giovedì 19 gennaio 2012

conca atesina 1


giovedì, 30 agosto 2007
Alto Adige 30 AGOSTO 2007
Appalto inceneritore, è polemica
Urzì e Seppi: la città non deve diventare la pattumeria di tutti
 BOLZANO. Via alle polemiche, a seguito dell’annuncio dell’indizione di una seconda gara d’appalto per l’inceneritore di Bolzano Sud, dopo che la prima era stata annullata perché nessuna delle tre ditte che si erano presentate rispettava le prescrizioni del bando di gara. L’aennino Alessandro Urzì sbotta: «Perché solo Bolzano deve sopportare l’insediamento di impianti ad alto impatto ambientale?».
 E Donato Seppi (Unitalia), gli fa eco: «È inaccettabile che l’inceneritore adibito alla eliminazione di tutte le immondizie della provincia venga realizzato a Bolzano e non si siano invece programmate tre centrali di incenerimento decentrate sul territorio come era nelle giuste aspettative dei residenti».
 Caustico anche il commento di Luca Marcon, autocandidatosi alla segreteria provinciale del Partito democratico: «La raccolta differenziata dell’umido è andata così bene che l’impianto di compostaggio di Lana è arrivato a regime mesi prima del previsto. La dimostrazione lampante del fatto che i bolzanini sono assai virtuosi e se l’ammistrazione ci credesse davvero, potrebbe spingere moltissimo sulla raccolta differenziata».
 L’annullamento della prima gara d’appalto per la realizzazione del nuovo impianto di incenerimento, commenta Urzì, «aveva fatto sperare nella possibilità di riaprire il confronto su altre ipotesi di collocazione dell’impianto, in Alto Adige, al fine di ridurre l’insediamento di strutture ad alto impatto ambientale concentrate tutte nel triangolo Bolzano/Bronzolo/Vadena. Una speranza che è andata delusa». Alleanza nazionale ritiene che la conca del capoluogo abbia sino ad oggi già abbondantemente svolto la propria parte per quanto attiene l’insediamento di strutture che per la loro natura prefigurano rischi connessi alla attività in esse svolte.
 Seppi, da parte sua, ribadisce «l’assoluta contrarietà alla creazione dell’impianto dove è previsto, considerata la vicinanza al centro abitato e alla prossima realizzazione di altre centinaia di alloggi privati e popolari ma va soprattutto preso atto che l’amministrazione comunale in primis, e quella provinciale, hanno deciso di trasformare Bolzano nella pattumiera della Provincia senza alcuna possibilità di discussione in merito». Conclude Marcon: «Non si è mai capito per quale motivo sia stata annullata la prima gara, probabilmente per creare un vantaggio a qualche cordata di imprenditori locali. A tal proposito stupisce anche che a giudicare un appalto da 100 milioni di euro saranno March e Tengler, inquisiti per la questione delle Max Valier. Perché nessuno ha sollevato la questione etica?» (da.pa)


Corriere dell'Alto Adige 2007-08-29

Un impianto da 98 milioni. Anche Lillo critico: «Speriamo che la gara vada deserta»

Inceneritore, giochi riaperti

Pubblicato il nuovo bando. Ambientalisti all'attacco

BOLZANO — La Provincia insiste sul nuovo inceneritore e pubblica il bando bis da 98 milioni di euro: entro il 10 ottobre, le aziende interessate a costruire l'imponente struttura a Bolzano sud — che smaltirà 130mila tonnellate di rifiuti all'anno e che prevedibilmente verrà acceso nel 2010 — dovranno far pervenire i loro progetti. Piovono le prime critiche degli ecologisti. Luca Marcon: «Una procedura sospetta». Incalza Claudio Vedovelli (comitato Ambiente e Salute): «Si vuole insistere su un impianto costoso, inutile e soprattutto dannoso». Parla di salute dei cittadini anche il presidente di Don Bosco, Enrico Lillo: «Spero che questa gara vada deserta e in ogni caso la collocazione di questa struttura deve essere lontano dal centro abitato ». Anche i Verdi vogliono vederci chiaro: «Analizzeremo ogni aspetto del bando, sotto il profilo ambientale».


Vedovelli caustico «Scelta costosa, inutile e dannosa»


BOLZANO — Claudio Vedovelli, medico e militante ambientalista all'interno del comitato Ambiente e salute, è uno dei principali critici del nuovo inceneritore, un'impianto inquinante e soprattutto inutile, in particolare ora che anche i bolzanini hanno iniziato a dedicarsi così diligentemente alla raccolta. «Purtroppo — dice — la Provincia segue altre strade».
Vedovelli, oggi è stato pubblicato il bando per l'inceneritore di Bolzano. La Provincia tira dritto, che ne pensa?
«Vorrei capire che cosa è cambiato rispetto alla gara d'appalto precedente anche se forse la vera questione è che non si è ancora capito a chi deve andare l'affare. Noi comunque restiamo contrari al termovalorizzatore».
Che cosa non vi convince?
«Innanzitutto sono cambiate le condizioni. Adesso anche a Bolzano è decollata la raccolta dell'umido. I cittadini sembra che collaborino bene allora forse vale la pena di chiedersi se questo inceneritore è veramente così utile».
Però anche aumentando la percentuale di raccolta differenziata non si riuscirà mai ad azzerare la produzione di rifiuti. Da qualche parte dovranno pur andare. Dove?
«Secondo noi a Bolzano sarebbe possibile ad arrivare ad una quota di differenziata dell'80 per cento. Se teniamo conto che nel resto della provincia la differenziata è molto sviluppata allora si possono pensare soluzioni alternative all'incenerimento che, è noto, produce sostanze nocive per la salute».
C'è anche chi sostiene che l'impianto è troppo grande...
«È vero. Gli inceneritori garantiscono l'efficienza economica solo se funzionano al massimo ed è possibile che l'Alto Adige non produca abbastanza rifiuti».
C'è il rischio che vengano bruciati rifiuti che arrivano da fuori provincia?
«In teoria c'è una legge provinciale che vieta l'importazione di rifiuti ma le leggi possono cambiare. Secondo noi questo impianto oltre che costoso e dannoso è anche inutile».


Corriere dell'Alto Adige 2007-08-30

AMBIENTE
LUCI E OMBRE DEL TERRITORIO

Anidride carbonica nell'aria «Le Acciaierie violano Kyoto»

Eco-Way: emissioni oltre i limiti. L'azienda: provvederemo

BOLZANO — Il Trentino- Alto Adige è una delle regioni che emette meno anidride carbonica in Italia. Le differenze tra le due provincie, però sono marcate: se Trento è la più virtuosa, Bolzano non va molto bene. È quanto emerge da una ricerca condotta da Eco-Way, società che si occupa di cambiamenti climatici per il privato e per il pubblico, aggreggando i dati che le imprese sono tenute a fornire al ministero dell'Ambiente.
Le aziende del Trentino-Alto Adige, infatti, producono oltre il 3 per cento di emissioni di CO2 in meno di quanto fissato dal Piano nazionale di allocazione. Secondo il protocollo di Kyoto, il trattato internazionale sul clima, tutti i paesi che l'hanno ratificato devono ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica, assegnando alle aziende delle quote massime di inquinamento e spingendole a restare sotto la soglia.
In totale la nostra regione produce il 3 per cento di emissioni in meno di quanto potrebbe, ma mentre la provincia di Trento libera nell'aria il 4,9 per cento in meno rispetto alla sua quota, la provincia di Bolzano sfora il tetto del 37,8 per cento. Un dato che, comunque, non pesa molto su quello generale della regione, dato che le quote di emissione in Alto Adige non sono consistenti e le imprese inquinanti iscritte nel piano di allocazione sono solo quattro: l'impianto di teleriscaldamento di Brunico, i sistemi di combustione della fabbrica della birra Forst e della fabbrica di succhi concentrati Hans Zipperle di Merano, oltre alle Acciaierie Valbruna di Bolzano. Bisogna sottolineare, però, come sul totale della regione l'unico settore con il segno positivo è proprio quello della produzione di materiali ferrosi, per cui le acciaierie altoatesine, insieme a quelle trentine, oltrepassano il limite di emissioni consentito del 48 per cento.
«La ricerca condotta in Trentino-Alto Adige — dice Guido Busato, presidente di Eco-Way — evidenzia un risultato positivo: le aziende di questa regione sono riuscite a rispettare gli obiettivi del protocollo di Kyoto, un esempio da seguire a livello nazionale dove c'è ancora molto da fare».
È soddisfatto di ciò che si fa per l'ambiente in Alto Adige l'assessore provinciale Michl Laimer: «Il 45 per cento del fabbisogno energetico della nostra provincia è fornito da energia alternative — dice — e stiamo lavorando per portarlo la percentuale al 70 per cento in sette-otto anni. Sulle emissioni di CO2 prodotte per abitante siamo oltre la metà sotto la media italiana, ma dobbiamo ancora fare molto. Per quanto riguarda le acciaierie sono una realtà concreta di questa provincia, ma se vogliono restare competitivi devono investire al massimo nella riduzione delle emissioni e sono sicuro che si farà tutto il possibile per raggiungere questo risultato ».
Dalla Valbruna il portavoce Flavio Paganin conferma l'impegno a essere in linea con quanto chiesto dalla Provincia.
Francesco Amorosino

INQUINAMENTO I fumi e le polveri delle Acciaierie svolazzano sul quartiere di Oltrisarco


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mercoledì, 29 agosto 2007

Alto Adige 29 AGOSTO 2007
Vadena. Ieri mattina cerimonia di inaugurazione del manufatto, presenti anche Durnwalder e Mussner
Nuovo ponte anche per le biciclette
 VADENA. Da ieri, il nuovo ponte sull’Adige all’altezza del nuovo centro guida sicura e della discarica Ischia Frizzi è inaugurato. La cerimonia ha visto la presenza del presidente Lusi Durnwalder e degli assessori Florian Mussner e Thomas Widmann, oltre a vari amministratori locali. Proprio l’assessore ai lavori pubblici Mussner ha spiegato che nelle intenzioni della Provincia, opere di questo livello vanno affidate a studi esterni, specializzati nel genere.
 Infatti, secondo Mussner, «I risultati sono validi, come nel caso di questo nuovo ponte». Realizzato nel giro di un anno dalla Wipptalerbau, il ponte è stato ideato per dare un accesso alla discarica Ischia Frizzi e contemporaneamente al Centro Guida sicura, oltre ad avere una pista ciclabile che collega una sponda dell’Adige all’altra e, nelle intenzioni, dovrebbe garantire il passaggio alle biciclette provenienti da Laives, così da raggiungere la pista ciclabile provinciale che passa sotto il ponte stesso.
 Le soluzioni tecniche, come ha spiegato l’ingegner Umberto Simone, sono di avanguardia e garantiranno al manufatto una durata di almeno 50 anni. È lungo circa 91 metri e verso il Centro Guida Sicura è completato da una rotatoria che consente il collegamento in varie direzioni.
 Soddisfazione ha espresso anche il presidente Durnwalder, ricordando poi che collegherà discarica e Centro Guida Sicura. A tale proposito ha anche aggiunto che il costo del Centro è passato dai 22 milioni di euro iniziali a 15 milioni. Durnwalder ha poi ringraziato il Comune di Vadena per la collaborazione. «Verso Vadena abbiano una cautela particolare - ha aggiunto il presidente - perché ne conosciamo i problemi, in particolare legati ai collegamenti. Per queste necessità siamo sempre disponibili a parlarne, anche con Laives e Bronzolo, per trovare gli accordi».
 Le parole di Durnwalder non potevano che fare piacere al sindaco di Vadena Alessandro Beati che infatti ha ricambiato, dicendo che l’impatto ambientale del ponte è contenuto e che esso rappresenta idealmente l’unione di Vadena con il resto del territorio provinciale.
 «Colgo l’occasione per segnalare anche la situazione di pericolo presso il ponte di Vadena, dove la ciclabile provinciale passa da una riva all’altra - ha aggiunto Beati - e ogni giorno lì si sfiora l’incidente. La collaborazione con la Provincia è presente come non mai, credo anche in relazione al nuovo vento politico che si respira nel nostro Comune da un paio d’anni a questa parte».
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martedì, 28 agosto 2007

Alto Adige 28 AGOSTO 2007
L’inaugurazione del nuovo ponte
 VADENA. Questa mattina alle 11 ci sarà l’inaugurazione ufficiale del nuovo ponte sull’Adige realizzato dalla Provincia all’altezza del nuovo centro per la giuda sicura e la discarica Ischia Frizzi. Per l’occasione saranno presenti anche il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder e l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner. Il nuovo ponte ha dimensioni ben più generose di quello in ferro che finora è servito da collegamento per la discarica ed è dotato anche di una pista ciclabile che nelle intenzioni, dovrebbe servire per collegare l’argine sinistro dell’Adige (quello verso Laives) alla pista ciclabile provinciale che porta a Bolzano ed in Bassa Atesina e che corre sulla sponda opposta del fiume. (b.c.)
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martedì, 28 agosto 2007

Alto Adige 28 AGOSTO 2007
Vadena. Ancora nessuna comunicazione da parte delle Ferrovie dopo l’indizione (in aprile) della gara di appalto. Barriere antirumore, si teme un ritardo
 VADENA. A distanza di quattro mesi dalla pubblicazione della gara di appalto, nulla ancora si sa in merito all’inizio dei lavori per la posa delle barriere antirumore a fianco dei binari davanti all’abitato. Le Ferrovie avevano fatto intendere - anche presso l’amministrazione comunale - che l’intervento poteva iniziare entro la fine dell’anno ma la comunicazione ufficiale non è stata ancora fatta. Intanto continuano i disagi visto che i decibel causati dai treni in transito sono sempre fuorilegge.
 La direzione nazionale dell’apposito settore delle Ferrovie aveva provveduto nel mese di aprile a pubblicare su alcuni quotidiani a tiratura nazionale l’avviso della gara di appalto (prevede una spesa superiore ai 9 milioni di euro) relativa al progetto per la realizzazione delle barriere antirumore lungo i binari all’altezza dell’abitato di Laives e quindi anche fra Vadena e Bronzolo. Secondo le Fs i lavori potrebbero iniziare entro la fine di quest’anno ma finora nulla di concreto è stato ancora comunicato in relazione all’esito della gara di appalto e quindi all’inizio di un intervento molto atteso dalla popolazione che continua a sopportare pesanti disagi a causa dell’inquinamento acustico causato (anche di notte) dal passaggio dei treni.
 Intanto l’amministrazione comunale ha già compiuto un passo in avanti: il sindaco Alessandro Beati ha infatti ottenuto il benestare da tre proprietari per l’uso di cantiere sui loro terreni. Secondo il progetto sul territorio comunale di Laives sono previste barriere per complessivi 3.050 metri (centro ovest 1.600 metri, nord est 650 metri e sud 800 metri) ed avranno tutte un’altezza di tre metri dai binari. Fra Vadena e Bronzolo le barriere antirumore saranno per complessivi 1.050 metri. Gli altri interventi, sulla base dell’accordo raggiunto fra Provincia e Ferrovie, sono previsti in Bassa Atesina ed in particolare all’altezza dell’abitato di Cortina all’Adige dove le barriere antirumore avranno una lunghezza di 1.100 metri.
 Le ultime rilevazioni del Laboratorio provinciale aria e rumore si riferiscono al territorio comunale di Vadena. I dati hanno confermato che di notte il rumore supera i limiti consentiti per legge e le cause sono imputabili al traffico sull’Autostrada ed al passaggio dei treni che sono una sorta di incubo anche a Cortina all’Adige. (e.d.)
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martedì, 21 agosto 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-08-21

Il governatore tirolese: «Il Brennero è l'arteria più economica». Widmann rilancia: «Più pressing su Roma»

Pedaggi A22, van Staa bacchetta il governo Prodi


BOLZANO — Tra Italia e Austria si riaccende la polemica sul problema del traffico sull'asse del Brennero. A riaccendere la polemiche le dichiarazioni rilasciate dal governatore tirolese Herwig van Staa secondo cui «l'Italia è ostaggio della lobby dei trasportatori» e per questo «non ha ancora aumentato i pedaggi sull'A22 ai livelli austriaci». A gettare benzina sul fuoco si pensa Christina Kury, capogruppo dei Verdi in consiglio provinciale. «Van Staa ha perfettamente ragione e anche la Provincia dovrebbe fare di più». L'assessore ai trasporti, Thomas Widmann però respinge l'accusa al mittente. «Abbiamo approvato il regolamento che vieta i veicoli euro 0 e più volte abbiamo fatto pressioni sul ministero per la questione dei pedaggi, ma su questo le decisioni si prendono a Roma».
Mentre in Tirolo si discute animatamente sui nuovi divieti settoriali che dovrebbero entrare in vigore a novembre tra Kufstein e Zirl, van Staa ha spiazzato tutti prendendosela non con Bruxelles ma con Roma. «Le nostre sono misure di emergenza che serviranno a poco se anche l'Italia non fa la sua parte» dice il governatore che accusa il governo Prodi tergiversare sul rincaro dei pedaggi perché ostaggio della lobby dei trasportatori. «L'asse del Brennero — incalza — continua ad essere la via più economica per attraversare le Alpi». Dalla parte di van Staa si schierano anche i Verdi che, più che con Roma se la prendono con l'atteggiamento di Palazzo Widmann. «I consigli provinciali di Trento, Bolzano e Innsbruck hanno approvato una risoluzione che impegna le rispettive giunta ad applicare le misure di contenimento del traffico in vigore nella Provincia più avanzata ma — incalza la Kury— l'Alto Adige non ha fatto nulla. Il rincaro dei pedaggi dovrebbe essere chiesto con più insistenza e sarebbe il caso di pensare anche qui a divieti settoriali. Altrimenti — aggiunge — il trasporto su rotaia non decollerà mai». L'assessore Thomas Widmann non ci sta e replica così alle critiche dei Verdi: «Più di una volta abbiamo chiesto al ministero di autorizzare il rincaro dei pedaggi ma la decisione non spetta a noi e più di tanto la giunta non può fare. Poi — conclude —abbiamo approvato il regolamento che vieta il transito agli euro 0 e che in futuro verrà esteso anche agli euro 1 e 2. Non mi sembra poco».
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martedì, 21 agosto 2007

Alto Adige 21 AGOSTO 2007
Treni e bus, centro di interscambio
L’assessorato provinciale ha intenzione di appaltare i lavori entro quest’anno Nel vasto parcheggio oltre 250 posti in più

 ORA. Entro quest’anno sarà indetta la gara di appalto per gli interventi previsti alla stazione ferroviaria. L’assessorato provinciale alla mobilità ha già commissionato il progetto - per un importo consistente - e quindi adesso si tratta di rispettare i termini tecnici previsti prima dell’appalto. Obiettivo prioritario della Provincia è fare della stazione un centro di interscambio fra treni e pullman.
 Alla stazione di Ora - che dovrebbe diventare il capolinea sia dei pullman di linea che dei treni collegati - il piano provinciale di potenziamento del servizio di trasporto pubblico affida un ruolo prioritario. Visto che lo spazio a disposizione è enorme, è intenzione della Provincia aumentare di almeno 250 posti macchina il parcheggio. Ma l’obiettivo più significativo è far diventare la stazione di Ora un vero e proprio centro intermodale che favorirà le coincidenze fra bus e treni nel contesto di un’integrazione fra i mezzi che è la base su cui poggia tutto il progetto. Interscambio dunque ad Ora con la conseguente possibilità dunque di rivalutazione del servizio da e per la val di Fiemme e dalle zone di Montagna, Aldino, Trodena ed Anterivo. Sono infatti previsti collegamenti diretti, appunto fra le stazioni di Ora e di Egna, verso Aldino ed i paesi fra Montagna ed il passo San Lugano. Il progetto per la stazione di Ora prevede interventi all’esterno dell’edificio in modo tale da sfruttare l’areale a disposizione per quell’interscambio che resta un obiettivo prioritario nel contesto dell’integrazione fra mezzi di trasporto.
 Intanto il consiglio comunale, proprio di recente, ha approvato il progetto elaborato dall’architetto Evelin Steiner inerente il risanamento delle strutture della stazione ferroviaria, in particolare gli impianti sanitario, termoidraulico ed elettrico e l’eliminazione delle barriere architettoniche. L’elaborato è stato già trasmesso alla Provincia per il previsto contributo. Poi verrà studiato anche un progetto di risanamento di altra parte della struttura con lo scopo di ricavare dei locali per usi associativi. Il Comune di Ora - sulla scorta delle indicazioni emerse nel corso degli incontri con la popolazione per impostare il Piano di sviluppo della cittadina - ha anche evidenziato la necessità di realizzare barriere antirumore vicino al ponte ferroviario sull’Adige: si tratta, come noto, di un manufatto in ferro da cui, ad ogni passaggio di un convoglio, vengono «sparati» decibel che sono sempre fuorilegge e che causano disagi soprattutto a quegli abitanti che hanno le loro case più vicine alle linea ferroviaria.
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martedì, 21 agosto 2007

Alto Adige 21 AGOSTO 2007
Pedociclabile, niente intesa tra Comuni
 LAIVES. Non si riesce a trovare una intesa fra amministrazioni comunali di Laives e Bronzolo per quanto riguarda il proseguimento del collegamento, anche pedociclabile, dalla zona industriale di Laives fino al sottopasso ferroviario per Vadena. Tentativi di trovare l’accordo non sono mancati, ma le posizioni sono rimaste distanti fra Laives e Bronzolo, tant’è che Georg Forti, vice sindaco di Laives, quanto prima tornerà a parlarne con il presidente Durnwalder nella speranza di arrivare finalmente a sottoscrivere l’intesa.
 «Appena possibile voglio tornare a parlare del problema con il presidente Luis Durnwalder - spiega Forti - perché non si riesce altrimenti a trovare un accordo con l’amministrazione comunale di Bronzolo. Noi abbiamo già programmato la costruzione di una bretella di collegamento fra la nostra via Vadena e la zona industriale a sud della città; da lì poi si potrebbe proseguire attraverso la zona artigianale di Bronzolo, la strada che porta al magazzino Eso e infine il sottopasso ferroviario verso Vadena, che dal magazzino Eso dista poche decine di metri».
 Attualmente, dopo la chiusura del passaggio a livello ferroviario in fondo a via Vadena in contemporanea con la percorribilità del nuovo sottopasso, per raggiungere il paese si deve andare fino a Bronzolo: per le automobili tutto sommato non è un grande problema, ma per pedoni e ciclisti invece significa dover fare un lungo giro, passando anche sulla statale 12 del Brennero (sempre molto trafficata) a proprio rischio e pericolo. Certo, arriverà il sottopasso pedociclabile al posto del passaggio a livello chiuso in via Vadena, ma in questo caso i tempi saranno lunghi e intanto rimangono i disagi più volte lamentati. Il no del Comune di Bronzolo all’utilizzo della strada che collega il magazzino Eso alla zona artigianale è stato giustificato con l’opportunità di non condizionare un eventuale ampliamento futuro dello stesso magazzino in direzione nord e perciò, se si volesse completare la bretella servirebbe una deviazione. (b.c.)
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domenica, 19 agosto 2007

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO -
 2007-08-19

GLI SPAZI DELLA CITTÀ
CULTURA ED EVENTI

«Chiude il Kubo, manca l'alternativa»

An: giovani fuori gioco. Ecco l'opzione Officine. Pasquali: prima scelta

BOLZANO — Criticato da vivo, rimpianto da morto. È il destino del Kubo: la struttura di via Gobetti, per cinque anni a disposizione delle associazioni cittadine, chiuderà i battenti il 30 settembre. E nonostante l'interruzione dell'attività arrivi tutt'altro che inattesa, l'amministrazione comunale non è ancora riuscita a individuare un'alternativa. «Ancora una volta le promesse non vengono mantenute, gli spazi per i giovani ormai sono a zero » tuona l'opposizione. «Stiamo verificando la possibilità di usare le Officine Fs ai Piani» replica l'assessora al patrimonio Chiara Pasquali, che attende l'esito di un primo sopralluogo.
LA STORIA — L'operazione Kubo era nata per risolvere uno dei problemi cronici di Bolzano: la carenza di spazi a disposizione delle associazioni per organizzare feste, spettacoli e concerti. Una situazione esplosa dopo la chiusura della vecchia Fiera in via Roma: il primo tentativo di cercare un'alternativa, individuata all'ex discoteca Nafta di via Siemens, fallisce. Va meglio in via Gobetti, dove sorge un ex magazzino utilizzato come deposito di prodotti chimici: il Comune lo prende in affitto e lo ristruttura per adattarlo alle funzioni di un moderno centro polifunzionale: nasce così il Kubo, inaugurato il 4 ottobre del 2002 con tre giorni di festa.
L'attività decolla, ma i costi sono alti. Solo per la ristrutturazione, il Comune ha sborsato circa 400mila euro. L'affitto supera i 140mila euro annui. La gestione, dapprima diretta, dal 2005 viene affidata alla cooperativa «Good Times»: ma i conti non migliorano. Intanto si avvicina la scadenza dell'affitto: Comune e proprietà prima litigano sul prezzo del rinnovo, poi si accordano per una proroga di un solo anno: il tempo che serve — secondo la giunta Spagnolli — per trovare uno spazio alternativo. Ma non è così: il 30 settembre, con un mercatino di strumenti musicali usati, il Kubo chiuderà l'attività senza che se ne sia trovato l'«erede». E come beffa finale, il Comune dovrà spendere altri 130mila euro per smantellare gli arredi e restituire il capannone come l'aveva trovato cinque anni prima ».
LA COOP — Andreas Marmsoler, che per cinque anni si è dedicato anima e corpo al Kubo con la sua «Good times», lascia con orgoglio e un pizzico di rimpianto. «Di errori, soprattutto economici, ne abbiamo commessi tutti — osserva —. D'altro canto le migliaia di persone che hanno frequentato il Kubo in questi anni dimostrano che in città c'è bisogno di una struttura del genere. Dalla lezione si possono trarre utili indicazioni per il futuro: per esempio che è meglio investire su una struttura di proprietà e non in affutto, oppure che è difficile far convivere party per ragazzi e iniziative per anziani. Ma non so cos'abbia in mente il Comune: noi non sentiamo nessuno da Natale. La coop? Era nata per il Kubo, a questo punto non può che sciogliersi ».
IL DIBATTITO — Sull'operazione Kubo l'opposizione torna ad attaccare la giunta. «I colleghi Pontecorvo e Berloffa — riferisce Maria Teresa Tomada di An — hanno spesso sollevato il problema della cattiva gestione dell'operazione Kubo e quello, più generale, della mancanza di spazi per i giovani: con la chiusura del Kubo ormai non ne esiste più nemmeno uno». Secondo Tomada, «non si può vivere solo dei grandi concerti classici: occorre un progetto serio per realizzare una struttura agile in zona industriale, adatta ai concerti rock e ai giovani».
L'alternativa al Kubo, per l'assessora Chiara Pasquali, si trova alle Officine Fs di via Macello. «Ho partecipato a un recente sopralluogo coi tecnici di Comune e Ferrovie — spiega —. Attendiamo conferme sulla fattibilità del progetto. I problemi principali riguardano la sicurezza e la disponibilità dell'edificio, visto che è ancora parzialmente usato per i treni. L'idea sarebbe quella di avere la struttura per noi solo in certi periodi, in cui concentrare gli eventi: un modello più "snello" rispetto al Kubo ». Greti Rottensteiner, assessora ai giovani, ammette: «La ricerca è in corso, ma non faremo un Kubo-bis. Le varie attività possono essere suddivise in vari spazi: per i giovani c'è ad esempio lo spazio all'ex Orso Pippo. In ogni caso non scordiamo il disagio causato da certe feste in via Gobetti: la struttura veniva lasciata in condizioni pietose. Per questo genere di cose, i rimpianti sono pochi».

Tandem: «Peccato, ora si deve scegliere»


BOLZANO — «Con la chiusura del Kubo sparisce l'unico spazio dove era possibile organizzare spettacoli e concerti di medie dimensioni ». È il parere di Thomas Brancalion, presidente dell'Associazione Tandem, che auspica scelte più coraggiose, anche a livello urbanistico, a sostegno degli spazi per i giovani.
Brancalion, tra un mese in via Gobetti si sbaracca.
«È davvero un peccato, anche se il Kubo non era certo la struttura ottimale. Anzi, i problemi erano parecchi».
Per esempio?
«Dal punto di vista delle associazioni, i costi per affittare una serata erano piuttosto alti, e la lista d'attesa era molto lunga. Tecnicamente, poi, l'edificio nasceva come un capannone: l'acustica non era perfetta. Ma soprattutto era fuori mano rispetto al centro abitato: non potevi mai sapere quanta gente avrebbe preso l'auto per venire a un concerto. Detto questo, il Kubo almeno "c'era": con la sua chiusura, si riapre l'annoso problema degli spazi per i giovani».
Quale il «settore» più colpito?
«Penso soprattutto ai concerti di medie dimensioni: ora sarà impossibile ospitarli in città. Ed è un peccato, perché molti artisti in tournée tra l'Italia e la Germania potrebbero fermarsi qui. Le potenzialità, insomma ci sarebbero. Ma la questione andrebbe affrontata in maniera più generale».
In che modo?
«Con scelte lungimiranti fin dall'aspetto urbanistico. Occorre individuare una zona adatta ai locali e al divertimento, non troppo fuori mano ma tale da non creare problemi ai residenti. Un posto del genere forse c'è ai Piani, nell'area del Mercato generale. Fondamentale sarebbe inoltre un servizio di "night bus" , come a Innsbruck».
Da un lato i grandi concerti di Abbado. Dall'altro i ragazzi col bicchiere in mano in via Cappuccini. Tra i due estremi, a Bolzano, c'è un po' di vuoto?
«Eccome. Ben vengano gli eventi "alti", ma tra questi e il pub c'è una terra di nessuno che va coltivata. Anche perché la richiesta c'è».
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sabato, 11 agosto 2007
Termeno. Da lunedì 13 agosto servizio estivo anche del pullman da San Nicolò
Bus: collegamenti diretti per l’ospedale

 TERMENO. Autobus dall’Oltradige all’Ospedale di Bolzano in funzione anche d’estate a partire da lunedì 13 agosto. I tragitti di alcuni bus saranno in parte modificati. Gli autobus in partenza alle ore 7.43 e alle 13.40 da Termeno da lunedì 13 agosto faranno tappa anche all’Ospedale di Bolzano come quello in partenza da San Nicolò alle ore 7.58. Il rientro è possibile direttamente dall’ospedale di Bolzano con il bus in partenza alle ore 11.22 e alle 17.10.
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venerdì, 10 agosto 2007

Alto Adige 10 AGOSTO 2007
Metrò, l’Svp dice ancora una volta «sì»
 APPIANO. Ennesima presa di posizione dell’Svp di Appiano in favore del metrò in superficie tra i paesi dell’Oltradige e Bolzano.
 Ancora una volta i rappresentanti locali dell’Svp hanno sottolineato l’importanza di questo progetto che dovrebbe risolvere il problema dell’intenso traffico in questa zone e hanno affermato che «la realizzazione di quest’opera dovrebbe essere inserita nel programma della prossima legislatura provinciale, che partirà il prossimo anno e si concluderà nel 2013».
 Ad impegnarsi per far sì che ciò avvenga sarà, come si legge nella nota dell’Svp, l’«Obmann» di Appiano, Christoph Perathoner. «Questo importante progetto è appoggiato dal Comune di Appiano, dal sindaco del paese Franz Lintner e dalla maggior parte della popolazione - si legge nel comunicato del partito -. Per questo Appiano sta lavorando e lavorerà in sinergia con gli altri due Comuni interessati, ovvero Caldaro e Bolzano, per far sì che questo progetto diventi una realtà».
 Non è la prima volta che l’Svp ribadisce il suo sostegno al progetto del metrò in superficie, che ha già raccolto molti assensi.
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giovedì, 09 agosto 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-08-09

VACANZE

IN REGIONE
DOVE ANDARE E COSA FARE
Vadena, nordic walking tra i laghi di Monticolo

Conosciuti in tutto l'Alto Adige, raggiungibili anche in automobile, i laghetti di Monticolo sono frequentatissimi sia in estate sia in inverno. In pochi, tuttavia, scelgono di raggiungerli a piedi dal versante orientale del dosso di Mitterberg, lungo il sentiero che sale ripido dalla valle dell'Adige.
L'itinerario ha inizio dal paesino di Vadena-Pfatten, a 240 metri di altitudine. Dal municipio del paese il sentiero guadagna subito quota su fondo sconnesso a tratti impegnativo. Si ha l'impressione di misurasi con una gita difficile, faticosa, che non consente di prendere fiato. In realtà, la salita è molto breve e in poco più di mezzora si giunge alla dorsale del Mitterberg. Di lì si incrocia una strada forestale che, in leggera discesa, procede verso il piccolo abitato di Montiggl e quindi verso il lago. Si giunge così al maggiore dei due laghi, quello situato più a sud, dopo circa un'ora di cammino. Lo specchio d'acqua si trova appena al di sopra dei 500 metri di altitudine. Con una profondità di 12 metri, si sviluppa su una lunghezza di 720 metri e una larghezza massima di 290. Ai magrini è delimitato da una vegetazione di conifere mentre sulla sponda meridionale prende respiro un bel canneto.
Costeggiando il lago, sulla sinistra, l'itinerario prosegue lungo il sentiero numero 1A. Ancora pochi minuti a piedi e si guadagna la vista sul secondo lago, più piccolo e posto leggermente a nord del primo. Lungo 300 metri, largo poco più di 200, raggiunge una profondità maggiore dell'altro, sfiorando in certi punti i 14-15 metri. Con buon passo, seguendo il sentiero 1A, lo si aggira in senso orario in circa 15 minuti. Poi si fa ritorno sulle sponte settentrionali del lago maggiore e, non appena ci si ritrova sulla riva, si prende a sinistra in direzione Pfatten-Vadena. A questo punto, dopo un breve tratto su strada forestale, ha inizio un sentiero che raggiunge la dorsale di Metterberg. Il passaggio si trova poco più a nord rispetto a quello percorso nella traccia di salita. L'itinerario, compiendo così un anello, rientra su Vadena passando per il maso Mairhof. Complessivamente, occorrono circa quattro ore e un dislivello totale di 350 metri.
AdB Apparentemente faticoso, di difficile percorrenza, il percorso ad anello che da Vadena-Pfatten parte e lì arriva è caratterizzato da una salita molto breve: in poco più di mezzora si giunge alla dorsale di Mitterberg. Complessivamente occorrono 4 ore su 350 metri di dislivello
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giovedì, 09 agosto 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-08-09

Mayr: terreni da pagare bene. Durnwalder: valuteremo la fattibilità

Tram, il Bauernbund è favorevole


BOLZANO — «Il Bauernbund non farà della tramvia dell'Oltradige, e dei terreni agricoli interessati, una questione di principio ». Fa scalpore l'apertura dell'associazione degli agricoltori altoatesini, attraverso il loro presidente Georg Mayr, sul progetto del tram per i pendolari.
All'indomani dell'iniziativa dei Comuni di Appiano, Bolzano e Caldaro, che hanno commissionato all'ingegner Knoflacher uno studio di fattibilità più approfondito sul tracciato del tram, da presentare entro il 7 settembre alla Provincia, anche il Bauernbund ha preso la sua posizione.
«Se il progetto sarà finanziabile — precisa Mayr — e la Provincia lo approverà, la tramvia si farà anche se alcuni contadini perderanno dei terreni ». Poi entra nel merito del percorso e dei rimborsi che l'esproprio comporta: «Sembra che il tram passerà da via Druso, ma all'interno della sede stradale, e sembra che poi verso Appiano e Caldaro si utilizzerà in linea di massima la pista ciclabile. Bene — conferma — a quel punto bisognerà sacrificare qualche metro di terra». Poi incalza: «Ovviamente a patto che sia retribuito bene. Ricordiamo — insiste — che la legge italiana in merito all'espropriazione non è conforme alle norme dell'Unione europea».
Attualmente il valore al metro quadro delle terre nella zona in questione si aggira, secondo il presidente, sui sessanta euro: «Ma è un parametro decisamente sottovalutato— sottolinea —. Io vedo già atti di compravendita che superano i settanta euro. Si può dire che verosimilmente — ipotizza — i terreni saranno da pagare almeno il 20% in più rispetto al loro valore di mercato. Anche perché il singolo contadino si ritrova a dover cercare altri terreni lontani rispetto a quelli che dovrà abbandonare ed è giusto retribuire anche questo aspetto».
In conclusione il presidente del Bauernbund analizza lo studio in corso, guardandolo attraverso gli occhi di chi, come lui, è stato vicedirettore della Sasa ai tempi in cui si discutevano, con altre caratteristiche, i precedenti progetti che erano stati in passato ventilati: «Effettivamente tutte le proposte scartate mi hanno portato ad avere un certo scetticismo in merito — confessa —. Tuttavia ho l'impressione che questa volta si arriverà ad una soluzione anche perché il problema del traffico verso il capoluogo altoatesino è una questione che necessita di essere risolta. Se i Comuni riusciranno a ben dettagliare il percorso — conclude —, i soldi che verrano spesi saranno, a mio parere, giustificati».
L'ottimismo del Bauernbund va ad aggiungersi a quello espresso sulle nostre pagine, nei giorni scorsi, dall'assessore alla mobilità Thomas Widmann, dichiaratosi possibilista nel caso i Comuni il 7 settembre presentino qualcosa di fattibile.
In linea anche il Landeshauptmann Luis Durnwalder che senza perdersi in dettagli ancora ignoti afferma cauto: «Aspettiamo di vedere le carte prima di prendere alcuna posizione. Al momento i Comuni stanno studiando con più precisione il percorso e solo quando lo sottoporranno alla nostra attenzione — conclude —, potremmo prendere una decisione».
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mercoledì, 08 agosto 2007

Alto Adige 08 AGOSTO 2007
«Il traffico si frena con i treni»
Coro a favore del metrò ma Widmann ribadisce il no
I sindaci di Laives e di Bolzano a favore del terzo binario. Sì anche di Peterlini In vista ulteriori disagi con le due varianti

 SALORNO. Il sindaco di Laives Giovanni Polonioli - a seguito di un incontro con il primo cittadino di Bolzano Luigi Spagnolli - ha rilanciato nei giorni scorsi la metropolitana di superficie che, sfruttando il terzo binario sulla linea del Brennero, dovrebbe collegare il capoluogo altoatesino a Salorno. Un paio di giorni prima, nel corso di una riunione in seno alla Svp della Bassa Atesina, l’Obmann Oskar Peterlini ha rilanciato la sua proposta di una metropolitana di superficie che non si limiti a collegare l’Oltradige con Bolzano ma si estenda, con un percorso circolare, anche a Egna, Ora, Bronzolo e Laives. I Democratici di Sinistra, tramite il rappresentante dei DS/Ulivo nella mediazione sull’aeroporto, Alexander Tezzele, sostenendo la necessità di una fermata dei treni all’altezza di San Giacomo di Laives, ritiene indispensabile «il metrò di superficie tra Bolzano e la Bassa Atesina». Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ritiene che «La metropolitana di superficie è possibile: resta dunque valido il progetto per la realizzazione di un esclusivo binario ferroviario dedicato al transito dei treni metropolitani dalla stazione di Bolzano a San Giacomo con la possibilità di realizzare le fermate ad Oltrisarco ed all’aeroporto. Ciò risulta possibile grazie alla parziale utilizzazione del binario già esistente della linea fra il capoluogo altoatesino e Merano». Il terzo binario dovrebbe poi proseguire fino ad Ora «in modo da istituire treni ad orari cadenzati con fermate ad Oltrisarco e zona industriale / San Giacomo per Trento, senza intasare il traffico di treni merci e a medio e lunga percorrenza in entrata ed uscita dalla stazione di Bolzano».
 NO DI WIDMANN. Resta contraria la posizione dell’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann: «Una volta realizzato il passante ferroviario in galleria fra Ora e Cardano, i due binari attuali saranno più che sufficienti per un servizio metropolitano. In cinque anni massimo, il caso potrebbe essere risolto brillantemente. Ormai è deciso che il passante fra Ora e Bolzano anticiperà la nuova linea del Brennero. I lavori potrebbero iniziare nel giro di due anni al massimo e concludersi in 2/3 anni. Da quel momento gran parte dei 120-180 (con sviluppo previsto fino a 250) treni quotidiani destinati a circolare fra Verona e il Brennero andrebbero in galleria, lasciando i due binari attuali a disposizione del trasporto locale: una metropolitana di superficie più che sufficiente per la cinquantina di treni locali».
 LE PROSPETTIVE. Ammesso che cinque anni basteranno per realizzare la galleria ferroviaria fra Ora e Cardano, in questo lasso di tempo è scontato che i disagi per i pendolari aumenteranno, senza possibilità di alternative in quanto l’aggiunta di altri treni non è possibile (non vi sono più tracce a disposizione) e grossi ostacoli presenta anche il più volte auspicato potenziamento del servizio di trasporto pubblico su gomma. In più vi sono gli inquietanti dati degli esperti: il professor Gottfried Tappeiner nel suo studio dedicato all’economia della Bassa ha posto in risalto gli scontati disagi da Bolzano fino a Trento. Con le varianti alla statale 12 del Brennero di Laives e di Ora (pronte quasi in contemporanea) da Bolzano a Trento sarà una sorta di superstrada: «Con le varianti di Laives e Ora la statale 12 finirà per registare un aumento del traffico. Compreso quello pesante che dovrà raggiungere la grande struttura intermodale di Trento. L’ultimazione della statale 12, con le due varianti di Laives e di Ora, senza adeguate misure comporterà un sensibile aumento del volume del traffico sulla statale poichè il collegamento con Trento di fatto sarà una superstrada; la galleria sotto Castelfeder con il raccordo della val di Fiemme comporterà un effetto simile».
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mercoledì, 08 agosto 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-08-08

MOBILITÀ
IL «METRÒ» ALTOATESINO

Tram per l'Oltradige, Bolzano accelera

Scelta del tracciato entro settembre. Spagnolli: minimizzare gli espropri

BOLZANO — La giunta Spagnolli è salita sul tram per l'Oltradige, e non sembra avere alcuna intenzione di scendere. Come previsto, ieri dalla riunione dell'esecutivo cittadino è arrivato l'ok al secondo incarico affidato allo studio di Hermann Knoflacher: dopo quello di fattibilità, che ha dato esito positivo, ora si tratta di scegliere il tracciato. «La carta vincente — commenta il sindaco Spagnolli — è l'idea di far correre i binari del tram lungo la sede stradale. Ciò consentirà di minimizzare gli espropri ». Un aspetto, quest'ultimo, che potrebbe risultare fondamentale per vincere le perplessità espresse a caldo dalla Provincia. Ad ogni modo il capoluogo, d'accordo con Appiano e Caldaro, stringe i tempi: la proposta di percorso commissionata agli esperti viennesi è attesa entro la fine di settembre.
IL PROGETTO — Knoflacher propone un tram elettrico, simile a quelli già oggi circolanti in molte città. Il mezzo avrebbe due vagoni da 160 posti ciascuno, e correrebbe su un doppio binario sfruttando la stessa carreggiata stradale usata dalle vetture. Il tempo di percorrenza da Caldaro a piazza Verdi sarebbe di 20-25 minuti, contro i 34-43 impiegati dai bus Sad. Il bacino d'utenza, secondo il professore dell'università tecnica di Vienna, giustifica l'investimento. Nell'area dei tre Comuni vivono infatti 120mila abitanti: il pendolarismo produce ogni anno circa cinque milioni di spostamenti in auto, mezzo preferito nel 95% dei casi. I margini per incrementare il trasporto pubblico, oggi fermo al 5%, sono evidenti. Cruciale, per il successo della tramvia, un'adeguata frequenza: 10-15 minuti nel tratto urbano, non oltre mezz'ora fino a Caldaro. Il costo stimato è trai 195 e i 225 milioni di euro.
LA SCELTA — Rimane aperta la scelta del percorso. Nel tratto urbano l'ipotesi preferenziale è quella di fissare come capolinea la stazione Fs, per poi proseguire verso ovest lungo viale viale Druso. I binari non avrebbero una sede «protetta», ma correrebbero lungo la carreggiata, con precedenza sulle automobili. Fuori città, il tram proseguirebbe lungo via Castel Firmiano e la strada per Appiano e Caldaro. Questa è la parte più difficile per la scelta del tracciato: il problema infatti è non allontanarsi troppo dalle tante frazioni in cui sono suddivisi i paesi dell'Oltradige. Anche nel tratto extraurbano, comunque, si cercherà di sfruttare il più possibile la sede stradale, magari con un ampliamento dell'attuale provinciale, mentre è escluso il riutilizzo della ciclabile.
«È proprio questa — assicura Spagnolli — la chiave di volta del progetto: un'idea che considero geniale., visto che consente di minimizzare gli espropri». Proprio la «grana» degli espropri era stata sollevato dal presidente Durnwalder: solo se i Comuni dimostreranno di avere la soluzione, la Provincia metterà mano al portafoglio. È dunque il tram la grande opera di mobilità alternativa scelta dalla giunta Spagnolli? «Non c'è solo questa — risponde il sindaco —, ma ma rispetto ad altre cose viste al momento sembra quella più calzante per il capoluogo».


Widmann: aspettiamo proposte, purché sostenibili

L'assessore «apre» al progetto dei Comuni. Moroder (Verdi): chance da non perdere

BOLZANO — L'assessore alla mobilità Thomas Widmann sembra essere possibilista sull'eventualità di procedere alla rinnovata idea di mettere in comunicazione l'Oltradige e il capoluogo via tram, e fissa il termine del 7 settembre come il giorno in cui si prenderanno le decisioni.
Widmann considera positivamente, infatti, il fatto che i Comuni di Bolzano, Caldaro e Appiano abbiano preso seriamente l'iniziativa riguardo a un'opera concepita sia per il grande flusso di pendolari in entrata verso Bolzano, sia per il suo impatto ambientale: «Io, il presidente Durnwalder e i Comuni ci siamo già seduti a un tavolo — esordisce —. Ora aspettiamo che entro il 7 settembre le città presentino uno studio di fattibilità approfondito, per valutare la situazione».
Ma sembra proprio che all'assessore quest'idea piaccia: «Apprezzo molto — spiega — la volontà dei Comuni e la loro presa di posizione in merito e, se le proposte che ci verranno presentate saranno valide, non inizieremo subito, ma subitissimo ». Widmann smentisce così il presunto scetticismo della Provincia verso un progetto che, comunque, era già stato messo al vaglio, anche se in altre maniere, diverse volte in passato e senza esito.
In seguito, tuttavia, frena gli entusiasmi: «Per ora — prosegue — lo studio di fattibilità eseguito è poco più che due strisce su una mappa. Aspettiamo qualcosa di più dettagliato. I nostri studi precedentemente condotti — conclude — erano decisamente più approfonditi».
Chi invece è favorevole al progetto senza riserve è l'ingegner Helmut Moroder dei Verdi, già noto per la ferrovia della val Venosta: «La ferrovia venostana è un successo da cui dovremmo prendere esempio — afferma —. La gente sta capendo i vantaggi del viaggiare su rotaia e lasciare le macchine nel garage. Non posso che vedere di buon occhio — dichiara ottimista — la tramvia dell'Oltradige: sia per il grande entusiasmo e convinzione che stanno dimostrando i Comuni sia per i benefici che gioveranno all'ambiente».
A chi critica la localizzazione di via Druso a Bolzano, replica sicuro: «Non esiste alcun problema logistico. Serve solo un po' di coraggio. Di certo — continua — il tram dovrà passare nella stessa sede stradale delle automobili ma, comandando i semafori e tenendosi dietro le vetture, non incapperà nel traffico. Si facilita poi — propone —, a Bolzano, la possibilità di collegare alla tramvia una serie di rami che costituiscano una vera e propria rete di trasporto interno ».
«Ad ogni modo — riprende Moroder — ha ragione Widmann, bisogna vedere gli studi di Hermann Knoflacher prima di giudicare. Ma reputo che sia una grande chance da non farsi sfuggire. Con tutti questi presupposti saremmo degli incapaci a non farla partire. Ma credo — auspica infine — che il progetto sia nato sotto una buona stella ».

Giacomo Voltolina



Alto Adige 08 AGOSTO 2007
«Tram, adesso si decide il percorso»
La giunta ha affidato l’incarico: lo studio del tracciato sarà pronto per la fine di settembre
ANTONELLA MATTIOLI

 BOLZANO. I tempi sono stretti: a fine settembre il professor Hermann Knoflacher dell’università di Vienna dovrà consegnare lo studio con l’esatta individuazione del percorso del nuovo tram che collegherà Bolzano ai principali comuni dell’Oltradige, Appiano e Caldaro. La giunta comunale, nella riunione di ieri, ha approvato una spesa di 4.493 euro. Un’utopia, come gli altri tram di cui si è parlato più volte nel corso degli anni? Stavolta pare ci sia la volontà di fare sul serio.
 La speranza nasce da un dato di fatto: la situazione attuale è al collasso. Lo sanno perfettamente i sindaci di Bolzano, Appiano e Caldaro che nei mesi scorsi hanno deciso di trovare assieme una soluzione e di andare poi assieme in Provincia a chiedere i soldi per realizzarla.
 Le cifre parlano chiaro. Tra Appiano e Bolzano circolano ogni anno 3,1 milioni di vetture; tra Appiano e Caldaro 798 mila. Ci sono i pullman della Sad, ma, nelle ore di punta, per arrivare a Bolzano da Caldaro impiegano anche 54 minuti. Troppi. E questo giustifica il fatto che solo il 5% della popolazione dell’Oltradige usa il mezzo pubblico. Per arrivare all’obiettivo auspicato del 30%, bisogna offrire un sistema competitivo che, nel caso specifico, potrebbe essere il tram.
 I calcoli sono già stati fatti, il tram dimezzerebbe i tempi: 25 minuti al massimo, per andare da Caldaro a Bolzano (e stesso tempo per il percorso opposto), con convogli che dovrebbero partire ogni 15 massimo 30 minuti. Costo del biglietto per la singola corsa: 65 centesimi.
 A fine settembre si conoscerà il tipo di tracciato consigliato da Knoflacher che però, già nello studio di fattibilità consegnato a primavera, proponeva alcune ipotesi.
 Il tram - secondo una delle varianti possibili - partirebbe da Caldaro (vicino alla vecchia stazione), quindi Ganda di Sotto, vecchia stazione di Appiano, provinciale sotto San Paolo, Ponte Adige e poi Bolzano: incrocio via Resia-viale Druso (con allacciamento alla tratta per l’ospedale), piazza Adriano, piazza Verdi. In tutto 15 chilometri.
 Da Caldaro a Ganda di Sotto si ipotizza di far correre il tracciato lungo la ciclabile; da Appiano a Ponte Adige invece lungo la provinciale, poi l’asse via Merano-viale Druso-via Marconi fino al centro di Bolzano. Tracciato promiscuo, il che significa che in parte correrebbe accanto alle strade già esistenti e in parte addirittura sopra, «mescolandosi» alle auto (ma in realtà dettando i tempi del loro movimento) e attraversando strade e rotonde; una soluzione che tra l’altro permetterà di ridurre al minimo l’esproprio dei terreni.
 Costo dell’operazione: tra i 195 e i 220 milioni di euro nell’ipotesi più economica, 350 per quella più cara.
 Il problema è chi paga. L’assessore alla viabilità Klaus Ladinser è fiducioso: «Quando abbiamo il progetto, andiamo a discuterne in Provincia». Il presidente Luis Durnwalder è scettico sul tram, perché uno studio analogo, fatto un paio d’anni fa, bocciava questa soluzione.
 I tre sindaci sono andati avanti comunque e quando sarà pronta la «vera» ipotesi di tracciato andranno in Provincia a chiedere i finanziamenti. Durnwalder al riguardo ha già detto che si può discutere di questo solo se i Comuni si fanno carico di avviare le procedure di esproprio delle aree dove correranno i binari del tram.


Landinser: arriverà all’ospedale

 «Le diverse ipotesi di tram o metro - spiega il sindaco Luigi Spagnolli - fatte in questi anni sono sempre naufragate non tanto e non solo per problemi di costi, ma perché difficili da realizzare. I diversi studi prevedevano di utilizzare parte della sede stradale per farci passare il tram. Questo avrebbe comportato il restringimento delle carreggiate e l’eliminazione dei posti macchina».
 La soluzione, proposta dal professor Hermann Knoflacher, ha invece maggiori chance, perché il tracciato del tram corre sulla strada. «In sostanza - dice l’assessore alla viabilità Klaus Ladinser - avremo il tram con diritto di precedenza e dietro le macchine». Il nuovo sistema di trasporto pubblico potrebbe risolvere i gravi problemi di traffico che scoppieranno nei prossimi anni in zona ospedale, quando la cittadella, intorno al 2020, sarà completata. «Mi piacerebbe - aveva anticipato solo poco tempo fa Ladinser - allungare il tracciato del tram che potrebbe collegare il centro di Bolzano a Caldaro e Appiano fino al San Maurizio. Evitando così l’assalto di centinaia di macchine che quotidianamente si riversano su Bolzano e sull’ospedale in particolare».

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martedì, 07 agosto 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-08-07

Oggi l'ok della giunta. Ladinser: «Facciamo sul serio, entro settembre la scelta»

Oltradige, incarico per il tracciato del tram


BOLZANO — Torna Ladinser e il riparte il tram. Il punto più importante all'ordine del giorno della seduta odierna della giunta comunale di Bolzano riguarda l'innovativo progetto di mobilità alternativa tra il capoluogo e l'Oltradige. Dopo lo studio di fattibilità che ha dimostrato per la prima volta la sostenibilità dell'operazione, un nuovo incarico verrà affidato allo studio del «guru» viennese Hermann Knoflacher: questa volta riguarderà la scelta del tracciato, il punto forse più delicato dell'intero progetto.
La delibera è presentata dall'assessore al traffico Klaus Ladinser, accanito sostenitore della tramvia, appena rientrato da un breve periodo di vacanza. Ma non è solo Bolzano a spingere: tant'è vero che le spese per questo nuovo incarico (circa 45mila euro) verranno ripartite in parti uguali tra il capoluogo, Appiano e Caldaro. E proprio l'asse fra i tre comuni interessati rimane una delle armi principali da spendere nel difficile confronto con la Provincia, il cui aiuto è assolutamente imprescindibile per arrivare a coprire i 200 milioni di euro stimati per realizzare la tramvia.
«Da parte nostra — assicura Ladinser — facciamo sul serio.
Dopo il responso positivo sulla fattibilità dell'opera, vogliamo arrivare il prima possibile a definire il tracciato, possibilmente entro la fine di settembre ». L'assessore Svp è perfettamente consapevole che proprio la scelta del tracciato rappresenta uno dei punti più delicati della pianificazione: se nel tratto urbano sembra ormai assodato che si punterà sull'asse di viale Druso, con un uso misto della sede stradale, resta problematica la previsione all'altro capo della linea. «Non è solo un problema di espropri — riconosce Ladinser —, ma anche di collegare nel modo migliore le tante frazioni in cui sono "dispersi" gli abitanti di Appiano e Caldaro. Trovata la via giusta, ripartirà il confronto con la Provincia».
F. Cle.
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venerdì, 03 agosto 2007






Alto Adige, 03 AGOSTO 2007
ALDINO, NEL WEEK END            
 Anche le leggende nel canyon
 ALDINO. Nel Geoparc Bletterbach, il primo fine settimana d’agosto sarà completamente dedicato alle leggende e miti sudtirolesi. Margaret Bergmann farà un’escursione breve nei dintorni del Canyon del Bletterbach e racconterà dei miti, delle leggende e dei racconti sudtirolesi. Margret Bergmann racconta delle fiabe e leggende per bambini ed adulti già da più anni, con lo scopo di aiutare una scuola per ragazze nell’Afghanistan. Quest’anno e stata già referente del corso di formazione per le guide del Geoparc Bletterbach e ha dato delle informazioni importanti per poter raccontare delle leggende in un modo più vivace ed interessante. Le due escursioni saranno organizzate per sabato 4 alle 15 e domenica 5 alle 10 con partenza al Centro Visite. Offerta libera. Prenotazioni ed informazioni rivolgendosi al Centro Visite del Geoparc Bletterbach: tel. 0471 886946.





Corriere dell'Alto Adige  2007-08-03


Un trekking archeologico sopra il lago di Monticolo


Escursione di mezza giornata, nel bosco di Monticolo, per gli appassionati di archeologia. La organizza domani il Museo archeologico dell'Alto Adige. Sulla collina posta lungo il lato Sud del lago di Monticolo, conosciuta anche con i nomi di Jobenbichl o Nörggeleschloss, si trova la più imponente fortificazione preistorica con sistema a vallo della zona di Appiano, con un corridoio di accesso lungo 27 metri e largo 3. Si tratta probabilmente di un insediamento fortificato oppure di una rocca principesca della tarda età del ferro (seconda metà del primo millenio a. C.). Chi volesse visitarla può partecipare al trekking organizzato dal Museo archeologico, che si avvarrà della guida di Günther Kaufmann. Il ritrovo è previsto per le ore 9 presso la chiesa di Monticolo. La prenotazione è obbligatoria (tel. 0471 320112).


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giovedì, 02 agosto 2007

Alto Adige 02 AGOSTO 2007
 Ritti sui pedali dove sbuffava il trenino
 ORA. Di anno in anno, il “convoglio” dei bikers che la prima domenica di agosto sale da Ora a Molina di Fiemme si fa sempre più affollato. È la “Vecia Ferovia dela Val de Fiemme”, la gara di mountain bike - aperta a tesserati ed amatori - che ripercorre l’antico tragitto del trenino che fino agli anni ’60 saliva da Ora in Val di Fiemme. La gara è affascinante su 37 chilometri attraverso Molini di Trodena, Castello di Enn e Maso Elsen Hof, fino a giungere al Gran Premio della Montagna del Passo San Lugano, per poi lanciarsi sul traguardo di Molina. Nuova la partenza, non più di fronte alla stazione ferroviaria ma in centro al paese di Ora perché l’amministrazione comunale, con il sindaco in testa, vuole valorizzare sempre più questo evento; lo start domenica 5 agosto sarà dato da Francesco Longo, il conduttore che guidò l’ultimo convoglio, ovviamente con tanta nostalgia, fino a Predazzo. Il colpo di fischietto sarà dato alle ore 9.30, poi i bikers (ne sono attesi più di mille a questa edizione) si avvieranno alla volta di Egna prima di inerpicarsi sulla lunga salita verso la Val di Fiemme. Le iscrizioni chiuderanno sabato, ci si può iscrivere anche on-line sul sito www.laveciaferovia.it. Ulteriori informazioni possono essere richieste telefonando al 328.6240900.
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martedì, 31 luglio 2007
Alto Adige 31 LUGLIO 2007
Ora.
Di recente un gruppo formato da sindaco, cittadini ed esperti della ditta Chiron ha perfezionato i quesiti
Futuro del paese: si interrogano i cittadini
LORENA PALANGA

 ORA.  Prosegue a gonfie vele la stesura da parte del Comune e della ditta «Chiron» del questionario rivolto ai cittadini che avrà come scopo quello di scoprire i desideri della popolazione riguardo al futuro della cittadina. Di recente infatti il sindaco, Roland Pichler, alcuni residenti e il personale della «Chiron» si sono incontrati per discutere delle 50 domande da inserire nel questionario.
 Notevole si sta dimostrando l’impegno del Comune di Ora per coinvolgere i suoi cittadini nella pianificazione del futuro della cittadina.
 Nonostante l’afa estiva, infatti, proprio nei giorni scorsi un gruppo formato dal sindaco, Roland Pichler, da alcuni cittadini e dal personale della ditta «Chiron», incaricata della stesura, si è incontrato per rivedere e perfezionare le domande da inserire nel questionario, che verrà spedito a tutti i cittadini in autunno.
 Dopo gli incontri con la popolazione, che si sono tenuti nei mesi scorsi e durante i quali ognuno ha potuto esprimere i propri dubbi e speranze, l’amministrazione comunale, infatti, ha deciso ora di porre ai suoi abitanti cinquanta domande riguardo a temi di interesse pubblico come l’economia e l’ambiente.
 «È molto importante per noi capire come i cittadini vedono Ora e, soprattutto, in quale direzione vorrebbero che si sviluppasse - spiega il sindaco Roland Pichler -. Dopo i quattro incontri avuti con la cittadinanza, il questionario ci permetterà di avere un’idea ancora più chiara. Una volta ottenute le risposte ai quesiti, attraverso delle statistiche, riusciremo a stabilire le linee guida sulle quali pianificare il futuro del paese. Dopo il nostro incontro della settimana scorsa si può dire che il questionario è quasi pronto - aggiunge Pichler -. Nel corso della seduta abbiamo infatti riguardato le domande e, se queste andranno bene al gruppo di lavoro, si procederà alla stampa del questionario».
 Saranno quindi i cittadini con le loro risposte ai quesiti a stabilire in che direzione dovrà avvenire lo sviluppo della loro cittadina. «Ci impegneremo a soddisfare le esigenze che i residenti esprimeranno attraverso le loro risposte - conclude il sindaco - e, anche in futuro, cercheremo di ascoltare sempre di più il parere dei nostri cittadini».

LA SCHEDA

 Quattro sono stati gli incontri organizzati nei mesi scorsi dal Comune di Ora con la cittadinanza per discutere sul futuro della cittadina.
 Agli appuntamenti, nei quali si è parlato di temi di interesse pubblico come l’economia e le questioni sociali, hanno preso parte ogni volta una sessantina di cittadini. Le 50 domande del questionario verteranno proprio sulle problematiche emerse nel corso di queste serate.

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martedì, 31 luglio 2007

Alto Adige 31 LUGLIO 2007
Bus, utile la stazione intermedia
Appello a Sasa e Provincia: «Favorire chi si reca all’ospedale»
Richiesta del Centro Attenzione di San Giacomo: la struttura necessaria a Maso della Pieve
 LAIVES. «Una stazione di scambio fra i bus di linea a Maso della Pieve in modo da favorire i residenti che debbono raggiungere sia Bolzano che l’ospedale San Maurizio». È la richiesta del Centro Attenzione Permanente in relazione anche alla possibilità - manifestata a riprese - di un aumento del costo del parcheggio a ridosso del nosocomio nel capoluogo altoatesino. Un accorato appello è stato rivolto in questi giorni sia alla Sasa che alla Provincia oltre che alle amministrazioni comunali interessate.
 Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo chiede - a nome degli abitanti che vivono sulla dorsale Bolzano - Laives oltre che dei molti residenti in Bassa Atesina che utilizzano il mezzo pubblico e che desiderano un miglioramento del trasporto pubblico per raggiungere l’ospedale di San Maurizio - l’istituzione a Maso della Pieve di una stazione di scambio dei bus delle linee 2, 4, 10a, 10b che, regolate nelle coincidenze e negli orari, farebbero diminuire i tempi per e dall’ospedale di Bolzano». Secondo il Centro Attenzione Permanente «La stazione di scambio, costruita con pensiline adeguate anche per la brutta stagione e con segnalatore elettronico dei tempi di attesa, potrebbe diventare un incentivo a lasciare la macchina a casa contribuendo positivamente all’ambiente sopratutto nei momenti più inquinati dell’anno». La nota si conclude con l’appello alla Sasa, ai Comuni interessati e alla Provincia «a studiare la possibilità di tale realizzazione». Nelle premesse alla richiesta il Centro evidenzia che «Negli ultimi mesi, appare sempre più frequentemente la volontà di aumentare notevolmente il costo del parcheggio all’ospedale. Premesso che le persone che hanno bisogno di visite sanitarie non vanno a divertirsi, risaputo che da sempre stiamo pagando i ticket su molti servizi sanitari, si nota che i lavoratori con turni notturni non possono utilizzare i mezzi pubblici; in più molte famiglie si trovano in difficoltà finanziarie e quindi è necessario impegnarsi affinchè il rincaro possa essere contenuto, correttamente sostenibile e che vi sia un adeguamento del servizio di trasporto pubblico. Un miglioramento di questo servizio, ma anche di quello privato (taxi) utilizzato dagli utenti (con contributi o rimborsi simili a quelli del taxi rosa) nelle ore tarde possono contribuire ad un buon servizio di trasporto limitando il traffico e l’inquinamento provocato dalle automobili». È il caso di ricordare che da San Giacomo fino ad Egna sono molte le rimostranze dei residenti per un servizio pubblico - ad esclusione di quello su rotaia - non proprio in sintonia con le esigenze di chi deve raggiungere Bolzano. (e.d.)
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sabato, 28 luglio 2007
Incentivare il trasporto pubblico verso l'ospedale con una stazione di scambio a Maso della Pieve

Negli ultimi mesi, appare sempre più frequentemente la volontà di aumentare notevolmente il il costo del parcheggio all'ospedale.
Premesso che le persone che hanno bisogno di visite sanitarie non vanno a divertirsi, risaputo che da sempre stiamo pagando i tiket su molti servizi sanitari, noto che i lavoratori con turni notturni non possono utilizzare i mezzi pubblici e non ultimo molte famiglie si trovano in difficoltà finanziarie, invitiamo le diverse parti coinvolte (imprenditori, Provincia, sindacati etc.) ad affrontare tale ipotesi in maniera tale che il rincaro possa essere contenuto, correttamente sostenibile e che vi sia un adeguamento del servizio di trasporto pubblico.
Un miglioramento di questo servizio, ma anche di quello privato (Taxi) utilizzato dagli utenti (con contributi o rimborsi similmente a quelli del Taxi rosa) nelle ore tarde possono contribuire ad un buon servizio di trasporto limitando il traffico e l'inquinamento provocato dalle automobili.
Facendoci interpreti degli abitanti che vivono sulla dorsale Bolzano – Laives, ma di molti anche della Bassa Atesina che utilizzano il mezzo pubblico e che desiderano un miglioramento del trasporto pubblico per raggiongere l'ospedale di San Maurizio riteniamo l'utilità di una stazione di scambio BUS a Maso della Pieve.
Maso della Pieve potrebbe diventare una piccola, ma buona, stazione di scambio fra le linee di autobus 2, 4, 10a, 10b  e SAD che regolate nelle coincidenze e negli orari diminuirebbe i tempi di raggiungimento delle desinazioni per e dall'ospedale.
La stazione di scambio, costruita con pensiline adeguate anche per la brutta stagione e con segnalatore elettronico dei tempi di attesa, potrebbe diventare un incentivo a lasciare la mcchina a casa contribuendo positivamente all'ambiente sopratutto nei momenti più inquinati dell'anno.
Si invita la SASA, SAD, i Comuni interessati e la Provincia a studiarne la possibilità di tale realizzazione.

Centro Attenzione Permanente di San Giacomo

Lorenzo Merlini
sabato, 21 luglio 2007

Si esprimono forti preoccupazioni per i livelli di ozono e polveri sottili PM10 raggiunti in questi giorni.
I valori di soglia dell'ozono (180 µg/m³) superati alcuni giorni fa crescono fino a rggiungere valori sempre più alti:

Stazione di misura di Laives:
14 luglio alle 18 e alle 19 (massima concentrazione oraria 185 µg/m³)
16 luglio dalle 18 alle 19 (massima concentrazione oraria: 187 µg/m³)
17 luglio dalle 19 alle 20 (massima concentrazione oraria: 195 µg/m³)
19 luglio dalle 19 alle 21 (massima concentrazione oraria: 205 µg/m³)
mentre le polveri sottili PM10 si attestano a 61 µg/m³ superando la soglia dei 50 µg/m³.

Già dalla relazione sanitaria del 2005 risulta che in provincia di Bolzano sono ancora elevati livelli di PM10, biossido di azoto, ozono e idrocarburi policiclici aromatici. (http://www.provincia.bz.it/gesundheitswesen/01/publ/publ_getreso.asp?PRES_ID=68706)

Perchè gli assessorati dell'ambiente dei singoli Comuni interessati agli inquinamenti non affrontano le problematiche dovuti all'ozono nel periodo estivo e non danno direttive e comunicazioni alla popolazione ?
A soglie di valori superate è possibile limitare la produzione di ozono?
Qualche cosa si può fare, sopratutto per quella quota di ozono considerata di produzione locale.

Dalla “Presa di posizione dell'agenzia per l'ambiente per l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano” del 13.1.1997 firmata dal direttore dell'Agenia Provinciale per la Protezione dell'Ambiente e la Tutela del Lavoro si può leggere:
“Quando si prevedono lunghi periodi di alta pressione si possono porre limitazioni del traffico in maniera preventiva.
Negli aeroporti può venire introdotta la possibilità di un divieto per lo meno per il traffico aereo privato così come per i voli di esercitazione di ogni tipo.
Un divieto generale di partenza e di atterrraggio in situazioni di smog dovrebbe venire osservato anche per i voli di linea. “

Perchè non si sono mai presi in considerazione tali interventi?

Facendosi interprete di numerosi cittadini abitanti nella conca atesina,
il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo invita le autorità competenti a realizzare con sollecitudine gli interventi necessari.
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giovedì, 19 luglio 2007

Alto Adige 19 LUGLIO 2007
SÌ AL METRÒ DI SUPERFICIE
  Bassa Atesina
Anche il consiglio comunale ha ribadito la sua volontà di andare avanti con il progetto del metrò in superficie, che colleghi Termeno, Caldaro e Appiano a Bolzano. Martedì sera, infatti, tutti i consiglieri all’unanimità hanno approvato la deliberazione di massima relativa al progetto. «Il consiglio è unito - afferma Gutgsell - intende portare avanti questo progetto, che risolverebbe il problema del traffico nelle nostre zone».
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mercoledì, 18 luglio 2007

Alto Adige 18 LUGLIO 2007
La proposta è un «anello» che arrivi fino a Egna e passi poi per Ora, Bronzolo e Laives. Peterlini: sarebbe la soluzione
«Metrò di superficie in tutta la Bassa»
La Svp rilancia: non basta la linea per Caldaro, deve essere circolare
 EGNA. Il tram di superficie dall’Oltradige a Bolzano e ritorno va bene, ma non basta: quello che serve è un metrò che arrivi sì a Caldaro «ma poi prosegua per Termeno e, attraversando la valle, raggiunga Egna, Ora, Bronzolo e Laives». Insomma un collegamento circolare, una «linea ad anello», per risolvere i problemi dei 25 mila pendolari che ogni giorno devono raggiungere il capoluogo. Ecco la proposta della Svp Bassa Atesina, avanzata da Oskar Peterlini.
 Sul metrò di superficie tra Bolzano e l’Oltradige sono più o meno tutti d’accordo - o per lo meno lo sono i Comuni coinvolti dal tragitto. La Provincia, con Luis Durnwalder e Thomas Widmann, si è detta favorevole ma in controluce è sempre apparsa fredda: troppi costi, sostiene palazzo Widmann, per un’opera dalle troppe incognite. Ma ora la Svp della Bassa Atesina - che lunedì ha discusso proprio di trasporti - non si limita a ribadire il sì al progetto. Rilancia. Alza la posta. Quello che serve, dice l’Obmann e senatore Oskar Peterlini, è una linea circolare per tutta la Bassa.
 «Una metro di superficie che colleghi Bolzano all’Oltradige e alla Bassa Atesina - afferma Peterlini - potrà risolvere i problemi dei circa 25mila pendolari che, quotidianamente, raggiungono il capoluogo. Condividiamo e sosteniamo il progetto dell’assessore provinciale Thomas Widmann di intensificare, al ritmo di uno ogni mezz’ora, i treni che percorrono la tratta Verona-Bolzano. Ma se questa rappresenta una soluzione nel breve periodo, è necessario a lungo termine prevedere la realizzazione di una metro di superficie per dare una risposta definitiva ai problemi dei pendolari».
 Secondo il parlamentare «è positiva l’idea di una metro che colleghi Bolzano con Caldaro, passando per Appiano, ma quest’opera dovrebbe però proseguire verso Termeno e poi, attraversando la valle, passare da Egna e da qui, via Ora, Bronzolo e Laives, tornare a Bolzano. Si andrebbe così a creare un collegamento circolare che attraverserebbe i paesi dell’Oltradige e Bassa Atesina, fornendo ai pendolari una valida alternativa all’auto privata».
 Secondo i calcoli della Volkspartei, infatti, dei 25 mila pendolari quotidiani verso Bolzano «ben 20mila, pari al 77%, usa la macchina. A nostra avviso - conclude l’Obmann Peterlini - questo utilizzo di mezzi propri è determinato anche dal fatto che le stazioni dell’attuale ferrovia sono distanti dai centri abitati. Aspetto che verrebbe risolto da una metro di superficie pensata con stazioni più vicino agli stessi paesi».
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lunedì, 16 luglio 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-07-11

IL FRONTE DEI PERPLESSI

La Bassa Atesina scioglie le riserve: sì all'opera


BOLZANO — «La Bassa Atesina accoglie con favore le condizioni poste dal presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder per l'approvazione del progetto del tunnel di base del Brennero». Ad affermarlo il senatore dell'Unione-Svp Oskar Peterlini e la vicepresidente del consiglio provinciale di Bolzano Rosa Zelger Thaler. «Il consiglio provinciale di Bolzano — proseguono — ha fatto propri i timori e le preoccupazioni della Bassa Atesina, facendoli diventare condizioni nel memorandum di Vienna. Importante è, infatti, per la Bassa Atesina la realizzazione contemporanea e sotterranea delle tratte d'accesso sud».
Per Peterlini e Zelger Thaler è, inoltre, fondamentale «il no espresso in merito alla realizzazione della terza corsia dell'autostrada del Brennero. È fondamentale — sottolineano — che, in alternativa a questo progetto, vi sia l'impegno ad iniziare da subito il trasferimento su rotaia del traffico pesante. L'aumento dei pedaggi, il divieto di transito sull'A22 per i mezzi pesanti inquinanti ed una nuova migliore organizzazione della ferrovia sono segnali che vanno nella giusta direzione».
Il senatore dell'Unione-Svp e la vicepresidente del consiglio provinciale rimarcano che è positivo «l'annuncio di sostenere e di realizzare a breve misure per combattere l'inquinamento acustico lungo l'autostrada e la ferrovia esistente. A queste condizioni — affermano Peterlini e Zelger Thaler — la Bassa Atesina può accettare la realizzazione del tunnel di base del Brennero, opera che così potrà dare notevoli vantaggi nella riduzione dell'impatto ambientale sull'intera zona. Al contrario, la realizzazione delle tratte a cielo aperto aumenterebbe il malcontento e la mobilitazione della popolazione».
Peterlini, infine, sottolinea che «nel Dpef del governo per il 2008-2011 è stato inserito, tra le priorità, un punto per la realizzazione di tratte di collegamento di Rovereto e Bolzano. È importante che il consiglio provinciale di Bolzano continui a fare pressioni affinché queste opere vengano garantite e finanziate».


2,6 miliardi

Sono i soldi destinati dal Dpef alla tratta di accesso Verona-Fortezza, in particolare ai lotti prioritari di Bolzano, Trento e Verona


9 miliardi

È il costo complessivo del quadruplicamento ferroviario della Verona-Fortezza: si procederà per lotti da completare nel 2030

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giovedì, 05 luglio 2007

Alto Adige 05 LUGLIO 2007
Guida sicura, prime lezioni il prossimo aprile
L’assessore Widmann: «Lavori tecnici ultimati già a novembre di quest’anno»
LORENA PALANGA

 VADENA. Proseguono i lavori per la realizzazione del centro tecnico per la guida sicura a sud della discarica Ischia Frizzi. «I lavori tecnici saranno conclusi già entro novembre, dopodiché si dovrà provvedere all’allestimento degli interni - dichiara l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann -. L’apertura della struttura è prevista per aprile dell’anno prossimo».
 Dopo anni d’attesa e di polemiche il primo centro per la guida sicura in Provincia sembra essere ormai vicino. Le prime lezioni partiranno, infatti, già nell’aprile 2008.
 «I lavori tecnici, ovvero la realizzazione delle strutture e dell’asfalto, saranno terminati già a novembre - dichiara l’assessore Widmann -. Ci vorranno poi alcuni mesi per rifinire gli interni della struttura. Dato che i lavori procedono secondo le previsioni, posso affermare che il centro sarà attivo a partire dall’aprile dell’anno prossimo».
 La struttura, che potrà ospitare dai 150 ai 180 utenti per volta, sarà realizzato a Vadena a sud della discarica Ischia Frizzi. «Si tratta di un centro di guida sicura composto da sette moduli e dotato delle più moderne tecnologie per la simulazione di situazioni difficili e pericolose - sottolinea Widmann -. Vi sarà, ad esempio, una lastra dinamica che, azionata tramite meccanismi idraulici, sposterà la parte posteriore del veicolo facendolo slittare. Si simulerà inoltre il ghiaccio e l’acqua planing».
 Simulazioni che insegnano come comportarsi in caso di reale difficoltà. «Nel campo dei centri di guida sicura siamo molto indietro rispetto agli altri Paesi europei - dichiara l’assessore -. Per questo abbiamo intenzione di proporre una legge che faccia diventare obbligatori i corsi di guida sicura per i neopatentati, ma non solo. Alcuni studi condotti in Stati dove questi corsi sono obbligatori già da tempo, come ad esempio in Finlandia e Svezia, hanno dimostrato come grazie a queste lezioni gli incidenti siano diminuiti del ben 20 per cento. Questi corsi, però, dovrebbero essere seguiti anche dagli adulti. Il modo di guidare, infatti, cambia con il passare del tempo. Ad esempio anni fa non esistevano le rotonde, o erano poco usate, e quindi molti anziani non sanno come si deve guidare in presenza di una simile struttura».
 Il nuovo centro di Vadena ospiterà principalmente i corsi di guida sicura, ma ci sarà vi sarà anche uno spazio dedicato ai go-karts e una pista per l’allenamento di guida con gli scooter ed i motorini. «L’intera struttura, alla quale sta lavorando la ditta “Tilke” di Aachen in Germania e che occuperà un’area di circa 15 ettari, - conclude l’assessore - costerà all’incerica 15 milioni e 500 mila euro, come previsto dal progetto».
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martedì, 26 giugno 2007

Alto Adige  26 GIUGNO 2007
Auto e treni passeranno sotto la montagna. In galleria, affiancati, sia la variante che il passante ferroviario entro il 2011
L’assessore Mussner garantisce: «I lavori per la circonvallazione all’inizio del 2008» Si prevedono disagi
di Ezio Danieli
 LAIVES. Nel gennaio del prossimo anno saranno consegnati i lavori per il tratto di variante sotto la città. Significa - e lo ribadisce l’assessore provinciale Florian Mussner - che entro l’autunno 2007 verrà indetta la gara di appalto. L’obiettivo è di completare e rendere percorribile tutta la circonvallazione entro il 2011 in perfetta coincidenza - dice sempre la Provincia - con il completamento di quella di Ora ed anche del passante ferroviario fra Bronzolo e Cardano. I prossimi quattro anni saranno dunque all’insegna degli scavi sotto la montagna, dell’asportazione prima e del trasporto poi di grandi quantità di materiale, di cantieri e frantoi che opereranno senza un attimo di sosta, di andirivieni di mezzi pesanti e quindi - fatalmente - anche di disagi per la popolazione.

 Il passante ferroviario - che anticiperà la futura linea del Brennero e che sarà l’appendice a nord della tratta di accesso in Bassa Atesina - correrà sulla sinistra della variante in galleria sotto la città di Laives. I due tunnel saranno uno a fianco dell’altro.
 La costruzione in contemporanea di due varianti alla statale 12 del Brennero creerà problemi di vivibilità. Il secondo lotto di quella di Ora (il primo sta avanzando e non crea, per ora, eccessivi disagi) sarà abbinato ai cantieri operativi per la grande galleria sotto Laives e fino all’altezza di Bronzolo. Oramai appare scontato - sulla base proprio delle dichiarazioni dell’assessore provinciale Florian Mussner ad un recente vertice della Svp della Bassa Atesina - che la realizzazione delle due varianti coinciderà con i primi interventi per il passante ferroviario fra la parte nord di Ora e Cardano con il by-passamento della città di Bolzano.
 Per quanto riguarda Laives, a proposito di variante, lo scenario che si profila è di avere alcuni cantieri in prossimità dell’imbocco del tunnel e quindi un deposito, nei pressi della zona Galizia, per lo stoccaggio e la lavorazione delle migliaia di tonnellate di detriti provenienti dalla perforazione della roccia. C’è un comitato di coordinamento che sta già lavorando per prevedere quanto accadrà (disagi per residenti e traffico) e quindi stabilire le misure da adottare. Uno dei punti più delicati è verificare l’approvvigionamento idrico rispetto alla trivellazione della galleria sotto la città. Anche la giunta comunale di Ora ha scelto un analoga procedura con continui contatti con i tecnici della Provincia anche se il primo intervento in corso - quello della «bretella» di collegamento fra il casello A22 e la statale delle Dolomiti - appare tecnicamente meno complicato rispetto al lotto successivo. Conseguenze - inevitabili - anche per Bronzolo che si troverà proprio in mezzo alle due grandi opere stradali ed anche del passante ferroviario che interesserà una parte rilevante del territorio comunale. Grazie all’esperienza accumulata a Pineta e Maso della Pieve con il primo lotto della variante, la Provincia ha già deciso di mettere in atto una serie di interventi che eviteranno il transito degli automezzi nei centri abitati. I tecnici hanno avuto modo di spiegare che nel periodo dei lavori si provvederà alla deviazione del traffico dei camion da e per Bolzano sull’A22 vietando il loro passaggio per Bronzolo, Laives ed Ora. Nel caso della cava Lunz a Bronzolo, presso cui verranno depositati i materiali, la posizione degli impianti dovrebbe garantire una relativa tranquillità anche in presenza di un notevole andirivieni di mezzi. Qui verranno inoltre messe in essere una serie di soluzioni di abbattimento del rumore e delle polveri. Intorno alla cava verrà alzata una barriera antirumore mentre un sistema di irrigazione dovrebbe garantire pochissime polveri. Delle circa 700 mila tonnellate di inerti che si produrranno con lo scavo delle gallerie una parte verrà riutilizzata per l’opera stessa e per la produzione del cemento per le pareti dei tunnel. Una parte del materiale di scavo verrà invece utilizzata per sistemare il fondo dei cantieri e, nel caso della cava Lunz, per la copertura degli avallamenti di scavo e per il rimboschimento.
 In più - come detto - arriveranno ulteriori disagi non appena inizieranno i lavori per realizzare il passante ferroviario, sempre in galleria, fra Ora e Cardano: saranno altri i cantieri operativi sul territorio con il problema più rilevante rappresentato dal materiale scavato nel cuore della montagna e che bisognerà necessariamente trasportare. Finito il passante - l’assessore Florian Mussner ha dichiarato che sarà percorribile al massimo nel 2011 in perfetta coincidenza con il completamento della variante alla statale 12 fra Bronzolo e Pineta - nel giro di qualche anno inizieranno i lavori per la tratta di accesso al tunnel di base del Brennero. Tutti, in Bassa Atesina, chiedono che i «nuovi» binari siano sottotterra. Quindi nuovi scavi, cantieri e frantoi e disagi a non finire.
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sabato, 23 giugno 2007

Alto Adige 22 GIUGNO 2007
Viabilità, uno studio prima del casello
Il sindaco: «Ne ho parlato con Grisenti. Coinvolta anche Vadena»
di Bruno Canali

 LAIVES. Resta un miraggio il casello autostradale per la città come richiesto a gran voce dai gruppi di opposizione. Intanto però si profila un nuovo incubo: lo spostamento dell’A22 in galleria per liberare Bolzano dall’inquinamento. Un casello tornano a chiedere i consiglieri di opposizione con un ordine del giorno discusso insieme a quello prodotto invece dalla maggioranza che pure parla di autostrada, ma per una ragione diversa: quella dell’eventuale spostamento in galleria. Alla fine la discussione in aula si è orientata proprio verso quest’ultima ipotesi, molto temuta.
 Che il casello autostradale per Laives sia indispensabile lo ha ribadito il consigliere di An Christian Bianchi, forte delle parole favorevoli pronunciate in merito dal neo presidente dell’A22 Grisenti. Anche il sindaco Polonioli ha avuto modo di incontrare il presidente dell’A22, che gli ha sostanzialmente confermato l’inserimento del casello autostradale per Laives fra gli interventi da fare entro il 2014 perché altrimenti l’A22 sarebbe sanzionata se non rispetterà questo termine. Polonioli ha anche preannunciato che con il Comune di Bolzano si è concordato di far fare uno studio complessivo riguardo la viabilità futura, coinvolgendo pure Vadena, dove il casello dovrebbe essere realizzato. «Auspichiamo questo studio - ha detto Polonioli - in modo che si possano avere poi tutti gli elementi utili per operare le scelte più efficaci. Non è possibile del resto essere pro o contro un’opera senza sapere come questa inciderà sull’intero territorio, sia che si parli di casello e sia che si tratti di spostamento in galleria dell’A22».
 Però si è anche capito che già adesso la possibilità che venga spostata in galleria l’A22 a Bolzano, potrebbe trasformarsi in un incubo per il territorio di Laives. «Questa proposta del Comune di Bolzano taglierebbe il nostro territorio a metà - ha dichiarato Fabrizio Oliver - uno scenario che non potremmo mai accettare: non c’è spazio per questo attraversamento». Altri consiglieri hanno però sottolineato che tutto sommato si sta parlando di una eventualità remota per la quale non esiste un progetto e meno che meno il finanziamento e piuttosto sembra la solita boutade in vista della revisione del Puc bolzanino, come è ad esempio l’idea dell’aeroporto al Colle. «Attenzione - ha però aggiunto Andreas Mumelter, capogruppo Svp - perché lo spostamento in galleria dell’A22 a Bolzano non è pura fantascienza e dobbiamo tenere alta la guardia per tutelare il nostro territorio». Anche Lorenzo Testini ritiene che per adesso si tratti solo di idee prive di progetti e di finanziamenti, perchè l’A22 sarà impegnata pesantemente con il tunnel del Brennero per il futuro». Lo stesso ritiene il consigliere Rosario Grasso per il quale «l’idea di spostare l’autostrada in galleria assomiglia più alle solite “sparate”, mentre il casello autostradale per Laives servirebbe immediatamente e potrebbe risolvere i problemi del traffico che esistono».
 Ad ogni modo, l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza è stato approvato dal consiglio comunale e assomiglia più ad un’azione preventiva nei confronti di un pericolo remoto. Quanto al casello, si è capito che non sarebbe comunque una risposta immediata al problema traffico. Per averne uno, o al limite un semplice accesso come quello di Bressanone, bene che andasse, ci vorrebbero non meno di 3 o 4 anni, un lasso di tempo che - ha ricordato il sindaco - servirà anche per completare la variante in galleria sotto la città.
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sabato, 23 giugno 2007

Alto Adige 19 GIUGNO 2007
Da ieri mattina fa servizio fra la città, Bronzolo e Vadena. Sono necessari alcuni giorni di rodaggio
Taxi bus, buona la partenza
 LAIVES. Una decina di chiamate già nella giornata di esordio del servizio di taxi bus fra Vadena, Bronzolo e Laives. È il segnale che la nuova offerta ha il consenso degli utenti. Ieri i rappresentanti della cooperativa che fornisce il pulmino sono stati dal sindaco di Vadena Alessandro Beati per consegnarli 400 depliant dove chiunque potrà trovare tutte le informazioni utili sul servizio.
 «Abbiamo ricevuto già al primo giorno di servizio una decina di chiamate - spiega uno degli autisti - e comunque serve maggiore informazione in merito perché si tratta di una cosa nuova e perché, soprattutto le persone anziane, debbono ancora entrare nell’ordine di idee che d’ora in avanti hanno questa possibilità per spostarsi sul territorio I depliant che abbiamo dato al sindaco verranno distribuiti alle famiglie».
 Il servizio di taxi bus è di quelli a chiamata, nel senso che l’utente può prenotarlo semplicemente chiamando il numero 0471/064070, mezz’ora prima del necessario. A tale proposito, ieri ancora non era stato affisso in bella evidenza alle fermate questo numero, ma le amministrazioni comunali interessate lo faranno quanto prima. Per quanto riguarda il tragitto del taxi bus, il capolinea è fissato nella frazione Mover a Vadena. Da lì, con una cadenza di circa 2 ore, parte alla volta di Vadena centro e quindi frazione Birti, per poi raggiungere Bronzolo e la sua stazione ferroviaria, in maniera tale che da Vadena si possa anche prendere il treno comodamente. Da Bronzolo poi il taxi bus va a Laives, salendo per via Nazario Sauro (dove ci sono anche gli ambulatori medici) per poi transitare in via Pietralba, vale a dire nel centro della città. In questo modo diventa un servizio molto interessante anche per chi da Bronzolo vuole andare a Laives, agli ambulatori ad esempio o alla casa di riposo che è a pochi metri dalla parte alta di via Pietralba. (b.c.)
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sabato, 16 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-06-16

L'escursione

Ponte Adige, in bicicletta al giardino della navigazione


Il Giardino della navigazione, inaugurato qualche settimana fa, è situato sulla riva destra dell'Adige (all'altezza della stazione di Ponte Adige, in via ponte d'Adige 41).
Per tutta l'estate il giardino offre a chi è interessato la possibilità di fare una gita nel verde (per esempio in bicicletta) e di passare un paio di ore piacevoli lungo la riva dell'Adige. Il Giardino rimane aperto fino al 31 ottobre, da mercoledì a venerdì dalle ore 15 alle 19, il sabato e la domenica e nei festivi dalle 10 alle 19. Sono possibili visite di gruppo anche al di fuori degli orari di apertura al pubblico.
Il giardino della navigazione è facilmente raggiungibile in treno, autobus o in bicicletta lungo la ciclabile per Merano fino alla stazione di ponte d'Adige (vi si accede dalla ciclabile che parte a Ponte Resia e passa sotto Castel Firmiano in direzione Caldaro, con una veloce deviazione a destra oltre un passaggio a livello). Da qui si attraversa il fiume e si procede sull'argine destro per 60 metri, oppure si attraversa il fiume sull'apposito antico traghetto «rispolverato » a questo scopo.
Il giardino è stato progettato dall'architetto paesaggista Ursula Wieser – Benedetti in collaborazione con il Museo per l'Associazione Porto fluviale in collaborazione con il Museo provinciale di Castel Tirolo. La mostra che è in corso illustra sette secoli di storia della navigazione atesina, tra strutture di legno e siepi di canne palustri, al fresco delle betulle (c'è anche un parco giochi per i bambini).
Il progetto è sostenuto dal comune di Bolzano, dalla Fondazione Cassa di Risparmio, dalla Regione Autonoma Trentino Alto Adige e dala Provincia di Bolzano. A tutti questi enti pubblici si sono aggiunti diversi sponsor privati.
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giovedì, 14 giugno 2007

Alto Adige14 GIUGNO 2007
Sufficiente una telefonata per usufruire del taxi bus
LA NOVITÀ Via al servizio dal 18 giugno

 LAIVES/VADENA. Da lunedì 18 giugno, fra Vadena, Bronzolo e Laives entrerà in funzione il nuovo servizio di taxi bus. Si tratta di una progetto pilota, come lo ha definito l’assessore Thomas Widmann durante la cerimonia di presentazione ieri mattina, nel senso che dovrà fornire indicazioni utili per estenderlo eventualmente ad altre realtà dopo il successo registrato in val Venosta.
 Finora, a garantire un collegamento pubblico fra Vadena e Laives era stato il bus circolare della Sasa, un servizio molto apprezzato soprattutto dagli studenti, che in un anno ha trasportato circa 5 mila persone. Questo servizio viene per ora soppresso anche se, come ha garantito il sindaco di Vadena Alessandro Beati, la Sasa lo dovrebbe ripristinare in autunno, alla ripresa dell’anno scolastico.
 Il taxi bus comunque è una altra cosa. È un furgone di una cooperativa privata che ha una decina di posti, che seguirà un percorso con fermate predefinite. Però, diversamente dalla Sasa, sarà su prenotazione, nel senso che l’utente potrà chiamarlo, telefonando allo 0471/064070, almeno mezz’ora prima della partenza che viene indicata nella tabella degli orari. Se non ci sono prenotazioni, il taxi bus non passa e così evita di compiere giri a vuoto.
 Altra novità importante è che il percorso prevede adesso l’inclusione di Bronzolo (prima non c’era) con la sua stazione ferroviaria. Questo farà sì che il taxi bus diventerà interessante anche per chi da Bronzolo deve raggiungere Laives, così come si potrà andare da Vadena a Bronzolo. A tale proposito, il sindaco Alessandro Bertinazzo, intervenendo ieri alla presentazione, ha spiegato che il prossimo anno dovrebbe essere pronto un nuovo collegamento diretto tra il sottopasso ferroviario di via Dogana e la stazione ferroviaria e sarà indubbiamente una agevolazione in più per chi da Vadena vorrà andare a Bronzolo per prendere il treno.
Il taxi bus partirà dalla frazione Mover di Vadena per raggiunge a sud la frazione Birti e quindi verso la stazione ferroviaria di Bronzolo per poi proseguire verso la città di Laives salendo lungo via Nazario Sauro, la zona scolastica e scendere lungo via Pietralba, fino in centro. In assenza di prenotazioni, il taxi bus circolerà con una cadenza di due ore, dal lunedì al sabato, festivi esclusi. A Bronzolo e a Laives inoltre, sarà anche possibile cambiare per salire su quelli della linea 2 Sasa che poi va in direzione di Bolzano con un mezzo che passa ogni 12 minuti, traffico permettendo.
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giovedì, 31 maggio 2007
Alto Adige 31 MAGGIO 2007
Adige, la tutela ambientale
Interventi di bioingegneria per la naturalizzazione
 SALORNO. Si sono conclusi nei giorni scorsi i lavori di sistemazione delle rive del fiume Adige programmati dalla Ripartizione provinciale Opere idrauliche per quest’anno. Il direttore Rudolf Pollinger sottolinea che la priorità va agli interventi volti ad evitare il pericolo di piene, ma nel contempo una particolare attenzione viene posta alla tutela della biodiversità e alla valore dello spazio vitale per il tempo libero e il relax. Si tratta di lavori importanti anche per il caratteristico ambiente.
 La Ripartizione opere idrauliche ha predisposto un programma di interventi di manutenzione straordinaria per il 2007, al fine di restituire la piena funzionalità ed efficienza alle opere idrauliche del fiume Adige nel tratto che va da Lagundo a Salorno, cercando, però, di rinaturalizzarle con interventi di bioingegneria. A tal fine quattro anni fa è stato predisposto uno studio sulla flora e sulla fauna e sulla varietà degli habitat naturali che caratterizzano le rive del fiume Adige. Se da un lato i terrapieni degli argini ripariali vengono regolarmente falciati per motivi di sicurezza, viene comunque mantenuta al naturale una fascia in prossimità dello specchio d’acqua. In alcuni tratti sono stati resi meno regolari i profili dei muri di contenimento ripariali attraverso nuove realizzazioni. È stato prelevato materiale ghiaioso di deposito al fine di appianare ed allargare le zone ripariali dove sono stati piantati salici asportati da altre zone come a Lana, Cortina e Salorno. Inoltre sono state create vie di risalita per i pesci.
 Uno dei punti chiave degli interventi del 2007, come sottolinea il direttore della Ripartizione Pollinger, è la cura delle piante giovani al fine di mantenerle elastiche e quindi meno ingombranti in caso di piena del fiume. Sempre per garantire maggiore sicurezza, dove necessario, si è provveduto ad asportare i depositi di ghiaia e sabbia lungo il fiume ed anche le piante che vi sono cresciute. In altre zone dove non comportano pericolo sono stati, invece, mantenuti tronchi di piante morte, habitat per una varietà di insetti che favorisce la sosta di uccelli insettivori. Così, dove è opportuno, sono state tagliate solo le corone di pioppi e salici per mantenere alberature rilevanti. In tal modo la vegetazione lungo il fiume è assai variegata, come anche gli habitat naturali, un aspetto importante dal punto di vista naturalistico che si sta dunque valorizzando con questi interventi che garantiscono, nel contempo, anche la sicurezza in caso di piena a ribadire dunque il costante impegno che la giunta provinciale ha messo in opera da quando - e sono diversi anni - ha avuto la competenza anche sul fiume Adige dalla sorgente fino all’altezza di Salorno.
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categoria:ambiente, conca atesina
mercoledì, 30 maggio 2007


Corriere dell'Alto Adige  2007-05-30

Cicloamatori

Oltrisarco Aslago Pedala con duecento appassionati Circuito di ottanta chilometri lungo la Bassa Atesina

BOLZANO — Gli appassionati di ciclismo anche quest'anno daranno vita alla « Oltrisarco Aslago Pedala » , manifestazione cicloturistica giunta alla quarta edizione e organizzata come sempre dal team professionistico Zanolini Bike, in collaborazione con la circoscrizione Oltrisarco Aslago. Una rassegna che coinvolgerà quasi duecento ciclisti di tutta la regione, impegnati in una corsa non competitiva con partenza e arrivo in via Claudia Augusta ( ritrovo di fronte al bar Linde, antistante la chiesa del Ss Rosario). L'appuntamento è per sabato, con 80 chilometri di percorso attraverso un tracciato in linea che si snoderà attraverso San Giacomo, Laives, Montagna e Ora, con i partecipanti che toccheranno inoltre i principali centri della Strada del Vino, per fare poi ritorno in via Claudia Augusta. Caschetti allacciati obbligatoriamente e massima prudenza, come sempre: questo l'invito degli organizzatori della corsa ai corridori, alle prese con una gita sulle strade lungo il percorso che come ogni anno rimarrà in ogni caso aperto al traffico durante le quattro ore di gara previste. Parallelamente alla corsa vera e propria, sarà allestita per i più piccoli alla scuola elementare Tambosi un circuito ridotto all'interno del quale tutti i bambini dai 7 ai 12 anni potranno misurare la loro abilità sui pedali attraverso una gimkana a tempo. T. L.

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categoria:conca atesina, comune di bolzano, ciclabile pedonabile
giovedì, 24 maggio 2007


Nella seduta della mediazione del 23 maggio 2007 è stata illustrata la presentazione – relazione
100.000” non più silenziosi “Una proposta di mediazione”

redatta da Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers

La relazione suddivisa in tre parti oltre ad essere una proposta di mediazione, vuol essere un momento di riflessione per ricordare passaggi e opinioni manifestate nelle diverse sedute e poco rese visibili anche nei verbali.
Nella prima parte viene affrontata la situazione ambientale attuale e futura a Bolzano e nella Bassa Atesina mostrando gli agenti più inquinanti della zona.
Vengono indicate le numerose attività/passaggi-transiti dei trasporti: ferrovia, aeroporto, trasporto su gomma mettendo in rilievo come il pendolarimo o meglio il traffico proveniente dall'esterno cittadino sia la causa del maggior inquinamento identificato come uno tra i maggiori dell'Alto Adige.
I rumori provocati dal traffico debbono essere eliminati o abbattuti nei loro livelli.
L'inquinamento va rimosso direttamente alla fonte proponendo un servizio pubblico più efficiente e rinunciando a nuove fonti inquinanti che di fatto vanno a compromettere la qualità della vita già di per sè in scarso equilibrio. Gli effetti dell'inquinamento procurano danni ambientali, deprezzamento del territorio, vincoli e limitazioni alla destinazione d'uso del suolo e danni alla popolazione.
Nella seconda parte si affrontano gli aspetti socioeconomici relativi all'ampliamento dell'aeroporto.
Analizzate le necessità più importanti dell'ala economica a sostegno di un ampliamento aeroportuale, utilizzando i loro stessi dati presentati precedentemente, vengono demolite le loro posizioni e viene confermato che l'aeroporto non serve:
Né per aumentare le esportazioni: l’A.A. nel 2006 ha avuto una crescita superiore a tutto il nord-est d’Italia pur non avendo un aeroporto. Non dimentichiamo che la Provincia di Bolzano è attualmente impegnata nella realizzazione del BBT.
Né per aumentare la raggiungibilità della nostra provincia. Come visto ci sono regioni alpine con aeroporti internazionali, ciononostante queste sono meno raggiungibili dell’Alto Adige.
Né per aumentare l’occupazione. E’ sufficiente leggere il “Piano Pluriennale degli interventi di politica del lavoro” della Provincia di BZ per capire su cosa si sta puntando per migliorare l’occupazione.
Né per gli spostamenti degli altoatesini: esistono svariate e concrete alternative all’aeroporto di Bolzano.
Quindi a chi servirà l’aeroporto?
Servirà per far crescere il turismo in Provincia di Bolzano?
Ma cosa pensano gli addetti ai lavori nel settore del turismo altoatesino?
SMG: “Noch nie hatte Südtirol so viele Ankünfte und Übernachtungen wie 2006” (Mediazione del 15/03/07)
SMG: “Südtirol belegt mit seinen knapp 3.100.000 internationalen Ankünften Platz 4 in Italien nach den provinzen Rom, Venedig, Florenz und Platz 20 in Europa.” (Mediazione del 15/03/07)
ASTAT: “L’anno 2006 è stato caratterizzato da un andamento positivo, con un aumento del 3,0% negli arrivi e dell’1,0% nelle presenze rispetto al 2005. Nel 2006 gli arrivi (pari a 5,0 milioni) e le presenze (26,4 milioni)hanno raggiunto i rispettivi valori massimi. A partire dal 1998, anno nel quale si era riscontrato un minimo, le presenze sono aumentate costantemente, riuscendo a superare negli ultimi due anni la soglia dei 26 milioni”.
Nessun dato reale dimostra che il turismo in alto Adige necessiti di un altro ampliamento dell’aeroporto per crescere ulteriormente. La riduzione di un giorno (negli ultimi 10 anni) della durata media dei pernottamenti è stata compensata (nello stesso periodo) da un aumento di oltre 3 milioni di presenze turistiche.
Non si può continuare ad interpretare il turismo solamente da un punto di vista quantitativo. E’ ora che anche l’economia pensi ad un turismo sostenibile nel rispetto della natura fonte primaria del successo dell’industria turistica locale. Bisogna tenere conto dell’impatto di un turismo di massa sul territorio e sulle popolazioni investite dai flussi turistici anche nel rispetto delle tradizioni locali.
Nella terza parte si prevede una proposta di mediazine e si è arrivati:
1) Valutando il contratto di mediazione.
2) Considerando i contenuti emersi durante il processo di mediazione:
2a) sono emerse divergenze sostanziali su valutazioni di dati ambientali. Vedi ad esempio dati ALU, dati ABD, dati delle persone viventi nelle vicinanze dell’aeroporto.
2b) Sono emerse divergenze su valutazioni economiche. L’ ABD ha confermato nella riunione del 16 maggio che il Masterplan non puo’ essere completo in quanto generico e lacunoso per sua natura: Secondo l’ABD ”esistono piu’ verita”.
2c) Le leggittime aspettative di centinaia di famiglie a diretto contatto con la struttura (circa 5000 persone ).
Abbiamo bisogno di uno strumento indipendente che ci permetta di avere un quadro il più possibile oggettivo della situazione della conca di Bolzano ed in particolare della zona attorno all’aeroporto.
1) La proposta è quindi di richiedere ai responsabili politici una “Raumverträglichkeitsprüfung” (RVP)
Eine Raumverträglichkeitsprüfung ermittelt und bewertet die umweltrelevanten, sozialen und auch wirtschaftlichen Auswirkungen eines raumrelevanten Vorhabens auf den betroffenen Raum. Ein solcher Prüfansatz ist dann notwendig, wenn das geplante Projekt soziale, regionalpolitische und umweltrelevante Auswirkungen über den Standort und dessen unmittelbare Umgebung hinaus erwarten lässt. In diesem Ansatz werden auch die Wechselwirkungen mit den Nachbarräumen berücksichtigt. In der RVP wird geklärt, ob ein Vorhaben mit den Erfordernissen der Raumordnung vereinbar ist und in welcher Form es mit anderen Planungen und Maßnahmen (anderer Planungsträger) abgestimmt werden kann. (Quelle: www.eurac.edu)

2) Il progetto di ampliamento dell’aeroporto deve essere sottoposto ad una Valutazione di Impatto Ambientale
UVP:
Ziele der UVP sind der Schutz der menschlichen Gesundheit, die Hebung der Lebensqualität durch bessere Umweltbedingungen, die Erhaltung der Artenvielfalt und der Reproduktionsfähigkeit der Ökosysteme sowie die Vermeidung von Umweltschäden. Zu diesem Zwecke werden in der Umweltverträglichkeitsprüfung die wesentlichen Auswirkungen eines Projekts auf die Schutzgüter Mensch, Fauna, Flora, Boden, Wasser, Luft, Klima, Landschaft, Sachgüter und kulturelles Erbe beschrieben und bewertet. Weiters wird die Wechselwirkung aller oben erwähnten Schutzgüter berücksichtigt. (Quelle: www.provinz.bz.it/umweltagentur)
3) PSA (Piano di sviluppo Aeroportuale)
(Fonte: Presentazione Dr.Mussner ENAC)

Aspettative dei cittadini direttamente interessati all’ampliamento dell’aeroporto (anche in ottemperanza alle volonta’ politiche dopo il primo ampliamento del 1997)
Spostamento esercitazioni militari.
Restrizione generale e controllo degli orari di decollo e arrivo delle aeromobili, anche in relazione della loro classificazione.
Spostamento esercitazioni militari.

Allegato della presentazione: “100.000 non più silenziosi. Una proposta di mediazione”


Indirizzi e proposte per una crescita sostenibile
Azioni compensative e mitigratrici

Riconosciuto che la parte territoriale fra Bolzano, Laives e Conca Atesina più in generale è
particolarmente colpita da numerosi soggetti inquinanti, si chiede che vengano effettuati i seguenti interventi nel rispetto dei bisogni di tutta la popolazione che ci abita:
- Immediata costituzione di un laboratorio di idee e di attività che sviluppi strumenti per lo studio e il monitoraggio della situazione complessiva odierna ed una valutazione previsionale del panorama futuro che tenga conto dei numerosi insediamenti già previsti per i prossimi anni.
- Fare opera di prevenzione e informazione alla popolazione verificando, con essa, i risultati emergenti e le possibili pianificazioni future.
- Riduzione dell'inquinamento alla sorgente, adottando e favorendo mezzi di trasporto e impianti termici tecnologicamente innovativi e di basso impatto ambientale (ingegneria aeronautica e motoristica in genere, energie alternative e nuove progettazione di edifici e strutture).
- Prevedere un Piano di Ampliamento Aeroportuale condiviso con le amministrazioni e gli enti preposti.(vedi ENAC)
- Un VIA territoriale ampio, che raggruppi e analizzi le problematiche provocate dagli agenti inquinanti, in particolare dal traffico pendolare, dal trasporto su gomma, dall'aeroporto (aria e rumori), dalla ferrovia (rumori) e dall'inceneritore.
- Una zonizzazione e un piano specifico sulla qualità dell'aria nel territorio sopra considerato e un costante monitoraggio anche per il futuro.
- Un monitoraggio di medicina ambientale sul territorio finalizzato a determinare possibili patologie provocate dagli inquinamenti.
- Una classificazione acustica del territorio limitrofo all'area aeroportuale con misurazione
degli impatti acustici (livelli notte/giorno). *(vedi ENAC)
- Procedure antinquinamento acustico aeroportuale (antirumore di decollo e atterraggio “ICAO”)
- Un Piano di Rischio Aeroportuale.(art 9 ENAC). Gli incidenti che avvengono durante il decollo e l'atterraggio coinvolgono, oltre i passeggeri e l'equipaggio, un vasto territorio nell'intorno dell'aeroporto e con esso un gran numero di residenti. In alcuni casi hanno pagato un elevato tributo in termini di vite umane.
- Spostamento degli elicotteri delle Forze Armate in altra sede (sono la causa del maggior rumore aeroportuale!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
Nell'attesa del loro trasferimento concordare con l' Esercito, i Carabinieri e la Guardia di Finanza orari più rispettosi per la popolazione e, soprattutto, che tengano conto delle attività scolastiche. Le “lunghe” esercitazioni vanno evitate durante l'orario scolastico e nei week end.
- Spostamento a Trento o altra località degli aerei leggeri ad uso privato e sportivo (sono i voli più numerosi!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
- Non aumentare gli attuali voli di linea e charter annuali e limitarli nei fine settimana.
- Orari dei voli aerei dalle 7,30 alle 22,00 max.
- Applicare una classificazione più rigida per gli aerei più rumorosi, compresi i privati, impedendone l'accesso aeroportuale (una sorta euro 0 o ero 1 come per gli automezzi pesanti).
- Una classificazione acustica del territorio attiguo alla ferrovia con misurazione dei livelli di rumore soprattutto nelle zone considerate più sensibili (asili, scuole, parchi etc. notte/giorno ). E' un atto politico di pianificazione e gestione territoriale.*
-Predisporre i piani di risanamento da parte delle amministrazioni comunali.
- Per disincentivare il pendolarismo dalla Bassa Atesina attivare, in tempi brevi, treni metropolitani a cielo aperto con la costruzione di nuove stazioni ferroviarie a Oltrisarco e a San Giacomo.
Si ritiene che questo sia possibile con l'ammodernamento della ferrovia che prevede un aumento di passaggi giornalieri da un minimo di 130 a 220/250. Utilizzando un certo numero di questi passaggi, che si renderanno disponibili, è possibile evitare la costruzione di ulteriori, ampi parcheggi all'aeroporto.
Al posto del parcheggio previsto in Masterplan si potrebbe costruire un piccolo parco per bambini, militari e famiglie. Il servizio della nuova stazione di San Giacomo all'aeroporto impedirebbe di far transitare numerosi automezzi da e per l'aeroporto, inquinando meno e alleggerendo il traffico.
- Migliorare la funzionalità dei parcheggi esistenti: uscita A22 e cimitero di Bolzano, evitando la costruzione di ulteriori parcheggi in zona industriale. Il pendolarismo si combatte offrendo treni, autobus, taxi collettivi e non parcheggi che sono solo richiamo di automobilisti con conseguente aumento dell' inquinamento.
- Predisponendo un tunnel sotto la ferrovia in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria di San Giacomo (già previsto) è possibile collegare la ciclabile di San Giacomo, in sicurezza, con quella di via Einstein evitando il bruttissimo incrocio con sottopassaggio di Maso della Pieve (cimiteri).
- Nonostante la galleria il traffico a Maso della Pieve e a San Giacomo rimane molto alto. Si chiede che ad Oltrisarco direzione nord – sud prima del sottopasso di via Volta (distributore Agip) venga messo un cartello che indichi Laives direzione via Volta e alla nuova rotonda un cartello Laives direzione via Galvani che porterà alla galleria.
I transiti verso Laives verranno favoriti verso questa nuova direzione alleggerendo San Giacomo e Maso della Pieve che comunque, in futuro, da il parcheggio cimiteriale rafforzato porterà una aggiunta di traffico.
- I transiti di macchine da Bolzano a Laives passando per san Giacomo risultano ancora piuttosto frequenti, nonostante la galleria. E' necessario intervenire drasticamente imponendo una restrizione come ad Oltrisarco oppure dotare di un bollino per solo residenti (dal sottopasso che va in via Einstein fino alla fine di San Giacomo) che permetterà loro di entrare da nord a sud. Tale provvedimento in via sperimentale lo si potrebbe adottare negli orari di punta e se, dopo il monitoraggio, risultasse insufficiente lo si adotterà per le intere 24 ore.
- Intervenire affinchè i navigatori satellitari non facciano passare i camion e le automobili straniere (Germania, Polonia, Italia, ecc.) per la ex statale 12.
- I trasporti con mezzi pesanti dovranno essere trasferiti quanto più possibile sulla ferrovia. Gli autotrasportatori artigiani non utilizzano il trasporto intermodale sovvenzionato dalla Provincia.
- E' necessario favorire anche un trasporto intermodale che faccia viaggiare solamente i containers.
- Le tecniche di gestione dei Materiali Post Consumo (MPC) che comportano le minori emissioni di inquinanti nell'ambiente, la massima riduzione di gas serra ed il massimo risparmio energetico sono: riduzione della produzione alla fonte, riciclaggio, compostaggio.
L'intrinseco vantaggio dei trattamenti meccanico biologici è l'estrema flessibilità. La filiera che presenta il maggiore risparmio di gas serra, il maggiore contenimento delle emissioni nell'ambiente e un'occupazione di suolo confrontabile con quello delle ceneri di un “termovalorizzatore” è la bio-ossidazione con sottrazione del carbonio ossidabile tramite stoccaggio permanente e/o provvisorio del materiale bio-ossidato opportunamente pressato.
Questa soluzione non pregiudica un futuro utilizzo delle potenzialità energetiche dei materiali stoccati, rinviandolo a condizioni di mercato e sviluppo di tecnologie più vantaggiose.
Impianti di bio-ossidazione dimensionati per ogni vallata dell'Alto Adige oltre ad avere i vantaggi sopra descritti eviterebbero i numerosi trasporti dei MPC necessari per mantenere acceso l'unico inceneritore del territorio altoatesino.
- Se AirAlps intende mantenere il contratto di code sharing con Alitalia dovrà spostare la sede tecnica in Italia. Così ha chiesto Alitalia. Alfred Guarriello membro del comitato di gestione AirAlps sostiene che con un piano triennale consentirebbe di programmare investimenti quali l'acquisto di velivoli da 70 posti rispetto gli attuali di 31 (Dornier).
Che venga fatto.
L'aeroporto di San Giacomo è stato dimostrato che può accoglierli fin d'ora. AirAlps, la compagnia tirolese, controllata da imprenditori ed enti sudtirolesi potrà essere sostituita o integrata da altre compagnie che possiedono aerei altrettanto compatibili, ma che dimostrino maggior affidabilità e una maggiore imprenditorialità. Si ritiene che la grandezza dell'aeroporto debba essere messo in sicurezza rimanendo così com'è. C'è la convinzione che vi siano ampi spazi per ottimizzare le potenzialità dell' aeroporto di San Giacomo utilizzando più compagnie aeree, più efficienti dell'attuale, con aerei con max 70 posti che già di fatto possono decollare ed atterrare . Il disavanzo ridotto dalla buona gestione con aerei non superiori ai 70 posti potrà essere ripianato dalla Provincia come altri servizi di trasporto (Sostenuto da Durnwalder).
- I viaggiatori prvenienti dalle lunghe distanze (nord Europa ed est Europa) possono raggiungere Bolzano transitando da Vienna (l'Abd sostiene che i voli per Vienna funzionano particolarmente bene). E' impossibile creare voli da Bolzano per ogni destinazione europea.
- Ogni aeroporto dovrà costituire una Commissione i cui compiti sono: procedere alla classificazione dell'aeroporto stesso, provvedere alla definizione delle procedure antirumore, procedere alla definizione delle tre fasce A – B – C di pertinenza dell'infrastruttura.
- Ogni aeroporto aperto al traffico civile dovrà provvedere alla predisposizione nell'intorno aeroportuale di un sistema di monitoraggio “in continuo” che possa consentire il rilevamento di eventuali superamenti dei limiti. Ciò permette di tenere sotto controllo il “clima” acustico nell'intorno aeroportuale, ma anche di applicare sanzioni ai vettori per il non rispetto dei limiti o delle procedure antirumore. DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99)
- Tassazione “chi inquina paga”. E' necessario favorire la Proposta modificata di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 29-11-2002, COM (2002) 683 def.- Istituzione di una disciplina comunitaria per la classificazione delle emissioni sonore degli aerei subsonici civili ai fini del calcolo delle tasse sul rumore.
- Misure in materia fiscale. Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Il soggetto tenuto ad osservare gli obblighi connessi all'imposizione (dichiarazione e versamento) è l'esercente dell'aeromobile. Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia l'ha introdotta con legge Regionale n.12/2003, Legge collegata alla Finanziaria regionale del 2003. Il gettito sarà destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio e disinquinamento acustico e all'indennizzo delle popolazioni residenti in prossimità dell'aeroporto.
- Predisporre una stima (valutazione monetaria) degli impatti ambientali prodotte dai diversi gestori, identificando quantitativamente gli indennizzi da effettuarsi a chi ha subito e subisce i danni. (riferimenti legislativi). Indennizzi volti a migliorare la vita e la salute: infissi, pannelli, isolamenti, sostituzione casa, interventi d'insonorizzazione per edifici ed impianti già esistenti etc.
*La mappatura acustica potrebbe comportare la necessità di adeguare il piano regolatore comunale. Potrebbe essere necessaria una modifica delle destinazioni d'uso dei terreni sottoposti all'inquinamento acustico con la conseguente revisione del valore di mercato di terreni e soprattutto di fabbricati.
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E' importante ricordare quanto il Presidente della Giunta Durnwalder ha dichiarato : “La mediazione dovrà svolgersi con la partecipazione più ampia possibile, dando a tutte le categorie interessate l'opportunità di far sentire la propria voce.” “ La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” “Un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”
---o---
Questa è la nostra voce.
Grazie per l'attenzione

Fonti e riferimenti:
LEGGE PROVINCIALE 20 novembre 1978, n. 66 (Provvedimenti contro l'inquinamento prodotto da rumore).
Legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull'inquinamento acustico) DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 novembre 1997 (Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore).
Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 (Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale).
DPR 18.11.1998, n. 459 Rumore ferroviario.
DECRETO 31 ottobre 1997 (Metodologia di misura del rumore aeroportuale).
D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496 (Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili).
Dm 20 maggio 1999 (sistemi di monitoraggio aeroporti) (Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico).
DIRETTIVA 2002/30/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 marzo 2002 (che istituisce norme e procedure per l'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità).
DECRETO LEGISLATIVO 17 gennaio 2005, n. 13 ( Attuazione della direttiva 2002/30/CE relativa all'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti comunitari ).
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 2004, n.142 (Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447).
DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99). Controllo del clima acustico.
Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Capo IV art.90.
ISDE, Inquinamento atmosferico e danni alla salute.
http://www.sestopotere.com/index.ihtml?step=2&rifcat=280&Rid=105911
Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Rassegna degli effetti derivanti dall'esposizione al rumore.
2006 ENEA. La politica ambientale tra scelta e non scelta .
Emissioni di bioessicatori e termovalorizzatori a confronto.
Provincia Autonoma di Bolzano
ENAC.
ENAV.
ABD.
AERO CLUB BOLZANO-ALTO ADIGE.
http://www.aeroclub.bz/indexit.htm
A22.
AMMODERNAMENTO ASSE FERROVIARIO DEL BRENNERO.
http://www.verdideltrentino.org/FORRER_infrastr_citta%20asta%20Adige.pdf




mercoledì, 23 maggio 2007

Alto Adige 23 MAGGIO 2007
Salorno. Gli amministratori comunali dell’area Margherita-Ulivo hanno parlato di Partito Democratico
«Aeroporto e fanghi, unire le forze» Tutti d’accordo: sui grandi problemi serve un coordinamento

 SALORNO. Gli amministratori comunali della Bassa Atesina - di area Margherita ed Ulivo - si sono incontrati l’altra sera nella sala civica di Salorno per fare il punto sul costituendo Partito Democratico e per verificare le strategie di avvicinamento in vista delle elezioni provinciali del 2008. È stata anche l’occasione per parlare di alcune problematiche extracomunali come l’ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo, la terza corsia dell’Autobrennero ed anche l’ubicazione dell’impianto per la lavorazione dei fanghi. C’è bisogno di un coordinamento fra amministratori.
 Proprio in merito a queste problematiche, è stata unanime la convinzione che di questi argomenti dovrebbe farsi carico un coordinamento fra amministratori in modo tale da sostenere - con maggiore efficacia - una posizione comune evitando, di conseguenza, prese di posizione singole che hanno poco effetto sia di coinvolgimento degli abitanti che di pressione politica.
 All’incontro non ha potuto partecipare l’onorevole Gianclaudo Bressa; c’erano invece Roberto Bizzo (coordinatore provinciale della Margherita), Christian Tommasini (segretario altoatesino dei Democratici di Sinistra) e l’assessora provinciale Luisa Gnecchi. Presenti vari amministratori comunali di area Ulivo-Margherita oltre ad esponenti della società civile. La costituzione del Partito Democratico - è stato sottolineato - è un passaggio quasi obbligato in vista delle provinciali del prossimo anno e quindi il processo di formazione deve essere seguito con interesse e partecipazione. Nel corso dell’incontro, a fianco dell’entusiasmo e dell’interesse, non sono mancate anche le perplessità in merito al nuovo soggetto politico e quindi vengono ritenuti importanti proprio i colloqui preparatori che saranno ovviamente intensificati prima di arrivare alla costituzione ufficiale. Saranno le segreterie provinciali di Margherita ed Ulivo a fissare le prossime scadenze anche nelle zone periferiche. (e.d.)
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categoria:conca atesina, aereoporto san giacomo, antiinquinamento
venerdì, 18 maggio 2007
Alto Adige 18-5-07
PUC PUT

 «Cosa si cela dietro le sigle Puc e Put per il futuro di Bolzano?», questo il tema dell’incontro organizzato dall’Associazione artigiani (Apa), al quale hanno partecipato ieri gli assessori Silvano Bassetti (urbanistica) e Klaus Ladinser (viabilità). La discussione, a livello politico, è aperta su entrambi e si calcola che il Puc non sarà pronto prima della fine del 2008 (l’elaborazione è iniziata nel 2006) e già così sarebbe un buon risultato, visto che a Bolzano, in passato, ci sono voluti in media 10 anni per elaborare il Piano che ne dura poi altrettanti.
... Viabilità. E per quanto riguardo questo aspetto strettamente collegato ovviamente allo sviluppo della città, cosa dobbiamo aspettarci?  Ladinser non ha dubbi: l’asse principale di scorrimento del traffico resta l’arginale. Potenziata però rispetto all’attuale, in quanto nel Put si prevede di realizzare due nuove corsie da ponte Roma al casello di Bolzano sud, una sorta di direttissima. Altra idea «forte»: il tunnel sotto Monte Tondo, da imboccare all’altezza di Castel Roncolo per sbucare a Rencio e quindi entrare nella rotonda di Cardano. Dove si potrebbe trovare il raccordo con la prosecuzione della galleria che arriva da San Giacomo.
 Tram e metro. Il pubblico in sala ieri ha chiesto che chance hanno i due mezzi di trasporto. Ladinser ha spento subito gli entusiasmi, nel senso che - seppur per ragioni diverse - secondo l’assessore non sono soluzioni praticabili in città. Ma il tram, per Ladinser, potrebbe essere una valida alternativa all’auto e al bus per i pendolari (almeno una parte) dell’Oltradige: circa 20 al giorno. La linea potrebbe poi proseguire fino all’ospedale. Non il tram ma il treno potrebbe essere la risposta ai pendolari della Bassa Atesina: altri 20 mila. Il Comune vorrebbe realizzare tre stazioncine nuove: a Casanova, tra cimitero e aeroporto, in via Claudia Augusta. Bisogna però trovare l’accordo con le Fs. Cosa non facile.
ANTONELLA MATTIOLI
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categoria:metropolitana, conca atesina, comune di bolzano
giovedì, 17 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-17

Sviluppo compatibile

UNANUOVA FRONTIERA

di UGO MORELLI Primi in sviluppo appropriato e sostenibile. Ecco un messaggio che varrebbe la pena riuscire a dare a chi guarda alle nostre realtà locali per qualità della vita, benessere e ambiente. A chi per quelle stesse ragioni ci viene e, addirittura, vuole appartenerci. Un'opportunità — simbolica ed economica insieme — che i sistemi locali hanno a portata di mano: si tratta di vedere se riusciranno a sfruttarla a proprio vantaggio.
C'è l'occasione di divenire e proporsi come un laboratorio per un benessere sostenibile, arrivando prima degli altri laddove presto tutti, ma qualcuno già fin da ora, cercheranno di arrivare. Le condizioni di partenza, nonostante scelte non sempre coerenti, permangono favorevoli, se non altro per la lunga durata dell'immaginario che riguarda le nostre realtà. Siccome spesso accade che vi sia una certa soddisfazione a sostenere di essere i primi in qualcosa, conviene sfruttare questa prerogativa, in particolare per l'ambiente e una nuova forma di sviluppo.
Certo, per provarci e riuscirci, non basta un'operazione di facciata. È necessario fare sul serio e adottare una serie di politiche — dall'urbanistica, all'ambiente, alla tutela della natura e della qualità dell'aria — che permettano di proporre una coerenza tra dichiarazioni e scelte concrete. L'effetto anticipatore sarebbe in questo caso garantito.
Il problema principale è la coerenza tra le decisioni economiche, quelle politiche e quelle comunicative. Mauna realtà regionale che cerchi di capire quale possa essere la propria collocazione nelmondo globalizzato ha oggi un'opportunità straordinaria che le deriva dal fatto che ambiente, natura e qualità della vita sono divenuti risorse privilegiate e pregiate come nessun altra, sia nella percezione generale che nelle possibilità di investimento e di politica economica. Per riuscire in uno scopo simile bisognerebbe naturalmente scegliere fra alternative e non voler proseguire in una prospettiva in cui si fa di tutto un po' fino a divenire generici. Si tratterrebbe di riorientare e riorganizzare il turismo verso il circuito natura benessere qualità della vita; di associare decisamente l'agricoltura ai prodotti distintivi tipici locali in modo da caratterizzare il territorio; di contenere le attività ad elevato impatto ambientale fino a superarle; di sviluppare in particolare le attività immateriali e simboliche in modo da far crescere e valorizzare l'economia della conoscenza e le sue inedite e innumerevoli opportunità.
Una selezione oculata delle opportunità e una scelta politica coraggiosa potrebbero così proporre la realtà locale ad effettivo laboratorio del presente e del futuro, facendone una frontiera di un nuovo modello di sviluppo.

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sabato, 12 maggio 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-05-12


A22, le « nuove » priorità Grisenti: trasparenza

Ieri primo consiglio di amministrazione
BOLZANO — « Concessione, piano strategico, risorse del personale, aree di servizio. Per A22 i nodi prioritari sono questi » . Silvano Grisenti va al sodo, ma solo dopo aver ripetuto la parola « condivisione » otto volte in sei minuti. 
— « I nodi veri — dice Grisenti — sono la concessione, il piano strategico, il personale, perché il cda deve prendere consapevolezza delle notevoli professionalità di questa società. Quarto punto: le aree di servizio, che sono il biglietto da visita dei nostri territori » . Intanto la prossima settimana Grisenti e Gramm andranno in sopralluogo a Laives per risolvere l'annoso problema del casello autostradale, osteggiato da Durnwalder e richiesto dalla cittadinanza. Venerdì, in consiglio di amministrazione, Grisenti porterà il piano di contenimento e abbattimento del rumore, preannunciando che « esistono situazioni da sanare » . L'Autobrennero imporrà la raccolta differenziata sulle aree di servizio. All'ordine del giorno anche un'informativa sull'estensione del divieto di sorpasso per i tir da Ala a Modena. 
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venerdì, 11 maggio 2007

Alto Adige11 MAGGIO 2007
 Appiano. Al progetto hanno lavorato 17 gruppi. L’esposizione si tiene alla Lanserhaus dalle 17 alle 18.30
Adesso parlano i giovani. Con l’arte
Oggi in mostra le sculture che trattano dei problemi del paese

 APPIANO. Anche i bambini e i giovani si impegnano per il loro Comune e hanno parecchie idee su cosa si potrebbe ancora cambiare e su cosa, soprattutto, potrebbe essere migliorato. Nel progetto «Sculture - i diversi volti di Appiano» 17 gruppi si sono occupati in modo critico dei vari volti del Comune. Cosa mi piace del mio paese? Cosa ha di speciale? Perché mi ci trovo bene? Cosa manca? Ha qualche lato oscuro? Quali sono i suoi lati meno conosciuti? Quali sono i punti deboli da migliorare? I loro pensieri e le idee sono diventati sculture. E da oggi sono in mostra.
 Oggi il gruppo di lavoro «Giovani di Appiano» dalle 17 alle 18.30 nella «Lanserhaus» presenterà i 17 gruppi e tutte le sculture prodotte negli ultimi mesi. Il progetto ha avuto il patrocinio dell’ assessorato provinciale alla cultura tedesca e della Comunità comprensoriale Oltradige - Bassa Atesina. Le sculture saranno esposte durante ad Appiano per farle ammirare da tutta la popolazione. I due dirigenti del progetto appoggeranno dal prossimo ottobre fino a maggio 2008 i singoli lavori per far risaltare ancora di più le singole sculture. In questo periodo i singoli gruppi saranno invitati a presentare la tematica del loro progetto.
 Il gruppo di lavoro «Giovani di Appiano» opera a progetti e riunisce una serie di istituzioni e associazioni del Comune di Appiano. Il suo obiettivo è concepire e realizzare progetti di prevenzione. Attualmente ne fanno parte il Distretto sociale Oltradige, il Comune di Appiano, l’associazione Jugendtreff Jump, le scuole elementari e medie sia italiane che tedesche, le scuole per l’infanzia, la polizia municipale, l’Hgv, l’Unione Commercianti, la Consulta Comunale e il Centro diurno per minori Kalimera.
 Il progetto «culture» evidenzia - forse più di tanti altri - la voglia di partecipazione e di coinvolgimento di persone impegnate ma anche delle condizioni necessarie a renderne possibile l’impegno. Spiegano i responsabili: «Se vogliamo che i nostri figli diventino persone attive, impegnate e dotate di un pensiero politico, dobbiamo innanzi tutto creare le basi per tale sviluppo, permettendo loro di partecipare attivamente, fin da piccoli, alla vita della democrazia. Permettere il coinvolgimento e la partecipazione di bambini e ragazzi significa renderli partecipi dei processi decisionali ai quali sono indirettamente o direttamente interessati. Bambini e ragazzi devono avere il diritto di dire la loro, di partecipare ai processi di progettazione e di decisione sulla base del loro mondo, nella scuola e negli spazi a loro dedicati fino ad arrivare alla pianificazione di progetti in ambito cittadino, comunale e regionale».
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venerdì, 11 maggio 2007

Alto Adige11 MAGGIO 2007
di Marco Rizza
Settecento firme contro l’aeroporto
Riunione delle «civiche» della Bassa «La gente adesso sa e si fa sentire»

 CALDARO. Settecento firme in una sola mattina: è quanto hanno raccolto le liste civiche della Bassa Atesina nella giornata di mobilitazione a favore del referendum contro l’ampliamento dell’aeroporto. L’exploit è stato esaminato nel corso dell’ultima riunione del coordinamento delle liste. Ribadite anche le perplessità sull’impianto di combustione dei fanghi. Per quanto riguarda Caldaro, si chiede che l’ex polveriera venga interamente destinata a biotopo.
 Nella sala consiliare di Caldaro si sono riuniti gli esponenti delle liste civiche di Aldino, Ora, Bronzolo, Appiano, Egna, Termeno e Caldaro. Paesi, amministrazioni e territori diversi ma con molti problemi in comune. Uno di questi è senz’altro l’ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo. L’opposizione al progetto infatti accomuna tutte le liste ma, dicono i loro rappresentanti, «si tratta di un sentimento molto diffuso anche tra la popolazione». Un esempio sono le 700 firme a sostegno del referendum contro il progetto (e per la modifica della legge provinciale sulla democrazia diretta) raccolte in Bassa Atesina in una sola mattina. «La popolazione è sensibile, interessata e anche ben informata», raccontano gli esponenti delle civiche, che giudicano «positivo» il traguardo delle 700 firme («ma l’impegno - dicono - proseguirà»). Qualche ostacolo invece nel processo di mediazione: «È difficile che gli avversari del progetto riescano a fare sentire la propria voce».
 È stato inoltre analizzato il proposito dell’amministrazione provinciale - in concerto con il comune di Caldaro - di voler destinare parte dell’ex zona militare - la polveriera a sud del lago - a verde agricolo in cambio di altrettante zone agricole locate oggi nell’esistente biotopo. Le civiche auspicano che l’eventuale zona acquisita sia destinata interamente a biotopo in forma di prato selvaggio, «trattandosi dell’unico prato residuo nel distretto». Dovrebbe essere destinata a verde agricolo «solo l’area necessaria a compensare l’abbandono volontario dei fondi agricoli nel biotopo esistente».
 Si è discusso anche dell’impianto termovalorizzatore con incenerimento dei fanghi che dovrebbe essere realizzato in Bassa Atesina. Le liste civiche esprimono in merito molto scetticismo soprattutto sul procedimento tecnico-amministrativo intrapreso fino ad oggi.
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giovedì, 10 maggio 2007

Alto Adige 10 MAGGIO 2007
Ora. Numerosi abitanti hanno partecipato alla pubblica assemblea organizzata dalla giunta
 comunale
 
 «Variante, il tunnel quasi completato»


 ORA. Oltre una sessantina di abitanti hanno partecipato l’altra sera all’assemblea indetta dalla giunta comunale. È un appuntamento annuale nell’intenzione del sindaco e della giunta di portare a più incontri le informazioni sulle problematiche che investono l’intera comunità. Nella sua relazione il sindaco Roland Pichler ha fatto una sorta di riassunto dei principali avvenimenti ed opere che hanno interessato la borgata ad iniziare dal grosso problema della fornitura idrica che prevede il collegamento di importanti zone tra cui via Stazione fino alla fossa Giessen oltre al potenziamento delle sorgenti in zona Trodena. Altro punto che coinvolge i residenti è quello del traffico: «La nostra posizione geografica ci penalizza non poco visto che ci troviamo alla confluenza di importanti arterie di comunicazione. La costruzione del tunnel sotto Castelfeder - ha detto il sindaco - risolverà almeno in parte il problema traffico: i lavori sono a buon punto. Posso rassicurare i residenti che è praticamente finita la stagione dei botti in galleria per cui si tornerà alla normalità».
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giovedì, 10 maggio 2007
Alto Adsige 10 MAGGIO 2007
La viabilità impostata assieme agli abitanti
Appello lanciato dal sindaco: «Dateci una mano per migliorare la situazione»
Le domande riguardano anche l’utilizzo del trasporto pubblico


 APPIANO. È imminente - si parla di giugno - la conclusione dei lavori di ristrutturazione dell’incrocio Stazione e vanno prese decisioni - importanti - sul futuro della viabilità. Ecco che l’amministrazione comunale ha predisposto un sondaggio su vasta scala che riguarda la progettazione del traffico ed il marketing locale. I risultati di questa verifica, fra i residenti, verranno pubblicati ed insieme alla popolazione ed alle istituzioni economiche si cercherà di sviluppare dei provvedimenti adeguati.
 L’indagine viene svolta dal professor Hermann Knoflacher (Direzione dell’Istituto per la Progettazione e la Tecnica del Traffico dell’Università Tecnica di Vienna). Nella lettera a firma del sindaco, Franz Lintner, arrivata a tutte le famiglie assieme al questionario da compilare, si evidenzia che «Un concetto del traffico non viene soltanto elaborato dai progettisti e dall’Amministrazione comunale ma deve essere condiviso dai concittadini a delle forze economiche. Presupposto fondamentale è quindi il loro coinvolgimento».
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mercoledì, 09 maggio 2007

Alto Adige 09 MAGGIO 2007
«L’impianto dei fanghi porterà più traffico»
Sono preoccupati gli abitanti: temono anche un peggioramento della vivibilità
Da Redagno, S. Lugano e Fontanefredde si alza un coro di no

 ALDINO. Mobilitazione degli abitanti contro l’eventuale ubicazione, a Redagno, della centrale a biomassa con annesso impianto per la lavorazione dei fanghi. Si tratta del progetto Ecorott che solleva tante perplessità anche ad Egna. I residenti - in 199 hanno sottoscritto una petizione - giudicano non idonea l’ubicazione e temono per la loro vivibilità e soprattutto un aumento dei mezzi pesanti.
 Il consiglio comunale di Aldino (8 favorevoli, sette contrari dopo la votazione segreta) ha destinato per la Ecorott un’area nei pressi di Redagno Nuova. Il terreno, di proprietà comunale, si trova a ridosso della zona produttiva vicina alla statale e poco distante dall’abitato di San Lugano. Non c’è stata, per il momento, alcuna variazione al Puc e quindi si tratterebbe di un auspicio per venire incontro alle esigenze di una azienda, la Ecorott, locale.
 Edi Unterhauser consigliere comunale Svp rappresentante di Redagno giudica «inopportuna la decisione del consiglio di Aldino» e spiega le ragioni: «L’ubicazione è del tutto inadatta considerando le caratteristiche della vallata. L’impianto a biomassa e per la lavorazione dei fanghi finirebbe fatalmente per aumentare il numero dei mezzi pesanti in transito su una statale già molto trafficata e non solo nel periodo turistico. In più bisogna considerare le inevitabili emissioni e soprattutto il deposito di materiale e ciò che verrà bruciato. Abbiamo chiesto spiegazioni al Comune sul perchè della scelta presa, è stato detto, per aiutare un’azienda locale».
 Michael Lantschner è il legale rappresentante della Seik che ha uno stabilimento proprio nella zona produttiva a ridosso di San Lugano: «Il rischio, per la nostra zona, è che persistendo le perplessità ad Egna la Provincia possa decidere di prendere atto del terreno a disposizione e quindi scegliere appunto l’area produttiva di San Lugano. Non credo, da quanto si sa, che la Provincia sia d’accordo su questa ubicazione ma il rischio c’è in presenza di un eventuale no di Egna. E sarebbe un guaio soprattutto per la vivibilità dei residenti ed anche degli ospiti considerando anche il preoccupante ed inevitabile aumento dei mezzi pesanti sulla statale 48».
 Annemarie Haas ribadisce la preoccupazione «per il futuro della vivibilità che sicuramente sarà compromessa da un impianto di queste dimensioni. La decisione del consiglio comunale di Aldino mi pare un’assurdità: i disagi li dovranno sopportare paesi che con Aldino nulla hanno a che fare».
 Hans Gallmetzer è il titolare dell’hotel ristorante Fontanefredde: «La centrale a biomassa e l’impianto per la lavorazione dei fanghi a ridosso di San Lugano? È una questione solo economica che passerà sulla testa dei residenti. Non c’è stata alcuna considerazione in merito ai disagi che si determineranno, compreso un pesante impatto anche di natura ambientale visto che la mega struttura si troverà praticamente a ridosso del parco naturale di Monte Corno. Penso anche al traffico: già ora è asfissiante. Certamente peggiorerà in considerazione dei mezzi pesanti che arriveranno a 1100 metri di quota da varie zone della provincia di Bolzano».
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mercoledì, 09 maggio 2007

Alto Adige 09 MAGGIO 2007

Ieri sera aperto al traffico il moderno sottopasso a Bronzolo. Stamattina chiude il passaggio a livello
Nuova viabilità con ostacoli
Una stradina inadeguata per i camion diretti alla Eso
  I timori dei bronzolotti «Più automezzi nel centro abitato»


 BRONZOLO. Ieri sera è stato aperto al traffico il nuovo sottopasso ferroviario mentre questa mattina alle 9 le Ferrovie chiuderanno il passaggio a livello fra Laives e Vadena. Cambia tutta la viabilità da e per Vadena anche se rimangono notevoli problemi da risolvere per quanto riguarda i riflessi che queste novità avranno da subito sul territorio. Non si tratta infatti dei soli pedoni e ciclisti che di fatto rimangono per ora (e per molti mesi a venire) senza un collegamento diretto fra Laives e Vadena.
 Come si è capito dalle parole degli amministratori locali, nulla di ufficiale è stato sottoscritto con i contadini di via Fabio Filzi e nemmeno con quelli di via Cervo per far eventualmente passare questi pedoni e ciclisti sulle loro strade private e quindi ci si affiderà pertanto alla buona disponibilità di ognuno, sperando che non nascano particolari attriti.
 Ma, come dicevamo, i cambiamenti introdotti da ieri nella viabilità della zona, hanno conseguenze non proprio positive anche su Bronzolo come sul nucleo di case che si trovano attorno al ponte di Vadena. Vediamo perché.
 Non essendoci più una strada fra Laives e Vadena, chi vorrà andare e venire dovrà per forza di cose passare attraverso il nuovo sottopasso ferroviario. Ebbene, il primo nodo è rappresentato dalla zona della Dogana di Bronzolo dove entra in funzione un circuito a senso unico: chi arriva da Vadena deve aggirare la Dogana rimanendo sulla strada arginale, mentre chi da Bronzolo va verso Vadena dovrà passare sotto e quindi raggiungere il ponte dalla rampa esistente. Questa stradina però rimane a doppio senso di marcia perché debbono poter transitare anche i camion diretti al magazzino Eso; un bel problema per tutti viste le dimensioni molto limitate delle strade in questione. Si era parlato della necessità di una nuova bretella dal ponte al sottopasso ferroviario, ma intanto l’idea è stata scartata.
 Quindi il paese di Bronzolo, dal centro del quale - come ha spiegato pure il sindaco Alessandro Bertinazzo - passeranno d’ora in avanti tutti i mezzi, leggeri o pesanti, che da sud andranno e verranno da Vadena, a meno che non li si dirotti sulla provinciale per Laimburg partendo dalla stazione ferroviaria di Ora, una eventualità improbabile. Per Bronzolo non è certo una bella prospettiva, tenuto conto che rimarrà così fino a quando non si completerà la bretella con la rotatoria, un intervento programmato solo con i lavori di realizzazione dell’ultimo lotto di variante alla statale 12 ovvero, non prima di diversi anni a venire.
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mercoledì, 09 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-09

Viabilità in via Einstein

Cavalcavia sull'A22 allargato a 4 corsie C'è l'ok del consiglio

BOLZANO — Novità in vista per la viabilità a Bolzano Sud. Il consiglio comunale ha approvato a largamaggioranza ( 35 sì, 3 no e 3 astenuti) il parere positivo alla variante d'ufficio presentata dalla Provincia che prevede l'allargamento del ponte sopra l'autostrada all'altezza di via Einstein.
Il progetto, già accolto dalla commissione urbanistica, prevede di potenziare il calvalcavia esistente ( oggi percorribile in un solo senso) portandolo da una a quattro corsie. In questo modo dovrebbe essere garantito un buon collegamento alla nuova zona produttiva racchiusa tra l'autostrada e l'argine sinstro dell'Isarco ( comprendente anche la collina Pasquali). Ma l'intervento, più in generale, costituisce secondo gli uffici del Comune « un elemento portante del sistema di viabilità elaborato per la nuova zona produttiva oltre via Einstein, e serve anche a collegare alla rete stradale il futuro inceneritore » . La variante, oltre all'allargamento del viadotto, comprende la creazione di una rotatoria e lo spostamento verso nord del previsto ponte pedo ciclabile sull'Isarco. Nella seduta di ieri sono state approvate altre due delibere presentate dall'assessore Silvano Bassetti: il piano d'attuazione della zona Hunglinger in viaMacello e la sostituzione di due membridella commissione edilizia ( Giuseppe Felis e Franco Barducci al posto di Guido Ferrari e Giorgio Fedele).
Laseduta era stata aperta daun dibattiro « ex articolo 31 » chiesto da Max Berloffa ( An) sul caso degli agnelli macellati abusivamente al campo Rom di Castel Firmiano per la festa di San Giorgio. Duri gli interventi della destra ( Maria Teresa Tomada ha parlato di « attrazione per la sanguinarietà » ) , che ha chiamato in causa il sindaco sulle mancate sanzioni. « Non capisco l'esasperazione dei toni — ha risposto il sindaco — . Le autorità preposte si sono attivate: se in base al referto dovremo dare sanzioni, lo faremo senz'altro » . Agnelli macellati illegalmente al campo Rom, si accende la discussione in aula

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martedì, 08 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO -
2007-05-08

Annuncio del presidente di A22. Oggi giunta regionale, l'Svp in trincea

Grisenti: il casello di Laives si deve fare

BOLZANO — La questione A22 è tutt'altro che conclusa. La direzione Svp torna all'attacco e chiede a Dellai di fare chiarezza sul patto segreto tra gli azionisti del sud ma, nel frattempo, in un forum su Tca, il presidente di A22, Silvano Grisenti rilancia su tutta la linea: « Sì al casello di Laives e alla terza corsia dinamica fino a Egna » . E come se non bastasse l'Anas ha dato il via libera alla realizzazione della Tirreno — Brennero e della Valdastico, inserita nel piano delle opere che Serenissima si impegna a completare in cambio della proroga della concessione della Brescia — Padova fino al 2026.
Una doccia gelida per la Svp che si è sempre opposta alla realizzazione della terza corsia ( anche dinamica) e del casello di Laives ma anche della bretella Parma — A22 e della PiRuBi, due arterie che secondo la Stella Alpina faranno aumentare i tir che viaggiano sull'autostrada del Brennero.
« Occorre chiarire pienamente gli sfondi dell'azione politica che ha condotto all'assegnazione a Silvano Grisenti della presidenza dell'Autobrennero e quali concessioni siano state fatte dai rappresentanti trentini agli azionisti dell'Italia del nord » si legge nella nota diffusa al termine della direzione della Stella Alpina. « Il governatore Dellai — fa sapere l'Obmann, Elmar Pichler Rolle — ci ha dato la sua parola d'onore che non vi sono stati accordi di sorta. Ora chiederemo che la questione della competenza, per quanto riguarda il trasporto su rotaia, sia chiarita in maniera definitiva e che l'Alto Adige possa essere compartecipe delle decisioni » .
La giunta regionale, in programma oggi, si annuncia infuocata. Alla vigilia dell'incontro il presidente di A22 Grisenti ricorda che « tra le condizioni per il rinnovo della concessione c'era la realizzazione del casello di Laives » . Un'opera a cui la Svp si è sempre opposta ma che, ora che l'era Willeit è finita, potrebbe vedere la luce. Marco Angelucci
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sabato, 05 maggio 2007

Alto Adige 05 MAGGIO 2007
BRONZOLO, ULTIMI LAVORI
Martedì 8 aprirà il sottopasso

 LAIVES. Martedì 8 maggio aprirà definitivamente al traffico il sottopasso ferroviario di Bronzolo. Il giorno successivo le Ferrovie chiuderanno invece il passaggio a livello di via Vadena, che diventerà di fatto una strada «cieca»: in questa maniera inizierà il nuovo sistema dei collegamenti.
 Da quel momento chiunque dovrà andare o venire da Vadena, dovrà per forza di cose passare per il sottopasso di Bronzolo e da lì, attraverso la bretella che fiancheggia il bacino del rio Aldino, arrivare fino in via Nazionale, alla periferia nord di Bronzolo.
 Con questa modifica viaria, rimangono intanto aperti due problemi: il primo riguarda i transiti da e per Vadena provenienti da sud e l’altro, il collegamento pedociclabile fra Laives e Vadena, che viene interrotto.
 Fino a quando non sarà completata la rete stradale prevista, chi va e viene da Vadena verso sud, inevitabilmente passerà attraverso il paese di Bronzolo. Per la pedociclabile invece, si attende la messa a disposizione di via Filzi a Laives, fino a quando sarà costruito un sottopasso in via Vadena come promesso recentemente dal presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder. (b.c.)
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martedì, 01 maggio 2007
Alto Adige 01 MAGGIO 2007
LA DELIBERA DELLA DISCORDIA



 Nella delibera approvata venerdì si legge che il consiglio comunale di Egna «esprime parere positivo sull’insediamento a Egna di un impianto di smaltimento fanghi da depurazione» ma pone una serie di condizioni (fanghi provenienti solo dall’Alto Adige occidentale, sistema di abbattimento dei fumi, recupero termico e uso dello stesso per usi industriali e civili, emissioni non superiori all’inceneritore di Bolzano, verifica da parte di un istituto specializzato esterno). Nelle premesse inoltre si esclude che la procedura di smaltimento fanghi «comporti alcun rischio». Tesi però che non hanno convinto parte dell’Ulivo e della Svp.
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martedì, 01 maggio 2007
Alto  Adige 1-05-07
I mezzi pubblici tra carenze e disservizi

 Sempre più massicciamente si vuole obbligare i cittadini di Bolzano, Laives e comuni limitrofi ad usare i mezzi pubblici anche con misure più che drastiche. E’ strano che nonostante questi sforzi non molto graditi, gli utenti siano calati. La spiegazione per tale calo è molto semplice: i servizi sono carenti e i disservizi molti; gli orari spesso non vengano osservati; si deve aspettare oltre mezz’ora prima che passi l’autobus, mentre per esempio per la linea N.2 Bolzano-Bronzolo è prevista una corsa ogni 12 minuti; la pulizia lascia a desiderare e quasi nessun controllo viene effettuato dopo le ore 21. Giovani e purtroppo anche meno giovani che fumano, si ubriacano ”dimenticando” di obliterare il biglietto e danno così fastidio agli utenti. Penso che siano proprio queste carenze che convincono molti cittadini a non usare i mezzi pubblici.
Luis Lunger SAN GIACOMO
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venerdì, 27 aprile 2007
CONCA ATESINA
Alto Adige 27 APRILE 2007
La massima espansione a nord nel 700 con la sconfitta del conte di Bauzanum da parte del duca Alachis
La Val d’Adige dei longobardi
La rocca di Castelfeder, baluardo contro baiuvari e franchi
Arrivarono attorno al 590, occupando Bassa Atesina e valli laterali

Talvolta sfugge come l’alto medioevo, il periodo che intercorre tra la caduta dell’impero romano d’occidente, avvenuta nel 476 e l’anno 1000, il periodo di mezzo pertanto caratterizzato dal progressivo sgretolamento dell’impero romano e dalle incursioni da parte dei popoli del nord, i cosiddetto barbari, abbia portato con sé, oltre a guerre e distruzione, anche un nuovo ordine delle cose, una prima compenetrazione tra i popoli romani e germanici, cristiani e ariani, e - rispetto alle opere dei grandi imperi dell’antichità - piccoli ma preziosi gioielli artistici. Indubbiamente, quando nel 568 il popolo guerriero dei Longobardi, 120.000 tra uomini armati, donne e bambini alla guida del loro re Alboino, lasciarono le terre in cui erano stanziati, la Pannonia ed il Norico - l’odierna Ungheria e Austria orientale - per scendere in Italia attraverso l’odierno Friuli ed occupare in primis Forum Iulii - poi Civitas Austriae, da cui poi Cividale - non pensavano che a distanza di tempo i posteri avrebbero trovato significati tanto nobili per quelle che per loro erano delle mere incursioni per conquistare, saccheggiare ed appropriarsi di nuove terre. Dei circa duecento anni di dominio longobardo in Nord Italia, dal loro arrivo nel 568 fino all’incoronazione a Pavia, loro futura capitale, di Carlo Magno a re dei Franchi con la corona ferrea longobarda - oggi conservata e visibile presso il museo del Duomo di Monza -ci racconta Paolo Diacono, più correttamente Paolo di Wanefrido nella sua “Histroria Longobardorum”, nato proprio a Cividale nel 720 da una nobile famiglia longobarda. A Cividale i Longobardi fondarono il loro primo Ducato, sovvertendo il vecchio ordine politico-amministrativo dei Romani, riducendo in vera e propria schiavitù gli abitanti, alla guida del quale, come Duca del Friuli, il re Alboino lasciò il nipote Gisulfo. Ma a Cividale i Longobardi lasciarono anche un genere di testimonianza più piacevole del loro passaggio, un vero gioiello di arte longobarda, il “tempietto” con le sue splendide figure decorative in stucco e l’ara di Ratchis, duca e futuro re longobardo. Da Cividale proseguirono per Aquileia per poi dirigersi alla conquista di varie città della Lombardia, tra cui anche Mediolanum, l’odierna Milano, Ticinum, oggi Pavia, che dopo tre anni di assedio divenne la capitale del nuovo regno, Verona e Tridentum, Trento. Anche Tridentum divenne, dopo la cacciata dei Franchi, sede di ducato longobardo, verosimilmente tra il 590 ed il 750 ca., ed i suoi confini politico-amministrativi dovevano essere addirittura più ampi rispetto a quelli del municipium di età romana: negli anni della massima estensione, cioè dopo la sconfitta del conte baiuvaro di Bauzanum da parte del crudele e violento duca longobardo Alachis - peraltro legati tra loro da un rapporto di parentela per via del matrimonio tra Autari e Teodolinda oltre che da una politica di alleanze - i confini si estendevano a nord verosimilmente fino al “castrum maiensis”, Maia, poi Merano, mentre il confine meridionale toccava probabilmente Volano in Val Lagarina, quello occidentale passava per Toblino e Vezzano nell’alta valle del Sarca e quello orientale passava per la catena del Lagorai, in Val di Fiemme, confine con il ducato di Feltre. A difesa della strada di accesso al ducato di Feltre ma anche, secondo alcune fonti ed iscrizioni, a difesa di Tridentum dalle incursioni baiuvare e franche provenienti da nord, i longobardi si insediarono a Castelvetere, un “castrum”, ovvero insediamento fortificato che racchiudeva in sé anche un abitato, che, in contrapposizione a Castel Enn, il castello nuovo, venne chiamato “vetus”, vecchio, da cui Castelvetere, Castelfeder in tedesco: la dolce collina di porfido dalla vegetazione sparuta che si erge nel bel mezzo della val d’Adige tra l’abitato di Egna e quello di Ora e che sul versante orientale riprende lentamente il declivio verso il paese di Montagna. La scelta del sito fu tutt’altro casuale; oltre alla posizione strategica rispetto alla difesa dei due ducati, Castelvetere era già stato abitato dai Romani, e prima ancora dai Reti - come testimoniano anni e anni di ricerche e di scavi - in quanto situato in quota, pertanto in posizione più sicura rispetto agli abitati del fondovalle, come la “mansio” romana Endidae, oggi Egna, una stazione di sosta che venne appunto abbandonata a favore di Castelvetere pare attorno al IV secolo per poi essere nuovamente abitata verso il X. Inoltre la posizione era strategica anche per due ulteriori motivi: perchè ai suoi piedi, vicino al limite meridionale, allora confluivano i due fiumi, il rio Schwarzenbach e l’Adige, che proprio fino a Castelvetere, e forse fino poco più a nord, a Bronzolo, era navigabile; ed in secondo luogo perché proprio ad est di Castelvetere sul declivio verso Montagna passava uno dei due rami della Via Claudia Augusta, quello che da Trento si dirigeva verso nord, attraversando appunto la stazione di Endidae (Enga), salendo e ridiscendendo poi la sella dietro a Castelvetere, passando per Pons Drusi (nella conca di Bolzano), per Sublavium (vicino a Chiusa), per poi attraversare la Pusteria per giungere fino ad Aguntum, l’odierna Lienz.
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venerdì, 27 aprile 2007

 27 APRILE 2007
Pineta: il comitato civico
«Ciclabile Tanti disagi per salvare alcuni masi»
 LAIVES. Il comitato civico Steinmannwald Pineta, a seguito anche di numerose segnalazioni da parte di concittadini, prende posizione in merito alle affermazioni della signora Margot Pircher sul nostro giornale relative alla scelta del tracciato che dovrà collegare la città di Laives alla ciclabile. Scrive il comitato: «Non era nostra intenzione rispondere a questa signora che non conosciamo. Sollecitati prendiamo posizione controvoglia in quanto, anche se non condivise, si possono ascoltare esternazioni che esprimono preoccupazione a novità che potrebbero coinvolgere la propria zona di residenza e magari la volontà di tutleare propri privilegi. In parte si può anche intuire la difesa di uno «status» di estrema tranquillità che potrebbe essere violato da quattro ciclisti e da qualche sporadico podista mattutino, ma altrettanto non si può fare su posizioni e affermazioni di estrema ipocrisia come quelle espresse dalla signora. Crediamo che migliaia di concittadini desiderosi di fare i classici due passi e che trovano la maggior parte delle strade interpoderali sbarrate da poderose cancellate facciano molta fatica a credere di aver trovato nella signora Pircher, rappresentante delle donne contadine, la propria paladina. Sono inverosimili le preoccupazioni della signora per i pericoli che incorrono ciclisti e pedoni che transitano in via Filzi: forse la Pircher non sa che l’alternativa prevede un tracciato allungato di ben sei chilometri, tortuoso e trafficato e quindi pericoloso. Le nostre affermazioni sono suffragate da prove documentate visivamente. Invitiamo i concittadini ad entrare nel sito www.comitato-pineta.it si potranno percorrere i due tragitti con gli occhi di una telecamera. Nel malaugurato caso in cui si fosse obbligati ad andare a Vadena per raggiungere la sospirata ciclabile si dovrebbe annotare un aggravio di spesa di un milione di euro, risorse che potrebbero essere impiegate in maniera più intelligente, magari mettendo a norma delle scuole che a norma non sono e che mettono a rischio la salute dei piccoli frequentatori, o magari mettendo un semaforo dove manca e dove ogni giorno centinaia di automobilisti rischiano l’incidente, problemi che i Signori che siedono a «Palazzo» conoscono molto bene. Dopo aver visto una grande opera bloccata da una pizzeria ora annotiamo un’altra stoppata da due «masi»: per non disturbare la loro quiete si butta alle ortiche un milione di euro che, come sbandierato al Tg3 dal vice sindaco, verranno magnanimamente stanziati da «mamma» Provincia. Siamo impotenti davanti a tutto questo ma nessuno ci può impedire di annotare i fatti».
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giovedì, 26 aprile 2007

Alto Adige 26 APRILE 2007
Egna. Domani seduta di consiglio
Fanghi: già 600 firme per avere chiarezza Un appello al sindaco
 EGNA. Oltre 600 residenti hanno firmato la petizione popolare per avere chiarezza in merito all’impianto per la lavorazione dei fanghi. Tre rappresentanti del comitato promotore - Marion Maier, Martina Girtler e Patrizia Coletti - si sono incontrate con il sindaco Alfred Vedovelli consegnando a lui e alla giunta la richiesta di sospendere la decisione in merito all’impianto «fino a quando il Comune, in collaborazione con rappresentanti del comitato civico, non abbia definito assieme come procedere in merito a questo progetto». Il comitato ha chiesto un tavolo di confronto. Vedovelli ha confermato la decisione di trattare l’argomento in consiglio domani alle 18 il punto inerente l’impianto respingendo la proposta di sei consiglieri di rinviare la seduta. Il comitato civico invita tutta la popolazione ad essere presente in sala di consiglio «per dimostrare l’interesse dei residenti per l’argomento: davanti ad un folto pubblico i consiglieri dovranno esprimersi e motivare la loro decisione».
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giovedì, 26 aprile 2007
Alto Adige 26-4-07

La sveglia a Ora
arriva con gli esplosivi



 Che bello! A Ora non serve più puntare la sveglia per il mattino, perché già alle 5,30 si viene svegliati di soprassalto con un fortissimo boato, simile a un terremoto, che fa tremare i vetri di casa. Questo a causa delle deflagrazioni per la costruzione del tunnel di Castelfeder. Pur essendo contraria, non metto comunque in dubbio che questo tunnel possa essere necessario, ma mi domando perché queste esplosioni non possano essere effettuate solo durante il giorno... E pensare che anni fa, alle prime luci dell’alba si veniva svegliati da un semplice chicchiricchì!
Romana Chistè ORA
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mercoledì, 25 aprile 2007


Alto Adige 25 APRILE 2007
Cai Bronzolo. Dal 3 al 20 maggio ritorna il corso
Speleologia da scoprire
 BRONZOLO. Il gruppo grotte della Sezione di Bronzolo del Cai Alto Adige organizza il 16esimo corso di introduzione alla speleologia sotto l’egida della Scuola Nazionale di Speleologia. Il corso avrà inizio il 3 maggio e terminerà domenica 20 maggio. Il programma prevede la presentazione del corso e del corpo docente giovedì 3 con ritrovo alle ore 20.30. Sabato 5 maggio lezione pratica in palestra di roccia che riguarderà la regolazione degli imbrachi e le prime nozioni di progressione su corda. La domenica invece uscita in grotta orizzontale al Bus della Spia a Sporminore. Nella serata di martedì 8 maggio verrà tracciata la storia della speleologia e la sua evoluzione. Giovedì 10 verranno trattati i temi della geologia e del carsismo. Sabato 12 trasferta alla palestra esterna di Zambiana Vecchia. Le domande d’iscrizione dovranno pervenire, debitamente compilate e sottoscritte, al Gruppo Grotte Cai Bronzolo, ogni giovedì dalle 21 alle 22, presso la sede di Bronzolo in via Aldino. Le iscrizioni saranno accettate fino ad un numero massimo di dieci allievi. Per eventuali informazioni è possibile telefonare al 3384636452 oppure al 3484426026. (b.c.)
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mercoledì, 25 aprile 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-04-25

Linea del Brennero

Ferrovie, barriere contro i decibel per 2.300 persone

BOLZANO — Lavori in vista lungo l'asse ferroviaria delBrennero. In progetto otto chilometri di nuove barriere antirumore lungo la ferrovia, che permetteranno un ulteriore passo in avanti nel progetto di mitigazione del rumore per le popolazioni residenti.
In base all'accordo siglato a fine settembre 2003 fra la Provincia e Rete Ferroviaria Italiana ( Rfi), prossimamente saranno realizzate barriere antirumore a Cortina all'Adige ( lunghezza 1.130 metri), Laives Sud ( lunghezza 420 metri), Laives Centro ( ovest lunghezza 1.550 metri mentre ad est la lunghezza della barriera sarà di 820 metri), Laives Nord ( lunghezza 640 metri), Chiusa Ovest ( lunghezza totale 380 metri più 230 metri), Bressanone ( lunghezza 180 metri); Fortezza ( lunghezza 300 metri), Vipiteno / Prati ( ovest lunghezza 250 metri mentre ad est, 350 metri).
L'intervento più rilevante avverrà nei pressi del confine austriaco, con la barriera del Brennero / Valmigna, che a sudmisurerà 1.700 metri mentre in direzione nord, la lunghezza sarà di 118 metri: « Le località che necessitano con urgenza interventi di mitigazione del rumore — ha spiegatoGeorg Pichler, direttore reggente dell'ufficio aria e rumore dell'agenzia provinciale per l'ambiente — sono state scelte dalla Provincia in base ad un indice di priorità che fa riferimento al numero delle case, al numero degli abitanti, al livello sonoro calcolato, al limite di rumore previsto per legge e alla lunghezza necessaria della barriera e quindi anche i costi dell'intervento, ovvero al rapporto costo/ benefici » . La posa di barriere antirumore lungo la linea ferroviaria del Brennero — ha spiegato l'assessore Michl Laimer — intende offrire una protezione adeguata alla popolazione che vive in abitazioni dislocate a ridosso dei binari nelle zone interessate dagli interventi, in tutto circa 2.260 persone » . L'inizio dei lavori avranno inizio alla fine di settembre. Costo dell'operazione 12 milioni, di cui 10 a carico delle Ferrovie Italiane mentre i restanti due della Provincia. T. L.


Normativa
La normativa statale stabilisce i limiti che può raggiungere l’inquinamento acustico derivante dal traffico ferroviario. Nelle adiacenze di edifici abitati, in presenza di transiti di velocità non superiore a 200 km/h entro una fascia di 100 metri a destra e 100 metri a sinistra dalla mezzeria dei binari esterni deve essere rispettato il limite di 70 decibel di giorno e di 60 di notte. Per ospedali e scuole valgono valori inferiori, 50 decibel di giorno e 40 di notte.
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domenica, 22 aprile 2007

Alto Adige 22 APRILE 2007
Nota dei Democratici di Sinistra della Bassa Atesina sul progetto di ampliamento
«Aeroporto, bene le firme»
l segretario Tezzele: è giusto coinvolgere gli abitanti

 LAIVES. I Democratici di Sinistra/Ulivo della Bassa Atesina sostengono la raccolta delle firme per il referendum sull’areoporto. La direzione di sezione ritiene che sia giusto ed importante che il popolo possa esprimersi liberamente. In una nota a firma di Alexander Tezzele, segretario della sezione Ds della Bassa Atesina, si legge che «I Democratici di Sinistra della Bassa Atesina continueranno a dare il loro contributo ai lavori della mediazione con l’obiettivo di diminuire l’impatto dell’attuale struttura, con particolare attenzione all’inquinamento acustico a San Giacomo e nelle zone vicine. Visti gli scenari globali del cambiamento climatico e delle prevedibili scelte internazionali ed europei sulla tassazione dei voli aerei, i rappresentanti dei Ds esprimono una forte perplessità sull’opportunità di puntare sull’aereo anziché dare priorità a mezzi più sostenibili come ad esempio un sistema ferroviario moderno». Si tratta di un intervento che viene a sostegno della presa di posizione da parte del movimento «Bassa Atesina Vivibile» secondo cui «Se l’aeroporto di San Giacomo raggiungesse le dimensioni previste dal masterplan, «cioè 346 mila passeggeri all’anno», l’inquinamento prodotto dagli aerei equivarrebbe a quello di 322 mila tir in più sull’autostrada. Ossia 1000 in più al giorno. Un solo aereo da 120 passeggeri consuma quanto 209 pullman».
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domenica, 22 aprile 2007

 Alto Adige22 APRILE 2007

Si sta finalmente risolvendo il problema sulla tratta fra Laives e Bronzolo. Lavori entro la fine di quest’anno
Un appalto a livello europeo promosso dalle Ferrovie
 LAIVES/VADENA. La direzione nazionale dell’apposito settore delle Ferrovie ha provveduto proprio di recente - nel rispetto di quanto prevede la legge - a pubblicare su alcuni quotidiani a tiratura nazionale l’avviso della gara di appalto (prevede una spesa superiore ai 9 milioni di euro) relativa al progetto per la realizzazione delle barriere antirumore lungo i binari all’altezza dell’abitato di Laives e quindi anche fra Vadena e Bronzolo. Trascorsi i termini di legge, si procederà alla verifica delle offerte pervenute. Poi l’assegnazione dei lavori che potrebbero iniziare entro la fine di quest’anno.
 Un altro passo in avanti era stato compiuto di recente dal sindaco di Vadena Alessandro Beati che aveva ottenuto il benestare da tre proprietari per l’uso di cantiere sui loro terreni.
 Si è dunque sbloccata la complicata situazione venutasi a creare in merito al progetto che prevede l’installazione di barriere antirumore lungo la linea del Brennero. Una serie di ricorsi, a seguito della gara di appalto indetta dalle Ferrovie, aveva bloccato a lungo il progetto. L’accordo è stato trovato da tempo fra Provincia e Fs. Secondo il progetto sul territorio comunale di Laives sono previste barriere per complessivi 3.050 metri (centro ovest 1.600 metri, nord est 650 metri e sud 800 metri) ed avranno tutte un’altezza di tre metri dai binari. Fra Vadena e Bronzolo le barriere antirumore saranno per complessivi 1.050 metri. Gli altri interventi, sulla base dell’accordo raggiunto fra Provincia e Ferrovie, sono previsti in Bassa Atesina ed in particolare all’altezza dell’abitato di Cortina all’Adige dove le barriere antirumore avranno una lunghezza di 1.100 metri. Le ultime rilevazioni del Laboratorio provinciale aria e rumore si riferiscono al territorio comunale di Vadena. I dati hanno confermato che di notte il rumore supera i limiti consentiti per legge e le cause sono imputabili al traffico sull’Autostrada ed al passaggio dei treni che sono una sorta di incubo anche a Cortina all’Adige dove vi sono molte case proprio a ridosso dei binari. Ora, come detto, la situazione sembra essersi sbloccata. Il benestare dei proprietari in zona Cervo alla concessione in uso dei loro terreni in modo da poter allestire i cantieri è un ulteriore, importante passo in avanti. Passi in avanti, sempre a Vadena, anche per le barriere antirumore ai lati dell’Autobrennero: il presidente A22 Ferdinand Willeit ha sollecitato la progettazione con il cantiere operativo che dovrebbe essere approntato entro la fine di quest’anno. (e.d.)
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sabato, 21 aprile 2007
Alto Adige 21-4-07

Bolzano, camera a gas e futura pattumiera

 Tutti felici e contenti gli azionisti dell’Autobrennero per i ricchi dividendi che procura loro l’A22 grazie anche all’aumento di traffico (il 26%, camion compresi). Non si spende una parola sul grave inquinamento e gasamento che la A22 scarica nei polmoni 24 ore su 24 di noi abitanti di Bolzano e Bassa Atesina e dei tanti veleni su tutte le colture che dobbiamo mangiare. Una vera gallina dalle uova d’oro l’A22, la quale avrebbe già incassato i miliardi per essere messa in galleria nel tratto Bolzano - Bassa Atesina, che era la prima cosa da farsi per il semplice fatto che tutto il settore medico sanitario da tempo avverte che i tumori causa i gas velenosi prodotti dall’A22 stanno ammalando anche i bambini di Bolzano e periferia ma, come si sa, sembra che i soldi vengano prima della salute della gente. Politici e azionisti sono completamente latitanti agli avvertimenti sul grave disastro che produce e ha già prodotto l’A22 a cielo aperto su noi abitanti di una città e periferie poste in una buca, e auspicabile sarebbe che oltre all’allarme medico scendesse in campo anche la magistratura perché l’ A22 è un attentato alla salute pubblica che non si può tacere. E la stessa verrà affiancata da altre iniziative inquinanti, vedi aeroporto e megainceneritore, così avremo in regalo, dal presidente di tutti (solo a parole), a Bolzano, altri 180 camion al giorno, sempre sulla A22, per il trasporto immondizie di tutte le valli.
 Credo proprio che mettendo tutto assieme, si possa parlare di Bolzano e periferia come camera a gas e pattumiera al servizio dell’intero Südtirol - Alto Adige. Noi cittadini dobbiamo pretendere dalle autorità locali e nazionali la salvaguardia della nostra salute e quella soprattutto dei nostri figli.
Salvatore Riccadonna BOLZANO
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venerdì, 20 aprile 2007

Alto Adige 20 APRILE 2007
CALDARO
Parco-avventura: c’è l’ok

 CALDARO. Via libera del Comune alla realizzazione nella zona di Castelvecchio di un parco-avventura di 7-8 mila metri quadrati nel bosco con corde, passerelle e salti. La bozza di progetto - come si ricorderà - era stata presentata da due guide alpine (Luis Strobl di Dobbiaco e Paul Sapelza) e aveva ottenuto ampi consensi. Erano stati poi visitati i due siti indicati come possibili per ospitare le varie strutture previste traendo la conclusione che la soluzione ideale, almeno per il Comune, sarebbe quella di realizzare il parco avventura nel bosco a est dei campi sportivi e non quindi a ovest come sembrava in un primo momento. Si tratta di un’ubicazione giudicata migliore in quanto la zona è meno ripida. La giunta comunale ha approvato l’ubicazione con una serie di direttive: cassa e deposito devono essere realizzati nelle vicinanze della strada; la prima riga degli alberi, verso il frutteto e verso la strada, non possono essere toccati per motivi estetici; la zona del sentiero con la panchina di riposo non puó essere toccata e deve rimanere aperta per il pubblico; nella zona della via Ziegelstadel deve rimanere una distanza per la scarpata di due metri.
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giovedì, 19 aprile 2007
BRONZOLO
Cave di porfido: percorso culturale utile

Alto Adige 18-4-07

BRONZOLO. Piace anche all’Associazione turistica locale l’idea di realizzare prima o poi un percorso attraverso le vecchie cave di porfido che da tanti anni sono abbandonate della zona. Di questa ipotesi si parla oramai da anni, dopo che era stata lanciata la proposta di recuperare la storia che ha caratterizzato - fra la fine del 1800 e gli anni 60 - le cave di porfido a Bronzolo. Di queste testimonianze rimangono ancora molte tracce che varrebbe la pena preservare. Il percorso didattico e storico invece, sarebbe una opportunità in più da non sottovalutare anche a livello turistico, come dimostra il successo di altre rievocazioni analoghe, vedi la navigazione delle zattere sull’Adige.
 Della questione, in particolare dovrebbe occuparsi l’amministrazione comunale di Bronzolo, sul cui territorio si trovano la maggior parte di queste vecchie cave abbandonate e infatti, qualche anno fa, l’assessore alla cultura Stefano Consolati, aveva provato a lanciare la proposta. Uno dei problemi è rappresentato dal fatto che le cave, seppur chiuse e abbandonate, sono comunque proprietà private di qualcuno e quindi, per poterle inserire in un circuito pubblico servono opportune convenzioni. Anche i vecchi sentieri per raggiungerle, sono a loro volta su proprietà private. (b.c.)
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domenica, 01 aprile 2007
Gentili visitatori, sono http://www.espressomadeinitaly.com/anterivo.htm
e vorrei raccontarvi una storia molto carina e speciale  nel paese di Anterivo in  Alto Adige.

Forse molti di voi non sanno che esiste un’antica storia di caffè che non è un caffè chiamato "caffè Anterivo" ricavato da una specie molto rara di Lupino che viene trattata come se fosse un "caffè" in tutte le sue fasi.
È un caso unico in Italia e nel suo genere, tanto antica quanto curiosa.

cliccate su  Caffè Anterivo
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domenica, 01 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-04-01

Sacra rappresentazione

Laives, in scena le « Antiche laudi trentine »

BOLZANO — Lauda e Sacra Rappresentazione sono un'espressione culturale, oltre che religiosa, fondamentale dei tempi « forti » della liturgia cristiana ( non solo cattolica), nate entrambe nel Medioevo in Umbria e in Toscana, ma diffuse poi in tutta Europa. In Tirolo grande era la passione per l'aspetto anche « comico grottesco » , tanto che in un libro scritto curato anche da Johannes Drumbl « Il teatro nel Medioevo » si ricorda che il successo di pubblico maggiore era per il Dragone. In epoca controriformistica a Bolzano il « Grosser Umgang » raccolse nella Settimana Santa 40mila fedeli, con lamentele dei parroci: « Se tutti vanno allo spettacolo, chi viene più in chiesa? » . Ultimamente, contro le tendenze dominanti altrove, il « Passionspiel » è in crisi in Alto Adige. Meritevole quindi l'iniziativa di Roby De Tomas che oggi propone a Laives con la locale Filodrammatica la « Sacra Rappresentazione in Trentino Arcaico » , con partenza del corteo in costume alle 21 dal centro scolastico. Alle 21.30 raduno nel parcheggio sotto la chiesa, mentre alle 21.45 ci sarà l'inizio dello spettacolo nella chiesa parrocchiale di Laives. Eugen Galasso

 

Nota del

23 APRILE: SAN GIORGIO

San Giorgio nacque in Palestina e morì decapitato nel 287. La sua festa presso molte popolazioni del mondo rurale mediterraneo, rappresenta la rinascita della natura e l’arrivo della Primavera, il Santo ha ereditato le funzioni di una più antica divinità pagana connessa con i culti solari: San Giorgio che sconfigge il Drago è diventato il dio solare che sconfigge le tenebre. La sua storia è codificata nel XIII secolo da Jacopo da Voragine nella “Leggenda Aurea” ma se ne conoscono poi innumerevoli varianti. E’ considerato protettore, con San Sebastiano e San Maurizio, dei cavalieri e dei soldati, viene invocato contro i serpenti velenosi, la peste, la lebbra e la sifilide e, nei paesi slavi, contro le streghe. Nel Medioevo e nel Rinascimento frequenti erano le lotte tra cavaliere e drago drammatizzate in sacre rappresentazioni. A Bolzano il cavaliere era rappresentato da un nobile cittadino, con cavallo bianco e le insegne dell'Ordine Teutonico. Il drago era una bestia in cartapesta e stoffa. All'altezza della testa questo drago aveva una specie di bolla, di solito una vescica di maiale, riempita di sangue. Al culmine dell'azione il cavaliere colpiva il drago alla testa, la vescica si rompeva e tutto il sangue usciva con urla di giubilo e di spavento da parte degli spettatori. Si trattava del "Großer Bozner Umgang" la grande processione di San Giorgio e Santa Margaretha.
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sabato, 31 marzo 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-03-31

L'ESPOSIZIONE

Quando le barche arrivavano al porto di Bronzolo


ZATTIERI Manovre sul fiume Adige
Specie in tempi di magra e di poche precipitazioni, sembra quasi incredibile che la navigazione su questo primaverile fiumiciattolo chiamato Adige, oggi cosparso di banchi di ghiaia e grandi sassi.
abbia potuto avere un'importanza considerevole per i commerci tra il Mediterraneo e il Nord Europa.
Eppure fu così per secoli e una mostra che si apre oggi alle 11.30 a Castel Tirolo getta una vivida luce su questo capitolo un po' dimenticato della nostra storia.
Già prima di entrare nel locale dell'esposizione. il visitatore si trova di fronte alcuni reperti di raro interesse: la più antica imbarcazionemai trovata nella nostra Provincia — una piroga monossile scoperta da sommozzatori nel lago di Monticolo und decina d'anni fa — e l'ultimo traghetto che ha fatto servizio sull'Adige tra Resia e Adriatico sino al 1991 a Cornaiano, quando è affondato durante una piena. Accanto si snoda sul prato un treno di zattelli, diretto chissà dove e, più in là, un carico di botti e casse pronte per l'imbarco, sembra di essere in un piccolo approdo fluviale...
Ma prima di poter navigare, bisogna poter disporre del legname per costruire un natante.
E il racconto inizia con le tecniche dell'esbosco, col lavoro dei boscaioli e menadàs ( il termine bellunese significa fluitatori), con le marche da casa da apporre sulle borre, misteriose come rune antichissime, si ritrovano ancor oggi nei rivestimenti lignei di vecchie osterie frequentate dagli zattieri. Si passa alla costruzione delle zattere, alla tecnica di conduzione di questi assemblaggi di tronchi che spesso raggiungevano dimensioni notevoli. Le zattere sull'Adige si distinguevano in zattere « pulite » , destinate solamente all'esportazione del legname, e zattere « con sovraccarico » che trasportavano anche mercanzie. In salita le merci arrivavano su burchi tirati da cavalli o buoi. Molti sono stati i tentativi fatti per migliorare la navigabilità dell'Adige, sia con un canale da Bolzano sino a Bronzolo per ovviare al carattere torrentizio dell'Isarco come anche per congiungere Sill ad Isarco con un canale navigabile attraverso il Brennero. Era prevista una regolazione dell'Isarco inmodo da renderlo navigabile sino a Bronzolo. Un progetto che risale al XVIII secolo e che viene puntualmente situato nel quadro delle possibilità tecniche dell'epoca in cui si verificò uno sviluppo esplosivo dei canali, con la costruzione di tunnel navigabili e viadotti per superare colline e vallate. Al visitatore si schiude l'universo fascinoso della « canal age » e delle sue ( ahimé tardive) ricadute tirolesi. I progetti dell'ingegnere idraulico F. J. Maire prevedevano fra l'altro di rendere navigabile l'Adige sino a Glorenza e congiungerlo poi con l'Adda tramite un canale da scavare sotto il giogo di SantaMaria ( Umbrailpass), di collegare Drava e Rienza. Ai progetti resi caduchi dalle prime ferrovie, segue una carrellata sui porti atesini: Dal più settentrionale, Terlano, usato principalmente per la navigazione in discesa, ma presto dismesso per via della scarsezza di legname da zattera, alle grandi segherie di Cardano, ove il legname tagliato nelle « seghe alla veneziana » veniva direttamente imbarcato su zattere, a Bronzolo, che a partire dal ' 500 divenne il porto di Bolzano, a Egna, il primo porto citato nelle antiche pergamene già nel XII ˚ secolo, all'attiraglio di Cadino, a SanMichele, Trento, Sacco, alla Chiusa di Ceraino, Pescantina e infine Verona. Un mondo fascinoso, che ha lasciato molte tracce nel paesaggio a cui fotografie, modelli, oggetti delle corporazioni e disegni puntualmente rimandano. La mostra chiuderà il 31 ottobre. Hans Wieser

Apritisangia - dei zatterieri sull'Adige- consiglia :
http://www.borgosacco.it/




Traffico fluviale sull'Adige



I randaroli



Illustrazione cinquecentesca di un trasporto in zattera dei legnami

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giovedì, 29 marzo 2007
Alto Adige 28-3-07

Appiano/Caldaro. Commissionato dai due comuni all'esperto Hermann Knoflacher dell'Università di Vienna
Trasporto su rotaia, ordinato lo studio
di Massimiliano Bona
CALDARO/APPIANO. Il ripristino di un efficiente sistema di. trasporto su rotaia dal1'Oltradige verso il capoluogo di provincia è l'oggetto dello studio di fattibilità che è stato commissionato proprio di recente dai comuni di Caldaro, Appiano e Bolzano all'ingegner Hermann Knoflacher dell'Istituto per il traffico e la mobilità dell'università di Vienna. L'esperto austriaco percepirà un compenso di 14.380 euro, da suddividere fra i tre comuni interessati. Nel frattempo la commissione «ad hoc» messa in piedi per occuparsi della rilevante questione mobilità dall'Oltradige verso Bolzano e viceversa sta facendo, di settimana in settimana, importanti passi in avanti. Del gruppo di lavoro fanno parte il sindaco di Appiano Franz Lintner, il sindaco di Caldaro Wilfried Battisti Matscher, l'assessore all'urbanistica di Bolzano Silvano Bassetti, i tre assessori al traffico Peter Pardatscher, Manfred Schullian e Klaus Ladinser e i due assessori al trasporto pubblico dell'Oltradige Ehrentraut Riegler Troger e Robert Sinn.
« Il professor Knoflacher spiega in una nota la giunta comunale di Appiano conosce molto bene questo territorio ed è noto a livello europeo in qualità di esperto in materia di traffico e mobilità».
Non appena sarà disponibile lo studio di Knoflacher si passerà alla seconda fase, che prevede la definizione di un tracciato da Caldaro ad Appiano e da Appiano a Bolzano. A seguire si è deciso di procedere con una valutazione approssimativa dei terreni su cui passerà il nuovo mezzo di trasporto su rotaia e con l'elaborazione di una serie di alternative praticabili qualora si incontrassero dei problemi nell'effettuare gli espropri. Avendo ben presenti tutti questi fattori i comuni interessati procederanno ad una valutazione che tenga conto dell'impatto a livello economico e turistico, ma anche a livello di mobilità e ambiente.
“ Il primo studio - prosegue nella stessa nota il Comune di Appiano - costerà ad Appiano circa 4.800 euro e sarà ultimato entro la fine dell'estate di quest'anno».
In programma c'è anche la determinazione delle possibili fermate, al pari delle varie stazioni di riferimento. Naturalmente, prima di prendere una decisione di qualunque genere, sarà necessario disporre di una dettagliata analisi sui costi ed ovviamente anche sui benefici.
«Dallo studio - conclude il Comune di Appiano - ci attendiamo una valutazione attenta e obiettiva del sistema traffico in questa zona e l'elaborazione di uria visione orientata alfuturo».
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categoria:conca atesina
venerdì, 23 marzo 2007
Alto Adige 23-3-07
La comunità di valle ha “sdoganato” mercoledì sera l'impianto a cippato di legna in programma ad Egna.
Centrale a biomassa sempre più vicino
Manca invece l'intesa sui fanghi in arrivo da Merano e val Venosta
EGNA. Sostanziale via libera, da parte del consiglio della Comunità di Valle, alla realizzazione dell'impianto a cippato di legna con co-combustione dei fanghi da depurazione ad Egna. Non c'è stato un voto, ma anche i sindaci più intransigenti hanno dimostrato di essersi ammorbiditi rispetto alle prime dichiarazioni contrarie. L'unico nodo da sciogliere riguarda i fanghi della val Venosta e del Burgraviato, che Provincia ed Ecorott vorrebbero smaltire ad ogni costo in Bassa Atesina, ipotesi sulla quale la Comunità comprensoriale non ha una posizione unanime.
La seduta della Comunità di Valle è servita, se non altro, a dipanare una matassa che con il passare delle settimane si era aggrovigliata ben oltre le previsioni. Anche il sindaco di Termeno Werner Dissertori si è convinto della necessità di smaltire i fanghi in zona. «L'impianto ci vuole. Su questo sono d'accordo, ormai, tutti i sindaci della Bassa Atesina e dell'Oltradige, compreso il sottoscritto».
Già, ma Dissertori non è ancora convinto dell'opportunità di far confluire presso il nuovo impianto i fanghi del Burgraviato e della val Venosta. «Questa, però, é una decisione politica, non tecnica. L'impianto proposto dalla Ecorott sembra dare sufficienti garanzie sotto il profilo delle emissioni inquinanti. La Provincia e la stessa azienda di Aldino stanno spingendo per smaltire ad Egna i fanghi del meranese e della Venosta. Vedremo come andrà a finire, anche se nell'ultima seduta della Comunità ho visto lo stesso presidente Schiefer meno risoluto».
Il sindaco di Caldaro Wilfried Battisti Matscher appoggia la realizzazione dell'impianto ad Egna e sottolinea anche i risparmi per i comuni che ne deriveranno.
«Adesso l'Eco Center, che ripartisce i costi tra i singoli comuni, paga 70/72 euro al metro cubo, mentre non appena sarà realizzato l'impianto Ecorott sarà possibile scendere, circa, a 40. La Comunità non si è ancora espressa sul sito, ma Egna mi sembra la soluzione migliore anche dal punto di vista logistico. Dal punto di vista delle emissioni la Ecorott ci ha fornito sufficienti garanzie». (max)
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categoria:conca atesina, ecoenergia
giovedì, 22 marzo 2007
Alto Adige 22-3-07

VADENA 1
Arrivano le barriere a fianco dei binari
VADENA. Un, altro passo in avanti - positivo - in merito al progetto che prevede: l'installazione di barriere antirumore lungo la linea del Brennero: il sindaco di Vadena Alessandro Beati ha ottenuto il benestare di tre proprietari di zona Cervo per l'uso di cantiere sui loro terreni. Quindi si può procedere, senza più ostacoli, verso una realizzazione che è prioritaria per la comunità e quindi anche per 1'aministrazione comunale dopo i ricorsi sulla gara di appalti delle Ferrovie indetta dopo l'accordo fra la giunta provinciale e le Ferrovie. Fra Vadena e Bronzalo le barriere aritirumore saranno per complessivi 1.050 metri e risolveranno vari disagi manifestati dagli abitanti.
VADENA 2
Le protezioni anche sull'autobrennero
VADENA. Passi in avanti anche ber quanto riguarda le barriere antirumare ai lati dell'Autobrennero: i tecnici hanno infatti concluso la serie di verifiche fonometriche lungo 1'A22 all'altezza dell'abitato ed il preidente dell'Autobrennero Ferdinand Willeit ha sollecitato la progettazìane.La società dell'A22 ha dunque confermato che là proposta progettuale per la sistemazione di barriere antirumore sarà portata all'attenzione del consiglio di amministrazione. Il tutto dovrebbe avvenire entro breve tempo con il cantiere che dovrebbe essere approntato entro la fine dell'anno. Le barriere -800 metri su entrambi i lati - vengono richieste da diversi, anni per arginare l'inquinamento acustico.
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venerdì, 16 marzo 2007
Alto Adige 16-3-07
Impianto per i fanghi, dubbi da fugare
La Ecorott e la Syneco impegnate a rassicurare le giunte comunali

dl Massimiliano Boná
EGNA. Sono ore decisive per la realizzazione della nuova centrale a biomassa ad Egna, nei pressi della zona produttiva alla Stazione. I tre esperti - Thomas Lintner- della Ecorott, Rupert Rosanelli e Matteo Zandonai della Syneco - hanno già incontrato all'inizio di questa settimana i consiglieri della Volkspartei di Egna e nei prossimi giorni esporranno nel dettaglio il progetto anche ai consiglieri dell'Ulivo e della Casa delle Libertà. Ricordiamo che proprio i rappresentanti dell'Ulivo (in maggioranza hanno manifestato perplessità sul grande impianto chiedendo chiarezza.
«Il sindaco Vedovelli - spiega l'ingegner Zandonai - ci ha chiesto espressamente di esporre il nostro studio di fattibilità a ciascun gruppo consiliare, separatamente, in modo tale che nessuno possa sentirsi scavalcato o non sufficientemente coinvolto. Da parte nostra non c'è, ovviamente, alcuna remora»
Questa settimana avrebbe dovuto tenersi un analogo incontro con l'amministrazione comunale di Ora, che però è slittato a dàta da destinarsi. Il Comune di Termeno, invece, ha gentilmente declinato l'invito, rimandando ogni presa di posizione all'indomani della seduta della Comunità di Valle del 21 marzo. Per qúanto riguarda Egna le sensazioni dei tre esperti sono abbastanza positive. È stato l'ing. Zandonai della Syneco a stilare una relazione sui valori delle emissioni dell'impianto a cippato di legna con co-combustione di fanghi da depurazione. “I dati da noi forniti conferma Thomas Lintner della Ecorott - saranno poi oggetto di un'attenta analisi e verifica da parte dei tecnici provinciali».
La Ecorott e la Syneco continuano a fornire, peraltro, garanzie in ogni sede. «Per la pulizia dei gas di scarico è previsto l'impiego della tecnologia più moderna. I valori delle emissioni massimi sono largamente al di sotto delle concentrazioni normalmente raggiunte dagli impianti di teleriscaldamento alimentati a cippato. Ed il buon funzionamento dell'impianto filtrante è oggetto di controlli costanti attraverso le sonde posizionate all'interno del camino».
Sbaglia, secondo quanto sostengono la Ecorott e la Syneco, anche chi si attende cattivi odori. «L'impianto di essicamento a contatto è stato concepito e sviluppato per i rifiuti ospedalieri, è chiuso ermeticamente e tutta l'aria esausta viene immessa nella camera di combustione, dove tutti gli odori vengono bruciati. E lo stesso vale per l'aria proveniente dal settore chiuso di conferimento dei fanghi e dai silos che sono deputati allo stoccaggio».
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venerdì, 16 marzo 2007
Alto Adige 16-3-07

LA PEDOCICLABILE
“Basta con i desideri personali”
C'è Forti nel mirino di Bertinazzo
di Ezio Danieli
BRONZOLO. Sta per chiudere il passaggio a livello visto che il sottopasso a Bronzolo è praticamente ultimato: manca praticamente soltanto l'asfalto. L'utilizzazione del sottopasso di via Filzi pare essere la soluzione individuata dalla giunta provinciale magari sfruttando - con un uso promiscuo - la stradina esistente che serve da servizio al Consorzio di Bonifica. L'assessore Mussner insisterà proprio per questa idea ed ha già fissato per le ore 9 dell'11 aprile un sopralluogo con le tre amministrazioni comunali che restano in disaccordo. Ne parla il sindaco di Bronzolo.
L'assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, ha confermato di voler contattare le giunte comunali di Laives, Bronzolo e Vadena per tentare di trovare un accordo in merito al tracciato della pedociclabile assolutamente necessaria nel momento stesso (l'inizio di aprile) in cui verrà aperto il sottopasso a Bronzolo con conseguente chiusura del passaggio a livello. Fra i tre Comuni non c'è accordo: la conferma viene dal sindaco di Bronzolo, Alessandro Bertinazzo.
L'utilizzazione del sottopasso di via Filzi pare essere la soluzione individuata dalla giunta provinciale magari sfruttando - con un uso promiscuo - la stradina che serve da servizio al Consorzio di Bonifica...
«Noi siamo d'accordo perchè è la soluzione che la stessa giunta provinciale aveva individuato nel 1997».
Resta il no di Laives e del vice sindaco Georg Forti in particolare...
“ Ripeto quanto ho detto, di recente, in seno alla Comunità di Valle: basta con i desideri singoli che finiscono per danneggiare la comunità».
Prospettive?
«Teniamo presente un dato: adesso Laives subisce i due terzi del traffico; quando verrà aperto il sottopasso ne trarrà soltanto vantaggi a scapito sia di Bronzolo che di Vadena. È sbagliato l'atteggiamento della giunta comunale di Laives che insiste nel difendere una categoria, quella degli agricoltori, che di favori anche nel mancato pagamento di certe tasse - ne ha fin troppi».
Come se ne viene fuori?
«Facendo prevalere il buonsenso e, come detto, senza mettere in testa alle condizioni i desideri singoli. Questa situazione è nota, perfettamente, all'assessore provinciale Florian Mussner che ha promesso una soluzione prima che venga eliminato il passaggio a livello in conseguenza appunto, della apertura delsottopasso».
L'unica soluzione è dunque la via Filzi a Laives?
«Bronzolo è d'accordo, come lo era nel 1997 quando la decisione era stata presa proprio dalla giunta provinciale con, già allora, il parere contrario espresso proprio dal Comune di Laives».
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venerdì, 16 marzo 2007
Alto Adige 16-3-07

PISTA IN VIA STAZIONE
Ciclabile: progetto pronto
LAIVES. È pronto il progetto per realizzare la pista ciclabile lungo via Stazione e il vice sindaco conta di presentarlo alla gente che risiede nei masi della zona già il 29 marzo. Il progetto, verificato tempo addietro anche con una simulazione mediante il bus della circolare, prevede la realizzazione della pista ciclabile lungo un lato di via Stazione,
obiettivo da raggiungere mediante un restringimento della carreggiata e senza espropri di terreno. Con la simulazione si è visto che può funzionare soprattutto se si rispetterà il limite di velocità fissato a 30 chilometri orari. Verificato l'effetto si è passati al progetto, quello che verrà presentato alla gente di via Stazione a fine mese. (b.c.)
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giovedì, 15 marzo 2007
Alto Adige 14-3-07

Biomassa, dubbi sulla centrale
Il consiglio comunale delega l'esame alla comunità di valle
di umberto Fellin
ORA. La maggioranza del consiglio comunale ha deciso di delegare alla Comunità di Valle l'esame e la risoluzione in merito alla proposta della Ecorott di realizzare, sul territorio comunale di Egna a ridosso della zona industriale, una centrale a biomassa con annesso un impianto per il trattamento dei fanghi. La posizione di Ora è stata già evidenziata dall'assessore Erich Debiasi: «La realizzazione di questi impianti può portare conseguenze soprattutto in campo ambientale e di inquinamento. Cerchiamo di non trasformare la Bassa Atesina in una sorta di grande discarica».
La prospettata realizzazione di un grosso impianto per la lavorazione dei fanghi in quel di Egna, e precisamente nella parte a nord dell'attuale zona industriale, in prossimità del casello autostradale, è stato argomento ampiamente discusso l'altra sera dal consiglio comunale di Ora. Il punto all'ordine del giorno prevedeva una presa di posizione da parte dell'organo amministrativo contro il previsto impianto di incenerimento dei fanghi ma soprattutto di votare una delega al Comprensorio di Valle cui spettano istituzionalmente decision in merito quando coinvolgono più paesi. Ed è questo come ha sottolineato il relatore Erich Debiasi - il caso di una struttura destinata a raccogliere rifiuti non soltanto dalla Bassa Atesina e dell'tradige ma altresì da zone del Meranese e di Bolzano. «Siamo pienamente d'accordo che questi problemi vanno affrontati e risolti. Ma trattandosi di un progetto che coinvolge mezza provincia il compito primario spetta sicuramente alla Comunità di Valle».
Questo il nocciolo della questione esposta sia dall'assessore Debiasi che sostenuta da altri membri della coalizione, sindaco Roland Pichler in testa. “È troppo presto per valutare qualsiasi soluzione che per altro non spetta ad un singolo consiglio comunale - così il sindaco Roland Pîchler raccogliamo e esaminiamo dapprima le varie soluzioni prospettate e sarà poi il Consorzio dei comuni a decidere in merito». La Svp - partito d'opposizione, caso unico nella storia della Bassa Atesina non pare d'accordo su questa proposta. Per il capogruppo Markus Haas i tempi non sono ancora maturi e non è il caso di prendere soluzioni in proposito. «Eppure - ha detto ancora il sindaco - nelle soluzioni prese in antecedenti sedute anche la Svp era d'accordo su questo punto». Il capogruppo Haas, a tal proposito, ha chiesto il rinvio dell'argomento ad altra seduta in attesa di ulteriori sviluppi, proposta che la maggioranza non ha accettato per cui si è passati alla votazione della risoluzione proposta dalla coalizione e che prevede la delega alla Comunità di Valle per l'esame e la risoluzione in merito alla proposta della Ecorott. Dodici (ovvero i due gruppi di maggioranza) a favore e 7 astensione (tutta la Volkspartei e Ambrosi).

L'AZIENDA
Il titolare risponde alle preoccupazioni
EGNA. Il sito internet della Ecorott di Aldino, nel frattempo, viene visitato da un numero crescente di residenti della Bassa Atesina desiderosi di avere risposte precise in materia di traffico e tematiche legate all'inquinamento ambientale. La domanda formulata con più frequenza negli ultimi giorni è stata la seguente: «Come si spiega che un impianto con questo fabbisogno di materia prima non sia destinato a creare ulteriore traffico? Fra i sostenitori del progetto c'è chi sostiene, addirittura, che lo diminuirebbe. Come mai?».
A ripondere è Thomas Lintner della Ecorott. «Se il nostro impianto a biomassa sarà realizzato in prossimità dell'uscita autostradale di Egna non si sommeranno ulteriori trasporti a quelli odierni. I fanghi di Merano e Bolzano, infatti, passano già attualmente per Egna in autostrada ed i fanghi di Termeno entrano in autostrada ad Egna. Lo stesso discorso vale, evidentemente, per la biomassa: anch'essa, infatti, viene portata verso sud attraverso la rete autostradale. Con il nostroimpianto, e questo è innegabile, il traffico verso sud sarebbe destinato a diminuire senibilmente». Lintner, che continua a ribadire di voler procedere all'insegna della massima trasparenza, ha messo a disposizione sul sito internet anche il suo cellulare per chiarire a tutti gli interessati ulteriori dubbi legati a dati poco chiari o non ancora divulgati. Nel frattempo l'ingegner Matteo Zandonai. della Syneco, partner della Ecorott in questo progetto, ha ultimato gran parte dell'analisi comparativa sulle emissioni richiesta dalla Provincia, che intende peraltro, divulgare solo dopo aver illustrato gli elementi chiave alle varie amministrazioni comunali della Bassa Atesina coinvolte. «Posso solo anticipare - ha commentato Zandonai - che i dati in questione sono estremamente favorevoli alla Ecorott».
La prudenza, in questa fase complessa delle trattative, è diventata d'obbligo, in quanto la realizzazione della centrale a biomassa è diventata più una questione politica che tecnica. E a dire l'ultima parola, con ogni probabilità, sarà la comunità di valle nella riunione fissata per il 21 marzo prossimo. (max)
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lunedì, 12 marzo 2007
Alto Adige 11-3-07
INQUINAMENTO ACUSTICO
Sotto accusa traffico e treni
ORA. L'ultimo grido di allarme è venuto, sere fa, dagli abitanti di Ora che, discutendo assieme alla giunta le linee guida sul futuro della cittadina, hanno messo il dito su una piaga che riguarda Ora in primo luogo ma tutto il comprensorio: l'elevato inquinamento acustico causato soprattutto dalle vie di comunicazione. Sotto accusa vi sono, soprattutto, il traffico sul 1'A22 e sulla statale del Brennero ed il passaggio dei treni. Ma, in prospettiva, crea allarme anche 1' ubicazione della centrale a biomassa (con impianto per la lavorazione dei fanghi) che potrebbe essere ubicata a ridosso della zona industriale di Egna.
Sono numerose le zone in cui i decibel, sia di giorno che di notte, sono fuorilegge. Le ultime rilevazioni dell'Ufficio provinciale si riferiscono al territorio comunale di Vadena: i dati confermano che di notte il rumore supera i limiti consentiti per legge. In sostanza sono state fissate due fasce di misurazione, la A e la B, caratterizzate da minore e maggiore distanza dalla fonte del rumore. La casa in oggetto è in fascia A, dove c'è un limite di 60 decibel, limite che, come evidenziano le misurazioni effettuate dall'Ufficio aria e rumore viene superato di notte a causa dei mezzi in transito sull'A22. Il Comune ha inviato una lettera all'Autobrennero per illustrare la situazione, corredandola con i risultati dei rilevamenti fatti. L'A22 ha completato le rilevazioni ed ha deciso di installare le barriere antirumore dove servono. Sempre a Vadena pesanti ripercussioni vengono anche dal passaggio dei treni - soprattutto di quelli merci - tanto che il sindaco proprio di recente ha sollecitato sia l'amministrazione provinciale che quella ferroviaria affinchè si proceda con l'installazione di quelle barriere antirumore promesse da due anni e non ancora realizzate. Anche qui l'impasse causata da alcuni ricorsi alla gara di appalto - pare essersi sbloccata e quindi la procedura tecnico amministrativa per l'installazione sempre essere ripresa. Altra, pesante, causa di inquinamento acustico è il ponte ferroviario di ferro sull'Adige, poco dopo la stazione di Ora. E di vecchia costruzione e quindi senza il benchè minimo accorgimento anti rumore. Ogni passaggio di convoglio - soprattutto di quelli per il trasporto delle merci - è causa di una quantità di decibel enorme che danno fastidio sia di giorno che, sopratutto nelle ore notturne. C'era un progetto - legato all'ubicazione a Bronzolo dello scalo intermodale -che prevedeva il rifacimento del manufatto. Ora però lo studio è finito - assieme allo scalo nel solito cassetto delle buone intenzioni dove resterà a lungo. Gli abitanti di Ora, nel corso della recente pubblica riunione per concor dare le linee guida per lo sviluppo della cittadina, hanno evidenziato il problema con i conseguenti disagi. Terza, rilevante fonte di inquinamento - anche questa causata dai treni in transito - è quella di Cortina all'Adige dove vi sono molte case proprio a ridosso dei binari. Le barriere antirumore, previste (e finanziate) da due anni non sono state ancora realizzate. Si tenga presente che i rumori causati dai treni e dal traffico sul1'Autobrennero vengono avvertiti anche nei paesi di collina, come a Montagna per fare un esempio, da dove scendono le lamentele e le richieste di adeguati, interventi protettivi che sono stati più volte garantiti dalla Provincia ma che non si sono concretizzati.
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sabato, 10 marzo 2007
Alto Adige 10-3-07

Abitanti preoccupati. “Eccessivo l'inqinamento acustico”
di Ezio Danieli
ORA. Il traffico - fino a quando non sarà percorribile la variante alla statale - resta una sorta di palla al piede per lo sviluppo di Ora. La conferma è venuta l'altra sera in occasione dell'ennesimo incontro della giunta comunale con i residenti per predisporre, in maniera congiunta e quindi collaborativa, le linee guida per il futuro. Preoccupazioni sono state espresse per l'inquinamento acustico.
La concentrazione di vie di comunicazione - strade statali del Brennero e delle Dolomiti, autostrada, linea ferroviaria - e di impianti (preoccupazioni sono state espresse anche per il possibile arrivo della centrale a biomasse con lavorazione dei fanghi ad Egna) sono origine di un inquinamento acustico rilevante. A cominciare da quello che viene causato dal transito dei treni sul ponte di ferro sovrastante l'Adige poco a sud della stazione ferroviaria. Gli abitanti - prendendo atto con soddisfazione che vantaggi arriveranno quando sarà percorribile la variante hanno evidenziato proprio i problemi da rumore «che rischiano di peggiorare se si procederà con l'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo». Ma è evidente che, ragionando in prospettiva per quanto concerne il futuro della cittadina, è proprio la circonvallazione che risolverà parecchi problemi «e questo è indubbiamente confortante dice l'assessore comunale Hubert Bertoluzza - come glistessi abitanti hanno avuto modo di sottolineare». Ma intanto bisogna fare qualcosa, soprattutto per quanto riguarda i problemi causati dal traffico. Ecco dunque che è emersa la richiesta si rendere meno pericolosi gli incroci sulla statale, di potenziare 1'illumi-nazione pubblica presso i passaggi pedonali, di un collegamento per le bici sia verso la ciclabile lungo l'Adige che in direzione della zona produttiva e di Castelfeder. Anche gli abitanti si sono espressi a favore di un servizio di Citybus possibilmente con collegamenti anche ai paesi vicini proprio per favorire una mobilità che, allo stato attuale delle cose, non è certo funzionale visto che resta pesantemente condizionata proprio dal traffico sulla statale del Brennero. Nel corso della serata s'è parlato anche di ambiente e di energia con una serie di proposte che la giunta comunale ha recepito.
Prossimo incontro, all'inizio di aprile, sull'urbanistica: lo sviluppo della cittadina entrerà nel vivo.
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sabato, 10 marzo 2007
Alto Adige 9-3-07

Dopo la sentenza del Tar
Variante stoppata: pronte tre soluzioni.
Di Ezio Danieli
LAIVES.La situazione - oltre che preoccupante per gli inevitabili ritardi di un'opera tanto attesa ed indispensabile - è anche assurda: entro dieci giorni saranno assegnati i lavori per realizzare la variante davanti all'abitato di Pineta. Entro lo stesso periodo forse con qualche giorno di anticipo - la giunta provinciale (assessorato ai lavori publici in particolare) dovrà prendere una decisione su come procedere a seguito della recente sentenza con cui i giudici del Tar hanno accolto il ricorso presentato dalla titolare della pizzeria La Torre contro la Provincia e contro il Comune di Laives, annullando le delibere con cui s'è proceduto alla variazione del piano urbanistico comunale per consentire l'inserimento della variante alla statale 12 del Brennero nel tratto antistante l'abitato di Pineta. Se non si troverà un accordo, è da mettere in preventivo un prolungato stop all'ìter tecnico amministrativo
TRE SOLUZIONI. Preso atto che comunque un ritardo nell'inizio dei lavori è scontato, le soluzioni messe in preventivo sono tre: l'assessore provinciale Florian Mussner (in attesa del parere che ha chiesto ai legali) ha dichiarato di essere, personalmente, propenso al ricorso contro la sentenza del Tar che contesta la procedura che è stata seguita, nella fase degli espropri, dall'ufficio urbanistica della Provincia». Come unica alternativa possibile, Mussner ha indicato «il rifacimento della pratica relativa agli espropri. Anche questa strada richiederà comunque del tempo». Il sindaco di Laives, Giovanni Polonioli, sostiene «la necessità che la Provincia non perda un minuto ed eventualmente ricorra subito al Consiglio di Stato». Poi aggiunge che «occorre intraprendere contatti con la proprietaria della pizzeria per cercare di raggiungere. un accordo in grado di soddisfare sia i suoi diritti che l'interesse pubblico di un'opera che, come la variante alla statale 12, interessa l'intera comunità e non solo di Laives».
IL COMITATO. L'organismo civico di Pineta, sul proprio sito, interviene ancora in merito alla sentenza del Tar: «Quello che appariva come un traguardo ormai raggiunto; la consegna dell'appalto ed il tanto sospirato inizio lavori alla variante, improvvisamente, quasi per un gioco beffardo del destino, si è dissolto come la neve. osserviamo impotenti, inermi, senza parole ed in balia degli eventi, il distanziarsi di un'opera che ormai vedevamo a portata di mano. La legge non si discute, ci mancherebbe! Forse tutto si risolverà con una manciata di denari - ci auguriamo tanti per la proprietaria della pizzeria - e noi abitanti? Sempre lì ad osservare impotenti, inermi, senza parole ed in balia degli eventi».
LA PROPOSTA. Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, lancia una proposta dopo aver evidenziato (vedi la nota in questa stessa pagina) una serie di problemi causati - anche e non solo - dalla sentenza del Tar: “ L'impressione è che manchi una politica complessiva di sviluppo del territorio e che si affrontino i problemi separatamente uno dall'altro senza vederne le connessioni... Le conseguenze ricadono sui cittadini, che non vedono risolti i loro problemi, e sulle casse pubbliche, che si trovano a dover sostenere ulteriori spese anche per la lievitazione dei prezzi che i ritardi comportano. Una conferenza, un tavolo che mettesse insieme comuni, associazioni, forze politiche e sindacali, Università ed esperti dei vari settori per discutere le politiche della e per la Bassa Atesina potrebbe essere un primo passo. A Laives, sia per le dimensioni del comune che per la vicinanza alle strutture maggiormente impattanti, spetta il primo passo». Il dibattito è aperto perchè una convergenza di idee e di iniziative è indispensabile, senza perdere ulteriore, prezioso tempo.

Grasso: “ Disagi a raffica
Laives “ La situazione ambientale della Bassa Atesina sembra destinata ad aggravarsi ulteriormente e le notizie che giungono quasi quotidianamente sono sempre più preoccupanti. È di questi giorni l'annuncio che il terzo binario non si farà e che la variante a Pineta ha trovato nuovi ed inattesi ostacoli. Contemporaneamente il progettato ampliamento dell'aeroporto, l'inceneritore di Bolzano, il centro per la co-combustione dei fanghi in Bassa Atesina e il costruendo centro di guida sicura, contribuiranno a congestionare ulteriormente il traffico e immetteranno altri inquinanti nell'aria che respiriamo. Le tratte d'accesso al tunnel del Brennero infine sconvolgeranno 1' ambiente e distoglieranno risorse da settori fondamentali per i cittadini senza riuscire a risolvere per decenni i problemi causati dall'attraversamento dei centri abitati da parte della ferrovia.
L'impressione è che manchi una politica complessiva di sviluppo del territorio e che si affrontino i problemi separatamente uno dall'altro senza vederne le connessioni e cioè nel modo meno opportuno per affrontare tematiche che per la loro complessità richiederebbero altri approcci».
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venerdì, 09 marzo 2007
Alto Adige 8-3-07

LINEA FS
Grasso invoca il terzo binario
LAIVES. L'assessore Widmann ha dichiarato recentemente che di terzo binario fra la Bassa Atesina e Bolzano non se ne parla. Il discorso era emerso a seguito della proposta di creare una fermata dei treni a San Giacomo, tenuto conto che l'abitato sta crescendo velocemente. "L'assessore Widmann ha detto di puntare sul tunnel del Brennero - scrive in una nota il consigliere comunale di Rifondazione comunista, Rosario Grasso - in maniera. che poi la linea ferroviaria attuale diventi un servizio regionale. La linea ferroviaria già adesso è sotto-utilizzata e con il terzo binario potrebbe sopperire alle necessità. Si progettino quindi le stazioni e le opere a protezione delle popolazioni nei centri attraversati dai treni".
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venerdì, 09 marzo 2007
Alto Adige 8-3-07
Lo stop alla variate, critiche al Tar
Zauvettor: inusuale l'altolà dei giudici amministrativi all'esproprio
LAIVES. Non ci sarebbe un errore formale nella procedura urbanistica di inserimento del tracciato della variante nel Puc di Laives da parte della Provincia alla base della bocciatura con la quale il Tar ha di fatto stoppato l'iter. Ne è convinto l'assessore comunale Giorgio Zanvettor, che parla di una scelta inusuale da parte del Tribunale amministrativo regionale in questo caso specifco.
"In effetti direi che le cose stanno proprio così e non sono quindi d'accordo con l'assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, laddove dichiara che, appunto, di errore formale si è trattao e che quindi la procedura verrà rivista e corretta. A me pare invece che siamo di fronte ad un diverso modo di interpretare questa questione urbanistica da parte del Tar rispetto a diversi altri esempi simili, dove invece le sentenze sono state altre. Fra le motivazioni addotte dalla proprietari della pizzeria la Torre nel ricorso avverso alla procedura provinciale per la variante a Pineta, si accenna ad esempio al fatto che non c'è stato avviso dell'inserimento nel Puc di tale tracciato. Ebbene, questo, da quanto è dato sapere, non attiene alle iniziative provinciali ma solo a quelle comunali; in altre parole, per l'inserimento del tracciato di variante nel Puc di Laives, la Provincia non era obbligata a notiziare direttamente l'interessata, ma solo a pubblicare all' albo pubblico l'avviso per un determinato periodo di tempo entro il quale eventualmente si poteva fare ricorso. Staremo a vedere gli sviluppi di questa vicenda dal punto di vista giuridico, sperando che non comporti eccessivi ritardi", così Zanvettor. Su questo aspetto è dello stesso avviso anche Alessandro Bertinazzo, sindaco di Bronzolo: anche per lui, nel caso specifico di quest'opera provinciale, con una variazione d'ufficio la stessa Provincia era tenuta al solo avviso indiretto ovvero, alla pubblicazione sull'albo comunale. Ma proprio Bertinazzo torna sulla variante nel suo complesso, per ribadire che è intesse di Bronzolo avere la variante completa nel minor tempo possibile e, come è stato garantito durante incontri recenti, soprattutto averla complea da Bolzano a Bronzolo sud contemporaneamente ovvero, che quando i mezzi incominceranno a passare nel lungo tunnel sotto Laives, sia pronto anche quello sotto Bronzolo.
Per noi questa è la priorità - aggiunge Bertinazzo – e con ogni probabilità questo risultato lo vedremo nel 2010 o 2011. Per quanto riguarda la sentenza del Tar, il mio timore è che si torni allo stato di partenza ovvero, al progetto di variante sotto la statale 12 davanti a Pineta, con tutto ciò che ne conseguirebbe in termini di polemiche". (b.c.)


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giovedì, 08 marzo 2007
Alto Adige 7-3-07
La. giunta comunale proporrà una risoluzione al consiglio convocato per la serata di lunedì prossimo
Impianto per I fanghi, Ora dioce no
L'assessore Debiasi: «Basta con strutture che inquinano»
di Umberto Fellin
ORA. Il consiglio comunale si appresta ad esaminare una risoluzione - predisposta dalla giunta - contro la mega centrale (con annesso impianto di trattamento dei fanghi) che potrebbe essere realizzata sul territorio comunale di Egna. Ne parla l'assessore Erich Debiasi sottolineando che si tratta eventualmente di un impianto sovracomunale con conseguente competenza del Comprensorio.
L'argomento sarà anche oggetto di discussione nella prossima seduta di consiglio comunale convocata dal sindaco di Ora Roland Pichler per lunedì 12 marzo. L'ordine del giorno parla di «risoluzione contro il previsto impianto di incenerimento dei fanghi di depurazione nel Comprensorio Oltradige-Bassa Atesina». Abbiamo chiesto all'assessore Erich Debiasi quale intendimento ha questa presa di posizione e quali le proposte eventuali dell'amministrazione comunale. «Ormai se ne parla da tempo e non sempre a proposito - osserva Debiasi - e l' argomento va trattato anche dal nostro comune per ovvie ragioni, sia di ordine geografico per la vicinanza ad eventuali prospettate strutture ed anche perchè il problema è di estrema attualità e va risolto. Ma - ed è questa la presa di posizione della coalizione del comune di Ora - si tratta di un problema che investe più comuni e pertanto va gestito dall'ente competente e legittimamente delegato, ovvero la Comunità di Valle». Ma pare che Egna sia disponibile quale sede dell'impianto, anche perchè ne deriva un utile di non poco conto, ovvero l'energia che servirà per i previsti impianti di riscaldamento della piscina coperta e del nuovo stadio del ghiaccio. «Sarà così, ma questo non impedisce che anche gli altri comuni della zona possano esprimere un proprio parere in merito. Stiamo attenti a queste tentazioni suggestive per le prospettive anche economiche. Le realizzazione di questi impianti possono portare conseguenze di non poco conto, soprattutto in campo ambientale e di inquinamento. Cerchiamo di non trasformare la Bassa Atesina in una sorta di grande discarica della provincia. Già troppi danni sono stati fatti su un'area le cui prerogative principali sono (o erano) quelle agricole». Altri argomenti interessanti all'ordine del giorno riguardano l'approvazione della convenzione con l'associazione «Pro Schwarzenbach Auer» relativa alla demolizione e ricostruzione della casetta adibita a manifestazioni pubbliche con servizi sanitari e. l'approvazione di diversi regolamenti comunali.
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giovedì, 08 marzo 2007
Alto Adige 3-7-07
PINETA:CLAMOROSA SENTENZA DEL TAR
“Variante bloccata. Va cercato un accordo”
di Bruno Canali
LAIVES. Preoccupazioni in giunta comunale dopo la sentenza dei giudici del Tar che hanno accolto il ricorso della titolare della pizzeria La Torre nei confronti della procedura seguita negli espropri per lo spostamento del tracciato della variante davanti all'abitato di Pineta.
«Indubbiamente è una situazione preoccupante - dice il sindaco Giovanni Polonioli - perché si rischiano ulteriori ritardi nell'esecuzione dell'opera che era in procinto di essere appaltata. Per questo mi auguro che la Provincia non perda un minuto ed eventualmente ricorra subito al Consiglio di Stato perché se alla fine dei conti la procedura dovesse malauguratamente produrre un risultato negativo per noi, si rischierebbe di perdere un anno e anche più».
Questo è il timore diffuso in giunta comunale dove già si guardava con soddisfazione all'imminente gara di appalto dei lavori per la costruzione del lotto dl variante davanti a Pineta. «Non ho ancora avuto modo di leggere l'intera sentenza del Tar - continua il sindaco - ma mi pare che poggi su errori formali nella procedura seguita per l'acquisizione dei terreni davanti a Pineta. Vedremo quindi i dettagli, anche se la sentenza sembrerebbe in contrasto con la giurisprudenza prevalente. Ad ogni modo sono anche convinto che occorra intraprendere opportuni contatti con la proprietaria della pizzeria , per cercare di raggiungere un accordo in grado di soddisfare sia i suoi diritti che l'interesse pubblico di un'opera che, come la variante alla statale 12, interessa l'intera comunità e non solo di Laives. Ritengo quindi che se si arriverà comunque al Consiglio di Stato, ci sia una sentenza di sospensiva dell'azione del Tar, altrimenti ci sarebbero tempi lunghi e semmai la Provincia dovrebbe rifare tutta la procedura contestata. Noi stessi abbiamo sentito più volte i proprietari privati sulla questione, anche se in maniera informale ed è ben vero che poi il diritto è anche forma. Questa situazione mi sembra quella che si verifica nel gioco del Monopoli, quando a poche caselle dall agognato traguardo, nel nostro caso l'appalto dei lavori di costruzione, si viene respinti indietro e bisogna ricominciare daccapo. Spingeremo perché venga intavolata una trattativa fra Provincia e proprietaria privata, alla luce dell'interesse pubblico di una opera indispensabile, appunto la variante davanti a Pineta, ovviamente nel rispetto dei diritti del privato».
Su questa linea sono anche i colleghi di giunta: tutti esprimono infatti preoccupazione per l'impasse inaspettato. Così ad esempio l'assessore Giorgio Zanvettor (Verdi) che cura le politiche di riqualificazione urbana, quelle che servono per liberare i centri abitati dal traffico per renderli maggiormente vivibili.
Nelle prossime settimane quindi ci saranno nuovi approcci con la proprietaria della pizzeria La Torre a Pineta, per vedere se esistano o meno margini di trattativa grazie ai quali evitare di dover ricorrere al Consiglio di Stato, con tutte le incognite e i ritardi che ciò comporterebbe per entrambe le parti.

IL COMITATO
«L'imposizione senza dialogo è l'ultimo di numerosi errori»
LAIVES. Dura la reazione del comitato civico Steinmannwald-Pineta: «Ancora una volta assistiamo al fallimento della politica, evidentemente è prevalsa l'imposizione al dialogo, un errore, con danno e beffa per i cittadini di Laives e Pineta, in termini di risorse sprecate e ritardi nella tanto attesa soluzione al problema viabilità. Tutto questo a prescindere dalla questione pizzeria la Torre o Petrolcapa, siamo stati e saremo sempre i primi a rispettare e se necessario a sostenere le ragioni e i diritti del singolo. Ciò che meraviglia è la gestione complessiva data all'attuazione dell'intera opera: errori a catena hanno costellato l'intero iter di questo progetto. I cittadini di Pineta possono vantarsi di aver dato il loro contributo per evitare la costruzione di un pericoloso tunnel alla base del paese, che tra l'altro non avrebbe permesso il necessario svincolo tra Pineta e Laives, rendendo così possibile la realizzazione di una semplice e normale strada a valle dell'abitato consentendo così una notevole accellerazione nell'esecuzione dell'opera. A questo proposito ricordiamo il sollecito intervento del sindaco Polonioli che già nell'agosto 2005 con un iniziativa di politica partecipata convocò un'assemblea di tutti gli abitanti di Pineta i quali, a totale maggioranza, approvarono lo spostamento a valle dell'arteria, una decisione poi ratificata con 28 voti favorevoli su 30 dal Consiglio Comunale. Ora la domanda che poniamo è questa; con tutto il tempo che c'è stato, con tanti milioni di euro risparmiati rispetto alla costruzione del tunnel, è mai possibile che chi è preposto a gestire il bene pubblico non sia riuscito a superare i vari ostacoli di natura tecnica e burocratica che si frapponevano a questa realizzazione, è mai possibile che non sia stato possibile giungere ad un accordo pacifico con due attività economiche nel rispetto dei loro diritti? Al potere politico - conclude il comitato - non mancano di certo gli strumenti necessari per arrivare agli appalti con le carte in regola. Sarebbe interessante capire cosa è successo, forse qualcuno si sentirà in obbligo di spiegarlo alla popolazione». (b.c.)

L'INTERVISTA
l'assessore Flotian Mussner
LAIVES. Il progetto per la variante sembra vivere una serie di intoppi. Alcuni mesi di ritardo furono dovuti al rifacimento dell'elaborato con le migliorie volute anche dal comitato civico e dal Comune. Poi nel settembre scorso la battuta di arresto: il Comitato tecnico provinciale negò infatti il via libera al progetto esecutivo per la parte che riguarda la galleria fra Pineta e Bronzolo chiedendo che venissero apportate delle migliorie all'impianfo di aerazione del tunnel. Adesso la sentenza del Tar. L'assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner - preso atto della sentenza dei giudici con conseguente annullamento delle delibere - ha dato subito incarico ai legali «perchè considerino con grande attenzione la sentenza e quindi ci diano le indicazioni sulla strada più opportuna da seguire».
Lei che pensa?
«Personalmente sono per l'immediato ricorso contro la sentenza del Tar che contesta la procedura che è stata seguita, nella fase degli espropri, dall'ufficio urbanistica della Provincia».
Ma presentare ricorso significa perdere altro tempo. Una prospettiva che il sindaco di Laives vorrebbe evitare...
« Comunque si analizzi la pratica, a seguito appunto della sentenza, di tenpo se ne perderà. Ma ripeto: prima di una decisione aspetto il parere dei legali che sono stati già incaricati di esaminare a fondo la decisione dei giudici».
Ha considerato un'eventuale alternativa al ricorso contro la sentenza?
«Mi pare che l'unica possibile è il rifacimento della pratica relativa agli espropri. Anche questa strada richiederà comunque del tempo».
Cosa prova davanti a questo ulteriore ostacolo?
“ Molta amarezza perchè i vari problemi sembravano tutti risolti tanto che l' aggiudicazione dei lavori è una questione di pochi giorni. Ma dico questo ovviamente con il massimo rispetto per la decisione dei giudici».
Questo imprevisto non ostacolerà comunque l'iter della gara di appalto...
«Questo iter sta procedendo. Ricordo che sono state una decina le imprese che hanno partecipato alla gara. Poichè si tratta di un progetto di notevoli proporzioni, i controlli sulla qualità e sugli importi presentati stanno proseguendo. Da quanto sostengono i tecnici l'assegnazione dell'appalto verrà presa entro il 20 marzo. Ed è un termine che certamente verrà rispettato». (e.d.)

NOTA DI BIANCHI (AN)
«Le attese ancora prolungate. Meglio puntare sul casello A2 2 »
LAIVES. Appreso dell'accoglimento del ricorso presentato da parte della Pizzeria la Torre e del conseguante ripensamento necessario in merito al tracciato della variante di, Pineta, interviene Christian Bianchi, consigliere comunale di An: «In merito al fatto tecnico non voglio esprimere giudizi, anche perchè ritengo che gli enti preposti abbiamo valutato approfonditamente la questione prima di dare ragione alla parte danneggiata ed evidentemente se un privato viene danneggiato da un atto pubblico è giusto che questo venga tutelato. Colgo l'occasione invece per rispostare l'attenzione ai temi che riguardano più in generale i tempi di realizzazione dell'opera nel suo complesso. Laives non è più in grado di aspettare. È anche ovvio che molti altri disguidi si susseguiranno prima che l'opera possa essere terminata, in quanto, come abbiamo già visto nella realizzazione del lotto Pineta - Maso della Pieve, in corso d'opera è assolutamente normale il verificarsi di ritardi. Questo vuol dire, nella migliore delle condizioni, che Laives non potrà essere scaricata dal traffico prima di 10 anni. È una condizione insostenibile - conclude Bianchi - che l'amministrazione comunale e quella provinciale devono subito prendere in considerazione, portando avanti l'unico progetto utile a tale risoluzione: il casello autostradale. Chiesto negli anni scorsi da tutta la popolazione di Laives oggi diventa l'unica soluzione che possa dare in tempi ragionevoli una diminuzione di traffico sulla statale 12. Anche quando la galleria sarà terminata il casello potrà ridurre il numero di mezzi pesanti aumentando la sicurezza degli automobilisti». (b.c.)
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lunedì, 05 marzo 2007
Alto Adige 4-3-07
Ora. Mercoledí altro incontro per tracciare le linee guida
Ambiente in primo piano
ORA. Il progetto portato avanti dalla giunta comunale denominato «Linee guida per Ora» sta riscuotendo un notevole successo sia come partecipazione di pubblico che per  l'attualità ed importanza dei temi discussi. Nel secondo incontro sono stati esaminati e discussi diversi temi fra i quali i collegamenti viari, lo snodo ferroviario ed altre problematiche relative al traffico. Resta preoccupante l'inquinamento atmosferico con critiche rivolte anche verso le numerose aziende presenti sul territorio. Il prossimo appunatmento è fissato per mercoledì prossimo, alle ore 19.30 sempre presso la Haus der Vereine; si parlerà e verranno esaminate le varie proposte dei residenti in merito a salute, ambiente ed energie con riferimento al traffico, alla ricreazione, alla salute, ed all'energia. La giunta comunale invita gli abitanti a partecipare numerosi.
(u f)
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giovedì, 01 marzo 2007
Alto Adige 28-2-07

Barriere antirumore, c'è l'OK
Beati incontra í proprietari
VADENA: Un altro passo in avanti - positivo - in merito al progetto che prevede l'installazione di barriere antirumore lungo la linea del Brennero: il sindaco di Vadena Alessandro Beati ha convocato in municipio tre proprietari di zona Cervo per ottenere da loro il benestare per l'uso di cantiere sui loro terreni. L'accordo è stato trovato rapidamente e quindi si può procedere, senza più ostacoli, verso una realizzazione che è prioritaria per la comunità e quindi anche per l'amministrazione comunale che ha avuto ampie garanzie anche per le barriere a lato dell'autostrada del Brennero.
Si è dunque sbloccata la complicata situazione venutasi a creare in merito al progetto che prevede l'installazione di barriere antirumore lungo la linea del Brennero. Una serie di ricorsi, a seguito dell'indizione della gara di appalto indetta dalle Ferrovie, ha bloccato a lungo il progetto che prevede l' installazione di barriere antirumore lungo le linea del Brennero. L'accordo è stato trovato da tempo fra Provincia e Fs. Secondo il progetto sul territorio comunale di Laives sono previste barrière per complessivi 3.050 metri (centro ovest 1.600 metri, nord est 650 metri e sud 800 metri) ed avranno tutte un'altezza di tre metri dai binari. Fra Vadena e Bronzolo le barriere antirumòre saranno per complessivi 1.050 metri. Gli altri interventi, sulla base dell'accordo raggiunto fra Provincia e Ferrovie, sono previsti in Bassa Atesina ed in particolare all'altezza dell'abitato di Cortina all'Adige dove le barriere antirumore avranno una lunghezzà di 1.100 metri.
Le ultime rilevazioni del Laboratorio provinciale aria e rumore si riferiscono al territorio comunale di Vadena. I dati hanno confermato che di notte il rumore supera i limiti consentiti per legge e le cause sono imputabili al traffico sull'Autostrada ed al passaggio dei treni che sono una sorta di incubo anche a Cortina. all'Adige dove vi sono molte case proprio a ridosso dei binari. Ora, come detto, la situazione sembra essersi sbloccata. Il benestare dei proprietari in zona Cervo alla concessione in uso dei loro terreni in modo da poter allestire i cantieri è un ulteriore, importante passo in avanti.
Passi in avanti, sempre a Vadena anche per quanto riguarda le barriere antirumore ai lati dell'Autobrennero: i tecnici hanno infatti concluso la serie di verifiche fonometriche lungo l'A22 all'altezza dell'abitato ed il presidente dell'Autobrennero Ferdinand Willeit ha sollecitato la progettazione. La società del1'A22 ha dunque confermato dopo una serie di sollecitazioni delle precedenti e dell'attuale amministrazione comunale. di Vadena che la proposta progettuale per la sistemazione di barriere antirumore sarà portata all'attenzione del consiglio di amministrazione. 11 tutto dovrebbe avvenire entro breve tempo con il cantiere che dovrebbe essere approntato entro la fine dell'anno. Le barriere - 800 metri su entrambi i lati - vengono richieste da diversi anni per arginare l'inquinamento acustico molto elevato. (e.d.)
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mercoledì, 28 febbraio 2007
Alto Adige 27-2-07

4000 AL PALASPORT
Beppe Grillo a Bolzano: “Ribellatevi a chi vuole aeroporto e inceneritore.
Di Davide Pasquali
BOLZANO. «La raccolta differenziata qui da voi? È una presa in giro, anzi, una doppia presa in giro. Voi raccogliete la plastica separatamente, ma poi vela bruciano all'inceneritore. In questo modo, dopo avervi fatto pagare per la differenziata, arrivano pure a guadagnarci sopra dei bei soldi, vendendo l'energia prodotta con il termo-valorizzatore. Per di più vogliono costruirne uno nuovo, qui a Bolzano. Per favore, fermateli. Fermateli. Ma come diavolo si fa; a costruire due nuovi quartieri secondo i canoni di Casà Clima e poi metterci accanto un inceneritore come nessun'altra città italiana vorrebbe? Domani mattina, come risposta, niente differenziata: gettate la plastica in mezzo alla strada, insieme a tutte le altre immondizie. Ribellatevi, anche al nuovo aeroporto». È stato un fiume in piena, Beppe Grillo; ieri sera, al Palasport. E some tutti i fiumi in piena, rabbioso, devastante. E non ha smesso un momento di prendere per i fondelli l'autonomia.
Noncurante del fatto che tra il pubblico fossero quasi di più i trentini degli altoatesini, Grillo è arrivato inscena borbottando un improbabile tedescaccio da Sturmtruppen, pigliando per i fondelli in primis il presidente della giunta altoatesina, Durnwalder, che ha ripetutamente appellato come «Rottweiler». «Quanto prenderà, di pensione, Rottweiler? A suo nipote converrebbe farlo fuori e tenerlo nel freezer per due o tre anni, come successo di recente in un'altra città. Così potrebbe campare bene per qualche anno, il nipote, anziché lavorare, da laureato precario, in un call center, a 600 euro al mese...». Ma Grillo ha preso in giro pure il sindaco Spagnolli, che non si è fatto vedere. «Perché hanno paura, hanno paura, perché io dico come stanno le cose».
«Schizofrenici», là parola che ha utilizzato son la maggiore frequenza nella prima parte dello spettacolo. «Voi qui state bene, .non come da noi, in Italia, ma anche nella vostra regione non scherzate, quanto a schizofrenia. Il massimo? Le CaseClima accanto all'inceneritore. Ma ditemi un po', se questa non è schizofrenia..:». Ha sparato a zero su tutto, Grillo. Sull'ampliamento dell'aeroporto, «che è stato costruito comunque, nononostante oltre 35.000 persone avessero espresso parere negativo. E adesso vogliono pure ampliarlo. Ma perché? Visto che non andate mai da nessuna parte.'Perché? Se poi state sempre fra le vostre montagne?». Ha pure shakerato il pubblico, Grillo, fisicamente, scuotendolo ripetutamente, prendendo. gli spettatori per le spalle, per il bavero, per il collettò della camicia. Ma lo ha shakerato anche con (aiuto dei suoi fan, sei ragazzi del "MeetUp Bolzano", che ha fatto salire sul palco per un buon quarto d'ora, e ai quali ha lasciato la parola, in libertà. .«Sono oltre 30.000 in tutta Italia - Ha raccontato Grillo - si trovano sul web, e dialogano, e inventano soluzioni; portano alla luce le notizie che non si sentono ai telegiornali. Non sono un movimento, né un'associazione, né un partito. Sono solo persone normali, che vogliono fare qualcosa». Persone normali, anonime". Tanto che nessuno si è presentato per nome e cognome; non importava. Importanti erano i concetti. I ragazzi raccontavano cosa succede «da nòi», e lui, il guru della democrazia dal basso, chiosava, o approfondiva. No al tunnel di base del Brennero. No al centro di guida sicura a Ischia Frizzi, al posto del biotopo. «Ma vi rendete conto - ha urlato - della schizofrenia? Una pista per .i go-kart e un circuito per provare i mezzi militari al posto di un biotopo unico in regione, per di più in un fondovalle così angusto. Schizofrenia, ecco cos'è. Vi immaginate solo il rumore?». Ma più di tutto, Grillo si è schierato contro il costruendo inceneritore. La reazione più inviperita e accesa, quando í. ragazzi hanno mostrato sul megaschermo il rendering del progetto. «Ecco; tutti così li fanno. E li fanno disegnare ai "carrozzieri''. A Torino, l'hanno affidato a Giugiaro. La ciminiera l'ha progettata azzurra, circa come questa. Poi ci ha fatto un ascensore, magnifico, che porta in cima, sulla ciminiera. Lì ha deciso di far costruire un ristorante con vista circolare sulla città. Sai che pranzi, alle nanoparticelle».
Al termine dello spettacolo, altro spazio per i fan: un membro dell'associazione "Per più democrazia" ha parlato della legge altoatesina sui referendum propositivi. La prima del genere in Italia. «Bravi, almeno in questo» ha concluso il grillo parlante.
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mercoledì, 28 febbraio 2007
Alto Adige 27-2-07

Impossibile aumentare i treni
Restano i disagi dei pendolari
Il progetto del terzo binario è stato accantonato dalla Provincia
di Ezio Danieli
LAIVES. Il progetto del terzo binario è stato sepolto. Pare definitivamente. Il «de profundis» lo ha recitato l'assessore provinciale Thomas Widmann: «Una volta realizzato il passante ferroviario. in galleria fra Ora e Cardano, i due binari attuali saranno più che sufficienti per un servizio metropolitano. In cinque anni massimo, il caso potrebbe essere risolto brillantemente. Ormai è deciso che il Passante fra Ora e Bolzano anticiperà la nuova linea del Brennero. I lavori potrebbero iniziare nel giro di due anni al massimo e concludersi in 2/3 anni. Da quel momento gran parte dei 120-180 (con sviluppo previsto fino a 250) treni quotidiani destinati a circolare fra Verona e il Brennero andrebbero in galleria, lasciando i due attuali a disposizione del trasporto locale: una metropolitana di superficie più che sufficiente per la cinquantina di treni locali».
I RISCHI. Ammesso che cinque anni basteranno per realizzare la galleria ferroviaria fra Ora e Cardarno, in questo lasso di tempo è scontato che i disagi per i pendolari - visto che la variante alla statale non sarà percorribile fino al 2011 - aumenteranno, senza possibilità di alternative in quanto l'aggiunta di altri treni non è possibile (non vi sono più tracce a disposizione) e grossi ostacoli presenta anche il più volte auspicato potenziamento del servizio di trasporto pubblico su gomma. Si sta dunque ripetendo quanto accaduto con la strada arginale: era ed è necessaria in attesa del completamento della variante eppure la Provincia l'ha chiusa. Il terzo binario è é sarà indispensabile ma la Provincia ha deciso che non verrà realizzato.
II SINDACO. Polonioli - nel ribadire l'interesse dell'amministrazione comunale per i vari interventi alla stazione ferroviaria cittadina ha anche evidenziato il ruolo che la stessa avrà in vista della realizzazione del terzo binario. Sulla nuova linea del Brennero, lo spostamento dei treni merci sulla tratta ad alta velocità con un anticipo di tanti anni rappresentato dal «passante» in galleria fra Ora e Cardano - permetterebbe di riservare la vecchia linea ferroviaria ai soli treni passeggeri. Ecco dunque che la Provincia ha ribadito prima - ma smentito di recente con l'assessore Widmann - anche di recente l'interesse per un collegamento metropolitano tra Bolzano e Ora (con possibilità di allungarlo fino alla stazione di Sa'lorno).
BOLZANO. Il progetto del terzo binario è previsto anche nel piano dei trasporti della Provincia, ed è stato uno dei cavalli di battaglia del sindaco di Bolzano Spagnolli nell'ultima campagna elettorale. Questo binario permetterebbe una frequenza di corse cadenzata ogni mezz'ora, in sostanza una metropolitana di superficie con fermate.a Laives, San Giacomo, aeroporto, cimitero, Oltrisarco, stazione Fs. Alla fermata del cimitero confluirebbe anche la linea proveniente da Ponte Adige e che fermerebbe pure a Casanova. Si tratta di un'opera costosissima, e i soldi non possono che arrivare in maggioranza dalla Provincia. Per questo, dice Spagnolli, «dovremo incontrarci a breve». E in ogni caso non è un progetto che si completa in poco tempo: «Ma l'importante è iniziare».
LE ALTERNATIVE. Il trasporto pubblico su rotaia piace anche ai pendolaci di Laives e circondario. Che infatti continuano ad aumentare. Ma non basta. Il potenziamento indispensabile riguarda i bus di linea. A tale proposito c'è stata anche la sollecitazione da parte di Loris Fràzza (rappresentante del Comune di Laives nel consorzio della Sasa) per l'istituzione di autobus specificatamente dedicati agli studenti che vanno e vengono dalle scuole di Bolzano. Il presidente Sasa, Ardelio Michielli, aveva dichiarato che la proposta « ha una sua validità, all'interno di un esame completo della situazione a Laives». Così come per gli studenti, c'è una richiesta notevole di servizi da Laives fino all'ospedale San Maurizio di Bolzano sia da parte di lavoratori che operano presso la struttura sanitaria e sia dagli utenti che debbono raggiungerla per visite e poi fare rientro in città, possibilmente senza dover stare in giro una mattina. Male (belle) idee finora non si sono concrerizzate, ad esclusione dell'istituzione del nuovo tracciato della linea circolare urbana che ora collega la stazione dei treni anche al quartiere, di via Sottomonte.
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mercoledì, 28 febbraio 2007
Alto Adige 27-2-07

“Centrale, servono verifiche”
Schiefer: non ho dato alcuna benedizione all'impianto
EGNA. «Non ho dato alcuna benedizione alla centrale a biomassa che potrebbe essere costruita sul territorio comunale di Egna. C'è bisogno di una serie di chiarimenti anche sulle emissioni - ed in questo senso mi auguro che anche il consiglio comprensoriale ribadisca questo concetto che è prioritario». Chi parla è Oswald Schiefer, presidente della Comunità Oltradige Bassa Atesina.
È parso di capire, quando il progetto è stato presentato, che Lei fosse d'accordo?
« L'iter per trovare una possibile ubicazione è stato lungo. Il fatto di aver individuato un terreno, accanto alla zona produttiva di Egna, mi è parso un fatto positivo. Ma da qui a dare la mia benedizione ce ne passa».
Un iter lungo, diceva...
«Sì, me ne sono occupato personalemente verificandole possibili soluzioni. La prima era stata individuata a Vadena, vicino all'area dove sarà trasferito il campo nomadi. Ma il sindaco Beati ha espresso le sue riserve in considerazione del fatto che sul territorio di Vadena sono già numerose le strutture soprattutto in prospettiva. Si era quindi pensato alla zona di San Floriano dove, a fianco della stata]e del Brennero, c'è l'impianto di compostaggio ma la superficie è ridotta rispetto a quelle.che sono le esigenze della Ecorott: Quindi s'è pensato a Redagno di Sotto; sul territorio comunale di Aldino, ma sono emersi pesanti, ostacoli a causa delle vie di comunicazione. Infine è arrivata la proposta del territorio di Egna che sembra .fattibile, almeno dal punto di vista geografico e quindi anche tecnico».
Però protesta Termeno...
«Comprendo le preoccupazioni del sindaco Dissertori. Sono le stesse del Comprensorio quando sembrava che l'impianto dei fanghi, potenziàto, poteva essere realizzato a ridosso del depuratore. Anche il consiglio della Comunità di Valle si era schierato, per solidarietà, a favore del Comune. Poi era prevalsa la tesi che presso il depuratore sarebbero stati trattati soltanto i fanghi della Bassa Atesina o, al massimo, quelli provenienti dall'immediato circondario».
Adesso, alla centrale di biomassa prevista ad Egna, la quantità dei fanghi da trattare pare essere rilevanti visto che arriveranno anche quelli della Venosta e del Meranese ... .
«È uno dei punti da chiarire assieme ai dati delle emissioni, al possibile aumento dei mezzi pesanti, alle perplessità degliabitanti».
Nulla di deciso,quindi?
Per quanto riguarda l'ubicazione di Egna comprendendo in questo discorso anche i vantaggi di natura finanziaria per il Comune posso dire che sono cautamente ottimista. Ma prima di esprimere
un giudizio articolato aspetto proprio l'esito delle varie verifiche, a cominciare dall'analisi comparativa sulle emissioni che la Provincia ha chiesto alla Ecorott. Rimane poi aperto un'altro problema»,
Quale?
« La questione finanziaria. I costi per la centrale sono ingenti e la redditività dovrà essere studiata». (e.d.) .

LE PROSSIME SCADENZE
Sono due le scadenze in merito alla centrale a biomasse: la giunta provinciale ha chiesto alla Ecorott di Aldino un'analisi comparativa sulle emissioni che verrebbero prodotte dall'impianto di cippato di legna con co-combustione di fanghi da depuràzione. Entro una settimana questa analisi dovrebbe essere pronta. II prossimo 21 marzo si riunirà il consiglio della Comunità di Valle con all'ordine del giorno fa discussione in merito all'impianto che potrebbe essere realizzato sul territorio di Egna, nella zona produttiva.

TERMENO Giovedì sera i residenti in assemblea
La relazione del sindaco e un esame dei progetti
TERMENO. Per giovedì prossimo 1 marzo è stata convocata dal .sindaco Werner Dissertori una assemblea degli abitanti di Termeno che si terrà con inizio alle ore 20 presso la Buergerhaus. All'ordine del giorno la relazione del Sindaco sull'attività svolta dall'amministrazione comunale con particolare riferimento alle principali problematiche che interessano la popolazione. Seguirà una relazione tecnica sui progetti di risanamento e potenziamento delle condotte idriche del paese e frazioni e del progettato ampliamento della strada che collega la frazione di Ronchi.
La giunta comunale intanto ha deliberato l'installazione di un gabinetto autopulente da realizzare. sul parcheggio antistante le scuole medie: Il Comune ha già approvato .il grosso progetto di ristrutturazione ed ampliamento dell'edificio che ospita le scuole medie, prevedendo altresì una nuova biblioteca. A tal proposito ha liquidato allo studio Dell'Agnolo Kalderer un aumento onorario ammontante a 20.538 euro che porta il totale a complessivi 211804 euro di cui 162.325 già liquidati. Il centro di riciclaggio di Termeno abbisogna di una nuova pavimentazione in cemento armato: l'incarico progettuale è stato affidato dalla giunta allo studio tecnico Eccli Partner di Caldaro. Alla ditta Flosh Sportanlagen, invece, sono state affidate la manutenzione e la verifica triennale della parete d'arrampicata realizzata nella palestra della scuola Rudolf Riedl. A Franz Stofner di Sarentino il comune ha affidato l'incarico dal taglio legname in zona Falsleatal per un quantitativo di 380 metri a 30 euro pro metro. (uf)
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categoria:conca atesina, ecoenergia
martedì, 27 febbraio 2007

Alto Adige 26-2-07

BAUERBUND IN ASSEMBLEA
Richiamo del teologo Golser
“Un'agricoltura sostenibile”

di Mirco Marchiodi

BOLZANO. «Che ci faccio, io come teologo, qui tra gli agricoltori?». Ha esordito così Karl Golser, docente di teologia morale e vicedecano di Bressanone, per introdurre il suo intervento durante la sessantesima assemblea provinciale del Bauernbund, la potente associazione dei contadini che raggruppa oltre ventimila soci in tutta la provincia. Un intervento accorato, con un invito chiaro a favore dello sviluppo sostenibile, dell'ambiente e dei valori tradizionali dell'agricoltura. Una sorta di ritorno alle origini, che qui in Alto Adige viene vissuto quotidianamente da centinaia di famiglie di contadini di montagna.
Il titolo della relazione del teologo dice già tutto: « Un'agricoltura sostenibile per rispettare la natura». Cosa significa? Golser cita un documento redatto dai vescovi tedeschi: «Un'agricoltura sostenibile non è volta a sfruttare fino all'ultimo il terreno e gli animali, bensì a salvaguardare la natura con la sua biodiversità in quanto fonte di cibo e di habitat. È necessario estrarre dalla terra solo quanto si è poi in grado di restituirle, mentre gli animali vanno allevati in modo tale da garantirne il benessere a lungo termine». Sostenibilità, valori, qualità della vita. Sono termini che ricorrono spesso durante l'intervento di Golser che si rifà anche alle parole di Giovanni Paolo II, «che spingeva - dice Golser - per quella che lui stesso definiva conversione ecologica».
Golser parla ai contadini parlando di mucca pazza e influenza aviaria. «È ora di trattare gli animali come creature e non come "merce vivente"», ammonisce. Niente allevamenti di polli in batteria, né gabbie troppo strette o senza luce. «A lungo termine continua il teologo il futuro dell'agricoltura potrà essere garantito solo se saremo in grado di trasmettere al consumatore l'importanza della salute e della qualità. A tal fineè necessario puntare maggiormente alla certificazione. dei prodotti, ma allo stesso tempo è importante premiare una produzione che rispetta la natura, così come è necessario, per motivi ambientali, promuovere sempre maggiormente i prodotti regionali». Un richiamo Golser lo fa anche alla religione, all'importanza della domenica come giorno sacro e di riposo, ma anche un invito agli agricoltori a non nascondere il proprio credo, «perché non lo fanno neppure i musulmani che tanto numerosi lavorano alle vostre dipendenze». La chiusura: « Un aspetto fondamentale del messaggio della Bibbia è l'unione di rispetto e giustizia sociale. Ed è proprio al giorno d'oggi - confrontandoci con i rischi di cambiamenti climatici e altre conseguenze negative che l'impatto dell'uomo ha sulla natura come il disboscamento, la perdita della liiodiversità o la costante riduzione delle risorse idriche - che constatiamo sempre di più che non giungeremo mai alla giustizia sociale se non rispettiamo la natura. L'agricoltura ha il compito di fornire, nel rispetto della natura, quanto è necessario per vivere e di contribuire alla salvaguardia della vita in tutte le sue dimensioni».


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categoria:salute, sociale, conca atesina, antiinquinamento
sabato, 17 febbraio 2007
Alto Adige 16-2-07
EGNA: PREVISTA CENTRALE A BIOMASSA
Emissione di fumi, un'analisi comparativa. Chiesta dalla Provincia alla Ecorott.

Di Ezio Danieli
EGNA. La giunta provinciale ha chiesto alla Ecorott di Aldino un'analisi comparativa sulle emissioni che verrebbero prodotte dall'impianto di cippato di legna con co-combustione di fanghi da depurazione che l'azienda vorrebbe realizzare in Bassa Atesina, con la «benedizione» del presidente della Comunità comprensoriale Oswald Schiefer e del Comune di Egna, attirato.dalla possibilità di sfruttare l'energia prodotta - a costo zero - per piscina coperta e palaghiaccio. Entro due settimane questa analisi dovrebbe essere pronta e quindi potranno iniziare i confronti politici e con i tecnici per tentare di fugare una serie di dubbi che riguardano sia Egna che gran parte della Bassa Atesina, in primo luogo gli abitanti di Termeno.
L'impianto costerà 20 milioni di euro e, a regime, garantirà un fatturato di 4 milioni per smaltire 35 mila tonnellate di fanghi. l'anno. Funzionerà a biomassa, sarà realizzato con la collaborazione di Ebko (esperta in essicazione) e Siemens tratterà 35 mila tonnellate l'anno di fanghi con il 18,6% di sostanza secca e 18 mila tonnellate di legna l'anno con il 50-65% di sostanza secca. Una volta essicati i fanghi si procederà ad una co-combustione di 9 megawatt e, attraverso una caldaia, al recupero e alla produzione di energia elettrica. Il calore recuperato attraverso il teleriscaldamento sarà di 2,5 MW, mentre nella rete elettrica saranno immessi 1,6 MW. «Si tratta - dice il sindaco di Termeno Werner Dissettori - di un impianto di dimensioni eccezionali rispetto a quello che era previsto a ridosso del nostro depuratore e che abbiamo contestato temendo disagi e ripercussioni sulla vivibilità degli abitanti. Adesso pensano ad una struttura gigantesca proprio alle porte di Termeno. Vogliamo la massima chiarezza». Il sindaco Dissertori ha chiesto (ed ottenuto) che del problema si parli in occasione della prossima riunione, del -consiglio della Comunità di Valle, il prossimo 21 marzo. «Ho letto -. continua -il sindaco Dissertori -.che il presidente del Comprensorio, Oswald Schiefer, ha dato la propria benedizione alla struttura. Ma resto comunque della mia idea: si tratterà di un impianto con caratteristiche sovracomunali e quindi servirà il consenso di tutti. Le considerazioni sono le stesse per le quali avevamo bocciato - con la solidarietà di tutti i Comuni della Bassa e dell'Oltradige oltre che della Comunità di Valle la struttura che la Provincia aveva previsto a ridosso del nostro depuratore: la Bassa Atesina non ha bisogno né di ulteriori strutture nè tantomeno di emissioni. Le motivazioni restano più che mai validel in relazione anche alle dimensioni enormi della struttura prevista e del tipo oltre che della quantità della produzione prevista».
Il sindaco di Termeno entra nel merito anche della questione finanziaria: «So perfettamente che ospitare un impianto del genere comporterà dei benefici per le casse del Comune sul cui territorio verrà realizzato. Ma ritengo che è prioritaria la salute degli abitanti ed in tal senso ho avuto il conforto anche di tutto il consiglio comunale di Termeno dove il problema è stato affrontato sia pure in maniera informale».


L'ULIVO DI EGNA
Nulla è stato deciso. Necessario fare la massima chiarezza”

EGNA. Sandro Guglielmo, capogruppo dell'Ulivo in consiglio comunale, interviene in merito al mega impianto di termovalorizzazione che potrebbe essere realizzato nella zona produttiva.
Che ne pensa il gruppo di cui Lei fa parte e che è in maggioranza con la Volkspartei?
«Intanto che la questione va approfondita con grande attenzione. Nulla ancora è stato deciso e nessuna delibera è stata firmata. Si tratta di, un'iniziativa privata che merita di essere seguita con grande attenzione».
Iniziative?
«Abbiamo partecipato alla trasferta in Germania per verificare il funzionamento di un impianto analogo ed abbiamo anche promosso un incontro per verificare le questioni tecniche, raccogliendo anche le voci critiche nei confronti di questa struttura. Si tratterà comunque di un impianto a carattere sovracomunale: questo ci sembra palese».
Per Egna siprofilerebbero dei vantaggi di natura economica...
«La Ecorott così si èspressa in merito appunto ai vantaggi sia di produzione energetica che di teleriscaldamento. Ma vi sono anche delle perplessità che debbono essere chiarite».
Per esempio?
Aumenteranno fatalmente, le emissioni che graveranno su tutto il territorio della Bassa Atesina e non soltanto su quello di Egna. Ecco perchè sottolineo il fatto che si tratterà, eventualmente, di un impianto sovraccomunale che non Egna e la ditta privata non potranno certo imporre»:
La popolazione dunque dovrà essere informata in modo dettagliato...
«È uno degli impegni che ci siamo presi come gruppo dell'Ulivo. Ma prima ne parleremo al nostro interno e quindi in seno alla coalizione. Sarà una verifica accurata, soprattutto tecnicamente, prima di arrivare ad una eventuale decisione, sia essa positiva che negativa».
L'ubicazione indicata, nella zona produttiva, come la giudicate?
«Dal punto di vista funzionale potrebbe essere ideale, vista la vicinanza al casello autostradale. I mezzi pesanti da e per l'impianto non attraverserebbe centri abitati»,
Un punto a favore?
« Indubbiamente. Ma sono tutte le problematiche che andranno verificate, anche con i supporti tecnici, con grande attenzione». (e.d.)
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lunedì, 05 febbraio 2007
Alto Adige 4-2-07
Impianto fotovoltaico in zona sportiva a Villa di Egna
di Umberto Fellin
EGNA. Il consiglio comunale ha approvato recentemente una delibera relativa al grosso progetto elaborato dall' architetto Ralf Dejaco relativo all'ampliamento della zona sportiva di Villa che prevede, tra l'altro, la realizzazione del nuovo stadio del ghiaccio, di altre infrastrutture ed anche di una piscina coperta. Il tutto per un spesa prevista che supera i 5 milioni di euro. Prevista l'installazione di un impianto fotovoltaico nell'ambito appunto di questa vasta area che ospita già varie strutture.
La giunta comunale ha esaminato ed approvato il progetto definitivo che riguarda l'installazione appnto di un impianto fotovoltaico nell'ambito della zona sportiva. Il progetto è di Mainrad von Lutz e prevede una spesa complessiva 1.923.000 euro di cui 1.542.000 a base asta. Contemporaneamente l'esecutivo ha inoltrato domanda di contributo da parte della Provincia. Il grande progetto per la zona sportiva di Villa prevede la realizzazione del nuovo stadio del ghiaccio che è il primo lotto della trasformazione globale dell'area. Adiacente ad esso infatti verrà realizzato un impianto per attività sportive e del tempo libero (ristorante, tiro a segno, bowling). Il terzo lotto prevede la realizzazione di una piscina coperta a carattere distrettuale, quella che era stata bocciata dal referendum popolare a Caldaro. La tribuna del nuovo palazzetto prevede 600 posti a sedere e 300 in piedi; al di sotto ben 4 spogliatoi per le squadre di hockey. Ovviamente è stato previsto anche l'adeguato parcheggio e la facilitazione delle vie di comunicazione, sia tra centro paese che dalla statale del Brennero. Ricordiamo che la scelta - sia per lo stadio del ghiaccio che per la piscina - è caduta sulla zona di Villa perchè ritenuta funzionale e che il progetto è stato approvato a larghissima maggioranza e rientra nel più largo progetto di utilizzo di quell'area a ridosso della frazione. Perplessità, in aula consiliare, erano state comunque sottolineato dal gruppo della Casa delle Libertà di Egna con una serie di motivazioni.


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giovedì, 01 febbraio 2007
Alto Adige 1-2-07
Aeroporto, il Wwf chiede il referendum


Questa mediazione serve solo per le lobby, ma non per la popolazione”
BOLZANO. Nuova sessione, ieri della «mediazione» sull'ampliamento dell'aeroporto. Questa volta a Palazzo Widmann l'incontro era aperto solo alle associazioni e ai partiti iscritti al processo. Più numerosi i contrari che non i fautori dell'ampliamento, ma tra questi ultimi ieri era presente Thomas Baumgartner, presidente della società dell'aeroporto Abd.
Ieri si sono messe a punto alcune questioni procedurali, una sorta di « contratto» accettato dalle parti e che regolerà le prossime riunioni. Due le novità importanti di ieri. Era presente un esponente della giunta provinciale -l'assessore ai trasporti Thomas Widmann -, richiesto da molti come condizione essenziale per partecipare al processo. Inoltre è stato introdotto il servizio di traduzione simultanea, indispensabile visto che i mediatori (a partire dal leader, Gerhard Falk) non conoscono l'italiano. Da mercoledì prossimo si inizierà ad entrare nel merito della discussione. Ieri è stato però ribadito che prima di giugno non sarà presa alcuna decisione.
Fuori dal palazzo, però, le proteste non si placano. La settimana scorsa il Dachverband, ossia i protezionisti sudtirolesi, ha annunciato di ritirarsi dalla mediazione per concentrarsi sull'organizzazione del referendum.
Ora arriva una dura nota di protesta anche da parte del Wwf. L'associazione ambientalista non è infatti mai stata contattata dai mediatori,`né invitata alle riunioni di Palazzo Widmann. Ieri è stato annunciato da Falk che le iscrizioni resteranno aperte ancora un po.', ma difficilmente il Wwf a questo punto entrerà.
Dura, si diceva, la posizione dell'associazione. Che con una nota di Anna Schgraffer risponde anche a Rosa Thaler della Svp, secondo la quale gli italiani sarebbero poco interessati ai destini dell'aeroporto e che le critiche alla mediazione non siano giustificate. « La mediazione - dice ora la Schgraffer - è concepita per districare una lite fra gruppi di interesse, cioè fra lobby diverse. Ma noi pensiamo invece che si tratti di una questione politica estesa, che non riguarda solo alcune lobby o correnti, e come tale ci si aspettava che venisse affrontata».
Si arriva così al punto più importante: « Se si sente il bisogno di sapere come la pensa la maggior parte della popolazione, l'unico modo è quello di interpellare gli elettori con un regolare referendum. In questo modo a tutti è dato di potersi fare un'idea e di esprimerla dignitosamente. E questa è stata infatti la risposta costruttiva offerta dal Dachverband. In modo altrettanto costruttivo, ci aspettiamo che la Giunta provinciale lasci aperte le decisioni fino alla consultazione. È solo una delle lobby in causa che chiede insistentemente una soluzione rapida.”
C'è poi il problema del coinvolgimento di associazioni come il Wwf: « In Alto Adige - dice la Schgraffer - esistono associazioni ambientaliste che non fanno parte del Dachverband in quanto i soci sono perlopiù di lingua italiana. Tali associazioni sono state ignorate sia dal mediatore Falk sia dai suoi committenti. Tuttora le informazioni di prima mano in italiano sull'operato del mediatore non sono sufficienti. E questo non ci sembra un buon avvio, per una realtà come la nostra».
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giovedì, 01 febbraio 2007
Alto Adige 1-2-07
INQUINAMENTO ACUSTICO
Vadena: finiti i rilievi fonometrici presto l'incarico di progettazione

VADENA. I rilievi fonometrici sono conclusi ed il presidente dell'Autobrennero Ferdinand Willeit ha sollecitato la progettazione per la sistemazione delle barriere antirumore lungo l'A22. Si tratta, in pochi giorni, della seconda buona notizia nel contesto dell'impegno per diminuire l'inquinamento acustico: si è infatti sbloccata la situazione di stallo per la posa delle barriere a lato della linea ferroviaria.

La società dell'Autobrennero ha dunque confermato - dopo una serie di sollecitazioni delle precedenti e dell'attuale amministrazione comunale di Vadena - che la proposta progettuale per la sistemazione di barriere antirumore sarà portata all'attenzione del consiglio di amministrazione. Il tutto dovrebbe avvenire entro breve tempo. Se verrà dato il benestare - pare che non vi siano da mettere in preventivo particolari ostacoli - il cantiere dovrebbe essere approntato entro la fine dell'anno. Le barriere - saranno complessivamente oltre 800 metri di protezioni all'altezza di diverse abitazioni e dovrebbero essere realizzate sia sul lato est che su quello ovest dell'autostrada - vengono richieste da diversi anni proprio per arginare un inquinamento acustico sempre molto elevato, soprattutto nelle ore notturne. Per sollecitare le barriere antirumore a lato dell'autostrada, il sindaco Alessandro Beati si è recato presso il Laboratorio aria e rumore della Provincia dove ha potuto avere copia dei risultati di una serie di misurazioni che sono state effettuate all'altezza della casa Pedrotti. «Il risultato 'e che di notte il rumore supera í limiti consentiti per legge - dice Beati e così dobbiamo agire, anche perché esistono obblighi di legge in materia. In sostanza vengono fissate due fasce di misurazione la A e la B, caratterizzate da minore e maggiore distanza dalla fonte del rumore. La casa in oggetto è in fascia A, dove c'è un limite di 60 decibel, limite che, come evidenziano le misurazioni effettuate dal Laboratorio aria e rumore viene superato di notte a causa dei mezzi in transito sull'A22». L'amministrazione comunale, preso atto dei dati, ha inviato l'ennesima lettera all'Autobrennero per illustrare la situazione, corredandola con i risultati dei rilevamenti fatti. L'A22 s'è data da fare - stavolta con rapidità - ha disposto i ricordati rilievi fonometrici (conclusi di recente) che costituiranno la base per l'avvio della fase progettuale.
Altra fonte di disagi per il territorio di Vadena - ed in particolare per la zona Cervo - è anche il rumore causato dal passaggio dei treni. In questo caso le promesse (e finanziate grazie all'accordo con la Provincia) delle barriere si sono sbloccate proprio di recente dopo una serie di ricorsi alla gara di appalto che era stata indetta, a livello europeo, dalle Ferrovie italiane. Sulla base delle comunicazioni avute dalle Ferrovie, il sindaco di Vadena Alessandro Beati ha convocato in municipio tre proprietari di zona Cervo per ottenere da loro il benestare per l'uso di cantiere sui loro terreni: è il primo passo, indispensabile, in vista dei progetto esecutivo.


ZONA CERVO
La vivibilità da recuperare”

VADENA. Il comitato civico della zona Cervo - insiste anche sul territorio di Laives - s'è appellato più volte agli amministratori sia comunali che provinciali perchè trovino delle soluzioni ad una serie di problematiche. È in particolare l'inquinamento acùstico - causato dal passaggio dei treni e degli automezzi sull'A22 - a creare i problemi maggiori con conseguenti disagi per i residenti che contestano anche i rumori provocati dal decollo degli aerei dal vicino aeroporto, rumori destinati ad aumentare se lo scalo verrà ampliato. Il comitato civico, sempre in relazione all'inquinamento acustico, ha espresso a più riprese - appoggiato in questo anche dalle associazioni ambientaliste provinciali - le proprie riserve anche in merito al costruendo Centro di Guida Sicura ottenendo comunque garanzie dalla Provincia che verranno adottati tutti gli accorgimenti necessari per evitare ulteriori fonti rumorose in zona.
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sabato, 20 gennaio 2007
Alto Adige 19-1-07

Pubblica riunione. L'impegno del distretto illustrato ai cittadini

LAIVES. Tradizionalmente, l'assemblea dei cittadini, promossa dal Distretto sociosanitario locale, rappresenta l'occasione per illustrare al pubblico tutto ciò che di significativo è stato fatto durante l'arco dell'anno ad opera dei vari gruppi di lavoro che al distretto fanno riferimento. L'assemblea serve anche per uno sguardo su quello che si farà nei prossimi mesi.
Quest'anno la riunione con i cittadina è programmata per mercoledì 7 febbraio alle 19.30, nell'auditorium del Centro Don Bosco di Laivès. Sarà Liliana di Fede Mosca - eletta anche assessore alle attività sociali del Comune di Laives - a dare il benvenuto in veste di responsabile del distretto, mentre l'apertura dei lavori è affidata ad Oswald Schiefer, presidente della Comunità di valle. Durante la serata ognuno dei responsabili dei gruppi di lavoro (sono 7) parlerà delle iniziative fatte e da fare. (b.c.)
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sabato, 20 gennaio 2007
ALTO aDIGE 18-1-07

IL COMMERCIO IN DIFFICOLTA'
Supermercati, la concentrazione è fra le più elevate in Alto Adige

di Ezio Danieli
LAIVES. È il settore alimentare, nel commercio, a risentire maggiormente di un momento non proprio facile. È stato sottolineato in consiglio comunale - con parziale ammissione da parte dell'assessore Ceschini sollecitato dall'opposizione - e l'ha ammesso anche la fiduciaria comunale dell'Unione commercio turismo servizi, Elda Paolazzi, evidenziando il rischio che corrono soprattutto i piccoli negozi «schiacciati come sono dalla concorrenza dei supermercati». La prospettiva, in tal senso, non è incoraggiante: altri grandi punti vendita. e centri commerciali arriveranno.
Grandi punti vendita sono previsti al centro di. Laives (la ex Corsara), e quidi altra struttura al posto del grande magazzino Grosexport, sempre nella centrale via Kennedy. Fra i territori della provincia - fatte ovviamente le debite proporzioni - quello compreso fra Laives e Bronzolo registra una delle presenze più alte di supermercati con pesanti condizionamenti per quanto riguarda il cosìdetto “servizio di vicinato». Ne ha tenuto conto anche il docente universitario Gottfried Tappeiner nello studio sull'economia elaborato su incarico della Comunità di Valle. Servizio di vicinato significa, soprattutto, avere la disponibilità di negozi nei vari quartieri, senza quindi il bisogno (e spesso il fastidio) di spostamenti -magari in auto contribuendo quindi ad aumentare il numero di mezzi in circolazione -per fare la spesa,quotidiana, soprattutto di generi alimentari. Della situazione a Laives già s'è detto e scritto. Sono proprio le massaie (ma anche i pensionati) à lamentarsi per la carenza (se non perla mancanza) di questo servizio, tanto che sono costretti a trasferimenti (non sempre possibili a piedi) che contribuiscono a peggiorare la già caotica situazione del traffico.
Non è che a Bronzolo vada meglio. Non è passato molto tempo da quando un'altra macelleria (l'unica rimasta) ha chiuso i battenti. Il che significa che la bistecca la si può acquistare soltanto in trasferta, al supermercato più vicino oppure a Laives con un ulteriore incremento di autoveicoli per spostamenti (necessari) anche minimi. Ma non è soltanto il servizio di vicinato che dovrà essere considerato. Anche nel settore del commercio – soprattutto quello al dettaglio - bisognerà prendere in esame l'attuale situazione (quantomeno ostacolata dalla famigerata statale) e quella che si determinerà fra quattro-cinque anni quando la variante alla statale 12 sarà finalmente percorribile. Gli esempi concreti che nella valle dell'Adige, fra Bolzano e Merano, ha portato la superstrada MeBo sono sotto gli occhi di tutti: uno sviluppo commerciale - e quindi di attrattiva anche turistica che è un autentico «boom» se viene considerato anche nel logico e scontato recupero di vivibilità. Laives soprattutto - ma anche Bronzolo - hanno margini di grande miglioramento nelle loro proposte

LA SCHEDA
II piano commerciale approvato dal Comune prevede tutte le opportunità di miglioramento e potenziamento delle strutture. Fra le prospettive più significative c'è il tetto massimo relativo ai metri quadrati che ancora si possono aprire in termini appunto di negozi: è di 836 metri quadrati. Una superficie complessiva che verrà divisa percentualmente fra esercizi alimentari e non. Per la grande distribuzione- esercizi con più di 500 metri quadrati - i permessi di apertura vengono rilasciati dalla Provincia.
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martedì, 16 gennaio 2007


MANIFESTAZIONE DEL 10 MARZO A BOLZANO
CONTRO L'EUROTUNNEL DEL BRENNERO E LE GRANDI OPERE

RETE DI MUTUO SOCCORSO CONTRO LE GRANDI OPERE E LE NOCIVITA'
L' anno 2007sarà un anno di lotta decísívo contro le grandi opere che minacciano di distruggere l'ambiente in regione: tav del Brennero, inceneritore, aeroporto, autodromo íschia-Frizzi, centrale idroelettrica di Fortezza e non solo ....
É giunto il momento di incontrarsi e trovare maggiore forza per fermare la devastazione del territorio.
Il 10 marzo a Bolzano si terrà una grande manifestazione e un'Assemblea contro la tav del Brennero e le nocività..
L' evento sarà anche t occasione per lanciare la costituzione, a livello locale , della re te nazionale di mutuo soccorso contro le grandi opere e le nocività, nata da poco ín Val di Susa.
Nelle prossime settimane avranno luogo a Bolzano degli incontri aperti a tutti i cittadini e gruppi locali interessati a condividere e a collaborare.
Il primo incontro si terrà giovedi 18. 01. 07 alle 20.30 nella sala sedute del palazzo "Plaza" in via del Ronco 2 a Bolzano
(non nella sala della circoscrizione Europa ma di fronte)
La partecipazione agli incontri dí rete è a titolo personale e slegata da partiti e síndacati.
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lunedì, 15 gennaio 2007
Alto Adige 14-1-07
AEROPORTO PROGETTO CONTESTATO CRESCONO I DISSENSI NELLA POPOLAZIONE
“In prospettiva si pensi anche al treno”

di Ezio Danieli
EGNA. Sì al mantenimento dell'aeroporto di Bolzano («C'è bisogno di una struttura che garantisca i, collegamenti con gli scali internazionali») ma un secco no al suo ampliamento («perché antieconomico e dal forte impatto ambientale sopratutto in una zona che sopporta già pesanti disagi». Lo ha detto - interpretando i diffusi dissensi - il senatore Oskar Peterlini che, nella sua qualità anche di Obmann della Svp in Bassa, ha incontrato il mediatore nominato dalla giunta provinciale. Peterlini ha consegnato a Gerhard Falk un promemoria - una serie di punti con in vari motivi anti progetto – ma ha anche lanciato un un monito ai partiti di maggioranza ed alla stessa Svp sul rischio di «perdere consensi non solo per il no strumentale dei partiti d'opposizione, ma soprattutto per il forte dissenso di gruppi ambientalisti attorno ai quali si è coagulato il consenso dei cittadini, che hanno partecipato numerosi alle manifestazioni promosse nella Bassa Atesina».
LA POLITICA. Questione dunque soprattutto politica di cui il mediatore ha preso atto - confermata dalla decisione assunta dalla sezione Svp di Ora che alcune sere fa, - al termine di una riunione fiume nel corso della quale sono stati valutati gli aspetti economici, finanziari e ambientali - si è espressa con decisione contro l'ampliamento dell'aeroporto Baracca di San Giacomo. C'è il timore, che a risentirne sarebbe soprattutto la Bassa Atesina e quindi «La Provincia dovrebbe impegnarsi con maggiori energie nel potenziamento degli altri mezzi di trasporto pubblici, in particolare da e per Innsbruck e Verona». La Stella Alpina ha auspicato quindi che i dati via via raccolti dal mediatore siano resi pubblici e che vi sia un coinvolgimento della popolazione della Bassa oltre che della zona di Laives, Bronzolo e Vadena. Ma torniamo all'incontro che il senatore Oskar Peterlini ha avuto, l'altro giorno, con il mediatore Falk al quale ha consegnato un promemoria con le prese di posizione contrarie dei consigli comunali di Appiano e Caldaro, nonchè di alcune sezioni della Svp della Bassa Atesina ed Oltradige. La posizione della Stella Alpina è-ríassunta in alcuni punti fermi. Vediamoli.
L'AMBIENTE. In primo luogo, il parlamentare altoatesino ha sottolineato "il forte impatto ambientale ed acustico a cui verrebbero sottoposti un territorio ed una popolazione che già devono fare i conti con la presenza dell'autostrada e della ferrovia".
L'INQUINAMENTO. In secondo luogo, il senatore dell'Unione-Svp ha fatto presente anche "il pericolo di danni da inquinamento all'agricoltura locale e di svantaggi per le piccole e medie aziende turistiche che puntano la loro attrattività anche sulla tranquillità dei luoghi".
L'ECONOMICITÀ. Sul versante dell'economicità del progetto, Peterlini ha rimarcato "l'esiguo bacino di utenza che, con i suoi circa 500mila abitanti, offre la Provincia di Bolzano, in considerazione soprattutto della vicinanza degli aeroporti di Verona ed Insbruck. I due scalì - ha proseguito - offrono inoltre voli low-cost che la struttura di Bolzano, anche se ampliata, difficilmente sarà in grado di realizzare".
PIÙ TURISTI. Nel merito delle previsioni di un aumento di circa 300mila turisti l'anno, Peterlini, "nel giudicarle di difficile realizzazione", ha ribattuto che "i voli, concentrandosi soprattutto nei fine settimana, vedrebbero circa 6 mila arrivi ogni sabato con un notevole aumento quindì di atterraggi e decolli che andrebbe ad influire sull'impatto ambientale".
LE ALTERNATIVE. Al mediatore Falk, il parlamentare altoatesino ha, quindi, posto all'attenzione l'alternativa di "realizzare collegamenti diretti con gli aeroporti di Verona ed Innsbruck. Da considerare inoltre - ha rimarcato Peterlini - che nel 2008, con il completamento dei lavori sulla tratta ferroviaria Bologna-Verona, i tempi di percorrenza del treno sulla Roma-Bolzano si ridurranno a quattro ore e trenta minuti. Oltre al fatto che, una volta realizzata la nuova ferrovia del Brennero; anche i collegamenti oltre le Alpi saranno più veloci». Sono proprio queste considerazioni sul servizio di trasporto pubblico su binari che costuiscono un ulterìore motivo per un'attenta riflessione.


Gerhard Falk ha spiegato come sta procedendo il suo lavoro
«Una raccolta di pareri, per ora»

EGNA. Incontrando dì recente il sindaco di Laives, il mediatore che si occupa del progetto di potenziamento dell'aeroporto di San Giacomo ha evidenziato alcunì aspetti del suo lavoro: sta incontrando regolarmente gente e associazioni, ogni mercoledì a Bolzano, ed è anche andata casa per casa a verificare rumori e sensazioni degli abitanti. Falk ha anche- spiegato che tiene una posizione assolutamente neutrale rispetto alle parti e che quìndi si limita a raccogliere sentimenti e indicazioni. Dal 24 gennaio in poi sono inprogramma incontri ufficiali.
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lunedì, 15 gennaio 2007
Alto Adige 14-1-07
VADENA SENZA SERVIZIO ADSL
Internet difficile, pressioni della giunta
VADENA. Il servizio Adsl sul territorio comunale è una delle richieste più pressanti che viene rivolta all'amministrazione comunale presieduta dal sindaco Alessandro Beati. A causa della distanza dalla centrale di Laives e alla saturazione del cavo in rame che serve il paese, per molte delle famiglie ciel piccolo Comune non è possibile attivare il servizio Adsl, servizio che è oramai divenuto necessario per la navigazione in Internet e per tutti i servizi connessi. Nel bilancio di previsione 2007 la giunta comunale ha previsto una voce di spesa che prevede l'installazione di un sistema Adsl wireless, che consentirà ai cittadini di poter navigare in Internet collegando il proprio computer via radio, senza avere il vincolo del collegamento in rame. Attualmente sono in fase di studio diverse possibilità di copertura radio. «L'obiettivo - dice proprio il sindaco di Vadena - è quello di ottenere un sistema funzionale ed a costi contenuti per i cittadini». Grazie all'interessamento dell'amministrazione comunale ed all'installazione di un. cablaggio interno tra il Municipio ed il complesso scolastico, almeno le scuole elementari italiana e tedesca e gli asili, sono stati collegati in rete. Questo servizio, oltre a velocizzare lo scambio di informazioni con le rispettive direzioni didattiche, consentirà agli alunni di navigare in Internet e integrare al meglio il programma scolastico di informatica sempre sotto il controllo attento del personale insegnante. Con questo nuovo sistema, l'aula di informatica delle scuole di Vadena è divenuta una tra le più moderne ed attrezzate del circondario. Un passo in avanti dunque significativo ma resta la priorità di dotare tutto il territorio comunale di un servizio oramai irrinunciabile.
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domenica, 14 gennaio 2007
Spolveriamo l’aria di San Giacomo
Io, comune di Laives, con 16.162 abitanti sono il quarto comune dell’Alto Adige ed ho un problema che si chiama San Giacomo.
Non intendo il Santo Giacomo, pace all’anima sua, ma alla frazione che sta a cavallo con ilcomune di Bolzano.
Beh, a questa frazione, non manca proprio niente di tutto quello che tecnicamente si chiama “criticità”: aerei, ferrovia, elicotteri, traffico, inquinamento atmosferico, inquinamento acustico, inquinamento urbanistico ecc.
Del resto, se è una Cenerentola, la colpa è solo sua perché è poco e male rappresentata tra i consiglieri comunali: ce ne sono solo due, e dalla parte sbagliata!
Siccome il diritto alla salute è un bene prezioso per tutti gli abitanti e un investimento per il paese (come sancisce la Costituzione all’art. 32), mi è venuta un’idea sfidante: fare di San Giacomo un centro di eccellenza.
Del resto anche nella favola di Cenerentola una zucca è diventata carrozza!
Ho visitato San Giacomo in lungo e in largo, ho fatto le fotografie, ho registrato i rumori, ho visitato le scuole e gli asili, ho riunito gli abitanti ascoltando con attenzione le loro lamentele ma soprattutto le loro proposte. Insomma ho fatto quello che si chiama un monitoraggio evidenziando i punti di forza e di debolezza.
E’ seguito un piano di risanamento, un piano di azione (ottimizzando tappe certe),un piano di verifica ed, infine, un piano di mantenimento.
Ciò ha comportato anche il coinvolgimento di molte aziende, dando slancio al mondo economico e imprenditoriale locale, in un progetto di grande respiro facendo di San Giacomo un modello da imitare.
E come in tutte le favole che si rispettino, vissero tutti felici e contenti.

Lina Montan
San Giacomo, 14 gennaio2007






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domenica, 14 gennaio 2007
Alto Adige 13-1-07
La sezione di Ora chiede maggiore attenzione per il trasporto pubblico:popolazione da coinvolgere
No all'aeroporto ampliato
Presa di posizione della Svp: un appello alla Provincia
ORA. La locale sezione della Volkspartei ha rotto gli indugi e, al termine di una riunione fiume nel corso della quale sono stati valutati gli aspetti economici, finanziari e ambientali, si è espressa con decisione contro l'ampliamento dell'aeroporto Baracca di San Giacomo. C'è il timore, che a risentirne sarebbe soprattutto la Bassa Atesina. Proprio come molte altre sezioni del Sammelpartei del comprensorio quella di Ora ritiene che la Provincia dovrebbe impegnarsi con maggiori energie nel potenziamento degli altri mezzi di trasporto pubblici, in particolare da e per Innsbruck e Verona. La Stella Alpina ha auspicato quindi che i dati via via raccolti dal mediatore siano resi pubblici e che vi sia un coinvolgimento della popolazione.
L'inquinamento acustico, secondo la Svp di Ora, al momento è ancora accettabile. I valori sono ancora nella norma; in quanto l'aeroporto di Bolzano è una struttura di interesse regionale, ma per contro ciò significa riscuotere l'interesse solo di una ristretta cerchia di persone. Siamo altresì convinti che anche un ampliamento dell'aeroporto, con il conseguente allungamento della pista, non sia destinato a portare all'economia ed in particolare al turisimo altoatesino dei vantaggi tali da giustificare quest'investimento. L'inquinamento acustico e atmosferico è destinato, invece, a ricadere tanto sui residenti quanto sui turisti di tutta la zona attorno a Bolzano, Bassa Atesina compresa. E alla popolazione di questo comprensorio non si può chiedere di sopportare quest'ulteriore peso».
Secondo la Volkspartei di Ora bisogna evitare in ogni modo che vengano poste le basi per aumentare, gradualmente, il traffico aereo facendo diventare lo scalo bolzanino un aeroporto di interesse extraregionale. A livello comprensoriale la prima bocciatura all'ampliamento dell'aeroporto è venuta dal Comune di Appiano, dove anche un rappresentante della giunta - Peter Pardatscher, Obmann della locale sezione del Bauernbund - ha votato a favore della mozione presentata dalla Biirgerliste Eppan. A Termeno a presentare un'istanza contro l'ampliamento dell'aeroporto non è stata una lista d'opposizione, ma l'esecutivo, monocolore Svp, che in coda al consiglio si e espresso all'unanimità contro l'allungamento della pista. Un'altra bocciatura al potenziamento è arrivata dal consiglio comunale di Cortaccia, che ha approvato all'unanimità una risoluzione nella quale vengono sollevate perplessità per la salvaguardia dell'ambiente, le dimensioni del progetto e l'incidenza sulla qualità della vita in Bassa Atesina.


IL MEDIATORE
Un incontro con Peterlini

EGNA. Sì al mantenimento dell'aeroporto di Bolzano, in quanto l' Alto Adige ha bisogno di una struttura che garantisca i collegamenti con gli scali internazionali, no al suo ampliamento perché antieconomico e dal forte impatto ambientale soprattutto in una zona che sopporta già pesanti disagi.
A ribadire il dissenso e le perplessità della Bassa Atesina è stato il senatore dell'Unione-Svp, Oskar Peterlini, che, nella sua qualità anche di Obmann della Svp per la Bassa Atesina, ha incontrato il mediatore Falk. Peterlini ha consegnando al mediatore un promemoria con le prese di posizione contrarie dei consigli comunali di Appiano e Caldaro, nonchè di alcune sezioni della Svp della Bassa Atesina ed Oltradige. Peterlini ha sottolineato fra l'altro anche «il pericolo di danni da inquinamento alLagricoltura locale e di svantaggi per le piccole e medie aziende turistiche che puntano la loro attrattività anche sulla tranquillità dei luoghi». Proprio l'altro giorno il mediatore che segue la vicenda aeroporto aveva avuto un incontro con Giovanni Polonioli, sindaco di Laives.
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domenica, 14 gennaio 2007
Alto Adige 13-1-07
Sì al contributo dí un milione dí euro. Il resto a carico del Comune
di Bruno Canali
LAIVES. Ieri mattina, il sindaco si è recato in Provincia per la convenzione relativa alla vecchia stazione ferroviaria. La Provincia infatti, nell'ambito del programma di dismissioni di numerose stazioni, ha deciso di alienare anche quella di Laives, cedendola al Comune.
«C'è il via libera per la convenzione attraverso la quale riceviamo la stazione ferroviaria - spiega Polonioli - e anche per il finanziamento provinciale destinato alla ristrutturazione. La Provincia ci darà un milione di euro per questa operazione e il resto che serve per completare il progetto (si parla di circa 400 mila euro) lo lo metterà il Comune». Secondo le previsioni, i primi interventi dovrebbero iniziare già nei prossimi mesi e si tratterà di restaurare la vecchia stazioncina ferroviaria. Poi va sistemata l'intera area attorno alla stazione, con parcheggio e tutto il resto, perché la Provincia ha ín programma di costruire una stazione nuova e moderna dato che oramai sono parecchi i passeggeri che ogni giorno prendono il treno per recarsi a lavorare o a studiare. In tal senso, il trasporto su rotaia ha conosciuto un vero e proprio boom negli ultimi anni favorito anche da una efficace politica provinciale dei trasporti. Oggi Laives é servita da diversi convogli ferroviari regionali che fermano alla stazione e c'è pure un autobus circolare della Sasa che in concomitanza con le coincidenze dei treni, fa a spola fra la città, la stazione ferroviaria e arriva fino al quartiere Birti di Vadena, mettendo così a disposizione dei suoi abitanti, un mezzo pubblico di trasporto che collega appunto Vadena a Laives e alla ferrovia.
Tutto da inventare invece, il futuro utilizzo della stazione ferroviaria una volta sistemata. Qui dovrà entrare in gioco la fantasia di amministratori pubblici e di operatori sociali e culturali, perché, stando ad esempi di altre realtà, le possibilità sono più di una e se ben formulata, la soluzione potrà dare risultati e soddisfazioni. Quello che già oggi gli amministratori comunali si sentono di garantire è che anche in futuro, l'edifico della vecchia stazione ferroviaria rimarrà pubblico.
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sabato, 13 gennaio 2007
Alto Adige 12-1-07

I DISAGI DEL TRAFFICO


Casello A 22, ancora 4 anni di attesa
Forti: farlo ora sarebbe inutile. Grasso: deprecabili le titubanze
di Ezio Danieli
LAIVES. Casello autostradale (anche mezzo come quello aperto di recente a Bressanone).all'altezza della città? Mentre il sindaco Polonioli sottolinea “la necessità di una riflessione tenendo conto che tutta la circonvallazione non sarà pronta prima del 2011” Il suo vice Forti ribadisce che la posizione della Svp che è poi quella (ovviamente) di Durnwalder: «Non avrebbe senso costruirlo adesso: meglio aspettare il completamento della variante». Il centrodestra - per bocca di Bruno Borin - insiste: bisogna realizzarlo subito. Intanto interviene anche Grasso di Rifondazione.
Il completamento della variante - se saranno rispettate le indicazioni date dalla stessa Provincia - non avverrà prima del 2011 Con tutta probabilità sarà finita prima la circonvallazione di Ora che porterà ulteriore traffico sulla statale del Brennero. Quindi Laives sopporterà un crescendo di disagi.
Il presidente Durnwalder ha ribadito che « l'obiettivo prioritario è completare la realizzazione della variante, a cominciare dal tratto davanti a Pineta. Soltanto quando tutta la circonvallazione sarà percorribile, verificheremo se è necessaria o meno la realizzazione del mezzo casello all'altezza di Laives, sempre a patto che vi siano a disposizione i terreni». Sulla stessa posizione si è schierato il vice sindaco Georg Forti secondo il quale « In questo momento la realizzazione del casello autostradale non avrebbe alcun senso e non porterebbe vantaggi visti i tempi necessari alla sua costruzione». Il sindaco Poloníoli ribadisce «L'impegno prioritario affinchè la variante sia completata senza ulteriori ritardi. Se questi dovessero verificarsi, è necessaria una grande attenzione nei confronti appunto della realizzazione dell'uscita A22».
«Serve a Laives un casello autostradale? Può ridurre il traffico di transito all'interno del territorio comunale? Può servire in prospettiva in caso di incidente o di semplice manutenzione della costruenda galleria al fine di evitare che tutto il traffico confluisca nuovamente sulla via.Kennedy? È funzionale ad una riqualificazione, degna di tale nome a partire dalla via centrale di Laives?». Partendo da queste considerazioni, il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) evidenzia che, se le risposte ai quesiti « dovessero essere positive, e altrimenti non potrebbe essere, non vi sono giustificazioni che reggano e a nulla valgono le argomentazioni dilatorie del sindaco e della sua maggioranza. Parlare dì "grande attenzione nei confronti della realizzazione dell'uscita autostradale nel caso di ulteriori ritardi" vuol dire ancora una volta non prendere posizione per evitare di dispiacere al potere provinciale. Almeno continua Grasso - si cerchi di fornire una spiegazione plausibile alla contrarietà del Presidente Durnwalder e si riveli quali interessi si oppongano ad una soluzione che ha la caratteristiche innanzitutto del buonsenso o come si possa, di fronte all'accantonamento dei soldi da parte della società- autostradale, avere ancora titubanze e non pretendere che non vengano più . messi ostacoli ad un'opera sempre più necessaria.
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mercoledì, 10 gennaio 2007
Alto Adige 9-1-07
AUMENTANO I DISAGI DEL TRAFFICO
“IL CASELLO? PRIMA FINIAMO LA VARIANTE”
Durnwalder:bisognerà reperire i terreni
Il sindaco: subito un'attenta riflessione
di Ezio Danieli
LAIVES. «Mezzo» casello chiesto ed ottenuto, a Bressanone, in pochi mesi. È aperto dal 3 gennaio a sud della città vescovile. Pensato soprattutto per il traffico pesante diretto alla zona industriale con un sistema di pagamento con Telepass o carte di credito, bancomat incluso, è la fotocopia di quello che 1'A22 potrebbe realizzare a Laives. Ma ieri il presidente della giunta provinciale, Luis Durnwalder, ha ripetuto sostanzialmente il suo no: «Prima completiamo la variante e poi decideremo se il casello potrà essere costruito o meno, a patto che si trovino i terreni necessari».
Il completamento della variante - se saranno rispettate le indicazioni date dalla stessa Provincia e tenendo conto che qualche imprevisto è purtroppo sempre da mettere in preventivo - non avverrà prima del 2011. Con tutta probabilità sarà finita prima la circonvallazione di Ora che porterà ulteriore traffico sulla statale del Brennero. Quindi Laives sopporterà un crescendo di disagi di cui, da sempre, farebbe volentieri a meno.
A Bressanone il «mezzo casello» automatizzato lo hanno chiesto, tutto sommato, da poco ed lo hanno ottenuto in fretta se si considera soprattutto che Laives una struttura analoga la chiede da oltre dieci anni (con 1'A22 d'accordo) incontrando il sistematico no della giunta provinciale e di Durnwalder (e Svp) in particolare. Il presidente proprio ieri ha ribadito che «l'obiettivo prioritario è completare la realizzazione della variante, à cominciare dal tratto davanti a Pineta per il quale la gara di appalto è stata già indetta. Soltanto quando tutta la circonvallazione sarà percorribile, verificheremo se è necessaria o meno la realizzazione del mezzo casello all'altezza di Laives, sempre a patto che vi siano a disposizione i terreni». Rispetto al passato, quando Durnwalder era stato molto categorico nel bocciare la proposta di realizzare il casello, stavolta la sua posizione appare meno chiusa ma, in sostanza, il rinvio della decisione al 2011 (se tutto andrà bene) non è certo un segnale incoraggiante.
Preso atto delle dichiarazioni del presidente della giunta provinciale, il sindaco Polonioli ricorda l'impegno nel programma della coalizione di maggioranza: «Abbiamo scritto - ed ovviamente confermiàmo queste nostre intenzioni - che è necessario l'impegno prioritario affinchè la variante sia completata senza ulteriori ritardi. Se questi dovessero verificarsi, è necessaria una grande attenzione nei confronti appunto della realizzazione dell uscita autostradale. Passi in avanti, in merito alla variante, ne sono stati fatti ma le scadenze indicate dalla Provincia lasciano intendere che l'intera circonvallazione non sarà percorribile prima del 2011. Si tenga conto che prima della nostra sarà pronta la variante di Ora e questo comporterà un ulteriore aumento del traffico, anche pesante, attraverso Laives. Sappiamo che anche un solo camion in più crea, già ora, pesanti disagi come dimostra l'aumento del traffico a seguito della chiusura della strada arginale che era, da sempre, una valvola di sfogo molto importante».

Borin: sono almeno cinque i motivi per realizzarlo in fretta.
«È indispensabile in vista dei lavori per círconvallawione e passante ferroviario»
LAIVES. Bruno Borin, capogruppo di An in consiglio comunale, interviene in merito al casello autostradale ed elenca cinque motivi per cui sarebbe indispensabile realizzarlo. Ecco dunque i cinque motivi: 1) C'è la necessità assoluta di togliere il traffico pesante dal centro abitato anche in prospettiva del completamento della variante alla statale del Brennero; 2) bisogna impedire già ora che la circonvallazione, una volta completata, si trasformi in una terza corsia dell'autostrada: 3) bisogna consentire ai mezzi pesanti di avere un'alternativa funzionale alla statale in vista dei lavori per la costruzione sia della circonvallazione che del passante ferroviario da Ora a Cardano nel rispetto di quanto è stato previsto nello studio elaborato dall'Eurac; 4) il casello autostradale è indispensabile in vista anche dell'ampliamento della zona produttiva a sud della città; 5) la struttura dovrebbe essere completa e non a mezzo -servizio come quella che proprio all'inizio di quest'anno è stata aperta a sud della città di Bressanone». Bruno Borin si augura che « finalmente prevalga in giunta provinciale sia il buon senso che una maggiore attenzione nei confronti delle esigenze di Laives».
L'appello
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo continua a chiedersi « Perchè tanta reticenza da parte della Provincia nel non sostenere un casello in prossimità di Bronzolo-Laives? Si è potuto constatare recentemente; con la chiusura della galleria, ciò che può accadere sulla statale 12 ed in particolare proprio nei centri abitati. La costruenda nuova variante può solo portare inquinamento ulteriore nei centri abitati perchè meno costosa dell'autostrada e quindi più frequentata. Il tunnel di San Giacomo viene ancora poco utilizzato, soprattutto nella direzione Bolzano - Laives è necessario che i vigili urbani verifichino questi numerosi passaggi "anomali" di attraversamento del paese di San Giacomo e invitino la giunta comunale a prendere misure più drastiche». (e.d.)

mercoledì, 10 gennaio 2007
Corriere dell'Alto Adige 9-1-07

Pressing di Oberrauch verso il secondo mandato
Assoimprenditori : la giunta dia un segno

di Felice Espro
BOLZANO - La riduzione di un punto percentuale dell'Irap in Sudtirolo ora è indifferibile: effetto della Finanziaria Prodi che penalizza ancor di più le imprese. Non molla la presa il presidente di Assoimprenditori, Christof Oberrauch, che a maggio dovrebbe essere rieletto per il secondo mandato triennale.
LA FESTA - La relazione di Oberrauch è stata il piatto forte del ricevimento di inizio anno, giunto alla sua terza edizione. La «location» stavolta aveva un significato particolare: un hangar dell'aeroporto di Bolzano (l'Abd è socia di Assoimprenditori): «Non è un caso se siamo qui-ha detto Oberrauch-. Ribadiamo il nostro impegno a favore dell'aeroporto e di un suo ampliamento ragionevole, tale da rendere più efficace la gestione del traffico aereo. Siamo fermamente contrari a ogni forma di populismo: no al referendum. La Provincia finanzia rete stradale, ferrovia, bus di linea, impianti a fune utilizzando risorse pubbliche. Non vediamo perché lo stesso trattamento non possa essere riservato all'aeroporto: gli operatori economici e molti altri soggetti hanno bisogno di collegamenti rapidi per uscire dai nostri confini provinciali». Il presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner, ha aggiunto: «I territori vicini, ovvero il Tirolo e la provincia di Verona, beneficiano di aeroporti efficienti, che sono garanzia di sviluppo economico». ...
*Stralcio che riguarda l'aeroporto
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mercoledì, 10 gennaio 2007
Alto Adige 9-1-07
INDUSTRIALI PREOCCUPATI
Al  ricevimento di inizio anno in primo piano anche il rilancio dell'aeroporto
di Pietro Marangoni
BOLZANO. Da parte dell'Assimprenditori dell'Alto Adige scegliere un hangar dell'aeroporto di Bolzano per tenere il proprio ricevimento di inizio anno non è una scelta casuale se non si vuol sottolineare con forza l'importanza che lo scalo di Bolzano ha e deve aver ancor più nel futuro. E infatti il presidente Christop Oberrauch non ha nascosto il ruolo "vitale" che le infrastrutture "efficienti" devono avere in una realtà economica quale quella altoatesina. " La nostra presenza qui è anche un segno della nostra ferma avversione ad ogni forma di populismo - ha affermato il presidente di Assoimprenditori - e in questa sede ribadiamo il nostro impegno a favore dell'aeroporto e di un suo ampliamento ragionevole. Visto che la Provincia finanzia la rete stradale ha detto Oberrauch - rimette in sesto la ferrovia della Val Venosta potenzia gli autobus di linea e modernizza gli impianti a fune sempre utilizzando risorse pubbliche, non si vede perchè lo stesso trattamento non vada riservató all'aeroporto di Bolzano».
Ma l'attenzione di Oberrauch non è stata riservata solo all' aereoporto e più in generale alle infrastrutture locali (accenno al tunnel del Brennero e all' energia comperse). Il presidente di Assoimprenditori non ha infatti nascosto la sua preoccupazione per il rallentamento congiunturale mondiale e al fatto che la crescita economica dell'Alto Adige (2,1%) «per la prima volta si colloca al di sotto della media della Germania e dell'Ue». Oberrauch ha affermato che: «Per il 2007 le previsioni indicano un rallentamento e anche perla nostra provincia le prospettive sono poco allettanti»....
*Stralcio che riguarda l'aeroporto
Nell'hangar dell'Abd l'incontro dei vip
Presente il gotha di banche e aziende
BOLZANO. Quale pulpito, dal quale il presidente di Assoimprenditori Cristrof Oberrauch ha rivolto la sua disanima della situazione economica locale, è stato preparato - non a caso - una scaletta di aereo. D'altra parte, essendo all'aeroporto; la scelta non poteva essere diversa. Un viatico ideale per decretare il suo definitivo "decollo".
La serata è stata introdotta dal padrone di casa Thomas Baumgartner presidente di ABD cui è stato demandato l'incarico di creare di affermare lo scalo bolzanino quale supporto dell'economia locale. Presente tutto il gotha dell'economia locale: imprenditori, bancari, amministratori delegati, dirigenti. Il mondo politico locale era schierato al completo: dal presidente della giunta Durnwalder al sindaco di Bolzano Spagnolli. Tra i presenti anche la rettrice dell'Università Franceschini e i vertici di Confindustria del Trentino con il presidente Pedri. Un'annotazione: nel parcheggio molte le macchine con targa tedesca. L'economia altoatesina non conosce più confini! (p.m.)
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lunedì, 08 gennaio 2007

Alto Adige 7-1-07

Le auto è meglio lasciarle fuori dal paese”
Nota -con proposte- del consigliere Grasso (Rifondazione)
LAI VES. «Pineta ha bisogno di parcheggi all'interno dell'abitato? E a chi servono? Ai residenti o a chi viene da fuori? Bisogna favorire chi accompagna in auto, partendo da poche centinaia di metri, il figlio a scuola piuttosto che all'allenamento di calcio o è meglio chiedere dei percorsi protetti? E a chi venendo da fuori paese intende recarsi in qualche locale pubblico o ad allenarsi è troppo chiedere di fare duecento metri a piedi?». Partendo da queste considerazioni, Rosario Grasso (consigliere comunale di Rifondazione Comunista) entra nel merito della discussione sviluppatasi: «Si tratta - scrive Grasso - di decidere se vogliamo le auto in paese o se pensiamo di lasciarle ai margini. Pineta non è così grande per cui, eventualmente, si tratta di fermarsi a qualche centinaio di metri al massimo dalla propria abitazione. L'argine del Rio Lusina, la striscia di terreno tra nuova variante e vecchie sede della statale e, per Pineta Monte, un terreno facilmente reperibile di fronte al ristorante Rotwand sembrano essere la soluzione più plausibile e conveniente. Oltre a tenere il traffico completamente fuori dall'abitato conclude la nota - si darebbe un aspetto più accogliente e ordinato alla frazione e a Pineta Monte si potrebbe ricavare uno spiazzo per far girare la circolare, togliendo così qualsiasi alibi a chi tergiversa .nell'istituire un servizio sempre più necessario».
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domenica, 07 gennaio 2007

Alto Adige 7-1-07

I DISAGI DEL TRAFFICO
La recente apertura di Bressanone sud ha rilanciato un'idea sempre attuale


Nel bilancio della società autostradale ci sarebbero i fondi necessari per costruire un accesso autostradale  tra i caselli di Bolzano sud e Egna

di Ezio Danieli

LAIVES Il 3 gennaio è stato aperto il casello autostradale a Bressanone sud. E' stato pensato soprattutto per il traffico pesante diretto alla zona industriale con un sistema di pagamento con .Telepass o carte di credito, bancomat incluso. Il presidente dell'A22, Ferdinand Willeit, nel corso di un rapido sopralluogo alla nuova struttura, ha dichiarato che un casello del genere sarebbe previsto anche a Laives e che una-proposta del genere, a nome dell'Autobrennero, l'aveva già fatta, nel 1993. Il condizionale resta d'obbligo in merito appunto al casello (o uscita come preferisce chiamarla il sindaco Polonioli): la società autostradale lo ha inserito nel suo piano di finanziamenti ma il presidente della giunta provinciale continua a ribadire - interpretando le opinioni della Svp e del Bauernbund – che una struttura del genere non è necessaria. È non c'è stato verso, almeno finora, di fargli cambiare idea nonostante vi sia anche la sua firma nel verbale a margine dell'intesa generale sottoscritta il 13 febbraio 2004 a Roma davanti all'allora capo del governo Silvio Berlusconi.
«Le nostre intenzioni - conferma Massimo Occello, direttore generale della società dell'Autobrennero - sarebbero di realizzare all'altezza di Laives un mezzo casello, simile per struttura e per funzionamento - appunto a quello aperto di recente a Bressanone sud. Dall'autostrada potrebbero.uscire i mezzi provenienti da nord e vi entrerebbero quelli diretti.verso nord. Una soluzione del genere risulterebbe, tra l'altro, meno costosa».
L'obiettivo sarebbe ovviamente di favorire soprattutto i mezzi pesanti in previsione dell'oramai prossimo ampliamento della zona industriale a sud della città.
Siamo davanti ad un paradosso. Nel bilancio della società autostradale ci sarebbero i. fondi necessari per costruire un accesso autostradale - si specifica tra i caselli di Bolzano sud e Egna - con una voce di spesa, comprensiva di interventi A22 in altre località, di 30 milioni di euro. Per un casello monodirezionale da realizzarsi a Laives ne basterebbero una decina. Niente personale sul posto, ma pagamento con carta di credito o con viacard. Fin qui tutto bene. Ma c'è un ma. Aldilà dello stanziamento, altro la società A22 non ha portato avanti. Non esiste un progetto, ancorché di massima, non è mai stato localizzato il luogo dove costruire il collegamento all'autostrada, ovvero se costruire l'opera a sud di Laives, oppureall'altezza della città, se farlo su territorio di Laives o di Vadena. C'è solo lo stanziamento “imposto” in qualche modo dall'Anas per arrivare al rinnovo della concessione autostradale. È quindi facile intuire che arrivare alla sua realizzazione in tempi brevi è impossibile, fosse anche imminente una decisione politica in tal senso. Ma Durnwalder e la Svp continuano a dire «nein».



9.537
Vale la pena ricordare che 9.537 residenti - con altrettante firme - hanno chiesto in passato la realizzazione di un casello autostradale a Laives sud. A suo tempo avevano sottoscritto 3.767 abitanti di Laives e 3.139 di Bolzano. A favore del casello A22 si erano espressi 606 residenti a San Giacomo, 496 a Pineta, 426 di Bronzolo, 168 di.Vadena, 176 di Ora. Abitanti che, se chiamati oggi a rifirmare, probabilmente sarebbero in numero superiore visti i disagi causati dall'apertura del primo tratto di variante. Ma bisognerà attendere almeno altri cinque anni (se basteranno) per percorrere tutta la circonvallazione che nei prossimi mesi si allungherà soltanto nel tratto antistante l'abitato di Pineta.
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sabato, 06 gennaio 2007
Conosci la tua provincia?


BOLZANO. "Conosci la tua provincia?": Questo storico concorso per scolari e studenti,sempre dalla Cassa di Risparmio, ora  viene  rivitalizzato con una nuova formula, che prevede un'edizione predisposta completamente su un sito web realizzato appositamente. Il "navigatore" delle pagine nel sito Internet della Cassa di Risparmio  http://provincia.caribz.it/it/informazione/index.asp   create appositamente per il concorso, previo inserimento dei dati richiesti, potrà partecipare liberamente al concorso, rispondendo alla domanda settimanale. Per rispondere alle domande nelle settimane successive sarà sufficiente digitare l'indirizzo della propria e-mail e la propria password. Fra i premi in palio, oltre a fotocamere digitali, biciclette da trekking, zaini e binocoli, quali premi principali sono previsti ad ogni estrazione mensile alcuni week-end di vacanza, con cinque esclusive- crociere per due persone in palio all'estrazione finale.
I destinatari del concorso sono tutte le persone residenti nei territori ove la Cassa di Risparmio di Bolzano è operativa con filiali e quindi, attualmente, le provincie di Bolzano, Belluno, Trento e Verona. Un'altra novità, questa, per lo storico concorso.
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sabato, 06 gennaio 2007
Casello e traffico

Da pochi giorni è stato aperto il casello autostradale di Bressanone sud.
Obiettivo principale è quello di dirottare in autostrada il traffico pesante da e per la zona industriale sud. Giunta comunale e Provincia soddisfatte, “un ulteriore passo in avanti per decongestionare la città dal traffico di transito” sostiene l'assessore Florian Mussner; il sindaco di Bressanone : “il nostro obiettivo è quello di spostare gran parte del traffico sull'autostrada proprio grazie al nuovo casello”
Ora ci domandiamo perchè tanta reticenza da parte della Provincia nel non sostenere un progetto analogo in prossimità di Bronzolo-Laives? Non è meglio evitare che i mezzi pesanti, ma anche gli altri, -quelli di trasferimento- non passino per i centri cittadini? Le motivazioni identiche per Bressanone non sono valide per la “bassa atesina”? Si è potuto constatare recentemente, con la chiusura della galleria, ciò che può accadere sulla statale 12 ed in particolare proprio nei centri abitati. La costruenda nuova variante può solo portare inquinamento ulteriore nei centri abitati perchè meno costosa dell'autostrada e quindi più frequentata.
Il tunnel di San Giacomo viene ancora poco utilizzato, sopratutto nella direzione Bolzano - Laives è necessario che i vigili urbani verifichino questi numerosi passaggi “anomali” di attraversamento del paese di San Giacomo e invitino l'amministrazione di Laives a prendere misure più drastiche non ultima quella di fare come a Oltrisarco dove i non residenti non possono percorrere la via Claudia Augusta in direzione nord.
Ci attendiamo nuovi monitoraggi, sopratutto nelle cosiddette ore di punta dove c'è maggior trasgressione e molto poca sensibilità per la salute pubblica, e ovviamente degli interventi efficaci, tali, da sopprimere gli abusi.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini
* anche Alto Adige 7-1-07
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venerdì, 05 gennaio 2007
Alto Adige 5-1-07
Il sindaco: cultura come motore per lo sviluppo del territorio
LAIVES. La recente conferenza durante la quale è stata presentato il libro "Città satellite? Le Laives d'Europa" ha lasciato il segno. L'amministrazione comunale ha preso sul serio l'esortazione dell'autore (si tratta di Giorgio Tavano Blessi, ricercatore e docente all'Università di Venezia) a puntare di più sulla cultura come volano dello sviluppo per l'intero territorio, anche grazie alle ricadute che può avere sull'economia.
Questa volontà è adesso espressa anche nella relazione del sindaco Polonioli che accompagna il bilancio di-previsione dove si dice, appunto, che questa sarà una sfida da vincere per il futuro.
«La nostra ambizione - dice il sindaco - è quella di uscire dallo schema "lavoro e vivo a Bolzano, dormo a Laives", tipico delle realtà periferiche e questa emancipazione passa necessariamente attraverso la crescita culturale». Per quanto riguarda -in particolare le manifestazioni artistiche, c'è la ferma volontà di rilanciare anche il tradizionale Premio di pittura "Città di Laives" e di collegarsi assolutamente all'edizione 2008 di "Manifesta" che si terrà a Bolzano, un "treno" giudicato imperdibile anche per Laives. Anche il Festival comunale deve trovare nuovi stimoli per il rilancio, pena la sua decadenza a sagra paesana. (b.c.)



Inquinamento, per Rifondazione serve una mappatura del territorio

Egna/Laives

Claudio Vedovelli dell’associazione “Ambiente e salute” ha segnalato un intervento sul camino dell’impianto di incenerimento di Bolzano ed in concomitanza l’assenza sul sito della provincia dei dati relativi alle emissioni.
Questo episodio riporta in primo piano la necessità di una corretta informazione sulle condizioni in cui si vive nella conca di Bolzano e della Bassa Atesina. I cittadini, al di là dell’episodio contingente, non sanno a quali fattori inquinanti sono esposti, non conoscono la qualità dell’aria che respirano, non conoscono le conseguenze a breve, medio e lungo termine sulla salute.
Sono a conoscenza però che le strutture inquinanti sono troppe e che rischiano di aumentare: zone industriali, ferrovia, SS 12, autostrada, discarica, centro guida sicura, a cui a breve vorrebbero aggiungere il nuovo megainceneritore e un aeroporto ampliato con la capacità, nei periodi più critici, di una ventina di voli giornalieri.
La mancanza di strumenti di monitoraggio del territorio, peraltro previsti da leggi nazionali ed europee, ma non recepiti a livello locale, hanno conseguenze pratiche nefaste.
Non conoscendo il grado di inquinamento a cui sono sottoposti i cittadini, non si interviene per eliminarne le cause o almeno ridurne gli effetti e si continua, ad esempio, a costruire mettendo a repentaglio la salute degli incauti acquirenti in zone in cui dovrebbe essere interdetto.
La legge 447/95 prevede che i comuni si dotino di strumenti atti a conoscere i reali livelli di inquinamento attraverso una mappatura del territorio, ma il mancato recepimento della normativa non pone vincoli e non obbliga ad intervenire. Probabilmente è questo il motivo per cui finora si è rinunciato a legiferare.
Le amministrazioni locali però, nel rispetto del dettato costituzionale, delle loro competenze in materia di salute pubblica e delle direttive europee devono agire con solerzia in difesa dei loro amministrati senza cercare alibi o peggio nascondendo la testa sotto la sabbia.

Rifondazione comunista Laives
Anche Alto Adige 5-1-07

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giovedì, 04 gennaio 2007
Alto Adige 4-1-07

Autobus per soli studenti: è pressing
Frazza: «La decisione deve essere presa dalla giunta provinciale»

LAIVES. Quando si affronta il tema del trasporto pubblico fra Bronzolo, Laives e Bolzano, non ci si può esimere dal fare una premessa: fino a quando la situazione oraria è quella attuale, c'è ben poco da sperare. Gli autobus,- irrimediabilmente, sono condizionati da questa situazione, che determina spesso notevoli ritardi e quîndi, salti di corse. Tale, negativo scenario, è destinato a rimanere almeno fino a quando non sarà percorribile l'intera variante alla statale 12. Intanto si studiano soluzioni in grado di alleggerire la situazione, favorendo proprio il trasporto pubblico.
L'attuale negativo scenario, è destinato a rimanere almeno fino a quando non sarà percorribile l'intera variante alla statale 12. Si diceva che le idee non mancano ma finora si sono scontrate (non si tratta di opposizione) con la Provincia dalla quale dipende il trasporto pubblico, ovvero (nel caso della nostra città) le iniziative della Sasa. Vediamo in sostanza quali sono queste ipotesi insieme al consigliere comunale Loris Frazza, attuale rappresentante del Comune di Laives nel consorzio Sasa.
«Da tempo, a Laives, si parla della possibilità di allestire nuovamente gli autobus per soli studenti, come succedeva anni orsono. Si tratterebbe insomma di prevedere delle corse della linea 2, da Bronzo lo a Bolzano, per soli studenti, naturalmente durante l'orario mattutino e pomeridiano nel quale entrano ed escono dagli istituti scolastici di Bolzano. Questi autobus raccoglierebbero gli studenti fra Bronzolo e Laives e quindi, senza transitare dentro l'abitato di San Giacomo, potrebbero proseguire direttamente verso Bolzano utilizzando la galleria della variante che imboccherebbero a nord Pineta. A loro volta, coloro che abitano a San Giacomo, potrebbero trarre grossi vantaggi dalla proposta di spostare verso sud, fino alla rotonda di Pineta, il capolinea della linea 4 della Sasa, quella che attualmente arriva fino al centro di San Giacomo. Perché finora non siano stati allestiti i bus per studenti è dovuto al cambiamento delle normative provinciali, che hanno equiparato gli studenti a tutti gli altri passeggeri paganti. Invece, per l'ipotesi di allungare verso sud la linea 4 di San Giacomo, oltre a servire meglio la gente che vi abita, si avrebbe il vantaggio economico di non pagare più l'affitto per il capolinea che, come noto, si trova nel piazzale al centro di San Giacomo. Da quello che posso dire, la Sasa sarebbe anche disponibile ad introdurre questi miglioramenti; il problema rimane semmai quello dello scoglio provinciale, perché è da lì, prima di tutto, che deve arrivare il via libera alle modifiche delle corse».
A prima vista non sembra che si tratti di cambiamenti onerosi o di difficile soluzione tecnica, perlomeno non quello di spostare verso sud il capolinea 4 che oggi ferma al centro di San Giacomo. Serve però il via libera della Provincia per poterlo fare: le pressioni in tal senso continuano.
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mercoledì, 03 gennaio 2007

Alto Adige 3-1-07

Giunta di Bronzolo
Aeroporto: richiesta fatta al mediatore.


BRONZOLO. L'amministrazione comunale di Bronzolo ha chiesto formalmente di essere ascoltata dal mediatore per il progetto di ampliamento della pista aeroportuale di San Giacomo. “Lo abbiamo fatto presente in occasione di incontri avuti con il presidente Durnwalder e con l'assessore Mussner - spiega il sindaco Alessandro Bertinazzo - perché il ruolo del mediatore non è solo quello che riguarda l'aeroporto, ma coinvolge la tutela ambientale del territorio. In questo senso, a tempo noi attendiamo di capire come si intende procedere con le barriere antirumore che abbiamo richiesto; se né è parlato per Laives e non per Bronzolo; vorremmo capire meglio la situazione». (b,c)
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domenica, 24 dicembre 2006

SD-DL Bz 05-12-06

I NOSTRI DUBBI SULL'AMPLIAMENTO DELL'AEROPORTO. UNSERE ZWEIFEL AM AUSBAU DES FLUG PLATZES.
Si è parlato molto negli ultimi mesi di aeroporto: la società che gestisce lo scalo di San Giacomo propone di ampliare la pista con l'obiettivo di permettere, oltre al necessario adeguamento ai nuovi standard di sicurezza, di atterrare anche ad aerei più grandi. I consiglieri comunali dei Democratici di Sinistra che hanno potuto visionare il progetto sono rimasti delusi per la carenza di dati attendibili, ma soprattutto per la totale assenza di progettualità complessiva.

La costruzione di una struttura di trasporto fine a se stessa, senza verificare il bisogno reale del territorio, non può essere approvata da rappresentanti responsabili. Anche la Giunta Provinciale si è espressa con prudenza sulla questione, dando incarico, anche grazie alla spinta dei Democratici di Sinistra, ad un gruppo di esperti di valutare l'impatto ambientale e strategico. Come forza che fa dello sviluppo sostenibile la sua bandiera ribadiamo che:

1) il bisogno strategico di tale struttura non è per nulla provato.

2) Manca la previsione di misure compensative per il territorio della conca di Bolzano e della Bassa Atesina, per non peggiorare nel complesso la situazione dell'ambiente.

La posizione dei Democratici di Sinistra sull'ampliamento dell'aereoporto è legata dunque alla dimostrazione dell'importanza strategica dell'opera, che sino ad oggi manca.

Non abbiamo invece alcun dubbio sul fatto che le vere opere strategiche per i trasporti pubblici siano quelle su rotaia: dalla costruzione di un sistema ferroviario metropolitano moderno alla realizzazione della linea ad alta capacità con il Tunnel del Brennero, che potrà liberare l'autostrada dai T1R e la linea ferroviaria tradizionale dai treni merci e da quelli a lunga percorrenza, mettendola a disposizione del trasporto locale. Un collegamento di treni diretto tra Bolzano e l'aeroporto di Verona sarebbe una buona soluzione sia per i cittadini della provincia, sia per i turisti che potrebbero così raggiungere facilmente i luoghi di villeggiatura con mezzi pubblici non inquinanti e dunque compatibili con l'ambiente delicato del nostro territorio.
Man hat in den letzten Monaten viel ùber den Flugplatz gehórt: Die Gesellschaft, welche den Landeplatz in St. Jakob betreibt, schlàgt den Ausbau der Piste vor, mit dem Ziel, abgesehen von der Anpassung an die neuen Sicherheitsbestimmungen, auch grófleren Flugzeugen das Landen zu ermtiglichen. Die Gemeinderàte der Linksdemokraten, welche das Projekt angesehen haben, sind iiber den Mangel an aussagekràftigen Daten und vor allem ùber das Fehlen einer gesamtheitlichen Planung enttàuscht.

Dem Bau einer Struktur, die nur sich selbst dient, ohne einen tatsàchlichen Bedarf zu decken, kónnen verantwortungsbewusste Politiker nicht zugestimmen. Auch die Landesregierung hat sich vorsichtig geàuBert und hat, auch dank den Forderung der Linksdemokraten, eine Expertengruppe mit der Uberpriifung der Umweltvertràglichkeit sowie der strategischen Auswirkungen beauftragt. Als politische Kraft, welche fiir eipe nachhaltige Entwicklung steht, behaupten wir:

1. Die strategische Notwendigkeit des Ausbaus ist nicht erwiesen.
2. Es fehlen Kompensierungsmagnahmen filr den Bereich Bozen-Unterland, um einer Gesamtverschlechterung der Umweltsituation vorzubeugen.

Die Haltung der Linksdemokraten zum Ausbau des Flugplatzes hàngt also mit dem (bisher fehlenden) Nachweis der strategischen Notwendigkeit dieser Struktur zu tun.

Wir meinen, dass die wirklieh wichtigen MaSnahmen im Bereich des óffentlichen Verkelus im Sektor des Eisenbahn stattfinden muss: Vom Bau einer modernen S-Bahn bis hin zur Realisierung derHochleistungsstreckemitdem Brennerbasistunnel, welcher die Autobahn vom Schwerverkehr befreien kónnte sowie die alte Bahnlinie vom Giitertransport, um sie dadurch dem óffentlichen Nahverkehr zur Verfugung zu stellen. Eine direkte Bahn-Verbindung zwischen Bozen und dem Flugplatz von Verona wàre eine ausgezeichnete Lósung, sei es fùr die Landesbevólkerung als auch fiir die Touristen, welche somit leicht ihre Ferienziele mit óffentlichen, umweltfreundlichen VerkehrsmitteIn erreichen kónnten, welche mit der empfindlichen Umwelt unseres Landes am besten vereinbar sind.
Strade ferrate e treni metropolitani moderni hanno un ruolo fondamentale per una mobilità efficiente e sostenibile. Moderne Bahnlinien und Zuggarnituren im Regionalverkehr sind fiir eine nachhaltige und effiziente Mobilitát vonntiten.

Buergerlisteciviche Kaltern-Caladaro

Baciati dal successo! (22.12.2006)

In novembre la Dorfliste ha presentato al consiglio una mozione con l'invito di esprimersi contro l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano, così come hanno fatto tanti altri comuni del comprensorio.
Anche "l'Union für Südtirol" nella stessa seduta ha presentato un proposta simile. Quest'ultima é stata accolta dalla Giunta solo con un adeguamento, aggiungendo che prima di esprimersi il comune di Cadaro chiede alla Provincia di essere ascoltati, perché attualmente non si disporrebbe di sufficienti informazioni per potersi esprimere a favore o contro l'ampliamento dell'aeroporto. La mozione così modificata passa con 12 voti favorevoli, 2 astensioni e 2 voti contrari. Poi arriva la sorpresa. La nostra mozione, di simile tenore, viene votata con l'esito: 4 votano a favore, 3 contro e in 9 (nove!) si astengono. Significa che nella stessa seduta una mozione passa con modifiche della maggioranza e l'altra di contenuto molto simile raggiunge la maggioranza. Anche se in questo caso la maggioranza é minima, perché non contano gli astenuti, siamo comunque contenti che Caldaro si esprime contro l'ampliamento dell'aeroporto.
Un altro motivo per rallegrarci: recentemente sia al notiziario comunale sia al "Gemeindeblatt" é stato allegato l'orario dei mezzi pubblici. Su proposta della Dorfliste il secondo tentativo é stato pubblicato in forma molto più leggibile,. Sono esempi che la Dorfliste non si limita a dire sempre di NO, come qualcuno pensa ancora, ma partecipa attivamente per migliorare la vita nel nostro paese.

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categoria:conca atesina, aereoporto san giacomo
giovedì, 21 dicembre 2006

Per chi volesse saperne di più sul rumore
Leggi, regolamenti, decreti, consigli principali che trattano il problema del rumore



LEGGE PROVINCIALE 20 novembre 1978, n. 66
1)Provvedimenti contro l'inquinamento prodotto da rumore 1978
* Purtoppo non linkabile, ma da cercare negli archivi della Provincia di Bolzano







Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili



Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n° 215 del 16/04/1999
Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi



Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimita' degli aeroporti nonche' criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico.


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 2004, n.142 Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447.





Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale.




Bruxelles, 22 novembre 2006 (24.11)
Oggetto: SESSIONE DEL CONSIGLIO "OCCUPAZIONE, POLITICA SOCIALE,
SALUTE E CONSUMATORI DEL 30 NOVEMBRE E 1º DICEMBRE 2006



Per avere una idea di cosa è avvenuto nella vicina Provincia Autonoma di Trento cliccate   QUI'


Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini
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giovedì, 21 dicembre 2006
Commento alle opinioni dei gruppi consiliari su:COME RIDURRE LO SMOG?
Siamo particolarmente contenti che Laives abbia aderito a “Missione aria pulita” Il piano prevede fortunatamente interventi anche in altri settori e il fatto che lo stesso venga lasciato “aperto” con l'oppurtunità di correzione ci fa sperare che la problematica primaria della salute venga presa in considerazione anche per inquinamenti di altro tipo.
Ci riferiamo in particolare al rumore: dei numerosi passaggi ferroviari, degli automezzi ancora frequenti sulla vecchia statale, degli aeromobili in fase di decollo e atterraggio, degli elicotteri civili e militari (E.I., Guardia di Finanza, Carabinieri) che frequentemente, per addestramento fanno manovre diurne e notturne in prossimità della piazzola circolare dei paracadutisti.
Dovrebbe essere noto a tutti che immediatamente ad est della ferrovia (pochi metri dalla piazzola) sono presenti l'asilo di lingua italiana, quello di lingua tedesca nonché le scuole elementari di lingua italiana e tedesca . Come si può ben capire si tratta di strutture che necessitano per il loro essere sensibile, di silenzio e pace.
Il Centro Attenzione Permanente si è attivato per capire meglio la situazione del territorio aeroportuale e ha saputo che la parte a ridosso della ferrovia, e quindi la più vicina agli asili, alle scuole e alle case, è utlizzata da Air Alps, elicotteri civili, elicotteri dei Carabinieri e elicotteri della Guardia di Finanza. Le manovre e l'addestramento dell'E.I. vengono effettuati invece nella parte ovest del campo. Conferendo con il vicecomandante dei Carabinieri abbiamo sollevato il problema della forte rumorosità dei loro elicotteri. Il vicecomandante estremamente sensibile al problema si sarebbe fatto portavoce verso il comandante per spostare le manovre e l'addestramento nel pomeriggio evitando i maggiori disagi nell'orario dell'insegnamento.
Nella stessa occasione si è suggerita anche la possibilità di utilizzare una piazzola più a sud dell'aeroporto e quindi più lontano dalle strutture definite più sensibili. Per questa seconda opportunità si dovrà attendere la verifica sul campo.
La Guardia di Finanza -buona notizia- dovrebbe, fra breve tempo, spostarsi nella parte ovest dove è già in costruzione la futura nuova struttura aeroportuale.
Degli elicotteri “altri” (Protezione civile etc.) ancora non si conosce il loro spazio futuro.
Riteniamo che se tutte le attuali strutture dei servizi posizionate nella parte est si dovessero spostare nella parte ovest dell'area aeroportuale, nell'intero quartiere migliorerebbe la qualità della vita. Ancora meglio se le amministrazioni competenti potessero invitare le "Forze" presenti ad utilizzare nell' addestramento e manovre e maggiormente tecnologie di simulazioni e spostamenti più frequenti sul campo ovvero sul teritorio nonché orari.
Riteniamo, complessivamente, che anche le Forze Armate siano disponibili ad affrontare, una problematica da loro molto conosciuta e pertanto anche disponibili a risolvere almeno le questioni che si renderannno possibili compatibilmente con il loro servizio.
Come in ogni adeguamento o possibile compromesso, in un progetto, vi è sempre presente un “lato oscuro”.
Supponiamo che tutte le strutture (escluso l'Abd) del lato est aeroportuale vengano dismesse , in quel terreno cosa ci verrà costruito?
Hangar? Offficine? Magazzini commerciali per futuri trasporti aerei?
Ci piacerebbe saperlo. Vorremmo che la nostra amministrazione ci informasse.
Vorremmo soprattutto che prima di rilasciare licenze di costruzione in nuove zone di espansione si conoscesse il livello di disagi e inquinamenti presenti nella zona indicata.
La salute, bene primario sostenuto da tutti i gruppi consiliari del comune di Laives, va sostenuta con attenzione, prevenzione ed impegno e non solo con un documento.
Il rumore non è un male secondario è necessario valutarlo.

Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo -
ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt  St. Jakob

coglie l'occasione per fare i migliori auguri di buone feste a tutti i gruppi consiliari e naturalmente a tutti i lettori del blog.
Lorenzo Merlini
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mercoledì, 20 dicembre 2006
Alto Adige 20-12-06

LA NOVITA' IN MUNICIPIO
Rimpasto di giunta, Di Fede la neo-assessora.
Il sindaco Polonioli: “Il posto era riservato ad una donna del gruppo italiano”
di Bruno Canali
LAIVES. Alla fine il sindaco ha scelto la donna che entrerà in giunta e, come era previsto, si tratta di Liliana Di Fede Mosca, attuale direttrice del Distretto sociale di via lnnerhofer. La scelta è maturata solo negli ultimi giorni, dopo che erano stati risolti anche i problemi con la Comunità di Valle, organismo dal quale .dipende il Distretto sociale cittadino e quindi anche la sua direttrice.
Si chiude così un capitolo abbastanza travagliato che ha caratterizzato la vita politica comunale ad un anno dalle elezioni. Tutto era nato con la decisione di Marco Delli Zotti (che era assessore alla cultura e alla scuola) di staccarsi dal 'gruppo della Margherita per dare vita ad un nuovo soggetto politico insieme a tre altri consiglieri margheritini. Il nuovo gruppo si chiama «Progetto Alto Adige» ed in consiglio comunale è rappresentato dai consiglieri Bruno Arena, Mauro Nicolussi e Mauro Busetti, oggi sui banchi dell'opposizione. Questa scelta però, è costata il posto in giunta a Delli Zotti, il quale è stato sfiduciato dal sindaco e anche dal consiglio.
Risolta la crisi politica, per il sindaco Polonioli si era aperta però la fase della successione a Marco Delli Zotti e in questo caso, a dettare legge é stato lo Statuto comunale di recente approvazione. Per Statuto infatti, appena si fosse messo mano alla giunta, sarebbe stato inderogabile fare spazio ad una donna del gruppo linguistico italiano per non stravolgere il delicato equilibrio della rappresentanza etnica. Bisognava quindi trovare una candidata con i requisiti giusti e possibilmente anche con una buona competenza. Subito era spuntato il nome di Liliana Di Fede Mosca la quale; come sottolinea il sindaco Polonioli, «È indubbiamente molto qualificata dal punto di vista professionale visti gli incarichi che ha ricoperto anche al Comune di Bolzano nel settore sociale e che ricopre ora in Comunità di valle. Direi che si tratta della donna italiana al più alto grado amministrativo per quanto riguarda la Bassa Atesina - afferma Polonioli - e personalmente l'ho scelta per le sue qualità tecnico professionali». Liliana Di Fede Mosca ha superato cosi anche le altre possibili candidate di cui si era accennato, comprese le consigliere comunali in carica.

LA CARTA D'IDENTITA'
Ha una notevole esperienza nel campo dei servizi sociali
È responsabile del Distretto di via Innerhofer e della Residenza Gelmini di Salorno

LAIVES. Ha 44 anni ed una;notevole esperienza professionale nel campo dei servizi sociali. Questo il curriculum che ha convinto alla fine il sindaco Pólonioli a scegliere proprio Liliana Di Fede Mosca per l'affidamento dell'incarico in giunta, dopo l'uscita di Marco Delli Zotti.
Residente a Bronzolo, Liliana Di' Fede Mosca presta la sua opera come responsabile del distretto sociale che ha sede in via Innerhofer, una struttura che dipende direttamente dalla Comunità di valle, della quale la Di Fede è quindi dipendente. Come tale, sta anche sostituendo Fernanda Mattedi presso i servizi sociali della Comunità, dopo che la Mattedi, recentemente, è andata in pensione. Infine, sempre per conto della Comunità di Valle Oltradige Bassa Atesina, Liliana di Fede Mosca è temporaneamente responsabile della Residenza Gelmini a Salorno.
È evidente che anche per questi suoi incarichi, all'inizio il presidente della Comunità di valle non fosse entusiasta del fatto che la Di Fede potesse entrare in giunta a Laives. Il sindaco Polonioli ha condotto una trattativa per sbloccare la questione e alla fine Liliana Di Fede Mosca ha avuto disco verde anche dalla Comunità.
Dal punto di vista professionale, Liliana Di Fede Mosca ha anche ricoperto un importante incarico presso il Comune di Bolzano, dove è stata per un periodo direttrice della Ripartizione servizi alla comunità, un settore dove rientrano servizi come quello cimiteriale, delle scuole materne, delle donne e della gioventù. Il suo ingresso in giunta potrebbe anche portare quindi ad un rimpasto per quel che riguarda le competenze distribuite ad inizio mandato dal sindaco Polonioli agli assessori. Su questo il primo cittadino starebbe verificando il terreno con i partner.
Diversa la posizione dell'opposizione, come sintetizza il consigliere Christian Bianchi di Alleanza Nazionale: «Non conosco Liliana Di Fede Mosca - dice Bianchi - ma al di là della persona, noi ribadiamo che sarebbe meglio mantenere una giunta a 6 e questo per risparmiare sui costi della politica comunale. Con un assessore in meno basterebbe ridistribuire le competenze e il risultato sarebbe identico dal punto di vista dell'efficienza». (b.c.)
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categoria:conca atesina, comune di laives
mercoledì, 20 dicembre 2006



Laives Notizie






Die Laiferer Stimme 15-12-2006

Rosen & Dornen
Wunschzettel an's Christkind

Liebes Christkind! Heuer habe ich einen ganz besonderen Wunsch fiir Leifers: bring uns dock bitte eroe Assessorin. Unsere Gemeindevàter tun sich námlich recht schwer, eine wiirdige Gemeindemutter zu finden, die zu ihrer Mannschaft passen wiirde. Schon nach der Gemeinderatswahl fanden sie keine, jetzt wird's ja noch komplizierter.
Sie soll eine Frau sein, aber bitte keine Feministin, von Kultur etwas verstehen, aber nicht zu hoch gebildet sein, Gróße haben, ihre Kollegen aber nicht in den Schatten stellen, sie soll auf Fotos gut ausschauen, aber bei Sitzungen móglichst unauff'àllig bleiben. Dass du mir aber ja niemanden von der SVP bringst, denn die diirfen nicht mehr, es muss eroe Italienerin sein. Bei uns wird nàmlich derAusschuss proporzmáßig bestellt und auf Partei und Sprachgruppe geachtet - nur das Geschlecht záhlt nicht.
Doch wie schaut das mit den Frauen iiberhaupt aus? Oft wird gesagt, wir bráuchten keine Frauenquote in der Politik, bloß: warum haben wir dann keine Frau im Ausschuss? Und so wenige Frauen im Gemeinderat? Gibt's da etwa eine glàserne Decke, an die fàhige Frauen stoßen? Oder wollen sie nicht so weit hinauf? Ich kenne mich nicht mehr aus.
Ich weiß halt, dass unsere Gemeindeváter seit vier Monaten keine -mutter finden, die in das enge Korsett passen kónnte. Deshalb, liebes Christkind, schick bitte du uns zu Weihnachten eine Assessorin. Du findest ganz gewiss eine!
red

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categoria:conca atesina, comune di laives, antiinquinamento
domenica, 17 dicembre 2006



Dr. Falk hat die Internetadresse veröffentlicht in  der man alles über die Mediation lesen kann. Der italienische Teil ist noch in  Ausarbeitung. Diese Seite wird fortlaufend während des ganzen Mediationsvorganges mit Unterlagen, Protokollen, Dokumenten usw. "gefüttert".  Sinn dieser Seite ist es, der gesamten Bevölkerung  alle Unterlagen zur Verfügung zu stellen und den ganzen Ablauf, von Beginn bis  Ende, transparent zu gestalten.
Auf der Homepage ist auch einen Auszug vom Auftrag zu lesen. Ziel der Mediation : „Es sollen eine konstruktive Kommunikation zwischen Befürwortern und Gegnern hergestellt und eine konstruktive Lösung mit möglichst breitem Konsens in der Region gefunden werden. Zunächst soll die derzeitige Situation bearbeitet und verbessert werden, der ABD Umbau wird in einem zweiten Schritt thematisiert.“

www.abd-mediation.info
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categoria:conca atesina, aereoporto san giacomo, antiinquinamento
sabato, 16 dicembre 2006
Alto Adige 15-12-06
Al Parco tecnologico la “Casa dell'energia”
Verso la realizzazione di un centro di eccellenza per lo sviluppo delle fonti rinnovabili


BOLZANO. L'operazione al momento è avvolta dal massimo riserbo quasi si ci fosse l'imbarazzo nel voler annunciare che il "Parco tecnologico" di via Volta vuol diventare, sia pur lentamente, una realtà. Si tratta del progetto riservatissimo della creazione di un polo dell'energia, ovvero una «casa» dove sviluppare un settore di eccellenza.
La “ Casa dell'energia» dovrebbe sorgere nell'aréa sud rispetto ai due imponenti edifici razionalisti (ex centrali elettriche della Montecatini) già destinati ad ospitare il Parco tecnologico di Bolzano. Si tratta in pratica della realizzazione di una nuova palazzina che dovrà raccogliere lo sviluppo delle iniziative di una costituenda società a partecipazione pubblica. Una società in cui fananno capo ovviamente anche il Tis innovation park (l'ex Bic),l'amministrazione provinciale, uno o più istituti bancari e alcune aziende private. Una delle poche certezze è costituita dal fatto che la partecipazione di capitale pubblico non dovrebbe essere maggioritario.
La realizzazione della casa dell'energia si inquadrerebbe comunque in un più ampio progetto per sostenere lo sviluppo e la ricerca nel settore delle energie rinnovabili da qualla solare a quella eolica, e all'impiego di nuovi combustibili dalla biomassa al metano o all'idrogeno. In considerazione del successo che a livello locale sta ottentendo l'applicazione dei generatori di energia solare (vedi anche la grande riconverzione attuata dallo stabilimento Memc di Sinigo), la realizzazione di un centro di eccellenza incentrato sull'energia potrebbe contribuire a riposizionare l'industria altoatesine in una nicchia di particolare interesse.
Di energia si è intanto parlato anche nei giorni scorsi in un incontro tenutosi presso il Tis innovation park dove sono state poste le basi per l'avvio di un cluster per l'energiain Alto Adige. L'incontro è stato promosso dal centro di competenza altoatesino per le energie rinnovabili Renertec. Il prossimo appuntamento, aperto anche agli imprenditori del settore, è stato già fissato per il pròssimo mese di febbraio.
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categoria:innovazione, conca atesina
sabato, 16 dicembre 2006
Alto Adige 15-12-06

Stazione dei treni, accordo firmato.
La provincia ha stanziato un milione di euro. Lavori gestiti dalla Sta
Regolati anchegli impegni finanziari adesso si può procedere con il progetto
Il sindaco.- «Il piazzale sarà sistemato»

di Bruno Canali

,LAIVES. Il progetto riguardante la stazione ferroviaria prevede opere di risanamento e potenziamento della struttura con la spesa di un milione di euro. La riqualificazione fa parte di un accordo-quadro messo a punto nel 2005 in tema di infrastrutture ferroviarie, e i contributi della Provincia verranno poi rimborsati dallo Stato. La giunta provinciale ha autorizzato la stipula di una convenzione con il Comune per l'esecuzione dei lavori, uno stanziamento finanziario di un milione di euro, e (affidamento dell'incarico di esecuzione dei lavori alla azienda di trasporti Sta.
Il Comune attendeva questa conferma finanziaria per proseguire con la trasformazione dell'intera area attorno alla stazione. «Come da accordi con la Provincia - spiega il sindaco Giovanni Polonioli il Comune metterà la differenza che serve per completare l' intervento. Secondo le previsioni dovrebbe trattarsi di circa 700 mila euro (oltre al milione della Provincia) e confidiamo in un sostanzioso ribasso di tale previsione grazie alla gara di appalto che organizzerà la Provincia».
Le cose da fare, presso l'area della stazione erroviaria;sono più di una. Prima di tutto, c'è da costruire una nuova stazione, più moderna e funzionale di quella che esiste. Però la vecchia stazíoncina, presenza caratteristica da decenni, non verrà demolita: l'intenzione è di ristrutturarla per garantirne prima di tutto la sopravvivenza (è una delle poche rimaste di quel genere lungo la linea ferroviaria) e utilizzarla per qualche iniziativa pubblica. Si presterebbe bene ad esempio per ospitare qualche mostra. Le idee insomma sono da vagliare con calma. Per quanto riguarda l'esterno invece, ci sarà una sistemazione complessiva, con il piazzale e il parcheggio, in maniera da renderli ancora più interessanti e funzionali per i tanti pendolari che ogni giorno scelgono il trasporto su rotaia per andare e venire da Bolzano. Stando alle rassicurazioni avute in Provincia, i primi lavori dovrebbero iniziare già durante i primi mesi del prossimo anno, anche perché gran parte dei soldi necessari adesso ci sarebbero. Verso la stazione ferroviaria infine, il Comune ha anche deciso di costruire una pista ciclabile, che fiancheggerà la via Stazione e così i cittadini avranno finalmente a disposizione una valida alternativa di trasporto rispetto all'automobile privata, tenuto conto che la città è servita pure da un autobus circolare che fa la spola in coincidenza con le fermate dei treni in stazione.
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categoria:conca atesina
sabato, 16 dicembre 2006
Alto Adige 15-12-06

No al ripetitore: raccolte 541 firme
San Paolo. I residenti sono contrari all'installazione della, struttura che è necessaria per la Vodafone

SAN PAOLO. Con 541 firme raccolte negli ultimi giorni, gli abitanti della frazione di Appiano si sono schierati contro l'installazione di un ripetitore per la telefonia mobile gestita da Vodafone. Si è dunque concretizzata con questa petizione una protesta che dura da parecchio tempo e che era stata esaminata anche in una seduta del consiglio comunale oltre che in un'affollata serata informativa, a San Paolo, per l'ormai prossima entrata in funzione di un ripetitore Umts che è contestatissimo.
I due siti considerati sono un edificio privato in via Riva di Sotto e la centrale per la protezione civile. Il valore limite, secondo la legge italiana, è di 6 volt per metro, mentre la Provincia lo ha fissato a 3 volt per metro. Di recente sono state fatte delle simulazioni in 4 punti chiave di San Paolo per verificare l'impatto del ripetitore: se venisse messo in via Riva di Sotto si arriverebbe a 0,2 V/m alla scuola elementare, 0,8 V/m alla materna, 0,4 V/m al parco giochi e 1,4 V/m alla casa di riposo. Se il ripetitore fosse sistemato, invece, presso la centrale per la protezione civile, sotto il controllo del Comune, i valori sarebbero di 0,4 V/m alla scuola elementare, 0,2 V/m alla scuola materna, 0,5 V/m al parco giochi e 0,4 V/m alla casa di riposo. I valori registrati sono, dunque, molto simili. Il Comune ha la possibilità di ritardare l'installazione di un ripetitore, ma non di impedirla. Se il ripetitore Umts fosse installato presso la centrale per la protezione civile di San Paolo sarebbe possibile raggiungere un ragionevole compromesso. L'impianto, infatti, sarebbe controllabile da Provincia e Comune, che potrebbero imporre diverse condizioni. Ed in caso di infrazioni sono previste multe salate e il ritiro della stessa concessione. Nel corso dei una, seduta il consiglio comunale ha approvato una risoluzione in base alla quale è possibile installare ulteriori ripetitori solo in caso di effettivo bisogno.
Secondo l'assessore comunale all'ambiente Ehrentraut Riegler Troger “ Se vogliamo vivere senza radiazioni e onde elettromagnetiche dobbiamo rinunciare, coerentemente, a tutto ciò che significa tecnologia».
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sabato, 16 dicembre 2006
Alto Adige 15-12-06

1. Nota. di Grasso (Rifondazione)
Rimpasto in giunta “Instabili equilibri nella coalizione”

LAIVES. In merito al futuro assessore donna; il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) ha diffuso la seguente nota: «Quanto prevede lo statuto sta creando seri grattacapi alla maggioranza. Si è allontanato un assessore senza avere discusso preventivamente la soluzione di ricambio. Appare sempre più chiaro come alcuni principi inseriti nei programmi elettorali dei partiti, nel programma di giunta e nello statuto, troppo spesso siano solo un fiore all'occhiello, ma che manchi la necessaria convinzione per sostenerli concretamente. Ne sono testimonianza le stizzite reazioni con cui si accolgono i richiami al rispetto di quanto sancito dallo statuto in tema di rappresentanza di genere anche da parte di forze storicamente e culturalmente sensibili all'argomento. L'integrazione della giunta con una donna rischia di mettere in crisi i delicati ed instabili equilibri politici tra le varie forze di maggioranza e naturalmente nessuno è disposto a cedere il proprio posto. Ecco allora che la nuova assessora deve innanzitutto garantire il mantenimento degli assetti politici e la competenza, l'esperienza, le capacità personali, vanno in secondo piano. Speriamo di essere smentiti dai fatti».

2. PROTESTA IL COMUNE
Il segnale radio sparito nel tunnel
LAIVES. Il Comune ha chiesto alla Provincia come mai, dopo i problemi che c'erano stati con l'impianto di ventilazione all'interno della galleria della variante, non è stato più possibile ricevere il segnale radio di qualche emittente radíofoníca in lingua italiana. «La risposta non ci è àncora stata data», ha spiegato il sindaco in consiglio.

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mercoledì, 13 dicembre 2006

SAN GIACOMO: INCONTRO CON IL MEDIATORE PROFESSOR G.FALK
Nel primo contatto sono stati illustrati numerosi argomenti relativi alle forti problematiche esistenti nella "Conca Atesina". Alla fine dell'incontro gli è stato consegnato un primo documento avente come obbiettivo primario la salute del cittadino.

Il diritto alla salute, è sancito dall’articolo 32 della Costituzione.
La salute”, infatti, rappresenta non solo un diritto primario dell’individuo, ma anche un interesse preminente della collettività, che predispone a questo scopo adeguati interventi per la sua protezione, anche di carattere preventivo.
In questa prospettiva il concetto di “diritto alla salute” non si limita esclusivamente al diritto ai trattamenti sanitari terapeutici, ma si estende al diritto ad un ambiente salubre e non inquinato, all’uso di beni di consumo ed alimentari che non siano nocivi o pericolosi, a condizioni di lavoro che rispettino i parametri di sicurezza e di misure igieniche richiesti dalla legge.
Gli abitanti di San Giacomo ( Laives), ma anche altri della “ conca Atesina “non si sentono tutelati.
Molte presenze di forte impatto ambientale come: La ferrovia, l'aeroporto, la Ss 12, l'autostrada A 22, la discarica, l'inceneritore, il centro guida sicura con l'ipotizzato percorso per go kart, la zona industriale, l'ipotizzato termovalorizzatore; ciascuna portatrice dei propri inquinamenti, crea forti preoccupazioni alle famiglie che temono per la loro salute.
Gi abitanti dei nuclei abitativi prossimi alle strutture sopramenzionate non conoscono lo stato di inquinamento in cui vivono, pertanto ritengono che qualsiasi soggetto, dispositivo o disposizione che procuri peggioramenti all'attuale qualità della vita vengano bloccati e abbandonati.
Gli abitanti ritengono che venga effettuata un' acquisizione della rappresentazione cartografica georeferenziata del territorio e vengano eseguiti con urgenza diversi monitoraggi per stabilire : valori limite di emissione, di immissione e di qualità nelle diverse tipologie di inquinamento. Si tratta in definitiva di fare delle classificazioni sul territorio.
La leggeN. 447 del 26-Ott. 95 obbliga i comuni ad effettuare la zonizzazione acustica del proprio territorio e, laddove è presente un aeroporto, ad effettuare la "zonizzazione acustica dell'intorno aeroportuale", ovvero procedere alla suddivisione delle aree circostanti l'aeroporto in zone di rispetto, ciascuna delimitata da un valore massimo del Livello di Valutazione del rumore Aeroportuale (elicotteri aerei e quant'altro). Vedasi anche D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496.
La zonizzazione è un indispensabile strumento di prevenzione per una corretta pianificazione, ai fini della tutela dal rumore delle nuove aree di sviluppo urbanistico o per la verifica di compatibilità dei nuovi insediamenti o infrastrutture in aree già urbanizzate. Si deve tener conto che a breve è prevista la zona di espansione in Via Einstein zona industriale (Bolzano) e quella considerata Athesia - Amonn a San Giacomo (Laives)
La competenza per definire le zone di rispetto e le procedure antirumore sono di pertinenza di due Commissioni di lavoro (art. 4) che, a tutt'oggi, non ci risultano ancora insediate.
La prima dovrebbe occuparsi di:
a) le procedure antirumore in tutte le attività aeroportuali;
b) le zone di rispetto per le aree e le attività aeroportuali ed i criteri per regolare l’attività urbanistica nelle zone di rispetto;
 
La seconda di:
c) la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico e le caratteristiche dei sistemi di monitoraggio.
Vista l'inadempienza delle amministrazioni e degli enti competenti nei riguardi delle problematiche esistenti, la popolazione si aspetta una immediata applicazione della legge, perchè solo così, attraverso la tutela dell'ambiente, si sentirà soddisfatta anche nei propri bisogni.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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categoria:sociale, conca atesina, centro attenzione permanente, antiinquinamento
lunedì, 11 dicembre 2006
Il rumore da trasporti
Le infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime sono considerate infrastrutture di trasporto e, come tali, considerate sorgenti sonore fisse.

E' competenza dello Stato, ai sensi della 447-95, l'adozione di piani pluriennali per il contenimento delle emissioni sonore prodotte per lo svolgimento di servizi pubblici essenziali quali linee ferroviarie, metropolitane, autostrade e strade statali entro i limiti stabiliti per ogni specifico sistema di trasporto.
Ecco alcuni argomenti ed esempi esemplificativi per orientarsi meglio.



Gli aeroporti ed il rumore
Aeroporto Vespucci: Adottata la zonizzazione acustica
Lo comunica l'ARPAT Toscana
Nei giorni scorsi la Commissione Aeroportuale Antirumore ha adottato la zonizzazione acustica dello aeroporto “Vespucci” di Firenze.....


Il rumore da sorvolo

Il traffico aereo

La principale sorgente è rappresentata dai motori



Le fasce di pertinenza

Il traffico ferroviario

Diverse sorgenti di rumore alle varie velocità





Il traffico ed i fastidi provocati

Il rumore stradale

Particolarmente grave nelle città della vecchia Europa





Dall’Italia
La zonizzazione acustica a Roma
Adozione in maniera definitiva della Classificazione Acustica
Giova ricordare che il 29 gennaio 2004 il Comune di Roma, con la Deliberazione n. 12 del Consiglio Comunale, ha esaminato le controdeduzioni alle osservazioni ed opposizioni presentate contro...



Aggiornamenti
Chi siamo
Cos'è il rumore
La percezione del rumore
La sensazione uditiva
Effetti sulla salute
Come si misura
I propri diritti
Rumore e lavoro
La tutela dal rumore
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venerdì, 08 dicembre 2006
Alto Adige 7-12-07
Variante Ss12, no al sottopasso di Pineta
La Provincia non cambia progetto, ma ci saranno le barriere antirumore

di Bruno Canali
LAIVES. Incontro, ieri mattina in Provincia, fra i rappresentanti del comitato civico di Pineta; accompagnati da sindaco e vicesindaco, assessore Florian Mussner e gli ingegneri Fischnaller e Pagani. "Siamo andati a sentire le risposte ai nostri quesiti sulla viabilità futura di Pineta - ha detto poi Franco Magagna, del comitato - in particolare per il tratto di variante a nord dell'abitato". Il progetto non verrà più modificato e quindi no al richiesto sottopasso.
"In sostanza - continua Magagna - assessore provinciale ai lavori pubblici e tecnici, ci hanno ribadito l'impossibilità di modificare il progetto per il primo tratto di strada che passerà accanto ad alcuni condomini e questo a causa di eccessivi vincoli di natura tecnica. Però ci è anche stato garantito che si farà tutto il possibile per abbattere il rumore che la nuova variante produrrà accanto alle case, adottando tutti gli accorgimenti tecnici più moderni. Questo varrà anche per le barriere anti rumore che verranno installate in quel tratto davanti alle abitazioni".
Il problema era proprio questo: evitare disagi, sia per il rumore e sia per quanto riguarda l'impatto visivo delle barriere, davanti ai condomini. Il comitato di Pineta per questo aveva chiesto l'interramento della variante per qualche centinaio di metri, variazione che però, come detto, la Provincia e i suoi tecnici hanno escluso. In subordine quindi, visto che la variante passerà a cielo aperto vicino alle case, si chiedeva di installare si barriere antirumore, ma non tali da creare un impatto visivo insostenibile ovvero, un muro di oltre 4 metri davanti alle case. Su questi aspetti, assessore Mussner e tecnici, come detto hanno garantito la massima attenzione possibile e le scelte tecniche più moderne ed efficaci.
"Alla fine - conclude Magagna - (impressione che ne abbiamo ricavato è che, nonostante sia stata respinta la richiesta di interrare il primo tratto di variante a nord di Pineta, la nostra azione abbia
ottenuto perlomeno la massima attenzione attorno a1 problema".
Soddisfatto anche il sindaco Polonioli, presente all'incontro assieme al suo vice Georg Forti, soprattutto perché anche l'assessore Florian Mussner ha ribadito che da parte del Comune c'è sempre stata la massima attenzione verso questo importante progetto e i suoi aspetti specifici che riguarderanno il territorio. "Tutti siamo d'accordo che occorre lavorare per avere poi le soluzioni migliori anche davanti all'abitato di Pineta - ha detto Polonioli - e l'impegno sarà quello di riuscire a coniugare al meglio gli accorgimenti tecnici necessari per abbattere il rumore, con quelli paesaggistici e visivi, vale a dire 1 impatto delle barriere sulle abitazioni che le avranno di fronte". Intanto il progetto è già alle battute conclusive e nei primi mesi del 2007 dovrebbero iniziare i lavori di costruzione del lotto di variante davanti a Pineta.

IL COMITATO CIVICO
“Il tunnel artificiale non si fa per motivi tecnici”
LAIVES. Purtroppo per le ragioni tecniche esposte dai due ingegneri presenti all'incontro di ieri il tunnel artificiale di circa 100/150 metri, come proposto dal comitato, non potrà essere realizzato fermo restando un preciso intento degli addetti ai lavori nel voler ricercare ogni possibile soluzione per migliorare l'aspetto estetico/paesaggistico ed offrire una ragguardevole protezione antirumore. Alcuni significativi ritocchi alle distanze tra le due strade sono stati introdotti a miglioramento, "sconfessando" le pessimistiche raffigurazioni grafiche proposte dal Comitato e realizzate sulla base dei precedenti elaborati in nostro possesso. Nel contesto è stato presentato un disegno tecnico raffigurante il possibile sviluppo dell'area di 12.000 metri quadrati che il Comune di Laives ha intenzione di acquistare, da adibirsi a spazi verdi e ricreativi. Una rappresentazione di grandissimo pregio estetico che ha catturato positivamente l'attenzione dei presenti. Il cauto ottimismo dei rappresentati del Comitato civico, a conclusione dell'incontro, è frutto delle ampie garanzie fornite sia dallo staff progettuale che da quello politico presente, in relazione allo sviluppo dell'opera. A fine incontro è stato consegnato all'assessore Mussner il libro "Pineta e la sua storia" scritto da Emilia Pasquazzo Spirandelli.




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martedì, 05 dicembre 2006


Il 23/11/2006 l’Alto Adige ha pubblicato un comunicato del direttivo dell’Hgv nel quale si dice che l’aeroporto rappresenta una fonte d'inquinamento minima. Vorrei portare a conoscenza di questo direttivo che l’inquinamento dovuto al traffico aereo è un problema serio del quale si sta anche occupando la commissione europea che tra pochi giorni discuterà la proposta di riduzione delle emissioni con l’introduzione di una tassa “ecologica” del responsabile europeo per l'Ambiente, il greco Stavros Dimas, per allinearsi al protocollo di Kyoto Maggiori informazioni sono reperibili sul sito “www.noaereibz.it”.
In Alto Adige invece in netta contraddizione con la politica ambientale che viene ampliamente pubblicizzata dalla Provincia Autonoma (vedi “Casa Clima e Aria Pulita”) e in controtendenza con quanto sta accadendo a  livello comunitario si cerca di incentivare l’uso dell’aereo in nome dei un Progresso che porterà un aumento del reddito per pochi a fronte del disagio per tutti gli altri.
Cosi Alessandro
Pubblicato anche sull'Alto Adige del 6-12-06
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sabato, 02 dicembre 2006
Alto Adige 2-12-06

IL CONSIGLIO COMUNALE DI ORA
Aeroporto, no all'ampliamento

18 consiglieri su 20 contro l'ipotesi di allungare la pista
di Umberto Fellin
ORA. Nell'ultimo consiglio comunale di Ora si è discusso dell'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano. 18 i voti favorevoli al no per il potenziamento, un'astensione ed un voto contrario, con l'invito alla giunta provinciale di non ignorare le preoccupazioni della popolazione della Bassa Atesina. In occasione del consiglio comunale si è stabilito che l'aliquota dell'imposta comunale sugli immobili (Ici) per il 2007 rimarrà, come nell'anno corrente; del 6 per mille con un importo di detrazione per la prima casa di 568 euro. Soddisfatto il vicesindaco, Claudio Mutinellì.
Anche il consiglio comunale di Ora è dunque contro l'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo, come la maggior parte dei comuni della Bassa Atesina. L'ordine del giorno che è arrivato alla votazione l'altra sera, seguiva una presa di posizione della commissione comunale per l'ambiente.
Nel testo dell'intervento si è ricordato come 10 anni fa oltre 35.000 cittadini della provincia di Bolzano si erano espressi contro l'aeroporto e di come, ciò nonostante, la Provincia avesse ignorato le motivazioni adottate, potenziando lo scalo di San Giacomo. Si era detto allora di voli limitati e con piccoli aerei, ma ora si vuol ampliare le piste e portare aerei da 120 posti. Ma quale l'utilità per la popolazione, si è chiesta la commissione comunale all'ambiente e quale invece l'impatto ambientale anche per l'intera per la Bassa Atesina? Dopo una breve discussione il consiglio comunale si è espresso in maniera decisa contro l'ampliamento dell'aeroporto.
In apertura di seduta è stata letta e discussa anche l'interrogazione della consigliere Cristina Bodini (An) in merito alla nuova legge finanziaria e quali le intenzioni o i suggerimenti dell'amministrazione comunale. A tal proposito il sindaco Roland PichIer ha sottolineato il forte indebitamento dello Stato e la necessità di raggiungere un pareggio di bilancio oltreché la riduzione del debito. Certo è che le proposte di leggé hanno acceso un forte dibattito sia tra le organizzazioni politiche che nelle varie istituzioni. "Per quanto riguarda i Comuni - ha detto ancora il sindaco Pichler - l'apposito consorzio dei comuni altoatesini si è occupato della legge finanziaria intendendo difendere nel migliore dei modi l'interesse dei singoli comuni di questa provincia".
In occasione del consiglio comunale sono state rinnovate anche due convenzioni di una certa importanza. La prima con l'associazione "Pro Schwarzenbach" affidandole la gestione dell'impianto di ghiaccio e connesso esercizio pubblico nella zona sportiva e ricreativa per il periodo che va dall'1 dicembre 2006 al 30 aprile 2012, la seconda con l'associazione "Verschónerungsverein" a cui è stata riaffidata la gestione della piscina pubblica, mediante trattativa privata per il periodo che va dall'1 marzo 2007 al 31 ottobre 2009.
L'aliquota dell'imposta comunale sugli immobili (lei) per il 2007 rimarrà, come nell'anno corrente, del 6 per mille con un importo di detrazione per la prima abitazione di 568 euro. Contraria su questo punto la Svp che chiedeva l' abbassamento della quota al 5%, per cui il risultato della votazione ha visto 12 "si" e 8 voti contrari. Invariata, infine, anche l'addizionale comunale Irpef che rimarrà nella misura del 0,2 per cento.
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sabato, 02 dicembre 2006
Alto Adige 2-12-06
LA VARIANTE
Tunnel, risolto il problema, dei fumi


LAIVES. E' stato completato il montaggio del nuovi ventilatori sulla volta della galleria della variante fra Pineta e Maso della Pieve e quindi, dovrebbe anche essere stato risolto una volta per tutte il problema dei gasi di scarico che stagnavano dentro il tunnel. Questo disagio durava fin dall'apertura della nuova galleria e per cercare di ridurlo, finora non era rimasto altro da fare che attaccare periodicamente il grande ventilatore posto a metà del tunnel, quello che dovrebbe in realtà servire esclusivamente in caso di gravi emergenze, come un incendio, per allontanare i fumi dal tunnel. Adesso si faranno le verifiche, per capire se tutto era riconducibile al fatto che i ventilatori montati inizialmente nella galleria, erano insufficienti.
Altro aspetto che contribuiva al ristagno dei gas di scarico era rappresentato dalla scelta di far defluire questi gas esclusivamente dal portale sud, quello in direzione di Pineta e non, come era invece nel progetto iniziale, di suddividere questa espusione fra Pineta e Maso della Pieve. Anche in questo caso si è deciso di modificare le cose e, a quanto sembra, il miglioramento si è visto. (b.c.)
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sabato, 02 dicembre 2006
Alto Adige 1-12-06

BUS DI LINEA

Il consigliere Grasso fa una proposta
Il servizio della circolare deve essere coordinato”

LAIVES. Nei giorni scorsi si è entrati nel merito di come migliorare il servizio di trasporto pubblico. Il consigliere Frazza, tra le altre cose, ha ipotizzato l'allungamento della linea 4 fino alla rotonda di Pineta. Questa soluzione, a suo dire, avrebbe il merito di far risparmiare i soldi dell'affitto del piazzale di San Giacomo e di offrire più possibilità agli utenti diretti nelle varie zone della città di Bolzano, ma lascia irrisolto il problema di servire Pineta Monte, la zona Vallarsa e in definitiva il potenziamento della circolare interna. Partendo da queste considerazioni, il consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Rosario Grasso, ha diffuso una nota in cui evidenzia che «Noi non siamo né favorevoli, né contrari all'idea avanzata dal nostro rappresentante nel consiglio di amministrazione della
Sasa, ma aspettiamo di capire all'interno di quale disegno, di quale idea complessiva di mobilità vengano avanzate le proposte, su quali vettori si punti, quale la funzione attribuita alla circolare interna, i percorsi delle linee 2 e 4, il cadenzamento delle corse, gli orari. La nostra propensione - continua Grasso - era per un servizio di circolare autonomo e potenziato, sinergico ed integrato con le linee di circolare del capoluogo, della Sad e del treno, individuando le zone più adatte per l'interscambio e evitando la concorrenzialità tra i vari vettori, al fine di favorire un servizio più flessibile, più puntuale, più veloce e in definitiva più adattabile alle necessità dei cittadini del nostro comune. I problemi naturalmente sono complessi e di non facile soluzione, ma proprio per questo riteniamo urgente un coinvolgimento degli utenti e dei consigli dei Comuni interessati».
La proposta operativa di Rosario Grasso merita di essere presa in considerazione tenendo comunque conto che la giunta provinciale - in particolare l'assessorato alla mobilità - ha annunciato che anche sul territorio comunale di Laives è prevista l'introduzione del servizio di Citybus che dovrebbe integrarsi con il bus-navetta che fa servizio da e per la stazione ferroviaria: potrebbe essere proprio questa la soluzione per potenziare il collegamento sia. con Pineta che con i quartieri periferici.
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giovedì, 30 novembre 2006

    IL COLLEGAMENTO CON L'AUTOSTRADA




Alto Adige 28-11-06

CASELLO, UN ALTRO NO DI DURNWALDER
di Bruno Canali

LA PETIZIONE
Vale la pena ricordare che 9.537 residenti can altrettante firme - hanno chiesto in passato la realizzazione di un casello autostradale a Laives sud. A suo tempo avevano sottoscritto 3.767 abitanti di Laives e 3,139 di Bolzano. A favore del casello A22 si erano espressi 606 rèsidenti- a San Giacomo, 496 a Pineta, 426 di Bronzolo, 168 di Vadena, 176 di Ora. Abitanti-che, se chiamati a rifìrmare, oggi sarebbero malti di più.

L'ACCORDO
Il casella sull'autostrada del Brennero - all'altezza dell'abitato di Laives - é stato messo nero su bianco in un verbale a margine dell'intesa generale sattoscrittà ìl 13 febbraio 2004 a Roma fra la Provincia dì Bolzano ed il governo, L'accordo é stato firmato dall'allora presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, da alcuni ministri ed. anche dal .presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder.

IL PROGETTO
Nel rispetto del propria piano di investìmenti concordata can l'Anas, l'Autobrennero ha fatto predisporre una studio di fattibilità per un casello.(la definizione tecnica più appropriata è «uscita» autostradale) a ridosso delle zone produttive di Laìves e Bronzolo. Salvo una modifica dell'ubicazione dovrebbe essere, il Comune di Vadena ad ospitare la struttra: Sono necessarie le modifiche al piano urbanistico.

«Il progetto dell'A22 dovremmo pagarlo noi La struttura non serve» La risposta negativa all'interrogazione di due consiglieri An.
LAIVES. La Provincia torna a bocciare l'ipotesi di realizzare il casello autostradale. Lo fa direttamente il presidente Luis Durnwalder nonostante sia stato messo nero su bianco in un verbale a margine dell'intesa generale sottoscritta il 13 febbraio 2004 a Roma fra la Provincia di Bolzano ed il governo. L'accordo è stato firmato dall'allora presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, da alcuni ministri ed anche dal presidente della giunta provinciale. Ma proprio Durnwalder ha ribadito il suo no - categorico - alla struttura nella risposta che ha dato, nei giorni scorsi, ad un'interrogazione dei consiglieri provinciali di Alleanza Nazionale Mauro Minniti ed Alberto Sigismondi che erano tornati a chiederne l'esecuzione solo qualche settimana fa. Il pretesto per farlo è stato il progetto di ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo parallelamente al quale, per i due esponenti di An «la Provincia dovrebbe at tivarsi anche per dare corso ad un piano strategico di viabilità che. ripaghi Laives degli eventuali effetti che un potenziamento dello scalo rischia
di produrre: ecco perché riteniamo necessario - affermavano Minniti e Sigismondi la realizzazione del casello auto stradale per Laives, così come previsto dalla concessione governativa e richiesto da migliaia di cittadini». Ma da Durnwalder pare giungere una volta di più una netta chiusura in merito.
« L'Autostrada del Brennero, in base al piano economico-finanziario, è obbligata ad elaborare e presentare alla Provincia il progetto per un eventuale casello a Laives, per la cui realizzazione occorre l'intesa con la Provincia», afferma il Presidente della Giunta che subito dopo però gela tutti anticipando che «difficilmente la Provincia concederà l'intesa per il casello poiché il problema del traffico, anche pesante, del Comune di Laives sarà risolto con la costruzione della circonvallazione alla statale».
Per Minniti e Sigismondi una ulteriore occasione persa: «Quella di Durnwalder sembra una battaglia personale contro questa struttura affermano in una nota - al punto che si predilige spendere molti milioni di euro per una circonvallazione piuttosto che per la costruzione di un casello. In Alto Adige, evidentemente, contano ancora molto i contadini della Bassa Atesina ai quali ci si rifiuta di espropriare qualche ettaro di terreno; contano evidentemente molto di più di qualche migliaia di cittadini di Laives e di una silenziosa montagna di roccia che soffrirà per essere trafitta». In una nuova interrogazione Minniti e Sigismondi ora vogliono fare una comparazione fra i costi presunti che richiederebbe la realizzazione di un casello e quelli certi necessari per una variante.
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mercoledì, 29 novembre 2006





Alto Adige 29-11-06

La, giunta comunale pagherà la. manutenzione dell'attuale e del nuovo edificio
Stazione: trovato l'accordo
La costruzione dovrebbe iniziare il prossimo anno
LAIVES. Il Comune si accollerà le spese digestione ordinaria per la vecchia e nuova stazione ferroviaria. Lo ha deliberato l'esecutivo comunale e del resto, dopo che la Provincia ha deciso di alienare la vecchia stazione dei treni passandola al Comune, era inevitabile che quest'ultimo dovesse garantirne la manutenzione; così come lo farà, per convenzione, anche con la nuova, stazione.
Ì lavori di costruzione di quest'ultima, dovrebbero iniziare già il prossimo anno perché la parte burocratica è sostanzialmente completata: «Al di là della convenzione relativa alle manutenzioni ordinarie - spiega il sindaco Giovanni Polonioli - c'è già l'accordo politico in base al quale, la Provincia metterà un milione di euro per costruire la nuova stazione ferroviaria di Laives e noi, come amministrazione comunale il resto che ancora manca».
Inizialmente si era parlato di circa 900 mila euro di spesa ma poi, a seguito di alcune verifiche, si era deciso di sistemare 'intera area attorno alla stazione ferroviaria, con conseguente lievitazione della spesa prevista. Invece, per quel che. concerne la vecchia, piccola stazione ferroviaria, suo futuro prevede un utinzzo completamente diverso. Verrà certamente restaurata e destinata ad ospitare attività di interesse pubblico, come ad esempio qualche mostra oppure piccole esposizioni. In questo caso entra in gioco la fantasia, perché le possibilità di utilizzo sono molteplici da quando la Provincia ha stabilito la, cessione della stazioncina al Comune nel.quale si trova. Si tratta solo di mettere a fuoco le idee, anche le più originali. (b.c.)
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martedì, 28 novembre 2006
LETTERA NR. 1
Caro Babbo Natale,
dacci una mano a trovare una donna disponibile a svolgere l’incarico di assessora nel comune di Laives.
I requisiti sono:
- sesso femminile ma non del genere “forte”; il cosiddetto femminile depotenziato, cioè quello che non mette problemi;
- cultura alta ma non esplicita. Deve essere colta ma non si deve vedere troppo, non deve parlare benissimo, non deve fare citazioni, non deve intervenire nelle riunioni.
  • altezza: almeno dieci centimetri in meno degli assessori
  • mansionario: è richiesta duttilità e flessibilità (soprattutto per gli orari delle sedute)
  • gruppo linguistico: italiano

Scusa quest’aria un po’ scanzonata ma visto che questa amministrazione ha compiuto la scelta forte di considerare “la differenza di genere come fattore di evoluzione della società”, guarda dentro il tuo sacco e dacci l’assessora.
Grazie

Lina Montan
28 novembre 2006

Pubblicato anche dall'Alto Adige il 30-11-06
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categoria:conca atesina
martedì, 28 novembre 2006
Perchè non sapere di più?
Nei giorni scorsi la Giunta Provinciale , per problemi della “conca atesina” ha nominato come mediatore il docente dell'universitò di Klagenfurt Gerhard Falk. Con il suo gruppo di lavoro avrà il compito di valutare la viabilità complessiva della Bassa Atesina e quindi anche le fonti di inquinamento derivanti dall'autostrada, dalla strada statale e dalla linea ferroviaria in relazione con l'allungamento della pista dell'aeroporto di Bolzano. I mediatori avranno incontri con tutte le componenti sociali ed economiche al fine di avere un quadro complessivo della situazione e delle problematiche legate all'ampliamento dello scalo, viene detto. Tutto bene nelle intenzioni, ma la popolazione vorrebbe saperne di più. Chi ha il compito di verificare e “mappare” nei nuclei abitativi il grado di inquinamento (acustico e atmosferico)? Sarà L'Abd con tecnici chiamati dalla stessa società ? Saranno i Comuni insieme alla Provincia e la societò aeroportuale a predisporre una sorta di “zonizzazione” tra l'altro prevista in prossimità di tutti gli aeroporti? Chi avrà il compito di controllare i numerosi dati che verranno raccolti per poi informare la popolazione dei risultati ottenuti?La popolazione vuol essere parte attiva di questa complessa problematica e chiede agli organi di stampa analisi più puntuali , più profonde. Non è un sì o un no all'ampliamento della pista aeroportuale, “mediato” ,che mette in pace le coscienze, i cittadini stanno investendo la propria vita nella “Conca Atesina” e pertanto vogliono conoscere il proprio futuro.

Centro Attenzione Permanente San giacomo
Lorenzo Merlini

Pubblicato anche sull'Alto Adige del 3-12-06
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lunedì, 27 novembre 2006


 
Non è certo un bell'abero di Natale

Da poco, in prossimità delle scuole Elementari di san Giacomo, è apparsa una nuova figura inquietante: un nuovo traliccio. E' sorto a fianco di quello esistente che con il suo carico di antenne trasmette comunicazioni telefoniche, ma anche una quantità di elettrosmog. Ci stiamo domandando se il nuovo traliccio che creerà certamente nuovi campi elettromagnetici, insieme a quello esistente, produrrà effetti nocivi alla salute umana.
Alcuni studi scientifici hanno suggerito che l'esposizione ai campi elettromagnetici generati da questi dispositivi possa avere effetti nocivi per la salute (cancro, riduzione della fertilità, perdita di memoria e cambiamenti negativi nel comportamento e nello sviluppo dei bambini.) Altri studi contraddicono questa ipotesi.
Di certo i due tralicci prediposti a trasmettere frequenze non certo benefiche, e proprio perchè molto vicino alle scuole, dovrebbero essere allontanati piuttosto che moltiplicati.
Gli scienziati, ma anche le buone amministrazioni dicono che la costruzione di una antenna deve essere soggetta ad una procedura di autorizzazione con il coinvolgimento attivo della popolazione interessata e la valutazione delle fonti di inquinamento già esistenti.
La stima sugli effetti biologici delle esposizioni a livelli bassi è difficile. Le raccomandazioni sui limiti precisi di esposizione sono solo indicative. Per la tutela della salute si raccomanda un valore limite provvisorio di esposizione di 0,6 volt/metro per la somma a campi modulati in alta frequenza e pulsanti a bassa frequenza come le antenne per la telefonia cellulare.
Nell'incertezza, sarebbe opportuno far verificare all'ufficio competente il grado di inquinamento elettromagnetico nei dintorni dell'area scolastica, ma meglio sarebbe trovare un luogo dove i tralicci possono stare lontani dalle persone che vivono nei diversi nuclei abitatividi San Giacomo.

Centro Attenzione Permanente San Giacomo
Lorenzo Merlini


l'articolo viene pubblicato anche nell' Alto Adige del 28-11-06
postato da: apritisangia alle ore 09:09 | Permalink | commenti
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domenica, 26 novembre 2006

Alto Adige 26-11-06
Protestano i residenti
Un comitato di residenti con il sostegno del sindacato pensionati Cgil farà pressioni sui comuni di Bolzano e Laives
«Maso della Pieve senza vivibilità»
Pesanti accuse: tropo traffico, inquinamento e servizi inadeguati

LAIVES. Sarà un comitato, sostenuto dal sindacato pensionati della Cgil/Agb, a raccogliere le preoccupazioni -sono davvero tante - e le proposte degli abitanti di Maso della Pieve da sottoporre poi all'attenzione delle giunte comunali di Bolzano e Laives attraverso appositi incontri. È il passo concreto compiuto l'altro giorno a conclusione dell'assemblea di pensionati di San Giacomo, presenti anche i dirigenti provinciali Aufderklamm, Manani e Tinaglia del sindacato. Nel corso della riunione si sono registrate numerose proteste nei confronti delle amministrazioni comunali di Bolzano e Laives.
Le due giunte sono accusate «di assoluto disinteresse per i problemi del territorio», si legge in un comunicato del sindacato che così continua: «È stato denunciato che la situazione a Maso della Pieve è insostenibile nel settore della viabilità, inquinamento, per la mancanza dei servizi elementari indispensabili per una comunità civile. La popolazione è stata completamente abbandonata». Una situazione, quella degli abitanti di Maso della Pieve, che registra una serie di problematiche. La zona - a cavallo fra i territori comunali di"Bolzano e Laives - è al centro della contestazione da tempo. C'è, per esempio, grande rammarico fra gli abitanti di San Giacomo e di via Maso della Pieve perchè «la piscina coperta Pircher non sarà disponibile peri normali nuotatori che intendono passare qualche ritaglio di tempo in vasca. E' stata affidata infatti alla Bolzano Nuoto e Svv Bozen». Ne prende atto il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo. Che aggiunge: «Il sindaco, nonostante le indicazioni offerte dai cittadini, ha preferito dedicarla solo agli allenamenti di chi fa agonismo.
Il nuoto libero nuoce davvero alla salute mentre quello agonistico no?.
L'intervento del Centro, che fa seguito ad una recente presa di posizione in merito ad altre strutture, evidenzia quali sono le alternative per gli abitanti di Maso della Pieve e San Giacomo: 1) Prendere la macchina ed andare ad inquinare Bolzano per una piccola nuotata; 2) iscrivere tutti gli interessati (nonni compresi) alle società agonistiche sperando di vincere qualche medaglia, pena l'espulsione. Alla gente non interessa molto se le strutture sportive sono gestite da una due società. Alla gente interessa l'utilizzo delle strutture sportive e per quanto riguarda la o le società di gestione tutti concordano per una gestione sana perchè quel servizio è pagato anche con le tasse di quella comunità».
Lo stesso Centro attenzione Permanente indica come sarebbe possibile rimediare
«Dare indicazioni alle società di ricavare alcune ore per i liberi cittadini e propagandare l'opportunità con altrettanta efficacia. Le stesse società si mostrerebbero un poco più aperte e magari un pochino più benvolute”.
Secondo lostesso Centro «Gli abitanti di San Giacomo e di Maso della Pieve attendono da tempo pochi e semplici spazi che possano essere di utilità, di aggregazione sociale (alcune sale per i giovani e gli anziani) e sportive.

INTERROGAZIONE DI AN
La Provincia responsabile di questo disinteresse
LAIVES. «Hanno ragione di protestare gli abitanti di via Maso della Pieve; solo che hanno dimenticato un bersaglio da aggiungere fra i responsabili della situazione insostenibile che si vive lunga l'arteria, oltre i comuni di Bolzano e Laives: la Provincia.
I problemi del territorio, infatti, devono essere anche di interesse provinciale». Lo affermano in una nota i consiglieri provinciali di An Mauro Minniti ed Alberto Sigismondi secondo i quali «proprio la ripetuta insistenza nel denunciare una situazione divenuta insostenibile, segna un'aggravante nella lacunosità degli interventi nel settore della viabilità, inquinamento certamente di entrambi i Comuni ma anche della stessa Provincia. Lo sviluppo di un'area urbana non si ottiene solo realizzando strutture edilizie ed abitative, ma preservando anche l'inquinamento dell'area e ponendo le basi per creare servizi utili e necessari alla popolazione». Nella loro interrogazione, Minniti e Sigismondi chiedono anche alla Provincia come intenda attivarsi per garantire una «crescita
sostenibile» per Maso della Pieve..
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domenica, 26 novembre 2006
Alto Adige 25-11-06
Dure accuse del sindacato pensionati alle giunte comunali di Laives e Bolzano
“Gli abitanti sono trascurati”
Maso della Pieve : un comitato per affrontare i problemi
LAIVES. Il sindacato pensionati della Cgil/Agb ha organizzato un'assemblea di pensionati di San Giacomo, presenti anche i dirigenti provinciali Aufderklamm, Manani e Tinaglia. L'assemblea è stata anche caratterizzata dalla protesta dei convenuti contro le amministrazioni comunali di Bolzano e Laives «per il loro assoluto disinteresse per i problemi del territorio», si legge in un - comunicato del sindacato che così continua: « È stato denunciato che la situazione a Maso della Pieve è insostenibile nel settore della viabilità, inquinamento, per la mancanza dei servizi elementari indispensabili per una comunità civile. La popolazione è stata completamente abbandonata. L'assemblea ha nominato un comitato, sostenuto dal Sindacato, per raccogliere le preoccupazioni e le proposte degli abitanti da sottoporre poi all'attenzione delle giunte comunali di Bolzano e Laives attraverso appositi incontri.
Nel corso dell'assemblea è stato approvato l'impianto della Finanziaria e tutti i suoi aspetti positivi; sono state espresse delle riserve salò sul problema^ dei ticket é sulla possibilità dei Comuni di introdurre delle imposte anche esentando una larga fascia di redditi medio-bassi. I convenuti hanno anche approvato le iniziative del Sindacato sulla contrattazione locale tra cui la firma del Protocollo d'Intesa con la Provincia Autonoma e il Redditometro con le numerose prestazioni socio-assistenziali contenute.
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giovedì, 23 novembre 2006
Alto Adige 23-11-06
“Sasa, il capolinea è da spostare”
Frazza: allungare la linea 4 fino alla rotonda di Pineta
LAIVES. Loris Frazza, delegato del consiglio comunale presso la Sasa, non ha abbandonato l'idea di far spostare il capolinea della linea, dal centro di San Giacomo, dove è attualmente, alla rotonda della variante che si trova a nord di Pineta. La proposta è già stata fatta nelle sedi opportune e semmai, il benestare alla Sasa deve prima di tutto essere dato dall'assessorato provinciale alla mobilità, perché l'azienda non ha in questo senso alcuna autonomia decisionale. In questo modo si migliorerebbe il servizio, risparmiando inoltre sull'affitto del piazzale del capolinea. Altra miglioria da prendere in considerazione sarebbe quella degli autobus specificatamente per studenti nell'orario di inizio e fine delle lezioni.
"In questo modo si risolverebbero due problemi - spiega Loris Frazza - vale a dire, si migliorerebbe il servizio complessivo, portando la linea fino alle porte di Pineta dove, con il capolinea alla rotonda della variante, si potrebbe servire anche tutta la parte di Pineta alta, oltre che la periferia sud di San Giacomo e la zona produttiva Vurza. Poi si risparmierebbero i soldi dell'affitto che oggi la Sasa paga per poter utilizzare il piazzale privato nel quale fa capolinea in centro a San Giacomo e, sempre lì, non ci sarebbe.più nemmeno il problema dell'immissione sulla statale 12, con il semaforo". Effettivamente, non sembra un grande problema quello di allungare il percorso della linea 4 dal centro di San Giacomo, dove fa capolinea oggi, fino alla rotonda a nord di Pineta, soprattutto perché, dopo l'entrata in funzione della variante in galleria, anche il traffico privato è notevolmente diminuito lungo il sedime della vecchia statale 12.
Certamente, c'è sempre anche la linea 2 che raggiunge Bronzolo, a transitare e fare le soste alle fermate lungo la vecchia statale, ma, come detto, soprattutto per Pineta nuova, la zona Vurza e la periferia sud di San Giacomo, si tratterebbe di un bel miglioramento del servizio, tenuto poi conto che una volta superato San Giacomo, la linea 2 e la linea 4 seguono tragitti diversi e quindi, un viaggiatore che arriva con la linea 2 da Bronzolo o da Laives; avrebbe a disposizione un'opzione in più per raggiungere determinate zone di Bolzano.
Altra miglioria da prendere in considerazione (se ne è parlato in passato ma poi tutto è stato accantonato) sarebbe quella degli autobus specificatamente per studenti. Questi mezzi, nelle intenzioni di chi ha fatto la proposta, potrebbero raccogliere gli studenti di Bronzolo e Laives, per poi raggiungere Bolzano senza passare per San Giacomo ovvero, imboccando la variante in galleria. Sarebbe quantomeno un alleggerimento del carico per gli autobus che trasportano invece tutti gli altri pendolari i quali, spesso, si lamentano dei bus strapieni nelle ore di punta.
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giovedì, 23 novembre 2006
Ato Adige 22-11-06


Gli spazi per i giovani
“Casa della cultura “ più vicina
di Bruno Canali

LAIVES. Con il pretesto di una analisi complessiva del settore che riguarda sia i giovani che la cultura, qualche giorno fa, in Provincia si è parlato anche delle strutture esistenti sul territorio comunale e della loro gestione futura, anche sotto il profilo economico.
«Con i responsabili dell'ufficio provinciale cultura e giovani dell'assessorato di lingua italiana - ha detto il sindaco Giovanni Polonioli - abbiamo fatto un riepilogo complessivo della situazione. Si è parlato perciò dell'intervento in corso, presso la palazzina della zona Galizia, dove nascerà espressamente ai giovani, il «Black Box», ma abbiamo anche affrontato ad esempio la questione aperta della sala polivalente presso la zona scolastica di San Giacomo, che è da arredare. A proposito di queste importanti strutture pubbliche, abbiamo poi valutato pure le possibili gestioni future, perché si tratterà comunque di spese rilevanti. Con i funzionari dell'assessorato provinciale alla cultura di lingua italiana c'è una ottima collaborazione e registriamo ogni volta una grande disponibilità, il che non potrà che andare a favore delle soluzioni individuate».
Intanto in zona Galizia il lavoro di trasformazione della palazzina servizi (dove c'era anche il centro giovanile No Logo) sta proseguendo a pieno ritmo, anche se occorrerà del tempo prima di avere a disposizione la struttura. Nel frattempo i giovani del No Logo sono ospitati in alcuni locali dietro il vecchio municipio, sistemazione provvisoria, come é stato ribadito anche dall'assessore Christian Tommasini, perché la destinazione finale sarà il ritorno nella sede in zona Galizia.
Intanto si fa strada una nuova, interessante prospettiva, rappresentata dalla palazzina di via Pietralba dove un tempo c'erano i vigili urbani ed altri uffici comunali. Lì sta prendendo forma, con (arrivo delle prime associazioni culturali, quella «casa della cultura» che a Laives il gruppo italiano non ha mai avuto. Serviranno lavori di adattamento e ristrutturazione e per questo già l'assessore ai lavori pubblici, Renzo Gerolimon, ha spiegato che busserà dall'assessore Luigi Cigolla.


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martedì, 21 novembre 2006
Alto Adige 21-11-06
“La variante con le barriere verdi”

Vengono prese ad esempio quelle installate vicino a Ponte Gardena
LAIVES. Gli abitanti di Pineta grazie anche al comitato civico non demordono in merito al tratto di variante a fianco della statale. Sarà, come noto, a cielo aperto. La Provincia ha previsto delle barriere antirumore in cemento a ridosso delle case e del condominio Isabella in particolare. Gli abitanti ritengono che questa soluzione sia fortemente impattante ed hanno chiesto che un tratto di statale sia interrato. La Provincia - tramite il presidente Durnwalder prima e l'assessore Mussner poi - ha fatto sapere che la soluzione prospettata non è praticabile. Sono i tecnici a sostenerlo, dopo varie verifiche.
E proprio ai tecnici gli abitanti si sono rivolti, sabato pomeriggio, con una serie di proposte lanciate pubblicamente durante una pacifica manifestazione. A Pineta sono propositivi: non dicono no soltanto ma fanno anche delle proposte alternative, a cominciare ”dalla possibilità di realizzare delle barriere verdi come quelle di Ponte Gàrdena».Nel presentare la proposta gli abitanti - tramite il comitato civico hanno anche illustrato con altrettante simulazioni al computer - che la proposta può essere presa in considerazione e che queste barriere sarebbero meno impattanti anche se costruite vicino alle abitazioni. Ora la proposta farà parte integrante della richiesta che sarà presentata all'assessorato provinciale ai lavori pubblici prima del vertice del 6 dicembre in Provincia. Ricordiamo che l'assessore Florian Mussner ha dichiarato al nostro giornale che«è stato commissionato un accurato studio sia per l'impatto ambientale e per l'inquinamento acustico. Posso garantire che sono state adottate tutte le iniziative per verificare cosa è opportuno fare onde garantire agli, abitanti di Pineta la vivibilità prima di condizionamenti o, peggio ancora, di disagi. Il mio è un impegno preciso:.la frazione, anche se il tratto di variante non sarà interrato, avrà condizioni di vita migliori». È proprio in considerazione di questo annunciato impegno che gli iabitanti hanno deciso di non demordere: preso atto - con rincrescimento che in merito alla proposta di tratto interrato ben difficilmente la giunta provinciale cambierà opinione proprio a seguito del parere dei tecnici - ora puntano ad un tipo diverso di barriere. Riusciranno a spuntarla?
Lettera di Zorzi. L'ex consigliere comunale Mario Zorzi ha inviato una lettera al presidente Durnwalder (e per conoscenza all'assessore Mussner, al sindaco Polonioh ed al vice Forti) sottolineando di essere «preoccupato per il fatto che l'assessore Mussner pare ascolti più il comitato civico/politico di Pineta che la giunta comunale. Gradirei ricordare a tutti che la giunta civica ha deciso che, in alternativa alla galleria sotto la statale, va bene la variante in superficie a lato di quella esistente. Mi pare che si stia dando troppo credito ad un comitato di una ventina di persone che, per scopi politici, hanno detto e fatto di tutto».

ll consigliere Grasso

«Aeroporto ampliato. Gli abitanti da aiutare»
LAIVES. Sere fa il consiglio comunale ha messo definitivamente la parola fine alla proposta di referendum consultivo sull'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo. Prendendo atto di ciò, il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) interviene con una nota evidenziando che «Il consiglio ha preso atto della correttezza formale del procedimento, ma ha lasciato irrisolta la questione del diritto dei cittadini di esprimere un parere su una questione che incide direttamente sulla loro qualità di vita. Il rifiuto di porre il sigillo formale sulla vicenda avrebbe avuto un significato altamente politico e di impegno civile e avrebbe ridato credibilità all'istituzione come rappresentante dei cittadini. Ci si è attenuti invece, in maniera burocratica, a quanto previsto dallo statuto, senza nemmeno una dichiarazione, una valutazione, un impegno per il prosieguo in futuro ed in altre forme della battaglia. Nel concreto se la maggioranza, a partire dal sindaco, aveva deciso di appoggiare l'iniziativa del comitato, vuol dire che credeva nella legittimità del quesito e ci ha sorpreso quindi vedere ampi cenni di consenso alla decisione del comitato dei saggi. Se si riteneva improponibile la consultazione referendaria bisognava dichiararlo apertamente sin dal primo momento indirizzando la battaglia dei cittadini verso altre forme. Se invece, come noi crediamo, il referendum era ammissibile e legittimo, oggi andava stigmatizzata la decisione degli esperti. Ora leggiamo che il nostro primo concittadino chiede di entrare nel comitato di mediazione proposto dal presidente Durnwalder. Ma Polonioli è persona troppo esperta per non sapere che quel comitato è stato costituito per tentare di evitare un pronunciamento popolare che metterebbe m seria difficoltà la politica. Quindi con la sua entrata avvallerebbe questa operazione. Noi invece chiediamo se c'è ancora l'intenzione di assumere in prima persona l'impegno a portare avanti la battaglia contro l'ampliamento dello scalo nelle forme di un coinvolgimento attivo della popolazione». (b.c.)



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martedì, 21 novembre 2006
Centro Attenzione Permanente S. Giacomo
Quale futuro San Giacomo, Agruzzo e Maso della Pieve?

E' una realtà divisa amministrativamente da sempre, ma che nei fatti rappresenta una realtà unica e ultimamente e necessariamente sempre più unita nel territorio confinante dei due comuni: quello di Bolzano e quello di Laives.
Quali sono le forti presenze che che ricadono sulla collettività del quartiere?
Strutture di forte impatto ambientale quali: ferrovia, statale 12, autostrada A22, aeroporto, discarica, inceneritore, centro guida sicura con ipotizzato percorso per go-kart, zona industriale con prevista una prossima espansione verso l'aeroporto. Sembrerebbe proprio che non manchi nulla, ma se chiediamo alla popolazione, che nel frattempo è aumentata e aumenterà in maniera considerevole nella futura realtà, le risposte risultano piuttosto inquietanti. Il tunnel di San Giacomo seppur funzionante ha fatto diminuire il traffico nella frazione di San Giacomo, ma nel quartiere rimangono forti passaggi di automezzi inquinanti nelle ore di punta. La ferrovia da sempre esistita continua a procurare forte rumore e le barriere parzialmente installate comunque non sono sufficienti a ridurre il rumore sopratutto nei piani alti delle costruzioni vicine. Forte preoccupazione anche perchè in futuro, con il tunnel del Brennero, i passaggi ferroviari aumentereanno spaventosamente. L'autostrada con il suo aumento di traffico puo' solamente aumentare i disagi per l'inquinamento atmosferico e acustico. L'aeroporto ingrandito sulla pelle degli abitanti che vivono a ridosso dell'area aeroportuale può favorire solo nuovi forti disagi che certamente non si possono abbattere con chiacchere fatte esclusivamente da business man. La discarica, inceneritore, l'ipotizzato termovalorizzatore e il centro guida sicura di certo con la loro attività non potranno far altro che peggiorare la situazione.
Sarebbe sufficiente tenere conto di queste presenze con le loro implicazioni per far si che la popolazione sia non solo insoddisfatta , ma anche arrabbiata; arrabbiata sì perchè le amministrazioni comunali e la stessa Provincia hanno delle forti responsabilità.
Responsabilità evidenti nell'essere impotenti e assenti nei confronti dei cittadini che vi abitano (perchè bambini, giovani e anziani, ma sarebbe meglio dire le famiglie che vivono nel quartiere), non permettendo loro di incontrarsi e socializzare per mancanza di strutture. Non esiste nessuna sala, ne a Maso della Pieve ne a San Giacomo, che possa essere utilizzata per aggregare la popolazione abitante nei due quartieri.
A Maso della Pieve anche la nuova progettazione del centro sportivo prevede solo un insieme di strutture per attività sportive gestite solo da società sportive. In un paese civile quando mai gli abitanti di un quartiere non possono frequentare strutture pubbliche sotto casa?.E' forse meglio ed efficiente costringere gli abitanti a frequentare strutture più lontane inquinando maggiormrnte?
Cosa si può fare allora?
E' necessario che la sensibilità che hanno i politici per scopi magari più produttivi sia utilizzata almeno anche nei confronti delle persone che che amministrano. I bisogni dei cittadini vanno ascoltati.
Individuata una zona di criticità che comprende l'asse di Oltrisarco, Maso della Pieve, la parte della zona industriale a ridosso della ferrovia, il tunnel, incrocio stradale SS12 zona industriale e via San Giacomo è necessario che le due amministrazioni si confrontino con maggior impegno per risolvere problemi di viabilità ancora fortementi presenti. Disagi e inquinamenti acustici e atmosferici si ridurrebbero notevolmente.
Il collegamento delle due ciclabili Bolzano Laives debbono finalmente congiungersi in sicurezza.
In prossimità dei nuovi insediamenti e ferrovia in San Giacomo era previsto un piccolo tunnel pedo-ciclabile, va approntato quanto prima aprendo una finestra verso l'aeroporto.
Strutture pubbliche esistenti e future, situate in zona Maso della Pieve e quelle di San Giacomo, vanno aperte alla popolzione abitante.
Le due amministrazioni debbono creare strutture di tipo “consortile” , “sovracomunali” o “con comunali”che permetta ai cittadini di usufruire dei servizi basilari, ma fondamentali; che ricoprano attività di tipo ricreativo culturale e sociale. Bisogna tener conto che negli ultimi anni il potere di acquisto si è abbassato notevolmente e che la soglia di povertà è spesso presente nelle periferie. Che le giovani coppie che hanno trovato residenza in quel territorio hanno investito la loro vita, hanno e stanno facendo forti sacrifici.
La vivibilità del quartiere la si può migliorare programmando interventi per il futuro. I cittadini che ci abitano vogliono sapere, vogliono conoscere cio' che aspetta loro. Tutto questo può essere possibile partendo da un monitoraggio dell'intero quartiere. Le amministrazioni comunali si debbono impegnare immediatamente a verificare (con gli enti competenti: Appa etc.) lo stato di inquinamento ambientale: acustico e atmosferico nei nuclei abitati prossimi alle fonti inquinanti (ferrovia, strade-autostrade, aeroporto) nonché la viabilità e sopratutto la segnaletica. La Provincia ovviamente può intervenire a favore delle famiglie che abitano in appartamenti che non risultano protette dalle barriere acustiche con impegni di tpo economico per infissi più efficenti (Lo si fa in molti altri paesi europei).
L'autostrada solo fonte di inquinamento per il quartiere, se vista con un'ottica più mirata, può rappresentare anche fonte di sicurezza e miglioramento del traffico in caso di problematiche tipo quelle avvenute nel tunnel di San Giacomo e forse quelle possibili, per incidenti, che possono avvenire in futuro. La sicurezza la può dare un casello autostradale a Laives, ma visto che si parla di congiuntura e di tecnologia puo' essere di tipo a pagamento automatico senza personale.
Le strade che dovranno essere rese più vivibili per presenza di piste ciclabili in sicurezza, porterebbero il caos se dovessero sopportare nuovamente l'emergenza come si è vista con la chiusura del tunnel di San Giacomo.
Che dire del traffico e dell'inquinamento dei pendolari?
Subito una metropolitana di superfice da Bolzano verso la Bassa Atesina.
Molte sono le cose che i cittadini amano nel quartiere, la prima: vivere bene con semplicità.
Vivere e sapere di essere ascoltati. Vivere sapendo di progettare insieme.
Cosa si aspettano?
Per lo meno quelle attenzioni sin qui formulate. Bello sarebbe una assemblea pubblica dove tutte le parti in causa si possono confrontare.
Anche questa è democrazia.
Centro Attenzione Permanente
Lorenzo Merlini
martedì, 21 novembre 2006
Alto Adige 19-11-06
“Variante senza il muro davanti alle case”
Gli abitanti in coro: Provincia e tecnici devono rivedere in fretta il progetto
di Ezio Danieli e Bruno Canal

LAIVES. «La variante alla statale del Brennero davanti all'abitato va interrata. E se ciò tecnicamente non fosse possibile, meglio prevedere delle barriere antirumore diverse da quelle prospettate che diventerebbero un muro di cemento alto quattro metri proprio davanti alle abitazioni». Gli abitanti di Pineta «sposano» in pieno la tesi sostenuta dal comitato civico ma già respinta dal presidente Durnwalder e dall'assessore provinciale Florian Mussner sulla base del parere fornito loro dai tecnici. I residenti della frazione insistono. per un ravvedimento della giunta provinciale in vista dell'incontro fissato, con gli amministratori comunali, per il 6 dicembre e soprattutto in previsione della gara di appalto fissata per gennaio.
Accogliendo la richiesta del nostro giornale, numerosi abitanti si sono presentati ieri pomeriggio all'ingresso di Pineta « supportati» anche da alcuni manifesti curati dal comitato civico. Tutti sono contrari a quello che definiscono « il muro del pianto» previsto dal progetto provinciale.
Paolo Pelone ribadisce «la necessità che la giunta provinciale tenga conto delle nostre richieste per evitare ché Pineta si presenti con un biglietto da visita sgradevole, costituito da barriere antirumore in cemento. A chi è ancora perplesso ricordo che la proposta di spostare la variante a valle dell'abitato è stata approvata anche dal consiglio comunale».
Sandra De Martini sollecita il Comune « in modo tale che, finiti i lavori, si attivi rapidamente per la conversione del terreno acquistato in area verde e che finalmente le mamme di Pineta possano spingere passeggini e carrozzine lontane dal traffico ed in pianura e che i nostri bambini possano correre in parchi degni di questo nome».
Barbara Stamato evidenzia il fatto « che muro c'era già e l'hanno abbattuto. Adesso pensano di costruirne un altro davanti ai nostri appartamenti creando di conseguenza anche una barriera di natura psicologica. Non siamo tecnici ma siamo comunque convinti che una soluzione diversa si possa e si debba trovare».
Manuel Colaone sposa in pieno la tesi del comitato che chiede, a nome dei residenti, il tracciato sotterraneo della variante davanti all'abitato: « Ci hanno garantito che le barriere elimineranno i rumori. Ma io alle promesse non credo più visto e considerato quanto sta accadendo sotto il tunnel della variante. Chi ci garantisce che a conclusione dei lavori Pineta avrà quella maggiore vivibilità che l'assessore Mussner ha promesso anche tramite il vostro giornale?»
Giuseppina Funibaldi vive da anni a Pineta «e di disagi ne ho sopportati fin troppi. Adesso i tecnici hanno individuato una soluzione che proprio non mi piace. L'abitato non ha certo bisogno di una muraglia di cemento davanti alle case. Bisognerà fare tutte le pressioni necessarie per far cambiare idea ai tecnici della Provincia».
Moreno Veronese insiste sullo stesso argomento: « Il muro del pianto che è stato previsto è un controsenso visto che quello di prima è stato abbattuto. Io credo, anzi: noi abitanti tutti crediamo, che una soluzione diversa si possa trovare. Chiediamo anche garanzie certe che gli errori fatti anche in tempi recenti non si debbano ripetere. E ciò anche per evitare di aspettare altri 20 anni prima di porvi rimedio».
Walburg Schwarz rimarca «il terribile ostacolo anche di natura psicologica che si verrà a creare se fosse realizzato il muro di cemento davanti al condominio Isabella. Io abito proprio in un appartamento di questo edificio e sono proprio convinta che una soluzione tecnica diversa si possa trovare. Ecco dunque anche il mio accorato appello all'assessore Mussner e ai funzionai provinciali addetti perchè riprendano in mano il progetto alla luce delle richieste fatte da noi abitanti tramite il comitato che ci sta rappresentando».
Ricordiamo che la Provincia ha convocato per il 6 dicembre un vertice - con assessore Mussner, amministratori comunali di Laives, tecnici ed esponenti del comitato civico - per discutere sulla variante davanti alla frazione il cui appalto è previsto entro il prossimo mese di gennaio.

Grasso: «Ora necessitano idee concrete”
LAIVES. Fra gli abitanti di Pineta ieri pomeriggio c'era anche il consigliere comunale Rosario Grasso di Rifondazione Comunista secondo cui « Il punto dolente si trova all'ingresso nord della frazione dove gli spazi ridotti costringono la variante a pochi metri da un condominio.:. I tecnici provinciali, al fine di evitare il propagarsi dei rumori, intendono costruire delle barriere antirumore alte più di 4 metri di fronte alle finestre degli appartamenti e che inoltre costituirebbero un pessimo biglietto da visita per l'abitato. Non comprendiamo dunque polemiche astiose e sterili specialmente da parte di rappresentanti di forze di maggioranza che hanno votato la soluzione attuale e che pertanto ne sono corresponsabili. La soluzione adottata era quella, che in un calcolo tra costi e benefici, appariva la migliore ed è stata votata dalla stragrande maggioranza dei cittadini compresi alcuni che oggi manifestano avversità. Al di là delle polemiche, si tratta di valutare il da farsi intervenendo subito per evitare uno scempio paesaggistico e assicurare la vivibilità ai'nostri concittadini. Ci attendiamo quindi proposte concrete non solo in alternativa alle decisioni della Provincia ma anche a quelle ipotizzate e sostenute dal Comitato civico». (b.c.)
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categoria:conca atesina
martedì, 14 novembre 2006
LEIFERER BÜRGERKOMITEE      

GEGEN DEN AUSBAU DES BOZNER FLUGHAFENS


COMITATO CIVICO DI LAIVES
 CONTRO L’AMPLIAMENTO DELL’AEROPORTO DI BOLZANO






Was können Sie tun?

 

Sie können mithelfen! Es kommt auf jeden einzelnen an.

 

Verleihen Sie unserer Stimme mehr Gewicht, indem Sie sich uns anschließen!

 

Reden Sie mit den Bürgermeistern und Gemeinderäten, sagen Sie ihre Meinung, schreiben Sie z.b. e-mails und Briefe an die Gemeinde, an der Verwaltungsbehörde  und an Zeitungen.

 

Wir sind eine überparteiliche Gruppe von Privatpersonen, die eine weitgreifende Fehlentscheidung in der Südtiroler Umwelpolitik  und Wirtschaft verhindern will.

Wir haben es uns zum Ziel gesetzt, eine Verschlechterung unserer mit Schadstoffen überbelasteten Region zu verhindern.

 

Aus diesem Grund muss jetzt gehandelt werden, bevor es zu spät ist!!!

         

Che cosa potete fare?

 

Ci potete aiutare! Ciascuno di voi è indispensabile.

 


Date maggior peso alla nostra voce, aggregandovi a noi!

 

Parlate con il Sindaco e i consiglieri, dite la Vostra opinione, scrivete e-mail e lettere al Comune, agli Amministratori Provinciali e ai giornali.



Siamo un gruppo di cittadini senza legami con i partiti che sta cercando di opporsi ad una decisione che riteniamo sbagliata sia dal punto di vista ambientale che economico.


Ci siamo posti l’obiettivo di impedire l’ulteriore aumento dell’inquinamento nella nostra regione.


 

Per questo motivo bisogna agire adesso prima che sia troppo tardi!!!



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categoria:comunicati, conca atesina, aereoporto san giacomo, antiinquinamento
domenica, 12 novembre 2006
Alto Adige 11-11-06
Galleria chiusa altraffico dal 13 al 17 novembre per l'installazione
TUNNEL 10 VENTILATORI
L'aria migliore sia all'interno che all'esterno

LAIVES. Il tunnel di San Giacomo rimarrà chiuso al traffico nelle ore notturne dal 13 al 17 novembre per permettere i lavori di installazione di dieci nuovi ventilatori in grado di migliorare la qualità dell'aria sia all'interno che all'esterno della galleria. Attualmente il tunnel può contare su otto ventilatori sparsi lungo i suoi 2,5 chilometri di lunghezza. L'assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner ha recentemente emesso un'ordinanza che predispone la chiusura notturna della galleria per potenziarne proprio il sistema di ventilazione tramite l'installazione di dieci nuovi impianti. «Il provvedimento - spiega il responsabile dei lavori Georg Fischnaller - si è reso necessario per permettere di spingere i gas di scarico anche in direzione contraria rispetto alle correnti dominanti, senza dover ricorrere all'impiego del ventilatore principale, previsto per il solo caso d'incendio. In questo modo sarà possibile evitare l'impennata dei livelli delle polveri sottili nella conca di Bolzano, all'imbocco nord della galleria». Nel corso dei lavori, il traffico verrà deviato lungo il vecchio percorso della strada statale attraverso San Giacomo. Il nuovo sistema di aerazione verrà testato la settimana successiva. (b.c.)

MARTEDI' 14
Interpellanze in consiglio

LAIVES. C'è proprio di tutto, fra la raffica di interrogazioni presentate dai gruppi consiliari di opposizione e durante il consiglio comunale convocato per martedì 14 (anche mercoledì 15 se sarà necessario) arriveranno le risposte della giunta. Fra quelle più singolari c'è la richiesta del consigliere Rosario Grasso in merito all'uso di uranio impoverito negli aerei. Si parlerà anche della bocciatura del referendum sull'ampliamento dell'aeroporto. (b.c.)
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categoria:tunnel sangia, conca atesina
domenica, 12 novembre 2006
Alto Adige 11-11-06

LA VARIANTE A PINETA
“Vivibilità migliorata”,garantisce Mussner
L'assessore: ordinato uno studio sull'impatto ambientale e per ridurre i rumori
di Ezio Danieli

LAIVES. L'assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, garantisce che - anche se un tratto di variante davanti all'abitato non sarà interrato come chiesto dal comitato civico: i pareri dei tecnici sono inequivocabili in tal senso - sono iniziate tutte le verifiche «per assicurare in futuro a Pineta maggiore vivibilità di quella attuale condizionata pesantemente dal traffico». Mussner smentisce - in maniera categorica - le affermazioni del vice sindaco Forti secondo il quale il comitato civico avrebbe frenato l'iter burocratico con le sue continue richieste: «La collaborazione del comitato- dice l'assessore - è stata preziosa. Non c'è stata alcuna perdita di tempo: la gara di appalto per il tratto di variante è prevista nel prossimo gennaio».
Sarà difficile che la giunta provinciale accolga la proposta del comitato civico di Pineta di un interramento della variante in un breve tratto davanti al condominio sotto sulle ceneri della ex fabbrica di pianoforti Schulze & Pollmann. La conferma viene dallo stesso assessore ai lavori pubblici, Florian Mussner.
Niente interramento?
«I pareri dei tecnici sono chiari. Dopo un approfondito esame, la realizzazione della variante così come proposto dal comitato civico renderebbe impossibile costruire una strada che rispetti i parametri di sicurezza necessari per garantire una velocità di progetto di 80 chilometri orari»
E' stato sollevato anche il problema del rio Dolce...
«Nel caso di interramento della sede stradale, la stessa si troverebbe a incrociare il corso del Rio Dolce, rendendosi necessari importanti e complessi opere idrauliche per consentire un regolare decorso delle acque. In tal modo si verrebbero a creare, notevoli problemi di sicurezza e di deflusso in caso di piena».
I tecnici hanno evidenziato anche problemi?
«Si', soprattutto dal punto di vista geologico e idrogeologico, in particolar modo per il pericolo di esondazione».
Il vice sindaco di Laives accusa il comitato civico di aver fatto perdere tempo prezioso. È d'accordo?
«No, assolutamente. Anzi: la collaborazione del comitato, e quindi degli abitanti di Pineta, è stata preziosa. Di tempo non ne abbiamo perso. Quello finora impiegato è stato necessario - ed irrinunciabile - per completare 1' iter progettuale».
E per quanto riguarda la gara di appalto?
«Confermo che verrà indetta nel prossimo gennaio».
Se il tratto di variante non sarà interrato, quali garanzie si possono are agli abitanti di Pineta?
«Abbiamo commissionato un accurato studio sia per quanto riguarda l'impatto ambientale che per 1'inquinamento acustico. Possono garantire che sono state adottate tutte le iniziative per verificare cosa è opportuno fare onde garantire agli abitanti di Pineta la vivibilità prima di condizionamenti o, peggio ancora di disagi».
È una promessa?
« È un impegno preciso: la frazione, anche se il tratto di variante non sarà interrato, avrà condizioni di vita migliore. Lo ripeto pubblicamente dopo averlo detto al comitato civico l'altro giorno».


NOTA DI GRASSO
«E offensivo scaricare le colpe»

LAIVES. Anche Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, prende posizione contro le dichiarazioni che il vice sindaco ha rilasciato l'altro giorno al nostro giornale: «Dopo aver enumerato gli interventi a favore di Pineta (predisposti ma per lo piú non ancora attuati) e sottolineato che l'attuale tracciato della statale è stato voluto dagli abitanti e non dagli amministratori, Forti adesso afferma che non si può più perdere tempo perchè la via Kennedy è in una situazione di invivibilità non più sopportabile. Siamo felici di questa consapevolezza, ma di chi è la responsabilità? Dice Forti che la colpa è degli abitanti di Pineta che devono smetterla di fare richieste. Hanno voluto la variante a cielo aperto? Bene. Adesso se la tengano e non intralcino ulteriormente il lavoro degli amministratori. Per noi tutto ciò è offensivo ed inaccettabile soprattutto perché viene da una giunta che ha fatto della partecipazione il proprio fiore all'occhiello. Condivide il vicesindaco questo punto programmatico o ne è esentato?».



IL COMITATO CIVICO
“Dal vicesindaco accuse ingiuste”

LAIVES. Anche il comitato civico di Pineta risponde, con una nota, alle dichiarazioni che sono state fatte, sul nostro giornale dal vice sindaco: «Le affermazioni di Forti non collimano con la posizione del Sindaco Polonioli che da sempre ha ritenuto giusto le preoccupazioni del Comitato in merito alle modalità di transito della nuova variante e non collimano nemmeno sul fatto dell'attenzione avuta dall'amministrazione Comunale nei confronti di Pineta, attenzione che non c'è mai stata. Noi riteniamo che il sindaco di Laives ed il consigliere di opposizione Rosario Grasso siano le uniche persone con incarichi istituzionali impegnate a tutelare i cittadini di Pineta. Siamo loro grati e speriamo che se ne aggiungano degli altri Nel merito non è vero assolutamente che lo spostamento della variante abbia provocato ritardi nella realizzazione del tunnel che baipassera Laives, è vero il contrario. Se si continua così faremo un porta a porta per spiegare agli amici concittadini di via Kennedy come stanno le cose, e che il comitato in nessun modo li ha danneggiati; diremo loro anche che grazie a noi vi sarà un'accelerazione alla soluzione del problema traffico via Kennedy e sempre grazie a noi la variante non saranno costretti a prenderla percorrendo la strada urbana per quattro chilometri fino alla zona Vurza ma potranno accedervi immediatamente all'uscita di Laives nord. Per il resto abbiamo capito dall'intervento di Forti che il problema Pineta non è risolvibile unicamente per una questione di soldi.
Ci hanno fatto piacere le parole dell'assessore Mussner che ha apprezzato tutto il comportamento del comitato civico di Pineta. È stata una bella giornata da ricordare, non solo per il comitato ma per tutta Pineta. Resta 1' augurio che l'ostilità di una certa parte politica nei confronti del comitato si tramuti in apprezzamento».
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venerdì, 10 novembre 2006
Corriere dell'Alto Adige 10-11-06
Individuata la fonte delle interferenze al sistema di volo strumentale
Scalo «bloccato» dall'antenna rnilitare
BOLZANO-Aeroporto in panne per un'antenna dei carabinieri. Thomas Baumgartner, presidente di Abd Airport Bozen Dolomiti, ieri ha spiegato: « Purtroppo l'Enav, Ente nazionale assistenza al volo, non è ancora riuscito a mettere in funzione il sistema di avvicinamento strumentale Vor, che consente ade atterrare anche con il maltempo o di sera. Si sperava in una soluzione già entro domenica scorsa, ma così non è stato. È stato appurato che a creare interferenze al segnale emesso dal Vor era un'antenna radio posizionata dai carabinieri in posizione tale da interferire con il nostro sistema, piazzato all'altezza di Monticolo. I militari hanno già provveduto a smantellare il loro impianto, ma l' Enav non ha ancora potuto verificare il funzionamento del sistema con l'aereo di controllo. Probabilmente lo farà entro sabato, e subito dopo avremo il via libera per il ripristino dei voli. In tutto questo Air Alps non ha colpe, cosi come l'Abd, che da mesi ha un piano di miglioramento strumentale, che costerebbe 7,5 milioni di euro, momentaneamente bloccato dalla Provincia. Se ci fossero altri sistemi di avvicinamento strumentale, non avremmo problemi». Attualmente parte dei voli Alitalia/Air Alps vengono dirottati a Verona o Innsbruck.
Il comando provinciale dei carabinieri chiarisce: «il ripetitore in questione fa da ponte per comunicazioni digitali, stiamo verificando insieme ai tecnici Enav se crea interferenze al sistema Vor».

Buergerlisteciviche Kaltern-Caladaro

"Chi vuol volare ... (10.11.2006)

deve prima avere i piedi per terra." Questa massima di Friedrich Nitzsche ci viene in mente leggendo del nuovo progetto di ampliamento dell'aeroporto di Bolzano. Sono previsti più di 10 milioni di euro per l'allungamento della pista e la costruzione di nuovi edifici e nuovi sistemi di sicurezza con l'obbiettivo di poter fare atterrare aeri più grandi anche a Bolzano. Si vuole così aumentare l'attuale numero di passeggeri di 50.000 a 500.000 e di conseguenza equilibrare il bilancio economico. I dubbi in merito sono parecchi e sono più che legittimi. Già 10 anni fa abbiamo sentito argomentazioni analoghi quando l'aeroporto è stato costruito contro la volontà di tanti cittadini. Adesso la struttura rappresenta un buco nel bilancio pubblico, ogni ticket acquistato a Bolzano viene sovvenzionato dalla Provincia con 122 euro. Ci si chiede se un aeroporto più grande possa cambiare questa situazione finanziaria.
Non sarebbe meglio investire nella modernizzazione dei collegamenti ferroviari fino agli scali di Verona e Innsbruck i soldi che attualmente mangia l'aeroporto? E pensare subito a un collegamento più moderno anche per l'Oltradige?

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venerdì, 10 novembre 2006
Alto Adige 10-11-06
LA QUALITA' DELLA VITA
“bocciati la terza corsia ed il termovalorizzatore”
EGNA. Il gruppo di lavoro costituito a giugno per assicurare una buona qualità della vita ai residenti in Bassa Atesina ha individuato e messo a fuoco le priorità contro cui battersi: il termovalorizzatore programmato a Termeno, il paventato potenziamento dell'aeroporto, la terza corsia sull'A22, il Centro di Guida Sicura di Vadena e, naturalmente, il traffico in preoccupante crescita. Di questo gruppo di lavoro fanno parte una ventina di persone, che sono espressione di più comuni e associazioni del comprensorio, tra le quali l'Alpenverein della Bassa Atesina e l'Heimatpflege.
Christoph von Elzenbaum, che è uno dei membri più attivi di questo comitato di base, sottolinea come «chi non lotta ha già perso in partenza. Ed è un dato di fatto che già oggi, senza la realizzazione dei mega-progetti messi in cantiere a livello provinciale, in Bassa Atesina le sostanze inquinanti, in taluni casi, presentano valori doppi anche rispetto alla città di Bolzano».
Una delle battaglie più dure portate avanti dalla neocostituita «Arbeitsgemeinschaft» è il nuovo termovalorizzatore, previsto nel piano provinciale a Termeno. «Siamo fortemente contrari a questo progetto, in quanto si conta di scaricare in Bassa Atesina tutto ciò che viene prodotto in gran parte della provincia. Ci vorrebbero più impianti distribuiti omogeneamente su tutto il territorio: solo così si riuscirebbe a creare una coscienza ed una consapevolezza ambientale nei residenti».
Un secondo gruppo di lavoro si sta occupando delle varie tematiche legate al traffico e alla viabilità. In pole-position, tra i tempi affrontati, ci sono il tunnel di base el Brennero e la terza corsia autostradale. In particolare per quanto attiene il tunnel di base è in programma una serata informativa per il prossimo gennaio, nella quale si cercherà di affrontare il problema a 360 gradi.
Un terzo gruppo si occupa specificatamente dell' aeroporto e sta collaborando attivamente con un comitato di residenti attivo da tempo a Laives. Il gruppo di lavoro della Bassa Atesina è fortemente contrario all'allungamentodella pista, in quanto ritiene incomprensibile ignorare ancora una volta le 35 mila firme raccolte a suo tempo contro la realizzazione dello scalo di San Giacomo (max)

Il Centro guida sicura è in costruzione a nord di Vadena
Struttura pronta nel 2007
VADENA. La struttura per il Centro guida sicura sarà pronta per la prossima primavera. L'appalto è andato ad un consorzio temporaneo di imprese formato da due giganti italiani del settore - la Grandi Lavori Fincosit e la Cefla Impianti di Imola - e dall'altoatesina Seeste Bau Spa. L'area interessata al progetto è di circa 15 ettari e si trova immediatamente a sud della discarica Ischia Frizzi nel territorio di Vadena. Essenzialmente il terreno è soggetto ad un'utilizzazione tripartita, il cui uso principale è il Cenro per la guida sicura con sette moduli della tecnica sicura, l'edificio centrale dei servizi e dell'addestramento, nonché delle necessarie superfici secondarie. A nord dell'area sarà realizzato un modulo di circuito per go-kart. Questa parte sarà servita da un proprio complesso edilizio. A sud dell'area sarà realizzato un circuito di moto-cross.
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venerdì, 10 novembre 2006
Alto Adige 10-11-06

Circonvallazione a Pineta.
Variante, rumori contenuti”
Mussner: commissionato uno studio sugli interventi necessari.
di Ezio Danieli
LAIVES. Il parere dei tecnici difficilmente potrà essere cambiato e quindi non è da mettere in preventivo l'interramento di un tratto di variante alla statale del Brennero davanti all'abitato di Pineta. Lo ha confermato ieri mattina l'assessore provinciale ai lavori pubblici che ha incontrato una delegazione del comitato civico della frazione. Mussner ha però garantito interventi a favore dell'ambiente e della lotta contro i rumori. In più l'assessore ha assolto il comitato dalle accuse del vice sindaco.
Il comitato civico di Pineta ha proposto un interramento della variante in un breve tratto davanti al condominio sotto sulle ceneri della ex fabbrica di pianoforti Schulze & Pollmann. Ieri mattina alcuni rappresentanti dell'organismo - il coordinatore Franco Magagna, Paolo, Pavone, Manuel Colaone Roberto Boito ed Andrea Baratella - sono stati ricevuti dall'assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner al quale hanno illustrato la loro proposta che, come noto, e stata bocciata dai tecnici provinciali che hanno fatto una serie di osservazioni. Mussner - che conosce perfettamente la situazione - non ha potuto far altro che confermare ai rappresentanti del comitato civico che il parere proprio dei tecnici non consente di soddisfare la . richiesta che viene dai rappresentanti degli abitanti di Pineta. « Ho comunque garantito al comitato - ha detto l'assessore provinciale - che verranno adottate tutte le misure necessarie a tutela dell'ambiente e per contenere anche il rumore causato dal traffico». I rappresentanti del comitato civico, alla fine dell'incontro, hanno dichiarato di essere soddisfatti di quanto promesso dall'assessore ai lavori pubblici.
Ma Mussner è andato anche oltre: infatti prendendo atto delle richieste, ha espresso «ringraziamento per la collaborazione che questo comitato ha sempre dato, tanto di arrivare assieme alla soluzione progettuale di passare con un tratto di variante a lato della statale" e non in tunnel sotto l' abitato». La rappresentanza del comitato ha evidenziato all'assessore provinciale quanto dichiarato, proprio ieri al nostro giornale, dal vice sindaco di Laives, Georg Forti, che non ha nascosto la propria irritazione di fronte alle nuove richieste del comitato civico di Pineta no la variante. «Adesso basta - ha detto Forti - è stato cambiato progetto rispetto a quello iniziale, come richiesto dal comitato civico; sono stati organizzati innumerevoli incontri con i tecnici che hanno predisposto il progetto della variante; abbiamo ascoltato tutto e tutti ma adesso non, si può più perdere un minuto: I lavori per il primo tratto di variante davanti a Pineta sono programmati per gennaio del prossimo anno e, come detto, non possiamo più perdere un minuto». Mussner, a proposito di queste dichiarazioni, è stato categorico: « Non è stato perso un solo minuto e comunque il comitato civico non c'entra in alcun modo. Si tratta di tempi tecnici che debbono essere rispettati e che la giunta provinciale intende rispettare. Non posso far altro che confermare la mia soddisfazione per la collaborazione che finora abbiamo avuto proprio dalla popolazione di Pineta».

IL TUNNEL
Stop al traffico per altri lavori.
LAIVES. Nuova chiusura della galleria della variante fra Pineta e Maso della Pieve. Avrà luogo di notte, dalle 21 alle 6., fra lunedì 13 e venerdì 17 novembre. Per il traffico tornerà la deviazione lungo la statale 12 del Brennero che attraversa l'abitato di San Giacomo. Questa nuova chiusura notturna - dice una nota della Provincia - serve per poter effettuare ulteriori lavori in galleria, in particolare per. installare i ventilatori sulla volta del tunnel, come era stato anticipato qualche tempo fa dai tecnici. Si tratta di un lavoro che dovrebbe poi migliorare la situazione per quanto riguarda il ristagno dei gas nella galleria. (b.c.)
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venerdì, 10 novembre 2006
Alto Adige 9-11-06

IL FUTURO DELLA SS 12 A PINETA
“Variante, basta perdere tempo”
Forti replica al comitato civico “Inizio lavori a gennaio 2007”
di Bruno Canali

LAIVES. Il vicesindaco di Laives non nasconde la propria irritazione di fronte alle nuove richieste del comitato civico di Pineta, che anche in un incontro avvenuto l'altra mattina con il sindaco Polonioli, chiede di ripensare un tratto di variante davanti all'abitato, in maniera da non avere poi una barriera antirumore invasiva davanti al condominio "Isabel". Il comitato ha anche avanzato una proposta alternativa per quel tratto di futura variante che passerà fra condominio e magazzino Grufrut. La proposta è quella di ricoprirlo o di cercare soluzioni alternative.
Soluzioni che consentano di non avere poi, davanti al condominio Isabel, un "muro" di. 4,5 metri a fare da barriera antirumore. Il comitato ha anche presentato al sindaco alcune simulazioni e il primo cittadino ha garantito che organizzerà un nuovo incontro con i tecnici che progettano la variante.
"Adesso basta - taglia corto però il vicesindaco Georg Forti - e non si dica che non abbiamo a cuore la comunità di Pineta: è stato cambiato progetto rispetto a quello iniziale, come richiesto dal comitato civico; sono stati organizzati innumerevoli incontri con i tecnici che hanno predisposto il progetto della variante; abbiamo ascoltato tutto e tutti ma adesso non si può più iperdere un minuto. I lavori per i I primo tratto di variante davanti a Pineta sono programmati per gennaio del prossimo anno e, come detto, non possiamo più perdere un minuto, anche perché, tutta la gente che abita lungo via Kennedy a Laives sta letteralmente soffocando a causa del traffico. Ricordo nuovamente che a più riprese i tecnici hanno spiegato che non è possibile fare come chiede adesso il comitato per il tratto davanti al condominio Isabel e che comunque, tutti hanno sempre garantito che, in corso d'opera, si cercherà di adottare le migliori soluzioni possibili, sia dal punto di vista estetico che di efficacia contro il rumore; più di questo non si può pretendere adesso che sta per iniziare il lavoro e mentre noi abbiamo già perduto un anno in discussioni e rimaneggiamenti del progetto, a Ora ad esempio, l'intervento per la costruzione della variante è già iniziato. Io posso anche capire coloro che hanno comperato l'appartamento nel condominio Isabel, che probabilmente non sapevano allora cosa sarebbe stato con la variante lì davanti, ma non si può più frenare un lavoro di questa importanza. In tutta la nostra provincia non esiste una situazione del genere e, lo ripeto, le migliaia di persone che abitano lungo via Kennedy stanno soffocando nel caos del traffico".
Forti ricorda che le richieste del comitato di Pineta sono sempre state accolte con la massima disponibilità, tanto è vero che sia Durnwalder, che l'assessore Mussner, le hanno sottoposte al vaglio dei tecnici i quali, alla fine, hanno convenuto che l'ultima richiesta non è fattibile se non a prezzo di soluzioni tecniche molto costose.

MAGAGNA

LAIVES. "Le attuali richieste del Comitato riferite alla modalità di transito della nuova variante nel tratto a nord del paese non configurano alcuna contraddizione rispetto alla nostra opposizione per evitare la costruzione di un tunnel sotto la via Brennero. Si tratta di due problemi che nulla hanno in comune, è ormai incontestabile che effettuare uno sbancamento della via Brennero tagliando la base di un conoide per 700 metri per poi non riuscire a realizzare uno svincolo tra Pineta e Laives sarebbe stata pura follia, il danno e la beffa", afferma Franco Magagna, coordinatore del Comitato civico di Pineta. "Ora si comprende che questo pericolo scampato non ha nulla a vedere con l'attuale interessamento sulle modalità, secondo noi sbagliate, di come. la Provincia pensa di transitare con la variante a nord del paese, quest'ultimo è un problema diverso dal primo, ma questo non significa assolutamente che verrà trascurato, tutt'altro, con pazienza e costanza riusciremo anche in questo", conclude Franco Magagna, a nome di quanti fanno parte del comitato della frazione.
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martedì, 07 novembre 2006
Alto Adige 7-11-06
Rifiuti, servizio verso la Seab
di Bruno Canali
LAIVES. È stato tutto dedicato al futuro passaggio del servizio rifiuti alla Seab il «vertice» dei partiti di maggioranza tenutosi ieri sera in uria sala del municipio. Resta da definire una serie di dettagli - il più importante dei quali riguarda il personale - che saranno esaminati dai singoli .partiti prima di un'ulteriore verifica collegiale.Non è stata fatta alcuna considerazione in merito al nuovo assessore - per statuto dovrà essere una donna - che renderà il posto di Marco Delli Zotti.
Nel corso del vertice di Maggioranza è stato preso atto che il Comune di Bolzano a dato parere favorevole all' affidamento del servizio di accolta e smaltimento rifiuti da parte del Comune di Laives, alla Seab. Il parere di Bolzano era necessario dato che rappresenta anche l'azionista di maggioranza della società. Si va quindi verso una sostanziale modifica del servizio rifiuti, fin qui gestito dal Comune.-Ieri sera è stato ribadito che l'intenzione sarebbe quella di affidarlo alla Seab quanto prima, se possibile entro la fine dell'anno. « In questa fase abbiamo incontri serrati con _ Seab - ha detta il sindaco Polonioli alla fine del vertice ber definire gli aspetti giuridici ed economici dell'operazione. Prima questione da perfezionare è quella del persoale comunale oggi addetto al servizio trasporto rifiuti. Si tratta di 14 dipendenti i quali ha garantito Polonioli - dovrebbero essere completamente assorbiti dalla Seab. Del resto - continua il sindaco - è obbligo di legge esternalizzare determinati servizi comunali di rilevanza economica, come è quello dell'asporto rifiuti. Tecnicamente le possibilità sono più di una, ma è nostra ferma intenzione evitare che un servizio di questa portata, con le implicazioni che ha a livello sociale, possa finire in mani private».
Nel corso del vertice di ieri s'è fatto anche un cenno alle tariffe che pagheranno le famiglie per il servizio. Il sindaco Polonioli ribadisce: «Sarà comunque il Comune a fissarle così come l'organizzazione del servizio stesso, vale a dire gli svuotamenti e i cicli dei passaggi. Oggi il servizio viene coperto al 90°/o con le tariffe e si deve arrivare gradualmente al 100 per cento. Speriamo che con la Seab si possa arrivare invece a quella economia di scala che potrebbe dare dei benefici concreti anche finanziari».
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martedì, 07 novembre 2006
Alto Adige 7-11-06
Casello stradali ancora pressioni

LAIVES. Oggi viene discussa in consiglio provinciale la proposta dei consiglieri di An Mauro Minniti ed Alberto Sigismondi di realizzare il casello autostradale a Laives come priorità assoluta nella scala degli interventi che si intende prevedere riguardanti il traffico, fra i quali è previsto anche l'ampliamento dell'aeroporto. I due esponenti di An hanno infatti presentato nei giorni scorsi una interrogazione urgente sull'argomento che è già all'ordine del giorno. «Siamo favorevoli allo sviluppo dell'aeroporto nell'interesse della popolazione altoatesina come dell'economia, ma intendiamo chiedere alla Provincia che si attivi anche per dare corso ad un piano strategico di viabilità che ripaghi..in particolar modo Laives degli eventuali effetti che un potenziamento dello scalo rischia di produrre»; hanno detto in più occasioni Minniti e Sigismondi. «In questo senso - affermano nel documento i due esponenti di An - abbiamo depositato una mozione affinché si realizzi il casello autostradale per Laives, così come previsto dalla concessione governativa che sottoscritta anche dal presidente Durnwalder» (b.c.)
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martedì, 07 novembre 2006
Alto Adige 7-11-06
Gli abitanti di Pineta insistono sulla tesi del comitato civico: è l'unica soluzione per eliminare i disagi del traffico
Variante in trincea: vivibilità garantita”
Appello per un'ulteriore verifica da parte dei tecnici provinciali
LAIVES. La giunta provinciale sulla base delle indicazioni date dai tecnici - non ha accolto la proposta del comitato civico di Pineta di un interramento della variante in un breve tratto davanti al condominio sotto sulle ceneri della ex fabbrica di pianoforti Schulze & Pollmann. Al comitato ha risposto, per iscritto, il presidente Luis Durnwalder a seguito di un incontro che aveva avuto con alcuni rappresentanti del comitato. Immediate le reazioni fra gli abitanti.
Gianpietro Valline - residente nella frazione ed esponente del comitato civico - interviene con una nota ricorda che «Nel malaugurato caso che si fosse realizzato il tunnel sotto la via Brennero, chi avrebbe garantito i rischi di carattere idrogeologico e di possibili smottamenti che avrebbero potuto verificarsi tagliando la base di un conoide? Sono sotto gli occhi di tutti i gravi problemi sorti per la galleria fra Pineta e Maso della Pieve, un'opera non complessa come sarebbe stato lo sbancamento della via Brennero a Pineta. Inoltre il paese avrebbe avuto le due bocche d'uscita della galleria con relativi fumi d'emanazione a ridosso delle case, e allora da che parte avrebbero spinto i ventilatori verso via Degli Alpini o verso via Steinmann? Già, si poteva sempre adottare la soluzione dei giorni pari é giorni dispari. Con queste premesse perché mai i cittadini di Pineta avrebbero dovuto acconsentire un tale scempio, perchè avrebbero dovuto sopportare quattro anni di caos con solo danni e nessun beneficio? Ripetiamo concetti ormai noti perché chi ha trascurato il problema ritenendo chè mai Pineta si sarebbe ribellata ora si trova spiazzato e in maniera secondo noi meschina tenta di sminuire il risultato ottenuto prospettando scenari disastrosi per la variante spostata a valle. Ma non sarà così, basti pensare ai dodicimila metri di verde pubblico che verrà acquisito grazie allo spostamento il che farà cambiare volto al paese. I detrattori che mescolano nell'ombra meglio farebbero a collaborare per convincere non il presidente Durnwalder nè l'assessore Mussner bensì i loro tecnici a voler ricercare una soluzione più adeguata al transito della variante nel tratto nord tra il magazzino Grufrut ed il paese. Risolto questo problema, il livellamento del terreno tra la via Brennero e la nuova arteria farà sì che questa scorra in una sorta di trincea e con l'aggiunta delle barriere antirumore, se vogliamo con delle piante ad alto fusto Pineta non avrà disagi nemmeno, se come qualcuno ipotizza, diverrà la terza corsia dell'autostrada». Ma Durnwalder ha risposto no. (e.d.)

La risposta di Durnwalder, sentiti i tecnici «No all'interramento»
Luis Durnwalder ha così risposto al comitato civico: «La realizzazione della variante come proposto renderebbe impossibile costruire una strada che rispetti i parametri di sicurezza necessari per garantire una velocità di progetto di 80 chilometri orari. Inoltre in caso di interramento della sede stradale, la stessa si troverebbe a incrociare il corso del Rio Dolce, rendendosi necessari importanti è complessi opere idrauliche per consentire un regolare decorso delle acque. In tal modo si verrebbero a creare, notevoli problemi di sicurezza e di deflusso in caso di piena».
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martedì, 07 novembre 2006
Se non li puoi convincere,confondili.
Sentono ,ma non parlano
Egregio Apritisangia,
è sempre sorprendente leggere le dichiarazioni di alcuni rappresentanti politici che non “sentono” ma “parlano”.
Vanno alle riunioni di partito, partecipano alla giunta comunale, magari ricoprono un ruolo istituzionale come assessore (di Laives) e rilasciano dichiarazioni imprecise e parziali come nel caso dell’aeroporto di San Giacomo.
Sembra che in questi ultimi mesi siano stati fuori provincia, magari in vacanza.
E’come se non avessero letto niente al riguardo e non avessero partecipato a discussioni, anche pubbliche, sull’argomento.
Non ci sono o ci fanno?
Sulla salute e la qualità della vita delle persone (di tutte le età e condizioni sociali) non si può essere superficiali e parziali e le dichiarazioni pubbliche devono essere esatte e trasparenti.
Nella “Legge di Murphy”si legge: “Se non li puoi convincere,confondili” e “se si spiegano le cose in maniera tale che nessuno non possa capire,qualcuno non capirà”.
Li. Mo.
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martedì, 07 novembre 2006
TENETEVI LE POLTRONE MA RIDATECI L' AMBIENTE...
QUESTI SONO I VERI DISAGI DI TUTTI I CITTADINI DELL’ ALTO ADIGE 
A ISCHIA FRIZZI INVECE DI  UN BIOTOPO, PISTE PER GO-KART E MOTOCROSS, CIOE’ CEMENTO, INQUINAMENTO E RUMORE 
A BOLZANO INVECE DI UNA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA, UN MEGA INCENERITORE DA 130.000 TON. CHE RIVERSERA’ ,IN ZONE AD ALTA DENSITA’ ABITATIVA , 200 SOSTANZE NOTE, ALCUNE DELLE QUALI CANCEROGENE, OLTRE CHE NANOPARTICELLE E MOLTE ALTRE SOSTANZE NON ANCORA CONOSCIUTE. 
A SAN GIACOMO INVECE DI CHIUDERE UN AEROPORTO, CHE LA POPOLAZIONE NON VOLEVA E NON VUOLE, CHE INQUINA L’ARIA E CI ROVINA LE ORECCHIE, OLTRE ESSERE ECONOMICAMENTE UN DISASTRO, SI PROPONE L’AMPLIAMENTO DELLA PISTA E L’AUMENTO DEI VOLI. 

 
TAV-BBT: INVECE CHE MIGLIORARE L’ATTUALE VETUSTA RETE FERROVIARIA ITALIANA, SI DECIDE DI BUCARE MONTAGNE E CAMBIARE L’ASPETTO DI INTERE VALLATE, MODIFICANDONE COSI’ L’EQUILIBRIO ECOLOGICO OLTRE CHE LA VITA DEGLI ABITANTI. 
LA CITTA’ DI BOLZANO SEMPRE più CEMENTIFICATA E CUBIZZATA, OLTRE CHE GASATA E INTASATA DAL TRAFFICO, STA MANO A MANO PERDENDO QUALSIASI  IDENTITA’. 

DAS SIND DIE WAHREN PROBLEMEALLER BÜRGER/INNEN SÜDTIROLS 
IN DER FRIZZI AU, ANSTATT EINES BIOTOPS, WIRD EINE GOKARTPISTE UND EINE MOTOKROSSPISTE GEBAUT, D.H. BETON, VERSCHMUTZUNG UND LÄRM. 
IN BOZEN, ANSTATT EINER TRENNMÜLLSAMMLUNG VON TÜR ZU TÜR, WIRD EIN MEGAVERBRENNUNGSOFEN GEBAUT, MIT EINER KAPAZITÄT VON 130.000T, DER IN EINER STARK BESIEDELTEN WOHNZONE ÜBER 200 VERSCHIEDENE BEKANNTE SUBSTANZEN - VON DENEN EINIGE KREBS FÖRDERND SIND - NANOPARTIKELN UND VIELE ANDERE NOCH NICHT ERFORSCHTE CHEMISCHE VERBINDUNGEN, PRODUZIEREN WIRD. 
IN SANKT JAKOB, ANSTATT DEN FLUGHAFEN, DEN DIE BEVÖLKERUNG NICHT WOLLTE UND NICHT WILL UND DER DIE LUFT VERPESTET, LÄRM VERURSACHT UND EIN ÖKONOMISCHES DESASTER DARSTELLT ZU SCHLIESSEN, WIRD EINE ERWEITERUNG DES FLUGHAFENS ANGESTREBT. 
BBT: ANSTATT DAS VERALTETE ITALIENISCHES ZUGNETZ ZU VERBESSERN, WIRD ENTSCHIEDEN BERGE ZU DURCHBOHREN UND DAS LANDSCHAFTSBILD GANZER TÄLER ZU VERÄNDERN, WOBEI DAS ÖKOLOGISCHE GLEICHGEWICHT ZERSTÖRT WIRD UND DAS LEBEN DER BEVÖLKERUNG BEEINTRÄCHTIGT WIRD. 
DIE STADT BOZEN DIE IMMER MEHR ZUBETONIERT, VERPESTET UND VOM VERKEHR ERDRÜCKT WIRD, VERLIERT STÜCK FÜR STÜCK IHRE IDENTITÄT.       
 
QUESTI SONO I VERI DISAGI
DI TUTTI I CITTADINI DEL SUDTIROLO

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lunedì, 06 novembre 2006

Alto Adige 5-11-06

“Variante, il tratto sottoterra”
Proposta respinta dai tecnici
di Ezio Danieli
LAIVES. Sarà difficile, molo difficile che la giunta provinciale accolga la proposta del comitato civico di Pineta di un interramento della variante in un breve tratto davanti al condominio sotto sulle ceneri della ex fabbrica di Pianoforti Schulze & Polmann. Al comitato ha risposto, per iscritto, il presidente , Luis Durnwalder a seguito di un incontro che aveva avuto con alcuni rappresentanti del comitato: «Ho provveduto :scrive il presidente - a chiedere ai competenti Uffici Tecnici dell'assessorato ai lavori Pubblici, di fare verificare la fattibilità della soluzione proposta. Dopo un approfondito esame, la realizzazione della variante così come proposto dal comitato civico renderebbe impossibile costruire una .trada che rispetti i parametri di sicurezza necessari per garantire una velocità di progetto di 80 chilometri orari. inoltre in caso di interramento della sede stradale, la stesa si troverebbe a incrociare il corso del Rio Dolce, rendendosi necessari importanti e complessi opere idrauliche per consentire un regolare decorso delle acque. In tal modo i verrebbero a creare, notevoli problemi di sicurezza e di deflusso in caso di piena. Per questi motivi non si ritiene ipotizzabile realizzare la variante così come proposto. L'ulteriore spostamento a ovest verso il centro della valle, risulterebbe altrettanto problematico dal punto di vista geologico e idrogeologico, in particolar modo per il pericolo di esondazione. L'assessore Mussner mi ha inoltre nuovamente rassicurato che le barriere antirumore verranno realizzate in modo da risultare gradevoli dal punto di vista estetico - paesaggistico. È comunque nostro impegno cercare di realizzare delle soluzioni tendenti a migliorare la qualità della vita dei residenti a Pineta».
La realizzazione del tratto di variante alla statale 12 nel tratto antistante l'abitato di Pineta sta per entrare nella sua fase esecutiva. A parere dei residenti, e di conseguenza del comitato civico di Pineta, non tutti gli aspetti sono stati risolti e come esempio viene evidenziato il particolare della parte nord dell'abitato dove 1' attuale progetto prevede il transito della nuova arteria a fianco della via Brennero. Per comprendere nel modo migliore l'attuale preoccupante situazione, è necessario ricordare il tormentato iter che ha avuto questo progetto. Lo fa Franco Magagna, coordinatore del comitato civico: «Il 15 giugno 2005 in un incontro programmato il presidente Durnwalder prese in seria considerazione la proposta del nostro comitato di spostare a valle la variante alla statale, cancellando quindi un progetto provinciale ormai esecutivo. Per di più anche illustri esperti di politica locale ritenevano che l'istanza non avesse alcuna possibilità di essere accolta. Quando al presidente Durnwalder il comitato espose tutti i macroscopici pericoli che potevano emergere con la costruzione di un tunnel al di sotto della via Brennero, il presidente, con molto pragmatismo, disse: « quella strada provvisoria che si dovrebbe costruire a valle per permettere lo sbancamento della via Brennero la faremo diventare definitiva e chissà quanti problemi eviteremo"..A seguito di questo la Provincia cambiò il progetto originario optando per lo spostamento a valle, subordinando però tale decisione alla ratifica dell'amministrazione comunale di Laives. Tale assenso fu confermato dal Comune di Laives all'indomani dell'assemblea indetta dal sindaco Polonioli a cui venne invitata tutta la popolazione di Pineta. Dopo una dettagliata esposizione tecnica su vantaggi e svantaggi delle due soluzioni- relatori furono l' ingegner Pagani e l' ingegner Fischnaller, gli abitanti di Pineta votarono all'unanimità in favore dello spostamento a valle della nuova arteria. Questo - evidenzia Franco Magagna. - fu il primo esempio concreto di amministrazione partecipata verificatosi nella comunità di Laives».

IL COMITATO
Magagna:utile una riflessione
LAIVES. A nord di Pineta la variante non transiterà a valle rispetto al Grufrut ma tra il magazzino ed il condominio "Isabella" ex Schulze Polmann sfiorando la via Brennero. In merito interviene Franco Magagna, coordinatore del comitato civico: «Evidentemente l'ingegneria locale altro non ha concepito che affiancare la vecchia strada con la nuova dividendole da un impressionante barriera antirumore in cemento alta 4,5 metri che sorgerebbe a 10 metri dalle prime case del paese. Se le cose restassero così, sarebbe un penoso biglietto da visita per Pineta, se non una beffa. Il Comitato si è nuovamente attivato. Abbiamo realizzato - grazie a Davide Moriello - due ricostruzioni virtuali in computer grafica in cui la prima chiarisce quale scempio si sta per attuare mentre nella seconda si illustra come con un sottopassso di soli cento metri sì potrebbe risolvere anche quest'ultimo problema. Il tutto é stato proposto al presidente Durnwalder, all'assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, al sindaco di Laives Giovanni Polonioli e all' ingegner Fischnaller. Abbiamo prova certa di come il presidente Durnwalder si sia attivato in maniera celere e concreta per la soluzione del problema chiedendo una verifica ed una eventuale soluzione alternativa ai competenti uffici tecnici dell'assessorato ai lavori pubblici».
Magagna così continua: «Il 13 ottobre al Comitato è pervenuta la risposta del Presidente Durnwalder il quale in base alla relazione tecnica pervenutagli ci rendeva noti i risvolti tecnici per cui non si riteneva ipotizzabile realizzare la variante come da noi proposto, ma che comunque l'assessore Mussner lo aveva assicurato che le barriere antirumore verrebbero realizzate in modo da risultare gradevoli dal punto di vista estetico paesaggistico. Il Presidente della Provincia e l'assessore ai lavori Pubblici non sono certo nè tecnici nè ingegneri stradali. Per logica devono attenersi alle indicazioni dei loro tecnici. Si potrebbe però sempre chiedere un contraddittorio magari interpellando altri studi di ingegneria stradale, o comunque richiedere una soluzione tecnica che rispecchi le esigenze della popolazione e la volontà politica.
Abbiamo serie difficoltà a credere che il superamento del rio Dolce e la velocità prevista di 80 chilometri all'ora non. consentano una copertura di cento metri di quell'arteria, evitando così di dover innalzare delle barriere alte 4.50 metri quando solo un anno fa gli stessi tecnici pensavano di realizzare non una semplice copertura ma un tunnel al di sotto della via Brennero per poi tra l'altro non poter creare uno svincolo tra Pineta e Laives il che avrebbe di fatto e per sempre compromesso la vivibilità di Pineta. Non è per bizzarria che si chiede un riparo più importante e meno invasivo in quel breve tratto, ed i motivi sono due l'estrema vicinanza all'abitato e il previsto futuro aumento di traffico, anche in considerazione del fatto che a variante completata l'ordinanza anti Tir non sarà più riproponibile».
1l coordinatore del comitato civico annuncia «un'azione di «sensibilizzazione dell'opinione pubblica non solo di Pineta e Laives, ed altri incontri con gli amministratori pubblici invitandoli ad un ulteriore riflessione. Non sta a noi dare consigli, ci limiteremo a suggerire di essere più incisivi con i loro tecnici».

APPELLO ALLA GIUNTA COMUNALE

“NECESSARIO L'IMPEGNO PER EVITARE L'EFFETTO- IMBUTO"

LAIVES. Anche Paolo Pelone, abitante a Pineta in via Brennero, interviene in merito alle richieste dei residenti: «Auspichiamo che la giunta comunale si attivi in Provincia e riesca a modificare la decisione di collocare una barriera di cemento alta quasi cinque metri come divisoria antirumore tra la via Brennero e la nuova variante. È impensabile che con un progetto simile si possano effettuare degli "abbellimenti" in corso d'opera, dovendo magari accettare alla fine un intervento palliativo come 1'inverdimento della muraglia con edera rampicante. Siamo certi che la giunta comunale non potrà accettare che all'ingresso del paese si crei un restringimento ad effetto "imbuto", penoso biglietto da visita per un paese che potrebbe cogliere le opportunità turistico/paesaggistiche offerte dalla drastica riduzione del traffico di transito. Il Comitato ha presentato una proposta ma ancor meglio potranno fare i tecnici del Comune, qualora vi sia la volontà politica. Auspichiamo che' gli errori urbanistici del passato non vengano ripetuti; i fondi necessari per la riqualificazione di Pineta devono essere messi a disposizione. Quale onere avrebbe dovuto sostenere la Provincia per un tunnel artificiale di 700 metri? E quali costi manutentivi, alla luce delle problematiche nel tunnel di San Giacomo, avrebbe dovuto sostenere in futuro? Ricordiamo inoltre la determinazione del sindaco Polonioli nell'essere riuscito ad inserire a bilancio, malgrado l'opposizione di qualche. consigliere, l'acquisto della striscia di terreno tra la via Brennero e la nuova variante da destinarsi a spazi verdi e ricreativi».
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lunedì, 06 novembre 2006

Alto Adige 5-11-06

Lido, trasloco molto complicato
La Svp: l'area di via Stazione non sarà mai di espansione
di Bruno Canali

LAIVES. Accorpare in un'unica area tutti gli impianti sportivi comunali lido compreso. L'idea è stata rilanciata dal presidente dell' Fc Alto Adige, Werner Seeber che ne ha accennato durante un incontro con Durnwalder e gli amministratori comunali di Laives per parlare del grande progetto targato Fc Alto Adige, per la realizzazione di una vera e propria cittadella dello sport accanto alla zona sportiva Galizia. Si potrebbe anche trasferire lì il lido comunale di via Stazione - ha spiegato il presidente della società calcistica - e il pregio sarebbe quello di concentrare razionalmente in un unico posto questi grandi impianti». I rappresentanti della giunta comunale presenti all'incontro dell'altra mattina hanno giudicato interessante questa possibilità che non è comunque nuova ma che, fin qui, almeno a livello comunale, non ha però trovato alcun seguito.
Qualche anno fa; per primi, ci avevano provato i consiglieri comunali del centrodestra che, come ricorda Bruno Borin, avevano anche promosso una mozione a proposito. In sintesi, avevano chiesto alla giunta di valutare se non fosse il caso di chiudere con il lido attuale, per ricostruirlo accanto alla zona sportiva Galizia. Secondo i promotori di allora, c'era una cordata di imprenditori che si sarebbe accollata tutto l'onere della ricostruzione, a patto di ottenere poi dal Comune un congruo numero di anni di gestione del nuovo lido. Quanto ai soldi per acquistare i terreni necessari in zona Galizia, li si poteva reperire vendendo l'area attuale del lido in via Stazione, magari trasformandola in zona edificabile per aumentarne considerevolmente il valore. Questa idea prendeva le mosse dal fatto che il lido comunale è oramai vecchio e sempre più inadeguato ad affrontare le richieste di una utenza in crescita, nonostante vi si pratichino prezzi decisamente popolari. Ogni anno inoltre, il Comune spende parecchio per manutenzioni e quindi, qualche cosa prima o poi bisognerà studiare.
La proposta del centrodestra venne bocciata dal consiglio comunale e la Svp in particolare, escluse ogni possibilità di allestire una nuova zona di espansione in via Stazione. «Noi eravamo e rimaniamo ancora adesso di questo parere - afferma il vice sindaco Svp, Georg Forti - ovvero, che non è pensabile trasformare in nuova zona di espansione l'attuale area occupata dal lido comunale». Stando così le cose, di spostamento del lido non s'è più parlato, anche perché il Comune di Laives non avrebbe certo i soldi necessari per intervenire in proprio, impegnato come è, sul fronte economico, per completare altre importanti opere pubbliche. Idea sicuramente buona quindi, quella rilanciata. in questi giorni dal presidente dell'Fc Alto Adige, ma difficile da realizzare.
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sabato, 04 novembre 2006
Alto Adige 4-11-06
CITTADELLA DELLO SPORT
 
Centro sportivo da 50 milioni di euro
Il presidente dell'Fc Alto Adige: “ Ci sarà posto anche per il lido”
di Bruno Canali

LAIVES. Il grande progetto della società calcistica Alto Adige per la zona sportiva Galizia, è visto con particolare attenzione dagli amministratori comunali. Ma c'è un ostacolo da superare che appare insormontabile o quasi: secondo il sindaco Polonioli «Un primo, sommario calcolo porterebbe la spesa complessiva fra i 40 ed i 50 mila euro per strutture che sarebbe di prestigio per la città».«Il progetto per un grande centro sportivo, in particolare per alcune sue componenti, come quelle per la riabilitazione dai traumi, - ha detto Polonioli - è qualche cosa di estremamente qualificante, che aiuterebbe Laives ad uscire dal luogo comune di città dormitorio, satellite di Bolzano. Lo abbiamo ribadito anche a Durnwalder durante l'incontro con i rappresentanti dell'Fc Alto Adige. Anche la zona indicata per ospitare la cittadella dello sport è ideale, in Galizia, dove già abbiamo i campi sportivi e infrastrutture. Certo, l'impegno economico prospettato dall' Fc Alto Adige è importante: fra i 40 ed i 50 milioni di euro. Il presidente Durnwalder ne ha perso atto e ha garantito che approfondirà la questione».II presidente dell' Fc Alto Adige - Werner Seeber - al termine della riunione ha ribadito che la società «punta a costruire tre campi per allenamento» e che uno degli obiettivi «resta anche la realizzazione di un campo con tribune in grado di ospitare cinquemila persone». Secondo Seeber «il centro di riabilitazione dovrebbe essere a livello provinciale». Il presidente del1' Fc Alto Adige - secondo il quale «nell'incontro con Durnwalder non si sono fatte cifre relative al costo di realizzazione» - ha aggiunto che nell'area a ridosso della zona sportiva Galizia «vi sarebbe lo spazio anche per trasferire il lido comunale» che si trova attualmente in via Stazione».Gli amministratori comunali hanno ribadito quanto contenuto nella dichiarazione di intenti sottoscritta il 21 giugno scorso e cioè che «Il Comune di Laives «si impegna a mettere a disposizione della società calcistica Fc Alto Adige l'area necessaria».





  Chissà se il calcio femminile vi troverà dimora.

Non ci resta che sperare
perchè quei maschiacci...........

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sabato, 04 novembre 2006
Alto Adige 3-11-06
Giunta il rimpasto si avvicina
LAIVES. Risolta la crisi politica che era nata con l'uscita di Marco Delli lotti e altri tre colleghi dal gruppo consiliare della Margherita; per il sindaco Polonioli rimane però ancora da risolvere il problema della giunta. Uscito Marco Delli lotti (che come assessore aveva competenza su cultura e scuola) è rimasto un posto vacante e intanto le sue competenze le ha assunte lo stesso sindaco. L'esecutivo comunale è passato così da 7 a 6 componenti e, quello che ha maggiormente creato problemi è l'indicazione inserita nel nuovo Statuto comunale. Quando è stato rielaborato (non più tardi.di alcuni mesi fa) il consiglio comunale ha voluto espressamente prevedere che, al primo rimaneggiamento della giunta, sarebbe stato necessario fare posto ad una donna che, per rispetto alla proporzionale etilica, deve anche appartenere al gruppo linguistico italiano.
Una donna dunque, che il sindaco Polonioli deve assolutamente individuare se vuole riportare la giunta a 7 componenti. «Non ho fretta di risolvere questa questione - afferma il sindaco - ma comunque ho anche già avuto dei colloqui con possibili candidate al posto di assessora. Lunedì, in occasione del summit di maggioranza, parleremo anche delle competenze e proporrò una riflessione a tutto campo sulla riorganizzazione della giunta comunale. Quanto al fatto che si potrebbe anche mantenere la giunta a 6 invece che a 7 membri, prima di tutto occorrerebbe verificare il rispetto della proporzionale etnica». Per adesso quindi, nulla di certo su questo versante, . anche se il sindaco avrebbe individuato una rosa di donne fra le quali eventualmente chiamarne una in giunta. Prima di questo però bisognerà che la maggioranza stabilisca quali competenze assegnarle e se, come si dice da tempo, non sia anche il caso di approfittare di questo per dei riaggiustamenti fra gli assessorati. Il sindaco, tempo addietro, non aveva fatto mistero di aspirare ad avere lui la competenza sulla cultura, a meno che, la donna che entrerà in giunta, non abbia un curriculum specifico in questo campo, tale da sbaragliare ogni concorrenza.
(b.c.)
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