giovedì 19 gennaio 2012

antiinquinamento 1


giovedì, 10 luglio 2008


Arrivano le barriere antirumore sull’A22

Vadena. Circa quattro chilometri nei pressi del paese e in zone Cervo e Birti
Alto Adige, 10 LUGLIO 2008

 VADENA. Nuove barriere antirumore verranno realizzate a partire dall’autunno lungo l’A22 tra Bolzano sud e Egna, in località Cervo e a Vadena: è quanto ha comunicato l’Autobrennero alla Provincia. «Questo nuovo intervento di abbattimento del rumore è un passo avanti importante per migliorare la qualità della vita della popolazione che vive lungo l’asse autostradale», commenta il presidente Luis Durnwalder. La lunghezza compessiva sarà di 4,2 chilometri; costo: 8,6 milioni.
 La Provincia aveva inoltrato ad Autobrennero la richiesta di completare le misure di tutela ambientale (in primis la costruzione di barriere antirumore) lungo l’A22, nell’interesse del paesaggio e della popolazione. Il presidente Grisenti si era mosso con decisione e tempestività ultimando la fase di mappatura acustica delle aree sensibili e il varo del nuovo «Piano di contenimento ed abbattimento del rumore» che interessa anche l’Alto Adige. Gli interventi sono in fase di realizzazione: l’Autobrennero ha comunicato che in autunno - una volta avuto l’ok dell’Anas - partiranno i lavori per la costruzione di cinque barriere antirumore in corrispondenza del tratto autostradale tra le stazioni di Bolzano sud e di Egna-Ora. Nel dettaglio, due ciascuna in località «Cervo» e vicino all’abitato di Vadena (carreggiate nord e sud) e l’ultima a completamento dell’impianto antirumore nella frazione «Vadena Birti» (carreggiata sud), per una lunghezza complessiva di 4,2 km.
 I lavori a base d’appalto, per il quale è a disposizione una somma complessiva è di 8,6 milioni, dovranno essere ultimati entro 340 giorni consecutivi. In particolare, si prevede di eseguirli impedendo la transitabilità delle sole corsie di emergenza, senza quindi condizionare il regolare flusso del traffico. Tecnicamente, la curvatura verso la fonte del rumore da abbattere consentirà di ridurre a 4 metri l’altezza delle barriere: tale tipologia è già stata sperimentata dall’A22, con ottimi risultati, a Laion, San Pietro Mezzomonte e Ponte Gardena in val d’Isarco.
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sabato, 05 luglio 2008


Il Sellaronda-Bus ritorna da lunedì Mobilità ecologica

Trasporti

Corriere dell'Alto Adige 2008-07-05

BOLZANO — Da lunedì torna a circolare il Sellaronda-Bus, il servizio di trasporto pubblico attorno al Gruppo del Sella.
«Vogliamo ripetere l'offerta di una mobilità soft ed ecocompatibile», spiega l'assessore provinciale Thomas Widmann. Sempre da lunedì verrà intensificato con corse ogni 15 minuti (la mattina e la sera) il collegamento autobus Roncadizza-Selva.
Il servizio del Sellaronda-Bus, che consente ai turisti e agli appassionati di montagna di circolare nelle quattro valli e sui quattro passi attorno al Gruppo del Sella senza utilizzare l'auto. «Il progetto può ulteriormente consolidarsi quanto più l'offerta riuscirà ad essere flessibile e a convincere gli utenti ad abbandonare la macchina» sottolinea Widmann.
Così oltre a toccare le località di Selva, Colfosco, Corvara, Arabba e Canazei, il Sellaronda-Bus prevede circa 30 fermate lungo i percorsi in senso orario o antiorario.
«Con il biglietto del Sellaronda-Bus si può viaggiare tutto il giorno e salire e scendere a piacimento», aggiunge Widmann.
Per la prima volta sono ammessi tutti i documenti di viaggio del sistema tariffario provinciale (carta valore, mobilcard, Abo+, Abo 60+), i titolari di «GardenaCard» e «Mountainpass Alta Badia» viaggiano gratis.
Il Sellaronda-Bus, nato dalla collaborazione tra enti di Alto Adige e Trentino, circola per tutta l'estate fino al 5 settembre.
Sempre da lunedì 7 luglio viene potenziato inoltre il servizio di autobus sulla linea Roncadizza-Selva. I collegamenti della mattina e della sera vengono aumentati con una frequenza di 15 minuti. «La richiesta era giunta dagli operatori turistici e l'Assessorato alla Mobilità è riuscito a concretizzarla», spiega Widmann.
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mercoledì, 02 luglio 2008


Smog L'Appa invita a seguire il modello austriaco. «Così si riduce l'inquinamento»

«A22, a Bolzano limite dei novanta»


Minach scrive a Grisenti. «Misura solo in casi eccezionali»

BOLZANO — Dopo un sensibile miglioramento registrato tra il 2006 ed il 2007, la qualità dell'aria che respiriamo è tornata a peggiorare. Lo dicono i dati rilevati dall'Appa nelle centraline di Bolzano, in particolare di Oltrisarco. Il numero dei giorni in cui le polveri sottili sono oltre i limiti di legge sono aumentati mentre i valori medi di biossido di azoto sono superiori, anche se di poco, alla soglia consentita dalla norma nazionale. «A questo punto — avverte il direttore dell'Appa Luigi Minach — se vogliamo che la situazione migliori dovremo prendere misure coraggiose». Appena tornato a un convegno a Graz, Minach lancia una proposta destinata a far discutere: l'introduzione di un limite di velocità sull'A22 nel tratto tra Bolzano nord e Bolzano sud. Tra qualche giorno partirà una lettera la presidente di A22 Grisenti con la richiesta di un incontro.
«In Austria — spiega Minach— si sta tentando questa strada e credo che anche in Alto Adige dovremmo pensarci attentamente. Nessuno, sia chiaro, ha intenzione di fermare le macchine ma quando le condizioni sono particolarmente gravi possiamo ottenere risultati significativi riducendo la velocità nel tratto — Bolzano nord Bolzano sud — più colpito dall'inquinamento atmosferico».
Il direttore dell'Appa precisa che si tratterebbe di una disposizione che entrerebbe in vigore solo in casi di emergenza e gli automobilisti dovrebbero essere avvisati mediante tabelloni luminosi. «Abbiamo discusso a lungo con i sindaci della valle dell'Adige e — conclude Minach — da più parti è emersa la richiesta di intervenire sull'autostrada per ridurre l'inquinamento. Non possiamo certo bloccare le macchine ma riducendo la velocità si possono abbattere le emissioni anche del trenta per cento. In Austria la riduzione della velocità ha dato ottimi risultati ».
M. An.


Corriere dell'Alto Adige 2008-07-02
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venerdì, 27 giugno 2008


Barriere lungo i binari, progetto da rifare
Sono emersi problemi di staticità nel realizzare le fondamenta
Vadena: sì dell’Anas al progetto anti rumori dell’Autobrennero
Alto Adige, 26 GIUGNO 2008


 VADENA. Un passo in avanti (il benestare dell’Anas al progetto dell’A22) ed uno indietro (problemi tecnici e una ditta fallita) per quanto riguarda l’installazione delle barriere antirumore lungo l’Autobrennero e a fianco della linea ferroviaria nel tratto fra la città e Vadena, in particolare per quanto riguarda la zona Cervo i cui abitanti sopportano un eccessivo inquinamento acustico.
 L’imprevisto riguarda la posa delle barriere a fianco dei binari della ferrovia del Brennero all’altezza di Laives per circa 2,4 chilometri. Il cantiere è stato montato ma sono sopraggiunti due ostacoli dopo i primi interventi: 1) una delle ditte incaricate del lavoro ha avuto pesanti difficoltà di ordine finanziario (pare sia fallita); 2) si è potuto accertare che i previsti interventi per le fondamenta avrebbero potuto creare problemi di staticità e quindi di sicurezza. Da qui la decisione di rivedere il progetto con un conseguente ritardo di completamento dell’opera rispetto a quelle che erano le previsioni. Gli analoghi interventi di posa delle barriere a Laives Sud e Laives Nord, per un totale di un chilometro, prenderanno il via nel prossimo mese di marzo. Ogni singola barriera, realizzata in cemento e vetro e successivamente rinverdita, raggiungerà un’altezza compresa tra i 3 e i 4,5 metri, e non necessiterà di alcun tipo di manutenzione. L’intervento più costoso è quello all’altezza di Laives, per il quale è prevista una spesa di circa 4 milioni di euro.
 Il passo in avanti, sempre a proposito di barriere antirumore, è quello compiuto in merito al progetto dell’Autostrada del Brennero all’altezza dell’abitato di Vadena. Proprio di recente l’Anas ha dato il proprio benestare e quindi la società dell’A22 può procedere con la gara di appalto (l’importo previsto è superiore ai 5 milioni di euro) per l’aggiudicazione dei lavori. Sarà un lotto unico «Con la priorità - dice il sindaco di Vadena Alessandro Beati - che speriamo venga concessa dalla A22 al tratto a ridosso della zona Cervo dove si registrano i maggiori disagi a causa dei rumori». Lo stesso Beati ha chiesto all’A22 di considerare la sistemazione delle barriere anche nel tratto di autostrada fra Vadena Centro e la frazione di Birti per proteggere dai rumori anche la zona dove costruirà gli alloggi una cooperativa edilizia.
 Saranno complessivamente oltre 800 metri di protezioni all’altezza di diverse abitazioni e dovrebbero essere realizzate sia sul lato est che su quello ovest dell’autostrada.
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martedì, 17 giugno 2008


«Troppo smog, limite dei 90 orari sull’A22»
I comuni della conca hanno incaricato la Provincia di trattare con i vertici dell’Autobrennero
Alto Adige, 14 GIUGNO 2008

  BOLZANO. I tassi annuali di biossido di azoto rilevati lungo l’A22 (a Bressanone sud ed Egna), ma anche in centro a Bolzano (via Claudia Augusta e piazza Adriano) e a Salorno, superano i valori limite imposti dalla Comunità europea e pertanto i sindaci della conca hanno dato mandato al direttore dell’Appa Luigi Minach di fissare un incontro con i vertici dell’Autobrennero. Tra le misure al vaglio c’è la riduzione della velocità, fino a 90 Km/h, tra Bolzano Nord e Bolzano Sud, in caso di superamento della soglia di 150 microgrammi/ora. «A questo scopo - spiega Minach - potrebbero essere installati pannelli luminosi».
«Non possiamo più permetterci - sottolinea Minach - di sottovalutare il problema. Diciamo che se un tempo, per migliorare la qualità dell’aria, facevamo riferimento unicamente alle polveri sottili, d’ora in avanti dovremo attivarci per combattere anche gli ossidi di azoto, il 35 per cento dei quali sono prodotti proprio dall’autostrada del Brennero. Non si può temporeggiare oltre, perchè se non dovessimo scendere entro il 2010 sotto il valore limite di 40 microgrammi per metro cubo incorreremo in pesanti sanzioni».
 Il direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente ritiene che l’unico sistema per ridurre i valori di biossido di azoto sia quello di diminuire la velocità sull’A22. «Tanto più alta è la velocità delle auto, tanto maggiori sono il consumo di carburante e le emissioni. Le alternative, per ridurle sono solamente due: diminuire il numero dei mezzi in circolazione, il che mi sembra realisticamente difficile, oppure ridurre la velocità delle auto».
 Si tratta di una misura che gli automobilisti difficilmente accetteranno di buon grado. «Ma è una strada - sottolinea Minach - sulla quale dovremo necessariamente lavorare, a meno che il presidente dell’Autobrennero Silvano Grisenti non riesca ad individuare altre misure ugualmenti efficaci».
 Dunque, benché la situazione dell’aria per quanto attiene le Pm10 sia sensibilmente migliorata anche grazie agli sforzi prodotti dalle amministrazioni comunali e dai cittadini, come ha sottolineato il direttore provinciale dell’Agenzia provinciale per l’ambiente Minach, è necessario ora intervenire anche sul fronte degli ossidi di azoto (fra cui soprattutto il biossido di azoto NO2). Secondo le stime (aggiornate a fine 2007) la produzione di ossidi di azoto in provincia di Bolzano è da ricondurre all’80 per cento al trasporto su strada, all’8 per cento ad altre sorgenti mobili e a macchinari, per il 6 per cento alla combustione non industriale (riscaldamento domestico), per il 4 per cento alla combustione industriale e al 2 per cento alla produzione di energia e trasformazione di combustibili. In base ai valori rilevati nel 2004 emerge che più di un terzo del totale delle emissioni di ossidi di azoto immessi nell’atmosfera in provincia di Bolzano proviene dall’autostrada del Brennero. Particolarmente colpite sono le zone della conca di Bolzano e della Bassa Atesina, dove le concentrazioni di NO2 sono superiori ai limiti previsti dalla normativa. Permangono comunque anche nel resto del territorio provinciale, come ha ricordato Minach, dei valori di fondo troppo elevati e la situazione impone di agire. Minach ha anche sottolineato che una eventuale limitazione della velocità non ridurrebbe solo le emissioni di ossidi di azoto, ma anche il consumo di carburante (con un risparmio non trascurabile) e il rumore.
«È necessario - sottolinea l’assessore provinciale all’ambiente Michl Laimer - coinvolgere l’A22». In primo luogo dovrà essere discussa la proposta di introdurre una regolamentazione dinamica della velocità dei mezzi in transito su alcuni tratti autostradali in prossimità dei maggiori centri abitati (tratto Bolzano nord-Bolzano sud), riducendo la velocità in presenza di concentrazioni elevate di NO2 in concomitanza di situazioni di forte inversione termica d’inverno e di alti valori d’ozono d’estate. A tal fine in prossimità degli accessi dell’A22 potrebbero essere posizionati tabelloni indicanti il limite di velocità da rispettare. (max)


I VERDI
«La giunta provinciale avrebbe dovuto agire già nel luglio 2005»

  BOLZANO. Secondo il gruppo Verde è tempo di agire, in un lasso di tempo ragionevolmente breve. «La riduzione del limite di velocità sulla A22 è necessaria e urgente, al pari dell’attuazione effettiva di altre misure da tempo annunciate per la tutela della qualità dell’aria». I tre consiglieri Riccardo Dello Sbarba, Cristina Kury e Hans Heiss sono dell’avviso che la giunta provinciale, almeno fino ad ora, non abbia fatto quanto era nelle sue possibilità per ridurre le emissioni di biossido di azoto.
 «Con il nostro intervento - spiega il gruppo ambientalista - intendiamo richiamare l’esecutivo altoatesino all’attuazione di quelle misure già da tempo annunciate per contrastare l’inquinamento atmosferico. I tassi annuali di ossidi di azoto rilevati lungo l’Autostrada del Brennero superano di gran lunga i valori limite segnalati a livello europeo. Il Piano provinciale della qualità dell’aria, che comprende anche norme riguardanti l’autostrada, quali il divieto di transito notturno per i veicoli commerciali, limiti di velocità, limitazioni alla circolazione di certe classi di veicoli, è entrato in vigore nel luglio del 2005. Peccato che da allora non sia successo praticamente nulla. E peccato che i valori di inquinamento dell’aria abbiano continuato inesorabilmente a superare i limiti. L’attuale richiesta dei sindaci e dell’Agenzia provinciale per l’ambiente di ridurre il limite di velocità anche per i mezzi individuali è da ritenersi urgente e da sostenere pienamente. La stessa misura adottata in Austria si è rivelata efficace anche nella riduzione dell’inquinamento acustico». Anche in Austria, peraltro, i valori - secondo il direttore dell’Appa Luigi Minach - sono tuttora in crescita. Al tavolo tecnico erano rappresentati i comuni di Bolzano, Laives (con il sindaco Giovanni Polonioli), Appiano (con il vicesindaco Rudolf Gutgsell), Merano, Marlengo e Bronzolo. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Comunità comprensoriale del Burgraviato.

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sabato, 10 maggio 2008


Pineta, più vivibilità grazie alla variante
L’assessore provinciale Mussner ha illustrato l’altra sera i lavori della circonvallazione ed anche le prospettive
Alto Adige, 10 MAGGIO 2008

 LAIVES. La costruzione della variante alla statale 12, per quanto riguarda l’abitato di Pineta è una occasione unica per cercare di riqualificare l’abitato e non solo dal punto di vista della viabilità. Tra la variante in costruzione a valle di Pineta e la statale 12 infatti, rimarrà un residuo di terreno che la Provincia venderà al Comune il quale, a sua volta, lo trasformerà in area pubblica ricreativa, con tutta una serie di attrezzature delle quali beneficerà la frazione.
 Questo progetto è stato presentato l’altra sera al teatro delle Muse di Pineta, presenti l’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner e i tecnici del suo assessorato, oltre all’architetto Azzolini che ha elaborato l’ipotesi di trasformazione della striscia di terreno residuo.
 In sostanza, dovrà diventare verde pubblico con dei parcheggi e ci sarà anche un ponte sopra la variante per la pedociclabile diretta verso la zona sportiva Galizia. Uno degli aspetti molto interessanti è che l’attuale tracciato della statale 12 verrà leggermente spostato verso valle, dando così maggiore respiro ai condomini che attualmente sono lungo il fronte strada e nello spazio rimanente, oltre al percorso pedonale, verranno piantati alberi. Anche le barriere antirumore che verranno installate davanti a Pineta saranno realizzate tenendo conto dell’impatto estetico e quindi avanti con tanto verde per mascherarle alla vista. All’incrocio tra statale (che diventerà una strada urbana) e via Dolomiti, dove oggi c’è il semaforo, l’architetto ha previsto una piazzetta alberata con pini, gli stessi che esistevano un tempo ed ai quali deve il nome la frazione.
 Si è anche parlato del nuovo lotto di variante, quello in galleria per superare la città di Laives e di tempistica. A tale proposito, l’ingegner Valentino Pagani ha spiegato a che punto sono i lavori davanti a Pineta e cosa succederà neri prossimi mesi, fino ad arrivare alla fine dell’anno, quando il tratto di variante davanti a Pineta sarà pronto. Inevitabilmente ci saranno anche disagi per consentire i collegamenti tra l’attuale viabilità e quella che sta per arrivare, con chiusure momentanee di tratti della statale 12 a sud di Pineta e deviazioni su percorsi alternativi. Tornando alla trasformazione dell’area oggi adibita a cantiere tra le due strade, l’assessore Mussner ha spiegato che la Provincia finanzierà le barriere architettoniche e il ponte pedociclabile. La trasformazione del terreno in spazio pubblico costerà all’incirca un milione e 200 mila euro.
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categoria:comune di laives, antiinquinamento, variante laives
venerdì, 11 aprile 2008


Basta transiti inutili sulla statale: proposta di Grasso
Svolta a destra da vietare per chi esce dalla Vurza
Alto Adige, 04 APRILE 2008
 LAIVES. Attraverso l’abitato di San Giacomo transitano ancora troppi veicoli che non avrebbero in realtà motivo di farlo. Ne è convinto Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione comunista, che per questo interviene mediante una interrogazione consiliare dove propone di vietare la svolta verso destra ai veicoli che escono dalla zona produttiva Vurza, così da obbligarli ad imboccare la variante in galleria se debbono andare verso nord. Il consigliere Grasso considera anche che la zona produttiva Vurza si sta ampliando con l’aggiunta di nuove fabbriche, che inevitabilmente contribuiranno ad incrementare il traffico, anche pesante, un quadro che non deve assolutamente portare disagi per l’abitato di San Giacomo.
 Altra interrogazione, sempre di Grasso, prende in considerazione i riduttori di flusso dell’acqua potabile, quelli che l’assessore Giorgio Zanvettor ha distribuito a molte famiglie che ne avevano fatto richiesta. Però ci sono anche esclusi e il consigliere chiede perciò con quale criterio siano stati distribuiti questi riduttori di flusso e se non sia il caso a questo punto di continuare con la distribuzione alle famiglie, fino ad averle accontentate tutte. «Se è un problema di costi - conclude Grasso - invece che distribuirli gratuitamente, si adotti la discriminante del reddito familiare più che al possesso di un giardino». (b.c.)
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giovedì, 28 febbraio 2008


Energia Presentata a Milano la nuova kermesse costola di CasaClima: punterà sui sistemi di produzione

KlimaEnergy, il Sudtirolo fa scuola

Corriere dell'Alto Adige  2008-02-28

Leitner partner dell'evento: «Investiamo sui generatori a idrogeno»
La manifestazione si terrà a ottobre nella cittadella fieristica altoatesina Marsoner: «Ci rivolgiamo a amministrazioni e aziende»
MILANO — Dopo KlimaHouse, l'Alto Adige cerca di affermare il proprio ruolo di pioniere nel campo delle energie rinnovabili anche con KlimaEnergy, ultima idea della Fiera di Bolzano, in collaborazione con la Provincia e l'Eurac. Ieri, nello spazio Chiossetto del centro di Milano, si sono dati appuntamenti alcuni degli esponenti di spicco nell'ambito dello sviluppo sostenibile altoatesino, per presentare un progetto che sarà esposto alla «MesseBozen» dall'8 al 10 ottobre. KlimaEnergy si propone di diffondere l'energia da fonti rinnovabile per scopi commerciali. Si tratta di produzione di energia, e non più solo di risparmio come nel concetto CasaClima. Ma la maggior differenza di KlimaEnergy rispetto al suo precursore consiste in un impiego esclusivo — e non più solo complementare — di queste risorse, vero fiore all'occhiello dell'economia provinciale che conta di sfruttare così il proprio know how e le proprie competenze acquisite («la cui richiesta è letteralmente esplosa nell'edilizia», come ha affermato recentemente l'assessore all'ambiente Michl Laimer) come una strategia economica lungimirante e di successo: «L'obiettivo — spiega Walter Huber, direttore del dipartimento energia e ambiente della Provincia — è arrivare a raggiungere l'autonomia dalle energie fossili ».
Si punta così su chiarezza e concretezza strategica: le stesse armi che hanno portato la quota di energia derivante dal rinnovabile in Alto Adige dal 35% al 60% negli ultimi tre lustri: un terzo di tutta la produzione italiana. Il traguardo per il 2020 è fissato tra il 95% e il 100%, quota che garantirebbe l'indipendenza dall'energia fossile dopo quasi tre secoli di monopolio. «Perché il futuro — riprende Huber — non vedrà una fonte energetica in posizione dominante, anzi. La sfida è trovare il giusto mix che risponda a fabbisogni specifici e mirati, utilizzando l'eccellenza di tutti i settori: idroelettrico, eolico, solare, fotovoltaico, biogas, biomasse, geotermica, biocarburanti».
Tuttavia in primo luogo l'attenzione provinciale sarà puntata sul risparmio; poi sarà la volta dell'incremento dell'efficienza nell'impiego energetico, e solo alla fine di questo percorso si passerà alla sostituzione delle energie con quelle rinnovabili.
«L'offerta si rivolge a chi opera in comparti produttivi, dalle industrie agli alberghi, dall'artigianato alle pubbliche amministrazioni, anch'esse coinvolte» ha dichiarato Reinhold Marsoner, direttore della Fiera di Bolzano. MesseBozen, infatti, ha da ieri aperto ufficialmente un bando, che terminerà il primo settembre, diretto a quei comuni, differenziati in tre categorie, che abbiano promosso o cofinanziato progetti nel campo delle energie rinnovabili. «Perché bisogna partire dal locale e, quindi, dai comuni» precisa Wolfgang Sparber, direttore dell'Istituto per le energie rinnovabili dell'Eurac. Anche Huber conferma che l'attivazione delle rete del futuro dovrà sorgere dal basso, con finanziamenti europei non più solo per le grandi ditte. Per arrivare anche a un sogno, oggi forse non più utopico: l'idrogeno. «Stiamo ragionando con i nostri partner un grande progetto, quello dell'autostrada dell'idrogeno, perché contro lo strapotere produttivo e distributivo del petrolio bisogna pur che qualcuno cominci a fare sul serio».
E sul serio sembra fare anche la Leitner, anch'essa presente ieri a Milano con il presidente Michael Seeber, che, dopo essersi inserita nell'eolico (anche in altura) in val Venosta, India e Bulgaria, crede davvero nell'idrogeno, di cui ha costruito a Vipiteno un primo generatore, tutto «fatto in casa». «Come imprenditore ho un sogno — auspica infine Seeber, presidente del colosso vipitenese delle funivie — ovvero che i 250 rifugi altoatesini un giorno possano essere finalmente davvero autonomi ».
Giacomo Valtolina
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categoria:antiinquinamento, ecoenergia
giovedì, 28 febbraio 2008


 «I camion vanno deviati»
Vurza/2. Ampliamento: un appello lanciato dal Centro
  Alto Adige, 28 FEBBRAIO 2008

 LAIVES. In riferimento alla prevista nuova edificazione in zona Vurza con 23 aziende artigiane e constatato l’inizio dei lavori, il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo esprime apprezzamento per le soluzioni previste nel progetto e particolarmente attente al risparmio energetico. Ma evidenzia anche «L’utilizzo di numerosi mezzi di trasporto. Gli abitanti vicini al cantiere e quelli di San Giacomo desiderano che l’intero cantiere Vurza con la sua complessa attività arrechi pochissimi inquinamenti nella zona, che per esperienza sanno essere di tipo acustico e atmosferico, e non ultimo provochi pericoli nelle manovre in prossimità della curva con incrocio». Il Centro Attenzione Permanente propone l’installazione di un cartello stradale da porre all’uscita dell’area-cantiere Vurza (statale 12) con divieto di svolta a destra direzione San Giacomo».
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categoria:ambiente, salute, comune di laives, antiinquinamento
giovedì, 07 febbraio 2008


La raccolta differenziata è calata di tre punti percentuale.

La notizia è di quelle da far fare un balzo sulla sedia.
Mentre ci si preoccupa del cosiddetto turismo dei rifiuti e si inserisce nel regolamento per la determinazione della tariffa una norma che non incentiva ad una loro minore produzione, ma tende solo a scoraggiare questa deprecabile abitudine, veniamo a scoprire che la raccolta differenziata è calata di tre punti percentuale.
Tra le probabili cause, l’inefficienza dell’amministrazione.
A dircelo è il consigliere Ceol, che così facendo ammette il fallimento di una politica dell’asporto rifiuti che coinvolge i responsabili del settore almeno delle ultime tre amministrazioni. All’assessore Tommasini, contro il quale era stata presentata anche una mozione di sfiducia, è stata levata la delega, ma anche con il nuovo responsabile finora non si è vista nessuna inversione di tendenza significativa.
Il risultato è nei dati. Con l’esternalizzazione del servizio sembra addirittura diminuito l’impegno nel settore, continuano a sussistere uno accanto all’altro diversi sistemi di raccolta e l’assistenza ai cittadini è praticamente assente, quasi che con la delega alla Seab, l’amministrazione potesse disinteressarsene.
D’altra parte quando al cittadino vengono mandati segnali contradditori, non ci si può certo meravigliare se si hanno risultati negativi, né si possono scaricare le responsabilità sul loro supposto scarso senso civico.
La tariffa dovrebbe essere proporzionale alla quantità di rifiuti residui prodotti e premiare quindi l’impegno personale. Invece con la scusa di impedire il pendolarismo delle immondizie ci si assicura combustibile per un inceneritore da 130.000 tonnellate che è in contraddizione con il proposito di giungere a valori elevati di recupero, riciclaggio e trasformazione del rifiuto prodotto. Ciò che ci si propone è infatti ottenere combustibile di qualità per l’incenerimento, ma in quantità tale da non dover ricorrere all’importazione dalle regioni limitrofe. Questo il limite per la raccolta differenziata, formalmente dichiarato nel “Piano provinciale di gestione dei rifiuti 2000” quando si rinuncia, ad esempio, ad un potenziamento della raccolta delle plastiche perché “…con l’inceneritore di Bolzano si ha un recupero energetico”.

Rifondazione Comunista - Laives

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categoria:ambiente, amaro, comune di laives, antiinquinamento
mercoledì, 06 febbraio 2008


Sono in arrivo le barriere antirumore
Vadena. Il primo cantiere è già operativo all’altezza di Laives. Subito dopo toccherà alla zona di Cortina all’Adige
Alto Adige  03 FEBBRAIO 2008

 VADENA. Nei prossimi mesi verranno posati circa 8 chilometri di barriere antirumore lungo la linea ferroviaria del Brennero. I primi lavori sono iniziati proprio nei giorni all’altezza del territorio dii Laives. «Per coloro che vivono nei pressi della ferrovia - spiega l’assessore all’ambiente Michl Laimer - questo intervento comporterà un sensibile miglioramento nella qualità della vita». Il primo cantiere, che prevede la posa di circa 2,4 chilometri di barriere, ha aperto i battenti a Laives, ed è frutto dell’accordo raggiunto tra Provincia di Bolzano e Rfi, la società che si occupa di gestire la linea ferroviaria. «Prende dunque il via un programma piuttosto corposo - sottolinea Laimer - che contiamo di concludere entro l’autunno 2009». Dopo il primo lotto, nei prossimi giorni inizieranno le opere di posa delle barriere anche lungo il chilometro abbondante previsto a Cortina all’Adige, mentre gli interventi a Laives Sud e Laives Nord, per un totale di un chilometro, prenderanno il via in marzo. Il programma prevede l’avvio di altri interventi, entro l’estate, a Chiusa, Bressanone, Fortezza e Brennero. Il calendario dei lavori prevede il completamento delle opere tra l’autunno di quest’anno (Cortina all’Adige) e il settembre 2009 (Brennero). «In totale - prosegue Laimer - verranno installate barriere antirumore lungo un tratto di ferrovia di poco inferiore agli 8 chilometri”.
Ogni singola barriera, realizzata in cemento e vetro e successivamente rinverdita, raggiungerà un’altezza compresa tra i 3 e i 4,5 metri, e non necessiterà di alcuna manutenzione. Il programma complessivo di interventi a tutela della salute dei cittadini per quanto riguarda il rumore lungo la linea ferroviaria del Brennero, prevede una spesa di 12,4 milioni di euro: un quinto della cifra verrà messo a disposizione dalla Provincia, il restante 80% sarà a carico di Rfi. L’intervento più costoso sarà quello di Laives, per il quale è prevista una spesa di circa 4 milioni di euro. «Si tratta comunque di soldi ottimamente investiti - conclude Laimer - se consideriamo che le barriere isoleranno dall’inquinamento acustico provocato dai treni circa 270 edifici, per un totale di oltre 2.250 persone».
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categoria:ferrovia, conca atesina, antiinquinamento
mercoledì, 06 febbraio 2008



Rumori, decibel fuorilegge
Sotto accusa il traffico sulla statale e sulla Strada del Vino
Alto Adige 02 FEBBRAIO 2008


 EGNA. L’inquinamento - sia acustico che atmosferico - continua a causare disagi in tutta la Bassa Atesina. I veleni nell’aria sono monitorati (grazie anche alla nuova stazione di Cortina); i decibel un po’ meno anche se restano fuorilegge.
 I primi lavori per la posa delle barriere architettoniche all’altezza dell’abitato di Cortina all’Adige - l’intervento è previsto entro la primavera - costituiscono un segnale importante per l’impegno (che finalmente si concretizza) contro i decibel in Bassa Atesina. Che sono tanti e soprattutto fuori legge. Sia di giorno che di notte. Non è dunque un caso se gli amministratori comunali periodicamente si appellano alla Provincia per chiedere interventi. Lo stesso ha fatto la Comunità di Valle che ha deciso di intervenire presso le autorità competenti di Trenitalia e di Rfi per richiedere un repentino miglioramento del materiale rotabile, soprattutto dei treni merci (sono antiquati e quindi causano decibel regolarmente fuorilegge), e l’installazione di barriere antirumore lungo i binari. La linea ferroviaria è praticamente non protetta da San Giacomo di Laives fino a Salorno - con tutte le conseguenze ed i disagi per migliaia di persone e con sollievi fra mesi soltanto per quelli di Cortina all’Adige. A peggiorare la situazione di Ora c’è anche il ponte di ferro sull’Adige che, ad ogni passaggio di treni, «sprigiona» decibel che arrivano alle case più vicine.
 IL TRAFFICO. Interventi ne sono stati fatti, negli anni, per frenare i decibel causati dal traffico sia sull’autostrada che sulla SS12. Soprattutto lungo la statale del Brennero ed in particolare all’altezza dell’abitato di Egna e della frazione di Villa le barriere hanno attutito i rumori. Ma restano scoperti lunghi tratti sia a nord che a sud di Egna. La situazione si è via via complicata dove l’arteria corre più vicina alle case e dove attraversa i centri abitati. Emblematiche, in questo contesto, sono le situazioni di Laghetti e di Salorno dove, fra l’altro, mancano anche dei sottopassi in grado di garantire la sicurezza ai pedoni. Ma questo è un altro discorso che meriterebbe maggiore attenzione sia da parte dei Comuni che da parte della Provincia visto e considerato (lo dicono gli esperti) che quando saranno percorribili le varianti di Laives e di Ora, il traffico sulla statale aumenterà sensibilmente tanto che la SS12 viene già vista, in prospettiva, come la terza corsia dell’Autobrennero. Situazione pesante - per quanto riguarda appunto l’inquinamento acustico - è quella di Villa di Egna dove gli abitanti hanno chiesto, a più riprese, interventi migliorativi che non sono stati nè promessi nè attuati. Hanno, questi residenti, comunque una speranza: la loro vivibilità (quella come dei residenti di Ora) entro un paio di anni migliorerà sicuramente in coincidenza con la percorribilità della circonvallazione.
 LE PROSPETTIVE. I guai da rumore resteranno invece, a lungo, in tutto il resto della Bassa Atesina a causa del traffico su gomma e di quello su rotaia. Non c’è soltanto la statale del Brennero sul banco degli accusati. Un notevole contributo all’aumento dei decibel viene anche dalla Strada del Vino: i dati Astat confermano che i mezzi in transito sono in continuo aumento da Salorno fino ad Appiano. I veicoli (e non sono soltanto quelli dei turisti) passano fra le case di diversi paesi; ai vari incroci non c’è verso che i conducenti spengano i motori in presenza del rosso degli impianti semafori; i mezzi pesanti - complici le scelte non proprio programmate in merito all’ubicazione delle varie zone produttive - oltre che pericolosi sono fonte costante, nei giorni feriali, di inquinamento acustico. Nei fine settimana delle stagioni turistiche recitano un ruolo non proprio simpatico le centinaia di moto che percorrono appunto la Weinstrasse.
 Dal punto di vista dei decibel (fuorilegge) una situazione dunque pesante. Mai esaminata con la dovuta attenzione nonostante gli appelli lanciati da amministratori comunali e provinciali (la consigliera Rosa Thaler della Svp fra tutti). Situazione, fra l’altro, destinata a peggiorare a causa dei lavori di completamento delle varianti di Laives e di Ora e, quasi contemporaneamente, anche del passante ferroviario in galleria fra Ora e Cardano. Ovviamente aumenteranno i mezzi pesanti in circolazione ed in più saranno operativi cantieri e frantoi. Senza considerare ciò che accadrà quando inizieranno gli interventi per realizzare la tratta di accesso (sotterranea) all’Eurotunnel del Brennero....Insomma, per i rumori, le prospettive sono tutt’altro che incoraggianti da Laives fino a Salorno.


LA COMUNITÀ DI VALLE
Pressing su Trenitalia «Convogli antiquati»
 EGNA. La Comunità di Valle ha deciso di intervenire presso le autorità competenti di Trenitalia e di Rfi per richiedere un repentino miglioramento del materiale rotabile, soprattutto dei treni merci (sono antiquati e quindi causano decibel regolarmente fuorilegge), e l’installazione di barriere antirumore lungo i binari. Proprio come l’amministrazione comunale di Bressanone anche la Comunità di Valle di Bassa Atesina e Oltradige ha deciso di intervenire presso le autorità competenti di Trenitalia per sollecitare un repentino rinnovo del materiale rotabile. Un’altra lotta che il Comprensorio ha deciso di portare avanti è quella delle barriere antirumore. La Comunità di Valle, infatti, solleciterà la Rfi ad installare finalmente le tanto attese barriere antirumore che fra poco saranno installate all’altezza di Cortina.


IDEA DI ROSA THALER

Finestre delle case da rifare
 Rosa Thaler, consigliera della Svp e vice presidente del consiglio provinciale, ha scritto a Durnwalder e Widmann per ricordare che «L’inquinamento acustico, in tutta la Bassa Atesina, è elevatissimo a causa della ferrovia e dell’autostrada». Aveva anche lanciato una proposta: «Bisognerebbe garantire dei contributi per il rifacimento delle finestre. Vi sono dei moderni accorgimento che consentono un perfetto isolamento. Gli abitanti vanno aiutati in questo senso».


CORTINA ALL’ADIGE

CORTINA ALL’ADIGE
Le barriere lungo la ferrovia
 A Cortina fra due mesi al massimo cominceranno i lavori per le barriere antirumore lungo la ferrovia. Sarà manufatto della lunghezza di circa un chilometro, dell’altezza di tre metri, di cui la parte inferiore (2 metri) in muratura e la parte superiore in vetro. Una volta installate dovrebbero risolvere una problematica sollevata da anni sia dalle amministrazioni comunali che dagli abitanti sulla scorta di un pesante inquinamento acustico anche nelle ore notturne.


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giovedì, 31 gennaio 2008


Inceneritore, quel sì pieno di contraddizioni

 L’associazione Ambiente e Salute è stata presente al dibattito sull’inceneritore del Consiglio di Quartiere Centro-Piani-Rencio il 17 gennaio scorso ed evidenzia in questa nota alcune delle contraddizioni emerse durante il dibattito. Il Consiglio chiede a gran voce di privilegiare la riduzione e la raccolta differenziata dei rifiuti e poi però approva un mega-inceneritore provinciale da 130.000 t/a, dimensionato in base ad un piano di gestione rifiuti che prevede un costante aumento dei rifiuti (50% in vent’anni!), mentre a livello nazionale si riscontra un calo nella produzione dei rifiuti e la vicina Provincia di Trento nel suo ultimo piano di gestione rifiuti si è posta l’obbiettivo di azzerare l’incremento nonostante l’aumento demografico e dei turisti! Per quanto riguarda la raccolta differenziata l’assessore all’ambiente del comune di Trento si pone dei traguardi molto ambiziosi: “Se per il 2012 arrivassimo all’80% di raccolta differenziata, l’inceneritore non sarebbe necessario. E’ un obiettivo possibile!” L’assessore all’ambiente del comune di Bolzano, sostenuto dai tecnici della Provincia, invece, ha già decretato che Bolzano non potrà superare il 50% e che di conseguenza si “merita” un bell’inceneritore. Si constata poi nel dibattito del Consiglio che gli studi sanitari sono vecchi e insufficienti. I Consiglieri ne chiedono ufficialmente l’aggiornamento e contemporaneamente, senza attenderne l’esito, approvano la costruzione dell’inceneritore. Al principio di precauzione previsto dalla costituzione nessun riferimento. I Consiglieri chiedono inoltre di vigilare attentamente sulle emissioni per tranquillizzare la popolazione quando poco prima nel dibattito è stato evidenziato che la maggior parte delle emissioni da combustione di rifiuti è sconosciuta e pertanto non monitorabile e non sottoponibile ad alcun limite.
Alessandro Cosi Associazione Ambiente e Salute
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venerdì, 18 gennaio 2008



Ferrovia: le barriere antirumore inizieranno all’altezza della città
Lavori dalla prossima settimana: saranno 3 mila metri
Alto Adige 18 GENNAIO 2008

 LAIVES. Dalla prossima settimana inizieranno i lavori di costruzione delle barriere antirumore lungo la ferrovia all’altezza di Laives. «Saranno circa 3 mila metri da realizzare - spiega il vice sindaco Georg Forti - e durante un recente incontro di coordinamento s’è stabilito che occorrerà individuare una piccola area dove la ditta costruttrice potrà sistemare materiali e cantiere. Non pensavamo che i lavori iniziassero quest’anno, ma l’appalto, a livello europeo, è stato rapido. Così per fine giugno le barriere dovrebbero essere installate e insieme sarà pronta anche la nuova stazione ferroviaria. Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti, anche perché, in questa maniera, dovrebbero essere risolti buona parte dei disagi che toccano a chi risiede attorno alla ferrovia a causa del rumore. Di seguito arriveranno anche altre barriere, sia per il centro guida sicura e sia per l’autostrada che passa in zona». (b.c.)
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venerdì, 18 gennaio 2008



Maxisequestro di fanghi tossici

Ambiente I carabinieri del Noe sospendono l'attività di un'azienda nella zona Vurza

Corriere dell'Alto Adige 2008-01-18

Laives, 15 tonnellate di rifiuti. I due denunciati: un errore

L'opera di stoccaggio del materiale di lavanderia avvenuta negli ultimi 24 mesi. L'accusa: gestione illecita di scarti pericolosi
BOLZANO — Proseguono i controlli a tappeto del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Trento. Mercoledì pomeriggio i carabinieri hanno sospeso l'attività di una ditta di Laives, in zona produttiva Vurza, specializzata nel commercio all'ingrosso di detersivi e prodotti chimici. I due soci della ditta, G. Z. di 32 anni e C. Z. di 39 anni, sono stati denunciati dagli uomini dell'Arma del Noe per gestione illecita di rifiuti pericolosi.
Al termine di una serie di controlli, i carabinieri, infatti, hanno scoperto che in un magazzino negli ultimi due anni erano stati stoccati ben quindici tonnellate di fanghi pericolosi provenienti di lavanderie. La violazione è stata immediatamente segnalata alla Procura di Bolzano al sostituto procuratore di turno Guido Rispoli. Nel frattempo gli stessi imprenditori dell'azienda hanno sospeso la gestione dei fanghi stoccati all'interno del magazzino, dopo che i carabinieri avevano fatto la contestazione. Entrambi i denunciati, infatti, avrebbero dichiarato di non essersi resi conto dell'errore formale nello smaltimento dei fanghi e per questo hanno subito rinunciato a quella parte della loro attività. Secondo il Noe comunque non vi sarebbe pericolo di inquinamento per la falda acquifera. I fanghi pericolosi sono già stati portati via presso un altro stabilimento e il magazzino della ditta di Laives è stato chiuso.


 Alto Adige18 GENNAIO 2008
Scoperta dai carabinieri. Fanghi e scarti arrivavano dalle lavanderie. Situazione sanata: niente sequestro
Controlli effettuati dal Noe di Trento Escluse sanzioni
BRUNO CANALI


 LAIVES. Nell’ambito dei controlli che i carabinieri del Noe di Trento effettuano anche tra le imprese del circondario, è stata individuata una ditta in zona produttiva Vurza che aveva in deposito rifiuti pericolosi senza avere adottato le necessarie misure di sicurezza. Si tratta di un’azienda che da qualche anno provvede allo stoccaggio di rifiuti chimici che provengono dalle lavanderie e che sono classificati tra quelli inquinanti e pericolosi, per immagazzinare i quali bisogna quindi adottare particolari precauzioni.
 «Effettivamente, dai controlli effettuati - dice il comandante del Noe di Trento - è risultato che sussistevano, presso la ditta, alcune inosservanze rispetto al deposito di tali rifiuti pericoloso. Una volta contestata la situazione, comunque, la ditta ha immediatamente provveduto a rimuovere e sistemare tutto quanto, cosicché non c’è stato bisogno di procedere con ulteriori sanzioni o con la sospensione dell’attività».
 La società controllata opera nel settore del commercio e dello stoccaggio all’ingrosso di detersivi e altri prodotti chimici, tutte sostanze particolarmente inquinanti se solo arrivano a contatto con il suolo. La quantità che era stata stoccata in maniera inappropriata è stata stimata in circa 1500 chili di rifiuti speciali pericolosi, fanghi in buona parte provenienti da lavanderie. A seguito del controllo da parte dei carabinieri del Noe di Trento, la ditta ha tempestivamente sistemato tutto.
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venerdì, 28 dicembre 2007

Barriere sull’A22, il progetto all’Anas
L’Autobrennero ha messo nero su bianco l’impegno: primi lavori entro l’estate Il sindaco: «La priorità va alla zona Cervo»
Vadena: appena arriverà il decreto verrà indetta la gara di appalto
Alto Adige, 28 DICEMBRE 2007


 VADENA. Saranno appaltati entro la prossima estate i lavori per la realizzazione delle barriere antirumore lungo l’autostrada A22 in località Cervo, Vadena e Vadena Birti. Il presidente dell’Autobrennero Silvano Grisenti ha confermato agli amministratori della Bassa la volontà della società di proseguire nel programma di realizzazione delle barriere: dopo Vadena toccherà a Salorno.
 Il primo via libera è arrivato il mese scorso dalla giunta provinciale altoatesina; di conseguenza la società dell’Autobrennero ha provveduto ad inviare alla direzione nazionale dell’Anas il progetto in modo tale che venga esaminato prima della firma, da parte dell’Anas appunto, del relativo decreto. Arrivato questo benestare, sarà appunto l’A22 ad indire la gara europea (l’importo previsto è superiore ai 5 milioni di euro) per l’aggiudicazione dei lavori che dovrebberon iniziare prima dell’estate del 2008. S’è detto del progetto già pronto da parte dell’Autobrennero che dispone già dei vari pareri positivi in merito alla conformità sia urbanistica che territoriale. Sarà un lotto unico «con la priorità - dice il sindaco di Vadena Alessandro Beati - che speriamo venga concessa dalla A22 al tratto a ridosso della zona Cervo dove si registrano i maggiori disagi a causa dei rumori».
 La società dell’Autobrennero ha dunque confermato - dopo varie sollecitazioni delle precedenti e dell’attuale amministrazione comunale di Vadena - che è in dirittura il progetto per la sistemazione delle barriere antirumore. Saranno complessivamente oltre 800 metri di protezioni all’altezza di diverse abitazioni e dovrebbero essere realizzate sia sul lato est che su quello ovest dell’autostrada - vengono richieste da diversi anni proprio per arginare un inquinamento acustico sempre molto elevato, soprattutto nelle ore notturne. Per sollecitare le barriere antirumore a lato dell’autostrada, il sindaco Alessandro Beati si è recato a più riprese presso il Laboratorio aria e rumore della Provincia dove ha potuto avere copia dei risultati di una serie di misurazioni che sono state effettuate all’altezza della casa Pedrotti. «Il risultato è che di notte il rumore supera i limiti consentiti per legge - dice Beati - e così dobbiamo agire, anche perché esistono obblighi di legge in materia. In sostanza vengono fissate due fasce di misurazione, la A e la B, caratterizziate da minore e maggiore distanza dalla fonte del rumore. La casa in oggetto è in fascia A, dove c’è un limite di 60 decibel, limite che, come evidenziano le misurazioni effettuate dal Laboratorio aria e rumore viene superato di notte a causa dei mezzi in transito sull’Autobrennero».
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giovedì, 27 dicembre 2007


Progetto pilota Paese raggiungibile solo con bus navetta. Il sindaco Klotz: «Valorizziamo il fascino primitivo della natura»

«Mobilità dolce», Plan liberata dalle auto

Corriere dell'Alto Adige 2007-12-27

Le regole: circolano solo i residenti e quanti hanno prenotato l'albergo. Tutti gli altri devono invece lasciare la vettura al parcheggio
BOLZANO — Da ieri Plan, frazione di Moso in Passiria a 1.624 metri nel parco naturale Gruppo del Tessa, è ufficialmente una zona turistica a traffico limitato. In collaborazione con l'assessorato provinciale alla Mobilità è stato infatti introdotto un sistema di «mobilità dolce», già sperimentato con successo in diversi paesi di montagna: i più celebri sono senz'altro Wengen e Zermatt, in Svizzera, dove i veicoli a motore sono completamente banditi. Soluzioni senza compromessi difficili da imitare, ma in tutto l'arco alpino si stanno gradualmente introducendo altri metodi di «mobilità dolce », dalla Francia all'Austria. A fare da apripista, in Italia, è l'Alto Adige.
Dopo la limitazione al traffico sull'Alpe di Siusi, arriva ora l'iniziativa di Plan dove, da ieri, sono in funzione il trenino «Dorf Express» e un citybus in alternativa alle auto. Il transito nelle strade del paese è infatti consentito solo ai residenti e agli ospiti degli alberghi di Plan. Tutti gli altri dovranno dunque lasciare l'auto in un parcheggio, l'Erschbaum, a pochi chilometri dal paese e raggiungere Plan e gli impianti di risalita con i mezzi pubblici. «Nei giorni di maggior affluenza turistica, quindi i fine settimana ed i festivi — spiega il sindaco di Moso in Passiria Willi Klotz — dal parcheggio Erschbaum circoleranno con cadenza di 5 minuti il Dorf Express e un citybus. Il trenino porterà gli ospiti all'impianto sciistico Grünboden, in centro paese, alla sciovia Gampen e alla sciovia Zeppichl. Il citybus farà invece la spola tra il parcheggio e l'ingresso del paese. Negli altri giorni si muoverà solo il Dorf Express con cadenza di 10 minuti. L'offerta è gratuita ».
L'assessore provinciale al Turismo e alla Mobilità Thomas Widmann, aggiunge: «Si tratta di un progetto pilota finora unico in Alto Adige, basato su un concetto innovativo sul traffico. L'esperienza di note zone di villeggiatura e stazioni climatiche ci hanno dimostrato come una riduzione del traffico nei centri del paese rappresenta una promettente chance per il futuro. Mai come oggi l'uomo è alla ricerca della tranquillità e del relax, di una natura autentica, semplice e della tradizione più vera».
Il sindaco Klotz, orgogliosamente, spiega che «il paese di Plan, che ha sempre avuto nel suo fascino primitivo il principale motivo di attrazione, si presta perfettamente per questa prima in Alto Adige, a causa della posizione ideale in cima alla valle, con la sua autentica bellezza e la sua natura incontaminata ».
Non si tratta solo di rispetto per l'ambiente, ma anche di un'interessante strategia di marketing turistico: Plan, grazie alla «mobilità dolce», farà sicuramente parlare di sè più che in passato e grazie all'iniziativa avviata ieri gli operatori turistici locali sperano di riuscire a superare la quota di 30mila visitatori raggiunti nell'ultima stagione invernale. Alcune analoghe iniziative, ad esempio in Austria, hanno portato notevoli aumenti delle presenze turistiche.
Del resto già ieri, primo giorno di «mobilità dolce», l'iniziativa sembra aver raccolto l'unanime apprezzamento dei turisti. «Questo sistema di mobilità è bellissimo — commenta una ragazza appena scesa dal Dorf Express con gli sci in spalla — perché libera il paese dalla morsa delle auto. Non solo, ma è anche molto comodo e oltretutto il servizio di navetta è gratuito». Un'opinione positiva, questa, condivisa anche da un altro turista italiano, che però evidenzia i primi inconvenienti: «È difficile abituarsi a lasciare il bagaglio in auto — osserva il turista — Può infatti servire, magari a metà giornata, di dover prendere qualcosa dall'auto, sopratutto per chi ha bambini piccoli». I responsabili replicano che, già il prossimo anno, sarà realizzato una sorta di deposito bagagli in paese. Del resto il nuovo sistema è stato appena avviato e dunque ha bisogno di un piccolo rodaggio.
Luigi Ruggera
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domenica, 23 dicembre 2007



Anche Oltrisarco chiede le telecamere
Appello al Comune della circoscrizione «Il divieto viene costantemente ignorato»
di Massimiliano Bona
Alto Adige, 23 DICEMBRE 2007

  BOLZANO. Una “porta elettronica“ per regolare i flussi del traffico di transito proveniente da sud, munita di un sistema di monitoraggio in grado di riconoscere le auto che entrano nel quartiere senza averne titolo. È questa la proposta del presidente della Circoscrizione Oltrisarco Giovanni Barborini, che rivendica parità di trattamento con il Centro, dove saranno montate “microspie“ per evitare il costante andirivieni di mezzi non autorizzati nella zona a traffico limitato. «L’attuale sistema - sottolinea Barbolini - è superato per l’impossibilità di garantire controlli costanti».
 Un quartiere in cui vivono 12.000 abitanti e nel quale si registra la più alta concentrazione di pm10 di Bolzano ha pieno diritto di chiedere nuove modalità di controllo del traffico di transito.
 «Dell’attuale divieto di accesso ai residenti - sottolinea Barbolini - si curano davvero in pochi, quindi mi sembra giusto pensare a nuove soluzioni. Oltrisarco è un quartiere popoloso e ritengo debba essere trattato alla stessa stregua del centro, dove si sta portando avanti una battaglia altrettanto giustificata».
 Barborini mette sul piatto una proposta concreta, tutto sommato di facile attuazione e che non comporterebbe una spesa elevata.
 «Penso ad un dispositivo che in altre città, come Bologna, chiamano semplicemente porta elettronica. Grazie ad esso si potrebbero facilmente regolare i flussi del traffico di transito proveniente da sud».
 Si spieghi meglio: in che modo si potrebbero bloccare le auto in ingresso?
 «Solitamente queste telecamere sono dotate di una database, all’interno del quale vengono inserite le targhe degli aventi diritto, ovvero i residenti. Tutte quelle “estranee“ vengono trasmesse automaticamente al comando dei vigili urbani, che poi valutano caso per caso. Se si tratta, ad esempio, di artigiani con un permesso per lavori o di fornitori impegnati nel carico/scarico merci non vengono elevate contravvenzioni».
 La richiesta di Barborini sarà formalizzata dal consiglio di quartiere nel corso della seduta prevista per il 16 gennaio prossimo, alla quale è stato invitato l’assessore alla mobilità Klaus Ladinser.
 «Spero - aggiunge Barborini - che l’assessore si sbilanci, in quella sede, assicurandoci parità di trattamento con il Centro. Vorremmo un impegno per l’adozione di un sistema di controllo con telecamere in via Claudia Augusta, che consentirebbe una regolazione degli ingressi in base alle necessità. In tal modo di prospetterebbero soluzioni nuove con la chiusura, ad esempio, nelle ore di punta e la riapertura la sera».
 I dati relativi ai passaggi sulle strade principali di Bolzano contenuti negli allegati del Puc evidenziano con chiarezza i punti critici della viabilità cittadina. «Tra essi c’è anche via Claudia Augusta con circa dodicimila vetture al giorno. È indubbio anche il fatto, che si debbano studiare nuove politiche di trasporto».
 La seconda richiesta di Barborini è rappresentata dalla realizzazione di una pista ciclabile, in grado di aumentare la sicurezza tanto dei biker quanto degli automobilisti. «A far suonare il campanello d’allarme - sottolinea Barborini - è stato l’incidente verificatosi nel tardo pomeriggio di giovedì alla rotonda di via Santa Gertrude tra un’auto ed una ciclista. Serve una ciclabile al più presto». A questo riguardo il Comune ha già manifestato l’intenzione di realizzare un percorso protetto per ciclisti. «È vero - conferma Barborini - e la cosa non può che farci piacere. Ne ha discusso la commissione viabilità. La ciclabile sarà realizzata tra le rotonde di via Roma e via Santa Gertrude. Vorremmo che i lavori iniziassero già in primavera».
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domenica, 02 dicembre 2007

Senso unico a San Giacomo? Assemblea

  Alto Adige, 02 DICEMBRE 2007

 LAIVES. I commercianti e anche la popolazione di San Giacomo sono preoccupati dalle voci sempre più insistenti secondo le quali si starebbe valutando nuovamente la possibilità di istituire il senso unico dentro l’abitato, verosimilmente da sud verso nord, come era stato per qualche giorno in passato, quando erano entrati in vigore i provvedimenti anti inquinamento. Per questo è stata immediatamente organizzata una assemblea dei commercianti, che si terrà mercoledì 5 dicembre alle 20 presso il ristorante Posta, alla periferia sud di San Giacomo. All’incontro i rappresentanti dei commercianti locali hanno anche invitato l’assessore comunale Bruno Ceschini, competente per il settore.
 La paura principale dei commercianti è quella di perdere ulteriore clientela con nuovi provvedimenti e, del resto, mai si sono rassegnati al fatto che dopo l’entrata in funzione della variante in galleria, effettivamente dentro San Giacomo passano meno mezzi e questo si riflette negativamente anche sui volumi di affari, specialmente per determinate categorie merceologiche che proprio sul passaggio basavano parte degli introiti quotidiani. Prima che possa nuovamente accadere, i commercianti intendono parlarne e avere chiarimenti dal Comune. L’assemblea sarà quindi partecipata e prevedibilmente animata. (b.c.)
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mercoledì, 28 novembre 2007

«Emissioni nella norma Il piano rifiuti funziona»

Minach (Appa) replica ai dubbi relativi al nuovo impianto
Alto Adige, 28 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Il direttore dell’Appa Luigi Minach replica ai tanti dubbi sollevati in merito alla realizzazione del nuovo inceneritore.
 Sulla mancata informazione: «La valutazione sull’impatto sanitario dell’inceneritore è stata fatta dal Comune di Bolzano e presentata al pubblico e alla stampa dall’assessore all’ambiente nel 2002. Sono state eseguite misure sul contenuto di diossine e metalli pesanti nel terreno nella zona di massima ricaduta e nella conca di Bolzano: i dati rilevati sono nella norma e non si rileva alcuna correlazione tra inceneritore e ricaduta. Misure di PM in emissione ed immissione dimostrano livelli di PM non significativi in quanto le quantità di particelle in emissione sono inferiori a quelle riscontrate nell’aria esterna».
 Inoltre, prosegue Minach, «si ricorda che l’area sulla quale sorgerà l’inceneritore deve essere bonificata. Perciò la bonifica dell’area attualmente contaminata costituisce non solo una mitigazione dell’impatto, ma un sostanziale miglioramento». Sul coinvolgimento della popolazione l’Appa ricorda una serie di incontri pubblici, convegni e pubblicazioni, mentre per quanto riguarda i rischi sulla salute «le ripetute segnalazioni di incrementi significativi per sarcomi dei tessuti molli e linfomi non Hodgkin” stando alle informazioni che mi sono state date si riferiscono ad inceneritori di prima e seconda generazione, non confrontabili con la tecnologia attuale o del nuovo inceneritore previsto a Bolzano». Infine la raccolta differenziata: «Dal 2001 al 2006 è aumentata dal 36% al 46%, a dimostrazione che il piano gestione rifiuti funziona».
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categoria:ambiente, inceneritore, antiinquinamento
venerdì, 23 novembre 2007

La circoscrizione vota mozione contro il nuovo impianto: «Troppo vicino a Casanova»
Don Bosco dice «no» all’inceneritore
Il presidente Lillo: «Sindaco e consiglieri comunali si attivino: la volontà dei cittadini questa volta dovrà essere rispettata»
Alto Adige, 23 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Don Bosco contrario alla realizzazione del nuovo inceneritore: i suoi 27 mila abitanti non lo vogliono. Lo si evince dalla risoluzione votata dal consiglio di Circoscrizione all’unanimità, eccetto l’astesione del consigliere Svp (il centrosinistra è uscito dall’aula). Si chiede a sindaco e consiglio comunale di attivarsi presso la Provincia: ci si attende un ripensamento. Intanto, le perplessità sul termovalorizzatore aumentano. In primis, il bilancio di previsione 2008 della Provincia parla chiaro: per via dei mutui l’impianto non costerà 98,5 ma 135,5 milioni. In seconda battuta, il preventivo attuale non tiene conto della necessità di nuove tubature per il teleriscaldamento: così facendo andranno persi i 9/10 del calore prodotto.
 Come precisa il presidente del quartiere, Enrico Lillo, «il consiglio ha avuto modo di discutere la scelta fatta dalla Provincia di collocare il nuovo impianto di incenerimento nelle immediate vicinanze del quartiere Don Bosco, a pochi metri in linea d’aria dal costruendo rione Casanova. Il consiglio è convinto che - dando l’avallo al progetto - si sia persa la grande occasione di non costruire più un nuovo inceneritore o, nell’ipotesi che questa sia l’unica via possibile per lo smaltimento dei rifiuti, di collocarlo in una zona differente da quella di un centro abitato».
 La maggioranza dei consiglieri ha riconosciuto che il nuovo inceneritore, «imposto senza valutare nessun’altra alternativa, contribuirà alla svalutazione della zona che, al contrario, merita di essere rivalutata, in quanto di grande pregio sia paesaggistico che agricolo».
 Inoltre, il nuovo mega impianto «comporterà un aumento dell’inquinanmento sul quartiere, che va ad aggiungersi a quello che già esiste per via del traffico, dell’autostrada e della vicina zona industriale».
 Al termine di una lunga discussione, il consiglio di quartiere ha espresso «la sua assoluta contrarietà alla costruzione del nuovo inceneritore nella posizione individuata dalla Provincia». I consiglieri hanno poi deciso di scrivere una missiva a sindaco, assessore all’ambiente e presidente del consiglio comunale, per chiedere che la loro posizione venga illustrata con forza e portata a conoscenza della giunta provinciale, «dalla quale ci si aspetta un ripensamento al progetto».
 «Ricorreremo a tutti gli strumenti politici - chiosa il presidente Lillo - oltre che a tutte le iniziative popolari possibili, affinché sia data voce ai cittadini, nella speranza che prevalga la loro volontà anziché la logica politica».
 Passando a un altro aspetto, il consigliere di An Mauro Minniti denuncia che «secondo quanto previsto dalla bozza del bilancio di previsione per l’anno 2008, il costo del nuovo impianto non sarà affatto di 98,5 milioni di euro come stabilito, ma, per via del mutuo da accendersi per finanziare l’opera, si salirà alla cifra di oltre 135 milioni di euro, da pagarsi da qui al 2020».
 Emerge infine un altro aspetto, fino ad oggi sottovalutato, sempre legato al finanziamento, ma non limitato a questo. L’attuale preventivo studiato dalla Provincia, infatti, non considera l’adeguamento delle tubature del termovalorizzatore per il suo utilizzo nel teleriscaldamento. Tutt’altro che una questione di secondaria importanza. L’attuale impianto, infatti, produce 4 Megawatt. Con il nuovo termovalorizzatore, infinitamente più efficiente del vecchio, la produzione termica verrà decuplicata: 40 Megawatt. Per poterla utilizzare servirebbero tubazioni adeguate, in grado di trasportare codesta energia termica sotto forma di vapore alla centrale di teleriscaldamento e, da qui, magari, alle abitazioni di Casanova. Secondo indiscrezioni, l’adeguamento verrebbe a costare svariati milioni di euro; alcuni tecnici parlano di 10 o 15 milioni. Ma di questa cifra, nel preventivo attuale, non si trova alcuna traccia. Conseguenza ovvia: le tubature non verranno adeguate e, così facendo, i nove decimi dell’energia termica prodotta verranno dispersi in atmosfera e non sfruttati per il teleriscaldamento.
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categoria:inceneritore, comune di bolzano, antiinquinamento
domenica, 18 novembre 2007
 LE BARRIERE ANTIRUMORE
No ai pannelli fotovoltaici
  Alto Adige, 17 NOVEMBRE 2007

 LAIVES. C’era anche il via libera della Provincia, ma alla fine non è arrivato quello del Comune e così il progetto è sfumato, almeno per ora: le barriere antirumore che le ferrovie realizzeranno lungo i binari a Laives non saranno anche pannelli fotovoltaici.
 L’idea di abbinare le due occasioni (limitare il rumore dei treni e produrre energia pulita) era stata avanzata da più parti, compresa l’opposizione di centrodestra in consiglio comunale. Due i motivi per cui la proposta è stata bocciata dal municipio: i costi eccessivi e l’orientamento sfavorevole delle barriere di Laives rispetto al percorso del sole, tanto che la produzione di energia sarebbe stata molto limitata.
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martedì, 13 novembre 2007

 Richiesta di 12 associazioni, bloccare la gara e ripensare il sistema di smaltimento
Gli ambientalisti alla Provincia: rischi per la salute
  Alto Adige 13 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. «Fermate l’inceneritore». Dodici associazioni ambientaliste lanciano l’ultimo appello alla Provincia. Sta per chiudersi la gara d’appalto per la realizzazione dell’impianto e i gruppi (tra cui Ambiente e salute, Dachverband für Natur, Legambiente, Heimatpflege, Wwf), chiedono di ripensare a tutto il progetto. Sotto accusa, le nanoparticelle presenti nei fumi. Neppure i filtri di ultima generazione previsti dal progetto, sostengono i firmatari, ne potranno evitare la dispersione nell’aria. «La Provincia deve tenere conto dei risultati arrivati dalla ricerca negli ultimi anni», si legge, «La pericolosità del nanoparticolato è ormai confermata anche dalla letteratura medica. La loro pericolosità è essenzialmente legata alla capacità di penetrare in tutti i tessuti, nelle cellule e nei nuclei degli organismi viventi».
 Con lo stop alla gara di appalto gli ambientalisti chiedono alla Provincia di potenziare il sistema di raccolta differenziata e solo quando sarà avviata «una corretta filiera del riciclaggio» valutare la migliore tecnica impiantistica per lo smaltimento della frazione residua. Questa sera (20,30 alla Kolpinghaus) serata informativa con l’esperto germanico Klaus Kock e domani seminario di approfondimento (ore 8.30 Legacoop in corso Libertà 35).


Corriere dell'Alto Adige 2007-11-13

Dodici associazioni non si rassegnano alla costruzione del nuovo impianto

Firme, ultimo baluardo contro l'inceneritore

Ortner: «Si potrebbe trovare un'altra soluzione»

BOLZANO – Entro la fine del mese si concluderà la gara d'appalto per l'assegnazione dei lavori per la realizzazione dell'inceneritore di Bolzano sud, ma non tutti si sono arresi. Dodici associazioni, tra cui Legambiente, «Ambiente e Salute» e l'associazione dei biologi sudtirolesi chiedono ai bolzanini di sottoscrivere l'appello per fermare l'iter di assegnazione dell'appalto di costruzione e di riaprire urgentemente un dibattito (appello@ambie nteesalute.org).
«Non è un atto d'accusa ma semplicemente una richiesta di ripensamento — sottolinea Alessandro Cosi di Ambiente e Salute — negli ultimi anni la ricerca nell'ambito dell'inquinamento da polveri ha fatto notevoli passi avanti ed è ormai confermata la pericolosità delle polveri ultrafini, per le quali non esistono filtri ».
Cosi spiega come anche la letteratura medica abbia confermato la potenzialità delle nano-polveri di penetrare nei tessuti e di insinuarsi negli organi. Ci saranno ancora più nano- particelle perché gli inceneritori di nuova generazione hanno temperature di combustione più alte» conclude Alessandro Cosi.
Sia Peter Ortner, presidente dell'Heimatpflege Suedtirol che Roman Zanon, presidente della federazione Protezionisti Sudtirolesi, chiedono che la politica dia una risposta alla popolazione. «Non parlano volentieri di quest'argomento, ma la gente vuole sapere — sottolinea Zanon —. Si potrebbe trovare una valida soluzione alternativa insieme a Trento — aggiunge Ortner — ».
Le associazioni chiedono di riaprire il dibattito sulla gestione dei rifiuti in regione perché sono sicure che si possano fare scelte migliori di quella dell'incenerimento e per avvallare ulteriormente la loro linea hanno organizzato un'altra conferenza. Questa sera alle 20.30 presso la Kolpinghaus si terrà un incontro con Klaus Koch, esperto di ecologia di Amburgo, dal titolo «Differenziare e incenerire, errori e contraddizioni della gestione dei rifiuti a Bolzano». Domani mattina lo stesso Koch terrà un workshop presso la LegaCoopBund in corso Libertà 35.
«Nessuno può negare l'inquinamento atmosferico provocato da un inceneritore — sottolinea Claudio Vedovelli di Ambiente e Salute — per non parlare dei camion che verrebbero a portare qui i rifiuti. Ne sono previsti 72 mila e 800 l'anno». « Il nostro appello è un'iniziativa di democrazia, di partecipazione dei cittadini, mentre dall'altra parte, in Provincia, per le grandi opere si decide sempre a porte chiuse, senza informazione né consultazione. Su un impianto così grande i rischi per la salute vanno considerati — conclude ricordando che anche l'Ordine dei medici ha firmato il documento —».
Federica Costanzo

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martedì, 06 novembre 2007



3° CONVEGNO DI MEDICINA AMBIENTALE IN ALTO ADIGE
FOCUS: RUMORE
e retrospettiva su polveri sottili ed elettrosmog
Le cause, gli effetti sulla salute e le contromisure

Data: Sabato, 10 novembre 2007

Sede: Palazzo della cultura Walter von der Vogelweide
Via Sciliar 1, Bolzano
Orario: ore 8.30 - 17.00
Moderatrice: Veronika Rabensteiner
CONTENUTO
Parecchie persone avvertono un disagio crescente per la presenza di rumori
sempre piú forti e ricorrenti. Ma oltre al disagio momentaneo, il rumore può
compromettere seriamente il benessere fi sico, psichico e sociale delle persone
costrette a subirlo. Il convegno ha quindi l’obiettivo di analizzare gli effetti
del rumore, e di discutere le possibilità tecniche e politiche per ridurlo.
Oltre a questa tematica centrale, il convegno è anche un’occasione per fare
il punto sulle polveri sottili e sull’elettrosmog. L’uffi cio formazione del personale
sanitario e l’Agenzia per l’ambiente della Provincia autonoma di Bolzano
si pregiano di invitarla al 3° convegno di medicina ambientale dell’Alto Adige,
intitolato “Focus: RUMORE e retrospettiva su polveri sottili ed elettrosmog: le
cause, gli effetti sulla salute e le contromisure”.
L’iniziativa è rivolta al personale sanitario, agli amministratori politici, agli
esperti del settore a livello provinciale e comunale, e alle associazioni ambientaliste.

PROGRAMMA
8.30 - 9.00 Arrivo ed iscrizione dei partecipanti
9.00 - 9.10 Richard Theiner, Assessore alla sanità e alle politiche
sociali della Provincia autonoma di Bolzano – Saluto
d’apertura
9.10 - 9.20 Michl Laimer, Assessore all’urbanistica, all’ambiente e
all’energia della Provincia autonoma di Bolzano – Saluto
d’apertura

per maggiori informazioni clicca    QUI
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martedì, 06 novembre 2007


CAMBIAMENTI CLIMATICI: PARLIAMONE  «Cambiamenti climatici: allarme esagerato?» è il titolo della conferenza in programma domani dalle ore 18 all’Eurac di ponte Druso. Arriverà uno dei maggiori esperti italiani sui cambiamenti climatici, Sergio Castellari, dell’Ipcc, e illustrerà i principi scientifici dell’analisi dei cambiamenti climatici, oltre alle tesi che si contrappongono fra chi nega il fenomeno e chi sostiene che il cambiamento climatico sia in atto e in buona parte da addebitare al comportamento dell’uomo. Quindi Marc Zebisch, ricercatore dell’Eurac, analizzerà gli effetti dei cambiamenti climatici in ambito alpino. La conferenza è a ingresso libero.

LE TRASFORMAZIONI AMBIENTALI

La recente assegnazione del Nobel per la Pace ad Al Gore e all’Agenzia delle Nazioni Unite sull’evoluzione del clima (IPCC) «per i loro sforzi di raccolta e diffusione delle conoscenze sui cambiamenti climatici provocati dall’uomo» è un segnale importante dell’attenzione sempre maggiore che climatologi, politici ed economisti dedicano all’ambiente.
 A chi come l’ex vicepresidente americano - e assieme a lui, moltissimi altri scienziati di tutto il mondo - dipinge scenari catastrofici dovuti all’innalzamento eccessivo della concentrazione di biossido di carbonio e al riscaldamento globale, lanciando messaggi allarmanti circa la sopravvivenza di intere aree del pianeta e di specie animali e vegetali, si contrappongono le voci di coloro che interpretano tali cambiamenti come parte della normale evoluzione della Terra. E proprio a questa diatriba è dedicata la conferenza «Cambiamenti climatici: allarme esagerato?», che si terrà domani, mercoledì 7 novembre alle ore 18 all’Eurac di Ponte Druso, a Bolzano.
 L’iniziativa, organizzata in collaborazione dall’Accademia Europea e dal Centro di Educazione Permanente Cedocs, fa parte delle iniziative organizzate in tutta Italia nell’ambito della Settimana dell’Unesco sullo sviluppo sostenibile, dedicata quest’anno proprio ai cambiamenti climatici.
A chiarire i termini dell’attuale dibattito sui cambiamenti del clima, mettendone a confronto le diverse posizioni e le diverse voci, sarà Sergio Castellari, esperto italiano dell’Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia e del Centro Euro-mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, del Ministero dell’Ambiente Italiano, nonché del Focal Point italiano dell’IPCC (International Panel Climate Change) delle Nazioni Unite. In quest’occasione, Castellari presenterà a Bolzano il primo volume del rapporto dell’Onu contenente le basi scientifiche dell’analisi dei cambiamenti climatici, le cause umane e naturali dei cambiamenti del clima e le possibili tendenze future.
 Uno sguardo agli effetti del clima sull’Europa e in particolare sulle Alpi verrà invece da Marc Zebisch, direttore scientifico dell’Istituto per il Telerilevamento applicato dell’Eurac e già collaboratore dell’Istituto di ricerca sugli effetti climatici di Postdam. La ricerca e i dati da lui presentati mirano infatti a mettere in luce quali sono le regioni e i settori che risultano più sensibili ai mutamenti del clima.

Alto Adige 6-11-07


Corriere dell'Alto Adige  2007-11-06

Effetti dei cambiamenti climatici: Eurac, esperti a confronto


LA CONFERENZA
BOLZANO — La recente assegnazione del Nobel per la Pace ad Al Gore e all'agenzia delle Nazioni Unite sull'evoluzione del clima «per i loro sforzi di raccolta e diffusione delle conoscenze sui cambiamenti climatici provocati dall'uomo» è un segnale importante dell'attenzione sempre maggiore che climatologi, politici ed economisti dedicano all'ambiente. A chi come l'ex vicepresidente americano dipinge scenari catastrofici dovuti all'innalzamento eccessivo della concentrazione di Co2 e al riscaldamento globale, lanciando messaggi allarmanti circa la sopravvivenza di intere aree del pianeta e di specie animali e vegetali, si contrappongono le voci di coloro che interpretano tali cambiamenti come parte della normale evoluzione della Terra. E proprio a questa diatriba è dedicata la conferenza «Cambiamenti climatici: allarme esagerato?», che si terrà domani alle 18 all'Eurac.
A chiarire i termini dell'attuale dibattito sui cambiamenti del clima, mettendone a confronto le diverse posizioni, sarà Sergio Castellari, esperto italiano dell'Istituto italiano di geofisica e vulcanologia. In quest'occasione, presenterà il primo volume del rapporto dell'Onu contenente le basi scientifiche dell'analisi dei cambiamenti climatici.
Uno sguardo agli effetti del clima sull'Europa e in particolare sulle Alpi verrà invece da Marc Zebisch, direttore scientifico dell'Istituto per il telerilevamento applicato dell'Eurac.

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martedì, 06 novembre 2007


Il porta a porta e l’inceneritore

 Condivido pienamente le opinioni riguardanti l’inceneritore espresse dal signor Cocca nella sua lettera apparsa sull’“Alto Adige” del 27 ottobre. Numerosi scienziati (Montanari, Pallante ecc.) hanno tenuto delle conferenze a Bolzano per spiegare alla cittadinanza i pericoli inerenti alle nanoparticelle ed altre sostanze inquinanti prodotte da questi impianti. Il signor Cocca cita giustamente l’alternativa del “porta a porta” già adoperato con successo da comuni come Montebelluno e Novara. Mentre l’inceneritore incentiva la produzione di rifiuti da “bruciare” il porta a porta tende ad eliminare i rifiuti quasi del tutto. Credo sia ora di prendere coscienza di quanto sia importante questa scelta: troppo importante da lasciare in mano ad una classe politica per nulla interessata alla salute dei cittadini.
Debra Bruns BOLZANO Alto Adige 6-11-07
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venerdì, 02 novembre 2007


Glauber: «Svolta culturale sulla mobilità»

L'ÖKOINSTITUT

Il presidente: «Le limitazioni vanno bene ma l'obiettivo rimane ridurre le auto»

Corriere dell'Alto Adige 2007-11-02

BOLZANO — «Tutto sommato credo che le misure antismog previste siano un passo nella giusta direzione del contenimento del problema. Si può e si deve fare comunque di più». Scattano oggi le nuove misure antismog nei principali centri della provincia e sul tema interviene Hans Glauber, presidente di Ökoinstitut Südtirol/Alto Adige.
Dottor Glauber, riparte anche quest'anno la «lotta» dei Comuni alle ormai famigerate Pm10...
«È evidentemente necessario. Le istituzioni pubbliche non devono temere di adottare soluzioni che possono risultare impopolari, stiamo parlando di un problema sanitario che può causare serie patologie e che in Europa provoca decine di migliaia di vittime ogni anno, oltretutto con costi esorbitanti per la sanità pubblica. D'altra parte non ci si può limitare a scaricare il problema sulle spalle della politica, una nuova cultura della mobilità che sia finalmente più rispettosa dell'ambiente parte innanzitutto dalle teste dei cittadini. Si tratta certamente di un tema impegnativo, di cui peraltro ci siamo occupati nell'edizione 2006 dei Colloqui di Dobbiaco, ma in futuro andrà ulteriormente rilanciato».
Come valuta l'ordinanza antismog?
«Credo che insistere sulla strada delle misure preventive sia stata una decisione saggia, come anche aver introdotto seppur per una casistica ridotta il principio di maggiore occupazione delle auto, troppo spesso utilizzate dal solo guidatore. Bene anche i nuovi bollini colorati da applicare sui parabrezza per facilitare il lavoro di controllo dei vigili».
Questi gli aspetti positivi. E quelli negativi?
«Limitare il problema delle polveri sottili nei centri urbani è un problema molto complesso, difficile da affrontare. Parte dell'inquinamento presente nella conca di Bolzano è "importato" da zone limitrofe come la pianura padana l'area più inquinata d'Europa - e anche creato dal passaggio di veicoli sull'A22, che purtroppo attraversa la città. Nel primo caso il fattore meteo, che è ovviamente imponderabile, è decisivo, nel secondo — almeno per il breve periodo — si dovrebbe intervenire come già avviene altrove sulle politiche tariffarie dell'autostrada. Venendo invece al traffico cittadino, oltre all'ovvio principio di limitare la circolazione ai veicoli più inquinanti e di incentivare una mobilità sostenibile risultante dalla sommatoria di piste ciclabili, mezzi pubblici e anche car sharing, si potrebbe intervenire con un periodico lavaggio del manto stradale. Da uno studio realizzato ad Hannover risulta infatti che la parte principale del particolato in sospensione nell'aria è causato dall'abrasione dei pneumatici, delle frizioni e dei freni, ma soprattutto del manto stradale. I veicoli poi sollevano incessantemente il particolato depositato sulla strada e quindi lavaggi più frequenti eviterebbero almeno in parte il problema. Se è vero che l'abrasione del manto stradale genera la parte più consistente del Pm10, se ne deduce logicamente che, per ridurre il problema, bisogna semplicemente ridurre il passaggio dei veicoli, anche di quelli meno inquinanti ».
Risultano curiose le limitazioni previste per i possessori di impianti di riscaldamento a legno. Ma le stufe a pellets non sono reclamizzate come «ecologiche»?
«Effettivamente si deve distinguere tra le vecchie stufe a legna e quelle moderne a pellets che garantiscono un'ottima qualità della combustione e quindi anche notevoli riduzioni di emissioni di sostanze inquinanti. Non va dimenticato che la combustione della legna, e quindi anche dei pellets, è neutrale dal punto di vista del CO2 e pertanto non ha un impatto negativo sul clima, un aspetto oggi di estrema importanza».
Marco Armani
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domenica, 28 ottobre 2007

Pressante appello della sezione di San Giacomo nei confronti della giunta provinciale e dei vertici del partito
Mobilità, la Svp pretende chiarezza
 Duro l’Obmann Mumelter: «Gli abitanti vanno rispettati»
 
Alto Adige, 28 OTTOBRE 2007


 LAIVES. Nel dibattito in corso da tempo su traffico e mobilità, si inserisce anche la sezione di San Giacomo della Svp. In una nota a firma dell’Obmann Andreas Mumelter vengono presi in considerazione i principali temi di attualità: dall’ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo al tunnel di base, fino all’Autostrada del Brennero e relativi progetti in ballo per l’intera Bassa Atesina.
 «Le polemiche di questi ultimi giorni - sostiene Andreas Mumelter in una nota - stanno a dimostrare che il tema della mobilità diventerà inevitabilmente di grande importanza anche per le elezioni provinciali. La popolazione del resto ha diritto di vivere in un ambiente sano e per questo motivo, anche le scelte per il trasporto delle merci e delle persone, devono trovare soluzioni che rispettino tale diritto. Nonostante alcune decisioni condivisibili - prosegue Mumelter - come le circonvallazioni o il treno della Venosta, la politica dei trasporti portata avanti dalla giunta provinciale lascia ancora aperte diverse questioni. Per questo la Svp, prima delle elezioni, dovrebbe esprimersi in modo chiaro sulle infrastrutture esistenti ed a quelle da realizzare».
 Mumelter quindi affronta il tema dell’aeroporto che riguarda da vicino proprio San Giacomo e la sua comunità. «A tale proposito - scrive l’Obmann della frazione - andrebbe spiegata chiaramente la scelta di un ampliamento oppure no, facendolo prima delle elezioni provinciali del prossimo anno. Su questi temi di ampio respiro che riguardano la mobilità - e in questo senso si inseriscono pure tunnel di base, metropolitana di superficie e autostrada del Brennero - sarebbe opportuno che la Svp elaborasse una risoluzione nella quale siano indicati con chiarezza prospettive ed obiettivi che si vogliono raggiungere».
 La Svp di San Giacomo insomma chiede pronunciamenti chiari ed inequivocabili sulle scelte che la giunta provinciale intende fare in merito a questioni di così grande importanza per il futuro dell’intera comunità e che questi pronunciamenti arrivino possibilmente prima dell’appuntamento con le elezioni provinciali del 2008 dove, certamente, saranno materia per il confronto in campagna elettorale. La posizione sfavorevole al potenziamento dell’aeroporto è nota, così come è noto che Laives non vedrebbe male l’idea di avere un collegamento con Bolzano mediante metropolitana leggera o linea tranviaria, negata invece dall’assessore Widmann.
domenica, 28 ottobre 2007

Laives. Firmata l’ordinanza con le limitazioni per evitare lo smog

 
Entrerà in vigore lunedì 2 novembre
  Alto Adige, 28 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Da lunedì 2 novembre entreranno in vigore anche in città le misure preventive per il contenimento dell’inquinamento atmosferico e questo in accordo al piano provinciale della qualità dell’aria, cui il Comune ha aderito lo scorso anno ed ovviamente anche in questo 2007 e per i primi mesi del prossimo anno. Le limitazioni ai transiti dei veicoli a motore sono quelle che anche gli altri comuni aderenti adotteranno dall’inizio di novembre, con le fasi che saranno introdotte a seconda dei livelli inquinanti che verranno raggiunti consecutivamente.
 L’ordinanza. Di specifico invece, per la città di Laives, ci sono le indicazioni relative alle strade dove l’ordinanza sarà funzionante e quelle dove invece la circolazione sarà sempre e comunque libera, a prescindere dall’inquinamento generale. Vediamo quindi, prima di tutto, le vie dove l’ordinanza avrà vigore. Saranno tutte quelle del centro abitato, fatta esclusione per la via Kennedy e le vie Vallarsa, Vadena, Armando Diaz e via Marconi, nel tratto compreso tra via Vadena e la «Casa rossa», ovvero qualche decina di metri alla periferia sud della città. La decisione di lasciare queste vie libere alla circolazione è dettata dal fatto che, per via Diaz e via Vadena, se si mettessero limitazioni potrebbe succedere che poi chi vi abita non possa più muoversi.
 Le frazioni. A Pineta l’ordinanza anti inquinamento verrà applicata a tutto l’abitato, compreso il quartiere di Pineta monte, fatta eccezione per via Brennero (che è la statale 12). Idem a San Giacomo, per tutto il centro abitato. Invece sono escluse le frazioni di La Costa-Seit, via Maso Renner e le zone produttive, rispettivamente di Laives sud e Vurza. Lungo via Pietralba sarà consentito il transito solo a coloro che risiedono in Vallarsa, nel territorio di Nova Ponente, nonché nei masi di Montelargo e monte Francesco. Moto e ciclomotori potranno transitare lungo la statale dentro il centro di San Giacomo. Informazioni più dettagliate si possono avere presso il comando dei vigili urbani. (b.c.)
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sabato, 27 ottobre 2007


Piano d'emergenza, l'Azienda di soggiorno spinge: pronti da gennaio

«Navette per turisti, marketing gratis»



Corriere dell'Alto Adige 2007-10-27

BOLZANO — Convogliare i turisti preso i parcheggi periferici, e da lì portarli in centro usando pullman turistici «precettati» come navette. Si basa su questa idea il piano d'emergenza studiato da Comune e Azienda di soggiorno con la collaborazione delle società del trasporto privato. «Un'importante operazione di marketing a costo zero» la definisce il presidente dell'Azienda Dado Duzzi, promotore dell'iniziativa che potrebbe concretizzarsi subito dopo il Mercatino.
IL PIANO — La mancanza di un piano d'emergenza «scientifico » per gestire gli 8-10 giorni di caos che ogni anno sconvolgono Bolzano è stata segnalata per l'ennesima volta dal consulente Sasa Ardelio Michielli. Ma dopo sei anni di appelli, stavolta qualcosa si muove. L'idea è il classico «uovo di Colombo», ma finora nessuno era ancora riuscito a tradurla in realtà. La strategia, una volta scattato l'allarme alle porte di Bolzano, è quella di obbligare il traffico privato in ingresso (in gran parte formato da turisti) a dirigersi verso i parcheggi periferici di attestamento (Fiera, A22, Palaresia, Maso della Pieve). Qui i visitatori troverebbero pullman turistici pronti a portarli in centro, e a riportarli indietro a fine giornata. La macchina sarebbe in funzione nei mesi più turistici: da giugno a ottobre, e poi da gennaio ad aprile (il periodo del Mercatino è già coperto).
«L'obiettivo — auspica Duzzi — è essere pronti già dal prossimo gennaio».
DUZZI — Secondo l'Azienda di soggiorno, il servizio sarebbe a costo zero per il Comune. «La convenzione che si sta studiando con gli operatori del trasporto privato — spiega Duzzi — prevede che la spesa per i pullman venga ripagata dal biglietto del parcheggio: di fatto, il progetto si autofinanzia ». L'idea nasce da un episodio preciso. «Quando blocchiamo i ponti — ragiona Duzzi — molti turisti diretti a Bolzano vengono rimandati indietro dai vigili e sono costretti a tornare agli alberghi. Questa è la cosa peggiore che si può fare un turista, che si sentirà respinto da una città "ostile": inutile spendere soldi per il marketing urbano se poi le cose vanno così. Questo progetto, al contrario, è un'operazione di marketing gratuita per il Comune ». Il recente esempio di Trento (parcheggi deserti e navette vuote nonostante i lavori che rallentano il traffico in tangenziale) non spaventa Duzzi. «Qui la deviazione verso i parcheggi sarebbe obbligatoria. E poi ci rivolgiamo ai turisti, più che ai pendolari».
L'HGV — Il progetto è seguito con grande interesse anche dagli albergatori. «È positivo tutto ciò che può migliorare il rapporto reciproco tra bolzanini e visitatori — nota Stefan Mayr, responsabile dell'Hgv di Bolzano —. Proprio le giornate di "assedio", invece, rischiano di mettere gli uni contro gli altri: giusto studiare qualcosa».
Francesco Clementi


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sabato, 27 ottobre 2007

Treno, garanzia per il futuro
Ieri al Grand Hotel di Dobbiaco il convegno a conclusione del progetto Interegg III fra tre regioni confinanti
Alto Adige, 26 OTTOBRE 2007

 DOBBIACO. La necessità di muoversi meglio, tra aree confinanti, è una delle esigenze ormai da tempo riconosciute in una Europa in cui i confini hanno perso del tutto le funzioni separatorie, diventando luoghi di incontro e di crescita comune. L’opinione è stata largamente condivisa anche ieri, nel corso del convegno che ha concluso, presso il centro culturale del Grand Hotel di Dobbiaco, il progetto Interreg III che ha studiato una migliore mobilità comune fra le tre regioni confinanti del Cadore Comelico e Bellunese in generale con l’Alta Pusteria e l’Osttirol austriaco. I passi finora compiuti sono importanti, hanno sostenuto all’unisono i rispettivi assessori Quinto Piol, Thomas Widmann ed Anton Steixner, ma resta molto da fare.
 Dopo i saluti del sindaco di Dobbiaco e portavoce della neo istituita giunta esecutiva del Forum regionale della Val Pusteria Bernhard Mair, l’assessore provinciale Thomas Widmann ha avviato i lavori con la sua relazione su turismo e mobilità. «Abbiamo assoluto bisogno di progetti transfrontalieri - ha ribadito Widmann - in quanto il nostro ospite ormai non riconosce più i confini ed essi del resto, non sono neppure più visibili. Di conseguenza è necessario consentirgli, ma consentire anche al residente, una mobilità che sia in grado di superare anche queste barriere, oggi invisibili ma ancora esistenti. Per quanto riguarda l’Alto Adige, l’introduzione del cosiddetto Südtiroltakt, il cadenzamento orario o ai trenta minuti di tutto il trasporto provinciale, comporterà, ed in parte ha già comportato se si prende l’esempio della Venosta, notevoli miglioramenti anche dal punto di vista della mobilità transfrontaliera. Dal 2008 sulla linea della Val Pusteria entreranno in funzione i convogli Flirt che, grazie alla doppia elettrotrazione saranno in grado di raggiungere anche le località austriache come oggi da Merano e dalla Venosta è possibile raggiungere addirittura Zurigo quasi con lo stesso convoglio. Il perfezionamento degli accordi governativi in tema di mobilità fra Roma e Vienna consentirà quindi anche dei regolari collegamenti fra Fortezza e Lienz anche ai convogli italiani sull’esempio di quanto avviene già con i Korridorzüge austriaci. Il cadenzamento alla mezz’ora del trasporto pubblico, con la ferrovia a fare da dorsale portante lasciando ai bus i collegamenti con le valli laterali, sta diventando a grandi passi una realtà che ci auguriamo esemplare anche in Val Pusteria».
 La disponibilità economica del collega di Bolzano è stata apertamente invidiata dal tirolese Anton Steixner che ha riconosciuto di avere a disposizione, per una popolazione molto maggiore, somme che sono quattro volte inferiori ai budget sudtirolesi. «La mobilità transfrontaliera è comunque un passo necessario ed indispensabile - ha ribadito Steixner - nel quadro dell’Europa del futuro e soprattutto nei collegamenti fra le regioni montane. Alla pari dei forti flussi di pendolari che percorrono la valle dell’Inn, ritengo oggi sia normale ipotizzare l’incremento degli scambi, anche lavorativi, fra Brunico e Lienz e l’intero Osttirol e per questo dobbiamo lavorare».
 Quella di Belluno, per l’assessore Quinto Piol: «È fra le Province non autonome d’Italia quella che sta dando maggiore attenzione alla mobilità. Gli studenti pagano una tariffa unica indipendente dai chilometri, i bus trasportano le bici e lavoriamo duro per mantenere e sviluppare anche la ferrovia».
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sabato, 27 ottobre 2007

Terza corsia dinamica primavera via ai lavori

  Alto Adige, 26 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Chi percorre l’autostrada del Brennero da Trento a Rovereto avrà visto che stanno sorgendo dei veri e propri totem d’acciaio. Sono il segnale che l’A22 sta entrando nel futuro. Quei pannelli a messaggio variabile, come vengono definiti in gergo tecnico, sono solo la punta dell’iceberg. Grazie a quei tabelloni potrà essere realizzato il progetto di terza corsia dinamica.
 Un sistema che nei piani dell’Autobrennero dovrà servire sia a smaltire il traffico nei periodi caldissimi, sia ad affrontare emergenze particolari, facendo scorrere il traffico su due corsie anche in caso di incidente. I tabelloni a messaggio variabile sono dotati di telecamere dell’ultima generazione, in grado di segnalare eventuali anomalie, come le auto contromano, e anche di rilevare infrazioni, come un Tir in manovra di sorpasso. Gli utenti sapranno se il traffico verrà disposto su tre corsie, oppure se dovranno spostarsi sulla corsia di emergenza perché c’è un incidente che blocca quella di marcia. I dati arriveranno da una serie di spire elettromagnetiche inserite all’interno della pavimentazione e dai sensori a raggi infrarossi a lato della carreggiata. Tutte le informazioni sull’intensità del traffico, la velocità e il numero dei veicoli arriveranno ad un cervellone centrale che, grazie ad uno speciale algoritmo, deciderà la soluzione da adottare volta per volta.
 I lavori. Attualmente sono in fase di montaggio 17 pannelli a messaggio variabile sulla tratta fra Trento centro e Rovereto sud. I grandi tabelloni sono disposti ogni due chilometri e mezzo. Il progetto a regime prevede l’installazione di 84 pannelli tra Egna e l’innesto dell’A4, a Verona. Sono già stati avviati anche i lavori per l’allargamento della corsia di emergenza. Lunedì è stato aperto il cantiere a sud di San Michele. La corsia di emergenza deve essere allargata, da due metri e mezzo a tre metri e mezzo, per renderla regolamentare ed utilizzabile anche come terza corsia dinamica. Il tratto previsto va da Egna all’innesto con l’A4, anche se il vicepresidente dell’A22 Benedikt Gramm si è detto contrario alla sua estensione in Alto Adige. Come sottolinea il direttore tecnico dell’A22, Carlo Costa, «l’allargamento avverrà senza alcun esproprio di terreni. Infatti, sfrutteremo lo spazio recuperato eliminando la siepe e il doppio sicurvia tra le due carreggiate».
 I tempi. Costa assicura che i tempi non saranno biblici: «Contiamo di avviare i primi test sul tratto sperimentale fra Trento e Rovereto già dalla prossima primavera. Ci vorrà qualche anno perché si tratta anche di allargare alcuni viadotti».
 I costi. Il piano finanziario prevede un investimento per la terza corsia dinamica, da Egna all’innesto con l’A4, di 150 milioni di euro.
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sabato, 27 ottobre 2007

A22, biossido d’azoto alle stelle
Allarme Agenzia ambiente: «Vietare anche i Tir euro 2»
di Paolo Florio
Il direttore Minach: «I divieti attuali sono insufficienti Fermare gli euro 2 almeno la notte»   Alto Adige, 26 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Autostrada del Brennero, i numeri parlano chiaro: il divieto di transito ai camion Euro 0 ed Euro 1 non è servito a nulla. I valori del biossido d’azoto, un inquinante killer per la salute, continuano ad aumentare. Gli ultimi dati arrivano dal direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente Luigi Minach, e confermano le sue previsioni negative dopo la sigla dell’accordo tra Alto Adige, Trentino e Tirolo che vietava la A22 ai Tir più vecchi nel periodo gennaio-aprile 2007: «Parliamo di uno 0,5% del traffico veicolare pesante, le ricadute positive sono state minime».
 Ieri sera, a margine del consiglio di quartiere di Oltrisarco al quale è stato invitato per illustrare i dati sulla qualità dell’aria relativi al rione ma non solo, Minach ha snocciolato cifre chiarissime.
 «Nel 2004, quando abbiamo installato la prima centralina di rilevamento sulla A22, a Schrambach in val d’Isarco, il biossido di azoto (NO2) ha fatto registrare dei valori medi di 67 microgrammi per metro cubo, contro una media annuale consentita di 40. Nel 2005 il valore è rimasto identico, nel 2006 è salito a 73 e lo stesso valore è stato registrato dalla seconda centralina installata ad Egna. Quest’anno siamo già vicini ai 70 e dobbiamo ancora affrontare l’inverno. Insomma, quel provvedimento non è servito a nulla».
 Minach non è un politico e parla chiaro, però nel contempo sa che provvedimenti più drastici non si possono prendere facilmente. «Certo, se blocchiamo i motorini qualcuno si arrabbia, ma da qualche parte dobbiamo pur iniziare. Il biossido di azoto causa gravi problemi all’apparato respiratorio ed al sistema cardio-vascolare, la gente deve saperlo e poi decidere cosa vuole. Se dipendesse dalla nostra amministrazione comunale, il divieto sulla A22 si dovrebbe estendere anche agli euro 2. Chiaro però che si scatenerebbe la protesta dei trasportatori, anche perché ora come ora la ferrovia non sarebbe in grado di far fronte alla maggiore richiesta di trasporto merci. E allora puntiamo a fermare gli euro 2 almeno di notte. Solo che ci vuole il consenso delle altre province, e Trento al momento non ha espresso alcun’opinione». Le cose vanno meglio se si parla di PM10. «Basti pensare - sottolinea Minach - che nel 2001 avevamo 116 sforamenti ad Oltrisarco, e la soglia massima era anche più alta. Poi siamo arrivati ai 57 del 2006 e quest’anno siamo a 16. Addirittura la centralina di piazza Adriano è ferma a 6 sforamenti: evidentemente le misure di limitazione del traffico sono servite a qualcosa. Vorrei anche vedere - si sfoga Minach - quale altra Appa in Italia installa una webcam in casa di un cittadino per monitorare le emissioni di una fabbrica (le Acciaierie ndr). Chi si lamenta della nostra aria dovrebbe fare un giro in pianura padana, dove gli sforamenti annui hanno già superato quota 100. Magari da qua alla fine dell’anno, con il freddo, avremo qualche altro sforamento, ma rimarremo sicuramente sotto la soglia dei 30 annui, un limite severo che ci siamo dati malgrado la Ue ne consenta 35. E comunque ripeto che non dobbiamo parlare sempre del traffico: ci sono zone senz’auto dove le Pm 10 sono altissime per lo scorretto funzionamento di camini e impianti di riscaldamento, basta andare la mattina a Gries per rendersene conto».
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giovedì, 25 ottobre 2007

«Mobilità, più sinergia tra regioni»
Oggi a Dobbiaco convegno transfrontaliero Partecipano Alto Adige, Belluno e Tirolo
di Aldo De Pellegrin
GIOVEDÌ, 25 OTTOBRE 2007

 DOBBIACO. «Muoversi meglio tra tre Regioni» è il titolo del convegno che stamane, presso il centro culturale del Grand Hotel di Dobbiaco, concluderà il progetto italo-austriaco «Interreg III» che ha puntato i suoi fari proprio sulla comunicazione e la mobilità transfrontaliere fra regioni europee contigue, andando oltre i confini di Stato per incontrare e valutare in modo approfondito le necessità delle popolazioni e dell’economia, che cresce in tali aree anche grazie alla mobilità.
 La necessità di interscambio fra regioni confinanti, anche se appartenenti a Stati o regioni diverse, era assai sentita già prima degli accordi di Schengen e questi ultimi, con l’abbattimento delle barriere, non hanno fatto altro che accentuarla mentre, nel frattempo, poco è stato fatto per recepire soprattutto nei fatti le nuove richieste della popolazione. Solo da poco tempo le forze politiche e di governo hanno preso coscienza, con una certa maggior determinazione ad operare, di queste reiterate necessità, avviando i relativi ed indispensabili contatti per fare in modo che, anche nel settore della mobilità e della comunicazione pubblica, i confini statali e regionali venissero definitivamente a cadere.
 È solo l’inizio, ma di questi argomenti si è occupato il progetto europeo Interreg III e si occuperà oggi anche la tavola rotonda organizzata alla sua conclusione alla quale sono stati invitati l’assessore provinciale altoatesino Thomas Widmann che parlerà sul tema «Turismo e mobilità», il suo omologo per la Provincia di Belluno Quinto Piol che approfondirà l’argomento di una «Mobilità transfrontaliera sostenibile» e l’assessore austriaco del Land Tirolo Anton Steixner che rappresentarà da parte sua i sistemi di mobilità e le infrastrutture ad essa dedicate nel territorio soggetto alle sue competenze.
 Dell’importanza della mobilità transfrontaliera e della necessità di una sua semplificazione nell’ottica del turismo parleranno anche i presidenti dei consorzi turistici dell’Alta Pusteria, Alfred Prenn e della Pusteria austriaca Otto Trauner mentre ad Hanspeter Niederkofler della società bolzanina Q-nex toccherà qil compito di tirare le fila dei vari discorsi presentando nei suoi dettagli il progetto «Muoversi meglio fra regioni contigue».
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giovedì, 25 ottobre 2007

Piano antismog, in arrivo i bollini ecologici
Alto Adige, 25 OTTOBRE 2007
  MASSIMILIANO BONA


 BOLZANO. Dopo i bollini colorati, introdotti a Bolzano a metà degli anni Novanta, ora sono in arrivo, in 16 comuni, i bollini ecologici (rosso, giallo, verde, blu). Saranno inviati entro metà novembre ad oltre 245.000 automobilisti, che dovranno apporli sui parabrezza delle vetture. I nuovi contrassegni consentiranno alle forze dell’ordine di riconoscere a vista la “classe inquinante“ del veicolo a seconda della colorazione, pensata in funzione delle possibili limitazioni alla circolazione previste dal piano pluriennale per la qualità dell’aria fino al 2010. I proprietari dei mezzi euro 0 ed euro 1 (circa 62.000 persone) non riceveranno alcun bollino e da quest’anno non potranno circolare dal 2 novembre al 31 marzo nelle fasce orarie (7/10 e 16/19) di limitazione al traffico indicate dal Piano provinciale. Il bollino rosso (livello di attenzione elevato) sarà attribuito ai proprietari di veicoli diesel euro 2 e euro 3 senza filtro antiparticolato di serie Dap e auto diesel euro 4 senza Dap. Questi mezzi in caso di limitazioni straordinarie (sforamento di 5 giorni consecutivi del livello di Pm10) non potranno circolare neppure con le limitazioni del piano preventivo. Il bollino giallo (grado di attenzione medio) sarà assegnato ai proprietari di auto diesel euro 2, euro 3 ed euro 4 con Dap installato successivamente all’immatricolazione. Agli euro 4 in taluni casi è possibile installare Dap di serie ed ottenere il bollino verde. Per questi veicoli sono previste solo limitazioni straordinarie. Con il bollino verde saranno contrassegnati veicoli con impianto a gas Gpl di categoria euro 0 ed euro 1, veicoli a benzina/Gpl euro 2, euro 3 ed euro 4, auto diesel euro 3 ed euro 4 con Dap di serie e mezzi pesanti euro 4 con Dap ad alta efficienza e tutti i veicoli euro 5. Il bollino blu sarà attribuito, infine, ai veicoli elettrici e a metano. Per i mezzi contrassegnati da bollino verde o blu non ci sono limitazioni al transito. I bollini oltre ad essere colorati saranno corredati da lettere che indicheranno la tipologia dell’alimentazione del motore: «G» per i motori a gas, «M» per quelli a metano ed «E» per quelli con alimentazione elettrica. Previste sanzioni per la contraffazione dei bollini.
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mercoledì, 24 ottobre 2007

Piano antismog. Cresce la protesta dei giovani che dovranno lasciare in garage il motorino

 «Scooter, anche se catalizzati producono Pm10»
Alto Adige  24 OTTOBRE 2007   ANTONELLA MATTIOLI


 BOLZANO. Protestano i ragazzi che, a partire dal 2 novembre e fino al 31 marzo, non potranno usare il motorino a due tempi anche se catalizzato dalle 7 alle 10 e dalle 16 alle 19 e per lo stesso motivo si lamentano i proprietari di veicoli euro 0 ed euro 1.
 L’obiezione principale è: com’è possibile bloccare anche il motorino a due tempi catalizzato nuovo di zecca. Lo abbiamo chiesto a Luigi Minach, direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e “padre” del Piano antismog quadriennale, approvato dalla Provincia e da 16 Comuni.
 «Neppure il catalizzatore di un motorino a due tempi nuovo fiammante - assicura Minach - è in grado di abbattere in maniera efficace le polveri. Si può calcolare che un motorino inquini come un diesel euro 3».
 Il diesel euro 3 però non viene fermato in via preventiva come avviene coi motorini, ma solo nel caso in cui si superi per 5 giorni consecutivi la soglia massima di Pm10.
 
«In effetti è così e il motivo della scelta potrebbe creare ulteriori polemiche, ma parto dal presupposto che quando si adottano provvedimenti di questo tipo bisogna fare delle scelte di priorità».
 In questo caso qual’è la priorità?
 
«Siamo partiti dal presupposto che ad usare i motorini sono soprattutto i giovani che possono muoversi con mezzi alternativi; in genere i possessori di euro 3 diesel sono invece adulti che usano la macchina per lavorare».
 C’è la possibilità che vi sia un ammorbidimento delle misure?
 
«Adesso assolutamente no. Non possiamo calare le braghe davanti alle proteste, perché rischiamo poi di trovarci con 5 giorni consecutivi di sforamento e dover bloccare il 50% delle auto. Comunque se alla fine dell’inverno, le concentrazioni di polveri sottili saranno sotto la media, possiamo forse ridiscutere i provvedimenti».
 Qualcuno prevede che il blocco dei motorini provocherà un aumento del traffico dei veicoli.
 
«Scusi, ma penso che un ragazzo che in inverno va in motorino, possa andare anche in bici. Comunque meglio investire nel potenziamo del mezzo pubblico che cedere».
 I motorini a 4 tempi sono esclusi dai divieti: lo saranno anche in futuro?
 
«Certo, nessuno ha mai parlato di bloccare i 4 tempi».
 Ci sono incentivi per cambiare il vecchio motorino con uno nuovo?
 
«Ci sono incentivi statali che prevedono sconti che variano dal 15 al 30% per chi rottama un motorino euro 0 per acquistarne uno di ultima generazione, oppure una bici o una bici elettrica o con pedalata assistita».
 Tra coloro che protestano ci sono anche i proprietari di veicoli euro 1 che al contrario degli euro 0 sono dotati di catalizzatore.
 
«Certo, ma gli euro 1 montano catalizzatori della prima generazione che impiegano circa 15 minuti prima di entrare in funzione e poi hanno ormai 10 anni».
 Si blocca il traffico in città, ma la principale fonte d’inquinamento è l’A22.
 
«È vero, come Appa abbiamo fatto le proposte. Ma è tutto bloccato. Io dico, trattiamo anche sulla terza corsia dell’A22, pur di ridurre il transito dei mezzi più inquinanti».
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martedì, 23 ottobre 2007


CONVENZIONE DELLE ALPI

Onida: «Più treni e servizi migliori Dare alternative alle quattro ruote»

Corriere dell'Alto Adige  2007-10-23

BOLZANO — «La limitazione del traffico nei centri urbani è necessaria per ridurre l'inquinamento atmosferico, si tratta di un passo fondamentale in questo senso. Sulla questione pedaggi alpini, credo che sia la strada maestra per limitare l'inquinamento in montagna. L'importante è utilizzare scelte ponderate ».
Marco Onida, segretario generale della Convenzione delle Alpi, non si sottrae certo alla delicata questione riguardante l'inquinamento atmosferico, con particolare riferimento alla montagna elle prospettive di un turismo eco-compatibile, argomento di spicco all'interno dei due giorni di discussione all'Eurac di Bolzano da parte del Comitato permanente della Convenzione delle Alpi. Dai problemi a livello urbano al turismo di massa che sta soffocando le montagne, la parola d'ordine rimane l'alternativa, unita a scelte mirate che comportino la diminuzione dell'inquinamento. Una di queste è rappresentata dai mezzi pubblici, soprattutto negli spostamenti extraurbani.
A Bolzano si annuncia un altro inverno «caldo», con la limitazione del traffico per gli Euro e gli Euro 1. È davvero la soluzione ai problemi di inquinamento?
«Si. Non c'è dubbio che la circolazione sostenuta di macchine contribuisca a rendere l'aria meno respirabile. Il problema di fondo nasce soprattutto dalle autovetture vecchie, quelle immatricolate da tanti anni, che rappresentano la fonte di inquinamento più alta per quanto concerne lo smog. Il principio della limitazione lo condivido, non credo ci siano altre alternative».
Spesso si parla di inquinamento in assenza di valide alternative alle quattro ruote: È davvero così?
«Sulle singole realtà preferisco non esprimermi ma un esempio lampante, in tal senso, lo posso naturalmente individuare. Lavoro ad Innsbruck e utilizzo la tratta con il capoluogo altoatesino almeno quattro volte a settimana. Molte persone, soprattutto nei weekend, decidono di raggiungere la vicina Austria per i loro acquisti. La quasi totalità utilizza la propria autovettura, anche e soprattutto perché è la strada più comoda e le alternative scarseggiano».
«Pensi al treno. La tratta tra i due capoluoghi del Tirolo dovrebbe essere maggiormente potenziata e invece, ci si ritrova con dei collegamenti ogni due ore, conditi spesso da ritardi e da disservizi. La colpa non è certo dell'amministrazione ma è ovvio che in questi casi, pochi decidono di scegliere la strada più ecologica, ovvero la rotaia».
Dei pedaggi sulle strade alpine si parla spesso e volentieri. Basterà a diminuire il traffico e l'inquinamento?
«Non ho la sfera di cristallo ma se il pedaggio imposto è giusto, la strada è quella giusta. L'importante è creare le condizioni per adottare sistemi di pagamento facili e soprattutto pratici. Alcune montagne, basti pensare ai quattro passi Dolomitici, sono intasate. Bisogna intervenire, l'importante è che le misure adottate non creino troppi malumori, soprattutto tra coloro che in montagna ci vivono».
Thomas Laconi

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martedì, 23 ottobre 2007


 Piano anti-smog, da quest'anno stop agli Euro 1.

LOTTA ALL'INQUINAMENTO
PARTONO I DIVIETI INVERNALI

Minach: «L'obiettivo è dimezzare le auto»

Corriere dell'Alto Adige 2007-10-23

BOLZANO — I preparativi per la guerra alle Pm 10 sono iniziati e dal due novembre entrerà in vigore il piano preventivo per la tutela della qualità dell'aria. Se i valori delle polveri sottili supereranno i massimi di legge allora scatterà il piano di emergenza con divieto totale agli Euro 0 e 1 e a tutti i diesel senza il filtro Fap. «L'obiettivo è fermare il 50 per cento delle auto in circolazione » spiega Luigi Minach, direttore dell'Agenzia provinciale per l'ambiente.
Le misure in vigore per i prossimi cinque mesi anche nella conca bolzanina sono state illustrate ieri dal sindaco Luigi Spagnolli, dall'assessore Klaus Ladinser, e dal comandante dei vigili urbani Sergio Ronchetti.
L'APPA — «L'anno scorso —ragiona Minach — abbiamo avuto fortuna col clima, la temperatura è stata molto mite e la centralina di via Claudia Augusta ha registrato "solo" 56 giorni di superamento dei limiti. È sempre troppo ma ricordiamoci che nel 2001 erano 116». Minach sottolinea gli sforzi compiuti in questi anni per salvaguardare la qualità dell'aria e chiarisce che il traffico di auto nelle aree urbane è solo una parte di un problema più grande. «L'autostrada e i riscaldamenti sono gli altri nemici da combattere» sostiene il direttore, che ricorda gli sforzi compiti dall'Appa per spingere i cittadini a ridurre il consumo di energia e ad usare correttamente le stufe a legna.
In ogni caso, Minach fa notare come il piano anti-smog di quest'anno preveda, dopo cinque giorni consecutivi di superamento dei limiti, il blocco dalle 7 alle 19 di oltre la metà dell'intero parco veicoli: una cifra raggiunta sommando auto Euro zero ed Euro 1 (20,5%), diesel senza filtro (33%) e moto a due tempi.
Per quanto riguarda l'autostrada, il direttore dell'Appa si limita ad auspicare che «altri seguano l'esempio dell'A22 mettendo al bando progressivamente i Tir Euro 0, 1 e 2».
LE MISURE — Le limitazioni anti-smog che scattano il due novembre in 16 comuni altoatesini rappresentano il secondo step del piano pluriennale varato dalla Provincia, basato su una progressiva eliminazione dei veicoli più inquinanti La principale novità, illustrata ieri da Spagnolli e Ladinser, è il coinvolgimento dei veicoli Euro 1 (fermi dal lunedì al venerdì nelle fasce orarie 7-10 e 16-19). Ma il giro di vite riguarda anche i ciclomotori a due tempi: quest'anno saranno bloccati (nelle stesse fasce) anche quelli catalizzati. Sul fronte riscaldamento, invece, multe da 100 Euro in arrivo per chi tiene in appartamento temperature superiori ai 22 gradi. Altra novità, i bollini colorati per identificare la classe ecologica del motore. Un piano che colpisce chi non ha i soldi per cambiare il proprio veicolo? «No, perché le fasce orarie consentono di organizzarsi — sostiene Spagnolli —. E poi ci sono gli incentivi. In ogni caso, come sindaco devo innanzitutto salvaguardare la salute ». Ladinser ha inoltre apprezzato il «coordinamento tra comuni che rende omogenee le misure». Capitolo multe: Ronchetti assicura che «nei primi giorni si farà più che altro informazione, ma poi scatteranno le sanzioni.
I controlli non saranno concentrati agli accessi, ma diffusi nel centro abitato ». Per il momento non sono previste deroghe o esenzioni, salvo veicoli di servizio.
GLI AMBIENTALISTI — Con l'avvicinarsi della stagione a rischio, i comitati cittadini tornano a incalzare la giunta. «L'85% dei tumori — tuona Pietro Friso, già protagonista delle proteste in via Roma — è di origine ambientale, non ereditaria». Il Comitato Ambiente e salute, da sempre contrario all'«approccio tecnologico» per combattere l'inquinamento, esprime la propria opposizione ai progetti basati sull'iimportazione di bio-carburante studiati dalla Provincia: «È il prodotto della deforestazione ».
Marco Angelucci Francesco Clementi CONTROLLI I vigili urbani nei primi giorni privilegeranno l'informazione, poi scatteranno le multe
CARTELLO La nuova segnaletica IL DIRETTORE APPA
«L'ordinanza presto in vigore bloccherà oltre il 50% del parco veicoli. Riscaldamento e autostrada i prossimi fronti» IL SINDACO
«Non è vero che le limitazioni alla circolazione penalizzino i meno abbienti. Le fasce orarie consentono di organizzarsi»
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sabato, 20 ottobre 2007
Nuova barriera antirumore a Salorno
SABATO, 20 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. L’Autobrennero ha approvato anche la realizzazione di una barriera antirumore sulla carreggiata sud nei pressi di Salorno. Sono state elaborate diverse ipotesi che hanno condotto alla scelta di una barriera in materiale misto fonoassorbente. Si è scelto il legno come materiale principale, alternato a pannelli in alluminio con entrambe le facciate fonoassorbenti da posizionare in corrispondenza degli edifici più vicini alla carreggiata, così da limitare l’effetto di riflessione dei rumori della vicina linea ferroviaria. Saranno inseriti anche alcuni tratti in metacrilato trasparente per alleggerire l’impatto ambientale e per realizzarne le estremità ad altezza variabile. La nuova barriera avrà un’altezza variabile compresa tra 3,40 e 4,40 metri e sarà lunga 944 metri. La spesa prevista ammonta a 2.015.000 euro. Il tempo utile per la realizzazione dei lavori è di 170 giorni. I lavori saranno aggiudicati a base d’asta mediante procedura aperta.
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categoria:salute, conca atesina, antiinquinamento
venerdì, 19 ottobre 2007
Divieti antismog solo in città, «salva» l’A22
Da novembre stop a Euro 1 e scooter, ma in autostrada si circolerà liberamente
di Mirco Marchiodi
Alto Adige 19 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Il sindaco Spagnolli ha firmato l’ordinanza antismog. Sarà presentata ufficialmente lunedì, ma le misure sono già note: stop ai veicoli Euro 0, Euro 1 e agli scooter a due tempi dal lunedì al venerdì in due fasce orarie, dalle 7 alle 10 e dalle 16 alle 19. Le limitazioni scatteranno il 2 novembre, ma riguarderanno solo la città. Per quanto riguarda infatti l’autostrada, non è stato ancora possibile trovare un accordo sull’aumento dei pedaggi e su eventuali divieti. Deluso il capo dell’Appa Minach: «Al più presto le misure potrebbero entrare in vigore in gennaio».
 Dal primo gennaio ad oggi i superamenti del limite delle Pm10 sono stati “soltanto” 16 in via Claudia Augusta e 6 in piazza Adriano; per quanto riguarda la conca Bolzano-Laives i superamenti sono stati 7. «Un ottimo risultato, se si pensa che a Milano sono stati già 111», commenta il direttore dell’Appa Luigi Minach. «Si vede - prosegue soddisfatto - che le nostre misure a qualcosa sono servite. Se questo trend dovesse proseguire, nei prossimi anni potremmo anche adottare delle misure più soft». Intanto però restano valide quelle definite dal piano pluriennale provinciale. Entreranno in vigore il 2 novembre. Per quanto riguarda la città di Bolzano, il sindaco Luigi Spagnolli proprio in questi giorni ha firmato la relativa ordinanza che sarà presentata ufficialmente lunedì. In linea di massima le misure ricalcheranno comunque quelle dell’anno passato: stop ai veicoli più inquinanti in due fasce orarie dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 10 e dalle 16 alle 19. La novità è che il divieto di circolazione sarà esteso anche agli Euro 1 e a tutti gli scooter a 2 tempi, mentre l’anno scorso erano colpiti dall’ordinanza solo Euro 0 e motorini non catalizzati. Per facilitare la vita ad automobilisti e vigili incaricati dei controlli, a inizio novembre la Provincia invierà dei bollini colorati ai 240 mila possessori di automezzi. Ad ogni colore corrisponderà un determinato grado inquinato.
 Se a Bolzano (ma anche negli altri grandi centri dell’Alto Adige) i divieti entreranno in vigore tra poco più di dieci giorni, è però destinato a far discutere il mancato stop in autostrada. La Provincia aveva annunciato un drastico giro di vite per i Tir più inquinanti. Le limitazioni anche in questo caso sarebbero dovute partire a novembre, invece non se ne farà nulla, almeno per il 2007. Tra le varie proposte - approvate tra l’altro nel corso della riunione congiunta dei consigli provinciali di Bolzano, Trento e Innsbruck - c’erano l’aumento del pedaggio e i divieti di transito per i Tir con motore Euro 1 (ed eventualmente lo stop notturno agli Euro 2). «Per ora non è stato ancora possibile trovare un accordo con Roma - fa sapere Minach - e quindi potrebbe ripetersi la situazione dell’anno scorso, quando le limitazioni in autostrada scattarono soltanto a gennaio».
 Un’altra notizia importante arriva da Bruxelles. La Commissione Europea ha infatti bocciato i divieti settoriali che erano stati decisi dal Land Tirolo. «Sono in contrasto con le normative europee - fa sapere Minach - ed anche per questo noi su questo tema siamo sempre stati molto attendisti. Ora che sono stati bocciati per il Tirolo sappiamo che non potremo introdurli nemmeno in Alto Adige».
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martedì, 16 ottobre 2007

Una nuova era solare

Esperti da tutta Europa per parlare di clima e tecnologie. «I combustibili fossili finiranno presto»


Da giovedì tornano i Colloqui di Dobbiaco Glauber: occorre una rivoluzione culturale
BOLZANO — È il principio del can che abbaia, ma non morde. I termini catastrofistici con cui sempre più spesso si parla di riscaldamento del clima corrono il rischio di diminuire l'allarme. Non certo perchè infondati, ma piuttosto perché rendono il pericolo più astratto e allontanano la percezione del problema dalla realtà quotidiana: una sorta di apocalisse a venire, contro la quale in realtà poco si può. Ma siccome questo cane non solo abbaia, ma qualche morso comincia a darlo, forse vale la pena continuare a parlarne, seppur in toni diversi. Come ci si auspica succeda nel corso dei Colloqui di Dobbiaco, che si svolgeranno dal 18 al 20 ottobre prossimi, nel Centro culturale Grand Hotel Dobbiaco. Il titolo promette bene: «Il fascino dell'Era Solare». Hans Glauber, presidente dell'Ökoinstitut presenta l'edizione 2007.
Hans Glauber, cosa è l'era solare e qual è il suo fascino?
«L'umanità ha vissuto fino al 1850 circa esclusivamente grazie all'energia del sole; era la prima era solare. Noi fatichiamo a rendercene conto, ma pensi a una città come Venezia: è stata costruita in un'era in cui non c'erano a disposizione né petrolio, né gas metano ma solo energie derivate direttamente o indirettamente dal sole, legna, forza muscolare di uomini e animali e così via. Ora che l'età dei combustibili fossili si sta esaurendo poiché le risorse termineranno entro un paio di generazioni ci apprestiamo ad entrare nella seconda era solare. In verità partiamo con due grandi vantaggi: una tecnologia avanzata che ci permette di sfruttare al meglio le potenzialità del sole e la certezza che le risorse energetiche sono abbondantemente sufficienti a soddisfare il nostro fabbisogno. Ma quella cui siamo di fronte non è solo una rivoluzione energetica, si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale che richiede trasformazioni profonde in termini di stili di vita, scelte politiche ed economiche».
A Dobbiaco interverranno politici, economisti di fama, architetti esperti di efficienza energetica e climatologi. Che ci fa una ricercatrice di linguaggi artistici come Hildegard Kurt dell'«und.Institut» di Berlino?
«Quello che è certo è che non potremo traghettare i nostri modelli di consumo e mobilità nella nuova era solare. Le conoscenze ci sono, le tecnologie pure, ma serve una buona dose di sperimentazione per inventarsi le forme del nuovo sviluppo. Di qui il ruolo fondamentale dell'arte con la sua forza creativa e della comunicazione ».
Oltre a riflessioni teoriche, nel vostro programma proponete anche delle case histories. Tra queste quella della cittadina «sostenibile» di Dongtan, vicino a Shangai. Non è curioso che il modello per il futuro arrivi da un paese come la Cina che basa il suo boom economico su carbone e petrolio?
«In Cina convivono due modelli di sviluppo. Uno tradizionale e uno così innovativo da poter competere con gli standard occidentali. Si tratta di esperienze quantitativamente limitate, ma molto interessanti. Ne è un esempio appunto Dongtan, un centro abitato di 500 mila abitanti, per ora disegnato solo sulla carta, completamente autonomo sia dal punto di vista energetico che alimentare. A Dobbiaco verrà a parlarne il progettista, l'argentino Alejandro Gutierrez».
I Colloqui di Dobbiaco sono un «convegno verde»…
«Certo. I nostri incontri producono anidride carbonica: referenti e partecipanti arrivano da ogni parte d'Europa, si usa carta per i depliant e energia per illuminare e riscaldare le sale. Negli ultimi anni abbiamo calcolato che una edizione produce circa 14 tonnellate di CO2. Così abbiamo deciso di compensare il danno: per ogni tonnellata emessa consegneremo circa 30 euro alla associazione specializzata Myclimate di Zurigo che investirà la somma in serre solari sull'Himalaya. Le serre serviranno per favorire la coltivazione in loco di verdure altrimenti importate con aerei cargo. In questo modo contrasteremo l'ulteriore produzione di Co2 e compenseremo le nostre stesse emissioni ».
Emissioni in Europa, investimenti in Himalaya. Questo richiama al tema dei rapporti internazionali, in particolare tra Nord e Sud del mondo, in materia di tutela del clima. Tema che affronterete pure con il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steimeier.
«Oggi si può osservare una grande ingiustizia. Il cosiddetto primo mondo produce Co2 ed il terzo mondo ne paga in prima linea le spese. Certo, anche sulle Alpi abbiamo i nostri problemi legati al cambiamento climatico, ma i danni peggiori si registrano nei paesi del Sud del mondo, con alluvioni massicce e isole che stanno per scomparire inghiottite dalle acque. Nella seconda era solare questa ingiustizia dovrebbe appianarsi, non foss'altro perché il sole splende maggiormente al Sud».
Ma le tecnologie più moderne sono appannaggio del Nord…
«Sì. Ma alcune tecnologie sono povere e poco complicate. E poi tocca a noi dei paesi più ricchi mettere il Sud nelle condizioni ideali per sfruttare al massimo le potenzialità del sole».
Chiudiamo con un passaggio dal globale al personale. La sua più grande rinuncia in nome della sostenibilità, signor Glauber?
«Mio malgrado, da anni non viaggio più in aereo».
Valentina Bergonzi

Corriere dell'Alto Adige  2007-10-16
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categoria:ambiente, antiinquinamento
sabato, 13 ottobre 2007
«Treni merci troppo rumorosi»
Il consiglio della Comunità di Valle chiede nuovo materiale rotabile e la posa di barriere
di Lorena Palanga
Alto Adige  13 OTTOBRE 2007

 EGNA.Traffico ferroviario, inquinamento acustico e barriere antirumore. Su questi temi particolarmente sentiti dai cittadini della Bassa Atesina, è giunta ora la posizione ufficiale della Comunità di Valle. Nel corso dell’ultima seduta il consiglio del Comprensorio, infatti, ha deciso di intervenire presso le autorità competenti di Trenitalia e di Rfi per richiedere un repentino miglioramento del materiale rotabile, soprattutto dei treni merci (sono antiquati e quindi causano decibel regolarmente fuorilegge), e l’installazione di barriere antirumore lungo i binari.
 Nella lotta contro l’inquinamento acustico dovuto al traffico ferroviario, i cittadini della Bassa Atesina hanno ora ufficialmente un nuovo alleato: la Comunità di Valle. Da anni costretti a sopportare sia di giorno che di notte rumori che superano di gran lunga i decibel stabiliti dalla legge, infatti, i residenti dei paesi della Bassa Atesina potranno contare anche sul valido sostegno della Comunità comprensoriale.
 Nel corso della seduta di mercoledì 10 ottobre, infatti, il consiglio del Comprensorio ha discusso dell’annoso problema dell’inquinamento acustico, decidendo di appoggiare l’iniziativa del Comune di Bressanone. Proprio come l’amministrazione comunale del capoluogo della val d’Isarco, infatti, anche la Comunità di Valle della Bassa Atesina ha deciso di intervenire presso le autorità competenti di Trenitalia per sollecitare un repentino rinnovo del materiale rotabile. «Con un miglioramento del materiale e soprattutto di quello dei treni merci - afferma il presidente della Comunità di Valle, Oswald Schiefer - l’inquinamento acustico diminuirebbe sicuramente».
 Un’altra lotta che il Comprensorio ha deciso di portare avanti è quella delle barriere antirumore. La Comunità di Valle, infatti, solleciterà la Rfi ad installare finalmente le tanto attese barriere antirumore lungo tutta la linea del Brennero, da tempo promesse ai cittadini. «Nella nostra ultima seduta - conclude il presidente - abbiamo discusso quindi del grave problema dell’inquinamento acustico e la nostra presa di posizione ufficiale sarà riferita a tutte le autorità competenti così da ottenere un immediato miglioramento dell’inquinamento acustico, che da tempo crea notevoli disagi alla gran parte della popolazione della nostra zona».
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domenica, 07 ottobre 2007

Da oggi a Cornedo il primo incontro italiano sul turismo sostenibile

Senz'auto in montagna Dal summit «Alpine Pearls» progetti, soluzioni, impegni

Colpisce l'assenza di località trentine

Corriere dell'Alto Adige  2007-10-07

di FRANCO BREVINI
Alpine Pearls: perle delle Alpi. Il nome è un po' enfatico, ma quella che sta dietro è una realtà tutt'altro che rétro. Si tratta infatti di un'associazione che riunisce ventuno stazioni turistiche caratterizzate da una proposta di vacanza nel pieno rispetto della natura. Quest'anno l'assemblea dei soci si svolge nel Rosengarten Latemar a partire da oggi e fino a domani. La sede dell'incontro è Cornedo che, insieme a Nova Ponente, Nova Levante, Tires, Funes e Racines fa parte del gruppo delle Perle delle Alpi dell'Alto Adige.
Il summit è il primo incontro del genere effettuato in Italia e c'è da augurarsi che possa costituire l'occasione per una conoscenza più diffusa della filosofia che sta dietro al modello di vacanza Alpine Pearls. L'idea è di promuovere la mobilità dolce rinunciando all'auto, in modo da fornire un contributo concreto alla lotta per controllare le conseguenze dei mutamenti climatici. L'impegno delle località che aderiscono al progetto ha condotto all'offerta di pacchetti soggiorno che comprendono tutta una serie di agevolazioni per spostarsi con mezzi alternativi all'auto. E così sono proposti treno, bus, bicicletta, veicoli a emissione zero e carrozze trainate da cavalli, mentre tra le attività ricreative vengono privilegiati nordic walking, sci di fondo, ciaspole e mountain bike. Questi elementi, lungi dall'essere vissuti come una limitazione, sono invece presentati come un Pearl Plus, cioè un'opportunità in più per godere di quell'aria sana, di quei paesaggi incantevoli, di quel relax e di quella serenità che formano gli ingredienti più sicuri della vacanza. In buona sostanza Alpine Pearls costituisce una delle prime proposte di collaborazione turistica per una vacanza a basso impatto ambientale. Per dare un'idea di cosa significhi viaggiare in treno piuttosto che in auto o in aereo, basti dire che su un trasferimento di 500 chilometri la rotaia produce 23,5 kg di Co2, mentre un'auto di media cilindrata ne totalizza 90 e l'aereo 243.
Nell'associazione si trovano località rinomate, in qualche caso centri molto conosciuti per le vacanze sportive in inverno e in estate, ma vi sono state accolte anche piccole località che della rinuncia all'auto hanno fatto una scelta strategica. Attualmente le 21 località di Alpine Pearls sono così dislocate: 2 in Svizzera (Arosa e Interlaken), 2 in Germania (Bad Reichenhall e Berchtesgaden), 3 in Francia (Les Gets, Morzine-Avoriaz e Villard de Lans), 3 in Austria (Werfenweng, Neukirchen am Großvenediger e Hinterstoder), 11 in Italia (Chamois in Valle d'Aosta; Nova Ponente, Cornedo- Collepietra, Tires, Nova Levante, Racines e Funes in Alto Adige; Feltre e Pieve di Cadore in Veneto; Forni di Sopra e Sauris in Friuli-Venezia Giulia). Scorrendo questo elenco, non può non colpire l'assenza di stazioni trentine, che pure in alcuni casi si stanno impegnando attivamente per fornire un contributo alla riduzione dell'inquinamento. Allo stesso modo dispiace non trovare le grandi località alto- atesine, che sono schierate in prima linea sullo stesso fronte, a partire da Corvara e dall'Alta Badia, di cui mi è capitato già di scrivere su queste pagine. Non si tratta di partecipare a tutti i costi alla lista dei «buoni», quanto piuttosto di fornire un segnale tangibile anche ai turisti, in modo da educare a comportamenti ambientali corretti. Ha ragione lo scrittore tedesco Hermann Löns, citato in epigrafe sul sito di Alpine Pearls: «In futuro non sarà più tanto importante arrivare dovunque, ma occorrerà chiedersi se vale la pena arrivarci!». Insomma, quale eredità le attuali generazioni di imprenditori si apprestano a consegnare alle genrazioni di domani?
Nel corso dell'incontro in Italia, i rappresentanti di Alpine Pearls potranno rendersi conto di persona su come si sta lavorando in Alto Adige per arginare le conseguenze del mutamento climatico. Fra le altre iniziative è prevista in anteprima la visita alla nuova centrale di teleriscaldamento di Obereggen, che entrerà in funzione a partire da metà ottobre. L'impianto termico, cui sono collegati tutti gli alberghi della località, sarà alimentato con il ceppato, un materiale ottenuto dai residui della lavorazione del legno, che risulta essere a più basso impatto ambientale rispetto ad altri combustibili. Tra gli effetti collaterali virtuosi della nuova caldaia a biomassa, che nel corso di un anno sviluppa la stessa energia prodotta da 500mila litri di gasolio, l'eliminazione del traffico delle autocisterne e l'utilizzo degli scarti di un'attività locale. Ovviamente i partecipanti all'incontro si muoveranno con i mezzi raccomandati dall'associazione: a piedi, con gli autobus turistici, con le biciclette o con i veicoli elettrici, che nel Rosengarten- Latemar in campo di mobilità dolce hanno costituito la novità dell'estate 2007.
PROSPETTIVE
Nel corso delle tre giornate i rappresentanti dell'associazione potranno rendersi conto di come si stia lavorando in Alto Adige per arginare le conseguenze del mutamento climatico

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giovedì, 04 ottobre 2007

«Variante: galleria con sfiato per i gas»
Lotta all’inquinamento atmosferico: il vice sindaco Forti ed il consigliere Svp Visintin mettono subito le mani avanti
  Alto Adige 04 OTTOBRE 2007

 LAIVES. L’inquinamento atmosferico provocato dai gas di scarico dei mezzi in transito è prima di tutto un problema che riguarda la salute dei cittadini. Poi però non bisogna dimenticare che, in inverno, quando il limite di legge viene superato, ogni volta si rischia la paralisi del traffico e danni sensibili anche per l’economia. Questo sostengono il vice sindaco Georg Forti e il consigliere Svp Heinz Visintin, che chiedono un filtro sul camino di sfiato della galleria che by-passerà la città e che è prevista per il completamento della variante alla statale 12 del Brennero.
 «È vero, come ci hanno illustrato i tecnici nell’assemblea di qualche settimana fa in aula magna, che il camino di sfiato della futura galleria alle spalle della città si troverà sulla costa montana a 600 metri di altezza circa - dice il vice sindaco - ma è altrettanto vero che dalla Vallarsa normalmente l’aria scende verso la città e così si rischierà di veder aumentare i livelli di inquinamento atmosferico un giorno che nella galleria transiteranno migliaia di veicoli ogni giorno». «Quello che serve e che va previsto - aggiunge Visintin - è perciò un filtro sul camino di sfiato, da dove usciranno i gas espulsi dal tunnel. Speriamo proprio che i progettisti prevedano questa soluzione, altrimenti rischieremo sul serio di avere un aumento dei gas inquinanti a livello cittadino, con la conseguente necessità di adottare misure ancor più restrittive». Del camino di sfiato della galleria della variante si è accennato anche durante l’assemblea pubblica. La garanzia data dall’assessore provinciale Florian Mussner è stata che sicuramente si studieranno le migliori e più efficaci soluzioni al problema, compresa l’adozione del filtro all’uscita del camino sulla costa di Montelargo, abbastanza lontano dal centro abitato ma non quanto basta per avere la certezza che poi le correnti d’aria possano trasportare i gas di scarico espulsi dalla galleria fin dentro la città.
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giovedì, 04 ottobre 2007


 Turismo contro gas serra
Alto Adige, 04 OTTOBRE 2007

 DAVOS. L’industria turistica riconosce le sue responsabilità nel contribuire ai cambiamenti climatici e promette di avere un ruolo attivo nella lotta ai cambiamenti climatici, chiedendo di poter aderire alla Convenzione quadro Onu. Questo uno degli impegni più importanti sottoscritti nella Dichiarazione di Davos, redatta al termine della seconda Conferenza sui cambiamenti climatici e il turismo, alla quale erano presenti cento Paesi in rappresentanza del settore turistico delle aziende, delle istituzioni e delle Ong e che si è conclusa nella città svizzera.



da http://www.swissinfo.org/ita/index.html?siteSect=100

Nella località montana di Davos si è aperta una conferenza internazionale per discutere dello sviluppo dell'industria turistica mondiale, in pieno boom, nell'ottica dei cambiamenti climatici.

Durante l'incontro promosso dall'Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO) saranno formulate nuove strategie e misure per ridurre le elevate emissioni di CO2 legate al turismo.
 Già prima dell'inizio della conferenza di tre giorni di Davos (la seconda su clima e turismo dopo quella in Tunisa nel 2003) l'UNWTO aveva rilevato che il settore turistico è tra i responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra, oltre ad essere particolarmente vulnerabile di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici.
 L'UNWTO stima che dal 4 al 6% di diossido di carbonio (CO2) emesso nel mondo derivi da attività connesse al turismo. Il turismo è per sua natura nemico del clima, anche quando si considerano esclusivamente le emissioni di automobili, bus, aerei e l'elevata quantità di energia necessaria al funzionamento degli alberghi (riscaldamenti in inverno, aria condizionata in estate), sostiene l'organizzazione delle Nazioni Unite.
 Se non si prenderanno presto delle misure le emissioni di CO2 «potrebbero crescere del 150% nei prossimi 30 anni».
 «Per trovare una soluzione al problema dobbiamo darci da fare il più rapidamente possibile», sottolinea a swissinfo Geoffrey Lipman, vice segretario generale dell'UNWTO.
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La dichiarazione di Davos deve essere inclusa nella road map che sarà presentata in Indonesia dal segretario generale dell'ONU.
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 Geoffrey Lipman, UNWTO
 Dichiarazione di Davos
 I 450 partecipanti all'incontro di Davos - tra cui rappresentanti di governi, del settore turistico, scientifico e della protezione dell'ambiente - sono chiamati a formulare le indicazioni per uno sviluppo sostenibile del turismo (trasporti, infrastrutture di accoglienza, organizzazione dei viaggi) e a proporre delle strategie attuabili anche nei paesi in cui una vasta parte della popolazione è dipendente dal turismo.
 Le raccomandazioni che emergeranno dalla cittadina grigionese costituiranno le basi della Dichiarazione di Davos. La dichiarazione, sottolinea Lipman, sarà sottomessa all'incontro ministeriale del mese prossimo a Londra. Sarà pure inserita nella strategia sui cambiamenti climatici dell'ONU, che sarà discussa in occasione della conferenza sul clima di Bali (dicembre).
 «Si tratta qui di un punto chiave: la dichiarazione deve essere inclusa nella road map che sarà presentata in Indonesia dal segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon», afferma Lipman.
 Nel suo discorso di apertura del meeting di Davos, il vicedirettore della Segreteria di Stato dell'economia ha dal canto suo evocato la possibilità di meccanismi «morbidi» per ridurre le emissioni, come ad esempio il commercio di diritti di emissione e i progetti di riduzione nei paesi più poveri.
 «Questi progetti manifestano i loro effetti nei paesi emergenti, ovvero laddove la protezione del clima e il trasferimento delle tecnologie sono i più urgenti e i più efficaci», ha detto Eric Scheidegger.
 Paradisi perduti
 Mentre numerose isole tropicali sono minacciate dall'innalzamento del livello del mare, le destinazioni turistiche sul Mediterraneo sono confrontate a scarsità d'acqua. Lungo l'Arco alpino, centinaia di località sciistiche potrebbero invece sparire a causa della mancanza di neve.
 «Davos è un luogo simbolico siccome è tra le località montane più minacciate dal riscaldamento», rammenta Francesco Frangialli, segretario generale dell'UNWTO.
 L'obiettivo principale della nostra organizzazione, sottolinea Frangialli, è di assicurare «la coerenza tra le azioni per la riduzione della povertà e il cambiamento climatico», sfere in cui «il turismo svolge un ruolo importante».
 Misure inutili
 Il Gruppo di lavoro Turismo e Sviluppo reagisce con scetticismo alla conferenza di Davos. «Dal nostro punto di vista, la proposta di compensare le emissioni causate dal traffico aereo come misura principale per lottare contro il cambiamento climatico è una politica poco lungimirante», ha dichiarato Christine Plüss, responsabile di questa ONG con sede a Basilea.
 «Promuovere l'apertura di nuove zone turistiche, come fa regolarmente l'UNWTO, non può essere una soluzione», ha aggiunto. «Tali misure non permettono nemmeno di combattere la povertà in queste regioni».
 swissinfo, Dale Bechtel, Davos
(traduzione e adattamento: Luigi Jorio)

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domenica, 30 settembre 2007

Acqua, l'Alpenverein lancia l'sos

Ambiente

Corriere dell'Alto Adige  2007-09-30

BOLZANO — Nasce l'iniziativa «Sos Acque Alto Adige», il cui scopo è quello di tutelare l'ambiente e la fauna acquatici dagli sfruttamenti dettati dai guadagni energetici. La produzione di energia idroelettrica, infatti, diventa sempre più vantaggiosa anche grazie alle sovvenzioni statali. Se questo è un guadagno per la minor emissione di anidride carbonica nell'ambiente, è altresì vero che lo sfruttamento indebito dei percorsi fluviali rischia di renderli questi sterili e privi di forme di vita.
I fiumi ed i torrenti altoatesini diventerebbero canali di scarico delle acque di piena, ossia gli ecosistemi più danneggiati in provincia. Per questi motivi, dicono i promotori dell'Alpenverein, è ora che gli ultimi tratti di fiume allo stato naturale e le acque freatiche vengano messi sotto tutela. Ciò è fattibile seguendo il Piano generale per l'utilizzazione delle acque pubbliche, che traccerà nei prossimi decenni il filo conduttore della gestione idrica. Gli enti che partecipano all'Iniziativa Sos Acque, chiedono che ciò che attiene all'ecologia delle acque fluviali e del paesaggio acquatico venga tenuto in considerazione già in questo piano. Proprio per tali motivi, si spiega, è necessario che vengano applicate «indispensabili ed efficaci misure di tutela per questo ambiente particolarmente sensibile».
Davide Cavosi
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categoria:ambiente, antiinquinamento
venerdì, 28 settembre 2007

Laives. In aumento la voglia di tram
Dato l’incarico per verificare la fattibilità del progetto
  VENERDÌ, 28 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Nuovo incontro, l’altro giorno, fra l’assessore Ladinser, del Comune di Bolzano, il vice sindaco di Laives Georg Forti e l’assessore comunale Giorgio Zanvettor. Per questa occasione era presente pure l’ingegner Stefano Ciurnelli, che ha appena realizzato il nuovo piano traffico su commissione dell’amministrazione civica di Laives. «Con l’assessore Ladinser abbiamo affrontato nuovamente il tema del collegamento fra Laives e Bolzano mediante una linea tranviaria - spiega il vice sindaco - perché per noi si tratterebbe di una soluzione perfetta. Quello a cui puntiamo adesso, sarebbe la realizzazione di uno studio in concerto con Bolzano e all’ingegner Ciurnelli, per quanto ci attiene, chiediamo di valutarne la fattibilità. La risposta dovrebbe arrivare quanto prima poiché abbiamo in ballo la riqualificazione di San Giacomo e vogliamo sapere se con una eventuale linea tranviaria, questa riqualificazione sia ancora da fare oppure no. Così, entro Natale, l’ingegner Ciurnelli dovrebbe fornirci le indicazioni specifiche che approfondiremo poi insieme agli amministratori comunali di Bolzano. Anche la nostra giunta ha dato via libera a questo pre-studio, proprio perché siamo tutti convinti che si tratti della migliore soluzione». (b.c.)

Comune di Laives



COMUNICATI del 26.09.2007


NOTIZIE

La nuova stazione pronta a giugno 2008

Sopralluogo del presidente della Provincia Durnwalder e della giunta comunale

A breve prenderanno il via i lavori per la costruzione della nuova stazione ferroviaria di Laives, che dovrebbe essere pronta a giugno del prossimo anno. Lo ha assicurato il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder nel corso di un sopralluogo effettuato insieme all'assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann, alla presenza del sindaco di Laives Giovanni Polonioli, del vicesindaco Georg Forti e dell'assessore comunale Bruno Ceschini.

Il costo dell'intervento è di un milione e 600 mila euro: un milione coperto dalla Provincia, il resto dal Comune. L'obiettivo è di dotare Laives di una stazione accogliente e a misura di pendolare, in modo da aumentare l'utilizzo del treno. Un obiettivo sul quale la Provincia punta con decisione: “attualmente in direzione Bolzano a Laives transitano 18 treni al giorno: in futuro saranno 28 o 29, mentre in direzione Trento dai 17 attuali contiamo di arrivare a 29”, ha annunciato il presidente Durnwalder.

“Attualmente – ha aggiunto l'assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann – la stazione di Laives viene utilizzata da 73 mila passeggeri l'anno, esclusi gli studenti. Sono sicuro che, con una struttura più accogliente, con il potenziamento delle corse e con i nuovi treni con cui doteremo questa tratta, in due o tre anni arriveremo a raddoppiare questa cifra”.

Il progetto di ammodernamento della stazione di Laives prevede la realizzazione di sale d'attesa più capienti e confortevoli (su entrambi i marciapiedi), di nuovi servizi igienici e di accessi ai marciapiedi dotati di ascensore a misura di disabile e di mamme con passeggini. Inoltre i marciapiedi saranno rialzati, in modo da eliminare lo scalino per salire sulle carrozze.

Gli interventi riguarderanno anche il piazzale e il parcheggio: sono previsti 92 posti auto, aree di sosta per moto e biciclette; inoltre sarà modificata la fermata dell'autobus, per il quale sarà realizzato anche un nuovo spazio di manovra.

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categoria:metropolitana, ambiente, ferrovia, antiinquinamento, ciclabile pedonabile
giovedì, 27 settembre 2007
comunicato
ECOSISTEMA URBANO 2008

Clima in città

19 ottobre 2007- Comune Bolzano - Sala Rappresentanza - Vicolo Gumer 7


Convegno
Ecosistema Urbano
Ecosistema Urbano è diventato un insostituibile punto di riferimento per valutare la qualità ambientale delle città.
Da quattordici anni infatti il sistema di indicatori locali di Legambiente confronta le prestazioni ambientali dei 103 comuni italiani capoluogo di provincia.

Clima in città
L'incontro, come tradizione, approfondisce ogni anno un aspetto particolare dell'ecosistema
urbano. Al centro di questo appuntamento a Bolzano c'è il tema "Clima in città". Attraverso l'intervento di tecnici ed esperti si cercherà di tracciare una fotografia della situazione e delle possibili soluzioni.

Programma del Convegno

ore 09.00   Introduzione e saluti
Luigi Spagnolli- Sindaco di Bolzano,
Klaus Ladinser - Assessore alla Mobilità e Ambiente - Comune di Bolzano
Mirko Laurenti - Ecosistema Urbano Legambiente

ore 09.30   Presentazione del rapporto
Duccio Bianchi e Michele Merola Istituto di Ricerche Ambiente Italia
Alberto Fiorillo - Legambiente

ore10.30    pausa caffè  

ore 11.00   approfondimento di buone pratiche
* Casa clima
Norbert Lantschner. Direttore Agenzia Casa Clima
* Public Management
Renzo Caramaschi Direttore Generale Comune di Bolzano
*Mobilità ciclabile
Sergio Berantelli Mobility Manager Comune di Bolzano
Ivan Moroder. Responsabile Servizio Segnaletica Comune di Bolzano
*Indice di riduzione dell'impatto edilizio(RIE)
Paolo Abram - Forestale
*Piano della qualità dell'aria
Luigi Minach. Direttore Agenzia Provinciale per l'Ambiente
Gianluca Segatto.  Assistente Tecnico Comune di Bolzano
*Elettrosmog
Luca Verdi. Direttore Laboratorio Chimica Fisica Provincia Autonoma di Bolzano

ore 13.00   Premiazione delle eccellenze di Ecosistema Urbano 2008

ore 13.30   Fine lavori/ Buffet ecologico

Informazioni
Ufficio Ambiente - Città di Bolzano tel. 0471-997481
renato.spazzini@comune.bolzano.it
Mirko Laurenti-Legambiente Nazionale Tel. 0686268312
m.laurenti@mail.legambiente.com
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categoria:ambiente, comune di bolzano, antiinquinamento
giovedì, 27 settembre 2007
Il pacchetto antitraffico «La Regione deve tutelare la salute degli altoatesini»
«Niente più Tir Euro 2 o mezzi pesanti la notte Limite a 110 Km orari»
  GIOVEDÌ, 27 SETTEMBRE 2007

 BOLZANO. I consiglieri dei Verdi altotesini e trentini - Riccardo Dello Sbarba, Cristina Kury, Hans Heiss e Roberto Bombarda - hanno presentato in consiglio regionale un Pacchetto antitraffico «per una politica a difesa della salute lungo l’autostrada del Brennero». Di continuo, sostengono i consiglieri dei Verdi, «lungo l’A22 vengono superati di gran lunga tutti i limiti di inquinamento. Gli azionisti di maggioranza negli organi dirigenti di Autobrennero, prima di tutti la regione Trentino Alto Adige, devono indicare ai propri rappresentanti nel consiglio di amministrazione chiari obiettivi a difesa delle popolazioni».
 Le emissioni lungo l’A22 superano di gran lunga ogni limite massimo posto dall’Unione Europea a difesa della salute dei cittadini, precisano i Verdi. «Per non parlare dell’inquinamento da rumore - proseguono - che si preferisce non misurare. Per questo è urgente che le pubbliche istituzioni, che hanno in mano la maggioranza delle azioni di A22, diano ai propri rappresentanti in consiglio di amministrazione chiari e vincolanti obiettivi a difesa della salute della popolazione».
 Per questo, il gruppo dei Verdi in consiglio ha appunto presentato tre diverse mozioni rivolte alla giunta regionale - che in A22 detiene il 32,2% delle quote - per chiedere l’aumento dei pedaggi autostradali, l’estensione del divieto di transito agli Euro 2, l’istituzione di una stazione fissa di controllo del traffico pesante e altro. Tre le mozioni presentate. Prima: «L’attuazione delle tante decisioni approvate sulla carta a diversi livelli istituzionali, per esempio alla seduta comune dei tre consigli regionali a Innsbruck, o, addirittura, due delibere approvate dalla stessa giunta provinciale. In particolare, si tratta di aumentare i pedaggi autostradali, l’estensione ai camion Euro 2 dei divieti di transito finora riservati ai soli Euro 0 e 1 - con pochi risultati, visto che di camion del genere non ne circolano più - l’introduzione del divieto di transito notturno per i mezzi pesanti e un limite generale di velocità di 110 all’ora, che si è dimostrato di grande efficacia in Tirolo».
 Seconda: l’istituzione di una stazione fissa di controllo per il traffico pesante sull’esempio di quanto già realizzato in Tirolo. «Questo è decisivo per la sicurezza degli stessi lavoratori dei trasporti. I rarissimi controlli effettuati con la stazione mobile hanno dimostrato che il 44% dei camion in transito sono fuori norma. Per un motivo: la quasi sicurezza di non essere controllati a sud del Brennero spinge molti autotrasportatori a far viaggiare Tir fuori regola su questa tratta dell’Autobrennero, magari dopo aver attraversato l’Austria in treno».
 Terza: il sostegno di misure che incentivino il trasferimento dei pendolari dall’auto privata al trasporto pubblico collettivo. «In questo senso, l’annunciato sconto per pendolari motorizzati da parte della A22 è un segnale nella direzione sbagliata. Al contrario, le istituzioni pubbliche devono fare ogni sforzo per organizzare in modo efficiente e conveniente trasporti pubblici collettivi che portino con comodità e puntualmente i pendolari da casa al lavoro». (da.pa)
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categoria:antiinquinamento, a22
mercoledì, 26 settembre 2007
COMUNICATO

Colloqui di Dobbiaco I segreti dell'era solare

BOLZANO — La prossima edizione della kermesse ambientalista «Colloqui di Dobbiaco» si terrà dal 18 al 20 ottobre. Quest'anno il tema sarà «Il fascino dell'era solare - Economia e società nella transizione dal petrolio al sole». La serie di convegni ormai fa parte degli storici appuntamenti della scuola di pensiero della nuova sostenibilità, dicono gli organizzatori annunciando la presenza del ministro degli Esteri tedesco Frank Walter Steinmeier e del ministro italiano delle Comunicazioni Paolo Gentiloni.
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categoria:ambiente, antiinquinamento
martedì, 25 settembre 2007
Gramm (A22): lo sconto ai pendolari è legittimo riduce i loro svantaggi
L’ala sociale Svp: è una soluzione accettabile
  MARTEDÌ, 25 SETTEMBRE 2007

 BOLZANO. Il vicepresidente dell’Autostrada del Brennero, Benedikt Gramm, difende la scelta della sua società riguardo agli sconti per i pendolari. Un sostegno a questi arriva anche dagli Arbeitnehmer Svp, che però auspicano l’attivazione di un migliore servizio di trasporto pubblico.
 Come sottolinea il vicepresidente Gramm, in una nota emessa nella giornata di ieri anche per rispondere alle accuse dell’Agenzia per l’ambiente, «chi deve viaggiare ogni giorno per recarsi al lavoro è svantaggiato rispetto a coloro che lavorano vicino al luogo di residenza e possono anche pranzare e passare la pausa pranzo a casa. Allo stesso modo, chi prende i mezzi di trasporto pubblici, oltre a rinunciare alle sopraccitate comodità, deve anche accollarsi il maggior dispendio di tempo per il viaggio. Chi infine, a causa della mancanza di offerte di trasporto adeguate con i più convenienti mezzi di trasporto pubblici è costretto a utilizzare la propria auto, deve addossarsi anche queste spese. Coloro che utilizzano l’autostrada, hanno costi ancora più elevati».
 Con lo scopo di venire incontro a questi pendolari, questa la posizione del vicepresidente, «a partire dall’anno prossimo l’Autostrada del Brennero SpA vuole concedere loro delle agevolazioni».
 Nell’ambito del servizio “Telepass Family” verrà distribuito un telepass, con lo scopo di evitare l’incolonnamento ai caselli per prelevare il biglietto di pedaggio in entrata e per effettuare il pagamento in uscita. Il pendolare potrà così risparmiare tempo e l’autostrada del Brennero costi, che vuole rimborsare con uno sconto del venti percento».
 «Non è condivisibile l’opinione - prosegue - che ciò comporti un aumento del volume di traffico, né tantomeno un massiccio spostamento del traffico di pendolari sull’autostrada o addirittura un aumento dell’inquinamento ambientale. Chi è costretto a farsi carico di un maggior dispendio di tempo e denaro per recarsi ogni giorno al lavoro presta con sacrificio il suo lavoro al servizio dell’economia e della collettività e questo dovrebbe essere riconosciuto».
 Simile, e parimenti di sostegno ai pendolari, la posizione espressa dagli Arbeitnehmer della Volkspartei. Il segretario Reinhold Perkmann parla però di «soluzione di emergenza accettabile», in attesa che il trasporto pubblico venga migliorato e adeguato alle esigenze della popolazione, in particolare dei lavoratori pendolari.
 «Il trasporto pubblico - dice - se comodo e conveniente è l’unica soluzione ai problemi portati dall’inquinamento».
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categoria:ambiente, antiinquinamento, a22
martedì, 25 settembre 2007

Ok, troppo smog. Ma cosa avete fatto per i pendolari?


 Colpisce il seccato ed allarmato commento di Luigi Minach, Direttore dell’APPA che in relazione allo sconto del 20% concesso ai pendolari utenti dell’Autobrennero,prevede gravi ripercussioni sull’inquinamento atmosferico e dice: “Con tutto quello che abbiamo fatto finora”. Giá, ma finora cosa é stato fatto? Per agevolare i pendolari intendo. Sono solo state varate delle norme penalizzanti per chi è costretto a viaggiare che non hanno fatto altro che congestionare di piú il traffico e rendere la vita più difficile a chi si deve recare al lavoro. Mi sembra che anche il dottor Minach sia caduto nel tranello dell’approccio ideologico al problema. Ma perché non si riesce a capire che i pendolari non sono dei cittadini con scarso senso ecologico ma sono semplicemente delle persone che, avendo la sfortuna di doversi recare al lavoro in un altro comune, ed essendo privi di valide alternative, sono costretti ad usare l’automobile? Le persone non sono stupide, ma ragionano secondo legittimi principi d’interesse. Conoscete qualcuno che a Milano, abitando e lavorando nei pressi della metropolitana, prende l’auto per recarsi al lavoro? Il problema del traffico e dell’inquinamento (e anche della logistica) é un problema sociale in cui i pendolari non hanno colpe e non può essere chiesto loro di risolverlo a proprie spese.In una provincia come la nostra é incredibile che, con tutta la disponibilità economica, non si sia riusciti a creare un sistema di trasporti integrato valido. Invece che spendere i soldi per creare inutili e costosissime gallerie (es. Val Sarentino) perché non portare avanti unprogetto di metropolitana di superficie e comunque studiare un piano che non sia basato solo su sofferenze e rinunce? Ma dottor Minach, mi tolga una curiosità, lei avrebbe aumentato le tariffe autostradali per i pendolari con la speranza di ridurre traffico e inquinamento?
 P.S.Tengo a precisare di non essere un pendolare.
Sergio Sette
Alto Adige 25-09-07
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categoria:ambiente, antiinquinamento, a22
venerdì, 21 settembre 2007
GIORNATA SENZA AUTO
Domani tutti in funivia gratis
A disposizione gli impianti di San Genesio e del Colle
  Alto Adige 21 SETTEMBRE 2007

 BOLZANO. A livello internazionale quella di domani è la Giornata senz’auto, ma a Bolzano, anche quest’anno, non scatteranno i divieri di circolazione. Il Comune si limita ad invitare i cittadini a lasciare per un giorno l’auto in garage e a muoversi con mezzi alternativi. Di qui l’iniziativa di sensibilizzazione dal titolo: “Tempo libero senz’auto”, presentata ieri mattina dall’assessore Klaus Ladinser assieme al responsabile dell’Ufficio ambiente Renato Spazzini, al presidente della Sasa Mauro Bertoldi e il presidente dell’Azienda di soggiorno Dado Duzzi.
 Domani dunque si potranno utilizzare gratuitamente le funivie del Colle e di San Genesio (Renon è chiusa e lo rimarrà a lungo per il rifacimento dell’impianto, ndr) e, per tornare a casa, si potrà viaggiare gratis in autobus. Previsto anche il noleggio gratuito delle biciclette dai siti abituali in viale Stazione ed in piazza Gries.
 Come ha spiegato l’assessore Ladinser, il Comune di Bolzano, attraverso questa iniziativa, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica all’uso di mezzi alternativi alla macchina senza però imporre divieti. «La città - ha detto Ladinser - che a due passi dal centro ha zone splendide come Colle e San Genesio può essere goduta appieno utilizzando i mezzi pubblici, (bus, funivie, ferrovia), la bicicletta e perché no, anche a piedi».
 Spazzini, direttore dell’ufficio tutela dell’ambiente e del territorio del Comune, ha fornito ulteriori dettagli a cominciare dagli orari delle due funivie che garantiranno, a partire dalle 8.30, anche corse supplementari in caso di necessità. Con la corsa di rientro in città, saranno distribuiti i biglietti gratuiti per tornare a casa in autobus.
 Aderiscono all’iniziativa i seguenti bar e ristoranti. Al Colle: bar Funivia, Grafhof, Schneiderwiesen, Albergo Colle.
 A San Genesio: Tomanegger, Waldkaffee, Stella Alpina Saltner. Chi presenterà il biglietto della funivia riceverà un piccolo omaggio: un grappino, un caffé o una frittella alla marmellata gratis oppure una riduzione su alcuni piatti previsti dal menu del giorno.

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mercoledì, 19 settembre 2007
Cieli dolomitici «affollati»
I PRECEDENTI
Polemiche negli ultimi anni per i sorvoli militari
  MERCOLEDÌ, 19 SETTEMBRE 2007

 BELLUNO. All’indomani della tragedia del Cermis, nel 1998, il ministero della Difesa aveva imposto il divieto di sorvolo a bassa quota su un’ampia fetta di Dolomiti compresa tra il parallelo 46 (all’altezza di Seren del Grappa) e il parallelo 46,30 (che tocca il Falzarego e Bolzano) e tra il meridiano 12 (che passa per Formegan di Santa Giustina) e il meridiano 11 (Trento). Ma le cronache degli ultimi anni sono state comunque costellate da una serie di episodi che hanno provocato proteste e preoccupazione. Il 7 maggio 2002, così, due caccia militari erano passati a volo radente sulla zona di Feltre, provocando un notevole frastuono e facendo sobbalzare mezzo Feltrino. L’Aeronautica, in quell’occasione, si era scusata: i due caccia non avrebbero dovuto passare sul Bellunese. Pochi mesi dopo, il 3 agosto 2002, un nuovo episodio: due jet Mb 339 dell’Aeronautica militare italiana, partiti dalla base trevigiana di Istrana, avevano compiuto evoluzioni a bassissima quota sul Falzarego. A contestare con forza l’episodio - che aveva richiamato alla memoria di molti ampezzani l’incidente di una ventina di anni fa, quando un caccia aveva colpito il cavo della funivia del Lagazuoi - era stato il capo stazione del soccorso alpino di Cortina, Paolo Bellodis. Stava arrampicando sulla Normale delle Cinque Torri, aveva raccontato, e gli aerei volavano tanto bassai che se li era era visti passare sotto di lui, tanto che era riuscito a scorgere dall’alto il tettuccio dell’abitacolo. A bordo di uno di quei due caccia, si sarebbe scoperto poi, c’era anche l’allora sindaco di Milano, Gabriele Albertini, invitato ad una sorta di giro “promozionale”. L’episodio aveva suscitato violente polemiche anche per i rischi corsi dall’eliambulanza del Suem, che era in volo per un’emergenza in zona in quei minuti. (s.d.b.)
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martedì, 18 settembre 2007


Aeroporto, la Provincia congela l'ampliamento e dà l'ok agli hangar

L'Enac: spostare l'Abd Widmann: «Trattiamo»

Baumgartner: «Rischiamo di chiudere»

BOLZANO — Bolzano deve scegliere: o l'aeroporto o la zona industriale. L'Enac (ente nazionale aviazione civile) ha elaborato un nuovo pacchetto di norme per la sicurezza aerea che, una volta approvato dal governo, impone ai comuni di individuare le aree a rischio nei pressi degli scali aeroportuali. In pratica nei pressi dell'aeroporto non ci potranno essere edifici e attività umane, ergo tra qualche settimana lo scalo bolzanino rischia di essere fuorilegge. Intanto la giunta provinciale ha deliberato che la pista dell'Abd non verrà allungata ma che verranno costruiti sia gli hangar per la manutenzione sia la costruzione della nuova hall come previsto dalle norme di Schengen.
Il futuro dell'Abd continua ad essere un dilemma. La giunta provinciale infatti ha deciso di recepire il risultato della mediazione e di bloccare ogni ipotesi di allungamento della pista. «Verranno effettuati solo i lavori indispensabili e — spiega il presidente, Luis Durnwalder — gli hangar per la manutenzione grazie a cui ogni giorno ci saranno quattro voli in meno». L'annuncio dell'imminente approvazione di un nuovo pacchetto di norme sulla sicurezza però rischia di rimettere tutto in discussione. L'Enac infatti ha sottoposto al governo un piano per la sicurezza aerea che recepisce le norme internazionale. «In poche parole — spiega Manfred Mussner, direttore altoatesino dell'Enac — si chiederà ai Comuni di individuare le aree a rischio, ovvero quelle che si trovano nelle immediate vicinanze dell'aeroporto. Un cono in cui non potranno esserci nè edifici nè attività umane. Se i Comuni non faranno nulla saranno considerati direttamente responsabili in caso di incidente aereo». Insomma la mappa delle aree rischio va fatta a tutti i costi, il problema che circa metà della zona industriale, Fiera compresa, sorge all'interno del territorio tabù. Le alternative sono due: o spostare l'aeroporto di qualche centinaio di metri più a sud oppure, visto che abbattere mezza zona produttiva è impensabile, chiudere definitivamente lo scalo . «Se non verrà spostata la pista — spiega il presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner — potranno atterrare solo elicotteri e aerei sportivi. Meglio sarebbe spostare la pista e nel contempo allungarla».
Di allargamento però la giunta, almeno prima delle elezioni, non vuole nemmeno sentir parlare. «Abbiamo deciso che la pista non verrà allungata come proposto dal forum di mediazione. Il punto — avverte l'assessore ai trasporti Thomas Widmann — è che l'Enac poteva avvisarci prima e avremo discusso la questione con il mediatore. Io sono stato delegato dalla giunta per trattare con l'Enac, vorremmo che per Bolzano venisse prevista un'eccezione ». A chi lo accusa di voler allungare la pista alla «chetichella» Widmann risponde così: «L'ampliamento non si farà, la giunta lo ha deciso e adesso indietro non si torna».

Corriere dell'Alto Adige  2007-09-18

Marco Angelucci
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martedì, 18 settembre 2007

  «Terza corsia A22, il pressing è forte»   Peterlini: Trento spinge ancora, ma Grisenti starà ai patti     Alto Adige  18 SETTEMBRE 2007   MARCO RIZZA


 EGNA. Al momento l’ipotesi della terza corsia dell’A22 fino a Egna sembra congelata, ma la battaglia (per entrambi gli schieramenti) non è per nulla chiusa. Lo conferma il senatore Oskar Peterlini: «Inutile girarci attorno: la spinta dalla società A22 c’è, ed è pure forte. Fortunatamente il presidente Grisenti ha capito le nostre posizioni e credo rispetterà i patti. Ma la pressione aumenta».
 In queste ultime settimane si è ricominciato a parlare della terza corsia dell’Autobrennero. Lo si è fatto sottotraccia, da direzioni diverse. Come i Freiheitlichen, secondo i quali sono già in corso i lavori per rinnovare e ampliare i viadotti sopra l’autostrada: segno concreto, a loro dire, che la partita è già decisa.
 Qual è lo stato dell’arte? Secondo Oskar Peterlini, senatore Svp e rappresentante della Bassa (quindi ferocemente contrario alla terza corsia), l’opera non si farà. Per ora. «La pressione per realizzarla è forte - spiega - e arriva dalla stessa A22. Per ora non vedo particolari allarmi all’orizzonte, ma chi vuole costruirla non ha ancora abbandonato l’idea. C’è una spinta notevole in quella direzione».
 Una spinta, aggiunge subito Peterlini, frenata però dallo stesso presidente dell’A22, il trentino Silvano Grisenti: «Nonostante dalle sue parti in molti vorrebbero l’ampliamento - sostiene il senatore -, ho l’impressione che il presidente abbia capito le nostre obiezioni e sia intenzionato a rispettare i patti. E i patti sono che la terza corsia non si farà».
 A soffrire per l’eventuale costruzione, spiega Peterlini, sarebbe tutta la Bassa, con un aspetto particolare: «I trentini vogliono una terza corsia per un motivo molto semplice: potrebbero arrivare ancora più in fretta a Egna e da lì proseguire per la val di Fassa. Ma noi sappiamo che collegamenti più veloci porterebbero anche un aumento quantitativo di vetture, il che significherebbe fare definitivamente soffocare Montagna e Aldino. Già oggi questi abitati sono in grave difficoltà, figuriamoci con un’autostrada che portasse lì un numero ancora maggiore di auto e moto...».
 La soluzione? Per Peterlini è una sola: «L’ampliamento della strada della val di Cembra. Oggi è un’arteria molto stretta, ma se fosse ampliata e messa in sicurezza potrebbe servire ai trentini per quello stesso scopo - raggiungere prima la val di Fassa - senza dover attraversare in massa i nostri paesi. È un’operazione complessa ma so che ci stanno pensando».
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martedì, 18 settembre 2007

  «Misure antismog sull’A22: tutto fermo»   Il grido d’allarme di Minach: «Inquinamento, dati preoccupanti»     Il direttore dell’Agenzia ambiente: «Servono scelte coraggiose: divieti notturni per i tir e limiti di velocità»     Alto Adig e18 SETTEMBRE 2007   di Antonella Mattioli

 BOLZANO. «I dati sul biossido di azoto prodotto dal traffico sull’A22 sono preoccupanti, ma non c’è la volontà di cambiare le cose. Gli autotrasportatori non vogliono sentir parlare di limitazioni e a livello politico, pur riconoscendo che il problema esiste, si temporeggia. In una parola: nulla si muove». A lanciare il grido d’allarme è Luigi Minach, direttore dell’Agenzia per l’ambiente, che ha predisposto un Piano pluriennale, che ora rischia di rimanere sulla carta.
 La delusione è forte perché, quando un anno fa Minach era riuscito a far attuare il blocco di euro 0 ed euro 1 sull’A22 dal Brennero a Modena dal 10 gennaio al 10 aprile, aveva sperato davvero che fosse l’inizio di una nuova “era” e che anche il resto d’Italia si sarebbe presto mosso nella direzione indicata per primo dal Trentino-Alto Adige. Illusione. Tutti ne hanno parlato, nessuno si è mosso. «E ciò che mi preoccupa di più - ammette Minach - è che non so quali delle misure previste dal Piano pluriennale per l’autostrada verranno recepite dalle Province di Bolzano e Trento».
 Minach parte da un dato preoccupante: il biossido di azoto, sostanza cancerogena, che in base alle normative non dovrebbe superare i 40 microgrammi a metro cubo sull’intera asse stradale, quindi da Brennero a Modena, è 70, ovvero quasi il doppio. La cosa deve preoccupare tutti e in particolare Bolzano, visto che il capoluogo è attraversato dall’arteria.
 Il Piano dell’Agenzia per l’ambiente prevede una cura progressiva, vista che quella più forte, come la gravità del paziente richiederebbe, non passerebbe mai. «Stabilito che - spiega il direttore - il divieto di transito dei tir euro 0 ed euro 1, ovvero più inquinanti, imposto da gennaio ad aprile non ha prodotto alcun risultato - come per altro prevedibile ma doveva essere l’inizio di una nuova stagione - proponiamo, a partire dal prossimo autunno-inverno, di estenderlo su 12 mesi all’anno e non solo ai camion in transito, ma anche ai locali». Altre proposte contenute nel Piano: stop ai camion euro 2, dalle 20 alle 5, come in Tirolo. Limitazione della velocità a 110 su tutta l’A22 e non solo nel tratto Brennero-Bolzano e per tutti i veicoli. Aumento progressivo del pedaggio a secondo del grado di inquinamento dei mezzi.
 «Entro ottobre - dice un Minach molto deluso - assieme a Trento dovremo presentare il Piano di misure a Roma, ma non mi faccio troppe illusioni. Lo ripeto, non c’è la volontà di porre dei limiti e si spera nell’aiuto del tempo e della provvidenza».
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venerdì, 14 settembre 2007
Il prefetto Testi in visita al municipio di Laives

COMUNICATI del 12.09.2007


NOTIZIE DEL COMUNE DI LAIVES


Nell'incontro con sindaco e assessori si è parlato del traffico e dei voli degli elicotteri militari



Il nuovo commissario del Governo per la Provincia di Bolzano, Fulvio Testi, è stato ricevuto in visita nel municipio di Laives dalla giunta comunale al completo. A fare gli onori di casa, il sindaco Giovanni Polonioli, che ha mostrato al prefetto la nuova sede municipale ed anche la nuova chiesa parrocchiale.

Il commissario del Governo, il sindaco e gli assessori si sono poi soffermati in sala giunta (posta in cima alla torre municipale) per un breve e cordiale colloquio. Il sindaco Polonioli ha illustrato all'alto funzionario statale i principali problemi di Laives, primo fra tutti il traffico. A questo proposito si è parlato ovviamente della variante alla strada statale, ma anche del traffico in città e della necessità di collaborare con i Comuni limitrofi per arrivare ad un'ordinanza che limiti il transito dei mezzi pesanti.

Un altro argomento di stretta attualità affrontato con il commissario del Governo è stato quello relativo ai voli degli elicotteri militari: è stato auspicato un maggiore flusso di comunicazione tra le varie istituzioni, in modo da poter informare la cittadinanza in occasione di giornate in cui è prevista l'intensificazione dei voli militari.

Quella del prefetto Testi è la seconda visita in pochi mesi di un commissario del Governo a Laives. Lo scorso 9 maggio, infatti, era stato l'allora prefetto Carla Scoz ad incontrare la giunta comunale.
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sabato, 08 settembre 2007
bruciare le immondizie non conviene

da Ambiente e Salute 8 Settembre 2007
Maurizio Pallante è consulente del Ministero dell’ Ambiente per l’ efficienza energetica e fondatore del comitato per l’ uso razionale dell’ energia.
Svolge attività di ricerca e di pubblicazione saggistica nel campo del risparmio energetico e delle tecnologie ambientali ed è esponente del pensiero
sulla decrescita felice, di cui è principale ispiratore.
Sarà nostro ospite la sera di giovedì 13 settembre presso la Sala di rappresentanza del Comune di Bolzano alle ore 20.00,per parlare con voi
del perché bruciare le immondizie non conviene. Vi invitiamo cordialmente a intervenire.
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sabato, 08 settembre 2007


Collina Pasquali, partito l'ultimo treno di rifiuti nocivi

Bonificato il 92% della discarica. Lokomotion ha organizzato 58 convogli per i centri specializzati in Germania

Corriere dell'Alto Adige 2007-09-08

BOLZANO — Il convoglio carico di rifiuti nocivi è partito ieri mattina dal Terminal Siberia di via Macello. Era l'ultimo dei 58 treni che hanno effettuato il trasbordo delle 50.000 tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dal risanamento della Collina Pasquali a Bolzano Sud.
Fino ad oggi è stato smaltito circa il 92% della discarica, che dagli anni '50 agli anni '90 era cresciuta fino a toccare un'altezza di 34 metri ed un volume di 305.000 metri cubi, quasi 549.000 tonnellate di materiale, distribuite su 2,3 ettari. I lavori dovrebbero essere ultimati entro ottobre.
L'operazione di bonifica è cominciata a marzo su progetto dell'ing. Martin Weiss. L'appalto è stato eseguito dall'Ati Collina Pasquali, composta dalle aziende Ladurner di Lana, Oberosler (sede legale a Brunico e operativa a Trento) e Cosbau (joint venture tra la trentina Rigotti e l'altoatesina Rauchbau). I rifiuti pericolosi provenienti dal risanamento della collina sono stati portati in Germania, via Austria e Monaco di Baviera, in centri di smaltimento i a Stetten nel Baden Württemberg (11.000 tonnellate) e a Coswig nel Sachsen Anhalt (39.000 tonnellate). Si tratta di circa l'11% dei rifiuti depositati in discarica; il rimanente 89%, meno inquinato, viene depositato, dopo i controlli, nei bacini dell'ex discarica di Castel Firmiano. I trasporti in Germania sono stati curati da Lokomotion, partner della bolzanina Rtc. L'operazione è costata 11 milioni di euro, ma l'Ati rileverà l'area bonificata dalla Provincia per 9,6 milioni: costo effettivo, per l'ente, poco più di 1,4 milioni.
La partenza dell'ultimo treno è stata occasione, ieri, per tirare le somme. Il presidente Durnwalder si è detto soddisfatto «per il lavoro eseguito in modo esemplare all'insegna della collaborazione fra pubblico e privato ». L'assessore Michl Laimer ha posto in evidenza che « la falda acquifera e l'approvvigionamento idrico del capoluogo adesso solo al sicuro da infiltrazioni novice». Il sindaco Gigi Spagnolli ha aggiunto: «Le questioni ambientali devono essere affrontate subito, oggi paghiamo l'incuria del passato». L'area liberatasi potrà ospitare nuove ditte.
Il trasporto su treno ha consentito di evitare circa 3.000 viaggi di Tir su strada, pari a 2 milioni di chilometri, abbattendo le emissioni di anidride carbonica di circa il 60 per cento.
F. E.
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mercoledì, 05 settembre 2007
Comunicato stampa 5-9-2007
Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige

Consegnato il cantiere per la circonvallazione di Pineta

Entro la fine del 2008, anche Pineta di Laives potrà essere sgravata dal peso del traffico di transito. Sono stati fissati in 14 mesi, infatti, i tempi di consegna per la nuova circonvallazione, il cui cantiere è stato consegnato quest’oggi (5 settembre) dall’Assessorato provinciale ai lavori pubblici: “La situazione era diventata insostenibile – commenta l’assessore Florian Mussner – con la circonvallazione migliorerà la qualità di vita degli abitanti di Pineta”.

Potranno prendere il via tra breve i lavori per la costruzione della tanto attesa circonvallazione a Pineta di Laives. L’opera sarà realizzata da due imprese edili altoatesine: la “Oberosler” di San Lorenzo, e la “Edil Passiria” di San Martino in Passiria. Il progetto è stato preparato da Georg Fischnaller, e rappresenta il secondo lotto del collegamento stradale tra San Giacomo e Bronzolo, che con i suoi 9 chilometri rappresenta una delle opere pubbliche più importanti a livello provinciale. La circonvallazione di Pineta prevede un tracciato di 950 metri a sinistra dell’attuale statale del Brennero, che si collegherà con la futura galleria, lunga 2,9 chilometri, della circonvallazione di Laives. Il progetto iniziale, che prevedeva la realizzazione di una galleria, è stato modificato dopo il ricorso al Tar di un gruppo di abitanti.
Una volta terminata, l’opera renderà possibile un collegamento diretto tra la periferia Sud di Bolzano e la zona Nord di Laives, by-passando gli abitati di San Giacomo e di Pineta. Il primo lotto, infatti, quello riguardante la galleria di San Giacomo, è già stato terminato, e la galleria è in funzione dal 2005. “In questa zona la situazione del traffico è radicalmente migliorata dopo l’apertura della circonvallazione – commenta l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner – e sono convinto che accadrà lo stesso anche a Pineta”. Per la realizzazione del secondo lotto è prevista una spesa di 6,8 milioni di euro che copriranno non solo i costi di realizzazione delle opere stradali, ma anche quelli per la messa in sicurezza e per la posa delle barriere anti-rumore all’altezza dell’abitato di Pineta.
In totale, per la circonvallazione Pineta-Bronzolo la Provincia ha previsto uno stanziamento di poco inferiore ai 100 milioni di euro, per la precisione di 99,8 milioni di euro. “Si tratta di un investimento importante – sottolinea Mussner – che contribuirà a migliorare sensibilmente la qualità di vita degli abitanti”. Tutti i dettagli del progetto verranno illustrati dall’assessore Mussner nel corso di un incontro pubblico in programma venerdì 21 settembre alle ore 20, nell’aula magna delle scuole medie di Laives.

(Autore: mb)
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sabato, 01 settembre 2007

Alto Adige 01 SETTEMBRE 2007
Autobrennero, via libera alle barriere antirumore
 BOLZANO. Nuove barriere antirumore verranno installate lungo l’A22 e interesseranno 16 Comuni altoatesini: è quanto ha comunicato il presidente di Autobrennero Spa Silvano Grisenti al presidente della Provincia Luis Durnwalder. Quest’ultimo nell’incontro dello scorso maggio aveva ribadito a Grisenti la richiesta di completare le misure di tutela ambientale (in primis la costruzione di barriere antirumore) lungo l’A22, nell’interesse del paesaggio e della popolazione. L’Autobrennero ha appena varato il nuovo “Piano di contenimento ed abbattimento del rumore” che interessa anche l’Alto Adige. Saranno 139 le nuove barriere antirumore lungo l’A22 da Brennero a Modena, così Grisenti, e dove non sarà possibile realizzarle si interverrà direttamente sui serramenti delle abitazioni da proteggere. L’Autobrennero ha stanziato complessivamente 98 milioni. “Sul territorio altoatesino - riferisce Durnwalder - l’A22 installerà barriere antirumore nei comuni di Bolzano, Bressanone, Campo di Trens, Chiusa, Fiè allo Sciliar, Fortezza, Funes, Laion, Laives, Ponte Gardena, Renon, Vadena, Varna, Velturno, Villandro e Vipiteno”. Questo nuovo piano di intervento - che sarà completato nel giro dei prossimi 12 anni - si affianca alle misure in corso: l’Autobrennero aveva infatti già progettato altre barriere antirumore in corrispondenza del tratto autostradale tra le stazioni di Bolzano sud e di Egna-Ora: due in località “Cervo”, altre due vicino all’abitato di Vadena e l’ultima a completamento dell’impianto antirumore nella frazione “Vadena Birti”. Sono invece già in fase di realizzazione nuove barriere a Bressanone, Laion, Cornedo.
 Soddisfatta la consigliera della Svp, Rosa Thaler.
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venerdì, 31 agosto 2007

Alto Adige, 31 AGOSTO 2007
Giorni contati per Euro 1 e scooter a due tempi A novembre scattano i divieti antismog, intanto l’Appa preme per limitare i Tir
 BOLZANO. Le polveri sottili sono ai minimi, ma la qualità dell’aria continua a non essere soddisfacente. In questo periodo, afferma il direttore dell’Appa Luigi Minach, preoccupa soprattutto il biossido di azoto, in particolare lungo l’A22. «Le due centraline che abbiamo montato a Bressanone e ad Egna danno valori medi superiori a quelli massimi consentiti e il periodo peggiore deve ancora arrivare». Preoccupa però anche la situazione di Bolzano: «Subito dopo l’A22 - prosegue Minach - la qualità peggiore è quella che registriamo in piazza Adriano».
 L’Appa chiede di intervenire il prima possibile. «Capiamo le resistenze di certe categorie economiche, ma se vogliamo avere un’aria più pulita ognuno deve fare dei sacrifici». Dove ognuno significa davvero gran parte della popolazione. Il primo novembre scatteranno infatti le consuete misure antismog. Come l’anno scorso saranno applicate nei principali Comuni altoatesini (16 in tutto: Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Laives, Bronzolo, Vadena, Appiano, Lana, Lagundo, Tirolo, Marlengo, Postal, Cermes, Varna e San Lorenzo) e come l’anno scorso invece che sulle targhe alterne si punterà su uno stop generalizzato per i veicoli più inquinanti. Rispetto all’inverno passato ci sono però delle novità: è infatti previsto un inasprimento dei divieti che saranno estesi anche a tutte le auto con motore Euro 1 (nel 2006 erano interessati dai provvedimenti restrittivi solo gli Euro 0) e tutti i motorini a due tempi, anche se catalizzati (quest’ultimi nel 2006 potevano girare liberamente).
 Resteranno invece invariate rispetto allo scorso inverno le altre disposizioni: i divieti di circolazione saranno validi in due fasce orarie: la prima dalle 7 alle 10 e la seconda dalle 16 alle 19. Nella zona a traffico limitato, che a Bolzano corrisponde sostanzialmente al centro storico, il divieto sarà invece valido sette giorni su sette, 24 ore su 24. I divieti resteranno in vigore fino alla fine di marzo. Resta identico all’anno scorso il piano d’azione in caso di superamento del limite delle Pm10 per cinque giorni consecutivi: blocco dalle 7 alle 19 di tutti i veicoli Euro 0, Euro 1, le moto a due tempi e tutti i diesel senza filtro.
 L’Appa intanto preme affinché vengano approvate al più presto le misure antismog sull’Autostrada del Brennero. Dopo l’accordo di massima a cui erano arrivate le Province di Trento e Bolzano, infatti, per ora non è stata presa ancora nessuna decisione concreta. Allo stop ai camion Euro 0 dovrebbe aggiungersi quello per gli Euro 1, mentre per gli Euro 2 è stato proposto un divieto di transito notturno. «Per bloccare anche questi mezzi pesanti - spiega Minach - avremmo bisogno di un’alternativa che possa essere utilizzata da tutti i 700 camion Euro 2 che ogni giorno usano l’A22. Visto che però la ferrovia può trasportarne solo la metà, il divieto di transito notturno è l’unica via d’uscita». Serve però il via libera da Roma e ancor prima quello delle due Province: a livello politico però è tutto fermo.


«Subito le misure sull’Autobrennero»


 BOLZANO. I Verdi vanno all’attacco della Provincia e chiedono che le misure antismog lungo l’autostrada del Brennero vengano introdotte il più presto possibile. «È da tempo che la Provincia annuncia misure antinquinamento - afferma la consigliera Cristina Kury - ma fino ad oggi non ne ha ancora attuato nessuna. Eppure già in aprile, nella seduta congiunta dei tre consigli provinciali di Trento, Bolzano e Tirolo, all’unanimità era stata approvata la proposta in cui si impegnavano le Province a introdurre una serie di limitazioni al traffico, ovvero di estendere il divieto di transito ai mezzi pesanti con motore Euro 2, di vietare il transito notturno, di aumentare il pedaggio per i Tir e di limitare la velocità lungo l’A22. Se la giunta provinciale non vuole perdere la sua credibilità - conclude la Kury - allora è arrivato il momento di muoversi. Anche perché voglio vedere con che coraggio il primo novembre si partirà con le misure antismog nei Comuni, se invece sull’A22 potranno transitare liberamente i mezzi più inquinanti».

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venerdì, 31 agosto 2007

Alto Adige 31 AGOSTO 2007

Mi sono convinto: prendere
l’autobus conviene

 Il 29 agosto è stata una giornata di pioggia, con i soliti noti disagi al traffico. Io ho dovuto prendere l’autobus per andare a ritirare l’auto in officina. Mi sono collegato al sito www.sasabz.it e nella sezione Orari - Bolzano - Linea 4 - ho visto a che ora l’autobus sarebbe partito dalla Stazione. L’ho preso. Ha fatto un percorso libero da automobili (il centro storico, le corsie preferenziali in via Battisti, corso Italia, via Roma e in Zona Industriale). E’ arrivato in orario prima della chiusura dell’officina. Io sono stato piacevolmente sorpreso da questa efficienza, per la quale ringrazio i responsabili di Sasa e Comune. Ho tratto la mia morale: ci conviene prendere l’autobus, anche nelle giornate di pioggia.
Guido Leonardi BOLZANO
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giovedì, 30 agosto 2007
Alto Adige 30 AGOSTO 2007
Appalto inceneritore, è polemica
Urzì e Seppi: la città non deve diventare la pattumeria di tutti
 BOLZANO. Via alle polemiche, a seguito dell’annuncio dell’indizione di una seconda gara d’appalto per l’inceneritore di Bolzano Sud, dopo che la prima era stata annullata perché nessuna delle tre ditte che si erano presentate rispettava le prescrizioni del bando di gara. L’aennino Alessandro Urzì sbotta: «Perché solo Bolzano deve sopportare l’insediamento di impianti ad alto impatto ambientale?».
 E Donato Seppi (Unitalia), gli fa eco: «È inaccettabile che l’inceneritore adibito alla eliminazione di tutte le immondizie della provincia venga realizzato a Bolzano e non si siano invece programmate tre centrali di incenerimento decentrate sul territorio come era nelle giuste aspettative dei residenti».
 Caustico anche il commento di Luca Marcon, autocandidatosi alla segreteria provinciale del Partito democratico: «La raccolta differenziata dell’umido è andata così bene che l’impianto di compostaggio di Lana è arrivato a regime mesi prima del previsto. La dimostrazione lampante del fatto che i bolzanini sono assai virtuosi e se l’ammistrazione ci credesse davvero, potrebbe spingere moltissimo sulla raccolta differenziata».
 L’annullamento della prima gara d’appalto per la realizzazione del nuovo impianto di incenerimento, commenta Urzì, «aveva fatto sperare nella possibilità di riaprire il confronto su altre ipotesi di collocazione dell’impianto, in Alto Adige, al fine di ridurre l’insediamento di strutture ad alto impatto ambientale concentrate tutte nel triangolo Bolzano/Bronzolo/Vadena. Una speranza che è andata delusa». Alleanza nazionale ritiene che la conca del capoluogo abbia sino ad oggi già abbondantemente svolto la propria parte per quanto attiene l’insediamento di strutture che per la loro natura prefigurano rischi connessi alla attività in esse svolte.
 Seppi, da parte sua, ribadisce «l’assoluta contrarietà alla creazione dell’impianto dove è previsto, considerata la vicinanza al centro abitato e alla prossima realizzazione di altre centinaia di alloggi privati e popolari ma va soprattutto preso atto che l’amministrazione comunale in primis, e quella provinciale, hanno deciso di trasformare Bolzano nella pattumiera della Provincia senza alcuna possibilità di discussione in merito». Conclude Marcon: «Non si è mai capito per quale motivo sia stata annullata la prima gara, probabilmente per creare un vantaggio a qualche cordata di imprenditori locali. A tal proposito stupisce anche che a giudicare un appalto da 100 milioni di euro saranno March e Tengler, inquisiti per la questione delle Max Valier. Perché nessuno ha sollevato la questione etica?» (da.pa)


Corriere dell'Alto Adige 2007-08-29

Un impianto da 98 milioni. Anche Lillo critico: «Speriamo che la gara vada deserta»

Inceneritore, giochi riaperti

Pubblicato il nuovo bando. Ambientalisti all'attacco

BOLZANO — La Provincia insiste sul nuovo inceneritore e pubblica il bando bis da 98 milioni di euro: entro il 10 ottobre, le aziende interessate a costruire l'imponente struttura a Bolzano sud — che smaltirà 130mila tonnellate di rifiuti all'anno e che prevedibilmente verrà acceso nel 2010 — dovranno far pervenire i loro progetti. Piovono le prime critiche degli ecologisti. Luca Marcon: «Una procedura sospetta». Incalza Claudio Vedovelli (comitato Ambiente e Salute): «Si vuole insistere su un impianto costoso, inutile e soprattutto dannoso». Parla di salute dei cittadini anche il presidente di Don Bosco, Enrico Lillo: «Spero che questa gara vada deserta e in ogni caso la collocazione di questa struttura deve essere lontano dal centro abitato ». Anche i Verdi vogliono vederci chiaro: «Analizzeremo ogni aspetto del bando, sotto il profilo ambientale».


Vedovelli caustico «Scelta costosa, inutile e dannosa»


BOLZANO — Claudio Vedovelli, medico e militante ambientalista all'interno del comitato Ambiente e salute, è uno dei principali critici del nuovo inceneritore, un'impianto inquinante e soprattutto inutile, in particolare ora che anche i bolzanini hanno iniziato a dedicarsi così diligentemente alla raccolta. «Purtroppo — dice — la Provincia segue altre strade».
Vedovelli, oggi è stato pubblicato il bando per l'inceneritore di Bolzano. La Provincia tira dritto, che ne pensa?
«Vorrei capire che cosa è cambiato rispetto alla gara d'appalto precedente anche se forse la vera questione è che non si è ancora capito a chi deve andare l'affare. Noi comunque restiamo contrari al termovalorizzatore».
Che cosa non vi convince?
«Innanzitutto sono cambiate le condizioni. Adesso anche a Bolzano è decollata la raccolta dell'umido. I cittadini sembra che collaborino bene allora forse vale la pena di chiedersi se questo inceneritore è veramente così utile».
Però anche aumentando la percentuale di raccolta differenziata non si riuscirà mai ad azzerare la produzione di rifiuti. Da qualche parte dovranno pur andare. Dove?
«Secondo noi a Bolzano sarebbe possibile ad arrivare ad una quota di differenziata dell'80 per cento. Se teniamo conto che nel resto della provincia la differenziata è molto sviluppata allora si possono pensare soluzioni alternative all'incenerimento che, è noto, produce sostanze nocive per la salute».
C'è anche chi sostiene che l'impianto è troppo grande...
«È vero. Gli inceneritori garantiscono l'efficienza economica solo se funzionano al massimo ed è possibile che l'Alto Adige non produca abbastanza rifiuti».
C'è il rischio che vengano bruciati rifiuti che arrivano da fuori provincia?
«In teoria c'è una legge provinciale che vieta l'importazione di rifiuti ma le leggi possono cambiare. Secondo noi questo impianto oltre che costoso e dannoso è anche inutile».


Corriere dell'Alto Adige 2007-08-30

AMBIENTE
LUCI E OMBRE DEL TERRITORIO

Anidride carbonica nell'aria «Le Acciaierie violano Kyoto»

Eco-Way: emissioni oltre i limiti. L'azienda: provvederemo

BOLZANO — Il Trentino- Alto Adige è una delle regioni che emette meno anidride carbonica in Italia. Le differenze tra le due provincie, però sono marcate: se Trento è la più virtuosa, Bolzano non va molto bene. È quanto emerge da una ricerca condotta da Eco-Way, società che si occupa di cambiamenti climatici per il privato e per il pubblico, aggreggando i dati che le imprese sono tenute a fornire al ministero dell'Ambiente.
Le aziende del Trentino-Alto Adige, infatti, producono oltre il 3 per cento di emissioni di CO2 in meno di quanto fissato dal Piano nazionale di allocazione. Secondo il protocollo di Kyoto, il trattato internazionale sul clima, tutti i paesi che l'hanno ratificato devono ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica, assegnando alle aziende delle quote massime di inquinamento e spingendole a restare sotto la soglia.
In totale la nostra regione produce il 3 per cento di emissioni in meno di quanto potrebbe, ma mentre la provincia di Trento libera nell'aria il 4,9 per cento in meno rispetto alla sua quota, la provincia di Bolzano sfora il tetto del 37,8 per cento. Un dato che, comunque, non pesa molto su quello generale della regione, dato che le quote di emissione in Alto Adige non sono consistenti e le imprese inquinanti iscritte nel piano di allocazione sono solo quattro: l'impianto di teleriscaldamento di Brunico, i sistemi di combustione della fabbrica della birra Forst e della fabbrica di succhi concentrati Hans Zipperle di Merano, oltre alle Acciaierie Valbruna di Bolzano. Bisogna sottolineare, però, come sul totale della regione l'unico settore con il segno positivo è proprio quello della produzione di materiali ferrosi, per cui le acciaierie altoatesine, insieme a quelle trentine, oltrepassano il limite di emissioni consentito del 48 per cento.
«La ricerca condotta in Trentino-Alto Adige — dice Guido Busato, presidente di Eco-Way — evidenzia un risultato positivo: le aziende di questa regione sono riuscite a rispettare gli obiettivi del protocollo di Kyoto, un esempio da seguire a livello nazionale dove c'è ancora molto da fare».
È soddisfatto di ciò che si fa per l'ambiente in Alto Adige l'assessore provinciale Michl Laimer: «Il 45 per cento del fabbisogno energetico della nostra provincia è fornito da energia alternative — dice — e stiamo lavorando per portarlo la percentuale al 70 per cento in sette-otto anni. Sulle emissioni di CO2 prodotte per abitante siamo oltre la metà sotto la media italiana, ma dobbiamo ancora fare molto. Per quanto riguarda le acciaierie sono una realtà concreta di questa provincia, ma se vogliono restare competitivi devono investire al massimo nella riduzione delle emissioni e sono sicuro che si farà tutto il possibile per raggiungere questo risultato ».
Dalla Valbruna il portavoce Flavio Paganin conferma l'impegno a essere in linea con quanto chiesto dalla Provincia.
Francesco Amorosino

INQUINAMENTO I fumi e le polveri delle Acciaierie svolazzano sul quartiere di Oltrisarco

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giovedì, 30 agosto 2007

Alto Adige  30 AGOSTO 2007
Un treno ogni trenta minuti per togliere auto dalle strade
MASSIMILIANO BONA

 BOLZANO. La Provincia investirà 130 milioni in 3 anni nel settore della mobilità, di cui 60 per il materiale rotabile e 8 treni, 12 per rinnovare il parco autobus (euro 5), 40 per la rete ferroviaria (in val Pusteria) e 10 per ammodernare le stazioni (21).
 L’intento è quello di dare vita ad un sistema di traffico integrato (treno/bus) «cadenzato», in grado di entrare a pieno regime tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009. «La situazione attuale - ha spiegato l’assessore alla mobilità Thomas Widmann - presenta una crescita costante dei flussi di traffico da tempo libero e richiede un potenziamento dell’offerta del trasporto pubblico ed un miglior coordinamento di treni e autobus».
 Per elaborare il nuovo piano l’assessorato ha rilevato i flussi di traffico in diverse zone chiave del territorio provinciale: Venosta e Merano, val Pusteria, val d’Isarco, Bolzano - Oltradige/Bassa Atesina. «Il traguardo a cui dobbiamo tendere - prosegue Widmann - è il varo di un orario cadenzato, che si concretizzerà a tappe, in grado di integrare l’insieme delle offerte del trasporto pubblico in termini di tempo e aree».
 Le priorità. Ad indicare gli obiettivi principali da perseguire sono stati lo stesso Widmann ed il presidente dell’esecutivo Luis Durnwalder. Tra essi spiccano il risanamento delle 21 stazioni trasferite da Rfi alla Provincia, il prolungamento fino a Bolzano della ferrovia della Val Venosta, il potenziamento della rete dei Citybus (il prossimo sarà attivato a Caldaro), un moderno «parco autobus» euro 5 e a metano e nuove allettanti offerte per gli abbonamenti. La giunta provinciale ha varato un piano pluriennale per il miglioramento delle infrastrutture, che prevede la sostituzione di parte del materiale rotabile, in particolare in val Pusteria.
 Le cifre. Il presidente Luis Durnwalder ha sottolineato che «la Provincia stanzierà circa 130 milioni per gli investimenti nel settore della mobilità nell’arco dei prossimi 2-3 anni» e ha spiegato in che modo saranno ripartiti i fondi.
 «Sessanta milioni saranno destinati al materiale rotabile, compresi 8 treni moderni a misura di disabili (ma anche degli anziani, senza scalini), mentre 12 serviranno per rinnovare il parco autobus. Per quanto attiene quest’ultimo sono previsti 50 bus euro 5, che sono già stati ordinati. Sono stati accantonati 40 milioni per la rete ferroviaria e le stazioni in val Pusteria e ulteriori 10 milioni per ammodernare tutte le altre stazioni».
 L’intesa con Rfi. I due esponenti dell’esecutivo hanno annunciato di aver avuto conferma dall’amministratore delegato di Ferrovie italiane, Mauro Moretti, che la firma dei nuovi contratti di servizio tra Provincia e Rfi è ormai in dirittura di arrivo.
 «Ci siamo parlati telefonicamente anche la scorsa settimana - ha chiosato Durnwalder - e Moretti mi ha rassicurato in tutto e per tutto. Ora per suggellare l’intesa mancano solo le firme, che spero arrivino in un lasso di tempo ragionevolmente breve».
 Cadenzamento orario. Un ruolo fondamentale nel trasporto pubblico a medio termine, se lo si vuole rendere un’alternativa realmente credibile all’uso del mezzo privato, lo avrà il cadenzamento orario, che consentirà di superare la fase delle «corse in parallelo» di treno e autobus per approdare ad una sorta di «regia unica» sui trasporti. La Provincia prevede un cadenzamento orario su tutto il territorio altoatesino con un intensificarsi dell’offerta nelle ore di punta, quando saranno garantite corse ogni 30 minuti.
 «Ferrovia e autobus si integreranno nel miglior modo possibile - ha sottolineato Widmann - per garantire un servizio senza lacune, conveniente anche sotto il profilo economico. In questo contesto i tempi di attesa, se ridotti al minimo nelle fasi di cambio del mezzo, costituiscono un vantaggio importante. In val Venosta questo traguardo è già stato raggiunto ed ora stiamo lavorando alacremente per garantirlo anche nel resto del territorio provinciale».
 I tempi. A partire dall’orario invernale 2008/2009, o alla peggio dall’inizio del 2009, il progetto di cadenzamento sarà realizzato in tutta la provincia ed accrescerà notevolmente il comfort medio del sistema di trasporto pubblico locale. Sugli assi principali le frequenze dei treni regionali saranno le seguenti: cadenzamento orario in Alta val d’Isarco entro il dicembre 2007; cadenzamento di 30 minuti in val d’Isarco entro il dicembre 2008; cadenzamento di 30 minuti in val Pusteria con collegamenti diretti San Candido-Bolzano e cadenzamento orario entro il dicembre 2008; cadenzamento orario dei treni sulla tratta Bolzano-Verona e cadenzamento di 30 minuti tra Bolzano e Ala entro dicembre 2007. È già attivo, invece, il cadenzamento di 30 minuti tra Bolzano e Merano.
 Altri fattori. Risulteranno peraltro decisivi, per poter gestire al meglio il trasporto pubblico, anche altri fattori. «Lavoreremo sodo per garantire anche la puntualità dei mezzi, la loro pulizia, la sicurezza, un materiale rotabile all’avanguardia, fermate a misura di utente e stazioni funzionali, ma anche collegamenti a misura di viaggiatore con gli altri mezzi di trasporto».
 Per raggiungere l’ambizioso obiettivo la Provincia è intenzionata a muoversi all’interno di quattro punti saldi: il cadenzamento con un piano complessivo (i piani dei singoli comprensori faranno riferimento al programma generale); un moderno materiale rotabile e infrastrutture con particolare attenzione alla ferrovia (acquisto di nuovi treni e adeguamento del parco autobus); offerte vantaggiose ed un moderno sistema tariffario (proposte su misura sono rivolte a varie categorie di utenti ed in particolare a pendolari, studenti, anziani e turisti); un facile accesso al trasporto pubblico (parcheggi sufficienti, treni e stazioni a misura di anziani, viaggiatori con difficoltà di deambulazione e genitori con carrozzine al seguito).
 Gli interventi. Tra i principali interventi in calendario sono stati menzionati il risanamento delle stazioni di Settequerce (parcheggio, deposito biciclette, accesso alla pista ciclabile e edificio ferroviario multiuso), Maia Bassa, Valdaora, Dobbiaco (autobus), San Lorenzo di Sebato (fermata), la sostituzione delle pensiline (6 milioni) con la fornitura già assegnata ad una nota ditta svizzera, il potenziamento del sistema informativo passeggeri (sul modello dell’Alpe di Siusi), del sistema contact-less e di Info-mobilità (informazioni, gestione reclami, rilevazione sistematica dei dati e apertura sportello da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 22). Relativamente al Citybus il modello è Bressanone, ma funziona bene anche a Brunico, Silandro, Malles, Dobbiaco, Appiano e Lagundo. A breve toccherà a Caldaro.
martedì, 28 agosto 2007

Alto Adige 28 AGOSTO 2007
Vadena. Ancora nessuna comunicazione da parte delle Ferrovie dopo l’indizione (in aprile) della gara di appalto. Barriere antirumore, si teme un ritardo
 VADENA. A distanza di quattro mesi dalla pubblicazione della gara di appalto, nulla ancora si sa in merito all’inizio dei lavori per la posa delle barriere antirumore a fianco dei binari davanti all’abitato. Le Ferrovie avevano fatto intendere - anche presso l’amministrazione comunale - che l’intervento poteva iniziare entro la fine dell’anno ma la comunicazione ufficiale non è stata ancora fatta. Intanto continuano i disagi visto che i decibel causati dai treni in transito sono sempre fuorilegge.
 La direzione nazionale dell’apposito settore delle Ferrovie aveva provveduto nel mese di aprile a pubblicare su alcuni quotidiani a tiratura nazionale l’avviso della gara di appalto (prevede una spesa superiore ai 9 milioni di euro) relativa al progetto per la realizzazione delle barriere antirumore lungo i binari all’altezza dell’abitato di Laives e quindi anche fra Vadena e Bronzolo. Secondo le Fs i lavori potrebbero iniziare entro la fine di quest’anno ma finora nulla di concreto è stato ancora comunicato in relazione all’esito della gara di appalto e quindi all’inizio di un intervento molto atteso dalla popolazione che continua a sopportare pesanti disagi a causa dell’inquinamento acustico causato (anche di notte) dal passaggio dei treni.
 Intanto l’amministrazione comunale ha già compiuto un passo in avanti: il sindaco Alessandro Beati ha infatti ottenuto il benestare da tre proprietari per l’uso di cantiere sui loro terreni. Secondo il progetto sul territorio comunale di Laives sono previste barriere per complessivi 3.050 metri (centro ovest 1.600 metri, nord est 650 metri e sud 800 metri) ed avranno tutte un’altezza di tre metri dai binari. Fra Vadena e Bronzolo le barriere antirumore saranno per complessivi 1.050 metri. Gli altri interventi, sulla base dell’accordo raggiunto fra Provincia e Ferrovie, sono previsti in Bassa Atesina ed in particolare all’altezza dell’abitato di Cortina all’Adige dove le barriere antirumore avranno una lunghezza di 1.100 metri.
 Le ultime rilevazioni del Laboratorio provinciale aria e rumore si riferiscono al territorio comunale di Vadena. I dati hanno confermato che di notte il rumore supera i limiti consentiti per legge e le cause sono imputabili al traffico sull’Autostrada ed al passaggio dei treni che sono una sorta di incubo anche a Cortina all’Adige. (e.d.)
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categoria:ferrovia, conca atesina, antiinquinamento
sabato, 28 luglio 2007
Incentivare il trasporto pubblico verso l'ospedale con una stazione di scambio a Maso della Pieve

Negli ultimi mesi, appare sempre più frequentemente la volontà di aumentare notevolmente il il costo del parcheggio all'ospedale.
Premesso che le persone che hanno bisogno di visite sanitarie non vanno a divertirsi, risaputo che da sempre stiamo pagando i tiket su molti servizi sanitari, noto che i lavoratori con turni notturni non possono utilizzare i mezzi pubblici e non ultimo molte famiglie si trovano in difficoltà finanziarie, invitiamo le diverse parti coinvolte (imprenditori, Provincia, sindacati etc.) ad affrontare tale ipotesi in maniera tale che il rincaro possa essere contenuto, correttamente sostenibile e che vi sia un adeguamento del servizio di trasporto pubblico.
Un miglioramento di questo servizio, ma anche di quello privato (Taxi) utilizzato dagli utenti (con contributi o rimborsi similmente a quelli del Taxi rosa) nelle ore tarde possono contribuire ad un buon servizio di trasporto limitando il traffico e l'inquinamento provocato dalle automobili.
Facendoci interpreti degli abitanti che vivono sulla dorsale Bolzano – Laives, ma di molti anche della Bassa Atesina che utilizzano il mezzo pubblico e che desiderano un miglioramento del trasporto pubblico per raggiongere l'ospedale di San Maurizio riteniamo l'utilità di una stazione di scambio BUS a Maso della Pieve.
Maso della Pieve potrebbe diventare una piccola, ma buona, stazione di scambio fra le linee di autobus 2, 4, 10a, 10b  e SAD che regolate nelle coincidenze e negli orari diminuirebbe i tempi di raggiungimento delle desinazioni per e dall'ospedale.
La stazione di scambio, costruita con pensiline adeguate anche per la brutta stagione e con segnalatore elettronico dei tempi di attesa, potrebbe diventare un incentivo a lasciare la mcchina a casa contribuendo positivamente all'ambiente sopratutto nei momenti più inquinati dell'anno.
Si invita la SASA, SAD, i Comuni interessati e la Provincia a studiarne la possibilità di tale realizzazione.

Centro Attenzione Permanente di San Giacomo

Lorenzo Merlini
sabato, 28 luglio 2007
Alto Adige 28 LUGLIO 2007
L’A22 stanzia 98 milioni contro il rumore
UBALDO CORDELLINI

 TRENTO. Aumenta il traffico, diminuiscono gli incidenti e gli utili esplodono. Il quadro che Silvano Grisenti dipinge dell’A22 è più che roseo. Seduto al centro del grande tavolo ovale del Consiglio d’amministrazione, il presidente snocciola cifre malcelando soddisfazione: «Venerdì sono transitati 360 mila veicoli». L’incremento del traffico nei primi sei mesi dell’anno è del 3,7 per cento, mentre gli incidenti sono calati del 3 per cento. Il tasso di incidentalità è di 17 punti più basso della media italiana.
 Florida anche la situazione economica, in netto miglioramento grazie alla politica voluta dal predecessore di Grisenti, Ferdinand Willeit, nei confronti dei gestori delle stazioni di servizio. Nel Cda di ieri, l’A22 ha varato un piano antirumore che prevede 139 interventi per un totale di 98 milioni di euro. Non solo. Nei primi sei mesi dell’anno sono state effettuate manutenzioni per 40 milioni di euro e ci sono stati investimenti per 17 milioni e mezzo. In tutto il 2007 saranno spesi 80 milioni per la manutenzione e 50 milioni per gli investimenti. Presto partirà anche la gara per il rifacimento della stazione di servizio Paganella est. Il costo previsto è di 13 milioni e 150 mila euro, ma ne varrà la pena. Più che una stazione di servizio sarà un centro espositivo, «una vetrina della società e, soprattutto, del territorio», l’ha definita ieri Grisenti. La nuova stazione di servizio sarà contraddistinta da due piramidi fatte di pannelli di vetro che nasconderanno pannelli fotovoltaici. Al loro interno ci sarà una sala espositiva per prodotti tipici, ma anche per mostre e altre iniziative. Fuori ci saranno un parco gioco per bambini, tavoli e panchine per magiare, un’area per camper, posteggi coperti per le auto e un’area ad hoc per gli autobus.
 L’edificio per la ristorazione sarà di 864 metri quadrati, quasi il doppio dell’attuale, potrà ospitare fino a 294 persone. Saranno ampliati e rinnovati i bagni, da sempre punto debole degli autogrill italiani. Insomma i giri in camper per l’Europa del nord del presidente sono stati utili anche per portare una nuova filosofia. «Le stazioni di servizio sono il nostro biglietto da visita e dobbiamo progettarle con cura», ha aggiunto Grisenti. Dopo la Paganella est, saranno ricostruite altre otto aree di servizio: Trens, est e ovest, Scilliar, est e ovest, Nogaredo, anche qui est e ovest, e Povegliano, in entrambe le direzioni. Per ognuna, si prevede una spesa superiore ai dieci milioni di euro. E’ già avviata la procedura per l’appalto per il nuovo centro espositivo nell’area dell’ex Dogana al Brennero. Entro il 2009 è prevista la costruzione di una moderna costruzione dal costo previsto di 7 milioni e 800 mila euro. Nelle intenzioni, sarà la porta di ingresso in Italia per i turisti tedeschi. Al suo interno sarà ospitata l’opera dell’artista Fabrizio Plessi che venne esposta all’esposizione di Hannover del 2000.
 Ma l’impegno maggiore verrà dispiegato nel piano antirumore. Saranno spesi 98 milioni per 139 interventi. Non si tratta solo di barriere, ma anche di interventi su edifici, come ospedali e scuole, nei pressi dell’autostrada dove saranno rifatti i serramenti in modo da diminuire al massimo i disagi. Il Consiglio d’amministrazione di ieri ha anche approvato gli ultimi interventi del piano antirumore varato dieci anni fa. A Marano d’Isera sarà montata una barriera che ingloba anche pannelli fotovoltaici. Si tratta di un intervento sperimentale che mira a verificare la possibilità di produrre energia elettrica, oltre che ridurre i rumori. Approvate anche cinque barriere tra le stazioni di Bolzano sud e di Egna-Ora. L’importo è di 8 milioni e 700 mila euro. Le altre barriere in fase di gara sono a Mori stazione e Vo’ destro. A Serravalle la barriera è stata progettata, mentre a Mori e a Villalagarina è in fase di progettazione. Gli interventi in Alto Adige previsti dal nuovo piano sono molteplici: nell’ordine di prioritò, le nuove barriere antirumore saranno realizzate a Cornedo all’Isarco, a Varna, a Mezzaselva, a Campodazzo, Bressanone, Renon, Campo di Trens, Velturno, Bolzano e ancora Vipiteno, Vadena, Laives e Colma.
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categoria:antiinquinamento, a22
sabato, 28 luglio 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-07-27

Oggi la riunione del cda. Sotto esame i primi sei mesi di bilancio

A22, un investimento di 98 milioni Via libera alle barriere antirumore


BOLZANO — Oggi il consiglio di amministrazione di Autobrennero prenderà in esame il progetto che prevede l'installazione di barriere antirumore lungo la sede autostradale. «L'importo è di 98 milioni di euro», afferma il presidente di A22 Silvano Grisenti, che annuncia anche l'esame e l'approvazione di altri piani. Uno di questi è il progetto esecutivo dell'area di servizio Paganella Est, a seguire verranno discussi anche alcuni «sovrappassi e sottopassi » che verranno costruiti lungo l'A22. Grisenti fa sapere anche che il cda prenderà in esame il bilancio semestrale della società.
Proprio le barriere anti rumore sono state uno degli argomenti chiave con il quale il governatore altoatesino Luis Durnwalder ha tentato di porre un controllo sulle decisioni del nuovo cda Grisenti, dopo la sconfitta del presidente uscente Ferdinand Willeit. Lo scorso 8 maggio la giunta regionale, maggiore azionista di Autobrennero, ha approvato, all'unanimità, una risoluzione che ha fissato una serie di paletti alle scelte strategiche di A22 ribadendo l'impegno a finanziare il potenziamento della ferrovia e la costruzione delle barriere antirumore ed il no alla terza corsia e a tutte le partecipazioni che possano compromettere la realizzazione delle opere sopraelencate.
Una formula che salva capra e cavoli: la delibera ha consentito infatti a Durnwalder di prendersi una rivincita simbolica sul presidente trentino Lorenzo Dellai senza per questo legare le mani al nuovo vertice di A22.
Le barriere antirumore sono uno degli elementi di negoziazione anche per quanto riguarda la costruzione di nuovi caselli sull'A22. In particolare si tratta dell'apertura del nuovo svincolo a Laives. Il sindaco di Vadena, paese sul quale dovrebbe sorgere il casello, così si è espresso a metà maggio : «Non possono decidere senza di noi. Vadena — ha sottolineato il primo cittadino Alessandro Beati — è stufa di subire le decisioni di altri. Abbiamo autostrada e ferrovia e non ci sono ancora le barriere antirumore, a cento metri c'è la discarica, ci hanno imposto il centro di guida sicura, la polveriera, si parla di ampliare l'aeroporto e ci hanno pure tolto il passaggio a livello. Adesso basta».
Beati in quell'occasione ha chiarito comunque che il suo non era un no categorico al casello. «Vorrei sapere dove sarà questo svincolo — lamentava —. Se il traffico passerà nel nuovo sottopasso, se dovremmo attenderci un aumento della circolazione dei mezzi pesanti»

Enrico Orfano
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martedì, 24 luglio 2007

Alto Adige  24 LUGLIO 2007
Dopo Euro 0 e Euro 1, anche gli Euro 2 saranno banditi da A22 e statale del Brennero
  Le misure saranno discusse dalle giunte di Bolzano e Trento. Nella riunione di oggi pure il polo della ricerca e nuove competenze
 BOLZANO. Per gli autotrasportatori si sta esagerando, per i Verdi è ancora troppo poco. La Provincia, così assicura Durnwalder, nella lotta all’inquinamento fa sul serio e ieri ha messo a punto un pacchetto che limita fortemente il trasporto merci su gomma, in particolare per i mezzi pesanti più inquinanti. Oggi le misure saranno presentate anche alla giunta provinciale di Trento, «nella speranza - ha detto Durnwalder - che anche loro seguano il nostro esempio». Se la normativa passerà, sull’A22 e sulla statale del Brennero non transiteranno più Euro 0 e Euro 1.
 Alle accuse degli ambientalisti («non c’è solo il tunnel del Brennero, per limitare il traffico si possono prendere decisioni importanti fin da subito»), la giunta provinciale ieri ha risposto con un pacchetto di misure articolato in quattro punti. Nella riunione con la giunta di Trento in programma questa mattina a San Michele all’Adige, Durnwalder la porterà all’attenzione di Dellai, poi l’intero pacchetto sarà inviato a Roma per il vaglio definitivo del ministero. «Vogliamo limitare il trasporto merci su gomma e impiegare i guadagni aggiuntivi per costruire il tunnel del Brennero», gli obiettivi tracciati da Durnwalder.
 Euro 0 e 1. I mezzi più inquinanti erano stati fermati già lo scorso inverno, da novembre fino alla fine di marzo. Ora la Provincia vorrebbe estendere il divieto anche al resto dell’anno, sia sull’A22 sia sulla statale del Brennero. Il divieto riguarda tutti i mezzi pesanti di peso superiore alle 7,5 tonnellate.
 Euro 2. Gli Euro 2 avrebbero dovuto essere bloccati già da quest’anno. «Ma per vietare il transito sulla strada, avremmo dovuto offrire loro un’alternativa», spiega il direttore dell’Appa Luigi Minach. Sono circa 700 gli Euro 2 che ogni giorno transitano sull’Autobrennero, solo la metà potrebbero essere spostati su rotaia. Per questo il divieto proposto dalla giunta inizialmente sarà solo notturno: andrebbe dalle 22 alle 5. A partire dal primo novembre 2008 il divieto sarà poi esteso a tutto il giorno.
 Pedaggio più alto. La proposta della giunta prevede un aumento del pedaggio per i mezzi pesanti del 25% a nord di Bolzano e del 15% a sud del capoluogo altoatesino. «Bruxelles - ha detto Durnwalder - ci ha già dato il suo via libera informale. Ora aspettiamo Roma. Vorremmo organizzare un incontro in autunno al quale oltre ai presidenti delle Province di Trento e Bolzano saranno presenti anche il ministro Antonio Di Pietro e il coordinatore delle reti Ten Karel van Miert».
 Chi inquina, paga. Quarta ed ultima proposta del protocollo approvato ieri in giunta è un innalzamento aggiuntivo del pedaggio per i mezzi più inquinanti. L’aumento minimo sarà del 25%, mentre per i mezzi più inquinanti (e quindi Euro 4 ed Euro 3, posto che Euro 0, 1 e 2 non potranno più circolare lungo l’A22) le tariffe dovrebbero essere ancora più alte. «Tutti i soldi che guadagneremo in più - assicura Durnqwalder - saranno reinvestiti nel tunnel del Brennero».
 Le reazioni. I Verdi contestano le misure affermando che «non sono abbastanza incisive». Critiche anche da parte degli autotrasportatori. «Queste limitazioni - sbotta Johann Erlacher, capomestiere degli autotrasportatori dell’Apa - sono senza senso. Lo stesso Durnwalder aveva detto che il divieto di transito notturno era inutile, ora invece cambia idea. Ma l’esempio del Tirolo ha dimostrato che tutte queste misure non servono a nulla. Sarebbe meglio concederci dei contributi per cambiare il parco mezzi».
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lunedì, 23 luglio 2007


Berlino multilingue può essere d'esempio



















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categoria:cultura, ambiente, foto blog, antiinquinamento
lunedì, 16 luglio 2007
Alto Adige 10 LUGLIO 2007
Laives. Tecnici già a lavoro per avviare i cantieri
Presto arriveranno le barriere antirumore
 LAIVES. La linea ferroviaria, nel tratto davanti alla città, avrà le sue barriere antirumore. La garanzia è arrivata tempo addietro dal Comune e ora la giunta conferma che i tecnici hanno già avviato i contatti per studiare l’intervento e, in particolare, per capire dove poter installare i cantieri.
 La città di Laives, a differenza di altre località della Bassa Atesina, è in realtà abbastanza lontana dalla linea ferroviaria e, quindi, le barriere non sono pensate per l’agglomerato urbano. Esse serviranno infatti per riparare dall’eccessivo rumore prodotto dai treni (e non solo) la serie di abitazioni che si trovano lungo la linea ferroviaria. Proprio questi masi subiscono quotidianamente una serie di disagi dovuti al continuo rumore provocato dalla ferrovia, sulla quale in futuro i convogli aumenteranno, e dalla vicina autostrada. Infine c’è l’aeroporto di San Giacomo, anche questo molto vicino tanto che, quando atterrano o decollano i velivoli, questi passano soltanto a poche centinaia di metri sopra gli abitati. Contro gli aerei, però, anche le nuove barriere antirumore non potranno purtroppo fare molto. (b.c.)
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domenica, 17 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-17

Dal 23 giugno al 5 ottobre torna il servizio di collegamento

Sella, meglio in autobus Il «giro dei passi» si fa così Niente auto e più rispetto


Salire in vetta è ecologico e costa poco

di FRANCO BREVINI
Girare intorno a una montagna ha assunto per molte culture un valore sacrale: basti pensare in Tibet ai pellegrini del Kailash. Ma anche alle nostre latitudini esistono i «peripatetici» delle cime, anche se per ragioni che hanno a che fare più con lo sport e il divertimento che con il misticismo. Tra gli escursionisti sono infatti diffuse settimane in quota che permettono di fare il giro del Cervino, il tour du Mont-Blanc,
il periplo del Civetta o della Marmolada, godendo delle mutevoli viste di uno stesso gruppo.
Tra le montagne più fortunate dal punto di vista del perimetro, c'è sicuramente il Sella, un gruppo dolomitico che è come la gigantesca ruota di un ingranaggio, da cui si staccano i raggi delle vallate ladine. Direi anzi che al Sella spetta il primo posto fra le montagne di cui si compie il giro e il primato vale sia d'inverno che d'estate. Con la neve infatti intorno alla popolare montagna si snodano le piste del Sellaronda, ormai un must dello sci mondiale, la perla di Dolomiti Superski. Ma anche in estate il Sella è da anni la meta di una delle più grandiose escursioni dolomitiche, il cosiddetto «giro dei passi». E quale sia la sua fortuna è provato dal fatto che nelle scorse stagioni da più parti è stata avanzata la proposta di chiudere i passi al traffico automobilistico privato o di imporre un ticket di accesso.
Ancora una volta tuttavia la soluzione al problema viene, non da un provvedimento coercitivo, ma da un incremento del servizio. Insomma meno macchine sui passi possono esserci solo se la gente può raggiungerli in un altro modo. È quello che accade dall'anno scorso grazie al nuovo servizio, che per analogia all'anello sciistico è stato chiamato Sellaronda Bus e che funzionerà quest'anno dal 23 giugno al 5 ottobre. Presentata dagli assessorati al turismo e ai trasporti, l'iniziativa mette a disposizione degli escursionisti una serie di autobus che toccano le località di Selva Gardena, Colfosco, Corvara in Badia, Arabba e Canazei, valicando i quattro celebri colli: Passo Gardena, Passo Campolongo, Passo Pordoi e Passo Sella. I viaggi avvengono simultaneamente in senso orario e antiorario e la segnaletica ricorda quella verde e gialla del Sellaronda invernale. Sulla linea vengono effettuate trenta fermate intermedie, in corrispondenza dei luoghi di partenza delle escursioni più frequentate o delle stazioni delle funivie. In tal modo, combinando mezzi pubblici su ruota e a fune, i turisti potranno accedere ai più straordinari scenari dolomitici senza usare l'auto: una soluzione comoda, poco costosa, ma anche ecologica, che bene si inserisce nello scenario di una vacanza in un ambiente incontaminato. Va segnalato che, per incrementarne l'uso, gli operatori turistici della Gardena offrono la possibilità di viaggiare gratuitamente ai possessori della Valgardena Card.
Intanto sulle strade dei quattro passi e delle quattro vallate gli atleti si preparano al Sellaronda Bike Day dell'8 luglio, quando tutti i valichi intorno al Sella saranno chiusi al traffico per essere riservati ai ciclisti. Un altro modo intelligente di riappropriarsi della montagna valorizzando le sue peculiarità ambientali.

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giovedì, 24 maggio 2007

Alto Adige 24 MAGGIO 2007
In una lettera aperta a Hopfinger tutte le richeste e le lamentele dei viaggiatori
«Più treni verso Bolzano»
 I pendolari dell’Alta Pusteria scrivono a Trenitalia
  ALDO DE PELLEGRIN

 SAN CANDIDO. Se non ci si sobbarca una levataccia, attorno alle 6 del mattino, per arrivare in treno da San Candido a Bolzano, un tragitto di 110 chilometri, ci si mette una mezza giornata. È quanto lamentano, in una lettera al direttore Hopfinger, i pendolari dell’Alta Pusteria.
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giovedì, 24 maggio 2007

Alto Adige24 MAGGIO 2007
La raccolta dell’umido diventa conveniente
Smaltire rifiuti biologici costa il 25% in meno rispetto all’inceneritore
 MERANO. La raccolta dei rifiuti biologici gestita dal Burgraviato compie un anno e presenta un bilancio più lusinghiero del previsto. Da maggio dello scorso anno nei Comuni del circondario sono state raccolte 2500 tonnellate di umido, 200 al mese, che unite alle quantità prodotte da Naturno e da Merano consentiranno a fine anno di superare il traguardo minimo delle 3.300 tonnellate prescritte dalla Provincia per evitare multe. Ma la sorpresa arriva dai costi: chi pensava che la gestione del biologico fosse più costosa di quella delle immondizie che finiscono all’inceneritore dovrà ricredersi. Raccolta e smaltimento dell’umido, dati alla mano, costano un quarto in meno rispetto ai rifiuti urbani, 150 contro 200 euro a tonnellata.
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giovedì, 24 maggio 2007

una riflessione sull’innovazione ecologica

L’Accademia dei Colloqui di Dobbiaco


L’Accademia dei Colloqui di Dobbiaco riprende lo spirito dell’idea originale di Hans Glauber, che nel 1985 diede vita alla prima edizione dei Colloqui di Dobbiaco. Oggi, il compito dell’Accademia è di favorire una riflessione sull’innovazione ecologica, elaborando al tempo stesso dei modelli di sviluppo sostenibile che favoriscano un’attuazione pratica dei principi e delle conoscenze emerse dai Colloqui di Dobbiaco. Dall’estate del 2003, l’attività dell’Accademia è ospitata nella sontuosa cornice del centro culturale Grand Hotel Dobbiaco, un ex complesso alberghiero sorto alla fine dell’Ottocento, a ridosso della linea Ferroviaria Vienna-Merano inaugurata proprio in quegli anni.
Per saperne di più clicca         QUI'



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mercoledì, 23 maggio 2007

Alto Adige 23 MAGGIO 2007
Salorno. Gli amministratori comunali dell’area Margherita-Ulivo hanno parlato di Partito Democratico
«Aeroporto e fanghi, unire le forze» Tutti d’accordo: sui grandi problemi serve un coordinamento

 SALORNO. Gli amministratori comunali della Bassa Atesina - di area Margherita ed Ulivo - si sono incontrati l’altra sera nella sala civica di Salorno per fare il punto sul costituendo Partito Democratico e per verificare le strategie di avvicinamento in vista delle elezioni provinciali del 2008. È stata anche l’occasione per parlare di alcune problematiche extracomunali come l’ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo, la terza corsia dell’Autobrennero ed anche l’ubicazione dell’impianto per la lavorazione dei fanghi. C’è bisogno di un coordinamento fra amministratori.
 Proprio in merito a queste problematiche, è stata unanime la convinzione che di questi argomenti dovrebbe farsi carico un coordinamento fra amministratori in modo tale da sostenere - con maggiore efficacia - una posizione comune evitando, di conseguenza, prese di posizione singole che hanno poco effetto sia di coinvolgimento degli abitanti che di pressione politica.
 All’incontro non ha potuto partecipare l’onorevole Gianclaudo Bressa; c’erano invece Roberto Bizzo (coordinatore provinciale della Margherita), Christian Tommasini (segretario altoatesino dei Democratici di Sinistra) e l’assessora provinciale Luisa Gnecchi. Presenti vari amministratori comunali di area Ulivo-Margherita oltre ad esponenti della società civile. La costituzione del Partito Democratico - è stato sottolineato - è un passaggio quasi obbligato in vista delle provinciali del prossimo anno e quindi il processo di formazione deve essere seguito con interesse e partecipazione. Nel corso dell’incontro, a fianco dell’entusiasmo e dell’interesse, non sono mancate anche le perplessità in merito al nuovo soggetto politico e quindi vengono ritenuti importanti proprio i colloqui preparatori che saranno ovviamente intensificati prima di arrivare alla costituzione ufficiale. Saranno le segreterie provinciali di Margherita ed Ulivo a fissare le prossime scadenze anche nelle zone periferiche. (e.d.)
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martedì, 22 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-22

Democrazia diretta Una legge migliore
Mi sono reso conto che non si può più sempre delegare ad altri le decisioni importanti, quelle che condizionano la nostra vita, la nostra salute e quella delle generazioni future. La giunta, approfittando della disaffezione dei cittadini verso la politica, antepone nelle proprie decisioni gli interessi delle lobby a quelle dei cittadini e dell'ambiente. Abbiamo bisogno di uno strumento di democrazia che incoraggi e stimoli l'interesse dei cittadini alla sfera pubblica democratica e l'attività dei cittadini dissenzienti.
Per questo motivo ritengo sia importante appoggiare la campagna di raccolta firme dell'iniziativa popolare per una migliore legge sulla democrazia diretta, firmando presso il proprio Comune o i banchetti sulle piazze entro il 10 giugno. Alessandro Cosi , San Giacomo
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venerdì, 18 maggio 2007
Alto Adige 18-5-07

Bici e treno in Alto Adige
Trenitalia spreme i ciclisti

 Desidero esternare la mia meraviglia e la protesta più convinta nei confronti di Trenitalia che ha deciso di “considerare” i cittadini altoatesini che utilizzano il treno per il trasporto delle biciclette all’interno della provincia di Bolzano, in modo assurdo, iniquo e discriminatorio. Contrariamente a quanto sta avvenendo in provincia di Trento, dove è stata avviata l’iniziativa (treno+bici) al costo di 1 solo Euro, il trasporto della bicicletta in prov. di Bolzano, rasenta la follia: costa ora 4 Euro e il biglietto ricopre solo il tratto di andata. Nel resto d’Italia lo stesso servizio costa 3,5 Euro (oltre alla tariffa del viaggiatore naturalmente) ma il biglietto ha una validità di 24 ore, indipendentemente dal percorso e dai chilometri da compiere. Invito pertanto tutti gli interessati a protestare presso la direzione responsabile di Trenitalia (direzione.altoadige@trenitalia.it), visto il palese il tentativo di colpire in provincia di Bolzano quei cittadini, e sono tanti, che con coerenza e non pochi sacrifici cercano di mettere in atto una mobilità alternativa coerente e idonea anche a risolvere i problemi della viabilità interna. Trenitalia va nella direzione opposta: fa pagare la “sostenibilità sudtirolese”, la più nutrita in Italia, a carissimo prezzo e a creare preoccupanti differenze di trattamento. Un esempio: se in Alto Adige una famiglia di 4 persone volesse, di domenica, lasciare a casa la macchina e muoversi con la bici e con l’ausilio del treno, pagherebbe 32 Euro contro i 10 Euro della stessa famiglia trentina e i 13 Euro di una di Mantova o di Roma. Io da anni utilizzo questo sistema (bici + treno) sia per lavoro, sia per viaggiare. Mi muovo dalla città verso i centri maggiori e le frazioni limitrofe delle diverse vallate. La bici mi permette di raggiungere scuole e uffici, di svolgere servizi importanti evitando i problemi del traffico, dei parcheggi e dello smog. Nonostante ciò mi sono stati chiesti per trasportare la bici da Bolzano a Ora 4 euro per andare e 4 euro per tornare. Un costo spropositato rispetto al biglietto per la persona. Il connubio “treno-bicicletta” deve essere rafforzato e incoraggiato a Trento come a Bolzano, come nel resto d’Italia. Non deve essere discriminato in questo modo. Ciclisti, ecologisti e ambientalisti, associazioni, politici e sindacati: protestare è il minimo che si possa fare!
Fabio Martorano
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giovedì, 17 maggio 2007

Alto AdigeMAGGIO 2007
Tram dall’ospedale a Caldaro
Il Comune rivoluziona la viabilità a San Maurizio
Via Vittorio Veneto sarà aperta solo ai residenti: con l’auto accesso unico da via Merano In compenso sarà completata la ciclabile fino in piazza Gries e migliorato il trasporto pubblico   MIRCO MARCHIODI


 BOLZANO. Via Vittorio Veneto, via Böhler, via Merano. In mezzo l’ospedale e i suoi oltre mille posti auto. E anche un tram che arriverà fino ad Appiano e Caldaro. Insomma, una mezza rivoluzione.
 I lavori per il nuovo ospedale dureranno ancora più di un decennio (il termine dei lavori è previsto per il 2020). Ma non sarà rivoluzionato solo il “San Maurizio”. Il Comune infatti sta pensando di modificare sostanzialmente anche la viabilità.
 Una delle novità l’ha anticipata l’altra sera il vicesindaco Elmar Pichler-Rolle. In via Vittorio Veneto il traffico sarà limitato ai soli residenti, questa almeno è l’idea. Probabilmente non si realizzerà la sbarra, ma nel piano del traffico sono state inserite due rotonde, proprio all’inizio e alla fine di via Lorenz Böhler: la prima all’incrocio con via Merano e la seconda su via Vittorio Veneto (lì dove si entra nel parcheggio). L’idea è quella di permettere l’accesso all’ospedale soltanto da via Merano. Ma l’accesso al San Maurizio non sarà unico. Niente nuove strade, ma completamento della pista ciclabile verso piazza Gries e rafforzamento del trasporto pubblico. Poi c’è un’idea lanciata dall’assessore comunale al traffico Klaus Ladinser. «Mi piacerebbe - afferma - allungare il tracciato del tram che potrebbe collegare il centro di Bolzano a Caldaro e Appiano fino al San Maurizio. Penso sia una cosa fattibile».
 La proposta di Ladinser qualcosa di concreto ce l’ha già. «A fine mese - spiega - sarà presentato lo studio di fattibilità sul tram verso l’Oltradige». Lo studio era stato commissionato dai Comuni di Bolzano, Appiano e Caldaro a Hermann Knoflacher, esperto di traffico e progettazione urbanistica dell’università di Vienna. Knoflacher percepirà un compenso di 14.380, suddivisi in parti uguali tra i tre Comuni. Lo studio dell’esperto austriaco servirà innanzitutto per capire se il progetto è fattibile, poi per valutare il percorso tra Caldaro e Appiano e poi tra Appiano e Caldaro e quindi per iniziare a ragionare di eventuali espropri.
 Sulla linea di Ladinser lo stesso vicesindaco che ieri è tornato a ribadire che in ospedale ci si può andare usando anche mezzi alternativi alle auto: «Medici, personale di servizio o studenti della scuola di sanità Claudiana possono anche utilizzare il mezzo pubblico o la bicicletta per raggiungere il posto di lavoro o di studio. Questo tipo di mobilità sostenibile, nel capoluogo sta portando ad ottimi risultati».
 Critici i consiglieri di opposizione. Mariateresa Tomada di Alleanza Nazionale invita l’assessore Ladinser «ad attivarsi per ridurre il traffico su via Resia e viale Druso invece che pensare solo a via Vittorio Veneto per tutelare il bacino di voti Svp», mentre Roberto Cemin (Lista Benussi) chiede un doppio accesso all’ospedale: «Per quello nuovo - suggerisce - si potrebbe utilizzare la stradina del cantiere che parte subito dopo il distributore Agip di via Merano e arriva fino al parcheggio dell’ospedale».
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giovedì, 17 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-17

Sviluppo compatibile

UNANUOVA FRONTIERA

di UGO MORELLI Primi in sviluppo appropriato e sostenibile. Ecco un messaggio che varrebbe la pena riuscire a dare a chi guarda alle nostre realtà locali per qualità della vita, benessere e ambiente. A chi per quelle stesse ragioni ci viene e, addirittura, vuole appartenerci. Un'opportunità — simbolica ed economica insieme — che i sistemi locali hanno a portata di mano: si tratta di vedere se riusciranno a sfruttarla a proprio vantaggio.
C'è l'occasione di divenire e proporsi come un laboratorio per un benessere sostenibile, arrivando prima degli altri laddove presto tutti, ma qualcuno già fin da ora, cercheranno di arrivare. Le condizioni di partenza, nonostante scelte non sempre coerenti, permangono favorevoli, se non altro per la lunga durata dell'immaginario che riguarda le nostre realtà. Siccome spesso accade che vi sia una certa soddisfazione a sostenere di essere i primi in qualcosa, conviene sfruttare questa prerogativa, in particolare per l'ambiente e una nuova forma di sviluppo.
Certo, per provarci e riuscirci, non basta un'operazione di facciata. È necessario fare sul serio e adottare una serie di politiche — dall'urbanistica, all'ambiente, alla tutela della natura e della qualità dell'aria — che permettano di proporre una coerenza tra dichiarazioni e scelte concrete. L'effetto anticipatore sarebbe in questo caso garantito.
Il problema principale è la coerenza tra le decisioni economiche, quelle politiche e quelle comunicative. Mauna realtà regionale che cerchi di capire quale possa essere la propria collocazione nelmondo globalizzato ha oggi un'opportunità straordinaria che le deriva dal fatto che ambiente, natura e qualità della vita sono divenuti risorse privilegiate e pregiate come nessun altra, sia nella percezione generale che nelle possibilità di investimento e di politica economica. Per riuscire in uno scopo simile bisognerebbe naturalmente scegliere fra alternative e non voler proseguire in una prospettiva in cui si fa di tutto un po' fino a divenire generici. Si tratterrebbe di riorientare e riorganizzare il turismo verso il circuito natura benessere qualità della vita; di associare decisamente l'agricoltura ai prodotti distintivi tipici locali in modo da caratterizzare il territorio; di contenere le attività ad elevato impatto ambientale fino a superarle; di sviluppare in particolare le attività immateriali e simboliche in modo da far crescere e valorizzare l'economia della conoscenza e le sue inedite e innumerevoli opportunità.
Una selezione oculata delle opportunità e una scelta politica coraggiosa potrebbero così proporre la realtà locale ad effettivo laboratorio del presente e del futuro, facendone una frontiera di un nuovo modello di sviluppo.

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giovedì, 17 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-17

Monitoraggio del territorio, l'Alto Adige fa scuola in Italia

« Clima alpino minacciato »

Esperti all'Eurac: tanto caldo e poca pioggia
BOLZANO — Inverni molto caldi, diminuzione sensibile delle precipitazioni, bruschi innalzamenti ed abbassamenti della temperatura sono elementi che indicano un costante ed inconfutabile cambiamento delle condizioni ambientali.
In che modo possono influire tali variazioni climatiche all'interno di un paesaggio particolare come quello alpino? Alla domanda cercano di rispondere gli esperti del settore impegnati all'interno del progetto « Interreg Cl i mChAlp » , iniziativa che coinvolge tutti i Paesi dell'arco alpino. Per presentare i risultati del primo anno di attività dell'iniziativa, i numerosi studiosi impegnati si sono incontrati all'Eurac di Bolzano.
« L'Italia — afferma Paolo Angelini del ministero dell'ambiente — è coinvolta in maniera concreta nell'individuazione e nella gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici. Il territorio alpino, in maniera particolare, assume un ruolo importante nello studio delle variazioni paesaggistiche ed economiche in relazione all'aumentare costante della temperatura globale » .
L'innalzamento costante dei gas serra nell'atmosfera terrestre ha ormai condizionato in modo irreparabile il mutare del clima. « Il progetto ClimChAlp — spiega Erik Settels del ministero all'ambiente della Baviera — ha accolto la collaborazione di molti esperti e mira alla realizzazione di differenti modelli di salvaguardia ambientale a seconda dei possibili scenari futuri: per uno sviluppo cosciente degli insediamenti, del turismo, dell'agricoltura e dell'allevamento nel territoriomontano c'è bisogno di creare una serie di risposte che trovino l'impegno diretto delle stesse istituzioni politiche.
La temperatura globale continua ad aumentare, causando il ritiro dei ghiacciai e l'assottigliamento degli strati nevosi a quote più basse: non intervenire sin d'ora equivale ad aumentare i rischi naturali e a causare ingenti danni economici » . Un esempio positivo giunge proprio dalla nostra provincia, la quale, grazie ad un continuo monitoraggio del territorio, può vantare una grande attenzione nei confronti delle problematiche legate al cambiamento climatico: « La Provincia di Bolzano — afferma Hanspeter Staffler dell'ufficio provinciale opere idrauliche — ha molto a cuore la tematica del clima ed ha avviato un controllo costante all'interno dei propri confini: attraverso la creazione di una cartografia di rischio ambientale possiamo riconoscere, analizzare e valutare con largo anticipo potenziali pericoli naturali » . Paolo Gaiardelli

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mercoledì, 16 maggio 2007
Alto Adige 16 MAGGIO 2007
Convegno di sindaci «ambientalisti» a New York
Il verde nelle grandi città          Esempi da prendere
 NEW YORK. Ha preso il via ieri a New York un summit sui cambiamenti climatici, chiamato C40 Large Cities Climate Summit, che si propone di prendere iniziative concrete sulla base di una verità indiscutibile: sono le città, soprattutto le grandi metropoli, a inquinare più di ogni altra parte del mondo ed è logico dunque che siano i sindaci dei più grandi centri urbani al mondo a proporre iniziative per contenere le emissioni di gas nocivi per l’ambiente.
 Sono ospiti di Michael Bloomberg, il sindaco di New York che si è riproposto di trasformare la Grande Mela nella città più verde d’America. È lui per esempio che spinge per introdurre a Manhattan una misura simile a quella di Londra, cioè far pagare un caro prezzo alle vetture che vogliono circolare nel centro della città. Ma a fare la parte del leone al C40 non è certo New York. Ci sono centro urbani assai più avanzati, come per esempio Curitiba, in Brasile che ha sviluppato una staordinara rete di trasporti urbani che ha trasformato le strade della città in una sorta di nastro trasportatore pubblico dei cittadini in movimento. Grande attenzione anche per un progetto che migliora l’efficienza degli ascensori permettendo si consumare la stessa quantità di energia sia in salita che in discesa. Applausi anche per San Francisco che ha un sistema di energia solare che ha ridotto il fabbisogno di elettricità di 22 milioni di kilowatt all’anno. Grande attesa per l’intervento di Bill Clinton, invitato a parlare sulle città e il clima da Bloomberg. Prenderà la parola giovedì ma non sono venute anticipazioni sui contenuti del suo intervento. Oggi invece il sindaco di New York presenterà un piano “verde” per la sua città. Una prima iniziativa privata riguarda la cosiddetta Hearst Tower, un grattacielo costruito in maniera ecologica a partire dai materiali da costruzione (acciaio riciclato all’80 per cento) fino a una riserva d’acqua piovana con cui far funzionare l’impianto di condizionamento. (a.v.)
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mercoledì, 16 maggio 2007
Alto Adige 16 MAGGIO 2007
Clima e Alpi, quali cambiamenti?
Gli esperti di diverse nazioni oggi si confrontano sul tema
 BOLZANO. Un inverno straordinariamente mite, una primavera che assomiglia di più all’estate, fatti salvi alcuni repentini cambiamenti climatici come quello di ieri, ad esempio, e la realtà è che uno degli argomenti più discussi ultimamente è quello legato ai mutamenti del clima, con tutto quello che ne consegue. Così oggi all’Eurac di Ponte Druso è in programma una conferenza su cambiamenti climatici e sulla gestione dei rischi naturali nelle Alpi.
 Il dibattito, come noto, ormai parte dall’emissione di gas a effetto serra, che contribuisce significativamente al rapido e costante aumento della temperatura del pianeta, con conseguenze più o meno visibili sull’intero ecosistema. L’aumento dei livelli di mari e oceani e l’avanzare dei deserti nel sud del continente rischiano di provocare seri mutamenti alla geografia terrestre e alla vita di piante e animali. Questo con conseguenze ancor più gravi su aree particolarmente sensibili come le Alpi, dove la riduzione dello strato dei ghiacci e delle nevi influisce sulla vita di uomini, piante e animali e può facilitare il verificarsi di disastri naturali. A quest’ultimo specifico tema è dedicata la conferenza odierna, con inizio alle ore 10, dal titolo “Come cambia il clima sulle Alpi: tendenze, rischi naturali e impatto sul territorio”. Il convegno è organizzato nell’ambito del progetto Interreg ClimChAlp che coinvolge tutti i Paesi dell’arco alpino (per l’Italia il Ministero dell’ambiente, la Provincia di Bolzano, oltre a Valle d’Aosta, Piemonte e Friuli Venezia Giulia) e a cui l’Eurac prende parte come consulente del Ministero dell’ambiente.
 Partendo da situazioni e problemi comuni legati ai cambiamenti climatici e all’aumento dei rischi naturali nell’area alpina, il progetto mira a individuare strategie comuni per una migliore gestione dei rischi e un più efficace sviluppo del territorio e dell’economia. I rappresentanti delle istituzioni coinvolte, tra cui Ministero dell’ambiente italiano, Ministero dell’economia bavarese e Ministero dell’ecologia francese e altri esperti coinvolti nel progetto, esporranno aspetti e problematiche relative al progetto, focalizzando l’attenzione sugli effetti che le mutazioni climatiche hanno sui settori economici alpini, dall’agricoltura al turismo ai trasporti e sulle possibili strategie per fronteggiare i rischi naturali e i mutamenti in atto nella regione alpina.
 La conferenza è aperta al pubblico ed è previsto un servizio di traduzione simultanea in italiano e tedesco.
 Il progetto ClimChAlp sarà presente poi anche venerdì 18 e sabato 19 maggio alla fiera Civil Protec di Bolzano, con uno spazio nello stand della Provincia.
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martedì, 15 maggio 2007

VIABILITA'
Pendolarismo e inquinamento
Mai come in questi ultimi tempi si è visto un proliferare di notizie e progetti rivolti a risolvere i problemi della viabilità nella città di Bolzano. I diversi piani del traffico finora illustrati pur presentando soluzioni più o meno efficaci tralasciano l'aspetto fondamentale del problema che è quello del pendolarismo con il suo inquinamento.
Tutti hanno scordato che verso il capoluogo si riversano oltre 13 milioni e mezzo di veicoli all'anno, che i transiti nella stessa città sono all'incirca 19 milioni annui, che sulla MeBo transitano oltre 11 milioni di mezzi all'anno e che in autostrada fra i due caselli di Bolzano transitano oltre 10 milioni di mezzi all'anno.
Tutto ciò e assai grave e lo è sopratutto perchè nessun progetto annunciato affronta con serietà e determinazione il problema a monte che è quello di prevenire il formarsi del traffico e di evitare l'aumento dell'inquinamento acustico e atmosferico.
Nessuno ha previsto misure necessarie per ridurre l'inquinamento alla sorgente evitando lo spostamento dei mezzi privati, favorendo invece i mezzi pubblici.
Tuttaltro, vi è un proliferare di progetti per la costruzione di parcheggi nella zona industriale:
1.750 posti fra via Buozzi e via Einstein, costruzione di un nuovo parcheggio di 400-500 posti per la Fiera di Bolzano e numerosi posti macchina nel prossimo ampliamento della zona commerciale sud.
Va tenuto presente che il parcheggio all'uscita dell'autostrada Bz sud è praticamente inutilizzato e quello del cimitero sottoutilizzato. Sarebbe meglio quindi ottimizzarli e rilanciarli prima di costruire gli altri.
I parcheggi richiamano i mezzi e con loro gli inquinamenti, lo dovrebbero sapere i politici e i progettisti.
Nessun assessorato ha previsto l'immediato utilizzo del treno come soluzione importante contro il pendolarismo nonostante i binari percorrono la zona industriale con fermata alla Fiera e malgrado si possa utilizzare la ferrovia dalla Bassa Atesina a Bolzano.
Riteniamo invece che tutto ciò sia possibile perchè con l'ammodernamento della ferrovia, tra l'altro già in atto, i passaggi dei treni da 130 potranno diventare 220-250 e una quota parte potrebbe assere utilizzata per il pendolarismo.
L'assessore Widmann assertore di riduzioni del pendolarismo potrebbe anticipare la progettazione della stazione di San Giacomo - utile anche all'aeroporto- , della stazione di Oltrisarco ed il terzo binario necessario per evitare il “collo di bottiglia” da ponte Roma alla stazione di Bolzano.
Nessun assessorato, sembra, vuol affrontare a breve termine la realizzazione della metropolitana di superficie nonostante sia il trasporto meno inquinante, forse sono preferibili i parcheggi, servono a fare cassa e magari una parte degli utili sarà devoluta a progetti antinquinamento.

Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
* Pubblicato anche sull'Alto Adige del 16-05-07



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martedì, 15 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-15

CI SCRIVONO

MOBILITÀ Traffico impossibile in zona industriale Ci risiamo, si torna a parlare ancora di Piano traffico ed è subito scontro, polemica. A Bolzano nascono nuovi quartieri, si parla di circonvallazioni e gallerie nuove. Tutti portati a pensare alla Bolzano del futuro, una Bolzano con il super aeroporto ma anche una mobilità sostenibile in città.
Anzi, in centro. Invito infatti gli amministratori a vedere la giungla che ogni giorno all'ora di punta si compie in zona industriale. In questi anni si è parlato di bus da potenziare, fare nuove ciclabili, rotatorie e quant'altro, ma siamo, anzi restiamo, sempre allo stesso punto. In Zona è una giungla. G. F.
, Bolzano
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martedì, 15 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-15

Passa il decreto in commissione consiliare. Pasquali: come fanno i piloti a riconoscere le zone naturalistiche?

« Omnibus » ambientale, scontro sui voli sopra i biotopi

BOLZANO — Nella giornata in cui — fatto già prefigurato tempo fa — l'Alpenverein si conferma come parte integrante del fronte ambientalista contro l'ampliamento dell'aeroporto, proprio sui voli sopra i biotopi dell'Alto Adige si scatena la bagarre nella commissione consiliare competente dove ieri si è approvata la legge Omnibus.
La suddetta proposta è passata con tre voti a favore e due astensioni, nella seconda Commissione legislativa. Il gruppo di lavoro era da tempo impegnato nell'analisi dei tanti temi ecologici di quello che è conosciuto come « ddl 115/ 07 » , ovvero « Modifiche di leggi provinciali in vari settori » , presentato dalla Giunta provinciale su proposta diretta del presidente dell'esecutivo Luis Durnwalder.
Presieduti da Rosa Thaler Zelger, i lavori della Commissione legislativa del consiglio provinciale sono stati particolarmente animati.
Sulla cosiddetta « Omnibus » si sono espressi positivamente la stessa Thaler Zelger ( Volkspartei) e i colleghi di partito Seppl Lamprecht e Martha Stocker, mentre si sono astenuti Pius Leitner ( Freiheitlichen) e Alberto Pasquali ( Forza Italia).
Dopo che la scorsa settimana aveva approvato i primi 20 articoli, la Commissione ha esaminato questo pomeriggio i restanti 15, che riguardanoappunto temi ambientali, tra l'altro la gestione dei rifiuti, la tutela del paesaggio, le attività di volo a motore, la qualità dell'aria, il recepimento di normative comunitarie in campo agricolo, gli appalti, il patrimonio, la tutela dei consumatori.
« L'articolo sui voli a motore — riferisce la presidente Thaler Zelger — è stato tra i più discussi, tanto che la prima parte non è stata approvata » .
Proprio questo articolo è definito dal consigliere Pasquali « un attentato alla libertà, perché prevede molti divieti, tra cui quello di superare i 1.600 metri e quello di sorvolare parchi naturali e biotopi: come è possibile per un pilota conoscere tutti i biotopi dell'AltoAdige? Inoltre, vieta di praticare l'eliski, e questo potrebbe pregiudicare l'organizzazione di importanti gare internazionali nella nostra provincia.
Infine, le sanzioni sono troppo pesanti » . Pasquali esprime inoltre delle riserve sul « metodo Omnibus » , che « richiede di essere tuttologi » . Analoga critica viene dal consigliere Leitner, secondo cui « questa legge riguarda le competenze di ben 11 assessori. I testi Omnibus sono diventati cosi lunghi ed articolati, da non essere più gestibili » . Il capogruppo dei Freiheitlichen ha annunciato la presentazione di una relazione diminoranza.
Il ddl « Omnibus » può ora approdare all'esame definitivo, quello dell'aula consiliare. A. S. 
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lunedì, 14 maggio 2007
Alto Adige 14 MAGGIO 2007
Soddisfatto il presidente della circoscrizione Oltrisarco
«Ok alla statale in galleria da San Giacomo al Virgolo»

 BOLZANO. Il presidente della Circoscrizione Oltrisarco-Aslago Giovanni Barborini plaude alla proposta avanzata nei giorni sorsi dall’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner di proseguire la galleria di San Giacomo, sulla Statale 12. Mussner ne ha parlato con i dieci saggi - architetti, ingegneri, urbanisti - che per conto dell’assessore comunale Silvano Bassetti stanno elaborando il Piano urbanistico. «La Provincia si sta dimostrando collaborativa e pragmatica - commenta Barborini - e aggiungo che prevedere un tunnel anche per l’autostrada A22 è un’altra delle priorità che stanno a cuore alla nostra circoscrizione. Se proprio si dovesse rinunciare ad un intervento l’arginale bis potrebbe essere riposto nel cassetto al fine di procedere alla realizzazione del tunnel della Statale 12. Chiediamo pertanto al Comune di Bolzano di trovare un accordo con la Provincia e di procedere in tempi ragionevolmente brevi alla realizzazione del prolungamento della statale in tunnel da San Giacomo a Piè di Virgolo. In tal modo il nostro quartiere sarebbe alleggerito dalla morsa del traffico di transito». Giovanni Barborini auspica anche la costruzione di una metropolitana di superficie «per dare una vera alternativa ai pendolari che ogni giorno entrano in città. Le proposte dei saggi sono in linea con gli obiettivi del quartiere. Ora è giunto, però, il momento di agire».
 Nel frattempo al Parco Tambosi si è concluso con un notevole riscontro in termini di partecipazione il secondo mercatino dell’usato, organizzato con la fattiva collaborazione della Circoscrizione. Per gli abitanti di Oltraisarco è stato un importante momento di aggregazione.
martedì, 08 maggio 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-05-08

CI SCRIVONO

TRAFFICO Il piano Ladinser ci ha deluso È ormai noto a tutti i cittadini il piano urbano del traffico che l'assessore Ladinser ha predisposto per Bolzano. Certamente non è facile intervenire sulla mobilità urbana e riuscire ad accontentare tutti. Ecco perchè alla fine, come spesso accade, anche in questo caso escono una serie di misure, alcune abbastanza sorprendenti ( la galleria sotto Monte Tondo), altre magari interessanti ma da vedere se saranno applicate nella realtà ( l'obbligo dei 30 all'ora) e altre piccole, di tipo estetico ecologico.
I grossi nodi, quelli scomodi, quelli che spaccherebbero la città e forse anche l'attuale giunta di centrosinistra, per altri versi compatta ( vedi inceneritore), sono rimasti lettera morta: il piano parcheggi, l'arginale, il problema pendolari. Mentre è tristemente scomparso il metrò cittadino, nato in campagna elettorale e compagno di diversi comizi del nostro sindaco Spagnolli, ma ora sepolto per sempre. Complessivamente ci pare un piano « né carne, né pesce » , che prova ad accontentare l'elettorato più vicino al nostro assessore, ma per il resto ben poco potrà cambiare e questo porterà al persistere delle difficoltà di mobilità e dell'aumento delle emissioni. Qualsiasi cambiamento della mobilità cittadina non può prescindere da una riduzione importante del traffico veicolare, riduzione del numero di mezzi privati circolanti e riduzione dello spazio dedicato alle auto. Nell'attuale ottica autocentrica le due vere alternative sostenibili, i mezzi pubblici e le biciclette, per tanto ci si sforzi, saranno sempre sacrificate.
Il problema della mobilità non può essere disgiunto da altre scelte sulla città, compreso il nuovo Puc, con riguardo soprattutto al destino dell'areale ferroviario con il ruolo strategico dell'attuale stazione.
Comitato Ambiente e Salute, Bolzano
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venerdì, 04 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-04

ÖKOINSTITUT

Glauber: « Combattere l'inquinamento, la priorità »

BOLZANO — « Innanzitutto si tratta di definire gli obiettivi che si intendono raggiungere e solo dopo di studiare le misure necessarie per ottenerli » . Per il presidente di Ökoinstitut Hans Glauber, ragionare di mobilità a Bolzano è in primo luogo un problema di metodo. Glauber, come giudica il nuovo Piano? « Non ho ancora avuto la possibilità di esaminarlo e mi rifaccio a quanto riportato dalla stampa. Premesso questo mi sembra che troppo spesso ci sia la tendenza a partire dalle misure e non dagli obbiettivi » . E quali dovrebbe essere la strategia di fondo nello stilare un Put? « È indispensabile lavorare nella direzione dell'abbattimento delle emissioni inquinanti e clima alteranti. Da qui ne discende che il modal split va impostato in modo da favorire gli spostamenti a piedi, bici e mezzi pubblici a scapito del traffico motorizzato » . Ma l'assessore alla mobilità in carica non rischierebbe una levata di scudi popolare? « Al contrario. È molto più semplice trovare il consenso sugli obbiettivi di fondo che sulle misure e una volta individuati i primi i secondi ne conseguono » . M. Ar.
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lunedì, 30 aprile 2007
Alto Adige 30 APRILE 2007
  Ogni giorno centinaia di treni sotto casa. «L’unica zona della città sprovvista di difese. Frastuono insopportabile»   Via Renon vuole le barriere antirumore   Protesta dei residenti per l’esclusione dal piano di protezione di Trenitalia

 BOLZANO. «Dodici milioni di euro stanziati, otto chilometri di protezioni previsti lungo la linea in mezza provincia ma nemmeno un metro di barriera antirumore per via Renon». Irritazione e rabbia tra i residenti di via Renon per la decisione della giunta provinciale e di Rfi di non inserire la strada nell’accordo che prevede la realizzazione di nuove barriere lungo la tratta del Brennero. «Da Cortina all’Adige a Vipiteno - si legge in una lettera sottoscritta da numerose famiglie - sono stanziati una montagna di soldi per rispondere alle giuste e sacrosante esigenZE alla salute e alla tranquillità di chi abita lungo la ferrovia. Sorprende che dalla lista, nonostante le richieste continue, sia stata esclusa via Renon. Forse perché questa zona periferica di Dodiciville è considerata già persa per la presenza endemica di prostituzione e sacche varie di degrado?». E ancora: «Via Renon ormai è l’unica zona della città priva delle barriere antirumore, probabilmente Trenitalia e la Provincia ritengono che chi ci abita sia dotato di poteri soprannaturali che in qualche modo lo preservino dal rumore continuo giorno/notte del passaggio dei treni. Lo stesso numero, detto per inciso, che passa da Cortina all’Adige o Vipteno».
 «La situazione - spiegano acluni condomini - è insostenibile. Di notte il rumore è assordante. Non si riesce nemmeno a sentire la televisione. Fuori fa caldo, ma noi siamo costretti a tenere chiuse le finestre per poterci parlare dentro la stessa stanza senza gridare». Ad essere penalizzate sono le famiglie che guardano direttamente sull’areale ferroviario. «In altre zone della città come Oltrisarco, Maso della Pieve, San Giacomo o viale Trento, sono state sistemate le barriere antirumore. Non si vede perché lo stesso discorso non debba valere anche per chi abita in via Renon. L’investimento è minimo ma la qualità della vita cambia radicalmente. Sono decenni che conviviamo con il fracasso dei treni, adesso siamo stufi».
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domenica, 29 aprile 2007

Alto Adige 29 APRILE 2007
La lezione di Gore e Tozzi
Necessario l’impegno di tutti contro gli sprechi
Il film «Una scomoda verità» e l’incontro con il conduttore tivù
  STEFANO FAIT
Il tema centrale del documentario di Al Gore “Una scomoda verità” (2006) non è per nulla controverso.
 Esiste un ampio e crescente consenso scientifico attorno al problema del riscaldamento globale: l’atmosfera del pianeta che ci ospita si sta riscaldando e se continuerà a farlo a questo ritmo saranno guai seri per tutti. Il dato che la civiltà umana sia in gran parte responsabile di queste drammatiche alterazioni climatiche è ormai accettato da una vasta maggioranza di scienziati. Quel che è oggetto di controversia è quanto possiamo fare per invertire o quantomeno stabilizzare questo processo. Il dibattito che ha seguito la proiezione del documentario, e che ha visto la partecipazione di Maurizio Nichetti, Mario Tozzi, Gennaro De Michele, responsabile della ricerca Enel, e Giuseppe Cederna, ha cercato di focalizzare l’attenzione sui piccoli gesti quotidiani che possono fare la differenza, orientati al risparmio energetico, la più importante risorsa energetica: spegnere le luci e i led, chiudere il rubinetto, abituarsi a non stare in casa d’inverno con la maglietta e d’estate con il maglioncino, ecc. Una semplice questione di buon senso. Per Cederna alcuni giorni nel deserto algerino farebbero comprendere a molti la bellezza e la preziosità di una cosa che diamo per scontata, paghiamo un’inezia e quindi sprechiamo indegnamente: l’acqua.
 La critica rivolta dai partecipanti al documentario di Gore è che i grandi numeri e gli scenari apocalittici rischiano di desensibilizzare la gente invece di mobilitarla. Tuttavia va detto che Gore mette all’indice proprio la pigrizia mentale e l’inerzia morale di ognuno di noi, incapace di cambiare il proprio stile di vita fino a quando non sia obbligato dalle circostanze o non trovi conveniente farlo. E’ un documentario pensato per essere uno schiaffo in faccia. Pertanto entrambi gli approcci sono utili: quello delle piccole azioni private e quello della denuncia delle conseguenze globali di politiche locali e nazionali dissennate.
 Purtroppo le amministrazioni locali non hanno sempre un quadro preciso dei loro consumi energetici e di come potrebbero ridurli, razionalizzandoli, senza particolari sacrifici, ma solo con un po’ di attenzione e buona volontà. Se non si sa come e dove si consuma, è difficile porre in atto dei validi piani di efficienza energetica. Ma non sarebbe ragionevole attivarsi in tal senso a prescindere dal fatto che uno creda o no alle più pessimistiche previsioni sul riscaldamento globale?

Corriere dell'Alto Adige 2007-04-29

IL TALKSHOW

L'ambiente a rischio Tozzi incalza l'Enel « Energie rinnovabili »

TRENTO — « Fra 50 anni, se non cambiamo le cose, ci troveremo di fronte a due possibili scenari: se la temperatura sarà aumentata di 2 gradi medi avremo alluvioni e contemporaneamente desertificazione, se invece la temperatura sarà aumentata di oltre 6 gradi medi, allora saremo di fronte a continui uragani. Ecco in parole molto semplici che cosa succederà alla Terra se l'uomo non cambia presto rotta » . Di questo si è parlato ieri pomeriggio nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio. Presentato da Mario Tozzi, il conduttore di Gaia il pianeta che vive , l'incontro intitolato Orizzonti verdi: dal petrolio alle energie rinnovabili ha visto l'intervento di Gennaro De Michele responsabile della ricerca di Enel, e di Giuseppe Cederna, attore e viaggiatore di famiglia ambientalista. Prima di entrare nel vivo dell'incontro, Maurizio Nichetti ha presentato con Carlo Marzorati di Cinehollywood la nuova collana video Planet Earth prodotta dalla Bbc inmaniera assolutamente speciale e innovativa, con tecniche di ripresa e inquadraturemolto sofisticate.
Tornando al temi dell'incontro, ossia il clima e l'energia, Mario Tozzi ha cominciato tracciando una veloce storia del clima terrestre partendo dal Paleolitico. « È normale che il nostro pianeta subisca variazioni climatiche, glaciazioni addirittura — ha detto — Quello che sta accadendo in quest'epoca, però, è un'accelerazione delle variazioni. Ed è proprio questa velocità che costituisce il problema. Velocità che gli scienziati sono concordi nell'imputare al gas serra prodotto dall'uomo e alle ceneri che producono surriscaldamento. Insomma, se fra 50 anni ci troveremo di fronte a cambiamenti a dir poco catastrofici è colpa del nostro bisogno di energia e di come questa energia ce la produciamo: ossia con il petrolio, le cui riserve ci dureranno ancora per 30 40 anni. Dobbiamo esser coscienti che il petrolio a buon mercato è finito ieri, ma che fino a che qualcuno ci guadagnerà, si userà ancora » .
Provocatoriamente Tozzi ha quindi passato la palla a Gennaro De Michele, che ha chiarito come il futuro stia nell'energia rinnovabile. E che « le cose cambieranno non quando sarà finito il petrolio, bensì quando il salto tecnologico lo consentirà. Naturalmente al salto tecnologico anche la grande industria produttrice di energia sta aspirando, ma il percorso è complesso. AGiuseppe Cederna è toccato scuotere le coscienze, indicare ciò che ciascuno può concretamente fare per risparmiare energia. « Solo se ci sarà un cambiamento culturale nel nostro mondo di continuo spreco potremo far nascere la speranza nel futuro » ha spiegato accorato Cederna.

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venerdì, 27 aprile 2007

27 APRILE 2007
Interrogazione di Grasso (Rifondazione): sollecitati interventi alla giunta comunale
«San Giacomo, stop ai transiti inutili»
 LAIVES. Sono ancora tanti, troppi i veicoli che transitano dentro l’abitato di San Giacomo pur non avendo un motivo plausibile per farlo e nonostante il tunnel della variante. Lo sostiene in una interrogazione il consigliere di Rifondazione comunista Rosario Grasso, aggiungendo che se questa situazione non cambia, risulta inutile anche la costruzione della galleria che serve proprio per togliere traffico da San Giacomo. «Quali sono gli accorgimenti e le disposizioni prese per dissuadere gli automobilisti dal continuare a passare sulla vecchia statale 12 - domanda Grasso - e quali le misure che si intendono adottare per il futuro onde indurre ad utilizzare maggiormente la galleria della variante?». Grasso si spinge fino ad ipotizzare l’istituzione di un permesso di transito per soli residenti di San Giacomo e di fare come Bolzano con il quartiere di Oltrisarco dove da sud non si può entrare se non si è residenti. La risposta verrà data dall’amministrazione comunale in occasione della prossima seduta consiliare. (b.c.)
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giovedì, 26 aprile 2007

Alto Adige 26 APRILE 2007
AMBIENTE
Soldi da Roma per le misure antismog
 BOLZANO. Gli interventi della Provincia per la riduzione dell’inquinamento dell’aria potrebbero ottenere un finanziamento statale del 60%.
 Tale possibilità è stata presa in esame nell’ambito di una riunione presso il ministero dell’ambiente a Roma alla quale ha preso parte il direttore dell’Appa, Luigi Minach. Per gli anni 2006-2007-2008 lo Stato ha stanziato 70 milioni annui a sostegno dei programmi di intervento attuati da province e regioni, per un totale di 210 milioni di euro. Finora sono 5 le regioni che hanno presentato i loro progetti per un eventuale finanziamento, tre queste compare anche la Provincia di Bolzano. Le misure di sostegno si riferiscono al 60% dei costi ritenuti ammissibili per ogni singolo progetto attuato; il rimanente 40% è a carico dell’ente proponente. A finanziamento dovrebbero essere ammessi il programma articolato “Missione aria pulita”, gli interventi di riconversione dei bus a metano e l’acquisto di bus nuovi, la realizzazione di piste ciclabili, ecc. Il decreto a cui fanno riferimento le misure di sostegno è entrato in vigore nell’ottobre 2006. Come riferisce Luigi Minach, al ministero per l’ambiente sono dell’avviso che nel caso della Provincia di Bolzano, che ha avviato una serie di misure antiinquinamento ben prima di quella data, si potrebbe agire in modo da coprire il 100% delle spese per i progetti attuati dopo l’ottobre 2006.
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mercoledì, 25 aprile 2007

Alto Adige 25 APRILE 2007
Alleanza Ue per i treni veloci

 BERLINO. L’Europa, che pure fatica a raggiungere un accordo su una costituzione politica, è pronta per una alleanza delle vie ferrate in fase di progettazione con il nome provvisorio di “Railteam”, il cui principale obiettivo è battere la concorrenza delle compagnie aeree a basso costo per tragitti fino a un massimo di 300 chilometri. L’alleanza sul modello degli accordi tra compagnie aeree internazionali dovrebbe essere lanciata ancora prima della fine dell’anno, secondo quanto scrive il quotidiano tedesco “Berliner Zeitung”. Inizialmente sarà formata dalle ferrovie di Francia, Austria, Olanda, Svizzera, Belgio, Germania e l’Eurostar, il treno a grande velocità che collega Londra con Parigi e Bruxelles.


nota: sembrerebbe non Eurostar Italia

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mercoledì, 25 aprile 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-04-25

Linea del Brennero

Ferrovie, barriere contro i decibel per 2.300 persone

BOLZANO — Lavori in vista lungo l'asse ferroviaria delBrennero. In progetto otto chilometri di nuove barriere antirumore lungo la ferrovia, che permetteranno un ulteriore passo in avanti nel progetto di mitigazione del rumore per le popolazioni residenti.
In base all'accordo siglato a fine settembre 2003 fra la Provincia e Rete Ferroviaria Italiana ( Rfi), prossimamente saranno realizzate barriere antirumore a Cortina all'Adige ( lunghezza 1.130 metri), Laives Sud ( lunghezza 420 metri), Laives Centro ( ovest lunghezza 1.550 metri mentre ad est la lunghezza della barriera sarà di 820 metri), Laives Nord ( lunghezza 640 metri), Chiusa Ovest ( lunghezza totale 380 metri più 230 metri), Bressanone ( lunghezza 180 metri); Fortezza ( lunghezza 300 metri), Vipiteno / Prati ( ovest lunghezza 250 metri mentre ad est, 350 metri).
L'intervento più rilevante avverrà nei pressi del confine austriaco, con la barriera del Brennero / Valmigna, che a sudmisurerà 1.700 metri mentre in direzione nord, la lunghezza sarà di 118 metri: « Le località che necessitano con urgenza interventi di mitigazione del rumore — ha spiegatoGeorg Pichler, direttore reggente dell'ufficio aria e rumore dell'agenzia provinciale per l'ambiente — sono state scelte dalla Provincia in base ad un indice di priorità che fa riferimento al numero delle case, al numero degli abitanti, al livello sonoro calcolato, al limite di rumore previsto per legge e alla lunghezza necessaria della barriera e quindi anche i costi dell'intervento, ovvero al rapporto costo/ benefici » . La posa di barriere antirumore lungo la linea ferroviaria del Brennero — ha spiegato l'assessore Michl Laimer — intende offrire una protezione adeguata alla popolazione che vive in abitazioni dislocate a ridosso dei binari nelle zone interessate dagli interventi, in tutto circa 2.260 persone » . L'inizio dei lavori avranno inizio alla fine di settembre. Costo dell'operazione 12 milioni, di cui 10 a carico delle Ferrovie Italiane mentre i restanti due della Provincia. T. L.


Normativa
La normativa statale stabilisce i limiti che può raggiungere l’inquinamento acustico derivante dal traffico ferroviario. Nelle adiacenze di edifici abitati, in presenza di transiti di velocità non superiore a 200 km/h entro una fascia di 100 metri a destra e 100 metri a sinistra dalla mezzeria dei binari esterni deve essere rispettato il limite di 70 decibel di giorno e di 60 di notte. Per ospedali e scuole valgono valori inferiori, 50 decibel di giorno e 40 di notte.
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sabato, 21 aprile 2007

SABATO, 21 APRILE 2007
Palermo - Bolzano con 52 euro
Palermo - Bolzano con 52 euro 

Il bolzanino Haimo Staffler - titolare dell’Alpengas - ed il giornalista del Tg3 regionale Dario Giannelli si mettono in viaggio per battere ogni record e spendere 52 euro da Palermo a Bolzano a bordo di una Panda Natural Power: 1537 chilometri per vincere una sfida e rilanciare un messaggio ecologico ed economico. La partenza è fissata da Palermo mercoledì 25 aprile alle ore 8 dalla sede della Fiat Sicilia. A Roma si terrà l’incontro con la stampa al Foro italico. L’arrivo a Bolzano è previsto per venerdi alle 16.30 in piazza Municipio. La tappa romana sara’ un’occasione per controllare la spesa di carburante dopo circa 900 chilometri percorsi, a 600 dal “traguardo”. Un euro ogni trenta chilometri la spesa prevista che potrà essere confrontata con quella della macchina che seguirà la Panda usando altro tipo di carburante. Previsti a Roma giovedì 26 aprile - come scritto sopra - incontri con la stampa per la promozione di questo tipo di carburante, il metano, nel futuro di un ambiente più pulito e per ridurre al minimo le spese. Un carburante ecologico, come detto, e soprattutto disponibile su larga scala. «Non e’ vero che non si puo’ viaggiare a metano»: Haimo Staffler vuole dimostrarlo.
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sabato, 21 aprile 2007

SABATO, 21 APRILE 2007
Inceneritore, lunedì convegno
 BOLZANO. Lunedì 23 aprile, alla Sala di rappresentanza del Comune, si terrà una serata informativa sul tema: «No inceneritori, sì ad una corretta gestione dei rifiuti. Inceneritori? Quali alternative?».
 La conferenza si pone come seguito a numerose serate informative, organizzate dall’associazione Ambiente e Salute, insieme al Gruppo ambientalista e al MeetUp Bolzano.
 «Lunedì - recita una nota degli organizzatori - il sindaco di Montebelluna, Laura Puppato, racconterà come è riuscita a fermare un inceneritore e fare una differenziata porta a porta molto spinta. Il dottor Valerio, dell’Istituto tumori di Genova, illustrerà invece come è possibile intervenire sulla eventuale frazione residua della differenziata (10-20%) e riuscire a riciclarne ancora il 70%». «L’affare inceneritore - termina la nota - sta andando in porto. Il 29 maggio si assegneranno i lavori (ai soliti noti?); noi continueremo comunque la nostra battaglia, puntando sempre sull’informazione, perché solo grazie a noi nessuno potrà dire “noi non sapevamo”». (da.pa)

lettura 1 inceneritori  effetti degli stessi sull'ambiente e sull'uomo
lettura 2  bioessicatori e termovalorizzatori a confronto
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sabato, 21 aprile 2007
Alto Adige 21-4-07

Bolzano, camera a gas e futura pattumiera

 Tutti felici e contenti gli azionisti dell’Autobrennero per i ricchi dividendi che procura loro l’A22 grazie anche all’aumento di traffico (il 26%, camion compresi). Non si spende una parola sul grave inquinamento e gasamento che la A22 scarica nei polmoni 24 ore su 24 di noi abitanti di Bolzano e Bassa Atesina e dei tanti veleni su tutte le colture che dobbiamo mangiare. Una vera gallina dalle uova d’oro l’A22, la quale avrebbe già incassato i miliardi per essere messa in galleria nel tratto Bolzano - Bassa Atesina, che era la prima cosa da farsi per il semplice fatto che tutto il settore medico sanitario da tempo avverte che i tumori causa i gas velenosi prodotti dall’A22 stanno ammalando anche i bambini di Bolzano e periferia ma, come si sa, sembra che i soldi vengano prima della salute della gente. Politici e azionisti sono completamente latitanti agli avvertimenti sul grave disastro che produce e ha già prodotto l’A22 a cielo aperto su noi abitanti di una città e periferie poste in una buca, e auspicabile sarebbe che oltre all’allarme medico scendesse in campo anche la magistratura perché l’ A22 è un attentato alla salute pubblica che non si può tacere. E la stessa verrà affiancata da altre iniziative inquinanti, vedi aeroporto e megainceneritore, così avremo in regalo, dal presidente di tutti (solo a parole), a Bolzano, altri 180 camion al giorno, sempre sulla A22, per il trasporto immondizie di tutte le valli.
 Credo proprio che mettendo tutto assieme, si possa parlare di Bolzano e periferia come camera a gas e pattumiera al servizio dell’intero Südtirol - Alto Adige. Noi cittadini dobbiamo pretendere dalle autorità locali e nazionali la salvaguardia della nostra salute e quella soprattutto dei nostri figli.
Salvatore Riccadonna BOLZANO
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categoria:salute, conca atesina, antiinquinamento
venerdì, 20 aprile 2007

Corriere dell'Alto Adige2007-04-20

IL CASO di Enrico Franco

Diciamo no alla fiera dell'asfalto Investire sulla mobilità alternativa

Egregio direttore, dopo lunga e travagliata gestazione finalmente l'assessore Ladinser ha consegnato la bozza del piano traffico. Leggo che il buon Rudi Benedikter è sobbalzato sulla sedia: ponti, tunnel, raddoppi di strade, il piano è la fiera dell'asfalto. E come dargli torto? Dell'ipotizzato minimetro nessuna traccia.
Cassato anche l'impopolare progetto di ticket d'ingresso alla città. Alla fine vince ancora il partito degli automobilisti.
Eppure anche Trento sta ragionando sull'ipotesi di una metropolitana di superficie. La Leitner ne progetta di stupendi, ma purtroppo ( nessuno è profeta in patria) li esporta in tutto in mondo mentre Bolzano non riesce a dotarsene.
Caro direttore, ci ritroveremo il prossimo inverno ad inveire contro le polveri sottili? Mi sembra il minimo se non si trova il coraggio di invertire la rotta sulle politiche del traffico. Lettera firmata Il Comune di Bolzano ha investito molto sulle piste ciclabili, ottenendo risultati importanti, ma questa è stata praticamente l'unica azione incisiva per ridurre il traffico automobilistico. Un po' poco, dunque. Bisognerebbe spendersi per le forme alternative di trasporto pubblico; quelle su rotaia, a prescindere dalle varie soluzioni tecniche possibili, appaiono interessanti. Vero è che il Comune non trova utile sponda nella Provincia e in Trenitalia, ma il problema di fondo è che nessun amministratore pubblico ha il coraggio di limitare il traffico privato. Si preferiscono realizzare strade e parcheggi, quando in realtà si tratta di pannicelli per città già sull'orlo del collasso. È necessario scommettere sulla mobilità alternativa, anche a costo di sacrificare gli investimenti sull'asfalto.
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lunedì, 16 aprile 2007
Domenica 5 aprile è andata in onda la puntata sui “rifiuti” di Anno zero di Rai 2 condotta da Santoro.
La trasmissione, divenuta ormai famosa, presenta interventi del prof Maurizio Pallante, del prof Stefano Montanari, del ministro dell’ ambiente Pecoraro Scanio e  di Be ppe Grillo .


E’ visionabile dal sito della Rai
http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,RaiDue-Annozero%5E22095,00.html
 
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categoria:comunicati, sociale, antiinquinamento
venerdì, 13 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-04-13

Marmolada

La denuncia degli ambientalisti « Basta elicotteri sulle Dolomiti »

BOLZANO — Contro l'uso turistico di elicotteri sui massicci dolomitici del Sella e della Marmolada interviene l'associazione ambientalista « MountainWilderness Italia » , che denuncia altri i casi addossandone la responsabilità alla provincia autonoma di Bolzano, Regione Veneto e Comuni interessati a decolli ed atterraggi. In particolare — spiegano gli ambientalisti — in una sola mattinata abbiamo documentato 15 atterraggi in Marmolada, elicotteri che scendevano sopra le teste di centinaia di turisti con un solo uomo che controllava chi scendeva e chi saliva sui velivoli.
Le responsabilità più pesanti — prosegue Mountain Wilderness — ricadono sul territorio della provincia autonoma di Bolzano. È infatti a Passo Gardena che si trova la piazzola di partenza della maggior parte dei voli, è a Passo Gardena che anche gli elicotteri che partono da Monte Cherz ( Belluno) vengono a rifornirsi di carburante, e tutti questi voli passano sul gruppo del Sella, quindi sorvolano territorio amministrato dalle province autonome di Bolzano » .

 Gli elicotteri in internet commentano il loro raggio d'azione
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categoria:salute, mountain wilderness, antiinquinamento
domenica, 01 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige2007-04-01

Lydia e Punta Penia, dove la neve è sempre generosa

La salita in Marmolada Emozione da difendere tra l'azzurro dei ghiacciai

Sci e ciaspole per scoprire l' « altra » montagna
di FRANCO BREVINI Si dice Marmolada e per il popolo dello sci è subito funivia.
Ma c'è un'altra Marmolada, che a dispetto degli impianti e dell'eliski, ha serbato tutto il suo fascino di regina delle Dolomiti. È la montagna che si raggiunge con gli sci e le pelli di foca o con le ciaspole, sudando su per il ghiacciaio, da soli o in scelta compagnia, fra crepacci, seracchi e pareti traslucide di ghiaccio azzurro. In questa stagione avara di neve, mentre nelle valli nel migliore dei casi pioveva, lassù ai tremila metri della Marmolada ha sempre nevicato. Questo significa che se c'è un posto in cui si rischia di trovare la bella neve farinosa che dà assuefazione come l'altra polvere bianca, questo è la Marmolada. Eanche dopo la chiusura della stagione sciistica, qui si può continuare a usare le due aste fino a quando sotto è già esplosa primavera.

Gli elicotteri abbastanza incomprensibilmente facevano la spola scaricando sciatori dove già arriva una veloce e moderna funivia.

Mountain Wilderness ha denunciato questa attività, che è proseguita tutto l'inverno, nonostante, asseriscono gli ambientalisti, le autorità politiche del Trentino Alto Adige e delVeneto si siano dichiarate contrarie a questa pratica.
Per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica Mountain Wilderness ha montato lo scorso fine settimana la sua Tenda Gialla a Punta Rocca. In vetta c'è un metro emezzo di neve fresca, temperature fino a 15 ˚ C e vento molto forte. Nonostante la difficile situazione climatica, 30 attivisti sono arrivati a Pian dei Fiacconi, dalTrentino, dall'Alto Adige, dalla Lombardia per far sentire la voce di chi ama lamontagna contro l'eliski e per la tutela dei ghiacciai. Intanto la regina oltraggiata fuma grandiosa e azzurra con il suo pennacchio di vento. E riserva a chi sa davvero apprezzarla le sue conche più solitarie.

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venerdì, 30 marzo 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-03-30

Vignoli: misurazioni più precise. Laimer: sistema interessante

Caccia alle polveri sottili Ecco la centralina mobile

Apparecchio ideato al Tis. Glauber entusiasta
BOLZANO La qualità del dato statistico dipende strettamente dalla metodologia adottata per la sua raccolta.
Partendo da questo evidente assunto si possono capire le polemiche che sempre accompagnano la scelta dell'ubicazione delle centraline per la rilevazione della concentrazione di polveri sottili nell'aria: secondo molti ambientalisti sono sistemate in zone poco toccate dal problema, di parere opposto sono invece i politici e i tecnici addetti alle rilevazioni. Ma alla fine al semplice cittadino che si trova a camminare per le strade della città rimane in sospeso la domanda: che aria respiriamo veramente? Da oggi a questa domanda si potrà rispondere con precisione. Cisma — start up nel Tis innovation park di Bolzano — ha infatti recentemente brevettato un apparecchio mobile per la misurazione delle polveri sottili nell'aria, con un Gps incorporato che registra l'ora e il luogo corrispondente alla localizzazione.
Il sistema si chiama Mass ( Mobile air sampling system) e avendo il vantaggio di poter essere facilmente trasportato o addirittura installato su un'auto permetterà di ottenere informazioni molto più precise sulla qualità dell'aria rispetto alla centralina fissa. « Il dato dell'inquinamento non è costante su tutto il territorio, ecco perché serve un apparecchio mobile. Ce ne siamo resi conto negli anni trascorsi a elaborare i dati delle misurazioni effettuate con le centraline fisse » , spiega Gianluca Vignoli, uno dei responsabili di Cisma.
« Certo, si tratta di una novità interessante e da prendere in considerazione afferma l'assessore provinciale all'Ambiente Michl Laimer ma come elemento in più per la raccolta dei dati, non come alternativa al sistema esistente.
Questa innovazione ci permetterebbe effettivamente di migliorare il servizio » .
Sui nuovi dati che potrebbero emergere, Laimer resta però cauto: « Tutta la conca di Bolzano ha questo problema, non credo ci siano grandi differenze da zona a zona » . Dall'Ökoinstitut, Hans Glauber simostra invece entusiasta di questa possibilità. « Ogni strumento utile a rilevare e localizzare con precisione il problema non può che essere il benvenuto sostiene — Sappiamo che il monitoraggio di questo fenomeno è una questione complessa visto che il dato può variare a causa di diversi fattori, come ad esempio in che direzione spirano i venti e se " importano" inquinamento da altre zone. Le Pm10 sono comunque un problema da non sottovalutare, considerando che nel 2000 sono state registrate 288mila morti premature causate dall'inquinamento atmosferico, vale a dire il numero degli incidenti stradali mortali moltiplicato per sette » .
Favorevole anche Wally Rungger consigliera comunale dei Verdi che però sottolinea che « bisognerà verificare se c'è un'effettiva volontà politica di utilizzare questo tipo di strumento, almeno nelle situazioni di dubbio per capire come stanno effettivamente le cose » .
Marco Armani
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lunedì, 12 marzo 2007
Alto Adige 11-3-07
INQUINAMENTO ACUSTICO
Sotto accusa traffico e treni
ORA. L'ultimo grido di allarme è venuto, sere fa, dagli abitanti di Ora che, discutendo assieme alla giunta le linee guida sul futuro della cittadina, hanno messo il dito su una piaga che riguarda Ora in primo luogo ma tutto il comprensorio: l'elevato inquinamento acustico causato soprattutto dalle vie di comunicazione. Sotto accusa vi sono, soprattutto, il traffico sul 1'A22 e sulla statale del Brennero ed il passaggio dei treni. Ma, in prospettiva, crea allarme anche 1' ubicazione della centrale a biomassa (con impianto per la lavorazione dei fanghi) che potrebbe essere ubicata a ridosso della zona industriale di Egna.
Sono numerose le zone in cui i decibel, sia di giorno che di notte, sono fuorilegge. Le ultime rilevazioni dell'Ufficio provinciale si riferiscono al territorio comunale di Vadena: i dati confermano che di notte il rumore supera i limiti consentiti per legge. In sostanza sono state fissate due fasce di misurazione, la A e la B, caratterizzate da minore e maggiore distanza dalla fonte del rumore. La casa in oggetto è in fascia A, dove c'è un limite di 60 decibel, limite che, come evidenziano le misurazioni effettuate dall'Ufficio aria e rumore viene superato di notte a causa dei mezzi in transito sull'A22. Il Comune ha inviato una lettera all'Autobrennero per illustrare la situazione, corredandola con i risultati dei rilevamenti fatti. L'A22 ha completato le rilevazioni ed ha deciso di installare le barriere antirumore dove servono. Sempre a Vadena pesanti ripercussioni vengono anche dal passaggio dei treni - soprattutto di quelli merci - tanto che il sindaco proprio di recente ha sollecitato sia l'amministrazione provinciale che quella ferroviaria affinchè si proceda con l'installazione di quelle barriere antirumore promesse da due anni e non ancora realizzate. Anche qui l'impasse causata da alcuni ricorsi alla gara di appalto - pare essersi sbloccata e quindi la procedura tecnico amministrativa per l'installazione sempre essere ripresa. Altra, pesante, causa di inquinamento acustico è il ponte ferroviario di ferro sull'Adige, poco dopo la stazione di Ora. E di vecchia costruzione e quindi senza il benchè minimo accorgimento anti rumore. Ogni passaggio di convoglio - soprattutto di quelli per il trasporto delle merci - è causa di una quantità di decibel enorme che danno fastidio sia di giorno che, sopratutto nelle ore notturne. C'era un progetto - legato all'ubicazione a Bronzolo dello scalo intermodale -che prevedeva il rifacimento del manufatto. Ora però lo studio è finito - assieme allo scalo nel solito cassetto delle buone intenzioni dove resterà a lungo. Gli abitanti di Ora, nel corso della recente pubblica riunione per concor dare le linee guida per lo sviluppo della cittadina, hanno evidenziato il problema con i conseguenti disagi. Terza, rilevante fonte di inquinamento - anche questa causata dai treni in transito - è quella di Cortina all'Adige dove vi sono molte case proprio a ridosso dei binari. Le barriere antirumore, previste (e finanziate) da due anni non sono state ancora realizzate. Si tenga presente che i rumori causati dai treni e dal traffico sul1'Autobrennero vengono avvertiti anche nei paesi di collina, come a Montagna per fare un esempio, da dove scendono le lamentele e le richieste di adeguati, interventi protettivi che sono stati più volte garantiti dalla Provincia ma che non si sono concretizzati.
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martedì, 27 febbraio 2007

Alto Adige 26-2-07

BAUERBUND IN ASSEMBLEA
Richiamo del teologo Golser
“Un'agricoltura sostenibile”

di Mirco Marchiodi

BOLZANO. «Che ci faccio, io come teologo, qui tra gli agricoltori?». Ha esordito così Karl Golser, docente di teologia morale e vicedecano di Bressanone, per introdurre il suo intervento durante la sessantesima assemblea provinciale del Bauernbund, la potente associazione dei contadini che raggruppa oltre ventimila soci in tutta la provincia. Un intervento accorato, con un invito chiaro a favore dello sviluppo sostenibile, dell'ambiente e dei valori tradizionali dell'agricoltura. Una sorta di ritorno alle origini, che qui in Alto Adige viene vissuto quotidianamente da centinaia di famiglie di contadini di montagna.
Il titolo della relazione del teologo dice già tutto: « Un'agricoltura sostenibile per rispettare la natura». Cosa significa? Golser cita un documento redatto dai vescovi tedeschi: «Un'agricoltura sostenibile non è volta a sfruttare fino all'ultimo il terreno e gli animali, bensì a salvaguardare la natura con la sua biodiversità in quanto fonte di cibo e di habitat. È necessario estrarre dalla terra solo quanto si è poi in grado di restituirle, mentre gli animali vanno allevati in modo tale da garantirne il benessere a lungo termine». Sostenibilità, valori, qualità della vita. Sono termini che ricorrono spesso durante l'intervento di Golser che si rifà anche alle parole di Giovanni Paolo II, «che spingeva - dice Golser - per quella che lui stesso definiva conversione ecologica».
Golser parla ai contadini parlando di mucca pazza e influenza aviaria. «È ora di trattare gli animali come creature e non come "merce vivente"», ammonisce. Niente allevamenti di polli in batteria, né gabbie troppo strette o senza luce. «A lungo termine continua il teologo il futuro dell'agricoltura potrà essere garantito solo se saremo in grado di trasmettere al consumatore l'importanza della salute e della qualità. A tal fineè necessario puntare maggiormente alla certificazione. dei prodotti, ma allo stesso tempo è importante premiare una produzione che rispetta la natura, così come è necessario, per motivi ambientali, promuovere sempre maggiormente i prodotti regionali». Un richiamo Golser lo fa anche alla religione, all'importanza della domenica come giorno sacro e di riposo, ma anche un invito agli agricoltori a non nascondere il proprio credo, «perché non lo fanno neppure i musulmani che tanto numerosi lavorano alle vostre dipendenze». La chiusura: « Un aspetto fondamentale del messaggio della Bibbia è l'unione di rispetto e giustizia sociale. Ed è proprio al giorno d'oggi - confrontandoci con i rischi di cambiamenti climatici e altre conseguenze negative che l'impatto dell'uomo ha sulla natura come il disboscamento, la perdita della liiodiversità o la costante riduzione delle risorse idriche - che constatiamo sempre di più che non giungeremo mai alla giustizia sociale se non rispettiamo la natura. L'agricoltura ha il compito di fornire, nel rispetto della natura, quanto è necessario per vivere e di contribuire alla salvaguardia della vita in tutte le sue dimensioni».


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sabato, 24 febbraio 2007

Comune di Laives





COMUNICAZIONI ISTITUZIONALI

Giornata senz’auto del 25 febbraio 2007



Con ordinanza n. 11 del 16.02.2007 l'assessore alla mobilitá urbana ha disposto  la "Giornata senz’auto del 25 febbraio 2007".


NOTIZIE

Domenica a piedi    per la “giornata senz'auto”

Lungo via Kennedy giochi, musica, gastronomia e teatro di strada


Anche il Comune di Laives aderisce alla “Giornata senz'auto” in programma domenica 25 febbraio: dalle 10 alle 16 in tutto territorio comunale è stato disposto il blocco di tutti i veicoli a motore (compresi quindi gli euro 4 ed euro 5). Per una giornata, quindi, pedoni, biciclette e roller saranno i veri padroni della città e potranno circolare tranquillamente lungo tutte le strade di Laives, Pineta e San Giacomo senza doversi “guardare” dai pericoli del traffico automobilistico

Per rendere la giornata ancora più interessante, l'amministrazione comunale ha organizzato una serie di iniziative ricreative lungo via Kennedy. Nel piazzale del supermercato Despar saranno montati giochi gonfiabili per bambini; lungo la strada saranno invece allestiti numerosi stand gastronomici, con strudel e vin brulé offerti dalle organizzazioni dei frutticoltori di Laives. Come in tutte le feste non mancherà ovviamente la musica, con stand di dj rivolti soprattutto ai giovani.
Un'attrazione che finirà per catalizzare l'attenzione sarà sicuramente quella offerta dagli artisti di strada della compagnia “I Guitti” di Bologna.
Il Nuovo gruppo carnevalesco di Pineta ha messo a disposizione un trenino per i bambini e lungo via Kennedy sarà possibile fare un giro su una carrozza trainata da cavalli.

All'iniziativa, organizzata dall'amministrazione comunale di Laives, ha aderito anche l'associazione commercianti: in via eccezionale i negozi potranno restare aperti al pubblico.

Gli autobus, i mezzi autorizzati e i veicoli in transito lungo la Statale 12 saranno deviati sui consueti percorsi alternativi lungo le strade interne.
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sabato, 24 febbraio 2007
  Comunicato



  Partecipiamo alla Giornata senz’auto di domenica 25 febbraio, così  come ci piacerebbe che molti cittadini partecipassero alle “giornate di digiuno dall’auto” proposte da alcuni ambienti della Chiesa trentina ed austriaca. Due iniziative simboliche che vorremmo potessero essere anche educative, che ci facessero capire quanto le nostre città, senza le automobili, siano più vivibili e a dimensione d’uomo ( e soprattutto di bambino) .
Diverso il discorso ambientale, dove solo misure  che riducano il numero dei veicoli circolanti, insieme ad altre misure atte ad evitare qualsiasi altra fonte di inquinamento della città ( aerei, inceneritore, industrie) potranno realmente portare ad una riduzione delle polveri sottili e degli altri inquinanti.
Non ci piace, come ha detto l’assessore Klaus Ladinser “ assaporare il piacere di vivere per un giorno senza auto, senza l’incubo del traffico, del rumore, dell’inquinamento”, vorremmo che fossero scelte politiche precise non “piccoli contentini”.
Soprattutto non vogliamo dimenticare, neanche in questa domenica, il pericolo che l’inquinamento delle nostre città rappresenta per l’ambiente e per la salute dei cittadini.
Per questo aderiamo all’iniziativa proposta dagli amici di Be ppe Grillo di Bolzano (www.beppegrillo.meetup.com/157) di una BICICLETTATA IN CITTA’ con il seguente programma:
10.45 -11 raduno in piazza Vittoria, davanti alla libreria Cappelli, in onore di uno dei tratti di pista ciclabile più pericolosi della città (ponte Talvera-viale Venezia-p.zza della Vittoria- corso Libertà)
11-12   scorazziamo per la città
12 - 12.30 arrivati alla meta ci si prende un aperitivo insieme e si scambiano due chiacchiere a ruote ferme
Dal sito   www.ambientesalute.org  vi proponiamo di scaricare e stampare  lo slogan da appendere alle biciclette e ai seggiolini dei bambini


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giovedì, 15 febbraio 2007
Alto Adige 15-2-07

LA PROTESTA DI VICENZA

PER I TECNICI DEL MINISTERO DEVE ANCHE RISPETTARE LA DIRETTIVA EUROPEA SULL'HABITAT
Impatto ambientale: per la base serve l'ok
VICENZA. A due giorni dal corteo di Vicenza, arriva l'assist, forse l'ultimo, che i contrari alla base americana servono sul piatto del Governo per un ripensamento: il progetto per la Ederle 2, al l'aeroPorto Dal Molin, deve essere “ sottoposto alla normale procedura di valutazione di impatto ambientale». Cosa di cui finora nessuno aveva parlato. Tranne i Verdi che infatti si sono precipitati a Vicenza, con il capogruppo alla Camera, Angelo Bonelli, e la deputata Luana Zanella, a spiegare contenuto e conseguenze della nota con cui la Direzione generale del ministero dell'Ambiente ha dato il proprio parere. Il nuovo'camp' americano a Vicenza - secondo i tecnici del ministero - non rientrerebbe tra, le eccezioni previste per le opere «destinate alla difesa nazionale». Quindi necessita della procedura di 'Via'. Per il ministero dell'Ambiente, inoltre, la nuova base americana deve necessariamente essere sottoposta anche allaValutazione di Incidenza, prevista dalla «direttiva habitat” dell'Unione Europea: perchè nei 55 ettari complessivi dell'area attorno al dal Molin esistono il reticolo idrogeologico del Bosco di Dueville, e le risorgive limitrofe, individuati come esito di importanza Comunitaria». Quindi, conclude la direzinne del ministero di Pecorario Scanio bisognerà vigilare sulle competenti autorità, affinchè vengano portate a conclusione le procedure di Via e di Valutazione di Incidenza, per non rischiare un. contenzioso comunitario. Insomma, come ha spiegato Bonelli, un'occasione per il Governo italiano di marcia indietro e dire “no» alla Base vicentina per questioni «tecniche» prima ancora che politiche.
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lunedì, 12 febbraio 2007



Il 16 febbraio ricorrerà il secondo anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto, documento internazionale che ha fissato per tutti i paesi firmatari l’impegno a ridurre, entro il 2012 le emissioni dei gas serra (biossido di carbonio metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoro di zolfo) in una misura non inferiore al 5,2% rispetto alle emissioni registrate nel 1990, come tentativo di limitare l'alterazione climatica indotta dall'uomo.
L’Italia, uno dei primi paesi firmatari del protocollo, è ancora molto lontana dal raggiungimento di tali obiettivi. Per essere più precisi, risulta addirittura in controtendenza, con un aumento di oltre il 12 % dei valori rispetto ai livelli del 1990, anziché l’auspicata diminuzione degli stessi.
Per contrastare ciò, sono state promosse numerose campagne di sensibilizzazione ad un uso razionale delle fonti energetiche. Tra queste, un’iniziativa avviata dal programma Caterpillar di Rai 2, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio, che lancia proprio per il 16 febbraio il programma“M’illumino di meno – Giornata internazionale del risparmio energetico". L’invito che Rai 2 rivolge per quel giorno è di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili, alle ore 18.00, per alcuni minuti.

E’ ormai di importanza fondamentale assumere una piena coscienza del significato o di risparmio energetico ed utilizzo razionale dell’energia, seguendo alcuni semplici consigli, come quelli riportati sull’ Ottalogo del Ministero dell’ambiente, allegato al presente comunicato.
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lunedì, 12 febbraio 2007



16. Februar: zweiter
Jahrestag von Kyoto



Mit der Unterschrift unter das Kyoto-Protokoll hat sich Italien verpflichtet, die Emissionen
der sogenannten Treibhausgase innerhalb 2012 drastisch zu reduzieren. Genauer
gesagt um 6,5% im Vergleich zu 1990.
Von 1990 bis heute sind die Treibhausgasemissionen in Italien um 13% gestiegen
Jetzt wachen alle auf. Die Klimaveränderungen werden sichtbar und wenn wir
unkontrollierbare Klima-Katastrophen verhindern wollen, müssen wir jetzt auf
die Emissions-Bremse treten. Sofort.
Ein größerer Flughafen und mehr Flüge bedeuten eine
Verschlimmerung der Situation und sind gegen die europäischen Richtlinien, die von
uns verlangen, den Klimawandel in Grenzen zu halten.
Halten wir diesen Unsinn auf und beginnen endlich zu reduzieren!
Freitag 16.2 um 17.30 bei der Talferbrücke (Theiner)
Kundgebung und Demonstration gegen die Erweiterung des
Bozner Flughafens und für die Volksabstimmung


16 febbraio: secondo
anniversario di Kyoto


Firmando il protocollo di Kyoto l’Italia si è impegnata a ridurre drasticamente le
emissioni dei cosiddetti gas serra entro il 2012 in misura del 6,5% rispetto alle
emissioni registrate nel 1990.
Dal 1990 ad oggi le emissioni sono invece aumentate del 13%.
Adesso però si stanno svegliando tutti. I cambiamenti climatici sono ormai
troppo evidenti e se non vogliamo andare incontro a disastri dobbiamo frenare
adesso. Subito.
Ampliare l’aeroporto ed aumentare i voli significa partecipare ad
aggravare i problemi, e ciò contro la tendenza delle direttive europee volte a contenere
il cambiamento climatico.
Fermiamo questa insensatezza e iniziamo a risparmiare!
Venerdì 16 febbraio alle 17.30 al ponte Talvera (Theiner)
Manifestazione e corteo per dire no all’ampliamento
dell’aeroporto di Bolzano e si al referendum




  • I Verdi rinunciano alla mediazione sull’ aeroporto. 08.02.2007



I Verdi rinunciano alla mediazione sull’ aeroporto

Daranno priorità alla legge sull’aeroporto in consiglio provinciale ed alla raccolta di firme per il referendum    



I Verdi non parteciperanno al processo di mediazione sull’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano. Preferiscono concentrarsi sul loro ruolo di partito in consiglio provinciale e sulla raccolta di firme per indire un referendum popolare riguardo l’aeroporto stesso.

Il 26 di febbraio la commissione legislativa del consiglio tratterà una proposta di legge dei Verdi che prevede tra le altre cose la totale rinuncia a sovvenzioni e partecipazioni pubbliche da parte della società di gestione aeroportuale. Secondo i Verdi questa legge dovrebbe essere sottoposta a referendum popolare.

Contemporaneamente i Verdi vogliono collaborare insieme ad altre iniziative popolari ed associazioni ambientaliste alla grande raccolta di firme in tutta la provincia, per chiedere il parere popolare sul futuro dell’aeroporto. Questo modo di procedere è stato discusso intensamente con le diverse associazione ed iniziative che si oppongono all’ampliamento dell’aeroporto.

Una parte delle suddette associazioni ed iniziative popolari seguirà la mediazione partecipandovi attivamente, mentre gli altri (i Verdi, l’associazione protezionisti, il WWF et. al.) si limiterà al ruolo istituzionale in Consiglio provinciale o al lavoro di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

Nonostante la scelta dei Verdi di uscire dalla mediazione, quest’ultima continua ad essere un valido processo in grado di stimolare un dialogo ed un confronto tra le parti coinvolte. I Verdi  augurano agli ambientalisti ed ai comitati di cittadine e cittadini che parteciperanno alla mediazione, di riuscire a convincere i propositori sulla inutilità dei loro progetti, privi di convenienza economica ed inaccettabili dal punto di vista sociale ed ambientale per i costi e danni che comporterebbero.

Secondo i Verdi, soprattutto considerando le recenti previsioni sulle conseguenze del cambiamento climatico, sarà molto difficile raggiungere un compromesso al riguardo.

Data l’urgenza di un impegno generale alla riduzione delle emissioni  in atmosfera risulta inaccettabile un aumento dei voli che comporterebbero invece un aumento non più sostenibile delle emissioni stesse  


Bolzano, 08.02.2007
Franco Bernard, Portavoce provinciale dei Verdi

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mercoledì, 07 febbraio 2007

“Una scomoda verità”, film-documentario di Al Gore sui cambiamenti climatici.


“Una scomoda verità”, il film diretto da Davis Guggenheim in cui l’ex vicepresidente americano Al Gore ha un ruolo da protagonista, affronta la questione dell’effetto serra e delle conseguenze del riscaldamento globale sulla base delle molte ricerche condotte sull’argomento. La pellicola, distribuita in questi giorni nelle sale italiane, mette in luce l’esistenza di un grande consenso scientifico sul fatto che i mutamenti climatici siano un processo già in atto e che su di essi abbia influito l’azione umana. Il documentario rileva anche che negli anni si è avuta un’azione mirata a nascondere i dati che evidenziavano l’importanza del problema e che non è stata data voce agli scienziati che parlavano di questa “scomoda verità”.
Il riscaldamento globale ha assunto tutti i connotati di una questione politica e morale di fondamentale importanza. Le scelte dei politici nelle decisioni amministrative così come i comportamenti dei singoli cittadini nella vita quotidiana avranno un ruolo determinante nello stabilire le dimensioni dell’impatto che le emissioni di gas climalteranti produrranno sull’ambiente nei prossimi anni.

Sul sito www.unascomodaverita-ilfilm.it è possibile scaricare la locandina del film, oltre a sfondi e screensaver in tema.

Luca Lombroso
Ha una esperienza ventennale nelle previsioni ed osservazioni meteorologiche. E' autore di numerose pubblicazioni scientifiche e ha una vasta esperienza didattica e divulgativa in corsi, seminari e conferenze in particolare su meteorologia Alpina- Appenninica e sui cambiamenti climatici.
Nel 2006 ha pubblicato per i tipi di Edagricole Il sole 24 Ore il suo ultimo libro "Il Tempo in Fattoria - guida alle previsioni meteorologiche in campagna". Dal 2003 fa parte del comitato scientifico della trasmissione “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio su Rai 3, esperienza che prosegue tutt'ora anche come meteorologo in studio. E’ Tecnico presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio E. nel Dipartimento Ingegneria dei Materiali e dell'Ambiente.

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categoria:salute, antiinquinamento
mercoledì, 07 febbraio 2007
COS'È IL RISCALDAMENTO GLOBALE? Il diossido di carbonio ed altri gas riscladano la superficie del pianeta naturalmente trattenendo il calore solare nell'atmosfera. Questa e' una buona cosa perche' rende il nostro pianeta abitabile. Purtroppo pero', bruciando combustibili fossili come carbone, gas e petrolio e distruggendo le foreste abbiamo incrementato drammaticamente la quantita' di diossido di carbonio nell'atmosfera terrestre e le temperature stanno salendo.
La maggioranza degli scienziati concordano sul reale riscaldamento del globo, e' gia' successo ed e' il risultato delle nostre attivita' e non un fatto naturale. La prova e' schiacciante e innegabile. Stiamo gia' vedendo i cambiamenti. I ghiacciai si stanno sciogliendo, le piante e gli animali sono forzati nei propri habitat e il numero di uragani e siccita' sta aumentando.

Il numero degli uragani di categoria 4 e 5 si e' raddoppiato negli ultimi 30 anni.

La malaria e' arrivata alle piu' alte quote, come sulle Ande colombiane, a circa 7000 piedi sul livello del mare.

La fusione del ghiaccio dai ghiacciai della Groenlandia si e' piu' che raddoppiata nell'ultima decade.

Almeno 279 specie di piante ed animali stanno rispondendo al surriscaldamento del globo avvicinandosi ai poli.
Se il riscaldamento continua, possiamo aspettarci conseguenze catastrofiche.

Le morti causate dal riscaldamento del globo raddoppieranno in soli 25 anni -- fino a 300,000 persone all'anno.

Il livello degli oceani potrebbe salire piu' di 20 piedi con la perdita di una parte del ghiaccio della Groenlandia e dell'Antartide, devastando le zone costiere di tutto il mondo.

Le ondate di calore saranno piu' frequenti e piu' intense.

Ci saranno piu' spesso siccita' e incendi.
L'oceano Artico potrebbe sciogliere entro l'estate del 2050.

Piu' di un milione di specie in tutto il mondo potrebbe rischiare l'estinzione dal 2050.
Non c'e' dubbio che noi possiamo risolvere questo problema. In effetti siamo obbligati moralmente a farlo. Piccoli cambiamenti alla nostra vita quotidiana possono fare la differenza aiutando a fermare il riscaldamento globale. E' il momento di unirsi per risolvere questo problema - AGISCI .
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categoria:salute, antiinquinamento
lunedì, 05 febbraio 2007
Alto Adige 4-2-07
Mezzi pesanti, ancora aumentati i transiti
Troppi i viaggi inutili per evitare l'autostrada
di Bruno Canali
LAIVES. I mezzi pesanti restano uno dei principali disagi per chi abita lungo la statale 12 anche se non si è verificato lo scenario temuto con l'introduzione delle limitazioni sull'autostrada per i mezzi più inquinanti. La polizia municipale, che effettua regolarmente controlli, conferma che, dopo (introduzione delle limitazioni autostradali per i Tir inquinanti, non si è comunque verificato un sensibile aumento dei passaggi sulla statale 12 fra Brontolo e Bolzano e questo perché, come ha spiegato il comandante Sergio Codato, questi mezzi vengono bloccati prima; al Brennero o in Trentino.
Però tutto il resto rimane ed è comunque un.grosso problema, aggravato dalla constatazione che ci sono sempre camion in transito dentro gli abitati, anche se non hanno alcun motivo per farlo. Semplicemente transitano da un capo all'altro del territorio comunale, senza alcun motivo se non quello di evitare l'autostrada. Si vedono tutti i giorni Tir che uscendo dalla zona industriale di Bolzano in direzione sud, invece che imboccare l'autostrada, come sarebbe auspicabile, scelgono la variante in galleria e così arrivano direttamente nel cuore di Laives. Quindi tirano dritto fino ad uscire. dal confine comunale, senza mai essersi fermati un attimo; è questa abitudine che va contrastata ad ogni costo e con grande impegno ma finora senza risultati positivi.
Da qualche anno invece è in vigore l'ordinanza comunale che riguarda le ore notturne, dalle 22 alle 6 e dalle 7 alle 8, istituita proprio per combattere l'ingiustificato passaggio dei camion, che contribuivano in maniera determinante a far superare il limite di tolleranza dell'inquinamento acustico. Perlomeno di notte il Comune è riuscito a limitare i danni, cosa che invece non gli è riuscita di giorno perché al solo tentativo di emanare una ordinanza 24 ore su 24 di interdizione ai mezzi pesanti non autorizzati lungo via Kennedy, erano insorti i comuni limitrofi, timorosi di dover subire a loro volta il disagio che tocca quotidianamente alla città di Laives. Non se ne fece più nulla e realisticamente, occorrerà attendere il completamento della variante in galleria da Bronzolo a Bolzano per poter emettere una ordinanza ancora più restrittiva nei confronti dei camion di passaggio. Però,una paura rimane ed è quella che la variante alla statale 12, una volta pronta e percorribile, possa diventare la terza corsia dell'autostrada, uno scenario che preoccupa tutti. E non solo a Laives.
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categoria:comune di laives, antiinquinamento
venerdì, 02 febbraio 2007
Keine faulen Kompromisse.
Wir sind für eine Volksabstimmung, bei der allein die Bevölkerung entscheiden soll, ob sie die Flugplatzerweiterung will oder nicht. Schließlich wird der regionale Flugverkehr von der gesamten Bevölkerung fi nanziert und ein nicht unbeträchtlicherTeil dieser ist dem Lärm und den Abgasen des Flugverkehrs ausgesetzt.

No a falsi compromessi.
Siamo per il referendum propositivo. La decisione a tutta la cittadinanza:
è tutta la popolazione che deve sopportare le conseguenze economiche ed
ambientali dell‘eventuale ampliamento dell‘aeroporto. La popolazione va
rispettata e non sorvolata.

16.02.2007 Wir treff en uns um 17.30 Uhr bei der Talferbrücke (Bar Theiner)
und ziehen dann gemeinsam zur Kundgebung am Kornplatz (18.00 Uhr)
Ci incontriamo al ponte Talvera (Bar Theiner) alle ore 17.30 per marciare
insieme alla piazza del Grano dove si svolge la manifestazione (ore 18.00)

Gruppo Ambientalista/ Umweltgruppe ,WWF, Legambiente, Sh.asus, Ambiente e Salute/Umwelt und Gesundheit, Quincho Barrilete


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giovedì, 01 febbraio 2007
Alto Adige 1-2-07
INQUINAMENTO ACUSTICO
Vadena: finiti i rilievi fonometrici presto l'incarico di progettazione

VADENA. I rilievi fonometrici sono conclusi ed il presidente dell'Autobrennero Ferdinand Willeit ha sollecitato la progettazione per la sistemazione delle barriere antirumore lungo l'A22. Si tratta, in pochi giorni, della seconda buona notizia nel contesto dell'impegno per diminuire l'inquinamento acustico: si è infatti sbloccata la situazione di stallo per la posa delle barriere a lato della linea ferroviaria.

La società dell'Autobrennero ha dunque confermato - dopo una serie di sollecitazioni delle precedenti e dell'attuale amministrazione comunale di Vadena - che la proposta progettuale per la sistemazione di barriere antirumore sarà portata all'attenzione del consiglio di amministrazione. Il tutto dovrebbe avvenire entro breve tempo. Se verrà dato il benestare - pare che non vi siano da mettere in preventivo particolari ostacoli - il cantiere dovrebbe essere approntato entro la fine dell'anno. Le barriere - saranno complessivamente oltre 800 metri di protezioni all'altezza di diverse abitazioni e dovrebbero essere realizzate sia sul lato est che su quello ovest dell'autostrada - vengono richieste da diversi anni proprio per arginare un inquinamento acustico sempre molto elevato, soprattutto nelle ore notturne. Per sollecitare le barriere antirumore a lato dell'autostrada, il sindaco Alessandro Beati si è recato presso il Laboratorio aria e rumore della Provincia dove ha potuto avere copia dei risultati di una serie di misurazioni che sono state effettuate all'altezza della casa Pedrotti. «Il risultato 'e che di notte il rumore supera í limiti consentiti per legge - dice Beati e così dobbiamo agire, anche perché esistono obblighi di legge in materia. In sostanza vengono fissate due fasce di misurazione la A e la B, caratterizzate da minore e maggiore distanza dalla fonte del rumore. La casa in oggetto è in fascia A, dove c'è un limite di 60 decibel, limite che, come evidenziano le misurazioni effettuate dal Laboratorio aria e rumore viene superato di notte a causa dei mezzi in transito sull'A22». L'amministrazione comunale, preso atto dei dati, ha inviato l'ennesima lettera all'Autobrennero per illustrare la situazione, corredandola con i risultati dei rilevamenti fatti. L'A22 s'è data da fare - stavolta con rapidità - ha disposto i ricordati rilievi fonometrici (conclusi di recente) che costituiranno la base per l'avvio della fase progettuale.
Altra fonte di disagi per il territorio di Vadena - ed in particolare per la zona Cervo - è anche il rumore causato dal passaggio dei treni. In questo caso le promesse (e finanziate grazie all'accordo con la Provincia) delle barriere si sono sbloccate proprio di recente dopo una serie di ricorsi alla gara di appalto che era stata indetta, a livello europeo, dalle Ferrovie italiane. Sulla base delle comunicazioni avute dalle Ferrovie, il sindaco di Vadena Alessandro Beati ha convocato in municipio tre proprietari di zona Cervo per ottenere da loro il benestare per l'uso di cantiere sui loro terreni: è il primo passo, indispensabile, in vista dei progetto esecutivo.


ZONA CERVO
La vivibilità da recuperare”

VADENA. Il comitato civico della zona Cervo - insiste anche sul territorio di Laives - s'è appellato più volte agli amministratori sia comunali che provinciali perchè trovino delle soluzioni ad una serie di problematiche. È in particolare l'inquinamento acùstico - causato dal passaggio dei treni e degli automezzi sull'A22 - a creare i problemi maggiori con conseguenti disagi per i residenti che contestano anche i rumori provocati dal decollo degli aerei dal vicino aeroporto, rumori destinati ad aumentare se lo scalo verrà ampliato. Il comitato civico, sempre in relazione all'inquinamento acustico, ha espresso a più riprese - appoggiato in questo anche dalle associazioni ambientaliste provinciali - le proprie riserve anche in merito al costruendo Centro di Guida Sicura ottenendo comunque garanzie dalla Provincia che verranno adottati tutti gli accorgimenti necessari per evitare ulteriori fonti rumorose in zona.
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giovedì, 25 gennaio 2007
Alto Adige 24-1-07
Le tante responsabilità dell'alterazione del clima

Rondini e fiori di alberi da frutta in gennaio, ghiacciai che si sciolgono a velocità impressionante, animali da letargo che ancora non si sono addormentati, il ciclo biologico di tante specie completamente sconvolto. Comodamente seduti nelle nostre poltrone, ascoltiamo queste notizie dai telegiornali, sicuramente allarmati, ma senza avere il minimo senso di responsabilità in tutto ciò. Abbiamo la convinzione che la colpa di tutto questa alterazione del clima riguardi solo le grande multinazionali che inquinano indiscriminatamente; oppure i potenti del mondo che sono irresponsabili. Ma se solo guardassimo meglio il megatelevisore al plasma che ci fornisce queste notizie o i tanti altri gadgets elettronici che invadono le nostre case, forse ci renderemo conto che questi oggetti non sono piovuti dal cielo, ma che li abbiamo acquistati noi con un atto di volontà cosciente. Ma probabilmente con una coscienza alterata, non completàmente consapevole della nostra responsabilità nel degrado ambientale che questo acquisto comportava.A questo punto molti per rimediare ai sensi di colpa forniranno delle scuse preconfezionate del tipo:« Oramai non si può più tornare indietro» oppure «l'economia non si può fermare, quante persone perderebbero il posto di lavoro?» Il fatto è che non si tratta di fermare il progresso, ma bensì domandarci di che cosa abbiamo veramente bisogno per vivere sereni e felici. Abbiamo veramente bisogno di fare delle fotografie professionali con un apparecchio che serve a telefonare? Abbiamo. veramente bisogno di un navigatore satellitare che ci dice dove dobbiamo andare perché siamo troppo pigri nel consultare la vecchia cartina stradale?Siamo proprio sicuri che i beni materiali siano la causa ultima della nostra felicità?Perché non riusciamo a vedere quanto malessere comporta questo osannato benessere?Dobbiamo renderci ben conto che qui è in gioco il futuro del nostro pianeta e dei suoi abitanti! Forse, quando un giorno le guerre non si faranno più per il petrolio, ma per un bene indispensabile come l'acqua, forse quel giorno rimpiangeremo di non aver rinunciato a qualche piccola comodità per il futuro dei nostri figli!
Massimo Burchiellaro
MERANO
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categoria:antiinquinamento
venerdì, 19 gennaio 2007

La natura è prodiga qui a San Giacomo

Di certo la natura è prodiga qui a San Giacomo di Laives. C'è una corsa incredibile a presentare i soggetti più belli. La passerella della SS12 , sì avete capito bene, la passerella presenta il suo ultimo modello, parzialmente nascosto nelle pudenda, alto slanciato è proiettato in quel miracoloso spazio che si chiama cielo. Dopo i primi vagiti con gli arti ancora poco sviluppati promette, nel suo ruolo, di raggiungere tutta la popolazione in breve tempo. Abito smagliante con riflessi solari argentei nei momenti in cui baciato dal sole risplende lui dio esemplare,

con medaglia al collo pronuncia il suo primo verbo: non abbiate paura di me, IO son con tutti Voi e Voi restate con me.
Non è uno scherzo, ne una magia, più probabile questa maledetta atmosfera calda e ammalata che li fa crescere come i funghi in quel territorio chiamato PUC area promettente per nuove e vigorose sperimentazioni.
Il nuovo germoglio è qui vicino a noi come il precedente , quello in prossimità delle scuole e già accettato come un Re a fianco della sua Regina.


Grazie amici, ci mancava proprio questa attenzione per i campi elettromagnetici
Lorenzo Merlini


Alto Adige 18-1-07

UN EDIFICIO RISPETTOSO DELL'AMBIENTE
È laprima costruzione «Casa climaA» sul territorio comunale

di Bruno Canali
LAIVES. Finalmente c'è la prima "Casa clima A" sul territorio comunale. Si tratta dell'edificio costruito a San Giacomo nella zona di espansione Kóssler, dalla cooperativa «Synesis» costituita da 10 soci che erano partiti ancora nel 1998 con la loro cordata. «Ci sono voluti 8 anni - dice il presidente Paolo Fattor - da quando facemmo richiesta di un terreno ad oggi, che l'opera è completata».
Ma quello che fa della Synesis un unicum è il fatto di avere ricevuto recentemente dalla Provincia il riconoscimento di Casa clima A e la relativa targhetta che entro poche settimane verrà applicata all'esterno dell'edificio. Dietro questa semplice sigla vi è un iter complesso, che impone il rispetto delle più moderne soluzioni in fatto di risparmio energetico e sfruttamento passivo delle fonti come il sole e l'acqua e uno dei pregi che hanno avuto i 10 soci è stato proprio quello di credere in questo, spendendo, in fase costruttiva, fra il 5 e il 7 per cento in più rispetto ad un edificio tradizionale.
Per sostenere l'opzione Casa clima, la giunta provinciale altoatesina eroga un contributo pari al 5 per cento in più rispetto a quello normale. Non è granchè, anche se si tratta pur sempre di soldi che aiutano i costruttori ad ammortizzare le maggiori spese per raggiungere il risultato del risparmio ambientale. La strada futura comunque va in questa direzione e infatti, nella recente legge finanziaria varata dal Governo, si prevedono maggiori incentivi proprio per coloro che scelgono di costruire gli edifici badando al risparmio energetico e quindi tutelando proprio l'ambiente.
Si diceva dell'iter lungo - e nel contempo anche impegnativo - che è stato sostenuto dai soci: «Quando ci siamo mossi con con la cooperativa - ricorda Fattor - abbiamo deciso di imboccare la strada di una maggiore sensibilità ecologica. Così abbiamo scelto il progetto dell'architetto Wielfried Moroder chee ha progettato anche la ex Filanda, con lo studio Ais che è una cooperativa interdisciplinare. I lavori veri e propri li ha fatti la ditta Plattner Bau e, concretamente, si è trattato di introdurre tutti quegli accorgimenti necessari per avere alla fine un risparmio energetico che ci consentirà di ammortizzare i maggiori costi sostenuti, nell'arco di 7 o 8 anni. La costruzione sfrutta al massimo l'irradiamento passivo del sole. Sono stati eliminati completamente i ponti termici e introdotta la bioarchitettura». La certificazione ambientale, che rilascia l'ufficio provinciale aria e rumore.è a più livelli: quello A è il più rigoroso e infatti, per ottenerlo, la cooperativa Synesis ha dovuto sostenere un vero e proprio esame ambientale da parte dei tecnici su risparmio termico e sull'utilizzo di fonti alternative, come sono i pannelli solari, la geotermia per il caldo d'inverno e il fresco d'estate e altro ancora.




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categoria:innovazione, centro attenzione permanente, antiinquinamento
martedì, 16 gennaio 2007

un intervento urgente di fronte a un possibile pericolo per la salute umana
Attività dell'Unione europea
Sintesi della legislazione


AMBIENTE: DISPOSIZIONI GENERALI >
ARMONIZZAZIONE TECNICA >
SICUREZZA DEI CONSUMATORI >
SICUREZZA DEI PRODOTTI ALIMENTARI >
STRATEGIA EUROPEA IN MATERIA DI SANITÀ >

Principio di precauzione

Il principio di precauzione può essere invocato quando è necessario un intervento urgente di fronte a un possibile pericolo per la salute umana, animale o vegetale, ovvero per la protezione dell'ambiente nel caso in cui i dati scientifici non consentano una valutazione completa del rischio. Esso non può essere utilizzato come pretesto per azioni aventi fini protezionistici. Tale principio viene soprattutto applicato nei casi di pericolo per la salute delle persone. Esso consente, ad esempio, di impedire la distribuzione dei prodotti che possano essere pericolosi per la salute ovvero di ritirare tali prodotti dal mercato.

ATTO

Comunicazione della Commissione, del 2 febbraio 2000, sul ricorso al principio di precauzione [COM(2000) 1 def. - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].

SINTESI

Il Trattato CE contiene un solo riferimento esplicito al principio di precauzione, e più precisamente, nel titolo consacrato alla protezione ambientale. Tuttavia, nella pratica, il campo d'applicazione del principio è molto più vasto e si estende anche alla politica dei consumatori e alla salute umana, animale o vegetale.
In assenza di una definizione del principio di precauzione nel Trattato o in altri testi comunitari il Consiglio, nella sua risoluzione del 13 aprile 1999, ha chiesto alla Commissione di elaborare degli orientamenti chiari ed efficaci al fine dell'applicazione di detto principio. La comunicazione della Commissione costituisce una risposta a questa domanda.
La fissazione di orientamenti comuni riguardanti l'applicazione del principio di precauzione avrà anche ripercussioni positive a livello internazionale.
Il principio è stato adottato in varie convenzioni internazionali ed il suo concetto figura in special modo nell'Accordo sulle misure sanitarie e fitosanitarie (SPS) concluso nel quadro dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC).
Una definizione chiara del modo con cui la Comunità intende fare ricorso al principio di precauzione per garantire un livello idoneo di protezione ambientale e della salute può contribuire alle discussioni già iniziate negli ambienti internazionali.

Nella sua comunicazione, la Commissione analizza rispettivamente i fattori che provocano il ricorso al principio di precauzione e le misure risultanti da un tale ricorso. Essa propone anche orientamenti per l'applicazione del principio.
I fattori che originano il ricorso al principio di precauzione
Secondo la Commissione, il principio di precauzione può essere invocato quando gli effetti potenzialmente pericolosi di un fenomeno, di un prodotto o di un processo sono stati identificati tramite una valutazione scientifica e obiettiva, ma quando questa valutazione non consente di determinare il rischio con sufficiente certezza. Il ricorso al principio si iscrive pertanto nel quadro generale dell'analisi del rischio (che comprende, oltre la valutazione del rischio, la gestione e la comunicazione del rischio) e più particolarmente nel quadro della gestione del rischio che corrisponde alla presa di decisione.
La Commissione sottolinea che il principio di precauzione può essere invocato solo nell'ipotesi di un rischio potenziale, e che non può in nessun caso giustificare una presa di decisione arbitraria.
Il ricorso al principio di precauzione è pertanto giustificato solo quando riunisce tre condizioni, ossia: l'identificazione degli effetti potenzialmente negativi, la valutazione dei dati scientifici disponibili e l'ampiezza dell'incertezza scientifica.

Le misure risultanti dal ricorso al principio di precauzione
Per quanto riguarda le misure risultanti dal ricorso al principio di precauzione, esse possono prendere la forma di una decisione di agire o di non agire.
La risposta scelta dipende da una decisione politica, che è funzione del livello di rischio considerato come "accettabile" dalla società che deve sostenere detto rischio.

Quando agire senza attendere maggiori informazioni scientifiche sembra essere la risposta appropriata a un rischio in virtù dell'applicazione del principio di precauzione, bisogna ancora determinare la forma che deve prendere questa azione. Oltre all'adozione di atti giuridici suscettibili di controllo giuridico, tutta una serie di azioni è a disposizione dei responsabili (finanziamento di un programma di ricerca, informazione del pubblico quanto agli effetti negativi di un prodotto o di un processo, ecc.).
In nessun caso la scelta di una misura dovrebbe basarsi su una decisione arbitraria.

Orientamenti per il ricorso al principio di precauzione
Tre principi specifici dovrebbero sottendere il ricorso al principio di precauzione:
  • l'attuazione del principio dovrebbe fondarsi su una valutazione scientifica la più completa possibile. Detta valutazione dovrebbe, nella misura del possibile, determinare in ogni istante il grado d'incertezza scientifica;
  • qualsiasi decisione di agire o di non agire in virtù del principio di precauzione dovrebbe essere preceduta da una valutazione del rischio e delle conseguenze potenziali dell'assenza di azione;
  • non appena i risultati dalla valutazione scientifica e/o della valutazione del rischio sono disponibili, tutte le parti in causa dovrebbero avere la possibilità di partecipare allo studio delle varie azioni prevedibili nella maggiore trasparenza possibile.
Oltre a questi principi specifici, i principi generali di una buona gestione dei rischi restano applicabili allorché il principio di precauzione viene invocato. Si tratta dei cinque seguenti principi:
  • la proporzionalità tra le misure prese e il livello di protezione ricercato;
  • la non discriminazione nell'applicazione delle misure;
  • la coerenza delle misure con quelle già prese in situazioni analoghe o che fanno uso di approcci analoghi;
  • l'esame dei vantaggi e degli oneri risultanti dall'azione o dall'assenza di azione;
  • il riesame delle misure alla luce dell'evoluzione scientifica.
L'onere della prova
Al di fuori delle regole che si applicano ai prodotti quali le medicine, gli anticrittogamici o gli additivi alimentari, la legislazione comunitaria non prevede un sistema di autorizzazione preventivo all'immissione sul mercato dei prodotti. Nella maggior parte dei casi, spetta pertanto all'utilizzatore, ai cittadini o alle associazioni di consumatori di dimostrare il pericolo associato a un processo o a un prodotto dopo che questo è stato immesso sul mercato.
Secondo la Commissione, un'azione presa a titolo del principio di precauzione può in taluni casi comportare una clausola d'inversione dell'onere della prova sul produttore, il fabbricante o l'importatore. Questa possibilità dovrebbe essere esaminata caso per caso; la Commissione non preconizza l'estensione generale di un tale obbligo a tutti i prodotti.

ATTI CONNESSI

Regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi generali e le prescrizioni generali della legislazione alimentare, che istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e che stabilisce procedure riguardanti la sicurezza dei prodotti alimentari [Gazzetta ufficiale L 031 dell'01.02.2002].
Allorquando esiste la possibilità che un alimento possa produrre effetti nocivi sulla salute, può essere applicato il principio di precauzione (ai sensi dell'articolo 7) al fine di intervenire rapidamente adottando tutte le misure necessarie. Tale principio viene segnatamente applicato quando sussiste un'incertezza o quando non esistono informazioni scientifiche complete sul rischio potenziale.
Le misure devono essere adeguate al rischio ed essere riesaminate entro un termine ragionevole.

Per ulteriori informazioni sul principio di precauzione, si consulti la pagina della Direzione generale Salute e protezione dei consumatori ( EN ).
Ultima modifica: 02.11.2005

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categoria:antiinquinamento

martedì, 16 gennaio 2007


MANIFESTAZIONE DEL 10 MARZO A BOLZANO
CONTRO L'EUROTUNNEL DEL BRENNERO E LE GRANDI OPERE

RETE DI MUTUO SOCCORSO CONTRO LE GRANDI OPERE E LE NOCIVITA'
L' anno 2007sarà un anno di lotta decísívo contro le grandi opere che minacciano di distruggere l'ambiente in regione: tav del Brennero, inceneritore, aeroporto, autodromo íschia-Frizzi, centrale idroelettrica di Fortezza e non solo ....
É giunto il momento di incontrarsi e trovare maggiore forza per fermare la devastazione del territorio.
Il 10 marzo a Bolzano si terrà una grande manifestazione e un'Assemblea contro la tav del Brennero e le nocività..
L' evento sarà anche t occasione per lanciare la costituzione, a livello locale , della re te nazionale di mutuo soccorso contro le grandi opere e le nocività, nata da poco ín Val di Susa.
Nelle prossime settimane avranno luogo a Bolzano degli incontri aperti a tutti i cittadini e gruppi locali interessati a condividere e a collaborare.
Il primo incontro si terrà giovedi 18. 01. 07 alle 20.30 nella sala sedute del palazzo "Plaza" in via del Ronco 2 a Bolzano
(non nella sala della circoscrizione Europa ma di fronte)
La partecipazione agli incontri dí rete è a titolo personale e slegata da partiti e síndacati.
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lunedì, 15 gennaio 2007
Alto Adige 14-1-07
Inceneritore, arriva Montanari
Lunedì conferenza con il consulente di Beppe Grillo
BOLZANO. «Nanopatologie, come morire a norma di legge»,
questo il titolo di un incontro organizzato per domani alle 20 presso la Sala di rappresentanza del Comune dall'associazione Ambiente e Salute, il Gruppo Ambientalista e il Meetup di Beppe Grillo, attivi da tempo contro la realizzazione del nuovo impianto. Una serata informativa sull'effetto dell'inquinamento da nanoparticelle (ovvero le polveri sottilissime prodotte da inceneritore e traffico) sulla salute, alla quale interverrà il dottor Stefano Montanari, ricercatore e direttore scientifico di Nanodiagnostics. “ Montanari è il ricercatore modenese che, insieme con la moglie Antonietta Gatti - si legge in una nota degli ambientalisti -, ha studiato gli effetti sull'organismo delle particelle inorganiche prodotte dagli inceneritori, capaci di entrare con grande facilità nell'organismo, fino al nucleo delle cellule, e di provocare malattie come il cancro, senza che esistano meccanismi biologici capaci di eliminarle”
Intervista a Stefano Montanari "Carta 24. No news 22"
L’OPINIONE PUBBLICA e le autorità dedicano una certa attenzione, ma senza adottare rimedi, all’inquinamento causato dalle polveri Pm10 responsabili di gravi danni sanitari. Quelle ancora più sottili, le Pm2.5 e inferiori, sono invece tralasciate in attesa della definizione di un quadro normativo che si preannuncia fin d’ora carente. A lanciare l’allarme è uno dei principali esperti italiani in materia, il farmacologo Stefano Montanari dell’istituto Nanodiagnostics di Modena.
«È indiscutibile - afferma Montanari - che il particolato grossolano penetra meno profondamente nelle vie respiratorie e passa con difficoltà dalle vie aeree al
sangue, mentre, diminuendo la taglia, aumentano la capacità di andare più in profondità nei bronchi e la facilità di passaggio».
Come agiscono le polveri microsottili una volta inalate?
Spesso questo particolato non è biodegradabile. Una volta che si è installato in un organo vi rimane per sempre, perché non abbiamo meccanismi di eliminazione.
S’innesca una reazione da corpo estraneo che si estrinseca di norma in una granulomatosi che, a sua volta, può trasformarsi in una forma tumorale.
Gli inceneritori aggravano la situazione?
Trasformano materiale grossolano in sostanze tossiche, come fumi e ceneri. Queste ultime richiedono discariche speciali mentre l’inquinante atmosferico, oltre a essere respirato, prima o poi cadrà a terra, sulle colture da cui ricaviamo il cibo nostro o degli animali.
Ci dicono spesso che gli inceneritori sono dotati di filtri efficienti...
In realtà, captano solo il Pm10, vale a dire la frazione di gran lunga meno numerosa e meno aggressiva del particolato, e lasciano invece libero transito alle polveri
più fini, che pesano poco ma sono formati da particelle miliardi di volte più numerose rispetto al Pm10. Lastessa cosa vale per alcuni filtri dei motori diesel. Ecco che come per magia le centraline di rilevamento delle Pm10 accendono la luce verde; ma non ci dicono nulla delle particelle ultrasottili: abbiamo ridotto una contaminazione che ci può far ammalare per sostituirla con un’altra che ci può uccidere. Gli inceneritori con la migliore tecnologia adottano filtri sofisticati e bruciano a temperature più alte. Ma più elevata è la temperatura, più si producono polveri-killer ultrasottili. Tutte cose note a chi è tenuto a tutelare la salute pubblica.
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categoria:salute, inceneritore, antiinquinamento
lunedì, 08 gennaio 2007

Alto Adige 7-1-07

Le auto è meglio lasciarle fuori dal paese”
Nota -con proposte- del consigliere Grasso (Rifondazione)
LAI VES. «Pineta ha bisogno di parcheggi all'interno dell'abitato? E a chi servono? Ai residenti o a chi viene da fuori? Bisogna favorire chi accompagna in auto, partendo da poche centinaia di metri, il figlio a scuola piuttosto che all'allenamento di calcio o è meglio chiedere dei percorsi protetti? E a chi venendo da fuori paese intende recarsi in qualche locale pubblico o ad allenarsi è troppo chiedere di fare duecento metri a piedi?». Partendo da queste considerazioni, Rosario Grasso (consigliere comunale di Rifondazione Comunista) entra nel merito della discussione sviluppatasi: «Si tratta - scrive Grasso - di decidere se vogliamo le auto in paese o se pensiamo di lasciarle ai margini. Pineta non è così grande per cui, eventualmente, si tratta di fermarsi a qualche centinaio di metri al massimo dalla propria abitazione. L'argine del Rio Lusina, la striscia di terreno tra nuova variante e vecchie sede della statale e, per Pineta Monte, un terreno facilmente reperibile di fronte al ristorante Rotwand sembrano essere la soluzione più plausibile e conveniente. Oltre a tenere il traffico completamente fuori dall'abitato conclude la nota - si darebbe un aspetto più accogliente e ordinato alla frazione e a Pineta Monte si potrebbe ricavare uno spiazzo per far girare la circolare, togliendo così qualsiasi alibi a chi tergiversa .nell'istituire un servizio sempre più necessario».
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categoria:conca atesina, antiinquinamento
domenica, 07 gennaio 2007

Alto Adige 7-1-07

I DISAGI DEL TRAFFICO
La recente apertura di Bressanone sud ha rilanciato un'idea sempre attuale


Nel bilancio della società autostradale ci sarebbero i fondi necessari per costruire un accesso autostradale  tra i caselli di Bolzano sud e Egna

di Ezio Danieli

LAIVES Il 3 gennaio è stato aperto il casello autostradale a Bressanone sud. E' stato pensato soprattutto per il traffico pesante diretto alla zona industriale con un sistema di pagamento con .Telepass o carte di credito, bancomat incluso. Il presidente dell'A22, Ferdinand Willeit, nel corso di un rapido sopralluogo alla nuova struttura, ha dichiarato che un casello del genere sarebbe previsto anche a Laives e che una-proposta del genere, a nome dell'Autobrennero, l'aveva già fatta, nel 1993. Il condizionale resta d'obbligo in merito appunto al casello (o uscita come preferisce chiamarla il sindaco Polonioli): la società autostradale lo ha inserito nel suo piano di finanziamenti ma il presidente della giunta provinciale continua a ribadire - interpretando le opinioni della Svp e del Bauernbund – che una struttura del genere non è necessaria. È non c'è stato verso, almeno finora, di fargli cambiare idea nonostante vi sia anche la sua firma nel verbale a margine dell'intesa generale sottoscritta il 13 febbraio 2004 a Roma davanti all'allora capo del governo Silvio Berlusconi.
«Le nostre intenzioni - conferma Massimo Occello, direttore generale della società dell'Autobrennero - sarebbero di realizzare all'altezza di Laives un mezzo casello, simile per struttura e per funzionamento - appunto a quello aperto di recente a Bressanone sud. Dall'autostrada potrebbero.uscire i mezzi provenienti da nord e vi entrerebbero quelli diretti.verso nord. Una soluzione del genere risulterebbe, tra l'altro, meno costosa».
L'obiettivo sarebbe ovviamente di favorire soprattutto i mezzi pesanti in previsione dell'oramai prossimo ampliamento della zona industriale a sud della città.
Siamo davanti ad un paradosso. Nel bilancio della società autostradale ci sarebbero i. fondi necessari per costruire un accesso autostradale - si specifica tra i caselli di Bolzano sud e Egna - con una voce di spesa, comprensiva di interventi A22 in altre località, di 30 milioni di euro. Per un casello monodirezionale da realizzarsi a Laives ne basterebbero una decina. Niente personale sul posto, ma pagamento con carta di credito o con viacard. Fin qui tutto bene. Ma c'è un ma. Aldilà dello stanziamento, altro la società A22 non ha portato avanti. Non esiste un progetto, ancorché di massima, non è mai stato localizzato il luogo dove costruire il collegamento all'autostrada, ovvero se costruire l'opera a sud di Laives, oppureall'altezza della città, se farlo su territorio di Laives o di Vadena. C'è solo lo stanziamento “imposto” in qualche modo dall'Anas per arrivare al rinnovo della concessione autostradale. È quindi facile intuire che arrivare alla sua realizzazione in tempi brevi è impossibile, fosse anche imminente una decisione politica in tal senso. Ma Durnwalder e la Svp continuano a dire «nein».



9.537
Vale la pena ricordare che 9.537 residenti - con altrettante firme - hanno chiesto in passato la realizzazione di un casello autostradale a Laives sud. A suo tempo avevano sottoscritto 3.767 abitanti di Laives e 3.139 di Bolzano. A favore del casello A22 si erano espressi 606 residenti a San Giacomo, 496 a Pineta, 426 di Bronzolo, 168 di.Vadena, 176 di Ora. Abitanti che, se chiamati oggi a rifirmare, probabilmente sarebbero in numero superiore visti i disagi causati dall'apertura del primo tratto di variante. Ma bisognerà attendere almeno altri cinque anni (se basteranno) per percorrere tutta la circonvallazione che nei prossimi mesi si allungherà soltanto nel tratto antistante l'abitato di Pineta.
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sabato, 06 gennaio 2007
Quanto sono pericolosi i nuovi inceneritori?
Vi inoltro l'invito alla serata informativa organizzata da:
Associazione ambiente e salute http://www.ambientesalute.org/
Umweltgruppe Bozen
Meetup di Beppe Grillo
“Le Nanopatologie:  come morire a norma di legge”
Die Nanopathologien: wie stirbt man durch gesetzliche Verordnung


15 gennaio -Januar  ore 20.00 Uhr 
Sala di rappresentanza del Comune /Gemeindesaal Bozen Vicolo Gummer/Gumergasse 7
Relatore-Referent:  Dott. Stefano Montanari   direttore scientifico –Wissenschaftlicher Leiter Nanodiagnostics
Montanari è il ricercatore modenese che, insieme con la moglie Antonietta Gatti, ha studiato gli effetti sull’organismo delle particelle inorganiche prodotte dagli inceneritori, capaci di entrare con grande facilità nell’organismo, fino al nucleo delle cellule, e di provocare malattie come il cancro, senza che esistano meccanismi biologici capaci di eliminarle. Montanari e Gatti hanno dato troppo fastidio e così gli hanno tolto lo strumento con il quale hanno scoperto i meccanismi con cui le nanoparticelle prodotte dalle combustioni sono capaci di uccidere: si tratta di un microscopio elettronico a scansione ambientale. http://www.nanodiagnostics.it/
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sabato, 06 gennaio 2007
WWF-BZ-!
Im Rahmen des Haushaltsvoranschlages für das neue Jahr äußerte der Herr LH im Dezember erneut die Absicht, den Flughafen Bozen aufzubauen; koste es, was es wolle! Diese Nachricht erreichte uns nachdem die sehr kostspielige Arbeit des Mediators in Gang kam und Vorbereitungen für eine Volksbefragung schon laufen. Seither werden die Stimmen deren, die sich bereit erklären zu „verhandeln“, obwohl sie eigentlich gegen die Erweiterung des Flugplatzes sind, immer stärker. Ein Leiferer Gemeinderat schlug vor, als Gegenleistung zum Flughafenausbau für Leifers eine Autobahnmautstelle einzufordern.
Für uns muss klar gesagt werden: wenn die Errichtung der Autobahnmautstelle wirklich zur Verbesserung der Umweltsituation im Bozner Talkessel beitragen könnte, dann muss dieser erfolgen unabhängig davon ob der Flughafen erweitert wird. Dasselbe gilt für die Lärmschutzwände, die wiederholt versprochen wurden. Es muss erneut betont werden, dass der Schutz der Gesundheit ein grundlegendes Recht aller Bürgerinnen ist. Dieses Grundrecht kann folglich nicht Gegenstand von Mediationen sein und kann schon gar nicht für derartige Kompromisse herhalten.
Der Zuwachs des Flugverkehrs ist unvereinbar mit dem Wohlbefinden der Bürgerinnen, sowohl in gesundheitlicher als auch in finanzieller Hinsicht. Aus diesem Grund haben vor Weihnachten eine Gruppe von Bürgerinnen mit ihrer Unterschrift eine Volksbefragung in die Wege geleitet.
Für die WWF Bozen
Anna Schgraffer
Alessandro Cosi
St. Jakob

WWF-BZ-!
In dicembre il Presidente della Giunta, nell’ambito delle previsioni di bilancio per il nuovo anno ha ribadito che il potenziamento dell’aeroporto si farà, costi quel che costi. Questo annuncio arriva nonostante ci siano già in cantiere una costosissima “mediazione” e un referendum provinciale. Da allora hanno cominciato a circolare sempre più insistenti le voci di chi, pur contrario all’ampliamento dell’aeroporto, è disponibile a “trattare” proponendo delle contropartite per migliorare la situazione ambientale a sud di Bolzano. Per esempio solo qualche giorno fa Christian Bianchi di An ha proposto di barattare l’ampliamento con un casello autostradale a Laives.
Ora, va detto che se il casello autostradale a Laives serve per migliorare la situazione ambientale, vuol dire che esso deve essere realizzato a prescindere dalla decisione che verrà presa per l’aeroporto. E questo vale anche per le barriere acustiche per autostrada e ferrovia, tra l’altro già promesse in più di un’occasione. Dobbiamo ripetere che la difesa della salute è un diritto costituzionale e umano e come tale non può essere oggetto di trattative o compromessi di questo genere.
Il potenziamento dell’aeroporto e dei voli sopra i cieli della zona non è sostenibile né in termini ambientali né finanziari. Per questo motivo prima di Natale un gruppo di oltre 50 cittadini ha promosso con la propria firma un referendum provinciale che servirà a interpellare tutta la popolazione, poiché la Giunta non si dimostra abbastanza imparziale in questa decisione. 
Per il WWF-Bolzano
Anna Schgraffer
Alessandro Cosi
S.Giacomo

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categoria:aereoporto san giacomo, antiinquinamento
sabato, 06 gennaio 2007
Casello e traffico

Da pochi giorni è stato aperto il casello autostradale di Bressanone sud.
Obiettivo principale è quello di dirottare in autostrada il traffico pesante da e per la zona industriale sud. Giunta comunale e Provincia soddisfatte, “un ulteriore passo in avanti per decongestionare la città dal traffico di transito” sostiene l'assessore Florian Mussner; il sindaco di Bressanone : “il nostro obiettivo è quello di spostare gran parte del traffico sull'autostrada proprio grazie al nuovo casello”
Ora ci domandiamo perchè tanta reticenza da parte della Provincia nel non sostenere un progetto analogo in prossimità di Bronzolo-Laives? Non è meglio evitare che i mezzi pesanti, ma anche gli altri, -quelli di trasferimento- non passino per i centri cittadini? Le motivazioni identiche per Bressanone non sono valide per la “bassa atesina”? Si è potuto constatare recentemente, con la chiusura della galleria, ciò che può accadere sulla statale 12 ed in particolare proprio nei centri abitati. La costruenda nuova variante può solo portare inquinamento ulteriore nei centri abitati perchè meno costosa dell'autostrada e quindi più frequentata.
Il tunnel di San Giacomo viene ancora poco utilizzato, sopratutto nella direzione Bolzano - Laives è necessario che i vigili urbani verifichino questi numerosi passaggi “anomali” di attraversamento del paese di San Giacomo e invitino l'amministrazione di Laives a prendere misure più drastiche non ultima quella di fare come a Oltrisarco dove i non residenti non possono percorrere la via Claudia Augusta in direzione nord.
Ci attendiamo nuovi monitoraggi, sopratutto nelle cosiddette ore di punta dove c'è maggior trasgressione e molto poca sensibilità per la salute pubblica, e ovviamente degli interventi efficaci, tali, da sopprimere gli abusi.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini
* anche Alto Adige 7-1-07
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categoria:conca atesina, centro attenzione permanente, antiinquinamento
sabato, 06 gennaio 2007
Corriere dell'Alto Adige 3&5-01-01
sms gratis agli utenti per i divieti antismog
L'appa. INFORMAZIONI IN TEMPO REALE

BOLZANO - L'Agenzia provinciale per l'ambiente ha attivato un servizio gratuito di messaggi Sms per informare i cittadini su eventuali blocchi o limitazioni del traffico. L'attivazione del servizio, già funzionante, è molto semplice: chiunque sia interessato può mandare dal proprio cellulare un messaggio con il testo info «divieti sì» al numero 335 8249596, aderendo automaticamente e in forma assolutamente gratuita a questa innovativa opportunità. In caso di tre giorni consecutivi con superamento della soglia giornaliera di polveri sottili (Pm10), i cittadini aderenti all'iniziativa potranno ottenere direttamente sul proprio telefonino tutte le informazioni sulla natura dei divieti di circolazione nella zona di riferimento: le notizie via Sms riguardano eventuali restrizioni della circolazione nei tre maggiori centri della Provincia, Bolzano, Merano e Bressanone, e vengono fornite direttamente e in tempo reale dall'Appa: «Il servizio di messaggistica via telefonino - afferma il direttore Luigi Minach costituisce un ottimo strumento per la popolazione, che può essere informata gratuitamente e velocemente su una problematica reale come il blocco del traffico. La situazione attuale non è allarmante, anzi, grazie ad un inverno ventilato e non molto freddo, il livello delle polveri sottili è rimasto per questi mesi al di sotto della soglia di allerta». Ad oggi, dunque, non vi sono rischi concreti per attendersi prese di posizione da parte dell'amministrazione in materia di viabilità, ma l'attenzione è sempre costante e durerà sicuramente fino ad aprile: «In questo momento le uniche preoccupazioni - continua Minach provengono dai piccoli centri della Val Venosta, con problematiche legate all'eccessiva combustione a legna: siamo già pronti ad intervenire quanto prima, incontrandoci con le rappresentanze comunali per varare un piano unitario e di rapida attuazione. Un'iniziativa innovativa è invece il blocco del traffico sull'autostrada A22 e la strada statale del Brennero per i tir superiori alle 7,5 tonnellate dal 10 gennaio al 30 aprile: tale provvedimento rappresenta un unicum, che porta le restanti regioni italiane e anche l'intera Europa a guardare l'Alto Adige come un modello concreto nella risoluzione dei problemi di traffico».
.Paolo Gaiardelli

IN DUE GIORNI GIA' 1320 ISCRIZIONI

Grazie all'utilizzo dei telefoni cellulari, che hanno una diffusione capillare tra la popolazione, si è compiuto un'ulteriore salto di qualità verso la campagna di sensibilizzazione "Missione aria pulita", che ha preso il via nei mesi scorsi.
In questi giorni, di sicuro molte altre famiglie decideranno di registrarsi per accedere al servizio gratuito. Per attivare il servizio «sms divieti di circolazione» basta inviare un messaggio con il contenuto «info divieti sì» al numero
335 8249596. Il servizio è appunto gratuito, e gli unici costi a carico del cittadino sono quelli relativi all'invio dell'sms di attivazione o disattivazione. Ulteriori informazioni sono disponibili alla pagina della Rete civica provinciale o cliccando



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categoria:salute, antiinquinamento
venerdì, 05 gennaio 2007
Alto Adige 5-1-07
Il sindaco: cultura come motore per lo sviluppo del territorio
LAIVES. La recente conferenza durante la quale è stata presentato il libro "Città satellite? Le Laives d'Europa" ha lasciato il segno. L'amministrazione comunale ha preso sul serio l'esortazione dell'autore (si tratta di Giorgio Tavano Blessi, ricercatore e docente all'Università di Venezia) a puntare di più sulla cultura come volano dello sviluppo per l'intero territorio, anche grazie alle ricadute che può avere sull'economia.
Questa volontà è adesso espressa anche nella relazione del sindaco Polonioli che accompagna il bilancio di-previsione dove si dice, appunto, che questa sarà una sfida da vincere per il futuro.
«La nostra ambizione - dice il sindaco - è quella di uscire dallo schema "lavoro e vivo a Bolzano, dormo a Laives", tipico delle realtà periferiche e questa emancipazione passa necessariamente attraverso la crescita culturale». Per quanto riguarda -in particolare le manifestazioni artistiche, c'è la ferma volontà di rilanciare anche il tradizionale Premio di pittura "Città di Laives" e di collegarsi assolutamente all'edizione 2008 di "Manifesta" che si terrà a Bolzano, un "treno" giudicato imperdibile anche per Laives. Anche il Festival comunale deve trovare nuovi stimoli per il rilancio, pena la sua decadenza a sagra paesana. (b.c.)



Inquinamento, per Rifondazione serve una mappatura del territorio

Egna/Laives

Claudio Vedovelli dell’associazione “Ambiente e salute” ha segnalato un intervento sul camino dell’impianto di incenerimento di Bolzano ed in concomitanza l’assenza sul sito della provincia dei dati relativi alle emissioni.
Questo episodio riporta in primo piano la necessità di una corretta informazione sulle condizioni in cui si vive nella conca di Bolzano e della Bassa Atesina. I cittadini, al di là dell’episodio contingente, non sanno a quali fattori inquinanti sono esposti, non conoscono la qualità dell’aria che respirano, non conoscono le conseguenze a breve, medio e lungo termine sulla salute.
Sono a conoscenza però che le strutture inquinanti sono troppe e che rischiano di aumentare: zone industriali, ferrovia, SS 12, autostrada, discarica, centro guida sicura, a cui a breve vorrebbero aggiungere il nuovo megainceneritore e un aeroporto ampliato con la capacità, nei periodi più critici, di una ventina di voli giornalieri.
La mancanza di strumenti di monitoraggio del territorio, peraltro previsti da leggi nazionali ed europee, ma non recepiti a livello locale, hanno conseguenze pratiche nefaste.
Non conoscendo il grado di inquinamento a cui sono sottoposti i cittadini, non si interviene per eliminarne le cause o almeno ridurne gli effetti e si continua, ad esempio, a costruire mettendo a repentaglio la salute degli incauti acquirenti in zone in cui dovrebbe essere interdetto.
La legge 447/95 prevede che i comuni si dotino di strumenti atti a conoscere i reali livelli di inquinamento attraverso una mappatura del territorio, ma il mancato recepimento della normativa non pone vincoli e non obbliga ad intervenire. Probabilmente è questo il motivo per cui finora si è rinunciato a legiferare.
Le amministrazioni locali però, nel rispetto del dettato costituzionale, delle loro competenze in materia di salute pubblica e delle direttive europee devono agire con solerzia in difesa dei loro amministrati senza cercare alibi o peggio nascondendo la testa sotto la sabbia.

Rifondazione comunista Laives
Anche Alto Adige 5-1-07

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categoria:conca atesina, comune di laives, aereoporto san giacomo, antiinquinamento
domenica, 24 dicembre 2006


Osservazioni sul recente Consiglio Comunale di Laives riguardo l'ampliamento dell'aeroporto.
Ricordando i possibilisti o favorevoli:
...Pusateri sostanzialmente non dice no all'ampliamento della pista di San Giacomo, a patto che vengano rispettate ben precise condizioni, non ultima la garanzia, da parte provinciale, che semmai, più dei 400 metri previsti, al territorio di Laives non si chiederà altro in futuro.
...Più o meno simili anche i giudizi di An; Christian Bianchi ha spiegato che converrebbe forse preparasi a contrattare con la Provincia una adeguata contropartita per Laives.
Il Centro attenzione Permanente di San Giacomo vuole evidenziare alcuni aspetti non trascurabili:
per Maso della Pieve e maggiormente per San Giacomo il problema non è solo l'ampliamento dell'aereoporto ma l'inquinamento complessivo che si ripercuote sul territorio.
I due quartieri sono realtà urbane esposte a forti pressioni rappresentate da inquinamenti atmosferici, ma ancora di più dal rumore ambientale, le cui sorgenti prevalenti sono la ferrovia, il traffico veicolare e l'aeroporto.
Anche a Laives, oggi, ci dovrebbe essere una maggiore sensibilità nei confronti del problema dell'inquinamento da rumore in quanto sta diventando una delle principali cause del peggioramento della qualità della vita, sia nelle città, sia in zone extraurbane e rurali limitrofe ad importanti infrastrutture di tipo artigianale, industriale e commerciale.
Fortunatamente nello stesso consiglio comunale il consigliere Grasso ha sollevato il problema della salute, salute raccontata dai più a parole, ma molto spesso dimenticata nei fatti.
Vogliamo ricordare il Sesto Programma di Azione per l'ambiente dell'Unione Europea, che si concentra sui settori in cui l'intervento è più urgente ed in cui si rende necessario fissare obiettivi per i prossimi 10 anni.
-Tra le aree tematiche che necessitano di intervento rientra il problema legato all'inquinamento acustico; si denota infatti come il rumore incide negativamente sulla salute e sulla qualità della vita di almeno un quarto della popolazione dell'Unione Europea, causando stress, disturbi al sonno ed un maggior rischio di malattie cardiovascolari.
Le pubbliche autorità sono quindi tenute a redigere delle mappe del rumore e a fissare obiettivi specifici di riduzione del rumore.
La Legge Quadro n° 447/1995 è la prima legge in Italia che definisce criteri generali di valutazione, obiettivi di qualità e linee di intervento in materia di protezione dell'ambiente dall'inquinamento acustico.
La legge quadro adotta lo strumento di classificazione acustica del territorio in cui ciascun comune provvederà a classificare il proprio territorio dal punto di vista acustico tenendo conto delle preesistenti destinazioni d'uso. Quindi, in base alle caratteristiche degli insediamenti presenti sul territorio, si possono associare dei limiti per l'inquinamento acustico in ambiente esterno. Sono state individuate dalla legge quadro 6 classi acustiche:
Classe I: aree particolarmente protette (aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago);
Classe II: aree destinate ad uso prevalentemente residenziale (aree con bassa densità di popolazione, assenza di attività industriali e commerciali);
Classe III: aree di tipo misto (aree urbane di media densità e traffico, con presenza di attività commerciali, uffici, con assenza di attività industriali);
Classe IV: aree di intensa attività umana (aree con intenso traffico, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali, uffici, limitata presenza di piccole industrie, aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie);
Classe V: aree prevalentemente industriali;
Classe VI: aree esclusivamente industriali.
...
Ci fermiamo qui, per il momento per dire: ai possiblisti, attendisti e contrari, che alla popolazione interessa prioritariamente la salute. La salute non si può barattare con una adeguata contropartita o richiesta di condizioni particolari garantite dalla Provincia.
Consiglieri carissimi occupatevi delle persone e del territorio. Se manca una legge provinciale non vuol dire che si deve perseguire gli stessi errori del passato. Lo stesso mediatore nulla avrà da mediare se un progetto per una migliorare la qualità della vita sarà l'obiettivo comune.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini
nota: altre considerazioni legate al problema rumore / salute sono state affrontate in articoli precedenti.
giovedì, 21 dicembre 2006

Alto Adige 21-12-06

L'assessore Zanvettor ha chiesto anche il sostegno della Provincia
San Giacomo: 2 piste ciclabili verso la zona di Bolzano sud

LAIVES. Il Comune sta per dare il via ai primi interventi di riqualificazione urbana dell'abitato di San Giacomo. In quest'ambito, un ruolo determinante lo avrà anche la pista ciclabile che da Laives andrà in direzione di Bolzano, arrivando fino al confine catastale nei pressi di Maso della Pieve. «L'ingegner Perini, che ha realizzato il progetto dice l'assessore Giorgio Zanvettor - presenterà il progetto nei primi mesi del 2007 e intanto ho provveduto, qualche giorno fa, a spedire una lettera alla Provincia evidenziando i contatti che ho avuto con il Comune di Bolzano per il proseguimento della pista ciclabile che sale da San Giacomo attraverso la zona Vurza e quindi via Pascoli. Prevediamo presto di arrivare fino all'altezza di via Anton Thaler da dove là ciclabile passerà dentro San Giacomo e punterà verso Maso della Pieve. In accordo con Bolzano, ho chiesto alla Provincia di inserire d'ufficio nei Puc, questo tracciato e anche l'altro indicato dal gruppo paritetico di lavoro che sta mettendo a punto le linee guida del piano di attuazione per la futura zona di espansione a sud di via Einstein, in zona industriale a Bolzano. Con questo gruppo abbiamo concordato di allestire anche un secondo collegamento, che dalla zona residenziale ex Espen passerebbe al di là della linea ferroviaria, per poi entrare direttamente nella futura zona di espansione accanto alla via Einstein e da lì verso tutte le altre direzioni in zona industriale del capoluogo».
La lettera spedita dall'assessore Zanvettor alla Provincia, contiene anche una dettagliata relazione tecnica per queste ipotesi di collegamenti ciclabili: ad esempio, per la pista verso Maso della Pieve la previsione è di seguire la linea della statale 12, lungo il lato est, dalla zona Vurza fino a via Thaler, per poi passare su quello ovest fino a Maso della Pieve. L'altra ciclabile invece, devierebbe nei pressi della farmacia a San Giacomo, verso via Francesco Baracca, accanto all'aeroporto, passando sotto la ferrovia e da lì in via Einstein. (b.c.)

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categoria:comune di laives, antiinquinamento, ciclabile pedonabile
giovedì, 21 dicembre 2006

Per chi volesse saperne di più sul rumore
Leggi, regolamenti, decreti, consigli principali che trattano il problema del rumore



LEGGE PROVINCIALE 20 novembre 1978, n. 66
1)Provvedimenti contro l'inquinamento prodotto da rumore 1978
* Purtoppo non linkabile, ma da cercare negli archivi della Provincia di Bolzano







Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili



Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n° 215 del 16/04/1999
Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi



Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimita' degli aeroporti nonche' criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico.


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 2004, n.142 Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447.





Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale.




Bruxelles, 22 novembre 2006 (24.11)
Oggetto: SESSIONE DEL CONSIGLIO "OCCUPAZIONE, POLITICA SOCIALE,
SALUTE E CONSUMATORI DEL 30 NOVEMBRE E 1º DICEMBRE 2006



Per avere una idea di cosa è avvenuto nella vicina Provincia Autonoma di Trento cliccate   QUI'


Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini
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categoria:salute, conca atesina, centro attenzione permanente, antiinquinamento
giovedì, 21 dicembre 2006
Commento alle opinioni dei gruppi consiliari su:COME RIDURRE LO SMOG?
Siamo particolarmente contenti che Laives abbia aderito a “Missione aria pulita” Il piano prevede fortunatamente interventi anche in altri settori e il fatto che lo stesso venga lasciato “aperto” con l'oppurtunità di correzione ci fa sperare che la problematica primaria della salute venga presa in considerazione anche per inquinamenti di altro tipo.
Ci riferiamo in particolare al rumore: dei numerosi passaggi ferroviari, degli automezzi ancora frequenti sulla vecchia statale, degli aeromobili in fase di decollo e atterraggio, degli elicotteri civili e militari (E.I., Guardia di Finanza, Carabinieri) che frequentemente, per addestramento fanno manovre diurne e notturne in prossimità della piazzola circolare dei paracadutisti.
Dovrebbe essere noto a tutti che immediatamente ad est della ferrovia (pochi metri dalla piazzola) sono presenti l'asilo di lingua italiana, quello di lingua tedesca nonché le scuole elementari di lingua italiana e tedesca . Come si può ben capire si tratta di strutture che necessitano per il loro essere sensibile, di silenzio e pace.
Il Centro Attenzione Permanente si è attivato per capire meglio la situazione del territorio aeroportuale e ha saputo che la parte a ridosso della ferrovia, e quindi la più vicina agli asili, alle scuole e alle case, è utlizzata da Air Alps, elicotteri civili, elicotteri dei Carabinieri e elicotteri della Guardia di Finanza. Le manovre e l'addestramento dell'E.I. vengono effettuati invece nella parte ovest del campo. Conferendo con il vicecomandante dei Carabinieri abbiamo sollevato il problema della forte rumorosità dei loro elicotteri. Il vicecomandante estremamente sensibile al problema si sarebbe fatto portavoce verso il comandante per spostare le manovre e l'addestramento nel pomeriggio evitando i maggiori disagi nell'orario dell'insegnamento.
Nella stessa occasione si è suggerita anche la possibilità di utilizzare una piazzola più a sud dell'aeroporto e quindi più lontano dalle strutture definite più sensibili. Per questa seconda opportunità si dovrà attendere la verifica sul campo.
La Guardia di Finanza -buona notizia- dovrebbe, fra breve tempo, spostarsi nella parte ovest dove è già in costruzione la futura nuova struttura aeroportuale.
Degli elicotteri “altri” (Protezione civile etc.) ancora non si conosce il loro spazio futuro.
Riteniamo che se tutte le attuali strutture dei servizi posizionate nella parte est si dovessero spostare nella parte ovest dell'area aeroportuale, nell'intero quartiere migliorerebbe la qualità della vita. Ancora meglio se le amministrazioni competenti potessero invitare le "Forze" presenti ad utilizzare nell' addestramento e manovre e maggiormente tecnologie di simulazioni e spostamenti più frequenti sul campo ovvero sul teritorio nonché orari.
Riteniamo, complessivamente, che anche le Forze Armate siano disponibili ad affrontare, una problematica da loro molto conosciuta e pertanto anche disponibili a risolvere almeno le questioni che si renderannno possibili compatibilmente con il loro servizio.
Come in ogni adeguamento o possibile compromesso, in un progetto, vi è sempre presente un “lato oscuro”.
Supponiamo che tutte le strutture (escluso l'Abd) del lato est aeroportuale vengano dismesse , in quel terreno cosa ci verrà costruito?
Hangar? Offficine? Magazzini commerciali per futuri trasporti aerei?
Ci piacerebbe saperlo. Vorremmo che la nostra amministrazione ci informasse.
Vorremmo soprattutto che prima di rilasciare licenze di costruzione in nuove zone di espansione si conoscesse il livello di disagi e inquinamenti presenti nella zona indicata.
La salute, bene primario sostenuto da tutti i gruppi consiliari del comune di Laives, va sostenuta con attenzione, prevenzione ed impegno e non solo con un documento.
Il rumore non è un male secondario è necessario valutarlo.

Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo -
ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt  St. Jakob

coglie l'occasione per fare i migliori auguri di buone feste a tutti i gruppi consiliari e naturalmente a tutti i lettori del blog.
Lorenzo Merlini
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categoria:salute, conca atesina, antiinquinamento
giovedì, 21 dicembre 2006
Da Laives notizie Dicembre 2006 n. 3
LAIVES. COME RIDURRE LO SMOG?
Il Comune di Laives ha aderito a "Missione aria pulita; il pacchetto di interventi concordato tra Provincia e 76 Comuni altoatesini per limitare l'inquinamento atmosferico e in particolar modo le polveri sottili. Nel mirino di "Missione aria pulita" c'è soprattutto il traffico privato, con una serie di misure (preventive e di emergenza) che si inaspriranno progressivamente nei prossimi quattro anni, colpendo in modo in modo sempre più deciso i veicoli più inquinanti. Ma non solo. II piano prevede infatti anche interventi in altri settori, come per esempio gli impianti di riscaldamento a legna delle case, e misure preventive, come la costruzione secondo i criteri Casa Clima.
I campi di intervento, quindi, sono molteplici: per questo il piano è stato lasciato "aperto”, prevedendo la possibilità di correggerlo, raccogliendo i contributi di tutti coloro che hanno a cuore la riduzione dell'inquinamento.
Di seguito riportiamole opinioni dei gruppi consiliari su questo argomento.
Alleanza Nazionale
Laives, uno dei centri a maggiore inquinamento da traffico, è stata chiamata ad introdurre una serie di misure antismog, per lo più inique, esse infatti non riguarderanno la via Kennedy che ne è la maggiore fonte. Ridurre il traffico significa soprattutto spostare altrove quello pesante, ma per non infastidire la Provincia si continuerà a tacere sul casello A22 a Laives sud. Poco o nulla, quello che pare si farà, sul fronte della incentivazione alla conversione delle centrali termiche da gasolio a metano.

Forza Italia
Da anni FI con il centrodestra lotta contro traffico ed inquinamento (es. casello autostradale, arginale, metropolitana di superficie). Non ci hanno mai ascoltato, la gente intanto si ammala e chissà quante e quali patologie si possono già imputare a questa camera a gas. TIR e turisti, complici le varie amministrazioni, ci stanno scavando la fossa. I nostri concittadini prendano coscienza perché niente e nessuno potrà dare voce e peso a quel lamento continuo ma sterile che sentiamo tutti i santi giorni.

Indipendenti Democratici
II coinvolgimento di vari Comuni per l'adozione congiunta di misure antinquinamento, derivanti dal traffico automobilistico, è certamente positivo.
Appare comunque singolare che lo scorso anno siano state adottate misure più restrittive (quali le targhe alterne e l'assurda chiusura del traffico a San Giacomo) di quelle attuali.
E' comunque assolutamente necessario che l'amministrazione favorisca interventi diretti a ridurre le altre fonti di inquinamento.

Lista Civica di Centro
La tutela della salute pubblica mediante il controllo sempre più serio dell'aria che respiriamo deve essere una delle priorità chela "politica dovrà seguire con la massima determinazione.Tutti i Comuni, unitamente ai governi centrali, devono uniformare la legislazione in materia, soprattutto incentivando la rottamazione dei mezzi maggiormente inquinanti, nonché la conversione a metano di tutti gli impianti di riscaldamento, che nel periodo invernale hanno una grande responsabilità sull'inquinamento atmosferico.

Progetto Alto Adige
La soluzione del problema dell'inquinamento da pm 10 non può trovare soluzione con l'adozione di misure coercitive rivolte ai possessori di veicoli Euro 0, come adottato dall'Amministrazione in carica. E' noto infatti che tale forma di inquinamento, per quanto concerne il traffico veicolare, è causata dalle polveri alzate dal passaggio delle auto e non dai gas di scarico. II blocco attuale è quindi solo una inutile vessazione che colpisce le fasce economicamente più deboli della nostra popolazione.

Rifondazione
"Compra l'auto nuova e circola ovunque" è l'invito "classista" e discriminatorio che chiede a chi meno guadagna nuovi esborsi accompagnati dall'accusa di essere brutti e cattivi inquinatori.
II diritto alla salute e il diritto ad "arrivare a fine mese'; entrambi vitali, vengono messi in conflitto. Prima di divieti inutili bisogna favorire l'uso del gas nei riscaldamenti, potenziare il trasporto pubblico e dire no a mercatini, inceneritori ed aeroporti che non migliorano di certo la qualità dell'aria.

SVP
La tutela della salute è l'obiettivo più importante della politica e pertanto la Svp di Laives condivide le misure preventive elaborate dalla Provincia. La Svp di Laives dubita però che il problema delle polveri sottili possa essere risolto solamente con limitazioni stagionali del traffico. La qualità dell'aria può essere migliorata in modo deciso se la politica incide in modo continuativo su tutte le fonti di inquinamento, facendo ricorso a tutte le possibilità tecniche e potenziando il trasporto pubblico locale.


UDC
L'inquinamento è l'effetto combinato di più fattori concomitanti. Per ridurre l'inquinamento - causato dall'immissione nell'ambiente in maniera incontrollata di energia sotto varieforme- bisogna intraprendere ogni iniziativa volta al risparmio energetico inteso in senso molto esteso, stabilire regole certe e metodi di controllo efficaci ed efficienti non dimenticando infine, le sanzioni serie per i trasgressori. Siamo convinti che con la collaborazione di tutti sia possibile giungere ad un modo di vita ecocompatibile.

Ulivo-Part. Democratico
Riteniamo molto positivo il pacchetto "Missione Aria Pulita" approvato anche dal nostro Consiglio Comunale. Due sono gli aspetti importanti da considerare e che apprezziamo: si è passati finalmente ad una programmazione pluriennale degli interventi, non limitandosi solo alle misure di limitazione al traffico, ma considerando le altri fonti di emissioni di polveri. Laltro aspetto è il fatto che vi è uniformità di vedute tra Provincia ed i 16 comuni interessati, con misure identiche su tutto il territorio provinciale.

Verdi
II piano della qualità dell'aria provinciale elaborato in collaborazione con i comuni, conferma una volta di più l'importanza e la necessità del vivere e spostarsi in città in modo alternativo rispetto all'auto privata, incentivando l'uso di forme nuove di mobilità come ad esempio il carsharing o il car-pooling, ma soprattutto utilizzando i mezzi pubblici e la bicicletta; la nostra città purtroppo, risulta ancora essere il fanalino di coda in quanto a strutture dedicate a quest'ultimo tipo di mobilità.


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categoria:salute, antiinquinamento
mercoledì, 20 dicembre 2006
Alto Adige 20-12-06
Gli aerei inquinano: guardate «Cloudspotting»

In una lettera del 9 dicembre, il signor Caldana parla delle scie che gli aerei lasciano in cielo. Le possiamo vedere sempre più spesso, ultimamente. Sono chiamate scie di condensazione, per via del vapore acqueo che le rende visibili, ma se vogliamo sapere di che .cosa sono fatte, si trova una possibile risposta nel libro "Cloudspotting" di Gavin Pretor-Pinney (2006), secondo cui: "I gas di scarico degli aeromobili non contengono solo vapore acqueo. Gli altri componenti includono anidride carbonica, ossidò di zolfo e di ázoto, idrocarburi, ossido di carbonio, residui di combustibile e microscopiche pagliuzze di fuliggine e di metallo". L'anidride carbonica contenuta negli scarichi degli aerei è notoriamente considerata una delle cause di quel complesso fenomeno che si chiama effetto serra, e quindi del riscaldamento globale: quello che fa sciogliere i ghiacciai e le nevi perenni anche' sulle nostre Alpi, per intenderci. Nel calcolo della produzione di gas serra, necessario ai governi per sapere quanto vale l'apporto nazionale al riscaldamento globale, si stima che il traffico aereo ne produca come minimo il 10%. Bisogna cercare di essere veritieri, su questi dati. Poi ci sono gli altri inquinamenti, che colpiscono in modo svariato. Perciò è fuorviante che gli esponenti di alcune forze economiche locali continuino a minimizzare, dichiarando che aumentare il volume del traffico aereo sia innocuo e che vada accettato per il bene dei loro profitti o dell'economia. E non si tratta neppure di scontro fra mentalità rurale o urbana, ma di comprendere la realtà dei danni che certe scelte comportano.

Anna Schgraffer BOLZANO
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mercoledì, 20 dicembre 2006



Laives Notizie






Die Laiferer Stimme 15-12-2006

Rosen & Dornen
Wunschzettel an's Christkind

Liebes Christkind! Heuer habe ich einen ganz besonderen Wunsch fiir Leifers: bring uns dock bitte eroe Assessorin. Unsere Gemeindevàter tun sich námlich recht schwer, eine wiirdige Gemeindemutter zu finden, die zu ihrer Mannschaft passen wiirde. Schon nach der Gemeinderatswahl fanden sie keine, jetzt wird's ja noch komplizierter.
Sie soll eine Frau sein, aber bitte keine Feministin, von Kultur etwas verstehen, aber nicht zu hoch gebildet sein, Gróße haben, ihre Kollegen aber nicht in den Schatten stellen, sie soll auf Fotos gut ausschauen, aber bei Sitzungen móglichst unauff'àllig bleiben. Dass du mir aber ja niemanden von der SVP bringst, denn die diirfen nicht mehr, es muss eroe Italienerin sein. Bei uns wird nàmlich derAusschuss proporzmáßig bestellt und auf Partei und Sprachgruppe geachtet - nur das Geschlecht záhlt nicht.
Doch wie schaut das mit den Frauen iiberhaupt aus? Oft wird gesagt, wir bráuchten keine Frauenquote in der Politik, bloß: warum haben wir dann keine Frau im Ausschuss? Und so wenige Frauen im Gemeinderat? Gibt's da etwa eine glàserne Decke, an die fàhige Frauen stoßen? Oder wollen sie nicht so weit hinauf? Ich kenne mich nicht mehr aus.
Ich weiß halt, dass unsere Gemeindeváter seit vier Monaten keine -mutter finden, die in das enge Korsett passen kónnte. Deshalb, liebes Christkind, schick bitte du uns zu Weihnachten eine Assessorin. Du findest ganz gewiss eine!
red

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martedì, 19 dicembre 2006
CONSIGLIO
DELL'UNIONE EUROPEA
Bruxelles, 22 novembre 2006 (24.11)
(OR. EN)

al punto 21 si può leggere

(21) L'inquinamento ambientale costituisce una grave minaccia per la salute e una grande fonte di preoccupazione per i cittadini europei. È opportuno incentrare azioni specifiche sui bambini e altri gruppi particolarmente vulnerabili ai fattori di rischio ambientali. Il programma dovrebbe completare le azioni adottate nel quadro del piano d'azione per la sanità e l'ambiente
2004-2010.



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categoria:aereoporto san giacomo, antiinquinamento
domenica, 17 dicembre 2006



Dr. Falk hat die Internetadresse veröffentlicht in  der man alles über die Mediation lesen kann. Der italienische Teil ist noch in  Ausarbeitung. Diese Seite wird fortlaufend während des ganzen Mediationsvorganges mit Unterlagen, Protokollen, Dokumenten usw. "gefüttert".  Sinn dieser Seite ist es, der gesamten Bevölkerung  alle Unterlagen zur Verfügung zu stellen und den ganzen Ablauf, von Beginn bis  Ende, transparent zu gestalten.
Auf der Homepage ist auch einen Auszug vom Auftrag zu lesen. Ziel der Mediation : „Es sollen eine konstruktive Kommunikation zwischen Befürwortern und Gegnern hergestellt und eine konstruktive Lösung mit möglichst breitem Konsens in der Region gefunden werden. Zunächst soll die derzeitige Situation bearbeitet und verbessert werden, der ABD Umbau wird in einem zweiten Schritt thematisiert.“

www.abd-mediation.info
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sabato, 16 dicembre 2006
Alto Adige 15-12-06

No al ripetitore: raccolte 541 firme
San Paolo. I residenti sono contrari all'installazione della, struttura che è necessaria per la Vodafone

SAN PAOLO. Con 541 firme raccolte negli ultimi giorni, gli abitanti della frazione di Appiano si sono schierati contro l'installazione di un ripetitore per la telefonia mobile gestita da Vodafone. Si è dunque concretizzata con questa petizione una protesta che dura da parecchio tempo e che era stata esaminata anche in una seduta del consiglio comunale oltre che in un'affollata serata informativa, a San Paolo, per l'ormai prossima entrata in funzione di un ripetitore Umts che è contestatissimo.
I due siti considerati sono un edificio privato in via Riva di Sotto e la centrale per la protezione civile. Il valore limite, secondo la legge italiana, è di 6 volt per metro, mentre la Provincia lo ha fissato a 3 volt per metro. Di recente sono state fatte delle simulazioni in 4 punti chiave di San Paolo per verificare l'impatto del ripetitore: se venisse messo in via Riva di Sotto si arriverebbe a 0,2 V/m alla scuola elementare, 0,8 V/m alla materna, 0,4 V/m al parco giochi e 1,4 V/m alla casa di riposo. Se il ripetitore fosse sistemato, invece, presso la centrale per la protezione civile, sotto il controllo del Comune, i valori sarebbero di 0,4 V/m alla scuola elementare, 0,2 V/m alla scuola materna, 0,5 V/m al parco giochi e 0,4 V/m alla casa di riposo. I valori registrati sono, dunque, molto simili. Il Comune ha la possibilità di ritardare l'installazione di un ripetitore, ma non di impedirla. Se il ripetitore Umts fosse installato presso la centrale per la protezione civile di San Paolo sarebbe possibile raggiungere un ragionevole compromesso. L'impianto, infatti, sarebbe controllabile da Provincia e Comune, che potrebbero imporre diverse condizioni. Ed in caso di infrazioni sono previste multe salate e il ritiro della stessa concessione. Nel corso dei una, seduta il consiglio comunale ha approvato una risoluzione in base alla quale è possibile installare ulteriori ripetitori solo in caso di effettivo bisogno.
Secondo l'assessore comunale all'ambiente Ehrentraut Riegler Troger “ Se vogliamo vivere senza radiazioni e onde elettromagnetiche dobbiamo rinunciare, coerentemente, a tutto ciò che significa tecnologia».
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mercoledì, 13 dicembre 2006

SAN GIACOMO: INCONTRO CON IL MEDIATORE PROFESSOR G.FALK
Nel primo contatto sono stati illustrati numerosi argomenti relativi alle forti problematiche esistenti nella "Conca Atesina". Alla fine dell'incontro gli è stato consegnato un primo documento avente come obbiettivo primario la salute del cittadino.

Il diritto alla salute, è sancito dall’articolo 32 della Costituzione.
La salute”, infatti, rappresenta non solo un diritto primario dell’individuo, ma anche un interesse preminente della collettività, che predispone a questo scopo adeguati interventi per la sua protezione, anche di carattere preventivo.
In questa prospettiva il concetto di “diritto alla salute” non si limita esclusivamente al diritto ai trattamenti sanitari terapeutici, ma si estende al diritto ad un ambiente salubre e non inquinato, all’uso di beni di consumo ed alimentari che non siano nocivi o pericolosi, a condizioni di lavoro che rispettino i parametri di sicurezza e di misure igieniche richiesti dalla legge.
Gli abitanti di San Giacomo ( Laives), ma anche altri della “ conca Atesina “non si sentono tutelati.
Molte presenze di forte impatto ambientale come: La ferrovia, l'aeroporto, la Ss 12, l'autostrada A 22, la discarica, l'inceneritore, il centro guida sicura con l'ipotizzato percorso per go kart, la zona industriale, l'ipotizzato termovalorizzatore; ciascuna portatrice dei propri inquinamenti, crea forti preoccupazioni alle famiglie che temono per la loro salute.
Gi abitanti dei nuclei abitativi prossimi alle strutture sopramenzionate non conoscono lo stato di inquinamento in cui vivono, pertanto ritengono che qualsiasi soggetto, dispositivo o disposizione che procuri peggioramenti all'attuale qualità della vita vengano bloccati e abbandonati.
Gli abitanti ritengono che venga effettuata un' acquisizione della rappresentazione cartografica georeferenziata del territorio e vengano eseguiti con urgenza diversi monitoraggi per stabilire : valori limite di emissione, di immissione e di qualità nelle diverse tipologie di inquinamento. Si tratta in definitiva di fare delle classificazioni sul territorio.
La leggeN. 447 del 26-Ott. 95 obbliga i comuni ad effettuare la zonizzazione acustica del proprio territorio e, laddove è presente un aeroporto, ad effettuare la "zonizzazione acustica dell'intorno aeroportuale", ovvero procedere alla suddivisione delle aree circostanti l'aeroporto in zone di rispetto, ciascuna delimitata da un valore massimo del Livello di Valutazione del rumore Aeroportuale (elicotteri aerei e quant'altro). Vedasi anche D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496.
La zonizzazione è un indispensabile strumento di prevenzione per una corretta pianificazione, ai fini della tutela dal rumore delle nuove aree di sviluppo urbanistico o per la verifica di compatibilità dei nuovi insediamenti o infrastrutture in aree già urbanizzate. Si deve tener conto che a breve è prevista la zona di espansione in Via Einstein zona industriale (Bolzano) e quella considerata Athesia - Amonn a San Giacomo (Laives)
La competenza per definire le zone di rispetto e le procedure antirumore sono di pertinenza di due Commissioni di lavoro (art. 4) che, a tutt'oggi, non ci risultano ancora insediate.
La prima dovrebbe occuparsi di:
a) le procedure antirumore in tutte le attività aeroportuali;
b) le zone di rispetto per le aree e le attività aeroportuali ed i criteri per regolare l’attività urbanistica nelle zone di rispetto;
 
La seconda di:
c) la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico e le caratteristiche dei sistemi di monitoraggio.
Vista l'inadempienza delle amministrazioni e degli enti competenti nei riguardi delle problematiche esistenti, la popolazione si aspetta una immediata applicazione della legge, perchè solo così, attraverso la tutela dell'ambiente, si sentirà soddisfatta anche nei propri bisogni.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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lunedì, 11 dicembre 2006
Il rumore da trasporti
Le infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime sono considerate infrastrutture di trasporto e, come tali, considerate sorgenti sonore fisse.

E' competenza dello Stato, ai sensi della 447-95, l'adozione di piani pluriennali per il contenimento delle emissioni sonore prodotte per lo svolgimento di servizi pubblici essenziali quali linee ferroviarie, metropolitane, autostrade e strade statali entro i limiti stabiliti per ogni specifico sistema di trasporto.
Ecco alcuni argomenti ed esempi esemplificativi per orientarsi meglio.



Gli aeroporti ed il rumore
Aeroporto Vespucci: Adottata la zonizzazione acustica
Lo comunica l'ARPAT Toscana
Nei giorni scorsi la Commissione Aeroportuale Antirumore ha adottato la zonizzazione acustica dello aeroporto “Vespucci” di Firenze.....


Il rumore da sorvolo

Il traffico aereo

La principale sorgente è rappresentata dai motori



Le fasce di pertinenza

Il traffico ferroviario

Diverse sorgenti di rumore alle varie velocità





Il traffico ed i fastidi provocati

Il rumore stradale

Particolarmente grave nelle città della vecchia Europa





Dall’Italia
La zonizzazione acustica a Roma
Adozione in maniera definitiva della Classificazione Acustica
Giova ricordare che il 29 gennaio 2004 il Comune di Roma, con la Deliberazione n. 12 del Consiglio Comunale, ha esaminato le controdeduzioni alle osservazioni ed opposizioni presentate contro...



Aggiornamenti
Chi siamo
Cos'è il rumore
La percezione del rumore
La sensazione uditiva
Effetti sulla salute
Come si misura
I propri diritti
Rumore e lavoro
La tutela dal rumore
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martedì, 05 dicembre 2006


Il 23/11/2006 l’Alto Adige ha pubblicato un comunicato del direttivo dell’Hgv nel quale si dice che l’aeroporto rappresenta una fonte d'inquinamento minima. Vorrei portare a conoscenza di questo direttivo che l’inquinamento dovuto al traffico aereo è un problema serio del quale si sta anche occupando la commissione europea che tra pochi giorni discuterà la proposta di riduzione delle emissioni con l’introduzione di una tassa “ecologica” del responsabile europeo per l'Ambiente, il greco Stavros Dimas, per allinearsi al protocollo di Kyoto Maggiori informazioni sono reperibili sul sito “www.noaereibz.it”.
In Alto Adige invece in netta contraddizione con la politica ambientale che viene ampliamente pubblicizzata dalla Provincia Autonoma (vedi “Casa Clima e Aria Pulita”) e in controtendenza con quanto sta accadendo a  livello comunitario si cerca di incentivare l’uso dell’aereo in nome dei un Progresso che porterà un aumento del reddito per pochi a fronte del disagio per tutti gli altri.
Cosi Alessandro
Pubblicato anche sull'Alto Adige del 6-12-06
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martedì, 14 novembre 2006
VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELLE ZONE LIMITROFE AGLI AEROPORTI

1
Il problema della salvaguardia delle aree limitrofe agli aeroporti è oggetto di studio da lungo tempo in diversi Paesi
VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELLE ZONE LIMITROFE AGLI AEROPORTI
Paola Di Mascio*
Fabio Grande**
Costantino Pandolfi***
L'aeroporto è il luogo in cui avvengono le operazioni di decollo, atterraggio e movimentazione a terra degli aeromobili. Nella missione complessiva di un velivolo, queste fasi ricoprono una percentuale di tempo molto ridotta: sia il decollo sia l'atterraggio durano appena l'1% di tutto il volo.
Secondo gli studi statistici disponibili [5, 6, 7], però, in queste fasi è concentrata una percentuale elevatissima di incidenti, complessivamente superiore al 40% del totale, percentuale che arriva al 70% considerando anche le fasi di avvicinamento finale e di salita iniziale.
Gli incidenti che avvengono durante il decollo e l'atterraggio coinvolgono, oltre i passeggeri e l'equipaggio, un vasto territorio nell'intorno dell'aeroporto e con esso un gran numero di residenti che, in alcuni casi, hanno pagato un elevato tributo in termini di vite umane. Per esempio nel 1986 a Cerritos (California) un cargo, dopo una collisione con un aereo dell'aviazione generale, precipitò su alcune case provocando quindici morti; il 4 Ottobre 1992 ad Amsterdam un Boeing dell'El Al si schiantò contro una palazzina uccidendo quarantatre persone; il 25 Luglio 2000 un Concorde appena decollato dall'aeroporto di Parigi cadde su un Hotel, causando la morte di centonove persone...

2
CAPODICHINO, LA RICERCADEL DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE AERONAUTICA DELL'UNIVERSITA' - FEDERICO II
AEROPORTI, LA TECNOLOGIA CONTRO IL RUMORE
LO STUDIO SUGGERISCE INTERVENTI PER MODIFICARE PISTE E TRAIETTORIE DI AVVICINAMENTO
L'aeroporto  ha  un notevole impatto ambientale sul territorio stesso e sulle comunità che lo abitano, impatto che il legislatore ha cercato di regolamentare mediante l'introduzione di norme specifiche. Tra i maggiori problemi, quello che per sua natura è di più immediata percezione per le popolazioni che vivono nei dintorni o nella città che lo ospita, è il rumore. Basti pensare a quanto è successo a Malpensa negli anni scorsi. Studi recenti (2001) condotti negli Stati Uniti sulle conseguenze di alti livelli di rumore dovuto all'attività aeroportuale, sugli alunni di scuole elementari ricadenti nei dintorni, hanno evidenziato l'insorgere di gravi problemi di apprendimento.
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martedì, 14 novembre 2006
LEIFERER BÜRGERKOMITEE

GEGEN DEN AUSBAU DES BOZNER FLUGHAFENS


COMITATO CIVICO DI LAIVES
 CONTRO L’AMPLIAMENTO DELL’AEROPORTO DI BOLZANO

*** Samstag 02/12/2006 um 14.00 Uhr ***

 

*** Sabato 02/12/2006 ore 14.00 ***


Die Umwelt Vereinigungen und die Bürgerkomitees organisieren eine Demonstration gegen die Erweiterung des Flughafens.

 

Sobald es möglich ist werden die Einzelheiten bekannt gegeben.

 

Le associazioni ambientaliste e i comitati civici stanno organizzando una manifestazione contro l’ampliamento dell’aeroporto.

Appena possibile verranno resi noti i dettagli.


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martedì, 14 novembre 2006
LEIFERER BÜRGERKOMITEE      

GEGEN DEN AUSBAU DES BOZNER FLUGHAFENS


COMITATO CIVICO DI LAIVES
 CONTRO L’AMPLIAMENTO DELL’AEROPORTO DI BOLZANO






Was können Sie tun?

 

Sie können mithelfen! Es kommt auf jeden einzelnen an.

 

Verleihen Sie unserer Stimme mehr Gewicht, indem Sie sich uns anschließen!

 

Reden Sie mit den Bürgermeistern und Gemeinderäten, sagen Sie ihre Meinung, schreiben Sie z.b. e-mails und Briefe an die Gemeinde, an der Verwaltungsbehörde  und an Zeitungen.

 

Wir sind eine überparteiliche Gruppe von Privatpersonen, die eine weitgreifende Fehlentscheidung in der Südtiroler Umwelpolitik  und Wirtschaft verhindern will.

Wir haben es uns zum Ziel gesetzt, eine Verschlechterung unserer mit Schadstoffen überbelasteten Region zu verhindern.

 

Aus diesem Grund muss jetzt gehandelt werden, bevor es zu spät ist!!!

         

Che cosa potete fare?

 

Ci potete aiutare! Ciascuno di voi è indispensabile.

 


Date maggior peso alla nostra voce, aggregandovi a noi!

 

Parlate con il Sindaco e i consiglieri, dite la Vostra opinione, scrivete e-mail e lettere al Comune, agli Amministratori Provinciali e ai giornali.



Siamo un gruppo di cittadini senza legami con i partiti che sta cercando di opporsi ad una decisione che riteniamo sbagliata sia dal punto di vista ambientale che economico.


Ci siamo posti l’obiettivo di impedire l’ulteriore aumento dell’inquinamento nella nostra regione.


 

Per questo motivo bisogna agire adesso prima che sia troppo tardi!!!



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lunedì, 13 novembre 2006
 BOLZANO, LA CONFERENZA DI LOMBROSO

«Il clima che cambia è una minaccia pure per l’Alto Adige»        lombrosoAlto Adige 10.11.2006         

GIOVANNI ZOPPOLI « Noi non ereditiamo la terra dai nostri genitori, ma la prendiamo in prestito dai nostri figli». All’insegna di questo slogan si è tenuta ieri all’Auditorium di Santa Geltrude la conferenza su «Tempo e clima, energie e risorse», organizzata dalla cooperativa Cedocs in collaborazione con la Provincia di Bolzano, con la partecipazione di Luca Lombroso, meteorologo dell’Osservatorio Geofisico dell’Università di Modena, noto ai più come climatologo televisivo della celeberrima trasmissione «Che tempo che fa» di Fabio Fazio.
 «Il mese di ottobre è trascorso straordinariamente caldo e ognuno di noi si è accorto delle conseguenze: proliferare di insetti, spiagge del centro-sud Italia prese d’assalto, scarsità di piogge e ghiacciai alpini in ulteriore estrema sofferenza», dice Lombroso che, rispondendo alle nostre domande sulla situazione altoatesina, afferma: «In questa regione avete esempi sotto gli occhi di tutti di quello che dico, non c’è bisogno di mettere un termometro. Basta che un anziano guardi un ghiacciaio e si ricordi di quand’era bambino». Per il celebre meteorologo televisivo non è il fatto che il clima cambi a destare preoccupazioni, il clima è sempre cambiato, ma a preoccupare è piuttosto la rapidità con cui questi fenomeni stanno avvenendo e il fatto che «Il clima muta per un’azione dell’uomo di cui conosciamo ormai le conseguenze. L’uomo ha variato la composizione chimica dell’atmosfera e la temperatura globale è aumentata di circa 0,2°C per decade negli ultimi 30 anni».
Secondo Lombroso è ormai l’intera comunità scientifica a ritenere che l’equilibrio del pianeta sia in serio pericolo in un momento della storia dell’umanità in cui siamo sempre più vicini al «Picco di Hubbert», cioè il momento in cui - e mancano pochi anni - la produzione di petrolio non potrà più soddisfare la domanda e la crisi energetica sarà davvero nera. A evitare (o ritardare) la catastrofe, Lombroso ci tenta in tutti i modi, a partire dal suo viaggio per raggiungere Bolzano «Anziché andare a 120 Km all’ora sono andato a 100. Oltre a risparmiare 30 euro di benzina, in questo modo si evita di immettere nell’aria 10 milioni di tonnellate di anidride carbonica». Lombroso tiene comunque a sottolineare che non basta certo il cambiamento delle abitudini individuali a invertire la tendenza. «Serve un mutamento radicale della sfera politica e soprattutto di quella economica, dove soluzioni come quelle della decrescita costituiscono una delle ultime possibilità per arginare gli eventi». Il meteorologo si è soffermato su luci e ombre della provincia altoatesina: «Devo fare i complimenti a Bolzano, perché realtà come il progetto Casa Clima costituiscono davvero segnali di speranza. Anche se il grande dispendio di acqua e di energia che comporta sparare neve artificiale o la fonte d’inquinamento assolutamente antieducativa di chi va in Porsche a 1200 metri, non giovano certo alla salute del pianeta». La posta in gioco è alta, anche per l’economia altoatesina, perché «un recente studio svizzero ha dimostrato che se si continua con questo ritmo entro i prossimi 20-30 anni almeno il 40% delle stazioni sciistiche sotto i 1600 metri saranno costrette a chiudere» sottolinea Lombroso. E non se la passa meglio l’agricoltura, perché se per altre regioni italiane sono previste alluvioni e qualcuno inizia a parlare di rischio maremoti, nelle regioni alpine sarà la siccità a creare maggiori difficoltà. E questo in uno scenario futuro in cui mancanza d’acqua e di energia costituiranno i due maggiori problemi dell’umanità. «Aumentando la temperatura aumenta considerevolmente il rischio delle gelate tardive.
 L’agricoltura è infatti uno dei primi settori economici a risentire degli effetti delle variazioni climatiche. Del resto lungo la strada per arrivare a Bolzano ho visto molti alberi con foglie ancora verdi, a causa del protrarsi del caldo e, se come è prevedibile arriverà d’improvviso la neve, il danno per queste piante sarà ancora maggiore». Per Lombroso, che tra l’altro è autore di un approfondito saggio su clima e agricoltura dal titolo «Il tempo in fattoria» (Edagricole, Bologna 2006), sono infatti le aree con una o due colture prevalenti, come l’Alto Adige, quelle che verranno maggiormente penalizzate dai cambiamenti climatici: «Se arriva una condizione climatica che svantaggia la vigna per i contadini che coltivano solo quella è la fine e in breve tempo».
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martedì, 07 novembre 2006
TENETEVI LE POLTRONE MA RIDATECI L' AMBIENTE...
QUESTI SONO I VERI DISAGI DI TUTTI I CITTADINI DELL’ ALTO ADIGE 
A ISCHIA FRIZZI INVECE DI  UN BIOTOPO, PISTE PER GO-KART E MOTOCROSS, CIOE’ CEMENTO, INQUINAMENTO E RUMORE 
A BOLZANO INVECE DI UNA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA, UN MEGA INCENERITORE DA 130.000 TON. CHE RIVERSERA’ ,IN ZONE AD ALTA DENSITA’ ABITATIVA , 200 SOSTANZE NOTE, ALCUNE DELLE QUALI CANCEROGENE, OLTRE CHE NANOPARTICELLE E MOLTE ALTRE SOSTANZE NON ANCORA CONOSCIUTE. 
A SAN GIACOMO INVECE DI CHIUDERE UN AEROPORTO, CHE LA POPOLAZIONE NON VOLEVA E NON VUOLE, CHE INQUINA L’ARIA E CI ROVINA LE ORECCHIE, OLTRE ESSERE ECONOMICAMENTE UN DISASTRO, SI PROPONE L’AMPLIAMENTO DELLA PISTA E L’AUMENTO DEI VOLI. 

 
TAV-BBT: INVECE CHE MIGLIORARE L’ATTUALE VETUSTA RETE FERROVIARIA ITALIANA, SI DECIDE DI BUCARE MONTAGNE E CAMBIARE L’ASPETTO DI INTERE VALLATE, MODIFICANDONE COSI’ L’EQUILIBRIO ECOLOGICO OLTRE CHE LA VITA DEGLI ABITANTI. 
LA CITTA’ DI BOLZANO SEMPRE più CEMENTIFICATA E CUBIZZATA, OLTRE CHE GASATA E INTASATA DAL TRAFFICO, STA MANO A MANO PERDENDO QUALSIASI  IDENTITA’. 

DAS SIND DIE WAHREN PROBLEMEALLER BÜRGER/INNEN SÜDTIROLS 
IN DER FRIZZI AU, ANSTATT EINES BIOTOPS, WIRD EINE GOKARTPISTE UND EINE MOTOKROSSPISTE GEBAUT, D.H. BETON, VERSCHMUTZUNG UND LÄRM. 
IN BOZEN, ANSTATT EINER TRENNMÜLLSAMMLUNG VON TÜR ZU TÜR, WIRD EIN MEGAVERBRENNUNGSOFEN GEBAUT, MIT EINER KAPAZITÄT VON 130.000T, DER IN EINER STARK BESIEDELTEN WOHNZONE ÜBER 200 VERSCHIEDENE BEKANNTE SUBSTANZEN - VON DENEN EINIGE KREBS FÖRDERND SIND - NANOPARTIKELN UND VIELE ANDERE NOCH NICHT ERFORSCHTE CHEMISCHE VERBINDUNGEN, PRODUZIEREN WIRD. 
IN SANKT JAKOB, ANSTATT DEN FLUGHAFEN, DEN DIE BEVÖLKERUNG NICHT WOLLTE UND NICHT WILL UND DER DIE LUFT VERPESTET, LÄRM VERURSACHT UND EIN ÖKONOMISCHES DESASTER DARSTELLT ZU SCHLIESSEN, WIRD EINE ERWEITERUNG DES FLUGHAFENS ANGESTREBT. 
BBT: ANSTATT DAS VERALTETE ITALIENISCHES ZUGNETZ ZU VERBESSERN, WIRD ENTSCHIEDEN BERGE ZU DURCHBOHREN UND DAS LANDSCHAFTSBILD GANZER TÄLER ZU VERÄNDERN, WOBEI DAS ÖKOLOGISCHE GLEICHGEWICHT ZERSTÖRT WIRD UND DAS LEBEN DER BEVÖLKERUNG BEEINTRÄCHTIGT WIRD. 
DIE STADT BOZEN DIE IMMER MEHR ZUBETONIERT, VERPESTET UND VOM VERKEHR ERDRÜCKT WIRD, VERLIERT STÜCK FÜR STÜCK IHRE IDENTITÄT.       
 
QUESTI SONO I VERI DISAGI
DI TUTTI I CITTADINI DEL SUDTIROLO

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sabato, 28 ottobre 2006
Alto Adige 27-10-06

Il nuovo piano antismog
Sedici comuni uniti contro le Pm10
Si parte giovedì: c'è un call-center
di Valeria Frangipane
BOLZANO. Manca meno di una settimana: giovedì 2 novembre scattano i divieti previsti dal piano antismog che resterà in vigore fino al 30 marzo 2007. Le misure sono soft rispetto allo scorso anno: non ci saranno targhe alterne, graziati gli scooter a 4 tempi. Graziate le auto a benzina da euro 2 in su e pure quelle diesel (senza Fap fino al 2009). Luigi Minach, direttore dell'Agenzia provinciale per ambiente spiega che il messaggio che deve passare è semplice: «Chi inquina di più sarà penalizzato di più».
Nel mirino dell'ordinanza i veicoli euro 0, euro 1 ed i motorini a due tempi. Via libera - per contro - agli scuolabus euro 0 ed anche ai trattori. (ma solo perchè non esistono filtri antiparticolato da installare sui mezzi agricoli).
«Il piano, contiene un pacchetto di provvedimenti che verranno progressivamente attuati a partire dal novembre di quest'anno fino al 2010 - spiega Minach - ed anche qui sta la sua importanza. Non ci affidiamo a provvedimenti così, tanto per fare, ma è già tutto programmato. A fine 2007 il divieto (quello preventivo) si estenderà anche agli euro 1 ed ai motorini a 2 tempi anche catalizzati».
Nel 2008 finiranno nel mirino anche i diesel superiori alle 3,5 tonnellate e senza filtro Fap e nel 2009 tutti i diesel senza filtro. «La nostra programmazione piace a tal punto che ce la stanno copiando nel resto d'Italia. Il nostro "piano aria" poi è stato preso d'esempio a Bruxelles insieme a quello di Londra: Parigi; Oslo e Berlino. Per noi - sorride - una bella soddisfazione».
Al momento gli euro 1 risultano graziati dal piano preventivo (non da quello d'emergenza ). «Avremmo voluto estendere fin da subito il divieto di circolazione anche agli euro 1, ma i Comuni si sono opposti. Avrebbero anche accettato ma solo se il divieto fosse scattano invece che alle 7 del mattino, un'ora più tardi. E la cosa non ci è piaciuta perchè ci siamo resi conto che 1' anno scorso le targhe alterne non hanno fermato i pendolari proprio perchè arrivavano in città prima delle 8» .
Nei giorni in cui dovesse scattare il piano d'azione sarà vietato accendere riscaldamenti a legna secondari, ossia stufe in maiolica o focolari usati insieme al riscaldamento centralizzato, che sono molto inquinanti. « Le stufe vecchie e nuove che vanno a legna producono più Pm10 e fanno molto più danni di una stufa a metano e in città ce ne sono parecchie. Sbagliatissimo, per esempio, usare legna umida e ceppi troppo grandi. Non vogliamo punire nessuno ma così facendo puntiamo a dare una mossa ai produttori di stufe. Chiediamo loro conclude Minach - di incentivare la ricerca in tecnologie per migliorare la combustione della legna». Intanto il centralino dei vigili continua ad essere bollente. «Riceviamo molte richieste di informazioni-precisa il comandante Sergio Ronchetti - e in tanti vengono a chiederci di rinnovare il permesso dello scarso anno e poi scoprono che le cose sono cambiate e che non ne hanno più bisogno».

I 16 COMUNI COINVOLTI
Bolzano, Merano, Bressanone, Laives, Brunico, Appiano, Lana, Lagundo, Varna, San Lorenzo, Tirolo, Bronzolo, Marlengo, Postal, Cermes e Vadena.

IL PIANO PREVENTIVO
Dal 2 novembre (giovedì prossimo) i veicoli euro 0 e i motorini a 2 tempi non catalizzati non potranno circolare dal lunedì al venerdì (festivi esclusi), dalle 7 alle 10 e dalle 16 alle 19.

IL PIANO DI EMERGENZA
a) In caso di sforamento per 5 giorni consecutivi della soglia delle Pm10 il 6° giorno entrerà in vigore il piano d'azione: stop dalle 7 alle 19 per euro 0 e 1, stop per tutti i motorini a 2 tempi non catalizzati e i diesel senza filtro.
b) In caso di sforamento per 8 giorni consecutivi della soglia di Pm10 il 9°- giorno entrerà in vigore il divieto di circolazione dalle ore 7 alle 19 per tutti i veicoli che non abbiano almeno 2 persone a bordo

I DIVIETI IN A 22
Anche sull'autostrada del Brennero a partire da gennaio 2007 entreranno in vigore misure di limitazione della circolazione per i veicoli commerciali di peso superiore alle 7,5 tonnellate delle classi soro 0 e 1.

RISCALDAMENTO
a) II sindaco invita poi i cittadini a gestire gli impianti di riscaldamento degli. edifici adibiti a civile abitazione in modo che la temperatura degli ambienti non superi i 20 gradi.
b) Nei giorni in cui dovesse scattare il piano d'azione sarà vietato accendere riscaldamenti a legna secondari, ossia stufe in maiolica o focolari usati insieme al riscaldamento centralizzato, perché sono particolarmente inquinanti.

INFORMAZIONI
Nei centri civici, su Internet (www.comune.bolzano.ìt) oppure telefonando ai vigili urbani (0471-997788) o allo sportello relazioni con il pubblico (0471-997621) o al call center della Provincia 848.881.122 (dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 20)

(*) In vigore dal 2 Novembre al 31 marzo 2007
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mercoledì, 25 ottobre 2006
Alto Adige 25-10-06


Tir bloccati sull'A22, ma sarà caos sulla statale. Proteste di autotrasportatori, ecologisti e comuni. Però la provincia tira dritto
di Mirco Marchiodi
BOLZANO. Avrebbe dovuto entrare in vigore il primo novembre, invece scatterà con due mesi di ritardo. La Provincia non molla, eppure il divieto di transito in autostrada per i Tir più inquinanti non piace a nessuno. Le critiche degli autotrasportatori erano scontate, ma ora si aggiungono anche quelle degli ambientalisti e soprattutto dei Comuni delle valli, preoccupati che il traffico pesante si sposterà sulla statale. In buona parte sarà proprio così.
Le trattative con il ministero a Roma le sta portando avanti il direttore dell'Appa Luigi Minach. Che spiega: «Il nostro divieto sarà il più semplice possibile, perché ogni complicazione potrebbe comportare la sua bocciatura». Questo significa che, almeno inizialmente, l'ordinanza comune delle Province di Trento e Bolzano e del Land Tirolo prevederà lo stop ai Tir Euro 0 ed Euro 1 in autostrada e anche sulla statale, ma solo nel caso si tratti di traffico di transito.
Lo stop sull'A22 è abbastanza chiaro e viene permesso anche dalle norme Ue. Primo, perché si tratta di una misura a tutela della salute (diritto considerato più importante di quello alla libertà di movimento) e poi perché il libero scambio non viene pregiudicato, perché ai mezzi pesanti viene offerta l'alternativa della «Rota», l'autostrada viaggiante tra Wórgl e Verona. In questo caso l'Alto Adige, è l'area meno a rischio, perché i Tir inquinanti saranno intercettati già in Tirolo a nord e in Trentino a sud. Comunque dovranno essere fatti dei controlli, di competenza della polizia stradale. «Non sarà semplice - ammette il comandante della Polstrada Nazzareno Sabbatini - anche perché a occhio nudo è impossibile distinguere gli Euro 0 dagli altri mezzi».
Il vero problema riguarda però la statale del Brennero. Spiega l'assessore provinciale all'ambiente Michl Laimerr «Bloccheremo anche tratti della statale, in concomitanza con le uscite autostradali, in modo da evitare che i Tir si spostino dall'A22 sulla statale». Il divieto colpirà i Tir in transito, non quelli che hanno come destinazione l'Alto Adige. Un Tir Euro 0 potrà così spostarsi da Bolzano a Bressanone, ma non potrà usare la statale 12 un mezzo pesante che, partito da Oltrebrennero, è diretto a Verona. Come controllarlo? «Basta verificare il documento di carico-risponde Sabbatini - sul quale è segnata la destinazione».
Detto questo, è però chiaro che i Tir Euro 0 e 1 che devono muoversi lungo l'asse del Brennero all'interno della provincia e non potranno più usare l'autostrada, si riverseranno tutti sulla statale. «Faremo dei controlli, ed eventualmente poi decideremo misure più drastiche», replica Minach. Ma non sarà facile, anche perché gli autotrasportatori sono sul piede di guerra già adesso: «Questi divieti non servono a nulla - sbotta Johann Erlacher dell'Apa ma avranno un impatto negativo soprattutto sui piccoli autotrasportatori locali. Piuttosto, la Provincia aiuti chi vuole cambiare i propri mezzi. Un Euro 4 costa 15 mila euro più di un Euro 4: la nostra richiesta è che la Provincia copra il 40% ili questa spesa supplementare»
Ma bloccare gli Euro 0 e gli Euro 1 cosa significa in concreto? «Non si toccano le grandi imprese, ma solamente i piccoli», spiega Erlacher. Secondo il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder, attualmente gli Euro 0 in transito sull'A22 sono il 17% e gli Euro 1 l'8%. Verrebbe quindi colpito un mezzo su quattro. Un dato confermato anche dai recenti controlli fatti con la nuova stazione mobile che hanno evidenziato come oltre il 30% dei Tir sia fuori norma.
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martedì, 24 ottobre 2006
Alto Adige 24-10-06
Traffico: lotta allo smog


Stop ai camion inquinqnti, impegno unitario
Fermi da metà Novembre: l'appello del vicesindaco accolto dagli altri Comuni
LAIVES. L'amministrazione comunale sta lavorando all'organizzazione di un vertice che dovrebbe avere luogo nei prossimi giorni per affrontare il tema dell'inquinamento atmosferico. Vi dovrebbero prendere parte anche rappresentanti di Appiano, Caldaro, Ora e Bronzolo. Se ne sta occupando il vice sindaco Georg Forti che spiega: «Dobbiamo confrontarci tutti per vedere se sia possibile o meno, anticipare sull'autostrada il blocco dei camion euro 0 (i più inquinanti) al 15 di novembre, invece che da gennaio». Il vice sindaco ha già preso i primi contatti telefonici.
Secondo il vice sindaco Forti «L'anticipazione servirebbe anche per consentire agli interessati di abituarsi al cambiamento e a non transitare più dentro i centri abitati. Dovremo trovare, insieme agli altri Comuni, una soluzione percorribile, da concertare preventivamente con l'agenzia provinciale per l'ambiente». Quello dei camion e in particolare, dei camion euro 0, è e diventerà sempre più, un grosso problema per Laives. Lo aveva spiegato anche il sindaco Polonioli quando hanno incominciato a prendere corpo le previsioni in base alle quali, l'Autostrada prima o poi potrebbe chiudere l'accesso a tutti i camion Euro 0: «Non avendo più a disposizione l'A22 - aveva detto il sindaco - inevitabilmente questi camion, che sono anche i più inquinanti, utilizzeranno solo la statale 12 passando dentro i nostri centri abitati, un'ipotesi inaccettabile». Come inaccettabile è il fatto che molti, troppi camion continuano a transitare sulla statale 12 fra Bolzano e Bronzolo senza imboccare invece la variante. Lo si può verificare costantemente seguendo camion che escono dalla zona industriale di Bolzano ed invece di imboccare la galleria utilizzano la statale 12, passando per San Giacomo. Ma, cosa altrettanto grave, se li si segue verso sud si vede che la maggior parte delle volte proseguono anche oltre Bronzolo, senza avere come meta questa zona.


BRONZOLO. Per il sindaco Alessandro Bertinazzo, nei prossimi mesi diventerà prioritario in maniera che i mezzi pesanti in transito Bolzano ed Egna, utilizzino esclusivamente l'autostrada e non la statale 12, magari solo risparmiare qualche euro di tariffa. In particolare, se l' A22 vieterà ai camion euro 0 il transito, per la statale-12 sarà un caos.
Cosa pensa dell'iniziativa lanciata dal vicesíndaco di Laives riguardo ai camion con motore euro 0?
E' assolutamente necessario fare in modo che rimangano in A22 perché è chiaro che se ci dovesse essere un impedimento al transito immediatamente dirotteranno sulla statale12 e passeranno dentro i nostri abitati, con tutto ciò che ne conseguirebbe».
Cosa possono fare concretamente i cornuni coinvolti in questo problema?
Sicuramente non anticipare provvedimenti che potrebbe adottare l'autostrada, ma piuttosto arrivare ad obbligare tutti i mezzi pesanti in transito e gli euro 0 in particolare, ad utilizzare esclusivamente l'autostrada fra Bolzano ed Egna. Quanto alle tariffe da pagare, in seguito si vedrà come fare ma, lo ripeto, questi mezzi in transito vanno tassativamente dirottati sulla A 22 e lì rimanere». (b.c.)
ORA. L'esecutivo guidato dal sindaco Roland Pichler ancora non ha affrontato la questione dei camion euro 0 e relative, possibili interdizioni di transitom in autostrada, con conseguente possibilità che poi passino invece sulla statale 12 fra Egna e Bolzano.
Sindaco Roland Pichler, ha già avuto modo di confrontarsi con il vice sindaco di Laives su questo tema che riguarda anche il suo territorio comunale?
«Non ancora, però mi ha contattato qualche giorno fa e gli o garantito una risposta entro la giornata odierna. Non abbiamo ancora affrontato la questione in giunta e lo faremo con ogni probabilità fra le varie in occasione della riunione che avremo domani».
Cosa ne pensa della proposta del vice sindaco di Laives?
«Certo che nemmeno noi vogliamo avere sulla statale 12, dentro l'abitato, i camion euro 0 se l'A22 dovesse chiudere loro l'accesso. Sappiamo che ne girano ancora parecchi di questo tipo e comunque sentirò anche i colleghi per vedere come muoverci in questa evenienza. Non ho ancora avuto modo di approfondire meglio tutta la questione e lo farò in questi giorni per poi esprimere meglio la posizione mia e del mio Comune». (b.c.)
APPIANO. Peter Pardatscher, assessore alla viabilità del Comune di Appiano, ha espresso solidarietà al collega di Laives Georg Forti, anche perchè ritiene più che fondate le lamentale legate al passaggio dei mezzi pesanti.
Il Comune di Appiano è favorevole al blocco dei camion euro 0 dal 15 novembre?
«Sì, ho avuto modo di affrontare telefonicamente la questione con il vicesindaco di Laives e devo ammettere che le obiezioni che ha sollevato sono più che legittime. Il Comune di Appiano non può che affiancarlo in questa protesta».
C'è il timore, in Oltradige, che i camion euro 0, non potendo transitare in autostrada, finiscano per intasare anche la Strada del Vino?
«Si tratta di un timore solo teorico, perchè fino alla fine del 2007 sulla Strada del vino c'è il divieto di transito per i mezzi pesanti a causa dei lavori all'incrocio Stazione. In ogni caso se il problema dovesse sorgere in futuro il nostro atteggiamento sarebbe esattamente uguale a quello di Laives».
Il Comune di Appiano non condivide, dunque, la strategia messa a punto dai vertici dell'A22?
«No, affatto. Va ripensata». (max)
CALDARO. Anche il sindaco di Caldaro Wilfried Battisti Matscher ritiene assurdo deviare i mezzi pesanti sulla statale 12 e, ancor peggio, sulla Strada del Vino. Il primo cittadino è convinto che sia doveroso fare fronte unico con Laives Appiano, Ora e Bronzolo per contrastare le decisioni dell'A22.
Come valuta la posizione di Laives in questa querelle contro il transito dei camion euro 0 per i centri abitati?
«Ho già espresso telefonicamente la mia piena solidarietà a Georg Forti, che sa bene di avere il pieno appoggio di Caldaro e, ritengo, anche degli altri comuni limitrofi. Trovo assurdo che i mezzi euro 0 debbano essere deviati sulla Statale I2».
Quale sarebbe la posizione del Comune di Caldaro qualora i mezzi euro 0 venissero deviati sulla Strada del Vino?
«Reagiremmo con la stessa fermezza di qualche anno fa. Anche perchè troviamo assurdo vietare il transito dei mezzi privati euro 0 per l'inquinamento causato dalle polveri sottili, se poi si autorizza la circolazione dei mezzi pesanti, certamente più inquinanti. Per ora resteremo alla finestra, ma non escludo che presto si possa dare vita, assieme ai comuni vicini, ad azioni congiunte». (max)
postato da: apritisangia alle ore 17:54 | Permalink | commenti
categoria:antiinquinamento

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