autunnale mentre i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Asgb combattono compatti perché la Provincia rallenti o cadenzi con un altro ritmo i rincari delle tariffe che scatteranno a gennaio 2012. L’assessore alla mobilità Thomas Widmann spiega che l’obiettivo è quello di rendere sempre più appetibile il trasporto con bus e treni.
Le novità. Il rione Piani di Bolzano vedrà intensificate le corse bus di pomeriggio con frequenza ogni 10 minuti. Potenziate anche le corse bus per la Val Sarentino a fronte dell’elevato numero di utenti. In Bassa Atesina il percorso del Citybus Ora-Termeno-Cortaccia sarà prolungato sul mezzogiorno e la mattina prima dell’inizio della scuola è prevista la prosecuzione delle autolinee Ora Stazione-Ora Nord (Scuola media superiore di agraria). Vengono anticipate di 5 minuti le partenze dei bus provenienti dall’Oltradige che finora raggiungevano Bolzano alle ore 7.22; così gli studenti ed i pendolari potranno raggiungere il capoluogo già alle ore 7.17. L’anticipo è condizionato dalla modifica dell’orario dai transiti ferroviari fra Bolzano e Merano nelle ore mattutine. Per migliorare le corse della ferrovia Bolzano-Merano vengono corretti gli orari delle partenze ed anticipata di 10 minuti quella del treno del primo mattino da Merano con nuovo arrivo a Bolzano alle ore 6.48. In tal modo vi è una coincidenza più sicura con il treno EuroStar e con il treno verso la Bassa Atesina. La partenza dell’autolinea 201 da Merano viene anticipata di 10 minuti e portata alle 6.45; in tal modo dipendenti e pazienti possono raggiungere prima l’ospedale di Bolzano. Val d’Isarco: Per venire incontro alle esigenze degli studenti sono state disposte alcune corretture agli orari di varie linee bus. Val Pusteria: La partenza dalla Val Pusteria del primo treno per Bolzano viene anticipata di qualche minuto, in modo tale che si possa partire da Fortezza prima del transito del treno R. Il previsto arrivo a Bolzano è quindi alle ore 7.22 invece che 7.34, ovvero con un anticipo di 12 minuti. Tutte le partenze dell’autolinea 401 Bressanone-Brunico vengono anticipate di 5 minuti per consentire migliori coincidenze nelle valli laterali che finora erano troppo ravvicinate. La corsa nei giorni scolastici da Bressanone finora in partenza alle ore 6.45 sarà posticipata di 7 minuti e percorrerà il tratto Rio Pusteria-Brunico senza fermata intermedia.
Alto Adige 9-9-11
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giovedì, 25 agosto 2011



Il bus della linea «4» ci fa fare la sauna

Ogni volta sento dire, dalle rispettive società Sasa e Sad, quanto siano meravigliosi e nuovi i loro mezzi.
 Allora... visto che il biglietto di una corsa normale a breve passerà a 1.50 che almeno ci mettano nelle condizioni di viaggiare in modo decoroso e non su carri bestiame. In questi giorni, per fare solo l’ultimo esempio, il bus che parte da Bolzano diretto verso Bronzolo, Pineta e Laives, il famoso numero 4, viaggia costantemente bollente.
 Non esiste aria condizionata e la gente boccheggia. Ma non è possibile mettere in campo, almeno in questi giorni, i mezzi più nuovi? Ma dobbiamo continuare a subire, sudare, tacere e pagare?
Romina PINETA DI LAIVES
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lunedì, 08 agosto 2011



La «piattaforma» dell’A22 per dare respiro all’arginale Un compromesso fattibile

RENZO SEGALLA
Nelle premesse del Masterplan di Bolzano si afferma che lo stesso potrà avere piena applicazione, dopo lo spostamento del viadotto autostradale, che attraversa la città, e dopo l’interramento della cosiddetta”arginale”, che corre sotto il viadotto. La struttura sopraelevata di detto viadotto potrà ospitare arginale, mini-metro o addirittura un parco, come a Nuova York per la vecchia ferrovia sopraelevata lunga 2,3 Km, una volta spostato questo tratto di autostrada in galleria. Questa l’idea lanciata dall’architetto Andrea Boschetti, noto per aver partecipato al disegno dello sviluppo di Milano, contrario però al “raddoppio” dell’arginale,”vera barriera ad altezza suolo”. Non si potrebbe utilizzare la piattaforma del viadotto autostradale, larga 23 metri, per accogliere il traffico, preferenziale, sia dell’arginale sia della strada statale, in tempi brevi? Come? Mediante la costruzione di rampe di accesso al viadotto autostradale in corrispondenza di ponte Resia, ponte Roma e fra Campiglio e Cardano, a cura e spese, rispettivamente degli enti interessati, Provincia, Comune e Autostrada(meno di cinque milioni di euro per ciascuna rampa di accesso). Potrebbe essere una soluzione di compromesso, accettabile dagli urbanisti in merito ai problemi della viabilità cittadina e della Zona, problemi di circolazione dei veicoli difficile da risolvere fino dai tempi degli urbanisti Piccinato e Winkler, già allora(inizi anni Settanta) in disaccordo sul traffico. Sarebbe una soluzione intermedia, valida anche quando, avvenuto il trasferimento del traffico in galleria, il viadotto potrebbe fungere da sede per il traffico statale e perciò verrebbe meno la costruzione della variante della SS 12.
 Tutto ciò viene rappresentato, in bozza- schizzi, nei grafici allegati.
 Questa proposta, beninteso, viene suggerita ai sensi dell’articolo 118, ultimo comma, della Legge costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3, per il quale i cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di”sussidiarietà” possono attivarsi e sono da favorire, per quanto possibile, a “sussidio” della stessa.
Alto Adige 8-8-11
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mercoledì, 27 luglio 2011



Viabilità: progetto da 170 milioni

ANTONELLA MATTIOLI
BOLZANO. «Se vogliamo, in cinque anni, risolviamo il problema di traffico e viabilità tra l’Oltradige e Bolzano e nel capoluogo. Spesa totale: 169 milioni». Parola di Thomas Widmann, che ieri nel suo splendido maso di Avigna, ha tracciato il bilancio di metà legislatura.
Tram e minimetro come soluzioni per ridurre il fiume di auto di pendolari che ogni giorno arriva a Bolzano, sono state scartate dalla giunta provinciale in quanto troppo costose: si parla di oltre 200 milioni di euro per la costruzione, più le spese di gestione. Per questo l’assessore Widmann e i suoi tecnici hanno elaborato una soluzione alternativa che coniuga metrobus, tram, treno, minimetro.
METROBUS. Non è il bus tradizionale, ma quello che in Francia o Svizzera viene chiamato MetroBus, una specie di tram su gomma. Oltre alla modernità dei mezzi (veicoli ibridi che possono trasportare fino a 220 persone), la vera novità del sistema messo a punto dall’assessorato alla mobilità e dai suoi tecnici è il percorso dedicato: l’idea è quella di creare - allargando la strada attuale - una corsia preferenziale per il bus che verrebbe gestita elettronicamente attraverso semafori e precedenze intelligenti. Il piano che Widmann ha sottoposto ai colleghi di giunta, nell’ultima seduta, prevede un metrobus che collega l’Oltradige a Bolzano ogni 15 minuti. Una cadenza che potrebbe essere ulteriormente ridotta a 6 minuti nelle ore di punta». Costo previsto: circa 41 milioni di euro se il Metrobus si fermasse a Ponte Adige, una settantina se - come prevede uno dei tracciati - si decidesse di farlo proseguire nel territorio cittadino lungo la strada che porta all’ospedale, fino a piazza Gries e poi avanti verso piazza Mazzini o ponte Talvera. Il vantaggio del Metrobus è quello di essere molto flessibile. Caratteristica ideale sempre e in particolarmodo per quanto riguarda la gestione del traffico dell’Oltradige che registra sostanzialmente solo tre picchi nell’arco della giornata.
IL TRAM. La soluzione, proposta da Widmann, prevede anche una combinazione tra metrobus e tram: in questo caso il metrobus si fermerebbe all’incrocio di Ponte Adige e i passeggeri potrebbero proseguire in tram attraverso viale Druso fino alla stazione. Volendo si potrebbe prolungare la linea del tram fino a Terlano, sfruttando in questo caso il tracciato dei binari del treno. Costo previsto per il tram nel solo tratto cittadino 69 milioni.
IL MINIMETRO. Il nuovo modello di viabilità e trasporto pubblico prevede inoltre la possibilità di realizzare un minimetro che collegherebbe il centro alla zona industriale. Il tracciato prevede di partire da piazza Verdi con fermate all’Eurac, ponte Roma, Twenty, Parco tecnologico e Fiera. Il minimetro comporterebbe un ulteriore esborso di una trentina di milioni che andrebbe ad aggiungersi ai 70 per il metrobus e ai 69 per il tram. A chi in Comune a Bolzano si lamenta perché il capoluogo non viene coinvolto, Widmann assicura che la Provincia discuterà con i Comuni ed entro l’anno verrà presa una decisione.
Alto Adige 27-7-11
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lunedì, 11 luglio 2011



DISAGI E SERVIZI Il bus da Bolzano a Bronzolo è pieno fin dalla partenza

Ore 19:20 di venerdì 8 luglio 2011. Sono sul bus numero 2 per Bronzolo. Come al solito nel periodo estivo quasi tutti se non tutti i bus sono singoli. Vorrei ricordare ai gestori della Sasa che non esistono solo gli scolari, infatti il bus già in via Cesare Battisti (a poche fermate dalla stazione) arriva pieno, a fatica si raggiunge l’obliteratore, per scendere si deve spingere, donne con carrozzine restano a piedi e ci saranno 35 gradi sul bus.
Da ringraziare almeno che il bus è in orario cosa piu unica che rara su questa linea. Un utente esasperato (non è la prima volta).
Stefano Martinelli LAIVES
Alto Adige 10-7-11
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domenica, 03 luglio 2011



Autobus: è boom di abbonamenti

BOLZANO. Boom di abbonamenti. Nel 2010 - secondo uno studio dell’Astat - sono stati rilasciati in Alto Adige 214.959 abbonamenti al trasporto pubblico locale (+7,9% rispetto al 2009). Il 35,2% si riferisce ad abbonamenti per studenti (Abo+), mentre il 25,5% comprende abbonamenti rilasciati agli anziani over 70 (Abo+ 70). L’Abo+ studenti, che ha registrato 75.624 abbonamenti, è gratuito ad eccezione di studenti universitari e apprendisti che sono tenuti a pagare una quota annuale pari a 100 euro. Tale categoria nel 2010 rappresentava il 10,5% del totale Abo+ (7.919 in valore assoluto). L’Abo+70, invece, è gratuito per tutti gli over 70 anni: ne sono stati rilasciati 60 mila. Entrambi gli abbonamenti sono a vista, non devono cioè essere obliterati: hanno registrato una crescita, rispetto al 2009, pari al 4,7% e all’8,4%. Il numero di abbonamenti per studenti Abo+ negli ultimi tre anni ha avuto un vero e proprio exploit, dovuto soprattutto alle novità introdotte nel 2008.
 L’Abo+ per studenti nel 2007 rappresentava il 6,9% del totale, mentre nel 2008, da quando alla maggior parte degli studenti è stato distribuito gratuitamente, è passato al 29,8%, nel 2009 al 36,3%, stabilizzandosi nel 2010 al 35,2%. Per quanto riguarda l’uso del mezzo pubblico da parte dei pendolari, dalla stima fatta dall’Astat risulta che il 68,6% delle timbrature viene fatta da lavoratori pendolari extraurbani (cioè che si spostano al di fuori del proprio comune di residenza), il 31,2% da lavoratori pendolari urbani. La consistenza dei pendolari extraurbani è relativamente stabile negli ultimi 5 anni, aggirandosi attorno a 8 mila passeggeri, mentre i pendolari urbani presentano una maggiore variabilità, passando da un minimo di 2.183 passeggeri del 2008 ad un massimo di 4.187 nel 2009. Tale variabilità per i passeggeri che si spostano per brevi tratte può essere interpretata come una maggiore disponibilità di alternative al trasporto pubblico, tra cui è possibile scegliere ogni giorno, anche a seconda delle condizioni meteo. I pendolari extraurbani invece sembrerebbero meno influenzabili su questo fronte.
 L’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann commenta così i risultati: «Questa crescita è la conferma della corretta politica di sviluppo e di modernizzazione dell’offerta portata avanti in questi anni dalla Provincia nel trasporto pubblico».
 Ma come reagirà l’utente agli aumenti a due cifre dei mezzi pubblici che scatteranno a gennaio? Widmann, nonostante le polemiche sollevate dagli aumenti, è ottimista: «Più chilometri si faranno e meno si spenderà. In ogni caso è l’Ue ad imporci di aumentare i prezzi per coprire le spese». Ecco le cifre: il trasporto pubblico su gomma e su ferro costa 138 milioni di euro l’anno. Con biglietti e abbonamenti si copre il 16% delle spese, con gli aumenti del 2012 si arriverà al 24-25%. «Ma l’Ue - spiega Widmann - chiede di arrivare ad un terzo».
Alto Adige 2-7-11
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domenica, 26 giugno 2011


Tariffe trasporti: stangata funivie

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Il presidente Luis Durnwalder l’aveva detto già lunedì presentando le nuove tariffe del trasporto locale deliberate dalla giunta: «Fatti due conti, gli altoatesini si convinceranno che l’opzione più conveniente è quella dell’abbonamento annuale». I conti li abbiamo fatti, nuove tariffe alla mano, ed in effetti è proprio così: i biglietti ordinari infatti subiranno i rincari più elevati. Non c’è solo il più 50% sugli autobus della Sasa a Bolzano e Merano (il biglietto singolo da gennaio passerà da 1 a 1,5 euro): la vera stangata è quella sulle funivie e in particolare per quella più utilizzata, che porta sul Renon. Oggi il biglietto di sola andata costa 2,50 euro e quello di andata e ritorno 3,50: dal primo gennaio l’andata passerà a 6 euro, mentre il viaggio andata e ritorno salirà a 10.
 “Più viaggi, meno spendi”, è il motto scelto dall’assessore ai trasporti Thomas Widmann per presentare il nuovo piano tariffario. Con una spesa mensile di 53 euro (l’abbonamento annuale costa 640 euro) si può viaggiare tutti i giorni su treni regionali, autobus cittadini e provinciali, funivie pubbliche (Renon, San Genesio, Meltina, Verano, Maranza e funicolare della Mendola). Ma è anche vero il contrario, ovvero “meno viaggi, più spendi”.
 Queste le nuove tariffe dei biglietti ordinari: detto di Sasa (da 1 a 1,5 euro) e funivia del Renon (da 3,5 a 10 per il viaggio andata e ritorno), aumenteranno anche i costi del biglietto per la funicolare della Mendola (l’andata e ritorno passa dagli attuali 7,50 a 10 euro), della funivia per San Genesio (da 3,20 a 5 euro) e del trenino del Renon (da 3,50 a 6 euro).
 Ma la stangata colpirà anche alcuni tipi di abbonamenti. Mentre infatti rimane valido il trasporto gratuito per gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori e per le persone con più di 70 anni di età, passa da 100 a 150 euro il costo dell’abbonamento per chi ha più di 65 ma meno di 70 anni e per gli studenti universitari e gli apprendisti. La Provincia farà pagare di più anche i duplicati delle tessere: chi perderà l’abbonamento emesso a titolo gratuito dovrà pagare 50 euro per il duplicato, mentre quello per l’abbonamento da 150 euro costerà 20 euro.
 Aumenti anche per la Mobilcard, titolo di viaggio che consente di viaggiare illimitatamente per un determinato numero di giorni. Viaggiare per 24 ore costerà 15 euro (quest’opzione oggi non esiste), mentre il costo del biglietto da tre giorni passa dagli attuali 18 a 23 euro e quello di durata settimanale sale da 22 a 28 euro (continuano a pagare il 50% del prezzo intero i ragazzi tra 6 e i 14 anni, mentre i bambini con meno di 6 anni viaggiano sempre gratis). Viene introdotto inoltre il biglietto giornaliero valido per le zone tariffarie di Bolzano e Merano: costa 3 euro e permette di spostarsi senza limitazioni tra e all’interno delle due maggiori città dell’Alto Adige.
 Cresce infine anche il costo per il trasporto bici che passa dagli attuali 4 a 6 euro.
Alto Adige 22-6-11
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domenica, 26 giugno 2011


Autobus e treni: biglietti più cari

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Via libera definitivo alla rivoluzione delle tariffe dei trasporti pubblici. Ieri la giunta provinciale ha approvato il nuovo piano proposto dall’assessore alla mobilità Thomas Widmann: il principio è semplice, “più viaggi, meno paghi”, ma in soldoni si tradurrà in aumenti a due cifre per tutti. «Ma - sottolinea Widmann - sono 15 anni che le tariffe sono ferme e solo l’inflazione del periodo è superiore al 60%». Il presidente Luis Durnwalder è ancora più netto: «Viste le critiche dopo la prima ipotesi, abbiamo fatto il possibile. Meno di così non si può chiedere, non c’è più alcun margine di trattativa». Un esempio pratico per controbattere a chi - anche all’interno della Svp con in testa l’ala sociale - chiedeva riduzioni maggiori: «Oggi per viaggiare da Ora a Bolzano si pagano 18 centesimi. È vero che con il nuovo sistema saliremo a 40, ma nessuno può dirmi che si tratta di un prezzo esagerato. Se pensiamo a quanto costa la benzina, 40 centesimi se ne vanno solo per mettere in moto l’automobile...».
 IL NUOVO SISTEMA. Le nuove tariffe entrano in vigore dal primo gennaio e saranno applicate a tutti i mezzi di trasporto pubblici provinciali: autobus (Sad e Sasa), funivie pubbliche e treni locali, compreso quello della Venosta. Più si viaggia e più conveniente diventa la tariffa: i primi mille chilometri costeranno 8 centesimi al chilometro, da mille a 10 mila si scende a 4 centesimi, da 10 a 20 mila a 2. Ogni chilometro aggiuntivo sarà invece a costo zero per l’utente.
 GLI ABBONAMENTI. Se inizialmente l’abbonamento doveva costare 750 euro, ieri la giunta provinciale è scesa fino a 640 euro. Si potrà viaggiare illimitatamente su autobus, treni locali e funivie, anche di notte o nei giorni festivi. Ieri sono state decise altre due riduzioni per venire incontro a famiglie e pendolari. Chi già oggi è in possesso di un abbonamento annuale, pagherà quello nuovo 600 euro invece di 640, mentre per chi ha un figlio a carico il prezzo sarà di 550 euro. Le riduzioni decise ieri costeranno alla Provincia poco più di un milione di euro.
 BUS CITTADINI. L’abbonamento provinciale vale ovviamente anche per gli autobus della Sasa, ma chi usa poco i mezzi pubblici probabilmente opterà per un biglietto singolo. In questo caso l’aumento è del 50%: oggi il viaggio in Sasa costa 1 euro, dal primo gennaio il prezzo salirà a 1,50 euro con un aumento del 50%. «Non possiamo fare altrimenti - spiega il presidente della Sasa Stefano Pagani - perché la tariffa viene fissata dalla Provincia».
 Si potrà però risparmiare ricaricando la tessera (in banca, da internet o col cellulare) che diventerà così una sorta di carta valore come quelle in uso già oggi.
 CHI NON PAGA. Restano in vigore tutte le agevolazioni decise dalla giunta provinciale negli anni passati: questo significa che l’abbonamento è gratis per gli over 70, i bambini fino ai 6 anni e gli scolari fino a 18 anni. Continueranno a pagare 150 euro all’anno gli studenti sopra i 18 anni e gli apprendisti, mentre il costo dell’abbonamento per chi ha più di 60 ma meno di 70 anni resta a 100 euro.
Alto Adige 21-6-11
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domenica, 05 giugno 2011



Riduzioni sui biglietti di treni e aerei per chi si reca alle urne

BOLZANO. Le Ferrovie informano che ci sono riduzioni fino al 70% su tutti i treni nazionali per chi torna a casa per andare a votare. Grazie alla convenzione siglata col Ministero dell’Interno, si potrà ottenere - esclusivamente per viaggi di andata e ritorno in seconda classe - una riduzione del 60% sui treni regionali e del 70% sui treni del servizio nazionale (alta velocità, Eurostar, Intercity, espressi e servizio cuccette). Servirà la tessera elettorale, che per il viaggio di ritorno dovrà essere timbrata. Per gli sconti sui voli, consultare il sito www.prefettura.bz.it/bolzano.Alto Adige 5-6-11
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sabato, 30 aprile 2011



Niente citybus per disabili e bebè

BRUNO CANALI
LAIVES. Il Citybus e il bus della circolare che fanno la spola tra città e stazione ferroviaria e anche fino a Pineta monte e Vadena, non sono attrezzati per accogliere disabili i carrozzine. E ora scattano le proteste.
Qualcuno è rimasto a terra. È successo anche di recente preso la stazione ferroviaria di Laives, dove il bus circolare fa capolinea in coincidenza con arrivi e partenze dei principali convogli ferroviari. «Sono arrivata in treno con il figlio piccolo in carrozzina - spiega una mamma - e quando ho tentato di salire sull’autobus della circolare per raggiungere la città, l’autista me lo ha impedito spiegandomi che, non essendo il mezzo idoneo e attrezzato per il trasporto di carrozzine, io non potevo salire. Sono rimasta perplessa, anche perché non è uno scherzo raggiungere a piedi la città di Laives dalla stazione ferroviaria. Immagino che un disagio ancora maggiore perciò toccherebbe a qualunque disabile in carrozzina».
Felix Rampelotto, direttore della Sasa, ammette che in effetti, questa è la situazione con i piccoli autobus: «Purtroppo - dice - ci sono bus da 8 metri che non sono adibiti al trasporto di carrozzine. E’ certamente un problema, che invece abbiamo sostanzialmente risolto sugli altri mezzi di dimensioni maggiori. Prendo atto che per circolare e Citybus a Laives la situazione è quella citata e faremo delle verifiche per capire il tipo e la quantità delle richieste per poi valutare come intervenire».
I nodi da risolvere, quando si vuole trasportare una carrozzina sull’autobus sono due: la pedana di accesso, che dovrebbe essere il più vicino possibile al suolo o al marciapiede, in maniera da facilitare l’ingresso della carrozzina e quindi, sul mezzo, uno spazio appositamente attrezzato con delle cinghie di fissaggio rapido che servono per tenere bloccata la carrozzina durante il viaggio, in maniera che anche a fronte di sterzate brusche o di frenate improvvise, la carrozzina rimanga ancorata.
Come ha spiegato il direttore della Sasa, sui mezzi più piccoli, che servono linee interne, questi accorgimenti non ci sono. La speranza è che si riesca a trovare un rimedio, perché è facile che a servirsi di linee interne possano essere disabili e mamme con carrozzina.
Alto Adige 30-4-11
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sabato, 30 aprile 2011



Sasa: controllori sui bus la notte

BOLZANO. Nelle prossime settimane verranno installate altre dieci videocamere (attualmente sono 40) e al posto delle guardie giurate, dallo scorso weekend, sugli autobus delle linee 2, 153 e 10, a partire dalle 22 e fino alla fine delle corse di venerdì e sabato, c’è personale Sasa. È il frutto dell’accordo sindacato-azienda: si tratta quasi esclusivamente di controllori che lo fanno su base volontaria. Videocamere e controllori a bordo servono da deterrente. Dopo che, nell’inverno scorso, un gruppo di ragazzini aveva aggredito una guardia giurata e si era arrivati alla sospensione della corsa per una settimana, la situazione - assicurano i responsabili di Sasa - è migliorata sia per quanto riguarda la sicurezza dei passeggeri che quella dei mezzi. Ieri, il direttore generale della Sasa Felix Rampelotto assieme al presidente Stefano Pagani ha presentato il bilancio 2010 appena approvato dall’assemblea dei soci (i Comuni di Bolzano, Merano, Laives)
I PASSEGGERI. Dai dati emerge un quadro più che positivo dell’azienda. Cresce il numero dei passeggeri che ha raggiunto quota 23 mila e 500 (+7,8%). Non si temono ricadute negative invece per l’aumento dei biglietti, deciso dalla Provincia, che scatterà dall’inizio del 2011. Crescono i ricavi da vendite di biglietti, carte valori e abbonamenti che passano da 3 milioni e 900 mila euro a 4 milioni e 200 (+7,2). «Ottimi risultati - ha detto Rampelotto - ha dato il ritorno delle macchinette messe sugli autobus all’inizio dello scorso anno. Il nuovo sistema ha sostituito la vendita che prima avveniva in tabaccherie, latterie e in alcuni negozi». La percentuale di evasione è minima: 4,9% a Merano, 5,8% a Bolzano. Per il presidente Pagani si tratta di una percentuale fisiologica. Respinte, dati alla mano, le critiche sui ritardi delle corse. A Bolzano ci sono 1372 corse al giorno: si calcola che su mille in media solo 17 sono in ritardo, ovvero arrivano 5 minuti dopo l’orario.
I CONTI. Si riduce l’utile di Sasa (da 145 a 103 mila euro pari a -28,6%) ma l’azienda non punta a fare profitti. L’obiettivo è tenere sotto controllo i conti. Cosa questa che nel 2010 si è riusciti a fare. «Ma - ha spiegato il direttore generale - non sarà facile fare altrettanto quest’anno». A preoccupare sono in particolare i costi di gasolio e metano che stanno aumentando. Oltre alla vetustà dei mezzi che hanno in media 10 anni e quindi richiedono più interventi di manutenzione: rispetto al 2006 l’aumento di questa voce è stato del 75,3%. È però in corso una trattativa con la Provincia per l’acquisto di 160 autobus, di cui 33 destinati a Sasa. Il resto a Sad e privati. Spesa - a totale carico della Provincia - 43 milioni. (an.ma)
Alto Adige 30-4-11
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giovedì, 28 aprile 2011



In arrivo la mobilcard per le biciclette

BOLZANO. “Bikemobilcard” è un nuovo documento di viaggio che rende possibile l’utilizzo di tutti i mezzi pubblici con unico biglietto, presentato dall’assessore provinciale Thomas Widmann.
Bikemobilcard che abbina il trasporto in bici al treno, al bus e alla funivia è valido su tutti i mezzi di trasporto dell’Alto Adige ed anche sui treni regionali dal Brennero fino a Trento e da Malles fino a San Candido; sugli autobus del trasporto locale (urbani, extraurbani e citybus); sulle funivie del Renon, Maranza, San Genesio, Meltina e Verano (non su quella del Colle non compresa nel sistema del trasporto integrato); sul trenino del Renon e sulla funicolare della Mendola; inoltre è possibile compiere un viaggio di andata e ritorno tra Malles e Zernez con l’autopostale svizzera. Con il medesimo documento è possibile anche il noleggio di biciclette tradizionali, mountainbike e biciclette a pedalata assistita (bici elettriche) presso (per ora) 31 punti di noleggio, di cui 14 dislocati presso stazioni ferroviarie e autocorriere. Il servizio è gestito da quattro gestori privati. In tutti i punti noleggio partecipanti all’iniziativa, contrassegnati dalla dicitura “Bici Alto Adige”, le biciclette possono essere sia noleggiate che restituite. L’ampliamento dell’offerta con le biciclette a pedalata assistita, come ha sottolineato l’assessore Widmann, è intesa per favorire la mobilità anche a persone non allenate o in là con gli anni che così possono compiere tratti in bici anche se con saliscendi. Dal primo maggio la bikemobilcard sarà disponibile presso tutti i punti vendita del trasporto intergrato Alto Adige (stazioni ferroviarie, e autostazioni), presso i punti noleggio, le associazioni turistiche. Possono essere acquistate “bikemobilcard” per 1 giorno, 3 o 7 giorni (consecutivi). Il prezzo è di 24, 30 e 34 euro; i bambini fino ai 6 anni viaggiano gratis, i ragazzi dai 6 ai 14 anni (non compiuti) pagano la metà. Parlando della possibilità di portare con sè la bici Widmann dice che è prevista su tutti i treni (offerta unica a livello europeo) ricordando però che la capienza dei mezzi è limitata. Inoltre, come ha posto in evidenza, essendo la rete in gran parte monobinario con molti incroci, le operazioni di carico/scarico delle biciclette private comporterebbe l’accumulo di minuti di ritardo che verrebbero a compromettere la stabilità dell’orario dei treni. Info: www.mobilcard.info
Alto Adige 28-4-11
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venerdì, 08 aprile 2011



Stangata a Bolzano sui bus Sasa. Da gennaio il biglietto passa a 1 euro e mezzo


 BOLZANO. A partire dal 1º gennaio la corsa singola dell’autobus a Bolzano passera da 1 euro ad 1.50. Le tariffe vengono decise dalla Provincia, ma il presidente della Sasa Stefano Pagani, quando era stato annunciato il nuovo sistema tariffario dei mezzi pubblici, aveva dichiarato che l’attuale costo della corsa singola è “equo”. Da qui la deduzione, errata, che non ci sarebbero stati aumenti. Ieri la doccia fredda: nella riunione della commissione mobilità del Comune l’ingegner Günther Burger, direttore dell’Ufficio trasporti persone della Provincia, ha illustrato il funzionamento del nuovo sistema che consentirà di usare un’unica card per tutti i mezzi di trasporto ed ha presentato le nuove tariffe con riferimento specifico al capoluogo. Pagani è stato costretto a correggere il tiro: «La legge impone una maggior copertura dei costi: l’altro giorno ero a Bologna, anche lì l’autobus costa 1.50».
 La filosofia della Provincia è: «Più viaggi, meno paghi». La spesa però raddoppia, o quasi, proprio per chi è costretto dal lavoro alle percorrenze più lunghe. Un esempio: il pendolare bolzanino che lavora a Merano (o meranese che lavora a Bolzano) spende oggi mediamente 256 euro annui. L’anno prossimo ne spenderà 522. Stessa sorte per chi invece viene da Vipiteno, che dagli attuali 388 euro l’anno arriverà a spenderne 640. La «stangata» - ha spiegato più volte l’assessore Thomas Widmann - si deve al fatto che le tariffe non sono state toccate negli ultimi 15 anni, e solo per effetto dell’inflazione dovrebbero aumentare del 60%. Se si tiene poi in considerazione che le direttive europee prevedono che i costi operativi debbano essere coperti almeno per il 35% dai ricavi delle biglietterie (attualmente solo il 16,5%) il conto è presto fatto: Bolzano si allinea alla media europea e rinuncia alla medaglia di città europea con il trasporto pubblico più economico.
 Preoccupazioni per le conseguenze della nuova politica tariffaria hanno espresso sia la presidente della commissione mobilità Brigitte Foppa (verde) che il consigliere Enrico Lillo (Pdl Berlusconi presidente). «In futuro - dice Foppa - per il trasporto di una bicicletta si andranno a spendere ben 6 euro (e quindi per fare una gita in famiglia con 4 biciclette si pagheranno 24 euro più i biglietti per le persone). Chi invece sarà in possesso dell’Abo-Alto Adige pagherà meno, ma sempre 15 centesimi per chilometro. Quindi quasi il doppio di quello che paga il passeggero (8 cent/km nella fascia più cara). Sempre per fare una gita in famiglia, ad esempio in 4 per 20 km, si pagheranno 12 euro solo per le biciclette. Siccome riteniamo che l’uso della bici vada promosso in ogni modo (non solo come mezzo sportivo e per il tempo libero, ma anche come salubre ed ecologico mezzo di trasporto), chiediamo alla giunta provinciale di rivedere i prezzi previsti». Anche Lillo insiste su questo aspetto: «Da una parte si dice di voler incentivare l’uso dei mezzi pubblici e delle bici, dall’altra questo nuovo piano tariffario va proprio in direzione opposta». (an.ma)
Alto Adige 8-4-11
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lunedì, 28 marzo 2011



Gratis sugli autobus trentini: un flop l’iniziativa scambio

BOLZANO. Flop dell’iniziativa-scambio tra Bolzano e Trento che regala i biglietti per i mezzi pubblici. La convenzione tra le due Province, per cui chi va in Trentino o viene in Alto Adige con mezzi pubblici può girare con tutti gli autobus senza pagare per una giornata intera, si sta rivelando un fiasco clamoroso e pure inatteso. Nell’ultimo fine settimana ne hanno approfittato solo due persone: una a Trento e una a Bolzano. I limiti ci sono tutti e ben chiari: poca pubblicizzazione e una stagione non felice. Però l’iniziativa è sotto stretta osservazione. Le Province ci credono e partiranno con una campagna di informazione, sperando che la bella stagione possa portare ad un aumento degli utenti. Da quando è stata approvata la delibera, cioè il 5 agosto dell’anno scorso, i tagliandi gratuiti rilasciati sono stati 332. A fruirne sono stati soprattutto i trentini a spasso per l’Alto Adige (255), mentre pochini sono stati i bolzanini che hanno restituito la visita (77). E dire che il progetto sposa un’idea tanto di moda, e cioè quella di favorire in tutti i modi l’uso del mezzo pubblico non solo per necessità ma anche per diletto. Incentivando in questo modo anche la migliore conoscenza del territorio che ci circonda. La gita fuori porta del fine settimana può essere ben impiegata per conoscere le città più vicine, lasciandosi alle spalle l’ansia dell’automobile, dei centri pedonali, dei parcheggi, degli euro 0 e via discorrendo. Detto, fatto. Ma la risposta della popolazione delle due province finora è stata deludente.
Alto Adige 28-3-11
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giovedì, 24 marzo 2011



Nuovi prezzi convenienti ai pendolari sui mezzi pubblici

BOLZANO. Con sorpresa l’assessore provinciale Thomas Widmann registra la richiesta dei Verdi di istituire un ulteriore abbonamento speciale ai mezzi pubblici per i pendolari. «Il nostro obiettivo primario è quello di creare una nuova consapevolezza della mobilità e l’Abbonamento Alto Adige va già in quella direzione, perché spinge ad utilizzare bus e treno anche nel tempo libero», replica Widmann. L’assessore assicura che “anche dopo l’adeguamento tariffario i costi di viaggio in Alto Adige saranno nettamente più bassi rispetto alle regioni confinanti con un’offerta comparabile. Comunque dopo 15 anni di prezzi invariati, una revisione dei costi di viaggio è necessaria».
Alto Adige 24-3-11
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sabato, 12 marzo 2011



Widmann promette alla Sasa nuovi bus più ecologici

BOLZANO. Il parco bus Sasa utilizzato a Bolzano, Merano e Laives ha bisogno di essere rinnovato. Lo hanno detto il presidente di Sasa, Stefano Pagani, ed il direttore, Felix Rampellotto all’assessore provinciale Thomas Widmann: «Per far fronte alla crescita del numero di utenti impieghiamo anche bus in circolazione da più di 12 anni». «Abbiamo già programmato degli investimenti per il rinnovo dei bus - spiega Widmann - che sono in fase di definizione». Parlando dell’introduzione del nuovo Abo provinciale e dell’adeguamento delle tariffe urbane, Pagani e Rampellotto hanno condiviso la necessità di adeguamenti anche per ripianare lo squilibrio attuale fra costi e ricavi. Si è parlato anche di nuovi bus a Gries (collegamento via Fago con piazza Gries ed aumento delle corse delle linee 10A e 10B), possibile solo con l’acquisto di nuovi bus.

Alto Adige 12-3-11
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venerdì, 04 marzo 2011



Tariffe raddoppiate per i pendolari

RICCARDO VALLETTI
BOLZANO. Più viaggi, meno spendi. Con questo slogan l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann, ha presentato ieri l’aggiornamento del tariffario per i trasporti pubblici che entrerà in vigore nel 2012. La spesa però intanto raddoppia, o quasi, proprio per chi è costretto dal lavoro alle percorrenze più lunghe.
Come spiegato negli scenari presentati dallo stesso assessore, infatti, il pendolare bolzanino che lavora a Merano (o meranese che lavora a Bolzano) spende oggi mediamente 256 euro annui. L’anno prossimo ne spenderà 522. Stessa sorte per chi invece viene da Vipiteno, che dagli attuali 388 euro l’anno arriverà a spenderne 640.
La «stangata», ha spiegato l’assessore, si deve al fatto che le tariffe non sono state toccate negli ultimi 15 anni, e solo per effetto dell’inflazione dovrebbero aumentare del 60%. Se si tiene anche in considerazione che le direttive europee prevedono che i costi operativi debbano essere coperti almeno per il 35% dai ricavi delle biglietterie, attualmente solo il 16,5%, il conto è presto fatto: Bolzano si allinea alla media europea e rinuncia alla medaglia di città europea con il trasporto pubblico più economico. Il “più viaggi meno spendi”, si basa sul progressivo abbattimento del costo chilometrico applicato a seconda del numero di chilometri viaggiati. In soldoni: i primi 1000 chilometri costeranno 8 cent l’uno, dal 1001 al 10.000 costeranno 4 cent, da quella soglia fino a 20.000 saranno tariffati a 2 cent, e oltre si viaggerà gratis. La meta però è lungi da venire, perché stando alla geografia in treno o in autobus, il salasso tocca ai pendolari, senza fare distinzioni tra le provenienze. Che arrivino da Merano, Bressanone o Vipiteno si vedranno raddoppiati i costi dell’abbonamento.
I chilometri percorsi in funivia, treno o autobus saranno tutti cumulabili in tutto l’Alto Adige. Il nuovo abbonamento sarà infatti integrato e universale.
Funzionerà come uno skipass, basterà avvicinarlo ai nuovi lettori, di prossima installazione, e l’addebito sarà fatto anche direttamente su conto corrente. Premio di consolazione magro per i pendolari, che con le loro percorrenze settimanali obbligatorie avranno già pagato i viaggi extra del weekend. L’assessore dichiara in questo modo di voler incentivare l’uso del trasporto pubblico anche fuori del semplice andirivieni lavorativo, e prevede la possibilità che le famiglie possano accumulare i chilometri percorsi dai singoli componenti. Da chiarire però rimane se i chilometri dovranno essere conteggiati su un singolo abbonamento, cosa praticamente impossibile a meno che marito e moglie lavorino uno di giorno e uno di notte, o se il totale verrà calcolato sui singoli abbonamenti personali.

Aumenta anche l’abbonamento

BOLZANO. La stangata colpisce anche studenti maggiorenni e i pensionati under 70. Continueranno a viaggiare gratis gli scolari e gli over 70. MA per studenti sopra i 18, apprendisti e persone tra 65 e 70 anni il costo annuo dell’abbonamento “universale” sale da 100 a 150 euro. «L’abbonamento gratis per gli alunni è un investimento per una mobilità sostenibile nel futuro - ha aggiunto Thomas Widmann - se si pensa che nel 2005 erano 11mila i ragazzi che andavano a scuola in autobus e treno e oggi sono diventati ben 51mila». Il nuovo sistema - insiste Widmann - vuole stimolare i pendolari e più in generale i cittadini a spostarsi con il mezzo pubblico anche nel tempo libero.
Alto Adige 4-3-11
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martedì, 01 marzo 2011



Trasporti pubblici: aumenti del 70%

 BOLZANO. Non solo agevolazioni e risparmi per chi utilizza abitualmente i mezzi pubblici, ma anche consistenti aumenti complessivi delle tariffe che saranno applicate a partire dal primo gennaio prossimo. Ieri il presidente Durnwalder ha quantificato in un 70 per cento gli aumenti medi complessivi.
 Sulle tratte brevi gli aumenti potranno raggiungere anche il 100 per cento. Ieri il presidente Durnwalder ha ricordato che le tariffe sono rimaste invariate negli ultimi 15 anni. Sino ad oggi gli introiti della Provincia sono riusciti a coprire appena il 16 per cento dei costi del servizio.
 Ora la situazione dovrà cambiare perchè la normativa europea e quella statale prescrivono che le entrate debbano coprire almeno il 35 per cento dei costi effettivi. «Con le nuove tariffe - ha puntualizzato ieri Durnwalder - ci aspettiamo un maggiore introito di almeno 14 milioni». In altre parole si dovrebbe passare dagli attuali 21 milioni di introiti a 35 milioni, con una media di aumento del 70 per cento. Con queste risorse finanziarie la Provincia arriverà a coprire il 28 per cento del costo del servizio, duque non si sarà ancora in linea con le nuove disposizioni. Ecco perchè vi sarà un tentativo di incentivare l’uso del mezzo pubblico anche con l’introduzione della tessera unica e dell’abbonamento a scalare valido per tutti i mezzi pubblici di trasporto in tutta la provincia di Bolzano. L’incentivazione all’uso di bus, treni e funivie prevede anche una serie di agevolazioni secondo la logica «più viaggi, meno paghi». Il nuovo sistema che sarà introdotto a partire dal primo gennaio 2012 gestirà le tariffe ed il costo variabile al chilometro in modo tale che verrà avvantaggiato chi utilizzerà di più i mezzi pubblici. Fino a mille chilometri percorsi il costo per l’utente sarà di 8 centesimi a chilometro. In caso di 10 mila chilometri percorsi il costo chilometrico scenderà a 4 centesimi, tra i 10 e i 20 mila chilometri si scenderà a 2 centesimi. Se si arriverà a percorrere con i mezzi pubblici 20 mila chilometri (pari ad un costo di 640 euro) da quel momento in poi tutti gli ulteriori viaggi entro l’anno saranno gratuiti.
 Il nuovo abbonamento avrà il grande vantaggio di essere valido su tutti i mezzi pubblici e in tutto l’Alto Adige, avrà l’aspetto di una carta telefonica ricaricabile con importi diversi e funzionerà come uno skipass: la card verrà appoggiata ad un lettore elettronico che automaticamente scalerà l’importo della corsa. Ci sarà anche la possibilità di farsi detrarre l’importo direttamente dal conto corrente bancario.
 Nella seduta di ieri la giunta provinciale altoatesina ha anche confermato una serie di agevolazioni già in vigore per studenti e anziani. In sostanza anche con il nuovo sistema di abbonamento gli studenti sino a 18 anni viaggeranno gratuitamente, apprendisti e studenti over 18 pagheranno una soluzione unica di 150 euro (oggi è di 100 euro), lo stesso importo annuale permetterà di viaggiare senza limiti a tutte le persone tra 65 e 70 anni mentre gli ultrasettantenni viaggeranno gratuitamente (come già accade oggi).
 Da aprile 2012 scatterà anche la versione aggiornata della Mobilcard: costo di 28 euro per viaggiare sette giorni su tutti i mezzi pubblici, di 23 euro per tre giorni e di 15 euro per un giornaliero. I ragazzi tra 6 e 14 anni pagheranno la metà. (ma.be.)
Alto Adige 1-3-11
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lunedì, 28 febbraio 2011



Trasporti: arriva la tessera multiuso

BOLZANO. Va in discussione questa mattina in giunta provinciale la preannunciata rivoluzione che dovrebbe interessare l’organizzazione del trasporto pubblico urbano ed extraurbano in provincia di Bolzano. Punto essenziale del progetto (che dovrebbe ottenere oggi il via libera dall’esecutivo) è l’istituzione del nuovo abbonamento unico per il servizio di trasporto pubblico locale. Il progetto è stato curato dall’assessore provinciale competente Thoams Widmann ed è considerato pratico e vantaggioso anche dal presidente Luis Durnwalder che si è già detto entusiasta. Si tratta dunque di un passo che assessore e presidente considerano importante nell’ammodernamento della mobilità locale, dopo il potenziamento dell’offerta ed il miglioramento della qualità. «Tutti i cittadini avranno nel portafogli la nuova tessera-chip che permetterà di viaggiare su tutti i mezzi pubblici in provincia - anticipa l’assessore Thomas Widmann - e l’utente saprà che più utilizzerà i mezzi pubblici più scenderà il costo dei singoli mezzi utilizzati». Insomma il nuovo abbonamento con scheda elettronica avrà il grande vantaggio di essere valido su tutti i mezzi pubblici ed in tutto l’Alto Adige. Basterà appoggiare la tessera sui lettori elettronici per vedersi scalare l’importo della singola corsa senza più dover ricorrere ad abbonamenti da rinnovare anno per anno o mese per mese. Una rivoluzione che non riguarderà solo i pendolari ma tutti i cittadini dell’Alto Adige che potranno anche decidere una volta per tutte se ricaricare la propria tessera al bancomat o indicare all’amministrazione il proprio conto corrente cui gli importi verranno scalati man mano che si utilizzeranno i mezzi di trasporto.
 «L’Alto Adige si sta per dotare di un sistema che ci invidierà anche la Svizzera» ha commentato con entusiasmo ieri sera l’assessore Widmann che si è anche detto certo di ottenere il via libera della giunta già nella seduta di questa mattina. Il nuovo sistema di abbonamento prevederà forme di agevolazioni anche per gli studenti e gli over 70. La rivoluzione dovrebbe penalizzare chi usa i mezzi pubblici solo sporadicamente. Il nuovo sistema dovrebbe entrare a regime a partire dal primo gennaio 2012. (ma.be.)
Alto Adige 28-2-11
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domenica, 27 febbraio 2011



finanziamo la miniarginale, il Comune presenti il progetto

BOLZANO. «C’è sempre la possibilità di sostenere economicamente il Comune per migliorare la viabilità. Ma bisogna, ovviamente, che Bolzano faccia una scaletta delle priorità e presenti i progetti». L’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner conferma la disponibilità della Provincia a sostenere il Comune “purché decida su cosa puntare”.
 «Io e i miei tecnici - dice Mussner - in questo momento stiamo lavorando sul prolungamento della variante alla statale 12. Ci siamo presi sei mesi di tempo per mettere a punto un progetto di fattibilità che definisca esattamente il tracciato, l’uscita, i costi. Poi vedremo come si muoverà il Comune».
 L’amministrazione Spagnolli ha respinto al mittente l’offerta del presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder di finanziare il raddoppio dell’arginale, nonostante sia sotto gli occhi di tutti che il tracciato attuale non riesce più a sopportare il fiume di auto che lo percorre ogni giorno e bastano poche gocce di pioggia per paralizzare l’intera viabilità. Il sindaco e la sua giunta puntano sul prolungamento della variante alla statale 12 e sul completamento dell’arginale.
 Si tratta in sostanza di dare attuazione al progetto originario messo a punto dall’urbanistica germanico Winkler. Il sistema arginale prevede infatti di istituire un senso unico sotto la galleria del Virgolo in direzione nord, realizzare un sottopasso a Pié di Virgolo con sbocco in viale Trento, un collegamento diretto all’arginale all’altezza del sottopasso per Santa Gertrude; in Zona, per alleggerire il traffico della rampa che porta in via Resia, è consigliata un’uscita su via Ressel (a fianco del Consorzio agrario, ndr).
 Qualcuno dice che il vicesindaco Klaus Ladinser, che nel precedente mandato aveva la competenza sul traffico, oltre ad essere contrario al raddoppio, freni anche sul completamento dell’arteria, ma l’interessato nega.
 «Sono d’accordo sul completamento dell’arginale: si tratta in sostanza di alcuni aggiustamenti che potrebbero contribuire a migliorare la viabilità nei punti critici. Nulla di risolutivo comunque».
 Il vicesindaco non ha dubbi: il problema del traffico nel capoluogo si affronta con una cura «forte». «Tutti gli studi fatti in questi anni ci hanno portato ad un’unica conclusione: bisogna realizzare il prolungamento della variante alla statale 12 che attualmente si ferma a Maso della Pieve. Dobbiamo arrivare fino a ponte Campiglio. L’altra opera fondamentale è la galleria sotto monte Tondo che dovrebbe captare il traffico che arriva dalla Val Sarentina e da San Genesio per portarlo più o meno all’altezza di Ponte Campiglio, passando per l’areale ferroviario. Allo stato non c’è nulla di preciso ma solo la certezza che è la soluzione migliore».
 Progetti ambiziosi ma anche costosi e che richiedono molto tempo: il raddoppio dell’arginale sarebbe più economico e più rapido.
 «È inutile continuare ad alimentare l’illusione che il raddoppio dell’arginale sia la risposta al problema del traffico: non è così. Sarebbe solo uno spreco di denaro pubblico e i tempi di realizzazione sarebbero comunque lunghi». (an.ma)

Viabilità, non basta la variante della Ss12

BOLZANO. Giovanni Barborini, consigliere di circoscrizione a Oltrisarco (Udc) interviene sul tema della viabilità. «Diversamente dalla presidente del consiglio di quartiere penso che sulla viabilità ci sia bisogno di intervenire evitando che la situazione di collasso dell’attuale arginale ricada anche su via Claudia Augusta. Da tempo nelle ore di punta il traffico verso sud sceglie strade alternative nei quartieri. Questo tema viene sicuramente prima di tutti i lavori per la costruzione del tunnel della ss12 da Maso della Pieve a Campiglio. Temo che i tempi lunghi prospettati per la sua realizzazione ricadano anche su Oltrisarco e sulla città. Sono tra coloro che pensano di verificare anche soluzioni parallele e non condivido la chiusura del Comune sulla disponibilità di ragionare con la Provincia sulla ss12 in tunnel e su altre strutture per migliorare la viabilità a Bolzano. Non sono un tecnico però ritengo utile approfondire in Comune e con la Provincia come utilizzare gli stanziamenti proposti. Oltrisarco-Aslago è diviso dall’autostrada e non credo che nei prossimi 20 anni sia pensabile un cambio di tracciato. Nel frattempo si dovranno trovare dei provvedimenti alternativi».
 Nei giorni scorsi aveva difeso invece la posizione del sindaco Luigi Spagnolli sul no all’arginale il presidente di Oltrisarco Wally Rungger (Verdi): «Il nostro rione è già oberato da pm10 e ossidi di azoto. Il raddoppio non solo ostacolerebbe lo sviluppo verde previsto nel masterplan, ma andrebbe a ricadere sui residenti del rione».
Alto Adige 27-2-11

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sabato, 26 febbraio 2011



I tecnici comunali: sì alla miniarginale

BOLZANO. Spinta dalle polemiche la giunta comunale ripete il suo no al raddoppio, dicendo però sì al completamento dell’arginale. È l’apertura dell’assessore ai Lavori pubblici Luigi Gallo, supportato dal sindaco Spagnolli. E i tecnici comunali spiegano: completamento a sud con nuova uscita da via Ressel verso la Zona, e completamento a nord con galleria del Virgolo a senso unico e interramento di viale Trento.
Il raddoppio non s’ha da fare, e questo lo si è capito. Contrasta con il masterplan e pure con il piano urbano della mobilità. Il Comune però ha aperto al completamento dell’arginale. Spinto dal dibattito accesosi negli ultimi giorni. «Se ne può parlare», ripetono il sindaco Spagnolli e l’assessore Gallo. E a ben vedere c’è qualcosa in più delle semplici parole. Scorrendo il piano finanziario dei Lavori pubblici per il triennio 2011-2013, appena approvato contestualmente al bilancio di previsione 2011, in riferimento al 2012 si scovano 600 mila euro per la progettazione del completamento dell’arginale, più altri due milioni per iniziare i lavori di completamento. Inoltre, sono stati approvati 970 mila euro per la realizzazione dei lavori in via Ressel. E questi ultimi sono stati stanziati per il 2011, ossia per quest’anno.
E c’è dell’altro: i tecnici comunali sono pronti a partire. Illustra lo status quo l’ingegner Mario Begher, dell’ufficio municipale infrastrutture e arredo urbano. «Il completamento in realtà non è nient’altro che l’originario progetto Winkler mai terminato: uscita su via Ressel per sgravare l’attuale rampa che porta in via Resia; senso unico sotto la galleria del Virgolo; sottopasso a Pié di Virgolo con sbocco in viale Trento e allacciamento all’arginale all’altezza del sottopasso per Santa Geltrude. Per quanto riguarda via Ressel, a bilancio sono stati stanziati i fondi. Ora si tratta di espropriare i terreni, ma non dovrebbero esserci problemi, visto che l’uscita è prevista dal masterplan. Una volta ottenuti i terreni, nella prima metà del 2012 ci sarà la progettazione esecutiva; nella seconda metà del 2012 si potrebbe partire con i lavori. Con questa nuova uscita, gli automobilisti diretti in via Resia continueranno a utilizzare l’uscita prima di ponte Resia; chi invece è diretto in zona uscirà prima, in via Ressel, sbucando così in via Siemens ed evitando la rotonda di via Volta, il traffico in uscita dall’A22, gli autobus. Sono convinto che l’imbuto prima di ponte Resia diventerà molto più scorrevole».
Il completamento ulteriore è questione più complicata, ma fattibile. «Nei piani comunali è previsto. Per ora, dal punto di vista amministrativo manca la variante urbanistica. Dal punto di vista tecnico si tratta di un cantierone, per via della necessità di spostare varie infrastrutture, ma non è nulla di trascendentale. Sono interventi cui siamo tecnicamente preparati, come dimostra l’ampliamento del sottopasso di via Mayr Nusser, lì vicino. Questo secondo intervento stimiamo potrebbe costare fra 15 e 18 milioni di euro». Dal punto di vista viabilistico, «non è affatto in contrasto con la variante in galleria alla Ss12. Sono due interventi complementari che, assieme, renderebbero di sicuro assai più scorrevole il traffico interno ed esterno alla città». (da.pa)
Alto Adige 26-2-11
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giovedì, 24 febbraio 2011



Bolzano ha bisogno di nuove strade

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. «Il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha ragione da vendere: a Bolzano la situazione della viabilità è al limite. L’arginale scoppia, tutte le mattine e le sere, per non parlare di quando piove o accadono eventi imprevisti». Lo dichiara il presidente di Assoimprenditori Stefan Pan. E Michele Libori, capo del compartimento cittadino di Assoimprenditori, gli fa eco rincarando la dose: «E questo tira e molla fra Comune e Provincia non fa che peggiorare la situazione a scapito dei cittadini e dell’economia. È ora che ci si sieda attorno a un tavolo e, visto che le risorse attualmente sono limitate, si decida in tempi rapidi quale opera si vuole realizzare: il raddoppio dell’arginale o la variante in galleria alla Ss12. O una o l’altra, ma si deve decidere, per agire subito. La città rischia la paralisi». Anche l’ex assessore ai Lavori pubblici e ora presidente di Sasa, Stefano Pagani, preme senza mezze misure sul Comune: «Si completi subito l’arginale trasformando la galleria del Virgolo a senso unico e interrando viale Trento. Non si capisce per quale motivo non si sia mai completato il tragitto. Il progetto è pronto e la Provincia da anni si dice disponibile a finanziarlo».
 Il presidente di Assoimprenditori, Stefan Pan, parla soprattutto da cittadino: «Vivo a Bolzano e lavoro a Laives, quindi percorro l’arginale quasi tutti i giorni. Anzi, la percorrerei, ma sono più le volte che la evito di quelle che la uso. Dalle 7.30 alle 8 e fra le 17 e le 19 è impraticabile, specie quando piove. Avendo capito che mi conviene, perché impiego meno tempo, in molte occasioni mi tocca recarmi fino a Bolzano Nord a prendere l’A22; esco a Egna-Ora e torno indietro verso Laives. Viceversa faccio alla sera specie se piove». È esasperato come qualsiasi pendolare bolzanino costretto per lavoro a percorrere quotidianamente l’arginale. Ed è convinto: «C’è la necessità palese di fare qualcosa in tempi rapidi; questo immobilismo da parte dell’amministrazione lascia decisamente perplessi».
 Sulla stessa lunghezza d’onda si dice anche Libori: «Non siamo dei tecnici, quindi non siamo in grado di giudicare quale sia la soluzione migliore, se il raddoppio dell’arginale o la variante in galleria alla Ss12. E nemmeno possiamo dire se sarebbe il caso di realizzarle entrambe, magari in due step, oppure solo una». «Chiediamo però a Comune e Provincia - conclude Pan - di dare il buon esempio: si trovino, capiscano qual è il concetto migliore e lo realizzino al più presto possibile. Si sburocratizzino le procedure, perché la città ormai è al collasso».
 Inaspettatamente duro è anche l’ex assessore ai Lavori pubblici del Comune Stefano Pagani. «Per risolvere il problema della viabilità o almeno per ridurlo notevolmente sarebbe sufficiente terminare il tragitto originariamente progettato. Fra il resto è economicamente sostenibile perché si parla di 17 milioni di euro, e poi il progetto è pronto da anni; la Provincia già in passato e per iscritto si era impegnata a finanziarlo». Si tratterebbe di completare l’arginale trasformando la galleria del Virgolo a senso unico verso Nord. In senso opposto si dovrebbe interrare parzialmente viale Trento, realizzando il sottopasso ferroviario, il cui sbocco sull’arginale esiste già: è stato realizzato. In questo modo, «verrebbe anche riqualificato viale Trento, zona delicata che spesso è salita agli onori delle cronache». Dunque, «il Comune realizzi almeno questo completamento. Sono convinto che sarebbe sufficiente e permetterebbe di dedicarsi alla Ss12 lasciando stare il raddoppio».
Alto Adige 24
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mercoledì, 23 febbraio 2011



Viabilità: 17 milioni per la Bassa Atesina

ORA/BRONZOLO. Oltre 17 milioni di euro per la viabilità in Bassa Atesina: a tanto ammonta il finanziamento stanziato dalla Provincia per la variante Laives-Bronzolo e per la cirncovallazione di Ora, due opere attese da anni e che incideranno in modo significativo sui flussi sulla Statale 12 e soprattutto sulla riqualificazione della Bassa. L’obiettivo principale, infatti, è quello di liberare dal traffico i centri abitati. L’assessorato che fa capo a Florian Mussner ha stanziato 8,7 milioni di euro per la variante Laives-Bronzolo e 8,7 milioni per la circonvallazione di Ora.
 Soddisfatto, ovviamente, il sindaco di Ora Roland Pichler, che sottolinea come sinora sia stata rispettata la tabella di marcia. «Per tutto il progetto della circonvallazione i costi si aggirano sui 72 milioni. Il primo lotto, riguardante la galleria Castelfeder, è stato ultimato nel 2008. Il secondo, i cui lavori sono iniziati nel 2009, riguarda invece la galleria San Daniele. Il tratto da realizzare è di circa 1.100 metri e per ora, tenendo conto di entrambi i versanti, siamo arrivati circa a 700. La buona notizia è che proprio nei giorni scorsi è stata ultimata la galleria d’emergenza».
 Risolti, almeno sembra, anche i problemi relativi ai rumori, per i quali c’erano state anche proteste da parte dei residenti. «Gli operai proseguono con le volate, ma essendo all’interno del tunnel i rumori sono attutiti e non danno più fastidio ai vicini. Negli ultimi mesi non ci sono state lamentele». Ad Ora in particolare l’amministrazione comunale sta pensando al dopo-variante. I commercianti hanno espresso, infatti, qualche timore sulle possibilità di sopravvivenza degli esercizi che si affacciano sulla Statale. Già due negozi dell’AuraCom sono stati infatti costretti a chiudere. «Secondo una prima stima - spiega il sindaco - quando saranno ultimati i lavori della nuova circonvallazione il numero dei mezzi dovrebbe scendere almeno del 50%. Ne resteranno, pertanto, 6/7 mila. A mio avviso l’unico esercizio che rischia veramente di pagare, con un calo non trascurabile del fatturato, l’ultimazione dei lavori della variante è il distributore. E lontano dal cuore del paese e non riuscirà più ad intercettare il traffico di transito. Per tutte le altre attività molto dipenderà anche da noi e dalle contromosse che sapremo adottare». (m.bon.)
Alto Adige 23-2-11
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martedì, 22 febbraio 2011

    

La Provincia: subito la doppia arginale

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Raddoppio dell’Arginale: gli automobilisti bolzanini lo pretendono, il presidente Durnwalder ha più volte dichiarato di essere pronto a finanziarlo, l’assessore provinciale ai lavori pubblici Mussner sostiene che è fattibile in tempi piuttosto rapidi, ma al sindaco Spagnolli tutto ciò non interessa: pensa solo alla variante in galleria per la Ss12, mentre l’assessore comunale alla mobilità Peintner Kofler, candidamente, osa ammettere: «Raddoppio dell’arginale? In questa legislatura non ne abbiamo mai parlato».
 Ora a chiedere ragione dell’incomprensibile atteggiamento da parte dell’esecutivo municipale è l’ex assessore comunale ai Lavori pubblici nonché attuale assessore provinciale alle finanze, Roberto Bizzo. «Ostinarsi a non voler realizzare il raddoppio dell’Arginale mi pare una follia», taglia corto l’assessore del Pd. «L’accordo politico fra Comune e Provincia esiste dal lontano 2004, quando il sindaco era Salghetti. Il progetto non solo esiste, ma è stato approvato in pratica a tutti i livelli tecnici. Il finanziamento era già stato garantito e ora lo si è ribadito. Lo dico come assessore ma soprattutto come bolzanino che ama la sua città: la giunta comunale deve ripensarci e ritirare fuori il progetto dal cassetto. Così non si può più andare avanti».
 Non si muove sull’onda delle emozioni, l’assessore Bizzo. Non re-agisce solo adesso, a seguito dell’orrendo caos generatosi settimana scorsa sull’Arginale per via di una chiusura non prevista presso la galleria del Virgolo. L’assessore sponsorizza il raddoppio da diversi anni. «Perché non lo si è realizzato? Chiedetelo a quelli che sono venuti dopo di noi», attacca senza mezze misure. «Era tutto bell’e pronto. Il progetto (elaborato dai tecnici comunali Daloli, Begher, Moroder e Berantelli, ndr), aveva superato l’esame delle commissioni municipali preposte». Non solo: aveva ricevuto il placet anche da parte dei Bacini montani, dell’A22, del Comitato tecnico provinciale, dell’Anas e quant’altro. «E anche il finanziamento era stato garantito: la Provincia aveva proposto al Comune, che si era detto d’accordo, di cedere l’area di via Alto Adige. In cambio, la Provincia si era impegnata a finanziare il raddoppio». Poi ci furono le elezioni, e non se ne fece più nulla.
 In effetti, ricorda l’assessore provinciale ai lavori pubblici Mussner, «il Comune si era anche attivato a Roma, presso l’Anas. Insomma, c’era qualcosa di molto concreto. Per il momento, i tecnici provinciali stanno elaborando lo studio di fattibilità per la variante in galleria della Ss12. Per quanto riguarda la variante di Monte Tondo o quella lungo il Talvera, si vedrà in futuro. Per l’Arginale, invece, il discorso si potrebbe benissimo riprendere».
 Il perché viene spiegato da Bizzo. «Si ostinano a dire: per ora lavoriamo alla Ss12, ma è un discorso che non sta in piedi. Raddoppio dell’Arginale e variante in galleria alla Ss12 sono complementari, in tutti i sensi. Servono entrambe a risolvere il problema traffico, ma stiamo parlando di due piani distinti: non c’entrano nulla l’uno con l’altro. L’Arginale serve a far defluire in fretta il traffico dall’interno della città direttamente verso MeBo e A22. La variante Ss12 serve a non far entrare il traffico extracittadino. Serve a non far entrare a Bolzano le auto che provengono da Sud, convogliandole direttamente a Nord del capoluogo».
 L’assessore Bizzo non comprende come si possano confondere i due piani, non solo tecnicamente, ma anche in termini di tempistica di realizzazione. «Sappiamo benissimo tutti quanti - dichiara - che per la variante in galleria, per quanto si cerchi di accelerare i tempi, a causa della complessità di realizzazione serviranno dieci anni. Il raddoppio dell’Arginale, invece, è tutta un’altra questione: quello si fa subito. In due anni è pronto». Perché, ribadisce, la volontà e il piano per finanziarlo ci sono già.
 «Il Comune cambi idea: ceda l’area di via Alto Adige, che non per nulla, essendo di proprietà comunale, è l’unica a non essere ancora stata edificata, e questo la dice lunga... La cedano. In cambio finanzieremo il raddoppio. O potremmo pensare anche ad altri metodi di finanziamento. Non importa come, ma il raddoppio serve. Subito».
Alto adige 22-2-11
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martedì, 01 febbraio 2011



Sabato sera la linea 2 è un discobus

BRUNO CANALI
LAIVES. Un sabato sera come tanti, quello passato. Dopo le 23.30 fa molto freddo in piazza Stazione a Bolzano. Alla fermata degli autobus, mescolati a parecchi giovani, ci sono anche l’assessore Dario Volani, che segue proprio le politiche giovanili per il Comune di Laives, e il delegato comunale alla Sasa, Paolo Zenatti. «Vogliamo verificare la situazione dopo gli ultimi fatti di cronaca», spiegano.
 Dopo l’episodio di violenza che si era verificato sull’ultima corsa notturna della linea 2 tra Bolzano e Laives, si era rischiata addirittura la soppressione della corsa.
 «Intanto abbiamo visto che la Sasa ha fatto montare le telecamere per la videosorveglianza all’interno dell’autobus - dicono Volani e Zenatti - e questo dovrebbe rappresentare un deterrente».
 La prima “sorpresa”, sabato notte, è stata la quantità di passeggeri diretti a Laives. «In effetti non me lo aspettavo - dichiara l’assessore Volani - sembrava di essere sull’autobus che alla mattina porta i ragazzi a scuola. L’età è più o meno quella. Seconda sorpresa, la stragrande maggioranza di questi ragazzi non erano diretti a casa ma alla discoteca “Cheope” di Pineta. Per il ritorno, ci hanno spiegato, si sarebbero serviti degli “shuttle” dealla discoteca».
 Volani e Zenatti hanno deciso di condividere quest’ultima corsa del sabato sera con i ragazzi proprio per vedere cosa succede sull’autobus. «L’idea - continua Volani - era quella di osservare per poi pensare anche a qualche progetto che coinvolga i giovani e le istituzioni. Certo, abbiamo anche voluto capire se, effettivamente, vi siano così grossi problemi di sicurezza ma ci è sembrato tutto tranquillo. È chiaro ad ogni modo che in situazioni di affollamento basta una scintilla, ma dobbiamo anche stare attenti ad esagerare, perché un singolo episodio non può certo giustificare la soppressione di una linea che viene utilizzata molto dai ragazzi».
 Per quanto riguarda il ritorno, come detto è la discoteca ad organizzare il servizio di trasporto dei ragazzi. «Quando si è provato - dice ancora l’assessore Volani - abbiamo verificato che l’istituzione di un autobus pubblico non ha funzionato. Evidentemente le discoteche sono più flessibili e conoscono meglio gli orari dei ragazzi che le frequentano. Direi che questo non può che far piacere anche a noi. Semmai direi che sarebbe da sensibilizzare ancora di più i giovani affinché, quando vanno in discoteca e fanno le ore piccole, magari alzando anche un po’ il gomito, utilizzino questi mezzi per tornare a casa invece delle auto private. In conclusione, abbiamo tratto un’impressione positiva, con tanti ragazzi, anche molto giovani, che si divertono senza problemi».
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categoria:comune di laives, trasporto gommato
martedì, 01 febbraio 2011



Mezzi pubblici: tariffe più care

BOLZANO. Notizia positiva: dal 1º gennaio del 2012 in Alto Adige si potrà viaggiare su tutti i mezzi pubblici con un unico ticket. Notizia negativa: aumentano i prezzi. Di quanto: la giunta provinciale deciderà nella prossima seduta. Si sa però che, dalle simulazioni effettuate dagli uffici, gli aumenti potrebbero variare da un minimo del 20 ad un massimo del 60%. Nella stessa occasione l’esecutivo dovrà valutare come e se far pagare i mezzi pubblici agli studenti che oggi viaggiano gratis. Tra le proposte allo studio, che scatterebbero nel 2012, la possibilità di far pagare 100 euro ad ogni bambino per i primi 8 anni di scuola o 100 per gli anni delle scuole superiori, ma non si esclude neppure che si opti per entrambe.
 Altra questione: gli Abo per gli over 70 rimarranno gratis, si potrebbe però alzare da 60 a 65 anni l’età di coloro che hanno diritto all’abbonamento da 100 euro l’anno.
 Ma come sarà il nuovo biglietto? Il presidente della Provincia Durnwalder l’ha definita una novità rivoluzionaria per il servizio di trasporto pubblico locale: la giunta ieri ha discusso dell’introduzione di un ticket unico valido per tutto l’Alto Adige e per tutti i mezzi pubblici. Il nuovo abbonamento unico, secondo il progetto illustrato dall’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann, rappresenta il prossimo passo importante nell’ammodernamento della mobilità locale, dopo il potenziamento dell’offerta e il miglioramento della qualità negli ultimi anni. Il nuovo abbonamento semplificherà il sistema tariffario e la giunta ha avviato la discussione sul tema, approfondita con una serie di tipologie di viaggio e la comparazione delle tariffe anche con altre Regioni. «Tariffe che in Alto Adige sono rimaste invariate negli ultimi 15 anni mentre altrove sono state più volte ritoccate», ha sottolineato Durnwalder. Il nuovo abbonamento ha il grande vantaggio di essere valido su tutti i mezzi pubblici e in tutto l’Alto Adige: autobus urbani ed extraurbani, ferrovia, funivia. Dovrebbe funzionare, nelle intenzioni di Widmann, come uno skipass: la card viene appoggiata ad un lettore che automaticamente scala l’importo della corsa.
 Negli ultimi anni gli introiti, in rapporto ai costi, hanno coperto una quota del 16%: «La normative Ue e statali prescrivono che le entrate debbano coprire almeno il 35% dei costi, con le nuove tariffe contiamo di arrivare al 30%», ha spiegato Durnwalder assicurando che non ci saranno comunque aumenti sproporzionati e non saranno a scapito di pendolari o di chi si serve spesso del mezzo pubblico. «Abbiamo intenzione di gestire le tariffe in modo tale che chi viaggia di più venga avvantaggiato. Per fare un esempio concreto: all’utente che in un anno percorre almeno 20mila km con il mezzo pubblico, secondo una simulazione, ogni viaggio oltre tale soglia potrebbe essere gratuito». (an.ma)
Alto Adige 1-2-11
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categoria:trasporto gommato

mercoledì, 23 febbraio 2011



Viabilità: 17 milioni per la Bassa Atesina

ORA/BRONZOLO. Oltre 17 milioni di euro per la viabilità in Bassa Atesina: a tanto ammonta il finanziamento stanziato dalla Provincia per la variante Laives-Bronzolo e per la cirncovallazione di Ora, due opere attese da anni e che incideranno in modo significativo sui flussi sulla Statale 12 e soprattutto sulla riqualificazione della Bassa. L’obiettivo principale, infatti, è quello di liberare dal traffico i centri abitati. L’assessorato che fa capo a Florian Mussner ha stanziato 8,7 milioni di euro per la variante Laives-Bronzolo e 8,7 milioni per la circonvallazione di Ora.
 Soddisfatto, ovviamente, il sindaco di Ora Roland Pichler, che sottolinea come sinora sia stata rispettata la tabella di marcia. «Per tutto il progetto della circonvallazione i costi si aggirano sui 72 milioni. Il primo lotto, riguardante la galleria Castelfeder, è stato ultimato nel 2008. Il secondo, i cui lavori sono iniziati nel 2009, riguarda invece la galleria San Daniele. Il tratto da realizzare è di circa 1.100 metri e per ora, tenendo conto di entrambi i versanti, siamo arrivati circa a 700. La buona notizia è che proprio nei giorni scorsi è stata ultimata la galleria d’emergenza».
 Risolti, almeno sembra, anche i problemi relativi ai rumori, per i quali c’erano state anche proteste da parte dei residenti. «Gli operai proseguono con le volate, ma essendo all’interno del tunnel i rumori sono attutiti e non danno più fastidio ai vicini. Negli ultimi mesi non ci sono state lamentele». Ad Ora in particolare l’amministrazione comunale sta pensando al dopo-variante. I commercianti hanno espresso, infatti, qualche timore sulle possibilità di sopravvivenza degli esercizi che si affacciano sulla Statale. Già due negozi dell’AuraCom sono stati infatti costretti a chiudere. «Secondo una prima stima - spiega il sindaco - quando saranno ultimati i lavori della nuova circonvallazione il numero dei mezzi dovrebbe scendere almeno del 50%. Ne resteranno, pertanto, 6/7 mila. A mio avviso l’unico esercizio che rischia veramente di pagare, con un calo non trascurabile del fatturato, l’ultimazione dei lavori della variante è il distributore. E lontano dal cuore del paese e non riuscirà più ad intercettare il traffico di transito. Per tutte le altre attività molto dipenderà anche da noi e dalle contromosse che sapremo adottare». (m.bon.)
Alto Adige 23-2-11
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martedì, 22 febbraio 2011

    

La Provincia: subito la doppia arginale

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Raddoppio dell’Arginale: gli automobilisti bolzanini lo pretendono, il presidente Durnwalder ha più volte dichiarato di essere pronto a finanziarlo, l’assessore provinciale ai lavori pubblici Mussner sostiene che è fattibile in tempi piuttosto rapidi, ma al sindaco Spagnolli tutto ciò non interessa: pensa solo alla variante in galleria per la Ss12, mentre l’assessore comunale alla mobilità Peintner Kofler, candidamente, osa ammettere: «Raddoppio dell’arginale? In questa legislatura non ne abbiamo mai parlato».
 Ora a chiedere ragione dell’incomprensibile atteggiamento da parte dell’esecutivo municipale è l’ex assessore comunale ai Lavori pubblici nonché attuale assessore provinciale alle finanze, Roberto Bizzo. «Ostinarsi a non voler realizzare il raddoppio dell’Arginale mi pare una follia», taglia corto l’assessore del Pd. «L’accordo politico fra Comune e Provincia esiste dal lontano 2004, quando il sindaco era Salghetti. Il progetto non solo esiste, ma è stato approvato in pratica a tutti i livelli tecnici. Il finanziamento era già stato garantito e ora lo si è ribadito. Lo dico come assessore ma soprattutto come bolzanino che ama la sua città: la giunta comunale deve ripensarci e ritirare fuori il progetto dal cassetto. Così non si può più andare avanti».
 Non si muove sull’onda delle emozioni, l’assessore Bizzo. Non re-agisce solo adesso, a seguito dell’orrendo caos generatosi settimana scorsa sull’Arginale per via di una chiusura non prevista presso la galleria del Virgolo. L’assessore sponsorizza il raddoppio da diversi anni. «Perché non lo si è realizzato? Chiedetelo a quelli che sono venuti dopo di noi», attacca senza mezze misure. «Era tutto bell’e pronto. Il progetto (elaborato dai tecnici comunali Daloli, Begher, Moroder e Berantelli, ndr), aveva superato l’esame delle commissioni municipali preposte». Non solo: aveva ricevuto il placet anche da parte dei Bacini montani, dell’A22, del Comitato tecnico provinciale, dell’Anas e quant’altro. «E anche il finanziamento era stato garantito: la Provincia aveva proposto al Comune, che si era detto d’accordo, di cedere l’area di via Alto Adige. In cambio, la Provincia si era impegnata a finanziare il raddoppio». Poi ci furono le elezioni, e non se ne fece più nulla.
 In effetti, ricorda l’assessore provinciale ai lavori pubblici Mussner, «il Comune si era anche attivato a Roma, presso l’Anas. Insomma, c’era qualcosa di molto concreto. Per il momento, i tecnici provinciali stanno elaborando lo studio di fattibilità per la variante in galleria della Ss12. Per quanto riguarda la variante di Monte Tondo o quella lungo il Talvera, si vedrà in futuro. Per l’Arginale, invece, il discorso si potrebbe benissimo riprendere».
 Il perché viene spiegato da Bizzo. «Si ostinano a dire: per ora lavoriamo alla Ss12, ma è un discorso che non sta in piedi. Raddoppio dell’Arginale e variante in galleria alla Ss12 sono complementari, in tutti i sensi. Servono entrambe a risolvere il problema traffico, ma stiamo parlando di due piani distinti: non c’entrano nulla l’uno con l’altro. L’Arginale serve a far defluire in fretta il traffico dall’interno della città direttamente verso MeBo e A22. La variante Ss12 serve a non far entrare il traffico extracittadino. Serve a non far entrare a Bolzano le auto che provengono da Sud, convogliandole direttamente a Nord del capoluogo».
 L’assessore Bizzo non comprende come si possano confondere i due piani, non solo tecnicamente, ma anche in termini di tempistica di realizzazione. «Sappiamo benissimo tutti quanti - dichiara - che per la variante in galleria, per quanto si cerchi di accelerare i tempi, a causa della complessità di realizzazione serviranno dieci anni. Il raddoppio dell’Arginale, invece, è tutta un’altra questione: quello si fa subito. In due anni è pronto». Perché, ribadisce, la volontà e il piano per finanziarlo ci sono già.
 «Il Comune cambi idea: ceda l’area di via Alto Adige, che non per nulla, essendo di proprietà comunale, è l’unica a non essere ancora stata edificata, e questo la dice lunga... La cedano. In cambio finanzieremo il raddoppio. O potremmo pensare anche ad altri metodi di finanziamento. Non importa come, ma il raddoppio serve. Subito».
Alto adige 22-2-11
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martedì, 01 febbraio 2011



Sabato sera la linea 2 è un discobus

BRUNO CANALI
LAIVES. Un sabato sera come tanti, quello passato. Dopo le 23.30 fa molto freddo in piazza Stazione a Bolzano. Alla fermata degli autobus, mescolati a parecchi giovani, ci sono anche l’assessore Dario Volani, che segue proprio le politiche giovanili per il Comune di Laives, e il delegato comunale alla Sasa, Paolo Zenatti. «Vogliamo verificare la situazione dopo gli ultimi fatti di cronaca», spiegano.
 Dopo l’episodio di violenza che si era verificato sull’ultima corsa notturna della linea 2 tra Bolzano e Laives, si era rischiata addirittura la soppressione della corsa.
 «Intanto abbiamo visto che la Sasa ha fatto montare le telecamere per la videosorveglianza all’interno dell’autobus - dicono Volani e Zenatti - e questo dovrebbe rappresentare un deterrente».
 La prima “sorpresa”, sabato notte, è stata la quantità di passeggeri diretti a Laives. «In effetti non me lo aspettavo - dichiara l’assessore Volani - sembrava di essere sull’autobus che alla mattina porta i ragazzi a scuola. L’età è più o meno quella. Seconda sorpresa, la stragrande maggioranza di questi ragazzi non erano diretti a casa ma alla discoteca “Cheope” di Pineta. Per il ritorno, ci hanno spiegato, si sarebbero serviti degli “shuttle” dealla discoteca».
 Volani e Zenatti hanno deciso di condividere quest’ultima corsa del sabato sera con i ragazzi proprio per vedere cosa succede sull’autobus. «L’idea - continua Volani - era quella di osservare per poi pensare anche a qualche progetto che coinvolga i giovani e le istituzioni. Certo, abbiamo anche voluto capire se, effettivamente, vi siano così grossi problemi di sicurezza ma ci è sembrato tutto tranquillo. È chiaro ad ogni modo che in situazioni di affollamento basta una scintilla, ma dobbiamo anche stare attenti ad esagerare, perché un singolo episodio non può certo giustificare la soppressione di una linea che viene utilizzata molto dai ragazzi».
 Per quanto riguarda il ritorno, come detto è la discoteca ad organizzare il servizio di trasporto dei ragazzi. «Quando si è provato - dice ancora l’assessore Volani - abbiamo verificato che l’istituzione di un autobus pubblico non ha funzionato. Evidentemente le discoteche sono più flessibili e conoscono meglio gli orari dei ragazzi che le frequentano. Direi che questo non può che far piacere anche a noi. Semmai direi che sarebbe da sensibilizzare ancora di più i giovani affinché, quando vanno in discoteca e fanno le ore piccole, magari alzando anche un po’ il gomito, utilizzino questi mezzi per tornare a casa invece delle auto private. In conclusione, abbiamo tratto un’impressione positiva, con tanti ragazzi, anche molto giovani, che si divertono senza problemi».
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martedì, 01 febbraio 2011



Mezzi pubblici: tariffe più care

BOLZANO. Notizia positiva: dal 1º gennaio del 2012 in Alto Adige si potrà viaggiare su tutti i mezzi pubblici con un unico ticket. Notizia negativa: aumentano i prezzi. Di quanto: la giunta provinciale deciderà nella prossima seduta. Si sa però che, dalle simulazioni effettuate dagli uffici, gli aumenti potrebbero variare da un minimo del 20 ad un massimo del 60%. Nella stessa occasione l’esecutivo dovrà valutare come e se far pagare i mezzi pubblici agli studenti che oggi viaggiano gratis. Tra le proposte allo studio, che scatterebbero nel 2012, la possibilità di far pagare 100 euro ad ogni bambino per i primi 8 anni di scuola o 100 per gli anni delle scuole superiori, ma non si esclude neppure che si opti per entrambe.
 Altra questione: gli Abo per gli over 70 rimarranno gratis, si potrebbe però alzare da 60 a 65 anni l’età di coloro che hanno diritto all’abbonamento da 100 euro l’anno.
 Ma come sarà il nuovo biglietto? Il presidente della Provincia Durnwalder l’ha definita una novità rivoluzionaria per il servizio di trasporto pubblico locale: la giunta ieri ha discusso dell’introduzione di un ticket unico valido per tutto l’Alto Adige e per tutti i mezzi pubblici. Il nuovo abbonamento unico, secondo il progetto illustrato dall’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann, rappresenta il prossimo passo importante nell’ammodernamento della mobilità locale, dopo il potenziamento dell’offerta e il miglioramento della qualità negli ultimi anni. Il nuovo abbonamento semplificherà il sistema tariffario e la giunta ha avviato la discussione sul tema, approfondita con una serie di tipologie di viaggio e la comparazione delle tariffe anche con altre Regioni. «Tariffe che in Alto Adige sono rimaste invariate negli ultimi 15 anni mentre altrove sono state più volte ritoccate», ha sottolineato Durnwalder. Il nuovo abbonamento ha il grande vantaggio di essere valido su tutti i mezzi pubblici e in tutto l’Alto Adige: autobus urbani ed extraurbani, ferrovia, funivia. Dovrebbe funzionare, nelle intenzioni di Widmann, come uno skipass: la card viene appoggiata ad un lettore che automaticamente scala l’importo della corsa.
 Negli ultimi anni gli introiti, in rapporto ai costi, hanno coperto una quota del 16%: «La normative Ue e statali prescrivono che le entrate debbano coprire almeno il 35% dei costi, con le nuove tariffe contiamo di arrivare al 30%», ha spiegato Durnwalder assicurando che non ci saranno comunque aumenti sproporzionati e non saranno a scapito di pendolari o di chi si serve spesso del mezzo pubblico. «Abbiamo intenzione di gestire le tariffe in modo tale che chi viaggia di più venga avvantaggiato. Per fare un esempio concreto: all’utente che in un anno percorre almeno 20mila km con il mezzo pubblico, secondo una simulazione, ogni viaggio oltre tale soglia potrebbe essere gratuito». (an.ma)
Alto Adige 1-2-11
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categoria:trasporto gommato
giovedì, 06 gennaio 2011



L’autostrada A22, il grande problema
Servono misure per ridurre l’inquinamento


I valori registrati dall’Agenzia provinciale per l’ambiente superano quelli massimi tollerati dalle direttive comunitarie.
Ciò significa non solo che se l’amministrazione comunale non provvede a stendere un piano di rientro nei limiti sarà sanzionata dalla Comunità europea, ma anche che chi, come noi, vive incastrato tra autostrada e montagna, vede sempre minacciata la propria salute.
Rimediare non è facile. Siamo così abituati a muoverci in automobile che è un’utopia immaginare un futuro con meno macchine, ma è pure difficile introdurre un uso più sensato dei mezzi inquinanti. Vorremmo che fossero sempre “gli altri” a fare il primo passo.
Sappiamo che, per quanto riguarda il quartiere, la fonte maggiore di ossido d’azoto oltre al traffico dei pendolari è quel grosso serpentone chiamato autostrada che ci passa sopra le teste. Ma non dobbiamo rassegnarci: possiamo per esempio chiedere che, in attesa del suo trasferimento in galleria, da subito sulla A22 si prendano provvedimenti già sperimentati altrove per limitare l’emissione di inquinanti, come l’abbassamento dei limiti di velocità o il divieto di transito di particolari tipi di veicoli nelle ore notturne.
Possiamo chiedere che si acceleri il più possibile la realizzazione del completamento in galleria della variante per Laives o che si introducano sistemi stabili di dissuasione all’infrazione del divieto di accesso da sud in via Claudia Augusta
e chiedere che venga monitorata, con una centralina mobile, con continuità la qualità dell’aria in prossimità dell’imbocco della galleria del Virgolo, il luogo più inquinato in assoluto.
La battaglia non è facile, ma non per questo dobbiamo rinunciarvi in partenza.
Vicepresidente di quartiere
Giuliano Gobbetti
Fonte: Taxi n.1 del 1-2011
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categoria:salute, comune di laives, antiinquinamento, a22, trasporto gommato
mercoledì, 05 gennaio 2011



Con l’anno nuovo multe più salate per gli automobilisti


CHIARA BERT
 BOLZANO. Anno nuovo, multe più salate. Nell’ondata di rincari che sta contrassegnando l’inizio del 2011 l’aumento delle sanzioni al codice della strada è passato un po’ in sordina. Si va dal divieto di sosta al passaggio col semaforo rosso, dalla guida con il cellulare a quella senza cinture: il ritocco stabilito da Palazzo Chigi a fine anno prevede aumenti da uno a quattro euro.
 Il decreto del ministero della Giustizia è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre. L’articolo 195 del codice della strada prevede che gli importi delle multe vengano adeguati ogni due anni sulla base della variazione Istat dei prezzi al consumo rilevata per le famiglie di operai e impiegati. Dopo l’aumento del 5% del dicembre 2008, quello di quest’anno è dimezzato e si ferma al 2,4%. «Per le infrazioni più comuni gli aumenti andranno da 1 a 4 euro», spiegano presso il comando della polizia municipale di Bolzano. Per il superamento del limite del disco orario la sanzione minima passa da 23 a 24 euro, per il divieto di sosta da 38 a 39 euro, per l’accesso in Ztl da 74 a 76 euro (stesso importo per chi viene pizzicato alla guida senza cinture di sicurezza), per il divieto di transito e il parcheggio sul marciapiede da 78 euro si sale a 80. Aumento di 4 euro per chi guida con il cellulare all’orecchio (da 148 a 152 euro), per chi passa con il semaforo rosso e per chi non rispetta il segnale di precedenza (da 150 a 154 euro).
 Più cresce l’importo della sanzione e più aumenta il rincaro: si arriva così alla multa per chi circola senza assicurazione del veicolo (che passa da 779 a 798 euro, con sequestro dell’auto), o senza patente o con un veicolo sottoposto a sequestro (da 1.842 a 1.886 euro, più fermo amministrativo del mezzo). Per chi guida senza patente un ciclomotore il conto sale invece da 542 a 555 euro.
 Nessun cambiamento per le penalizzazioni dei punti sulla patente e per le sanzioni accessorie come la rimozione e il sequestro del veicolo. Restano invece invariate le multe già modificate negli ultimi due anni, dall’eccesso di velocità oltre i 40 chilometri orari alla circolazione vietata per smog all’uso di motorini truccati.
 Gli ultimi dati sul numero delle infrazioni al Codice della strada rilevate dai vigili urbani in città risalgono al 2009, quando furono 62.631. Ben 17.456 le infrazioni per sosta irregolare su parcheggi blu, rilevate però dagli operatori Seab. Erano stati invece 5.612 i controlli mirati, molti dei quali su segnalazione dei cittadini.
Alto Adige 5-1-11
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martedì, 28 dicembre 2010


Ora. Vecchia stazione val di Fiemme

Bus pubblici potenziati tra Ora e Cavalese  

ORA. Via libera da ieri ad una nuova corsa di pullman di Trentino Trasporti in partenza alle 18.35 da Trento per Cavalese, Canazei e Penia, via Ora. La decisione dell’assessorato provinciale trentino ai trasporti - sottolinea una nota - fa seguito all’avvio, il 9 settembre scorso, del cadenzamento della linea tra Penia e Ora, progettato congiuntamente con la Provincia autonoma di Bolzano, volto ad incrementare la frequenza delle corse interne alle valli di Fiemme e Fassa grazie all’impiego delle corriere attestate ad Ora (garantendo la prosecuzione dei collegamento da/verso Trento con i treni del servizio, pure quello cadenzato). Dalle valutazioni effettuate dall’assessorato, il sistema funziona e gli spostamenti in autobus, in particolare quelli interni alle due valli, sono in crescita. “L’obiettivo - spiega l’assessore Alberto Pacher - era quello di avere una frequenza all’ora lungo tutto l’asse delle due valli, con intensificazione nella tratta tra Cavalese e Ora, per sperimentare una mobilità pubblica rinforzata quale anteprima dei miglioramenti pensati per i Mondiali di sci nordico del 2013”.
Alto Adige 28-12-10
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domenica, 26 dicembre 2010



Sasa ripristina le corse soppresse

BOLZANO. Sospese una decina di giorni fa per motivi di sicurezza in seguito all’ennesima violenta aggressione subita da un autista, le due corse notturne della linea 2 da Bolzano a Bronzolo sono state ripristinate. Lo ha comunicato nella serata di ieri Sasa Spa. Il ripristino partirà la vigilia di natale, ossia nella giornata di domani. Si tratta delle corse delle ore 22.55 e 23.55 in partenza dalla stazione ferroviaria di Bolzano e dirette verso Bronzolo. Le uniche due corse davvero problematiche e rivelatesi in più occasioni pericolose per gli utenti e gli autisti.
 Come tiene a precisare il presidente di Sasa, Stefano Pagani, «il venerdì e il sabato sera saranno presenti a bordo dei mezzi due uomini della security, contrariamente a prima, quando in servizio ce n’era soltanto uno, che evidentemente non bastava, visto ciò che è accaduto. Durante il resto della settimana, ovverosia dalla domenica al giovedì, mentre in precedenza non c’era il servizio di sicurezza a bordo, adesso sarà sempre presente un uomo. Inoltre, ricordo che su tutti i mezzi in servizio saranno installate telecamere di sicurezza in grado di riprendere l’intero autobus, senza coni d’ombra. Prendendo queste contromisure riteniamo di aver fatto tutto il possibile per garantire corse serene al pubblico e, ovviamente, anche ai nostri dipendenti».
 «Negare gli autobus ai cittadini onesti solo per colpa di altri non è una soluzione» aveva affermato a seguito della soppressione il segretario della Lega Nord Bolzano, Claudio Degasperi.
 «Il presidente della Sasa - aveva proseguito Degasperi - si armi di coraggio e salga per primo sulle ultime corse notturne dei bus, accompagnato da una nutrita scorta di osservatori volontari, ai quali basta offrire solo il biglietto».
 Per il leghista era «sbagliato accettare subito la sconfitta e stoppare le corse. Non mi pare una ritirata strategica, se poi non si ha chiaro come contrattaccare al problema. Pagani ora ci dica anche cosa intenda fare, oltre a negare il servizio ai cittadini». Ora però, studiate le contromisure, Sasa pare abbia trovato il modo di correre ai ripari e garantire la sicurezza a cittadini, conducenti e controllori. «Ovviamente - conclude Pagani - lavoreremo in stretta collaborazione con le forze dell’ordine». (da.pa)
Alto Adige 23-12-10
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domenica, 26 dicembre 2010



Il Comune di Laives investe 19 mila euro in abbonamenti Sad  

 LAIVES. Anche per il nuovo anno, continueranno le agevolazioni per incoraggiare l’opzione del trasporto pubblico. La giunta di Laives ha infatti approvato l’assunzione dei costi relativi alle tessere di abbonamento al servizio di trasporto locale gestito dalla Sad. Il Comune quindi pagherà le spese per il rilascio e il rinnovo, sia delle carte famiglia che degli abbonamenti per tutti coloro che risiedono sul territorio comunale. Il costo per un nuovo abbonamento extraurbano (che sarà interamente a carico del Comune) è di 10 euro, mentre per la carta famiglia è di 5 euro. Il rinnovo dell’abbonamento costa 5 euro e quello della carta famiglia, per famiglie con almeno 4 persone o monoparentali di almeno 3, costa 2,50 euro. A carico del Comune è prevista una spesa complessiva attorno ai 19mila euro.
  Alto Adige 22-12-10 (b.c.)
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sabato, 18 dicembre 2010



Raddoppiano i vigilantes sugli autobus della Sasa

SUSANNA PETRONE
BOLZANO. La proposta del presidente della Sasa Stefano Pagano è stata approvata ieri sera dal cda: le due corse notturne della linea 2 soppresse dopo che ragazzi avevano aggredito una guardia giurata verranno ripristinate il 24 dicembre.
 La Sasa ha deciso di aumentare la sicurezza sulle corse notturne delle linea più a rischio: la 2 e la 153. Due le guardie giurate che accompagneranno gli autisti il venerdì e il sabato sera. Da domenica a giovedì, altra novità, ci sarà a bordo sempre una guardia giurata.
 «Questo significa nuovi costi per l’azienda - spiega Stefano Pagani - Ma dobbiamo garantire la massima sicurezza a tutti. Spero comunque che i giovani aggressori vengano puniti in modo esemplare, perché non è possibile che le corse notturne siano così a rischio». Soddisfatto dunque il presidente della Sasa che era stato aggredito da più parti dopo avere preso la decisione di fermare le ultime due corse della linea 2. La decisione era stata presa a seguito di un aggressione.
 Due giovani erano saliti sul bus e avevano iniziato a fumare. A quel punto la guardia giurata si era avvicinata al gruppo di amici pregando questi ultimi di spegnere la sigaretta. A quel punto i ragazzi avevano aggredito la guardia giurata ed era dovuta intervenire una pattuglia dei carabinieri. Sulla vicenda interviene il segretario della Lega Nord Bolzano, Claudio Degasperi che preannuncia verifiche sulla decisione presa dai vertici della Sasa che avevano sospeso le due corse: «Verificheremo - spiega - se sussiste una vera e propria interruzione di pubblico servizio. Sarebbe bastato incrementare temporaneamente il servizio di vigilanza e allestire in una officina la blindatura del posto guida, necessaria al paio di autobus che sono utilizzati nel servizio notturno tra Bolzano e Bronzolo».
 Anche il Centro Tutela Consumatori Utenti aveva espresso perplessità. La risposta arriva dal dirigente legale e del personale della Sasa, Maurizio Riolfatti: «La Sasa opera in regime di concessione rilasciata dalla Provincia e non è legata in alcun modo da contratto di servizio con il Comune di Bolzano. La Provincia ha autorizzato eventuali modifiche di percorso, fermate ed orari delle linee, così come la sospensione del servizio dal 14 dicembre delle corse notturne della linea 2 per gravi motivi di sicurezza a bordo degli autobus». La Sasa confessa di essere consapevole delle difficoltà di alcuni utenti, ma «deve tener per altro conto del pericolo oggettivo che gli stessi utenti affrontano ogni qual volta salgono a bordo della linea 2». E conclude: «Invito tutti a salire sulle corsie notturne della linea 2 per verificare di persona il grado di inciviltà, arroganza e violenza nei confronti dei passeggeri, controllori e forze dell’ordine che spesso devono intervenire».
Alto Adige 18-12-10
 
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venerdì, 17 dicembre 2010



Bus soppressi, il Ctcu chiede il ripristino delle corse

BOLZANO. «Non si possono penalizzare gli utenti». Il Centro tutela consumatori, in una lettera al sindaco, critica la recente decisione dei vertici della Sasa di cancellare le corse della linea 2 Bolzano-Bronzolo in partenza dalla stazione ferroviaria alle 22.55 e 23.55 per tutelare autisti e guardie giurate dal rischio aggressioni. «Se da un lato - si legge in una nota - si possono comprendere le ragioni che portano a non poter più tollerare gravi episodi di violenza a bordo dei mezzi della Sasa, dall’altra si ritiene che la decisone di penalizzare la generalità dell’utenza per il comportamento di pochi sia sproporzionata ed inaccettabile. Di principio, un servizio pubblico non può essere sospeso o interrotto solo perché si verificano degli episodi di violenza a bordo». Il Ctcu ricorda che Sasa opera sulla base di un contratto di servizio con il Comune, che è tenuta a rispettare. «In merito alla sicurezza a bordo, spetta a Sasa trovare le misure più opportune ed adeguate per cercare di risolvere, speriamo definitivamente, la pur delicata questione. Questo non può però consentire al gestore di un servizio pubblico essenziale di lasciare per strada utenti che nulla hanno a che fare con tali episodi di violenza. Fra loro vi sono anche lavoratori che utilizzano quei mezzi pubblici per recarsi o tornare dal lavoro e quindi è facile capire il disagio che si crea».
 Per questo motivo il Ctcu chiede al sindaco di intervenire presso i vertici della Sasa, al fine di far ripristinare con effetto immediato le corse sospese.
Alto Adige 17-12-10
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giovedì, 16 dicembre 2010



Sasa, linea 2 ferma fino a gennaio Rischia anche la 153

SUSANNA PETRONE
BOLZANO. Dopo la linea 2 anche le corse notturne della linea 153 sono a rischio. Lo conferma il sindacalista della Cgil Benedetto Rarità che chiede una soluzione concreta per garantire la sicurezza agli autisti della Sasa, alle guardie giurate che si trovano sui mezzi che effettuano corse notturne e per gli utenti dei bus.
 «Non è la prima volta che avvengono aggressioni sui bus della Sasa - spiega il sindacalista che allo stesso tempo è dipendente dell’azienda - Questa pomeriggio (ieri, ndr) i vertici della Sasa ci hanno ribadito che è ferma l’intenzione di sopprimere le corse della linea 2 se non verrà risolto il problema. Si sta valutando di sopprimere anche le corse della linea 153. Chiederemo di fermare i trasporti come in altre città, perché è troppo rischioso dopo le 22».
 Secondo il sindacalista è stato dimostrato che non bastano le telecamere e i vigilantes a bordo. Sabato sera, infatti, due ragazzi avrebbero aggredito una guardia giurata che aveva chiesto loro di non fumare sul bus. A quel punto i ragazzi avrebbero aggredito l’uomo. A quel punto sono dovuti intervenire i carabinieri che hanno denunciato i due ragazzi. «Non può bastare solo il vigilantes. E’ lui quello che è stato aggredito - prosegue Rarità - Ci vuole un incontro tra azienda, sindacato, forze dell’ordine e Procura per trovare una soluzione. Capisco che il servizio alla popolazione va garantito, ma non mettendo a rischio chi lavora».
 Secondo Rarità non è la prima volta che ragazzini violenti aggrediscono anche viaggiatori. Se non verrà trovata una soluzione il sindacato promette di far fermare anche la linea 153. «Siamo pronti a fermare tutte le linee notturne se non viene risolto il problema. Non credo che la popolazione debba subìre tutto questo. Abbiamo elaborato una proposta: chiediamo di alzare le porte della cabina dell’autista e fare in modo che non possa essere aperta dall’esterno. Ma bisogna mettere una serie di soluzioni e attuazioni che facciano sì che il servizio possa essere eseguito con la massima sicurezza».
 Lo stesso presidente della Sasa, Stefano Pagani, è invece più ottimista. «Sono certo che verrà trovata una soluzione in breve tempo - precisa - e che la popolazione potrà tornare ad usufruire delle due corse notturne della linea 2 per l’inizio dell’anno nuovo». Al momento la corsa delle 22.55, così come la corsa delle 23.55, che parte da Bolzano e arriva a Bronzolo è stata sospesa.
 Polemico invece Claudio Degasperi, segretario della Lega Nord Bolzano: «Negare gli autobus ai cittadini onesti solo per colpa di altri non è una soluzione - sbotta l’esponente del Carroccio - Il presidente della Sasa si armi di coraggio e salga per primo sulle ultime corse notturne dei bus accompagnato da una nutrita scorta di osservatori volontari, ai quali basta offrire un biglietto. E’ sbagliato accettare subito la sconfitta e stoppare le corse. Pagani ci dica cosa vuole fare oltre a negare il servizio».
  Alto Adige 16-12-10
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mercoledì, 08 dicembre 2010



Sasa: nuove linee e corse potenziate

DAVIDE PASQUALI
...  Novità anche su Laives: oltre alla recente introduzione di modifiche sulle linee Laives-Pineta e Laives-Vadena, probabilmente verranno potenziate le corse al sabato pomeriggio e nei giorni festivi. Allo studio è anche una linea dedicata Laives-Bolzano.
 Ultima curiosità: dopo le informazioni ai viaggiatori in arabo, sui bus arriveranno anche quelle in inglese.

Bus in ritardo causa Mercatino I passeggeri: «È uno scandalo»

BOLZANO. Giornata di delirio, ieri, per chi ha tentato di viaggiare in autobus. Non certo per colpa degli autisti Sasa, ma per una cattiva gestione dei flussi di traffico da e per il centro. Ieri pomeriggio, infatti, alla redazione dell’Alto Adige sono giunte diverse segnalazioni di ritardi ingiustificabili. Su tutti, ne citiamo uno. «Alle 17.45 - racconta una signora - assieme a numerosi anziani, un disabile e tanto freddo, alla fermata del 2 di via Claudia Augusta (ex albergo Roen) abbiamo atteso oltre 50 minuti il passaggio del 2 verso Laives. Nel contempo, ed è un vero scandalo, ci sono passati davanti al naso ben 9 autobus doppi del servizio speciale per il mercatino. Erano tutti semi vuoti. Il nostro 2, invece, era strapieno».
Alto Adige 5-12-10
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mercoledì, 01 dicembre 2010



Le richieste: aeroporto e treni veloci

BOLZANO. All’assessore all’economia e ai trasporti Thomas Widmann, ieri presente alla presentazione dello studio sulle infrastrutture di trasporto, il presidente della Camera di commercio Michl Ebner ha consegnato un documento da sottoporre alla giunta provinciale. Si tratta di un documento programmatico che fissa priorità e interventi.
 Questi gli obiettivi: aumento del 5% l’anno del trasporto pubblico su bus e treno, arrivare - entro i prossimi cinque anni - ad un 10% di turisti che arrivano in Alto Adige tramite treno e aereo, spostare sulla ferrovia il 50% del traffico merci (qui diventa fondamentale il tunnel del Brennero).
 Come fare per raggiungere questi traguardi? La Camera di commercio ha presentato una lista di una decina di interventi definiti prioritari: il miglioramento delle strade della Val Pusteria e della Val Venosta, un intervento strutturale alle uscite autostradali di Bressanone e di Bolzano, la soluzione dei problemi del traffico a Bolzano, sia in città sia per quanto riguarda il suo attraversamento, l’elaborazione del masterplan dell’aeroporto con il ripristino della lunghezza originaria della pista a 1.405 metri, lo sviluppo dei collegamenti ferroviari internazionali tra Monaco, Milano e Roma, l’aumento della capacità di trasporto della “RoLa” (l’autostrada viaggiante) tra Brennero e Trento e l’istituzione di un fondo per l’ambiente nell’ambito dell’assegnazione della concessione per l’autostrada del Brennero.
 La lista è lunga e, soprattutto, completare tutti gli interventi costerà milioni e milioni di euro, senza contare l’opposizione di parte della popolazione a progetti come quelli dell’aeroporto o del tunnel di base del Brennero. L’assessore Widmann conta di riuscire comunque nell’impresa: «Dobbiamo capire che essere facilmente raggiungibili è un vantaggio per tutti. Ma deve funzionare l’intero sistema. In Alto Adige abbiamo un trasporto pubblico efficiente, però non basta. Modernizzare le nostre infrastrutture significa migliorare la qualità della vita di tutti, anche a livello ambientale. Basti pensare all’intervento che è stato fatto per la funivia del Renon. Per l’aeroporto pensiamo di fare lo stesso: nessun ampliamento, ma solo un adeguamento agli standard di un piccolo ma funzionale scalo regionale. E ancora la ferrovia: soprattutto i collegamenti internazionali sono da rafforzare per facilitare il trasporto delle persone, mentre a livello di trasporto merci siamo d’accordo con la Provincia di Trento che l’Interporto di Trento diventerà uno scalo regionale, che servirà al meglio anche le nostre imprese. Servono soldi? Vero, ma bisogna avere il coraggio di investire nel futuro. L’isolamento porta ad una perdita di visibilità con il rischio che la nostra provincia perda investimenti e posti di lavoro».
Alto Adige 1-12-10
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lunedì, 15 novembre 2010



Telecamere anti-violenza da oggi sui bus notturni «Garantire la sicurezza»

BOLZANO. Da oggi tutti i bus notturni cittadini sono più sicuri: la linea 2, la 10b e la 153 hanno le telecamere per garantire la massima sicurezza degli autisti che notte dopo notte devono affrontare ragazzi capricciosi, ubriachi e persone violente che non vedono l’ora di prendersela con il primo che capita.
 Sabato sera, ore 22, piazza Walther. La città è piena di giovani che vogliono divertirsi. Molti i minori che devono usare l’autobus per raggiungere amici, discotece, pub. Il nuovo presidente della Sasa, Stefano Pagani, decide di fare un giro sulla linea 153 per vedere come è l’atmosfera notturna sui bus e per ringraziare gli autisti che la notte lavorano.
 «Oggi è una serata piuttosto tranquilla», spiega Alessandro Andreolli, l’autista alla guida del 153 fin dopo la mezzanotte. Il mezzo, intanto, si riempe piano piano di ragazzini. «Se ci sentiamo più sicuri con le telecamere? Ovvio - conferma Alessandro -. Sono davvero convinto che serva, così come è utile avere un vetro che separa noi autisti dai passeggeri. Crea una distanza visibile e ci protegge».
 Tra autisti si parla dei nuovi dispositivi di sicurezza. «Siamo quasi tutti d’accordo sul fatto che le telecamere a bordo possono servire per allontanare i malintenzionati - prosegue l’autista bolzanino - Ma quando invece hai a che fare con persone ubriache allora penso che la divisoria in plexiglas sia l’unico metodo efficace contro le aggressioni nei nostri confronti». Gli stessi autisti, infatti, avevano fatto la proposta di alzare la divisoria oltre ad installare le telecamere a bordo degli autobus notturni.
 E Alessandro Andreolli sa di cosa sta parlando: «Una sera - precisa - mentre salivo sull’autobus davanti alla stazione ferroviaria sono stato aggredito da tre uomini stranieri che erano ubriachi. Non ce l’avevano con me in quanto autista dell’autobus. Ma cercavano rogne. Poteva passare anche un tassista o un ferroviere. Avrebbero reagito allo stesso modo».
 Invece per quanto riguarda i giovani l’autista della Sasa ammette che negli ultimi anni è peggiorata la situazione: «Purtroppo c’è sempre meno rispetto per le persone - dice Alessandro - Qualche giorno fa c’era un gruppo di ragazzini davanti alle porte posteriori. In questo modo è impossibile aprirle. Una donna anziana è dovuta entrare davanti perché i ragazzini si rifiutavano di spostarsi dalle porte. Io mi sono girato e ho detto loro gentilmente se possono lasciare libero il passaggio. Sapete quale è stata la risposta? Tu guida e stai zitto. Purtroppo è così. E tu cosa fai quando ti dicono così? Niente. Non puoi fare niente. Sono ragazzini, insolenti. Ti ridono in faccia se cerchi di farli ragionare. Il nostro è un mestiere sempre più difficile».
 Lo stesso sistema di videosorveglianza è stato installato sui bus di Merano. A spingere la Sasa a prendere una decisione così drastica è stata l’aggressione di un autista finito in ospedale dopo essere stato aggredito da un gruppetto di minori in piazza Domenicani a Bolzano. I giovani avevano bloccato il mezzo della linea 153 e poi, una volta aperte le porte, picchiato l’autista della Sasa. Dopodiché erano intervenute le forze dell’ordine e i soccorritori della Croce bianca. L’autista era stato ricoverato presso l’ospedale San Maurizio di Bolzano per le ferite riportate. Sono passate le 23. La linea notturna 153 è tornata in piazza Walther. Alessandro Andreolli sorride: «Io finisco il turno dopo mezzanotte. Ma questa mi sembra una serata tranquilla. Un altro giro e poi vado a casa».
Alto Adige 15-11-10
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venerdì, 12 novembre 2010



Gomme da neve obbligatorie dal 15 novembre al 31 marzo

BOLZANO. «In caso di nevicate o in presenza di ghiaccio sul piano viabile durante il periodo compreso tra il 15 novembre e il 31 marzo, su tutte le strade comunali vige l’obbligo di circolare con speciali pneumatici da neve o muniti di catene». Questo il contenuto di un’ordinanza che chiarisce come l’obbligo di gomme da neve o catene a bordo a Bolzano sussista solo in caso di nevicata o di presenza di ghiaccio sulle strade. L’inosservanza di tale ordinanza comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa di importo compreso tra i 38 e i 155 euro. Intanto, in merito al recente obbligo di montare i pneumatici da neve sui mezzi di peso superiore a 3,5 tonnellate circolanti sulle strade provinciali, la Cna Autotrasporto (Fita) interviene duramente per affermare che il metodo usato dalla Provincia per imporre l’obbligo «è sbagliato e fuorviante. Al di là della più che condivisa necessità di garantire maggiore sicurezza sulle strade, la disposizione provinciale interviene con tempi ristrettissmi su una fascia di mezzi molto ampia, mettendo in difficoltà, oltre ai proprietari dei mezzi, anche le ditte che forniscono e montano i pneumatici, che non faranno in tempo né a garantire il servizio per tutti gli utenti né a garantire l’approvvigionamento di tutti i tipi di pneumatici». (da.pa)
Alto Adige 12-11-10
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sabato, 06 novembre 2010



Sasa: da lunedì modifiche ai percorsi LAIVES-PINETA-VADENA

LAIVES. Da lunedì entrerà in vigore la modifica dei percorsi per quanto riguarda i mezzi della Sasa che fanno la spola in città. Si tratta delle linee Laives-Pineta e Laives-Vadena. Per la Laives-Vadena, il mezzo non passerà più in via Marconi ma imboccherà subito via Galizia per poi raggiungere la stazione. L’altro autobus Sasa, che fa invece Laives-Pineta, una volta in via Noldin passerà per via Marconi, quindi si girerà all’incrocio con via Diaz per ripercorrere via Marconi e raggiungere la stazione. Le corse saranno anche anticipate di due minuti.
Alto Adige 6-11-10
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mercoledì, 03 novembre 2010



Caos cantieri a Bolzano Sud

BOLZANO. Alla Fiera Hotel della scorsa settimana i visitatori sono stati 18 mila. Altri 12 mila sono attesi da domani a sabato per la Interpoma. «È assurdo - attacca il vicepresidente della Fiera Arrigo Simoni - che il Comune abbia programmato i lavori stradali a Bolzano Sud proprio in questo periodo di manifestazioni. Ancora di più se consideriamo che buona parte degli espositori e dei visitatori arriva dall’estero. L’indotto che garantiamo alla città con le nostre esposizioni è enorme; pensiamo solo alle centinaia di espositori che si fermano a Bolzano per tutta la durata della fiera. Ma tutti questi cantieri non sono certo un bel biglietto da visita».
 Ribadisce il concetto Gernot Rössler, presidente della Fiera: «La raggiungibilità è fondamentale per noi, ma anche per l’economia e i cittadini. Proprio oggi discutevo con nostri ospiti arrivati da Amburgo: hanno impiegato oltre sette ore per raggiungere Bolzano. Troppo, così rischiamo che un’altra volta non ritornino più».
 Gira il coltello nella piaga anche il presidente della Camera di commercio Michl Ebner: «L’Alto Adige purtroppo è la zona alpina più difficilmente raggiungibile in assoluto. Ferrovia, autostrada, aeroporto, banda larga: abbiamo da colmare deficit in tutti questi settori. Per quanto riguarda il treno, paghiamo la cancellazione di collegamenti importanti che il ripristino dell’Eurostar per Roma compensa solo in parte. L’A22 sta migliorando solo ora grazie all’allargamento della corsia di emergenza fino a Bolzano Sud. L’aeroporto con l’unico collegamento verso Roma è ancora insufficiente: mancano i voli verso nord, Zurigo, Francoforte o Monaco. E per quanto riguarda la banda larga, in periferia abbiamo il 25% di imprese che non hanno ancora il collegamento internet veloce. Rendere Bolzano più raggiungibile non è importante solo per il turismo, ma anche per le nostre aziende, per l’università e per gli altoatesini».
 Anche Dado Duzzi, presidente dell’Azienda di soggiorno di Bolzano e vicepresidente dell’Unione commercio, critica la viabilità bolzanina: «Quando piove tutta la città si blocca. Bisogna finalmente introdurre il sistema di autobus privati che nelle giornate di maltempo devono dare un sostegno al trasporto pubblico. Un problema è anche la viabilità in zona industriale, a partire da via Galilei dove l’apertura del megastore dei Podini permessa dal Comune sta provocando gravi disagi. Bisogna intervenire anche sui parcheggi, e non mi riferisco solo a quelli per i residenti. Altre città si sono mosse già molti anni fa, Bolzano invece non ha investito abbastanza sui garage. Un errore, perché la gestione dei parcheggi garantisce anche un introito importante che il Comune potrebbe reinvestire per finanziare i servizi pubblici. Infine l’aeroporto: il Comune dica se lo vuole oppure no, ma si decida. E faccia lo stesso per quanto riguarda il centro commerciale, possibilmente coinvolgendo popolazione e categorie: la città ha bisogno di risposte chiare». (mi.m.)
Alto Adige 3-11-10
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sabato, 30 ottobre 2010



Cda Sasa: al via la videosorveglianza sui bus

BOLZANO. Il cda della Sasa ieri si è riunito per decidere sul da farsi. Il neopresidente Stefano Pagani conferma che sulla linea notturna verranno installate delle telecamere per garantire la massima sicurezza degli autisti che notte dopo notte lavorano sulla linea 2, la 10b e la 153.
 «Il costo si aggira attorno ai 40 mila euro - spiega Pagani - e sarà in funzione dal 15 novembre. Tra un mese ci incontreremo di nuovo per elaborare il piano triennale 2010-2012. Tutti potranno elborare delle proposte e poi presentarle». Durante l’incontro di ieri si è parlato anche di evasione tariffaria. Complessivamente nei primi dieci mesi di quest’anno sono stati recuperati il 30 per cento.
 Il cda ha respinto, inoltre, la richiesta di Sergio Armeni, vicepresidente della società Sasa, il quale aveva chiesto che venisserò cambiati i cartelli alle fermate degli autobus che in arabo «invitano» a pagare il biglietto. «Abbiamo votato contro la proposta di Armeni - precisa Pagani - Si tratta di aggiungere qualcosa, non di togliere. Quindi la richiesta è stata respinta. I cartelli rimangono dove sono. Oramai tutto il mondo sta andando in questa direzione, quindi non capisco le lamentele. La questione presentata da Armeni è stata bocciata in modo deciso e forte da tutti i componenti del cda».
 Ma oltre a quello della Sasa si è riunito anche il cda della Seab, dove si passa dalla vecchia indennità a quella nuova (da 60 mila a 35 mila euro). Durante il cda è stato stabilito un taglio ulteriore del dieci per cento. Il presidente della Seab guadagnerà ventiquattromila euro lordi in meno al suo predecessore, mentre il suo vice passa da venticinque a meno ventimila. Il Comune dovrebbe spendere non più 520 mila euro, ma 420 mila all’anno per le indennità nelle socie4tà. Oltre alla riduzione dei cda un buon risparmio sarà garantito dal taglio all’indennità del presidente della Seab. Quest’ultimo dovrebbe guadagnare 46 mila euro. I 24 mila euro che vengono tagliati appartengono alla voce incentivo per l’avviamento della Seab.
Alto Adige 30-10-10
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venerdì, 29 ottobre 2010



Traffico, Bolzano scoppia. Il Comune?

In questi giorni Bolzano scoppia di traffico. E i lettori ci chiedono perchè il Comune «non raddoppia l’arginale», e ancora «non fa nulla» e «non ha un piano traffico». Presentiamo una lettera in apertura di pagina, come «manifesto». Un’altra, sotto a seguire.

Sono un Bolzanino di 35 anni che vi scrive, perchè mi piacerebbe che voi del l’ Alto Adige scriveste un articolo sulle difficolta’ dei Bolzanini a recarsi ogni mattina sul posto di lavoro. Ultimamente Bolzano e’ diventata una cosa incredibile tra lavori di allargamento e restringimento strade la cosa e’ davvero insostenibile.. Questa mattina la mia collega ci ha messo un’ ora di macchina per fare Laives ponte Roma, lo stesso tempo per fare andata e ritorno da Trento, naturalmente sarebbe successa la stessa cosa andando in autobus. Ora io capisco che i lavori vadano fatti ma non capisco il perche’ di alcune scelte tipo quella di chiusura di viale Trento (che smaltirebbe parecchio il traffico) solo per fare passare i pulmann per il mercatino.. la cosa bella e’ che in viale Trento non abita tutta quella gente che abitata in via Roma e cosi via.. e di fare i lavori in autunno quando la citta’ e’ in piena attivita’ lavorativa e con le scuole aperte. Ma questa amministrazione comunale ci va’ in giro per Bolzano e vede solo sulla carta?
 Non parliamo poi dello stato delle strade, io che viaggio spesso in scooter veramente a volte rischi grosso. Ora hanno fatto dei lavori in via Maso della Pieve hanno lasciato tutta una striscia di asfalto in rilievo perche’ hanno riasfaltato solo la parte dove ci sono stati i lavori.. ma saranno cose da fare? Voi che avete il potere fate un “denuncia” su’ quello che realmente accade.
Alto Adige 29-10-10
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giovedì, 28 ottobre 2010



Maniacale, depresso o euforico Ecco i guidatori a rischio 

ANNALISA D’APRILE
Tante cause di incidente, elencate in ordine di frequenza. Con spesso un comune denominatore: la distrazione. Cioè con il guidatore impegnato a usare il computer, mangiare o bere, leggere e inviare sms, parlare al cellulare, accendere una sigaretta.
 Cosa scatta nei conducenti che invece di pensare a guidare si distraggono fino a rischiare di provocare un incidente è al centro di uno studio condotto dall’Istituto Piepoli per l’Anas e per le associazioni di pubblici esercizi e imprese Fipe e Silb.
 La ricerca si concentra sui fattori soggettivi degli incidenti stradali stabilendo che a causarli è l’alterazione cognitiva dei processi di attenzione del guidatore. Alterazione generata da fattori psicologici affettivo-emozionali e da un fattore cognitivo, appunto la distrazione.
 L’introduzione della patente a punti ha prodotto un cambiamento positivo nell’atteggiamento del guidatore, divenuto più rispettoso delle regole e delle norme di sicurezza. Ma non basta. Per gli esperti bisogna educare gli automobilisti a individuare quei fattori psichici soggettivi che contribuiscono ad aumentare i rischi di incidenti. Secondo l’indagine infatti, esistono caratteristiche della personalità (come aggressività o insicurezza) che espongono al rischio di incidenti un soggetto più di un altro.
 I fattori psicologici che influiscono negli incidenti sono riconducibili all’alterazione (che può essere occasionale o caratteriale, in questo caso parte stabile di un individuo) e ai disturbi psichici (dall’aggressività che diventa mania, alla depressione che sfocia nella malinconia). Così la ricerca arriva a delineare i profili degli automobilisti a rischio suddividendoli in vere e proprie categorie: i maniacali, i depressi, i frustrati e gli euforici.
 I maniacali. Sono ossessionati dal controllo, dalla necessità di dover gestire a ogni costo quello che li circonda. Tutto questo li porta a dimenticare la realtà esterna. Descritti come tendenzialmente euforici, ottimisti e rivolti al futuro, ma anche competitivi e spinti a privilegiare il proprio punto di vista, i maniacali sono etichettati come automobilisti aggressivi, impegnati a predominare gli altri.
 I depressi. Sono piuttosto riflessivi, concentrati sull’introspezione e inclini a nutrire sensi di colpa. Tendenzialmente malinconici, pessimisti e rivolti al passato, i depressi sono concentrati su loro stessi al punto da perdere contatto con il mondo esterno. Il risultato è che alla guida spesso sono automobilisti poco attenti e presenti, quindi distratti e con una capacità di riflessi rallentata.
 I frustrati. Sono depressi episodici che per un qualche motivo contingente si trovano ad attraversare stati d’animo negativi. Anche questi guidatori quindi, sono distratti e disattenti.
 Gli euforici. Sono tra i più pericolosi. Perché proprio l’euforia è uno degli stati d’animo più diffusi, specie tra i giovani, nel momento in cui si verifica un incidente. Che si tratti di euforia causata dall’assunzione di alcol, droga o da successi personali e momenti di benessere, il risultato è una guida disinibita, troppo sicura e noncurante degli altri.

Più lenti di tre chilometri così si possono salvare 6.000 vite in tutta Europa

Il limite di velocità massimo, si sa, è di 130 chilometri orari. La possibilità di portare il limite a 150 sulle autostrade in teoria esiste, anzi in realtà esisteva fin dal 2002, ma con molti limiti.
Quali esattamente?
 Prima di tutto bisogna che un ente proprietario di autostrade chieda di alzare i limiti ma ciò è possibile solo ad alcune condizioni: a) il tratto deve essere a tre corsie; b) le condizioni meteorologiche devono essere normalmente buone; c) l’asfalto deve essere drenante; d) gli incidenti devono essere in calo; e) il sistema di controllo della velocità tutor deve essere funzionante.
Insomma è una possibilità remota?
 Sì. La velocità è senza nessun dubbio la prima causa di incidenti. La Commissione europea ha calcolato che una riduzione della velocità media di 3 chilometri l’ora in tutt’Europa ridurrebbe di 6mila unità il numero dei morti.
Forse si intende alle alte velocità.
 No. Anche alle velocità minime. Un esempio: se si potesse portare la velocità massima nei centri abitati da 50 a 30 chilometri l’ora, si ridurrebbe otto volte il rischio di morte dei pedoni investiti da auto, moto e camion. Un pedone investito da un’auto lanciata a 50 chilometri l’ora è come se cadesse da una finestra a dieci metri dal suolo.
Si dice comunque che un limite di 150 chilometri non cambierebbe molto la situazione sulle autostrade.
 Non è vero. In realtà i limiti di velocità, rispetto ai rischi che corriamo tutti, sono abbastanza elevati, come abbiamo visto per i pedoni in città. Non solo: un semplice calcolo permette, con le attuali leggi, di avvertire l’effetto esponenziale sulla velocità che avrebbe un limite a 150.
Quale effetto?
 Vediamolo, seguendo le norme in vigore: c’è sempre un limite di tolleranza del 5% e quindi si potrebbe arrivare senza alcun tipo di sanzione a 157,5 chilometri orari. Come si sa, superare i limiti di 40 chilometri l’ora costa una multa di 155 euro e 3 punti di patente. Fate il calcolo: siamo a 197,5 chilometri una velocità a cui, piaccia o no, si rischia la vita sempre (e la si fa rischiare agli altri).
E con il limite attuale di 130 chilometri?
 Si può arrivare lo stesso a 200 ma superando il limite di 60 orari. Le sanzioni sono obiettivamente molto più pesanti: 779 euro di multa, 10 punti decurtati dalla patente e sospensione della stessa patente da 6 a 12 mesi. Come si vede, c’è una forte differenza di sanzionamento per la stessa velocità.
(L.F.)

L’insidia telefonino: anche leggere un sms può essere pericoloso

Se la distrazione al volante può diventare pericolosa, immaginarsi quando questa distrazione è aiutata o addirittura provocata da una vera e propria interferenza nell’attenzione: telefonini e cuffie per sentire la radio o anche vari sistemi di riproduzione del suono.
Leggere un messaggio sul telefonino è permesso?
 Ovviamente no. Non bisogna attaccarsi a quelli che sono cavilli solo apparenti. Il codice vieta già «di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici».
Ma il codice non dice che è vietato ricevere o mandare sms.
 Non c’è scritto con queste parole ma lo si evince dal contesto. In ogni caso non è abbastanza ovvio se la Corte di cassazione si è addirittura pronunciata sull’argomento con una sentenza, la 13.766 del 28 febbraio 2008. I giudici ricordano che il codice consente «l’uso di apprecchi a viva voce o dotati di auricolare che non richiedano per il loro funzionamento l’uso delle mani».
 Precisa ancora la Cassazione che l’uso del cellulare per mandare o ricevere sms o consultare la rubrica del telefonino è vietato «in quanto determina non solo una distrazione ma lo spostamento dell’attenzione dalla guida all’apparecchio e la temporanea indisponibilità delle mani, nonché possibili ritardi nei tempi psicotecnici di reazione».
Allora come mai alcune automobili hanno la tv nel cruscotto?
 Chiunque può impiantarsi in vario modo una televisione nel cruscotto dell’auto ma in genere le grandi case automobilistiche se il televisore è destinato a chi guida sincronizza anche un’interruzione automatica del video appena l’auto fa il minimo movimento.
Alto Adige 28-10-10
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mercoledì, 27 ottobre 2010



Collassa il traffico su tutta la rete stradale cittadina di Bolzano

BOLZANO. Traffico in tilt ieri pomeriggio e ieri sera a Bolzano: disagi sono stati segnalati un po’ ovunque nel capoluogo altoatesino, compreso il rione di Gries. Dalle 16 in poi il traffico è stato molto intenso sull’Arginale, in centro, così come in zona industriale. Secondo i vigili urbani che sono dovuti intervenire in tutta la città il traffico intenso, così come le code che sembravano non finire mai, erano dovute ad una fiera in zona industriale e a diversi lavori effettuati sul manto stradale. Chi è entrato a Bolzano Sud si è dovuto «armare» di tanta pazienza viste le chilometriche code che si erano formate in via Buozzi, sull’Arginale, via Galileo Galilei, via Roma, ponte Resia, così come in tutta Oltrisarco. A peggiorare la situazione la chiusura del tunnel di Laives per lavori in corso. Il cantiere in via Lancia ha fatto infine tutto il resto: è stato fatto un buco nella strada per raggiungere la tubatura del gas. Il traffico è stato dunque deviato per lasciar lavorare gli addetti alla strada.
Alto Adige 27-10-10
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lunedì, 25 ottobre 2010



Citybus: modificate le corse
Zenatti (Sasa): «Gli utenti non perderanno più il treno»
BRUNO CANALI
 LAIVES. Dopo le segnalazioni degli utenti sui disagi che si verificano nel servizio del citybus interno, Paolo Zenatti, neo eletto nel Cda Sasa come rappresentante del Comune, ha chiesto spiegazioni. A breve saranno apportate modifiche per non perdere le coincidenze con i treni per Bolzano.
 «In particolare ho chiesto spiegazioni sulle modifiche apportate ad alcuni percorsi interni - spiega Zenatti - e ho chiesto adeguati aggiustamenti. Per quanto riguarda le modifiche dei percorsi, così mi è stato spiegato: i bus della linea interna di Laives e quello dell linea che arriva fino a Vadena, quando transitavano nella parte alta di Laives (zona ex Filanda) erano quasi in contemporanea e quasi sempre vuoti. Quindi c’era stata la richiesta di potenziare il servizio per Pineta, con gli stessi utenti che hanno chiesto il passaggio in via Kennedy del citybus. Infine, si erano registrati problemi con la modifica imposta ogni giovedì dalla presenza del mercato in via Pietralba». Zenatti prosegue spiegando che la Sasa ha tenuto conto delle analisi sui passeggeri trasportati, arrivando alla conclusione che il collegamento tra Vadena e la stazione ferroviaria di Bronzolo mantiene la prima corsa per gli studenti. Viene mantenuto anche il collegamento tra via Marconi e la stazione ferroviaria di Laives, proprio perché da lì arriva buona parte dell’utenza. Per risolvere però il problema delle coincidenze con i treni per Bolzano (che talvolta “saltano”) dall’otto novembre, la linea circolare Vadena-Laives in direzione della stazione ferroviaria di Laives, salterà il ritorno per via Marconi, percorso che sarà comunque garantito dall’altra linea interna, quella che fa Pineta-Laives. Niente da fare invece per il collegamento tra Pineta monte e Pineta vecchia quando il bus scende verso Laives, perché non veniva praticamente utilizzato. Al ritorno da Laives invece, il bus entra regolarmente a Pineta vecchia prima di salire verso Pineta monte. Il collegamento con la parte alta della città di Laives adesso c’è ed è garantito anche al giovedì, quando in via Pietralba c’è il mercato settimanale. «Confermo infine - conclude Paolo Zenatti - che nella prima metà di novembre sarò a disposizione al sabato mattina, in municipio, per ascoltare e raccogliere richieste e indicazioni dei cittadini in merito al servizio di trasporto pubblico svolto dalla Sasa. Esprimo infine la mia personale solidarietà agli autisti Sasa per quanto successo recentemente in piazza Domenicani a Bolzano e li ringrazio per il lavoro quotidiano svolto anche sul nostro territorio comunale».
Alto Adige 25-10-10
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sabato, 23 ottobre 2010



Telecamere su 35 bus contro i vandali

BOLZANO. «Dal 15 novembre 35 autobus in servizio notturno sia a Bolzano che a Merano saranno dotati di un sistema di videosorveglianza a bordo. L’installazione delle telecamere ci costerà 40 mila euro ed interesserà - in città - la linea 2, la 10b e la 153».
 Stefano Pagani, neopresidente di Sasa, risponde così alla richiesta di sicurezza arrivata dai dipendenti dopo l’episodio di sabato scorso che ha visto un autista del 153 finire al pronto soccorso dopo essere stato picchiato da un gruppetto di minori che hanno bloccato l’autobus in piazza Domenicani.
 «Il videocontrollo è la soluzione migliore. L’installazione non è problematica, le telecamere saranno a circuito chiuso e ci permetteranno in caso di necessità di controllare la registrazione». Tra le proposte avanzate dagli autisti c’è anche l’aumento dei controlli da parte delle forze dell’ordine e la presenza costante di guardie giurate sui mezzi negli orari più a rischio. Pagani fa sapere di aver chiesto un incontro con il questore per fare il punto della situazione ma ricorda che già adesso sulle due ultime corse serali della linea 2 chi sale a bordo trova una guardia giurata. Gli autisti - tra i quali cresce la paura a lavorare di notte - in questi giorni hanno chiesto alla Sasa di chiudere la cabina del guidatore. In parole povere di realizzare una sorta di gabbiotto apribile soltanto dall’interno che permetterebbe a chi guida di difendersi dalle aggressioni e di telefonare alle forze dell’ordine in caso di necessità. Il presidente ci ha pensato ma ritiene che si tratti di una misura eccessiva. «Non mi sembra il caso di blindare gli autobus, credo che le telecamere risolveranno la stragrande maggioranza dei problemi perchè a nessuno piace essere ripreso quando si comporta come non dovrebbe. Certo, se gli autisti premono potremmo anche alzare la divisoria in plexiglas che già esiste tra i passeggeri e chi è al volante ma non credo che questa possa essere una buona soluzione. Vedremo». Per la Sasa il problema sicurezza sia per i passeggeri che per gli autisti esiste ma non va enfatizzato.
 «Non è vero che sui bus la sera si scatena il far west. Sono andato a controllare altri episodi gravi accaduti di recente e mi sono reso conto che esiste un solo caso, registrato l’anno scorso, che vede al centro della questione un forte litigio scoppiato tra un autista ed un automobilista, per una precedenza non data». Adesso occorre vedere come reagiranno gli autisti alla decisione dei vertici. «A guidare di notte - spiegano gli interessati - ormai abbiamo sul serio paura e diversi di noi stanno facendo di tutto per farsi mettere in turno solo durante il giorno». «La settimana prossima - conclude Pagani - vedrò i sindacati per raccogliere, se ci saranno, degli ulteriori suggerimenti».
Alto Adige 23-10-10
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mercoledì, 20 ottobre 2010


La studio viabilità è stato affidato all’ing. Ciurnelli


LAIVES. Il traffico che in futuro farà la spola con la cittadella dello sport in zona Galizia non dovrà assolutamente passare per la città. Questo hanno chiesto i cittadini durante le serate di presentazione del progetto e questo vuole la giunta comunale, che ha affidato un incarico all’ingegner Stefano Ciurnelli. Si tratta dello stesso esperto che già ha realizzato gli ultimi due piani generali della viabilità per Laives (l’ultimo deve ancora approdare all’attenzione del consiglio comunale). All’ingegner Ciurnelli quindi è andato un nuovo incarico, quello di studiare una viabilità da e per la cittadella dello sport, la meno impattante possibile sulla città di Laives. Qualche cosa comunque già è stato previsto e si tratta della rotatoria che dalla variante consentirà di collegare direttamente la zona sportiva Galizia, partendo tra Laives e Pineta. Assolutamente invece non potrà transitare ulteriore traffico lungo via Galizia, diventata ormai una strada a carattere residenziale, pena la rivolta dei residenti. Altra questione ancora non chiarita, il collegamento per le emergenze tra cittadella e via Delle Part, che pure bisognerà prevedere. (b.c.)
Alto Adige 20-10-10
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lunedì, 18 ottobre 2010




Traffico, rivoluzione a Bolzano Sud

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Cinque ettari di nuove vie e piste ciclabili a sud di via Einstein, dove fino a pochi mesi fa c’erano solo meleti e strade consortili. Saranno terminati a primavera, con sei mesi d’anticipo sui programmi. Perché le 15 aziende che si insedieranno nella nuova zona di espansione premono. Assai.
 Cinque milioni di euro per la posa delle infrastrutture di urbanizzazione primaria: acque bianche, acque nere, gas, energia elettrica, fibre ottiche, teleriscaldamento. Più un altro milione e spiccioli per l’asfaltatura. Questi i costi per la realizzazione di un’ampia strada, lunga circa un chilometro, parallela all’attuale via Einstein, ma situata qualche centinaio di metri più a sud. Sarà corredata da quattro rotatorie e cinque strade di collegamento con la stessa via Einstein. I lavori preparatori sono cominciati a febbraio 2010, ma stanno procedendo assai speditamente, anche se a notarli sono stati pochi bolzanini, perché transitando per via Einstein o per via Buozzi, il cantiere risulta semicoperto alla vista dai fitti meleti.
 A condurre i lavori per conto della Provincia è un’associazione temporanea di imprese costituita dalla pusterese Oberosler e dalla fiemmese Misconel. Come spiega il responsabile del cantiere, l’ingegner Marco Springhetti dell’ufficio provinciale Infrastrutture e opere ambientali, «il cantiere è in anticipo di almeno cinque o sei mesi sul programma iniziale. Si sarebbe dovuto terminare tutto per l’inizio 2012, ma l’estate prossima vie, ciclabili e rotonde saranno già finite». Probabilmente saranno transitabili già nella primavera. «Attualmente - spiega l’ingegner Springhetti - siamo in fase di ultimazione per quanto riguarda la posa delle tubazioni. Poi si dovrà soltanto asfaltare». Quando questa seconda operazione potrà essere effettuata, ancora non è dato sapere. «La gara d’appalto per l’asfaltatura è risultata anomala per eccesso di ribasso. Se però le ditte partecipanti dimostreranno che il ribasso proposto è giustificato, allora si potrà partire. Per l’asfaltatura occorrono al massimo una decina di giorni, ma tra fine novembre e fine febbraio fa troppo freddo per operare. Quindi, se riusciremo a chiarire la questione in tempi rapidi, finiremo il cantiere entro l’anno, altrimenti sarà per la metà di marzo». Terminati i collaudi di legge, predisposta la segnaletica orizzontale e verticale ed eseguite le opere di piantumazione e rinverdimento, la strada sarà finita.
 I lavori, come detto, procedono speditamente, soprattutto perché le aziende assegnatarie delle aree premono. Al momento è stata terminata ed è attiva solo la nuova sede di Technoalpin, «già dotata di tutte le connessioni», come spiega Springhetti. «Mentre invece la Oberalp - Salewa, la cui nuova sede è in avanzato stato di realizzazione, preme per poter utilizzare al più presto almeno i propri magazzini. È già dotata di tutte le connessioni, ma le manca ancora la strada di accesso». La pressione sul cantiere, però, è forte anche da parte delle altre tredici aziende che andranno ad occupare i restanti nove lotti, dislocati nella fascia compresa fra l’A22 a Ovest e via Francesco Baracca a Est.
 I costi di realizzazione delle nuove infrastrutture stradali, attualmente sostenuti dalla Provincia, saranno poi rimborsati dalla stesse aziende assegnatarie dei lotti, che oltre al costo dei terreni pagheranno all’ente pubblico anche quelli relativi all’infrastrutturazione. Al termine dell’iter di costruzione, le vie saranno infine consegnate al Comune, che ne diverrà proprietario e in futuro dovrà sostenerne i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Idem per quanto riguarda le piste ciclabili.
 L’intenzione è quella di permettere a chi lavorerà qui di raggiungere la nuova zona di espansione a sud di via Einstein anche sulle due ruote, arrivando dall’odierna ciclabile lungo l’Isarco. Allo scopo, verrà realizzato un nuovo cavalcavia pedo-ciclabile sopra l’A22, che raggiungerà Salewa e Technoalpin per connettersi infine al nuovo nodo stradale e pedociclabile. La pancia del ponte verrà utilizzata per sostenere le tubazioni del teleriscaldamento generato dal nuovo inceneritore, la cui accensione a caldo è prevista per il maggio dell’anno 2013 (la scatola esterna del nuovo edificio è però già in piedi).
 Infine, per quanto riguarda il piano di attuazione della nuova zona di espansione, in queste settimane Comune, Provincia e Bls stanno proseguendo i contatti per addivenire all’approvazione definitiva delle ultime varianti.
Alto Adige 18-10-10

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sabato, 16 ottobre 2010






A Laives Citybus senza coincidenze

BRUNO CANALI

LAIVES. Le modifiche delle corse Sasa relative a bus circolare e City Bus hanno migliorato il servizio ma anche creato situazioni di disagio. E i passeggeri si lamentano. In particolare a Pineta per il City bus e alla stazione ferroviaria per le coincidenze con i treni dei pendolari della Circolare.

Prima di tutto le modifiche, apportate recentemente. La più significativa riguarda il City bus della Sasa, quello che partendo dal capolinea di Pineta monte raggiunge Laives e quindi la stazione ferroviaria per poi fare ritorno a Pineta. Fino a qualche tempo fa, questo piccolo autobus in arrivo da Pineta, una volta alle porte di Laives, saliva per via Sottomonte e quindi passava nella parte alta della città. Però rimaneva scoperto il centro.

Inoltre, chi da Pineta voleva recarsi al nuovo cimitero Galizia, doveva scendere a monte di Laives e farsi un bel po’ di strada a piedi. Con la modifica del percorso, il City bus adesso transita invece lungo via Kennedy, fino in centro, per poi scendere lungo via Noldin e raggiungere la stazione ferroviaria. Tutto bene, salvo il fatto che questo mezzo pubblico, scendendo dal capolinea di Pineta monte, non entra nella frazione di Pineta vecchia ma dirige subito verso Laives.

Qualche anziano che abita a Pineta monte avrebbe meno problemi per raggiungere Pineta vecchia se la circolare della Sasa entrasse a girarsi, cosa che effettivamente succedeva un tempo. Però il percorso sarebbe stato modificato proprio per le richieste di chi abita a Pineta monte. Al ritorno da Laives invece il City bus entra regolarmente a Pineta vecchia.

L’altro problema è legato alle coincidenze con i treni che fermano a Laives. Anche ieri mattina, proteste in stazione. Chi è arrivato con l’autobus della circolare si è visto partire il treno sotto il naso a causa di qualche minuto di ritardo del bus. «Purtroppo - dicono gli autisti - può succedere che l’autobus perda qualche minuto nel traffico, quanto basta insomma perché salti anche la coincidenza con il treno».

Però va anche detto che la linea circolare segue un percorso più lungo del City bus: arriva da Vadena (e non passa più per Bronzolo comunque) quindi passa a monte della città, transita in via Kennedy, poi scende lungo via Galizia, via Andreas Hofer e via Marconi fino all’incrocio con Via Vadena. Lì fa dietrofront, torna in via Marconi e quindi svolta in via Stazione. Questo giro sicuramente consente di caricare tanti pendolari e studenti che prendono poi il treno, ma spesso fa accumulare ritardi. Il problema è al vaglio dei tecnici.

Alto Adige 16-10-10

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giovedì, 29 luglio 2010



TRASPORTI E ASSOIMPRENDITORI

BOLZANO. «Ormai è questione di tempo: l’autostrada rischia il collasso. Bisogna intervenire prima che sia troppo tardi. Quello della raggiungibilità è un problema troppo importante non solo per noi, ma per tutto il mondo dell’economia». Dopo Walter Meister, presidente degli albergatori, adesso è Stefan Pan, presidente di Assoimprenditori che l’altro giorno ha incontrato il presidente dell’Autostrada del Brennero spa, Walter Pardatscher, a sollevare il problema delle difficoltà che si incontrano quando si deve raggiungere l’Alto Adige.
 L’AUTOSTRADA. Assoimprenditori parte dalle cifre. Dal 2008 ad oggi il traffico pesante sull’A22 è diminuito a causa della crisi, mentre quello privato è seppur di poco aumentato. «I primi segnali della ripresa - spiega Pan - si stanno già avvertendo: la conferma è arrivata dalla presidente di Confindustria Marcegaglia. Ciò significa che quando saremo definitivamente fuori dalla crisi, tornerà ad aumentare anche il traffico pesante. L’Autobrennero però non è in grado di sopportare un ulteriore incremento: rischia il collasso». Per Assoimprenditori c’è un’unica possibilità per evitare il peggio: proseguire fino a Bolzano con la corsia dinamica (da usare solo in casi di forte traffico o di emergenza, ndr), attualmente in fase di realizzazione fino ad Egna. No invece del presidente di Assoimprenditore alla terza corsia: «Sarebbe un errore cementificare un territorio come il nostro». Sulla corsia dinamica fino a Bolzano (arrivare fino al Brennero è tecnicamente impossibile, perché l’autostrada corre in diversi punti sui viadotti, ndr) c’è già una decisione formale, ma non ci sono ancora i finanziamenti. Assoimprenditori preme perché si trovino i fondi e si parta al più presto con i lavori.
 Altra questione: i cantieri. Anche quelli contribuiscono ad aumentare il caos sull’A22 come sulle altre autostrade. «Il problema è reale, però è migliorata l’organizzazione: adesso la filosofia è quella di tenere aperte sempre due corsie. È chiaro comunque che, in certe giornate di punta, se proprio non è necessario, è meglio non mettersi in viaggio se non si vuole restare imbottigliati».
 I TRENI. L’alternativa all’autostrada potrebbe essere la ferrovia. «Certo se avessimo tutti treni come il Freccia rossa che ti portano in tre ore da Milano a Roma è chiaro che nessuno userebbe più l’auto. Va fatta una riflessione anche sul treno. Tunnel del Brennero compreso. È stato pensato per il traffico merci ma andrebbe ripensato anche per il trasporto persone».
 L’AEROPORTO. «Per l’intera economia di questa terra quello della raggiungibilità è un problema sempre più grosso. Faccio un esempio: il rappresentante o il responsabile acquisti delle grandi catene fa fatica a venire nella mia azienda perché è troppo lontana. Lo stesso discorso vale per il cliente di un albergo che, facendo vacanze sempre più brevi, non può permettersi di perdere due giorni per il viaggio». Partendo da queste premesse, il presidente Pan chiede alla Provincia di allungare dei 400 metri necessari la pista dell’aeroporto. «Così com’è oggi non è né carne né pesce: non ha senso tenerlo così. Quelle poche centinaia di metri non creano disagio a nessuno, ma consentono di avere un aeroporto vero». (an.ma)
Alto Adige 29-7-10
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martedì, 25 maggio 2010


La protesta di Forti «Trasporti pubblici Laives è penalizzata»

BRUNO CANALI
 LAIVES. Porta il protocollo del 2 marzo 2010 la relazione che il vicesindaco Georg Forti ha inviato all’assessore Thomas Widmann per illustrargli le richieste della comunità locale in tema di trasporti pubblici. «Finora però non ho ricevuto risposta - afferma Forti - e stiamo ancora aspettando che ci comunchino i loro intendimenti».
 L’elenco, che riassume tutti gli aggiustamenti da adottare nel settore dei trasporti pubblici (su gomma e su rotaia) prende in considerazione un po’ tutto il settore. È il frutto di un incontro che il vicesindaco aveva avuto con diversi cittadini e con rappresentanti di associazioni locali. Quello che chiedono è «l’ottimizzazione dell’offerta dei collegamenti autobus e treno e quindi della soddisfazione della clientela, obiettivo ambito anche per la nostra amministrazione».
 L’incontro ha avuto luogo il 12 febbraio in municipio a Laives, proprio per raccogliere le indicazioni, che si possono riassumere come segue: ripristinare la partenza della Sasa sulla linea 2 da Bronzolo alle 7.30 per evitare che gli studenti arrivino troppo presto a scuola; migliorare la coincidenza tra le linee 2 e 10 della Sasa a Maso della Pieve, per favorire tutti coloro che da Laives e Bronzolo vanno e vengono dall’ospedale di Bolzano. È un problema molto sentito, perché succede spesso che scendendo da un autobus, si veda passare l’altro alla fermata di fronte.
 «È anche stato rilevato - si legge nella relazione spedita all’assessore Widmann - che alcuni autobus partono prima dell’arrivo previsto, così come i cittadini hanno avuto modo di rilevare che alle 18 l’autobus circolare che collega Laives alla stazione ferroviaria è già partito senza attendere l’arrivo del treno che solitamente a quell’ora scarica parecchi pendolari residenti qui». Sempre il bus circolare che raggiunge Vadena non fa servizio dal sabato pomeriggio a tutta la domenica e, di fatto, Vadena è completamente tagliata fuori dal servizio pubblico durante i fine settimana.
 Ce n’è anche per la Sad, che è comoda per chi invece deve andare verso sud, ad Ora o ad Egna: la cadenza è troppo dilazionata e si attende un’ora tra un bus e l’altro. «Inoltre - dicono i cittadini - la Sad non ferma a Laives nord (via Sottomonte) e si propone di ripristinare il vecchio sistema di orari che funzionava meglio. Per i treni, infine, non ci sarebbero sufficienti controlli sul convoglio regionale nel tratto Ora-Bolzano ed inoltre continua anche la richiesta, oramai annosa, di aggiungere almeno una carrozza sulla linea mattutina tra Ora e Bolzano, quella dove sale la maggior parte dei pendolari diretti a Bolzano. Regolarmente trovano i vagoni pieni di gente e così il viaggio fino a Bolzano diventa disagevole».
 Infine, la corsa del treno che ferma a Laives alle 7.43 in direzione di Bolzano, funzionava meglio, secondo i passeggeri locali, quando fermava alle 7.48 ed effettivamente il margine di pochi minuti in più diventa prezioso nel caso di ritardo del convoglio ferroviario.
Alto Adige 25-5-10
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categoria:ferrovia, comune di laives, trasporto gommato
giovedì, 15 aprile 2010




Bus navetta da Laives e stazione al cimitero per le linee della Sasa


BRUNO CANALI

LAIVES.
Nell’ultima riunione del cda della Sasa, in occasione della quale Marco Delli Zotti ha rassegnato le dimissioni come delegato del Comune di Laives poiché candida alle comunali, si è accennato anche ad una nuova ipotesi di collegamento con il capoluogo. «Si tratterebbe di allestire una piccola stazione degli autobus nell’area davanti al cimitero di Oltrisarco - spiega Delli Zotti - alla quale farebbero riferimento dei bus navetta da e per Laives. Da questo snodo alle porte di Bolzano potrebbero transitare altre linee che servono la città capoluogo, dando la possibilità ai viaggiatori provenienti da Laives di scegliere diverse direzioni e avere più coincidenze. Si tratta per ora si una semplice idea tutta da studiare - conclude Delli Zotti - ma che potrebbe veramente rendere più elastico e appetibile il servizio autobus della Sasa per la gente di Laives. Con i bus navetta si potrebbero calibrare meglio i percorsi dentro la città, come chiedono ad esempio le persone di Pineta per il citybus».  A tale proposito, già oggi si vedono diversi pendolari di Laives che alla mattina preferiscono raggiungere l’ampio parcheggio di fronte al cimitero di Oltrisarco in macchina, per poi attendere lì l’autobus che li porta a Bolzano. Al di là della considerazione che potrebbero prendere il bus già a Laives, comunque si intuisce che proprio la fermata al cimitero di Oltrisarco potrebbe effettivamente rappresentare uno snodo cruciale anche per le linee degli autobus pubblici ed è questa in sostanza l’idea alla base dell’ipotesi accennata durante l’ultimo incontro del Cda della Sasa. Il servizio di trasporto pubblico su gomma ha potenzialità che ancora si potrebbero sviluppare e questo chiedono del resto i cittadini che periodicamente lamentano problemi di collegamenti, di tempi di percorrenza e di coincidenze di linee che non coincidono quasi mai, vedi quelle tra la linea 2 e la linea 10 della Sasa, a Maso della Pieve. Un servizio di bus navetta tra Laives, Pineta, San Giacomo e il cimitero di Oltrisarco, potrebbe forse risolvere buona parte di questi problemi e anche secondo chi ha preso parte fino a qualche giorno fa al cda della Sasa sarebbe opportuno valutare a fondo l’idea dello snodo alle porte di Bolzano.

Alto Adige 14-4-10
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venerdì, 02 aprile 2010


Mussner rassicura: «Traffico diminuito» Nuova segnaletica e limiti per i camion

EGNA. Nella frazione di Villa di Egna il traffico è diminuito in modo significativo. Ad assicurarlo, nel corso di un incontro alla presenza dei tecnici e dei rappresentanti del Comune, è stato l’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner. «In base ai conteggi effettuati di recente - sottolinea Mussner - il numero dei passaggi giornalieri è diminuito da 5 mila a 3 mila per quanto attiene le auto e da 252 a 40 per i mezzi pesanti». Per migliorare ulteriormente la situazione saranno apportate migliorie alla segnaletica e introdotti nuovi limiti per i camion.
 All’incontro hanno preso parte, oltre all’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, il responsabile della ripartizione Pagani e il geometra Finozzi, a capo del servizio strade Bolzano-Bassa Atesina. Durante la riunione sono stati affrontati diversi temi legati alla viabilità e alle opere pubbliche in programma nel breve-medio periodo sul territorio comunale. Mussner, poi, ha sottolineato come la situazione - per quanto attiene la viabilità nella popolosa frazione di Villa - negli ultimi mesi sia sensibilmente migliorata. Ciononostante i rappresentanti della giunta e il sindaco Vedovelli hanno chiesto di apportare ulteriori migliorie. «Abbiamo concordato - spiega l’assessore comunale Franco Giacomozzi - delle modifiche alla segnaletica che prevedono l’integrazione dei cartelli all’incrocio a Villa nord, un’indicazione anche durante i feriali sul pannello a Montagna e soprattutto la limitazione del traffico pesante fino a 3,5 tonnellate. Prossimamente verranno effettuate nuove misurazioni».
 Il sindaco ha illustrato a Mussner e ai tecnici provinciali il progetto del sottopasso pedociclabile in via Rheinfelden, spiegando le ragioni che hanno spinto la giunta a procedere in questa direzione. L’obiettivo di fondo è quello di creare un collegamento sicuro tra la frazione e il centro per pedoni e ciclisti.
 É stato esaminato quindi il progetto della nuova ciclabile fra San Floriano e Laghetti e, contestualmente, si è discusso dell’accesso dalla Statale a via Principale a Laghetti all’altezza dell’albergo Dolomiten. Mussner, da parte sua, ha dato ampie garanzie sulla disponibilità della Provincia a sistemare l’incrocio, ritenuto pericoloso, qualora il Comune dovesse riuscire a mettere a disposizione i fondi necessari. Il sindaco ha consegnato quindi il progetto esecutivo per le barriere antirumore a Egna sud invitando i dirigenti provinciali ad inserirlo fra gli investimenti prioritari. Durante l’incontro è stata esaminata anche la bozza del progetto della ciclabile intercomunale da Egna a Termeno presentata dalla Comunitá Comprensoriale Oltradige Bassa Atesina e si é fatto cenno ai nuovi ponti di Egna e San Floriano. (m.bon.)
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martedì, 30 marzo 2010

CARO BENZINA

Il pieno di Pasqua costa 10 euro in più

 ROMA. Stangata in arrivo per chi partirà in auto per le vacanze di Pasqua. Con il recente aumento di Total (+0,2 centesimi al litro) tutte le compagnie sono sopra quota 1,40 euro al litro per la benzina. Il che si traduce in un aumento medio di 10 euro a pieno, rispetto ad un anno addietro. Protestano i consumatori che parlano di «speculazione strutturale» sulle vacanze. Le associazioni dei consumatori tornano a chiedere (come nel caso dell’Adoc) una riduzione di almeno 20 centesimi dei prezzi alla pompa. Il pieno di Pasqua costerà 10,25 (benzina) e 8,75 (gasolio) in più.
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sabato, 27 marzo 2010


           NO                 ?


«Se arrivasse il 10 a San Giacomo i bus non riuscirebbero a girarsi»

LAIVES. Nel piazzale privato in centro a San Giacomo, dove fino a qualche tempo fa si giravano gli autobus della linea 4 della Sasa (oggi il capolinea è alla rotonda di Pineta) sono in corso lavori che ne ridimensioneranno la superficie. «Così - fa presente Alberto Gioia, candidato del Pdl - se per caso si decidesse di far arrivare gli autobus Sasa della linea 10 A e 10 B nel centro abitato, non ci sarebbe più uno spazio dove poi farli girare per il ritorno. «Il capolinea non esiste più - dice Gioia - e la convenzione con i proprietari del piazzale è scaduta. Il Pdl rivendica il fatto di aver sollecitato, ancora nel marzo 2009 e quindi a gennaio di quest’anno, con delle mozioni, sindaco, assessore competente e consiglio comunale per una presa di posizione precisa a favore del collegamento con la linea 10A e 10B per l’abitato di San Giacomo e da qui verso l’ospedale. La proposta venne bocciata in consiglio».
Alto Adige 27-3-10
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venerdì, 26 marzo 2010


Bocciato l’autobus per l’ospedale
No all’ipotesi della linea diretta. Apertura invece sul prolungamento del 10


Bruno Canali
LAIVES. No alla linea diretta Sasa tra Laives e l’ospedale di Bolzano. Lo dice l’assessore provinciale Widmann: «Laives è una delle realtà meglio collegate dai bus e per raggiungere l’ospedale ci sono varie opzioni».
 L’opinione dell’assessore Widmann in questo senso coincide con quella espressa anche dai vertici della Sasa: non ci sarebbe un’utenza tale da giustificare investimenti di questa portata. Widmann fa l’esempio della linea diretta che era stata istituita nell’Oltradige tra Cortaccia, Magrè e Termeno. «La media di passeggeri a corsa era dello 0,8 - dice l’assessore - troppo modesta per giustificare il mantenimento del servizio. Richieste di linee dirette per raggiungere Bolzano, così come Bressanone per quanto riguarda la val d’Isarco, ce ne sono parecchie, ma è evidente che non si può accontentare chiunque. Invece per quanto riguarda Bronzolo e Laives, ribadisco che è una zona tra le meglio servite dell’intera provincia e chi va verso Bolzano e l’ospedale, ha varie possibilità di farlo grazie alle coincidenze tra autobus e anche con il treno».
 Più possibilista invece, l’assessore Widmann si dichiara verso l’ipotesi di prolungare la linea 10 A e 10B della Sasa fino a san Giacomo. «Dall’amministrazione comunale di Laives comunque non mi è mai arrivata una richiesta in tal senso - spiega - ma se dovesse arrivare la valuteremo, verificando se ha un senso oppure no».
 Finora a chiedere il prolungamento della linea 10 A e 10B della Sasa sono stati i rappresentanti del comitato civico di San Giacomo, convinti che sarebbe una importante possibilità per tutta la cittadinanza. Attualmente questa linea di autobus arriva fino a Maso della Pieve (dove c’è anche la possibilità della coincidenza con la linea 2 della Sasa) e poi svolta verso la zona industriale di Bolzano per transitare lungo via Resia e arrivare fino all’ospedale San Maurizio. La fermata di Maso della Pieve disterebbe poche centinaia di metri dal centro di San Giacomo, solo che adesso mancherebbe anche uno spazio dove l’autobus potrebbe girarsi per ritornare a Bolzano: il piazzale in centro è interessato da lavori per un muro ed è anche scaduto il contratto col proprietario.
Alto Adige 26-3-10
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mercoledì, 24 marzo 2010



Polonioli: ospedale, serve il bus

LAIVES. Che ci sia una esigenza diffusa di avere un collegamento più diretto tra Laives e l’ospedale di Bolzano lo ammette anche il sindaco Giovanni Polonioli. «È un’esigenza sentita dalla nostra comunità - afferma il sindaco - anche perché sono parecchi coloro che lavorano all’ospedale di Bolzano, così come sono altrettanti coloro che vi si recano per le visite. Di fronte alle reiterate richieste sarà da vedere se tecnicamente questa cosa sia fattibile o meno. Noi facciamo parte del consorzio con Merano e Bolzano per quanto riguarda la Sasa, ma una scelta come quella di istituire nuove corse è appannaggio della Provincia ed è da lì che casomai deve partire l’input alla Sasa».
 Polonioli è più possibilista per quanto concerne invece il prolungamento della linea 10 A e 10B della Sasa fino a San Giacomo. «Anche in questo caso c’è oramai forte richiesta da parte della comunità, anche perché in questi anni San Giacomo è cresciuta demograficamente. Noi siamo favorevoli ad un eventuale allungamento delle corse che oggi invece arrivano fino a Maso della Pieve dove poi c’è la coincidenza tra linea 10 e linea 2 della Sasa». In questo secondo caso comunque, Silvano Zanettin, responsabile delle linee per conto della Sasa ha già messo le mani avanti. «Prolungare il percorso della linea 10 A e B fin dentro San Giacomo - aveva spiegato - significherebbe prima di tutto dover mettere un mezzo in più sulla tratta. Poi si manifesterebbe immediatamente il problema dei passeggeri di Bolzano che sarebbero costretti loro malgrado a veder allungare tempi e strada della 10 rispetto ad oggi. Chi ad esempio da Oltrisarco volesse andare in via Resia e viceversa, dovrebbe arrivare fino a San Giacomo con il 10». (b.c.)
Alto Adige 24-3-10
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venerdì, 19 marzo 2010



Bus, la Sasa boccia il progetto della linea diretta per l’ospedale

BRUNO CANALI

LAIVES. Il servizio di trasporto pubblico della Sasa di nuovo nel mirino delle formazioni politiche. Il via lo ha dato l’ala sociale dell’Svp, che ha chiesto una linea diretta tra Laives e l’ospedale di Bolzano.
 A questa si aggiunge la richiesta di prolungare la linea 10 A e 10 B della Sasa fino a San Giacomo. Per il Pdl Alberto Gioia, candidato alle comunali, ricorda agli Arbeitnehmer e all’assessore Ceschini «come fu proprio il Pdl a chiedere il prolungamento delle linee 10 A e 10 B della Sasa verso sud, richiesta snobbata però dalla maggioranza del consiglio comunale di Laives». A sua volta Daniel Raffaelli, candidato per la Lega nord, afferma che questa richiesta è molto sentita dalla gente di Laives e di San Giacomo, ma finora inascoltata. Per Dario Volani (Idv) va bene la proposta di Ceschini perché «prima di tutto c’è la centralità delle persone e merita attenzione chi ha maggiormente bisogno». Volani propone di confrontarsi con la Provincia per vedere se un bus circolare potrebbe usare l’argine dell’Adige tra Laives, via Resia e l’ospedale di Bolzano.
 Ma Silvano Zanettin, responsabile delle linee della Sasa, esclude che si tratti di una ipotesi percorribile attualmente. «Significherebbe dover spendere cifre consistenti per mezzi e personale - - dice Zanettin - e questo vale sia per la richiesta di prolungamento della linea 10 A e 10 B fino a San Giacomo che per quella dell’autobus diretto tra Bronzolo, Laives e l’ospedale bolzanino».
 «Pensare di dirottare il 10 A e 10 B fino a San Giacomo significherebbe inoltre costringere gli utenti di Bolzano a giri viziosi verso Laives, cosa che dubito accetterebbero - aggiunge Zanettin -. Non dobbiamo dimenticare che c’è sempre la coincidenza a Maso della Pieve tra linea 2 e 10 della Sasa; magari ci sarà da aspettare qualche minuto, ma c’è e funziona. Pensare ad una linea di autobus specifica per le visite all’ospedale mi pare assurdo, anche perché ognuno ha il proprio orario, a differenza di chi invece va a lavorare. Infine - conclude il responsabile delle linee della Sasa - per gli studenti del Pascoli di via Resia abbiamo istituito un bus diretto alle 7 del mattino e mi pare che funzioni bene».

Alto Adige 19-3-10
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giovedì, 18 marzo 2010


L’OSPEDALE «LONTANO»

Serve una linea d’autobus tra Laives e il San Maurizio

 Linea Bus diretta Bronzolo-Laives Ospedale S.Maurizio, basta parole! Da venditore di biglietti dell’autobus presso la tabaccheria di famiglia fino al 2003, già 15 anni fa, sentendo le continue lamentele dei viaggiatori che acquistavano i biglietti, avevo segnalato l’esigenza di pensare ad un collegamento diretto da e per l’ospedale S.Maurizio. Fa riflettere che l’argomento venga tirato fuori in maniera ciclica, ma mai affrontato di petto per trovarne una soluzione. Dunque o l’Amministrazione a Laives è talmente distaccata dalle esigenze del suo territorio da non essersi accorta che la problematica è sentita (basterebbe andare alle fermate dell’autobus a Laives e chiedere alle persone che attendono il mezzo pubblico!), e questo sarebbe un male; oppure la si tira fuori solo adesso per motivi di comodo elettorale, e sarebbe peggio. Una linea da e per l’ospedale risolverebbe oltretutto 2 questioni: A) L’esigenza di collegamento diretto per gli abitanti di Laives, Pineta e Bronzolo, B) Il problema degli abitanti di S.Giacomo che da tempo chiedono l’allungamento della linea 10 fino al centro della frazione, proprio per evitare di doversi recare a Maso della Pieve ad attendere l’autobus per l’ospedale.
Daniel Raffaelli LAIVES

Alto Adige 18-3-10
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domenica, 07 marzo 2010




Limite dei 30 all’ora a Pineta Avvio soft, ora scattano le multe




BRUNO CANALI

LAIVES. La polizia municipale ha intensificato i controlli anche con l’ausilio del “telelaser” lungo via Brennero a Pineta. Con l’entrata in funzione della variante, la velocità massima consentita è di 30 chilometri orari.
 «Finora comunque non sono state fatte multe per eccesso di velocità - dicono i vigili urbani - ma prossimamente, laddove si rileveranno infrazioni, si passerà sicuramente alle sanzioni».
 Avvio soft quindi, per quanto riguarda i controlli sulla velocità anche davanti all’abitato di Pineta, con un’ azione che privilegia per ora l’effetto deterrente; in seguito però, chi dovesse essere individuato a transitare lungo via Brennero ad una velocità superiore al limite dei 30 chilometri orari, sarà multato. Si tratta di una necessità inderogabile del resto, proprio perché la riqualificazione seguita all’entrata in funzione della variante ha trasformato via Brennero in una strada con caratteristiche residenziali. Non c’è più la separazione tra sede stradale e pista ciclabile/marciapiede, perché entrambe si trovano sullo stesso piano, evidenziate solo dalla segnaletica e dalla differenza di pavimentazione: la carreggiata per le macchine in asfalto; la pista ciclabile e il marciapiede con masselli di granito più ruvido. E questo può rappresentare un pericolo se le automobili non limitano la velocità. Inoltre, fra via Brennero e la variante, si sta completando un grande parco verde, che chi abita a Pineta può raggiungere solo attraversando via Brennero. Si pensa quindi ai bambini, che tra breve inizieranno a frequentare quel parco e che quindi dovranno poter attraversare via Brennero senza correre rischi; così come chi, in bicicletta, in futuro si recherò in zona sportiva Galizia grazie al passaggio sopra la variante.
 «Oggi a transitare lungo via Brennero sono soprattutto i residenti - dicono i vigili urbani - e dai controlli che abbiamo effettuato nei giorni scorsi, anche con l’ausilio della pistola laser, si evidenzia un sostanziale rispetto delle regole». Non dovrebbero sussistere problemi neppure per i commercianti (pochi) con esercizi affacciati su via Brennero, perché l’afflusso ai negozi non dipende certo dalla velocità dei mezzi in transito.


Alto Adige 7-3-10
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sabato, 06 marzo 2010



Usano via delle Part come scorciatoia: decine d’automobilisti multati dai vigili



BRUNO CANALI


LAIVES. Tornano i controlli sistematici da parte della polizia municipale in via delle Part. Il divieto di transito durante determinate fasce orarie veniva sistematicamente ignorato e così le multe da 78 euro sono fioccate. Qualche mese fa, in seguito a lamentele dei confinanti e anche per scoraggiare tutti coloro che, provenendo da sud e passando per via delle Part, poi transitavano ingiustificatamente dentro l’abitato di San Giacomo, erano stati predisposti controlli sistematici da parte dei vigili urbani. Il risultato furono parecchie sanzioni agli automobilisti che passavano nonostante i divieti i quali, lo ricordiamo, sono in vigore tra le 7 e le 8.30, dalle 11.30 alle 13 e dalle 17 alle 19, vale a dire nelle ore di punta dei traffico dei pendolari che vanno e vengono da Bolzano.
 E che a percorrere via delle Part, ignorando i divieti, siano anche molti cittadini non di Laives, lo confermano i vigili urbani di pattuglia in questi giorni lungo la strada: «Abbiamo fermato e multato diversi automobilisti provenienti da Egna, Ora, Vadena e Bronzolo - dicono - tutti di passaggio durante le fasce orarie interdette ai non autorizzati e nonostante i cartelli di divieto ben visibili alle estremità di via delle Part. Per ogni trasgressore è quindi scattata la multa di 78 euro e già il secondo giorno di controlli abbiamo visto che ne passavano molti meno. Insieme a questi controlli, la pattuglia effettua anche quelli sulla velocità lungo la Statale 12 alla periferia sud di San Giacomo, dove la gente lamenta che spesso i mezzi in transito viaggino ben oltre il limite dei 50 orari».
 Tornando a via Delle Part, da sempre viene utilizzata da coloro che la conoscono come comoda scorciatoia per tagliare fuori il centro di Laives e la via Kennedy, quasi sempre intasata di traffico. Il problema però è che così facendo i mezzi poi transitano dentro San Giacomo (se diretti a nord) oppure lungo via Marconi (se diretti verso sud), una strada questa oramai con caratteristiche residenziali, dove il traffico rappresenta un serio pericolo per i pedoni. Come hanno rilevato i vigili urbani controllando i documenti di chi fermavano in questi giorni, tanti di coloro che passano per via delle Part sono residenti in Bassa Atesina e non a Laives, tutta gente che per andare e venire da Bolzano usa via delle Part per non dover percorrere tutta la via Kennedy, con il traffico che la caratterizza a tutte le ore del giorno. Si tratta di un fenomeno che potrà terminare quando sarà completata la variante alla Statale 12.

Alto Adige 6-3-10
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giovedì, 04 marzo 2010



Sui bus mancanti il Pdl raddoppia le interrogazioni



 LAIVES. Oramai il Pdl provinciale viaggia diviso anche per quanto riguarda le iniziative politiche dei suoi rappresentanti in consiglio provinciale. E’ il caso di una interrogazione sui disagi che gli studenti di Laives e Bassa Atesina iscritti all’Istituto pedagogico Giovanni Pascoli di Bolzano, affrontano quotidianamente per andare e venire con i mezzi pubblici dalla scuola che è stata spostata in fondo a via Resia, iniziativa fatta sia dal consigliere Alessandro Urzì che dal collega Mauro Minniti. Inevitabile quindi che la risposta da parte dell’assessore Thomas Widmann sia sostanzialmente un “copia e incolla” per entrambi gli interroganti, una risposta dove di fatto si scarta la possibilità di un prolungamento della linea 10 della Sasa fino a San Giacomo per facilitare gli spostamenti verso l’ospedale di San Maurizio per chi abita a San Giacomo.
 Sia ad Urzì che a Minniti, l’assessore Widmann ha spiegato che prolungare la linea 10 della Sasa fin dentro San Giacomo, comporterebbe una spesa ingiustificata per mezzi e personale. Unanime (anche se diviso) lo sdegno dei due consiglieri provinciali del Pdl per la risposta. Inizialmente, a proporre un prolungamento della linea 10 della Sasa fin dentro San Giacomo era stato il comitato civico.

Alto Adige 4-3-10
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venerdì, 19 febbraio 2010

Bus, la Sasa gela il Comune di Laives «Coincidenze molto difficili»



BRUNO CANALI


LAIVES. Incontro ieri tra il vicesindaco Forti e Silvano Zanettin della Sasa sulle difficoltà al trasporto pubblico denunciate da utenti e scuole: difficile intervenire sulle coincidenze, più probabile sul Citybus.
  Le osservazioni fatte da scuole e cittadini in merito ai servizi di trasporto pubblico verranno recapitate all’assessore Thomas Widmann entro fine mese. Ieri intanto se ne è discusso in un altro incontro, questa volta coi tecnici. «Ho inviato sia la Sasa che la Sad - spiega il vicesindaco Forti - ma è venuto solo Silvano Zanettin, responsabile movimenti della Sasa. Gli ho illustrato quelle che sono le indicazioni della gente in merito ai collegamenti pubblici e lui mi ha garantito che, per quanto riguarda le sue competenze, verificherà come funzionano le linee, in particolare quelle interne della Sasa, vale a dire Citybus e circolare, poi ci farà sapere». A quanto emerso, qualche cosa si potrebbe cambiare proprio per il percorso del Citybus, perché attualmente il mezzo passa solo nella parte alta della città e questo è un disagio per chi invece deve recarsi a valle, dove si trova la maggior parte degli uffici e dei negozi di Laives.
 Si è poi parlato delle coincidenze tra linee della Sasa: in particolare, afferma Zanettin, «quella tra linea che arriva da Laives e linea 10 diretta all’ospedale di Bolzano, una coincidenza che si prende alle fermate di Maso della Pieve. Ho spiegato a Forti che non è semplice risolvere questo problema tra due linee di autobus che hanno una cadenza diversa: la linea 2 con un mezzo ogni 15 minuti e la 10 che invece passa ogni 12 minuti. Al mattino cerchiamo di fare tutto il possibile affinché la coincidenza funzioni, mentre durante il resto della giornata è pressochè impossibile».
 Le persone che avevano preso parte all’incontro in municipio si erano lamentate proprio per questi aspetti disagevoli. Succede infatti che chi da Laives deve raggiungere via Resia e l’ospedale in autobus, sia costretto a scendere a Maso della Pieve per poi salire sul bus della linea 10. Difficilmente però la coincidenza viene rispettata e è più probabile che invece uno o l’altro dei bus transiti qualche minuto prima o dopo dell’arrivo dell’altro.


Alto Adige 19-2-10
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mercoledì, 17 febbraio 2010


Le scuole Pascoli ancora senza un collegamento




BOLZANO. Almeno a breve non è in previsione un collegamento bus diretto fra Bolzano, Laives e la Bassa Atesina, al di là della corsa di sola andata verso Bolzano delle 7.04. Lo afferma l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann, rispondendo ad un’interrogazione con la il consigliere provinciale Alessandro Urzì (Pdl) aveva raccolto le istanze venute da alunni, genitori e insegnanti della nuova scuola Pascoli, inaugurata solo poche settimane fa a Firmian ma scopertasi sostanzialmente non collegata con una linea diretta al bacino di Laives e della Bassa Atesina. L’unico collegamento, di sola andata, è quello delle 7.04. Per il ritorno non è stata prevista alcuna deroga ai circuiti degli autobus. «Il sistema di cadenzamento orario prevede l’interscambio e non consente di connettere tutti i punti con collegamenti diretti - spiega Widmann -. Attivare un collegamento diretto e senza cambi tra Laives e frazioni, il quartiere Firmian e l’ospedale San Maurizio non è ipotizzabile in quanto le linee interessate (10A e 10B) subirebbero un prolungamento tale da risultare eccessivo per l’utenza proveniente dall’ospedale e diretta verso il quartiere di Oltrisarco».

Alto Adige 17-2-10
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venerdì, 08 gennaio 2010


L’esordio a Firmian per i 110 pendolari



Mezz’ora in più sui bus

BRUNO CANALI

LAIVES. Primo giorno di scuola nella nuova sede al quartiere Firmian, ieri per centinaia di studenti che frequentano l’Istituto pedagogico “Giovanni Pascoli”. Per chi abita a sud di Bolzano, è stato anche un test del nuovo sistema di collegamenti da e per la scuola e non si può dire che vi sia grande soddisfazione. Il tempo per tornare a casa da scuola è aumentato di mezz’ora circa.
 Prima di tutto i numeri, perché sono veramente tanti gli studenti che raggiungono ogni giorno il Pedagogico dai centri a sud di Bolzano: 66 da Laives, 9 da Bronzolo, 11 da Ora, 11 da Egna e 13 da Salorno. «Per raggiungere la scuola alla mattina non abbiamo incontrato grossi problemi - dicono questi studenti - perché c’è un bus dedicato, mentre il ritorno a casa si è dimostrato più disagevole».
 Jessica Guerra è tra le decine di studenti di Laives che ieri sono usciti dal Pascoli alle 13.25: «E subito si è presentato un primo disagio - afferma - perché l’autobus della linea 10 della Sasa passa in via Resia alle 13.29 e non siamo riusciti a raggiungere in tempo la fermata per salirvi».
 Parere condiviso anche da Assunta Pone, pure residente a Laives, che inoltre richiama l’attenzione su un altro aspetto: «Solo noi studenti già ieri mattina eravamo decine alla fermata; così il 10 si è subito riempito: problemi per gli altri utenti in attesa alle fermate di via Resia e della zona industriale».
 Le fa eco Alessandro Bertoldi, studente del Pascoli e presidente provinciale di Alternativa studentesca: “alla mattina il servizio pubblico funziona perchè c’è il bus dedicato, mentre per il ritorno, dato l’elevato numero di studenti, sarebbe forse opportuno istituire una corsa diretta, come è quella del mattino. Peggio poi sono messi coloro che abitano in Bassa Atesina e debbono prendere il treno e arrivano tardi a casa. Come Bertoldi, abita a Pineta di Laives anche Betty Messina e anche lei condivide le considerazioni degli altri studenti. «In più - aggiunge - noi di Pineta oltre a linea 10 e linea 2, per arrivare a casa dobbiamo anche attendere davanti alla zona Vurza la coincidenza con la linea 4 della Sasa che entra a Pineta».
 Spiega la preside Laura Canal: «Abbiamo risolto il problema dell’ingresso al mattino: per gli studenti che arrivano da Bronzolo siamo riusciti ad avere un autobus dedicato che passa anche per Pineta e Laives, quindi via Druso e poi Firmian. Ci sono problemi per il rientro a casa dei ragazzi - fortunatamenti pochi - che abitano a Salorno: per loro i tempi si allungano. Stiamo verificando se l’anno prossimo si potrà abolire la sesta ora. Così uscirebbero tutti alle 12.25, ma ci sarebbe almeno un rientro settimanale». Il consigliere provinciale del Pdl Alessandro Urzì chiede un bus più diretto tra Laives, le sue frazioni e il quartiere Firmian.

Alto Adige 8-1-10
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giovedì, 07 gennaio 2010


«Fino a Laives le linee 10A e B»




 LAIVES. Istituire un collegamento autobus prolungando la linea 10 A e B della Sasa fino a Laives: lo chiede il capogruppo del Pdl Bruno Borin mediante una interpellanza che prende le mosse anche dal disagio che d’ora in poi subiranno tanti studenti locali diretti all’Istituto pedagogico di Bolzano. «Lo spostamento del capolinea della corsa 10 A e B lo avevano chiesto anche gli abitanti di San Giacomo in occasione di assemblee pubbliche - sottolinea Borin - e questo per poter avere un collegamento più diretto con la zona di via Resia, Firmian e ospedale San Maurizio. La richiesta fu respinta con la giustificazione che la Provincia non avrebbe sostenuto il costo per un nuovo autobus. Si tratta però di una scusa politicamente insostenibile e quindi torniamo a chiedere questa integrazione».

Alto Adige 7-1-10

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martedì, 05 gennaio 2010



La Sasa: gli studenti pendolari sono garantiti



LAIVES. Per capire realmente come sono cambiati i collegamenti con la nuova sede dell’Istituto pedagogico «Pascoli» che da giovedì 7 gennaio - alla ripresa delle lezioni dopo le vacanze natalizie - aprirà i battenti in zona Firmian a Bolzano, occorre attendere qualche giorno. Intanto però diverse famiglie di studenti iscritti alla scuola hanno messo le mani avanti, lamentandosi della possibilità che si manifestino disagi, soprattutto al rientro da scuola, nel primo pomeriggio. La direzione dell’istituto pedagogico ha già avvertito le famiglie del cambiamento, indicando anche le possibili alternative offerte dal trasporto pubblico, con la linea 10 e la linea 2 della Sasa.
 Secondo i calcoli della Sasa comunque, non dovrebbe essere così laborioso tornare a Laives (oppure a Bronzolo e Vadena) e ieri ha chiesto spiegazioni Marco Delli Zotti, rappresentante del Comune di Laives nel Cda della Sasa, che così si esprime, orari alla mano: “Uscendo dalle Pascoli alle 13.25, i ragazzi hanno a disposizione la linea 10, con l’autobus che passa lì alle 13.30. Alle 13.45 il 10 arriva al cimitero di Oltrisarco dove incrocia la linea 2 verso Laives e Bronzolo, con un autobus che arriva alle 13.53 e quindi a Laives per le 14.05 e 14.10 a Bronzolo. Per chi deve prendere il treno a Bolzano c’è anche la linea 9 della Sasa, che parte alle 13.23 da Ponte Adige e arriva in stazione alle 13.43. In alternativa c’è anche la linea 8, che pure fa capolinea davanti alla stazione ferroviaria di Bolzano”.


Alto Adige 5-1-10
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martedì, 05 gennaio 2010


I biglietti si acquistano solo sul bus



Sasa, montate 140 emettitrici automatiche. Telecamere contro i vandali

GIANFRANCO PICCOLI

BOLZANO. E’ durato solo tre anni il matrimonio fra Sasa e Unione commercio per la vendita dei biglietti singoli e carte valore. Dal 1 gennaio, infatti, l’acquisto sarà possibile solo sui bus di Bolzano, Merano e Laives: su 140 mezzi sono state già montate le biglietterie automatiche.
 La svolta della Sasa - ha spiegato ieri il direttore generale, Felix Rampelotto - è arrivata dopo la presa d’atto che la convenzione con l’Unione (circa 140 i punti vendita) non ha dato i risultati sperati in termini di qualità del servizio. Da qua, dunque, la società ha deciso di percorrere una strada diversa: biglietterie automatiche per ticket e carte valore su tutti i 140 autobus, con i test partiti già dallo scorso novembre. Le macchinette funzionano con monete da 10, 20 e 50 centesimi, 1 e 2 euro. D’ora in avanti, gli unici punti vendita autorizzati per i ticket (14 tra Bolzano, Merano e Laives) sono gli stessi che già ora vendono gli abbonamenti.
 L’azienda nell’operazione ha investito 350 mila euro, «una cifra che contiamo di ammortizzare nell’arco di alcuni anni», ha spiegato ancora Rampelotto. Ai rivenditori autorizzati, infatti, ogni anno Sasa pagava una provvigione del 4,9% sul venduto, pari a poco più di 100 mila euro annui. Denaro che, d’ora in avanti, la società non dovrà più sborsare, anche se si dovrà fare carico dei costi di manutenzione delle biglietterie automatiche.
 I primi due mesi di test sono serviti a verificare la funzionalità delle biglietterie, «che raggiunge il 95%», ha spiegato ancora il direttore generale della Sasa. Tutti gli apparecchi sono collegati in tempo reale con un server che ne verifica eventuali malfunzionamenti: «Questo, in caso di bisogno, ci permette di intervenire in tempi relativamente rapidi».
 Chi viaggia sugli autobus acquistando il ticket singolo (1,6%) o la carta valore (14,3%) rappresenta il 15,9% del totale dell’utenza Sasa, con un mercato da 2,5 milioni di euro all’anno. Gli altri utenti sono provvisti di abbonamento Abo studenti e Abo plus over 60 e 70 (il 53% del totale), oppure di abbonamenti urbani, extraurbani e carta famiglia (31,1%). Gli incassi per queste voci ammontano a 1,6 milioni di euro all’anno.
 C’è, poi, un’altra novità importante per quanto riguarda la sicurezza dei passeggeri e degli autisti. La Sasa, infatti, ha deciso di montare su tutti i mezzi che effettuano le corse serali le telecamere di sorveglianza. Al momento sono cinque gli autobus provvisti di telecamera, «ma entro marzo ne saranno montate in tutto 35, 25 nel comune di Bolzano e 10 a Merano - ha spiegato Rampelotto - il motivo? Infondere sicurezza ai viaggiatori, soprattutto nelle ore notturne, e anche agli autisti. Inoltre - prosegue - contiamo di prevenire possibili atti vandalici». Le registrazioni verranno conservate per cinque giorni, poi si cancelleranno in modo automatico.

Alto Adige 5-1-10
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domenica, 03 gennaio 2010


«Avevano promesso di trovare soluzioni per i pendolari»




 LAIVES. Insieme agli studenti di Laives che frequentano l’Istituto pedagogico “Giovanni Pascoli” a Bolzano, ce ne sono decine anche dai centri della Bassa Atesina. Per loro, con lo spostamento della scuola al quartiere “Firmian”, i disagi saranno anche maggiori in quanto a spostamenti. Un allarme lo lancia Roberto Nones, che richiama proprio l’attenzione sugli studenti residenti ad Ora, Egna, Salorno, Magre, Laghetti e Cortina all’Adige iscritti al Pascoli.
 “Purtroppo i genitori di questi ragazzi sono risentiti con la direzione dell’Istituto pedagogico - scrive Nones - perché a loro era stato garantito che non ci sarebbe stato il trasferimento di sede se prima non fosse stato risolto il problema delle coincidenze dei mezzi pubblici. Ora ci si chiede se i nostri ragazzi dovranno sobbarcarsi anche il viaggio in treno, andata e ritorno e poi il tragitto con la Sasa dalla stazione ferroviaria di Bolzano fino alla nuova scuola. Queste cose andavano tenute in considerazione al momento del trasferimento nella nuova sede di Firmian e le scuole invece dovrebbero essere tutte nel raggio di un chilometro dalla stazione. Ai genitori degli studenti del Pascoli era stato tassativamente promesso “Noi non ci trasferiremo nella nuova scuola fintanto che non saranno risolti i problemi per i pendolari. Alla faccia delle promesse”.


Alto Adige 3-1-10

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giovedì, 24 dicembre 2009


Bus «doppi» senza catene Caos per gli utenti della Sasa


BRUNO CANALI


 LAIVES. Malumore tra i passeggeri in attesa degli autobus ieri mattina in città. I mezzi «doppi» della linea 2 della Sasa non possono montare le catene e quindi fino alle 10 giravano solo i bus singoli. Disagi in serie.
  È successo così che ai ritardi inevitabili a causa del traffico rallentato dalla neve si sono aggiunti disagi a non finire, per gli autobus stipati di gente e, in qualche caso, per qualcuno che è rimasto a terra in attesa del mezzo successivo. Le proteste si sono fatte subito sentire e hanno anche raggiunto alcuni rappresentanti politici locali. «Diversa gente mi ha chiamato per protestare - afferma il consigliere Christian Bianchi - e per cercare spiegazioni sul perché la Sasa non avesse perlomeno previsto più corse e non avesse messo sulla tratta gli autobus doppi come sempre».
 La risposta è arrivata direttamente dalla Sasa, alla quale ha telefonato Marco Delli Zotti, attuale rappresentante per il Comune di Laives nel Cda dell’azienda: «Mi hanno spiegato che a causa dell’abbondante nevicata, con le strade in condizioni precarie durante le prime ore del mattino, non è stato possibile mettere in linea gli autobus doppi - dice Delli Zotti - che non possono montare le catene. Sono stati utilizzati quindi tutti quelli normali a disposizione. Più di quanto è stato fatto non era possibile fare, mi hanno garantito dalla Sasa, anche perché non ci sarebbero stati gli autisti necessari per far viaggiare un mezzo in più di quelli già in strada». Così, complice anche il caos creato dalla fila per il traffico dirottato dalla A22 dopo un incidente, gli utenti del servizio pubblico si sono trovati ancora più degli automobilisti privati in una giornata da dimenticare.
 Purtroppo i problemi verificatisi ieri mattina - la nevicata non era certo da considerare eccezionale - si sono aggiunti a quelli ricorrenti per quanto concerne il servizio di trasporto pubblico gestito dalla Sasa. Proprio ieri gli abitanti di Pineta hanno ribadito al nostro giornale i disagi che sono costretti a sopportare proprio a causa di quelli che hanno definito «i nodi dei collegamenti pubblici, in particolare da e per Laives, con la linea 2 della Sasa che entra in via Brennero solo per alcune corse al giorno, costringendo così gli utenti a giri viziosi fino a Vurza».


Alto Adige 24-12-09
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mercoledì, 09 dicembre 2009



Cartello indica alle auto la direzione verso Trento passando per San Giacomo



complimenti e grazie per l'attenzione

Disservizio ieri mattina. E lunghe code  

 LAIVES. Dopo il lunedì da incubo per il traffico sud - nord, ieri è stata replica, ma in direzione opposta. Con qualche aspetto abbastanza discutibile. Ieri mattina, con la galleria della variante perfettamente agibile, all’incrocio per la zona industriale, a Maso della Pieve, era installato un cartello che indicava Trento. Il fatto è stato però che invece di incanalare il traffico dentro la galleria fino a Laives, stando al cartello di Maso della Pieve, lo si faceva deviare verso il centro di San Giacomo. Questo ovviamente ha irritato i residenti, che da anni combattono proprio contro il traffico che passa nel centro abitato anche senza alcun motivo.

 Altra conseguenza di questa scelta viaria: una volta giunti in fondo al rettilineo di Vurza, i più accorti tra gli automobilisti, invece di imboccare la statale alla periferia nord di Laives, ha preferito svoltare verso via Delle Part, strada che non ha certo dimensioni per sopportare traffico e da lì lungo via Marconi e via Diaz, in maniera da tagliare fuori tutto l’asse di via Kennedy. Insomma un guaio dopo l’altro: lo si poteva evitare con un minimo di buon senso. (b.c.)

Alto Adig 9-12-09
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martedì, 08 dicembre 2009



Linea Sasa poco redditizia «Ma è un servizio sociale»



BRUNO CANALI


 LAIVES. Come tante altre non paga - in termini di redditività - la linea della Sasa tra Pineta alta e Vadena. È un servizio in perdita, come quello della circolare tra Laives e la stazione ferroviaria.
 A difendere però queste scelte, fatte dall’assessorato provinciale ai trasporti, interviene Marco Delli Zotti, ex assessore comunale alla cultura e attuale rappresentante per Laives nel consiglio di amministrazione della Sasa. «Il servizio del bus che fa la spola tra Pineta alta e Vadena, passando per Bronzolo e la sua stazione ferroviaria, venne istituito nel giugno 2008 - dice Delli Zotti - mentre prima esisteva un servizio affidato a privati ed era sostanzialmente a chiamata. Che questo genere di corse sul territorio e le sue periferie siano in perdita dal punto di vista economico non ci sono dubbi. Ma non bisogna dimenticare che proprio la Sasa è chiamata, anche e soprattutto, a svolgere un servizio sociale e che quindi, il bilancio, quando è in rosso, viene ripianato dalla Provincia. Se si dovesse fare solo un ragionamento costi-ricavi, credo che la maggior parte delle linee di trasporto pubblico dovrebbero essere soppresse. Ma non è questo lo scopo che ha un servizio di trasporto pubblico come quello che offre la Sasa sul territorio»

 E di linea di pullman - in questo caso si tratta della la 10/A e della 10/B - si è parlato anche durante la recente riunione pubblica del comitato di San Giacomo. Nuovamente i residenti nella frazione è tornata a chiedere che la Sasa prolunghi le corse della linea 10 fino nel centro di San Giacomo, perché in questo modo si faciliterebbe molto la vita di coloro che debbono recarsi ad esempio all’ospedale di Bolzano. Oggi la linea 10 della Sasa arriva a lambire San Giacomo prima si svoltare verso la zona industriale di Bolzano (una fermata è a Maso della Pieve) e da lì al centro di San Giacomo sarebbe un chilometro circa. Oggi, chi da San Giacomo vuole raggiungere il San Maurizio, deve prendere il 4, scendere a Maso della Pieve e salire sull’autobus 10 B.

 Una richiesta più che giustificata ma bisogna tenere conto dei costanti problemi che incontrano i bus di linea a causa del traffico che resta elevato nonostante la variante.

Alto Adige 8-12-09
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sabato, 14 novembre 2009



Trasporto pubblico: agevolazioni per anziani


guardami con attenzione


L’«Abo 60+» sarà valido anche l’anno prossimo


 BOLZANO. Malgrado le esigenze di risparmio, anche nel 2010 la Provincia garantirà agli anziani l’Abo60+ gratuito. Tutti gli altoatesini dai 70 anni in su potranno fare richiesta dell’abbonamento gratuito per i mezzi pubblici del trasporto locale. Lo specifico modulo per la domanda viene inviato in questi giorni alle persone nate nel 1940. Dall’estate 2008 è disponibile l’Abo60+, pensato per tutti gli altoatesini con almeno 60 anni di età. Per gli utenti tra 60 e 70 anni costa 100 euro all’anno e consente di utilizzare tutti i treni regionali in Alto Adige e quelli da e per Trento (contrassegnati dalla R), i citybus locali e gli autobus urbani e extraurbani, le funivie per Maranza, S. Genesio, Renon, Meltina e Verano, il trenino del Renon e la funicolare della Mendola.

Alto Adige 14-11-09
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domenica, 01 novembre 2009


Traffico, limitazioni anti inquinamento



 LAIVES. Domani entra in vigore l’ordinanza anti smog, che per quanto riguarda Laives, ricalca quella dello scorso inverno. Il provvedimento prevede che dal lunedì al venerdì, esclusi i giorni festivi, non potranno circolare i mezzi euro 0 ed euro 1 dalle 7 alle 10 e dalle 16 alle 19, compresi motocicli e ciclomotori a due tempi, anche se muniti di catalizzatore. Rimane esclusa dall’ordinanza la via Kennedy e questo perché di fatto è la statale 12 in centro e su questa non è possibile impedire i transiti. Le vie interne interessate dal provvedimento di restrizione dei transiti più inquinanti saranno invece via Rio Vallarsa, via Vadena, via Diaz e via Marconi. A Pineta è sottoposto all’ordinanza tutto il centro, ad esclusione di via Brennero, via Maso Renner e la strada che sale verso i masi di La Costa-Seit.

A San Giacomo anche è sottoposto alle restrizioni dell’ordinanza anti smog l’intero centro, mentre si potrà circolare liberamente in zona industriale a sud della città di Laives.

 Per situazioni particolari e specifiche sono previste possibilità di deroghe e ci si deve comunque rivolgere all’ufficio della polizia municipale che valuterà caso per caso. Infine, lungo via Pietralba potranno transitare esclusivamente coloro che abitano nelle (poche case) della Vallarsa, che si trovano catastalmente nel territorio di Nova Ponente, anche se per raggiungerle si passa attraverso la città di Laives da sempre.
 Naturalmente non rientrano in questi provvedimenti tutti i veicoli a gas, elettrici, quelli muniti di filtro antiparticolato omologato e le motociclette con motore a 4 tempi.

 Illustrando l’ordinanza, il comandante della polizia municipale ha anche spiegato che dovrebbe indurre ad usare meno l’automobile laddove sia possibile spostarsi ugualmente con i mezzi pubblici. Inoltre anche gli impianti di riscaldamento dovrebbero essere regolati in modo che mantengano in casa una temperatura non superiore ai 20 gradi centigradi perché proprio gli impianti di riscaldamento, soprattutto a gasolio (e sono ancora tanti in città) sono una delle principali fonti di inquinamento atmosferico. (b.c.)

Alto Adige 1-11-09
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mercoledì, 28 ottobre 2009


Ora: il commercio è frenato dal traffico



Stasera in consiglio comunale l’approvazione del piano per le medie strutture di vendita. Troppi automezzi in centro

EZIO DANIELI

ORA. Stasera in consiglio comunale verrà approvato il piano comunale per le medie strutture di vendita. Un’occasione - importanteper affrontare le varie problematiche dei commercianti il cui sviluppo continua ad essere condizionato dall’intenso traffico sulla statale che verrà liberato soltanto quando - nel 2011 sostiene la Provincia - sarà percorribile anche il secondo lotto della variante.
 Intanto il servizio di vicinato continua a funzionare grazie al costante impegno dei commercianti locali. Ma anche nella cittadina si sono registrati segnali poco incoraggianti con la chiusura di alcuni negozi, compresi quelli aperti nel centro Auracom.
 Il piano che arriva stasera in consiglio comunale ribadisce, in estrema sintesi, quanto prevede il piano commerciale confermato. In termini territoriali le strutture commerciali di Ora sono caratterizzate da una elevata concentrazione, ubicate come sono quasi esclusivamente nel centro da via Nazionale, via Termeno, via degli Olmi e via San Pietro. Allargando leggermente tale perimetro alle zone adiacenti (Piazza Principale e via Stazione), vi si trovano raggruppate più della metà degli esercizi attivi sul territorio comunale. Considerato che altri 14 sono collocati nelle zone produttive artigianali, ne deriva che quelli che si distribuiscono sulla rimanente parte del territorio sono poco meno di 20. Per altre zone considerate dal Puc nel centro storico (Via di Mezzo, Via del Mercato, piazza della Chiesa, Garberweg e via del Rio) non si riscontra una presenza inportante di negozi al dettaglio. Secondo il piano commerciale, quando la variante sarà a disposizione, si potrà individuare l’area di eccellenza vocata al commercio nel quadrilatero formato da via Termeno fino all’incrocio con via San Pietro, via San Pietro da via Termeno fino alla via Stazione, via Stazione fino all’incrocio con via San Pietro, piazza Principale e via Nazionale.
 I commercianti di Ora, a più riprese, hanno indicato una serie di priorità per il rilancio della borgata nel contesto di una strategìa che sarà concretizzabile soltanto con la variante percorribile. Puntano al potenziamento del servizio di vicinato e si sono già espressi contro i tentativi di insediamento in zona della grande distribuzione. Valutando le merceologie della rete locale, appare suffientemente moderna per quanto attiene ai non alimentari. Contrariamente il reparto alimentari è poco presente nelle strutture moderne e si concentra maggiormente nella classe di negozi di vicinato, un servizio che proprio il piano commerciale intende potenziare.

Alto Adige28-10-09
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giovedì, 22 ottobre 2009


Via Delle Part, più controlli della polizia municipale





Nonostante i divieti transitano ancora troppe automobili. La sanzione pecuniaria per i trasgressori è di 78 euro


LAIVES. Dopo avere constatato che nonostante i divieti sono ancora molte le auto che passano per via Delle Part, la polizia municipale ha deciso di intervenire aumentando i controlli. Anche ieri, verso mezzogiorno, entro una delle tre fasce orarie di divieto per i non autorizzati (sono dalle 7 alle 8.30, dalle 11.30 alle 13 e dalle 17.30 alle 19) hanno istituito punti di controllo alle estremità della via, fermando parecchi automezzi e furgoni, che sono stati sanzionati abbastanza severamente: la multa in questo caso ammonta a 78 euro.
 È stata anche l’occasione per verificare ciò che è risaputo: la quasi totalità dei mezzi che attraversano San Giacomo in direzione sud lo fanno senza alcun motivo e una volta giunti all’altezza della zona Vurza, per raggiungere Laives evitando il traffico della statale, volentieri imboccano via Delle Part, fingendo di non sapere che in tre fasce orarie vige il divieto per i non autorizzati. Le sanzioni sono state distribuite in uguale misura a chi scendeva da nord in direzione Laives, così come a chi arrivava in direzione opposta, da Laives per poi svoltare verso San Giacomo: un’abitudine che si vuole assolutamente scoraggiare. (b.c.)

Alto Adige 22-10-09
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mercoledì, 14 ottobre 2009



Lavori a ponte Roma chiusura serale e


occhio alla Sasa 2

 BOLZANO. Per proseguire i lavori di “sollevamento” e rinforzo iniziati la scorsa settimana, ponte Roma sarà chiuso al traffico di sera anche da oggi a dopodomani, venerdì, dalle ore 21.30 alle 6.30. La Sasa in questi orari modificherà quindi il percorso della linea 2, verso la periferia invariato fino a via Roma e poi via Dalmazia, via Palermo, ponte Palermo, via Galilei, via Roma, Oltrisarco e avanti; verso il centro invariato fino a via Roma sud, poi arginale, ponte Palermo, via Palermo, via Milano, via Torino, via Roma e avanti.
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giovedì, 08 ottobre 2009


Flussi di traffico all’interno della frazione di S. Giacomo



traffico


In merito al proposito del vicesindaco di ripetere i controlli sui flussi di traffico all’interno della frazione di S. Giacomo, ci chiediamo a che pro spendere ulteriori soldi pubblici se poi non si ha la minima intenzione di tenere conto degli eventuali risultati intervenendo con provvedimenti seri e mirati. Forse si tratta di un interesse puramente statistico visto che le decisioni sono state già prese: a S. Giacomo il traffico non va diminuito! Così vogliono alcuni operatori commerciali e di conseguenza così i loro rappresentanti politici operano.
Certo adesso si valuta l'opportunità di mettere per qualche ora quel divieto di svolta in zona produttiva Vurza che qualche tempo fa ci era stato negato, ma abbiamo la sgradevole sensazione di essere presi in giro.
Ricordiamo poi al vicesindaco che ripetere le misurazioni nello stesso modo della volta precedente non serve praticamente a nulla. Già sappiamo che i veicoli che transitano nell'abitato sono troppi.
Vanno invece accertati i transiti inutili e per questo occorrono due punti di rilevazione: uno in entrata e uno in uscita. Solo così è misurabile il flusso di veicoli che nasce all'interno dell'abitato e quello che, provenendo da fuori, deve essere ridotto.
Auspichiamo quindi che almeno si proceda ad una rilevazione seria al fine di avere dei dati incontrovertibili sui quali ragionare. Ma forse è proprio questo che non si vuole.

Rifondazione Comunista - Laives


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mercoledì, 07 ottobre 2009


Sasa, il biglietto si compra sul bus



di Antonella Mattioli


BOLZANO. Un flop. Il sistema di vendita dei biglietti dell’autobus attraverso i negozi invece che nei tabacchini, introdotto tre anni fa, è stato bocciato anche dall’ultima ricerca sul grado di soddisfazione del servizio pubblico da parte degli utenti. I risultati sono stati presentati ieri dal direttore generale di Sasa Felix Rampelotto e dal presidente Mauro Bertoldi. Assieme a una buona notizia: dall’11 novembre i biglietti si acquisteranno direttamente sul bus.
 «Il sistema attuale di distribuzione dei biglietti - ha ammesso Rampelotto - non funziona ed è stato motivo di forti lamentele da parte degli utenti, ma il problema è in via di soluzione: stiamo dotando tutti i bus di emettitrici di biglietti singoli e carte valori da 5 euro. Massimo entro l’11 novembre il lavoro sarà concluso e i viaggiatori acquisteranno il biglietto direttamente sul bus. Attenzione però: le macchinette non accettano banconote, vanno solo a moneta. Per quanto riguarda i biglietti “speciali” si potranno comprare nei tabacchini».
 Sasa ritiene così di dare una risposta ad una delle lamentele degli utenti che però, nel complesso, sono soddisfatti del funzionamento del servizio pubblico. Anzi, in base all’indagine condotta dall’Istituto Apollis e presentata ieri da Helmut Pörnbacher, il giudizio è leggermente migliorato passando da un 7,63 nel 2007 al 7,74 di quest’anno.
 Gli utenti chiedono anche maggiori controlli per individuare i portoghesi che a Bolzano rappresentano il 7,8% e a Merano il 3,9%. Di fatto comunque i viaggiatori che obliterano sono solo il 51% contro un 49% che è in possesso di tessere gratuite o quasi. «Per contrastare comunque il fenomeno dei furbetti - ha annunciato Rampelotto - per altro ridotto come percentuale ma che, in base alla ricerca di Apollis, dà molto fastidio a chi paga regolarmente, interverremo in due modi: con personale ad hoc preposto a controlli mirati e dotando i bus di video sorveglianza». Una curiosità: le linee dove si registra il maggior numero di portoghesi sono 7-9-153 e l’orario preferito dai furbetti è tra le 9 e le 11 del mattino.
 Più difficile per Sasa migliorare sulla puntualità delle corse: «Questo non dipende da noi - ha sottolineato il presidente Bertoldi -: i nostri mezzi spesso e volentieri si trovano a viaggiare con il traffico privato e questo, soprattutto nelle ore di punta e in presenza di cantieri, provoca forti rallentamenti. In via Resia ci hanno tagliato addirittura un pezzo di corsia preferenziale. Ciò, ovviamente, non migliora la situazione». Mentre ci sono buone notizie per quanto riguarda la pulizia interna ed esterna dei mezzi che, a detta degli utenti, è peggiorata negli ultimi due anni: è stata bandita la gara per l’affidamento del servizio ad una nuova ditta alla quale Sasa ha fatto prescrizioni più rigorose.
 Si “lavora” sui mezzi ma soprattutto sugli uomini, ovvero gli autisti. Il giudizio degli utenti è sostanzialmente buono, ma non manca qualche critica riferita a stile di guida e gentilezza. La Sasa ha già deciso le contromisure: i 260 autisti parteciperanno ad un corso di formazione, che durerà fino a dicembre, sul comportamento da tenere con i viaggiatori.
 Altro punto debole del servizio: la sicurezza. Buona sul bus, meno alle fermate nelle ore serali.
 Ma le pensiline non rientrano nelle competenze di Sasa: sono gestite da una società svizzera che ha vinto l’appalto indetto dalla Provincia. La ditta le ha realizzate in cambio della gestione della pubblicità per i prossimi 17 anni.

Alto Adige 7-10-09
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mercoledì, 30 settembre 2009


Linea 4, ecco le nuove pensiline in zona Wurza

LA REPLICA DELLA SASA

 Rispondiamo al consigliere comunale Rosario Grasso, del quale il quotidiano “Alto Adige” il 20 settembre ha pubblicato un commento sulla Sasa spa-ag. Apprezziamo una critica, se lo deve essere, costruttiva e che sia avvalorata da certezze e fatti dimostrabili e che consenta un contraddittorio dove ognuno possa esprimere le proprie ragioni. Siamo perfettamente a conoscenza che nel periodo estivo sulla linea “4” si sono verificate situazioni caratterizzate da problematicità, peraltro risolte con l’entrata in vigore del nuovo orario invernale il 14 settembre scorso.
 Respingiamo invece le dichiarazioni di Grasso sul Consiglio di Amministrazione della Sasa spa-ag come non veritiere, in quanto l’organo decisionale chiamato in causa gestisce con professionalità ed impegno tutte le questioni che attengono al trasporto pubblico locale. Nell’attribuzione delle varie competenze, ricordiamo nuovamente che è la Provincia Autonoma di Bolzano (Assessorato alla Mobilità) l’ente competente per quanto riguarda la realizzazione delle pensiline (vedasi assegnazione del servizio alla società vincitrice di apposita gara), mentre il Comune è l’ente competente per la predisposizione del basamento e dei vari allacciamenti. L’azienda privata è quella che ha vinto la gara, alla quale spetta la rimozione della fermata, l’installazione e la manutenzione di quella nuova. Alleghiamo due fotografie scattate il 22 settembre che ritraggono le nuove pensiline installate nella zona Wurza (frazione di Pineta, comune di Laives).
Dott. Felix Rampelotto direttore generale Sasa spa-ag

Alto Adige 30-09-09
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domenica, 26 luglio 2009



San Giacomo resta sotto assedio da traffico

Resi noti i risultati dei rilevamenti che sono stati effettuati di recente dalla Provincia sulla statale 12 che attraversa la frazione



Nonostante la variante impressionante la media settimanale: oltre 10 mila i veicoli

 LAIVES. Sono a disposizione degli amministratori comunali i dati relativi ai flussi di traffico attraverso l’abitato di San Giacomo. I rilevamenti sono stati effettuati di recente dalla Provincia. Secondo una prima, sommaria analisi da parte dei rappresentanti di giunta, questi dati dovrebbero rimettere in discussione l’idea dell’ordinanza di chiusura per un’ora al giorno ai non residenti.
 Secondo una prima, sommaria analisi da parte dei rappresentanti di giunta, questi dati dovrebbero rimettere in discussione l’idea dell’ordinanza di chiusura per un’ora al giorno ai non residenti. Ricordiamo che l’esigenza di avere i dati sul traffico di transito è sorta a seguito delle continue lamentele da parte del comitato di attenzione permanente che opera a San Giacomo.
 Vediamo i numeri scaturiti dal rilevamento: la media settimanale di veicoli che passa per San Giacomo si attesta attorno alle 10.165 unità, con punte che sfiorano gli 11.000. Di questi, 4.072 lo fanno in direzione Laives - Bolzano e 6.093 in quella opposta. Quanto ai mezzi pesanti (che dentro San Giacomo non dovrebbero transitare se non per carico e scarico dimostrato) del totale sarebbero circa il 3,5 per cento in direzione da sud verso nord e oltre il 6 per cento da nord verso sud. La punta massima di traffico giornaliero si registra verso le 17, con anche 300 veicoli l’ora che vanno verso Bolzano e quasi 500 verso Laives. Infine la velocità, che sulla vecchia statale 12 alle porte di San Giacomo dovrebbe essere 50 chilometri orari. Invece - risulta dalle misurazioni - un buon 61 per cento di veicoli che transitano non rispettano il limite imposto e poi addirittura, una piccola percentuale è stata “beccata” mentre superava i 100 chilometri orari, tenuto conto che siamo comunque ancora in un centro abitato, anche se la lunga retta davanti al “Raffl” invita a schiacciare sull’acceleratore. Purtroppo, anche il semaforo intelligente che era a metà rettifilo oggi lampeggia costantemente sul verde e non serve più a rallentare i mezzi. Inoltre non è possibile neppure installare i dossi artificiali perché da lì transitano tutti gli autobus di linea.
Le misurazioni hanno anche riguardato via Stazione a Laives ed anche lì non mancano i problemi con il traffico. Da quanto si evince, circa il 40 per cento dei mezzi che passano per andare verso la stazione ferroviaria lo fanno superando allegramente il limite di velocità, mentre in senso opposto sono meno, un 7 per cento circa. Il traffico quotidiano in via Stazione sarebbe di circa mille veicoli, una cifra certamente ragguardevole se si guarda al tipo di strada e si pensa che lì l’amministrazione comunale sta pensando di realizzare una pista ciclabile semplicemente «disegnandola» sulla carreggiata.

Alto Adige 26-07-09
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domenica, 19 luglio 2009

Massi sui binari alla base del Virgolo, ferrovia bloccata



A terra in centinaia. Bronzolo: rivolta dei passeggeri trasbordati sui bus





BOLZANO. Una caduta massi sui binari alla base del Virgolo, causa maltempo, ieri ha bloccato la linea ferroviaria del Brennero per 4 ore, dal capoluogo fino a Bronzolo. Proprio lì, centinaia di turisti trasbordati su bus sostitutivi, imbufaliti per i ritardi, hanno costretto i carabinieri a intervenire per calmare gli animi.
 Ieri mattina, pochi minuti prima delle 10, gli addetti al movimento della stazione ferroviaria del capoluogo si sono accorti della presenza di alcuni massi lungo i binari, nel tratto di massicciata alla base del Virgolo. Subito hanno allertato capostazione e Polfer, in modo da interrompere la linea. Una decina di massi di medie dimensioni erano precipitati dalla parete rocciosa probabilmente a causa delle forti piogge della notte. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco del corpo permanente, la Polfer e il capo dei geologi provinciali Ludwig Nössing. Dopo aver sgombrato la massicciata, si è proceduto all’ispezione della parete, per sincerarsi che non ci fossero altri massi pericolanti. Tenendo conto del fatto che aveva smesso di piovere e le previsioni meteo davano miglioramenti in vista, dopo accurati controlli si è deciso per la riapertura della linea. Nelle oltre 4 ore di chiusura i disagi però non sono mancati. In direzione sud i treni sono stati fermati per ore e alla stazione di Bolzano chi doveva partire verso Trento, come pure in direzione Merano, è stato trasbordato su autobus sostitutivi. Ma se nel capoluogo ritardi e disagi sono stati relativamente contenuti, altrove è successo un mezzo finimondo. La piccola stazione ferroviaria di Bronzolo, in particolare, per alcune decine di minuti, si è dovuta improvvisare «scalo internazionale». Lì, infatti, è stato fermato poco dopo le 10 l’Eurocity Roma-Monaco carico di passeggeri, in gran parte germanici, che rientravano a casa. Un treno con oltre 400 passeggeri a bordo.
 Tutti erano stati preventivamente avvertiti di quanto accaduto alla stazione di Bolzano, ma c’è stato comunque qualche momento di tensione. Preoccupati, soprattutto, i turisti che sul convoglio avevano caricato anche l’automobile: il Roma-Monaco, infatti, offre anche questo servizio supplementare. Per affrontare l’emergenza, la compagnia carabinieri di Egna ha addirittura inviato sul posto una decina di militari. Non tanto per prevenire situazioni di disordine, quanto piuttosto per aiutare i passeggeri (tra questi anche molti bambini e anziani con pesanti bagagli al seguito) a raggiungere gli autobus sostitutivi.
 Il servizio navetta ha portato tutti alla stazione di Bolzano, dove ad attenderli c’era un altro treno, pronto a portarli a destinazione. Non sono però mancati i problemi, per due ordini di motivi.
 Intanto, trasportare 400 - 500 persone tramite autobus non è facile, perché occorrono una dozzina di mezzi, non così semplici da reperire così su due piedi. Ma poi c’è da aggiugere anche il traffico lungo la Statale, per via dei tanti automobilisti usciti dall’A22 troppo intasata.

Alto Adige 19-07-09
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lunedì, 13 luglio 2009

 In città ai 40 all’ora, chi sgarra rischia una multa da 38 a 370 euro



BOLZANO. L’ordinanza dell’assessore comunale al traffico Klaus Ladinser sui nuovi limiti di velocità è entrata in vigore a fine aprile. Dopo un primo periodo «di prova», ora sono iniziati i controlli dei vigili urbani. Attenzione dunque a non superare i 40 all’ora, se non lungo l’arginale o in zona industriale (dove il limite è di 50): si rischiano infatti sanzioni da 38 fino a 370 euro.
 I cartelli ormai sono stati montati in tutta la città. Bolzano si ritrova così divisa in tre zone: quella in cui non si possono superare i 30 chilometri all’ora di velocità (la zona a traffico limitato, ovviamente, e il resto del centro, ma anche alcuni “fazzoletti” come l’intera zona di Aslago, l’area compresa tra via Ortles e via Similaun a Don Bosco o nel quartiere “Druso 2” nella parte finale di via della Mendola e via della Vigna), quella in cui il limite massimo consentito è di 40 chilometri all’ora (sostanzialmente tutte le altre vie nelle zone residenziali) e quella in cui si possono raggiungere i 50 chilometri orari, che è limitata alla zona industriale e comprende anche la strada arginale.
 L’ordinanza dell’assessore al traffico Klaus Ladinser è in vigore ormai da un paio di mesi. Approvata il 3 aprile, è diventata operativa poco meno di due mesi fa. Un periodo abbastanza lungo per abituarsi alla novità. E così i vigili urbani hanno iniziato a far rispettare le nuove regole. «Siamo partiti proprio in questi giorni con i primi controlli», fanno infatti sapere dal comando della polizia municipale di via Galilei.
 Attenzione a non sgarrare, perché le sanzioni previste dal codice della strada sono salatissime. Per chi supera il limite di velocità di non oltre dieci chilometri orari (in realtà sono 15 km/h, perché viene sempre previsto uno scarto di 5 km/h) la multa è di 38 euro, se il limite viene superato di oltre 10 km/h ma non di più di 40 km/h la sanzione passa a 155 euro, mentre se la velocità viene superata di oltre 40 chilometri orari (è già successo lungo l’arginale o in via Einstein) la sanzione è di 370 euro ed è prevista anche la sospensione della patente.
 Intanto però non mancano le prime polemiche. L’ex consigliere comunale Stefano Angeli segnala ad esempio che per gli automobilisti è molto complicato seguire tutte le indicazioni: «I nuovi limiti di velocità sono stati introdotti a macchia di leopardo. Un esempio per tutti è attorno a ponte Roma: dalla metà del ponte verso Oltrisarco il limite è di 50 km/h, alla rotatoria scende a 30 km/h e in via Roma, verso Oltrisarco, torna a 40 km/h. E sullo stesso tratto di ponte Roma il limite è di 40 km/h verso piazzetta Roma e di 50 km/h verso Oltrisarco. Esempi lampanti che dimostrano come l’amministrazione non sia in grado di gestire la viabilità cittadina: invece di semplificare le cose, si crea solo confusione».

Alto Adige 12-07-09
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giovedì, 09 luglio 2009



Dosso artificiale, stop agli autobus



 LAIVES. L’autobus della circolare non riesce a superare il primo dei tre dossi artificiali realizzati sulla carreggiata di via Sottomonte. Ieri mattina le prove con il mezzo, sotto gli occhi divertiti dei residenti, che già hanno criticato quei dossi per l’eccessiva altezza. Anche l’autobus infatti tocca con la carrozzeria perché le rampe di accesso al dosso sono troppo corte e in pendenza. Va detto che già erano state «addolcite» qualche giorno fa, dopo che ci si era resi conto di come la pendenza fosse un problema per i mezzi in transito. Così le polemiche hanno ripreso quota mentre il vicesindaco Georg Forti difende comunque l’iniziativa necessaria, ha detto, «per obbligare gli automobilisti indisciplinati a ridurre la velocità di transito. È una strada da 30 chilometri l’ora».
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giovedì, 18 giugno 2009



Trasporto pubblico. Da sabato importanti novità in varie località della Bassa Atesina



EGNA. Dal 20 giugno gli autobus circoleranno in Bassa Atesina secondo un nuovo piano. Sono previsti il cadenzamento di 30 minuti tra Ora e Egna, collegamenti migliori tra le località, tre nuovi bus ibridi (a trazione elettrica e a metano) e un orario tarato sulla ferrovia per Bolzano e Trento. Collegamenti con le stazioni Fs più vicine anche a Termeno, Cortaccia, Magrè e Montagna.

 Le novità più importanti, da sabato 20 giugno, sono ad Egna: i bus collegheranno le stazioni ferroviarie sia di Egna che di Ora e passeranno anche per Villa dove le due fermate sono ubicate presso il bar Vaja e in prossimità del rio Trodena. Ad Egna le fermate sono posizionate - con i relativi segnali installati - in largo Municpio, in largo Ballhaus, in via Stazione oltre che al capolinea dei pullman presso la scuola media tedesca. I bus «nuovi» arriveranno - e quindi ripartiranno - dalle stazioni Fs in coincidenza con i treni più frequentati dai pendolari sia nelle prime ore del mattino che nel tardo pomeriggio.
 Già nel 2008 la Provincia aveva rilevato il fabbisogno di mezzi pubblici in Bassa Atesina con la collaborazione dei Comuni e della Sad. «Dal 20 giugno sono previsti collegamenti orari alla stazione più vicina anche per i comuni di Termeno, Cortaccia, Magrè e Montagna», ricorda l’assessore provinciale Thomas Widmann. Per la prima volta saranno serviti con autobus anche i centri storici di Cortaccia e Termeno.
 Un’altra novità: entrano nei nuovi collegamenti, con corse di Citybus ogni due ore per la stazione di Magrè, anche Corona e Penone, frazioni di Cortaccia. Anche Cortina all’Adige sarà servita dall’autobus con corse ogni 120 minuti verso Magrè. Una nuova linea diretta di bus, parallela alla ferrovia e con corse ogni 2 ore, verrà poi introdotta tra Salorno e Bolzano. Fermerà lungo la statale. Cambiamenti in arrivo nei collegamenti con la val di Fiemme: gli autobus non proseguiranno per Bolzano ma viaggeranno ogni ora tra Predazzo/Cavalese e Ora, con possibilità di cambio per il treno per Bolzano o Trento. Un minibus permette infine di comprendere nel nuovo piano anche Trodena e Anterivo, con collegamenti ogni 2 ore alla linea di bus fra Cavalese ed Ora. (e.d.)

Alto Adige 18-06-09
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mercoledì, 17 giugno 2009



Collegamenti coi bus Sono in arrivo nuovi orari e vetture «ecologiche»



 EGNA. Sabato entreranno in vigore i nuovi orari dei collegamenti con autobus pubblici in Bassa Atesina. Molte le novità: cadenza ogni 30 minuti dei collegamenti tra i due snodi del traffico di Ora ed Egna, collegamento ottimale tra le varie località della Bassa Atesina, automezzi di piccole dimensioni e molto versatili in formato “Citybus” e, come sottolinea l’assessore ai trasporti Thomas Widmann, «l’armonizzazione delle corse con le coincidenze ferroviarie verso Bolzano e Trento». Inoltre per la prima volta saranno impiegati automezzi a trazione elettrica e a metano, per dare un segno concreto di tutela dell’ambiente e contribuire quindi a ridurre l’inquinamento causato dal traffico veicolare. Il nuovo progetto è stato elaborato dalla Provincia in collaborazione coi Comuni tenendo quindi conto delle concrete esigenze dell’utenza. Durante l’estate si valuterà il gradimento della proposta, sulla base del quale potranno essere apportate modifiche. L’orario e i percorsi previsti per gli autobus nella Bassa Atesina sono già disponibili su Internet all’indirizzo www.sii.bz.it.

Alto Adige 17-06-09
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giovedì, 28 maggio 2009

A San Giacomo

«Linee Sasa 10A e 10B  »


Chiesta pure corsa per l’ospedale attraverso via Resia

 LAIVES. Il problema dei collegamenti pubblici ha fatto in maniera che una volta tanto maggioranza e opposizione in consiglio fossero in sintonia. Così è stata approvata una mozione del Pdl che chiede di portare la linea 10 A e 10B della Sasa fin nel centro di San Giacomo. Oggi questa linea raggiunge Maso della Pieve per poi dirigere verso via Resia oppure, viceversa, verso Oltrisarco. Secondo i presentatori della mozione, se si ottenesse invece la modifica indicata, per la gente di San Giacomo sarebbe più facile e meno laborioso raggiungere l’ospedale di Bolzano senza trasbordi da un autobus all’altro.
 Questa richiesta è stata anche integrata con la proposta che a sua volta ha avanzato in aula consiliare il verde Paolo Zenatti: «Sarebbe opportuno chiedere alla Sasa una sorta di linea 2 A e B - ha spiegato - che in determinati orari della giornata vada direttamente verso l’ospedale di Bolzano passando per via Resia. In questa maniera servirebbe anche gli abitanti di Bronzolo e Laives, non solo quelli di San Giacomo. Va inoltre tenuto presente che dal prossimo anno l’Istituto pedagogico di Bolzano dovrebbe spostarsi in fondo a via Resia e per i tanti studenti locali che lo frequentano diventerebbe un disagio in più doverlo raggiungere con il sistema di collegamenti pubblici attuale». La giunta ha fatto proprie queste indicazioni garantendo che si farà parte attiva nei confronti di Provincia e Sasa per cercare di avere queste modifiche delle linee che servono il popoloso territorio a sud della città di Bolzano. Con quale successo ancora non è dato sapere. (b.c.)

Alto Adige 28-05-09
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giovedì, 28 maggio 2009


Il servizio di «Nightliner» Bronzolo-Laives-Bolzano sarà sospeso da sabato



Pochi utenti: bus notturno al capolinea
 LAIVES. Da sabato sarà soppresso il servizio di trasporto pubblico Nightliner tra Bronzolo, Laives e Bolzano. Il progetto pilota, avviato un anno fa, viene interrotto causa la scarsa utenza. L’assessorato provinciale alla mobilità, in accordo con le amministrazioni comunali di Laives e Bolzano, aveva istituito da gennaio 2008 questa iniziativa, come dice l’assessore Widmann, «per offrire ai giovani la possibilità di spostarsi in sicurezza durante le ore notturne e di raggiungere i luoghi di ritrovo lasciando a casa la propria auto. Un’iniziativa che mirava quindi anche alla prevenzione degli incidenti stradali nei fine settimana». A seguito dell’analisi dei dati del numero di passeggeri risulta ora che il servizio viene di fatto utilizzato mediamente da 3 utenti per corsa, con un costo a passeggero pari a circa 17 euro. In considerazione dei numeri e dell’elevato costo che comporta l’effettuazione del servizio Nightliner, che necessita inoltre di un servizio di vigilanza a bordo per evitare spiacevoli situazioni conflittuali, l’assessorato ha deciso di interrompere il progetto pilota da sabato 30 maggio. Senz’altro non è una buona notizia per quanti avevano chiesto questo servizio, che poi si è rivelato non particolarmente utilizzato dalla popolazione.

Alto Adige 28-05-09
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venerdì, 15 maggio 2009



Trasporti, nuovo piano per tutta la Bassa Atesina



EGNA. Dal 20 giugno gli autobus circoleranno in Bassa Atesina secondo un nuovo piano: «Sono previsti il cadenzamento di 30 minuti tra Ora e Egna, collegamenti migliori tra le località, 3 nuovi bus ibridi (a trazione elettrica e a metano) e un orario tarato sulla ferrovia per Bolzano e Trento», spiega l’assessore alla mobilità Thomas Widmann. Già nel 2008 la Provincia aveva rilevato il fabbisogno di mezzi pubblici in Bassa Atesina con la collaborazione dei Comuni e della Sad. «Da giugno sono previsti collegamenti orari alla stazione più vicina per i comuni di Termeno, Cortaccia, Magrè e Montagna», aggiunge Widmann. Per la prima volta vengono serviti con autobus anche i centri storici di Cortaccia e Termeno. Un’altra novità: entrano nei nuovi collegamenti, con corse di Citybus ogni due ore per la stazione di Magrè, anche Corona e Penone, frazioni di Cortaccia. Anche Cortina all’Adige sarà servita dall’autobus con corse ogni 120’ verso Magrè. Una nuova linea diretta di bus, parallela alla ferrovia e con corse ogni 2 ore, verrà poi introdotta tra Salorno e Bolzano. Fermerà lungo la Statale. Cambiamenti in arrivo nei collegamenti con la val di Fiemme: gli autobus non proseguiranno per Bolzano ma viaggeranno ogni ora tra Predazzo/Cavalese e Ora, con possibilità di cambio per il treno per Bolzano o Trento. Un minibus permette infine di comprendere nel nuovo piano anche Trodena e Anterivo, con collegamenti ogni 2 ore alla linea di bus Cavalese-Ora. Nuovi collegamenti sono previsti anche per Redagno, mentre la corsa di autobus ogni 60’ tra Bolzano e l’Oltradige non farà più capolinea a Caldaro ma a Termeno.

Alto Adige 15-05-09
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venerdì, 15 maggio 2009


Da sabato torna il bus navetta a Monticolo



APPIANO. Con l’apertura del lido di Monticolo, a partire da sabato 16 maggio, tornerà in funzione il bus navetta che collega a cadenza oraria il lago. Le fermate sono in via Bolzano e presso l’ex stazione di San Michele. Nel periodo di chiusura delle scuole (dal 20 giugno al 13 settembre), invece, il bus viaggerà ogni mezz’ora, mentre dal 14 settembre al 4 ottobre la frequenza delle corse tornerà ad essere oraria. Le due fermate di partenza del bus navetta per il lago sono raggiungibili con il Citybus, che viaggia anche la domenica e nei giorni festivi. «Qualora l’utilizzo domenicale del Citybus - spiega in una nota l’amministrazione comunale - dovesse risultare particolarmente soddisfacente allora si potrebbe pensare ad offrire questo servizio per tutto l’anno».
 L’obiettivo, evidente, è quello di incentivare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici, anche perchè in prossimità del lago c’è sempre stata una certa carenza di posti macchina. In particolare nei fine settimana di luglio e agosto si registra molto spesso il «tutto esaurito» con decine di bagnanti che lasciano l’auto lungo il ciglio della strada, con il rischio di pagare salate contravvenzioni. Il bus navetta, presente ormai da diversi anni, è particolarmente gradito soprattutto dai turisti.

Alto Adige 15-05-09
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sabato, 09 maggio 2009

Funicolare anche per i pendolari della Mendola



Ruolo non solo turistico. In futuro stazione intermedia


CALDARO. La «nuova» funicolare della Mendola ha compiuto ieri pomeriggio il viaggio inaugurale dopo la cerimonia con le note della banda musicale che ha dato il benvenuto alle autorità. La sostituzione dei vagoncini, la revisione dell’impianto, le opere di adeguamento delle stazioni a valle e a monte sono costate 2,6 milioni di euro alla Provincia. Un finanziamento consistente che apre prospettive interessanti: la funicolare non avrà soltanto un ruolo turistico ma sarà anche - e per fortuna - al servizio dei numerosi pendolari che dalla zona del passo scendono a valle per lavorare e studiare. Significativa, a tal proposito, la conferma dei nuovi orari: la prima corsa è prevista alle 6.43, l’ultima alle 19.15, con un cadenzamento di una corsa ogni 20 minuti. Arrivi e partenze, inoltre, sono stati pensati in funzione delle coincidenze con gli autobus da e per Bolzano usufruendo quindi dell’integrazione sia di mezzi che di tariffe. E questo nuovo ruolo della funicolare ha dimostrato di essere prezioso ed insostituibile nell’inverno scorso quando, pur fra una serie di difficoltà anche al mezzo di trasporto pubblico, ha risolto parte dei problemi e dei disagi causati dalla lunga chiusura della strada statale per le nevicate ed il conseguente pericolo di valanghe.
 Si diceva delle prospettive, interessanti: è prevista la predisposizione di una stazione intermedia che sarà collegata ad un sentiero riservato agli escursionisti: secondo l’assessore altoatesino alla mobilità, Thomas Widmann «La funicolare della Mendola è un’altra pietra miliare della politica dei trasporti in Alto Adige. Dopo la ferrovia della Val Venosta e della Val Pusteria, questo impianto e la funivia del Renon saranno i nostri fiori all’occhiello. Nell’ultimo anno i passeggeri della funicolare della Mendola sono stati circa 500 al giorno, in futuro puntiamo a raddoppiarli. Questo impianto deve tornare ad essere un’attrazione per i turisti, ma deve anche essere utilizzato con sempre maggiore frequenza dai residenti».
 Con le due nuove cabine resta invariato il tempo di percorrenza: 12 minuti per percorrere i 2.374 metri del tracciato da Sant’Antonio al passo Mendola con un dislivello di 850 metri. I vagoncini (c’è anche l’aria condizionata e possono sedersi 80 persone) sono stati prodotti dalla Leitner (12,5 metri di lunghezza per 2,5 metri di larghezza).

 Il presidente Durnwalder ha ricordato «l’investimento di oltre 2,5 milioni di euro per rimettere a nuovo un’infrastruttura fondamentale per turismo ed economia. Ora la funicolare della Mendola è più sicura, moderna ed accessibile, e rappresenta un bell’esempio di collaborazione concreta tra le province di Trento e Bolzano».
 Alla cerimonia inaugurale oltre al presidente Durnwalder e agli assessori altoatesini Hans Berger e Thomas Widmann, erano presenti il sindaco di Caldaro Wilfried Battisti Matscher e quello di Ruffrè Gianni Seppi.

 Oggi è prevista la giornata delle porte aperte, con la funicolare che sarà a disposizione dei passeggeri in modo del tutto gratuito.

Alto Adige 09-05-09
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venerdì, 08 maggio 2009


Puc, nel masterplan tram e Ponte Adige. Variante di Laives fino a Cardano



BOLZANO. «È un piano concreto, fatto restando con i piedi per terra ed evitando, come invece si temeva, voli pindarici». È il giudizio dell’assessore Sandro Repetto (Udc), ieri pomeriggio, al termine dell’incontro sul masterplan del Piano urbanistico con l’assessore Chiara Pasquali e gli urbanistici Francesco Sbetti e Peter Morello. Il giro di consultazioni con i partiti di maggioranza - iniziato questa settimana con Pd e Svp - si concluderà oggi con gli ecosociali. Ciascun gruppo avrà ora il tempo per esaminare la proposta contenuta in un documento di una trentina di pagine e fare le osservazioni che verranno poi discusse nella riunione di maggioranza già fissata per il 18 maggio.
 Il masterplan, che disegna la Bolzano di domani, parte ovviamente dal fabbisogno di case: circa 3000 alloggi in dieci anni. La metà di quanto previsto dal progetto elaborato dall’associazione imprenditori. Per quanto riguarda le zone di espansione non si prevedono, come per altro più volte annunciato, grandi aree. Il masterplan propone una crescita del capoluogo verso Ponte Adige; la riqualificazione, ma senza prevedere alloggi, di via Galilei e di altre piccole aree all’interno della città. Poi c’è la grossa sfida sull’areale ferroviario che però richiederà tempi più lunghi.
 Si auspica anche il trasferimento sotto la montagna dell’autostrada, ma questo appartiene più ai sogni che alla realtà. Più concreta invece, per quanto riguarda la viabilità, la prosecuzione fino a Cardano della variante di Laives e la circonvallazione sotto Monte Tondo.
 Tra le realizzazioni più interessanti, sempre per quanto riguarda viabilità e traffico, il tram che partendo dall’Oltradige arriverebbe fino all’ospedale San Maurizio. C’è già il progetto di massima, bisognerà trovare i soldi per realizzarlo. Ma se c’è la volontà di farlo, i finanziamenti non saranno un ostacolo insuperabile.

Alto Adige 08-05-09
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domenica, 03 maggio 2009



Le 2 fermate alla Vurza sono senza le pensiline



La Provincia pensa soltanto a sostituire le vecchie

LAIVES. I passeggeri degli autobus che vivono a Pineta sono perplessi: la Provincia, attraverso la ditta che ha vinto l’appalto, sta sostituendo tutte le pensiline vecchie alle fermate e questo mentre alle fermate di fronte alla zona produttiva Vurza le pensiline non ci sono mai state e mancano ancora. Quello che si fatica a capire insomma è la logica di questi interventi, perché nessuno discute la sostituzione delle vecchie pensiline ma prima sarebbe più opportuno installarle dove mancano. Le due fermate alla Vurza (una di fronte all’altra) sono diventate anche strategiche per chi va e viene da Pineta, perché da quando è stata aperta la variante, qualche mese fa, proprio lì i passeggeri debbono fare il trasbordo dalla linea 4 alla linea 2 della Sasa se vogliono raggiungere poi Laives. Oggi l’attesa si fa a cielo aperto, senza riparo da sole o pioggia e anche senza una panchina sulla quale sedersi. (b.c.)


Alto Adige 03-05-09
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giovedì, 30 aprile 2009


Linea 2, i bus con cadenza di 12 minuti



Pineta: c’è l’intesa

 LAIVES. La notizia non è ancora ufficiale ma l’ha data in anticipo Marco Delli Zotti, delegato comunale nel Cda della Sasa: prossimamente gli autobus della linea 2 provenienti da Laives, torneranno a transitare lungo via Brennero a Pineta con la cadenza normale di sempre, vale a dire ogni 12 minuti e però, 2 corse su 5 della linea 4 che oggi arriva dentro Pineta da nord, dovranno essere soppresse. «Questo è quanto mi hanno confermato alla Sasa - spiega Delli Zotti - e che la Provincia sarebbe disposta a concedere. Vedremo in seguito se veramente si tratterà di un miglioramento in direzione delle richieste fatte dalla comunità di Pineta». Il ritorno della linea 2 era una delle richieste fatte nelle assemblee pubbliche dalla gente che abita a Pineta e per la verità, si chiedeva anche che la linea 2 tornasse lungo via Brennero anche in direzione nord sud, così da collegare Pineta alla città di Laives. Questo non sembra possibile per ora e quindi sarà inevitabile adattarsi al nuovo sistema introdotto con l’apertura della variante davanti all’abitato.
 Non dipende invece dalla Sasa l’installazione delle pensiline alle due fermate davanti alla zona Vurza, dove i passeggeri provenienti da Pineta con l’autobus della 4, dovrebbero scendere e trasbordare su quello della linea 2 se vogliono raggiungere Laives. In questo caso deve essere il Comune che sollecita la Provincia e la ditta che ha ricevuto l’appalto per installare tutte le pensiline, chiedendo con urgenza le due per la zona Vurza. (b.c.)

Alto Adige 30-04-09
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giovedì, 23 aprile 2009


"Ok il car pooling"


Reazioni positive all’inizitiva del Comitato

 LAIVES. Prime reazioni all’iniziativa del Comitato civico di Pineta, che ha dato vita (il via ufficiale è fissato al primo maggio) a un servizio di car-pooling, ossia di condivisione delle auto per tragitti comuni. Un plauso al progetto arriva per esempio da Rosario Grasso, consigliere comunale di Prc: «Quando l’amministrazione pubblica latita - dice - spesso i cittadini si organizzano per sopperire alla sua assenza e far fronte da soli alle difficoltà. Questo è ciò che sta accadendo in questi giorni a Pineta: di fronte all’incapacitá di Provincia, Comune e azienda di trasporto pubblico di risolvere i problemi di mobilitá dei cittadini della frazione, il Comitato ha organizzato in tempi brevi un servizio di car pooling». È un’iniziativa «encomiabile», dice Grasso, e che «appoggiamo incondizionatamente mettendoci da subito a disposizione» ma questo «non può però farci dimenticare gli errori e le mancanze di chi ci amministra. La scarsa capacità di programmazione e di coordinamento ha infatti lasciato tutti gli utenti con un servizio di trasporto pubblico peggiore».

Alto Adige 23-04-09
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giovedì, 23 aprile 2009

Car Pooling del Comitato Pineta

Quando l’amministrazione pubblica latita spesso i cittadini si organizzano per sopperire alla sua assenza e far fronte da soli alle difficoltà. Questo è ció che sta accadendo in questi giorni a Pineta: di fronte all’incapacitá di provincia, comune e azienda di trasporto pubblico di risolvere i problemi di mobilitá dei cittadini della frazione, il “Comitato Pineta” ha organizzato in tempi brevi un servizio di “Car Pooling” che potrebbe dare soluzione alle problematiche lasciate aperte dall’apertura della variante alla statale 12.
È un’iniziativa encomiabile e che appoggiamo incondizionatamente, mettendoci da subito a disposizione, in quanto si pone nel solco di quella tradizione di solidarietá e di mutua assistenza che da sempre, sin dalla sua nascita, è stata una peculiaritá della comunitá di Pineta.
Il nostro plauso non puó peró farci dimenticare gli errori e le mancanze di chi ci amministra. La scarsa capacitá di programmazione e di coordinamento ha infatti lasciato tutti gli utenti con un servizio di trasporto pubblico peggiore.
Ben vengano dunque le iniziative dei cittadini se sono collaterali e di rinforzo a servizi efficienti, ma non è assolutamente accettabile che possano sostituirsi ad essi o servire come alibi ad un’amministrazione che, nonostante la presenza di forze sensibili a questo tipo di iniziative, non è stata finora in grado di rispondere alle aspettative della frazione.

Rifondazione Comunista - Laives
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mercoledì, 15 aprile 2009


Decibel fuorilegge da Vadena a Salorno




Sotto accusa i treni e l’autostrada Disagi continui, scarse prospettive


ORA. Decibel eccessivi - e fuorilegge anche di notte - in tutta la Bassa Atesina. L’inquinamento acustico è causato dall’Autobrennero, dal passaggio dei treni, dal transito dei mezzi pesanti sia sulla statale che sulla Strada del Vino. In più i cantieri aperti per completare le circonvallazioni di Ora e di Laives e quelli che serviranno, nei prossimi anni, per il passante ferroviario da Ora a Cardano per «by passare» anche Bolzano e la sua stazione e per favorire, in anticipo rispetto alla nuova linea del Brennero, il passaggio delle merci dalla strada alla rotaia.
 Mentre si è sbloccata la complicata situazione venutasi a creare in merito al progetto che prevede l’installazione di barriere antirumore lungo la linea del Brennero, l’inquinamento acustico resta pesante in tutta la Bassa Atesina. Da Vadena a Salorno i decibel sono spesso oltre il limite consentito. Per colpa soprattutto del traffico e del passaggio dei treni. Rosa Thaler, consigliera provinciale della Svp, nella precedente legislatura aveva preso carta e penna ed aveva scritto a Durnwalder e Widmann sottolineando che «L’inquinamento acustico, in tutta la Bassa Atesina, è elevatissimo a causa della ferrovia e dell’autostrada. Servono le barriere più volte promesse ed non ancora realizzate. E quindi bisogna intervenire per venire incontro a chi abita a ridosso dei binari e dell’A22». Rosa Thaler aveva anche lanciato una proposta: «Bisognerebbe garantire dei contributi per il rifacimento delle finestre. Vi sono dei moderni accorgimenti che consentono un perfetto isolamento. Gli abitanti vanno aiutati in questo tipo di ristrutturazione. Iniziative analoghe sono adottate, da tempo, in diversi Paesi. Solleciterò la giunta provinciale in merito». Non risulta che finora siano stati presi provvedimenti nonostante la serie di osservazioni venute anche dai consigli comunali.
 Sono numerose le zone in cui i decibel, sia di giorno che di notte, sono fuorilegge. A cominciare dal ponte ferroviario di ferro sull’Adige, poco dopo la stazione di Ora. È di vecchia costruzione e quindi senza il benchè minimo accorgimento anti rumore. Ogni passaggio di convoglio - soprattutto di quelli per il trasporto delle merci - è causa di una quantità enorme di decibel che danno fastidio sia di giorno che, soprattutto nelle ore notturne. C’era un progetto - legato all’ubicazione a Bronzolo dello scalo intermodale - che prevedeva il rifacimento del manufatto. Lo studio è finito - assieme allo scalo - nel solito cassetto delle buone intenzioni dove resterà. Ma le Ferrovie hanno promesso alla giunta comunale, proprio di recente, che stanno verificando l’opportunità di utilizzare una nuova tecnica anti rumore che prevede una sorta di rivestimento del ponte stesso.
 Terza, rilevante fonte di inquinamento - anche questa causata dai treni in transito - è quella di Cortina all’Adige dove vi sono molte case proprio a ridosso dei binari. Le barriere antirumore, previste (e finanziate) da anni non sono state ancora realizzate. I disagi continuano, come le proteste.
 Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ha chiesto alla Provincia di mettere a disposizione degli abitanti l’esito delle rilevazioni eseguite a conferma o smentita che i livelli di rumore provocati dai treni superano il limite massimo consentito. Il Centro ricorda che «In colloqui precedenti con i responsabili dell’Ufficio Provinciale Rumori ci era stato comunicato che certamente gli appartamenti in prossimità della ferrovia, che si trovano oltre il secondo piano, sono sottoposti a livelli superiori a quelli previsti dalla legge; ci è stato detto anche che i tecnici provinciali avrebbero eseguito tali misure di rilevazione durante il periodo estivo. Le case maggiormente colpite dall’eccessivo rumore ferroviario sono quelle fra Maso della Pieve e gli asili di San Giacomo».
 Proteste arrivano anche dagli abitanti di via Cavalese a Villa di Egna: «Le code di automezzi sono continue da e per la val di Fiemme. Sono praticamente inesistenti i vantaggi dopo l’apertura del primo tratto della variante di Ora: la riduzione del traffico è stata ridotta rispetto a quelle che erano le previsioni». I residenti chiedono provvedimenti ma finora hanno avuto soltanto promesse. Non mantenute nè da parte della giunta provinciale (l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner ha comunque garantito che sono in corso delle verifiche cui seguiranno provvedimenti) nè da quella comunale che si è incontrata comunque con gli abitanti per ascoltare le loro ragioni.
 Lamentele - ricorrenti da anni - anche di chi abita lungo la Strada del Vino che sopporta soprattutto un traffico turistico. Ma sono in costante aumento anche i mezzi pesanti a causa dell’ubicazione delle zone produttive che sono cresciute come i funghi lungo tutta la direttrice fra Salorno e Caldaro fino ad oltre Riva di Sotto, frazione di Appiano. Nè le amministrazioni comunali nè quella provinciale hanno tenuto conto dei ripetuti consigli degli esperti secondo i quali sarebbe opportuno concentrare le varie zone produttive piuttosto che ubicarle una a poca distanza dall’altra come è stato fatto - e si continua a fare anche nelle previsioni - soprattutto in Bassa Atesina ed in Oltradige.


Alto Adige 15-04-09
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lunedì, 23 marzo 2009

«A S. Giacomo il capolinea delle linee 10A e 10B»


 LAIVES. Tra le proposte per potenziare i servizi di trasporto pubblico tra Laives e Bolzano, inedita è quella che avanza mediante mozione Bruno Borin, consigliere comunale del Pdl. «Chiediamo alla Sasa di spostare il capolinea della linea 10 A e B al centro dell’abitato di San Giacomo - dice Borin -, tenuto conto che questa linea, che passa per Oltrisarco e raggiunge anche l’ospedale di Bolzano, lambisce la frazione di Laives. Sarebbe un collegamento più diretto proprio con l’ospedale di Bolzano, sicuramente gradito alla popolazione locale». Il capolinea in questione a San Giacomo è un piazzale che fino a non molto tempo fa utilizzava sempre la Sasa come capolinea della linea 4 (poi spostato a Pineta con l’apertura della variante). Ne discuterà prossimamente il consiglio comunale quindi, dato che si tratta di una mozione, e semmai la richiesta verrà inoltrata alla Sasa e alla Provincia. (b.c.)

Alto Adige 22-03-09
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martedì, 10 marzo 2009


Via delle Part: il traffico sarà in aumento



 LAIVES. Con l’inizio della trivellazione della galleria tra Pineta e Laives sud, si riproporrà il problema del traffico lungo via Delle Part. I tecnici che seguono la costruzione della variante hanno preannunciato che nel giro di alcune settimane inizieranno i brillamenti delle mine per la galleria e di conseguenza, almeno 2 o 3 volte al giorno, il traffico lungo la statale 12, tra Pineta e Laives, verrà bloccato ogni volta per 10-15 minuti. Scatterà a quel punto (come è sempre stato) la ricerca di percorsi alternativi da parte degli automobilisti locali e l’unico del genere è via Delle Part, dove però vige anche un divieto di transito per non autorizzati durante alcune ore della giornata: dalle 7 alle 8.30, quindi dalle 11.30 alle 13 e poi dalle 17.30 alle 19. Questa scelta è stata dettata dalla necessità di limitare i transiti lungo via Delle Part, che non ha le caratteristiche per sopportare un via vai eccessivo, tranne che in casi eccezionali come quando si fanno le deviazioni per carnevale. Per questo la polizia municipale sarà chiamata ad intensificare i controlli durante le ore di divieto, altrimenti sarà il caos e fioccheranno le proteste. La necessità di limitare i transiti in via Delle Part è anche dettata dalla considerazione che poi, chi la utilizza per passare, imbocca la vecchia statale 12 piuttosto che la variante e quindi passa dentro l’abitato di San Giacomo creando altri disagi. (b.c.)


Alto Adige 10-03-09
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mercoledì, 04 marzo 2009


«Tir deviati sull’A22: in città la stessa idea di Bressanone»

Alto Adige, 04 MARZO 2009

 LAIVES. L’iniziativa adottata a Bressanone - i mezzi pesanti deviati dalla statale del Brennero all’autostrada - ha risvegliato l’attenzione sullo stesso argomento anche a Laives dove in passato gli amministratori comunali hanno tentato più volte di arrivare ad un provvedimento simile, ma tutto quello che sono riusciti ad ottenere per ora è interdizione del transito dei mezzi pesanti di notte e un’ora al mattino. «Guardiamo con attenzione a ciò che è stato fatto a Bressanone - spiega il sindaco Giovanni Polonioli, che ieri mattina è stato incalzato dal consigliere Roberto Ceol su questo tema - prima per capire mediante quali meccanismi giuridici Bressanone è riuscito ad ottenere quello che noi invece ci siamo visti negare in passato».
 Non ci si fanno comunque troppe illusioni, perché, diversamente da Bressanone, Laives non ha due accessi autostradali e quindi, come era stato obiettato in passato per annullare l’ordinanza, non ci sarebbe alternativa per i mezzi pesanti se non a pagamento. «Però - continua il sindaco - a Bressanone sembra siano riusciti ad ottenere i fondi ministeriali per l’iniziativa, una strada che semmai imboccheremo anche noi. Come detto, prima di tutto verifichiamo gli aspetti giuridici della questione e poi, in tempi rapidissimi, cercheremo di emanare la stessa ordinanza di limitazione dei transiti pesanti attraverso la città».
 Messe così le cose, tornerà di attualità anche la polemica sulla mancata apertura dell’accesso autostradale a Laives, un nodo che da anni figura anche nei programmi amministrativi dei vari gruppi consiliari. Per l’ordinanza in vigore, gli effetti sono sicuramente positivi e i vigili urbani controllano regolarmente che venga rispettata, fermando eventualmente chi tenta di transitare durane la fascia oraria di interdizione. Però durante il giorno sono veramente tanti i mezzi pesanti che passano per Laives e non tutti hanno una destinazione sul suolo comunale; molti infatti transitano da un capo all’altro del territorio. (b.c.)
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martedì, 24 febbraio 2009



«Variante ok per S. Giacomo»

Gli effetti della circonvallazione di Pineta. Autovelox sulla Ss12 «ma niente radar fisso»
 Alto Adige, 24 FEBBRAIO 2009

 LAIVES. Con l’apertura al traffico della variante alla statale 12 di fronte a Pineta dovrebbero essere calati ulteriormente i transiti di mezzi nell’abitato di San Giacomo. Ne è convinto il comandante della polizia municipale Sergio Codato «perché - dice - adesso chi da Laives va verso Bolzano deve per forza di cose imboccare la variante alla periferia sud di Pineta e così prosegue dritto verso la galleria fino ad uscire in zona industriale a Bolzano. Per seguire la vecchia statale 12 verso San Giacomo occorre uscire e far un percorso più lungo e lento». In effetti, se già prima era inutile passare per San Giacomo non avendone un preciso motivo, adesso, con la variante allungata fino a sud di Pineta diventa ancora più laborioso e ingiustificato. Chi da Laives va verso Bolzano insomma, ha a disposizione una variante dove può viaggiare ad 80 chilometri orari invece che a 50 come sulla vecchia statale e non incontra impianti semaforici, passaggi pedonali o incroci. A proposito, sempre il comandante Codato spiega che i suoi uomini effettuano regolarmente controlli con l’autovelox lungo la vecchia statale 12, in particolare a sud di San Giacomo, dove c’è un lungo rettilineo dove molti automobilisti, spesso, tendono a schiacciare un po’ troppo il piede sull’acceleratore scordando che il limite lì è a 50 chilometri orari. «Invece non è possibile installare un impianto radar tipo quello di Egna - spiega Codato - perché la legge non lo consente dentro i centri abitati. Ad ogni modo, va anche detto che statisticamente parlando siamo di fronte a un tratto di strada dove da tempo non accadono incidenti». (b.c.)
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domenica, 22 febbraio 2009


«Traffico: rischi a San Giacomo»

  

Lettera aperta inviata al vice sindaco
 Alto Adige, 22 FEBBRAIO 2009

 LAIVES. Dopo aver scritto al sindaco Giovanni Polonioli una quindicina di giorni fa, Alessandro Cosi (sostiene di non aver ricevuto alcuna risposta, almeno finora, dal primo cittadino) s’è rivolto con questa lettera aperta al vice sindaco Georg Forti in merito alla sicurezza della statale 12 a San Giacomo ponendo una serie di quesiti: «1) quanti controlli sulla velocità degli autoveicoli e delle moto in transito nel centro della frazione ove vige il limite di 40 chilometri all’ora sono stati effettuati nell’anno passato dal servizio di polizia comunale; 2) quante infrazioni al limite sono state contestate durate i suddetti controlli; 3) non si ritiene opportuno installare degli strumenti di controllo fissi al centro della frazione che possano funzionare da deterrente; 4) non si ritiene opportuno l’installazione di dossi artificiali ed un’ulteriore riduzione del limite a 30 chilometri all’ora trattandosi a tutti gli effetti di zona residenziale».
 Alessandro Cosi conclude la sua lettera aperta al vice sindaco «per esprimere la mia perplessità per aver dato precedenza ai lavori alla periferia sud di San Giacomo. Questi lavori infatti anche se sicuramente utili, non erano certamente prioritari rispetto a quelli di una frazione che dopo aver pagato per anni i costi di una politica dei trasporti sbagliata sopportando una colonna interminabile di auto e Tir ora (a diritto) attende il più volte promesso progetto di riqualificazione urbana».
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giovedì, 19 febbraio 2009


Laives, perché la Sasa ha cambiato le linee



 A seguito delle verifiche dei reclami degli utenti e delle segnalazioni degli autisti in merito ai ritardi di alcune linee, la Sasa ha avviato, nel 2008, uno studio per rilevare con esattezza i tempi di percorrenza di ciascuna linea urbana. È emerso che alcune linee risultavano più in sofferenza, come la “10A”, la “10B” e la “2”. Quest’ultima risultava la linea con la percentuale più alta di corse perse ed in ritardo. Si è rilevato che mediamente il 22% delle corse non era in orario e che le cause di ciò erano da imputare principalmente al traffico presente in via Kennedy a Laives, e nel tratto di via Roma, da via Claudia Augusta e l’incrocio con via Torino e via Firenze, a Bolzano.
 Tra i vari progetti presentati alla Direzione della Sasa per risolvere la situazione, uno solo di questi si poteva adattare alla situazione venutasi a creare con l’apertura della variante SS12 e la conseguente chiusura della strada di Pineta a sud dell’abitato. Il percorso della linea “2” è rimasto invariato fino alla rotatoria di Pineta nord, proseguendo per Laives sulla nuova variante, con l’esclusione di Pineta. La frequenza è passata dai 12 ai 15 minuti, con un aumento del tempo di percorrenza di 6 minuti tra andata e ritorno.
 Con questa modifica è possibile il recupero di gran parte dei ritardi e garantire così agli utenti una maggior puntualità del servizio.
 Anche gli utenti si sono detti favorevoli ad una frequenza di 15 minuti con garanzia di puntualità, rispetto ad una frequenza di 12 minuti, che risultava difficile da rispettare. Il percorso della linea “4” è rimasto invariato fino a San Giacomo, proseguendo fino a Pineta con l’inversione alla rotatoria di nuova realizzazione, mantenendo l’attuale frequenza di 15 minuti. La comunicazione intempestiva ha indotto la Sasa ad optare per il progetto citato, al fine di garantire un servizio pienamente rispondente alle esigenze degli utenti.
 A causa del tempo estremamente ridotto si potranno presentare alcune difficoltà e disservizi non preventivabili, ma la Sasa sta monitorando alacremente tutti i parametri delle due linee.
 Per ovviare alla difficoltà di collegamento diretto tra Pineta e Laives, da giovedì 12 febbraio è stata aggiunta sulla linea “Pineta-Laives-Vadena” una nuova corsa con partenza da Pineta per Laives alle ore 7.10. La linea “Vadena-Laives-Pineta” continuerà a transitare nell’abitato di Pineta. In direzione Laives, dopo aver effettuato la fermata principale, ritornerà alla rotatoria nord, proseguendo per Laives sul nuovo percorso. Da lunedì 16 febbraio le due corse scolastiche in partenza da Laives alle ore 6.54 e 7.02 transitano per l’abitato di Pineta, al fine di fornire un miglior collegamento per gli studenti che si recano ai vari istituti superiori della città di Bolzano.
 La Sasa deve gestire il servizio, affidatole dalla Provincia, in un’ottica di risposta alle esigenze della collettività e non solo del singolo utente. Agli utenti vengono garantiti i collegamenti fra tutti i quartieri della città, con l’interconnessione fra le varie linee; i collegamenti non possono essere sempre diretti, come qualche utente preferirebbe.
 La Sasa si attende che dall’amministrazione comunale e dai rappresentati dei centri civici di quartiere ci sia una maggiore collaborazione, improntata alla critica costruttiva per verificare, proporre soluzioni e alternative nell’interesse della collettività. Le critiche meramente distruttive, che non riconoscono l’impegno fattivo della società per risolvere i problemi del trasporto pubblico non aiutano a migliorare.
Segreteria di direzione della Sasa
Alto Adige 19-02-09
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domenica, 15 febbraio 2009


Meno tir lungo le Alpi merci dirottate su treno

Le Province di Bolzano e Trento firmano accordo
 Alto Adige, 15 FEBBRAIO 2009

 BOLZANO. Diminuire il numero di Tir che attraversa le Alpi e trasferire le merci sui treni: è l’obiettivo dell’intesa firmata l’altro ieri a Chambery dalle Regioni di entrambi i versanti dell’arco alpino: Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, le francesi Rhone Alpes e Paca, più le Province di Trento e Bolzano, e la Slovenia.
 La firma è avvenuta a suggello della Conferenza delle Regioni alpine, che ha prodotto una dichiarazione comune per le politiche di trasporto e di trasferimento modale. Il documento è stato sottoscritto al termine di una tavola rotonda sul trasferimento modale durante la quale è stata sottolineata la necessità di mettere in campo azioni per la riduzione del traffico su strada attraverso un sistema di incentivi e disincentivi. “Oggi il volume del traffico merci su strada tra Francia e Italia - spiega l’assessore Daniele Borioli, che ha apposto la firma per il Piemonte - è ancora l’85% del totale. E’ assolutamente necessario cominciare a invertire la tendenza da subito”.
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domenica, 15 febbraio 2009



2009Autobus a Laives, politici al capolinea
Alto Adige, 15 FEBBRAIO



 Sono 15 anni che ci promettono di far aumentare le corse della Sasa sull’affollatissima linea 2 e portare la frequenza a 10 minuti. Ma da allora sempre nuove scuse e sempre nuovi rinvii pur di non ottemperare agli impegni presi.
 Ma ora il sindaco Polonioli e il presidente Durnwalder, che si esprimono contrari a ridursi lo stipendio, l’hanno fatta grossa. Nella foga di appaltare e indennizzare hanno dimenticato di collegare Pineta con Laives, gli autobus non possono più transitarvi senza fare giri viziosi: tonnellate di cemento e asfalto e appalti nell’ordine delle decine di milioni non sono servite a niente. E così al posto della frequenza ogni dieci minuti promessi da più di un lustro siamo tornati indietro: 15 minuti, come d’estate quando non c’è l’afflusso degli studenti. Ma la goccia che fa traboccare il vaso è che sui giornali cercano di far passare la loro negligenza come un miglioramento del servizio. Il sindaco di Laives, stando all’Alto Adige, avrebbe notato come da ieri gli autobus sono puntuali. Non so se il nostro sindaco o il nostro rappresentante nella Sasa Degli Zotti abbiano mai visto un autobus dall’interno ma io che regolarmente prendo l’autobus vi posso assicurare che anche ieri gli autobus avevano i soliti ritardi, unica differenza che gli autobus sono ora ancora più affollati. E’ ovvio, invece di 5 autobus all’ora ora ne passano solo quattro (quando passano). L’importante è perseverare con la prestigiosa linea circolare che, questa sì, è “puntualmente” inutilizzata. Il capolinea di Pineta è già realtà; il vostro capolinea, cari politici, è in arrivo, forse in fondo a una di quelle gallerie con le quali trivellate questa“ricca” provincia.
Lettera firmata LAIVES
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sabato, 14 febbraio 2009



«Bus, allungati i tempi fermate abolite e disagi»

Protestano gli utenti «Sulle linee 2 e 4 situazione peggiorata»
 Alto Adige, 14 FEBBRAIO 2009


 LAIVES. L’apertura al traffico del tratto di variante davanti a Pineta e l’inizio dei lavori per il lotto successivo della circonvallazione sono passi importanti per migliorare la viabilità. Ma hanno creato disagi (e proteste) a causa delle modifiche nel servizio di trasporto gestito dalla Sasa.
 Questi le prime indicazioni emerse già nella giornata di martedì: la linea 2 dovrebbe entrare a tutte le ore da sud in via Brennero e non solo fino alle 6 del mattino e poi dopo le 20, come è adesso. Inoltre si potrebbe studiare una fermata della linea 4 lungo la variante all’altezza del sottopasso per la Grufrut. Secondo la Lega Nord «Sono rilevanti i disagi dopo la soppressione della fermata di Pineta.
 Un gruppo di utenti dei bus di linea della Sasa ha diffuso un lungo documento in cui evidenziano (in modo critico) diverse problematiche: «Da martedì la frequenza della linea 2 è passata da 12 a 15 minuti, un cambiamento illogico essendo stato posto in relazione con l’apertura della variante di Pineta che dovrebbe velocizzare, anche se di un minimo, i tempi di percorrenza o che quanto meno non li rallenti (in pratica saltano le due fermate di Pineta centro... Ci pare legittimo ribellarsi al fatto che vengano peggiorate situazioni già critiche e al limite dell’accettabilità, come quella dei ritardi cronici sulla linea 2 e del sovraffollamento delle vetture. La frequenza avrebbe dovuto rimanere invariata a 12 minuti o, meglio ancora, portata a 10 minuti». Gli utenti entrano nel merito anche della linea 4: «Oltre al problema pratico degli abitanti di Pineta in relazione ai collegamenti, venuti meno, con Laives, la linea 4, che finora faceva capolinea a San Giacomo, da mercoledì prosegue fino a Pineta sud, col risultato che - su un autobus non autosnodato - confluiscono gli utenti di Pineta, delle zone artigianali di San Giacomo e Vurza e del rettilineo di San Giacomo (che prima facevano riferimento alla linea 2), in aggiunta a quelli di San Giacomo centro. Scontati quindi i pienoni nei bus a parità di frequenza che è rimasta di 15 minuti». Gli utenti, nella loro protesta, fanno riferimento anche al sito sasabz.it/ dove si legge «Di un aumento del tempo di percorrenza della linea 2 da 42 minuti e 42 secondi a 45 minuti e 45 secondi. Questo però non risponde al vero. Lo si può facilmente verificare raffrontando i nuovi orari con quelli in vigore fino a martedì scorso». E sono proprio gli utenti a fare l’esempio riferito alla fascia oraria tra le 8 di mattina e il tardo pomeriggio: «Adesso: partenza dalla stazione ai minuti 00, arrivo a Bronzolo ai minuti 40, quindi 40 minuti. Fino a maretdì scorso: 39 minuti (quindi scarto di un minuto e non di tre). Adesso partenza da Bronzolo ai minuti 58, arrivo in stazione ai minuti 39 per un totale di 41 minuti. Fino a martedì scorso i minuti erano 40 con uno scarto, quindi, di un minuto. Non ci sembra logico che per un minuto di scarto a corsa (anche se ufficialmente “venduti” per “tre minuti”) la frequenza di una linea basilare come la 2 sia stata allungata di cinque minuti a corsa. Volendo essere onesti, dovevano allungare la cadenza di un minuto (quello che si è perso stando alle “tabelle orarie”), portandola da 12’ a 13’ Perché invece portarla da 12’ a 15’?. Secondo noi finora tutti lamentavano la mancanza di affidabilità degli orari, con ritardi cronici. Bene, ora la Sasa, incapace di affrontare il problema in senso migliorativo, ha approfittato dell’occasione per “allungare” di botto la frequenza, dandone la colpa alla nuova situazione di Pineta. Con un piccolo particolare da considerare: che sul fronte della viabilità di Pineta i lavori erano in corso da lunghissimo tempo, e che la nuova rotonda non è certo stata catapultata lì da Marte tre notti fa. Dunque si dovevano - se del caso - prendere adeguati provvedimenti prima che la situazione si ritorcesse sugli utenti: anello ultimo e incolpevole della catena».


«Bisogna soltanto avere un po’ di pazienza»

 LAIVES. Gli abitanti di Pineta si lamentano per come è stato organizzato il servizio di trasporto pubblico della Sasa dopo l’apertura della variante. La modifica della viabilità vede ora la linea 2 passare per Pineta solo provenendo da sud e solo fino alle 6 del mattino e dopo le 20. In compenso il capolinea della 4 è spostato a sud di Pineta ed è anche stata aggiunta una corsa in direzione di Bolzano. Però la linea 4 non passa per Oltrisarco e chi da Pineta vuole andare verso Laives ha solo due possibilità: prendere il bus della linea 4 fino alla zona Vurza, a nord di Pineta; lì scendere e salire sul bus della linea 2 che passa lungo la variante e va a Laives oppure attendere la circolare che collega Pineta a Laives, Bronzolo e Vadena, ma che passa solo una volta l’ora e in città non percorre via Kennedy ma passa a monte. Questa situazione, come detto, sta creando malumori tra la comunità di Pineta, anche perché la prospettiva è di dover attendere qualche anno, fino a quando sarà costruita la rotatoria a sud dell’abitato, che farà tornare i collegamenti alla normalità. Questi malumori hanno già raccolto il sostengo della Lega Nord, ma il vice sindaco Georg Forti non ci sta a subire: «Abbiamo già parlato con la Sasa dei problemi e scritto ai cittadini. Il Comune ha fatto tutto il necessario e vedremo di affrontare anche il resto. Chiediamo un po’ di pazienza». (b.c.)


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domenica, 08 febbraio 2009



Variante SS 12 pronta e da scavare. Cambiano i percorsi dei bus

Alto Adige, 08 FEBBRAIO 2009

 LAIVES. Il tratto di variante davanti a Pineta è pronto e martedì 10 febbraio alle 11 sarà inaugurato, alla presenza del presidente Durnwalder e dell’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner. Contestualmente si darà anche il via alla perforazione della galleria per il lotto di variante che passerà alle spalle della città. L’apertura del tratto di variante davanti a Pineta ed il contemporaneo inizio degli scavi per il lotto in tunnel sotto la città comporterà, appunto da martedì una sorta di novità.
 LA VIABILITÀ. L’accesso all’abitato di Pineta, provenendo da Bolzano, sarà possibile dalla rotatoria di smistamento a nord della frazione e non più proseguendo sul tratto principale. Per proseguire verso Laives sarà quindi necessario tornare sulla rotatoria e prendere la direzione di Laives in quanto, sino a completamento del lotto in galleria, non sarà possibile accedere da Pineta sud verso Laives. Provenendo dalla città sarà invece possibile accedere direttamente a Pineta sud attraverso una bretella provvisoria a senso unico.
 LINEE BUS. Con una comunicazione a tutti i residenti, la Sasa annuncia le variazioni dei percorsi: «Questa società, informata dei lavori per la variante il 5 febbraio scorso, ha dovuto attuare in tempi molto brevi alcune modifiche, per garantire agli utenti di poter fruire di un servizio soddisfacente, che potesse rispondere alle loro esigenze. La direzione della Sasa si scusa con gli utenti, chiedendo la loro comprensione». Ecco le modifiche: Linea 2. Il percorso resterà invariato fino alla rotatoria di Pineta nord, proseguirà per Laives sulla nuova variante, escludendo Pineta. La frequenza passerà dai 12 ai 15 minuti, con l’aumento del tempo di percorrenza che passserà da 42’+42’ a 45’+45’”. Circoleranno 6 autobus con la suddetta frequenza. Linea 4. Il percorso della linea 4 resteerà invariato fino a San Giacomo, proseguuirà fino a Pineta con l’inversione alla rotatoria di nuova realizzazione a sud dell’abitato, mantenenndo l’attuale frequenza di 15 minuti ed aumentando il tempo di percorrenza da 30’+30’ a 37+38. Circoleranno 5 autobus, quindi uno in più rispetto al passato. Linea Vadena-Laives-Pineta.
Il bus di linea continuerà a transitare nell’abitato di Pineta. In direzione Laives, dopo aver effettuato la fermata Pineta, ritornerà alla rotatoria nord, proseguendo per Laives sul nuovo percorso».
 LE CONSEGUENZE. Seconda la direzione della Sasa vi sarà un aumento del tempo di percorrenza della linea 2 per compensarne i ritardi. Dato che la linea 2 non si fermerà più a Pineta, ci sarà il recupero di un ulteriore tempo di percorrenza. Previsti anche maggiore garanzia di mantenimento della frequenza sulla linea 2, miglioramento della frequenza su San Giacomo, che con l’alternanza dellle due linee diventa di 7/8 minuti (attualmente alcune corse delle linee 2 e 4 si sovrappongono a causa della diversa frequenza, 12 e 15 minuti); riduzione della frequenza su Pineta, Laives e Bronzolo che passa dai 12 ai 15 minuti; viene meno il collegamento diretto tra Pineta e Laives, però sono possibili l’interconnessione tra la linea 4 e la linea 2 alla fermata Costa, oppure l’utilizzo della linea Vadena-Laives- Pineta. La linea 4 andrà fino a Pineta e non più fino a San Giacomo; fino alle ore 6 del mattinno e dalle ore 20, nonché al sabato poomeriggio e nei giorni festivi, sarà garantito il collegamento diretto tra Pineta e Laives mediante la linea 2».
 I LAVORI. Martedì - dopo l’inaugurazione del tratto di variante davanti all’abitato di Pineta, sarà fatta brillare la prima volata di mine e quindi, di fatto, sarà l’inizio dei lavori per il successivo della variante alla statale del Brennero che, in tunnel, passerà sotto la città di Laives. Sarà la galleria più lunga dell’intera variante con i suoi 2.900 metri e arriverà fino alle porte di Bronzolo. Anche sotto il profilo tecnico, si tratterà del lavoro più impegnativo e l’intenzione è quella di scavare il tunnel da entrambi i versanti, in maniera da non passare poi con i mezzi pesanti di cantiere lungo via Kennedy. Per questo nei pressi di Bronzolo è stato predisposto lo spazio per i baraccamenti e si sta completando una strada parallela alla statale 12 sulla quale i camion faranno la spola per trasportare gli inerti provenienti dalla trivellazione, fino alla cava Lunz sopra Bronzolo. A nord invece, i materiali verranno trasportati ad un impianto che si trova presso Bolzano. (e.d.)
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domenica, 21 dicembre 2008




Variante, ecco il regalo di Natale
ORA La bretella dall’A22 fino alla statale 48
Alto Adige, 21 DICEMBRE 2008

 ORA. La Telecom sta per finire i suoi collegamenti che contribuiranno alla massima sicurezza nel tunnel Castelfeder; martedì mattina è prevista la prova della protezione civile: se darà esiti positivi, nello stesso pomeriggio sarà aperto al traffico il tratto di circonvallazione fra il casello autostradale e l’inizio della statale 48 delle Dolomiti.
 Prima di Natale - salvo imprevisti dell’ultimo momento - sarà dunque percorribile il primo tratto di circonvallazione, ovvero la «bretella» di collegamento fra il casello autostradale di Ora-Egna e l’imbocco con la statale che porta a Montagna e quindi a passo San Lugano e le valli di Fiemme e di Fassa. Sarà un (gradito) regalo anche per i numerosi turisti che saliranno nel cuore delle Dolomiti per la «stagione bianca». Ma i vantaggi, ovviamente, saranno anche per gli abitanti di Ora e di Villa di Egna che potranno gradatamente tornare ad una maggiore vivibilità visto che saranno liberati dall’assedio da traffico.
 La Provincia aveva previsto, in concomitanza con il via alla percorribilità del primo tratto di variante, anche la consegna ufficiale del cantiere alla ditta per l’inizio dei lavori del secondo lotto della circonvallazione. L’abbinamento - in conseguenza delle abbondanti nevicate delle ultime settimane e delle ferie di Natale - non sarà possibile. Ma la consegna del cantiere è comunque prevista al massimo entro la fine del prossimo mese di gennaio.
 Sarà la ditta Pac spa di Bolzano - in associazione temporanea d’impresa con il Consorzio Stabile Costruttori Alto Adige srl sempre di Bolzano - a realizzare il secondo lotto della circonvallazione di Ora: si è aggiudicata l’incarico con un’offerta di 22,77 milioni di euro a fronte di un importo a base d’asta di 23,24 milioni di euro. Il secondo lotto di lavori comprende la realizzazione della galleria «San Daniele» lunga 1.062 metri che, secondo le previsioni, dovrebbe essere ultimato entro il 2012. Per quanto riguarda il secondo lotto, la Provincia ricorda che per i lavori di impiantistica delle gallerie saranno indette apposite gare: i primi scavi nella prossima primavera. (e.d.)
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giovedì, 11 dicembre 2008


Mancato spostamento del traffico dal centro di S. Giacomo alla galleria alle sue spalle.

Lo studio della Sasa sui motivi per i quali gli autobus della linea 2 quasi mai riescono a garantire gli orari stabiliti ha messo in luce alcuni nodi irrisolti della mobilità nel nostro comune, ma il dato che ci ha maggiormente colpito è che una delle principali cause dei ritardi, e del conseguente salto delle corse, sia stata individuata nel mancato spostamento del traffico dal centro di S. Giacomo alla galleria alle sue spalle.
Si tratta di un’ulteriore conferma delle numerose e ripetute denunce fatte dai cittadini: non aver mai affrontato seriamente il problema produce un servizio di trasporto scadente e ostacola la riqualificazione della frazione.
Impedire il transito a migliaia di auto era la condizione indispensabile per il rilancio dell’abitato e negli anni erano stati individuati da parte delle forze più sensibili alla questione, tutti i provvedimenti e gli espedienti necessari per ottenere questo risultato. Peccato che finora troppo poco sia stato fatto e che quei provvedimenti, per anni oggetto di seria indagine e più volte anche da noi riproposti, oggi non vengano realizzati.
Rifondazione Comunista - Laives

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giovedì, 18 settembre 2008


Trasporto pubblico, nuovi risparmi per le famiglie
Alto Adige, 18 SETTEMBRE 2008

 BOLZANO. E’ stato presentato ieri mattina a Bolzano il nuovo programma che riguarda la mobilità in provincia. Alla presenza di Sabina Kaslatter Mur, assessora provinciale alla famiglia, ai beni culturali e alla cultura tedesca e di Thomas Widmann, assessore alla mobilità, si è parlato delle politiche messe in campo per fronteggiare il problema del trasporto pubblico in Alto Adige. In modo particolare della campagna “Pagare meno in autobus e in treno” dedicata agli studenti delle scuole dell’obbligo, alle famiglie e agli over 60. “Si tratta di un ulteriore passo effettuato nel tentativo di promuovere il trasporto pubblico in ambito locale” - sostiene l’assessore Widmann - e va a completare quelle misure adottate già da qualche tempo e rivolte inizialmente agli anziani”. Lo scopo di questa promozione è duplice. Da un lato si propone di sensibilizzare soprattutto i più giovani all’utilizzo ordinario dei mezzi pubblici e, dall’altro, spera di incidere positivamente sulle tasche dei contribuenti. Oltre ad Abo+ e Abo 60+, infatti, il fiore all’occhiello dell’iniziativa è rappresentato dalla carta servizi “My FamilyPass” rivolta, appunto, alle famiglie altoatesine. «È un’ulteriore dimostrazione di come le famiglie e i bambini siano importanti e di come sia necessario aiutarli e sostenerli. Anche economicamente», afferma Doris Schweigkofler Seebacher, presidente del Katholischer Familienverband Südtirol che ha fortemente voluto questa iniziativa. Dello stesso avviso è l’assessora Kaslatter Mur: “La tessera familiare porterà vantaggi economici alle famiglie, sia per la spesa quotidiana che per la gestione del tempo libero”. Con la carta famiglia, ad esempio, una corsa in bus costa solo 26 cent, invece che un euro. Per ulteriori informazioni riguardanti la campagna “Pagare meno in autobus e in treno” si può chiamare il numero verde 840000471. (l.s.)
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venerdì, 12 settembre 2008
Semafori: precedenza ai bus di linea
 
Ribadito l’impegno contro i transiti inutili attraverso S. Giacomo
Alto Adige, 12 SETTEMBRE 2008


 LAIVES. Creare una preferenza dei semafori per favorire il passaggio degli autobus a San Giacomo e a Laives. Se ne è accennato durante un incontro con i rappresentanti della Sasa, presente anche il sindaco Giovanni Polonioli. «In pratica - dice il sindaco - si tratterebbe di fare in modo che, quando un autobus si avvicina al semaforo, scatti il verde per lui e il rosso per gli altri».
 In sostanza, il conducente del bus in avvicinamento al semaforo farebbe scattare il verde e rosso per gli altri, in modo da non perdere tempo in soste che non siano quelle davanti alle pensiline. In linea di massima, un sistema del genere per gli impianti semaforici distribuiti lungo la statale 12 tra San Giacomo e Laives costerebbe attorno ai 50 mila euro. Durante l’incontro con la Sasa, si è stabilito che l’ente si incaricherà di predisporre un preventivo e il costo verrebbe poi diviso a metà tra Sasa e Comune di Laives. Collegata a questo progetto c’è poi la annosa questione dei passaggi “inutili” di mezzi privati attraverso San Giacomo. «L’ho potuto verificare io stesso - continua Polonioli - che da una decina di giorni mi trovo in centro a San Giacomo tra le 18 e le 19. Il traffico di passaggio è notevole e mi dicono che sia pure aumentato nonostante la variante in galleria. Ecco perciò che il discorso della preferenziazione dei semafori per favorire il transito dei bus, viene a favore anche dell’azione per scoraggiare i transiti inutili. Insieme a vice sindaco e comandante dei vigili urbani, stiamo valutando l’opportunità di allungare il tempo di durata del rosso per quanto riguarda gli impianti semaforici di San Giacomo, perché così, oltre a scoraggiare chi intende transitare senza motivo, si favorirebbe ancor più l’autobus, che guadagnerebbe temo utile che poi, inevitabilmente, perde lungo via Kennedy a Laives».
 Di queste ipotesi si parla da anni, ma a quanto pare, adesso Comune e Sasa hanno deciso di passare all’azione, anche per incentivare l’uso del trasporto pubblico come alternativa a quello privato tra Laives e Bolzano.
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venerdì, 12 settembre 2008


Anziani in bus boom iniziale già esaurito
 
Alto Adige, 12 SETTEMBRE 2008

 BOLZANO. Riunione dell’assemblea della Sasa - i sindaci di Bolzano, Merano e Laives - e il presidente della società Mauro Bertoldi. L’incontro era stato chiesto da Luigi Spagnolli, dopo che i rappresentanti sindacali avevano denunciato una situazione pesante venutasi a creare a seguito della decisione della Provincia di far viaggiare gratis gli over 70 (a questi adesso si sono aggiunti anche gli studenti fino a 26 anni) e concedere un abbonamento da 100 euro a chi ha più di 60 anni. Ieri è stata l’occasione per fare il punto. «Dopo un primo boom - assicura il sindaco - la situazione è tornata alla normalità. O quasi». Alla Sasa risulta un 18% in meno di utenti rispetto al mese di agosto dello scorso anno, ma il dato si spiega col fatto che chi viaggia gratis non oblitera più. L’Azienda comunque, ancor prima delle polemiche, aveva incaricato un tecnico di verificare i tempi di percorrenza e confrontarli poi con altre città. Inoltre è al lavoro un gruppo di quattro persone, Sasa-sindacati, che cronometro alla mano fa un accertamento direttamente sul campo. «I risultati - dice il presidente Bertoldi - si conosceranno a novembre e se necessario si adotteranno correttivi. Per ora però, non ci sono problemi particolari legati all’iniziativa pro anziani».
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martedì, 09 settembre 2008

Citybus, collegherà centri e stazioni
Corse anche tra i paesi. Per le frazioni arrivano i taxi a chiamata
Alto Adige, 09 SETTEMBRE 2008
LORENA PALANGA


 EGNA/SALORNO. Il citybus arriverà anche in Bassa Atesina. Il progetto, presentato venerdì scorso dall’assessorato alla mobilità, è piaciuto ai rappresentanti comunali della zona. «Come richiesto da noi - spiega Oswald Schiefer - i bus collegheranno i centri con le stazioni ferroviarie e i diversi paesi tra di loro. Previsti anche taxi a chiamata». Il servizio dovrebbe partire in primavera.
 I sindaci della Bassa Atesina lo reclamano da tempo e il presidente della Comunità comprensoriale Oswald Schiefer da sempre lo ritiene un servizio indispensabile. Ora però, dopo mesi di discussione e numerosi incontri, l’arrivo nei comuni della zona del minibus giallo sembra essere finalemente deciso.
 Venerdì scorso i vertici dell’assessorato provinciale alla mobilità hanno presentato il progetto per il citybus in Bassa Atesina che, a quanto pare, sembra essere piaciuto ai rappresentanti comunali presenti. «Siamo soddisfatti - afferma il presidente della Comprensorio nonché sindaco di Cortaccia Oswald Schiefer -. Tutte le nostre richieste, in primis quella di un migliore collegamento tra i centri e le stazioni ferroviarie, sono state tenute in considerazione nella stesura del progetto». Quest’ultimo prevederebbe un collegamento da Termeno e Cortaccia in direzione Egna e Ora, uno da Magrè e Cortina sempre verso Egna e poi i collegamenti tra i centri e le diverse stazioni ferroviarie che, come a Ora, sono molto distanti dal centro.
 Il progetto per una migliore e più efficiente viabilità in Bassa Atesina non esclude neanche le piccole frazioni e le località di montagna. «Per le piccole frazioni come Pochi o per località più lontane come Anterivo e Trodena l’assessorato alla mobilità ha proposto di istituire dei taxi a chiamata - continua ancora il presidente del Comprensorio Schiefer -. Ovviamente anche questo sarebbe un servizio sovvenzionato e il costo della corsa sarebbe comunque limitato». Insomma anche in Bassa Atesina potrebbe arrivare il taxi-bus già sperimentato, con successo, per Laives, Bronzolo e Vadena.
 I primi citybus dovrebbero iniziare a circolare per i comuni della Bassa Atesina già entro la prossima primavera. «Insomma si tratta di pazientare ancora alcuni mesi - conclude Schiefer -. Intanto siamo contenti che tutte le nostre richieste in merito siano state ascoltate. Quello che ci è stato proposto dall’assessorato è un modello di viabilità molto interessante e, nell’attesa che venga realizzato, l’assessore Thomas Widmann ci ha promesso anche un migliramento dei servizi di trasporto pubblico già esistenti».
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lunedì, 14 luglio 2008


LA SASA  Affitto per il capolinea della linea 4
 
Alto Adige, 13 LUGLIO 2008

 LAIVES. Lo spiazzo nel centro di San Giacomo, dove ha fissato il capolinea la linea 4 della Sasa, è proprietà privata. Per mantenere comunque la possibilità d’uso e consentire così agli autobus pubblici di sostare e quindi ritornare verso Bolzano, il Comune di Laives paga un affitto. La somma complessiva, deliberata recentemente dalla giunta comunale è pari a 2.574 euro l’anno, così suddivisi: 1.109 euro ad Amonn S.p.a e altri 1.464 euro divisi tra Maria Espen e Armin Pernpruner. Da tempo però si parla della opportunità di spostare il capolinea della linea 4 della Sasa presso la rotatoria stradale a nord di Pineta, una ipotesi che proprio con la realizzazione della rotatoria sarebbe più praticabile. Il perché ci sia questa idea è presto detto e non si tratta ovviamente dell’affitto da pagare per lo spiazzo in centro a San Giacomo: l’idea sarebbe invece quella di mettere in circolazione, durante l’anno scolastico, degli autobus per studenti che una volta giunti alla rotatoria di Pineta proseguirebbero direttamente verso Bolzano imboccando la variante. In quel punto potrebbe intersecarsi con la linea 4 per chi invece va a San Giacomo. (b.c.)
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giovedì, 10 luglio 2008


Caro-biglietti sull’autobus: caso chiarito

Widmann si è scusato
Alto Adige, 10 LUGLIO 2008

 LAIVES. Gli utenti dell’autobus circolare che fa la spola tra la città e la stazione ferroviaria, recentemente si erano lamentati per l’aumento delle tariffe arrivato senza alcun preavviso e in una proporzione che ritenevano esagerata. Qualcuno aveva anche scritto all’assessore Thomas Widmann per manifestare disapprovazione e il Pd comunale a sua volta aveva raccolto i malumori garantendo interessamento per capire cosa era successo effettivamente.
 L’altro giorno, lo stesso Widmann ha scritto al sindaco scusandosi per il disguido e spiegando che dal 4 luglio, tutto era tornato alla normalità. Era successo che il sistema informatico dal quale dipende anche la predisposizione dei ticket era andato in tilt, sforando cifre sbagliate. Una volta messo sull’avviso, l’assessore Widmann ha immediatamente attivato i tecnici affinché sistemassero le cose e, come detto, tutto è tornato alla normalità, con soddisfazione di chi utilizza l’autobus circolare della Sasa per andare e venire ogni giorno dalla stazione, dove poi si sale sui treni locali per Bolzano.
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sabato, 05 luglio 2008


Il Sellaronda-Bus ritorna da lunedì Mobilità ecologica

Trasporti

Corriere dell'Alto Adige 2008-07-05

BOLZANO — Da lunedì torna a circolare il Sellaronda-Bus, il servizio di trasporto pubblico attorno al Gruppo del Sella.
«Vogliamo ripetere l'offerta di una mobilità soft ed ecocompatibile», spiega l'assessore provinciale Thomas Widmann. Sempre da lunedì verrà intensificato con corse ogni 15 minuti (la mattina e la sera) il collegamento autobus Roncadizza-Selva.
Il servizio del Sellaronda-Bus, che consente ai turisti e agli appassionati di montagna di circolare nelle quattro valli e sui quattro passi attorno al Gruppo del Sella senza utilizzare l'auto. «Il progetto può ulteriormente consolidarsi quanto più l'offerta riuscirà ad essere flessibile e a convincere gli utenti ad abbandonare la macchina» sottolinea Widmann.
Così oltre a toccare le località di Selva, Colfosco, Corvara, Arabba e Canazei, il Sellaronda-Bus prevede circa 30 fermate lungo i percorsi in senso orario o antiorario.
«Con il biglietto del Sellaronda-Bus si può viaggiare tutto il giorno e salire e scendere a piacimento», aggiunge Widmann.
Per la prima volta sono ammessi tutti i documenti di viaggio del sistema tariffario provinciale (carta valore, mobilcard, Abo+, Abo 60+), i titolari di «GardenaCard» e «Mountainpass Alta Badia» viaggiano gratis.
Il Sellaronda-Bus, nato dalla collaborazione tra enti di Alto Adige e Trentino, circola per tutta l'estate fino al 5 settembre.
Sempre da lunedì 7 luglio viene potenziato inoltre il servizio di autobus sulla linea Roncadizza-Selva. I collegamenti della mattina e della sera vengono aumentati con una frequenza di 15 minuti. «La richiesta era giunta dagli operatori turistici e l'Assessorato alla Mobilità è riuscito a concretizzarla», spiega Widmann.
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sabato, 05 luglio 2008


«Il caro bus e la giunta insensibile»
 
Alto Adige, 05 LUGLIO 2008

 LAIVES. L’introduzione dell’orario estivo per gli autobus urbani ha portato una brutta sorpresa anche per gli utenti della linea «circolare» tra la città e la stazione ferroviaria. «La tariffa praticamente è triplicata», dicono i passeggeri che si sono rivolti - per protestare - all’assessore provinciale Thomas Widmann. In merito interviene, con questa nota, il consigliere comunale Rosario Grasso di Rifondazione Comunista: «Nel momento in cui si fa un gran parlare di carovita e la provincia è impegnata in una grande operazione di maquillage in vista delle elezioni, ci saremmo aspettati dai responsabili comunali una pronta reazione agli spropositati aumenti del costo dei biglietti per i cittadini di Laives che si servono dei mezzi pubblici per raggiungere il capoluogo provinciale. La notizia di un aumento del quasi trenta per cento del costo del biglietto per chi fa uso della circolare interna e del treno rischia di vanificare gli sforzi per indirizzare gli utenti a servirsi dei mezzi pubblici lasciando la macchina in garage. Lo testimonia la lettera di protesta che alcuni cittadini hanno indirizzato all’assessore Widmann. Esplicitare immediatamente il dissenso della giunta comunale di Laives servirebbe a ricordare all’assessore provinciale che è inutile istituire il citybus a Pineta se poi se ne disincentiva l’uso agendo sul costo del biglietto, a meno che, come sottolineato dagli estensori della lettera di protesta, non si vogliano compensare le agevolazioni a determinate fasce di popolazione, facendone pagare i costi ai pendolari».


Aumento del biglietto
Nel momento in cui si fa un gran parlare di carovita e la provincia è impegnata in una grande operazione di maquillage in vista delle elezioni, ci saremmo aspettati dai responsabili comunali una pronta reazione agli spropositati aumenti del costo dei biglietti per i cittadini di Laives che si servono dei mezzi pubblici per raggiungere il capoluogo provinciale. La notizia di un aumento del quasi trenta per cento del costo del biglietto per chi fa uso della circolare interna e del treno rischia di vanificare gli sforzi per indirizzare gli utenti a servirsi dei mezzi pubblici lasciando la macchina in garage. Lo testimonia la lettera di protesta che alcuni cittadini hanno immediatamente indirizzato all'assessore Widmann.
Esplicitare immediatamente il dissenso dell'amministrazione comunale di Laives servirebbe a ricordare all'assessore provinciale che è inutile istituire il citybus a Pineta se poi se ne disincentiva l'uso agendo sul costo del biglietto, a meno che, come sottolineato dagli estensori della lettera di protesta, non si vogliano compensare le agevolazioni a determinate fasce di popolazione, facendone pagare i costi ai pendolari.

Rifondazione Comunista - Laives

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categoria:comune di laives, trasporto gommato
sabato, 28 giugno 2008


Mezzi pubblici ok
Sono studenti il 60% dei pendolari Widmann: «Un trend incoraggiante»
Alto Adige, 28 GIUGNO 2008

 BOLZANIO. Gli studenti coprono il 60% dei pendolari della nostra provincia. E’ quanto dimostra uno studio presentato dall’Astat sul pendolarismo scolastico. Il 34,3% degli studenti, infatti, frequenta una scuola al di fuori della propria area di residenza. A Bolzano il 94,9% degli studenti residenti frequenta una scuola del capoluogo, ma ad Ora, per esempio, il 68,7% dei ragazzi proviene da aree diverse, sopratutto grazie alla presenza dell’Istituto agrario. Più della metà degli iscritti a Merano, il 52,3%, sono pendolari, mentre l’84,5% degli alunni altoatesini studia in uno dei quattro centri principali della provincia. L’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann commenta: «Sono dati che confermano come i giovani altoatesini utilizzino sempre più i mezzi pubblici: un trend incoraggiante». (a.c)
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categoria:ferrovia, trasporto gommato
domenica, 22 giugno 2008


Citybus circolare, un avvio confortante

 Prime corse ieri mattina del nuovo servizio di trasporto che collega i quartieri cittadini oltre che Bronzolo e Vadena
Alto Adige, 22 GIUGNO 2008
 

 LAIVES. Primi giri, ieri mattina, per il nuovo Citybus, il servizio di collegamento pubblico garantito da un mezzo della Sasa da 25 posti che per la prima volta raggiunge anche il quartiere di Pineta monte. Il nuovo servizio è stato subito molto apprezzato proprio da chi abita lì, perché effettivamente spostarsi se non si ha un’automobile o una moto, diventa disagevole. Le prime corse hanno anche messo in evidenza possibili aggiustamenti da apportare e in tal senso l’assessore Widmann si è dichiarato disponibile ad accogliere e quindi a verificare tutte le istanze.
 La soddisfazione della gente di Pineta monte è stata raccolta dai rappresentanti del comitato civico. Anche il vice sindaco Georg Forti e tutta l’amministrazione comunale, convinti della validità di tale iniziativa, l’avevano sostenuta immediatamente. Adesso il comitato di Pineta torna sul tema per sollecitare prima di tutto i cittadini ad utilizzare il più possibile questo nuovo Citybus, anche per evitare che possa succedere con il “Nightliner” dei giovani, che ha rischiato di essere eliminato per scarsità di utenti.
 «Per questo abbiamo anche distribuito un foglio informativo a 250 famiglie - spiega Franco Magagna, del comitato di Pineta - spiegando il significato del nuovo servizio».
 Quanto ai possibili aggiustamenti, già dalle prime corse ci sono delle indicazioni, che sempre Magagna si è premurato di illustrare: «Vista la ripida salita per raggiungere Pineta Monte - continua Magagna - sarebbe opportuno prevedere 2 fermate. Poi, una volta arrivati a Laives, il Citybus non transita per il centro cittadino e visto che a Pineta non c’è più un supermercato, molti debbono raggiungere quelli situati in via Kennedy a Laives per la spesa quotidiana. Infine, sarebbe opportuno creare un punto vendita di biglietti a Pineta Monte, ad esempio presso il Rotwand».
 Tutto sommato, come di vede, sono piccole cose che migliorerebbero il servizio. Per quel che attiene specificamente ai biglietti, va ricordato che funziona naturalmente l’abbonamento normale e che comunque si possono acquistare (costo 1 euro) direttamente sul Citybus quando si sale. Insomma, le facilitazioni non mancano se si intende utilizzare maggiormente questa opportunità, anche per girare all’interno della città, tenendo presente che poi arriva anche a Bronzolo e a Vadena, con passaggi alla stazione ferroviaria in concomitanza con le fermate dei treni. Fra Sasa e Citybus insomma, adesso la comunità di Laives ha a disposizione varie opzioni per il trasporto pubblico.
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categoria:conca atesina, trasporto gommato
sabato, 21 giugno 2008


Lo scalo bolzanino dovrà essere trasferito

Verrà infatti abolito dal «passante». Le indicazioni di Ferroplan
Alto Adige, 21 GIUGNO 2008

 BRONZOLO. «Ferroplan», il corposo volume che raccoglie il materiale prodotto nell’ambito del grande progetto di recupero e trasformazione urbana dell’area della stazione ferroviaria di Bolzano attraverso lo spostamento della linea ferroviaria, prevede - fra l’altro - che lo scalo intermodale in zona Siberia, ai Piani del capoluogo altoatesino, venga trasferito. E come ubicazione ideale - secondo i tecnici - viene indicato l’areale fra le stazioni di Bronzolo e di Ora. Il tutto, ovviamente, è legato alla realizzazione del «passante» ferroviario per il potenziamento del trasporto delle merci. Partendo dal presupposto che proprio questo «passante» ferroviario è indispensabile (anche e per liberare la stazione di Bolzano), c’è la necessità di uno scalo tecnico fra Bronzolo ed Ora in modo da poter aggiungere un locomotore ai treni merci diretti verso il Brennero. Ricordiamo che il passante sarà realizzato in anticipo rispetto alla nuova ferrovia del Brennero e che servirà soprattutto per potenziare il servizio di trasporto delle merci.
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sabato, 21 giugno 2008


 Statale-caos senza le merci sui treni
Mezzi pesanti in aumento se il servizio sarà all’Interporto di Trento
Il centro previsto già nel 1990 fra Bronzolo e Ora Sì degli esperti, no dei Comuni
SABATO, 21 GIUGNO 2008


 BRONZOLO. I passi avanti per il completamento delle varianti di Laives ed Ora e la resistenza della Bassa Atesina (e della Provincia) contro lo scalo intermodale fra le stazioni di Bronzolo e di Ora ripropongono - in maniera drammatica - il problema della possibile invasione di mezzi pesanti nei «cuori» di Laives, Ora, Laghetti e Salorno che sono i centri ancora privi di una variante.
 La giunta provinciale - nonostante qualche «apertura» del presidente Durnwalder poi bloccata dall’assessore Widmann - ribadisce che lo scalo per l’intermodalità non serve e che si utilizzerà l’Interporto di Trento quando sarà abolito il centro di intermodalità in zona Siberia a Bolzano «tagliato» a seguito del passante ferroviario, in tunnel, fra Ora e Cardano che - anticipando il resto della «nuova» linea del Brennero - verrà realizzato proprio per spostare il più possibile delle merci dalla strada alla rotaia. Ma aumenta - anche di recente - il numero di imprenditori che giudicano «irrinunciabile» l’intermodalità, un servizio (bene ricordarlo) che non ha registrato, per ora, quell’interesse - anche da parte imprenditoriale - che invece è elevato nei Paesi europei, grazie anche a tariffe decisamente più allettanti rispetto a quelle italiane.
 Quella dello scalo intermodale sull’areale Fs fra Bronzolo è Ora è una storia che si trascina da anni. Complicata anche dalle due versioni, contrapposte fra loro, contenute nello studio sull’economia dell’Oltradige e della Bassa Atesina voluto dalla Comunità di Valle e commissionato al professor Gottfried Tappeiner. Il docente universitario nella prima bozza dello studio aveva consigliato la Comunità di considerare l’opportunità di prevedere lo scalo intermodale sull’areale fra Bronzolo e Ora, in considerazione anche del previsto aumento di mezzi pesanti sulla statale a seguito della percorribilità delle circonvallazioni di Laives e di Ora. Poi Tappeiner ha precisato che «dopo una serie di incontri con gli operatori industriali, ho preso atto che lo scalo all’Interporto di Trento potrebbe essere funzionale per le esigenze anche altoatesine, a patto che la gestione dell’impianto sia non solo conveniente ma anche funzionale».
 Intanto, come detto, Rfi insiste: l’intermodalità serve in previsione appunto della soppressione dello scalo bolzanino. Le Ferrovie non hanno mai rinunciato al loro progetto sull’areale di proprietà Fs (risale agli anni Novanta), inserito fra l’altro nel piano provinciale dei trasporti che - costato parecchi quattrini - è finito nel (solito) cassetto delle buone intenzioni.
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giovedì, 19 giugno 2008



Alto Adige, 18 GIUGNO 2008«Statale, caos senza l’intermodalità»
Gli esperti d’accordo. Ma la Provincia insiste: è meglio l’Interporto
di Ezio Danieli

 BRONZOLO/ORA. Le pressioni degli imprenditori non si sono certo esaurite; le stesse Ferrovie - pur considerando il futuro passante in tunnel fra Ora e Cardano per potenziare il trasporto delle merci - restano della convinzione che l’areale (di loro proprietà) fra le stazioni di Ora e Bronzolo è ideale per ospitare un centro di intermodalità. Ma la giunta provinciale - comunque «pressata» da più parti - non sembra intenzionata a rivedere la sua posizione contraria privilengiando in tal senso l’Interporto di Trento con conseguente aumento del traffico pesante su strada.
 Sarà anche l’intermodalità ad incidere sul traffico futuro lungo la statale-superstrada del Brennero quando saranno percorribili le varianti di Laives e di Ora. I mezzi pesanti, da e per Trento, di certo aumenteranno. I dati dei transiti sulla statale già ora sono inquietanti. Lo confermano i ricorrenti dati diffusi sia dall’Astat che dall’Istituto di ricerca della Camera di Commercio. Il rischio - confermato dalle considerazioni degli esperti - è che quando saranno percorribili le varianti di Laives e di Ora l’attuale statale del Brennero, da Bolzano a Trento, diventerà una superstrada e, a tutti gli effetti, la terza corsia dell’A22.
 RESTA IL NO. Alla luce anche di una serie di reazioni negative da parte di amministrazioni comunali, Comunità di valle, associazioni di categoria, enti turistici - la Provincia sembra ancora orientata al no in merito alla proposta (rilanciata dagli imprenditori) di realizzare uno scalo intermodale (sia pure di dimensioni ridotte e per il solo traffico di merci di aziende altoatesine) sull’areale ferroviario fra le stazioni di Bronzolo e di Ora dove è comunque necessario lo scalo tecnico per servire il «passante» in galleria fra Ora e Cardano. Niente intermodalità a Bronzolo (si sarebbe trattato di trasferire il centro attualmente ai Piani di Bolzano in zona Siberia) ed utilizzo invece dell’Interporto di Trento. Il che significherà che tutti i camion altoatesini destinati al servizio intermodale contribuiranno ad aumentare il numero dei mezzi pesanti in transito sull’autostrada nei prossimi quattro-cinque anni e quindi sulla statale-superstrada quando saranno percorribili le due circonvallazioni appunto di Laives e di Ora.
 PARERI OPPOSTI. Gli esperti non hanno alcun dubbio, gli amministratori comunali invece sono perplessi. I primi sostengono che lo scalo intermodale fra Bronzolo ed Ora è indispensabile; consiglieri, assessori, esponenti della Svp della Bassa Atesina sono del parere esattamente opposto. E giustificano questa contrarietà con una serie di motivazioni: 1) la zona attorno all’area è rurale e quindi da salvaguardare tenendo presente anche l’economia del paese; 2) inutile costruire uno scalo intermodale a poche decine di chilometri dall’Interporto di Trento; 3) in Bassa Atesina è già compromessa, da anni, la vivibilità a causa di grandi infrastrutture e di grandi vie di comunicazione. Più treni significheranno più rumore. Inoltre dai binari allo scalo intermodale i camion dovranno comunque muoversi. Favorevoli allo scalo intermodale sono gli esperti che hanno elaborato quel piano provinciale dei trasporti finito, da anni, in naftalina.
 LA PROVINCIA. Lo scalo intermodale è stato prima «benedetto» dalla giunta provinciale, quindi ridimensionato (Durnwalder aveva proposto il servizio di intermodalità soltanto per le imprese altoatesine) e quindi bocciato dall’assessore Thomas Widmann («Per il servizio basta l’Interporto di Trento»).
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martedì, 17 giugno 2008


 Mobilità    BOLZANO. Come arrivare all’anno 2020 con un turismo ancora ricco di slancio per ...
Alto Adige, 15 GIUGNO 2008

 BOLZANO. Come arrivare all’anno 2020 con un turismo ancora ricco di slancio per mantenere l’Alto Adige entro le prime 10 mete turistiche più ambite d’Europa? Occorrono innanzitutto idee e realizzazioni originali, per essere sempre più attrattivi e di questo hanno parlato nel corso del Forum 2008 organizzato da Alto Adige Marketing nell’Haus del Kultur, il presidente Reinhold Marsoner e il direttore Christoph Engl. Ma oltre alle idee, occorre anche una “mobilità” altrettanto vincente.
 Una mobilità altrettanto vincente, cioè infrastrutture che riducano i tempi di percorrenza in un periodo reso drammatico dal “caro-petrolio”.
 E di questo settore si è occupato l’assessore al turismo e alla mobilità Thomas Widmann: “Anche con la benzina più cara, l’auto resterà privilegiata - afferma l’assessore - ma con una riduzione del raggio degli spostamenti: dai 750 km di qualche anno fa siamo scesi a 450, con tendenza a un’ulteriore riduzione. Il che significa meno ospiti, meno valore aggiunto, e soggiorni sempre più brevi: dalla settimana di 10 anni fa, siamo scesi a 5 giorni, fra 10 anni saremo a 3. Nessuno verrà qui più da Amburgo in auto.
 Quale alternativa avrebbe più chance?
 
“A breve e medio termine non sarà l’aereo, bensì il treno, purché si arrivi all’estensione dell’alta velocità. Un primo miglioramento ci sarà con il raddoppio della Verona-Bologna dal 2009. Se tutto funzionasse nel giro di 3 anni da Napoli a Verona basterebbero tre ore o poco più e non più di 4 ore fino a Bolzano”.
 Ma dal Nord Europa?
 
“Qui purtroppo bisognerà attendere il tunnel del Brennero: 6-7 ore da Amburgo con più treni giornalieri, ma non prima di 10-12 anni. Quasi sicuramente vedremo presto un treno diretto San Pietroburgo-Merano. Le pratiche burocratiche sono già in cammino: un mezzo di lusso per 32 ore di viaggio, 800 viaggiatori per 10 settimane. Non moltissimo, ma è comunque una chicca”.
 Ma la logica richiederebbe forse anche dell’altro; per esempio, avremo un aeroporto degno di questo nome?
 
“Certo che se vogliamo “catturare” Paesi come Gran Bretagna, Scandinavia, parte della stessa Germania ed Est, l’aereo è indispensabile. Ma, salvo colpi di scena, la pista di S.Giacomo, nelle condizioni attuali non sarà allungata, anche se l’aeroporto e la stazione saranno presto rinnovati sia per adeguarsi alle norme di Schengen, sia rendere ancor più sicuro il volo. Confidiamo, per ora, nei progressi della tecnologia: con nuovi materiali come il carbonio avremo aerei che pesando la metà potranno portare 100 e più passeggeri per raggi più lunghi, atterraggi brevi e basso inquinamento. La sopravvivenza dell’aeroporto attuale quindi non è in discussione”.
 Quindi per anni l’aereo resterà penalizzato?
 “Non è detto, si può rimediare per ora, con altre strategie: mettendo in rete le nostre destinazioni in accordo con le agenzie: cliccando su una qualsiasi nostra località, dovrebbe comparire in internet l’intero tragitto: aereo, più transfer, più albergo puntando su Bergamo, Verona e Treviso con collegamento immediato via autobus. E’ anche un modo per sfruttare il “low cost”. Una certa fascia di turisti, specie nordici non rifiutano 3-4 ore di autobus, specie se possono permettersi, grazie ai bassi costi, una settimana. Certo, arrivare direttamente a Bolzano sarebbe un’altra cosa...!”. (gi.an.)
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martedì, 17 giugno 2008


Traffico, fiume di 33mila auto

Viabilità Sotto esame anche via Druso. Ladinser: « C'è un miglioramento in corso Libertà»

Via Veneto, dati in peggioramento. Runnger: urgono rimedi
Corriere dell'Alto Adige2008-06-14
L'esponente verde: «Il problema è serio Va incentivato l'uso dei mezzi pubblici»
BOLZANO — Vie d'accesso alla città prese d'assalto quotidianamente e semafori strozza—traffico poco efficaci. Le dichiarazioni dell'assessore alla mobilità Klaus Ladinser in merito al traffico da e per Bolzano suonano come un campanello d'allarme.
Le arterie sotto esame (viale Druso e via Vittorio Veneto) non sembrano infatti avere beneficiato dei primi interventi effettuati: l'istallazione di due semafori in via San Maurizio e Via Vittorio non ha cambiato di molto l'afflusso di mezzi da e per il centro del capoluogo. «Ma in questo quadro poco felice — ha detto Ladinser — c'è da segnalare il miglioramento in Corso Libertà, l'altro punto a rischio ingorghi, soprattutto nelle ore di punta. Qui la rotatoria in Piazza Gries ha dato i suoi frutti».
Il lavoro però non mancherà di certo alla giunta: i numeri in tal senso parlano chiaro. Tra Viale Druso e Via Vittorio Veneto il flusso giornaliero totale, da e fuori città, tocca complessivamente una media di 33.500 vetture al giorno. A maggio, rispetto il mese precedente, va inoltre segnalato un aumento graduale del traffico in entrambe le carreggiate. Da ciò deriva una riflessione, che suona come un campanello d'allarme.
«Magari sarà stata la pioggia degli ultimi giorni — scherza il consigliere comunale verde Wally Runnger — ma in realtà il problema è reale. Bisogna lavorare sul piano economico-sociale incoraggiando ancora di più la mobilità con i mezzi pubblici». Sotto accusa i tempi di percorrenza dei mezzi pubblici ma soprattutto, la pigrizia dei pendolari. «La benzina di questi tempi è un vero salasso— dice — ma credo che migliorare alcuni aspetti della mobilità darebbe un impulso maggiore a tutti». Per l'ambienta-lista, il nodo cruciale sarà rappresentato dal trenino che collegherà Bolzano all'Oltradige. «A luglio sarà presentato il progetto in consiglio comunale ma fin da ora le sensazioni sono molto confortanti: un collegamento come questo diminuirà del 20% il traffico per la città, permettendo agli utenti un risparmio pari al 50%».
Un altro passo importante potrebbe essere il “car—sharing”. «Usare la macchina solo il tempo strettamente necessario è un'idea che noi Verdi stiamo portando avanti da tempo — conclude — credo sarebbe una delle tante soluzioni da prendere in seria considerazione».
Thomas Laconi
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lunedì, 02 giugno 2008


“Quanto vale la vita di un ragazzo?” - È questa la domanda a cui i responsabili comunali e provinciali dovrebbero preventivamente rispondere prima di ipotizzare la chiusura del servizio di bus navetta notturno.
Subito dopo sarebbe necessario chiedersi:“Dove abbiamo sbagliato? Cosa possiamo fare per rendere più appetibile il servizio?” Ma anche:”Quali modelli abbiamo proposto ai giovani e cosa dobbiamo rivedere nelle politiche del settore?”
La costruzione del centro guida sicura e i tentennamenti sul recepimento del decreto anti-alcool, solo per fare due esempi, sono in forte contraddizione con lo spirito che ha portato all’istituzione del Nightliner e sono invece complementari alla cultura dell’automobile e dello “sballo”.
Noi stessi quando avevamo proposto l’istituzione di alcune corse notturne della Sasa, sapevamo benissimo che la realizzazione di questa offerta da sola non sarebbe stata sufficiente. Invertire una tendenza, cambiare abitudini e comportamenti indotti da modelli culturali dominanti nei mass media e nella società, richiedono tempi lunghi, investimenti e soprattutto politiche coerenti: non sono invece possibili ragionamenti da contabili sul puro e semplice ritorno economico del servizio.
Una cinquantina di ragazzi che scelgono l’uso del mezzo pubblico nel fine settimana  non ci sembrano comunque pochi e meritano un investimento di denaro pubblico, specialmente se si riflette sulla quantità di risorse impiegate per sostenere opere molto meno utili come un aeroporto o un centro di guida sicura.
Rifondazione Comunista – Laives
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sabato, 31 maggio 2008


Il Nightliner fa flop: stop al servizio
La Provincia: «Pochi utenti» Armani (An): è un errore
Alto Adige, 31 MAGGIO 2008

 LAIVES. Nato sotto i migliori auspici, il «Nightliner» rischia adesso di essere soppresso. «Troppo pochi i passeggeri su questo autobus notturno che nel fine settimana trasporta i ragazzi nelle discoteche - scrive in una nota l’assessore provinciale Thomas Widmann - e quindi il servizio non è più sostenibile». Delusione tra chi da anni chiedeva questo servizio: «Non si può fare solo un calcolo di convenienza economica», sostiene ad esempio Davide Armani, consigliere comunale di An a Laives.
  Proprio Armani, assieme ai giovani della Svp, era stato tra i promotori di questo servizio notturno destinato ai ragazzi che nei fine settimana dal circondario vogliono raggiungere i locali notturni di Bolzano in assoluta sicurezza. «È stato un successo davvero limitato - prosegue però la considerazione dell’assessore Widmann - e sul bus notturno si sono registrate presenze maggiori al sabato rispetto al venerdì e comunque a un livello insufficiente per tenerlo in vita. Lo scorso fine settimana i passeggeri a bordo sono stati solamente 44, ben al di sotto delle aspettative. Permanendo questo trend, è chiaro che il destino del Nightliner sulla tratta Bolzano, Laives, Bronzolo, sia segnato».
 L’assessore provinciale alla mobilità fissa anche una data, quella del 14 giugno, come termine ultimo per il servizio e se nei prossimi fine settimana non si invertirà la tendenza, con una consistente crescita di passeggeri, il servizio verrà sospeso. «Faccio appello ai ragazzi - conclude l’assessore Widmann - affinché sappiano cogliere questa opportunità».
 Diverso il giudizio del giovane consigliere comunale di An: «Fin dall’inizio non ero d’accordo sulla applicazione del solo criterio dei numeri - spiega Armani -: sarebbe ridicolo rispetto al vero obiettivo di queste iniziative che è quello di contribuire a salvare le vite. Va fatto quindi un ragionamento più ampio perché 44 passeggeri non sono molti ma nemmeno pochi. Quanti ne viaggiano ad esempio in determinate ore del giorno sulla linea 2 della Sasa? Eppure la linea non viene abolita per questo...». Inoltre, prosegue Armani, «sei mesi di prova poi sono pochi per capire il trend, anche perché finora i ragazzi sono andati a scuola e quindi magari non fanno tardi alla sera. Inoltre Provincia e Comuni hanno fatto poca pubblicità al servizio. Credo quindi che si dovrebbe continuare anche in estate per avere dati credibili sui quali poi trarre un giudizio». (b.c.)
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giovedì, 22 maggio 2008



«Piano traffico mai esaminato»
Alto Adige, 22 MAGGIO 2008

 LAIVES. È passato un anno da quando l’ingegner Stefano Ciurnelli ha consegnato al Comune il nuovo piano generale del traffico, costato complessivamente (con i rilievi stradali) oltre 72.000 euro. «Da quel momento non ne abbiamo più saputo nulla - ha obiettato il consiglier Pdl, Christian Bianchi, chiedendo al vice sindaco notizie dell’importante documento. Anche del vecchio piano traffico, sempre dell’ingegner Ciurnelli mi pare che non sia stato realizzato molto: qualche rotatoria e alcuni progetti ancora sulla carta. Il vice sindaco ha detto che il nuovo piano ancora non è stato pagato ma è ben magra soddisfazione se si guarda ai grossi problemi che proprio il traffico determina. Da quanto abbiamo capito, il vice sindaco avrebbe intenzione di portare in aula il piano traffico assieme al nuovo Puc, ma non mi pare corretto. Da un anno stiamo aspettando di vedere il nuovo piano traffico e sarebbe opportuno almeno approfondirlo, in maniera che poi, quando si parlerà di Puc, tutti avremo le idee più chiare anche per il traffico». (b.c.)
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venerdì, 09 maggio 2008


Aeroporti, Bolzano fanalino di coda in Italia
Infrastrutture, dalla Camera di commercio voti bassi anche a rete stradale e ferrovia
di Mirco Marchiodi
Alto Adige, 09 MAGGIO 2008

 BOLZANO. L’Alemagna è un progetto ormai morto e sepolto. L’ampliamento dell’aeroporto è come minimo rimandato a data da destinarsi. E per il tunnel del Brennero bisognerà aspettare almeno quindici anni. Risultato: tra le 103 province italiane, Bolzano arriva a malapena ad occupare la posizione numero 81 per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto. «La collocazione geografica dell’Alto Adige è un importante vantaggio competitivo, ma se vogliamo mantenerlo dobbiamo assolutamente migliorare la dotazione di infrastrutture», afferma la Camera di commercio. Tra le ricette proposte, accanto alla realizzazione del traforo di base si torna a chiedere con forza l’allargamento dello scalo aeroportuale di San Giacomo.
 La posizione geografica dell’Alto Adige è sempre stata considerata come uno dei grandi vantaggi competitivi della provincia. Un vantaggio però sfruttato male: «Molti imprenditori interessati al mercato italiano si lamentano perché Bolzano è troppo lontana dai grandi centri economici del Nord Italia», spiega Oswald Lechner, direttore dell’istituto di ricerca economica della Camera di commercio. È proprio l’Ire che ieri ha rilanciato la discussione analizzando i punti di debolezza dell’Alto Adige e proponendo possibili soluzioni.
 Aeroporto. È questo il vero tallone d’Achille delle infrastrutture altoatesine. «Da un’indagine dell’Istituto Tagliacarne - afferma Lechner - emerge che Bolzano si trova al 94º posto su 103 capoluoghi di provincia italiani. Colpa della ridotta importanza dello scalo bolzanino, ma anche della mancanza di altri grandi aeroporti italiani nelle vicinanze», dice Lechner. Lo studio Tagliacarne è davvero impietoso: fatta 100 la media italiana sulle infrastrutture aeroportuali italiane, Bolzano arriva appena a 17. Solo Lecce e Udine, tra le province in cui tali strutture esistono, sono messe peggio. Sono tredici i fattori presi in considerazione per la valutazione e ognuno dei 13 fattori viene considerato un punto di debolezza dello scalo bolzanino: dalle dimensioni dell’area a quelle della pista, dalle spese sostenute dai soggetti pubblici alle attività commerciali presenti, è tutto un segno meno. «Affinché l’aeroporto possa contribuire apprezzabilmente allo sviluppo economico della nostra provincia - dice Lechner - sarebbe necessario un suo ampliamento».
 Ferrovia. È il settore dove l’Alto Adige ottiene i voti migliori, anche se rispetto alla media italiana non c’è da rallegrarsi. Per quanto riguarda la rete ferroviaria, Bolzano è al 54º posto in Italia. «La ridotta lunghezza della rete e la carenza di collegamenti con treni ad alta velocità - spiega l’Ire - sono parzialmente compensate dalla buona qualità della linea, in gran parte elettrificata e a doppio binario». La soluzione, secondo l’Ire, si chiama tunnel del Brennero. «È l’unica alternativa per evitare la completa saturazione delle vie di comunicazioni esistenti e per trasferire una parte consistente del trasporto merci dalla strada alla rotaia. Un sistema orientato al futuro - avverte però l’Ire - va oltre la mera infrastruttura. Affinché i processi organizzativi e logistici funzionino in maniera efficiente è necessaria la costituzione di una società di gestione transnazionale, responsabile per il trasporto merci sull’intera tratta da Monaco a Verona».
 Strade. Qui la differenza rispetto al resto d’Italia torna a farsi più forte. L’indice di dotazione della rete stradale altoatesina è pari all’83% di quello nazionale e colloca la Provincia di Bolzano al 64º posto. In questo caso però il cattivo risultato è determinato da fattori geologici: visto che quello altoatesino è un territorio di montagna, è più difficile costruire strade rispetto a città di pianura. Resta il fatto che l’A22 è ormai satura: attraverso il passo del Brennero transitano circa 50 milioni di tonnellate di merci all’anno e per tre quarti questo avviene sulla strada. Anche in questo caso, la soluzione indicata dall’Ire è l’Eurotunnel.



Trasporti a Bolzano Unioncamere boccia le infrastrutture

Lo studio L'Alto Adige non brilla

Corriere dell'Alto Adige  2008-05-09

BOLZANO — L'ultimo rapporto di Unioncamere e Istituto Tagliacarne sulla dotazione di infrastrutture evidenzia un certo deficit dell'Alto Adige che si colloca all'81esimo posto tra le 103 province italiane, con un indice di dotazione infrastrutturale di trasporto pari al 63,6% della media nazionale. Lo fa sapere una nota dell'Ire, l'Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano.
L'Alto Adige ottiene punteggi bassi o medio-bassi per tutte tre le tipologie di infrastrutture di trasporto esaminate: aeroporti, strada e ferrovia. Il risultato migliore riguarda la ferrovia, che vede l'Alto Adige al 54esimo posto in Italia, con un indice di dotazione pari al 90,8% della media nazionale. In questo caso, la ridotta lunghezza della rete e la carenza di collegamenti con treni ad alta velocità sono parzialmente compensate dalla buona qualità della linea, in gran parte elettrificata e a doppio binario. Il deficit è maggiore per quanto riguarda l'indice di dotazione della rete stradale, che si attesta all'83,1% della media nazionale e colloca l'Alto Adige al 64esimo posto. Infine, l'indice relativo alle infrastrutture aeroportuali (17%) vede l'Alto Adige addirittura al 94esimo posto, per effetto sia della ridotta importanza dello scalo di Bolzano, sia della mancanza di altri aeroporti italiani nelle vicinanze.
Dal punto di vista dei collegamenti internazionali la collocazione geografica dell'Alto Adige rappresenta un importante vantaggio competitivo. Tuttavia, il confronto nazionale mostra che la provincia di Bolzano — commenta l'Ire — non brilla in termini di infrastrutture di trasporto.
La sfida per il futuro sarà perciò di mantenere questo vantaggio competitivo, scegliendo allo stesso tempo soluzioni ecocompatibili. Questo perchè una buona accessibilità rappresenta un requisito indispensabile per lo sviluppo economico di qualunque regione. La collocazione geografica dell'Alto Adige al confine con l'Austria è considerata un vantaggio dal punto di vista dei collegamenti internazionali, ma molti imprenditori interessati al mercato nazionale ritengono che la provincia sia troppo lontana dai principali centri economici del Nord Italia. A ciò si aggiunge che, a causa della conformazione montana del territorio, la rete ferroviaria e soprattutto stradale non soddisfano completamente le esigenze delle imprese.
A22

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mercoledì, 30 aprile 2008


«Viabilità, naufragio della giunta»
An e Prc all’attacco
Alto Adige 29 APRILE 2008

 LAIVES. Viabilità a san Giacomo e «transiti inutili» che ancora si registrano dentro l’abitato nonostante la variante in galleria, sono al centro di due prese di posizione, una del consigliere di Rifondazione comunista Rosario Grasso e l’altra del consigliere del Pdl, Christian Bianchi.
 «Troppo poco è stato fatto per scoraggiare i transiti inutili dentro San Giacomo - attacca Grasso - mentre non è stato dato adeguato ascolto ai suggerimenti di associazioni, partiti e semplici cittadini, già presenti nei programmi delle forze politiche più sensibili verso il problema. Sarebbe opportuno dare corso quindi a queste misure - continua l’esponente di Prc - a meno che non sussistano interessi che spingano in direzione opposta, a scapito della salute e della tranquillità dell’intera comunità di San Giacomo». Tra le osservazioni di Grasso, anche quella sui semafori di San Giacomo, che funzionerebbero adesso solo su chiamata pedonale e in questo modo verrebbe meno l’effetto deterrente sul traffico.
 Christian Bianchi dal canto suo critica la giunta che a suo dire «è caratterizzata da un elevatissimo grado di incapacità nel prendere decisioni». Bianchi parla anche di viabilità in un quadro più generale e lo fa ribadendo che, ad esempio, il piano generale del traffico comunale redatto dall’ingegner Stefano Ciurnelli giace dallo scorso anno in qualche cassetto degli uffici comunali. «Anche lo studio precedente all’ultimo redatto dall’ingegner Ciurnelli - dice Bianchi - prevedeva una serie di interventi a san Giacomo per scoraggiare, disincentivare e limitare i transiti, specialmente quelli inutili. Di tale progetto però nulla è stato poi realizzato. Per questo mi chiedo a cosa serva pagare professionisti per farsi consigliare se poi tali consigli rimangono relegati in un cassetto. Ritengo che la maggioranza debba fare su questo un profondo esame di coscienza, al fine di valutare con sincerità e trasparenza le proprie responsabilità». I cittadini di Laives, conclude Bianchi, «non possono subire ancora per altri anni l’attuale situazione determinata dalla viabilità e non è colpa dei cittadini se l’amministrazione comunale continua a manifestare incapacità nell’assumere delle decisioni».
 Il consigliere del centrodestra accenna nel suo intervento anche alla mancata realizzazione del casello autostradale all’altezza di Laives, un progetto già inserito nei piani dell’Anas ma che finora è rimasto lettera morta nonostante le molte pressioni. (b.c.)
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mercoledì, 30 aprile 2008


Nel 2007 oltre 57 mila pendolari hanno utilizzato mezzi pubblici
  Alto Adige, 29 APRILE 2008
di Luca Masiello

 BOLZANO. Addio auto e motorino; troppo complicato muoversi nel traffico, ma anche troppo costoso, a fronte di quanto si può risparmiare utilizzando i mezzi pubblici: potrebbe essere questo il commento all’esito dell’analisi dell’Istituto provinciale di statistica relativo allo scorso anno, dal quale è emerso che nel corso del 2007 ogni giorno più di 57 mila utenti regolari hanno usufruito dei mezzi di trasporto pubblico locale. Ed oltre il sessanta per cento di questi sono studenti, «attirati» dall’opzione treno e bus dai vantaggi delle promozioni provinciali «Scuolapass» e «Abo+».
 L’Alto Adige sembra essere arrivato a quella svolta ecologista auspicata da tanti: è in netta crescita l’utilizzo dei mezzi pubblici, soprattutto da parte degli studenti, anche da quelli che si muovono da un rione all’altro del proprio paese per raggiungere le classi. Un’attenzione per l’ambiente che pare sia stata incentivata soprattutto dall’introduzione di tariffe decisamente vantaggiose: lo «Scuolapass», un abbonamento gratuito valido per la tratta casa - scuola, e l’«Abo+», un titolo di viaggio con il quale pagando un importo una tantum si possono utilizzare per un anno tutti i mezzi di trasporto pubblico del sistema provinciale integrato. È questo quanto si evince del rapporto Astat relativo al trasporto pubblico locale nella provincia di Bolzano. «Abbiamo fatto delle scelte che si sono rivelate vincenti», spiega l’assessore Thomas Widmann, soddisfatto dei dati emersi.
 Perché nel corso del 2007 ogni giorno più di 57 mila utenti regolari hanno usufruito quotidianamente dei mezzi di trasporto pubblico locale. Di questi circa 10 mila si spostano regolarmente con l’autobus o il treno verso Bolzano per studio o lavoro. Oltre la metà dei 57 mila pendolari abbonati, pari al 54,7 per cento, lascia il comune di partenza mentre un quarto (26,1 per cento) si sposta all’interno dello stesso comune; entrambe le tipologie, pendolari urbani ed extraurbani, sono composte sia da lavoratori che da scolari e studenti.
 Vi è poi un’ulteriore categoria, altri passeggeri abbonati (il 19,2 per cento), che utilizza la propria sottoscrizione al trasporto pubblico per una sola corsa, l’andata o il ritorno, oppure permane nel luogo di destinazione meno di tre ore.
 Dopo l’exploit del numero di abbonamenti per studenti dovuto alle novità del 2005 - l’introduzione dell’«Abo+» ed i nuovi criteri di rilascio dello «Scuolapass» gratuito - il numero degli abbonamenti per studenti ha continuato ad aumentare. Nel 2007 lo «Scuolapass» ha fatto registrare un incremento del 3,2 per cento rispetto al 2006, mentre l’«Abo+» ha acquistato sempre più importanza, rilevando un aumento addirittura del 20,3 per cento rispetto al 2006, e rappresentando quindi il 17,4 per cento del totale abbonamenti. Nel 2007, dunque il 61,6 per cento degli utenti regolari dei mezzi di trasporto pubblico è costituito da studenti.
 Il 49,7 per cento del totale dei pendolari è rappresentato da studenti pendolari extraurbani, il 26,5 per cento da studenti pendolari urbani. Nonostante gli studenti negli ultimi anni abbiano utilizzato sempre meno l’abbonamento ordinario per preferire i più vantaggiosi abbonamenti scolastici, il numero di abbonamenti ordinari ha comunque registrato una lieve crescita, pari all’1,7 per cento rispetto al 2006, dovuta all’incremento di utilizzo dell’abbonamento ordinario da parte di quella categoria di utenti che utilizza la propria sottoscrizione al trasporto pubblico per una sola corsa (l’andata o il ritorno) oppure permane nel luogo di destinazione meno di tre ore.
 I pendolari extraurbani, rappresentano il 18,0 per cento del totale e segnano una flessione di 1,7 per cento rispetto al 2006: «È un dato statistico giusto, ma non rispecchia la realtà - spiega l’assessore provinciale Thomas Widmann - la flessione è dovuta al fatto che fino al 2005 “Abo+” non esisteva, e quindi gli studenti utilizzavano l’abbonamento ordinario, venendo così calcolati per motivi tecnici tra i lavoratori pendolari».
 Il più intenso traffico giornaliero di lavoratori pendolari nel 2007 è stato registrato sulle tratte Laives - Bolzano (678), Merano - Bolzano (396) e Bolzano - Laives (329). Mentre le prime due hanno registrato una contrazione rispetto al 2006 (rispettivamente dell’8,5 per cento e del 7,7 per cento), il tratto Bolzano-Laives ha al contrario rilevato una crescita del 9,7 per cento.
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venerdì, 25 aprile 2008


Transiti superflui a San Giacomo

Ancora una volta i transiti superflui all’interno dell’abitato di S. Giacomo sono tornati ad occupare le prime pagine dei giornali, sintomo evidente che troppo poco è stato fatto per risolvere il problema.
A segnalarlo questa volta sono i vigili urbani i quali sottolineano anche alcune delle cause più evidenti: il mancato aggiornamento delle mappe dei navigatori satellitari, la mancanza di un divieto di svolta verso nord in zona Vurza, una galleria con continui problemi, spesso chiusa per manutenzione e che non invoglia certo a percorrerla.
Vi è poi da segnalare la mancata attuazione di tutta una serie di provvedimenti dissuasivi che oltre ad essere stati suggeriti da associazioni, partiti o semplici cittadini, erano già presenti nei programmi delle forze politiche più sensibili a questo tipo di problematica e nel programma di giunta.
Sarebbe dunque possibile darvi subito corso a meno che non vi siano interessi che spingano in direzione opposta a scapito della salute e della tranquillità dell’intera comunità.
Non si comprende altrimenti perché, come ci è stato segnalato, i semafori all’interno della frazione, che fino a un certo periodo funzionavano ad intermittenza (verde per 90 secondi, rosso per 30 secondi), ora funzionino troppo spesso solo su chiamata pedonale con il risultato di non frapporre ostacoli allo scorrimento del traffico veicolare.

Rifondazione Comunista - Laives

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venerdì, 25 aprile 2008


 La presentazione del terzo rapporto della Cipra internazionale «Noi Alpi! Uomini e donne ...
Casanova e Moroder sui temi dell’energia e tutela del paesaggio In sala assenti i politici: «Segnale della mancanza di collaborazione con chi punta sui prodotti naturali e la mobilità sostenibile»
Alto Adige, 25 APRILE 2008
  MARINA ROSSET


Istituzioni assenti.
 La mancanza di rappresentanti della Provincia non è passata inosservata all’occhio delle massime cariche della Cipra, a presentare il rapporto sono stati il vice presidente dell’associazione internazionale Helmuth Moroder, il presidente della sezione Italia Oscar del Barba e il vice presidente Luigi Casanova. E questa mancanza è stata resa ancor più significativa in quanto nel corposo tomo si ripete a più riprese che la parola chiave per sostenere le comunità alpine è “cooperazione”. E, per essere fruttuosa, essa si deve poggiare su una rete tra cittadini, istituzioni ed enti pubblici. Alla Cipra è dunque mancato l’interlocutore privilegiato, ovvero quello istituzionale, ma anche l’interlocutore più interessato e diretto, ovvero il singolo cittadino.
 Trasporti.
 Tra gli otto punti toccati dal rapporto, dalla tutela del paesaggio all’energia, a tenere banco è stata la questione dei trasporti. Nel testo si legge tra le righe che a nord delle Alpi le buone prassi sono più numerose. «Leggendo il rapporto, il Trentino non ci fa una figura brillante», ha ammesso il coordinatore Walter Nicoletti. Così in sala il dibattito ha valutato la ricaduta trentina e alto atesina degli esempi dell’area tedesca.
 Tra gli esempi italiani da imitare, la Cipra ha inserito la riqualificazione della ferrovia della Val Venosta. Con un investimento di 120 milioni di euro, come tiene a sottolineare Moroder che è anche uno dei padri dell’iniziativa, il progetto ha portato nel 2007 due milioni di passeggeri facendo aumentare il numero delle presenze nella valle del 3,3 per cento e convincendo ad usare il treno persone che avrebbero utilizzato mezzi privati (il 37 per cento del totale dei passeggeri).
 «Ed è l’unico treno italiano che può essere usato da persone disabili in totale autonomia», precisa Moroder. Non è mancata la puntualizzazione di Nicoletti: «Mentre in Trentino si parla solo di tunnel per trasporto su ruota valutando eventualmente se è meglio farlo un po’ più lungo o un po’ più corto». E qualcuno ha ricordato che la sola galleria di Mattarello è costata 140 milioni.
 Sulla questione Casanova precisa: «A Trento si è intervenuti con un potenziamento della Valsungana e un miglioramento della tratta Trento - Malè, ma ci sono altre idee che meriterebbero di essere vagliate, come la linea tra Rovereto e Arco o quella tra Val di Fiemme e Val di Fassa».
 Mobilità sostenibile.
 Sentendo elogiare l’esempio di un’azienda del Lichtenstein che assegna dei premi ai dipendenti che vanno al lavoro in bicicletta, non è mancato chi ha pensato all’iniziativa del Comune di Trento che premierà i dipendenti che useranno questo mezzo. «Mi sembra una cosa paradossale», tuona un ambientalista che si definisce rivoluzionario. «Il premio è la salute, perché fare due pedalate fa bene al nostro corpo e non ci dovrebbe essere bisogno di nessun altro incentivo».
 La cooperazione.
 Tra gli altri punti, anche quello sull’agricoltura di montagna ha avuto un suo risvolto locale. «La rete di piccole cooperative trentine sta degenerando i suoi valori senza andare incontro alle esigenze delle piccole aziende. E’ tempo che si ritrovi questa strada», dice uno dei presenti.
 Concorda Casanova che cita l’esempio di un’azienda agricola di Brentonico che non ha trovato sensibilità nelle istituzioni locali volendo avviare una mensa bio come quella friulana premiata dalla Cipra con una menzione nel rapporto.
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lunedì, 21 aprile 2008

Citybus a Egna e Ora: studio di fattibilità

La possibilità di istituire il servizio è stata comunicata alla Comunità di Valle. Un’accurata verifica sulle esigenze
L’obiettivo prioritario è il collegamento fra paesi e stazioni Fs


 EGNA. Promessa della Provincia alla Comunità comprensoriale: è già avviato uno studio per verificare le esigenze prima e quindi la fattibilità per introdurre anche ad Egna ed Ora un servizio di Citybus. L’assessorato alla mobilità ha dunque confermato le proprie intenzioni nel quadro del potenziamento del servizio di trasporto pubblico. La decisione è prevista entro il prossimo autunno.
 L’assessorato provinciale alla mobilità - sulla scorta dei lusinghieri risultati ottenuti ad Appiano e (un po’ meno) a Caldaro - insiste (giustamente) su questi mini-bus che sono dotati di filtri antiparticolato. Anche il sistema tariffario è completamente nuovo. Al posto della tariffa chilometrica in uso sulle linee regionali si introduce la tariffa urbana indipendentemente dal tragitto; per la corsa singola si paga 1 euro. Con la carta valore, valida in tutta la provincia, si pagano solo 65 centesimi. Con l’abbonamento urbano il prezzo scende a 34 centesimi. Forti riduzioni sono previste anche con la carta famiglia (26 centesimi) e l’abbonamento per anziani (18 centesimi). Con l’abbonamento annuale per studenti il citybus può essere utilizzato liberamente con tutte le altre linee provinciali. Anche Egna ed Ora potrebbero essere servite dai Citybus nel contesto del progetto di potenziamento del servizio di trasporto pubblico che punta anche a migliorare i collegamenti interni ritenuti (a ragione) determinanti per il coordinamento fra pullman e treni in un’integrazione di mezzi (oltre che tariffaria) che è la strada obbligata - e senza alternative - per migliorare il servizio di trasporto pubblico e quindi ridurre l’esagerato numero di autoveicoli privati. L’introduzione dei Citybus ad Egna ed Ora è parte integrante del progetto di potenziamento del trasporto pubblico soprattutto in Bassa Atesina impostato dall’assessorato provinciale alla mobilità, progetto che si basa anche sulla valorizzazione delle stazioni ferroviarie e dei loro ampi areali esterni. In Bassa Atesina l’intervento più significativo riguarderà il vasto areale della stazione di Ora dove sono in corso i lavori per aumentare di almeno 250 posti macchina il parcheggio. Ma l’obiettivo più significativo è far diventare la stazione di Ora un centro intermodale che favorirà le coincidenze fra bus e treni. È prevista anche la costruzione di una copertura per moto e bici visto che la stazione diventerà anche il capolinea dei pullman di linea. I Citybus collegherann la stazione dei treni con il centro della cittadina e, con tutta probabilità, anche Egna con le necessarie deviazioni anche verso quella stazione ferroviaria. Il tutto tenendo conto che è previsto un ulteriore miglioramento dell’orario cadenzato dei treni.
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lunedì, 21 aprile 2008


Pochi affari tra treni e aerei
CHE COSA È LA «STA»
La Provincia nel 2007 ha dovuto investire 8 milioni
La società gestisce anche la ferrovia della Venosta
Alto Adige, 19 APRILE 2008

 BOLZANO. «Sta spa». È questo il nome della società che gestisce buona parte delle strutture di trasporto in Alto Adige. La Provincia, che ne è socio unico, l’ha voluta per la gestione del patrimonio immobiliare e infrastrutturale dei trasporti, e la sua attività non ha finora prodotto utili. Al contrario, ma va detto che la Provincia ha sempre avuto una linea chiara in merito: non conta il guadagno, ma il servizio offerto. È stata questa la filosofia della ferrovia della Venosta, il modernissimo treno che collega Merano a Malles e che è il fiore all’occhiello dei trasporti provinciali altoatesini. Molto utilizzato e con grande soddisfazione degli utenti, però in costante perdita.
 In costante perdita è anche l’Abd, di cui la Sta detiene la quasi totalità delle azioni. Nel patrimonio della società ci sono anche altre strutture, come gli edifici delle funivie del Renon (attualmente in ristrutturazione) e di San Genesio, della funicolare della Mendola, del trenino del Renon, delle singole stazioni ferroviarie lungo la Merano-Malles. E oltre alle strutture, ci sono altre partecipazioni: la Sba dedicata al trasporto ferroviario e la Statour, che come oggetto sociale ha quella delle agenzie di viaggio.
 Per ora per la Provincia non è stato un grande affare. Questa la replica dell’assessore ai trasporti Thomas Widmann ad una recente interrogazione dei Verdi: «In considerazione del riporto di perdite del 2005 pari a 7.227.195 euro e del risultato semestrale negativo del 2006, nel 2006 si è provveduto ad una riduzione del capitale da 20,48 milioni a 11,77 milioni di euro. Il 13 agosto 2007 la giunta provinciale ha approvato un aumento di capitale di 8 milioni di euro, affinché la società potesse svolgere i servizi di interesse pubblico, soprattutto in merito alla realizzazione e amministrazione delle infrastrutture e del trasporto pubblico». E così, dallo scorso agosto il capitale sociale è stato portato a 19,77 milioni.
 Nello statuto della società è previsto che il numero dei membri del cda deve essere compreso tra 3 e 7. La Provincia ha deciso di optare per il numero minimo. Il presidente è Dieter Schramm, avvocato di Brunico esperto di diritto amministrativo e uomo di fiducia di Durnwalder. A completare il consiglio di amministrazione ci sono il vicepresidente Domenico Ardolino, ingegnere bolzanino, e Josef Negri, segretario del collegio edile all’interno di Assoimprenditori. Il cda è stato nominato il 12 luglio del 2004, questi i compensi: 36.404 euro annui per Schramm, quasi ventimila per Ardolino e poco più di novemila per Negri. Il collegio dei sindaci della società, che ha sede in via Conciapelli, è invece costituito da Heinz Peter Hager, Erwin Kiem e Giuliano Righi. Tutti loro sono stati adesso chiamati in causa dalla Corte dei Conti per aver aderito ai tre aumenti di capitale deliberati per l’Abd: se sarà confermata la linea accusatoria della Procura contabile dovranno restituire, ognuno per la parte di sua competenza, i quasi 3,7 milioni di euro di perdite accumulati tra il 2006 e il 2007 dall’Abd. (mi.m.)
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venerdì, 11 aprile 2008


«Ancora troppe infrazioni in via Delle Part»
Denuncia di Nesi e Rapaggi. Forti replica: ci serve la variante
GIOVEDÌ, 10 APRILE 2008

 LAIVES. Per impedire che via Delle Part diventasse la scorciatoia rispetto alla statale 12, il Comune da tempo ha introdotto il divieto di transito in alcune fasce orarie dove più intenso è il traffico pendolare, alla mattina e nel pomeriggio. Dal divieto sono esclusi coloro che in via Delle Part abitano o lavorano e anche chi abita nei masi sparsi di via Stazione, oltre la caserma dei vigili del fuoco. Quest’ultima deroga è stata introdotta più di recente, dopo avere constatato che altrimenti, questi cittadini sarebbero costretti a raggiungere via Noldin, con conseguente aggravio del già caotico traffico. «Ma nonostante i divieti in via Delle Part ci sono ancora molti transiti ingiustificati durante le fasce orarie di blocco», hanno denunciato in consiglio comunale Enzo Nesi e Luca Rapaggi. Secondo i loro calcoli «ne passano 70-80 ogni volta». Il vicesindaco Georg Forti ha ribattuto in aula che comunque sono 31 i permessi di transito per non residenti o confinanti, rilasciati dal Comune e nel 2007 sono state 19 le sanzioni rilevate, per un totale di 1.239 euro. «Il problema comunque rimarrà fino a quando non sarà pronta del tutto la variante», ha concluso.
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venerdì, 11 aprile 2008


«Tratte di accesso, abitanti coinvolti»
Laimer: una capillare informazione con manifestazioni pubbliche
Alto Adige, 05 APRILE 2008

 EGNA. Già nel corso della prossima estate saranno pronte le prime proposte concrete per il tracciato delle tratte di accesso sud del tunnel di base del Brennero. «La Giunta provinciale informerà poi tutti gli interessati delle proposte, per poter sviluppare la variante migliore», sottolinea l’assessore provinciale all’urbanistica Michl Laimer, la cui ripartizione sta coordinando i lavori che, come noto, interesseranno tutta la Bassa Atesina per un mega intervento che durerà parecchi anni.
 Per il migliore utilizzo del tunnel di base del Brennero vanno costruite contestualmente alla galleria anche le relative tratte di accesso. «Il tracciato tra Salorno e Bronzolo è stato dichiarato una priorità infrastrutturale dalla Provincia, dal Ministero e da Rete ferroviaria italiana», sottolinea in una nota l’assessore provinciale Michl Laimer. Di conseguenza sono già in corso a pieno ritmo i lavori preparatori per la progettazione di tale tratto di ferrovia.
 «Va anzitutto predisposto un piano di fattibilità, frutto della collaborazione tra Ripartizione provinciale Urbanistica, geologi provinciali, Comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina, RFI e progettisti esterni - continua Laimer nella nota diffusa dall’ufficio stampa della Provincia - Lo studio individuerà più varianti di tracciato e le sottoporrà a una comparazione. In tal modo avremo una base oggettiva sulla quale prendere la decisione per il tracciato ritenuto più adatto in Bassa Atesina».
 Parallelamente, sotto la regia della Ripartizione provinciale Urbanistica, verrà elaborata una relazione ambientale nel quadro dello strumento della Valutazione strategica. «Con questo rapporto - continua l’assessore Laimer - vogliamo assicurare l’inserimento, sin dall’avvio della progettazione delle tratte di accesso all’eurotunnel, delle questioni e delle esigenze che sono maggiormente legate all’aspetto ambientale», in modo tale anche da soddisfare quelle che sono già ora le richieste della popolazione.
 Un’altra tematica su cui Laimer insiste è quella della trasparenza del processo di progettazione, con il coinvolgimento della popolazione. «Questo avviene da un lato attraverso l’inserimento della Comunità comprensoriale nel gruppo di progettazione, dall’altro attraverso manifestazioni pubbliche di informazione aperte a tutti gli interessati», conferma l’assessore. Già in estate saranno pronte le diverse opzioni per lo sviluppo delle tratte di accesso, poi sarà la volta dei primi appuntamenti informativi. «Anche con l’aiuto degli abitanti confidiamo di avere sul tavolo già in autunno la proposta definitiva del tracciato, per poter proseguire senza interruzioni con i lavori di progettazione», conclude l’assessore provinciale.
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sabato, 22 marzo 2008

Citybus, il tracciato già sulla carta
Il servizio dovrebbe iniziare alla fine dell’estate quando sarà completata la nuova stazione dei treni
I capolinea a Pineta Monte e nella frazione Birti di Vadena
Alto Adige, 19 MARZO 2008
 

 LAIVES. Quando - probabilmente alla fine della prossima estate - sarà pronta la nuova stazione ferroviaria, entrerà in funzione sul territorio comunale anche il servizio di Citybus promosso dall’assessorato provinciale ai trasporti. Così è stato stabilito in occasione di un incontro recente fra amministratori comunali, l’assessore Thomas Widmann ed tecnici dell’assessorato provinciale trasporti. Ne parla l’assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon che con il vice sindaco segue il progetto destinato, quando sarà realizzato, a portare vantaggi alla viabilità cittadina.
 «In Provincia ci hanno garantito che come entrerà in funzione la stazione ferroviaria, prenderà il via anche il servizio di Citybus, probabilmente a settembre - spiega Gerolimon - Ora si sta valutando quale sia il tipo di mezzo più idoneo da adottare ovvero, se utilizzare i nuovi mezzi che sono anche Euro 5. A quel punto in città avremo 2 diverse linee di trasporto pubblico interno: la circolare tradizionale e il Citybus appunto. Per quanto riguarda la circolare, dovrebbe essere anche potenziata, portando i passaggi alle fermate ad una cadenza di mezz’ora. Il Citybus farà capolinea a Pineta Monte e nella frazione Birti di Vadena, passando per Laives e poi anche per Bronzolo seguendo questo tracciato: Pineta monte, via Sottomonte e via Nazario Sauro a Laives, scendendo fino alla statale 12 per poi svoltare verso Bronzolo e raggiungere quella stazione ferroviaria. Da lì raggiungere Vadena, fino al Birti e questo ogni ora, studiando le interconnessioni con le linee 2 e 4 degli autobus Sasa presso la rotatoria a nord di Pineta. Il Citybus dovrebbe anche intersecarsi, in via Pietralba, con la linea circolare creando così una rete di collegamenti che si estenderà anche a Bronzolo e Vadena». Con questa serie di possibilità non dovrebbero più esserci problemi per gli spostamenti da e per Bolzano coi mezzi pubblici e grazie al Citybus verrebbero raggiunti anche quartieri oggi sguarniti.
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domenica, 09 marzo 2008


«Citybus, soluzione ideale»
Widmann ha incontrato il vice sindaco e Martinelli
Alto Adige, 08 MARZO 2008

 LAIVES. Anche la città potrebbe presto contare su un servizio di citybus. Della possibilità si è discusso nell’incontro che l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann ha avuto con il vice sindaco Georg Forti ed il presidente dell’associazione turistica Mario Martinelli. In particolare sono state approfondite le richieste della popolazione di migliori collegamenti con il servizio di trasporto pubblico a Laives, Vadena e Pineta. «Fondamentalmente il sistema del citybus rappresenterebbe in questo caso una buona soluzione», ha detto Widmann. Nelle prossime settimane si intende verificare la fattibilità di un collegamento con citybus e - nel caso di responsi positivi - avviare un pianificazione nel dettaglio. «Le questioni centrali diventeranno quelle del tracciato e del possibile orario delle corse», ha aggiunto Widmann. Il nuovo citybus potrebbe entrare in servizio con la conclusione dei lavori di risanamento e ammodernamento della stazione ferroviaria. «Contiamo di ultimare questi interventi nel giro di tre o quattro mesi», ha specificato Widmann che comunque ha già concordato con gli amministratori di Laives un ulteriore sopralluogo per chiarire i dettagli sul posto. «Per la Provincia è essenziale mantenere il contatto costante con i rappresentanti comunali, per conoscere di prima mano le esigenze della cittadinanza e poterle integrare nella nostra pianificazione», ha ribadito Widmann. Nel colloquio è stato inoltre osservato che il servizio di citybus per Laives e dintorni diventerebbe un’integrazione adeguata all’ampliamento dell’offerta di treni.


Corriere dell'Alto Adige  2008-03-08

Hinterland L'assessore Widmann: può entrare in servizio dopo l'ammodernamento della stazione

Collegamento Laives-Pineta, ipotesi «citybus»


BOLZANO — Anche Laives potrebbe presto contare su un servizio di citybus. Della possibilità si è discusso nell'incontro che l'assessore provinciale alla Mobilità Thomas Widmann ha avuto con i rappresentanti del Comune e dell'associazione turistica di Laives. «Il citybus sarebbe una soluzione al problema dei collegamenti di Vadena e Pineta con Laives», sottolinea Widmann. Si è già parlato anche di un eventuale orario delle corse. Nelle prossime settimane si intende verificare la fattibilità di un collegamento con citybus e, nel caso di responsi positivi, avviare un pianificazione nel dettaglio. «Le questioni centrali diventeranno quelle del tracciato e del possibile orario delle corse», ha aggiunto Widmann. Il nuovo citybus potrebbe entrare in servizio con la conclusione dei lavori di risanamento e ammodernamento della stazione ferroviaria di Laives. «Contiamo di ultimare questi interventi nel giro di tre o quattro mesi», ha specificato Widmann, che comunque ha già concordato con gli amministratori di Laives un ulteriore sopralluogo per chiarire i dettagli sul posto.
Va bene, intanto, il citybus di Bressanone, il primo dei 10 in servizio in Alto Adige, ma anche quello che ha più successo. «Complessivamente registra oltre un milione di viaggiatori», sottolinea Widmann. Per proseguire su questa strada, l'assessore e il gruppo di lavoro valutano possibili novità del servizio, in particolare riferite alla linea 3 lungo ospedale, stazione e zona industriale. «Nell'ultimo biennio abbiamo registrato circa 900mila utenti per le linee 1 e 2, che ne fa il modello dei servizi analoghi in Alto Adige», sottolinea Widmann. Si stanno valutando misure per rendere più attrattiva la linea 3, tra le quali la modifica del percorso, in modo da aumentare il numero degli utenti.

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mercoledì, 06 febbraio 2008


Taxi bus ad alto gradimento
Funziona da diversi mesi a chiamata. Il primo bilancio considerato lusinghiero
Alto Adige, 03 FEBBRAIO 2008

 LAIVES. Il servizio di Taxi bus era stato lanciato la scorsa primavera dall’assessore provinciale Thomas Widmann come una scommessa per capire se veramente poteva diventare un mezzo di trasporto apprezzato dalla comunità locale, in particolare da quella che risiede a Vadena. Adesso che sono passati diversi mesi si può incominciare a fare qualche valutazione. Secondo gli addetti ai lavori e allo stesso sindaco di Vadena, si tratta di un servizio che funziona bene.
 «Quando venne presentato qui da noi - ricorda il sindaco Alessandro Beati - si disse che si puntava ad avere almeno 1.500 utenti l’anno per giustificarlo. Direi che il traguardo è stato ampiamente raggiunto e superato, quanto basta quindi per garantire continuità alla proposta. Il Taxi bus, della ditta Di Biasi, ha sostituito l’autobus della Sasa che c’era prima e diversamente da quello, è “a chiamata”, nel senso che i passeggeri possono chiamare telefonicamente il conducente e con lui accordarsi per il trasporto».
 Stando proprio ai conducenti che guidano il mezzo, sono ogni giorno una trentina le persone che se ne servono e non solo per andare e venire da Vadena a Laives. «C’è diversa gente che ci chiama anche per spostamenti all’interno della città di Laives - dicono gli autisti - perché hanno la comodità di farsi portare fin sotto casa». Una necessità che si è manifestata con il tempo è quella di avere una piazzola di sosta per le attese in centro a Laives, magari vicino al municipio, come era un tempo per il taxi. (b.c.)
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domenica, 27 gennaio 2008


Sulla statale 23 mila veicoli al giorno
Mezzi pesanti ancora in aumento: restano troppi i transiti inutili
Resi noti i dati dell’Astat relativi al 2007
  Alto Adige, 27 GENNAIO 2008


 LAIVES. La statale 12 è sempre più trafficata. La conferma arriva anche dai dati pubblicati dall’Astat e relativi al 2007, che fotografano un aspetto già illustrato dall’ingegner Stefano Ciurnelli, al quale il Comune ha affidato la rielaborazione del piano traffico. Questo stato di cose viene anche denunciato dai consiglieri provinciali di Alleanza Nazionale, Mauro Minniti ed Alberto Sigismondi.
 In una presa di posizione, i due rappresentanti politici, facendo proprio riferimento ai dati Astat, spiegano che sulla statale 12, all’altezza di Pineta, durante il 2007 sono transitati in media 23mila veicoli, e di questi quasi il 9% era rappresentato da mezzi pesanti. «Ciò significa - aggiungono Sigismondi e Minniti - che nell’arco dell’anno, variante in galleria o meno, attraverso Laives sono passati 8 milioni e 300 mila veicoli di ogni genere». Che l’arrivo della variante in galleria abbia fatto da richiamo per il traffico lo si temeva fin dal principio. Lo stesso ingegner Ciurnelli lo aveva previsto anni orsono studiando i flussi di traffico sul territorio comunale. È una situazione inevitabile perché variante ha significato maggiore scorrevolezza del traffico, che a sua volta ha reso più appetibile l’uso del mezzo privato negli spostamenti da e per Bolzano, il tutto a discapito del trasporto pubblico. Inoltre si registrano costantemente anche tanti transiti “inutili”, in particolare di mezzi pesanti sulla statale 12. I camionisti, uscendo da Bolzano in direzione sud, invece che entrare in A22 preferiscono proseguire per la statale 12, anche se non hanno come traguardo il territorio di Laives. Succede poi che appena si verifica un problema sull’autostrada tra Egna e Bolzano, anche tutto il traffico leggero si sposta sulla statale 12, soprattutto durante la stagione turistica».
 «Sotto l’aspetto del traffico attraverso il centro abitato - proseguono i due consiglieri provinciali di An - l’arrivo del primo lotto di variante ha avuto effetti insignificanti: il traffico non è diminuito ma anzi, è ancora aumentato».
Che fare quindi in questa situazione? La risposta non è semplice. Sarà inevitabile dover attendere perlomeno il completamento della variante fino a Bronzolo, cosa che non avverrà prima del 2011, come dice la Provincia. Solo allora si potranno introdurre misure più drastiche di limitazione dei transiti, perlomeno di quelli “inutili”.
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mercoledì, 19 dicembre 2007

Contributo confermato a chi sale su bus e treni
Sì della giunta alla quota fissa per gli abbonamenti
Alto Adige, 19 DICEMBRE 2007

 LAIVES. Il Comune “crede” nel trasporto pubblico come alternativa a quello privato e quindi sostiene dallo scorso anno concretamente coloro che scelgono autobus o treno per spostarsi nel circondario.
 La giunta ha nuovamente deliberato il pagamento della quota fissa relativa all’abbonamento integrato per il trasporto pubblico o al suo rinnovo, fissando una quota attorno ai 20 mila euro. In pratica, un cittadino residente a Laives che decida di acquistare un abbonamento al trasporto pubblico, riceverà i 10 euro della quota, mentre chi decide di rinnovarlo avrà il bonus relativo di 5 euro e così si pagano esclusivamente le tessere per viaggiare.
 A tale proposito, l’assessore Giorgio Zanvettor ha anche una curiosità: «Abbiamo fatto delle verifiche sui dati che ci arrivano periodicamente dalla Provincia per questa iniziativa - dice l’assessore - e abbiamo scoperto che c’è anche qualcuno non residente qui a Laives che ha fatto richiesta di rimborso del primo abbonamento o del rinnovo annuale. È evidente che non possiamo accettare queste “furbate”, perché il Comune garantisce e paga esclusivamente per i suoi cittadini residenti. Abbiamo quindi raccomandato agli enti preposti a tali servizi di verificare meglio le richieste di rimborso andando a vedere perlomeno se provengano da cittadini residenti nel territorio comunale di Laives». (b.c.)
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martedì, 18 dicembre 2007

Traffico e patologie: lo studio
Partirà un’indagine epidemiologica sulla popolazione
Alto Adige, 18 DICEMBRE 2007

 BOLZANO. Per cinque anni una indagine epidemiologica analizzerà le ripercussioni dell’inquinamento sulla salute. In esame sia l’inquinamento acustico che quello atmosferico. La giunta provinciale ha approvato ieri, su proposta del’assessore Richard Theiner, la spesa di 706 mila euro che finanzierà i sei moduli di studio che riguarderanno la popolazione che vive lungo i principali assi stradali della provincia: Autobrennero, Mebo, statali della Venosta e della Val Pusteria. Theiner, presentando il progetto che verrà coordinato dalla sezione di Medicina ambientale della Asl, ricorda che l’eccessiva esposizione al rumore «ha conseguenze come disturbi del sonno e ipertensione: vogliamo verificarne l’incidenza nella nostra provincia». Per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria, l’indagine epidemiologica verificherà in particolare la diffusione di malattie del sistema respiratorio. Lo stanziamento prevede che i sei moduli vengano ultimati in cinque anni.
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domenica, 09 dicembre 2007

«Statale: velocità eccessive»
San Giacomo: le preoccupazioni dei commercianti espresse all’assessore Ceschini
Alto Adige, 09 DICEMBRE 2007

 LAIVES. Anche se transitano ancora veicoli che in realtà dovrebbero imboccare la variante in galleria, non si può certo sostenere che lungo la vecchia statale 12 che attraversa San Giacomo, vi sia ancora traffico. La maggior parte dei veicoli è infatti rappresentata da quelli di residenti, tenuto conto che negli ultimi anni si è costruito più che altrove nella frazione. Il problema semmai è quello della velocità e lo hanno sottolineato i commercianti durante la riunione con l’assessore Bruno Ceschini avvenuta qualche sera fa per contestare l’idea di un senso unico sulla statale. Questo senso unico (da sud verso nord) è considerato inutile e dannoso dai commercianti, anche perché, effettivamente, il traffico è molto diminuito dentro l’abitato da quando è stata aperta la variante. Meno traffico però significa anche più velocità, soprattutto lungo il lungo rettilineo che da Vurza porta alla periferia sud di San Giacomo. A metà del rettilineo, proprio per scoraggiare la velocità, è stato installato un impianto semaforico che scatta sul rosso quando sopraggiunge un mezzo ad oltre 50 chilometri orari, un sistema abbastanza efficace, ma che dovrebbe andare di pari passo con i controlli serrati da parte dei vigili urbani. Infatti, qualcuno dei commercianti ha spiegato di avere assistito a comportamenti preoccupanti degli automobilisti in transito, addirittura c’è chi passa tranquillamente con il rosso lungo la retta di Vurza, oppure si sposta sulla corsia opposta per evitare i sensori sotto l’asfalto. Servono più controlli. (b.c.)
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venerdì, 07 dicembre 2007


Il Comune rassicura i commercianti. «Ma teniamo alta la guardia»
NEGOZIANTI IN ASSEMBLEA
  VENERDÌ, 07 DICEMBRE 2007   BRUNO CANALI


 LAIVES. A San Giacomo non si farà il senso unico da sud a nord sulla statale: lo ha confermato l’assessore Bruno Ceschini nel corso dell’assemblea dei commercianti all’hotel Posta. Parole che hanno rassicurato gli addetti ai lavori, visto che le voci sull’istituzione del senso unico - che ridurrebbe il traffico, ma anche i possibili clienti - erano molto insistenti: tanto che i negozianti, guidati dalla fiduciaria Elda Paolazzi, hanno garantito che non abbasseranno comunque la guardia e seguiranno passo passo la questione.
 Lo stesso assessore Ceschini ha spiegato che di traffico dentro San Giacomo si è parlato e si parla in giunta, perché tempo addietro sono arrivate alcune mozioni dell’opposizione, ultima in ordine di tempo quella del gruppo Progetto Alto Adige, che chiede interventi. L’ex assessore Marco Delli Zotti, rappresentante di Progetto Alto Adige, era presente alla riunione e, preso atto delle proteste rispetto alla mozione, ha garantito che sarà ritirata e quindi non più discussa in consiglio comunale. «Però - ha aggiunto Delli Zotti - l’avevamo proposta per evitare misure ancora più drastiche, come ad esempio il senso unico dentro San Giacomo, dato che sappiamo esistere, all’interno della maggioranza, opinioni del genere. Ad ogni modo la nostra mozione viene ritirata e non se ne parla più».
 Il problema comunque non è risolto e con l’occasione dell’incontro i commercianti di San Giacomo hanno esposto le loro opinioni - non solo legate al traffico - all’assessore Bruno Ceschini. «Pensare a una chiusura della statale o a un senso unico è assurdo - ha detto Roberto Decò, con macelleria in centro a San Giacomo - sia perché dopo l’entrata in funzione della variante il traffico è drasticamente calato, sia perché già adesso di gente ne gira poca. La variante ha portato sicuramente dei benefici all’abitato e per i nostri clienti, che adesso possono venire con più tranquillità perché trovano parcheggi e nessuna coda in strada. C’è anche chi, da Pineta, piuttosto che fare la coda per andare nei negozi di Laives viene qui a San Giacomo».
 «Abbiamo fiducia nell’assessore Ceschini che ci ha dato delle garanzie - afferma Michela Tezzele, del negozio di abbigliamento Twenty 2 - ma la questione oltre che commerciale è anche politica e il Comune in questo senso dovrebbe darci una mano a rilanciare il settore qui, anche con la riqualificazione urbana ad esempio e con migliori servizi. Anch’io sono contraria assolutamente ad un senso unico lungo la statale»
 «Sarebbe interessante chiedere agli abitanti di Laives per quale motivo anche con la galleria della variante praticabile preferiscono spesso passare per San Giacomo - sostiene Ezio Paolazzi, di Elfer - e tutti noi siamo d’accordo sull’opportunità di riqualificare l’abitato, a patto però che non lo si isoli definitivamente dal resto con misure assurde di limitazione». Queste le posizioni della categoria: è un dato di fatto che, dopo l’arrivo della variante in galleria, 5 negozi a San Giacomo hanno chiuso.
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mercoledì, 05 dicembre 2007


Stasera al Posta l’assessore incontra i commercianti di San Giacomo

Ceschini: serve una verifica sui transiti inutili
Alto Adige, 05 DICEMBRE 2007

 LAIVES. A San Giacomo, lungo la vecchia statale 12, non si istituirà il senso unico, così come temono invece i commercianti. Lo garantisce l’assessore al commercio Bruno Ceschini, che questa sera alle 20, presso l’albergo Posta, sarà ospite degli operatori commerciali per parlare di questa ipotesi. «Non c’è alcunché di vero nelle voci che circolano a San Giacomo relativamente al senso unico - afferma Ceschini - e l’allarme è nato dopo che i consiglieri comunali del gruppo Progetto Alto Adige, hanno presentato una mozione nella quale chiedono in sostanza di prendere provvedimenti per scoraggiare i transiti inutili dentro l’abitato. Raccomando invece ai commercianti di stare tranquilli che non c’è nulla di deciso e del resto, anche fosse, prima di adottare provvedimenti così drastici vanno fatte tutte le opportune valutazioni. In altre parole, bisogna prima di tutto avere in mano i dati esatti del traffico che ancora passa dentro San Giacomo nonostante sia in funzione da più di un anno la variante in galleria e quindi, capire esattamente quanti di questi mezzi effettivamente non sono di San Giacomo ma semplicemente lo attraversano da un capo all’altro senza avere alcun motivo per farlo. Queste verifiche vanno fatte e solo dopo semmai si potrà parlare di ciò che sarebbe meglio fare per risolvere i problemi legati al traffico di transito». Queste considerazioni l’assessore Ceschini farà questa sera durante la riunione con i commercianti della frazione, ma rimane anche il fatto che non tutti hanno digerito l’apertura della variante, con conseguente messa in secondo piano della vecchia statale 12 che passa all’interno di San Giacomo. Nessuno dubbio che la qualità di vita sia quantomeno migliorata, però chi aveva basato la sua attività commerciale sui transiti, dalla variante in galleria è stato penalizzato. Quanto ai transiti inutili, effettivamente se ne contano parecchi ancora adesso dentro San Giacomo: mezzi leggeri e pesanti che entrano da nord come da sud e passano oltre senza effettuare alcuna fermata dentro l’abitato. (b.c.)
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sabato, 01 dicembre 2007


Pendolari, solo il 10% usa i pullman
Ecco i risultati dei questionari. Bene il tunnel, ma non basta
  LORENA PALANGA
Alto Adige, 01 DICEMBRE 2007


 APPIANO. Nonostante il nuovo tunnel, il problema più sentito dai cittadini di Appiano resta quello del traffico di passaggio. Viene giudicata buona, invece, la disponibilità dei parcheggi e l’offerta commerciale in paese. Questi alcuni dei dati emersi dai questionari che il Comune ha inviato alle famiglie e alle imprese e resi noti nel corso dell’assemblea cittadina di giovedì sera.
 La buona abitudine di conoscere l’opinione dei propri cittadini su tematiche di interesse pubblico prima di decidere eventuali soluzioni sta diventando una prassi sempre più consolidata nei comuni della Bassa Atesina e Oltradige.
 Anche l’amministrazione comunale di Appiano ha deciso, infatti, di sottoporre in maggio a tutte le famiglie e le imprese del suo territorio un questionario con domande relative al traffico, all’utilizzo del trasporto pubblico e al commercio in zona. Dopo un attento studio delle risposte, i dati raccolti sono stati presentati giovedì sera nel corso di un’assemblea pubblica, alla quale hanno partecipato circa 200 cittadini. «Siamo soddisfatti della risposta dei nostri cittadini - afferma l’assessore Peter Pardatscher -. I questionari riconsegnati sono stati il 23% e, a detta del professore Hermann Knoflacher, che ha condotto questo esperimento in diverse città europee, si tratta di un ottimo risultato».
 Molti i temi su cui i cittadini di Appiano e dintorni sono stati chiamati a rispondere. «Dai questionari emerge che uno dei problemi più sentiti rimane quello del traffico di passaggio - spiega Pardatscher -. Con il tunnel inaugurato in estate abbiamo compiuto un importante passo in avanti per la qualità della vita dei nostri cittadini, ma devono essere trovate anche altre soluzioni per ridurre il traffico. L’importante, però, è pensare un piano di viabilità che tenga conto anche dello sviluppo sociale ed economico del paese. Bisogna ridurre il traffico, ma mantendo accessibili e vitali i nostri centri». Altro punto dolente rimane quello dell’uso del trasporto pubblico per raggiungere Bolzano. «Soltanto il 10% dei pendolari usa l’autobus e in molti vogliono una linea ferroviaria - afferma ancora l’assessore -. Molto buoni, invece, sono stati i giudizi riguardo alla disponibilità di parcheggi e all’offerta commerciale in paese. Gran parte dei nostri cittadini, infatti, ha dichiarato di fare spese nei negozi di Appiano e dintorni e in pochissimi scelgono di comprare in altri città. A San Paolo si sente la mancanza di una farmacia, della quale è però già prevista l’apertura».
 In base ai dati e ai problemi emersi dai questionari, il professore viennese Hermann Knoflacher proporrà ora diverse soluzioni, che saranno esaminate dal Comune e da gruppi di lavoro.
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giovedì, 22 novembre 2007



IL TRAFFICO E I PENDOLARI

MOBILITÀ, DATI SIGNIFICATIVI

Corriere dell'Alto Adige 2007-11-22

di GIOACHINO FRAENKEL

B asta guardare il numero delle automobili in circolazione e le strade intasate dal traffico per capire che viviamo in un'era della mobilità. È una constatazione che potrebbe sembrare banale qualora non celasse una realtà che, se per certi versi risulta piacevole come nel caso delle vacanze in terre lontane, per altri può anche rivelarsi pesante a causa del correlato inquinamento atmosferico, degli incidenti nei trasporti nonché dei disagi legati al trasporto stesso. In particolare, ne soffrono i pendolari che quotidianamente devono affrontare percorsi più o meno lunghi per raggiungere il posto di lavoro o la scuola.
L'Astat, l'ufficio statistico provinciale, di recente ha provveduto a una rilevazione del fenomeno in Alto Adige, basandosi sul numero dei titoli di trasporto pubblico, vale a dire sul numero degli «Scuolapass» e su quello degli abbonamenti. Ne sono emersi dati interessanti: è risultato in particolare che nel corso del 2006 ogni giorno in media 54 mila persone hanno usato regolarmente i mezzi pubblici; quindi l'11% della popolazione provinciale di 480.000 persone, comprensiva di neonati, anziani e degenti. Non è davvero poco. Ma i dati effettivi sono anche superiori, in quanto l'Astat non ha tenuto conto dei lavoratori che utilizzano quotidianamente la propria automobile.
Dei pendolari considerati nell'indagine, oltre la metà lascia il comune di partenza (cosiddetti pendolari extraurbani), mentre un quarto si sposta all'interno dello stesso comune. Vi è poi una terza categoria che è quella dei cosiddetti «altri passeggeri abbonati» con esigenze di trasporto più limitate. A partire dal 2005, con l'introduzione di nuove modalità di utilizzo dei titoli di trasporto pubblico, si è registrato un calo degli abbonamenti e un contestuale aumento degli «Scuolapass», i quali, diventati più convenienti, sono stati richiesti con maggiore frequenza dagli studenti. Ne è emerso che più della metà degli utenti regolari dei mezzi pubblici è costituita appunto da studenti e che molti di questi ultimi sono pendolari extraurbani che gravitano non solo su Bolzano, ma anche su Merano, Bressanone e Brunico.
Per quanto riguarda invece i lavoratori pendolari, Bolzano è risultata essere l'unico importante centro di destinazione dei flussi giornalieri, fra i quali quello più intenso — sempre secondo l'indagine in questione — è quello sulla tratta Laives-Bolzano. Viene confermato quindi il ruolo del capoluogo come principale centro economico e amministrativo.
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domenica, 18 novembre 2007

«Fermata Sasa in via Maso della Pieve»
Alto Adige 17 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Tra i disservizi segnalati a Oltrisarco ce n’è uno che potrebbe essere risolto in fretta e di cui gli abitanti sentono una forte necessità: il ripristino della fermata dell’autobus in via Maso della Pieve, di fronte all’ex sede della motorizzazione. «È stata cancellata la fermata in direzione sud - afferma Luciano Defant, fiduciario dell’Unione commercio e componente del comitato che a breve inizierà con una raccolta firme proprio per chiedere il ripristino della fermata - e nonostante le numerose richieste fatte al Comune finora nulla si è ancora mosso. La fermata sarebbe utile per le molte persone che in questi anni sono venuti ad abitare in questa zona». La raccolta delle firme partirà presto; nel frattempo la richiesta è stata girata a Comune e Sasa.
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domenica, 11 novembre 2007

Il rumore è peggio delle Pm10

 L’allarme dell’assessore Theiner: mille altoatesini hanno problemi di sordità per colpa del lavoro
Convegno sull’inquinamento acustico: sotto accusa treni e A22
Alto Adige, 11 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Ad inquinare non sono solo le polveri sottili. C’è anche il rumore, che come ha sottolineato ieri in un convegno l’assessore alla sanità Richard Theiner, è un problema grave: «La sordità è la malattia professionale più diffusa, diamo contributi a più di mille persone».
 Il dipartimento alla sanità e l’Appa ieri hanno organizzato il terzo convegno di medicina ambientale. Si è parlato di rumore, delle sue conseguenze e di come evitarlo. Sotto accusa il traffico e in particolare l’autostrada, ma si è discusso anche di ferrovia, aeroporto e pub fracassoni.
 Mirko Fornari, dell’ufficio provinciale aria e rumore, ha sottolineato come «l’importanza degli interventi per mitigare il rumore stradale e ferroviario è via via cresciuta negli ultimi anni soprattutto per gli effetti negativi del traffico sulla salute della popolazione». Effetti di cui ha parlato il primario di otorinolaringoiatria Rolando Füstös che ha elencato l’ansia, lo stress e il malumore tra le patologie provocate dal rumore.
 Di come evitarle hanno parlato l’ingegner Federico Pasquali che si è soffermato sulle barriere antirumore, mentre Aribo Asam ha spiegato che anche la costruzione degli edifici influisce in modo determinante sulla percezione del rumore: «La gente ha sempre più bisogno di rilassarsi all’interno del proprio appartamento ma spesso non ci riesce. Questo spiega perché sono in continuo aumento le liti tra chi compra casa e chi l’ha venduta. Per evitare questi conflitti si potrebbe introdurre una classificazione sulla qualità acustica degli edifici, sull’esempio delle targhette CasaClima».
 Il direttore dell’Appa Luigi Minach si è soffermato sull’inquinamento acustico provocato dall’aeroporto: «Se l’aeroporto sarà ampliato il rumore aumenterà e influenzerà senza dubbio le zone circostanti, ma resterà comunque molto limitato rispetto al rumore provocato da altre fonti». I tecnici hanno giudicato positive le misure decise per ridurre l’inquinamento acustico provocato dalla ferrovia e quelle previste per evitare i disturbi dai treni ad alta velocità che transiteranno lungo la nuova linea del Brennero, ma c’è stato spazio anche per le nuove e più severe misure introdotte dal Comune contro i pub fracassoni: «Rispetto al 2006 - ha ricordato Gianluca Segatto - abbiamo aumentato i controlli, ma sono diminuite le trasgressioni: solo una decina contro le circa 40 degli anni passati».



Gli esperti della Provincia a convegno sull'inquinamento acustico

Lotta ai decibel, cuffie nel mirino «Pericolosissime a volume alto»

Corriere dell'Alto Adige  2007-11-11

BOLZANO — L'inquinamento acustico. Una realtà consolidata e pericolosa, tanto da meritarsi un convegno che si è svolto ieri al palazzo della cultura di via Sciliar. Esperti locali ed esterni, come il professor Fabio Barbone dell'Università di Udine, hanno descritto le conseguenze più comuni del bombardamento di rumori cui sono sottoposte le nostre orecchie.
Parecchie persone avvertono un disagio crescente per la presenza di rumori sempre più forti e ricorrenti. Ma oltre al disagio momentaneo, il rumore può compromettere seriamente il benessere fisico, psichico e sociale delle persone costrette a subirlo. I suoni infatti sono all'origine di malattie, anche gravi, come ansia, disturbi del sonno, stress e depressione.
Durante il convegno sono stati analizzati alcuni rumori cui i rimedi conosciuti non riescono a trovare un rimedio. Uno di questi è il disagio che deriva dal vivere vicino ad una linea ferroviaria.
Georg Pichler, direttore dell'ufficio aria e rumore dell'agenzia per l'ambiente della provincia, ha spiegato che «di solito si dice che le barriere antirumore poste accanto ai binari nei tratti urbani evitino problemi a chi vive nelle vicinanze. Non sempre è vero; per esempio chi vive al di sopra delle barriere ma a contatto con i binari, è come se non le avesse».
Spesso però il rimedio cercato contro i rumori sgradevoli rischia di essere peggiore del male che si vuole evitare. Infatti il primario del reparto di otorinolaringoiatria dell'ospedale di Bolzano Rolando Füstös, ha ammonito contro i rischi derivati dall'ascoltare musica nelle cuffiette, tipo quelle dell'Ipod. «È vero che siamo circondati dall'inquinamento acustico — spiega il primario — ma le cuffie spesso sono un altro problema, non la soluzione. Infatti se le cuffie con le quali si ascolta la musica isolano l'orecchio dagli altri rumori, allora significa che il suono è puntato direttamente sul timpano, per cui può fare danni anche superiori a quelli del normale inquinamento acustico ».
Controindicazioni? «Per evitare che i suoni prodotti da questi apparecchi siano più dannosi di quelli che vogliono evitare — spiega Füstös — occorre che il rumore delle cuffia sia molto ben dosato, cioè basso».
Nel corso del convegno è emerso che l'Alto Adige è generalmente a buon punto nella lotta ai problemi derivati dal rumore, tuttavia alcune infrastrutture sono sempre al centro del mirino. Una è l'A22, per la quale il progetto di interramento del tratto cittadino è uno dei tanti che permetterebbero di ridurre il rumore che provoca in città. Un'altra grande infrastruttura che produce rumore è l'aeroporto, il cui ampliamento è in discussione in questi mesi. Dal convegno si è cercato di rassicurare sul suo effettivo impatto sulle orecchie di chi ci abita vicino.


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giovedì, 08 novembre 2007

Assedio a San Giacomo
I transiti inutili sottoposti a verifiche
  Alto Adige, 08 NOVEMBRE 2007

 LAIVES. I transiti di mezzi nell’abitato di San Giacomo rimane ancora un problema da risolvere, nonostante la galleria della variante. Succede infatti che ogni giorno, dentro San Giacomo transitino molti mezzi che in realtà non dovrebbero farlo perché sono solo di passaggio da una parte all’altra del territorio, in particolare da Laives verso Bolzano e viceversa. Su questo arriverà in consiglio prossimamente anche una interrogazione e una delle proposte che verranno avanzate sarà quella di procedere con la conta dei veicoli, per capire proprio quanti siano quelli che effettivamente vanno e vengono da San Giacomo, rispetto a quelli che invece transitano solamente. Per fare questo bisognerà quindi contare i transiti alla periferia sud e nord dell’abitato, così da riuscire a separare il flusso di mezzi che nasce a San Giacomo, da quello che invece entra a sud o a nord e quindi transita solamente, vanificando così lo stesso principio per il quale la variante in galleria è stata costruita assegnando la priorità proprio al lotto per by-passare San Giacomo, liberandola finalmente dalla morsa caotica del traffico, traffico che, a conti fatti è ancora eccessivo. (b.c.)
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mercoledì, 07 novembre 2007

Bus notturno, il via alla prova. A partire da gennaio 2008 collegherà Laives al capoluogo
La decisione è stata presa da Widmann dopo un incontro con Ladinser e la Sasa
    Alto Adige 07 NOVEMBRE 2007

 LAIVES. Possono ritenersi soddisfatti i circa 700 ragazzi che, nelle settimane scorse, hanno firmato una petizione per richiedere l’istituzione di un bus notturno tra Bolzano e Laives. L’assessore provinciale alla mobilità, Thomas Widmann, ha infatti annunciato che, a partire dal prossimo gennaio, sarà dato il via ad un periodo di prova di questo servizio.
 La decisione è stata presa da Widmann al termine di un incontro con l’assessore comunale Klaus Ladinser e con Ardelio Michielli della Sasa. Da gennaio, quindi, nei weekend Bolzano e Laives saranno collegate da un servizio di bus notturno. Il periodo di prova durerà 4 mesi, al termine dei quali si valuterà se confermare o meno l’iniziativa.
 «Abbiamo preso in considerazione le indicazioni dei giovani - afferma l’assessore alla mobilità - e nelle ultime settimane abbiamo deciso di effettuare uno studio di fattibilità per l’introduzione di una linea notturna tra Bolzano e Laives». Al centro delle discussioni sono stati l’orario delle corse e il percorso da far compiere ai bus, che dovrà essere il più possibile vicino ai luoghi di ritrovo dei ragazzi. I costi del servizio nei mesi di prova verranno coperti dal Dipartimento provinciale mobilità e dai Comuni di Bolzano e Laives. «Prima di fare una scelta definitiva - conclude Widmann - vogliamo capire se il servizio verrà sfruttato dai giovani delle due città. Comunque ritengo che questa iniziativa possa contribuire a migliorare la sicurezza stradale». (l.p.)
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mercoledì, 31 ottobre 2007


Voli turistici, bus navetta da Innsbruck

Engl (Smg): «Da dicembre nuovo collegamento con l'aeroporto austriaco»

Corriere dell'Alto Adige 2007-10-31

BOLZANO — Dal prossimo 7 dicembre l'aeroporto di Innsbruck rientrerà nelle offerte di bus navetta per l'Alto Adige. In questo modo aumentano i trasferimenti con il bus per portare gli ospiti dagli aeroporti delle compagnie low-cost all'Alto Adige. Lo fa sapere l'Smg.
I turisti potranno peraltro continuare a raggiungere le mete altoatesine dagli aeroporti di Bergamo, Verona, Venezia e Treviso. Per tutte le tratte il trasferimento costerà 29 euro andata e ritorno e 17 euro per solo andata. Mentre per i vacanzieri che vorranno raggiungere la val Badia i pressi saranno rispettivamente di 49 e 27 euro.
Con la nuova linea per Innsbruck, da dicembre le linee saranno dunque tre: la linea 1 parte da Bergamo per Bolzano via Verona e da Bolzano si raggiungono la val Badia e la val Gardena, nonché Merano, Obereggen e l'Alpe di Siusi. La linea 2 parte da Venezia per Treviso e via Cortina arriva a Dobbiaco e Brunico. La linea 3 parte, appunto, da Innsbruck per Brunico via Bressanone.
Il direttore di Alto Adige Marketing, Christoph Engl, è soddisfatto: «Il trasferimento da e per l'aeroporto di Innsbruck permette un ulteriore collegamento alla rete internazionale dei voli e assicura la raggiungibilità dell'Alto Adige sia dal Nord sia dal Sud». Il collegamento agli aeroporti via bus navetta è un progetto triennale, frutto di una joint venture tra la società Terravision, la Camera di commercio di Bolzano e l'Smg.
S. P.



Bolzano punta sui «low cost»
Collegamenti bus per Bergamo, Venezia e Innsbruck
MERCOLEDÌ, 31 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Dal 7 dicembre ci sarà anche Innsbruck tra gli aeroporti con voli low-cost che potranno essere raggiunti in pullman dall’Alto Adige. Restano attivi gli altri collegamenti con Bergamo, Verona, Venezia e Treviso. Per tutte le tratte il trasferimento costa 29 euro per l’andata e il ritorno e 17 euro per la sola andata, mentre per la Val Badia i prezzi sono rispettivamente di 49 e 27 euro.
 Con il nuovo collegamento per Innsbruck, dal 7 dicembre le linee a disposizione degli altoatesini saranno dunque tre: la linea 1 parte da Bergamo per Bolzano via Verona e da Bolzano si raggiungono la Val Badia e la Val Gardena, nonché Merano, Obereggen e l’Alpe di Siusi. La linea 2 parte da Venezia per Treviso e via Cortina giunge a Dobbiaco e Brunico. La linea 3 parte da Innsbruck per Brunico via Bressanone.
 «Il trasferimento da e per l’aeroporto di Innsbruck permette un ulteriore collegamento alla rete internazionale dei voli e assicura la raggiungibilità dell’Alto Adige sia dal Nord che dal Sud», dice Christoph Engl, direttore di Alto Adige Marketing.
 Inoltre gli orari dei bus sono stati studiati in coincidenza con gli orari dei voli dai mercati più lontani come Gran Bretagna e Paesi del Benelux. I bus sono prenotabili on-line sulle piattaforme www.lowcostcoach.com oppure www.suedtirol.info e i voli sui siti Internet di noti vettori come Ryan Air.
 Le navette possono essere prenotate anche dagli altoatesini attraverso www.bustransfer.it: «Un comodo sistema - fa sapere Alto Adige Marketing - per raggiungere in modo rapido e conveniente una delle capitali d’Europa direttamente dall’Alto Adige».
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sabato, 27 ottobre 2007


Piano d'emergenza, l'Azienda di soggiorno spinge: pronti da gennaio

«Navette per turisti, marketing gratis»



Corriere dell'Alto Adige 2007-10-27

BOLZANO — Convogliare i turisti preso i parcheggi periferici, e da lì portarli in centro usando pullman turistici «precettati» come navette. Si basa su questa idea il piano d'emergenza studiato da Comune e Azienda di soggiorno con la collaborazione delle società del trasporto privato. «Un'importante operazione di marketing a costo zero» la definisce il presidente dell'Azienda Dado Duzzi, promotore dell'iniziativa che potrebbe concretizzarsi subito dopo il Mercatino.
IL PIANO — La mancanza di un piano d'emergenza «scientifico » per gestire gli 8-10 giorni di caos che ogni anno sconvolgono Bolzano è stata segnalata per l'ennesima volta dal consulente Sasa Ardelio Michielli. Ma dopo sei anni di appelli, stavolta qualcosa si muove. L'idea è il classico «uovo di Colombo», ma finora nessuno era ancora riuscito a tradurla in realtà. La strategia, una volta scattato l'allarme alle porte di Bolzano, è quella di obbligare il traffico privato in ingresso (in gran parte formato da turisti) a dirigersi verso i parcheggi periferici di attestamento (Fiera, A22, Palaresia, Maso della Pieve). Qui i visitatori troverebbero pullman turistici pronti a portarli in centro, e a riportarli indietro a fine giornata. La macchina sarebbe in funzione nei mesi più turistici: da giugno a ottobre, e poi da gennaio ad aprile (il periodo del Mercatino è già coperto).
«L'obiettivo — auspica Duzzi — è essere pronti già dal prossimo gennaio».
DUZZI — Secondo l'Azienda di soggiorno, il servizio sarebbe a costo zero per il Comune. «La convenzione che si sta studiando con gli operatori del trasporto privato — spiega Duzzi — prevede che la spesa per i pullman venga ripagata dal biglietto del parcheggio: di fatto, il progetto si autofinanzia ». L'idea nasce da un episodio preciso. «Quando blocchiamo i ponti — ragiona Duzzi — molti turisti diretti a Bolzano vengono rimandati indietro dai vigili e sono costretti a tornare agli alberghi. Questa è la cosa peggiore che si può fare un turista, che si sentirà respinto da una città "ostile": inutile spendere soldi per il marketing urbano se poi le cose vanno così. Questo progetto, al contrario, è un'operazione di marketing gratuita per il Comune ». Il recente esempio di Trento (parcheggi deserti e navette vuote nonostante i lavori che rallentano il traffico in tangenziale) non spaventa Duzzi. «Qui la deviazione verso i parcheggi sarebbe obbligatoria. E poi ci rivolgiamo ai turisti, più che ai pendolari».
L'HGV — Il progetto è seguito con grande interesse anche dagli albergatori. «È positivo tutto ciò che può migliorare il rapporto reciproco tra bolzanini e visitatori — nota Stefan Mayr, responsabile dell'Hgv di Bolzano —. Proprio le giornate di "assedio", invece, rischiano di mettere gli uni contro gli altri: giusto studiare qualcosa».
Francesco Clementi


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sabato, 27 ottobre 2007

Treno, garanzia per il futuro
Ieri al Grand Hotel di Dobbiaco il convegno a conclusione del progetto Interegg III fra tre regioni confinanti
Alto Adige, 26 OTTOBRE 2007

 DOBBIACO. La necessità di muoversi meglio, tra aree confinanti, è una delle esigenze ormai da tempo riconosciute in una Europa in cui i confini hanno perso del tutto le funzioni separatorie, diventando luoghi di incontro e di crescita comune. L’opinione è stata largamente condivisa anche ieri, nel corso del convegno che ha concluso, presso il centro culturale del Grand Hotel di Dobbiaco, il progetto Interreg III che ha studiato una migliore mobilità comune fra le tre regioni confinanti del Cadore Comelico e Bellunese in generale con l’Alta Pusteria e l’Osttirol austriaco. I passi finora compiuti sono importanti, hanno sostenuto all’unisono i rispettivi assessori Quinto Piol, Thomas Widmann ed Anton Steixner, ma resta molto da fare.
 Dopo i saluti del sindaco di Dobbiaco e portavoce della neo istituita giunta esecutiva del Forum regionale della Val Pusteria Bernhard Mair, l’assessore provinciale Thomas Widmann ha avviato i lavori con la sua relazione su turismo e mobilità. «Abbiamo assoluto bisogno di progetti transfrontalieri - ha ribadito Widmann - in quanto il nostro ospite ormai non riconosce più i confini ed essi del resto, non sono neppure più visibili. Di conseguenza è necessario consentirgli, ma consentire anche al residente, una mobilità che sia in grado di superare anche queste barriere, oggi invisibili ma ancora esistenti. Per quanto riguarda l’Alto Adige, l’introduzione del cosiddetto Südtiroltakt, il cadenzamento orario o ai trenta minuti di tutto il trasporto provinciale, comporterà, ed in parte ha già comportato se si prende l’esempio della Venosta, notevoli miglioramenti anche dal punto di vista della mobilità transfrontaliera. Dal 2008 sulla linea della Val Pusteria entreranno in funzione i convogli Flirt che, grazie alla doppia elettrotrazione saranno in grado di raggiungere anche le località austriache come oggi da Merano e dalla Venosta è possibile raggiungere addirittura Zurigo quasi con lo stesso convoglio. Il perfezionamento degli accordi governativi in tema di mobilità fra Roma e Vienna consentirà quindi anche dei regolari collegamenti fra Fortezza e Lienz anche ai convogli italiani sull’esempio di quanto avviene già con i Korridorzüge austriaci. Il cadenzamento alla mezz’ora del trasporto pubblico, con la ferrovia a fare da dorsale portante lasciando ai bus i collegamenti con le valli laterali, sta diventando a grandi passi una realtà che ci auguriamo esemplare anche in Val Pusteria».
 La disponibilità economica del collega di Bolzano è stata apertamente invidiata dal tirolese Anton Steixner che ha riconosciuto di avere a disposizione, per una popolazione molto maggiore, somme che sono quattro volte inferiori ai budget sudtirolesi. «La mobilità transfrontaliera è comunque un passo necessario ed indispensabile - ha ribadito Steixner - nel quadro dell’Europa del futuro e soprattutto nei collegamenti fra le regioni montane. Alla pari dei forti flussi di pendolari che percorrono la valle dell’Inn, ritengo oggi sia normale ipotizzare l’incremento degli scambi, anche lavorativi, fra Brunico e Lienz e l’intero Osttirol e per questo dobbiamo lavorare».
 Quella di Belluno, per l’assessore Quinto Piol: «È fra le Province non autonome d’Italia quella che sta dando maggiore attenzione alla mobilità. Gli studenti pagano una tariffa unica indipendente dai chilometri, i bus trasportano le bici e lavoriamo duro per mantenere e sviluppare anche la ferrovia».
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giovedì, 25 ottobre 2007

«Mobilità, più sinergia tra regioni»
Oggi a Dobbiaco convegno transfrontaliero Partecipano Alto Adige, Belluno e Tirolo
di Aldo De Pellegrin
GIOVEDÌ, 25 OTTOBRE 2007

 DOBBIACO. «Muoversi meglio tra tre Regioni» è il titolo del convegno che stamane, presso il centro culturale del Grand Hotel di Dobbiaco, concluderà il progetto italo-austriaco «Interreg III» che ha puntato i suoi fari proprio sulla comunicazione e la mobilità transfrontaliere fra regioni europee contigue, andando oltre i confini di Stato per incontrare e valutare in modo approfondito le necessità delle popolazioni e dell’economia, che cresce in tali aree anche grazie alla mobilità.
 La necessità di interscambio fra regioni confinanti, anche se appartenenti a Stati o regioni diverse, era assai sentita già prima degli accordi di Schengen e questi ultimi, con l’abbattimento delle barriere, non hanno fatto altro che accentuarla mentre, nel frattempo, poco è stato fatto per recepire soprattutto nei fatti le nuove richieste della popolazione. Solo da poco tempo le forze politiche e di governo hanno preso coscienza, con una certa maggior determinazione ad operare, di queste reiterate necessità, avviando i relativi ed indispensabili contatti per fare in modo che, anche nel settore della mobilità e della comunicazione pubblica, i confini statali e regionali venissero definitivamente a cadere.
 È solo l’inizio, ma di questi argomenti si è occupato il progetto europeo Interreg III e si occuperà oggi anche la tavola rotonda organizzata alla sua conclusione alla quale sono stati invitati l’assessore provinciale altoatesino Thomas Widmann che parlerà sul tema «Turismo e mobilità», il suo omologo per la Provincia di Belluno Quinto Piol che approfondirà l’argomento di una «Mobilità transfrontaliera sostenibile» e l’assessore austriaco del Land Tirolo Anton Steixner che rappresentarà da parte sua i sistemi di mobilità e le infrastrutture ad essa dedicate nel territorio soggetto alle sue competenze.
 Dell’importanza della mobilità transfrontaliera e della necessità di una sua semplificazione nell’ottica del turismo parleranno anche i presidenti dei consorzi turistici dell’Alta Pusteria, Alfred Prenn e della Pusteria austriaca Otto Trauner mentre ad Hanspeter Niederkofler della società bolzanina Q-nex toccherà qil compito di tirare le fila dei vari discorsi presentando nei suoi dettagli il progetto «Muoversi meglio fra regioni contigue».
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giovedì, 25 ottobre 2007

Piano antismog, in arrivo i bollini ecologici
Alto Adige, 25 OTTOBRE 2007
  MASSIMILIANO BONA


 BOLZANO. Dopo i bollini colorati, introdotti a Bolzano a metà degli anni Novanta, ora sono in arrivo, in 16 comuni, i bollini ecologici (rosso, giallo, verde, blu). Saranno inviati entro metà novembre ad oltre 245.000 automobilisti, che dovranno apporli sui parabrezza delle vetture. I nuovi contrassegni consentiranno alle forze dell’ordine di riconoscere a vista la “classe inquinante“ del veicolo a seconda della colorazione, pensata in funzione delle possibili limitazioni alla circolazione previste dal piano pluriennale per la qualità dell’aria fino al 2010. I proprietari dei mezzi euro 0 ed euro 1 (circa 62.000 persone) non riceveranno alcun bollino e da quest’anno non potranno circolare dal 2 novembre al 31 marzo nelle fasce orarie (7/10 e 16/19) di limitazione al traffico indicate dal Piano provinciale. Il bollino rosso (livello di attenzione elevato) sarà attribuito ai proprietari di veicoli diesel euro 2 e euro 3 senza filtro antiparticolato di serie Dap e auto diesel euro 4 senza Dap. Questi mezzi in caso di limitazioni straordinarie (sforamento di 5 giorni consecutivi del livello di Pm10) non potranno circolare neppure con le limitazioni del piano preventivo. Il bollino giallo (grado di attenzione medio) sarà assegnato ai proprietari di auto diesel euro 2, euro 3 ed euro 4 con Dap installato successivamente all’immatricolazione. Agli euro 4 in taluni casi è possibile installare Dap di serie ed ottenere il bollino verde. Per questi veicoli sono previste solo limitazioni straordinarie. Con il bollino verde saranno contrassegnati veicoli con impianto a gas Gpl di categoria euro 0 ed euro 1, veicoli a benzina/Gpl euro 2, euro 3 ed euro 4, auto diesel euro 3 ed euro 4 con Dap di serie e mezzi pesanti euro 4 con Dap ad alta efficienza e tutti i veicoli euro 5. Il bollino blu sarà attribuito, infine, ai veicoli elettrici e a metano. Per i mezzi contrassegnati da bollino verde o blu non ci sono limitazioni al transito. I bollini oltre ad essere colorati saranno corredati da lettere che indicheranno la tipologia dell’alimentazione del motore: «G» per i motori a gas, «M» per quelli a metano ed «E» per quelli con alimentazione elettrica. Previste sanzioni per la contraffazione dei bollini.
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giovedì, 25 ottobre 2007

E’ vero, la linea 2 è sempre in ritardo
Alto Adige, 25 OTTOBRE 2007


 In relazione all’articolo apparso sull’Alto Adige martedì “Linea 2, il ritardo è cronico” possiamo confermare che le accuse del signor Paparella rispecchiano purtroppo la verità. Le numerose segnalazioni fatte per i costanti ritardi hanno come conseguenza la risposta Sasa che con lettera tipo ciclostile liquida l’argomento dicendo praticamente che i frequenti ritardi “....non sono assolutamente prevedibili”.
 Ma come?! Se sono gli stessi loro autisti che confermano ritardi cronici!! L’utente ormai è consapevole che la linea 2 (come peraltro la linea 10) assolutamente non è affidabile e, demoralizzato, si affida alla buona sorte e non perde nemmeno più tempo a fare alcun tipo di protesta. L’assessorato competente ai trasporti dovrebbe fare delle verifiche in diverse ore del giorno sulla puntualità della linea 2 constatando anche quante volte gli autobus formano “il trenino” uno dietro l’altro (alcuni giorni fa ne ho visti passare 3 assieme contemporaneamente).
Annamaria Trovato BOLZANO
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martedì, 23 ottobre 2007

Il bus che da Bolzano porta a Laives sfora la tabella di marcia: «Viabilità impossibile»
«Linea 2, il ritardo è cronico»
Alto Adige  23 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. «Gli autisti della linea 2, quella che da Bolzano arriva fino a Bronzolo passando per Laives, sono stanchi di essere insultati dai passeggeri perchè il bus arriva costantemente in ritardo. O il Comune di Bolzano e quello di Laives si danno da fare e ritoccano la viabilità o qui rischia di finire davvero male».
 Gianni Paparella, delegato sindacale della Sasa, lancia l’allarme e spiega che la situazione ha oltrepassato il limite del buon gusto. «I bus sono sempre in ritardo e non certo per colpa nostra ed i passeggeri sono esasperati perchè saltano gli appuntamenti di lavoro e gli studenti arrivano tardi a scuola. L’azienda - continua - ha speso fior di quattrini per rinnovare il parco macchine. I mezzi sono tutti ribassati, vanno a metano, sono ecologici ma non arrivano puntuali». Gli autisti perdono minuti preziosi alla rotonda di ponte Roma e si chiedono perchè il Comune invece di far fare loro il giro dell’oca non dia il permesso di percorrere viale Trento.
 «In Zona viaggiamo spediti - racconta Paparella - ma usciti dalla galleria di San Giacomo siamo in coda. Perennemente inchiodati a Laives con i semafori del centro che bloccano tutta la viabilità. Gli amministratori devono darsi da fare e creare, per esempio, altre corsie preferenziali». Il percorso medio dovrebbe durare 42 minuti ma sfora sempre ed arriva a 55 minuti. «Troppi. E non vi dico cosa succede quando piove. In quel caso le corse saltano proprio e chi è alla fermata non sa se arriviamo e quando arriviamo. Gli autisti ormai sono rassegnati ma vivono costantemente sotto stress perchè devono giustificare, ogni volta, il ritardo con i viaggiatori. Gli insulti volano e vi assicuro che non è piacevole». A questo punto per il sindacalista le soluzioni sono due. «O gli amministratori decidono di mettere mano alla viabilità o la Sasa deve ritoccare gli orari. Così almeno - conclude Paparella - ci mettiamo tutti il cuore in pace». Il rischio di una rissa è sempre dietro l’angolo. Per capire come la tensione sui bus sia costantemente alta basta ritornare con la memoria allo scorso luglio quando l’autista del bus numero 5, dopo un litigio con una passeggera, piantò il mezzo in via Duca d’Aosta e se ne andò.
 La situazione resta delicata e la Sasa non può certo rischiare il ripetersi di altri episodi del genere.
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domenica, 21 ottobre 2007

Bus verso Pineta Monte Ok della Sasa
Alto Adige, 21 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Nel consiglio di amministrazione della Sasa, come rappresentante del Comune di Laives siede anche l’ex assessore Marco Delli Zotti. Proprio lui, recentemente, era ritornato sul discorso del collegamento pubblico verso Pineta monte, un collegamento che non c’è mai stato finora e che per questo sta creando difficoltà alla popolosa comunità che lì abita. Delli Zotti aveva promesso che avrebbe portato questo tema nel Cda Della Sasa e così è stato l’altro giorno in occasione della riunione.
 «Nell’esaminare l’iter fin qui seguito per la questione del collegamento con Pineta monte - afferma Delli Zotti - si è giunti alla conclusione che la Sasa ha già dato il proprio benestare tecnico ancora due anni fa e c’è stato anche un questionario da inviare agli abitanti di Pineta per capire esattamente quale sia la tratta che interessa: se Pineta - Bolzano o Pineta - Laives. Ebbene, tale questionario giace in qualche cassetto del Comune da un anno circa. Senza i dettagli provenienti dalle risposte dei cittadini di Pineta, l’iter per ottenere l’autorizzazione dalla Provincia non può essere completato. Questo è bene che sappiano gli abitanti ovvero, che debbono sollecitare il Comune in merito all’iniziativa da portare avanti».
 Il gruppo consiliare di Progetto Alto Adige, del quale fa parte Delli Zotti, non ha perduto tempo in merito e già è stata preannunciata una mozione che verrà depositata in municipio nei prossimi giorni. Nel frattempo una mozione è stata presnetata sul traffico veicolare dentro San Giacomo, che è sempre troppo elevato nonostante la galleria della variante, insieme alla constatazione che qualche “furbo”, ha preso l’abitudine di ignorare il rosso del semaforo sulla retta di Vurza (scatta se si superano i 50 orari). Per questo Progetto Alto Adige suggerisce l’installazione di una telecamera. Quindi, sempre a San Giacomo, lo slittamento dei tempi per riguarda i lavori di riqualificazione urbana della statale 12 fra via Pascoli e via Thaler. (b.c.)
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venerdì, 12 ottobre 2007
Pineta alta chiede l’autobus della Sasa
Raccolte in poche ore quasi 350 firme. «Ora Widmann ci ascolti»
 Alto adige 12 OTTOBRE 2007   BRUNO CANALI


 LAIVES. In poche ore il comitato civico di Pineta ha raccolto 344 firme di residenti a sostegno della richiesta di prolungare fino al quartiere di Pineta nuova la linea degli autobus. Quel quartiere, cresciuto negli anni fino ad ospitare diverse centinaia di famiglie è di fatto ancora privo di qualsiasi collegamento pubblico, pur essendo abbastanza distante dalle strade sulle quali ci sono le fermate.
 Del problema si è parlato a più riprese negli anni passati ma senza risultati e così adesso ci prova il Comitato civico con la raccolta di firme cui si affianca anche la richiesta di un incontro con l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann. «La raccolta delle firme - spiegano Franco Magagna e Paolo Pelone, rappresentanti del Comitato - serve per richiamare l’attenzione sulla difficoltà di muoversi di chi abita a Pineta alta. Questo problema è sentito in modo particolare dagli anziani, che devono rimettersi alla disponibilità di parenti e amici e che se vogliono raggiungere la fermata più vicina, devono comunque percorrere diverse centinaia di metri (in salita al ritorno a casa). A tale proposito segnaliamo anche che molte di queste persone che abbiamo contattato durante la raccolta di firme dichiarano che preferirebbero usare il mezzo pubblico, se fosse istituito; chiediamo quindi di incontrare l’assessore Widmann per sottoporgli questo problema».
 Con la viabilità attuale effettivamente non dovrebbe essere un grande problema istituire un servizio di trasporto pubblico in grado di raggiungere anche il quartiere di Pineta alta. Uno dei nodi in questi casi (vedi la zona industriale sud) è rappresentato dalla necessità di consentire all’autobus di effettuare l’inversione di marcia senza dover manovrare. Ebbene, per Pineta alta questo problema non esiste perché un autobus, anche di generose dimensioni, può benissimo raggiungere la zona e fare ritorno verso la statale 12 senza dover effettuare alcuna inversione di marcia, semplicemente utilizzando le strade esistenti nel quartiere. In consiglio comunale, alla presenza dell’ex presidente della Sasa Ardelio Michielli, si era anche accennato a questo e si era capito che in realtà non dipende dalla Sasa l’istituzione del servizio ma direttamente dall’assessorato provinciale ai trasporti, che semmai deve dare il via libera all’iniziativa. Per questo i rappresentanti del comitato civico hanno subito chiesto di poter avere un incontro con l’assessore Widmann.
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venerdì, 05 ottobre 2007



«Taxi collettivo» La vettura per tre costerà la metà

Novità da lunedì prossimo

Corriere dell'Alto Adige  2007-10-05

BOLZANO — «Viaggio con te, risparmio per tre». Questo lo slogan di un nuovo servizio offerto dall'amministrazione comunale di Bolzano, che ha deciso di introdurre un nuovo servizio di «Taxi Collettivo», capace di ridurre di quasi il 50% il costo del servizio, rispetto alla normale corsa. Il «Taxi Collettivo» è una normale vettura in grado di rispondere a più chiamate lungo il tragitto originario e, modificandolo di volta in volta, di far salire e condurre a destinazione più passeggeri contemporaneamente. Il risparmio è del 45% e offrirà a tutti i cittadini del capoluogo, ma non solo, la possibilità di diminuire i tempi d'attesa nonché la tariffa applicata dal gestore.
Per utilizzare il nuovo servizio basterà chiamare la Centrale Radio Taxi dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 20 al numero di telefono 0471/054405 e prenotare il taxi collettivo. Specificando il tragitto all'operatore, si conoscerà immediatamente la tariffa ed il tempo stimato per l'arrivo a destinazione. Una volta arrivato il taxi, si salirà a bordo della vettura magari già occupata da altri viaggiatori e si raggiungerà la destinazione. Come ha spiegato il vicesindaco Elmar Pichler Rolle, «in questo caso, risparmiando, ci si potrà spostare in città senza rinunciare al comfort della vettura, contribuendo contemporaneamente a ridurre traffico ed inquinamento atmosferico». Il servizio entrerà in funzione lunedì per tre mesi in via sperimentale quale modalità di trasporto collettivo che s'inserisce nel complesso di azioni promosse dal Comune per gestire la mobilità urbana ed offrire risposte concrete alla congestione del traffico cittadino.
T. L.


 In tanti sul taxi collettivo per pagare meno
 Lunedì parte l’iniziativa del Comune, risparmi fino al 45%
Alto Adige 05 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Parte il “taxi collettivo”, il nuovo servizio del Comune, in collaborazione con la Cooperativa Taxi e la Provincia, che permetterà di risparmiare circa il 45% sulle tariffe. L’iniziativa prevede che tutti i taxi possano rispondere a più chiamate lungo un tragitto originario. Per i clienti significa condividere l’abitacolo con persone estranee e prevedere delle piccole deviazioni o tappe intermedie prima di arrivare a destinazione, guadagnando però uno sconto. Usare il servizio “taxi collettivo” è semplice: il cliente dovrà chiamare la Centrale Radio Taxi al numero 0471-04.55.04 e comunicare il tragitto desiderato. Il nuovo servizio, con orario dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 20, partirà l’8 ottobre e avrà un periodo di sperimentazione di tre mesi. (al.co.)
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domenica, 16 settembre 2007
Aeroporto San Giacomo e Il bus chimera

Se passate dalle parti dell’aeroporto ABD, potete godere della vista di migrazioni di turisti, che trascinando rumorose valigie,vagano alla ricerca del centro di Bolzano. “Ci hanno detto che sta a dieci minuti da qui...” Sul sito dell’aeroporto c’è scritto: In autobus: Non è attivo al momento un collegamento diretto dal centro città all’aeroporto. Ma c’è una fermata per le linee 10A e 10B (ospedale-stazione, stazione-ospedale) dista 200m dall’aeroporto. Ma qualcuno può essere così gentile da informare i turisti che l’autobus esiste, che serve un biglietto, che non posso farlo sul mezzo, che devono andare alla fermata a piedi e magari in quale direzione andare? Si chiama ABD, ma se potessimo iniziare dall’ABC...

La Zanzara Alto Adige 16-9-07
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mercoledì, 05 settembre 2007

Corriere dell'Alto Adige2007-09-05

 

Arginale nord, sì al raddoppio

La giunta rispolvera il vecchio progetto: «Una priorità»
Il traffico verrà incanalato sotto viale Trento con due bretelle in galleria L'attuale tunnel funzionerà a senso unico

BOLZANO — Messo in naftalina, forse per sempre, il progetto di raddoppio nel tratto tra ponte Roma e ponte Resia, la giunta comunale ha deciso di rispolverare il progetto di completamento dell'arginale a nord, nella zona Piè di Virgolo.
«Una priorità per il traffico ma anche per la sicurezza» commenta l'assessore alla mobilità Klaus Ladinser. Apertura da parte dei Verdi, mentre l'opposizione è critica: «L'arginale ormai è superata, occorre puntare tutto su una vera tangenziale esterna » chiede Paolo Bertolucci di An.
IL PROGETTO — Dai cassetti dell'ufficio mobilità è riemerso il progetto di completamento dell'arginale nord, che pareva di prossima realizzazione già nell'autunno di quattro anni fa, ai tempi della giunta Salghetti-bis. Non a caso, il progetto era parte integrante di quel piano traffico approvato fra grandi aspettative nel 2004, ma da allora era finito nelle secche.
Ora ci riprova la giunta Spagnolli, che ieri dato il suo assenso all'avvio dell'iter per l'ampliamento della parte nord dell'arteria. L'idea base è quella di dividere i due flussi di traffico (da nord e da sud) oggi «intruppati» nel collo di bottiglia della galleria del Virgolo. Si prevede in sostanza la realizzazione di una «bretella» in direzione nord-sud, che si staccherà dall'attuale via Piè di Virgolo, passando in galleria sotto la linea ferroviaria del Brennero, utilizzando l'attuale viale Trento ed innestandosi più a sud all'altezza del ponte pedociclabile sull'Isarco, nel tunnel già realizzato: da qui si potrà girare su ponte Roma o proseguire verso sud lungo il sistema arginale.
In questo modo, la galleria del Virgolo sarà percorribile a senso unico in direzione sud-nord su entrambe le carreggiate: all'uscita del tunnel, chi è diretto in centro potrà svoltare a sinistra su ponte Virgolo, mentre chi è diretto fuori città proseguirà lungo la statale e il casello dell'A22 di Bolzano Nord.
L'ITER — Il progetto di massima non è certo faraonico , ma l' iter burocratico si preannuncia lungo e complesso: sono infatti necessarie nella zona di Piè di Virgolo alcune varianti urbanistiche, Si dovrà necessariamente spostare una centrale di trasformazione Ae, ed eventualmente anche della cubatura di edilizia privata che altrimenti sarà oggetto di esproprio. E c'è pure da prendere la decisione sul mega-parcheggio multipiano che dovrebbe sorgere nella zona dell'attuale autolavaggio.
LA GIUNTA — «Il completamento a nord — spiega l'assessore Ladinser — è una priorità rispetto al tratto sud anche per una questione di sicurezza: la galleria del Virgolo a un solo senso di marcia darà più garanzie». «Il progetto — aggiunge l'assessore ai lavori pubblici Stefano Pagani — grazie all'interramento della strada all'altezza di viale Trento e del suo collegamento con ponte Loreto consentirà di creare una zona superficiale chiusa al traffico a traffico limitato) nei pressi della casa di riposo Villa Armonia. Stiamo valutando anche la possibilità di allungare il sottopasso oltre le ultime case di viale Trento, per migliorare la vivibilità dell'area. Inoltre presso ponte Roma si libererà spazio per una nuova area verde».
Anche Gigi Spagnolli è convinto: «Col rafforzamento dell'asse nord speriamo di spostare parte del traffico che oggi usa l'asse di via Marconi viale Trieste».
IL CONSIGLIO — I Verdi, contrari al raddoppio nel tratto sud, aprono all'ipotesi. «Il lato positivo — osserva Wally Rungger — è l'alleggerimento del traffico interno e la riqualificazione di viale Trento. Ma bisogna valutare altri aspetti: i fumi che escono dai tunnel, le conseguenze sul trasporto pubblico e la questione del maxi-parcheggio». Critico Paolo Bertolucci di An: «Quello dell'arginale è un progetto che nasceva giù vecchio anni fa. Lodevole l'intento di aggiustare le cose, ma oggi occorre uno sforzo di coraggio: Bolzano è ormai l'unico comune altoatesino privo di una circonvallazione. È in questa direzione che bisogna andare».
Francesco Clementi



Alto Adige 05 SETTEMBRE 2007
Deciso il completamento verso nord dell’arteria finanziato nel triennio 2008-2010
L’arginale raddoppia e s’interra in viale Trento
 BOLZANO. L’arginale raddoppia, ma non nel tratto ponte Roma-ponte Resia, bensì a nord. Ciò comporterà una grossa rivoluzione del traffico: la galleria del Virgolo diventerà a senso unico in direzione sud-nord, mentre il flusso di auto che viaggia in direzione opposta verrà fatto correre sotto viale Trento, per poi andare a raccordarsi all’arginale. Il via libera ieri dalla giunta comunale.
 Il progetto è stato presentato dal sindaco Luigi Spagnolli assieme agli assessori Klaus Ladinser (viabilità) e Stefano Pagani (lavori pubblici): non è una novità assoluta, bensì il completamento dell’arginale verso nord come previsto dal progetto originario.
 Perché non si è fatto prima?
 «Perché - ha spiegato Spagnolli - evidentemente c’erano altre priorità. Ma adesso abbiamo deciso che prima di pensare al raddoppio dell’arteria verso sud è meglio completare l’opera incompiuta».
 Il tunnel del Virgolo. Punto centrale del progetto è la galleria che, nonostante i lavori di ristrutturazione, è scura e poco areata. Oltre che pericolosa negli accessi nord e sud. Il tunnel, in base allo studio di fattibilità, diventa a senso unico: il flusso di auto che arriva da sud avrà quindi a disposizione due corsie. Mentre oggi, all’imbocco del tunnel, c’è una brutta strozzatura, pericolosa per tutti e in particolare per i turisti che non conoscendo il tracciato sono spesso disorientati.
 Viale Trento. Cambia completamente volto è diventa residenziale o addirittura si trasforma almeno in parte in area verde: la scelta non è stata fatta, perché il tracciato deve essere ancora esaminato nel dettaglio.
 Lo studio di fattibilità prevede infatti che le auto che arrivano da nord e sono dirette a sud non entrino più, come avviene oggi, nella galleria del Virgolo, ma passino sotto viale Trento.
 Si prevede in sostanza la realizzazione di una sorta di bretella che si staccherà dall’attuale via Piè di Virgolo, sottopassando in galleria la linea ferroviaria del Brennero, utilizzando appunto viale Trento ed innestandosi più a sud nell’arginale all’altezza del ponte pedociclabile sull’Isarco, entrando nel tunnel già realizzato. Un’altra piccola galleria, sempre sotto viale Trento, consentirà di andare in via Claudia Augusta.
 I tempi. Il progetto dovrà ora iniziare un lungo iter burocratico che, tra le altre cose, comporterà anche alcune varianti urbanistiche: si dovrà necessariamente spostare una centrale di trasformazione di Ae e probabilmente espropriare una casa. Di costi, per il momento, né il sindaco né gli assessori hanno voluto parlare. Certo è che c’è la volontà di realizzare l’opera, inserendola nel bilancio triennale 2008-2010, nella consapevolezza che serva a fluidificare il traffico sull’arginale in generale e nella parte centro-nord della città in particolare, dove basta una goccia d’acqua per far esplodere il caos. Secondo l’assessore Ladinser la nuova viabilità dovrebbe contribuire anche ad alleggerire il traffico sull’asse di via Marconi. Dopo il completamento verso nord dell’arginale si potrà pensare al raddoppio dell’arteria nel tratto compreso tra ponte Roma e ponte Resia, che oggi è un budello ad una corsia e mezza?
 Più no che sì.
 «Bisognerà vedere se ultimata questa parte - ha spiegato l’assessore Pagani - il raddoppio dell’arginale è veramente necessario dal momento che, tra l’altro, in giunta non tutti sono d’accordo su quel progetto». (an.ma)
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venerdì, 31 agosto 2007

Alto Adige 31 AGOSTO 2007

Mi sono convinto: prendere
l’autobus conviene

 Il 29 agosto è stata una giornata di pioggia, con i soliti noti disagi al traffico. Io ho dovuto prendere l’autobus per andare a ritirare l’auto in officina. Mi sono collegato al sito www.sasabz.it e nella sezione Orari - Bolzano - Linea 4 - ho visto a che ora l’autobus sarebbe partito dalla Stazione. L’ho preso. Ha fatto un percorso libero da automobili (il centro storico, le corsie preferenziali in via Battisti, corso Italia, via Roma e in Zona Industriale). E’ arrivato in orario prima della chiusura dell’officina. Io sono stato piacevolmente sorpreso da questa efficienza, per la quale ringrazio i responsabili di Sasa e Comune. Ho tratto la mia morale: ci conviene prendere l’autobus, anche nelle giornate di pioggia.
Guido Leonardi BOLZANO
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giovedì, 30 agosto 2007

Alto Adige  30 AGOSTO 2007
Un treno ogni trenta minuti per togliere auto dalle strade
MASSIMILIANO BONA

 BOLZANO. La Provincia investirà 130 milioni in 3 anni nel settore della mobilità, di cui 60 per il materiale rotabile e 8 treni, 12 per rinnovare il parco autobus (euro 5), 40 per la rete ferroviaria (in val Pusteria) e 10 per ammodernare le stazioni (21).
 L’intento è quello di dare vita ad un sistema di traffico integrato (treno/bus) «cadenzato», in grado di entrare a pieno regime tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009. «La situazione attuale - ha spiegato l’assessore alla mobilità Thomas Widmann - presenta una crescita costante dei flussi di traffico da tempo libero e richiede un potenziamento dell’offerta del trasporto pubblico ed un miglior coordinamento di treni e autobus».
 Per elaborare il nuovo piano l’assessorato ha rilevato i flussi di traffico in diverse zone chiave del territorio provinciale: Venosta e Merano, val Pusteria, val d’Isarco, Bolzano - Oltradige/Bassa Atesina. «Il traguardo a cui dobbiamo tendere - prosegue Widmann - è il varo di un orario cadenzato, che si concretizzerà a tappe, in grado di integrare l’insieme delle offerte del trasporto pubblico in termini di tempo e aree».
 Le priorità. Ad indicare gli obiettivi principali da perseguire sono stati lo stesso Widmann ed il presidente dell’esecutivo Luis Durnwalder. Tra essi spiccano il risanamento delle 21 stazioni trasferite da Rfi alla Provincia, il prolungamento fino a Bolzano della ferrovia della Val Venosta, il potenziamento della rete dei Citybus (il prossimo sarà attivato a Caldaro), un moderno «parco autobus» euro 5 e a metano e nuove allettanti offerte per gli abbonamenti. La giunta provinciale ha varato un piano pluriennale per il miglioramento delle infrastrutture, che prevede la sostituzione di parte del materiale rotabile, in particolare in val Pusteria.
 Le cifre. Il presidente Luis Durnwalder ha sottolineato che «la Provincia stanzierà circa 130 milioni per gli investimenti nel settore della mobilità nell’arco dei prossimi 2-3 anni» e ha spiegato in che modo saranno ripartiti i fondi.
 «Sessanta milioni saranno destinati al materiale rotabile, compresi 8 treni moderni a misura di disabili (ma anche degli anziani, senza scalini), mentre 12 serviranno per rinnovare il parco autobus. Per quanto attiene quest’ultimo sono previsti 50 bus euro 5, che sono già stati ordinati. Sono stati accantonati 40 milioni per la rete ferroviaria e le stazioni in val Pusteria e ulteriori 10 milioni per ammodernare tutte le altre stazioni».
 L’intesa con Rfi. I due esponenti dell’esecutivo hanno annunciato di aver avuto conferma dall’amministratore delegato di Ferrovie italiane, Mauro Moretti, che la firma dei nuovi contratti di servizio tra Provincia e Rfi è ormai in dirittura di arrivo.
 «Ci siamo parlati telefonicamente anche la scorsa settimana - ha chiosato Durnwalder - e Moretti mi ha rassicurato in tutto e per tutto. Ora per suggellare l’intesa mancano solo le firme, che spero arrivino in un lasso di tempo ragionevolmente breve».
 Cadenzamento orario. Un ruolo fondamentale nel trasporto pubblico a medio termine, se lo si vuole rendere un’alternativa realmente credibile all’uso del mezzo privato, lo avrà il cadenzamento orario, che consentirà di superare la fase delle «corse in parallelo» di treno e autobus per approdare ad una sorta di «regia unica» sui trasporti. La Provincia prevede un cadenzamento orario su tutto il territorio altoatesino con un intensificarsi dell’offerta nelle ore di punta, quando saranno garantite corse ogni 30 minuti.
 «Ferrovia e autobus si integreranno nel miglior modo possibile - ha sottolineato Widmann - per garantire un servizio senza lacune, conveniente anche sotto il profilo economico. In questo contesto i tempi di attesa, se ridotti al minimo nelle fasi di cambio del mezzo, costituiscono un vantaggio importante. In val Venosta questo traguardo è già stato raggiunto ed ora stiamo lavorando alacremente per garantirlo anche nel resto del territorio provinciale».
 I tempi. A partire dall’orario invernale 2008/2009, o alla peggio dall’inizio del 2009, il progetto di cadenzamento sarà realizzato in tutta la provincia ed accrescerà notevolmente il comfort medio del sistema di trasporto pubblico locale. Sugli assi principali le frequenze dei treni regionali saranno le seguenti: cadenzamento orario in Alta val d’Isarco entro il dicembre 2007; cadenzamento di 30 minuti in val d’Isarco entro il dicembre 2008; cadenzamento di 30 minuti in val Pusteria con collegamenti diretti San Candido-Bolzano e cadenzamento orario entro il dicembre 2008; cadenzamento orario dei treni sulla tratta Bolzano-Verona e cadenzamento di 30 minuti tra Bolzano e Ala entro dicembre 2007. È già attivo, invece, il cadenzamento di 30 minuti tra Bolzano e Merano.
 Altri fattori. Risulteranno peraltro decisivi, per poter gestire al meglio il trasporto pubblico, anche altri fattori. «Lavoreremo sodo per garantire anche la puntualità dei mezzi, la loro pulizia, la sicurezza, un materiale rotabile all’avanguardia, fermate a misura di utente e stazioni funzionali, ma anche collegamenti a misura di viaggiatore con gli altri mezzi di trasporto».
 Per raggiungere l’ambizioso obiettivo la Provincia è intenzionata a muoversi all’interno di quattro punti saldi: il cadenzamento con un piano complessivo (i piani dei singoli comprensori faranno riferimento al programma generale); un moderno materiale rotabile e infrastrutture con particolare attenzione alla ferrovia (acquisto di nuovi treni e adeguamento del parco autobus); offerte vantaggiose ed un moderno sistema tariffario (proposte su misura sono rivolte a varie categorie di utenti ed in particolare a pendolari, studenti, anziani e turisti); un facile accesso al trasporto pubblico (parcheggi sufficienti, treni e stazioni a misura di anziani, viaggiatori con difficoltà di deambulazione e genitori con carrozzine al seguito).
 Gli interventi. Tra i principali interventi in calendario sono stati menzionati il risanamento delle stazioni di Settequerce (parcheggio, deposito biciclette, accesso alla pista ciclabile e edificio ferroviario multiuso), Maia Bassa, Valdaora, Dobbiaco (autobus), San Lorenzo di Sebato (fermata), la sostituzione delle pensiline (6 milioni) con la fornitura già assegnata ad una nota ditta svizzera, il potenziamento del sistema informativo passeggeri (sul modello dell’Alpe di Siusi), del sistema contact-less e di Info-mobilità (informazioni, gestione reclami, rilevazione sistematica dei dati e apertura sportello da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 22). Relativamente al Citybus il modello è Bressanone, ma funziona bene anche a Brunico, Silandro, Malles, Dobbiaco, Appiano e Lagundo. A breve toccherà a Caldaro.
martedì, 21 agosto 2007

Alto Adige 21 AGOSTO 2007
Treni e bus, centro di interscambio
L’assessorato provinciale ha intenzione di appaltare i lavori entro quest’anno Nel vasto parcheggio oltre 250 posti in più

 ORA. Entro quest’anno sarà indetta la gara di appalto per gli interventi previsti alla stazione ferroviaria. L’assessorato provinciale alla mobilità ha già commissionato il progetto - per un importo consistente - e quindi adesso si tratta di rispettare i termini tecnici previsti prima dell’appalto. Obiettivo prioritario della Provincia è fare della stazione un centro di interscambio fra treni e pullman.
 Alla stazione di Ora - che dovrebbe diventare il capolinea sia dei pullman di linea che dei treni collegati - il piano provinciale di potenziamento del servizio di trasporto pubblico affida un ruolo prioritario. Visto che lo spazio a disposizione è enorme, è intenzione della Provincia aumentare di almeno 250 posti macchina il parcheggio. Ma l’obiettivo più significativo è far diventare la stazione di Ora un vero e proprio centro intermodale che favorirà le coincidenze fra bus e treni nel contesto di un’integrazione fra i mezzi che è la base su cui poggia tutto il progetto. Interscambio dunque ad Ora con la conseguente possibilità dunque di rivalutazione del servizio da e per la val di Fiemme e dalle zone di Montagna, Aldino, Trodena ed Anterivo. Sono infatti previsti collegamenti diretti, appunto fra le stazioni di Ora e di Egna, verso Aldino ed i paesi fra Montagna ed il passo San Lugano. Il progetto per la stazione di Ora prevede interventi all’esterno dell’edificio in modo tale da sfruttare l’areale a disposizione per quell’interscambio che resta un obiettivo prioritario nel contesto dell’integrazione fra mezzi di trasporto.
 Intanto il consiglio comunale, proprio di recente, ha approvato il progetto elaborato dall’architetto Evelin Steiner inerente il risanamento delle strutture della stazione ferroviaria, in particolare gli impianti sanitario, termoidraulico ed elettrico e l’eliminazione delle barriere architettoniche. L’elaborato è stato già trasmesso alla Provincia per il previsto contributo. Poi verrà studiato anche un progetto di risanamento di altra parte della struttura con lo scopo di ricavare dei locali per usi associativi. Il Comune di Ora - sulla scorta delle indicazioni emerse nel corso degli incontri con la popolazione per impostare il Piano di sviluppo della cittadina - ha anche evidenziato la necessità di realizzare barriere antirumore vicino al ponte ferroviario sull’Adige: si tratta, come noto, di un manufatto in ferro da cui, ad ogni passaggio di un convoglio, vengono «sparati» decibel che sono sempre fuorilegge e che causano disagi soprattutto a quegli abitanti che hanno le loro case più vicine alle linea ferroviaria.
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sabato, 11 agosto 2007
Termeno. Da lunedì 13 agosto servizio estivo anche del pullman da San Nicolò
Bus: collegamenti diretti per l’ospedale

 TERMENO. Autobus dall’Oltradige all’Ospedale di Bolzano in funzione anche d’estate a partire da lunedì 13 agosto. I tragitti di alcuni bus saranno in parte modificati. Gli autobus in partenza alle ore 7.43 e alle 13.40 da Termeno da lunedì 13 agosto faranno tappa anche all’Ospedale di Bolzano come quello in partenza da San Nicolò alle ore 7.58. Il rientro è possibile direttamente dall’ospedale di Bolzano con il bus in partenza alle ore 11.22 e alle 17.10.
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categoria:sociale, conca atesina, trasporto gommato
sabato, 07 luglio 2007

Alto Adige 07 LUGLIO 2007
I mezzi pubblici dovrebbero percorrere il tratto Bolzano-Laives dalle 23 alle 4
Bus notturno, passo in avanti
 LAIVES.  Risposta positiva dell’assessore provinciale ai trasporti, Thomas Widmann, alla richiesta da parte del movimento giovanile dell’Svp di istituire durante il fine settimana un servizio di autobus notturni tra la città di Bolzano e Laives.
 L’assessore, che si è detto soddisfatto dell’impegno mostrato dai ragazzi per questo progetto, ha promesso che presto verrà fatta una prova per testare la fattibilità e la reale necessità del servizio.
 Il movimento giovanile dell’Svp, grazie anche al sostegno del presidente della Sasa Ardelio Michielli, ha già condotto uno studio di fattibilità sulla linea notturna tra Bolzano e Laives. Secondo questo documento, l’autobus potrebbe partire da piazza Walther e, dopo avere attraversato la città, potrebbe passare per la zona industriale ed arrivare infine a Laives. Il tragitto complessivo sarebbe di 16 chilometri e non dovrebbe superare i trenta minuti di percorrenza. Sempre secondo questo studio, inoltre, il servizio dovrebbe essere disponibile dalle 23 alle 4 di mattina.
 «Questi autobus notturni attivati nel fine settimana - si legge nella nota del gruppo giovanile - offrirebbero non solo l’opportunità ai giovani di tornare a casa sani e salvi, ma anche di regolamentare il traffico notturno».
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mercoledì, 30 maggio 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-05-30

Bolzano SAN GIACOMO

Metrò ferroviaria Ipotesi percorribile La metropolitana di superficie è possibile evitando futuri inquinamenti. Il progetto per la realizzazione di un binario ferroviario dedicato al transito dei treni metropolitani in area cittadina consiste nel dedicare un binario esclusivo dalla stazione c Centrale di Bolzano a San Giacomo con la possibilità di realizzare le fermate ad Oltrisarco ed all'aeroporto. Ciò risulta possibile grazie alla parziale utilizzazione del binario già esistente della linea Bolzano Merano.
Per non congestionare il traffico di treni in arrivo e in partenza da Bolzano il binario metropolitano dovrebbe essere indipendente dalla stazione centrale. In questo modo potrebbero partire i treni regionali per Merano e Trento ad orari cadenzati con fermate ad Oltrisarco e zona industriale per Trento. La prosecuzione del binario potrebbe essere attuata fino a San Giacomo aeroporto.

LorenzoMerlini,

Centro attenzione permanente di S.Giacomo
giovedì, 24 maggio 2007


Nella seduta della mediazione del 23 maggio 2007 è stata illustrata la presentazione – relazione
100.000” non più silenziosi “Una proposta di mediazione”

redatta da Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers

La relazione suddivisa in tre parti oltre ad essere una proposta di mediazione, vuol essere un momento di riflessione per ricordare passaggi e opinioni manifestate nelle diverse sedute e poco rese visibili anche nei verbali.
Nella prima parte viene affrontata la situazione ambientale attuale e futura a Bolzano e nella Bassa Atesina mostrando gli agenti più inquinanti della zona.
Vengono indicate le numerose attività/passaggi-transiti dei trasporti: ferrovia, aeroporto, trasporto su gomma mettendo in rilievo come il pendolarimo o meglio il traffico proveniente dall'esterno cittadino sia la causa del maggior inquinamento identificato come uno tra i maggiori dell'Alto Adige.
I rumori provocati dal traffico debbono essere eliminati o abbattuti nei loro livelli.
L'inquinamento va rimosso direttamente alla fonte proponendo un servizio pubblico più efficiente e rinunciando a nuove fonti inquinanti che di fatto vanno a compromettere la qualità della vita già di per sè in scarso equilibrio. Gli effetti dell'inquinamento procurano danni ambientali, deprezzamento del territorio, vincoli e limitazioni alla destinazione d'uso del suolo e danni alla popolazione.
Nella seconda parte si affrontano gli aspetti socioeconomici relativi all'ampliamento dell'aeroporto.
Analizzate le necessità più importanti dell'ala economica a sostegno di un ampliamento aeroportuale, utilizzando i loro stessi dati presentati precedentemente, vengono demolite le loro posizioni e viene confermato che l'aeroporto non serve:
Né per aumentare le esportazioni: l’A.A. nel 2006 ha avuto una crescita superiore a tutto il nord-est d’Italia pur non avendo un aeroporto. Non dimentichiamo che la Provincia di Bolzano è attualmente impegnata nella realizzazione del BBT.
Né per aumentare la raggiungibilità della nostra provincia. Come visto ci sono regioni alpine con aeroporti internazionali, ciononostante queste sono meno raggiungibili dell’Alto Adige.
Né per aumentare l’occupazione. E’ sufficiente leggere il “Piano Pluriennale degli interventi di politica del lavoro” della Provincia di BZ per capire su cosa si sta puntando per migliorare l’occupazione.
Né per gli spostamenti degli altoatesini: esistono svariate e concrete alternative all’aeroporto di Bolzano.
Quindi a chi servirà l’aeroporto?
Servirà per far crescere il turismo in Provincia di Bolzano?
Ma cosa pensano gli addetti ai lavori nel settore del turismo altoatesino?
SMG: “Noch nie hatte Südtirol so viele Ankünfte und Übernachtungen wie 2006” (Mediazione del 15/03/07)
SMG: “Südtirol belegt mit seinen knapp 3.100.000 internationalen Ankünften Platz 4 in Italien nach den provinzen Rom, Venedig, Florenz und Platz 20 in Europa.” (Mediazione del 15/03/07)
ASTAT: “L’anno 2006 è stato caratterizzato da un andamento positivo, con un aumento del 3,0% negli arrivi e dell’1,0% nelle presenze rispetto al 2005. Nel 2006 gli arrivi (pari a 5,0 milioni) e le presenze (26,4 milioni)hanno raggiunto i rispettivi valori massimi. A partire dal 1998, anno nel quale si era riscontrato un minimo, le presenze sono aumentate costantemente, riuscendo a superare negli ultimi due anni la soglia dei 26 milioni”.
Nessun dato reale dimostra che il turismo in alto Adige necessiti di un altro ampliamento dell’aeroporto per crescere ulteriormente. La riduzione di un giorno (negli ultimi 10 anni) della durata media dei pernottamenti è stata compensata (nello stesso periodo) da un aumento di oltre 3 milioni di presenze turistiche.
Non si può continuare ad interpretare il turismo solamente da un punto di vista quantitativo. E’ ora che anche l’economia pensi ad un turismo sostenibile nel rispetto della natura fonte primaria del successo dell’industria turistica locale. Bisogna tenere conto dell’impatto di un turismo di massa sul territorio e sulle popolazioni investite dai flussi turistici anche nel rispetto delle tradizioni locali.
Nella terza parte si prevede una proposta di mediazine e si è arrivati:
1) Valutando il contratto di mediazione.
2) Considerando i contenuti emersi durante il processo di mediazione:
2a) sono emerse divergenze sostanziali su valutazioni di dati ambientali. Vedi ad esempio dati ALU, dati ABD, dati delle persone viventi nelle vicinanze dell’aeroporto.
2b) Sono emerse divergenze su valutazioni economiche. L’ ABD ha confermato nella riunione del 16 maggio che il Masterplan non puo’ essere completo in quanto generico e lacunoso per sua natura: Secondo l’ABD ”esistono piu’ verita”.
2c) Le leggittime aspettative di centinaia di famiglie a diretto contatto con la struttura (circa 5000 persone ).
Abbiamo bisogno di uno strumento indipendente che ci permetta di avere un quadro il più possibile oggettivo della situazione della conca di Bolzano ed in particolare della zona attorno all’aeroporto.
1) La proposta è quindi di richiedere ai responsabili politici una “Raumverträglichkeitsprüfung” (RVP)
Eine Raumverträglichkeitsprüfung ermittelt und bewertet die umweltrelevanten, sozialen und auch wirtschaftlichen Auswirkungen eines raumrelevanten Vorhabens auf den betroffenen Raum. Ein solcher Prüfansatz ist dann notwendig, wenn das geplante Projekt soziale, regionalpolitische und umweltrelevante Auswirkungen über den Standort und dessen unmittelbare Umgebung hinaus erwarten lässt. In diesem Ansatz werden auch die Wechselwirkungen mit den Nachbarräumen berücksichtigt. In der RVP wird geklärt, ob ein Vorhaben mit den Erfordernissen der Raumordnung vereinbar ist und in welcher Form es mit anderen Planungen und Maßnahmen (anderer Planungsträger) abgestimmt werden kann. (Quelle: www.eurac.edu)

2) Il progetto di ampliamento dell’aeroporto deve essere sottoposto ad una Valutazione di Impatto Ambientale
UVP:
Ziele der UVP sind der Schutz der menschlichen Gesundheit, die Hebung der Lebensqualität durch bessere Umweltbedingungen, die Erhaltung der Artenvielfalt und der Reproduktionsfähigkeit der Ökosysteme sowie die Vermeidung von Umweltschäden. Zu diesem Zwecke werden in der Umweltverträglichkeitsprüfung die wesentlichen Auswirkungen eines Projekts auf die Schutzgüter Mensch, Fauna, Flora, Boden, Wasser, Luft, Klima, Landschaft, Sachgüter und kulturelles Erbe beschrieben und bewertet. Weiters wird die Wechselwirkung aller oben erwähnten Schutzgüter berücksichtigt. (Quelle: www.provinz.bz.it/umweltagentur)
3) PSA (Piano di sviluppo Aeroportuale)
(Fonte: Presentazione Dr.Mussner ENAC)

Aspettative dei cittadini direttamente interessati all’ampliamento dell’aeroporto (anche in ottemperanza alle volonta’ politiche dopo il primo ampliamento del 1997)
Spostamento esercitazioni militari.
Restrizione generale e controllo degli orari di decollo e arrivo delle aeromobili, anche in relazione della loro classificazione.
Spostamento esercitazioni militari.

Allegato della presentazione: “100.000 non più silenziosi. Una proposta di mediazione”


Indirizzi e proposte per una crescita sostenibile
Azioni compensative e mitigratrici

Riconosciuto che la parte territoriale fra Bolzano, Laives e Conca Atesina più in generale è
particolarmente colpita da numerosi soggetti inquinanti, si chiede che vengano effettuati i seguenti interventi nel rispetto dei bisogni di tutta la popolazione che ci abita:
- Immediata costituzione di un laboratorio di idee e di attività che sviluppi strumenti per lo studio e il monitoraggio della situazione complessiva odierna ed una valutazione previsionale del panorama futuro che tenga conto dei numerosi insediamenti già previsti per i prossimi anni.
- Fare opera di prevenzione e informazione alla popolazione verificando, con essa, i risultati emergenti e le possibili pianificazioni future.
- Riduzione dell'inquinamento alla sorgente, adottando e favorendo mezzi di trasporto e impianti termici tecnologicamente innovativi e di basso impatto ambientale (ingegneria aeronautica e motoristica in genere, energie alternative e nuove progettazione di edifici e strutture).
- Prevedere un Piano di Ampliamento Aeroportuale condiviso con le amministrazioni e gli enti preposti.(vedi ENAC)
- Un VIA territoriale ampio, che raggruppi e analizzi le problematiche provocate dagli agenti inquinanti, in particolare dal traffico pendolare, dal trasporto su gomma, dall'aeroporto (aria e rumori), dalla ferrovia (rumori) e dall'inceneritore.
- Una zonizzazione e un piano specifico sulla qualità dell'aria nel territorio sopra considerato e un costante monitoraggio anche per il futuro.
- Un monitoraggio di medicina ambientale sul territorio finalizzato a determinare possibili patologie provocate dagli inquinamenti.
- Una classificazione acustica del territorio limitrofo all'area aeroportuale con misurazione
degli impatti acustici (livelli notte/giorno). *(vedi ENAC)
- Procedure antinquinamento acustico aeroportuale (antirumore di decollo e atterraggio “ICAO”)
- Un Piano di Rischio Aeroportuale.(art 9 ENAC). Gli incidenti che avvengono durante il decollo e l'atterraggio coinvolgono, oltre i passeggeri e l'equipaggio, un vasto territorio nell'intorno dell'aeroporto e con esso un gran numero di residenti. In alcuni casi hanno pagato un elevato tributo in termini di vite umane.
- Spostamento degli elicotteri delle Forze Armate in altra sede (sono la causa del maggior rumore aeroportuale!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
Nell'attesa del loro trasferimento concordare con l' Esercito, i Carabinieri e la Guardia di Finanza orari più rispettosi per la popolazione e, soprattutto, che tengano conto delle attività scolastiche. Le “lunghe” esercitazioni vanno evitate durante l'orario scolastico e nei week end.
- Spostamento a Trento o altra località degli aerei leggeri ad uso privato e sportivo (sono i voli più numerosi!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
- Non aumentare gli attuali voli di linea e charter annuali e limitarli nei fine settimana.
- Orari dei voli aerei dalle 7,30 alle 22,00 max.
- Applicare una classificazione più rigida per gli aerei più rumorosi, compresi i privati, impedendone l'accesso aeroportuale (una sorta euro 0 o ero 1 come per gli automezzi pesanti).
- Una classificazione acustica del territorio attiguo alla ferrovia con misurazione dei livelli di rumore soprattutto nelle zone considerate più sensibili (asili, scuole, parchi etc. notte/giorno ). E' un atto politico di pianificazione e gestione territoriale.*
-Predisporre i piani di risanamento da parte delle amministrazioni comunali.
- Per disincentivare il pendolarismo dalla Bassa Atesina attivare, in tempi brevi, treni metropolitani a cielo aperto con la costruzione di nuove stazioni ferroviarie a Oltrisarco e a San Giacomo.
Si ritiene che questo sia possibile con l'ammodernamento della ferrovia che prevede un aumento di passaggi giornalieri da un minimo di 130 a 220/250. Utilizzando un certo numero di questi passaggi, che si renderanno disponibili, è possibile evitare la costruzione di ulteriori, ampi parcheggi all'aeroporto.
Al posto del parcheggio previsto in Masterplan si potrebbe costruire un piccolo parco per bambini, militari e famiglie. Il servizio della nuova stazione di San Giacomo all'aeroporto impedirebbe di far transitare numerosi automezzi da e per l'aeroporto, inquinando meno e alleggerendo il traffico.
- Migliorare la funzionalità dei parcheggi esistenti: uscita A22 e cimitero di Bolzano, evitando la costruzione di ulteriori parcheggi in zona industriale. Il pendolarismo si combatte offrendo treni, autobus, taxi collettivi e non parcheggi che sono solo richiamo di automobilisti con conseguente aumento dell' inquinamento.
- Predisponendo un tunnel sotto la ferrovia in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria di San Giacomo (già previsto) è possibile collegare la ciclabile di San Giacomo, in sicurezza, con quella di via Einstein evitando il bruttissimo incrocio con sottopassaggio di Maso della Pieve (cimiteri).
- Nonostante la galleria il traffico a Maso della Pieve e a San Giacomo rimane molto alto. Si chiede che ad Oltrisarco direzione nord – sud prima del sottopasso di via Volta (distributore Agip) venga messo un cartello che indichi Laives direzione via Volta e alla nuova rotonda un cartello Laives direzione via Galvani che porterà alla galleria.
I transiti verso Laives verranno favoriti verso questa nuova direzione alleggerendo San Giacomo e Maso della Pieve che comunque, in futuro, da il parcheggio cimiteriale rafforzato porterà una aggiunta di traffico.
- I transiti di macchine da Bolzano a Laives passando per san Giacomo risultano ancora piuttosto frequenti, nonostante la galleria. E' necessario intervenire drasticamente imponendo una restrizione come ad Oltrisarco oppure dotare di un bollino per solo residenti (dal sottopasso che va in via Einstein fino alla fine di San Giacomo) che permetterà loro di entrare da nord a sud. Tale provvedimento in via sperimentale lo si potrebbe adottare negli orari di punta e se, dopo il monitoraggio, risultasse insufficiente lo si adotterà per le intere 24 ore.
- Intervenire affinchè i navigatori satellitari non facciano passare i camion e le automobili straniere (Germania, Polonia, Italia, ecc.) per la ex statale 12.
- I trasporti con mezzi pesanti dovranno essere trasferiti quanto più possibile sulla ferrovia. Gli autotrasportatori artigiani non utilizzano il trasporto intermodale sovvenzionato dalla Provincia.
- E' necessario favorire anche un trasporto intermodale che faccia viaggiare solamente i containers.
- Le tecniche di gestione dei Materiali Post Consumo (MPC) che comportano le minori emissioni di inquinanti nell'ambiente, la massima riduzione di gas serra ed il massimo risparmio energetico sono: riduzione della produzione alla fonte, riciclaggio, compostaggio.
L'intrinseco vantaggio dei trattamenti meccanico biologici è l'estrema flessibilità. La filiera che presenta il maggiore risparmio di gas serra, il maggiore contenimento delle emissioni nell'ambiente e un'occupazione di suolo confrontabile con quello delle ceneri di un “termovalorizzatore” è la bio-ossidazione con sottrazione del carbonio ossidabile tramite stoccaggio permanente e/o provvisorio del materiale bio-ossidato opportunamente pressato.
Questa soluzione non pregiudica un futuro utilizzo delle potenzialità energetiche dei materiali stoccati, rinviandolo a condizioni di mercato e sviluppo di tecnologie più vantaggiose.
Impianti di bio-ossidazione dimensionati per ogni vallata dell'Alto Adige oltre ad avere i vantaggi sopra descritti eviterebbero i numerosi trasporti dei MPC necessari per mantenere acceso l'unico inceneritore del territorio altoatesino.
- Se AirAlps intende mantenere il contratto di code sharing con Alitalia dovrà spostare la sede tecnica in Italia. Così ha chiesto Alitalia. Alfred Guarriello membro del comitato di gestione AirAlps sostiene che con un piano triennale consentirebbe di programmare investimenti quali l'acquisto di velivoli da 70 posti rispetto gli attuali di 31 (Dornier).
Che venga fatto.
L'aeroporto di San Giacomo è stato dimostrato che può accoglierli fin d'ora. AirAlps, la compagnia tirolese, controllata da imprenditori ed enti sudtirolesi potrà essere sostituita o integrata da altre compagnie che possiedono aerei altrettanto compatibili, ma che dimostrino maggior affidabilità e una maggiore imprenditorialità. Si ritiene che la grandezza dell'aeroporto debba essere messo in sicurezza rimanendo così com'è. C'è la convinzione che vi siano ampi spazi per ottimizzare le potenzialità dell' aeroporto di San Giacomo utilizzando più compagnie aeree, più efficienti dell'attuale, con aerei con max 70 posti che già di fatto possono decollare ed atterrare . Il disavanzo ridotto dalla buona gestione con aerei non superiori ai 70 posti potrà essere ripianato dalla Provincia come altri servizi di trasporto (Sostenuto da Durnwalder).
- I viaggiatori prvenienti dalle lunghe distanze (nord Europa ed est Europa) possono raggiungere Bolzano transitando da Vienna (l'Abd sostiene che i voli per Vienna funzionano particolarmente bene). E' impossibile creare voli da Bolzano per ogni destinazione europea.
- Ogni aeroporto dovrà costituire una Commissione i cui compiti sono: procedere alla classificazione dell'aeroporto stesso, provvedere alla definizione delle procedure antirumore, procedere alla definizione delle tre fasce A – B – C di pertinenza dell'infrastruttura.
- Ogni aeroporto aperto al traffico civile dovrà provvedere alla predisposizione nell'intorno aeroportuale di un sistema di monitoraggio “in continuo” che possa consentire il rilevamento di eventuali superamenti dei limiti. Ciò permette di tenere sotto controllo il “clima” acustico nell'intorno aeroportuale, ma anche di applicare sanzioni ai vettori per il non rispetto dei limiti o delle procedure antirumore. DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99)
- Tassazione “chi inquina paga”. E' necessario favorire la Proposta modificata di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 29-11-2002, COM (2002) 683 def.- Istituzione di una disciplina comunitaria per la classificazione delle emissioni sonore degli aerei subsonici civili ai fini del calcolo delle tasse sul rumore.
- Misure in materia fiscale. Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Il soggetto tenuto ad osservare gli obblighi connessi all'imposizione (dichiarazione e versamento) è l'esercente dell'aeromobile. Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia l'ha introdotta con legge Regionale n.12/2003, Legge collegata alla Finanziaria regionale del 2003. Il gettito sarà destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio e disinquinamento acustico e all'indennizzo delle popolazioni residenti in prossimità dell'aeroporto.
- Predisporre una stima (valutazione monetaria) degli impatti ambientali prodotte dai diversi gestori, identificando quantitativamente gli indennizzi da effettuarsi a chi ha subito e subisce i danni. (riferimenti legislativi). Indennizzi volti a migliorare la vita e la salute: infissi, pannelli, isolamenti, sostituzione casa, interventi d'insonorizzazione per edifici ed impianti già esistenti etc.
*La mappatura acustica potrebbe comportare la necessità di adeguare il piano regolatore comunale. Potrebbe essere necessaria una modifica delle destinazioni d'uso dei terreni sottoposti all'inquinamento acustico con la conseguente revisione del valore di mercato di terreni e soprattutto di fabbricati.
---o---
E' importante ricordare quanto il Presidente della Giunta Durnwalder ha dichiarato : “La mediazione dovrà svolgersi con la partecipazione più ampia possibile, dando a tutte le categorie interessate l'opportunità di far sentire la propria voce.” “ La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” “Un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”
---o---
Questa è la nostra voce.
Grazie per l'attenzione

Fonti e riferimenti:
LEGGE PROVINCIALE 20 novembre 1978, n. 66 (Provvedimenti contro l'inquinamento prodotto da rumore).
Legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull'inquinamento acustico) DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 novembre 1997 (Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore).
Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 (Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale).
DPR 18.11.1998, n. 459 Rumore ferroviario.
DECRETO 31 ottobre 1997 (Metodologia di misura del rumore aeroportuale).
D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496 (Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili).
Dm 20 maggio 1999 (sistemi di monitoraggio aeroporti) (Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico).
DIRETTIVA 2002/30/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 marzo 2002 (che istituisce norme e procedure per l'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità).
DECRETO LEGISLATIVO 17 gennaio 2005, n. 13 ( Attuazione della direttiva 2002/30/CE relativa all'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti comunitari ).
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 2004, n.142 (Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447).
DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99). Controllo del clima acustico.
Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Capo IV art.90.
ISDE, Inquinamento atmosferico e danni alla salute.
http://www.sestopotere.com/index.ihtml?step=2&rifcat=280&Rid=105911
Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Rassegna degli effetti derivanti dall'esposizione al rumore.
2006 ENEA. La politica ambientale tra scelta e non scelta .
Emissioni di bioessicatori e termovalorizzatori a confronto.
Provincia Autonoma di Bolzano
ENAC.
ENAV.
ABD.
AERO CLUB BOLZANO-ALTO ADIGE.
http://www.aeroclub.bz/indexit.htm
A22.
AMMODERNAMENTO ASSE FERROVIARIO DEL BRENNERO.
http://www.verdideltrentino.org/FORRER_infrastr_citta%20asta%20Adige.pdf




giovedì, 03 maggio 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-05-03 num

Ecco il piano traffico

precedenza a Gries

Il testo ufficiale: protetto l'asse di via Fago, nessun filtro per via Druso e via Roma
BOLZANO — Dopo anticipazioni, discussioni preventive e perfino una correzione ufficiale diramata dal sindaco, arriva finalmente il testo ufficialedel piano traffico, distribuito dall'assessore Klaus Ladinser ai colleghi di giunta. Tema forte, il tentativo di liberare Gries dal traffico di transito. Non sono previsti invece filtri particolari per i flussi di via Roma e viale Druso, cuore della protesta che un paio d'anni fa costò forse la rielezione a Giovanni Salghetti. Ma facciamoparlare il testo. LA VIABILITÀ — L'opera cruciale ( e più onerosa) del piano è la galleria nord est sotto il monte Tondo, che dovrebbe incanalare sull'arginale il traffico proveniente da San Genesio, Sarentino e Renon. Lo scopo è dare respiro a una « vasta zona residenziale — interessata dal traffico di attraversamento, anche pesante. È necessario trovare un collegamento funzionale che escluda l'utilizzo di strade urbane » . Curiosamente, mentre la versione « Bignami » del documento sceglie l'opzione del tunnel nord est, nel testo esteso del Put si lascia aperta l'alternativa nord ovest ( più costosa) con tunnel sotto il Guncina.
La seconda grande opera è il raddoppio della corsia sud dell'arginale: « L'attuale capacità è insufficiente » . Confermato inoltre il completamento dell'arteria nel tratto tra ponte Virgolo e ponte Roma: ciò consentirebbe di istituire il senso unico ( verso nord) nella galleriadel Virgolo, « al fine di risolvere un grave problema di sicurezza » . Come anticipato, viene proposto il nuovo ponteCasanova. « Appare logico ricercare un ulteriore aggancio al sistema arginale sotto ponte Resia » . LE ZTL — la prospettiva del tunnel a nord agevola l'ideadi una nuova zona a traffico limitato ( Ztl) in Corso Libertà, da piazza Gries fino al ponte. L'assessore pensa a una trasformazione a più tappe: « Un primo intervento — scrive — può essere previsto in piazza Gries limitando il transito a fasce orarie » .
Proposto anche l'ampliamento della Ztl in centro: verrà inclusa la zona dei palazzi provinciali ( via Alto Adige, viaPerathoner, viaStazione, via Laurino , via Sciliar, via Crispi) mentre rimane fuori via Cassa di Risparmio. Unaterza Ztl è prevista a Don Bosco, « nella zona che dagli spazi verdi di viaMilano e via del Ronco raggiunge l'Isarco » .
Per controllare gli accessi alle Ztl, si giudica « indispensabile » un sistema di monitoraggio basato su telecamere. LA VELOCITÀ — Il Put promette cambiamenti nella mappa delle strade in cui il limitemassimo di velocità è sotto i 50 km all'ora. Ma sembra di capire che tali zone, anziché aumentare, diminuiranno. « Il sistema — si legge — ha prodotto situazioni contestate. Si tratta di razionalizzare il sistema in tutta la città evitando una diffusione della riduzione della velocità, istituendo i limiti laddove effettivamente servono e togliendoli da dove sembrano esagerati » . INTERVENTI — Tra le infrastrutture, confermati interventi attesida tempo come l'apertura in viaRessel e il sottopasso di viaMayr Nusser. Ma un nuovo, importante sottopasso è proposto per via Torricelli, al fine superare il ( pericoloso) collo di bottiglia costituito dall'intersezione con via Volta. In questo modo il traffico in ingresso dal casello di Bolzano Sud verrebbe « collegato in modo ancora più funzionale al sistema arginale » , e in aggiunta si creerebbero le condizioni per « un collegamento diretto tra via Volta e via Resia, nei due sensi di circolazione » . Scomparirà il semaforo all'incrocio via Druso via Resia, sostituito da una nuova rotonda. Esempre in zona non si fa più cenno a un altro semaforo, quello « intelligente » che doveva salvare via Druso dal traffico dei pendolari ( già fiore all'occhiello del precedente Put) LE CICLABILI — A completamento della rete ciclabile vengono proposti nuovi tratti in via CastelRoncolo, via Novacella, a SanGiacomo, e in via Claudia Augusta nel tratto via Volta Santa Gertrude: « Ciò comporta — si precisa — una riduzione della sosta lungo la strada » .
Gustose novità per gli amanti delle due ruote, la riconversione del distributore di piazza Verdi in stazione di servizo per le bici e l'apertura di una foresteria per ciclisti presso la stazione di Ponte Adige. IL » FERRO » — Difficoltà per la « cura del ferro » promessa agli elettori da Spagnolli. Le parole sull'usometropolitano della ferrovia, pur confermando l'impegno, suonano quasi come una resa: « Il problema — si ammette — appare di soluzione impegnativa, tenuto conto dei vari enti interessati edell'obiettiva difficoltà di intervenire su un sistema statale consolidato » . Confermata, comunque, la costruzione della nuova stazione a Casanova.
Quanto al sistema alternativo ( tramvia o mini metro) il Put non va oltre una dichiarazione d'intenti: « Il sistema dev'essere innovativo, rappresentare una società in crescita » . Non una parola, però, sul possibile tracciato, né sul tipo di tecnologia. Francesco Clementi Torna in soffitta il semaforo anti pendolari al bivio Mendola Via il limite dei trenta all'ora « dove appare esagerato » Metropolitana di superficie, quasi una dichiarazione di resa Nessuna indicazione sul percorso della tramvia SOTTOPASSO Eliminato l'incrocio tra via Volta e via Torricelli LE TELECAMERE Controlli elettronici per monitorare gli accessi alle Ztl Il « BIKE SERVICE » In piazza Verdi Il distributore diventa un centro per le bici LIBERATO Corso Libertà senz'auto: una rarità che potrebbe diventare la regola, se passerà la proposta di creare la nuova Ztl


Parcheggio a sette piani in via Buozzi, 600 posti a Piè di Virgolo

BOLZANO — A differenza del piano precedente, il Put di Ladinser non presenta rivoluzioni per la politica della sosta. Tra i progetti più significativi, due nuovi maxi parcheggi a Piè di Virgolo e all'intersezione via Buozzi via Einstein. PARCHEGGI RESIDENZIALI — « L'attività relativa ai parcheggi interrati — scrive l'assessore — deve ritenersi non conclusa » . La sesta variante al piano parcheggi prevede dunque quattro strutture: piazza Gries ( 300 posti su tre piani, di cui uno lasciato alla sosta a orario), viale Trieste ( sito da definire), via Roen ( 173 posti) e piazza Mazzini ( lato sud). Ulteriori parcheggi residenziali sono previsti in via Weggenstein. PARCHEGGI PUBBLICI — Oltre a uno dei tre piani previsti aGries, viene proposto un parcheggio pubblico a Rencio. Confermata l'idea di un maxi parcheggio ( 600 posti per auto e 20 per bus) a Piè di Virgolo, nell'area attualmente occupata dal distributore. PARCHEGGI SCAMBIATORI — Nel testo si ammette la partenza difficile dei parcheggi di interscambio nella cintura sud della città: A22, Fiera e Maso della Pieve. « Qualche riscontro positivo è stato notato in questi ultimi parcheggi, mentre quello al casello dell'A22 ha avuto un utilizzo molto limitato » .
Per cambiaremusica, si riconosce nel Put, « è necessario che i parcheggi periferici siano funzionali, protetti e collegabili con sistemi di bus navetta al centro » . In quest'ottica è proposto « un grande parcheggio a sette piani, per un totale di 1.750 posti, in corrispondenza del piazzale esistente tra via Buozzi e via Einstein » . Confermata la previsione di un altro polo d'interscambio a Ponte Adige, ma in questo caso il testo è avaro di dettagli. ZONE COLORATE — Anche il Put di Ladinser, come i precedenti, benedice le zone colorate.
« Il bilancio delle modifiche introdotte dal precedente piano — si legge — è positivo: il sistema ha contribuito a una minor movimentazione dimezzi privati » . Bocciata per l'ennesima volta, infine, una vecchia richiesta dei comitati: « Non si è ravvisata la necessità di variare la zona blu riducendola nella zona di viale Trieste » . la perimetrazione, dunque, è confermata.
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mercoledì, 25 aprile 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-04-25

Trasporti intermodali

Rola, Widmann bacchetta Erlacher Baumgartner: « Innovare il servizio »

BOLZANO — È polemica tra l'assessore Thomas Widmann e gli autotrasportatori artigiani sul mancato utilizzo del trasporto intermodale sovvenzionato dalla Provincia. « La società Rola — ricorda Widmann bacchettando il presidente degli autostrasportatori dell'Apa, Erlacher — è stata chiusa perchè gli artigiani non la utilizzavano. L'ente pubblico non può continuare a sovvenzionare un servizio inutilizzato e non riesumeremo simili iniziative se non abbiamo la certezza che verranno utilizzate » . Dalla parte di Widmann si schiera anche Thomas Baumgartner, patron di Fercam una delle aziende leader in Italia. « Purtroppo — spiega Baumgartner — è vero che gli artigiani non hanno mai utilizzato i servizi della Rola.
Fercam si è impegnata a far viaggiare sei camion al giorno ma eravamo i soli a sfruttare le possibilità » . Baumgartner, che ben conosce il mercato dei trasporti, dà anche un consiglio alla provincia e sottolinea che in futuro dovrà essere istituito un trasporto intermodale che consenta di far viaggiare solamente i container senza autisti. « Far viaggiare su un treno motrice e autista è antieconomico » sottolinea il patron di Fercam. M. An.
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