giovedì 19 gennaio 2012

conca atesina 2


sabato, 01 agosto 2009


Ozono, elevata concentrazione Ma poi è arrivato il temporale



LAIVES. Giovedì sera, prima dei temporali, le concentrazioni di ozono sono risultate ancora alte: è stata superata la soglia di informazione di 180 µg/m² in due stazioni di misura in Alto Adige, a Cortina sulla strada del vino dalle 19 alle 20 (massima concentrazione oraria: 191 µg/m²) ed anche a Laives dalle 18 alle 20 dove è stata rilevata una concentrazione oraria: 189 µg/m²).
 Le concentrazioni di ozono tipicamente sono più elevate nella conca di Bolzano fino a Merano, in Bassa Atesina (come si è visto anche nella nostra città) sugli altipiani (Renon, Siusi) e i pendii circostanti, ricordano i tecnici del Laboratorio di chimica fisica della Provincia che in merito hanno diffuso un comunicato in cui evidenziano che «Il forte irraggiamento solare fanno aumentare la concentrazione di ozono, ma le pioggia diffuse, come quella caduta nella tarda serata di giovedì, la fanno diminuire». L’altra sera come detto, prima dei temporali, le concentrazioni di ozono sono risultate ancora alte: è stata superata la soglia di informazione di 180 µg/m² in due stazioni di misura in Alto Adige, a Cortina sulla strada del vino dalle 19 alle 20 (massima concentrazione oraria: 191 µg/m²) ed appunto a Laives dalle 18 alle 20.
 Nel comunicato si ricorda che «A persone con problemi all’apparato respiratorio si sconsiglia di fare sforzi all’aperto nelle ore pomeridiane e nelle ore serali (zone rurali), la nota ricorda che si possono verificare i dati attuali (andamenti giornalieri e mensili) delle stazioni di misura (siti http://www.provincia.bz.it/aria).

Alto Adige 01-08-09
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venerdì, 24 luglio 2009



Vadena: locale pubblico finalmente riaperto


VADENA. Il primo ad essere contento è il sindaco Beati: domani mattina alle 11 riapre l’esercizio pubblico di Vadena nuova, un tempo pizzeria Country. Il nuovo gestore è Roberto Roat che dice: «Apro un bar gelateria e pizzeria che ho chiamato Al Burbero. Abito a Vadena da 5 anni e sono soddisfatto della scelta fatta. Inoltre a sollecitarmi nell’intraprendere questa nuova avventura professionale sono stati gli stessi residenti». Aggiunge il sindaco: «Era un punto di aggregazione che mancava da quando ha chiuso la pizzeria Country e sono contento che qualcuno abbia ripreso in mano il locale, che rivitalizzerà l’intero territorio».

Alto Adige 24-07-09
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giovedì, 09 luglio 2009



SAFETY PARK -  Guida Sicura


Pronti i dati sul rumore in pista «Con alcune moto si sfora»

 I dati sul rumore emersi durante una sessione di misurazioni effettuate nei paraggi qualche mese fa sono pronti. «Il direttore della struttura che ho contattato di recente - dice il sindaco di Vadena Alessandro beati - mi ha confermato la conclusione delle analisi scientifiche, anticipandomi anche che il rumore prodotto da alcuni tipi di motociclette sono effettivamente oltre i limiti. La presentazione ufficiale dei dati avverrà durante un incontro che non è ancora fissato. MI ha anche garantito che verranno adottate ulteriori misure per contenere i decibel al Safety Park».
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mercoledì, 08 luglio 2009



Valide le reti contro la grandine ma i contributi sono «frenati»



TERMENO. La disastrosa grandinata di domenica sera rende ancor più di attualità il problema inerente la copertura delle colture, mele principalmente, con le apposite reti in fibra plastica. Questo tipo di difesa contro i chicchi di ghiaccio sembra apparire l’antidoto più efficace. Anche perché oltre che salvaguardare il raccolto all’agricoltore, garantisce il lavoro dei consorzi o dei magazzini privati. In caso di merce danneggiata o addirittura distrutta, i centri per la lavorazione delle mele (stivaggio, conservazione nelle celle, selezione, impacchettamento, spedizione) restano inattivi e quindi costretti o alla riduzione del personale o ad adattare la cassa integrazione. La polizza di assicurazione quindi, l’altra arma contro la grandine, protegge solamente, anche se parzialmente, il frutticoltore. Ma in questo momento la crisi economica incombe anche su questo tipo di assicurazione. Come è noto infatti, il premio che deve pagare il frutticoltore per la polizza antigrandine, è sensibilmente ridotto per effetto degli interventi da parte dello Stato e della Provincia. Da un paio d’anni però l’intervento statale resta in bilico fino alla fine. Addirittura anche per le assicurazioni stipulate il mese scorso, non è ancora garantito il contributo statale, mentre la Provincia resta alla finestra in attesa di sapere cosa fa Roma. Secondo Georg Jageregger, presidente della sezione della Bassa Atesina del Bauernbund, le reti antigrandine rappresentano l’unica sicurezza per il frutticoltore. E questo concetto viene recepito, anche se dalla Provincia arrivano più ostacoli che incentivi. Nella Bassa Atesina, per esempio, quasi il 30% dei frutteti sono coperti da reti; la percentuale sale al 42% per le colture dei 500 soci della Cooperativa Kurmark-Unifrut. Anche se - fa rilevare Jageregger - l’installazione delle reti è abbastanza onerosa, sui 20 mila euro per ettaro, e non coperta da contributi. A questa somma vanno aggiunti altri 35/40 mila euro per il rinnovo dell’impianto, sotto forma di lavorazione del terreno, impalcatura, ancoraggi e ovviamente il costo delle piante da mettere a dimora.
 Ricordiamo che domenica sera La grandinata si è abbattuta sulle colture del Comune di Termeno nel corso di un violento temporale, con fulmini e 40 millimetri di pioggia. I chicchi ghiacciati hanno colpito parte dal fondovalle, in prossimità del campo sportivo e del Lido fino verso il paese, poco sotto l’abitato della frazione di Sella, mentre verso nord ha lambito quasi il Lago di Caldaro. Gli effetti sono stati disastrosi: il danno, che inciderà più sulla quantità che sulla qualità, si aggira, in certe zone del fondovalle, anche fino all’80%. Per fortuna che oltre un quarto dei meleti della zona di Termeno sono protetti da reti antigrandine. In questo modo è salvaguardato il raccolto e garantito il lavoro presso le varie cooperative frutticole.

Alto Adige 08-07-09
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martedì, 07 luglio 2009


Trovati reperti storici scavando: 2 chiese sotto il piazzale di Magrè

 

Magré sulla Strada del Vino (©Tirol Atlas)

MAGRÈ. Un altro capitolo della storia antica del paese si è aperto. Il piazzale antistante la vecchia scuola materna, trasformata in seguito scuola elementare, è già un tesoro per gli archeologi.
 Dopo un mese di scavi, sono venuti alla luce e recuperati tre scheletri, ma soprattutto frammenti di affreschi di epoca romana e gotica e piccoli reperti quali bottoni, fibule e un anello. Leo Leo Andergassen, sovrintendente ai beni culturali della Provincia che con Kathrin Marzoli, responsabile dell’Ufficio provinciale di archeologia, ha compiuto un sopralluogo. Purtroppo, proprio alla fine della settimana scorsa, gli scavi da parte dei tre archeologi, Veronica Duranti, Claudia Schwarz e Paolo Giunti della ditta Asar di Gino Bombonato, sono stati sospesi per mancanza di finanziamenti. Ma il sindaco di Magré, Theresia Degasperi Gozzi, si è subito attivata ed è fiduciosa che gli scavi riprenderanno al più presto.
 Secondo la dottoressa Marzoli, il piazzale, dove generazioni di bambini di Magré si sono trastullati nei momenti liberi dagli insegnamenti all’asilo e alla scuola, nasconde un tesoro archeologico. Dai reperti venuti alla luce, nel sottosuolo del cortile si dovrebbero ritrovare tracce di una chiesa romanica e di un’altra chiesa gotica. C’è però il sospetto che ci sia qualcosa d’altro ancora più antico. Ai lati del piazzale sono anche venuti alla luce quattro pilastri in arenaria dipinti in rosso che servivano per sostenere delle arcate.
 Il piazzale-tesoro dal mese di febbraio di quest’anno è diventato di proprietà del Comune di Magré. Si è trattato di un iter burocratico durato anni anche perché sul cortile, di proprietà dei vicini confinanti, gravano vari diritti di comproprietà, servitù ed altri diritti vari. Alla fine ci sono volute ben 18 firme per l’acquisizione del piazzale al Comune. E i primi reperti sono venuti alla luce durante la sistemazione dell’area su progetto dell’architetto Weber e geometra Pedot.

Alto Adige 07-07-09
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martedì, 07 luglio 2009



Danneggiati dalla grandinata 300 ettari di vigneto e frutteto


 TERMENO. Dai 150 ai 200 ettari di vigneto e un centinaio di ettari di frutteto sono il «ricordino» della grandinata abbattutasi nella zona fra il Lago di Caldaro e il paese. I danni sono ingenti. Per l’uva, gli esperti presumono che il raccolto distrutto possa variare da un terzo a un quarto; il danno delle mele si aggira dal 10 all’80%.
 La grandinata si è abbattuta sulle colture del Comune di Termeno domenica sera poco dopo le 19 nel corso di un violento quanto spettacolare temporale, con fulmini e 40 millimetri di pioggia, l’ennesimo che si verifica nella Bassa Atesina in questi ultimi dieci giorni. La lingua distruttiva parte dal fondovalle, in prossimità del campo sportivo e del Lido fino verso il paese, poco sotto l’abitato della frazione di Sella, mentre verso nord ha lambito quasi il Lago di Caldaro. «È stata una grandinata disastrosa» ci dice Georg Jageregger, presidente della sezione del Bauernbund della Bassa Atesina, l’associazione che raggruppa gli agricoltori di lingua tedesca. «I chicchi di grandine hanno flagellato i vigneti in modo inaudito; presumo però che il danno, senz’altro ingente, inciderà più sulla quantità che sulla qualità. I viticoltori colpiti - continua ancora Jageregger - ora dovranno eliminare i grappoli lesionati dalla grandine mentre quelli che si sono salvati porteranno a termine regolarmente la maturazione. Alle cantine sociali e quelle private verranno a mancare in autunno circa un quarto della produzione normale di brascato. Un disastro anche - ha concluso il presidente del Bauernbund della Bassa Atesina - fra i frutteti: il danno si aggira, in certe zone del fondovalle, anche fino all’80%. Per fortuna che oltre un quarto dei meleti della zona di Termeno sono protetti da reti antigrandine. In questo modo è salvaguardato il raccolto e garantito il lavoro presso le varie cooperative frutticole». Nella mattinata di ieri anche il sindaco di Termeno Werner Dissertori ha voluto accertarsi di persona dei danni subiti dai contadini della zona. «Secondo le prime stime - commenta il primo cittadino - siamo nell’ordine dei 300 ettari danneggiati, a fronte dei 900 complessivi del nostro Comune. La grandinata è iniziata verso le 19 di domenica, per concludersi solo venti minuti più tardi. Al termine del violento temporale c’erano a terra poco meno di 15 centimetri di chicchi. Era un po’ come se avesse nevicato».
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venerdì, 03 luglio 2009


Al castello Haderburg libro sull’Adige


 SALORNO. Stasera - l’inizio è previsto alle ore 20.30 nel cortile interno di Castel Haderburg  - viene presentato il libro «L’Adige scorre più tranquillo, appunti di viaggio attraverso l’Oltradige e la Bassa Atesina» di Stefano Consolati e Ferruccio Delle Cave. L’iniziativa è stata possibile grazie alla sempre attiva collaborazione fra la biblioteca di Salorno ed il Gruppo «Amici della Haderburg» e alla disponibilità dei dei due autori.
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venerdì, 03 luglio 2009



 Assegnato uno studio per sfruttare le ricche risorse idriche



Il progetto: una microturbina per produrre l’energia «verde» 

SALORNO. Lo sfruttamento delle risorse comunali e l’implementazione delle energie rinnovabili, rapportandosi all’evolversi della tecnologia: è uno degli impegni cui l’amministrazione comunale di Salorno ha indirizzato in maniera decisa il proprio impegno. Partendo da quest’ottica, e considerando il fatto che il Comune di Salorno è molto ricco d’acqua, nell’ultimo periodo è stato dato incarico allo studio Hsg Ingegneria di Lavis, ed in particolare all’ing. Angelo Cantatore, di redigere un approfondito studio circa la fattibilità di un progetto che preveda uno studio per lo sfruttamento delle imponenti risorse idriche del Comune di Salorno.
 Ne sono scaturite interessanti indicative di natura tecnica. Nel dettaglio, il progetto prevederebbe di inserire una micro turbina elettrica, che sfrutti l’acqua per produrre energia verde: posata lungo la tubazione sarebbe adatta a trasformare l’energia potenziale dovuta al salto piezometrico in preziosa elettricità, il tutto in modo pulito e rispettoso dell’ambiente, e, una volta installata, a costo quasi zero per quanto riguarda gli interventi di manutenzione.
 Dall’approfondito studio, con tanto di monitoraggio di portate di rii e scelte logistiche, si sono individuati tre possibili siti ove si sarebbe potuto inserire una micro turbina elettrica: il neo costruito Serbatoio Palon, appena sopra l’abitato nei pressi della cascata; lungo il Rio Tigia, sulla briglia contrassegnata dal numero 4, proprio prima della cascata; e lungo il rio Lauco, in una zona che, partendo dal ponte Romano dei Masi Bassi della frazione di Pochi, arriverebbe a nord dell’abitato, al confine con il territorio comunalee di Egna. La scelta più logica della locazione, sarebbe caduta, per motivi logistici, sul serbatoio Palon, vicinissimo al paese e particolarmente adatto, sempre a giudizio dei tecnici. Il costo previsto dell’intervento, a livello progettuale sarebbe di circa 70 mila euro, e, calcolando una portata media di 10 litri al secondo, per 12 mesi all’anno avrebbe una produzione di circa 61.000 Kw/h per una rendita di 14.500 euro all’anno. In pochi anni, quindi, il lavoro si sarebbe pagato.
 L’assessorre comunale Claudio Montel, assieme al consigliere Michele Girardi, si sono assunti l’impegno di portare avanti questo studio. Sono proprio i due amministratori a spiegare quali sono le prerogative del progetto che sembra stia ormai prendendo una forma ben definita.
 «Quello di Salorno è uno dei Comuni con una dotazione idrica di rii, fiumiciattoli e ruscelli molto ampia - spiega appunto l’assessore Montel - Come noto a tutti, spesso, in particolari periodi dell’anno, abbiamo avuto addirittura problemi legati all’eccessiva portata di numerosi rigagnoli. Stante questa situazione, e con il problema, consolidatosi ormai a livello mondiale relativo all’opportuno utilizzo dell’acqua e dello sperpero che se ne fa, come amministrazione comunale ci è sembrato il minimo poter provare a sfruttare nel migliore dei modi una risorsa, che se all’inizio avrà sicuramente dei costi, con la costanza del tempo, e senza nessuna spesa successiva potrebbe portare degli importanti benefici economici per la nostra amministrazione, e conseguentemente per tutta la popolazione: con il solo semplice sfruttamento di risorse che sono già presenti. Non ultimo fatto che ci ha dato da pensare - conclude molto convinto Montel - è stato quello che nel periodo fra il 2003 ed il 2004, per problemi di salvaguardia dell’acqua, abbiamo dovuto pompare acqua a monte per un costo totale di oltre 25 mila euro».
 Per ora si tratta solo di una ipotesi ecologica, ma il sasso nello stagno è stato lanciato e nel comune di Salorno si stanno valutando i molti pro. Terremo informati sull’evolversi del progetto di questa micro turbina idroelettrica per produzione ed eventuale vendita di energia elettrica: si tratta di un ragionamento - ovviamente in prospettiva - che ha suscitato, fin dal primo momento, un grande interesse sia in seno all’amministrazione che fra quei residenti che sono stati già informati di questa possibilità.

Alto Adige 03-07-09
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domenica, 21 giugno 2009


Trasporto pubblico. I nuovi collegamenti in Bassa Atesina



EGNA. Oggi parte in Bassa Atesina il nuovo pianto del servizio di trasporto pubblico su pullman con il cadenzamento ogni 30 minuti tra Ora e Egna, collegamenti migliori tra le località, tre nuovi bus ibridi (a trazione elettrica e a metano) e un orario tarato sulla ferrovia per Bolzano e Trento con le coincidenze che finalmente dovrebbero essere rispettate e soddisfare quindi le varie esigenze. Previsti collegamenti con le stazioni Fs più vicine anche a Termeno, Cortaccia, Magrè e Montagna. Il nuovo progetto è stato elaborato dalla Provincia in collaborazione coi Comuni tenendo quindi conto delle concrete esigenze dell’utenza. Durante l’estate si valuterà il gradimento della proposta, sulla base del quale potranno essere apportate modifiche. L’orario e i percorsi previsti per gli autobus nella Bassa Atesina sono su Internet all’indirizzo www.sii.bz.it.

Alto Adige 20-06-09
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giovedì, 18 giugno 2009



Trasporto pubblico. Da sabato importanti novità in varie località della Bassa Atesina



EGNA. Dal 20 giugno gli autobus circoleranno in Bassa Atesina secondo un nuovo piano. Sono previsti il cadenzamento di 30 minuti tra Ora e Egna, collegamenti migliori tra le località, tre nuovi bus ibridi (a trazione elettrica e a metano) e un orario tarato sulla ferrovia per Bolzano e Trento. Collegamenti con le stazioni Fs più vicine anche a Termeno, Cortaccia, Magrè e Montagna.

 Le novità più importanti, da sabato 20 giugno, sono ad Egna: i bus collegheranno le stazioni ferroviarie sia di Egna che di Ora e passeranno anche per Villa dove le due fermate sono ubicate presso il bar Vaja e in prossimità del rio Trodena. Ad Egna le fermate sono posizionate - con i relativi segnali installati - in largo Municpio, in largo Ballhaus, in via Stazione oltre che al capolinea dei pullman presso la scuola media tedesca. I bus «nuovi» arriveranno - e quindi ripartiranno - dalle stazioni Fs in coincidenza con i treni più frequentati dai pendolari sia nelle prime ore del mattino che nel tardo pomeriggio.
 Già nel 2008 la Provincia aveva rilevato il fabbisogno di mezzi pubblici in Bassa Atesina con la collaborazione dei Comuni e della Sad. «Dal 20 giugno sono previsti collegamenti orari alla stazione più vicina anche per i comuni di Termeno, Cortaccia, Magrè e Montagna», ricorda l’assessore provinciale Thomas Widmann. Per la prima volta saranno serviti con autobus anche i centri storici di Cortaccia e Termeno.
 Un’altra novità: entrano nei nuovi collegamenti, con corse di Citybus ogni due ore per la stazione di Magrè, anche Corona e Penone, frazioni di Cortaccia. Anche Cortina all’Adige sarà servita dall’autobus con corse ogni 120 minuti verso Magrè. Una nuova linea diretta di bus, parallela alla ferrovia e con corse ogni 2 ore, verrà poi introdotta tra Salorno e Bolzano. Fermerà lungo la statale. Cambiamenti in arrivo nei collegamenti con la val di Fiemme: gli autobus non proseguiranno per Bolzano ma viaggeranno ogni ora tra Predazzo/Cavalese e Ora, con possibilità di cambio per il treno per Bolzano o Trento. Un minibus permette infine di comprendere nel nuovo piano anche Trodena e Anterivo, con collegamenti ogni 2 ore alla linea di bus fra Cavalese ed Ora. (e.d.)

Alto Adige 18-06-09
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mercoledì, 17 giugno 2009



Collegamenti coi bus Sono in arrivo nuovi orari e vetture «ecologiche»



 EGNA. Sabato entreranno in vigore i nuovi orari dei collegamenti con autobus pubblici in Bassa Atesina. Molte le novità: cadenza ogni 30 minuti dei collegamenti tra i due snodi del traffico di Ora ed Egna, collegamento ottimale tra le varie località della Bassa Atesina, automezzi di piccole dimensioni e molto versatili in formato “Citybus” e, come sottolinea l’assessore ai trasporti Thomas Widmann, «l’armonizzazione delle corse con le coincidenze ferroviarie verso Bolzano e Trento». Inoltre per la prima volta saranno impiegati automezzi a trazione elettrica e a metano, per dare un segno concreto di tutela dell’ambiente e contribuire quindi a ridurre l’inquinamento causato dal traffico veicolare. Il nuovo progetto è stato elaborato dalla Provincia in collaborazione coi Comuni tenendo quindi conto delle concrete esigenze dell’utenza. Durante l’estate si valuterà il gradimento della proposta, sulla base del quale potranno essere apportate modifiche. L’orario e i percorsi previsti per gli autobus nella Bassa Atesina sono già disponibili su Internet all’indirizzo www.sii.bz.it.

Alto Adige 17-06-09
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mercoledì, 17 giugno 2009



Concesso il benestare per la nuova discarica a Vadena



VADENA. Nella sua ultima seduta il Comitato tecnico provinciale ha valutato positivamente il progetto esecutivo della discarica nel Comune di Vadena a fianco della «Ischia Frizzi» che si trova a nord del centro abitato. Il progetto prevede una spesa complessiva di 14,5 milioni. Il Comitato tecnico provinciale ha giudicato adeguati i costi della struttura che verrà realizzata dalla Provincia tra il nuovo Safety Park e la discarica già esistente. Il progetto preliminare era stato approvato in novembre: la cosiddetta «discarica 1», occuperà una porzione di terreno di circa quattro ettari. Il via libera del Comitato tecnico al progetto esecutivo è il presupposto per la concessione del finanziamento da parte della Giunta provinciale. Inutile sottolineare che vi sono apprensioni fra gli abitanti che temono l’aumento di mezzi pesanti.

Alto Adige 17-06-09
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sabato, 13 giugno 2009


Fra Salorno e Bolzano in arrivo le barriere



EGNA. L’altra nota lieta dell’incontro di giovedì con il presidente della Provincia Luis Durnwalder concerne la previsione di barriere antirumore nel tratto tra Salorno e Bolzano.

È in fase di elaborazione, infatti, un piano quinquennale da 10 milioni di euro (8 a carico delle Ferrovie e 2 a carico della Provincia). «Si potrebbe partire già quest’anno - assicura Oswald Schiefer - o al massimo dal 2010».

È stato chiesto un piano di finanziamento per salvare la «Tennishalle» di Ora, mentre Durnwalder ha assicurato che non sarà allungata la pista dell’aeroporto.

Il governatore altoatesino non ritiene invece sensato prevedere altre scuole superiori in Bassa Atesina.
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giovedì, 11 giugno 2009



Rumore, le barriere restano bloccate per un ricorso al Tar


Scarsa manutenzione Le attuali protezioni si stanno sgretolando


 VADENA. Restano «congelati» i lavori di posa delle barriere antirumore lungo l’Autostrada a causa del ricorso al Tar di una delle ditte sconfitte nella gara di appalto. Intanto le protezioni esistenti - inadeguate e per brevi tratti - stanno perdendo i pezzi. Protestano gli abitanti.
 Nel mese di febbraio la società dell’Autobrennero aveva assegnato i lavori all’associazione temporanea di imprese che, con un ribasso del 31,554%, si era aggiudicata la gara per costruire le barriere antirumore lungo l’autostrada all’altezza di Vadena: si tratta dell’associazione - con sede ad Arco - costituita dalla Fratelli Azzolini srl, dalla Costruttori Alto Garda e dalla Nord Restuari. Aveva offerto un superibasso rispetto alla base d’asta fissata nella gara di appalto indetta dalla società dell’A22 per la posa di queste barriere che la comunità di Vadena - già sottoposta a notevoli disagi a causa della linea ferroviaria, dell’aeroporto e del Safety Park - chiede da tanto tempo. Una delle ditte perdenti ha inoltrato ricorso al Tar e per questo motivo l’inizio dei lavori (previsto per la scorsa primavera) è ancora «congelato» in attesa della decisione dei giudici del Tribunale Amministrativo. Secondo il progetto che è stato elaborato dall’Autobrennero, saranno cinque le barriere antirumore in corrispondenza del tratto autostradale tra le stazioni di Bolzano sud e di Egna-Ora. Nel dettaglio, due ciascuna in località «Cervo» e vicino all’abitato di Vadena e l’ultima a completamento dell’impianto antirumore nella frazione Birti (carreggiata sud), per una lunghezza complessiva di 4,2 chilometri. L’A22 prevede di eseguire i lavori impedendo la transitabilità delle sole corsie di emergenza, senza quindi condizionare il regolare flusso del traffico. Tecnicamente, la curvatura verso la fonte del rumore da abbattere consentirà di ridurre a 4 metri l’altezza delle barriere.
 In attesa che si sblocchi la questione a seguito del ricorso al Tar - in Autobrennero si dicono fiduciosi: la decisione dei giudici dovrebbe essere comunicata entro questo mese di giugno - è sorto un altro problema: le barriere antirumore esistenti - sono ai lati dell’Autobrennero per brevi tratti - stanno cadendo a pezzi a causa di una manutenzione che non sembra ottimale. Si sono aperti, da alcune settimane, ampi varchi dai quali ovviamente i decibel fuoriescono con conseguente aumento dei disagi che riguardano sia i residenti in zona Cervo che quelli di Vadena più a ridosso dell’A22. Proprio l’amministrazione comunale di Vadena - come conferma il sindaco Alessandro Beati - è stata subissata di proteste che ha «girato» ai responsabili della società dell’Autrobrennero in occasione del recente convegno sul servizio dei rifiuti - il progetto di Vadena è stato ritenuto esemplare - che riguarda anche le stazioni di servizio di Laimburg che si trovano sulle due carreggiate dell’autostrada.

«Decibel spesso fuorilegge»

 VADENA. Gli abitanti (anche quelli della zona Cervo a ridosso di Laives) si lamentano da anni a causa dell’inquinamento acustico che sono costretti a sopportare. I decibel - spesso fuorilegge anche nelle ore notturne - sono causati dai mezzi in transito sull’Autobrennero, dai treni (in particolare quelli per il trasproto delle merci), dal decollo e dall’atterraggio degli aerei e, dallo scorso anno, anche dall’attività presso il Safety Park. Sono quasi pronte le barriere anti rumore lungo la ferrovia.

Alto Adige 11-06-09
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sabato, 06 giugno 2009



Regole contro l’inquinamento luminoso





Ora.      L’11 giugno il consiglio comunale approverà la proposta (la prima in provincia di Bolzano) della giunta


ORA. Il «concepimento» è stato rapidissimo ma il «parto» arriverà dopo oltre un anno. Ma non per questo è meno significativo. La giunta comunale l’11 giugno porterà infatti all’esame e all’approvazione del consiglio il regolamento per il miglioramento dell’illuminazione pubblica e privata esterna con il risparmio energetico e l’abbattimento dell’inquinamento luminoso. L’iniziativa della giunta comunale di Ora è esemplare perchè è una delle prime - se non la prima in assoluto - a concretizzarsi in provincia sulla base delle indicazioni arrivate dal Consorzio dei Comuni.

 L’impegno contro l’inquinamento luminoso si è concretizzato a seguito di proteste a ripetizione che erano partite, come si ricorderà, un paio di anni fa dalla zona dolomitica dove la maggior parte dei paesi è stata trasformata in una sorta di Las Vegas con lampioni esagerati, luci di vario genere, laser sulle montagne in occasioni di ricorrenze. Le esagerazioni non mancano anche nelle città e nei paesi altoatesini. A seguito delle proteste ripetute, c’era stato anche un convegno a livello provinciale con il Consorzio dei Comuni che aveva dato dei consigli utili.
 C’è bisogno di mettere un po’ d’ordine e Ora dà dunque il buon esempio.
 L’amministrazione civica aveva elaborato il regolamento già oltre un anno fa. Ma, a seguito della necessità di verifiche e di eventuali aggiustamenti delle regole, il tutto era stato «congelato». Adesso, come detto, la situazione s’è sbloccata e nella prossima seduta consiliare - l’11 giugno appunto - la proposta verrà fatta in aula consiliare per ottenerne il benestare e quindi il via libera. Rispetto alla versione originale, il regolamento non ha subìto modifiche sostanziali. Sono previste misure per la prevenzione dell’inquinamento luminoso sul territorio comunale, al fine di tutelare e migliorare l’ambiente, di conservare gli equilibri ecologici, di evitare lo spreco di energia elettrica. Secondo la proposta di regole «Tutti gli impianti di illuminazione esterna, anche a scopo pubblicitario, sono sottoposti al regime di autorizzazione; dovranno corrispondere ai requisiti del regolamento e, entro 60 giorni dal termine dei lavori, l’impresa installatrice deve rilasciare al Comune la dichiarazione di conformità dell’impianto». Questa procedura «si applica anche agli impianti di illuminazione pubblica». Sono previste anche alcune deroghe per «le installazioni, impianti e strutture pubbliche, civili e militari, la cui progettazione, realizzazione e gestione sia già regolata da specifiche norme statali; le sorgenti di luce di uso temporaneo per le feste e/o manifestazioni autorizzate dalla giunta comunale; le sorgenti di luce collocate in zone esterne coperte, come portici, sottopassaggi, gallerie ed altro per quelle con emissione non superiore ai 1.500 lumen cadauna in impianti di modesta entità (fino a tre apparecchi con lampada singola)». Il regolamento precisa anche che «per inquinamento luminoso si intende ogni forma di irradiazione di luce artificiale rivolta direttamente o indirettamente verso la volta celeste. Tutti gli impianti di illuminazione esterna, pubblica e privata, in fase di progettazione o di appalto, devono essere eseguiti secondo criteri anti-inquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico; per quelli in fase di esecuzione, è prevista la sola obbligatorietà di sistemi non disperdenti luce verso l’alto, ove possibile nell’immediato, fatto salvo il successivo adeguamento».

Alto Adige 6-06-09



L’inquinamento luminoso non deve essere
considerato quale problema a se stante, ma deve
essere integrato in un discorso generale di qualità
degli impianti e di qualità dell’ambiente


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categoria:conca atesina, antiinquinamento
mercoledì, 03 giugno 2009




Mezzocorona, sette spettacoli in due settimane. Anteprima con Paolo Rossi





RITORNA «SOLSTIZIO D’ESTATE»


MEZZOCORONA. Sette spettacoli in due settimane e un filo conduttore: abbattere a forza di risate il muro dei pregiudizi.

 La 19ª edizione di «Solstizio d’Estate» è alle porte, proprio come la stagione calda di cui, fin dal titolo, celebra il trionfo del sole e della voglia di divertimento. Anzi, il «Solstizio» per la direzione del Gruppo arte Mezzocorona anticipa il debutto ufficiale dell’estate e già domenica gioca il primo jolly: Paolo Rossi. Alle 21.30, all’arena Palarotari (15 euro l’ingresso, prevendite nel circuito Primi alla Prima delle Casse rurali del Trentino), il genio del cabaret si misura con Jarry, Shakespeare, Cechov. Lo spettacolo è «Sulla strada ancora» e Rossi lo costruisce come sa fare lui, intessendo monologhi, poesie, schizzi di vita. Dentro e fuori le maschere dei personaggi e i volti degli autori, soprattutto dentro l’autobiografia di attore, delicata e sublime sull’equilibrio di immaginazione e realtà. Rossi ne offre un assaggio, giusto per cancellare la figurina facile del comico a una dimensione. Che poi di strade e uomini si parlerà anche il 10 giugno, stavolta a Roverè della Luna a casa Kreutzenberg (se piove, al palazzetto dello sport), con Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani. Lo spunto del loro «Poema dei monti naviganti» è il quasi omonimo libro di Paolo Rumiz (La leggenda dei monti naviganti, Feltrinelli), il loro scopo è raccontare le migliaia di chilometri e paesaggi descritti dallo scrittore e farne trasparire la fatica e il deposito di memorie. Oltre il film del viaggio, l’anima del viaggiatore.
 Da questo poema in poi, le serate del «Solstizio d’Estate» saranno a ingresso libero e confermeranno l’inizio alle 21.30. Si rinnoveranno il 12 giugno, aprendo casa Menestrina a Mezzocorona (se piove, trasferimento al Palarotari) all’«Alice» di Lella Costa. La bambina di Lewis Carroll è il punto di partenza, l’arrivo è nel mondo di oggi, di cui la Costa evidenzia «le tante ombre e le poche luci». La scommessa è «credere all’impossibile», ribaltare il punto di vista, appunto aggirare il pessimismo dei pregiudizi. Con le musiche originali del jazzista Stefano Bollani, la Costa prova a suggerire che «è solo questione di esercizio».
 E l’esercizio comincerà il 14 giugno nel chiostro dell’istituto agrario a S.Michele (al palazzetto in caso di pioggia), dove «Targato H» con David Anzalone si presenta come uno spettacolo ed è in effetti un colpo d’ariete. Contro il pietismo, la disinformazione, il fastidio camuffato di sensibilità con cui ci si riferisce all’handicap (eccola l’H del titolo). Anzalone mostra la carta d’identità nella quale un ufficio anagrafico alla voce professione ha stampato «handicappato» e si chiede: «In fondo, chi è normale?»
 Domande. Le domande servono a fermare la maniera abituale di osservare le cose. Katia Beni, Sonia Grassi ed Erina Maria Lo Presti si domandano qual è il senso della comicità. Insomma, se basta far ridere secondo automatismi televisivi o se esiste ancora un teatro comico d’autore. Aiutate dalla collaborazione di Alessandro Benvenuti, rispondono con «Le Galline: prima... e dopo», il 17 giugno a Mezzolombardo, sul piazzale del teatro San Pietro (o, mettici il maltempo, nel teatro). Risponderà pure Massimo Bagliani, ospite il 19 giugno a Faedo (in piazza o nell’atrio delle elementari). D’accordo la fretta dei tempi, ma l’esistenza compressa tra ufficio e reality si sbilancia su semplificazioni sommarie.
 La routine, i luoghi comuni: Bagliani ce li ha nel mirino dello show «Solo Solo», un mosaico di sketch, canzoni, intelligenza e umorismo in cui c’ha messo lo zampino Enrico Vaime e tutti ci riconosciamo, non sempre con orgoglio, ma col conforto di un sorriso.
 Il «Solstizio» si concluderà nel giorno del solstizio. Il 21 giugno, all’arena Palarotari a Mezzocorona sarà musica e, per salutare una rassegna contro le correnti, niente di meglio dell’OrchextraTerrestre e delle sue musiche senza confini geografici. (dadep)

Alto Adige 3-06-09


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mercoledì, 03 giugno 2009


Il cinema al chiaro di luna


"Cinema all'aperto" Olio su tela 120x60   1994
Gianni Maria Tessari




L’INIZIATIVA Il ciclo anche in Bassa Atesina

 LAIVES. L’estate, in città ed in Bassa Atesina, avrà finalmente una propria stagione cinematografica. Ne avevano parlato tempo fa gli assessori dei principali centri della Bassa in compagnia di Sandro Forcato. L’idea era di allestire un vero e proprio circuito tra i centri della Bassa Atesina, in maniera da offrire ai residenti ed anche agli ospiti, la possibilità di vedere qualche buon film, stando all’aperto e senza doversi spostare troppo. «Inizieremo a luglio - spiega adesso l’assessore alla cultura di Laives, Loris Frazza - con appuntamenti al cinema ogni venerdì sera. Il luogo scelto per le proiezioni è molto bello e funzionale, la piazzetta antistante il municipio. Insieme a Forcato sceglieremo di volta in volta pellicole di sicuro interesse per tutti».
 Cinema all’aperto in estate a Laives già se ne era fatto, come la serie di appuntamenti a cura dell’Arci nel cortile della scuola elementare italiana. Però la formula diversa e più accattivate adottata questa volta è che ci sarà una vera e propria rotazione dei film nei principali centri della Bassa Atesina, un calendario unico e concordato tra tutti, in maniera da non sovrapporsi e quindi consentire agli interessati di vedere i film rimanendo vicini a casa. Ad esempio, il venerdì sera si proietterà a Laives e poi a mano a mano, in giorni diversi, verrà proposto anche a Vadena, Egna, Salorno e così via. Dovrebbe anche esserci un’unica locandina con titoli ed orari, così da offrire al pubblico un’informazione chiara ed efficace.
 Loris Frazza (assessore a Laives), Giorgia Mongillo (assessore a Bronzolo) Roberto Marino (assessore a Vadena) e il vice sindaco di Egna Giorgio Nones, hanno subito creduto in questo progetto che vedrà la collaborazione anche di Sandro Forcato del La Comune di Bolzano e quindi le premesse ci sono tutte per garantire all’eterogenea comunità che risiede in Bassa Atesina, di poter vedere qualche bel film all’aperto quest’estate, grazie ad un circuito studiato proprio per andare incontro alle esigenze dei più. «Ognuno dei nostri comuni - avevano spiegato gli assessori durante l’incontro a Bolzano - negli anni scorsi ha promosso appuntamenti estivi con il cinema, ma mai era stato allestito un calendario unico per tutti, che tenesse conto di ciò che viene proposto nei centri limitrofi. Speriamo che la gente apprezzi questo sforzo e venga al cinema all’aperto nei prossimi mesi».
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giovedì, 28 maggio 2009


Ritorna la festa delle zattere



 SALORNO. È prevista per sabato 30 e domenica 31 la «Quarta festa del fiume e delle zattere». Si tratta di un’iniziativa ormai entrata nel caledario degli appuntamenti tradizionali tra la Piana Rotaliana e la Bassa Atesina. All’iniziativa prendono parte numerose associazioni: la Pro Loco di San Michele e di Faedo, il museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele, la Pro Loco di San Michele e Faedo, il gruppo Zattieri Borgo Sacco, San Michele e Faedo, il gruppo Discesisti di Faedo e l’attivissima associazione Porto Fluviale/Etschhafenverein di Bolzano. Si tratta di un mix di sport, gastronomia, musica e cultura. Si partirà sabato alle 9 dalla Golena di Grumo con la costruzione della zattera storica. Di seguito, presso il Museo degli usi e costumi trentini di San Michele, sono previsti incontri con le scolaresche e mostre, tra le quali spicca «Menadàs, zattieri e barcàri», curata dall’associazione Porto Fluviale di Bolzano. Verranno lette, poi, poesie sul tema «Fiume Adige». Per il pomeriggio, in prossimità della golena di Grumo, spettacolo di aquiloni, traversata in traghetto, costruzione di modellini di zattera, giochi di golena e per le 16.00 è previsto l’arrivo della zattera da Bolzano. Intrattenimento musicale, dalle 19, a cura dei Los Logen, e alle 21 concerto sul fiume della «Mille Lire Dixie Band». Domenica a Grumo, pranzo e cena di pesce. (a.r.)

Alto Adige 28-05-09


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mercoledì, 27 maggio 2009


Festa dei Portoni, miss in passerella



SALORNO. La Festa dei Portoni, che sarà inaugurata venerdì alle 18 e attira ogni anno migliaia di visitatori provenienti tanto dall’Alto Adige quanto dal Trentino, sarà impreziosita da due eventi di grande richiamo: l’apertura del concorso nazionale di «Miss Italia» e la terza edizione dello «Sprint dei Portoni». Quella del 2009 sarà, dunque, una Festa dei Portoni all’insegna della bellezza. Domenica 31 maggio alle 16 in piazza Municipio, grazie alla volontà del Comitato organizzatore, sarà dato il via alle sfilate delle selezioni regionali del concorso nazionale di Miss Italia. Sfilate che per tutta l’estate toccheranno le più belle località della nostra regione e da cui dieci splendide ragazze troveranno la strada per la finale di Salsomaggiore. Ogni anno la nostra regione vanta numerose bellezze alle finali del concorso di Miss Italia, arrivato alla sua settantesima edizione, tra cui l’incantevole madrina della Festa: Alessia Sansoni di Lavis, anche lei finalista a Salsomaggiore nella scorsa edizione del Concorso. A partire dalle 16, le ragazze presentate da Sonia Leonardi, responsabile del concorso, si proporranno alla giuria sfilando in body, abiti casual e eleganti vestiti da sera. Al termine delle sfilate verrà eletta Miss Festa dei Portoni e altre 4 reginette che si qualificheranno per le finali regionali, che inizieranno il 2 agosto a San Vigilio di Marebbe per finire il 21 agosto a Fondo con l’elezione di Miss Trentino Alto Adige. Per iscrizioni gratuite www.soleo2007.blogspot.com (tel. 0461/239111). Il terzo Sprint dei Portoni è invece una gara individuale a cronometro con partenza alle 10.30 da piazza Battisti. La distanza prevista è di 150 metri ed il tracciato è interamente su via Noldin. Ci si può iscrivere al bar Morandini (0471/884195) fino a sabato alle 18 e fino al raggiungimento del tetto di 150 iscritti.

Alto Adige 27-05-09
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venerdì, 22 maggio 2009



Idea «nordic walking» per attirare più turisti



Si pensa a un percorso nel fondovalle. Apt favorevole

 LAIVES. Mario Martinelli, presidente dell’Associazione turistica di Laives, Bronzolo e Vadena, ha incontrato recentemente i rappresentanti dei contadini locali ed in compagnia di Martin Schöpf, responsabile della Forestale, ha parlato loro della possibilità di realizzare un percorso per camminare, fare nordic walking oppure correre a piedi. «Il dottor Schöpf avrebbe individuato un tracciato, tutto nel fondovalle di Laives, dove allestire questo percorso - spiega Martinelli - e quello che non è dispiaciuto ai contadini è il fatto che inciderebbe quasi esclusivamente su terreni pubblici o lungo qualche fossato». Per questo l’idea non è stata bocciata dai contadini del Bauernbund e così se ne potranno approfondire gli aspetti, fino ad arrivare magari ad una proposta di progetto da parte del Comune di Laives. «Un percorso con queste caratteristiche - continua Martinelli - non interesserebbe solamente i turisti che vengono qui ogni anno e che sono anche aumentati, come si vede dalle statistiche disponibili; sarebbe una possibilità molto interessante anche per tutta la comunità locale che è in cerca di questo tipo di servizi».
 L’idea è da approfondire, proprio perché potrebbe veramente trovare consenso generalizzato, compreso quello dei contadini che non verrebbero toccati nelle loro proprietà agricole. È probabile quindi che l’Associazione turistica lo sottoponga all’amministrazione comunale.

Alto Adige 22-05-09
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mercoledì, 20 maggio 2009



Galleria del Brennero: si punta sul versante sinistro


BOLZANO. Dopo la firma del memorandum Bbt avvenuta lunedì a Roma, ieri tutti gli uffici provinciali competenti impegnati come gruppo di lavoro alla stesura del rapporto ambientale per la Valutazione ambientale strategica (Vas) relativa alla tratta d’accesso sud, quella dalla Bassa Atesina, sono stati informati sullo stato attuale della progettazione e sulle varianti al tracciato. Tra quelle prese in esame il team di progetto ha suggerito di integrare negli ulteriori processi di programmazione quella che prevede un tracciato verso sud, quasi esclusivamente in galleria, lungo il versante montagnoso sinistro in allacciamento alla circonvallazione di Bolzano. Le altre presenterebbero, infatti, degli svantaggi evidenti sotto vari punti di vista e non comporterebbero neppure un risparmio finanziario. I componenti del gruppo Vas hanno tempo fino a metà giugno per stilare le loro valutazioni e prese di posizione in merito agli effetti ambientali, suggerendo misure di compensazione. In tal modo per il tardo autunno potrebbe essere pronto lo studio di fattibilità col rapporto ambientale, necessari per l’inserimento del tracciato nei Puc.

Alto Adige 20-05-09
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mercoledì, 20 maggio 2009

Apre il Lido: ecco tariffe e categorie




EGNA. Il lido di Egna riapre dopodomani (venerdì) con una breve cerimonia alla presenza delle autorità comunali. Nel frattempo la giunta ha stabilito le nuove tariffe d’ingresso: carta stagionale adulti 90 euro, carta stagionale anziani (over 65) 65 euro, carta stagionale bambini 45 euro, carta stagionale adulti con ingresso dopo le ore 15 60 euro; ingresso singolo adulti 5,20 euro (2,60 dopo le 15), ingresso bambini 2,70 (1,50 dopo le 15), 12 ingressi adulti 52 euro, 12 ingressi bambini 27 euro, 6 ingressi adulti 26 euro, 6 ingressi bambini 15 euro; cabina stagionale 90 euro, ombrellone 2,50 euro, lettino 3 euro, sedia 2,50 euro.
 Non si è trattata dell’unica decisione presa dalla giunta nel corso dell’ultima seduta. Tra le altre cose, infatti, è stata approvata la seconda perizia relativa alla costruzione di una nuova canalizzazione in via Val di Fiemme e in largo Municipio, su progettazione dell’ingegner Günrther Rauch. L’esecutivo ha concordato con l’impresa costruttrice nuovi prezzi, per una spesa aggiuntiva di 95 mila euro che porta il totale a 401 mila euro. Attivato inoltre il servizio di sorveglianza presso il parco giochi e le isole ecologiche. (u.f.)


Alto Adige 20-05-09
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domenica, 17 maggio 2009



  Ora «Convivenza, nuovi passi avanti»


MARCO RIZZA

ORA. Due anni di lavoro, un questionario mandato a tutte le famiglie, un gruppo «di contatto» di 15 persone. È stato un impegno serio, quello per arrivare alla definizione delle «linee guida» per il futuro di Ora. Ma ora sono pronte e saranno presentate martedì con una festa in piazza Lona. Tra i punti più caldi: la convivenza e lo sviluppo del paese dopo la circonvallazione.
 Nel tardo autunno del 2006, presso la Haus der Vereine, prendeva il via il progetto «Linee guida per Ora». Due anni di continuo cammino, come dice adesso il sindaco Roland Pichler: «La cosa più importante di questo progetto è che è nato dal basso - racconta -. Abbiamo avuto un mare di incontri con la popolazione nel corso dei quali ciascuno ha potuto dire la sua. Abbiamo mandato un questionario a tutte le famiglie e più della metà ci hanno risposto. Abbiamo attivato un gruppo “di contatto” di una quindicina di persone che per due anni ha raccolto le segnalazioni. Quindi tutto quello che è contenuto oggi nelle Linee guida arriva dalla base e non dall’alto». E i temi di interesse certo non mancano. Per citarne solo due, nel corso degli incontri sono emerse le proposte per il paese dopo la circonvallazione e per migliorare ulteriormente la convinvenza: «Qui a Ora i rapporti tra i due gruppi sono ottimi - prosegue Pichler -, anche per la lunga tradizione del paese come luogo di passaggio tra nord e sud: in fin dei conti da noi sono sempre scesi i trentini della val di Fiemme... Anche tutte le polemiche di queste settimane sulla toponomastica o l’inno di Hofer da noi non sono arrivate. E la gente ci chiede di fare ancora di più, nelle scuole, nelle associazioni, nella società».
 La conclusione dei lavori e il prodotto finale sono, per Ora, così importanti che la presentazione non avverrà con una normale assemblea pubblica. Si è deciso invece di costruire intorno alla presentazione una vera festa (l’appuntamento è per questo martedì alle 20 in piazza Lona), con 3-4 associazioni locali che si occuperanno della musica e dell’intrattenimento e l’offerta di gastronomia tipica. Nel mezzo della festa i collaboratori del gruppo di lavoro presenteranno le linee guida. In realtà si tratterà più che altro di «istruzioni per l’uso» perché nel fine settimana le «Linee guida» arriveranno, sotto forma di volumetto, a casa di tutte le famiglie.

Alto Adige 17-05-09
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venerdì, 15 maggio 2009



Trasporti, nuovo piano per tutta la Bassa Atesina



EGNA. Dal 20 giugno gli autobus circoleranno in Bassa Atesina secondo un nuovo piano: «Sono previsti il cadenzamento di 30 minuti tra Ora e Egna, collegamenti migliori tra le località, 3 nuovi bus ibridi (a trazione elettrica e a metano) e un orario tarato sulla ferrovia per Bolzano e Trento», spiega l’assessore alla mobilità Thomas Widmann. Già nel 2008 la Provincia aveva rilevato il fabbisogno di mezzi pubblici in Bassa Atesina con la collaborazione dei Comuni e della Sad. «Da giugno sono previsti collegamenti orari alla stazione più vicina per i comuni di Termeno, Cortaccia, Magrè e Montagna», aggiunge Widmann. Per la prima volta vengono serviti con autobus anche i centri storici di Cortaccia e Termeno. Un’altra novità: entrano nei nuovi collegamenti, con corse di Citybus ogni due ore per la stazione di Magrè, anche Corona e Penone, frazioni di Cortaccia. Anche Cortina all’Adige sarà servita dall’autobus con corse ogni 120’ verso Magrè. Una nuova linea diretta di bus, parallela alla ferrovia e con corse ogni 2 ore, verrà poi introdotta tra Salorno e Bolzano. Fermerà lungo la Statale. Cambiamenti in arrivo nei collegamenti con la val di Fiemme: gli autobus non proseguiranno per Bolzano ma viaggeranno ogni ora tra Predazzo/Cavalese e Ora, con possibilità di cambio per il treno per Bolzano o Trento. Un minibus permette infine di comprendere nel nuovo piano anche Trodena e Anterivo, con collegamenti ogni 2 ore alla linea di bus Cavalese-Ora. Nuovi collegamenti sono previsti anche per Redagno, mentre la corsa di autobus ogni 60’ tra Bolzano e l’Oltradige non farà più capolinea a Caldaro ma a Termeno.

Alto Adige 15-05-09
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venerdì, 15 maggio 2009


Da sabato torna il bus navetta a Monticolo



APPIANO. Con l’apertura del lido di Monticolo, a partire da sabato 16 maggio, tornerà in funzione il bus navetta che collega a cadenza oraria il lago. Le fermate sono in via Bolzano e presso l’ex stazione di San Michele. Nel periodo di chiusura delle scuole (dal 20 giugno al 13 settembre), invece, il bus viaggerà ogni mezz’ora, mentre dal 14 settembre al 4 ottobre la frequenza delle corse tornerà ad essere oraria. Le due fermate di partenza del bus navetta per il lago sono raggiungibili con il Citybus, che viaggia anche la domenica e nei giorni festivi. «Qualora l’utilizzo domenicale del Citybus - spiega in una nota l’amministrazione comunale - dovesse risultare particolarmente soddisfacente allora si potrebbe pensare ad offrire questo servizio per tutto l’anno».
 L’obiettivo, evidente, è quello di incentivare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici, anche perchè in prossimità del lago c’è sempre stata una certa carenza di posti macchina. In particolare nei fine settimana di luglio e agosto si registra molto spesso il «tutto esaurito» con decine di bagnanti che lasciano l’auto lungo il ciglio della strada, con il rischio di pagare salate contravvenzioni. Il bus navetta, presente ormai da diversi anni, è particolarmente gradito soprattutto dai turisti.

Alto Adige 15-05-09
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venerdì, 15 maggio 2009

Oggi l’incontro fra «I ragazzi del venerdì» e Argo Dog Therapy



La lezione degli addestratori

 BOLZANO. Il rispetto per gli animali, l’amore per loro e l’interesse per quello che gli amici a quattro zampe possono regalare, in senso sociale, possono essere al centro di un... passatempo. Esageriamo nel parlare di “passatempo”, ovviamente, perchè il passatempo in questione è in realtà il trascorrere un tempo formativo, di crescita caratteriale. In questo ambito il gruppo denominato “I ragazzi del venerdì” di Ora, in collaborazione con la scuola di educazione cinofila Argo Dog Therapy di Bolzano, ha organizzato per oggi un incontro-dimostrazione con i cani e i loro conducenti. L’incontro si terrà nel piazzale antistante la nuova aula magna vicino alla scuola elementare, in via Truidn a Ora e ha lo scopo di fare avvicinare animali e giovani, con dimostrazioni pratiche ed esercizi di abilità. La manifestazione inizierà alle ore ore 15.30, durerà qualche ora e la partecipazione è libera e aperta a tutti, in modo particolare a ragazzi e giovani.
 Ma chi sono “I ragazzi del venerdì”? E’ un gruppo nato l’11 febbraio 2006 e la cui attività si svolge nella sala Don Bosco della parrocchia in lingua italiana di Ora. Il gruppo è formato da ragazzi di età compresa tra 11 e 18 anni che, nel periodo scolastico, si ritrovano tutti i venerdì sera dalle 20 alle 22. Le serate del venerdì vengono normalmente suddivise in due fasi: la prima (creativa) in cui si lavora o si discute, e la seconda (distensiva) in cui si gioca, si ascolta musica e si chiacchiera. Il gruppo è nato grazie alla richiesta di alcuni genitori, che avendo trascorso parte della loro infanzia tra le mura dell’oratorio Don Bosco, sentivano il bisogno di far provare tale esperienza anche ai loro figli. Tramite l’intercessione di don Luciano, l’attuale coordinatrice del gruppo, Elisabetta Patton, aiutata da Marco Lunz, ha dato vita ai “Ragazzi del venerdì”. Molto importante è il sostegno dato dal Gruppo Anziani di Ora, in modo particolare alla presidente Luisa Kasal, che specialmente nella fase iniziale ha contribuito in modo concreto affinché il gruppo prendesse vita.
 All’inizio i ragazzi che partecipavano al gruppo erano solo quattro o cinque, ma già al termine del primo anno di attività sono arrivati ad essere una decina; il secondo anno sono diventati una quindicina, mentre per l’anno in corso sono arrivati a superare le 20 unità. Attualmente il gruppo è diretto sempre da Elisabetta Patton, coadiuvata da Leda Rossi, Mario de Concini e Tullio Bonazzo. Da quest’anno è partito anche un’incontro settimanale il mercoledì sera dalle 20 alle 21.30.

Alto Adige 15-05-09
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martedì, 12 maggio 2009


Eco-Shop, il negozio automatizzato per rifiuti riciclabili



 VADENA. Il Comune ha dato il buon esempio per la raccolta differenziata con traguardi importanti raggiunti in un tempo decisamente breve. Il 14 maggio, in occasione del convegno-expo «Vadena 09», saranno presentati gli innovativi sistemi di raccolta differenziata integrata.
 Sono i sistemi installati sul territorio comunale nelle aree di servizio Laimburg Est ed Ovest sull’A22, primi in assoluto sulla rete autostradale italiana. Giovedì sarà un giorno importante per l’ambiente: verranno infatti presentate due innovative installazioni per la raccolta differenziata nel comune della Bassa Atesina. Alla presenza delle autorità amministrative sia provinciali che comunali e dei rappresentanti dell’Autobrennero vi saranno anche i protagonisti del progetto che avranno modo di presentare Eco - Shop, primo esempio in Italia di negozio ecologico automatizzato per il conferimento dei rifiuti riciclabili con identificazione e pesatura, e dei due depositi temporanei di rifiuti Isea - Laimburg Est e Isea - Laimburg Ovest.
 L’Eco-Shop è composto da due container speciali in acciaio dotati di computer touch screen e di speciali portelloni nei quali l’utente può conferire carta, vetro, lattine e barattoli, bottiglie e flaconi di plastica, cartone e cassettine di legno e di plastica. Il negozio ecologico è accessibile 24 ore su 24 solo se l’utente è abilitato. L’accesso è possibile grazie ad una chiave elettronica personalizzata. Al termine delle operazioni di conferimento viene stampato uno scontrino con il dettaglio dei materiali conferiti ed il relativo peso, un sistema di raccolta che pone Vadena all’avanguardia.
 La giornata avrà inizio alle 9.30 presso la sala polifunzionale del Comune dove l’assessore provinciale all’ambiente Michl Laimer, il direttore tecnico dell’Autostrada del Brennero Carlo Costa, il sindaco di Vadena Alessandro Beati, il Project Manager di Ept Engineering & Consulting Corrado Giacomelli, insieme a Giulio Angelucci, responsabile Ufficio Gestione Rifiuti (Appa provinciale) e Alberto Pierobon, esperto giuridico nella gestione dei rifiuti, daranno vita ad un convegno per illustrare le caratteristiche del sistema «Porta a porta integrato», denominato Rsu*Pak di Vadena. Poi gli invitati verranno accompagnati in una visita guidata delle attrezzature e delle tecnologie innovative integrate, adottate per il progetto di raccolta rifiuti e per le Isea.

Alto Adige 12-05-09
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domenica, 10 maggio 2009

Montagnaterapia


Un recupero sia psichico che sociale

 SALORNO. La «Montagnaterapia» - scrivono gli esperi sul sito www.sopraimille.it - si attua prevalentemente nella dimensione dei piccoli gruppi (dai tre ai dieci partecipanti) anche coordinati fra loro; utilizza controllate sessioni di lavoro a carattere psicofisico e psicosociale (con forte valenza relazionale ed emozionale), che mirano a favorire un incremento della salute e del benessere generale e, conseguentemente, un miglioramento della qualità della vita. Nella Montagnaterapia, per raggiungere gli obiettivi prefissati, gli interventi socio-sanitari si articolano e si integrano con le conoscenze culturali e le attività tecniche proprie delle discipline della montagna (frequentazione dell’ambiente montano, pratica escursionistica o alpinistica, sci, arrampicata, utilizzo dele ciaspole) per tempi brevi o per periodi della durata di alcuni giorni (sessioni residenziali), nel corso dell’intero anno.

Alto Adige 10-05-09
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sabato, 09 maggio 2009


 Da oggi aperto il camminamento che porta al canyon del Bletterbach . Da martedì escursioni guidate




ALDINO.Torna agibile, da oggi, almeno una parte del camminamento che porta al canyon del Bletterbach e quindi possono iniziare le escursioni. Che avranno comunque un tragitto ridotto visto e considerato che alcuni giorni fa, a causa dello scioglimento della neve, è caduta un’altra frana che ha distrutto parte della scalinata.
 Intanto il Geoparc ha fissato il calendario delle gite guidate che inizieranno nei prossimi giorni: martedì, giovedì e domenica alle ore 10.30 escursione guidata nella gola del Bletterbach dal Centro Visitatori a Aldino; mercoledi: alle ore 10 escursione guidata nella gola del Bletterbach dal Museo Geologico di Redagno. È opportuno prenotarsi - minimo 5 persone - per l’escursione. Questi sono gli eventi: 17 maggio dalle ore 9.30 alle 18 Porte aperte nel Centro Visitatori ed anche al Museo geologico di Redagno. 23 maggio dalle ore 10.30 alle 13 escursione alla ricerca di piante medicinali con Hildegard Kreiter Informazioni e prenotazioni possono essere richieste al Centro Visitatori Geoparc Bletterbach tel. 0471 886946, infoWbletterbach.info: il personale è a disposizione per fornire ogni dettaglio sulle iniziative in programma per tutta l’estate.

Alto Adige 09-05-09
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venerdì, 08 maggio 2009


Anche la commedia serve per la solidarietà



LAIVES. Anche quest’ anno la 13º edizione «Teatro in Pineta» chiude i battenti con una serata di beneficenza i cui incassi andranno sia all’Associazione “Amici degli handicappati” di Bolzano, un gruppo di volontari che lavora a favore delle persone disabili, sia ai terremotati dell’Abruzzo. La compagnia di teatro amatoriale Piccolo Teatro Pineta di Laives, porterà in scena, sabato 16 maggio, al Teatro delle Muse, «Apri tu per favore», una commedia in due atti di Sergio Marolla. Con questo testo - che ha debuttato alla IV rassegna nazionale di teatro amatoriale “Premio Serafino Aquilano” de L’Aquila, dove ha avuto la nomination per la miglior scenografia e per la miglior messa in scena - il napoletano Marolla, ha vinto anche il primo premio come miglior attore. Quest’anno la scelta, per la serata di beneficenza, è caduta sull’associazione bolzanina che aiuta le persone che soffrono di handicap: organizza gite in Italia e all’estero, concerti, feste, uscite durante i week-end, serate a teatro, soggiorni estivi al mare oltre alla grande manifestazione «Camminando Insieme - Wir Wandern zusammen». Per l’associazione, il 2009 è un anno molto importante: ricorre infatti il 30esimo anniversario della «marcia» con il clou della manifestazione nei due giorni di “Festa al Parco Europa” di Bolzano, sabato 23 e domenica 24 maggio.
 Secondo il Piccolo Teatro Pineta: «Quest’ultima era l’iniziativa per la quale volevamo attribuire la nostra unica e particolare attenzione ma quanto accaduto in Abruzzo ha richiesto la massima solidarietà anche per i terremotati e quindi chiediamo al nostro pubblico, sempre presente e partecipe a queste iniziative di solidarietà, il desiderio, l’impegno e la voglia di onorare e di esaurire ogni posto del teatro delle Muse al fine di poter raccogliere più fondi possibili». (d.m.)

Alto Adige 08-05-09
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giovedì, 07 maggio 2009



Pittura estemporanea: concorso con la premiazione di tre opere



Vadena. Aperte le iscrizioni. L’evento il 17 maggio

VADENA. Il centro culturale del paese con il patrocinio del Comune organizza per domenica 17 maggio il primo concorso di pittura estemporanea con la collaborazione della Cassa Raffeisen di Laives e Vadena. Si tratta di una manifestazione artistica che già all’inizio della promozione ha registrato un notevole interesse. Il programma prevede, presso il municipio, alle 8 la timbratura delle schede, alle 16.30 la consegna delle opere e alle 18 la premiazione: al primo classificato andranno 500 euro, 300 al secondo e 200 al terzo. Le opere premiate diventeranno di proprietò del comitato organizzatore che si preoccuperà di consegnarle agli eventuali sponsor. Agli interessati a partecipare, il centro culturale di Vadena - Elena Ianeselli e Paolo Mattiuzzo si stanno occupando in prima persona di questa iniziativa - ricorda che le dimkensioni dei suppoprti per le opere (non poranno essere più di due) dovranno essere al massimo di 50x70 centrimenti; sul retro di ogni opera dovrà essere indicato il nome dell’artista; diipinti o altre forne d’arte dovranno avere come tema uno scorcio inerente il territoiriop comunale di Vadena di cui vuiene fornita una mappa. Una commissione autorevole giuficherà le opere presentate che, dopo la premiazione, poyranno rimabnee esposte petr una decina di giorni persso la sala espositiva delmuncipiio. Informazioni psosono essetre richieste tefonando ai seguenti numeri: 339/6050365 oppure 338/3692688 o scrivendo a mattiuzzo @email.it.


Alto Adige 07-05-09
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mercoledì, 06 maggio 2009


In centro Egna tornano le motociclette d’epoca



 EGNA. Suggestivo appuntamento sabato nel centro storico di Egna col 4º raduno internazionale di moto d’epoca. La manifestazione, con inizio alle 9, è organizzata dal Moto Club Egna, da sempre in prima linea non solo per l’attività sportivo-agonistica ma anche per quella a carattere storico-culturale. Di assoluto pregio e rilievo la presenza di alcune motociclette fra le oltre cento che coloriranno le vie del centro. Modelli molto ricercati, anche degli anni Venti e Trenta, come l’Harley Davidson VL 1200 del 1931, la FC 500 costruita in Belgio nel 1928, una Wander Sachs del 1937 ed un sidecar Benelli 500 del 1934. Nutrita anche la presenza di moto d’epoca che hanno scritto pagine del motociclismo da corsa, dalla famosa Aspes alla Motobi Special Sport.
 Un «passaggio» di vera gloria oltre che di nostalgia arriva dalla presenza della Swm Rotax 125 su telaio Morbidelli, moto con la quale il compianto Giampaolo Fiorin, unico pilota altoatesino a vincere il Campionato italiano velocità, si tinse di diversi allori a metà degli anni ottanta.
 La giornata di festa, che terminerà alle 19, vedrà il tradizionale Frühschoppen, mezzogiorno con polenta fatta in piazza su fuoco vero ed altre gustose realtà della gastronomia tipica della bassa atesina. Per chi fosse ancora interessato all’esposizione della propria moto d’epoca può contattare il 380-4113158. (al.zu.)

Alto Adige 06-05-09
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martedì, 05 maggio 2009

Gara in rampichino riservata ai baby


EGNA. Secondo impegno organizzativo per il Bike Club. Dopo la gara a carattere nazionale di mountain bike con partenza ed arrivo proprio nel centro storico di Egna, l’associazione ciclistica locale presieduta da Arthur Cappelletti sta ultimando l’organizzazione di una gara, sempre di rampichino, ma riservata ai più piccoli. La manifestazione si svolgerà sabato prossimo sugli argini del rio Trodena, nella frazione di Villa di Egna. Si tratta della terza gara Vss a carattere provinciale, dopo Cornaiano e Nalles, ed il cicuito si concluderà proprio sabato a Villa. Sono attesi almeno 200 bambini provenienti da molti centri altoatesini. E di questi 200 iscritti, il Bike Club Egna, il cui vivaio è il suo fiore all’occhiello, ne schiererà alla partenza almeno una cinquantina. Il via alla competizione sarà dato nel pomeriggio, alle 15.30 e le iscrizioni si accettano fino a un’ora prima della partenza. (d.t.)

Alto Adige 05-05-09
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domenica, 03 maggio 2009



Raccolta differenziata integrata: Vadena è esempio nazionale


VADENA. Il Comune ha dato il buon esempio per quanto riguarda la raccolta differenziata con traguardi importanti raggiunti in un tempo decisamente breve.
 Il 14 maggio, in occasione del convegno-expo «Vadena 09», saranno presentati gli innovativi sistemi di raccolta differenziata integrata che sono stati installati sul territorio comunale nelle aree di servizio Laimburg Est ed Ovest sull’Autostrada del Brennero A22. Il sistema di raccolta differenziata nelle due aree di servizio è in assoluto il primo mai realizzato sulla rete autostradale italiana. Il 14 maggio sarà un giorno importantissimo per l’ambiente. Nella giornata, infatti, si svolgerà un convegno-expo che presenterà, sia attraverso un convegno esclusivo che con la visita in loco, due innovative installazioni per la raccolta differenziata nel comune della Bassa Atesina e presso le aree di servizio di Laimburg Est ed Ovest, situate sull’autostrada A22 del Brennero. Alla presenza delle autorità amministrative sia provinciali che comunali e dei rappresentanti dell’Autobrennero vi saranno anche i protagonisti del progetto che avranno modo di presentare Eco-Shop, primo esempio in Italia di negozio ecologico automatizzato per il conferimento dei rifiuti riciclabili con identificazione e pesatura, e dei due depositi temporanei di rifiuti denominati ISEA - Laimburg Est e ISEA - Laimburg Ovest, i primi in Italia per la raccolta differenziata nelle stazioni di servizio autostradali.
 La giornata avrà inizio alle 9.30 presso la sala polifunzionale del Comune di Vadena, dove l’assessore all’ambiente della Provincia di Bolzano Michl Laimer, il direttore tecnico dell’Autostrada del Brennero Carlo Costa, il sindaco di Vadena Alessandro Beati, il Project Manager di Ept Engineering & Consulting Corrado Giacomelli, insieme a Giulio Angelucci, responsabile Ufficio Gestione Rifiuti - Appa Provincia di Bolzano e Alberto Pierobon, esperto giuridico nella gestione dei rifiuti, daranno vita ad un convegno per illustrare tutte le caratteristiche del sistema «Porta a porta integrato», denominato RSU*Pak® di Vadena. Successivamente, gli invitati verranno accompagnati in una visita guidata (Expo) delle attrezzature e delle tecnologie innovative integrate, adottate per il progetto di raccolta rifiuti e per le Isea. La giornata si concluderà presso la suggestiva Grotta Presidenziale Felsenkeller di Laimburg dove i partecipanti potranno effettuare una visita guidata alla cantina e gustare le prelibatezze dell’Alto Adige in un esclusivo buffet.

Alto Adige 03-05-09
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domenica, 03 maggio 2009



Mostra con lezione d’arte agli studenti


ORA. L’altra mattina, nel foyer dell’aula magna, c’è stata la presentazione del restauro della pala d’altare «La conversione di San Paolo», eseguita dal Garofalo nel 1545 allievo e amico di Raffaello Sanzio facente parte di un progetto itinerante voluto dall’Assessorato alla cultura Italiana della Provincia e gestito dall’associazione Arte Cultura Casa della Pesa di Bolzano in collaborazione con il Circolo Officina Resia di Bolzano. Il tutto nel contesto di una mostra che ha riscosso grande interesse ed anche un’elevata partecipazione.
 L’esposizione curata da Casa della Pesa è composta da due riproduzioni del dipinto a grandezza naturale di prima e dopo il restauro oltre a otto pannelli che raccontano le fasi del restauro sono facenti parte di un’iniziativa innovativa promossa dall’Ufficio Cultura Italiana in stretta sinergia con la Soprintendenza per il polo museale romano e la Galleria Borghese.
 La relazione sulla metodologia del restauro è stata tenuta da Pietro Archis che ha dovuto sostituire Andrea Felis assente per improvvisi impegni. Erano presenti alla relazione oltre alle classi quinte italiane e tedesche anche l’assessore comunale alla cultura di Ora Hubert Bertoluzza e il vicesindaco Claudio Mutinelli che hanno portato anche il saluto dell’amministrazione comunale.
 La relazione ha destato discreto interesse, sopratutto da parte degli insegnanti i quali assieme al presidente di Casa della Pesa Pietro Archis hanno concordato per il prossimo anno di promuovere ulteriori approfondimenti con la progettazione di un laboratorio di restauro presso le nuove sale espositive della vecchia stazione di Ora (già sede espositiva di casa della Pesa a Ora), sotto la guida di esperti del restauro.
 La mostra è rimasta allestita presso l’Aula Magna di Ora dal 23 aprile ed è terminata nella giornata di ieri con un crescendo di interesse che ha premiato l’impegno degli organizzatori. La prossima tappa avrà luogo probabilmente verso la fine di questo mese di maggio presso la sala civica di Salorno.

Alto Adige 03-05-09
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martedì, 21 aprile 2009

Turismo, aumentano i pernottamenti a  Laives, Bronzolo ,Vadena.


LAIVES. L’albergo Steinmannwald di Pineta questa sera alle 21 ospiterà l’assemblea generale dell’Associazione turistica che comprende oltre a Laives anche Bronzolo e Vadena. È l’appuntamento annuale durante il quale gli operatori del settore turistico si ritrovano per fare il punto. Il primo dato positivo è che nel 2008 pernottamenti e arrivi sono aumentati rispetto all’anno prima.
  Precisamente, i pernottamenti sono cresciuti del 4,1%, raggiungendo quota 265.513 e così anche gli arrivi di ospiti, passati da 64.501 del 2007 ai 68.931 del 2008, con un più 6,9%. Soddisfatto il presidente dell’Associazione turistica, Mario Martinelli, perché in una fase dove l’economia complessiva non va bene, il trend turistico nel circondario continua a «tirare».
«È una crescita straordinaria sul fronte della domanda turistica nel nostro territorio - dice Martinelli - e questo grazie al buon lavoro svolto dai nostri albergatori».
 Per quanto riguarda le strutture ricettive, nell’ambito del territorio che fa riferimento all’Associazione turistica locale si contano 46 alberghi, dei quali 9 sono hotel con 825 posti letto; 10 sono alberghi con 261 posti letto; 2 sono le pensioni, con 64 posti letto; 5 i Garnì, con 104 posti letto; 2 i Residence, con 74 posti letto; 6 gli affittacamere, con 52 posti letto; 11 gli appartamenti, con 100 posti letto e 1 campeggio, quello dell’albergo Steiner, capace di 400 posti letto. Complessivamente, tra Laives, Bronzolo e Vadena si può contare su 1.880 posti letto.
 Quanto all’Associazione turistica, attualmente è composta da 94 soci e nel corso del 2008 al complesso già esistente si è aggiunto il «Residence Alpenrose» in centro a San Giacomo, altro segnale positivo in una fase dove è più facile invece che nel mondo economico si registrino chiusure e fallimenti. Di tutto questo possono rallegrarsi gli albergatori locali, che si avviano ad affrontare un nuovo anno altrettanto incoraggiante. Tra gli altri dati della passata stagione, c’è ad esempio quello relativo alla permanenza media degli ospiti - 3,9 giorni - che non è da sottovalutare.
 Passando invece al programma delle attività per l’anno in corso, oltre a riproporre quelle di successo come la Köfelefest, l’Apt sarà presente anche alle manifestazioni di richiamo che verranno organizzate da altri enti locali, come è stato ad esempio con il sostegno garantito alla sfilata di carnevale. Per quanto riguarda la provenienza degli ospiti, il primato va ai tedeschi (108.361) seguiti da italiani (72.361), austriaci (16.602), olandesi (12.822) e danesi (10886).


Alto Adige 21-04-09
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domenica, 19 aprile 2009


«Fanno morire il centro storico»


l nuovo movimento si presenta «La giunta non ascolta la gente»

EGNA. Se in paese non ci fossero un sacco di problemi, non sarebbero spuntati comitati come funghi. E se è vero che protestare è più facile che governare, «è anche vero che chi ci governa semplicemente non ascolta le nostre proteste». Nasce così il movimento «Noi per Egna»: annunciato nei giorni scorsi, anche tramite un volantino, per la prima volta alcuni dei suoi rappresentanti escono allo scoperto e parlano dei guai (e delle possibili soluzioni) del paese.
 Per iniziare, un quadro generale: «A Egna c’è ormai un distacco abissale tra istituzioni e cittadinanza. Gli eletti che ci governano dovrebbero pensare al bene comune, invece ormai rappresentano solo se stessi». Marco Zucali, ex coordinatore locale dell’Ulivo, è duro nella sua analisi. «Proprio perché non ci sentiamo più rappresentati è nato il nostro gruppo: gente di provenienze politiche diverse e di gruppi linguistici diversi, ma tutti pronti a fare un passo indietro a favore della collegialità, i problemi di Egna sono i problemi di tutti - per esempio il centro storico trasformato in un museo, quasi morto... Non vogliamo scontri o polveroni ma dobbiamo interpretare il malumore dei paesani».
 Malumore per cosa? Lo spiega Patrizia Coletti: «Sono sorti comitati contro il termovalorizzatore, contro il traffico, per la scuola (ubicazione e mensa), contro il radar. Evidentemente le cose non funzionano... Un altro esempio concreto? Il centro storico, che ormai è quasi completamente morto. E la responsabilità è in gran parte dei parcheggi a pagamento, che spingono la gente a non venire. Oppure il senso unico, un vero disastro».
 I comitati si sono fatti sentire. Anche nel corso delle assemblee pubbliche gli abitanti di Egna hanno parlato. Eppure, dicono gli esponenti del gruppo, non è servito: «La verità è che la giunta non ascolta la gente - rincara Thomas Medici -. Governare non è facile e qualcuno lo scontenti per forza, ma questi esagerano, scontentano quasi tutti... Prendiamo Villa: come si può pensare di realizzare una zona artigianale a un passo dalla zona di espansione, dove cioè vanno le abitazioni? E ancora: come si fa a immaginare un insediamento abitativo senza prevedere che per ogni casa vengano realizzati un tot di posti auto? È ovvio che così nascono i problemi». E ancora, a testimoniare che «la giunta non ci ascolta», Medici insiste: «Convocano le assemblee pubbliche per discutere del bilancio, quando però il bilancio è già pronto...». Insomma i 38 firmatari del volantino sono convinti di rappresentare un malessere molto diffuso in paese. L’obiettivo per il 2010 è creare una lista civica.

Alto Adige 19-04-09
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sabato, 11 aprile 2009


Binari all’aperto con due «finestre»



Le garanzie dei progettisi: l’inquinamento acustico sarà minimo

ORA. Tratta di accesso alla nuova linea del Brennero: una possibile soluzione tecnica è stata presentata l’altra sera in consiglio comunale a Ora. Non una sola, lunga «finestra» all’aperto, a nord dell’abitato, ma due «finestre» di lunghezza ridotta e con i binari più vicini al costone roccioso. Con un promessa dei tecnici: «L’inquinamento acustico non deve creare alcuna apprensione».
 Nello studio di fattibilità presentato nei mesi scorsi, la «finestra» all’aperto misurava 1200 metri a nord dell’abitato in direzione di Bronzolo vicino alla zona per insediamenti produttivi. Il tracciato è una variazione del tunnel per gli allacciamenti alla nuova linea ferroviaria del Brennero rispetto a quanto era stato messo su nero su bianco dall’allora ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro. Unanime era stato il no del consiglio comunale (e quindi della commissione per l’ambiente) perchè la soluzione «comporterebbe per Ora una ulteriore inaccettabile fonte di rumore ed avrebbe conseguenze negative anche sulla fauna e sulla flora». L’altra sera, in aula consiliare, funzionari e tecnici del gruppo di progettazione Eut/Ilf hanno illustrato quella che potrebbe essere una variante: al posto dell’unica «finestra» ne potrebbero essere realizzate due: la prima di circa 400 metri passata la quale i binari dovrebbero tornare, per un breve tratto, sotto la montagna per poi tornare all’aperto con la seconda «finestra» di circa 530 metri. Entrambe le «uscite» dovrebbero essere più a ridosso del costone roccioso mentre la «finestra» contestata è più spostata verso la vallata. «Funzionari e tecnici - commenta il sindaco di Ora Roland Pichler - ci hanno dato ampie garanzie per quanto riguarda l’inquinamento acustico. A loro parere, visti anche i vari sistemi di protezione, i decibel causati dal passaggio dei treni sarebbero ridotti e comunque nei limiti di quanto previsto dalle normative in vigore». Il sindaco ed i vari componenti del consiglio comunale - che hanno formulato una serie di quesiti a tecnici e funzionari - hanno preso atto «dell’impegno - aggiunge Pichler - per venire incontro alle nostre richieste. Valuteremo la proposta della doppia finestra nel corso della prossima seduta consiliare per esprimere un parere ufficiale. Ma già ora ribadiamo - come hanno fatto tutti i Comuni del circondario ed anche il Comprensorio Bassa Atesina Oltradige - che la soluzione ideale sarebbe che tutto il tracciato della tratta di accesso fosse in sotterranea: di inquinamento acustico (ma non solo) la Bassa Atesina ne ha fin troppo: altre fonti sono da evitare».
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sabato, 04 aprile 2009


Il castello Haderburg riapre ai visitatori


SALORNO. Il castello Haderburg di Salorno riapre le porte domani. Alle ore 15 è programmata una festa: alla presenza del sindaco Giorgio Giacomozzi, un gruppo degli Schützen di Salorno isseranno le bandiere (segno che il maniero è di nuovo aperto al pubblico) e la Böhmische accompagnerà con la propria musica la cerimonia. Il proprietario del castello, il barone Ernesto Rubin de Cervin Albrizzi, invita tutti i presenti ad un piccolo rinfresco nel cortile maggiore, dopo la riapertura del maniero.
 Anche per quest’anno sono state programmate diverse manifestazioni culturali nel castello e l’associzione «Amici della Haderburg» confida nella presenza di un folto pubblico come è stato negli anni passati. Il maniero di Salorno resterà aperto fino al 18 ottobre, ogni venerdí, sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 20. Per gruppi di piú di 15 persone puó essere aperto anche negli altri giorni della settimana previa richiesta telefonica che deve essere fatta chiamando il 334 2516694.
 Il castello di Salorno è un’attrazione storica. Costruito, sullo sperone roccioso che sovrasta il paese e che domina tutta la vallata dell’Adige, nel tredicesimo secolo dai Conti di Salorno è passato dapprima in proprietà del conte Meinhard di Tirolo e quindi alla Casa Habsburg. Venne poi abbandonato subendo un lento processo di degrado fino a quando, nel 1648, è entrato a far parte delle proprietà dei Conti Zenobio ed è stato appunto il barone Ernesto Rubin de Cervin Albrizzi a provvedere al suo restauro, beneficiando anche del contributo concesso dalla giunta provinciale di Bolzano. Ed è così che il castello è ridiventato meta turistica di numerosi visitatori. La strada di accesso, denominata «Il sentiero delle visioni», aperta esclusivamente ai pedoni, misura poco meno di un chilometro e parte subito a sud del paese dove c’è un ampio parcheggio per vetture e pullman. Dentro il cortile del maniero gli attuali proprietari hanno ricavato un ristoro con la possibilità di consumare piatti freddi oltre a bevande di diverso tipo. Da alcuni anni, come detto, nel maniero vengono proposte manifestazioni culturali ed abbinate anche al settore enogastronomico. (e.d.)

Alto Adige 04-04-09
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sabato, 28 marzo 2009


Torna la Bottega sulla matematica



 SALORNO. Si svolgerà anche quest’anno - dal 30 marzo al 2 aprile - la «Bottega del Matematico», un’iniziativa di Laboratorio e di orientamento alla Matematica. La Casa Noldin sarà, come di consueto, la sede di questa esperienza unica nel suo genere, finalizzata a far conoscere il lavoro del matematico e del ricercatore a ragazzi che hanno risultati eccellenti soprattutto in matematica e scienze. Organizzata dall’Intendenza scolastica italiana e destinata ai ragazzi delle quinte classi, l’iniziativa, curata dall’ispettore Paolo Lorenzi, è una preziosa fonte di indicazioni didattiche per i docenti, di stimoli per gli studenti e di materiali e metodi per la divulgazione della matematica. Previste anche iniziative rivolte alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Gli alunni costruiranno cubi, ipercubi e figure «impossibili» e si cimenteranno nel fare esperienza con una matematica inconsueta.

Alto Adige 28-03-09
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martedì, 17 marzo 2009

Torna la Bottega del matematico


 Dal 30 marzo al 2 aprile. Saranno coinvolti anche i bambini

SALORNO. Si svolgerà anche quest’anno - dal 30 marzo al 2 aprile - la «Bottega del Matematico», un’iniziativa di Laboratorio e di orientamento alla Matematica. La Casa Noldin sarà, come di consueto, la sede di questa esperienza unica nel suo genere, finalizzata a far conoscere il lavoro del matematico e del ricercatore a ragazzi che hanno risultati eccellenti soprattutto in matematica e scienze.
 Organizzata dall’Intendenza scolastica italiana e destinata ai ragazzi delle quinte classi, l’iniziativa, curata dall’ispettore Paolo Lorenzi, è una preziosa fonte di indicazioni didattiche per i docenti, di stimoli per gli studenti e di materiali e metodi per la divulgazione della matematica. Anche nel corso di questa edizione verranno introdotte delle iniziative rivolte alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Infatti, approfittando della presenza di tanti matematici quest’anno saranno organizzate delle attività per i bambini e le bambine del primo ciclo; gli alunni costruiranno cubi, ipercubi e figure «impossibili» e si cimenteranno nel fare esperienza con una matematica forse inconsueta. Le classi saranno ospitate presso la Casa Noldin e i gruppi dei bambini della primaria saranno tenuti anche dai ragazzi che partecipano alla «Bottega».
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martedì, 17 marzo 2009



Grazie alla variante c’è il nuovo sentiero da Ora a Castelfeder



ORA. Per ora c’è un cancello, di legno, che impedisce le passeggiate. Ma basteranno altre giornate di sole per poter aprire ufficialmente il nuovo sentiero che dalla zona sportiva porta fino a Castelfeder da dove si può godere del panorama su tutta la valle dell’Adige.
 Martedì scorso, in occasione della cerimonia inaugurale del primo lotto di variante, gli invitati hanno parcheggiato presso la zona sportiva e quindi, a piedi, hanno raggiunto la zona a ridosso del portale nord del tunnel Castelfeder. Hanno avuto modo, così, di percorrere il primo tratto del nuovo sentiero dopo che il precedente, verso la zona Castelfeder, era stato cancellato proprio per consentire i lavori della circonvallazione. Il camminamento inizia presso la palestra per proseguire verso il campo di pattinaggio a ridosso del quale gira a sinistra e, dopo un breve tratto in leggera salita - il Comune dovrà sistemare dei corrimano per favorire soprattutto le persone anziane - passa sotto la carreggiata della variante mediante un tunnel realizzato ex novo. Il sentiero, in lieve pendenza, sale quindi verso il parcheggio a lato della statale 48 che porta verso Montagna e la val di Fiemme. Il nuovo itinerario è stato scelto dagli esperti della Ripartizione forestale in modo da poter accedere ad entrambi i sentieri verso Castelfeder senza la necessità di dover utilizzare la strada. In merito al collegamento fra la pineta Forchwald ed il vecchio tracciato della ferrovia per la val di Fiemme si è dovuto attendere per tracciare il sentiero fino al completamento della posa delle nuove rampe di accesso al portale sud della circonvallazione. Il camminamento dunque è stato fatto passare sopra il portale stesso; in contemporanea la pista ciclabile è stata fatta proseguire fino alla strada forestale attraverso il sottopassaggio dove si collega al vecchio tracciato.
 La collaborazione tra gli uffici provinciali per le strade, l’ufficio parchi naturali, l’ispettorato forestale e la giunta comunale ha portato alla realizzazione di questo nuovo percorso. La Stazione Forestale di Egna ha guidato i lavori per il ripristino. Con il nuovo tracciato si evita di dover avvicinarsi troppo alla statale 48. È stato inoltre garantito un collegamento fino all’entrata verso San Daniele. In questo modo sono nuovamente raggiungibili anche i sentieri 4a e 4b verso Montagna.
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mercoledì, 04 marzo 2009



Lavoro, giovani preoccupati
QUESTIONARI SUL FUTURO DI ORA

Tempo libero: migliorie. Variante e convivenza: ok
 Alto Adige, 03 MARZO 2009


 ORA. Il futuro della cittadina è stato impostato anche dagli abitanti, dalle associazioni e dalle categorie economiche. Contemporaneamente si sono mossi anche i giovani che, tramite il loro Consiglio, hanno compilato un articolato questionario.
 Il questionario - progettato e distribuito dal Consiglio dei giovani locale - è stato compilato da 109 giovani residenti a Ora, di età compresa tra i 14 e 26 anni: 39 le ragazze e 64 maschi i ragazzi. Sei dei compilatori non hanno dato indicazione. 86 ragazzi appartengono al gruppo tedesco e 21 a quello italiano, mentre due non hanno dato indicazioni a riguardo. I compilanti hanno risposto ad una serie di domande su sei diversi temi. «L’obiettivo era di rilevare i bisogni dei giovani per formulare all’amministrazione comunale in modo chiaro le eventuali esigenze emerse», afferma il presidente del consiglio dei giovani Rainer Giovanelli. I risultati - interessanti - sono stati pubblicati sul Bollettino comunale di Ora.
 TEMPO LIBERO. Il 70 per cento dei giovani trova ci siano luoghi a sufficienza per incontrarsi con gli amici, ma solo il 36% per quanto riguarda i ragazzi di lingua italiana. Le attrezzature sportive e per il tempo libero invece risultano sufficienti solo per il 40% dei giovani; il malcontento maggiore emerge fra i ragazzi di lingua italiana e fra le ragazze in generale. Sono richiesti un campetto da calcio, l’illuminazione per il campo da calcio in erba e un campo da pallavolo all’aperto. Fra i desideri dei giovani spicca anche un cinema, di cui l’80% sarebbe entusiasta. Il 30% dei ragazzi non si sente sufficientemente informato a proposito di iniziative, corsi e manifestazioni organizzate (il 40% sì). A loro parere si potrebbe ovviare alla mancanza con volantini ed un maggiore uso del notiziario comunale.
 CONVIVENZA. L’80% dei giovani valuta la convivenza fra i due gruppi linguistici positiva, se non addirittura ottima; sarebbero tuttavia richiesti un maggior numero di progetti insieme, che dovrebbero essere organizzati sin dalla prima infanzia. La convivenza con i ragazzi immigrati è invece inesistente per più della metù degli intervistati, molti dei quali si dimostrano scettici anche per quanto riguarda le prospettive future in questo senso.
 TRAFFICO. Una percentuale dell’85% fa uso, almeno saltuario, dei mezzi pubblici per spostarsi sul territorio; di questi le più propense a rinunciare ad un mezzo privato sono le ragazze, con una percentuale del 97%. Treni e autobus vengono utilizzati in ogni stagione e ad ogni ora del giorno, benché la percentuale tenda a scendere durante il fine settimana (57%). La meta principale è Bolzano. Mentre la maggior parte si dimostra soddisfatta della rete ferroviaria, per quanto riguarda i bus ci sarebbero ancora alcune cosa da migliorare. La circonvallazione trova riscontro positivo: il 54% dei ragazzi (69% dei maggiorenni) la trova sensata, solo il 26% la considera inutile. Il Consiglio dei Giovani auspica a questo proposito una nuova e migliore regolamentazione dell’incrocio della via Val di Fiemme una volta terminati i lavori per la circonvallazione.
 EDILIZIA PUBBLICA. Una buona metà dei giovani trova altrettanto sensate le opere pubbliche di recente ultimate (pista ciclabile, stazione ferroviaria). Per quanto riguarda l’aspetto estetico, i giovani sono soddisfatti della stazione tanto quanto dell’aula magna. È però evidente che più del 50% dei ragazzi non è informato a proposito dei due nuovi edifici in progetto (scuola elementare e biblioteca) e non si è pertanto potuto esprimere in proposito. In questo frangente è assolutamente necessario migliorare l’informazione. Il 48% degli intervistati non crede che in paese vengano costruiti troppi edifici: si tratta di una percentualee nettamente superiore a quella di chi è di opinione opposta (29%).
 OCCUPAZIONE. Un miglioramente dell’informazione è auspicato anche per quanto riguarda le offerte di lavoro: a questo proposito al 55% dei giovani piacerebbe lavorare a Ora in futuro, tuttavia il 44% (il 20% dei maschi) dubita che l’offerta sia sufficiente a soddisfare tutte le richieste.
 CONSIGLIO DEI GIOVANI.L’ultimo tema trattato dal questionario è stato lo stesso Consiglio dei Giovani: il 69% degli intervistati ha affermato di trovare la sua fondazione sensata, solo il 6% lo trova inutile. «Questo risultato non solo ci soddisfa - si legge nella relazione conclusiva - ma soprattutto ci motiva a rappresentare al meglio in ambito comunale i giovani di Ora e ciò che sta loro a cuore. Ciononostante è stata rilevata una diffusa mancanza di informazione per quanto riguarda i compiti del Consiglio e la sua formazione».
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mercoledì, 25 febbraio 2009


Progetto «Uomo» del Centro Point


Alto Adige, 25 FEBBRAIO 2009

 EGNA. A marzo è in programma la nuova edizione delle «settimane della salute»: si tratta di un interessante progetto che è stato promosso da varie associazioni di Egna e dalla scuola professionale Griesfeld. Anche il gruppo giovani Point darà il suo contributo al progetto, quest’anno chiamato «uomo», proponendo il tema «Vivere vuole dire rischiare. Rischiare é vivere» argomento interessante e attuale. I giovani partecipanti potranno esprimere le proprie emozioni, opinioni e esperienze tramite diverse forme d’espressione (poesia, dipinto, fotografia, musica, video). Il gruppo giovani metterà a disposizione i mezzi tecnici, gli spazi e il know-how nei diversi settori. I risultati verranno presentati e resi noti venerdì 13 marzo al Point. Gli interessati sono invitati a presentarsi al centro di cultura giovanile «Point» di Egna.
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domenica, 22 febbraio 2009

Egetmann: ritorna il corteo
La scoperta della tradizione per scacciare l’inverno
 Alto Adige, 22 FEBBRAIO 2009

 TERMENO. È - assieme al grande corteo di Laives - l’appuntamento più prestigioso del carnevale in provincia di Bolzano: la sfilata dell’Egetmann é una delle più antiche usanze carnevalesche del Tirolo e allo stesso momento una delle più particolari. Si svolge nella giornata di martedì grasso degli anni dispari a Termeno: quest’anno dunque si terrà il 24 febbraio. Alla sfilata prendono parte 32 personaggi differenti e ognuno ha un compito specifico da svolgere. Lo scopo è di scacciare l’inverno e di dare il benvenuto alla primavera. Insomma c’è anche un significato in questo avvenimento che resta comunque prettamente in sintonia con il Cernevale.
 Numerose le curiosità: vi possono partecipare solo gli uomini del paese e quasi tutti i personaggi non sono mascherati ma solamente dipinti di colore nero. Il grande corteo attraversa il centro del paese che - è una piacevole tradizione che sicuramente si ripeterà martedì prossimo - sarà preso d’assalto da una folla di curiosi sia residenti che provenienti da tutto l’Alto Adige oltre che dal vicino Trentino. Prevista la partecipazione anche di gruppi che arrivano appositamente da alcune località d’Oltrebrennero.
 Ecco i personaggi più importanti della sfilata dell’Egetmann:

 «Egetmannhansl»
 è un manichino vestito di nero che intende sposare la donna accanto al cocchiere;

il «Selvaggio» (Wilder Mann)
è un demonio ed è uno tra i pochi personaggi del corteo che porta una maschera: una pelle di coniglio con due fori per gli occhi che gli dà un aspetto orribile, accentuato anche dagli stracci ricoperti da foglie di edera che sono il suo vestito;

«Schnappvieh», «Wudele»
     
 è una specie di coccodrillo senza orecchie, ricoperto di pelli e con corna e rappresenta l’inverno. Il «Schnappvieh» pùo essere alto anche tre metri con l’abilità del suo interprete che ovviamente fa uso dei trampoli;

«Burgl» e «Burgltreiber»
   
 sono due figure misteriose. Si tratta di un uomo e di una donna. Nella sua corsa la donna cerca di sfuggire la figura maschile che regge un bastone per percuoterla. Inutilmente cerca rifugio negli atri delle abitazioni ma l’uomo la raggiunge e la trascina via con gran rumore. In questo caso la simbologia riconosce il rito della primavera: la scacciata da ogni casa degli spiriti maligni dell’inverno. Nella sfilata dell’Egetmann non trovano posto solo simbologie antiche ma anche fatti e vicende d’attualità. Alla parte «storica» seguono diversi carri sui quali vengono presi di mira particolari avvenimenti della politica locale e internazionale. Inutile dire che c’è molta curiosità anche per questo aspetto... contemporaneo. Sono annunciate sorprese che, abbinate alla tradizione, faranno soltanto un grande piacere. (e.d.)
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mercoledì, 18 febbraio 2009


 Si pensa a un circuito estivo cinematografico in zona Bassa Atesina


Ieri incontro tra amministrazioni comunali e Sandro Forcato
Alto Adige, 18 FEBBRAIO 2009

 LAIVES. Primo incontro ieri a Bolzano tra amministratori comunali di alcuni centri della Bassa Atesina per gettare le basi di un programma estivo di film all’aperto. Erano presenti l’assessore Loris Frazza per il Comune di Laives, l’assessora Giorgia Mongillo per Bronzolo, l’assessore Roberto Marino per Vadena e l’assessore Giorgio Nones per Egna, oltre a Sandro Forcato del circolo La Comune. L’idea è interessante ed ambiziosa: creare un circuito di appuntamenti cinematografici nei vari centri in maniera da dare al pubblico più possibilità di vedere quest’estate, tra luglio ed agosto, ottimi film. Sia Laives che Bronzolo, Vadena ed Egna hanno già maturato esperienze di questo tipo, che in più occasioni hanno anche dato soddisfazioni agli organizzatori. Semmai si tratta di dare organicità alle varie iniziative, collaborando tutti assieme per un circuito unico in Bassa Atesina. Il progetto è decollato e se ne riparlerà in queste settimane. (b.c.)
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domenica, 08 febbraio 2009


Barriere sull’A22: assegnati i lavori

di Ezio Danieli
 Alto Adige, 08 FEBBRAIO 2009

 VADENA. Fatte le necessarie verifiche sull’offerta, la società dell’Autobrennero ha assegnato i lavori all’associazione temporanea di imprese che, con un ribasso del 31,554%, si era aggiudicata la gara per costruire le barriere antirumore lungo l’autostrada all’altezza dell’abitato di Vadena. I lavori inizieranno presto - appena le condizioni meteo saranno migliorate - e dovranno essere finit entro 340 giorni. Ad aggiudicarsi la gara è stata l’associazione di imprese - sede ad Arco - costituita dalla Fratelli Azzolini srl, dalla Costruttori Alto Garda e dalla Nord Restuari.
 L’associazione di imprese ha offerto un superibasso rispetto alla base d’asta che era stata fissata nella gara di appalto indetta dalla società dell’Autobrennero per la posa di queste barriere che la comunità di Vadena - già sottoposta a notevoli disagi a causa della linea ferroviaria, dell’aeroporto e del Safety Park - chiede da tanto tempo. In relazione proprio ai pesanti condizionamenti alla vivibilità nel paese e delle frazioni, la Provincia aveva inoltrato ad Autobrennero la richiesta di completare le misure di tutela ambientale. A proposito delle barriere lungo l’A22 anche il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder ha ribadito che «Questo nuovo intervento di abbattimento del rumore è un passo avanti importante per migliorare la qualità della vita della popolazione». Dopo che la Provincia aveva inoltrato ad Autobrennero la richiesta di completare le misure di tutela ambientale lungo l’A22, la società aveva ultimato la fase di mappatura acustica delle aree sensibili e il varo del nuovo «Piano di contenimento ed abbattimento del rumore». Secondo il progetto che è stato elaborato dall’Autobrennero, saranno cinque le barriere antirumore in corrispondenza del tratto autostradale tra le stazioni di Bolzano sud e di Egna-Ora. Nel dettaglio, due ciascuna in località «Cervo» e vicino all’abitato di Vadena e l’ultima a completamento dell’impianto antirumore nella frazione Birti (carreggiata sud), per una lunghezza complessiva di 4,2 chilometri. L’A22 prevede di eseguire i lavori impedendo la transitabilità delle sole corsie di emergenza, senza quindi condizionare il regolare flusso del traffico. Tecnicamente, la curvatura verso la fonte del rumore da abbattere consentirà di ridurre a 4 metri l’altezza delle barriere: tale tipologia è già stata sperimentata dall’Autobrennero, con risultati definiti ottimi, a Laion, San Pietro Mezzomonte e Ponte Gardena.
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venerdì, 06 febbraio 2009


 Festa all’Elki per l’apertura

Bronzolo. Oggi pomeriggio dalle 15 la manifestazione
 Alto Adige 6-2-2009

 BRONZOLO. Oggi dalle 15 in poi si fa festa nella sede dell’Elki che da qualche settimana ha aperto i battenti in paese, presso alcuni locali messi a disposizione dal Comune nell’edificio che ospita anche la scuola materna italiana.
 Come detto, a Bronzolo l’Elki è presente da poco tempo e il suo esordio è stato voluto soprattuto dalle mamme che hanno bambini piccoli e che hanno potuto apprezzate le iniziative e l’attività che questa associazione propone da anni a Laives ed in altri centri della provincia. Anche a Bronzolo adesso è così e si tratta di una possibilità preziosa per le famiglie. Oggi quindi festa con le operatrici che per Bronzolo sono coordinate da Heidi Staudacher e per chi ancora non conosce l’Elki e le sue attività, sarà l’occasione opportuna per avvicinarsi e toccare con mano. Fin dall’esordio la sede locale osserva un orario quotidiano che va incontro alle esigenze delle mamme e dei bambini.
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venerdì, 06 febbraio 2009


Vadena. Si attende la risposta degli uffici provinciali. Difficile raggiungere i paese. Disagi anche per la raccolta rifiuti

Alto Adige, 06 FEBBRAIO 2009
 VADENA. Il paese di Vadena tutto sommato è piccolo, ma l’estensione del territorio comunale arriva fino a ridosso della stazione ferroviaria di Laives con la zona Cervo e relativa stradina privata che è nel mirino di coloro che la vorrebbero come collegamento alla pista ciclabile provinciale sull’Adige. Recentemente in consiglio comunale si doveva discutere di una proposta di apertura ai transiti della strada lungo l’argine dell’Adige ad est (verso Laives), dal ponte di Vadena fino alla zona Cervo.
  Per il momento la discussione è stata accantonata in attesa di ulteriori chiarimenti, ma ritornerà quanto prima. «Stiamo aspettando indicazioni dall’Ufficio strade della Provincia - spiega il sindaco di Vadena, Alessandro Beati - perché riteniamo una necessità avere un collegamento più diretto con la nostra zona Cervo, dove abitano diverse famiglie di Vadena. Mancando questa possibilità, abbiamo difficoltà per quanto riguarda ad esempio i servizi come la raccolta dei rifiuti, e inoltre abbiamo anche verificato che qualche bambino non frequenta l’asilo qui da noi ma viene portato altrove per comodità. Come detto, attendiamo chiarimenti dall’ufficio strade della Provincia, poi riporteremo la discussione in aula consiliare».
 Effettivamente, come stanno le cose oggi, per un cittadino di Vadena che abita in zona Cervo, raggiungere ad esempio il municipio diventa un disagio in più: deve andare fino in via Marconi a Laives per poi raggiungere Bronzolo e da lì dirigersi verso Vadena. Idem al ritorno, mentre si dimezzerebbe la distanza passando sull’argine dell’Adige. In realtà molti già lo fanno comunque, ma a loro rischio e pericolo ed inoltre c’è un divieto di transito che riguarda tutti i mezzi non autorizzati, tanto che si potrebbe anche ricevere una multa passando.
 Il transito lungo l’argine est dell’Adige è un nodo annoso: già in passato il Comune aveva tentato di ottenerlo per i propri censiti accampando vecchie concessioni del Magistrato delle acque di Venezia. Il diniego provinciale invece era giustificato dalla mancanza di adeguata sicurezza per i transiti di veicoli a motore e l’allora assessore Di Puppo aveva spiegato che per mettere in sicurezza la strada arginale servivano troppi soldi. Se ne riparlerà in consiglio comunale, aspettando le decisioni provinciali. (b.c.)
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martedì, 27 gennaio 2009


È prioritario il recupero di vivibilità

Alto Adige, 27 GENNAIO 2009


 ORA. La parola definitiva spetterà - domani sera - al consiglio comunale che lo dovrà prima discutere e quindi approvare. Ma il piano di sviluppo della cittadina (in costante crescita demografica) è pronto dopo essere stato redatto sulla base delle indicazioni dei residenti che hanno puntato molto - se non quasi tutto - sul recupero della vivibilità finora compromessa dall’assedio da traffico.
 Non è dunque un caso se gli otto punti qualificanti dell’articolato studio - che verrà proposto domani sera dalla giunta all’esame del consiglio - ruotano quasi tutti attorno alla valorizzazione di quelle risorse che Ora ha da sempre e che finora sono state quantomeno frenate proprio dal traffico attraverso la cittadina. Si diceva che sono otto i punti qualificanti del piano di sviluppo. Vediamoli, in sintesti, con le indicazioni date dai residenti ed inserite nel testo che verrà esaminato domani sera in consiglio.
 1) Impegno della comunità a favorire, come è stato fatto finora, la convivenza fra i gruppi luinguistici e la tolleranza nei confronti dell’integrazione.
 2) Impegno perchè Ora continui ad essere un centro scolastico attrattivo per tutti i giovani locali e altoatesini; obiettivo è la costruzione di una scuola media.
 3) Ora offre già un’ampia scelta per le esigenze del tempo libero ma è necessario rafforzare le biblioteche «come punto di incontro per tutti favorendo la promozione della lettura per l’infanzia».
 4) Protezione dell’ambiente e valorizzazione del patrimonio storico: «Bisogna conservare i vicoli con tipici muretti e mostrare gusto e sensibilità negli ampliamemti e nelle ristrutturazione edilizie».
 5) Lo sviluppo del paese deve essere sostenibile a cominciare dalle attività economiche (auspicata un’unione fra i rappresentanti), elaborare un piano per lo sviluppo turistico, completare la pista ciclabile dalla stazione al campo sportivo, verificare le domande di ampliamento della zona artigianale, le zone produttive dovranno essere servite da un bus navetta, sempre più attenzione nei confronti dell’agricoltura; maggiore impegno a favore del servizio di vicinato nel settore commerciale.
 6) Quando la variante alla statale sarà completata ed il centro liberato dal traffico, impegno per rendere Ora più vivibile con una serie di interventi di modifica dell’attuale viabilità urbana, valorizzando anche la piazza principale e la piazza Heinrich Lona. Più attenzione a favorire l’uso del servizio di trasporto pubblico.
 7) Impegno per una maggiore trasparenza dell’attività amministrativa nei confronti dei residenti.
 8) Bisogna puntare sull’energia rinnovabile.
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domenica, 25 gennaio 2009


 Otto priorità per impostare il futuro ad Ora

In aula la sintesi dello studio elaborato in collaborazione con residenti e varie categorie
 Alto Adige, 25 GENNAIO 2009

 ORA. Mercoledì sera il consiglio comunale sarà chiamato ad esaminare ed approvare le linee guida per il futuro della cittadina. Lo studio - molto articolato e soprattutto frutto dei pareri raccolti fra i residenti, le associazioni e le categorie economiche - è stato riassunto in otto punti che contengono i vari interventi ritenuti necessari nel breve, medio e lungo termine.
 I primi risultati sono emersi dall’analisi dei questionari - sono stati 1412 - compilati dai residenti in merito al futuro di Ora. La ditta «Kiron» e l’Università di Trento hanno concluso l’analisi delle risposte ed elaborato quindi uno studio che riassume i desideri della popolazione. Proprio queste aspettative sono, secondo la giunta comunale, la base su cui impostare il piano di sviluppo della cittadina. Adesso il consiglio deve dare il benestare allo studio.
 Se il traffico continua ad essere considerato una vera e propria palla al piede per lo sviluppo di Ora - ma i primi positivi vantaggi sono arrivati grazie all’apertura del tratto di variante con il tunnel Castelfeder - dalle indicazioni dei residenti emergono una serie di precise richieste. Interessante appare il capitolo relativo alla qualità della vita in relazione soprattutto alle grandi opere che sono previste.
Per quanto riguarda l’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano, il 60,8 per cento ritiene che finirà per peggiorare la vivibilità nella cittadina; sull’eventuale costruzione della tratta di accesso in galleria della nuova linea ferroviaria del Brennero, il 29,3 per cento delle risposte nel questionario sostengono che l’opera finirà per peggiorare la qualità della vita ma i pareri, in tal senso, sono discordanti con percentuali intorno al 22-24 per cento che non prevedono conseguenze per la vivibilità. Netto il parere contrario - proprio perchè si temono conseguenze - alla realizzazione di un impianto per i fanghi in Bassa Atesina ed anche all’eventuale ampliamento dell’autostrada del Brennero con la terza corsia. A proposito di vivibilità, interessanti anche le indicazioni fornite dai residenti in merito alla domanda se fossero o meno d’accordo su una maggiore animazione della piazza Heinrich Lona: il 71,2 per cento ritiene che ci si debba muovere proprio in questa direzione, il 14,5% si è dichiarato contrario mentre il 14,3% non ha espresso alcuna opinione. Formulate, in tal senso, anche una serie di proposte con la percentuale più alta a favore di un mercato del contadino una volta alla settimana, manifestazioni culturali e sociali ed anche la sistemazione di più alberi oltre che di più verde.
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lunedì, 05 gennaio 2009


In un libro tutti i segreti dell’Egetmann

Il Carnevale pagano di Termeno è sopravvissuto alla repressione della Chiesa
Alto Adige, 04 GENNAIO 2009
ROBERTO RINALDI


La prima fonte di notizie risale al 1591 e descrive l’esistenza di una tradizione che si ripete da secoli, in origine in diversi paesi della Bassa Atesina, ora solo a Termeno dove ogni anno dispari, si svolge il martedì grasso, la sfilata dell’Egetmann, un corteo composto da soli uomini in costumi goliardici e dalle sembianze di animali grotteschi, dando vita ad una delle manifestazioni carnevalizie più originali e singolari di tutto l’arco alpino, dalle origini misteriose. Iganz Zingerle descrive la sfilata, documentandola per iscritto nel 1871, citando due paesi dove si svolgeva: Termeno ed Egna. Risale al 1876 la prima descrizione completa della sfilata che prevede la partecipazione di centinaia di figuranti e del protocollo nella sua versione moderna. Il 2009 è un anno dispari la cui ricorrenza si svolge il martedì grasso che quest’anno ricorre il 24 febbraio e la sfilata segue l’ordine presentato, risalente all’edizione del 1965. È appena stato pubblicato, edito dall’Associazione Egetsmann di Termeno, il volume «La sfilata dell’Egetmann», in lingua tedesca, italiana e inglese, corredato da centinaia di fotografie scattate nel corso degli anni (tra cui compaiono anche quelle del meranese Giorgio Benacchio), con i testi divulgativi di Peter Kofler, Alex Maier, Werner Menapace, Cesare Pioppi, che ricostruiscono la sua genesi e i vari significati. Tra i più importanti quello che riporta al simbolismo pagano della primavera dove vengono scacciati gli spiriti dell’inverno, rappresentazione simbolica della lotta tra luce e buio, tra il bene e il male, della primavera e della fertilità. Termeno è rimasto l’unico comune a mantenere questa tradizione che rappresenta per tutti gli abitanti del paese, un momento di socializzazione che aggrega e diverte, distinguendosi da altre sfilate analoghe che si svolgono in Germania a Colonia e Magonza, ma divenute nel corso degli anni, dei semplici spettacoli ad uso e consumo degli spettatori. In Alto Adige si svolgeva un analogo corteo anche a Nalles, Salorno, Lana, Egna e Anterivo. L’associazione di Termeno è costituita da un comitato organizzatore e nel 2009 ricorrono i quarant’anni di vita. In questi giorni sono già a lavoro per allestire i carri tradizionali che sfileranno per le vie del paese, ognuno dei quali rappresenta un mestiere dell’uomo, seguiti da centinaia di figuranti scatenati pronti a tutto nel coinvolgere il pubblico che viene preso di mira. «A Termeno arrivano oltre diecimila spettatori per assistere alla sfilata che viene aperta da un trombettiere, dai contadini a cavallo, i servi, contadini che sventolano le fruste, la popolazione dei contadini con i loro attrezzi e il carro carico di sementi. Il protagonista è l’Egetmannhansl, l’«erpicatore», l’operatore addetto alla fase conclusiva della semina, un pupazzo vestito di nero, cilindro e guanti bianchi su un calesse dove sale la sposa rappresentata da un uomo travestito, il quale ha il divieto - spiega Günther Bologna - di bere vino e gli è consentito solo la grappa. Dietro sfilano i consiglieri che sono gli uomini del potere vestiti tutti di nero, ognuno porta un oggetto simbolico, il registro del protocollo, la scala, l’ombrello, i candelieri (un bastone con una pannocchia di granoturco come candela), il corteo si ferma ad ogni fontana dove sulla scala sale il consigliere con l’ombrello e il nunzio che legge dal protocollo l’offerta di matrimonio dell’Egetmann. Un gogliardico cerimoniale allo scopo di prendere in giro le donne del paese, i figli e gli abitanti del paese». Il rituale seguito nel matrimonio dell’Egetmann è di carattere sovversivo dei valori e delle regole sociali consuete. L’offerta di matrimonio viene letta pubblicamente fra le risate del pubblico, dissacratoria nella sua forma di satira contro il costume sociale che un tempo imponeva un protocollo serissimo da cui non si poteva esimersi. Dietro gli sposi segue un corteo rumoroso e sguaiato, del quale fanno parte anche personaggi quali il «Wilder Mann» il selvaggio dalle sembianze di demonio dall’aspetto che incute paura per via di una maschera composta da pelle di coniglio, stracci ricoperti di edera. «Prima del 1900 si usavano le maschere di legno per il viso, ora invece gli uomini si pitturano la faccia. Questa tradizione smise dopo che un incendio le bruciò - spiega ancora il presidente del comitato - e parte il periodo di guerra e negli anni 50, la nostra manifestazione si svolge regolarmente dal 1956, ad eccezione del 1991. A differenza di altri paesi, dove i parroci obbligavano la popolazione a pregare e a saltare i festeggiamenti, Termeno è riuscita a mantenere viva questa tradizione». Tra i personaggi che sfilano compare anche il cacciatore che accompagna l’uomo selvaggio il quale viene ucciso, rappresentando simbolicamente la fine dell’inverno (il selvaggio) e l’avvento della primavera (il cacciatore). Un altro simbolo pagano della primavera è rappresentato dallo «Schnappvieh» o «Wudele», una specie di coccodrillo senza orecchie, ricoperto di pelli e con corna e grandi mandibole, alla ricerca di prede, alto più di due metri e spesso in gruppo.

altre foto a questo indirizzo

http://www.altoadige-suedtirol.it/foto/foto.php?foto=egetmann&cod=faccie

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lunedì, 05 gennaio 2009

Il futuro impostato anche dai residenti
 
Ora. Piano di sviluppo alla stretta finale. Intanto a giorni è prevista l’apertura del primo lotto della circonvallazione
 Preziose indicazioni sono state fatte anche dai giovani
 Alto Adige, 04 GENNAIO 2009


 ORA. In attesa dell’apertura al traffico del primo tratto di circonvallazione (è una qustione di giorni) che risolverà una serie di problemi della cittadina, Ora continua a dare il buon esempio di programmazione ragionata e soprattutto coordinata. Entro queste mese verrà discusso in piano di sviluppo; intanto anche i giovani fanno presenti le loro richieste per soddisfare le esigenze.
 Il frutto del grande lavoro di preparazione - per quanto riguarda lo sviluppo futuro della cittadina - che ha coinvolto i residenti, oltre che le associazioni e le categorie economiche - ha compiuto ulteriori passi in avanti. Il testo definitivo è quasi pronto ed il piano di sviluppo sarà presentato ufficialmente entro questo mese: «Lo porteremo all’esame del consiglio - conferma l’assessore Hubert Bertoluzza - e quindi l’illustrazione verrà fatta anche alla popolazione». Ricordiamo che le linee guida riguardano lo sviluppo della cittadina nei vari settori e che sono state elaborate sulla base delle indicazioni venute dai residenti e dagli operatori che l’amministrazione comunale ha voluto opportunamente coinvolgere prima di procedere con l’elaborazione del piano che entro questo mese verrà discusso in consiglio.
 Intanto, come detto, anche i giovani di Ora si sono fatti sentire tramite il loro Consiglio presieduto da Rainer Giovanelli. Tra le recenti iniziative messe in atto c’è stata la proposta ai giovani del paese di rispondere ad un questionario comprendente una serie di domande suddivise in temi diversi. L’obiettivo era di rilevare i bisogni dei giovani per formulare alla giunta comunale le loro esigenze. Oltre 100 i questionari compilati e consegnati, che forniscono un vero spaccato della vita del paese. L’80% dei giovani ritiene positiva la convivenza tra i gruppi linguistici, suggerendo un maggior numero di iniziative comuni a partire dalla prima infanzia. Si chiede inoltre di incentivare l’uso del mezzo pubblico e si esprime soddisfazione generale per il servizio di treni (compresa la stazione), autobus e per la rete di piste ciclabili. Pure il progetto della circonvallazione trova positivi riscontri tra le risposte ai questionari: a tale proposito però il Consiglio dei giovani chiede una nuova e migliore regolamentazione dell’incrocio della via Val di Fiemme. Tra le richieste c’è anche una migliore informazione per quanto riguarda le offerte di lavoro e di contributi pubblici per iniziative come serate di cinema presso il teatro Don Bosco, un servizio shuttle notturno tra Ora e Bolzano e il miglioramento delle strutture sportive esistenti.
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domenica, 21 dicembre 2008




Variante, ecco il regalo di Natale
ORA La bretella dall’A22 fino alla statale 48
Alto Adige, 21 DICEMBRE 2008

 ORA. La Telecom sta per finire i suoi collegamenti che contribuiranno alla massima sicurezza nel tunnel Castelfeder; martedì mattina è prevista la prova della protezione civile: se darà esiti positivi, nello stesso pomeriggio sarà aperto al traffico il tratto di circonvallazione fra il casello autostradale e l’inizio della statale 48 delle Dolomiti.
 Prima di Natale - salvo imprevisti dell’ultimo momento - sarà dunque percorribile il primo tratto di circonvallazione, ovvero la «bretella» di collegamento fra il casello autostradale di Ora-Egna e l’imbocco con la statale che porta a Montagna e quindi a passo San Lugano e le valli di Fiemme e di Fassa. Sarà un (gradito) regalo anche per i numerosi turisti che saliranno nel cuore delle Dolomiti per la «stagione bianca». Ma i vantaggi, ovviamente, saranno anche per gli abitanti di Ora e di Villa di Egna che potranno gradatamente tornare ad una maggiore vivibilità visto che saranno liberati dall’assedio da traffico.
 La Provincia aveva previsto, in concomitanza con il via alla percorribilità del primo tratto di variante, anche la consegna ufficiale del cantiere alla ditta per l’inizio dei lavori del secondo lotto della circonvallazione. L’abbinamento - in conseguenza delle abbondanti nevicate delle ultime settimane e delle ferie di Natale - non sarà possibile. Ma la consegna del cantiere è comunque prevista al massimo entro la fine del prossimo mese di gennaio.
 Sarà la ditta Pac spa di Bolzano - in associazione temporanea d’impresa con il Consorzio Stabile Costruttori Alto Adige srl sempre di Bolzano - a realizzare il secondo lotto della circonvallazione di Ora: si è aggiudicata l’incarico con un’offerta di 22,77 milioni di euro a fronte di un importo a base d’asta di 23,24 milioni di euro. Il secondo lotto di lavori comprende la realizzazione della galleria «San Daniele» lunga 1.062 metri che, secondo le previsioni, dovrebbe essere ultimato entro il 2012. Per quanto riguarda il secondo lotto, la Provincia ricorda che per i lavori di impiantistica delle gallerie saranno indette apposite gare: i primi scavi nella prossima primavera. (e.d.)
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mercoledì, 17 dicembre 2008


Haderburg: la storia conosciuta meglio grazie all’opuscolo


Alto Adige, 17 DICEMBRE 2008


 SALORNO. Sta prendendo forma la pubblicazione di un volumetto su Haderburg, il castello di Salorno. Come noto, l’amministrazione comunale ha messo “in cantiere” questo opuscolo. Il progetto sta procedendo con una serie di riunioni di carattere operativo.
 La giunta civica - grazie alla collaborazione di Albert Ceolan di Salorno per la parte fotografica, dello storico Walter Landi di Laives per la parte storica, avvalendosi del supporto della Casa Editrice Schnell & Steiner di Regensburg (D), grazie anche alla collaborazione del proprietario del maniero, Barone Albrizzi, del dottor Carl Philipp v. Hohebühel (presidente del Südtiroler Burgeninstitut) - intende pubblicare un opuscolo, che dovrà essere reperibile sia al Castello stesso che in tutti i principali siti di ritrovo comunali, vedasi biblioteca, municipio ed altri. Il prezzo sarà abbastanza modico: infatti non dovrebbe superare i 7 euro, dovrebbe avere tra le 60 e 70 pagine ed essere pubblicato per l’inizio della prossima primavera, in concomitanza con l’apertura del castello. I lavori sono abbastanza avanti, la fase di scrittura è praticamente completata, e contemporaneamente, la stesura di quello che è il menabò dell’opuscolo è a buon punto. A specificare quello che è comunque un progetto di ben più ampio respiro, è l’ing. Michele Girardi, consigliere comunale che è uno dei coordinatori del progetto. «In effetti, - esordisce il giovane consigliere grande appassionato di storia - si tratta di un progetto decisamente importante. Dopo la pubblicazione del libro sulla Chiesa di Salorno, ad opera del professor Vigilio Mattevi, recentemente è stato pubblicato un libro sulla storia di Salorno. Con un libro sul Castello, da sempre simbolo del nostro paese la ‘trilogia’ sarebbe completa. Ma visti i tempi di pubblicazione abbastanza lunghi e volendolo avere per l’inizio della primavera, si è puntato su un opuscolo decisamente più parco nelle dimensioni, che abbia un certo contenuto culturale, agile, con molte immagini e fruibile un po’ da tutti. Per quanto riguarda il libro vero e proprio, molto addentro nei contenuti storico-sociali, - prosegue Girardi - assieme allo storico Landi, stiamo approntandone le linee guida, assemblando la squadra di ‘storici’ che avranno cura dei testi, che riguarderanno anche l’aspetto archeologico e geologico-morfologico. Stiamo anche approntando un iter procedurale, - conclude Girardi - che prevede, nella restante parte del 2008 e per tutto il 2009 la mera stesura, nel 2010 la composizione del libro a livello grafico e la pubblicazione, in modo da avere a disposizione della popolazione, e di tutti coloro che apprezzano queste iniziative, il libro pronto per l’estate, massimo inizio autunno 2010». Dunque si tratta di una iniziativa importante che molti appassionati di storia salurnese aspettano da tempo e su cui non mancheremo di tenere aggiornati dell’evolversi dei lavori.
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giovedì, 11 dicembre 2008



Un clic sul computer per poter conoscere la storia del paese


Alto Adige, 11 DICEMBRE 2008


 SALORNO. La memoria storica ad immediata disposizione della popolazione o di chi vi desidera accedere. Basta infatti un semplice clic con il computer. In questa direzione, a grandi linee, è stata presa una delle più interessanti - e al tempo stesso innovative - decisioni della giunta comunale di Salorno che ha tratto un’importante agevolazione dal lavoro di catalogazione.
 Questa certosina opera di catalogazione, recupero ed esposizione è stata fatta prima dal professor Vigilio Mattevi, poi dal noto fotografo Albert Ceolan e del responsabile della biblioteca di Salorno Claudio Tomasini. Costoro, nel corso di due non dimenticate esposizioni storiche relative alla vita quotidiana del paese delle sue frazioni, nel 1994 e nel 1997 avevano permesso ai residenti riconoscersi nel più o meno imminente passato. Ora si è deciso di fare un deciso ed opportuno salto in avanti. Grazie all’offerta della ditta Multimedia Flug sas di Rovereto, tutti potranno accedere, grazie al solo utilizzo di un pc collegato ad internet a tutto quel magnifico tesoro di informazioni, immagini e spaccati di vita quotidiana. L’azienda trentina, oltre a mettere in rete circa 250 fotografie sulla storia di Salorno (materiale che potrà, ovviamente, essere reperito anche su Dvd, grazie ad un sofisticato software) permetterà anche ai neofiti del Web di ritrovare la didascalia standardizzata delle immagini - e quindi le stesse immagini - su tutti i più importanti motori di ricerca della rete. Costo dell’intera operazione - formare il sito internet, digitalizzare le foto e preparare il personale comunale - 3.200 euro Iva eslusa. Ma le sorprese, sembra, non finiscono qui. A tracciare le linee guida del progetto, ed a spiegare quali siano state le motivazioni dell’amministrazione, è proprio il sindaco Giorgio Giacomozzi. «L’immenso lavoro di catalogazione dei documenti storici del paese - spiega molto motivato il sindaco - iniziato ormai da svariati decenni dal prof. Vigilio Mattevi, un lavoro, giudicato da persone che lavorano nello specifico ramo, addirittura eccelso, ha portato ad accumulare un immenso patrimonio di dati, cartografie, compravendite, documenti, fotografie e semplici diari, che hanno datazione molto antica. Una piccola parte di tali documenti, nella fattispecie foto, era stata esposta nelle due mostre del 1994 e del 1997. Queste foto, e molte altre, ora verranno pubblicate su un sito Web a disposizione di tutti. Quella che sarà la ciliegina sulla torta, in un secondo tempo, sarà la messa in rete anche di antichissimi documenti storici che recano l’esperienza di coloro che ci hanno preceduto nell’amministrazione, ma non solo, di questo bellissimo paese ebbro di connotazioni storiche. Anche questi documenti - conclude il sindaco - sono merito, grazie alla prima catalogazione, del mai abbastanza apprezzato professor Vigilio Mattevi, che ha catalogato una quantità enorme ed inestimabile di dati. È desiderio dell’amministrazione che entro breve tempo siano fruibili dalla popolazione sullo stesso sito».
 Di questa seconda parte di lavori, relative alla ricerca e riscoperta del patrimonio storico, ne parleremo comunque a suo tempo.
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sabato, 06 dicembre 2008



 I giovani e l’alcol: conferenza




   Ora. Parla l’esperta
Alto Adige, 06 DICEMBRE 2008  

 ORA. L’associazione arte-cultura «Casa della pesa» propone oggi e domani dalle 10 alle 18 presso l’ex stazione di Ora la manifestazione abbinata al vino con poesie ed il concorso fra artisti che disegneranno le etichette delle bottiglie. Stasera alle 20 interverrà Franca Berti su «I giovani e le sostanze alcoliche»: la relatrice è una psicologa che da anni si occupa di problematiche giovanili, anche in relazione all’abuso di alcol.
 Si tratta dell’occasione ideale per unire tradizione, percorsi artistici e innovazione culturale. La proposta dell’associazione si rivolge ad artisti, poeti e scrittori di qualsiasi regione, di partecipare a questa iniziativa senza alcuna quota di partecipazione. Sarà divulgato un pieghevole con le aziende della Bassa Atesina e artisti e poeti che aderiranno: sono oltre una decina le cantine che hanno già dato la propria adesione ma il numero potrebbe aumentare in queste ultime ore visto l’interesse manifestato per l’iniziativa. È prevista anche la pubblicazione di un catalogo. Ai partecipanti verrà offerto un assaggio dei vini dai quali dovranno trarre ispirazione e sensazione. Le due giornate saranno allietate da letture proiezione di documentari, canti e stornelli dedicati agli effetti benefici e quelli negativi prodotti invece dall’abuso. Seguirà l’esposizione delle etichette e delle poesie.
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sabato, 29 novembre 2008


Aperto il nuovo sentiero per Castelfeder

ORA, DOPO I LAVORI PER LA VARIANTE
Alto Adige, 29 NOVEMBRE 2008

 ORA. È stato ripristinato il sentiero che porta a Castelfeder ed è già percorribile: era stato chiuso in concomitanza con i lavori per la costruzione della circonvallazione. La collaborazione tra gli uffici provinciali per le strade, l’ufficio parchi naturali, l’ispettorato forestale e la giunta comunale ha portato alla realizzazione di un nuovo percorso. La Stazione Forestale di Egna ha guidato i lavori per il ripristino. Il tracciato si districa a partire dai campi da tennis nella zona «Schwarzenbach» per sottopassare la circonvallazione e salire verso il pendio di Castelfeder fino al parcheggio ai margini della strada della val di Fiemme dove il nuovo sentiero si collega con quello esistente. Con il nuovo tracciato si evita di dover avvicinarsi troppo alla statale 48. È stato inoltre garantito un collegamento fino all’entrata verso San Daniele. In questo modo sono nuovamente raggiungibili anche i sentieri 4a e 4b verso Montagna. Il sindaco Roland Pichler, in occasione della visita al sentiero, ha ringraziato la Forestale ed il direttore dei lavori della circonvallazione per la buona collaborazione.
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domenica, 23 novembre 2008



Vadena tutta da scoprire

Decolla la ricerca della Fabbrica del Tempo
Alto Adige, 23 NOVEMBRE 2008


AAA memoria cercasi, dove per memoria si intende il recupero di tutta la microstoria che ha caratterizzato una comunità, nello specifico quella di Vadena, piccola realtà della Bassa Atesina. E’ ciò che sta facendo l’associazione culturale “La Fabbrica del tempo” con un progetto che è già stato realizzato anche a Lana. Questa iniziativa è stata presentata alla popolazione del paese qualche sera fa, con un incontro affollato al quale hanno preso parte anche lo storico Hartung von Hartungen ed è stata l’occasione per vedere i primi risultati di una campagna sistematica di raccolta della documentazione esistente, dalle fotografie alle lettere, a tutto ciò che ogni famiglia normalmente conserva come ricordo e traccia dei propri antenati, materiali che messi assieme contribuiscono alla ricostruzione del passato di un territorio e della sua popolazione.
 “Si tratta di una memoria che in realtà continua a vivere - hanno spiegato i relatori - proprio grazie ai ricordi che vengono tramandati di generazione in generazione, una storia che a mano a mano viene messa a fuoco proprio facendo emergere dal sommerso dei vissuti quotidiani i momenti fissati da ognuno”.
 La Fabbrica del tempo ha in programma di rivalutare proprio questi aspetti e lo ha già fatto a Lana. Adesso è la volta di Vadena, realtà sociale minuscola a livello provinciale, ma caratterizzata da una lunga e particolare storia. Da qualche tempo un team di collaboratori individuati in loco, sotto la sigla “Arcipelago Vadena” sta raccogliendo tutto il materiale utile alla ricostruzione del vissuto di questa comunità rurale, un lavoro che non è terminato e per questo anche durante la serata nella quale sono stati illustrati i primi risultati, con una proiezione di fotografie storiche, è stato chiesto a tutti di collaborare fornendo materiali: fotografie, carteggi, mappe, lettere, documenti, testimonianze orali, momenti di vita vissuta e tutto ciò che insomma può contribuire a mettere a fuoco un quadro complessivo del passato di questo territorio.
 Una seconda fase sarà dedicata alla catalogazione sistematica di ciò che è stato raccolto e quindi alla sua divulgazione, perché il risultato del progetto verrà messo a disposizione di chiunque abbia interesse. Per questo, la terza ed ultima fase del progetto “Arcipelago Vadena”, sarà rappresentata dalla creazione di un’area specifica all’interno del sito internet dell’associazione, che è il www.fabbricadeltempo.it. Nel sito c’è già una prima parte del materiale fotografico raccolto in questo periodo e a mano a mano, atro si aggiungerà prossimamente dato che la raccolta delle testimonianze continuerà. Si tratta di un lavoro capillare, affidato soprattutto a chi, cittadino di Vadena, meglio di chiunque altro conosce la realtà locale, i suoi attori e quindi dove si può cercare con maggior possibilità di success. Si tratta di un lavoro “porta a porta” che sta dando ottimi riscontri in questa prima fase del progetto, un progetto che si può definire per questo “work in progress”. L’associazione Fabbrica del tempo non à nuova a questo genere di esperienze dedicate alla ricerca storica sul campo. Da sempre è impegnata proprio nello studio e nella divulgazione della storia e della cultura provinciale, in maniera non convenzionale e partendo proprio dalla microstoria per creare infine una “storia delle storie” in grado di restituire il profilo complessivo di una realtà.
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sabato, 22 novembre 2008


I «cattivi» Krampus in corteo ricordano la storica tradizione

Alto Adige, 22 NOVEMBRE 2008


 ORA. Con un po’ di anticipo rispetto all’arrivo del «partner» San Nicolò, oggi è la giornata dedicata ai Krampus. Saranno oltre 400 a sfilare per le vie della cittadina in una sorta di revival storico, culturale e tradizionale (e spettacolare) che merita di essere seguito.
 È diffusa, in vari Paesi dell’arco alpino ma soprattutto in provincia di Bolzano, la tradizione dei Krampus. Nella maggior parte dei casi - ed alcuni saranno scoperti proprio oggi ad Ora - sono uomini-caproni scatenati e molto inquietanti che si aggirano per le strade alla ricerca dei bambini “cattivi”. Le loro facce sono coperte da maschere diaboliche e paurose; i loro abiti sono laceri, sporchi e consunti. I Krampus quando vagano per le vie dei paesi provocano rumori ottenuti da campanacci o corni, che li accompagnano nel tragitto che li porta in giro. L’origine di questa usanza, mantenuta con fiero orgoglio in molti comuni dell’Alto Adige, si perde nella notte dei tempi. Una delle poche cose di cui si è a conoscenza è che questa manifestazione è legata al solstizio invernale. È curioso che a mascherarsi - appunto secondo la tradizione - e a volte anche in abiti femminili, sono esclusivamente gli uomini. Ma il diavolo, o Krampus, può essere anche femminile, e in questo caso si chiama Krampa. Altra regola è che la maschera da loro indossata non deve mai essere tolta in pubblico e gli spettatori non devono mai cercare di toglierla, pena il disonore per lo smascherato.
 La leggenda dei Krampus racconta che tanto tempo fa, nei periodi di carestia, i giovani dei paesotti di montagna si travestivano usando pellicce e corna di animali. Essendo così irriconoscibili, andavano in giro a terrorizzare gli abitanti dei villaggi vicini, derubandoli delle provviste necessarie per la stagione invernale. Dopo un po’ di tempo, i giovani si accorsero però che tra di loro vi era un impostore: era il diavolo in persona, che approfittando del suo reale volto diabolico si era inserito nel gruppo rimanendo riconoscibile solo grazie alle zampe a forma di zoccolo di capra. Venne dunque chiamato il Vescovo Nicola, per esorcizzare l’inquietante presenza. Sconfitto il diavolo, tutti gli anni i giovani, travestiti da demoni, sfilavano lungo le strade dei paesi, non più a depredare ma a portare doni, accompagnati dalla figura del vescovo che aveva sconfitto il male: il 5 dicembre prossimo, vigilia della ricorrenza di San Nicolò, i Krampus torneranno proprio a fianco del «barbuto» distributore di doni e leccornie. Allora saranno meno «cattivi» ma porteranno carbone ai bimbi più... vivaci.



IL PROGRAMMA

L’odierna manifestazione è organizzata dal gruppo degli “Auer Krampuss” di Ora. Oggi le vie del centro si trasformeranno in una grande ed unica passerella, dove ben 400 figuranti provenienti da tutto l’Alto Adige, dall’Austria e dalla vicina Germania daranno sfogo ad una notte “diablica” che sicuramente sarà indimenticabile come lo scorso anno. Il programma avrà inizio dalle ore 17 dal garage sotterraneo della Piazza Chiesa, nel paese alto. Da qui il corteo si immetterà lungo la via Truidn fino alla Piazza Principale, per proseguire lungo la strada Principale in direzione sud fino a raggiungere il Centro Commerciale Auracom. Qui ogni gruppo verrà ufficialmente presentato alla popolazione. Per l’evento i negozi di Ora saranno aperti fino a sera. Inutile aggiungere che si prevede una elevata partecipazione. (al.s.)
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venerdì, 21 novembre 2008


ORA: In corteo 400 Krampus

Seconda edizione. Negozi aperti fino alla sera
 Alto Adige 21 NOVEMBRE 2008

 ORA. La figura dei Krampus, nota in tutto l’arco alpino rappresenta una usanza ed una lunga tradizione nella Bassa Atesina. Il 5 dicembre i Krampus passavano per le vie dei paesi provocando disordini, richiamando bambini e portando paura nelle case. Queste oscure figure venivano sempre accompagnate da San Nicolò, considerato che non solo i bambini cattivi venivano castigati, ma anche i bravi venissero premiati. A riprendere questa originale usanza ci ha pensato da qualche anno ormai il gruppo degli “Auer Krampuss” di Ora. Dopo un anno di sosta nella giornata di domani, sabato 22 novembre, le vie del centro di Ora si trasformeranno in una grande ed unica passerella, dove ben 400 figuranti provenienti da tutto l’Alto Adige, dall’Austria e dalla vicina Germania daranno sfogo ad una notte “diablica” che sicuramente sarà indimenticabile come era accaduto lo scorso anno.
 Il programma avrà inizio dalle ore 17 dal garage sotterraneo della Piazza Chiesa, nel paese alto. Da qui il corteo si immetterà lungo la via Truidn fino alla Piazza Principale, per proseguire lungo la strada Principale in direzione sud fino a raggiungere il Centro Commerciale Auracom. Qui ogni gruppo verrà ufficialmente presentato alla popolazione. Per l’evento i negozi di Ora saranno aperti fino a sera. Inutile aggiungere che si prevede una elevata partecipazione. (al.s.)
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mercoledì, 19 novembre 2008


Dal cantiere emergono tombe preistoriche


di Umberto Fellin
Alto Adige, 19 NOVEMBRE 2008

 EGNA. Una sorta di cimitero preistorico quello venuto alla luce durante i lavori di sbancamento per la realizzazione della rotatoria. Dopo le tombe dell’alto Medioevo rinvenute nella zona sportiva Schwarzenbach, ora ai piedi della collina di San Daniele gli archeologi dell’ufficio provinciale hanno trovato una sepoltura multipla contenente i resti di due maschi adulti e un feto e, più a sud, tra uno strato di tombe dell’età del Rame, un’urna dell’età del Bronzo contenente il cranio di un bambino. Alcuni dei reperti saranno esposti in un’apposita vetrina in municipio.
 Una sepoltura multipla contenente tre scheletri, due maschi adulti e un feto, e un’urna dell’età del Bronzo contenente un cranio di un bambino. Sono questi i ritrovamenti più interessanti emersi dal sito archeologico scoperto durante i lavori per la realizzazione della rotatoria di Ora.
 I reperti si aggiungono a quelli già rinvenuti nella zona sportiva di Schwarzenbach, dove era stata scoperta una strada romana e alcune tombe risalenti all’epoca altomedievale. Questa volta, invece, ai piedi della parete rocciosa della collina di San Daniele, gli archeologi dell’ufficio provinciale hanno portato alla luce numerosi reperti preistorici che rimandano ad una colonizzazione dell’età del Rame e del Bronzo, tra i quali vasi a bocca quadrata e frecce. «Si tratta di reperti di alta qualità risalenti al Neolitico ed alcuni perfino al Mesolitico, potremo dire intorno al 10.000 a.C. - spiega Catrin Marzoli dell’ufficio provinciale beni archeologici -. Sono stati trovati su tutto il pendio e in posizione secondaria. Quest’ultimo aspetto fa supporre che questi reperti non si trovassero lì ma che sono giunti lì da un’altra parte, magari dall’alto. Tra i ritrovamenti più interessanti però - continua l’esperta - spiccano le due sepolture. La prima, quella contenente i tre scheletri, due maschi adulti e un feto, è stata trovata in cima allo scavo, proprio ai piedi della parete rocciosa della collina. Scendendo più a sud, invece, tra uno strato di tombe risalenti all’età del Rame, è stata ritrovata un’urna dell’età del Bronzo contenente un cranio di un bambino. Si tratta della prima scoperta di questo tipo nella zona, mentre dei ritrovamenti simili ci sono stati in Trentino».
 Ritrovamenti che fanno ipotizzare appunto che in zona sorgeva una sorta di sito funerario. Lo scavo, che ha permesso di portare alla luce questi interessanti reperti, è stato concluso alla fine dell’estate e alcuni dei reperti verranno esposti in un’apposita vetrina in Comune a Ora.
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mercoledì, 19 novembre 2008


Vadena tra storia e il web

Venerdì sarà presentato il progetto della Fabbrica del Tempo
Alto Adige, 19 NOVEMBRE 2008

 VADENA. Venerdì alle 20.30, nella sala comunale del paese verrà presentato il progetto «Arcipelago Vadena», a cura dell’associazione La Fabbrica del Tempo. Si tratta di un’iniziativa che ha lo scopo di recuperare tutta la microstoria della comunità, testimonianze orali, scritte o fotografiche che altrimenti rischierebbero di scomparire definitivamente. La Fabbrica del Tempo si propone di rivalutare questa documentazione, facendola rivivere attraverso un progetto globalmente denominato appunto «Arcipelago Memoria», un’iniziativa che poi fisserà anche sul web un «archivio della memoria» relativo alle realtà decentrate della nostra provincia. Vadena, insieme a Lana, è uno dei due Comuni pilota individuati per questa operazione, che nel tempo si allargherà a avrà un più ampio respiro.
 A Vadena il progetto ha già preso il via, assumendo la denominazione «Arcipelago Vadena». Si sta raccogliendo materiale (foto, mappe, carteggi, lettere, documenti, testimonianze orali e quant’altro serve per mettere a fuoco il passato). Di questo lavoro si sta occupando un gruppo individuato in loco. Seguirà la seconda fase, dedicata alla catalogazione e alla divulgazione del materiale raccolto. La terza fase vedrà infine il trasferimento anche in Internet di tutto quanto, foto comprese, in un sito dell’associazione, www.fabbricadeltempo.it.
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mercoledì, 19 novembre 2008




Impianto di fanghi: pensiamoci bene


 Penso che sia ora di finirla con questo rimpallarsi le colpe, i pensieri negativi o positivi, sull’utilità o inutilità di impianti penalizzanti. Una cosa è sicura che noi abitanti di Bronzolo dobbiamo prendere in mano la situazione, e farci delle domande. Vi posso suggerire un modo per farlo: dividiamo un foglio a metà per il verso lungo (linea verticale): da una parte scriviamo pro e dall’altra contro. Iniziamo-iniziate a scrivere le cose che pensiamo-pensate siano positive di un impianto di questo tipo. Poi facciamo la stessa cosa con quelle che pensiamo o pensate siano negative. Poi diamoci-datevi le risposte. Il mio parere è che la bilancia penda dalla parte del negativo perché signori miei la «merda» e il «fumo» sicuramente non sono cose positive ma negative. Ma merda e fumo sono solo due di queste cose, ma se si pensa bene ce ne sono ben altre... E per ultima, «cosa che vi voglio far notare», ma non da ultima, la costruzione di un impianto di questo tipo è un modo per pochi di mettersi da parte qualche euro. E non per tutta la comunità, «come si dice». Non pensate si stia insistendo un po’ troppo per avere questa struttura sul nostro territorio (si fa 2+2)? Noi abbiamo già dato. I nostri figli non ci devono dire: ma cosa avete permesso che facessero! Pensateci! I nostri amministratori si fanno in quattro per dirci cosa è meglio per noi, ma non dobbiamo fare le pecore. Abbiamo o no un cervello per pensare? Ricordate che i nostri amministratori sono nostri “dipendenti” e in democrazia devono fare il volere popolare.
Antonio Candioli BRONZOLO

Alto Adige 19-11-2008
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martedì, 18 novembre 2008


Nightbus, progetto ancora fermo

di Lorena Palanga
Alto Adige, 18 NOVEMBRE 2008

 EGNA. Non decolla l’idea di un nightbus in Bassa. Proposto all’indomani dell’incidente che costò la vita a Lucia Forte, il progetto è ancora fermo. «Non lo abbiamo accantonato - spiega il responsabile del centro giovani di Egna, Hubert Fischer, che aveva lanciato la proposta -. Attendiamo un incontro a livello sovracomunale». Il presidente del comprensorio Oswald Schiefer, però, non considera il nightbus una priorità: «Prima dovremo migliorare il servizio diurno».
 Se ne parla da anni, ma dopo il tragico incidente di aprile in cui perse la vita la giovane Lucia Forte, il responsabile del centro giovani di Egna aveva rilanciato l’idea: istituire un nightbus che permetta ai giovani anche di notte di spostarsi in sicurezza tra i centri della Bassa Atesina. Sono trascorsi sei mesi, ma del nightbus ancora nessuna traccia. «Il progetto non è stato accantonato - precisa il responsabile del centro giovanile Point di Egna Hubert Fischer, che per primo rilanciò l’idea in aprile -. L’amministrazione comunale si è detta favorevole a questo progetto. Per realizzare il nightbus, però, c’è bisogno di uno sforzo sovracomunale ed è per questo che attendiamo un incontro con gli altri Comuni della zona e con il Comprensorio».
 Che il nightbus rappresenti un’offerta interessante per i giovani di Egna e dintorni, Hubert Fischer ne è convinto: «Sono sempre dell’idea che il nightbus serva e per questo continuiamo a lavorare per far sì che venga istituito. Come ogni progetto, anche questo richiede dei tempi sia per la sua realizzazione che perché porti dei risultati. Bisogna avere pazienza».
 A frenare, almeno per il momento, l’idea del nightbus, però, è il presidente della Comunità comprensoriale della Bassa Atesina, Oswald Schiefer. «Ci stiamo lavorando, ne abbiamo parlato con l’assessore alla mobilità, ma il nightbus non rientra nelle priorità - afferma Schiefer -. Prima di pensare ad una linea notturna, dobbiamo migliorare il servizio di trasporto pubblico diurno, ancora lacunoso. Per spostarsi di sera, infatti, i giovani riescono comunque ad organizzarsi».
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lunedì, 03 novembre 2008


IL RUMORE Passi in avanti contro i decibel
Le barriere lungo i binari. E presto arriveranno anche quelle sull’autostrada

Alto Adige 02 NOVEMBRE 2008

 VADENA. Mentre numerosi residenti mettono le mani avanti e chiedono garanzie precise in merito alla possibile ubicazione dell’impianto per la lavorazione dei fanghi a ridosso del depuratore di Bronzolo, passi in avanti concreti si registrano per contenere l’inquinamento acustico nella parte alta della Bassa Atesina. All’altezza di Laives infatti sono ripresi di buona lena i lavori per la realizzazione delle barriere antirumore lungo la linea ferroviaria; un analogo intervento è previsto - grazie all’accordo fra Provincia e Trenitalia - all’altezza dell’abitato di Cortina.
 A proposito di barriere antirumore, la settimana che sta per iniziare dovrebbe essere quella decisiva anche per un altro importante intervento: riguarda la gara di appalto, indetta, dalla società dell’Autobrennero, per la posa delle barriere antirumore lungo la carreggiata sud dell’A22 tra Bolzano sud e Egna, in località Cervo a Vadena. La lunghezza complessiva sarà di 4,2 chilometri per un costo indicato in oltre 8 milioni di euro. Le offerte delle ditte interessate dovranno essere consegnate all’Autobrennero entro le ore 12 del 5 novembre; il giorno successivo, alle 9.30 nella sede della società autostradale a Trento, è prevista l’apertura delle buste. L’aggiudicazione dei lavori sarà fatta a chi avrà presentato il prezzo più basso.
 Si tratta - quello previsto appunto a Vadena - di un intervento molto atteso dalla popolazione che, a più riprese, aveva lamentato gli eccessivi rumori in zona causati sia dal traffico autostradale che dal passaggio dei treni, soprattutto quelli per il trasporto merci. (e.d.)
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venerdì, 03 ottobre 2008


  Salorno«Più sicurezza per le bici in paese»
Alto Adige, 02 OTTOBRE 2008

 SALORNO. C’è una pista ciclabile nel futuro urbanistico di Salorno. A confermarlo è il sindaco Giorgio Giacomozzi, che indica questo intervento come uno dei prioritari da prevedere nel prossimo piano della mobilità, il cui incarico «sarà assegnato entro novembre». A tutt’oggi infatti in paese non esistono percorsi riservati alle due ruote: «E per pensare alle potenzialità della bici - sottolinea il sindaco -, basta ricordare che è grazie a una ciclabile che in paese è arrivato il presidente della Germania».
 A Salorno in questo periodo si sta pensando alla revisione del Piano urbanistico. Un processo lungo, composto di interventi diversi, che occuperà l’amministrazione per il resto della legislatura. In queste settimane, in particolare, i tecnici stanno lavorando alla rideterminazione delle dimensioni del centro abitato. Il perché lo spiega il sindaco Giacomozzi: «In sostanza dobbiamo capire quanto è cresciuto il paese negli ultimi anni. Ci sono zone del paese che di fatto sono “centro abitato” ma formalmente non ne fanno parte, e sono quindi escluse da una serie di interventi, ad esempio per la sicurezza stradale».
 Ma un altro capitolo importante riguarda la mobilità. Entro novembre sarà assegnato a un professionista - «proprio in questi giorni stiamo avendo i primi contatti» - l’incarico di realizzare un piano della viabilità, che dovrebbe poi essere approvato dal consiglio entro la fine del 2009. Tra i divesi ambiti di intervento, il sindaco ne cita due. Uno è la pista ciclabile: «A Salorno ancora non ne abbiamo una - dice - e questo non è più accettabile visto che tutti ormai si muovono in bici e si trovano in mezzo alle macchine. Fino a qualche anno fa (anche fino al 1997, quando venne fatto un piano del traffico) questo non era un tema, ma oggi non possiamo più ignorarlo. Anche perché la bici può essere uno strumento importante per il nostro turismo: basta ricordare che in estate il presidente della Repubblica tedesca, Köhler, è arrivato a Salorno proprio grazie alla ciclabile lungo l’Adige. Ci fosse stata solo l’autostrada, non l’avremmo mai visto...».
 L’altro tema è l’alternativa a via Roma e via Noldin: «Oggi non possiamo chiuderle al traffico pena il non raggiungimento delle frazioni, ma quella sarebbe un’area ideale per farci una zona pedonale».
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mercoledì, 01 ottobre 2008


Binari dal tunnel all’areale ferroviario: Bronzolo mette le mani avanti
«No al collegamento a cielo aperto»
Alto Adige, 30 SETTEMBRE 2008


 BRONZOLO. La tratta di accesso sud alla nuova linea del Brennero sta sollevando una serie di preoccupazioni. Dopo i timori - e le proteste - del consiglio comunale di Ora, ecco che anche Bronzolo rizza le antenne e chiede chiarimenti, immediati, sul collegamento fra il portale di uscita della galleria e l’areale ferroviario dove, come noto, è previsto uno scalo tecnico per i locomotori.
 Il consiglio comunale di Ora, all’unanimità, ha approvato la scorsa settimana una risoluzione contro un tracciato all’aperto degli allacciamenti al futuro tunnel di base del Brennero. Si tratta di una «finestra» - di 1200 metri circa - prevista nelle immediate vicinanze della zona per insediamenti produttivi ed a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. «Un tracciato - sostiene il consiglio comunale nella risoluzione approvata all’unanimità - che comporterebbe per Ora un’ulteriore inaccettabile fonte di rumore ed avrebbe conseguenze negative anche sulla fauna e sulla flora». Nel corso di una recente riunione della Comunità di Valle, il sindaco di Ora ha chiesto ai progettisti di spostare la «finestra» a nord, verso Bronzolo.
 Ma proprio Bronzolo ha una preoccupazione in più e riguarda, come detto, il collegamento fra il portale sud del tunnel e l’areale ferroviario della stazione di treni. Questa galleria - è il passante fra Ora e Cardano destinato a bypassare anche la città e la stazione di Bolzano - dovrebbe essere realizzata in largo anticipo rispetto al resto della tratta di accesso. Dice il sindaco Benedetto Zito: «Manca ancora la indispensabile chiarezza da parte dei progettisti. Noi abbiamo bisogno di vedere nero su bianco cosa intendono fare. Ciò che potremmo mai accettare è la costruzione di questo collegamento all’aperto con una sorta di mega barriera che verrebbe costruita nella vallata fra la zona della Atzwanger ed appunto la stazione dei treni».
 La preoccupazione del sindaco Zito - che ovviamente parla a nome dell’amministrazione comunale e della comunità - è dettata dal fatto che sembrerebbe prevalere, in questo momento, la soluzione di un collegamento «aperto», contrariamente a quanto era previsto da sempre. «Se le preoccupazioni del consiglio comunale di Ora sono giustificate e condivisibili anche da parte nostra, mi preme ricordare che la tratta di accesso in Bassa Atesina verrà realizzata fra diversi anni e quindi c’è tutto il tempo per discutere. Invece per il passante ferroviario, con relativo collegamento all’areale della nostra stazione dei treni, è stata confermata la priorità. C’è dunque, da parte nostra, la pressante richiesta di ottenere la massima chiarezza».
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lunedì, 15 settembre 2008

«Più fermate dei treni e vagoni moderni»
Ora. Dibattito pubblico coi candidati alle provinciali. «L’aeroporto? Adesso bisogna cambiare il modello di gestione»



Alto Adige, 14 SETTEMBRE 2008

 ORA. Treni da e per Bolzano con una maggiore frequenza - «facendo diventare la ferrovia una vera metropolitana di superficie» - e vagoni più moderni, sul modello di quanto fatto in val Venosta. È questo il programma del Partito Democratico per quanto riguarda i trasporti in Bassa Atesina. Se ne è discusso l’altra sera in un incontro pubblico a Ora. E sull’aeroporto una richiesta precisa: «La struttura non va ingrandita: bisogna rivedere invece il modello di gestione, che non ha funzionato».
 «Il Partito Democratico, se vincerà le elezioni, si impegna nella prossima legislatura a migliorare i trasporti in Bassa Atesina, con specifica attenzione ai collegamenti da e per Bolzano. Inoltre, il PD farà in modo che la Bassa Atesina abbia un trasporto pubblico di qualità e che il territorio abbia un’uguale attenzione su questa problematica a quella data a Bolzano ed all’Oltradige». A dirlo Christian Tommasini, segretario e capolista del Pd alle prossime elezioni provinciali, che, assieme agli atri candidati, Sybille Tezzele Kramer, Giorgio Nones e Stefano Sgarbossa, ha partecipato ieri sera ad un incontro ad Ora, organizzato dai Circoli territoriali della Bassa Atesina, presente anche l’ingegnere e urbanista Peter Morello.
 Nel corso della discussione è stata rimarcata l’importanza di migliorare i treni per i pendolari sostituendoli con vagoni più nuovi e funzionali come quelli della ferrovia della val Venosta. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di migliorare le stazioni e di aumentare il numero di fermate dei convogli per un uso metropolitano della ferrovia. Infine, il PD ritiene che si debba far ricorso all’uso della telematica per coordinare e migliorare i collegamenti dei citybus dalle stazioni ai vari paesi. Tutto ciò per evitare ai pendolari di perdere le coincidenze.
 Durante l’incontro si è parlato anche dell’aeroporto di San Giacomo. Ampliarlo o no? La risposta di Tommasini è negativa: «Lo scalo non va ampliato - dice -, quello che bisogna fare è concentrarsi sul cambiamento del modello di gestione. Oggi l’aeroporto è per pochi, con alte tariffe e un servizio insufficiente. Una persona “normale” l’aereo deve prenderlo a Verona... È su questo che bisogna lavorare, non sulle dimensioni dello scalo. Bisogna fare in modo che i prezzi dei voli calino e che il servizio torni ad essere affidabile».
 Intanto in Bassa prosegue la raccolta di firme del Pd per la presentazione della lista alle elezioni provinciali del prossimo 26 ottobre. Ad Egna i cittadini tutti interessati potranno recarsi in Comune lunedì 15 e mercoledì 17, dalle ore 14 alle ore 17, e firmare nell’ufficio del segretario comunale.
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martedì, 09 settembre 2008


Citybus, collegherà centri e stazioni
Corse anche tra i paesi. Per le frazioni arrivano i taxi a chiamata
Alto Adige, 09 SETTEMBRE 2008
LORENA PALANGA


 EGNA/SALORNO. Il citybus arriverà anche in Bassa Atesina. Il progetto, presentato venerdì scorso dall’assessorato alla mobilità, è piaciuto ai rappresentanti comunali della zona. «Come richiesto da noi - spiega Oswald Schiefer - i bus collegheranno i centri con le stazioni ferroviarie e i diversi paesi tra di loro. Previsti anche taxi a chiamata». Il servizio dovrebbe partire in primavera.
 I sindaci della Bassa Atesina lo reclamano da tempo e il presidente della Comunità comprensoriale Oswald Schiefer da sempre lo ritiene un servizio indispensabile. Ora però, dopo mesi di discussione e numerosi incontri, l’arrivo nei comuni della zona del minibus giallo sembra essere finalemente deciso.
 Venerdì scorso i vertici dell’assessorato provinciale alla mobilità hanno presentato il progetto per il citybus in Bassa Atesina che, a quanto pare, sembra essere piaciuto ai rappresentanti comunali presenti. «Siamo soddisfatti - afferma il presidente della Comprensorio nonché sindaco di Cortaccia Oswald Schiefer -. Tutte le nostre richieste, in primis quella di un migliore collegamento tra i centri e le stazioni ferroviarie, sono state tenute in considerazione nella stesura del progetto». Quest’ultimo prevederebbe un collegamento da Termeno e Cortaccia in direzione Egna e Ora, uno da Magrè e Cortina sempre verso Egna e poi i collegamenti tra i centri e le diverse stazioni ferroviarie che, come a Ora, sono molto distanti dal centro.
 Il progetto per una migliore e più efficiente viabilità in Bassa Atesina non esclude neanche le piccole frazioni e le località di montagna. «Per le piccole frazioni come Pochi o per località più lontane come Anterivo e Trodena l’assessorato alla mobilità ha proposto di istituire dei taxi a chiamata - continua ancora il presidente del Comprensorio Schiefer -. Ovviamente anche questo sarebbe un servizio sovvenzionato e il costo della corsa sarebbe comunque limitato». Insomma anche in Bassa Atesina potrebbe arrivare il taxi-bus già sperimentato, con successo, per Laives, Bronzolo e Vadena.
 I primi citybus dovrebbero iniziare a circolare per i comuni della Bassa Atesina già entro la prossima primavera. «Insomma si tratta di pazientare ancora alcuni mesi - conclude Schiefer -. Intanto siamo contenti che tutte le nostre richieste in merito siano state ascoltate. Quello che ci è stato proposto dall’assessorato è un modello di viabilità molto interessante e, nell’attesa che venga realizzato, l’assessore Thomas Widmann ci ha promesso anche un migliramento dei servizi di trasporto pubblico già esistenti».
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giovedì, 07 agosto 2008


«VECIA FEROVIA» DA ORA


Bikers sul tracciato del mitico trenino
Alto Adige, 30 LUGLIO 2008

 ORA. In attesa della pista ciclabile fino a San Lugano, l’appuntamento è per domenica 3 agosto in centro ad Ora: alle ore 9.30 parte il treno della Vecia Ferovia dela Val de Fiemme, gara di mountain bike giunta alla 12esima edizione. Un evento organizzato in coppia dal Südtirol Marathon Team di Egna e dalla Polisportiva Molina di Fiemme, paese nel quale si chiuderà la gara, al termine dei 37 chilometri del percorso. Il tracciato per metà si sviluppa sul territorio altoatesino; la partenza un anno fa, è stata spostata in centro ad Ora (precedentemente si partiva dalla stazione dei treni) per fare spazio ai concorrenti di anno in anno sempre più numerosi. Nel 2007, infatti, furono 1200 gli appassionati delle ruote grasse al via, un terzo dei quali semplici escursionisti, vera peculiarità di questa manifestazione che, tra l’altro, non è inserita in alcun tipo di circuito. Onore al merito, dunque, degli organizzatori altoatesini e fiemmesi, pronti a ripetersi anche nel 2008. Si partirà da Ora, dunque, per una scelta che ha trovato l’appoggio del sindaco del paese altoatesino Roland Pichler il quale aprirà le porte del centro alla carica degli oltre 1000 bikers attesi al via. Una gara dal fascino tutto proprio, con passaggi dalle vecchie stazioni di Ora, Montagna, Pausa, Fontane Fredde, San Lugano e Castello di Fiemme, prima del finale con arrivo a Molina di Fiemme.
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giovedì, 07 agosto 2008


Tram, un collegamento utile alla città


Oliver (Pd): «I tempi sono maturi per uno studio di fattibilità»
Alto Adige, 30 LUGLIO 2008
di Massimiliano Bona

  LAIVES. Voglia matta di tram anche in città. A rilanciare l’idea è stato ieri il vicepresidente della Comunità di valle e capogruppo del Pd a Laives Fabrizio Oliver, che sottolinea la necessità di non fermarsi alle varianti. «Sposo in toto la linea del senatore Peterlini: la mobilità del futuro è legata a filo doppio al tram o alla metropolitana di superficie. È giusto dare precedenza all’Oltradige, ma i tempi sono maturi anche per uno studio di fattibilità per la Bassa Atesina».
I comuni dell’Oltradige stanno facendo pressing sulla Provincia per il tram. La Bassa Atesina rischia di restare tagliata fuori?
 
«L’Oltradige si è attivato per tempo e, come vicepresidente della Comunità di valle, faccio anch’io il tifo per la realizzazione, in un lasso di tempo ragionevolmente breve, della linea Caldaro - Bolzano. Premesso questo è giusto che la Bassa Atesina si attivi, facendo presente alla Provincia che non ci si può fermare alle due varianti».
 Il traffico, tra l’altro, è maggiore in Bassa Atesina. A Laives transitano 30 mila auto al giorno, ad Appiano 20 mila nei mesi di punta. La Provincia saprà tenerne conto?
 
«L’assessore Michl Laimer ha sempre affermato che prima di prendere in considerazione collegamenti alternativi per Laives e Ora sarebbe stato necessario ultimare le varianti, che i residenti aspettano da 30 anni. È un discorso di buon senso, ma sarebbe utile e lungimirante assegnare ad un professionista, prima del 2011, uno studio di fattibilità per capire se anche in Bassa Atesina ci siano o meno i presupposti per realizzare un collegamento di superficie. Certo, in Bassa il traffico veicolare è più elevato rispetto all’Oltradige e, in sede di programmazione degli investimenti, bisognerà tenerne conto».
 La Svp della Bassa Atesina ora ha pigiato sull’acceleratore: vuole un collegamento ad anello che da Caldaro prosegua per Termeno, Egna, Ora, Bronzolo e Laives. Il Pd resterà a guardare?
 
«No, al contrario. Siamo pronti a fare fronte unico con l’Obmann della Volkspartei della Bassa Atesina. Il Pd, di cui sono il capogruppo a Laives, ha sempre considerato la mobilità un tema prioritario. Ora più che mai con il prezzo del petrolio alle stelle».
 Porterà l’argomento all’ordine del giorno della Comunità di valle?
 
«Devo parlarne prima con il presidente Schiefer, ma il tema è sicuramente interessante ed ha riflessi sovracomunali. Anche la Bassa Atesina può e deve interessarsi ad un progetto di mobilità sostenibile».


A rilanciare l’idea di un collegamento in superficie - poco importa se un tram (sul modello di quello concepito dall’ingegnere viennese Hermann Knoflacher per l’Oltradige) o un minimetro (basterebbe coinvolgere la Leitner, leader mondiale del settore) - per la Bassa Atesina è stato il senatore della Volkspartei Oskar Peterlini. «Si potrebbe progettare una linea circolare, in grado di collegare l’Oltradige con il capoluogo, ma anche con la Bassa Atesina».

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domenica, 27 luglio 2008


Il tunnel garantisce sicurezza ai ciclisti sulla Strada del Vino



di Ezio Danieli
Alto Adige 26 LUGLIO 2008

 APPIANO/NALLES. È la stagione (anche) delle biciclette. E per chi ama pedalare - a proposito: è un vero trend il turismo sulle due ruote - vi sono due importanti novità: 1) i ciclisti possono transitare sotto il tunnel, realizzato apposta per loro all’incrocio di via Stazione ad Appiano con conseguenti meno rischi sulla trafficatissima Strada del Vino; 2) è stato completato il tratto di ciclabile (è anche marciapiede) fra il ponte sull’Adige di Vilpiano e l’abitato di Nalles.
 Sono due - in Bassa Atesina, in Oltradige e nella valle dell’Adige - le piste ciclabili principali: quella che da Bolzano porta fino a Salorno (e quindi va oltre nel Trentino) e quella che dal capoluogo altoatesino sale fino a Malles Venosta attraversando Merano (con alcuni tratti che sono ancora da completare). Nei pressi di Ponte Adige c’è la possibilità di collegarsi con la ciclabile che sale verso Appiano e che prosegue quindi per Caldaro con deviazioni (interessanti anche per gli agonisti) sia per il passo Mendola che in direzione di Ora e conseguente allacciamento alla pista principale lungo l’argine dell’Adige. Le due novità ricordate - il sottopasso all’incrocio di via Stazione ad Appiano ed il tratto fra Vilpiano e Nalles - sono significative anche e soprattutto per la sicurezza di chi pedala visto che le strade su cui insistono (soprattutto quella del Vino) sono caratterizzate da un traffico intenso e, spesso, anche pericoloso.
 La voglia di pedalare - come s’è detto - è diventata negli anni anche un trend turistico: «Il 15% dei nostri ospiti usa la bici e un ulteriore 7% vorrebbe farlo», sostiene il direttore di Alto Adige Marketing, Christof Engl. Aggiunge Walter Meister, presidente dell’Unione albergatori: «Considero il cicloturismo come una nicchia di mercato molto interessante». Vi sono alberghi e agenzie di viaggio specializzate, come la Sportler HikBik di Markus Braun e sempre più persone sono alla ricerca di questo tipo di vacanza attiva.
 Il cicloturismo ormai è una tendenza. La conferma arriva, come detto, dal direttore di Alto Adige Marketing Christof Engl sulla base di un sondaggio tra i turisti che vengono in Alto Adige. «Altri dati: lungo la Merano-Malles - prosegue Engl - si possono noleggiare un migliaio di bici e la media è di 560 bici usate ogni giorno. Se in passato l’Alto Adige era soprattutto una terra di mountain-biker, oggi abbiamo anche un’offerta adeguata su strada». E questo grazie anche allo sforzo compiuto dalla Provincia che negli ultimi anni ha stanziato diversi milioni di euro per allargare la rete di piste ciclabili. A favorire la voglia di pedalare anche da parte dei meno allenati, c’è anche il servizio di trasporto delle bici sui treni «regionali»: funziona molto bene sulla tratta da Bolzano a Malles Venosta mentre presenta qualche neo fra Bolzano e Salorno dove alcune stazioni ferroviarie sono distanti dalla ciclabile lungo l’Adige. A complicare la situazione anche il fatto che alcuni convogli «regionali» saltano determinate stazioni creando quindi un po’ di confusione anche fra i ciclisti che vogliono tornare in carrozza dopo la pedalata.




Da Ora a San Lugano dove correva il trenino


Fase pre-progettuale

 ORA. Mancano ancora i finanziamenti ed inoltre la priorità - sia della Provincia che della Comunità comprensoriale - è di perfezionare e completare la rete ciclabile esistente. Ma i passi in avanti si stanno comunque facendo per la pista che da Ora porterà fino a passo San Lugano sfruttando, in larga parte, l’ex tracciato del mitico trenino che saliva in val di Fiemme. La fase attuale è di pre-progettazione: si lavora sulla base del progetto di massima che ha già avuto, da un paio d’anni, il benestare della Provincia. La ciclabile sarà lunga una ventina di chilometri.

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venerdì, 18 luglio 2008


 Tram, progetto più vicino

Alto Adige, 17 LUGLIO 2008

 CALDARO. Dopo che anche il consiglio comunale di Bolzano ha approvato lo studio di fattibilità dell’esperto viennese Hermann Knoflacher, il tram sembra ormai essere la soluzione scelta per risolvere il problema del traffico intenso tra l’Oltradige e il capoluogo bolzanino.
 I Comuni di Caldaro e Appiano, infatti, già da tempo avevano approvato lo studio, secondo il quale l’intero progetto avrebbe un costo tra i 195 e i 225 milioni di euro. All’appello, insomma, mancava solo il parere del consiglio comunale di Bolzano e, ora che anche questo ha approvato lo studio, sembrano sfumare le altre soluzioni proposte, in primis quella del minimetro della Leitner.
 Il prossimo passo sarà quello di preparare il progetto definitivo. «Dovrebbe essere pronto tra sei-otto mesi - ha affermato nei giorni scorsi il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli -. Poi si passerà a quello esecutivo».
 A favore del progetto del tram, che permetterebbe di collegare Caldaro a Bolzano in appena 26 minuti, al massimo 30, era sceso in campo negli ultimi mesi anche il direttore dell’Unione commercio Dieter Steger. (l.p.)
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domenica, 22 giugno 2008


Citybus circolare, un avvio confortante


 Prime corse ieri mattina del nuovo servizio di trasporto che collega i quartieri cittadini oltre che Bronzolo e Vadena
Alto Adige, 22 GIUGNO 2008
 

 LAIVES. Primi giri, ieri mattina, per il nuovo Citybus, il servizio di collegamento pubblico garantito da un mezzo della Sasa da 25 posti che per la prima volta raggiunge anche il quartiere di Pineta monte. Il nuovo servizio è stato subito molto apprezzato proprio da chi abita lì, perché effettivamente spostarsi se non si ha un’automobile o una moto, diventa disagevole. Le prime corse hanno anche messo in evidenza possibili aggiustamenti da apportare e in tal senso l’assessore Widmann si è dichiarato disponibile ad accogliere e quindi a verificare tutte le istanze.
 La soddisfazione della gente di Pineta monte è stata raccolta dai rappresentanti del comitato civico. Anche il vice sindaco Georg Forti e tutta l’amministrazione comunale, convinti della validità di tale iniziativa, l’avevano sostenuta immediatamente. Adesso il comitato di Pineta torna sul tema per sollecitare prima di tutto i cittadini ad utilizzare il più possibile questo nuovo Citybus, anche per evitare che possa succedere con il “Nightliner” dei giovani, che ha rischiato di essere eliminato per scarsità di utenti.
 «Per questo abbiamo anche distribuito un foglio informativo a 250 famiglie - spiega Franco Magagna, del comitato di Pineta - spiegando il significato del nuovo servizio».
 Quanto ai possibili aggiustamenti, già dalle prime corse ci sono delle indicazioni, che sempre Magagna si è premurato di illustrare: «Vista la ripida salita per raggiungere Pineta Monte - continua Magagna - sarebbe opportuno prevedere 2 fermate. Poi, una volta arrivati a Laives, il Citybus non transita per il centro cittadino e visto che a Pineta non c’è più un supermercato, molti debbono raggiungere quelli situati in via Kennedy a Laives per la spesa quotidiana. Infine, sarebbe opportuno creare un punto vendita di biglietti a Pineta Monte, ad esempio presso il Rotwand».
 Tutto sommato, come di vede, sono piccole cose che migliorerebbero il servizio. Per quel che attiene specificamente ai biglietti, va ricordato che funziona naturalmente l’abbonamento normale e che comunque si possono acquistare (costo 1 euro) direttamente sul Citybus quando si sale. Insomma, le facilitazioni non mancano se si intende utilizzare maggiormente questa opportunità, anche per girare all’interno della città, tenendo presente che poi arriva anche a Bronzolo e a Vadena, con passaggi alla stazione ferroviaria in concomitanza con le fermate dei treni. Fra Sasa e Citybus insomma, adesso la comunità di Laives ha a disposizione varie opzioni per il trasporto pubblico.
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sabato, 21 giugno 2008


Lo scalo bolzanino dovrà essere trasferito

Verrà infatti abolito dal «passante». Le indicazioni di Ferroplan
Alto Adige, 21 GIUGNO 2008

 BRONZOLO. «Ferroplan», il corposo volume che raccoglie il materiale prodotto nell’ambito del grande progetto di recupero e trasformazione urbana dell’area della stazione ferroviaria di Bolzano attraverso lo spostamento della linea ferroviaria, prevede - fra l’altro - che lo scalo intermodale in zona Siberia, ai Piani del capoluogo altoatesino, venga trasferito. E come ubicazione ideale - secondo i tecnici - viene indicato l’areale fra le stazioni di Bronzolo e di Ora. Il tutto, ovviamente, è legato alla realizzazione del «passante» ferroviario per il potenziamento del trasporto delle merci. Partendo dal presupposto che proprio questo «passante» ferroviario è indispensabile (anche e per liberare la stazione di Bolzano), c’è la necessità di uno scalo tecnico fra Bronzolo ed Ora in modo da poter aggiungere un locomotore ai treni merci diretti verso il Brennero. Ricordiamo che il passante sarà realizzato in anticipo rispetto alla nuova ferrovia del Brennero e che servirà soprattutto per potenziare il servizio di trasporto delle merci.
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sabato, 21 giugno 2008


 Statale-caos senza le merci sui treni
Mezzi pesanti in aumento se il servizio sarà all’Interporto di Trento
Il centro previsto già nel 1990 fra Bronzolo e Ora Sì degli esperti, no dei Comuni
SABATO, 21 GIUGNO 2008


 BRONZOLO. I passi avanti per il completamento delle varianti di Laives ed Ora e la resistenza della Bassa Atesina (e della Provincia) contro lo scalo intermodale fra le stazioni di Bronzolo e di Ora ripropongono - in maniera drammatica - il problema della possibile invasione di mezzi pesanti nei «cuori» di Laives, Ora, Laghetti e Salorno che sono i centri ancora privi di una variante.
 La giunta provinciale - nonostante qualche «apertura» del presidente Durnwalder poi bloccata dall’assessore Widmann - ribadisce che lo scalo per l’intermodalità non serve e che si utilizzerà l’Interporto di Trento quando sarà abolito il centro di intermodalità in zona Siberia a Bolzano «tagliato» a seguito del passante ferroviario, in tunnel, fra Ora e Cardano che - anticipando il resto della «nuova» linea del Brennero - verrà realizzato proprio per spostare il più possibile delle merci dalla strada alla rotaia. Ma aumenta - anche di recente - il numero di imprenditori che giudicano «irrinunciabile» l’intermodalità, un servizio (bene ricordarlo) che non ha registrato, per ora, quell’interesse - anche da parte imprenditoriale - che invece è elevato nei Paesi europei, grazie anche a tariffe decisamente più allettanti rispetto a quelle italiane.
 Quella dello scalo intermodale sull’areale Fs fra Bronzolo è Ora è una storia che si trascina da anni. Complicata anche dalle due versioni, contrapposte fra loro, contenute nello studio sull’economia dell’Oltradige e della Bassa Atesina voluto dalla Comunità di Valle e commissionato al professor Gottfried Tappeiner. Il docente universitario nella prima bozza dello studio aveva consigliato la Comunità di considerare l’opportunità di prevedere lo scalo intermodale sull’areale fra Bronzolo e Ora, in considerazione anche del previsto aumento di mezzi pesanti sulla statale a seguito della percorribilità delle circonvallazioni di Laives e di Ora. Poi Tappeiner ha precisato che «dopo una serie di incontri con gli operatori industriali, ho preso atto che lo scalo all’Interporto di Trento potrebbe essere funzionale per le esigenze anche altoatesine, a patto che la gestione dell’impianto sia non solo conveniente ma anche funzionale».
 Intanto, come detto, Rfi insiste: l’intermodalità serve in previsione appunto della soppressione dello scalo bolzanino. Le Ferrovie non hanno mai rinunciato al loro progetto sull’areale di proprietà Fs (risale agli anni Novanta), inserito fra l’altro nel piano provinciale dei trasporti che - costato parecchi quattrini - è finito nel (solito) cassetto delle buone intenzioni.
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martedì, 10 giugno 2008


La biomassa per riscaldare edifici pubblici
Termeno. Ok al progetto
Alto Adige, 10 GIUGNO 2008

 TERMENO. «Un progetto innovativo, che potrà essere preso come esempio anche da altri Comuni altoatesini». Queste le parole del sindaco Werner Dissertori in merito al progetto, approvato recentemente dall’amministrazione comunale di Termeno e che prevede un unico impianto di teleriscaldamento a biomassa per molti edifici pubblici tra i quali la scuola elementare e quello per l’educazione musicale, la scuola media, la biblioteca, la Casa della cultura, la caserma dei vigili del fuoco e la scuola materna.
 A realizzare la struttura sarà la ditta Eneralp di Bolzano. «È proprio questa la novità - spiega il primo cittadino -. Grazie alla formula Energy Contracting la ditta progetta, finanzia, installa e gestisce l’impianto. Per questi servizi il Comune pagherà 35 mila euro per 11 anni e al termine di questo periodo l’impianto sarà nostro. Così facendo - continua Dissertori - non abbiamo chiesto il finanziamento alla Provincia e, pagando più o meno la stessa cifra che ora spendiamo in gas e petrolio, avremo un impianto rispettoso dell’ambiente e che pensa al futuro, visto che le riserve di petrolio si stanno esaurendo. Speriamo che il nostro buon esempio venga seguito anche dai privati». Grazie al nuovo impianto, inoltre, verranno eliminati i tre esistenti, con un beneficio economico.
 I lavori inizieranno nella primavera del 2009. «Prima infatti - conclude il sindaco - dobbiamo portare avanti l’ampliamento della scuola media, i cui lavori iniziano proprio questo mese». (l.p.)
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martedì, 20 maggio 2008


Trattori d’epoca, sesto raduno Il «revival» diventa attrazione



Termeno. Sabato e domenica saranno oltre duecento
Alto Adige, 20 MAGGIO 2008

 TERMENO. Sabato e domenica prossimi verrà organizzato, presso il Gänzplatz del paese, il sesto raduno internazionale, con esposizione, di quasi duecento trattori d’epoca e di motori stazionari. Il presidente dell’associazione «Traktor Veteranen Tramin», Roland Enderle, è da tempo al lavoro - coadiuvato dal suo vice Oswald Vontavon e da Helmuth Mall per Salorno - per preparare questo raduno destinato a calamitare a Termeno numerosi appassionati oltre ovviamente ai curiosi, agricoltori in primo luogo. Il trattore è sicuramente l’inseparabile «collega» di ogni contadino. Le prime trattrici, in Bassa Atesina, entrarono in azione subito dopo la guerra: dopo la curiosità iniziale, questi mezzi si sono diffusi rapidamente e sempre più sofisticati dal punto di vista tecnico. Quelli che sono stati i «pionieri» - ben conservati nei garage - sono tornati alla luce negli ultimi anni per merito di alcuni contadini di Termeno che ancora nel 1993 costituirono il primo club dei trattori d’epoca dell’Alto Adige che attualmente conta una cinquantina di soci sparsi nella vasta zona fra Appiano e Salorno. Il club, come s’è detto, ha già organizzato cinque raduni (ed altrettante esposizioni) dei trattori d’epoca ed ora ha messo in cantiere il sesto che si terrà a Termeno nel corso del prossimo fine settimana. E sarà, anche stavolta, motivo di grande attrazione. (u.f.)

per i curiosi cliccare                 QUI
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mercoledì, 14 maggio 2008


«Ok alla guida sicura, niente gare»


Il sindaco Beati: motocross e go-kart causerebbero troppo rumore
Alto Adige, 14 MAGGIO 2008


 VADENA. Sarà accorato l’appello che il sindaco Alessandro Beati lancerà questa sera durante la cerimonia di inaugurazione del «Safety Park», il grande centro realizzato dalla Provincia a ridosso della discarica Ischia Frizzi. «Chiederò alla Provincia - dice il sindaco di Vadena - che piste e strutture restino solo per la guida sicura. L’estensione alle gare e alle manifestazioni agonistiche è un rischio che gli abitanti non intendono accettare a causa del prevedibile aumento dell’inquinamento acustico». A giudicare da quanto dichiarato finora dal presidente Durnwalder, dall’assessore Widmann e dal presidente del cda Jellici, gli abitanti (ed il sindaco) di Vadena dovrebbero essere tranquilli: «La priorità - hanno dichiarato a più riprese gli amministratori provinciali - è la guida sicura con l’obiettivo di ridurre il numero degli incidenti stradali». Durnwalder ha anche aggiunto che «Dovrà esserci il massimo impegno per far quadrare i conti ed evitare deficit di gestione»: è proprio questo particolare che fa aumentare i timori a Vadena, nel senso che se le lezioni di guida sicura non dovessero garantire i necessari introiti per far quadrare i bilanci, potrebbe essere giocoforza indispensabile estendere le attività al Safety Park. Ieri pomeriggio intanto proprio il sindaco ed una delegazione di abitanti hanno visitato la nuova struttura, presenti l’assessore Widmann ed i responsabili del Safety Park.
 Signor sindaco, restano dunque i timori a Vadena?
 
«In linea di massima il parere degli abitanti non è contrario alle strutture a ridosso della discarica Ischia Frizzi; chi risiede nell’area più vicina alle piste - sono le zone Cervo e Mover - ha più perplessità, legate proprio al possibile aumento dei rumori. Come è stato dimostrato nei giorni scorsi».
 Cosa è accaduto?
 
«Una nota casa automobilistica ha portato alcune vetture in pista; chi era alla guida ha evidentemente esagerato con la velocità e con le sgommate e subito il rumore è stato avvertito nelle abitazioni più vicine al Safety Park ed i residenti hanno protestato, anche in Comune».
 La Provincia ha comunque mantenuto le promesse di installare delle barriere antirumore in due punti delle piste...
 
«Sono sicuramente barriere utili in grado di evitare la dispersione dei decibel in direzione delle case esistenti nelle zone Cervo e Mover. In presenza però di un’attività contenuta come può essere quella legata alle lezioni di guida sicura».
 Cosa temete?
 
«Le possibili gare di motocross e dei go kart. Sappiamo che anche i mezzi da competizione sono dotati di accorgimenti tecnici, fra l’altro previsti dalla legge, per contenere il più possibile il rumore. Ma restano, inutile negarlo, perplessità. Proprio per questo chiederò, a nome della giunta comunale e della comunità di Vadena, ampie garanzie alla Provincia appunto per quanto riguarda l’utilizzo delle strutture del Safety Park».
 Provincia che ha rispettato le indicazioni poste proprio da Vadena per quanto riguarda l’accesso soltanto da nord al Centro...
 
«Non potevamo certo sopportare un aumento del traffico di transito attraverso il paese che ha, come noto, diversi problemi di viabilità. Lo farò presente agli amministratori provinciali nella speranza che ci diano una mano nella realizzazione di quanto è necessario per una maggiore vivibilità del paese. Intanto, come Comune, abbiamo dovuto trovare una rapida soluzione al problema verificatosi proprio con la realizzazione del Centro a ridosso della discarica».
 Quale problema?
 
«È stato necessario realizzare un accesso tecnico per consentire l’intervento dei vigili del fuoco in caso di bisogno».
 Intanto Vadena ha una struttura in più...
 
«Il Safety Park è sicuramente un centro che dà prestigio al paese, sempre nella speranza che non porti altri disagi».
 GESTIONE. La giunta provinciale ha assegnato nel corso della seduta di ieri mattina alla società a capitale interamente provinciale “Centro di Guida Sicura - Safety Park Vadena Alto Adige-Safety Park Pfatten Suedtirol S.r.l.” la concessione della gestione della struttura: avrà durata di sei anni.
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mercoledì, 07 maggio 2008


Geoparc aperto Prime escursioni anche nel canyon
Alto Adige, 07 MAGGIO 2008

 ALDINO. Il Geoparc Bletterbach ha aperto le porte e la gola del Bletterbach è di nuovo raggiungibile. Le guide si sono preparate con i corsi di pronto soccorso, geologia, giochi nella natura e comunicazione, e sono pronte per guidare le classi di scolari e gruppi che si sono gia prenotati e che arriveranno ancora a visitare il Bletterbach. In programma escursioni con temi diversi come racconte di fiabe, orchidee nostrane e geologia; anche quest’anno inoltre si svolgeranno i pomeriggi per bambini. La stagione partirà sabato con la premiazione dei vincitori del concorso fotografico, che si svolgerà nella sala parrocchiale di Aldino. Tra i vari eventi, da ricordare che in occasione della Giornata internazionale dei musei, il 18 maggio, avrà luogo il giorno con le porte aperte nel Geoparc.
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lunedì, 21 aprile 2008

Citybus a Egna e Ora: studio di fattibilità

La possibilità di istituire il servizio è stata comunicata alla Comunità di Valle. Un’accurata verifica sulle esigenze
L’obiettivo prioritario è il collegamento fra paesi e stazioni Fs


 EGNA. Promessa della Provincia alla Comunità comprensoriale: è già avviato uno studio per verificare le esigenze prima e quindi la fattibilità per introdurre anche ad Egna ed Ora un servizio di Citybus. L’assessorato alla mobilità ha dunque confermato le proprie intenzioni nel quadro del potenziamento del servizio di trasporto pubblico. La decisione è prevista entro il prossimo autunno.
 L’assessorato provinciale alla mobilità - sulla scorta dei lusinghieri risultati ottenuti ad Appiano e (un po’ meno) a Caldaro - insiste (giustamente) su questi mini-bus che sono dotati di filtri antiparticolato. Anche il sistema tariffario è completamente nuovo. Al posto della tariffa chilometrica in uso sulle linee regionali si introduce la tariffa urbana indipendentemente dal tragitto; per la corsa singola si paga 1 euro. Con la carta valore, valida in tutta la provincia, si pagano solo 65 centesimi. Con l’abbonamento urbano il prezzo scende a 34 centesimi. Forti riduzioni sono previste anche con la carta famiglia (26 centesimi) e l’abbonamento per anziani (18 centesimi). Con l’abbonamento annuale per studenti il citybus può essere utilizzato liberamente con tutte le altre linee provinciali. Anche Egna ed Ora potrebbero essere servite dai Citybus nel contesto del progetto di potenziamento del servizio di trasporto pubblico che punta anche a migliorare i collegamenti interni ritenuti (a ragione) determinanti per il coordinamento fra pullman e treni in un’integrazione di mezzi (oltre che tariffaria) che è la strada obbligata - e senza alternative - per migliorare il servizio di trasporto pubblico e quindi ridurre l’esagerato numero di autoveicoli privati. L’introduzione dei Citybus ad Egna ed Ora è parte integrante del progetto di potenziamento del trasporto pubblico soprattutto in Bassa Atesina impostato dall’assessorato provinciale alla mobilità, progetto che si basa anche sulla valorizzazione delle stazioni ferroviarie e dei loro ampi areali esterni. In Bassa Atesina l’intervento più significativo riguarderà il vasto areale della stazione di Ora dove sono in corso i lavori per aumentare di almeno 250 posti macchina il parcheggio. Ma l’obiettivo più significativo è far diventare la stazione di Ora un centro intermodale che favorirà le coincidenze fra bus e treni. È prevista anche la costruzione di una copertura per moto e bici visto che la stazione diventerà anche il capolinea dei pullman di linea. I Citybus collegherann la stazione dei treni con il centro della cittadina e, con tutta probabilità, anche Egna con le necessarie deviazioni anche verso quella stazione ferroviaria. Il tutto tenendo conto che è previsto un ulteriore miglioramento dell’orario cadenzato dei treni.
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lunedì, 21 aprile 2008


Disagi dei pendolari, parte il bus navetta
Sarà in servizio dal 28 aprile fra Egna e le stazioni di Magrè e Salorno dove non fermano diversi treni
di Ezio Danieli
Alto Adige, 19 APRILE 2008

 SALORNO. I giovani Svp sono tornati alla carica per ribadire i numerosi disagi che incontrano i pendolari a causa delle fermate cancellate di Salorno e di Magrè. Inoltre, come noto, il primo treno della mattina per Bolzano è stato posticipato di dieci minuti. I giovani della Volkspartei hanno incontrato di recente il direttore del dipartimento alla mobilità Gianfranco Jellici che ha proposto di introdurre dal 28 aprile, come soluzione provvisoria, un bus navetta che collegherà la stazione ferroviaria di Egna con quelle di Magrè e Salorno. Ma non mancano le perplessità
 All’incontro erano presenti anche la consigliere provinciale Rosa Thaler Zelger, i sindaci di Magrè Theresia Degasperi Gozzi e di Salorno Giorgio Giacomozzi. «I disagi continuano per molti pendolari di Salorno, Magrè, Cortaccia, Cortina e la frazione di Laghetti: per loro si riduce sensibilmente la possibilità di tornare con comodità dal lavoro o da scuola - si legge in una nota firmata da Stefan Franceschini, Tanja Messner, Birgit Pardatscher, Hannes Spornberger e Edith Zemmer -. Il direttore del dipartimento alla mobilità Gianfranco Jellici ha ammesso che è stato sottovalutato il problema delle stazioni di Magrè/Cortaccia e Salorno ma purtroppo Rfi, a breve termine, non dà il benestare ad alcun ripristino di fermate». La Ripartizione provinciale introdurrà il 28 aprile, come soluzione provvisori, un bus navetta che collegherà la stazione ferroviaria di Egna con quelle di Magrè e Salorno per favorire i pendolari che si servono dei treni con partenza da Bolzano alle 13.09, 16.09, 17.09 e 18.09».
 Secondo i giovani della Svp - che in tal senso manifestano qualche perplessità sulla soluzione prospettata - «Bisognerà verificare con grande attenzione se e come i pendolari accetteranno questa offerta: soprattutto il viaggio in pullman fino a Salorno, con una durata calcolata di circa 25 minuti, potrebbe indurre i pendolari ad usare comunque la propria macchina o di aspettare il treno successivo che raggiunge la stazione solo alcuni minuti dopo. Per gli studenti potrebbe tuttavia trattarsi di un servizio interessante visti che orari in cui si muovono».
 In ogni caso l’obiettivo comune di entrambe le parti - come è stato garantito anche dal direttore di dipartimento alla mobilità Gianfranco Jellici - è di reintrodurre le fermate cancellate nelle stazioni di Salorno e Magrè/Cortaccia. Le relative trattative con Rfi sono in corso e saranno concluse probabilmente entro questo mese. Secondo i rappresentanti della Junge Generation della Bassa Atesina «A lungo termine deve essere introdotto il cadenzamento con un treno ogni mezz’ora anche fino a Salorno: proprio per questo abbiamo preparato una risoluzione che è stata presentata all’ultima assemblea del direttivo della circoscrizione Bassa Atesina della Svp, risoluzione che è stata approvata da tutti i presenti».
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venerdì, 11 aprile 2008


«Tratte di accesso, abitanti coinvolti»
Laimer: una capillare informazione con manifestazioni pubbliche
Alto Adige, 05 APRILE 2008

 EGNA. Già nel corso della prossima estate saranno pronte le prime proposte concrete per il tracciato delle tratte di accesso sud del tunnel di base del Brennero. «La Giunta provinciale informerà poi tutti gli interessati delle proposte, per poter sviluppare la variante migliore», sottolinea l’assessore provinciale all’urbanistica Michl Laimer, la cui ripartizione sta coordinando i lavori che, come noto, interesseranno tutta la Bassa Atesina per un mega intervento che durerà parecchi anni.
 Per il migliore utilizzo del tunnel di base del Brennero vanno costruite contestualmente alla galleria anche le relative tratte di accesso. «Il tracciato tra Salorno e Bronzolo è stato dichiarato una priorità infrastrutturale dalla Provincia, dal Ministero e da Rete ferroviaria italiana», sottolinea in una nota l’assessore provinciale Michl Laimer. Di conseguenza sono già in corso a pieno ritmo i lavori preparatori per la progettazione di tale tratto di ferrovia.
 «Va anzitutto predisposto un piano di fattibilità, frutto della collaborazione tra Ripartizione provinciale Urbanistica, geologi provinciali, Comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina, RFI e progettisti esterni - continua Laimer nella nota diffusa dall’ufficio stampa della Provincia - Lo studio individuerà più varianti di tracciato e le sottoporrà a una comparazione. In tal modo avremo una base oggettiva sulla quale prendere la decisione per il tracciato ritenuto più adatto in Bassa Atesina».
 Parallelamente, sotto la regia della Ripartizione provinciale Urbanistica, verrà elaborata una relazione ambientale nel quadro dello strumento della Valutazione strategica. «Con questo rapporto - continua l’assessore Laimer - vogliamo assicurare l’inserimento, sin dall’avvio della progettazione delle tratte di accesso all’eurotunnel, delle questioni e delle esigenze che sono maggiormente legate all’aspetto ambientale», in modo tale anche da soddisfare quelle che sono già ora le richieste della popolazione.
 Un’altra tematica su cui Laimer insiste è quella della trasparenza del processo di progettazione, con il coinvolgimento della popolazione. «Questo avviene da un lato attraverso l’inserimento della Comunità comprensoriale nel gruppo di progettazione, dall’altro attraverso manifestazioni pubbliche di informazione aperte a tutti gli interessati», conferma l’assessore. Già in estate saranno pronte le diverse opzioni per lo sviluppo delle tratte di accesso, poi sarà la volta dei primi appuntamenti informativi. «Anche con l’aiuto degli abitanti confidiamo di avere sul tavolo già in autunno la proposta definitiva del tracciato, per poter proseguire senza interruzioni con i lavori di progettazione», conclude l’assessore provinciale.
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mercoledì, 20 febbraio 2008


Ora.  Primi passi concreti in previsione di un centro intermodale
Alto Adige, 20 FEBBRAIO 2008


 ORA. Inizieranno la prossima settimana - a cura della ditta Oberosler costruzioni stradali di Bolzano per conto della Sta - i lavori alla stazione ferroviaria per ampliare il parcheggio e soddisfare quindi le esigenze dei pendolari. L’intervento prevede anche la sistemazione del piazzale antistante l’edificio con l’eliminazione delle barriere architettoniche ed un migliore capolinea per i pullman.
 Si tratta di un intervento che prevede un costo di oltre 834 mila euro ed è parte integrante di un progetto - con lavori anche interni alla stazione affidati al Comune di Ora - che ha come obiettivo prioritario la realizzazione di un centro intermodale per il servizio di trasporto pubblico sia su gomma che su rotaia.
 Alla stazione di Ora - che dovrebbe diventare il capolinea sia dei pullman di linea che dei treni collegati - il piano provinciale di potenziamento del servizio di trasporto pubblico affida un ruolo prioritario. Visto che lo spazio a disposizione è enorme, è intenzione della Provincia aumentare di almeno 250 posti macchina il parcheggio. Ma l’obiettivo più significativo è far diventare la stazione di Ora un vero e proprio centro intermodale che favorirà le coincidenze fra bus e treni nel contesto di un’integrazione fra i mezzi che è la base su cui poggia tutto il progetto. Interscambio dunque ad Ora con la conseguente possibilità dunque di rivalutazione del servizio da e per la val di Fiemme e dalle zone di Montagna, Aldino, Trodena ed Anterivo. Sono infatti previsti collegamenti diretti, appunto fra le stazioni di Ora e di Egna, verso Aldino ed i paesi fra Montagna ed il passo San Lugano. Il progetto per la stazione di Ora prevede interventi all’esterno dell’edificio in modo tale da sfruttare l’areale a disposizione per quell’interscambio che resta un obiettivo prioritario nel contesto dell’integrazione fra mezzi di trasporto. Intanto il consiglio comunale ha approvato il progetto elaborato dall’architetto Evelin Steiner inerente il risanamento delle strutture della stazione ferroviaria, in particolare gli impianti sanitario, termoidraulico ed elettrico.’elaborato è stato già trasmesso alla Provincia per il previsto contributo.
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martedì, 12 febbraio 2008


«Treni, stop ai salti delle stazioni»
I giovani della Svp formulano le richieste dopo l’esito del sondaggio fra i pendolari
La critica: si perdono in media 27 minuti per ogni persona
Alto Adige, 12 FEBBRAIO 2008

 SALORNO. Il sondaggio dei giovani della Svp ha evidenziato - come noto - che i pendolari sono insoddisfatti del nuovo orario ferroviario che è stato bocciato dal 91% degli interpellati dalla Junge Generation secondo cui «Si registra una perdita di tempo di 27 minuti a persona». Già messe nero su bianco le richieste dei promotori: «A breve termine la reintroduzione dei treni che non fermano a Salorno e Magrè/Cortaccia e - a medio termine - l’effettiva introduzione del cadenzamento di 30 minuti anche nelle due stazioni più a sud, dato che la Bassa Atesina non termina a Egna».
 Le richieste sono state definite con la partecipazione dell’assessore comunale di Salorno Marlene Tabarelli che appoggia l’iniziativa. Alla realizzazione del sondaggio hanno partecipato anche Tanja Messner di Magrè ed i membri del direttivo della gioventù nella Svp di Salorno Birgit Pardatscher e Stefan Ceolan.
 Il sondaggio eseguito nelle stazioni di Salorno e Magrè/Cortaccia dai giovani nella Svp di Salorno, Cortina sulla Strada del Vino e Magrè ha mostrato che 91% dei 262 pendolari che vi hanno partecipato si è dichiarato svantaggiato dal nuovo orario dei treni.
 L’orario prevede come noto un cadenzamento con un treno ogni mezz’ora per tutta la Bassa Atesina, come dichiarato nella prefazione dello stesso presidente della Provincia Luis Durnwalder e dall’assessore alla mobilità Thomas Widmann. Fanno eccezione però le stazioni di Salorno e Magrè/ Cortaccia.
Igruppi giovanili di Salorno e Magrè della Junge Generation del Svp e l’assessore comunale alla Gioventù di Cortina, Edith Zemmer, hanno proceduto con il sondaggio distribuendo i questionari nelle stazioni di Salorno e Magrè/Cortaccia. 262 moduli sono stati restituiti compilati. «Dall’analisi dei dati è emerso che ben il 91% dei pendolari è svantaggiato dal nuovo orario dei treni e che ogni viaggiatore perde mediamente 27 minuti il giorno rispetto al vecchio orario; solo il 2% dei interpellati ne ha tratto vantaggio»: lo sostiene Stefan Franceschini, referente della gioventù nella Svp di Salorno. Il sondaggio rileva che dall’introduzione del nuovo orario dei treni la metà dei pendolari usa regolarmente almeno una volta la settimana la proprio auto privata per raggiungere le stazioni di Egna, Ora o Mezzocorona o addirittura la destinazione del viaggio. (al.s.)
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sabato, 09 febbraio 2008



Parco Avventura pronto a metà aprile
A ridosso della zona sportiva di Castelvecchio la struttura ricreativa e di richiamo turistico a cura dalle guide alpine Strobl e Sapelza
di Ezio Danieli
 Alto Adige, 09 FEBBRAIO 2008  

 CALDARO. I lavori stanno procedendo nel pieno rispetto della tabella di marcia. Parte delle oltre sessanta piattaforme sono state già realizzate e nelle prossime settimane verranno installate le strutture ed i giochi. Verso la metà del prossimo mese di aprile - quindi in perfetta coincidenza con l’inizio della stagione turistica primaverile - sarà agibile il Parco Avventura ubicato nella frazione di Castelvecchio, proprio a ridosso della zona sportiva. I lavori sono a cura della ditta di Luis Strobl e Paul Sapelza che dall’amministrazione comunale hanno avuto, per vent’anni, la gestione del Parco destinato ad essere anche un richiamo turistico soprattutto per Caldaro come pure per il resto dell’Oltradige e della Bassa Atesina.
 Il Parco Avventura occuperà all’incirca 7-8 mila metri quadrati nel bosco con corde, passerelle e salti. La bozza di progetto - come si ricorderà - era stata presentata dalle due guide alpine (Luis Strobl di Dobbiaco e Paul Sapelza, appunto) e aveva ottenuto ampi consensi. Erano stati poi visitati i due siti indicati come possibili per ospitare le varie strutture previste traendo la conclusione che la soluzione ideale, almeno per il Comune, era quella di realizzare il parco avventura nel bosco a est dei campi sportivi e non quindi a ovest come sembrava in un primo momento. Si tratta di un’ubicazione giudicata migliore in quanto la zona è meno ripida. La giunta comunale aveva approvato il sito con una serie di direttive: cassa e deposito devono essere realizzati nelle vicinanze della strada; la prima riga degli alberi, verso il frutteto e verso la strada, non possono essere toccati per motivi estetici; la zona del sentiero con la panchina di riposo non può essere toccata e deve rimanere aperta per il pubblico; nella zona della via Ziegelstadel deve rimanere una distanza per la scarpata di due metri.
 Il Comune di Caldaro avrà, con il parco avventura, la possibilità di offrire un impianto sportivo-ricreativo in più senza spendere un solo euro e con costi di gestione nulli. Il Comune dovrà mettere solamente a disposizione una piccola casetta, in grado di fungere da magazzino. Nessun albero sarà abbattuto: questa è un’altra condizione imposta dal Comune.
 Per realizzare il nuovo parco-avventura sono stati messi in preventivo 180 mila euro, cifra di cui si farà carico la società Abenteuerpark GmbH. Dopo il sì del consiglio è stato variato il Puc che per quella zona prevede, appunto, solo bosco. È prevalsa l’idea di una sovrapposizione di destinazione, ovvero mantenere il bosco ed inserire anche la struttura sportiva in modo che, se il parco-avventura non dovesse funzionare, il bosco resterebbe comunque prioritario nel Puc.
 I lavori, come detto, stanno proseguendo rapidamente: iniziati nelle settimane prima delle feste natalizie, hanno consentito già la realizzazione di quasi tutte le piattaforme che servono per i giochi e le strutture necessarie all’attività nel Parco Avventura. Prossimamente - sperando nelle condizioni meteo favorevoli - si provvederà al montaggio delle corde, dei ponticelli sospesi e delle varie funi che consentiranno - appunto da metà aprile - le attività.

I percorsi in sospensione



 CALDARO. Le previsioni per il Parco Avventura parlano di circa 8.500 visitatori all’anno. La giunta comunale ritiene che possa diventare il luogo ideale dove portare i ragazzi di ogni età per un’esperienza formativa che li aiuterà ad avere un miglior rapporto con sè stessi e con il mondo attorno. Ovunque i Parchi Avventura stanno riscuotendo un successo crescente: i «percorsi in sospensione» - integrati in aree boschive tramite l’installazione di cavi, piattaforme in legno e cordame - consentono di fare in sicurezza queste «vie», sulle quali l’equilibrio, la capacità di concentrazione e, in minima parte, la fisicità sono elementi indispensabili.
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mercoledì, 06 febbraio 2008


Sono in arrivo le barriere antirumore
Vadena. Il primo cantiere è già operativo all’altezza di Laives. Subito dopo toccherà alla zona di Cortina all’Adige
Alto Adige  03 FEBBRAIO 2008

 VADENA. Nei prossimi mesi verranno posati circa 8 chilometri di barriere antirumore lungo la linea ferroviaria del Brennero. I primi lavori sono iniziati proprio nei giorni all’altezza del territorio dii Laives. «Per coloro che vivono nei pressi della ferrovia - spiega l’assessore all’ambiente Michl Laimer - questo intervento comporterà un sensibile miglioramento nella qualità della vita». Il primo cantiere, che prevede la posa di circa 2,4 chilometri di barriere, ha aperto i battenti a Laives, ed è frutto dell’accordo raggiunto tra Provincia di Bolzano e Rfi, la società che si occupa di gestire la linea ferroviaria. «Prende dunque il via un programma piuttosto corposo - sottolinea Laimer - che contiamo di concludere entro l’autunno 2009». Dopo il primo lotto, nei prossimi giorni inizieranno le opere di posa delle barriere anche lungo il chilometro abbondante previsto a Cortina all’Adige, mentre gli interventi a Laives Sud e Laives Nord, per un totale di un chilometro, prenderanno il via in marzo. Il programma prevede l’avvio di altri interventi, entro l’estate, a Chiusa, Bressanone, Fortezza e Brennero. Il calendario dei lavori prevede il completamento delle opere tra l’autunno di quest’anno (Cortina all’Adige) e il settembre 2009 (Brennero). «In totale - prosegue Laimer - verranno installate barriere antirumore lungo un tratto di ferrovia di poco inferiore agli 8 chilometri”.
Ogni singola barriera, realizzata in cemento e vetro e successivamente rinverdita, raggiungerà un’altezza compresa tra i 3 e i 4,5 metri, e non necessiterà di alcuna manutenzione. Il programma complessivo di interventi a tutela della salute dei cittadini per quanto riguarda il rumore lungo la linea ferroviaria del Brennero, prevede una spesa di 12,4 milioni di euro: un quinto della cifra verrà messo a disposizione dalla Provincia, il restante 80% sarà a carico di Rfi. L’intervento più costoso sarà quello di Laives, per il quale è prevista una spesa di circa 4 milioni di euro. «Si tratta comunque di soldi ottimamente investiti - conclude Laimer - se consideriamo che le barriere isoleranno dall’inquinamento acustico provocato dai treni circa 270 edifici, per un totale di oltre 2.250 persone».
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mercoledì, 06 febbraio 2008


Taxi bus ad alto gradimento
Funziona da diversi mesi a chiamata. Il primo bilancio considerato lusinghiero
Alto Adige, 03 FEBBRAIO 2008

 LAIVES. Il servizio di Taxi bus era stato lanciato la scorsa primavera dall’assessore provinciale Thomas Widmann come una scommessa per capire se veramente poteva diventare un mezzo di trasporto apprezzato dalla comunità locale, in particolare da quella che risiede a Vadena. Adesso che sono passati diversi mesi si può incominciare a fare qualche valutazione. Secondo gli addetti ai lavori e allo stesso sindaco di Vadena, si tratta di un servizio che funziona bene.
 «Quando venne presentato qui da noi - ricorda il sindaco Alessandro Beati - si disse che si puntava ad avere almeno 1.500 utenti l’anno per giustificarlo. Direi che il traguardo è stato ampiamente raggiunto e superato, quanto basta quindi per garantire continuità alla proposta. Il Taxi bus, della ditta Di Biasi, ha sostituito l’autobus della Sasa che c’era prima e diversamente da quello, è “a chiamata”, nel senso che i passeggeri possono chiamare telefonicamente il conducente e con lui accordarsi per il trasporto».
 Stando proprio ai conducenti che guidano il mezzo, sono ogni giorno una trentina le persone che se ne servono e non solo per andare e venire da Vadena a Laives. «C’è diversa gente che ci chiama anche per spostamenti all’interno della città di Laives - dicono gli autisti - perché hanno la comodità di farsi portare fin sotto casa». Una necessità che si è manifestata con il tempo è quella di avere una piazzola di sosta per le attese in centro a Laives, magari vicino al municipio, come era un tempo per il taxi. (b.c.)
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mercoledì, 06 febbraio 2008



Rumori, decibel fuorilegge
Sotto accusa il traffico sulla statale e sulla Strada del Vino
Alto Adige 02 FEBBRAIO 2008


 EGNA. L’inquinamento - sia acustico che atmosferico - continua a causare disagi in tutta la Bassa Atesina. I veleni nell’aria sono monitorati (grazie anche alla nuova stazione di Cortina); i decibel un po’ meno anche se restano fuorilegge.
 I primi lavori per la posa delle barriere architettoniche all’altezza dell’abitato di Cortina all’Adige - l’intervento è previsto entro la primavera - costituiscono un segnale importante per l’impegno (che finalmente si concretizza) contro i decibel in Bassa Atesina. Che sono tanti e soprattutto fuori legge. Sia di giorno che di notte. Non è dunque un caso se gli amministratori comunali periodicamente si appellano alla Provincia per chiedere interventi. Lo stesso ha fatto la Comunità di Valle che ha deciso di intervenire presso le autorità competenti di Trenitalia e di Rfi per richiedere un repentino miglioramento del materiale rotabile, soprattutto dei treni merci (sono antiquati e quindi causano decibel regolarmente fuorilegge), e l’installazione di barriere antirumore lungo i binari. La linea ferroviaria è praticamente non protetta da San Giacomo di Laives fino a Salorno - con tutte le conseguenze ed i disagi per migliaia di persone e con sollievi fra mesi soltanto per quelli di Cortina all’Adige. A peggiorare la situazione di Ora c’è anche il ponte di ferro sull’Adige che, ad ogni passaggio di treni, «sprigiona» decibel che arrivano alle case più vicine.
 IL TRAFFICO. Interventi ne sono stati fatti, negli anni, per frenare i decibel causati dal traffico sia sull’autostrada che sulla SS12. Soprattutto lungo la statale del Brennero ed in particolare all’altezza dell’abitato di Egna e della frazione di Villa le barriere hanno attutito i rumori. Ma restano scoperti lunghi tratti sia a nord che a sud di Egna. La situazione si è via via complicata dove l’arteria corre più vicina alle case e dove attraversa i centri abitati. Emblematiche, in questo contesto, sono le situazioni di Laghetti e di Salorno dove, fra l’altro, mancano anche dei sottopassi in grado di garantire la sicurezza ai pedoni. Ma questo è un altro discorso che meriterebbe maggiore attenzione sia da parte dei Comuni che da parte della Provincia visto e considerato (lo dicono gli esperti) che quando saranno percorribili le varianti di Laives e di Ora, il traffico sulla statale aumenterà sensibilmente tanto che la SS12 viene già vista, in prospettiva, come la terza corsia dell’Autobrennero. Situazione pesante - per quanto riguarda appunto l’inquinamento acustico - è quella di Villa di Egna dove gli abitanti hanno chiesto, a più riprese, interventi migliorativi che non sono stati nè promessi nè attuati. Hanno, questi residenti, comunque una speranza: la loro vivibilità (quella come dei residenti di Ora) entro un paio di anni migliorerà sicuramente in coincidenza con la percorribilità della circonvallazione.
 LE PROSPETTIVE. I guai da rumore resteranno invece, a lungo, in tutto il resto della Bassa Atesina a causa del traffico su gomma e di quello su rotaia. Non c’è soltanto la statale del Brennero sul banco degli accusati. Un notevole contributo all’aumento dei decibel viene anche dalla Strada del Vino: i dati Astat confermano che i mezzi in transito sono in continuo aumento da Salorno fino ad Appiano. I veicoli (e non sono soltanto quelli dei turisti) passano fra le case di diversi paesi; ai vari incroci non c’è verso che i conducenti spengano i motori in presenza del rosso degli impianti semafori; i mezzi pesanti - complici le scelte non proprio programmate in merito all’ubicazione delle varie zone produttive - oltre che pericolosi sono fonte costante, nei giorni feriali, di inquinamento acustico. Nei fine settimana delle stagioni turistiche recitano un ruolo non proprio simpatico le centinaia di moto che percorrono appunto la Weinstrasse.
 Dal punto di vista dei decibel (fuorilegge) una situazione dunque pesante. Mai esaminata con la dovuta attenzione nonostante gli appelli lanciati da amministratori comunali e provinciali (la consigliera Rosa Thaler della Svp fra tutti). Situazione, fra l’altro, destinata a peggiorare a causa dei lavori di completamento delle varianti di Laives e di Ora e, quasi contemporaneamente, anche del passante ferroviario in galleria fra Ora e Cardano. Ovviamente aumenteranno i mezzi pesanti in circolazione ed in più saranno operativi cantieri e frantoi. Senza considerare ciò che accadrà quando inizieranno gli interventi per realizzare la tratta di accesso (sotterranea) all’Eurotunnel del Brennero....Insomma, per i rumori, le prospettive sono tutt’altro che incoraggianti da Laives fino a Salorno.


LA COMUNITÀ DI VALLE
Pressing su Trenitalia «Convogli antiquati»
 EGNA. La Comunità di Valle ha deciso di intervenire presso le autorità competenti di Trenitalia e di Rfi per richiedere un repentino miglioramento del materiale rotabile, soprattutto dei treni merci (sono antiquati e quindi causano decibel regolarmente fuorilegge), e l’installazione di barriere antirumore lungo i binari. Proprio come l’amministrazione comunale di Bressanone anche la Comunità di Valle di Bassa Atesina e Oltradige ha deciso di intervenire presso le autorità competenti di Trenitalia per sollecitare un repentino rinnovo del materiale rotabile. Un’altra lotta che il Comprensorio ha deciso di portare avanti è quella delle barriere antirumore. La Comunità di Valle, infatti, solleciterà la Rfi ad installare finalmente le tanto attese barriere antirumore che fra poco saranno installate all’altezza di Cortina.


IDEA DI ROSA THALER

Finestre delle case da rifare
 Rosa Thaler, consigliera della Svp e vice presidente del consiglio provinciale, ha scritto a Durnwalder e Widmann per ricordare che «L’inquinamento acustico, in tutta la Bassa Atesina, è elevatissimo a causa della ferrovia e dell’autostrada». Aveva anche lanciato una proposta: «Bisognerebbe garantire dei contributi per il rifacimento delle finestre. Vi sono dei moderni accorgimento che consentono un perfetto isolamento. Gli abitanti vanno aiutati in questo senso».


CORTINA ALL’ADIGE

CORTINA ALL’ADIGE
Le barriere lungo la ferrovia
 A Cortina fra due mesi al massimo cominceranno i lavori per le barriere antirumore lungo la ferrovia. Sarà manufatto della lunghezza di circa un chilometro, dell’altezza di tre metri, di cui la parte inferiore (2 metri) in muratura e la parte superiore in vetro. Una volta installate dovrebbero risolvere una problematica sollevata da anni sia dalle amministrazioni comunali che dagli abitanti sulla scorta di un pesante inquinamento acustico anche nelle ore notturne.


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mercoledì, 30 gennaio 2008



«La fusione con Laives? Solo svantaggi»
di Marco Rizza
  Alto Adige, 30 GENNAIO 2008

 VADENA. Non piace al Comune di Vadena l’ipotesi di «fondersi» con Laives e Bronzolo. L’idea è rimbalzata nel dibattito politico dopo essere stata rispolverata in consiglio comunale a Laives. Il sindaco Alessandro Beati è molto chiaro: «Da una simile unione noi ne usciremmo svantaggiati, come una specie di circoscrizione senza portafoglio. E poi Vadena e la sua comunità hanno una storia, un’autonomia da difendere: non si può pensare solo a questioni economiche».
 Si è ricominciato a parlare di fusioni tra Comuni. Lo si è fatto a Bolzano, dove il sindaco Spagnolli ha suggerito la possibilità di aggregarsi con Laives (ma la reazioni, da una parte e dall’altra, sono state quasi sempre negative: sì a più collaborazione ma no alla fusione). Lo si è fatto anche a Laives, dove in consiglio comunale si è accennato alla possibilità di unirsi con Bronzolo e Vadena. Un’idea che in realtà gira da tempo. Perché - si chiedono i fautori - mantenere in vita tre amministrazioni comunali (quindi sindaci, consigli, assessori e assessorati, segretari, funzionari ecc.) per un bacino di residenti così piccolo?
 Ecco, una risposta arriva da Alessandro Beati, sindaco di Vadena e contrario all’ipotesi dell’aggregazione: «Intanto - spiega - un’ipotesi del genere andrebbe solo a nostro svantaggio: essendo il più piccolo dei tre centri, saremmo trattati come una specie di circoscrizione senza portafoglio. La maggioranza dei soldi andrebbero agli altri due paesi e, per dire, i lavori pubblici che ora ci possiamo permettere diventerebbero impensabili». Inoltre, prosegue Beati, «non è solo una questione economica. Anzi, vedere solo questo aspetto è sbagliato. Intanto c’è un problema di stabilità politica. Né Bronzolo né Laives se la passano bene, noi invece a casa nostra stiamo benissimo. E poi la storia di un Comune è importante. Vadena ha una sua storia, una sua autonomia che non può essere cancellata da un giorno all’altro».
 Non solo. Secondo Beati - che comunque afferma che «forse di queste cose si parla nei bar, a livello politico nessuno mi ha mai fatto una proposta in questo senso» - non è nemmeno scontata la «comunanza» con Laives: «Vadena confina anche con Ora, Termeno e Caldaro. Anzi, gli abitanti di Campi al Lago si sentono certamente più vicini a Caldaro che a Laives...». Quindi no alla fusione: «E in ogni caso lo si dovrebbe decidere con un referendum». Piuttosto, prosegue Beati, «sono favorevole a potenziare le convenzioni. Sono strumenti utili, che permettono di risparmiare e al contempo mantengono l’autonomia delle amministrazioni. Al momento, per esempio, abbiamo una convenzione con Laives per i vigili urbani e funziona bene. Potremmo usare la stessa formula anche per la giardineria o altri settori».
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sabato, 26 gennaio 2008



«Un unico Comune Bolzano-Laives»
Proposta shock di Spagnolli per ridurre i costi e razionalizzare i servizi: una sola città
Polonioli: «Parliamone. Noi stiamo già pensando ad una fusione con Vadena e Bronzolo»
 Alto Adige, 26 GENNAIO 2008  

 BOLZANO. «In Italia ci sono 8 mila Comuni, di cui 116 solo in Alto Adige. Troppi. Soprattutto in tempi come questi in cui calano i finanziamenti e aumentano le spese. La soluzione è una sola e si chiama fusione dei Comuni. Per quanto riguarda noi, la cosa ideale sarebbe fondere Bolzano e Laives». Proposta ardita, destinata a sollevare polemiche ma anche consensi, quella lanciata dal sindaco Luigi Spagnolli, ieri mattina, in commissione sport. Lo spunto: il nuovo stadio che la Provincia realizzerà a Laives per consentire le partite interne dell’Fc Alto Adige. A sollevare il caso il consigliere Luigi Schiatti (Unitalia) che contestava il fatto che Bolzano si fosse lasciato sfuggire la grande occasione di avere sul proprio territorio un nuovo stadio.
 Questo ha dato il là al sindaco per ipotizzare che in un prossimo futuro Bolzano e Laives siano un unico Comune e quindi anche le strutture sportive, stadi compresi, abbiano un unico proprietario.
 «Questo - spiega il sindaco - ci consentirebbe di ottimizzare i servizi, riducendo drasticamente le spese. La fusione dei Comuni, non solo di Bolzano e Laives ovviamente, porterebbe ad un taglio dei costi della politica da far impallidire chi oggi si limita a proporre la riduzione dei consigli d’amministrazione».
 Ma in un Paese in cui, nonostante le periodiche promesse, proliferano le società e gli enti a partecipazione pubblica e si creano addirittura nuove Province, è praticamente impossibile anche solo ipotizzare che ciò possa avvenire. Troppo grandi gli interessi in gioco.
 «È chiaro - ammette Spagnolli - che qui ci vorrebbe una legge nazionale che favorisca le fusioni. Oggi per noi non sarebbe economicamente sostenibile: perché delle quote una tantum date ai Comuni ne riceveremo solo una e non più due come oggi; ci sarebbe ovviamente un aumento della pro capite ma a fronte di una crescita della popolazione. Ciononostante bisogna assolutamente cominciare a ragionare in quest’ottica. Le casse dei Comuni sono sempre più povere: investire in nuove opere in futuro sarà arduo e bisognerà fare i salti mortali anche per gestire le strutture. Se si unissero le forze invece, sarebbe un’altra musica».
 Ma chi lo dice a sindaco e assessori di Laives che le loro poltrone, in questo quadro, sarebbero destinate a scomparire, per ridursi ad una semplice rappresentanza territoriale nel consiglio comunale di Bolzano? «Io - spiega il sindaco di Laives Giovanni Polonioli - sono più che favorevole alla riduzione del numero dei Comuni che sono decisamente troppi. Certo è che la fusione Bolzano-Laives sarebbe un’operazione molto forte. Bisognerebbe pensarci molto attentamente».
 Ma se Bolzano sogna il matrimonio con Laives; Laives ipotizza quello con Vadena e Bronzolo. «Sarebbe logico e sicuramente più economico - spiega Polonioli - riunirli in un unico Comune, il nostro appunto. La proposta è scaturita, poche sere fa, in consiglio comunale».
 Facile immaginare che anche i sindaci dei due paesi, siano d’accordo sul principio, ma contrari all’ipotesi di scomparire. Anche perché - potrebbe obiettare qualcuno - in questo piano di fusioni, i comuni italiani, 4 su 116, verrebbero dimezzati.
 «È chiaro - mette le mani avanti Spagnolli - che la cosa sarebbe fattibile solo in un quadro di riduzione che dovrebbe riguardare anche gli altri comuni».
 In attesa delle grandi rivoluzioni istituzionali, ci si accontenta di collaborare sul fronte dei servizi. Lo si fa già, ad esempio, per quanto riguarda Seab.
 «Si potrebbe fare - ipotizza Polonioli - anche a livello di strutture tecniche. Penso in particolare al settore dell’urbanistica e all’ufficio legale. Unendo le forze, almeno su queste cose, si potrebbero ridurre notevolmente i costi e offrire un servizio migliore alla cittadinanza».
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venerdì, 25 gennaio 2008



«Troppe malattie da traffico»
L’allarme dei medici. I guai peggiori a Villa ed Ora
 VENERDÌ, 25 GENNAIO 2008 EZIO DANIELI


 EGNA. Le polveri sottili - e quindi l’inquinamento atmosferico - sono elevate in Bassa Atesina. Lo ha confermato, nei giorni scorsi, il direttore dell’Appa, Luigi Minach, nel corso di una riunione tenutasi a Cortina all’Adige. Che in zona - bene ricordarlo - è sempre stata avvelenata a causa soprattutto del traffico e non solo autostradale.
  I MEDICI. L’allarme inquinamento nel comprensorio era stato lanciato, un paio di anni fa, dai medici di base della Bassa Atesina che, mettendo in guardia dai pericoli alla salute derivanti dallo smog, avevano constatato un aumento delle malattie dell’apparato respiratorio, soprattutto tra i bambini. I «camici bianchi» in quell’occasione avevano sollecitato (ed ottenuto dopo poco) la sistemazione di una stazione fissa di rilevamento lungo l’A22 nei pressi del casello autostradale ed il divieto di transito per veicoli con motori di vecchia generazione. I medici di base si erano incontrati, su iniziativa della consigliera provinciale Svp, Rosa Thaler, anche con l’allora direttore dell’Ufficio aria e rumore della Provincia ed avevano evidenziato, in un documento, come «Il diritto alla salute è garantito dalla Costituzione e deve avere la precedenza. Sta nella nostra responsabilità, garantire che ciò avvenga. Per questo sono necessarie comuni iniziative per cercare di risolvere il problema dell’inquinamento, in particolare utilizzando tutti gli accorgimenti tecnici per arrivare ad una riduzione dello smog».
 LA SITUAZIONE. In Bassa Atesina l’inquinamento atmosferico ed anche quello acustico sono molto alti con pericolose conseguenze per la salute. È sempre difficile fare una correlazione fra l’inquinamento ed i malanni, anche se vi sono studi a livello internazionale che confermano questo legame. Ad ogni modo bronchiti, disturbi alle vie respiratorie ed allergie di vario genere sono presenti, in Bassa Atesina, sia nei bambini che negli adulti. Lo confermano, ancora oggi, proprio i medici. Le zone più a rischio sono quelle più vicine all’autostrada del Brennero dove è rilevante la presenza di polveri sottili. Ma bisogna considerare anche la situazione di Egna e della frazione di Villa in particolare dove, come noto, è elevatissimo il numero degli automezzi in transito soprattutto nei fine settimana della stagione turistica.
 IL TRAFFICO. Autostrada del Brennero e statale sono spesso intasate. Lo stesso si può dire della Strada del Vino e non solo nei fine settimana quando si registrano anche tanti automezzi dei turisti. Una situazione analoga vale anche per il tratto di statale 48 delle Dolomiti sia nell’attraversamento di Ora che nella deviazione (comoda e quindi molto frequentata) attraverso l’abitato di Villa. Sono anni che gli abitanti chiedono interventi migliorativi. L’unica assicurazione che hanno avuto è che i disagi finiranno quando sarà percorribile la circonvallazione di Ora. Quindi - se tutto va bene - fra due-tre anni.
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giovedì, 24 gennaio 2008



Bassa Atesina «Inquinamento, dati non sorprendenti»
Weger: servono interventi rapidi, il tunnel arriverà solo tra 20 anni
Secondo il portavoce di Bassa Atesina vivibile «impianto dei fanghi e aeroporto ingrandito peggiorerebbero una situazione già grave»
 Alto Adige, 24 GENNAIO 2008 LORENA PALANGA


 EGNA. La presenza di polveri sottili registrata a Cortina è pari a quella di piazza Adriano a Bolzano e in tutta la Bassa Atesina i valori sono piuttosto elevati. Questo quanto emerso nei giorni scorsi da una relazione tenuta proprio a Cortina dal direttore dell’«Appa», Luigi Minach. A commentare i dati è ora il portavoce del movimento «Bassa Atesina vivibile», Manfred Weger.
 L’inquinamento atmosferico a sud di Bolzano è da sempre il cavallo di battaglia del movimento «Bassa Atesina vivibile». Ed è proprio sulla condizione dell’aria in questa zona, delineata di recente dal direttore dell’Appa Luigi Minach in un incontro svoltosi a Cortina, che interviene ancora una volta il portavoce del gruppo, Manfred Weger.
 Signor Weger, l’aria di Cortina come quella che si respira in piazza Adriano a Bolzano. Cosa ne pensa?
 «Non siamo sorpresi. Questi dati non fanno altro che confermare quello che noi del movimento “Bassa Atesina vivibile” sosteniamo da tempo, ovvero che la Bassa Atesina è inquinata quanto il capoluogo altotesino».
 L’inquinamento atmosferico è un problema sentito tra i cittadini della zona?
 «Certo. Le persone sono molto sensibili a questo tema. Anche se mancano ancora i dati e le statistiche, infatti, si sa che l’inquinamento provoca gravi danni alla salute».
 La popolazione della Bassa Atesina ha paura?
 «Direi sì. Diversi dottori, infatti, hanno sostenuto che nella zona a sud di Bolzano la percentuale di anziani e bambini nei quali sono stati riscontrati problemi respiratori è più alta che nel resto della provincia».
 Il Bbt contribuirà a migliorare la situazione?
 «Il Tunnel del Brennero sarà pronto non prima di 20 anni e anche quando sarà terminato non è detto che i tir non circoleranno più sull’Autobrennero. Noi invece abbiamo bisogno di interventi e soluzioni tempestive per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini».
 Confermate la vostra contrarietà all’ampliamento dell’aeroporto? E cosa pensate dell’impianto per il trattamento dei fanghi?
 «Sono due progetti che peggiorerebbero una situazione che è già allarmante. Già adesso, infatti, in Bassa Atesina vengono spesso superati i limiti imposti dall’Unione Europea. Prima di realizzare questi interventi, quindi, sarebbe meglio pensare a far sì che ciò non avvenga più».
 Il suo movimento sta pensando a nuove iniziative a riguardo?
 «Sì. Siamo a lavoro, ma non posso ancora anticipare di cosa si tratta».
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mercoledì, 23 gennaio 2008


Polveri sottili, arriva la centralina
Problemi in Bassa per i venti da sud «A Cortina valori come a Bolzano»
di Umberto Fellin
Alto Adige, 23 GENNAIO 2008

 CORTINA. Nel giro di poche settimane anche a Cortina sarà installata una stazione fissa per il rilevamento dell’inquinamento atmosferico. Ad annunciarlo è Luigi Minach, direttore dell’Appa, che proprio nei giorni scorsi ha presentato a Cortina una relazione sull’inquinamento in questa zona. «A Cortina la presenza delle polveri sottili è pari a quella riscontrata in piazza Adriano a Bolzano - afferma Minach - ma i valori sono elevati in tutta la Bassa Atesina».
 Anche il paese di Cortina disporrà presto di una stazione fissa per il rilevamento dell’inquinamento atmosferico. La stazione, la più a sud in provincia, sarà installata nel giardino della casa dell’ex custode della stazione ferroviaria del paese e servirà alla Ripartizione Ambiente di Bolzano per monitorare nel corso dell’intero anno le condizioni dell’aria della zona. Ad annunciarlo è il direttore dell’«Appa» Luigi Minach, che proprio nei giorni scorsi ha tenuto a Cortina una relazione sull’inquinamento atmosferico della zona.
 «A Cortina la presenza delle polveri sottili è pari a quella registrata in piazza Adriano a Bolzano, se non addirittura in concentrazioni maggiori, e i valori registrati sono elevati in tutta la Bassa Atesina - afferma il direttore -. Il dato più sconcertante è però che in tutta la Bassa Atesina è uguale dove mi trovo, se vicino all’Autobrennero o in un frutteto isolato: la presenza di polveri sottili nell’aria è più o meno uguale».
 Una delle cause di questo inquinamento sarebbe, sempre a detta del direttore dell’Appa, il fenomeno del trasporto di queste polveri dalla Pianura padana. «Anche in Bassa Atesina veicoli e riscaldamento giocano un ruolo importante nell’inquinamento dell’aria - spiega ancora Luigi Minach - ma in questa zona si aggiunge anche un’altra causa. Di notte, infatti, il vento trasporta le polveri sottili da sud verso nord, ovvero dalla zona della pianura padana “ricca” soprattutto di pm secondarie prodotte da sostenze gassose verso Trento e la Bassa Atesina».
 In Bassa Atesina, inoltre, non mancano altri fattori di inquinamento come ad esempio il cattivo uso delle stufe. «Anche se a sud di Bolzano questo fenomeno è meno rilevante che in altre zone della provincia come ad esempio la val Venosta, questo delle stufe non è un problema da sottovalutare. È importante che i Comuni ci aiutino a sensibilizzare i cittadini a non bruciare legna trattata e a praticare una buona manutenzione degli impianti. In generale però - conclude soddisfatto Minach - posso però affermare che in Bassa Atesina e in tutta la provincia, grazie soprattutto ad inverni più miti, la qualità dell’aria è migliorata».
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martedì, 22 gennaio 2008



Il centro Point è già diventato un’attrazione .  Egna: Giunta soddisfatta
Alto Adige, 22 GENNAIO 2008

 EGNA. Inaugurato da appena tre mesi, il nuovo centro giovanile di Egna «Point» è già diventato un luogo di riferimento per i tanti giovani del centro della Bassa Atesina.
 Lo stile spartano e le saracinesche dietro le quali si celano il palco e il cafè danno l’impressione di trovarsi in un garage, il luogo di ritrovo dei ragazzi quando i centri giovanili ancora non esistevano. Non mancano, inoltre, le postazioni internet e i divani per scambiare due parole ed intrattenersi in comodità.
 «Siamo molto soddisfatti di come i giovani di Egna hanno risposto al nuovo centro giovanile, che si trova dove una volta sorgeva l’ex cantiere Anas - afferma l’assessore competente Franco Giacomozzi -. Numerosi, infatti, sono i giovani, sia di lingua italiana che tedeschi, che decidono di trascorrere il loro tempo libero al “Point”. Certo, siamo ancora in fase di rodaggio e ci sono nuove proposte per migliorare il centro, come quella avanzata di recente dai responsabili di aprire i locali anche la domenica pomeriggio».
 Numerosi concerti, feste, ma anche progetti sulla tema della multiculturalità sono gli eventi organizzati finora nel nuovo centro giovani e che sono stati molto apprezzati dai ragazzi. «Si sta pensando anche di destinare una saletta alle ragazze - racconta ancora l’assessore - così che queste abbiano a disposizione uno spazio per dedicarsi ad attività prettamente femminili». Prossimo appuntamento da non perdere al Point: il concerto del 9 febbraio. (l.p.)
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venerdì, 11 gennaio 2008


  Vadena. Guida Sicura: conclusi i lavori esterni
Alto Adige, 11 GENNAIO 2008

 VADENA. Presso il Centro guida sicura di Ischia Frizzi - i lavori esterni sono ultimati mentre si sta procedendo alla sistemazione degli arredi - è in funzione anche di notte l’impianto di illuminazione: Eva Klotz (Südtiroler Freiheit) ne ha chiesto i motivi all’assessore competente, interrogandolo anche sullo stato dei lavori. Thomas Widmann - nel corso della seduta dell’altro giorno del consiglio provinciale - ha replicato che di notte rimangono accese solo le luci di sicurezza previste dalla legge ad illuminazione parziale di strutture pubbliche, e che «attualmente mancano solo poche misure tecniche come il drenaggio, il sistema idraulico e quello elettrico, ma le opere edili sono ultimate: nei prossimi mesi si deciderà a chi affidare la struttura». Lo stesso Widmann ha ribadito, proprio di recente, che le prime lezioni di guida sicura saranno tenute nella prossima primavera, probabilmente dal mese di aprile. Ricordiamo che il grande Centro disporrà anche di una serie di piste per i go-karts e per l’allenamento di guida con gli scooter ed i motorini. L’intera struttura occupa una area di circa 15 ettari.
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giovedì, 10 gennaio 2008

Ora. In febbraio i cittadini conosceranno i risultati del progetto che li ha visti partecipi

   
Alto Adige, 09 GENNAIO 2008
  LORENA PALANGA


 ORA. È giunto ormai alla fase conclusiva il progetto voluto e portato avanti dall’amministrazione comunale di Ora per scegliere il futuro del proprio paese.
 Prima di delineare le linee guida su cui basare lo sviluppo della centro della Bassa Atesina, infatti, la giunta ha voluto interrogare e ascoltare in proposito i propri cittadini. Partecipando a diverse assemblee pubbliche prima e rispondendo a un questionario ricevuto a casa poi, i cittadini di Ora hanno potuto così nel corso del 2007 dire la propria opinione e avanzare i propri dubbi e le proprie perplessità riguardo a temi di interesse pubblico come la viabilità, lo sviluppo del commercio, l’ambiente, i trasporti e i servizi sociali.
 Negli ultimi mesi la ditta «Kiron», che ha anche formulato i questionari, si sta occupando insieme all’università di Trento dell’analisi delle risposte fornite dai residenti. «L’analisi sarà ultimata entro la fine di questo mese - afferma l’assessore allo sviluppo di Ora, Hubert Bertoluzza -. Il 24 gennaio, infatti, si riunirà il gruppo che si occupa del coordinamento del progetto per discutere dei risultati emersi da questa ricerca, mentre i dati definitivi insieme alle conclusioni del progetto saranno presentate alla popolazione entro la metà di febbraio».
 Saranno, infatti, proprio i risultati di questo lungo progetto a fare da base alle decisioni che il Comune prenderà riguardo al futuro del paese. «Grazie all’analisi attenta delle risposte date dai nostri cittadini ai circa 1400 questionari che abbiamo spedito in autunno e grazie alle perplessità avanzate da quanti hanno partecipato alle assemblee civiche organizzate prima dell’estate - dichiara il sindaco di Ora, Roland Pichler - sapremo in quale direzione dovrà essere studiato e attuato lo sviluppo del nostro centro».
 Fra circa un mese, quindi, i cittadini di Ora sapranno quale sarà il futuro del proprio paese e, intanto, la valida iniziativa è stata ripresa anche da altre amministrazioni comunali della zona.
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martedì, 08 gennaio 2008


In scena il bullismo visto dai ragazzi
Egna. Domani sera alle 20.30 nella Haus Unterland si terrà la rappresentazione delle due piece ideate dai 40 scolari
Il copione è stato realizzato dagli alunni delle medie di Salorno
L’iniziativa è stata ideata dal distretto sociale per sensibilizzare i giovani
 Alto Adige, 08 GENNAIO 2008 LORENA PALANGA


 EGNA. Riflettere sul fenomeno del bullismo e sul problema delle dipendenze e scrivere un copione teatrale su questi importanti temi sociali. Questo il progetto voluto dal distretto sociale di Egna e portato avanti dagli alunni di due classi della scuola media «Mameli» di Salorno e dall’associazione «Theatraki». Il risultato andrà in scena domani nella Haus Unterland di Egna a partire dalle 20.30.
 I fenomeni di bullismo tra gli adolescenti riempono ormai quasi quotidianamente le pagine della cronaca.
 Proprio per far riflettere e sensibilizzare i ragazzi su questi episodi di violenza e sui problemi legati alle dipedenze, il distretto sociale di Egna ha ideato un importante progetto teatrale, che ha interessato gli alunni della seconda e terza classe della scuola «Mameli» di Salorno.
 A partire da settembre i 40 alunni delle due classi, seguiti dai due esperti dell’associazione «Theatraki» Garziano Hueller e Paola Guerra e dai rispettivi docenti di lettere Paolo Versari e Elena Paris, hanno espresso e raccolto le proprie impressioni e riflessioni sul tema del bullismo e delle dipendenze e le hanno poi trasformate in due veri e propri copioni teatrali. Dopo tanto lavoro, i ragazzi sono ora pronti a mostrare quanto hanno ideato. Domani alle 20.30 nell’Haus Unterland di Egna, infatti, verranno messi in scena le due rappresantazioni create dai ragazzi. Nella prima, intitolata «Orlandi Furiosi», i piccoli attori della seconda media si chiederanno cosa nascondono la violenza e il bullismo e cercheranno, insieme ad Ariosto, di dare le proprie risposte a questi interrogativi. Nel secondo pezzo teatrale, dal titolo «Le scarpette rosse di Janis Joplin», invece, gli alunni della terza uniranno in una sola storia la famosa fiaba e la tragica storia della cantante Joplin.
 Entusiasti del progetto sia gli alunni che i docenti. «Grazie a questa iniziativa - racconta l’insegnante di lettere Elena Paris - i ragazzi hanno potuto non solo affrontare temi importanti, ma anche socializzare tra di loro e affrontare la timidezza e le paure che nasconde il salire su un palcoscenico». A parlare del successo di questa iniziativa anche il diregente scolastico Ivan Eccli: «Il teatro è sempre un’importante scuola per i nostri alunni e magari potremo ripetere l’esperienza anche nelle scuole di Egna».
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domenica, 06 gennaio 2008


Primo round ai pendolari: torna un treno
Parziale vittoria dopo le dure proteste. Più difficile invece la soluzione per le altre soppressioni di convogli contestate
Alto Adige, 06 GENNAIO 2008


 SALORNO. Prima - anche se ancora parziale - vittoria dei numerosi pendolari della Bassa Atesina: da domani il treno in partenza da Bolzano alle 19.09 farà nuovamente tappa nelle stazioni di Magrè e Salorno dove fermerà, rispettivamente, alle 19.35 e alle 19.40. Ancora nessun esito, invece, per la richiesta di riattivare le fermate dei treni in partenza dal capoluogo alle 17.09 e alle 18.09.
 I pendolari - il loro numero è in costante aumento grazie anche all’orario cadenzato ed al potenziamento dei convogli - avevano anche chiesto di riattivare le fermate dei treni in partenza alle 17.09 e alle 18.09. Intanto i tecnici del Dipartimento provinciale mobilità stanno valutando la proposta di Rfi per quanto riguarda il convoglio in partenza dal capoluogo altoatesino alle 13.09. «Le fermate di Magrè e Salorno potrebbero essere riattivate - ha spiegato l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann - se la partenza da Bolzano venisse anticipata alle 13.01. Stiamo valutando se la fattibilità di un simile intervento anche alla luce delle esigenze dei pendolari provenienti dagli altri paesi della Bassa Atesina. Indipendentemente da ciò, comunque, rafforzeremo ulteriormente il nostro impegno per intensificare il servizio di trasporto pubblico in tutta la zona, partendo da un miglior coordinamento fra i treni ed i pullman di linea».
 Lo stesso Widmann giudica positivo l’orario cadenzato dai treni - ogni 30 minuti - introdotto in collaborazione con la Provincia di Trento. «Sarebbe stata nostra volontà servire ogni mezz’ora tutte le stazioni fra Bolzano e Trento ma il gestore della linea ha obiettato per i seguenti motivi: primo perché fermandoci in tutte le stazioni anche con il treno regionale in partenza da Bolzano ai minuti 09, sarebbe raggiunto dal treno Ec che parte ai minuti 31; secondo perché la condizione della Provincia di Trento era che questi treni arrivassero almeno alla stazione di Rovereto oppure a quella di Ala. Arrivando proprio ad Ala qualche minuto più tardi, non rimarrebbe tempo per il girobanco e quindi il ritorno in orario non sarebbe garantito. Proprio per questo motivo ai suddetti treni sono state tolte due fermate in provincia di Bolzano (Magrè e Salorno) e due in provincia di Trento (Lavis e Serravalle). Per i treni critici da Bolzano delle 13.09 e delle 17.09 stiamo cercando - insieme a Rfi e Sad - a possibili soluzioni da applicare entro breve tempo».
 Intanto è stata trovata - dal 24 dicembre - una soluzione per il primo treno da Salorno in direzione di Trento: la partenza è stata infatti anticipata di 11 minuti e quindi l’arrivo alla stazione del capoluogo regionale è, secondo orario, alle 7.18 invece che alle 7.29. Anche questa era una richiesta presentata dai pendolari che proprio a Salorno sono numerosi sia verso Trento che verso Bolzano.


La scheda

  Buona notizia per i pendolari: da domani il treno in partenza da Bolzano alle 19.09 farà nuovamente tappa nelle stazioni di Magrè e Salorno. «È un primo importante risultato per pendolari e viaggiatori provenienti dai due paesi - sottolinea l’assessore Thomas Widmann - frutto di intense e ripetute trattative con Rfi nate proprio a seguito delle segnalazioni da parte degli stessi utenti del servizio pubblico». La società che gestisce la rete ferroviaria, infatti, con l’entrata in vigore del nuovo orario dei treni nello scorso dicembre, aveva cancellato la fermata di alcuni convogli a Magrè e Salorno e in altre stazioni della vicina Provincia di Trento. Ora, grazie all’intervento di Widmann, è stata «recuperata» almeno una corsa in orario serale: a partire da lunedì, infatti, il treno in partenza da Bolzano alle 19.09, farà tappa anche a Magrè (19.35) e Salorno (19.40). Ancora nessun esito, invece, per la richiesta di riattivare le fermate dei treni in partenza alle 17.09 e alle 18.09, mentre i tecnici del Dipartimento provinciale mobilità stanno valutando la proposta di Rfi per il convoglio in partenza dal capoluogo alle 13.09. (e.d.)

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mercoledì, 02 gennaio 2008



Variante in appalto. Tempi ancora lunghi
Sarà percorribile soltanto nel 2011 L’attesa all’insegna di altri disagi
Alto Adige, 02 GENNAIO 2008


 LAIVES. L’anno appena iniziato è quello - annunciato - dei nuovi, attesi lavori per completare - si prevede nel 2011 - la variante alla statale 12 del Brennero. Mentre procedono i lavori per il tratto antistante l’abitato di Pineta, entro questo mese - lo ha confermato l’assessore provinciale Florian Mussner - si procederà con la gara di appalto per il lotto che prevede il tunnel per la circonvallazione sotto la città. Quasi contemporaneamente verrà appaltato il secondo lotto della variante di Ora, quello che dal bivio per la statale delle Dolomiti porterà fino alla SS12 del Brennero, a sud di Bronzolo. Lo stesso Mussner ha confermato quello che era logico attendersi: le due varianti - quella di Ora e quella di Laives - non saranno percorribili contemporaneamente. Contemporanei invece, dovrebbero essere ulteriori lavori di scavo per la costruzione del passante ferroviario fra Ora e Cardano con il by-pass anche dell’area e della stazione dei treni di Bolzano. Già s’è detto che fino al 2011 - ed anche oltre - saranno disagi a ripetizione per una zona densamente abitata che dalla morsa del traffico subisce, da sempre, pesanti condizionamenti.
 LE PROSPETTIVE. Fino al 2011 (ma è da mettere in preventivo un allungamento dei tempi se si considera le difficoltà tecniche dell’intervento in galleria per il lotto della variante) la città e Bronzolo saranno penalizzate anche se sono state considerate tutte le soluzioni per evitare, dove sarà possibile, di gravare la popolazione. Ma cantieri di scavo e di lavorazione dei materiale provenienti dal ventre della montagna non potranno che essere a ridosso dei centri abitati: i camion avanti ed indietro non potranno che passare sull’attuale, inadeguata statale visto che non vi sono alternative praticabili. Ma c’è di più: il vice sindaco Georg Forti proprio di recente ha sottolineato che si sta avvicinando l’ampliamento della zona produttiva a sud della città dove varie aziende hanno bisogno di terreni per la loro attività. Questo ampliamento significherà, ovviamente, un aumento dei mezzi pesanti in transito per contentire i lavori; altri mezzi pesanti circoleranno per consentire prima l’insediamento delle ditte e quindi il loro lavoro di produzione. Insomma una situazione viaria destinata a peggiorare sia a Laives che a Bronzolo con riflessi, fatalmente, anche per Ora.
 IL FUTURO. Nel 2011 - ma la problematica inizierà a prendere forma non appena sarà percorribile l’intera variante di Ora - la statale del Brennero da Bolzano fino alle porte del capoluogo regionale sarà una sorta di superstrada. A tutti gli effetti - ed è l’allarme lanciato da due anni in consiglio comunale a Laives - si tratterà della terza corsia dell’Autobrennero. Con una serie di problematiche in più visto e considerato che bisognerà attraversare importanti centri abitati come Laghetti (la frazione di Egna è in costante crescita demografica e numerosi nuovi alloggi sono stati costruiti proprio a ridosso della statale 12) e Salorno senza che, almeno per il momento, siano stati messi nero su bianco i necessari correttivi che potrebbero essere delle brevi varianti o almeno dei sottopassi.
 IL PIANO TRAFFICO. Torniamo a Laives. I dati della Provincia, sulla base di controlli effettuati negli ultimi mesi, hanno confermato che a seguito dell’apertura del tratto di variante fra Maso della Pieve e Pineta il numero di automezzi (anche pesanti) in transito è aumentato. Nella frazione di San Giacomo - che ha indubbiamente avuto dei vantaggi in vivibilità dalla percorribilità del primo tratto della circonvallazione - sono sempre troppi quelli che vengono definiti i «transiti inutili». L’amministrazione comunale ha programmato una riqualificazione della statale abbinata a quella più propriamente urbana. C’è ancora del tempo prima che le buone intenzioni diventino atti concreti. Ma sono proprio i «transiti inutili» a costituire un rilevante ostacolo. E’ evidente - come messo nero su bianco già alcuni anni fa nello studio sull’economia della Bassa Atesina e dell’Oltradige - che quando le due varianti di Laives e di Ora saranno percorribili il traffico aumenterà: si pensi solo ai mezzi pesanti che eviteranno l’Autobrennero per arrivare nelle varie zone produttive e qui ripartire. Lo stesso Piano del traffico elaborato per Laives dall’ing. Ciurnelli ribadisce questo concetto già annunciato prima che fosse percorribile il tratto di variante fra Maso della Pieve e Pineta. I dati - anche recenti - confermano che Ciurnelli aveva ed ha ragione. Il fatto è che il Piano del traffico rielaborato dallo stesso professionista - sempre su incarico dell’amministrazione comunale - continua ad essere chiuso nel cassetto delle buone intenzioni. Intanto i disagi continuano, l’inquinamento nel territorio comunale di Laives è fra i più elevati della provincia, l’assedio da traffico è una costante quotidiana (compresi i giorni di festa quando l’A22 non riesce a smaltire tutti gli automezzi). Fra qualche mese altri scavi, altri camion avanti ed indietro, nuvole di polvere e rumori. Dureranno fino al 2011, dice la Provincia. Che non considera, in questa previsione ottimistica, il passante ferroviario. Una riflessione fra amministratori - coinvolgendo gli abitanti - appare opportuna. In fretta.
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venerdì, 28 dicembre 2007



Con «A filo dell’acqua» aggregazione culturale
Ora. Nel foyer dell’aula magna questa sera e domani
  Alto Adige, 28 DICEMBRE 2007

 ORA. Questa sera e domani il foyer dell’aula magna ospita la manifestazione «A filo d’acqua» promossa e curata dall’Associazione Arte-Cultura Casa della Pesa di Bolzano, in collaborazione con Arci-Caffè letterario di Laives, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ora, con il contributo della Comunità Comprensoriale Oltradige Bassa Atesina. Questo appuntamento come altri che seguiranno nel corso del 2008 è rivolto alla valorizzazione e all’aggregazione etnico-artistico-culturale prendendo come simbolo proprio l’acqua.
 Stasera alle 18.30 «L’acqua principio di tutte le cose», relatore: Martin Calamari (Acp/Kkw), suoni e i ritmi dell’acqua musica e proiezione. (Arci-Caffè letterario), inaugurazione della mostra di pittura «Pittura e scultura nell’acqua» con la partecipazione degli artisti: Heinrich Toll, Roberto Montagnini, Livio Conta, Nello Bocci, Ferruccio Ramadori, Settimio Burattini, Pietro Archis.
 Domani alle ore 18.30 La letteratura e la poesia dell’acqua (Arci-Caffè letterario) intervallato con la musica del trio Liquid jazz.
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giovedì, 27 dicembre 2007



Laives e secondo lotto di Ora: in gennaio Ma non saranno pronte in contemporanea
Gare di appalto per le due varianti
di Ezio Danieli
  Alto Adige 27 DICEMBRE 2007

 ORA/LAIVES. L’inizio del nuovo anno sarà caratterizzato, in materia di opere pubbliche di rilievo, da due importanti gare di appalto: riguarderanno il secondo lotto della circonvallazione di Ora e quello per il completamento della variante di Laives con il tunnel che passerà sotto la città. La conferma è stata data, proprio alla vigilia di Natale, dall’assessore provinciale Florian Mussner che ha anche evidenziato ciò che era stato messo largamente in preventivo: le due circonvallazioni non saranno percorribili in contemporanea con conseguenti disagi per la futura viabilità.
 Secondo l’assessore Mussner «Il lotto di Laives dal punto di vista tecnico presenta indubbiamente dei problemi in più soprattutto per quanto concerne gli scavi sotto la montagna». L’esempio del primo lotto di Ora (si sta procedendo rapidamente) è significativo in tal senso, come precisa proprio Mussner: «Se sotto Castelfeder si procede, in media, di 4-5 al giorno, è quasi impossibile prevedere una simile tabella di marcia per quanto riguarda il tratto di variante di Laives che passerà sotto la città». La mancata percorribilità in contemporanea delle due circonvallazioni creerà, almeno per un anno, disagi alla futura viabilità di tutta la zona che verrà interessata anche dai primi scavi per il passante ferroviario fra la parte a nord di Ora e Cardano con il «by pass» anche della stazione di Bolzano.
 Il secondo lotto della variante di Ora è stata inserita nel programma triennale con tanto di finanziamenti che, fino ad alcuni mesi fa, sembravano difficili da reperire. Il secondo lotto, denominato «Galleria San Daniele» (1062 metri), è quello verso l’Happacherhof e quindi la zona produttiva a nord di Ora con conseguente collegamento alla statale del Brennero. Per quanto riguarda la sicurezza della viabilità nelle gallerie sono state inserite delle finestre sia nel tunnel di San Daniele che quello denominato Castelfeder. È stata anche inserita una variante molto importante secondo la quale la zona di rispetto all’Happacherhof - che ospita l’Istituto tecnico agrario - deve essere di minor impatto possibile: ecco dunque che per il portale nord della galleria e la rotatoria Ora Nord è stata trovata una soluzione decisamente meno impattante.
 Previsto in gennaio anche l’appalto del lotto di variante che by-passerà la città di Laives, dalla periferia sud di Pineta fino alle porte di Bronzolo.Il costo previsto ammonta a 62,3 milioni di euro e la galleria dovrebbe essere pronta per il 2011. Nel 2009 inizieranno anche i lavori per il lotto di Bronzolo, con svincoli e tutto il resto, costo complessivo 20,4 milioni di euro. Ci sarà anche un tratto in galleria artificiale sotto il conoide sul quale poggia il paese; complessivamente il lotto sarà lungo 1.136 metri. Le aree di cantiere saranno in tutto 5, fra le quali una a nord ed una a sud dell’imbocco della galleria di Laives, con l’area di frantumazione e di betonaggio presso la cava Lunz di Bronzolo e l’area degli uffici, mensa e dormitori, presso l’area Lentsch, sempre a Bronzolo. Dagli scavi dei tunnel risulteranno circa 642 mila metri cubi di materiale, dei quali 310 mila metri cubi verranno poi riutilizzati per la costruzione della variante stessa. In esubero ne rimarranno circa 47 mila metri cubi.
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domenica, 23 dicembre 2007

 Auto, blocco scongiurato Pm10 dentro i parametri

L’Appa invita comunque a preferire i mezzi pubblici
Alto Adige, 23 DICEMBRE 2007

 BOLZANO. Scongiurato il blocco del traffico. I valori delle polveri sottili registrati venerdì nella conca di Bolzano sono tornati nei limiti (il dato è 45 microgrammi) e si è interrotta la sequenza di sforamenti iniziata il 19 e 20 dicembre che avrebbe potuto sfociare domani nelle misure straordinarie anti-inquinamento. «Non illudiamoci», avverte il direttore dell’Appa Luigi Minach, «nei prossimi giorni le condizioni meteo non muteranno ed è probabile che continueremo a rilevare valori di pm10 oltre i 50 microgrammi per metro cubo». L’appello dell’Appa è di limitare l’utilizzo delle auto, preferendo i mezzi pubblici. I valori dell’aria di venerdì erano particolarmente attesi, a causa dei due sforamenti nella conca di Bolzano. Dopo cinque giornate con Pm10 oltre i 50 microgrammi scatta il fermo per euro 0, euro 1, motorini a due tempi e diesel senza filtro antiparticolato. Nella conca bolzanina venerdì le pm 10 si sono fermate a 45 microgrammi, quanto è bastato a Minach per annunciare che domani si circolerà normalmente. La riduzione delle pm10, spiega Minach, è stato provocato dalla diminuzione dell’inversione termica che ha consentito un maggiore rimescolamento dell’aria. Due sole centraline di rilevamento hanno registrato venerdì polveri sottili in eccesso. A Laives (via Galizia) pm10 a quota 57 microgrammi. Registrate a Laives anche particelle inquinanti non riconducibili al traffico di cui si sta studiando la provenienza. Da record i valori a Laces, con 140 microgrammi. La spiegazione è semplice, sottolinea Minach, «basta andare a fare un giro in Val Venosta: sono le stufe a legna. In certe località c’è un fumo così denso che sembra di stare in un girone dantesco». La raccomandazione a chi utilizza le stufe è di bruciare solo legna stagionata almeno due anni, non sovraccaricare troppo, ed evitare di gettare nel fuoco carta, cartoni, tetrapack.
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domenica, 23 dicembre 2007


Allarme Appa: troppo smog Bastano altri due sforamenti
Traffico, vigilia a rischio blocco
Alto Adige, 22 DICEMBRE 2007   MASSIMILIANO BONA


 BOLZANO. Vigilia di Natale probabilmente senz’auto per molti bolzanini a causa dei ripetuti sforamenti del limite di polveri sottili. «Se non dovesse piovere o arrivare vento - spiega il direttore dell’Appa Luigi Minach - il blocco scatterà proprio il 24 per euro 0 ed euro 1, motorini a due tempi e diesel senza filtro antiparticolato». Lo stop per il 50% dei mezzi è previsto dopo il quinto sforamento.
 «Sono pessimista - spiega Minach - perchè non sono previste variazioni meteo e, restando così le cose, difficilmente torneremo sotto i 50 microgrammi di polveri sottili in tempo utile».
 Ai due sforamenti del 19 e del 20 dicembre dovrebbe aggiungersi quello del 21. «I dati vengono presi a mezzanotte, quindi non abbiamo ancora la conferma, ma tutto lascia presagire che sarà così».
 A far “sforare” la conca di Bolzano è la stazione di rilevamento di Laives, presso il campo sportivo in via Galizia, che negli ultimi giorni ha superato anche gli 80 microgrammi. «È vero ed anche a fronte di questi dati abbiamo deciso, a fine mese, di effettuare delle analisi dettagliate sulle polveri sottili del Comune della Bassa Atesina. Alle stazioni di rilevamento di piazza Adriano e di via Claudia Augusta i valori delle polveri sottili, per quanto in crescita, sono rimasti comunque sempre nella norma».
 I miglioramenti, rispetto al passato, sono comunque piuttosto evidenti. «Nella conca di Bolzano nel 2006 ci sono stati 34 sforamenti, mentre quest’anno siamo fermi a quota 14, mentre a Merano siamo scesi da 43 a 6».
 Solitamente però, proprio quando si arriva vicinissimi al blocco, piove. In molti sono convinti, che - alla fine - si deciderà di fare un’eccezione, proprio perchè è la vigilia di Natale. «Non sarà così. È bene ricordare che due anni fa fu disposto il blocco proprio alla vigilia. Dubito inoltre fortemente che i valori scenderanno domenica, nell’ultimo giorno utile per invertire la tendenza, proprio perchè ci sarà la consueta corsa allo shopping con una via-vai di automobili».
 Le previsioni meteo dell’ufficio idrografico fanno riferimento all’arrivo di una piccola depressione in quota nei prossimi giorni, destinata ad influenzare marginalmente la zona alpina, ma gli effetti della perturbazione non sono ancora prevedibili. Tra l’altro per il giorno di Natale è probabile che torni il sole. «In ogni caso - conclude Minach - quest’anno ci è andata benissimo. Vorrei ricordare che nel 2001, alla stazione di rilevamento di via Claudia Augusta, registrammo 116 sforamenti contro i 21 di quest’anno». Per quanto attiene i diesel senza filtro antiparticolato è bene ricordare che resteranno tutti al palo, fatta eccezione per gli euro 5.
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venerdì, 21 dicembre 2007



Polveri, già superato il limite di attenzione

Inquinamento Nella conca bolzanina 63 microgrammi di Pm 10 per metro cubo. Ora si spera nel vento

Corriere dell'Alto Adige 2007-12-21

BOLZANO — Torna la bassa pressione e l'assenza di ventilazione: le polveri sottili vanno al di sopra dei livelli di attenzione. Nelle ultime 24 ore l'Alto Adige ha vissuto la prima della serie di giornate che — se dovessero superare le cinque — porterebbero al blocco della circolazione, peraltro ancora «lontano».
I dati comunque, fanno pensare a una qualità dell'aria per niente buona già ora. Gli occhi sono puntati soprattutto sulla «conca di Bolzano», l'area metropolitana che praticamente arriva fino a Laives e che — appunto essendo di fatto una media di varie stazioni — solitamente dovrebbe avere un dato basso di polveri sottili. E invece, la quota di Pm 10 nelle ultime ore è arrivata a 36 microgrammi per metro cubo, quando il livello di attenzione, si sa, è a 50 mg/m3. Alto anche il picco che si registra in via Galizia a Laives, ovvero 81 microgrammi. Al di sotto della soglia di attenzione, ma di pochissimo, anche le polveri di piazza Adriano (45 microgrammi), grande nodo viario del capoluogo, dove anche il temuto biossido di azoto (No2) ha raggiunto il livello di 145 microgrammi, relativamente vicino alla soglia di 200 fissata come limite di attenzione.
L'Agenzia provinciale per l'ambiente (Appa) — che tiene monitorati costantemente i dati sulla qualità dell'aria (disponibili sul proprio sito Internet, dentro il grande «contenitore » della Rete civica altoatesina) — ha rilevato anche due situazioni sopra il livello di attenzione in due località più decentrate. Si tratta di Vipiteno, con 63 microgrammi di Pm10 per metro cubo, e di Laces che vive un «picco» enorme — ben 122, oltre il doppio del livello di attenzione — che a volte è stato collegato con le troppe combustioni a legna della zona, stufe in primis (e le temtperrature di questi giorni ne avranno fatte acccendere parrecchie e con maggiore frequenza).
Le altre stazioni di rilevamento — anche le due presenti sull'autostrada del Brennero — non hanno dato altri segnali preoccupanti di inquinamento.
Ora si tratta di vedere se la ventilazione o in ogni caso altre condizioni meteorologiche potranno far migliorare la situazione. Come si diceva, si è ancora lontani dal prendere decisioni più drastiche circa i divieti di circolazione, rispetto a quelli preventivi già in vigore oggi
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giovedì, 20 dicembre 2007


Presentati a Laives i progetti del tunnel di base del Brennero.

Alcune sere fa, su iniziativa dell’associazione No Tav-Kein BBT, sono stati presentai a Laives i progetti del tunnel di base del Brennero e delle relative tratte d’accesso o per meglio dire, ciò che è possibile reperire su questo argomento. Sul tutto regna infatti grande confusione ed incertezza: dai progetti ai finanziamenti, dai tempi alle conseguenze di un’opera che anziché risolvere i problemi del trasporto e della mobilità rischia di aggravarli sottraendo risorse per il prossimo futuro, provocare danni ambientali irreparabili e peggiorare la qualità di vita delle popolazioni.
Ciò che ci ha maggiormente colpito sono naturalmente le conseguenze sul nostro territorio comunale.
In un’interrogazione presentata tempo fa su questa problematica ci fu  risposto che non era cosa che ci riguardasse direttamente. La cosa ci lasciò esterrefatti, ma ci piacerebbe conoscere l’opinione della maggioranza e di tutte le altre forze politiche di fronte alla possibilità che nei prossimi decenni gli abitanti di Laives e delle sue frazioni vivano in un cantiere a cielo aperto. Almeno due delle gallerie di servizio che serviranno per estrarre il materiale sono nel territorio del nostro comune e sono previsti due frantoi sotto Pineta con relativi depositi di materiali. La stessa cosa è prevista a sud di Laives, mentre a Bronzolo dovrebbe sorgere uno dei centri logistici, essendo le ferrovie proprietarie in quella zona di svariati ettari di terreno.
È dunque possibile già oggi immaginare l’andirivieni di camion ed altri mezzi, le polveri sollevate e quelle prodotte dai frantoi, i rumori continui, per non parlare delle altre conseguenze ambientali ed in particolare sulle falde acquifere .
Di fronte a tutto questo un’amministrazione responsabile dovrebbe assumere in prima persona la preoccupazione dei cittadini chiedendo quantomeno di essere costantemente informata per non trovarsi impreparata ed impossibilitata ad intervenire quando le decisioni definitive saranno già state prese.

Rifondazione Comunista - Laives
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mercoledì, 19 dicembre 2007


Variante e passante dei treni scavi (con disagi) per anni

«Nuova» ferrovia: i progetti del tunnel sono stati illustrati dall’associazione «No Tav»   Alto Adige, 19 DICEMBRE 2007


 LAIVES. Dopo che Governo e Provincia hanno siglato l’importante l’accordo per la tratta d’accesso in Bassa Atesina, alcune sere fa - su iniziativa dell’associazione No Tav-Kein BBT - sono stati presentati anche in città i progetti del tunnel di base del Brennero e delle relative tratte d’accesso. Le prospettive - visti gli scavi ed i conseguenti cantieri - destano notevoli preoccupazioni.
 Detto che la zona di Laives sarà interessata prima del resto della Bassa Atesina dagli scavi - verrà infatti anticipato il passante in galleria fra la zona nord di Ora e Cardano con lavori quasi in contemporanea con il tunnel della variante alla statale - il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) sottolinea che «Su tutto regna ancora grande confusione ed incertezza: dai progetti ai finanziamenti, dai tempi alle conseguenze di una opera che anziché risolvere i problemi del trasporto e della mobilità rischia di aggravarli sottraendo risorse per il prossimo futuro, provocare danni ambientali irreparabili e peggiorare la qualità di vita delle popolazioni».
 Saranno notevoli le conseguenze sul territorio comunale di Laives: Grasso, sulla base di quanto emerso nella recente riunione, le evidenzia nella sua nota: «Almeno due delle gallerie di servizio che serviranno per estrarre il materiale sono nel territorio del nostro comune e sono previsti due frantoi sotto Pineta con relativi depositi di materiali. La stessa cosa è prevista a sud di Laives, mentre a Bronzolo dovrebbe sorgere uno dei centri logistici, essendo le ferrovie proprietarie in quella zona di svariati ettari di terreno. È dunque possibile già oggi immaginare l’andirivieni di camion ed altri mezzi, le polveri sollevate e quelle prodotte dai frantoi, i rumori continui, per non parlare delle altre conseguenze ambientali ed in particolare sulle falde acquifere».
 Proprio di recente il ministro Antonio Di Pietro ha dato ampie garanzie in merito al passante ferroviario che, passando sotto la città di Laives, collegherà Ora a Cardano «bypassando» anche l’area della stazione ferroviaria bolzanina. Prendendo atto dei passi in avanti per il passante, non si può non considerare che l’obiettivo è di completare e rendere percorribile tutta la circonvallazione entro il 2011. I prossimi quattro anni saranno dunque all’insegna degli scavi sotto la montagna, dell’asportazione prima e del trasporto poi di grandi quantità di materiale, di cantieri e frantoi che opereranno senza un attimo di sosta, di andirivieni di mezzi pesanti e quindi - fatalmente - anche di disagi per la popolazione.
 Il passante ferroviario - che sarà l’appendice a nord della tratta di accesso in Bassa Atesina - correrà sulla sinistra della variante in galleria sotto la città di Laives. I due tunnel saranno uno a fianco dell’altro. La costruzione in contemporanea di due varianti alla statale 12 del Brennero creerà problemi, rilevanti, di vivibilità.

GRASSO: IL COMUNE SI MUOVA

 Il consigliere comunale Rosario Grasso ricorda che «In un’interrogazione presentata tempo fa su questa problematica ci fu risposto che non era cosa che ci riguardasse direttamente. La cosa ci lasciò esterrefatti, ma ci piacerebbe conoscere l’opinione della maggioranza e di tutte le altre forze politiche di fronte alla possibilità che nei prossimi decenni gli abitanti di Laives e delle sue frazioni vivano in un cantiere a cielo aperto. Di fronte a tutto questo un’amministrazione responsabile dovrebbe assumere in prima persona la preoccupazione dei cittadini chiedendo quantomeno di essere costantemente informata per non trovarsi impreparata ed impossibilitata ad intervenire quando le decisioni definitive saranno già state prese». Grasso in tal senso si appella proprio alla giunta comunale perchè si muova con decisione.

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martedì, 18 dicembre 2007
Montagna. Lodevole iniziativa della Junge Generation


 Spinning per solidarietà
Alto Adige, 18 DICEMBRE 2007

 MONTAGNA. Alle volte i giudizi negativi sui giovani sono un po’ troppo frettolosi. Lo dimostra un episodio emblematico. I ragazzi di Montagna aderenti alla Junge Generation, in pratica il «vivaio» locale della Svp, sensibili nei confronti di chi soffre, hanno dedicato un pomeriggio del loro tempo libero per raccogliere dei fondi a favore dell’Associazione Peter Pan, vale a dire per i bambini malati di tumore. E lo hanno fatto con un pizzico di inventiva, coinvolgendo molte ditte e operatori di Montagna e la popolazione. Per richiamare più gente possibile, i promotori dell’iniziativa, hanno ideato una sorta di pedalata su biciclette adatte allo spinning in palestra. Alla fine della giornata sono stati sommati i km percorsi e sulla base di questa cifra gli sponsor, appunto gli operatori di Montagna che numerosi hanno aderito all’iniziativa, hanno versato i loro contributi. La pedalata, che si è svolta su 6 biciclette messe a disposizione gratuitamente da una ditta di Salorno, all’interno della sala culturale «Johann Fischer» dalle 14 alle 20, si è protratta per 910 km. Si sono messe in sella una settantina di persone, anziani e giovani, ma un contributo determinante è stato dato verso il termine della «corsa», da un gruppetto di atleti del Bike Club Egna che, dopo la loro assemblea annuale, si sono recati a Montagna per la loro buona azione nei confronti di Peter Pan, sollecitati da Norbert Wegscheider, il panettiere volante, ciclista di punta del sodalizio di Arthur Cappelletti.
 I giovani della Svp di Montagna si sono dichiarati entusiasti di questa loro prima azione a favore dell’Associazione Peter Pan, anche perché molte persone, senza mettersi in sella, hanno contribuito con versamenti in denaro. È sperabile che azioni similari nei confronti di enti onlus si ripetano anche in altri centri della Bassa Atesina. (d.t.)
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domenica, 16 dicembre 2007

«Tratta d’accesso, evitate le proteste»
Il progetto approvato prevede la realizzazione del tracciato in galleria
Peterlini: ha prevalso la strategia di ascoltare le richieste dei residenti
Alto Adige, 16 DICEMBRE 2007   LORENA PALANGA


 EGNA. Dopo che Governo e Provicia hanno siglato l’importante l’accordo per la tratta d’accesso in Bassa Atesina, il senatore Oskar Peterlini e l’onorevole Sigfried Brugger hanno incontrato ieri mattina a Egna i sindaci e gli amministratori della zona per illustrare il traguardo raggiunto. «Abbiamo ascoltato i cittadini. Ecco perché abbiamo ottenuto ottimi risultati», ha affermato Peterlini.
 Sindaci e vicesindaci della Bassa Atesina, il presidente della Comunità comprensoriale, Oswald Schiefer, e anche la vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler. C’erano proprio tutti all’incontro, tenutosi ieri mattina a Egna, nel corso del quale il senatore Oskar Peterlini e l’onorevole Sigfried Brugger hanno illustrato l’accordo siglato a inizio settimana tra Provincia e Governo per la realizzazione della tratta d’accesso in Bassa Atesina al Tunnel del Brennero e che prevede che l’intera tratta sia realizzata in galleria.
 Il segreto della riuscita dell’accordo è stato, secondo Peterlini e Brugger, l’avere coinvolto i cittadini e gli amministratori locali che li rappresentano. «Abbiamo ascoltato la volontà e le perplessità dei cittadini. Abbiamo lavorato insieme a loro e ai loro amministratori per proporre un’intesa, quella della tratta in galleria, che tenesse conto della qualità della vita nel territorio - ha affermato nel corso dell’incontro il senatore dell’Svp - e ora che questo accordo è stato raggiunto non possiamo che brindare a questo successo».
 E a brindare con lui c’erano anche i primi cittadini e i vicesindaci dei paesi della Bassa Atesina da Giorgio Giacomozzi di Salorno a Werner Dissertori di Termeno a Alfred Vedovelli e Giorgio Nones di Egna, tutti soddisfatti di questo risultato. «A Termeno - spiega il sindaco Dissertori - la tratta sarebbe passata proprio in paese. Considerando che il numero dei treni che viaggeranno nel Bbt sarà il quadruplo di quello che viaggia ora sulla normale linea ferroviaria, è ovvio che il rumore prodotto dai convogli se la tratta fosse stata in superficie sarebbe stato decisamente insopportabile per i nostri cittadini». Soddisfatto anche il sindaco di Salorno, Giacomozzi, che però afferma «Questo accordo non è un punto d’arrivo, è sicuramente un primo traguardo. Ora bisognerà trovare anche una certa omogeneità con la parte trentina».
 Soddisfatto dei risultati, quindi, Peterlini che ha aggiunto: «Quando le decisioni vengono imposte dall’alto si generano proteste e conflitti, come è avvenuto in Val di Susa e come sta avvenendo purtroppo anche per il tunnel del Brennero in Val d’Isarco. Noi, invece, abbiamo scelto di partire dal basso ed è stato il metodo giusto».
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domenica, 16 dicembre 2007

Tratta Fs prioritaria per la Bassa Atesina «Evitata la protesta»


Corriere dell'Alto Adige  2007-12-16

Asse del Brennero


La promessa
BOLZANO — La Bassa Atesina finalmente si sente inserita a pieno titolo nel progetto di quadruplicamento dell'asse ferroviario del Brennero. «L'importante accordo tra Provincia di Bolzano e governo per la realizzazione della tratta d'accesso in Bassa Atesina è un esempio di buona concertazione tra cittadini, amministratori, rappresentanti parlamentari e governo» ha affermato ieri mattina, nella sede del Comprensorio a Egna, il senatore dell'Unione-Svp Oskar Peterlini. Presenti i rappresentanti dei Comuni, ma anche l'onorevole della Svp Siegfried Brugger, la vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler e il presidente della Comunità comprensoriale Oswald Schiefer.
«In Bassa Atesina — ha proseguito il parlamentare altoatesino — siamo riusciti ad non far calare dall'alto le decisioni. Ma, sentendo le istanze dei cittadini, confrontandole con gli amministratori locali e poi portandole all'attenzione del governo nazionale, insieme all'onorevole Brugger, siamo riusciti ad evitare le proteste che, per simili opere, si sono avute in Piemonte con la Tav in Val di Susa, e che si stanno purtroppo registrando per il tunnel del Brennero in Val d'Isarco». Riguardo ai termini dell'intesa per la tratta Bronzolo-Trento nord, il senatore ha posto l'accento sul fatto che «il contratto prevede la realizzazione del tracciato in galleria, in quanto il ministero vuole che siano rispettate le approvate dalla giunta della Provincia». Peterlini ha ricordato i tempi rapidi dell'intesa «avvenuta solo un mese dopo il vertice che, insieme a Brugger, ho avuto con il ministro Di Pietro, che un anno fa venne proprio ad Egna ad ascoltare le istanze del territorio». Brugger ha sottolineato «la portata enorme che gli effetti di questa accordo e la realizzazione della tratta l'accesso tra Bronzolo e Trento nord avranno sulla popolazione». La tratta d'accesso della Bassa Atesina è stata inserita tra i lotti prioritari: verrà realizzata contestualmente al tunnel entro il 2020. Il governo, firmando al convenzione con la Provincia, ha stanziato 3 milioni di euro per il progetto.
Rosa Thaler ha rimarcato che «la Bassa Atesina non ha scelto la strada delle proteste, ma quella più fruttuosa di mettere in campo, ad ogni livello, le proprie energie».
Il presidente della Comunità comprensoriale, Oswald Schiefer, è soddisfatto ma cauto: «La Bassa Atesina continuerà a monitorare il processo realizzativo della tratta d'accesso, affinché gli impegni presi non vengano disattesi. Oggi abbiamo 120 treni al giorno. Pian piano arriveremo a 250, ma sappiamo che tra 15 anni, e non fra 30 come si voleva all'inizio, ci sarà un percorso in galleria che toglierà il rumore dalla Bassa Atesina».
Il presidente Schiefer «Stop ai treni rumorosi Vigileremo affinché la linea passi in galleria»
F. E.
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martedì, 04 dicembre 2007

Ritsch: puntiamo a voli regolari con prezzi più bassi, gli hangar sono prioritari

 «Aeroporto, rilancio d’immagine e low cost»

Alto Adige, 04 DICEMBRE 2007   MASSIMILIANO BONA


 BOLZANO. «Lavorerò per garantire la regolarità dei voli e rendere l’aeroporto una struttura accettata da tutti, anche in Bassa Atesina». La promessa è di Engelbert Ritsch, l’imprenditore di Laives nominato ieri dalla giunta provinciale nel consiglio di amministrazione dell’Abd. Per la sua elezione a presidente bisognerà attendere la prima riunione dell’organo esecutivo. Ma si tratta di una semplice formalità, anche perchè Ritsch è stato scelto direttamente dal presidente della Provincia.
 Si dice che lei sia un buon amico di Durnwalder. Le ha chiesto di diventare presidente durante una battuta di caccia?
 «Lo conosco bene, ma non sono ancora andato a caccia con lui. È solo una passione comune. Immagino abbia pensato a me perchè sono della Bassa Atesina, la zona che più si è battuta contro l’allungamento della pista, e coltivo da sempre una passione per gli aerei».
 Ha conseguito il brevetto da pilota?
 
«Sì, negli anni Settanta. Ho il brevetto sia di primo che di secondo grado, che ho ottenuto pilotando un aereo monomotore».
 Lei ha vissuto per anni a San Giacomo, vicino all’aeroporto, ed ora abita a Laives. Il rumore dei velivoli l’ha mai infastidita?
 
«L’inquinamento acustico è modesto. A dare noia ai residenti sono soprattutto i voli militari e i monomotore dei paracadutisti. Le esercitazioni, a volte, ci sono anche nel cuore della notte. Ritengo che la Provincia debba fare tutto il possibile per limitarli al minimo indispensabile. Anche il volo sportivo va regolamentato, ma dovrò parlarne a fondo con gli altri membri del Cda. Si tratta peraltro di un discorso ancora prematuro».
 Andrea Mumelter, Obmann della Svp di San Giacomo, ritiene che non dovrebbero essere spesi soldi pubblici per gli interventi di sicurezza e per realizzare due hangar. Lei cosa ne pensa?
 
«Sono interventi necessari sia secondo l’Enac che per la Comunità europea, al pari della recinzione. Realizzando gli hangar, tra l’altro, non ci sarà più la necessità di fare avanti e indietro da Innsbruck, con un indubbio risparmio economico ed un minor impatto ambientale».
 Pare ci siano, invece, problemi più seri per l’eccessiva vicinanza del nuovo carcere. È una questione risolvibile?
 
«Conosco i termini della questione, ma prima di sbilanciarmi attendo di approfondire il tema».
 L’immagine dello scalo bolzanino si è deteriorata nel tempo. Qual è la sua ricetta per il rilancio?
 
«Il mio primo obiettivo è quello di garantire, al più presto, la regolarità dei voli. Oggi c’è chi ha, erroneamente, la convinzione che alla prima pioggerellina i passeggeri vengano dirottati ad Innsbruck o Verona. Meglio un volo sicuro, sempre, ma da Bolzano».
 Aeroporti piccoli come quello di Treviso hanno fatto la loro fortuna con i voli low cost. È possibile che ciò avvenga, almeno in prospettiva, anche per la nostra città?
 
«Non è un’ipotesi da scartare a priori. Sicuramente dovremo cercare di lavorare sui prezzi, in modo tale da invogliare altre persone, oltre a politici e imprenditori, a prendere l’aereo».
 L’aeroporto è in perdita da sempre. Lei pensa di riuscire in qualche modo ad invertire il trend?
 
«Da imprenditore ammetto che mi fa un certo effetto dover fare i conti con un bilancio in rosso e, almeno per il medio-lungo periodo, sarebbe auspicabile riuscire a cambiare rotta. Magari stimolando Air Alps o pensando anche ad altre compagnie».
 Cosa l’ha convinta ad accettare un incarico al quale hanno rinunciato due personaggi di spicco del mondo economico altoatesino quali Toni Seebacher e Thomas Baumgartner?
 
«Ora la situazione è profondamente diversa. La Provincia ha delineato la strategia ed io cercherò di attuarla al meglio».
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martedì, 04 dicembre 2007


Durnwalder: «Aeroporto prioritario»


Corriere dell'Alto Adige  2007-12-04

Palazzo Widmann Pressing sul ministero della giustizia per la deroga al divieto di sorvolo. Jellici: trattativa a buon punto

Il presidente: se necessario sposteremo il carcere. Ritsch alla guida dell'«Abd»

Ancora bloccati i lavori per hangar e terminal I comitati ecologisti tornano a protestare per il troppo rumore
BOLZANO — Le trattative tra Provincia e Ministero della Giustizia per il nuovo carcere sono ben avviate. In ogni caso, anche se Roma non dovesse concedere una deroga che consenta di sorvolare la nuova prigione (che dovrebbe sorgere proprio accanto allo scalo), la giunta provinciale non ha alcuna intenzione di chiudere l'aeroporto. «Semmai sposteremo il carcere ma l'Abd non chiuderà. Comunque — avverte Durnwalder — sono fiducioso che Roma ci concederà il nulla osta e che aeroporto e prigione possano sorgere uno accanto all'altro». Le condizioni per ottenere la deroga al divieto di sorvolo sembrano esserci tutte: la settimana scorsa alti funzionari di via Arenula in missione in Alto Adige hanno assicurato che il nulla osta dovrebbe arrivare a breve anche perchè quella di Bolzano non sarà mai una prigione i massima sicurezza.
«Non abbiamo ancora nulla di scritto ma — precisa Gianfranco Jellici, capo del dipartimento trasporti e vicepresidente dell'Abd — in Italia ci sono altri carceri che hanno ottenuto deroghe simili. Dovremo farcela anche noi». L'accordo di massima con il ministero prevede che a costruire il nuovo carcere siano imprenditori privati (la Rauchbau di Karl Rauch in collaborazione con lo studio dell'ingegner Siegfried Unterberger) che in cambio della nuova prigione otterranno un terreno dal ministero, magari lo stabile di via Dante che attualmente ospita il carcere. Dunque via Arenula se vuole una nuova prigione ha tutto l'interesse a concedere la deroga al divieto di sorvolo.
La questione del divieto di sorvolo e della mappatura delle zone di rischio sono le prime patate bollenti che in nuovo presidente dell'Abd si troverà sulla scrivania. Ieri la giunta, come annunciato nei giorni scorsi, ha nominato Engelbert Ritsch nel cda dell'aeroporto al posto di Thomas Baumgartner. Sarà poi il consiglio di amministrazione a formalizzare la nomina dell'imprenditore di Laives alla presidenza dell'Abd.
Se la questione della coabitazione tra carcere e aeroporto sembra avviarsi verso una soluzione altrettanto non si può dire per il nuovo terminal e degli hangar. «I lavori non partiranno prima della prossima primavera» chiarisce Jellici. Oltre alla nuova recinzione vanno realizzati gli hangar per la mautenzione dei velivoli (che, come ama ricordare Durnwalder eviteranno gli inutili voli notturni verso Innsbruck) e il nuovo terminal con entrate separate per dividere i passeggeri europei da quelli extracomunitari come previsto dal trattato di Schengen.
I comitati ambientalisti però rimangono sul chi vive. L'accordo raggiunto in sede di mediazione stabiliva che la pista non sarebbe stata allungata ma che il disturbo arrecato dall'aeroporto sarebbe dovuto diminuire. Un impegno che secondo i comitati di San Giacomo è rimasto solo sulla carta. Anzi i voli militari e quelli sportivi, dicono gli ecologisti, sono addirittura aumentati. A protestare contro l'aeroporto ormai non sono più solamente un manipolo di ecologisti: secondo un recente sondaggio commissionato da Athesia tre sudtirolesi su quattro non avrebbero nulla da ridire se l'Abd dovesse chiudere i battenti. Vista l'aria che tira non si può escludere che Palazzo Widmann decida di rinviare ancora la costruzione dell'hangar e del nuovo terminal. Avviare i lavori a pochi mesi dalle elezioni, potrebbe avere conseguenze funeste per la Volkspartei, specialmente in Bassa Atesina dove la protesta contro l'aeroporto ha trovato terreno fertile per attecchire. Proprio in Bassa Atesina — dove sono concentrate le infrastrutture più inquinanti della provincia — infatti sono state raccolte migliaia di firme a sostegno del referendum contro l'ampliamento dello scalo bolzanino. I cittadini saranno chiamati alle urne solamente nel 2009 se non addirittura nel 2010, almeno dodici mesi dopo le elezioni provinciali.
Marco Angelucci
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sabato, 01 dicembre 2007


Pendolari, solo il 10% usa i pullman
Ecco i risultati dei questionari. Bene il tunnel, ma non basta
  LORENA PALANGA
Alto Adige, 01 DICEMBRE 2007


 APPIANO. Nonostante il nuovo tunnel, il problema più sentito dai cittadini di Appiano resta quello del traffico di passaggio. Viene giudicata buona, invece, la disponibilità dei parcheggi e l’offerta commerciale in paese. Questi alcuni dei dati emersi dai questionari che il Comune ha inviato alle famiglie e alle imprese e resi noti nel corso dell’assemblea cittadina di giovedì sera.
 La buona abitudine di conoscere l’opinione dei propri cittadini su tematiche di interesse pubblico prima di decidere eventuali soluzioni sta diventando una prassi sempre più consolidata nei comuni della Bassa Atesina e Oltradige.
 Anche l’amministrazione comunale di Appiano ha deciso, infatti, di sottoporre in maggio a tutte le famiglie e le imprese del suo territorio un questionario con domande relative al traffico, all’utilizzo del trasporto pubblico e al commercio in zona. Dopo un attento studio delle risposte, i dati raccolti sono stati presentati giovedì sera nel corso di un’assemblea pubblica, alla quale hanno partecipato circa 200 cittadini. «Siamo soddisfatti della risposta dei nostri cittadini - afferma l’assessore Peter Pardatscher -. I questionari riconsegnati sono stati il 23% e, a detta del professore Hermann Knoflacher, che ha condotto questo esperimento in diverse città europee, si tratta di un ottimo risultato».
 Molti i temi su cui i cittadini di Appiano e dintorni sono stati chiamati a rispondere. «Dai questionari emerge che uno dei problemi più sentiti rimane quello del traffico di passaggio - spiega Pardatscher -. Con il tunnel inaugurato in estate abbiamo compiuto un importante passo in avanti per la qualità della vita dei nostri cittadini, ma devono essere trovate anche altre soluzioni per ridurre il traffico. L’importante, però, è pensare un piano di viabilità che tenga conto anche dello sviluppo sociale ed economico del paese. Bisogna ridurre il traffico, ma mantendo accessibili e vitali i nostri centri». Altro punto dolente rimane quello dell’uso del trasporto pubblico per raggiungere Bolzano. «Soltanto il 10% dei pendolari usa l’autobus e in molti vogliono una linea ferroviaria - afferma ancora l’assessore -. Molto buoni, invece, sono stati i giudizi riguardo alla disponibilità di parcheggi e all’offerta commerciale in paese. Gran parte dei nostri cittadini, infatti, ha dichiarato di fare spese nei negozi di Appiano e dintorni e in pochissimi scelgono di comprare in altri città. A San Paolo si sente la mancanza di una farmacia, della quale è però già prevista l’apertura».
 In base ai dati e ai problemi emersi dai questionari, il professore viennese Hermann Knoflacher proporrà ora diverse soluzioni, che saranno esaminate dal Comune e da gruppi di lavoro.
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mercoledì, 28 novembre 2007


«Più treni per i pendolari»

Bassa Atesina Dopo i consumatori, in campo i partiti

Corriere dell'Alto Adige  data: 2007-11-28

BOLZANO — Dopo la petizione dei pendolari, arrivano prese di posizione trasversali su una ridiscussione degli orari invernali delle ferrovie.
Il consigliere comunale Sd, Guido Margheri chiede a Provincia ed ente ferroviario di «attivarsi affinchè l'offerta per i pendolari non sia ridotta con conseguente aumento del traffico automobilistico privato a scapito del capoluogo anche in considerazione del fatto che eventuali tagli ai servizi ferroviari andrebbero in direzione opposta rispetto agli obiettivi indicati nel Piano Stategico del Comune». Margheri aggiunge: «Occorre concertare con i sindaci della Bassa Atesina un'iniziativa comune per il potenziamento dei servizi ferroviari analogo a quello realizzato sulla linea Merano-Bolzano, considerato anche che il finanziamento da parte della Provincia dello studio di fattibilità relativo al potenziamento della linea Monaco-Verona sul tratto tra Bronzolo e Salorno appare palesemente in contrasto con un taglio dei servizi attuali».
Interviene anche il consigliere provinciale di Unitalia, Donato Seppi con una mozione che inviterebbe — se approvata — la giunta di palazzo Widmann «a prendere immediati contatti con i responsabili di Trenitalia invitando la società di gestione della ferrovia a rispettare gli attuali standard di trasporto persone per la Bassa Atesina e quindi a sollecitare un intervento immediato affinché rimanga invariato il servizio attuale dove lo stesso prevede anche le fermate nelle stazioni di Salorno e Magrè».
Questo «per evitare disagi enormi a centinaia di lavoratori, di studenti e di utenti che si servono del servizio ferroviario». Aggiunge Seppi: «Proprio i cittadini che più di altri, per necessità e senso civico, sono avvezzi all'uso del treno per raggiungere il posto di lavoro o di studio risulterebbero penalizzati in maniera gravissima da una simile programmazione di Trenitalia che andrebbe già in vigore con il 9 di dicembre».

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domenica, 25 novembre 2007



VADENA. L’accesso alla rete Internet con un collegamento a banda larga è una delle principali richieste che quotidianamente vengono rivolte all’amministrazione comunale di Vadena. Molti cittadini, infatti, per motivi di carattere tecnico non hanno attualmente la possibilità di attivare un collegamento Adsl, mentre oggi l’accesso veloce alla rete Internet è diventato oramai sinonimo di qualità di vita. Servizi come la posta elettronica, il telelavoro, l’home banking, le prenotazioni on-line ecc. sono pressoché indispensabili e, come spiega il sindaco Alessandro Beati, «non è affatto raro che persone prima di cercare casa nel nostro Comune si informino se sia attivo il servizio Adsl».
 Per risolvere questo problema il Comune assieme alla società Eco-Center e alla Provincia ha acquistato un sistema Adsl Wireless (senza fili) della Navini Networks, che verrà presentato alla cittadinanza giovedì, il 29 novembre, alle 20 nella sala grande del Comune. Oltre all’amministrazione comunale, sarà presente anche la società Ibax, fornitrice dell’impianto, che illustrerà gli aspetti tecnici e tariffari per l’attivazione del modem wireless (Cpe), il dispositivo che permetterà di accedere al nuovo sistema. Con questa attivazione, il Comune ha raggiunto un importante obiettivo per i suoi cittadini e non solo. Il segnale radio copre, infatti, anche parte dei Comuni di Laives e di Bronzolo. Le tariffe per i cittadini, particolarmente agevolate per i residenti nel Comune di Vadena, verranno illustrate in occasione dell’incontro. Caratteristica importante rispetto a altri sistemi è la mobilità, in quanto il modem wireless è utilizzabile in qualunque luogo coperto dal segnale e necessita solamente di un allacciamento alla corrente.
 Per chi non potesse partecipare all’incontro, per la stipula del contratto e per tutte le informazioni il punto di riferimento è il negozio Crash & Bug in Via Marconi 44/B a Laives (tel. 0471-953980).
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giovedì, 22 novembre 2007



IL TRAFFICO E I PENDOLARI

MOBILITÀ, DATI SIGNIFICATIVI

Corriere dell'Alto Adige 2007-11-22

di GIOACHINO FRAENKEL

B asta guardare il numero delle automobili in circolazione e le strade intasate dal traffico per capire che viviamo in un'era della mobilità. È una constatazione che potrebbe sembrare banale qualora non celasse una realtà che, se per certi versi risulta piacevole come nel caso delle vacanze in terre lontane, per altri può anche rivelarsi pesante a causa del correlato inquinamento atmosferico, degli incidenti nei trasporti nonché dei disagi legati al trasporto stesso. In particolare, ne soffrono i pendolari che quotidianamente devono affrontare percorsi più o meno lunghi per raggiungere il posto di lavoro o la scuola.
L'Astat, l'ufficio statistico provinciale, di recente ha provveduto a una rilevazione del fenomeno in Alto Adige, basandosi sul numero dei titoli di trasporto pubblico, vale a dire sul numero degli «Scuolapass» e su quello degli abbonamenti. Ne sono emersi dati interessanti: è risultato in particolare che nel corso del 2006 ogni giorno in media 54 mila persone hanno usato regolarmente i mezzi pubblici; quindi l'11% della popolazione provinciale di 480.000 persone, comprensiva di neonati, anziani e degenti. Non è davvero poco. Ma i dati effettivi sono anche superiori, in quanto l'Astat non ha tenuto conto dei lavoratori che utilizzano quotidianamente la propria automobile.
Dei pendolari considerati nell'indagine, oltre la metà lascia il comune di partenza (cosiddetti pendolari extraurbani), mentre un quarto si sposta all'interno dello stesso comune. Vi è poi una terza categoria che è quella dei cosiddetti «altri passeggeri abbonati» con esigenze di trasporto più limitate. A partire dal 2005, con l'introduzione di nuove modalità di utilizzo dei titoli di trasporto pubblico, si è registrato un calo degli abbonamenti e un contestuale aumento degli «Scuolapass», i quali, diventati più convenienti, sono stati richiesti con maggiore frequenza dagli studenti. Ne è emerso che più della metà degli utenti regolari dei mezzi pubblici è costituita appunto da studenti e che molti di questi ultimi sono pendolari extraurbani che gravitano non solo su Bolzano, ma anche su Merano, Bressanone e Brunico.
Per quanto riguarda invece i lavoratori pendolari, Bolzano è risultata essere l'unico importante centro di destinazione dei flussi giornalieri, fra i quali quello più intenso — sempre secondo l'indagine in questione — è quello sulla tratta Laives-Bolzano. Viene confermato quindi il ruolo del capoluogo come principale centro economico e amministrativo.
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mercoledì, 21 novembre 2007



L CANYON

Geoparc, 60 mila visite Aperto un concorso

Corriere dell'Alto Adige2007-11-21

In questi giorni il Centro visitatori Geoparc Bletterbach sta concludendo la stagione 2007 con un bilancio molto soddisfacente. Approssimativamente dai 55.000 ai 60.000 escursionisti hanno fatto il percorso geologico nel Canyon del Bletterbach. Circa 4.500 personehanno partecipato ad una delle 263 visite guidate e con circa 230.000 accessi, il sito internet si è dimostrato un punto d'informazioni importante. Confrontanto i dati con il 2006, si può dire che c'è stata una conferma del successo ottenuto..
Di grande interesse sono stati senza dubbio i diversi eventi proposti quest'anno, come le escursioni a tema, che hanno riguardato le orchidee e le leggende, oppure i diversi concerti e i pomeriggi per bambini. «In particolare le due escursioni con la paleontologa Evelyn Kustatscher del Museo di Scienze Naturali ci hanno dimostrato, quanto i visitatori sono interessati alle particolarità geologiche del Bletterbach», afferma Monika Thaler, coordinatrice del Centro Visitatori.
Fino al 31 dicembre è possibile partecipare al concorso fotografico «avventura naturale Geoparc Bletterbach».
Lo straordinario canyon del Bletterbach è ai piedi del Corno Bianco
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domenica, 18 novembre 2007

Ex Stazione, dalla giunta sì al progetto
Alto Adige, 18 NOVEMBRE 2007

 CALDARO. Tre milioni per i lavori, 240 mila per la progettazione, un cinema e spazi per associazioni al posto di un vecchio edificio in disuso: la giunta comunale di Caldaro ha approvato in via definitiva il progetto esecutivo per la ristrutturazione dell’ex Stazione. I finanziamenti come noto arriveranno in parte dalla Provincia e in parte da un mutuo acceso presso la Cassa Depositi e Prestiti. La stessa Provincia ha chiesto però che l’aspetto originario della storica struttura non sia stravolto.
 Semaforo verde, in giunta comunale a Caldaro, per l’elaborazione del progetto esecutivo e per la ristrutturazione dell’edificio ex Stazione, sito proprio all’imbocco del paese. L’incarico è stato affidato come previsto all’architetto Michael Scherer, che aveva già «firmato» il progetto preliminare, per un importo di 240 mila euro più Iva. Nell’ambito della ristrutturazione sono previsti la realizzazione del centro giovanile e culturale Kuba dello Jugendtreff, una sala cinematografica da 100 posti destinata al Filmtreff (ma non solo) e una sala per l’associazione culturale italiana «Amici in».
 Il restyling dell’edificio, arredamento incluso, costerà circa 3 milioni di euro, cifra che è stato possibile coprire con un ricco contributo della Cassa Rurale dell’Oltradige e della Provincia, in particolare dell’assessorato che fa capo a Sabina Kasslatter Mur, ma anche con un mutuo da 1,8 milioni acceso presso la Cassa Depositi e Prestiti.
 Nei lavori del primo lotto sono compresi il risanamento del tetto e della struttura portante dell’edificio. Esso risale al 1898 ed è sottoposto a tutela delle Belle Arti. Su espressa richiesta della Provincia rimarrà (quasi) nel suo stato originario.
 Come noto, alla sala cinematografica del Filmtreff sarà destinato il tratto nord dell’edificio, con la vecchia biglietteria fungerà da foyer. Per quanto riguarda la progettazione è proprio grazie all’interessamento del Filmtreff che è stato possibile coinvolgere, oltre all’architetto bolzanino Markus Scherer, anche l’architetto austriaco Michael Fuchs, specializzatosi oltre Brennero proprio nella realizzazione di sale cinematografiche. (man)
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domenica, 18 novembre 2007

Caldaro. Dibattito dopo la presentazione delle proposte da parte della Leitner. Da definire l’incontro con Knoflacher

 Minimetro, sì della Lista civica al progetto

Alto Adige, 17 NOVEMBRE 2007   MANUEL BONA


 CALDARO. Minimetro tra Bolzano e l’Oltradige: l’idea piace alla Dorfliste, il maggior partito di opposizione a Caldaro, che sul piatto mette anche un minor consumo di energia unito a costi di gestione più bassi. L’argomento è tornato d’attualità dopo che l’altro giorno la Leitner è scesa in campo presentando le sue proposte ai consigli comunali di Appiano e della stessa Caldaro.
 «Il progetto del minimetro - affermano i tre consiglieri Irene Hell, Harald Weis e Heidi Egger - forse non è ancora del tutto maturo per quanto attiene il tracciato, ma esso presenta vantaggi innegabili rispetto ad altre soluzioni».
 I tre consiglieri della lista civica poi entrano nel dettaglio dei «pro» e dei «contro». «Tra i vantaggi ci sono costi di gestione più bassi, l’impiego di meno personale, un consumo inferiore di energia e un’alta frequenza delle corse. I convogli, da 50 posti, circolerebbero ogni 5 minuti. Ciò consentirebbe di trasportare sul Minimetro, sistema già adottato con successo ad Innsbruck e Perugia, 1.500 persone l’ora in una direzione ad un costo di gestione di 2,2 milioni di euro all’anno».
 Come conferma la Dorfliste ci sono però da mettere in conto anche degli svantaggi. «Quello più evidente è la velocità bassa, massimo 40 chilometri, oltre alla lunghezza del collegamento, che può arrivare fino a 10 chilometri per questioni di natura tecnica. Il minimetro, pertanto, potrebbe coprire tutto l’Oltradige e arrivare fino a Castelfirmiano». Per la Dorfliste, in ogni caso, la proposta dell’azienda di Vipiteno è tutt’altro che da scartare. «Il progetto - spiegano i tre consiglieri - andrebbe ritoccato in base alle esigenze della popolazione dell’Oltradige, ma anche di Bolzano. Si tratta, indiscutibilmente, di una valida alternativa al traffico in auto».
 Ora in Oltradige si attende che venga presentata - in una data ancora da definire - la proposta dell’esperto viennese Knoflacher su «pro» e «contro» del tram: l’illustrazione è già stata fatta a Bolzano e ha aperto il fronte tra chi sostiene il tram e chi, invece, il progetto di minimetro della Leitner. In tutto questo sarà fondamentale capire l’orientamento della Provincia, che aspetta dai Comuni una proposta definitiva prima di prendere posizione.
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giovedì, 15 novembre 2007


Minimetro, scende in campo la Leitner
Il gigante dei trasporti punta a realizzare il collegamento Ma c’è ancora l’ipotesi tram
  GIOVEDÌ, 15 NOVEMBRE 2007     MANUEL BONA


 APPIANO. La Leitner ha confermato di essere interessata a realizzare il collegamento veloce che dall’Oltradige porterà a Bolzano. A questo scopo l’azienda di Vipiteno ha preso parte a una serata informativa presso la Lanserhaus di San Michele alla quale erano presenti i consiglieri comunali di Appiano e Caldaro. Nel corso dell’incontro sono state presentate le opzioni possibili.
 Per ora la Leitner ha avanzato le sue proposte solo a titolo informativo. «Principalmente - spiega la giunta di Appiano - sono state messe a confronto le caratteristiche di un collegamento con il Minimetro con quelle di un impianto a fune e questo a livello di prestazioni complessive, costi di gestione, tempi di percorrenza, impatto ambientale e quant’altro. Fino ad arrivare alla vera sfida, rappresentata dalla soluzione ideale per l’Oltradige».
 Nel corso della presentazione, che ha ricalcato per sommi capi quella avvenuta nei mesi scorsi a Bolzano, si è parlato di tempi di attesa, di ore di punta e soprattutto di collegamenti con le frazioni limitrofe, che era quanto interessava in modo particolare ai politici dell’Oltradige, sempre alla ricerca della soluzione ottimale. In particolare ci si è soffermati sui possibili collegamenti della linea con San Paolo e Cornaiano. I dati del progetto Leitner erano già stati presentati a Bolzano: un minimetro in grado di compiere il tragitto da Caldaro a Bolzano centro in 35 minuti, con diverse fermate e un costo per l’opera di 107 milioni (che crescerebbe se si realizzassero anche le tratte Resia-Ospedale e Resia-Casanova). Un progetto più «soft» sarebbe invece quello della cabinovia tra Caldaro e Ponte Adige (con fermate ad Appiano e Cornaiano): 8 km e 45 milioni di spesa.
 «L’obiettivo - conclude l’esecutivo di Appiano - è realizzare un mezzo di trasporto che grazie ad una buona frequenza e velocità induca il numero più alto possibile di pendolari e turisti a non utilizzare l’auto per muoversi».
 Come noto i tre comuni interessati (Bolzano, Appiano e Caldaro) non hanno ancora deciso se puntare su un minimetro, sul tram (soluzione caldeggiata dall’esperto viennese Knoflacher) o su un impianto a fune. Per ora, ad esempio, non è stata fatta sufficiente chiarezza sui costi. La Leitner di sicuro non punta sul tram, anche perché ha avuto successo in tutto il mondo grazie al know-how acquisito nella realizzazione di minimetro e impianti a fune. Il primo nodo da sciogliere sarà, pertanto, quello sul tipo di mezzo da utilizzare. (man)
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giovedì, 15 novembre 2007


Incendio, «rischio contenuto» Secondo l’Appa sirene inutili
Alto Adige 15 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. L’incendio alla discarica di Ischia Frizzi, a Vadena, aveva creato allarme fra la popolazione. Si temevano emissioni nocive, in special modo di diossina; e poi si era molto criticata la mancanza di informazione tempestiva alla popolazione. Ora l’Agenzia provinciale per l’ambiente ha analizzato i dati delle emissioni dopo l’incendio dell’8 novembre, stilando un bilancio delle conseguenze: il rischio per la salute della popolazione è stato contenuto; interessati dal fumo sono stati soltanto gli abitanti dei piani alti degli edifici. Sul mancato utilizzo delle sirene d’allarme, l’Appa ribadisce essersi trattato di scelta voluta e giustificata. Come precisa il direttore, Luigi Minach, le prime risultanze sono state confermate dall’analisi di diossine e benzopirene successiva ai campionamenti: le rilevazioni indicano per le diossine una presenza di 0,0009 ng Teq/m² (la soglia di emissione è di 0,1) e per il benzopirene 12,3 ng/m² (la cui soglia di immissione riferita al dato medio annuale è pari ad 1). «Dunque - rimarca - un’incidenza molto bassa». A causa dell’inversione, inoltre, la nuvola si è spostata solo a un’altezza da circa 15 fino a circa 100 metri, mentre gli strati inferiori sono rimasti quelli meno colpiti dal fumo. «Una prova - prosegue - è rappresentata dai bassi valori delle Pm10 registrati nelle centraline di misurazione. In via Claudia Augusta 38 µg/m², in piazza Adriano 28 e a Egna 30, tutti al di sotto della soglia di attenzione che si attesta sui 50 µg/m². Particolarmente interessante è in tal senso il valore espresso da un’altra centralina di misurazione posta al quinto piano di un edificio in via Claudia Augusta, che tra le 7 e le 8 del mattino ha registrato un picco di 143 µg/m², ma anche in questo caso il valore medio nelle 24 ore si è mantenuto entro i 40. «Possiamo quindi concludere - così Minach - che l’incidenza maggiore si è registrata tra le 6 e le 8 circa, concentrata essenzialmente ai piani alti». Passando alla questione del mancato allarme, l’Appa ribadisce la posizione già espressa all’indomani dell’incendio: gli esperti ritengono non giustificato l’impiego delle sirene in una situazione simile: «La maggior parte della popolazione stava dormendo con porte e finestre chiuse, quindi protetta dalla nuvola di fumo». L’allarme avrebbe soltanto provocato proprio l’effetto contrario, quello di far aprire le finestre e richiamare la gente in strada. Malgrado non sussistesse alcun vero pericolo per la salute, in quel caso le persone avrebbero inutilmente respirato fumo e cattivi odori». (da.pa)


Incendio a Vadena «Il rischio è limitato»

L'allarme Appa: popolazione, danni contenuti

Corriere dell'Alto Adige 2007-11-15

BOLZANO — Analizzati i dati delle emissioni dopo l'incendio nella discarica di Vadena dell'8 novembre, l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (Appa) ha fatto un bilancio delle conseguenze: il rischio per la salute della popolazione è stato contenuto e che ad essere interessati dal fumo sono stati soltanto gli abitanti dei piani alti degli edifici. Secondo i primi risultati, infatti, le rilevazioni indicano per le diossine e del benzopirene una presenza bassa. Lo conferma il direttore dell'Appa Luigi Minach: «La nuvola di fumo si era propagata principalmente in direzione nord, le aree a sud sono state scarsamente interessate dall'accaduto. A causa dell'inversione, inoltre, la nuvola si è spostata solo a un'altezza da circa 15 e fino a 100 metri, mentre gli strati inferiori sono rimasti quelli meno colpiti dal fumo». Secondo gli esperti una prova sarebbe rappresentata dai bassi valori delle pm10 registrati nelle centraline di misurazione a Bolzano, tutti al di sotto della soglia di attenzione.
«Particolarmente interessante è in tal senso il valore espresso da un'altra centralina di misurazione posta al quinto piano di un edificio in via Claudia Augusta, che tra le 7 e le 8 del mattino ha registrato un picco di 143 microgrammi per metro cubo. Possiamo quindi concludere che a Bolzano l'incidenza maggiore si è registrata tra le 6 e le 8 circa, concentrata essenzialmente ai piani alti», spiega Minach. A posteriori gli esperti ritengono non giustificato l'impiego delle sirene di allarme: «Malgrado non sussistesse alcun vero pericolo per la salute, in quel caso le persone avrebbero inutilmente respirato fumo aprendo le finestre per vedere cosa stesse succedendo», dice il direttore dell'Appa.
Le emissioni
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domenica, 11 novembre 2007

Spinta alla sala polifunzionale
Ex Oratorio: confermato l’utilizzo per le iniziative sociali
DOMENICA, 11 NOVEMBRE 2007


 SALORNO. L’altro giorno la Provincia - tramite l’assessorato di Werner Frick - ha consegnato ufficialmente alla Cantina di Lavis un’area area in zona artigianale molto funzionale dal punto di vista logistico. La Cantina libererà dunque il terreno della sede attuale, 4600 metri quadri, in via degli Orti che il Comune comprerà per 430 mila euro. Lì verrà realizzata la sala polifunzionale.
 Il Comune può quindi prendere possesso dei 4600 metri quadri in pieno centro che saranno liberati dalla Cantina di Lavis «con un utilizzo immediato - dice il sindaco di Salorno Giorgio Giacomozzi - per esempio come parcheggio». In prospettiva, come detto, c’è la costruzione, su questa vasta area, della sala polifunzionale. Sarà indetto un concorso di progettazione (il consiglio comunale ha da poco approvato la delibera di finanziamento) con i vari architetti che avranno la possibilità di presentare la propria concezione della sala. A tal proposito il sindaco ha ricordato che «la commissione comunale ha già ascoltato le diverse associazioni per capire di cosa ha bisogno la comunità».
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domenica, 11 novembre 2007
IL ROGO DI VADENA
«Esemplare lavoro»: il sindaco ringrazia
Alto Adige, 11 NOVEMBRE 2007

 VADENA. «Alla luce dell’incemdio presso la discarica Ischi Frizzi, è apparso chiaro che un problema su di un impianto di interesse provinciale di questa importanza e dimensione, può creare notevoli disagi a tanta gente. C’è stata la conferma che su strutture di questo tipo, il livello di attenzione relativo al trattamento dei materiali deve essere sempre molto elevato»: chi fa queste considerazioni è Alessandro Beati, sindaco di Vadena. Che poi aggiunge: «Ritengo sia doveroso porgere a nome della giunta comunale e dell’intera popolazione il mio più sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato alla gestione e risoluzione della criticità. Oltre ai 140 vigili del fuoco volontari di Laives, Bronzolo, San Giacomo e Vadena, desidero ringraziare i vigili del fuoco permanenti di Bolzano con i comandanti Preyer e Visentheiner, che hanno dimostrato un altissimo grado di preparazione nella gestione dell’incendio e nel coordinamento delle varie unità. Ringrazio carabinieri e polizia presenti, in particolar modo il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Massimo Ilariucci, il personale operativo della discarica che ha lavorato con le ruspe allo spostamento dei cumuli incendiati e tutto il personale dirigente dell’impianto. Nella notte, con il direttore dell’impianto Sacchini e con il direttore di Eco-Center Palmitano, sono state verificate le procedure di stoccaggio dei materiali ingombranti conferiti in discarica ed è emerso un puntuale e scrupoloso rispetto delle norme che ha senza dubbio limitato il propagarsi dell’incendio».
 Il sindaco Beati rivolge «Un complimento del tutto particolare ai pompieri volontari di Vadena: il corpo, attivo da quest’estate, con questo evento ha avuto il suo battesimo del fuoco. Il livello di preparazione, l’efficienza degli automezzi e dei materiali, i sistemi di comunicazione e l’integrazione con gli altri corpi presenti, sono frutto di un’attenta gestione del comandante Brusinelli e del vicecomandante Baldo nonché di una preparazione seria e determinata dei volontari e delle volontarie svoltasi in decine di prove teorico/pratiche: sono loro che, con volontà, determinazione e passione, hanno voluto e saputo creare questo corpo. Un bellissimo esempio di volontariato, di rispetto e di attenzione al prossimo ed al territorio in cui viviamo».
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sabato, 10 novembre 2007


ROGO A VADENA

Minach: «Nube, dati preziosi per altre emergenze»

Corriere dell'Alto Adige  2007-11-10

BOLZANO — «Studieremo il comportamento della nube causata dal vasto incendio della scorsa notte nella discarica Ischia Frizzi di Vadena: per noi si tratta di un importante precedente da analizzare». Luigi Minach, direttore dell'Appa, l'agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente, annuncia che le conseguenze dell'incendio saranno ora studiate, in collaborazione con i vigili del fuoco di Bolzano.
«Ci interessa analizzare il comportamento della nube, in modo da avere una conoscenza specifica, in futuro, nel caso di allarmi analoghi: supponiamo — afferma Minach — che domani si sviluppi una nube tossica in città, magari in seguito alla perdita di un vagone merci, solo per fare un esempio. Conoscere la possibile dinamica di sviluppo ed evoluzione della nube è di fondamentale importanza nelle operazioni di soccorso ». La nube alzatasi la scorsa notte ha raggiunto un'altezza di una settantina di metri sopra la città di Bolzano, causando nel quartiere di Oltrisarco, tra le 7 e le 8 di mattina, una concentrazione oraria di pm10 pari a 145 microgrammi per metro cubo, come rivelato dalla centralina posizionata in via Claudia Augusta, al quinto piano di un palazzo. Nelle altre centraline dislocate nel capoluogo, invece — che rilevano la media su un arco di tempo di tre ore — la concentrazione di polveri sottili nell'aria è risultata inferiore ai 50 microgrammi per metro cubo. Al riguardo Minach, che illustra un grafico in cui risulta evidente il picco di pm10, commenta: «Vorrei precisare che non è stata comunque superata la soglia di sicurezza per la salute, visto che viene calcolata su base quotidiana e non oraria. Immediatamente prima e dopo il picco orario di pm10, infatti, la concentrazione di polveri sottili risultava sotto la soglia di 50 microgrammi per metro cubo anche nella stessa centralina di Oltrisarco». Ora i tecnici dell'Appa, che stanno comunque attendendo anche le analisi di tossicità su alcuni campioni prelevati, cercheranno di studiare la densità della nube ed il suo spostamento: «Si tratta ovviamente di fattori legati al vento» anticipa Minach. Ieri, con l'arrivo del föhn è stata spazzata via ogni residua traccia della nube.
L'incendio aveva interessato una catasta di rifiuti ingombranti (tra cui materassi, mobili e divani), della dimensione di circa quaranta per quindici metri. Secondo gli esperti il rogo probabilmente era stato provocato dall'autocombustione dei gas prodotto dagli stessi rifiuti. I vigili del fuoco, del resto, escludono l'origine dolosa. Per soffocare le fiamme era stato necessario smuovere i rifiuti con una ruspa e coprire tutto con sabbia, acqua e schiuma. La colonna di fumo che si era alzata sopra la discarica si poteva osservare anche in lontananza ed inizialmente si era temuto il rischio di un inquinamento ambientale poi fortunamente escluso.
L. R.
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sabato, 10 novembre 2007

«Un errore non dare l’allarme con le sirene»
L’accusa: bisognava avvertire i bolzanini. L’Appa replica: «Fatta la scelta migliore»
Alto Adige, 10 NOVEMBRE 2007 MIRCO MARCHIODI


 BOLZANO. Il giorno dopo l’incendio alla discarica Ischia Frizzi, al sollievo per lo scampato pericolo si mischiano le polemiche. Dal quartiere Oltrisarco, dagli ambientalisti e da Sinistra Democratica arriva la critica per il mancato utilizzo delle sirene: «A Bolzano nessuno sapeva quello che stava accadendo». L’Appa replica spiegando che è stata una scelta precisa: «La gente dormiva e aveva le finestre chiuse. Se fosse scattato l’allarme le avrebbe aperte o sarebbe scesa in strada: sarebbe stato peggio».
 Quando l’altra notte è scoppiato l’incendio, le sirene della protezione civile hanno suonato solo a Laives. Col senno di poi forse è stata la decisione giusta. Dice infatti Luigi Minach, direttore dell’Appa: «Ci è sembrata la cosa migliore da fare. Se avessimo fatto partire le sirene anche nei Comuni vicini, allora la maggior parte delle persone avrebbe aperto le finestre o sarebbe addirittura scesa in strada per capire quello che stava accadendo».
 In realtà, qualcosa nell’informazione non è funzionato alla perfezione. La popolazione per lungo tempo non ha capito cos’era quella nube sopra la città e come comportarsi. Dice Giovanni Barborini, presidente della circoscrizione Oltrisarco: «Siamo molto preoccupati per quello che è successo, i controlli devono essere più severi perché una cosa simile non deve capitare più». Guido Margheri, consigliere comunale di Sinistra Democratica dice che «come ci hanno segnalato diversi cittadini il piano di sicurezza non ha funzionato». Il consigliere comunale mette sotto accusa soprattutto il sistema di informazione: «Sarebbe stato meglio usare le sirene e poi avvisare la popolazione su come comportarsi. Se le stesse scuole in mattinata non sapevano come comportarsi significa che qualcosa non è andato per il verso giusto». Critiche arrivano anche dall’associazione Ambiente&Salute: «I fumi - afferma Claudio Vedovelli - si sono sparsi su tutta la città. Vorremmo sapere con esattezza cosa è successo ed è grave che non siano suonate le sirene. I cittadini non sono stati avvisati di tenere chiuse le finestre, mentre l’impianto di condizionamento dell’ospedale è stato chiuso. E cosa succederà se tra cinque giorni risultasse che nell’aria c’erano alte concentrazioni di diossine e di polveri?».
 Sinistra Democratica adesso presenterà un’interpellanza al sindaco Spagnolli per chiedere che i Comuni della conca di Bolzano si incontrino con l’Appa per una conferenza di servizio in cui verificare cosa ha funzionato e cosa no e per definire un protocollo da adottare nel caso in cui si ripeta un incidente simile.
 Ipotesi alla quale stanno già lavorando i tecnici di Appa e della protezione civile. «Questo incidente - spiega Minach - ci servirà per capire come muoverci nell’eventualità che accada qualcosa di serio, ad esempio un incidente sull’autostrada del Brennero che coinvolga dei Tir che trasportano sostanze pericolose. Nelle prossime settimane incroceremo tutti i dati che abbiamo raccolto e così potremo definire meglio come comportarci».
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venerdì, 09 novembre 2007

Passante ferroviario e variante: cantieri aperti per diversi anni

Alto Adige, 09 NOVEMBRE 2007


 LAIVES. Il ministro Antonio Di Pietro ha dato ampie garanzie in merito al passante ferroviario che, passando sotto la città di Laives, collegherà Ora a Cardano «bypassando» anche l’area della stazione ferroviaria bolzanina. È in stato avanzato la progettazione definitiva, per la quale sono stati richiesti i finanziamenti europei. Per il passante - è stato annunciato l’altro giorno nella riunione a Roma cui hanno partecipato i senatori Peterlini e Brugger della Svp - sono già a disposizione 53 milioni di euro.
 Prendendo atto dei passi in avanti per il passante, non si può non considerare che l’obiettivo è di completare e rendere percorribile tutta la circonvallazione entro il 2011 in perfetta coincidenza - dice sempre la Provincia - con il completamento di quella di Ora ed anche del passante ferroviario fra Bronzolo e Cardano. I prossimi quattro anni saranno dunque all’insegna degli scavi sotto la montagna, dell’asportazione prima e del trasporto poi di grandi quantità di materiale, di cantieri e frantoi che opereranno senza un attimo di sosta, di andirivieni di mezzi pesanti e quindi - fatalmente - anche di disagi per la popolazione. Il passante ferroviario - che anticiperà la futura linea del Brennero e che sarà l’appendice a nord della tratta di accesso in Bassa Atesina - correrà sulla sinistra della variante in galleria sotto la città di Laives. I due tunnel saranno uno a fianco dell’altro. La costruzione in contemporanea di due varianti alla statale 12 del Brennero creerà problemi di vivibilità. Il secondo lotto di quella di Ora (il primo sta avanzando e non crea, per ora, eccessivi disagi) sarà abbinato ai cantieri operativi per la grande galleria sotto Laives e fino all’altezza di Bronzolo. Oramai appare scontato - sulla base proprio delle dichiarazioni dell’assessore provinciale Florian Mussner ad un recente vertice della Svp della Bassa Atesina - che la realizzazione delle due varianti coinciderà con i primi interventi per il passante ferroviario fra la parte nord di Ora e Cardano con il by-passamento della città di Bolzano. Per quanto riguarda Laives, a proposito di variante, lo scenario che si profila è di avere alcuni cantieri in prossimità dell’imbocco del tunnel e quindi un deposito, nei pressi della zona Galizia, per lo stoccaggio e la lavorazione delle migliaia di tonnellate di detriti provenienti dalla perforazione della roccia. C’è un comitato di coordinamento che sta già lavorando per prevedere quanto accadrà (disagi per residenti e traffico) e quindi stabilire le misure da adottare. Uno dei punti più delicati è verificare l’approvvigionamento idrico rispetto alla trivellazione della galleria sotto la città. Anche la giunta comunale di Ora ha scelto un analoga procedura con continui contatti con i tecnici della Provincia anche se il primo intervento in corso - quello della «bretella» di collegamento fra il casello A22 e la statale delle Dolomiti - appare tecnicamente meno complicato rispetto al lotto successivo. Conseguenze - inevitabili - anche per Bronzolo che si troverà proprio in mezzo alle due grandi opere stradali ed anche del passante ferroviario che interesserà una parte rilevante del territorio comunale.
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venerdì, 09 novembre 2007


L'EMERGENZA
INCENDIO A VADENA


Corriere dell'Alto Adige 2007-11-09 num: - pag: 3
categoria: REDAZIONALE


Rogo nella discarica, allarme nube tossica

Ischia Frizzi, in fiamme cumuli di rifiuti. Picco di Pm10 a Oltrisarco

BOLZANO — Fumo e fiamme nella val d'Adige. Un vasto incendio è divampato nella notte tra mercoledì e giovedì, poco prima delle 2, nella discarica Ischia Frizzi di Vadena, pochi chilometri a Sud di Bolzano. La popolazione ha tenuto il fiato sospeso per tutta la giornata di ieri per via di una densa nube di fumo — con un fronte alto circa settanta metri — che a causa dei venti si era spostata verso Bolzano e Terlano. Centocinquanta i vigili del fuoco di Bolzano e di Laives, così come i colleghi volontari di Vadena, San Giacomo e Bronzolo, che nel cuore della notte sono accorsi per spegnere il rogo.
L'incendio ha interessato una catasta di rifiuti ingombranti (tra cui materassi, mobili e divani), della dimensione di circa quaranta per quindici metri. Secondo gli esperti il rogo probabilmente è stato provocato dall'autocombustione dei gas prodotto dagli stessi rifiuti. I vigili del fuoco, infatti, per il momento hanno escluso l'origine dolosa. Per soffocare le fiamme è stato necessario smuovere i rifiuti con una ruspa e coprire tutto con sabbia, acqua e schiuma. Per l'intero giorno di ieri c'è stata una grossa nube sopra la zona intorno a Vadena. La colonna di fumo che si è alzata sopra la discarica si poteva osservare anche in lontananza.
Inizialmente si era temuto che ci fosse il concreto rischio di qualche problema ambientale, tanto che la protezione civile aveva lanciato un allarme via tv, invitando la popolazione a tenere chiuse le finestre. Fortunatamente con il passare delle ore l'allarme è rientrato. Già nelle prime ore della mattinata, infatti, la circolazione dell'aria a valle ha contribuendo ad eliminare la nube di fumo e l'odore acre che l'accompagnava, facendo ulteriormente rientrare il pericolo di inquinamento. Secondo i primi risultati delle analisi effettuati dall'Agenzia provinciale per l'ambiente (Appa), dunque, la nube non era nociva. Le centraline che rilevano la presenza di polveri sottili ieri hanno fatto registrare una concentrazione elevata nel quartiere di Oltrisarco a Bolzano: tra le 7 e le 8 di ieri mattina, infatti, è stata segnalata una concentrazione di pm10 pari a 145 microgrammi per metro cubo. Nelle altre centraline dislocate nel capoluogo, invece — che rilevano la media su un arco di tempo di tre ore — la concentrazione di polveri sottili nell'aria è risultata inferiore ai 50 microgrammi per metro cubo. Intanto i vigili del fuoco hanno passato un'altra notte vicino alla discarica per evitare che torni a bruciare. Sulle cause dell'incendio indagano i carabinieri.
Susanna Petrone L'INTERVENTO
I vigili del fuoco all'opera l'altra notte sui cumuli di immondizia nella discarica di Ischia Frizzi a Vadena. Il precedente era stato a Naz Sciaves nell'agosto scorso.
A sinistra, la discarica come si presentava ieri dopo la fine delle operazioni di spegnimento e controllo





Il direttore Appa

Minach cauto «Materiali poveri Poche diossine»

 Corriere dell'Alto Adige  2007-11-09

BOLZANO — Il direttore dell'Appa, Luigi Minach, considera non pericolosa per la salute la nube che si è creata nella zona di Bolzano a causa dell'incendio sviluppatosi la scorsa notte all'interno della discarica Ischia Frizzi: «Fortunatamente — ha spiegato Minach — l'incendio ha riguardato una zona della discarica di Ischia Frizzi occupata da materiali ingombranti come mobili e materassi. La produzione di fumo è stata piuttosto intensa, così come forte è stato l'odore acre avvertito anche dalla popolazione. Dai primi rilevamenti che abbiamo effettuato, comunque, tendiamo ad escludere la presenza di elementi di tossicità. Nell'area interessata dall'incendio, infatti, la presenza di materie plastiche era molto limitata: non c'erano copertoni o tubi in Pvc, di conseguenza anche la produzione di diossina dovrebbe essere assolutamente limitata. Per il momento possiamo escludere con certezza la presenza di acidi di cloro nell'aria, ma stiamo effettuando tutti i rilevamenti del caso ed entro cinque giorni potremmo avere le risposte definitive».
L'incendio si sarebbe sviluppato per autocombustione: «L'unico modo per evitare questo rischio — prosegue Minach — è quello di incenerire preventivamente i rifiuti ingombranti, che tra l'altro non ricadono nel circolo della raccolta differenziata.
Attualmente in Alto Adige non si può fare, perché la capacità dell'inceneritore in funzione a Bolzano sud non lo consente».
S. P.


Appa rassicura, ma l’ansia non cala Molti timori per la presunta tossicità
«Nessun pericolo», ma tutti preoccupati
Alto Adige, 09 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Per via del vento mattuttino, successivo alla levata del sole, la nube provocata dall’incendio alla discardica di Ischia Frizzi si è propagata per circa 20 chilometri, da Vadena a Terlano. Ancora a metà mattinata dominava il paesaggio dell’A22, della MeBo e di diversi quartieri del capoluogo, in particolare Don Bosco e Oltrisarco. A detta di Luigi Minach, direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente, i materiali andati a fuoco non hanno provocato l’immissione in atmosfera di sostanze nocive per la salute. Ma i bolzanini preoccupati, ieri, erano moltissimi. Decine e decine di telefonate sono pervenute a vigili del fuoco, vigili urbani, Appa. Anche la redazione dell’Alto Adige è stata tempestata: «Nessuno ci ha avvertiti».
 A Laives le sirene hanno risuonato tre volte, lungamente, alle due di notte. E così, in molti si sono accorti dell’incendio che illuminava le pareti della val d’Adige. Più di qualcuno, a quel punto, ha acceso la radio, raccogliendo l’invito a non aprire le finestre. Ma il resto della popolazione era ignaro.
 Molti bolzanini, al suono della sveglia hanno aperto gli occhi e si sono accorti che qualcosa non andava. A quel punto, non sapendo che pesci pigliare, in molti hanno preso in mano la cornetta del telefono. Decine e decine le telefonate ricevute dal comando dei vigili urbani. Altrettante quelle pervenute al comando del corpo permanente dei vigili del fuoco; idem all’Appa e pure alla nostra redazione.
 «Tutti preoccupati - racconta l’ufficiale di turno al comando dei vigili urbani - perché pensavano si trattasse di una nube tossica; chiedevano come comportarsi». Possiamo stendere la biancheria? Possiamo portare a passeggio il bimbo? Possiamo tenere le finestre aperte? Queste le domande più frequenti. Hanno telefonato soprattutto i genitori, per sapere se fosse il caso di portare a scuola i figli. Ai vigili ha telefonato anche il vicepreside delle scuole Fermi, per chiedere come comportarsi. Diversi genitori hanno preferito tenere a casa i figli. In alcuni istituti si è invece pensato di effettuare la pausa al chiuso e non in cortile, come avviene di solito. È capitato per esempio alle elementari Longon e alle medie Archimede.
 Come fanno notare al comando dei vigili urbani, numerose sono state le proteste per non essere stati avvertiti. «Nonostante le rassicurazioni fornite dopo i rilievi dell’Appa - fa notare l’ufficiale di turno al centralino - molti davano l’impressione di non fidarsi». Per chiosare, il commento di una signora che ha telefonato all’Alto Adige: «Sarà anche vero che non è successo niente, ma è mancata l’informazione. Suonano sempre le sirene al sabato, ma quando serve...». (da.pa)


Minach: i primi rilievi non evidenziano presenza di diossine
 BOLZANO. A detta degli esperti, risulta basso il rischio che la nube sprigionata dall’incendio sia nociva per la salute. Lo confermano i primi risultati delle analisi effettuate dall’Appa.
 Le centraline che rilevano la presenza di polveri sottili hanno fatto registrare dati nella norma. L’unico picco elevato si è avuto nel quartiere di Oltrisarco, dove la centralina posizionata di fronte alle Acciaierie ha registrato, fra le 7 e le 8, una concentrazione di Pm 10 pari a 145 microgrammi per metro cubo. Come spiega il direttore dell’Appa, Luigi Minach, «abbiamo effettuato i campionamenti per l’analisi delle diossine, i cui risultati saranno pronti fra 4-5 giorni. Secondo le prime stime, però, il materiale bruciato aveva un contenuto di plastiche non superiore al 10%, peraltro senza un’elevata presenza di Pvc, la sostanza più pericolosa da questo punto di vista. Un altro dato che ci fa ritenere come il rischio diossina sia praticamente nullo è la ridotta presenza di acido cloridrico nell’aria, che è proprio l’elemento chimico che produce la diossina. Nonostante l’odore acre emanato dalla nube, dunque, riteniamo che il potenziale nocivo non sia stato assolutamente elevato. Certo, sarebbe stato meglio bruciare tutto all’inceneritore». (da.pa)


SAN MAURIZIO IN ALLERTA


 La densa nube ha raggiunto anche l’ospedale San Maurizio, creando più di qualche disagio. Dopo l’allarme lanciato dai vigili del fuoco alle cinque del mattino, è scattato il piano di emergenza. Un odore acre, comunque, si era già propagato in diversi settori dell’edificio ospedaliero, a causa dell’aria entrata attraverso finestre aperte e soprattutto attraverso l’impianto di ventilazione. Le finestre sono dunque state chiuse, il sistema di ventilazaione spento, il pesonale ospedaliero informato sul da farsi. L’attività nelle sale operatorie è stata sospesa, mentre gli ospedali di Merano e Bressanone sono stati allertati per poter accogliere pazienti in caso di emergenza. L’allarme in seguito è rientrato e l’attività è potuta riprendere regolarmente.


LA CRITICA

Legambiente: «Ripensare la raccolta»

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO -2007-11-09

BOLZANO — «Nonostante l'attenzione per la sicurezza che sicuramente c'è, questi sono incidenti che nelle discariche possono accadere. È un problema che va affrontato a monte e l'unica soluzione è ridurre la quantità di rifiuti che produciamo». All'indomani dell'incendio divampato nella discarica di Ischia-Frizzi, interviene sulla questione l'esponente di Legambiente Luciano Zannato.
Zannato, è dunque un problema più vasto di «sistema» piuttosto che di trattamento dei rifiuti nelle discariche?
«È la politica dello smaltimento dei rifiuti a dover essere ripensata e prima ancora sarebbe opportuno intervenire per cercare di limitare la quantità di immondizia prodotta. Purtroppo la nostra società è ormai abituata a generare quantità tali di spazzatura che nelle discariche arrivano metri cubi di materiali tra cui è poi ineluttabilmente possibile che si sviluppi una combustione con conseguenti emissioni nell'aria dei più diversi inquinanti. E per fortuna che non si trattava di rifiuti tossici ».
Qualche inquietudine è giustificata?
«Qualche mese fa è successo un incidente simile a Naz Sciaves, sono problemi che possono capitare…».
L'incendio di Ischia-Frizzi ridarà fiato alle trombe dei sostenitori dell'inceneritore?
«Gli inceneritori non sono il fuoco biblico che purifica tutto: una parte di materiale incombusto finisce comunque in discarica. Poi ci sono rifiuti come ad esempio i materassi che per le loro caratteristiche non possono essere inceneriti ma devono essere comunque portati in discarica e lì esiste evidentemente la possibilità che prendano fuoco in quanto si tratta di materiale infiammabile. Certo un progetto che prevede l'incenerimento di 130mila tonnellate annue di immondizia rende le politiche provinciali di riduzione dei rifiuti dei meri slogan».
«Lo ribadisco: ridurre la quantità di rifiuti prodotti e quindi incentivare la raccolta differenziata, ma anche il riutilizzo e altre pratiche virtuose».
Marco Armani

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venerdì, 09 novembre 2007

A fuoco 300 metri cubi di vecchi mobili a Ischia Frizzi. Fiamme alte fino a 20 metri

 
L’allarme nella notte, focolai spenti dopo molte ore. I tecnici: niente rischi per la salute

  Alto Adige, 09 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Ieri, poco prima delle due del mattino, nella discarica di Ischia Frizzi, a Vadena, si è scatenato un incendio di vaste proporzioni. Una collinetta ricolma di rifiuti ingombranti - materassi, divani, coperte - è andata completamente a fuoco, provocando fiamme dell’altezza di venti metri, visibili a occhio nudo da Laives e pure da Bolzano Sud. La combustione dei rifiuti ha rilasciato nell’atmosfera una densa nube di fumo, acre e persistente, propagatosi nelle ore successive verso il capoluogo e poi oltre, fino a Terlano. Per domare le fiamme sono dovuti intervenire addirittura 140 vigili del fuoco.
 L’allarme è scattato verso l’1 e 35 di notte. Una collinetta dell’altezza di una ventina di metri, nel bel mezzo della discarica di Ischia Frizzi, si è incendiata, probabilmente per autocombustione dovuta alla fermentazione dei rifiuti stoccati.
 In breve, le fiamme hanno invaso un’area di circa duecento metri quadrati. Solo un piccolo fazzoletto all’interno della discarica, dunque, ma totalmente ricoperto - per uno strato di circa tre metri - di rifiuti domestici ingombranti; in altre parole divani, poltrone, materassi, coperte sintetiche. Tutto materiale estremamente infiammabile, in grado di innescare in breve un incendio di notevoli proporzioni. Le fiamme, alte fino a una ventina di metri, erano infatti visibili anche da diversi chilometri di distanza, addirittura riflesse sulle pareti porfiriche sopra Laives e San Giacomo.
 L’emergenza è scattata poco prima delle due: la centrale provinciale della Protezione civile, dopo il resoconto delle prime squadre inviate per una ricognizione, ha deciso di dirottare su Ischia Frizzi circa 140 vigili del fuoco, con il supporto di Croce rossa di Laives, carabinieri di Egna e polizia. Tre autopompe si sono subito messe all’opera, calando nell’Adige le idrovore per il rifornimento di acqua. Le operazioni di spegnimento sono durate circa tre ore, nonostante l’area ridotta e l’ingente impiego di mezzi. Questo soprattutto per via della nube di fumo che aveva avvolto l’intera area. Fumo densissimo, tanto che inizialmente non si riusciva a comprendere quali materiali fossero andati a fuoco. Anche per questo motivo, la protezione civile ha deciso di allertare anche l’Appa, per rilevare l’eventuale presenza di sostanze nocive nell’atmosfera. Contemporaneamente, si è deciso di allertare la popolazione via radio, perché si lasciassero le finestre chiuse, onde evitare probabili intossicazioni. In seguito, verso le 5 del mattino, l’incendio superficiale è stato domato. Si è così potuta constatare la sola presenza di materiali non particolarmente pericolosi; in concomitanza, anche i primi rilievi condotti dai tecnici dell’Appa hanno dato esito negativo, indi per cui si è deciso di non intrapredere ulteriori azioni per la salvaguardia della popolazione.
 Nel frattempo però, la nube fumosa, sprigionatasi dalla combustione dei circa trecento metri cubi di rifiuti, aveva raggiunto notevoli proporzioni, propagandosi verso Bolzano e poi oltre, addirittura fino a Terlano.
 Le operazioni di spegnimento si sono protratte fino al pomeriggio di ieri, quando sono stati domati gli ultimi focolai.
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martedì, 06 novembre 2007

Il futuro di Ora indicato dai residenti
Le risposte date dagli abitanti saranno analizzate. I risultati presentati pubblicamente nei primi mesi del 2008
Oltre la metà dei 2800 questionari sono stati riconsegnati in Comune
Alto Adige, 06 NOVEMBRE 2007   LORENA PALANGA


 ORA. Successo dei questionari, formulati dal Comune e dalla ditta «Chiron», per interrogare i cittadini sul futuro di Ora. Oltre il 50 per cento dei 2800 moduli spediti, infatti, sono stati riconsegnati. Soddisfatto l’assessore Hubert Bertoluzza: «Il riscontro è stato ottimo. Ora attendiamo che la Chiron analizzi le risposte e poi delinearemo le linee guida per il futuro di Ora».
 I cittadini di Ora sembrano aver apprezzato la decisione del Comune di coinvolgerli nella stesura delle linee guida sulle quali pianificare lo sviluppo futuro del paese. Dopo la folta partecipazione alle serate organizzate prima dell’estate, infatti, numerosi sono stati i residenti che hanno deciso di rispondere al questionario, spedito ai primi di ottobre a tutti i residenti con più di sedici anni.
 Oltre la metà dei 2800 questionari inviati, infatti, sono stati compilati e riconsegnati in Comune entro il termine stabilito per il 21 ottobre. Rispondendo alle oltre 50 domande, i cittadini hanno potuto ancora una volta esprimere la propria opinione su temi di interesse pubblico come la viabilità, l’energia, l’ambiente e il commercio. A dirsi soddisfatto della risposta dei cittadini è l’assessore Hubert Bertoluzza, incaricato di occuparsi del progetto. «Il fatto che oltre 1400 questionari dei 2800 spediti siano stati compilati e riconsegnati è un ottimo risultato, se si conta che le domande sono state spedite anche ai più giovani - afferma l’assessore -. Tutte le risposte saranno ora analizzate dalla ditta “Chiron”, che si occuperà poi di realizzare delle statistiche in base alle quali verranno delineate le linee guida per il futuro del nostro paese. I risultati di questo progetto - aggiunge Bertoluzza - verranno presentati alla popolazione nel corso di una serata che si terrà nei primi mesi del prossimo anno».
 Per incentivare la restituzione dei moduli il Comune ha organizzato anche un concorso a premi. Tutti coloro che hanno riconsegnato il questionario, infatti, hanno ricevuto un numero e con un sorteggio sono stati assegnati appetitosi premi tra i quali anche un soggiorno a Sesto Pusteria. «Visto l’ottimo riscontro - conclude Bertoluzza - speriamo che il nostro progetto funga da modello anche per altri comuni».


Il Progetto
  Il questionario rappresenta solo l’ultima di una serie di iniziative intraprese dal Comune di Ora per coinvolgere i propri cittadini nella pianificazione del futuro del paese. Già prima dell’estate, infatti, sono stati organizzati dal Comune diversi incontri al quale era invitata l’intera popolazione. Nel corso di queste serate i cittadini hanno potuto esprimere i propri dubbi e le speranze riguardo a temi di interesse pubblico come ambiente, energia e viabilità. Ora non resta che aspettare l’analisi e le statistiche della ditta Chiron. (l.p.)

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martedì, 06 novembre 2007


Sottopasso: decolla il progetto
Favorirà pedoni e ciclisti ora costretti ad un giro vizioso
 LAIVES. È prevista per oggi l’assegnazione dell’incarico di progettazione del sottopasso pedociclabile verso Vadena che consentirà di passare sotto la linea ferroviaria dopo che è stato soppresso il passaggio a livello. Da allora, pedoni e ciclisti che vogliono andare e venire da Vadena (e dalla ciclabile provinciale) sono costretti a fare un giro più ampio e pericoloso, che passa per un tratto della statale 12 a sud della città. Va detto che è stato abbastanza laborioso arrivare a questa decisione anche perché, inizialmente, le idee in merito alle possibili soluzioni erano diverse. B.C.
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domenica, 28 ottobre 2007

Laghetti. Nuova struttura realizzata lungo la ciclabile

Alto Adige, 28 OTTOBRE 2007

 EGNA. La pista ciclabile da Bolzano a Trento è conosciuta ed apprezzata non soltanto localmente. Ma avrebbe bisogno di un po’ più di manutenzione (pulizia dell’asfalto, taglio dei cespugli, eliminazione delle erbacce, e, in inverno, sgombero della neve), manutenzione che avviene periodicamente da Salorno verso sud. Recentemente la pista ciclabile è stata completata anche da cartelli indicatori con le distanze e con dei posti di riposo. Dopo quello di Salorno e di Ora e quello in prossimità di Laghetti, è sorta recentemente una struttura di accoglienza per i ciclisti nei pressi del ponte di Ora, tutta realizzata in legno arricchita anche di tavoli, panchine e rastrelliera per le bici. La postazione è quasi a metà strada fra Bolzano e Trento e sarà sicuramente apprezzata dai cicloturisti locali ma anche dagli stranieri sempre più numerosi stranieri. (d.t.)
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categoria:conca atesina, ciclabile pedonabile
domenica, 21 ottobre 2007

Ostacoli alle bici nei frutteti
L’opposizione degli agricoltori sta bloccando le proposte degli operatori turistici per le mountain bike
Il Centro Attenzione di San Giacomo lancia alcune proposte
  Alto Adige, 21 OTTOBRE 2007

 APPIANO/LAIVES. Nonostante la rete delle ciclabili sia estesa - ed apprezzata - vi sono ancora ostacoli per chi ama pedalare. Georg Mayr, Obmann del Bauernbund, e l’assessore all’agricoltura Hans Berger si sono espressi in merito ai possibili nuovi tracciati per le mountain bike richiesti dagli enti turistici. Prima di stabilire nuovi tracciati destinati ai «rampichini» bisognerà risolvere, a quanto pare, il problema di natura assicurativa in modo che possa essere tutelato il proprietario del terreno che si attraversa ed anche il ciclista che vi transita. Un altro punto sollevato da Mayr e da Berger riguarda l’istituzione di una possibile “indennità di transito” riconosciuta come rimborso sulla scorta di quelle istituite, negli ultimi anni, per gli attraversamenti delle piste di sci nordico.
 In merito interviene il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo con alcune considerazioni ed anche con proposte per uscire dalla situazione di stallo: «In tutta la Bassa Atesina, come pure in Oltradige, le stradine private o consortili esistono già e quindi non hanno bisogno di essere progettate e costruite. Essendo nella maggior parte dei casi in pianura non permettono velocità considerevoli come nei boschi di collina o di montagna. Si possono ritenere pertanto più sicure. Di fatto sono percorse dai residenti, da possibili turisti o ciclisti di passaggio». Molte di queste strade - bene ricordarlo - si collegano fra di loro, addirittura portano verso la ciclabile dorsale che da Bolzano porta fino a Salorno ed oltre con deviazioni, comode, anche verso l’Oltradige. Secondo il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo «Non vi sono certo contadini di serie A e di serie B e proprio per questo chiediamo all’Obmann del Bauernbund e all’assessore all’agricoltura di attivarsi conseguentemente per applicare gli stessi criteri per tutte quelle strade che conducono verso la ciclabile arginale, in particolar modo in quei territori ove difficilmente risulta possibile costruire pedociclabili esclusive. Potrebbero essere mappate e digitalizzate come i sentieri montani e boschivi per montain-bike, accontentando le richieste degli enti turistici, dei contadini e dei molti fruitori che potranno così godere di numerose nuove importanti visioni paesaggistiche senza alcun inquinamento». Secondo il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo «Se l’assessorato di Widmann recepirà tale possibilità, risolverà anche quei numerosi casi che fino ad oggi sono rimasti soltanto dei desideri per molti cittadini».

IL BAUERNBUND



 Secondo l’Obmann provinciale del Bauernbund - si tratta di Georg Mayr - i problemi da risolvere sono due. «Il primo è di natura assicurativa - spiega l’Obmann -. Se un biker si fa male mentre transita su una proprietà di un contadino, a pagare può essere chiamato proprio l’agricoltore, che già mette a disposizione il proprio fondo. E un rischio non da poco». Secondo ostacolo: «Come Bauernbund - continua Mayr - chiediamo una sorta di indennizzo per il passaggio, come già avviene per le piste da sci. Si tratta di cifre modeste, ma più che legittime. Il Tirolo del Nord ha già adottato questo sistema. Dovendo quantificare, questo indennizzo dovrebbe ammontare a circa 30/50 centesimi per metro lineare».


L’ASSESSORE


 Pieno appoggio dell’assessore all’agricoltura Hans Berger ai contadini e al Bauernbund che sono riusciti a «stoppare» l’idea di realizzare sentieri montani o boschivi per mountain-bike. «Mi sembra giusto venire incontro alle esigenze dei contadini - spiega Berger - Il primo problema è di natura assicurativa. Se un biker si fa male mentre transita su una proprietà di un contadino è giusto che paghi solo se ha responsabilità dirette altrimenti deve esserci un’assicurazione generale che tutela sia il proprietario del fondo che il biker». Berger è favorevole anche alla previsione di una sorta di «indennità di transito» o servitù di passaggio: «Non sono grosse cifre, ma al contadino va riconosciuto un rimborso minimo con un accordo pluriennale».

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domenica, 21 ottobre 2007

Guida sicura, prime lezioni in aprile
In dirittura d’arrivo i lavori a ridosso della discarica Ischia Frizzi. Gli interventi esterni conclusi per la fine di novembre
DOMENICA, 21 OTTOBRE 2007

 VADENA. Visti dall’alto sembrano decisamente in dirittura di arrivo i lavori per la realizzazione del centro tecnico per la guida sicura a sud della discarica Ischia Frizzi. «I lavori tecnici saranno conclusi già entro novembre, dopodiché si dovrà provvedere all’allestimento degli interni - ha affermato l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann -. L’apertura della struttura è prevista per aprile del 2008».
 Dopo anni d’attesa e di polemiche il primo centro per la guida sicura in provincia sembra essere ormai vicino. Le prime lezioni partiranno, infatti, già nell’aprile 2008. Secondo la Provincia la realizzazione delle strutture e dell’asfalto, saranno terminati già a novembre. Serviranno poi alcuni mesi per rifinire gli interni della struttura e quindi è verosimile l’operatività del centro dall’aprile dell’anno prossimo». La struttura potrà ospitare dai 150 ai 180 utenti per volta. È un centro di guida sicura composto da sette moduli e dotato delle più moderne tecnologie per la simulazione di situazioni difficili e pericolose. Vi sarà, ad esempio, una lastra dinamica che, azionata tramite meccanismi idraulici, sposterà la parte posteriore del veicolo facendolo slittare. Si simulerà inoltre il ghiaccio e l’acqua planing in modo da insegnare come comportarsi in caso di reale difficoltà. «Nel campo dei centri di guida sicura siamo molto indietro rispetto agli altri Paesi europei - ha dichiarato l’assessore Widmann - e per questo abbiamo intenzione di proporre una legge che faccia diventare obbligatori i corsi di guida sicura per i neopatentati, ma non solo. Alcuni studi condotti in Stati dove questi corsi sono obbligatori già da tempo, come ad esempio in Finlandia e Svezia, hanno dimostrato come grazie a queste lezioni gli incidenti siano diminuiti del ben 20% Questi corsi, però, dovrebbero essere seguiti anche dagli adulti. Il modo di guidare, infatti, cambia con il passare del tempo. Ad esempio anni fa non esistevano le rotonde, e quindi molti anziani non sanno come si deve guidare in presenza di una simile struttura».
 Il nuovo centro di Vadena ospiterà principalmente i corsi di guida sicura, ma ci sarà vi sarà anche uno spazio dedicato ai go-karts e una pista per l’allenamento di guida con gli scooter ed i motorini. L’intera struttura occupa un’area di circa 15 ettari. (l.p.)
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sabato, 20 ottobre 2007
Impianto per i fanghi: progetto respinto
Magrè. Larga maggioranza in consiglio comunale dopo la relazione letta dalla sindaca sulla proposta Buchegger
Il no per motivi paesaggistici, urbanistici ed anche economici
Alto Adige , 20 OTTOBRE 2007


 MAGRÈ. Il consiglio comunale - accogliendo in tal senso il documento letto in aula dalla sindaca - ha respinto la richiesta della Buchegger Kg di insediare sul territorio comunale un inceneritore per i fanghi. Il no - per motivi urbanistici, paesaggistici, economici ed ambientali - è venuto da 11 consiglieri; non hanno partecipato al voto Anrather e Pomella degli Arbeitnehmer Svp.
 Uno dei punti principali della seduta consiliare dell’altra sera era proprio l’esame della richiesta presentata in Comune dalla società Buchegger relativa all’insediamento di un inceneritore per i fanghi con depurazione e recupero energetico. È un impianto che sta interessando numerosi comuni della Bassa Atesina visto che è stato discusso e rigettato a Termeno, accolto con favore da Egna, respinto fra Ora e Bronzolo e bocciato anche a Vadena. Ma perchè proprio a Magrè? La richiesta della società è supportata dall’appezzamento agricolo a frutteto che era di proprietà Buchegger (da qui il nome della società) che è situato a nord della stazione ferroviaria in prossimità della sede del consorzio Kurmark Unifrut su un’area di oltre 30 mila metri quadrati. Già nel 2002 la stessa società aveva presentato una richiesta di poter sfruttare a fini industriali la vasta area. In quell’occasione il consiglio comunale s’era espresso a favore ma la delibera era stata bocciata dalla Provincia con conseguente ricorso del Comune. Nel frattempo è subentata la prescizione dei termini anche perchè non s’è provveduto entro i termini di legge alla variazione del piano urbanistico. Perchè dunque non utilizzare il terreno per costruirvi l’impianto per la lavorazione dei fanghi? Da qui la richiesta della Buchegger.
 La sindaca Theresia Degasperi Gozzer l’altra sera ha tenuto una relazione in aula consiliare cui hanno fatto seguito una serie di interventi con la posizione della Svp (letta dal vice sindaco Kobler) decisamente contraria all’impianto; no anche da parte del gruppo di lingua italiana affidato a Tiziano Monauni. I tre consiglieri degli Arbeitnehmer hanno espresso pure la loro contrarietà alla realizzazione dell’impianto per i fanghi pur non essendo d’accordo sul documento letto in aula dalla sindaca.
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sabato, 20 ottobre 2007
Nuova barriera antirumore a Salorno
SABATO, 20 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. L’Autobrennero ha approvato anche la realizzazione di una barriera antirumore sulla carreggiata sud nei pressi di Salorno. Sono state elaborate diverse ipotesi che hanno condotto alla scelta di una barriera in materiale misto fonoassorbente. Si è scelto il legno come materiale principale, alternato a pannelli in alluminio con entrambe le facciate fonoassorbenti da posizionare in corrispondenza degli edifici più vicini alla carreggiata, così da limitare l’effetto di riflessione dei rumori della vicina linea ferroviaria. Saranno inseriti anche alcuni tratti in metacrilato trasparente per alleggerire l’impatto ambientale e per realizzarne le estremità ad altezza variabile. La nuova barriera avrà un’altezza variabile compresa tra 3,40 e 4,40 metri e sarà lunga 944 metri. La spesa prevista ammonta a 2.015.000 euro. Il tempo utile per la realizzazione dei lavori è di 170 giorni. I lavori saranno aggiudicati a base d’asta mediante procedura aperta.
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categoria:salute, conca atesina, antiinquinamento
mercoledì, 17 ottobre 2007
«Bisogna favorire le bici verso la zona produttiva»
L’INCONTRO Gli industriali ricevuti dal sindaco
  Alto Adige 17 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Finora il sindaco Polonioli non aveva mai avuto occasione di incontrare ufficialmente i rappresentanti degli industriali della zona, incontro che ha avuto luogo l’altro pomeriggio, dopo che gli stesi industriali lo avevano chiesto. L’occasione, come si leggeva nella richiesta, era quella di affrontare la questione del collegamento ciclabile fra la città e la zona industriale perché, come avevano considerato anche gli industriali, sono parecchie le persone che ogni giorno si servono proprio della bici per andare e venire dal lavoro, una buona abitudine, a patto però che si possa farlo in assoluta sicurezza e attualmente non è così. Chi dalla città vuole raggiungere in bicicletta la zona industriale sud, per un tratto deve percorrere la statale 12, oltretutto in un punto particolarmente insidioso a causa della velocità con la quale transitano i mezzi. Una volta arrivati all’imbocco della zona “Saonara” si può percorrere il tracciato sull’argine del rio Vallarsa e da lì arrivare rapidamente nel cuore della zona industriale.
 «La soluzione progettata dalla giunta comunale - ha spiegato il sindaco Polonioli agli industriali - prevede una pista da via Vadena. Verrà realizzata insieme alla nuova bretella di collegamento e all’ampliamento della zona industriale stessa e sarà la Provincia ad incaricarsi dell’opera. I rappresentanti degli industriali si sono dichiarati soddisfatti della soluzione ed insieme abbiamo convenuto anche di seguire da vicino la realizzazione della variante alla statale 12».
 Polonioli ha quindi espresso soddisfazione per il fatto che con gli industriali locali si sia avviato un rapporto positivo e l’intenzione sarebbe poi quella di riproporre periodicamente confronti del genere. La zona industriale sud del resto è oramai una realtà significativa a livello provinciale, che dà lavoro a qualche migliaio di persone. Tra non molto inizieranno i lavori di ampliamento della stessa area, in direzione della città e così facendo, con una strada di poche centinaia di metri, dotata di ciclabile e marciapiede, si potrà raggiungere il viale centrale della zona direttamente da via Vadena. Tra l’altro, in fondo al violone verrà realizzata una rotatoria che permetterà anche agli autobus di girarsi senza fare manovre. In questa maniera, Sasa e Sad potranno finalmente far entrare i loro pullman, per portare veramente vicino alle fabbriche i pendolari che oggi invece sono costretti a smontare su un lato della statale 12 e poi raggiungere a piedi il posto di lavoro in zona.
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domenica, 14 ottobre 2007
COMUNE DI LAIVES


NOTIZIE

Presentazione del racconto su Laives dello scrittore Aquilino



Giovedì 18 ottobre lo scrittore Aquilino Salvadore presenterà in aula magna (ore 17.30) il suo racconto su Laives “ritratto di un territorio in parole e musica: come incontrando un paese mi invento una storia”.

Nello scorso mese di marzo Aquilino aveva trascorso a Laives una settimana, nel corso della quale aveva incontrato bambini, ragazzi, docenti, operatori scolastici, genitori, rappresentanti delle associazioni e cittadini di Laives attraverso momenti di lettura e colloqui informali che sono stati documentati con riprese video. Lo scrittore ha poi elaborato il materiale raccolto, ricavandone una storia davvero originale che sarà presentata nel corso dell'incontro in aula magna.
L'iniziativa è stata organizzata dalla Biblioteca interscolastica con il patrocinio del Comune di Laives e della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano.
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domenica, 14 ottobre 2007
Da Pineta alle porte di San Giacomo passando attraverso la zona produttiva Vurza
Coperta da erbacce e dimenticata. Opportuno sistemarla
Alto Adige 14 OTTOBRE 2007

 LAIVES. C’è una pista ciclabile che attraversa la zona produttiva Vurza, a nord di Pineta, per poi raggiungere, lungo una interpoderale, via Pascoli, alle porte di San Giacomo. Però non tutti sanno che esiste, anche perché, per la verità, il tratto iniziale di questa pista, quello attraverso la zona produttiva Vurza, è del tutto abbandonato, o almeno così sembra a vederlo. La pista infatti è oramai dominio delle erbacce che sono cresciute lungo i bordi, a tal punto che una panchina è diventata invisibile tanto è «imboscata». Essendo questo tratto iniziale di pista sull’area produttiva di pertinenza provinciale, è probabile che sia proprio questa la causa del degrado perché non essendo ancora iniziata la costruzione dei capannoni dentro l’area, probabilmente ci si è anche dimenticati di garantire un minimo di manutenzione alla pista ciclabile che passa di lì. Eppure si tratta di un percorso molto pratico per chi da Laives e Pineta vuole andare verso nord senza per forza transitare lungo la statale 12 del Brennero, arrivando fino alla periferia di San Giacomo. (b.c.)
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sabato, 13 ottobre 2007
Collegamenti ciclabili. Soluzione possibile.
Le recenti dichiarazioni di Georg Mayr – Obmann provinciale del Bauernbund – e di Hans Berger -assessore all'agricoltura – relative ai futuri nuovi tracciati per montain-bike richiesti da varie apt altoatesine -da mettere a disposizione di ospiti e residenti-, potrebbero risolvere in linea generale tutti quei problemi che toccano le proprietà dei contadini e le biciclette in genere.
Sembrerebbe infatti che prima di stabilire nuovi tracciati ciclabili sia necessario risolvere il problema di natura assicurativa che tuteli il proprietario del fondo e anche il ciclista che vi transita. L'altro punto sollevato nelle dichiarazioni è l'istituzione di una possibile “indennità di transito” riconosciuta come rimborso, similmente a quelle istituite per attraversamenti delle piste da fondo.
Mayr è convinto che si arriverà presto ad una soluzione perchè esiste già una bozza d'intesa con l'assessorato di Thomas Widman.
Noi del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo vorremmo fare alcune considerazioni in proposito:
Nella conca atesina le stradine private o consortili esistono già e quindi non hanno bisogno di essere progettate e costruite.
Essendo nella maggior parte dei casi in pianura non permettono velocità considerevoli come nei boschi di collina o di montagna. Si possono ritenere pertanto più sicure.
Di fatto sono percorse dai residenti , dagli abitanti che vivono più in centro nel paese e da possibili turisti o ciclisti di passaggio.
Molte di queste strade si collegano fra di loro, addirittura portano verso la cilabile dorsale meglio definita arginale.
Premesso che, pensiamo, non vi siano contadini di serie A e di serie B, chiediamo all'Obmann del Bauernbund e all'assessore all'agricoltura di attivarsi conseguentemente per applicare gli stessi criteri per tutte quelle strade che conducono verso la ciclabile arginale, in particolar modo in quei territori ove difficilmente risulta possibile costruire “ pedociclabili esclusive”.
Potrebbero essere mappate e digitalizzate come i sentieri montani e boschivi per montain-bike, accontentando le richieste degli enti turistici, dei contadini e dei molti fruitori che potranno così godere di numerose nuove importanti visioni paesaggistiche senza alcun inquinamento.
Come si può notare, se l'assessorato di Widman recepirà tale possibilità, risolverà anche quei numerosi casi che fino ad oggi sono rimasti esclusivamente dei desideri per molti cittadini.
Per il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
sabato, 13 ottobre 2007
«Treni merci troppo rumorosi»
Il consiglio della Comunità di Valle chiede nuovo materiale rotabile e la posa di barriere
di Lorena Palanga
Alto Adige  13 OTTOBRE 2007

 EGNA.Traffico ferroviario, inquinamento acustico e barriere antirumore. Su questi temi particolarmente sentiti dai cittadini della Bassa Atesina, è giunta ora la posizione ufficiale della Comunità di Valle. Nel corso dell’ultima seduta il consiglio del Comprensorio, infatti, ha deciso di intervenire presso le autorità competenti di Trenitalia e di Rfi per richiedere un repentino miglioramento del materiale rotabile, soprattutto dei treni merci (sono antiquati e quindi causano decibel regolarmente fuorilegge), e l’installazione di barriere antirumore lungo i binari.
 Nella lotta contro l’inquinamento acustico dovuto al traffico ferroviario, i cittadini della Bassa Atesina hanno ora ufficialmente un nuovo alleato: la Comunità di Valle. Da anni costretti a sopportare sia di giorno che di notte rumori che superano di gran lunga i decibel stabiliti dalla legge, infatti, i residenti dei paesi della Bassa Atesina potranno contare anche sul valido sostegno della Comunità comprensoriale.
 Nel corso della seduta di mercoledì 10 ottobre, infatti, il consiglio del Comprensorio ha discusso dell’annoso problema dell’inquinamento acustico, decidendo di appoggiare l’iniziativa del Comune di Bressanone. Proprio come l’amministrazione comunale del capoluogo della val d’Isarco, infatti, anche la Comunità di Valle della Bassa Atesina ha deciso di intervenire presso le autorità competenti di Trenitalia per sollecitare un repentino rinnovo del materiale rotabile. «Con un miglioramento del materiale e soprattutto di quello dei treni merci - afferma il presidente della Comunità di Valle, Oswald Schiefer - l’inquinamento acustico diminuirebbe sicuramente».
 Un’altra lotta che il Comprensorio ha deciso di portare avanti è quella delle barriere antirumore. La Comunità di Valle, infatti, solleciterà la Rfi ad installare finalmente le tanto attese barriere antirumore lungo tutta la linea del Brennero, da tempo promesse ai cittadini. «Nella nostra ultima seduta - conclude il presidente - abbiamo discusso quindi del grave problema dell’inquinamento acustico e la nostra presa di posizione ufficiale sarà riferita a tutte le autorità competenti così da ottenere un immediato miglioramento dell’inquinamento acustico, che da tempo crea notevoli disagi alla gran parte della popolazione della nostra zona».
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categoria:ferrovia, conca atesina, antiinquinamento
sabato, 13 ottobre 2007
Tutti a scuola ma senza l’autovettura
SABATO, 13 OTTOBRE 2007

 SALORNO. «A scuola in bici o a piedi». È questo il nuovo progetto promosso dall’amministrazione comune di Salorno e in particolare dai due assessori alla scuola Marlene Tabarelli e Rolando Telch per sensibilizzare i ragazzi sul problema del traffico e per convincere i loro genitori a lasciare a casa l’automobile quando è possibile.
 Nei giorni scorsi tutti gli alunni delle 5 classi elementari sia tedesche che italiane, accompagnati dal funzionario della Provincia, Georg Angerer, dagli assessori Marlene Tabarelli e Rolando Telch e dal vigile urbano Fabio Cimadon, hanno percorso a piedi alcune delle vie più importanti del paese che portano all’edificio scolastico. Nel corso del tragitto i ragazzi sono stati informati sui pericoli ed i rischi della strada e sul corretto comportamento da seguire quando si è in bici o a piedi. Proprio al fine di garantire la sicurezza degli alunni il Comune provvederà, inoltre, a posizionare dei cartelli informativi indicanti i vari pericoli. Eventuali proposte dei genitori saranno ben accette.
 Il via ufficiale al progetto avverrà nel mese di novembre e tutti gli scolari che parteciperanno all’iniziativa verranno premiati con una gradita sorpresa. (u.f.)
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categoria:sociale, conca atesina, ciclabile pedonabile
venerdì, 12 ottobre 2007
Mountain-bike nei campi, il no di Berger
Appiano. L’assessore sostiene il Bauernbund. «Il progetto dei sentieri è rischioso»
Alto Adige 12 OTTOBRE 2007

 APPIANO. Pieno appoggio dell’assessore all’agricoltura Hans Berger ai contadini e al Bauernbund, che per ora sono riusciti a «stoppare» le Apt altoatesine - tra cui quelle di Appiano e Caldaro - nella realizzazione di sentieri montani o boschivi per mountain-bike. L’intento di fondo è preparare una serie di tracciati che passano per stradine di proprietà dei contadini.
 «Mi sembra giusto venire incontro alle esigenze dei contadini», spiega Berger. Il primo problema è di natura assicurativa. «Se un biker si fa male mentre transita su una proprietà di un contadino è giusto che paghi solo se ha responsabilità dirette specifiche, altrimenti deve esserci un’assicurazione generale che tutela sia il proprietario del fondo che il biker».
 Berger è favorevole anche alla previsione di una sorta di «indennità di transito» o servitù di passaggio sul modello dello sci da fondo ad esempio. «Non si tratta di grosse cifre, ma al contadino va riconosciuto un rimborso minimo con un accordo pluriennale». (man)
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venerdì, 12 ottobre 2007
Pineta alta chiede l’autobus della Sasa
Raccolte in poche ore quasi 350 firme. «Ora Widmann ci ascolti»
 Alto adige 12 OTTOBRE 2007   BRUNO CANALI


 LAIVES. In poche ore il comitato civico di Pineta ha raccolto 344 firme di residenti a sostegno della richiesta di prolungare fino al quartiere di Pineta nuova la linea degli autobus. Quel quartiere, cresciuto negli anni fino ad ospitare diverse centinaia di famiglie è di fatto ancora privo di qualsiasi collegamento pubblico, pur essendo abbastanza distante dalle strade sulle quali ci sono le fermate.
 Del problema si è parlato a più riprese negli anni passati ma senza risultati e così adesso ci prova il Comitato civico con la raccolta di firme cui si affianca anche la richiesta di un incontro con l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann. «La raccolta delle firme - spiegano Franco Magagna e Paolo Pelone, rappresentanti del Comitato - serve per richiamare l’attenzione sulla difficoltà di muoversi di chi abita a Pineta alta. Questo problema è sentito in modo particolare dagli anziani, che devono rimettersi alla disponibilità di parenti e amici e che se vogliono raggiungere la fermata più vicina, devono comunque percorrere diverse centinaia di metri (in salita al ritorno a casa). A tale proposito segnaliamo anche che molte di queste persone che abbiamo contattato durante la raccolta di firme dichiarano che preferirebbero usare il mezzo pubblico, se fosse istituito; chiediamo quindi di incontrare l’assessore Widmann per sottoporgli questo problema».
 Con la viabilità attuale effettivamente non dovrebbe essere un grande problema istituire un servizio di trasporto pubblico in grado di raggiungere anche il quartiere di Pineta alta. Uno dei nodi in questi casi (vedi la zona industriale sud) è rappresentato dalla necessità di consentire all’autobus di effettuare l’inversione di marcia senza dover manovrare. Ebbene, per Pineta alta questo problema non esiste perché un autobus, anche di generose dimensioni, può benissimo raggiungere la zona e fare ritorno verso la statale 12 senza dover effettuare alcuna inversione di marcia, semplicemente utilizzando le strade esistenti nel quartiere. In consiglio comunale, alla presenza dell’ex presidente della Sasa Ardelio Michielli, si era anche accennato a questo e si era capito che in realtà non dipende dalla Sasa l’istituzione del servizio ma direttamente dall’assessorato provinciale ai trasporti, che semmai deve dare il via libera all’iniziativa. Per questo i rappresentanti del comitato civico hanno subito chiesto di poter avere un incontro con l’assessore Widmann.
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categoria:conca atesina, comune di laives, trasporto gommato
mercoledì, 10 ottobre 2007
SALORNO Progetto Arcobaleno per gli immigrati
Integrazione, riprendono gli incontri per conoscersi
Alto Adige 10 OTTOBRE 2007

 SALORNO. Con l’arrivo dell’autunno sono riprese a Salorno le attività di scambio interculturale nell’ambito del progetto «Arcobaleno».
 Dopo la pausa estiva, durante la quale alcune volontarie del paese hanno tenuto dei corsi di lingua per le persone immigrate, mercoledì 3 ottobre il folto gruppo del progetto «Arcobaleno» si è ritrovato per riprendere le sue attività di conoscenza reciproca e di scambio interculturale. Il progetto, portato avanti con successo già l’anno scorso e organizzato dal Comprensorio Bassa Atesina su iniziativa della sua ex direttrice Fernanda Mattedi e appoggiato dal Comune, ha come obiettivo quello di favorire l’integrazione in un paese con un ’alta presenza di immigrati come Salorno. Anche quest’anno la serie di incontri, che offriranno momenti di riflessione e dibattito ma anche di divertimento e svago, sono rivolti principalmente alle donne che, non lavorando, spesso faticano di più dei loro mariti ad integrarsi nel paese dove immigrano.
 Nel corso del primo incontro della stagione sono state proiettate le diapositive sugli incontri passati, tra cui anche quelle sull’incontro che si è tenuto in giugno con il presidente del consiglio provinciale Riccardo Dello Sbarba. In seguito i partecipanti, ovvero una ventina di immigrati, molti bambini e una decina di donne salurnesi, hanno potuto presentarsi, fare conoscenza e raccontarsi le esperienze dell’estate appena trascorsa.
 All’appuntamento erano presenti anche la direttrice della scuola media tedesca, Michaela Dorfmann, l’insegnante Elisabeth Dagostin, l’assessore comunale al sociale e alle scuole in lingua tedesca, Marlene Tabarelli, e la presidentessa della cooperativa di mediatori culturali, Mosaik Dragana Petrovic. I partecipanti hanno apprezzato, inoltre, la relazione del vicesindaco Walter Pardatscher che, grazie a molti disegni, è riuscito ad illustrare in maniera semplice e chiara la composizione dei gruppi linguistici in paese, uno scorcio di storia dell’Alto Adige e dei suoi confini nel 1914 e nel 1918, i motivi storici per cui la maggioranza della popolazione di Salorno è di madrelingua italiana, lo stemma di Salorno e le origini del nome del paese, la cascata e il castello come simboli più significativi del comune, le chiese e l’importanza dei vecchi palazzi appartenenti alle numerose famiglie nobiliari. Da quanto emerso dal dibattito dell’incontro, però, la cosa che le persone immigrate a Salorno apprezzano di più del paese dove vivono è la cordialità dei suoi abitanti. L’appuntamento si è concluso infine con le danze colombiane di Yohanna Santos.
 L’intercultura sarà la protagonista e il tema centrale anche di tre incontri serali che si terranno il lunedì 15, martedì 16 e mercoledì 17 ottobre alle 20 nella biblioteca del centro Gelmini. Oggi, invece, non si terrà il consueto appuntamento pomeridiano nell’ambito del progetto «Arcobaleno» in quanto la maggioranza delle donne osserva il Ramadan. Le attività di scambio interculturale riprenderanno, quindi, mercoledì 17 ottobre, quando interverrà per un dibattito anche il presidente della comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina, Oswald Schiefer. (l.p.)
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categoria:donne, sociale, conca atesina
mercoledì, 10 ottobre 2007

 
Terza corsia A22, pareri diversi
  Alto Adige  10 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. La terza corsia A22 fa infuriare la Svp che adesso si schiera anche contro l’ipotesi «dinamica», ovvero l’utilizzo della corsia d’emergenza allargata, come valvola di sfogo quando ci siano code sull’Autobrennero. Ma cosa ne pensano i tre candidati alla guida del Pd provinciale? «Per me la terza corsia dinamica può andare bene, quando serve a smaltire le code, piuttosto che le automobili stiano ferme ed inquinino anche di più», afferma Giovanni Polonioli. Un no secco arriva da Christian Tommasini, mentre per Giorgio Giacomozzi meglio sarebbe potenziare ulteriormente il treno. «E su questa strada occorre ammettere che la Provincia si sta impegnando parecchio con il proposito di avere un convoglio ogni mezz’ora lungo la linea ferroviaria», spiega il sindaco di Salorno. Sull’utilizzo del treno comunque concordano tutti e tre.
 Rimane la viabilità nel capoluogo in cerca ancora di progetti defnitivi. «Credo serva un quadro complessivo», dice il primo cittadino di Laives. «Il tram o la metropolitana di superficie potrebbero essere buone soluzioni», conclude Tommasini.
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categoria:conca atesina, a22
martedì, 09 ottobre 2007

 Pineta-Galizia, strada per bici e pedoni

 Il collegamento sarà realizzato in concomitanza con i lavori davanti all’abitato per il tratto di circonvallazione
  Alto Adige 09 OTTOBRE 2007


 LAIVES. In concomitanza con i lavori di costruzione del lotto di variante alla statale 12 davanti all’abitato di Pineta, verrà anche predisposto il collegamento pedociclabile in direzione della zona sportiva Galizia. Questo collegamento vedrà la luce all’altezza dell’attuale incrocio fra la strada statale 12 e via Degli alpini, alla periferia sud della frazione. Il collegamento è atteso da anni.
 Coloro che abitano a Pineta e vogliono raggiungere, a piedi o in bicicletta, la zona sportiva Galizia, debbono per forza di cose fare un ampio giro in direzione di Laives, un giro che se per le automobili non è un problema, per chi va a piedi o in bicicletta, diventa impegnativo. Eppure, in linea d’aria, la zona sportiva Galizia dista poche centinaia di metri dalle prime case di Pineta e, accanto alla pizzeria La Torre, scende una strada campestre che arriva fino a qualche metro dall’area dove ci sono i campi da calcio, il bocciodromo ed il centro giovanile. Per la verità di questo collegamento si parla oramai da tanti anni, fin da quando si prevedeva di realizzare un sottopasso pedociclabile sotto la statale 12. Uno degli argomenti di discussione era stato anche quello della assoluta necessità di impedire comunque ai mezzi a motore di praticare la scorciatoia passando davanti alla zona Galizia per poi risalire fino alla via Kennedy. Questa possibilità ad ogni modo è sempre stata scartata e al giorno d’oggi sarebbe del tutto improponibile visto che nel frattempo, lungo via Galizia, sono stati costruiti molti edifici residenziali. Il collegamento diretto tra Pineta e la zona sportiva Galizia quindi sarà esclusivamente pedociclabile e su questo gli abitanti della via Galizia possono stare tranquilli. La gente, qualche anno fa era insorta di fronte all’ipotesi di utilizzare, sia pure per il solo periodo di costruzione della variante a Pineta, il circuito descritto. Poi però la scelta è caduta sulla variante a cielo aperto e anche l’ipotesi di alternativa verso Laives passando per la via Galizia è venuta meno.
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martedì, 09 ottobre 2007

Aeroporto in giunta. «Sì all’hangar, ma solo se non farà rumore»

  Alto Adige  09 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Il progettato hangar all’aeroporto di Bolzano non dovrà comportare un aumento dell’inquinamento acustico per i residenti nella zona. E’ quanto la giunta provinciale ha voluto precisare a seguito di interventi pubblici «critici e assolutamente prematuri - ha detto il presidente Luis Durnwalder - perché proprio la questione dell’incidenza del rumore sarà attentamente valutata prima di rilasciare qualsiasi concessione edilizia e di costruzione di hangar. Il rumore dovrà essere ridotto in misura tale da non provocare disagi insostenibili alla popolazione residente. Se a Innsbruck l’hangar è rumoroso, questo non significa che sarà rumoroso anche quello di Bolzano».
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domenica, 07 ottobre 2007

 «Più attenzione per le ciclabili»

 Centro Attenzione Permanente: nota
  Alto Adige 07 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Di recente il presidente dell’associazione turistica di Laives, Bronzolo, Vadena ha sollevato la problematica dei collegamenti ciclabili fra i comuni e la dorsale lungo l’Adige. In merito interviene, con una nota, il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo secondo cui «Favorire una valente rete ciclabile trae la sua motivazione principale dalla esigenza di equilibrare quelle scelte di trasporto generalizzato e ormai affannoso, verso forme di mobilità lente, più sane e sostenibili... Dove vi sono le piste ciclabili vi è conservazione del territorio. È proprio così perchè frequentemente lo sviluppo di una rete ciclopedonabile si fonda prevalentemente sulla bonifica di viabilità minori il più delle volte in dissesto o trascurate. La manutenzione delle piste valorizzerebbe il territorio nei vari aspetti recuperando vecchi manufatti, sedimi, zone dismesse, strade vicinali ed impoderali adottando specifici accordi con i frontisti». Secondo il Centro «Una rete ciclabile di mobilità lenta deve avere pari dignità nella pianificazione dei trasporti. Deve essere garanzia di proposte o di iniziative che caratterizzano la cultura degli spostamenti delle persone nel territorio. Uno sforzo delle tre amministrazioni per trovare più di una soluzione alle piste così fortemente discusse rappresenterebbe un salto di qualità non indifferente a beneficio degli abitanti, dei turisti e della stessa economia dell’intero territorio dei tre comuni della Bassa Atesina. Crediamo, questo fosse l’invito di Mario Martinelli, presidente dell’ente turistico. Così comunque l’abbiamo interpretata».
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sabato, 06 ottobre 2007

Perchè amare i collegamenti ciclabili nella Bassa Atesina

Bene fa Mario Martinelli presidente dell'Associazione turistica di Laives, Bronzolo, Vadena a sollevare la problematica dei collegamenti ciclabili fra i comuni e la dorsale lungo l'Adige.
Moltissimi ormai sono pedoni e ciclisti più diversi che percorrono tali piste.
I turisti se ne appropriano e desiderano quei servizi di completamento necessari per una confortevole permanenza nei luoghi di vacanza.
Favorire una valente rete ciclabile trae la sua motivazione principale dalla esigenza di equilibrare quelle scelte di trasporto generalizzato e ormai affannoso, verso forme di mobilità lente, più sane e sostenibili. Forme di mobilità apparentemente marginali, ma estremamente utili ad uno sviluppo accettabile rivolto sì al trasporto, ma anche al turismo, alle attività sportive/ricreative e a quella funzione educativa come scoperta del territorio, nonché come spostamenti sicuri fra casa e scuola, fra casa e lavoro.
L'ospitalità, il ristoro, l'assistenza tecnica, l'accompagnamento di gruppi, la vendita di abbigliamentosportivo, l'editoria specializzata in mappe e guide e quant'altro, rappresentano sviluppo di economie e benefici importanti per quei territori attraversati dalle piste ciclabili.
Dove vi sono le piste ciclabili vi è conservazione del territorio. E' proprio così perchè frequentemente lo sviluppo di una rete ciclopedonabile si fonda prevalentemente sulla bonifica di viabilità minori il più delle volte in dissesto o trascurate. La manutenzione delle piste valorizzerebbe il territorio nei vari aspetti recuperando vecchi manufatti, sedimi, zone dismesse, strade vicinali ed impoderali adottando specifici accordi con i frontisti.
Una rete ciclabile di mobilità lenta deve avere pari dignità nella pianificazione dei trasporti. Deve essere garanzia di proposte o di iniziative che caratterizzano la cultura degli spostamenti delle persone nel territorio.
Uno sforzo delle tre amministrazioni per trovare più di una soluzione alle piste così fortemente discusse rappresenterebbe un salto di qualità non indifferente a beneficio degli abitanti, dei turisti e della stessa economia dell'intero territorio dei tre comuni della Bassa Atesina.
Crediamo, questo fosse l'invito di Mario Martinelli. Così comunque l'abbiamo interpretata.
x Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini

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sabato, 06 ottobre 2007

 Decibel fuorilegge. Controlli fatti ma, per ora, senza risposte

 «Troppi rumori, vogliamo i dati»
  Ennesimo sollecito dal Centro Attenzione Permanente anche nei confronti del Comune
Alto Adige 06 OTTOBRE 2007


 LAIVES. Rumori a causa dell’Autobrennero, del passaggio dei treni, del transito dei mezzi pesanti sulla statale: il consiglio della Comunità comprensoriale è convocato per il 10 ottobre per prendere posizione in merito all’inquinamento acustico causato dai treni. Vadena e Cortina all’Adige sono i Comuni più colpiti dall’inquinamento acustico che interessa comunque gran parte della Bassa.
 L’installazione degli impianti per l’isolamento acustico lungo la linea ferroviaria del Brennero - prevista da tempo - non è ancora iniziata. Intanto i disagi aumentano. La situazione è destinata addirittura a peggiorare con l’annunciato aumento dei treni in transito, in particolare di quelli merci che - antiquati - causano i rumori maggiori. Sia di giorno che di notte. Intanto una nota del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo fa riferimento a quanto emerso, di recente, a Bressanone dove, secondo i consiglieri della lista Ecosociale, «L’inquinamento acustico va combattuto con più decisione, intervenendo drasticamente per diminuire i rumori provocati dal transito dei mezzi pesanti in autostrada e dal passaggio notturno dei treni». Secondo il Centro «Gli abitanti della Bassa Atesina ed in particolare quelli di San Giacomo attendono da tempo identica conferenza dove dovrebbero venire illustrate le rivelazioni eseguite dalla Provincia a conferma o smentita che i livelli di rumore provocati dai treni superano il limite massimo consentito». Il Centro ricorda che «In colloqui precedenti con i responsabili dell’Ufficio Provinciale Rumori ci era stato comunicato che certamente gli appartamenti in prossimità della ferrovia, che si trovano oltre il secondo piano, sono sottoposti a livelli superiori a quelli previsti dalla legge; ci è stato detto anche che i tecnici provinciali avrebbero eseguito tali misure di rilevazione durante il periodo estivo. Le case maggiormente colpite dall’eccessivo rumore ferroviario sono quelle fra Maso della Pieve e gli asili di San Giacomo».
Fatte queste considerazioni il Centro se la prende anche con la giunta comunale di Laives: «Rimane in silenzio nonostante sia al corrente del problema da tanto tempo e nonostante sia venuta a conoscenza che in futuro vi sarà un notevole aumento dei passaggi dei treni (+ 50%) dovuta - si dice - alla modernizzazione della ferrovia. L’opposizione, a parte qualche eccezione, sembra non più interessarsi alla salute dei cittadini». Il Centro Attenzione Permanente chiede quindi «alla giunta comunale di Laives di mostrare quanto prima i risultati delle misure provinciali agli abitanti e di occuparsi con decisione del problema al fine di una immediata soluzione». Chiede anche alla giunta civica «Di intraprendere i passi necessari affinchè le strutture abitative non di nuova costruzione vengano dotate di nuovi serramenti, con contributi provinciali».
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venerdì, 05 ottobre 2007


Tram o Metrò? Contributo alla discussione.

Il tram ha un suo fascino antico ed anche le versioni più moderne di collegamento tranviario sono accattivanti e non prive di suggestioni, ma la loro concretizzazione richiederebbe qualche decennio ed investimenti ingenti. Nel frattempo i problemi legati al traffico ed alla mobilità incancrenirebbero.
È notizia di questi giorni che i comuni di Laives e Bolzano, sull’onda delle notizie che giungono dall’Oltradige, avrebbero commissionato uno studio di fattibilità all’ing. Ciurmelli, che dovrà necessariamente fare i conti con l’ormai completa urbanizzazione del territorio.
Un collegamento tranviario con binari sulla sede stradale andrà inevitabilmente a confliggere, in particolare in alcune zone e nelle ore di punta, con il traffico automobilistico privato, rallentandone i tempi di percorrenza. Non va poi dimenticato che per Pineta Monte e per la parte alta di Laives o si mantiene, ampliandolo, un servizio di circolare che a quel punto risulterebbe un doppione, oppure quei quartieri si troverebbero senza servizio alcuno. La sede stradale poi verrebbe occupata dai binari, non rimarrebbe lo spazio per percorsi ciclabili e salterebbe per chissà quanti anni la riqualificazione urbana di S. Giacomo, ma anche la sistemazione della fascia di terreno ai piedi dell’abitato di Pineta.
Diverso il discorso in caso di soluzione su piloni, ma con quale impatto visivo!
Una metropolitana di superficie che corresse invece a fianco dell’attuale linea ferroviaria, pur non risolvendo tutti i problemi, sarebbe immediatamente realizzabile utilizzando anche il fascio di binari dimesso che si trova lungo parte del tracciato.
Si tratterebbe di dare il via al più presto, oltre alla stazione di Laives, anche a quelle di S. Giacomo e di Oltrisarco, senza aspettare l’eventuale passante ferroviario. In definitiva, con l’ammodernamento della linea ferroviaria ormai quasi del tutto ultimato e con il potenziamento sinergico del servizio pubblico su gomma, si potrebbe dare in tempi relativamente brevi una risposta ai problemi di mobilità più urgenti della nostra comunità.
Questa soluzione, tra l’altro, non escluderebbe un domani un eventuale confluenza in più punti di una circolare della Bassa Atesina.
Rifondazione Comunista – Laives
Unico punto dolente, ma non insuperabile, la strettoia sotto il Virgolo.

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venerdì, 05 ottobre 2007

 A 22. La terza corsia dinamica mette in imbarazzo la Svp

  Alto Adige  05 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Dinamica è l’aggettivo scelto per la terza corsia dell’A22. Una terza corsia vera e proprio tra Modena e Verona, e poi su verso nord, con destinazione finale e «dinamica» il casello di Egna. Quindi neppure una ventina di chilometri in territorio provinciale, ma che fanno tremare la Bassa Atesina. «Si userà soltanto in casi d’emergenza», dicono Durnwalder e tutta la Svp. Di parere opposto il capo degli autotrasportatori Apa. Johann Erlacher spiega ad esempio che sul tema la categoria ha già avuto due incontri con Grisenti. «Il presidente dell’A22 ci ha anche confermato che l’attuale corsia d’emergenza verrà portata ad una larghezza di 3 metri e mezzo, quanto basta per farci passare gli autoveicoli, mezzi pesanti compresi», sottolinea il capomestiere del gruppo trasporti. «Non capisco il no degli altoatesini su questo tema», ancora l’esponente dell’Associazione artigiani, che poi snocciola una serie di dati. «Il traffico pesante è aumentato negli ultimi anni dell’8-9 per cento ogni 12 mesi, ultimamente questa crescita si è ridotta», dice Erlacher. Certo, lui fa la sua parte e difende gli interessi degli autotrasportatori, ma la terza corsia, ancorché dinamica, non fa dormire sonni tranquilli neppure alla corazzata Svp. Forse perché proprio quell’aggettivo lascia aperto il campo a troppe ipotesi. Prima il vicepresidente A22, Benedikt Gramm, ad affermare che «attualmente la terza corsia dinamica in Bassa Atesina è fuori discussione». Subito applausi dagli esponenti della Stella alpina del circondario, dall’Obmann Peterlini alla consigliera Thaler. Poi il presidente dell’Autobrennero a replicare che la terza corsia dinamica è inserita nei piani societari, «approvati anche dai soci altoatesini».
 I Verdi hanno presentato a più riprese sul tema delle mozioni in consiglio regionale. «Durnwalder, vicepresidente della giunta regionale, dovrebbe impegnarsi di più per togliere del tutto la parola “terza corsia dinamica” dal programma di interventi della società autostradale», evidenzia Cristina Kury. E Kaiser Luis che pensa? «Sempre detto che si tratta soltanto di adeguare l’attuale corsia d’emergenza alle normative europee in materia di sicurezza per chi dovesse fermarsi», spiega il presidente altoatesino. E poi? «Poi, si dovrà usare solo in casi eccezionali, quando ci sono incidenti, non certo per farci transitare il traffico e smaltire le code». Durnwalder dixit.


Il volto nuovo dell’A22


Silvano Grisenti è presidente della società Autobrennero dal 27 aprile. Neppure sei mesi, dunque, e l’A22 ha già cambiato volto. Radicalmente. Il consiglio di amministrazione, quindici giorni fa, ha dato il via libera alla terza corsia da Verona a Modena: sarà completata (84 chilometri di ampliamento) entro il 2014. Grisenti ha annunciato che bisogna fare la terza corsia “dinamica” nel tratto fra Salorno ed Egna. Gramm, vice di Grisenti, ha detto no, ma il presidente ha ribadito
 con toni sereni e inflessibili - che bisognerà farla, volenti o nolenti, perché la impongono i programmi pattuiti. Pattuiti da tutti. Bolzano vuole l’interramento del tratto che corre nel proprio territorio comunale sopra Oltrisarco? Grisenti è sempre disponibile: «Ma certo, ragioniamo, vediamo se un giorno si potrà fare. I soldi? Boh, è prematuro». In un faccia a faccia istituzionale, il presidente di A22 è riuscito a piegare, per la prima volta, Durnwalder sul casello di Laives, da sempre osteggiato. Lo stesso presidente di A22 ha dato il via libera a un progetto sull’idrogeno, “regalando” a Bolzano la base operativa e il primo punto di distribuzione. E poi, dulcis in fundo, ecco la perla per il popolo: sconti del 20 per cento ai pendolari. Ed è la prima volta che l’A22 si inventa qualcosa di popolare.
 Ecco la nuova Autostrada del Brennero. Un’autostrada, badate, che, dai dati offerti il 5 settembre scorso (un mese fa), vedrà superare per la prima volta quota due milioni di passaggi di mezzi pesanti, con un incremento annuale del 9 per cento. Un’autostrada, dunque, che pare attrezzarsi per accogliere i tir, per accoglierne sempre di più, nonostante la misura del divieto di sorpasso.
 E la terza corsia dinamica? Cosa si cela dietro questo termine così “calcolato”? Dinamica. È l’adattamento della corsia d’emergenza alle esigenze dei giorni di difficoltà, delle settimane di intasamento, nei periodi natalizi o estivi, o nei ponti, oppure, chissà, un domani, con una terza corsia vera da Verona a Modena, con un aumento di tir del 9 per cento annuo, forse l’emergenza sarà quotidiana. E allora la terza corsia - vera - diverrà realtà. Di fatto.
 Il presidente Grisenti spiega che - quanto alla terza corsia dinamica da Egna a Salorno - ci sono degli accordi di programma legati «alla convenzione con l’Anas che è stata approvata anche dai soci altoatesini, Provincia di Bolzano compresa». E quindi il capo dell’A22 chiama tutti alle proprie responsabilità, ricordando che a quella convenzione è legata la possibilità di conservare la concessione autostradale. La Svp continua a ringhiare contro la terza corsia, cercando di restare fedele alla propria impostazione originaria in tema di comunicazioni stradali, anche per tutelare l’ambiente.
 Che cosa si può dire? Che un’epoca è finita e una nuova è già cominciata. Che l’autostrada di Willeit, quella che per anni è stata la «cassaforte» della Svp e dell’Alto Adige nonché il «semaforo rosso» di ogni tentazione di ulteriori maledizioni ambientali, non c’è più. L’autostrada di Grisenti corre già da Modena al Brennero: sviluppo della comunicazione e del business, occhiolino strizzato al turismo mordi e fuggi (meno tempo ci metti più spesso ci vai, ma un giorno solo), difesa degli autotrasportatori (decisamente più forti in Trentino che in Alto Adige), secondo una linea politica molto più italiana (padana) che trentino-sudtirolese. Ma queste sono valutazioni che possono essere messe in discussione, per carità. I fatti li avete letti nelle prime righe: terza corsia, casello di Laives, aumento del 9 per cento di traffico dei tir, e lo sconto ai pendolari. Willeit, chi era costui?
Paolo Mantovan
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giovedì, 04 ottobre 2007

Il presidente: A22 interrata, sì alle verifiche


L'assessore Mussner: bene il Comune . Ok degli autotrasportatori

Grisenti a Spagnolli «Pronti al dialogo»

Corriere dell'Alto Adige2007-10-04

BOLZANO — «Siamo pronti a collaborare alle verifiche tecniche sulla possibilità di interrare il tratto urbano dell'A22». Nel linguaggio politico, quella di Silvano Grisenti è la classica «cauta apertura». Il presidente dell'Autobrennero ieri ha ricevuto dalle mani di Gigi Spagnolli il documento appena approvato dalla giunta bolzanina, in cui si definisce prioritario lo spostamento del viadotto autostradale. Il sindaco esce dall'incontro soddisfatto: il canale di dialogo è stato aperto.
IL COLLOQUIO — Dopo l'incontro con Spagnolli, Grisenti misura le parole. «Il sindaco di Bolzano — riferisce il presidente trentino dell'A22 — mi ha chiesto la disponibilità della società a partecipare a verifiche sulla possibilità a livello urbanistico di spostare l'infrastruttura. Una richiesta che trovo correttissima: siamo pronti a fare la nostra parte in questo studio, mettendo a disposizione del Comune tutte le conoscenze tecniche della società ». Per il momento, Grisenti non va oltre: «Su questo tema sono molto laico: se risulterà uno scenario positivo, si aprirà un processo. Ma un conto è immaginare se il progetto è possibile, altro decidere se attuarlo: e questa è una scelta politica che compete innanzitutto a Comune e Provincia». Alla richiesta di inserire lo spostamento del viadotto nell'agenda dei progetto di riqualificazione dell'infrastruttura, Grisenti risponde così: «È un non-problema: oggi l'A22 ha già un programma operativo, e non sono in programma aggiornamenti ». E se l'assessore Bassetti aveva già indicato nella società concessionaria il soggetto istituzionale che dovrà finanziare l'opera, Grisenti non si sbilancia: «Non mettiamo il carro davanti ai buoi».
Il dialogo è aperto, dunque, e il primo obiettivo posto dalla giunta bolzanina è stato centrato. Ma la strada da fare per arrivare a un risultato concreto appare lunghissima.
LA PROVINCIA — Positivo il commento dell'assessore ai lavori pubblici Florian Mussner che, nei giorni, aveva lanciato qualche frecciata polemica nei confronti del Comune accusandolo di immobilismo. «È una decisione importante quella presa dal sindaco Luigi Spagnolli — ammette — perché pone almeno dal punto di vista ufficiale il problema. Non dimentichiamo che il tratto interno dell'A22 divide in due la città e blocca tutti i piani sulla mobilità. Ora finalmente se ne potrà iniziare a parlare». A giudizio Mussner sia la soluzione di interramento che di incapsulamento sono buone. «Dovranno essere ora i tecnici ad indicare quale potrà essere la migliore. Se inizieremo a parlarne subito sicuramente nel giro di 10 -13 anni il problema potrà essere risolto ».
GLI AUTOTRASPORTATORI — Thomas Baumgartner, presidente degli autotrasportatori altoatesini, accoglie positivamente l'impegno del sindaco per cercare di limitare l'inquinamento del capoluogo.
«Da parte nostra — afferma — siamo favorevoli all'introduzione di misure per cercare di abbattere i livelli d'inquinamento dell'A22. Le soluzioni che si prospettano sono buone. Credo che per l'autostrada si possa ricorrere anche alle maggiori entrate determinate dall'aumento dei pedaggi. L'interramento è meglio del tunnel».
Francesco Clementi




Laives - La giunta comunale preoccupata per l’eventuale interramento dell’autostrada
«Contrari ad ulteriori scavi»
 
Alto Adige , 04 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Mentre appare tramontata la terza corsia dinamica lungo l’Autobrennero, Bolzano rilancia l’idea di interrare l’autostrada. Le problematiche vengono seguite, con grande attenzione, anche dalla giunta comunale di Laives. «Spostare l’autostrada in galleria - dice il vice sindaco Georg Forti - significherebbe di fatto tagliare trasversalmente parte del nostro territorio comunale fra Pineta e San Giacomo. Infatti è solo lì che rimarrebbe lo spazio necessario per spostare l’asse autostradale verso est per raggiungere Montelargo, perchè il resto della vallata a sud di Bolzano è oramai quasi del tutto inurbato. Questa prospettiva, semmai dovesse farsi più concreta, non potremo certo accettarla, perchè penalizzerebbe eccessivamente il nostro territorio comunale ed inoltre, contribuirebbe ad aumentare i livelli già eccessivi di inquinamento da traffico in tutta la zona».
 Il vice sndaco poi ricorda che già si prevede lo scavo per il passante ferroviario sotto la stessa montagna e che tutti questi lavori prevederebbero anni di caos in zona a causa dei cantieri. «Per ora comunque non sembra vi siano i soldi necessari alla ralizzazione di una opera di questa portata - afferma quasi con soddisfazione Forti - e quindi intanto tutto il discorso rimane a livello teorico». (b.c.)
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giovedì, 04 ottobre 2007

Da oggi anche a Egna compagnie da tutta Italia per grandi e piccoli

 Prossima fermata: teatro (di Pineta)
  Alto AdigeÌ, 04 OTTOBRE 2007

 PINETA DI LAIVES. Riparte oggi al Teatro delle Muse di Pineta di Laives “Prossima fermata: teatro”, la stagione della Cooperativa Teatrale Prometeo. Il primo appuntamento è con il teatro-ragazzi, oggi alle ore 17, con lo spettacolo “Verso la luna” del Teatro Telaio di Brescia, compagnia che il giovane pubblico ha già avuto modo di apprezzare essendo stata più volte ospitata nella rassegna.
 Giovedì 11 ottobre, alle ore 21.00, avranno inizio gli appuntamenti serali con la compagnia Cada Die Teatro di Cagliari, che presenterà la sua nuova produzione “Milano da bruciare”. La novità di quest’anno è che alcuni spettacoli, sia serali che per ragazzi, avranno luogo presso l’Auditorium Alma Bertotti di Egna, a conferma dell’attività di Prometeo attualmente rivolta al decentramento delle iniziative, condividendo le tesi più volte espresse dal pubblico sulla quasi totale mancanza di eventi al di fuori del capoluogo. Il buon successo delle edizioni precedenti, che hanno contribuito a ridare vita al Teatro delle Muse di Pineta di Laives, crea le basi per poter allargare il raggio d’azione territoriale della compagnia bolzanina, che quest’anno è giunta al trentesimo anno di attività.
 Tutti gli spettacoli appartengono al teatro contemporaneo, impegnato nella ricerca e sperimentazione, che cerca comunque di essere fruibile per ogni tipo di pubblico. Saranno presenti compagnie professioniste provenienti da tutta Italia, che forniranno un panorama sufficientemente esaustivo su ciò che accade nel mondo teatrale nazionale.
 Il denominatore comune, sia per gli spettacoli serali, che per quelli per ragazzi e famiglie, è la qualità delle produzioni, che spaziano nei più svariati generi, dallo storico-sociale al fantastico.
 Ecco il calendario dei primi spettacoli serali: Pineta: giovedì 11 ottobre: Milano da bruciare - Cada Die Teatro, giovedì 18 ottobre: Stirru - Alberto Nicolino (Palermo) Giovedì 25 ottobre: Giufà - Compagnia Rossi-Chiarenza-Capelli. Egna - Auditorium Bertotti. Giovedì 8 novembre: Mi chiamano Garrincha - Fondazione Aida (Verona) Giovedì 15 novembre: Endurance - un racconto vero - Cooperativa Teatrale Prometeo (Bolzano).
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martedì, 02 ottobre 2007

Rumori a causa dell’Autobrennero, del passaggio dei treni, del transito dei mezzi pesanti statale e sulla Strada del Vino

«Troppi decibel fuorilegge»
Annunciata presa di posizione del Comprensorio nella seduta consiliare prevista il 10 ottobre
  Alto Adige 02 OTTOBRE 2007


 EGNA. Rumori a causa dell’Autobrennero, del passaggio dei treni, del transito dei mezzi pesanti statale e sulla Strada del Vino: il consiglio della Comunità comprensoriale è convocato per il 10 ottobre per prendere posizione in merito all’inquinamento acustico causato dai treni.
 Mentre sembra essersi sbloccata la complicata situazione venutasi a creare in merito al progetto che prevede l’installazione di barriere antirumore lungo la linea del Brennero, l’inquinamento acustico resta pesante in tutta la Bassa Atesina. Da Vadena a Salorno i decibel sono spesso - anzi: quasi sempre - fuorilegge. Per colpa soprattutto del traffico e del passaggio dei treni.
 Rosa Thaler, consigliera della Svp e vice presidente del consiglio provinciale, lo scorso autunno aveva preso carta e penna ed aveva scritto a Durnwalder e Widmann chiedendo delucidazioni in merito all’ampliamento dello scalo aeroportuale di San Giacomo. In quell’occasione aveva anche sottolineato che «L’inquinamento acustico, in tutta la Bassa Atesina, è elevatissimo a causa della ferrovia e dell’autostrada. Servono le barriere più volte promesse ed non ancora realizzate. E quindi bisogna intervenire per venire incontro a chi abita a ridosso dei binari e dell’A22». Rosa Thaler aveva anche lanciato una proposta: «Bisognerebbe garantire dei contributi per il rifacimento delle finestre. Vi sono dei moderni accorgimenti che consentono un perfetto isolamento. Gli abitanti vanno aiutati in questo tipo di ristrutturazione. Iniziative analoghe sono adottate, da tempo, in diversi Paesi. Solleciterò la giunta provinciale in merito». Non risulta che finora siano stati presi provvedimenti nonostante la serie di osservazioni venute anche dai consigli comunali. Sono numerose le zone in cui i decibel, sia di giorno che di notte - sono fuorilegge. Le ultime rilevazioni dell’Ufficio provinciale si riferiscono a Vadena: i dati confermano che di notte il rumore supera i limiti consentiti.
 Altra, pesante, causa di inquinamento acustico è il ponte ferroviario di ferro sull’Adige, poco dopo la stazione di Ora. È di vecchia costruzione e quindi senza il benchè minimo accorgimento anti rumore. Ogni passaggio di convoglio - soprattutto di quelli per il trasporto delle merci - è causa di una quantità di decibel enorme che danno fastidio sia di giorno che, soprattutto nelle ore notturne. C’era un progetto - legato all’ubicazione a Bronzolo dello scalo intermodale - che prevedeva il rifacimento del manufatto. Ora però lo studio è finito - assieme allo scalo - nel solito cassetto delle buone intenzioni dove resterà.
 Terza, rilevante fonte di inquinamento - anche questa causata dai treni in transito - è quella di Cortina all’Adige dove vi sono molte case proprio a ridosso dei binari. Le barriere antirumore, previste (e finanziate) da anni non sono state ancora realizzate.
 I disagi continuano.
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lunedì, 01 ottobre 2007

«Un errore la chiusura del Kubo»
Lo sfogo delle associazioni in cerca di spazi alternativi
di Antonella Mattioli
Alto Adige  01 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Un mercatino di strumenti e apparecchiature musicali ha sancito ieri la chiusura definitiva del Kubo. Contratto finito così come questo tipo di esperienza. Il Comune fa capire, in modo più o meno esplicito, che non ci sarà un Kubo bis. Tra i motivi che lo escludono: i costi ritenuti eccessivi. Lo sanno le associazioni che, in questi anni, hanno usato la struttura di via Gobetti e ora si sentono un po’ orfane. «È un errore - dice Sandro Forcato de La Comune - tagliare su una delle poche strutture che Bolzano metteva a disposizioni di gruppi e associazioni giovanili».
 «Prima del Kubo - spiega Paolo Izzo, presidente dell’associazione provinciale musicisti - eravamo costretti a ritrovarci nel negozio di Andreas Marmsoler (il gestore della struttura di via Gobbetti, ndr). E in quel periodo la nostra attività ha subìto un forte rallentamento; poi il Comune ha messo a disposizione il Kubo che è diventato la nostra casa. Quello era lo spazio ideale che ci ha consentito di far crescere la nostra associazione e promuovere una serie di iniziative per il pubblico, ma anche corsi e stage sulle ultime tecniche e novità del settore, riservati agli addetti ai lavori».
 E da oggi cosa succede?
 «All’orizzonte - ammette Izzo - non vedo nulla di buono. Ci siamo dati da fare; abbiamo trovato uno spazio in via Macello, ma è solo un ufficio che sarà sede della nostra associazione. Del resto, altro in giro non c’è. O forse andando dal privato, qualcosa si troverebbe, il problema sono i costi. Il Kubo aveva un affitto abbordabile».
 Ma nelle altre città al di là di teatri e auditorium, c’è qualche spazio riservato a gruppi e associazioni musicali messe in piedi da giovani?
 «Certo. A Trento c’è la Casa della musica - dice con un pizzico d’invidia Izzo - con tre- quattro sale per prove e concerti. Da noi, dopo anni di vuoto totale, era arrivato il Kubo. Ma adesso, purtroppo, quell’esperienza è finita».
 Alla ricerca di uno spazio alternativo c’è anche Forcato che con La Comune, nell’ex magazzino di via Gobetti, organizzava il Suk, ovvero il Festival multietnico.
 «Qualcosa abbiamo trovato - spiega - ma nulla che abbia le caratteristiche del Kubo: capiente ma non esageratamente grande; facile da raggiungere e al tempo stesso lontano dalle zone residenziali; in più dotato di parcheggi. E, cosa importantissima per le associazioni sempre alle prese con la scarsità di fondi, affittabile ad un prezzo possibile. Ammesso di trovare qualcosa di simile, dal privato i canoni sono spesso impossibili soprattutto per i giovani. Il Comune sbaglia a togliere a questa fascia di popolazione quella struttura. Si sono dimenticati delle promesse fatte in campagna elettorale? La verità è che si riempiono la bocca di “giovani“ e “politiche giovanili”, quando si tratta di racimolare voti, ma poi tutto cade nel dimenticatoio. Peccato, la chiusura del Kubo è una grossa perdita».

IN GIUNTA

Tante idee ma di concreto non c’è nulla

 BOLZANO. Tante idee in giunta, ma nulla di concreto: ciò significa che almeno a breve non ci sarà una struttura alternativa al Kubo. La cosa certa è che le ex Officine Fs di via Macello non sono utilizzabili. «I tecnici - spiega l’assessore Chiara Pasquali - hanno effettuato un sopralluogo, ma alla fine hanno escluso che possano essere utilizzate se non per casi eccezionali. Ammesso che le Fs siano disposte ad affittarci i locali, per utilizzarli in modo continuativo bisognerebbe farci dei lavori per mettere la struttura in sicurezza».
 Che altre possibilità ci sono? «In zona produttiva - spiega Pasquali - ci sono diversi magazzini che non vengono utilizzati, perché c’è troppa offerta. Potrebbero essere usati per creare spazi ad uso culturale o associativo».
 L’assessore Sandro Repetto pensa all’ex Alumix di proprietà della Provincia: «Da giugno ad ottobre 2008 è occupato da «Manifesta», ma poi si potrebbe vedere di utilizzarlo per altri scopi, com’era con il Kubo. Tra enti è possibile e soprattutto i costi sarebbero diversi. In ogni caso è meglio dire subito che il Comune non può far tutto e coprire ogni esigenza».
 Un pallone. L’assessore Stefano Pagani ritiene che una tensostruttura da installare magari nella cittadella di Maso della Pieve sarebbe la soluzione più facile da realizzare e più economica.

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domenica, 30 settembre 2007

Bici sui sentieri, stop alla mappatura. Il «no» arriva dal Bauernbund: troppi i danni agli agricoltori

 Appiano. Delusione dell’associazione turistica che avrebbe voluto lanciare il progetto già per la prossima primavera

 30 SETTEMBRE 2007

 APPIANO. Altolà del Bauernbund alla digitalizzazione dei sentieri montani o boschivi per mountain-bike, il cui approntamento avrebbe riflessi di rilievo anche in chiave turistica. Come noto l’ente turistico di Appiano - come quelli di Caldaro ed altri in val Venosta - si sono attivati per preparare tracciati, da mettere poi a disposizione di ospiti e residenti, che passano per stradine di proprietà dei contadini. Ad Appiano, ad esempio, il progetto era già decollato, tanto che l’associazione turistica contava di completare la «mappatura» dei sentieri nel giro di un paio di mesi.
 Completare la mappatura dei sentieri e mettere a disposizione, a noleggio, degli apparecchi Gps che consentessiro anche ai profani di esplorare boschi e angoli di paesaggio incantevoli. Questo il progetto che l’ente turistico di Appiano intendeva portare a termine entro la prossima primavera, ma è arrivato lo «stop» del Bauernbund.
 Come conferma l’Obmann provinciale Georg Mayr i problemi da risolvere sono due. «Il primo è di natura assicurativa - spiega l’Obmann -. Se un biker si fa male mentre transita su una proprietà di un contadino, a pagare può essere chiamato proprio l’agricoltore, che già mette a disposizione il proprio fondo. È un rischio non da poco». La soluzione sarebbe probabilmente la stipula di un’assicurazione collettiva da parte dell’assessorato provinciale al turismo o dei singoli enti turistici interessati. Qual è invece il secondo ostacolo? «Come Bauernbund - continua Mayr - chiediamo una sorta di indennizzo per il passaggio, come già avviene per le piste da sci. Si tratta di cifre modeste, ma più che legittime. Il Tirolo del Nord ha già adottato questo sistema». Dovendo quantificare, questo indennizzo a quanto ammonterebbe? «A circa 30/50 centesimi per metro lineare», dice il presidente del Bauerbund.
 Nonostante questi due ostacoli, Mayr si dice convinto che si arriverà ad una soluzione. «Stiamo parlando con l’assessorato che fa capo a Thomas Widmann - conclude l’Obmann - e esiste già una bozza d’intesa».
 Il primo risultato di questo irrigidimento del Bauernbund ad Appiano, intanto, è stato quello di «congelare» il progetto, che avrebbe dovuto essere lanciato nella campagna promozionale per la prossima primavera.
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domenica, 30 settembre 2007

Quel tram verso Laives...
Widmann stoppa Ladinser

TRASPORTI

Corriere dell'Alto Adige2007-09-29

BOLZANO — L'assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann esprime «disappunto» per la proposta avanzata dall'assessore al traffico del Comune di Bolzano, Klaus Ladinser — in una recente intervista — per la costruzione di una linea tranviaria tra il capoluogo e Laives: «La problematica legata al traffico è molto complessa — sottolinea Widmann — e proprio per questa ragione la formulazione di proposte estemporanee non contribuisce alla sua soluzione.
Sarebbe invece più opportuno che le proposte venissero preliminarmente esaminate, discusse ed approfondite con i gli esperti della viabilità, prima di sottoporle all'attenzione dell'opinione pubblica come fossero panacee contro tutti i mali del traffico bolzanino. Non mi risulta, inoltre, che la linea di tram tra Bolzano e Laives sia oggetto del piano traffico del capoluogo».
Widmann si dice «sorpreso» anche dal sostegno alla proposta giunto dal Comune di Laives.
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sabato, 29 settembre 2007


Il tram bocciato da Widmann
Secco parere contrario alla proposta sostenuta dai Comuni di Laives e di Bolzano
L’assessore: «Un progetto estemporaneo ed inutile»
Alto Adige  29 SETTEMBRE 2007


 LAIVES. L’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann ha espresso in una nota il proprio disappunto per la proposta avanzata da Bolzano e Laives per la costruzione di una linea tranviaria tra il capoluogo altoatesino e la nostra città. Gli amministratori dei due Comuni hanno concordato di affidare all’ingegner Stefano Ciurnelli una valutazione sulla fattibilità del progetto. «La problematica legata al traffico è molto complessa - dice l’assessore Widmann - e proprio per questa ragione la formulazione di proposte estemporanee non contribuisce alla sua soluzione. Sarebbe invece più opportuno che le proposte venissero preliminarmente esaminate, discusse ed approfondite con gli esperti della viabilità, prima di sottoporle all’attenzione dell’opinione pubblica come fossero panacee contro tutti i mali del traffico. Non mi risulta, inoltre, che la linea di tram tra Bolzano e Laives sia oggetto del piano traffico del capoluogo».
 L’assessore Widmann è sorpreso anche dal sostegno alla proposta giunto dal Comune di Laives: «Solo martedì scorso abbiamo avviato l’iter per i lavori della nuova stazione ferroviaria di Laives e chiarito che già con il nuovo orario invernale i treni da Laives a Bolzano passeranno dagli attuali 19 a 28. In questo modo siamo certi di assicurare un concreto miglioramento del servizio per i cittadini di entrambi i centri». Da questo aumento dei collegamenti ferroviari ci si attende un raddoppio degli utenti della tratta Laives-Bolzano. La gamma dei misure adottate comprende anche un migliore collegamento della stazione ferroviaria di Laives con la linea di autobus, la pista ciclabile e la realizzazione di parcheggi. Secondo l’assessore Widmann gli amministratori comunali di Bolzano e di Laives farebbero bene a risparmiare i costi di uno studio di fattibilità della linea tranviaria tra Bolzano e Laives ed a concentrare i loro sforzi nel miglioramento della viabilità.
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sabato, 29 settembre 2007
Assoimprenditori: Durnwalder deve rendersene conto
«Il casello è indispensabile»
Dialogo avviato: soddisfazione «Pronti alla collaborazione per eliminare i troppi disagi»   Alto Adige 29 SETTEMBRE 2007


 LAIVES. Decisa presa di posizione di Assoimprenditori Alto Adige sui passi in avanti - almeno per il dialogo fra Provincia, Autobrennero e Comuni interessati - sul casello autostradale. «Finalmente qualcosa di sta muovendo nella giusta direzione», ha commentato con soddisfazione Joachim Oberrauch (Finstral spa) rappresentante dell’associazione degli industriali per il comprensorio Bolzano Land di cui fa parte anche la Bassa Atesina. Non è ancora un sì al casello autostradale quello pronunciato dal presidente Luis Durnwalder, ma una apertura comunque significativa rispetto ai ricorrenti «no» espressi negli anni.
  L’APPELLO. Da anni gli imprenditori di Laives e del circondario - si legge in una nota dell’associazione a firma del direttore Udo Perkmann e di Irene Kustatscher responsabile delle relazioni esterne - stanno lavorando per migliorare la situazione del traffico in Bassa Atesina. Le aziende di Laives hanno bisogno di questa infrastruttura e gli imprenditori sperano che anche la giunta provinciale ed il presidente Luis Durnwalder si rendano presto conto di questa necessità. A tale proposito garantiscono la collaborazione alla conduzione di uno studio sui flussi di traffico che, secondo loro, porteranno indubbiamente dati a sostegno della realizzazione del casello autostradale». L’appello-speranza nei confronti della giunta provinciale e del presidente Durnwalder in particolare lasciano intendere - esplicitamente - un’insoddisfazione per il tempo che finora s’è perso pur in presenza di una viabilità assolutamente inadeguata rispetto alle esigenze e che resterà tale fino al 2011 quando è prevista - secondo quanto lo stesso Durnwalder ha dichiarato - la percorribilità di tutta la variante alla statale 12».
 I DISAGI. Assoimprenditori - preso atto con soddisfazione della voglia di dialogare in merito alla struttura - sottolineano che «la situazionme del traffico a Laives è insostenibile. La realizzazione del casello autostradale porterebbe un sensibile miglioramento nei collegamenti con la zona industriale a sud della città e alle aziende che attualmente impiegano tempi lunghissimi per il trasporto delle merci da e per la risettiv sedi. Per i trasporti verso nord le aziende hanno soltanto due possibilità: attraversare il centro di Laives con il rischio di lunghe code oppure utilizzare l’entrata autostradale di Ora che si trova più a sud. Si tratta di due soluzioni che sono però impegnative in termini sia di tempo che di costi».
 L’AUTOBRENNERO. Il presidente dell’A22 Silvano Grisenti ha ribadito nei giorni scorsi che «Il casello autostradale a Laives si farà perché rientra nel piano finanziario che il governo ha concordato con l’Anas. Fa parte degli interventi previsti e va concordato con i competenti enti territoriali. Una volta ottenute le indicazioni di massima, l’A22 avvierà studi sui propri flussi di traffico, in maniera da stabilire l’esatta ubicazione del casello, la tipologia dello stesso e i riflessi che potrà avere sul servizio autostradale».
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giovedì, 27 settembre 2007

«Le ciclabili da potenziare»
 Martinelli: via Stazione collegata alla pista lungo l’Adige
  Alto Adige 27 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Come presidente dell’Associazione turistica Laives, Bronzolo e Vadena, Mario Martinelli era pure presente al sopralluogo che l’altro pomeriggio si è svolto presso la stazione ferroviaria di Laives, presenti Luis Durnwalder e l’assessore Thomas Widmann. «È stata l’occasione per accennare al presidente della giunta provinciale ciò che riguarda i collegamenti ciclabili in zona - spiega Martinelli - in particolare la necessità di completare quello fra la stazione ferroviaria di Laives e la pista ciclabile provinciale che transita accanto alla discarica di Vadena. Come ente turistico, ogni giorno di più ci rendiamo conto che è in crescita l’abitudine di effettuare le ferie in bicicletta. Però i turisti ci chiedono piste comode e dirette verso i centri abitati, cosa che per ora non succede qui a Laives. Il presidente Durnwalder mi ha spiegato che per il 2009 la Provincia conta di finanziare questi collegamenti fra centri abitati e pista provinciale diretta in Bassa Atesina, ma io ho spiegato che intanto una soluzione veloce e comoda ci sarebbe. Si tratterebbe - continua Martinelli - di proseguire da via Stazione (dove il Comune di Laives realizzerà una pista ciclabile) verso l’argine dell’Adige, fino al nuovo ponte appena inaugurato, un ponte dotato di pista ciclabile. Secondo noi, come associazione turistica, questa sarebbe la direzione più comoda per raggiungere la ciclabile provinciale, senza il pericolo di dovere passare lungo la statale 12, come succede ora. Speriamo pure che venga concesso il transito delle bici lungo via Fabio Filzi, come promesso in attesa del sottopasso pedociclabile di via Vadena». (b.c.)
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giovedì, 27 settembre 2007

 Laives. Alla lungodegenti un team di tre medici
Raggiunto l’accordo con l’Asl: si tratta di un progetto pilota che potrebbe diventare un modello per la provincia
  Alto Adige 27 SETTEMBRE 2007


 LAIVES. Per l’assistenza medica degli ospiti della casa lungodegenti di via Sottomonte da metà ottobre si cambia. È stato raggiunto un accordo con l’Asl che porterà a una svolta, un progetto pilota destinato a essere seguito in futuro anche da altre strutture del genere: sarà creato un «team» di tre medici che si daranno il cambio nella struttura, garantendo la presenza tre ore al giorno.
 Il servizio di assistenza sanitaria fin qui è garantito dai medici di base dei rispettivi ospiti, un sistema abbastanza laborioso, che oltretutto non garantisce la massima serenità per degenti e operatori sanitari della struttura. «Quello della massima serenità durante la permanenza in casa lungodegenti, sia per ospiti che per personale, era ed è fra le priorità che ci siamo dati fin dall’inizio - spiega il direttore Marco Maffeis -, tenuto conto che di norma i nostri ospiti sono mediamente o anche gravemente non autosufficienti. Nei primi 2 anni di attività sono stati seguiti dai rispettivi medici di base ma, senza nulla togliere loro, si è dimostrato un sistema con limiti. Quello che verrà invece adottato da ottobre, punterà proprio a garantire massima serenità a tutti e lo testeremo per 2 anni».
 Il dottor Walter Clementi svolge funzioni di coordinamento fra i medici di base locali: pure lui ritiene che una nuova organizzazione dell’assistenza medica in casa lungodegenti porterà miglioramenti. «Una struttura che ospita malati provenienti da tutto il circondario - dice Clementi - vede la presenza di 8 o 9 medici, una situazione difficile da coordinare. Da metà ottobre invece i medici saranno 3: io, la dottoressa Calliari e il dottor Carli. Ci alterneremo, garantendo la presenza almeno 3 ore al giorno. Così saremo anche un riferimento costante per il personale infermieristico, un progetto pilota per il comprensorio di Bolzano. Questo team di medici avrà uno scambio continuo di informazioni anche con il personale della lungodegenti e prevediamo anche di concordare incontri con i parenti degli ospiti per migliorare lo scambio di informazioni a vantaggio dei lungodegenti. Così il team potrà funzionare e anche per i parenti sarà un rapporto diverso nel vedere il medico nella struttura».
 Con questa svolta, concordata con l’Asl, il rapporto medico-paziente dovrebbe risultare semplificato, mentre anche gli infermieri della lungodegenti avranno un riferimento certo ogni giorno.


La supervisione sarà affidata a un geriatra
Niente da fare invece per il secondo fisioterapista nella casa

 LAIVES. Nell’ambito del nuovo sistema di assistenza sanitaria che da ottobre prenderà il via alla casa lungodegenti di via Sottomonte, un ruolo lo avrà anche la figura del geriatra. «Avrà una funzione di supervisione - ha spiegato il dottor Walter Clementi - collaborando con il team di medici che opereranno all’interno della struttura per eventuali specificità e per soddisfare le esigenze».
 Niente da fare invece per il secondo fisioterapista, altra specialità richiesta dagli ospiti e questo lo ha chiarito il direttore Maffeis. «Il secondo fisioterapista non possiamo averlo - ha detto Maffeis - perché si tratta di un aspetto che attiene ai parametri relativi al personale. Invece sarebbe cosa diversa per logopedista o ergoterapista, figure specialistiche che effettivamente stiamo cercando e che si fa fatica a trovare. La Provincia prevede un fisioterapista per casa, mentre per la riabilitazione si potrebbero avere più figure». (b.c.)
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lunedì, 24 settembre 2007
«Lo sconto sul pedaggio dell’A22? Una follia»
Il direttore dell’Appa attacca il presidente Grisenti per la misura pro-pendolari
   Alto Adige 23 SETTEMBRE 2007   ANTONELLA MATTIOLI


 BOLZANO. «Lo sconto sul pedaggio dell’A22 per i pendolari? Una follia. Va nella direzione opposta rispetto a quanto, con grande fatica, abbiamo fatto finora per cercare di ridurre traffico e inquinamento». Sul direttore dell’Agenzia per l’ambiente Luigi Minach ha l’effetto di una doccia gelata l’annuncio del presidente dell’A22 Silvano Grisenti - fatto l’altro pomeriggio al termine del Consiglio d’amministrazione dell’Autobrennero - di concedere uno sconto del 20% a chi prende l’autostrada tutti i giorni per andare al lavoro. La sperimentazione di un anno partirà a gennaio.
 Motivo della scelta? «Dobbiamo avere uno sguardo sociale». «Non c’è dubbio - replica Minach - è una mossa molto furba sul piano del consenso, ma ai problemi dell’inquinamento prodotti dal traffico chi ci pensa? Grisenti si preoccupa evidentemente più del portafoglio dei cittadini che della loro salute. Eppure lungo l’A22 il biossido di azoto, sostanza cancerogena, è intorno ai 70 microgrammi a metro cubo contro i 40 previsti dalla legge».
 La filosofia del Piano, messo a punto dall’Agenzia per l’autostrada, prevede misure diverse ma uguali per quanto riguarda l’obiettivo: scoraggiare in tutti i modi l’uso rispettivamente di camion e auto a favore del treno.
 «Per questo avevamo suggerito e la Provincia di Bolzano era favorevole - spiega Minach - di far pagare un pedaggio più alto ai mezzi più vecchi e quindi più inquinanti. L’A22 fa esattamente il contrario. Tutto ciò è assurdo: il segnale che si dà alla popolazione è che tutti i discorsi su traffico e inquinamento sono cose da prendere non troppo sul serio. A questo punto proporrei di cancellare il pedaggio e non fare più le rilevazioni sull’A22, come avviene nel resto d’Italia, così si elimina il problema».
 A fine luglio il presidente Durnwalder aveva annunciato l’approvazione in giunta di un pacchetto, da concordare con la Provincia di Trento, che prevedeva tra l’altro un aumento del pedaggio per i mezzi pesanti del 25% a nord di Bolzano e del 15 a sud. Oltre ad un ulteriore aumento del 25% per i mezzi più inquinanti. I soldi incassati in più sarebbero serviti per finanziare il tunnel del Brennero. Ma la politica «sociale» del nuovo presidente di A22 pare avere obiettivi diversi.
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venerdì, 21 settembre 2007
«Aeroporto: promesse non mantenute»
L’inquinamento acustico continua a provocare rilevanti disagi soprattutto a numerosi abitanti di San Giacomo
Il Centro Attenzione Permanente se la prende con Durnwalder
  Alto Adige 21 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Sono state numerose le protesta degli abitanti - soprattutto di San Giacomo - a causa dei rumori causati dagli elicotteri di Esercito e Finanza che fanno base all’aeroporto. In occasione del recente incontro in municipio con il nuovo Commissario del Governo, è stato chiarito che l’intensificazione dei voli è stata limitata ad alcuni giorni per esercitazioni. Il sindaco Polonioli ha sottolineato che con una maggiore informazioni in merito a questi voli addestrativi si potevano evitare le proteste.
 Intanto, a proposito dell’inquinamento acustico proveniente dallo scalo aeroportuale, ha preso posizione anche il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo che chiede, soprattutto al presidente Durnwalder, di mantere gli impegni presi.

 Il Centro ha diffuso una nota ricordando le dichiarazioni del sindaco Polonioli: “Aeroporto, buon compromesso», sosteneva Polonioli a proposito della proposta Thaler. «È quella giusta per San Giacomo»; e ancora «ha ragione Durnwalder che la nostra città deve essere indennizzata». Secondo il Centro «È da queste esternazioni che cerchiamo di evidenziare quanto difficile e precario risulti quel compromesso che avrebbe dovuto dare uno stop alla problematica contenuta nelle attività aeroportuali con il suo inquinamento acustico.
Il presidente Durnwalder ha promesso di contattare il ministro Parisi (e certamente l’avrà fatto) per dare una svolta e portare almeno ad una riduzione dell’inquinamento acustico provocato dalle Forze Armate all’aeroporto di San Giacomo. Ha promesso di voler far spostare i voli sportivi in altro aeroporto, perchè sarebbe stato possibile, e l’assessore Widmann che avrebbe dovuto seguire “l’operazione” (e certamente se ne sarà occupato) ancora non ha dato nessuna risposta in proposito. Ha anche promesso di far ridurre i voli dei privati che, con la loro non esigua attività, contribuiscono notevolmente all’inquinamento. Ha promesso di rendere trasparenti le entità di rumore in prossimità dell’aeroporto e della frazione di San Giacomo con misurazioni idonee e convincenti».
Secondo il Centro Permanente di San Giacomo «non c’è ancora alcun segnale positivo riguardo le ricordate intenzioni, tutto è tornato come prima, forse peggio di prima: le attività degli elicotteri si sono intensificate e se continuerà così potremmo garantire anche quest’anno le lezioni scolastiche con il solito rumore di sottofondo provocato da “pale rotanti”, ma certamente non di cartoni animati, mentre gli aerei decollano, volano e atterrano con la loro solita frequenza programmata. Se la gente protesta non lo fa non per accanimento particolare contro il comune di Laives o contro la Provincia, è stanca, e vuol semplicemente ricordare che le promesse fatte vanno mantenute». (e.d.)
venerdì, 21 settembre 2007
AMBIENTE 

 Collina Pasquali, bonifica discutibile

Corriere dell'Alto Adige 2007-09-21

AMBIENTE Collina Pasquali, bonifica discutibile
In questi giorni l'assessore Laimer con grande soddisfazione ha annunciato il completamento della bonifica del sito dove era situata la discarica denominata collina Pasquali.
Tutti contenti quindi ed indubbiamente è stata una grande operazione di bonifica per eliminare un mostro ecologico che incombeva pericolosamente sulla integrità delle falde acquifere che si trovano nelle vicinanze.
Quello che invece non viene detto è che l'89% del materiale della collina Pasquali è stato trasferito nella discarica di Castel Firmiano che è a sua volta un altro mostro ecologico che minaccia le falde acquifere della città di Bolzano in un raggio di chilometri.
Infatti, invece di smantellare anche quella discarica, si è preferito con una scelta sciagurata di aumentarne la capienza e la potenziale pericolosità, infatti il materiale della Collina Pasquali è finito nel bacino a sud che insiste per intero nella zona «C» di tutela del Comune di Bolzano.
Quello che non viene detto è che nella parte senza impermeabilizzazione della discarica, vi sono allocate migliaia di tonnellate di metri cubi di rifiuti pericolosi, che continua a immettere nel terreno sottostante e quindi nelle falde acquifere abbastanza percolato da inquinare l'acqua sottostante. Nell'esposto presentato alcuni mesi fa, abbiamo messo in evidenza come alcuni pozzi utilizzati per alimentare gli acquedotti situati nel raggio di alcuni chilometri siano stati chiusi persino uno nel comune di Appiano. Se questo è stato fatto un motivo ci sarà.
C'è poco da essere contenti. Faccia piuttosto chiarezza l'assessore Laimer dimostrando carte alla mano che i cittadini di Bolzano e comuni vicini possono stare tranquilli. Magari potrebbe farci vedere quanto è buona e potabile l'acqua dei pozzi situati vicino alla discarica bevendone un bel bicchierone alla presenza dei giornalisti.
Enrico Lillo, Forza Italia



Oltrisarco, record delle polveri Quest’anno 16 volte oltre il limite

Minach: nel quartiere fino ad un 20% in più rispetto agli altri rioni
 Alto Adige  21 SETTEMBRE 2007 MASSIMILIANO BONA


  BOLZANO. Il problema delle polveri ad Oltrisarco non è affatto risolto, contrariamente a quanto affermato ieri dagli assessori provinciali Frick e Gnecchi. A smentirli sono i dati forniti, ieri, dall’Agenzia per l’ambiente, secondo i quali in via Claudia Augusta le Pm10 sono superiori fino al 20% rispetto al resto della città. E ancora: nel 2007, ad Oltrisarco, ci sono stati 16 sforamenti - addebitabili alla presenza di diversi stabilimenti industriali e al particolare andamento dei venti - contro i 6 rilevati dalla centralina di piazza Adriano.
 Per quanto concerne le singole aziende l’Appa sottolinea come sia stato risolto un problema di emissioni presso Speedline e Sapa (ex Alcoa), mentre il giudizio sulle Acciaierie è sospeso, di fatto, fino a novembre. L’Agenzia per l’ambiente, onde poter monitorare la situazione al meglio, ha provveduto a montare una telecamera - attiva 24 ore su 24 - al quinto piano di un edificio di via Claudia Augusta.
 «Dall’analisi dei filmati e dal confronto con l’azienda - spiega il direttore dell’Appa Luigi Minach - è emerso che sono possibili ulteriori miglioramenti nella gestione del parco scorie. In particolare l’installazione del nuovo filtro richiede la messa a punto delle procedure di raffreddamento delle scorie».
 A tale scopo l’azienda ha chiesto all’Agenzia provinciale per l’ambiente la messa a disposizione dei dati già raccolti e di quelli che saranno rilevati nelle prossime settimane.
 «Ad Oltrisarco - continua Minach - dobbiamo fare i conti con un ristagno ed un ricambio ridotto delle masse d’aria, che sommato alla presenza di stabilimenti industriali provoca una maggiore concentrazione di Pm10. I valori delle Pm2,5, imputabili perlopiù al traffico, sono invece più o meno uguali ad Oltrisarco ed in piazza Adriano».
 Le preocupazioni maggiori, in zona industriale, sono rappresentate tuttora dalle Acciaierie. «Il problema è sempre stato quello di raffreddare le scorie, che raggiungono temperature di alcune centinaia di gradi. In passato bastava semplicemente gettare acqua, mentre ora bisogna riuscire a raffreddare senza sovraccaricare il sistema di aspirazione, evitando la fuoriuscita di polveri».
 I dati. Gli ultimi rilevamenti confermano, una volta di più, che il problema esiste. «Abbiamo buone chance di rientrare nei limiti - spiega Minach - entro il 2010». Per ora dobbiamo invece fare i conti con ripetuti sforamenti. «La soglia dei 50 microgrammi per metro cubo - sottolinea il direttore dell’Appa - quest’anno è stata superata 16 volte ad Oltrisarco e 6 in piazza Adriano. Il numero degli sforamenti è, tutto sommato, contenuto solo perchè l’ultimo inverno è stato mite».
 Il problema esplose nel 2001 con 116 sforamenti del limite consentito ad Oltrisarco e 47 in piazza Adriano. In via Claudia Augusta la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo è stata superata 78 volte nel 2002, 75 nel 2003, 57 nel 2004, 59 nel 2005 e 57 nel 2006. In piazza Adriano la centralina ha rilevato 56 superamenti del limite nel 2002, 84 nel 2003, 62 nel 2004, 38 nel 2005 e 34 nel 2006.
 Gli interventi. Ieri si è riunito per la quarta volta il tavolo tecnico per le emissioni industriali. Il rappresentante della Sapa Profili (ex Alcoa) Serse Marotto ha illustrato le misure adottate per ridurre la formazione di polveri all’interno dello stabilimento. Si è provveduto a chiudere completamente il reparto scorie e a pulire in modo regolare e intenso il piazzale con mezzi dell’azienda e la collaborazione della Seab. Il direttore delle Acciaierie Valbruna Marco Guerrini ha spiegato, invece, che si conta di giungere alla messa a regime dell’impianto di abbattimento e di filtrazione delle emissioni del reparto scorie entro metà ottobre.
 Ulteriori misure. Nell’ambito della seduta del Tavolo tecnico si è inoltre deciso di dare vita ad un gruppo di lavoro per l’elaborazione delle linee guida per la riduzione delle emissioni di polveri nei cantieri, così come previsto dal programma pluriennale per la qualità dell’aria. Le associazioni e le istituzioni presenti al tavolo hanno mostrato grande interesse per l’iniziativa e nei prossimi giorni nomineranno dei propri esperti al fine di arrivare entro fine anno ad una bozza da sottoporre al Tavolo e quindi alla giunta provinciale.
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giovedì, 20 settembre 2007

Alle porte di Salorno un polo tecnologico con aule e spazi verdi

di Marco Rizza
  Alto Adige 20-09-07



SALORNO. Un Polo tecnologico che riunisca i ricercatori delle Università di Bolzano, Trento e Innsbruck: laboratori, aule e spazi verdi su un’area di 4000 metri quadri (e altri 3000 di possibile espansione). Accanto, una nuova zona commerciale. Il tutto su un terreno di 42 mila metri quadri individuato tra la sede della «Due Leoni» e l’inizio della zona artigianale. Ecco il «Piano di Sviluppo locale» all’esame del Comune di Salorno e della Provincia.
 Potrebbe nascere a Salorno il Polo tecnologico che, per la prima volta, unirebbe nella ricerca gli atenei di Bolzano, Trento e Innsbruck. Si tratta di un progetto ancora in pieno divenire ma che è all’esame sia del Comune che della Provincia e della Libera Università di Bolzano.
 Il piano.
 Il complesso è una sorta di collage che combina tre corpi architettonici: un ampliamento commerciale, un’eventuale zona di vendita al dettaglio e il Polo universitario. Un «villaggio urbano pedonale», come è stato definito dai progettisti. Come terreno vengono individuati 42 mila metri quadrati tra la sede della Due Leoni e l’inizio della zona artigianale. La zona commerciale occuperebbe 4800 metri quadri, con edifici su due piani, più il relativo parcheggio. Al Polo tecnologico si pensa invece di dedicare 4000 metri quadri (con possibilità di un ulteriore ampliamento di 3000 metri). I progettisti avrebbero già delineato la figura degli immobili: edifici di tre piani in legno e vetro, con facciate sulla statale e sugli spazi tra i palazzi stessi. All’interno della «cittadella delle scienze» ci sarebbero spazi verdi e aree pedonali, ma da questo punto di vista ci sono dei progetti di massima che dovranno essere definiti con gli stessi operatori. Molta attenzione è posta ai collegamenti. Una rotonda dovrebbe risolvere il problema dell’accesso dalla statale al complesso; in più si pensa a un bus-navetta che compia il tragitto Stazione-Polo Tecnologico. D’altra parte la facile raggiungibilità di Salorno con strade e ferrovia è uno dei suoi punti forti.
 La ricerca.
 Il Polo di Salorno avrebbe come obiettivo una ricerca legata strettamente alle esigenze di innovazione delle imprese locali. Il «core business» sarebbe quindi a cavallo tra l’informatica, l’economia e l’ingegneria. Vi lavorerebbero docenti e ricercatori dei tre atenei: Bolzano, Trento e Innsbruck, ma la porta sarebbe aperta agli “esterni”. Sembra - anzi - che dall’estero siano già arrivati importanti segnali di interesse. La gestione del Polo dovrebbe essere affidata ad una Fondazione formata dalle Università. Il nome sarebbe già pronto: «Tibra», ossia «Trento Bolzano Innsbruck Research Alliance». Si tratterebbe del primo esempio di collaborazione transfrontaliera sia verso il nord che verso il sud in un settore strategico come quello della ricerca. Ovviamente l’intero progetto è ora in fase di approfondimento: bisogna affrontare la questione delle partecipazioni esterne, sia amministrative che economiche, e le varie possibilità di finanziamento.
 La storia.
 
Perché un polo dedicato alla ricerca, e perché proprio a Salorno? Lo studio proviene da una iniziativa del dottor Giorgio Vigliada che - nello sviluppare un incarico professionale sullaa Fondazione per la ricerca voluta dalla Provincia - ha iniziato a ragionare sulla possibilità di fare interagire entità vicine e interessate a una collaborazione territoriale. Come luogo ideale si è subito pensato a Salorno, al confine fra le due Province e con grandi possibilità edificatorie e di comunicazione. Oltre a Vigliada, per realizzare gli studi preparatori si sono proposti anche Ivano Morandini, noto professionista di Salorno, e i fratelli Pettenuzzo, titolari della «Due Leoni». La parte architettonica è stata realizzata dallo studio dell’architetto Giorgio Masin. Già dalle primissime fasi è stato coinvolto anche il sindaco di Salorno, Giorgio Giacomozzi, che lo sostiene apertamente.


LE ISTITUZIONI


 Il «Piano di sviluppo locale del Comune di Salorno» ha già suscitato l’interesse del rettore della Libera Università Rita Franceschini e dello stesso presidente della Provincia Luis Durnwalder, che ha seguito con partecipazione la presentazione fattagli dagli stessi promotori del progetto. Segnali positivi all’iniziativa sono poi arrivati sia da Trento che da Innsbruck.
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giovedì, 20 settembre 2007
Bassa Atesina - Bolzano.  Rispunta l’ipotesi metrò
 Polonioli: idea interessante, ne stiamo parlando   

GIOVEDÌ, 20 SETTEMBRE 2007   BRUNO CANALI


 LAIVES. L’amministrazione comunale guarda con interesse e attenzione alla possibilità che prima o poi, fra la Bassa Atesina e Bolzano, si possa realizzare un collegamento mediante tram o metrò di superficie. «Ne abbiamo parlato anche in maggioranza - conferma il sindaco Polonioli -. Ovviamente una delle difficoltà è che i binari non dovrebbero occupare la strada attuale».
 Fino agli anni ’50, una linea tranviaria esisteva e funzionava egregiamente, al punto che i pendolari potevano raggiungere Bolzano da Laives in meno di 20 minuti. Un’ipotesi riproponibile anche oggi? «Stiamo seguendo il dibattito attorno ai collegamenti e in particolare al terzo binario e al tram - dice il sindaco Giovanni Polonioli -. Ne abbiamo parlato anche in una riunione di maggioranza. Siamo convinti che, se si dovesse veramente realizzare una linea tranviaria verso Bolzano, questa dovrebbe essere allestita lungo un tragitto sul quale non si possano formare però colonne di automobili, altrimenti succederebbe come con gli autobus, che si trovano loro malgrado intrappolati nel traffico e questa situazione non contribuisce certo ad aumentarne l’efficacia come alternativa all’uso del mezzo privato. Se, in altre parole, si riuscisse ad individuare un percorso riservato al tram, come era un tempo, sicuramente diventerebbe un investimento interessante».
 Un’eventuale opzione favorevole alla reintroduzione del tram, costringerebbe il Comune di Laives a rivedere alcuni progetti legati alla viabilità, in particolare per quel che concerne la frazione di San Giacomo, dove dovrebbero prendere il via tra non molto i primi lavori di riqualificazione urbana. Dice il vicesindaco Georg Forti: «Se diventasse realtà una linea tranviaria fra Laives e Bolzano, bisognerebbe riflettere anche sul nostro progetto di riqualificazione urbana a San Giacomo e sull’opportunità di spendere qualche milione di euro per realizzarla».
 Non tutti comunque in maggioranza sono favorevoli al tram. Non tanto per la sua efficacia come mezzo alternativo all’auto quanto per il fatto che trovare un percorso che passi nei centri abitati e contemporaneamente non coincida con quello delle macchine non sarebbe semplice. I binari dell’eventuale linea tranviaria sarebbero quasi di sicuro posati lungo la statale 12 almeno per lunghi tratti.
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martedì, 18 settembre 2007


Aeroporto, la Provincia congela l'ampliamento e dà l'ok agli hangar

L'Enac: spostare l'Abd Widmann: «Trattiamo»

Baumgartner: «Rischiamo di chiudere»

BOLZANO — Bolzano deve scegliere: o l'aeroporto o la zona industriale. L'Enac (ente nazionale aviazione civile) ha elaborato un nuovo pacchetto di norme per la sicurezza aerea che, una volta approvato dal governo, impone ai comuni di individuare le aree a rischio nei pressi degli scali aeroportuali. In pratica nei pressi dell'aeroporto non ci potranno essere edifici e attività umane, ergo tra qualche settimana lo scalo bolzanino rischia di essere fuorilegge. Intanto la giunta provinciale ha deliberato che la pista dell'Abd non verrà allungata ma che verranno costruiti sia gli hangar per la manutenzione sia la costruzione della nuova hall come previsto dalle norme di Schengen.
Il futuro dell'Abd continua ad essere un dilemma. La giunta provinciale infatti ha deciso di recepire il risultato della mediazione e di bloccare ogni ipotesi di allungamento della pista. «Verranno effettuati solo i lavori indispensabili e — spiega il presidente, Luis Durnwalder — gli hangar per la manutenzione grazie a cui ogni giorno ci saranno quattro voli in meno». L'annuncio dell'imminente approvazione di un nuovo pacchetto di norme sulla sicurezza però rischia di rimettere tutto in discussione. L'Enac infatti ha sottoposto al governo un piano per la sicurezza aerea che recepisce le norme internazionale. «In poche parole — spiega Manfred Mussner, direttore altoatesino dell'Enac — si chiederà ai Comuni di individuare le aree a rischio, ovvero quelle che si trovano nelle immediate vicinanze dell'aeroporto. Un cono in cui non potranno esserci nè edifici nè attività umane. Se i Comuni non faranno nulla saranno considerati direttamente responsabili in caso di incidente aereo». Insomma la mappa delle aree rischio va fatta a tutti i costi, il problema che circa metà della zona industriale, Fiera compresa, sorge all'interno del territorio tabù. Le alternative sono due: o spostare l'aeroporto di qualche centinaio di metri più a sud oppure, visto che abbattere mezza zona produttiva è impensabile, chiudere definitivamente lo scalo . «Se non verrà spostata la pista — spiega il presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner — potranno atterrare solo elicotteri e aerei sportivi. Meglio sarebbe spostare la pista e nel contempo allungarla».
Di allargamento però la giunta, almeno prima delle elezioni, non vuole nemmeno sentir parlare. «Abbiamo deciso che la pista non verrà allungata come proposto dal forum di mediazione. Il punto — avverte l'assessore ai trasporti Thomas Widmann — è che l'Enac poteva avvisarci prima e avremo discusso la questione con il mediatore. Io sono stato delegato dalla giunta per trattare con l'Enac, vorremmo che per Bolzano venisse prevista un'eccezione ». A chi lo accusa di voler allungare la pista alla «chetichella» Widmann risponde così: «L'ampliamento non si farà, la giunta lo ha deciso e adesso indietro non si torna».

Corriere dell'Alto Adige  2007-09-18

Marco Angelucci
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martedì, 18 settembre 2007

  «Terza corsia A22, il pressing è forte»   Peterlini: Trento spinge ancora, ma Grisenti starà ai patti     Alto Adige  18 SETTEMBRE 2007   MARCO RIZZA


 EGNA. Al momento l’ipotesi della terza corsia dell’A22 fino a Egna sembra congelata, ma la battaglia (per entrambi gli schieramenti) non è per nulla chiusa. Lo conferma il senatore Oskar Peterlini: «Inutile girarci attorno: la spinta dalla società A22 c’è, ed è pure forte. Fortunatamente il presidente Grisenti ha capito le nostre posizioni e credo rispetterà i patti. Ma la pressione aumenta».
 In queste ultime settimane si è ricominciato a parlare della terza corsia dell’Autobrennero. Lo si è fatto sottotraccia, da direzioni diverse. Come i Freiheitlichen, secondo i quali sono già in corso i lavori per rinnovare e ampliare i viadotti sopra l’autostrada: segno concreto, a loro dire, che la partita è già decisa.
 Qual è lo stato dell’arte? Secondo Oskar Peterlini, senatore Svp e rappresentante della Bassa (quindi ferocemente contrario alla terza corsia), l’opera non si farà. Per ora. «La pressione per realizzarla è forte - spiega - e arriva dalla stessa A22. Per ora non vedo particolari allarmi all’orizzonte, ma chi vuole costruirla non ha ancora abbandonato l’idea. C’è una spinta notevole in quella direzione».
 Una spinta, aggiunge subito Peterlini, frenata però dallo stesso presidente dell’A22, il trentino Silvano Grisenti: «Nonostante dalle sue parti in molti vorrebbero l’ampliamento - sostiene il senatore -, ho l’impressione che il presidente abbia capito le nostre obiezioni e sia intenzionato a rispettare i patti. E i patti sono che la terza corsia non si farà».
 A soffrire per l’eventuale costruzione, spiega Peterlini, sarebbe tutta la Bassa, con un aspetto particolare: «I trentini vogliono una terza corsia per un motivo molto semplice: potrebbero arrivare ancora più in fretta a Egna e da lì proseguire per la val di Fassa. Ma noi sappiamo che collegamenti più veloci porterebbero anche un aumento quantitativo di vetture, il che significherebbe fare definitivamente soffocare Montagna e Aldino. Già oggi questi abitati sono in grave difficoltà, figuriamoci con un’autostrada che portasse lì un numero ancora maggiore di auto e moto...».
 La soluzione? Per Peterlini è una sola: «L’ampliamento della strada della val di Cembra. Oggi è un’arteria molto stretta, ma se fosse ampliata e messa in sicurezza potrebbe servire ai trentini per quello stesso scopo - raggiungere prima la val di Fassa - senza dover attraversare in massa i nostri paesi. È un’operazione complessa ma so che ci stanno pensando».
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venerdì, 14 settembre 2007

 «Museo» sul monte Göller. Ok del consiglio al progetto del percorso tra il porfido   Alto Adige 14 SETTEMBRE 2007

 BRONZOLO. Il consiglio comunale di Bronzolo ha dato il via libera all’acquisto di una vasta area (sono circa 231 mila metri quadrati) sopra il monte Göller dove un tempo c’erano le cave di porfido. L’idea è di realizzare un percorso didattico attraverso quelle cave abbandonate oramai da decenni, un itinerario che potrebbe riscuotere anche l’interesse dei turisti di passaggio. Si tratterebbe in sostanza di un «Museo all’aria aperta» che potrebbe rilanciare anche l’economia della zona.
 Tutto bene, quindi? Non proprio. Il proprietario di quell’area infatti ha già opposto contro la possibilità che rientri nell’elenco degli insiemi da tutelare, un ricorso che non consente per adesso di stabilire come e quando l’area diventerà proprietà comunale. «Già la passata amministrazione comunale aveva puntato in questa direzione - ha spiegato al consiglio comunale lo stesso assessore Consolati - perché vorremmo rivalutarla dal punto di vista storico locale ed anche turistico; cercheremo perciò di trovare un accordo con il proprietario, altrimenti si vedrà come procedere».
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venerdì, 14 settembre 2007

  Approvati dalla Provincia i progetti per la ristrutturazione di due stazioni ferroviarie. Confermato lo stanziamento per Ora   Alto Adige 11 SETTEMBRE 2007


 SALORNO. La giunta provinciale ha approvato i progetti di ristrutturazione di due stazioni ferroviarie che potranno accedere ad un programma speciale (APQ) di co-finanziamento statale che prevede un impegno della Provincia compreso tra il 10 e il 20% della spesa totale. I lavori sono previsti alla stazione dei treni di Ora (1,095 milioni di euro) e a quella di Salorno (793 mila euro).
 Se lo stanziamento a favore della stazione di Ora era tutto sommato previsto, sono stati accolti con particolare soddisfazione i 793 mila euro concessi dalla giunta provinciale per gli interventi alla stazione di Salorno. Serviranno, in particolare, per un ulteriore ampliamento del parcheggio. Come noto l’area per le auto è già stata allargata - anche con l’intervento della Provincia - ed il parcheggio esterno è diventato molto più funzionale nei confronti delle esigenze dei pendolari che sono in continuo aumento sia per e da Bolzano che per e da Trento. Nel parcheggio sono più che raddoppiati i posti macchina a disposizione; spazi adeguati anche per moto e biciclette. «Ma - ricorda il sindaco Giorgio Giacomozzi - al mattino ogni spazio è subito esaurito, segno evidente che sono in continuo aumento gli utenti del treno e questo ci fa enorme piacere». Un concetto che è stato ribadito anche dall’assessore altoatesino alla mobilità. La Provincia ha preso atto delle accresciute esigenze e quindi sosterrà l’ulteriore ampliamente sfruttando un’area a nord della stazione ferroviaria. I 793 mila euro stanziati ieri mattina serviranno anche per realizzare delle pensiline in modo da venire incontro alle esigenze di chi lascerà in sosta le biciclette e le moto. Per il momento alla stazione di Salorno non sono previsti interventi all’edificio anche se il Comune ha manifestato, a più riprese, la possibilità di sistemare - nei locali eventualmente ristrutturati - le sedi per alcune associazioni del paese che hanno bisogno di spazi per organizzare le loro attività.
 Per gli interventi alla stazione di Ora, come detto, la giunta provinciale ha approvato sia il progetto di ristrutturazione che un contributo di 1,95 milioni di euro. É la conferma dunque di una serie di interventi che l’assessorato alla mobilità ha definito prioritari visto e considerato che proprio la stazione di Ora è destinata a diventare un centro intermodale per favorire l’arrivo dei pullman e quindi le coincidenze con la maggior parte dei treni.
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domenica, 09 settembre 2007

Aeroporto, nuova stagione di rumori.

“Aeroporto, buon compromesso” sosteneva Polonioli a proposito della proposta Thaler “E' quella giusta per San Giacomo” e ancora “ha ragione Durnwalder che la nostra città deve essere indennizzata”.
E' da queste esternazioni che cerchiamo di evidenziare quanto difficile e precario risulti quel compromesso che avrebbe dovuto dare uno stop alla problematica contenuta nelle attività aeroportuali con il suo inquinamento acustico.
Compromesso voluto da Durnwalder che presenziando alla mediazione sosteneva, in più occasioni, di voler affrontare il problema rumore in maniera complessiva se non addirittura definitiva.
Ha promesso di contattare il ministro Parisi (e certamente l'avrà fatto) per dare una svolta e portare almeno ad una riduzione dell'inquinamento acustico provocate dalle Forze Armate all'aeroporto di San Giacomo.
Ha promesso di voler far spostare i voli sportivi in altro aeroporto, perchè sarebbe stato possibile, e l'assessore Widmann che avrebbe dovuto seguire “l'operazione” (e certamente se ne sarà occupato) ancora non ha dato nessuna risposta in proposito.
Ha promesso di far ridurre i voli dei privati che, con la loro non esigua attività, contribuiscono notevolmente all'inquinamento.
Ha promesso di rendere trasparenti le entità di rumore in prossimità dell'aeroporto e della frazione di San Giacomo con misurazioni idonee e convincenti.
Passate le vacanze estive nessun segnale positivo riguardo le suddette intenzioni, tutto è tornato come prima, forse peggio di prima: le attività degli elicotteri si sono intensificate in questi giorni e se continuerà così potremmo garantire anche quest'anno le lezioni scolastiche con il solito rumore di sottofondo provocato da “pale rotanti”, ma certamente non di cartoni animati, mentre gli aerei decollano, volano e atterrano con la loro solita frequenza ormai programmata nel tempo.
Se la gente protesta non lo fa non per accanimento particolare contro il comune di Laives o contro la Provincia, è stanca, e vuol semplicemente ricordare che le promesse fatte vanno mantenute. Nel caso specifico il Presidente Durnwalder ha preso degli impegni, molto seri, che purtroppo non sta mantenendo; riteniamo pertanto che se gli indennizzi da lui promessi agli amministratori di Laives si manifestano con questi risultati, le lagnanze continueranno ad esserci.
Il cosiddetto “buon compromesso” non prevedeva e non prevede tali “indennizzi” e tantomeno il silenzio assenso dei cittadini.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
venerdì, 07 settembre 2007

Alto Adige 07 SETTEMBRE 2007
«Col nuovo ponte più traffico e smog»
Il Comitato: verso Ischia Frizzi passeranno veicoli di ogni natura




 LAIVES. Il nuovo ponte fra le due sponde sull’Adige all’altezza della discarica Ischia Frizzi è stato inaugurato da poco. L’infrastruttura porta vantaggi, se non altro perché garantisce maggiore sicurezza rispetto al vecchio Bailey più a nord. In attesa che si trovi l’intesa per favorire il collegamento per le biciclette, il ponte avrà anche il compito - è stato costruito anche (e forse soprattutto) per questo - di ospitare più transiti di automezzi pesanti e ovviamente anche quelli da e per il costruendo Centro di guida sicura. Il Centro di Attenzione Permanente di San Giacomo ha però sulla vicenda una posizione molto critica. «La struttura - afferma in una nota -, che ha un costo di 15 milioni di euro, per non essere deficitaria dovrà operare a tempo pieno facendo transitare un numero rilevante di mezzi che comporterà certamente anche una rilevante dose di inquinamento. Ad “alimentare” il Centro Guida Sicura vi saranno mezzi di vari enti (privati e pubblici), una quantità consistente di mezzi prodotti dall’Iveco e per lo più di tipologia pesante. Si dice che la struttura potrà accogliere go-kart che con molta probabilità potranno gareggiare felicemente e perchè no? anche le motociclette che attualmente, per gli allenamenti dei piloti, corrono sulla riva orientale dell’Adige».
 Nell’evidenziare questa prospettiva, il Comitato sottolinea come sia «necessario conoscere l’effettivo traffico che si verificherà in futuro nelle due direzioni del nuovo percorso stradale e l’utilizzo reale del Centro guida sicura, poiché a tutt’oggi non è stato presentato ai cittadini nessun piano. Nel caso vi fossero gare di moto, di go kart o di altri mezzi a motore, sarebbe bene scegliere un nome più appropriato o comunque diverso da... guida sicura». Il Comitato entra anche nel merito della parte sul nuovo ponte riservata alle bici: «Bisogna dire che è stata messa in sicurezza: peccato che dal ponte alla sbarra più a sud manca ancora l’asfalto. Alla sbarra si era fatto un passo avanti togliendo le barriere: con il pezzetto di asfalto nulla cambierebbe per gli abitanti della zona Cervo a proposito dei loro timori. L’intervento gratificherebbe gli abitanti della Bassa e i turisti che volessero fare una rotonda completa fra i due argini e i due ponti». Il Comitato si augura «che queste osservazioni spingano a riflessioni maggiori: di certo, se accolte, andranno a favore dell’ambiente e di coloro che lo vivono» e che guardano con apprensione le trasformazioni dell’area vicino alla discarica.


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venerdì, 07 settembre 2007


Alto Adige 07 SETTEMBRE 2007
BRONZOLO.  Area per il tempo libero sul monte Göller
 BRONZOLO. Esiste un vecchio progetto, lanciato anni or sono dall’assessore Stefano Consolati, che proporrebbe il recupero in chiave di archeologia industriale di alcune cave di porfido, abbandonate da decenni, che si trovano sul monte Göller. L’idea sarebbe quella di inserirle in un percorso didattico, che si presterebbe bene anche come gita turistica per chi vuole approfondire una pagina unica della storia locale.
 Col tempo le cave sono anche state inserite nell’elenco degli insiemi da tutelare e adesso la giunta comunale ha deciso di andare avanti, proponendo al consiglio comunale che si riunirà martedì 11 settembre una modifica del piano urbanistico comunale con inserimento della previsione di un’area per impianti per il tempo libero appunto sul monte Göller.
 Ad essere interessata da questa iniziativa sarà soprattutto la cava «Filippi», dove si trovano ancora testimonianze dell’attività estrattiva che lì si svolse per decenni a cavallo fra ’800 e ’900, quando si estraeva il porfido per pavimentare le strade. In Comune comunque nessuno nasconde la possibile difficoltà di raggiungere l’obiettivo, in quanto il proprietario privato potrebbe opporre ricorso dopo che la sua richiesta di riavviare la cava anni fa venne drasticamente bocciata.
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venerdì, 07 settembre 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-09-07

MOBILITÀ ALTERNATIVA
LE OPZIONI

Bolzano-Caldaro, idee Leitner «Funivie e MiniMetro vincenti»

L'azienda di Vipiteno si fa avanti: «Il tram costa di più»

BOLZANO — «Vogliamo, e possiamo essere profeti in patria». Il progetto di mobilità innovativa tra Bolzano e l'Oltradige decolla, e la Leitner scende in campo. L'azienda di Vipiteno, leader mondiale del trasporto a fune ha rispolverato ieri due ipotesi di collegamento alternative al tram su rotaia (su cui sono orientati i tre Comuni coinvolti). La prima è il MiniMetro, una sorta di metrò automatico analogo a quello di prossima inaugurazione a Perugia. La seconda ipotesi è pura vertigine: collegare Caldaro, Appiano, Cornaiano e Ponte Adige con tra tratti in funivia.
Il gruppo Leitner, colosso mondiale del settore, era già stato coinvolto negli anni scorsi a più riprese per studiare un sistema di metropolitana nel capoluogo. Ma lo studio di fattibilità commissionato al «guru» viennese Hermann Knoflacher ha fatto emergere come scenario migliore quello di un tram su rotaia, tecnologia non trattata dall'azienda vipitenese. Da qui l'idea di ripresentare una serie di soluzioni basate sul trasporto a fune per metterle a disposizione del dibattito. «Ci siamo anche noi, con proposte concrete e adatte alla situazione di Bolzano» , questo il messaggio che i dirigenti dell'azienda Anton Seeber ed Ermenegildo Zordan hanno ribadito nel corso di un'illustrazione tenutasi ieri al Laurin, cui ha partecipato anche l'assessore bolzanino al traffico Klaus Ladinser.
TRATTO URBANO — Nel centro abitato di Bolzano la Leitner propone una rete basata sul MiniMetro. Questo mezzo, brevettato dall'azienda, è una sorta di metrò automatico con cabine agganciabili ad una fune di traino che circolano a brevi intervalli di tempo. La «linea 1» correrebbe lungo viale Druso, da via Resia a piazza Verdi. La linea 2, trasversale, unirebbe l'Ospedale a via Resia proseguendo per Firmian e Casanova. Altre ipotesi sono una linea sul lungo Isarco destro (sopraelevata rispetto al verde) e un'altro ramo per congiungere la zona Eurac a via Fago, collegando il polo scolastico.
Qualche cifra? La linea uno prevede 7 stazioni lungo i 3,2 km tra via Resia e piazza Verdi, con un tempo di percorrenza di 11,5 minuti e una portata di 3mila passeggeri all'ora. Costo stimato di questo tratto, 29 milioni di euro, Ma qui entrano in gioco le alternative tecniche: una prevede la sopraelevazione del mezzo ( foto in prima pagina), l'altra il passaggio in trincea sotto la sede stradale ( foto sotto).
TRATTO EXTRAURBANO — Diverse alternative sono proposte anche per la parte esterna del percorso, tra Caldaro e Ponte Adige. Il più avveniristico è quello basato su tre «balzi» in cabinovia bifune: rispettivamente da Caldaro ad Appiano, da qui a Cornaiano, e da lì a Ponte Adige, per una durata complessiva di 23 minuti. Arrivati alle porte della città, bisognerebbe poi cambiare mezzo e salire sul treno o sul MiniMetro urbano. «Per noi questa è l'alternativa migliore — osserva Zordan —, visto che consente di superare agilmente il dislivello e le difficoltà del terreno». La seconda ipotesi è quella di prolungare il MiniMetro (mezzo solitamente utilizzato per distanze minori) fino a Caldaro. «Rispetto al tram — osserva Zordan — non ci sarebbe ingombro della sede stradale: il MiniMetro potrebbe correre a fianco della carreggiata, minimizzando la necessità di espropri. E grazie alla velocità di oltre 40 km all'ora, gli 8,9 km del percorso sarebbero coperti in soli 24 minuti ».
IL CONFRONTO — La Leitner ha anche presentato una tabella in cui si mettono in concorrenza le diverse ipotesi in relazione ai costi. La cabinovia Caldaro-Ponte Adige (8 km) avrebbe un costo di soli 45 milioni di euro. Col MiniMetro, per lo stesso tratto ne sono stimati 78, mentre altri 29 ce ne vogliono per unire via Resia al centro. «Costi inferiori a quelli del tram» secondo Zordan, che ricorda come lo studio Knoflacher abbia stimato una spesa tra i 195 e i 200 milioni sui 15 km tra Oltradige e capoluogo.
«Ma il risparmio — aggiunge il dirigente — aumenta considerando i costi di gestione». Secondo la Leitner, questi sarebbero poco più della metà rispetto a quelli del tram. «Un margine che renderebbe possibile il coinvolgimento di privati tramite il project financing». Con questo modello di finanziamento, il privato mette dei soldi che poi recupera con gli utili di gestione: lo stesso schema usato per l'appalto della nuova fuinivia del Renon. Vinto, appunto, dalla Leitner.
Francesco Clementi
 la rete di metrò e due vagoni nel tratto extraurbano  in funzione a Perugia


Alto Adige 07 SETTEMBRE 2007
Caldaro-Bolzano in mezz’ora col mini-metro della Leitner
MASSIMILIANO BONA

 BOLZANO. In 35 minuti, da Caldaro a Bolzano Centro, con il mini-metro ad un costo di 107 milioni (78 «solo» fino a Ponte Adige): questa è la proposta della Leitner, disposta a co-finanziare il progetto, che si antepone al tram caldeggiato dal Comune.

 Il messaggio lanciato ieri dall’azienda di Vipiteno, leader europea del settore, all’amministrazione comunale bolzanina è chiarissimo.
 «Non ci nascondiamo - ha commentato Anton Seeber - e per questo abbiamo voluto presentare a tutti l’ampio ventaglio di alternative esistenti per Bolzano e dintorni». Seeber junior è rientrato nel 2006 da un’esperienza professionale negli Stati Uniti ed è stato chiamato dal padre Michael, presidente della Leitner, alla guida dei settori del trasporto urbano e dell’energia eolica. L’impressione è che l’azienda dell’Alta val d’Isarco - vistasi quasi scavalcata dalla decisione della giunta bolzanina di incaricare l’esperto viennese Hermann Knoflacher di elaborare uno studio per l’esatta individuazione del percorso del nuovo tram che collegherà Bolzano ai principali comuni dell’Oltradige - abbia ritenuto necessario uscire allo scoperto con numeri, tracciati e proposte concrete, anche di co-finanziamento, alle quali la giunta Spagnolli non potrà restare a lungo indifferente.
 La cabinovia. Il progetto più economico è la cabinovia da Caldaro a Ponte Adige: 8 Km di lunghezza, un costo di 45 milioni e stazioni intermedie ad Appiano e Cornaiano. «Uno dei vantaggi di questa soluzione - ha spiegato Ermenegildo Zordan, responsabile dei sistemi di trasporto urbano della Leitner - è che consente di superare le difficoltà legate al terreno. La portata è di 4.000 persone/ora e per coprire il tragitto sono necessari 23 minuti».
 Il mini-metro.  Ad allettare di più, peraltro, è il mini-metro. La soluzione sopraelevata, che passa per viale Druso, al centro della sede stradale, fa parte di un progetto davvero avveniristico. Può piacere o meno dal punto di vista estetico, ma si tratta indubbiamente di una proposta all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. A Perugia, grazie anche all’apporto dell’architetto di fama internazionale Jean Nouvel, hanno fatto carte false per averla.
 La spina dorsale del collegamento va da Caldaro a Ponte Adige: 8,9 chilometri in 24 minuti, una portata di 1.500 persone/ora, un investimento di 78 milioni ed un costo d’esercizio di 2,2 milioni. Poi, grazie alla linea Resia-Centro, si potrebbe prevedere un secondo tratto che porta fino in piazza Verdi. In questo caso si tratta di 3,2 Km, con un tempo di percorrenza di 11 minuti e mezzo, una portata di 3.000 persone/ora, un investimento di 29 milioni ed un costo annuo di esercizio di 1,8 milioni. Previste, in questo caso, 5 fermate intermedie: caserme Huber, via Sorrento, via Palermo, piazza Adriano ed Eurac. Per rendere il collegamento veramente attrattivo per i cittatini Leitner propone altre due tratte: Ospedale-Resia (580 metri, investimento 5 milioni) e Resia-Casanova (1,6 Km, 11 milioni). «Con il mini-metro - prosegue Zordan - non si ingombra la sede stradale e gli espropri sarebbero limitati».
 Il confronto. Per gli esperti della Leitner con il tram - soluzione caldeggiata dalla giunta comunale di Bolzano - non c’è davvero paragone. «Per un tratto di 15 chilometri - ha spiegato Anton Seeber - da Caldaro a Bolzano servirebbero da 195 a 350 milioni. A Firenze, per 21 chilometri, sono stati spesi 503 milioni». Anche per quanto riguarda i costi di gestione il minimetro, con 0,04 €/passeggero/Km, è secondo solo alla metropolitana (0,025), ma è in netto vantaggio rispetto ad autobus (0,062), filobus e tram (0,07).
 L’offerta. Una valanga di dati per ribadire che il mini-metro conviene. La Leitner ne è convinta al punto da metterci il nome, noto in ogni ormai in angolo del pianeta e sinonimo di innovazione, e a dichiarare di essere disposta a partecipare alla copertura dei costi.
 «Il minimetro - ha concluso Zordan - è potenzialmente in grado di integrarsi al meglio nel sistema di trasporto pubblico esistente. Ne siamo convinti al punto da voler investire a Bolzano, per dare un segnale forte. Speriamo, dunque, di poter essere profeti in patria».
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sabato, 01 settembre 2007

Alto Adige 01 SETTEMBRE 2007
Autobrennero, via libera alle barriere antirumore
 BOLZANO. Nuove barriere antirumore verranno installate lungo l’A22 e interesseranno 16 Comuni altoatesini: è quanto ha comunicato il presidente di Autobrennero Spa Silvano Grisenti al presidente della Provincia Luis Durnwalder. Quest’ultimo nell’incontro dello scorso maggio aveva ribadito a Grisenti la richiesta di completare le misure di tutela ambientale (in primis la costruzione di barriere antirumore) lungo l’A22, nell’interesse del paesaggio e della popolazione. L’Autobrennero ha appena varato il nuovo “Piano di contenimento ed abbattimento del rumore” che interessa anche l’Alto Adige. Saranno 139 le nuove barriere antirumore lungo l’A22 da Brennero a Modena, così Grisenti, e dove non sarà possibile realizzarle si interverrà direttamente sui serramenti delle abitazioni da proteggere. L’Autobrennero ha stanziato complessivamente 98 milioni. “Sul territorio altoatesino - riferisce Durnwalder - l’A22 installerà barriere antirumore nei comuni di Bolzano, Bressanone, Campo di Trens, Chiusa, Fiè allo Sciliar, Fortezza, Funes, Laion, Laives, Ponte Gardena, Renon, Vadena, Varna, Velturno, Villandro e Vipiteno”. Questo nuovo piano di intervento - che sarà completato nel giro dei prossimi 12 anni - si affianca alle misure in corso: l’Autobrennero aveva infatti già progettato altre barriere antirumore in corrispondenza del tratto autostradale tra le stazioni di Bolzano sud e di Egna-Ora: due in località “Cervo”, altre due vicino all’abitato di Vadena e l’ultima a completamento dell’impianto antirumore nella frazione “Vadena Birti”. Sono invece già in fase di realizzazione nuove barriere a Bressanone, Laion, Cornedo.
 Soddisfatta la consigliera della Svp, Rosa Thaler.
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categoria:conca atesina, antiinquinamento, a22
venerdì, 31 agosto 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-08-30

LA FESTA

Quando il caffé arriva dai lupini Giornata alla scoperta di Anterivo


BOLZANO — Il comune di Anterivo, raggiungibile attraverso la strada della val di Fiemme, ha organizzato per domenica un'iniziativa dedicata alla scoperta del suo territorio e del Parco naturale Monte Corno. «I piaceri della natura - Alla scoperta di Anterivo con tutti i sensi» affiancherà il piacere della buona tavola a base di specialità culinarie tipiche all'artigianato locale accompagnando le varie tappe dell'escursione per famiglie alla malga Fraul con dell'intrattenimento musicale.
L'intenzione degli organizzatori è quella di contribuire alla rivalutazione di Anterivo e delle peculiarità dei dintorni seguendo esempi positivi che mettono insieme tradizione e innovazione come la produzione del caffè dai lupini ( nella foto ) e le tecniche di raffinazione nella produzione casearia.
La partenza dell'escursione è prevista dopo un messa da campo alle 9.30 presso la scuola elementare ad Anterivo e i saluti delle autorità tra le quali gli assessori provinciali Michl Laimer e Sabina Kasslatter Mur.
Con l'occasione sarà presentata un pubblicazione dedicata alle saghe di Anterivo con altri testi e numerose immagini della zona realizzata dalla Biblioteca di Anterivo in collaborazione con gli alunni della scuola elementare.
La storia del paese è molto interessante e intessuta di leggende. La fondazione di Anterivo risale al XIV secolo quando il giudice e curatore di Enna — registrato come «Gotschalk di Bolzano» — ottenne il permesso dal signore territoriale di costruire dieci masi dalla cui unione nacque l'attuale cittadina. Ancora oggi nello stemma del paese i dieci masi sono rappresentati come superficie nera e argentata a sottolineare l'importanza delle radici storiche e tradizionali del comune.
A sud del paese si trova poi il monte Burgstall, sul quale sono stati ritrovati resti di un insediamento di tempi remoti e pare che proprio in quella zona nel XV secolo, lo stregone di Anterivo, Giovanni dalle Piatte, abbia officiato alcuni riti magici entrati a pieno titolo nella tragica storia della Val di Fiemme che condusse, fra la fine del 1400 e i primi del 1500, diverse persone a processo e al rogo.
Dalle Piatte se la cavò dopo la prima sentenza e con l'intervento del noto giureconsulto Pietro Alessandrini di Trento con un bando. Una fortuna che non è capitata a molti degli accusati di stregoni.
Sempre nell'ambito delle iniziative della manifestazione «I piaceri della natura - Alla scoperta di Anterivo con tutti i sensi» sono previste anche escursioni guidate con gli assistenti del Parco naturale Monte Corno alle 10.30 e alle 11.30 per conoscere le peculiarità dell'area protetta.
Per informazioni tel. 0471/869247, e-mail: info. th@provinz.bz.it
Jadel Andreetto
Il Comune, fondato nel Quattrocento con dieci masi, fu terra di streghe Domenica sono previste escursioni e percorsi enogastronomici in zona



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categoria:conca atesina
venerdì, 31 agosto 2007

Alto Adige\31 AGOSTO 2007
Sarà lunga 150 metri e avrà anche la pista ciclabile
Una strada collegherà via Vadena e le industrie
 LAIVES. La giunta provinciale ha deciso di variare d’ufficio il Piano urbanistico comunale per inserirvi la nuova strada di collegamento fra via Vadena e l’area relativa al futuro ampliamento della zona industriale a sud della città. Questa scelta è avvallata naturalmente anche dal Comune, il quale a sua volta ha in programma l’ampliamento della zona stessa in direzione nord, ovvero verso la città.
 Con tale espansione (3,5 ettari circa) di fatto la zona industriale verrà a trovarsi ancora più vicina alla città e a via Vadena in particolare. Il nuovo collegamento sarà lungo 150 metri circa e sarà dotato anche di una pista ciclabile per coloro che raggiungono il posto di lavoro in bicicletta. La spesa per questo intervento dovrebbe essere a carico dellla Provincia. Riguardo al progetto non mancano, però, le perplessità. Alcuni consiglieri, infatti, hanno manifestato dubbi legati al traffico che potrebbe investire via Marconi, almeno fino a quando non sarà pronta la variante alla statale 12. Il vice sindaco ha, però, garantito che si studieranno soluzioni adeguate per questo problema.

ORA   ciclabile: nuova piazzola

 ORA. Una nuova piazzola di sosta (foto) si aggiunge alle altre già presenti lungo la ciclabile provinciale in Bassa Atesina. In questi giorni, infatti, gli operai dell’ufficio forestale della Provincia hanno iniziato a costruirne una anche all’altezza di Ora. La nuova area, dove sarà possibile sostare e prendere un po’ di fiato, sarà sicuramente una presenza che verrà molto apprezzata dai numerosi ciclisti che ogni giorno percorrono la pista ciclabile della Bassa Atesina. (b.c.)
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categoria:conca atesina, comune di laives, ciclabile pedonabile
venerdì, 31 agosto 2007

Alto Adige, 31 AGOSTO 2007
Giorni contati per Euro 1 e scooter a due tempi A novembre scattano i divieti antismog, intanto l’Appa preme per limitare i Tir
 BOLZANO. Le polveri sottili sono ai minimi, ma la qualità dell’aria continua a non essere soddisfacente. In questo periodo, afferma il direttore dell’Appa Luigi Minach, preoccupa soprattutto il biossido di azoto, in particolare lungo l’A22. «Le due centraline che abbiamo montato a Bressanone e ad Egna danno valori medi superiori a quelli massimi consentiti e il periodo peggiore deve ancora arrivare». Preoccupa però anche la situazione di Bolzano: «Subito dopo l’A22 - prosegue Minach - la qualità peggiore è quella che registriamo in piazza Adriano».
 L’Appa chiede di intervenire il prima possibile. «Capiamo le resistenze di certe categorie economiche, ma se vogliamo avere un’aria più pulita ognuno deve fare dei sacrifici». Dove ognuno significa davvero gran parte della popolazione. Il primo novembre scatteranno infatti le consuete misure antismog. Come l’anno scorso saranno applicate nei principali Comuni altoatesini (16 in tutto: Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Laives, Bronzolo, Vadena, Appiano, Lana, Lagundo, Tirolo, Marlengo, Postal, Cermes, Varna e San Lorenzo) e come l’anno scorso invece che sulle targhe alterne si punterà su uno stop generalizzato per i veicoli più inquinanti. Rispetto all’inverno passato ci sono però delle novità: è infatti previsto un inasprimento dei divieti che saranno estesi anche a tutte le auto con motore Euro 1 (nel 2006 erano interessati dai provvedimenti restrittivi solo gli Euro 0) e tutti i motorini a due tempi, anche se catalizzati (quest’ultimi nel 2006 potevano girare liberamente).
 Resteranno invece invariate rispetto allo scorso inverno le altre disposizioni: i divieti di circolazione saranno validi in due fasce orarie: la prima dalle 7 alle 10 e la seconda dalle 16 alle 19. Nella zona a traffico limitato, che a Bolzano corrisponde sostanzialmente al centro storico, il divieto sarà invece valido sette giorni su sette, 24 ore su 24. I divieti resteranno in vigore fino alla fine di marzo. Resta identico all’anno scorso il piano d’azione in caso di superamento del limite delle Pm10 per cinque giorni consecutivi: blocco dalle 7 alle 19 di tutti i veicoli Euro 0, Euro 1, le moto a due tempi e tutti i diesel senza filtro.
 L’Appa intanto preme affinché vengano approvate al più presto le misure antismog sull’Autostrada del Brennero. Dopo l’accordo di massima a cui erano arrivate le Province di Trento e Bolzano, infatti, per ora non è stata presa ancora nessuna decisione concreta. Allo stop ai camion Euro 0 dovrebbe aggiungersi quello per gli Euro 1, mentre per gli Euro 2 è stato proposto un divieto di transito notturno. «Per bloccare anche questi mezzi pesanti - spiega Minach - avremmo bisogno di un’alternativa che possa essere utilizzata da tutti i 700 camion Euro 2 che ogni giorno usano l’A22. Visto che però la ferrovia può trasportarne solo la metà, il divieto di transito notturno è l’unica via d’uscita». Serve però il via libera da Roma e ancor prima quello delle due Province: a livello politico però è tutto fermo.


«Subito le misure sull’Autobrennero»


 BOLZANO. I Verdi vanno all’attacco della Provincia e chiedono che le misure antismog lungo l’autostrada del Brennero vengano introdotte il più presto possibile. «È da tempo che la Provincia annuncia misure antinquinamento - afferma la consigliera Cristina Kury - ma fino ad oggi non ne ha ancora attuato nessuna. Eppure già in aprile, nella seduta congiunta dei tre consigli provinciali di Trento, Bolzano e Tirolo, all’unanimità era stata approvata la proposta in cui si impegnavano le Province a introdurre una serie di limitazioni al traffico, ovvero di estendere il divieto di transito ai mezzi pesanti con motore Euro 2, di vietare il transito notturno, di aumentare il pedaggio per i Tir e di limitare la velocità lungo l’A22. Se la giunta provinciale non vuole perdere la sua credibilità - conclude la Kury - allora è arrivato il momento di muoversi. Anche perché voglio vedere con che coraggio il primo novembre si partirà con le misure antismog nei Comuni, se invece sull’A22 potranno transitare liberamente i mezzi più inquinanti».

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categoria:conca atesina, provincia di bolzano, antiinquinamento

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