giovedì 19 gennaio 2012

aereoporto san giacomo 3


domenica, 07 giugno 2009


Durnwalder: siamo pronti a uscire da Air Alps



D’accordo l’Obmann Svp Theiner: costretti a farlo anche per motivi di tipo giuridico

BOLZANO. Provincia e Regione potrebbero presto uscire da Air Alps. A confermarlo è il presidente Luis Durnwalder: «La nostra partecipazione serviva per garantire il volo per Roma. Ora che si farà un bando per questa tratta, questa garanzia sarà automatica e la nostra partecipazione non sarà più necessaria». Esultano i Verdi, che domani presenteranno una mozione per chiedere proprio la dismissione delle quote pubbliche in Air Alps, e d’accordo si dice pure l’Obmann Svp Theiner, mentre frena l’assessore ai Trasporti Widmann: «Al momento la questione non si pone».
 La richiesta di concordato preventivo avanzata da Air Alps per Provincia e Regione comporta un piccolo vantaggio: a ripagare il 40% del passivo di circa 7 milioni ci penseranno per intero i soci privati che fanno capo alla Bzs Holding di Franz Senfter. Resta però il problema di una partecipazione azionaria pari a quasi il 20% (il 13,76% è in mano alla Sta, società “in house” della Provincia di Bolzano e il 5,6% è detenuto dalla Regione Trentino Alto Adige) che è costata 5,9 milioni senza produrre un ritorno economico. Senza questa partecipazione, sostiene però la Provincia, sarebbe saltato anche il volo Bolzano-Roma e quindi sarebbe venuto meno un servizio pubblico.
 Ora però le cose cambiano. La Provincia sta mettendo a punto il bando di gara per la tratta aerea verso la capitale. Chi se lo aggiudicherà, otterrà un contributo pubblico nell’ordine del milione di euro. A vincere questo bando potrebbe essere Air Alps, che ha già assicurato che parteciperà, ma anche altre compagnie aeree. «In ogni caso - spiega il presidente di Provincia e Regione Luis Durnwalder - il collegamento aereo per Roma sarà garantito». Viene quindi meno il motivo della partecipazione pubblica in Air Alps. «E quindi - afferma Durnwalder - sarebbe sensato uscire dalla società. Per noi è importante garantire il collegamento, non la compagnia che lo effettua».
 In giunta Durnwalder potrà contare sull’appoggio di Richard Theiner, Obmann Svp: «Credo che una nostra uscita dalla compagine azionaria sia necessaria anche dal punto di vista giuridico, e poi mi sarei aspettato che la società ci informasse della richiesta di concordato preventivo, visto che siamo ancora azionisti Air Alps».
 Mentre l’assessore alla mobilità Thomas Widmann frena e lega un’eventuale uscita da Air Alps alla possibilità che la compagnia aerea abbandoni Bolzano («al momento la questione non si pone, visto che il bando sarà pronto solo tra quattro mesi, ma se dovesse vincerlo Air Alps sarebbe sbagliato uscire dalla compagnia»),

 i Verdi ribadiscono la loro posizione con una mozione che domani sarà presentata in consiglio provinciale: «Chiediamo alla Provincia di dismettere le proprie quote entro la fine del 2009, proprio come ordina la legge provinciale 12/2007 sui “servizi pubblici locali” che obbliga la Provincia ad uscire da società che non producono servizi o beni di interesse pubblico», afferma il capogruppo Riccardo Dello Sbarba.



Per quanto riguarda il collegamento con Roma, Dello Sbarba propone di puntare sul treno: «A dicembre - dichiara - entrerà in servizio il doppio binario tra Verona e Bologna ed a quel punto diventerebbe tecnicamente possibile viaggiare in 4 ore e mezzo dal centro di Bolzano a quello di Roma a prezzi abbordabili per tutti i cittadini. Chiediamo quindi alla giunta provinciale di attivarsi per garantire il collegamento ferroviario veloce dell’Alto Adige ai nodi di Verona e Bologna».

Alto Adige 7-06-09
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sabato, 06 giugno 2009


«Puntiamo sul treno.  Roma in meno di 5 ore»




Proposta dei Verdi. Prc: chiudere l’aeroporto


 BOLZANO. I sette milioni di deficit di Air Alps, la richiesta di concordato preventivo della società che ripartirà con una drastica cura di riduzione di personale e voli riapre la polemica sulla stessa struttura dell’aeroporto. «Chiudere l’aeroporto e destinare l’area che occupa all’edilizia popolare», è la proposta di Fabio Visentin (segretario di Rifondazione comunista), che accusa, «l’Air Alps praticamente dichiara bancarotta e chiede aiuto alla Provincia. Come al solito, ai padroni quando sono in difficoltà capita di riscoprirsi socialisti, un socialismo particolare però: privatizza i profitti e socializza le perdite».
 Il gruppo consiliare dei Verdi ha fatto invece i conti con le novità Trenitalia e rilancia sul collegamento veloce Bolzano-Roma. «Da dicembre sarà possibile raggiungere il centro di Roma in quattro ore e mezza in treno perché sarà pronto il raddoppio della linea Verona-Bologna. La Provincia deve fare di tutto per riavere i quattro Eurostar quotidiani per Bologna e altrettanti da Bologna a Bolzano. Da lì i passeggeri possono salire sull’alta velocità Bologna-Roma. Abbiamo fatto i conti, si arriverà nella capitale in quattro ore e mezza». Quanto all’aeroporto, secondo i Verdi, «la priorità è fare uscire i finanziamenti pubblici».

Alto Adige 6-06-09
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sabato, 06 giugno 2009




Case popolari al posto dell’aeroporto


Chiudere l’aeroporto e destinare l’area che ora occupa all’edilizia popolare L’Air Alps praticamente dichiara bancarotta e chiede tanto per cambiare aiuto alla Provincia. Come al solito ai padroni quando sono in difficoltà capita di riscoprirsi socialisti, un socialismo particolare però: quello che privatizza i profitti e socializza le perdite. Questa vicenda conferma quello che avevamo sempre detto: i progetti di ampliamento dell’aeroporto di Bolzano obbedivano soltanto a logiche di profitto di gruppi economici e finanziari privati anche se venivano spacciati da progetti indispensabili al progresso e al benessere dei cittadini. A questo punto sorge spontanea una domanda? A che e a chi serve tenere in piedi l’aeroporto di Bolzano? Non sarebbe opportuno e certamente più utile alla collettività chiuderlo definitivamente, tappando una falla che inghiotte continuamente grosse quantità di denaro pubblico sottraendolo ad altri scopi, questi sì indispensabili e urgenti come il potenziamento della rete di asili nido a Bolzano e provincia? E la vasta area su cui sorgono gli impianti non potrebbe essere destinata all’edilizia popolare?



Fabio Visentin Rifondazione comunista


Tagli Air Alps, meno voli e dipendenti



 Sommersa da un passivo di sette milioni, Air Alps ha chiesto il concordato preventivo.

 Da novembre le  tratte servite saranno soltanto due e i dipendenti passeranno da 142 a 57.


Alto Adige 6-06-09
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venerdì, 05 giugno 2009



Buco Air Alps, tagliate le rotte



Conti in rosso, il Bolzano-Roma garantito solo fino a ottobre


Chiesto il concordato per sopravvivere: passivo a quota 7 milioni, licenziati 87 dipendenti. E il partner non si trova

BOLZANO. Sommersa da un passivo di sette milioni, Air Alps ha chiesto il concordato preventivo. Tramontata ogni ipotesi di fusione o partnership, la società controllata dalla holding con a capo Franz Senfter ha deciso di ripartire da zero, ridimensionando la propria attività. Da novembre le tratte servite saranno soltanto due e i dipendenti passeranno dagli attuali 142 a 57. Il Bolzano-Roma è garantito fino a ottobre. Air Alps vuole restare a Bolzano, ma questo dipenderà dall’esito del bando che sarà pubblicato nei prossimi mesi dalla Provincia. Il fatturato sceso dai 40 milioni del 2007 ai 26 del 2008. I passeggeri crollati da oltre 300 mila a meno di 200 mila. Il passivo di bilancio salito a sette milioni. «Impossibile continuare così», aveva detto pochi giorni fa Franz Staffler, uno degli azionisti più importanti di Air Alps, la compagnia aerea in mano a una cordata di imprenditori altoatesini.

Ieri è stata la stessa società controllata dalla Bzs Holding che fa capo a Franz Senfter a comunicare di aver fatto richiesta per il concordato preventivo presentando al contempo un programma di risanamento per continuare l’attività, anche se in maniera molto ridimensionata rispetto al passato. «Vogliamo posizionarci come un operatore di nicchia all’interno di un mercato regionale», afferma il direttore di Air Alps Rupert Leitner.

 La proposta di concordato inoltrata ieri al tribunale di Innsbruck prevede un rientro parziale dai debiti. Ai creditori è stato offerto il 40% della somma, circa 3 milioni sui 7 complessivi di passivo, che saranno coperti per intero dalla Bzs Holding. «Da parte nostra - afferma il presidente della Sta Dieter Schramm - non sarà versato un euro». Provincia e Regione dunque non pagheranno nulla («e quindi per noi è un affare, visto che non dovremo coprire la nostra quota parte di debito», sottolinea Schramm), ma la loro partecipazione - che oggi è pari al 13,76% per la Sta e al 5,66% per la Regione - è destinata ad essere ridimensionata.

 E restando in tema di ridimensionamento, quando entrerà in vigore l’orario invernale (a novembre) subirà la stessa sorte anche l’intera attività della compagnia aerea. Oggi Air Alps ha una flotta di 7 aerei (Dornier 328-100 da 31 posti ciascuno), ma solo due sono in proprietà, mentre gli altri sono in leasing. «Di questi cinque - annuncia Leitner - ne manterremo soltanto uno». Con solo tre aerei a disposizione, dovranno essere ridotte anche le destinazioni. Se oggi Air Alps opera su una decina di tratte, da novembre saranno ridotte a due. «Ma fino a ottobre - assicura Leitner - tutti i voli saranno effettuati come da programma». Meno voli significa anche meno personale: dei 142 collaboratori attuali, ne resteranno soltanto 57, ma non è ancora chiaro quanti tagli ci saranno in Italia e quanti in Austria.

 Due i motivi principali che hanno portato Air Alps a questa situazione: la crisi di Alitalia e quella economica. La seconda, spiega Leitner, «ha avuto effetti peggiori rispetto all’11 settembre», la prima ha portato all’abbandono di una partnership che dal 2006 fino all’inizio del 2008 si era dimostrata profittevole. La pietra tombale è stato il mancato finanziamento da parte della Provincia. «A marzo - dichiara Leitner - i soci Air Alps avevano deciso un aumento di capitale di tre milioni di euro anche sulla base dell’assicurazione da parte della Provincia di Bolzano di un finanziamento-ponte fino all’appalto per il sostegno pubblico alla tratta Bolzano-Roma. Questo finanziamento però non si è concretizzato ed Air Alps ha continuato ad operare su questa tratta nelle peggiori condizioni economiche, tanto che il numero dei passeggeri è diminuito del 30%». Proprio a questo bando è legata la permanenza di Air Alps a Bolzano: «Parteciperemo di sicuro», afferma Leitner. Ma sull’esito della gara non esistono certezze.

 Fallite definitivamente anche le trattative per possibili cooperazioni. «In questo momento - dice il direttore di Air Alps - si cerca in primo luogo di sopravvivere e non di avviare nuove partnership». E il futuro? «Siamo ottimisti, i soci di maggioranza hanno assicurato di voler continuare ad investire nell’azienda». E quelli di minoranza? Riccardo Dello Sbarba, consigliere provinciale dei Verdi, ha le idee chiare: «Provincia e Regione devono uscire da Air Alps cedendo le loro quote entro il 2009».


I SOCI : Senfter, Krapf e gli enti locali

 BOLZANO. Air Alps è una società a responsabilità limitata con sede legale a Innsbruck. Gli azionisti sono quasi tutti altoatesini, a partire dal socio di maggioranza che detiene il 76% del capitale, la Bzs Holding che fa capo a Franz Senfter e ad altri imprenditori locali di primo piano come Hans Krapf e Franz Staffler. Tra i soci di Air Alps anche la provinciale Sta (13,76%) e la Regione Trentino Alto Adige (5,7%).

Alto Adige 5-06-09

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giovedì, 28 maggio 2009


Air Alps, in 50 rischiano il posto



 BOLZANO. Air Alps sempre più in difficoltà. Dal Tirolo infatti rimbalzano notizie poco rassicuranti sul futuro della compagnia aerea controllata da un gruppo di imprenditori altoatesini con a capo Franz Senfter. Air Alps avrebbe infatti annunciato all’ufficio del lavoro l’imminente licenziamento di 50 dipendenti. All’origine del provvedimento deciso dall’azienda ci sarebbe il mancato accordo con i dipendenti riguardo all’orario di lavoro ridotto che avrebbe dovuto interessare gran parte dei 140 dipendenti. Fonti sindacali provenienti da Innsbruck confermano che la trattativa si è arenata: «I dipendenti tirolesi sarebbero stati troppo penalizzati rispetto a quelli italiani a causa della diversa normativa tra i due Paesi», spiegano i sindacati.
 A questo punto l’azienda avrebbe fatto marcia indietro cambiando strategia. Nel frattempo prosegue la ricerca di un partner che possa permettere ad Air Alps di proseguire la propria attività. Franz Staffler, uno degli azionisti più influenti della compagnia aerea, è chiaro: «Deve assolutamente succedere qualcosa, e in fretta. Cosa? Un’acquisizione, una fusione, un nuovo investitore o un nuovo partner. Certo è che così non si può più andare avanti». Nelle scorse settimane Hans Krapf, altro azionista di Air Alps, aveva confermato trattative avanzate con una compagnia regionale italiana, aggiungendo che c’erano anche altre società interessate ad una collaborazione. In pole position sembravano esserci l’italiana Air Dolomiti e la tirolese Welcome Air, ma ad oggi non si è ancora arrivati a nessun accordo concreto.

Alto Adige 28-05-09
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domenica, 10 maggio 2009

Soldi buttati al vento?


In riferimento ai tanti soldi buttati al vento dalle nostre amministrazioni o dai nostri amministratori, mi sono chiesto tante volte passeggiando verso il campo di equitazione di Bolzano sud: ma perché hanno espropriato e pagato il terreno che c’è dopo l’impianto di equitazione verso sud se da due anni non se ne sta facendo nulla? Non era meglio espropriarlo e pagarlo quando si sarebbe saputo cosa farne? Almeno i soldi avrebbero reso degli interessi che sicuramente in questo periodo di crisi potevano essere usati per qualcosa di utile, visto che il comune di Bolzano non naviga nell’oro! Ora si vuole espropriare la sede della società Equitazione Bolzano e si farà la stessa figura di spendaccioni senza idee.

Luciano G.
S. GIACOMO

Alto Adige 10-05-09

Nota: Il motivo potrebbe essere l'ampliamento della pista dell'aeroporto e l'hangar previsti dalla Provincia di Bolzano
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martedì, 21 aprile 2009


A questi prezzi, Air Alps finisce come l’Alitalia



 Premesso che sono un convinto sostenitore della necessità di moderni collegamenti dalla nostra Provincia verso il resto del mondo, ma che un viaggio andata e ritorno Bolzano - Roma Air Alps costi come un volo intercontinentale, per giunta con un servizio che non include nemmeno un caffè caldo e con informazioni sul volo solo in lingua tedesca ed inglese, mi sembra fuori mercato. In questa situazione penso che la compagnia aerea in oggetto meriti solamente di fare la fine dell’Alitalia.

Alfred Fill BOLZANO

Alto Adige 21-04-09
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domenica, 19 aprile 2009


«Air Alps, un disastro finanziario»



BOLZANO. Dopo che Provincia e Regione hanno reso noto il valore delle loro partecipazioni in Air Alps - in due anni hanno perso oltre il 70% passando da 3 milioni a meno di 800 mila euro la prima e da 1,5 milioni a 325 mila euro la seconda - torna alla carica il consigliere provinciale dei Verdi Riccardo Dello Sbarba.
 «La partecipazione pubblica in Air Alps - afferma - è stata un vero disastro. Il capitale investito da Provincia e Regione ha subito enormi perdite di valore. Quello nominale è crollato del 70%, ma dai bilanci della Sta emerge che quello di mercato si è addirittura azzerato. In pratica, i 4,4 milioni investiti in questi anni dalla Sta e il milione e mezzo pagato dalla Regione si sono volatilizzati. A questo punto non resta che uscire dal capitale per evitare almeno che una partecipazione che vale zero non rischi di far pagare agli enti pubblici il 20% dei debiti accumulati da Air Alps. La vendita delle azioni deve avvenire entro il 2009, perché così dice la Corte dei Conti, che ha dato una chiara lettura della legge sui servizi pubblici locali, la numero 12 del 16 novembre 2007, che obbliga gli enti locali alla dismissione delle partecipazioni in società che non producono servizi o beni di interesse pubblico entro un termine massimo di due anni».

Alto Adige 19-04-09
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sabato, 18 aprile 2009


Air Alps, perdita milionaria per la Provincia



Sta e Regione hanno investito 4,5 milioni Oggi le loro azioni valgono il 70% in meno

di Mirco Marchiodi

 BOLZANO. «Sfido chiunque a trovarmi qualcuno che in questo periodo con le azioni ci ha guadagnato», dice Luis Durnwalder. Vero è che il periodo non è certo dei migliori, e vero è anche che per le compagnie aeree è ancora peggio: «Peggio che dopo l’11 settembre», ha fatto sapere Rupert Leitner, amministratore delegato di Air Alps. E proprio di Air Alps si tratta: per entrare nell’azionariato della compagnia aerea, Provincia (tramite la «Sta») e Regione hanno sborsato 4,5 milioni: oggi la loro partecipazione vale poco più di un milione, un quarto della somma investita.
 Le cifre ufficiali sono state appena rese note da Provincia e Regione, dopo che il consigliere dei Verdi Riccardo Dello Sbarba ha presentato una doppia interrogazione.
 Air Alps, compagnia aerea con sede legale a Innsbruck, ma controllata da una cordata di imprenditori altoatesini con a capo Franz Senfter, nel 2004 entra in crisi. Ci sono da pagare i debiti e per farlo ci vuole un’iniezione di liquidità per un totale di 10 milioni. La ripartizione di quei 10 milioni la spiegava in aula l’assessore provinciale Thomas Widmann nel novembre del 2004: «La Sta parteciperà con 3 milioni, mentre gli investitori privati dovranno metterci 5,5 milioni». La somma restante, pari a 1,5 milioni di euro, era a carico della Regione. Ripagati i debiti, Air Alps si riprende. Il 31 dicembre 2006, le partecipazioni “pubbliche” superano il 25%: la Provincia di Bolzano, tramite la Sta, detiene il 19,32%, la Regione il 7,94%. All’epoca queste partecipazioni valevano 5,4 milioni di euro. Le azioni della Sta - che già prima del 2004 era entrata nel capitale sociale di Air Alps con un investimento di 1,4 milioni - avevano infatti un valore nominale di 3,9 milioni, quelle della Regione avevano mantenuto il loro valore iniziale, ovvero 1,5 milioni.
 Arriviamo ora ai giorni nostri. Quelle partecipazioni che al 31 dicembre 2006 valevano 5,4 milioni, oggi quanto valgono? Per la Provincia la risposta arriva dall’assessore ai trasporti Thomas Widmann: «Il valore attuale della partecipazione di Sta in Air Alps è di 792.229 euro». Per la Regione la risposta è firmata dal presidente Luis Durnwalder: «Il valore attuale è di 325.396 euro». In tutto fanno 1,1 milioni di euro.
 Anche lasciando da parte l’investimento iniziale di 1,4 milioni della Sta, la perdita è pesante. Il valore nominale della partecipazione della Sta ha subito un calo del 74%, quello della Regione una perdita di valore del 78%. «Ma non è tutto - attacca Dello Sbarba - perché il valore nominale è una cosa, il valore di mercato un’altra: per definirlo, basta guardarsi il bilancio della Sta, dove il valore della partecipazione in Air Alps è pari a 1 euro».
 Da qui la richiesta dei Verdi: «Di fronte a una partecipazione che oggi non ha più alcun valore di mercato, chiediamo che Provincia e Regione escano subito da Air Alps, anche perché la partecipazione nominale resta e si rischia che gli enti pubblici, in quanto azionisti, debbano farsi carico per la loro quota degli eventuali debiti di Air Alps».
 Dieter Schramm, presidente della Sta, replica: «Non si può parlare di una perdita di capitale pubblico. È vero che il valore della partecipazione è sceso, ma se il collegamento aereo tra Bolzano e Roma in questi anni è sempre stato garantito, è stato anche grazie all’investimento pubblico».


«Investimento necessario»

Widmann: ma non pagheremo nuovi aerei

 BOLZANO. Riccardo Dello Sbarba, consigliere regionale dei Verdi, chiede un’uscita immediata degli enti pubblici dall’azionariato di Air Alps: «Le risposte alle nostre interrogazioni confermano l’allarme sulla catastrofe finanziaria causata al patrimonio pubblica da questa partecipazione. Il capitale investito da Provincia e Regione ha subito enormi perdite di valore. Quello nominale è crollato di oltre il 70%, ma il valore di mercato addirittura è azzerato. Ma a fronte di una partecipazione che vale zero sul mercato, Provincia e Regione detengono ancora il 19,3% della società e rischiano di dover farsi carico degli eventuali debiti in questa percentuale. Per questo è necessario uscire immediatamente dal capitale di Air Alps, anche a un prezzo minimo. In più c’è da rispettare una pronuncia della Corte dei Conti che fissa entro la fine del 2009 il termine ultimo per uscire da una società che non produce servizi o beni di interesse pubblico. Ammettendo anche l’interesse pubblico nell’avere il volo Bolzano-Roma, non si capisce dove stia l’interesse pubblico nell’essere soci di una compagnia aerea privata. Semmai si faccia una gara pubblica e si assegni il volo alla compagnia che lo garantisce alle condizioni più convenienti».
 Luis Durnwalder replica che «in questo periodo nessuno ha guadagnato con le azioni», e nella risposta all’interrogazione dei Verdi spiega che «la partecipazione è finalizzata al mantenimento del volo Bolzano-Roma». Aggiunge anche che la Regione «non parteciperà alla ricapitalizzazione della Air Alps» e che «non parteciperà nemmeno alla spesa per l’acquisto di nuovi aerei».
 Dello stesso tenore la replica dell’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann: «La Provincia non parteciperà all’eventuale ricapitalizzazione e neanche alla spesa per l’acquisto di nuovi aerei, che al momento non è prevista. L’interesse pubblico della nostra partecipazione è comunque dato, perché bisogna mantenere attiva la tratta Bolzano-Roma. L’uscita dal capitale dell’Air Alps? Attualmente mancano le valutazioni dettagliate sulle procedure che dobbiamo intraprendere per legge». E sulla perdita di valore della partecipazione azionaria, Widmann nella risposta all’interrogazione si limita a rispondere che «è causata dal fatto di non aver partecipato alla ricapitalizzazione di Air Alps».
 Alle accuse di spreco di denaro pubblico ribatte il presidente della Sta, Dieter Schramm: «A parte il fatto che Air Alps ha avuto anche esercizi positivi, l’investimento va visto in un’ottica più ampia rispetto alla sola resa finanziaria. Il mantenimento del collegamento con Roma è una scelta strategica».

2002: I PRIMI VOLI
Nella primavera del 2002, Air Alps, compagnia aerea tirolese appena rilevata da un gruppo di imprenditori altoatesini attorno a Franz Senfter, Johann Krapf e Franz Staffler, inizia la sua attività a Bolzano. Eredita lo scalo altoatesino dalla Tyrolean, che era stata la prima ad operare a Bolzano inaugurando anche il collegamento per Roma.

2004: LA PRIMA CRISI
Per l’Air Alps di Senfter (foto), l’inizio non è facile. Per superare la crisi, c’è bisogno di una iniezione di capitale fresco. Nel 2004 arrivano dieci milioni di euro: 5,5 li mettono i soci privati, il resto lo coprono la Provincia di Bolzano - che tramite la Sta investe 3 milioni - e la Regione Trentino-Alto Adige che mette a disposizione 1,5 milioni.

2008: LA DISDETTA
Nell’estate del 2008 arriva come un fulmine a ciel sereno l’annuncio della disdetta del contratto di servizio che lega Air Alps all’aeroporto di Bolzano. Da allora la Provincia sta lavorando a un bando europeo per mettere a concorso le tratte per Roma e Vienna. In attesa di nuovi arrivi, Air Alps garantisce il collegamento con Roma in via provvisoria.

2009: PARTNER CERCASI
La crisi economica colpisce pesantemente Air Alps. Dal primo marzo sono in cassa integrazione 120 dei 144 dipendenti e la compagnia va alla ricerca di nuovi partner. «Da soli non possiamo andare avanti a lungo», dichiara Hans Krapf. Tra i possibili partner vengono citate due compagnie regionali, la Air Dolomiti e la tirolese Welcome Air.


Alto Adige 18-04-09
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mercoledì, 15 aprile 2009


La mappa del rischio vicino all’aeroporto di San Giacomo



Al lavoro i tecnici dei Comuni di Bolzano e Laives

 BOLZANO. Riunione, ieri mattina in Provincia, tra i tecnici dei Comuni di Bolzano e Laives e della Provincia. Obiettivo: individuare le cosiddette zone “a rischio” vicino all’aeroporto di San Giacomo.
 «Si tratta - spiega il sindaco di Laives Giovanni Polonioli - di fare una mappatura. Lo prevede il codice di navigazione: le disposizioni che la impongono non sono recentissime, ma attendono di essere attuate. Dal punto di vista politico abbiamo deciso di lavorare assieme, visto che l’aeroporto riguarda il territorio dei due comuni. Ma la mappatura spetta, ovviamente, ai tecnici».
 Si tratta in sostanza di definire e mettere nero su bianco le zone che si trovano a ridosso della pista. Ragioni di sicurezza impongono che, a seconda della vicinanza, si vieti del tutto in futuro l’edificazione oppure, anche consentendola, si mettano dei limiti sia in riferimento all’altezza ma anche alla tipologia delle costruzioni.
 «La cosa - precisa il sindaco Polonioli - interessa più Bolzano che Laives. In quanto noi vicino alla pista abbiamo solo campagna, mentre il capoluogo confina con la zona produttiva». Il prossimo incontro è fissato per il 21 maggio, ma ne serviranno più d’uno per definire la mappa del rischio.
 Si tratta infatti di questione delicate, perché bisogna garantire la sicurezza innanzittutto. Ma questo significa imporre una serie di prescrizioni alle quali i proprietari dei terreni dovranno attenersi in futuro. Cosa in genere poco gradita agli interessati.

Alto Adige 15-04-09
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mercoledì, 15 aprile 2009


Referendum, si vota a ottobre



Democrazia diretta e aeroporto, alle urne domenica 25


 BOLZANO. Non ci sarà l’election day in concomitanza con le europee, ma la decisione del presidente della Provincia Luis Durnwalder è stata comunque accettata dalle opposizioni: la consultazione popolare sui cinque referendum provinciali si terrà il 25 ottobre.
 «La prima data utile - spiega il presidente Luis Durnwalder - era dopo il 9 luglio. Abbiamo scartato l’estate, perché prima c’è via molta gente per le ferie e dopo l’attività nelle località turistiche e nel settore agricolo è al massimo. Ho discusso con le opposizioni che mi hanno chiesto di fissare la data tra il 15 e il 30 ottobre e così ho deciso per il 25».
 I quesiti referendari sono cinque, tra i promotori ci sono l’Union für Südtirol, gli ambientalisti del Dachverband e il movimento per più democrazia. Il referendum politicamente più attuale è forse quello contro l’ampliamento dell’aeroporto, quesito per il quale erano state raccolte oltre 28 mila firme. Due referendum riguardano l’ampliamento della democrazia diretta, con una partecipazione più forte della cittadinanza sia in fase legislativa sia in fase di consultazione per progetti di grande portata. Proposto dall’Union anche il referendum che prevede di privilegiare gli altoatesini per quanto riguarda le case Ipes e il sussidio casa (prevista l’introduzione dell’obbligo di residenza quinquennale per ottenere il sussidio e di residenza decennale per ottenere un alloggio sociale). Infine, sempre l’union ha presentato un referendum che di fatto limita pesantemente la vendita di nuovi alloggi a chi non è residente in provincia se usati come seconde case.
 Sulla decisione presa ieri da Durnwalder, è intervenuto il consigliere provinciale dell’Union Andreas Pöder: «La data del 25 ottobre va accettata come il male minore. Visto che si è deciso adesso, è la scelta migliore, ma se Durnwalder non avesse rinviato il voto sui referendum proposti dall’Union, avremmo potuto votarli già nell’ottobre del 2007. E se il consiglio provinciale avesse votato contemporaneamente tutti e cinque i quesiti, sarebbe stato possibile il voto in contemporanea con le europee».


Alto Adige 15-04-09
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giovedì, 09 aprile 2009


Ieri incontro in Provincia con il comandante degli alpini: previsto un parcheggio più grande all’aeroporto



 BOLZANO. Lo stato di attuazione della permuta che prevede aree alla Provincia in cambio di alloggi per militari e i lavori all’aeroporto di Bolzano sono stati al centro dell’incontro tra il presidente della Provincia Luis Durnwalder con il generale Alberto Primicerj, nuovo comandante delle truppe alpine. Durnwalder ha confermato che il programma di costruzione degli alloggi verrà anticipato.
 Gran parte del colloquio è stato dedicato proprio agli interventi della Provincia per costruire alloggi di servizio all’interno di aree militari in cambio di beni non utilizzati dall’Esercito. ...

...  Presidente e generale hanno parlato anche dei lavori nella zona dell’aeroporto a Bolzano sud che interessano entrambe le parti: «Allo scalo serve una nuova area di parcheggio, mentre i militari hanno intenzione di intervenire per adeguare determinati servizi. Credo che la cooperazione sperimentata consentirà di trovare un’intesa sulle aree a vantaggio delle rispettive strutture», afferma Durnwalder.

Alto Adige 09-04-09
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mercoledì, 08 aprile 2009


Foto Aeroporto di San Giacomo
Bolzano alle spalle




Per vedere altre immagini dell'aeroporto clicca   QUI'

Il paese di San Giacomo Laives alle spalle della pista



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mercoledì, 08 aprile 2009



Air Alps cerca partner per volare ancora

Ipotizzata la fusione con Welcome Air ?   
Orario ridotto per 120 dipendenti

di Pietro Marangoni

 BOLZANO. A sentire Franz Senfter, presidente della compagnia aerea tirolese Air Alp - quella che da anni collega giornalmente quattro volte Bolzano con Roma - il futuro della sua flotta si deve “leggere nel cielo”. È di poche parole il presidente Senfter, e non solo perchè all’estero. «Speriamo di poter continuare a volare» afferma laconicamente tagliando corto sulle voci, sempre più insistenti, delle pesanti difficoltà di prospettiva per la compagnia biancoblu.
 Da marzo la quasi totalità del personale di Air Alps (120 dipendenti su 144) è stato posto in cassa integrazione con una conseguente riduzione dell’orario di lavoro. Questo ha consentito di mantenere tutti i collegamenti più importanti fatta eccezione del Trieste - Milano i cui voli sono stati sospesi dai primi di marzo. Il contratto ad orario ridotto per i dipendenti di Air Alps dovrebbe continuare fino ad ottobre allorchè verrà istituito l’orario invernale dei voli.
 Alla luce di questi accadimenti la situazione complessiva interna alla compagnia è divenuta sempre più pesante. «Siamo di fronte ad una crisi peggiore di quella del post 11 settembre» ha dichiarato e ripetuto il general manager di Air Alps Rupert Leitner da Innsbruck dove la compagnia ha sede. E questo malgrado «il numero dei passeggeri sulla Bolzano - Roma è in aumento» come ha precisato il presidente dell’ABD Engelbert Ritsch.
 Una situazione talmente delicata che il deficit che Air Alps sta accumulando sia diventando imponente. «È assolutamente necessario uscire da bilanci dai numeri in rosso» ha dichiarato al “Dolomiten” Hans Krapf uno dei soci di maggior peso all’interno di Air Alps. Una situazione che sta comportando, a quanto pare, anche un ritardo nell’erogazione regolare delle buste paga. «No nessun problema particolare, solo qualche difficoltà nella determinazione dei salari per chi è a orario ridotto» tiene a minimizzare Rupert Leitner.
 Ma il vero problema riguarda il futuro, ovvero la stessa sopravvivenza del marchio Air Alps. Gli aerei biancoblu attualmente operano in cooperazione con Alitalia anche su altri aeroporti nazionali quali Rimini, Perugia e Pavia. In merito alla conferma della collaborazione con Air Alps il presidente Senfter afferma: «Penso di si. Penso che la collaborazione continuerà», malgrado il piano di ristrutturazione della compagnia nazionale di bandiera.
 Con un «non posso dire niente, perchè non so niente» Senfter non apre neppure il capitolo riguardante l’ipotesi di una possibile fusione della “sua” Air Alps, quella di una sua vendita ad un’altra compagnia aerea regionale o solo semplicemente di un “matrimonio” con una compagnia i cui numeri siano “in nero”. Cin sempre maggiore insistenza si ipotizza infatti una partership con l’altra compagnia aerea che ha sede ad Innsbruck: la Welcome Air. Si tratta di una dinamica compagnia aerea regionale che impiega gli stessi velivoli di Air Alps, i Dornier, per collegare scali quali Graz, Hannover, Goteborg e Stavanger oltre a Nizza e Olbia durante i mesi estivi. L’austriaca Welcome Air è stata recentemente acquisita dal gruppo svizzero Lions Air con l’intento di rafforzare la sua persenza sul mercato. Singolare è il fatto che alla Welcome Air il responsabile finanze sia quello stesso Helmut Wurm già nello staff di Air Alps.
 Per quanto riguarda l’ipotesi di una fusione tra le due compagnie (Air Alp e Welcome Air) che hanno entrambe sede legale ad Innsbruck non essere al momento all’ordine del giorno in quanto sarebbero in atto trattative anche con altre tre compagnie aeree. È tramontata intanto l’ipotesi di un assorbimento da parte della capofila Austrian Airways (che qualche tempo fa ha assorbito la Tyrolean Airways) che a sua volta “vola” in cattive acque.


Alto Adige 08-04-09
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mercoledì, 01 aprile 2009


«Via l’aeroporto»


Südtiroler Freiheit ne chiede la chiusura

EGNA. La Südtiroler Freiheit della Bassa Atesina torna a chiedere la chiusura dell’aeroporto di San Giacomo. «I dati recentemente resi noti dall’Abd - dice il portavoce Stefan Zelger - mostrano ancora una volta che la struttura lavora in deficit e che il contribuente è chiamato a ripianare con le sue tasche. La società ha chiuso il 2008 infatti con una perdita di 1,1 milioni». Secondo l’esponente del partito di Eva Klotz «si tratta di una perdita di altri 100 mila euro rispetto a quella già ingente dell’anno precedente. Nonostante la popolazione altoatesina abbia chiesto la struttura dell’aeroporto con 35 mila firme nel 1998 e con 28 mila firme nel 2007, la giunta provinciale continua a puntare su questo impianto solo per il prestigio: così da anni milioni di euro vengono buttati dalla finestra, il tutto senza vantaggi evidenti per i normali cittadini». Inoltre, conclude Zelger, «il fatto che gli aerei che partono e atterrano a Bolzano servono a fare viaggiare i parlamentari Svp ma non i turisti è una cosa che agli inquilini di palazzo Widmann sembra non interessare».

Alto Adige 01-04-09
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giovedì, 26 marzo 2009


Variante, aeroporto, nuovi servizi Comitati in pressing sulla politica




IL FENOMENO IN ASCESA
BRUNO CANALI

LAIVES. Parecchia gente ieri sera ha partecipato all’incontro nel quale si è parlato della riqualificazione urbana di San Giacomo e, più estesamente, di un po’ di tutti i principali problemi che riguardano la frazione. A promuovere l’assemblea sono stati i rappresentanti dei Comitato per l’attenzione permanente di San Giacomo insieme ad un gruppo di giovani genitori che hanno deciso di fare qualche cosa di concreto per migliorare la realtà dove abitano. Probabilmente mai come in questi ultimi anni si è assistito a un fiorire di comitati sul territorio comunale, tanto che rimane da capire se questo fenomeno è determinato da una insoddisfazione per il livello di attenzione verso le problematiche da parte dell’apparato politico comunale, oppure se in realtà si tratti di una «palestra» per prepararsi a scendere poi nell’agone politico in vista delle prossime elezioni. Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati e al sindaco.
 «Il comitato civico di Pineta - rispondono Franco Magagna e Paolo Pelone, due dei principali rappresentanti appunto del gruppo di Pineta - è nato nel 2004 a seguito di un improvviso interesse verso la frazione: decollava la zona Toggenburg con relative proposte di viabilità, c’era il progetto per la variante interrata e via discorrendo. Strada facendo si sono aggiunte poi altre questioni e da questo punto di vista riteniamo il nostro comitato abbastanza anomalo perché nato con lo stimolo di un problema preciso, che però ha illuminato poi tutte le altre cose che non andavano qui a Pineta».
 Si tratta sostanzialmente della stessa genesi che ha conosciuto il Comitato di attenzione permanente che opera invece a San Giacomo. «In effetti - spiega a sua volta Lorenzo Merlini da San Giacomo - noi abbiamo esordito con il problema dell’aeroporto e relativo potenziamento, poi abbiamo visto che c’erano anche molti altri problemi da affrontare, diversi che riguardano tutta la Bassa Atesina, vedi discariche, inceneritore, viabilità. Su tutto questo, purtroppo, l’amministrazione comunale di Laives è stata poco presente, nonostante i buoni propositi di trasparenza enunciati. È per questo che a mio avviso nascono i comitati: perché dalle parole spesso gli enti pubblici non passano ai fatti e invece di chiedere preventivamente la partecipazione della gente, salvo rari casi, si trovano i comitati che chiedono interventi».
 Merlini del Comitato di attenzione permanente ha un lungo elenco di questioni che dovrebbero essere affrontate, alcune con la collaborazione tra Bolzano e Laives, che è sempre scarsa (vedi la pista ciclabile fino a Maso della Pieve) e quindi l’unica maniera per farsi sentire rimane quella di unirsi e «fare la voce grossa». Per quanto riguarda l’ipotesi di impegnarsi direttamente in politica, magari correndo già alle prossime comunali, Merlini garantisce che non rientra tra i suoi interessi, mentre Magagna e Pelone non lo escludono a priori «anche se in questa fase è solo una ipotesi remota».
 E il sindaco Polonioli cosa dice? «Sicuramente i comitati che conosciamo sono molto spontanei e genuini - dichiara - e coltivano interessi diretti verso esigenze particolari delle comunità che magari l’amministrazione trascura. Poi però succede che c’è sempre qualcuno che li strumentalizza per fini politici; li cavalca fino che ha raggiunto i propri obiettivi e poi si sgancia. Su questo debbono porre attenzione».
 I comitati di cittadini, aggiunge però Paolo Pelone, non sono tutti uguali: «C’è quello che nasce per protestare contro qualcosa ed è anche di breve durata, quel tanto che serve per raggiungere eventualmente l’obiettivo come è successo qualche anno fa in via Galizia, e poi c’è chi, come nel nostro caso, più che privilegiare la protesta cerca di suggerire soluzioni e miglioramenti. Debbo dire che abbiamo anche raggiunto diversi importanti obiettivi. Quanto alla possibilità che poi qualcuno entri in politica grazie all’attività nel Comitato, abbiamo già avuto attacchi in questo senso e che all’inizio abbiamo anche appoggiato un candidato alle elezioni comunali (Raimondo Pusateri) che oggi siede in consiglio sui banchi di opposizione... In futuro comunque, se anche dovesse presentarsi l’occasione, certamente non lo faremmo più sotto l’egida di un partito».

Alto Adige 26-03-09

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mercoledì, 18 marzo 2009


«Una follia abbassare i prezzi dei nostri hotel»

Meister insiste sulla qualità e sulla necessità di uno scalo per aerei da 120 posti

PIETRO MARANGONI

MERANO. «Nel turismo la crisi non si sente, dice la gente della nostra provincia. Nei mass media parliamo di cifre record. Potremmo dunque assistere tranquillamente alla discussione sulla crisi e adagiarci. Ciò sarebbe certamente sbagliato. Il turismo risente in ritardo delle crisi. Ciò significa che dovremo attendere la prossima estate». Così, con una visione da bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, Walter Meister presidente della potentissima Hgv (gli albergatori sudtirolesi) ha aperto l’affollata assemblea plenaria al Kursaal.
 Quella di Walter Meister è stata comunque una relazione che, sebbene fosse ufficialmente improntata su “Riflessioni sul futuro del turismo in Alto Adige”, di fatto è stata un programma di politica turistica. Una visione di prospettiva che ha spaziato dai problemi che la categoria affronta tutti i giorni (il divieto sul tasso alcolemico per gli automobilisti, il problema dei buoni pasto, quello della costituzione della nuova società di acquisti Gastro-Pool) a quelli di strategia economico-territoriale complessiva. Ovvero: abolizione delle imposte sui costi di costruzione e degli oneri di urbanizzazione, più contributi alla categoria, necessità di poter contare su infrastrutture efficienti quali l’aeroporto di Bolzano, politica dei prezzi.
 «Anche in tempi di recessione per i prodotti e i servizi buoni non mancheranno mai i clienti - ha affermato Meister - L’Alto Adige, tutto sommato, è un “prodotto“ buono che non teme alcun confronto a livello internazionale. Non dobbiamo annacquare questo “prodotto” di qualità a causa di temporanee incertezze. Sono profondamente convinto che sia sbagliato abbassare i prezzi. Le nostre imprese devono realizzare degli utili, devono creare valore aggiunto da investire in hard- e software. Non è ammissibile che le strutture a quattro e cinque stelle offrano i pernottamenti al prezzo delle strutture a tre stelle. In questo modo si mette a repentaglio la sopravvivenza delle imprese a tre e due stelle. Il successo del turismo altoatesino è attribuibile alla coesistenza di strutture appartenenti alle diverse categorie con le loro offerte e le loro prestazioni. Abbiamo bisogno di strutture ed imprese in tutte le categorie, da quelle a due stelle a quelle a cinque stelle. I prezzi dei nostri alloggi sono moderati e, pertanto, non possono essere ritoccati verso il basso. Ciò mi induce a formulare l’appello: non abbassiamo i prezzi!».
 L’altro appello forte è stato quello che Meister ha rivolto alla politica quando - dopo aver ringraziato ampiamente l’assessore uscente Thomas Widmann e aver definito quello attuale Hans Berger “uno di noi” in quanto albergatore - ha parlato delle infrastrutture. «L’Alto Adige deve diventare una destinazione raggiungibile in aereo - ha ripetuto il presidente degli albergatori - Esortiamo il mondo della politica a compiere i passi necessari prima che sia troppo tardi. Dobbiamo poter accogliere aerei con 120 posti».
 Parole forti sono state spese anche quando si è parlato della scarsa attenzione rivolta dalla pubblica amministrazione al comparto alberghiero. «Da molti anni ormai critichiamo l’inadeguatezza dei mezzi stanziati nel capitolo relativo all’incentivazione economica del settore alberghiero e dei pubblici esercizi - ha affermato Meister - E’ un dato di fatto che il bilancio provinciale stanzia meno dell’uno per cento per il turismo. Tale percentuale non rispecchia affatto la forza economica di questo settore. Permettetemi di citare qualche dato concreto: L’Alto Adige conta oltre 4.300 imprese ricettive e circa 2.500 imprese operanti nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento, nel settore alberghiero e dei pubblici esercizi si realizza un fatturato annuale di circa tre miliardi di euro, nel turismo lavorano all’incirca 45.000 persone. Il turismo non è un settore virtuale. E poi - ha aggiunto - il settore attende il pagamento di 160 milioni di contributi già stanziati. Si tratta di cifre spaventose soprattutto se rapportate con i 40 milioni di euro che vengono stanziati ogni anno al comparto».

Alto Adige 18-03-09
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lunedì, 16 marzo 2009

Paura allo scalo di San Giacomo Evitato l’incendio, nessun ferito


 aereo Beechcraft Bonanza

Aereo da turismo atterra senza carrello
Mario Bertoldi

BOLZANO. Momenti di paura ieri mattina, poco prima di mezzogiorno, all’aeroporto di San Giacomo. Un velivolo da turismo con due persone a bordo ha avuto grosse difficoltà in fase di atterraggio a seguito del cedimento parziale del carrello. L’aereo, un elegante «Beechcraft Bonanza» ha così concluso il rullaggio lungo la pista schiacciato sulla «pancia» con devastanti conseguenze all’elica centrale e al motore. La prontezza di riflessi del pilota, German Rotteinsteiner di 33 anni di Collepietra, ha probabilmente evitato conseguenze più gravi. La pista dell’aeroporto è rimasta chiusa tre ore.
 L’incidente si è verificato alle 11.54. Pochi minuti prima la torre di controllo dell’aereoporto bolzanino aveva dato il benestare all’atterraggio. Il «Beechcraft» bianco era decollato circa tre quarti d’ora prima per un giro panoramico in quota. Tutto era proseguito per il meglio ed anche la fase di atterraggio avrebbe dovuto essere tranquilla. In realtà proprio dopo aver toccato terra ad una velocità di 92 nodi (pari a a circa 170 chilometri all’ora) qualcosa non ha funzionato per il verso giusto.
 Non è ancora chiaro cosa sia accaduto. Da una prima analisi sembrerebbe che il piccolo aereo da turismo abbia effettuato un atterraggio «duro», forse un po’ troppo brusco. Sta di fatto che il carrello che era regolarmente fuoriuscito dalla fusoliera avrebbe improvvisamente ceduto.
 Le ruote centrali si sono inclinate, quella anteriore è addirittura rientrata. Tutto si è svolto in pochi attimi. L’aereo ha toccato la pista con la parte anteriore della «pancia», l’elica centrale ha cercato inutilmente di «tagliare» l’asfalto rimanendo visibilmente deformata in entrambe le estremità. E’ stata questa la fase più pericolosa. Il piccolo aereo avrebbe infatti potuto anche cappottare. In casi come questi il pericolo maggiore è rappresentanto dalla possibilità di rottura delle ali al cui interno sono ospitati i serbatoi del carburante, con conseguente alto rischio di incendi. In realtà sarebbe stata proprio l’abilità del pilota (che già qualche mese fa aveva dimostrato la propria abilità in occasione di un atterraggio di fortuna all’ippodromo di Maia) ad evitare guai più grossi dato che è riuscito a tenere in stabilità l’aereo evitando che le ali toccassero terra. German Rottensteiner, che si trovava alla cloche, è uscito illeso. L’uomo che si trovava con lui, Karl Gasser di Bressanone (comproprietario del velivolo) è parso un po’ sotto shock ed ha preferito recarsi spontanemante all’ospedale di Bolzano per un controllo preventivo. Per i due occupanti il velivolo, comunque, le conseguenze sono state realmente minime. I problemi a questo punto saranno tutti tecnici.
 L’aereo ha subìto danni rilevanti. Le autorità preposte alla sicurezza lo hanno subito depennato dai velivoli abilitati a decollare dallo scalo bolzanino. In sostanza i responsabili dell’Ena (Agenzia Nazionale della Sicurezza) hanno provveduto a sospendere il certificato di navigabilità. Un’inchiesta è già stata avviata dai tecnici dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile) che dovrà ricostruire nel dettaglio quanto avvenuto valutando eventuali responsabilità colpose. L’aereoporto è rimasto chiuso poco più di tre ore (interruzione di pubblico servizio). I voli da e per Roma non hanno subìto tagli in quanto non previsti la domenica pomeriggio.

Alto Adige 16-03-09
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domenica, 15 marzo 2009



Aeroporto di Bolzano, charter per Napoli e Catania


Definito l’orario estivo: restano i quattro voli giornalieri per Roma


BOLZANO. Con l’orario estivo tornano i voli charter e l’aeroporto di Bolzano si ritrova collegato alle mete vacanziere italiane e non solo.
 Per quanto riguarda i voli di linea, confermatissimi i quattro collegamenti giornalieri con Roma alle ore 6.30, 10.30, 15.15 e 19.10 con relativo ritorno alle 8.45, 13, 17.20 e 21.15. Come le scorse estati, torna il volo per Olbia che opererà nei fine settimana tra giugno e settembre. Come aveva già confermato il presidente dell’Abd Engelbert Ritsch, dunque, nonostante le difficoltà che sta attraversando la compagnia aerea Air Alps il collegamento con la capitale non subirà variazioni. Nel frattempo, la Provincia dovrebbe pubblicare il bando di gara che potrebbe portare a Bolzano un nuovo vettore aereo.
 Tornando all’orario estivo, è stato definito anche l’orario dei voli charter. Dal 19 aprile riecco il volo domenicale per Napoli (rientro sempre di domenica) e da aprile tornerà anche il collegamento con Hannover. L’ultimo fine settimana di maggio partiranno anche il collegamento con Zara (partenza e ritorno di sabato) e quello con Crotone (di domenica). E ancora: dal 30 maggio altri due collegamenti per la Saredgna, quello con Cagliari (operativo fino a fine luglio) e quello con Tortolì (ultima partenza il 12 settembre). Il 31 maggio è prevista la prima partenza per Catania: in programma un volo tutte le domeniche fino al 26 luglio.
 Altri due collegamenti saranno invece operativi da giugno: ogni sabato fino al 26 settembre partiranno un volo per Foggia e uno per Fiume. Tutte le informazioni dettagliate si trovano anche sul sito internet dell’aeroporto all’indirizzo www.abd-airport.it

Alto Adige 15-03-09
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mercoledì, 04 marzo 2009


Air Alps «taglia» i voli Milano - Trieste
Leitner: «In questo momento dobbiamo rivedere la nostra attività»
 Alto Adige, 03 MARZO 2009
   

 BOLZANO. Air Alps, la compagnia austriaca che garantisce i collegamenti aerei dall’aeroporto di Bolzano, sospenderà, dal prossimo 7 marzo, i voli tra Trieste-Ronchi dei Legionari e Milano Malpensa avviati lo scorso dicembre. «I risultati dei primi tre mesi di operazioni - ha reso noto l’aeroporto di Trieste in un comunicato ufficiale - non sono stati in grado di consentire la prosecuzione dei collegamenti in un momento economico molto difficile per il settore dell’aviazione. La decisione di sospendere i voli deriva anche dalla temporanea impossibilità di migliorare in modo sensibile l’offerta, con il posticipo significativo della prima partenza mattutina e l’introduzione di ulteriori modifiche in grado di facilitare la vendita dei collegamenti».
 «Si tratta di una sospensione che auspichiamo temporanea - ha detto Rupert Leitner, direttore generale di AirAlps - Siamo sicuri che in una situazione economica di ripresa la rotta tra Trieste e Milano abbia forti potenzialità di traffico, ma al momento siamo costretti a rivedere in modo sostanziale e complessivo la nostra attività, per far fronte a un momento difficile. Nonostante i riempimenti dei voli stessero inizialmente aumentando, abbiamo preferito sospenderli in attesa di poter proporre un prodotto più vicino alle effettive esigenze della clientela».
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martedì, 24 febbraio 2009


Air Alps, scatta la cassa integrazione

Da marzo colpiti 120 collaboratori su 144 Provincia e Abd: garantiti i voli bolzanini
 Alto Adige, 24 FEBBRAIO 2009

 BOLZANO. Era stata ipotizzata qualche settimana fa, ora che a febbraio i passeggeri sono diminuiti del 30% rispetto al 2008, è diventata una certezza: da marzo scatta la cassa integrazione anche per Air Alps, la compagnia aerea tirolese controllata da una cordata di imprenditori altoatesini. Saranno colpiti dalla riduzione di orario del lavoro 120 collaboratori sui 144 complessivi (68 in Italia). Il volo da Bolzano a Roma resta comunque garantito. Per quanto riguarda il nuovo bando di gara relativo al collegamento con la capitale, bisognerà invece aspettare ancora: un errore tecnico ha costretto la Provincia a riscriverlo. Questo significa che a Bolzano Air Alps continuerà ad operare in regime provvisorio anche nei prossimi mesi.
 Rupert Leitner, direttore dell’Air Alps, qualche settimana fa era stato chiarissimo: «La crisi attuale è anche peggiore di quella che ci ha colpito dopo l’11 settembre». Il contraccolpo si è fatto sentire: i passeggeri che hanno scelto Air Alps sono calati del 30% e di conseguenza sono calati anche i guadagni. Per recuperare terreno, bisogna risparmiare e trovare denaro fresco: in vista un aumento di capitale, ma soprattutto un taglio dei collegamenti ed il ricorso alla cassa integrazione.
 Lo stesso Leitner lo ha confermato ieri: il ricorso alla cassa integrazione partirà dal primo marzo e coinvolgerà 120 dei 144 dipendenti complessivi della compagnia. «Questo provvedimento - ha aggiunto Leitner - avrà effetti al massimo fino alla fine di ottobre». La riduzione dell’orario del lavoro varierà a seconda dell’ambito di attività: si va da un minimo del 20% ad un massimo del 50%.
 La difficile situazione di Air Alps, compagnia presieduta da Franz Senfter, non dovrebbe colpire direttamente l’attività presso l’aeroporto di Bolzano. «L’orario invernale - spiega il presidente dell’Abd Engelbert Ritsch - resta in vigore fino alla fine di marzo e non subirà variazioni». Questo significa che i tre collegamenti giornalieri per Roma non saranno cancellati. «Anche perché - aggiunge Ritsch - almeno su questa tratta il numero di passeggeri è in aumento».
 Ma a fine marzo scade il contratto - prolungato già una volta - con Air Alps. E allora? «Anche dopo i voli saranno garantiti», assicura l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann. La procedura relativa al bando europeo con cui la Provincia avrebbe dovuto mettere a concorso la tratta Bolzano-Roma ha subito infatti un rallentamento: c’è stato un inghippo tecnico che costingerà l’assessorato a riscrivere il bando e quindi ci vorranno ancora alcuni mesi per pubblicarlo e per individuare il nuovo vettore che opererà su Bolzano. Fino ad allora Air Alps continuerà a garantire il volo per Roma. (mi.m.)
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domenica, 08 febbraio 2009


I danni dei pomocoltivatori
 
L’OPINIONE
 Alto Adige, 08 FEBBRAIO 2009

Oltre 1200 specie animali e insetti utili in estinzione, scomparsi alberi, campi coltivati, siepi, zone umide; assalto di parassiti e roditori; piogge di pesticidi e diserbanti, concimi chimici, ormoni: sono solo alcune pennellate dell’impressionante quadro delineato proprio su queste “colonne” dal WWF di Bolzano (29 gennaio, pag. 12, titolo “Mele, un milione di domande” di Luigi Mariotti)*. In compenso l’Alto Adige conquista un altro record: sfonda il limite del milione di tonnellate di mele, coltivate peraltro, si dice, senza alcuna rotazione: monocoltura intensiva al parossismo. Fino a qualche decennio fa l’Alto Adige era la mitica terra “del buon contadino”, custode della natura e della montagna. La montagna bene o male si salva, ma a mezza costa già si scavano voragini per infilare ville nei vigneti, mentre in valle, soprattutto fra i meleti il “buon contadino” si è dissolto, come il “buon selvaggio” del mito illuminista (“l’uomo nasce buono e giusto, ma è la società che lo corrompe”). Wwf catastrofista? Chi può giudicare, visto che, mentre per inceneritori, depuratori, opere pubbliche varie si richiedono pacchi di dati e studi e alle fabbriche si impongono filtri da milioni di euro, fra i “pomari” vige la legge del “Bauernbund”, che non è certo prodigo di dati? Morìe di api con punte del 50% e malattie quali il “colpo di fuoco”, sono comunque fatti noti e allarmanti.
 Di fronte a un tale scenario è lecito quindi chiedersi: questa categoria di “pomocoltivatori” da un milione di tonnellate, con quali credenziali possono ergersi a tutori dell’ambiente? Perché fu proprio da un gruppo di costoro che, nell’aprile del 2007, dopo sei mesi di cosiddetta “mediazione” (costata 250 mila euro) sul tema “aeroporto sì, aeroporto no”, arrivò il “nein” decisivo al “masterplan” e all’allungamento della pista paventando fantasiosi atterraggi di Boeing e Airbus. Il presidente Durnwalder congelò il progetto, non già per i timori espressi da comuni abitanti di San Giacomo, Laives e Vadena, bensì per la velata minaccia di sottrarre a una Svp, già in fibrillazione elettorale, 3 mila voti della Bassa Atesina, ventilata da esponenti del Bauernbund di Ora, dove gli aerei volano già a 1.000 metri. A nulla valsero le garanzie dell’Appa che attribuiva ai 4-5 voli di linea giornalieri lo 0,4% dell’inquinamento fra Bolzano e Salorno: in prima linea c’è l’autostrada (a ridosso della quale crescono filari di meli), poi il traffico locale, compresi trattori, motopompe euro 0, fuoristrada e pesticidi, quindi il riscaldamento.
 Le conseguenze di quel “no” imposto all’allungamento, anzi “ripristino”, della pista alla lunghezza originaria di 1400 metri (ridotti per sicurezza, anni fa, dall’Enac a 1.240 metri) occupando “ben” 7,6 ettari di “pomari”, pari una striscia di metri 400x 190, lo stanno pagando proprio i contribuenti a suon di euro buttati al vento. La pista inadeguata infatti strozza il bilancio dell’Abd, inducendo la Provincia (che giustamente considera il trasporto aereo un servizio pubblico, a meno che il miliardo di volatori mondiali non siano tutti dei “tycoon” con aereo privato?) a coprire il deficit con 1 milione 800 mila euro l’anno (compresi però gli ammortamenti), dopo aver trasformato praticamente l’Abd e la Sta in società pubbliche. Il “castigo” imposto all’impianto infatti è all’origine di sprechi “a cascata”: pista corta significa aerei di portata ridotta, quindi più voli per fronteggiare la richiesta (i quattro attuali per Roma viaggiano al 78%), tariffe proibitive; inoltre, disinteresse da parte di potenziali compagnie concorrenti, perché nessuna vola con vettori sotto i 70 posti. In tema di trasporti ci sarebbero poi il caso Air Alps, il referendum e anche i treni per Roma in “retromarcia”, ma sono altre storie. Intanto consoliamoci coi milioni prodotti dai “pomari” e relativo indotto.
Giancarlo Ansaloni

* Mele un milione di domande
La notizia è apparsa sulla rivista altoatesina frutta e vite, specializzata nella coltivazione di mele e uva. “Nel 2008 la magica cifra del milione di tonnellate di mele è stata superata nella nostra provincia. La quantità media raccolta in un ettaro è risultata pari a 57,5 tonnellate”. Se la notizia fa felici agricoltori e commercianti di frutta, lo stesso non si può certo dire di chi vorrebbe un’agricoltura più sostenibile. Gli effetti della massiccia produzione di mele, concentrata nella valle dell’Adige da Salorno alla media Val Venosta, sono infatti disastrosi per l’ambiente. Per fare spazio ai meleti intensivi sono stati eliminati campi coltivati in modo estensivo, prati, boschi di fondovalle, siepi e singoli alberi. Animali e piante che vivevano in questi ambienti sono oggi in gran parte estinti o a un passo dall’estinzione. Secondo i dati della Lista rossa delle specie animali minacciate in Alto Adige, sarebbero quasi 1200 le specie in pericolo a causa dell’agricoltura intensiva (monocolture, concimazione, prosciugamento e pesticidi). Oltre che della scomparsa di habitat trasformati in produttivi meleti, molte specie risentono del massiccio uso di fitofarmaci. Sebbene il fine della coltivazione integrata sia una produzione nel rispetto della salute dei consumatori e dell’ambiente, la realtà è ben diversa. L’elevata concentrazione di piante di melo nello stesso spazio, favorisce condizioni idonee per l’affermazione dei parassiti delle piante da frutto. Il risultato è che le colture devono essere protette contro l’azione di insetti dannosi, roditori, funghi parassiti, acari ed erbe infestanti attraverso un elevato impiego di pesticidi e diserbanti, ai quali si aggiungono i concimi chimici necessari ad aumentare la produzione, e i fitoregolatori, sostanze ormonali in grado di stimolare i processi di colorazione e di maturazione delle mele. Gli effetti di questo cocktail di sostanze chimiche non si conoscono ancora, visto che i fitofarmaci prima di essere impiegati in agricoltura vengono testati in laboratorio singolarmente, si sa però che alcuni di essi sono fortemente dannosi alla salute umana e all’ambiente. Il fungicida Ditianone per esempio, è classificato tra le sostanze tossiche per gli organismi acquatici e pericoloso per l’ambiente. Il fungicida Captano secondo le informazioni contenute sulla scheda di sicurezza è tossico, pericoloso per l’ambiente e può presentare un rischio di cancerogenesi. Per il fungicida Mancozeb sugli animali da laboratorio si sono osservati difetti alla nascita, squilibri tiroidei e tumori.
 Nella fabbrica di mele più grande d’Europa sembra non esserci posto nemmeno per gli insetti utili. Nel 2007, durante la fioritura del melo, sono state segnalate da parte degli apicoltori altoatesini morìe di intere popolazioni di api, da imputare, secondo uno studio effettuato nel 2008, all’uso (o abuso?) dell’insetticida Clorpirifos.
 Ma gli effetti della super produzione di mele si sentono anche a livello globale. Nonostante l’Alto Adige, con 18.000 ettari di terreno coltivato a mele sia il primo produttore europeo, spesso nei banchi dei supermercati altoatesini si trovano le mele dell’Argentina, del Brasile e del Cile come anche della Nuova Zelanda e della Cina. Le mele dell’Alto Adige vengono invece vendute oltre che in Italia, anche in Germania, Scandinavia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo e Russia. Così la maggior parte della frutta viene trasportata per distanze lunghissime prima di finire nella pancia dei consumatori. Il tutto con aumento del traffico, delle emissioni di CO2 e di inquinamento, oltre che consumare energie non rinnovabili (petrolio). Viene a questo punto da chiedersi dove stia la qualità in questo modello di produzione. Possono essere definite di qualità mele perfette nell’aspetto e di sapore gradevole? O per valutare la qualità andrebbero presi in considerazione anche la sicurezza alimentare di chi le mangia e gli effetti della coltivazione sull’ambiente. Di sicuro c’è che l’enorme produzione di mele riduce la varietà di forme di vita presenti nella nostra provincia, avvelena animali, corsi d’acqua, i terreni, aumenta l’inquinamento e di conseguenza peggiora la qualità del nostro ambiente e la qualità della nostra vita.
Luigi Mariotti Sezione Wwf Bolzano
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giovedì, 29 gennaio 2009


Air Alps, «serve trasparenza»


Alto Adige, 29 GENNAIO 2009

 BOLZANO. «Perché la collettività altoatesina deve sobbarcarsi buona parte delle costanti perdite di Air Alps, una compagnia aerea che vola da Milano a Trieste, da Milano a Perugia, da Roma a Rimini, da Roma a Parma? Dov’è l’interesse pubblico per i sudtirolesi?». Lo affermano i Verdi, che ieri hanno lanciato la loro nuova offensiva contro Provincia, Abd e Air Alps. Nello specifico, i consiglieri Dello Sbarba e Heiss, con il supporto dell’ex consigliere Kury, hanno presentato due interrogazioni e una mozione per impegnare la giunta a dare delle spiegazioni sullo status quo e a prendere le dovute contromisure. «La Provincia di Bolzano - questa la richiesta verde - non finanzi Air Alps e sia trasparente nella gestione di Abd». Come ha dichiarato la portavoce Brigitte Foppa, «viene trascurata la volontà dei 28 mila cittadini che col referendum hanno chiesto di potersi esprimere contro l’infrastruttura e si spendono milioni di euro sopra le teste della cittadinanza». I Verdi chiedono di conoscere nel dettaglio a quanto ammonti attualmente la partecipazione della Provincia ad Air Alps tramite la propria società «in house», ossia la Sta; chiedono inoltre alla Provincia di rinunciare a tale partecipazione, sulla base di una legge provinciale approvata nel 2007, che impedisce di partecipare a società che non producano beni o servizi utili alla collettività. Si chiede inoltre quale sia la situazione economica attuale della compagnia aerea, per la precisione dal 2005 al 2008. «Gli ultimi dati a disposizione - ha spiegato Kury - riguardano il triennio 2004-2006. Per il periodo successivo non è dato sapere nulla». (da.pa)
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domenica, 25 gennaio 2009


 Air Alps, ritardi e disservizi Esplode la rabbia dei clienti




 Venerdì sera nuova «odissea» per i passeggeri del volo tra la capitale e Bolzano Ieri ancora una replica sul collegamento mattutino con Roma come destinazione
 MIRCO MARCHIODI
 Alto Adige, 25 GENNAIO 2009

 BOLZANO. «Colpa della scarsa visibilità», dicono all’aeroporto. Venerdì ha impedito l’atterraggio del volo serale da Roma e da lì sono nati una serie di disagi che sono proseguiti anche ieri. Infuriati i passeggeri.
 «Per favore, chiudete l’aeroporto», arriva a chiedere Marino Melissano, presidente dell’associazione Altroconsumo, Melissano ieri mattina è stato una delle “vittime” dello spostamento del volo delle 6.30 per Roma. La sera prima non era andata molto meglio: «Per arrivare a Bolzano ho dovuto prendere il treno da Verona...», racconta Mauro Almici, dirigente medico del San Maurizio.
 È proprio Almici che spiega quello che è successo venerdì sera. «Ore 17.20. Il volo Roma-Bolzano parte in orario nonostante il maltempo. Giunto sopra Bolzano, però, l’aereo invece di atterrare è costretto a tornare verso Verona dove siamo scesi. La hostess ci aveva assicurato che ci sarebbe stato un autobus ad aspettarci per portarci a Bolzano». Invece quell’autobus non c’è. Sono una trentina i passeggeri che, scesi dall’aereo verso le 19.30, aspettano che arrivi lo shuttle per arrivare a casa. L’attesa si prolunga: «Qualcuno se n’è andato, altri hanno aspettato. Dopo un po’ ho preso un taxi anch’io, mi sono fatto portare in stazione e da lì ho preso il treno», chiude Almici.
 Ma non è finita qui. Perché ieri mattina la scena si è ripetuta. Stavolta tra i passeggeri c’è Marino Melissano, già preside del “Galilei” e presidente provinciale di Altroconsumo. «L’aereo - dice - doveva partire per Roma alle 6.30. Non nevica e quindi si spera bene. E in effetti alle 6, i 18 passeggeri una volta effettuato il check-in erano pronti a partire, anche se a stomaco vuoto visto che il bar dell’aeroporto il sabato apre più tardi e la domenica è chiuso. Ma alle 6.30 ecco che invece dell’imbarco viene annunciato che entro una decina di minuti sarebbe partito un bus che ci avrebbe portato a Verona, dove ci attendeva l’aereo che la sera prima non era riuscito ad atterrare a Bolzano. Quasi tutti i passeggeri avevano una coincidenza a Roma: nessun problema, visto che sono stati riposizionati su altri voli. Ma il problema è che invece che in mattinata, la partenza da Roma è stata spostata al pomeriggio o alla sera con ore di ritardo nell’arrivo a destinazione finale. Ma se avessi voluto partire da Verona, io, che andavo a Bari, avrei potuto prendere un volo low cost diretto con partenza alle 8.35 e arrivo alle 9.45. E comunque tutti i passeggeri avrebbero potuto prendere il volo Verona-Roma della Cai ad un costo dimezzato rispetto ai 400 euro pagati ad Air Alps. Quindi - chiude sconsolato Melissano - l’aeroporto di Bolzano è un’illusione. Illude i cittadini di averlo, illude i passeggeri di poterlo raggiungere comodamente, illude i turisti di riuscire ad atterrare a Bolzano. Ma si tratta di un’illusione costosa. E allora o la Provincia riesce a far diventare realtà questa illusione oppure è meglio cancellarla».
 In aeroporto confermano i dsagi: «Colpa della scarsa visibilità che venerdì ha impedito all’aereo di atterrare a Bolzano. Sabato quindi è stato necessario ripartire da Verona». Se ci fossero stati gli hangar promessi da tempo ma non ancora realizzati, almeno il volo del sabato sarebbe partito in orario.
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domenica, 18 gennaio 2009


Aeroporto di Bolzano
 
Alto Adige, 18 GENNAIO 2009


Aeroporto di Bolzano scoprono ora Schengen

 Traggo spunto dal servizio apparso l’altro giorno sul quotidiano Alto Adige che riguarda la costruzione di un nuovo terminal all’aeroporto di Bolzano, per manifestare tutto il mio stupore per una decisione in merito.
 Premetto che ho una esperienza in materia avendo lavorato per ben 35 anni allo aeroporto di Francoforte.
 Leggo da un infinità di tempo che all’aeroporto di Bolzano si devono apportare dei lavori perchè quest’ultimo risponda alle esigenze Schengen. Qui c’è da precisare che l’Italia fa parte dello Schengen dal lontano 1997. I voli commerciali sono iniziati all’aeroporto nell’anno 1999. Mi viene spontanea la domanda: non si poteva già sapere al momento della costruzione o almeno in questi ultimi dieci anni che così come è stato concepito la aerostazione non corrispondeva agli accordi di Schengen?
 Come ultimo direi che un aeroporto con 4 voli di linea al giorno, non credo che abbia bisogno di un nuovo terminal per le sole esigenze di rispondere alle esigenze Schengen, con i tempi di crisi che corrono?
Giovanni Darocca HOHENLOCKSTEDT (Ger)
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sabato, 17 gennaio 2009


Crisi, anche Air Alps minaccia tagli

TRASPORTI
 Alto Adige, 17 GENNAIO 2009

 BOLZANO. Ai 150 dipendenti della compagnia aerea austriaca Air Alps, quella cioè che garantisce i collegamenti giornalieri tra Bolzano e Roma, ha inviato ai suoi 150 dipendenti una lettera in cui li rende a conoscenza che «di fronte all’attuale crisi che ha investito tutto il settore aereo è possibile l’adozione di misure tese a fronteggiare l’emergenza». Tra queste misure l’ipotesi che viene avanzata è quella di una possibile riduzione dell’orario di lavoro con tutte le ricadute che un simile provvedimento potrebbe comportare.
 Ai vertici della compagnia aerea di Innsbruck (che si avvale di una proprietà che fa capo ad un pool di imprenditori sudtirolesi tant’è che il presidente è Franz Senfter) al momento si hanno “bocche cucite”. Solo l’amministratore delegato Rupert Leitner laconicamente fa sapere che: «C’ è stata una drastica riduzione del numero dei passeggeri, frutto della difficile situazione del settore. Un calo particolarmente marcato a partire dallo scorso mese di novembre 2008 e che è risultato essere ben più consistente e pesante anche rispetto al crollo del traffico aereo regiostrato ai tempi dell’attentato alle “Torri gemelle” di New York nel settembre 2001. Sappiamo benissimo, infatti, che al momento attuale la situazione dei trasporti aerei non è la migliore, conseguentemente anche Air Alps deve trovare, entro i prossimi mesi, delle soluzioni per migliorare l’attuale situazione».
 Ad influire sulla decisione aziendale di inviare la lettera di preavviso ai dipendenti è stata probabilmente anche la vicenda Alitalia cui Air Alps è legata in un accordo di code sharing e per conto della quale svolge una serie di collegamenti interni al territorio italiano. La compagnia altoatesina battente bandiera austriaca a livello italiano collega non solo Bolzano con Roma, ma anche Roma con Rimini e Parma e Milano con Trieste, Ancona e Perugia.
 La compagnia Air Alps, nata a Innsbruck nel 1998 con il nome di Klm Alps e divenuta ufficialmente AirAlps nel 2001 allorchè il capitale sociale venne rilevato all’86% da una cordata di investitori sudtirolesi (il resto delle azioni sono state suddivise pariteticamente tra la Provincia Autonoma di Bolzano e il Land Tirol di Innsbruck), da tempo soffre di redditività. Si sostiene infatti che la flotta di Air Alps (oggi costituita da sette veivoli Dornier 328 definiti le Mercedes dell’Aria per la loro confortevolezza e che nel 2004 erano ben 9 unità) sia composta da mezzi di difficile gestione economica. I loro consumi sarebbero più alti di altri veivoli della stessa classe. Conseguentemente i biglietti della tratta Bolzano - Roma, ad esempio, offerti da Air Alps sono sempre assai più elevati (328 euro per un normale viaggio di andata e ritorno acquistabile su internet) di qualsiasi altra tratta internazionale non solo a livello europeo.
 Ora i vertici della compagnia aerea adducono motivi di un calo del numero dei passeggeri quale ragione di un possibile ridimensionamento della struttura interna. Intanto nel sito della compagnia aerea austriaca è sempre attivo il link relativo alle offerte di lavoro in cui Air Alps si propone come azienda che “ricerca collaboratori motivati e flessibili”.
 La crisi di Air Alps viene a cadere proprio nel momento in cui stanno entrando nella fase realizzativa i lavori per l’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano san Giacomo con il suo nuovo terminal passeggeri che prevede la realizzazione di due aree distinte tra partenze e arrivi. (p.m.)
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venerdì, 16 gennaio 2009


«Aeroporto, serve un nuovo terminal»


Ieri riunione con la Provincia e i Comuni di Bolzano e Laives: previsti spazi separati per arrivi e partenze
L’Enac in pressing, enti locali d’accordo: «Ma la pista non si tocca»
Alto Adige, 16 GENNAIO 2009

 BOLZANO. L’aeroporto di Bolzano ha bisogno di un nuovo terminal. Ieri l’Enac lo ha ribadito in una riunione alla quale hanno partecipato i diversi enti interessati, tra i quali Provincia, Comune di Bolzano e Comune di Laives.
 Da parte dell’Enac è stato sottolineato che sono le nuove norme ad imporre l’adeguamento della stazione aeroportuale. Servono, tra le altre cose, una divisione tra l’area arrivi e quella partenze, oltre ad una serie di altri accorgimenti. Il progetto di massima prevede la realizzazione di un terminal a due piani: al piano terra ci sarebbero le due aree distinte per arrivi e partenze, così come prevede l’accordo di Schengen, ma anche il ristorante. Al piano superiore troverebbero invece spazio gli uffici amministrativi di Abd ed Enac.
 «In linea di massima siamo d’accordo con questo progetto», afferma il vicesindaco di Laives Georg Forti. Via libera anche da parte di Bolzano: «L’adeguamento del terminal - afferma l’assessore all’urbanistica Chiara Pasquali - è previsto dalle norme e quindi ne prendiamo atto. Resta inteso che saremo coinvolti nella definizione del progetto finale e che si tratta di un adeguamento della sola stazione, non della pista».
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martedì, 06 gennaio 2009


Cai: su Roma voli garantiti



La nuova compagnia manterrà gli «operativi» su San Giacomo
 Kopfsguter: «Quattro voli al giorno sulla capitale ci servono»
 Alto Adige, 06 GENNAIO 2009
 

 TRENTO. I collegamenti via aereo su Roma da Bolzano e Verona non faranno la fine di quelli via rotaia. In altri termini: Cai, la nuova compagnia di bandiera che il prossimo 13 gennaio subentrerà ufficialmente ad Alitalia mantenendone anche il nome (avendo nel frattempo assorbito anche Air One), non pare intenzionata a ridimensionare gli operativi dei voli da e per la capitale, come prima delle vacanze di Natale si mormorava in ambienti ben informati. Il condizionale resta d’obbligo, ma gli aeroporti di Verona Villafranca e Bolzano sembrano piuttosto certi della circostanza: nessun taglio.
 Per Verona, la riduzione temporanea dei voli Alitalia su Fiumicino aveva fatto temere il peggio e più d’uno riteneva probabile un dimezzamento, da quattro a due voli al giorno. In realtà, anche se non esistono ancora comunicazioni ufficiali, la nuova conpagnia avrebbe dato ampie assicurazioni sul mantenimento dell’attuale situazione.
 «Noi in ogni caso già oggi possiamo vantare una consistente offerta di voli da e per Roma: oltre ad Alitalia ci sono infatti Meridiana e Air Italy», fanno sapere dal Catullo. Quest’ultima ha infatti inaugurato meno di un mese fa il nuovo collegamento con Fiumicino: tre voli al giorno (più un’integrazione dei voli su Napoli e Bari) con un Boeing 737-300 da 136 posti. Air Italy offre un volo quotidiano con tre frequenze nei giorni feriali e una al sabato e domenica, con primo volo dal Catullo alle 7.05 er l’ultimo rientro da Roma alle 20.20. La stessa Meridiana ha riattivato il volo dopo la sospensione estiva.
 Verona è con Bolzano il punto di riferimento principale per gli altoatesini che intendano raggiungere Roma in volo. Da neppure un mese sono operative anche le novità sui collegamenti già esistenti: il Verona-Napoli che nede partire un nuovo volo pomeridiano nei giorni di martedì e mercoledì (partenza dal Catullo alle 15.30, da Capodichino alle 14.15), mentre le novità sul Verona-Bari riguardano i voli mattutini del martedì e giovedì, con partenza dal Catullo alle 9 e rientro alle 10.55, con Air Italy.
 Passando a Bolzano, l’altro aeroporto utilizzato dai trentini per volare su Roma, l’amministratore delegato dello scalo di San Giacomo Mirko Kopfsguter si dice certo del mantenimento dell’operatività attuale: «Alitalia offre in co-sharing con Air Alps quattro voli al giorno e tali rimarranno, anche perché ci servono tutti». I voli sono operati da Air Alps, ma i biglietti vengono emessi da Alitalia. Gli orari sono ampiamente rodati, anche se l’ideale sarebbe disporre di aeromobili più capienti, specie per il volo mattutino da Bolzano e il rientro serale.
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lunedì, 05 gennaio 2009


Spoil system, cento poltrone da assegnare

        
Non solo Ipes: scadono anche i cda di Sel Abd, Fiera, Ras, Sadobre e Mediocredito
di Mirco Marchiodi
Alto Adige, 04 GENNAIO 2009

 BOLZANO. Assegnati i posti in giunta, in Provincia parte la battaglia per le poltrone di sottogoverno. Sono un centinaio i posti da assegnare, visto che i consigli di amministrazione in scadenza sono una ventina. Gli incarichi più prestigiosi (e più remunerati) riguardano Sel, Fiera e Ras, ma in ballo ci sono anche l’Abd, il Mediocredito, la Fondazione Università, la Sadobre e l’ente provinciale musei. Probabili riconferme per le cariche più importanti (da Klaus Stocker nella Sel a Gernot Rössler per la Fiera), ma qualche cambiamento importante è previsto tra gli italiani.
 In questi giorni si è infiammata la battaglia per il nuovo consiglio di amministrazione dell’Ipes. In realtà, quello dell’istituto per l’edilizia sociale è solo uno dei tanti cda che andranno a scadenza nel 2009. Volendo, si potrebbe ridisegnare tutta la mappa degli altoatesini che contano. Ma l’impressione è che le conferme siano molto più numerose delle novità. Che però potrebbero esserci soprattutto per quanto riguarda le cariche che spettano agli italiani.
ECONOMIA È probabilmente la società provinciale che conta di più: la Sel ha archiviato il 2008 chiudendo due accordi storici con Enel e Edison. Il cda del colosso energetico resterà in carica fino all’approvazione del bilancio 2008. Visto il lavoro svolto in questi anni, la riconferma di Klaus Stocker alla guida della Sel è praticamente scontata. Alla vicepresidenza attualmente c’è l’ex senatore Svp Karl Ferrari: il suo posto, che vale 27 mila euro all’anno, fa gola a molti. In scadenza anche i cda di diverse società collegate a Sel: da Seltrade (presidente è Alois Amort, il compenso annuale è di 14.400 euro) all’Agenzia Casaclima.
 Altro cda da rinnovare è quello della Fiera. Anche in questo caso per il presidente attuale - Gernot Rössler - si va verso la conferma. Ma potrebbe cambiare il vicepresidente, visto che Gaetano Gambara ha superato gli 80 anni di età. Spetterà al Pd indicare il suo successore che percepirà un compenso di poco più di 8.000 euro annui. Alla Provincia spettano altri due posti, ma è probabile che saranno riconfermati i due rappresentanti di Hgv (Walter Meister) e Apa (Herbert Fritz), che tra l’altro non percepiscono compensi. Un posto spetta anche al Comune: tradizionalmente è sempre stato il sindaco a ricoprirlo.
 Due i posti di prestigio da assegnare all’interno del cda del Mediocredito: difficilmente cambierà il rappresentante di lingua tedesca (Franz Pircher è una delle persone più vicine a Luis Durnwalder), da vedere cosa accadrà con quello di lingua italiana che è Ivano Morandini. Magazzini generali: il cda sarà ridotto a tre membri nominati da Provincia, Camera di commercio e Comune di Bolzano. L’attuale presidente è Benedikt Gramm.
TRASPORTI Molto ruoterà attorno alla figura di Gianfranco Jellici. L’assessore Thomas Widmann ha detto che non sarà riconfermato alla guida dell’assessorato per sua scelta. Ma Jellici è anche vicepresidente dell’Abd e membro del consiglio di amministrazione della Sad. I due cda dovranno essere entrambi rinnovati nei prossimi mesi. Per quanto riguarda la società che gestisce l’aeroporto, ci sono pochi dubbi sul fatto che Engelbert Ritsch resterà presidente dopo essere subentrato al dimissionario Thomas Baumgartner solo pochi mesi fa. Finora aveva un posto assicurato anche il Comune di Bolzano (nel cda attuale siede Emilio Corea): ora che però Bolzano ha venduto la sua quota alla Sta la riconferma non è certa. Scade con l’approvazione del bilancio del 2008 anche l’incarico di Mirko Kopfsguter come amministratore delegato. Per quanto riguarda i trasporti, sono in scadenza anche i cda della Sadobre (presidente è Franz Spögler, il vice è Dario Stablum) e della Interbrennero, che gestisce l’Interporto di Trento e dove Bolzano è rappresentata da Roberto Rubbo. Scade anche il cda della Tfb (società legata al tunnel del Brennero), dove per la Provincia siede Hermann Berger.
CULTURA  Il posto più importante da assegnare è senza dubbio quello di presidente dell’Ente Musei Provinciali. Attualmente lo ricopre l’ex assessore provinciale Bruno Hosp, ma in molti danno il suo incarico per finito. Sarà l’assessora Sabina Kasslatter-Mur a decidere, proprio come sul nuovo cda dell’istituto musicale di lingua tedesca che oggi è presieduto da Walter Stifter. A novembre scade anche il cda della Fondazione della Libera Università presieduta da Friedrich Schmidl con Sabrina Michielli vicepresidente italiana.
ENTI E AZIENDE SPECIALI  Uno dei cda più ricchi è quello della Ras. Il contratto di Gerog Plattner, direttore e membro di diritto del cda dell’azienda provinciale che si occupa di radiotelevisione, scade a maggio. E con la fine dell’ultima legislatura è scaduto anche il cda in carica presieduto da Helmuth Hendrich e che tra gli italiani vede la presenza di Gennaro Pellegrini e Antonio Marzola. Dell’Ipes si è detto tutto o quasi in questi giorni (Albert Pürgstaller quasi certamente resterà presidente) con gli italiani che avranno un solo posto sui cinque complessivi (ma questa nomina probabilmente sarà affidata al Consorzio dei Comuni e non alla Provincia). In scadenza anche i cda della Laimburg e dell’Azienda di soggiorno, dove è in ballo la conferma alla presidenza di Dado Duzzi.


Il cda dell’aeroporto
Engelbert Ritsch  è stato nominato da poco, subentrando al presidente dimissionario Thomas Baumgartner. Ma nel cda dell’Abd, la società che gesticsce l’aeroporto, è a rischio il posto del Comune di Bolzano dopo che a dicembre è stata decisa la vendita della quota azionaria di proprietà del Comune alla società provinciale Sta.
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domenica, 21 dicembre 2008
                                 
Aeroporto e alta velocità
L’interessante articolo di Ezio Danieli, pubblicato qualche giorno fa sull’Alto Adige, ha messo in luce come la Provincia, lungi dall’aver abbandonato l’idea di ampliare l’aeroporto, stia mettendo in atto una strategia ben più complessa ed articolata per raggiungere i suoi intendimenti e contemporaneamente dar soddisfazione alle lobby politico-affaristiche che su quella struttura hanno deciso di puntare. A nulla sono valse le argomentazioni puntuali di chi nella mediazione ha dimostrato come la crescita di questa terra non sia legata all’aeroporto e che anzi proprio puntando su un modello alternativo ad un turismo energivoro e distruttivo delle risorse del territorio sia possibile coniugare sviluppo e salvaguardia dell’ambiente.
C’è chi afferma che i soldi spesi per quella iniziativa siano stati un inutile spreco di risorse pubbliche: i sostenitori di questa tesi si pongono dal punto di vista di chi ne aveva fatto lo strumento per raggiungere, senza opposizioni, l’ampliamento dello scalo di via Baracca, ma a nostro modo di vedere, l’aver scoperto il bluff dell’ala economica, non deve farci rimpiangere troppo quella spesa.
Sono di questi giorni le prese di posizione di ambienti economici che, sordi alle ragioni degli altri, ripropongono le loro argomentazioni giungendo a fasi sostenere dall’ambasciatore americano, ma senza controbattere a chi quei ragionamenti aveva dimostrato essere falsi.
Walter Meister, presidente degli albergatori, ribadisce infatti la necessità dell’aeroporto, ma anche dell’alta velocità, ed è Christoph Engl, direttore di Alto Adige Marketing, a chiarirne le ragioni e a evidenziare come lo scalo di S. Giacomo serva solo ad una ristretta elite: «La questione è semplice. L’Alto Adige ha bisogno di 5,5 milioni di turisti all’anno. …basta che l’aeroporto funzioni per dare la possibilità a chi vuole e se lo può permettere di raggiungere Bolzano in aereo”.
L’idea che ne vien fuori è in definitiva quella di un’isola felice dove i trasporti interni, sul modello della Merano-Malles o della Pusteria, siano all’avanguardia, ma che, appunto come un’isola, per collegarsi al resto del mondo, debba far necessariamente uso dell’aereo, o del suo corrispettivo via terra che è l’alta velocità.

Rifondazione Comunista - Laives


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sabato, 20 dicembre 2008





Treno a vapore - Sudafrica


Collegamenti ferroviari da ripristinare in fretta

Alto Adige 20-12-08

 L’articolo di Ezio Danieli, pubblicato ieri dall’Alto Adige in prima pagina, dal titolo “Eurostar tagliato, un favore all’aereo”, è pienamente condivisibile. Il peggioramento dei collegamenti ferroviari con il resto del Paese, Milano e Roma, in particolare, sta andando avanti da almeno due anni. Purtroppo al sottoscritto e pochi altri è spesso toccata la parte della “voce che declama nel deserto” perché a quasi nessuno è mai interessato veramente farsi carico del problema. Tra l’altro, in questi anni, il giusto potenziamento dei treni del Trasporto Pubblico Locale ha riguardato anche i cosiddetti treni “corridoio” della Pusteria salvaguardati da un apposito accordo con le ferrovie austriache. Invece, sui collegamenti tra il Capoluogo e il resto del Paese (e anche su quelli internazionali) solo comunicati stampa, ma mai nessuna vera iniziativa. Con buona pace di tutti coloro che si stracciano le vesti, le scelte aziendaliste di Trenitalia che puntano a fare cassa riducendo seccamente l’offerta complessiva a vantaggio dei servizi più remunerativi, sono purtroppo lucide e legate a filo doppio alle politiche governative. Lo ha detto qualche giorno fa anche il Governatore della Lombardia Roberto Formigoni quando esasperato dai continui disservizi dei treni che trasportano i pendolari ha minacciato di bloccare il nuovo treno superveloce denominato “Freccia Rossa”. Noi purtroppo non potremmo farlo neanche se volessimo a meno di non andare a Bologna. Per cui occorre un’iniziativa della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nei confronti del Governo che chiarisca il ruolo di Trenitalia e modifichi gli aspetti più negativi delle sue scelte attuali. Nello stesso tempo però occorre comunque che la Provincia investa su una soluzione ragionevole che ripristini collegamenti ferroviari decenti almeno verso Roma e Milano. E qui le maliziose domande di Danieli sull’Aeroporto meritano attenzione. Guarda caso, in questi giorni la Provincia autonoma ha trasformato ABD in una sorta di ripartizione provinciale acquisendo tramite la STA il controllo del 100% delle quote dell’Aeroporto. La scusa ufficiale è legata ai costi della politica e alla riduzione dei consigli di Amministrazione (SIC!). In realtà escono da ABD tutti i soci privati e il Comune di Bolzano (che, forse, rientrerà per via istituzionale). Insomma, nel dibattito in corso sulla crisi, tra Angela Merkel che magnificava il capitalismo “renano” e Gordon Brown che difendeva il modello americano e anglosassone, la Provincia ha scelto il Venezuela di Chavez e, in mancanza del petrolio, ha provincializzato, un aeroporto in perdita trasformando ABD in una società “in house” e accollandosi così tutti i debiti e gli oneri futuri. Un capolavoro che sarà studiato alla London School of Economy e al MIT!! Ironia a parte, gli operatori economici invocano ecumenici sia lo sviluppo dell’aeroporto che quello dei collegamenti ferroviari. Noi, invece, maliziosi come Danieli, abbiamo la presunzione di porre il problema delle scelte strategiche e chiediamo di dare la priorità al ripristino di collegamenti ferroviari decenti (e alle infrastrutture necessarie per lo sviluppo della Città). Può darsi che avremo qualche turista americano in meno, con grande dispiacere del simpatico console statunitense, ma complessivamente saremo più efficienti e competitivi.
Guido Margheri cons. comunale a Bolzano Sinistra democratica
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sabato, 20 dicembre 2008
       


                                           
                                                                         
                                                                                                     
L’aeroporto è inutile  sono soldi buttati

Alto Adige 20-12-08


 Spesso particolari che sembrano irrilevanti quisquilie nascondono in realtà cose di grande sostanza, che l’apparente futilità serve a mascherare e a far passare inosservate. La quota azionaria dello 0,08% nelle mani del Comune di Bolzano della società che gestisce l’aeroporto (Abd) rappresenta appunto uno di questi casi. Disporre di una fettina della proprietà di tale società che corrisponde a poco più di 200 euro sembra proprio essere una di quelle cose di cui non vale la pena di trattare e liberarsi di questa quota appare un po’ come liberarsi le tasche da qualche spicciolo ingombrante. Niente di più sbagliato. Dietro questi miseri 200 euro di proprietà si nascondono invece almeno due questioni di grosso spessore e niente affatto irrilevanti per l’interesse dei cittadini. Anzitutto c’è la possibilità per la città di Bolzano, il comune maggiormente coinvolto assieme a quelli di Laives e Vadena, di avere una voce e quindi potere di controllo e di indirizzo nel consiglio di amministrazione della società che gestisce l’aeroporto; in secondo luogo c’è la possibilità per la Provincia di procedere liberamente e senza dover rendere conto a nessuno a ripianare i debiti passati e a finanziare i progetti futuri di tale società. Vale perciò la pena di tornare a ribadire la posizione di Rifondazione comunista nel merito dell’aeroporto. Si tratta di un’infrastruttura inutile, in costante perdita, un vero e proprio pozzo senza fondo che continua a drenare le risorse pubbliche sottraendole ad altri settori (poco tempo fa lo stesso presidente Durnwalder denunciava la grave mancanza di asili nido: Li faccia costruire, presidente, i soldi quando si vuole si trovano!); un’opera utile solo ai trasferimenti della casta politico economico finanziaria locale e a chi gestisce l’infrastruttura e si candida a gestire il suo eventuale ingrandimento. Se è in perdita, lo sarà anche una volta ristrutturato e una politica che continua a progettare piccoli aeroporti locali è uno sperpero di risorse. Si tratta di un opera altamente inquinante che per di più va a sommarsi ad altre opere che producono inquinamento, come il nuovo inceneritore di cui sono stati di recente avviati i lavori. Inoltre ci sono quasi 30mila firme di cittadini che chiedono che il progetto di ampliamento dell’aeroporto sia sottoposto a referendum popolare. Infine quel milione di euro trovato in un batter d’occhio e versato in un pozzo senza fondo poteva invece essere impiegato per migliorare il trasporto pubblico locale o per attenuare gli effetti della crisi che sempre più si fanno sentire anche nella nostra provincia.
Fabio Visentin Rifondazione comunista

comunicato

Il comune di Bolzano, è ormai certo, cederà la sua quota azionaria in ABD per permettere alla provincia di costituire una società “in House” al fine di ripianare, attraverso contratti di servizio, le costanti perdite della società: si eviteranno così gli strali dell'Europa per il mancato rispetto delle leggi sulla concorrenza.
Per il 2008 sono già stati stanziati un milione di euro, ma probabilmente nei prossimi anni i soldi potrebbero essere molti di più, stante la contemporanea decisione di procedere alla realizzazione dell’hangar per le manutenzioni e quindi al potenziamento dell’aeroporto proprio in concomitanza con la crisi economica mondiale che certo non favorirà l’ulteriore uso dello scalo bolzanino.
L’amministrazione del capoluogo, per facilitare l’operazione, rinuncia dunque alla compartecipazione azionaria, ma l'assessore Ladinser assicura che verrà mantenuto il posto nel CdA dell’aeroporto “affinchè Bolzano possa portare avanti le proprie sensibilità". Quello che non dice è quali esse siano, ovvero se si sia favorevoli o contrari al potenziamento dello scalo, all'allungamento della pista, alla costruzione di nuove strutture e alla proposta di referendum avanzata dalle associazioni ambientaliste.
Di sicuro però oggi sarebbe auspicabile un uso più accorto dei soldi pubblici che andrebbero impiegati prioritariamente per fronteggiare una crisi che ormai fa sentire i suoi effetti anche nella nostra provincia e per migliorare il trasporto pubblico locale, proprio in questi giorni sotto accusa.

Rifondazione Comunista – Laives



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giovedì, 18 dicembre 2008



Dalla Provincia un milione all’aeroporto


Alto Adige, 18 DICEMBRE 2008

 BOLZANO. Duecento euro. È quanto ricaverà il Comune dalla vendita della sua esigua quota azionaria - lo 0,08% - dell’Abd. Praticamente nulla, ma l’operazione permetterà alla Sta, holding dei trasporti provinciale, di arrivare a controllare il 100% dell’azienda che gestisce l’aeroporto che quindi diventerà una società “in house”, con la Provincia che potrà finanziarla tramite degli appositi contratti di servizio. Il primo è stato siglato lunedì: dalla Provincia arriverà un milione di euro.
 Questa sera il consiglio comunale dovrebbe ratificare la cessione della quota dello 0,08% che la città di Bolzano detiene all’interno dell’Abd. Una partecipazione minima (e minimo è anche il prezzo di vendita, circa 200 euro, il che significa che la società viene complessivamente valutata attorno ai 250 mila euro), che però ha sempre garantito al Comune un posto all’interno del consiglio di amministrazione oltre che la presenza all’assemblea dei soci. Proprio per questo l’assessore comunale ai trasporti Klaus Ladinser mette le mani avanti: «Abbiamo già parlato con la Provincia. La nostra richiesta è di mantenere il posto nel cda perché l’aeroporto ha sede sul nostro territorio ed è importante che Bolzano possa portare avanti le proprie sensibilità. La Provincia si è detta disposta ad accettare questa richiesta».
 Ma più che per il Comune, la cessione è importante per la Provincia. Come noto, nei mesi scorsi la Corte dei Conti ha aperto un’inchiesta nei confronti degli amministratori della Sta, la holding provinciale che controlla l’aeroporto, dopo che la Provincia aveva ripianato i buchi di bilancio con una serie di aumenti di capitale. Anche per questo si è deciso di cambiare facendo diventare l’Abd una cosiddetta società “in house”. Per farlo, era necessario che la Provincia - tramite la Sta - controllasse la società al 100% e dopo la vendita delle poche quote azionarie rimaste in mano ai privati (circa il 2%) ora arriva anche la quota detenuta dal Comune. Così adesso la Provincia può stipulare dei contratti di servizio con l’Abd. E come conferma l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widman, lunedì la giunta ha approvato quello relativo al 2008, che prevede il versamento all’Abd di un milione di euro.
 La mossa non è piaciuta per nulla ai protezionisti. Il “Dachverband” in una nota critica il contributo concesso dalla Provincia: «Ancora una volta sono i soldi pubblici a coprire i buchi di bilancio dell’aeroporto, senza contare che nel suo discorso programmatico il presidente Durnwalder ha annunciato nuovi investimenti per la struttura. Ma continuare a mantenere in vita artificialmente questa struttura non è sensato».
 C’è però chi la pensa in maniera diametralmente opposta. In questi giorni è in visita in Alto Adige il console generale degli Stati Uniti a Milano Daniel Weygandt che ieri ha incontrato il sindaco Luigi Spagnolli. «Bolzano - ha detto Weygandt - può essere annoverata tra le realtà virtuose d’Italia, anche se forse è un po’ troppo decentrata. Le Dolomiti negli Stati Uniti sono conosciutissime, ma qui manca un aeroporto adeguato per poterle raggiungere comodamente senza dover effettuare troppi scali». Forse qualcosa cambierà nel 2009, quando la Provincia metterà in gara le tratte per Roma (quattro voli giornalieri) e Vienna (un volo al giorno) che dovrebbero garantire una maggiore raggiungibilità alla struttura bolzanina. (mi.m.)



Air Alps torna a Parma



 BOLZANO. Da questa settimana Air Alps è tornata ad operare sulla rotta Parma-Fiumicino dopo la sospensione del servizio da parte di Alitalia/Cai. I voli operanti con aeromobili Dornier 328 da 31 posti (gli stessi che vengono utilizzati a Bolzano) saranno quattro dal lunedì al venerdì e uno il sabato e la domenica. «È con soddisfazione che torniamo a Parma e siamo sicuri di poter continuare la buonissima e professionale collaborazione con il “Verdi”», commenta il direttore generale di Air Alps Rupert Leitner. La compagnia di bandiera austriaca controllata da una cordata di imprenditori altoatesini ha ripristinato anche il collegamento Trieste-Milano Malpensa.
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mercoledì, 05 novembre 2008


All’aeroporto gli angeli volanti col basco azzurro hanno aperto le porte degli hangar dell’Altair
Alto Adige, 05 NOVEMBRE 2008

 BOLZANO. Più che le porte, all’aeroporto militare “Francesco Baracca” ieri hanno aperto gli hangar. In occasione della festa delle Forze armate e del 90º anniversario della fine della prima guerra mondiale, anche a Bolzano è andata in scena infatti la giornata delle caserme aperte che ha coinvolto cittadini e scolaresche. Di grande impatto, sicuramente, la possibilità di visitare l’aeroporto militare di San Giacomo dove opera il 4º Reggimento Aviazione Esercito (Aves) Altair comandato da Raffaele Caputo. Un appuntamento che precede la dimostrazione in piazza Tribunale in programma il 9 novembre. Diverse scolaresche, quindi, ieri hanno raggiunto gli hangar militari per vedere dal vivo gli elicotteri da combattimento e da soccorso, così come i mezzi d’assistenza in pista e rifornimento. I “baschi azzurri”, come vengono chiamati gli uomini dell’Altair, hanno anche allestito una tenda da campo dove, nel buio dell’interno, si potevano provare a usare i visori notturni: strumenti del tutto simili ai binocoli dal costo di 9.500 euro a pezzo.
 Prima della visita, però, per tutti gli studenti è stato organizzato un briefing di presentazione dove i soldati hanno illustato ai ragazzi le manovre elementari di addestramento e missione così come le numerose attività del reggimento nei posti più caldi del pianeta.
 Quello dell’Altair, che oltre alla sede di Bolzano ha anche quella di Venaria Reale nel torinese, è sostanzialmente un compito di supporto di mezzi e logistico: tutto quello che concerne il volo e gli elicotteri nelle missioni è di loro competenza. Non si può scordare, inoltre, l’attività di soccorso, specie in montagna. Prossimo appuntamento la partenza di un gruppo dell’Altair con il contingente impegnato nella missione “K-Force” in Kosovo.
 Fra i giovanissimi visitatori, grande entusiasmo ha suscitato un elicottero libratosi in volo per un addestramento che simulava condizioni di avaria del motore mentre gli uomini dell’Altair venivano tempestati di domande tecniche.
 Le caserme, dunque, si aprono alla popolazione civile, superando un vecchio retaggio che voleva le forze armate arroccate attorno ai propri centri operativi. Allineati e coperti, in gergo. «Da quando sono arrivato - spiega al proposito il comandante dell’Altair, Raffaele Caputo - ho subito voluto che le porte fossero aperte alla società civile con la totale collaborazione a trasparenza con i mezzi di informazione. E mi preme ricordare le attività di solidarietà che nei mesi scorsi hanno coinvolto il mio reggimento, come la raccolta di fondi per Mattia o l’incontro con i sordociechi dell’associazione “Filo d’oro”». (al.co.)
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mercoledì, 05 novembre 2008

Catania-Bolzano in aereo?
Un volo da 11 ore!

 Scrivo per segnalare ancora una volta un episodio increscioso ma reiterato. Lunedì mattina mia madre doveva partire alle 11,10 da Catania e arrivare con scalo a Roma alle 14,40 a Bolzano. Un viaggio di appena 3 ore e quaranta è durato 11 ore e 20 minuti: il volo da Catania arriva in ritardo a Roma e per ben cinque minuti (è arrivata alle 13,15 mentre il volo partiva alle 13,20) non ha preso la coincidenza. io mi domando se il biglietto è Alitalia non dovrebbero pensare loro ai passeggeri in transito? Altrimenti che senso ha fare un unico biglietto? Non è finita, ha aspettato fino alle 17,00 per sapere che per un motivo tecnico il volo delle 17,30 non sarebbe partito e quindi bisognava aspettare fino alle 21,30! Il ticket per il pranzo non è stato neanche offerto, per la cena ha dovuto insistere! bel servizio! E poi se occorrono più di 11 ore per fare un Catania Bolzano...
Vincenzo Gullotta
Alto Adige 5-11-08
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lunedì, 27 ottobre 2008


Alto Adige, 27 OTTOBRE 2008Aeroporto, da oggi solo quattro voli
 
di Mirco Marchiodi
 

 BOLZANO. All’aeroporto di San Giacomo da oggi entra in vigore l’orario invernale. Il collegamento per Hannover è terminato la scorsa settimana, quello per Roma andrà avanti con soli quattro voli giornalieri, e per il momento è garantito fino al 30 novembre e non oltre. Altra brutta tegola è la comunicazione arrivata dalla Lauda Air: il volo invernale per Vienna, che negli scorsi anni aveva dato ottimi risultati, non sarà più riproposto. «Colpa della pista troppo corta», si lamenta il direttore dell’Abd Mirko Kopfsguter che spera in un cambio di rotta dopo le elezioni.
 Continua il momento difficile per l’aeroporto di Bolzano. In attesa che la Provincia concluda le procedure relative al bando di gara per i quattro voli giornalieri per Roma e per quello - programmato - per Vienna, la struttura andrà avanti con un’attività ridotta ai minimi termini. Lo sguardo all’orario invernale - che entra in vigore proprio oggi - è desolante. Solo quattro voli giornalieri, tutti per Roma, e per di più garantiti soltanto fino al 30 novembre.
 Questo il nuovo orario: da Bolzano partenza per la capitale alle ore 6.35 (arrivo alle ore 7.55), 10.25 (arrivo alle 11.25), 15.15 (arrivo alle 16.35) e 19.10 (arrivo alle 20.30). Da Roma invece i quattro voli decollano alle 8.45 (arrivo a Bolzano alle 10.05), alle 13.20 (arrivo alle 14.40), alle 17.20 (arrivo alle 18.45) e alle 21.15 (arrivo alle 22.35). Nel weekend i voli giornalieri sono invece dimezzati e diventano due soltanto (alle 6.30 e alle 15.15 verso Roma e alle 13.15 e alle 21.15 per Bolzano). Da una decina di giorni non è invece più disponibile il collegamento per Hannover che era stato inaugurato a fine aprile con un volo di andata e ritorno il sabato. In pratica, l’aeroporto di San Giacomo sta operando ai minimi termini: solo quattro decolli giornalieri, tutti per Roma. Si tratta senza dubbio di uno dei momenti più difficili della storia recente dello scalo bolzanino.
 «Peccato - si rammarica il direttore dell’Abd Mirko Kopfsguter - perché i dati in nostro possesso ci dicono che i voli per Roma sono sempre strapieni ed anche il collegamento per Hannover ha chiuso con un bilancio più che positivo. Il vero problema è che non possiamo utilizzare velivoli più grandi a causa della pista troppo corta: la domanda per riempire aerei più capienti ci sarebbe». L’allungamento della pista per il momento è però un tema considerato tabù e la vicinanza delle elezioni ha bloccato anche gli altri lavori di ampliamento. L’hangar che la giunta provinciale aveva già deciso di costruire in modo da permettere ad Air Alps di tenere a Bolzano i propri aerei a fine giornata senza doverli spostare a Innsbruck per ora è ancora un progetto sulla carta e lì resterà come minimo fino a quando non si saprà chi si aggiudicherà il bando. Air Alps nel frattempo ha comunicato alla Provincia che continuerà a garantire l’attività fino al 30 novembre.
 Cosa accadrà dal primo dicembre ancora non si sa. Di certo non ci sarà più il collegamento che negli anni scorsi Lauda Air aveva offerto per Vienna: «Era un volo che aveva ottenuto ottimi risultati come utilizzo dei posti, ma anche Lauda Air non è più disposta ad operare con aerei tanto piccoli da poter essere utilizzati anche a Bolzano», dice Kopfsguter.
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venerdì, 24 ottobre 2008


Sì alla «salva-aeroporto»
 
Alto Adige, 23 OTTOBRE 2008

 BOLZANO. L’ordine del giorno l’hanno firmato tutti i parlamentari altoatesini, dall’Svp (Brugger e Zeller) al Pdl (Holzmann e Di Centa) fino al Pd (Gnecchi): il documento è passato e ora tocca al governo farlo suo. Se così sarà, allora la Provincia potrà finanziare le compagnie aeree che garantiranno il collegamento tra Bolzano e Roma.
 A dare la notizia ieri pomeriggio in aula alla Camera dei deputati è stato l’onorevole della Stella Alpina Siegfried Brugger annunciando l’astensione della Svp sul decreto Alitalia. «Siamo soddisfatti che il governo abbia accolto l’ordine del giorno sulla situazione di Air Alps a seguito della crisi Alitalia ed abbia condiviso l’esigenza di garantire la continuità del servizio tra Bolzano e Roma».
 Brugger, che dell’ordine del giorno è il primo firmatario, nel documento scrive che «l’apertura e la formalizzazione della crisi Alitalia ha comportato per la compagnia Air Alps, che effettuava la tratta Roma-Bolzano in collaborazione proprio con Alitalia, rilevanti problemi economici che, se non affrontati, potrebbero incidere negativamente sul futuro della compagnia e dunque sul mantenimento del servizio di linea tra Roma e Bolzano». È però soprattutto la parte successiva che è rilevante: «L’ordine del giorno - spiega Brugger - impegna il governo a valutare l’opportunità di consentire alla Provincia di assumere, anche parzialmente, gli oneri di servizio pubblico di cui all’articolo 36 della legge numero 144 del 1999, al fine di garantire la continuità nel servizio di trasporto aereo sulla tratta Roma-Bolzano anche dopo il primo novembre e a riconoscere il collegamento come onere di servizio pubblico e conseguentemente a convocare la conferenza di servizi».
 L’ordine del giorno - che impegna ma non obbliga il governo al suo recepimento - in pratica consentirebbe alla Provincia di fare quello che negli anni scorsi è stato più volte contestato, ossia finanziare direttamente il vettore che garantirà il collegamento con Roma. Ci vorrà ancora tempo e questi contributi potrebbero essere versati al più presto alla prossima compagnia aerea che opererà a Bolzano. Nel frattempo la Provincia sta lavorando al bando che metterà in gara i quattro voli giornalieri Roma-Bolzano; fino all’assegnazione il servizio sarà garantito ancora da Air Alps, il cui contratto con l’Abd formalmente scade il 31 ottobre. (mi.m.)
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sabato, 27 settembre 2008


Turismo. Primi dati sull’andamento del 2008



Alto Adige27 SETTEMBRE 2008

 BOLZANO. Il 90% dei turisti arriva in Alto Adige con il proprio mezzo. È questo uno dei dati sul turismo altoatesino diffusa dall’Astat in occasione della Giornata mondiale del Turismo.
 Tra gli altri dati d’interesse quello relativo alla spesa turistica effettuata durante la stagione invernale 2007/08 che dimostra che nove turisti su dieci arrivano in Alto Adige con il proprio mezzo, mentre soltanto circa il 5% utilizza i mezzi pubblici. Quasi il 4% dei turisti ha invece utilizzato l’aereo quale mezzo principale per venire in vacanza in Alto Adige.
 Interessante anche il rilevamento relativo al mezzo usato dai turisti una volta presenti in Alto Adige. Il 14% di loro non ha avuto modo di usare mezzi di trasporto mentre coloro che hanno usato mezzi per il trasporto la distanza giornaliera percosa è risultata essere inferiore ai 10 chilometri per il 43% dei casi. In merito all’andamento turistico nel corso della passata estate (luglio-agosto 2008) emerge un dato: turisti italiani in calo e tedeschi in aumento. Un andamento disomogeneo che evidenzia come luglio abbia segnato un aumento del 2,2% nelle presenze raggiungendo il migliore risultato degli ultimi 10 anni, mentre agosto ha fatto registrare una diminuzione dell’1,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I dati riguardanti il mese di agosto sono da ritenersi ancora provvisori (grado di copertura: 88,3%).
 I risultati parziali della stagione estiva 2008 (dati disponibili da maggio ad agosto) indicano un aumento degli arrivi pari al 3,2%, mentre le presenze risultano pressoché stabili (+0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
 Saranno quindi i mesi di settembre ed ottobre a definire con quale segno chiuderà il bilancio turistico dell’estate 2008.
 Dall’analisi basata sulla provenienza dei clienti emerge, da una parte la diminuzione delle presenze dei turisti italiani (-1,3%), dall’altra un aumento di quelli germanici (+1,8%). Va sottolineato che entrambe le provenienze rappresentano ciascuna più del 40% della domanda turistica. Rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente sono state registrate variazioni positive da parte dei turisti austriaci (+6,4%) e di quelli provenienti dal Benelux (+3,9%). Dopo diverse stagioni di crescita, sembra invece essersi interrotta la fase di espansione dei turisti svizzeri, i quali hanno segnalato un calo del 3,0%. Ancora positivi infine i risultati rilevati dagli “altri paesi”, anche se il lieve aumento registrato fra le presenze (+1,1%) fa trasparire un rallentamento della dinamica di crescita registrata nel passato.
 Un campanello d’allarme in quanto nel vicino Land Tirolo, nel periodo maggio-agosto 2008, sono stati rilevati risultati migliori rispetto alla provincia di Bolzano, grazie ad una crescita del 4,9% negli arrivi e del 3,0% nelle presenze. Il Tirolo ha tratto benefici dal forte aumento delle presenze germaniche (+3,4%), che oltre confine rappresentano oltre la metà della domanda turistica.
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domenica, 21 settembre 2008


Finanza, cantiere «infinito» elicotteristi senza caserma

Alto Adige, 21 SETTEMBRE 2008

 BOLZANO. Una cattedrale nel deserto, anzi, sui pratoni dell’aeroporto. Si tratta della nuova caserma destinata alla sezione aerea della guardia di finanza. Il ministero delle Infrastrutture avrebbe dovuto consegnarla lo scorso marzo, ma a tutt’oggi c’è in piedi il solo scheletro di cemento armato. Lì da anni, grigio, spoglio. Una matassa difficile da sgarbugliare, perché c’è di mezzo l’italica burocrazia, e perché pure i diretti interessati non sono stati informati a dovere sui particolari, tanto che non si conosce la data del riinizio lavori, né quella di consegna.
 Siamo sul lato ovest dell’aeroporto, al confine col maneggio. Due scheletri d’edificio; uno, enorme, progettato come hangar, dovrebbe ospitare almeno quattro elicotteri della finanza, nuovi fiammanti, in arrivo nel prossimo futuro. Forse, chissà. L’altra palazzina dovrebbe ospitare tecnici e piloti, compresi quelli in addestramento, perché Bolzano è l’unica base aerea dei finanzieri italiani specializzata nel volo in montagna. E prima di arrivare nell’olimpo elicotteristico, a Pratica di Mare, la crema dei piloti nazionali dovrebbe impratichirsi anche nel volo in alta quota. Dovrebbe. Forse, chissà.
 Oggi la sezione aerea conta una trentina di uomini, serve Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Nonostante ciò, non dispone di una caserma, ma solo di una piccola casetta a un piano (dove si trovano gli uffici), di un hangar non molto ampio e di una tensostruttura trasformata alla bisogna in hangar. Niente alloggi di servizio; niente hangar per la manutenzione; l’edificio è obsoleto e non troppo dignitoso.
 Non una bella situazione, considerando quanto costano le case a Bolzano. Soprattutto se si tiene conto che, come accade per i poliziotti, anche per le fiamme gialle non è prevista la costruzione di alloggi di servizio sulle aeree dismesse dal demanio militare e ora passate alla Provincia.
 La nuova caserma, insomma, sarebbe un vero toccasana. I lavori, però, iniziati nell’ottobre 2004, sono stati sospesi nel gennaio 2005, per riprendere poi nel marzo 2006. Nel marzo del 2008 si sarebbe dovuto terminare, ma oggi tutto è fermo, «in attesa di proroga per stipula di variante», come si legge sul tabellone all’esterno. I pochi operai presenti al cantiere, tre in tutto, non sanno quando si ricomincerà e si dicono annoiati, perché inattivi. Da tempo. Il capo di stato maggiore del comando regionale, colonnello Giuseppe Puglisi, dichiara: «La ristrutturazione è in atto, stiamo attendendo lo stanziamento dei fondi. Gli appalti pubblici funzionano così». Tutto dipende da Roma, i fondi scarseggiano e, probabilmente, «saranno stati destinati altrove». Un peccato perché, mancando gli alloggi e complice il caro affitti, a Bolzano non salgono molti assi della cloche, nonostante ce ne sia un gran bisogno. «Nella vecchia casetta siamo stretti», ammette il comandante della sezione aerea, il capitano Stefano Baù. «Siamo operativi dall’alba al tramonto - spiega - ma di notte, mancando gli alloggi, non c’è nessuno. In futuro potremmo essere abilitati al volo notturno, e allora sarebbe un problema. Nella nuova sede avremmo a disposizione un utilissimo hangar per la manutenzione; oggi ne siamo sprovvisti».
 Sui tempi di realizzazione, il comandante provinciale della finanza, colonnello Claudio Di Gregorio, non è competente. Decidono tutto al comando generale, a Roma. «Nemmeno io sono riuscito a sapere molto», ammette. Un bel problema, «anche perché l’Enac preme: vorrebbero lasciassimo libera la nostra sede, per ampliare l’aeroporto. Vogliono che ce ne andiamo? Eccoci, pronti. Il fatto è che serviamo, perché voliamo “gratis”: controllo del traffico, sorvolo del corteo papale, soccorsi in montagna, trasporti urgenti di bimbi in fin di vita. Chiamano noi, perché non costiamo nulla. I nostri compiti sarebbero altri, ossia quelli di polizia economico-finanziaria. Ma quando serve, non ci tiriamo mai indietro». Non lo dice, ma si capisce: un aiutino servirebbe. Non è che mamma Provincia? (da.pa)
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venerdì, 19 settembre 2008


«A Bolzano voli regolari»
Alto Adige, 19 SETTEMBRE 2008
 

 BOLZANO. Alitalia sempre più nella bufera. Il direttore dell’Abd, Mirko Kopfsguter, sta alla finestra e spiega che la vicenda, che resta gravissima, per adesso non provoca ripercussioni sui voli dello scalo bolzanino (ricordiamo infatti che Air Alps è affiliata ad Alitalia): «Per il momento e fino alla fine di novembre per noi tutti i voli rimangono regolari. Non abbiamo avuto comunicazioni in altro senso e quindi ci atteniamo alla “schedule” che abbiamo in mano». Intanto Alitalia è nel baratro del fallimento.
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giovedì, 18 settembre 2008


Forum del Partito democratico sui trasporti: dubbi sulla terza corsia in A22

Il Pd scommette sull’aeroporto: deve essere rilanciato
Alto Adige, 18 SETTEMBRE 2008

 BOLZANO. Il collegamento con il tram fra Oltradige e Bolzano è un progetto più d’immagine che di sostanza, irrealistico per funzionalità e costi; l’aeroporto invece è un’infrastruttura che va rilanciata per renderla fruibile a fasce più ampie di utenti e per internazionalizzare i collegamenti con il capoluogo; il terzo binario fra Bolzano e Laives per i treni pendolari resta un progetto valido, da realizzare a prescindere dal tunnel del Brennero: sono questi alcuni punti focali emersi nel corso del Forum organizzato ieri sera dal Pd sulla mobilità con la partecipazione di autorevoli esperti, quali il professor Nadio Delai, già al vertice delle Ferrovie, il capo ripartizione mobilità della Provincia Gianfranco Jellici, il presidente della Sasa Mauro Bertoldi, l’ex assessore provinciale ai trasporti Michele Di Puppo.
 Nel corso dei vari interventi è stato posto l’accento sull’importanza della mobilità intesa non solo come trasporto, ma come programmazione dello sviluppo che richiede, come ha rilevato Delai, una proiezione intelligente dei politici verso il futuro. Dal dibattito è emersa inoltre una linea tendenzialmente contraria all’autostrada della Valdastico, dubbi e riserve su un’eventuale terza corsia dinamica per l’Autobrennero, un impegno deciso a favore della rete ferroviaria provinciale, con il potenziamento della Pusteria e un maggiore impegno per la Bassa Atesina.
 Puntare sulla rotaia contribuirà a ridurre il problema del traffico veicolare. Si calcola che a Bolzano arrivino ogni giorno 70 mila pendolari.
 Jellici ha annunciato che sarà istituita l’auspicata agenzia per la mobilità che avrà il compito oltre che di coordinare i vari sistemi di trasporto, anche di studiare un’adeguata politica tariffaria, mentre per quanto riguarda le linee degli autobus in concessione si dovrà valutare l’opportunità o meno di concorsi che peraltro finora non hanno mai dato risultati soddisfacenti. (gi.an.)
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lunedì, 15 settembre 2008

«Più fermate dei treni e vagoni moderni»
Ora. Dibattito pubblico coi candidati alle provinciali. «L’aeroporto? Adesso bisogna cambiare il modello di gestione»



Alto Adige, 14 SETTEMBRE 2008

 ORA. Treni da e per Bolzano con una maggiore frequenza - «facendo diventare la ferrovia una vera metropolitana di superficie» - e vagoni più moderni, sul modello di quanto fatto in val Venosta. È questo il programma del Partito Democratico per quanto riguarda i trasporti in Bassa Atesina. Se ne è discusso l’altra sera in un incontro pubblico a Ora. E sull’aeroporto una richiesta precisa: «La struttura non va ingrandita: bisogna rivedere invece il modello di gestione, che non ha funzionato».
 «Il Partito Democratico, se vincerà le elezioni, si impegna nella prossima legislatura a migliorare i trasporti in Bassa Atesina, con specifica attenzione ai collegamenti da e per Bolzano. Inoltre, il PD farà in modo che la Bassa Atesina abbia un trasporto pubblico di qualità e che il territorio abbia un’uguale attenzione su questa problematica a quella data a Bolzano ed all’Oltradige». A dirlo Christian Tommasini, segretario e capolista del Pd alle prossime elezioni provinciali, che, assieme agli atri candidati, Sybille Tezzele Kramer, Giorgio Nones e Stefano Sgarbossa, ha partecipato ieri sera ad un incontro ad Ora, organizzato dai Circoli territoriali della Bassa Atesina, presente anche l’ingegnere e urbanista Peter Morello.
 Nel corso della discussione è stata rimarcata l’importanza di migliorare i treni per i pendolari sostituendoli con vagoni più nuovi e funzionali come quelli della ferrovia della val Venosta. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di migliorare le stazioni e di aumentare il numero di fermate dei convogli per un uso metropolitano della ferrovia. Infine, il PD ritiene che si debba far ricorso all’uso della telematica per coordinare e migliorare i collegamenti dei citybus dalle stazioni ai vari paesi. Tutto ciò per evitare ai pendolari di perdere le coincidenze.
 Durante l’incontro si è parlato anche dell’aeroporto di San Giacomo. Ampliarlo o no? La risposta di Tommasini è negativa: «Lo scalo non va ampliato - dice -, quello che bisogna fare è concentrarsi sul cambiamento del modello di gestione. Oggi l’aeroporto è per pochi, con alte tariffe e un servizio insufficiente. Una persona “normale” l’aereo deve prenderlo a Verona... È su questo che bisogna lavorare, non sulle dimensioni dello scalo. Bisogna fare in modo che i prezzi dei voli calino e che il servizio torni ad essere affidabile».
 Intanto in Bassa prosegue la raccolta di firme del Pd per la presentazione della lista alle elezioni provinciali del prossimo 26 ottobre. Ad Egna i cittadini tutti interessati potranno recarsi in Comune lunedì 15 e mercoledì 17, dalle ore 14 alle ore 17, e firmare nell’ufficio del segretario comunale.
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venerdì, 12 settembre 2008

Aeroporto e flussi turistici


Nel primo semestre di quest’anno le presenze turistiche sul nostro territorio sono aumentate di 3.320 unità, con 7.210 pernottamenti in più rispetto allo stesso periodo del 2007.
La notizia in sé non è di particolare importanza, ma se si tiene conto che i sostenitori dell’ampliamento dell’aeroporto di S. Giacomo indicavano proprio nell’ammodernamento della struttura di via Baracca la condizione imprescindibile per mantenere almeno inalterati i flussi turistici e pronosticavano in caso contrario un lento, ma inesorabile ridimensionamento del settore, comprendiamo come le loro argomentazioni non poggiassero su nessuna base reale.
Il “Gruppo di Lavoro di Laives” aveva affrontato il problema e aveva dimostrato, proprio partendo dai dati forniti dalla Camera di Commercio e dall’ABD, come non vi fosse alcun rapporto diretto tra presenza dell’aeroporto e sviluppo economico.
Oggi questi ulteriori dati, pur parziali, ma che giungono in concomitanza di una congiuntura economica non certo favorevole, dimostrano una volta di più che vi può essere sviluppo anche senza avere decine di aerei che atterrano sotto casa.
Gli stessi operatori del settore indicano infatti come prioritaria la realizzazione di una rete di piste ciclabili collegata al tracciato provinciale e sottolineano le ricadute positive, anche in termini strettamente economici, degli eventi culturali.

Rifondazione Comunista – Laives


11/09/2008
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venerdì, 12 settembre 2008
Diritto dei passeggeri

Elenco dei vettori aerei soggetti a divieto operativo nell’UE

Gli efficaci standard di sicurezza dell'aviazione civile europea ci collocano ai primi posti nel mondo in questo settore. L’Unione europea e gli Stati membri collaborano con le autorità competenti di paesi terzi per elevare gli standard di sicurezza in tutto il mondo; eppure esistono alcune compagnie aeree che ancora operano al di sotto dei livelli minimi di sicurezza.
Per migliorare ulteriormente la sicurezza aerea in Europa, la Commissione europea, in consultazione con le autorità competenti degli Stati membri, ha pertanto deciso di interdire il proprio spazio aereo ai vettori ritenuti non sufficientemente sicuri.
Tali vettori sono elencati nel documento presentato di seguito. Il primo elenco comprende tutte le compagnie aeree sottoposte a divieto operativo in Europa, mentre il secondo comprende i vettori soggetti a restrizioni operative specifiche.
Tali elenchi saranno regolarmente aggiornati e pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, che li presenta come allegati A e B al regolamento della Commissione. Prima di intraprendere qualunque azione sulla base delle informazioni ivi contenute, sarebbe opportuno accertarsi di essere in possesso della versione più recente.

Vedasi il sito:
http://ec.europa.eu/transport/air-ban/pdf/list_it.pdf
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martedì, 09 settembre 2008


Kury: la terza corsia servirà anche per smaltire le code
«A22 e Abd, solo bugie»
Alto Adige, 09 SETTEMBRE 2008

 BOLZANO. I Verdi tornano sul tema della cosìddetta terza corsia dinamica lungo l’A22 e sui costi e le commistioni tra società che gestisce l’aeroporto di Bolzano e la Provincia. «Di recente ad ogni consigliere regionale sono stati consegnati i rapporti sull’attività di consiglieri d’amministrazione di nomina della Regione in società partecipate. In quello relativo al cda dell’A22 si legge che con la corsia d’emergenza si potranno risolvere anche situazioni di code da traffico, rendendo tali corsie del tutto transitabili», afferma la consigliera provinciale dei Verdi. Cristina Kury. «La giunta provinciale ha detto dunque delle bugie, allo stesso modo di quanto riguarda i conti della società Abd, che di fatto, stando al bilancio della Sta riferito al 2007 vengono “aiutati” direttamente dalla Provincia, tramite l’assorbimento dei costi amministrativi della struttura dirattamente da parte della mano pubblica», così Kury.
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domenica, 31 agosto 2008


Oha e aeroporto migliaia di euro
Alto Adige, 28 AGOSTO 2008
   

  BOLZANO. Tanti, probabilmente troppi, quattrini investiti nelle mediazioni. Oltre ai 250 mila euro messi a disposizione dal Fse per il corso per «esperti facilitatori della trasformazione territoriale» ci sono anche i soldi pubblici investiti per aeroporto e progetto Oha. Gerhard Falk, il mediatore ingaggiato dalla Provincia per cercare (vanamente) di risolvere l’annosa querelle dell’aeroporto è costato 231 mila euro (ma se si considerano i costi per la traduzione e per le bibite, la spesa per le 18 sedute è stata di oltre 250 mila euro). Per Oha, il progetto di riqualificazione di Oltrisarco attraverso la partecipazione della cittadinanza, la spesa impegnata è stata di 400 mila euro.
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domenica, 31 agosto 2008


Il park dell’ospedale e il dopo Air Alps all’esame della giunta

 Alto Adige, 25 AGOSTO 2008

 BOLZANO. Sarà una seduta di giunta ricca di argomenti interessanti quella di oggi. Dopo la pausa estiva (e la seduta straordinaria che si era svolta il 10 agosto a Bressanone), il governo provinciale torna a riunirsi a Palazzo Widmann. All’ordine del giorno due questioni che hanno sollevato parecchie discussioni in queste settimane. Innanzitutto bisognerà approvare il bando per assegnare le tratte aeree per Roma (ed eventualmente per Vienna e Francoforte) dopo che Air Alps ha disdetto il contratto con l’Abd: l’assessore ai trasporti Thomas Widmann dovrebbe portare in giunta la relativa documentazione già oggi per accorciare i tempi dell’assegnazione ed evitare che l’attività dell’aeroporto di interrompa.
 Si dovrebbe poi discutere anche del parcheggio dell’ospedale a San Maurizio. La struttura è pronta, ma per aprirla al pubblico manca ancora una decisione sulle tariffe da applicare.
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domenica, 31 agosto 2008


Lufthansa a Bolzano
ora mi danno ragione

 Ho sempre detto che l’aeroporto di Bolzano avrebbe avuto un futuro solo qualora questo si avesse dato da fare per far ritornare una compagnia aerea consociata alla Lufthansa, in quanto da statistiche risulta che il maggior numero di passeggeri provenienti dall’Alto Adige preferivano partire o da Innsbruck o da Monaco a da Verona. Da tutti questi aeroporti i passeggeri che dovevano continuare i loro voli, andavano a finire alla Lufthansa, vettore che serve il maggior numero di scali.
 Ho sempre affermato che era stato uno sbaglio enorme mandare via la Tyrolean Airways a sua volta nell’anno 2002. Da allora era subentrata la Air Alps, prima senza avere voli in “codeshare” operando da Bolzano per Monaco, un fiasco completo. Dal momento che la Air Alps non era una consociata dela Lufthansa, questa linea Bolzano Monaco non faceva senso. Dopo la Air Alps si è messa con l’Alitalia, questo per forza maggiore, ma anche questo non portò al risultato desiderato. Tantochè al momento opera solo la Linea Bolzano Roma e Roma Rimini in “codeshare” con Alitalia. Ora però sembra proprio che i responsabili abbiano capito che l’unica soluzione è dare i voli alla Air Dolomiti, senza dubbio la miglior compagnia italiana, perfettamente allineata con la tedesca Lufthansa. Questa possiede anche i velivoli adatti (14 ATR a 45 posti) per Bolzano. Questa idonea soluzione si poteva ben trovare prima, dal momento che la compagnia Air Dolomiti era stata concepita nell’anno 1991 con l’intento proprio di operare da Bolzano. Pare che l’allora presidente Alcide Leali, abbia proprio scelto il nome di Air Dolomiti, alludendo a Bolzano. Ma dato che l’aeroporto in quel periodo non era pronto, quest’ultimo ha optato per quello di Trieste.
 Oggi trovo una certa soddisfazione.
Giovanni Darocca

Alto Adige 22-08-08
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giovedì, 21 agosto 2008


Lufthansa pronta a far decollare Bolzano
di Giancarlo Ansaloni
Alto Adige, 20 AGOSTO 2008

 BOLZANO. Potrebbe risiedere nella Lufthansa, o meglio in una compagnia affiliata (ad esempio “Air Dolomiti”) la “chance” per rilanciare l’aeroporto di Bolzano. Questa la sostanza dell’indiscrezione trapelata ieri a latere di una conferenza stampa convocata da Alto Adige Marketing con il direttore Christoph Engl, l’assessore provinciale al turismo Thomas Widmann e il presidente di Aam Reinhold Marsoner in un noto locale di Signato, sul Renon.
 La compagnia aerea che subentrerà ad Air Alps - che ha appena disdetto il contratto con l’Abd - dovrebbe garantire il collegamento con tre importanti aeroporti hub europei. Come annunciato dal presidente della Provincia Luis Durnwalder si tratta di quattro voli su Roma, uno su Vienna e uno su Francoforte.
 Il tema della conferenza stampa tenuta ieri a Signato era relativo alle strategie da adottare per inserire l’Alto Adige nella classifica delle prime dieci mete turistiche d’Europa, imponendolo come marchio di garanzia di immediata identificazione. I numeri ci sono tutti, a cominciare dai dati circa arrivi e pernottamenti, ma con un serio handicap, non di quantità, ma d’immagine, il che forse è peggio: si tratta proprio dell’aeroporto, inadeguato e colpevolmente mortificato.
 Molto più “soft” i toni usati dal direttore Engl, ma la sostanza c’è: «Col prossimo inverno i quattro voli charter dalla Gran Bretagna - ha detto - faranno scalo a Verona, poiché ai tour operator conviene servirsi di aerei più capaci per abbassare i costi, ma non in grado di prendere terra sulla pista troppo corta di San Giacomo. Naturalmente non sono le poche migliaia di turisti persi su cinque milioni di arrivi a fare la differenza, in parte recuperabili altresì con servizi di bus. L’aspetto grave è che Bolzano e l’Alto Adige scompaiono di fatto dai cataloghi turistici di un mercato così prezioso come la Gran Bretagna e il danno d’immagine è serio».
 Se ne soffriranno i turisti, potranno consolarsi gli altoatesini che, oltre a disporre di quattro voli su Roma (con Air Alps o altri vincitori del bando) potranno contare forse già entro tre-quattro mesi, su Vienna e fra otto-dieci mesi su Francoforte, una manna anche per il migliaio e passa di altoatesini in Europa, “cervelli in fuga” che potrebbero recuperare un rapporto più stretto con la Heimat.
 Resta comunque la preoccupazione - espressa già dal presidente di Assoimprenditori Christof Oberrauch - che un aeroporto strutturalmente troppo debole potrebbe anche non attirare molte compagnie aeree interessate ad operare sullo scalo bolzanino. Air Alps ad esempio ha annunciato che si ripresenterà in gara per le tratte bolzanine solo a determinate condizioni, a partire dalla realizzazione degli hangar, senza parlare dell’allungamento della pista. L’interesse di una compagnia satellite di Lufthansa potrebbe cambiare le carte in tavola, ma soprattutto potrebbe essere la molla giusta per ridare slancio all’aeroporto di San Giacomo.
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giovedì, 14 agosto 2008


AIR ALPS ADDIO
 L’AEROPORTO TRA ROMA E VIENNA
  FRANCESCO PALERMO
Alto Adige 09-08-08


Il trasporto aereo è un settore strategico ed è normale che ci siano influenze politiche. Il problema è semmai il tipo di influenza e la sua pervasività. In questa estate nera per gli aerei, il fortissimo rincaro del carburante sta mettendo in ginocchio l’intero sistema mondiale. Molte compagnie importanti si fondono, alcune chiudono, le low cost si vedono crollare il terreno sotto i piedi per non poter più continuare ad offrire un servizio che era la loro stessa ragion d’essere. I problemi sono immensi e di fronte ad essi esistono essenzialmente due strade. Una è quella del liberismo puro: facciamo fare al mercato, chi ha le capacità sopravviverà, chi non ce la fa sparisce. Troppo semplice. Il mercato non esiste in natura, è un fenomeno che dipende dalle regole sottostanti. Avere o non avere un aeroporto in un dato territorio, la scelta di che tipo di aeroporto e di quali strutture dotarlo, le politiche fiscali sul carburante, sui biglietti e sugli scali, le norme antitrust e mille altre decisioni politiche influiscono sull’esito finale della scelta del «mercato».
L’altra opzione è quella di un intervento pubblico perché si tratta di un servizio pubblico. Un territorio e l’intero sistema-Paese dipendono molto dal sistema dei trasporti. Chiunque viaggi molto lo sa bene: le infrastrutture e i servizi di trasporto, a partire da aerei e aeroporti, sono la chiave per l’internazionalizzazione di un territorio. Imprese, organizzazioni internazionali e turismo e cultura (i grandi motori dello sviluppo economico e del trasporto aereo) vanno dove ci siano strutture adatte.
In questo senso, due esempi diametralmente opposti sembrano assai indicativi. Da un lato c’è la politica finora seguita dal governo italiano sul caso Alitalia. Una politica devastante, e doppiamente suicida: ha concesso un immenso prestito ponte ad una compagnia decotta in probabile violazione della normativa comunitaria, dopo averla sottratta all’unica possibile via di salvezza (l’acquisizione da parte di una compagnia più solida); ed ha impiegato ingenti risorse economiche per una compagnia impresentabile anziché investire in infrastrutture. Se si vuole ammodernare e internazionalizzare il Paese, non conta nulla la quota di proprietà italiana degli aerei che atterrano, ma se gli aeroporti funzionano, se ci sono collegamenti efficaci con i centri delle città, se i bagagli vengono consegnati e in quanto tempo.
Dall’altro lato c’è il caso austriaco. Recentemente, anche la ben più solida Austrian Airlines è stata colpita dalla crisi mondiale. Nell’ultimo anno ha accumulato perdite per circa 70 milioni di euro (che è quanto perde Alitalia in di 2 mesi). Lo scorso 5 agosto, il governo (dimissionario) ha deliberato molto in fretta la privatizzazione della compagnia, stabilendo come unica clausola il mantenimento del controllo in mano austriaca del 25% del capitale. Detto fatto, pare che Lufthansa sia interessata all’acquisizione, il governo austriaco ripianerà il deficit e manterrà voce in capitolo nelle scelte strategiche. Il tutto senza sborsare un euro, perché la priorità va alle infrastrutture. Chiunque frequenti l’aeroporto di Vienna, sa bene cosa questo significhi: collegamenti super-veloci ed a prezzi competitivi con il centro, servizi a terra impeccabili, ritardi al minimo. Ecco le due facce dell’intervento pubblico nel settore aereo, a paritià di crisi strutturale.
 In Alto Adige che succede? Si sta pagando il prezzo di scelte poco coraggiose, tipiche di questi ultimi anni: fare sì, ma con tale prudenza e controllo che spesso si finisce per rinunciare sia ai vantaggi del fare, sia a quelli del non fare. L’aeroporto si è fatto ma con una pista troppo corta e senza hangar, il che equivale ad accettare l’impatto ambientale dei voli senza averne i benefici in termini di mobilità e internazionalizzazione. Il caso dell’aeroporto bolzanino è unico nel suo genere: qui non è la politica che decide per una compagnia, ma una compagnia che decide (di andarsene) perché la politica dice tutto e il contrario di tutto, guardando alle elezioni più che alla strategia dei trasporti. La Provincia fa l’imprenditrice a parole ma nei fatti lascia fare al mercato. E poiché, come detto, questa opzione è una semplice finzione, ne deriva che se la pista non si allunga e gli hangar non si costruiscono le compagnie non vengono e l’aeroporto chiude o va in perdita, con conseguenti interventi di ripianamento della Provincia. Dunque spendendo soldi dei contribuenti per una causa inutile, perché vanno a colmare perdite e non ad incentivare una strategia di sviluppo del territorio.
 Insomma la politica provinciale sul trasporto aereo rischia di assomigliare più a quella di Berlusconi che a quella del governo di Vienna. All’Austria si guarda magari troppo spesso sul piano dei simboli, ma troppo poco su quello delle soluzioni.
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venerdì, 08 agosto 2008

«Sarà difficile trovare un’altra compagnia»


Air Alps, imprenditori preoccupati Oberrauch: mancano hangar e pista
Alto Adige, 04 AGOSTO 2008


 BOLZANO. «L’abbandono dell’aeroporto di Bolzano da parte di Air Alps è una grave perdita. Ma purtroppo era inevitabile che succedesse: qui mancano le strutture». Christoph Oberrauch, presidente di Assoimprenditori, guarda con una certa preoccupazione alla disdetta del contratto da parte della compagnia che lascerà lo scalo da ottobre. Il presidente della Provincia Luis Durnwalder assicura però che ci sarà “una gara d’appalto e si valuterà l’offerta migliore: nella prossima riunione di giunta fisseremo una data e in inverno ci saranno anche altri voli per Vienna o Francoforte”.
 Oberrauch in realtà è meno ottimista di Durnwalder: «Speriamo che ci siano compagnie interessate a venire a Bolzano, ma ho seri dubbi al riguardo. C’è un problema generale che è la crisi del settore aereo causata dai continui aumenti del carburante; poi ci sono i problemi specifici di Bolzano. Si sa che la pista dovrebbe essere allungata, ma non si fa perché una parte della popolazione è contraria. Per il momento, ovviamente, il discorso è tabù: se ne riparlerà dopo le elezioni provinciali di autunno. Gli hangar sono stati promessi più volte dalla Provincia, ma i lavori non sono mai cominciati. Con queste premesse dubito fortemente che ci siano compagnie interessate a venire». Lo sa anche Air Alps che ha deciso di partecipare alla gara, a certe condizioni però.
 «Ci ripresenteremo con un’offerta - dice Johann Krapf, membro del cda di Alpen Air, società che controlla la compagnia - ma vogliamo alcune garanzie. Servono gli hangar per la manutenzione e bisogna allungare la pista». Non è un capriccio, bensì una necessità che, nei mesi scorsi, ha portato Thomas Baumgartner, ex presidente di Abd, la società che gestisce l’aeroporto, a dimettersi.
 L’imprenditore, titolare dell’azienda di trasporti Fercam, ha ripetuto in tutte le sedi che il nodo è sempre la pista, perché solo con una struttura più lunga - si tratta di prolungarla di 500 metri - si attireranno altre compagnie potenziando così anche l’aeroporto. «Attualmente - dice Baumgartner - l’aeroporto è in deficit e a pagare sono i cittadini. Andare avanti così non ha senso».
 In attesa di allungare la pista, tema delicatissimo di cui si riparlerà forse dopo le elezioni, si potrebbero almeno realizzare gli hangar.
 La mancanza di questa struttura ha comportato per Air Alps una perdita di un milione di euro nell’ultimo anno, perché gli aerei ogni sera sono costretti a proseguire il viaggio fino ad Innsbruck, dove effettuano la manutenzione.
 I voli di andata e ritorno dal Tirolo causano anche problemi di immagine: «Quando in Austria c’è maltempo - spiega Krapf - siamo costretti ad annullare i voli o a deviarli a Verona, creando così molti disagi ai nostri clienti. E un successivo strascico di polemiche».
 Durnwalder assicura che si sta facendo di tutto per accelerare la realizzazione dei progetti degli hangar, ma a quanto pare c’è un problema da risolvere su un terreno tra Enac e Abd.
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giovedì, 07 agosto 2008


«Air Alps via, siamo pronti a cambiare»

Durnwalder duro sull’abbandono ma la società presenterà un’offerta
Alto Adige, 03 AGOSTO 2008
di Franz Giordano

 BOLZANO. «Ci sarà una gara d’appalto e valuteremo l’offerta migliore. Nessuna agevolazione per Air Alps». Durnwalder risponde così alla compagnia controllata dalla Alpen Air, che da ottobre abbandonerà lo scalo bolzanino. «Faremo un’offerta - risponde Krapf, membro del cda - ma servono miglioramenti strutturali all’aeroporto». Scettico Baumgartner, ex presidente Abd: «Un finale prevedibile». Critici i Verdi: «La Provincia deve lasciare le azioni Air Alps».
 «Vogliamo disdire il contratto per permettere lo svolgimento della gara d’appalto per l’assegnazione della tratta Bolzano - Roma». Questa la motivazione di Air Alps, che abbandona l’aeroporto altoatesino. «Ci ripresenteremo con un’offerta - dice Johann Krapf, membro del cda di Alpen Air, società che controlla la compagnia - ma vogliamo alcune garanzie. Servono gli hangar per la manutenzione e bisogna allungare la pista». Futuro incerto per i voli dal capoluogo, dunque. Air Alps se ne va. Altra rivoluzione sul fronte Abd. La società che gestisce l’aeroporto bolzanino ha modificato lo statuto: i soci si impegnano a trasferire le proprie quote alla Sta, holding provinciale dei trasporti. Tradotto: i privati lasciano Abd e la Sta - che ne possedeva già il 98 % - prende il controllo. Due eventi ravvicinati sui quali piovono critiche. «Poteva solo finire in questo modo - dice Thomas Baumgartner, ex presidente di Abd - Mancano gli investimenti per aumentare il numero di passeggeri, ma i politici bloccano lo sviluppo. Il nodo è sempre la pista, perché solo con una struttura più lunga si attireranno altre compagnie potenziando anche l’aeroporto. Invece c’è solo un deficit pagato dai cittadini». I bilanci dell’Abd, infatti, sono sempre stati in rosso: fino al 2001 perdite di 4,7 milioni, poi 1,8 milioni nel 2002, 1,99 milioni nel 2003, 2 milioni nel 2006 e 1,8 milioni del 2007. «Non ci preoccupano le perdite - dice Durnwalder - a noi interessa garantire un servizio ai cittadini». C’è il rischio, però, che il servizio salti, perché anche le logiche su cui si basa la decisione di Air Alps evidenziano i problemi strutturali dello scalo: una pista più lunga permetterebbe l’atterraggio di aeroplani con una capienza maggiore (attualmente i mezzi Air Alps trasportano circa 30 passeggeri); gli hangar, invece, eviterebbero alla compagnia i costi dei viaggi fino allo scalo di Innsbruck, sede delle officine. «Nell’ultimo anno i voli in Austria ci sono costati un milione di euro», dice Krapf. «La pista non si tocca», replica il presidente Luis Durnwalder. La posizione della Provincia non cambia. Negli ultimi mesi, infatti, la giunta provinciale aveva già fatto marcia indietro sulla decisione di allungare la pista. I tempi di realizzazione degli hangar si sono allungati. «Stiamo agevolando i progetti» spiega Durnwalder. Krapf, però, parla di «un problema da risolvere tra Enac e Abd per un terreno».
Air Alps ha disdetto il contratto e a fine ottobre, con la conclusione dei voli estivi, abbandonerà Bolzano. Il futuro dello scalo ruota intorno alla gara di appalto, ma i tempi stringono. Durnwalder smorza le polemiche: «E’ tutto sotto controllo. Nella prossima riunione di giunta fisseremo una data e in inverno ci saranno anche altri voli per Vienna o Francoforte». «Tratte che abbiamo intenzione di coprire - dice Krapf - Siamo fiduciosi, perché solo poche compagnie hanno aerei in grado di atterrare qui». Durnwalder, però, non la pensa così: «La gara è aperta a tutti e noi accetteremo l’offerta migliore. Nessuna garanzia per Air Alps». Seeber, invece, ironizza: «Air Alps potrebbe anche vincere. Se non si presenteranno altri concorrenti, però, vuol dire che non vale la pena investire capitali a Bolzano».


I conti in rosso di Abd

 BOLZANO. Passeggeri in aumento, conti in rosso. Nonostante negli ultimi anni il numero di viaggiatori sia costantemente salito, i bilanci Abd sono sempre stati in rosso. Il 2006 si è chiuso con una perdita di 2 milioni di euro, ridotta a 1,8 nel 2007. Negli anni precedenti non era andata meglio. Dal 2002 a oggi sono state necessarie tre ricapitalizzazioni per coprire i buchi di bilancio: 4,7 milioni di perdite fino al 2001, 1,8 milioni nel 2002, 1,99 milioni nel 2003, ancora 1,8 nel 2004 e 2,9 nel 2005. A pagare per la ricapitalizzazioni sono sempre stati i membri della società, in particolare la Sta, ora unnica azionista. Attualmente i passeggeri sono circa ottantamila, ma il masterplan proposto dall’ex presidente Baumgartner puntava a portare la quota di viaggiatori a 300mila. Un piano di sviluppo azzerato per il mancato allungamento della pista.

L’ex di Abd: così non va

«Era un finale prevedibile - dice Thomas Baumgartner, ex presidente Abd - La crescita dell’aeroporto è bloccata dalle scelte politiche. Manca un vero piano di sviluppo e senza una pista più lunga non ci sarà mai un servizio all’altezza di altri scali. E’ un peccato, perché le potenzialità ci sono. In Alto Adige arrivano molti turisti, ma atterrano a Verona o Innsbruck»

Seeber: problemi noti

«Air Alps continua a fare perdite - dice Michael Seeber, ex membro del cda di Alpen Air, società che controlla la compagnia - e difficilmente troverà aumenti di capitali in Alto Adige. A Bolzano i problemi sono sempre due: pista e hangar». E la gara di appalto? «Se non ci saranno altri concorrenti vuol dire che non vale la pena investire capitali per i voli da Bolzano».

I Verdi: via da Air Alps

I Verdi criticano Air Alps e Abd. «La modifica dello statuto di Abd - attacca il consigliere provinciale Cristina Kury - è solo un escamotage per annullare i controlli e permettere alla Provincia di assegnare liberamente i contributi. Un’altra questione riguarda Air Alps: «Se lascia Bolzano non vedo perché la Provincia dovrebbe tenersi il 27% delle azioni che non valgono più nulla».

Klotz: un fallimento


LA COMPAGNIA

Krapf: lo scalo senza hangar ci ha fatto perdere un milione

 BOLZANO. «Presenteremo la nostra offerta e puntiamo ad aprire anche una tratta tra Bolzano e Vienna o Milano». Johann Krapf, membro del cda di Alpen Air, compagnia che controlla Air Alps, cerca di smorzare le tensioni createsi dopo l’annuncio del ritiro dallo scalo altoatesino. «E’ stata una decisione presa un mese fa. Abbiamo disdetto il contratto per fare le gare d’appalto secondo le direttive Ue. Servono, però, alcune garanzie sul futuro delle strutture. Abbiamo bisogno degli hangar, perché ogni notte siamo costretti a far volare i veivoli fino a Innsbruck per la manutenzione. In un anno abbiamo perso così un milione di euro». I voli di andata e ritorno dal Tirolo causano anche problemi di immagine: «Quando in Austria c’è maltempo siamo costretti ad annullare i voli o a deviarli a Verona, creando così molti disagi ai nostri clienti». I problemi di Air Alps, però, riguardano anche altri aspetti: «Una pista più lunga garantirebbe un numero maggiore di passeggeri». Poi c’è la crisi di Alitalia, alla quale Air Alps è affiliata: «Abbiamo subìto le ripercussioni dei problemi di Malpensa». Krapf non risparmia una critica alla Provincia: «Ci serve un contributo per aprire una tratta con Milano. Negli altri aeroporti italiani riceviamo aiuti, mentre in Alto Adige dobbiamo sobbarcarci tutti i costi».
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giovedì, 07 agosto 2008


Air Alps disdice il contratto con l’Abd


Ora nuove gare per assegnare il servizio Privati e Comune escono dall’aeroporto
di Mirco Marchiodi
Alto Adige, 02 AGOSTO 2008

 BOLZANO. Air Alps abbandona Bolzano. La notizia è clamorosa, ma viene confermata sia dall’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann sia dal presidente dell’Abd Engelbert Ritsch: «Air Alps ha disdetto il contratto», ammettono entrambi. A questo punto l’aeroporto è costretto a indire una nuova gara per riassegnare la linea Bolzano-Roma e forse anche una nuova, verso il nord, destinazione Francoforte. Bisognerà fare in fretta, perché Air Alps potrebbe lasciare l’aeroporto di San Giacomo già a ottobre, quando scadrà l’orario estivo. Ma le novità non finiscono qui: dal capitale dell’Abd escono privati e Comune, l’unico azionista resta la provinciale Sta. Critici i Verdi, ma la società replica: «Così sarà tutto più semplice».
 L’assemblea degli azionisti dell’Abd - la società che gestisce l’aeroporto di Bolzano - si è da poco riunita per decidere una modifica allo statuto. Tra le novità, una in particolare avrà riflessi importanti. Riguarda l’articolo 39 e recita testualmente che «per dare attuazione ai principi fissati per l’affidamento “in house”, i soci, ad eccezione della Provincia, si impegnano a trasferire alla Sta le proprie quote». Questo significa due cose: innanzitutto dal capitale dell’Abd escono tutti i privati (la Cassa di Risparmio, ad esempio, ma anche l’Aeroporto Catullo o la Camera di commercio), che comunque possedevano una partecipazione inferiore al 2%. «Uscirà dal capitale sociale anche il Comune di Bolzano», spiega il presidente dell’Abd Engelbert Ritsch. Ma più che l’uscita di scena di tutti i soci che lascia la Sta - holding provinciale dei trasporti - unico azionista (ma di fatto era già così visto la Sta deteneva una quota vicina al 98%), contano le conseguenze: «L’Abd - afferma Dieter Schramm, presidente della Sta - diventerà di fatto una società provinciale». Schramm specifica che «nessuno ha costretto i privati a uscire», ma aggiunge anche che «vista la situazione attuale della società non ci attendiamo che a breve qualche privati mostri interesse a entrare, anche se restiamo aperti a questa eventualità».
 Intanto i Verdi attaccano e la consigliere provinciale Cristina Kury sostiene che «si tratta di un escamotage per annullare i controlli e permettere alla stessa Provincia di assegnare liberamente i contributi». Replica l’assessore ai trasporti Thomas Widmann: «Si tratta di un atto dovuto, è la legislazione europea che ce lo impone. L’assegnazione dei contributi pubblici è assolutamente lecita, è consentita per tutti gli aeroporti regionali che sono considerati tali se hanno tra i 250 mila e il milione di passeggeri; ebbene, Bolzano non raggiunge neanche la soglia minima dei 250 mila passeggeri quindi non vedo quale sia il problema. Entrando nel merito della modifica dello statuto, quella di trasformare l’Abd in una società “in house” oltre che un atto dovuto è anche una novità che renderà tutto più semplice a livello operativo. Innanzitutto - dice l’assessore -, potremo indire le gare per le tratte visto che Air Alps ha appena disdetto il contratto con l’Abd».
 Il presidente dell’aeroporto Engelbert Ritsch conferma la notizia: «Air Alps lascerà Bolzano. Il contratto attuale scadrà a fine ottobre, quando andranno ad esaurirsi i voli dell’orario estivo. Questo significa che adesso dobbiamo sbrigarci, perché la gara per l’assegnazione dei nuovi voli deve essere indetta il prima possibile». Di certo ci sarà la gara per l’assegnazione del collegamento tra Bolzano e Roma: «È un collegamento che finora ha dato buoni risultati, siamo dell’opinione che è importante mantenerlo attivo», afferma il presidente dell’Abd che però lascia aperta la possibilità di un nuovo collegamento: «Bolzano ha bisogno di uno sbocco anche verso nord. Pensiamo a Francoforte, sarebbe un’importante chance per gli altoatesini».
 I motivi che hanno indotto Air Alps a disdire il contratto che legava la compagnia controllata dalla AlpenAir di Franz Senfter (il “re dello speck” di San Candido ne è il presidente e con lui in società ci sono una trentina di altri noti imprenditori altoatesini) non sono ancora stati resi noti. È però certo che abbiano influito negativamente le tormentate vicende degli ultimi mesi con la giunta provinciale che era stata costretta a fare marcia indietro sulla decisione di allungare la pista dell’aeroporto per permettere anche ad aerei più grandi di operare a Bolzano. In ritardo anche la realizzazione degli hangar che avrebbe dovuto permettere ad Air Alps di effettuare a Bolzano la manutenzione dei voli senza spostare i velivoli ogni giorno a Innsbruck.

 BOLZANO. La prima compagnia aerea ad operare a Bolzano era stata l’austriaca Tyrolean Airways. Aveva gettato la spugna nella primavera del 2002, quando a Bolzano aveva iniziato la propria attività l’Air Alps, società con sede a Innsbruck ma controllata da imprenditori altoatesini.

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martedì, 24 giugno 2008


Aeroporto, cancellati altri 4 voli
Lo ha deciso in vista del prossimo inverno la compagnia inglese di voli charter Ingham
Alto Adige, 24 GIUGNO 2008
GIANCARLO ANSALONI


 BOLZANO. Nuova tegola sull’aeroporto di Bolzano, sempre a causa del «no» all’allungamento della pista imposto a livello politico. La compagnia di charter inglese Ingham ha cancellato, infatti, i quattro collegamenti previsti per l’inverno, con Dublino, Hannover, Birmingham, Manchester e Londra Gatwick, dirottandoli sull’aeroporto di Verona Villafranca.
 In cifre il provvedimento significa un taglio di circa 60 voli A/R affidati alla compagnia Tyrolean con aerei Dash 8/400 da 72 posti che dal dicembre scorso, ogni sabato, fino a Pasqua hanno volato sempre a pieno carico (di sciatori). La cancellazione comporterà quindi una perdita di oltre 4.300 passeggeri con una serie di contraccolpi collaterali negativi.
 La società aeroportuale, Abd sempre sotto tiro da parte dei gruppi che combattono contro l’impianto per il perdurante deficit di gestione, perderà in tal modo le entrate derivanti dalla fornitura di carburante, nonché le tasse pagate da ogni singolo passeggero e ai decolli e atterraggi, entrate queste ultime destinate in parte all’ente pubblico.
 «Ma il danno maggiore non è tanto quello strettamente economico, che potrebbe ammontare comunque a diverse decine di migliaia di euro - dice il comandante Mirko Kopfsguter consigliere dell’Abd - quanto invece l’ indotto da una parte, visto che ogni turista spende in media 200 euro il giorno, e dall’altra il danno di immagine che comporta a sua volta ulteriori danni economici».
 Un’agenzia di viaggi bolzanina ad esempio ha già rinunciato alle prenotazioni dei voli charter estivi dell’Air Alps verso Sardegna, Puglia, Calabria e Dalmazia. In seguito ai continui attacchi portati alla struttura infatti, non se la sentono di prenotare con mesi d’anticipo, temendo di incappare in una chiusura dell’impianto e si rivolgono quindi a Verona o Innsbruck. Dal canto loro i turisti inglesi scesi a Verona, difficilmente opteranno per un trasferimento di tre e più ore verso l’Alto Adige, quando possono raggiungere altri campi di sci in una sola ora di bus.
 I voli charter su Verona saranno effettuati da una compagnia di charter con Airbus da 160 posti, il che significa un risparmio per ogni singolo passeggero di almeno 60 euro. Naturalmente a San Giacomo non potrebbero comunque arrivare jet di tale portata, ma con una pista di lunghezza regolamentare, cioè 1430 metri, ci sarebbe spazio per aerei turboelica da 100-120 posti, usati dalla maggior parte delle compagnie charter europee, che hanno ormai bandito i vettori da 70-75 posti.
 «La penalizzazione della pista - sottolinea Kopfsguter - è un non senso...in tutti i sensi: il direttore dell’Appa, l’ Agenzia per l’ ambiente dottor Minach, ha dichiarato ufficialmente che l’aeroporto contribuisce all’inquinamento della Bassa Atesina per lo 0,5%. I voli di linea infatti hanno limitato fortemente quelli privati: decolli e atterraggi sono scesi dai 32 mila degli anni Novanta ai 12 mila sportivi attuali, più 4 mila commerciali. Il Caproni di Trento si trova tuttora a quota 37 mila. Quanto al rumore esso non varca i limiti aeroportuali; inoltre una pista più lunga consentirebbe agli aerei una spinta più potente e quindi una salita in quota più rapida, senza contare la maggiore sicurezza».
 Ciononostante l’ “aeroporto” continua ad essere uno dei temi d’attacco prediletti in quanto emotivamente di più facile effetto, da parte di molti gruppi d’opposizione nella campagna elettorale in atto.
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sabato, 21 giugno 2008


L’Alto Adige punta sul low-cost In autobus per i voli Ryan Air
 
TURISMO Collegamenti attivi nei fine settimana

Alto Adige, 21 GIUGNO 2008

 BOLZANO. Volare a basso costo verso tutti gli scali europei e del Sud Italia, evitando i disagi dei trasferimenti in auto e la spesa del parcheggio non sono più un miraggio per i bolzanini, anzi per buona parte degli altoatesini: grazie ad un servizio di bus, avviato in via sperimentale due anni fa, è possibile arrivare con una modesta spesa e con più collegamenti giornalieri andata/ritorno, agli aeroporti di Verona, Bergamo, Treviso e Venezia, raggiungibili via strada in poche ore da Bolzano, Merano e valli, che offrono un ampio ventaglio di collegamenti aerei “low cost” con tutte le principali città europee e italiane. Il servizio era stato istituito due anni fa in via sperimentale per iniziativa di Alto Adige Marketing e Camera di Commercio mediante una convenzione con una grossa società di autoservizi turistici, la “Terravision” collegata con la nota compagnia “Ryan Air”.
 L’obiettivo era quello di attirare verso l’Alto Adige quella consistente schiera di turisti, soprattutto giovani, che risparmiando sul costo del volo possono permettersi una settimana bianca. L’iniziativa ha avuto un buon successo: nella scorsa stagione invernale infatti dagli scali citati sono stati trasportati, nei fine settimana, 3.500 turisti. L’accordo con “Terravision” ha fruttato anche una promozione turistica gratuita: i nostri centri dolomitici sono entrati nell’elenco delle destinazioni servite della Ryan Air e compaiono nel sito on line della compagnia aerea. Nei due anni di sperimentazione è emerso un solo neo: l’occupazione dei bus è stata in media del 30 per cento, perché ci si era limitati al turismo “incoming”, cioè in entrata. Di qua l’iniziativa di Alto Adige Marketing volta a coinvolgere gli altoatesini nell’“outgoing” cioè nel turismo in uscita, con una spesa di appena 29 euro andata e ritorno, identica per le quattro le destinazioni.
 Fino al 28 settembre quindi, dal venerdì al lunedì, si possono raggiungere gli aeroporti di Verona e Bergamo (e viceversa) partendo da Bolzano e Val Gardena in tre orari diversi; idem ogni sabato e domenica da Merano; da Dobbiaco e Brunico invece 2 volte, ogni sabato, gli aeroporti di Venezia e Treviso, via Cortina. Tanto per fare un esempio che interessa i bolzanini: si parte da Via Perathoner alle 5.00, alle 10.50 e alle 15.35 per arrivare a Verona alle 6.45, alle 12.35 e alle 17.20; a Bergamo alle 8.00, alle 13.45 e alle 18.40. Per il ritorno si arriva a Bolzano alle 13.35, alle 17.45 e alle 22.30, tutti sempre con il minimo di attesa possibile per le coincidenze aeree. Orari e informazioni più dettagliate si possono trovare nei siti internet www.terravision.eu e in www.suedtirol.info/transfers.
 L’iniziativa mira anche a colmare un vuoto creatosi all’aeroporto di Bolzano: i voli charter dall’Inghilterra non atterranno più a Bolzano, bensì a Verona; l’accresciuta domanda per le Dolomiti ha indotto i tour operator britannici a ricorre ad aerei più capienti che a San Giacomo, causa la pista troppo corta, non possono atterrare.
 Gli orari da Bolzano: venerdì, sabato, domenica e lunedì partenza alle ore 5.00 e arrivo all’aeroporto Villafranca di Verona alle 6.45 e all’aeroporto di Orio al Serio (Bergamo) alle 8.00. Il sabato ci sono altri due collegamenti con partenza alle 10.50 (arrivo all’aeroporto di Verona alle 12.35 e a quello di Bergamo alle 13.45) e alle 15.35 (arrivo a Verona alle 17.20 e a Bergamo alle 18.40). Quest’ultimo collegamento è attivo anche ogni domenica. (gi.an)
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sabato, 21 giugno 2008


Aeroporto: Vicenza, no del Tar al raddoppio della base

Il tribunale dà ragione al Codacons: necessaria una consultazione popolare
di Roberta Rizzo
Alto Adige, 21 GIUGNO 2008

 VICENZA. L’ampliamento della base Usa di Vicenza è stato sospeso. Il Tar del Veneto ha infatti bocciato il raddoppio dell’aeroporto americano accogliendo il ricorso del Codancons. L’associazione dei consumatori ha espresso grande soddisfazione per l’esito così come il comitato «No Dal Molin», che da tempo si oppone ai lavori della base Usa.
 Per il comitato si tratta di «un fatto storico sia per la città di Vicenza sia per l’Europa». I comitati e la popolazione hanno dunque vinto la battaglia che li ha visti scendere in piazza a protestare. Nessuna traccia documentale di supporto «è stata riscontrata» sull’atto di consenso «presentato dal governo italiano a quello degli Stati Uniti d’America, espresso verbalmente nelle forme e nelle sedi istituzionali». Questo è quanto ha rilevato il Tar nelle considerazioni che accompagnano la sentenza riguardante l’ampliamento della base Dal Molin. «Tale atto di consenso, che pertanto risulta espresso solo oralmente», hanno sottolineato i giudici, «appare estraneo ad ogni regola inerente all’attività amministrativa e assolutamente extra ordinem». In sostanza il Tar rileva che l’assenso del governo italiano «risulta essere stato formulato impropriamente, da un dirigente del Ministero della Difesa, al di fuori di qualsiasi possibile imputazione di competenze e di responsabilità ad esso ascrivibili in relazione all’altissimo rilievo della materia».
 Non solo, risultano altri profili di illegittimità anche alla luce delle nome nazionali ed europee.
 Nell’accogliere la sospensiva chiesta dal Codacons i giudici esprimono anche «gravi dubbi» sulla Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) rilasciata dalla Regione Veneto. Il Tar ha infatti sottolineato che l’impatto non è stato affatto valutato anche in relazione «al traffico, all’incremento dell’inquinamento e in ordine al rischio di danneggiamento e alterazione delle falde acquifere».
 «Il commissario straordianrio Paolo Costa ha mentito. Il Tar ha messo a nudo le sue responsabilità. Costa ha detto bugie ai cittadini nascondendo i rischi. Deve dimettersi subito», hanno scritto in una nota i responsabili del presidio permanente “No Dal Molin”. Ma l’onorevole Costa ha dichiarato di non voler commentare la notizia.
 Soddisfatta anche Legambiente che definisce la sospensiva un ottimo punto di partenza su cui ora occorre vigilare «affinché diventi un fermo definitivo». Per Pippo Magnaguagno, della “Rete Lilliput”, la decisione del Tar è molto positiva: «Lo abbiamo detto e ridetto, la costruzione della nuova base sarebbe il più grande abuso edilizio della storia d’Italia». L’esponente dei Verdi, Michele Boato, presidente dell’Ecoistituto del Veneto, chiede ora con urgenza un referendum comunale. Il sindaco di Vicenza, Achille Variati, ha assicurato che la sentenza del Tar verrà rispettata «poiché rappresenta una vittoria delle ragioni della comunità e del territorio. Accolgo con soddifazione la decisione dei giudici», ha concluso il sindaco.
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venerdì, 20 giugno 2008


Air Alps, altri voli in Europa insieme a Cirrus e Air France

Trasporti La compagnia colma il vuoto lasciato da Alitalia

Corriere dell'Alto Adige 2008-06-20

BOLZANO — Air Alps intreccia alleanze strategiche in Europa per sopperire al «vuoto» lasciato da Alitalia. La compagnia tirolese, controllata da enti e imprenditori sudtirolesi, a fine marzo ha ridisegnato il network dei collegamenti, in linea con le nuove richieste (e possibilità finanziarie) di Alitalia. La compagnia aerea dal 2005 volava in code sharing per Alitalia, in cambio di 3 milioni di euro mensili garantiti. Introiti che hanno consentito ad Air Alps, lo scorso anno, di chiudere con 40 milioni di fatturato, bilancio in utile di 1,2 milioni di euro e 355mila passeggeri trasportati.
«Non possiamo negare che questi primi tre mesi con Alitalia partner ridimensionato — spiega Hans Krapf, uno degli azionisti di riferimento — sono stati di forte pressione. Abbiamo comunque mantenuto l'organico di 145 unità e utilizzato al meglio i nostri 7 velivoli Dornier, di cui 6 sono adesso di proprietà. Il volo Bolzano-Roma, che è stato raddoppiato al mattino a la sera, continua ad avere un tasso di occupazione del 70%. Stanno invece soffrendo i voli su Rimini e Ancona, che hanno parso la partnership con Alitalia. Mi aspetto che la compagnia di bandiera trovi presto un assetto definitivo, così da ridiscutere anche l'accordo con noi».
Nel frattempo Air Alps, per ottimizzare le rotazioni degli aerei, ha stretto accordi con Air France per effettuare charter estivi, soprattutto legati agli spostamenti di alcune squadre di calcio. Con Cirrus Airlines, invece, sta effettuando un volo di linea da Colonia a Ginevra. «Ci stiamo dando da fare — conclude Krapf — ma il 2008 registrerà sicuramente una perdita».
F. E.
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martedì, 17 giugno 2008


 Mobilità    BOLZANO. Come arrivare all’anno 2020 con un turismo ancora ricco di slancio per ...
Alto Adige, 15 GIUGNO 2008

 BOLZANO. Come arrivare all’anno 2020 con un turismo ancora ricco di slancio per mantenere l’Alto Adige entro le prime 10 mete turistiche più ambite d’Europa? Occorrono innanzitutto idee e realizzazioni originali, per essere sempre più attrattivi e di questo hanno parlato nel corso del Forum 2008 organizzato da Alto Adige Marketing nell’Haus del Kultur, il presidente Reinhold Marsoner e il direttore Christoph Engl. Ma oltre alle idee, occorre anche una “mobilità” altrettanto vincente.
 Una mobilità altrettanto vincente, cioè infrastrutture che riducano i tempi di percorrenza in un periodo reso drammatico dal “caro-petrolio”.
 E di questo settore si è occupato l’assessore al turismo e alla mobilità Thomas Widmann: “Anche con la benzina più cara, l’auto resterà privilegiata - afferma l’assessore - ma con una riduzione del raggio degli spostamenti: dai 750 km di qualche anno fa siamo scesi a 450, con tendenza a un’ulteriore riduzione. Il che significa meno ospiti, meno valore aggiunto, e soggiorni sempre più brevi: dalla settimana di 10 anni fa, siamo scesi a 5 giorni, fra 10 anni saremo a 3. Nessuno verrà qui più da Amburgo in auto.
 Quale alternativa avrebbe più chance?
 
“A breve e medio termine non sarà l’aereo, bensì il treno, purché si arrivi all’estensione dell’alta velocità. Un primo miglioramento ci sarà con il raddoppio della Verona-Bologna dal 2009. Se tutto funzionasse nel giro di 3 anni da Napoli a Verona basterebbero tre ore o poco più e non più di 4 ore fino a Bolzano”.
 Ma dal Nord Europa?
 
“Qui purtroppo bisognerà attendere il tunnel del Brennero: 6-7 ore da Amburgo con più treni giornalieri, ma non prima di 10-12 anni. Quasi sicuramente vedremo presto un treno diretto San Pietroburgo-Merano. Le pratiche burocratiche sono già in cammino: un mezzo di lusso per 32 ore di viaggio, 800 viaggiatori per 10 settimane. Non moltissimo, ma è comunque una chicca”.
 Ma la logica richiederebbe forse anche dell’altro; per esempio, avremo un aeroporto degno di questo nome?
 
“Certo che se vogliamo “catturare” Paesi come Gran Bretagna, Scandinavia, parte della stessa Germania ed Est, l’aereo è indispensabile. Ma, salvo colpi di scena, la pista di S.Giacomo, nelle condizioni attuali non sarà allungata, anche se l’aeroporto e la stazione saranno presto rinnovati sia per adeguarsi alle norme di Schengen, sia rendere ancor più sicuro il volo. Confidiamo, per ora, nei progressi della tecnologia: con nuovi materiali come il carbonio avremo aerei che pesando la metà potranno portare 100 e più passeggeri per raggi più lunghi, atterraggi brevi e basso inquinamento. La sopravvivenza dell’aeroporto attuale quindi non è in discussione”.
 Quindi per anni l’aereo resterà penalizzato?
 “Non è detto, si può rimediare per ora, con altre strategie: mettendo in rete le nostre destinazioni in accordo con le agenzie: cliccando su una qualsiasi nostra località, dovrebbe comparire in internet l’intero tragitto: aereo, più transfer, più albergo puntando su Bergamo, Verona e Treviso con collegamento immediato via autobus. E’ anche un modo per sfruttare il “low cost”. Una certa fascia di turisti, specie nordici non rifiutano 3-4 ore di autobus, specie se possono permettersi, grazie ai bassi costi, una settimana. Certo, arrivare direttamente a Bolzano sarebbe un’altra cosa...!”. (gi.an.)
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venerdì, 06 giugno 2008


aeroporto, la ricapitalizzazione era ok

Ecco le motivazioni del dissequestro dei beni degli amministratori della Sta
Alto Adige, 06 GIUGNO 2008A


 BOLZANO. Le motivazioni del dissequestro dei beni degli amministratori della Sta segnano un importante punto a favore dell’holding provinciale dei trasporti. La sentenza di revoca del provvedimento emesso dalla Corte dei Conti è stata depositata in questi giorni e in pratica dà ragione su tutta la linea alle difese di Dieter Schramm, Domenico Ardolino e Josef Negri, i tre consiglieri che la magistratura contabile ha chiamato a restituire 3,7 milioni di euro (il 97% delle perdite accumulate nel 2006 e nel 2007 dall’Abd).
 «La giunta provinciale - si legge nell’atto firmato dal giudice Enrico Marinaro - afferma che per l’aeroporto, al pari delle altre infrastrutture destinate al trasporto (stazioni ferroviarie e autostazioni), non è necessariamente richiesta la realizzazione di profitti». Da ulteriori documenti «si evince che gli organi di governo della Provincia di Bolzano hanno condiviso (e condividono) le determinazioni assunte dai vertici della Sta anche con riguardo all’attività di gestione aeroportuale da parte dell’Abd, attività con ogni evidenza riconducibile ad un profilo di pubblico interesse e di utilità collettiva». Le motivazioni del giudice proseguono così: «La consapevolezza in capo agli amministratori della Sta circa la conformità della loro condotta alla linea perseguita dai suddetti organi esponenziali della collettività locale - segnatamente la giunta provinciale - porta a ritenere non delineabile qualsivoglia parvenza di quell’elemento volitivo che deve comunque ricorrere al fine di travalicare l’ambito dell’addebito a titolo di colpa». Ma la battaglia legale è soltanto agli inizi.
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martedì, 03 giugno 2008


In volo con Mattia e Johannes: festa benefica con l’Aves Altair




Alto Adige, 03 GIUGNO 2008

 BOLZANO. Gli hanno chiesto la disponibilità di un hangar e lui, commosso dalla storia di Mattia Fiori e Johannes Gamper, si è fatto in quattro per mettere a disposizione l’intera struttura dell’aeroporto militare di via Francesco Baratta 7. Stiamo parlando del colonnello Raffaele Caputo, comandante del 4º reggimento Aves Altair, promotore dell’iniziativa benefica «In volo con Mattia e Johannes». Obiettivo: una raccolta di fondi.
 La manifestazione, che ha ottenuto il patrocinio del Comune, prevede a partire dalle 14.30 e fino alle 20.30 un concerto dal vivo con l’alternarsi di artisti e gruppi musicali. Ci saranno anche dimostrazioni di volo con l’impiego dell’elicottero multiruolo Ab205 in dotazione al 4º reggimento aviazione esercito Altair.
 All’interno dell’area aeroportuale ci sarà un’ampia zona ricreativa per i più piccoli e la possibilità di partecipare ad una pesca benefica ricca di premi nonché ad una lotteria di beneficenza che prevede tra l’altro la possibilità di vincere voli in elicottero e un viaggio per due persone.
 In caso di maltempo la manifestazione verrà rinviata a data da destinarsi.
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martedì, 03 giugno 2008


Treni soppressi per Roma Sd protesta

                 

 
Interrogazione in Comune
Alto Adige, 03 GIUGNO 2008

 BOLZANO. Con un’interpellanza urgente alla giunta comunale, il gruppo consiliare eco-sociale ha chiesto un impegno da parte per contrastare «lo scandalo della mancanza di collegomenti ferroviari decenti con le grandi città italiane, in particolare, Roma». E’ di pochi giorni fa la decisione di Trenitalia di cancellare il Roma-Monaco. «A fronte di un costoso impegno della Provincia per l’aeroporto - attacca Guido Margheri -, inclusi gli acquisti di biglietti relativi ai viaggi dei suoi dipendenti, si assiste, invece, ad un inspiegabile disinteresse per il crescente disimpegno di Trenitalia». L’assessore alla mobilità Klaus Ladinser ha assicurato l’impegno della gente».
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sabato, 31 maggio 2008


Aeroporto e apprendistato, Svp ko

Stoppato il contributo da un milione per l’aeroscalo Saurer: «Si trattava di evitare il possibile fallimento»
Alto Adige, 31 MAGGIO 2008

 BOLZANO. Stella alpina battuta due volte, ieri in consiglio provinciale. Nel primo caso c’è stata una spaccatura nella stessa Svp su una norma per l’apprendistato. Nel secondo il partito di raccolta ha fatto dietrofront su un comma salva-aeroporto da un milione di euro nascosto tra le pieghe della legge omnibus, che al termine della seduta è stata approvata con 16 voti favorevoli, 5 contrari e 2 schede bianche. In tema di aeroporto la discussione è divampata su uno storno contabile di 976 mila euro, la cui destinazione non era chiara. E’ stata la consigliera dei Verdi, Cristina Kury a chiedere se si trattasse di una norma per salvare il bilancio di Abd. “Si tratta - ha chiesto - di quei famosi fondi bloccati dalla Corte dei Conti?”. L’assessore Otto Saurer ha ammesso che la somma intendeva essere “un contributo ai fini di evitare che prossimamente l’infrastruttura dell’aeroporto di Bolzano vada in fallimento”. Proteste vi sono state da parte dell’opposizione e alla fine la norma è stata ritirata.
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sabato, 31 maggio 2008

La stagione invernale per l’ottava volta di record in record


Alto Adige, 31 MAGGIO 2008
Widmann: «Dobbiamo puntare di più sulla bassa stagione». Incrementi dai mercati emergenti

 BOLZANO. La stagione turistica invernale in Alto Adige 2007/08 si è conclusa nuovanmente con ottimi risultati. Per l’ottavo inverno consecutivo, infatti, gli arrivi e le presenze hanno raggiunto i rispettivi record. Il numero di presenze ha superato per la prima volta la quota di 11 milioni. Rispetto alla stagione invernale 2006/07 si è registrato un aumento del 5,0% negli arrivi e del 5,6% nelle presenze, lo riferisce uno studio dell’Astat, l’istituto provinciale di statistica. Eccetto l’area turistica Bolzano Vigneti e Dolomiti, che non ha tratto vantaggio dall’anticipo della Pasqua a marzo, tutti i consorzi turistici hanno segnalato incrementi sia negli arrivi che nelle presenze. In termini percentuali, i risultati migliori rispetto all’anno precedente sono stati raggiunti dai consorzi turistici Valle Isarco (+8,5% negli arrivi e +7,9% nelle presenze) e Val Gardena (+7,7% e +7,6%). Emergono variazioni positive da parte di tutti i mercati principali: le presenze di turisti tedeschi ed italiani, che complessivamente rappresentano l’80% della domanda turistica, sono aumentate rispettivamente del 3,6% e del 4,0%; gli gli svizzeri del 4,2% ed i turisti provenienti dal Benelux del 9,0%. Gli incrementi più rilevanti si registrano tuttavia fra i mercati emergenti.
 «Non dobbiamo accontentarci di questo successo - ha commentato leggendo i numeri l’assessore provinciale al turismo Thomas Widmann - ma lavorare ancora di più e meglio per rafforzare l’Alto Adige come destinazione turistica. Non bisogna cullarsi sugli allori, ma impegnarsi per sfruttare sempre meglio il nostro potenziale. Non dobbiamo dimenticare che il turismo non si limita ad arricchire albergatori e pubblici esercenti, ma ha una ricaduta positiva su tutto il mondo economico: dall’agricoltura all’artigianato, dal commercio all’industria, ai servizi. I dati del turismo rappresentano una sorta di cartina di tornasole del benessere di tutta l’economia altoatesina». Per quanto riguarda le strategie future per mantenere e rafforzare il turismo in provincia di Bolzano, l’attenzione dell’assessore Widmann si concentra essenzialmente sullo sviluppo dell’Alto Adige come destinazione per tutto l’anno. «Le cosiddette stagioni morte hanno un’enorme potenziale ancora parzialmente inespresso».
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mercoledì, 28 maggio 2008



1.900.000 PRESENZE ANNUE ma è importante la raggiungibilità

Aeroporto, la spinta degli albergatori

Corriere dell'Alto Adige 2008-05-28

Gli albergatori rappresentano l'altro pilastro dell'economia altoatesina e il termometro dell'effettivo funzionamento del settore non solo alberghiero, ma forniscono dati essenziali alla valutazione dei flussi turistici. A rappresentare la categoria nella Bassa Atesina e Oltradige è Helmut Huber, presidente del circondario Bolzano-Bassa Atesina, con una competenza anche riguardo ai pubblici esercenti. “Per poter offrire un quadro esaustivo della nostra situazione economica, devo premettere che vanno presi in considerazione diversi settori - esordisce Huber - ovvero quello delle infrastrutture, comprese quelle per il tempo libero, come il golf ad esempio e quello delle strutture alberghiere vere e proprie: per ognuno, ovviamente, c'è un andamento proprio, ma le valutazioni sono comunque complessive. La nostra zona può essere considerata un po' il centro dell'Alto Adige; annualmente contiamo 1 milione e 900 mila presenze, le quali vengono comunque quasi tutte concentrate nel periodo estivo - almeno il 75 - 80% - devo precisare però che queste presenze vengono registrate in alberghi di media - bassa categoria. Ecco prosegue Huber questo per noi rappresenta un problema, nel senso che ci mancano i grandi alberghi come ad esempio nella val Gardena oppure a Scena. Proprio considerando Scena, registriamo in questo centro il doppio degli alberghi a 4 stelle rispetto a tutta la nostra zona”. Per il presidente Huber, la carenza delle “stelle di categoria” in bassa Atesina e Oltradige rappresenta un freno, quindi: “non abbiamo più, come un tempo, soggiorni che arrivano alle due settimane, oggi i soggiorni hanno una media di 4/5 giorni e anche questo aspetto non consente di realizzare con tranquillità degli investimenti per migliorare e potenziare la propria attività”. “Inoltre - precisa - i soggiorni di pochi giorni ci fanno perdere una importante fetta di mercato, quella cioè che considera una clientela residente oltre i 700 km dalla nostra zona. Nessuno si mette in macchina per fare questa distanza e poi restare solo per così pochi giorni. A noi, ad esempio, manca tutto il mercato da Norimberga in su. Rispetto alla provenienza della nostra clientela posso precisare che si tratta di germanici e di italiani, sostanzialmente. Per quanto riguarda poi gli italiani, essi rappresentano ad oggi il 45% delle presenze”. L'analisi di Huber non manca di considerare quindi anche le infrastrutture, tra le quali in ruolo centrale è rivestito certamente dall'aeroporto, tanto più considerando che l'importante scalo è proprio situato nella zona a sud di Bolzano: “un problema che certamente dovrà affrontare l'Alto Adige è quello della raggiungibilità L'aeroporto diventa per noi una struttura indispensabile, quindi ritengo che allungare la pista di 200 metri sia utile e potrà consentire di gestire un traffico di aeromobili che possono trasportare fino a 120 persone. Ero proprio a Berlino poche settimane fa e ho ascoltato la cancelliera Merkel sostenere che gli scali aerei saranno strategici per lo sviluppo delle zone turistiche”. Come per gli agli operatori economici della zona, anche per gli albergatoti e i pubblici esercenti della Bassa Atesina e Oltradige lo stato dell'economia non è ancora ad un livello di guardia, ma certamente si tratta di stare sul mercato: “naturalmente anche noi abbiamo contributi e sovvenzioni a sostegno delle nostre attività, ma si tratta comunque di riuscire a mantenere uno standard buono; direi - conclude Helmut Huber - che se dovessi confessare una paura, è che dobbiamo produrre più sforzi e concentrarci maggiormente nello sviluppo della qualità dei servizi e non tanto nella quantità”.
Helmut Huber dell'Unione albergatori
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mercoledì, 28 maggio 2008


 Inchiesta sull'aeroporto, round alla difesa. Schramm: «Ora la Procura desista»

Corte dei conti Nella decisione del giudice anche motivazioni di merito. Il blocco riguardava un patrimonio da 3,5 milioni

Cda della Sta, revocato il sequestro dei beni

Corriere dell'Alto Adige 2008-05-28

Una volta ricevute le controdeduzioni, Federici e Schülmers dovranno valutare se procedere con i «rinvii a giudizio» o archiviare
BOLZANO — La difesa si aggiudica un importante round del «caso aeroporto ». Il giudice contabile Enrico Marinaro ha deciso di revocare il provvedimento con cui la procura della Corte dei conti aveva sequestrato in via cautelativa beni (per l'ammontare di 3,5 milioni di euro) appartenenti ai membri del cda della Sta: Dieter Schramm, Domenico Ardolino e Josef Negri. Nelle motivazioni, a quanto si è appreso, ci sarebbero considerazioni non solo tecniche, ma anche di merito. Tanto che Schramm auspica ora una rapida archiviazione dell'inchiesta. La vicenda è legata ai conti in rosso della società aeroportuale Abd. La Sta (Strutture Trasporto Alto Adige) è accusata dal procuratore della Corte dei Conti di un danno erariale stimato in 3,7 milioni di euro per avere «ricapitalizzato » Abd, nonostante il fatto che quest'ultima non fosse in grado di raggiungere il pareggio di bilancio. Di qui gli «inviti a dedurre» spediti nei mesi scorsi ai membri del cda di Sta, e il sequestro conservativo di beni per 3,5 milioni di euro. Contro questa decisione gli avvocati dei tre (Gerhard Brandstätter e Karl Zeller per Schramm, Stefano Ascioni e Christoph Baur per Ardolino, Herald Jörg Gamper per Negri) avevano immediatamente presentato ricorso. Una decina di giorni fa il dibattimento, con Amedeo Federici e Robert Schülmers a sostenere le tesi dell'accusa: quindi, ieri mattina, la decisione del giudice Enrico Marinaro (lo stesso della condanno di Giovanni Salghetti), con la revoca del provvedimento.
Ma la battuta d'arresto, anziché essere solo uno stop tecnico, potrebbe avere conseguenze per l'intero impianto accusatorio della procura. Questo, almeno, ciò che trapela dalla difesa. Nelle motivazioni, infatti, il dissequestro sarebbe giustificato oltre che dall'assenza di pericolo derivante dalla situazione patrimoniale delle persone coinvolte, anche da ragioni di merito: in particolare, a quanto si apprende, nel-l'atto si osserva che se anche venisse considerato illegittimo l'aumento di capitale contestato, questo, sarebbe comunque servito a mantenere in attività un servizio pubblico.
Una tesi quest'ultima, che verrà certamente sottolineata anche nelle controdeduzioni che verranno inviate dalla difesa alla Procura. In seguito, Federici e Schülmers decideranno se procedere con gli atti di citazione o archiviare le posizioni. «A questo punto auspichiamo che la Procura desista» afferma Schramm.
Francesco Clementi



 la Sta si aggiudica il primo round
Disposto il dissequestro dei beni degli amministratori. «Valuteremo se chiedere i danni»
Alto Adige, 28 MAGGIO 2008Aeroporto
MASSIMILIANO BONA


 BOLZANO. La Sta, holding provinciale dei trasporti che controlla anche l’Abd, si è aggiudicata ieri il primo round nei confronti della Procura della Corte dei Conti. Il giudice designato Enrico Marinaro ha disposto, infatti, il dissequestro dei beni a carico dei tre amministratori Dieter Schramm, Domenico Ardolino e Josef Negri. L’accusa a loro carico era di aver prodotto un danno erariale di 3,7 milioni di euro, pari alle perdite di esercizio registrate dall’Abd - la società che gestisce l’aeroporto - nel 2006 e nel 2007.
 Secondo la Corte dei Conti gli amministratori della Sta non avrebbero dovuto aderire all’aumento di capitale deciso nel 2006. La magistratura contabile ha chiesto, infatti, 1,66 milioni al presidente Dieter Schramm (il 45% del totale), 738 mila euro ai consiglieri Domenico Ardolino e Josef Negri (il 20% ciascuno) e 184 mila euro ai tre sindaci Heinz Peter Hager, Erwin Kiem e Giuliano Righi (il 5% ciascuno), ottenendo il sequestro conservativo dei beni. Il 16 maggio scorso si era tenuta l’udienza preliminare, mentre ieri il giudice designato Enrico Marinaro è stato chiamato ad esprimersi sulla conferma, modifica o revoca del discusso decreto di sequestro conservativo, che aveva fatto tremare molti amministratori altoatesini, oltre a quelli della Sta. Ebbene, Marinaro non ha avuto dubbi ed ha revocato il decreto emesso dal presidente della sezione di Bolzano il 9 aprile scorso. «È una decisione importante - spiega l’avvocato Gerhard Brandstätter, che difendeva Dieter Schramm assieme al collega Karl Zeller - che conferma la validità delle nostre tesi. Ora la palla passa alla Procura regionale che dovrà decidere se archiviare il caso o proseguire nella vertenza».
 Il più sollevato è parso Dieter Schramm, noto avvocato e leader della Stella Alpina a Brunico, al quale erano stati sequestrati appartamenti e terreni per oltre un milione di euro. «Facendo il legale di professione - ha commentato a caldo Schramm - ho fiducia nella giustizia. Anche perchè, in questo caso, ci troviamo di fronte ad una mostruosità giuridica. Mi fa piacere essere tornato in possesso dei miei beni, ma ora non posso che restare alla finestra per capire cosa farà la Procura. Valuteremo se chiedere i danni». L’ordinanza di ieri era particolarmente attesa, anche per l’importanza della posta in gioco. Gli avvocati Brandstätter e Zeller hanno contestato, da subito, la linea sposata dall’accusa. La colpa dei tre amministratori, secondo i rappresentanti della Procura regionale della Corte dei Conti Amedeo Federici e Robert Schülmers, era quella di aver aderito all’aumento di capitale dell’Abd nel 2006, in considerazione del fatto che la società che gestisce l’aeroporto «si è dimostrata strutturalmente incapace di garantire il raggiungimento del pareggio di bilancio» e quindi la Sta non avrebbe dovuto ricapitalizzarla. Dopo i rilievi della magistratura contabile lo scontro si è poi spostato dall’ambito legale a quello politico. La Provincia ha fatto riferimento, infatti, ad ingerenze da parte della Corte dei Conti. Non spetta alla Procura, hanno spiegato il presidente della giunta Luis Durnwalder e l’assessore Thomas Widmann, decidere se tenere aperto o meno l’aeroporto di Bolzano.
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lunedì, 26 maggio 2008


Turismo invernale Bilancio comunque positivo per il consorzio. La stagione si è chiusa con 260 milioni di fatturato

Perathoner: rinunciamo a nuovi impianti

Dolomiti Superski penalizzato dal rincaro dell'energia. «Ampliare l'aeroporto»
Corriere dell'Alto Adige  2008-05-25

BOLZANO — A qualche settimana dalla chiusura della stagione sciistica, è tempo di bilanci per il «Dolomiti Superski », il consorzio che raggruppa 134 società sparse in 12 vallate. La stagione 2007/08 si presenta come una medaglia a due facce: il mega comprensorio sciistico ha registrato un incremento del 7% delle giornate di sci effettive ma deve d'altro canto confrontarsi con la delicata questione della redditività degli impianti, minata dall'aumento dei costi energetici e delle materie prime.
Gli incassi
Il risultato è comunque positivo perché, nonostante la grave crisi economica in atto, la stagione ha riscontrato quella che Franz Perathoner, direttore generale del consorzio, non esita a definire come una rinnovata «voglia di sci», antitetica alle posizioni allarmiste che da tempo aleggiano sull'industria dello sci. Gli stessi incassi hanno mostrato, infatti, al netto dell'inflazione, un aumento di quasi il 3% rispetto alla stagione 2006-07, per il raggiungimento di un fatturato complessivo pari a 260 milioni di euro che riguarda tutte le società presenti nelle 12 località (per un totale di 1200 chilometri di piste) che compongono l'universo Dolomiti Superski.

...
La richiesta

Riferendosi alla «facilitazione » dell'affluenza agli impianti da parte dei turisti che vengono ormai da tutto il mondo, Perathoner lancia un messaggio all'amministrazione provinciale: «L'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano sarebbe utile, anche perché è paradossale che gli sciatori debbano atterrare a Innsbruck per venire a sciare in Italia. Verona e Treviso sono già destinazioni migliori, mentre Bergamo inizia davvero a essere uno scalo troppo lontano e scomodo per chi poi viene nelle vallate del Dolomiti Superski». L'esigenza di ampliare la capacità dell'aeroporto di San Giacomo servirebbe soprattutto a favorire l'afflusso di sciatori inglesi e russi, che già rappresentano una discreta fetta dei clienti del consorzio.
Giacomo Valtolina
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mercoledì, 21 maggio 2008



Altro che pista più lunga. Qui l’aeroporto è solo un debito: le compagnie aeree non ...

Altro che pista più lunga. Qui l’aeroporto è solo un debito: le compagnie aeree non ce la fanno, i voli sono pochi, in mezzo ai monti non si può pensare di avere uno scalo di ampie dimensioni. Quando ci saranno “aerei-elicotteri” (che decollano e atterrano come elicotteri) forse si potrà riparlarne
Giorgio
Troppe spese, sono soldi dei cittadini. E poi poche persone usano l’aeroporto di Bolzano. Chiudere.
Christa Pardeller
Cara dott.ssa Pardeller: sono convinto che se si risparmiasse sull’inefficienza e gli sperperi della Pubblica Amministrazione dove pochi lavorano anche per quei tanti che vi sono solo parcheggiati, si potrebbe costruire un altro hub stile Monaco...
Piergiorgio
Avanti con l’ampliamento! Smettiamola di fare i “controtutto” per il rumore di 4 aeretti. E poi andare a Milano o a Verona per prendere un volo per la Sardegna o per la Sicilia... Lo usano in pochi perché gli aerei sono piccoli e i prezzi sono necessariamente alti. Investiamo un po’ di soldi per ampliare la pista e con aerei un po’ più grandi i prezzi si abbasseranno. Ampliare! E alla svelta!
Domenico Faro
Lo usano poche persone perché gli unici collegamenti in Italia sono Roma e cagliari, Siamo una miriade di calabresi in provincia, se ci fosse qualche volo per la Calabria, io per primo farei l’abbonamento annuale. Sono sempre costretto a partire da Verona, Milano, Orio al Serio, Bologna dove ci sono voli diretti ed economici. Sbrigatevi ad ampliare e cambiare le rotte
Leo
Ho chiesto personalmente a diverse agenzie di viaggio la possibilità di usufruire dell’aeroporto di Bolzano, mi è stato sempre detto che tale scalo non esisteva oppure era solo uno scalo militare. Quindi poco conosciuto e pubblicizzato.
Salvatore Portaro
Magari sarebbe interessante avere un partner serio come lufthansa o airfrance, che dà la possibilità di connessioni ottime per il mondo e che lancia voli per francoforte o parigi. se di alitalia, che tanto non c’è piu, non ci si può fidare bisogna trovare altro. E poi c’è la grandezza o piccolezza di dornier328 l’aeroplano di airalps: se anche poco più grandi aeromobili possono atterrare a Bolzano sarebbe sicuramente più interessante dell’aspetto economico? Per chi viaggia molto questo aeroporto è indispensabile. pensiamo anche a manager dal mondo che vengono nelle nostre terre per affari.
kerschi-99
Speriamo venga ampliato e vengano aumentati i voli affinchè lo scalo possa andare in attivo.. comunque per prima cosa che si faccia subito l’hangar per la manutenzione in modo da far risparmiare decine e decine di voli a vuoto all’anno per Innsbruck!
Luca
Bolzano, una città di tutto rispetto per tante cose. Ma è pur sempre una piccola città. Perché voler strafare? Voler un aeroporto e per giunta voler ingrandirlo? Chi si vuole favorire? Un aeroporto come quello di Bolzano costa, intendo succhia denaro più di quanto ne incassi. Ma guardiamo la fine dell’Alitalia. Si cerca di imitarla non sapendo dove buttare il denaro? (battuta) Perché non comperarlo? Quei pochi... che usano l’aereo partendo dal nostro aeroporto (?), ma che prendano il treno. Comodissimo, veloce, non rimanda il viaggio (salvo qualche raro sciopero) ed è più sicuro. Allora, andiamo al risparmio visti i tempi che corrono. Per la smania di volare, si prenda un Piper e si faccia un bel volo sulla Città.
Uno che odia i vorrei ma non posso
La verità è che l’aeroporto è in deficit, come le Terme di Merano, se non ci fosse la Provincia lo scalo sarebbe già chiuso, tanto vero che lo usano solo i politici che vanno a Roma e gli aerei sono sempre vuoti, e poi i dipendenti cazzeggiano alla grande andate a farmi un giro, tanto personale per 2 voli al giorno e non fanno nulla! questo è lo spreco!... Per ogni destinazione bisogna sempre fare scalo a Roma, ma che lo chiudano e basta! Tanto non lo vuole nessuno!
Franco
Siamo al solito! La MeBo ci sono voluti 40 anni e migliaia di incidenti perchè venisse finalmente realizzata. Vorrei vedere se non ci fosse oggi! Per non so quale gara di idiozia sono state fatte sparire le ferrovie Ora-Predazzo, Bolzano-Caldaro, Chiusa-Ortisei, Dobbiaco-Cortina, Merano-Lana. Adesso si strarimpiangono! Mi sembra molto arrogante, retrogrado ed imbecille pensare di essere comunque migliori rispetto agli altri nel rapporto progresso-ambiente ferocemente negando anche il necessario. In tutto il mondo gli aeroporti sono diventati utili anche a piccolo raggio e guardacaso soprattutto dove c’è vocazione turistica, qui no! Nonostante i prezzi carissimi, ho sempre visto voli affollati, con i charter sempre pieni. Mentre qualsiasi valutazione economica specifica seria ne prevede il sicuro successo purché adeguato alle esigenze di mercato. Qui non ci sono solo contadini che non hanno nemmeno bisogno dell’autobus! E forse è meglio non indagare sull’ecologia di ciò che irrorano!
p.g.
Chiudere!! Non c’è altro da fare!! Non avrebbero dovuto ampliarlo ed ascoltare le migliaia di voci dei cittadini che erano sin dall’inizio a sfavore! Ogni giorno che trascorre è un giorno perso! Mi spiace solo per chi lì ci lavora e si troverà... spiazzato!
Paolo bx
A mio modesto parere non serve a niente l’aeroporto a Bolzano. No, mi correggo, serve solo ai nostri politici ed ai loro amici. Io conosco parecchie persone che prendono l’aereo, vanno tutti a Verona o a Monaco. Sono soldi buttati via.
Alberto
I lavori sulla pista nn sono di un allungamento vero e proprio, ma di un’aggiunta della zona di sicurezza verso la testata pista a nord (lato città). Con questa aggiunta o si sposta il resto della pista verso sud in modo da tenere l’attuale lunghezza (logicamente poi nella sua totalità la striscia di asfalto sarà + lunga), o si aggiunge la zona di sicurezza, e si accorcia la pista vera e propria, rendendola poi inutilizzabile... un’ipotesi irreale, ma è tanto per farvi capire. Con questi lavori si sposterebbe anche la zona di contatto degli aerei verso sud, e di conseguenza gli aerei in atterraggio, passerebbero + alti sulla città. Spero di aver fatto un po’ di chiarezza.
Stefano



L’OPINIONE: Sì, bisogna allungare la pista
GIANCARLO ANSALONI
Alto Adige, 21 MAGGIO 2008


Quell’impietosa indagine del prestigioso Istituto Tagliacarne che relega Bolzano all’81º posto in fatto di infrastrutture (ferrovie, austostrada, aeroporto, tunnel del Brennero), proprio non ci voleva. Quanto meno non in piena campagna elettorale. Proprio per evitare questo rischio esattamente un anno fa, il presidente Durnwalder in persona, innestava la retromarcia sul progetto per l’allungamento della pista di San Giacomo. Un caso pressoché inedito: la Svp guidata dal “decisionista” presidente Durnwalder, che non ha indugi di fronte a un inceneritore a ridosso della città, né sul “centro di guida” a Vadena, (a prescindere da qualsiasi giudizio di merito), né in passato per il deposito inerti a Bronzolo (dovunque cioè la Svp non è maggioranza), si arrende, non già alle obiezioni degli abitanti di San Giacomo o (molti meno) di Laives, bensì a un gruppo “aria pulita” (leggi Bauernbund) di Ora, 20 chilometri lontano dall’aeroporto dove gli aerei volano già a 1.000 metri. Il tutto per non rischiare, si diceva, almeno 3 mila voti.
 Errore madornale, poiché: 1) la Provincia non è riuscita imporsi sul fatto che non si tratta di “allungare”, bensì di “ripristinare” i 1400 metri di pista originari, tagliati per volere dell’Anac; 2) il cedimento di fronte alla solita lobby della proprietà agricola, non ha salvato il partito dalla “débacle”; 2) ha galvanizzato variegate pattuglie di ecologisti e “pseudo”, per cui chiunque si sente autorizzato oggi ad affermare, sparando dati allarmistici sull’inquinamento, che a Bolzano l’aeroporto non serve: certo, non all’Alpenverein, ultimo intervenuto, i cui orizzonti si fermano alle cime innevate, mentre, guarda caso, il “Re degli 8000” Messner che ha altri orizzonti, sostiene esattamente il contrario; né in genere a chi lavora a tavolino con stipendio garantito e firma per un referendum; 3) il problema, esorcizzato un anno fa, rischia di entrare comunque nella bagarre elettorale di una Svp alle prese con ben altri grattacapi, vista l’immediata reazione della Camera di Commercio e degli Imprenditori, che hanno visto riconosciuti dalle statistiche il diritto ad irritarsi e la fondatezza delle loro richieste. Ma al loro fianco ci sono, anche se non strepitano, centinaia di altri potenziali “volatori”: prima o poi l’Astat ci fornirà cifre sulla consistenza di altotesini sparsi per l’Europa e il mondo, nonché degli stranieri operanti in Alto Adige. Per ora potremmo citare i 3.000 stranieri attivi “bolzanini” (di cui 500 tedeschi federali), gli 800 aderenti all’associazione di professionisti sudtirolesi all’estero “Suedstern” che conta di salire presto a quota 1000-1200; docenti e studenti della Lub; tecnici e manager (anche dal Sud) dei centri di ricerca esistenti o ventilati (leggi Fiat), studiosi delle strutture culturali, qualche centinaio di nostri studenti sparsi fra Vienna, Berlino, Bruxelles e Regno Unito, con l’aggiunta della massa di 5 milioni di turisti estivi e invernali.
 Ma non basta: i dati di fatto che i “soloni” locali si ostinano a negare o esorcizzare, per sostenere l’inutilità dello scalo, sono stati recepiti invece dagli operatori turistici trentini, resisi conto che portare in volo a Verona in un’ora i turisti per sfinirli poi con ore di pullman non regge. Di qui la richiesta di entrare nella Società di gestione Abd; sì, proprio quella messa sotto torchio dalla Corte dei Conti per il perdurante deficit. Musica per le orecchie dei contestatori, ma musica distorta, perché costoro dovrebbero rileggersi le motivazioni, almeno così come riportate da alcuni mass media. Il CdA è stato messo sulla graticola, non già per presunta incapacità, bensì, si badi bene, “per non aver sollecitato con più fermezza la Provincia ad allungare la pista”. Cioè aggiungere almeno quei 170 metri (neppure due campi da calcio) per incrementare con meno voli e meno inquinamento), ma con aerei più capienti, il movimento passeggeri e con esso anche gli incassi. Il che porrebbe un limite anche a una grossa discriminazione: finché l’aeroporto resterà soffocato, potranno volare solo manager spesati, onorevoli e funzionari pubblici, viste le tariffe proibitive, fuori portata anche per le classi medie, tanto più per gli studenti.



Chi dice no era contrario anche a MeBo



Non sono un esperto di trasporti. Men che meno, un esperto di trasporto aereo. Eppure simpatizzo con chi vuole allungare la pista dell’aeroporto di Bolzano. Per due ragioni. La prima è di tipo probabilistico. Ho notato che i contrari al progetto sono gli stessi che ieri erano contrari alla Me-Bo, all’inceneritore e alle Terme di Merano. E che oggi sono contro il tunnel del Brennero ed il nuovo inceneritore. Dopo tanti abbagli, mi sembrerebbe strano che non prendessero una cantonata anche sull’aeroporto. Questa mia conclusione può non avere la forza stringente di un sillogismo aristotelico. Ma certo ha una solida base statistica. La seconda ragione è di ordine economico. Con i suoi 26 milioni di pernottamenti all’anno, l’Alto Adige è fra le primissime province d’Europa per richiamo turistico. Un aeroporto in grado di accogliere anche aerei di media portata - con tutte le possibili cautele contro l’inquinamento acustico ed ambientale - non dovrebbe essere un’infrastruttura obbligata? Osservo inoltre un fatto preoccupante. La questione dell’aeroporto è, oggettivamente, di grande importanza. Eppure a prenderla davvero sul serio, a favore o contro, sono quasi solo i politici della Svp e dei Verdi. Gli assessori provinciali italiani e i gruppi dirigenti del Pd e del Pdl sembrano interessarsene poco. Lo stesso si può dire anche del Comune di Bolzano. Temo si tratti di un’altra manifestazione del solito, eterno problema. Il mondo politico italiano (con poche eccezioni) è interessatissimo alle questioni ideologiche: si pensi alle discussioni infinite (e inconcludenti) intorno alla fata morgana del «terzo Statuto». Ma sulle questioni concrete, anche corposissime, tende per lo più a tacere o a sorvolare. Questo vale per l’aeroporto e per le centrali elettriche. Vale per la provincializzazione delle Poste e delle Ferrovie. Vale per il federalismo fiscale. L’iniziativa è sempre, invariabilmente, della Svp. Mentre i nostri politici sono in genere distratti, disinformati o silenti. Oppure sono contrari. Ma sempre, come dire, un po’ da lontano. Come se stessero alla finestra. Come se certi problemi, in fondo, non li riguardassero più di tanto.
Romano Viola
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domenica, 18 maggio 2008


«All’economia non serve»

Rifondazione non vuole l’aeroporto
Alto Adige, 18 MAGGIO 2008

 BOLZANO. Rifondazione Comunista torna a criticare l’aeroporto di Bolzano. «Non è vero che serve all’economia - afferma Massimo Gigliotti - così come sostiene la Camera di commercio. Affermarlo significa fare degli inutili allarmismi, perché dai dati della stessa Camera di commercio emerge che le esportazioni sono in aumento, così come sono in aumento i flussi di merci e anche quello di persone, come si evince dai dati turistici. L’economia dovrebbe pensare piuttosto a salvaguardare l’ambiente».
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sabato, 17 maggio 2008


«Buco» Abd, Zeller e Brandstätter difendono la holding dei trasporti

Corte dei conti, in campo i «pezzi grossi»
di Mirco Marchiodi
Alto Adige, 17 MAGGIO 2008

 BOLZANO. C’era metà della Svp che conta, ieri mattina, nell’aula della Corte dei Conti al primo piano del palazzo ex Fiat in piazza Adriano. Dieter Schramm, noto avvocato e leader della Stella Alpina a Brunico, era chiamato a difendersi dalle accuse che la magistratura contabile aveva rivolto alla Sta, la holding dei trasporti provinciale che controlla anche l’Abd. Al suo fianco, puntualissimi, si sono presentati due legali che contano, e non solo nel loro ambito professionale: Gerhard Brandstätter, capo dell’ala economica della Svp e Karl Zeller, deputato Volkspartei di lungo corso.
 La battaglia tra Sta e Corte dei Conti è appena iniziata e si annuncia ancora molto lunga. Quella di ieri è stata un’udienza preliminare al processo vero e proprio, «ammesso che al processo ci si arrivi», sottolinea l’avvocato Gerhard Brandstätter, che assieme a Karl Zeller difende Dieter Schramm, presidente della holding dei trasporti che detiene oltre il 97% dell’Abd. La discussione - «a tratti animata, ma sempre civile», la descrive Schramm - è durata quasi due ore. Da una parte il procuratore della Corte dei Conti Amedeo Federici. Dall’altra i consiglieri di amministrazione della Sta e i loro avvocati. E per capire la posta in gioco bastava vedere chi stava di fronte al giudice: tre big della Svp, tre delle persone più influenti dell’Alto Adige. Accanto a Schramm, Obmann Svp a Brunico e uomo di fiducia di Durnwalder, c’erano infatti Karl Zeller e Gerhard Brandstätter. Due ottimi avvocati, ma anche due degli uomini politici più importanti all’interno della Svp, il primo deputato e numero uno del partito in Burgraviato, il secondo leader dell’ala economica.
 Ieri al centro del dibattito c’era il sequestro cautelativo dei beni deciso dalla procura nei confronti di Dieter Schramm, Domenico Ardolino e Josef Negri, i tre membri del cda della Sta. Secondo l’accusa formulata dalla Corte dei conti, i tre (assieme ai revisori dei conti) sono chiamati a risarcire un danno erariale di 3,7 milioni di euro, ovvero le perdite registrate dall’Abd negli esercizi 2006 e 2007. La loro colpa è quella di aver aderito all’aumento di capitale dell’Abd nel 2006: visto che la società che gestisce l’aeroporto «si è dimostrata strutturalmente incapace di garantire il raggiungimento del pareggio di bilancio» e quindi la Sta non avrebbe dovuto ricapitalizzarla.
 Lo scontro si è presto spostato dal solo ambito legale a quello politico. La Provincia - attraverso il presidente Luis Durnwalder e l’assessore competente Thomas Widmann - ha parlato di ingerenza da parte della Corte dei conti. E non è un caso se la linea difensiva tenuta ieri dalla Sta ha seguito proprio questa direzione. Zeller lo ha sottolineato anche durante l’udienza: «La Procura vuole decidere se tenere aperto o meno l’aeroporto di Bolzano». Eppure, sostengono i legali di Schramm, Ardolino e Negri, questa è una decisione che spetta solo alla politica. Proprio come ha rilevato più volte lo stesso Durnwalder: «Siamo stati noi come Provincia a voler ricapitalizzare la società, perché altrimenti l’aeroporto avrebbe dovuto chiudere». Lo ha ribadito pure Zeller: «Secondo la magistratura contabile la Sta avrebbe dovuto decidere di liquidare l’Abd. Ma quella di tenere in piedi la struttura dell’aeroporto è stata una decisione presa dalla Provincia e gli amministratori della Sta, di cui la stessa Provincia è l’unico azionista, hanno agito di conseguenza comportandosi in modo del tutto corretto. Del resto, anche la decisione della Provincia di mantenere in vita l’aeroporto mi pare del tutto ragionevole».
 Per questi motivi («ma non solo, abbiamo preparato una memoria difensiva di sessanta pagine», dice Brandstätter) ieri la richiesta è stata quella di revocare immediatamente il sequestro cautelativo dei beni. A Schramm sono stati bloccati immobili di proprietà a Brunico e Villa Santa Caterina, al suo vice Ardolino immobili a Bolzano, Brescia e Campo Tures, a Negri immobili a Caldaro. Federici ha tenuto duro: le accuse del procuratore restano quelle iniziali.
 Per quello che i loro legali hanno definito «un atto di inaudito arbitrio», gli amministratori della Sta sono pronti a chiedere il risarcimento dei danni. La decisione sulla revoca del sequestro è attesa a breve, mentre per entrare nel merito del processo bisognerà ancora aspettare.
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venerdì, 16 maggio 2008


Circolare Abd: «Trattate bene i vip»


                          
In un ordine interno stilato l’elenco dei big da «coccolare»
Nella lista anche Durni, Widmann, Engl (Aam), Staffler e il notaio Russo
Alto Adige, 16 MAGGIO 2008

 BOLZANO. Il direttore dell’Abd Mirko Kopfsguter non ci sta: «Non abbiamo passeggeri di prima e seconda classe. Il fatto è che ne abbiamo pochi e quindi facciamo di tutto per non perderli. Questo significa che offriamo servizi che altri aeroporti più grandi non offrono». Ma da un documento interno dell’Abd scovato dal settimanale “ff” le cose risultano un po’ diverse. «Guanti bianchi per i vip», l’ordine di servizio con tanto di elenco delle persone da considerare tali.
 Ecco il testo: «Con la direzione - si legge nel documento - è stato deciso che chi controlla le liste dei voli per il giorno successivo, dovrà segnalare sulla check-list anche i passeggeri “sensibili” (vedi politici, uomini d’affari della nostra provincia, ecc.) - ad esempio: Widmann, Engl, Russo, Staffler, Durnwalder, eccetera. L’addetto, dopo averli segnalati sulla check-list, dovrà comunicarlo al coordinatore di turno che dovrà annotarlo sul daily report del giorno successivo. Vi prego ancora una volta di voler fare attenzione a questi passeggeri in quanto sono sempre vigili e critici nei nostri riguardi, in particolare nei confronti del servizio che gli viene offerto». L’ordine di servizio è chiaro e chiaro è anche su chi è caduta la scelta. Primo: persone che per il loro ruolo hanno un’influenza particolare sul destino dell’aeroporto. Si spiega così la presenza nella lista vip del presidente della Provincia Luis Durnwalder oppure quella dell’assessore provinciale al turismo e ai trasporti Thomas Widmann. Ma l’aeroporto non è solo politica: la promozione turistica è fondamentale ed ecco spiegata la presenza del direttore di Alto Adige Marketing Christoph Engl. Tra l’altro, negli ultimi mesi è stato proprio Aam lo “sponsor” principale dell’aeroporto con una serie di iniziative relative al collegamento aereo con Amburgo piuttosto che agli autobus che viaggiano tra Bolzano (e altri importanti centri altoatesini) e gli aeroporti “low-cost” di Bergamo, Venezia e Treviso. Franz Staffler da sempre è un grande sostenitore dell’aeroporto, di cui è stato a lungo anche presidente del cda. E il notaio Umberto Russo? Un uomo d’affari, certo, un “frequent flyer”, altrettanto vero, ma anche una di quelle persone, che come recita il documento, «è particolarmente attento al servizio offerto». Tanto da essersi lamentato anche pubblicamente a causa di qualche disservizio patito sul volo da Roma.
 Ma in cosa consiste il servizio extra garantito a questi clienti vip? «Li avvertiamo in caso di ritardi o cancellazione del volo prenotato. Tutto qui», spiega Kopfsguter. E chi non fa parte dell’elite? Si becca ritardi e cancellazioni? «Macché - risponde il direttore dell’Abd - è solo che chi vola una volta all’anno da Bolzano magari non lascia il numero di telefono alla compagnia aerea. Diverso è il caso di chi vola spesso con noi e che chiedono espressamente di essere avvertiti in caso di anomalie. Ma è un servizio che facciamo per tutti, basta chiederlo al momento della prenotazione e lasciare un proprio recapito telefonico».
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venerdì, 16 maggio 2008


Inceneritore, due esposti del Pdl

Il nuovo impianto Istanza in Procura e all'Enac. Dubbi anche sulla discarica che sovrasta la zona

Corriere dell'Alto Adige 2008-05-16

Lillo: altezza oltre l'area di rispetto dell'aeroporto. Mussner: falso




L'assessore si difende: «Da parte nostra rispettati tutti gli adempimenti.
E anche la zona per i rifiuti non è stata modificata»
BOLZANO — Bufera sull'inceneritore. Enrico Lillo, presidente del quartiere Don Bosco di Forza Italia, mette sotto accusa l'impianto con due esposti presentati contemporaneamente alle Procure della repubblica di Bolzano, Verona, Venezia e Roma ed alle direzioni competenti dell'Enac, l'ente nazionale per l'aviazione civile. Nel mirino dell'esponente azzurro il camino del nuovo inceneritore, e la discarica di Castelfirmiano, che non sarebbero in linea con le norme di sicurezza previste per l'aeroporto di Bolzano. Dura la reazione dell'assessore ai lavori pubblici Florian Mussner il quale difende con forza le procedure dell'appalto: «Abbiamo rispetto tutte le norme in vigore ».
Nell'esposto inviato all'Enac ed all'autorità giudiziaria, il presidente della circoscrizione Don Bosco rileva che secondo le norme previste per l'aeroporto di Bolzano, di categoria C, « nel raggio di 2500 metri partendo dall'orizzontale interna non devono esservi ostacoli che superino di 45 metri di altezza e sia la struttura dell'impianto che l'altezza del camino eccedono». Secondo Lillo, infatti, la struttura è di 47,50 metri mentre il camino raggiunge i 60 metri. Inoltre, sempre a giudizio del coordinatore comunale di Forza Italia, anche la discarica di Castel Firmiano, a causa del riporto del materiale della collina Pasquali, si sarebbe modificata causando un ostacolo per le procedure di atterraggio. «Ricordo — aggiunge Lillo — che in occasione della costruzione della caserma dei pompieri furono modificate le altezze perché non conformi con le norme di sicurezza ».
Gelido l'assessore Florian Mussner che, nei prossimi giorni, si metterà in contatto con la direzione bolzanina dell'Enac per vedere se vi siano contro indicazioni.
«Da parte nostra escludo nella maniera più assoluta che non siano rispettati gli adempimenti previsti dalle norme di sicurezza in vigore — tuona Mussner — . Anche per quanto riguarda la collina Pasquali. È vero che l'altezza si è modificata ma solamente in alcuni punti e non crea assolutamente un ostacolo. L'appalto è stato portato avanti bene ed i nostri tecnici sono stati particolarmente attenti». Mussner è stizzito perché in questo modo non si fa altro ritardare i lavori. «Dobbiamo stare attenti. Napoli docet — aggiunge — e se vogliamo evitare questo rischio dovremmo collaborare tutti insieme e non creare difficoltà ».
Enrico Barone



Doppio esposto contro l’inceneritore
Lillo (Forza Italia): è troppo vicino all’aeroporto, bisogna spostarlo
Alto Adige 16-05-08

 BOLZANO. Forza Italia non vuole l’inceneritore. Il coordinatore comunale degli azzurri Enrico Lillo ieri ha presentato due esposti - il primo alla Procura e il secondo all’Enac - nel quale contesta la decisione di realizzare il nuovo termovalorizzatore a Bolzano Sud.
 «La costruzione dell’impianto - denuncia Lillo - contrasta con le norme di sicurezza del volo previste dall’Enac perché il camino dell’inceneritore è alto 60 metri e la struttura 47,5, quando le norme dicono che nel raggio di 2,5 chilometri dell’aeroporto non possono esserci ostacoli più alti di 45 metri. Il tutto è aggravato dal fatto che nessuna richiesta, nemmeno di solo parere, è stata inoltrata all’ente preposto ad assicurare il rispetto delle norme di sicurezza di volo, cioè l’Enac. Segnaliamo inoltre che anche la discarica di Castel Firmiano si trova nel raggio di 2.500 metri dell’aeroporto ed è quindi necessario che anche questo ostacolo venga segnalato all’Enac per poter eventualmente aggiornare le carte di aeronavigazione: in ogni caso è importante assicurare la massima sicurezza ai passeggeri che volano su Bolzano».
 In attesa di una risposta da parte della Procura e dell’Enac, Lillo spiega che «riteniamo che una struttura aeroportuale adeguata per un territorio a forte vocazione turistica sia indispensabile e quindi bisogna valutare se adeguarlo in modo da permettere il traffico di aerei più grandi, oppure se mantenere l’inceneritore nell’attuale posizione e quindi spostare l’aeroporto».
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giovedì, 15 maggio 2008


«Aeroporto da ampliare»
Alto Adige, 15 MAGGIO 2008

 BOLZANO. «A volte bisogna saper perdere, ma per le provinciali anche l’Hgv ha stilato una lista di priorità, in cima alla quale c’è l’ampliamento dell’aeroporto». Walter Meister, presidente degli albergatori altoatesini, ha incassato elegantemente la sconfitta della lobby che rappresenta sul divieto di somministrazione di alcol dopo le 2 di notte, ma ritiene che il turismo sia in ogni caso considerato meno rispetto al valore aggiunto e all’indotto che porta all’economia altoatesina. L’Hgv, che può contare su oltre 5.000 soci (di cui circa quattromila con posti letto), non ha presentato un proprio candidato per le prossime elezioni provinciali, perchè si sente degnamente rappresentata dalla maxi-lista Svp. «Penso in particolare al direttore dell’Unione commercio Dieter Steger, che la pensa esattamente come noi, ma anche agli assessori Thomas Widmann e Hans Berger e al presidente della Provincia Luis Durnwalder».
...
 L’aeroporto. «La pista va allungata dei 3-400 metri necessari per far atterrare aerei con 120 passeggeri. Solo in questo modo riusciremo a far arrivare in Italia turisti inglesi, scandinavi e del Benelux. Il turismo, per crescere, ha bisogno dell’aeroporto. Per ora nessuno se ne preoccupa, perchè le cose per il settore in Alto Adige vanno benino, con oltre 26 milioni di pernottamenti, ma appena il giro d’affari scenderà ci accorgeremo dell’inutilità di certe battaglie». Meister si riferisce anche a candidati Svp per le prossime provinciali. «C’è chi, come Rosa Thaler, ha impostato la campagna elettorale sul “no“ all’allungamento della pista dimenticando che le mele della Bassa Atesina vengono trasportate con camion ben più inquinanti dei pochi aerei che volano nei cieli altoatesini».
...
  (max)

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mercoledì, 14 maggio 2008




 Aeroporto, che fare: di’ la tua su altoadige.it

Alto Adige, 13 MAGGIO 2008



Aeroporto, che fare: di’ la tua su altoadige.it
Aeroporto, pochi passeggeri e lontananza dagli scali maggiori, Bolzano è all’94º posto su 103 province. La Camera di commercio chiede l’allungamento della pista. Ma intanto Air Alps cancella due voli per Roma. Che fare? Dillo su altoadige.it


Ecco alcune opinioni trovate nel sito altoadige.it :


inviato dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
il 14 maggio 2008 alle 10:13
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Ci piacerebbe tanto che alcuni giornalisti potessero ascoltare e garantire le molte informazioni di coloro che hanno partecipato alla mediazione aeroportuale. Gli oppositori all'ampliamento si sono preoccupati della salute degli abitanti, come molti farebbero se avessero un aeroporto a ridosso della propria casa. Vorremmo ricordare che in prossimità dell'aeroporto vi sono scuole materne, asili, scuole, e persone per bene che vogliono crescere e vivere nel territorio come la maggioranza dei cittadini. La qualità della vita si misura con vere importanti scelte.Molti dati sono stati raccolti nella mediazione, dati molto spesso trascurati dai giornalisti perchè esclusi dalla mediazione( alla faccia della trasparenza, della democrazia e della libertà di informazione), ma che possono, ancora oggi essere messi a disposizione per un possibile chiarimento utile a chi non sa o non vuole sapere. Mille caratteri sono pochi per tutto ciò. Un giornalista più sensibile potrà scrivere questa storia.




inviato da chris
il 14 maggio 2008 alle 07:05
,
L´aereoporto in se´mi lascia piuttosto indifferente, non mi disturba ma nemmeno mi serve. Ma come dice Stefano sono convinto che abbia tali limitazioni tecniche e di utenza, che mai potra´divenire economicamente interessante per alcuna compagnia. E quindi possiamo scordarci i voli low cost, ma tenerci al massimo i 4 voli per Roma foraggiati dalla provincia. E che i miei soldi vengano buttati cosi´ non mi sta affatto bene


inviato da Stefano
il 13 maggio 2008 alle 21:49
Allora...l'aviazione non è di certo un'argomento dove tutti,anche chi non sà niente del tema,si dovrebbe azzardare a trattare,in quanto è un'argomento molto ampio, difficile, e di vari aspetti,anche tecnici,che se non si conoscono,e meglio stare zitti. In questi anni ne ho sentite di tutti i colori,anche nelle varie riunioni contro l'aeroporto, dove invece di far chiarezza alla gente,se dicevano solo fesserie per far mettere la gente contro l'aeroporto. Ho sentito addirittura la gente avere paura dell'arrivo di un 737 o di aerei + grandi ancora(!!!),dopo l'ampliamento.Assurdo! ...

inviato da Alberto
il 13 maggio 2008 alle 21:03
soldi buttati,
a mio modesto parere non serve a niente l'aeroporto a Bolzano. No, mi correggo, serve solo ai nostri politici ed ai loro amici. Io conosco parecchie persone che prendono l'aereo, vanno tutti a Verona o a Monaco. Sono soldi buttati via.

inviato da Giorgio
il 13 maggio 2008 alle 18:47
Non capisco come AirAlps possa essere in difficoltà continuamente nonostante i prezzi che fa e le continue iniezioni di denaro che ha preso. Con la stessa cifra che chiede per BZ-Roma e ritorno con una Low-cost si gira per tutta Europa per giorni ! Perchè non provano solo a copiare ? Un direttore commerciale di un altro aeroporto ben avviato ha detto che Bolzano ha la stessa capacità turistica della riviera romagnola : ma quella lavora praticamente solo 4-5 mesi, contro i quasi 12 dell'Alto Adige, mentre è servita da ben 4 aeroporti ! E poi è possibile che sia in Italia che oltre confine in Austria, Germania (dove è certo che l' ambiente sia molto considerato), ecc. esistano aeroporti anche in centri relativamente piccoli (basta vedere la lista) ? Poi qualcuno mi dovrebbe spiegare il presunto inquinamento acustico prodotto da Air Alps a Salorno, quando in decollo già a Bronzolo non se ne accorge nessuno e comunque un trattore fa di sicuro più casino !

inviato da paolo bx
il 13 maggio 2008 alle 18:10
CHIUDERE!! Non c'è altro da fare!! Non avrebbero dovuto ampliarlo ed ascoltare le migliaia di voci dei cittadini che erano sin dall'inizio a sfavore dell'ammodernamento! Ogni giorno che trascorre è un giorno perso! Mi spiace solo per chi lì ci lavora e si troverà... spiazzato!



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categoria:centro attenzione permanente, aereoporto san giacomo
sabato, 10 maggio 2008

Air Alps, voli per Roma a rischio

Trasporti Perplessità da Bruxelles circa i fondi dati alla compagnia: sarebbero contro la libera concorrenza

Corriere dell'Alto Adige2008-05-10

L'Ue: contributi provinciali non a norma. Durnwalder: tutto in regola

Tranquillo l'assessore Widmann: «Regole europee rispettate Se sarà necessario pronti a fare una gara»
BOLZANO — A rischio il collegamento aereo BolzanoRoma ? Sembrerebbe di si anche se il Landeshauptmann Luis Durnwalder e l'assessore Thomas Widmann si affrettano a smentire. A far temere il peggio un intervento di Bruxelles che avrebbe bloccato i contributi concessi dalla giunta provinciale alla società Air- Alps perché contro la libera concorrenza. La delibera nel mirino risale al 28 dicembre 2007. Il contributo concesso ammonta ad un milione di euro ed è stato concesso relativamente ai voli di collegamento con Milano e con Roma.
Una contrazione nei voli Bolzano - Roma invero c'è già stata. A gennaio erano stati preventivati sei collegamenti con la Capitale per far fronte alla richiesta sempre in aumento e due voli per Milano . Da alcuni giorni i voli per Malpensa sono stati cancellati come pure i due voli aggiuntivi per Fiumicino. «Di altri tagli non siamo a conoscenza — sottolinea il direttore dello scalo di san Giacomo Mirko Kopfgüter —. L'unica comunicazione che abbiamo ricevuto da Air Alps è quella relativa alla cancellazione dei due voli aggiuntivi per Roma. Di altro non ne siamo a conoscenza ne tantomeno abbiamo sentito nulla. Per noi i voli per Roma continuano come prima al ritmo di quattro al giorno. Voli che risultano sempre tutti esauriti ».
Da Air Alps le notizie sono contrastanti. Il direttore generale Rupert Leitner sottolinea che si tratta di un collegamento a rischio ora che Alitalia è in crisi. Per la compagnia austriaca non c'è infatti alcun guadagno. «Andremo avanti sino a quando ci saranno i finanziamenti poi saremo costretti a cancellare i voli ».
Nessun problema, invece, per Durnwalder, si tratta di un problema vecchio del quale la giunta a conoscenza. «Andiamo avanti come sempre perché per noi è tutti regolare ». L'assessore ai trasporti Thomas Widmann è tranquillo: la procedura europea in materia è stata pienamente rispettata.
«Le norme di Bruxelles prevedono espressamente la possibilità di concedere contributi a compagnie di trasporto aereo a livello regionale ed è esattamente quello che abbiamo fatto. Se sarà necessario siamo pronti anche a fare una gara d'appalto. ».
Ad essere scettica è la verde Cristina Kury. Sin dal dicembre scorso gli ambientalisti avevano denunciato questa anomalia.
«Il contributo concesso con la delibera di fine anno era stato impugnato da Bruxelles tanto che Widmann aveva annunciato che i soldi stanziati sarebbero tornati a disposizione del bilancio provinciale. Quella delibera, infatti, non era stata accompagnata da nessuna gara d'appalto. Una situazione che a suo tempo avevamo già evidenziato ».
Enrico Barone





Air Alps, è a rischio il volo di linea per Roma
L’assessore: «Contributi dopo la gara d’appalto, possibile soltanto se la compagnia si ritira»
Soppressi 2 dei 6 viaggi quotidiani. Widmann: ora niente sovvenzioni, l’Ue non lo permette
Alto Adige, 10 MAGGIO 2008

 BOLZANO. A rischio i voli Air Alps sulla rotta Bolzano-Roma. Due dei sei voli giornalieri presenti nell’orario estivo dell’Abd, il secondo del mattino per la Capitale e il secondo del pomeriggio per Bolzano, sono stati cancellati dalla compagnia aerea per una paio di mesi. E intanto, l’assessore provinciale ai Trasporti precisa di non poter sostenere la flotta di Air Alps, in difficoltà dopo la cessazione dell’accordo di collaborazione con Alitalia. «Solo se Air Alps rinuncerà alla concessione della rotta, potremo bandire la gara d’appalto. Solo chi vince potrà godere di sovvenzioni».
 «Per il momento - precisa il direttore dell’aeroporto Mirko Kopfsguter - non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione riguardo alla soppressione della rotta Bolzano-Roma». All’Abd, però, è da poco giunta la comunicazione da parte di Air Alps sulla soppressione di due dei sei voli quotidiani da e per la Capitale. «Fino a quest’inverno - sottolinea Kopfsguter - i voli erano quattro. Poi, all’entrata in vigore dell’ora legale, la compagnia aveva deciso di sperimentare ulteriori due voli, passando dunque da quattro a sei». Se infatti, a detta dell’Abd, i quattro voli sono sempre strapieni, tanto che spesso si verifica l’overbooking, sei sono troppi. «Così, la compagnia ha deciso di sopprimere il secondo volo del mattino per Roma, così come il secondo volo di ritorno al pomeriggio». Il fattore di riempimento dei due voli non raggiungerebbe livelli economicamente convenienti.

 Intanto, come precisa lo stesso assessore provinciale ai Traporti, Thomas Widmann, «se Air Alps ha dei problemi, noi non possiamo farci molto. In buona parte derivano dalla crisi di Alitalia. L’accordo di collaborazione fra le due compagnie, ora come ora è terminato. E finché Alitalia non si riprende...». Inoltre, come ha precisato al quotidiano Dolomiten lo stesso amministratore della compagnia, Rupert Leitner, «sulla rotta Bolzano-Roma Air Alps accumula debiti. Quando non saremo più in grado di sostenerli, non voleremo più». Da quando è venuta meno la collaborazione con Alitalia, sempre a detta di Leitner, Air Alps deve sostenersi solo sulle proprie gambe, ed è quindi costretta a volare su rotte convenienti, su cui si possa guadagnare. «Dovremo ritirarci dalle rotte di linea dove perdiamo». E se si rinunciasse al Bolzano-Roma adesso, difficilmente Air Alps si ripresenterebbe alla gara d’appalto, che dovrebbe tenersi in conseguenza della sua rinuncia alla concessione.
 Situazione difficile, dunque. E la rinuncia a due dei sei voli giornalieri è una buona cartina di tornasole.
 La Provincia, però, al momento può fare poco. «Una delibera di giunta di dicembre - dice l’assessore Widmann - garantisce la possibilità di sovvenzionare le compagnie aeree che volano su Bolzano. Non solo sulla rotta per Roma, ma anche per Vienna, o per Francoforte. Il regolamento approvato rispetta le direttive dell’Ue, ed è stato notificato dalla stessa. Si potranno finanziare, però, solo compagnie che abbiano vinto la rispettiva gara d’appalto».
 Ma il bando di gara potrà essere pubblicato solo e soltanto dopo che Air Alps avrà rinunciato alla sua concessione. «Dopodiché - prosegue Widmann - per i voli di linea su Roma verrà indetta la gara d’appalto. Se Air Alps decidesse di presentarsi, e se dovesse vincere, potrebbe ricevere le sovvenzioni e continuare a volare. Altrimenti, a vincere sarà un’altra compagnia aerea».
 Insomma, per i voli Air Alps da e per Roma, il futuro non pare dei più rosei.




L’Abd: garantiremo il servizio
Possibile l’impiego di aeromobili da 50 passeggeri

 BOLZANO. Camera di commercio e mondo dell’economia chiedono a gran voce l’adeguamento e l’ampliamento dello scalo bolzanino. Ma, anche fosse, ci vorrebbero anni. Cosa succederà, intanto, nell’immediato futuro? La situazione è complessa. La Provincia, sulle sovvenzioni, ora può fare poco. L’Alitalia naviga in cattive acque e la collaborazione con la compagnia di bandiera è terminata. «Ma i voli per Roma rimarranno», precisa l’Abd. Mentre Air Alps starebbe pensando di acquistare nuovi vettori, non da 30, ma da 50 posti. «Perché il mercato c’è».
 Da un’indagine sui trasporti aerei, condotta dall’Istituto Tagliacarne, emerge che Bolzano si trova al 94º posto su 103 capoluoghi di provincia italiani. Colpa della ridotta importanza dello scalo bolzanino, ma anche della mancanza di altri grandi aeroporti italiani nelle vicinanze.

 Lo studio Tagliacarne è davvero impietoso: fatta 100 la media italiana sulle infrastrutture aeroportuali, Bolzano arriva appena a 17. Solo Lecce e Udine, tra le province in cui tali strutture esistono, sono messe peggio.
 Questo fino a ieri, non contando la riduzione dei voli appena decisa dalla compagnia Air Alps. Mirko Kopfsguter, direttore di Abd, sostiene però che i voli Bolzano-Roma e ritorno vanno forte. «Tanto che spesso chi viaggia incappa nell’overbooking». Il fatto è che quattro voli sono troppo pochi per le esigenze attuali, perché si riempiono in fretta. Mentre sei sono troppi, ché gli ultimi due non possono contare su un sufficiente numero di passeggeri. Kopfsguter precisa anche che si tratta di un problema difficilmente risolvibile, al momento, «perché passare da quattro a cinque voli al giorno, ossia la soluzione razionalmente più ovvia, non sarebbe economicamente sostenibile». «Uno degli aeromobili compirebbe un solo viaggio al giorno, rimanendo a terra il resto del tempo. Una compagnia non può permetterselo». Comunque sia, conclude Kopfsguter, rassicurando, «i voli saranno garantiti anche in futuro. Che sia Air Alp oppure un’altra compagnia, dal nostro punto di vista non cambia molto. Noi gestiamo un servizio pubblico, e l’unica cosa che conta è che sia garantito, non chi lo garantisce».
 Sul fatto che, «con tutta probabilità», i voli da e per la Capitale verranno gestiti ancora da Air Alps, rassicura invece Eduard Tutzer, responsabile delle operazioni di volo di Air Alps. «I quattro voli rimarranno anche in futuro. Ma con ogni probabilità funzioneranno in maniera un po’ diversa. Da mesi stiamo lavorando per mettere in servizio aerei più capienti: non più con 30 posti l’uno, ma capaci di trasportare 50 passeggeri». Così, non occorrerebbe più aumentare il numero di voli per accontentare chi oggi rimane a terra. Per i charter, magari da e per Londra, non si potrebbe, ma per i voli su Roma si può fare, anche con l’attuale pista. «Il problema dei velivoli grandi, che necessitano di piste più lunghe, è il peso del carburante. Ma per Roma ne occorre di meno, e all’aereo, più leggero, basta una pista più corta». (da.pa)

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venerdì, 09 maggio 2008


Aeroporti, Bolzano fanalino di coda in Italia
Infrastrutture, dalla Camera di commercio voti bassi anche a rete stradale e ferrovia
di Mirco Marchiodi
Alto Adige, 09 MAGGIO 2008

 BOLZANO. L’Alemagna è un progetto ormai morto e sepolto. L’ampliamento dell’aeroporto è come minimo rimandato a data da destinarsi. E per il tunnel del Brennero bisognerà aspettare almeno quindici anni. Risultato: tra le 103 province italiane, Bolzano arriva a malapena ad occupare la posizione numero 81 per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto. «La collocazione geografica dell’Alto Adige è un importante vantaggio competitivo, ma se vogliamo mantenerlo dobbiamo assolutamente migliorare la dotazione di infrastrutture», afferma la Camera di commercio. Tra le ricette proposte, accanto alla realizzazione del traforo di base si torna a chiedere con forza l’allargamento dello scalo aeroportuale di San Giacomo.
 La posizione geografica dell’Alto Adige è sempre stata considerata come uno dei grandi vantaggi competitivi della provincia. Un vantaggio però sfruttato male: «Molti imprenditori interessati al mercato italiano si lamentano perché Bolzano è troppo lontana dai grandi centri economici del Nord Italia», spiega Oswald Lechner, direttore dell’istituto di ricerca economica della Camera di commercio. È proprio l’Ire che ieri ha rilanciato la discussione analizzando i punti di debolezza dell’Alto Adige e proponendo possibili soluzioni.

 Aeroporto. È questo il vero tallone d’Achille delle infrastrutture altoatesine. «Da un’indagine dell’Istituto Tagliacarne - afferma Lechner - emerge che Bolzano si trova al 94º posto su 103 capoluoghi di provincia italiani. Colpa della ridotta importanza dello scalo bolzanino, ma anche della mancanza di altri grandi aeroporti italiani nelle vicinanze», dice Lechner. Lo studio Tagliacarne è davvero impietoso: fatta 100 la media italiana sulle infrastrutture aeroportuali italiane, Bolzano arriva appena a 17. Solo Lecce e Udine, tra le province in cui tali strutture esistono, sono messe peggio. Sono tredici i fattori presi in considerazione per la valutazione e ognuno dei 13 fattori viene considerato un punto di debolezza dello scalo bolzanino: dalle dimensioni dell’area a quelle della pista, dalle spese sostenute dai soggetti pubblici alle attività commerciali presenti, è tutto un segno meno. «Affinché l’aeroporto possa contribuire apprezzabilmente allo sviluppo economico della nostra provincia - dice Lechner - sarebbe necessario un suo ampliamento».
 Ferrovia. È il settore dove l’Alto Adige ottiene i voti migliori, anche se rispetto alla media italiana non c’è da rallegrarsi. Per quanto riguarda la rete ferroviaria, Bolzano è al 54º posto in Italia. «La ridotta lunghezza della rete e la carenza di collegamenti con treni ad alta velocità - spiega l’Ire - sono parzialmente compensate dalla buona qualità della linea, in gran parte elettrificata e a doppio binario». La soluzione, secondo l’Ire, si chiama tunnel del Brennero. «È l’unica alternativa per evitare la completa saturazione delle vie di comunicazioni esistenti e per trasferire una parte consistente del trasporto merci dalla strada alla rotaia. Un sistema orientato al futuro - avverte però l’Ire - va oltre la mera infrastruttura. Affinché i processi organizzativi e logistici funzionino in maniera efficiente è necessaria la costituzione di una società di gestione transnazionale, responsabile per il trasporto merci sull’intera tratta da Monaco a Verona».
 Strade. Qui la differenza rispetto al resto d’Italia torna a farsi più forte. L’indice di dotazione della rete stradale altoatesina è pari all’83% di quello nazionale e colloca la Provincia di Bolzano al 64º posto. In questo caso però il cattivo risultato è determinato da fattori geologici: visto che quello altoatesino è un territorio di montagna, è più difficile costruire strade rispetto a città di pianura. Resta il fatto che l’A22 è ormai satura: attraverso il passo del Brennero transitano circa 50 milioni di tonnellate di merci all’anno e per tre quarti questo avviene sulla strada. Anche in questo caso, la soluzione indicata dall’Ire è l’Eurotunnel.






Trasporti a Bolzano Unioncamere boccia le infrastrutture

Lo studio L'Alto Adige non brilla

Corriere dell'Alto Adige  2008-05-09

BOLZANO — L'ultimo rapporto di Unioncamere e Istituto Tagliacarne sulla dotazione di infrastrutture evidenzia un certo deficit dell'Alto Adige che si colloca all'81esimo posto tra le 103 province italiane, con un indice di dotazione infrastrutturale di trasporto pari al 63,6% della media nazionale. Lo fa sapere una nota dell'Ire, l'Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano.
L'Alto Adige ottiene punteggi bassi o medio-bassi per tutte tre le tipologie di infrastrutture di trasporto esaminate: aeroporti, strada e ferrovia. Il risultato migliore riguarda la ferrovia, che vede l'Alto Adige al 54esimo posto in Italia, con un indice di dotazione pari al 90,8% della media nazionale. In questo caso, la ridotta lunghezza della rete e la carenza di collegamenti con treni ad alta velocità sono parzialmente compensate dalla buona qualità della linea, in gran parte elettrificata e a doppio binario. Il deficit è maggiore per quanto riguarda l'indice di dotazione della rete stradale, che si attesta all'83,1% della media nazionale e colloca l'Alto Adige al 64esimo posto. Infine, l'indice relativo alle infrastrutture aeroportuali (17%) vede l'Alto Adige addirittura al 94esimo posto, per effetto sia della ridotta importanza dello scalo di Bolzano, sia della mancanza di altri aeroporti italiani nelle vicinanze.
Dal punto di vista dei collegamenti internazionali la collocazione geografica dell'Alto Adige rappresenta un importante vantaggio competitivo. Tuttavia, il confronto nazionale mostra che la provincia di Bolzano — commenta l'Ire — non brilla in termini di infrastrutture di trasporto.
La sfida per il futuro sarà perciò di mantenere questo vantaggio competitivo, scegliendo allo stesso tempo soluzioni ecocompatibili. Questo perchè una buona accessibilità rappresenta un requisito indispensabile per lo sviluppo economico di qualunque regione. La collocazione geografica dell'Alto Adige al confine con l'Austria è considerata un vantaggio dal punto di vista dei collegamenti internazionali, ma molti imprenditori interessati al mercato nazionale ritengono che la provincia sia troppo lontana dai principali centri economici del Nord Italia. A ciò si aggiunge che, a causa della conformazione montana del territorio, la rete ferroviaria e soprattutto stradale non soddisfano completamente le esigenze delle imprese.
A22

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domenica, 27 aprile 2008




Air Alps, atterraggio difficile
Richiesta la procedura d’emergenza a 30 secondi dall’arrivo all’aeroporto di Bolzano
Sarà trascritta la conversazione pilota-torre di controllo
DOMENICA, 27 APRILE 2008

  BOLZANO. Air Alps minimizza, il direttore dell’Abd ritiene sia stato «un errore di valutazione del secondo pilota», mentre il responsabile della torre di controllo dell’aeroporto di Bolzano ammette che «è stata richiesta la procedura d’emergenza». L’episodio a cui si riferiscono è accaduto mercoledì sul Dornier 328, partito poco prima delle 10 da Roma e atterrato alle 11 all’aeroporto Baracca di San Giacomo. «Una trentina di secondi prima dell’atterraggio - spiega Mirko Kopfsguter, direttore dell’Abd - la pilota, su indicazione del suo assistente (uomo), ha segnalato alla torre di controllo un calo di potenza al motore ed ha richiesto l’intervento dei pompieri. A quel punto non c’era nemmeno il tempo di scaricare metà della botte con la schiuma: il protocollo prevede, infatti, 3 minuti. L’atterraggio, poi, è stato normalissimo ed i passeggeri a bordo non si sono accorti di nulla. Personalmente ritengo si possa essere accesa una spia, con una sopravvalutazione del rischio da parte del secondo pilota. Ho chiesto ieri lumi al capo-servizio dell’Abd e mi ha confermato che non è accaduto nulla di speciale». Antonio Brandi, responsabile della torre di controllo, conferma l’accaduto: «Ho segnalato l’attivazione della procedura d’emergenza all’Enav e all’Ansv, l’autorità nazionale per la sicurezza del volo. Lunedì sentirò le conversazioni tra la cabina di pilotaggio e la torre di controllo. A bordo c’erano 6 passeggeri». L’aereo, prima di tornare a volare, dovrà avere il benestare dell’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile. Eduard Tutzer, direttore delle operazioni di volo di Air Alps, è di altro avviso: «Non è stato un problema ai motori e tantomeno una cosa seria. Lunedì, in ogni caso, parlerò con pilota e meccanici. I freni, che sono in carbonio, forse si sono surriscaldati». L’Enac potrebbe chiedere le trascrizioni della conversazione con la torre di controllo e aprire un’indagine.
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sabato, 26 aprile 2008




AEROPORTO Protesta inascoltata

Corriere dell'Alto Adige 2008-04-26


AEROPORTO
Protesta inascoltata
Vorremmo replicare all'affermazione del presidente della Provincia, Durnwalder, che sostiene oggi che l'aeroporto sia una struttura di pubblica utilità pari alle stazioni, le ferrovie, le piscine e le strutture sportive, ricordandogli che in occasione del primo ampliamento nel 1997 era di opinione completamente differente.
Su una pubblicazione realizzata dalla stessa giunta provinciale ha dichiarato che la struttura sarebbe stata redditizia: «Wirtschaftlichkeit und Nutzen sind gegeben» (vedi Information der Sudtiroler Landesregierung distribuito alla popolazione e scaricabile in formato Pdf a questo indirizzo http://www.noaereibz. it/doc/Flugplatz_angeschmi ert.pdf).
In quella occasione 35mila cittadine e cittadini si erano espressi contro l'ampliamento apportando chiare motivazioni non solo ambientali ma anche economiche.
Queste persone non sono state ascoltate, ed oggi dopo un decennio di perdite, la Procura contabile presenta finalmente il conto. La stessa persona che nel 1997 si è assunta la responsabilità politica delle scelte fatte, ora attacca la magistratura affrettandosi ad affermare il principio di equivalenza del deficit di un servizio aeroportuale (elitario) a quello delle ferrovie, delle piscine e dei campi sportivi, negando le sue stesse affermazioni.
Oltretutto un anno fa 28mila cittadine e cittadini hanno chiesto di poter decidere sul finanziamento pubblico della struttura tramite un referendum che si terrà presumibilmente nella primavera del 2009.
Solo così sarà possibile evitare che parte delle nostre tasse vengano utilizzate per sanare i deficit di una struttura ad alto impatto ambientale che non riuscirebbe ad andare in attivo nemmeno se si allungasse la pista, come diverse analisi non ultima quella della Deutschebank dimostrano.
Pare però non si intenda tener conto delle 28mila firme proseguendo con ulteriori investimenti e prendendo addirittura accordi di partecipazione con la Provincia di Trento.
Alessandro Cosi,
Comitato ambiente e salute BOLZANO

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giovedì, 24 aprile 2008




una cattiva gestione. Per poter funzionare correttamente l’aeroporto di Bolzano deve essere completato. ...
Alto Adige 24 APRILE 2008

una cattiva gestione. Per poter funzionare correttamente l’aeroporto di Bolzano deve essere completato. Scarseggiano ancore alcune infrastrutture a terra, la pista deve essere ancora allungata di almeno altri 250 metri per permettere ad aerei di capacità economicamente più conveniente da 50 - 70 passeggeri di atterrare, tenuto conto che tecnicamente metà della pista serve solo per la sicurezza.
 Un aeroporto commerciale deve essere provvisto anche di un sistema di avvicinamento strumentale chiamato ILS (Instrument Landing System) per funzionare normalmente. l’ILS è, e rimane, uno strumento necessario in condizioni di tempo di scarsa visibilità in quanto offre “il cono di avvicinamento” un po’ come sarebbe una rampa di uscita da un’autostrada. La mancanza di queste infrastrutture causa un uso limitato dell’aeroporto perché può essere usato solo per pochi voli giornalieri con aerei di capacità limitata a 30 posti, con inoltre l’incertezza di poter partire o ritornare in quanto l’aereo non può atterrare in sicurezza se la visibilità non è perfetta e questo porta a prezzi fuori mercato. La conseguenza di queste mancanze porta inevitabilmente ad una gestione passiva.
 La Provincia è peraltro un modello di gestione perfetta per tutte le altre province d’Italia. E ora l’Alto Adige esporta cultura nel mondo come è stato il caso della promozione della “Casa Clima”, come il successo della fiera di Bolzano o i numerosi eventi culturali e l’esemplare ospitalità nelle zone dolomitiche. L’aeroporto è una delle infrastrutture necessarie ad uno sviluppo armonico della nostra economia. Il traffico su strada e sulle autostrade è aumentato smisuratamente negli ultimi 10 -15 anni, le ferrovie dovrebbero esser in grado di gestire il traffico commerciale invece di avere le maggior parte del traffico merci ad intasare le autostrade che sappiamo non saranno più in grado di reggere la crescente mole di traffico. Il traffico merci si svolge ancor’oggi in massima parte su gomma. I passeggeri e le merci che si spostano da una città all’altra sono sempre gli stessi, cambia solo il mezzo di trasporto che viene scelto! Se i passeggeri usassero l’aereo non userebbero l’automobile o il treno. Il traffico aereo dunque non aumenta il traffico ma al contrario riduce quello su gomma. Un aereo medio che porta 100 - 130 persone e toglie dal traffico stradale mediamente 75 -100 autoveicoli. Se il traffico aereo viene usato di più i prezzi calerebbero drasticamente rendendo l’opzione senz’altro accettabile. Se si paragona l’automobile all’aereo ci si rende conto che un aereo commerciale produce un inquinamento acustico minore al suo passaggio che dura solo pochi secondi con un livello di decibel tollerabilissimo, mentre un’automobile inquina acusticamente giorno e notte per tutto il suo percorso e quelli che vivono vicino ad una strada o all’autostrada ne sanno qualcosa. Il treno peraltro, contrariamente a quanto comunemente si crede non solo inquina acusticamente ad alto volume giorno e notte lungo tutto il suo percorso, ma inquina anche l’ambiente più di quanto si possa credere in quanto consuma una sproporzionata quantità di energia elettrica. Mentre l’aeroplano nel mondo è statisticamente responsabile solo per del 2% dell’inquinamento totale. Il mezzo aereo riduce e non aumenta il traffico terrestre ed inoltre è il mezzo più sicuro.
 Oggigiorno l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro, più veloce e più affidabile ed anche questo è un motivo per favorire questo mezzo rispetto agli altri mezzi di comunicazione.
Enrico Giovanardi *primo presidente di Airport Bolzano-Bozen ABB
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martedì, 22 aprile 2008



Corte dei conti, bufera sulle contestazioni

I costi dell'aeroporto Il Landeshauptmann: «Lo scalo è un servizio pubblico come la ferrovia, ricapitalizzare era doveroso»

Corriere dell'Alto Adige 2008-04-22
Durnwalder: i giudici non facciano politica. I Verdi : Abd, scelte fallimentari

«La Sta ha eseguito la volontà della giunta Per avere conti in pari ci vorrebbero più voli ma la gente si oppone»
BOLZANO — Durnwalder difende l'operato di Sta e Provincia dai rilievi della Corte dei Conti, i Verdi attaccano: «L'Abd è un pozzo senza fondo.
È dibattito aperto sull'iniziativa della Corte dei conti, che sta indagando sui conti della holding Sta e sull'intervento della giunta provinciale per ripianare il deficit gestionale dell'Abd, la società di gestione dell'aeroporto.
Il Landeshauptmann, Luis Durnwalder, che ne ha parlato ieri alla giunta, rinuncia ad entrare nel merito dell'iniziativa della Corte dei Conti, ma stigmatizza quella che definisce una invasione di campo: «La Corte fa bene a controllare l'attività sugli enti pubblici ma dovrebbe astenersi dal prendere decisioni di carattere politico. Non conosco nei dettagli la vicenda perché non ho visto ancora nulla di ufficiale ma, secondo le notizie trapelate, non è giustificato chieder conto di una decisione politica della giunta, ne fare riferimento agli organismi operativi dello Sta che sono chiamati a tradurre concretamente le direttive dell'ente pubblico. D'altronde, un'attività di servizio pubblico non necessariamente deve avere un bilancio in pareggio, altrimenti cosa dovrebbe fare la Corte per una società come Alitalia? La via scelta dalla giunta provinciale di erogare contributi alla holding Sta, azionista di maggioranza di Abd, in pratica non è altro che la riproposizione di quanto avviene con altre forme di trasporto pubblico come la ferrovia della val Venosta ».
«Per coprire il deficit — aggiunge il presidente — servirebbero molti più voli che oggi non è possibile programmare proprio in virtù di una decisione politica che ha preso atto della contrarietà della popolazione verso uno scalo di grandi dimensioni».
A giudizio di Cristina Kury, consigliera provinciale dei Verdi, che già tre mesi aveva presentato un disegno di legge per bloccare i finanziamenti pubblici alla struttura aeroportuale, l'intervento della magistratura contabile è più che legittimo. «Non c'è nessuna intromissione nelle questioni di carattere politico — dice — piuttosto una verifica delle modalità di spesa dei soldi pubblici. Il paragone sull'equiparazione dell'aeroporto ad altri sistemi di servizio pubblico non regge. Lo scalo deve essere considerato un'azienda privata a tutti gli effetti e non può ne tantomeno deve essere paragonato alla ferrovia della val Venosta. Non si deve assolutamente tollerare che i finanziamenti provinciali servano per colmare il deficit di gestione».
Il finanziamento pubblico, secondo la Kury, deve essere utilizzato per la realizzazione di investimenti produttivi. «Le linee guida sul finanziamento pubblico della comunità europea, tra l'altro, lo prevedono espressamente, ma lo limitano solamente ad un investimento iniziale, a patto però che sia finalizzato a far acquisire utili alla società. E questo non è il caso dell'aeroporto, che senza il finanziamento provinciale difficilmente avrebbe chiuso i bilanci in pareggio. Si tratta, insomma, del solito giochino per coprire le spese di gestione. Si aumenta il capitale sociale che poi si utilizza per ripianare il deficit».
Secondo Kury, l'intervento della Corte dei Conti non rappresenta alcuna ingerenza «ma solamente la difesa del principio della legittimità di spesa dei soldi pubblici». E anche l'accostamento evocato dal presidente della giunta provinciale sul sostegno dato dal governo alla compagnia di bandiera Alitalia non regge. «Anche sull'Alitalia sono state denunciate problematiche. La Corte dei conti probabilmente avrà visto le nostre numerose interrogazioni e le cifre da noi rese note».
Una linea, quella di Kury, condivisa anche dai colleghi di partito Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba, che in una dichiarazione congiunta sottolineano come «non si possa paragonare la struttura dell'aeroporto ad un servizio pubblico. Non si può intendere come un dovere l'aumento di capitale di Abd alla stregua di altri servizi pubblici, come ospedali e ferrovie, perché l'aeroporto è una società di capitali».
Enrico Barone
Nell'hangar Un velivolo Air Alps a San Giacomo



Il presidente frena la Corte dei Conti: «Richiesta danni ingiustificata»
Sta, Provincia all’attacco
Durnwalder duro: la politica la facciamo noi
Alto Adige, 22 APRILE 2008
 BOLZANO. Del caso Sta ieri se n’è occupata la giunta provinciale: «La Corte dei Conti ha il diritto di fare i controlli, ma non di interferire nelle decisioni politiche. E sull’aeroporto la decisione di mantenere la struttura, anche se in deficit, è assolutamente politica», tuona Luis Durnwalder. Il presidente mette in guardia la Corte dei Conti: «Non è giustificato dare la responsabilità di aver aderito all’aumento del capitale agli amministratori della Sta. Loro hanno solo messo in atto la decisione che ha preso la politica, facendo in pieno il loro dovere». Insomma, è un vero scontro istituzionale tra Provincia e magistratura contabile. Durnwalder rende ancora più chiaro il concetto: «Le strutture di trasporto provinciali sono praticamente tutte in perdita. Abbiamo deciso di non ampliare l’aeroporto e di non aumentare il numero dei voli, e così facendo sapevamo che il pareggio non sarebbe stato raggiungibile. Ma l’aeroporto è una struttura fondamentale per il territorio, che intendiamo mantenere anche in futuro».
 In difesa della Corte dei Conti arrivano però gli interventi dei Verdi e dell’Union für Südtirol: «La magistratura contabile - affermano i consiglieri provinciali Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss - va elogiata, non criticata. Confrontare l’aeroporto con strutture che sono realmente pubbliche come la ferrovia, non è giusto. L’Abd è una società privata, e inoltre il servizio che presta non è un servizio pubblico indispensabile». Sulla stessa linea anche il leader dell’Union Andreas Pöder: «I deficit annuali dell’aeroporto sono sempre stati coperti con i soldi dei contribuenti. Benissimo ha fatto la Corte dei Conti ad intervenire confermando le critiche a questa struttura».
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lunedì, 21 aprile 2008
La Sta replica duramente alla Procura contabile: abbiamo rispettato la legge

L'inchiesta Gestione dell'Abd, contestato l'aumento di capitale della società aeroportuale. I vertici societari reagiscono

«Corte dei Conti, atto di inaudito arbitrio»

Corriere dell'Alto Adige 2008-04-20

Scalo Contestate le spese pubbliche per l'aeroporto bolzanino BOLZANO — La Corte dei Conti ha recapitato un invito a dedurre al cda di Sta, la società della Provincia che gestisce il pubblico trasporto, contestando la legittimità dell'aumento di capitale nell'Abd eseguito nel 2006. A carico dei membri del consiglio di amministrazione della Sta è stato disposto inoltre un sequestro conservativo di beni per l'ammontare di 3,5 milioni di euro.
La Sta (Strutture Trasporto Alto Adige) è accusata dal procuratore della Corte dei Conti di un danno erariale stimato in 3,7 milioni di euro per avere ricapitalizzato Abd, nonostante il fatto che quest'ultima non fosse in grado di raggiungere il pareggio di bilancio.
Pronta la replica della società Sta, che ha diffuso ieri una nota firmata dal presidente del cda, l'avvocato Dieter Schramm, e il presidente del collegio sindacale, il commercialista Heinz Peter Hager. La Procura chiede ai componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale della Sta il pagamento degli importi corrispondenti di circa 4 miliondi di euro con la motivazione che la gestione dell'aeroporto non avrebbe in seguito raggiunto il pareggio. Schramm e Hager, al riguardo, precisano: «La Sta è una società il cui capitale sociale è detenuto per intero dalla Provincia Autonoma di Bolzano ed esegue sulla base delle decisioni politiche della giunta provinciale la realizzazione e la gestione di infrastrutture di trasporto pubblico. Tutti gli aumenti di capitale sociale sottoscritti da Sta nell'aeroporto di Bolzano sono stati adottati in conformità alla legge ed in corretta e scrupolosa attuazione degli obiettivi fissati dalla giunta provinciale al fine di soddisfare le esigenze di mobilità della popolazione altoatesina anche mediante una infrastruttura aeroportuale ». Un chiarimento netto, seguito da un'altra, lunga, serie di precisazioni: «È ampiamente noto — scrivono i rappresentanti del cda — che le strutture per il trasporto pubblico, sia su ferro che su gomma,
Il sequestro
Sono stati requisiti in via conservativa beni per un ammontare pari al presunto «debito»
marittimo o aereo, in tutto il mondo non realizzano, perlomeno nella fase di avvio, un pareggio dei conti. In tale contesto non è concepibile ravvisare per gli organi sociali un obbligo giuridico ad interrompere la concessione di risorse finanziarie, con la conseguenza di dover chiudere l'aeroporto di Bolzano. Seguendo la logica della Procura della Corte dei Conti — aggiungono Schramm e Hager — ogni decisione sulla realizzazione e sul finanziamento di infrastrutture e servizi pubblici finanziariamente non autosufficienti verrebbe sottratta alla giunta provinciale istituzionalmente a ciò competente per essere devoluta all'autorità giudiziaria, in palese violazione di principi basilari dell'ordinamento giuridico».
Nel comunicato stampa, che per la sua accuratezza sembra anticipare ampiamente la linea difensiva della Sta, si aggiunge:
La difesa
Il presidente del cda: «Si è evitato che lo scalo di San Giacomo chiudesse l'attività» «L'aumento di capitale del 2006 è stato attuato sulla base di precisi obblighi del diritto societario la cui alternativa consisteva nello scioglimento della società aeroportuale. Questo avrebbe comportato la chiusura dell'aeroporto e di conseguenza la perdita di tutti gli investimenti eseguiti fino al 2006 che ammontavano allora a decine di milioni di euro. In tal modo sarebbe stato arrecato alla collettività un danno pari ad un multiplo dell'importo messo a disposizione della giunta provinciale per il contestato aumento del capitale sociale dell'aeroporto di Bolzano». Il presidente del cda e quello del collegio sindacale della società — che hanno nominato come difensori gli avvocati Christoph Baur, Karl Zeller, Herald Gamper e Stefano Ascioni — concludono: «Gli amministratori ed i sindaci della Sta hanno espletato il loro incarico in conformità alle disposizioni di legge, con diligenza e professionalità, e contestano decisamente ogni addebito a loro mosso. Il sequestro conservativo del patrimonio privato degli amministratori della Sta viene considerato come un atto di inaudito arbitrio ».
L. R.



Caso Sta, Durnwalder va all’attacco: «Dopo l’aeroporto, toccherà all’Alitalia»
«Indagine incredibile: così si blocca tutto»
Alto Adige, 20 APRILE 2008
di Antonella Mattioli

 BOLZANO. «Di questo passo blocchiamo tutto: treni, autobus, piscine, terme. Perché sono servizi pubblici in perdita e non potranno mai raggiungere il pareggio, a meno di non aumentare di cento volte le tariffe. Cosa a dir poco impensabile». Il presidente della Provincia Luis Durnwalder non ha ancora letto gli atti dell’ultima inchiesta aperta dalla Corte dei conti: attende la relazione che l’assessore ai trasporti Thomas Widmann farà nella riunione di domani della giunta. Ma dopo l’università si annuncia un nuovo scontro, stavolta sull’aeroporto, tra Provincia e Corte dei conti. Intanto il cda della Sta, azionista di maggioranza dell’Abd (aeroporto), va all’attacco e in una nota parla di “atto di inaudito arbitrio”.
 L’accusa. Al centro dell’inchiesta c’è la Sta, holding provinciale dei trasporti e azionista di maggioranza dell’Abd, la società che gestisce l’aeroporto. Sotto accusa in particolare il cda (Dieter Schramm, presidente; Domenico Ardolino e Josef Negri consiglieri) e i componenti del collegio sindacale della Sta (Heinz Peter Hager, presidente; e gli altri due sindaci Erwin Kiem e Giuliano Righi). Alla Sta la Corte dei conti contesta di aver investito fondi provinciali nell’Abd, ben sapendo che la società non avrebbe mai raggiunto il pareggio. Ciò avrebbe causato un danno all’erario di 3,7 milioni di euro. Somma che i membri del cda rischiano di pagare di tasca propria: per questo sono stati posti sotto sequestro conservativo beni immobili di proprietà di Schramm, Ardolino, Negri.

 Precedente pericoloso. «Non posso credere - commenta il presidente Durnwalder - che l’inchiesta della Corte dei conti contesti il fatto che noi finanziamo un servizio come l’aeroporto, perché essendo in deficit, causeremmo un danno all’erario. Spero ci sia qualcos’altro, altrimenti siamo all’assurdo».
 L’inchiesta preoccupa, perché crea un precedente pericoloso: sia per gli amministratori pubblici che per chi siede nei cda delle società.
 «Se il principio - prosegue Durnwalder - è quello che non possiamo finanziare una società che offre un servizio pubblico, perché è inevitabilmente in perdita, dobbiamo bloccare tutto».
 Durnwalder fa alcuni esempi: «La ferrovia della Val Venosta ha un deficit di 4-5 milioni di euro; per aggiornare la rete ferroviaria si sono spesi una quarantina di milioni di euro. Entrambe - lo sappiamo benissimo - non potranno mai avere un bilancio in pareggio. Ed è proprio per questo che è l’ente pubblico a dover garantire servizi come ferrovia, autobus, piscine, terme. Si accolla il deficit, perché per andare in pareggio bisognerebbe aumentare di cento volte i biglietti. Con questa logica si dovrebbero chiedere i danni anche ai ministri che, nel corso degli anni, hanno finanziato l’Alitalia, regolarmente in perdita».
 Invasione di campo. «La Corte dei conti - contesta l’assessore ai trasporti Thomas Widmann - deve verificare la legittimità degli atti della pubblica amministrazione, ma non può contestare scelte che sono politiche. Non rientra nelle sue competenze. È chiaro che l’aeroporto è in perdita, ma la Provincia ha deciso che si tratta di un servizio importante e quindi va garantito. Come fa con tanti altri servizi. Di questo passo, nel giro di poco, non si potranno più finanziare neppure ospedali e case di riposo, visto che i bilanci non raggiungono il pareggio».
 Atto inaudito. Il presidente del cda della Sta Schramm e il presidente del collegio sindacale Hager, in una nota che pubblichiamo a fianco, respingono ogni addebito e difendono l’operato del consiglio d’amministrazione.
 «Tutti gli aumenti di capitale sottoscritti da Sta nell’aeroporto sono stati adottati in conformità alla legge e in scrupolosa attuazione degli obiettivi fissati dalla Provincia per soddisfare le esigenze di mobilità della popolazione altoatesina anche mediante una infrastruttura aeroportuale».
 Quindi l’affondo sul sequestro conservativo dei beni immobili di proprietà dei membri del cda: «È un atto di inaudito arbitrio». I membri del cda annunciano, a loro volta, una richiesta di risarcimento danni.






«Atto di inaudito arbitrio»
Il presidente Schramm contesta il sequestro dei beni
 
 Se non si approvava l’aumento di capitale l’aeroporto avrebbe chiuso: ciò avrebbe comportato la perdita degli investimenti fatti

 BOLZANO. Respingono, nella lettera che pubblichiamo di seguito, le accuse e passano al contrattacco Dieter Schramm, presidente del cda della Sta, e Heinz Peter Hager, presidente del collegio sindacale.
 «La Procura regionale di Bolzano della Corte dei Conti contesta la legittimità dell’aumento di capitale eseguito nel 2006 dalla Sta (Strutture Trasporto Alto Adige) nella società aeroportuale di Bolzano Abd, e chiede ai componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale della Sta il pagamento degli importi corrispondenti di circa 4 milioni di euro con la motivazione che la gestione dell’aeroporto non avrebbe in seguito raggiunto il pareggio.
 A carico dei membri del consiglio di amministrazione della Sta è stato disposto inoltre un sequestro conservativo di beni per l’ammontare di 3,5 milioni.
 In merito si constata quanto segue:
 1. La Sta è una società il cui capitale sociale è detenuto per intero dalla Provincia. La Sta esegue sulla base delle decisioni politiche della giunta la realizzazione e la gestione di infrastrutture di trasporto pubblico.
 2. Tutti gli aumenti di capitale sociale sottoscritti da Sta nell’aeroporto di Bolzano sono stati adottati in conformità alla legge ed in corretta e scrupolosa attuazione degli obiettivi fissati dalla giunta provinciale al fine di soddisfare le esigenze di mobilità della popolazione altoatesina anche mediante una infrastruttura aeroportuale.
 3. É ampiamente noto che le strutture per il trasporto pubblico, sia su ferro che su gomma, marittimo o aereo, in tutto il mondo non realizzano, perlomeno nella fase di avvio, un pareggio dei conti. In tale contesto non è concepibile ravvisare per gli organi sociali un obbligo giuridico ad interrompere la concessione di risorse finanziarie, con la conseguenza di dover chiudere l‘aeroporto di Bolzano.
 4. Seguendo la logica della Procura presso la Corte dei Conti ogni decisione sulla realizzazione e sul finanziamento di infrastrutture e servizi pubblici finanziariamente non autosufficienti verrebbe sottratta alla giunta provinciale istituzionalmente a ció competente, per essere devoluta all’autoritá giudiziaria, in palese violazione di principi basilari dell’ordinamento giuridico.
 5. L’aumento di capitale del 2006 è stato attuato sulla base di precisi obblighi del diritto societario la cui alternativa consisteva nello scioglimento della società aeroportuale.
 Questo avrebbe comportato la chiusura dell’aeroporto e di conseguenza la perdita di tutti gli investimenti eseguiti fino al 2006 che ammontavano allora a decine di milioni di euro. In tal modo sarebbe stato arrecato alla collettività un danno pari ad un multiplo dell’importo messo a disposizione della giunta provinciale per il contestato aumento del capitale sociale dell’aeroporto di Bolzano.
6.Gli amministratori ed i sindaci della Sta hanno espletato il loro incarico in conformità alle disposizioni di legge e con diligenza e professionalità. Essi contestano decisamente ogni addebito a loro mosso.
 7. Il sequestro conservativo del patrimonio privato degli amministratori della Sta viene considerato come un atto di inaudito arbitrio.
 8. Gli avvocati Christoph Baur, Karl Zeller, Herald Gamper e Stefano Ascioni sono stati incaricati a tutelare i diritti dei consiglieri e sindaci, compreso il risarcimento dei danni ad essi derivati.


Il consigliere Margheri
«Le critiche del consiglio erano fondate»

 BOLZANO. «I rilievi della Corte dei Conti relativi alla gestione dell’aeroporto di Bolzano - dice una nota del consigliere Guido Margheri (Sd) - dimostrano quanto fossero fondate le critiche del consiglio comunale di Bolzano al piano di sviluppo aeroportuale di Abd. Siamo di fronte ad una gestione deficitaria condizionata da obiettivi politici e di immagine anzichè da corrette valutazioni economiche. Non a caso non si è riusciti a costruire nessuna significativa sinergia con gli aeroporti del nord est».


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lunedì, 21 aprile 2008




«Bisogna allungare la pista»
Baumgartner difende la Sta e spiega il deficit di Abd
Alto Adige, 20 APRILE 2008

 BOLZANO. «Non capisco sinceramente perché si chieda agli amministratori della Sta di pagare di tasca propria per un presunto danno all’erario: loro si sono limitati ad attuare le decisioni prese dalla Provincia. Non hanno alcuna responsabilità». Thomas Baumgartner, ex presidente dell’Abd, la società che gestisce l’aeroporto, difende gli amministratori e il collegio dei sindaci della Sta, holding provinciale dei trasporti e azionista di maggioranza dell’Abd.
 A dicembre l’imprenditore bolzanino ha gettato la spugna e si è dimesso. Motivo? La Provincia ha deciso di non allungare la pista dell’aeroporto come invece richiedeva il piano presentato dalla società.
 «L’Abd è in deficit - spiega Baumgartner - perché non si allunga la pista e ciò comporta che qui possono atterrare solo piccoli velivoli. Così ha deciso la Provincia dopo la consultazione della popolazione. A questo punto restano due possibilità: chiudere o continuare così. La popolazione non vuole la chiusura della struttura. Quindi c’è un’unica strada: continuare così. Ciò ovviamente comporta che la Provincia intervenga per ripianare il deficit».
 La pista dunque non si tocca, ma verranno realizzati gli hangar: «Stiamo predisponendo i progetti», assicura il presidente della Provincia Luis Durnwalder.
 Gli hangar consentiranno di ottenere dei risparmi, in quanto gli aerei dell’Air Alps la sera non dovranno tornare ad Innscbruck per i controlli quotidiani sulle apparecchiature. Ciò dovrebbe evitare anche la cancellazione dei voli in caso di maltempo in Austria. Ma non sarà comunque sufficiente per ripianare i debiti della società che gestisce l’aeroporto.
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lunedì, 21 aprile 2008




Pochi affari tra treni e aerei
CHE COSA È LA «STA»
La Provincia nel 2007 ha dovuto investire 8 milioni
La società gestisce anche la ferrovia della Venosta
Alto Adige, 19 APRILE 2008

 BOLZANO. «Sta spa». È questo il nome della società che gestisce buona parte delle strutture di trasporto in Alto Adige. La Provincia, che ne è socio unico, l’ha voluta per la gestione del patrimonio immobiliare e infrastrutturale dei trasporti, e la sua attività non ha finora prodotto utili. Al contrario, ma va detto che la Provincia ha sempre avuto una linea chiara in merito: non conta il guadagno, ma il servizio offerto. È stata questa la filosofia della ferrovia della Venosta, il modernissimo treno che collega Merano a Malles e che è il fiore all’occhiello dei trasporti provinciali altoatesini. Molto utilizzato e con grande soddisfazione degli utenti, però in costante perdita.
 In costante perdita è anche l’Abd, di cui la Sta detiene la quasi totalità delle azioni. Nel patrimonio della società ci sono anche altre strutture, come gli edifici delle funivie del Renon (attualmente in ristrutturazione) e di San Genesio, della funicolare della Mendola, del trenino del Renon, delle singole stazioni ferroviarie lungo la Merano-Malles. E oltre alle strutture, ci sono altre partecipazioni: la Sba dedicata al trasporto ferroviario e la Statour, che come oggetto sociale ha quella delle agenzie di viaggio.
 Per ora per la Provincia non è stato un grande affare. Questa la replica dell’assessore ai trasporti Thomas Widmann ad una recente interrogazione dei Verdi: «In considerazione del riporto di perdite del 2005 pari a 7.227.195 euro e del risultato semestrale negativo del 2006, nel 2006 si è provveduto ad una riduzione del capitale da 20,48 milioni a 11,77 milioni di euro. Il 13 agosto 2007 la giunta provinciale ha approvato un aumento di capitale di 8 milioni di euro, affinché la società potesse svolgere i servizi di interesse pubblico, soprattutto in merito alla realizzazione e amministrazione delle infrastrutture e del trasporto pubblico». E così, dallo scorso agosto il capitale sociale è stato portato a 19,77 milioni.
 Nello statuto della società è previsto che il numero dei membri del cda deve essere compreso tra 3 e 7. La Provincia ha deciso di optare per il numero minimo. Il presidente è Dieter Schramm, avvocato di Brunico esperto di diritto amministrativo e uomo di fiducia di Durnwalder. A completare il consiglio di amministrazione ci sono il vicepresidente Domenico Ardolino, ingegnere bolzanino, e Josef Negri, segretario del collegio edile all’interno di Assoimprenditori. Il cda è stato nominato il 12 luglio del 2004, questi i compensi: 36.404 euro annui per Schramm, quasi ventimila per Ardolino e poco più di novemila per Negri. Il collegio dei sindaci della società, che ha sede in via Conciapelli, è invece costituito da Heinz Peter Hager, Erwin Kiem e Giuliano Righi. Tutti loro sono stati adesso chiamati in causa dalla Corte dei Conti per aver aderito ai tre aumenti di capitale deliberati per l’Abd: se sarà confermata la linea accusatoria della Procura contabile dovranno restituire, ognuno per la parte di sua competenza, i quasi 3,7 milioni di euro di perdite accumulati tra il 2006 e il 2007 dall’Abd. (mi.m.)
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lunedì, 21 aprile 2008




«Aeroporto in perdita, danno erariale»
La Corte dei Conti chiede agli amministratori della Sta un rimborso di 3,7 milioni
L’accusa: usati fondi pubblici per una società incapace di garantire il pareggio finanziario
Alto Adige, 19 APRILE 2008
MIRCO MARCHIODI



 BOLZANO. Dopo Comune e università, la Corte dei Conti mette nel mirino la Sta, holding provinciale dei trasporti e azionista di maggioranza dell’Abd, la società che gestisce l’aeroporto: «L’aver investito in questa struttura si è tradotto in un danno erariale di 3,7 milioni».
 La Procura della Corte dei Conti non si ferma. Nei giorni scorsi è stato notificato l’invito a dedurre ai tre consiglieri di amministrazione ed ai componenti del collegio sindacate della Sta, la holding provinciale dei trasporti. Il danno erariale ipotizzato è di quasi 3,7 milioni di euro, il 97% delle perdite accumulate nel 2006 e nel 2007 dall’Abd, la società che gestisce l’aeroporto di Bolzano. L’accusa formulata dalla Procura contabile è sostanzialmente questa: visto che l’Abd è una società «incapace di raggiungere il pareggio finanziario», non bisognava aderire agli aumenti di capitale della stessa. La Sta però lo ha fatto e questo «ingiustificato depauperamento di pubbliche risorse» - come lo definisce la magistratura contabile - si è tradotto in un danno per l’Erario di 3,7 milioni che dovranno essere restituiti - questo chiede la Corte dei Conti - da amministratori e sindaci della Sta. Addirittura è stato autorizzato il sequestro conservativo in favore della Sta di una serie di beni immobili di proprietà di Dieter Schramm (presidente della Sta) Domenico Ardolino e Josef Negri (membri del cda).

 L’inchiesta. La Procura della Corte dei Conti non si limita a controllare i bilanci di Provincia e Comuni. Negli ultimi mesi ha esteso le sue verifiche anche a enti e società controllati: l’esempio più eclatante è quello dell’università, finita nel mirino della magistratura contabile in quanto finanziata dalla Provincia. Ora si aggiunge un nuovo capitolo: riguarda la Sta (acronimo per Strutture Trasporto Alto Adige), la società per azioni controllata al 100% dalla Provincia che ha per oggetto la gestione dei trasporti in Alto Adige. Tra le varie società controllate dalla Sta (ci sono anche il treno della Venosta e gli edifici delle funivie del Renon e di San Genesio) c’è anche l’Abd, che gestisce l’aeroporto di Bolzano. Come noto, l’Abd è in perdita da quando è nata. Ma la Provincia, attraverso la Sta, ha continuato ad investirci. E questo, per la Corte dei Conti, ha portato a un danno erariale.
 L’invito a dedurre. Il 26 marzo la Procura contabile ha disposto l’invito a dedurre per sei persone: il presidente della Sta Dieter Schramm, gli altri due membri del cda Domenico Ardolino e Josef Negri, il presidente del collegio sindacale Heinz Peter Hager e gli altri due sindaci Erwin Kiem e Giuliano Righi. I sei amministratori si presenteranno a metà maggio: dopo aver sentito la loro posizione, la Procura deciderà se rinviarli a giudizio. Nell’invito a dedurre viene ipotizzato anche il danno erariale a carico di ciascuno dei consiglieri. La somma complessiva da restituire di 3,7 milioni viene così suddivisa: il 45% (1,66 milioni) a carico di Schramm, il 20% ciascuno (738 mila euro) a carico di Ardolino e Negri, il 5% ciascuno (184 mila euro) ai tre sindaci.
 Le motivazioni. L’inchiesta della Corte dei Conti farà inevitabilmente riscoppiare il dibattito sull’aeroporto. E questo anche per le motivazioni che la Procura elenca per giustificare l’invito a dedurre. Ecco cosa viene contestato agli amministratori della Sta: «Si consentiva - così si legge nell’atto di citazione - che la Sta ricapitalizzasse nel 2006 la partecipata Abd Airport Spa di cui detiene il 97,153% del capitale sociale sottoscrivendo un importo di capitale pari a 4,22 milioni. Tale investimento si è tradotto in perdite patrimoniali negli anni successivi. L’Abd ha registrato infatti perdite di esercizio di 2,0 milioni nel 2006 e di 1,8 milioni nel 2007. In particolare, la Sta, senza valutare accuratamente le ragioni del dissesto e, soprattutto, accertare se esistevano le condizioni per ripianare la società e renderla veramente operativa, ricapitalizzava nuovamente nel 2006 dopo che già in due precedenti occasioni, nel 2002 e nel 2005, aveva provveduto a ricapitalizzare la stessa società partecipata rispettivamente per 4,2 milioni e per 2,7 milioni. In tutte le accennate occasioni la ricapitalizzazione era stata effettuata a seguito delle costanti perdite di esercizio della Abd che ne avevano eroso il patrimonio netto».
 Le «aggravanti». Secondo la Procura contabile, «la gravità del comportamento» degli amministratori della Sta è dato da una serie di elementi. Primo: «La destinazione e l’impiego di fondi pubblici a favore di una società che negli anni precedenti si era dimostrata strutturalmente incapace di garantire il raggiungimento di un pareggio di bilancio e di evitare quindi il dissesto finanziario». Secondo: «L’aver perseverato in tale impiego di fondi pubblici in assenza di un piano industriale di salvataggio e comunque senza pretendere ed acquisire alcuna garanzia circa la reale effettuazione delle modifiche strutturali evidenziate nel masterplan dell’Abd (soprattutto l’allungamento della pista) che sole - secondo tale progetto di massima - avrebbero potuto consentire di pervenire nel medio periodo ad un utile di gestione». Terzo: le garanzie non richieste dalla Sta sulle modifiche strutturali «apparivano quanto mai necessarie alla luce della forte opposizione sociale e politica all’ampliamento». Quarto: «Il non aver per nulla considerato che parte delle perdite accumulate negli anni potessero anche essere il frutto di errori gestionali dei relativi amministratori al fine di esercitare la relativa azione di responsabilità». Quinto: «L’aver effettuato un investimento che, alle medesime condizioni obiettivamente rilevabili, nessun investitore privato avrebbe effettuato sapendo che la ricapitalizzazione non avrebbe avuto effetti positivi volti al pareggio del bilancio e che nel volgere di breve tempo il capitale investito sarebbe stato nuovamente eroso dalle perdite».




Corriere dell'Alto Adige 2008-04-18

Aeroporto

Abd, il passivo si riduce a un milione


BOLZANO — Il passivo rimane, ma i conti nel complesso migliorano. L'assemblea dei soci dell'Abd, la società che gestisce lo scalo aeroportuale, ha approvato il bilancio 2007: il passivo della gestione operativa è passato da 1,3 milioni nel 2006 a un milione nel 2007, il passivo complessivo da 2 a 1,8. I passeggeri sono aumentati da 76.162 a 83.245 (+9,3%), i movimenti (voli di linea, charter e sportivi) da 16.576 a 7.558 (+5,99%). Moderatamente soddisfatto il nuovo presidente di Abd, Engelbert Ritsch: «Anche per merito del mio predecessore, Thomas Baumgartner, lo scorso anno i costi di gestione sono stati ridotti all'osso. Meno di così non si può. Quest'anno abbiamo in meno il volo per Milano, ma il raddoppio su Roma sta già dando ottimi frutti. Penso che, alla fine, riusciremo a fare lo stesso numero di passeggeri del 2007 e forse qualcosa in più». Pronti a partire i lavori per l'ampliamento del terminal: «Dobbiamo adeguarci alle prescrizioni — ricorda Ritsch — entro due mesi partiranno i lavori per 1,5 milioni di euro. Per l'hangar nuovo siamo in fase di progettazione». Nuovi voli di linea? Il presidente allarga le braccia: «Francoforte ha gli slot pieni, su Vienna non c'è richiesta. Faremo un sondaggio di mercato nei prossimi sei mesi».
F. E.


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martedì, 01 aprile 2008


Questa sera il ritorno degli elicotteri
Ancora voli notturni per l’addestramento
Alto Adige, 25 MARZO 2008

 LAIVES. Ancora voli notturni di addestramento da parte degli elicotteri militari di stanza all’aeroporto di San Giacomo. Questa sera, dalle 19 alle 21.30 si svolgerà una esercitazione, con i mezzi che voleranno anche sopra i centri abitati attorno all’impianto aeroportuale. La decisione di avvisare preventivamente la popolazione di queste manovre ha lo scopo di ridurre al minimo eventuali disagi procurati dal rumore degli elicotteri in volo. (b.c.)
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sabato, 22 marzo 2008




Air Alps, volo annullato
Niente decollo delle 22 da Roma. Passeggeri imbufaliti
Alto Adige, 22 MARZO 2008

 BOLZANO. Ennesimo inspiegabile annullamento di un volo Air Alps, e passeggeri in rivolta all’aeroporto di Fiumicino per essere stati avvertiti solo pochi minuti prima del decollo. Si tratta del volo di ieri, in partenza dalla Capitale alle 22.20 con arrivo a Bolzano alle 23.35. «Senza fornire spiegazioni - racconta una passeggera - ci hanno avvertito: volo annullato; verrà sostituito da un volo Alitalia per Verona, da dove si proseguirà, in bus, alla volta di Bolzano». A questo punto sono esplose vibrate proteste, perché a molti dei passeggeri era già capitato. «Ora basta - hanno sbottato - non voleremo mai più con Air Alps».
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sabato, 22 marzo 2008




«Futuro dell’aeroporto referendum opportuno»
Una nota preoccupata di Grasso (Rifondazione)
Alto Adige, 19 MARZO 2008

 LAIVES. Continua a far discutere il progetto di ampliamento dell’aeroporto. In merito Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, ha diffuso una nota in cui evidenzia: «Chi si era illuso che con la proposta Thaler il progetto di ampliamento dell’aeroporto fosse definitivamente accantonato, si sbagliava di grosso e le notizie di questi giorni sul possibile ingresso della provincia di Trento nell’Abd, ne sono solo una conferma. La proposta Thaler di una moratoria non è infatti mai stata seriamente presa in considerazione, mentre si è lavorato alla concretizzazione dell’idea del presidente Durnwalder che, in soldoni, prevedeva l’ampliamento dello scalo con la momentanea rinuncia all’allungamento della pista. L’unica cosa che realmente può ostacolare i progetti delle lobbies economiche e dei loro referenti politici è, a questo punto, il referendum, ma proprio per questo è essenziale tenere alta l’attenzione sull’argomento e sfruttare ogni occasione per ricercare le necessarie alleanze su tutto il territorio provinciale. Le elezioni possono essere un momento favorevole, ma occorre incalzare le forze politiche affinché prendano posizioni chiare ed impegni precisi. Oggi sono in campo dei nuovi soggetti politici. Ci dicano con chiarezza, senza reticenze ed ambiguità, sempre che ne siano in grado, se l’aeroporto di San Giacomo va ampliato, se il tunnel del Brennero va fatto, se l’inceneritore di Bolzano è la soluzione migliore allo smaltimento dei rifiuti, se la cittadella dello sport è la soluzione ai problemi di bilancio».
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sabato, 22 marzo 2008




Dura nota della Volkspartei di San Giacomo: «Serve la massima chiarezza»
«L’aeroporto ampliato? No»
L’Obmann Mumelter: assurda collaborazione con Trento
Alto Adige, 15 MARZO 2008

 LAIVES. La Svp di San Giacomo, per bocca del proprio Obmann torna a chiedere chiarezza in merito ai progetti che riguardano l’aeroporto, possibilmente prima delle elezioni provinciali. In una nota è appunto l’Obmann Andreas Mumelter, che è anche consigliere comunale per la Stella Alpina, ribadisce che l’ipotesi di una collaborazione con Trento per quanto riguarda l’aeroporto sarebbe un’assurdità. «Siamo una provincia a vocazione turistica - spiega Mumelter nella nota diffusa - e se dovessero arrivare a San Giacomo anche i voli charter saremmo rovinati». Per questo egli auspica una discussione all’interno del partito, affinchè sull’aeroporto venga adottata una linea chiara e definitiva.
 Mumelter richiama anche a ciò che la Convenzione delle Alpi prevede in tema di trasporti, laddove si parla di traffico sostenibile ed ecocompatibile. «Sì alla galleria del Brennero - spiega ancora Mumelter nella nota - con il trasporto su rotaia; no invece all’Alemagna, così come all’aeroporto. Dunque, se si decide di seguire il protocollo della Convenzione lo si faccia al 100 per cento e non estrapolando solo ciò che fa comodo. Si dica chiaramente cosa si vuole fare, magari prima delle elezioni provinciali».
 Infine Mumelter ricorda che anche molti cittadini del gruppo linguistico tedesco sono contrari al potenziamento dell’aeroporto, mentre si guarda con favore ai progetti per il collegamento su rotaia per l’Oltradige. (b.c.)
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venerdì, 14 marzo 2008




Aeroporto, Trento pronta ad entrare nell’Abd
Il presidente Durnwalder ha incassato ieri il consenso del governatore trentino
MASSIMILIANO BONA
Alto Adige, 12 MARZO 2008


 BOLZANO. La Provincia di Trento vuole entrare nell’Abd, la società che gestisce l’aeroporto di Bolzano. Lo ha confermato ieri il presidente Dellai, disponibile a condividere con Bolzano «anche le cose problematiche». «Problematiche, ma importanti», ha replicato Durnwalder.
 Per ora non si è parlato di cifre, «ma sicuramente - ha sottolineato Dellai - non si tratta del 30% ipotizzato dai giornali quando la questione venne trattata per la prima volta, lo scorso anno, a San Michele all’Adige». Probabilmente sarà una percentuale residuale, ma significativa, che potrebbe arrivare fino al 5 per cento. «L’idea di unire gli sforzi - continua Dellai - con una serie di partecipazioni incrociate, tra Bolzano e Trento, merita di essere approfondita. Al presidente altoatesino Durnwalder ho già dato la mia disponibilità ad approfondire l’argomento. È ancora prematuro, invece, fare dei numeri. Ne discuteremo sicuramente nei prossimi mesi».
 L’apertura di Dellai sull’aeroporto ha soddisfatto a pieno il governatore altoatesino Luis Durnwalder, che ha sottolineato la necessità di intensificare la collaborazione tra le due province. «Si tratta di un percorso logico. L’Alto Adige detiene una quota nella Interbrennero Spa ed il Trentino presto sarà presente nell’Abd. Si tratta di questioni rilevanti per il nostro territorio, al pari dell’A22, e mi fa piacere che si possa discutere di co-partecipazioni».
 La notizia, naturalmente, non ha lasciato indifferente il presidente dell’Abd Engelbert Ritsch.
 «Unire gli sforzi quando in gioco ci sono grandi strutture, come l’aeroporto o l’interporto, mi sembra una scelta sensata. Sotto il profilo economico è sempre meglio concentrare le risorse piuttosto che disperderle o realizzare inutili doppioni».
 Ritsch ritiene che l’apertura di Dellai possa avere riflessi importanti anche sull’utenza trentina. «Il numero dei passeggeri provenienti dalla vicina provincia di Trento è in leggera ma costante crescita. Si tratta in gran parte di imprenditori, attirati soprattutto dai voli per Roma, che quest’anno sono stati opportunamente potenziati. L’ingresso del Trentino nell’Abd potrebbe essere un segnale importante e incidere positivamente sui numeri dell’aeroporto bolzanino. Naturalmente lascio ogni decisione alla politica. Se ne occuperanno, come è giusto che sia, Durnwalder e Dellai».
 L’unica a storcere un po’ il naso è la vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler, che ha manifestato le sue preoccupazioni per un’operazione della quale si sa - effettivamente - ancora poco.
 «I contorni della collaborazione con il Trentino - spiega la Thaler - vanno spiegati nel dettaglio». La Thaler, e soprattutto i suoi elettori della Bassa Atesina, temono che un patto d’acciaio tra Bolzano e Trento sull’aeroporto possa tradursi in un aumento dei voli. «L’eventuale partecipazione della Provincia di Trento all’Abd non potrà tradursi, in ogni caso, in una crescita del traffico aereo. Non ritengo corretto che la Bassa Atesina debba sopportare un peso aggiuntivo, in termini di inquinamento acustico e atmosferico, per far arrivare i turisti in val di Fassa e nel nord della provincia. Un incremento dei voli di linea e dei charter sarebbe inaccettabile». Durnwalder, peraltro, non si è fatto impressionare. «Proseguirò le trattative».
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venerdì, 14 marzo 2008




Dellai conferma: «Trento entrerà nell'Abd»

Aeroporto in rosso

Corriere dell'Alto Adige  2008-03-12

BOLZANO — La Provincia di Trento conferma la disponibilità ad entrare nel capitale sociale dell'Abd, società di gestione dello scalo altoatesino. Il governatore trentino Lorenzo Dellai ha confermato ieri «in linea generale un interesse ad una partecipazione minima. Ma ancora non si è entrati in un esame dettagliato di questo progetto, concordato tra le due giunte provinciali nella riunione congiunta dello scorso anno dove è stato previsto un esame delle realtà che possono svolgere un servizio utile in ambito regionale». Dellai ha detto che questo «vale anche per realtà problematiche», facendo riferimento all'aeroporto. Durnwalder, sentendo questo aggettivo, ha aggiunto: «Problematiche ma importanti per la comunità». Il presidente di Abd, Engelbert Ritsch, intanto, è soddisfatto per la decisione di Alitalia e Air Alps di potenziare il Bolzano-Roma con volo in più la mattina e la sera dal 30 marzo: «Compenseremo la perdita del Bolzano-Malpensa. Ci siamo attivati per un collegamento con Vienna, mentre Francoforte non ha spazi fino al 2010». La prossima settimana il cda esaminerà il bilancio 2007, che si chiude con un passivo di 1,5 milioni e 83mila passeggeri.
F. E.
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domenica, 09 marzo 2008




Da aprile un volo per Roma ogni due ore
Sei le partenze giornaliere per Fiumicino E a giugno torna il collegamento con Olbia
Alto Adige, 09 MARZO 2008

 BOLZANO. Un volo per Roma ogni due ore. È questa la sfida lanciata da Air Alps e Abd dopo la cancellazione - dal 30 marzo - del collegamento tra Bolzano e Milano Malpensa. Da aprile i voli di linea giornalieri passeranno dagli attuali cinque (quattro per Roma più quello per Malpensa) a sei, tutti per Fiumicino. Da giugno riprenderà anche il tradizionale collegamento estivo con Olbia (e torneranno i charter verso le località marine), mentre a fine marzo spariranno alcuni voli charter, in particolare il Bolzano-Vienna che anche quest’anno ha dato ottimi risultati. Intanto si aspetta che la Provincia sblocchi la situazione di stallo relativa ai nuovi hangar: la loro costruzione renderebbe più facile il rilancio dello scalo di San Giacomo.
 Nonostante fosse sabato pomeriggio, ieri Mirko Kopfsguter era al lavoro nel suo ufficio. Questi sono infatti giorni decisivi per l’aeroporto di Bolzano e l’amministratore delegato dell’Abd è costretto agli straordinari per definire l’orario estivo che presenta un ritorno scontato (il volo di linea con Olbia riprenderà a metà giugno) e una piccola rivoluzione indotta dalle nuove strategie di Alitalia e, in particolare, dal ridimensionamento di Malpensa.

 Il volo Bolzano-Milano sarà operativo ancora per poche settimane: l’ultimo decollo è in programma sabato 29 marzo. Poi sarà cancellato. In compenso si rafforza il collegamento con Roma. Si sapeva che Air Alps avrebbe puntato in modo più deciso su Fiumicino, adesso il nuovo orario è stato presentato in dettaglio. Oggi i voli giornalieri per la capitale sono quattro, ma da lunedì 31 marzo passeranno a sei: le novità riguardano il raddoppio del volo mattutino (alla partenza delle 6.35 si affianca quella delle 7.50 con arrivo a Fiumicino alle 9.20) e quello di metà pomeriggio con il volo delle 17.10 (arrivo previsto a Roma alle 18.30) che va ad inserirsi tra quello delle 15.20 e quello delle 19.15. Si aggiungono anche due nuovi voli di ritorno dalla capitale: quello delle 10.05 (arrivo a Bolzano alle 11.30) e quello delle 19.15 (rientro previsto alle 20.40).
 «La richiesta per Roma è molto alta - spiega Kopfsguter - e aumentando la frequenza ad un volo ogni due ore siamo convinti di poter rispondere ai bisogni dei nostri passeggeri». Nel frattempo si aspetta la decisione della Provincia sui nuovi hangar che dovrebbero permettere ad Air Alps di fare la manutenzione degli aerei direttamente a Bolzano senza doverli portare a Innsbruck. (mi.m.)
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mercoledì, 05 marzo 2008


MARTEDÌ, 04 MARZO 2008
Pagina 25 - Provincia
Aeroporto: una dura nota del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
«Eccessivo l’inquinamento»
Contestato Widmann: tante promesse non mantenute

 LAIVES/EGNA. Dopo le proteste degli ambientalisti della Bassa Atesina - «non rispettati gli impegni presi durante la mediazione» - e la replica dell’assessore provinciale Widmann, fa sempre discutere la questione dell’aeroporto. Interviene il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo con una nota in cui ricorda l’intervento di Rosa Thaler che «prevedeva di lasciare immutata la situazione e praticare solo interventi di sicurezza escludendo la costruzione di un hangar fortemente voluto invece dal presidente dell’Abd Baumgartner». Secondo il Centro «Sembrerebbe oggi che tale documento non faccia più testo... L’hangar voluto così fortemente anche dal presidente Durnwalder è solo una nuova aggiunta di inquinamento... I costi dell’hangar si possono risparmiare per investirli in sicurezza e monitoraggio permanente dell’inquinamento, ad esempio. Sugli accordi mancati della mediazione è bene ricordare che vi fu un impegno del presidente Durnwalder di ridurre gli inquinamenti aeroportuali intervenedo sui voli sportivi che avrebbero dovuto lasciare l’aeroporto di San Giacomo; l’incarico fu dato proprio all’assessore Widmann, secondo i giornali. Ci troviamo invece che gli albergatori trentini mirano, proprio in questi giorni, ad una intensificazione delle attività aeroportuali su San Giacomo. Ci fu l’impegno di Durnwalder di affrontare con le Forze Armate presenti all’aeroporto modalità che aiutassero a diminuire l’inquinamento acustico e ci siamo trovati a vedere invece un aumento delle attività degli elicotteri. Ci fu detto che si sarebbe fatta un’indagine approfondita sugli inquinamenti aeroportuali con misure trasparenti e pubbliche e ci sentiamo rispondere dall’assessore Widmann che i risultati dei rilevamenti risultano nella norma, ma questi dati non sono mai stati resi disponibili nè dall’Abd, nè dall’Enac nè dalla Provincia e tantomeno dall’Ufficio Rumori. Attendiamo da tempo una discussione aperta. Ci si aspettava una classificazione del territorio limitrofo all’aeroporto ma di tutto questo non si sa più nulla. Era previsto uno strumento per la gestione del rapporto tra territorio e aeroporto definito piano di rischio come misura di tutela reciproca, ma di tutto questo nulla viene reso pubblico. Come vede, assessore Widmann, gli accordi e le promesse rimangono solo nelle scritture o nelle parole dette nelle tante circostanze».
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domenica, 02 marzo 2008


Network di Air Alps Trattativa con Alitalia per definire le linee


Corriere dell'Alto Adige2008-03-02

Continua serrata la trattativa tra Air Alps e Alitalia. La compagnia tirolese (controllata da privati ed enti sudtirolesi) sta rivedendo l'intero network sulla base delle richieste di Alitalia, per la quale effettua voli in code sharing da due anni e mezzo. Confermato il taglio di tutte le linee su Malpensa (Bolzano, Ancona, Perugia, Genova, Nizza, Strasburgo, Zagabria e Spalato), rimangono attivi il Bolzano-Roma e il Rimini-Roma. All'esame i collegamento tra Roma, Parma e Ancona. Si sta discutendo su eventuali nuove linee, come Cuneo-Roma e Lugano-Roma. Il cda, intanto, ha deciso di costituire una società ad hoc per acquistare i 4 aerei Dornier da 31 posti per i quali sta finendo il leasing. L'operazione non cambia la flotta attuale, composta da 7 Dornier.
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sabato, 01 marzo 2008


«La mediazione viene rispettata»
Aeroporto: l’assessore Widmann risponde alle critiche lanciate dagli ambientalisti
di Lorena Palanga
  Alto Adige, 01 MARZO 2008

 BOLZANO. Non è tardata ad arrivare la risposta dell’assessore Thomas Widmann alle accuse sull’aeroporto avanzate giovedì dalle 5 associazioni ambientaliste. «La giunta ha voluto la mediazione e tiene in considerazione i risultati della discussione», così l’assessore ha risposto ai rappresentanti di Bassa Atesina Vivibile, Dachverband, Alpenverein, Sbb e Heimatpflege che, nel corso della recente conferenza stampa, hanno accusato la Provincia di non aver rispettato alcuni accordi presi. «Gli interventi previsti - aggiunge ancora Widmann - sono legati alla sicurezza».
 «La mediazione sull’aeroporto è fallita perché non sono stati rispettati gli accordi presi, come quello di rendere al più presto disponibili i dati sull’inquinamento acustico della zona e quello di effettuare solo i lavori utili per garantire la sicurezza». Queste le parole pronunciate giovedì mattina dai rappresentanti delle cinque associazioni ambientaliste Bassa Atesina Vivibile, Sbb, Alpenverein, Dachverband e Heimatpflege.
 A controbattere è intervenuto subito l’assessore provinciale alla mobilità, Thomas Widmann. «La giunta provinciale ha fortemente voluto la mediazione sull’aeroporto di Bolzano e tiene in seria considerazione i risultati di questi sette mesi di discussione», afferma l’assessore. E a testimonianza di ciò, sempre secondo Widmann, ci sarebbe il fatto che alla luce di quanto emerso dalla mediazione non verrà ampliata la pista d’atterraggio dell’aeroporto di Bolzano. «Gli unici interventi previsti saranno quelli esclusivamente legati alle misure di sicurezza - continua l’assessore -. Verrà dunque modificata l’area partenze ed arrivi e verrà costruito l’hangar, struttura indispensabile per evitare i voli da e per Innsbruck al solo scopo di effettuare i normali interventi di manutenzione sui velivoli. Tutto l’areale dell’aeroporto verrà inoltre recintato in maniera adeguata».
 Anche la risposta riguardo al problema dell’inquinamento acustico non si è fatta attendere. «I risultati dei rilevamenti - aggiunge ancora l’assessore alla mobilità - risultano nella norma. Questo dimostra che non sono necessarie limitazioni di tipo urbanistico nelle zone limitrofe all’aeroporto. Dai dati a disposizione risulta infatti che potrebbero insorgere dei problemi solo se il traffico aereo si quadruplicasse rispetto alla situazione attuale». In conclusione, l’assessore Widmann fa appello a coloro che si schierano contro l’aeroporto di Bolzano chiedendo loro «una maggiore sensibilità nei confronti di una struttura fondamentale per la realtà altoatesina. L’aeroporto rappresenta infatti una porta verso il mondo che favorisce e migliora l’accessibilità alla nostra provincia».
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venerdì, 29 febbraio 2008



«Mediazione, patti non rispettati»
Ancora nessun dato disponibile sull’inquinamento acustico
Zanon del Dachverband: «Finanziare ancora la struttura con il denaro pubblico. Chiediamo ai cittadini se sono d’accordo»
LORENA PALANGA
  Alto Adige, 29 FEBBRAIO 2008


 BOLZANO. «La mediazione sull’aeroporto di Bolzano è stata inutile, perché sono stati dimenticati le decisioni e gli accordi presi in quella circostanza». Questo, in sintesi, quanto affermato ieri mattina in una conferenza stampa dai rappresentanti del movimento Bassa Atesina Vivibile, dell’Alpenverein, del Dachverband, dell’Sbb e dell’Heimatplege.
 Sotto accusa sono soprattutto le misurazioni dell’inquinamento acustico nei pressi dell’aeroporto, ancora non disponibili. «Al tempo della mediazione, ovvero nel gennaio 2007, ci avevano promesso che sarebbero stati eseguiti al più presto i dovuti controlli - spiega Manfred Weger, portavoce di Bassa Atesina Vivibile - Fino ad oggi, però, non disponiamo dei dati relativi all’inquinamento acustico della zona. Il fatto diventa più allarmante se si pensa che un rumore di 55 decibel può provocare danni alla salute, soprattutto nei bambini. Uno studio scientifico ha dimostrato ad esempio - aggiunge Weger - che nei bimbi sottoposti a continui rumori sono state riscontrate maggiori difficoltà nella concentrazione».
 Ad essere violato, sempre secondo i rappresentanti delle diverse associazioni, è stato anche l’accordo che prevedeva solo lavori per garantire le necessarie misure di sicurezza. «Sotto quali tipo di misure di sicurezze possono essere classificati i lavori previsti per la costruzione di un hangar e di un deposito carburanti? - prosegue Weger -. Per non parlare poi della base per la finanza, i cui lavori sono già iniziati, dell’area di circa 6 ettari che la Provincia ha passato all’Abd già un mese dopo la fine della mediazione e dell’aumento del 20% dell’attività militare dal gennaio 2007 fino ad oggi».
 Critica, inoltre, la posizione delle associazioni nei confronti della decisione presa a fine dicembre dalla Provincia di versare all’Air Alps un contributo di un milione di euro. «Questo ingente contributo, pagato con il denaro pubblico, è stata giustificato dalla Provincia affermando che l’Air Alps contribuisce alla diminuizione del traffico sull’autostrada - ha spiegato ieri Roman Zanon del Dachverband -. Per questo abbiamo raccolto già più di 28 mila firme per la richiesta di referendum, dove si chiederà ai cittadinin se sono d’accordo o meno che vengano utilizzati ancora soldi pubblici. Per il futuro - ha concluso Zanon - ci auguriamo che i grossi problemi e i grandi progetti riguardanti la nostra provincia vengano discussi con la popolazione». Molti sono, quindi, i punti su cui le associazioni si sono dette deluse. «Nel 2006 il presidente della Provincia aveva promesso che niente sarebbe stato costruito sul piazzale dell’aeroporto finché nonfosse stata migliorata la situazione di coloro che abitano vicino - conclude Weger di Bassa Atesina Vivibile -. Ci chiediamo allora cosa è migliorato da allora fino ad oggi per queste persone».


WIDMANN



 «La giunta ha fortemente voluto la mediazione sull’aeroporto, e tiene in seria considerazione i risultati di questi sette mesi di discussione: non ci sarà dunque nessun ampliamento della pista d’atterraggio». Questa la presa di posizione dell’assessore provinciale Thomas Widmann sul futuro della struttura, considerata comunque di grande valore e importanza per l’Alto Adige. «Gli unici interventi saranno esclusivamente legati alle misure di sicurezza. Verrà modificata l’area partenze e arrivi, e verrà costruito l’hangar. Infine l’areale dell’aeroporto verrà recintato in maniera adeguata».
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venerdì, 29 febbraio 2008


«Serve più collaborazione con Bolzano»
Inceneritore e scalo aeroportuale sono i problemi di attualità. Il consigliere comunale presenta un’interrogazione
Polonioli: c’è anche da affrontare la questione carcere
  Alto Adige, 29 FEBBRAIO 2008


 LAIVES. Recentemente c’era stato un vivace dibattito in merito all’ipotesi, avanzata dal sindaco del capoluogo altoatesino, di unire in una sola realtà comunale i territori di Laives e Bolzano. Va ricordato che tale ipotesi non ha incontrato a Laives grandi entusiasmi, ma è evidente che su determinate tematiche, tra le due realtà comunali sarebbe necessaria maggiore volontà di collaborazione.
 È stato in occasione del dibattito che Rosario Grasso, consigliere di Rifondazione comunista a Laives, aveva sostanzialmente bocciato Spagnolli, dichiarando che il rischio di un matrimonio del genere sarebbe stato quello di trovarsi poi in casa le strutture che il capoluogo non desidera. Lo stesso consigliere adesso ha presentato una interrogazione che ha analogie con il discorso. Grasso affronta la questione dell’inceneritore di Bolzano «Impianto che verrà ubicato poco più a sud di quello attuale, a poca distanza dal territorio comunale di Laives. La tecnologia che verrà applicata - aggiunge Grasso - pur essendo tra le più avanzate, non potrà certo garantire una emissione zero di sostanze inquinanti, sostanze che irrimediabilmente interesseranno anche noi».
 E qui si aggancia il discorso della continuità territoriale fra Laives e Bolzano e del livello di collaborazione tra le due amministrazioni comunali. «Effettivamente non abbiamo mai affrontato con Bolzano e con la Provincia questi temi - spiega il sindaco Giovanni Polonioli - e accanto all’inceneritore mettiamoci pure aeroporto e nuovo carcere. Vero è che non possiamo incidere sulle scelte che Bolzano opera nel suo territorio comunale, ma ci rimane comunque la possibilità di manifestare la nostra preoccupazione eventualmente». Gli fa eco l’assessore dei Verdi, Giorgio Zanvettor: “Non c’è grande partecipazione con Bolzano anche se bisogna tenere presente che per strutture come aeroporto ed inceneritore, la legge urbanistica provinciale parla di interesse sovracomunale, dove la Provincia ha ampio margine di decisione. Al di là di questo, anch’io ritengo che sarebbe sensato lavorare con maggiore collaborazione tra noi e il capoluogo».
Esempi di scarsa collaborazione tra le due amministrazioni comunque non ne mancano, anche sulle piccole cose.
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giovedì, 28 febbraio 2008


Voli turistici low cost Bolzano frena Trento «Scalo inadeguato»

Trasporti Idea Asat, no dell'Hgv

Corriere dell'Alto Adige  2008-02-28

BOLZANO — Il piano sui voli low cost studiato dall'associazione Albergatori del Trentino si ferma a Bolzano. Nella giunta Asat oggi verranno presentati i risultati di uno studio di prefattibilità sui voli a basso prezzo e sulle strategie di acquisizione di nuovi clienti. Ma è Walter Meister, presidente degli albergatori altoatesini, a rispondere al collega Natale Rigotti: «Non è pensabile fare voli low cost sull'aeroporto di Bolzano. Lo scalo non può ospitare voli oltre i 70 posti, la pista andrebbe ampliata, e al momento la volontà politica è chiara», spiega Meister, riferendosi al no all'allungamento dello scalo di San Giacomo deciso dalla Provincia. «Gli ultimi lavori hanno riguardato l'area Schengen per le partenze e gli arrivi continentali. Altri interventi non sono all'ordine del giorno».
A frenare gli entusiasmi di Rigotti non c'è solo il problema strutturale dello scalo bolzanino: «Per organizzare i voli ci vogliono i velivoli. E aerei così piccoli non li ha quasi nessuno, per una compagnia sono poco redditizi. Oltre al fatto che su Bolzano un aereo da cento posti può atterrare senza bagagli, ma a pieno carico vanno tolti passeggeri, facendo lievitare il prezzo del biglietto», continua Meister. Secondo il presidente dell'Hgv «si potrebbe puntare su voli con tariffe di media fascia, tra i 150 e i 200 euro. Il low cost richiede numeri troppo grandi per lo scalo di S. Giacomo». Va considerata anche la particolarità della clientela che vola a basso prezzo: «Chi si affida al low cost è disposto a sobbarcarsi un transfer dall'aeroporto alla località che vuole raggiungere anche di due ore. Sono già attivi transfer da e per Innsbruck, Bergamo, Brescia, Verona e Venezia verso Ortisei, Merano e Bolzano. Il servizio funziona ed è apprezzato dai clienti», osserva Meister.
Sulle rotte già presenti al San Giacomo, Mirko Kopfsguter, direttore dell'aeroporto, fa il punto della situazione: «I voli charter da 72 posti su Birmingham e Manchester sono sempre stracolmi. Su Dublino bisogna far abolire 6 posti per far volare l'aereo, con un bel ricarico sul biglietto. Ad oggi di jet da 50 o da 100 a Bolzano non ne possono atterrare. L'aeroporto è questo, noi cerchiamo di sfruttare al meglio le potenzialità che possiede», conclude Kopfsguter.
Daniele Filosi
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mercoledì, 27 febbraio 2008



«Strategie di acquisizione di nuovi clienti». Ecco il piano elaborato dall'Asat

Turismo D omani la discussione nella giunta esecutiva dell'associazione. Rigotti: «Potenziare l'aeroporto di Bolzano»

Albergatori: «Puntiamo sui voli low cost»

Corriere dell'Alto Adige 2008-02-27

TRENTO — Gli Albergatori del Trentino scendono in campo per dare una scossa decisiva al comparto turistico della provincia. Lo fanno con uno studio di prefattibilità sui voli low cost e sulle «strategie di acquisizione dei nuovi clienti» che verrà discusso domani nel corso della giunta esecutiva dell'Asat. I risultati verranno utilizzati per fare pressione sulla politica di Piazza Dante. Uno dei punti cardine è la necessità di conquistare quote di turisti «non intermediati », che si rivolgono cioè direttamente agli alberghi e non passano attraverso le agenzie di viaggio: clientela di alto livello. Altro tema fondamentale: potenziare il traffico di voli low cost e utilizzare il San Giacomo di Bolzano per avere uno scalo da cui si possano raggiungere in breve tempo le mete turistiche delle valli trentine.
Il presidente Natale Rigotti ha le idee chiare: «Dimostriamo che siamo un'associazione di categoria che non si limita a difendere i propri iscritti ma che è propositiva. È tempo di fare qualcosa di concreto per il turismo trentino, che rappresenta il 30% dell'intera economia provinciale. Presenteremo le nostre osservazioni di cui la politica dovrà per forza tenere conto». Lo studio è stato commissionato dal vicepresidente Luca Libardi ed è stato materialmente elaborato dall'ufficio marketing, in particolare dalla responsabile Monica Basile.
Quattro i passaggi attraverso i quali si snoda il rapporto: indagine sul potenziale rappresentato dai voli low cost per gli albergatori; test sull'acquisizione di nuovi turisti non intermediati per il territorio trentino; test sull'attivazione di un servizio di transfer dagli aeroporti del nord Italia; implementazione di voli su nuovi aeroporti: i regional jet.
Voli low cost
I turisti arrivano in Italia usando nella maggior parte dei casi l'automobile (61,9%) ma sempre di più anche l'aereo (31,3%). La tendenza è confermata dalla constatazione che tra il 1982 e il 2006 il numero di passeggeri in Italia è cresciuto del 414%, passando da 30 a 120 milioni.
Il 90% dei passeggeri in Italia scelgono voli di linea o low cost, solo il 10% i voli charter, il mezzo diretto di trasporto impiegato dalle agenzie di viaggio. A livello europeo i voli low cost rappresentano il 40% dei voli in Irlanda, il 36% di quelli in Inghilterra e Slovacchia, il 21,4% dei voli in Germania, il 16% di quelli italiani, il 12% di quelli francesi. I voli low cost, secondo l'Asat, sono il futuro del turismo, anche per il Trentino, «per questo è assurdo che la nostra regione sia priva di un aeroporto» non si stanca di ripetere Rigotti.
In futuro si prevede una crescita del 2,9% del traffico low cost italiano, del 4,6% di quello internazionale e del 6% per quanto riguarda il numero complessivo di passeggeri. Funzionano perché offrono varietà di prezzi, tariffe competitive, distribuzione diretta di biglietti ecc.
Secondo l'Asat «i low cost attraggono clientela che altrimenti non viaggerebbe». La dimostrazione: chi sceglie i viaggi a basso costo? Nel 59% sono nuove domande, nel 37% persone che provengono da altre compagnie aeree. Il 71% di chi innesca una «nuova domanda» dichiara che in altre condizioni non avrebbe mai viaggiato; il 15% sarebbe venuto in auto, l'8% in treno, il 6% con altri mezzi.
Intermediazione
Perché puntare sui voli low cost? Perché portano una clientela che non si affida ad agenzie. Nell'estate 2006 in Trentino sono state registrate 827.716 presenze tedesche e 310.165 inglesi.
Mercati su cui puntare con decisione, in cui intercettare i voli low cost è fondamentale. Uno dei problemi però è garantire il trasferimento veloce dall'aeroporto all'albergo: il transfer.
I «picchi»
Il rapporto ha analizzato in modo certosino tutti gli orari di arrivo dei voli low cost nei sei aeroporti di riferimento per il Trentino: Bergamo, Brescia, Verona, Treviso, Venezia e Innsbruck. A Bergamo ad esempio si sbarca soprattutto tra le 9 e le 10 e tra le 20 e le 22; a Brescia il picco è tra le 15 e le 16; a Verona tra le 17 e le 18. Per questo è indispensabile organizzare dei servizi di trasporto che dall'aeroporto arrivino direttamente agli alberghi, concentrati negli orari di punta.
Bolzano
La soluzione per potenziare lo scalo di Bolzano, dice l'Asat, sono i cosiddetti regional Jet. Hanno una capienza che va dai 30 ai 100 posti, hanno un raggio d'azione di oltre 2mila Km e decollano e atterrano su piste corte. «Si tratta solo di avere la volontà politica di investire in questi settori», scandisce a chiare lettere il presidente Rigotti.
Enrico Orfano
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martedì, 26 febbraio 2008


Via Einstein, assegnate le aree «Ultimi spazi per le imprese»
MIRCO MARCHIODI
Alto Adige, 26 FEBBRAIO 2008


 BOLZANO. Salewa e Technoalpin, ma anche Stuffer, Aspiag, Staffler: nella zona produttiva oltre via Einstien ci andrà il gotha dell’economia altoatesina. «È la più importante assegnazione di terreno degli ultimi anni», commenta l’assessore all’economa Werner Frick. Ma il presidente della Provincia Luis Durnwalder avverte: «Per ora sarà anche l’ultima». Le imprese però continuano a chiedere spazio.
 La giunta provinciale ieri ha ratificato la decisione del comitato assessori in merito all’insediamento di aziende nella zona produttiva di via Einstein. È un passo decisivo per l’industria di Bolzano, «la più importante assegnazione degli ultimi anni», sottolinea Frick. L’importanza, oltre che per le dimensioni dell’area (una ventina di ettari), è data anche dalle imprese che vi si insedieranno: «La filosofia dell’operazione - spiega Frick - è stata quella di privilegiare le grandi aziende con significative strategie di sviluppo». E così a Salewa e Technoalpin, che i loro terreni li hanno già ricevuti (la filiale del leader mondiale nell’innevamento artificiale si affaccerà su via Einstein, mentre è spostata più vicino all’A22 l’azienda degli Oberrauch), si aggiungeranno imprese come Aspiag, Staffler, Progress, Pasolli, Markas e Gamma Trasporti, oltre al consorzio degli artigiani costituito dalle due associazioni Apa e Cna.
 Venti le richieste accolte dalla Provincia, «ma le domande sono state cinquanta», fa sapere il presidente della Provincia Luis Durnwalder. Proprio questo è il problema: se venti aziende adesso possono pensare ad espandersi (le prime a costruire saranno Salewa e Technoalpin, «partiranno entro l’anno», afferma Frick), altre trenta sono rimaste a corto di spazi. «O fanno richiesta in altri Comuni oppure dovranno cercare di sfruttare gli spazi vuoti che ci sono in alcuni magazzini a Bolzano Sud», detta la linea Durnwalder. Che però ammette che «ci sono pressioni fortissime e spinte enormi» da parte delle aziende che chiedono nuove aree. «Non le avranno finché il Comune non deciderà sul nuovo Puc», spiega il Landeshauptmann. E dato che per il nuovo Puc i tempi sono lunghi, le imprese interessate a trasferirsi o espandersi nel capoluogo saranno costrette a cercare soluzioni alternative. «In ogni caso - aggiunge Durnwalder rispecchiando in pieno la linea della Svp a livello comunale - io non amplierei ancora la zona di espansione oltre via Einstein».
 In attesa che il Comune approvi il piano di attuazione, la Provincia dovrà concludere i procedimenti relativi agli espropri e trovare una soluzione alle nuove direttive dell’Enav: «La vicinanza all’aeroporto non ci permette di sfruttare appieno la zona», sottolinea Frick. Per accelerare i tempi potrebbe essere utilizzata fin da subito la “convenzione urbanistica” prevista dalla nuova legge in materia (la procedura permette di rinunciare all’esproprio per privilegiare la stipula di un contratto tra le parti), mentre per guadagnare spazio saranno favorite le costruzioni in altezza e la costituzione di consorzi tra imprese.




Corriere dell'Alto Adige  2008-02-26

Bolzano sud La giunta dà l'ok all'espansione della zona industriale. Aree per Salewa, Tecnoalpin, Stuffer, Amonn e Markas

Via Einstein, terreni per venti imprese

Assegnati 14 ettari, escluse 30 aziende. Frick: «Puntiamo sulle realtà solide»
I lotti più vicini all'aeroporto potranno essere utilizzati parzialmente: l'Enac consente soltanto piccole costruzioni
BOLZANO — Quattordici ettari. La più grande assegnazione di aree produttive degli ultimi anni. Ieri la giunta provinciale ha dato il via libera alla proposta del comitato di assessori che sovrintende all'assegnazione dei terreni: delle cinquanta domande pervenuto solo venti hanno avuto risposta positiva. «Abbiamo puntato sulle aziende più solide e innovative» chiarisce l'assessore alle attività produttive, Werner Frick. Oltre alla Salewa e Technoalpin (le cui pratiche erano già abbastanza avanti) ottengono un terreno Aspiag, Amonn color, Markas, Progress, Plattner, Lamafer, Staffler (per la stazione multienergia), Stuffer e persino un consorzio misto CnaApa che vista la mancanza di spazi dovranno convivere sotto lo stesso tetto. «Gli altri — taglia corto il presidente della giunta, Luis Durnwalder — dovranno cercarsi un terreno in un altro comune oppure in quelle aree che rimangono all'interno della zona produttiva».
Di certo nei prossimi anni non ci saranno altre assegnazioni oltre a sud di Bolzano. La Volkspartei cittadina ha sempre considerato via Einstein come il Rubicone, il limite massimo dell'espansione della città. Un'eccezione può essere tollerata di più no. Ai delusi dunque non resta che cercare altri lidi più favorevoli. «Anche se ci sono spinte enormi però — precisa Durnwalder — non vi saranno altre assegnazioni».
Ironia della sorte parte dei terreni potrà essere utilizzato solo a metà. Le aree attigue all'aeroporto infatti potranno essere utilizzate solamente per attività «a basso contenuto antropico». In pratica all'interno del cono di atterraggio potranno esserci solo edifici bassi e poco personale in modo da ridurre il rischio di catastrofe aerea. «Questo è un bel problema» ammette Frick che comunque punta a far diventare via Einstein una zona produttiva modello. «La filosofia dell'operazione è quella di insediare grandi aziende con significative strategie di sviluppo. Da un lato — chiarisce — cercheremo di raggiungere un'ottima qualità occupazionale, per far diventare la zona oltre via Einstein un modello di area produttiva, anche nel rapporto con il verde; dall'altro intendiamo incentivare il risparmio di terreno, quindi favorire le costruzioni in altezza e la costituzione di consorzi tra imprese». Il primo consorzio verticale che vedrà la luce sarà quello che Cna ed Apa costruiranno insieme. Le associazioni degli artigiani per una volta dovranno stare sotto lo stesso tetto.
Prima che possano iniziare i lavori però ci vorrà ancora qualche tempo. Parte dei terreni deve ancora essere espropriata e Frick assicura che si procedera con la nuova legge in quanto quella vecchia è in odore di incostituzionalità. L'iter è già stato avviato ma— conclude — la cosa più sensata è attendere l'approvazione della nuova norma».
Marco Angelucci
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martedì, 26 febbraio 2008


Bolzano-Roma: i nuovi voli dove sono finiti?

 Come ex impiegato della compagnia di bandiera per ben oltre 35 anni, mi meraviglio molto del silenzio inerente ai voli da Bolzano a Roma in vigore col nuovo orario aereo dal 30 di marzo. Cosi mi ricordo di aver letto sul Vostro quotidiano che il volo Bolzano Milano/Malpensa veniva sospeso col nuovo orario, in compenso però venivano aumentati quelli per Roma. Fino ad ora non c’è alcuna traccia di questi voli nei sistemi dell’Alitalia né in altri sistemi. Anzi per il momento non figurano proprio voli su quella direttiva, e questo dà da pensare. Ci possono essere solo due spiegazioni, o l’Air Alps non farà più capo all’Alitalia e con l’entrata dell’Air France come nuovo padrone la stessa Air Alps non serve più e i voli Bolzano Roma vengono soppressi del tutto o si sta preparando una nuova compagnia che supplisce la Air Alps? Certo tutti questi quesiti devono trovare al più presto una risposta.
Giovanni Darocca
Alto Adige 26-02-08
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giovedì, 21 febbraio 2008


Air Alps, nuove rotte da Alitalia

Trasporti Accordo di 7 mesi ma senza garanzia di occupazione posti. Il cda valuta l'offerta

 

Corriere dell'Alto Adige 2008-02-21

Da Roma a Cuneo, Lugano e Palermo. Bolzano raddoppia
Cassati i voli su Malpensa Bilancio 2007 positivo: c'è un utile di 700mila euro Possibile l'acquisizione dei quattro aerei in leasing
BOLZANO — Alitalia lancia una ciambella di salvataggio ad Air Alps.
Dopo aver cancellato con un colpo di spugna tutti i voli in code sharing su Malpensa affidati alla compagnia tirolese (ma controllata da capitali sudtirolesi), il colosso nazionale ha proposto un accordo al ribasso. Negli ultimi due anni e mezzo, Air Alps ha effettuato voli grazie all'accordo con Alitalia, che in cambio ha garantito la copertura dei costi di 19 dei 31 posti sui piccoli Dornier. Il che si traduceva in 3 milioni di euro al mese garantiti e bilancio in pareggio. «La situazione è radicalmente cambiata — spiega Hans Krapf, uno dei quattro imprenditori altoatesini attivi nella società — perché, com'è noto, Alitalia ha deciso di tagliare gran parte delle linee nazionali e internazionali su Malpensa. Il nostro accordo scade a fine marzo, poi probabilmente avremo un'intesa di transizione valida fino a ottobre, ma su basi completamente diverse. A ottobre, una volta chiuso l'accordo con Air France, si ridiscuterebbe il tutto».
Air Alps dal 30 marzo perde i collegamenti su Malpensa da Bolzano, Ancona, Perugia, Genova, Nizza, Strasburgo, Zagabria e Spalato. Tagliato anche il Parma Roma per scarsa copertura dei posti. Confermati i voli Bolzano Roma, Ancona-Roma e Rimini- Roma. In arrivo, con la nuova proposta di Alitalia, il Cuneo- Roma e il Lugano-Roma. In trattativa il raddoppio mattutino e serale tra Bolzano e Roma, ma uno die due velivoli dovrebbe poi effettuare un volo Roma Palermo.
«Sono dispiaciuto per il Bolzano Milano — prosegue Krapf — perché aveva raggiunto il 50% di copertura posti. Le nuove linee sono all'esame del nostro cda. Alitalia non garantisce più la copertura posti, ma offre solo organizzazione e vendita die biglietti. Perdite o utili sarebbero a carico nostro. Si prospetta un 2008 difficile. peccato, perché abbiamo chiuso il 2007 con 40 milioni di fatturato e per la prima volta un utile di 700mila euro. Il raddoppio del Bolzano- Roma è legato alla fattibilità del Roma-Palermo, speriamo di riuscirci. Non prevediamo di ridurre i nostri 146 collaboratori. Dei 7 velivoli, uno è in affitto e lo restituiamo. Due sono di proprietà, gli altri 4, scaduto il leasing, vogliamo acquistarli. DA verificare se e come, forse con aumento di capitale». L'acquisto costerebbe 6,7 milioni di euro.
Felice Espro
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mercoledì, 13 febbraio 2008


Avviso del Comune: stasera i voli notturni
Alto Adige, 13 FEBBRAIO 2008
 LAIVES. L’amministrazione comunale avvisa i residenti che questa sera - con inizio alle 18.40 e fino alle 21 - il 4º Reggimento Ale Altair effettuerà attività di volo notturno. La comunicazione da parte della giunta civica viene fatta a seguito degli accordi presi a suo tempo con le autorità militari per dare preventiva informazione ai residenti soprattutto di San Giacomo. Proprio gli abitanti della frazione avevano aspramente contestato i voli notturni che causavano, a loro dire, eccessivi rumori. (b.c.)
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sabato, 09 febbraio 2008



Durnwalder: «Anche Trento nell’Abd»
Ipotizzata una cessione del 30%, ma Dellai smentisce. Thaler critica
Alto Adige, 09 FEBBRAIO 2008

 BOLZANO. Torna di attualità un ingresso della Provincia di Trento all’interno dell’Abd. A rilanciare la trattativa è il presidente della Provincia Luis Durnwalder: «I trentini sono molto interessati, vogliono entrare anche loro all’interno dell’aeroporto. Da parte nostra c’è piena disponibilità», afferma. L’ipotesi è quella di cedere un pacchetto azionario del 30% ai trentini: in questo modo lo scalo di San Giacomo potrebbe svilupparsi e diventare un aeroporto regionale, andando a coprire così anche le esigenze di Val di Fiemme e Val di Fassa, oltre che del capoluogo trentino. Da Trento però il presidente Lorenzo Dellai replica con un secco «non mi risulta» e per il momento lascia in sospeso le trattative.
 Trattative che non piacciono per nulla a Rosa Thaler, la vicepresidente del consiglio provinciale rappresentante della Svp in Bassa Atesina. Thaler in questi mesi si è battuta contro l’ampliamento dell’aeroporto (alla fine è stata proprio una sua proposta a provocare le dimissioni di Thomas Baumgartner dalla presidenza dell’Abd) e ora il prospettato aeroporto regionale potrebbe riaprire i giochi: «Sono molto sorpresa da questa ipotesi - afferma Thaler - e chiedo un chiarimento. Non può assolutamente essere che l’eventuale ingresso di Trento tra gli azionisti porti ad un aumento del traffico aereo. La giunta provinciale ha in ottobre ha deciso di non ampliare la struttura, ora sarebbe assurdo tornare sui propri passi soltanto per venire incontro alle esigenze degli operatori turistici trentini», afferma il consigliere della Svp.


Corriere dell'Alto Adige  2008-02-09

Aeroporto Strategia regionale sullo scalo bolzanino: servirà Fiemme, Fassa e nord del Trentino

Trento nella società Abd, primi contatti

Il presidente altoatesino: ne parleremo. Dellai: per ora non c'è nulla

BOLZANO — La Provincia di Trento è interessata ad entrare nella società di gestione dell'aeroporto altoatesino con il 30%. la notizia è stata diffusa ieri mattina da Südtirol online, il portale sul web del quotidiano in lingua tedesca Dolomiten.
Raggiunto telefonicamente a Mosca, dove sta guidando la delegazione economica altoatesina, il Landeshauptmann Durnwalder ha chiarito i contorni della vicenda: «Non vorrei si facesse confusione. Io e il presidente trentino Dellai ne abbiamo parlato un anno fa, senza però individuare alcun dettaglio: ne la quota di partecipazione, ne il momento in cui l'operazione dovrebbe avvenire. Per la verità, è un po' anche colpa mia se il discorso non è stato approfondito perché, dopo la prima chiacchierata con il collega, non ho più ripreso l'argomento. È chiaro che, in un'ottica di sinergie regionali, la presenza della Provincia di Trento nell'Abd avrebbe un significato importante. Vero che gran parte del Trentino gravita sullo scalo di Verona, ma le zone a Nord e Nordest, in particolare quelle turistiche della val di Fassa e val di Fiemme, potrebbero avere grandi benefici dallo scalo bolzanino, utilizzabile anche per i voli charter».
Durnwalder sa che l'Abd, con i suoi 1,5-2 milioni di passivo l'anno, non è una delle società più interessanti del panorama altoatesino: «Aggiungerei — ammette il presidente — che le polemiche sull'ampliamento della pista non ci aiutano a trovare nuovi soci. Quanto prima, riprenderò la discussione con Dellai». Quest'ultimo ha ammesso: «Idea percorribile, ma per adesso non c'è nulla di definito. Anche imprese e abitanti del Trentino fruiscono di questo scalo. Non immagino, comunque, una partecipazione rilevante nella società».
Per l'aeroporto di Bolzano, intanto, la priorità è potenziare il volo per Roma, visto che dal 31 marzo non sarà più operativo quello su Milano, tagliato da Alitalia. Il presidente dell'Abd, Engelbert Ritsch, allarga le braccia: «Ancora nessuna comunicazione ufficiale da Air Alps e Alitalia, oltre al taglio su Malpensa».
Durnwalder è fiducioso: «Verranno raddoppiati i voli di mattina presto da Bolzano e la sera da Roma, senza cambiare velivoli e quindi senza necessità di adeguare la pista. Nel frattempo stiamo programmando la costruzione dell'hangar e l'adeguamento della zona arrivi area Schengen. Addio Malpensa? Pazienza, lo scalo milanese perderà gran parte del network. Penso che presto avremo un collegamento interessante con Francoforte o Vienna. Stiamo pensando ad un bando di gara, vedremo quale compagnia risponderà, Air Alps compresa ».
F. E.

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mercoledì, 06 febbraio 2008

Air Alps contatta nuovi partner


Trasporti Crisi Alitalia, la società Abd: stiamo valutando inediti collegamenti da Bolzano


Corriere dell'Alto Adige  2008-02-05

Avviate le trattative. Guarriello: «Non possiamo aspettare»

Dal 30 marzo sarà cancellato il volo per Milano Malpensa Forse raddoppiato il collegamento con Roma
BOLZANO — Air Alps ha ufficialmente comunicato ieri che il volo giornaliero per Milano Malpensa verrà cancellato a partire dal 30 marzo 2008.
«I collegamenti per Roma Fiumicino invece sono stati confermati anche per la stagione estiva e verranno effettuati sempre in collaborazione con Alitalia. I voli da e per Roma— scrive in una nota la società Abd che gestisce l'aeroporto di San Giacomo — godono di un grande successo, specialmente il volo della mattina per Roma ed il ritorno serale. Air Alps sta valutando la possibilità di aggiungere ulteriori frequenze durante la giornata. Vista la cancellazione del volo per Milano, Abd Airport sta studiando altre strategie, valutando nuovi collegamenti da Bolzano».
La compagnia aerea e la società di gestione dello scalo di San Giacomo stanno cercando di reagire all'annuncio della «ritirata » di Alitalia da Malpensa, che manderà in tilt il network di Air Alps. Il «colpo di spugna » dalla compagnia di bandiera prevede la cancellazione nello scalo milanese di 793 voli settimanali su 1.238. Come anticipato dal Corriere dell'Alto Adige, saranno cancellati anche i collegamenti da Malpensa a Bolzano, Ancona, Perugia, Genova, Nizza, Zagabria e quello estivo per Spalato: tutti effettuati da Air Alps, in virtù del contratto di code sharing in vigore fino al prossimo mese.
Se è allo studio il raddoppio della tratta Roma-Bolzano, la Air Alps deve velocemente pensare a delle altre soluzioni, anche perché l'introduzione dell'orario estivo è dietro l'angolo: il 30 marzo. «La cancellazione delle tratte da parte di Alitalia era in fondo prevedibile. Ora bisognerà studiare nuove strategie, ma una cosa è certa: i nostri aerei non possono stare fermi in attesa che qualcuno compri Alitalia» commenta Alfred Guarriello, uno dei soci privati di Air Alps e autore tre anni fa del piano di salvataggio della compagnia. Guarriello rivela: «La nostra società sta studiando possibili accordi con altre compagnie. I contatti sono già stati avviati. Il nostro ruolo continuerà ad essere quello di collegare le province con gli scali internazionali, non necessariamente o non solo in Italia ». Un altro socio privato, l'imprenditore Franz Staffler, conferma: «Air Alps sta cercando accordi con altre compagnie. Non necessariamente sarà un accordo globale, come quello con Alitalia: magari si dovrà giungere a singole soluzioni. Un cambiamento che rischia di essere complicato, ma che dobbiamo affrontare».
Luigi Ruggera
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mercoledì, 06 febbraio 2008
Air Alps, via da Milano raddoppia Roma
Cancellata Malpensa la compagnia potenzia la tratta con la capitale
Alto Adige, 05 FEBBRAIO 2008

 BOLZANO. Tra pochi giorni Air Alps ufficializzerà l’orario estivo in vigore dal 30 marzo. Di sicuro non ci sarà più il collegamento con Milano Malpensa, ma in compenso è praticamente certo il raddoppio del Bolzano-Roma per il quale la richiesta è molto forte. Possibile anche l’aggiunta di altre destinazioni: le trattative sono ancora in corso, ma le ipotesi più probabili e sulle quali si sta maggiormente lavorando sono Vienna e Francoforte. Nel frattempo l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann annuncia l’avvio dei lavori per il nuovo hangar entro i prossimi due mesi.
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mercoledì, 06 febbraio 2008



Ufficiale: da aprile il volo per Milano sarà tagliato
Alto Adige, 04 FEBBRAIO2008
 
   

 BOLZANO. La notizia era stata anticipata un mese fa, ora è arrivata la conferma ufficiale: Alitalia taglierà la tratta Bolzano-Milano e così l’aeroporto di San Giacomo perderà il collegamento con Malpensa. Da aprile sparirà dunque il volo giornaliero che Air Alps offre in code sharing con Alitalia (partenza da Bolzano alle 6.30 con arrivo a Malpensa alle 7.25 e rientro con partenza da Milano alle 21 e arrivo alle 21.55).
 Non subirà invece variazioni il collegamento con Roma che continua a funzionare bene con un’occupazione dei posti che in media è superiore al 70%. Air Alps intanto chiude anche il 2007 con un risultato in pareggio: i 42 milioni di euro di fatturato hanno permesso di evitare perdite per il secondo anno consecutivo, segno che la società tirolese controllata da una cordata di imprenditori altoatesini guidati dal re dello speck Franz Senfter si sta lentamente risollevando dopo un inizio molto difficile che aveva portato, nel 2005, alla definizione di un piano di salvataggio che era andato ad azzerare il passivo di circa 40 milioni di euro accumulato nei tre anni precedenti.
 Per quanto riguarda l’aeroporto, il neopresidente Engelbert Ritsch attende comunicazioni da parte di Air Alps e intanto si guarda in giro: resta in piedi l’ipotesi di un collegamento con Francoforte.
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mercoledì, 06 febbraio 2008

Malpensa, Air Alps perde 8 tratte

Corriere dell'Alto Adige 2008-02-03

Scure di Alitalia sulla compagnia. L'abd Leitner: network da rifare

BOLZANO — La «ritirata» di Alitalia da Malpensa manda in tilt il network di Air Alps, la compagnia tirolese controllata da soci sudtirolesi che serve anche lo scalo bolzanino.
Il «colpo di spugna» ufficializzato venerdì dalla compagnia di bandiera prevede la cancellazione nello scalo milanese di 793 voli settimanali su 1.238. Molte le rotte dimezzate o ridotte di un terzo. Alcune, però, vengono cancellate del tutto, compresi i collegamenti da Malpensa a Bolzano, Ancona, Perugia, Genova, Nizza, Zagabria e quello estivo per Spalato. Tutti di Air Alps, effettuati in virtù del contratto di code sharing stipulato a novembre del 2005 e in vigore fino al prossimo mese. Con l'introduzione dell'orario estivo, il 30 marzo, potrebbe salvarsi solo la linea per Strasburgo con 14 voli settimanali, ma anche su questa non ci sono certezze.
Per la compagnia tirolese è una doccia fredda che costringe a rivedere tutti i piani aziendali. L'amministratore delegato Rupert Leitner, che ha preso in mano le redini della società da poco subentrando ad Armin Partl, non nasconde il momento di disagio: «Premetto che la questione è ancora tutta aperta. Le notizie delle ultime ore indicano una richiesta di risarcimento danni ad Alitalia ipotizzata dalla Sea, la società di gestione di Malpensa, per un miliardo e 250 milioni. Il presidente della Regione Lombardia parla ancora di moratoria di tre anni per la riassegnazione degli slot da imporre all'eventuale nuovo socio Air France. In questo quadro di totale incertezza, i danni maggiori ricadono sulle compagnie, da Alitalia in giù, fino ad arrivare a noi. Al momento risultano cancellate le rotte Alitalia per Bolzano, Ancona, Perugia, Genova, Zagabria, Nizza e Spalato. Per alcune di queste stiamo valutando l'ipotesi di subentrare direttamente. Lo faremmo solo sulle linee con un numero adeguato di passeggeri che garantisca un ritorno economico del servizio. Il collegamento con Bolzano non è tra questi, anche per motivi tecnici che non ci consentirebbero di ottimizzare l'utilizzo dei velivoli». Non solo notizie negative dalla compagnia di bandiera: «Il volo Bolzano-Roma è stato confermato — spiega Leitner — così come quelli tra la capitale, Ancona e Perugia. Qualche dubbio sul Parma-Roma. Capisco che sembri assurdo, ai media o agli utenti, che a due mesi dalla scadenza dell'orario invernale non si abbia idea dei collegamenti estivi. Purtroppo dipende tutto da Alitalia. Posso dire che stiamo valutando, vista la continua richiesta, di raddoppiare i voli di mattina e di sera tra Bolzano e Roma. Abbiamo contatti con numerosi aeroporti che vorrebbero attivare un collegamento con Roma tramite Air Alps».
La partnership con Alitalia ha ridato fiato ad Air Alps negli ultimi due anni: 3 milioni al mese di incassi garantiti per i voli in code sharing, ai quali si sono aggiunti gli introiti per i charter. Anche nel 2007 la compagnia tirolese ha centrato il pareggio di bilancio con 42 milioni di euro di fatturato: è il secondo bilancio consecutivo che non registra perdite (nel 2005 c'era un rosso accumulato di 40 milioni). A breve, inoltre, la compagnia definirà con la Immorent Ag, società controllata ad Erste Bank, l'acquisizione di 4 velivoli Dornier, che già fanno parte della flotta, per i quali scade il leasing: un investimento di 6,7 milioni di euro. L'ad Leitner sospira: «La flotta avrà 6 aerei Dornier da 31 posti di proprietà e uno di riserva in leasing. Velivoli più grandi? Impossibile programmare acquisti o leasing con questa incertezza di fondo».
Felice Espro



Ritsch: «Resta il volo per Roma Valuteremo altri collegamenti»


BOLZANO — La società Airport Bolzano Dolomiti (Abd) è in attesa di comunicazioni ufficiali da Alitalia e Air Alps. Il nuovo presidente Engelbert Ritsch allarga le braccia: «Di comunicazioni definitive non ne abbiamo, ma avremo un incontro a giorni con i vertici di Air Alps per chiarire la situazione. Sappiamo con rassicurante certezza che il collegamento Bolzano-Roma rientra nei piani di Alitalia. Il volo, com'è noto, ha un'occupazione de posti superiore al 70%. I voli di mattina da Bolzano e il ritorno serale da Roma sono quasi sempre stracolmi. Per Milano sembra ormai certo che non ci siano speranze. Del resto, mi chiedo quanto senso ha per il nostro aeroporto collegarsi con Malpensa se, parallelamente, non ci saranno più gran parte dei voli di linea europei ed intercontinentali. Questo collegamento è richiesto solo dagli utenti bolzanini che vogliono poi proseguire per altre destinazioni.
Vedremo se tornerà in pista l'ipotesi AirOne». Nel frattempo l'Abd studia altre strategie: «Rimaniamo collegati a Fiumicino per i voli internazionali. In futuro si può ipotizzare anche Francoforte, ma è solo un'idea».


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mercoledì, 06 febbraio 2008


Alitalia taglia il Bolzano-Milano

Air Alps

Corriere dell'Alto Adige2008-02-02

BOLZANO — Il volo Bolzano-Milano sarà operativo fino al 29 marzo, ma sparirà con l'ingresso del nuovo orario estivo il 30 marzo. La conferma arriva da Alitalia, che ha appena annunciato la cessione degli slot di molti voli internazionali. Inevitabile la cancellazione della linea con Bolzano, finalizzata proprio ai collegamenti con i voli per l'estero. Mirko Kopfsguter, direttore dell'aeroporto di Bolzano, attende comunicazioni ufficiali: «Sappiamo direttamente da Air Alps, che cura i collegamenti di linea di Bolzano in code sharing con Alitalia, che anche nell'orario estivo sarà confermata la linea per Roma, che peraltro viaggia quasi sempre con tutti i 31 posti occupati. Su Milano ammetto che non ha senso volare se non ci sono più collegamenti internazionali: i nostri utenti prendevano quel volo solo per fruire dell'hub internazionale. Questa situazione di incertezza di Alitalia sta penalizzando anche noi, che non possiamo programmare l'orario estivo. Ci consola verificare che Air Alps sta operando bene, molto meglio di tante altre piccole compagnie attive in piccoli scali come il nostro. Lo scorso anno solo 4 voli sono stati annullati per problemi meteo a Bolzano».
F. E.
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venerdì, 25 gennaio 2008



Alto Adige più lontano dall’aeroporto di Verona
di Pietro Marangoni
Alto Adige, 25 GENNAIO 2008

 BOLZANO. Dall’aeroporto Valerio Catullo di Verona, dove martedì sono stati eletti i nuovi vertici dello scalo scaligero e nel corso del quale il candidato altoatesino Michele Di Puppo è stato “escluso” dal nuovo consiglio di amministrazione, arrivano segnali inediti per il ruolo strategico che la Provincia Autonoma di Bolzano avrà nel prossimo futuro. Segnali che potranno avere un peso importante e che rischiano, di fatto, di marginalizzare la nostra realtà territoriale in termini essenzialmente economici.
 Ma vediamo cosa è accaduto all’Airport Hotel di Villafranca in occasione dell’elezione dle nuovo Cda del Catullo.
 A) Innanzitutto si deve partire dal fatto che il consiglio di amministrazione dell’aeroporto veronese (in cui la Provincia di Bolzano è presente con il 6,6% del pacchetto azionario) doveva nominare solo 7 consiglieri rispetto ai 15 dei precedenti esecutivi.
 B) Per concorre ad uno scranno era inoltre necessario detenere un pacchetto superiore alla quota parte del 12,14%.
 C) Grande Richelieu per la composizione del nuovo Cda è stato Fabio Bortolazzi, potente presidente della Camera di Commercio di Verona e grande padrino della nomina del trentino Silvano Grisenti alla guida dell’A22 al posto di Ferdinand Willeit.
 Alla luce di questi tre fattori Bortoluzzi si è facilmente aggiudicato la presidente dell’aeroporto di Verona (potendo far conto sul 20% delle azioni in mano alla “sua” Carea di Commercio, al 18% della Provincia Autonoma di Trento oltre al 10% dei bresciani e ad alter quote in mano a banche locali) e suo nuovo vice è stato nominato il lungocorsista trentino Pierluigi Angeli. Niente da fare per Di Puppo benchè potesse avere il sostegno degli azionisti (complessivamente il 12,3%) della provincia di Mantova e degli stessi veronesi di Villafranca.
 Michele Di Puppo, che è ancora alla giuda della società privata Cargo Center che opera proprio all’aeroporto di Villafranca, guarda già avanti in termini di strategia.
 Ma l’ipotizzata creazione del nuovo polo aeroportuale Verona, Brescia, Bergamo non comporterà una sempre maggiore marginalizzazione dell’Alto Adige dai flussi economici?
 
«È chiaro che senza una prospettiva di sviluppo che possa determinare una nuova grande pianificazione della mobilità per dare una mano concreta allo sviluppo economico del territorio tutto diventa problematico. Verona all’incrocio di due importantissimi assi ferroviari è già dotata di interporti (Mercato, Quadrante ecc). Manca perà una messa in rete di queste strutture. Si tratta di una zona che soffre del “complesso di Giulietta” ovvero sta al balcone. Questa sua fortunata peculiarità va però sviluppata. Assieme. Ecco perchè - osserva ancora Di Puppo - lo sviluppo del terzo polo aeroportuale del Nord non ci può vedere estranei. L’Alto Adige benchè limitato dalle sue dimensioni orografiche non può restare soggetto passivo. Avere accessi difficili vuiol dire non essere appetibili dai flussi economici e culturali. Una simile situazione determina una sempre maggiore fatica ad essere vicini alle novità».
 Questa situazione è quella che si sta verificando già oggi in considerazione anche del mancato “decollo” dell’aeroporto di Bolzano. A quale futuro è quindi destinato lo scalo bolzanino?
 
«Quando nella primavera 1999 è stato inaugurato l’aeroporto di Bolzano - ricorda Di Puppo ai tempi assessore provinciale ai trasporti e grande sostenityore dello scalo di San Giacomo - il mondo era diverso. Le resistenze di allora erano di carattere ambientalista. Non c’erano ragioni di tipo economico. Ora il mercato ha mutato radicalmente la realtà. Pochi mesi dopo Bolzano venne aperto l’aeroporto di Brescia Montichiari. Il suo sviluppo incentrato sul traffico cargo era inimmaginabile allora. Anche Verona avendo quasi raddoppiato il numero dei passeggeri ha visto ridursi notevolmente gli utili. Per Bolzano il problema dei costi resta il più pesante».
 Si riferisce alla struttura o alla comopagnia aerea?
 
«Per restare sul mercato serve una dimensione diversa da quella che si poteva avere dieci anni fa. Allora ad esempio tutti puntavano su aerei piccoli oggi, a causa anche dei costi stellari dei carburanti, sono necessari aerei più grandi capaci di trasportare più passeggeri per garantire una riduzione dei costi. Ad esempio, in termini economici, oggi tre voli su Roma con aerei più grandi sono più economici di quattro voli con aerei piccoli. Servirebbe quindi un ripensamento complessivo».
 Ma torniamo alla “marginalità” economica che rischia la Provincia di Bolzano. E’ un pericolo reale del prossimo futuro?
 
«Come dicevo - conclude Di Puppo, con quella fiducia nel futuro che non gli manca mai - dobbiamo anche noi diventare più appetibili e più facilmente accessibili. E proprio il terzo polo aeroportuale del Nord potrrebbe essere una chance determinante. Una ventina di anni fa si ipotizzava la realizzazione dell’Euregio e il potenziamento dell’asse Baviera - Padania lungo il quale implementare università, poli di eccellenza, aeroporti e quant’altro. E’ stato fatto. Ma ogi il mondo è cambiato».
 Un monito quindi sul quale la politica altoatesina deve riuscire a riflettere con attenzione. Come mai il vicino Trentino nel giro di poche settimane - capendo bene il ruolo strategico che avrà Verona e stringendo alleanze di progetto - è riuscito a imposessarsi di due poltrone importanti piazzando prima Grisenti al vertice dell’Autobrennero e ora anche Angeli alla vicepresidenza del Catullo? La Provincia di Bolzano, che ha scommesso tutto sul traforo del Brennero (completamento non prima del 2022), ha veramente perso le sue capacità strategiche contingenti?
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venerdì, 18 gennaio 2008


Aeroporto Catullo Ridotto il consiglio Bolzano resta fuori


Trasporti Salta Di Puppo

Corriere dell'Alto Adige 2008-01-18

BOLZANO — La Provincia di Bolzano perde il posto nel consiglio d'amministrazione dell'Aeroporto Catullo di Villafranca, a farne le spese è l'ex vicepresidente di Palazzo Widmann, Michele Di Puppo.
I soci della società aeroportuale veronese hanno raggiunto faticosamente un accordo sulla riduzione dei posti nel board, imposta dal decreto Lanzillotta, in vista dell'assemblea di lunedì. Il consiglio passa da 13 a 7 membri. Due posti spetteranno alla Camera di commercio di Verona, primo azionista con il 20,145% delle quote, uno alla Provincia di Verona, un altro a Banco Popolare di Verona e Fondazione Cariverona (insieme hanno l'8%), uno è stato designato dal Comune di Verona (6,832%) ed è il probabile presidente, Ettore Riello. Un consigliere spetta ai soci bresciani, la vicepresidenza rimane alla Provincia di Trento che, con il 18,356%, è il secondo azionista ed ha confermato l'uscente Pierluigi Angeli. La Provincia di Bolzano, titolare del 6,631%, rimane fuori dal cda. Miche Di Puppo spiega: «Per avere un consigliere la nostra quota dovrebbe salire almeno al 14%. Basti pensare che Trento, con quasi il 19%, esprime un rappresentante solo. Non essere presenti nel cda, però, non significa trascurare il ruolo che lo scalo veronese ha anche per la provincia di Bolzano. Vero che anche la nostra città ha il suo piccolo aeroporto, ma nessuno può negare l'importanza dei collegamenti internazionali di Verona che si trova a un'ora e mezza di strada. Ecco perché dobbiamo impegnarci in accordi interregionali per non far passar a linea dei governatori di Lombardia e Veneto, Formigoni e Galan, che vorrebbero concentrare l'attività internazionale su Malpensa e Venezia. Per Bolzano, il depotenziamento del Catullo sarebbe grave per l'immagine turistica ed economica.».
In questa vicenda, Bolzano paga anche l'asse Trento-Verona che ha portato Grisenti alla guida dell'A22. E mentre un grande scalo come il Catullo si accontenta» di 7 consiglieri, l'Abd di Bolzano ne ha ancora 9. Di Puppo taglia corto: «Anche il cda dell'Abd verrà presto ridotto».
F. E.
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venerdì, 18 gennaio 2008


Voli annullati per maltempo
  Alto Adige, 17 GENNAIO 2008

 BOLZANO. A seguito del maltempo ieri mattina sono stati annullati alcuni voli in partenza dall’aeroporto di San Giacomo. I passeggeri diretti a Milano sono stati dirottati in pullman a Innsbruck, quelli diretti a Roma si sono imbarcati a Verona.
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martedì, 15 gennaio 2008



Aeroporto, Ritsch nominato presidente

Trasporti Riunione del cda. L'imprenditore di Laives: «Progetti pronti, cerchiamo finanziamenti»

«Darò priorità all'adeguamento dell'aerostazione e al nuovo hangar»

BOLZANO — L'Airport Bozen Dolomiti (Abd) riparte da Engelbert Ritsch.
L'imprenditore di Laives, titolare della Italpannelli di Termeno, è stato nominato ieri presidente della società aeroportuale. Il cda, riunitosi nella sede della Sta (la holding della Provincia che controlla il 90% di Abd) ha confermato le indicazioni della giunta provinciale, consegnando a Ritsch il «bastone di comando » lasciato libero a fine novembre da Thomas Baumgartner, dopo un anno di mandato, in seguito alla decisione della giunta provinciale di congelare l'ampliamento della pista.
L'aeroporto ha chiuso anche il 2007 in rosso (1,3 milioni di euro di perdita, 700mila euro in meno rispetto al 2006) e con un incremento di passeggeri, che hanno raggiunto 84.000 unità (+9,5%). «Di più senza ampliare la pista — aveva detto Baumgartner — non si può fare». Ritsch rimarrà in carica fino alla scadenza naturale del board, ovvero l'approvazione del bilancio ad aprile 2009: «Non sarà una mandato di sola amministrazione ordinaria — ha chiarito ieri il nuovo presidente — perché se è vero che non può essere ampliata la pista in attesa della decisione politica e del referendum, è anche vero che dovranno essere effettuati lavori urgenti richiesti dalle autorità del settore, Enac ed Enav. Mi riferisco innanzitutto all'ampliamento dell'aerostazione, in particolare alla separazione degli arrivi tra area Schengen e non Schengen. A ruota dobbiamo pensare alla sistemazione dell'area di sosta dei velivoli, all'illuminazione, alla costruzione dell'hangar che consentirebbe ad Air Alps di lasciare qui i velivoli e di non portarli ad Innsbruck per la notte. In fase di progettazione c'è anche l'innalzamento di un piano dell'aerostazione per dare spazio agli uffici dell'Adb, a quelli doganali, alle forze dell'ordine. Un piano in più, inoltre, attutirebbe il rumore verso l'abitato di S. Giacomo. I progetti sono a buon punto, adesso si deve lavorare sui finanziamenti».
Ma il primo vero problema che Ritsch dovrà affrontare è la cancellazione della linea Bolzano-Milano decisa da Alitalia. «Entro fine gennaio — dice il presidente — attendiamo una risposta da Air Alps, che effettua il volo per conto di Alitalia. La compagnia locale potrebbe riproporre il volo in proprio, come faceva fino a due anni fa». Attualmente il volo su Milano ha una copertura dei posti vicina al 50%.
Il maltempo di questi giorni, intanto, non ha procurato disagi eccessivi allo scalo. «Solo due charter — spiega il direttore Mirko Kopfsguter — sono stati dirottati su Verona. Nell'intero 2007, solo 4 voli diretti a Bolzano su 3.800 sono stati cancellati per motivi meteo».
F. E.

Corriere dell'Alto Adige 2008-01-15
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sabato, 12 gennaio 2008

«Air Alps, basta finanziamenti»


Corriere dell'Alto Adige 2008-01-12

Trasporti La giunta stanzia un milione per la compagnia. Protestano i consiglieri ecologisti

I Verdi all'attacco. Widmann: «Rispettiamo le promesse»

La Provincia approva un contributo per «sostenere» i collegamenti con Roma e Milano
BOLZANO — «Basta dare soldi pubblici ad Air Alps». La compagnia aerea che serve lo scalo di Bolzano torna nel mirino dei Verdi che criticano duramente la decisione della giunta provinciale di stanziare un milione di euro per finanziare i collegamenti con Roma e Milano. Secca la replica dell'assessore provinciale ai trasporti: «Il collegamento con la capitale è strategico. Per quanto riguarda il finanziamento — mette in chiaro Widmann — era una promessa fatta dal Landeshauptmann nell'ambito del piano di salvataggio di Air Alps».
La compagnia area controllata dalla Provincia (tramite la Sta) e dal gotha dell'imprenditoria sudtirolese torna al centro della polemica politica. «Durante la seduta del 28 dicembre 2007 — denuncia Cristina Kury, capogruppo dei Verdi — la Giunta provinciale ha deciso di mettere a disposizione della compagnia aerea Air Alps la somma di 1 milione di euro per le tratte Bolzano— Roma e Bolzano— Milano. Si tratta di un salto di qualità per i finanziamenti pubblici più o meno alla luce del sole riservati all'aeroporto di Bolzano: in questo modo vengono elargiti alla compagnia aerea contributi ufficiali che nei prossimi anni verranno riconfermati». Ciò che fa infuriare il partito ecologista è il fatto che l'ente pubblico continui a foraggiare una compagnia aerea privata. «Lo scorso anno — fanno notare i consiglieri provinciali Verdi — alla società era stato abbonato un milione euro di debiti accumulati con l'aeroporto per tasse d'atterraggio e di decollo; cifra poi pagata all'Abd dalla Provincia tramite la società a controllo provinciale Strutture Trasporto Alto Adige spa quale copertura di perdita. Del resto la Provincia non è nuova a interventi finanziari a favore della società Air Alps dei signori Senfter (21%), Staffler (15%) e dei loro amici. Nel momento in cui altri imprenditori avevano abbandonato la nave che affondava, o sarebbe più opportuno dire l'aereo che precipitava, la Provincia aveva versato nelle casse della società 4,4 milioni di euro, sempre tramite la Strutture Trasporto Alto Adige spa. Soldi ai quali si aggiungevano 1,5 milioni della Regione. Non solo, la Provincia ha acquistato un considerevole numero di biglietti aerei per i propri dipendenti. È ora di finirla con questo spreco di soldi pubblici».
L'assessore ai trasporti proprio non ha gradito l'ennesimo affondo dei Verdi e contrattacca.
«È ora si smetterla con questi attacchi. Qualche anno fa ci siamo impegnati a salvare Air Alps e questo finanziamento era stato concordato molto tempo fa, non c'è nessun nuovo intervento Semplicemente — ribatte Widmann — manteniamo una promessa». L'assessore fa anche notare che il coolegamento con Roma è strategico per tutto l'Alto Adige e che, comunque, i regolamenti europei non vietano agli enti pubblici di finanziare determinate tratte. «L'Abd è un piccolo scalo, le regole che vietano il finanziamento pubblico valgono solo per i grandi aeroporti ».
M. An.




Provincia, un milione a Air Alps
 I Verdi accusano: adesso anche i contributi ufficiali

  «Altro che moratoria come promesso nella mediazione»
 SABATO, 12 GENNAIO 2008

 BOLZANO. «Oltre alle milionarie iniezioni di denaro pubblico per far funzionare l’aeroporto di Bolzano (direttamente dalla Provincia o indirettamente all’Abd per investimenti o coperture di perdite), oggi arrivano anche contributi ufficiali alla società Air Alps». Lo denunciano i consiglieri provinciali dei Verdi. «Durante la seduta del 28 dicembre 2007 la giunta provinciale ha stabilito di mettere a disposizione della compagnia aerea la somma di un milione di euro per le tratte Bolzano-Roma e Bolzano-Milano. Si tratta di un “salto di qualità” per i finanziamenti pubblici più o meno alla luce del sole riservati all’aeroporto di Bolzano: in questo modo vengono elargiti alla compagnia aerea contributi ufficiali che nei prossimi anni verranno riconfermati», spiegano Riccardo Dello Sbarba, Cristina Kury e Hans Heiss.
 Secondo i tre consiglieri «lo scorso anno alla società era stato abbonato un milione di euro di debiti accumulati con l’Abd per tasse d’atterraggio e di decollo; cifra poi pagata all’Abd dalla Provincia tramite la società a controllo provinciale Strutture Trasporto Alto Adige spa quale copertura di perdita. Del resto la Provincia non è nuova a interventi finanziari a favore della società Air Alps. Nel momento in cui alcuni imprenditori avevano abbandonato la nave che affondava - o sarebbe più opportuno dire l’aereo che precipitava - la Provincia aveva versato nelle casse della società 4,4 milioni di euro, sempre tramite la Strutture Trasporto Alto Adige spa. Soldi ai quali si aggiungevano 1,5 milioni della Regione. Non solo, la Provincia ha acquistato un considerevole numero di biglietti aerei per i propri dipendenti». «E ancora per il prossimo futuro - ovviamente a spese dei contribuenti - è prevista la costruzione di hangar per Air Alps, per quanto la Provincia stia già cedendo i propri terreni all’Abd e all’Aviazione civile (in parte tramite uno scambio con il Comune di Bolzano). - così i Verdi - Sempre dalle tasche della Provincia sono stati recentemente prelevati i soldi per pagare le rimesse dei vigili del fuoco (circa 4 milioni) e per garantire il loro regolare servizio. La società di gestione Abd (92% delle quote sono della società Strutture Trasporto Alto Adige spa di cui la Provincia è azionario maggioritario) è già costata un bel po’ alla Provincia: alle spese per investimenti per l’acquisto di terreni e edifici, sono da sommarsi i 15 milioni di euro versati per coperture di perdite e si procede con una media di 2 milioni di euro di perdita ogni anno». «In questo contesto, i contributi alla società Air Alps rappresentano una evoluzione nella forma dei finanziamenti pubblici per il funzionamento dell’aeroporto in barba alla moratoria promessa nella “mediazione”», concludono Dello Sbarba, Kury e Heiss.
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venerdì, 11 gennaio 2008



"soppressione del volo Bolzano?"

Volo Bolzano-Milano Krapf: speranze intatte

Corriere dell'Alto Adige 2008-01-11

BOLZANO — «La soppressione del volo Bolzano – Milano? Non ci sono novità, purtroppo, ma aspettiamo a giorni di vedere gli sviluppi della situazione di Alitalia. È da lì che dipende tutto». A smentire le voci — rimbalzate da Milano — di presunte decisioni già prese sulla tratta tra i capoluoghi altoatesino e lombardo, è Hans Krapf, consigliere delegato di Air Alps, compagnia che detiene l'accordo di «code sharing» sul suddetto volo — che raggiunge Strasburgo — con la compagnia di bandiera, oggi in difficoltà. Gli addetti ai lavori danno già per «soppressi da aprile» addirittura 793 degli attuali 1238 voli che da Malpensa vanno nel mondo: «Vedremo se ci sarà anche questo — spiega Krapf — se in Alitalia dovesse entrare Air France il volo sarebbe a rischio, questo sì. Ma c'è per esempio la possibilità che per il 2008 rimanga, qualora la rivoluzione di Alitalia fosse graduale.
Si vedrà. Di certo, c'è che il destino del "Bolzano – Milano", tragitto di per sé in perdita (un milione 400 mila euro all'anno) è legato al suo essere in linea con Strasburgo. Solo così i costi sono sostenibili». In questi giorni, ci saranno altri incontri con Alitalia: «Ogni giorno può succedere qualcosa — conclude Krapf — verso fine mese si sapranno novità».
P. P.
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martedì, 08 gennaio 2008


Volo per Roma sovraffollato: 250 euro di indennizzo
Aeroporto, il neopresidente Ritsch al lavoro per evitare la soppressione del Bolzano-Milano
Overbooking, passeggeri a terra
 MARTEDÌ, 08 GENNAIO 2008

 BOLZANO. Problemi a non finire sia per la compagnia aerea Air Alps che per l’Abd, lo scalo del capoluogo bolzanino. Nella mattinata di ieri numerosi passeggeri non sono potuti partire all’ora stabilita per Roma causa overbooking, ossia la prenotazione e vendita di un numero eccessivo di biglietti rispetto ai posti a sedere sull’aereo in decollo. E ci sarebbero problemi in arrivo anche per il volo Bolzano-Milano, garantito soltanto sino al 29 marzo. Poi, Alitalia sarebbe intenzionata a sopprimerlo.
 Nella mattinata di ieri numerosi passeggeri convinti di partire alla volta di Roma con il volo Air Alps delle ore 10 e 30 sono invece rimasti a terra, causa overbooking, una pratica piuttosto diffusa: la compagnia prenota e vende un numero superiore di posti rispetto a quelli disponibili sul singolo aereo. Per il il disagio Air Alps verserà 250 euro di indennizzo per ciascuno dei passeggeri rimasti a terra e partiti solo nel primo pomeriggio di ieri.
 Passando all’Abd, Engelbert Ritsch diventerà il nuovo presidente solamente il 14 gennaio, quando sarà nominato ai vertici dell’azienda dal cda, ma in agenda ha già la prima gatta da pelare. Tra i collegamenti che Alitalia intende cancellare c’è anche quello tra Bolzano e Milano Malpensa. Per ora il volo giornaliero, fruito da numerosi imprenditori, è regolarmente garantito per tutto l’inverno, fino al 29 marzo. Poi, nessuna garanzia. «Sicuramente - sottolinea Ritsch - è un problema da affrontare a breve. Il volo, infatti, per numerosi operatori economici è importante tanto quanto quello per Roma, che sicuramente resterà». Lei è stato informato ufficialmente da Alitalia? «No, per ora non ci è ancora stato detto nulla. Ma la prima mossa sarà quella di parlarne con Air Alps, che attualmente offre il volo in code-sharing proprio con Alitalia».
 Ma quanto interessa ad Abd mantenere il volo per Milano? «Posso dire che cercherò di farmi portavoce delle istanze degli imprenditori. Per noi si tratta di un collegamento di grande importanza, anche perchè evita a molti di dover ricorrere all’auto. Per ora posso solo assicurare che prenderò un po’ di tempo per studiare a fondo il problema. Informalmente ne parleremo anche la prossima settimana, all’atto del mio insediamento». Ottimista, invece, il presidente della giunta Luis Durnwalder. «Sono convinto che da qui a fine marzo ci sia un margine di tempo sufficiente per affrontare e risolvere la questione»


Voli Bolzano-Milano?
Air France li ripristinerà

 Inerente al servizio apparso sull’Alto Adige di domenica sulla questione “Alitalia cancella anche il volo Bolzano Milano”, come ex impiegato (35 anni di appartenenza alla stessa compagnia), mi sia concesso esprimere una mia opinione. La linea Bolzano Milano è sempre stata un poco problematica. L’anno della apertura dello scalo di Bolzano nel 1999, c’è stata la Tyrolean Airways, la quale come associata della Lufthansa ha servito lo scalo di Francoforte, portando cosi via i passeggeri al vettore nazionale (Alitalia). Purtroppo questa ultima pare non abbia mai saputo rendersi conto quanto è importante questa fetta di traffico dell’Alto Adige.
 Così dopo che la Tyrolean effettuava regolari voli per Roma e appunto quelli per Francoforte, andava a gonfie vele almeno sotto l’aspetto di passeggeri. Ma dopo pressioni politiche, tuttora sconosciute, questa ultima ha cessato la sua attività a Bolzano, effettuando solamente sporadicamente dei voli Charter. Così dopo tre anni di voli con la Tyrolean è arrivata la Air Alps, effettuando o all’inizio voli Bolzano Roma, assieme a voli regolari anche per Monaco di Baviera. Questi ultimi non erano che un flop, dal momento che la Air Alps non faceva parte di nessun gruppo di grandi vettori, cioè non aveva nessun partner, e così dopo due stagioni, questi voli vennero sospesi. Dopo questa disfatta, l’Air Alps divenne partner dell’Alitalia e subito misero i voli Bolzano Milano. E questa era la conseguenza logica dal momento che l’Alitalia effettua la maggior parte dei suoi voli per tutto il mondo dall’aeroporto di Malpensa. Sarebbe molto strano che con l’entrata in vigore del nuovo orario da marzo, l’Air France decidesse di sospendere i voli sulla Bolzano Milano, dando in preda di nuovo tutto alla Lufthansa. Penso che l’Air France sappia bene che gli altoatesini viaggiano, molto e anche su voli di lungo raggio e se non gli si dà la possibilità di viaggiare via Milano, questi torneranno ben volentieri a ridiventare clienti della Lufthansa. Infatti viaggiando da Innsbruck o da Verona, si diventa automaticamente, per proseguire da Francoforte, clienti della compagnia tedesca!!! Non posso credere che di questo la Air France, che con ogni probabilità avrà voce in capitolo da marzo in poi, non tenga conto di tutto questo!
Giovanni Darocca .
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domenica, 06 gennaio 2008



Alitalia taglia, sparisce il volo Bolzano-Milano
 È inserito tra le 45 tratte che saranno cancellate
  Alto adige, 06 GENNAIO 2008

 BOLZANO. Tra i collegamenti che Alitalia intende cancellare c’è anche quello tra Bolzano e Milano Malpensa (il volo viene offerto in “code-sharing” con Air Alps). All’ufficio informazioni dell’Abd non sanno nulla, e sul sito dell’aeroporto bolzanino il volo giornaliero (partenza da Bolzano alle 6.30 con arrivo a Malpensa alle 7.25 e rientro con partenza da Milano alle 21 e arrivo alle 21.55) è regolarmente in programma per tutta la durata dell’orario invernale che scade con il 29 marzo. Resta aperta la domanda su cosa succederà da aprile, anche se il piano di sopravvivenza messo a punto dal presidente di Alitalia Maurizio Prato non lascia spazio a molte speranze. Bolzano è infatti una delle 45 destinazioni che da qui a fine marzo saranno tagliate. A questo punto toccherà all’Abd e alla compagnia aerea Air Alps decidere se continuare a collegare Bolzano a Milano indipendentemente da Alitalia. Resterà di sicuro il volo per Roma.
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venerdì, 04 gennaio 2008


«Terreni regalati all’Abd»
Aeroporto: allarme dei Verdi sulla cessione di 6 ettari
Alto Adige, 04 GENNAIO 2008

 BOLZANO. «Perché la Provincia regala terreni all’Abd? Non è che per caso si stiano ponendo le basi per allungare la pista dell’aeroporto?» Sono gli interrogativi sollevati dai consiglieri provinciali verdi in un’interrogazione.
 Spulciando tra le delibere della giunta provinciale, la consigliera Cristina Kury ha scoperto che a luglio c’è stata una permuta tra Comune e Provincia, in cui quest’ultima ha ceduto al Comune 6 ettari di terreno rispettivamente nel comune catastale di Dodiciville e Laives in cambio di altrettanti in zona aeroporto. Le aree in questione vengono cedute gratis dalla Provincia alla società Abd che gestisce lo scalo bolzanino e in piccola parte all’Enac, l’Ente nazionale aviazione civile.
 A dicembre, ovvero pochi giorni fa, i terreni sono stati scorporati con relativa delibera dal patrimonio provinciale. Si tratta di un atto dovuto per consentire appunto l’acquisizione.
 I Verdi vogliono sapere innanzitutto il perché di quella che chiamano l’ennesima sovvenzione all’aeroporto e poi come verranno usati i terreni. Il sospetto è che le aree vengano usate per allungare la pista, in realtà potrebbero servire per costruire i nuovi hangar. Anche perché il progetto pista è stato per il momento accantonato a causa delle proteste.
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domenica, 30 dicembre 2007


In volo per le Alpi Sempre più «fly & ski»

Mobilità Raggiungere le stazioni sciistiche in aereo aiuta l'ambiente

Corriere dell'Alto Adige  2007-12-30

di FRANCO BREVINI
Mentre le nostre montagne vengono per fortuna prese d'assalto dai turisti di Natale e di Capodanno, sono in molti a chiedersi quale sia l'effettivo stato di salute delle Alpi. Sono 32 milioni i turisti europei che frequentano la montagna invernale, attratti da una rete di piste che si sviluppano per 180mila chilometri e sono servite da 12mila chilometri di impianti di risalita. Ma i 190.912 km quadrati delle Alpi costituiscono anche una delle ultime regioni naturali rimaste nell'Europa centrale e ospitano30.000 specie animali e 13.000 specie vegetali: un prezioso patrimonio che fa i conti ogni giorno con l'accesso di grandi masse di persone.
Recentissima in materia di viabilità la relazione sullo stato delle Alpi sul tema trasporti e mobilità presentata qualche settimana fa da Marco Onida, segretario generale della Convenzione delle Alpi. Il documento è dedicato agli effetti dei trasporti sugli aspetti ambientali, sociali ed economici. Vi si analizza come le condizioni demografiche, la tipologia degli insediamenti, le condizioni quadro- economiche di una regione o il turismo influenzino la mobilità e i trasporti. E di rimando si valutano gli effetti dei trasporti e della mobilità sull'economia e sulla società, così come sull'ambiente e sulla salute. La relazione sullo stato delle Alpi propone concrete raccomandazioni d'intervento, prima e sempre dolente la sollecitazione al trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia. In questa direzione c'è già chi si sta muovendo sulla base di interventi concreti, che rischiano però di creare tensioni all'interno dell'Europa. Il Land austriaco del Tirolo, ad esempio, sta lavorando per introdurre un divieto di transito settoriale che colpirà i veicoli pesanti. In base a tale divieto i prodotti sfusi idonei al trasporto per ferrovia — dai rifiuti al pietrame alla terra in futuro potranno venire trasferiti esclusivamente sui binari. L'Unione Europea si è opposta e ha minacciato di deferire l'Austria per tale provvedimento, ma i tirolesi sembrano decisi a promulgare il loro divieto all'inizio dell'anno prossimo e, quel che più conta, a farlo entrare in vigore nel maggio 2008.
In verità lo scenario del trasporto alpino sta mutando rapidamente, grazie soprattutto al contributo del mezzo aereo. Andare a sciare via aria è una soluzione adottata sempre più spesso grazie al moltiplicarsi dei voli low cost che raggiungono le Alpi durante la stagione invernale. Sono ormai un paio di dozzine le destinazioni sciistiche servite direttamente dall'aereo. All'estero stanno lavorando bene gli aeroporti di Salisburgo, Innsbruck, Klagenfurt, Zurigo, Friedrichshafen, Monaco. Ultimamente sono entrati in questo mercato anche l'aeroporto francese di Grenoble e quello tedesco di Memmingen. Lo stesso accade negli aeroporti italiani di Bergamo, Brescia e Verona, che garantiscono collegamenti diretti alle aree sciistiche del Trentino e dell'Alto Adige, mentre da Nizza si possono raggiungere le Alpi Marittime francesi. Oltre a sei compagnie low cost, anche le compagnie di linea Swiss, Austrian, Lufthansa e Air France partecipano all'offerta con voli a meno di 100 euro.
Per l'attrezzatura sportiva vengono spesso proposte agevolazioni. Le offerte Fly & Ski tengono infatti conto dei problemi di chi viaggia con l'attrezzatura e così spesso gli sci vengono trasportati senza maggiorazione e per gli scarponi si ottiene un bonus di 10 kg aggiuntivi. Grazie a queste iniziative numeri sempre più significativi di turisti giungono sulle piste lasciando l'auto a casa, con i benefici evidenti agli occhi di tutti. Purtroppo sulle Alpi continua a mancare una politica climatica unitaria. Nell'ultima classifica sul clima fornita dall'organizzazione per lo sviluppo e l'ambiente Germanwatch, i Paesi alpini ottengono infatti piazzamenti molto diversi. La Germania si colloca al secondo posto dopo la Svezia, mentre l'Italia è il fanalino di coda tra i Paesi alpini, aggiudicandosi il quarantunesimo posto. Con il nono posto, la Svizzera rientra comunque nella top ten, mentre la Francia finisce al diciottesimo, la Slovenia al ventiquattresimo e l'Austria addirittura al trentasettesimo. Insomma in fatto di emissioni serra pro capite, emissioni di Co2 e politiche locali l'Europa alpina ha ancora molto da lavorare.
Evitare l'auto
Alcuni aeroporti consentono servizi ad hoc e collegamenti diretti con diversi luoghi del Trentino-Alto Adige
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domenica, 23 dicembre 2007



Abd, tagliati i membri del cda


Economia
Aeroporto Modificato lo statuto. Falkensteiner si dimette, Baumgartner rimane nel board

 

Corriere dell'Alto Adige2007-12-22

Massimo 9 posti, di cui 4 della Provincia e uno del Comune
Esaminata la gestione Passeggeri e aerei in aumento, il passivo si ferma a 1,3 milioni Ritsch, nomina a gennaio
BOLZANO — L'assemblea dei soci dell'Aiport Bolzano Dolomiti (Abd) ha deciso di tagliare il numero massimo di consiglieri d'amministrazione.
La delibera è stata assunta ieri mattina. «Abbiamo modificato lo statuto della spa — ha spiegato Dieter Schramm, presidente della Sta, la holding della Provincia che detiene il 90% della spa aeroportuale — adeguandolo alle direttive del decreto Lanzillotta. Il consiglio d'amministrazione prevede un massimo di nove membri. Vero che il cda attuale ha 9 membri, ma lo statuto ne prevedeva fino a 15. Il board in carica rimarrà fino alla scadenza naturale, ovvero con l'approvazione del bilancio del 2008 prevista nei primi mesi del 2009. Sarà poi l'assemblea dei soci a valutare se ridurre ulteriormente il cda, che, per inciso, paga gettoni di presenza davvero modesti. Altra novità, che verrà introdotta da subito, è la differenziazione dei consiglieri: cinque saranno di nomina pubblica, uno dei quali spetterà al Comune di Bolzano, 4 saranno espressione dei privati ».
Altro tema caldo, ieri, erano le dimissioni dalla presidenza di Thomas Baumgartner, in carica da luglio 2006. La Provincia ha già designato il suo successore: Engelbert Ritsch, imprenditore di Laives. «Sarà il prossimo cda a gennaio — ha spiegato Schramm — a cooptare Ritsch al posto di un consigliere dimissionario, Falkensteiner, ed a nominarlo presidente. Baumgartner rimarrà in consiglio: abbiamo sempre bisogno di consiglieri competenti come lui. Confermato anche l'amministratore delegato, Mirko Kopfsguter, così come tutti gli altri membri del cda».
Baumgartner ha colto l'occasione per tracciare un bilancio aggiornato: «Il conto economico prevede un passivo di 1,3 milioni di euro, ovvero 700mila euro in meno rispetto al 2006 e 400mila euro in meno rispetto a quanto avevamo preventivato all'inizio di quest'anno. I passeggeri alla fine saranno 84.000, con una crescita del 9,5%. Il movimento aereo è cresciuto del 4,1%, ma i velivoli hanno avuto maggiore copertura dei posti. I voli cancellati o dirottati sono scesi dal 9,4% al 3,3%, anche grazie alle nuove procedure di avvicinamento concordate con l'Enac e con Air Alps, che sta facendo un ottimo lavoro».
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martedì, 18 dicembre 2007


Aeroporto, al via i charter invernali

Trasporti Sabato primi arrivi dalla Gran Bretagna. A gennaio da Dortmund e Hannover

Corriere dell'Alto Adige  2007-12-18

BOLZANO — Ricomincia sabato il fitto programma di voli charter invernali dell'aeroporto di Bolzano.
Si parte con i Dash 8-400 da 72 posti (ma pieni per 66 posti a causa delle limitazioni dello scalo bolzanino) curati da Tyrolean Austrian Airlines per conto di Inghams, il maggior tour operator britannico per il turismo invernale. Atterreranno tutti i sabati, fino a fine marzo, e proverranno da Birmingham, Londra (Gatwick), Manchester e Dublino. «Con Inghams — spiega Mirko Kopfsguter, amministratore delegato dello scalo — la collaborazione è giunta al quarto anno ed è ormai molto consolidata. I turisti britannici amano le Dolomiti e l'aereo è l'unico mezzo per raggiungerci in tempi accettabili. Una volta sbarcati a Bolzano, pullman appositamente organizzati li porteranno nelle stazioni sciistiche di destinazione. Il volo di ritorno è previsto il sabato successivo».
Il 29 dicembre verrà riattivato anche il collegamento tra Vienna e Bolzano, curato da Laudaair Austrian Airlines: durerà fino al 30 marzo. «In questo caso — commenta Kopfsguter — il servizio è utile per i viennesi che vogliono trascorrere un weekend in Alto Adige, ma anche per i nostri studenti che studiano a Vienna. Siamo al secondo anno di collaborazione e le risposte del pubblico sono positive, tanto più che il biglietto costa 49 euro per l'andata e altrettanti per il ritorno».
Infine i voli da Dortmund e Hannover, che riprenderanno il 26 gennaio per iniziativa di Falkstour e con gli aerei di Air Alps: «Con loro siamo al terzo anno di collaborazione — aggiunge l'amministratore — i riscontri sono ottimi. Anche grazie a questi voli charter, quest'anno contiamo di chiudere a quota 80mila passeggeri, un po' di più rispetto allo scorso anno. Potremmo farne anche qualche migliaio in più se, come auspico, Alitalia e Air Alps ci concedessero il quinto volo quotidiano da e per Roma, visto che quelli del mattino e della sera sono stracolmi».
Per l'Abd, la società di gestione dello scalo bolzanino, questa settimana si chiuderà la presidenza di Thomas Baumgartner. Il patron della Fercam si è dimesso dopo aver constatato l'impossibilità di realizzare l'ampliamento dello scalo. Al suo posto, durante l'assemblea dei soci di venerdì, verrà nominato Engelbert Ritsch. Kopfsguter, come assicurato dall'assessore provinciale Thomas Widmann, verrà confermato nel ruolo di amministratore delegato ».
F. E.
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domenica, 16 dicembre 2007

Dal Molin, bolzanini a Vicenza «No alla nuova base militare»


Corriere dell'Alto Adige2007-12-16


BOLZANO — Tra gli ottantamila che hanno manifestato a Vicenza contro il raddoppio della base americana «Dal Molin» c'erano anche una trentina di altoatesini. Ieri mattina da piazza del tribunale è partito un pullman. Un fronte decisamente composito quello dei pacifisti. C'erano giovani studenti, qualche politico di Rifondazione e dei Verdi, qualche volontario del Centro per la pace di Bolzano.
«La manifestazione è andata molto bene, c'è stata una grande partecipazione e non ci sono stati incidenti. Eravamo quasi ottantamila, un corteo colorato e pacifico» racconta Elisa Pavone, una delle organizzatrici del pullman.
La manifestazione di Vicenza è stata una delle prime uscite comuni della sinistra arcobaleno, la federazione fondata da Prc, Pdci, Verdi e Sinistra democratica. Al corteo sono comparsi i primi striscioni segno che la spinta autonomista parte anche dal basso.
Anche a Bolzano le forze di sinistra si incontrano periodicamente ed hanno dato vita ad una sorta di cooperazione rafforzata. Rimane ancora da chiarire il rapporto tra Verdi e le altre forze di sinistra visto che il partito ecologista ha già deciso di presentarsi alle provinciali insieme alle liste civiche. In questo patto sembra non esserci posto per la sinistra più radicale, quella che si richiama al falce e martello.
F. Co.

Corriere dell'Alto Adige - 2007-12-16

L'esibizione Val Badia, Union e Prc hanno criticato la pattuglia acrobatica

Frecce tricolori, una difesa bipartisan Da Urzì a Widmann: simbolo dell'Italia


BOLZANO — Unanimi centrosinistra e centrodestra nel respingere le provocazioni sulla presenza delle Frecce tricolori dell'aeronautica militare in val Badia alla gara di coppa del mondo di questa mattina. Commenti condivisi anche dall'assessore al turismo Thomas Widmann che ribadisce: «L'esibizione fa parte della tradizione e le polemiche sono senza dubbio fuori luogo».
A Widmann fa eco il senatore Oskar Peterlini, Svp-Ulivo, che respinge al mittente il tentativo di innescare una polemica.
«Quello di oggi — puntualizza — è un evento di portata mondiale e criticare la presenza degli aerei della pattuglia acrobatica è davvero fuori luogo. È giusto che tutti possano esibire i propri simboli. Il nostro è la bandiera biancorossa, per l'Italia le Frecce tricolori rappresentano un fiore all'occhiello che è giusto mettere in mostra. Considerazioni a parte il tentativo di rispolverare una contrapposizione di stampo etnico è da stroncare ». Secondo il presidente di An, Alessandro Urzì le polemiche sono assolutamente pretestuose. «Siamo in campagna elettorale e ci sono partiti che quando ne sentono l'odore cercano in tutte le maniere di tirare fuori argomenti per trovare voti in campi avversi. In secondo luogo ritengo che al fianco della ricerca e della cultura l'Italia possa essere degnamente rappresentata anche dalle Frecce tricolori che ci invidiano non solo in Europa ma anche nel mondo intero ».
E. B.
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domenica, 16 dicembre 2007

«No alle Frecce in val Badia» Asse Rifondazione-Union


Corriere dell'Alto Adige2007-12-15

Menapace: sono un simbolo di guerra e costano troppo

BOLZANO — La pattuglia acrobatica nazionale delle Frecce tricolori che domani sorvolerà la val Badia nell'intervallo tra la prima e la seconda manche del super G di coppa del mondo accende nuove polemiche.
Da una parte le proteste dell'Union für Südtirol che teme per per l'ambiente incontaminato delle vette della val Badia, dall'altra, invece, la senatrice di Rifondazione comunista Lidia Menapace, vicepresidente della commissione Difesa del Senato che ne approfitta per rilanciare i temi di una battaglia avviata mesi fa a Palazzo Madama. Alle critiche rispondono il presidente del comitato organizzatore della gara Marcello Varallo ed il leader dell'Union Generela dei Ladins, Michil Costa.
Lidia Menapace definisce inutile e costosa l'esibizione della pattuglia dell' aeronautica militare: «Ho già sostenuto in commissioneche preferirei che a rappresentare l'Italia nel mondo non siano le Frecce tricolori che si presentano con macchine da guerra ma piuttosto i risultati e le competenze raggiunte nel mondo della ricerca scientifica, dell'arte e della cultura — dice la parlamentare — i costi della pattuglia sono eccessivi e i piloti invece di fare acrobazie nei cieli potrebbero essere impiegati nello spegnimento degli incendi». Anche per questo il Prc (insieme alla sinistra arcolbaleno) oggi manifesterà a Vicenza contro l'ampliamento della base Usa (partenza ore 9.30 da piazza del tribunale). Di altro tenore le dichiarazioni del vice segretario dell'UfS Harald Grünbacher che ribadisce la necessità di vietare nei cieli del Sudtirolo i voli militari: «Le esibizioni sui centri abitati e sulle teste di numerosi spettatori della coppa del mondo sono pericolose e il rumore dei jet disturba la fauna».
Le critiche non toccano il presidente del comitato organizzatore Marcello Varallo: «Le Frecce tricolori sono l'immagine più bella del-l'Italia e non intendiamo rinunciarvi. Sono vent'anni che ci sono e molti spettatori vengono in Badia solo per loro». Entusiasta anche Michil Costa, possibile candidato dei verdi: «In queste cose di deve andare più profondamente, più lentamente e con più dolcezza. Nella vita è importante anche scendere a compromessi e stavolta ne vale la pena».
Enrico Barone
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martedì, 04 dicembre 2007

Carcere a Bolzano sud ancora in bilico.
 "Aeroporto prioritario"

Alto Adige, 04 DICEMBRE 2007

 BOLZANO. Ha appena ottenuto il via libera dalla commissione ministeriale («ci è stato detto che il luogo che abbiamo scelto va bene», riferisce il presidente della Provincia Luis Durnwalder), ma il nuovo carcere a Bolzano Sud ha un futuro ancora incerto. Tutto è legato a una disposizione dell’Enac che vieta agli aerei di sorvolare le carceri. «Abbiamo chiesto un’eccezione per Bolzano, siamo fiduciosi», dice Durnwalder che però aggiunge: «Se l’eccezione non sarà concessa, allora rinunceremo al carcere, certamente non all’aeroporto».
 Intanto ieri la giunta provinciale ha approvato il regolamento sull’attività di volo in zone sottoposte a tutela. Potranno essere autorizzati, in deroga ai divieti previsti, voli con finalità scientifiche, di ricerca o di studio, voli con finalità protocollari se l’impiego dell’aereo è irrinunciabile, il trasporto di persone per sopralluoghi e i voli per riprese aeree. Durnwalder ha ricordato come la Provincia è stata multata perché in occasione della visita del ministro Fioroni a una scuola ladina, il ministro era stato trasportato in elicottero in val Gardena: quel volo, da regolamento, «non s’aveva da fare».
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martedì, 04 dicembre 2007

Ritsch: puntiamo a voli regolari con prezzi più bassi, gli hangar sono prioritari

 «Aeroporto, rilancio d’immagine e low cost»

Alto Adige, 04 DICEMBRE 2007   MASSIMILIANO BONA


 BOLZANO. «Lavorerò per garantire la regolarità dei voli e rendere l’aeroporto una struttura accettata da tutti, anche in Bassa Atesina». La promessa è di Engelbert Ritsch, l’imprenditore di Laives nominato ieri dalla giunta provinciale nel consiglio di amministrazione dell’Abd. Per la sua elezione a presidente bisognerà attendere la prima riunione dell’organo esecutivo. Ma si tratta di una semplice formalità, anche perchè Ritsch è stato scelto direttamente dal presidente della Provincia.
 Si dice che lei sia un buon amico di Durnwalder. Le ha chiesto di diventare presidente durante una battuta di caccia?
 «Lo conosco bene, ma non sono ancora andato a caccia con lui. È solo una passione comune. Immagino abbia pensato a me perchè sono della Bassa Atesina, la zona che più si è battuta contro l’allungamento della pista, e coltivo da sempre una passione per gli aerei».
 Ha conseguito il brevetto da pilota?
 
«Sì, negli anni Settanta. Ho il brevetto sia di primo che di secondo grado, che ho ottenuto pilotando un aereo monomotore».
 Lei ha vissuto per anni a San Giacomo, vicino all’aeroporto, ed ora abita a Laives. Il rumore dei velivoli l’ha mai infastidita?
 
«L’inquinamento acustico è modesto. A dare noia ai residenti sono soprattutto i voli militari e i monomotore dei paracadutisti. Le esercitazioni, a volte, ci sono anche nel cuore della notte. Ritengo che la Provincia debba fare tutto il possibile per limitarli al minimo indispensabile. Anche il volo sportivo va regolamentato, ma dovrò parlarne a fondo con gli altri membri del Cda. Si tratta peraltro di un discorso ancora prematuro».
 Andrea Mumelter, Obmann della Svp di San Giacomo, ritiene che non dovrebbero essere spesi soldi pubblici per gli interventi di sicurezza e per realizzare due hangar. Lei cosa ne pensa?
 
«Sono interventi necessari sia secondo l’Enac che per la Comunità europea, al pari della recinzione. Realizzando gli hangar, tra l’altro, non ci sarà più la necessità di fare avanti e indietro da Innsbruck, con un indubbio risparmio economico ed un minor impatto ambientale».
 Pare ci siano, invece, problemi più seri per l’eccessiva vicinanza del nuovo carcere. È una questione risolvibile?
 
«Conosco i termini della questione, ma prima di sbilanciarmi attendo di approfondire il tema».
 L’immagine dello scalo bolzanino si è deteriorata nel tempo. Qual è la sua ricetta per il rilancio?
 
«Il mio primo obiettivo è quello di garantire, al più presto, la regolarità dei voli. Oggi c’è chi ha, erroneamente, la convinzione che alla prima pioggerellina i passeggeri vengano dirottati ad Innsbruck o Verona. Meglio un volo sicuro, sempre, ma da Bolzano».
 Aeroporti piccoli come quello di Treviso hanno fatto la loro fortuna con i voli low cost. È possibile che ciò avvenga, almeno in prospettiva, anche per la nostra città?
 
«Non è un’ipotesi da scartare a priori. Sicuramente dovremo cercare di lavorare sui prezzi, in modo tale da invogliare altre persone, oltre a politici e imprenditori, a prendere l’aereo».
 L’aeroporto è in perdita da sempre. Lei pensa di riuscire in qualche modo ad invertire il trend?
 
«Da imprenditore ammetto che mi fa un certo effetto dover fare i conti con un bilancio in rosso e, almeno per il medio-lungo periodo, sarebbe auspicabile riuscire a cambiare rotta. Magari stimolando Air Alps o pensando anche ad altre compagnie».
 Cosa l’ha convinta ad accettare un incarico al quale hanno rinunciato due personaggi di spicco del mondo economico altoatesino quali Toni Seebacher e Thomas Baumgartner?
 
«Ora la situazione è profondamente diversa. La Provincia ha delineato la strategia ed io cercherò di attuarla al meglio».
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martedì, 04 dicembre 2007


Durnwalder: «Aeroporto prioritario»


Corriere dell'Alto Adige  2007-12-04

Palazzo Widmann Pressing sul ministero della giustizia per la deroga al divieto di sorvolo. Jellici: trattativa a buon punto

Il presidente: se necessario sposteremo il carcere. Ritsch alla guida dell'«Abd»

Ancora bloccati i lavori per hangar e terminal I comitati ecologisti tornano a protestare per il troppo rumore
BOLZANO — Le trattative tra Provincia e Ministero della Giustizia per il nuovo carcere sono ben avviate. In ogni caso, anche se Roma non dovesse concedere una deroga che consenta di sorvolare la nuova prigione (che dovrebbe sorgere proprio accanto allo scalo), la giunta provinciale non ha alcuna intenzione di chiudere l'aeroporto. «Semmai sposteremo il carcere ma l'Abd non chiuderà. Comunque — avverte Durnwalder — sono fiducioso che Roma ci concederà il nulla osta e che aeroporto e prigione possano sorgere uno accanto all'altro». Le condizioni per ottenere la deroga al divieto di sorvolo sembrano esserci tutte: la settimana scorsa alti funzionari di via Arenula in missione in Alto Adige hanno assicurato che il nulla osta dovrebbe arrivare a breve anche perchè quella di Bolzano non sarà mai una prigione i massima sicurezza.
«Non abbiamo ancora nulla di scritto ma — precisa Gianfranco Jellici, capo del dipartimento trasporti e vicepresidente dell'Abd — in Italia ci sono altri carceri che hanno ottenuto deroghe simili. Dovremo farcela anche noi». L'accordo di massima con il ministero prevede che a costruire il nuovo carcere siano imprenditori privati (la Rauchbau di Karl Rauch in collaborazione con lo studio dell'ingegner Siegfried Unterberger) che in cambio della nuova prigione otterranno un terreno dal ministero, magari lo stabile di via Dante che attualmente ospita il carcere. Dunque via Arenula se vuole una nuova prigione ha tutto l'interesse a concedere la deroga al divieto di sorvolo.
La questione del divieto di sorvolo e della mappatura delle zone di rischio sono le prime patate bollenti che in nuovo presidente dell'Abd si troverà sulla scrivania. Ieri la giunta, come annunciato nei giorni scorsi, ha nominato Engelbert Ritsch nel cda dell'aeroporto al posto di Thomas Baumgartner. Sarà poi il consiglio di amministrazione a formalizzare la nomina dell'imprenditore di Laives alla presidenza dell'Abd.
Se la questione della coabitazione tra carcere e aeroporto sembra avviarsi verso una soluzione altrettanto non si può dire per il nuovo terminal e degli hangar. «I lavori non partiranno prima della prossima primavera» chiarisce Jellici. Oltre alla nuova recinzione vanno realizzati gli hangar per la mautenzione dei velivoli (che, come ama ricordare Durnwalder eviteranno gli inutili voli notturni verso Innsbruck) e il nuovo terminal con entrate separate per dividere i passeggeri europei da quelli extracomunitari come previsto dal trattato di Schengen.
I comitati ambientalisti però rimangono sul chi vive. L'accordo raggiunto in sede di mediazione stabiliva che la pista non sarebbe stata allungata ma che il disturbo arrecato dall'aeroporto sarebbe dovuto diminuire. Un impegno che secondo i comitati di San Giacomo è rimasto solo sulla carta. Anzi i voli militari e quelli sportivi, dicono gli ecologisti, sono addirittura aumentati. A protestare contro l'aeroporto ormai non sono più solamente un manipolo di ecologisti: secondo un recente sondaggio commissionato da Athesia tre sudtirolesi su quattro non avrebbero nulla da ridire se l'Abd dovesse chiudere i battenti. Vista l'aria che tira non si può escludere che Palazzo Widmann decida di rinviare ancora la costruzione dell'hangar e del nuovo terminal. Avviare i lavori a pochi mesi dalle elezioni, potrebbe avere conseguenze funeste per la Volkspartei, specialmente in Bassa Atesina dove la protesta contro l'aeroporto ha trovato terreno fertile per attecchire. Proprio in Bassa Atesina — dove sono concentrate le infrastrutture più inquinanti della provincia — infatti sono state raccolte migliaia di firme a sostegno del referendum contro l'ampliamento dello scalo bolzanino. I cittadini saranno chiamati alle urne solamente nel 2009 se non addirittura nel 2010, almeno dodici mesi dopo le elezioni provinciali.
Marco Angelucci
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martedì, 04 dicembre 2007


Elicotteri, cambiano le regole. Kury: «Troppe eccezioni»

La norma Sulle autorizzazioni decide il Landeshauptmann

Corriere dell'Alto Adige 2007-12-04

BOLZANO — In Alto Adige tutti possono volare. Basta che abbiano l'autorizzazione di Durnwalder. La giunta provinciale ha licenziato ieri il regolamento sull'attività di volo nelle zone protette. Onde evitare incidenti diplomatici come quello accaduto al ministro dell'Istruzione, Beppe Fioroni — il cui elicottero è stato multato dalla Forestale per aver sorvolato un biotopo — Palazzo Widmann ha previsto tutta una serie di eccezioni al divieto di sorvolo. D'ora in avanti possono essere autorizzati solamente i voli aventi finalità scientifiche, di ricerca o di studio; quelli con finalità protocollari, per l'esecuzione di sopralluoghi nell'ambito di lavori di manutenzione di strutture tecniche e di lavori autorizzati; i voli per riprese aeree per attività giornalistiche da parte di reti radiofoniche e televisive relative all'esecuzione di manifestazioni di massa anche a carattere sportivo o per trasmissioni a carattere culturale di interesse pubblico. Sono altresì autorizzati voli con finalità di addestramento. «In pratica chiunque potrà volare. Fino a qualche mese — protesta Cristina Kury, capogruppo dei verdi in consiglio provinciale — era vietato sorvolare l'80 per cento del territorio altoatesino. In seguito all'approvazione della legge omnibus i divieti sono rimasti in vigore solo sopra i 1600 metri e adesso la giunta ha approvato una serie di deroghe. Uomini e animali ne soffriranno, gli aerei danno fastidio a tutti».
Il regolamento approvato prevede che i voli debbano seguire il percorso più breve ed avere la minima durata ed il minor impatto ambientale. L'autorizzazione di volo deve essere richiesta alla ripartizione mobilità almeno 48 ore prima dell'effettuazione del volo o comunicata tempestivamente, se ciò fosse impossibile. Nella domanda devono essere specificati l'area di decollo ed atterraggio, la rotta prevista, la durata del volo e lo scopo nonché le generalità dei piloti. «Prima ci volevano settimane per ottenere l'autorizzazione, adesso — spiega l'assessore Thomas Widmann — sarà più facile».
M. An.
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lunedì, 03 dicembre 2007

Abd, oggi la giunta nomina Ritsch e discute di edilizia
Alto Adige, 03 DICEMBRE 2007

 BOLZANO. Nella sua riunione di oggi la giunta provinciale nominerà Engelbert Ritsch nuovo presidente dell’Abd. L’imprenditore di Laives succederà così al dimissionario Thomas Baumgartner. La sua candidatura sarà proposta direttamente dal presidente della giunta Luis Durnwalder, di cui Ritsch è amico personale. Ex direttore della cooperativa agricola “Kaiser Alexander” e attuale dirigente di un’impresa edile, Ritsch annovera tra le sue passioni - oltre al volo - anche la caccia. Con la sua nomina la giunta intende dare un segnale forte anche alla Bassa Atesina, l’area che più di ogni altra si era opposta all’ampliamento dell’aeroporto.
 La giunta provinciale continuerà poi la discussione relativa alla riforma edilizia. «L’obiettivo - sono le parole del presidente Luis Durnwalder - è di approvare la riforma entro l’anno». La seduta di oggi non sarà comunque quella risolutiva. Tra i punti di cui si sta maggiormente discutendo c’è quello relativo alle coppie di fatto: non è ancora chiaro come trattarle nelle graduatorie per l’Ipes e per gli altri contributi rispetto alle coppie sposate.
 In giunta dovrebbe tornare anche la legge sulle pari opportunità che tante polemiche ha suscitato nelle scorse settimane. Il gruppo di lavoro composto dai quattro assessori Frick, Widmann, Gnecchi e Berger presenterà le modifiche al ddl presentato da Martha Stocker, Julia Unterberger e Luisa Gnecchi. Infine l’esecutivo provinciale si occuperà dell’ordinamento per l’artigianato: su proposta dell’assessore Frick saranno discusse alcune novità per la categoria.
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domenica, 02 dicembre 2007


Zanvettor: anche se è di qui farà come dice la Provincia
«Ritsch? Per noi non cambia nulla»
di Bruno Canali
Alto Adige, 02 DICEMBRE 2007

 LAIVES. Già domani la giunta provinciale potrebbe nominare l’imprenditore di Laives Engelbert Ritsch nuovo presidente dell’aeroporto. Nel panorama politico comunale, Ritsch è personaggio abbastanza noto perché è sempre stato ai vertici della Svp locale. Ma la sua identità laivesotta potrebbe non bastare a calmare le acque in città e in Bassa: «Non importa che viva qui o altrove, se Durnwalder lo ha scelto significa che è “pro” aeroporto, quindi per quanto ci riguarda avrà la vita dura», dice ad esempio l’assessore Zanvettor. Sulla stessa linea anche la Svp di San Giacomo.
  Saputo della nomina di Ritsch al posto del dimissionario Baumgartner, negli ambienti politici cittadini ci si è subito chiesti se il fatto che Engelbert Ritsch risiede a Laives, possa in qualche maniera giovare alla causa di coloro - e sono tanti in zona - che sono contro il progetto di ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo.
 Illusioni comunque non se ne fa ad esempio l’assessore verde al Comune di Laives, Giorgio Zanvettor. «Sinceramente credo che la linea adottata per l’aeroporto dalla giunta provinciale non cambierà - afferma - e del resto se Durnwalder se ha fatto un nome, ovviamente ha fatto quello di qualcuno “pro” aeroporto, che segua insomma le sue indicazioni. Comunque Ritsch, se sarà presidente dell’Adb, sappia che avrà la vita dura, come chi lo ha preceduto nell’incarico, perché chi è contro l’ampliamento rimane della stessa idea e nulla conta se abita a Laives oppure chissà dove. Lo ribadisco, per noi non cambia nulla».
 La nomina di Ritsch creerà qualche problema anche all’interno della stessa Svp e lo fa presente l’Obmann di San Giacomo, Andreas Mumelter, fin dall’inizio su una posizione critica nei confronti della Provincia. «Nulla da obiettare sul nome di Engelbert Ritsch - spiega Mumelter - che ritengo assolutamente competente per ricoprire il ruolo. Anche sotto il profilo della diplomazia ha più chance che non chi lo ha preceduto, ma per noi il problema rimane politico. Ritch è assolutamente in sintonia con Durnwalder e perciò la nomina non mi sorprende. Proprio Durnwalder però dovrebbe dirci cosa lui intende fare con l’aeroporto di San Giacomo, perché questa situazione sta creando imbarazzo all’interno del nostro partito, dove sappiamo esserci tanti pareri non proprio favorevoli al progetto di ampliamento. Lo ripeto, come tecnico, Ritsch è assolutamente in grado di occupare la presidenza Adb e sono certo che non andrà avanti a testa bassa come aveva fatto talvolta Baumgartner. Però se Durnwalder lo propone, è evidente che lo fa avendo la sicurezza che porterà avanti la sua linea d’azione».
 Questo è il nodo più delicato per la Svp, che già guarda alle elezioni provinciali del 2008. La base del partito, in particolare in Bassa Atesina, sta attendendo questo appuntamento per mandare un segnale forte alla giunta.
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sabato, 01 dicembre 2007


SAN GIACOMO L’attività dell’Aves Altair
«Elicotteri, proteste assurde»
Alto Adige, 01 DICEMBRE 2007

 BOLZANO. Grande manifestazione oggi all’aeroporto militare, per festeggiare gli 80 anni dell’Avis che all’interno del 4º Reggimento Aves Altair conta un gruppo di donatori. Per l’occasione il comandante del reggimento Raffaele Caputo ha voluto una “livrea” speciale per un elicottero. Arrivato a Bolzano a metà settembre, il colonnello si è trovato a far fronte alle periodiche proteste che arrivano da San Giacomo e da Laives contro il rumore degli elicotteri. «A dire il vero - replica il comandante del reggimento che conta 500 uomini, divisi tra Bolzano e Venaria (Torino) - fanno più rumore le urla di chi protesta che le pale dei nostri elicotteri».
 E allora come si spiegano le proteste?
 
«Posso solo dire che abbiamo limitato al massimo la nostra attività addestrativa notturna proprio per ridurre al minimo i disagi».
 In concreto?
 
«In concreto significa che dall’inizio dell’anno ad oggi i nostri elicotteri sono stati impegnati in volo solo 8 sere e non oltre le 20. In passato era fino alle 23. Tradotto vuol dire 3 minuti alla settimana. L’attività diurna media giornaliera di servizio è di 50 minuti, da lunedì a venerdì, dalle 8 alle 16. Inoltre il nostro campo di volo è spostato verso l’A22 quindi non si capisce che rumori possano arrivare a San Giacomo e Laives».
 Qualcuno dice che l’Aves Altair lascerà Bolzano per trasferirsi a Venaria.
 
«Chiacchiere. Il ministero della Difesa ha deciso che si resta qui. E sulla base di questa scelta sono stati fatti degli accordi con la Provincia per il passaggio di un’area nostra che consentirà di realizzare servizi per l’aeroporto: in cambio la Provincia realizzerà, sempre all’interno dell’area militare, delle strutture per gli alloggi dei militari, il deposito mezzi e l’officina».
 Attualmente dove siete impegnati?
 
«Un gruppo di elicotteristi di Venaria è attualmente impegnato in Libano; mentre si è conclusa la missione «Sfor», iniziata nel 1998».
 Ma la vostra attività non si esaurisce nelle missioni all’estero.
 
«Siamo impegnati in molti altri servizi, tra cui lo spegnimento di incendi, la collaborazione con i parà del gruppo Monte Cervino e con il soccorso alpino del Cai e del Cnas».
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sabato, 01 dicembre 2007
Abd, la presidenza va alla Bassa Atesina

Durnwalder sceglie Engelbert Ritsch imprenditore con l’hobby del volo
  Il dopo-Baumgartner affidato a un esponente di Laives dell’ala economica della Svp
  Alto Adige, 01 DICEMBRE 2007

 BOLZANO. L’investitura ufficiale arriverà lunedì in giunta. «Fino ad allora non voglio parlare di aeroporto», dice Engelbert Ritsch. Ma è Luis Durnwalder in persona a fugare ogni dubbio: «Sarà proprio lui il nuovo presidente dell’Abd». Si chiude così la ricerca del successore di Thomas Baumgartner: Durnwalder ha puntato ancora una volta su un imprenditore, anche se non del ramo trasporti, ma soprattutto ha puntato su un personaggio proveniente dall’area che maggiormente si è battuta contro l’aeroporto, ovvero la Bassa Atesina. Senza contare l’amicizia personale che da tempo lega i due.
 Che la decisione fosse ormai nell’aria si era intuito da qualche giorno. L’incontro decisivo si è svolto ieri tra il presidente della Provincia Luis Durnwalder e un suo amico di vecchia data, Engelbert Ritsch. Originario di Laives, Ritsch in passato ha diretto la cooperativa frutticola «Kaiser Alexander» di Laives e oggi è imprenditore nel settore delle costruzioni (è il direttore della Panrit, società che vende pannelli). La sua passione per il volo è cosa nota, così come quella per la caccia, cosa che lo accomuna al Landeshauptmann. Inoltre fa parte del Wirtschaftsausschuss della Svp della Bassa, la locale ala economica della Stella Alpina. «Ritsch - spiegava Durnwalder dopo il faccia a faccia di ieri mattina - mi ha dato la sua disponibilità. Sarà lui il nuovo presidente dell’Abd e io non posso che essere contento visto che l’ho scelto personalmente».
 L’Abd dunque ha un nuovo presidente, e non è un caso che arrivi proprio dalla Bassa Atesina, l’area che più di ogni altra si è opposta all’ampliamento dell’aeroporto. Una scelta voluta, che soddisfa anche l’assessore provinciale ai Trasporti Thomas Widmann: «Ottimo, sono contento che il nuovo presidente sia un imprenditore della Bassa Atesina». Quella di Ritsch è una scelta di discontinuità rispetto all’era Baumgartner. Se il patron della Fercam aveva come obiettivo principale il pareggio di bilancio (e proprio per l’impossibilità di raggiungerlo si è dimesso), Ritsch garantisce una visione più vicina a quella della Provincia che attraverso la Sta detiene il controllo quasi assoluto dell’Abd: «La nostra strategia rispetto all’aeroporto non cambia - dice Widmann - e questo significa che per ora non ci sarà alcun allungamento della pista, mentre saranno effettuati gli interventi necessari per adeguare lo scalo alle nuove norme di sicurezza (come la recinzione e la doppia uscita, ndr) e quelli che porteranno alla realizzazione dei due hangar che permetteranno di effettuare a Bolzano la manutenzione degli aerei che oggi si fa a Innsbruck».
 Ritsch intanto non vuole esporsi: «Sarebbe una bella sfida», ammette ma non aggiunge altro: «Fino a quando non ci sarà una decisione ufficiale, preferisco non commentare». Dovrà pazientare solo due giorni, perché la decisione arriverà lunedì. (mi.m.)


"BORDATE " DALLA BASSA

BOLZANO. Sarà un imprenditore di Laives a guidare l’Abd nei prossimi anni. E proprio da Laives arriva la presa di posizione di Andreas Mumelter, Obmann Svp a San Giacomo. «La Provincia - attacca Mumelter - non vuole imparare dai propri errori. Gli altoatesini non vogliono l’aeroporto e ancora di meno un suo eventuale ampliamento; per questo non sarebbe corretto utilizzare soldi pubblici per gli interventi di sicurezza e per realizzare due hangar. Riteniamo inaccettabile che pochi sostenitori dell’aeroporto mettano in difficoltà l’intero partito della Svp».
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sabato, 01 dicembre 2007

L'Enac: «Carcere incompatibile con lo scalo»


Corriere dell'Alto Adige 2007-12-01

Sicurezza Palazzo Widmann sta trattando con il Guardasigilli. Indispensabile il nulla osta di Roma

Mussner: «Sorvolare le prigioni è vietato, serve una deroga del ministero»

BOLZANO — Non si può avere la botte piena e la mogie ubriaca. Dunque la Provincia deve scegliere: o il nuovo carcere o l'aeroporto. La legge infatti vieta di sorvolare le prigioni per motivi di sicurezza tuttavia Palazzo Widmann conta di costruire il carcere proprio nei pressi dello scalo aeroportuale. «L'unica soluzione è che il Ministero conceda una deroga, altrimenti bisognerà scegliere» avverte Manfred Mussner, direttore altoatesino dell'Enac. La partita a questo punto è tutta politica.
Direttore a che punto siete con la definizione delle zone di rischio attorno all'aeroporto?
«Entro la fine dell'anno entrerà in vigore la legge ed ogni amministrazione comunale dovrà fare una mappa delle zone di rischio. In pratica si tratta di lasciare un cono di avvicinamento libero da costruzioni» Come la mettiamo con la zona industriale?
«Non dovrebbe essere un problema. L'avvicinamento strumentale avviene da sud e non da nord. Per questo anche i voli che arrivano da settentrione devono arrivare quasi a Trento e poi girarsi e iniziare la discesa».
Quindi non sarà indispensabile spostare la pista come si diceva qualche settimana fa?
«Siamo vicini ad una soluzione ma decisione finale spetta all'Enac nazionale. Bolzano ha un aeroporto piuttosto piccolo e non dovrebbe essere un problema arrivare ad un accordo. Il problema è un altro» Quale?
«Il nuovo carcere» Perchè?
«La legge italiana proibisce di sorvolare le prigioni per motivi di sicurezza. Il problema è che il nuovo carcere di Bolzano dovrebbe sorgere proprio nei pressi dell'aeroporto. A questo punto è chiaro che la Provincia dovrà scegliere: o l'aeroporto o il carcere» Non c'è un sistema per salvare capra e cavoli?
«Servirebbe un nulla osta del Ministero della Giustizia. Ma a questo punto l'Enac non c'entra nulla, si tratta di una partita esclusivamente politica tra il Ministero e la Provincia» E con le altre costruzioni a sud di via Einstein come la mettiamo?
«Abbiamo chiesto di visionare i progetti delle nuove costruzioni. L'ostacolo maggiore però è il nuovo carcere».
M. An.
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sabato, 01 dicembre 2007

Abd, Durnwalder lancia Ritsch


Corriere dell'Alto Adige2007-12-01

Aeroporto Gli ecologisti scrivono alla Commissione difesa del Senato: ridurre i voli militari

L'imprenditore di Laives in pole per assumere la presidenza
Il Landeshauptmann incorona il successore di Baumgartner Lunedì la nomina in giunta Ancora fermi i lavori per gli hangar e la nuova recinzione
BOLZANO — Si chiama Engelbert Ritsch e di professione fa il commerciante di materiali edili. Da anni ha l'hobby del volo ed è amico personale del presidente della giunta provinciale. Ritsch, poi, ha anche un'altra importante qualità: è della Bassa Atesina. In pratica ha tutte le carte in regole per assumere la presidenza dell'aeroporto di Bolzano. Durnwalder conferma. «Secondo me è la persona giusta, lunedì ne parleremo in giunta e poi decideremo » afferma il presidentissimo. Per il momento l'interessato preferisce non dire nulla: «Ne parleremo lunedì, non sono ancora stato nominato. Comunque ho dato a Durnwalder la mia disponibilità». Les jeux sont fait, dunque e forse l'Abd potrà uscire dall'impasse in cui è finito in seguito alle dimissioni di Thomas Baumgartner.
Il patron di Fercam, dopo averle più volte annunciate, ha presentato le sue dimissioni due settimane fa. «Non sono disposto a presiedere una società in passivo di due milioni di euro. Senza allungare la pista non ci sono le condizioni per riportarla in attivo» ha detto l'imprenditore bolzanino mollando baracca e burattini. La patata bollente è rimasta in mano a Durnwalder che solo ieri ha reso noto il nome del successore di Baumgartner. La scelta è caduta su un imprenditore della Bassa Atesina nella speranza di placare il malcontento della popolazione che, come ha dimostrato il recente sondaggi di Athesia, dell'aeroporto non ne vuole proprio sapere. Ora rimane solo il passaggio in giunta provinciale ma si tratta di una semplice formalità. Con l'arrivo del nuovo presidente dovrebbe anche sbloccarsi la situazione dell'Abd. Gli appalti dei lavori «inderogabili» come la nuova recinzione, gli hangar e la divisione della hall in base alle norme di Schengen sono ancora bloccati anche perchè manca la firma del presidente.
Poi c'è la questione delle nuove rotte: a dicembre tornerà il collegamento settimanale con Vienna. Andata e ritorno con la compagnia Lauda Air per soli 49 euro. «Un'offerta low cost indirizzata agli studenti» spiega il direttore dell'Abd, Mirko Kopfsguter.
L'ipotesi, circolata in settimana, che possa essere aperto un collegamento anche con Innsbruck viene invece smentita dallo stesso Durnwalder. «Se mai ci interessasse questa rotta faremo una gara d'appalto anche perchè non credo che sia possibile andare in pari gestendo il collegamento tra Bolzano ed il capoluogo tirolese» chiarisce il Landeshauptmann.
All'ipotesi di una rotta Bolzano- Innsbruck invece credono i comitati ambientalisti. «In fin dei conti — spiega Lorenzo Merlini del Centro di attenzione permanente di San Giacomo — gli aerei vanno già ad Innsbruck per la manutenzione. Potrebbero anche andare pieni ». Nuove rotte a parte, i comitati protagonisti del processo di mediazione ricordano a Durnwalder gli impegni sottoscritti in sede di mediazione. «Ci avevano promesso meno rumore ma da allora — continua — non è cambiato proprio nulla. Anzi, in certi giorni sono stati contati quasi 150 decolli. I voli sportivi e quelli militari sono addirittura aumentati, i patti non erano questi». I comitati ambientalisti hanno anche chiesto un'incontro alla Commissione difesa tramite la vicepresidente Lidia Menapace. «Noi — aggiunge Merlini — non diciamo che l'aeroporto debba essere chiuso ma chiediamo che vengano prese in considerazione le richieste della popolazione locale. In fin dei conti siamo noi che ci subiamo rumori e gas di scarico».
Anche l'Svp sa perfettamente che la situazione è delicata. In Bassa Atesina il malcontento cresce e con le elezioni alle porte chi rischia di pagare lo scotto è la Stella Alpina. L'ampliamento della pista rimane dunque congelato almeno fino alle elezioni, poi si vedrà. Il compito del nuovo presidente si annuncia difficile: la sua poltrona scotta.
Marco Angelucci

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sabato, 01 dicembre 2007


Ore decisive per la presidenza dell'aeroporto Thaler si autoesclude, spunta un «tecnico»

Lo scalo bolzanino

Corriere dell'Alto Adige  2007-11-30

BOLZANO — Potrebbe sciogliere le riserve già oggi il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder circa il nome del successore di Thomas Baumgartner alla presidenza dell'aeroporto del capoluogo altoatesino. Per il vertice della società Abd si era fatto in questi giorni anche il nome di Rosa Thaler, che ha affidato il suo punto di vista alle colonne del
Dolomiten: «Non voglio e non posso», in sostanza la sua posizione. Quella che era definita la «candidata ideale» ha spiegato l'inopportunità di tale manovra perchè il posto sarebbe incompatibile con la carica di consigliere provinciale. Indiscrezioni del Sender Bozen parlano di un «esperto economico della Bassa Atesina» il cui nome potrebbe essere fatto appunto ufficialmente nella giornata di oggi.
Moderna
La pista bolzanina L'Abd cerca il nuovo vertice

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sabato, 01 dicembre 2007

«Niente più soldi pubblici per una struttura inutile»

 GLI AMBIENTALISTI

Alto Adige, 28 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Gli ambientalisti non mollano. Il risultato del sondaggio Athesia sembrerebbe dare loro ragione. «A questo punto - attacca il comitato “Bassa Atesina Vivibile” - pretendiamo che vengano bloccati tutti i cosiddetti interventi di sicurezza. A giugno sono state consegnate oltre 28 mila firme contro l’utilizzo di soldi pubblici per l’aeroporto. Chiediamo ai politici che abbiano almeno il buon senso di attendere il referendum che si terrà nel 2009 prima di eseguire i lavori di sicurezza, compresa la realizzazione degli hangar. Devono dimostrare un po’ di coraggio, su questo tema devono decidere i cittadini».
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sabato, 01 dicembre 2007

Così «La Stampa», intanto Air Alps rilancia i charter
«Piccoli scali: Abd si salva»
Alto Adige, 28 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Non è messo poi così male, nonostante i bastoni fra le ruote, l’aeroporto di Bolzano, stando ad un servizio che “La Stampa” ha dedicato agli aeroporti italiani, utili o inutili (nel senso che sono in deficit).
 Secondo tale criterio, solo superando il milione di passeggeri un impianto può pareggiare. Ebbene, su cento e uno aeroporti solo l’area Lombarda (Milano-Bergamo), quella veneta (Venezia-Treviso, la romana, Napoli e Catania si salvano.
 Ma l’Unione europea usa altri criteri e sostiene anche i piccoli aeroporti, utili ad alimentare gli “hub”, a meno di casi limite come Taranto con sei passeggeri l’anno, Biella con cento, Vicenza (281), Aosta (483), Cuneo (655) e così via.
 Ebbene, Bolzano, con i suoi 68.550, è superata solo da Crotone (104 mila), ma (volendo) con potenzialità ben diverse.
 Intanto, il vettore aereo Air Alps, sulla rotta Innsbruck-Bolzano, intende rilanciare sul mercato dei voli charter. Come riporta il sito di viaggi just4airlines.com, per l’estate dell’anno prossimo la compagnia intende ampliare la sua capacità nei voli charter acquistando nuove quote di mercato in Europa.
 Inoltre la compagnia intende acquisire un ruolo da protagonista nel trasporto degli spettatori dei campionati europei di calcio in calendario nel 2008 in Austria e Svizzera.
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sabato, 01 dicembre 2007

L’imprenditore Franz Staffler critica protezionisti e conservatori
«Aeroporto, il sondaggio non ci fermerà»
di Giancarlo Ansaloni
Alto Adige, 28 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. «E’un copione ormai noto e scontato: ad ogni scadenza elettorale c’è chi scatena polemiche e cavalca la lotta contro le cosiddette grandi opere per acquistare visibilità e voti, ammesso e non concesso che l’aeroporto sia una grande opera; vedi la Mebo, il tunnel, perfino il campo da golf a Monte San Pietro».
 Si rammarica, ma non è stupito l’imprenditore Franz Staffler, da sempre sostenitore dell’importanza di un aeroporto per Bolzano e per l’intera provincia, né di fronte al sondaggio della Zett, né agli attacchi dei protezionisti e delle opposizioni della destra estrema.
 Ma come valuta il sondaggio, tenendo conto che il risultato si limita a contare i “sì” e i “no”, ma non ne fornisce le motivazione?
 «A parte qualche riserva sull’entità del campione, 500 persone, i sondaggi su opere pubbliche non dicono gran che di nuovo. Si sa che chi se le trova in casa e non ne trae vantaggi diretti, è contrario. Tutto ciò che si muove dà fastidio, ma il fatto che la maggioranza dica “no” non significa che ci si debba fermare».
 Gli oppositori puntano il dito su inquinamento e anche sui costi...
 
«Ecco su questi punti è bene essere chiari una volta per tutte: rumori e inquinamento sono un falso problema; ognuno stiracchia i dati pro domo sua, di fatto gli inquinanti sono irrisori».
 Qual è il vero problema?
 
«Se si vuole un confronto serio, diciamoci chiaro che tipo di sviluppo vogliamo. Non si deve crescere in continuazione? Ci basta ciò che abbiamo, ci sono valori superiori? Bene, discorso rispettabilissimo. Ma se si vuole il progresso e sempre più benessere bisogna accettare anche ciò che a noi non piace, ma che serve ad altri».
 Un esempio pratico?
 
«Il treno della Val Venosta per esempio; a quanti serve e vale un costo, si dice, di almeno 4 milioni di euro l’anno? Evidentemente sì, se è un servizio pubblico. L’aereo, per chi deve spostarsi rapidamente, non è altrettanto necessario, non è un servizio pubblico? Allora perché non è accettabile un costo di 1 milione e mezzo, soprattutto se non si vuole svilupparlo quel tanto che basta per pareggiare o ridurre il deficit. No al deficit? Si adegui la pista ad aerei da 100-120 posti, che vuol dire meno voli con più passeggeri e tariffe più basse. Ma, si sa, incombono le elezioni.».
 Serve a pochi, che possono pagare, dicono. Lo ammette?
 
«Stiamo ai dati: nonostante le tariffe alte per aerei poco capienti, la pista “tagliata”, gli attacchi e le polemiche continue i passeggeri crescono; l’anno scorso sono stati 68.550 con 3.307 voli; quest’anno se non saranno 80 mila, ci mancherà poco».
 Quindi lei vedrebbe un futuro promettente?
 
«Non ho dubbi: innanzitutto, visto che c’è, usiamolo al meglio. O mandiamo le ruspe per piantarci meli o lo teniamo per quei 25 mila voli turistici e di elicotteri? Ma che senso avrebbe? Cosa crede, faccio un esempio, che una direttrice del Museion, un docente di prestigio, ricercatori, manager e quant’altri accetterebbero incarichi a Bolzano, se non fossimo collegati con Milano e Roma, mettendosi in coda al Brennero?»
 I fautori, politici compresi, sarebbero potuti essere più “convincenti?”
 
«Non so, dico solo che rispetto a 10 anni fa non è stato fatto nulla che non fosse già previsto, anzi i voli fatti sono stati meno di quanto preventivato; poi bisognerebbe dire chiaro una volta per tutte che non si tratta di allungare la pista, bensì di ripristinarla, di recuperare a sud quanto l’Enac ha fatto togliere a nord. Di fatto oggi la pista è più corta, rispetto ai 1400 metri di quando fu inaugurata. Un dato di fatto che si dovrebbe mettere bene in chiaro, una volta per tutte!».
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giovedì, 29 novembre 2007

«Aeroporto, l’inquinamento triplicherà»
Polemiche dopo l’intervista dell’imprenditore. «In aumento anche i tumori, impossibile dire che il problema non c’è»
 Alto Adige, 29 NOVEMBRE 2007   MARCO RIZZA


 EGNA. Si dice «indignato», il gruppo di lavoro «Bassa Atesina vivibile», dopo aver letto le dichiarazioni di Franz Staffler sull’aeroporto. «Solo chi antepone l’economia alla salute dei cittadini può dire che l’inquinamento prodotto dagli aerei è un falso problema», attacca il portavoce Manfred Weger. Altrove in Europa «aree inquinate come la Bassa sono classificate come zone da risanare».
 Non è passata inosservata l’intervista rilasciata da Franz Staffler, noto imprenditore, che ha difeso l’aeroporto da chi ne vorrebbe la chiusura. Immediata la replica del gruppo di lavoro «Bassa Atesina vivibile», che lotta per dimostrare la pericolosità dello scalo di San Giacomo per la salute pubblica. «Siamo indignati di fronte alle affermazioni di Staffler - afferma il portavoce Manfred Weger -. Citiamo una frase: “Rumori e inquinamento sono un falso problema, di fatto gli inquinamenti sono irrisori”. Una frase con questo contenuto può dirla soltanto una persona che non ha partecipato alla mediazione e non si è mai presa il tempo di informarsi su dati scientifici riguardanti l’inquinamento aereo, una persona che come cosa più importante ha l’economia, senza alcun riguardo alla salute e alla qualità di vita della popolazione».
 Secondo Weger, infatti, «su una cosa le due parti della mediazione (oppositori e fautori dell’ampliamento) erano d’accordo: il passaggio da aerei ad elica ad aerei a reazione comporta un’emissione di agenti inquinanti tre volte superiore, avendo lo stesso numero di passeggeri».
 Inoltre, sempre secondo il gruppo di lavoro, «in altre parti d’Europa, zone con lo stesso livello di inquinamento della città di Bolzano e della Bassa Atesina sono classificate come “zona da risanare”. Per non parlare poi dello studio fatto su dati degli ultimi anni, dal quale emerge un aumento delle malattie cancerogene del 20%, sempre a Bolzano e nella Bassa Atesina».
 Per quanto riguarda il sondaggio, «se il 75% della popolazione non può essere considerato come linea guida della volontà di un popolo, sarebbe la fine della democrazia».
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mercoledì, 28 novembre 2007



dal Corriere per l'Alto Adige

BOLZANO — Probabilmente anche un oracolo che non sbaglia mai avrebbe qualche difficoltà a dire quale sarà il futuro dell'aeroporto di Bolzano. Allo stato attuale manca ancora un presidente ed i lavori, più volte definiti inderogabili, non sono ancora partiti. Eppure a quanto pare c'è ancora chi è disposto a scommettere sullo scalo bolzanino. La compagnia area Air Alps, secondo quanto riportato dal sito web www.just4airlines.com, sarebbe in procinto di aprire una nuova rotta. Dall'estate prossima infatti potrebbe esserci un volo charter tra Bolzano e Innsbruck. Dalla capitale tirolese poi i viaggiatori potrebbero facilmente raggiungere tutti i grandi centri europei. I vertici della società aerea non confermano e non smentiscono ma senz'altro stupisce che nonostante la nebbia che avvolge l'Abd vi sia ancora chi vuol tentare il decollo.
La questione aeroporto ha spaccato anche la stessa Svp tanto che l'Obmann Elmar Pichler Rolle ha ricordato alla giunta che il risultato del tavolo di mediazione andrà rispettato a tutti i costi. E l'accordo prevedeva nessun aumento del traffico aereo fino a che non diminuirà il rumore. Prima di poter parlare di nuove rotte dunque bisognerebbe ridurre il numero di voli giornalieri o i decolli di velivoli turistici. Secondo Durnwalder costruendo gli hangar per la manutenzione potranno essere evitati quattro voli giornalieri verso Innsbruck dove, attualmente avviene il controllo dei velivoli. I lavori per gli hangar però non sono ancora stati appaltati e difficilmente potranno essere conclusi prima della prossima estate.
Infine c'è il nodo della presidenza. Dopo le dimissioni di Thomas Baumgartner — che non ne voleva sapere di rimanere al vertice di una struttura in costante passivo di bilancio — la Provincia sta cercando un sostituto. a quanto pare Durnwalder ha qualche difficoltà a trovare qualcuno disposto ad accettare e la ricerca potrebbe andare avanti per un po'. D'altronde chi sarebbe disposto a guidare un'infrastruttura osteggiata tra tre altoatesini su quattro?
Dornier Un aereo di Air Alps. Presto potrebbe arrivare un volo charter Bolzano-Innbsruck
M. An.
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martedì, 27 novembre 2007

Un sondaggio dà ragione agli oppositori: il 70% degli altoatesini contro l’ampliamento
Aeroporto, riesplode la polemica
Durnwalder: troppe critiche, facciamo fatica a trovare qualcuno che voglia fare il presidente
I protezionisti: basta soldi per la struttura I Verdi: chiudiamola Provincia e Svp: sì agli interventi per la sicurezza   MIRCO MARCHIODI

 BOLZANO. Riesplode in pieno la polemica attorno all’aeroporto. Tema sensibilissimo, tanto che un sondaggio riporta a galla tutte le tensioni tra chi - ambientalisti, Bassa Atesina, opposizione - da anni si batte contro la struttura di San Giacomo e chi - la Provincia e gli imprenditori - difende lo scalo, «necessario per il bene di tutta la popolazione». Un polverone che arriva proprio mentre la Provincia cerca il nuovo presidente dell’Abd: «Non è facile trovarlo, ormai è un posto che scotta», dice Durnwalder.

 La discussione ieri è approdata direttamente sul tavolo della giunta provinciale e poi del direttivo Svp. Perché il sondaggio pubblicato dalla “Zett” non lascia spazio a dubbi: gli altoatesini non vogliono un ampliamento dell’aeroporto. La domanda alla quale 7 altoatesini su 10 hanno risposto in modo contrario è la seguente: «Alla provincia di Bolzano serve un aeroporto che sia concorrenziale?». Domanda che lascia spazio a diverse interpretazioni: c’è chi - come gli ambientalisti - afferma che si tratta di un chiaro “no” all’aeroporto in sé, ma anche chi - come il presidente della giunta Luis Durnwalder - spiega che il “no” è solo all’ampliamento. «Del resto - aggiunge Durnwalder - la stessa Provincia non ha mai detto che l’aeroporto deve raggiungere il pareggio di bilancio. Però è impensabile che l’Alto Adige non abbia uno scalo che colleghi Bolzano a un aeroporto internazionale, ovvero Roma. Siamo disposti a ripianare il deficit della struttura, così come facciamo anche per la ferrovia, così come siamo pronti a investire i soldi necessari per la realizzazione dei due hangar e di tutte le misure di sicurezza, dalla recinzione alla doppia uscita».
 Sulla stessa linea la posizione dell’Obmann Svp Elmar Pichler Rolle che al termine del direttivo della Stella Alpina afferma: «Tra la popolazione c’è insicurezza, per questo è necessario prendere una posizione chiara sul futuro dell’aeroporto. Dobbiamo far capire alla gente che la nostra posizione sarà la stessa anche dopo le elezioni: la pista non sarà allungata e il numero di voli non sarà aumentato, anche se questo non consentirà all’aeroporto di raggiungere il pareggio».
 Decisamente più duri i toni usati dagli ambientalisti: «Gli altoatesini - afferma il Dachverband in una nota - non vogliono l’aeroporto. A questo punto la politica deve regolarsi di conseguenza, dicendo no a qualsiasi intervento di ampliamento». No ad ogni investimento aeroportuale lo dicono anche i Verdi («non è più politicamente sostenibile tenere aperto l’aeroporto»), e anche l’Union chiede l’immediata chiusura.
 In questo contesto, la Provincia sta cercando di trovare un nuovo presidente per l’Abd: «Non è facile - dice Durnwalder - perché questo posto è sempre più scomodo e ho ricevuto già diversi rifiuti». Tra chi non vuole assumere la guida dell’Abd c’è anche Rosa Thaler (Svp), la vicepresidente del consiglio provinciale che era stata proposta dal presidente dimissionario Thomas Baumgartner.


BOLZANO. Secondo Assoimprenditori «non è politicamente ammissibile chiudere l’aeroporto soltanto perchè da un’indagine dell’Athesia è emerso che la maggioranza degli intervistati sono contrari a tale infrastruttura». Il Presidente Christof Oberrauch in una nota ribadisce che «i manager e gli imprenditori altoatesini che dall’Alto Adige si devono spostare il più velocemente possibile verso le più diverse mete di tutto il mondo, ma anche chi deve raggiungere l’Alto Adige per motivi di lavoro, hanno bisogno di disporre di buoni collegamenti aerei». Secondo Assoimprenditori «l’aeroporto è un fattore per aumentare l’attrattività dell’Alto Adige e fare in modo che sia più facilmente raggiungibile nell’ambito della vita economica internazionale». Dall’Abd si fa sentire il direttore Mirko Kopfsguter: «Sono rimasto sorpreso da questo sondaggio e credo che il motivo dei tanti “no” sia da cercare nel fatto che a utilizzare l’aeroporto è soprattutto l’economia per i viaggi d’affari e non il cittadino medio a fini turistici. Una cosa però dev’essere chiara: l’aeroporto non è un fattore inquinante».

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mercoledì, 21 novembre 2007



Corriere dell'Alto Adige  2007-11-20

Aeroporto Dimissioni di Baumgartner. Staffler: «Politica poco coraggiosa»

Abd, la pista non sarà allungata

Durnwalder: faremo solo hangar e misure di sicurezza
L'ex presidente Toni Seebacher: «Idea condivisibile, si punti su compagnie aeree con velivoli adeguati»
BOLZANO — Il futuro dell'aeroporto non è soltanto «congelato», ma quasi definitivamente deciso. E le dimissioni dall'Abd del presidente Thomas Baumgartner non bastano per riaprire la discussione.
Lo ha confermato il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, alla fine della seduta di giunta di ieri: «Mi dispiace che Baumgartner abbia deciso di dimettersi. Voleva portare la gestione dello scalo in attivo, ma noi sappiamo che non è possibile senza ulteriori investimenti sulla pista. Come organo politico, abbiamo l'obbligo di tenere in conto il volere della gente che reclama tutela per l'ambiente. La pista di 1.400 metri, di cui una parte non utilizzata, è sufficiente perché consente partenze e arrivi di velivoli fino a 70 posti. Faremo solo investimenti sull'hangar e sull'adeguamento alle norme di sicurezza, nessun lavoro sulla pista. Nomineremo un nuovo presidente: ho in mente diversi nomi, ma prima devo parlarne con gli interessati».
Baumgartner, amministratore del colosso dei trasporti Fercam, si è dimesso dopo un anno e 4 mesi di mandato: nel frattempo ha ridotto le perdite da 2,2 a 1,5 milioni di euro l'anno. «Ma più di così — ha ammesso — non posso fare senza l'allungamento della pista, che porterebbe più linee e più passeggeri ». La sua tesi viene condivisa da Franz Staffler, patron dell'Ifi e, sin dal '92, promotore di iniziative a sostegno dell'aeroporto: «L'allungamento della pista è l'unica strada valida. Mi dispiace per l'amico Baumgartner, io stesso avevo lavorato parecchio per convincerlo ad accettare l'incarico. Purtroppo la politica non ha avuto il coraggio di adottare la decisione giusta non andare contro un gruppo di persone contrarie all'ampliamento. A ridosso delle elezioni provinciali, tutto si blocca: lo so dal lontano 1992, da quando ho cominciato ad occuparmi di aeroporto. Lo scalo, così com'è, è destinato a restare in passivo. E nemmeno questo sarebbe un dramma, perché 2 milioni di euro sono poca cosa rispetto ad un servizio importante per la collettività. Chiudere lo scalo? Assurdo: c'è da 70 anni e basterebbero 400 metri in più di pista per farlo funzionare bene».
Non la pensa allo stesso modo Anton Seebacher, predecessore di Baumgartner alla presidenza, silurato lo scorso anno: «Non mi è stato riservato un trattamento simpatico — ricorda — ma posso dire che quel che oggi funziona, in questo scalo, è anche merito mio. La pista? può restare quella attuale, gli aerei da 70 posti basterebbero, purché ci siano compagnie che hanno questi mezzi, Air Alps compresa. Una pista più lunga di 400 metri servirebbe per aerei da 110 posti, ma forse sarebbe troppo. Meglio accontentarsi di qualche perdita in bilancio piuttosto che ipotizzare ampliamenti eccessivi ».
F. E.
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mercoledì, 21 novembre 2007

«Aeroporto, il guadagno è secondario»
Alto Adige, 20 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. «Capisco Baumgartner, ragiona da imprenditore. Ma per noi l’aeroporto non dev’essere per forza in attivo, accettiamo anche il deficit, proprio come per la ferrovia». Queste le parole del presidente della Provincia Luis Durnwalder al termine della seduta di giunta di ieri nella quale si è parlato anche delle dimissioni del presidente dell’Abd: «Chi entrerà al suo posto nel cda sarà il nuovo presidente», l’annuncio di Durnwalder che ha detto che «i candidati sono diversi» e che l’identikit corrisponde a qualcuno del mondo economico che abbia a che fare con la Bassa Atesina. Durnwalder ha aggiunto che «la Provincia non intende allungare la pista».
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domenica, 18 novembre 2007


Abd, Baumgartner lascia «Mi dimetto, ma così aeroporto senza futuro»
La provocazione: «Propongo come mio successore Rosa Thaler Ha un progetto dimostri quel che vale»
di Antonella Mattioli
Alto Adige, 18 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. «Ho fallito l’obiettivo principale che era l’allungamento della pista e quindi, come annunciato in estate, lascio la presidenza di Abd». Thomas Baumgartner è un manager e come tale si comporta dopo aver constatato che non c’è alcuna possibilità, almeno a breve e medio termine, di sbloccare la situazione. Il cambio avverrà il prossimo mese quando l’assemblea generale dei soci sarà chiamata a rinnovare il cda che dovrà poi eleggere il suo successore. Cda, che se verranno seguite le indicazioni di Baumgartner, sarà ridotto da 9 a 5 membri.
 Presidente Baumgartner, chi sarà il suo successore?
 
«Ho proposto Rosa Thaler».
 Provocazioni a parte?
 
«Non è affatto una provocazione. Lo dico in maniera molto seria. Io sono convinto che per far decollare l’aeroporto, rendendolo indipendente dai finanziamenti pubblici e fruibile anche dalla popolazione locale, c’è un’unica soluzione: che è appunto l’allungamento della pista. Ma parte della popolazione è contraria e la politica ha deciso di non attuare il progetto. A questo punto è giusto che a dirigere l’Abd vada chi come Rosa Thaler è convinto che si possa raggiungere lo stesso obiettivo senza allungamento, ma portando qui dei turboelica da 70 posti».
 A suo avviso l’aeroporto così com’è oggi non ha futuro; quindi, come auspica qualcuno, si potrebbe addirittura chiudere?
 
«Visto che la struttura c’è sarebbe un peccato chiuderla, certo è che se non si allunga la pista, non ci sono ulteriori margini di miglioramento dei conti. In un anno sono riuscito a ridurre le perdite di 700 mila euro, aumentare del 15% il fatturato; e diminuire dal 5,6 al 3,5 la percentuale dei voli cancellati. Ciononostante chiudiamo con una perdita di un milione e mezzo. Somma che viene ripianata dalla Provincia con i soldi dei contribuenti e sarà così anche in futuro».
 Quanti dipendenti ha l’aeroporto?
 
«Ventotto. E questo rappresenta una spesa fissa che non può essere abbattuta, ma potrebbe essere da sfruttata meglio. Il personale potrebbe lavorare il doppio, se ci fosse la struttura fosse potenziata. Attualmente invece abbiamo più ore al giorno in cui non c’è traffico».
 Per lei la partita aeroporto si chiude con una sconfitta.
 
«Certamente, perché ho fallito l’obiettivo principale. Mi spiace perché considero questa un’occasione persa per l’Alto Adige: per il turismo, l’economia, la cultura. Allungare la pista significava consentire l’arrivo a Bolzano di aerei da 100-120 posti, aumentando fino a 300 mila i passeggeri e portando i conti in pareggio. Perché a quel punto le compagnie sarebbero state interessate a venire qui e avremmo potuto avere charter a prezzi convenienti».
 E invece?
 
«E invece il futuro sarà uguale al presente: a Bolzano potrà operare una sola compagnia aerea e quindi i prezzi resteranno alti».
 Si aspettava da Durnwalder più coraggio?
 
«È un politico. Ha fatto ciò che poteva. Non poteva certo ignorare il no di parte della popolazione, soprattutto ad un anno dalle elezioni».
 Nella sua politica di risparmio rientra anche la proposta di riduzione di cda e collegio sindacale?
 
«Certo. Un cda di 9 persone non serve e non è il caso di sperperare altro denaro pubblico. Bastano 5 membri e lo stesso vale per il collegio sindacale: 3 sono sufficienti».
 I lavori per la realizzazione degli hangar sono iniziati?
 
«Non ancora, ma partiranno spero presto».
 Qualche miglioramento ci sarà dunque in tempi brevi.
 
«Certo. Evitiamo le spese inutili che oggi abbiamo, in quanto gli aerei di Air Alps devono ogni sera andare ad Innsbruck per la manutenzione. Con i nuovi hangar potranno farla qui. Inoltre dovremmo ridurre il numero dei voli cancellati, in quanto gli aerei partiranno da qui e non più dalla città dell’Inn. È un passo avanti, ma per la svolta serve altro».

DURNWALDER
«Ma so già chi mettere al suo posto»

 BOLZANO. «Per l’Abd è una perdita: Baumgartner aveva portato esperienza ed entusiasmo. Il presidente uscente ha ragione: noi possiamo gestire l’aeroporto nel miglior modo possibile, ma se non si amplia la struttura, sarà difficile crescere». Mentre Mirko Kopfsguter, amministratore delegato di Abd, è dispiaciuto per le dimissioni, per altro annunciate, del presidente, brindano all’addio di Baumgartner sia Rosa Thaler, vicepresidente del consiglio provinciale, che Oskar Peterlini, entrambi rappresentanti della Svp della Bassa Atesina, entrambi contrarissimi all’allungamento della pista. Non esulta ma non è neppure preoccupato il presidente della Provincia Luis Durnwalder: «Ho già in mente il nome del nuovo presidente: sarà ancora un esponente dell’economia». Tra i papabili si dice vi sia il figlio di Benedikt Gramm, presidente della Camera di commercio, che siede già nel cda.


Corriere dell'Alto Adige  2007-11-18

Trasporti Le dimissioni di Baumgartner hanno destato scalpore. L'assessore: «Gli parlerò presto, ma rispetto la sua decisione»

Aeroporto, si studia una soluzione tampone

Widmann: «Presidenza transitoria». I Verdi: «Soldi spesi male, chiudiamo lo scalo»
La Provincia vuole prendere tempo in attesa di decidere il futuro dello scalo dopo le elezioni 2008
BOLZANO — La giunta provinciale cerca una soluzione transitoria per la presidenza dell'Abd spa, la società di gestione dell'aeroporto.
Le dimissioni del presidente Thomas Baumgartner, in carica da luglio del 2006, non erano del tutto inattese a Palazzo Widmann. Il «patron» della Fercam le aveva rassegnate già a fine luglio, subito dopo che la giunta aveva deciso di congelare «sine die» il progetto di allungamento della pista. La decisione, però, era rimasta nel cassetto ed è stata ufficializzata solo venerdì sera, come riportato ieri dal Corriere dell'Alto Adige,
alla fine della riunione del cda della spa aeroportuale. «La mia missione — ha ricordato Baumgartner — era quella di riportare la società al punto di pareggio. Senza l'allungamento della pista, che porterebbe più voli, più compagnie e quindi più utenti, l'obiettivo è irraggiungibile ». Baumgartner ha atteso la riunione di venerdì per dimettersi, dopo aver illustrato ai consiglieri i risultati del conto economico: quest'anno la spa perderà 1,5 milioni di euro, 700mila euro in meno rispetto al 2006, 400mila in meno rispetto ala previsione del budget del 2007, mezzo milione in meno rispetto al 2003 e al 2004. «Senza altri investimenti, di meglio non posso fare, quindi rassegno le dimissioni », ha detto Baumgartner. Per inciso, il cda ha anche respinto, su proposta della Provincia, la proposta di Baumgartner di ridurre il cda da 9 a 3 o 5 consiglieri.
La «palla», adesso, torna alla giunta provinciale che, tramite la holding Sta (controllata al 99%), è l'azionista di maggioranza (90%) della Abd spa. L'assessore ai trasporti, Thomas Widmann, è di poche parole: «Prendo atto delle dimissioni e delle motivazioni addotta da Baumgartner, rispetto sempre le decisioni personali. Mi riservo di parlarne al più presto con lui anche per concordare una soluzione transitoria in attesa di decisioni definitive sul futuro dell'aeroporto». Decisioni che, sicuramente, arriveranno dopo le elezioni provinciali del 2008 e forse anche dopo il referendum consultivo sull'aeroporto previsto per il 2009.
Cristina Kury, capogruppo dei Verdi in Provincia, è un fiume in piena: «Avevo già detto a Baumgartner che la sua previsione di 300mila passeggeri non stava in piedi. Secondo i nostri studi, per il punto di pareggio di utenti ne servirebbero 500mila l'anno: non esiste questo bacino nemmeno unendo Alto Adige e Trentino. Questo scalo è destinato a restare in passivo a vita. Piuttosto, meglio chiuderlo e investire 2 milioni di euro l'anno per potenziare i collegamenti su rotaia e con autobus con Verona, Innsbruck, Monaco e Bergamo che sono gli scali aeroportuali usati dai sudtirolesi, che non possono certo permettersi le tariffe folli di Air Alps. Compagnia che, lo ricordo, vive grazie ai biglietti acquistati dalla stessa Provincia. A questo punto la giunta abbia il buon gusto di non investire nemmeno sull'hangar e sull'ampliamento dell'aerostazione e cominci a valutare la chiusura dello scalo. Le categorie economiche ritengono l'aeroporto indispensabile? Ma se proprio albergatori ed Smg hanno organizzato servizi di bus navetta per Bergamo e Brescia...». Ipotesi, quella della chiusura, che condivide anche Andreas Pöder dell'Ufs: «Questo scalo non avrà mai il bilancio in pareggio».
Felice Espro


Le reazioni Industriali e albergatori

Il mondo economico «Abd da potenziare»


BOLZANO — Le dimissioni di Thomas Baumgartner, imprenditore di spicco (è amministratore delegato della Fercam), dalla presidenza dell'Abd sono condivise dal mondo economico altoatesino, che da anni si batte per l'ampliamento dello scalo, e diventano motivo per fare pressione sulla giunta provinciale.
Christof Oberrauch, presidente di Assoimprenditori, ammette: «Baumgartner da subito ha posto condizioni chiare in merito alla dotazione infrastrutturale dello scalo, ma la politica, come sempre, ha risposto tardivamente rinviando il tutto a dopo le elezioni. Capisco che un imprenditore come lui, abituato ad agire subito e bene, non abbia alcuna intenzione di riscaldare la poltrona e quindi abbia deciso di andarsene: è un comportamento onesto e corretto. Mi auguro che queste dimissioni facciano riflettere la giunta provinciale perché senza un aeroporto funzionante a rimetterci sarebbe l'intera localizzazione Alto Adige, non solo il mondo economico».
La raggiungibilità della destinazione come meta turistica è uno dei cavalli di battaglia dell'Unione albergatori e di Südtirol Marketing. Walter Meister, presidente dell'Hgv, allarga le braccia: «Non ci resta che vedere come andrà a finire. Bene ha fatto Baumgartner a dimettersi. L'ho fatto anch'io dal cda delle Terme perché non vedevo un futuro chiaro e una società capace di stare in piedi senza i continui aiuti dell'ente pubblico. Mi auguro che la giunta, nonostante questa vicenda, tenga fede agli impegni presi e realizzi almeno l'hangar e l'ampliamento della stazione. Si è già perso troppo tempo, di un aeroporto che non funziona non ce ne facciamo nulla. È un peccato, anche perché il movimento turistico con voli charter sta funzionando. Come albergatore, posso solo ribadire che poter raggiungere l'Alto Adige da località distanti, come il Regno Unito o la Germania del Nord o persino la Russia, è essenziale per ampliare la clientela. A questo punto aspetto segnali chiari dalla politica, perché tenere in piedi una struttura sempre in perdita e, soprattutto, poco funzionale, non mi sembra la soluzione migliore».
F. E.



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domenica, 18 novembre 2007

Aeroporto, il presidente Baumgartner lascia


Trasporti Animata seduta del cda: la Provincia «congela» la riduzione dei posti. L'assemblea dei soci convocata per fine dicembre

Corriere dell'Alto Adige  2007-11-17

Lo sfogo: «Conti migliorati di 700mila euro. Senza pista lunga di più non posso fare»
L'imprenditore è perentorio: «Abbiamo contenuto i costi e migliorato le entrate ma non posso continuare senza prospettive di rilancio»
BOLZANO — Cronaca delle dimissioni annunciate dal cda dell'aeroporto. Così annunciate che è già tanto se il presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner, non le ha messe in atto a luglio, quando la Provincia aveva deciso, una volta ultimata la mediazione, di non allungare la pista dello scalo.
Senza quei 400 metri in più di pista, il presidente aveva preso atto che tramontavano le ipotesi di far arrivare aerei più grandi, nuove compagnie e nuove rotte, ovvero più passeggeri e maggiori entrate. Ieri sera, alla fine di un'animata seduta del consiglio d'amministrazione della spa aeroportuale, Baumgartner ha ufficializzato la sua decisione, comunicata alla Provincia (che tramite la holding Sta controlla la società aeroportuale) già in estate, ma non divulgata per volontà comune di evitare clamori. Baumgartner rimarrà al vertice dell'Abd fino alla fine dell'anno.
«Ritengo che siano venuti meno i presupposti in base ai quali avevo accettato l'incarico a luglio del 2006 — spiega Baumgartner —. La mia missione consisteva nel portare l'aeroporto al tanto agognato punto di pareggio in bilancio. Senza la pista più lunga, l'obiettivo è irraggiungibile. La politica ha deciso così, e mi dispiace molto: credo che questa struttura sia indispensabile per l'economia altoatesina, a cominciare dal turismo. Avrei voluto rendere i voli accessibili anche alle fasce meno ricche della popolazione, facendo diventare l'aeroporto una struttura per tutti e per tutte le tasche. Per farlo, servivano più linee, più compagnie, più aerei, più voli. Tutte ipotesi irrealizzabili senza una pista adeguata e un'aerostazione più grande. Non me la sento di occupare questo posto se non posso raggiungere l'obiettivo prefissato».
Il presidente ha aspettato il cda di ieri per ufficializzare le dimissioni anche per avere in mano i riscontri di quasi un anno e mezzo di gestione: «Il consiglio ha esaminato i risultati qualitativi al 31 ottobre e le previsioni finanziarie dell'anno. Il conto economico prevede un passivo di 1,5 milioni di euro — spiega Baumgartner — ovvero 700mila euro in meno rispetto al 2006 e 400mila euro in meno rispetto a quanto avevamo preventivato all'inizio di quest'anno. Il risultato è stato ottenuto con un aumento del 5% dei passeggeri e dell' 1,2% dei voli, cifre riferite al 31 ottobre. Abbiamo anche aumentato le tariffe di handling e Air Alps ha sempre pagato.
Aggiungo che, quest'anno, i voli cancellati o dirottati sono scesi 5,6 al 3,5%. Ritengo che questo miglioramento dei conti e della qualità del servizio sia il massimo che si poteva ottenere».
«Stiamo progettando l'hangar e l'ampliamento della stazione — prosegue Baumgartner — ovvero i due interventi autorizzati dalla Provincia: i lavori partiranno nel 2008. Forse si potrà migliorare un po' la copertura dei posti della linea per Milano. Quella per Roma, invece, è spesso in overbooking, tanto che si sta valutando con Air Alps se non sia il caso di effettuare due voli di mattina per Roma e due di rientro la sera per Bolzano. Se la compagnia locale non avesse gli aerei a disposizione, si potrebbe valutare l'offerta di una compagnia di Salisburgo che ha velivoli adatti alla nostra pista. Certo, tutto si risolverebbe se Air Alps potesse utilizzare aerei più grandi, ma la pista non lo consente. E con le limitazioni di atterraggio e decollo, sono pochissime le compagnie interessate a espletare servizi a Bolzano».
Il cda ha discusso, ieri, anche l'ipotesi di un taglio dei posti per contenere le spese. Già con l'arrivo di Baumgartner, i consiglieri erano passati da 12 a 9. Il presidente ha proposto ieri di scendere da 9 a 3 o 5 membri, tagliando anche i sindaci da 5 a 3. La Sta, socio di maggioranza per conto della Provincia, ha bloccato la proposta in attesa che l'ente legiferi su questo argomento. L'assemblea dei soci del 21 sarà chiamata a valutare, probabilmente, sia eventuali tagli al cda sia la nomina del prossimo presidente.
Felice Espro Bufera
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martedì, 13 novembre 2007
 AEROPORTO

 Nuovo carcere scoglio Enac
Alto Adige 13 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Si profila uno spiraglio per la sorte della nuova zona produttiva a sud di Via Einstein, soprattutto per quanto riguarda la costruzione del nuovo carcere e l’insediamento di nuove aziende. Nelle scorse settimane infatti erano arrivate dall’Enac nuove disposizioni per aumentare le misure di sicurezza per e attorno all’aeroporto. Un provvedimento che avrebbe imposto di fatto un ampliamento del cosiddetto “cono d’atterraggio”, e di conseguenza un allargamento della fascia di terreni circostanti non edificabili, impedendo la costruzione non solo delle carceri, ma anche i programmi di grosse aziende che vorrebbero spostarvi la sede: il carcere dovrebbe essere costruito infatti su un’area collocata circa 150 metri oltre la strada dorsale sud, allineata all’incirca all’Eurospar -Mac Donald’s. Unica alternativa: spostare la pista di ben 478 metri verso sud.
 Ieri, nel corso di un incontro a Roma fra l’assessore alla mobilità Widmann, l’Enac e il Ministero della Giustizia, la Provincia ha presentato alcune simulazioni volte a conciliare, riducendo il cosiddetto “cono”, le esigenze aeree con quelle urbanistiche. Il risultato pare incoraggiante, soprattutto per il carcere, qualche sacrificio invece si profilerebbe per eventuali palazzi così come prospettati da società quali la Oberrauch e Staffler. (gi. an.)
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domenica, 11 novembre 2007

Il rumore è peggio delle Pm10

 L’allarme dell’assessore Theiner: mille altoatesini hanno problemi di sordità per colpa del lavoro
Convegno sull’inquinamento acustico: sotto accusa treni e A22
Alto Adige, 11 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Ad inquinare non sono solo le polveri sottili. C’è anche il rumore, che come ha sottolineato ieri in un convegno l’assessore alla sanità Richard Theiner, è un problema grave: «La sordità è la malattia professionale più diffusa, diamo contributi a più di mille persone».
 Il dipartimento alla sanità e l’Appa ieri hanno organizzato il terzo convegno di medicina ambientale. Si è parlato di rumore, delle sue conseguenze e di come evitarlo. Sotto accusa il traffico e in particolare l’autostrada, ma si è discusso anche di ferrovia, aeroporto e pub fracassoni.
 Mirko Fornari, dell’ufficio provinciale aria e rumore, ha sottolineato come «l’importanza degli interventi per mitigare il rumore stradale e ferroviario è via via cresciuta negli ultimi anni soprattutto per gli effetti negativi del traffico sulla salute della popolazione». Effetti di cui ha parlato il primario di otorinolaringoiatria Rolando Füstös che ha elencato l’ansia, lo stress e il malumore tra le patologie provocate dal rumore.
 Di come evitarle hanno parlato l’ingegner Federico Pasquali che si è soffermato sulle barriere antirumore, mentre Aribo Asam ha spiegato che anche la costruzione degli edifici influisce in modo determinante sulla percezione del rumore: «La gente ha sempre più bisogno di rilassarsi all’interno del proprio appartamento ma spesso non ci riesce. Questo spiega perché sono in continuo aumento le liti tra chi compra casa e chi l’ha venduta. Per evitare questi conflitti si potrebbe introdurre una classificazione sulla qualità acustica degli edifici, sull’esempio delle targhette CasaClima».
 Il direttore dell’Appa Luigi Minach si è soffermato sull’inquinamento acustico provocato dall’aeroporto: «Se l’aeroporto sarà ampliato il rumore aumenterà e influenzerà senza dubbio le zone circostanti, ma resterà comunque molto limitato rispetto al rumore provocato da altre fonti». I tecnici hanno giudicato positive le misure decise per ridurre l’inquinamento acustico provocato dalla ferrovia e quelle previste per evitare i disturbi dai treni ad alta velocità che transiteranno lungo la nuova linea del Brennero, ma c’è stato spazio anche per le nuove e più severe misure introdotte dal Comune contro i pub fracassoni: «Rispetto al 2006 - ha ricordato Gianluca Segatto - abbiamo aumentato i controlli, ma sono diminuite le trasgressioni: solo una decina contro le circa 40 degli anni passati».



Gli esperti della Provincia a convegno sull'inquinamento acustico

Lotta ai decibel, cuffie nel mirino «Pericolosissime a volume alto»

Corriere dell'Alto Adige  2007-11-11

BOLZANO — L'inquinamento acustico. Una realtà consolidata e pericolosa, tanto da meritarsi un convegno che si è svolto ieri al palazzo della cultura di via Sciliar. Esperti locali ed esterni, come il professor Fabio Barbone dell'Università di Udine, hanno descritto le conseguenze più comuni del bombardamento di rumori cui sono sottoposte le nostre orecchie.
Parecchie persone avvertono un disagio crescente per la presenza di rumori sempre più forti e ricorrenti. Ma oltre al disagio momentaneo, il rumore può compromettere seriamente il benessere fisico, psichico e sociale delle persone costrette a subirlo. I suoni infatti sono all'origine di malattie, anche gravi, come ansia, disturbi del sonno, stress e depressione.
Durante il convegno sono stati analizzati alcuni rumori cui i rimedi conosciuti non riescono a trovare un rimedio. Uno di questi è il disagio che deriva dal vivere vicino ad una linea ferroviaria.
Georg Pichler, direttore dell'ufficio aria e rumore dell'agenzia per l'ambiente della provincia, ha spiegato che «di solito si dice che le barriere antirumore poste accanto ai binari nei tratti urbani evitino problemi a chi vive nelle vicinanze. Non sempre è vero; per esempio chi vive al di sopra delle barriere ma a contatto con i binari, è come se non le avesse».
Spesso però il rimedio cercato contro i rumori sgradevoli rischia di essere peggiore del male che si vuole evitare. Infatti il primario del reparto di otorinolaringoiatria dell'ospedale di Bolzano Rolando Füstös, ha ammonito contro i rischi derivati dall'ascoltare musica nelle cuffiette, tipo quelle dell'Ipod. «È vero che siamo circondati dall'inquinamento acustico — spiega il primario — ma le cuffie spesso sono un altro problema, non la soluzione. Infatti se le cuffie con le quali si ascolta la musica isolano l'orecchio dagli altri rumori, allora significa che il suono è puntato direttamente sul timpano, per cui può fare danni anche superiori a quelli del normale inquinamento acustico ».
Controindicazioni? «Per evitare che i suoni prodotti da questi apparecchi siano più dannosi di quelli che vogliono evitare — spiega Füstös — occorre che il rumore delle cuffia sia molto ben dosato, cioè basso».
Nel corso del convegno è emerso che l'Alto Adige è generalmente a buon punto nella lotta ai problemi derivati dal rumore, tuttavia alcune infrastrutture sono sempre al centro del mirino. Una è l'A22, per la quale il progetto di interramento del tratto cittadino è uno dei tanti che permetterebbero di ridurre il rumore che provoca in città. Un'altra grande infrastruttura che produce rumore è l'aeroporto, il cui ampliamento è in discussione in questi mesi. Dal convegno si è cercato di rassicurare sul suo effettivo impatto sulle orecchie di chi ci abita vicino.


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giovedì, 08 novembre 2007

Nuovo carcere per duecento detenuti


Corriere dell'Alto Adige  2007-11-08

Pronto il progetto della cordata Rauchbau, Unterberger e Podini Holding. Costo previsto: 70 milioni

Prigione in cambio di aree edificabili. Trattativa al Ministero della Giustizia
RENDERING Un immagine del progetto del nuovo carcere fornita dallo Studio Unterberger di Merano
BOLZANO — Dopo essersi svuotato grazie all'indulto il carcere di Bolzano è di nuovo pieno. Inevitabile che si torni a parlare della nuova prigione che dovrebbe sorgere nei pressi dell'aeroporto. Il progetto (nella foto un rendering elaborato dallo studio Unterberger di Merano in collaborazione con la Rauchbau di Nalles) è praticamente pronto, il problema è che lo Stato non ha soldi. La cordata di imprese private — Unterberger, Rauchbau e Podini Holding — infatti offre allo Stato una prigione nuova di zecca in grado di «ospitare» 200 detenuti. Costo previsto: 70 milioni di euro. Invece dei soldi le imprese riceverebbero da Roma terreni per un valore analogo, a cominciare dallo stabile di via Dante dove sorge l'attuale carcere. L'idea piace al ministero della Giustizia che però non ha terreni da offrire, dunque si tratta su aree di proprietà del Ministero della difesa.
Poi c'è il nodo aeroporto. Il nuovo carcere dovrebbe sorgere a lato dell'Abd ma l'Enac ha già fatto sapere che nel cono di atterraggio degli aerei non possono sorgere altre costruzioni. Anzi sarebbe il caso di spostare la pista altrimenti l'Abd rischia di chiudere. L'assessore ai trasporti Thomas Widmann sta trattando con Roma per arrivare ad un compromesso.
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giovedì, 08 novembre 2007

VOLI INTERNI ED ESTERI

Aeroporto, in vigore gli orari invernali per Roma e Milano
Alto Adige, 08 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. All’aeroporto è entrato in vigore il nuovo orario dei voli per la stagione invernale. Fino al 29 marzo Air Alps/Alitalia offrono i voli tradizionali per Roma e Milano con i consueti orari. Verso Roma si parte alle ore 06.45, 10.30, 15.20 e 19.15. La durata del volo è di 1 ora e 10 minuti. I voli da Roma per Bolzano partono alle 08.45, 13.20, 17.20 e 21.15.
 Anche il collegamento giornaliero Bolzano-Milano Malpensa viene proposto per tutta la stagione invernale. Partenza da Bolzano alle 06.30 e ritorno da Milano alle ore 21.00.
 Oltre ai voli di linea per Roma e Milano l’aeroporto di Bolzano propone per l’inverno anche dei voli charter. Nelle ultime stagioni soprattutto gli ospiti inglesi si sono serviti spesso di questo tipo di viaggio diretto verso il proprio luogo di villeggiatura. Come sopttolinea l’Abd, «Inghams, uno dei maggiori operatori turistici britannici, ha potuto registrare negli ultimi anni ottimi risultati e passeggeri soddisfatti». Anche per la prossima stagione invernale Inghams, in collaborazione con Tyrolean Airways/Austrian Airlines offre ai suoi clienti diverse destinazioni in Alto Adige con voli diretti da Londra Gatwick, Birmingham, Manchester e Dublino. Anche per gli ospiti dalla Germania Alps Fly Reservation in collaborazione con Air Alps (informazioni al 349 2161373) offre dei collegamenti ogni sabato con Dortmund e Hannover. Le prenotazioni possono essere effettuate presso le agenzie di viaggio o tramite il sito web alpsflyreservation.com. Ulteriori informazioni e gli orari dei voli sono reperibili sul sito internet dell’aeroporto: www.abd-airport.it.
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mercoledì, 31 ottobre 2007


Voli turistici, bus navetta da Innsbruck

Engl (Smg): «Da dicembre nuovo collegamento con l'aeroporto austriaco»

Corriere dell'Alto Adige 2007-10-31

BOLZANO — Dal prossimo 7 dicembre l'aeroporto di Innsbruck rientrerà nelle offerte di bus navetta per l'Alto Adige. In questo modo aumentano i trasferimenti con il bus per portare gli ospiti dagli aeroporti delle compagnie low-cost all'Alto Adige. Lo fa sapere l'Smg.
I turisti potranno peraltro continuare a raggiungere le mete altoatesine dagli aeroporti di Bergamo, Verona, Venezia e Treviso. Per tutte le tratte il trasferimento costerà 29 euro andata e ritorno e 17 euro per solo andata. Mentre per i vacanzieri che vorranno raggiungere la val Badia i pressi saranno rispettivamente di 49 e 27 euro.
Con la nuova linea per Innsbruck, da dicembre le linee saranno dunque tre: la linea 1 parte da Bergamo per Bolzano via Verona e da Bolzano si raggiungono la val Badia e la val Gardena, nonché Merano, Obereggen e l'Alpe di Siusi. La linea 2 parte da Venezia per Treviso e via Cortina arriva a Dobbiaco e Brunico. La linea 3 parte, appunto, da Innsbruck per Brunico via Bressanone.
Il direttore di Alto Adige Marketing, Christoph Engl, è soddisfatto: «Il trasferimento da e per l'aeroporto di Innsbruck permette un ulteriore collegamento alla rete internazionale dei voli e assicura la raggiungibilità dell'Alto Adige sia dal Nord sia dal Sud». Il collegamento agli aeroporti via bus navetta è un progetto triennale, frutto di una joint venture tra la società Terravision, la Camera di commercio di Bolzano e l'Smg.
S. P.



Bolzano punta sui «low cost»
Collegamenti bus per Bergamo, Venezia e Innsbruck
MERCOLEDÌ, 31 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Dal 7 dicembre ci sarà anche Innsbruck tra gli aeroporti con voli low-cost che potranno essere raggiunti in pullman dall’Alto Adige. Restano attivi gli altri collegamenti con Bergamo, Verona, Venezia e Treviso. Per tutte le tratte il trasferimento costa 29 euro per l’andata e il ritorno e 17 euro per la sola andata, mentre per la Val Badia i prezzi sono rispettivamente di 49 e 27 euro.
 Con il nuovo collegamento per Innsbruck, dal 7 dicembre le linee a disposizione degli altoatesini saranno dunque tre: la linea 1 parte da Bergamo per Bolzano via Verona e da Bolzano si raggiungono la Val Badia e la Val Gardena, nonché Merano, Obereggen e l’Alpe di Siusi. La linea 2 parte da Venezia per Treviso e via Cortina giunge a Dobbiaco e Brunico. La linea 3 parte da Innsbruck per Brunico via Bressanone.
 «Il trasferimento da e per l’aeroporto di Innsbruck permette un ulteriore collegamento alla rete internazionale dei voli e assicura la raggiungibilità dell’Alto Adige sia dal Nord che dal Sud», dice Christoph Engl, direttore di Alto Adige Marketing.
 Inoltre gli orari dei bus sono stati studiati in coincidenza con gli orari dei voli dai mercati più lontani come Gran Bretagna e Paesi del Benelux. I bus sono prenotabili on-line sulle piattaforme www.lowcostcoach.com oppure www.suedtirol.info e i voli sui siti Internet di noti vettori come Ryan Air.
 Le navette possono essere prenotate anche dagli altoatesini attraverso www.bustransfer.it: «Un comodo sistema - fa sapere Alto Adige Marketing - per raggiungere in modo rapido e conveniente una delle capitali d’Europa direttamente dall’Alto Adige».
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domenica, 28 ottobre 2007

Pressante appello della sezione di San Giacomo nei confronti della giunta provinciale e dei vertici del partito
Mobilità, la Svp pretende chiarezza
 Duro l’Obmann Mumelter: «Gli abitanti vanno rispettati»
 
Alto Adige, 28 OTTOBRE 2007


 LAIVES. Nel dibattito in corso da tempo su traffico e mobilità, si inserisce anche la sezione di San Giacomo della Svp. In una nota a firma dell’Obmann Andreas Mumelter vengono presi in considerazione i principali temi di attualità: dall’ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo al tunnel di base, fino all’Autostrada del Brennero e relativi progetti in ballo per l’intera Bassa Atesina.
 «Le polemiche di questi ultimi giorni - sostiene Andreas Mumelter in una nota - stanno a dimostrare che il tema della mobilità diventerà inevitabilmente di grande importanza anche per le elezioni provinciali. La popolazione del resto ha diritto di vivere in un ambiente sano e per questo motivo, anche le scelte per il trasporto delle merci e delle persone, devono trovare soluzioni che rispettino tale diritto. Nonostante alcune decisioni condivisibili - prosegue Mumelter - come le circonvallazioni o il treno della Venosta, la politica dei trasporti portata avanti dalla giunta provinciale lascia ancora aperte diverse questioni. Per questo la Svp, prima delle elezioni, dovrebbe esprimersi in modo chiaro sulle infrastrutture esistenti ed a quelle da realizzare».
 Mumelter quindi affronta il tema dell’aeroporto che riguarda da vicino proprio San Giacomo e la sua comunità. «A tale proposito - scrive l’Obmann della frazione - andrebbe spiegata chiaramente la scelta di un ampliamento oppure no, facendolo prima delle elezioni provinciali del prossimo anno. Su questi temi di ampio respiro che riguardano la mobilità - e in questo senso si inseriscono pure tunnel di base, metropolitana di superficie e autostrada del Brennero - sarebbe opportuno che la Svp elaborasse una risoluzione nella quale siano indicati con chiarezza prospettive ed obiettivi che si vogliono raggiungere».
 La Svp di San Giacomo insomma chiede pronunciamenti chiari ed inequivocabili sulle scelte che la giunta provinciale intende fare in merito a questioni di così grande importanza per il futuro dell’intera comunità e che questi pronunciamenti arrivino possibilmente prima dell’appuntamento con le elezioni provinciali del 2008 dove, certamente, saranno materia per il confronto in campagna elettorale. La posizione sfavorevole al potenziamento dell’aeroporto è nota, così come è noto che Laives non vedrebbe male l’idea di avere un collegamento con Bolzano mediante metropolitana leggera o linea tranviaria, negata invece dall’assessore Widmann.
sabato, 13 ottobre 2007
«Provincia, troppi viaggi in aereo»
La Corte dei Conti decide la verifica sui voli a Roma con Air Alps
Le Fiamme Gialle hanno acquisito gli incartamenti dal 2004 sull’utilizzo da parte dei funzionari
Alto Adige 13 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. L’acquisto da parte dell’amministrazione provinciale di pacchetti di voli per Roma da mettere a disposizione dei propri funzionari è finito nel mirino della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza. Un’indagine in tal senso è stata avviata su iniziativa della magistratura contabile che intende verificare come vengano utilizzati i buoni acquistati dalla pubblica amministrazione provinciale.
 C’è infatti il sospetto che la Provincia, con il sistema dell’acquisto dei buoni viaggio «a pacchetto» finisca per offrire alla Air Alps, la compagnia che ha in gestione i voli di linea da e per Roma, un ulteriore sostegno economico periodicamente rinnovato. Per il momento non è stato chiarito come sia partita l’inchiesta ma è probabile che vi sia stata una segnalazione alla magistratura contabile altoatesina che ha posto così maggiore attenzione sulla utilizzazione del denaro pubblico impiegato per l’acquisto dei viaggi pre-pagati. Possibile che i funzionari provinciali debbano sempre e solo viaggiare in aereo?
 L’altro giorno agenti della Guardia di Finanza si sono presentati in Provincia e hanno chiesto di procedere all’acquisizione di tutta la documentazione riguardante l’acquisto di biglietti Air Alps dal 2004 ad oggi.
 Per il momento non si conoscono i termini dell’inchiesta anche se non è difficile prevedere che potrebbe essere contestata proprio la decisione di mettere a disposizione in anticipo, sempre e comunque, biglieri di aereo per raggiungere la capitale.
 A tal proposito è probabile che la magistratura contabile decida di fare delle valutazioni di fondo anche sulla necessità di deteminati viaggi in sede romana da parte di funzionari e amministratori provinciali.
 Sarebbero state proprio le somme impiegate annualmente per l’acquisto di biglietti di volo ad indurre i magistrati della Corte dei Conti ad effettuare la verifica.
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venerdì, 12 ottobre 2007
Di Doppelmayr Lana il Metro dell’aeroporto
Alto Adige 12 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Metro People Mover della Doppelmayr di Lana, in Alto Adige, per l’aeroporto di Doha, in Qatar. L’amministrazione del New Doha International Airport Doha ha infatti assegnato a Doppelmayr, fa sapere l’azienda, l’ordine per la realizzazione di un Automated People Mover nella nuova aerostazione: sarà lungo 500 metri, con due treni in movimento a va e vieni tra due stazioni, per una portata di 6000 persone/ora per direzione. Il nuovo aeroporto internazionale di Doha, che verrà aperto nel 2009 con un investimento di 5,5 miliardi di dollari, è destinato a diventare uno dei più grandi terminal del Medio Oriente.
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