giovedì 19 gennaio 2012

comune di Laives 4


domenica, 29 agosto 2010


L’Apt spinge per il noleggio bici nel vecchio edificio alla stazione  di Laives

LAIVES. È parecchio tempo, che la vecchia stazioncina ferroviaria di Laives, passata dalla Provincia al Comune, giace pressoché abbandonata accanto a quella nuova che l’ha sostituita. Ancora durante la scorsa legislatura erano state illustrate diverse ipotesi.
 All’inizio il sindaco Polonioli aveva accennato all’ipotesi di ospitare al suo interno una esposizione di trenini elettrici, in sintonia quindi con la funzione che ha sempre svolto il piccolo edificio affacciato sulla linea ferroviaria del Brennero. Successivamente era emersa un’altra ipotesi, altrettanto valida: adibire la vecchia stazione a deposito per le biciclette da noleggiare ai viaggiatori che si spostano in treno, come anche ai turisti.
 «Ottima idea - aveva sostenuto il vice sindaco Georg Forti - ma si tratta comunque di una iniziativa a carattere provinciale». E tra gli uffici della Provincia deve essersi arenata questa idea, perché a tutt’oggi non se ne sa più nulla e l’unico segno tangibile rimane sempre la vecchia stazioncina abbandonata, che oltretutto in questa maniera rischia di andare incontro ad un degrado inarrestabile. A favore del progetto bici-treno è anche l’Associazione turistica locale, consapevole che il turismo in bicicletta staa prendendo sempre più piede col passare degli anni. Dovrebbe essere la Provincia quindi ad organizzare il servizio di noleggio e sicuramente Laives non direbbe di no all’utilizzo della vecchia stazione. (b.c.)
Alto Adige 20-8-10
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domenica, 29 agosto 2010


Asporto rifiuti Comune di Laives: una stangata

BRUNO CANALI
 LAIVES. Sta rinfocolando le polemiche la statistica Astat in base alla quale il Comune di Laives applica la tariffa più alta in provincia per il servizio di raccolta e asporto rifiuti. Una famiglia tipo paga 230,14 euro per un servizio che, a detta di molti, non è certo migliorato da quando lo gestisce la Seab.
 Era meglio un tempo, quando l’asporto rifiuti era effettuato dagli operai del cantiere comunale? Secondo Roberto Ceol, consigliere di maggioranza (Pd) sicuramente si.
 «Oltre ad essere lievitata la tariffa fino a far diventare il Comune di Laives il pià caro a livello provinciale - spiega Ceol - in questi anni di gestione Seab abbiamo visto a mano a mano togliere i cassonetti del cartone, col risultato che la gente non lo getta comunque nella carta ma lo lascia spesso accanto ai bidoni. Hanno anche tolto vari cassonetti del verde dalle strade, sia pure a causa della maleducazione di qualche cittadino. Mi chiedo poi quando inizierà il sistema di pesatura per applicare le tariffe personalizzate; e la raccolta dell’umido per le piccole utenze? Da qualche anno è anche venuta meno l’educazione ambientale che si faceva a tappeto nelle scuole dell’obbligo, mentre non mi pare funzionino molto i controlli sul territorio se, come vediamo continuamente, ci sono sacchetti dei rifiuti abbandonati pressoché ovunque. Sarei curioso di sapere quante multe sono state fatte finora dalla polizia municipale per questo».
 Queste cifre aiuterebbero, tra l’altro, a prendere decisioni strategiche per il medio-lungo periodo. Fatte tutte queste considerazioni, Ceol si chiede infine come mai, essendo sia Laives che Bolzano serviti dalla Seab per la raccolta rifiuti, accade che a Bolzano si paghi meno che a Laives: 203,73 euro per la famiglia tipo invece dei 230,14 di Laives. «Personalmente ritengo che Laives - continua Ceol - stia pagando la sua quota in parte per gestire tutto l’apparato Seab, compresi gli emolumenti per i dirigenti e altro ancora. Per questo sono del parere che, quando scadrà la convenzione con Seab, sarebbe da ripensare l’opportunità di riprenderci il servizio com’era un tempo. Ho notato dalle statistiche che dove esistono ancora le municipalizzate, come a Merano o a Bressanone, due realtà che si avvicinano alla nostra, le tariffe per il servizio rifiuti sono costantemente più basse della nostra. Partendo da questo dato di fatto ripeto: facciamo un pensierino sulla opportunità di riprenderci il servizio anche noi come un tempo».
 Secondo Ceol non ha dunque senso esternalizzare il servizio.

Le tariffe comunali





I rifiuti
Per lo smaltimento dei rifiuti la famiglia tipo di Laives paga quest’anno 230,14 euro, che è la cifra in assoluto più alta a livello provinciale. Non ci sono stati aumenti rispetto al 2009, ma anche 12 mesi fa Laives era il Comune più caro.

L’acqua potabile
Va decisamente meglio per l’acqua potabile, per la quale la famiglia tipo sborsa 86,17 euro in un anno, cifra invariata rispetto al 2009. Il Comune di Laives, in questo caso, è al 48esimo posto in provincia, mentre nel 2009 era 51esimo.

Fognatura e depurazione
Nel 2009 la famiglia tipo, a Laives, ha pagato 167,16 euro. Quest’anno la giunta ha ritenuto opportuno mantenere invariata la cifra. Il Comune, in ogni caso, è sceso dal 91esimo all’85esimo posto a livello provinciale.

L’addizionale Irpef
Il Comune di Laives è uno dei 16, a livello provinciale, che fa pagare questa imposta, che pesa sulle tasche di 295 mila altoatesini. La giunta nella passata legislatura aveva deciso di chiedere alla famiglia tipo 100 euro l’anno, cifra che è rimasta invariata anche nel 2010. Laives, nel ranking provinciale, occupa la settima posizione a pari merito con Bolzano, Bressanone, Bronzolo, Ora, Salorno, Terlano e Casies.






Alto Adige 20-8-10
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giovedì, 19 agosto 2010
Centro Speed: i giovani si mobilitano

Bruno Canali
LAIVES. 
I giovani del centro Speed di Pineta si mobilitano in difesa della loro sede dopo avere saputo che a fine anno scade la convenzione ventennale tra parrocchia e Comune di Laives. E’ iniziata una raccolta di firme e al giovedì lungo di Pineta, il 26 agosto, ci sarà un volantinaggio.
 «Vogliamo sensibilizzare tutta la comunità di Pineta - spiega Roberta Magno dello Speed - perché crediamo sia interesse di tutti, non solo di noi giovani, mantenere in attività il centro come è da vent’anni a questa parte. Se c’è qualche cosa che non va ce lo debbono dire e lo chiederemo in occasione di un incontro che dovrebbe avere luogo tra noi, il centro parrocchiale e l’assessore Dario Volani. Se serve un restyling dell’attività ce lo dicano che ne parliamo tutti assieme».
 Interviene a sua volta Denis Romeo: «Siamo stati avvisati che per la fine dell’anno scade la convenzione tra parrocchia e Comune per l’uso della sala che ospita il centro giovanile Speed. Ci hanno anche accennato a costi per l’animatore e che vorrebbero chiuderli. Però a pagare per questa figura ci risulta siano Provincia e Comune, non certo la parrocchia. Una delle ipotesi che circolano è che in realtà il parroco intenda utilizzare la sede attuale dello Speed per avviare attività pomeridiane riservate ai bambini più piccoli, con le mamme che farebbero volontariato. A noi potrebbero semmai riservare lo spazio nelle ore serali. Siamo stati anche all’Ufficio giovani della Provincia e lì ci hanno rassicurati che non ci sono problemi attualmente. Ci hanno consigliato di fare noi delle proposte eventualmente e il sindaco Di Fede conosce tutta la questione».
 L’assessore Volani ha anche accennato alla possibilità di accorpare il centro giovanile a quello (è il No Logo) che esiste in zona Galizia data la relativi vicinanza. «A parte che chissà quando faranno il passaggio pedociclabile tra Pineta e la Galizia - dice Matteo Marchetti - la distanza non è così poca. Inoltre diventerebbe un disagio alla sera e nei mesi freddi: no, noi di Pineta il centro giovani lo vogliamo qui. Arriveranno altre famiglie in zona Toggenburg e per loro sarà ancora più problematico raggiungere la Galizia».
 «Sono vent’anni che esiste il centro giovanile - spiega Daniele Tosoni - e finora è andato tutto bene. Lo Speed è sempre stato aperto a tutti, senza problemi di credo religiosi o di etnia. Qui sono passate generazioni di giovani che hanno fatto amicizia e che spesso vengono ancora con piacere a trovarci».
 Sergio Bertinazzo invece è un veterano e dei ragazzi potrebbe tranquillamente essere papà. Però difende la sopravvivenza del centro giovanile e con entusiasmo sta dando una mano ai ragazzi per preparare il volantinaggio e la campagna di sensibilizzazione tra la gente. «Hanno ragione tutti questi ragazzi a difendere il loro centro - dice - perché è un punto di riferimento fondamentale per loro. Se restano senza, allora sia il Comune di Laives a trovare una sede alternativa, perché non è pensabile che dopo vent’anni lo Speed chiuda e i ragazzi rimangano su una strada. Non vorrei poi che anche il centro anziani facesse la stessa fine».
 Sono tanti i giovani che frequentano lo Speed e addirittura, per affrontare le spese organizzano feste e altre iniziative. «Siamo disposti a discutere su tutto - concludono - ma non vogliamo che il centro venga chiuso alla scadenza della convenzione. In parrocchia ci sono anche altri spazi altrettanto funzionali per le attività che ha in programma la parrocchia».
Alto Adige 19-8-10
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mercoledì, 18 agosto 2010



Centrale elettrica a Pineta: l’opposizione è scettica

LAIVES. Come per la cittadella dello sport, anche il progetto per la centrale idroelettrica a pompaggio che la South Tyrol Energy vorrebbe realizzare nei pressi della galleria della variante a nord di Pineta, verrà illustrato ai consiglieri comunale il 24 agosto. Intanto già nascono varie perplessità nei confronti di questo mega progetto (investimento privato da 300 milioni di euro) e i primi a manifestarle sono i Verdi. La centrale funziona pompando acqua dal fondovalle fino ad una altezza di mille metri, dove verrebbe realizzato un serbatoio da 600 mila metri cubi d’acqua, acqua che cadendo poi verso le turbine a valle, dentro condotte all’interno della montagna di La Costa-Seit, produrrebbe elettricità. Secondo prime indiscrezioni, al Comune di Laives potrebbero arrivare 2 milioni di euro l’anno per 20 anni, periodo di durata dell’impianto. «Due milioni sono tanti - dice Marco Delli Zotti (Laives pro Leifers) - ma va chiarito l’impatto che avrà l’impianto sulla zona, tenuto conto della montagna di detriti che deriveranno dalla trivellazione delle gallerie. Ricordo che nella stessa zona è previsto anche lo scavo del tunnel pilota per il passante ferroviario. Quanto ai due milioni l’anno, si chiede però alla South Tyrol Energy una adeguata fideiussione, pari a 10 anni di presenza». «Prima di tutto vogliamo dati certi - dichiara il consigliere Cristian Straudi (Pdl) - e poi discutiamo della centrale. Mi lascia perplesso l’enormità della cifra che destinerebbero al Comune di Laives e mi chiedo che cosa dovremo accettare in cambio». (b.c.)
Alto Adige 18-8-10
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martedì, 17 agosto 2010



La Provincia taglia Comune senza fondi per gli investimenti

BRUNO CANALI
LAIVES. La Provincia ha tagliato del 30 per cento i finanziamenti sulla legge 27 e questo si riflette pesantemente anche sui programmi di investimento comunali. Laives ha importanti progetti da realizzare, ma dovrà procedere per priorità, se non addirittura accontanare gli interventi ritenuti meno urgenti.
 «Siamo come una famiglia tipo di Laives - spiega il sindaco Liliana Di Fede - che in questa fase attraversa una situazione finanziaria seria e che solo facendo massima attenzione alle spese può sperare di vivere dignitosamente. Non possiamo certo permetterci lussi, ma dobbiamo fare bene i conti. Ma finora siamo riusciti ad offrire ai cittadini servizi di qualità, senza dover aumentare le entrate».
 Le rinunce sono più di una comunque e ad esempio, ammette Di Fede, per ora non ci sono i soldi per completare l’asfaltatura del parcheggio accanto al parco di via Marconi. «Abbiamo speso circa 200 mila euro per sistemare la scuola materna tedesca, un lavoro urgente perché ne andava della stabilità, e abbiamo una sezione in più alla materna italiana. Se non avessimo avuto queste spese, probabilmente avremmo asfaltato il parcheggio. Purtroppo non abbiamo grandi risorse e quindi dobbiamo lavorare con quello che c’è. Per le grandi opere, vedi la scuola elementare di Pineta, alla quale abbiamo assegnato priorità, oppure il nuovo serbatoio per l’acquedotto a monte della città, dovremo accendere dei mutui. Stiamo pure verificando l’introduzione del fotovoltaico e anche questo però sarà da finanziare. Con l’avanzo di bilancio abbiamo stabilito di concentrarci sulla riqualificazione di San Giacomo, il primo lotto della quale è stato realizzato e adesso occorre proseguire in direzione di Bolzano se si vuole raggiungere il risultato prefisso, che è quello di recuperare vivibilità. Bisogna quindi valutare con attenzione anche la nostra capacità mutuataria, non possiamo fare troppi debiti, altrimenti rischiamo di saltare. La nostra volontà è quella di non aumentare le tariffe e finora ci siamo riusciti; il punto è quello di trovare un equilibrio tra le esigenze di reperire fondi e quella di non aumentare le tariffe».
 Liliana Di fede conferma anche che nel ruolino di marcia della sua giunta c’è la ristrutturazione del palazzetto dello sport cittadino, altro progetto milionario. «Qualcosa è già iniziato e contiamo di arrivare a regime nel prossimo anno». Accanto alle grandi opere ce ne sono tante più modeste e anche per queste la giunta farà un’attenta analisi delle priorità, lasciando indietro quelle non strettamente necessarie. «La passeggiata tra San Giacomo e Castel Flavon è finanziata e l’Ufficio forestale della Provincia ci ha garantito che i lavori potrebbero iniziare già quest’anno, per il secondo ponticello sul rio Vallarsa invece staremo a vedere».
 Altro ponte quello da rifare all’accesso della zona sportiva Galizia: il bailey per passare durante la fase dei lavori c’è, ma lavori per il momento sono fermi, in attesa di tempi migliori.
Alto Adige 17-8-10
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domenica, 15 agosto 2010



Furlani (Pdl): «Assurdo mettere gli studenti nei container»

LAIVES. «Perché, alla fine, debbono essere i bambini a doverci rimettere, dovendo usufruire dei “migliori container” che comunque sempre box prefabbricati rimangono?» A chiederlo, riferendosi ai due container che per settembre verranno installati presso la scuola elementare italiana di San Giacomo per ospitarvi due classi, sono la consigliere comunale Claudia Furlani e Michele Peruzzo, entrambi del Pdl. «A San Giacomo - continuano i due - sono già state completate alcune zone residenziali e le altre in arrivo verranno occupate per lo più da giovani coppie che, auspichiamo, possano avere a breve dei figli i quali necessiteranno di un ampliamento dei servizi primari quali sono asili e scuole. Siamo delusi nell’apprendere che ad oggi si persista nel costruire quartieri senza dare priorità alle infrastrutture e ai servizi, già oggi carenti». Furlani e Peruzzo ricordano quindi che anche presso l’asilo di via Kennedy a Laives è stata montata una casetta prefabbricata per avere la palestra che non c’era e che continuamente l’amministrazione comunale continua a sottolineare che “non ci sono soldi”. «Ci chiediamo a questo punto quante zone residenziali si costruiranno senza dare la dovuta precedenza ai bisogni delle famiglie e alle infrastrutture primarie», concludono i due rappresentanti del Pdl.
 Ironizza anche l’ex consigliere Raimondo Pusateri (Indipendenti democratici): «La collocazione degli studenti di San Giacomo nei container, è il risultato dell’attenta programmazione fatta dalla giunta precedente - dice Pusateri - e che, a quanto pare, si perpetua anche con l’attuale esecutivo. Mi pare di capire che quella dei container sia una prospettiva sine die», conclude Pusateri. (b.c.)
Alto Adige 15-8-10
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domenica, 15 agosto 2010



Pineta: centro giovani a rischio chiusura

BRUNO CANALI
LAIVES. La convenzione tra Comune e parrocchia di Pineta per il centro giovanile Speed sta per scadere. I giovani sono preoccupati perché temono le chiusura del centro, ospitato in canonica. Don Gabriele preferisce non entrare nel merito della discussione e si preannunciano incontri.
 Un primo incontro c’è già stato nei giorni scorsi tra don Gabriele e l’assessore alle politiche giovanili del Comune di Laives Dario Volani. «In effetti - dice Volani - la convenzione tra Comune e parrocchia per l’uso della sala, dove si trova il centro giovanile Speed, sta scadendo e il parroco di Pineta mi ha anche garantito che non vorrebbe chiudere quello spazio per destinarlo ad altre attività. Noi ci siamo mossi ancora prima delle elezioni comunali e ho anche sentito Martin Bernardi, il presidente del centro giovanile di Pineta. È anche circolata voce che la parrocchia avesse addirittura intenzione di trasformare lo spazio del centro giovanile in appartamento ma non è vero: don Gabriele mi ha spiegato che quel locale, in canonica, potrebbe essere ancora destinato ai giovani. C’è però la sensazione che ci sia meno entusiasmo rispetto al passato e che si stia chiudendo un ciclo anche al centro Speed. Servono stimoli nuovi e quindi sono intenzionato a convocare a breve sia i rappresentanti dello Speed che il parroco di Pineta. Se si riuscirà a gettare le basi per ripartire bene, altrimenti, se proprio si dovrà chiudere, almeno si chiuda in bellezza, senza traumi».
 I giovani a loro volta sono già in fermento e stanno meditando anche azioni eclatanti per richiamare l’attenzione sul problema. «Se le cose si metteranno male, protesteremo in piazza - garantiscono - con cartelli in occasione del giovedì lungo di Pineta, in programma nella serata del 26 agosto».
 «Più che in una protesta - si augura però l’assessore Volani - confido in una manifestazione di “affetto” verso il centro giovanile, con una proiezione verso il futuro».
 Gli fa eco Martin Bernardi, presidente del centro giovanile Speed di Pineta: «Sappiamo anche noi come finirà questa storia e spero di saperne di più a breve in un incontro che dovremmo avere con sindaco, parrocchia, Provincia e rappresentanti della rete dei centri giovanili. Da quanto abbiamo capito, sta per scadere la convenzione tra Comune e parrocchia e quest’ultima vorrebbe avere indietro lo spazio dove oggi si trova il centro Speed. Però in questo modo noi resteremmo senza sede. Speriamo che si riesca a trovare una soluzione con l’incontro in modo tale da riuscire a proseguire con l’attività che coinvolge i ragazzi».
 Ribadisce l’assessore Volani: «Occorrerà comunque fare una riflessione sulla realtà giovanile a livello comunale, tenendo conto che anche il centro Speed di Pineta fa parte della rete dei centri giovanili. Va anche valutato il fatto che si trova abbastanza vicino al centro giovanile No Logo, in zona Galizia, raggiungibile rapidamente da Pineta quando ci sarà il passaggio pedociclabile per attraversare la variante. Sarebbe poco logico avere due centri così vicini che propongono identiche attività e quindi occorrerà anche valutare questi aspetti tutti insieme». «Attendiamo - conclude Martin Bernardi - l’incontro per capire le prospettive che si stanno aprendo o chiudendo e poi decideremo come andare avanti». Il centro giovanile a Pineta è nato subito dopo i lavori di ristrutturazione della canonica. All’epoca il Comune intervenne erogando sostanziosi contributi.
Alto Adige 15-8-10
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domenica, 15 agosto 2010



Verdi contrari alla centrale di Masten

LAIVES. In questo periodo non c’è solo la cittadella dello sport tra i mega progetti che riguardano il territorio comunale. Christian Masten, imprenditore della South Tyrol Energy, avrebbe intenzione di realizzare a nord di Pineta, accanto all’ingresso del tunnel della variante, una «centrale a pompaggio» per produrre energia elettrica. In sintesi, si tratterebbe di pompare acqua dal fondovalle fino a mille metri di altitudine e quindi farla ricadere per produrre energia elettrica. Questo dovrebbe avvenire appunto a nord di Pineta. Masten ne avrebbe già parlato con la Svp comunale e con la giunta, mentre i consiglieri comunali saranno convocati il 24 agosto per conoscere il progetto. Intanto però iniziano le prese di posizione poco favorevoli a questa mastodontica opera e una delle prime è dei Verdi.
 «Si tratterebbe di un progetto gigantesco - dicono - con conseguenze ambientali, energetiche e finanziarie enormi. Sarà bene discuterne a fondo quanto prima». Stando alle valutazioni dei Verdi, la centrale prospettata da Masten in realtà produrrebbe meno energia di quanta ne consuma e inoltre, l’energia utilizzata per pompare l’acqua a mille metri di altezza, proverrebbe da fonti non rinnovabili. C’è poi l’aspetto dei lavori di costruzione che, secondo i Verdi, provocherebbero lo sbancamento di 2 milioni di metri cubi di roccia, con cisterne da 600 mila metri cubi di capacità. «La promessa per il Comune di Laives sarebbe un introito annuo di 2 milioni di euro - dicono i Verdi - e anche la soluzione per la “sete” dei masi di la Costa-Seit. L’impatto ambientale dovrebbe essere minore che a Renon, dove invece hanno già detto di no a questa proposta».
 Secondo le valutazioni degli ambientalisti locali, il guadagno per l’imprenditore che costruirà questa centrale a pompaggio da 300 milioni di euro circa, sarebbe nella differenza tra il costo dell’energia utilizzata per pompare l’acqua a mille metri di altezza (che di notte costa meno) e l’energia prodotta (che vale di più). Il calcolo dei Verdi parla di 515 giga watt l’anno prodotti, a fronte dei 688 consumati. Fatte tutte queste considerazioni, dai Verdi locali arriva una bocciatura del progetto, ritenuto «gravemente impattante sul territorio e dalle ripercussioni imprevedibili per i delicati equilibri idrogeologici dell’area circostante». (b.c.)
Alto Adige 14-8-10
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domenica, 15 agosto 2010



Scuole elementari: primi lavori a Pineta

BRUNO CANALI
LAIVES. Alla scuola elementare italiana di San Giacomo arriveranno due container per fare fronte alla carenza di spazi e aule. Ma la priorità è la scuola elementare della frazione di Pineta, che il sindaco Liliana Di Fede ritiene «ormai obsoleta».
 Nel prossimi anni il settore dell’edilizia scolastica richiederà investimenti milionari. «L’urgenza - ha confermato ieri il sindaco Di Fede - è rappresentata dalle elementari di Pineta, una struttura oramai obsoleta. Per quanto riguarda San Giacomo adottiamo la soluzione provvisoria dei container ma è chiaro che nel settore dell’edilizia scolastica nel medio periodo dovremo investire parecchie risorse: bisognerà accendere dei mutui se dalla Provincia non arriveranno finanziamenti sufficienti. A San Giacomo in particolare scontiamo il fatto che fino ad ora diverse famiglie portavano i propri figli a scuola a Bolzano, mentre adesso preferiscono sempre di più farli rimanere qui. Per noi si tratta di un segnale positivo, pur con i risvolti logistici che si sono manifestati a seguito dell’aumento di alunni».
 Le dichiarazioni del sindaco sono suffragate anche dall’assessore Dario Volani, competente per le scuole comunali. «Tra le opere in programma, abbiamo messo al primo posto la scuola elementare di Pineta - dice Volani - anche perché attende da anni e oramai necessita di un intervento radicale e non più di semplice ristrutturazione. Pineta è anche una zona che avrà un rilevante sviluppo demografico con l’arrivo delle aree di espansione Toggenburg 1 e 2. Non possiamo pertanto più procrastinare l’intervento».
 A proposito della scuola di Pineta, già alcuni anni or sono l’architetto Roberta Springhetti aveva preparato per il Comune di Laives un progetto di ristrutturazione completa. Strada facendo però è stato sostanzialmente bocciato dal comitato tecnico provinciale e quindi la stessa progettista lo ha modificato in base alle richieste. Il nuovo progetto di massima è atteso in municipio per metà settembre, dopo di che dovrà ripercorrere l’iter normale ovvero, passare per la commissione edilizia, per il consiglio comunale e quindi essere inviato anche al comitato tecnico provinciale, dove stavolta dovrebbe arrivare luce verde. A quel punto si passerà all’esecutivo e quindi alla ricerca dei finanziamenti necessari. Bene che vada insomma, se ne riparlerà il prossimo anno.
 Continua l’assessore Volani: «A Laives città non abbiamo grandi problemi: la Gandhi, pur dimostrando sempre più gli anni che ha, non presenta carenze e bastano interventi di routine per garantirne l’efficienza. La scuola elementare tedesca è stata edificata pochi anni fa e infine, le scuole medie sono a posto. Quella italiana in particolare, è stata dotata non molto tempo fa di due nuove aule e quindi per i prossimi anni non dovrebbero esserci problemi di spazio».
Alto Adige 14-8-10
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domenica, 15 agosto 2010



Delli Zotti: coinvolgere i locali per la cittadella dello sport di Laives

LAIVES. La maggioranza è entusiasta per la prospettiva che si apre con il progetto di cittadella sportiva in zona Galizia, ma i consiglieri di opposizione, che per la prima volta hanno potuto apprendere qualche informazione in più direttamente dal presidente dell’Fc Alto Adige, frenano e mettono in guardia la giunta.
 I consiglieri comunali di Pdl e Lega nord ribadiscono il loro assenso, rilevando però aspetti ancora tutti da chiarire. «Saranno tutelate le nostre società calcistiche locali - chiedono ad esempio Andrea Peviani e Claudia Furlani (Pdl) - o saranno penalizzate dall’arrivo della società professionistica dell’Fc Alto Adige?». Altri dubbi sollevati riguardano la sicurezza, che dovrebbero garantire vigili urbani e forze dell’ordine; la viabilità, con i riflessi sul traffico cittadino; il finanziamento dei privati a fronte di 5.000 metri quadrati destinati poi a un non meglio specificato “terziario”; il velodromo, che ben difficilmente sarà possibile costruire vista la spesa; e infine il diritto di superficie, che il Comune cederebbe non si sa a quale titolo. Su questi aspetti, Pdl e Lega Nord hanno presentato 3 interrogazioni.
 Anche Marco Delli Zotti (Laives pro Leifers) dice di avere fatto quattro conti per quel che riguarda il coinvolgimento finanziario dei privati a fronte della superficie che verrebbe loro concessa per il probabile centro commerciale. «Conti alla mano - dice Delli Zotti - se fossero i 5.000 metri quadrati indicati, con un impegno di imprenditori privati pari a 10 milioni di euro, significherebbe che ogni metro quadrato costerebbe loro attorno ai 2.000 euro. Per un eventuale centro commerciale si tratta di una cifra molto vantaggiosa, tenuto conto che normalmente per spazi commerciali, anche qui a Laives siamo attorno ai 4.000 euro per metro quadrato. Inoltre il centro commerciale della zona Galizia sarebbe sul fronte della variante e quindi molto appetibile, dato il passaggio e la facilità del collegamento. Dovesse essere così, io ritengo che il Comune debba spingere affinché nella cordata di imprenditori privati per la cittadella possano entrare anche quelli locali. Sono convinto infatti che a condizioni così vantaggiose, si troverebbe anche qui chi è disposto a investire nel progetto».
 Critico verso il progetto della cittadella sportiva (e non da adesso) è anche l’ex consigliere comunale Rosario Grasso. «C’è in tutta la vicenda un’ipocrisia di fondo - dice Grasso -. Trasparenza, partecipazione e coinvolgimento dei cittadini sono parole vuote, buone per la campagna elettorale. Dopo tre anni di trattative più o meno segrete tra Comune di Laives e Fc Alto Adige, si annuncia che lo stadio si farà e che si ricorrerà a finanziamenti anche di privati, ai quali verranno concesse superfici commerciali. Mi chiedo se questo progetto sia un’esigenza primaria per i cittadini di Laives e per le nostre società sportive e se la Provincia faccia bene ad investire 11 milioni di euro in una fase di crisi come l’attuale». (b.c.)
Alto Adige 13-8-10
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domenica, 15 agosto 2010



San Giacomo: a scuola nei container
Il sindaco: «È una soluzione provvisoria». I genitori sono preoccupati


BRUNO CANALI
 LAIVES. Alla scuola elementare italiana di San Giacomo crescono le sezioni e chiedono spazio. Alla ripresa, in settembre, saranno 3 invece delle 2 passate e quindi occorre trovare una soluzione veloce: nel cortile saranno sistemati due container.
 Il consorzio di gestione Laives-Bolzano, l’ha individuata in un paio di container, che verranno collocati nello spiazzo alle spalle del cortile principale. Tutto dovrebbe essere pronto per metà settembre. Presidente del consorzio di gestione della scuola di San Giacomo è il sindaco di Laives, Liliana Di Fede, che ha ereditato questo incarico da Giovanni Polonioli. «L’esigenza di spazio si è manifestata - dice Liliana Di Fede - e, anche per motivi educativi, abbiamo stabilito che verranno installati nel cortile scolastico due prefabbricati. Al loro interno troveranno posto due quinte classi e questa situazione l’abbiamo già illustrata sia agli insegnanti (che ci hanno chiesto l’intervento) che ai genitori degli alunni. L’alternativa che rimaneva altrimenti sarebbe stata quella di rinunciare ad un’aula per altre attività».
 Il sindaco di Laives garantisce che comunque quella dei due prefabbricati sarà una soluzione provvisoria. «Per le scuole comunali - aggiunge Di Fede - la priorità in questa fase è assegnata all’elementare di Pineta, una scuola sistemata in un edifico oramai troppo vecchio».
 La prospettiva di avere i propri figli nei container comunque non entusiasma i genitori: «Aspettiamo di vedere che tipo di container sono quelli scelti - dicono - perché da esperienze fatte altrove da parte di qualcuno di noi, temiamo che poi si manifestino problemi. Ci chiediamo anche perché il Comune di Laives non abbia invece previsto di utilizzare la vecchia palestra scolastica, inutilizzata da qualche anno accanto al cortile della scuola».
 A questo proposito, Liliana Di Fede spiega che l’ipotesi è stata presa in considerazione: «Ma trasformare la vecchia palestra scolastica di San Giacomo comporterebbe tempi e costi molto maggiori, a fronte di una qualità che comunque sarebbe inferiore. Per questo abbiamo optato per i container».
 Alla scuola elementare di San Giacomo c’è anche un altro problema ed è quello della mensa che ancora non c’è. Così, da qualche anno, gli scolari per il pranzo utilizzano quella che in realtà dovrebbe essere la sala riunioni della caserma dei vigili del fuoco, una sistemazione altrettanto provvisoria quindi, in attesa di avere la mensa vera e propria. Si era ipotizzato anche in questo caso di trasformare la vecchia palestra scolastica, una possibilità lasciata cadere a fronte della spesa che bisognerebbe sostenere per avere comunque qualche cosa di poco funzionale. Per San Giacomo, questi problemi sono destinati ad aumentare negli anni, dato che intanto sono state completate alcune zone residenziali e altre ne arriveranno.
  Alto Adige 13-8-10
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giovedì, 12 agosto 2010



Camion in centro Laives: tolleranza zero

LAIVES. Nonostante il divieto di transito lungo via Kennedy per i mezzi pesanti durante determinate fasce orarie sia in vigore da qualche anno, quasi ogni mattina i vigili urbani fermano camion in passaggio. Il divieto riguarda le ore notturne, dalle 22 alle 5 e quindi anche la fascia oraria dalle 7 alle 9. In questi orari nessun mezzo con peso superiore alle 7,5 tonnellate può passare dentro Laives, a meno che non sia autorizzato o sia in grado di dimostrare che la sede sia proprio in città. Chi trasgredisce viene multato con sanzione di 78 euro.
 «Nonostante questo - confermano i vigili urbani - regolarmente ci sono camionisti che tentano di passare durante le fasce orarie di divieto. Tra questi ovviamente ci sono i furbi, che sperano di farla franca, ma anche coloro che, venendo da lontano, dicono di non essere a conoscenza dell’ordinanza. Un problema sono anche i navigatori satellitari, che indicano ai camionisti la strada di Laives. Certo però che una volta arrivati al confine comunale, dovrebbero vedere la segnaletica stradale che avvisa del provvedimento. Probabilmente, una volta arrivati fin qui da chissà dove, preferiscono rischiare la multa piuttosto che fermarsi il tempo necessario per attendere che il transito sia consentito».
 Il tempo della tolleranza comunque è finito - fanno capire i vigili urbani - e del resto, dopo alcuni anni che l’ordinanza di divieto è in vigore, è difficile credere che ancora qualcuno non ne sia al corrente, in particolare i camionisti che vivono e lavorano in provincia. Per tutti gli altri c’è bene in vista la segnaletica e non è un’attenuante la scusa di non averla vista. Su questo la polizia municipale adesso adotta tolleranza zero. (b.c.)
Alto Adige 12-8-10
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giovedì, 12 agosto 2010



Cittadella dello sport di Laives: c’è anche il velodromo

BRUNO CANALI
LAIVES. Il progetto per la cittadella sportiva in zona Galizia è ancora allo stato embrionale. «Prima va fatta la variazione urbanistica - spiega il vicesindaco Georg Forti - dopo si potrà avere qualche elemento in più».
 «Per gli espropri stiamo ancora trattando con i proprietari”. Forti aggiunge che il grande progetto dell’ingegner Guglielmo Concer è stato modificato: ad esempio, dove prima si prevedeva una parte dei parcheggi, adesso è inserito il biotopo. A proposito di quest’ultimo, durante la serata di presentazione al consiglio comunale, alcuni consiglieri non hanno inteso bene cosa ospiterà e chi dovrà realizzarlo. «È un lotto separato - spiega Forti - e ancora rimane da stabilire a carico di chi dovrà essere la realizzazione. Idem per quanto riguarderà la gestione futura della cittadella, una questione che va approfondita dal punto di vista giuridico. Quello che abbiamo già ribadito è che il Comune di Laives non ha alcuna possibilità economica né per costruirla e nemmeno per mantenerla in futuro».
 L’altra sera il presidente dell’Fc Alto Adige ha anche anticipato che si prevede pure la costruzione di un distributore di carburante accanto alla variante. «Questa è una idea che avrebbe la Provincia in sintonia con i proprietari di una pizzeria di Pineta - dice Forti - un’ipotesi tra le due parti».
 Ricordiamo che nel progetto iniziale della cittadella, era anche previsto un velodromo, che l’ex sindaco Giovanni Polonioli aveva indicato come fiore all’occhiello per Laives. «È anche questa un’ipotesi - aggiunge il vice sindaco - che intanto risulta inserita e in seguito si vedrà come procedere».
 Infine lo spostamento del lido comunale da via Stazione alla zona Galizia. Questa è un’intenzione più volte ribadita dagli amministratori comunali e che riguarderà specificatamente il Comune. Il problema come al solito sono i finanziamenti, che il Comune non ha. Si punta così a raggiungere l’obiettivo di spostamento del lido utilizzano l’urbanistica concordata ovvero, un accordo con investitori privati i quali costruirebbero il nuovo lido ricevendo in cambio adeguata contropartita dal Comune. Sarà da vedere quale essa potrà essere.
Alto Adige 12-8-10
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mercoledì, 11 agosto 2010



Rifiuti anche inquinanti in un terreno abbandonato nella zona Vurza

LAIVES. C’è una striscia di terreno, tra la zona produttiva Vurza e la variante, che giace abbandonata da anni ed è anche diventata una discarica a cielo aperto, dove si notano materiali potenzialmente inquinanti. Quel terreno, ancora di proprietà privata, avrebbe dovuto essere acquistato dal Comune anni fa: le pratiche vennero avviate infatti dagli uffici tecnici, ma poi tutto quanto si è perso per strada. Il risultato è quello che si vede: un’area abbandonata, preda delle erbacce e trasformata in discarica a cielo aperto. Per contro, la strada che serve come collegamento interno alla stessa zona produttiva Vurza, in quel punto è rimasta stretta come era un tempo. L’idea di acquisire la striscia di terreno era dettata appunto dalla volontà di ampliare anche la strada interna, oltre che poter realizzare qualche parcheggio, un’idea che, come detto, strada facendo si è dissolta. In attesa di rimettere in moto la procedura dell’esproprio, occorrerà quantomeno procedere con una pulizia dei rifiuti che si trovano abbandonati tra le erbacce della “terra di nessuno”. (b.c.)
Alto Adige 11-8-10
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mercoledì, 11 agosto 2010



Negozi e distributore allo stadio di Laives

ZONA GALIZIA Di Fede conferma lo spostamento del lido Tra zona sportiva e cimitero anche un biotopo

BRUNO CANALI
LAIVES. Di cittadella dello sport si parla da tempo, spesso senza elementi concreti di valutazione. Per approfondire il progetto ieri ha avuto luogo un incontro tra esponenti dell’Fc Alto Adige e consiglio comunale. Altri ce ne saranno con le altre società sportive, operatori economici e cittadinanza.
 «Non ci sono grandi novità da esporre - ha spiegato il presidente dell’Fc Alto Adige, Walter Baumgartner - perché siamo nella fase di avvio della procedura, con il Puc da variare e gli espropri da perfezionare. Come abbiamo fatto anche con la passata amministrazione comunale, tenuto conto che il consiglio nel frattempo si è rinnovato, abbiamo illustrato gli obiettivi che come Fc Alto Adige ci siamo prefissi, chi siamo e le scelte che abbiamo attuato».
 Baumgartner aveva già dichiarato di avere fretta di costruire il nuovo stadio dell’Fc Alto Adige. «Puntiamo ad avere uno stadio da ottomila posti - ha spiegato il presidente dell’Fc - con 1.200 parcheggi, per l’inizio del campionato 2012 - 2013». Il progetto di massima è affidato all’ingegner Guglielmo Concer, che già lo aveva illustrato sinteticamente in passato. «Rispetto a quelle previsioni cambia poco - aggiunge Baumgartner - perché abbiamo solo chiesto lo spostamento dello stadio verso la statale, per motivi di viabilità».
 Walter Baumgartner aveva anche parlato di un’“operazione simpatia” da portare avanti nei confronti della collettività per far comprendere la reale natura delle scelte e la portata che avranno in futuro, proprio perché la scarsità di informazione ha dato vita a congetture e perplessità che spesso sono prive di un concreto fondamento. «Sostanzialmente le reazioni dei consiglieri comunali sono state positive verso il progetto - dice il sindaco Liliana Di fede - e mi pare che tutti abbiano colto l’importanza per Laives di questa occasione, sia per l’immagine che come opportunità lavorativa, pur non nascondendoci anche i rischi che accompagnano un progetto di queste dimensioni. Noi continueremo con gli incontri coinvolgendo un po’ tutti, dalle associazioni alle categorie economiche, alla popolazione. Sposteremo anche il lido in zona Galizia, sarà una zona che farà da ponte tra Pineta e Laives. Siamo convinti che serva il massimo coinvolgimento fin dalla fase della prima progettazione».
 Conferma Marco Delli Zotti, consigliere di opposizione: «Tendenzialmente noi consiglieri siamo favorevoli e i distinguo riguardano i finanziamenti. Ci hanno spiegato che il costo si aggirerà attorno ai 22 - 23 milioni di euro, dei quali 11 arriveranno dalla Provincia. Il Comune di Laives terrebbe la proprietà dei terreni necessari per la cittadella e cederebbe il diritto di superficie alla società. La restante spesa verrebbe sostenuta per il 51 per cento dall’Fc Alto Adige e per il 49 per cento da azionisti privati che già fanno riferimento all’Fc. La superficie per il terziario, probabilmente commerciale, sarebbe attorno ai 5.000 metri quadrati; verrebbe realizzato un biotopo tra cimitero e zona sportiva (che non si capisce bene chi dovrebbe pagare) e anche un distributore di carburante con accesso dalla variante, poiché lo stadio dovrebbe sorgere proprio accanto all’arteria stradale. Il Comune di Laives a sua volta punterebbe ad andare di pari passo con lo spostamento del lido, che dovrebbe trovare posto dove oggi c’è il parcheggio della zona sportiva Galizia, un’impresa da portare a compimento mediante lo strumento dell’urbanistica concordata».
Alto Adige 11-8-10
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martedì, 10 agosto 2010



Raduno motociclistico a Laives Proteste per smog e rumore 

LAIVES. Per tanti residenti sabato e domenica l’Oldtimer Bike Festival, manifestazione riservata alle moto d’epoca, non è stata una festa. La conferma arriva dai carabinieri della stazione locale, che hanno ricevuto diverse telefonate di protesta per il rumore e anche per l’inquinamento.
 «Effettivamente abbiamo ricevuto parecchie chiamate - dicono dalla stazione dei carabinieri - di persone che denunciavano disagio a causa del rumore e dell’odore di carburante che si percepiva nella zona del raduno motociclistico. Una signora ad esempio ha chiamato allarmata perché la mamma aveva avuto da poco un ictus e il rumore delle moto le creava problemi. Oltre alle due manche di gara vere e proprie, qualcuno si è lamentato perché anche dopo c’erano motociclisti che per scaldare i motori facevano parecchio baccano».
 Un disagio che per molti residenti si ripete anno dopo anno, anche se la manifestazione dura due soli giorni soltanto. (b.c.)
Alto Adige 10-8-10
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martedì, 10 agosto 2010



Baumgartner presidente della società  Fc Alto Adige oggi incontra i consiglieri

LAIVES. Inizia oggi alle 18 in municipio la serie di presentazioni della cittadella sportiva prevista in zona Galizia. Quello odierno è un incontro riservato ai consiglieri comunali, che finalmente potranno farsi un’idea del progetto. Prima di tutto le cose certe, vale a dire gli 11 milioni di euro già garantiti dalla Provincia per costruire lo stadio da ottomila posti e le infrastrutture di cui necessita l’Fc Alto Adige. Walter Baumgartner, presidente della società, ha già spiegato che per completare l’opera prevista, di milioni ne serviranno almeno 25 e la differenza dovrebbe metterla un pool di imprenditori privati. Per loro è prevista una percentuale di cubatura riservata al “terziario” e i commercianti locali temono che dietro questa formula vi sia un centro commerciale.
 Il presidente Baumgartner sarà presenti per dare spiegazioni ai consiglieri. In seguito, entro la fine del mese, analoghi incontri avranno luogo con le associazioni sportive e poi con gli operatori economici locali e con la popolazione. Più d’uno i dubbi da fugare, a partire da quelli che saranno i costi di gestione. (b.c.)
Alto Adige 10-8-10
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lunedì, 09 agosto 2010



Tunnel di San Giacomo: servono le vie di fuga

LAIVES. Disagi in vista per gli automobilisti. Dovranno essere realizzate, infatti, le vie di fuga nella galleria della variante alle spalle di San Giacomo. Il bando per la progettazione indetto dalla Provincia prevede una spesa di 286 mila euro, mentre l’opera costerà 6 milioni. Il consigliere Christian Straudi (Pdl) sottolinea che fin dall’inizio, 5 anni fa, l’opposizione di centrodestra aveva chiesto la realizzazione delle vie di fuga ritenendo pericoloso il fatto che fosse una galleria “monocanna”, un modello sempre meno adottato, proprio per la pericolosità. «Sarebbe stato meglio farle subito - spiega Straudi - perché adesso, oltre ai costi maggiori, ci saranno disagi per il traffico durante l’intervento». Florian Mussner, assessore provinciale ai lavori pubblici spiega perché a suo tempo non vennero previste. «Al tempo non erano necessarie, ma adesso abbiamo deciso di intervenire, perché
il tunnel è molto lungo e le due gallerie laterali verso l’esterno ci possono stare».
 Bisogna valutare fin d’ora come procedere per ridurre al minimo i problemi alla circolazione stradale. «Immagino - spiega Mussner - che lo scavo delle vie di fuga inizierà dall’esterno e quindi eventuali problemi per il traffico in galleria potranno manifestarsi nel momento in cui occorrerà abbattere gli ultimi diaframmi di roccia all’interno». Sono passati 5 anni da quando è entrata in funzione la variante in galleria tra Pineta e Bolzano e il tempo passato ha consentito di accumulare esperienze che adesso sono state preziose per costruire il nuovo lotto. (b.c.)
Alto Adige 7-8-10
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lunedì, 09 agosto 2010



Laives - No a nuove zone d’espansione

BRUNO CANALI
LAIVES. Nella giornata di clausura la giunta ha iniziato l’esame della bozza del nuovo Puc consegnata dallo studio incaricato della rielaborazione. Come richiesto dalla Svp si cercherà di sfruttare vecchie cubature (vedi ex Amonn) inutilizzate senza prevedere nuove zone d’espansione.
 «Continueremo con gli approfondimenti la prossima settimana - spiega il vicesindaco Georg Forti - in una nuova riunione a porte chiuse». Stessa sorte anche per il piano del traffico, che si integrerà al Puc. «In concreto non c’è ancora nulla di deciso - afferma Forti - e posso solo aggiungere che il nuovo Puc contiene le soluzioni alle richieste che abbiamo presentato ai tecnici chiamati a prepararlo. Tra queste, la necessità di puntare per i prossimi 10 anni sugli aspetti qualitativi più che su quelli quantitativi». Tanto basta comunque per capire che la direttrice lungo la quale si muoverà il nuovo Puc è quella dettata ancora durante la passata amministrazione dalla Svp. Forti aveva spiegato che ci sono ancora migliaia di metri cubi da sfruttare nell’ambito del vecchio Puc e tanta volumetria da recuperare. Ci sono un paio di vecchi magazzini nei nuclei abitati, con potenziali enormi in fatto di metri cubi da edificare. Quello più significativo è l’ex Amonn al centro di San Giacomo con 53 mila metri cubi. L’ipotesi, inizialmente, aveva allarmato la comunità di San Giacomo e la stessa Svp della frazione. Dopo lunghe discussioni con i proprietari si era arrivati al compromesso: edificare solo una parte di questa enorme cubatura (la metà circa) in centro a San Giacomo, spostando altrove il resto. Attualmente l’amministrazione comunale attende la nuova proposta dei privati e non ha neppure stabilito dove eventualmente dovrebbe essere edificata la cubatura da spostare.
 In città a Laives invece rimane ancora ferma l’operazione «Grosexport», altro enorme magazzino chiuso da qualche anno. Quindi l’eventuale spostamento del lido confidando nella partnership con i privati. In questo caso, il vicesindaco aveva accennato ad una complicata operazione di scambio pubblico-privato, che potrebbe portare a Laives un’area residenziale di pregio. Si era parlato di villette signorili, lungo il margine urbano e comunque, secondo alcuni immobiliaristi, per recuperare i 10-11 milioni di euro necessari per un nuovo lido in zona Galizia, bisognerebbe concedere almeno la costruzione di 25 mila metri cubi, che ai valori attuali di mercato significa 350/400 euro al metro cubo. Infine, anche le cooperative, per le quali i terreni agevolati sono finiti.
Alto Adige 7-8-10
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lunedì, 09 agosto 2010



È fermo il sito del Comune di Laives

Da mesi non viene più aggiornato: l’assessore Endrizzi promette di riattivarlo, assieme al bollettino comunale
LAIVES. Nella comunicazione istituzionale del Comune di Laives qualcosa si è inceppato: il sito internet non viene puntualmente aggiornato, mentre del bollettino ufficiale, da mesi, si sono perse le tracce. Per il sito internet, dovrebbe intervenire direttamente un impiegato comunale, mentre il bollettino, almeno fino a qualche mese fa, lo facevano due giornalisti esterni.
 A peggiorare le cose è anche arrivato l’appuntamento con le elezioni comunali, una fase di passaggio da un’amministrazione all’altra che non ha certo giovato alla continuità del flusso di informazioni che il Comune si era proposto di garantire mediante i due strumenti di divulgazione. «Adesso però riprendiamo in mano anche questi aspetti - garantisce l’assessore Sara Endrizzi - e cercheremo di allestire un sito efficiente, così come occorrerà rimettere in moto il periodico comunale».
Per quanto riguarda quest’ultimo strumento informativo, a gestirlo dal punto di vista organizzativo era una commissione comunale che dovrà essere rifatta dopo l’insediamento del nuovo consiglio. Il sito internet invece, oltre a riportare sinteticamente buona parte delle deliberazioni adottate da consiglio e giunta, offre un servizio prezioso per scaricare anche diversa modulistica che altrimenti occorrerebbe andare a prendere direttamente in municipio. Infine, sindaco e assessori, durante la passata amministrazione, avevano anche un proprio indirizzo di posta elettronica per eventuali contatti con i cittadini: anche questa è un’importante possibilità offerta ai cittadini per mettersi direttamente in contatto con i propri amministratori comunali senza per forza doversi recare personalmente in municipio. (b.c.)
Alto Adige 6-8-10
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lunedì, 09 agosto 2010



Castelli: troppe auto in via Marconi - Laives

BRUNO CANALI
 LAIVES. Via Marconi è ormai una delle zone più densamente popolate della città e qualche residente lamenta il fatto che lungo la strada continuano a passare tanti automezzi, spesso a velocità eccessiva.
 Del malumore si fa portavoce anche Paolo Castelli, consigliere comunale “grillino” di Laives Futura, che chiede maggiori controlli da parte della polizia municipale e l’installazione di dossi artificiali, visto che il semaforo intelligente da tempo è stato disattivato. «Effettivamente via Marconi viene utilizzata anche da non residenti - spiega Sergio Codato, comandante della polizia municipale - in particolare da coloro che se ne servono come scorciatoia per evitare il traffico lungo via Kennedy. Non è vero però che noi non controlliamo, perché la pattuglia è presente come in altre strade della città. Il semaforo intelligente è stato disattivato per legge, ma i dossi artificiali ci sono, in cubetti, meno invasivi anche dal punto di vista estetico».
 Quella descritta dal comandante Codato è una situazione che va avanti da anni: chi abita a sud di Laives usa via Marconi per evitare di percorrere via Kennedy, soprattutto durante le ore di punta. A frenare questa abitudine è arrivato il divieto di transito, in alcune fasce orarie, di via delle Part, che è il completamento del tracciato alternativo alla statale 12. Così succede regolarmente ogni giorno che un abitante di Bronzolo, Vadena o Ora, quando arriva alle porte di Laives, invece che imboccare via Kennedy svolta in via Diaz e quindi transita per via Marconi da dove poi raggiunge via Delle Part e in breve si trova alla periferia di San Giacomo. Stesso percorso al ritorno (è quello adottato durante le manifestazioni come i giovedì lunghi e il carnevale) per evitare il centro cittadino. Però così facendo, oltre a creare problemi in via Marconi, le auto passano anche in via delle Part e da lì dentro San Giacomo invece che imboccare la variante in galleria.
 È un problema di non facile soluzione, perché non si può impedire a chiunque di transitare lungo via Marconi. Quanto ai dossi artificiali, non sono mai piaciuti ai contadini che passano con i carri carichi di cassoni per le mele.
Alto Adige 6-8-10
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giovedì, 05 agosto 2010



Nomadi: maggiori controlli dei carabinieri

LAIVES. Incontro, l’altro giorno, tra il sindaco Liliana Di Fede e il capitano della compagnia carabinieri di Egna, Lorenzo Angioni, per affrontare alcuni temi relativi al territorio di Laives.
 «E’ stato un colloquio proficuo - spiega Liliana Di Fede - durante il quale abbiamo rinnovato l’auspicio affinché prosegua la collaborazione tra carabinieri e amministrazione comunale. Naturalmente abbiamo affrontato anche il tema della sicurezza in generale e della presenza periodica di carovane di nomadi Sinti». Per quanto riguarda i nomadi, il sindaco di Laives ha spiegato al capitano Angioni che nel giro di un mese circa, sono transitati da Laives sei clan Sinti, che al massimo comunque sono rimasti 48 ore.
 A proposito di nomadi, in una interrogazione a presentata da Pdl e Lega Nord qualche giorno fa, si chiede se sia nei programmi dell’amministrazione comunale, l’individuazione di un’area dove allestire un campo nomadi nel territorio comunale. Su questo manifesta sorpresa il sindaco Di Fede: «Sarebbe una richiesta singolare da parte del centrodestra - dice - e comunque no, non abbiamo mai avuto alcuna intenzione di allestire un campo nomadi sul nostro territorio comunale». La polemica sui nomadi è stata innescata da una petizione firmata da una trentina di ditte con sede in zona industriale a sud di Laives. Lì, nelle scorse settimane avevano fatto sosta brevemente alcune carovane allontanate precedentemente dal parcheggio della zona sportiva Galizia e i titolari delle ditte avevano registrato diversi problemi, sia igienici che di sicurezza per residenti e per gli stessi bambini Sinti.
 Parlando proprio di sicurezza con il comandante della compagnia carabinieri di Egna, Liliana Di Fede ha ottenuto la garanzia che verranno intensificati i controlli, in particolare durante la notte, quando la polizia municipale non è operativa. (b.c.)
Alto Adige 4-8-10
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giovedì, 05 agosto 2010



Cittadella, al via gli incontri di presentazione

LAIVES. L’amministrazione comunale ha in programma una serie di incontri per illustrare finalmente il progetto relativo alla cittadella dello sporti in zona Galizia.
 Il primo di questi incontri è previsto per il 10 agosto e sarà riservato specificatamente ai consiglieri comunali. Seguirà un altro, promosso dall’assessore allo sport, il 20 agosto e in questo caso l’appuntamento riguarderà le società sportive comunali. A seguire arriveranno anche incontri per gli operatori economici locali e per la popolazione.
 Di cittadella dello sport, infatti, si parla da tempo, ma quasi nessuno, a quanto pare, ha realmente saputo cosa l’Fc Alto Adige intenda realizzare nella zona Galizia, accanto alle strutture comunali esistenti. Di certo fin qui c’è solamente il contributo provinciale di 11 milioni di euro assegnato all’opera e i problemi ancora irrisolti con i contadini per quanto concerne la cifra relativa all’esproprio di circa 8-9 ettari sui quali nascerà la futura cittadella. L’Ufficio estimi della Provincia ha valutato quei terreni 85 euro al metro quadrato; i contadini però ritengono che siano pochi e quindi si tratta. Dal canto suo, il Comune vorrebbe spostare anche il lido in zona Galizia. (b.c.)
Alto Adige 5-8-10
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mercoledì, 04 agosto 2010



Rifiuti di ogni genere nei cassonetti verdi. Minacce ai netturbini

BRUNO CANALI
LAIVES. A causa della maleducazione, altri cassonetti per i rifiuti verdi potrebbero “scomparire” dalle strade. Nel mirino di Seab vi sono quelli in via Vigneti, in via Marconi e, a San Giacomo, lungo la statale 12 al distributore e in via Wagner. Il problema è sempre lo stesso: nei cassonetti dove dovrebbe rigorosamente andare il verde (erba, foglie e ramaglie) gli operai della Seab invece trovano di tutto. Per questo motivo diversi cassonetti erano stati tolti dalle strade di Laives e se continuerà così, si farà altrettanto con questi altri. Il verde viene utilizzato per il compostaggio e quindi non deve assolutamente contenere altro. Invece anche ieri, in via Vigneti, assieme a foglie ed erba, c’erano sacchetti dell’immondizia che dovrebbero essere conferiti all’adiacente isola interrata.
 Proprio l’isola ecologica in via Vigneti, nei pressi dell’ufficio postale, si sta dimostrando una delle più problematiche della città. Non passa giorno che non vi siano sacchetti e materiali di ogni tipo gettati accanto ai cassonetti. È successo anche ieri mattina e così, come succede in questi casi, gli addetti allo svuotamento, insieme all’agente accertatore del Comune, hanno anche cercato di risalire all’identità di chi abbandona illecitamente i rifiuti. In qualche caso, dai sacchetti emerge qualche bolletta, oppure un cedolino della banca, tutti documenti utili per individuare il proprietario del sacchetto. «A questo punto - spiegano gli operatori - scatta la verifica in Comune per vedere prima di tutto se si tratta di persone munite della tessera personale per accedere all’isola ecologica oppure no. Quindi parte la contestazione assieme alla multa da pagare».
 E qui - si viene a sapere dai diretti interessati - succede veramente di tutto, fino all’intimidazione e alle minacce. «È un campionario che più vario non si può - spiegano gli operatori ecologici - da quello che si giustifica dicendo che l’impianto era bloccato (ma ieri mattina funzionava perfettamente, ndr) a chi tenta di dimostrare che il cedolino della banca trovato nel sacchetto non era il suo ma lo aveva messo apposta qualcun altro. Ci sono stati anche episodi più gravi, che sconfinano nell’illegalità, come ad esempio le minacce esplicite all’agente accertatore, anche per telefono, e i tentativi di intimidazione quando viene contestato l’abuso e c’è la multa da pagare. Succede certamente che i sistemi interrati a scheda magnetica si blocchino, ma non è questo un pretesto per gettare le immondizie dove capita - concludono -. Chi abita nei pressi dell’isola di via Vigneti garantisce di avere visto anche macchine che si avvicinavano e quindi dal finestrino partiva il sacchetto».
 «Non sono solo gli extracomunitari a comportarsi in questo modo - dicono gli addetti Seab - e la dimostrazione arriva proprio dai documenti che troviamo mescolati alle immondizie nei sacchetti. Spesso sono cittadini di Laives, in possesso della scheda magnetica ricevuta dal Comune per accedere gratuitamente all’isola».
Alto Adige 4-8-10
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martedì, 03 agosto 2010


Lungodegenti Domus Meridiana, nuovo giardino

LAIVES. Sono iniziati ieri, alle spalle del centro di lungodegenza Domus Meridiana, in via Sottomonte, i lavori per realizzare un giardino che avrà soprattutto una valenza terapeutica per gli ospiti della struttura, «anche se poi - afferma il direttore Marco Maffeis - nulla vieterà che ne possano godere anche tutti gli altri visitatori. Per settembre dovrebbe essere pronto - dice Maffeis - e ci sarà anche un’area specificatamente dedicata agli ospiti affetti da demenza e a rischio di fuga. Per loro abbiamo previsto un ampio spazio ricreativo, realizzato in maniera tale che possano svolgere anche piccole attività. Verranno eliminate tutte le barriere architettoniche esistenti e pure possibili fonti di pericolo, come sono ad esempio i cubetti del cortile attuale, dove un anziano con problemi motori potrebbe inciampare e cadere. Cambieremo anche la pavimentazione dello spiazzo centrale che diventerà un roseto, con tanta ombra e percorsi ad anello a misura di anziano. Verranno anche eliminati i muretti in cemento esistenti e saranno installati due pergolati».
 La superficie interessata dall’intervento è di circa 1.400 metri quadrati, rivolta verso sud. È prevista la messa a dimora di una ventina di alberi ad alto fusto e tutta l’immagine esterna della Domus Meridiana ne risulterà migliorata. Come detto, il nuovo giardino, una parte del quale dedicato appositamente agli ospiti affetti da demenza, potrà essere utilizzato anche dalla gente che vive fuori dal centro di lungodegenza, confermando la volontà della direzione di creare più occasioni possibili di incontro tra coloro che si trovano all’interno e il resto della cittadinanza. In questo senso vanno anche le iniziative periodiche, come mostre, concerti e altro ancora. (b.c.)
Alto Adige 3-8-10
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martedì, 03 agosto 2010


vincent_van_gogh La carovana di zingari vicino Arles (1888)

Nomadi: la Di Fede dai carabinieri

BRUNO CANALI
LAIVES. La carovana di nomadi ha già abbandonato l’area della zona industriale sud, lasciando un seguito di polemiche. Sono 25 le ditte che si sono rivolte ai sindaci di Laives e Bronzolo per chiedere provvedimenti.
 «Si tratta di un problema igienico e di sicurezza - hanno scritto i responsabili delle ditte - anche perché il via vai di mezzi pesanti mette in pericolo i bambini che scorazzano ovunque». Lamentele anche da parte di coloro che in zona industriale abitano, sia nella parte di Laives che in quella adiacente di Bronzolo.
 «È una situazione problematica - spiega Mauro Gini, direttore del personale alla Roechling Automotive - e abbiamo anche chiamato i vigili urbani. C’erano bambini che entravano dalle recinzioni per riprendersi magari il pallone, oppure per chiedere acqua. Il sindaco di Bronzolo ci ha subito garantito attenzione; speriamo altrettanto con quello di Laives».
 E proprio Liliana Di Fede, ammette che ci sono stati alcuni episodi che hanno riguardato il territorio comunale. «Abbiamo però subito reagito - dice - firmando l’ordinanza di immediato sgombero. Il fatto è che si tratta di nomadi appunto, che non hanno alcuna intenzione di stabilirsi qui da noi ma semplicemente transitano e si fermano qualche giorno, specialmente nei fine settimana. A breve affronteremo la questione anche con i carabinieri della compagnia di Egna. Da giugno, quando l’amministrazione è diventata operativa, sono arrivati sei clan, quattro dei quali in zona industriale e uno precedentemente in zona Galizia. Gli ultimi comunque sono rimasti in zona 4 ore: giusto il tempo di emettere l’ordinanza e sono stati allontanati”.
 Quanto al sindaco di Bronzolo, sottolinea che il fenomeno riguarda indirettamente il suo territorio per via dell’ingresso comune alla zona produttiva. «Noi possiamo sollecitare il Comune di Laives a far sì che i nomadi non arrivino lì, ma è chiaro che l’ordinanza di sgombero non tocca a noi se il territorio è quello di Laives».
 Secondo Sergio Codato, comandante della polizia municipale, in questi mesi si registra un movimento notevole di nomadi, cosa che non tutti gli anni succede, un fenomeno legato anche ad aspetti climatici.
Alto Adige 3-8-10
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lunedì, 02 agosto 2010



Nomadi accampati: proteste

MASSIMILIANO BONA
LAIVES. Lettera aperta di 18 aziende della zona produttiva ai sindaci di Laives e Bronzolo per la presenza, ormai costante, nei fine settimana di camper e roulotte di nomadi davanti alle ditte e alle abitazioni di servizio. Ci sono rifiuti in strada e gli autisti hanno rischiato più volte, soprattuto di sera, di travolgere bimbi accampati che giocavano. «L’ansia degli autisti è talmente elevata - si legge nella lettera inviata a Di Fede e Zito - che più volte si sono rifiutati di accedere alle zone di carico e scarico merci. I figli più piccoli dei nomadi prestano infatti scarsa attenzione ai mezzi in transito. E ciò va sommato all’inquietudine degli abitanti e dei dipendenti della zona. Ci sono inoltre rifiuti organici deposti sul selciato o lungo il perimetro delle aziende e delle abitazioni».
 Il problema, a quanto pare, si trascina da tempo. «Le carovane di nomadi - sottolineano le aziende - sono solite parcheggiare da venerdì sera a lunedì mattina negli spazi comunali antistanti i cancelli 1 (via Meucci Laives/zona artigianale Bronzolo) e 2 (via Benjamin Franklyn) della Röchling. Siamo consapevoli della possibilità che la legge concede ai nomadi di sostare 48 ore sul suolo pubblico, ma chiediamo di individuare con la necessaria sollecitudine zone di permanenza più idonee rispetto alle attuali».
 La lettera è stata firmata da Bausystem, Carrozzeria Sorgenti, Defranceschi, Cea Italia, lattoneria Ossanna, verniciature Lodola, Pan Surgelati, Euro infissi, Isolcell, Serigrafia Alpina, Bazzanella, Lorenz Pan, Pichler, Cassa Rurale, Laviosa, Hygan, Bar Ristoro Roland e Röchling. Il segretario provinciale della Femca Cisl Maurizio Albrigo condivide a pieno le preoccupazioni delle aziende e invita i due sindaci ad attivarsi per risolvere il problema. «A quanto mi risulta le roulotte e i camper dei nomadi si insediano, ormai da diverse settimane, nel weekend, nella zona produttiva di Laives e Bronzolo su indicazione della polizia municipale». La situazione sembra infastidisca soprattutto i lavoratori impegnati nei turni di notte. «C’è chi prova un certo disagio - spiega Albrigo - a passare in mezzo agli accampamenti. I camper sostano infatti proprio davanti alle aziende. La situazione, tra l’altro, è particolarmente critica anche sotto il profilo igienico-sanitario per la presenza di escrementi sui marciapiedi e accanto alle auto in sosta. Le aziende che hanno firmato la lettera hanno grande rispetto per la scelta di vita fatta dai nomadi, ma chiedono di poter continuare a lavorare in condizioni dignitose. Tocca ai sindaci Di Fede e Zito trovare una soluzione in grado di soddisfare nomadi e aziende».
Alto Adige 2-8-10
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domenica, 01 agosto 2010



I negozi in Galizia non spaventano

BRUNO CANALI
LAIVES. La prospettiva che con la cittadella dello sport, in zona Galizia possa arrivare un centro commerciale, non spaventa più di tanto i negozianti. Ritengono che sia una ipotesi senza futuro, commercialmente parlando e portano l’esempio dei tanti negozi chiusi e mai più aperti, anche in città.
 L’ipotesi del entro commerciale sarebbe giustificata dall’intervento di imprenditori privati nel finanziamento della futura cittadella sportiva. La Provincia, per realizzare lo stadio dell’Fc Alto Adige ha già stanziato 11 milioni di euro ma, come ha spiegato a più riprese Walter Baumgartner, presidente della società calcistica, per realizzare quanto previsto, di milioni ne serviranno almeno 25.
 Da qui la necessità di coinvolgere i privati i quali, a loro volta, se ci metteranno dei soldi, vorranno anche un adeguato tornaconto, che potrebbe essere, appunto, il centro commerciale, con bar, ristorante e quant’altro.
 “Ritengo una proposta di nessuna utilità comunque - dichiara Sonia Dalla Bruna, del negozio Twenty 2 di San Giacomo - e sarà da vedere poi cosa faranno. Certo non compererei uno spazio commerciale in un centro alla zona Galizia, così fuori mano. Io del resto ho tutta un’altra idea di negozio, che deve essere qualificato e offrire un servizio impeccabile. Ai centri commerciali tanta gente ci va per passare il tempo quando non ha altro da fare”. Anche a Luciano Goller della profumeria Inge, affacciata su via Pietralba, in pieno centro, l’ipotesi del centro commerciale in zona Galizia non fa paura. “Lo ritengo superfluo, oltretutto se fatto in Galizia. Sono strutture che oramai non hanno più futuro e basta guardare la fine che hanno fatto centri del genere in Veneto o in Germania, dove sono sorti già vent’anni fa. Anche qui a Laives o nel circondario basta guardarsi attorno per capire che iniziative del genere sono oramai fallimentari e si torna un poco alla volta al servizio di vicinato, alla qualità e al servizio personalizzato”.
 Che non abbia senso aprire l’ennesimo centro commerciale lo dice anche Remo Bergamo, di Luxottica, sempre in via Pietralba: “Sono superati e dove ci sono da anni, stanno fallendo. Sarebbe l’ennesimo centro, in concorrenza con gli altri del genere, non certo con noi. I centri commerciali sono in declino e la gente cerca invece qualità e servizio migliori di quelli che un centro commerciale è in grado di offrire”.
 Per Olga Heuschreck di New Mode, in via Kennedy - alla Galizia deve esserci solo centro sportivo. “Forse lo sport potrebbe poi dare un contributo all’economia cittadina e portare affari. Per una cittadina come Laives e il suo circondario, sicuramente il centro commerciale non funzionerebbe”.
 Non del grande centro quindi, hanno paura i commercianti locali, ma piuttosto guardano con qualche timore all’arrivo, tra alcuni anni, della variante in galleria che dovrebbe togliere gran parte del traffico da via Kennedy in città. Tutti infatti spiegano che comunque non è il passaggio la fonte principale di guadagno, a parte forse i tabacchini; la clientela arriva da tutto il circondario e da Bolzano.
 “Quello che conta - dicono all’unisono i commercianti di Laives - è “fidelizzare” i clienti, che in questo modo tornano volentieri. Lo sanno ad esempio a San Giacomo, dove da qualche anno il traffico è drasticamente diminuito: qualche cosa si è perso, ma chi ha sviluppato la fantasia è riuscito a mantenere buona parte della clientela, che apprezza calma e possibilità di parcheggiare.
Alto Adige 1-8-10
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sabato, 31 luglio 2010



Su via Marconi a Laives avrei diverse lamentele

 Vorrei fare delle domande al sindaco di Laives ma purtroppo è impossibile trovare un indirizzo di posta elettronica al quale contattarlo dunque... Vivo in Via G. Marconi ed ogni estate vedo delle cose che penso non piacciano neanche agli altri cittadini che vivono in zona, il tutto incentivato dal fatto che in questa zona vigili urbani non se ne vedono praticamente mai! La strada, benché sia immersa in una zona assolutamente residenziale, è priva di rallentatori ma piena di pedoni e bambini a tutte le ore (abbiamo anche un parco giochi grande che si affaccia sulla strada). Auto e moto percorrono via marconi per evitare i semafori ed il traffico di via Kennedy ed ovviamente lo fanno quasi sempre a velocità elevata, soprattutto la notte! Questo comporta rischi alla sicurezza e rumore eccessivo ma l’assenza totale di controlli sulla velocità non fa che incentivare! Oltre ai veicoli vorrei parlare di un ulteriore “problemino”. Parallelamente a Via Marconi abbiamo la possibilità di passeggiare con bambini ed animali domestici in una stradina pedonale alle spalle della caserma dei Vigili del Fuoco. Mentre la maggior parte delle persone rispetta le regole purtroppo trovo sempre il cretino di turno che porta a spasso il cane (ieri mi sono imbattuto in un bel pitbull) senza guinzaglio tanto non passa mai nessuno...e se il cane si avventa su qualche bambino? Riconosco che è impossibile essere sempre omnipresenti ma un piccolo sforzo in più aiuterebbe.
Giuseppe Di Stefano LAIVES
Alto Adige 31-7-10
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venerdì, 30 luglio 2010



Piccoli lavori: prime richieste

BRUNO CANALI
LAIVES.L’assessorato che si occupa delle «piccole cose» rappresenta un inedito nella storia politico-amministrativa del Comune di Laives. L’incarico è stato affidato all’assessore Dino Gagliardini (che ha anche la cultura) che ha già incominciato a misurarsi con questa singolare competenza.
 Immaginiamo che possa essere una sorta di «ufficio reclami», dove chiunque può rivolgersi per manifestare esigenze, critiche o proposte? «Non è esattamente così con le “piccole cose” - spiega però l’assessore Gagliardini -, perlomeno non nelle intenzioni. Per i reclami sarà istituito un riferimento apposito presso lo sportello dei cittadini. Io piuttosto farò riferimento al cantiere comunale (competenza del vicesindaco Forti) che a sua volta individuerà le soluzioni più efficaci. Direi che il ruolo è quello di “filtro” tra cittadini e amministrazione comunale, per dare risposte rapide a problemi di minore entità, ma non per questo meno sentiti dalla gente. Debbo anche dire che il nostro cantiere già segue le urgenze con competenza».
 Gagliardini aggiunge che si avvarrà anche delle varie presenze attive sul territorio per il rilevamento delle necessità: dalle mamme-ranger nei parchi agli operatori ecologici che conoscono a menadito il territorio e lo girano tutti i giorni. «Da me sarà una specie di punto d’ascolto per poi garantire interventi rapidi».
 E «piccole» o «medie» cose a sistemare nel territorio comunale ce ne sarebbero parecchie, situazioni che presentano qualche problema per la gente costretta a viverle e che magari sono in attesa di soluzione da troppo tempo. C’è ad esempio il parcheggio ancora sterrato accanto al parco di via Marconi, rimasto tale dallo scorso anno e quando piove si trasforma in un pantano. C’è il breve tratto (una decina di metri) di marciapiede tra via Kennedy e la zona 46 (via Vigneti) in pieno centro: sono anni che si parla della necessità di renderlo pubblico (oggi e privato) per togliere la possibilità di parcheggiarvi sopra, cosicché pedoni e carrozzine debbono invece scendere sulla carreggiata per passare. Solo in occasione dell’ultimo consiglio comunale e a seguito di ripetute sollecitazioni negli anni, l’assessore ai lavori pubblici ha garantito l’avvio della procedura di esproprio.
 Non dovrebbe essere «gran cosa» nemmeno la sistemazione dell’angolo di parco pubblico davanti a Pineta, dove fin dalla costruzione ristagna l’acqua piovana anche a causa di una leggera depressione del terreno. Quest’acqua ha già fatto marcire l’erba e periodicamente l’autospurgo deve risucchiarla.
 Sempre in tema di marciapiedi, oltre alla sistemazione di quelli sconnessi, c’è la necessità di costruirne un breve tratto lungo via Cairoli, dove incrocia via Pietralba, a monte della città. Lì è piena zona scolastica e i bambini spesso camminano lungo la carreggiata invece di scendere dalla parte più sicura. Il rischio è molto elevato dato che mancano assolutamente spazio e marciapiedi.
Alto Adige 30-7-10
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giovedì, 29 luglio 2010



I residenti di Laives: «Qui corrono troppo»

BRUNO CANALI
LAIVES. Rimangono serie, anche se stabili, le condizioni di Luca Crepaldi, il giovane ferito soprattutto alle gambe nell’incidente verificatosi all’incrocio tra via Kennedy e via Sottomonte. Intanto però torna l’attenzione su quel tratto di viabilità cittadina particolarmente pericoloso.
 Torna di grande attualità infatti la discussione sulla necessità o meno che quell’incrocio venga al più presto sostituito con una rotatoria stradale, opera che se comunque non mette al riparo da possibili incidenti, se non altro impone ai mezzi in transito una drastica riduzione della velocità. Sarebbe del resto proprio la velocità uno dei problemi costanti nel tratto di via Kennedy alla periferia nord della città.
 «In effetti - spiega il comandante della polizia municipale, Sergio Codato - potrebbe essere che gli automobilisti e i motociclisti, premano di più sull’acceleratore uscendo verso nord, dove via Kennedy è caratterizzata da un breve rettilineo. Anche il fatto di essere in uscita da un abitato potrebbe psicologicamente contribuire a far aumentare l’andatura».
 Abbiamo sentito alcuni cittadini che risiedono attorno all’incrocio di via Sottomonte.
 «Di rotatoria al posto dell’incrocio si parla da anni - dice Roby De Tomas - e sarebbe veramente tempo di costruirla per garantire maggiore sicurezza. Anche di notte poi ci sono mezzi che sfrecciano a grande velocità e camion che producono rumori a causa dei sobbalzi».
 Quello del rumore notturno prodotto dai camion, è un problema che sottolinea anche Angelo Fontana, omonima officina affacciata sull’incrocio dove l’altro giorno è avvenuto l’ennesimo incidente: «Deve essere una imperfezione nella carreggiata che fa sobbalzare i camion - dice - sta di fatto che ogni notte sono colpi improvvisi. Io abito sopra l’officina e vi garantisco che se ne vedono di tutti i colori su questo tratto di strada: da chi fa le corse a chi, magari in moto per superare la colonna, passa anche al di là dell’isola artificiale in centro carreggiata, completamente contromano. C’è poi chi, arrivando da nord, svolta in via Sottomonte a tutta velocità. Credo che anche la segnaletica in parte sarebbe da risistemare. Probabilmente una rotatoria risolverebbe perlomeno il problema del pericolo e della velocità».
 Claudio Mendini ha la casa affacciata sull’incrocio e anche lui garantisce che si vede veramente di tutto: «La notte c’è chi fa le gare di velocità e noi restiamo con il fiato sospeso in attesa del botto. Dopo che hanno messo alcune isole artificiali, all’incrocio e in centro alla carreggiata qui davanti, per chi come me abita alle “Caneve”, è diventato un disagio andare e venire da casa, specialmente in direzione della città di Laives. Qui c’è ancora il cartello che segnala il semaforo intelligente che c’è più avanti, ma da tempo è stato disattivato e quindi macchine e moto corrono a piacimento: almeno tolgano questo cartello».
 Gianfranco Piazzi ha l’officina accanto alla via Kennedy tra Laives e Pineta, a poche decine di metri dall’incrocio di via Sottomonte: «Certamente è un tratto stradale pericoloso, soprattutto a causa della velocità. Probabilmente una rotatoria potrebbe contribuire a sistemare le cose, così come un tempo il semaforo intelligente, anche se ho visto motociclisti che passavano con il rosso nonostante la colonna ferma per la chiamata di un pedone».
 Insomma cittadini unanimi nel chiedere urgenti interventi di prevenzione.
Alto Adige 29-7-10
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mercoledì, 28 luglio 2010



Taglio delle indennità, Delli Zotti sta col sindaco

 LAIVES. Ridurre lo stipendio per sindaco e assessori? Sulla ventilata proposta di taglio delle indennità a sindaco e assessori - ipotesi che peraltro, come riportato nell’edizione di ieri del nostro giornale, vedrebbe la giunta comunale decisamente divisa - intierviene Marco Delli Zotti, consigliere di opposizione eletto nella lista Laives pro Leifers. «Sarebbe forse il momento opportuno - afferma Delli Zotti - anche perché, da quanto sembra, pure il governo sarebbe orientato a fare altrettanto».
 Per metà della passata legislatura, Delli Zotti è stato anche assessore alla cultura e conferma che per tutta la durata del suo mandato l’argomento della di riduzione delle paghe allora non è mai stato sfiorato.
 «Indubbiamente però, adesso c’è una sensibilità diversa - dice - e la crisi giustifica una iniziativa del genere. In che misura ridursi lo stipendio? Direi che sarebbe già un buon segnale parlare di quel 7 per cento che è stato l’aumento automatico recente per i pubblici amministratori”.
 Delli Zotti comunque sottolinea anche che i soldi percepiti da sindaco e assessori non sono regalati. «Se lavorano come si deve, a tempo pieno - spiega - sono soldi guadagnati e anche i novemila euro lordi del sindaco non sono esagerati se si guarda sotto questo aspetto. Piuttosto, direi che sarebbero da ridurre i gettoni per chi siede invece nei consigli di amministrazione vari, perché lì, sicuramente, pagare lo stipendio mensile a presone che si trovano si e no una volta al mese è scandaloso. Io sono stato nel cda della Sasa come rappresentante del Comune di Laives e quindi so di cosa parlo».
 Anche i “grillini” di Laives futura tornano sul tema per sottolineare che fin dal principio hanno sostenuto la proposta di riduzione delle indennità per sindaco e assessori nell’ottica di un concreto risparmio per le casse comunali. Lo stesso i Verdi, che ancora in fase di trattative per la formazione della giunta comunale avevano avanzato la proposta di ridurre componenti dell’esecutivo da 7 a 5 e se non fosse passata (come è poi stato) ridurre gli stipendi di sindaco e giunta del 20 per cento.
Alto Adige 28-7-10


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martedì, 27 luglio 2010



Frazza presidente del consiglio del Comune di Laives

LAIVES. Ultimi, definitivi aggiustamenti per la composizione del consiglio comunale dopo la formazione della giunta. I nomi nuovi, convalidati venerdì durante la seduta, sono Michele Micheletti (Idv) Mirko Campo (Pd), Hans Joachim Dalsass ed Elmar Filippi (Svp). Nominati anche presidente e vicepresidente del consiglio comunale: si tratta di Loris Frazza (Pd), tra due anni e mezzo staffetta con Sieglinde Niederstätter Fauster, che intanto assume il ruolo di vicepresidente. Bocciato Bruno Borin chiesto dall’opposizione.
Alto Adige 27-7-10
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martedì, 27 luglio 2010



Tagli alle indennità: giunta di Laives divisa

BRUNO CANALI
LAIVES. Il consiglio comunale ha approvato la creazione di un capitolo di bilancio nel quale convogliare le quote derivanti dai tagli alle indennità dei componenti della giunta: ma nell’esecutivo le opinioni sui tagli sono discordanti. E Laives futura chiede che sindaco e assessori timbrino il cartellino.
 A lanciare la proposta di ridurre le indennità di carica per sindaco e assessori erano stati i Verdi: avevano avanzato l’idea di ridurre la giunta da 7 a 5 componenti oppure, in alternativa, almeno ridurre in percentuale le indennità di carica di ciascuno. Fin dall’inizio nell’esecutivo erano emerse reazioni diverse: il sindaco Di Fede ad esempio si era detta a favore, il vicesindaco Forti contrario. Durante l’ultimo consiglio la maggioranza ha approvato l’istituzione di uno specifico capitolo di bilancio nel quale far confluire i fondi derivanti dalle autoriduzioni da parte degli amministratori pubblici, un fondo che poi, questi stessi amministratori, avrebbero deciso come meglio impegnare.
 Le posizioni comunque rimangono abbastanza diverse tra i componenti la giunta in merito a questa proposta. «Aderisco alla richiesta di riduzione - ribadisce il sindaco Liliana Di Fede -. Per quanto concerne specificatamente le quote, lo valuteremo in una riunione che faremo prossimamente. Non credo comunque che sorgeranni imbarazzi o divisioni tra buoni e cattivi sulla base dei versamenti perché sono comprensibili le differenze che esistono tra chi lavora in proprio e chi invece è un dipendente. Abbiamo fatto alcuni quesiti sulla fattibilità di questa iniziativa di autoriduzione alla Regione e all’Anci. La risposta è che si può fare. Vedremo i dettagli».
 Come detto, comunque, il vicesindaco non si diminuirà la paga: «Rimango del parere che già ho espresso - dice Forti - perché sono sempre stato disponibile a tempo pieno. I 4.191 euro sono lordi e da questi vanno tolti poi il 5% destinato al partito e anche le tasse. All’incirca rimangono 2.000 euro netti».
 D’accordo sull’autoriduzione come principio anche l’assessore alla cultura Dino Gagliardini: «Però io ho un’attività a provvigione, ovvero guadagno in base a quanto lavoro e al volume di affari che realizzo. È chiaro quindi che più tempo dedico all’attività amministrativa comunale e meno ne ho per il mio lavoro. A questo punto dovrò fare bene le valutazioni».
 Favorevole ai tagli l’assessore Sara Endrizzi: «Sì, sono disposta ad autoridurmi l’indennità di carica - afferma - anche se dovrò inevitabilmente rimetterci rispetto a prima. Però ho preso un impegno con il sindaco su questo e intendo mantenerlo, anche se mi costerà abbastanza». Anche Alberto Covanti, assessore per i Verdi, ovviamente è a favore e si ridurrà lo stipendio comunale. «Ne parleremo ma sono d’accordo - dice - anche se, essendo io dipendente, ci rimetterò nel mio lavoro privato. Certamente il doppio lavoro privato e comunale è una faticaccia, ma è stata una nostra scelta. Ognuno di noi arriva da situazioni personali diverse e per questo la proposta di autoriduzione rimane facoltativa».
 Durante il consiglio si è parlato anche dell’orario di lavoro della giunta. La lista Laives futura ha presentato una mozione per fare «timbrare il cartellino» a sindaco e assessori per verificare quanto effettivamente siano presenti in Municipio: «Le ore di un assessore a tempo pieno - scrive il consigliere Paolo Castelli - dovrebbero essere almeno 1.200 l’anno». Il sindaco ha risposto che ne fa anche di più.
Alto Adige 27-7-10
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domenica, 25 luglio 2010



Tagli alle indennità Nasce il fondo per versare le somme

LAIVES. Il rischio è quello di dividere gli amministratori comunali tra buoni e cattivi, ma comunque la giunta ha approvato l’altra sera la predisposizione di un capitolo di bilancio ad hoc dove convogliare le somme che deriveranno dall’auto-riduzione degli stipendi da parte degli amministratori. Contenti i Verdi, che la proposta di riduzione avevano lanciato nel dopo elezioni quando ancora si discuteva di formazione della giunta: una sollecitazione al risparmio arrivata dopo che la maggioranza aveva bocciato invece la riduzione della giusta stessa da 7 a 5 componenti. Sarà dunque predisposto un capitolo ad hoc nel bilancio per le somme derivanti dalla riduzione degli emolumenti e sarà composto un gruppo di lavoro composto dagli amministratori comunali che si autoriducono l’indennità. Questi amministratori stabiliranno verso quali interventi indirizzare i soldi accantonati.
 Il sindaco, che aveva subito condiviso questa proposta, aveva spiegato che non ci sarà una regola precisa, ma ognuno degli assessori potrà agire secondo coscienza. Da qui dunque la possibilità di avere «buoni e cattivi», perché ad esempio, il vicesindaco Georg Forti aveva subito ribadito che lui l’indennità non intende ridursela dato che è disponibile a tempo pieno. Sarà da vedere che cosa faranno i suoi colleghi di giunta in merito.
Alto Adige 25-7-10
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domenica, 25 luglio 2010



Consiglio comunale di Laives: l’opposizione se ne va

BRUNO CANALI
LAIVES. Primo «vero» consiglio comunale ed è subito alta tensione tra opposizione e maggioranza. La scintilla è stata una mozione per l’installazione in aula di una webcam per le dirette delle sedute.
 La richiesta, avanzata dai «grillini» di Laives futura e condivisa dalla maggioranza come principio, è stata poi respinta alla prova del voto. È successo così che allo scadere delle tre ore canoniche di seduta consiliare, i gruppi di opposizione (con la sola eccezione di Theodor Perathoner dei Freiheitlichen) abbiano abbandonato l’aula. La maggioranza a quel punto, pur ridotta ai minimi termini ossia 16 consiglieri su 30, ha approvato da sola tutto il resto dei punti all’ordine del giorno.
 La webcam proposta da Laives futura servirebbe per consentire a chiunque, anche fuori dall’aula, di seguire i lavori del consiglio comunale grazie alla rete internet. «Siamo d’accordo - ha dichiarato l’assessore alla partecipazione Dario Volani - ma avevamo già in programma una cosa del genere e quindi la mozione sarebbe superflua». Bocciata la proposta dell’opposizione, è scattata la protesta. Rivolgendosi al sindaco, Chirstian Bianchi (Pdl) ha chiesto esplicitamente se vuole il muro contro muro per i prossimi 5 anni oppure la collaborazione. «Attenzione - ha detto Bianchi a nome di tutti - perché siete solo in 16 e quindi ogni volta dovrete contare esclusivamente su voi stessi per approvare le deliberazioni in aula. Se volete che l’opposizione vi sommerga di interrogazioni, mozioni ed emendamenti, basta che continuiate su questo registro».
 Quanto all’uscita dall’aula del consiglio, stando alle affermazioni dell’opposizione, sarebbe conseguenza di accordi presi nei giorni scorsi tra maggioranza ed opposizione.
 Getta acqua sul fuoco Dino Gagliardini, assessore alla cultura (Pd): «Non cerchiamo la contrapposizione - spiega - e per quanto riguarda l’installazione della webcam, semplicemente l’avevamo già prevista. Sta di fatto che poi nella stessa serata di consiglio abbiamo approvato un paio di mozioni, sempre dell’opposizione, sia pure aggiustandole lievemente. Spero che la tensione sia solo un episodio e torni la collaborazione».
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sabato, 24 luglio 2010



Forti: molte misure anti-traffico ma c’è anche chi non le vuole

LAIVES. Da qualche anno è aperta la variante in galleria tra Bolzano e Pineta. Ed è stato anche completato il primo lotto relativo alla riqualificazione urbana della statale 12 alla periferia sud di San Giacomo. Queste due iniziative hanno contribuito a ridurre il numero di veicoli che ogni giorno transitano per San Giacomo ma, stando al Comitato civico, non basta e così Alessandro Cosi, uno degli attivisti del comitato, nuovamente ha scritto alla giunta chiedendo ulteriori interventi. Anche molti dei residenti chiedono che il traffico sia ridotto. Il Comune dal canto suo ha in programma la realizzazione del secondo lotto di riqualificazione urbana, quello che dovrebbe entrare fin dentro l’abitato di San Giacomo, per arrivare al confine con Bolzano. «Però non abbiamo i soldi in questo momento per realizzarlo completamente - spiega il vicesindaco Georg Forti -e nella variazione di bilancio imminente, inseriremo quello che possiamo, poi vedremo come proseguire». In merito alle continue polemiche, il vicesindaco ribatte che «a fronte di coloro che chiedono misure più drastiche, vi sono altri che invece non le vogliono». Lo si è visto ogni volta che c’è stata occasione, con i commercianti che non vogliono sentire parlare di ulteriori chiusure e accusano i rappresentanti del Comitato di essere solo «quattro gatti». Finora il tentativo di mettere d’accordo le parti è sempre naufragato tra le accuse reciproche, ma il presidente del Comitato spera di trovare una convergenza e aggiorna il confronto a dopo le ferie. (b.c.)
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sabato, 24 luglio 2010



Le coop: «Basta ritardi per le case»

BRUNO CANALI
LAIVES. Si è parlato di cooperative e di edilizia sociale durante l’incontro che ieri mattina ha visto di fronte il neo assessore Alberto Covanti, cooperative e tecnici. Le preoccupazioni delle coop riguardano soprattutto i lunghi tempi di attesa. E resta il problema dell’assenza di nuovi terreni.
 Durante la riunione «Abbiamo fatto un giro di orizzonte per quanto riguarda il settore - ha dichiarato l’assessore Covanti - e le cooperative ci hanno esposto i loro problemi e le richieste». Uno dei nodo emersi è legato alla tempistica, perché qualche cooperativa ha urgenza di costruire dopo lunga attesa. «Sappiamo anche che ci sono nuove richieste di inserimento nella graduatoria - aggiunge Covanti -, così come rimangono da sistemare piccole cose in qualche zona dove costruisce l’edilizia agevolata. Attualmente si sta lavorando alla Toggenburg 1 di Pineta, dove hanno ottenuto il terreno 3 cooperative, e lì le cose stanno procedendo regolarmente. Per quanto riguarda la Toggenburg 2 è previsto che vi andranno le seguenti cooperative: Casanova con 13 soci; Soreghina con 14 soci; Soleluna con 33 soci; Orchidea con 13 soci e Asia con 15 soci. Infine anche la cooperativa Cristallo, che avrebbe però piacere di poter edificare i suoi 20 appartamenti in quel di San Giacomo. Si tratta di cifre che comunque potrebbero variare strada facendo, perché parliamo di graduatoria provvisoria: però, indicativamente, in questa fase lo stato di bisogno nel settore dell’edilizia agevolata è questo. Per la Toggenburg 2 dobbiamo elaborare ancora il piano relativo alle infrastrutture».
 Tra cooperative e Ipes, quindi, i 4 ettari della zona Toggenburg 1 e 2 dovrebbero essere completi. Se però, come già si ha notizia, a settembre quando verrà riaperta la graduatoria delle domande ne arriveranno altre (almeno due sono quasi certe) bisognerà trovare ulteriori spazi. Il Comune ha affidato da qualche tempo a uno studio di architettura veneto, la rielaborazione del Piano urbanistico comunale. Sarà in questo studio (che prende in considerazione lo sviluppo del territorio e della sua comunità nei prossimi 10 anni) che semmai occorrerà prevedere anche terreni per le cooperative. A Laives città, dopo l’edificazione della zona Visintin e di alcuni minuscoli spazi qua e là (zona Hofer) non rimane altro per l’edilizia agevolata e quindi qualche cosa bisognerà prevedere anche per le cooperative.
 Il programma Ipes invece vede in fase di ultimazione la sessantina di appartamenti ala ex Turnhaus, tra via Noldin e via Andreas Hofer. Poi l’istituto dovrebbe iniziare a costruire la trentina di alloggi che ha a Pineta, insieme a quelli per ceto medio.
Alto Adige 24-7-10
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venerdì, 23 luglio 2010


Comune di Laives comunicato



Numerazione civica del Comune di Laives
Censimento dell'onomastica stradale e della numerazione civica

Nel 2011 sará effettuato il Censimento della Popolazione, dell'industria e dei servizi.
È compito dei Comuni, nell'ambito delle attivitá preparatorie al Censimento, provvedere alla revisione dell'onomastica stradale e della numerazione civica perché ci sia corrispondenza tra la situazione reale esistente sul territorio e i dati amministrativi e per facilitare lo svolgimento delle rilevazioni, contenere gli oneri organizzativi e garantire gli obbiettivi di qualitá dei risultati del Censimento.
In tal senso, il Comune di Laives ha avviato le operazioni di verifica in merito all'esposizione di tutte le targhe dei numeri civici attivi, provvedendo all'apposizione delle targhe per la numerazione civica mancante.
L'obbligo della numerazione interna
Si ricorda che, in base al Regolamento anagrafico D.P.R. 223 del 30 maggio 1989, é fatto obbligo ai proprietari di contraddistinguere con un numero interno ogni accesso a locali interni ad uno stesso edificio, adibiti ad uso abitativo, attivitá commerciali ecc.
La numerazione interna non é solo necessaria perché prevista dalla legge, ma permette di garantire una maggiore sicurezza in caso di  interventi di soccorso e semplifica non pochi servizi quali ad esempi la consegna di pacchi e della posta. Inoltre, in caso di cambio di residenza o di indirizzo, é obbligatorio fornire allo sportello anagrafe l'indirizzo completo di via, numero civico esterno ed interno.
Il Comune di Laives informa che per la regolarizzazione della numerazione interna dei condomini, l'ufficio Servizi demografici provvederá ad informare gli amministratori perché si mettano in regola con la numerazione interna ai fabbricati secondo le indicazioni impartite dall'ufficio.   In un secondo momento, il medesimo intervento interesserá gli altri edifici piú piccoli, in modo che ogni proprietario affigga la targhetta relativa al numero civico interno su ogni porta d'ingresso di appartamenti, negozi ecc.
Ulteriori informazioni sono disponibili presso l'ufficio Servizi Demografici del Comune di Laives - Tel: 0471/595722-223; servizi.demografici@comune.laives.bz.it
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giovedì, 22 luglio 2010



Chiesto il referendum sullo stadio in Galizia 

LAIVES. Paolo Castelli, consigliere comunale della lista Laives futura, certificata Beppe Grillo, ieri ha presento la mozione nella quale si chiede esplicitamente di indire un referendum sulla cittadella dello sport. «Lo facciamo - spiega Castelli - per dare voce ai cittadini di Laives in merito a questo progetto e vedere se, effettivamente, la comunità locale vuole questa cittadella dello sport in zona Galizia».
 Primo atto, la richiesta di impegno in consiglio comunale; poi saranno raccolte le firme necessarie per chiedere il referendum.
Alto Adige 22-7-10
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giovedì, 22 luglio 2010



Energia: un nuovo progetto a Laives

LAIVES. L’imprenditore Christian Masten, presidente della South Tyrol Energy, sta pianificando la realizzazione di centrali a pompaggio in Alto Adige. Il primo impianto dovrebbe sorgere a Laives. Ieri il progetto è stato presentato alla giunta comunale alla presenza dell’assessore provinciale Michl Laimer. Il progetto è previsto all’interno della montagna a nord di Laives, nei pressi dell’entrata del tunnel della circonvallazione. L’impianto è composto da due serbatoi sotterranei, collegati tra loro da alcune gallerie. Un impianto idroelettrico a pompaggio è una forma particolare di centrale di accumulo. Gli impianti a pompaggio usano l’energia in eccesso nelle ore notturne per pompare l’acqua da un serbatoio di valle a uno di monte. Nelle ore del giorno di maggiore fabbisogno energetico è in grado di produrre energia di picco e di immetterla nella rete. L’acqua è necessaria solo in occasione del primo riempimento dell’impianto, poi circola tra le singole camere collegate tra loro da una rete di gallerie. La potenza installata ammonterebbe a 300 Mw. Al Comune, è stato detto, sarebbe corrisposta una rendita finanziaria continua annuale.
Alto Adige 22-7-10
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giovedì, 22 luglio 2010



Casucci: troppi affitti in nero

BRUNO CANALI
LAIVES. Dopo 12 anni ha chiuso «a tempo indeterminato» l’ufficio del Centro Casa in città, nella palazzina ex vigili del fuoco dietro il vecchio municipio. Vi ha sempre lavorato Antonio Casucci, che così ha seguito un pezzo di storia locale, soprattutto per quello che ha riguardato il bisogno legato alla casa. Perché il Centro Casa abbia deciso di chiudere nemmeno lui lo sa, ma probabilmente fa parte dei tagli imposti dalla crisi. Con Casucci quindi abbiamo fatto un giro di orizzonte sugli ultimi 12 anni nel settore abitazione in città.
 Come mai ha deciso, 12 anni fa, di mettersi a disposizione del Centro Casa che voleva aprire un ufficio a Laives?
 
Sono arrivato a Laives nel 1987, dopo avere lavorato nella polizia, dove ho anche avuto un ruolo di rappresentante sindacale dal 1981 al 1996. Proprio grazie a questo ruolo ho conosciuto da vicino tanti problemi sociali e il significato di “bisogno”. Così è stato del tutto naturale accettare il nuovo compito una volta arrivato alla pensione.
 Durante l’arco dei 12 anni come è cambiato il pianeta casa a Laives?
 
Direi che è cambiato il tipo di servizio al quale sono stato chiamato strada facendo. Nel 1998, quando ho iniziato, gli sfratti erano una trentina; oggi sono poche unità. Ritengo che questo sia successo anche perché, nel frattempo, la disponibilità di alloggi sul mercato è aumentata. Inoltre la crisi ha fatto sì che ci siano più appartamenti liberi e si tratta indubbiamente di un aspetto importante.
 Più facile dunque trovare un alloggio anche in affitto a Laives rispetto ad anni fa?
 
Certamente e, anzi, abbiamo avuto anche proprietari che sono venuti da noi per offrire in affitto qualche appartamento: una cosa impensabile fino a qualche anno fa.
 Altro settore strategico è quello dell’edilizia sociale, ossia le case Ipes.
 
Quando abbiamo aperto, 12 anni fa, queste pratiche erano una cinquantina di media. Oggi siamo saliti a 100-150. Non vuole necessariamente dire comunque che sia cresciuto il bisogno come tale, perché vediamo che fanno domanda all’Ipes anche famiglie e persone che non hanno i requisiti minimi per accedere alle graduatorie dell’Ipes.
 E le famiglie di extracomunitari?
 
Rispetto a qualche anno fa sono calate le richieste di aiuto da parte di questa componente sociale. Vuoi perché chi è qui da tempo piano piano è riuscito a trovare una soluzione abitativa, vuoi perché c’è anche chi, avendo maturato i requisiti, è diventato cittadino italiano a tutti gli effetti.
 Dopo gli sfratti, quale è stata l’altra «piaga» che si è trovato a dover affrontare come consulente del Centro Casa?
 
Gli affitti in nero. La gente viene e ci spiega di dovere pagare parte dell’affitto in nero al proprietario. C’è timore altrimenti di vedersi cacciare. Io ho sempre cercato invece di fare capire a tutti che è una pratica illegale, da non seguire e ho indirizzato la gente verso soluzioni chiare per entrambe le parti.
 Come sono stati i rapporti con l’amministrazione comunale?
 
Sempre ottimi e improntati alla massima collaborazione. Succedeva ad esempio che la gente si recasse presso il municipio per cercare soluzioni o risposte ai propri problemi abitativi e da lì venisse quindi indirizzata verso l’ufficio del Centro Casa, dove queste pratiche sono pane quotidiano.
 Qualche ricordo in particolare, magari di situazioni drammatiche?
 
Una di queste l’affrontammo già all’inizio, 12 anni orsono. Si trattava delle case delle Acciaierie, che l’azienda intendeva alienare. Ricordo che qualcuno degli inquilini comperò l’appartamento ma rimasero una decina di sfratti da risolvere e per raggiungere una soluzione furono innumerevoli le riunioni tra tutte le parti in causa.
 Dopo questi 12 anni cosa le rimane?
 
Prima di tutto la soddisfazione di avere contribuito a risolvere tante situazioni di disagio e di essere riusciti spesso a ricomporre dissidi tra affittuario e padrone di casa. A tutti coloro che ho avuto modo di conoscere in questi anni dico grazie, perché mi hanno anche aiutato a crescere. Io lascio con serenità, nella consapevolezza di avere fatto quello che potevo per tanta gente in difficoltà.
 Adesso che l’ufficio di Laives è chiuso, dove deve rivolgersi la gente?
 
All’ufficio che il Centro Casa ha in piazza Matteotti 1 a Bolzano.
Alto Adige 22-7-10
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mercoledì, 21 luglio 2010



Unione: no ai negozi allo stadio

BRUNO CANALI
LAIVES. La prospettiva di avere, insieme alla cittadella dello sport in zona Galizia, anche spazi riservati ad attività commerciali, preoccupa i negozianti. «Non accetteremo centri commerciali - dichiara Elda Paolazzi, fiduciaria dell’Unione - che sarebbero la pietra tombale per i nostri negozi e per il servizio di vicinato. Se guardiamo a quelli di recente realizzazione, come la Crosara, vediamo che sono ancora mezzi vuoti».
 L’allarme è scattato dopo che anche il vice sindaco Georg Forti ha ammesso la possibilità che accanto allo stadio possa sorgere cubatura destinata ad attività commerciali. Del resto è chiaro che gli investitori privati interessati a finanziare la costruzione della cittadella dello sport, vorranno avere un tornaconto. La Provincia ha già destinato all’impresa 11 milioni di euro, mentre Walter Baumgartner, presidente del Fc Alto Adige, ha anticipato che il costo per la costruzione della struttura sarà attorno ai 25 milioni di euro. La differenza dovrebbero metterla proprio eventuali investitori privati, che quindi potrebbero poi cercare di rientrare con le spese sfruttando la cubatura commerciale. «Non sappiamo ancora cosa intendano realizzare - ha spiegato l’altro giorno lo stesso Forti - e anche noi stiamo attendendo precise indicazioni per poter avviare la procedura di esproprio dei terreni».
 «Facciano quello che vogliono - taglia contro Elda Paolazzi - ma che non arrivino centri commerciali, altrimenti ci opporremo».
 Stadio da ottomila posti significa anche servizi come ristorante, bar e altro. Anche in questo caso non mancheranno problemi se non si troverà subito un accordo con la società sportiva. Il Comune di Laives infatti ha appena costruito e consegnato con appalto di 9 anni il bar ristorante in zona Galizia, Allo Zenit, e sarà da chiarire rapidamente se poi il Fc Alto Adige ne costruirà uno proprio oppure no, perché è evidente che uno dei due sarebbe di troppo.
 Intanto arrivano le reazioni anche dei gruppi di opposizione. In una nota, i “grillini” di Laives futura dicono no allo stadio senza un preventivo referendum (che vogliono promuovere) e si appellano anche al Bauernbund per sapere cosa ne pensa degli espropri di campagne. «Meglio investire nel nuovo lido - dicono - e nei lavori pubblici».
 Critiche anche da Rifondalaives, con l’ex consigliere Rosario Grasso che chiede ai Verdi di dissociarsi dalle scelte della giunta comunale.
Alto Adige 21-7-10
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martedì, 20 luglio 2010



Gli Inti Illimani a Laives «Come qui, anche noi abbiamo tante culture»

di Francesco Comina

Tornano in regione le musiche, i testi e le canzoni piene zeppe di storia degli Inti Illimani nella performance
del gruppo Historico, rappresentato da Horacio Salinas (per trent’anni direttore artistico, autore e creatore delle
canzoni più famose da Alturas a Hacia la libertad, da Vuelvo a Araucarias), Horacio Duran e José Seves. Insieme a loro si esibiranno musicisti più giovani che hanno innovato le melodie apportando nuove ritmiche e apporti artistici di grande effetto. Il tour europeo partirà da Trento venerdì 23 luglio all’Auditorium Santa Chiara (organizza il Centro per la Pace del Comune di Bolzano insieme alla Provincia) e proseguirà con Bolzano
domenica 25 al teatro tenda di Laives (organizzano il Centro per la Pace e il Comune di Laives in collaborazione con la bottega del mondo «Le formiche » di via Kennedy). Entrambii concerti inizieranno alle ore 20.30 con la presentazione del libro edito dal Margine di Trento dal titolo «Inti Illimani: storia e mito» (nelle librerie a partire
da agosto) che ricostruisce la vicenda del gruppo intersecandola con la storia politica del Cile. Una novità editoriale importante che rilancia la vicenda degli Inti attraverso gli occhi di un testimone privilegiato, Eduardo «Mono» Carrasco, esule cileno, leader di quel movimento muralista (Brigadas Ramona Parra) che nel ’70 aiutò
Allende a vincere le elezioni.
Sia a Trento che a Laives Carrasco lavorerà con gruppi di ragazzi del posto per creare un murale da presentare alla fine del concerto come segno di solidarietà alla causa cilena. Abbiamo raggiunto Horacio Duràn al telefono in Cile poche ore prima della sua partenza verso l’Italia. Duràn ha partecipato alla fondazione del gruppo nel 1967 e ha suonato in tutti gli album del Inti Illimani.
È considerato uno dei migliori charanguisti al mondo (il charango è uno strumento a corde composto da una
carcassa di armadillo). Vive nell’isola di Chiloè a 1200 chilometri da Santiago. Parla in romanesco perfetto per
via del lungo esilio passato dal gruppo a Genzano sui castelli romani. Horacio Duràn, il tour europeo parte quest’anno dal Trentino Alto Adige, una regione dove avete già suonato varie volte negli anni Ottanta.
«Sì me la ricordo bene. Non solo perché abbiamo suonato sia a Trento sia a Bolzano, anche in contesti suggestivi sulle Dolomiti, ma perché siamo passati moltissime volte in macchina durante le tournée
che abbiamo fatto in Austria e in Germania. Ci fermavamo spesso a dormire in qualche albergo sulle montagne di Trento o di Bolzano. Non vedo l’ora  di mangiare i canederli e lo speck. Mi ha sempre incuriosito la vostra situazione di provincia trilingue, al confine con l’Austria. Mi sarebbe piaciuto approfondire il discorso. Credo che le nostre musiche si adattino bene al vostro contesto perché la nostra matrice culturale e artistica è una matrice
piena zeppa di contaminazioni». Contaminazioni delle culture indigene del continente latinoamericano.
«Sì, proprio così. Noi siamo fermamente convinti che il progresso umano sia fatto da punti di vista diversi che si integrano, da culture diverse che parlano, da lingue viveche  comunicano. La separazione etnica, la divisione di una società in gabbie fa molto male al progresso umano. Le differenze non sono un freno ma un arricchimento importante. E così è accaduto anche per la nostra musica. Credo che la forza degli Inti Illimani sia stata quella di saper cogliere l’efflorescenza culturale che si stava sprigionando nel continente alla fine degli anni Sessanta.
A Santi go noi studenti universitari ci scambiavamo idee, passavamo ore a studiare gli strumenti tipici delle varie aree dell’America Latina (quena, charango, bombo, quatro venezuelano ecc). Suonavamo nelle penas (erano delle specie di circoli dove si suonava, si cantava e si mangiava) e abbiamo dato impulso alla nueva canciòn chilena, che in quegli anni era impersonata da Violeta Parra e da Victor Jara (Violeta Parra, l’autrice
della famosa canzone «Gracias a la vida» si suicidò nel 1967, Victor Jara, il cantante dei contadini, il poeta, il regista, il docente universitario venne barbaramente ucciso nel 1973 dai militari golpisti nello stadio di Santiago del Cile ndr). Pochi giorni fa avete presentato a Santiago il vostro ultimo album, “Travesura”, che ancora non è stato prodotto in Italia. Ci può fare qualche anticipazione? «“Travesura” è un termine che in italiano potrebbe essere tradotto con “birichinata”. Si tratta di un album che abbiamo voluto dedicare ai bambini perché in questi ultimi anni ci siamo resi conto che i bimbi hanno un approccio meraviglioso alle nostre musiche. Allora ci siamo chiesti: “Ma come possiamo trasmettere le nostre canzoni ai bambini e,più in generale, ai ragazzi?”
Ecco che abbiamo pensato di uscire con un disco per loro. Ma non si tratta di un album con musichette e canzoncine da bambini. No, al contrario, si tratta di un disco in cui abbiamo voluto mettere al centro delle canzoni i temi dei piccoli, però con un lavoro musicale e di arrangiamenti molto impegnativo. Il tour in Italia ci
darà l’occasione per presentare il nostro lavoro che uscirà prossimamente anche sul mercato discografico italiano».
È in uscita anche un libro che rilancia, sul piano editoriale, la storia degli Inti Illimani, ”Inti-Illimani: storia
e mito”. Che ne pensate? «Ovviamente non lo abbiamo ancora letto ma l’autore Eduardo Mono Carrasco, nostro amico da quarant’anni, ce n’ha parlato. Siamo tutti molto curiosi di leggere cosa ne è venuto fuori. Credo che sia molto interessante la visione che un artista come Carrasco può aver dato sulla nostra storia, sulla storia del nostro Paese e su quella interessantissima vicenda politica che è stato il fenomeno del muralismo in
Cile. Il fatto poi che ci sia la prefazione di Michelle Bachelet, la nostra cara ex presidente, ci dà la garanzia che si tratti davvero di un libro importante ».
Voi avete vissuto gli anni di grande esplosione della nuova canzone cilena alla fine del Sessanta, poi la  primavera politica di Salvador Allende e la notte, lunga, acida, fredda della dittatura. Siete stati esuli in Italia fino
al 1988 quando poi avete potuto fare rientro nel Paese. Oggi come vede il Cile? «Dopo la lunga dittatura che
ha sfigurato l’assetto democratico del Cile devo dire che il paese ha avuto la forza di rialzarsi nel modo migliore. La società è ancora fortemente divisa in due, come lo è sempre stata. Sono penetrati negli interstizi della società gli pseudovalori del neoliberismo, anche spinto in certi casi, però possiamo stare tranquilli perché lo stato di diritto è solido, grazie anche al lavoro fatto da Michelle Bachelet».
Alto Adige 20-7-10
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martedì, 20 luglio 2010



Nuovo stadio: la giunta accelera

BRUNO CANALI
LAIVES. L’Fc Alto Adige ha fretta di gettare le basi per mettere su casa in zona Galizia a Laives. Lo ha detto il presidente della società calcistica Walter Baumgartner, spiegando che sarebbe opportuno poter iniziare i lavori già a gennaio. E anche la giunta sostiene che non si deve perdere tempo.
 Ieri la giunta ha incontrato un consulente per affrontare la questione. Un incontro, dice il sindaco Liliana Di Fede, «al quale ne seguiranno sicuramente molti altri, per approfondire di volta in volta con esperti i vari aspetti che accompagnano questo grande progetto». Alla riunione di ieri era presente tutto l’esecutivo e - ha spiegato poi l’assessore allo sport Alberto Covanti - «abbiamo iniziato ad approfondire tutta una serie di cose necessarie per arrivare al traguardo. Avremo altri incontri, sia con i responsabili dell’Fc Alto Adige che con gli esperti, per stabilire anche la tempistica. I vertici dell’Fc Alto Adige ci hanno fatto presente che hanno fretta di iniziare a costruire e anche per noi è chiaro che non si può perdere tempo».
 Dopo una presa di posizione da parte di diversi cittadini che chiedevano maggiore coinvolgimento nel progetto per la cittadella dello sport, anche a costo di arrivare a un referendum popolare, i Verdi (partito dell’assessore Covanti) avevano a loro volta espresso qualche perplessità e a livello provinciale presentato un lungo elenco di richieste al presidente Durnwalder. «Da ciò che mi risulta però non ci sarebbero grandi problemi - aggiunge l’assessore Covanti - e per noi è importante rispettare alcune cose: il biotopo previsto in zona Galizia e la necessità di informare tutta la popolazione al momento giusto. Un gruppo di cittadini ce lo ha chiesto e sicuramente daremo loro la risposta migliore come giunta comunale».
 Anche il vicesindaco Georg Forti sottolinea che c’è fretta di concretizzare con il progetto di cittadella sportiva. «Però - spiega - ci sono anche tempi tecnici da rispettare, ossia 6 mesi per gli espropri e altri 6 mesi per la variazione urbanistica dell’area attualmente coltivata a meleti. Faremo il possibile per accelerare questo iter e prima di tutto anche noi abbiamo bisogno di sapere esattamente quanta superficie serve per poi espropriare. Attendiamo il progetto definitivo quindi, perché nemmeno noi, come Comune, sappiamo esattamente cosa dovrà arrivare. Sicuramente ci saranno spazi a destinazione commerciale nel progetto dell’Fc Alto Adige, perché fanno parte delle condizioni chieste dagli investitori privati per mettere soldi nell’impresa. Quanti metri cubi esattamente e come saranno, ancora non lo sappiamo. Sicuramente una volta che avremo in mano dati certi e definitivi li pubblicizzeremo». In un’intervista rilasciata nei giorni scorsi al nostro giornale, il presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner ha affermato che l’obiettivo della società è avere uno stadio da 8000 posti e 1200 parcheggi e che per iniziare i lavori «non possiamo andare oltre marzo 2011».
 Forti poi ribadisce il concetto già espresso fin dall’inizio anche dai colleghi di giunta, ovvero che il Comune di Laives non metterà un euro nella costruzione e nella gestione futura della cittadella dello sport: «Non li avremmo neanche volendo», conclude il vicesindaco. Rassicurazioni anche sulla destinazione degli spazi perché, dichiara Forti, «una cosa sarà la cittadella dell’Fc e un’altra gli spazi per le società sportive locali e quelli ricreativi destinati a tutta la comunità».

Critico il Pdl: «Variazione al Puc solo se il progetto sarà chiaro»

LAIVES. L’operazione «simpatia» che il presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner preannuncia per convincere tutti della bontà del progetto di cittadella sportiva è accolta con freddezza dall’opposizione in consiglio comunale. «Prima della simpatia - dichiara Christian Bianchi del Pdl - vogliamo vedere cosa e come intendono fare; solo dopo semmai siamo disposti a votare la variazione urbanistica». Bianchi quindi ribadisce quanto l’opposizione va dicendo da tempo: «Noi siamo favorevoli come principio alla cittadella dello sport e non ci spaventa nemmeno l’idea che questa sia completata da spazi commerciali, come richiesto dagli imprenditori privati per un eventuale coinvolgimento nelle spese. Prima però ci devono dire chiaramente cosa intendono realizzare in zona Galizia e come contano di arrivarci. Secondo quesito altrettanto determinate: se il Comune farà in tutto questo esclusivamente la parte di organizzatore e “facilitatore” o sarà chiamato anche a metterci dei soldi. Ad esempio - continua Bianchi - la giunta sta rivedendo la pianta organica comunale, dove è previsto un ufficio specificatamente dedicato agli appalti e agli espropri. È un impegno importante, anche in termini di costi e perciò vogliamo sapere prima cosa succederà”.
 Bianchi aggiunge che finora nè dall’amministrazione comunale precedente e nemmeno dalla giunta attuale sono ancora arrivati chiarimenti: «È tutto molto approssimativo - conclude l’ex candidato sindaco del centrodestra e su una base del genere non si può chiedere una condivisione. Pretendiamo che cittadinanza e partiti, siano coinvolti da subito in tutte le fasi che riguardano il grande progetto di cittadella dello sport con lo stadio dell’Fc Alto Adige». (b.c.)

Alto Adige 20-7-10
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lunedì, 19 luglio 2010



Baumgartner: «Subito lo stadio con 8 mila posti e 1.200 parcheggi»

MASSIMILIANO BONA
Pressing dell’Fc Alto Adige sul Comune per il nuovo stadio a Laives. Ieri è sceso in campo il presidente Walter Baumgartner, che ha fornito le prime anticipazioni sul progetto che sarà presentato a settembre. L’intenzione è quella di fare un investimento di 25 milioni, dei quali 11 già stanziati dalla Provincia. Della parte restante si farà carico una private-public-partnership. Già fissato lo scadenziario dei lavori, che inizieranno nel gennaio 2011 e si concluderanno nell’estate 2012. Il Comune, che ha nominato un consulente, realizzerà le infrastrutture, ma non intende farsi carico delle spese di gestione. Entro settembre giunta e consiglio dovranno approvare la variazione al Puc, ma nel frattempo bisognerà trovare l’intesa con i contadini per gli espropri. Di sicuro non si può temporeggiare oltre. Anche perché l’Alto Adige pensa in grande e punta alla serie B.

LAIVES. «Siamo ambiziosi e puntiamo ad avere uno stadio da 8 mila posti, con 1.200 parcheggi per l’inizio del campionato 2012/2013. Non possiamo aspettare oltre». Walter Baumgartner, presidente dell’Fc Alto Adige neopromosso in Prima Divisione, è sicuro che la nuova cittadella dello sport in zona Galizia sarà un fiore all’occhiello per tutta la regione e anche i residenti impareranno ad apprezzarla.
 Presidente, c’è chi vi rimprovera poca trasparenza sul progetto. A chi vi siete affidati?
 
«Ad un esperto di impianti sportivi di livello nazionale. Prima di presentare il progetto, però, vogliamo che venga approvata da giunta e consiglio la delibera per la variazione al Puc. Il tutto dovrebbe avvenire entro settembre: ne abbiamo già parlato con il nuovo esecutivo».
 Quanti ettari servono?
 
«Da 9 a 10. Potrebbe esserci ancora qualche piccolo intoppo con gli espropri, ma sono convinto che alla fine si risolverà tutto».
 Come spiega lo scetticismo di parte della popolazione?
 
«Le perplessità sono dovute solo alla scarsa informazione. Sarà compito del Comune, con il nostro supporto, colmare questa lacuna. Ci attiveremo a breve con una sorta di operazione simpatia».
 C’è chi teme che l’area sulla quale sorgerà il nuovo stadio possa essere inquinata. Lei è sicuro del contrario?
 
«Sì, ma faremo comunque tutte le verifiche del caso. È anche nel nostro interesse sapere esattamente come stanno le cose».
 Per la C1 basterebbe uno stadio da 4 mila spettatori. Perchè pensate invece ad un impianto da 8 mila?
 
«Vorremmo che fosse quantomeno predisposto per essere portato a 8 mila. In caso di promozione, nell’arco di qualche anno, dovremmo farci trovare pronti. È impensabile ripartire da capo con la progettazione. Non è escluso, peraltro, che venga realizzato, da subito, un impianto con 8 mila posti a sedere».
 Con 1.200 parcheggi la viabilità cittadina non rischia di andare in tilt?
 
«Non credo proprio. Studieremo assieme alla giunta la soluzione migliore».
 L’Fc Alto Adige ha urgenza di trasferirsi nel nuovo impianto?
 
«Sì, perché stiamo facendo una fatica enorme ad avere la necessaria deroga dalla Figc per il Druso, un impianto obsoleto e ormai inadeguato. La nostra situazione è drammatica: pensi che non sappiamo nemmeno dove potremo allenarci in agosto».
 Al Talvera?
 
«Sì, certo. Sul sintetico, ma a noi manca un campo vero. Come quello progettato in zona Galizia».
 Quando inizierete a costruire a Laives?
 
«L’ideale sarebbe poter partire nel gennaio 2011, ma non possiamo andare oltre il mese di marzo».
 Quali sono i costi previsti?
 
«Circa 25 milioni, di cui 11 a carico della Provincia. Della parte restante si farà carico una Ppp (private-public-partnership)».

NOMINATO UN CONSULENTE È un noto giurista di Milano

 Nel frattempo il Comune di Laives si è affidato ad un noto giurista di Milano. «Si occuperà - spiega il vicesindaco Forti - della parte giuridica ed è un vero esperto in materia. Siamo convinti di poter approvare la variazione al Puc entro settembre, come richiesto dall’Fc Alto Adige. Di sicuro il Comune non si farà carico delle spese di gestione ma solo delle infrastrutture. La cittadella dello sport non servirà solo all’Alto Adige, ma diventerà una zona ricreativa a disposizione dei residenti. Sono convinto che, alla fine, piacerà a tutti».
Alto Adige 19-7-10
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domenica, 18 luglio 2010



Centro diurno: mancano posti

BRUNO CANALI
 LAIVES. Il centro di assistenza diurna Dies-is, che si trova presso la casa lungodegenti Domus Meridiana compie 1 anno. Era stato allestito sulla scorta delle richieste che arrivavano (e arrivano) dalla società e si è dimostrato prezioso per far fronte ad una parte di queste richieste di accoglienza.
 Otto sono i posti nominali, regolarmente occupati da ospiti anziani. «Il successo di questa struttura sta soprattutto nella sua flessibilità - dice il sindaco Liliana Di Fede, che fino poco tempo fa seguiva i servizi sociali per conto della Comunità di valle - e anche nella possibilità di potersi servire del trasporto solidale garantito dall’Avulss Non mi risulta vi sia una lunga lista di attesa - continua Di Fede - ma gli 8 posti sono sempre occupati. Non sono molti, ma penso che intanto si tratti di un’offerta equilibrata, della quale abbiamo bisogno». Il centro offre l’accoglienza giornaliera a persone anziane e ad adulti in genere, che possono essere autosufficienti oppure no e in questo caso vengono valutati diversi livelli di non autosufficienza in base ai quali si stabilisce la tariffa giornaliera. Ma non potrebbe succedere che un servizio del genere possa rappresentare una sorta di “parcheggio” per anziani che le rispettive famiglie non sanno dove sistemare? «No, anzi - dice il sindaco - è un servizio “di sollievo” per le famiglie, che desiderano tenere a casa i propri anziani. Quando è impossibile accudirli durante il giorno per svariati motivi, è lì che interviene il centro di assistenza diurno, dove gli anziani possono essere indirizzati e quindi riportati a casa nella stessa giornata».
 Agli ospiti, il centro è in grado di offrire cura e assistenza globale, mirate all’effettivo grado di bisogno e al sostengo delle capacità residue di ognuno. In questa maniera, seppur piccolo, il centro diurno dà anche la possibilità di relazionarsi con altre persone, cosa che spesso con gli anziani non succede facilmente e lo sanno bene i volontari che portano i pasti a domicilio ad esempio. Seguiti dal personale specializzato, gli anziani sono sollecitati a seguire varie attività, a seconda delle proprie capacità, intellettive e motorie. La giornata tipo, prevede l’arrivo al centro assistenza diurna tra le 8 e le 8.30. La scelta poi può essere quella di rimanervi mezza giornata (fino alle 12-13) oppure ingresso alle 13 e uscita alle 17- 17.30. Chi preferisce un orario prolungato può rimanere fino alle 17.30. A seconda della scelta e del grado di non autosufficienza, le tariffe giornaliere vanno da un minimo di 6,50 euro ad un massimo di 37 euro. Il pasto costa 3 euro.

La scheda
I Cad
I Centri di assistenza diurna (Cad) sono servizi semiresidenziali a supporto degli anziani non autosufficienti e delle loro famiglie. Offrono accoglienza diurna a persone anziane che, per motivi fisici o psichici, non sono in grado di rimanere sole a casa propria e i loro familiari non possono accudirli per mezza o per l’intera giornata.
La rete dei servizi
I Cad si pongono in una posizione intermedia nella rete dei servizi per anziani, fra i servizi di assistenza domiciliare e le strutture residenziali e mirano a evitare il ricorso precoce alla casa di riposo o al centro di degenza.
Il «sollievo»
I Centri d’assistenza diurna costituiscono, di fatto, un importante servizio di «sollievo» per i familiari che si occupano dell’assistenza all’anziano. A Laives, il Cad si trova presso la Domus Meridiana. Due i Cad nel capoluogo: il Centro premstaller situato in via Dolomiti ai Piani e il Centro europa, dentro Villa Europa.
Il caso Laives
Il centro Dies-si compie proprio in questi giorni un anno di vita. Otto i posti, regolarmente occupati. Le tariffe giornaliere variano da un minimo di 6,5 euro ad un massimo di 37 euro. La permanenza può essere di mezza giornata (sia mattino sia pomeriggio) oppure un orario prolungato, dalle 8 alle 17.30.
Alto Adige 18-7-10
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domenica, 18 luglio 2010




Alto Adige 17-7-10
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domenica, 18 luglio 2010

Gli orari per il pubblico dell’assessore Sara Endrizzi

 L’assessore Sara Endrizzi ha fissato gli orari nei quali i cittadini potranno incontrarla in municipio. Sono dal lunedì al venerdì tra le 8 e le 12 (ufficio al primo piano). Per prenotazioni, chiamare lo 0471 595816.
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venerdì, 16 luglio 2010



Terzo sforamento dei valori di ozono Ma di notte cala

LAIVES. Il gran caldo di questi giorni, tra le altre cose, favorisce un aumento dell’ozono nell’atmosfera, cosa che anche la centralina situata in zona sportiva Galizia sta registrando. La “soglia di informazione” è a 180 microgrammi per metro cubo e mercoledì, in tarda serata, ha raggiunto quota 189. «L’ozono è un gas inquinante in grado di irritare le mucose - spiega il dottor Luigi Minach, del laboratorio di chimica provinciale -. Il gas si crea per reazione fotochimica, ovvero per irraggiamento del sole, che innesca la reazione chimica con altri inquinanti “precursori” e quelli organici volatili. La soluzione potrebbe arrivare con il vento, che spazza l’atmosfera, oppure con un bel temporale o ancora, con una riduzione dell’insolazione».
 L’ozono si forma maggiormente nella conca di Bolzano e in Bassa Atesina, anche per un certo apporto da sud delle correnti d’aria, mentre le valli laterali sono meno colpite. «Comunque finora è andata abbastanza bene - continua Minach - perché siamo al terzo sforamento con l’ozono e questo nonostante il caldo attuale. Il gas è molto reattivo con gli altri inquinanti e quindi di giorno aumenta, mentre di notte cala perché ragisce con gli altri inquinanti. Invece, dove l’aria è più pulita, come a Renon, di notte non cala». (b.c.)
Alto Adige 16-7-10
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venerdì, 16 luglio 2010



IN MUNICIPIO DI LAIVES
Gli orari per il pubblico dell’assessore Covanti


 L’assessore Alberto Covanti ha stabilito gli orari durante i quali sarà presente in municipio a Laives per il pubblico: martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 8 alle 13; il giovedì anche dalle 13 alle 18. Negli altri giorni, dalle 10 alle 12. (b.c.)
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venerdì, 16 luglio 2010


Di Fede: giovedì lunghi, bene così

BRUNO CANALI
LAIVES. Dopo le proteste dei baristi per l’orario di chiusura dei “giovedì lunghi”, interviene il sindaco Di Fede. «Le 23.30 sono un orario ragionevole - dice -. Divertirsi va bene, ma rispettando le esigenze di tutti».
 «La gente esce di casa alle 21, per sgomberare tutto entro le 23.30 dobbiamo mandarli via già alle 23, qualcuno è appena arrivato», si erano lamentati i baristi.
 «I giovedì lunghi dei commercianti sono una festa a misura di famiglie - replica il sindaco -. Il termine delle 23.30 è ragionevole: vuoi perché a quell’ora, specie se ci sono bambini, le famiglie rientrano comunque a casa, vuoi perché c’è anche gente che ha bisogno di riposare, magari perché il giorno dopo deve alzarsi per andare a lavorare. Noi sicuramente non abbiamo alcuna intenzione di impedire a chiunque di passare qualche ora in allegria, e perciò, dopo le 23.30, chi ha intenzione di continuare lo può tranquillamente fare all’interno dei locali invece che sulla strada».
 In merito alla scelta dell’orario da applicare durante queste occasioni di festa “sotto le stelle” che si ripeteranno fino a settembre anche nelle frazioni, Liliana Di Fede sottolinea che prima di decidere se ne è parlato coinvolgendo gli stessi operatori interessati e i rappresentanti di categoria.
 A quanto si capisce, non è solamente una questione di ordine pubblico e di tutela della quiete: c’è anche la necessità di riaprire al traffico via Kennedy, che fino a quando non sarà percorribile per intero la variante, di fatto è la statale 12 dentro la città. La chiusura impone deviazioni tortuose, a monte come a valle dell’abitato, da adottare il minimo indispensabile quindi, anche se di sera il traffico di passaggio diminuisce drasticamente.
 I gestori degli esercizi pubblici cittadini lamentano il fatto che, se installano tavoli e panche sulla carreggiata di via Kennedy, per essere puntuali con la riapertura delle 23.30, debbono iniziare a sgomberare già verso le 23 quando - dicono - in strada ci sono ancora centinaia di persone. Per il resto, la festa è riuscita benissimo, a conferma che queste occasioni proposte dagli operatori commerciali sono tra quelle “più gettonate” dell’intera stagione.
Alto Adige 16-7-10
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martedì, 13 luglio 2010



I lungodegenti senza condizionatore

BRUNO CANALI
LAIVES. L’afa di questi giorni si fa sentire anche alla casa lungodegenti “Domus Meridiana” di via Sottomonte, soprattutto al secondo piano del complesso e i parenti degli anziani ospiti protestano per le condizioni in cui i loro cari sono costretti a vivere.
 «Alcuni interventi di potenziamento dell’impianto di ventilazione li abbiamo fatti nel 2008 - spiega il direttore Marco Maffeis - ma servirebbe altro». Si viene così a sapere che ancora nel novembre dello scorso anno era stata sottoposta al Comune di Laives un’ipotesi di intervento per tentare di migliorare la situazione alla Domus Meridiana, con una spesa prevista attorno ai 18 mila euro. Richiesta che però non ha ancora avuto seguito. Se ne parlerà in occasione del prossimo incontro col Comune, in agosto. Nel frattempo la temperatura cresce all’interno delle stanze al secondo piano della Domus Meridiana, nonostante l’impianto di ventilazione sia stato potenziato nel 2008.
 «Purtroppo la struttura non è costruita con criteri CasaClima - spiega Maffeis -. Avendo grandi superfici vetrate, quando picchia il sole l’aria si scalda. Ogni stanza ha una bocchetta dalla quale esce l’aria più fresca spinta dall’impianto, ma a quanto pare ha una portata insufficiente per tenere bassa la temperatura nelle stanze. Non c’è un impianto di climatizzazione vero e proprio e quindi, come misura immediata, vorremmo che venisse approvato l’intervento che abbiamo suggerito».
 È una situazione che evidenzia anche carenze strutturali quindi, perché ad esempio le grandi superfici vetrate della Domus Meridiana, se da un lato offrono una luminosità eccellente ai locali, dall’altra, quando il sole picchia forte, contribuiscono a surriscaldare l’atmosfera, soprattutto ai piani superiori, dove il caldo sale automaticamente. Si è provato ad ovviare installando qua e là dei climatizzatori portatili, ma è soltanto un palliativo perché gli spazi da raffreddare sono grandi. Servirebbe un vero impianto di climatizzazione quindi e poi tende esterne invece che interne alle vetrate.
 Nodo da risolvere sono i finanziamenti che il Comune di Laives, nella misura media del 30 per cento, dovrebbe garantire alla Domus Meridiana per questi interventi straordinari e qui si tocca un tasto dolente, già illustrato a suo tempo dal presidente della Comunità di Valle. Succede purtroppo che, mentre la Provincia è puntuale nel garantire il 70 per cento di contributi, non così si può affermare per Laives. Ci sarebbero diversi interventi migliorativi da fare (zona per la demenzialità, ampliamento della cucina, giardino, impianto di ossigeno per tutte le stanze) ma il Comune di Laives fa fatica a garantire la sua parte. Così dalla Domus Meridiana non possono fare altro che reiterare le richieste, facendo presenti i problemi, nella speranza di incontrare maggiore ascolto in Comune.
Alto Adige 13-7-10
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domenica, 11 luglio 2010



L’assessore Volani «Grossa chance per la nostra città»

 LAIVES. Giovedì c’è stato un incontro tra la giunta comunale e i vertici dell’Fc Alto Adige. L’assessore Dario Volani ne ha ricavato alcune considerazioni. «Per la comunità di Laives, la cittadella dello sport rappresenterà una possibilità di sviluppo significativa - dice - pur non mancando anche criticità. È da considerare l’impatto in termini di immagine per la nostra città, grazie ad una squadra della quale va fiera tutta la provincia. Impatto positivo anche sulle nostre società sportive, stimolate a crescere. Va valutato l’impatto sul territorio, analizzando l’idoneità la e disponibilità dei terreni sui quali andrà ad insistere la cittadella e tutti i risvolti di tipo ambientale, e l’impatto sul piano economico, anche in riferimento ai potenziali benefici e alle ricadute sull’economia locale. Impatto anche in termini di sicurezza e sulla viabilità. In questo caso saranno da ricercare le opzioni che impattino meno sul territorio e sfruttino la variante in galleria. E infine, l’impatto sulla stessa zona Galizia - conclude Volani - in relazione a tutte le altre attività per giovani, anziani e sportivi che potrebbero essere avviate».
Alto Adige 11-7-10
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sabato, 10 luglio 2010


Calcio: sì degli abitanti al nuovo stadio

BRUNO CANALI
LAIVES. Il progetto di cittadella dello sport in zona Galizia, con stadio per l’Fc Alto Adige, riscuote un parere sostanzialmente favorevole da parte della gente. Quasi tutti la vedono come una presenza che potrà dare lustro alla città, mentre per i possibili risvolti negativi (tifoseria, disordini, rumori e traffico) è opinione comune che, se ci saranno, saranno minimi. «Sono favorevole al progetto - dichiara Luca Tonidandel - perché sarà una presenza che potrà anche animare maggiormente la nostra città. Non credo che porterà problemi di sicurezza, anche se l’Fc Alto Adige dovesse raggiungere la serie B. L’unica incognita la vedo per quel che riguarda l’area scelta, acquitrinosa e instabile». Di zona problematica dal punto di vista idrogeologico parla anche Bobo Trentinaglia, gestore dell’omonimo bar in via Kennedy. «Bene la cittadella, che potrà dare un impulso anche all’attività sportiva del circondario. Però si poteva scegliere un’altra area perché quella della Galizia ha un sottosuolo torboso che potrebbe creare problemi alle strutture».
 «Qualche perplessità ce l’ho - afferma invece Ugo Bolzoni - perché penso al numero di tifosi che potrebbero invadere Laives se l’Fc Alto Adige riuscirà a salire fino in B. Per fortuna lo stadio sarà a margine della città».
 Da sportivo appassionato, Franz Dapunt saluta con entusiasmo il progetto della cittadella in Galizia: «Diventerà una delle poche strutture in grado di dare lustro alla nostra città, che altrimenti non avrebbe altre attrazioni. Non vedo problemi per la sicurezza e neppure per il traffico, perché i collegamenti futuri prevedono di passare sulla variante in galleria».
 Un’idea inedita e alternativa è quella che avanza invece Giuseppe Piroli: «Invece di spendere tutti quei soldi per uno stadio nuovo, perché non ristrutturano e adattano quello esistente? Oggi il calcio a Laives è a livelli minimi, mentre abbiamo uno stadio da qualche migliaio di posti che non si riempie mai».
 «Sono convinto che la cittadella porterà vantaggi a Laives - chiosa Luca Giraulo - e darà una immagine positiva della nostra città. Non credo che questo “ucciderà” lo sport comunale, perché parliamo di livelli diversi».
 Giuseppe Camelin di “Ortobello” invece è abbastanza critico: «Tutti quei soldi per il calcio... E poi se dovessero arrivare centinaia di tifosi ospiti avremmo una Laives “blindata” nella domenica della partita. Noi non abbiamo una tradizione di ultras qui e dico che l’euforia dei politici è una cosa, mentre i costi sono un’altra».
 D’accordo col progetto, invece, Luigi Esposito: «Certamente una cittadella come quella prevista porterà gente a Laives e quindi più vita e più movimento. Penso ad esempio agli esercizi pubblici, che potrebbero lavorare nelle domeniche di campionato, e anche a qualche posto di lavoro in più per la gestione della cittadella. Ben venga insomma e non vedo concorrenza per le società calcistiche locali».
 «D’accordo per al cittadella - dichiara Giovanni Colaone - a patto però che anche l’Fc Alto Adige faccia la sua parte in termini economici di gestione. Spero anche che sistemino le strutture sportive esistenti». Ok alla cittadella anche da parte di Patrick Zanolini: «Contribuirà ad avvicinare i giovani allo sport e sarà tutta un’altra cosa anche rispetto al Druso di Bolzano. Sarà anche uno stimolo per i nostri ragazzi che militano nelle giovanili».
Alto Adige 8-7-10
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mercoledì, 07 luglio 2010



Udienze del sindaco di Laives: orari

 Questi gli orari delle udienze con la cittadinanza del sindaco Liliana di Fede nelle frazioni: a Pineta ogni lunedì dalle 15.30 alle 17.30; a San Giacomo ogni martedì dalle 15.30 alle 17.30. I restanti giorni su appuntamento: 0471/595800.
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mercoledì, 07 luglio 2010



Telecamere in zona scolastica

BRUNO CANALI
LAIVES. Il Comune acquisterà e installerà nella zona scolastica sei telecamere in funzione anti-vandali. Un deterrente, spiegano in giunta, ma anche un modo per permettere ai cittadini di Laives di godersi con più tranquillità una zona che finora di sera è sempre stata poco frequentata.
 Approfittando dei contributi statali a disposizione, la giunta comunale tra le sue prime deliberazioni ha anche deciso di installare alcune telecamere per la videosorveglianza in zona scolastica a Laives. «Saranno sei - spiega il sindaco Liliana Di Fede - e contestualmente acquisteremo anche il software che ci permetterà di aggiungerne altre e di collegare pure ulteriori edifici e aree pubbliche. Abbiamo optato per la zona scolastica proprio perché da lì ci sono arrivare specifiche richieste, sia da parte delle scuole che dei cittadini che utilizzano il lungo passaggio scolastico per andare da via Pietralba a via Nazario Sauro. Le telecamere dovranno garantire maggiore sicurezza e anche essere un deterrente nei confronti di atti vandalici».
 L’obiettivo però è anche quello di recuperare l’area scolastica durante le ore come quelle serali, quando tutto si svuota perché gli istituti sono chiusi. «Non solo prevenzione, quindi - aggiunge l’assessore Dario Volani -. In particolare, la giunta ha espresso la volontà di rendere più vivibile quella grande area nel cuore della città, dove effettivamente, soprattutto di notte, qualcuno potrebbe avere dei timori a recarsi anche solo per passeggiare. L’installazione delle telecamere non va letta solo con mezzo per contrastare atti incivili ma anche come una svolta per fare in maniera che la comunità di Laives possa vivere più tranquillamente la sua area scolastica, anche fuori dei normali orari di attività degli istituti».
 Recentemente, una serie di telecamere per la videosorveglianza sono state installate al centro servizi in zona sportiva Galizia. Anche lì periodicamente si verificavano atti vandalici ai danni del patrimonio pubblico e non sono mancate neppure intrusioni ladresche, ogni volta con un bottino irrisorio ma con notevoli danni agli infissi, sfondati dai ladri per entrare. Essendo - sia il centro servizi in zona Galizia che la zona scolastica - aree che di sera diventano deserte e sono defilate, per i malintenzionati è stato sempre facile portare a compimento le azioni senza il rischio di essere individuati. Adesso invece, con le telecamere e il sistema anti intrusione collegati con la caserma dei carabinieri, entrare diventa più rischioso ed è possibile individuare gli autori di vandalismi.
Alto Adige 7-7-10
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venerdì, 02 luglio 2010



Durnwalder: «Stanziati 11 milioni per lo stadio Adesso tocca a Laives»

BRUNO CANALI








LAIVES. La cittadella dello sport di Laives entra nel mirino dei Verdi provinciali, che hanno presentato una circostanziata richiesta di spiegazioni al presidente della giunta provinciale sul grande progetto che dovrebbe dare anche uno stadio all’Fc Alto Adige. L’iniziativa va di pari passo con quella dei Verdi comunali, che pure hanno auspicato un approfondimento pubblico dopo la richiesta in tal senso sottoscritta da diversi cittadini.
 «Sulla cittadella in zona Galizia a Laives, le informazioni sono ancora frammentarie - scrivono i consiglieri provinciali dei Verdi Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss - e si sa soprattutto che dovrebbe ospitare uno stadio per l’Fc Alto Adige con caratteristiche per un campionato di serie B. Accanto allo stadio dovrebbero sorgere altre strutture sportive e ricreative, ma su questo le informazioni sono ancora più ondivaghe. A giorni alterni si parla di portare lì un centro sportivo provinciale; di spostarvi il lido di Laives e altro. Di concreto ci sono gli 11 milioni di euro messi tempo fa dalla Provincia, ma neppure sull’utilizzo che - in tutto o in parte - ne è stato fatto, si è saputo nulla. La data del 2012, come fine dei lavori, pare piuttosto inverosimile, ma dà l’idea dell’urgenza con la quale si intende procedere».
 A detta dei Verdi, per ora i cittadini non sono stati informati adeguatamente e neppure chiamati a decidere su un’ opera che avrà un importante impatto sul territorio e così chiedono maggiore trasparenza e una raffica di spiegazioni, sia tecniche che politiche, legate al mega-progetto sportivo.
 «Noi abbiamo dato un contributo di 11 milioni di euro per il progetto - si limita a dichiarare il presidente Luis Durnwalder - e lo abbiamo fatto nell’interesse dei nostri giovani. Se Laives poi decidesse di dire no, accetteremo anche questo parere».
 Uno dei nodi da specificare è quello della futura gestione di un complesso del genere e relativi costi. A tale proposito Durnwalder “passa la palla” al Comune di Laives: «Ribadisco che abbiamo dato il contributo al Comune - spiega il presidente - e che tutto il resto sarà appannaggio di Laives. Se poi si tratterà del Comune oppure dei privati, questa sarà una decisione che riguarderà l’amministrazione del Comune».
 La Provincia insomma non sembra intenzionata ad impegnarsi oltre la concessione dei contributi.
 «È evidente fin d’ora - spiega però il sindaco Liliana Di Fede, che per le grandi opere ha un ruolo di coordinamento e supervisione - che come Comune non saremmo in grado di sostenere le spese di gestione futura. Il Comune ha ovviamente un ruolo di controllore e di facilitatore, ma non certo di finanziatore. I costi della futura gestione quindi dovranno essere affrontati in maniera diversa e dovremo trovare la formula che eviti ulteriori spese per il Comune. Ci sarà anche un lavoro informativo verso la popolazione, questo è certo - conclude Liliana Di Fede - convinti che questa sia un’occasione per Laives».



Grasso plaude all’iniziativa di Zanvettor & C.

 LAIVES. Le dichiarazioni dei Verdi sulla necessità di approfondire il progetto della cittadella sportiva, vengono salutate dall’ex consigliere comunale di Rifondalaives, Rosario Grasso, come «importante inversione di tendenza nelle politiche del partito ambientalista rispetto alla passata amministrazione comunale, dove invece - secondo Grasso - aveva accettato supinamente molte decisioni che contrastavano con il proprio Dna politico».
 I Verdi, qualche giorno fa, hanno sottolineato di condividere le preoccupazioni manifestate da diversi cittadini di Laives in merito ai riflessi che il grande progetto potrebbe avere sul territorio, chiedendo maggiore informazione.
 «Non possiamo che essere d’accordo - continua Grasso - perché un’opera di tali dimensioni non può non avere effetti sul territorio e sulla qualità della vita dei suoi abitanti. Si porranno problemi di traffico, viabilità, inquinamento, sicurezza e ricadute sul tessuto economico della città. Essenziale diventa quindi la trasparenza di tutta l’operazione», conclude Grasso, garantendo la sua attenzione.
Alto Adige 30-6-10
 
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martedì, 29 giugno 2010



I Verdi: referendum sullo stadio

LAIVES. Dopo la lettera aperta di alcune decine di cittadini preoccupati per il progetto della cittadella sportiva in zona Galizia, sono gli stessi Verdi a chiedere chiarezza, parlando di informazione ma anche di referendum. Del resto, in passato era stato proprio Giorgio Zanvettor, in veste di assessore comunale, ad utilizzare lo strumento partecipativo: aveva promosso un referendum tra le famiglie di Laives per conoscere i loro desideri in merito all’arredo del nuovo parco di via Marconi.
 Stesso discorso quindi anche per il progetto della cittadella sportiva, con i Verdi che dicono di «condividere la richiesta dei cittadini di avere più informazioni perché riteniamo che sia fondamentale che un progetto così importante, sia dal punto di vista sociale che economico-strutturale, sia presentato, discusso ed ampiamente condiviso dalla popolazione già in queste prime fasi. Questa volontà del resto - ricordano i Verdi - fa parte del programma di coalizione».
 «Nessun attrito comunque con la maggioranza di cui facciamo parte - sottolinea l’assessore degli ambientalisti Alberto Covanti, che ha anche competenza sullo sport - ma credo che tutti debbano conoscere a fondo il progetto di cui si sta parlando prima di poter esprimere pareri. Noi saremmo veramente preoccupati se poi si arrivasse ad un referendum sulla cittadella sportiva senza che prima la gente abbia ricevuto le necessarie informazioni in merito al progetto».
 Anche il nuovo assessore dei Verdi dice di conoscere poco questo progetto e si pone domande che anche i firmatari della lettera si sono posti, ovvero quali riflessi avrà sul territorio di Laives, quali interessi andrà a toccare e cosa ne sarà delle società sportive locali.
Alto Adige 29-6-10
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sabato, 26 giugno 2010



È stata approvata la giunta del sindaco Di Fede

 LAIVES. È operativa da ieri, la nuova giunta comunale. L’ha presentata al consiglio il sindaco Liliana Di Fede, illustrando anche le competenze per gli assessori. Vicesindaco è Georg Forti, che avrà urbanistica, viabilità e polizia municipale. Assieme a lui, per la Svp torna in giunta per il terzo mandato anche Bruno Ceschini, che questa volta avrà i lavori pubblici. Del Pd è Dino Gagliardini, al quale vanno cultura, ambiente e l’inedita competenza sulle «piccole cose». In giunta anche la collega di partito, Sara Endrizzi, con competenze sulle attività economiche e le politiche sociali. A Dario Volani (Idv) le politiche giovanili. Infine Alberto Covanti (Verdi) con sport, servizi comunali e integrazione europea. Per la maggioranza però, la partenza è già «a rischio»: l’Udc, che garantiva il sostegno con Guarda, ha scelto l’astensione in sede di votazione della giunta, che così è passata con soli 16 voti. Astenuti pure Indipendenti democratici e Freiheitlichen. Il resto dell’opposizione invece ha votato contro.
Alto Adige 26-6-10
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sabato, 26 giugno 2010




Firme contro il nuovo stadio

BRUNO CANALI




LAIVES. Una lettera aperta a sindaco, assessori e consiglio comunale per manifestare «forte preoccupazione in merito al futuro del territorio e specificatamente per il progetto della cittadella sportiva in zona Galizia», è stata presentata ieri da una trentina di cittadini di Laives, Pineta e San Giacomo.
 «Ancora non sappiamo nulla del grande progetto - si legge nella lettera aperta -. Per questo siamo fortemente preoccupati per il futuro del nostro territorio e anche per al qualità della vita dei suoi abitanti. In quest’ultimo periodo ci siamo incontrati alcune volte per mettere assieme le informazioni in nostro possesso in merito alla cosiddetta “Cittadella dello sport”, ma abbiamo dovuto constatare che, al di là di ciò che si legge sui giornali, ben poco è trapelato. Non conosciamo le dimensioni dello stadio, i suoi costi, come verrà finanziato, chi siano i privati interessati a questa operazione e come pensino di rientrare in possesso dei soldi investiti, quali le procedure che verranno seguite, se vi saranno vantaggi per gli operatori commerciali, se le società sportive ne trarranno beneficio, come verrà garantita l’accessibilità e se questa avrà una ricaduta su viabilità, traffico, inquinamento. Infine, come si pensi di garantire la sicurezza, dentro e fuori lo stadio».
 Una lunga serie di quesiti ai quali adesso i firmatari della lettera aperta chiedono di dare risposte. «Sappiamo solo che da tempo si sta lavorando per dare una casa all’Fc Alto Adige - dicono i cittadini - e che il complesso sportivo sorgerà a ridosso di due zone densamente popolate. L’opera dovrebbe essere ultimata in tempi rapidissimi, entro la fine del 2012, anno in cui si prevede di raggiungere la promozione in serie B per l’Fc Alto Adige. Molti parlano di “occasione storica per Laives”. Ma nessuno entra nel merito e spiega concretamente il significato di questa affermazione. Come cittadini riteniamo di avere diritto ad essere informati sulle intenzioni dei nostri amministratori, sulle prospettive e sui pericoli che si aprono. Chiediamo che ciascuno di voi amministratori comunali, concretizzi l’impegno a coinvolgere i cittadini in una decisione fondamentale per il futuro della nostra città».
 La lettera aperta si conclude quindi con l’auspicio che si dia d’ora in avanti ai cittadini tutta l’informazione necessaria e che la giunta organizzi al più presto degli incontri pubblici a Laives e nelle frazioni per presentare il progetto della cittadella sportiva in tutti i suoi aspetti. «Chiediamo - concludono i cittadini - che le promesse non vengano disattese».
Alto Adige 26-6-10
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giovedì, 24 giugno 2010



Fatta la giunta Di Fede E domani è subito alla prova del consiglio

BRUNO CANALI
LAIVES. Dopo la serie di incontri a tutti i livelli, finalmente è stato raggiunto un accordo per la composizione della giunta. Ieri sera si è riunita l’intera maggioranza, che ha dato via libera al nuovo esecutivo. Gli ultimi problemi avevano riguardato le richieste dei Verdi, soprattutto per gli incarichi di sottogoverno, dopo che il posto in giunta era stato loro garantito fin dalle elezioni.
 La nuova giunta comunale risulta così composta: sindaco Liliana Di Fede (Pd) con competenza su finanze, ambiente e coordinamento delle grandi opere; vicesindaco Georg Forti (Svp) con competenza su urbanistica, viabilità e polizia municipale; a Bruno Ceschini (Svp) lavori pubblici e patrimonio; a Dino Gagliardini (Pd) cultura, ambiente e la nuova, inedita competenza sulle “piccole cose”; a Sara Endrizzi (Pd) vanno le attività economiche e le politiche sociali; a Dario Volani (Idv) famiglia, giovani, scuola, partecipazione e sviluppo di comunità; ad Alberto Covanti (Verdi) sport, servizi comunali e integrazione europea.
 Alla presidenza del consiglio, in rappresentanza di entrambi i gruppi linguistici, andranno per metà legislatura ciascuno Loris Frazza e Sieglinde Niederstätter Fauster, che così farà ritorno ad un incarico che già aveva ricoperto. «Adesso è quindi arrivato il momento di mettersi al lavoro per il bene della città - ha dichiarato Liliana Di Fede - con una squadra di governo che non solo nelle sue articolazioni di giunta, ma anche grazie a tutte le forze che la sostengono, garantirà un’amministrazione efficace e competente. In secondo piano per ora rimane tutta la questione dei posti di sottogoverno, che ha creato nervosismo nella coalizione durante le trattative».
 Scetticismo comunque manifesta l’opposizione di centrodestra. «Possiamo affermare che si parte con il piede sbagliato», dice Christian Bianchi del Pdl, che aggiunge: «Il sindaco Di Fede, prima del ballottaggio, aveva affermato che la sua elezione avrebbe garantito continuità e stabilità, esattamente quello che non si è verificato». Per Bianchi quindi, è la Svp ad avere potuto scegliere tutto: dai partner di maggioranza alle competenze, fino al programma, «e lo ha fatto - chiosa Bianchi - partendo dalla debolezza dimostrata politicamente dal gruppo italiano, frantumato in tanti partiti e con poche idee chiare». Gli fa eco il coordinatore del Pdl, Daniele Inguscio: «La giunta guidata da Liliana Di Fede sembra una armata Brancaleone, che ancora prima di incominciare denuncia la propria debolezza politica, premessa per altri 5 anni di immobilismo».
 Entrambi i consiglieri di opposizione anticipano che domani, in occasione del consiglio comunale nel quale dovrebbe avvenire anche l’approvazione della nuova giunta, daranno un giudizio severo e negativo sul risultato di questo primo mese di attività della maggioranza.
Alto Adige 24-6-10
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mercoledì, 23 giugno 2010



 Slitta la giunta di Laives: Nuove tensioni

BRUNO CANALI
LAIVES. Slitta il varo della nuova giunta. Ieri era in programma l’ultima riunione di maggioranza ma non si è sciolto il nodo dei Verdi e il vertice è stato rinviato. E intanto Lacivica di Magagna protesta per le pretese troppo alte degli ambientalisti.
 L’ultima incognita per la giunta rigurarda la proposta dei Verdi, che ancora non hanno sciolto le riserve. Ieri il sindaco Di Fede li ha nuovamente incontrati e così il previsto summit di maggioranza è slittato ad oggi.
 Proprio i Verdi avrebbero nuovamente alzato la posta, chiedendo oltre all’assessorato anche posti di sottogoverno nei consigli di amministrazione della Sasa e della Seab. Lo si intuisce anche da una presa di posizione a firma del consigliere comunale della lista Lacivica, Franco Magagna. «Noi lo abbiamo affermato più volte - dice Magagna - che in questo mandato amministrativo la lista Lacivica si porrà il solo obiettivo di verifica e di collegamento tra politica e cittadini ed è in quest’ottica che non abbiamo avanzato alcuna pretesa riguardo a incarichi di responsabilità specifica, che inevitabilmente condizionerebbero l’obiettivo prefissato. Altro discorso per quanto riguarda invece gli incarichi di sottogoverno dove noi della Lacivica abbiamo indicato Paolo Pelone per ricoprire l’incarico di delegato comunale nel Cda della Sasa. Sappiamo con certezza essere lui la persona più qualificata a ricoprire questo ruolo: è dipendente di Trenitalia con responsabilità organizzativa nella movimentazione ferroviaria ed è proprio per questo che la nostra proposta è stata immediatamente accolta». Pelone sarebbe insomma «la persona giusta al posto giusto» ma secondo Magagna le cose stanno andando diversamente: «Nella fantasiosa girandola delle ambizioni c’è il tentativo di svilire la soluzione da noi proposta e che anche a detta di tutti va nella direzione giusta. Noi auspichiamo perciò che tutto rientri e prevalga la ragionevolezza».
 Magagna non dà altre indicazioni in merito a questa tensione in maggioranza, ma è da giorni che i Verdi stanno tenendo tutti i partner sulla corda. Lo hanno fatto prima proponendo la riduzione da 7 a 5 della giunta; quindi la riduzione anche delle indennità che spetteranno a ciascuno dei suoi componenti. Entrambe le proposte però non sono state accolte, in particolare dalla Svp. Quanto all’assessorato, per i Verdi è cosa certa fin dal dopo elezioni avendo conquistato 2 seggi in consiglio comunale (pur perdendone 1) e nessuno fin qui l’ha messo in discussione. Quello di cui si discute invece in queste ore che precedono il consiglio comunale dove dovrebbe essere presentata la nuova giunta (sarà venerdì alle 18) sono i posti di sottogoverno, come appunto il Cda della Sasa e quello di Seab. Da chiarire infine anche l’effettiva disponibilità di Alberto Covanti, il probabile candidato assessore dei Verdi.
Alto Adige 23-6-10
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martedì, 22 giugno 2010


Stadio-dichiarazione sindaca

Leggiamo sulla stampa che, in perfetta continuità con il suo predecessore, la neo eletta sindaca Liliana Di Fede ha incontrato i vertici dell’FC-Suedtirol per concordare i prossimi passi per la realizzazione di uno stadio tra Laives e Pineta e cioè a ridosso di due abitati, ma lontano da autostrada e ferrovia.  Nel resto d’Europa l’accessibilità  tramite trasporto pubblico e la presenza di una rete viaria adeguata condizionano le scelte per la localizzazione di queste opere. Evidentemente ci si preoccupa delle conseguenze in termini di traffico, inquinamento e sicurezza, cosa di cui i nostri amministratori sembrano non curarsi minimamente.
Del progetto non si sa quasi nulla, se non che lo stadio dovrà essere adatto ad una squadra di serie B, ma di sicuro si farà in modo che possa beneficiare delle normative e delle procedure “speciali” previste, ad esempio, dalla cosiddetta legge sugli stadi. Si tratta, temiamo, di una grande operazione di cementificazione del territorio verso cui spingono lobbies politiche ed economiche e realizzabile eludendo le norme urbanistiche.
Nel suo primo intervento in consiglio comunale la dott.essa Di Fede ha dichiarato di voler coinvolgere i cittadini in questa scelta, ma nel periodo non certo breve in cui ha fatto parte della giunta Polonioli, non ha però mai preso le distanze dal modo di procedere del suo predecessore che si è mosso sempre, fin che gli è stato possibile, tenendo all’oscuro di tutto lo stesso consiglio comunale.
Se ci trovassimo dunque di fronte ad un reale cambiamento di indirizzo e di metodo il primo atto al suo insediamento sarebbe dovuto essere la convocazione del consiglio su queste tematiche e l'indizione di assemblee cittadine per spiegare, dati alla mano, come e perchè si continui a sostenere che questa sarebbe "un'occasione storica” che Laives non può permettersi di perdere.
Invece si procede imperterriti nella ricerca di privati interessati a questa operazione, si portano avanti le trattative per gli espropri e si mandano messaggi tranquillizzanti ai referenti politici provinciali nella speranza che, di fronte al fatto compiuto, nessuno frapponga ostacoli ad un’operazione che con lo sport e con gli interessi dei cittadini ha poco a che fare.

Rosario Grasso
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lunedì, 21 giugno 2010



L’esecutivo a Laives. Oggi si chiude per gli assessori

 Si dovrebbero chiudere oggi, tranne sorprese dell’ultimo istante, le laboriose trattative per la formazione delle giunta comunale di Laives. La squadra degli assessori dovrebbe essere composta da Bruno Ceschini (Svp), Dino Gagliardini (Pd), Sara Endrizzi (Pd), Dario Volani (Idv) e Gianfranco Idini come assessore esterno per i Verdi. Scontata la presenza di Georg Forti come vicesindaco. La presidenza del consiglio dovrebbe andare inizialmente a Siegliende Niederstätter Fauster della Svp, mentre nella seconda parte della legislatura andrà a un consigliere italiano.
A.A. 21-6-10
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domenica, 20 giugno 2010



Vicino l’accordo per la nuova giunta di Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. Manca ancora l’ufficialità, ma i nomi degli assessori che affiancheranno il sindaco Di Fede dovrebbero essere questi: Georg Forti (Svp) vice sindaco, Bruno Ceschini (Svp), Dino Gagliardini (Pd), Sara Endrizzi (Pd), Dario Volani (Idv) e Gianfranco Idini come assessore esterno per i Verdi.
 Gli ultimi dettagli dovrebbero essere messi a punto tra oggi e domani, nonostante una lunga, affollata assemblea dei rappresentanti di coalizione che ieri ha occupato l’intero pomeriggio. Non ci sono infatti solo i posti in giunta da distribuire: anche quelli di “sottogoverno” vanno divisi tra i partiti ad iniziare dalla presidenza del consiglio comunale che sicuramente, per metà legislatura, andrà alla Svp (candidata Siegliende Niederstaetter Fauster) e poi la Comunità di valle (dove Laives la volta scorsa aveva la vice presidenza con Fabrizio Oliver del Pd) il consiglio di amministrazione della Seab (dove il Comune era rappresentato fin qui da Carla Franceschini) e quello della Sasa, dove c’era Marco Delli Zotti e un rappresentante del gruppo tedesco.
 Quindi anche la presidenza di varie commissioni per dare un riconoscimento a chi ha condiviso la corsa elettorale con la Di Fede. Tutte queste caselle da riempire, ieri pomeriggio erano sul tavolo della discussione e se è durata fino a tardi, è evidente che qualche problema da risolvere in casa del centrosinistra e del Pd in particolare, rimane. «Continueremo la discussione domani” (oggi per chi legge n.d.r) ha dichiarato il sindaco Di Fede ma, con ogni probabilità, per avere il via libera definitivo della nuova giunta occorrerà attendere lunedì, giornata nella quale è previsto un ulteriore incontro con i Verdi, che negli ultimi giorni ha sollevato alcune questioni in grado di mettere in difficoltà la maggioranza. Hanno chiesto dapprima la riduzione della giunta da 7 a 5 componenti poi, visto che non passava per la ferma opposizione della Svp prima di tutto, hanno proposto come alternativa la giunta a 7 ma con riduzione delle indennità.
 Anche questa proposta però è stata bocciata dalla Svp. Infine, sempre i Verdi, avrebbero avanzato richieste anche per la presidenza del consiglio comunale e, da quanto è trapelato, anche in Seab. L’assessorato ai Verdi non è mai stato messo in discussione e del resto, insieme al Pd, sono i soli della coalizione di centrosinistra ad avere conquistato due seggi in consiglio. Il resto invece fa parte delle richieste in più, contando sul fatto che con una maggioranza di 17 (Udc compreso) su 30, due voti in consiglio risultano determinanti per la sua stessa sopravvivenza.
Alto Adige 20-6-10
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sabato, 19 giugno 2010



Il sindaco Di Fede riorganizzerà il Comune

BRUNO CANALI
LAIVES. Cinque pagine fitte di proposte: questa la “bibbia” che il sindaco Liliana Di Fede avrà come riferimento per i prossimi 5 anni. È la sintesi del programma di coalizione che ha illustrato durante la prima seduta del consiglio comunale e che anche l’opposizione ha dichiarato di “condividere”.
 «Non si possono bocciare 5 pagine di buoni propositi. Staremo a vedere però se si tradurranno anche in fatti concreti», hanno detto.
 Dal canto suo, Liliana Di fede, nella premessa del programma per il prossimo quinquennio chiarisce che «tocca i punti principali della gestione del territorio e della vita sociale, culturale ed economica della città. Si intendono sviluppare alcuni percorsi già avviati, che verranno concretizzati, aggiungendo nuova sostanza. È un programma che si organizza attorno ad un grande progetto e ad una forte visione del futuro, perché la Laives che immaginiamo è una bella città, capace di fare scuola e proporre un modello di vita, convivenza e sviluppo per tutto l’Alto Adige».
 Per raggiungere l’obiettivo ovviamente occorrerà avere a disposizione un apparato pubblico efficiente e infatti sono anni che si parla di mettere mano alla pianta organica comunale e all’organizzazione dei vari settori. Liliana Di Fede lo mette al primo posto, sottolineando che «il cittadino deve essere al centro dell’amministrazione. Grazie ad una politica aziendale incisiva, si metterà in atto una trasformazione continua, per far sì che ognuno si senta adeguatamente servito». Rientrerebbe in questo anche l’intenzione di istituire uno sportello per i reclami in municipio e una competenza assessorile “alle piccole cose”.
 Molto peso il sindaco dà alla famiglia, al sistema formativo e alle politiche sociali in generale. Del resto, professionalmente Liliana Di fede arriva dal Distretto sociale, un “osservatorio privilegiato” dal quale avrà potuto verificare per anni l’evolversi della società locale. Avanti quindi, potenziandola, con la Family Card per famiglie numerose e impegno anche «per promuovere un sistema formativo integrato di qualità». Da curare saranno quindi collaborazioni come quella con l’Università, con gli assessorati provinciali competenti, con Intendenza scolastica e Istituto pedagogico, insieme alle scuole.
 Per giovani cultura e sport, saranno gli anni nei quali dovrebbero prendere forma progetti importanti, vedi la cittadella in zona Galizia, così come la casa della cultura italiana in via Pietralba, con il Black Box in zona Galizia che deve diventare «motore di un nuovo centro di sviluppo e aggregazione culturale per la città e anche per chi, a Bolzano e in Bassa Atesina, intende proporre eventi musicali e culturali di media portata».
 Gestione del territorio e tutela ambientale andranno di pari passo, «perché siamo convinti che la qualità di vita passi anche e soprattutto, attraverso la qualità del nostro ambiente e dell’aria che respiriamo. È solamente agendo assieme ai comuni vicini e alla Provincia, che sarà possibile ottenere buoni risultati». Così arriverà anche la raccolta dell’umido e si cercherà di realizzare nuove aree verdi.
 Arriveranno finalmente anche il piano del traffico (in un cassetto da un paio d’anni) e il nuovo Puc (in fase di rielaborazione), base per la riqualificazione di via Kennedy. Infine, per lo sviluppo economico, verrà istituito un tavolo dell’economia e un centro commerciale urbano fatto da una rete di tanti negozi.
Alto Adige 19-6-10
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lunedì, 14 giugno 2010



Laives, la politica è un teatrino

Da settimane ormai stiamo assistendo al solito tira e molla politichese della spartizione dei posti di giunta e di sottogoverno a Laives. Nessun problema, avverto subito i Laivesotti, quasi sicuramente alla fine andranno
d’accordo, del resto non intendono mica lasciarsi sfuggire i denari ed i benefici della cospicua torta da spartire.
Si tratta solo di un mercato in cui ogni componente deve raggiungere il suo fine, cercando di raggiungere il
maggior guadagno possibile. Insomma è una situazione simile al mercato della speculazione finanziaria, ovvero quel sistema che tutti dicono ci ha portato direttamente la crisi in casa, che tutti vogliono cambiare, ma che alla fine nessuno tocca. Il problema è che assistiamo sempre al solito spettacolo teatrale, ma del resto non
possiamo lamentarci, visto che la maggioranza degli elettori ha scelto sempre i soliti attori da far salire sul palcoscenico del comune di Laives. L’ultima poi dei Verdi di ridurre i posti di giunta da sette a cinque, sembra solo la lamentela di un bambino che non potendo avere il suo giocattolo (assessorato), piange e vuole rompere quello degli altri. In fin dei conti del risparmio non gli interessa nulla, sennò la riduzione la farebbero e basta, senza perdere tempo a discutere per poi non cambiare nulla. Non a caso poco tempo fà hanno pure aumentato l’indennità del sindaco. Godiamoci lo spettacolo, ridiamo per non piangere, dato che il tutto viene discusso fregandosene dei problemi della gente e tutti quanti gli interpreti sono pagati coi soldi delle nostre tasse.
Daniel Raffaelli
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lunedì, 14 giugno 2010



Forti: «Non mi riduco lo stipendio»

di Massimiliano Bona
LAIVES. «Lavoro a tempo pieno in settori strategici e non mi ridurrò lo stipendio»: Georg Forti, vicesindaco uscente, stasera al vertice di maggioranza ribadirà il suo “no“ alla proposta dei Verdi, già accolta dal sindaco Di Fede. Signor Forti, quanto ha guadagnato la scorsa legislatura come vicesindaco?
«L’indennità di carica lordaè di 4915 euro, di cui il 5% va al partito. Poi bisogna togliere le tasse e in tasca mi rimangono poco più di 2 milaeuro al mese».
È per questo che non le piace la proposta per ridurre i costi della politica?
«Con competenze importanti come urbanistica, lavori pubblici, traffico, turismo, vigili urbani e cantiere comunale i due assessori Svp non sono certo nelle condizioni di decurtarsi lo stipendio. Se in giunta c’è qualcuno che, invece, ritiene di prendere di più in relazione a ciò che fa non ho nulla da eccepire. Anzi, rispetto la scelta».
Ma anche il sindaco Di Fede, che ha responsabilità importanti, ha accolto l’invito e si ridurrà l’indennità. Cosa ne pensa?
«Il sindaco guadagna 8.700 euro lordi, poco meno del doppio di quanto ho percepito io la scorsa legislatura: c’è margine per intervenire. Nel mio caso, se raffronto il numero di ore lavorate allo stipendio non si tratta certo di  emolumenti esagerati».
Scusi, ma quante ore lavora?
«Lo scorso anno ha prestato servizio per il Comune per un totale di 1.870 ore. Il numero di ore richiesto per considerare l’impegno di un assessore a tempo pieno è 1.200, quindi non mi tiro certo indietro».
Dunque, secondo lei, chi lavora deve anche guadagnare in proporzione. È questa la sua filosofia?
«Esattamente. Bisogna anche sapersi fare un’esame di coscienza e valutare cosa si dà e cosa si riceve in cambio».
Questa sera, alla riunione di maggioranza, lei non intende quindi fare marcia indietro?
«No, resterò coerentemente sulle mie posizioni. Sarà una scelta che riguarderà i singoli assessori».
C’è spazio per trattare sulla riduzione della giunta da 7 a 5 membri?
«No, ma penso l’abbiano capito da tempo tutti i partner di giunta».
Alto Adige 14-6-10


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domenica, 13 giugno 2010



Laives, balletto sulla giunta: tutti vogliono cambiare ma alla fine...

Da settimane ormai stiamo assistendo al solito tira e molla politichese della spartizione dei posti di giunta e di sottogoverno a Laives. Nessun problema, avverto subito i Laivesotti, quasi sicuramente alla fine andranno d’accordo, del resto non intendono mica lasciarsi sfuggire i denari ed i benefici della cospicua torta da spartire. Si tratta solo di un mercato in cui ogni componente deve raggiungere il suo fine, cercando di raggiungere
il maggior guadagno possibile. Insomma è una situazione simile al mercato della speculazione finanziaria,
ovvero quel sistema che tutti dicono ci ha portato la crisi in casa, che tutti vogliono cambiare, ma che alla fine nessuno tocca. Il problema è che assistiamo sempre al solito spettacolo teatrale, ma del resto non possiamo lamentarci, visto che la maggioranza degli elettori ha scelto sempre i soliti attori da far salire sul palcoscenico del comune di Laives. L’ultima poi dei Verdi di ridurre i posti di giunta da 7 a 5, sembra solo la lamentela di un bambino che non potendo avere il suo giocattolo (assessorato), piange e vuole rompere quello degli altri. In fin dei conti del risparmio non gli interessa nulla, sennò la riduzione la farebbero e basta, senza perdere tempo a  discutere per poi non cambiare nulla. Non a caso poco tempo fà hanno pure aumentato l’indennità del sindaco. Ridiamo per non piangere, dato che il tutto viene discusso fregandosene dei problemi della gente e tutti quanti gli interpreti sono pagati coi soldi delle nostre tasse.
Daniel Raffaelli LAIVES
Alto Adige 13-6-10
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domenica, 13 giugno 2010


La giunta di Laives si autoriduce lo stipendio

Bruno Canali
LAIVES. Una giunta comunale a sette componenti invece dei cinque proposti dai Verdi, ma in questo caso gli assessori dovrebbero ridursi la paga. E’ questa la novità emersa dall’incontro tra il sindaco Liliana Di Fede e la
delegazione dei Verdi.
“Mi sembra una proposta assolutamente in linea con lo spirito di servizio che ci anima” ha detto la Di Fede
dopo il confronto “e vi aderirò io per prima”.
E’ questa l’indicazione che ha permesso di ritrovare piena sintonia con i Verdi, dopo che avevano avanzato la proposta di ridurre la giunta da 7 a 5, una ipotesi vista con favore dall’opposizione ma che ha subito incontrato il no della Svp. La stessa Di Fede, di primo acchito aveva manifestato dubbi su questa ipotesi.
La giunta rimane a 7 componenti (compreso il sindaco) ma si punterà a ridurre le paghe di ognuno. “Sarà una
scelta che riguarderà comunque i singoli assessori - spiega Liliana Di Fede - e penso che, come farò certamente io stessa, anche gli altri aderiranno.
Mi pare una scelta concreta e di buon senso, specie in un periodo di crisi”.
Di Fede quindi ripete una considerazione già fatta nei giorni scorsi: “La giunta a 7, come è sempre stata per Laives, garantisce meglio di poter contare sul lavoro di ognuno dei suoi componenti.
Io ho già provveduto - dopo l’incontro con i Verdi - ad informare anche gli altri partner della maggioranza su
questa indicazione e domani quindi ci sarà un incontro tra noi. Servirà più che altro per preparare il consiglio comunale di martedì pomeriggio, dove comunque non riusciremo ad arrivare in aula con la giunta”.
Dopo il chiarimento con i Verdi almeno uno dei nodi relativi alla predisposizione della nuova giunta è stato
sciolto. Adesso il confronto rimane aperto all’interno del centrosinistra da una parte e della Svp dall’altra per i nominativi di coloro che andranno a ricoprire al carica di assessore accanto alla Di Fede. Per certo viene dato,
nel centrosinistra, Dino Gagliardini, mentre nella Svp in ballo rimangono in due: l’ex assessore Bruno Ceschini,
forte del record di preferenze conquistato alle elezioni e Siegliende Fauster Niederstätter.
Più defilato eventualmente Georg Zelger, rappresentante della potente ala dei contadini. Nelle decisioni
un peso significativo lo avranno le competenze che il sindaco assegnerà ad ogni assessorato perché, come è stato più volte ribadito, sarebbe opportuno che andasse la persona “giusta al posto giusto”.
Per questo, l’ex assessore verde Giorgio Zanvettor ha deciso di rinunciare questa volta al posto in giunta che pure i Verdi avranno. Lo ha fatto spiegando che lui professionalmente è un architetto e quindi logica vorrebbe che assumesse un incarico nell’urbanistica: non sarà così (l’urbanistica va alla Svp) e quindi lui rinuncia al posto in giunta. I Verdi proporranno un assessore esterno nei prossimi giorni.
Alto Adige 13-6-10
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sabato, 12 giugno 2010



I Verdi pronti a proporre un assessore esterno
Ieri incontro con il sindaco. Martedì il primo consiglio comunale

interlocutorio di ieri pomeriggio tra i Verdi e il sindaco Liliana Di Fede, potrebbero emergere soluzioni  interessanti per quanto riguarda la giunta comunale. Bocche cucite da entrambe le parti, perché prima di tutto la Di Fede dovrà discuterne con il resto del centrosinistra. Nessuna indicazione neppure sulla consistenza numerica della nuova giunta. Giorgio Zanvettor, ex assessore dei Verdi, si limita a dire: “Abbiamo presentato al sindaco la nostra soluzione; lei l’ha accolta ed è una soluzione interessante, almeno noi così la riteniamo”. Interpellato sulla
giunta a 7 o a 5 componenti, lo stesso Zanvettor preferisce glissare. Intanto la Svp si limita ad “osservare” ciò che sta maturando tra i partner di maggioranza, pur ribadendo le decisioni già prese. “Vediamo  cosa hanno deciso - così Georg Forti - ma sicuramente noi come Svp non accetteremo mai una giunta a 5”. Con un veto simile, si può
escludere quasi con certezza che passi la linea di “dimagrimento” della giunta e quindi gli aggiustamenti - se ci saranno - dovranno riguardare semmai altri aspetti. Sempre Zanvettor, qualche giorno fa aveva escluso un suo ritorno in giunta e questo ha sottolineato anche ieri all’uscita dall’incontro con il sindaco. “Io avevo già comunicato questa mia scelta - ha ribadito Zanvettor - giustificata dal fatto che, siccome le competenze
disponibili non comprendono quelle mie proprie (sono architetto e quindi più portato all’urbanistica) rinuncio
al posto in giunta”. I Verdi avranno uno dei seggi accanto al sindaco? “Dal momento che io ho rinunciato
- spiega l’ex assessore - la soluzione è evidente: non potrà entrare Rosa Maria Wierser, la seconda eletta
del mio partito perché del gruppo linguistico tedesco e quindi noi, come Verdi, proporremo un assessore esterno. Per quanto riguarda il nome del possibile candidato, ci stiamo confrontando al nostro interno”. Nei prossimi giorni dovranno tirare le somme anche gli altri - centrosinistra e Svp - per i nomi da proporre in giunta e martedì c’è consiglio comunale.
Alto Adige 12-6-10


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venerdì, 11 giugno 2010



Lo stadio a Laives. "Bellissimo impianto  ma una locazione improponibile "


LAIVES. La lista dei “grillini” Laives futura, parlando del grande progetto per lo stadio dell’Fc Alto Adige, ritiene si possa paragonare al ponte sullo stretto di Messina: «Bellissimo impianto - scrive il consigliere Paolo Castelli - ma una locazione improponibile. Rischiamo di avere un’opera faraonica e bellissima nella sua magnificenza; futuristica, per la sua utilizzabilità, ma concepita nel posto meno adatto ad ospitarla». Castelli considera che una struttura come lo stadio che verrà, concepito per ospitare 15 mila persone, significherà una mole di traffico considerevole durante le partite. «Un complesso del genere, posizionato su un terreno paludoso, quali garanzie di solidità e durante negli anni potrà dare? Teniamo presente che il Galizia, di dimensioni inferiori, ha già ceduto in parte per il terreno torboso sottostante. Che conseguenze avrebbe l’edificazione del nuovo stadio per l’Fc Alto Adige sullo stesso terreno? Tornando alla logistica, anche i collegamenti saranno carenti: senza un accesso diretto; nessun casello autostradale e ferroviario ma solo una Statale che malgrado la nuova variante, non sarà mai in grado di decongestionare una quantità di traffico simile».
Alto Adige 11-6-10
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venerdì, 11 giugno 2010



Assessorati a Laives, è scontro nel Pd

BRUNO CANALI
LAIVES. A poche ore di distanza dall’incontro dei gruppi di centrosinistra dal quale sono andati via i Verdi per approfondire la questione della giunta a 7 o a 5, nuovo giro di consultazioni. Stasera Liliana Di Fede rivedrà gli ambientalisti. Maretta nel Pd per l’attribuzione degli assessorati.
 Il sindaco cercherà di capire se, rispetto all’altra sera, c’è qualche novità significativa, dopo che gli stessi ambientalisti si sono consultati tra di loro. La proposta di ridurre la giunta da 7 a 5 componenti sembra però destinata a naufragare. La stessa Di Fede ha subito manifestato perplessità. Georg Forti della Svp ha immediatamente bocciato l’ipotesi di “dimagrimento” dell’esecutivo nel quale dovrebbe ricoprire l’incarico di vicesindaco. «Non se ne parla - aveva dichiarato Forti - perché in realtà i Verdi puntano a togliere il secondo assessorato alla Svp».
 Ognuno poi ha qualche problema da risolvere in casa propria: la Svp con l’assegnazione del secondo assessorato; il centrosinistra con la nomina degli assessori, visti i vari pretendenti. Nella Svp, c’è da stabilire chi andrà a fare l’assessore accanto a Forti. I numeri delle preferenze indicherebbero Bruno Ceschini, assessore uscente alle attività economiche e allo sport, recordman di voti in assoluto.
 Però non è molto distante Sieglinde Niederstätter Fauster, che pure ambirebbe ad un assessorato così come circola il nome di Georg Zelger del Bauernbund. «Lunedì ci troveremo tra noi - anticipa Forti - e quindi mercoledì dovrebbe emergere la nomina». Basta questo per capire che martedì, in occasione del primo consiglio comunale non si andrà al di là della convalida degli eletti e del giuramento della sindaca.
 Acque agitate anche in casa Pd. Con una certa sorpresa, chi ha preso più preferenze è stato Loris Frazza, assessore uscente alla cultura, il quale però avrebbe un “conto aperto” con l’ex collega socialista Roberto Ceol (entrambi sono confluiti nel Pd). Cioè avrebbe concordato di rinunciare all’assessorato qualora eletto. Adesso Ceol avrebbe richiamato Frazza e il Pd a questi accordi. Vista la situazione, chi viene dato per assessore certo è Dino Gagliardini, coordinatore del Pd comunale e secondo nella lista, mentre l’altro posto in giunta se lo giocherebbe con buone chance anche Debora Pasquazzo, altra outsider della politica comunale che ha conquistato un risultato clamoroso con le sue 158 preferenze. Tutti gli altri gruppi attorno al Pd, vale a dire Idv, Lacivica e Udc, per ora non avrebbero avanzato richieste di assessorati.

Laives: Zanvettor e i grandi temi

Le argomentazione addotte dall’ex-assessore Giorgio Zanvettor sulla riduzione degli assessorati e sulla necessità di ricorrere al criterio della competenza nell’assegnazione delle deleghe, non possono che trovarci d’accordo avendoli noi inseriti nel nostro programma elettorale. Di fronte al rifiuto di seguire questa strada, l’ex-assessore annuncia dunque di voler mettere a disposizione del consiglio comunale le sue competenze rinunciando ad un assessorato. Se questo atteggiamento è indice di un ravvedimento del gruppo verde e di un nuovo modo di stare in maggioranza, non possiamo che rallegrarcene. Naturalmente, così facendo si dà un giudizio negativo sulla nascente giunta incapace di tener conto della situazione di crisi in cui vivono i suoi cittadini e sulle modalità con cui la neo-sindaca si appresta a costituire la sua squadra. Ma vi è un altro aspetto nell’intervento dell’ex-assessore che andrebbe chiarito: come si determina la competenza dei pretendenti all’urbanistica? L’unica strada percorribile ci pare quella della trasparenza e della progettualità. Si mettano in campo le visioni che si hanno sulla città, si annunci come si intenda rendere vivibile il centro di Laives, come ci si proponga di rendere effettivamente pedonabile il centro cittadino o come si pensi di collegare Pineta alla zona sportiva, si dichiari se si è favorevoli all’edificazione di uno stadio da 8.000 posti e come si mediti di ridurre i 52.000 metri cubi della zona Ammon di San Giacomo senza fare regalie ai privati e se in questa operazione vi sia spazio per una piazza a San Giacomo oppure, come ha affermato un autorevole esponente SVP sotto elezioni, se sia meglio non farci troppo conto.
Alto Adige 11-6-10
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giovedì, 10 giugno 2010


Rifiuti organici grandi utenze del Comune di Laives.
Raccolta record e ottima qualità 


LAIVES. A poco più di tre mesi dall’inizio del servizio di raccolta dell’umido presso le grandi utenze, la Seab esprime soddisfazione per i risultati, che giudica ottimi. La raccolta dei rifiuti organici presso la novantina di utenze è già diventata abitudine - dicono alla Seab - e i risultati sono ottimi, sia come quantità raccolta che come qualità dei rifiuti conferiti dalle utenze di Laives, Pineta e San Giacomo. Finora sono stati raccolti e conferiti all’impianto di Lana 55 tonnellate di rifiuti organici: 17.960 chili a marzo, 18.340 in aprile e 16.100 chili a maggio. Sono quantità davvero notevoli in proporzione al numero di utenze. I materiali sono di ottima qualità e questo significa che chi raccoglie l’organico a Laives lo fa attenendosi alle nostre istruzioni.
Alto Adige 10-6-10
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giovedì, 10 giugno 2010



I Verdi insistono: «Giunta a cinque»

BRUNO CANALI
LAIVES. Liliana Di Fede ha fissato per martedì pomeriggio la riunione del consiglio comunale. All’ordine del giorno c’è anche la nomina della giunta, ma nessuno, nella maggioranza, si illude che già la prossima settimana si possa partire. Le trattative sono ancora in alto mare e i Verdi hanno rilanciato con la proposta di ridurre l’esecutivo da 7 a 5 componenti.
 L’altra sera c’è stato un incontro tra le forze del centrosinistra e ovviamente si è parlato soprattutto della proposta dei Verdi di ridurre la giunta comunale da 7 a 5. È durata poco, perché gli stessi Verdi hanno abbandonato il tavolo delle trattative. «Non lo hanno fatto in maniera polemica - rassicura comunque il sindaco Liliana Di Fede - ma sono usciti con l’intento di riflettere all’interno del loro gruppo attorno ai dubbi che noi abbiamo espresso in merito alla proposta di ridurre la giunta. Stante la situazione politica attuale, abbiamo messo in luce le difficoltà che nascerebbero da questa riduzione, pur apprezzandone anche gli aspetti positivi. Come detto, la delegazione del Verdi ha preferito andarsene per approfondire al proprio interno quanto appreso. Nei prossimi giorni faremo una nuova riunione con loro e io spero di arrivare ad una conclusione il più presto possibile».
 «Abbiamo abbandonato il tavolo delle trattative di giunta perché mancavano sia la Svp che l’Udc - così Giorgio Zanvettor - e riteniamo che un argomento così importante come quello da noi proposto, necessiti della presenza di tutte le componenti della maggioranza. Ne parleremo nuovamente tra noi, alla luce di quanto emerso durante l’incontro e quindi torneremo a parlarne con tutti gli altri».
 La Svp ha a sua volta un’altra “gatta da pelare” ed è la scelta di chi, tra i suoi eletti, farà il secondo assessore accanto a Georg Forti, che sarà vicesindaco.
 «Non ho notizie della riunione che ha avuto luogo l’altra sera tra le forze di centrosinistra - dichiara Forti -. Per quello che ci riguarda, ancora questa settimana conto di fare un giro di informazione tra tutte le componenti della Svp, dall’ala sociale ai contadini, alle donne e ai giovani. Lunedì si riunirà nuovamente il nostro gruppo di lavoro cui è delegato il compito di affrontare la questione assessori e poi mercoledì prossimo faremo riunione di partito per tirare le somme dei colloqui e stabilire chi sia il più indicato per ricoprire il ruolo di secondo assessore Svp nella nuova giunta comunale».
 La partita dunque è ancora aperta e ben difficilmente per il consiglio di martedì prossimo ci saranno indicazioni definitive. Così ci si limiterà alla convalida degli eletti e niente altro per la prima seduta.
 A proposito di convocazione del consiglio comunale, Christian Bianchi (Pdl) protesta per l’orario scelto - le 17 - molto disagevole per chi lavora. «Chi lavora non può mollare tutto alle 16 per essere in aula alle 17 - ha scritto Bianchi alla segretaria comunale - e anche Bolzano lo ha convocato alle 18. Già negli anni scorsi avevamo discusso in consiglio comunale della questione, fino a qualche anno fa convocate alle 20, poi alle 19 e quindi alle 18 da Polonioli. Le 17 non ci possono vedere d’accordo, quindi, e chiediamo una modifica di tale orario. Molti di noi svolgono professioni in proprio come titolari di aziende e studi; una convocazione alle 17 impone l’abbandono di ogni attività, con disagi notevoli, che non ci pare giusto dover accettare, né tanto meno aggravare».
 Bianchi quindi chiede di modificare questo orario, altrimenti, fa capire, si cererebbe subito un clima poco collaborativo tra opposizioni e maggioranza.
Alto Adige 10-6-10


Riduzioni degli assessorati e competenze

Le argomentazione addotte dall’ex-assessore Giorgio Zanvettor sulla riduzione degli assessorati e sulla necessità di ricorrere al criterio della competenza nell’assegnazione delle deleghe, non possono che trovarci d’accordo avendoli noi inseriti nel nostro programma elettorale e avendo avanzato proposte che andavano in quella direzione nei cinque anni della passata consiliatura. Le risposte venute da parte dei possibili partner di giunta vanno dall’opposizione decisa dell’SVP, allo scetticismo della prima cittadina.
Di fronte al rifiuto di seguire questa strada e per evitare altri cinque anni di imbarazzo, l’ex-assessore annuncia dunque di voler mettere a disposizione del consiglio comunale le sue competenze rinunciando ad un assessorato.
Se questo atteggiamento è indice di un ravvedimento del gruppo verde e di un nuovo modo di stare in maggioranza, non possiamo che rallegrarcene: meglio tardi che mai.
Naturalmente è evidente che così facendo si dà un giudizio negativo sulla nascente giunta incapace di tener conto della situazione di crisi in cui vivono i suoi cittadini e sulle modalità con cui la neo-sindaca si appresta a costituire la sua squadra.
Ma vi è un altro aspetto nell’intervento dell’ex-assessore che andrebbe chiarito: come si determina, ad esempio, la competenza dei pretendenti all’urbanistica?
L’unica strada percorribile ci pare quella della trasparenza e della progettualitá.
Si mettano in campo le visioni che si hanno sulla cittá, si annunci come si intenda rendere vivibile il centro di Laives, come ci si proponga di rendere effettivamente pedonabile il centro cittadino o come si pensi di collegare Pineta alla zona sportiva, si dichiari se si è favorevoli all’edificazione di uno stadio da 8.000 posti e come si mediti di ridurre i 52.000 metri cubi della zona Ammon di San Giacomo senza fare regalie ai privati e se in questa operazione vi sia spazio per una piazza a San Giacomo oppure, come ha affermato un autorevole esponente dell’SVP in campagna elettorale, se sia meglio non farci troppo conto.
Questa ci pare l’unica maniera per effettuare una scelta consapevole in mancanza della quale si dà adito al sospetto di trovarsi di fronte alla solita lotta per le poltrone.
Rosario Grasso

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giovedì, 10 giugno 2010


Vigili di Laives: presto al via la pattuglia notturna

LAIVES. Il comando della polizia municipale sta mettendo a punto il servizio estivo di pattuglia notturna, così come succedeva negli anni scorsi. «Inizieremo dalla prossima settimana - afferma Sergio Codato, il comandante - e saranno delle pattuglie serali che gireranno sul territorio fino alle 23.30».
 «Il servizio - prosegue Codato - si svolgerà 2 o 3 volte alla settimana, senza scadenze fisse e compatibilmente con la disponibilità di personale, confidando nell’effetto deterrente che può avere nei confronti di eventuali malintenzionati».
 Il problema che si sta manifestando in questo periodo è in particolare quello degli schiamazzi notturni: persone che fanno chiasso per strada fino ad ora tarda, motorini che rombrano lungo le vie della città nel cuore della notte. «Preso atto di questi episodi - continua il comandante Codato - vedremo come intervenire. Certamente quello attuale è sempre un periodo abbastanza problematico per questo genere di episodi, perché ancora le famiglie non sono andate in vacanza e quindi tutti sono in città. Nei prossimi mesi di solito questi fenomeni tendono a diminuire; staremo a vedere».
 Nel giro di pochi giorni, e da diverse zone della città, sono montate le proteste dei residenti per gli schiamazzi notturni. In fondo a via Noldin ad esempio, lamentele per i motorini che vanno e vengono su un passaggio pedonale proprio sotto le finestre del condominio “Penegal”. In via Marconi, al parco, i ragazzi entrerebbero anche dopo la chiusura delle 22 e rimarrebbero fin dopo la mezzanotte. Lo scorso fine settimana invece, sono stati chiamati i carabinieri dagli abitanti di via Guella: alla zona Vallarsa era in corso una festa con la musica a tutto volume che sarebbe andata avanti fino alle 3 di mattina. Comportamenti che vanno scoraggiati sul nascere, cosa che cercheranno di fare le pattuglie notturne.
Alto Adige 10-6-10
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mercoledì, 09 giugno 2010


La Volkspartei boccia la giunta a cinque nel Comune di Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. La proposta dei Verdi di ridurre la giunta comunale da 7 a 5 componenti (sindaco compreso) è stata accolta con favore o con cautela, a seconda che il gruppo politico interpellato sia di maggioranza (ancora presunta, nei fatti) o di opposizione. Tutti convengono comunque che si tratta di una ipotesi che la maggioranza dovrebbe discutere.
 Contrario però si dichiara subito Georg Forti, Obmann Svp e vice sindaco in pectore: “Non se ne parla anche perché, in realtà, ciò che sta dietro questa proposta dei Verdi è il tentativo di toglierci uno dei due assessorati. Ritengo inoltre che non sarebbe nemmeno democratico, perché rischierebbe di rimanere fuori dalla giunta qualche formazione di maggioranza a spese degli equilibri raggiunti”. Per Dino Gagliardini, coordinatore del Pd comunale, “tutto si può discutere, ma alla luce del lavoro al quale poi saranno chiamati gli assessori. Una amministrazione comunale efficiente - dice Gagliardini - questo è il traguardo da raggiungere e credo che Di Fede abbia le capacità e l’esperienza per valutare come meglio procedere con la giunta”.
 “Così ci si fa del male da soli”, dice Franco Magagna della Lacivica, pure in maggioranza ma senza velleità di giunta. “Certo, i Verdi avrebbero dovuto proporre la riduzione in fase di trattativa, quando la Svp ha chiesto e avuto gli assessorati che ha. Ovvio che adesso si opporrà decisamente e, come detto, con queste iniziative ci facciamo male da soli e anche la cittadinanza si allontana sempre più dalla politica”.
 “Disposto a ragionarci su - si dice Dario Volani (Italia dei valori) e aperto ad entrambe le ipotesi senza preclusioni. Certo con 7 componenti invece di 5 si garantiscono meglio gli equilibri di maggioranza. Il discorso comunque è complesso e sono favorevole alla riduzione dei costi della politica”.
 Passando all’opposizione, per Christian Bianchi (Pdl) “ridurre la giunta non è poi questione di vita o di morte. Non è il numero che conta ma la competenza necessaria per l’assessorato che si assume. Questo negli ultimi 5 anni non è stato e le conseguenze le abbiamo viste. Ci preoccupa di più la qualità che la quantità, anche se dietro i numeri c’è l’equilibrio della maggioranza. Ovvio poi quello che dice Zanvettor ovvero, che per distribuire gli assessorati bisognerebbe guardare alle competenze di ognuno”.
 Per Marco Delli Zotti (Laives pro Leifers) dopo che la Svp ha preso lavori pubblici e urbanistica, agli altri rimane ben poco. “Per questo sono d’accordo sulla riduzione della giunta a 5, accorpando le competenze e contenendo così le spese della politica”. Di spese parla anche Paolo Castelli (grillini) schierandosi con la proposta dei Verdi. “Una sindaca che percepirà 9.315 euro, il suo vice 4.191 e gli assessori 2.980 euro al mese - dice Castelli - in 5 anni sarà una spesa di circa 2 milioni di euro, troppi. La politica torni ad essere servizio invece che mestiere per arricchirsi. Si ad una proposta coraggiosa e tangibile”.
“Proposta intelligente - la reputa Raimondo Pusateri (Indipendenti democratici) perché in linea con la crisi attuale che impone di risparmiare. Laives del resto non ha bisogno di più di 5 assessori e apprezzo Zanvettor (dopo che in passato l’ho attaccato) perchè sostiene che prima del posto in giunta bisognerebbe guardare alle effettive competenze di ognuno. Lui che è architetto, senza l’urbanistica non ha alcun interesse ad entrare e quindi rinuncia”. Disposti a discuterne anche i Freiheitlichen: “Tecnicamente si può fare la riduzione da 7 a 5 - dice Markus Larcher - e la proposta va approfondita”.
Alto Adige 9-6-10
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martedì, 08 giugno 2010


I Verdi di Laives chiedono una giunta a cinque

BRUNO CANALI
LAIVES. Nel pieno della trattativa per formare la nuova giunta, dai Verdi arriva una proposta che rischia di complicare la vita alla sindaca Liliana Di Fede. «Si faccia una “giunta corta” - dicono - Con 5 componenti (il sindaco più 4 assessori).
 «Lo Statuto comunale lo consentirebbe», aggiungono i Verdi. «Quando un partner di maggioranza importante fa una proposta - risponde Liliana Di Fede - è chiaro che va discussa: lo faremo nelle prossime ore perché bisogna riflettere a fondo». Poi però Di Fede fa capire che sarà difficile arrivarci. «In considerazione - sottolinea - dei traguardi che ci siamo posti per i prossimi cinque anni e per come abbiamo impostato l’attività».
 «Come Verdi riteniamo però che una riduzione della giunta da 7 a 5, costituirebbe un segnale positivo da parte dell’intera coalizione, in un periodo come quello attuale, caratterizzato da una forte crisi economica e da una montante sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Tale soluzione sembra peraltro che verrà adottata nel capoluogo, dove il Pd, ma anche la Svp, chiedono con forza al sindaco Spagnolli di ridurre da 11 a 7 i membri della sua giunta. Sarebbe un paradosso - concludono i Verdi di Laives - avere Bolzano, con i suoi 100 mila abitanti, retto da una giunta a 7, come Laives, che al contrario, di abitanti ne ha 17 mila. Per noi sarebbe difficilmente argomentabile».
 Ma giunta corta significherebbe anche modifica della proporzionale al suo interno e a farne le spese sarebbe proprio la Svp che ci rimetterebbe un assessore. E’ prevedibile perciò che proprio la Stella alpina farà muro contro la proposta di riduzione. Le novità presentate dai Verdi alla coalizione non si fermano qui e riguardano anche il ruolo specifico di assessore che uno di loro dovrà avere. Giorgio Zanvettor, ex assessore, dichiara di non essere interessato ad un posto in giunta che non corrisponda alla sua specifica preparazione.
 «Ancora una volta, da parte nostra - spiega Zanvettor - si è sottolineata l’importanza di considerare la qualificazione e la preparazione professionale dei singoli candidati a ricoprire competenze assessorili». Zanvettor è architetto e si occupa di urbanistica in Provincia. Si era dichiarato disponibile a mettere a disposizione le proprie competenze per urbanistica ed edilizia agevolata. In base agli accordi, però, l’urbanistica va alla Svp, insieme a lavori pubblici e al patrimonio e così Zanvettor dice no ad un posto nell’esecutivo.
 «Rimarrò comunque in consiglio comunale - anticipa - proprio per mettere a disposizione queste mie competenze professionali». Liliana Di Fede ha immediatamente organizzato una riunione della sua coalizione per affrontare queste proposte dei Verdi mentre Zanvettor preferisce non anticipare la posizione che il suo gruppo adotterà nel caso in cui dai partner arrivasse un no.
Alto Adige 8-6-10
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domenica, 06 giugno 2010

Il sindaco Di Fede: «Entro fine mese la giunta sarà fatta»

BRUNO CANALI
LAIVES. Che le cose siano cambiate ai vertici dell’amministrazione comunale e che adesso il sindaco sia una donna, lo si è visto fin dalle prime ore entrando nell’ufficio che fu di Giovanni Polonioli. Un poco alla volta si sta riempiendo di fiori, piante e oggetti che rimandano ad un percorso di vita molto personale, quello che ha portato Liliana Di Fede sulla poltrona di prima cittadina.
 Primi giorni di lavoro come sindaco, quali sono le impressioni da questa prospettiva?
 «Sicuramente è interessante e sto prendendo confidenza con il nuovo ruolo, con le funzioni legate ad esso e con i settori dei quali si compone l’apparato amministrativo comunale. Certamente sono stata in giunta per tre anni e mezzo e questo mi fornisce una base di sicurezza».
 Quali sono i primi provvedimenti che ha adottato nella veste di sindaco?
 «Una delle prime cose è stata l’accoglienza di una classe della scuola media che è venuta a farmi visita. I ragazzi si sono dimostrati molto interessati. Ho anche fatto 3 matrimoni civili e sono stata a Cortaccia per la festa dei 25 anni del centro sociale».
 Come sta “personalizzando” il suo nuovo ufficio di sindaco?
 «Mi porterò tutte le cose che già avevo nell’ufficio dove lavoravo come direttrice e quindi alcune cose che mi hanno regalato i centri sociali di Cortaccia e Salorno; dei quadri tra cui quello che mi ha regalato il Distretto e poi fotografie, fiori e piante, tutto quello che fa parte della mia vita».
 Ha già avuto contatti con i cittadini? Cosa le chiedono le persone che arrivano in ufficio?
 «Le persone chiamano per chiedere svariate cose oppure per approfondire determinate iniziative, qualche progetto. A tale proposito ho già stabilito i giorni nei quali incontrare il pubblico, sia in municipio che a Pineta e San Giacomo».
 A proposito di orari, lei ha già specificato che sarà un sindaco a tempo pieno.
 «Si, questa è la mia decisione e per farlo ho già chiesto l’aspettativa alla Comunità di valle, dove svolgo l’incarico di direttrice dei servizi sociali».
 Rispetto a prima, come vede le cose dall’ufficio di primo cittadino.
 «Certamente l’impegno è notevole e di grande responsabilità. Il ruolo di sindaco è anche più complesso. Prima svolgevo un doppio incarico, come assessore e come direttrice. Però ho garantito la presenza in municipio a tempo pieno, anche perché voglio essere sempre vicina alle persone, sul territorio. Questo impegno fa parte del ruolo e quindi va svolto al meglio».
 La settimana che arriva sarà cruciale per quanto riguarda anche la formazione della giunta e la distribuzione delle competenze.
 «Entro fine mese dobbiamo certamente avere predisposto tutto quanto ed iniziare - conclude il neo-sindaco Di Fede -. Io sono fiduciosa che riusciremo ad organizzare tutto quanto e quindi portare le scelte in consiglio comunale».
Alto Adige 6-6-10
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sabato, 05 giugno 2010


In giunta anche un assessore esterno di area verde


LAIVES. Il sindaco Di Fede sta lavorando alla messa a punto degli assessorati e dei rispettivi ambiti di competenza. Si prevedono nuovi assetti che faranno da premessa alla scelta degli assessori: «Prima le competenze e poi i nomi di chi appare più adatto ad assumerle». È questo il leit motive tra le forze politiche che hanno appoggiato la Di Fede. Si fa strada anche l’ipotesi di un possibile assessore esterno (di area verde?) ma in questo caso dovrebbe essere persona di provata competenza per lo specifico ruolo assegnato, altrimenti la giustificazione non reggerebbe, tenuto conto che non mancano certo le ambizioni per entrare in giunta.
 «Al di là degli assessorati - dichiara Dario Volani (Idv), che ieri si è incontrato con Liliana Di Fede - il concetto che ci preme è quello delle competenze. Non ci interessa un assessorato qualunque, tanto per esserci».
 In casa della lista Lacivica non c’è “fame” di poltrone: «Abbiamo fin dal principio escluso ogni coinvolgimento in giunta - dice il consigliere Franco Magagna - e per noi non è una rinuncia ma una scelta. Preferiamo un ruolo di controllo e auspichiamo un cambio di rotta rispetto al passato. Per il resto abbiamo già spiegato a Liliana Di Fede che saremmo disposti anche a lavorare gratis per il bene della collettività». (b.c.)
Alto Adige 5-6-10
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sabato, 05 giugno 2010


Al via il trasferimento delle tombe

Bruno Canali
LAIVES. La decisione di abbandonare il vecchio cimitero e di trasferire progressivamente le tombe in quello nuovo, in Galizia, aveva scatenato la polemica politica. Ora i privati stanno provvedendo, in silenzio.
 Una ventina le tombe già trasferite, confermano dall’Ufficio servizi del Comune, spiegando che questa operazione di esumazione e traslazione delle tombe per legge si può effettuare solo in determinati periodi dell’anno e in questi mesi, fino ad ottobre ad esempio, è bloccata. Evidentemente sono i problemi di igiene pubblica quelli che impongono i periodi adeguati a questo genere di operazione. Per quanto concerne invece gli aspetti economici legati a questa decisione, se la tomba di fila ha più di 12 anni, le spese di trasferimento le paga il Comune.
 Ancora nessuna tomba di famiglia invece sarebbe stata trasferita dal vecchio al nuovo cimitero e certamente in questi casi l’operazione sarà anche tecnicamente più delicata. Diverse di queste tombe hanno infatti molti anni e i materiali con i quali sono state costruite manifestano una certa fragilità. Non sarà semplice perciò smontarle e poi trasferirle e rimontarle lungo il perimetro di cinta del cimitero Galizia. Comunque questa è la decisione del Comune, presa non molto tempo prima delle elezioni e i cittadini vi si dovranno attenere.
 È qui che si era innestata la polemica anche in consiglio comunale da parte di diversi esponenti dell’opposizione che ritenevano il vecchio cimitero una vera e propria area monumentale al centro della città, un’area nella quale si conserva anche la memoria collettiva, nel bene e nel male. Prevedere la sua progressiva dismissione, fino a svuotarla, non è un’operazione vista favorevolmente da tutta la comunità locale. Il punto di arrivo di questa operazione sarà, come detto, lo svuotamento dell’ampio spazio in centro città, che poi rimarrà per qualche decennio inutilizzato e quindi, in un futuro, potrebbe diventare parco pubblico (non certo zona abitativa). Chi si oppone invece chiede che almeno rimangano le tombe di famiglia e quelle più rappresentative e datate, come testimonianza appunto, della Laives che non c’è più.
Alto Adige 5-6-10



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venerdì, 04 giugno 2010

Gagliardini entra in giunta di Laives

Bruno Canali
LAIVES. Settimana decisiva, la prossima, per la formazione della nuova giunta comunale di Laives. Liliana Di Fede ha a disposizione varie opzioni tenuto conto che dei 6 posti disponibili (oltre al suo di sindaco) 2 comunque spettano alla Svp, vice sindaco compreso. La scelta non è semplice.
 Fin qui, l’unico sicuro di avere un assessorato è Dino Gagliardini, il coordinatore del Pd, secondo come preferenze nella lista. Un voto più di lui - rimanendo nel Pd - lo ha preso Loris Frazza, assessore uscente alla cultura, che quindi può ambire al bis. In questo caso però l’operazione si presenta più delicata perchè Roberto Ceol, collega di Frazza, ha già fatto sapere che per quanto lo riguarda, Frazza non dovrebbe tornare in giunta e non tanto per rapporti personali o politici, quanto perché, lo stesso Frazza, in fase di predisposizione della squadra elettorale del Pd, provenendo dal Psi, avrebbe accettato di non entrare nuovamente nell’esecutivo, accontentandosi di un posto in consiglio comunale.
 Liliana Di Fede, subito dopo le elezioni, ha detto che avrebbe piacere se nella sua giunta entrasse un’altra donna. Per quanto riguarda il Pd, la sorpresa potrebbe essere Debora Pasquazzo, visto che ha racimolato ben 158 preferenze che l’hanno proiettata terza di lista. Debora Pasquazzo sarebbe disponibile ad entrare, ma alle sue spalle è in attesa anche Fabrizio Oliver, quarto della lista, anche lui, sembra, con ambizioni di giunta.
 Sicuro anche un assessorato per i Verdi e potrebbe essere nuovamente Giorgio Zanvettor. Di certo invece non entrerà l’altra eletta dei Verdi, Rosa Maria Wieser: essendo del gruppo tedesco, sconvolgerebbe la proporzionale del consiglio. Nel centrosinistra rimangono da “sistemare” Idv, Lacivica e anche Udc con l’assessorato che rimane e in pole position sarebbe adesso Dario Volani, dell’Idv, già assessore comunale in passato. Nomi “buoni” per i posti di sottogoverno, cioè Comunità di valle, presidenza del consiglio comunale, Sasa o Seab. Sembrano risolti i problemi anche in casa Svp, dove, dato per scontato il vice sindaco Georg Forti, la lotta per l’altro assessorato disponibile è tra Bruno Ceschini (il consigliere in assoluto più votato con 537 preferenze) e Sieglinde Niederstätter Fauster (415 preferenze) che non fa mistero di volere il posto dopo l’anticamera come presidente del consiglio comunale negli ultimi due anni e mezzo. «Decideremo alla luce delle competenze per ciascun assessorato - aveva spiegato Liliana Di Fede - convinta che entro metà giugno tutto dovrebbe essere risolto.
Alto Adige 4-6-10

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giovedì, 03 giugno 2010

DOPO LE ELEZIONI

Considerazioni sul ballottaggio di Laives

L’analisi dei numeri usciti dal secondo turno di ballottaggio ci permettono alcune considerazioni. A fronte di un aumento dei votanti rispetto al 2005 (7.024 contro 6452) e dei voti validi espressi (6.841 contro 6.055 la nostra prima cittadina prende 4.202 voti, pari al 61,4% contro i 4.499, pari al 74,30% dell’ex-sindaco Polonioli.
Sia in percentuale che in numeri assoluti riceve dunque meno voti del suo predecessore, ma maggiormente significativo è che, mentre il sindaco Polonioli non aveva potuto godere dell’appoggio dell’Svp, la neo-sindaca ha incassato il sostegno del partito etnico. Certo non tutti i voti (1.848 per la precisione, 1.556 nel 2005) sono da attribuire alla candidata del centro sinistra, visto anche il calo considerevole di votanti, ma è del tutto evidente che siano stati determinanti e che senza questo apporto l’esito del confronto sarebbe stato per lo meno in bilico. Bianchi ha infatti totalizzato 2.639 preferenze, ma in una situazione che certo non invogliava gli elettori di centrodestra ad andare a votare.
Se questo è vero il potere di condizionamento dell’SVP è ancora maggiore che nella passata consiliatura e, dopo aver determinato il cambio di candidato del centrosinistra per la nota vicenda del segretario comunale, ora passa all’incasso con la pretesa di avere sia urbanistica che lavori pubblici lasciando agli altri le briciole.
E questo non è che l’anticipo di ciò che ci aspetta nel prossimo futuro.
Rifondalaives

Endrizzi (Udc): «Nessun ricatto Christanell parla solo per sé»

LAIVES.
Altolà di Mauro Endrizzi, segretario comunale dell’Udc, alle prese di posizione da parte di Reinhard Christanell, candidato sindaco (non eletto) per il partito di Pierferdinando Casini. Christanell aveva fatto capire che l’Udc avrebbe garantito l’appoggio gratis a Liliana Di Fede, in occasione del recente ballottaggio, solo in cambio di un coinvolgimento diretto del partito nella giunta comunale che si sta formando. «Noi invece non ne sappiamo nulla - taglia corto Endrizzi - e se Christanell ha fatto queste affermazioni le ha fatte esclusivamente a titolo personale. Io ho chiamato Liliana Di Fede per rassicurarla che invece le cose non stanno così come descritto e che non rientra certo nel nostro stile quello di fare polemiche a mezzo stampa».
 Endrizzi spiega poi che con la Di Fede l’Udc ha avuto finora un solo contatto, prima del ballottaggio: «Abbiamo parlato esclusivamente di principi generali, condivisi da entrambi, e così noi abbiamo fatto l’accordo tecnico il vista del ballottaggio, dove abbiamo garantito il sostengo alla candidata del centrosinistra. Da quel momento non ci sono più stati contatti tra noi e meno che meno le polemiche di cui si parla in questi giorni». Allarme rientrato, insomma, per quanto riguarda il diciassettesimo consigliere di maggioranza (quello dell’Udc appunto) e proprio Liliana Di Fede si è sempre dichiarata tranquilla per quanto riguarda i rapporti con l’Udc locale. «La squadra la scelgo io», ha dichiarato il nuovo sindaco che, insieme a Georg Forti della Svp, conta di risolvere la questione entro la metà di questo mese per poi portare le proposte in consiglio comunale e finalmente iniziare a lavorare ai problemi reali della città. (b.c.)
Alto Adige 3-6-10




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mercoledì, 02 giugno 2010
COMUNICAZIONI COMUNE DI LAIVES

LAIVES
Raccolta cartoni
martedì e sabato

 La Seab ha modificato il giorno di raccolta dei cartoni presso le attività produttive. Il servizio non verrà più effettuato di martedì e venerdì, ma ogni martedì e sabato.


LAIVES
Gli orari per il pubblico
del sindaco Di Fede

 Liliana Di fede sarà a disposizione del pubblico senza appuntamento ogni giovedì (dalle 8 alle 10) e ogni sabato (dalle 9 alle 11). A Pineta il lunedì, dalle 8.30 alle 10.30 e a San Giacomo ogni martedì, con identico orario. Per il resto, appuntamento chiamando il numero 0471 595800.
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mercoledì, 02 giugno 2010

La prima difficoltà a Laives per l’esordio da sindaco è l’Udc

BRUNO CANALI
LAIVES. Primo giorno da sindaco - ieri - per Liliana Di Fede e primi grattacapi politici. In una presa di posizione subito dopo il ballottaggio, Reinhard Christanell, candidato sindaco dell’Udc ha sottolineato che l’appoggio dato alla Di Fede in occasione del ballottaggio non sarà gratuito. In politichese significa che anche l’Udc passerà all’incasso quanto prima, chiedendo un coinvolgimento diretto nella formazione della squadra che amministrerà Laives. Christanell non ha esplicitamente parlato di assessorato o di uno dei posti di sottogoverno, ma è evidente che l’Udc non si accontenterà di stare a guardare. La volta scorsa ad esempio, il consigliere Alessandro Folchini aveva ricoperto l’incarico di presidente del consiglio comunale per metà legislatura. Basterà, o l’Udc alzerà la posta per garantire, con la consigliera Claudia Guarda, il 17esimo voto alla maggioranza?
 A dichiararsi tranquilla è proprio Liliana Di fede, che non manifesta dubbi sulla collaborazione con l’Udc. «Mi sono confrontata ufficialmente con i suoi rappresentanti - dice - e abbiamo discusso di programmi con la massima condivisione. La mia coalizione è d’accordo che sia io, come sindaco, a scegliere la squadra e lo farò tenendo conto del profilo di ognuno, rispetto alle competenze da affrontare. Ora come ora non dubito che ci sia qualche cosa di diverso; tutti hanno ritenuto questo aspetto importantissimo e finora non c’è alcuna discussione».
 Il coinvolgimento dell’Udc è una questione che riguarda esclusivamente il centrosinistra e lo sottolinea Georg Forti: «Noi non abbiamo avuto confronti con questo partito - dice - ed è una cosa che riguarda il gruppo di Liliana Di Fede. Quello che è indiscutibile è che alla Svp spettano due posti in giunta: il vicesindaco e un assessorato. Chi della Volkspartei farà l’assessore lo stabiliremo nella riunione di partito che abbiamo in programma per lunedì prossimo».
 L’Udc ha garantito il sostegno a Liliana Di fede solo in seconda battuta: in prima si è presentato da sola con il proprio candidato sindaco Reinhard Christanell, rimasto fuori dal consiglio perché l’Udc ha conquistato un solo seggio in consiglio comunale. Stando ad accordi tra i partiti della coalizione che sostiene Liliana Di Fede, può pretendere un assessorato il partito che ha almeno due consiglieri e dunque, sotto questo profilo, l’Udc non potrebbe avanzare eccessive pretese. Chiarisce Dino Gagliardini, coordinatore del Pd: «Con l’Udc c’è stato solo un accordo tecnico per il ballottaggio, un apparentamento che è arrivato dopo il primo turno. Certo - conferma Gagliardini - c’è un accordo di massima in base al quale, chi non conta almeno 2 consiglieri, non può pretendere di entrare nella nuova giunta».
 Nell’ipotesi che si arrivasse alla rottura con l’Udc, la maggioranza rimarrebbe a 16 su 30 (come nella passata amministrazione), una situazione che la renderebbe più vulnerabile, ma che potrebbe comunque funzionare.
Alto Adige 2-6-10
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martedì, 01 giugno 2010

Laives: vittoria netta per la Di Fede

M. DI GIANGIACOMO
LAIVES. Il ballottaggio incorona Liliana Di Fede sindaco di Laives. L’assessore uscente del Partito Democratico, sostenuta anche da Verdi, Italia dei Valori, Lacivica e al secondo turno anche da Südtiroler Volkspartei e Udc ha ottenuto il 61,4% dei consensi, un risultato lusinghiero, ben oltre la semplice sommatoria dei voti ottenuti al primo turno dai candidati delle liste che l’appoggiavano. Niente a che vedere con il 74,3% ottenuto dal suo successore Giovanni Polonioli nel 2005, ma altrettanto imparagonabile era anche il contesto, con il clamoroso ritiro di Armani ed il candidato del centrosinistra chiamato al ballottaggio con Georg Forti dell’Svp.
 Non è andato invece oltre il 38,6% il candidato di Popolo della Libertà, Lega Nord e Unitalia Christian Bianchi, che comunque ha migliorato di oltre dieci punti il 28,1% del primo turno.
 Una prima analisi dei flussi di voto non può prescindere dal dato dell’astensionismo, particolarmente rilevante anche a Laives in occasione del ballottaggio: i cittadini che hanno scelto di non recarsi alle urne sono il secondo partito (44,6%). E il candidato del centrodestra è sicuro di esserne stato maggiormente penalizzato. Al netto degli astenuti, resterà difficile capire dove la Di Fede abbia raccolto quel 6% di voti non attribuibili alle liste che la sostenevano (almeno parte dei i centristi le avevano teso la mano, ma dopo essere stati ignorati avevano lasciato libertà di voto ai propri elettori), mentre Bianchi si dice sicuro di poter spiegare il +10% rispetto al primo turno con il voto di tanti elettori di madrelingua tedesca insoddisfatti dell’accordo con il centrosinistra siglato dalla Svp.
 La prima seduta del nuovo consiglio comunale è prevista entro il 15 giugno, ma le trattative per la formazione della giunta sono cominciate già da tempo. La cessione dell’assessorato ai lavori pubblici - per quanto la Di Fede dica di aver mantenuto il coordinamento sulle cosiddette “grandi opere” - è stato il prezzo che il Partito Democratico ha dovuto pagare alla Volkspartei per assicurarsi il suo appoggio. Accordo che ha acceso gli ultimi giorni di campagna elettorale, con l’accusa di Bianchi alla Di Fede di aver “svenduto” la città e la replica del Pd (affidata al sindaco uscente Polonioni), secondo il quale il Pdl avrebbe fatto altrettanto anche per iscritto.
 Fermo restando il numero dei componenti della giunta comunale (il sindaco più sei assessori) e dando per scontata la conferma di Georg Forti in qualità di vicesindaco, alla Volkspartei dovrebbe appunto andare un altro assessorato, quello ai lavori pubblici. Oltre al sindaco saranno due, con ogni probabilità, gli assessori del Partito Democratico. A quel punto alla Di Fede rimarranno due posti per soddisfare le legittime richieste di Verdi, Italia dei Valori e “Lacivica” di Pineta (che l’hanno sostenuta fin dal primo turno) e dell’Udc (che s’è aggiunta al ballottaggio accanto alla Svp), tenendo conto del fatto che - oltre agli assessorati - in ballo ci sono anche la presidenza del consiglio comunale, la vicepresidenza della Comunità di Valle, un posto nel consiglio d’amministrazione della Seab ed uno - anche se solo “a gettone” - in quella della Sasa. E con questo, la maggioranza della giunta Di Fede in consiglio comunale sarà comunque di soli 17 consiglieri su 30. Numeri che la Südtiroler Volskpartei - per bocca del vicesindaco Forti - aveva apertamente giudicato insufficienti per governare, mentre il nuovo sindaco puntava maggiormente su una squadra corta ma coesa.

Solo i Verdi e l’Udc chiedono un assessore

LAIVES. È festa per i partiti che hanno sostenuto Liliana Di Fede al ballottaggio e dalle prime prese di posizione sembra anche che lei non dovrà “soffrire” troppo per mettere insieme la squadra di giunta. «Siamo molto contenti del risultato - dice Dario Volani dell’Italia dei Valori -. Ha vinto una donna e questa per lei sarà una sfida in più; però è sicuramente persona preparata e capace». Quanto alla formazione della nuova giunta, così spiega Volani: «Non chiediamo di dividere semplicemente dei posti, ma di essere coinvolti se tra noi ci saranno le persone adatte ad assumere le competenze previste. Chiediamo a Liliana Di Fede di mettere assieme una squadra valida e se tra noi individua le persone adatte al ruolo bene. Non faremo una “guerra di sedie”: abbiamo vinto la prima sfida e adesso tocca al resto».
 Contento per il risultato anche Franco Magagna, in consiglio con “Lacivica”. «È andata come si prevedeva - dice - e non ci sono state sorprese. Quanto alle richieste, non ne abbiamo di particolari se non quella che vincano sempre i cittadini. Noi saremo partner leali, come da statuto nostro, che non significherà non discutere in maggioranza. Più che altro staremo attenti all’ambiente e, anche se siamo nati come comitato a Pineta, adesso ovviamente siamo attenti alle istanze dell’intero territorio comunale. L’augurio è appunto che vincano sempre i cittadini».
 Anche l’Udc, al ballottaggio, ha sostenuto la Di Fede. «Lo abbiamo fatto senza contrattare alcunchè - dice Reinhard Christanell, candidato sindaco per l’Udc al primo turno - ma con l’impegno che, dopo il ballottaggio, ci si ritroverà per affrontare il resto. In nostro non potrà essere un appoggio gratuito: sarebbe in contraddizione con quanto abbiamo dichiarato in campagna elettorale. Si parlerà di programmi e di cose da fare o non fare nei prossimi anni».
 I Verdi già facevano parte della coalizione di centrosinistra «e quindi siamo soddisfatti del risultato - chiosa Giorgio Zanvettor - nonostante una forte astensione dalle urne registrata domenica. Per quanto riguarda la formazione della giunta, inizieremo i normali incontri che seguono le elezioni. Come gruppo dei Verdi, certamente puntiamo a riavere un assessorato, convinti che al nostro interno ci siano persone con le competenze necessarie per sfruttare al meglio le capacità più utili per la cittadinanza».
 Alla finestra intanto stanno coloro che saranno all’opposizione. «Speriamo di fare comunque un buon lavoro - afferma il grillino Paolo Castelli, di Laives futura -. La Di Fede ha vinto meritatamente, anche se Bianchi tutto sommato non è andato male». Marco Delli Zotti attende di vedere programmi e squadra prima di esprimersi sul futuro. (b.c.)


Forti: «I nostri elettori sono andati a votare»

LAIVES. Per Georg Forti, che si avvia a diventare per la seconda volta consecutiva vice sindaco Svp, il risultato del ballottaggio «dimostra che i nostri voti sono stati ancora una volta determinanti. Sinceramente non pensavo che tra Di Fede e Bianchi ci fosse tanta differenza, mentre sono contento anche che la nostra città abbia fatto registrare la percentuale più alta di votanti. Sono convinto altresì che a disertare le urne siano stati più gli elettori di lingua italiana che i nostri, ma comunque il risultato è arrivato».
 Forti aggiunge che nei prossimi giorni incontrerà tutti i rappresentanti delle varie correnti all’interno della Svp e che lunedì prossimo ci sarà riunione di partito da dove dovrebbero uscire indicazioni in merito al secondo assessorato (il primo, scontato, è il suo di vicesindaco). «Ho parlato con Liliana Di Fede - dice Forti - cercheremo di riunire il consiglio e formare la giunta entro metà giugno sarebbe ok. Intanto vedremo anche le loro proposte per la formazione della giunta». (b.c.)

Bianchi: «Me lo aspettavo»

LAIVES. Dopo che la coalizione di Liliana Di Fede ha stretto un accordo con la Svp, per Christian Bianchi la corsa al posto di sindaco è diventata molto difficile. Per questo il risultato emerso domenica in occasione del ballottaggio se lo aspettava.
 «È andata come immaginavo - dice Bianchi - anche se noi siamo passasti dal 28 per cento al 38 senza ulteriore sostegno da parte di altri partiti e nonostante il calo di affluenza alle urne. Invece il centrosinistra con la Svp, avrebbe potuto raggiungere il 67 per cento e invece è arrivato al 61 per cento».
 Astensioni, indicazioni vaghe degli altri partiti esclusi dal ballottaggio, stanchezza elettorale quanto hanno inciso sul voto di domenica?
 «In una situazione come quella del Pdl a livello provinciale, credo che proprio nostri elettori abbiano preferito disertare le urne. Qui a Laives comunque siamo stati un esempio per tutti, perché abbiamo affrontato l’esame elettorale subito uniti. I vertici provinciali dovranno tenerne conto».
 La Svp ha deciso di puntare su Liliana Di Fede, dirottando sulla sua personale i voti di buona parte dell’elettorato di madrelingua tedesca.
 «Chiaro che la Svp ha contribuito in maniera determinante al risultato del ballottaggio, anche se sono convinto che parte dei suoi abbiano votato per me questa volta. Da queste elezioni usciamo comunque a testa alta, avendo dimostrato di saper condurre una campagna seria e fuori dalle polemiche. Ripeto, ci siamo trovati a lavorare in un panorama che a livello provinciale ha visto il Pdl lacerato da beghe interne. Questo non ci ha fatto certo una buona pubblicità».
 Incassata la sconfitta guardate avanti, ai prossimi 5 anni di amministrazione.
 «Entriamo in consiglio con 9 rappresentanti, ai quali si aggiungeranno potenzialmente altri 4 consiglieri all’opposizione. La maggioranza invece sarà in 17 e questo è già un problema vista la frammentazione, con persone che entrano per la prima volta e sono prive di esperienza. Tutto questo metterà in difficoltà il sindaco ed è chiaro che oramai il timone ce l’ha in mano la Svp».
 Quale sarà la vostra strategia a lungo termine?
 «Quella di iniziare subito a lavorare per il prossimi 5 anni. Metteremo in piedi una squadra con esperienza e solida - conclude il candidato sindaco del centrodestra -. Siamo decisi e non scoraggiati: la maggioranza così com’è farà fatica a completare i 5 anni di mandato». (b.c.)

Di Fede: «Abbiamo la fiducia della gente Ora vorrei un’altra donna in giunta»

BRUNO CANALI
LAIVES. Liliana Di Fede ieri mattina è stata festeggiata a lungo dai candidati della sua lista una volta ufficializzato il risultato del ballottaggio che l’ha vista vincitrice.
 «Sinceramente me lo aspettavo di queste proporzioni - afferma il nuovo sindaco di Laives - così come pensavo che qui a Laives gli elettori che si sono recati alle urne alla fine avrebbero superato il 50 per cento, come è stato».
 Un risultato “limpido”, che non lascia margini di discussione il suo.
 «Sì, il 61,4 per cento che mi ha premiata, rispetto al 38,6 del candidato di centrodestra, lo leggo come una dimostrazione di fiducia della gente nei miei confronti e di stima anche per la maggioranza che in questi anni ha amministrato bene la città».
 Appena eletta sindaco, lei ha rinnovato le promesse che aveva fatto in campagna elettorale.
 «Certamente; prima di tutto la garanzia che metterò un impegno totale in questo incarico per la nostra comunità e inizieremo subito a lavorare per rispondere alle sfide che ci attendono».
 A proposito di sfide, non le affronterà da sola, ma allestirà una squadra di giunta: a che punto sono le consultazioni tra i rappresentanti di maggioranza?
 «I primi contatti sono già avviati al nostro interno, la coalizione è ampia, tanto da consentire una scelta che tenga conto prima di tutto delle competenze giuste e che sia ben equilibrata».
 È stata festeggiata in particolare dalle donne della sua lista, felici ovviamente che Laives, per la prima volta, abbia un sindaco donna.
 «Il mio obiettivo sarebbe portarne un’altra in giunta. Staremo a vedere come si svilupperanno le trattative».
 Fatti quattro conti, alla sua coalizione (intesa come Partito Democratico, Verdi, Italia dei Valori, Lacivica e Udc) dovrebbero spettare 5 dei 7 posti in giunta (sindaco compreso) che insieme ai posti di “sottogoverno”, dovrebbero essere sufficienti per accontentare tutti.
 «Sicuramente i desiderata ci sono e lo sappiamo. Però c’è anche tanto buonsenso tra i componenti della coalizione e quindi, come ho già detto, metteremo insieme la squadra guardando alle competenze giuste, mantenendo anche il necessario equilibrio».
 Prevede tempi brevi o lunghi per la formazione della nuova giunta?
 «Credo che, da come si sta sviluppando la discussione, avremo tempi brevi. A disposizione ci sono adesso 30 giorni di tempo e noi quindi procederemo con calma e riflessione, un passo alla volta. Georg Forti della Svp ha auspicato di poter ricominciare a lavorare entro tempi brevi, indicando la metà di giugno come data per la convocazione del primo consiglio comunale. Credo anch’io che si possa arrivare puntuali per questa data e quindi ripartire con l’attività amministrativa a pieno regime».
 Ricomincerete come da programma elettorale?
 «Sì e quindi rimangono come riferimento i punti del programma condiviso con gli altri partner di maggioranza - conclude il nuovo sindaco di Laives -. Tra le priorità abbiamo individuato la riorganizzazione della struttura amministrativa comunale, insieme a riqualificazione di San Giacomo e nuova elementare di Pineta».

Laives: a governare resta sempre la Svp
Lettere & commenti
Vi lamentate che in una città come Laives non ci sia nemmeno un discount, così per fare una spesa economica dovete prendere la macchina per andare nei centri vicini (Pineta, Bronzolo, Egna, Bolzano). Mugugnate e vi lamentate per i prezzi e le tasse che aumentano, per l’addizionale regionale e comunale.
 Vi arrabbiate per la «tassa» sull’immondizia che aumenta mentre il servizio peggiora e dovete prendere la macchina per svuotare l’immondizia perchè tolgono i cassonetti verdi e quelli per il cartone, in compenso avete una bellissima tessera «bancomüll».
 Imprecate quando nei fine settimana a piedi cercate di attraversare via Kennedy dove vengono spenti i semafori per far passare l’orda di turisti; vi lamentate della mancanza di alternative alla statale 12 anche quando questa verrà dismessa (vedi San Giacomo).
 Vi lamentate di dover portare i vostri figli a giocare a calcio in macchina fino a Vadena (dovendo fare un giro turistico per Bronzolo, grazie alla lungimiranza dei vostri amministratori) perché il Galizia è «occupato» dai campioni dell’FC Südtirol. Urlate «vergogna» a gran voce quando siete costretti fermi da mezz’ora per dei lavori (a San Giacomo) che durano quasi un anno per un altro pezzettino di ciclabile che non serve a nessuno (un altro pezzo di quel’puzzle’ di ciclabili che a Laives non potrà mai essere ultimato perché «ideato» senza capo né coda). Dite che l’Europa e l’Alto Adige è coperto da piste ciclabili ma l’unica città dove non esiste un collegamento ciclabile né coi comuni limitrofi né con la ciclabile provinciale è Laives. Grazie ai nostri rappresentati comunali.
 Vi lamentate della mancanza di orti per anziani e non anziani, della mancanza di spazi verdi e passeggiate degne di questo nome: all’amministrazione, infatti, non interessa costruire spazi verdi se non ci sono dietro appalti e interessi milionari.
 Imprecate, brontolate e vi lamentate ma quando avete la scheda elettorale in mano votate i soliti noti. Tanto, sia che votiate centrodestra che centrosinistra, a governarvi ci pensa poi come sempre la Volkspartei.



Peter Bradelj LAIVES


Alto Adige 1-6-10
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lunedì, 31 maggio 2010

«Giovani in scena» con Paolo Rossi

BOLZANO. Imparare trucchi e tecniche teatrali da una star dello spettacolo? Si può fare! Dal 14 al 21 giugno Paolo Rossi, uno degli artisti più creativi e originali del teatro italiano, terrà un laboratorio sull’arte della commedia riservato a 20 giovani tra i 15 e i 25 anni. 28 ore di lezione, suddivise in 7 incontri di 4 ore ciascuno (dal 14 al 20 giugno, dalle 17 alle 21) per un workshop che si svolgerà al Black Box di Laives e che si concluderà lunedì 21 giugno con un saggio finale aperto al pubblico. L’iniziativa rientra nell’ambito di «Giovani in scena» del Tsb. Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro oggi presso gli uffici del Teatro Stabile di Bolzano, all’attenzione di Irene Vitulo (Tel. 0471 301566; e-mail: ufficioscuole teatro-bolzano.it).

Alto Adige 31-5-10
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lunedì, 31 maggio 2010

Ballottaggi: crollo dell’affluenza alle urne

L’andamento è stato chiaro già dai dati sull’affluenza delle 11 e delle 17, in picchiata rispetto al primo turno in tutti i 3 comuni in cui si è votato. E c’è da ricordare che già il voto del 16 maggio era stato contrassegnato da una perdita del 4,6% in tutta la provincia rispetto alle comunali del 2005.
 Ieri erano chiamate al voto 56.860 persone. Si è votato anche in Trentino, con ballottaggi in 10 Comuni (81.523 gli aventi diritto). Nella cifra complessiva sull’affluenza in Alto Adige, è interessante notare le differenze tra i tre comuni in cui si è votato, perché partivano da una forte differenza di votanti registrata al turno del 16 maggio.
 A Laives il 16 maggio aveva votato il 72,9% degli aventi diritto.
 Tendenza simile a Bressanone, dove il primo turno si era concluso con il 73,1% di affluenza.
 Molto lontano il dato di Merano invece, che aveva registrato solo il 63,8% di presenza ai seggi.
 Ieri sera le percentuali raccontavano un voto a picco in tutti i tre comuni.
 Record negativo a Merano: ha votato il 42,5% (dato di 27 sezioni su 28, meno 21,3 rispetto al primo turno).
 A Laives ha votato ieri il 55,4% (meno 17,5 rispetto al primo turno).
 A Bressanone urne chiuse alle 22 di ieri con solo il 51,9%. In questo caso il crollo rispetto al primo turno è stato del 21,2 per cento.
 Tre le sfide dunque per diventare sindaco. Per i risultati si dovrà attendere oggi: chiusi i seggi ieri alle 22, riapriranno questa mattina per le operazioni di spoglio.
 A Laives la scelta è tra Liliana Di Fede e Christian Bianchi.
 A Merano la sfida vede contrapposti il sindaco uscente Günther Januth e Cristina Kury.
 A Bressanone in lizza il sindaco uscente Albert Pürgstaller e Walter Blaas.
 In nessuno di questi tre comuni un candidato sindaco aveva raggiunto il 50% più uno dei voti, percentuale richiesta nei comuni sopra i 15 mila abitanti. Hanno avuto accesso ai ballottaggi i due candidati più votati.
 Va ricordato che la tornata elettorale di ieri era dedicata solo alla scelta dei sindaci, cui spetterà la composizione delle giunte. Dal primo turno sono infatti già usciti i nuovi consigli comunali.
 Capitolo alleanze. Questo secondo turno è stato condizionato dal primo turno e in particolare dalla vittoria di Luigi Spagnolli a Bolzano, per la cui elezione è stato determinante l’appoggio della Svp già il 16 maggio. Il legame Svp-Pd-centrosinistra nel capoluogo ha aperto la strada alle alleanze del ballottaggio.
 Così gli schieramenti a Laives. Liliana Di Fede è sostenuta da Pd, Svp, Lacivica,Idv, Udc e Verdi.
 Con Christian Bianchi Pdl, Lega, Unitalia.
 Bianchi si è giocato fino in fondo la possibilità di rompere l’attuale alleanza tra Svp e Pd, sperando che la Svp lasciasse libertà di voto.
 Questo il quadro che si è creato a Merano, città che ha visto una campagna elettorale particolarmente tormentata già al primo turno, con la spaccatura sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Al secondo turno Günther Januth conta su Svp, Idv, Pd e Civica per Merano.
 Cristina Kury è appoggiata da Verdi e Rifondazione.
 Ma nella base del Pd la scelta non è stata capita: una parte avrebbe preferito il sostegno all’ex consigliera provinciale dei Verdi Kury.
 A Bressanone Albert Pürgstaller (Svp) è sfidato da Walter Blaas (Die Freiheitlichen). Anche in questo caso il candidato uscente ha con sé la dichiarazione di voto del Pd e, meno esplicitamente, del leader di Insieme Dario Stablum. Negli ultimi giorni Pürgstaller ha ostentato sicurezza, forte del risultato del primo turno: 44,1%. Blaas, nonostante la crescita dei Freiheitlichen, si è fermato al 15,6%. Grande incertezza sulla nuova giunta, nel caso di conferma di Pürgstaller, che vorrebbe riavere con sé Pd e Insieme. Ma il Pd spinge invece per agganciare gli ecosociali di Elda Letrari.
Alto Adige 31-5-10
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lunedì, 31 maggio 2010


«Giovani in scena» Paolo Rossi in arrivo


BOLZANO. Imparare trucchi e tecniche teatrali da una star dello spettacolo? Si può fare! Dal 14 al 21 giugno Paolo Rossi, uno degli artisti più creativi e originali del teatro italiano, terrà un laboratorio sull’arte della commedia riservato a 20 giovani tra i 15 e i 25 anni. 28 ore di lezione, suddivise in 7 incontri di 4 ore ciascuno (dal 14 al 20 giugno, dalle 17 alle 21) per un workshop che si svolgerà al Black Box di Laives e che si concluderà lunedì 21 giugno con un saggio finale aperto al pubblico. L’iniziativa rientra nell’ambito di «Giovani in scena», un progetto innovativo di formazione teatrale del pubblico giovanile, frutto della rinnovata collaborazione tra il Dipartimento alla cultura italiana della Provincia e il Teatro Stabile di Bolzano. A partire dal 2007 Paolo Rossi ha intrapreso un lavoro di ricerca sul Teatro Popolare attraverso laboratori realizzati in diverse città italiane. L’obiettivo, quanto mai nobile, è quello di rianimare il pubblico attraverso il metodo teatrale, epico e popolare, alla ricerca di linguaggi trasversali, di trucchi e tecniche per costruire una drammaturgia in grado di arrivare a tutti. «Il Teatro popolare è un teatro colto, ma comprensibile da tutti - afferma Paolo Rossi È come il jazz, funziona in gruppo». Nel corso del laboratorio il “Signor” Rossi, affiancato dagli attori della Compagnia Baby Gang e dal musicista Emanuele Dell’Aquila, avvicinerà i partecipanti ai metodi di improvvisazione, per creare un patrimonio comune di storie, sketch, canovacci e canzoni con cui dialogare con il pubblico, traendo ispirazione dalle sue reazioni. I partecipanti sperimenteranno inoltre la contaminazione di generi e registri differenti: lingue e dialetti verranno mescolati. Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro domani presso gli uffici del Teatro Stabile di Bolzano, all’attenzione di Irene Vitulo (Tel. 0471 301566; e-mail: ufficioscuole teatro-bolzano.it).
Alto Adige 30-5-10

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lunedì, 31 maggio 2010


Sulla cittadella dello sport  meglio coinvolgere i cittadini

 Dalle stanze dei bottoni del comune di Laives trapelano ormai da più di un anno (con il contagocce) informazioni sulla prossima realizzazione della cosiddetta “cittadella dello sport”. Si decide, si progetta, si fanno viaggi di studio, si ipotizzano società e partnership, si tratta sulla vendita dei terreni e si annuncia addirittura la data di fine lavori (2012!), nessuno però si chiede cosa ne pensano i cittadini. Nessuno si è preoccupato non dico di coinvolgerli ma nemmeno di informarli sulle possibili ricadute sia positive che negative. In fondo si tratta di un’opera a grande impatto per questo comune che nel bene o nel male questi cittadini dovranno subire e che oltretutto altri comuni hanno rifiutato (perché?). In questo senso (ben venuta) arriva la richiesta di Rifonda Laives che chiede di consultare i cittadini, sarebbe infatti importante sapere cosa ne pensano e se sentono veramente il bisogno di uno stadio di calcio provinciale sul loro territorio o se ci sono altre priorità alle quali la nostra amministrazione dovrebbe dare la precedenza. Puntuale arriva la risposta della candidata sindaco Di Fede che parla di demagogia. Bene se questa è demagogia allora ben venga, non si può sempre decidere sulle teste dei cittadini!
Alessandro Cosi SAN GIACOMO


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lunedì, 31 maggio 2010

Ballottaggi: oggi in 56.860 al voto

BOLZANO. Ancora alle urne, a due settimane dal primo turno delle elezioni comunali. Sono poco meno di 60 mila, gli altoatesini chiamati ad esprimersi sui ballottaggi che sanciranno i nuovi sindaci delle tre città principali dietro al capoluogo: Merano, Bressanone e Laives. Si vota solo oggi, dalle 7 alle 22. Le schede sono quanto di più semplice si possa immaginare: due tasselli, altrettanti nomi: basta segnare con la matita copiativa il tassello riferito al nome prescelto e la votazione è conclusa. La legge elettorale regionale prevede il ballottaggio solo nei comuni altoatesini sopra i 15 mila abitanti. Ballottaggio nel caso in cui nessuno dei candidati sindaci abbia ottenuto, al primo turno, il 50% più uno dei voti validi.
 Lo spoglio avverrà lunedì mattina e, salvo complicazioni, sarà davvero veloce. Prima di mezzogiorno conosceremo certamente i nomi dei tre sindaci mancanti. A loro, spetterà formare le nuove giunte, posto che la composizione dei consigli comunali è già stata fissata con il primo turno e non subirà alcuna modifica, non esistendo in Alto Adige il premio di maggioranza che garantisce la governabilità ma che qui cozzerebbe contro i diritti di rappresentanza delle minoranze, etniche e politiche.
 Cosa è successo in queste due settimane tra primo e secondo turno? Se c’è qualcosa che accomuna i destini di Merano, Laives e Bressanone... è Bolzano. Nel senso che l’appoggio dato dalla Svp a Gigi Spagnolli sin dal primo turno e il successo di quest’operazione - complice il caos nel centrodestra, questo è ormai riconosciuto da (quasi) tutti - ha di fatto sancito un’asse, quello tra Stella alpina e Partito democratico, che in qualche modo si è cercato di «esportare» subito altrove, per rinsaldare un patto politico che potrebbe anche essere considerato strutturale.
 A Laives, forse, il segno più tangibile dell’impegno del Pd provinciale - con il segretario Antonio Frena - per favorire alleanze organiche e blindare la propria candidata Liliana Di Fede. Era tutt’altro che scontato, qui, l’apparentamento della Volkspartei. Il candidato sindaco del Pdl Bianchi aveva chiesto «almeno» libertà di voto, ma non ce l’ha fatta e ora la sua strada è in salita.
 A Merano, lo stesso Frena ha scavalcato il candidato sindaco dell’ultima ora Andrea Bonatta e parte della base cittadina (che avrebbe voluto trainare i Verdi al governo con la Svp), imponendo il sostegno incondizionato alla Svp di Günther Januth arrivando a digerire l’ipotesi di una giunta con al fianco i «transfughi» del duo Balzarini-Cavagna. A Bressanone infine, pieno sostegno del Pd al candidato sindaco Volkspartei Albert Pürgstaller, ma già con un diktat che guarda alla futura coalizione se all’avversario Walter Blaas dei Freihieitlichen non riuscirà il miracolo. Ovvero, una giunta Volkspartei-Pd che tenga fuori «Insieme» di Dario Stablum, eventualmente tirando dentro gli Ecosociali. (c.p.)

A Laives c’è l’asse Svp-Pd

BRUNO CANALI
LAIVES. Ultimo atto, oggi, per l’elezione del sindaco. In lizza sono rimasti Liliana Di Fede per una coalizione di centrosinistra e Christian Bianchi per quella di centrodestra. Gli aventi diritto al voto complessivamente a Laives sono 13.056 e di questi, 6.431 sono i maschi e 6.625 le donne. Rispetto alla prima tornata elettorale di due settimane fa, lo schieramento di centrosinistra si è potenziato grazie al sostegno garantito alla Di Fede da Svp e Udc. Bianchi invece guida quello di Pdl, Lega nord e Unitalia. Tutti gli altri partiti del panorama politico locale, nei giorni scorsi hanno espresso una sostanziale neutralità rispetto al confronto odierno, lasciando libertà di scelta ai propri elettori.
 Se si guarda alle nude percentuali, Liliana Di Fede, proprio grazie al sostegno della Svp e dell’Udc, dovrebbe comunque primeggiare su Bianchi: oltre al 32,8% raggiunto due settimane fa, può contare sull’aggiunta del 21,2% conquistato a sua volta dalla Svp con Georg Forti, cui si aggiungerebbe anche il 3,2% dell’Udc con il candidato sindaco Reinhard Christanell. Christian Bianchi (sempre teoricamente) anche dovesse ricevere i voti di tutti gli elettori che in prima istanza avevano votato per le liste diverse dalle sue, comunque non riuscirebbe a raggiungere la quota dell’aggregazione coagulatasi attorno alla Di Fede in vista del ballottaggio. Rimane sempre l’incognita dell’astensionismo (è quella più temuta proprio dal centrosinistra e dalla Svp) che potrebbe contribuire a far avvicinare pericolosamente Bianchi alla Di Fede con il ballottaggio odierno. Questa volta chi avrà più voti dell’avversario sarà il vincitore. Per quanto riguarda la scheda che gli elettori troveranno ai seggi, si presenterà di molto semplificata: non ci sarà più l’elenco con i 14 partiti, ma esclusivamente i nomi dei due candidati sindaci che si sfidano.
 Negli ultimi giorni di campagna elettorale il clima a Laives si è riscaldato parecchio, con scambi di accuse tra centrodestra e centrosinistra. In particolare dopo che Liliana Di Fede ha raggiunto l’accordo con la Svp per avere l’appoggio al ballottaggio, un accordo passato per le prime trattative per abbozzare la nuova giunta comunale e relative competenze.
 La Volkspartei ha preteso - e di fatto già portato a casa - anche la competenza sui lavori pubblici, anche se il coordinamento sulle grandi opere rimarrebbe a Liliana Di Fede.

Il patto Svp-Pd è sotto esame nei tre ballottaggi comunali di oggi

PAOLO CAMPOSTRINI
Che ha consentito al centrosinistra di aggirare, in virtù di una pluridecennale affinità autonomistica e della conseguente consuetudine amministrativa, le nevrosi «blockfrei» del partito di raccolta. Non è questione di poco conto. La gestione quotidiana del potere aveva reso quasi naturale l’alleanza tra la Svp e gli eredi della vecchia Dc e della sinistra classica. Negli anni, il rapporto che aveva legato Magnago a Moro era sfociato, con l’inevitabilità dei processi consolidati, in quello che si era saldato tra Durnwalder e Prodi. Poi Berlusconi e la crisi del Pd avevano fatto affiorare le affinità ideologiche tra larghi strati del mondo tedesco e le anime cattoliche e liberali presenti del Pdl. Durnwalder aveva raccolto tutto, dentro una di quelle sue formule che mettono insieme la politica delle idee con il pragmatismo della realtà ed era nata la Svp nè di destra nè di sinistra ma libera di traccheggiare tra i blocchi, coniugando in uno spirito puramente commerciale, la riconoscenza verso gli alleati storici ma ormai privi di attrattive ministeriali e l’utilità di una porta lasciata aperta al Polo e alla Lega che invece i dicasteri se li erano ormai garantiti.
 Tutto questo ha reso lacerante, per la Svp, scegliere Spagnolli al primo turno. Ma lo ha fatto. Lo ha fatto per vincere, contando sull’appeal di Gigi tra gli elettori tedeschi di Bolzano. Ma, facendolo, è uscita dalla sua scelta blockfrei. E si è posta nelle condizioni di restituire al Pd il favore di averle fatto decidere per il candidato vincente. I ballottaggi di oggi, con le alleanze che si sono coagulate a sostegno di Januth, Pürgstaller e Di Fede sono dunque tre referendum che dovranno confermare o respingere questo patto. I rischi, visti i numeri, non riguardano la conferma dei tre, ma la «qualità» della loro vittoria. Perchè la Svp chiede ad un elettorato estremamente diversificato una risposta univoca: a Merano gli avversari sono i Verdi interetnici, a Bressanone i conservativi e disinibiti Freiheitlichen, a Laives c’è un Pdl meno estremizzato che non a Bolzano. Tre test in cui il Pd, a sua volta, non è visto allo stesso modo. Un Pd che in queste settimane ha forzato su alcune scelte in senso molto centralistico. E’ stato un partito animato da uno stile seccamente pragmatico quello che a Bressanone ma soprattutto a Merano ha tentato di superare le proprie divisioni interne per offrisi come inevitabile partner alla Svp. Questa partnership è diventata programmatica al di là dei programmi. Nel senso che il programma Pd per l’Alto Adige sta, per ora, tutto dentro quest’alleanza ormai strategica. Al punto di passare sopra al confronto sulle scelte tattiche municipali che dovrebbero essere il sale di queste elezioni. A Merano dove i Verdi si offrono come alternativa all’Svp ma che sollecitano inevitabilmente l’anima interetnica e riformista di vasti strati del centrosinistra; a Bressanone dove Pürgstaller è appoggiato dal Pd classico ma anche dai cattolici di Stablum, aprendo prospettive da separati in casa agli italiani «democratici»; a Laives dove la Di Fede è stata blindata in maniera direttamente proporzionale alle incertezze Svp riguardo al Pdl.
 Mai come in questo caso, dunque, una consultazione amministrativa è stata forzata per ottenere una conferma di tipo politico. L’articolazione del dibattito soffocata dalla ricerca di una indicazione generale. Tuttavia, vada come vada, ci sarà chiarezza. Fosse sostenuto dal voto, l’asse Svp-Pd sarà quello su cui si reggerà la provincia nei prossimi anni. E allora, non basterà più ribadire un’alleanza ma riempirla di politica. Non sarà facile.

Alto Adige 30-5-10
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sabato, 29 maggio 2010



Giusto il referendum sulla cittadella dello sport a Laives

 Dalle stanze dei bottoni del comune di Laives trapelano ormai da più di un anno (con il conta gocce) informazioni sulla prossima realizzazione della cosiddetta “cittadella dello sport”. Si decide, si progetta, si fanno viaggi di studio, si ipotizzano società e partnership, si tratta sulla vendita dei terreni e si annuncia addirittura la data di fine lavori (2012!), nessuno però si chiede cosa ne pensano i cittadini. Nessuno si è preoccupato non dico di coinvolgerli ma nemmeno di informarli sulle possibili ricadute sia positive che negative. In fondo si tratta di un’opera a grande impatto per questo comune che nel bene o nel male questi cittadini dovranno subire e che oltretutto altri comuni hanno rifiutato. In questo senso (ben venuta) arriva la richiesta di Rifonda Laives che chiede di consultare i cittadini, sarebbe infatti importante sapere cosa ne pensano e se sentono veramente il bisogno di uno stadio di calcio provinciale sul loro territorio o se ci sono altre priorità alle quali la nostra amministrazione dovrebbe dare la precedenza. Puntuale arriva la risposta della candidata sindaco Di Fede che parla di demagogia. Bene se questa è demagogia allora ben venga, non si può sempre decidere sulle teste dei cittadini!
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sabato, 29 maggio 2010


Di Fede e Bianchi sono al duello finale

LAIVES. Domani gli elettori saranno chiamati a scegliere tra i due candidati sindaci: Liliana Di Fede per il centrosinistra e Christian Bianchi del centrodestra. Le urne saranno aperte alle 7 alle. Lunedì lo spoglio delle schede: il nome del nuovo sindaco di Laives già in tarda mattinata.
 Sindaco sarà eletto chi otterrà la maggioranza assoluta dei voti.
 Si vota a due settimane dal primo turno, che ha definito la composizione del nuovo consiglio comunale, e questo potrebbe incidere negativamente sulla chiamata alle urne di domani. Si teme infatti l’astensionismo, che già due settimane fa a Laives è stato abbastanza elevato. C’è sicuramente chi approfitterà del ponte festivo di inizio giugno e anche un buon numero di anziani partiranno per il mare con il primo dei soggiorni promossi dal Comune.
 Sarà poi da verificare a conti fatti quanto potranno incidere le indicazioni di voto dei partiti esclusi dal ballottaggio. Al primo turno aveva prevalso la candidata del centrosinistra con 2.901 volti (il 32,8 per cento) rispetto ai 2.479 (28,1 per cento) conquistati da Bianchi. Quest’ultimo ritiene che il divario però non sia eccessivo e quindi potrebbe anche essere colmato. Liliana Di Fede però, dalla sua domani avrà i voti della Svp, che ha scelto di appoggiarla assieme all’Udc. Interessante sarà capire quanti dei 1.847 voti accumulati al primo turno della Svp verranno dirottati sulla candidata del centrosinistra: sommati a quello dello schieramento pro-Di Fede dovrebbero fare la differenza.
 A tale proposito, da via Brennero, Richard Theiner, Obmann provinciale della Südtiroler Volkspartei le, rinnova l’invito a recarsi alle urne, ribadendo che la Stella Alpina ha assicurato l’appoggio a Liliana Di Fede «per garantire la stabilità del Comune», quella stabilità che invece il centrodestra ha continuato a mettere in dubbio in campagna elettorale.
 Cinque anni orsono, Giovanni Polonioli, opposto a Georg Forti della Svp nel ballottaggio a sorpresa scaturito dalla rinuncia di Bruno Armani del centrodestra, ricevette 4.499 voti, pari al 74,3 per cento (Forti si fermò a 1.556 ovvero, il 25,7 per cento). Allora fu più che altro una formalità, mentre questa volta lo scenario politico è cambiato e il confronto è tra centrosinistra e centrodestra, con la Svp schierata a fianco di Liliana Di Fede è di quelli “veri”.
 Domani si chiuderà quindi una campagna elettorale che, caratterizzata nella prima parte da un sostanziale fairplay, si è chiusa tra le polemiche. «Avete svenduto la città», ha detto Bianchi riferendosi all’accordo con la Svp, che ha acquisito i lavori pubblici. «Mentono sapendo di mentire - ha ribadito il sindaco uscente Polonioli - perché avrebbero fatto altrettanto e anche di più, come risulta da una lettera che il centrodestra ha consegnato alla Svp durante le trattative».
 Bianchi ha anche accusato la Di Fede di essersi sottratta al faccia a faccia televisiva per insicurezza.
 Domani gli elettori dovranno recarsi agli stessi seggi di due settimane fa. Per qualcuno potrebbero esserci difficoltà in più dato che domani, fino alle 19 circa, tutta la via Kennedy sarà interdetta al traffico per la fiera annuale. La polizia municipale ha comunque attivato il numero telefonico 349 1578797 da chiamare in caso di effettiva necessità. Le sezioni elettorali sono complessivamente 17, ospitate all’interno degli edifici scolastici, salvo a La Costa Seit, dove il seggio è allestito nel complesso comunale accanto alla chiesa.
Alto Adige 29-5-10
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sabato, 29 maggio 2010


«L’autobus circolare della Sasa passi anche dalla zona Galizia»

LAIVES. Si parla di aggiustamenti del tracciato che segue l’autobus circolare della Sasa nell’abitato e un’idea molto interessante ce l’hanno coloro che si recano in zona sportiva Galizia: perché non trovare il modo di far passare la circolare anche lì davanti? «Sarebbe una soluzione per tanti ragazzini che durante la settimana, soprattutto nel pomeriggio, raggiungono la zona sportiva Galizia per gli allenamenti - dice il consigliere comunale Roberto Ceol - e bisogna anche tenere conto che passando da lì, potrebbe servire egregiamente anche il nuovo cimitero. Non credo che una piccola deviazione come quella tra via Andrea Hofer e la zona Galizia possa stravolgere gli orari dell’autobus circolare che, tra l’altro, può tranquillamente girarsi nel grande parcheggio della Galizia per tornare indietro verso via Hofer. Ogni pomeriggio ci sono tantissimi bambini e ragazzi che arrivano per gli allenamenti; abbiamo in Galizia anche il centro giovanile No Logo, il nuovo bar-ristorante “Allo Zenit” e il Black Box, un collegamento pubblico che faccia il giro della città potrebbe contribuire a facilitare gli spostamenti interni e anche a diminuire il numero di automobili che fanno la spola per portare i ragazzi al campo».
 È un’idea, quella di Ceol, che si potrebbe aggiungere a quelle già presentate dall’amministrazione comunale alla Provincia affinchè esprima un parere in merito alle richieste di miglioramento complessivo del servizio di trasporto pubblico, sia su gomma che su rotaia. Se ben strutturato, il servizio della circolare interna potrebbe diventare molto interessante (ed utilizzato) per quanto riguarda gli spostamenti all’interno della città, da un quartiere all’altro. (b.c.)
Alto Adige 29-5-10
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sabato, 29 maggio 2010


Apre oggi il lido di Laives: solo un ritocco alle tariffe

LAIVES. Oggi apre il lido comunale, con l’auspicio che la stagione sia calda e assolata. I bagnanti troveranno nuovi gestori perché la gara di appalto alla scadenza del contratto con la Cs2a è stata vinta dalla Coop 4 Life, che così potrà gestire il lido di Laives per i prossimi 5 anni. Ieri ultimi lavori per sistemare l’area e gli impianti, che da oggi accoglieranno tutti i bagnanti, non solo di Laives.
 Approvate dalla giunta comunale le nuove tariffe e si tratta come sempre delle più basse a livello provinciale. Rispetto allo scorso anno sono state solo aggiornate in base all’indice Astat e così un biglietto di ingresso singolo per bambini costa 2,30 euro, mentre per un adulto sono 4,40 euro. Rimangono le riduzioni se si entra dopo le 15.30 e dopo le 18, rispettivamente 1,90 euro per bambini e 2,30 per adulti, che scende a 1,70 euro dopo le 18. Una tessera da 12 ingressi per bambino costa 15,20 euro; per un adulto 32,50 euro. Infine, l’abbonamento stagionale per bambino costa 28,80 euro; per un adulto si sale a 66,30 euro. Il noleggio di un ombrellone costa 2,30 euro, di una sedia sdraio 2,30 euro e il lettino sdraio 2,90 euro. Chi vuole la chiave per un armadietto verserà invece 2,30 euro, soldi che poi vengono rimborsati alla cassa quando si riconsegna la chiave. Durante la stagione, i gestori del lido contano di organizzare anche varie attività ricreative, come è stato negli anni scorsi, in maniera da utilizzare l’area anche oltre l’orario di balneazione. (b.c.)
Alto Adige 29-5-10
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venerdì, 28 maggio 2010

Archis sogna l’accademia d’arte

LAIVES. Si parla di casa della cultura italiana e c’è anche un’ipotesi che sorga nella vecchia palazzina comunale ex vigili urbani di via Pietralba. Intanto arriva anche un’interessante proposta culturale da parte del pittore Pietro Archis, a suo tempo tra i promotori del coordinamento arte “La Goccia”. «Il progetto - spiega Archis - è quello della piccola accademia di Laives, una struttura dove tutti, giovani e anziani, potrebbero partecipare ai laboratori che favoriscano nuove conoscenze nell’ambito del sapere artistico-visivo e della progettazione nelle arti applicate e per lo sviluppo delle passioni».
Questo progetto prevede la tutela el patrimonio artistico cittadino, promuovendone l’utilizzo e lo sviluppo da parte della popolazione. La collaborazione sarebbe indirizzata in partcolare al mondo della scuola, elementare e media e poi con accademie nazionali e associazioni locali. I laboratori sarebbero molteplici: scenografia, videoart e poesia visiva, pittura, scultura, vetro e mosaico e artigianato del riciclo. (b.c.)
Alto Adige 28-5-10
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venerdì, 28 maggio 2010

Patto Di Fede-Svp per il ballottaggio

di Bruno Canali
Incassato il sostegno della Svp, Liliana Di Fede, candidata sindaco del centrosinistra affronta il ballottaggio da favorita. Unica incognita è l’astensionismo. Per mettersi al riparo da brutte sorprese, Liliana Di Fede ieri ha incontrato Georg Forti, Obmann Svp che sarà confermato nel ruolo di vicesindaco, se vincesse la Di Fede.
 Temete qualche “imboscata” al ballottaggio?
 «I cittadini potrebbero essere stanchi perché la campagna elettorale al primo turno è stata lunga e combattuta, ma i candidati, anche quelli che sapevano di non essere eletti, hanno lavorato a fondo ed è un buon segno perché ci dice che qui la democrazia e la passione politica sono vive. Ma il rischio dell’astensionismo, con il bel tempo ed il ponte, c’è sempre».
 Dalla sua parte però si è schierata la Svp, che sulla bilancia del ballottaggio farà pesare i propri voti.
 «Forti ha sottolineato l’importanza di partecipare anche al ballottaggio per la scelta del sindaco, chiedendo a tutti gli elettori un ultimo, ulteriore sforzo».
 Cosa si aspetta quindi dalla consultazione di domenica?
 «Il ballottaggio vede sempre un calo fisiologico del numero di votanti. L’auspicio è però che gli elettori vadano alle urne per dare un segnale di unità e di partecipazione alla vita politica».
 Il consenso della Svp lo avete ottenuto cedendo però la competenza sui lavori pubblici.
 «Sia io che Forti siamo soddisfatti dell’esito della trattativa, una trattativa difficile ma condotta in un’atmosfera collaborativa. Direi che è il naturale sviluppo di un lavoro già iniziato e questo mi dà fiducia per le prossime sfide per una mia eventuale amministrazione».
 Su che cosa si sono concentrate in particolare le trattative dei giorni scorsi?
 «Sulle grandi opere prima di tutto: nuova piazza, pedonalizzazione di via Pietralba, cittadella sportiva e riqualificazione di San Giacomo da completare, insieme a Puc e nuova via Kennedy. Sia io che Forti abbiamo sottolinato la rilevanza storica di questi progetti per la nostra città».
 Ripeto, si parla di cedimento verso la Svp per i lavori pubblici.
 «Non direi, nell’accordo raggiunto io manterrò il coordinamento generale delle principali opere pubbliche che dovranno disegnare le linee del futuro sviluppo urbano, sociale ed economico».
 Cosa ha “aggiunto” di suo la Svp?
 «Georg Forti ha messo in evidenza la qualità della vita urbana e sociale attraverso la riduzione del traffico grazie al completamento della variante; la pedonalizzazione di alcune aree e nuovo verde. Ha infine sottolineato la carenza di risorse che obbligheranno a nuove strategie economiche».

Per Christian Bianchi, candidato sindaco per il centrodestra

Per Christian Bianchi, candidato sindaco per il centrodestra, sulla carta la strada per raggiungere la poltrona di primo cittadino appare tutta in salita. Lui però non demorde, convinto che questa volta il margine sarà ancora più ridotto e attacca la Di Fede sulla mancata partecipazione al faccia a faccia televisivo.
 Cosa la spinge ad essere ottimista?
 «Il risultato lusinghiero conquistato nel primo turno, il migliore che il centrodestra abbia mai raggiunto a Laives, e le manifestazioni di consenso che ho ricevuto, anche da esponenti di altri partiti».
 Cosa chiedete agli elettori per l’imminente ballottaggio?
 «Chiediamo che valutino la scelta da fare tra me e la candidata del centrosinistra, al di là delle indicazioni che i rispettivi partiti possono dare. È quanto avevamo anche chiesto alla Svp quando ci siamo incontrati. A Forti abbiamo anche spiegato il rischio per la stabilità della coalizione appoggiando il centrosinistra, dove ci sono troppe anime e diverse tra loro».
 Avete criticato Liliana Di Fede perché abita a Bronzolo.
 «Secondo noi il primo cittadino dovrebbe essere rappresentativo della città che amministra. Mi sembra strano che il centrosinistra non sia stato in grado di trovare candidati qui a Laives».
 Lei ha manifestato disapprovazione anche per il diniego di Liliana Di fede a partecipare ad un faccia a faccia televisivo.
 «Il confronto sarebbe stato utile per illustrare idee e programmi ai cittadini: rinunciarvi denota secondo me insicurezza. Questo mi preoccupa in proiezione futura perché se sarà sindaco, le difficoltà da affrontare saranno ben maggiori. Sinceramente è un atteggiamento che non mi è piaciuto».
 Come si immagina il risultato del ballottaggio?
 «Credo che i voti a Liliana Di Fede non saranno la somma dei voti presi in prima battuta dai partiti che la sostengono e non solo per astensionismo e stanchezza. L’accordo con la Svp svilisce la presenza in maggioranza del centrosinistra e consegna di fatto alla Stella Alpina la guida della città».
 E invece per il dopo ballottaggio?
 «Se saremo ancora all’opposizione rappresenteremo uno schieramento ancora più numeroso del passato e quindi la maggioranza dovrà presentarsi con le idee chiare».
 E se invece vincesse lei?
 «Se sarò sindaco, o ci saranno condizioni chiare di collaborazione, con un riequilibrio delle competenze per governare, oppure meglio sarà rimandare tutto agli elettori. Se 5 anni fa avevamo 21 punti di differenza, adesso sono solo 4 e stavolta, veramente, potremmo esserci noi nella giunta».
Alto Adige 28-5-10
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giovedì, 27 maggio 2010



I pericoli di internet: serata informativa con la Polizia postale

Comune di Laives comunicato del 26-5-10


Giovedì 27 maggio alle 20 presso le scuole medie Filzi

Telefonini e computer sono ormai inseparabili compagni di gioco dei nostri figli. Ma quali sono i pericoli cui vanno incontro utilizzando le nuove tecnologie? Come difendersi dai pericoli di internet? E cosa possono fare i genitori (che spesso non sono grandi esperti di queste nuove tecnologie) per ridurre i rischi per i propri figli e per non andare incontro – anche inconsapevolmente – a spiacevoli conseguenze?
A queste e tante altre domande cercheranno di rispondere gli esperti della Polizia postale, la sezione della Questura che si occupa di reati informatici. L'appuntamento, organizzato dall'Istituto Comprensivo Laives 1 è per domani, giovedì 27 maggio, presso l'aula video delle scuole medie Filzi.
La serata informativa è aperta a tutti.
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giovedì, 27 maggio 2010


Cittadella sportiva piazza e serbatoio priorità della giunta

BRUNO CANALI
LAIVES. «Un conto è la partecipazione, altro è la demagogia». Liliana Di Fede, candidata sindaco per il centrosinistra commenta così la proposta di RifondaLaives, che le garantirebbe sostegno in occasione del ballottaggio a patto che si indica poi un referendum popolare sul progetto dello stadio per l’Fc Alto Adige. «Certamente ne abbiamo discusso - continua Di Fede - e riteniamo che il futuro stadio sarà una risorsa per i cittadini, non solo dal punto di vista economico, ma anche ricreativo, sportivo e di immagine. Porremo quindi la massima attenzione anche nei confronti di quest’opera».
 E proprio Liliana Di Fede, appena sindaco, distribuirà anche le competenze tra gli assessori della nuova giunta. In base agli accordi già stipulati con la Svp comunque, proprio al sindaco andrà la supervisione sulle grandi opere. Liliana Di Fede quindi seguirà direttamente anche lo sviluppo del progetto relativo alla cittadella sportiva in zona Galizia.
 A proposito di grandi opere, gli uffici lavori pubblici del Comune di Laives stanno anche attendendo l’insediamento del nuovo consiglio comunale e dell’esecutivo per rimettere in moto alcune procedure tra le più importanti. Ce ne parla l’architetto Stefano Rebecchi, che dell’ufficio lavori pubblici è il responsabile.
 «Per quanto riguarda la cittadella dell’Fc Alto Adige - dice - il progetto ovviamente è vincolato all’indirizzo politico e si tratta di capire come procedere». Sappiamo a tale proposito che è in corso la trattativa con i contadini, ai quali dovrebbero essere espropriate le superfici per la cittadella. Si parla di circa 85 euro al metro quadrato, cifra ritenuta però inadeguata dai proprietari.
 Altro grande progetto è il nuovo centro cittadino, con piazza, parcheggio interrato e costruzioni varie. «Abbiamo il progetto definitivo - afferma Rebecchi - e la delibera è pronta. Basta solo che arrivi il nuovo esecutivo per riprendere. C’è comunque anche un ricorso in atto da parte di un proprietario contro il piano di attuazione».
 Infine il grande serbatoio per l’acqua potabile a monte della città. Si tratta di un intervento da oltre 3 milioni di euro, per un impianto che sorgerà accanto alla strada che sale verso i masi di Montelargo. «Siccome parte di questo nuovo serbatoio sarà interrata - spiega Rebecchi - occorre verificare se sia possibile, d’accordo con la Provincia, effettuare un intervento che approfitti dei lavori di costruzione della galleria stradale alle spalle di Laives. Il nostro serbatoio idrico sorgerà non molto distante da una delle uscite di sicurezza del futuro tunnel stradale alle spalle della città e questo potrebbe essere il pretesto per accordarsi e far scavare nel sottosuolo il “camerone” che serve. Appena sarà operativo il nuovo assessore ai lavori pubblici, sicuramente verrà approfondita questa possibilità».
 Domenica il ballottaggio, poi le trattative di giunta. Quindi sarà ora di mettersi al lavoro.
Alto Adige 27-5-10
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giovedì, 27 maggio 2010


La pista da skateboard a Laives è stata abbandonata

LAIVES. Che fine ha fatto la pista di skateboard del Comune? Un tempo era il punto di riferimento, in zona Galizia, per tutti i ragazzi appassionati di questo sport; oggi è quasi abbandonata in un angolo defilato della stessa zona sportiva, dopo essere stata smontata, alcuni anni orsono, per poter costruire il Black Box. Visto che il Comune ha speso dei soldi per acquistarla, avrebbe potuto (e potrebbe) trovare sistemazione in qualche altro parco pubblico, vedi la zona Vallarsa, a patto ovviamente che l’amministrazione comunale si ricordi ancora di averla.
Alto Adige 27-5-10
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mercoledì, 26 maggio 2010


Forti: trasporto pubblico «Il problema a Laives è il percorso della circolare»

LAIVES. È la linea circolare interna della Sasa, quella che collega Pineta a Laives, Vadena e Bronzolo, ad essere al centro delle preoccupazioni espresse dal vicesindaco Georg Forti. «La richiesta fatta soprattutto da coloro che abitano a Pineta è quella di apportare aggiustamenti al percorso - spiega Forti - soprattutto per quel che riguarda Laives città. La circolare infatti passa nella parte alta dell’abitato, lungo le vie Nazario Sauro, Montessori, Dante e Sottomonte. Ebbene, chi abita a Pineta, in particolare le persone anziane, hanno protestato perché uffici pubblici e negozi sono praticamente tutti nella parte bassa della città. Altro problema sollevato - prosegue il vicesindaco Forti - è quello del cimitero Galizia, dove anche i residenti di Pineta hanno i loro defunti. Anche in questo caso, raggiungere il camposanto utilizzando l’autobus circolare diventa un grosso disagio: la fermata più vicina è in via Dante, davanti alla casa di riposo, ma da lì, raggiungere il nuovo cimitero Galizia significa percorrere a piedi più di un chilometro, che al ritorno si fa in leggera salita. Si può immaginare la difficoltà di una persona anziana, che deve percorrere tutta la strada, magari sotto il sole cocente. Quello che la gente di Pineta ha chiesto, ed è stato fatto presenta anche in Provincia con la relazione di marzo, sarebbe lo spostamento di questa linea più verso via Kennedy, dove si trovano uffici, banche e supermercati. L’unico vantaggio che ha il percorso attuale è che passa accanto alla casa di riposo e alla casa lungodegenti di via Sottomonte. Facendo passare la circolare nel primo tratto nord di via Kennedy, e quindi risalendo via Pietralba, si potrebbero risolvere questi disagi offrendo un servizio migliore». (b.c.)
Alto Adige 26-5-10
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mercoledì, 26 maggio 2010


Grasso: «Referendum sullo stadio»

BRUNO CANALI
LAIVES. A Laives la campagna elettorale non è ancora terminata. Durerà fino a domenica 30 maggio, giorno in cui gli elettori dovranno tornare alle urne per il ballottaggio tra Liliana Di Fede e Christian Bianchi, rispettivamente candidato sindaco del centrosinistra e del centrodestra.
 E gli esclusi dal ballottaggio prendono posizione danno le indicazioni di voto ai loro elettori. «Tendenzialmente siamo orientati verso il voto secondo coscienza - afferma Marco Delli Zotti. Il centrosinistra di Liliana Di Fede, prima delle elezioni, ci aveva garantito contatti, ma poi non si sono più fatti sentire e non ci hanno coinvolto nella predisposizione del programma».
 Stesso registro anche da parte degli Indipendenti Democratici, che avevano candidato a sindaco Raimondo Pusateri, rimasto fuori dal consiglio comunale dato che la sua lista non è riuscita a conquistare i due seggi, il minimo perché potesse entrare anche il candidato sindaco. «Non abbiamo ancora deciso quale posizione adottare - afferma Pusateri - ma a questo punto direi che ci interessa relativamente».
 Di sicuro, uno degli “avversari” da battere domenica 30 maggio, sarà l’astensionismo. Diverse persone ritengono che ormai i giochi siano sostanzialmente fatti anche per la scelta del nuovo sindaco, soprattutto dopo che la Svp e l’Udc hanno ufficialmente fatto una scelta di campo affermando che garantiranno il loro appoggio a Liliana Di Fede. «Bisogna spiegare alla gente che invece deve tornare a votare anche domenica, affinchè il risultato sia chiaro ed inequivocabile», dicono dallo schieramento di centrosinistra.
 Voto secondo coscienza, anche per i Freiheitlichen: Markus Larcher dichiara che lascerà liberi gli elettori sul candidato da preferire. Rifondalaives, lista nata da Rifondazione Comunista, questa volta è fuori dai giochi del consiglio comunale, ma non dalla scena politica. Infatti, Rosario Grasso, ex consigliere, in una nota lascia la porta aperta a Liliana Di Fede. «Escludiamo qualunque sostegno al candidato del centrodestra - spiega Grasso - mentre per un eventuale sì a Liliana Di Fede, poniamo come condizione due punti irrinunciabili: la costituzione di un fondo per interventi a favore dei lavoratori licenziati o in mobilità, così come ha fatto anche Bolzano, e l’impegno a indire un referendum sul costruendo stadio per l’Fc Alto Adige in zona Galizia. In mancanza di impegni espliciti e ben circostanziati, lasceremo ai nostri sostenitori libertà di voto, che nel caso specifico potrà esprimersi anche con l’astensione, l’annullamento della scheda o la non espressione di voto».
 Questo dunque lo scenario politico entro il quale, domenica prossima, si svolgerà il ballottaggio tra Liliana Di Fede e Christian Bianchi. Quest’ultimo, pur partendo svantaggiato sulla carta, non ritiene di avere esaurito tutte le possibilità. Da qui a domenica entrambi gli schieramenti daranno fondo agli scampoli di campagna elettorale. Come detto, un ruolo importante lo avranno coloro che diserteranno le urne, vuoi per stanchezza, vuoi perché qualcuno (come gli anziani che hanno scelto il soggiorno marino del Comune) parte per le vacanze, approfittando di un nuovo ponte festivo, oppure perché si dà per scontato il risultato finale. Il ballottaggio quindi diventerà anche un banco di prova per capire se le coalizioni tengono e quanto inciderà, in termini percentuali, il sostengo di Svp e Udc sui voti che riceverà Liliana Di Fede.
Alto Adige 26-5-10
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martedì, 25 maggio 2010

Laives: serve la riqualificazione
Daniel Raffaelli
LAIVES
I prossimi anni saranno per Laives quelli più importanti della sua recente storia. Infatti, con il prossimo completamento della variante alla statale 12, bisognerà “riqualificare” la nostra città, al fine di renderla un fiore all’occhiello per gli abitanti ed un ottimo biglietto da visita per il commercio locale. Senza il traffico ed il rumore, tutto potrà riprendere vita. Quella che ora è definita la città dormitorio o di semplice passaggio si potrà e si dovrà trasformare in un centro abitato a misura di persona.
 Questa sfida però non la si può certo affrontare con leggerezza. Ricordiamoci di quello che è accaduto nella frazione di San Giacomo: a oltre 5 anni dall’apertura del relativo tratto di variante sono state sistemate solo poche centinaia di metri di marciapiede, fra l’altro di recente e con notevoli disagi. I responsabili di questa inerzia sono gli stessi che per un semplice lavoro come l’ampliamento della mensa scolastica hanno procurato 3 anni di disagi e una crescita esponenziale dei costi. L’amministrazione, che è composta da persone pagate con le nostre tasse, deve essere in grado di rispondere ai bisogni della popolazione trattando le risorse pubbliche con i guanti di velluto. Purtroppo però non è sempre così, e ce ne rendiamo conto anche quando ci rechiamo in Comune per adempiere ad una semplice pratica burocratica.
 Per il cittadino, che è già afflitto dai propri problemi personali e di lavoro, incomincia spesso una specie di grande “gioco dell’oca”, poiché questi viene spesso sbattuto da un ufficio all’altro, con l’evidente rischio di ritrovarsi poi, senza avere concluso nulla, a precipitare direttamente al via.
Alto Adige 25-5-10
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martedì, 25 maggio 2010

Attiva la videosorveglianza in zona Galizia

LAIVES. D’ora in avanti sarà più rischioso compiere atti vandalici o tentare di introdursi nei locali del complesso servizi in zona Galizia. In questi giorni i tecnici hanno terminato di installare la serie di 14 telecamere per la videosorveglianza attorno a tutto il perimetro esterno e hanno anche montato l’impianto anti-intrusione nei locali esterni.
 Chi tenterà di introdursi furtivamente verrà ripreso dalle telecamere, che sono in funzione 24 ore su 24. Se si entrerà nei locali, scatterà l’allarme nel giro di pochi secondi. Troppe volte, negli ultimi anni, al centro servizi della zona Galizia si sono verificati episodi di vandalismo e tentativi di furto durante la notte. Nella maggior parte dei casi il bottino è sempre stato insignificante e sono stati più i danni agli infissi e ai serramenti. Però da qualche mese il centro servizi è stato “riempito” con la presenza del bar ristorante “Allo Zenit” e quindi occorreva maggiore sicurezza anche nei confronti di possibili episodi delittuosi. L’unico sistema in grado di scoraggiare con l’effetto deterrente questi episodi è appunto l’installazione di telecamere attorno a tutto il perimetro e del centro e all’interno l’impianto che scatta immediatamente quando qualcuno cerca di entrare senza autorizzazione. Il gestore delle strutture ha anche avviato un’interessante attività di promozione con serate che richiamano tanta gente. (b.c.)
Alto Adige 25-5-10
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martedì, 25 maggio 2010


La protesta di Forti «Trasporti pubblici Laives è penalizzata»

BRUNO CANALI
 LAIVES. Porta il protocollo del 2 marzo 2010 la relazione che il vicesindaco Georg Forti ha inviato all’assessore Thomas Widmann per illustrargli le richieste della comunità locale in tema di trasporti pubblici. «Finora però non ho ricevuto risposta - afferma Forti - e stiamo ancora aspettando che ci comunchino i loro intendimenti».
 L’elenco, che riassume tutti gli aggiustamenti da adottare nel settore dei trasporti pubblici (su gomma e su rotaia) prende in considerazione un po’ tutto il settore. È il frutto di un incontro che il vicesindaco aveva avuto con diversi cittadini e con rappresentanti di associazioni locali. Quello che chiedono è «l’ottimizzazione dell’offerta dei collegamenti autobus e treno e quindi della soddisfazione della clientela, obiettivo ambito anche per la nostra amministrazione».
 L’incontro ha avuto luogo il 12 febbraio in municipio a Laives, proprio per raccogliere le indicazioni, che si possono riassumere come segue: ripristinare la partenza della Sasa sulla linea 2 da Bronzolo alle 7.30 per evitare che gli studenti arrivino troppo presto a scuola; migliorare la coincidenza tra le linee 2 e 10 della Sasa a Maso della Pieve, per favorire tutti coloro che da Laives e Bronzolo vanno e vengono dall’ospedale di Bolzano. È un problema molto sentito, perché succede spesso che scendendo da un autobus, si veda passare l’altro alla fermata di fronte.
 «È anche stato rilevato - si legge nella relazione spedita all’assessore Widmann - che alcuni autobus partono prima dell’arrivo previsto, così come i cittadini hanno avuto modo di rilevare che alle 18 l’autobus circolare che collega Laives alla stazione ferroviaria è già partito senza attendere l’arrivo del treno che solitamente a quell’ora scarica parecchi pendolari residenti qui». Sempre il bus circolare che raggiunge Vadena non fa servizio dal sabato pomeriggio a tutta la domenica e, di fatto, Vadena è completamente tagliata fuori dal servizio pubblico durante i fine settimana.
 Ce n’è anche per la Sad, che è comoda per chi invece deve andare verso sud, ad Ora o ad Egna: la cadenza è troppo dilazionata e si attende un’ora tra un bus e l’altro. «Inoltre - dicono i cittadini - la Sad non ferma a Laives nord (via Sottomonte) e si propone di ripristinare il vecchio sistema di orari che funzionava meglio. Per i treni, infine, non ci sarebbero sufficienti controlli sul convoglio regionale nel tratto Ora-Bolzano ed inoltre continua anche la richiesta, oramai annosa, di aggiungere almeno una carrozza sulla linea mattutina tra Ora e Bolzano, quella dove sale la maggior parte dei pendolari diretti a Bolzano. Regolarmente trovano i vagoni pieni di gente e così il viaggio fino a Bolzano diventa disagevole».
 Infine, la corsa del treno che ferma a Laives alle 7.43 in direzione di Bolzano, funzionava meglio, secondo i passeggeri locali, quando fermava alle 7.48 ed effettivamente il margine di pochi minuti in più diventa prezioso nel caso di ritardo del convoglio ferroviario.
Alto Adige 25-5-10
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lunedì, 24 maggio 2010


Laives, la Casa per lungodegenti si è dotata di una Carta sulla qualità dei servizi

LAIVES. La casa per lungodegenti «Domus Meridiana» di Laives si è dotata di una «Carta dei servizi», in modo tale da riuscire ad aumentare la qualità dell’offerta e soddisfare a pieno gli utenti della struttura. Si tratta di uno strumento, che oltre ad illustrare i progetti e gli interventi disponibili presso la struttura di via Sottomonte, costituisce un vero e proprio “patto” tra l’ente gestore del centro di degenza e gli utenti. Proprio nella Carta dei servizi sono sanciti gli standard di qualità e di quantità e la loro pubblicazione, oltre a garantire gli standard, assicura ad ogni ospite la specifica tutela. La Carta dei servizi dispone anche di un modulo che consente eventuali reclami nel caso in cui si dimostri che il servizio offerto è inferiore per qualità e tempestività rispetto a quanto stabilito. A tale proposito va detto che gli indici di gradimento sono sempre elevati e lo si rileva da periodici sondaggi realizzati mediante questionari, sia tra gli ospiti che tra lo stesso personale.
 «Siamo una struttura nella quale, ad ognuno degli ospiti è garantito un sostegno globale, in armonia con il bisogno individuale». Questo sottolineano i responsabili della Domus Meridiana, che proprio di recente ha anche organizzato la prima giornata delle porte aperte. Uno dei punti qualificanti del servizio è certamente quello di riuscire a mantenere le abitudini di vita e le capacità che l’ospite aveva prima di entrare, insieme ai contatti con la famiglia, gli amici e il territorio, aspetti essenziali per garantire una qualità di vita ottimale. Infine, la Carta dei servizi di cui la Domus Meridiana si è dotata, offre anche l’opportunità a chi vive all’esterno, di conoscere le attività che vengono svolte e i livelli delle prestazioni offerte. (b.c.)
Alto Adige 24-5-10
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lunedì, 24 maggio 2010


La Lega ai camperisti: «Occupate l’area in zona Vurza a Laives»

LAIVES. È ancora polemica sui camper a Laives. La Lega Nord, dopo aver sollevato il problema, invita con il consigliere comunale Luciano Gabbia «ad occupare l’area in zona Vurza, vicino alla Bls», mentre il Comune ricorda che entro oggi tutti i camper che ancora sono parcheggiati nel piazzale del lido di Laives devono essere spostati. Il Carroccio non si fida delle promesse del Comune. «Siamo stati noi - commenta la Lega - a fornire una soluzione per le oltre 60 famiglie di camperisti. Speriamo che l’annuncio dato ora dal Comune di Laives non sia solo propaganda elettorale, come è avvenuto per la sbarra aperta per sole 48 ore a Bolzano. Per noi i camperisti dovrebbero entrare da subito con i loro mezzi e occupare l area. Il Comune non dovrebbe limitarsi ad invitare i camperisti a rivolgersi agli uffici comunali. Vedremo cosa accadrà quando i mezzi occuperanno l’area». A rassicurare i camperisti è il comandante della polizia municipale Sergio Codato. «È stata fatta una richiesta alla Bls affinchè mettesse a disposizione una parte dell’area produttiva in zona Vurza e la risposta è stata positiva. Chi vuole portare il proprio camper può farlo: basta rivolgersi a noi in municipio». Allo spazio destinato ai camper si arriva attraverso l’ingresso che si apre sulla statale 12, accanto alla nuova sede della ditta Elfer.
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domenica, 23 maggio 2010


Di Fede: sindaco a tempo pieno

BRUNO CANALI
LAIVES. Un primo, importante passo verso la poltrona di sindaco, Liliana di Fede lo ha fatto conquistando la fiducia della Svp, che al ballottaggio di domenica prossima indicherà ai propri elettori di votarla.
 Non per questo, Christian Bianchi, candidato sindaco del centrodestra, dice di avere perduto ogni speranza: «So che parte della stessa Svp mi apprezza - dichiara Bianchi - e possiamo ancora giocarcela».
 Per Liliana Di Fede, che parte comunque grande favorita, «c’è ancora una settimana di intensa campagna elettorale e occorre spiegare anche alla gente che domenica 30 maggio sarà molto importante tornare a votare e non dare tutto per scontato».
 Nei prossimi giorni inizieranno anche le trattative interne ai partiti che comporranno la nuova maggioranza per stabilire chi dovrà entrare in giunta. «Inizieremo a ragionare su questi aspetti - afferma Liliana Di Fede - per comporre ambiti di competenze ben integrati». In pole position ovviamente saranno i consiglieri che hanno ricevuto più preferenze. Per il centrosinistra sarà più laboriosa questa scelta, perché la coalizione si compone di 4 liste (Pd, Idv, Verdi e Lacivica) con l’appoggio, in seconda battuta, garantito anche dall’Udc. La Svp proporrà ovviamente Georg Forti come vicesindaco con competenze su urbanistica e lavori pubblici, mentre l’altro assessore potrebbe essere nuovamente Bruno Ceschini, recordman di voti nella Svp.
 La maggioranza ad ogni modo può contare già su 17 dei 30 consiglieri. «Io - continua Liliana Di Fede - sarei stata tranquilla anche se fossero stati 16. Mi ha fatto molto piacere la disponibilità manifestata dall’Udc, un partito con il quale condividiamo principi e valori. Quello che conta maggiormente è che la coalizione sia coesa e leale e finora vedo grande disponibilità. Io ho già detto che sarò sindaco a tempo pieno».
 Ancora dubbio l’atteggiamento delle altre formazioni politiche, ma la stessa Di Fede si dice «non interessata ad ulteriori allargamenti della maggioranza». L’accordo tra centrosinistra ed Svp, passa anche per l’affidamento dei lavori pubblici alla Stella Alpina. «È emblematico del fatto che durante la passata amministrazione i lavori pubblici hanno funzionato male - attacca Bianchi - e la Svp non vuole più di questi problemi. Proprio Forti ha sempre sottolineato che ha dovuto sopperire alle carenze nel settore. Direi che non è stata la Svp a volere i lavori pubblici ma il centrosinistra a perderli».
 Comunque Liliana Di Fede avrà la supervisione sulle grandi opere e ne seguirà coordinamento e pianificazione, garantendo una presenza strategica per l’amministrazione. Bianchi è anche convinto che molti elettori tedeschi siano delusi dal fatto che la Svp non abbia scelto la neutralità per il ballottaggio e che in tanti avrebbero preferito appoggiare lui. «Il ballottaggio quindi potrebbe anche riservare qualche sorpresa - conclude - dando un esito diverso da quello di domenica scorsa».
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sabato, 22 maggio 2010


Camper: trovata l’area in zona Vurza

LAIVES. Entro lunedì, tutti i camper che ancora sono parcheggiati nel piazzale del lido di Laives dovranno essere spostati. Il 29 maggio apre l’impianto natatorio e gli operai debbono preventivamente eseguire lavori di sistemazione e di pulizia. L’amministrazione comunale nel frattempo ha trovato una soluzione che certamente farà piacere ai camperisti.
 «È stata fatta una richiesta alla Bls affinchè mettesse a disposizione una parte della grande area produttiva in zona Vurza - spiega il comandante della polizia municipale Sergio Codato - e questo ci è stato accordato. Già da oggi, quindi, chi vuole portare il proprio camper alla Vurza può farlo e basta rivolgersi a noi, qui in municipio».
 Codato ricorda che all’inizio si prevedeva di allontanare i camper dal parcheggio del lido già a metà maggio; poi il termine è stato prorogato a lunedì 24 maggio e intanto è arrivata anche la soluzione che dovrebbe porre termine alle polemiche sollevate in sede politica dalla Lega nord. Anche questi ultimi avevano indicato l’area produttiva ancora vuota in zona Vurza, un terreno di pertinenza provinciale, chiedendo che, fino a quando non fosse occupato dalle fabbriche, potessero sostarvi camper in cerca di ricovero.
 «Il Comune è anche in trattativa con la Bls per vedere se sia possibile predisporre l’area al meglio, recintandola - aggiunge il comandante Codato - ma quello che conta è che da stamane, i camper possono accedere allo spazio che abbiamo ottenuto provvisoriamente».
 Allo spazio destinato ai camper si arriva attraverso l’ingresso che si apre sulla statale 12, accanto alla nuova sede della ditta Elfer. Nei prossimi giorni la polizia municipale conta di dare ad ogni proprietario di camper la chiave per aprire e chiudere il cancello dell’area alla Vurza e basterà rivolgersi in municipio, al secondo piano. Alcuni camperisti nel frattempo hanno trovato una sistemazione in un capannone dismesso della zona industriale sud. (b.c.)
Alto Adige 22-5-10
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sabato, 22 maggio 2010


Ballottaggio a Laives: Svp con Di Fede

BRUNO CANALI
LAIVES. Accordo raggiunto tra Svp e centrosinistra per quanto riguarda l’appoggio alla candidata sindaco Liliana Di Fede in occasione del ballottaggio che avrà luogo tra una settimana. La svolta ieri sera, dopo l’ennesimo faccia a faccia tra delegazioni.
 Liliana Di Fede incassa anche l’appoggio dell’Udc, che in una nota afferma di “condividerne la visione”.
 “Dopo tre giorni di intense trattative - si legge nel comunicato congiunto diramato ieri sera - i partiti che hanno sostenuto la candidata sindaco Liliana Di Fede, hanno trovato un importante accordo con la Svp e l’Udc, nell’ottica di proseguire la collaborazione che ha caratterizzato la precedente amministrazione e per proseguire con determinazione l’impegno comune nel superiore interesse della città”.
 Il comunicato prosegue poi affrontando la questione del programma amministrativo e delle competenze, “un accordo - si legge - che ha consentito di mantenerle sostanzialmente invariate rispetto al passato, attribuendo peraltro alla Svp l’ambito dei lavori pubblici e agli altri partner della coalizione, le competenze in materia di sport, tempo libero, attività economiche e marketing territoriale”.
 Al sindaco, nello specifico, competerà inoltre la programmazione strategica e il coordinamento delle grandi opere. Altra decisione che era tra quelle in discussione, quella della presidenza del consiglio comunale. “Sarà oggetto di rotazione a metà mandato amministrativo tra i due gruppi linguistici, come già è stato nel passato, a conferma dell’importante collaborazione tra gli stessi”.
 Dunque, accordo trovato per quanto riguarda il primo scoglio da superare, quello del ballottaggio di domenica 30 maggio e in questo senso Liliana Di Fede può affrontarlo con maggiore sicurezza. Nel frattempo, all’interno delle due coalizioni, centrosinistra ed Svp, inizierà il confronto per decidere chi dovrà andare in giunta. Sarà un lavoro altrettanto delicato per le segreterie dei partiti, perché le aspirazioni sono più d’una. Infine, questa è la fase nella quale si decidono anche i futuri posti di sottogoverno, vale a dire, si stabilisce a chi spetterà il posto in Comunità di valle, nella Seab e alla Sasa.
 Sul tavolo delle trattative, ieri sera, sembra abbia fatto una fugace comparsa anche l’elenco delle proposte che a sua volta il centrodestra avrebbe avanzato alla Svp per convincerla ad appoggiare il candidato sindaco Christian Bianchi. Alla fine però ha prevalso la linea più prevedibile, quella dell’accordo con il centrosinistra, col quale la Svp ha governato anche negli ultimi anni. Niente da fare neppure per la richiesta alla Svp da parte del centrodestra, di lasciare mano libera ai suoi elettori, domenica 30 maggio, in occasione del ballottaggio e quindi l’esito del voto a favore di Liliana Di Fede a questo punto appare abbastanza scontato.
Alto Adige 22-5-10
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venerdì, 21 maggio 2010


Alleanze: la Svp alza la posta a Laives

BRUNO CANALI
 LAIVES. In salita le trattative tra le delegazioni di Svp, Pd e Pdl per l’appoggio della Volkspartei al ballottaggio tra Liliana Di Fede e Christian Bianchi. Non c’è nemmeno convergenza tra le richieste al rialzo della Stella alpina su incarichi in giunta e competenze.
 Gli incontri vanno avanti anche nella giornata odierna per cercare un difficile accordo. Ieri pomeriggio la Svp ha iniziato con il centrodestra di Bianchi: “Abbiamo capito che una parte della Svp non vedrebbe male l’accordo con noi - ha dichiarato lo stesso Bianchi - così come ci hanno dato atto che abbiamo condotto una campagna elettorale senza inutili polemiche. Siamo anche d’accordo che serva mettere mano alla pianta organica per riequilibrare la presenza del gruppo tedesco tra le figure dirigenziali. Diversa la visione tra noi e loro però in merito all’assetto della futura amministrazione comunale. La Svp ci ha sottoposto la richiesta di avere anche la competenza di lavori pubblici oltre che sull’urbanistica che ha sempre avuto e questo, a nostro avviso, non può essere, anche perché, concentrare in un unico assessorato queste due impegnative competenze significherebbe un carico di lavoro eccessivo. Io ho nuovamente messo in guardia Forti dal fatto che nella coalizione di centrosinistra ci sono situazioni che potrebbero portare a crisi politiche strada facendo”.
 Qualche ora dopo l’incontro con il centrodestra c’è stato quello con la coalizione di centrosinistra. Le richieste da parte della Svp sono state le stesse: lavori pubblici oltre che urbanistica; riequilibrio etnico dei dirigenti in pianta organica comunale e presidenza del consiglio comunale per l’intero arco dei 5 anni invece che a metà tra Svp e gli altri, come è stato nell’ultima legislatura.
 “Abbiamo discusso a lungo attorno a questi punti, oltre che a quelli programmatici - afferma Dino Gagliardini, coordinatore del Pd comunale - e abbiamo quindi aggiornato tutto ad oggi, dando mandato al sindaco Polonioli di concordare un nuovo incontro con la Svp. Sia loro che noi, nel frattempo porteremo i risultati del primo colloquio nei rispettivi partiti per stabilire come procedere”. La Svp dunque alza la posta e attende di vedere chi dei due schieramenti che tra una settimana si confronteranno al ballottaggio con i rispettivi candidati sindaci, sia disposto a cedere di più per avere il suo appoggio. Lo fa non tanto sui programmi ma piuttosto sugli incarichi nella futura giunta e sulle competenze. Urbanistica e lavori pubblici sono i due assessorati più significativi per un comune di queste dimensioni e dato per scontato che il primo è sempre stato nelle proprie mani, la Svp adesso chiede anche l’altro, lasciando così ai partner poco più che le briciole. Per il dirigente tedesco c’è già la soluzione approvata dal consiglio comunale; quanto alla presidenza del consiglio, ha una valenza più economica che altro.
Alto Adige 21-5-10
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giovedì, 20 maggio 2010


La Svp verso il sostegno a Di Fede

BRUNO CANALI
LAIVES. Messi a fuoco gli argomenti da sottoporre ai possibili partner di giunta futuri, la Svp ha iniziato già ieri sera - con il Pd - la serie di incontri interlocutori. Il raffronto dei programmi tra le due delegazioni avrebbe dato esito positivo. Il sostegno a Liliana Di Fede è considerato molto probabile.
Il vicesindaco uscente Georg Forti e l’assessore uscente Di Fede si rivedranno anche questa sera, per completare l’esame della situazione. Un incontro bis fissato - forse non a caso - prima di quello con la delegazione del Pdl guidata dal candidato sindaco Christian Bianchi.
 In questa fase, tiene banco anche l’allargamento della coalizione di maggioranza uscente ad altri partiti: Udc, Indipendenti Democratici e Laives Pro Leifers. Forti, ancora in campagna elettorale, aveva ribadito che sarebbe auspicabile, per i prossimi 5 anni, avere una maggioranza numericamente più solida di quella passata.
 Insieme a questo si è parlato di competenze in giunta, partendo da un punto fermo che è quello dell’urbanistica, da sempre in mano alla Volkspartei. L’altro assessorato “di peso” è quello dei lavori pubblici, finora al centrosinistra, sul quale la Svp avrebbe messo gli occhi.
 Questa sera, come detto, sarà anche la volta del Pdl e Christian Bianchi, il candidato sindaco che si prepara al ballottaggio con Liliana Di Fede e che a sua volta proporrà alla Svp una maggioranza alternativa a quella con il centrosinistra. «Visto il sostanziale equilibrio tra noi e la coalizione che sostiene Di Fede - spiega Bianchi - proporremo alla Svp una coalizione alternativa, che comprenda, oltre a noi e loro, anche Laives Pro Leifers e semmai Udc e Indipendenti Democratici. In alternativa, chiederemo alla Svp di non dare indicazioni ai propri elettori in occasione del ballottaggio e di lasciar loro libera scelta in merito al candidato da votare. Metteremo anche in guardia la Svp dal rischio di ingovernabilità che affronterà nel caso in cui dovesse appoggiare il centrosinistra al ballottaggio, perché tra gli eletti di quello schieramento ci sono figure che negli anni scorsi si sono dimostrate poco affidabili. In dote noi porteremo concretezza e stabilità. Quanto all’appoggio garantitomi da Unitalia, ho la certezza che comunque non pretenderà un posto in giunta».
 Dopo questo giro di orizzonte, la Svp dovrebbe avere acquisito gli elementi necessari per trarre delle conclusioni in un verso o nell’altro e comunque, la decisione con chi schierarsi al ballottaggio dovrà essere ufficializzata entro domani.
 Il gioco dei resti al ballottaggio potrebbe riservare qualche sorpresa. Per questo, preventivamente, l’amministrazione comunale ha chiesto un’interpretazione della legge elettorale alla Regione. Una delle ipotesi è che la Svp, apparentandosi per il ballottaggio con la coalizione che sostiene Liliana Di Fede oppure con quella che invece vuole Christian Bianchi sindaco, potrebbe ricavarne addirittura il settimo consigliere (oggi ne ha sei) portandolo via ai Freiheitlichen. Indubbiamente per la Volkspartei sarebbe un risultato clamoroso, che oltretutto rafforzerebbe numericamente la maggioranza nella quale entrerebbe.
 «Il meccanismo di attribuzione dei resti è complesso - spiega il sindaco Giovanni Polonioli - e alla base c’è il quorum raggiunto alle votazioni. Di fronte a questi dubbi, abbiamo chiesto un’interpretazione alla Regione, in maniera da non commettere alcun errore di calcolo durante i conteggi».
Alto Adige 20-5-10
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mercoledì, 19 maggio 2010


Il Lido apre entro fine mese Tariffe aumentate

LAIVES. Entro fine mese riaprirà il lido comunale di Laives. Tutto dipende dalle condizioni atmosferiche. Nel frattempo, la giunta comunale, ha anche approvato le nuove tariffe per i bagnanti.
 Sono state aggiornate in base all’indice Astat, che prevede un aumento dell’8 per cento e quindi rimangono sempre tra le più economiche a livello provinciale.
 L’ingresso singolo per bambini è di 2,30 euro e se entrano al lido dopo le 15.30 si riduce a 1,90 euro, quota destinata a scendere ulteriormente in caso di ingresso dopo le 18.
 Il biglietto singolo per adulti costa 4,40 euro, ridotto a 2,30 dopo le 15.30 e a 1,70 dopo le 18. Una tessera da 12 ingressi per bambino costa 15,20 euro, mentre per un adulto si spenderanno 32,50 euro. L’abbonamento stagionale per bambini costa 28,80 euro, mentre per gli adulti si sale a 66,30 euro.
 C’è poi la possibilità di noleggiare sdraio, ombrellone e lettino. Per la sdraio 2,30 euro; per l’ombrellone 2,30 euro e per il lettino sdraio 2,90 euro. La cauzione per avere la chiave di un armadietto dove riporre le proprie cose durante la permanenza al lido costa 2,30 euro e ovviamente viene rimborsata alla riconsegna della chiave presso al biglietteria all’ingresso.
 Con queste tariffe, non dovrebbe essere eccessivamente oneroso poter passare qualche pomeriggio al lido di Laives e infatti, tra i molti bagnanti arrivano solitamente anche famiglie da Bolzano e dal circondario. Basta che la stagione volga al bello.
Alto Adige 19-5-10
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mercoledì, 19 maggio 2010



Laives: nuova sede in zona Vurza per 9 piccole aziende

LAIVES. Dopo anni di vicissitudini e problemi prende avvio un’altra realizzazione nella zona produttiva di Vurza a Laives. Si tratta di 9 piccole e medie imprese riunite, tramite la Cna/Shv, nel consorzio K 11, che stanno per ottenere in consegna il lotto di terreno assegnatogli dalla Bls (Business location Suedtirol). Si potranno così avviare i lavori di costruzione di un complesso produttivo unitario che ospiterà le nuove sedi operative delle aziende coinvolte nel progetto.
 La “gestazione” del progetto è stata molto lunga in quanto la crisi in atto e la stretta creditizia degli istituti bancari hanno portato alla progressiva riduzione delle imprese aderenti, dalle iniziali 28 alle attuali 9. Ciò ha comportato anche molte revisioni del progetto, ma nonostante la riduzione della cubatura rispetto alle versioni originarie, l’insediamento avrà comunque l’aspetto architettonico unitario che caratterizza tutti i complessi produttivi realizzati nell’ultimo decennio dai consorzi gestiti dalla Cna/Shv.
 Il lotto assegnato ha una superficie di circa 6.200 mq per un costo dell’area di quasi 150 euro al metro quadro. Complessivamente le ditte investiranno circa 4 milioni e mezzo di euro per disporre di sedi razionali, con altezza interna di ben 6,5 metri e in regola con le attuali disposizioni in materia di risparmio energetico. La durata dei lavori dovrebbe superare di poco l’anno, benché sia necessario inizialmente micropalificare il terreno per tutta la superficie che verrà edificata, a causa del noto problema che impone questa soluzione tecnica per ovviare alla presenza di un ampio strato di torba nel sottosuolo.
 Il progetto è dell’architetto Roberto Palazzi e l’esecuzione dei lavori è stata affidata all’impresa Lazzarotto srl, che è anche una delle aziende consorziate. Presidente del Consorzio K 11 è l’imprenditore Manfred Lun.
 Alla breve cerimonia di consegna, prevista domani alle 11 sul posto, saranno presenti l’assessore provinciale all’economia Thomas Widmann e il direttore del Business location Suedtirol Ulrich Stofner.
 A proposito dell’operazione, l’assessore Widmann afferma: «Dopo un lungo percorso di cooperazione prende il via questo ambito progetto nella zona produttiva Vurza, terreno particolare che può finalmente essere sfruttato al meglio».
 «Le ditte che troveranno qui la nuova sistemazione - prosegue - sono spinte da una profonda motivazione e quindi altamente sostenute dalla Provincia e dalla Bls, che ha saputo soddisfare adeguatamente le esigenze mostrate permettendo al Consorzio di realizzare il suo progetto e dare un segnale positivo all’intera economia locale».
Alto Adige 19-5-10
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mercoledì, 19 maggio 2010



Laives: la Svp tratta a tutto campo

BRUNO CANALI
LAIVES. Primi incontri post elezioni per i partiti e occhi puntati sulla Svp, chiamata a scegliere tra i due candidati sindaci al ballottaggio Di Fede (centrosinistra) e Bianchi (centrodestra). Ieri sera il direttivo della Stella Alpina si è riunito, dando il via libera ad una serie di incontri a tutto campo.
 «È stato il primo passo verso le trattative di giunta - spiega Forti, che della Svp comunale è anche Obmann - e abbiamo ottenuto il consenso del partito per avviare gli incontri. Saranno incontri a 360 gradi, perché parleremo senza pregiudizi sia con la destra che con la sinistra. Domani (oggi, ndr) la nostra delegazione si troverà per mettere a fuoco il programma e con questo in mano inizieremo gli incontri. Il Pdl ce l’ha già chiesto».
 Tempi stretti ad ogni modo, perché per dopodomani occorrerà avere definito - depositandole in municipio - alleanze e apparentamenti. Il Pdl dunque ha già chiesto colloquio alla Svp. Quanto a Liliana Di Fede e al centrosinistra, come afferma lei stessa, «già oggi, in occasione della riunione di giunta, ci sarà modo di iniziare a confrontarsi con la Svp. Ci siamo trovati anche noi - aggiunge la Di Fede - più che altro per l’analisi del voto e per parlare un po’ di tutto. Ovviamente nelle prossime ore ci troveremo come delegazioni».
 Christian Bianchi, candidato sindaco del centrodestra, anticipa che all’incontro con la Svp ribadirà nuovamente il concetto della stabilità amministrativa: «La Svp è ad un bivio e può scegliere - dice - mentre per quel che riguarda la convergenza sui punti programmatici, direi che già nel faccia a faccia al giornale mi sono trovato in sintonia su diversi aspetti con Forti, più di quanto mi pare non lo sia con la candidata sindaco del centrosinistra. Forti comunque ci conosce e sa che puntiamo alla concretezza».
 Nel pomeriggio era stato il segretario del partito di raccolta sudtirolese, Richard Theiner, ad esprimersi sull’eventualità di un apparentamento con il centrosinistra di Liliana di Fede o il centrodestra del candidato sindaco Bianchi. Chiarendo innanzitutto che da via Brennero non arriveranno indicazioni all’Ortsausschuss di Laives. «La Svp non è una struttura centralistica - ha spiegato l’Ombann della Südtiroler Volkspartei - e quindi lasceremo che siano i nostri rappresentanti di Laives a prendere una decisione».
 Ma da questo a dire che i vertici della Svp lascino effettivamente aperta la porta all’ipotesi di una giunta assieme al centrodestra, ce ne passa. A precisa domanda, Theiner infatti risponde con un sorriso abbastanza eloquente, lasciando intendere che l’appoggio a Bianchi resta improbabile. Insomma, la Volkspartei non prenderà esempio da quello che succede nella vicina Bronzolo? «Laives non è Bronzolo - ha chiosato Theiner - e poi quello di Bronzolo non è un centrodestra, ma un centro».

Christanell apre la porta «Vicini al centrosinistra ma soltanto se ci vorranno»

LAIVES. Prime riunioni per analizzare le prospettive per la composizione di una maggioranza stabile. Si sono ritrovati i rappresentanti dell’Udc. Reinhard Christanell, persa la corsa alla poltrona di sindaco, fa le prime considerazioni. «Con i numeri che potenzialmente ha la coalizione di Liliana Di Fede assieme alla Svp, nessuno di noi servirebbe - afferma Christanell -. Non abbiamo ancora stabilito chi appoggeremo in occasione del ballottaggio. In questo senso dovremo risentirci e anche sentire eventuali proposte che gli altri ci faranno. Orientativamente, noi dell’Udc propenderemmo per il centrosinistra e prima di tutto stiamo a vedere se arriva quel segnale di qualità che abbiamo auspicato. Noi siamo disponibili a discuterne, vedremo se ci contatteranno». Christanell, che in passato è stato anche vicesindaco Svp a Laives, ritiene assai remota la possibilità che l’Svp possa allearsi con il Pdl di Bianchi, in particolare dopo che ha accolto anche Unitalia nel suo schieramento. (b.c.)
Alto Adige 19-5-10
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martedì, 18 maggio 2010


Zona sportiva di Laives, servono sei ettari

BRUNO CANALI
 LAIVES. L’Fc Alto Adige fa il salto di categoria e getta le basi per la nuova “casa” in zona sportiva Galizia. Dal canto suo, il Comune sta preparando la strada che porterà alla costruzione del nuovo stadio e infrastrutture.
 Primo passo, l’acquisizione dei terreni agricoli sui quali sorgerà la cittadella. La stima provinciale parla di 85 euro al metro quadrato.
 “Serve una definizione precisa della superficie per sviluppare il progetto - afferma il vice sindaco Georg Forti - e per questo abbiamo già affidato l’incarico ad un tecnico. C’è anche la valutazione geologica da predisporre e intanto prepariamo tutta la documentazione per la modifica del nostro piano urbanistico. La superficie necessaria dovrebbe aggirarsi attorno ai 5 o 6 ettari, tenuto conto che un ettaro e mezzo è già di nostra proprietà in zona Galizia. Il prezzo di acquisto dovrebbe essere attorno agli 85 - 90 euro al metro”.
 Con ogni probabilità si procederà con l’esproprio, anche perché questa formula agevolerebbe i proprietari per le tasse da pagare. Inoltre, essendo comprese nei 5 - 6 ettari particelle che appartengono a “masi chiusi”, mediante l’esproprio si eviterebbe che i proprietari debbano a loro volta compensare le superfici cedute.
 Forti spiega che lo stadio per l’Fc Alto Adige è solo una parte del grande progetto, perché a sua volta il Comune di Laives conta di costruire lì anche il nuovo lido, affiancato da aree ricreative. Durante la campagna elettorale non erano mancate le polemiche sull’opportunità o meno che Laives ospiti una struttura del genere. In particolare sono stati avanzati dubbi riguardo al collegamento viario, tenuto conto che in occasione delle partite di campionato dell’Fc Alto Adige, verosimilmente arriveranno alla Galizia migliaia di persone. La strada di collegamento verrà costruita tra Laives e Pineta e quindi non passerà nell’abitato. Probabilmente si renderà necessaria anche un’altra via di accesso da riservare ai mezzi di soccorso e potrebbe essere in direzione opposta, verso via Delle Part ad esempio, che dalla zona sportiva Galizia dista poche centinaia di metri. Qualcosa di più in merito a queste soluzioni si potrà sapere con il progetto esecutivo a disposizione.
Alto Adige 18-5-10
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martedì, 18 maggio 2010


Laives: sarà ballottaggio Di Fede-Bianchi

BRUNO CANALI
LAIVES. Il 30 maggio sarà ballottaggio tra Liliana di Fede, sostenuta da Pd, Verdi, Italia dei Valori e Lacivica, che ha ottenuto il 32,8% dei consensi, ed il candidato sindaco del Pdl Christian Bianchi, sostenuto anche da Lega Nord e Unitalia, che si è fermato al 28,1%. Più staccato il candidato della Südtiroler Volkspartei, Georg Forti (21,2%). Ma al ballottaggio il ruolo di ago della bilancia sarà comunque della Svp.
 Nella riunione in programma per questa sera, il partito di raccolta sudtirolese deciderà infatti a chi dare il suo appoggio - decisivo - al secondo turno.
 La Svp, con 1.847 voti, si è confermata il primo partito a Laives, pur cedendo qualche cosa in termini di voti rispetto alle comunali di 5 anni orsono, quando raggiunse quota 1.969.
 «Colpa dell’astensionismo più che di travaso verso destra», vale a dire i Freiheitlichen, spiega Georg Forti analizzando il voto ed in effetti proprio i numeri sembrano dargli ragione. I Freiheitlichen hanno preso 198 voti all’esordio, ma a ben guardare si tratta né più e né meno che i voti conquistati 5 anni fa dalla Bürgerliste (188).
 Il Pd segue al secondo posto e grazie ai 1.751 consensi relega in terza posizione il centrodestra di Christian Bianchi. Nel complesso comunque, anche il centrosinistra non sfonda e paga dazio alle altre liste sulla piazza perché, andando a vedere quanto racimolarono in voti 5 anni fa i Democratici di sinistra assieme alla lista Laives per il 2000 e la Margherita, vale a dire, le liste che compongono il Partito democratico a Laives - 2.468 - all’appello mancherebbero la bellezza di 700 voti circa, in parte a causa del calo di affluenza registrato anche a Laives e in parte perché, strada facendo, quando nacque il Pd, se ne andarono coloro che, assieme a Marco Delli Zotti, diedero vita alla lista Progetto Alto Adige.
 Il Pdl mantiene faticosamente la posizione di 5 anni fa e i 1.669 voti presi questa volta, sono molto vicini ai 1.726 raccolti 5 anni fa da Alleanza nazionale e Forza Italia insieme.
 Raimondo Pusateri (che non ce l’ha fatta ad entrare in consiglio per gli Indipendenti democratici) paga invece il fatto di essersi inimicato il comitato civico di Pineta, che nel 2005 lo aveva sostenuto arrivando a 513 voti. Questa volta la preferenza del comitato è andata alla lista Lacivica, che ha preso 232 voti e gli Indipendenti democratici sono calati a 395.
 Ancora più drammatico il risultato per i Verdi: nel 2005 avevano conquistato 897 voti; domenica si sono fermati a quota 381. È probabile che al serbatoio di consensi dei Verdi abbiano attinto in più d’uno, in particolare Laives futura, lista certificata Beppe Grillo, e Idv. L’Udc invece rimane stabile: aveva 266 preferenze, ne ha adesso 278.
 Con questo scenario politico, il Comune si appresta ad affrontare il ballottaggio tra Liliana Di Fede e Christian Bianchi.
 L’ago della bilancia sarà ancora una volta la Svp, già informata ad esempio da Christian Bianchi che la sua coalizione sarebbe disponibile a discutere un coinvolgimenti diretto in giunta. Il centrodestra fa leva sul fatto che in questa maniera si potrebbe raggiungere una maggioranza solida in pochi partiti, a garanzia di governabilità. Ma la Svp non ha mai nascosto la disapprovazione per il coinvolgimento di Unitalia nella coalizione di centrodestra e quindi la strada su questo versante sarebbe in salita.

Polonioli: «Liliana è preparata»

LAIVES. Ultimi giorni come sindaco per Giovanni Polonioli, che comunque esprime soddisfazione per come sono andate le elezioni comunali. «La coalizione che sosteneva Liliana Di Fede ha funzionato bene - dice - tant’è che, assieme alla Svp, si riconfermano i 17 seggi in consiglio. Per me è un grande segnale nei confronti di chi, per 5 anni, ci ha sputato addosso e alla prova dei voti ha perso. Evidentemente gli elettori dimostrano maggiore intelligenza di qualche politico». Polonioli si augura che avvenga finalmente una svolta che riporti alla normalità la vita politica e amministrativa comunale. «Per quel che mi riguarda - continua - lascio una città più bella e migliore, insieme ad alcuni importantissimi progetti per il suo futuro: dalla cittadella sportiva alla riqualificazione di Pineta e di San Giacomo. Il risultato dimostra inoltre che, se non dobbiamo impiegare il nostro tempo a difenderci dalle accuse gratuite dell’opposizione, possiamo realizzare cose concrete per la comunità. Liliana Di Fede l’ho chiamata io come esterna nel 2007, quando ci fu la crisi con l’uscita dalla giunta di Marco Delli Zotti. In tre anni lei ha dimostrato coraggio e preparazione, oltre a dare la disponibilità a tempo pieno. Inoltre è una donna, pulita, senza agganci e vantaggi di sorta e credo che questo potrà dare finalmente vita a nuovi rapporti anche in seno al comune. Direi che Liliana ha portato a casa un grande risultato con queste elezioni». (b.c.)

Laives, iniziata la caccia al consenso Svp

LAIVES. Al ballottaggio con tranquillità. Liliana Di Fede, candidata sindaco di Partito Democratico, Verdi, Italia dei Valori e Civica di Pineta è soddisfatta del responso delle urne e guarda con fiducia al testa a testa del 30 maggio con Christian Bianchi, sostenuto da Pdl, Lega e Unitalia.
 Nemmeno il raffronto con il risultato ben più rotondo conseguito cinque anni fa da Giovanni Polonioli (43,5%, contro il 32,8% da lei ottenuto) sembra scalfire l’ottimismo dell’assessore uscente. «Io sono comunque soddisfatta - dice Di Fede -. Certo, il risultato di Polonioli fu ben diverso, ma nella sua coalizione c’erano persone e schieramenti che oggi non appoggiano la mia candidatura. Anche il risultato del Partito Democratico, secondo partito alle spalle della sola Südtiroler Volkspartei, è molto buono».
 L’investitura di Beppe Grillo nei confronti di Delli Zotti può aver provocato un certo “effetto Bresso” ai vostri danni?
 «Grillo ha sicuramente portato il secondo consigliere a Delli Zotti, ma sinceramente non so dire se ha portato via un consigliere a noi».
 Quella di Grillo è una scelta che avete aspramente contestato...
 «Considerata la storia di Grillo, non riusciamo a capire quell’investitura, ma la rispettiamo».
 Come giudica il risultato del centrodestra?
 «Hanno ottenuto nove consiglieri, ma il secondo partito dietro la Volkspartei siamo noi. Unitalia ha fatto eleggere un consigliere, per loro è sicuramente un buon risultato».
 La Volkspartei non ha ancora scelto da che parte stare. Voi confidate che al secondo turno diano un’indicazione di voto in vostro favore?
 «Ne parleremo con la Svp. Abbiamo governato assieme, condividiamo sicuramente un maggior numero di valori, rispetto a quanti non ne possano condividere con il centrodestra».
 Non temete che la Stella Alpina sostenga il centrodestra?
 «No, non abbiamo nessun timore».
 Dando per scontato l’appoggio della Volkspartei alla sua candidatura ed il suo successo, il problema della governabilità si riproporrebbe.
 «La giunta Galler governava con 15 consiglieri. L’importante è avere una coalizione coesa. Nel 2005 ne avevamo una ampia e sappiamo come andò a finire. L’importante è che gli alleati condividano valori e obiettivi, la politica non è solo una questione di numeri».
 E se l’Svp ne facesse una questione pregiudiziale?
 «Con la Volkspartei si discuterà. Ci sono forze che ci sono vicine che potrebbero far parte della coalizione».
 A chi si riferisce?
 «Siamo solo all’inizio, ne discuteremo nei prossimi giorni».
Alto Adige 18-5-10
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domenica, 16 maggio 2010



Associazioni, progetto per la sede a Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. Di casa per la cultura del gruppo linguistico italiano si parla da anni e ora è pronto uno studio di fattibilità per ristrutturare la vecchia palazzina di via Pietralba un tempo edificio scolastico e di uffici comunali.
 Ovviamente ogni decisione sarà presa dalla prossima amministrazione comunale. Il progetto sul tavolo dei tecnici è stato elaborato dall’architetto Paolo Berlanda. Da tempo il Comune ha puntato l’attenzione sulla vecchia palazzina per dotare anche il gruppo linguistico italiano di una struttura simile alla Haus der Kultur per il gruppo tedesco. Occorreva prima di tutto riorganizzare gli spazi esistenti e, contemporaneamente, ampliare la cubatura ma senza stravolgere l’insieme, rispettando la memoria storica dell’edificio che è entrato nella quotidianità di generazioni di cittadini.
 La soluzione individuata dall’architetto prevede proprio la ristrutturazione della cubatura esistente (che è oggi molto usurata) aggiungendovi nuovi spazi che architettonicamente «avvolgeranno» il nucleo primitivo dell’edificio. La parte nuova di costruzione, che porterebbe il tutto a quattro piani, sarebbe edificata verso il lato a monte di via Pietralba, leggermente arretrata rispetto ai muri che si vedono oggi, così da mantenere in risalto proprio la parte originale di edificio. Il volume verrebbe alleggerito grazie alla parte innalzata e sostenuta dal suolo con alcune colonne, soluzione che tra l’altro recupererebbe uno spazio molto interessante (che oggi non esiste) al coperto, presso l’ingresso secondario del vecchio cimitero che sta dietro la vecchia palazzina. Dentro l’edificio rimarrebbero le sedi delle associazioni che già si trovano oggi, vale a dire Coordinamento Arte La Goccia, Upad e Istituto musicale di lingua italiana. Però rispetto alle sistemazioni sacrificate di cui dispongono attualmente ci sarebbero 2 sale espositive, 2 sale incontri, per La Goccia, al primo piano, atelier con biblioteca e segreteria; per l’Upad, al secondo piano, aula/palestra e altre 3 aule; al terzo piano, per l’Istituto musicale italiano, 6 aule per la musica. Nell’interrato vani di servizio con ipotesi d’uso variabile. Le stime relative ai costi di costruzione sono di 1,9 milioni, dei quali 830 mila per trasformare la palazzina attuale.
Alto Adige 16-5-10
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domenica, 16 maggio 2010


A Laives 13 mila elettori Si vota il successore di Polonioli

LAIVES. Oggi alle urne a Laives saranno chiamati 13.056 aventi diritto, di cui 6.431 maschi e 6625 femmine. Il sindaco uscente Giovanni Polonioli si è ritirato dalla competizione: cinque anni fa, appoggiato dallo schieramento di centrosinistra, aveva battuto nettamente al ballottaggio Georg Forti della Svp, con il 74,3% dei voti. Al primo turno, il suo raggruppamento aveva conquistato il 43,5% contro il 22% di Bruno Armani (Forza Italia, An e Civica di centro) e il 21,9% della Svp. Al ballottaggio era andata la Stella alpina per la rinuncia (molto polemica) dello stesso Armani.
 Anche questa volta, la Volkspartei si tiene le «mani libere», presentandosi al primo turno da sola. Forti avrà come avversari Liliana Di Fede, candidata Pd-Idv appoggiata anche dai Verdi, e Christian Bianchi, espressione del Pdl e della Lega Nord. E’ opinione comune che il ballottaggio sia l’opzione più probabile. La Svp non ha teso la mano all’alleato di giunta Pd, rimandando al dopo elezioni una sua eventuale scelta di campo nel caso in cui al ballottaggio andassero Di Fede e Bianchi. Ma potrebbe anche ripetersi lo scenario del 2005, con un ballottaggio tra alleati: Svp e centrosinistra, appunto. Tra i temi della campagna elettorale figurano lo spostamento e ampliamento del lido, il sistema di rifiuti e il ponte tra Pineta e la zona Galizia.
Alto Adige 16-5-10
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sabato, 15 maggio 2010

Serve una politica non urlata

Dall’assenza di serietà politica, nascono fenomeni di “degrado” politico, che rivelano la mancanza di sostanza, e coerenza. Recenti articoli e “attacchi” dimostrano come sia facile, oggi anche a Laives, cambiare diversi partiti politici, nell’arco di alcuni anni, e far finta di niente, per poi parlare di coerenza e diventare paladini dei cittadini sino a quel momento dimenticati. La politica dimostra ogni giorno, che la sua linea non è più legata alle ideologie, ma si regge soltanto sulla base della qualità delle persone, di qualunque colore politico, del loro impegno, e nel tenere legate le diverse realtà per risolvere i problemi comuni, fuori dalle appartenenze politiche e linguistiche delle persone che poco gli interessa questo tipo di politica.
 Laives, San Giacomo e Pineta non sono assolutamente una cloaca e mai lo diventeranno, questo dipende dai politici, da noi cittadini, da come sapremo educare i nostri figli al rispetto della cosa pubblica, fatta con i soldi di tutti, da quanta attenzione metteremo verso le famiglie in difficoltà, alla tutela del nostro territorio, ma questo sempre nel rispetto delle persone e delle singole idee. Non accettiamo questo tipo di provocazioni da chi, politicamente, ha veramente poco da insegnare, i cittadini hanno problemi più seri a cui pensare. Sono ottimista e fiducioso che si possa lavorare per una politica non urlata, vicino alle persone, i partiti politici come la rappresentanza dei cittadini e non viceversa, l’informazione e la trasparenza sono fondamenti dovuti al cittadino, il partito politico opera nell’interesse dei cittadini tutti, e non di una sola parte, perché i cittadini, tutti, hanno bisogno di risposte, non di promesse.
Alto Adige 15-5-10
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giovedì, 13 maggio 2010


Lido: le tariffe restano invariate
COMUNE DI LAIVES COMUNICATO 12-5-10

L'impianto aprirà il 29 maggio
Sabato 29 maggio riapre il lido comunale. I prezzi di ingresso, fissati dalla giunta comunale, sono gli stessi dell'anno scorso e confermano quindi tra i più contenuti a livello provinciale.
Anche quest'anno è prevista la possibilità di ingresso pomeridiano dalle ore 15.30 e serale dalle 18. La vendita degli abbonamenti e delle tessere stagionali inizierà in concomitanza con l’apertura della struttura balneare.
Queste le tariffe:
Giornata intera:
Adulti: 4,40 € - Bambini: 2,30 €
Ingresso pomeridiano (dopo le 15.30):
Adulti: 2,30 € - Bambini: 1,90 €
Ingresso serale (dopo le 18):
Adulti: 1,70 € - Bambini: 1,10 €
Abbonamenti stagionali:
Adulti: 65,80 € - Bambini: 28,60 €
Tessere 12 ingressi:
Adulti: 32,20 € - Bambini: 15,20 €
Noleggi:
Sedia a sdraio: 2,30 € - Lettino sdraio: 2,90 € - Ombrellone: 2,30 €, Deposito cauzionale chiave armadietto: 2,30 €

Il lido comunale di Laives sarà gestito per i prossimi cinque anni dalla cooperativa Coop4LIfe di Bolzano. La giunta comunale ha infatti assegnato alla coop bolzanina la concessione dell'esercizio e della gestione dell'impianto balneare cittadino fino al 30 aprile 2015 per un importo complessivo di 166.204 euro.
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giovedì, 13 maggio 2010


Candidati del Partito democratico alla scoperta degli “insiemi”

LAIVES. La campagna elettorale passa anche attraverso l’approfondimento della storia locale. Così, un gruppo di candidati del Pd (Marzia Chinaglia, Prisca Archis, Mirko Campo, Andrea Gerolimon, Anrea Marino, Matteo Moschen e la candidata sindaco Liliana Di Fede) guidati da Alberto Alberti, archeologo, pure candidato Pd con delega del Comune alla tutela degli insiemi, hanno fatto visita ad una serie degli insiemi da salvaguardare e in qualche caso da scoprire. Gli insiemi arriveranno in consiglio con la nuova amministrazione. (b.c.)
Alto Adige 13-5-10



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giovedì, 13 maggio 2010


Grillo se la prende col parco

LAIVES. Una presentazione meglio di quella di ieri, a qualche giorno dalle elezioni, la lista civica Laives futura, certificata Beppe Grillo non poteva augurarsela. Ieri pomeriggio in città è arrivato Grillo in persona e sotto il grande tendone del Pfarrheim, in via Pietralba, da grande istrione, ha attirato tanta gente. È stata una mezz’oretta scoppiettante, che il comico genovese ha riempito con tutti i problemi, locali, provinciali e nazionali. «Avete il nuovo parco - ha detto riferendosi a quello di via Marconi - che hanno già inaugurato più volte, dato che siamo in clima elettorale. Siete una comunità con il più alto tasso di carabinieri per abitante», riferendosi alla caserma Guella; e poi, parlando ai giovani e ai bambini li ha messi in guardia: «Non preoccupatevi più per il futuro, perché non ce l’abbiamo più. Quanto ai piccoli, sappiano che hanno già diverse migliaia di euro di debiti sulla testa ciascuno».
 Sul palco intanto se la godevano i candidati della lista Laives futura, con Paolo Castelli, il capolista, felice di essersi regalato e avere regalato alla cittadinanza un momento così particolare, a cavallo tra spettacolo, politica e cabaret. (b.c.)
Alto Adige 13-5-10
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mercoledì, 12 maggio 2010

Sull'asporto dei rifiuti


In questi cinque anni una delle poche cose portate a termine dalla maggioranza uscente è stata la cessione alla Seab dell’asporto rifiuti. Il risultato, visto dal punto di vista del cittadino, è stato un peggioramento complessivo del servizio che ha visto per di più un aumento delle tariffe di oltre il 20%. I sistemi di raccolta, criticati dalla stessa Seab, risultano poco funzionali ed invece di prendere atto di questa semplice verità si tende a nasconderla ed a scaricare le colpe unicamente sui cittadini. Certo vi sono comportamenti deplorevoli, ma se la percentuale supera una certa soglia vuol dire che c’è qualcosa che non va nel sistema stesso. Inoltre i messaggi inviati alla popolazione sono stati contradditori e il continuo cambio dei depositari della delega non ha certo favorito una uniformità di indirizzo.
Ultimamente poi sono stati ritirati i cassonetti per il cartone e quelli per il verde sempre con la giustificazione che “la gente ci buttava di tutto”.
Ci chiediamo, ma se allora anche per plastica,  vetro e metallo si presenta lo stesso problema, cosa fa l’amministrazione? Rinuncia alla raccolta differenziata?
Certo sappiamo che a questo difficilmente si arriverà, anche perché l’inceneritore di Bolzano ha bisogno di buon combustibile a cui sicuramente non si rinuncerà.
In ogni caso, invece di levare i cassonetti, occorre educare ed accompagnare il cittadino in questo lungo processo, bisogna modificare sulla base dell’esperienza il sistema di raccolta introducendo i necessari correttivi e, se necessario, si devono anche reprimere le condotte scorrette.
Se ad esempio nelle isole uno dei problemi è dovuto al conferimento in sacchetti troppo grandi, perché non distribuirne di colorati, immediatamente riconoscibili, in modo da ridurre drasticamente la possibilità di conferimenti con contenitori fuori norma?  Se invece è il sistema ad essere in sé difettoso, - come ha in pratica riconosciuto lo stesso produttore concedendo una proroga nella garanzia- invece di continuare a spendere i soldi dei cittadini in manutenzioni, si programmi una loro graduale sostituzione con apparati che garantiscano, nella loro semplicità d’uso, una maggiore affidabilità.

Walter Goldin
Candidato della lista
“Rifondalaives-L’Alternativa”

Seab: servizi ridotti per assemblee sindacali il 12 e 13 maggio
Comune di Laives Comunicato del 11-5-2010

A causa di un’assemblea sindacale indetta per domani, mercoledì 12 maggio, dalle 10.30 alle 12, potrebbero verificarsi dei disservizi presso il Centro di riciclaggio in zona Galizia a Laives, nello svolgimento della raccolta dei rifiuti pericolosi, del servizio spazzamento strade e del servizio canalizzazione.
Giovedì, 13 maggio dalle 10 alle 11.30 e dalle ore 18 alle 19non sarà possibile garantire il normale svolgimento del servizio asporto rifiuti a Laives a causa di due assemblee sindacali.



I servizi minimi essenziali saranno garantiti.



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mercoledì, 12 maggio 2010


Comitato di S.Giacomo contro il Comune «Sul limite dei 30 km/h nessuna risposta»

 LAIVES. A ridosso delle elezioni comunali, il comitato civico di San Giacomo lancia un siluro verso l’amministrazione comunale.
 «Prendiamo atto che l’amministrazione comunale ha dato dimostrazione di non tenere minimamente in considerazione le preoccupazioni e i problemi dei cittadini di San Giacomo - scrive Alessandro Cosi - Ci saremmo attesi che, oltre alle belle parole pronunciate durante le assemblee da noi promosse, i rappresentanti comunali dessero una risposta alle richieste urgenti evidenziate in un comunicato di alcuni mesi orsono. Anche alle ultime parole pronunciate dal voice sindaco Georg Forti (“verificherò la possibilità di introdurre il limite di 30 chilometri orari”) non è seguito nulla. Ci saremmo aspettati un breve riscontro, anche del tipo: “Ho provato ma non è possibile”».
 Cosi parla perciò di «indifferenza che fa seguito a 5 anni di parole e promesse fatte al vento, un ciclo che sta per concludersi tra rabbia e delusione; una brutta pagina per la storia di San Giacomo».
 Quindi si elencano nuovamente i provvedimenti che andrebbero presi nella frazione, tra dossi artificiali, riduzione del limite di velocità a 30 chilometri orari, attivazione dei semafori esistenti, dotando gli autobus del dispositivo per far scattare il rosso.
 «Sono proposte che hanno l’obiettivo di migliorare la vivibilità di San Giacomo - conclude Alessandro Cosi - e i tre punti evidenziati sopra sono la condizione minima essenziale per poter iniziare a vedere realizzata quella riqualificazione urbana ripetutamente promessa ed auspicata dall’amministrazione comunale stessa ma in buona parte mai realizzata». (b.c.)
Alto Adige 12-5-10
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mercoledì, 12 maggio 2010


Baumgartner: «Entro giugno 2012 avremo il nostro stadio a Laives»

FRANCESCO BERTAGNOLLI
Il presidente biancorosso si è appena ripreso dalla sbornia dei festeggiamenti post - Valenzana e mostra idee chiare su quello che dovrà essere l’Alto Adige del futuro.
 «Innanzitutto confermeremo quella che è stata la struttura che ci ha portato fin qui. Pfeifer amministratore delegato, Piazzi ds, Sebastiani allenatore. Il gruppo di lavoro è stato fondamentale quest’anno, continuare con questa sintonia e affiatamento è la base per poter proseguire sulla strada intrapresa. Sappiamo, però, che la categoria superiore comporterà lavoro superiore e dunque siamo pronti ad integrare con nuove forze quello che è il nostro sistema produttivo. Certo, questo non prima di aver assimilato e compreso quali saranno gli sforzi da fare».
 Partiamo dalla squadra. Piazzi ha già parlato di alcuni rinforzi definiti. Secondo lei quanti volti nuovi arriveranno e che traguardi vi ponete.
 «Non siamo arrivati in C1 per fare le comparse o per goderci una stagione di gloria e poi salutare la categoria. La Prima Divisione è una tappa in quello che è il nostro progetto di salire ancora a medio breve termine. La storia delle neopromosse di questi ultimi anni ci dimostra come si possa fare bene, ed il Varese è l’esempio più lampante. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico non voglio addentrarmi nello specifico. Abbiamo un direttore sportivo capace che si confronterà con l’allenatore per arrivare a quello che è il nostro obbiettivo di partenza. Una stagione tranquilla, una salvezza senza affanni. Poi, come abbiamo imparato quest’anno, non si sa mai dove si può arrivare trovando le giuste motivazioni».
 Per ottenere un campionato tranquillo bisogna metttere mano al portafoglio.
 «E’ chiaro che il budget di partenza sarà diverso da quello di quest’anno. Parlando solo di stipendi credo che ipotizzare un 40-50% in più di spesa possa essere una ipotesi plausibile. Ne siamo consapevoli e crediamo che anche l’aumneto del sostegno esterno, inteso come ingresso di nuovi sponsor, ci darà una mano».
 Secondo lei il Druso è adeguato per la C1?
 «Ho quasi la certezza che necessiteremo d’una deroga per giocare al Druso in C1. Non voglio andare oltre al momento perchè mi sto muovendo in questi giorni per poter avere tutte le norme sotto controllo e per essere, poi, più preciso. Credo, però, che dimostrando come il progetto per un nuovo stadio sia già reale e ben avviato non dovrebbero esserci problemi a trovare una soluzione con la Federazione e la Lega».
 Ci parli in concreto del progetto di Laives.
 «Il punto è che noi abbiamo già ottenuto le cose più difficili da ottenere. Il benestare del Comune di Laives e lo stanziamento del denaro necessario da parte della Provincia. Tutto quello che si sta discutendo adesso sono problemi ampiamente superabili, che cercheremo di risolvere in breve tempo».
 Ci parli di date nel concreto.
 «Io credo che entro la fine di quest’anno si arrivi al punto di poter partire con l’appalto ed il progetto definitivo. Credo dunque che da quel giorno in poi la struttura potrebbe essere consegnata entro un anno, un anno e mezzo dall’inizio dei lavori. Pongo dunque come la metà del 2012 la data limite per poter usufruire di quanto abbiamo da tempo sognato di utilizzare».

MATTEO IGINI
... Intanto tiene banco il possibile trasferimento dell’Alto Adige a Laives. «Da una parte mi dispiace perché il “Druso” ha il suo fascino. Dall’altra, però, abbiamo l’occasione di “liberarci” definitivamente di Murano. Il presidente del Bolzano non si è mai comportato correttamente: non voleva dare all’Alto Adige l’autorizzazione per giocare al “Druso” e quando si era parlato di fusione aveva chiesto cifre assurde. Se l’Alto Adige si trasferisce a Laives, lo stadio bolzanino diventa una cattedrale nel deserto visto che il Bolzano non è molto seguito».
 Tornando all’impresa di domenica, anche Juri ha giocato la sua partita. Non in campo, ma sulle tribune. Una “sfida” iniziata già alle 11 di mattina con i preparativi e terminata solo con il triplice fischio. «Il pubblico è stato fantastico. Mi ha fatto piacere ritrovare sulle tribune Max, che aveva fondato con me e Boragine le Ultras Centurie. Non si vedeva allo stadio da tempo, ma domenica è tornato per seguire la squadra. Domenica ho riassaporato quell’entusiasmo che si era smarrito con la gestione Seeber, tanto buona dal punto di vista economico quanto deficitaria per quanto riguarda i rapporti con il tifo. Ora ci aspettiamo che lo stadio sia pieno anche nella prossima stagione».
 Meglio giocare a Laives o Bolzano? «Bella domanda - risponde un altro tifoso storico, Gregor Trojer -. Per quanto riguarda la società, Laives è la soluzione ideale. Tutte le squadre biancorosse, giovanili comprese, avrebbero a disposizione anche il campo per gli allenamenti, non come ora che si trovano costretti a spostarsi in tutta la provincia. Per i tifosi, invece, potrebbe essere un fatto negativo e c’è il rischio di perdere qualche spettatore. Perché? L’Alto Adige rappresenta ormai la squadra di Bolzano. Il “Druso” è raggiungibile a piedi o in bici, mentre per andare a Laives è necessario prendere l’auto».
 Il prossimo anno sarà C1: quanti rinforzi servono? «Dipende dagli obiettivi: si vuole fare un campionato di vertice o vogliamo accontentarci di lottare per la salvezza? A prescindere, servono degli innesti perché c’è una bella differenza tra C2 e C1».
 Quando lo avevamo sentito alla vigilia della sfida con la Valenzana, Erich Peer si era sbilanciato in un pronostico secco: «Vince l’Alto Adige 2-0», aveva detto. «Già, mi sono sbagliato - ammette -, è finita 1-0, ma l’importante era vincere. Lo stadio di Laives? Sarà pronto per quando la squadra conquisterà la promozione in serie B». Anche Daniel Tocca sogna la serie B. «Per il primo anno, l’obiettivo è quello di chiudere a metà classifica per poi costruire una squadra che tra due anni punti alla promozione. Per quanto riguarda il campionato appena vinto, se non ci fosse stato un gruppo così unito questa impresa non sarebbe stata possibile».
Alto Adige 12-5-10
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martedì, 11 maggio 2010


Lungodegenti Domus Meridiana

LAIVES. «Sulla questione dei finanziamenti per la casa lungodegenti Domus Meridiana non c’è scontro con il Comune di Laives, semmai ci sono stati dei problemi a livello amministrativo, degli uffici comunali». Oswald Schiefer, presidente della Comunità di Valle, getta acqua sul fuoco e parla di «ritardi nella messa a disposizione di una parte dei contributi previsti». Si tratta di quel 30 per cento che Laives è chiamato a dare per le spese di gestione della Domus Meridiana (la Provincia garantisce il 70 per cento) e in questa fase ad esempio ci sarebbero interventi migliorativi alla struttura per un ammontare di circa 200 mila euro.
 «Certo - aggiunge - noi non siamo felici di dover sempre chiedere i soldi per la casa lungodegenti di via Sottomonte e per una parte di questi siamo in trattativa con il Comune di Laives. Debbo anche dire che fin qui la volontà politica c’è stata, ma che si sono frapposti anche problemi amministrativi. Io per questo confido molto nella nuova amministrazione comunale che arriverà dopo il 16 maggio, così come comprendo che anche Laives ha i suoi problemi finanziari per far quadrare i conti. Quello che spero ardentemente comunque è che in futuro, con la nuova amministrazione, si riesca a superare ogni ostacolo a priori, in maniera da far funzionare meglio questi rapporti. Su questo ho fiducia».
 Nel concreto, alla casa per lungodegenti Domus Meridiana si dovrebbe realizzare un giardino (già approvato dal consiglio comunale di Laives) quindi ci sarebbe il secondo piano da sistemare e anche la cucina da potenziare, dato che oramai fa sempre più fatica a stare dietro al crescendo di richieste, tra ospiti, centro diurno, mensa anziani e anche pasti a domicilio. (b.c.)
Alto Adige 11-5-10
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martedì, 11 maggio 2010


Tutto fermo per i giovedì lunghi

BRUNO CANALI
 LAIVES. «Ma i giovedì lunghi si faranno o no?». Se lo chiedono preoccupati diversi responsabili delle associazioni comunali che tradizionalmente vengono coinvolti in prima persona nella manifestazione.
 «Il primo dovrebbe essere già il 3 giugno - dicono - e a tutt’oggi non ci risulta esserci un impegno ufficiale della giunta comunale, ovvero una delibera che fissi date e contributi».
 Le preoccupazioni degli operatori sono avvallate dal fatto che domenica 16 maggio ci saranno le elezioni comunali, un appuntamento che decreterà sostanzialmente una paralisi dell’attività amministrativa. Un periodo più o meno lungo di transito da un’amministrazione comunale all’altra e quindi sarà difficile che l’amministrazione comunale attuale riesca a deliberare tutto quanto serve per avere già il primo giovedì lungo tra poco più di 3 settimane.
 Anche i commercianti (che sono il “motore” dei giovedì lunghi a Laives) per ora non hanno deciso nulla. Lo conferma Elda Paolazzi, la loro fiduciaria, che rimanda tutto a dopo le elezioni di domenica, quando si avrà il nuovo quadro amministrativo. «Potrebbe essere tardi però - ribattono dalle associazioni - e sarebbe invece opportuno che tra gli ultimi atti di questa amministrazione venissero inseriti programma e relativi contributi».
 Sempre Elda Paolazzi, pur non azzardando previsioni vista l’incertezza politico-amministrativa del momento, garantisce che comunque anche quest’estate torneranno alcune date a San Giacomo e a Pineta. Nel frattempo è rientrato in città Fabrizio Tabiadon, braccio destro della Paolazzi e coordinatore anche del gruppo di commercianti che prepara tradizionalmente i giovedì lunghi. Così a breve dovrebbe esserci un incontro tra i rappresentanti della categoria, anche per verificare chi è disponibile e chi no. È probabile comunque che il primo appuntamento, quello del 3 giugno, possae saltare, visto che anche in amministrazione comunale i preparativi sono in alto mare. I giovedì lunghi estivi, assieme alla sfilata di carnevale e alla Köfelefest, sono la “terna vincente” del calendario di manifestazioni che annualmente si fanno a Laives.
Alto Adige 11-5-10
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martedì, 11 maggio 2010


La Provincia: sì al nuovo stadio a Laives

MIRCO MARCHIODI
 BOLZANO. Dopo la promozione in serie C1, per l’Alto Adige arriva subito un regalo: «La Provincia - così il presidente della giunta Luis Durnwalder - ha già stanziato 11 milioni per la costruzione del nuovo stadio in zona Galizia a Laives, ma come al solito dobbiamo aspettare il Comune: manca infatti ancora la variazione al piano urbanistico».
 Walter Baumgartner, presidente dell’Alto Adige, spera che i lavori possano iniziare nel 2011: «Se tutto andrà bene - dice - allora entro quest’anno dovremmo riuscire a chiudere tutte le pratiche burocratiche per partire poi col cantiere vero e proprio».
 Esulta anche il mondo economico. Stefan Pan, neopresidente di Assoimprenditori e futuro “vicino di casa” dell’Alto Adige (la sua impresa ha sede a Laives) parla di esempio da seguire: «Abbiamo ottenuto la promozione nel calcio, adesso deve fare lo stesso l’economia. Questa vittoria sportiva ci insegna che se si fa gioco di squadra, allora non ci sono limiti e si può raggiungere qualsiasi risultato».
 Il direttore di Alto Adige Marketing Christof Engl valuta invece le ricadute a livello di immagine: «Un bello spot per l’Alto Adige, visto che siamo riusciti a portare il nostro nome così in alto: è un’altra storia di successo targata Alto Adige, e gli italiani che seguono lo sport ora sanno che quelli della montagna sono bravi anche a giocare a calcio». Engl invita comunque a mantenere i piedi per terra: «Il successo dell’Alto Adige ci riempie tutti d’orgoglio, ma per ora siamo in C1, non in Serie A. La visibilità che avremo sui grandi media nazionali, compresi i quotidiani sportivi, non sarà enorme, se non nelle altre città che si trovano nella stessa categoria dell’Alto Adige. Ma io ritengo più importante l’immagine positiva che diamo con questa promozione: l’Alto Adige è conosciuto per i suoi campioni dello sci, dello slittino e degli sport invernali in genere. Con il salto di categoria di una squadra di calcio dimostriamo di essere capaci di costruire qualcosa anche in un settore che non è certo uno dei nostri punti di forza. Come ci siamo riusciti? Puntando sui valori tipici della nostra gente, quelli che in Italia tutti ci riconoscono: il lavoro, l’affidabilità, la buona organizzazione. Ancora una volta abbiamo fatto vedere che con l’impegno e la dedizione possiamo arrivare a raggiungere dei traguardi che altri non ci riterrebbero capaci di ottenere».
 L’Alto Adige ora si aspetta qualche mano dagli sponsor e dalla politica. Durnwalder La società ha dimostrato di essere gestita in maniera competente sia a livello sportivo che a livello societario. Noi siamo sempre stati convinti della possibilità di vincere il campionato e continueremo a sostenere l’Alto Adige anche in futuro». Scelta giusta? «Credo di sì - risponde Engl - perché ora vediamo che l’investimento dà i frutti sperati. Arriveranno più turisti in Alto Adige? Non credo che aumenteranno le presenze perché abbiamo una squadra che gioca in serie C, ma sono convinto che il ritorno d’immagine avrà in ogni caso delle ricadute positive per la nostra terra».
Alto Adige 11-5-10
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lunedì, 10 maggio 2010

Lungodegenti, scontro sulle spese

BRUNO CANALI
LAIVES. La giornata delle porte aperte alla casa di lungodegenza «Domus Meridiana», ha fornito l’occasione a tanta gente di visitare la struttura. Ma è polemica sui finanziamenti da parte del Comune.
 È la prima volta che la struttura di Laives organizza questo genere di manifestazione. «Lo abbiamo fatto - dice il direttore Marco Maffeis - per dimostrare che è una “casa di vita” e non un posto dove si aspetta di morire».
 Ma la giornata aperte è stata anche l’occasione per guardare al futuro della struttura. «Sarebbero necessari lavori di ristrutturazione, a qualche anno dall’apertura - ha spiegato Oswald Schiefer, presidente della Comunità comprensoriale, ente gestore della struttura - però rimane il problema dei finanziamenti. La Provincia in questo caso garantisce fino al 70% delle spese, mentre il 30% rimanente toccherebbe all’amministrazione comunale». E qui arriva la nota dolente perché secondo Schiefer proprio il Comune farebbe «orecchie da mercante» per quel che riguarda i soldi. «Faccio i complimenti a tutti coloro che stanno facendo funzionare al meglio la casa di lungodegenza - ha proseguito infatti Schiefer - nonostante vi siano oramai delle cose da sistemare, vedi ad esempio i letti o la cucina, troppo piccola visto che oramai sforna pasti non solo per i lungodegenti ma anche per il centro diurno, per la mensa degli anziani e per i pasti a domicilio. Purtroppo finora ogni nostra richiesta al Comune di Laives affinché faccia la sua parte, è caduta nel vuoto. Abbiamo ottenuto da loro parole di disponibilità ma poi, quando si è trattato di arrivare al dunque, ci hanno sempre detto che mancano i soldi». La cifra complessiva, aggiunge il direttore Maffeis, si aggira sui 200 mila euro «di cui 40-50 mila per adeguare la cucina, 100 mila per il giardino e 70 mila circa per sistemare il primo piano e renderlo più funzionale. Il Comprensorio fa un ottimo lavoro e solleva il Comune dall’onere di gestione della struttura, ma perlomeno ci metta la sua parte di finanziamenti». Sempre Maffeis spiega che, ad esempio, solo 4 camere attualmente sono dotate di ossigeno e invece servirebbe un impianto centralizzato come in ospedale. Poi ci sarebbe la parte per le demenze da allestire.
Alto Adige 10-5-10
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categoria:salute, comune di laives
venerdì, 07 maggio 2010

Con treni e bus cambiano orario anche le elementari

LAIVES. Diverse mamme di alunni della scuola elementare tedesca sono preoccupate: a causa del cambio di orario dei treni, cambierà pure quello dell’autobus circolare, e questo ha indotto la direzione della scuola elementare tedesca a modificare a sua volta gli orari di entrata e uscita da scuola.
 «Da quello che ci ha spiegato la direttrice - dice una delle mamme - i bambini dovranno entrare alle 7.45 e quindi usciranno verso le 12.20. Abbiamo chiesto che invece gli orari rimangano quelli attuali, vale a dire ingresso alle 7.55 e uscita alle 12.40 e questo perché solo così diverse di noi possono essere a casa quando il figlio rientra. Cambiando invece orario, succederebbe che oltre a dover correre alla mattina (e diventa un disagio specialmente nei mesi invernali) all’uscita i bambini rimarrebbero da soli per almeno un quarto d’ora, una situazione preoccupante se si tiene conto che stiamo parlando di bambini piccoli, che frequentano le elementari».
 Queste preoccupazioni sono state anche esposte ad alcuni rappresentanti della giunta comunale e il vicesindaco avrebbe garantito un interessamento. Resta da capire però se anche la direzione della scuola elementare tedesca accetterà di adeguare gli orari o se invece andrà avanti come stabilito. Le mamme confidano nel buon senso e comunque si dicono pronte anche ad azioni più eclatanti, come una raccolta di firme. «Tante di noi lavorano a Bolzano - spiegano - e quindi diventa impossibile riuscire ad arrivare a casa per le 12 e 20. Così, se modificano gli orari di uscita dalla scuola, succederà che i nostri bambini rischieranno di rimanere su una strada per una ventina di minuti e non ci sembra proprio sia il caso». La giustificazione alle modifiche, come detto, sarebbe quella del cambio di orario nel trasporto pubblico. (b.c.)
Alto Adige 7-5-10
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giovedì, 06 maggio 2010

Paolo Rossi docente a Bolzano per venti giovani attori locali

BOLZANO. Sono aperte fino al 31 maggio le iscrizioni al laboratorio sull’arte della commedia che il noto comico milanese Paolo Rossi terrà a Bolzano dal 14 al 21 giugno per inziativa del Teatro Stabile e del Dipartimento Cultura dell’assessorato pronvinciale. Imparare trucchi e tecniche teatrali da una star dello spettacolo come Rossi è un’opportunità preziosa: l’attore si rivolgerà a a venti giovani tra i 15 e i 25 anni che verranno selezionati.
 A partire dal 2007 Paolo Rossi, insieme alla Compagnia BabyGang, porta avanti un lavoro di ricerca sul Teatro Popolare. Nel corso del laboratorio, Paolo Rossi, coadiuvato dagli attori della Compagnia BabyGang e dal musicista Emanuele Dell’Aquila con cui da anni condivide la scena nei suoi spettacoli storici (fino al più recente, Il Mistero Buffo di Dario Fo, in tournée in questi mesi), condurrà i partecipanti ad esplorare e ad approfondire le tecniche di improvvisazione, allo scopo di creare un patrimonio comune di storie, sketch, canovacci, barzellette, esercizi, canzoni che verranno trasmesse a chi arriva per ultimo, dal quale a sua volta il nuovo gruppo di giovani allievi ruberà tutto ciò che potrà, perché, come dice Paolo Rossi “gli artisti del Teatro Popolare sono prima di tutti ladri molto rispettabili”.
 Il corso, che si terrà al Black Box di Laives, Via Galizia, fra il 14 e il 21 giugno, terminerà con un saggio finale il 21 giugno alle 20.30. Sette gli incontri, dalle ore 17 alle 21. Costo: 100 euro, iscrizioni entro lunedì 31 maggio al Teatro Stabile di Bolzano, Piazza Verdi 40, 39100 Bolzano, ufficioscuole@teatro-bolzano.it - 0471 301566.
Alto Adige 6-5-10
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giovedì, 06 maggio 2010

Antenna sul tetto a Laives per altri 2 anni

Incontro cittadini, giunta, Ctc sui pericoli per la salute Una campagna informativa per usare meno il cellulare

LAIVES. Quella grande antenna per le telecomunicazioni, installata sul tetto della casa delle associazioni, in cima a via Pietralba a Laives, fin dall’inizio è stata guardata dai cittadini circostanti con un certo sospetto: temevano e temono, l’inquinamento elettromagnetico e per questo si erano riuniti in comitato promuovendo anche una raccolta di firme che aveva indotto l’amministrazione comunale ad organizzare una serata pubblica con dei tecnici che hanno rassicurato sostanzialmente tutti.
 I timori nei confronti di possibili rischi per la salute però sono rimasti, tant’è che ieri c’è stato un incontro tra alcuni di questi cittadini, la giunta e i rappresentanti del Centro tutela consumatori per parlare proprio dell’antenna sulla casa delle associazioni, così vicina anche alla scuola materna tedesca oltre che alla casa di riposo di via Dante.
 «Abbiamo convenuto tra tutti che predisporremo un protocollo - spiega il sindaco Giovanni Polonioli - per un impegno comune a realizzare una campagna informativa anche presso le scuole, spiegando ai ragazzi che non è bene utilizzare continuamente il telefonino. Come amministrazione comunale abbiamo garantito che promuoveremo costanti controlli sui livelli di emissione elettromagnetica dell’antenna, anche se gli esperti ci avevano spiegato che saranno molto basse e sotto la soglia di legge. Si è pensato poi di installare attorno alla zona delle colonnine sulle quali i cittadini potranno verificare i livelli di inquinamento elettromagnetico prodotto dall’antenna».
 L’impianto per la telefonia mobile ad ogni modo è destinato a rimanere dov’è, sul tetto della casa delle associazioni, solo un paio di anni, quanto basterà prima che si facciano lavori programmati in quell’edificio e quindi, dopo anche l’antenna dovrebbe essere tolta. Perché si sia deciso di metterla proprio tra le case della città invece che in zona Galizia, come molte altre del genere, lo avevano spiegato i tecnici: i nuovi sistemi di trasmissione dati con i telefonini di ultima generazione, per funzionare al meglio richiedono che le antenne dei ripetitori siano il più vicino possibile alle utenze. Per questo la scelta è caduta sulla palazzina delle associazioni, in cima a via Pietralba. E’ stata esclusa invece la proposta che venisse installata sul tetto del municipio perché su quel tetto, appena possibile, dovrebbero trovare posto i pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica con il sole. (b.c.)
Alto Adige 6-5-10
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mercoledì, 05 maggio 2010

Di Fede: «Nuova struttura in Comune»

È tra le priorità del Pd assieme a riqualificazione di S. Giacomo e scuola di Pineta

BRUNO CANALI
 LAIVES. Per amministrare Laives anche nel prossimo quinquennio, il Pd si affida alla candidata sindaco Liliana Di Fede, sostenuta anche da Verdi, Italia dei valori e Lacivica. 36 i candidati, una rosa rappresentativa dell’intera società locale, con le donne che sono il 37 per cento. Capolista del Pd è Dino Gagliardini, assicuratore e volto nuovo della politica comunale, coordinatore del Pd comunale. Ricandidano anche coloro che in questi ultimi 5 anni hanno rappresentato il partito all’interno della maggioranza: Loris Frazza, assessore uscente alla cultura e ai giovani, Fabrizio Oliver, capogruppo in consiglio comunale e vicepresidente della Comunità di Valle, accanto ad Alberto Alberti, archeologo e a sua volta consigliere nel gruppo Pd, come Roberto Ceol, uno dei veterani del consiglio comunale di Laives.
 Per quanto concerne il programma del Pd, è stato sintetizzato in 11 punti, tra i quali 3 sono classificati come “priorità assolute”. Si tratta della riorganizzazione della struttura amministrativa comunale, il completamento della riqualificazione di San Giacomo (già iniziata col primo lotto) e la nuova scuola elementare di Pineta.
 Accanto a queste, altre 4 priorità, ovvero la riqualificazione di via Kennedy e la costruzione della nuova piazza, per avere il centro commerciale urbano; il completamento della zona sportiva Galizia; la costruzione del nuovo, grande serbatoio idrico a monte della città (già progettato) e la realizzazione anche di ulteriori tratti di passeggiate e piste ciclabili.
 Gli altri 5 punti sintetici sono: nuova via Kennedy intesa come benessere, economia e qualità; un sistema formativo integrato che favorisca l’apprendimento della seconda lingua fin dall’infanzia; verde pubblico per una città modello e attenzione ai giovani e alla cultura in generale.
Alto Adige 5-5-10
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lunedì, 03 maggio 2010


Laives: limitazioni al traffico solo per la sicurezza degli alunni

LAIVES. Alcune mamme hanno criticato il nuovo sistema dei parcheggi in centro. Tra esse c’è Claudia Furlani, che deve servirsi della macchina per portare il figlio a scuola. A loro risponde Fabrizio Oliver (nella foto), presidente del comitato dei genitori della scuola elementare Gandhi e materna di via Nazario Sauro. «La richiesta di introdurre limitazioni al traffico è stata fatta proprio dai genitori e non con finalità repressive verso coloro che debbono portare gli alunni in macchina, bensì per garantire comunque e sempre la massima sicurezza per i bambini quando vanno e vengono da scuola. Come genitori siamo del parere che queste restrizioni siano opportune e anzi, ben vengano altre eventualmente se servissero per aumentare la sicurezza attorno alla zona scolastica». (b.c.)
Alto Adige 3-5-10
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lunedì, 03 maggio 2010

Giunta di Laives: indagine sulle consulenze

BRUNO CANALI
LAIVES. La Corte dei Conti ha inviato alla giunta un «avviso a dedurre» in base al quale sindaco e assessori devono giustificare l’affidamento a Lorenzo Testini di un incarico di collaborazione per 50 mila euro.
 Lorenzo Testini, un tempo consigliere comunale di opposizione per An e attualmente tra i candidati del Pdl a Laives, ottenne dall’amministrazione comunale un incarico di collaborazione coordinata e continuativa per il settore dei lavori pubblici. In sostanza avrebbe dovuto seguire (come ha poi fatto) il delicatissimo settore degli appalti pubblici, dove il Comune effettivamente ha sempre avuto grosse difficoltà a districarsi, ricavandone talvolta anche problemi con le ditte in occasione di importanti appalti. «Questo incarico - spiega Polonioli - prevedeva un costo di 50 mila euro per le casse comunali ed è la somma che la Corte dei conti adesso ci contesta come ipotetico danno per il Comune. Io comunque ho piena fiducia nei giudici e sono sereno, mentre sono letteralmente schifato rispetto al ruolo di determinati esponenti dell’opposizione che, sappiamo, hanno promosso questo genere di iniziative. Io non mi candido più per le comunali, ma comunque sottolineo che mi lascia perplesso il fatto di ricevere queste comunicazioni a ridosso dell’imminente confronto elettorale per una questione che risale ancora al gennaio 2009, ovvero a più di un anno fa. Non vorrei che venisse strumentalizzata proprio per fini elettoralistici».
 La comunicazione della Corte dei conti non è arrivata invece al vicesindaco Georg Forti, il quale era assente in occasione della decisione e quindi il suo nome non dovrebbe figurare sulla delibera relativa all’assegnazione dell’incarico a Lorenzo Testini.
 La vicenda ha molte analogie con quella dell’incarico di consulenza che il Comune affidò all’avvocato Natzler. In quel caso si trattò di materia urbanistica e l’incarico di consulenza al legale venne affidato proprio per garantirsi tranquillità durante determinate decisioni. Anche allora ci fu un intervento della Corte dei conti e non si seppe mai da chi partì la segnalazione. Finì con l’annullamento del processo senza conseguenze per la giunta.
Alto Adige 1-5-10


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giovedì, 29 aprile 2010

Pineta in festa per l’area verde Ma senza ponte

BRUNO CANALI
 LAIVES. Ieri per Pineta è stata una bella giornata di festa perché si è realizzato un sogno: un grande parco davanti alle case al posto delle migliaia di automezzi che transitavano un tempo, quando la variante non c’era. Per salutare l’evento sono arrivati in tanti e la manifestazione è stata aperta dai bambini delle scuole materna ed elementare, che hanno anche piantato nuovi alberi nel nuovo parco. Poi sono arrivati Durnwalder e gli assessori Tommasini e Mussner, anche loro festeggiati dai bambini con canti e danze.
 «Vediamo oggi che il progetto è stato una scelta giusta - ha dichiarato proprio l’assessore Florian Mussner - perché la popolazione locale l’ha accolto bene».
 Qualche polemica, invece, quando lo stesso Mussner ha fatto capire che per il collegamento pedociclabile tra Pineta e la zona Galizia si opterà per un sottopasso invece che per il ponte promesso all’inizio. «Vedrete che la soluzione sarà all’altezza delle attese - ha garantito Mussner - e parliamo di sottopasso perché si è capito che il ponte sarebbe tecnicamente una soluzione troppo impegnativa e costosa: sarebbe alto 9 metri e avrebbe una rampa di accesso molto lunga, dato che dovrebbe garantire una pendenza massima del 5 per cento, a misura di carrozzina. Costerebbe anche 1,5 milioni di euro, mentre il sottopasso sarebbe lungo solo 17 metri, farebbe risparmiare terreno e anche soldi. Con il Comune come partner, coinvolgeremo la gente nelle scelte e vedrete che la soluzione alla fine sarà ugualmente valida».
 A sua volta, Christian Tommasini ha ricordato l’iter che ha portato Pineta ad avere il parco, quando lui era ancora assessore comunale: «È un ottimo lavoro - ha aggiunto - e la Provincia sta investendo molto su Pineta, vedi gli alloggi per il ceto medio alla Toggenburg e i giovani. Rimangono alcune situazioni aperte da risolvere, come i collegamenti e il trasporto pubblico».
 Durnwalder infine ha sottolineato che proprio grazie alla collaborazione tra Provincia e Comune è stato possibile arrivare ad una soluzione così interessante per Pineta. «Col Comune di Laives c’è stata sintonia, aperta e sincera - ha detto Durnwalder - e sicuramente Laives ha diritto ad avere questo interesse da parte nostra dopo anni nei quali ha subito i problemi di Bolzano».
 Contenti anche il sindaco Polonioli e il suo vice Georg Forti per questo risultato.
 Per questa occasione, Franco Magagna, della lista Lacivica, prende posizione per ricordare come sia stata dura arrivare alla variante spostata. «Quanto realizzato non è esclusiva di Pineta ma conquista di tutti - scrive Magagna - e quanto ottenuto, lo ricordiamo, è stato grazie alla correzione del progetto che prevedeva la variante interrata. Avrebbe comportato una sola corsia verso Laives e Pineta avrebbe continuato a subire il traffico di transito. Ora invece viene presa a modello per riqualificare via Kennedy».
Alto Adige 29-4-10


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mercoledì, 28 aprile 2010

Inaugurazione dell'area verde di Pineta

LAIVES. Per la festa d’inaugurazione della nuova area verde ricreativa davanti a Pineta, oggi alle 12 saranno presenti anche il presidente Luis Durnwalder, il vice Christian Tommasini e l’assessore Florian Mussner. L’amministrazione comunale ha preparato un programma accattivante, che vedrà già alle 11 i bambini della scuola materna “Il sorriso” e dell’elementare “Collodi” di Pineta come protagonisti. Saranno loro infatti a mettere a dimora nuove piante ad alto fusto con le rispettive targhette: così piante e bambini cresceranno assieme, ricordano la bella occasione.
 Alle 12 invece la cerimonia vera e propria, con i vertici della giunta provinciale e comunale. Ci sarà musica offerta dagli allievi dell’Istituto musicale Vivaldi e quindi gli interventi di Durnwalder, Mussner e Tommasini. Verrà anche presentato a tutta la popolazione il progetto per la riqualificazione di Pineta, dopo l’avvenuto spostamento della SS12 da via Brennero. Alla fine, taglio del nastro e benedizione del nuovo, grande parco, che d’ora in avanti sarà a disposizione di tutti, non solo degli abitanti di Pineta. Proprio per loro è un appuntamento storico: dopo decenni di caos davanti all’abitato, Pineta torna a respirare e ad avere gli spazi vitali dei quali ha diritto. (b.c.)
Alto Adige 28-4-10
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mercoledì, 28 aprile 2010

Christanell sui rifiuti verdi «Il problema non è risolto»

LAIVES. Da progetto pilota per il servizio di raccolta rifiuti ad «incubo di tutti gli assessori comunali». Lo afferma Reinhard Christanell, candidato sindaco per l’Udc. «Sono stati spesi molti denari per un “progetto pilota” di cui andava fiero il Comune di Laives - ricorda Christanell -, un progetto imitato anche altrove ma poi abbandonato per passare la mano alla Seab. Non c’è più nemmeno un assessore all’ambiente, che pure servirebbe di questi tempi e ciò nondimeno, i problemi sono tutt’altro che cessati. Ciò che desta meraviglia è l’approssimazione con cui questi come tanti altri problemi vengono affrontati, senza una logica complessiva che aiuti a migliorare il servizio anziché peggiorarlo. Un provvedimento singolo non può, a mio avviso, rovesciare il progetto generale e se, come nel caso dei rifiuti verdi, c’è maleducazione e cattivo uso da parte del cittadino, vuol dire che manca la prevenzione e la repressione. Togliendo i cassonetti, si cura la malattia... abolendola».
Alto Adige 28-4-0
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martedì, 27 aprile 2010

La Seab replica alle accuse di Albrigo

 LAIVES. Botta e risposta tra Seab e il presidente del Centro tutela consumatori, Maurizio Albrigo, sul servizio di raccolta dei rifiuti a Laives. «La raccolta è quotidiana - dicono dalla Seab - così come la pulizia attorno ai bidoni, alle campane e ai sistemi interrati. I nostri addetti raccolgono ogni giorno rifiuti abbandonati accanto ai contenitori e dal 2007 sono stati avviati diversi nuovi servizi, tutti con risorse interne, ottimizzando i cicli di lavoro. Monitoriamo costantemente la situazione e su questo possiamo fornire documentazione».
 «La mia presa di posizione - spiega Albrigo - era esclusivamente indirizzata a sollevare il problema di gestione del servizio rifiuti, che dovrà essere risistemato dalla nuova amministrazione comunale. Non critico la Seab, che peraltro ha acquisito una situazione preesistente dal Comune di Laives». (b.c.)
Alto Adige 27-4-10


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categoria:comune di laives, antiinquinamento
domenica, 25 aprile 2010

«No agli acquisti fuori città»

BRUNO CANALI
LAIVES. Per un pomeriggio, sollecitati dall’assessore Bruno Ceschini, commercianti ed operatori economici locali si sono ritrovati e hanno festeggiato tutti quei colleghi che hanno maturato almeno 25 anni di ininterrotta attività. Complessivamente sono una cinquantina e su tutti spicca, come veterana, la macelleria di Karl Koch, aperta da ben 92 anni ovvero, da quando, nel 1919, il nonno dell’attuale proprietario avviò l’attività di macellaio a Laives. Premiati anche gli “anziani” del mercato del contadino, quelli che oramai da 14 anni, come nel caso di Georg Zelger, puntualmente all’arrivo della primavera aprono il banco al sabato mattina dietro al vecchio municipio per offrire verdura e frutta fresca, coltivate con metodi tradizionali.
 «È specialmente in momenti difficili, come quello che l’economia in generale sta attraversando, che ritengo giusto festeggiare il commercio e i suoi operatori - ha detto l’assessore Ceschini salutando tutti - perché coloro che resistono da così tanto tempo sul mercato, sono anche portatori di valori che meritano riconoscimento».
 Ceschini ha quindi accennato al servizio di vicinato che viene garantito proprio dai piccoli commercianti, «un servizio socialmente utile - ha aggiunto - che va salvaguardato. Quello che mi rallegra è vedere comunque le stesse facce viste cinque anni orsono, quando organizzammo identica festa del commercio a Laives: significa che avete resistito nonostante tutte le difficoltà che ci sono».
 Lo scorso anno l’amministrazione comunale aveva anche approvato il nuovo piano commerciale, strumento indispensabile per la programmazione del settore. Uno dei problemi principali rilevati anche dagli specialisti è quello del pendolarismo degli acquisti, ovvero di cittadini locali che preferiscono recarsi altrove per le proprie spese, soprattutto abbigliamento, scarpe e mobili.
 «Non sempre è una scelta logica e vantaggiosa comunque - ha dichiarato Ceschini all’assemblea - perché le valutazioni non si possono fare esclusivamente sul prezzo di acquisto della merce. Anche l’assistenza è valore aggiunto e va tenuta presente quando si compera qualche cosa. Quest’anno, per la prima volta, nel novero delle categorie da premiare abbiamo inserito anche i contadini che organizzano il mercatino del sabato in centro».
 Non si è accennato invece alla possibilità che prima o poi sbarchino anche a Laives (o nei dintorni) i grandi centri commerciali. È uno dei timori di tutti i piccoli commercianti e anche se intanto non ci sono previsioni del genere che riguardano specificatamente il territorio comunale di Laives, comunque preoccupano le voci secondo le quali uno di questi mega centri potrebbe arrivare in zona industriale a sud di Bolzano, a pochi chilometri dalla città di Laives quindi, con l’attrazione che eserciterebbe inevitabilmente anche sulle comunità a sud del capoluogo. Intanto sono solo ipotesi, ma il consiglio anche di chi ha predisposto il piano del commercio comunale è stato quello di sviluppare le potenzialità di Laives anche nel settore commerciale.
Alto Adige 25-4-10
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sabato, 24 aprile 2010

          

A Laives di questo si parla: rifiuti e collegamenti

 Prendo atto che i problemi della popolazione di Laives da me sollevati con le mie lettere al giornale Alto Adige, il mese scorso sull’autobus da e per l’ospedale, e recentemente sulla mala gestione dei rifiuti, hanno sollevato dibattiti nella cronaca locale. Gli assessori uscenti si sono prodigati a dare spiegazioni, spesso evasive, e fare proposte su tematiche che solo ora si propongono di affrontare. Io non ho fatto altro che portare all’attenzione di tutti le problematiche che i numerosi che mi contattano su facebook, mi fanno presente. Fa specie che adesso, a ridosso delle elezioni, siano improvvisamente nelle preoccupazioni degli organi competenti.
 Mi chiedo solo: chi dopo le elezioni del 16 maggio si farà carico di portare le istanze degli abitanti di Laives, forse coloro che in questi ultimi anni, pur avendo avuto incarichi nelle relative competenze, hanno taciuto e sono rimasti inerti?
Daniel Raffaelli LAIVES
Alto Adige 24-4-10

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sabato, 24 aprile 2010


Rifiuti, la Cisl contro il Comune di Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. Nella discussione sul servizio di raccolta dei rifiuti entra anche Maurizio Albrigo, presidente del Centro tutela consumatori e sindacalista della Cisl. «Non voglio entrare in polemica con le forze politiche - afferma Albrigo - ma spiegare anche perché il servizio rifiuti a Laives è il più costoso». E Albrigo critica anche la decisione di Comune e Seab di ritirare dalle strade parte dei cassonetti per i rifiuti verdi.
 Albrigo parte dal 1987, anno nel quale l’ingegner Corrado Giacomelli presentò un progetto per raccolta dei rifiuti e raccolta differenziata mediante. «Dopo quasi 23 anni - continua Albrigo - gli altri Comuni della provincia hanno messo in campo il sistema della raccolta differenziata sulla linea tracciata allora da Giacomelli, con dei risultati lusinghieri in merito alla differenziata e percentuali che raggiungono il 70 - 80 per cento, eccezion fatta per Bolzano. Quanto alle tariffe, Laives è al secondo posto in provincia, con un costo di 230,14 euro per una famiglia di 4 componenti e di 132,96 euro, per una di due componenti. Nei Comuni dove invece si applica la raccolta con cassonetto personalizzato, oggi la tariffa oscilla tra 55 e 71 euro».
 Albrigo quindi va avanti e ricorda quando il Comune di Laives distribuì centinaia di cassonetti di piccola dimensione, i “Sulo”, a gran parte della cittadinanza per la raccolta personalizzata e quindi si decise per l’installazione di quattro isole ecologiche interrate insieme ad altre di superficie, oltre ai “Poettinger”, con un costo che superò i 700 mila euro, ritirando contemporaneamente i Sulo.
 «Le isole interrate però creano disagi più che vantaggi - afferma Albrigo -. Sarebbe bastato verificare ciò che succedeva con quella installata (e poi abbandonata) a Bolzano, in piazza Matteotti. Nel 2006 il servizio rifiuti è passato alla Seab: inefficienze e costi sono stati scaricati sulla tariffa che i cittadini di Laives debbono pagare».
Alto Adige 24-4-10


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venerdì, 23 aprile 2010

I centri giovanili: proteste insensate

BRUNO CANALI
LAIVES. “Un centro giovanile non è un’agenzia preposta alla creazione di eventi: è molto di più, e non ci si va solo per passare il tempo”. Valentina Casera, presidente della cooperativa “Arcoop” che gestisce il centro giovanile “No Logo”, in zona Galizia, trova fuori luogo le considerazioni di alcuni giovani sulla gestione dei centri e sulle attività in generale.
 Da dieci anni la cooperativa gestisce con il volontariato il centro No Logo - spiega Valentina - e in questi anni le soddisfazioni sono state numerose, pur avendo incontrato anche tante difficoltà. La cooperativa viene finanziata da contributi pubblici, comunali e provinciali e la relativa documentazione è accessibile a chiunque. Per quanto riguarda l’apertura, si è accennato alla breve pausa di Natale, una chiusura limitata allo smaltimento delle ferie degli animatori”.
La presidente infine non ritiene penalizzante il fatto che il No Logo sia in zona Galizia, distante dalle case: “Così non si disturbano i cittadini in occasione di feste o concerti. Siamo sempre aperti a tutti e tutti sono bene accetti”. Altro presidente e la “musica” rimane uguale. Franco Baldo guida l’associazione Centro Don Bosco, che ha anche un centro giovanile, il “Beehive”.
 “Noi siamo sempre aperti - dice Baldo anche se il nostro target è prevalentemente composto da piccoli più che da ragazzi. Viviamo grazie al volontariato perché i contributi, seppure ci sono, sono minimi e coprono le spese per il personale. I ragazzi intervistati hanno lamentato l’assenza di un cinema, ma ricordo che quando qui da noi si facevano delle serie di film, il pubblico era molto scarso. Certo, non potevamo offrire delle “prime”, ma comunque le pellicole erano di attualità e nonostante questo e i prezzi minimi, abbiamo chiuso per scarso interesse. Io sono convinto che manchi anche una certa mentalità per le offerte culturali: sabato abbiamo proposto un bel concerto e sono arrivate meno di 20 persone. E’ logico che ci si demoralizza a lungo andare”.
 Martin Bernardi è presidente del centro giovanile “Speed” a Pineta e anche lui esprime lo sconcerto dei colleghi per certe critiche ai centri giovanili. “Ci siamo riuniti e abbiamo analizzato le affermazioni lette sul giornale dice Bernardi - e Secondo noi sono sbagliate o incomplete. Come direttivo della Rete giovani di Laives organizzeremo - dopo le elezioni - una serata informativa per chiarire tutti i malintesi. Proporremo anche un interessante progetto che coinvolgerà attivamente centri giovanili, altri enti e tanti giovani”.
Alto Adige 23-4-10
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mercoledì, 21 aprile 2010

Sui rifiuti è scontro Bianchi-Di Fede

BRUNO CANALI
LAIVES. Per Christian Bianchi, candidato sindaco del centrodestra, eliminare parte dei cassonetti per la raccolta dei rifiutI verdi è stato un errore. Per Liliana Di Fede, candidata sindaco per il centrosinistra e assessore con competenza proprio sui rifiuti, si è trattato di una scelta inevitabile.
 «Una scelta adottata con sommo dispiacere - dice Di Fede - consapevoli che avrebbe procurato disagi a parte della comunità».
 A sua volta, Georg Forti, candidato sindaco per la Svp, ritiene che almeno per i condomini (che hanno ricevuto il cassonetto per il verde dalla Seab) la soluzione è arrivata e funziona. «Se anche i privati riusciranno, dove possibile, ad unirsi in gruppi - dice Forti - io sarei dell’idea di spingere sulla Seab affinchè metta a disposizione i cassonetti per il verde anche a loro, a patto ovviamente che si prendano la responsabilità per un utilizzo corretto».
 «La questione di attualità dei cassonetti per il verde tolti in parte dalle strade a causa di qualche maleducato - attacca però Bianchi - ha visto proprio Liliana Di Fede come protagonista della decisione. Ritengo che questa scelta sia stata comunque un grande errore, perché causare un disagio a molti cittadini per risolvere i problemi di pochi è assolutamente contro lo stesso concetto base della democrazia. Ritengo quindi che, vista la stagione e considerato che i cittadini hanno necessità proprio in questo periodo dei cassonetti per i rifiuti verdi, questi vengano immediatamente riposizionati».
 Liliana Di Fede a proposito ricorda però che in tutta la nostra provincia sono attualmente solo 2 i comuni che offrono questo tipo di servizio gratuitamente, con i cassonetti lungo le strade, e si tratta proprio di Laives e Bolzano. «A Bressanone invece il servizio si paga - aggiunge Liliana Di Fede -. Non tutti i cassonetti sono stati eliminati e chi non lo trova in strada può portare i rifiuti verdi al centro di riciclaggio, cosa che succede normalmente in tutti gli altri Comuni della provincia. Valuteremo comunque un potenziamento del servizio».
 Di responsabilità come requisito per riavere i bidoni per il verde parlano sia Forti che Bianchi, perché, come spiega anche Liliana Di Fede, «ci è chiaro che abbiamo creato una scomodità ai cittadini. Però le decisioni non possono riguardare i singoli, ma va tenuto conto della qualità del servizio nel complesso e questa, come detto, non c’era più, a causa di un uso scorretto dei cassonetti stessi. Non sarebbe nemmeno nell’interesse dei cittadini mantenere un servizio come era prima, se non garantisce i requisiti minimi di qualità, che si traducono in meno costi per tutti».
 Altra questione, le isole interrate che si bloccano troppo spesso. «Effettivamente si vedono sacchetti abbandonati vicino alle isole - dice Georg Forti - e non sempre a causa dei blocchi». Che i sistemi interrati siano più delicati del resto è assodato e lo ammette anche Liliana Di Fede: «I Poettinger in superficie invece macinano tutto - dice - ma, al di là della maggior delicatezza delle isole interrate, è anche provato che spesso a bloccarle è un uso improprio da parte dei cittadini: non si può spingere ad esempio una cassetta di legno o un sacco enorme nella bocca d’ingresso dell’isola, perché inevitabilmente questa si blocca».
 In merito c’è anche una nota della Lega Nord che auspica l’istituzione di “osservatori volontari” per controllare il corretto uso dei cassonetti del verde.
Alto Adige 21-4-10
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martedì, 20 aprile 2010

Proteste a Laives per i cassonetti del verde

BRUNO CANALI
LAIVES. Dopo avere constatato che in varie zone del territorio comunale i soliti maleducati continuavano a gettare ogni sorta di rifiuto anche nei cassonetti riservati alla raccolta del verde, Comune e Seab hanno deciso per la soluzione drastica: hanno tolto i cassonetti del verde dalle strade.
 Questo però sta creando notevoli disagi alla comunità, che chiede il ripristino del servizio. Di 74 bidoncini che c’erano, ne sono stati ritirati 28. Ne rimangono quindi 46, ma intere zone, vedi via Marconi, via Dante e via Sottomonte, ne sono sprovviste. Chi ci abita ed ha un giardino o un orto non sa più come fare: l’unica soluzione è caricare i rifiuti verdi in macchina e portarli al centro di riciclaggio in zona Galizia.
 Va meglio per i condomini che hanno potuto fare richiesta alla Seab per ottenere un bidoncino con lucchetto: finora ne sono stati distribuiti 21 e dalla Seab fanno sapere che altre 17 richieste sono in fase di verifica. Maggiori difficoltà per i privati che hanno uno spazio verde a casa.
 «La prima volta che mi è capitato - dice Laura Panfilo - non sapevo che avevano tolto i cassonetti per i rifiuti verdi. Ho pulito il giardino e mi sono recata in via Marconi, ma il cassonetto era sparito. Ora devo andare in zona Galizia, al riciclaggio, che tra l’altro al sabato pomeriggio è chiuso. Sono io sola ad avere il giardino nella casa dove abito e quindi non posso richiedere un bidone condominiale alla Seab. Penso anche alla signora anziana che abita qui vicino e non è più autosufficiente. Eppure non mi pare che le tariffe dei rifiuti siano calate, anzi!».
 Stesso problema anche per Ida Ninz, che abita in via Huber: «Per fortuna che c’è mio fratello con la macchina - spiega - perché altrimenti sarebbe un bel problema portare i rifiuti verdi al centro di riciclaggio così lontano. Attorno a casa abbiamo un discreto spazio verde e ogni volta che si taglia l’erba o si fa pulizia, il volume dei rifiuti è notevole. Certo che prima era molto più comodo, con il cassonetto in via Marconi. Purtroppo lo hanno tolto per colpa di qualche maleducato».
 Bruno Comunello portava i suoi rifiuti verdi al cassonetto di via Marconi, oppure a quello di via Innerhofer, dato che abita in via Kennedy. «Adesso è un problema, dato che lo hanno eliminato, e non mi rimane che raggiungere ogni volta il centro di riciclaggio. Quello dei rifiuti e relativi sistemi di raccolta è comunque un problema generale. Anche l’isola ecoplogica vicina a casa mia spesso è bloccata. Inoltre emana anche cattivi odori, nonostante sia vicina alla scuola materna di via Kennedy».
 Mauro Busetti è invece un amministratore di condomini e qui la musica cambia. «Quando hanno tolto i cassonetti del verde per le strade, abbiamo chiesto per i condomini un cassonetto condominiale. La Seab ce li ha forniti e direi che la cosa funziona bene. Il servizio di svuotamento è gratuito ed inoltre il bidoncino del verde è sulla proprietà condominiale, chiuso con il lucchetto. In questo modo vi possono scaricare i rifiuti verdi esclusivamente gli abitanti del condominio stesso e così, se c’è qualche cosa che non va, si fa presto ad individuare di chi è la colpa. Direi che per quanto riguarda almeno i condomini, sia questa la strada giusta».
 Del problema si è discusso a più riprese anche in consiglio comunale, con polemiche tra maggioranza ed opposizione. Andrà trovata una soluzione anche per i privati che hanno orti e giardini da tenere in ordine.
Alto Adige 20-4-10
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categoria:ambiente, comune di laives, antiinquinamento
domenica, 18 aprile 2010

A Laives un fallimento la raccolta rifiuti

Lo sperpero di denaro fatto dal comune di Laives negli ultimi 10 anni sulla raccolta dei rifiuti è ormai evidente a tutti. Le centinaia di bidoni famigliari e condominiali acquistati, alcuni mai usati, altri invece distribuiti ed usati solo per un breve lasso di tempo, ma poi tutti ritirati, giacciono inutilizzati come simbolo evidente dell’incapacità di gestire i servizi di pubblica utilità. Astutamente, prima sono stati spostati di continuo, poi per non farli sembrare troppi se ammassati in un solo luogo, hanno pensato bene di parcheggiarli in tre distinti punti del territorio comunale: a Laives in fondo a via F.Filzi ed al centro di riciclaggio in zona Galizia, nella frazione di S.Giacomo in via Pascoli. In seguito, dopo continui ping pong decisionali e cambi di rotta sulla metodologia della raccolta rifiuti, per liberarsi della problematica, dato che non erano in grado di gestirla, hanno deciso di affidarla da fine 2006 alla Seab, cercando di scaricare su questa le continue inefficienze. Tuttavia il comune non può tirarsi fuori dal problema della mala gestione dei rifiuti, infatti detiene esso stesso una partecipazione nella Seab; ma cosa più importante, va fatto presente che l’attuale Assessorato alle attività sociali è responsabile, come risulta scritto anche sul sito internet del comune, del”servizio asporto rifiuti e dei relativi contatti con la società concessionaria dei servizi”. Visto che però è inutile recriminare sul passato, a cui ricordo resta solo il denaro gettato alle ortiche, si incominci a migliorare il presente ripristinando i bidoni del verde e del cartone, infatti non è moralmente corretto levarli creando un disservizio a tutti gli utenti, solo a causa dell’incapacità del comune di controllare la maleducazione di alcuni. Per il futuro, ma imminente e non remoto, dato che sia le Isole che i Multipress pesano i rifiuti ivi inseriti, si passi alla tariffa rifiuti basata sul peso del conferito, al fine di premiare coloro che già effettuano la raccolta differenziata, per fortuna moltissimi nonostante i disservizi, ed incentivare a farla anche coloro che ancora non la fanno.
Alto Adige 18-4-10

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categoria:comune di laives
sabato, 17 aprile 2010


I giovani vogliono pub e cinema a Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. «Prima che futuro, i giovani sono presente». Lo ha detto uno dei candidati alle comunali. Proprio i giovani si attendono sostanziali novità dalla politica. Ne abbiamo sentiti alcuni, in rappresentanza di coloro che a maggio saranno chiamati alle urne per scegliere i loro rappresentanti.
 «Quello che chiediamo prima di tutto ai politici - dice Alessio Paoli - è che mantengano quello che in questo periodo vanno promettendo per la campagna elettorale. Per il resto, direi che qui a Laives non c’è molto per i giovani e anche dell’attività dei centri giovanili non è che se ne sappia granchè. Talvolta sono anche chiusi. Tra i desideri metterei anche la possibilità di poterci recare al Safety Park con le nostre moto per girare sulla pista: attualmente non si può e l’unica cosa, per chi ama i motori, rimane quella di prendere in affitto un gokart di quelli che ci sono lì».
 Di centri giovanili parla anche Francesca Mellarini, giovane mamma: «Non sono gestiti come si potrebbe ed inoltre, essendoci di mezzo finanziamenti pubblici, sarebbe interessante anche sapere come vengono spesi. Il centro “No Logo”, in zona Galizia, durante le feste di Natale era chiuso e mi è sembrato un assurdo, visto che i ragazzi che vanno a scuola erano in vacanza. Mi pare che invece il centro Fly, per i ragazzi di lingua tedesca, sia gestito un po’ meglio. Tornando alla Galizia, ci sono strutture con grandi potenzialità adesso e credo siano interessanti anche per altre attività; però chi decide come usarle?». Francesca invece promuove i parchi pubblici che, dice, «sono belli, ben tenuti e puliti. Però vanno bene per i bambini più piccoli, mentre per gli adolescenti servirebbe altro».
 Per Francesco Ghersini, «a Laives manca un locale tipo il pub, dove magari poter ascoltare musica dal vivo fino a tardi. Invece occorre andare a Bolzano per queste cose. I centri giovanili potrebbero diventare una valida alternativa, a patto che pubblicizzino maggiormente ciò che fanno perché delle iniziative in cantiere si riesce a conoscere poco».
 Ugo “Kuki” Cont è del parere che il centro giovanile in Galizia sia troppo distante dall’abitato, «quasi un ghetto nascosto. A Laives poi manca un cinema, da quando il Don Bosco non fa più proiezioni, e il livello culturale è scarso. Bisognerà lavorarci molto per risolvere i problemi. Una proposta che farei sarebbe anche quella di creare un fondo con parte degli stipendi dei nostri politici, per emergenze sociali, per le famiglie in difficoltà e malati psichici. Vedo situazioni molto difficili».
 Debora Scaperrotta ha la sensazione che, anche per i centri giovanili, «è come se mancasse qualche cosa. Si parla di giovani ma a decidere sulle politiche giovanili poi sono sempre gli adulti e la politica ci si mette di mezzo. Invece i giovani dovrebbero potersi autogestire almeno in parte, come fu anni fa con i locali all’ex Enal».
 «Manca effettivamente un cinema a Laives - sostiene anche Sabrina Gasparini - e ci troviamo in tanti a Bolzano per vedere qualche buon film. Ho due figli, di 11 e 13 anni, che non vanno al centro giovanile ma preferiscono la compagnia degli amici o la play station. Giocano a calcio tre volte la settimana, ma sicuramente una struttura come quella che c’è in zona Galizia potrebbe offrire potenzialmente molto di più. I parchi pubblici sono belli, anche se sono a misura di bambini piccoli e non più di coloro che hanno superato i 10 anni d’età e oramai cercano altro».
Alto Adige 17-4-10
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categoria:giovani, comune di laives
venerdì, 16 aprile 2010

I fedeli: «Non cambiateci la chiesa»

BRUNO CANALI
LAIVES. I fedeli di Laives sono d’accordo sul fatto che la vecchia chiesta cittadina vada restaurata, ma auspicano anche che lo si faccia rispettando più possibile la situazione originaria. Molti sono disposti a contribuire finanziariamente all’intervento purché appunto non sia troppo invasivo.
 Questo concetto è stato ribadito durante le due riunioni pubbliche recenti. È stato per entrambe le serate l’architetto Georg Klotzner, uno dei progettisti della nuova chiesa, ad illustrare al pubblico i danni provocati dal passare degli anni all’edificio della vecchia chiesa. «Il nemico numero uno, quello più insidioso, è l’umidità - ha detto l’architetto - perché ormai è penetrata dal terreno nelle murature, così come il tetto, in pessime condizioni, permette l’infiltrazione di acqua piovana fino alle travi di sostegno. Gli effetti nefasti si vedono sempre più estesamente ed inoltre, come per l’arcata sopra l’altare, si sono aperte preoccupanti crepe che non lasciano presagire nulla di buono». Occorre intervenire con un risanamento totale, che comprenda pure le vetrate artistiche (rotte in più punti a sassate dai vandali) e le tinteggiature: su questo tutti d’accordo.
 Le perplessità della gente invece riguardavano ulteriori lavori nella navata, vedi il rifacimento del pavimento o lo spostamento all’indietro dell’altare per recuperare una cappelletta da una cinquantina di posti. Su questo, diverse persone hanno chiesto di modificare il meno possibile la situazione esistente e qualcuno ha subordinato ciò all’eventuale donazione di soldi che la parrocchia avvierà in futuro per coprire l’ingente somma necessaria per le sistemazioni: in tutto si parla di 1,6 milioni di euro e dalla Sovrintendenza ne arriverebbero 350 mila, quindi il resto andrebbe trovato anche tra i fedeli. Tra le ipotesi era stata avanzata anche quella della vendita delle tegole ma, appunto, molti dei parrocchiani si dicono favorevoli al contributo finanziario se l’intervento architettonico non sarà «invasivo».
 Durante l’ultima serata è intervenuto tra gli altri anche Alberto Alberti, archeologo locale, che ha chiesto di riportare a Laives anche l’altarino gotico un tempo al Peterköfele (attualmente è a Bressanone) e quindi anche di effettuare adeguati sondaggi sotto il pavimento della chiesa che si propone di abbassare con il restauro. «Occorre verificare se c’è traccia del vecchio pavimento - ha detto Alberti - e sarebbe opportuno un sondaggio archeologico. Quanto ai resti di affreschi, dovrebbero esserci quasi sicuramente: quando abbiamo scavato, anni fa, abbiamo trovate molte tracce di muratura dipinta».
Alto Adige 16-4-10
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categoria:comune di laives
giovedì, 15 aprile 2010


Cementificazione del territorio e nuovo lido comunale




Le forze politiche continuano a discutere sulle proposte che da varie parti vengono avanzate, ma difficilmente riescono ad andare al cuore dei problemi allontanandosi sempre più dalle esigenze dei cittadini. È il caso della discussione intorno al lido ed all’idea di finanziarlo attraverso la costruzione di un quartiere “di qualità” da costruire nei pressi di uno stadio. La proposta di collocazione è già di per sé strampalata, ma Laives, o meglio, i suoi abitanti, hanno bisogno di un mega-lido e soprattutto sentono la necessità di un quartiere elitario proprio nel momento in cui la crisi sta colpendo sempre più larghi strati della popolazione anche nella nostra sin qui florida provincia? Si ragiona sempre così: il comune non ha soldi e quindi dobbiamo inventarci qualcosa per trovarli. Ecco allora che ci si propone per l’insensato e dannoso progetto della cittadella dello sport o, poiché il lido andrebbe ristrutturato, si pensa di svendere una parte del territorio alla lobby dei costruttori. Ma a Laives servono appartamenti? E di che tipo? Per i ceti popolari? Per la classe media? Per un’elite che ambirebbe ad una specie di Beverly Hills paesana? Non si tiene assolutamente conto che già abbiamo le zone Toggenburg uno e due a Pineta, la zona Ammon a San Giacomo e nella stessa Laives importanti aree non ancora realizzate. E allora cosa si vuol fare? Rendere tutto il nostro territorio una colata di cemento per andare incontro alle esigenze di bilancio ed agli appetiti dei costruttori? Laives non si merita tutto questo: certo c’è bisogno di un lido, ma a prezzi accessibili a tutti e quindi non ci interessa un’acquarena  che richiamerebbe utenti da fuori, ma per i prezzi necessariamente più alti, escluderebbe importanti fasce di popolazione residente. Meglio sarebbe la collocazione nella zona sportiva, ma se i costi sono proibitivi lo si lasci dov’è, lo si ristrutturi e lo si ampli visto che il terreno è già a disposizione, ma si eviti di costruire un nuovo quartiere di cui in questo momento non abbiamo proprio bisogno.



Rifondalaives – L’Alternativa
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categoria:comunicati, comune di laives
giovedì, 15 aprile 2010


Laives, quattordici le liste per le comunali LAIVES.


 
È scaduto ieri il termine per la presentazione delle liste elettorali, sono 14 quelle che concorreranno a Laives, con 7 candidati alla carica di sindaco in occasione delle elezioni comunali, in programma il 16 maggio.  I partiti sono questi: Partito Democratico, Pdl, Svp, Freiheitlichen, Lega Nord Laives - Leifers, Verdi - Grüne, Laives Pro Leifers, Lista civica Laives futura (certificata Beppe Grillo) Lacivica, Udc, Indipendenti democratici, Italia dei valori, Rifondalaives - L’alternativa e Unitalia.  I candidati alla carica di sindaco sono: Liliana Di Fede, sostenuta da una coalizione di centrosinistra composta da Pd, Verdi, Italia dei valori e Lacivica; Christian Bianchi, a sua volta sostenuto dalla coalizione formata da Pdl, Lega Nord e Unitalia; Georg Forti per la Svp; Reinhard Christanell per l’Udc; Marco Delli Zotti sostenuto dalle liste Laives Pro Leifers e Lista civica Laives futura; Raimondo Pusateri con la lista degli Indipendenti democratici; e infine Markus Larcher per i Freiheitlichen.  Rispetto a cinque anni orsono, il numero dei candidati sindaci - sette - rimane invariato e però solo Raimondo Pusateri e Georg Forti ritentano la scalata al vertice dell’amministrazione comunale rispetto ad allora. Aumentano invece di una unità (da 13 a 14) le liste in corsa questa volta e quindi lo scenario politico entro il quale a maggio si svolgeranno le elezioni comunali si presenterà ancora più frammentato rispetto a cinque anni fa. Trenta i posti disponibili in consiglio comunale e sette quelli nell’esecutivo più ristretto di giunta, sindaco compreso. (b.c.)

Alto Adige 14-4-10
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martedì, 13 aprile 2010




Conferenza: Quando il cibo diventa un'ossessione


Mercoledì 14 alle 20 in municipio una serata proposta dal Comitato per le pari opportunità


Comune di Laives comunicati

I disturbi del comportamento alimentare sono la malattia che causa più morti tra le ragazze di età compresa tra i 12 e i 25 anni. Eppure sono disturbi che restano avvolti nel silenzio a causa di sensi di colpa, vergogna e insicurezza. Partendo dalla consapevolezza che parlarne aiuta (soprattutto a non sentirsi sole e schiacciate da questo problema), il Comitato per le pari opportunità del Comune di Laives organizza per mercoledì 14 aprile alle 20 in municipio un incontro dal titolo “Quando il cibo diventa un’ossessione”. Relatrice, Raffaela Vanzetta. L’argomento sarà introdotto da un filmato prodotto dal Centro per i disturbi alimentari.


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domenica, 11 aprile 2010


Collegamento con la cittadella dello sport




In questi giorni si sono susseguiti alcuni interventi sulle modalità di collegamento di Pineta con la zona sportiva Galizia. Ricordiamo che inizialmente era previsto un sottopasso e solo successivamente, per non meglio precisate difficoltà tecniche, si era optato per un sovrappasso.



Oggi non si tratta di legarsi per puntiglio ad una delle due soluzioni: entrambe presentano svantaggi e vantaggi che andrebbero analizzati con cognizione di causa, ma a nostro avviso è molto più importante porsi il quesito di che cosa andiamo a collegare.



Innanzitutto, se i progetti su cui punta la stragrande maggioranza delle forze politiche che oggi si propongono per governare il nostro comune, andranno in porto, nella zona ad ovest di Pineta avremo un enorme cantiere delle cui conseguenze ci stiamo accorgendo in questi giorni. È evidente dunque che occorre da subito porre rimedio al rumore e alla polvere, ma anche agli effetti che l’accumulo di materiale rischia di provocare: l’affioramento dell’acqua intorno ai materiali di risulta, senza interventi che permettano il suo deflusso, rischia di ricreare un ambiente ottimale per il proliferare di quelle zanzare che per anni hanno infestato le nostre serate estive e che solo di recente si erano fortemente ridotte.



D’altro canto una volta ultimati i lavori della galleria cominceranno quelli della cittadella dello sport che, una volta ultimata, richiamerà traffico e sarà produttrice di rumore ed inquinamento.



Ecco allora che la preoccupazione maggiore dovrebbe essere sui rischi che comporta l’intenzione di costruire tra Pineta e Laives una struttura così fortemente impattante, non commisurata alle esigenze della nostra comunità e decisa nel chiuso delle stanze di via Pietralba e di palazzo Widmann.



Se poi si pensa che in questi giorni si ipotizza anche la costruzione nelle vicinanze di un quartiere di qualità, ci si rende immediatamente conto della confusione che regna in chi ci amministra: è come se  nel capoluogo cittadino qualcuno proponesse di costruire lo stadio a Gries.

Rifondalaives-L’Alternativa
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categoria:comune di laives
sabato, 10 aprile 2010




Oggi porte aperte negli asili nido







 Oggi, dalle 9 alle 12, porte aperte presso i nidi gestiti dalla cooperativa Casa Bimbo-Tagesmutter: quello in zona industriale a Laives, Bronzolo e San Giacomo, sopra la farmacia.
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sabato, 10 aprile 2010




Ponte di Pineta: verso lo scontro in giunta








LAIVES. Il collegamento tra Pineta e la zona sportiva Galizia rischia di dare vita ad un braccio di ferro all’interno della stessa giunta comunale. Il vice sindaco Georg Forti ha parlato di possibile sottopasso pedociclabile, ma gli assessori Di Fede e Zanvettor chiariscono chiarito che non se ne parla: “E’ previsto un ponte nel progetto approvato e quindi il ponte dovrà essere fatto”.



 In attesa il comitato di Pineta (ora presieduto da Emanuele De Longis, dopo le dimissioni di Franco Magagna) che il ponte vuole assolutamente, anche se c’è da aspettare qualche anno. Va tenuto conto che alcuni esponenti del comitato di Pineta hanno dato vita alla lista civica che sostiene Di Fede come candidata sindaco per Laives e quindi la coalizione dovrà tenere in conto le volontà del comitato stesso.



 “Il progetto di collegamento tra Pineta e la zona Galizia - hanno specificato ieri Di Fede e Zanvettor - prevede il ponte pedociclabile e così dice il progetto dalla Provincia. Il sottopasso non è nelle previsioni e resta fuori discussione. Quanto alle affermazioni di questi giorni, sono solo interlocutorie. Si potrà certamente discutere sull’esatto posizionamento del ponte a seconda di quello che si farà anche con al cittadella dello sport, mail fatto che si faccia un ponte pedociclabile e non un sottopasso per noi è scontato”.



 L’idea del sottopasso non è nuova, ma è tornata in auge l’altro giorno a seguito della riunione del gruppo di lavoro che segue l’avanzamento della variante in galleria. Il vice sindaco Georg Forti aveva poi affermato che il sotopasso rientrava tra le possibilità e che comunque se ne discuterà durante la riunione di giunta in programma mercoledì prossimo. Questo è bastato perché il comitato subito mettesse le mani avanti chiedendo di rispettare le promesse, subito seguito dalle dichiarazioni degli assessori Di Fede e Zanvettor, che a loro volta hanno ribadito essere proprio il ponte e non il sottopasso, la soluzione da adottare per collegare in futuro Pineta alla zona sportiva Galizia. (b.c.)



Alto Adige 9-4-10
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categoria:comune di laives, ciclabile pedonabile
venerdì, 09 aprile 2010



Collegamento tra Pineta e zona Galizia Al posto del ponte spunta il sottopasso

BRUNO CANALI
LAIVES. Ripensamento per il collegamento tra Pineta e la zona sportiva Galizia mediante un tracciato pedociclabile. A fronte del progetto di un ponte sopra la variante davanti a Pineta, in un summit per la variante tenutosi ieri mattina è emersa la possibilità che invece del ponte si faccia un sottopasso pedociclabile, cosa niente affatto gradita dal comitato.
 “Ne parleremo in giunta mercoledì - dice il vice sindaco Forti - in effetti, dall’incontro del gruppo di lavoro è emersa l’ipotesi di un sottopasso pedociclabile. Vedrebbe la luce nei pressi della pizzeria La Torre e servirebbe appunto per andare a piedi o in bicicletta, da Pineta verso la zona sportiva Galizia, distante poche centinaia di metri in linea d’aria”.
 Perché si sia preso in considerazione il sottopasso dopo che per un paio d’anni si era parlato solo del ponte sopra la variante è ancora Forti a spiegarlo: “Costruire e posare il ponte significherebbe attendere ancora un paio d’anni e con ogni probabilità servirebbe anche un cambio urbanistico. Per il sottopasso invece i tecnici ci assicurano che si potrebbe fare molto più rapidamente perché si tratterebbe di passare sotto l’attuale variante davanti a Pineta senza problemi”.
 L’idea di sottopasso era già stata proposta tempo fa, non come alternativa al ponte ma come soluzione temporanea. Il sottopasso individuato sarebbe quello che serve per raggiungere, da Pineta, il magazzino Grufrut. L’ipotesi non incontra i favori degli abitanti, soprattutto perché il sottopasso per il magazzino Grufrut è abbastanza defilato rispetto all’abitato e quindi poco appetibile per raggiungere la zona Galizia. Contro il ponte sulla variante invece giocano i dislivelli del terreno, che costringerebbero i progettisti a prevedere una lunga rampa verso la campagna per garantire le pendenze di legge. La strada verso la Galizia invece è una interpoderale già esistente.
Alto Adige 9-4-10
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categoria:comune di laives, ciclabile pedonabile
venerdì, 09 aprile 2010


Il portafoglio reale del Comune di Laives

Certo non ho una laurea a pieni voti in economia, ma per garantire equilibrio e solidità ai miei figli, ho imparato da tempo che è fondamentale distinguere fra ciò che è necessario, ciò che è opportuno e ciò che è magari bello, ma superfluo! Ogni famiglia fissa le sue priorità e sa che per realizzare qualcosa, deve lavorare con determinazione e concretezza. Questo vale, io credo, non solo in famiglia, ma anche per la comunità, che vedo come una famiglia allargata, “più grande”. Ho anche capito da tempo che nessun privato investe senza essere certo della propria remunerazione e del proprio vantaggio. Il Comune deve senz’altro avvalersi degli investitori privati, ma definendo bene criteri e contenuti per evitare conseguenze negative alla città, come peraltro tante esperienze in tutto il mondo insegnano.
 Il Comune di Laives, come la maggior parte delle nostre famiglie, non è di certo ricco, ma ha i conti in ordine; dovrà definire le sue priorità, cercare collaborazione con tutti e a tutti i livelli, tenendo sempre presente qual’è il bene per la città. Non possiamo e non vogliamo il lusso, ma con impegno, lavoro e oculatezza, possiamo far fronte con dignità ai bisogni reali dei cittadini. Le osservazioni che il Sig. Raffaelli ha esposto alcuni giorni fa, mi hanno veramente colpito. Non dovrebbe però rivolgerle all’attuale Amministrazione, ma al suo candidato sindaco, che tra i 10 punti presentati prevede la costruzione di un lido, di un’Acquarena e pure di un asilo nido a Pineta. Sono convinta che una struttura per bambini fino a tre anni di età sia assolutamente necessaria. Ma non è forse più adatta una Kitas o microstruttura invece di un servizio molto più complesso da realizzare e da gestire quale è il nido? Una Kitas o microstruttura è infatti più piccola e familiare, a misura di una comunità come Pineta e può essere gestita, questa sì, in collaborazione con i privati. Le esigenze dei cittadini sono comuni, indipendentemente dal “colore” che essi sostengono. La differenza sostanziale sta nello stabilire quali sono le risposte più consone e in che modo ci si arriva. Servono proposte realizzabili e legate da un unico filo conduttore: quello della qualità.
Alto Adige 9-4-10
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venerdì, 09 aprile 2010

Tutela degli insiemi a Laives: La scelta è rinviata

 LAIVES. “La giunta comunale non ha ancora dato il via libera all’elenco degli insiemi da porre sotto tutela”. Lo afferma il vice sindaco Georg Forti, aggiungendo che l’analisi definitiva dello studio redatto dall’architetto Peter Costantini verrà demandata al nuovo consiglio comunale. “Non abbiamo fretta comunque - aggiunge il vice sindaco - perché vogliamo fare le cose con ordine. Anche il progetto per la tutela degli insiemi, così come quello per la sicurezza del territorio e anche il piano generale del traffico, faranno parte integrante del nuovo Puc che i tecnici incaricati stanno predisponendo. Tutto quanto arriverà quindi in discussione con a nuova amministrazione comunale che verrà”. Gli insiemi indicati nello studio dell’architetto Costantini (coadiuvato da Alberto Alberti) sono una quindicina sparsi sul territorio.
Alto Adige 8-4-10
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giovedì, 08 aprile 2010

Laives: Sì a nuove villette nel verde

BRUNO CANALI
 LAIVES. Lo spostamento del lido da via Stazione alla zona sportiva Galizia metterà in modo un meccanismo che dovrebbe culminare con l’individuazione di una zona residenziale pregiata, da riservare alla edificazione di villette a schiera di tipo signorile, come non esiste ancora a Laives. Di lido e villette parla il vicesindaco Georg Forti: «Il lido comunale andrà spostato appena possibile, su questo tutti d’accordo».
 «Seconda considerazione: hanno ragione le mamme che hanno spiegato di volere un lido a misura di famiglie e di bambini. Io che l’ho avuto in gestione per vent’anni, conosco queste esigenze. Il lido è anche un servizio sociale, perché le mamme spesso portano lì i bambini e vanno a lavorare. Non serve quindi una mega-struttura tipo Acquarena, ma un nuovo lido funzionale e moderno, con piscina di 50 metri utilizzabile tutto l’anno grazie alla struttura apribile. E’ assurdo ormai spendere tanti soldi per il vecchio lido».
 S’ al nuovo lido quindi e qui si innesta la questione della convenzione urbanistica per le villette.
 “Costruire un nuovo lido costerà non meno di 10 - 11 milioni di euro - continua Forti - soldi che il Comune non ha. Così punteremo alla convenzione urbanistica ovvero, a coinvolgere l’imprenditoria privata, che si incaricherebbe dell’operazione per conto nostro, avendo in cambio un’adeguata area destinata all’edilizia abitativa”.
 L’area per costruire le villette signorili comunque non sarà quella dell’attuale lido perché la Svp locale ha sempre escluso che si possa costruire un nuovo rione a metà della via, così staccato dal resto dell’abitato.
 “Semmai - spiega Forti - semmai l’attuale area del lido ritornerà verde agricolo. L’idea per la nuova zona abitativa sarebbe invece quella di individuarla accanto alla città, lungo il bordo”.
 E’ da tempo che si parla dei terreni agricoli a valle di via Andreas Hofer come naturale sbocco futuro per l’ampliamento del nucleo abitato. In minima parte lo si è già fatto con la casa nota come “dei puffi”: se andrà in porto l’ipotesi di Forti per il lido, le villette sorgeranno lì.
Alto Adige 8-4-10
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mercoledì, 07 aprile 2010


Censiti 13 nuclei storici da tutelare

BRUNO CANALI
LAIVES. Sono una quindicina gli insiemi architettonici e artistici da porre sotto tutela, inseriti nell’elenco che ha allestito per l’amministrazione comunale l’architetto Peter Costantini assieme ad Alberto Alberti, consigliere comunale e archeologo. Il piano è già stato analizzato dalla giunta comunale, che sostanzialmente ha dato il proprio benestare. Prima di tutto, la differenza fra tutela della Sovrintendenza ai beni storici e artistici e quella degli insiemi: “Sta nel fatto - spiega Alberti - che mentre la Sovrintendenza provinciale pone sotto tutela determinati edifici o monumenti, la tutela degli insiemi prende in considerazione aree o gruppi di edifici. Anche i vincoli che ne derivano sono differenti, perché per gli insiemi si valuta caso per caso e siamo di fronte, a prescrizioni - per i proprietari - che entreranno a far parte del nuovo Puc. In determinati casi gli interventi sono concessi, ma a precise condizioni”.
 Detto questo, vediamo quali sono gli elementi inseriti nell’elenco degli insiemi da tutelare. C’è l’area della chiesa di via Pietralba, con il vecchio cimitero e la palazzina dove un tempo avevano sede i vigili urbani. “In questo caso - spiega Alberti - l’inserimento è determinato dal vecchio cimitero, che potrà rappresentare un’area monumentale una volta dismesso, come è nelle intenzioni del Comune. La vechia chiesa è già sotto tutela e negli insiemi rientra anche la nuova navata alle sue spalle. Quanto alla palazzina affacciata su via Pietralba, oltre ad una decorazione, si suppone che possa diventare anche sede delle associazioni italiane”.
 Tutela anche per tutta la zona del Peterköfele e, di fronte, il dosso morenico “gemello” dove c’è la croce, più tracce di una vecchia costruzione. C’è poi il palazzo “Gallo” in via Dante: “Qui - continua Alberti - abbiamo ritenuto di particolare interesse la parte architettonica signorile e anche il muro di cinta in sasso, con il grande giardino interno”. Più oltre, in fondo a via Sottomonte, inserita negli insiemi anche la zona con il vecchio maso è una cappelletta abbandonata accanto, così come parte del verde agricolo (vigneto). C’è poi tutta la parte verso valle di via Noldin. “Tolta la Turnhaus e la Pinterhaus - spiega Alberti - lì rimangono ancora alcuni vecchi edifici della Laives di un tempo, con la vecchia posta, un affresco di San Floriano e una edicola con la Madonna che occorre preservare. In fondo a via Marconi invece si incontra il complesso del Gutleben, anch’esso inserito negli insiemi da tutelare.
 “Qui comunque c’è qualche problema - dice Alberti - perché i proprietari pensano di edificare nuove costruzioni. Noi raccomandiamo però di salvaguardare almeno l’arco di ingresso del cortile e le facciate esterne, concedendo per contro la possibilità di alzarsi. Sul muro del Gutleben c’è anche una lapide con la Madonna di Pietralba e sembra sia il simbolo più antico di Laives”. Poco più avanti, verso via Diaz, c’è il maso Reifheusel posto negli insiemi, mentre a monte della città è stata inserita anche tutta la nuova zona scolastica. “Questo perché - dice Alberti - si tratta di una grande architettura dalle linee particolari e se si faranno interventi lì, si dovranno rispettare queste linee”.
 Tutela anche per l’area vi via Kennedy che comprende albergo Casagrande e casa Weiss, dove un tempo c’era il capolinea del tram. Spostandoci a San Giacomo, negli insiemi è inserita tutta la zona tra la chiesetta e il sottostante maso Lewald, soprattutto per impedire occlusioni del bel paesaggio. Più sopra, tutela anche per maso Stalerhof, da dove antichi sentieri vanno verso Castel Flavon a Bolzano e anche la chiesa e canonica a La Costa-Seit.
Alto Adige 7-4-10

Vedi anche : http://archiv.partei.gruene.bz.it/uploads/media/ensemble_it_01.pdf

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domenica, 04 aprile 2010


Laives: tante idee, ma i soldi dove sono?

E’ interessante assistere in questi ultimi giorni al fiorire di proposte dell’Amministrazione uscente di Laives. Per cominciare il lido, che da decenni si vuole rinnovare, spostare, migliorare, ed alla fine non si è riusciti a fare nulla. Ora si contesta la proposta dell’attuale opposizione di centrodestra, a mio avviso sensata, di costruire un impianto utilizzabile tutto l’anno, in stile Aquarena, con investimento di privati, ovvero di imprenditori locali, enfatizzando che questo va fatto solo con soldi pubblici. A parte che il privato non è sempre il diavolo e che far costruire ad imprenditori locali creerebbe comunque un volano per l’economia della zona; in ogni caso dato che le casse comunali sono vuote e quindi costruirlo con soldi pubblici è impossibile, allora per noi abitanti di Laives, forse è meglio avere un nuovo lido costruito da privati, che tenersi quello attuale, fatiscente e non adatto alle nostre esigenze, come successo in questi ultimi decenni. Dopo appare il giorno seguente anche la proposta di ampliamento della casa di riposo, sempre senza chiarire come fare a reperire le famose risorse pubbliche che si vogliono utilizzare, risorse che dovranno oltretutto servire anche ad accontentare le varie associazioni a cui, in queste ultime settimane, sono stati promessi mari e monti.
 Io personalmente, dopo cinque anni di studi universitari in Economia a Trento, superati a pieni voti, forse non ho capito nulla di risorse, costi, bilanci economici, etc, dato che si vuole fare tutto senza soldi in cassa; oppure Laives è il “paese dei balocchi”, dove tutto è possibile senza problemi.
 Allora sarà meglio brevettare la ricetta del “campo dei miracoli” delle casse del nostro comune, perché anche tutti gli altri comuni italiani faranno la fila per ottenerla. Invece purtroppo la cruda realtà è ben diversa e sarà meglio stare in guardia, perché, come nel romanzo di Carlo Collodi, i personaggi di Pinocchio e Lucignolo, dopo aver festeggiato e sperperato per una giornata nel “paese dei balocchi”, hanno al mattino successivo un gran brutto risveglio.
Alto Adige 4-4-10
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domenica, 04 aprile 2010

Laives diventa «denuclearizzata»

LAIVES. «Territorio denuclearizzato»: questa l’indicazione che riguarderà Laives da oggi. Significa che la città si schiera contro le armi nucleari ed è quindi una definizione sostanzialmente simbolica. La decisione è stata adottata dal consiglio comunale, che ha approvato un ordine del giorno proposto da Alberto Alberti e Patrizia Simone del Pd. I due consiglieri hanno spiegato i rischi legati al nucleare per la produzione di energia e per il fatto che proprio con le scorie nucleari si produce il plutonio per le armi atomiche.
Alto Adige 4-4-10

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domenica, 04 aprile 2010


Comune, scontro sul personale

LAIVES. «Cinque anni per mettere mano alla pianta organica comunale e si è arrivati in fretta e furia durante l’ultimo consiglio comunale con una modifica, oltretutto dopo avere convocato l’apposita commissione un’ora prima della riunione di consiglio». Rosario Grasso, consigliere di Rifodalaives-L’alternativa, non risparmia la critica alla giunta per questa prassi singolare. Una delle modifiche approvate riguarda l’assunzione di una figura dirigenziale di nono livello: si tratta del legale del quale si è parlato anche in occasione del braccio di ferro tra sindaco Polonioli ed Svp per il concorso di segretario generale. Alla Svp sul piede di guerra venne garantito il riequilibrio della proporzionale tra i dirigenti e con la modifica si sono gettate le basi per farlo appena possibile.
 «Un tema di fondamentale importanza per il corretto funzionamento della macchina amministrativa - dice Grasso - avrebbe meritato ben più ampia e ponderata discussione. Invece si è deciso di portarne uno stralcio all’ultimo momento per accorpare alcuni uffici. Non lo si è fatto per 5 anni e l’altra sera lo si è presentato al consiglio comunale senza dare all’opposizione la possibilità di approfondire il tema».
 E proprio l’ultima seduta di consiglio si è chiusa con polemica, con i gruppi di opposizione che hanno lasciato l’aula proprio durante la discussione della pianta organica, visto che la maggioranza non aveva i numeri. Se ne era andato infatti il consigliere Alessandro Folchini (Udc) e così al sindaco non è rimasto altro che sospendere per 5 minuti, far chiamare al telefono Folchini e quindi ricominciare. La delibera relativa alla pianta organica è stata quindi approvata dall’aula, ma con i soli 16 voti di maggioranza.
Alto Adige 4-4-10
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sabato, 03 aprile 2010



La casa di riposo si amplia: in arrivo 40 stanze in più

BRUNO CANALI
 LAIVES. L’architetto Peter Paul Amplatz ha realizzato lo studio preliminare per quanto riguarda l’ipotesi di ampliamento della casa di riposo di via Peter Mayr e con questo progetto in mano adesso è possibile anche capire esattamente come dovrebbe svilupparsi sul terreno e quanto spazio servirà, oltre ai soldi per realizzarlo. I prossimi passi dell’amministrazione comunale riguarderanno il terreno.
 “Finalmente abbiamo in mano qualche cosa di concreto - dice il vice sindaco Georg Forti - e così almeno sappiamo con maggior precisione come il progettista intende procedere e quale è la superficie necessaria. Si tratterà di acquisire anche un edificio che si trova al di là di via Dante, verso monte, accanto alla attuale sede del nostro cantiere comunale. Per arrivarci dovremo discutere con il proprietario privato. Quanto al collegamento tra attuale casa di riposo e ampliamento della stessa, è già stabilito che avverrà attraverso un tunnel sotto via Dante”.
 Quello che si costruirà di fronte all’attuale casa di riposo quando si riuscirà ad acquistare l’edificio privato (ex sede della ditta Ravazzolo) lo spiega lo steso architetto Amplatz. “Abbiamo previsto la realizzazione di 40 nuove stanze per gli ospiti della casa di riposo, che andranno ad aggiungersi alla sessantina attualmente in dotazione. Inoltre ci saranno anche 11 posti da destinare specificatamente a persone con problemi di demenza senile. La spesa prevista per un’opera del genere si aggira attorno a 7 milioni di euro circa, compreso il breve collegamento sotto Via Dante per andare dalla attuale sede della casa di riposo a quella che sorgerà di fronte con l’ampliamento. Infine, nei programmi più a lungo termine, vi è anche la sistemazione della parte vecchia di casa di riposo”.
 Liliana Di Fede, assessore alle politiche sociali, spiega che la volontà del Comune è di allestire il nuovo complesso soprattutto per far fronte alle richieste che arriveranno strada facendo.
 “Attualmente sono pochissimi i nostri anziani ospitati altrove - dice Di Fede - e anzi, come dotazioni complessive (nelle quali va messa anche la casa per lungodegenti Domus Meridiana di via Sottomonte e centro diurno per anziani) siamo anche sopra gli standard previsti dalla Provincia per il nostro territorio. Però non dobbiamo farci cogliere di sorpresa da nuove situazioni di bisogno. Quando si parla di assistenza agli anziani va fatto un discorso che comprenda insieme alla casa di riposo anche la lungodegenti e attualmente stiamo ospitando anziani non di Laives. Ci mancano alloggi protetti per queste categorie e sappiamo che spesso arrivano i parenti dell’anziano, magari non autosufficiente, con una certa urgenza di sistemarlo in qualche struttura perché a casa non c’è la possibilità di seguirlo come servirebbe”.
 A fronte di questo, per l’amministrazione comunale però crescono di anno in anno i costi da affrontare per dare una sistemazione ai propri anziani privi di mezzi.
Alto Adige 3-4-10
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venerdì, 02 aprile 2010


Zona Vurza completa entro l’estate

MASSIMILIANO BONA
LAIVES. «Entro la fine dell’estate contiamo di avere la risposta di 4 aziende altoatesine e completare così, almeno sulla carta, gli insediamenti in zona Vurza»: Manuela Defant, responsabile del Location Service della Bls - la nuova società provinciale per l’insediamento delle imprese e la promozione territoriale - oltre a fornire un quadro completo delle pmi che si sono già trasferite in zona e di quelle che hanno acquisito i vari lotti, ha anticipato la strategia per il medio periodo. La zona produttiva di interesse provinciale misura 3,8 ettari, di cui circa la metà sono già assegnati. C’è chi ha edificato e chi invece è ancora impegnato nella fase progettuale. Già formalizzati gli insediamenti del Consorzio Vurza 6 (Unione commercio, turismo e servizi), che ha acquistato i lotti A1 e A2 per un totale di 5.131 metri quadrati, e della Buono Snc, una carrozzeria che ha ottenuto 683 metri quadrati sul lotto A6.2. È iniziato, invece, il processo di insediamento per il Consorzio Vurza - Apa, che ha acquistato il lotto A5.1 di 4.034 metri quadrati (progetto ultimato), per il Consorzio K11 - Cna, che ha ottenuto il lotto A5.2 di 6.246 metri quadrati (progetto ultimato), per la Vurza Spa (mobili, fai da te), che avrà una superficie di 2.000 metri quadrati sul lotto A6.1, per la Scenery Sas (lotto A3), per la Genetica Multimedia Srl (lotto A4) e per la Agrutz Snc (lotto B1.1). Allo stato attuale, come si evince dall’infografico e dall’immagine aerea della zona Vurza, sono liberi pertanto i lotti B1.2, B2+4, B3 e C1. Per le aree rimanenti sono già stati individuati possibili assegnatari, ma manca il via libera definitivo delle imprese selezionate. Il prezzo di riferimento per la zona urbanizzata è di 165 euro al metro quadrato, dal quale vanno detratti eventuali contributi per l’acquisto dell’area. Come ha ricordato di recente il sindaco Giovanni Polonioli, trattandosi per la maggior parte di terreno paludoso, le aziende che si insediano non potranno costruire al piano interrato e dovranno necessariamente fare ricorso ai micropali. Sono limitazioni oggettive, che non tutte le ditte sono disposte a sopportare. Alcune delle pmi che sono rimaste escluse dalle assegnazioni in via Einstein, a Bolzano, non appena ci sarà una ripresa economica, dovrebbero “ripiegare“ proprio sulla zona Vurza.

«Nove aziende nel K11 palazzina finita nel 2011»

LAIVES. Uno dei consorzi più grandi ad insediarsi in zona Vurza è il K11, che fa capo alla Cna, i cui lavori inizieranno in primavera. A fare il punto della situazione è stato ieri l’architetto Gianni Sarti.
 Quante aziende si insedieranno nel nuovo edificio pluriaziendale?
 
«Almeno nove, una in più rispetto a quelle preventivate a gennaio. Tra esse ricordo Lun (ristorazione, macchinette per il caffè), Maxim (bigiotteria all’ingrosso), Ebnicher (trasporti), Fratelli Mott (segnaletica), Boscolo gestioni (ristorazione), Lazzarotto (costruzioni) ed Eco Adige servizi (pulizie). In origine avrebbero dovuto essere 24, ma la crisi ha interessato diverse pmi. I problemi maggiori sono di liquidità».
 Quali sono i costi e i tempi di consegna?
 
«La palazzina sarà ultimata nel 2011 e i costi saranno di 3/4 milioni».
Alto Adige 2-4-10
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venerdì, 02 aprile 2010


COMUNE DI LAIVES - COMUNICATI del 01.04.2010
Modificata la pianta organica

Previsti posti per un avvocato, un funzionario contabile e un funzionario amministrativo
.
Il Consiglio comunale ha approvato una delibera che introduce alcune modifiche all'attuale pianta organica municipale.
La novità principale è rappresentata dall'introduzione di un posto per avvocato, alle dirette dipendenze funzionali e gerarchiche del sindaco, essendosi manifestata la necessità di una figura professionale in grado di fornire pareri tecnico-giuridici e di rappresentare e difendere l'amministrazione comunale nei contenziosi.
E' stata inoltre modificata la denominazione dell'Ufficio II da “Finanziaria” a “Risorse”, con l'introduzione di un posti di funzionario contabile (7a qualifica funzionale) a cui è collegabile la funzione dirigenziale.
E' stato inoltre previsto un posto di funzionario amministrativo (8a qualifica funzionale) presso i servizi demografici.
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mercoledì, 31 marzo 2010



COMUNE DI LAIVES COMUNICAZIONI ISTITUZIONALI

Venerdì 2 aprile 2010: orario di apertura al pubblico degli uffici comunali: il servizio elettorale sarà aperto dalle ore 9.00 alle ore 12.30, mentre il municipio e gli uffici comunali saranno aperti solo al mattino fino alle ore 10.30.
Nella giornata di venerdì 2 aprile 2010 il municipio e gli uffici comunali rispetteranno il seguente orario di apertura al pubblico:
- servizio elettorale:  dalle ore 9.00 alle ore 12.30
- sportello del cittadino:  dalle ore 8.30 alle ore 10.30
- uffici amministrativi:  dalle ore 9.00 alle ore 10.30
- cantiere comunale: dalle ore 9.00 alle ore 10.30

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mercoledì, 31 marzo 2010


I residenti bocciano l’Acquarena a Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. Quale lido per la Laives del futuro? Una struttura come l’Acquarena di Bressanone, oppure un impianto a misura di famiglia? Dopo il dibattito politico di questi giorni, lo abbiamo chiesto ad alcune persone che il lido comunale lo frequentano regolarmente, ogni estate.
 Dibattito nato in campagna elettorale a seguito della proposta lanciata dal candidato sindaco del Pdl Christian Bianchi, cui hanno fatto seguito quelle della candidata del Pd Liliana Di Fede. Per Bianchi sarebbe interessante un lido come quello di Bressanone, perché in questo modo si potrebbe attirare l’interesse di imprenditori privati che concorrano alla sua costruzione. Diversamente, per Liliana Di Fede, una struttura tipo l’Acquarena avrebbe costi di gestione (e quindi d’ingresso per il pubblico) sicuramente più elevati, dato che i privati vogliono un tornaconto.
 «Sicuramente vedrei meglio un lido a misura di famiglia e di bambini - dice Serena Lubian -. Quello che manca attualmente al lido di via Stazione sono gli spazi per i ragazzi più grandi. Per loro non mi sembra sufficiente il solo campetto da calcio e anche per questo quindi vanno volentieri verso altre località meglio attrezzate. Il lido di Laives è un lido di paese, ma che attira anche visitatori da Bolzano: ci vengono tante mie amiche. Rispetto alla città capoluogo, ha dimensioni più contenute e i bambini si possono tenere più facilmente sotto controllo. Sarebbe bello avere un impianto aperto tutto l’anno, la piscina coperta in zona scolastica è troppo piccola per tutti».
 Anche per Marcella Cioè, un lido dovrebbe essere prima di tutto a misura di famiglie e bambini. «Noi mamme prendiamo il sole, mentre i bambini possono nuotare e giocare senza rischi. Impianti come l’Acquarena di Bressanone, oltre ad essere grandi, hanno costi che una famiglia normale non potrebbe permettersi per tutta l’estate».
 Quello del lido per famiglie e bambini è un leit motiv tra le giovani mamme che lo frequentano tutta l’estate. «Sono d’accordo anch’io in questo senso - dice Bettina Battistotti - casomai, rispetto al lido attuale, bisognerebbe pensare a maggiori dotazioni di giochi per i piccoli frequentatori. Per me non è strettamente necessario che ci siano anche sauna, massaggi e wellness, perché queste cose prima di tutto costano e poi perché, se proprio vogliamo andarci, qualche volta, lo possiamo fare rivolgendoci altrove. Invece Laives a quanto mi risulta è il lido più conveniente che c’è rispetto ad altri del circondario e direi che va quindi bene così».
 «Sì ad un lido comunale che sia a misura di famiglia - dice anche Roberta Gasparini - ed in particolare per i più piccoli è funzionale. Piuttosto, per quelli più grandi, tra i 12 e 16 anni, sarebbe opportuno ci fosse qualche cosa in più di quello che esiste attualmente al lido, altrimenti, come succede, preferiscono andare ad Egna, Termeno o altrove. Al lido attuale di via Stazione c’è il problema dell’acqua delle docce troppo fredda, mentre a favore invece gioca il fatto di poter raggiungere l’impianto natatorio in bicicletta o a piedi, senza dover prendere la macchina per spostarci verso qualche altro lido».
 Tranquillità, prezzi accessibili e vicinanza: queste le caratteristiche che le giovani mamme con bambini chiedono anche per il nuovo, futuro lido comunale, quello che secondo i “desiderata” dell’amministrazione comunale, dovrebbe nascere prima o poi in zona sportiva Galizia.
Alto Adige 31-3-10
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sabato, 27 marzo 2010


           NO                 ?


«Se arrivasse il 10 a San Giacomo i bus non riuscirebbero a girarsi»

LAIVES. Nel piazzale privato in centro a San Giacomo, dove fino a qualche tempo fa si giravano gli autobus della linea 4 della Sasa (oggi il capolinea è alla rotonda di Pineta) sono in corso lavori che ne ridimensioneranno la superficie. «Così - fa presente Alberto Gioia, candidato del Pdl - se per caso si decidesse di far arrivare gli autobus Sasa della linea 10 A e 10 B nel centro abitato, non ci sarebbe più uno spazio dove poi farli girare per il ritorno. «Il capolinea non esiste più - dice Gioia - e la convenzione con i proprietari del piazzale è scaduta. Il Pdl rivendica il fatto di aver sollecitato, ancora nel marzo 2009 e quindi a gennaio di quest’anno, con delle mozioni, sindaco, assessore competente e consiglio comunale per una presa di posizione precisa a favore del collegamento con la linea 10A e 10B per l’abitato di San Giacomo e da qui verso l’ospedale. La proposta venne bocciata in consiglio».
Alto Adige 27-3-10
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venerdì, 26 marzo 2010


Bocciato l’autobus per l’ospedale
No all’ipotesi della linea diretta. Apertura invece sul prolungamento del 10


Bruno Canali
LAIVES. No alla linea diretta Sasa tra Laives e l’ospedale di Bolzano. Lo dice l’assessore provinciale Widmann: «Laives è una delle realtà meglio collegate dai bus e per raggiungere l’ospedale ci sono varie opzioni».
 L’opinione dell’assessore Widmann in questo senso coincide con quella espressa anche dai vertici della Sasa: non ci sarebbe un’utenza tale da giustificare investimenti di questa portata. Widmann fa l’esempio della linea diretta che era stata istituita nell’Oltradige tra Cortaccia, Magrè e Termeno. «La media di passeggeri a corsa era dello 0,8 - dice l’assessore - troppo modesta per giustificare il mantenimento del servizio. Richieste di linee dirette per raggiungere Bolzano, così come Bressanone per quanto riguarda la val d’Isarco, ce ne sono parecchie, ma è evidente che non si può accontentare chiunque. Invece per quanto riguarda Bronzolo e Laives, ribadisco che è una zona tra le meglio servite dell’intera provincia e chi va verso Bolzano e l’ospedale, ha varie possibilità di farlo grazie alle coincidenze tra autobus e anche con il treno».
 Più possibilista invece, l’assessore Widmann si dichiara verso l’ipotesi di prolungare la linea 10 A e 10B della Sasa fino a san Giacomo. «Dall’amministrazione comunale di Laives comunque non mi è mai arrivata una richiesta in tal senso - spiega - ma se dovesse arrivare la valuteremo, verificando se ha un senso oppure no».
 Finora a chiedere il prolungamento della linea 10 A e 10B della Sasa sono stati i rappresentanti del comitato civico di San Giacomo, convinti che sarebbe una importante possibilità per tutta la cittadinanza. Attualmente questa linea di autobus arriva fino a Maso della Pieve (dove c’è anche la possibilità della coincidenza con la linea 2 della Sasa) e poi svolta verso la zona industriale di Bolzano per transitare lungo via Resia e arrivare fino all’ospedale San Maurizio. La fermata di Maso della Pieve disterebbe poche centinaia di metri dal centro di San Giacomo, solo che adesso mancherebbe anche uno spazio dove l’autobus potrebbe girarsi per ritornare a Bolzano: il piazzale in centro è interessato da lavori per un muro ed è anche scaduto il contratto col proprietario.
Alto Adige 26-3-10
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giovedì, 25 marzo 2010



I residenti: «Pineta ora respira»

BRUNO CANALI
LAIVES. Il 28 aprile verrà inaugurato il parco pubblico davanti a Pineta. Per la comunità locale un traguardo storico, inseguito da decenni e reso possibile solo dopo lo spostamento del traffico da via Brennero alla variante. L’opinione tra i residenti è di grande soddisfazione.
 Il parco, insieme agli altri lavori che stanno per finire, ha permesso di recuperare Pineta alla vivibilità che era perduta a causa del traffico sulla statale. L’inaugurazione ufficiale avverrà solo a fine aprile, quando sarà definitivamente pronto, ma intanto per gli abitanti della frazione è già un successo. «Siamo contenti del risultato - racconta ad esempio Piero Rotondo, che abita nel condominio “Isabella” (ex Schulze & Pollmann) affacciato proprio su via Brennero - e già mi immagino, vedendo gli ultimi interventi al parco, come sarà in futuro tutta l’area davanti a Pineta. Quando qui sotto casa passavano 25 mila mezzi al giorno era un disagio indescrivibile, giorno e notte; adesso è tutta un’altra cosa». Giudizio positivo anche per l’introduzione dei 30 chilometri orari lungo via Brennero: «È inevitabile dopo la ristrutturazione - aggiunge Rotondo - perché marciapiede e pista ciclabile sono sullo stesso piano della carreggiata e i bambini corrono avanti e indietro. Unico neo, le auto che ancora parcheggiano proprio sulla pista ciclabile».
 Per avere pace a Pineta, si sono rese necessarie le barriere antirumore lungo la variante, una presenza esteticamente non bella, ma accettata per le garanzie che offre. «Io abito proprio al primo piano del condominio Isabella - dice Roberto Boito - il più vicino alle barriere, che per me hanno certo un impatto notevole. Confido comunque che, come ci hanno promesso, le maschereranno con il verde. Barriera di legno o di vetro, per me cambia poco e quanto alla visuale di chi transita, forse è una necessità maggiore per gli esercizi pubblici».
 Gli fa eco Manuel Colaone che richiama l’attenzione sul collegamento pedociclabile verso la zona Galizia: «Il raccordo - afferma - è necessario per tutta la comunità di Pineta e lo attendevamo da anni. Quanto all’inquinamento, penso che anche se facevano il tunnel sotto via Brennero, le bocche di uscita dei fumi dovevano comunque farle e magari tra le case, senza contare le auto che avrebbero continuato a transitare da Laives».
 Anche Andrea Baratella plaude alla riqualificazione davanti a Pineta: «Già adesso si vedono tante persone passeggiare tranquillamente lungo il percorso dove un tempo passavano migliaia di veicoli ogni giorno e anche chi ha manifestato a suo tempo perplessità, vedendo il risultato tra qualche settimana, non potrà non essere soddisfatto».
 Donato Moriello ha il laboratorio proprio sopra via Brennero: «Da me arrivano clienti da Bolzano e adesso, vedendo il risultato della riqualificazione si congratulano con noi. Qualcuna arriva addirittura a dire che verrebbe volentieri ad abitare qui adesso. Non capisco chi possa lamentarsi». Anche per Gianpietro Valline il prossimo passo dovrà essere la realizzazione del ponte sulla variante per il collegamento pedociclabile verso la zona Galizia: «Da lì poi si dovrebbe poter raggiungere la pista ciclabile provinciale senza soluzione di continuità e Pineta a quel punto sarà una tappa per il passaggio dei ciclisti e delle famiglie provenienti da San Giacomo. Verde e piazza rappresenteranno un importante luogo di aggregazione per tutti».
Alto Adige 25-3-10
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mercoledì, 24 marzo 2010



Polonioli: ospedale, serve il bus

LAIVES. Che ci sia una esigenza diffusa di avere un collegamento più diretto tra Laives e l’ospedale di Bolzano lo ammette anche il sindaco Giovanni Polonioli. «È un’esigenza sentita dalla nostra comunità - afferma il sindaco - anche perché sono parecchi coloro che lavorano all’ospedale di Bolzano, così come sono altrettanti coloro che vi si recano per le visite. Di fronte alle reiterate richieste sarà da vedere se tecnicamente questa cosa sia fattibile o meno. Noi facciamo parte del consorzio con Merano e Bolzano per quanto riguarda la Sasa, ma una scelta come quella di istituire nuove corse è appannaggio della Provincia ed è da lì che casomai deve partire l’input alla Sasa».
 Polonioli è più possibilista per quanto concerne invece il prolungamento della linea 10 A e 10B della Sasa fino a San Giacomo. «Anche in questo caso c’è oramai forte richiesta da parte della comunità, anche perché in questi anni San Giacomo è cresciuta demograficamente. Noi siamo favorevoli ad un eventuale allungamento delle corse che oggi invece arrivano fino a Maso della Pieve dove poi c’è la coincidenza tra linea 10 e linea 2 della Sasa». In questo secondo caso comunque, Silvano Zanettin, responsabile delle linee per conto della Sasa ha già messo le mani avanti. «Prolungare il percorso della linea 10 A e B fin dentro San Giacomo - aveva spiegato - significherebbe prima di tutto dover mettere un mezzo in più sulla tratta. Poi si manifesterebbe immediatamente il problema dei passeggeri di Bolzano che sarebbero costretti loro malgrado a veder allungare tempi e strada della 10 rispetto ad oggi. Chi ad esempio da Oltrisarco volesse andare in via Resia e viceversa, dovrebbe arrivare fino a San Giacomo con il 10». (b.c.)
Alto Adige 24-3-10
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martedì, 23 marzo 2010



Turismo, ospiti in aumento a Laives, Bronzolo e Vadena «Ma servono più ciclabili»

Bruno Canali
LAIVES. Mario Martinelli è contento: il 20 aprile potrà presentarsi all’assemblea annuale dell’Associazione turistica di Laives, Bronzolo e Vadena come presidente uscente snocciolando una serie di dati positivi riguardo al turismo. Nell’anno appena passato sono aumentati sia i pernottamenti che le singole presenze nelle strutture ricettive del circondario. «Complessivamente abbiamo registrato un più 3,64 per cento di pernottamenti - dice Martinelli - raggiungendo quota 275.165 tra Laives, Bronzolo e Vadena. Erano stati 265.513 nel 2008. Idem per il numero di ospiti regitrato nelle nostre 46 strutture ricettive, che sono in grado di mettere a disposizione 1.884 posti letto. Durante il 2009 sono passate 72.957 persone, mentre nel 2008 erano state 68.931. Infine i soci, che oggi sono 91».
 Analizzando i dati nel dettaglio, lo scorso anno a Laives i pernottamenti sono stati 234.468, a Bronzolo 8.392 e a Vadena (che comprende anche la sponda est del lago di Caldaro) 32.305. Le persone invecxe sono state 64.925 a Laives, 1.866 a Broznolo e 6.166 a Vadena. «Anche se non sembrerebbe, Laives è un riferimento importante per determinate categorie turistiche - spiega Martinelli - vedi ad esempio quelle di affari. Non solo: gli ospiti scelgono Laives anche come “base” per poi recarsi alle fiere di Bolzano, oppure ai mercatini e a musei e manifestazioni varie. Un posto sempre più significativo lo sta assumendo anche il Safety Park, con le grandi case automobilistiche che lì provano i mezzi e li fanno provare ai clienti».
 Altra clientela in aumento, dice Martinelli, è quella dei turisti in motocicletta e in bici «e noi cerchiamo di far capire ai nostri soci l’importanza di questo, così come chiediamo alle amministrazioni pubbliche di sviluppare i progetti per le ciclabili, come ci hanno promesso. Per tanti turisti che vogliono vivere la natura non serve molto: indicazioni chiare dei sentieri e una rete efficiente di piste. Come Associazione turistica organizziamo alcune grandi manifestazioni di richiamo, vedi la Köfelefest a giugno e anche l’Oldtimer Bike Festival per moto d’epoca».
Alto Adige 23-3-10

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domenica, 21 marzo 2010



Galizia, entro fine mese gli espropri per il nuovo stadio dell’Fc Alto Adige

BRUNO CANALI

LAIVES. Entro fine mese il vicesindaco Georg Forti conta di definire gli espropri dei terreni sui quali verrà costruito lo stadio per l’Fc Alto Adige. Il nodo da sbrogliare rimane quello delle somme di esproprio, che non coincidono ancora con quelle chieste dai 7 proprietari.
 «La stima, effettuata da un tecnico provinciale, parla di 85 euro al metro quadrato come valore di questi terreni agricoli attorno alla zona sportiva Galizia - dice Forti - e quello che possiamo fare per trovare un accordo sarà aggiungere qualcosa come Comune oppure facilitare la procedura di esproprio. Io comunque spero che si arrivi alla soluzione entro fine mese, altrimenti occorrerà espropriare comunque».
 La superficie relativa al rimo lotto si aggira attorno ai nove ettari, dei quali però il Comune di Laives è già proprietario di un ettaro e mezzo, quello sul quale sorgeva la vecchia discarica, tra la Galizia e Pineta. A sua volta la Provincia ha già destinato al grande progetto dell’Fc Alto Adige un finanziamento complessivo di 11 milioni di euro e si tratta di iniziare con gli espropri, una volta stabilita con precisione l’area necessaria.
 Approfittando di questo, il Comune di Laives vorrebbe a sua volta spostare lì anche il lido e magari affiancargli altre strutture, come un velodromo coperto che non avrebbe pari a livello regionale. Intanto però occorre convincere i 7 contadini che hanno le campagne a ridosso della zona sportiva Galizia affinchè si accontentino degli 85 euro al metro quadrato per l’esproprio dei rispettivi meleti, una somma sicuramente interessante, tenuto conto di come, negli ultimi anni, anche il valore della campagna sia calato sensibilmente. Non dovesse esservi convergenza tra domanda e offerta, non rimarrebbe altro che procedere comunque con l’esproprio forzoso e anche a quel punto la cifra rimarrà quella indicata.
Alto Adige 21-3-10
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venerdì, 19 marzo 2010




Risposta a Zanvettor per le dichiarazioni rese al Dolimiten del 11 03 2010
Comitato Civico San Giacomo - Bürgerkomitee St. Jakob
così Zanvettor sul giornale


„Der Rückbau war eine Priorität dieser
Verwaltung. Es hätte nicht fünf Jahre
dauern sollen, bis damit begonnen wird.
Dauernd wurden wir auf das nächste
Jahr vertröstet“, sieht Cosi
Versäumnisse im Rathaus.
Der zuständige Stadtrat Giorgio
Zanvettor kontert, dass man nie
versprochen habe, alles in fünf Jahren
fertigzustellen.“

"""""""""""""""""
"La riqualificazione era una priorità di
questa amministrazione. Non sarebbero
dovuti passare cinque anni, affinché si
iniziasse con i lavori (ndr del primo
lotto). Continuamente siamo stati
rassicurati che i lavori sarebbero iniziati
l’anno successivo, di anno in anno. Cosi
vede omissioni nel municipio.
Il consigliere comunale competente
Giorgio Zanvettor controbatte e dice che
non è mai stato promesso di ultimare
tutto tra cinque anni."

""""""""""""""""""
clicca e leggi
la risposta


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venerdì, 19 marzo 2010



Bus, la Sasa boccia il progetto della linea diretta per l’ospedale

BRUNO CANALI

LAIVES. Il servizio di trasporto pubblico della Sasa di nuovo nel mirino delle formazioni politiche. Il via lo ha dato l’ala sociale dell’Svp, che ha chiesto una linea diretta tra Laives e l’ospedale di Bolzano.
 A questa si aggiunge la richiesta di prolungare la linea 10 A e 10 B della Sasa fino a San Giacomo. Per il Pdl Alberto Gioia, candidato alle comunali, ricorda agli Arbeitnehmer e all’assessore Ceschini «come fu proprio il Pdl a chiedere il prolungamento delle linee 10 A e 10 B della Sasa verso sud, richiesta snobbata però dalla maggioranza del consiglio comunale di Laives». A sua volta Daniel Raffaelli, candidato per la Lega nord, afferma che questa richiesta è molto sentita dalla gente di Laives e di San Giacomo, ma finora inascoltata. Per Dario Volani (Idv) va bene la proposta di Ceschini perché «prima di tutto c’è la centralità delle persone e merita attenzione chi ha maggiormente bisogno». Volani propone di confrontarsi con la Provincia per vedere se un bus circolare potrebbe usare l’argine dell’Adige tra Laives, via Resia e l’ospedale di Bolzano.
 Ma Silvano Zanettin, responsabile delle linee della Sasa, esclude che si tratti di una ipotesi percorribile attualmente. «Significherebbe dover spendere cifre consistenti per mezzi e personale - - dice Zanettin - e questo vale sia per la richiesta di prolungamento della linea 10 A e 10 B fino a San Giacomo che per quella dell’autobus diretto tra Bronzolo, Laives e l’ospedale bolzanino».
 «Pensare di dirottare il 10 A e 10 B fino a San Giacomo significherebbe inoltre costringere gli utenti di Bolzano a giri viziosi verso Laives, cosa che dubito accetterebbero - aggiunge Zanettin -. Non dobbiamo dimenticare che c’è sempre la coincidenza a Maso della Pieve tra linea 2 e 10 della Sasa; magari ci sarà da aspettare qualche minuto, ma c’è e funziona. Pensare ad una linea di autobus specifica per le visite all’ospedale mi pare assurdo, anche perché ognuno ha il proprio orario, a differenza di chi invece va a lavorare. Infine - conclude il responsabile delle linee della Sasa - per gli studenti del Pascoli di via Resia abbiamo istituito un bus diretto alle 7 del mattino e mi pare che funzioni bene».

Alto Adige 19-3-10
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giovedì, 18 marzo 2010



Novità nei parcheggi Prima mezz’ora gratis in quelli a pagamento

Bruno Canali

 LAIVES. Via libera della giunta comunale al nuovo piano per i parcheggi. Riguarda 2.510 posti macchina che si trovano tra Laives, Pineta e San Giacomo e lo studio, estrapolato dal piano generale del traffico, li prende in considerazione tutti, anche se solo per una parte si preannunciano novità sostanziali. Ce ne parla il comandante della polizia municipale, Sergio Codato.
 «Le modifiche più significative - spiega Codato - riguardano le aree dove viene introdotta o confermata la sosta a pagamento, dopo che il consiglio comunale aveva a sua volta approvato la relativa planimetria. Diventeranno a pagamento tutti i posti macchina che si trovano attorno all’incrocio tra via Pietralba e via Dante, sia sul lato lungo il muro di cinta della scuola materna tedesca che davanti alla casa delle associazioni, così come lungo il muro di cinta del cimitero. In questi spazi, appena montata l’apparecchiatura del parcometro, si pagherà, ma la prima mezz’ora sarà gratuita».
 Come funzionerà questo sistema della mezz’ora iniziale gratuita (che riguarderà anche altri parcheggi, come vedremo) è presto detto: quando si arriva al parcheggio si deve comunque schiacciare il tasto del parcometro. L’apparecchio emetterà uno scontrino che segnalerà la prima mezz’ora gratuita. Lo scontrino dovrà essere posto in vista sul cruscotto dell’auto. Se invece si conta di rimanere oltre la mezz’ora occorre pagare (30 centesimi mezz’ora e 60 centesimi un’ora) e così si avrà comunque la prima mezz’ora gratis, col risultato che pagando 30 centesimi ad esempio, di fatto si potrà sostare un’ora. «Questo vale anche per 14 posti all’inizio di via Galizia - spiega Codato -, mentre gli altri saranno a disco orario della durata di un’ora al mattino. Stesso sistema in via Sottomonte, con metà parcheggio verso valle a pagamento con prima mezz’ora gratis e l’altra metà a disco orario di un’ ora, dalle 9 alle 12. Questi sistemi servono per garantire sempre la rotazione degli spazi pubblici a disposizione, impedendo (mediante il disco orario) che qualcuno vi parcheggi il proprio mezzo per giorni e giorni».
 «Novità anche nello spazio di via Cairoli, a monte della zona scolastica - conclude il comandante -: lì era tutto a pagamento, mentre adesso diventerà a pagamento solo la metà dei posti verso il lato scuole, mentre l’altra metà sarà libera alla mattina e a disco orario nel pomeriggio, per andare incontro alle esigenze delle scuole stesse. Infine via Broger (zona Visintin) dove la metà dei 22 posti sarà a pagamento, mentre l’altra metà verrà regolamentata a disco orario».
 Confrontando i dati della situazione attuale con quelli in prospettiva, si vede che i posti a pagamento rimangono gli stessi (218 rispetto ai 217 esistenti) nonostante la disponibilità complessiva aumenti, passando da 2.288 posti auto a 2.510. Aumentano anche i posti liberi, da 1.932 a 2.074, così come quelli a disco orario, da 100 a 174. Gli spazi per invalidi diventano invece 44.

Alto Adige 18-3-10
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giovedì, 18 marzo 2010


L’OSPEDALE «LONTANO»

Serve una linea d’autobus tra Laives e il San Maurizio

 Linea Bus diretta Bronzolo-Laives Ospedale S.Maurizio, basta parole! Da venditore di biglietti dell’autobus presso la tabaccheria di famiglia fino al 2003, già 15 anni fa, sentendo le continue lamentele dei viaggiatori che acquistavano i biglietti, avevo segnalato l’esigenza di pensare ad un collegamento diretto da e per l’ospedale S.Maurizio. Fa riflettere che l’argomento venga tirato fuori in maniera ciclica, ma mai affrontato di petto per trovarne una soluzione. Dunque o l’Amministrazione a Laives è talmente distaccata dalle esigenze del suo territorio da non essersi accorta che la problematica è sentita (basterebbe andare alle fermate dell’autobus a Laives e chiedere alle persone che attendono il mezzo pubblico!), e questo sarebbe un male; oppure la si tira fuori solo adesso per motivi di comodo elettorale, e sarebbe peggio. Una linea da e per l’ospedale risolverebbe oltretutto 2 questioni: A) L’esigenza di collegamento diretto per gli abitanti di Laives, Pineta e Bronzolo, B) Il problema degli abitanti di S.Giacomo che da tempo chiedono l’allungamento della linea 10 fino al centro della frazione, proprio per evitare di doversi recare a Maso della Pieve ad attendere l’autobus per l’ospedale.
Daniel Raffaelli LAIVES

Alto Adige 18-3-10
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martedì, 16 marzo 2010


Comune di Laives







COMUNICATI del 15.03.2010


COMUNICAZIONI ISTITUZIONALI

Concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di un posto di assistente amministrativo/a con diploma di studi universitari almeno biennali.

Apertura termini


È indetto un concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di un posto di assistente amministrativo/a con diploma di studi universitari almeno biennali (VII qualifica funzionale).

Graduatoria a tempo determinato

APERTURA TERMINI


Si intende formare una graduatoria per titoli, integrata da colloquio, per l'assunzione di personale a tempo determinato per il profilo professionale di geometra (VI qualifica funzionale).

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lunedì, 15 marzo 2010



Le contravvenzioni nel comune di Laives  sono cresciute del 30%



 Più multe e più controlli, non solo per i divieti di sosta ma anche per il superamento dei limiti di velocità. «I punti critici - spiega il comandante dei vigili urbani Codato - sono via delle Part e San Giacomo, dove gli automobilisti tendono a correre troppo. Via delle Part è una scorciatoia per bypassare via Kennedy ed i residenti si lamentano. In primavera ed estate utilizzeremo di più l’autovelox». Nelle prime settimane l’obiettivo è fare prevenzione, ma poi saranno elevate anche contravvenzioni. «Gran parte degli automobilisti - conclude Codato - rispetta le regole».

Alto Adige 15-3-10
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venerdì, 12 marzo 2010



Comune di Laives



COMUNICATI del 12.03.2010


COMUNICAZIONI ISTITUZIONALI

ELEZIONI COMUNALI 16.05.2010



Elezioni comunali 16.05.2010


Si segnala che sul sito internet della Regione (www.regione.taa.it) alla voce „elezioni“ sono state pubblicate le Istruzioni per la presentazione delle candidature con i relativi modelli.

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venerdì, 12 marzo 2010




Case di riposo, rette care per il Comune «Paghino i parenti fino al quarto grado»



BRUNO CANALI

LAIVES. È un conto sempre più salato, quello che il Comune deve pagare per i propri anziani ospiti nelle case di riposo. Laddove l’anziano o i suoi parenti di primo grado non siano in grado di contribuire con mezzi propri, deve intervenire il Comune. Le cifre rese note in consiglio comunale come risposta ad una interrogazione parlano chiaro: nel 2006, il Comune di Laives ha speso 237 mila euro per 32 persone ricoverate in case di riposo e non solo in quella cittadina di via dante, ma anche in altre, e in qualche caso fuori provincia. Nel 2007, per 37 anziani la spesa è stata pari a 292.117 euro. Nel 2008 si sale a 322.666 euro a fronte di 39 anziani in case di riposo, per finire con il 2009, dove si sono avuti 38 anziani in case di riposo, con una spesa per l’amministrazione comunale, pari a 313.038 euro.
 Sono cifre notevoli, che, come detto, il Comune deve pagare laddove gli anziani o i loro parenti più prossimi, non siano in grado di farlo. Il Comune ha cercato da tempo di sottrarsi a questo meccanismo disposto dalla Provincia, puntando alla possibilità che perlomeno si possa rivalersi, per l’integrazione della quota in casa di riposo, sui parenti fino al quarto grado.
 «Questo prevederebbe del resto il Codice civile - dice il sindaco Giovanni Polonioli - mentre parlare di primo grado, come ha stabilito la Provincia, significa guardare solo ad eventuali fratelli dell’anziano in casa di riposo, il che è troppo stretto e molte volte addirittura i fratelli verso i quali eventualmente rivalersi non ci sono più. Così tocca alle casse comunali intervenire come impone la Provincia e per il Comune è un salasso, con cifre sempre più elevate a carico della collettività. Rimane il fatto che anche gli altri Comuni altoatesini seguono le disposizioni provinciali, nonostante l’ ampio dibattito sul tema».
 Con una società che sta sempre più invecchiando, la prospettiva sembra quindi essere quella di un continuo incremento di spesa per le quote di soggiorno in case di riposo e questo scenario preoccupa molto le amministrazioni comunali, le quali a loro volta dispongono di risorse finanziarie sempre più risicate. Per quanto riguarda Laives e il suo circondario, a tutto questo si aggiunge anche la presenza del centro di lungodegenza e anche in questo caso, laddove un ospite non sia in grado di pagarsi la quota di degenza, deve intervenire la mano pubblica. Il Comune di Laives, da solo, non può affrontare questo problema, che invece toccherebbe al Consorzio dei Comuni, posto che altre realtà della nostra provincia si debbono misurare con situazioni analoghe, a fronte di una ristrettezza economica sempre più vincolante per tutti.

Alto Adige 12-3-10
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domenica, 07 marzo 2010




Limite dei 30 all’ora a Pineta Avvio soft, ora scattano le multe




BRUNO CANALI

LAIVES. La polizia municipale ha intensificato i controlli anche con l’ausilio del “telelaser” lungo via Brennero a Pineta. Con l’entrata in funzione della variante, la velocità massima consentita è di 30 chilometri orari.
 «Finora comunque non sono state fatte multe per eccesso di velocità - dicono i vigili urbani - ma prossimamente, laddove si rileveranno infrazioni, si passerà sicuramente alle sanzioni».
 Avvio soft quindi, per quanto riguarda i controlli sulla velocità anche davanti all’abitato di Pineta, con un’ azione che privilegia per ora l’effetto deterrente; in seguito però, chi dovesse essere individuato a transitare lungo via Brennero ad una velocità superiore al limite dei 30 chilometri orari, sarà multato. Si tratta di una necessità inderogabile del resto, proprio perché la riqualificazione seguita all’entrata in funzione della variante ha trasformato via Brennero in una strada con caratteristiche residenziali. Non c’è più la separazione tra sede stradale e pista ciclabile/marciapiede, perché entrambe si trovano sullo stesso piano, evidenziate solo dalla segnaletica e dalla differenza di pavimentazione: la carreggiata per le macchine in asfalto; la pista ciclabile e il marciapiede con masselli di granito più ruvido. E questo può rappresentare un pericolo se le automobili non limitano la velocità. Inoltre, fra via Brennero e la variante, si sta completando un grande parco verde, che chi abita a Pineta può raggiungere solo attraversando via Brennero. Si pensa quindi ai bambini, che tra breve inizieranno a frequentare quel parco e che quindi dovranno poter attraversare via Brennero senza correre rischi; così come chi, in bicicletta, in futuro si recherò in zona sportiva Galizia grazie al passaggio sopra la variante.
 «Oggi a transitare lungo via Brennero sono soprattutto i residenti - dicono i vigili urbani - e dai controlli che abbiamo effettuato nei giorni scorsi, anche con l’ausilio della pistola laser, si evidenzia un sostanziale rispetto delle regole». Non dovrebbero sussistere problemi neppure per i commercianti (pochi) con esercizi affacciati su via Brennero, perché l’afflusso ai negozi non dipende certo dalla velocità dei mezzi in transito.


Alto Adige 7-3-10
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venerdì, 05 marzo 2010


Zanvettor-bilancio e programmi




Nell’intervista all’assessore Zanvettor, pubblicata su questo giornale, ciò che balza immediatamente all’occhio è la mancanza di un serio bilancio di questi cinque anni di governo della nostra città: la conseguenza è la riproposizione acritica di quella esperienza, a nostro modo di vedere negativa dal punto di vista  dei contenuti e delle speranze che la presenza di una sensibilità verde aveva suscitato tra i cittadini.
Non riuscire a vedere il fallimento di una politica è probabilmente una sindrome che colpisce chiunque arrivi a governare e da cui sembra impossibile salvarsi a meno di avere convinzioni profonde e radicate: gli esempi sono pochi, ma fortunatamente esistono anche a Laives.
Ma veniamo a ciò che l’assessore ritiene sia stato realizzato: partecipazione popolare, risparmio energetico, parchi, riqualificazione di San Giacomo e della zona scolastica di Laives, abbattimento delle barriere architettoniche.
Qualcosa ci deve essere sfuggito: la delega della partecipazione è stata ben presto scaricata in altre mani e non ci pare che la piazza di Laives, la cittadella dello sport, l’aeroporto, il Safety Park, solo per fare alcuni esempi eclatanti, abbiano visto il coinvolgimento dei cittadini. Per il risparmio energetico non si è ancora riusciti a decidere con quali modalità installare i pannelli fotovoltaici sul tetto del municipio per limitare i costi di esercizio della struttura, la nuova illuminazione a Pineta è stata realizzata con  lampioni tradizionali, ma si sono installati due (sic!) lampioni a led in via Pietralba; San Giacomo è ben lungi dal vedere concretizzati gli interventi promessi; aver eliminato le barriere architettoniche su meno di due strade cittadine non ci pare un grande traguardo e  il parco di via Marconi, completato con ritardi considerevoli, è ancora senza il relativo parcheggio; zona scolastica e area cani poi non sembrano un connubio edificante.
Per il futuro si pensa invece a pedemontana, secondo lotto di San Giacomo e aree per cani. Nulla si dice delle ciclabili che non entrano quindi nei programmi del prossimo quinquennio. Un po’ poco, ci pare, soprattutto per chi nel frattempo avrebbe urgente bisogno di recuperare un briciolo di credibilità.

Rosario Grasso

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mercoledì, 03 marzo 2010


I Verdi: bisogna riqualificare San Giacomo




LAIVES. La candidatura a sindaco di Liliana Di Fede non ha fatto cambiare posizione ai Verdi: «Così come dichiarammo che avremmo appoggiato Polonioli - spiega Giorgio Zanvettor, assessore comunale - rinnoviamo l’appoggio alla Di Fede. Credo che, nonostante le difficoltà incontrate, sia stato fatto un buon lavoro nella legislatura che si sta concludendo».
Cosa rappresenta l’ambientalismo a Laives?
«È un tema trasversale a tutti i partiti. Per noi Verdi ovviamente è fondamentale e lo abbiamo portato avanti all’interno della maggioranza con realismo. Questo ha imposto anche il raggiungimento di qualche compromesso. Siamo contrari all’oltranzismo e consapevoli che ognuno deve rinunciare a qualcosa per il bene comune».
 Qual è il bilancio dei Verdi a fine legislatura?
 
«Abbiamo dato il nostro contributo nelle scelte e siamo stati partner affidabili per la maggioranza. Questi sono motivi per non mettere in discussione la nostra partecipazione all’esecutivo com’era parso all’inizio».
 Quale misura concreta porta la firma dei Verdi?
«La partecipazione popolare nelle scelte che contano, un obiettivo che noi perseguivamo fin dalla giunta Pasetto. Questo ha portato alle consulte ad esempio. Per il risparmio energetico abbiamo sostenuto il monitoraggi di tutti gli edifici pubblici insieme all’Ecoistituto. Poi le aree verdi, con la “Baden Powell” in Vallarsa e il parco Marconi ampliato risparmiando un milione di euro».
Quali altre iniziative qualificanti ritiene opportuno menzionare?
«La riqualificazione di San Giacomo, sia pure con i ritardi che ci sono stati; la riqualificazione anche della zona scolastica di Laives in collaborazione con scuole e genitori e l’abbattimento delle barriere architettoniche secondo un piano complessivo elaborato insieme al gruppo di lavoro del Distretto. In questo caso procediamo anno dopo anno, mettendo a bilancio quello che possiamo. In tre anni abbiamo già sistemato via Noldin, parte di via Kennedy e inizieremo in via Sottomonte».
Guardando invece al futuro cosa dovrà portare avanti la nuova amministrazione comunale?
«Penso alla pedemontana tra Laives, Pineta, San Giacomo e Castel Flavon, di cui abbiamo appaltato un nuovo tratto alla Forestale, poi il secondo lotto di riqualificazione dell’abitato di San Giacomo, che sarà anche il più impegnativo, poi nuove aree ricreative e per i cani anche nelle frazioni, insieme all’offerta formativa per le scuole, convinti che in quella sede si formi la coscienza dei cittadini futuri. Il gruppo Verde presenterà una propria lista di candidati, ma, come detto, appoggerà senza riserve Liliana Di Fede come candidato sindaco». (b.c.)

Alto Adige 3-3-10
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mercoledì, 03 marzo 2010

Gli ispettori rovistano nell’immondizia a Laives. Quattro multe per rifiuti abbandonati





BRUNO CANALI

LAIVES. Preso atto dei continui episodi di maleducazione e inciviltà presso le isole ecologiche e i punti di raccolta dei rifiuti l’assessore Liliana Di Fede aveva preannunciato una intensificazione dei controlli e i primi risultati non sono tardati ad arrivare: sono stati individuati (e sanzionati) 4 cittadini che avevano abbandonato i rifiuti accanto ai raccoglitori in via Marconi e via Nazario Sauro. Alcuni di questi cittadini avevano lasciato il sacchetto accanto alla colonnina dell’isola interrata e un altro invece aveva provocato il blocco del sistema di raccolta cercando di introdurre un contenitore voluminoso, col risultato che l’apparecchiatura si è bloccata. In tutti i casi comunque, l’addetta comunale ai controlli è riuscita a risalire ai proprietari di quei rifiuti analizzando il contenuto dei sacchetti, nei quali ha trovato documentazione inequivocabile per dare un nome e un cognome all’autore dell’episodio. La sanzione ammonta a 34,43 euro e - conferma proprio l’addetta - nei quattro i casi in questione si tratta di cittadini in possesso della tessera per accedere al servizio di raccolta presso le isole. Questo rende ancora più grave il fatto che queste persone abbiano preferito comunque gettare il sacchetto con i propri rifiuti accanto all’apparecchiatura di raccolta invece che servirsene regolarmente con la scheda che dovrebbero possedere. Probabilmente lo hanno fatto per la fretta, ma non si tratta di un comportamento giustificabile.
 Tre di queste quattro persone individuate sono extracomunitari residenti in città, ma comunque regolarmente registrati presso l’ufficio anagrafico comunale dato che a suo tempo hanno ottenuto la scheda magnetica personalizzata per scaricare i rifiuti nei sistemi di raccolta. I controlli quindi vanno avanti e si arriverà anche a far pagare i danni a coloro che con comportamenti impropri, danneggeranno i sistemi di raccolta dei rifiuti.

Alto Adige 3-3-10
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martedì, 02 marzo 2010


Conte, primo giorno di lavoro


LAIVES. Anna Conte ha iniziato puntualmente ieri mattina il proprio lavoro come segretaria generale del Comune. A darle il benvenuto è stato il sindaco, affiancato dalla presidente del consiglio comunale, dalla vicesegretaria, da alcuni assessori e dai responsabili dei vari settori operativi comunali. Anna Conte ha manifestato subito grande interesse per il nuovo impegno, spiegando che per lei, proveniente dal Comune di Bronzolo, prendere in consegna la macchina burocratico-amministrativa di Laives è uno stimolo positivo. (b.c.)

Alto Adige 2-3-10
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lunedì, 01 marzo 2010

 culture del mondo




Inizia la rassegna organizzata da distretto sociale e «Le Formiche»

LAIVES. Inizia questa settima la rassegna «Mondi in viaggio» organizzata dal gruppo tematico «Multiculturalità» del distretto sociale Laives-Bronzolo-Vadena e dalla cooperativ sociale «Le Formiche», in collaborazione con il centro Don Bosco. L’iniziativa si pone l’obiettivo di trasmettere messaggi di valore sociale e culturale attraverso la visione di film e di uno spettacolo teatrale, seguiti da alcuni interventi di persone che cercheranno di coniugare quanto visto, con la propria esperienza personale. Nelle serate sono in programma, oltre al cinema, assaggi di cibo per esplorare mondi e culture gastronomiche in cui i sapori del commercio equo e solidale si intrecciano con i saperi delle produzioni biologiche locali. Il ciclo di serate è legato alla tematica del viaggio, al percorso migratorio che le persone compiono verso l’Occidente e alle cause che spingono ad abbandonare la propria terra, con uno sguardo alle aspettative che portano con sè. Gli appuntamenti sono presso il teatro del Don Bosco. Si parte questo mercoledì: alle 20 stuzzichini dal mondo, alle 20.30 proiezione del film «Welcome».

Alto Adige 1-3-10
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domenica, 28 febbraio 2010


Alloggi per 53 mila metri cubi all’ex Amonn di San Giacomo


"mostro"

BRUNO CANALI


 LAIVES. La prospettiva di avere in pieno centro a San Giacomo un “mostro” urbanistico da 53 mila metri cubi preoccupa molto i residenti, così come non lascia tranquilla nemmeno l’amministrazione comunale.
 L’area in questione è quella dell’ex magazzino “Amonn”, stretta tra statale e ferrovia, a ridosso del “Garden Village”. Quest’ultimo ha già portato alcune centinaia di appartamenti nel cuore di San Giacomo, con le conseguenze che si possono intuire: aumento del traffico e necessità di adeguamento delle infrastrutture. L’ex magazzino Amonn si trova immediatamente a sud del Garden Village ed insieme faranno un nuovo quartiere.
 Preoccupazione dicevamo, espressa anche in occasione di un recente incontro tra comitato civico di San Giacomo e alcuni amministratori comunali. Tra questi il vice sindaco Georg Forti, titolare dell’urbanistica.
 «In effetti, 53 mila metri cubi in centro a San Giacomo sarebbero un’enormità; per questo abbiamo già proposto al proprietario (che è Amonn appunto) di spostare altrove almeno 17mila metri cubi, ottenendone disponibilità. Però in cambio, oltre allo spostamento, ci hanno chiesto anche maggiore cubatura come indennizzo per l’acquisto di terreno e attualmente la proposta è in Provincia, dove i tecnici dovranno fare delle valutazioni e darci delle stime. Poi dipenderà da Amonn trovare l’accordo oppure no e quindi predisporre un piano di attuazione relativo all’area di sua proprietà in centro all’abitato».
 Georg Forti conferma anche che per adesso non esisterebbe un’indicazione in merito a terreni alternativi sui quali spostare quei 17 mila metri cubi che verrebbero tolti dal centro e, come detto, prima di tutto occorrerà attendere le stime dei tecnici provinciali. Un fatto comunque è evidente: prima o poi la trasformazione dell’ex magazzino Amonn avverrà e per quanti metri cubi si riuscirà a togliere dal centro dirottandoli altrove, l’impatto sarà sconvolgerà definitivamente la realtà ancora “paesana” dell’abitato alle porte di Bolzano, con altre centinaia di nuovi appartamenti che arriveranno accanto al Garden Village, già oggi presenza molto “impattante” per San Giacomo.

Alto-Adige 28-2-10



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sabato, 27 febbraio 2010


Perché a Laives sono esposte solo bandiere biancorosse?



 Anche oggi debbo constatare che a Laives sono esposte solo bandiere biancorosse e mai anche il tricolore. Sul simbolo della città (la chiesetta)sventolail solito bandierone biancorosso. Già in passato ad una mia precedente mi era stato risposto che il pennone era su un terreno privato ma sarebbe bene sapere di chi per ringraziarlo. Mi chiedo chi ha dato l’autorizzazione a mettere un simile pennone proprio davanti al simbolo della Città di Laives e chi ha autorizzato ad issare una si grandiosa bandiera. Ma il tricolore perché lassù non sventola mai. Anche i cittadini italiani usano e riconoscono il simbolo del Comune. Mi convinco sempre più che politicamente proprio non si vuole la pacifica convivenza ma solo la separazione e il surriscaldare gli animi della già poco tranquilla cittadina. Questa mia non sarà nemmeno presa in considerazione, ma almeno voglio portare la mia testimonianza e il mio disappunto agli organi competenti, che permettono sempre questo intollerante modo di fare.
G.P. BOLZANO

Alto Adige 27-2-10

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sabato, 27 febbraio 2010


Palestra inutilizzata in Galizia Ceol: «Bisogna sfruttarla di più»




 LAIVES. Al piano superiore del complesso che in zona Galizia ospita piste per bocce e birilli, c’è una palestra nuovissima. «Bella ma purtroppo ancora mai usata - si rammarica il consigliere comunale Roberto Ceol - mentre si dirottano corsi di vario genere all’interno dell’adiacente Black Box. Credo che invece sarebbe opportuno farli nella nuova palestra, anche per una questione di risparmio energetico poiché, essendo più piccola e con un tetto più basso degli 8 metri circa che ha il Black Box, serve meno energia per riscaldarla». Intanto è andato a buon fine l’appalto per affidare la gestione di una serie di servizi, compresi bocciodromo, birilli automatici, bar-ristorante, Black Box e la palestra: c’è da sperare che il nuovo gestore saprà sfruttare al meglio questi nuovi spazi che metterà a disposizione tra non molto.

Alto Adige 27-2-10


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venerdì, 26 febbraio 2010



Laives, la città che  vorrei

Nel mese di maggio ci saranno le elezioni comunali e si rinnoverà il sindaco/sindaca di Laives , gli assessori e i consiglieri comunali [si spera!] . La Laives che vorrei è una città nella quale i cittadini di Laives, Pineta, La Costa e San Giacomo si riconoscono; una città che diventa una risorsa per tutti, un aiuto, un orientamento, un sostegno nella costante ricerca della felicità in cui siamo tutti impegnati. Un luogo di incontro, di confronto e di dialogo liberi dalle leggi di mercato,  dove le logiche di bilancio siano centrate sulle esigenze delle famiglie, della salvaguardia di tutto il territorio e della promozione della cultura per tutta la comunità. Vorrei una città dove ci sia comunicazione e non montagne di informazioni, dove l’arroganza e l’egoismo si sentano straniere, e non padrone.

Vorrei che il futuro Sindaco/Sindaca venisse ricordato nei tempi futuri per le felici intuizioni che potrebbe avere, sia nel sociale che nell’urbanistica,  non  dimenticare che una città e le sue frazioni “vivibili” necessitano, oltre che di palazzi o uffici, anche di spazi aperti, di piazze, di verde pubblico, di marciapiedi dove poter passeggiare, di piste ciclabili . Vorrei una città dove sia possibile coltivare il futuro.

La Laives che vorrei è una città partecipata, dove ogni singolo cittadino è attore della sua vita e non una città dove un esiguo gruppo di persone decide il destino di tutti sulla base degli interessi personali suoi e della sua cerchia. La città che vorrei è la città dei cittadini.

In questa senso l’Amministrazione deve aprirsi, rendersi trasparente, nella ricerca comune di risorse da far condividere ai giovani precari, alle persone con disagio, a chi ha perso il lavoro, ecc. E’ in questa città dove la tolleranza, il rispetto, la trasparenza, la consapevolezza dei bisogni delle persone può trasformare il mondo complicato in cui viviamo nel giocattolo, complesso e magico, di una esistenza dove l’individuo torni ad essere centro, soggetto principale ed irrinunciabile, origine e punto di arrivo di tutte le azioni e di tutti i pensieri della Politica.

La città che vorrei è una città che si basa su tre parole forti: identità, passione, partecipazione.

In fin dei conti la città è una creatura dell’uomo e della donna e come tale è assolutamente modificabile!


L. M.


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venerdì, 26 febbraio 2010


Rifiuti abusivi: controlli più serrati dei vigili urbani


ripensamento degli abusivi


LAIVES. Dalla prossima settimana inizieranno controlli più serrati control l’abusivismo nel campo dei rifiuti domestici. «I vigili urbani verificheranno le situazioni - dice Liliana Di Fede -, anche se non ci nascondiamo che non si tratta di cosa semplice da fare. Nei casi acclarati di abuso, procederemo con le sanzioni». La questione è tornatra di attualità dopo che Verena Trockner, direttrice amministrativa di Seab, ha spiegato che nel 2008 erano stati rilevati 101 casi di abusivismo dei rifiuti, mentre nel 2009 erano stati 66. Si tratta di persone che non figurando ufficialmente negli elenchi dei contribuenti, evitano anche di pagare la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti: una evasione totale che qualora verificata è anche sanzionata e i soldi delle multe vanno al Comune. Per accertare queste situazioni si incrociano i dati dell’anagrafe comunale con quelli dell’Azienda elettrica, ma rimangono esclusi i clienti dell’Enel, ente che non fornisce i dati relativi agli allacciamenti. «Non è facile neppure con i vigili urbani individuare queste situazioni - spiega la Di Fede - e stiamo lavorando per promuovere un maggior senso civico e un controllo sociale. Per questo abbiamo coinvolto i volontari; le segnalazioni di abusi ed evasioni possono essere fatti al Comune anche dai cittadini privati».


Alto Adige 26-2-10
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venerdì, 26 febbraio 2010

Tedesco all’asilo con i genitori



Lingue, progetto a San Giacomo: è il primo in provincia

BRUNO CANALI


 LAIVES. Imparare il tedesco giocando e coinvolgendo in questo anche i genitori come soggetti attivi. È la sperimentazione che, con successo, si sta svolgendo all’asilo italiano di San Giacomo.
 Ieri alla materna italiana di San Giacomo è arrivato anche il vicepresidente della giunta provinciale Chiristian Tommasini per vedere da vicino i risultati. «Questa sperimentazione è senz’altro una bella novità - afferma Tommasini - e contiamo di estendere questo sistema di apprendimento anche alle scuole di Laives dal prossimo anno. In prospettiva, poi, questo potrebbe succedere anche a livello provinciale».
 Di cosa si tratti lo hanno illustrato l’assessora Liliana Di Fede e le operatrici della materna: «Il progetto “Ich spiele auf Deutsch mit Mami und Papi” prevede l’accostamento dei bambini alla seconda lingua attraverso un precorso ludico - racconta la Di Fede - e in questo senso rientra anche la “valigia” che cointiene giochi, libri, dvd e altro materiale». A turno i genitori che hanno aderito al progetto possono portare a casa questa valigia e tenerla per una settimana. Laddove occorre anche Stephanie Wolters, l’insegnante che segue questa sperimentazione, può far visita a casa per insegnare ad utilizzare i materiali. Così il bambino può continuare anche a casa ciò che ha avviato a scuola e tra lui e i genitori si cera una complicità e uno scambio di informazioni, con il bambino che associa la seconda lingua a una esperienza gioiosa e piacevole.
 In effetti è proprio questo l’aspetto più innovativo, perché l’apprendimento della seconda lingua non viene più vissuto dai bambini come un impegno o un obbligo, bensì come un gioco, nel quale anche i genitori hanno un importante ruolo da protagonisti, con lo scambio continuo di informazioni. «Puntiamo a costruire una società plurilingue - ha aggiunto Tommasini - e in questo senso Laives è terreno fertile: è una comunità plurilingue, l’approccio alla seconda lingua è tranquillo ed esistono già progetti in questo senso. I genitori sono molto attenti a queste problematiche e contribuiscono così a farsi portatori di emozioni nello studio del tedesco. Noi metteremo a disposizione gli strumenti».

Alto Adige 26-2-10
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giovedì, 25 febbraio 2010


Comune di Laives  COMUNICATI del 24.02.2010





Ottima partenza per la raccolta dell'organico



Ottimo avvio per la raccolta dell'organico. Martedì 23 febbraio, il primo giorno in cui è partito il servizio per le grandi utenze, sono stati raccolti 680 chilogrammi di rifiuto umido. “Si tratta di un ottimo risultato - ha spiegato in Consiglio comunale il direttore amministrativo di Seab, Verena Trockner – visto che non tutte le 83 utenze sono attive: per esempio in questo periodo sono chiusi due alberghi”


 




Rifiuti: aumenta la raccolta differenziata

Relazione della Seab al Consiglio comunale

Laives produce sempre più rifiuti (anche perché aumenta la popolazione residente), ma la notizia positiva è che aumenta la quota di raccolta differenziata. Se infatti nel 2007 la quota di rifiuti differenziati era il 41,5 per cento del totale, nel 2009 ha superato il 48 per cento. E ad aumentare sono soprattutto i rifiuti differenziati più “importanti”, come la carta (+44,88% in due anni), il vetro(+21,44) e il cartone (+12,54%). Materiali, questi, per i quali Laives ha raggiunto (e anche superato) gli obiettivi strategici fissati dalla Provincia.
I dati, decisamente incoraggianti, sono stati riportato al Consiglio comunale dalla direttrice amministrativa di Seab, Verena Trockner, che ha tenuto una relazione sul servizio asporto rifiuti in città.
Ovviamente non tutto è perfetto: per esempio è stato sottolineato che la qualità della plastica raccolta è molto bassa. A questo proposito va ricordato che nelle campane blu non devono essere inseriti tutti i tipi di plastica: sono infatti riservate a bottiglie e flaconi per liquidi.
La presentazione dell'attività della Seab ha toccato la gestione del servizio (che a Laives conta su 14 addetti e che ha 9 mezzi a disposizione per svuotare 2000 contenitori Rsu, 65 campane della carta, altrettante della plastica e 90 per vetro e lattine) per arrivare ai conti economici: per i futuro è previsto un aumento dei costi per garantire nuovi servizi, ma la buona notizia è che nel 2010 la tariffa resterà invariata.
Entro il primo gennaio 2012 dovrà essere introdotta la tariffa personalizzata: si pagherà quindi in base alla quantità di rifiuti prodotti.
Intanto prosegue la lotta all'evasione: nel 2008 sono stati scoperti ben 101 utenti evasori e altri 66 sono emersi nel 2009.
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giovedì, 25 febbraio 2010



E’ in crescita la raccolta differenziata Carta e vetro sono tra i più riciclati



BRUNO CANALI


LAIVES. È una comunità che collabora alla soluzione dei problemi legati allo smaltimento dei rifiuti, quella che emerge dalla relazione che la Seab ha predisposto per il consiglio comunale e che è stata illustrata martedì sera in aula da Verena Trockner, direttrice dell’azienda. La raccolta differenziata è in aumento ed è passata dal 41,5 per cento del 2007 al 48,1 del 2009. La carta ha registrato un più 44,88 %; il cartone più 12,54%; il vetro più 21,44 per cento e così i rifiuti da smaltire all’inceneritore sono calati del 6,48 per cento. Non si raccoglie invece la plastica, ma questo perché c’è una eccessiva tipologia sul mercato difficile da separare.
 Ma non mancano le situazioni negative, come per la raccolta del verde.
 «Purtroppo - ha spiegato la direttrice Trockner - abbiamo dovuto togliere una ventina di cassonetti del verde sul territorio perché gli utenti continuavano a gettarvi altri generi di rifiuti».
 Altra nota negativa è quella degli abusivi, vale a dire cittadini che scaricano le proprie immondizie (magari lasciandole per strada accanto ai raccoglitori) e che non figurano da nessuna parte. «Nel 2008 ne abbiamo individuati 101 - ha spiegato la direttrice della Seab - e altri 66 nel 2009. Per verificare gli utenti abbiamo la disponibilità dei dati che ci fornisce l’Aec per quanto riguarda gli allacciamenti elettrici, cosa che invece non fornisce l’Enel e sappiamo che diverse famiglie a Laives vengono rifornite proprio da quest’ultimo ente».
 A proposito di abusivismo, con l’introduzione dei nuovi sistemi di raccolta a tessera personalizzata (sono i sistemi Isola, Multipress e Gaia) chi non ha la tessera perché non iscritto all’anagrafe comunale non può smaltire i propri rifiuti e quindi si deduce che sia costretto a lasciarli in giro. A tale proposito si auspicano maggiori controlli sulle residenze.


Rifiuti ingombranti, meglio a Bolzano

LAIVES. Per i cittadini di Laives il centro di riciclaggio cui fare riferimento è quello in zona Galizia, alle spalle del campo da calcio. Però portare lì i propri rifiuti ingombranti o gli altri materiali da riciclare diventa laborioso per un abitante di San Giacomo, che invece sarebbe più agevolato se potesse portarli al riciclaggio di Bolzano. «Questo intanto non è possibile - ha spiegato però l’ingegner Girinelli di Seab, perché c’è un problema di statistiche e, in futuro, anche di applicazione delle tariffe personalizzate». (b.c.)


Alto Adige 5-2-10
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venerdì, 19 febbraio 2010

Bus, la Sasa gela il Comune di Laives «Coincidenze molto difficili»



BRUNO CANALI


LAIVES. Incontro ieri tra il vicesindaco Forti e Silvano Zanettin della Sasa sulle difficoltà al trasporto pubblico denunciate da utenti e scuole: difficile intervenire sulle coincidenze, più probabile sul Citybus.
  Le osservazioni fatte da scuole e cittadini in merito ai servizi di trasporto pubblico verranno recapitate all’assessore Thomas Widmann entro fine mese. Ieri intanto se ne è discusso in un altro incontro, questa volta coi tecnici. «Ho inviato sia la Sasa che la Sad - spiega il vicesindaco Forti - ma è venuto solo Silvano Zanettin, responsabile movimenti della Sasa. Gli ho illustrato quelle che sono le indicazioni della gente in merito ai collegamenti pubblici e lui mi ha garantito che, per quanto riguarda le sue competenze, verificherà come funzionano le linee, in particolare quelle interne della Sasa, vale a dire Citybus e circolare, poi ci farà sapere». A quanto emerso, qualche cosa si potrebbe cambiare proprio per il percorso del Citybus, perché attualmente il mezzo passa solo nella parte alta della città e questo è un disagio per chi invece deve recarsi a valle, dove si trova la maggior parte degli uffici e dei negozi di Laives.
 Si è poi parlato delle coincidenze tra linee della Sasa: in particolare, afferma Zanettin, «quella tra linea che arriva da Laives e linea 10 diretta all’ospedale di Bolzano, una coincidenza che si prende alle fermate di Maso della Pieve. Ho spiegato a Forti che non è semplice risolvere questo problema tra due linee di autobus che hanno una cadenza diversa: la linea 2 con un mezzo ogni 15 minuti e la 10 che invece passa ogni 12 minuti. Al mattino cerchiamo di fare tutto il possibile affinché la coincidenza funzioni, mentre durante il resto della giornata è pressochè impossibile».
 Le persone che avevano preso parte all’incontro in municipio si erano lamentate proprio per questi aspetti disagevoli. Succede infatti che chi da Laives deve raggiungere via Resia e l’ospedale in autobus, sia costretto a scendere a Maso della Pieve per poi salire sul bus della linea 10. Difficilmente però la coincidenza viene rispettata e è più probabile che invece uno o l’altro dei bus transiti qualche minuto prima o dopo dell’arrivo dell’altro.


Alto Adige 19-2-10
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giovedì, 18 febbraio 2010


Il teatro di Laives intitolato alla memoria di Gino Coseri



BRUNO CANALI



 LAIVES. Il 21 giugno dello scorso anno moriva Gino Coseri, una delle figure che più hanno lasciato un’impronta nella società locale. Da tempo si parla della necessità di ricordarlo concretamente: l’idea è ora di intitolargli la sala teatrale cittadina, fin qui chiamata genericamente “aula magna.
 Potrebbe essere uno degli ultimi atti in questo senso dell’amministrazione in carica e Loris Frazza, assessore comunale alla cultura, conferma la scelta.
 “C’è una proposta in questo senso da parte della Filodrammatica di Laives, fatta ancora qualche mese fa. La giunta comunale ancora non si è occupata definitivamente di questa intitolazione del teatro Aula magna a Gino Coseri, ma conto che si faccia già durante la riunione di questo fine settimana. La documentazione è a posto e abbiamo anche verificato che non serve la deroga per intitolare la struttura a Gino Coseri prima che siano passati - come da regolamento - 10 anni dalla sua morte. Questo vale nel caso in cui si dovessero intitolare strade o piazze ma non per edifici e altre strutture, come nel caso del teatro Aula Magna. Così conto di arrivare al via libera della giunta comunale entro questo fine settimana per poi inviare tutto alla Provincia da dove dovrà arrivare l’ok definitivo all’intitolazione. Unico rammarico è che, purtroppo, non arriviamo più a farlo in concomitanza con la fine della rassegna teatrale in corso”.
 Il teatro è sicuramente la scelta più consona alla figura di Gino Coseri, che proprio al teatro dialettale ha dedicato una vita intera, ripagato dall’affetto del grande pubblico.
 “Effettivamente, Gino Coseri era il teatro - dice Valentina Comandi - e quindi mi pare logico intitolare a lui l’Aula magna, dove ha recitato e divertito il pubblico per decenni con le sue interpretazioni”. “Il teatro era la sua vita - afferma Bruno Cont - ed è una scelta logica. Altrimenti si dovrebbe pensare al campotenda di Passo San Lugano, altra sua “creatura”.
 Una via o una piazza invece sarebbero da dedicare a don Luigi Simoni, altra grande figura nella storia di Laives”. Cesare Zenorini, in veste di presidente del Nuovo gruppo carnevalesco Pineta ha condiviso con Gino Coseri tante sfilate dei carri.
 “Il teatro ovviamente - dice Zenorini - perché era la sua grande passione e se non dovesse essere l’Aula Magna, si opti per la nuova sala a san Giacomo, perché Gino, come l’ho conosciuto io, non faceva distinzioni tra Laives città, Pineta e San Giacomo. Lui era un vero mattatore in queste cose e la gente lo amava”. “Meglio sicuramente la sala teatrale dell’Aula Magna a Gino - dichiara Ida Micheletti - e invece la nuova piazza che verrà a don Luigi Simoni, tenuto conto che sorgerà accanto alla chiesa di via Pietralba - Gino ha passato una vita in teatro e ha fatto nascere la Filodrammatica, dapprima nella sala parrocchiale e poi proprio in Aula Magna, dove si sono svolte le sue più memorabili interpretazioni teatrali”.
 E’ un plebiscito insomma e la gente che ha conosciuto Gino Coseri non ha alcun dubbio in merito a ciò che andrebbe a lui intitolato per tramandarne il ricordo: Coseri viveva di teatro e fin che ha potuto, lo ha gestito e promosso in tutte le sedi, conquistando anche prestigiosi riconoscimenti.
 L’Aula magna era la sua “casa” e su quel proscenio ha recitato una infinità di volte, diventando un riferimento per generazioni di attori che ancora oggi garantiscono la sopravvivenza delle compagnie amatoriali.


La proposta della Filodrammatica di Laives, di intitolare il teatro Aula magna a Gino Coseri deve ottenere prima di tutto il via libera della giunta comunale. L’idea comunque ha subito raccolto un ampio consenso, anche a livello politico.

Alto Adige 18-2-10
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mercoledì, 17 febbraio 2010


Le scuole Pascoli ancora senza un collegamento




BOLZANO. Almeno a breve non è in previsione un collegamento bus diretto fra Bolzano, Laives e la Bassa Atesina, al di là della corsa di sola andata verso Bolzano delle 7.04. Lo afferma l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann, rispondendo ad un’interrogazione con la il consigliere provinciale Alessandro Urzì (Pdl) aveva raccolto le istanze venute da alunni, genitori e insegnanti della nuova scuola Pascoli, inaugurata solo poche settimane fa a Firmian ma scopertasi sostanzialmente non collegata con una linea diretta al bacino di Laives e della Bassa Atesina. L’unico collegamento, di sola andata, è quello delle 7.04. Per il ritorno non è stata prevista alcuna deroga ai circuiti degli autobus. «Il sistema di cadenzamento orario prevede l’interscambio e non consente di connettere tutti i punti con collegamenti diretti - spiega Widmann -. Attivare un collegamento diretto e senza cambi tra Laives e frazioni, il quartiere Firmian e l’ospedale San Maurizio non è ipotizzabile in quanto le linee interessate (10A e 10B) subirebbero un prolungamento tale da risultare eccessivo per l’utenza proveniente dall’ospedale e diretta verso il quartiere di Oltrisarco».

Alto Adige 17-2-10
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mercoledì, 17 febbraio 2010



Raccolta dell’umido per le famiglie slitta la partenza




BRUNO CANALI


 LAIVES. Per la raccolta dell’umido tra le famiglie occorrerà attendere e una data ancora non c’è. Prima dovrà essere ampliato il centro di destinazione dei rifiuti, che attualmente è l’impianto di Lana, nel Burgraviato.
 Ieri invece è stata presentata quella relativa alle grandi utenze (ristoranti, alberghi, pizzerie e bar) che scatterà il 23 febbraio, ogni martedì e venerdì. In queste settimane si sta completando, a cura della Seab, la distribuzione dei 170 bidoni che riguarda un’ottantina di utenti.
 L’ingegner Andrea Girinelli, responsabile per Seab della raccolta differenziata a Laives, presente assieme al dottor Franco Gallina, all’assessora Liliana Di Fede, alla delegata comunale in Seab Carla Franceschini e al dottor Gianluca Nettis, ha spiegato come funzionerà la raccolta e uno degli elementi importanti è che nei contenitori non dovrà finire altro rifiuto che non sia l’umido ovvero, i resti di cucina, escluse ossa, gusci di uova, di noci e di molluschi.
 «È un passo avanti importante quello che stiamo compiendo - ha detto Liliana Di Fede - perché ci aspettiamo anche un ulteriore aumento della differenziata. I dati a disposizione di Seab ci dicono che fin qui è andata bene, con la raccolta differenziata che è passata dal 42,9 per cento al 48,1 per cento delle 7.283 tonnellate di rifiuti complessivi. Ovviamente, con la separazione dell’umido ci aspettiamo un ulteriore miglioramento».
 Il via riguarda le grandi utenze, sia perché sono in numero molto minore delle famiglie, sia perché producono effettivamente grandi quantità di rifiuto umido. «Ci aspettiamo da questa raccolta 150 - 200 tonnellate l’anno - ha detto l’ingegner Girinelli - tutti rifiuti che non andranno più all’inceneritore».
 Non altrettanto buone invece sono le notizie per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti “verdi”, quelli derivanti dallo sfalcio dell’erba e dei giardini. «Una ventina di bidoni per il verde siamo stati costretti a toglierli dalle strade - ha spiegato Girinelli - perché abbiamo registrato un loro uso improprio. Nel verde non deve assolutamente esserci alcun altro tipo di rifiuto e invece ci trovavamo di tutto. Così non è rimasto altro da fare che togliere i bidoni. Chi li vuole può comunque rivolgersi alla Seab, in particolare condomini o gruppi di persone, e vedremo cosa si può fare».
 A sua volta, l’assessore Di Fede ha garantito che proseguirà anche in futuro la campagna d’informazione e di sensibilizzazione della cittadinanza attraverso i volontari che distribuiscono placcati presso le isole ecologiche. Questi volontari si sono dimostrati preziosi anche come garanti che gli impianti vengano utilizzati in maniera corretta, onde evitare blocchi e danneggiamenti.
 «Però abbiamo anche stabilito che d’ora in avanti faremo più controlli e anche sanzioni laddove persista il malcostume - ha aggiunto l’assessore Di Fede - perché dopo tutte le iniziative, credo che chiunque dovrebbe avere capito come comportarsi».

Alto Adige 17-2-10
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venerdì, 12 febbraio 2010



Oggi la presentazione degli orari dei treni 



IN MUNICIPIO

 Oggi alle 10.30 nella sala riunioni del municipio di Laives avrà luogo la presentazione dei nuovi orari dei treni e delle linee interne. Tutti possono intervenire, anche con osservazioni.

AA 12-2-10


In volantini redatti dall'assessore alla mobilità apparsi sulle strade di San Giacomo :

In data 12 febbraio 2010 ore 10.30 nella sala riunioni al 1° piano tavola rotonda per eventuali proposte e osservazioni sull'orario autobus / treni.

I cittadini sono invitati a partecipare con osservazioni e proposte.

Assessore alla mobilità Georg Forti


Osservazione della redazione:

Forse i lavoratori pendolari e non solo loro, come faranno ad esserci a quella riunione, per fare proposte, visto che sono i diretti interessati?

L'orario 10.30 non è troppo limitativo?

Non sarebbe stato meglio spostarlo verso sera e permettere a più persone di parteciparvi?

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giovedì, 11 febbraio 2010

Pineta scuola elementare - obiettivo fallito




E' incredibile come la mancata concretizzazione di un impegno preso con i cittadini possa essere sfruttato per magnificare la competenza e l’efficienza di questa amministrazione o addirittura divenire il fiore all’occhiello di qualche assessore.
Per la scuola elementare di Pineta non c'è un euro a disposizione: già due anni fa si era garantito il finanziamento da parte provinciale e, in seguito ai dubbi che avevamo avanzato, ci era stato assicurato che non vi erano contrasti in giunta sulle priorità di intervento e che l'improvvisa disponibilità ad un concorso di idee per Pineta non era un espediente per nascondere la mancanza di finanziamenti. Oggi non solo scopriamo che non c’è nemmeno l’ombra di un quattrino, ma addirittura che non è del tutto sicura ( così nella risposta ad una nostra interrogazione) nemmeno l'ubicazione della struttura.
Un politico serio si sarebbe dovuto scusare con i propri concittadini per i ritardi e per non aver potuto o saputo dar seguito ad impegni presi anche pubblicamente. Invece ci si dichiara soddisfatti sorvolando sui ritardi e sull’assoluta mancanza di fondi. La realtà è che in questi cinque anni Pineta avrebbe meritato una nuova scuola e invece si sono privilegiate opere sicuramente meno necessarie, ma indispensabili al mantenimento degli equilibri politici.
Grave è infine aver cercato di nascondere la verità inventandosi un concorso di idee in cui non si credeva e che infatti non è stato mai bandito.

R. Grasso

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giovedì, 11 febbraio 2010


Ancora troppe auto. San Giacomo chiede il divieto di transito

Per la passeggiata c’è l’impegno del vicesindaco



TROPPI I MEZZI A MOTORE

BRUNO CANALI

LAIVES. Sono sempre troppi i mezzi a motore che attraversano l’abitato di San Giacomo senza alcun apparente motivo. Lo si evince anche dai rilevamenti che l’amministrazione comunale aveva commissionato, per una settimana, lo scorso mese di novembre. Se ne è parlato, anche polemicamente, durante l’assemblea organizzata l’altra sera dal comitato civico di San Giacomo.
 Una sintesi dei dati rilevati l’ha portata il comandante della polizia municipale, Sergio Codato, arrivato all’assemblea insieme al vicesindaco Georg Forti e all’assessora Liliana Di Fede. «I rilievi sono stati effettuati per una settimana a novembre - ha spiegato Codato - dal 18 al 24, su tre distinti punti della SS12 e l’unico appunto da fare semmai è che in quel periodo a San Giacomo c’era un cantiere la cui presenza potrebbe avere lievemente falsato i risultati. Per quanto riguarda il traffico pesante (oltre i 35 quintali) abbiamo visto che dalla zona Vurza, verso San Giacomo, rappresentava l’8 per cento del totale, una percentuale che cala all’altezza di via Thaler fino al 3 per cento, per poi tornare al 4 per cento all’altezza di via Rosegger. Questo evidenzia che da sud i mezzi pesanti in entrata raggiungono mete dentro San Giacomo e poi in parte tornano indietro. In senso opposto, vale a dire da nord verso sud, i mezzi pesanti in entrata a San Giacomo sono il 7 per cento, ma già all’incrocio con via Thaler calano al 4 per cento, segno che una parte almeno, entra, e si ferma”.
 Interessanti anche i dati relativi alle automobili: «Dalle 7 alle 8 di mattina di un martedì, abbiamo contato 404 auto in entrata a San Giacomo da nord; all’altezza di via Rosegger ne sono transitate 245 e a sud, in zona Vurza, 252. Questo significa che 150 circa si sono fermate a San Giacomo. Nel pomeriggio, dalle 17 alle 18, da nord sono entrate 671 auto; davanti a via Thaler sono transitate in 511 e quindi, sono uscite a Vurza 396 auto».
 Si è parlato anche di velocità media rilevata durante la sessione e quella dei mezzi in entrata a San Giacomo da nord si attestava sui 48 chilometri orari (il limite è di 40); davanti a via Thaler 49 chilometri orari e quindi a Vurza, dove c’è il lungo rettilineo, la velocità media saliva a 65 chilometri orari (limite di 50). «Si tratta di velocità che non destano eccessiva preoccupazione», ha aggiunto il comandante Codato, in questo però contestato dai presenti, preoccupati per i bambini diretti a scuola.
 Dal comitato, rappresentato in assemblea da Alessandro Cosi e Renzo Merlini - viene reiterata la richiesta al Comune di fare di più per scoraggiare questi transiti inutili, considerando nuovamente l’idea di introdurre ad esempio un divieto di transito per un’ora, dalle 7 alle 8 di mattina, da sud, in maniera che chi sale da Laives verso Bolzano sia costretto ad imboccare la variante in galleria. Un accenno, l’assessore Di fede lo ha fatto anche alle richieste dei commercianti e se ne parlerà in un gruppo di lavoro da insediare.


PEDEMONTANA


LAIVES. Riqualificazione urbana e pedociclabile verso Castel Flavon. Si è parlato anche di questo durante l’assemblea dell’atra sera a San Giacomo e il vicesindaco Georg Forti si è arrabbiato quando i rappresentanti del comitato hanno accusato l’amministrazione comunale di non mantenere le promesse fatte.
 «Per la passeggiata pedemontana sembrava tutto fatto ancora nell’estate scorsa, mentre adesso ci dite che arriverà questa primavera», hanno incalzato Lorenzo Merlini e Alessandro Cosi.
 «Non è così - ha risposto Forti - e se c’è una cosa che mi irrita molto sono proprio coloro che promettono a vanvera, indicando tempi e cifre che poi non vengono rispettati. Io non l’ho mai fatto comunque e chi vi ha promesso mari e monti se ne assuma le responsabilità. Per quanto riguarda la passeggiata pedemontana, proprio in questi giorni ho concluso il giro tra tutti i proprietari di terreni interessati dal percorso. L’ho fatto assieme al dottor Schöpf della Forestale e solo con questi pareri favorevoli, finalmente, è possibile andare avanti. Certamente i soldi per farla ci sono (240 mila euro) e i lavori li eseguirà la Forestale con la quale abbiamo un accordo». (b.c.)

Alto Adige 11-2-10


E' INCREDIBILE COME IL COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI LAIVES POSSA SOSTENERE CHE  I SUPERAMENTI DEI LIMITI DI VELOCITA' NON DESTANO ECCESSIVA PREOCCUPAZIONE (vedi articolo soprastante)


Scarica e ascolta la discussione avvenuta martedì sera.

Troverai molti argomenti non presenti nell'articolo e le vere motivazioni dell'assemblea il cui tema non riguardava solo la mobilità, ma le numerose inadempienze dell'Amministrazione di Laives rispetto le numerose promesse fatte.

richiamando il sito:


http://www.zshare.net/audio/723847543415ebb5/


L.M.
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categoria:comune di laives, san giacomo oggi, antiinquinamento
mercoledì, 10 febbraio 2010






    
Comune di Laives  COMUNICATO del 09.02.2010



COMUNICAZIONI ISTITUZIONALI

Giovedì e martedì grasso uffici aperti solo al mattino



In occasione del Carnevale ricordiamo che il municipio e gli uffici comunali nelle giornate di giovedì 11 e martedì 16 febbraio 2010 ovvero giovedì e martedì grasso, rimarranno chiusi al pubblico durante le ore pomeridiane.
 Uffici aperti dunque solo al mattino e l'orario al pubblico sarà il seguente:
- sportello del cittadino: dalle ore 8.30 alle ore 12.30
- uffici comunali: dalle ore 9.00 alle ore 12.30
- cantiere comunale: dalle ore 9.00 alle ore 10.45

Stesso dicasi per lo sportello della Seab che giovedì e martedì grasso rimarrà chiuso al pubblico di pomeriggio.

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martedì, 09 febbraio 2010



Scoperta una falda acquifera




LAIVES. Scavando il tunnel per la variante nella montagna alle spalle della città si trova l’acqua. Questa presenza di falde potrebbe diventare interessante anche per il rifornimento idrico della rete comunale se la qualità dell’acqua e il flusso, risponderanno a precisi requisiti. Della questione ne fa cenno all’interno della relazione di bilancio l’assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon.
“Stiamo attendendo i risultati di una verifica - spiega Gerolimon - perché a noi interessa sicuramente questa eventualità. Sappiamo che scavando il tunnel sono state individuate delle falde acquifere, che se dovessero avere caratteristiche appropriate, noi potremmo utilizzare, incanalando l’acqua verso il grande serbatoio che abbiamo in progetto di costruire proprio a monte della città. Prima di tutto è da vedere quanti litri al secondo di portata hanno queste fonti, perché la quantità minima per prenderle in considerazione è attorno ai 12 litri al secondo. Poi sarà anche da verificare la qualità”.
In tema con questa “scoperta”, che peraltro era prevedibile, c’erano fin dall’inizio i timori di alcune famiglie che abitano in un mano sopra la città, una zona con ampie coltivazioni, che si serve da anni di un proprio pozzo, fatto trivellare fino a raggiungere le falde del fondovalle. Quel pozzo non ha mai dato problemi, ma il timore era che con lo scavo del tunnel e il brillamento delle mine, potesse succedere che i delicatissimi equilibri della falda acquifera venissero sconvolti, con il risultato dell’inaridimento del pozzo. “Finora non è successo - spiega Gerolimon - e proprio per evitare questo genere di problemi, dato che il tunnel è già entrato a fondo nella montagna, è stata adottata una specifica coimbentazione”.

Alto Adige 9-2-10



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domenica, 07 febbraio 2010


Di Fede: non mi sento un rimpiazzo



«Giovane come assessore, ma conosco da anni il mondo politico»


BRUNO CANALI


LAIVES. Liliana Di Fede il giorno dopo l’ufficializzazione, da parte del Pd, della sua candidatura a sindaco per Laives. Dal punto di vista professionale niente è cambiato e per trovarla occorre rincorrerla tra l’uno e l’altro dei suoi molteplici impegni.
 Abbiamo chiesto alla neo candidata sindaco per la coalizione di centrosinistra se il fatto di raccogliere il testimone da Polonioli che ha rinunciato, possa essere riduttivo.
 «Assolutamente no, qui non si tratta di rimpiazzare qualcuno. Io ho sostenuto fin dall’inizio, con tutto il cuore, l’eventuale candidatura di Giovanni Polonioli. Lui ha rinunciato per ragioni strettamente personali, che comprendo certamente. Voglio approfittare per ribadirgli tutta la mia stima, anche per la fiducia che ha avuto in me fin da principio scegliendomi per la sua giunta».
 C’è già chi critica la scelta della sua persona per il fatto che abita a Bronzolo e non a Laives.
 «Certo, ho sempre abitato a Bronzolo, ma ho anche sempre frequentato la realtà di Laives, dapprima per frequentare la scuola, quindi per lavoro al Distretto di via Innerhofer e per tutte quelle incombenze quotidiane che vanno dalla spesa al medico di famiglia, passando per i corsi sportivi dei due figli».
 Qual è la visione della Laives che vorrebbe, lei che si candida a prima cittadina?
 «Vedo una Laives che sta emergendo positivamente in questi anni e quello che vorrei sarebbe una città a misura di famiglia, a misura di persona. Questo si raggiunge con la qualità di vita della comunità, con i migliori servizi e lavorando con le risorse che ci sono sul territorio».
 Fin dal suo esordio, lei ha anche elogiato la partecipazione popolare e del resto è un suo pallino quello della “rete” sociale sul territorio che coinvolga svariate realtà.
 «Certamente, occorre assolutamente coinvolgere i cittadini più possibile nelle scelte che li riguardano e in questo senso ho salutato con piacere una iniziativa innovativa come il recente Open Space Day organizzato dal Pd in zona Galizia per approfondire tematiche da portare avanti nei programmi».
 Lei è abbastanza fresca di attività politica diretta e in giunta è stata chiamata dal sindaco Polonoli come esterna. Per qualche avversario la sua dimensione in questo senso sarebbe ancora tutta da inventare.
 «Come assessore effettivamente sono giovane, ma per la mia attività ho sempre lavorato - in veste di dirigente - a stretto contatto con la politica e i suoi esponenti, pur mantenendo la mia autonomia. Non credo quindi che sia del tutto negativo non avere alle spalle una lunga esperienza politica diretta».

Alto Adige 7-2-10
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sabato, 06 febbraio 2010


Bilancio 2010 Laives




L’assessore Di Fede è solita difendere con passione il suo operato e questo le  fa certamente onore, ma questo la porta spesso ad essere aliena alle critiche e talvolta anche a delle semplici domande. È successo così che durante la discussione del bilancio in commissione,  a una nostra affermazione critica sui servizi sociali e sanitari, ha risposto risentita: “Tutto funziona perfettamente, …tanto si è fatto, …siamo tra i migliori in Italia e in Europa, …siamo sopra gli standard, …tutti i parametri previsti vengono rispettati, ….facciamo di più di quello che ci è imposto per legge…”
Questo atteggiamento, che rischia di trasformarsi in presunzione, lo si è potuto cogliere anche nella sua relazione che infatti è identica a quella degli anni precedenti: parola per parola. D’altronde un programma perfetto non ha certo bisogno di essere modificato!
Ma non è qui la critica più severa. È che manca un rendiconto sugli obiettivi effettivamente raggiunti e su quelli falliti o che necessitano di ulteriore tempo e risorse per il loro raggiungimento.
Nessuno dubita naturalmente che i nostri servizi sociali siano migliori di quelli di molte altre realtà, ma che siano quantomeno perfettibili è comprovato non dalle parole dell’opposizione, che si sa è tendenziosa, ma dalle richieste che vengono dalla base elettorale del suo Pd che ritiene, a sentire i resoconti della stampa, che proprio in questo settore  “ci siano cose da migliorare» o dall’intervento del dott. W. Clementi che enumera le numerose situazioni di criticità.
Incentrare poi unicamente sulle famiglie numerose la politica sociale del comune dimenticando altri soggetti sociali in sofferenza a cominciare dai lavoratori in cassa integrazione o licenziati, adducendo per di più motivazioni risibili, ci pare profondamente sbagliato e riduttivo.
Quando si trovano risorse per la copertura dello stadio del ghiaccio, ma non per i lavoratori in difficoltà, vuol dire solamente che si hanno altre priorità o che comunque si mettono al primo posto le compatibilità politiche rispetto alle emergenze sociali.

R. Grasso

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sabato, 06 febbraio 2010


Rifiuti abbandonati a San Giacomo, che vergogna




Scrivo questa lettera, perfar presente che il problema dei rifiuti che vengono abbandonati fuori dei cassonetti, non si verifica solo a Merano, ma anche a S.Giacomo di Laives riscontriamo lo stesso identico problema. Questo malcostume si verifica da qualche mese a questa parte; da quando sono stati introdotti le isole a ecologche dove l’indifferenziato può essere cestinato solo con la tessera che permette al comune di stabilire quanta spazzatura viene buttata da ogni nucleo famigliare. Ma ovviamente i furbi esistono dovunque; infatti qualcuno pur di pagare di meno, non ripone i rifiuti nell’apposito contenitore che pesa il sachetto, ma bensì lo lascia lateralmente alla macchina. Così facendo non risulta quanta spazzatura viene cestinata e quindi i furbi risparmiano quattrini. Io credo che non sia giusto che per colpa di questa gente maleducata sia anche stato tolto il contenitore dei cartoni, perchè gli operatori della Seab hanno notato che i codesti contenitori non si trovavano solo cartoni ma bensì anche la spazzatura indifferenziata. Inoltre i residenti hano notato che spesso e volentieri a lasciare quesi rifiuti è gente che viene da altri paesi, e vengono con macchine in via Maso Hilber con il cofano pieno di immondizie e approfittando del luogo poco frequentao e nascosto abbandonano i loro rifiuti vicino le campane della raccolta differenziata. La mia proposta per evitare questi disagi è di installare delle telecamere, che non mi vengano a dire che non si può fare per una questione di pivacy dato che siamo videosorvegliati dai supermercati, dalle banche, e nei parcheggi. Spero che il comune di Laives prenda sul serio questo problema e che prenda al più presto rovvedimenti affinchè questo malcostume finisca.

Alto Adige 6-2-10
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sabato, 06 febbraio 2010


Stadio, sindaco a Torino per studiare il modello di una società mista


nuovo stadio juventus

LAIVES. Martedì 9 febbraio il sindaco e alcuni assessori saranno al Comune di Torino. «Andremo a vedere come hanno fatto lì per la realizzazione dello stadio della Juve - spiega Polonioli - perché per realizzare quello in zona Galizia, sia pure con le debite proporzioni, anche noi contiamo di adottare lo stesso sistema». In sostanza si punterà ad un coinvolgimento dei privati, sia per quanto riguarderà la costruzione del nuovo stadio destinato alle partite dell’Fc Alto Adige, sia per la sua gestione. «Vogliamo capire quali convenienze vi siano. I privati, ovviamente, se interverranno fin dalla costruzione, avranno adeguate contropartite». (b.c.)

Alto Adige 6-2-10
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sabato, 06 febbraio 2010



Polonioli rinuncia, tocca alla Di Fede

BRUNO CANALI


 LAIVES. Giovanni Polonioli getta la spugna e annuncia che non si ricandiderà a sindaco. «Nessuna questione politica - chiarisce -. Dovevo scegliere tra l’attività politica e la mia famiglia, e poi c’è l’attività professionale. Ho scelto queste ultime». La candidata del Pd sarà Liliana Di Fede, attuale assessora.
  L’annuncio ieri mattina alla presenza anche di Liliana Di Fede, del coordinatore comunale del Pd Dino Gagliardini e del segretario Antonio Frena. Da tempo si sapeva dei dubbi di Polonioli sulla sua ricandidatura, sia per questioni familiari che per i rapporti sempre più freddi col partito. Polonioli era infatti una delle figure di spicco del cosiddetto gruppo-Repetto, da tempo entrato in conflitto con la corrente maggioritaria del partito; ma da qualche mese aveva diradato i rapporti anche con questa corrente. Fino alla decisione annunciata ieri, che comunque non prelude a un addio definitivo al Pd. «È un giorno dolce-amaro - ha però detto Frena - perché Polonioli ha lavorato bene in questi 5 anni a Laives e sarà difficile rimpiazzarlo. Il lato positivo invece è che comunque rimarrà attivo nel partito, mentre il suo posto lo prende Liliana Di Fede, altrettanto apprezzata».
 Il bilancio sintetico di quanto fatto in questi anni lo ha tracciato proprio Polonioli, presente in consiglio comunale da 15 anni. «Ho sempre svolto il mio compito politico e amministrativo con passione, trasparenza e umiltà - ha detto Polonioli - e abbiamo fatto tantissimo in questi anni, dando a Laives una veste nuova, ritagliandole un ruolo di primo piano a livello provinciale. Quanto alla scelta di non ricandidarmi vi ho riflettuto molto, ma sono una persona normale, con una famiglia che amo e una professione che mi soddisfa. Così mi sono chiesto se l’attività di sindaco era compatibile con la mia vita privata e ho capito che no, perché avrei trascurato la famiglia. Rimango nel Pd, comunque, e lavorerò insieme a Liliana Di Fede e tutti gli altri per vincere queste elezioni». A logorarlo, aggiunge, è stata proprio la politica di Laives: «È una città, ma con un’idea di politica ancora da paese. Col mio passo indietro spingo per un forte ricambio».
 Il testimone passa a Liliana Di Fede, scelta proprio da Polonioli un paio di anni fa come assessora esterna nella sua giunta. «Ringrazio tutti per la fiducia e la stima accordatemi - ha dichiarato Di Fede - e prometto che darò il massimo impegno in questo ruolo».

Alto Adige 6-2-10
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venerdì, 05 febbraio 2010


Molti i dubbi di Polonioli sulla eventuale candidatura a Laives

   

LAIVES. Lungo faccia a faccia, ieri sera, tra Giovanni Polonioli e i rappresentanti del Pd comunale. Una riunione nel corso della quale, a quanto pare, l’attuale primo cittadino avrebbe ascoltato gli esponenti del partito, senza sciogliere ufficialmente la riserva sulla sua eventuale ricandidatura alle comunali di maggio. Per questa mattina, Polonioli ha annunciato una conferenza stampa nella quale annuncerà il suo tentativo di restare sulla poltrona di sindaco per altri cinque anni oppure, come molti bene informati ritengono molto più probabile, la sua decisione di mettersi da parte, restando comunque vicino al Pd ma spianando la strada alla candidatura alternativa da parte dell’assessora Liliana Di Fede, una ipotesi che darebbe a Laives (in caso di vittoria) la prima donna-sindaco della sua storia.
 Impegnata nel sociale come responsabile del Distretto, Liliana Di Fede è entrata in consiglio comunale come “esterna”, chiamata proprio da Polonioli, a seguito dell’uscita dalla giunta di Marco Delli Zotti, che era entrato all’inizio in quota Margherita per poi passare con altri 3 consiglieri nelle file di Progetto Alto Adige a causa della prima crisi di giunta. La Di Fede quindi non ha mai dovuto passare “l’esame” delle consultazioni elettorali e questo aspetto viene rimarcato da chi, anche in maggioranza, non era soddisfatto della scelta adottata dal sindaco per rimpiazzare Delli Zotti. Così non si possono neppure azzardare previsioni in merito al volume di consensi che Liliana Di Fede sarebbe in grado di catalizzare attorno alla sua persona, presentandosi al giudizio degli elettori. Di sicuro c’è che comunque, oltre al Pd hanno già garantito sostegno a Polonioli (e quindi anche a chi dovesse sostituirlo nella corsa) Verdi e Socialisti.


Alto Adige 5-2-10
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venerdì, 05 febbraio 2010


Rifondazione e Pdl criticano il bilancio del Comune di Laives




 LAIVES. Con la scelta di non discutere il bilancio da parte dei gruppo consiliari di opposizione, sono bastate meno di tre ore, l’altra sera, per approvare quello che è anche l’ultimo documento di programmazione dell’attuale amministrazione comunale.
 “Non lo abbiamo voluto discutere - spiega Christian Bianchi (Pdl) perché, vista la pochezza delle indicazioni contenute, non c’era motivo di ulteriori riflessioni. In una situazione straordinaria, si è continuato a portare avanti una politica amministrativa ordinaria, realizzando anche strutture più o meno necessarie, spesso nell’interesse di pochi piuttosto che per le vere esigenze della popolazione”. Stesse critiche alla maggioranza sul bilancio di previsione 2010 le avanza anche Rosario Grasso (Rifondazione) che pure parla di “mancato raggiungimento di tutta una serie di obiettivi. “L’amministrazione Polonioli avrebbe dovuto dare un nuovo volto alla città e alle frazioni - scrive Grasso - anche grazie alla presenza in giunta dei Verdi. Invece sappiamo come è andata, con tentennamenti sui pannelli fotovoltaici, la mancata costruzione di piste ciclabili, l’abbattimento della Pinterhaus, la raccolta differenziata che non è partita ancora e la commissione per discutere di carovita, da noi chiesta un anno fa e convocata una sola volta da Ceschini senza alcun progetto”.


Alto Adige 5-2-10
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giovedì, 04 febbraio 2010


Comune di Laives: comunicati del
  03.02.2010


Approvato il bilancio dei vigili del fuoco volontari di San Giacomo

Il Consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione per l'anno 2010 del corpo dei vigili del fuoco volontari di San Giacomo.
Per l'esercizio 2010 è previsto un pareggio finanziario di 139.330 euro: per quanto riguarda le spese, 24.330 euro rientrano tra le spese correnti e i restanti 115.000 euro tra gli investimenti.
L'amministrazione comunale ha stanziato nel bilancio di previsione 2010 un contributo in conto gestione di 18mila euro; è stato concesso un ulteriore contributo straordinario di 70mila euro per per il parziale finanziamento per l'acquisto di un'autopompa.
 



Modificato il regolamento per le tariffe dei rifiuti

Il Consiglio comunale ha approvato una modifica al regolamento per l'applicazione della tariffa per la gestione dei rifiuti urbani.
La normativa provinciale prevede l'applicazione di un modello tariffario basato sulla misurazione della quantità di rifiuti prodotta da ciascun utente. A Laives la riorganizzazione del servizio non è però ancora stata ultimata, perché si intende raccogliere i dati sui quantitativi di rifiuti prodotti per un congruo periodo, in modo da poter determinare le cosiddette “tariffe a svuotamento” a partire dal 1 gennaio 2012.
Di qui la necessità della modifica al comma 2 dell'articolo 30 del regolamento, prevedendo che la fase transitoria legata alla riorganizzazione del servizio abbia una durata di quattro anni (anziché due). Pertanto fino al 31 dicembre 2011 sarà applicata la tariffa previgente.
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giovedì, 04 febbraio 2010

Bilancio Laives 2010



Consiglio comunale di Laives: approvato il bilancio di previsione 2010



Il Consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione 2010. Il documento contabile presenta un pareggio finanziario di 27.523.792 euro.

Per quanto riguarda le entrate, al titolo primo (entrate tributarie) sono previsti 2.806.600 euro, al titolo secondo (entrate da contributi e trasferimenti correnti) 11.711.817 €, al titolo terzo (entrate extratributarie) 2.953.229 €, al titolo 4 (entrate da alienazioni, da trasferimenti da capitale e da riscossione di crediti) 4.579.646 €, al titolo 5 (entrate da accensione di prestiti) 1.977.500 € e infine al titolo 6 (entrate da servizi per conto terzi) 2.895.000 €. L'avanzo di amministrazione presunto ammonta a 600mila euro.
Per quanto concerne le spese, al titolo 1 (spese correnti) il bilancio prevede 15.277.242 euro, al titolo 2 (spese in conto capitale) 7.157.146 €, al titolo 3 (spese per rimborso di prestiti) 2.194.404 € e infine al titolo 4 (spese per servizi per conto terzi) 2.895.000 euro.
Il Consiglio ha approvato anche il bilanci di previsione triennale 2010-2012.


Comune di Laives COMUNICATO del 03.02.2010



L’altra sera è stato approvato l’ultimo bilancio preparato da una maggioranza che si avvia stancamente a chiudere il mandato ricevuto dagli elettori. Si tratta di un documento contabile di fine legislatura redatto con un occhio attento alle prossime elezioni di primavera e con cui si è grattato il fondo del barile alla ricerca di qualche risorsa per rendere meno appariscente il mancato raggiungimento di tutta una serie di obiettivi. Questa consiliatura avrebbe dovuto dare un nuovo volto alla nostra città e alle frazioni, San Giacomo in testa; la presenza in giunta dei verdi avrebbe dovuto determinare una svolta ambientale, con la realizzazione delle piste ciclabili, di una politica di risparmio energetico, del decollo e rilancio di una raccolta differenziata spinta, di preservazione di ambienti e testimonianza storiche,…
Sappiamo come è andata.
Ancora in questi giorni si tentenna sui pannelli fotovoltaici, non è stato realizzato un metro di ciclabile, non si sono fissati obiettivi per la raccolta differenziata, si è abbattuta la Pinterhaus, si è oltraggiato il monumento naturale, si sono spostati, secondo le convenienze, i biotopi, si sono accettati sul proprio territorio strutture inquinanti e pericolose... Salvo poi, di fronte alle reazioni dei cittadini, ritornare sui propri passi.
Ma ciò che a nostro avviso segna il fallimento per una maggioranza che si definisce a tutt’oggi di centrosinistra è la mancanza di qualsivoglia accenno alla crisi ed al carovita. Ci si continua a nascondere dietro qualche intervento a favore delle famiglie numerose, ma nulla si è fatto per tutti gli altri soggetti sociali in sofferenza a cui sono state negate risorse trovate invece per opere dal vago sapore clientelare. Riprovevole poi che dopo aver approvato, su nostra proposta, una commissione carovita e di fronte alla disponibilità dichiarata degli stessi commercianti, l’assessore Ceschini abbia aspettato quasi un anno per convocarla e si sia poi presentato in riunione senza uno straccio di proposta. Ad oggi attendiamo ancora una sua ulteriore convocazione. Si tratta di un comportamento inaccettabile di cui è corresponsabile l’intera maggioranza. Con queste premesse non era certo ipotizzabile un nostro voto favorevole o, come richiestoci dall’assessore Gerolimon, un atteggiamento più accomodante.
Rosario Grasso

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giovedì, 04 febbraio 2010


Di Fede pronta se Polonioli lascia




BRUNO CANALI


LAIVES. E’ atteso per le prossime ore il pronunciamento del sindaco Giovanni Polonioli in merito ad una sua ricandidatura a primo cittadino per conto del Pd. «Sto avendo gli ultimi incontri - spiega Polonioli - poi prenderò una decisione che verrà ufficializzata entro questo fine settimana».
 “Per noi - gli fa eco Antonio Frena, segretario provinciale del Pd - Polonioli rimane il candidato sindaco”.
 Però, mentre incomincia a delinearsi il quadro politico entro il quale si svolgeranno a maggio le elezioni comunali, rimane un margine di dubbio dovuto proprio alle riserve manifestate da Polonioli strada facendo, che finora hanno tenuto in sospeso la sua decisione.
 “Per noi ha lavorato bene - ribadisce il segretario provinciale del Pd e quindi rimane il nostro candidato sindaco”.
 Nell’attesa comunque si starebbe «scaldando» l’assessora alle politiche sociali, Liliana Di Fede, vera alternativa a Polonioli per la corsa alla poltrona di primo cittadino a Laives e che ultimamente è stata molto presente sulla scena pubblica.
 Il centrodestra invece ha deciso da tempo: punterà su Christian Bianchi, consigliere comunale del Pdl, che ha anche raccolto già il sostegno della Lega nord, rappresentata in consiglio comunale da Luciano Gabbia e dal neo acquisto, Bruno Armani. Questa coalizione non fa mistero di sperare in un risultato clamoroso, magari al ballottaggio con il candidato sindaco della Svp, che è Georg Forti, attuale vice sindaco di Laives. Pdl e Lega nord puntano a conquistare almeno 9 seggi in consiglio comunale, quota che li metterebbe in una posizione di forza anche nei confronti della Svp.
 “La Stella Alpina correrà da sola - ha dichiarato Forti, con il proprio candidato sindaco, poi vedremo, anche se parleremo con tutti. Noi ci auguriamo di ripetere i nostri 6 consiglieri”.
 Mai come questa volta però, con l’annunciato arrivo dei Freiheitlichen, la Svp rischia un ridimensionamento. A Laives, con una popolazione al 70% di lingua italiana, la carica di sindaco è pressoché scontata. Invece questa volta l’incognita è rappresentata dal ballottaggio, perché se il centrodestra riesce a raggiungere il risultato che si prefigge, con la Svp che in prima battuta correrà da sola, per il Pd potrebbero essere guai seri. Un sostegno ulteriore a Polonioli è stato comunque già garantito sia dai Verdi che dai socialisti.
 Da soli, con un proprio candidato sindaco si presenteranno anche gli Indipendenti democratici e lo conferma Raimondo Pusateri: con ogni probabilità, il candidato sindaco per la sua lista sarà lui. Oggi in consiglio comunale gli Indipendenti democratici sono due e ovviamente Pusateri punta a ripetere questo risultato.
 Nella corsa a sindaco poi si inserirà anche colui che avrà ricevuto più preferenze nel sondaggio postale che un comitato guidato da Bruno De Paoli ha lanciato recentemente. Sono state inviate 5.000 lettere alle famiglie locali con i nomi di 5 papabili e adesso le missive stanno incominciando a ritornare; nei prossimi giorni si farà il conteggio dal quale emergerà il probabile candidato sindaco di una lista civica che ancora non ha un nome, ma registra l’adesione di rappresentanti della lista Beppe Grillo (si tratta di Paolo Castelli) e di Progetto Alto Adige (l’ex assessore Marco Delli Zotti).
 Infine, a completare il quadro, l’Udc, presente sui banchi della maggioranza in consiglio con Alessando Folchini ed Enzo Nesi che al 90% presenterà un suo candidato sindaco.


Alto Adige 4-2-10
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mercoledì, 03 febbraio 2010


Il Comune di Laives incasserà due milioni d’Ici



LAIVES. Approvato a tempo di record il bilancio di previsione 2010 del Comune di Laives grazie ai soli 16 voti della maggioranza.I gruppi di opposizione hanno limitato gli interventi e così il documento programmatico (è anche l’ultimo dell’attuale amministrazione guidata da Giovanni Polonioli) è passato senza problemi. «Abbiamo fatto uno sforzo per mantenere invariante le tariffe - sottolinea l’assessora Liliana Di Fede - dall’acqua alla Rsu, dall’Ici all’addizionale Irpef. Le famiglie sono in difficoltà».
 «Non è il caso - dice l’assessora - di aggiungere pesi a quelli già esistenti per le famiglie. Abbiamo anche voluto mantenere invariati i contributi alle associazioni comunali. Nel complesso siamo riusciti a mantenere l’equilibrio e lo abbiamo fatto verificando dove si poteva risparmiare qualcosa, pur non rimettendoci come qualità dei servizi e questo, nonostante il Comune abbia acquisito ulteriori strutture (vedi i parchi pubblici in via Marconi e a Pineta) che comportano costi di gestione».
 Il bilancio di previsione 2010 pareggia sulla cifra di 27 milioni 523.792 euro: le spese correnti ammontano a 15 milioni e 277 mila euro. Dalle entrate tributarie il Comune conta di raccogliere quest’anno 2 milioni e 806 mila euro.
 Nel capitolo degli investimenti figurano progetti come il parcheggio presso il parco Marconi e la strada da via Vadena fino alla zona industriale sud (un milione circa, di cui 400 mila euro dalla Provincia) oppure per l’approvvigionamento idrico, con un contributo provinciale di 300 mila euro e altri 400 mila euro dalla provincia per realizzare la strada di accesso alla zona sportiva Galizia. Dall’Ici si conta di introitare 1 milione e 788 mila euro, mentre 393 mila euro dovrebbero arrivare anche dall’addizionale Irpef.
 Nel catalogo delle “buone intenzioni”, in bilancio si trovano la tutela degli insiemi, il piano urbanistico comunale (studio già affidato) e quello relativo alle zone di pericolo, insieme a quello del nucleo centrale cittadino, già a buon punto di progettazione. Continuerà anche nel 2010 (per il terzo anno consecutivo) la “Family Card dedicata alle famiglie numerose o con reddito basso e ancora, iniziative sia per i giovani che per gli anziani. Quanto all’ambiente, si continuerà con le riqualificazioni urbane ed in particolare, dovrebbe iniziare la costruzione della passeggiata tra San Giacomo e Castel Flavon e poi le aree per edilizia agevolata e Ipes. Nei lavori pubblici, la parte importante è catalizzata dal risanamento del palazzetto dello sport di Laives (quasi 5 milioni); 3,4 milioni serviranno anche per un nuovo serbatoio idrico a monte della città, che servirà anche come riserva in caso di incendi nella galleria della variante in costruzione. C’è poi la trasformazione della vecchia palazzina di via Pietralba, ex sede della polizia municipale, nella vera e propria casa della cultura italiana. Una critica, i consiglieri di opposizione l’hanno rivolta ai mancati introiti di somme arretrate.


Alto Adige 3-2-10
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martedì, 02 febbraio 2010


 La risposta indiretta di Forti alle richieste del comitato di San Giacomo




Dolomiten 30-01-2010




La lunga via alla pedemontana

San Giacomo: La progettazione della passeggiata è ultimata, e presto verrà realizzata.
In febbario è previsto l’incontro con la cittadinanza.



È da tanto che se ne parla, ora però a distanza di un anno, da quanto previsto, l’amministrazione comunale vuole finalmente procedere.




 „ La progettazione è ultimata. Noi abbiamo l’intenzione di iniziare ancora quest’anno. Non appena il comune di Laives ci metterà a disposizione il finanziamento inizieremo i lavori.” così dice  Martin Schöpf dell’ispettorato forestale Bolzano I, che prenderà in consegna i lavori.

“Noi abbiamo i mezzi economici necessari. Nel bilancio abbiamo previsto, oltre al finanziamento di altri 2 progetti dell’ispettorato delle foreste a Costa e Laives, 235.000 Euro per la pedemontana.

” il sindaco (nota di redazione: il Dolomiten lo ha già promosso a sindaco !! ) Georg Forti promette un rapido avvio dei lavori.


L’amministrazione comunale vorrebbe informare la popolazione con una assemblea pubblica (prevista in febbraio) sulla pedemontana e su altri temi che incidono sulla qualità di vita nella frazione di San Giacomo.


Traffico e declassamento della statale


Un altro argomento dibattuto, per il quale da poco sono state effettuate delle misurazioni (pubblicate sul Dolomiten), è il traffico di transito.
Mentre il primo lotto di declassamento della ex statale che attraversa la frazione è in fase di ultimazione, il secondo tratto quello che interessa il centro della frazione è in una situazione meno buona.
Sono stati dati gli incarichi per le misurazioni ma per quanto riguarda il finanziamento la situazione è negativa.
“Non abbiamo i soldi quindi per il 2010 non vi sono speranze” dice l’assessore alla mobilità Georg Forti.
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martedì, 02 febbraio 2010


Tolleranza zero con chi sgarra alle isole ecologiche




Tolleranza zero con chi blocca le isole ecologiche. Seab e Comune di Laives hanno infatti deciso di seguire la linea dura con chi sgarra. Chi blocca il sistema di raccolta, perché ha inserito rifiuti troppo ingombranti o tipologie vietate, dovrà pagare le spese dell'intervento per rimetterla in funzione.

Laives - Le prime lettere sono già partite. Per ora solo con un avviso e con la documentazione fotografica che è stato proprio quel sacchetto a bloccare il sistema. Ma il prossimo passo sarà quello di allegare anche la fattura per l'intervento di ripristino, all'insegna del motto "chi rompe paga".
Seab e Comune di Laives sono infatti corsi ai ripari dopo i numerosi guasti ai sistemi Isola e Multipress, ma un buon numero di blocchi dei macchinari è dovuto all'introduzione di rifiuti ingombranti, sacchi troppo grandi o troppo pesanti, cartoni o altri oggetti che si incastrano nella bocca di carico, bloccando la macchina. Per ripristinare il sistema è necessario l'intervento di un tecnico specializzato. Seab e Comune hanno deciso che il costo di questi interventi sarà addebitato al responsabile del blocco. Identificarlo non è difficile, visto che le isole ecologiche utilizzano il sistema della tessera personalizzata: basta guardare l'ultimo utente che l'ha utilizzata e verificare il peso del sacchetto inserito.
Per evitare di incappare in spiacevoli sorprese è sufficiente seguire alcune semplici regole. Nei sistemi vanno inseriti solo rifiuti residui chiusi in normali sacchetti di plastica che entrino agevolmente nella bocca di carico: non vanno assolutamente spinti con forza e pressati. Non vanno inseriti cartoni, materiali riciclabili (carta,, vetro, bottiglie e flaconi di plastica, lattine), ingombranti o apparecchi elettrici o elettronici: queste tipologie di rifiuti vanno conferite nelle relative campane o al centro di riciclaggio.

fonte : Qui Bassa Atesina n2 -28-1-2010
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lunedì, 01 febbraio 2010


«Chiude l’asilo in zona produttiva a Laives»




LAIVES. «La Casa Bimbo in zona produttiva a Laives chiuderà il 7 febbraio». A lanciare l’allarme è stato ieri Maurizio Albrigo della Cisl, che invita la Provincia a trovare una soluzione alternativa per non mettere in crisi diverse famiglie che si appoggiano al nido aziendale. «La cooperativa che gestisce la struttura - spiega Albrigo - ha comunicato di non riuscire a coprire i costi. In un primo tempo aveva assicurato di essere disposta ad andare avanti fino a fine febbraio sebbene la convenzione fosse scaduta a fine dicembre. Dispiace anche perchè si tratta della prima struttura di questo tipo in Alto Adige. Con 6 o 7 bambini ché con 6/7 bimbi, la cooperativa non è in grado di coprire le spese mensili».
 Per Albrigo la situazione è precipitata da quando è stata aperta una struttura dello stesso tipo a Vadena. «Alcune famiglie hanno lasciato Laives per iscrivere i loro figli a Vadena. La concorrenza ha nuociuto. Contavamo sull’interessamento dell’assessore Repetto, che aveva a cuore il problema, ma la situazione è precipitata negli ultimi giorni. La conseguenza di questo stato di cose è che sette mamme, dalla prossima settimana, non potranno andare al lavoro per accudire i loro figli. Spiace che altre aziende della zona produttiva di Laives, pur sollecitate da Assoimprenditori, abbiano dimostrato assoluto disinteresse per l’utilizzo della preziosa struttura». Per il servizio si pagano attualmente 7,50 euro l’ora, di cui 2,50 a carico del lavoratore, 2,50 a carico dell’azienda e 2,50 a carico della Provincia. «Il problema va risolto a brevissimo termine - sottolinea Albrigo - e con l’impegno di tutte le parti coinvolte. La Röchling ha assicurato piena disponibilità».

Alto Adige 1-2-10
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lunedì, 01 febbraio 2010


Laives, si insediano le prime aziende del dopo-crisi




MASSIMILIANO BONA


LAIVES. Otto nuove pmi si insedieranno in zona Vurza a Pineta. Fanno capo alla Cna, che inizierà a febbraio i lavori per il nuovo edificio pluriaziendale. «Dovevano essere 24, ma è comunque un passo in avanti rispetto al blocco delle costruzioni degli ultimi due anni», precisa l’architetto Sarti.
 Come sottolineano il presidente della Cna Claudio Corrarati e l’architetto Giovanni Sarti si tratta di un insediamento con un numero ridotto di aziende, che sconta le difficoltà di vari settori economici ma rappresenta comunque un passo in avanti rispetto alla “calma piatta” degli ultimi due anni. «In diverse zone produttive - spiega Sarti - come la Vurza di Pineta di Laives o la ex Bosin a Merano, dove è in costruzione solo il lotto gestito dalla Cna, non si è mosso praticamente nulla». Il forte rallenatamento di varie iniziative è imputabile a diversi fattori. «Il primo problema - continua Sarti - è costituito dalla carenza di liquidità delle aziende. Le pmi faticano ad incassare i crediti, ma devono fare i conti anche con la rigidità delle banche, che concedono finanziamenti alle imprese solo nei casi in cui non prevedono alcun rischio a lungo termine».
 A pagare dazio in questa fase è soprattutto il settore edile. «In provincia c’è anche un vuoto legislativo. Le nuove regole per gli appalti saranno presentate infatti solo il prossimo 12 febbraio e a ciò bisogna aggiungere il recente obbligo di iscrizione alla Soa per assumere appalti pubblici di importo superiore ai 150 mila euro».
 Questa è la situazione generale, che interessa ovviamente anche Laives. Ci sono peraltro imprese che hanno deciso, in un momento di oggettiva difficoltà, di spostare la propria sede o ampliarla. E hanno scelto la zona Vurza. «E questo sebbene il piano di attuazione non consenta di costruire sotto terra e imponga l’utilizzo di micropali, con costi ovviamente maggiori».
 Ad insediarsi a Pineta di Laives saranno le ditte Lun (ristorazione/macchinette per il caffè), Maxim (bigiotteria all’ingrosso), Ebnicher (trasporti), Fratelli Mott (segnaletica), Boscolo gestioni (ristorazione), Lazzarotto (costruzioni) ed Eco Adige servizi (pulizie). «Tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo è previsto l’inizio dei lavori di costruzione del nuovo insediamento pluriaziendale, promosso e coordinato dalla Cna. I costi complessivi dovrebbero aggirarsi attorno ai 3 milioni di euro e la consegna della palazzina ultimata è prevista per i primi mesi del 2011». Inizialmente la Cna aveva previsto un edificio a 4 piani, dove avrebbero dovuto trovare posto 24 aziende. Molti risentono ancora della crisi, quindi basterà un piano.

Alto Adige 1-2-10
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domenica, 31 gennaio 2010


Carri pronti per il corteo di carnevale



 LAIVES. Il ricordo di Gino Coseri era ben presente ieri mattina, durante la presentazione della 33esima sfilata di carnevale che si svolgerà domenica 7 febbraio. Da Cesare Zenorini, presidente del Nuovo gruppo carnevalesco, al vicepresidente della giunta provinciale, Christian Tommasini, al sindaco di Bolzano, Luigi Spagnolli, fino agli assessori comunali Bruno Ceschini e Loris Frazza, tutti hanno ricordato la sua figura e ciò che ha rappresentato in particolare per il carnevale fin dall’inizio. «Se fosse ancora qui sarebbe orgoglioso del lavoro svolto», hanno detto Ceschini e Frazza, mentre Christian Tommasini ha ricordato di essere praticamente nato con il carnevale, che ha seguito fin da bambino. Momenti di commozione insomma, ma anche di allegria, come quando Spagnolli, parlando del suo rapporto con Coseri, ha intonato quello che era il suo “canto di battaglia” sul carro del “Principe del carnevale”.
 «Scopro che Laivesa ha punti da dare anche a Bolzano - ha dichiarato Spagnolli - e la sfilata di carnevale, rappresenta un raro momento di aggregazione. Siamo in un periodo difficile, dal quale si esce solo se tutti faranno la propria parte con slancio. Ringrazio il presidente Zenorini per essere riuscito nuovamente a portare la sfilata anche per le vie di Bolzano, sabato 13 febbraio».
 Di risorse ha parlato anche Tommasini, facendo capire che per un impegno così straordinario della gente era impossibile non prevedere anche la sfilata a Bolzano.
 Per quanto riguarda la manifestazione di domenica 7, partirà come sempre da Pineta alle 13.30 e quindi i primi carri sono attesi a Laives verso le 14.30. Saranno 15, intervallati dai gruppi di animazione e da due bande musicali, quella di Concorezzo (Milano) e quella di Mosson di Cogollo del Cengio (Vicenza). Dopo anni di assenza, quest’anno parteciperà nuovamente la Filodrammatica di Laives e - ha ricordato Loris Frazza - lo farà proprio in ricordo di Gino Coseri. Non mancherà nemmeno la satira politica, con il carro “Ripuliamo la politica”, del Nuovo gruppo carnevalesco.
 La sfilata di domenica prossima sarà aperta dalla Mosson Marching Band, cui farà seguito “La Fenice” e subito dopo il carro di apertura, che fino allo scorso anno era guidato dal Principe del carnevale, Coseron de Coseroni. Poi “I lumazi”, “Scuola di polizia”, “I cavernicoli”, “Blues Brothers”, “Per un pugno di euro”, “Roma imperiale”, “La uerta del sol, con l’associazione Salve Bolivia, “La sbigolada”, “Ripuliamo la politica”, “Napoli città della pizza”, “La vendetta della porchetta”, “I puffi”, “Belli, giovani e abbronzati”, per concludere con il classico trenino carico di bambini in maschera e con la banda di Concorezzo. In cielo ci saranno evoluzioni aeree con Bravo Zulu Bad Boys Airshow di Emilio Corea.
(b.c.)

Alto Adige 31-1-10

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domenica, 31 gennaio 2010


Distretto, spazi per gli anziani ed i giovani: ecco le richieste di Laives




BRUNO CANALI


LAIVES. Con l’Open Space Day di ieri presso il Black Box in zona Galizia, il Pd locale ha aperto una linea di credito nei confronti di tanti cittadini che non potrà deludere. Molti anche i giovani presenti e tutti hanno chiesto alla politica, maggiore trasparenza e costante coinvolgimento.
 L’iniziativa di coinvolgimento della base, promossa dal Circolo del Partito democratico di Laives guidato dal coordinatore Dino Gagliardini, si è sviluppata con una notevole partecipazione in vari gruppi di lavoro spontanei, che hanno discusso tra loro svariate tematiche: chi quelle giovanili e chi invece quelle degli anziani, oppure delle frazioni e della vita sociale complessiva.
 E le critiche del portavoce del centrodestra Christian Bianchi all’iniziativa targata Pd ieri sono state liquidate in poche battute e qualcuno ha pure ironicamente ringraziato il candidato sindaco di Pdl-Lega per la pubblicità fatta alla giornata.
 «Questa giornata - sostiene Luca Tomasi - è un’occasione importante di confronto, non solo tra politici, ma per tutta la gente che vuole partecipare all’allestimento di un programma che non sia calato dall’alto. Ciò che mi aspetto dopo questo confronto è un programma semplice, che venga concretamente realizzato in futuro. Per noi giovani ad esempio le strutture ci sarebbero, ma spesso non sono accessibili, vuoi per i costi e vuoi perché occupate quasi permanentemente da qualche associazione».
 Positiva anche per Giovanni Campo l’idea dell’Open Space Day, dove - dice - «si è discusso tanto e ho visto anche molti giovani. Vedremo cosa uscirà da questa discussione. In un’assemblea normale, molte delle problematiche sollevate non sarebbero mai emerse».
 «Cosa vorrei dalla politica? Maggiore sincerità e serietà - dice Teresa Baldo - e chiederei anche più attenzione verso il cittadino senza secondi fini e un coinvolgimento nelle decisioni per 365 giorni l’anno, non solo vicino alle elezioni. Ognuno è portatore di istanze, da 0 a 100 anni d’età: serve più ascolto».
 Per Rosella Nicoletto, giornata più che positiva: «Finalmente noi cittadini abbiamo occasione di partecipare direttamente l’elaborazione dei programmi e finalmente abbiamo potuto confrontarci, sia tra noi che con i politici. E’ dalla base che nascono le idee migliori, perché i cittadini vivono direttamente la realtà. Spero che se ne tenga conto nell’elaborare il nuovo programma elettorale».
 «Finalmente un giorno così - dice Silvia Lombardi, giovane mamma - è la prima volta che ci offrono una opportunità simile per dire la nostra su tutto. Spero si ripeta in futuro e credo che il Pd adesso abbia veramente tante idee a disposizione per un programma».
 «Bene queste iniziative - afferma Renata Vesco - a patto che le indicazioni vengano recepite altrimenti è tempo perso».
 I problemi legati ai servizi sanitari del distretto, sono stati al centro del lavoro cui ha preso parte Cristina Busetti; «Ci stanno a cuore - dice - perché interessano molto i nostri anziani. A livello distrettuale ci sono 21.000 assistiti potenziali e ci sono cose da migliorare».
 Lina Montan infine plaude all’iniziativa, che dice «ha consentito un confronto tra cittadini e tra questi e alcuni amministratori locali, in un contesto coinvolgente. Spero che idee e spunti emersi vengano portati avanti con dinamismo e determinazione perché finora, devo purtroppo dire, l’amministrazione comunale è stata abbastanza lenta».


Alto Adige 31-1-10
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sabato, 30 gennaio 2010


Umido, via il 23 febbraio


 LAIVES. Nell’imminenza dell’avvio del servizio di raccolta dell’umido preso le grandi utenze (esordio previsto il 23 febbraio) la Seab ha iniziato con la distribuzione dei cassonetti necessari. Queste utenze non domestiche sono un centinaio sul territorio comunale e si tratta di bar, ristoranti, alberghi, negozi di alimentari, mense e simili. In base alla quantità di rifiuti organici prodotta da ogni utenza, è stato stimato anche il numero di contenitori necessari e a partire dalla prossima settimana, questi cassonetti color marrone, con serratura, verranno consegnati agli utenti insieme ad un volantino con le relative spiegazioni. Dal 23 febbraio, raccolta ogni martedì e venerdì mattina. Non è stata stabilita una data di inizio del servizio per le utenze domestiche. Del resto, l’operaaione in questo caso sarà molto più complessa che non per le grandi utenze, proprio perchè le famiglie censite a Laives a 2009 erano quasi 7.000.


Alto Adige 30-1-10
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sabato, 30 gennaio 2010



Più controlli: oltre 1600 multe dei vigili nel 2009




LAIVES. Durante il 2009, la polizia municipale ha rilevato complessivamente 1.623 sanzioni, un dato in aumento rispetto all’anno precedente - il 2008 - quando le multe erano state 1.194. “Non è che gli automobilisti siano diventati più indisciplinati - afferma il comandante Sergio Codato - ma noi abbiamo intensificato i controlli per diverse situazioni che non erano in regola”.
 Un primo dato è che in gran parte hanno riguardato le soste ovvero, mezzi parcheggiati in sosta vietata oppure su spazi che dovevano essere riservati, vedi quelli per i diversamente abili oppure perché, scaduto il biglietto nei parcheggi a pagamento, non si è provveduto a ripagare il ticket.
 “Pochissime invece le patenti o i libretti di circolazione ritirati - continua il comandante - anche perché di norma non utilizziamo l’etilometro e complessivamente, nel 2009 sono state fatte multe per 90.556 euro, 60.000 dei quali già incassati dall’amministrazione”.
 Un altro dato che il comandante della polizia municipale indica con soddisfazione è quello relativo al calo degli incidenti stradali.”Il trend è in diminuzione - spiega Codato - e se nel 2008 sono stati 78 sul territorio comunale, lo scorso anno ne abbiamo registrati 65. Nel 2007 sono stati 67 in tutto. Si tratta di numeri che ci danno tranquillità, sia perché non abbiamo avuto fortunatamente incidenti molto gravi e sia perché, se guardiamo al volume di traffico che ogni giorno si muove e attraversa Laives - oltre 20.000 mezzi di tutte le dimensioni - possiamo dire che la situazione è tranquillizzante. Durante i mesi scorsi ci siamo concentrati particolarmente sulla vecchia statale 12 all’ingresso di San Giacomo, dove effettuiamo regolarmente controlli sulla velocità e in parallelo a questo, teniamo sotto controllo anche i transiti lungo via Delle Part, proprio perché anche da lì sale verso San Giacomo traffico considerato inutile ovvero, mezzi che potrebbero benissimo imboccare la variante in galleria. Inoltre, lungo via Delle Part ci sono fasce orarie nelle quali i non autorizzati non possono transitare”. Attualmente il corpo di polizia municipale è formato da 11 persone mentre la pianta organica ne prevederebbe 12.

Alto Adige 30-1-10



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mercoledì, 27 gennaio 2010


La casa di riposo di Laives si allarga con quaranta stanze in più




BRUNO CANALI

LAIVES. Il potenziamento della casa di riposo cittadina è una delle priorità che la Svp conta di inserire nel programma amministrativo della prossima legislatura. Si punta ad ampliarla di ulteriori 40 stanze.
 «Certo - conferma il vice sindaco ed Obmann Svp, Georg Forti - perché la richiesta da parte dei nostri anziani è sempre elevata. Abbiamo individuato una strada per raggiungere questo traguardo».
 Attualmente la casa di riposo, situata tra le vie Dante e Peter Mayr, a monte della città, ha 62 stanze da letto, risultato di un ampliamento completato qualche anno fa. «Puntiamo ad avere ulteriori 40 stanze - spiega Peter Daldos, presidente dell’associazione che gestisce la casa di riposo - e magari anche alcuni appartamenti protetti. Abbiamo già affidato all’architetto Peter Paul Amplatz una progettazione di massima per l’eventuale ipotesi di espansione della struttura e ciò di cui già oggi sentiamo la mancanza sono ad esempio un magazzino di adeguata capienza, dei locali da adibire a laboratori per i nostri ospiti e altri per il tempo libero. Tutti questi, come detto, potrebbero trovare posto in un ampliamento, che però non potrà essere l’innalzamento della struttura attuale; questo lo hanno escluso anche in Provincia. Un intervento che invece contiamo di fare appena possibile è la realizzazione di un garage sotto la grande terrazza, anche perché questo è fattibile senza problemi».
 La soluzione praticabile quindi è un’altra e la illustra sinteticamente il vicesindaco Forti. «Si tratterebbe di acquistare un complesso che sta sul lato opposto di via Dante, proprio di fronte alla casa di riposo, a qualche metro di distanza. Questo edificio, dove un tempo aveva sede una ditta di isolazioni, potrebbe essere raggiunto senza problemi con un breve tunnel sotto via Dante e se dovesse andare in porto l’operazione alla trasformazione dell’edificio privato potrebbe essere accorpata anche l’attuale sede del nostro cantiere comunale, che prima o poi dovrà comunque spostarsi in una nuova posizione».
 Per ora si tratta solo di possibilità operative ma lì dove si trova la casa di riposo altre soluzioni per un ampliamento non ce ne sono.


Alto Adige 27-1-10
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domenica, 24 gennaio 2010


A febbraio si parte con l’umido a Laives.  Lettera a chi intasa i cassonetti




 LAIVES. Nei primi giorni di febbraio prenderà il via la distribuzione dei contenitori per la raccolta dell’umido. «Intanto questa operazione riguarderà le grandi utenze - dicono alla Seab - che sul territorio comunale di Laives sono circa 130. Il primo giorno di raccolta dell’umido poi è fissato al 23 febbraio». Per il settore dei rifiuti questa è una svolta molto importante e attesa da tempo. Come detto, il primo passo riguarderà le grandi utenze, vale a dire alberghi, ristoranti, pizzerie e mense, tutti esercizi che potenzialmente producono ogni giorno tanti rifiuti umidi provenienti dalle cucine. Ad ognuno di questi esercizi, tra una settimana verrà distribuito il cassonetto per l’umido, insieme alle istruzioni sulla raccolta. Si tratterà del primo passo per poi progressivamente passare anche alle utenze domestiche.
 Rimangono comunque dei problemi da risolvere nell’ambito del settore rifiuti e infatti dalla Seab fanno anche sapere che stanno partendo lettere all’indirizzo di coloro che, con il loro comportamento, provocano il blocco delle apparecchiature installate presso le isole interrate. Succede che qualcuno tenti talvolta di introdurvi materiali non previsti, oppure contenitori eccessivamente voluminosi, con il risultato che l’impianto si blocca e chi arriva dopo sia costretto a lasciare il proprio sacchetto a terra. Queste cattive abitudini debbono cessare, altrimenti la Seab inizierà a chiedere i danni a coloro che individuerà come autori di questi comportamenti. Lo stesso discorso vale per i cassonetti del verde, che spesso vengono riempiti anche di altri rifiuti: la Seab sta valutando se eliminarli una volta per tutte dalle strade: i condomini che li vorranno, dovranno farne richiesta direttamente alla Seab. (b.c.)

Alto Adige 24-1-10
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sabato, 23 gennaio 2010


Comune di Laives  COMUNICATI del 22.01.2010



NOTIZIE

Martedì 26 gennaio si riunisce il Consiglio comunale

Una seduta interamente dedicata a interrogazioni, interpellanze e mozioni

Martedì prossimo, 26 gennaio, torna a riunirsi il Consiglio comunale. Si tratta di una seduta interamente dedicata alla discussione di interrogazioni, interpellanze e mozioni: sono 37 i punti all'ordine del giorno, di cui solo uno “deliberativo”, rappresentato dalla modifica dell’articolo 18 del regolamento comunale di contabilità.
La seduta prenderà il via alle 18 e proseguirà a oltranza, fino all'esaurimento dell'ordine del giorno.




Lunedì 25 gennaio l'Assemblea dei cittadini

Il progetto Distretti in cammino compie 10 anni: il bilancio alle 19.30 in aula magna

Il progetto “Distretti in cammino” compie dieci anni. Lunedì 25 gennaio, nel corso dell’ormai tradizionale Assemblea dei cittadini, si stilerà un bilancio dell’attività svolta negli ultimi due anni dai vari settori del Distretto sociale Laives-Bronzolo-Vadena.
L’Assemblea dei cittadini rappresenta un’occasione ghiotta per sentire dalla viva voce dei protagonisti il riepilogo delle attività che i gruppi tematici hanno portato avanti negli ultimi due anni e le iniziative che intendono promuovere in futuro.
Il progetto ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini promuovendo la collaborazione tra le risorse del territorio, per analizzare le esigenze dello stesso e progettare interventi adeguati. I gruppi sono infatti composti da persone residenti nei tre Comuni del nostro territorio che cercano di ascoltare i bisogni espressi della comunità per elaborare risposte concrete d’intervento tramite il supporto del distretto sociale nei settori anziani, volontariato, multiculturalità, famiglia, disabilità e salute.
Quella del 25 gennaio (alle ore 19.30 presso l’aula magna di Laives) sarà un’occasione doppiamente importante perché ricorre il decennale del progetto e sarà quindi momento di bilancio su quanto è stato fatto fino a oggi, ma soprattutto di riflessione sul lavoro futuro.
L’assemblea è naturalmente aperta a tutti i cittadini ed è rivolta in particolare a coloro che vogliono contribuire, o che già contribuiscono attivamente a migliorare la qualità della vita nel nostro territorio.
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sabato, 23 gennaio 2010



Nuova piazza in città La Provincia assicura l’appoggio finanziario




BRUNO CANALI



 LAIVES. Sindaco e vicesindaco ieri mattina sono stati da Durnwalder per un confronto che ha portato alcuni risultati concreti. «Il presidente ci ha garantito il sostegno economico per la realizzazione della futura piazza prevista nel centro cittadino», spiega al termine dell’incontro il sindaco Polonioli. Gli fa eco il vicesindaco Georg Forti che ha ottenuto il finanziamento per realizzare il primo lotto della strada che in Vallarsa salirà verso i masi sopra la chiesetta del Peterköfele: «Strada e galleria sotto il cocuzzolo della chiesetta costeranno complessivamente 1,7 milioni di euro - spiega Forti - e Durnwalder ci ha garantito intanto il finanziamento per il primo lotto, quello che da casa Emmaus salirà verso il Peterköfele passando poi in galleria sotto il cocuzzolo: un tunnel di 120 metri circa. La spesa per questo primo intervento ammonta a circa un milione di euro».
 Polonioli è soddisfatto: «Nuovamente Durnwalder ha riconosciuto la necessità di tenere in considerazione Laives - dice - alla luce dello sviluppo che ha registrato negli ultimi anni. Questo ha comportato la necessità di adeguare rapidamente le nostre infrastrutture al ruolo di una realtà che è oramai la quarta a livello provinciale come popolazione».
 Tornando alla piazza in centro, si tratta di quella che fa parte del secondo lotto di lavori dopo la costruzione del nuovo municipio. I tecnici stanno progettando questa nuova trasformazione, che oltre alla piazza centrale porterà anche un parcheggio interrato da qualche centinaio di posti, una sala pubblica in buona parte interrata sotto il sagrato della chiesa e una notevole cubatura lungo il perimetro della piazza stessa, da dividere equamente tra pubblico e privato. «La piazza avrà una estensione di 900 metri quadri circa - dice Forti - e Durnwalder ci ha garantito che la Provincia ci verrà incontro con un sostegno finanziario. Il presidente poi ci ha chiesto notizie del progetto della zona sportiva Galizia, per il quale la Provincia ha già destinato 11 milioni. In questa fase stiamo mettendo a punto gli espropri e nelle prossime settimane dovrebbero arrivare anche i tecnici provinciali per stabilire il valore reale delle campagne che dovranno essere espropriate».

Alto Adige 23-1-10
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sabato, 23 gennaio 2010


Rifondazione: «Asporto rifiuti, stop all’Iva»




 LAIVES. Rimborsare ai cittadini l’Iva (10%) pagata per il servizio di asporto rifiuti. È quanto chiede con una mozione il consigliere Rosario Grasso (Prc) citando una sentenza della Corte costituzionale che equiparerebbe la tariffa rifiuti a un tributo. «Non vi è nessuna legge che assoggetti il pagamento del servizio asporto rifiuti all’Iva - spiega Grasso - e anche le norme europee collocano questa tariffa fra quei diritti, canoni e contributi percepiti dagli enti pubblici per le attività che esercitano in quanto pubbliche autorità».
 Grasso ribadisce perciò che, a suo giudizio, sarebbe stabilita la non applicabilità dell’Iva sulla tariffa rifiuti e che perciò quella richiesta sarebbe del tutto illegittima e corrisposta dai contribuenti anche se non dovuta. «Le associazioni dei consumatori si sono attivate per informare i cittadini - continua Grasso - in particolare sulla possibilità di richiedere il rimborso dell’Iva pagata negli ultimi 10 anni e relativi interessi. Molti cittadini si appresterebbero a farlo, sostenuti dalle associazioni e quindi il Comune dovrebbe provvedere senza indugio ai rimborsi, ad esempio scalandoli dalle prossime bollette». (b.c.)


Alto Adige 23-1-10


MOZIONE


Oggetto: Rimborsi IVA 10% sulla tassa rifiuti

Premesso che
  1. la Corte Costituzionale con sentenza n. 238/2009 ha stabilito, che la tariffa rifiuti è da considerasi un tributo a tutti gli effetti;
  2. non vi è nessuna legge che assoggetti i pagamenti del servizio smaltimento rifiuti all’IVA;
  3. anche le norme europee collocano questa tariffa fra quei “diritti, canoni e contributi percepiti dagli enti pubblici per le attività od operazioni che esercitano in quanto pubbliche autorità” (direttiva n. 2006/112/EG, confermata con sentenza della Corte di giustizia CE nella causa C-288/07);
  4. è stabilita inequivocabilmente l’inapplicabilità dell’IVA a questa tassa o tariffa;
  5. ne consegue che l’IVA addebitata nel corso degli anni è illegittima ed è stata pertanto corrisposta anche se non dovuta.
Tenuto inoltre conto che
  1. le associazioni dei consumatori si sono fatte parte attiva nell’informare i cittadini e le amministrazioni della nuova situazione venutasi a creare e del diritto dei cittadini a vedersi restituita l’IVA non dovuta negli ultimi dieci anni compresi gli interessi legali maturati dall’emissione delle fatture;
  2. molti cittadini, sostenuti dalle loro associazioni, si apprestano a richiedere entro il 24 luglio 2011 quanto legittimamente dovuto;
  3. appare inutile costringere i cittadini a richiedere individualmente la restituzione di quanto indebitamente versato anche perché proprio tra le categorie più deboli molti potrebbero non far ricorso all’opportunità aperta dalla sentenza della Corte Costituzionale;
  4. molte amministrazioni si sono attivate per restituire automaticamente gli importi non dovuti scalandoli, ad esempio, dalle successive bollette,
il Consiglio comunale impegna la Giunta
  1. ad informare tutti i cittadini con articoli sulla stampa locale, sul bollettino comunale e sul periodico “Qui Bassa Atesina” del loro diritto a vedersi restituite le somme indebitamente versate;
  2. a predisporre in tempi rapidi le modalità di restituzione automatica delle somme non dovute concordandole eventualmente con Seab per il periodo in cui  il servizio gli è stato affidato;
  3. a dare disposizioni affinchè da subito nelle fatture non venga più conteggiata l’IVA.  
                                                                       Il Consigliere comunale
                                                                       Rosario Grasso

Laives, li  20 gennaio 2010

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giovedì, 21 gennaio 2010



Comune di Laives



COMUNICATI del 20.01.2010


NOTIZIE


Sabato a S. Giacomo c'è “Ida Dalser, la moglie di Mussolini”


Sabato 23 gennaio, alle 20.30 presso il nuovo teatro di San Giacomo, il Gruppo teatrale Eos di Bolzano presenta “Ida Dalser, la moglie di Mussolini”, lettura Interpretativa tratta dal libro “La moglie di Mussolini” di Marco Zeni.
Interpreti sono Mara Da Roit e Pierpaolo Dalla Vecchia. Musiche e accompagnamento di Emanuele Zottino, regia di Lorenzo Merlini.
L'organizzazione della serata è del Centro culturale San Giacomo - Agruzzo 82. L'ingresso è libero.
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giovedì, 21 gennaio 2010


Un contributo dal comune di Laives per chi si abbona ai mezzi pubblici




 LAIVES. Proseguirà per tutto l’anno l’iniziativa a sostegno del trasporto pubblico come alternativa a quello privato da parte del Comune. La giunta riuscirà infatti ancora a sostenere i costi relativi ai nuovi abbonamenti (o al rinnovo di essi) per il trasporto locale Sad. In pratica, chi sottoscrive un abbonamento oppure rinnova quello che già possiede, potrà poi chiedere al Comune un rimborso, che per quanto concerne il rinnovo ammonta a 10 euro (extraurbano). Per la carta famiglia è di 5 euro, mentre se si tratta di almeno 4 persone o di 3 se monoparentale, il costo è 2,50 euro. Sono cifre tutto sommato modeste, ma al di là dell’ammontare delle somme, quello che conta è il segnale di sostegno verso chi decide di servirsi maggiormente del trasporto pubblico per gli spostamenti quotidiani. Per quanto riguarda le casse comunali, questa iniziativa prevede un costo attorno ai 34 mila euro annui, soldi che però vengono messi a bilancio con soddisfazione perché riflettono un risultato sicuramente incoraggiante per l’amministrazione comunale. Negli ultimi anni sono stati notevoli gli sforzi per convincere sempre più persone, in particolar modo i pendolari, ad optare per il trasporto pubblico negli spostamenti di lavoro. Sono sempre meno, inoltre, le lamentele per i bus strapieni nelle ore di punta. (b.c.)

Alto Adige 21-1-10
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giovedì, 21 gennaio 2010


«La rete ciclabile è incompleta» L’Apt accusa Provincia e Comune di Laives



BRUNO CANALI


 LAIVES. Durnwalder lancia l’idea delle biciclette a noleggio in sinergia con il treno e subito l’Associazione turistica di Laives, Bronzolo e Vadena raccoglie lo stimolo con grande interesse.
 «Il presidente della giunta provinciale ha parlato di rete ciclabile da sviluppare, in sinergia con il treno - dice Mario Martinelli, presidente dell’Apt - e non possiamo che sostenerla. Il turismo in bicicletta sta crescendo e quindi necessita di adeguate infrastrutture». È a questo punto però che arriva la nota dolente. «A Laives ci sarebbero i presupposti illustrati da Durnwalder - dice Martinelli - ovvero, una stazione ferroviaria con spazi adeguati per avviare un servizio di noleggio, con carico e scarico dai convogli delle biciclette. L’unico problema rimane sempre il completamento della ciclabile dalla stazione fino all’argine dell’Adige, attraverso la stradina privata in zona Cervo, alcune centinaia di metri in tutto, che però nessuno a quanto pare vuole acquisire o porre sotto convenzione. Eppure - ricorda Martinelli - proprio la Provincia ha realizzato un ponte con ciclabile che collega il centro di guida sicura, prevedendo proprio il collegamento verso la stradina in zona Cervo, che sarebbe la soluzione più logica essendo la più diretta».
 Però una critica il presidente dell’Associazione turistica locale la fa anche all’amministrazione comunale di Laives, che - dice - «finora non è riuscita a realizzare la parte che le compete, vale a dire una pista ciclabile tra la città e la stazione ferroviaria. «Di questa esistono due progetti - spiega Martinelli - ma nessuno dei due è stato realizzato nonostante tante discussioni e promesse. È fuori dubbio che noi, come Associazione turistica, abbiamo tutto l’interesse a sostenere la proposta lanciata da Durnwalder, arrivando ad avere anche qui da noi un servizio di noleggio bici alla stazione ferroviaria, dove i ciclisti possano scendere dal treno e prendere in prestito una bici, oppure arrivare in bici e restituirla per poi risalire sul treno, così come succede già in val Venosta e in Pusteria, ad esempio. La nostra stazione ferroviaria ha ancora il vecchio edificio - conclude -, che si presterebbe bene come ricovero per le biciclette da affittare a chi le chiede».

Alto Adige 21-1-10
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mercoledì, 20 gennaio 2010



Settimana della memoria anche a Laives Oggi la presentazione delle iniziative




LAIVES. Quest’anno, per la prima volta, la Giornata della memoria verrà celebrata anche a Laives, grazie alla collaborazione instaurata con Bolzano e sancita da un incontro tra l’assessore alla Cultura Loris Frazza e il collega di Bolzano Schoensberg.
 Le iniziative che verranno presentate durante la settimana della memoria, da lunedì 25 a domenica 31 maggio, saranno presentate stamane dai due assessori al teatro di San Giacomo, dove ci sarà anche il fulcro delle iniziative, tra le quali anche la rappresentazione teatrale “Lager”, a cura della Cooperativa Prometeo di Bolzano.
 Insieme allo spettacolo, durante tutta la prossima settimana, nel foyer del teatro di San Giacomo rimarrà a disposizione del pubblico e delle scuole in particolare, la mostra sul Lager di Bolzano curata direttamente dell’Archivio storico.
 Anche a Bronzolo è prevista un’iniziativa, promossa dal locale assessorato alla Cultura. In paese, presso l’aula magna delle scuole elementari, il 26 gennaio alle 20.30 verrà proiettato il film “Il bambino con il pigiama a righe”, in collaborazione con la biblioteca Vivaldi.
 Anche in questo caso, la visione è particolarmente indicata a tutti, proprio per non scordare un terribile passato, la follia nazista che è costata all’Europa milioni e milioni di vite umane, la tragedia dei campi di sterminio dove hanno trovato la morte ebrei, zingari, dissidenti politici, o più semplicemente “diversi”. (b.c.)


Alto Adige 20-1-10
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martedì, 19 gennaio 2010

Comune di Laives Notizie - 18.01.2010



La giunta comunale ha affidato allo studio tecnico dell'ingegner Perini di Bolzano l'incarico per la redazione di un tipo di frazionamento relativo al secondo lotto della pista pedociclabile di San Giacomo. Il professionista dovrà individuare, sulla base del progetto esecutivo, il sedime della nuova pista pedociclabile nel tratto tra via Thaler e il confine con il Comune di Bolzano.

(Autore: mar.co.)
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martedì, 19 gennaio 2010


L’Iva sulla tassa dei rifiuti e qualche domanda alla Seab

 Iva sulla tassa dei rifiuti. Sarebbe interessante sapere come mai la Seab continui ad ineserire nella tassa smaltimento rifiuti l’Iva al 10%, quando la sentenza della Corte di Cassazione nr. 17525/07, ha stabilito che è illegittima. Già la Seab si dovrebbe preoccupare della restituzione di quanto incassato dai cittadiìni illegittimamente prima della sentenza, che però obbliga i cittadini ad una procedura, tutta da verificare, di richiesta di rimborso per i 10 anni precedenti, ma perseverare nella richiesta dell’Iva dopo la sentenza della Corta di Cassazione è diabolico.
 Certo che per le ditte e i liberi professionisti, questo addebito è irrilevante, poiché detta Iva è deducibile dall’attività, mentre il singolo citttadino ne subisce l’intero peso, per cittadini si deve pensare ai pensionati, lavoratori ed altre persone magari prive di reddito. Ci facciano sapere pubblicamente i nostro ammonistratori comunali, visto che la Seab è una municipallizzata, come pensano di continuare in questo soppruso, visto poi che detti importi, sempre per il principio di Aziende di rilevanza fiscale vanno versati all’Agenzia delle Entrate, cioè allo Stato e non dovrebbero restare nelle casse della Seab.
 Illuminateci!
Ildo Pozzato

Alto Adige 19-1-10
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martedì, 19 gennaio 2010

I residenti crescono di quasi 250 unità Confermato il trend



 LAIVES. La comunità di Laives cresce, un trend che sta caratterizzando gli ultimi decenni, anche se negli ultimi anni questa tendenza si è ridimensionata. I dati arrivano dalla statistica che ogni anno predispone l’ufficio anagrafico comunale. La popolazione di Laives è cresciuta di 242 unità, passando da 16.722 del dicembre 2008 alle 16.964 di fine dicembre 2009. Di questi, 8.528 sono femmine e 8.436 maschi. I nati nel 2009 sono stati 199 (92 maschi e 88 femmine), a fronte di 127 decessi. 744 le nuove registrazioni, mentre sono 555 gli “emigrati”.
 11.394 i residenti a Laives, a Pineta sono 1.987, a San Giacomo 3.485 e a La Costa 98. I nuclei familiari sono complessivamente 6.909, con 13 convivenze accertate. Interessante l’analisi della popolazione per fasce d’età: a fine 2009, i bambini in età prescolare (da 0 a 6 anni) erano 1.239; quelli in età scolastica (da 7 a 14 anni) 1.471; nell’età da 15 a 29 anni 2.676; da 30 a 65 anni risultano essere 9.026 e infine, oltre i 65 anni d’età, 2.552.
 Gli stranieri comunitari si suddividono tra rumeni (139, di gran lunga il gruppo più numeroso), germanici (32), cechi (13), slovacchi (24), polacchi (25) e austriaci (16). Gli extracomunitari invece sono soprattutto albanesi (273), seguiti da marocchini (199), macedoni (104), serbo-montenegrini (71), peruviani (69), pachistani (62) e tunisini (59). (b.c.)

Alto Adige 19-1-10
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martedì, 19 gennaio 2010



Polonioli: su San Giacomo Bolzano collabori di più



BRUNO CANALI


 LAIVES. Parlando di sviluppo futuro della città capoluogo e di Masterplan, il sindaco Spagnolli ha accennato alla necessità di coinvolgere anche Laives. Sostanzialmente d’accordo il collega Polonioli.
 «Sono d’accordo, serve maggiore collaborazione - afferma Giovanni Polonioli, sindaco di Laives - la estenderei anche a Bronzolo e Vadena. Con risorse sempre più ridotte, del resto, è proprio nell’unione di determinati servizi che si possono trovare le soluzioni».
 Polonioli quindi fa un esempio concreto: «Fino ad oggi Bolzano non ci ha mai spiegato quali siano le reali intenzioni in merito ad un eventuale spostamento dell’autostrada e noi siamo seriamente preoccupati di fronte all’ipotesi che l’asse autostradale possa correre sotto l’abitato di San Giacomo. In questo senso mi auguro che presto ci si possa finalmente confrontare».
 Però anche su questioni più modeste, negli anni scorsi si è faticato a trovare una convergenza con Bolzano, basti pensare alle difficoltà che ci sono state solo per cambiare la regolamentazione dei flussi di traffico in arrivo da Maso della Pieve, così da indirizzarlo verso la variante in galleria, oppure l’intersecazione della pista ciclabile che salirà da San Giacomo in direzione di Maso della Pieve, dove a sua volta Bolzano arriva con la propria pista per bici e ancora, le infinite discussioni per finanziare i progetti relativi alla nuova zona scolastica, sempre a San Giacomo, gestita in consorzio con Bolzano.
 «Devo ammettere comunque che diverse situazioni sono oggettivamente molto complicate - continua Polonioli - perché per il consorzio ci sono aspetti giuridici e politici da affrontare, mentre per le ciclabili, effettivamente all’inizio noi arriviamo da una parte e loro dall’altra. Io vedo due nodi principali: la valorizzazione di San Giacomo, comprendendo Maso della Pieve, che è sul territorio di Bolzano ma gravita su Laives per scuola elementare, parrocchia e altro, e la collaborazione per arrivare ad avere a San Giacomo una fermata dei treni, così che diventi la metropolitana di superficie che porterebbe a sua volta vantaggi anche a Oltrisarco. Sicuramente su tutti questi temi servirebbe una maggiore collaborazione».

Alto Adige 19-1-10
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lunedì, 18 gennaio 2010


Laives Sud, in arrivo quattro aziende


Altrettante attese in zona Vurza. Polonioli: «Primi segnali di ripresa»


MASSIMILIANO BONA


LAIVES. Quattro nuove aziende pronte ad insediarsi a Laives Sud e altrettante interessate ad ottenere un terreno in zona Vurza. «Sebbene la crisi non sia alle spalle - sottolinea il sindaco Polonioli - ci sono i primi segnali di ripresa».
 Il caso Staffler, dunque, sembra ormai alle spalle, anche se sia il Comune di Laives che la Bls - la nuova società provinciale per l’insediamento delle imprese e la promozione territoriale - riconoscono di essersi parlati poco nei mesi scorsi, tanto da vanificare l’insediamento di un impianto di smaltimento a biomasse in zona Vurza, che avrebbe potuto portare posti di lavoro qualificati.
 «È mancata - spiega il sindaco Polonioli - la comunicazione, ma quest’esperienza ci ha consentito di aprire un tavolo e instaurare una proficua collaborazione per il futuro. In concreto, se un’azienda d’ora in poi vorrà insediarsi a Laives la Bls dovrà informarci preventivamente e il Comune potrà capire di che attività si tratta, quale potrà essere l’impatto sul territorio, se ci sono rischi a livello ambientale e via dicendo».

 Laives Sud. La prima buona notizia, per quanto attiene i nuovi insediamenti, riguarda proprio la zona produttiva di interesse comunale Laives Sud, che si trova a ridosso della Röchling. «Due aziende confinanti hanno chiesto e ottenuto un terreno, mentre altre due hanno presentato domanda entro i termini previsti. Si tratta di due pmi bolzanine che intendono espandersi ed hanno scelto Laives ritenendola strategica. Alla fine del 2011, infatti, l’uscita della variante è prevista proprio a quest’altezza».
 Come sottolinea Polonioli restano comunque altri due ettari di terreno. «C’è spazio per molte altre ditte, specie se sarà realizzato un edificio a più piani. I segnali sono confortanti e, grazie alla collaborazione con la Bls, ci aspettiamo riscontri positivi anche nel breve-medio periodo». Il costo è di 214 euro al metro quadrato.

 Zona Vurza. C’è poi la zona produttiva di interesse provinciale Vurza, della quale si sta occupando direttamente la Bls, come spiega Manuela Defant, responsabile del Location Service. «La superficie netta è di 3,8 ettari. C’è chi ha edificato e chi invece ha appena ultimato la fase progettuale. Ma ci sono anche aree disponibili».
 Tra gli assegnatari ci sono: il Consorzio Vurza 6 (Unione commercio, turismo e servizi) che ha acquistato i lotti A1 e A2 per un totale di 5.131 metri quadrati (edificato); il Consorzio Vurza (Apa), che ha acquistato il lotto A5.1 di 4.034 metri quadrati (progetto ultimato); il Consorzio K11 (Cna), che ha ottenuto il lotto A5.2 di 6.246 metri quadrati (progetto ultimato); la Wurza Spa (mobili, fai da te), insediatasi su una superficie di 2.000 metri quadrati del lotto A6; la carrozzeria Giuseppe Buono, che ha ottenuto 683 metri quadrati del lotto A6. «Per le aree rimanenti sono già stati individuati possibili assegnatari, ma siamo in attesa dell’accettazione da parte delle imprese selezionate». Il prezzo di riferimento per la zona urbanizzata è di 165 euro al metro quadrato, dal quale vanno detratti eventuali contributi per l’acquisto dell’area.

 L’ostacolo. «Trattandosi per la maggior parte di terreno paludoso - spiega il sindaco Polonioli - le aziende che si insediano non potranno costruire al piano interrato e dovranno necessariamente fare ricorso ai micropali. Sono limitazioni oggettive, che non tutte le ditte sono disposte a sopportare».

Alto Adige 18-1-10
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venerdì, 15 gennaio 2010


Laives "Camper al bando"




LAIVES. I camperisti locali non possono più parcheggiare i loro mezzi nel parcheggio della zona sportiva Galizia e in quanto a quello davanti al lido comunale, potranno utilizzarlo (quando l’impianto natatorio, come ora, è chiuso) fino a quando non sarà trasferito altrove. Così ha scritto in sostanza l’amministrazione comunale a coloro che posseggono un camper e finora avevano la possibilità, con poca spesa, di parcheggiarlo anche stabilmente sui due spazi pubblici. L’indicazione è quella di portarli semmai in un parcheggio allestito da privati in zona Vurza. Il consigliere Rosario Grasso (Prc) chiede di trovare un’area pubblica da mettere a disposizione dei camperisti per i loro mezzi. (b.c.)


Alto Adige 15-1-10
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