giovedì 19 gennaio 2012

comune di Laives 1


martedì, 23 ottobre 2007

Il bus che da Bolzano porta a Laives sfora la tabella di marcia: «Viabilità impossibile»
«Linea 2, il ritardo è cronico»
Alto Adige  23 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. «Gli autisti della linea 2, quella che da Bolzano arriva fino a Bronzolo passando per Laives, sono stanchi di essere insultati dai passeggeri perchè il bus arriva costantemente in ritardo. O il Comune di Bolzano e quello di Laives si danno da fare e ritoccano la viabilità o qui rischia di finire davvero male».
 Gianni Paparella, delegato sindacale della Sasa, lancia l’allarme e spiega che la situazione ha oltrepassato il limite del buon gusto. «I bus sono sempre in ritardo e non certo per colpa nostra ed i passeggeri sono esasperati perchè saltano gli appuntamenti di lavoro e gli studenti arrivano tardi a scuola. L’azienda - continua - ha speso fior di quattrini per rinnovare il parco macchine. I mezzi sono tutti ribassati, vanno a metano, sono ecologici ma non arrivano puntuali». Gli autisti perdono minuti preziosi alla rotonda di ponte Roma e si chiedono perchè il Comune invece di far fare loro il giro dell’oca non dia il permesso di percorrere viale Trento.
 «In Zona viaggiamo spediti - racconta Paparella - ma usciti dalla galleria di San Giacomo siamo in coda. Perennemente inchiodati a Laives con i semafori del centro che bloccano tutta la viabilità. Gli amministratori devono darsi da fare e creare, per esempio, altre corsie preferenziali». Il percorso medio dovrebbe durare 42 minuti ma sfora sempre ed arriva a 55 minuti. «Troppi. E non vi dico cosa succede quando piove. In quel caso le corse saltano proprio e chi è alla fermata non sa se arriviamo e quando arriviamo. Gli autisti ormai sono rassegnati ma vivono costantemente sotto stress perchè devono giustificare, ogni volta, il ritardo con i viaggiatori. Gli insulti volano e vi assicuro che non è piacevole». A questo punto per il sindacalista le soluzioni sono due. «O gli amministratori decidono di mettere mano alla viabilità o la Sasa deve ritoccare gli orari. Così almeno - conclude Paparella - ci mettiamo tutti il cuore in pace». Il rischio di una rissa è sempre dietro l’angolo. Per capire come la tensione sui bus sia costantemente alta basta ritornare con la memoria allo scorso luglio quando l’autista del bus numero 5, dopo un litigio con una passeggera, piantò il mezzo in via Duca d’Aosta e se ne andò.
 La situazione resta delicata e la Sasa non può certo rischiare il ripetersi di altri episodi del genere.
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domenica, 21 ottobre 2007

Bus verso Pineta Monte Ok della Sasa
Alto Adige, 21 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Nel consiglio di amministrazione della Sasa, come rappresentante del Comune di Laives siede anche l’ex assessore Marco Delli Zotti. Proprio lui, recentemente, era ritornato sul discorso del collegamento pubblico verso Pineta monte, un collegamento che non c’è mai stato finora e che per questo sta creando difficoltà alla popolosa comunità che lì abita. Delli Zotti aveva promesso che avrebbe portato questo tema nel Cda Della Sasa e così è stato l’altro giorno in occasione della riunione.
 «Nell’esaminare l’iter fin qui seguito per la questione del collegamento con Pineta monte - afferma Delli Zotti - si è giunti alla conclusione che la Sasa ha già dato il proprio benestare tecnico ancora due anni fa e c’è stato anche un questionario da inviare agli abitanti di Pineta per capire esattamente quale sia la tratta che interessa: se Pineta - Bolzano o Pineta - Laives. Ebbene, tale questionario giace in qualche cassetto del Comune da un anno circa. Senza i dettagli provenienti dalle risposte dei cittadini di Pineta, l’iter per ottenere l’autorizzazione dalla Provincia non può essere completato. Questo è bene che sappiano gli abitanti ovvero, che debbono sollecitare il Comune in merito all’iniziativa da portare avanti».
 Il gruppo consiliare di Progetto Alto Adige, del quale fa parte Delli Zotti, non ha perduto tempo in merito e già è stata preannunciata una mozione che verrà depositata in municipio nei prossimi giorni. Nel frattempo una mozione è stata presnetata sul traffico veicolare dentro San Giacomo, che è sempre troppo elevato nonostante la galleria della variante, insieme alla constatazione che qualche “furbo”, ha preso l’abitudine di ignorare il rosso del semaforo sulla retta di Vurza (scatta se si superano i 50 orari). Per questo Progetto Alto Adige suggerisce l’installazione di una telecamera. Quindi, sempre a San Giacomo, lo slittamento dei tempi per riguarda i lavori di riqualificazione urbana della statale 12 fra via Pascoli e via Thaler. (b.c.)
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sabato, 20 ottobre 2007
PUC Partecipato
Le reiterate sollecitazioni del Centro di Attenzione Permanente di S. Giacomo ad una stesura partecipata del Piano Urbanistico Comunale sono un serio invito al rispetto del programma di questa amministrazione che non sempre, al di lá delle parole, ha dimostrato comportamenti coerenti con le proprie enunciazioni.
Il Puc è uno degli strumenti piú importanti a disposizione del comune e determina lo sviluppo urbanistico, ambientale, economico e sociale del territorio; ne disegna, in altre parole, la qualità o l’ulteriore degrado.
Non è dunque concepibile affidarsi esclusivamente ai tecnici, ma occorre promuovere una partecipazione larga di tutti i cittadini. Soprattutto occorrono opzioni politiche chiare: non è possibile considerare il territorio comunale come illimitata superficie su cui scaricare interventi di ogni tipo, accettando spesso le imposizioni provinciali, invece che come risorsa residua preziosa e dunque da tutelare e da arricchire con il recupero e la valorizzazione delle sue parti più degradate.
È qui che la popolazione può dare il suo apporto più significativo e perciò va coinvolta senza dimenticare il ruolo importante che possono svolgere le frazioni. Vanno consultate le associazioni presenti sul territorio, i rappresentanti di categoria, i sindacati e quanti altri siano in grado di dare un contributo.
Per fare ció è peró necessario iniziare con largo anticipo e avere idee chiare sul modo di procedere per non trovarsi impreparati e per evitare che il tutto si risolva in una mero atto formale.
Perché, ad esempio, non iniziare, con una serie di incontri informativi che illustrino il significato di un Puc, come si elabora, quali i parametri e le leggi da rispettare? Una prima attenzione rivolta dunque agli aspetti tecnici, per poi passare a quelli piú espressamente politici e di indirizzo.
Gli esempi, anche in loco, non mancano. Basta avere la volontá politica di mettere in pratica quanto promesso ed enunciato nei propri programmi.
Rifondazione Comunista – Laives
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sabato, 20 ottobre 2007
«Il nuovo Puc va impostato sentendo anche gli abitanti»
LO SVILUPPO Accolta la proposta fatta dal Centro
Alto Adige, 20 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo è tornato a riproporre una stesura partecipata del piano urbanistico comunale. Il primo a rispondere è il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) secondo cui «queste sollecitazioni sono un serio invito al rispetto del programma di questa amministrazione che non sempre, al di lá delle parole, ha dimostrato comportamenti coerenti con le proprie enunciazioni». Secondo Grasso «Il Puc è uno degli strumenti piú importanti a disposizione del comune e determina lo sviluppo urbanistico, ambientale, economico e sociale del territorio... Non è dunque concepibile affidarsi esclusivamente ai tecnici, ma occorre promuovere una partecipazione larga di tutti i cittadini. Soprattutto occorrono opzioni politiche chiare: non è possibile considerare il territorio comunale come illimitata superficie su cui scaricare interventi di ogni tipo, accettando spesso le imposizioni provinciali, invece che come risorsa residua preziosa e dunque da tutelare e da arricchire con il recupero e la valorizzazione delle sue parti più degradate». Secondo Grasso è qui che la popolazione può dare il suo apporto più significativo e perciò va coinvolta senza dimenticare il ruolo importante che possono svolgere le frazioni. Vanno consultate le associazioni presenti sul territorio, i rappresentanti di categoria, i sindacati e quanti altri siano in grado di dare un contributo. Per fare ció è peró necessario iniziare con largo anticipo e avere idee chiare sul modo di procedere per non trovarsi impreparati e per evitare che il tutto si risolva in una mero atto formale».
 Grasso fa anche delle proposte: «Perché, ad esempio, non iniziare, con una serie di incontri informativi che illustrino il significato di un Puc, come si elabora, quali i parametri e le leggi da rispettare? Una prima attenzione rivolta dunque agli aspetti tecnici, per poi passare a quelli piú politici e di indirizzo. Gli esempi non mancano. Basta avere la volontá politica di mettere in pratica quanto promesso ed enunciato nei propri programmi». (e.d.)
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sabato, 20 ottobre 2007
 PRESENTATO IL LAVORO DELLO SCRITTORE

 La storia della città è diventata un piacevole racconto
Alto Adige , 20 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Dopo avere visto il risultato del lavoro di ricerca sul territorio svolto dallo scrittore Aquilino Salvadore, un solo rammarico: che per adesso, di quest’operazione, voluta in primis dalla biblioteca interscolastica, rimane solamente una copia, in biblioteca appunto e non invece, come auspicabile, una pubblicazione a disposizione di chiunque. Il lavoro infatti è stato molto interessante ed era iniziato ancora la scorsa primavera con il soggiorno di Aquilino Salvadore per una settimana in città. Qui aveva avuto modo di incontrare gli studenti delle scuole, sia elementari che medie, oltre a vari rappresentanti del sociale. Il fine, come detto, era quello di realizzare un racconto attraverso il quale si potesse ripercorrere la storia di Laives, anche in forma di prosa. Cosa è risultato di tutto questo lo si è potuto vedere in aula magna l’altro pomeriggio, quando lo stesso scrittore ha presentato, con la collaborazione attiva dei ragazzi, alcuni brani dello scritto ed anche il video montato durante il suo vagabondare qua e là per il territorio comunale.
 Alla presentazione dell’altro pomeriggio c’erano quindi tantissimi ragazzi delle scuole e molti genitori, tutti curiosi di vedere il sunto del lavoro svolto. Come detto, adesso una copia è depositata presso la biblioteca interscolastica, con la speranza che poi possa anche diventare una pubblicazione. (b.c.)
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sabato, 20 ottobre 2007
SAN GIACOMO «Troppi guai nella palestra»
Alto Adige , 20 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Facendo riferimento a ciò che abbiamo scritto giovedì scorso su queste pagine in merito alla nuova palestra comunale di San Giacomo - dove si manifestano da tempo infiltrazioni d’acqua provenienti dalla copertura che dovrebbero essere bloccate in tempo per evitare altri guai - Felice Rech, un residente della frazione, ha scritto alcune sue considerazioni. «Immagino che la giunta comunale e il sindaco Polonioli provvedano a contestare i lavori fatti - si legge nella nota - e non venga comunque impegnato altro denaro pubblico per rimediare allo stato attuale. La palestra - scrive ancora il signor Rech - è stata costruita con i soldi dei contribuenti, quindi anche con i miei e io sono fermamente contrario (e come me anche molti concittadini) che il Comune spenda ulteriore denaro in un’opera che appare ancora da terminare». (b.c.)
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giovedì, 18 ottobre 2007
Laives,«Sviluppo da programmare sentendo anche gli abitanti»

IL FUTURO
  Alto Adige 18 OTTOBRE 2007  


 LAIVES. «Il piano di sviluppo della città va concordato, coinvolgendo gli abitanti»: nel luglio scorso l’appello era del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo. «Bisogna trovare un modo propositivo per esaminare i punti di forza e di debolezza di Laives, di Pineta e di San Giacomo», aveva aggiunto l’organismo trovando solidarietà, e disponibilità, solo dal comitato civico di Pineta e da poche altre forze politiche. Ora il Centro Attenzione rilancia.
 C’è una considerazione di fondo su cui si basa l’appello: «Laives è una città incerta, disorientata sul suo futuro, in attesa di un cambiamento che sembra non arrivare mai. È una città che si sta autolimitando ad esercizi di rare testimonianze, una città in affanno nella normale amministrazione, lacunosa nel dar spazio alle novità, alle sperimentazioni per un futuro sviluppo». Da queste considerazione la proposta, già fatta: «Bisogna dialogare, servono idee per decidere». Quindi viene rinnovato l’invito «alla politica di dialogare con i propri cittadini, di intraprendere in modo più coraggioso la strada che faccia recuperare il forte ritardo rispetto l’Europa e a molte altre città italiane. È un periodo - sostiene Lorenzo Merlini a nome del Centro - di rinnovamento obbligato anche per le altre piccole città e a maggior ragione se emergono nelle stesse, zone o territori in cui la crisi d’identità è ancora particolarmente sentita. La città di Laives, che si trova da anni in una fase di grande cambiamento, stenta a trovare una idea guida, ispirazioni e obiettivi per l’avvenire, è ferma ai blocchi di partenza in un attendismo che è nutrito, spesso, dai ricordi del passato. L’economia, seppur a stento, è partita e a risentirne positivamente crediamo sia anche la qualità della vita, quella stessa qualità tanto invocata dalle persone che si trovano in difficoltà e che con grande umiltà sanno affrontare».
 Che fare, dunque? Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ripropone la sua ricetta: «Le nuove idee e comunque lo stimolo al nuovo, vanno ricercate nella potenzialità della cultura; un motore che produce innovazione, mettendo in gioco creatività intellettuale e la capacità di trovare soluzioni inedite a problemi complessi. Da qui la necessità di uno slancio verso l’esterno, verso quei cittadini che credono ad una politica partecipata, valorizzando la convivenza di stili di vita diversi. È fondamentale creare i presupposti per un contesto culturale ricettivo che facilita i processi di integrazione sociale. Laives, città sempre più multietnica, ha bisogno di una visione che includa anziché escludere l’apporto delle comunità presenti ormai radicate, deve interpretare i bisogni della gente e le trasformazioni del territorio che disegneranno la città di domani. Laives, per ripartire, ha bisogno di una cultura politica partecipata più coraggiosa, di un disegno complessivo certo e naturalmente della collaborazione di tutti, in primo luogo degli abitanti». Come ha fatto Ora, per esempio, coinvolgendo gli abitanti nella preparazione del piano di sviluppo comunale.

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giovedì, 18 ottobre 2007
Ex Amonn, perplessità sulla cubatura
Riunione di maggioranza per parlare anche della trasformazione a San Giacomo
Alto Adige  18 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Di trasformazione urbanistica della zona Amonn, in centro a San Giacomo, si è parlato recentemente in maggioranza. La posizione emersa non si discosta molto da quella già espressa quando venne presentato il mega progetto di trasformazione edilizia a cura dell’architetto Amplatz. Già allora ci furono perplessità per la dimensione prospettata (53 mila metri cubi di costruzioni) perché andrà ad incidere in pieno centro a San Giacomo, proprio accanto ad un’altra zona (Garden Village) fittamente edificata.
 «Dall’incontro dell’altra sera fra i componenti della maggioranza - spiega il vice sindaco Georg Forti - è emersa la decisione di ripensare a fondo questa scelta urbanistica. La gente di San Giacomo già manifesta grossa preoccupazione per i riflessi che una zona residenziale così grande potrebbe avere sull’intero abitato e poi vanno considerate meglio anche le infrastrutture che dovranno per forza servirla. Però va anche tenuto presente che sono scelte urbanistiche inserite nel Puc e quindi dobbiamo verificare se sia possibile, con il nuovo Piano urbanistico, spostare una parte almeno di quella enorme cubatura, così da non pesare troppo sul centro di San Giacomo. È certo che ne riparleremo, anche con il progettista, nell’intento di arrivare ad una scelta condivisibile». (b.c.)
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mercoledì, 17 ottobre 2007
L’idea del Centro Attenzione Permanente
Wi-fi, conoscerlo ed usarlo a Laives
Alto Adige 17 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Sempre più frequentemente si sente parlare e discutere di wi-fi, termine recepito immediatamente dai ragazzi, soprattutto se in versione free. Anche il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo se ne occupa «per aprire un confronto con la popolazione ed il Comune di Laives». Il WIFI (Wireless Fidelity) è un sistema che permette di accedere a Internet senza fili, grazie alla realizzazione via radio e senza l’impiego di cavi. Il Servizio Wifi, una volta realizzato assicura la connessione a Internet con banda larga (internet veloce) tramite computer portatili, palmari e telefoni cellulari di nuova generazione, senza apportarvi modifiche o installare software particolari. I vantaggi del WiFi sono costi molto bassi se confrontati alla connettività tradizionale e notevole flessibilità. Restituisce dignità, valore economico e sociale a quelle aree che sono più pesantemente discriminate dalla mancanza cronica dei servizi essenziali, alle imprese, agli enti pubblici, allo sviluppo del telelavoro (meno inquinamento), agli istituti scolastici, alle biblioteche, agli studenti e a moltissime altre categorie, tra cui i disabili e gli invalidi. Il servizio può essere gratuito come molti comuni hanno fatto e stanno facendo adottando slogan promozionali. Come Centro Attenzione Permanente di San Giacomo proponiamo all’amministrazione comunale di Laives di prendere in considerazione le nuove opportunità che vengono offerte». (b.c.)
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mercoledì, 17 ottobre 2007
«Bisogna favorire le bici verso la zona produttiva»
L’INCONTRO Gli industriali ricevuti dal sindaco
  Alto Adige 17 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Finora il sindaco Polonioli non aveva mai avuto occasione di incontrare ufficialmente i rappresentanti degli industriali della zona, incontro che ha avuto luogo l’altro pomeriggio, dopo che gli stesi industriali lo avevano chiesto. L’occasione, come si leggeva nella richiesta, era quella di affrontare la questione del collegamento ciclabile fra la città e la zona industriale perché, come avevano considerato anche gli industriali, sono parecchie le persone che ogni giorno si servono proprio della bici per andare e venire dal lavoro, una buona abitudine, a patto però che si possa farlo in assoluta sicurezza e attualmente non è così. Chi dalla città vuole raggiungere in bicicletta la zona industriale sud, per un tratto deve percorrere la statale 12, oltretutto in un punto particolarmente insidioso a causa della velocità con la quale transitano i mezzi. Una volta arrivati all’imbocco della zona “Saonara” si può percorrere il tracciato sull’argine del rio Vallarsa e da lì arrivare rapidamente nel cuore della zona industriale.
 «La soluzione progettata dalla giunta comunale - ha spiegato il sindaco Polonioli agli industriali - prevede una pista da via Vadena. Verrà realizzata insieme alla nuova bretella di collegamento e all’ampliamento della zona industriale stessa e sarà la Provincia ad incaricarsi dell’opera. I rappresentanti degli industriali si sono dichiarati soddisfatti della soluzione ed insieme abbiamo convenuto anche di seguire da vicino la realizzazione della variante alla statale 12».
 Polonioli ha quindi espresso soddisfazione per il fatto che con gli industriali locali si sia avviato un rapporto positivo e l’intenzione sarebbe poi quella di riproporre periodicamente confronti del genere. La zona industriale sud del resto è oramai una realtà significativa a livello provinciale, che dà lavoro a qualche migliaio di persone. Tra non molto inizieranno i lavori di ampliamento della stessa area, in direzione della città e così facendo, con una strada di poche centinaia di metri, dotata di ciclabile e marciapiede, si potrà raggiungere il viale centrale della zona direttamente da via Vadena. Tra l’altro, in fondo al violone verrà realizzata una rotatoria che permetterà anche agli autobus di girarsi senza fare manovre. In questa maniera, Sasa e Sad potranno finalmente far entrare i loro pullman, per portare veramente vicino alle fabbriche i pendolari che oggi invece sono costretti a smontare su un lato della statale 12 e poi raggiungere a piedi il posto di lavoro in zona.
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mercoledì, 17 ottobre 2007
La cittadella sportiva è più vicina
L’Fc Alto Adige ha ricevuto 200 mila euro e rilancia al Comune il progetto in Galizia
di Bruno Canali
  Alto Adige 17 OTTOBRE 2007

 LAIVES. A pochi giorni dall’annuncio che il Governo ha destinato all’Fc Alto Adige per il proprio campo un finanziamento di 200 mila euro, ha avuto luogo un incontro tra i vertici della società calcistica e quelli della giunta comunale. In ballo c’è infatti ancora il protocollo di intesa che le due parti avevano sottoscritto qualche anno fa per gettare le basi di quella che a questo punto sembra sempre più essere la nuova casa dell’Fc Alto Adige ovvero, una cittadella sportiva in zona Galizia, favorita appunto dal «regalo» arrivato di recente dal governo nazionale.
 Il presidente Seeber è arrivato in Comune con la bozza di un progetto da sviluppare prossimamente, uno studio dove si propone appunto la nuova area sportiva che servirebbe all’Fc Alto Adige. Sindaco, vice sindaco e assessore allo sport sono rimasti bene impressionati. «La proposta che l’Fc Alto Adige ci ha sottoposto è certamente da considerare - spiega il vice sindaco Georg Forti - e ci siamo accomiatati con la promessa che entro il 9 novembre la società calcistica tornerà con qualche cosa di più concreto da analizzare, un progetto che il 9 novembre dovremmo riuscire anche a sottoporre al presidente Luis Durnwalder».

 Rispetto a quanto prospettato qualche anno fa, adesso l’area che servirebbe all’Fc Alto Adige è più contenuta, proprio perché si integrerebbe con l’esistente in zona Galizia. «La prospettiva urbanistica è di utilizzare circa 3,5 ettari accanto alla Galizia - dice Forti - e noi, sotto il profilo urbanistico, dobbiamo anche valutare bene la parte legata alla logistica e alla viabilità, ovvero come si dovrà collegare la nuova zona sportiva».
 Per quanto riguarda le esigenze dell’Fc Alto Adige, secondo una prima analisi servirebbero 4 campi da calcio con misure regolari e probabilmente uno più piccolo. Per il resto, come già era stato illustrato alla firma del protocollo di intesa, per completare le dotazioni serviranno altre infrastrutture all’altezza della categoria nella quale la squadra di punta dell’Fc Alto Adige gioca, compreso un esercizio pubblico che funzioni come bar e ristorante, proprio per ridare vitalità ad un’area che attualmente è abbastanza sotto tono.
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martedì, 16 ottobre 2007


«Zone produttive, vera esigenza»

A Vurza di Laives quasi esauriti i lotti del consorzio. Munter: è un'opera indispensabile

Corriere dell'Alto Adige 2007-10-16

Luigi Ruggera

BOLZANO — Sono ormai quasi al completo le assegnazioni dei lotti per la nuova zona produttiva di interesse provinciale che verrà realizzata a Vurza di Laives. «Su circa 15 lotti, che possono ancora essere modificati in corso d'opera — spiegano all'ufficio zone produttive dell'Apa — solo uno è rimasto senza richiedenti». Considerando che i lavori di costruzione inizieranno il prossimo anno (nei giorni è stato presentato in Comune il progetto definitivo), si può affermare che il progetto ha avuto successo. «Siamo soddisfatti — commenta al riguardo il direttore dell'Apa, Hans Peter Munter — ma va precisato che prima di progettare questo nuovo polo produttivo avevamo raccolto le richieste di possibili soci, che ci avevano convinto a proseguire. Del resto c'è tuttora bisogno di aree produttive per gli artigiani, anche se c'è stato un rallentamento negli ultimi cinque anni, dovuto all'attuale fase di stagnazione dell'economia. Ora gli imprenditori sono più prudenti nel prevedere investimenti». A Vurza, dove la Provincia ha già completato le infrastrutture primarie della nuova zona produttiva (è situata a nord rispetto a quella già esistente di interesse comunale), palazzo Widmann ha assegnato a due consorzi di aziende un lotto di 10mila metri quadri complessivi, che saranno spartiti tra l'Apa, appunto, e la Cna.
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lunedì, 15 ottobre 2007


WIFI a Laives e nelle frazioni di San Giacomo e Pineta.
Sempre più frequentemente si sente parlare e discutere di wi-fi, termine recepito immediatamente dai ragazzi, sopratutto se in versione free.
Anche noi del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ce ne occupiamo per aprire un confronto con la popolazione ed il comune di Laives.
Che cosa è allora il WIFI?
Il WIFI (Wireless Fidelity) è un sistema che permette di accedere a Internet senza fili, grazie alla realizzazione via radio e senza l'impiego di cavi. Il Servizio WIFI, una volta realizzato assicura la connessione a Internet con banda larga (internet veloce) tramite computer portatili, palmari e telefoni cellulari di nuova generazione, senza apportarvi modifiche o installare software particolari.
Chi può usufruire del Servizio WIFI?
Tutti.
Che cosa rappresenta il WIFI?
Si rivelerà un mezzo indispensabile per abbattere il digital divide (si intende il divario esistente tra chi può accedere alle nuove tecnologie e chi non può farlo per motivi diversi <reddito, assenza di infrastrutture, ignoranza>) e promuovere lo sviluppo di nuove attività e servizi.
Necessario, proprio come accade in tutti i paesi in cui il Wi-Fi è promosso come risorsa, e come dovrebbe accadere in tutta Italia
Quali sono i vantaggi del WIFI?
Notevoli: Costi molto bassi se confrontati alla connettività tradizionale e notevole flessibilità. Restituisce dignità, valore economico e sociale a quelle aree che sono più pesantemente discriminate dalla mancanza cronica dei servizi essenziali, alle imprese, agli enti pubblici, allo sviluppo del telelavoro (meno inquinamento), agli istituti scolastici, alle biblioteche, agli studenti e a moltissime altre categorie, tra cui i disabili e gli invalidi. Il servizio può essere gratuito come molti comuni hanno fatto e stanno facendo (Pordenone, Reggio, etc.) adottando slogan promozionali come "Internet gratis ai cittadini".
Il presidente dell'Associazione Nazionale Piccoli Comuni d'Italia (A.N.P.C.I.) sostiene che i piccoli comuni “sono i più penalizzati dal divario tecnologico che li isola dal resto della nazione ponendoli ai margini dello sviluppo economico e culturale.
Grazie all'impiego delle moderne tecnologie wi-fi possono però avere il proprio riscatto.
In particolare, le aree remote possono mettersi al passo con il Paese, senza incrinare quell'antico equilibrio uomo/natura che fa dei piccoli centri la riserva più autentica di una migliore qualità della vita.”
Per contribuire allo sviluppo e al sostegno delle aree remote, l'A.N.P.C.I. intende promuovere l'impiego di queste tecnologie sull'intero territorio nazionale. L'accordo siglato con la società WiFi Company assicurerà agli associati tariffe agevolate per l'adozione di queste soluzioni".
Come Centro Attenzione Permanente di San Giacomo proponiamo all'amministrazione comunale di Laives di prendere in considerazione le nuove opportunità che vengono offerte dalla nuova tecnologia e predisporre un progetto di fattibilità utile all'intera cittadinanza.
Lorenzo Merlini
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domenica, 14 ottobre 2007
COMUNE DI LAIVES


NOTIZIE

Presentazione del racconto su Laives dello scrittore Aquilino



Giovedì 18 ottobre lo scrittore Aquilino Salvadore presenterà in aula magna (ore 17.30) il suo racconto su Laives “ritratto di un territorio in parole e musica: come incontrando un paese mi invento una storia”.

Nello scorso mese di marzo Aquilino aveva trascorso a Laives una settimana, nel corso della quale aveva incontrato bambini, ragazzi, docenti, operatori scolastici, genitori, rappresentanti delle associazioni e cittadini di Laives attraverso momenti di lettura e colloqui informali che sono stati documentati con riprese video. Lo scrittore ha poi elaborato il materiale raccolto, ricavandone una storia davvero originale che sarà presentata nel corso dell'incontro in aula magna.
L'iniziativa è stata organizzata dalla Biblioteca interscolastica con il patrocinio del Comune di Laives e della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano.
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sabato, 13 ottobre 2007


Industriali in pressing per la ciclabile
«Venire incontro ai lavoratori che usano la bici». Vertice col sindaco
  Alto Adige 13 OTTOBRE 2007   BRUNO CANALI



 LAIVES. La zona industriale di Laives deve essere collegata alla pista ciclabile. Lo chiedono gli industriali del Comprensorio Bolzano dell’Assoimprenditori, in previsione di un incontro che avranno lunedì con il sindaco Giovanni Polonioli. Gli industriali prendono atto che ormai diversi dipendenti delle loro aziende in zona industriale raggiungono il posto di lavoro in bicicletta.
 La delegazione che incontrerà il primo cittadino sarà guidata da Nicola Fava, vice rappresentante comprensoriale, dal vice presidente dell’associazione Stefan Pan e dal direttore Udo Perkmann. «Sono numerosi i dipendenti delle aziende che hanno sede in zona industriale, che si recano al lavoro in bicicletta - affermano i vertici dell’Assoimprenditori locale - ma attualmente questi ciclisti corrono numerosi rischi in quanto devono passare lungo la statale 12. Per questo motivo gli imprenditori chiedono la realizzazione di un percorso protetto per le biciclette e in questo modo, gli abitanti di Laives che lavorano in zona industriale sarebbero anche incentivati all’utilizzo delle due ruote e ciò avrebbe anche conseguenze positive sul traffico».

 Gli industriali poi spiegano che attualmente molti lavoratori utilizzano l’automobile proprio perché manca un collegamento ciclabile protetto e in bici bisogna percorrere un tratto di statale 12 molto esposto al traffico. «Sollecitando il potenziamento della rete ciclabile a Laives - dicono gli imprenditori - ci associamo alla richiesta che Mario Martinelli, presidente dell’Associazione turistica Laives, Bronzolo e Vadena, recentemente ha espresso al presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder in merito alla necessità di completare i collegamenti ciclabili della zona. Speriamo di trovare nell’amministrazione guidata dal sindaco Polonioli un’attenzione ai problemi delle aziende, tra i quali rientra anche il collegamento della zona con la rete ciclabile. L’incontro di lunedì servirà anche per porre le basi per rafforzare e migliorare la collaborazione tra amministrazione comunale di Laives e gli imprenditori della zona».
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venerdì, 12 ottobre 2007
Pineta alta chiede l’autobus della Sasa
Raccolte in poche ore quasi 350 firme. «Ora Widmann ci ascolti»
 Alto adige 12 OTTOBRE 2007   BRUNO CANALI



 LAIVES. In poche ore il comitato civico di Pineta ha raccolto 344 firme di residenti a sostegno della richiesta di prolungare fino al quartiere di Pineta nuova la linea degli autobus. Quel quartiere, cresciuto negli anni fino ad ospitare diverse centinaia di famiglie è di fatto ancora privo di qualsiasi collegamento pubblico, pur essendo abbastanza distante dalle strade sulle quali ci sono le fermate.
 Del problema si è parlato a più riprese negli anni passati ma senza risultati e così adesso ci prova il Comitato civico con la raccolta di firme cui si affianca anche la richiesta di un incontro con l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann. «La raccolta delle firme - spiegano Franco Magagna e Paolo Pelone, rappresentanti del Comitato - serve per richiamare l’attenzione sulla difficoltà di muoversi di chi abita a Pineta alta. Questo problema è sentito in modo particolare dagli anziani, che devono rimettersi alla disponibilità di parenti e amici e che se vogliono raggiungere la fermata più vicina, devono comunque percorrere diverse centinaia di metri (in salita al ritorno a casa). A tale proposito segnaliamo anche che molte di queste persone che abbiamo contattato durante la raccolta di firme dichiarano che preferirebbero usare il mezzo pubblico, se fosse istituito; chiediamo quindi di incontrare l’assessore Widmann per sottoporgli questo problema».

 Con la viabilità attuale effettivamente non dovrebbe essere un grande problema istituire un servizio di trasporto pubblico in grado di raggiungere anche il quartiere di Pineta alta. Uno dei nodi in questi casi (vedi la zona industriale sud) è rappresentato dalla necessità di consentire all’autobus di effettuare l’inversione di marcia senza dover manovrare. Ebbene, per Pineta alta questo problema non esiste perché un autobus, anche di generose dimensioni, può benissimo raggiungere la zona e fare ritorno verso la statale 12 senza dover effettuare alcuna inversione di marcia, semplicemente utilizzando le strade esistenti nel quartiere. In consiglio comunale, alla presenza dell’ex presidente della Sasa Ardelio Michielli, si era anche accennato a questo e si era capito che in realtà non dipende dalla Sasa l’istituzione del servizio ma direttamente dall’assessorato provinciale ai trasporti, che semmai deve dare il via libera all’iniziativa. Per questo i rappresentanti del comitato civico hanno subito chiesto di poter avere un incontro con l’assessore Widmann.
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sabato, 06 ottobre 2007


 Decibel fuorilegge. Controlli fatti ma, per ora, senza risposte

 «Troppi rumori, vogliamo i dati»
  Ennesimo sollecito dal Centro Attenzione Permanente anche nei confronti del Comune
Alto Adige 06 OTTOBRE 2007



 LAIVES. Rumori a causa dell’Autobrennero, del passaggio dei treni, del transito dei mezzi pesanti sulla statale: il consiglio della Comunità comprensoriale è convocato per il 10 ottobre per prendere posizione in merito all’inquinamento acustico causato dai treni. Vadena e Cortina all’Adige sono i Comuni più colpiti dall’inquinamento acustico che interessa comunque gran parte della Bassa.
 L’installazione degli impianti per l’isolamento acustico lungo la linea ferroviaria del Brennero - prevista da tempo - non è ancora iniziata. Intanto i disagi aumentano. La situazione è destinata addirittura a peggiorare con l’annunciato aumento dei treni in transito, in particolare di quelli merci che - antiquati - causano i rumori maggiori. Sia di giorno che di notte. Intanto una nota del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo fa riferimento a quanto emerso, di recente, a Bressanone dove, secondo i consiglieri della lista Ecosociale, «L’inquinamento acustico va combattuto con più decisione, intervenendo drasticamente per diminuire i rumori provocati dal transito dei mezzi pesanti in autostrada e dal passaggio notturno dei treni». Secondo il Centro «Gli abitanti della Bassa Atesina ed in particolare quelli di San Giacomo attendono da tempo identica conferenza dove dovrebbero venire illustrate le rivelazioni eseguite dalla Provincia a conferma o smentita che i livelli di rumore provocati dai treni superano il limite massimo consentito». Il Centro ricorda che «In colloqui precedenti con i responsabili dell’Ufficio Provinciale Rumori ci era stato comunicato che certamente gli appartamenti in prossimità della ferrovia, che si trovano oltre il secondo piano, sono sottoposti a livelli superiori a quelli previsti dalla legge; ci è stato detto anche che i tecnici provinciali avrebbero eseguito tali misure di rilevazione durante il periodo estivo. Le case maggiormente colpite dall’eccessivo rumore ferroviario sono quelle fra Maso della Pieve e gli asili di San Giacomo».

Fatte queste considerazioni il Centro se la prende anche con la giunta comunale di Laives: «Rimane in silenzio nonostante sia al corrente del problema da tanto tempo e nonostante sia venuta a conoscenza che in futuro vi sarà un notevole aumento dei passaggi dei treni (+ 50%) dovuta - si dice - alla modernizzazione della ferrovia. L’opposizione, a parte qualche eccezione, sembra non più interessarsi alla salute dei cittadini». Il Centro Attenzione Permanente chiede quindi «alla giunta comunale di Laives di mostrare quanto prima i risultati delle misure provinciali agli abitanti e di occuparsi con decisione del problema al fine di una immediata soluzione». Chiede anche alla giunta civica «Di intraprendere i passi necessari affinchè le strutture abitative non di nuova costruzione vengano dotate di nuovi serramenti, con contributi provinciali».
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venerdì, 05 ottobre 2007




Isole ecologiche: lavori approvati

Collaudato anche il nuovo collettore fognario di San Giacomo

La giunta comunale ha approvato il certificato di regolare esecuzione per le quattro platee per la posa di press container con annessa isola ecologica realizzate a Laives. La spesa complessiva è stata di 30.621 euro. La giunta ha approvato la liquidazione dell'importo residuo di 3.396 euro alla ditta Pichler snc di Montagna, svincolando la fideiussione bancaria.

E' stata invece approvata una perizia di variante per la realizzazione di 5 vasche interrate per la raccolta dei rifiuti solidi urbani: il nuovo importo complessivo è di 154.037 euro.

Restando in tema di lavori pubblici, la giunta comunale ha approvato il certificato di collaudo tecnico amministrativo dell'ingegner Livio Tarantino di Bolzano per il nuovo collettore fognario, la pista ciclabile e un tratto di tubazione della rete idrica a San Giacomo. Lo stato finale dei lavori ammonta a 992.943 euro.

Comune di Laives 03 ottobre 2007
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venerdì, 05 ottobre 2007




Tram o Metrò? Contributo alla discussione.

Il tram ha un suo fascino antico ed anche le versioni più moderne di collegamento tranviario sono accattivanti e non prive di suggestioni, ma la loro concretizzazione richiederebbe qualche decennio ed investimenti ingenti. Nel frattempo i problemi legati al traffico ed alla mobilità incancrenirebbero.
È notizia di questi giorni che i comuni di Laives e Bolzano, sull’onda delle notizie che giungono dall’Oltradige, avrebbero commissionato uno studio di fattibilità all’ing. Ciurmelli, che dovrà necessariamente fare i conti con l’ormai completa urbanizzazione del territorio.
Un collegamento tranviario con binari sulla sede stradale andrà inevitabilmente a confliggere, in particolare in alcune zone e nelle ore di punta, con il traffico automobilistico privato, rallentandone i tempi di percorrenza. Non va poi dimenticato che per Pineta Monte e per la parte alta di Laives o si mantiene, ampliandolo, un servizio di circolare che a quel punto risulterebbe un doppione, oppure quei quartieri si troverebbero senza servizio alcuno. La sede stradale poi verrebbe occupata dai binari, non rimarrebbe lo spazio per percorsi ciclabili e salterebbe per chissà quanti anni la riqualificazione urbana di S. Giacomo, ma anche la sistemazione della fascia di terreno ai piedi dell’abitato di Pineta.
Diverso il discorso in caso di soluzione su piloni, ma con quale impatto visivo!
Una metropolitana di superficie che corresse invece a fianco dell’attuale linea ferroviaria, pur non risolvendo tutti i problemi, sarebbe immediatamente realizzabile utilizzando anche il fascio di binari dimesso che si trova lungo parte del tracciato.
Si tratterebbe di dare il via al più presto, oltre alla stazione di Laives, anche a quelle di S. Giacomo e di Oltrisarco, senza aspettare l’eventuale passante ferroviario. In definitiva, con l’ammodernamento della linea ferroviaria ormai quasi del tutto ultimato e con il potenziamento sinergico del servizio pubblico su gomma, si potrebbe dare in tempi relativamente brevi una risposta ai problemi di mobilità più urgenti della nostra comunità.
Questa soluzione, tra l’altro, non escluderebbe un domani un eventuale confluenza in più punti di una circolare della Bassa Atesina.
Rifondazione Comunista – Laives
Unico punto dolente, ma non insuperabile, la strettoia sotto il Virgolo.

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venerdì, 05 ottobre 2007


Centro giovani, in un mese si potrà entrare
I lavori in zona Galizia stanno terminando. A maggio il «Black Box»
BRUNO CANALI



 LAIVES. Nel giro di un mese il Centro giovanile «No Logo» in zona Galizia potrebbe tornare a ospitare i ragazzi e le associazioni. È uno dei risultati del sopralluogo effettuato ieri presso la struttura dall’assessore Christian Tommasini insieme ai tecnici e a una rappresentanza dei giovani. I lavori sono in fase di ultimazione ma il trasloco potrebbe avvenire anche prima del loro completamento.
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giovedì, 04 ottobre 2007


San Giacomo: fermata dei treni per la riqualificazione


 «Meglio la metropolitana»
 
 Alto Adige , 04 OTTOBRE 2007



 LAIVES. È decisamente ad ostacoli la fase di avvio del progetto per un collegamento tranviario fra Laives e Bolzano. E non soltanto per il no, categorico, espresso dall’assessore provinciale Thomas Widmann. L’idea, lanciata proprio di recente, è in rotta di collisione con il potenziamento dei treni annunciato dalla Provincia ed anche con la riqualificazione urbana prevista per San Giacomo. Torna intanto la proposta della metropolitana di superficie che lo stesso Widmann ha però già scartato.
 Fino agli anni ’50, una linea tramviaria esisteva e funzionava egregiamente: da Laives si arrivava a Bolzano in meno di 20 minuti. Proprio di recente gli amministratori dei due Comuni si sono incontrati ed hanno concordato di affidare all’ingegner Stefano Ciurnelli una valutazione sulla fattibilità del progetto. Non risulta, per il momento, se l’incarico all’ing. Ciurnelli è stato ufficializzato. Nel frattempo però è arrivato il parere contrario - ne parliamo a parte - dell’assessore provinciale alla mobilità, Thomas Widmann che, lo ricordiamo, si è anche espresso contro quella metropolitana di superficie che la giunta comunale presieduta da Giovanni Polonioli ha caldeggiato in più occasioni. Proprio Widmann, a proposito di metropolitana, ha detto che il no è motivato dal fatto che il passante ferroviario fra Ora e Cardano consentirà l’aumento dei treni passeggeri sugli attuali binari, tesi ribadita anche dal presidente Durnwalder in occasione della recente presentazione dei lavori di ristrutturazione della stazione ferroviaria di Laives. Il parere contrario dell’assessore Widmann al progetto del tram è stato aspramente contestato da Rudi Benedikter, consigliere comunale di Bolzano.

 In merito al problema c’è da registrare anche una nota del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo che si domanda «il perchè di uno studio di fattibilità di una linea tranviaria fra Laives e Bolzano: un pre-studio che dovrebbe convincere tutti come migliore soluzione da adottare nel nuovo piano del traffico a Laives, definita dal vicesindaco Georg Forti “soluzione perfetta”... Una nuova linea tranviaria può essere costruita passando in prossimità dei numerosi centri abitati, va messa in sicurezza, ha bisogno di pensiline nelle numerose fermate, non inquina, deve convivere con il resto del traffico, non risulta particolarmente veloce (simile agli autobus), mette in discussione il progetto di riqualificazione urbana di San Giacomo e la ciclabile. I costi sono tutti da quantificare, ma saranno comunque notevoli con tempi di realizzazione certo non immediati. La linea ferroviaria già esistente esclude la frazione di Pineta e la zona artigianale Vurza. Non inquina, è già in sicurezza, non deve convivere con il rimanente traffico, è molto veloce, non mette in discussione il progetto di riqualificazione e la pista ciclabile, all’occorrenza può aumentare con facilità il trasporto degli utenti (attualmente 73 mila passeggeri l’anno, esclusi gli studenti)». Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ricorda nella nota che «fra Bolzano e Laives transitano 18 treni al giorno: in futuro saranno 28 o 29, mentre in direzione Trento dai 17 attuali si conta di arrivare a 29 (lo ha annunciato di recente il presidente Durnwalder). La stazione di Laives è collegata alla città con autobus. In futuro è prevista una piccola stazione a San Giacomo che può servire anche l’aeroporto e la caserma attigua e una nel quartiere di Oltrisarco i cui costi sono da quantificare ma non rapportabili ad una intera linea tranviaria. Si può ritenere che l’ammodernamento ferroviario previsto con l’aumentare dei transiti nei due sensi sull’attuale ferrovia e una anticipazione della costruzione delle due piccole stazioni a San Giacomo e a Oltrisarco possa migliorare notevolmente il piano del traffico allo studio dell’ing. Ciurnelli nel comune di Laives e quello previsto dall’assessore Ladinser per il comune di Bolzano. Si può stimare che tale soluzione - regolandone i nuovi flussi - potrà essere realizzata in breve tempo e con minor impegno finanziario se verrà ricomposta quella necessaria volontà politica fra l’amministrazione di Laives e gli assessori provinciali Widmann e Mussner». Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo evidenzia ancora che «L’ipotesi da noi prospettata, (non soluzione perfetta, ma perfettibile) non va contro ad altri progetti di metropolitana a cielo aperto lungo la Bassa Atesina per congiungersi a quella che viene prospettata fra Bolzano-Appiano-Caldaro, progetti che certamente richiederanno accordi politici più ampi e prospettive di fattibilità più estesi ed impegnativi».
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giovedì, 04 ottobre 2007

Il presidente: A22 interrata, sì alle verifiche


L'assessore Mussner: bene il Comune . Ok degli autotrasportatori

Grisenti a Spagnolli «Pronti al dialogo»

Corriere dell'Alto Adige2007-10-04

BOLZANO — «Siamo pronti a collaborare alle verifiche tecniche sulla possibilità di interrare il tratto urbano dell'A22». Nel linguaggio politico, quella di Silvano Grisenti è la classica «cauta apertura». Il presidente dell'Autobrennero ieri ha ricevuto dalle mani di Gigi Spagnolli il documento appena approvato dalla giunta bolzanina, in cui si definisce prioritario lo spostamento del viadotto autostradale. Il sindaco esce dall'incontro soddisfatto: il canale di dialogo è stato aperto.
IL COLLOQUIO — Dopo l'incontro con Spagnolli, Grisenti misura le parole. «Il sindaco di Bolzano — riferisce il presidente trentino dell'A22 — mi ha chiesto la disponibilità della società a partecipare a verifiche sulla possibilità a livello urbanistico di spostare l'infrastruttura. Una richiesta che trovo correttissima: siamo pronti a fare la nostra parte in questo studio, mettendo a disposizione del Comune tutte le conoscenze tecniche della società ». Per il momento, Grisenti non va oltre: «Su questo tema sono molto laico: se risulterà uno scenario positivo, si aprirà un processo. Ma un conto è immaginare se il progetto è possibile, altro decidere se attuarlo: e questa è una scelta politica che compete innanzitutto a Comune e Provincia». Alla richiesta di inserire lo spostamento del viadotto nell'agenda dei progetto di riqualificazione dell'infrastruttura, Grisenti risponde così: «È un non-problema: oggi l'A22 ha già un programma operativo, e non sono in programma aggiornamenti ». E se l'assessore Bassetti aveva già indicato nella società concessionaria il soggetto istituzionale che dovrà finanziare l'opera, Grisenti non si sbilancia: «Non mettiamo il carro davanti ai buoi».
Il dialogo è aperto, dunque, e il primo obiettivo posto dalla giunta bolzanina è stato centrato. Ma la strada da fare per arrivare a un risultato concreto appare lunghissima.
LA PROVINCIA — Positivo il commento dell'assessore ai lavori pubblici Florian Mussner che, nei giorni, aveva lanciato qualche frecciata polemica nei confronti del Comune accusandolo di immobilismo. «È una decisione importante quella presa dal sindaco Luigi Spagnolli — ammette — perché pone almeno dal punto di vista ufficiale il problema. Non dimentichiamo che il tratto interno dell'A22 divide in due la città e blocca tutti i piani sulla mobilità. Ora finalmente se ne potrà iniziare a parlare». A giudizio Mussner sia la soluzione di interramento che di incapsulamento sono buone. «Dovranno essere ora i tecnici ad indicare quale potrà essere la migliore. Se inizieremo a parlarne subito sicuramente nel giro di 10 -13 anni il problema potrà essere risolto ».
GLI AUTOTRASPORTATORI — Thomas Baumgartner, presidente degli autotrasportatori altoatesini, accoglie positivamente l'impegno del sindaco per cercare di limitare l'inquinamento del capoluogo.
«Da parte nostra — afferma — siamo favorevoli all'introduzione di misure per cercare di abbattere i livelli d'inquinamento dell'A22. Le soluzioni che si prospettano sono buone. Credo che per l'autostrada si possa ricorrere anche alle maggiori entrate determinate dall'aumento dei pedaggi. L'interramento è meglio del tunnel».
Francesco Clementi





Laives - La giunta comunale preoccupata per l’eventuale interramento dell’autostrada
«Contrari ad ulteriori scavi»
 
Alto Adige , 04 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Mentre appare tramontata la terza corsia dinamica lungo l’Autobrennero, Bolzano rilancia l’idea di interrare l’autostrada. Le problematiche vengono seguite, con grande attenzione, anche dalla giunta comunale di Laives. «Spostare l’autostrada in galleria - dice il vice sindaco Georg Forti - significherebbe di fatto tagliare trasversalmente parte del nostro territorio comunale fra Pineta e San Giacomo. Infatti è solo lì che rimarrebbe lo spazio necessario per spostare l’asse autostradale verso est per raggiungere Montelargo, perchè il resto della vallata a sud di Bolzano è oramai quasi del tutto inurbato. Questa prospettiva, semmai dovesse farsi più concreta, non potremo certo accettarla, perchè penalizzerebbe eccessivamente il nostro territorio comunale ed inoltre, contribuirebbe ad aumentare i livelli già eccessivi di inquinamento da traffico in tutta la zona».
 Il vice sndaco poi ricorda che già si prevede lo scavo per il passante ferroviario sotto la stessa montagna e che tutti questi lavori prevederebbero anni di caos in zona a causa dei cantieri. «Per ora comunque non sembra vi siano i soldi necessari alla ralizzazione di una opera di questa portata - afferma quasi con soddisfazione Forti - e quindi intanto tutto il discorso rimane a livello teorico». (b.c.)
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giovedì, 04 ottobre 2007


«Variante: galleria con sfiato per i gas»
Lotta all’inquinamento atmosferico: il vice sindaco Forti ed il consigliere Svp Visintin mettono subito le mani avanti
  Alto Adige 04 OTTOBRE 2007

 LAIVES. L’inquinamento atmosferico provocato dai gas di scarico dei mezzi in transito è prima di tutto un problema che riguarda la salute dei cittadini. Poi però non bisogna dimenticare che, in inverno, quando il limite di legge viene superato, ogni volta si rischia la paralisi del traffico e danni sensibili anche per l’economia. Questo sostengono il vice sindaco Georg Forti e il consigliere Svp Heinz Visintin, che chiedono un filtro sul camino di sfiato della galleria che by-passerà la città e che è prevista per il completamento della variante alla statale 12 del Brennero.
 «È vero, come ci hanno illustrato i tecnici nell’assemblea di qualche settimana fa in aula magna, che il camino di sfiato della futura galleria alle spalle della città si troverà sulla costa montana a 600 metri di altezza circa - dice il vice sindaco - ma è altrettanto vero che dalla Vallarsa normalmente l’aria scende verso la città e così si rischierà di veder aumentare i livelli di inquinamento atmosferico un giorno che nella galleria transiteranno migliaia di veicoli ogni giorno». «Quello che serve e che va previsto - aggiunge Visintin - è perciò un filtro sul camino di sfiato, da dove usciranno i gas espulsi dal tunnel. Speriamo proprio che i progettisti prevedano questa soluzione, altrimenti rischieremo sul serio di avere un aumento dei gas inquinanti a livello cittadino, con la conseguente necessità di adottare misure ancor più restrittive». Del camino di sfiato della galleria della variante si è accennato anche durante l’assemblea pubblica. La garanzia data dall’assessore provinciale Florian Mussner è stata che sicuramente si studieranno le migliori e più efficaci soluzioni al problema, compresa l’adozione del filtro all’uscita del camino sulla costa di Montelargo, abbastanza lontano dal centro abitato ma non quanto basta per avere la certezza che poi le correnti d’aria possano trasportare i gas di scarico espulsi dalla galleria fin dentro la città.

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martedì, 02 ottobre 2007


Tram o treno in Bassa Atesina?
Viste le scarse informazioni dell'amministrazione di Laives, ci domandiamo il perchè di uno studio di fattibilità di una linea tranviaria fra Laives e Bolzano: un pre-studio che dovrebbe convincere tutti come migliore soluzione da adottare nel nuovo piano del traffico a Laives, definita dal vicesindaco Georg Forti “soluzione perfetta”.
La linea tranviaria da stendere approssimativamente sulla vecchia linea tolta da molti anni, nel suo percorso dovrebbe partire da Laives, passare vicino alla frazione della Pineta, entrare nella nuova zona artigianale Vurza per poi proseguire verso San Giacomo, Maso della Pieve, Oltrisarco e Bolzano.
Una nuova linea tranviaria può essere costruita passando in prossimità dei numerosi centri abitati, va messa in sicurezza, ha bisogno di pensiline nelle numerose fermate , non inquina, deve convivere con il resto del traffico, non risulta particolarmente veloce (simile agli autobus), mette in discussione il progetto di riqualificazione urbana di san Giacomo e la ciclabile. Costi, nella sua realizzazione da quantificare, ma comunque notevoli. Tempi di realizzazione: non immediati.
La linea ferroviaria già esistente esclude la frazione di Pineta e la zona artigianale Vurza. Non inquina, è già in sicurezza, non deve convivere con il rimanente traffico, è molto veloce, non mette in discussione il progetto di riqualificazione e la pista ciclabile, all'occorrenza può aumentare con facilità il trasporto degli utenti (attualmente73 mila passeggeri l'anno, esclusi gli studenti), in direzione Bolzano a Laives transitano 18 treni al giorno: in futuro saranno 28 o 29, mentre in direzione Trento dai 17 attuali si conta di arrivare a 29 (annunciato dal presidente Durnwalder). La stazione di Laives è collegata alla città di Laives con autobus. In futuro è prevista una piccola stazione a San Giacomo che può servire anche l'aeroporto e la caserma attigua e una nel quartiere di Oltrisarco i cui costi sono da quantificare, ma non rapportabili ad una intera linea tranviaria.
Tempi di realizzazione non immediati: Gli assessori Mussner e Widmann sostengono, ancora oggi, solo dopo il passante ferroviario.
Si può ritenere che l'ammodernamento ferroviario previsto con l'aumentare dei transiti nei due sensi sull'attuale ferrovia e una anticipazione della costruzione delle due piccole stazioni a San Giacomo e a Oltrisarco possa migliorare notevolmente il piano del traffico allo studio dell'ing. Ciurnelli nel comune di Laives e quello previsto dall'assessore Ladinser per il comune di Bolzano.
Si può stimare che tale soluzione - regolandone i nuovi flussi - potrà essere realizzata in breve tempo e con minor impegno finanziario se verrà ricomposta quella necessaria volontà politica fra l'amministrazione di Laives e gli assessori provinciali Widmann e Mussner.
Si ritiene che l'ipotesi da noi prospettata, (non soluzione perfetta, ma perfettibile) non va contro ad altri progetti di metropolitana a cielo aperto lungo la Bassa Atesina per congiungersi a quella prospettata fra Bolzano-Appiano-Caldaro, progetti che certamente richiederanno accordi politici più ampi e prospettive di fattibilità più estesi ed impegnativi.
Centro Attenzione Permanente  di San Giacomo

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martedì, 02 ottobre 2007


«Tram, pericolosa la voglia»
San Giacomo  Centro Attenzione Permanente in disaccordo con il vice sindaco
Alto Adige  02 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Fa discutere il progetto del tram fra Bolzano e Laives: gli amministratori dei due Comuni ci credono ma hanno dovuto incassare il categorico no da parte dell’assessore provinciale. Lo stesso Widmann, a seguito della bocciatura del progetto, viene criticato aspramente dal consigliere comunale bolzanino Rudi Benedikter. In merito al problema interviene, con una nota, anche il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo che si definisce «disorientato dalla voglia di tram sostenuta dal vice sindaco Georg Forti». Il Centro evidenzia ancora: «Pochi giorni l’assessore Giorgio Zanvettor ha annunciato il decollo del “grande” progetto di riqualificazione urbana di San Giacomo, in particolare il primo lotto fra via Pascoli e via Thaler. Come comitato vorremmo aggiungere che per la prima volta il progetto è stato discusso con la popolazione che partecipando con suggerimenti e chiarimenti l’ha approvato per la sua bontà e per la sua capacità di intervenire, con il restringimento stradale, alla messa in sicurezza della pista ciclabile e dei cittadini. La ciclabile è attesa da lungo tempo e risulta essere notevolmente in ritardo nella sua esecuzione. Ci era stato detto che i lavori sarebbero potuti iniziare a fine agosto di quest’anno; gli espropri sembrano non ancora avviati e la voglia di tram porterà a lunghi, ulteriori slittamenti. Addirittura, secondo il vicesindaco, sarebbe in discussione l’intera riqualificazione urbana».
 Il Centro Attenzione Permanente sostiene che «La riqualificazione complessiva della frazione non va messa in discussione, ma va affrontata immediatamente e con più forte vigore... La “voglia di tram” non è stata chiesta e tantomeno discussa dai cittadini di San Giacomo con l’amministrazione di Laives che nel suo operare dovrebbe essere più decisa e rassicurante nei suoi intenti. Ai politici chiediamo semplicemente una maggiore sensibilità e coerenza, una maggiore partecipazione nelle frazioni periferiche di Laives ed un vero confronto aperto e trasparente con le persone che ci abitano. Si eviterebbe il costante sospetto che anche il progetto tram rappresenti un modo per indicare “capolinea” sempre diversi». (e.d.)
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martedì, 02 ottobre 2007
Riqualificazione urbana in ritardo e troppe auto
San Giacomo .  Interrogazioni firmate da Grasso
Alto Adige MARTEDÌ, 02 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Quando venne presentata in pubblica assemblea alla comunità di San Giacomo la riqualificazione urbana dell’abitato, si parlò anche di possibile inizio dei lavori verso fine estate. Il consigliere Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) in una interrogazione recente ricorda anche che la data venne confermata anche in consiglio comunale. «Finora però i lavori non sono ancora iniziati - scrive Grasso - e invece ci sono notizie contraddittorie che metterebbero in forse la realizzazione del progetto di riqualificazione urbana. Quali sono quindi gli ostacoli che fanno ritardare l’inizio dell’intervento? Vi è stato un ripensamento? Non è il caso di convocare una nuova assemblea pubblica per informarne la popolazione?».
 Sempre in merito a San Giacomo, il consigliere Grasso chiede anche se siano stati vatti dei rilievi per quanto riguarda il traffico superfluo dentro l’abitato dopo l’entrata in funzione della galleria della variante. E’ questo un problema che effettivamente rimane da risolvere: sicuramente, dall’entrata in funzione della variante, il traffico di transito dentro San Giacomo è sensibilmente diminuito, ma ancora ci sono molti veicoli che transitano ugualmente a un estremo all’altro pur non avendo motivo di farlo perché sono di passaggio. Dati precisi non ce ne sono in merito a questa pratica, che però va scoraggiata con tutti i mezzi, altrimenti per cosa è stata costruita la variante in galleria? Secondo Grasso, lo scopo si potrebbe raggiungere adottando una serie di misure atte a scoraggiare i passaggi ingiustificati e cita come esempio ciò che si fa ad Oltrisarco, oppure alla possibilità di allungare i tempi dei semafori per cerare una sorta di “effetto portone” che induca chi intende solo passare, ad imboccare invece la variante alla statale 12 fra Pineta e Maso della Pieve. (b.c.)
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domenica, 30 settembre 2007


Ciclabile di san Giacomo e tram

“Quella voglia di tram” sostenuta dal vicesindaco di Laives Georg Forti ci ha fortemente disorientati.
Era notizia di pochi giorni fa da parte dell'assessore Giorgio Zanvettor il decollo del “grande” progetto di riqualificazione urbana nell'abitato di San Giacomo, in particolare il primo lotto fra via Pascoli e via Thaler.
Veniva detto che le procedure d'esproprio stavano iniziando e sopratutto che il finanziamento era assicurato.
Come comitato vorremmo aggiungere che per la prima volta il progetto fu discusso con la popolazione che partecipando con suggerimenti e chiarimenti l'ha approvato per la sua bontà e per la sua capacità di intervenire, con il restringimento stradale, alla messa in sicurezza della pista ciclabile e dei cittadini.
Va detto, con estrema sincerità, che la ciclabile è attesa da lungo tempo e che risulta essere notevolmente in ritardo nella sua esecuzione: Nell'incontro di presentazione del progetto ci era stato detto che i lavori sarebbero potuti iniziare a fine Agosto di quest'anno; gli espropri a tuttoggi sembra non ancora eseguiti e “quella voglia di tram” ci porterà a lunghi ulteriori slittamenti, peggio, secondo il vicesindaco andrebbe a mettere in discussione l'intera riqualificazione urbana di San Giacomo.
Come Centro Attenzione Permanente diciamo che la riqualificazione complessiva della frazione non va messa in discussione, ma va affrontata immediatamente e con più forte vigore perchè l'amministrazione l'ha promesso sopratutto a quei cittadini che l'anno voluta, chiesta ed approvata.
La “voglia di tram” non è stata chiesta e tantomeno discussa dai cittadini di San Giacomo con l'amministrazione di Laives che nel suo operare dovrebbe essere più decisa e rassicurante nei suoi intenti.
Ai politici chiediamo semplicemente una maggiore sensibilità e coerenza, una maggiore partecipazione nelle frazioni periferiche di Laives ed un vero confronto aperto e trasparente con le persone che ci abitano. Si eviterebbe il costante sospetto che anche il progetto tram rappresenti un modo per indicare “capolinea” sempre diversi nello sconforto totale della popolazione.

x Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
domenica, 30 settembre 2007


Benedikter: assurdo il no di Widmann al progetto del tram da Laives
  DOMENICA, 30 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. A sostegno di una linea tranviaria fra Bolzano, Laives e Bronzolo si schiera anche il consigliere comunale di Projekt Bozen, Rudolf Benedikter. Lo fa a seguito della recente e polemica presa di posizione dell’assessore provinciale Thomas Widmann il quale, intervenendo nuovamente sulla questione dopo le dichiarazioni favorevoli al tram espresse dal vice sindaco di Laives, nega invece che sia la soluzione ideale per il trasporto pubblico da sud verso la città capoluogo. Di più: l’assessore altoatesino alla mobilità definisce la proposta «estemporanea ed inutile».
 Polemicamente, Benedikter chiede quindi all’assessore Widmann quale sia, a suo dire, la soluzione migliore: “Forse una linea aerea?” Poi ricorda anche che almeno dal 1992 si parla di questo progetto in maniera positiva e che da quell’anno figura anche in almeno 5 diversi studi di pianificazione. «Nel marzo 1998 - ricorda Benedikter - il consiglio comunale di Bolzano diede il voto positivo ad un mio studio relativo al tram come priorità per il collegamento nord-sud».
 Ricordiamo che il confronto attuale sull’idea di una linea tranviaria fra Laives e Bolzano ha preso le mosse da alcuni incontro che i vertici dell’amministrazione comunale di Laives hanno avuto con quelli di Bolzano. In particolare, il vice sindaco Georg Forti ha incontrato anche qualche giorno fa l’assessore Ladinser e in compagnia dell’ingegner Stefano Ciurnelli, al quale Laives ha affidato la rielaborazione del piano traffico, si è deciso di approfondire l’idea, mediante uno studio congiunto, anche per capire quanto sia fattibile stante la situazione urbanistica attuale tra la città di Laives e quella di Bolzano. (b.c.)
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domenica, 30 settembre 2007
«Troppe le carenze nel tunnel» a San Giacomo di Laives
  Alto adige 30 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Dopo la decisa presa di posizione di Assoimprenditori («Finalmente qualcosa si muove nella giusta direzione, le aziende di Laives hanno bisogno del casello autostradale e gli imprenditori sperano che anche la giunta provinciale ed il presidente Luis Durnwalder si rendano presto conto di questa necessità»), martedì una delegazione provinciale di An incontrerà a Trento il presidente dell’A22 per verificare le intenzioni della società. Intanto il capogruppo di An in consiglio comunale, Bruno Borin, solleva una serie di problemi legati al tunnel della variante.
 Preso atto, con soddisfazione, del «pressing» per il casello A22 da parte di Assoimprenditori, Bruno Borin evidenzia una serie di problrmatiche: «La galleria di San Giacomo presenta una serie di carenze strutturali per il cui rimedio è ragionevole pensare ad una ormai prossima chiusura per lavori, per un periodo che è difficile ipotizzare inferiore ad un anno. Il problema certamente più noto, perché visibile ad ognuno, è il ristagno dei venefici gas di scarico che, nonostante i ripetuti e costosi interventi, non è stato ancora risolto. Se ne potrebbero però aggiungere degli altri di natura statica dovuti, pare, alla presenza di cedimenti in alcuni punti del manufatto». Nella sua nota Bruno Borin evidenzia un altro problema che definisce «più pressante» visto che riguarda da vicino la sicurezza dei cittadini: «Manca un congruo numero di vie di fuga a cielo aperto per consentire l’evacuazione in sicurezza della gente nel caso di collisione con conseguente sviluppo di incendio all’interno della galleria stessa. In più bisogna aggiungere l’assenza di un alternativa di transito al traffico che percorre oggi l’infausta galleria. È noto a tutti infatti che, a seguito della riclassificazione della vecchia statale a San Giacomo, si è dato corso a lavori di riqualificazione con conseguente restringimento della carreggiata; si tratta di lavori che ne escludono in modo categorico un utilizzo diverso da quello attuale che è di collegamento interno alla frazione. Questa situazione - conclude Borin - richiederebbe in tema di casello A22, un atteggiamento diverso da parte del nostro Comune e, soprattutto, maggiore senso di responsabilità da parte del presidente della Provincia. Questi sono i motivi principali per cui riteniamo che non ci sia altro tempo da perdere in merito alla indispensabile struttura».

 Intanto è stato confermato l’incontro in programma martedì prossimo a Trento fra il Presidente dell’Autobrennero Silvano Grisenti e la delegazione di An guidata dal presidente Urzì, presente lo stesso Bruno Borin oltre ad altri dirigenti del partito. (e.d.)
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domenica, 30 settembre 2007

L’arte nella zona artigianale Vurza
La scelta fatta dall’amministrazione comunale in previsione di «Manifesta 2008»
  Alto Adige 30 SETTEMBRE 2007



 LAIVES. Uno spazio espositivo all’interno della zona produttiva Vurza è certamente qualche cosa di inusuale. È però una scelta in sintonia con “Manifesta 2008”, l’esposizione internazionale che avrà luogo il prossimo anno e così, sollecitato dalla Provincia, il Comune di Laives ha deciso di procedere con questa iniziativa. «Abbiamo deciso di affidare all’architetto Luca Emanueli, docente presso l’Università di Ferrara, la progettazione dello spazio espositivo - spiega il sindaco Polonioli - riservando una piccola area all’interno della zona Vurza. Lì inseriremo nel Piano urbanistico comunale l’area destinata ad attrezzature collettive e su di essa verrà quindi edificato il padiglione espositivo come ci ha proposto l’architetto Emanueli».
 Da definire invece rimane l’aspetto economico ovvero, chi pagherà per questa singolare operazione e ovviamente si confida in un cospicuo contributo provinciale. Per quanto riguarda invece l’aspetto artistico, è evidente che siamo di fronte ad una scelta singolare. Però è nello spirito di “Manifesta 2008”, far uscire l’arte dai luoghi deputati, gallerie, collezioni e musei, per portarla in spazi che apparentemente nulla hanno a che vedere con questa forma di espressione: fabbriche, discariche e quant’altro la fantasia possa suggerire. Sarà anche interessante verificare poi l’impatto che questa presenza avrà sulla comunità locale e sugli operatori che lavorano nella zona produttiva Vurza a nord di Pineta. L’esperimento è sicuramente interessante e l’amministrazione comunale, nell’approvarlo, dimostra di crederci. La giunta civica di conseguenza ha dato il primo benestare, affidando all’architetto Emanueli la progettazione del padiglione espositivo che poi, una volta passata “Manifesta 2008”, potrebbe diventare un importante punto di riferimento anche per le iniziative espositive organizzate da enti e associazioni locali.
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domenica, 30 settembre 2007

Quel tram verso Laives...
Widmann stoppa Ladinser

TRASPORTI

Corriere dell'Alto Adige2007-09-29

BOLZANO — L'assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann esprime «disappunto» per la proposta avanzata dall'assessore al traffico del Comune di Bolzano, Klaus Ladinser — in una recente intervista — per la costruzione di una linea tranviaria tra il capoluogo e Laives: «La problematica legata al traffico è molto complessa — sottolinea Widmann — e proprio per questa ragione la formulazione di proposte estemporanee non contribuisce alla sua soluzione.
Sarebbe invece più opportuno che le proposte venissero preliminarmente esaminate, discusse ed approfondite con i gli esperti della viabilità, prima di sottoporle all'attenzione dell'opinione pubblica come fossero panacee contro tutti i mali del traffico bolzanino. Non mi risulta, inoltre, che la linea di tram tra Bolzano e Laives sia oggetto del piano traffico del capoluogo».
Widmann si dice «sorpreso» anche dal sostegno alla proposta giunto dal Comune di Laives.
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sabato, 29 settembre 2007


Il tram bocciato da Widmann
Secco parere contrario alla proposta sostenuta dai Comuni di Laives e di Bolzano
L’assessore: «Un progetto estemporaneo ed inutile»
Alto Adige  29 SETTEMBRE 2007


 LAIVES. L’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann ha espresso in una nota il proprio disappunto per la proposta avanzata da Bolzano e Laives per la costruzione di una linea tranviaria tra il capoluogo altoatesino e la nostra città. Gli amministratori dei due Comuni hanno concordato di affidare all’ingegner Stefano Ciurnelli una valutazione sulla fattibilità del progetto. «La problematica legata al traffico è molto complessa - dice l’assessore Widmann - e proprio per questa ragione la formulazione di proposte estemporanee non contribuisce alla sua soluzione. Sarebbe invece più opportuno che le proposte venissero preliminarmente esaminate, discusse ed approfondite con gli esperti della viabilità, prima di sottoporle all’attenzione dell’opinione pubblica come fossero panacee contro tutti i mali del traffico. Non mi risulta, inoltre, che la linea di tram tra Bolzano e Laives sia oggetto del piano traffico del capoluogo».
 L’assessore Widmann è sorpreso anche dal sostegno alla proposta giunto dal Comune di Laives: «Solo martedì scorso abbiamo avviato l’iter per i lavori della nuova stazione ferroviaria di Laives e chiarito che già con il nuovo orario invernale i treni da Laives a Bolzano passeranno dagli attuali 19 a 28. In questo modo siamo certi di assicurare un concreto miglioramento del servizio per i cittadini di entrambi i centri». Da questo aumento dei collegamenti ferroviari ci si attende un raddoppio degli utenti della tratta Laives-Bolzano. La gamma dei misure adottate comprende anche un migliore collegamento della stazione ferroviaria di Laives con la linea di autobus, la pista ciclabile e la realizzazione di parcheggi. Secondo l’assessore Widmann gli amministratori comunali di Bolzano e di Laives farebbero bene a risparmiare i costi di uno studio di fattibilità della linea tranviaria tra Bolzano e Laives ed a concentrare i loro sforzi nel miglioramento della viabilità.
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giovedì, 27 settembre 2007

«Le ciclabili da potenziare»
 Martinelli: via Stazione collegata alla pista lungo l’Adige
  Alto Adige 27 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Come presidente dell’Associazione turistica Laives, Bronzolo e Vadena, Mario Martinelli era pure presente al sopralluogo che l’altro pomeriggio si è svolto presso la stazione ferroviaria di Laives, presenti Luis Durnwalder e l’assessore Thomas Widmann. «È stata l’occasione per accennare al presidente della giunta provinciale ciò che riguarda i collegamenti ciclabili in zona - spiega Martinelli - in particolare la necessità di completare quello fra la stazione ferroviaria di Laives e la pista ciclabile provinciale che transita accanto alla discarica di Vadena. Come ente turistico, ogni giorno di più ci rendiamo conto che è in crescita l’abitudine di effettuare le ferie in bicicletta. Però i turisti ci chiedono piste comode e dirette verso i centri abitati, cosa che per ora non succede qui a Laives. Il presidente Durnwalder mi ha spiegato che per il 2009 la Provincia conta di finanziare questi collegamenti fra centri abitati e pista provinciale diretta in Bassa Atesina, ma io ho spiegato che intanto una soluzione veloce e comoda ci sarebbe. Si tratterebbe - continua Martinelli - di proseguire da via Stazione (dove il Comune di Laives realizzerà una pista ciclabile) verso l’argine dell’Adige, fino al nuovo ponte appena inaugurato, un ponte dotato di pista ciclabile. Secondo noi, come associazione turistica, questa sarebbe la direzione più comoda per raggiungere la ciclabile provinciale, senza il pericolo di dovere passare lungo la statale 12, come succede ora. Speriamo pure che venga concesso il transito delle bici lungo via Fabio Filzi, come promesso in attesa del sottopasso pedociclabile di via Vadena». (b.c.)
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giovedì, 27 settembre 2007

 Laives. Alla lungodegenti un team di tre medici
Raggiunto l’accordo con l’Asl: si tratta di un progetto pilota che potrebbe diventare un modello per la provincia
  Alto Adige 27 SETTEMBRE 2007


 LAIVES. Per l’assistenza medica degli ospiti della casa lungodegenti di via Sottomonte da metà ottobre si cambia. È stato raggiunto un accordo con l’Asl che porterà a una svolta, un progetto pilota destinato a essere seguito in futuro anche da altre strutture del genere: sarà creato un «team» di tre medici che si daranno il cambio nella struttura, garantendo la presenza tre ore al giorno.
 Il servizio di assistenza sanitaria fin qui è garantito dai medici di base dei rispettivi ospiti, un sistema abbastanza laborioso, che oltretutto non garantisce la massima serenità per degenti e operatori sanitari della struttura. «Quello della massima serenità durante la permanenza in casa lungodegenti, sia per ospiti che per personale, era ed è fra le priorità che ci siamo dati fin dall’inizio - spiega il direttore Marco Maffeis -, tenuto conto che di norma i nostri ospiti sono mediamente o anche gravemente non autosufficienti. Nei primi 2 anni di attività sono stati seguiti dai rispettivi medici di base ma, senza nulla togliere loro, si è dimostrato un sistema con limiti. Quello che verrà invece adottato da ottobre, punterà proprio a garantire massima serenità a tutti e lo testeremo per 2 anni».
 Il dottor Walter Clementi svolge funzioni di coordinamento fra i medici di base locali: pure lui ritiene che una nuova organizzazione dell’assistenza medica in casa lungodegenti porterà miglioramenti. «Una struttura che ospita malati provenienti da tutto il circondario - dice Clementi - vede la presenza di 8 o 9 medici, una situazione difficile da coordinare. Da metà ottobre invece i medici saranno 3: io, la dottoressa Calliari e il dottor Carli. Ci alterneremo, garantendo la presenza almeno 3 ore al giorno. Così saremo anche un riferimento costante per il personale infermieristico, un progetto pilota per il comprensorio di Bolzano. Questo team di medici avrà uno scambio continuo di informazioni anche con il personale della lungodegenti e prevediamo anche di concordare incontri con i parenti degli ospiti per migliorare lo scambio di informazioni a vantaggio dei lungodegenti. Così il team potrà funzionare e anche per i parenti sarà un rapporto diverso nel vedere il medico nella struttura».
 Con questa svolta, concordata con l’Asl, il rapporto medico-paziente dovrebbe risultare semplificato, mentre anche gli infermieri della lungodegenti avranno un riferimento certo ogni giorno.


La supervisione sarà affidata a un geriatra
Niente da fare invece per il secondo fisioterapista nella casa

 LAIVES. Nell’ambito del nuovo sistema di assistenza sanitaria che da ottobre prenderà il via alla casa lungodegenti di via Sottomonte, un ruolo lo avrà anche la figura del geriatra. «Avrà una funzione di supervisione - ha spiegato il dottor Walter Clementi - collaborando con il team di medici che opereranno all’interno della struttura per eventuali specificità e per soddisfare le esigenze».
 Niente da fare invece per il secondo fisioterapista, altra specialità richiesta dagli ospiti e questo lo ha chiarito il direttore Maffeis. «Il secondo fisioterapista non possiamo averlo - ha detto Maffeis - perché si tratta di un aspetto che attiene ai parametri relativi al personale. Invece sarebbe cosa diversa per logopedista o ergoterapista, figure specialistiche che effettivamente stiamo cercando e che si fa fatica a trovare. La Provincia prevede un fisioterapista per casa, mentre per la riabilitazione si potrebbero avere più figure». (b.c.)
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mercoledì, 26 settembre 2007
Nuova stazione nel prossimo giugno a Laives
di Bruno Canali
 Durnwalder: «Verrà aumentato il numero dei treni passeggeri»
  Alto Adige 26 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Fra meno di un anno, verosimilmente a giugno 2008, dovrebbe essere pronta la nuova stazione ferroviaria. Lo ha garantito il presidente Luis Durnwalder, intervenuto ieri pomeriggio insieme all’assessore Thomas Widmann, ad un sopralluogo presso la vecchia stazioncina, dove era anche esposto il progetto di quella nuova. La Provincia del resto, interviene con 1 milione di euro, rispetto al milione e mezzo che si prevede di spendere complessivamente.
 «Siamo contenti di dare questo sostegno al Comune di Laives per la nuova stazione ferroviaria - ha detto Durmwalder - perché insieme puntiamo a risolvere i problemi legati alla viabilità ed ai trasporti. La città di Laives è vicina a Bolzano e per i trasferimenti su rotaia è necessario intervenire. La Provincia in questo senso lavora su due direzioni: le strade e il trasporto pubblico. Per quanto attiene alla ferrovia - ha continuato il presidente della giunta provinciale - non importa tanto di chi è la competenza sui binari, quanto la necessità di fare qualche cosa per migliorare il settore. In questo senso puntiamo ad aumentare ancora i convogli: oggi verso Bolzano sono 18 e noi vogliamo arrivare a 28-29, mentre in direzione di Trento sono 17 ed anche in questo senso, bisognerà arrivare ad averne 28-29 al giorno, perché più offerta significa migliore qualità del servizio e conseguentemente maggiore interesse da parte dei passeggeri per il trasporto su rotaia».
 Il presidente Durnwalder quindi ha affrontato il progetto della stazione cittadina, che prenderà in considerazione anche tutto quanto sta attorno, con i parcheggi per auto, moto e bici. «Anche la struttura della stazione dovrà essere più accogliente per chi attende il treno e devo dire che quella che arriverà a Laives sarà fra le più belle dell’intera provincia. In 10 mesi di lavoro dovrebbe essere pronta e voglio elogiare la collaborazione che abbiamo con gli amministratori comunali di Laives, improntata al pragmatismo».
 Poi è intervenuto l’assessore Widmann, che si è detto stupito del numero di passeggeri che utilizzano il treno da Laives (73 mila l’anno). «Entro il 2009 vogliamo avere materiale rotabile più moderno - ha dichiarato l’assessore ai trasporti della Provincia - e un cadenzamento orario che non superi la mezz’ora. Anche la sinergia fra autobus e treni ha margini per migliorare e come minimo puntiamo a raddoppiare i passaggi entro i prossimi 2 anni, anche perché il bacino di utenti potenziali espresso da Laives è notevole».
 L’assessore Widmann ha poi ribadito che parlare oggi di terzo binario non ha senso, in particolare perché esiste il problema tecnico presso il Virgolo a Bolzano e poi perchè comunque i tempi di realizzazione sarebbero lunghi, nell’ordine di 10 anni almeno. «Puntiamo invece a migliorare il servizio esistente ed a potenziarlo», ha concluso l’assessore Widmann sottolineando gli sforzi della Provincia.

 

Stazione di Laives, parte la ristrutturazione


Intervento da oltre un milione e mezzo: edifici ammodernati e parcheggio

Corriere dell'Alto Adige  2007-09-26

BOLZANO — Prenderanno il via tra poco i lavori per la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di Laives. Ieri il presidente della Provincia Luis Durnwalder e l'assessore alla mobilità Thomas Widmann hanno svolto un sopralluogo e presentato il relativo progetto di riammodernamento.
«La stazione di Laives allo stato attuale è esteticamente poco piacevole e non è per nulla moderna — ha spiegato il Landeshauptmann — inoltre, è difficilmente accessibile e mancano i parcheggi».
A fare il punto accanto a Durnwalder e a Widmann, il sindaco di Laives Giovanni Polonioli e il suo vice Georg Forti. Necessario, secondo Widmann l'intervento di adeguamento della stazione ai criteri più moderni: «È importante realizzare un piano ribassato della stazione — ha spiegato l'assessore alla mobilità — che consenta di costruire un sottopassaggio per il transito dei pedoni. Verrà inoltre realizzato un nuovo edificio con delle sale d'attesa e un adeguato sistema di informazione per i viaggiatori».
Il presidente Durnwalder ha illustrato alcuni accorgimenti chiave che consentiranno una migliore accessibilità alla stazione come la realizzazione di una fermata dell'autobus, di una pista ciclabile e di 80 nuovi parcheggi per le auto.
«Verrà anche risolto il problema del rumore — ha sottolineato il presidente della giunta provinciale — grazie all'installazione delle apposite barriere».
Il via ai lavori avverrà nel giro di un mese, la consegna dell'opera è prevista per il mese di giugno del prossimo anno. I costi per la realizzazione della nuova stazione di Laives si aggirano intorno a 1,65 milioni di euro. Un intervento sicuramente imponente, in sostanza.
«La Provincia — ha spiegato Durnwalder — garantirà un contributo di un milione di euro, il resto spetterà al Comune». Nell'immediato futuro, inoltre, la stazione di Laives verrà notevolmente potenziata per ciò che riguarda il traffico ferroviario. «Oggi circolano 19 treni da Laives verso Bolzano — ha concluso Widmann — ma già l'orario invernale ne prevederà 28. Il nostro obiettivo è comunque quello di raddoppiare il servizio ».
P. G. DURNWALDER

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venerdì, 21 settembre 2007
«Ozono e polveri sottili? Vogliamo i dati»
  Alto Adige 21 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. «Quali sono i dati relativi all’ozono che la centralina di rilevamento posizionata in zona sportiva Galizia ha registrato durante i mesi di luglio e agosto?». Lo chiedono in una interrogazione i consiglieri provinciali di An, Mauro Minniti e Alberto Sigismondi. Nel documento i due consiglieri ricordano come, dalla centralina della zona Galizia, all’inizio dello scorso mese di luglio siano arrivati dati allarmanti. «Il livello di guardia dell’ozono - scrivono Minniti e Sigismondi - stabilito per legge a quota 180, sarebbe stato superato in diverse occasioni, fino a raggiungere anche quota 205, così come le polveri sottili disperse nell’aria». Nell’interrogazione i due rappresentanti provinciali di An, oltre a chiedere un quadro completo della situazione relativa ai mesi indicati, vogliono sapere dei continui sforamenti dei livelli di guardia e i risvolti che questa situazione ha sulla gente.
 La centralina posizionata in un angolo della zona sportiva Galizia è abbastanza lontana dalle grandi vie di traffico. Nonostante questo, però, spesso registra livelli di inquinamento atmosferico che pareggiano o superano quelli registrati ad esempio in piazza Adriano a Bolzano, a dimostrazione che nulla e nessuno può ritenersi al riparo dall’inquinamento, che viene disperso ovunque dal vento. (b.c.)
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venerdì, 21 settembre 2007
«Aeroporto: promesse non mantenute»
L’inquinamento acustico continua a provocare rilevanti disagi soprattutto a numerosi abitanti di San Giacomo
Il Centro Attenzione Permanente se la prende con Durnwalder
  Alto Adige 21 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Sono state numerose le protesta degli abitanti - soprattutto di San Giacomo - a causa dei rumori causati dagli elicotteri di Esercito e Finanza che fanno base all’aeroporto. In occasione del recente incontro in municipio con il nuovo Commissario del Governo, è stato chiarito che l’intensificazione dei voli è stata limitata ad alcuni giorni per esercitazioni. Il sindaco Polonioli ha sottolineato che con una maggiore informazioni in merito a questi voli addestrativi si potevano evitare le proteste.
 Intanto, a proposito dell’inquinamento acustico proveniente dallo scalo aeroportuale, ha preso posizione anche il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo che chiede, soprattutto al presidente Durnwalder, di mantere gli impegni presi.

 Il Centro ha diffuso una nota ricordando le dichiarazioni del sindaco Polonioli: “Aeroporto, buon compromesso», sosteneva Polonioli a proposito della proposta Thaler. «È quella giusta per San Giacomo»; e ancora «ha ragione Durnwalder che la nostra città deve essere indennizzata». Secondo il Centro «È da queste esternazioni che cerchiamo di evidenziare quanto difficile e precario risulti quel compromesso che avrebbe dovuto dare uno stop alla problematica contenuta nelle attività aeroportuali con il suo inquinamento acustico.
Il presidente Durnwalder ha promesso di contattare il ministro Parisi (e certamente l’avrà fatto) per dare una svolta e portare almeno ad una riduzione dell’inquinamento acustico provocato dalle Forze Armate all’aeroporto di San Giacomo. Ha promesso di voler far spostare i voli sportivi in altro aeroporto, perchè sarebbe stato possibile, e l’assessore Widmann che avrebbe dovuto seguire “l’operazione” (e certamente se ne sarà occupato) ancora non ha dato nessuna risposta in proposito. Ha anche promesso di far ridurre i voli dei privati che, con la loro non esigua attività, contribuiscono notevolmente all’inquinamento. Ha promesso di rendere trasparenti le entità di rumore in prossimità dell’aeroporto e della frazione di San Giacomo con misurazioni idonee e convincenti».
Secondo il Centro Permanente di San Giacomo «non c’è ancora alcun segnale positivo riguardo le ricordate intenzioni, tutto è tornato come prima, forse peggio di prima: le attività degli elicotteri si sono intensificate e se continuerà così potremmo garantire anche quest’anno le lezioni scolastiche con il solito rumore di sottofondo provocato da “pale rotanti”, ma certamente non di cartoni animati, mentre gli aerei decollano, volano e atterrano con la loro solita frequenza programmata. Se la gente protesta non lo fa non per accanimento particolare contro il comune di Laives o contro la Provincia, è stanca, e vuol semplicemente ricordare che le promesse fatte vanno mantenute». (e.d.)
mercoledì, 19 settembre 2007

Il sindaco: «Richieste Enac, non deve essere tutto a carico del Comune»

"Aeroporto, coinvolgere la Provincia"

Corriere dell'Alto Adige  2007-09-19

BOLZANO — L'Enac scarica la patata bollente tra le mani del Comune, ma il sindaco Luigi Spagnolli la rispedisce al mittente e chiama in causa anche la Provincia.
L'«affaire aeroporto» di Bolzano si fa sempre più «complicato e per certi versi imbarazzante », per citare l'espressione usata dallo stesso sindaco. A imbrogliare la matassa ci si è messo l'Ente nazionale aviazione civile che sta cambiando le regole del gioco con un nuovo pacchetto di norme per la sicurezza che, se approvato dal governo, imporrà ai Comuni di assumersi nuove responsabilità.
«Si chiederà ai Comuni di individuare le aree a rischio — aveva spiegato il direttore altoatesino dell'Enac, Manfred Mussner — un cono in cui non potranno esserci né edifici né attività umane. Se i Comuni non faranno nulla saranno considerati direttamente responsabili in caso di incidente aereo».
La reazione del primo cittadino di Bolzano non si è fatta attendere: «Vorrei avere la libertà di prendere delle decisioni senza nuove regole che saltano fuori all'improvviso— ha dichiarato ieri — e purtroppo capita spesso che a livello europeo, nazionale o anche di enti come l'Enac si stabiliscano delle bellissime norme la cui attuazione concreta però ricade poi sulle spalle dei Comuni. Non è logico legiferare e poi rimbalzare le responsabilità ad altri, anche perchè l'aeroporto è un'infrastruttura di interesse provinciale e non siamo noi a dover decidere». Chiaro il messaggio spedito all'assessore provinciale Thomas Widmann, comunque già incaricato dalla giunta provinciale a trattare con l'Enac.
Spagnolli è naturalmente preoccupato per il futuro di un'area strategica per lo sviluppo della città, dall'ampliamento della zona industriale oltre via Einstein, alla possibilità di ubicarvi il nuovo carcere. Il sindaco risponde cautamente: «Ci sono ottime ragioni per essere sia favorevoli che contrari — dice — certo se l'affare avesse delle prospettive così interessanti da un punto di vista economico non si spiega come mai i capitali investiti siano prevalentemente pubblici. Alcuni ritengono si tratti di un'infrastruttura fondamentale, per altri se la clientela turistica atterrerà a Bolzano o Innsbruck la differenza sarebbe minima; di certo per la nostra città in sé cambia poco».
Marco Armani

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venerdì, 14 settembre 2007
Il prefetto Testi in visita al municipio di Laives

COMUNICATI del 12.09.2007


NOTIZIE DEL COMUNE DI LAIVES


Nell'incontro con sindaco e assessori si è parlato del traffico e dei voli degli elicotteri militari



Il nuovo commissario del Governo per la Provincia di Bolzano, Fulvio Testi, è stato ricevuto in visita nel municipio di Laives dalla giunta comunale al completo. A fare gli onori di casa, il sindaco Giovanni Polonioli, che ha mostrato al prefetto la nuova sede municipale ed anche la nuova chiesa parrocchiale.

Il commissario del Governo, il sindaco e gli assessori si sono poi soffermati in sala giunta (posta in cima alla torre municipale) per un breve e cordiale colloquio. Il sindaco Polonioli ha illustrato all'alto funzionario statale i principali problemi di Laives, primo fra tutti il traffico. A questo proposito si è parlato ovviamente della variante alla strada statale, ma anche del traffico in città e della necessità di collaborare con i Comuni limitrofi per arrivare ad un'ordinanza che limiti il transito dei mezzi pesanti.

Un altro argomento di stretta attualità affrontato con il commissario del Governo è stato quello relativo ai voli degli elicotteri militari: è stato auspicato un maggiore flusso di comunicazione tra le varie istituzioni, in modo da poter informare la cittadinanza in occasione di giornate in cui è prevista l'intensificazione dei voli militari.

Quella del prefetto Testi è la seconda visita in pochi mesi di un commissario del Governo a Laives. Lo scorso 9 maggio, infatti, era stato l'allora prefetto Carla Scoz ad incontrare la giunta comunale.
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venerdì, 14 settembre 2007

   Parcheggi in centro Laives monta la protesta
In città sono a pagamento mentre nelle frazioni sono gratuiti
   Alto Adige 13 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Due pesi e due misure per la città e le sue frazioni? Se lo chiedono tutti coloro che utilizzano abitualmente i parcheggi comunali e si rendono conto così che in centro oramai sono quasi del tutto scomparsi quelli liberi, a favore dei posti macchina a pagamento. Anche a monte della zona scolastica, fra lo sconcerto degli insegnanti, il parcheggio è ormai a pagamento fino a metà mattina, quanto basta quindi per impedire proprio agli insegnanti di parcheggiare senza pagare. L’ultimo spazio che ancora resisteva, in cima a via Pietralba, è stato ridimensionato.
 Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, dovrebbe pure essere regolamentato con parcometro.
 Di tutt’altro tenore invece la situazione nelle frazioni, a San Giacomo in particolare, dove invece di parcheggi pubblici a pagamento non ce ne sono e magari, pure lì, almeno in parte servirebbero. E’ del tutto libero ad esempio quello lungo un lato di via Maso Hilber. Il risultato di questa “libertà” è che da qualche tempo, diversi posti pubblici sono stati occupati dai camper, che hanno tutta l’aria di rimanere lì chissà quanto. Poi ci sono regolarmente furgoni e non dovrebbe però essere questa la funzione di un parcheggio pubblico, specialmente se si trova, come quello di via Maso Hilber, accanto ad una palestra e alla zona scolastica dove il via vai di mezzi è sempre notevole ed è opportuno che i posti pubblici possano essere utilizzati a rotazione invece che venire ipotecati da pochi.
 Quello dei camper rimane un problema che il Comune ha affrontato con efficacia, almeno in città, mettendo a disposizione il parcheggio del lido (e durante l’estate invece quello della zona sportiva Galizia) dietro il pagamento di una somma modesta di affitto. Proprio perché esiste la possibilità di ricoverare il camper in uno spazio apposito, sarebbe opportuno che il Comune desse un giro di vite all’abitudine di sistemarli invece nei parcheggi pubblici, lasciandoli lì magari per mesi. Questo lo si può fare anche senza trasformare gli spazi a pagamento, semplicemente introducendo il disco orario. In un posto come il centro di San Giacomo, con scuole, palestra e tra non molto anche sala teatrale, è necessario che vi siano parcheggi pubblici a disposizione di tutti i visitatori.
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domenica, 09 settembre 2007

Aeroporto, nuova stagione di rumori.

“Aeroporto, buon compromesso” sosteneva Polonioli a proposito della proposta Thaler “E' quella giusta per San Giacomo” e ancora “ha ragione Durnwalder che la nostra città deve essere indennizzata”.
E' da queste esternazioni che cerchiamo di evidenziare quanto difficile e precario risulti quel compromesso che avrebbe dovuto dare uno stop alla problematica contenuta nelle attività aeroportuali con il suo inquinamento acustico.
Compromesso voluto da Durnwalder che presenziando alla mediazione sosteneva, in più occasioni, di voler affrontare il problema rumore in maniera complessiva se non addirittura definitiva.
Ha promesso di contattare il ministro Parisi (e certamente l'avrà fatto) per dare una svolta e portare almeno ad una riduzione dell'inquinamento acustico provocate dalle Forze Armate all'aeroporto di San Giacomo.
Ha promesso di voler far spostare i voli sportivi in altro aeroporto, perchè sarebbe stato possibile, e l'assessore Widmann che avrebbe dovuto seguire “l'operazione” (e certamente se ne sarà occupato) ancora non ha dato nessuna risposta in proposito.
Ha promesso di far ridurre i voli dei privati che, con la loro non esigua attività, contribuiscono notevolmente all'inquinamento.
Ha promesso di rendere trasparenti le entità di rumore in prossimità dell'aeroporto e della frazione di San Giacomo con misurazioni idonee e convincenti.
Passate le vacanze estive nessun segnale positivo riguardo le suddette intenzioni, tutto è tornato come prima, forse peggio di prima: le attività degli elicotteri si sono intensificate in questi giorni e se continuerà così potremmo garantire anche quest'anno le lezioni scolastiche con il solito rumore di sottofondo provocato da “pale rotanti”, ma certamente non di cartoni animati, mentre gli aerei decollano, volano e atterrano con la loro solita frequenza ormai programmata nel tempo.
Se la gente protesta non lo fa non per accanimento particolare contro il comune di Laives o contro la Provincia, è stanca, e vuol semplicemente ricordare che le promesse fatte vanno mantenute. Nel caso specifico il Presidente Durnwalder ha preso degli impegni, molto seri, che purtroppo non sta mantenendo; riteniamo pertanto che se gli indennizzi da lui promessi agli amministratori di Laives si manifestano con questi risultati, le lagnanze continueranno ad esserci.
Il cosiddetto “buon compromesso” non prevedeva e non prevede tali “indennizzi” e tantomeno il silenzio assenso dei cittadini.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
mercoledì, 05 settembre 2007
Comunicato stampa 5-9-2007
Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige

Consegnato il cantiere per la circonvallazione di Pineta

Entro la fine del 2008, anche Pineta di Laives potrà essere sgravata dal peso del traffico di transito. Sono stati fissati in 14 mesi, infatti, i tempi di consegna per la nuova circonvallazione, il cui cantiere è stato consegnato quest’oggi (5 settembre) dall’Assessorato provinciale ai lavori pubblici: “La situazione era diventata insostenibile – commenta l’assessore Florian Mussner – con la circonvallazione migliorerà la qualità di vita degli abitanti di Pineta”.

Potranno prendere il via tra breve i lavori per la costruzione della tanto attesa circonvallazione a Pineta di Laives. L’opera sarà realizzata da due imprese edili altoatesine: la “Oberosler” di San Lorenzo, e la “Edil Passiria” di San Martino in Passiria. Il progetto è stato preparato da Georg Fischnaller, e rappresenta il secondo lotto del collegamento stradale tra San Giacomo e Bronzolo, che con i suoi 9 chilometri rappresenta una delle opere pubbliche più importanti a livello provinciale. La circonvallazione di Pineta prevede un tracciato di 950 metri a sinistra dell’attuale statale del Brennero, che si collegherà con la futura galleria, lunga 2,9 chilometri, della circonvallazione di Laives. Il progetto iniziale, che prevedeva la realizzazione di una galleria, è stato modificato dopo il ricorso al Tar di un gruppo di abitanti.
Una volta terminata, l’opera renderà possibile un collegamento diretto tra la periferia Sud di Bolzano e la zona Nord di Laives, by-passando gli abitati di San Giacomo e di Pineta. Il primo lotto, infatti, quello riguardante la galleria di San Giacomo, è già stato terminato, e la galleria è in funzione dal 2005. “In questa zona la situazione del traffico è radicalmente migliorata dopo l’apertura della circonvallazione – commenta l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner – e sono convinto che accadrà lo stesso anche a Pineta”. Per la realizzazione del secondo lotto è prevista una spesa di 6,8 milioni di euro che copriranno non solo i costi di realizzazione delle opere stradali, ma anche quelli per la messa in sicurezza e per la posa delle barriere anti-rumore all’altezza dell’abitato di Pineta.
In totale, per la circonvallazione Pineta-Bronzolo la Provincia ha previsto uno stanziamento di poco inferiore ai 100 milioni di euro, per la precisione di 99,8 milioni di euro. “Si tratta di un investimento importante – sottolinea Mussner – che contribuirà a migliorare sensibilmente la qualità di vita degli abitanti”. Tutti i dettagli del progetto verranno illustrati dall’assessore Mussner nel corso di un incontro pubblico in programma venerdì 21 settembre alle ore 20, nell’aula magna delle scuole medie di Laives.

(Autore: mb)
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mercoledì, 05 settembre 2007

Dibattito sull'aeroporto in Consiglio Comunale di Laives

Durante il dibattito sull’aeroporto in consiglio comunale è stato discusso un nostro ordine del giorno concepito in modo che anche le forze di maggioranza potessero votarlo. Avevamo per questo motivo rinunciato ad esplicitare la nostra contrarietà all’ampliamento dello scalo concentrandoci invece sulle ragioni che ci portano a comprendere e condividere le preoccupazioni delle associazioni ambientaliste e di larga parte della popolazione.
Tecnicamente il documento riprendeva ampi stralci di un testo presentato dalla maggioranza ed in seguito ritirato, ed il punto tre del contratto di mediazione controfirmato dai rappresentanti del nostro comune, laddove si prevedevano gli accertamenti sullo stato di inquinamento del territorio e gli interventi necessari per contrastarlo. Infine, in sintonia con il punto programmatico della partecipazione tanto caro a questa giunta, avevamo inserito la richiesta di attendere l’esito del referendum prima di procedere ad una decisione definitiva.
Si trattava, come si vede e come inizialmente ci ha riconosciuto anche lo stesso primo cittadino, di un documento in larga misura condivisibile da tutte le forze presenti in consiglio che avrebbe dato voce alle preoccupazioni ed alle richieste di garanzie avanzate nei mesi scorsi dai cittadini. Per questo motivo ci è risultata incomprensibile la decisione di non votarlo soprattutto dopo l’intervenuto del consigliere Mumelter che ha spiegato con argomentata precisione la contrarietà del suo gruppo a qualsivoglia ampliamento della struttura di via Baracca. Peccato che non una parola uscita dalla sua bocca fosse poi rintracciabile nel documento della maggioranza da lui votato.
Insomma il dibattito ha messo in luce le divisioni della maggioranza su questo tema e ha rimarcato ancora una volta la non volontà o l’impossibilità di opporsi allo strapotere provinciale. L’adesione acritica alla proposta Thaler-Durnwalder, spacciata come il mantenimento dello status quo, ne è stata la logica conseguenza.
La cosa peggiore è stata però l’incapacità delle forze contrarie all’ampliamento, presenti in maggioranza, ma troppo spesso silenti, di incidere su tutta la coalizione, con l’aggravante di aver rinunciato a trovare in consiglio i voti necessari per far passare una posizione non in contrasto con i propri convincimenti e con le richieste dei cittadini.
È questa mancanza di coraggio che li ha esposti alle critiche più severe da parte delle opposizioni.

Rifondazione Comunista - Laives

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martedì, 04 settembre 2007
Laives,
Laives, una città incerta, disorientata sul suo futuro, in attesa di un cambiamento che sembra non arrivare mai.
E' una città che si sta autolimitando ad esercizi di rare testimonianze, una città in affanno nella normale amministrazione, lacunosa nel dar spazio alle novità, alle sperimentazioni per un futuro sviluppo.
“Dialogare idee per decidere” fu lasciato scritto poche settimane fa.
Un invito alla politica di dialogare con i propri cittadini, di intraprendere in modo più coraggioso la strada che faccia recuperare il forte ritardo rispetto l'Europa e a molte altre città italiane.
E' un periodo di rinnovamento obbligato anche per le altre piccole città e a maggior ragione se emergono nelle stesse, zone o territori in cui la crisi d'identità è ancora particolarmente sentita.
La città di Laives che si trova ormai in una fase di grande cambiamento, stenta a trovare una idea guida, ispirazioni e obiettivi per l'avvenire, è ferma ai blocchi di partenza in un attendismo nutrito, spesso, dai ricordi del passato.
L'economia, seppur a stento, è partita e a risentirne positivamente crediamo sia anche la qualità della vita, quella stessa qualità tanto invocata dalle persone che si trovano in difficoltà e che con grande umiltà sanno affrontare.
Le nuove idee e comunque lo stimolo al nuovo, vanno ricercate nella potenzialità della cultura; un motore che produce innovazione, mettendo in gioco creatività intellettuale e la capacità di trovare soluzioni inedite a problemi complessi.
Da qui la necessità di uno slancio verso l'esterno, verso quei cittadini che credono ad una politica partecipata, valorizzando la convivenza di stili di vita diversi.
E' fondamentale creare i presupposti per un contesto culturale ricettivo che facilita i processi di integrazione sociale.
Laives, città sempre più multietnica, ha bisogno di una visione che includa anziché escludere l'apporto delle comunità presenti ormai radicate, deve interpretare i bisogni della gente e le trasformazioni del territorio che disegneranno la città di domani.
Laives, per ripartire, ha bisogno di una cultura politica partecipata più coraggiosa, di un disegno complessivo certo e naturalmente della collaborazione di tutti.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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martedì, 04 settembre 2007
Alto Adige 04 SETTEMBRE 2007
Il «Progetto Java»
Più giovani nel sociale L’iniziativa è al decollo
 LAIVES. Da tempo si sente parlare di «Progetto Java»: lo aveva lanciato il Distretto sociale cittadino in occasione dell’assemblea dei residenti e adesso, negli spazi pubblicitari qua e là sparsi sul territorio, si possono leggere i relativi manifesti. Anche nelle case dovrebbero essere arrivate cartoline sullo stesso tema e quindi non dovrebbe esserci più l’alibi che non si sa niente di questa iniziativa che si presenta decisamente interessante.
 Non dovrebbero averlo, questo alibi, soprattutto i giovani ai quali il «Progetto Java» è indirizzato, perché proprio loro sono chiamati ad attivarsi, così come hanno fatto da tempo i coetanei in altre realtà della nostra provincia.
 Ma cosa è il «Progetto Java»? Si tratta di una iniziativa che si propone di offrire ai giovani locali la possibilità di impiegare parte del loro tempo liberi in maniera creativa e produttiva a favore della comunità di appartenenza, avvicinandoli così in particolare al mondo del sociale. Tra qualche settimana quindi, questa proposta sarà accessibile a tutti i ragazzi con età compresa fra i 13 e i 18 anni. Dall’inizio di ottobre poi, il martedì dalle 15.30 alle 17.30, presso il Distretto di via Innerhofer 15 verrà attivato uno sportello «Java» presso il quale i ragazzi potranno iscriversi e poi depositare i punti guadagnati con l’attività svolta, per convertirli in buoni premio spendibili presso gli esercizi che a loro volta aderiscono al progetto.
 In sostanza, si mette a disposizione il tempo che si desidera e in cambio si riceveranno punti che poi verranno tradotti in buoni con i quali andare al cinema o, magari, a mangiare una pizza. Informazioni si potranno avere anche durante la serata del giovedì lungo dei commercianti, il 6 settembre, quando verrà montato uno stand ed infine, sabato 22 settembre, la rete giovani, con il Distretto, organizzerà presso il centro «Fly», una festa per dare il via ufficiale al progetto. Quello che si chiede ai giovani, in definitiva, è di impiegare in maniera diversa, costruttiva e utile per gli altri, parte del proprio tempo libero. In cambio riceveranno buoni spendibili in vario modo. Non resta dunque che attendere le adesioni. (b.c.)
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domenica, 02 settembre 2007

Alto Adige 02 SETTEMBRE 2007
 CONSIGLIO COMUNALE DI  LAIVES
DURA NOTA DI BORIN (AN)
 LAIVES. Il capogruppo di An in consiglio comunale, riferendosi alla recente seduta consiliare, ha diffuso una nota in cui sottolinea che «Polonioli non può più governare Laives. I problemi di questa maggioranza non sono soltanto numerici, si può anche governare in sedici infatti, ma sono fondamentalmente politici. Prendiamo ad esempio la seduta di mercoledì scorso, piatto forte della serata la presa di posizione del Sindaco sulla proposta di potenziamento dell’aeroporto. La cittadinanza attendeva una presa di posizione chiara ed autorevole da parte del nostro Comune, per dire un no deciso ad altri carichi di inquinamento. La maggioranza ormai allo sbando da oltre un anno, dopo mesi di gestazione ed incalzata dalle opposizioni, ha invece proposto un documento impresentabile, in cui non si prende sostanzialmente alcuna posizione. Il problema politico - continua Borin - emerge limpido, attraverso l’autorevole intervento di Mumelter capogruppo Svp, laddove con grande senso di responsabilità si evidenziano le contraddizioni ed i rischi legati all’eventuale potenziamento dell’aeroporto. Il sindaco, invece di coadiuvare nel suo grande sforzo l’Svp locale nel fermo no a tale progetto, si imbarca in documenti che hanno come unico obbiettivo quello di tenere la scarpa su due piedi. Polonioli non è più in grado di rappresentare Laives sulle questioni in cui Laives non può non essere rappresentata, non sappiamo se a ridurlo in questo stato d’insipienza siano le frizioni all’interno della sua maggioranza o le troppe energie che sta dedicando alla creazione del Partito Democratico in Alto Adige. Sta di fatto che le decisioni da cui dipenderanno la vivibilità ed il futuro del nostro Comune, richiedono stabilità politica e coesione che la maggioranza guidata da Polonioli ha irrecuperabilmente perso. Comprendo che lo scioglimento anticipato del Consiglio, potrebbe nuocere all’immagine di Polonioli come uomo emergente nel Pd, ma la presa d’atto dell’insostenibilità di questa situazione non potrebbe che essere apprezzata dai più. Polonioli, è ancora il sindaco di questa città ed il suo primo dovere è curarne ad ogni costo gli interessi e le aspettative», conclude Borin.
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sabato, 01 settembre 2007
Alto Adige 01 SETTEMBRE 2007
Il Festival approda oggi a San Giacomo.   Musica e «Magic»
 SAN GIACOMO - LAIVES
Oggi il Festival comunale prevede un evento particolarmente importante ed atteso a San Giacomo. Presso il piazzale delle scuole infatti, alle ore 20.30, è previsto un concerto spettacolo dell’Orchestra «Italia a 78 Giri», diretta dal maestro Claudio Caramani, che proporrà le mitiche e sempreverdi «Canzoni della radio». Gustose scenette, preparate ed interpretate dai musicisti e cantanti stessi, contribuiranno a dare la giusta nota d’allegria alla serata. Va ricordato che saranno riproposti alcuni intramontabili brani quali «Voglio vivere così», «Ninì Tirabusciò», «Maramao perché sei morto», «Vecchio Frac», «O’ surdato innamorato» ed altri tutti sapientemente arrangiati, una vera e propria operazione culturale di recupero della memoria attraverso un piacevole tuffo nella musica leggera italiana. L’iniziativa è stata organizzata dal Centro Culturale di San Giacomo in collaborazione con l’Upad di Bolzano, con il sostegno del Comune di Laives e dell’Assessorato provinciale alla cultura.
 La manifestazione si aprirà già nel pomeriggio quando, a partire dalle ore 14, l’Associazione La Saletta, in collaborazione con La Fenice, proporrà un torneo di carte Magic riservato ai giovani dai 14 anni in su. Un gioco che negli ultimi anni ha riscosso un gran successo in particolare tra i giovanissimi. A fine serata si terrà la premiazione dei partecipanti. È gradita la preiscrizione tel. 329/2027826.
 L’ingresso - pomeriggio e sera - è libero; funzionerà un punto ristoro. Un telone di copertura assicurerà, almeno in parte, idonea protezione anche in caso di maltempo. (b.c.)
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venerdì, 31 agosto 2007
Alto Adige 31 AGOSTO 2007
Duro scontro in consiglio sull’aeroporto
Il sindaco difende il compromesso: «Avremo più controlli e tutele». Borin (An): «Continuano a restare nel vago»
BRUNO CANALI

 LAIVES. Scontro sull’aeroporto in consiglio comunale. L’altra sera sono approdati in aula ben tre documenti sul progetto di ampliamento dello scalo. È passato quello proposto dalla giunta, ma sotto il fuoco di fila della minoranza che ha anche abbandonato l’aula. «Chi governa il Comune continua a restare sul vago e si rifiuta di dire un chiaro no all’ampliamento», attacca An.
 Sul progetto dell’aeroporto si sono discussi 3 documenti: una mozione di «Progetto Alto Adige» e 2 ordini del giorno, rispettivamente del consigliere Rosario Grasso (Prc) e della maggioranza. Mentre la prima è stata ritenuta sorpassata dagli stessi proponenti («è passato troppo tempo dalla presentazione»), la battaglia si è concentrata sui 2 ordini del giorno, con tutta l’opposizione schierata in favore di quello presentato da Rosario Grasso, mentre la maggioranza lo ha bocciato in favore di quello della giunta.
 «L’ordine del giorno della maggioranza è generico - ha tuonato Bruno Borin (An) - ed evidenzia l’imbarazzo che questo tema ha creato fra gli stessi componenti della maggioranza. Ci si è nuovamente defilati da una chiara assunzione di responsabilità e invece bisognava dire un chiaro no al progetto per l’aeroporto di San Giacomo. A Laives non ci sono le condizioni minime per discuterne del resto, con tutti i disagi causati dall’inquinamento di ogni tipo. La mediazione? Per fare cosa? È stata una trovata di Durnwalder per sviare la contestazione crescente nei suoi confronti e far decantare una situazione esplosiva che stava lacerando la stessa Svp».
 Il sindaco Polonioli invece ha difeso l’ordine del giorno della maggioranza, sottolineando che pone precise condizioni per i futuri controlli sull’inquinamento; sui voli sportivi e notturni, insieme alla necessità di una stazione ferroviaria a San Giacomo. Posizioni inconciliabili, tanto che alla fine le minoranze sono uscite dall’aula (tranne Grasso e Nicolussi) lasciando alla sola maggioranza il compito di approvarsi il proprio odg. Come noto, il sindaco Polonioli ha sempre appoggiato il compromesso proposto dalla consigliera provinciale Svp Rosa Thaler, ossia non allungare la pista ma in cambio dare il via libera alla costruzione degli hangar.
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venerdì, 31 agosto 2007

Alto Adige\31 AGOSTO 2007
Sarà lunga 150 metri e avrà anche la pista ciclabile
Una strada collegherà via Vadena e le industrie
 LAIVES. La giunta provinciale ha deciso di variare d’ufficio il Piano urbanistico comunale per inserirvi la nuova strada di collegamento fra via Vadena e l’area relativa al futuro ampliamento della zona industriale a sud della città. Questa scelta è avvallata naturalmente anche dal Comune, il quale a sua volta ha in programma l’ampliamento della zona stessa in direzione nord, ovvero verso la città.
 Con tale espansione (3,5 ettari circa) di fatto la zona industriale verrà a trovarsi ancora più vicina alla città e a via Vadena in particolare. Il nuovo collegamento sarà lungo 150 metri circa e sarà dotato anche di una pista ciclabile per coloro che raggiungono il posto di lavoro in bicicletta. La spesa per questo intervento dovrebbe essere a carico dellla Provincia. Riguardo al progetto non mancano, però, le perplessità. Alcuni consiglieri, infatti, hanno manifestato dubbi legati al traffico che potrebbe investire via Marconi, almeno fino a quando non sarà pronta la variante alla statale 12. Il vice sindaco ha, però, garantito che si studieranno soluzioni adeguate per questo problema.

ORA   ciclabile: nuova piazzola

 ORA. Una nuova piazzola di sosta (foto) si aggiunge alle altre già presenti lungo la ciclabile provinciale in Bassa Atesina. In questi giorni, infatti, gli operai dell’ufficio forestale della Provincia hanno iniziato a costruirne una anche all’altezza di Ora. La nuova area, dove sarà possibile sostare e prendere un po’ di fiato, sarà sicuramente una presenza che verrà molto apprezzata dai numerosi ciclisti che ogni giorno percorrono la pista ciclabile della Bassa Atesina. (b.c.)
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mercoledì, 22 agosto 2007
Alto Adige  22 AGOSTO 2007
LAIVES Anche i giovani avranno spazi         No Logo: rilancio della musica
LA CULTURA Tommasini: ecco le prospettive

 LAIVES. La cultura è lo strumento ideale - e quindi da curare con grande attenzione - per favorire lo sviluppo della comunità. Lo sostengono anche gli esperti che si erano occupati, nel corso di un convegno, di Laives intesa come laboratorio per una città vivibile da prendere come esempio. È questa la base su cui la giunta comunale - ed in particolare l’assessore Christian Tommasini - sta impostando un progetto a largo raggio. Già s’è detto del programma impostato per «sfruttare» al meglio le tre sale teatrali a disposizione e la quarta che sarà pronta alla fine del 2008 a San Giacomo. Lo stesso assessore evidenzia anche l’impegno, suo e della giunta civica, a favore dei giovani: «Sono quattro i centri giovanili operanti sul territorio comunale e con loro c’è una stretta e proficua collaborazione. Una ulteriore, importante spinta arriverà quando sarà a disposizione il No Logo in zona Galizia dove saranno agibili, al piano sopra, sia una sala prova per i gruppi musicali che una sala per incisione. In più, nell’adiacente Black Box sarà possibile organizzare delle manifestazioni ad ampio respiro visto e considerato che gli spazi, anche per il pubblico, saranno funzionali oltre che accattivanti». L’assessore Tommasini - che punta al coinvolgimento del capoluogo altoatesino anche per quanto riguarda l’attività teatrale e soprattutto la produzione artistica - ragiona in prospettiva proprio su Bolzano: «Gli spazi usufruibili in zona Galizia, nel centro giovanile ampliato, costituiranno un’attrazione rilevante per curare la collaborazione proprio con i centri giovanili del capoluogo di provincia».
 Quando si parla di cultura non si può non fare delle considerazioni anche in merito al Festival cittadino che sta per debuttare: «Credo sia positivo lo sforzo che è stato fatto quest’anno nel coinvolgere anche le frazioni di Pineta e di San Giacomo: questo potenzierà anche il tessuto associativo che comunque è esemplare - per attività, entusiasmo e partecipazione - in tutto il territorio comunale. Si tenga conto, proprio in questo contesto, che contiamo molto sul ruolo funzionale che potranno avere i nuovi spazi che abbiamo individuato in via Pietralba e nella piazzetta antistante il municipio. A proposito di Festival, mi preme anche evidenziare le novità artistiche che sono state introdotte, a cominciare dai due concorsi di pittura. Insomma le idee propositive non mancano e ciò che conforta è che sono diventate continuative. Infatti il Festival è da considerare come la naturale conclusione del ciclo delle iniziative estive per i bambini, del cinema sotto le stelle, dei concerti del venerdì e della presentazione di libri. E appena archiviato il Festival, via alla rassegna del teatro dialettale.
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domenica, 19 agosto 2007

Alto Adige 19 AGOSTO 2007
Sono 4 le sale per il teatro «L’attività da coordinare»

 LAIVES. La cultura è lo strumento ideale - e quindi da curare con grande attenzione - per favorire lo sviluppo della comunità. Lo sostengono anche gli esperti che si erano occupati, nel corso di un convegno, di Laives intesa come laboratorio per una città vivibile da prendere come esempio. È questa la base su cui la giunta comunale - ed in particolare l’assessore Christian Tommasini - sta impostando un progetto a largo raggio.
 Come vi state muovendo?
 
«È evidente che, seguendo il consiglio degli esperti, la periferia può diventare un’identità forte ma ha bisogno di due basi concrete su cui poter lavorare: la prima è la disponibilità di strutture adeguate, la seconda è una programmazione culturale costante durante tutto l’anno».
 Adesso le strutture ci sono, fortunatamente...
 
«Proprio così. Di conseguenza è iniziato anche il lavoro per concretizzare le varie idee che non mancano a cominciare da quelle destinate ad essere ospitate nelle tre sale teatrali che abbiamo a disposizione ed in vista della quarta, a San Giacomo, che sarà fruibile entro il prossimo anno».
 L’aula magna ristrutturata, innanzitutto...
 
«Gli spettacoli teatrali avranno uno spazio adeguato dopo i lavori che si stanno per concludere. Ecco dunque la rassegna di teatro dialettale - potenziata con il ritorno dell’operetta, di spettacoli dello Stabile di Bolzano, di recite per le scuole».
 Il Centro Don Bosco...
 
«Sala molto funzionale da utilizzare al meglio. In collaborazione con la proprietà stiamo guardando con grande attenzione a potenziare il cinema. Le proiezioni finora hanno raccolto interesse oltre che partecipazione. Io penso che i film non devono essere a cadenza periodica ma diventare un appuntamento fisso, magari una volta alla settimana, per tutto l’anno. Le premesse in tal senso, per un accordo, sono confortanti».
 C’è poi il teatro Delle Muse a Pineta...
 
«Un’autentica bomboniera che soddisfa le esigenze dei residenti nella frazione grazie anche alla rassegna teatrale organizzata dal locale Piccolo Teatro. Ritengo che si possa fare di più e penso in tal senso a spettacoli che definisco d’essai come concerti, per fare solo un esempio, sulla scorta della felice esperienza con il festival jazz. Una sala come quella di Pineta si presterebbe anche ad ospitare eventi che non trovano spazi adeguati a Bolzano. Credo molto nella collaborazione con il capoluogo altoatesino: Laives ne avrebbe soltanto da guadagnare, in positivo».
 Entro il 2008 sarà inoltre a disposizione la grande sala di San Giacomo...
 
«Ci consentirà di compiere un ulteriore, importante salto di qualità oltre che favorire le rappresentazioni della compagnia teatrale locale. Ritengo che quello spazio potrà consentire un ulteriore collaborazione proprio con Bolzano e penso - ma è soltanto uno dei tanti esempi che si possono fare - alla possibilità di produrre in loco spettacoli. Penso ad un laboratorio teatrale - magari in collaborazione con lo Stabile bolzanino - sfruttando anche la professionalità in tal senso della cooperativa Prometeo che bene ha lavorato, negli ultimi due anni, a Pineta».
 Non è che quattro sale siano troppe per Laives e per le sue frazioni?
 
«È un arricchimento importante, frutto di una lungimirante programmazione. Sono convinto che proprio le associazioni locali - con il coordinamento del Comune - saranno in grado di utilizzare questi spazi in maniera ragionata grazie ad una programmazione che dovrà essere curata con grande attenzione».
 La cultura dunque come strumento ideale per favorire lo sviluppo della comunità di Laives?
 
«Ne sono convinto anche perchè vi sono segnali importanti, soprattutto di adesione, che abbiamo recepito come amministrazione comunale e che intendo valorizzare grazie al sostegno avuto proprio da tutte le associazioni. In più - se mi è concesso - vi sono le concrete prospettive a favore dei giovani e al loro impegno culturale che continua ad essere esemplare. Anche per loro stanno per essere approntate strutture adeguate in grado di soddisfare esigenze di spazio e di attività».
 Ne riparleremo?
 
«Volentieri. Laives (e le sue frazioni) ha voglia di crescere in questo senso».
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martedì, 07 agosto 2007

 Alto Adige 07 AGOSTO 2007
Il futuro della città: nota di Rifondazione Comunista
«Abitanti da coinvolgere proposta condivisibile»
 LAIVES. Un’altra risposta all’appello lanciato - attraverso il nostro giornale - dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo di coinvolgere gli abitanti nel programmare il futuro della città e delle frazioni anche per uscire dall’attuale, delicato momento politico. Dopo la presa di posizione del comitato civico di Pineta, ecco l’intervento di Rifondazione Comunista che, accogliendo la tesi del Centro, fa una serie di considerazioni e di proposte.
 Rifondazione Comunista, ritiene che la proposta del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo «sia da sostenere e da prendere seriamente in considerazione»: lo si legge in una nota a firma di Massimo Gigliotti che così continua: «Sono sempre più i comitati ed i gruppi di cittadini che si uniscono per potersi sentire coinvolti nella vita della nostra città portando così all’attenzione dell’opinione pubblica, problemi, richieste e talvolta anche malesseri della popolazione. È quindi arrivato il momento che questa maggioranza attui ciò che ha promesso ai propri elettori nel programma amministrativo. Era infatti stato venduto alla popolazione “un vero e proprio salto di qualità nei rapporti tra amministrazione pubblica e cittadini” (citando testualmente il programma amministrativo). L’attuale maggioranza riteneva “fondamentale creare le condizioni perché tutti i cittadini potessero partecipare concretamente all’attività politico-amministrativa e sociale della nostra comunità, in modo da far rinascere la fiducia verso l’istituzione comunale”. Di tutto questo non si è visto ancora niente, o comunque troppo poco per poterlo definire un salto di qualità. Sono in atto modifiche sostanziali nella nostra città come la revisione del piano urbanistico e del piano del traffico; crediamo che questo sia il momento più idoneo per poter finalmente passare ad una reale partecipazione popolare partendo proprio dalla proposta del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo». Il dibattito dunque si sta sviluppando: il nostro giornale è pronto ad ospitare i vari interventi in merito.
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categoria:sociale, centro attenzione permanente, comune di laives, piano di sviluppo
venerdì, 03 agosto 2007

Alto Adige03 AGOSTO 2007
Piano di sviluppo concordato
«I residenti vanno coinvolti come sta facendo Ora»
Parte dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo una proposta rivolta sia alla maggioranza che all’opposizione

 LAIVES. Momento delicato per la città e le sue frazioni. La giunta comunale sostiene di aver risolto le sue «frizioni» interne; i rappresentanti dell’opposizione incalzano con critiche quotidiane, chiedendo - senza troppi giri di parole - il ritorno alle urne degli abitanti. Su una cosa c’è concordia: vanno affrontati - e risolti - una serie di problemi.
 Nel dibattito politico in corso si inserisce una proposta - indubbiamente stimolante - che viene dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo al motto di «Nuove idee per la città di Laives e le sue frazioni. Sviluppo futuro». L’idea - definita «una motivazione significativa ed importante sia per la giunta in carica che per l’opposizione» viene presentata come «Un modo propositivo per esaminare i punti di forza e di debolezza della città accordata sulle sue due frazioni di Pineta e di San Giacomo».
 Il Centro Attenzione Permanente - a firma di Lorenzo Merlini - entra nel merito: «In momenti delicati come quelli che stiamo vivendo - economici sopratutto - cercare di capire le future opportunità di sviluppo e crescita della popolazione significherebbe pensare progetti ambiziosi: rilancio della politica per rendere sempre più Laives una città che guarda all’Europa, una città del dialogo, della convivenza, della cultura e della tradizione».
 Secondo il Centro Attenzione Permanente «Gli elementi di ricerca seppur conosciuti dovranno essere affrontati con maggior vigore e potrebbero costituire aree tematiche di ricerca: del sociale (giovani, donne, famiglia, tempo libero, casa ed altro); della cultura, del turismo, del mondo agricolo (realizzazione delle risorse locali in un quadro europeo), dello sviluppo economico e occupazionale (insediamenti, infrastrutture, innovazione), dell’ambiente e del territorio (spazi e tempi delle comunità, verde pubblico, compatibilità ambientale, ecomobilità). L’unico scopo è quello di rafforzare le tendenze positive esistenti e cercare soluzioni per invertire e attenuare gli andamenti negativi».
 Secondo la proposta «Altre aree tematiche potranno essere individuate in una prima discussione che servirà tra l’altro a formulare proposte concrete da sottoporre al consiglio comunale». Il Centro di San Giacomo ritiene «estremamente importante attivare gruppi di lavoro che potranno vagliare prospettive e risorse nei diversi settori a Laives, Pineta, San Giacomo e nel quartiere attiguo di Maso della Pieve. La zona industriale con i suoi nuovi insediamenti ed imprese di ricerca non vanno trascurate per il loro importante riferimento di carattere economico strategico e tecnologico».
 Secondo la nota «Il progetto - che potrebbe essere coofinanziato anche dal Fondo Sociale Europeo - dovrebbe coinvolgere i cittadini delle tre comunità di Laives proprio per raccogliere i suggerimenti, i futuri bisogni, ma sopratutto le idee e le soluzioni che permetteranno le linee in avvenire». A tal proposito vengono fatti gli esempi di molti comuni - fra cui quello vicino di Ora che sta approntando assieme agli abitanti il suo piano di sviluppo - che, affiancati da consulenti, guardano in avanti, ragionando. «I protagonisti debbono essere - conclude il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo - i cittadini con le proprie idee e aspettative; saranno loro a prospettarle ed a condividerle con una visione del tutto nuova. Dialogogare idee per decidere: sarebbe anche a Laives un ottimo punto di partenza». La proposta è lanciata.
l giornale è disponibile ad accogliere quel dibattito che non dovrebbe proprio mancare.
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giovedì, 02 agosto 2007

C O M U N E  D I  L A I V E S  -  G E M E I N D E   L E I F E R S
Assessorato alla Cultura – Assessorat für Kultur
Associazione Arte-Cultura Casa Della Pesa -  A.C.P -  Bolzano
Kunst-Kuturverein Waaghaus -  K.K.W -  Bozen
www.acp-kkw.com / acp-kkw@acp.kkw.com
1° CONCORSO DI PITTURA “MITO CAVALLO”
1° CONCORSO DI PITTURA “ANGOLO SUGGESTIVO”
L’Associazione ARTE-CULTURA CASA DELLA PESA“ indice il 1° Concorso di pittura estemporanea avente come tema “MITO-CAVALLO”  e il 1° concorso di pittura “ANGOLO SUGGESTIVO”.
Le due rassegne sono inserite nel contesto del Festival Laives 2007,  e nell’ambito del programma Holos curato dall’Associazione Arte-Cultura  Casa della Pesa di Bolzano.
Per saperne di più       clicca
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mercoledì, 01 agosto 2007

Nuove idee per la città di Laives e le sue frazioni. Sviluppo futuro.

Potrebbe essere una motivazione significativa ed importante sia per la Giunta in carica che per l'opposizione.
Un modo propositivo per esaminare i punti di forza e di debolezza della città accordata sulle sue due frazioni di Pineta e di San Giacomo.
In momenti delicati come quelli che stiamo vivendo <economici sopratutto> cercare di capire le future opportunità di sviluppo e crescita della popolazione significherebbe pensare progetti ambiziosi: rilancio della politica per rendere sempre più Laives una città che guarda all'Europa, una città del dialogo, della convivenza, della cultura e della tradizione.
Gli elementi di ricerca seppur conosciuti dovranno essere affrontati con maggior vigore e potrebbero costituire aree tematiche di ricerca: del sociale (giovani, donne, famiglia, tempo libero, casa etc); della cultura, del turismo, del mondo agricolo (realizzazione delle risorse locali in un quadro europeo; dello sviluppo economico e occupazionale (insediamenti, infrastrutture, innovazione); dell'ambiente e del territorio (spazi e tempi delle comunità, verde pubblico, compatibilità ambientale, ecomobilità), scopo unico quello di rafforzare le tendenze positive esistenti e cercare soluzioni per invertire e attenuare gli andamenti negativi.
Altre aree tematiche potranno essere individuate in una prima discussione che servirà tra l'altro a formulare proposte concrete da sottoporre al Consiglio Comunale.
E' estremamente importante attivare gruppi di lavoro che potranno vagliare prospettive e risorse nei diversi settori a Laives, Pineta , San Giacomo e nel quartiere attiguo di Maso della Pieve.
La zona industriale con i suoi nuovi insediamenti ed imprese di ricerca non vanno trascurate per il loro importante riferimento di carattere economico strategico e tecnologico.
Il progetto che potrebbe essere coofinanziato anche dal Fondo Sociale Europeo dovrebbe coinvolgere i cittadini delle tre comunità di Laives proprio per raccogliere i suggerimenti, i futuri bisogni, ma sopratutto le idee e le soluzioni che permetteranno le linee in avvenire.
Molti comuni come Ora, Bressanone, Bolzano ed altri, affiancati da consulenti e con la partecipazione dell'intera popolazione hanno iniziato a percorrere il futuro piano di sviluppo della propria città e il territorio nel suo insieme.
I protagonisti del forum sono i cittadini con le proprie idee e aspettative chiare, e saranno loro a prospettarle ed a condividerle con una visione del tutto nuova:
“Dialogogare idee per decidere” sarebbe anche a Laives un ottimo punto di partenza.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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sabato, 28 luglio 2007

Alto Adige 27 LUGLIO 2007
LA NOVITÀ .   Indirizzo e-mail per i consiglieri
 LAIVES. La richiesta avanzata nelle scorse settimane dal consigliere di Rifondazione Rosario Grasso di mettere a disposizione di ogni consigliere comunale un indirizzo e-mail, ha trovato favorevole la giunta. Il sindaco ha manifestato disponibilità sia per questa richiesta che per quella di assegnare una casella e-mail anche a ognuno dei gruppi consiliari esistenti. L’uso della posta elettronica è ormai indispensabile e, per altro, si presta egregiamente anche per attivare un rapporto più diretto fra amministratori comunali e cittadini, i quali potranno rivolgersi in un prossimo futuro direttamente a uno o l’altro dei propri rappresentanti politici mediante la posta elettronica.
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domenica, 22 luglio 2007

Alto Adige 22 LUGLIO 2007
Allarme ozono: «Colpa dell’aeroporto»
I Comitati: «Sforamenti continui solo a Laives, a Bolzano nulla»
 LAIVES. Dalla centralina di rilevamento in zona Galizia continuano a arrivare dati allarmanti sull’ozono. «Il livello di guardia stabilito per legge a quota 180 - spiegano Othmar Clementi, del Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto e Lorenzo Merlini, del Comitato di attenzione permanente a San Giacomo - continua ad essere superato e siamo nell’ordine di 205, così come per le polveri sottili». Di fronte a questa situazione preoccupante - che invece, per quanto riguarda l’ozono, non si registra ad esempio nella vicina Bolzano -, i due rappresentanti dei Comitati lanciano l’ennesimo allarme e puntano il dito sull’aeroporto.

di Bruno Canali
Nella vicina Bolzano la soglia non è ancora stata superata «Ma da noi sembra normale»    

 LAIVES. Per quanto riguarda l’ozono, dalla centralina di rilevamento in zona Galizia continuano a arrivare dati allarmanti. «Il livello di guardia stabilito per legge a quota 180 - spiegano Othmar Clementi, del Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto e Lorenzo Merlini, del Comitato di attenzione permanente a San Giacomo - continua ad essere superato e siamo nell’ordine di 205, così come per le polveri sottili disperse nell’aria che ogni giorno respiriamo».
 Di fronte a questa situazione preoccupante - che invece, per quanto riguarda l’ozono, non si registra ad esempio nella vicina Bolzano -, i due rappresentanti dei Comitati lanciano l’ennesimo allarme e auspicano, prima di tutto, «che sia l’amministrazione comunale a prendersi carico del problema che interessa la salute di tutti i cittadini». In merito all’ozono - dannoso per l’uomo se presente nell’aria in quantità eccessive - Clementi rimanda a una relazione dell’Agenzia dell’ambiente firmata ancora nel 1997 dal direttore Walter Huber che prendeva in considerazione l’impatto dei voli. «L’emissione di sostanze inquinanti - si legge - soprattutto ossidi di azoto e di idrocarburi quali precursori dell’ozono, in piena estate deve causare secondo le situazioni meteorologiche una accentuata formazione di ozono, soprattutto perché i gas inquinanti vengono emessi ad altezze che provocano una formazione di azoto particolarmente intensa. Gli effetti dell’ozono sulla vegetazione al margine boschivo, nelle rispettive altezze, così come sui pendii montani, non può essere valutato in modo esatto. I danni dell’ozono su frutta ed alter colture, nonché sui boschi, sono già stati registrati in Alto Adige».
 Si sono studiati limiti per i transiti sull’A22, fino ad arrivare eventualmente al blocco dei Tir - dicono quindi i due ambientalisti -, «come mai invece non si prevede altrettanto per i voli aerei, soprattutto per quelli fatti esclusivamente per hobby? Noi chiediamo cosa abbia intenzione di fare in questo senso l’amministrazione comunale. Il sindaco è soddisfatto per il compromesso raggiunto da Rosa Thaler sull’aeroporto, ma c’è ben poco da rallegrarsi perché di compromesso si tratta e non certo di una soluzione in grado di metterci al riparo dai danni dell’inquinamento. Da tempo in zona Galizia funziona la centralina che registra dati preoccupanti e, nonostante questo, nessuno ne parla.
 Sforare i limiti fissati dalla legge, attaccano i due rappresentanti dei Comitati, «sembra divenuta routine e di interventi per limitare i danni nemmeno l’ombra. Ci chiediamo, con preoccupazione, a quale scopo sia perciò stata installata quella centralina e inoltre se esista un piano di emergenza per l’inquinamento che si sta registrando».
lunedì, 16 luglio 2007
Alto Adige 10 LUGLIO 2007
Ciclabile di via Stazione, la giunta incontrerà i residenti
 LAIVES. Prossimamente il vicesindaco Georg Forti prenderà contatto con coloro che abitano nei masi lungo via Stazione e con chiunque abbia proprietà lungo la strada.
 Lo scopo è quello di illustrare i dettagli del progetto relativo alla pista ciclabile che il Comune intende realizzare proprio lungo la via Stazione, dalla periferia della città fino alla stazione ferroviaria passando davanti al lido. L’idea iniziale per questo tracciato è stata definitivamente abbandonata dopo avere raccolto il parere negativo dei residenti. Il progetto iniziale prevedeva, infatti, la pista ciclabile sulla stessa carreggiata e questo per non dovere espropriare terreno lungo un lato del percorso. Con una simulazione si era visto che avrebbe anche potuto funzionare, a patto però che il limite di velocità lungo via Stazione fosse abbassato a 30 chilometri orari. La carreggiata sarebbe però risultata al limite minimo di ampiezza nel caso in cui si fossero incrociati due mezzi di una certa dimensione e questo non ha convinto i residenti, che si sono opposti.
 La soluzione alternativa è stata quella di espropriare una striscia di terreno agricolo lungo un lato di via Stazione per la ciclabile. «Arriveremo fino alla stazione ferroviaria al confine con Vadena - afferma Forti - perché da lì in poi non abbiamo competenza e toccherà ad altri completare la ciclabile fino al ponte sul fiume Adige». (b.c.)
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categoria:comune di laives, ciclabile pedonabile
lunedì, 16 luglio 2007
Alto Adige 10 LUGLIO 2007
Laives. Tecnici già a lavoro per avviare i cantieri
Presto arriveranno le barriere antirumore
 LAIVES. La linea ferroviaria, nel tratto davanti alla città, avrà le sue barriere antirumore. La garanzia è arrivata tempo addietro dal Comune e ora la giunta conferma che i tecnici hanno già avviato i contatti per studiare l’intervento e, in particolare, per capire dove poter installare i cantieri.
 La città di Laives, a differenza di altre località della Bassa Atesina, è in realtà abbastanza lontana dalla linea ferroviaria e, quindi, le barriere non sono pensate per l’agglomerato urbano. Esse serviranno infatti per riparare dall’eccessivo rumore prodotto dai treni (e non solo) la serie di abitazioni che si trovano lungo la linea ferroviaria. Proprio questi masi subiscono quotidianamente una serie di disagi dovuti al continuo rumore provocato dalla ferrovia, sulla quale in futuro i convogli aumenteranno, e dalla vicina autostrada. Infine c’è l’aeroporto di San Giacomo, anche questo molto vicino tanto che, quando atterrano o decollano i velivoli, questi passano soltanto a poche centinaia di metri sopra gli abitati. Contro gli aerei, però, anche le nuove barriere antirumore non potranno purtroppo fare molto. (b.c.)
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categoria:ambiente, ferrovia, comune di laives, antiinquinamento
sabato, 07 luglio 2007

Alto Adige 07 LUGLIO 2007
I mezzi pubblici dovrebbero percorrere il tratto Bolzano-Laives dalle 23 alle 4
Bus notturno, passo in avanti
 LAIVES.  Risposta positiva dell’assessore provinciale ai trasporti, Thomas Widmann, alla richiesta da parte del movimento giovanile dell’Svp di istituire durante il fine settimana un servizio di autobus notturni tra la città di Bolzano e Laives.
 L’assessore, che si è detto soddisfatto dell’impegno mostrato dai ragazzi per questo progetto, ha promesso che presto verrà fatta una prova per testare la fattibilità e la reale necessità del servizio.
 Il movimento giovanile dell’Svp, grazie anche al sostegno del presidente della Sasa Ardelio Michielli, ha già condotto uno studio di fattibilità sulla linea notturna tra Bolzano e Laives. Secondo questo documento, l’autobus potrebbe partire da piazza Walther e, dopo avere attraversato la città, potrebbe passare per la zona industriale ed arrivare infine a Laives. Il tragitto complessivo sarebbe di 16 chilometri e non dovrebbe superare i trenta minuti di percorrenza. Sempre secondo questo studio, inoltre, il servizio dovrebbe essere disponibile dalle 23 alle 4 di mattina.
 «Questi autobus notturni attivati nel fine settimana - si legge nella nota del gruppo giovanile - offrirebbero non solo l’opportunità ai giovani di tornare a casa sani e salvi, ma anche di regolamentare il traffico notturno».
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categoria:giovani, salute, comune di laives, trasporto gommato


lunedì, 02 luglio 2007

Comune di Laives



COMUNICATI del 02.07.2007


COMUNICAZIONI ISTITUZIONALI

Chiusura notturna della galleria di San Giacomo dal 3 al 5 luglio

Chiusura notturna della galleria di San Giacomo dal 3 al 5 luglio

A causa di lavori di pulizia la galleria di San Giacomo rimarrá chiusa al traffico nelle ore notturne, dalle ore 20:00 alle ore 05:00, da martedí 3 a giovedí 5 luglio.
Il traffico sará deviato lungo la vecchia strada statale numero 12.
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categoria:comunicati, comune di laives
domenica, 01 luglio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-30

CI SCRIVONO


APPELLO DA LAIVES
Casello A22 La priorità
Ennesima conferma, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, dell'importanza del casello autostradale.
Forza Italia di Laives spera che sia messa la parola fine all'ostracismo della giunta provinciale e forse a questo punto non di tutta la giunta.
Le diecimila firme raccolte, i pareri dei sindaci della Bassa- Atesina e adesso anche l'appoggio dell'Südtiroler Volkspartei alla Camera dei deputati dovrebbero fare riflettere seriamente lor signori sulla posta in gioco. La salute, la nostra di cittadini di Laives, non è negoziabile e non può aspettare una variante che comunque non risolverebbe il problema. Si parla di dieci o dodici anni per la sua realizzazione.
Ed è falso dichiarare cinque o sei anni per un accesso autostradale come qualcuno ha dichiarato sui giornali. Il diritto alla sicurezza non è opinabile, esiste uno stato di continuo pericolo per i nostri bambini, anziani e noi tutti.
E' bastato vedere ultimamente cosa hanno provocato i lavori di asfaltatura di via Kennedy.
Code interminabili e ancora inquinamento e sempre di più l'ennesimo segnale che la quantità di transiti sulla statale è fuori da ogni sensata politica urbanistica, anzi è da veri irresponsabili.
È un pesantissimo dazio che noi, cittadini di Laives, ci troviamo a pagare. Ci viene chiesto da lor signori della provincia di pazientare, di ammalarci e di finire magari sotto le ruote di un camion aspettando la variante.
La puzza che sento io al mattino uscendo di casa oppure i vetri ed i balconi lungo la via Kennedy ci danno la misura di cosa finisce nei polmoni di tutti noi, adulti e soprattutto bambini.
Ed è molto scorretto che una certa parte della maggioranza che governa Laives cerchi da noi consensi anti-aeroporto cercando di comprarci con lo zuccherino di un interessamento sulla questione A22. Che si sappia nei piani alti a Bolzano.
Le teorie e gli inutili programmi a lunga scadenza non ci interessano, vogliamo fatti, fatti concreti e decisioni, subito. E chi deve decidere, decida. Sicurezza e salute di 16.000 persone, esseri umani, a questo punto sono nelle vostre mani, cari signori della giunta e signor Durnwalder. Sentitene tutto il peso e la responsabilità. Ed anche il governo di Laives abbia il coraggio di uscire allo scoperto, che prenda posizione pubblicamente e sia chiaro, una volta per tutte, da che parte vuole stare.
Luca Rapaggi,
consigliere comunale di Forza Italia— Laives
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categoria:comune di laives, casello laives
venerdì, 29 giugno 2007

Alto Adige, 29 GIUGNO 2007
 CASELLO
L’intesa firmata nel marzo 2004 anche dal presidente Durnwalder

 LAIVES.. La conferma dell’impegno del Governo in merito al casello autostrada A22 risale al 2004 quando presidente del consiglio era Silvio Berlusconi. La struttura era stata messa nero su bianco a Palazzo Chigi con tanto di firma anche di Luis Durnwalder sul verbale a margine dell’intesa generale sottoscritta il 13 febbraio. Il verbale a margine - come l’intesa generale quadro fra il ministro delle infrastrutture e dei trasporti e la Provincia autonoma di Bolzano - era stato sottoscritto dal presidente del consiglio dei ministri, dal ministro delle infrastrutture ai trasporti, dal ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, dal ministro per gli affari regionali e dal presidente della Provincia autonoma di Bolzano. Un documento, come detto, che è stato firmato anche dal presidente della giunta provinciale Durnwalder che si è sempre schierato contro la realizzazione del casello anche quando da parte del presidente dell’A22 c’era stata una apertura. Proprio Ferdinand Willeit, come si ricorderà, aveva prospettato all’allora sindaco Galler l’idea «di realizzare un casello automatizzato, con uscita ed entrata, per il solo traffico pesante con una entrata e un’uscita entrambe a nord». Ipotesi tramontata, praticamente sul nascere, con una solenne bocciatura da parte della giunta provinciale, con la giustificazione che la variante era in arrivo. Ora il casello autostradale è tornato di attualità in considerazione dei mega-lavori che sono previsti nei prossimi anni prima per completare la variante alla statale 12 e quindi per realizzare - in anticipo rispetto al grande progetto della linea ferroviaria del Brennero - il «passante» in galleria fra Ora e Cardano. (e.d.)
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venerdì, 29 giugno 2007

Alto Adige 29 GIUGNO 2007
Casello: sì della Svp a Roma ma a Bolzano è un no
Brugger: «Approvato il piano Anas». Mussner: «Sono sorpreso dal benestare»
Il sindaco: una scelta logica per gli onorevoli della Stella Alpina

 LAIVES. A Roma i parlamentari della Volkspartei votano compatti con il Governo un ordine del giorno a firma di Michaela Biancofiore all’interno del quale figura la costruzione del casello autostradale per Laives, mentre a Bolzano, fra i rappresentanti della Stella Alpina rimangono le perplessità già manifestate nei confronti di quest’opera sempre scartata dai vertici della giunta provinciale.
 Una spiegazione per questa apparente discrasia la propone il sindaco Giovanni Polonioli: «In realtà la Camera ha approvato il piano nazionale complessivo delle opere dell’Anas, all’interno del quale figura anche il casello di Laives. È ovvio che i parlamentari Svp non potevano fare altrimenti senza mettere a rischio il Governo stesso. Questo però non cambia nulla».
 Il via libera dei parlamentari Svp all’approvazione del piano con casello autostradale compreso, sarebbe arrivato dall’onorevole Brugger che ha spiegato questa scelta come «conferma di quanto contenuto nel piano dell’Anas già approvato ed inserito all’interno della convenzione per l’A22. Per noi parlamentari Svp non è stato un problema, anche perché si tratta solamente della conferma di un impegno già assunto».
 Si dichiara però sorpreso, a Bolzano, l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner: «Sappiamo che la giunta comunale di Laives ha appena approvato un ordine del giorno nel quale si accenna allo studio globale per traffico e viabilità, da condividere con Bolzano e la Bassa Atesina e mi sembra strano che adesso si torni con il casello. A mio avviso sarebbero troppe le direttrici stradali che attraversano la Bassa Atesina e quindi non sono favorevole all’ipotesi del casello, anche se a Roma, a quanto pare, hanno detto di sì. Noi continuiamo passo dopo passo con il programma stabilito per la variante alla statale 12 e fra un mese inizieranno i lavori davanti a Pineta, mentre all’inizio del prossimo anno appalteremo quelli per la galleria di Laives e quindi Bronzolo. Così andremo avanti, con una visione globale del problema».
 Perplesso anche il vice sindaco di Laives Georg Forti, che sottolinea quanto già sentito in consiglio comunale: «Anche se si decidesse veramente per il casello, fra progetti, espropri, appalto e lavori veri e propri passerebbero non meno di 5 o 6 anni e nel frattempo avremo completato la variante fra Bolzano e Bronzolo, che dovrà togliere buona parte del traffico di transito dai centri abitati. Il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno della giunta a favore di uno studio complessivo su collegamenti e viabilità, da realizzare con Bolzano, proprio per avere una visione proiettata verso il futuro ed individuare le risposte migliori».
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martedì, 26 giugno 2007

Alto Adige 26 GIUGNO 2007
Ex Amonn, cambiate le proposte
La vasta area nel centro di San Giacomo verrà trasformata. La giunta comunale aveva chiesto modifiche

 LAIVES. Ieri è stata consegnata al vice sindaco Georg Forti la seconda ipotesi di trasformazione urbanistica della vasta area a vocazione produttiva nel cuore di San Giacomo. È l’area ex Amonn per la quale, all’inizio di quest’anno, era stata presentata una prima soluzione a cura dell’architetto Amplatz. Le sue proposte però erano state respinte dalla giunta comunale con varie osservazioni.

 L’intervento nel centro di San Giacomo del resto è di quelli che, se non sarà ben gestito, potrebbe anche stravolgere la fisionomia dell’intero abitato. Qualche cifra per farsi un’idea: al posto della ex Amonn, a fianco del Garden Village, vedranno la luce alcune centinaia di appartamenti, per una volumetria che sfiora i 53 mila metri cubi di costruzioni. Lungo il fronte strada poi (questa era stata una delle critiche da parte della giunta comunale) l’altezza degli edifici era giudicata eccessiva. A preoccuparsi era stata anche la Svp di San Giacomo che - in una presa di posizione ufficiale a firma dell’Obmann Andreas Mumelter - aveva sottolineato l’inaccettabilità delle soluzioni urbanistiche prospettate chiedendo una modifica, altrimenti si poteva anche arrivare a non votare il piano relativo.
 Così l’architetto Amplatz aveva accettato di ritirare la documentazione relativa all’ex Amonn per modificarla e riproporla al Comune. «Proprio ieri mi è stata recapitata la nuova proposta - dice il vice sindaco Georg Forti - e conto di portarla in giunta già nella riunione della prossima settimana per la prima analisi complessiva». Evidentemente, in questi mesi che sono intercorsi fra la prima e la seconda bozza di trasformazione dell’ex Amonn a San Giacomo, il progettista ha apportato i necessari aggiustamenti per andare incontro alle richieste della giunta comunale e dalle analisi della documentazione si potrà capire meglio di cosa si tratta. Che sia necessaria la massima attenzione verso questa operazione è scontato: una massa di metri cubi così grande va gestita attentamente.
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martedì, 26 giugno 2007

Alto Adige  26 GIUGNO 2007
Auto e treni passeranno sotto la montagna. In galleria, affiancati, sia la variante che il passante ferroviario entro il 2011
L’assessore Mussner garantisce: «I lavori per la circonvallazione all’inizio del 2008» Si prevedono disagi
di Ezio Danieli
 LAIVES. Nel gennaio del prossimo anno saranno consegnati i lavori per il tratto di variante sotto la città. Significa - e lo ribadisce l’assessore provinciale Florian Mussner - che entro l’autunno 2007 verrà indetta la gara di appalto. L’obiettivo è di completare e rendere percorribile tutta la circonvallazione entro il 2011 in perfetta coincidenza - dice sempre la Provincia - con il completamento di quella di Ora ed anche del passante ferroviario fra Bronzolo e Cardano. I prossimi quattro anni saranno dunque all’insegna degli scavi sotto la montagna, dell’asportazione prima e del trasporto poi di grandi quantità di materiale, di cantieri e frantoi che opereranno senza un attimo di sosta, di andirivieni di mezzi pesanti e quindi - fatalmente - anche di disagi per la popolazione.

 Il passante ferroviario - che anticiperà la futura linea del Brennero e che sarà l’appendice a nord della tratta di accesso in Bassa Atesina - correrà sulla sinistra della variante in galleria sotto la città di Laives. I due tunnel saranno uno a fianco dell’altro.
 La costruzione in contemporanea di due varianti alla statale 12 del Brennero creerà problemi di vivibilità. Il secondo lotto di quella di Ora (il primo sta avanzando e non crea, per ora, eccessivi disagi) sarà abbinato ai cantieri operativi per la grande galleria sotto Laives e fino all’altezza di Bronzolo. Oramai appare scontato - sulla base proprio delle dichiarazioni dell’assessore provinciale Florian Mussner ad un recente vertice della Svp della Bassa Atesina - che la realizzazione delle due varianti coinciderà con i primi interventi per il passante ferroviario fra la parte nord di Ora e Cardano con il by-passamento della città di Bolzano.
 Per quanto riguarda Laives, a proposito di variante, lo scenario che si profila è di avere alcuni cantieri in prossimità dell’imbocco del tunnel e quindi un deposito, nei pressi della zona Galizia, per lo stoccaggio e la lavorazione delle migliaia di tonnellate di detriti provenienti dalla perforazione della roccia. C’è un comitato di coordinamento che sta già lavorando per prevedere quanto accadrà (disagi per residenti e traffico) e quindi stabilire le misure da adottare. Uno dei punti più delicati è verificare l’approvvigionamento idrico rispetto alla trivellazione della galleria sotto la città. Anche la giunta comunale di Ora ha scelto un analoga procedura con continui contatti con i tecnici della Provincia anche se il primo intervento in corso - quello della «bretella» di collegamento fra il casello A22 e la statale delle Dolomiti - appare tecnicamente meno complicato rispetto al lotto successivo. Conseguenze - inevitabili - anche per Bronzolo che si troverà proprio in mezzo alle due grandi opere stradali ed anche del passante ferroviario che interesserà una parte rilevante del territorio comunale. Grazie all’esperienza accumulata a Pineta e Maso della Pieve con il primo lotto della variante, la Provincia ha già deciso di mettere in atto una serie di interventi che eviteranno il transito degli automezzi nei centri abitati. I tecnici hanno avuto modo di spiegare che nel periodo dei lavori si provvederà alla deviazione del traffico dei camion da e per Bolzano sull’A22 vietando il loro passaggio per Bronzolo, Laives ed Ora. Nel caso della cava Lunz a Bronzolo, presso cui verranno depositati i materiali, la posizione degli impianti dovrebbe garantire una relativa tranquillità anche in presenza di un notevole andirivieni di mezzi. Qui verranno inoltre messe in essere una serie di soluzioni di abbattimento del rumore e delle polveri. Intorno alla cava verrà alzata una barriera antirumore mentre un sistema di irrigazione dovrebbe garantire pochissime polveri. Delle circa 700 mila tonnellate di inerti che si produrranno con lo scavo delle gallerie una parte verrà riutilizzata per l’opera stessa e per la produzione del cemento per le pareti dei tunnel. Una parte del materiale di scavo verrà invece utilizzata per sistemare il fondo dei cantieri e, nel caso della cava Lunz, per la copertura degli avallamenti di scavo e per il rimboschimento.
 In più - come detto - arriveranno ulteriori disagi non appena inizieranno i lavori per realizzare il passante ferroviario, sempre in galleria, fra Ora e Cardano: saranno altri i cantieri operativi sul territorio con il problema più rilevante rappresentato dal materiale scavato nel cuore della montagna e che bisognerà necessariamente trasportare. Finito il passante - l’assessore Florian Mussner ha dichiarato che sarà percorribile al massimo nel 2011 in perfetta coincidenza con il completamento della variante alla statale 12 fra Bronzolo e Pineta - nel giro di qualche anno inizieranno i lavori per la tratta di accesso al tunnel di base del Brennero. Tutti, in Bassa Atesina, chiedono che i «nuovi» binari siano sottotterra. Quindi nuovi scavi, cantieri e frantoi e disagi a non finire.
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categoria:ferrovia, conca atesina, comune di laives, provincia di bolzano
lunedì, 25 giugno 2007

Improvvisamente l’altra sera il capogruppo SVP di Laives ha scoperto, a raccolta firme per il referendum ultimata e a pochi giorni dalla chiusura della mediazione, l’urgenza di una presa di posizione dell’amministrazione sull’ampliamento dell’aeroporto. “Non è possibile che il comune maggiormente interessato non abbia ancora espresso una sua posizione!”- ha affermato.
Ci sarebbe da ridere se ci si limitasse a questo, ma il grave è che l’ordine del giorno proposto è del tutto coerente con linea di sudditanza al potere provinciale fin qui tenuta dall’amministrazione. Non sfugge a nessuno infatti che l’appoggio alla proposta Thaler è resa possibile solo dall’avallo datole dal presidente della giunta provinciale ed è quindi del tutto superfluo, se non addirittura contrario all’interesse dei cittadini, che Laives si pronunci favorevolmente alla proposta della consigliera provinciale.
A noi pare estremamente grave voler spacciare per mantenimento dello status quo quello che in realtà è l’ampliamento dell’aeroporto meno l’allungamento della pista fino al dopo elezioni.
Accettare la proposta Thaler-Durnwalder significa infatti:
  1. non sospendere i lavori di ampliamento;
  2. restare all’interno della logica dell’ABD e delle lobbies economiche che perseguono l’aumento infinito di un turismo fondato solo sui numeri senza chiedersi se sia ambientalmente sostenibile;
  3. salvare dal disastro economico chi si è lanciato in un impresa contando non sulle proprie capacità imprenditoriali, ma sugli interventi della politica;
  4. evitare di rispondere alle contestazioni puntuali sulla effettiva necessità per lo sviluppo economico di uno scalo aeroportuale;
  5. non dar corso agli interventi di monitoraggio degli inquinamenti presenti sul territorio e non  predisporre un pacchetto di  interventi per ridurli e portarli sotto controllo, così come previsto al punto tre del contratto di mediazione e dalle normative europee e nazionali.
L’unica mediazione possibile a questo punto è perciò attendere l’esito del referendum senza ulteriori interventi. La sicurezza infatti è già assicurata poiché, altrimenti, l’Enac non potrebbe concedere il permesso di utilizzo dello scalo.
Si operi invece sin da ora per ottenere lo spostamento dei voli sportivi e la riduzione di quelli militari.

                                                                                              Rifondazione Comunista – Laives
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domenica, 24 giugno 2007

Alto Adige 24 GIUGNO 2007
Aeroporto ampliato? Nessun parere
Documento della maggioranza: la salute dei cittadini va tutelata

 LAIVES. Pur essendo il Comune principalmente interessato dall’eventuale ampliamento della pista aeroportuale di San Giacomo, Laives ancora non ha espresso un parere ufficiale in merito al progetto. L’occasione per farlo era arrivata con la riunione recente del consiglio comunale ma ordini del giorno e mozione sul tema sono stati rinviati per l’urgenza di affrontare altri argomenti.
 Questo ha sollevato le critiche dell’opposizione pronta per discutere dell’aeroporto. In lista c’erano (e rimangono per la prossima seduta) una mozione di Progetto Alto Adige e due ordini del giorno: uno del consigliere Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) e uno della maggioranza. Si confidava nella discussione, anche perché i tempi si fanno sempre più stretti e il mediatore nominato dalla Provincia sta arrivando alle conclusioni del suo lavoro. Per quanto riguarda l’ordine del giorno della maggioranza, vi si legge che «la discussione intorno al prospetto ampliamento dell’aeroporto ha suscitato vivo interesse nella popolazione locale, dimostrato anche dal successo della raccolta di firme per chiedere un referendum. Come è emerso chiaramente anche durante il processo di mediazione al quale ha preso parte anche l’amministrazione comunale - continua il documento - la situazione ambientale della conca bolzanina e della Bassa Atesina è decisamente penalizzata a causa di diverse fonti di inquinamento, acustico ed atmosferico, circostanza questa che rende assolutamente necessario ed urgente l’avvio di un processo di miglioramento complessivo a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente attraverso misure restrittive ed investimenti per una mobilità sostenibile. Per questo si esprime apprezzamento per il risultato che il processo di mediazione sta raggiungendo, con particolare riferimento alle ipotesi di soluzione prospettate dalla consigliera provinciale Rosa Thaler e alle conseguenti aperture di Durnwalder: un sostanziale mantenimento dello status quo, con esecuzione dei soli adattamenti necessari per l’adeguamento alle norme di sicurezza e con una sensibile riduzione dei voli militari e sportivi, con mantenimento del divieto di voli notturni e un equo contingentamento dei voli charter nei fine settimana. Il consiglio comunale auspica anche che la mediazione stessa possa essere l’inizio di un nuovo processo di discussione tra Provincia e comuni interessati, per affrontare in modo organico le diverse tematiche di tipo ambientale e di mobilità sostenibile, prime fra tutte la realizzazione della stazione ferroviaria di San Giacomo, la predisposizione di un monitoraggio continuo relativamente alle fonti di inquinamento e la realizzazione di tutte le misure per apportare benefici in materia».
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sabato, 23 giugno 2007

Alto Adige 22 GIUGNO 2007
Viabilità, uno studio prima del casello
Il sindaco: «Ne ho parlato con Grisenti. Coinvolta anche Vadena»
di Bruno Canali

 LAIVES. Resta un miraggio il casello autostradale per la città come richiesto a gran voce dai gruppi di opposizione. Intanto però si profila un nuovo incubo: lo spostamento dell’A22 in galleria per liberare Bolzano dall’inquinamento. Un casello tornano a chiedere i consiglieri di opposizione con un ordine del giorno discusso insieme a quello prodotto invece dalla maggioranza che pure parla di autostrada, ma per una ragione diversa: quella dell’eventuale spostamento in galleria. Alla fine la discussione in aula si è orientata proprio verso quest’ultima ipotesi, molto temuta.
 Che il casello autostradale per Laives sia indispensabile lo ha ribadito il consigliere di An Christian Bianchi, forte delle parole favorevoli pronunciate in merito dal neo presidente dell’A22 Grisenti. Anche il sindaco Polonioli ha avuto modo di incontrare il presidente dell’A22, che gli ha sostanzialmente confermato l’inserimento del casello autostradale per Laives fra gli interventi da fare entro il 2014 perché altrimenti l’A22 sarebbe sanzionata se non rispetterà questo termine. Polonioli ha anche preannunciato che con il Comune di Bolzano si è concordato di far fare uno studio complessivo riguardo la viabilità futura, coinvolgendo pure Vadena, dove il casello dovrebbe essere realizzato. «Auspichiamo questo studio - ha detto Polonioli - in modo che si possano avere poi tutti gli elementi utili per operare le scelte più efficaci. Non è possibile del resto essere pro o contro un’opera senza sapere come questa inciderà sull’intero territorio, sia che si parli di casello e sia che si tratti di spostamento in galleria dell’A22».
 Però si è anche capito che già adesso la possibilità che venga spostata in galleria l’A22 a Bolzano, potrebbe trasformarsi in un incubo per il territorio di Laives. «Questa proposta del Comune di Bolzano taglierebbe il nostro territorio a metà - ha dichiarato Fabrizio Oliver - uno scenario che non potremmo mai accettare: non c’è spazio per questo attraversamento». Altri consiglieri hanno però sottolineato che tutto sommato si sta parlando di una eventualità remota per la quale non esiste un progetto e meno che meno il finanziamento e piuttosto sembra la solita boutade in vista della revisione del Puc bolzanino, come è ad esempio l’idea dell’aeroporto al Colle. «Attenzione - ha però aggiunto Andreas Mumelter, capogruppo Svp - perché lo spostamento in galleria dell’A22 a Bolzano non è pura fantascienza e dobbiamo tenere alta la guardia per tutelare il nostro territorio». Anche Lorenzo Testini ritiene che per adesso si tratti solo di idee prive di progetti e di finanziamenti, perchè l’A22 sarà impegnata pesantemente con il tunnel del Brennero per il futuro». Lo stesso ritiene il consigliere Rosario Grasso per il quale «l’idea di spostare l’autostrada in galleria assomiglia più alle solite “sparate”, mentre il casello autostradale per Laives servirebbe immediatamente e potrebbe risolvere i problemi del traffico che esistono».
 Ad ogni modo, l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza è stato approvato dal consiglio comunale e assomiglia più ad un’azione preventiva nei confronti di un pericolo remoto. Quanto al casello, si è capito che non sarebbe comunque una risposta immediata al problema traffico. Per averne uno, o al limite un semplice accesso come quello di Bressanone, bene che andasse, ci vorrebbero non meno di 3 o 4 anni, un lasso di tempo che - ha ricordato il sindaco - servirà anche per completare la variante in galleria sotto la città.
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sabato, 23 giugno 2007

Alto Adige 19 GIUGNO 2007
Da ieri mattina fa servizio fra la città, Bronzolo e Vadena. Sono necessari alcuni giorni di rodaggio
Taxi bus, buona la partenza
 LAIVES. Una decina di chiamate già nella giornata di esordio del servizio di taxi bus fra Vadena, Bronzolo e Laives. È il segnale che la nuova offerta ha il consenso degli utenti. Ieri i rappresentanti della cooperativa che fornisce il pulmino sono stati dal sindaco di Vadena Alessandro Beati per consegnarli 400 depliant dove chiunque potrà trovare tutte le informazioni utili sul servizio.
 «Abbiamo ricevuto già al primo giorno di servizio una decina di chiamate - spiega uno degli autisti - e comunque serve maggiore informazione in merito perché si tratta di una cosa nuova e perché, soprattutto le persone anziane, debbono ancora entrare nell’ordine di idee che d’ora in avanti hanno questa possibilità per spostarsi sul territorio I depliant che abbiamo dato al sindaco verranno distribuiti alle famiglie».
 Il servizio di taxi bus è di quelli a chiamata, nel senso che l’utente può prenotarlo semplicemente chiamando il numero 0471/064070, mezz’ora prima del necessario. A tale proposito, ieri ancora non era stato affisso in bella evidenza alle fermate questo numero, ma le amministrazioni comunali interessate lo faranno quanto prima. Per quanto riguarda il tragitto del taxi bus, il capolinea è fissato nella frazione Mover a Vadena. Da lì, con una cadenza di circa 2 ore, parte alla volta di Vadena centro e quindi frazione Birti, per poi raggiungere Bronzolo e la sua stazione ferroviaria, in maniera tale che da Vadena si possa anche prendere il treno comodamente. Da Bronzolo poi il taxi bus va a Laives, salendo per via Nazario Sauro (dove ci sono anche gli ambulatori medici) per poi transitare in via Pietralba, vale a dire nel centro della città. In questo modo diventa un servizio molto interessante anche per chi da Bronzolo vuole andare a Laives, agli ambulatori ad esempio o alla casa di riposo che è a pochi metri dalla parte alta di via Pietralba. (b.c.)
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mercoledì, 30 maggio 2007

Sabato/Samstag 02.06. 2007 ORE 10
PRESSO IL CENTRO AMBIENTALE “UHL”COLLE/KOHLERN
ORGANIZZAZIONE A CURA DELL’ASSOCIAZIONE “ARTE-CULTURA CASA DELLA PESA DI BOLZANO NELL’ AMBITO DELLA MANIFESTAZIONE “HOLOS”
Vicolo della Pesa 1 – Bz
Albert Mayr,
Suoni e ritmi dell'ambiente”
Ore 10.00 Uhr

Albert Mayr
(Bolzano 1943) ha studiato composizione presso i Conservatori di Bolzano e Firenze. È stato collaboratore di Pietro Grossi nello "Studio di Fonologia Musicale di Firenze". Nel 1969/70 è stato borsista del Canada Council, dal 1970 al 1973 docente presso la McGill University di Montréal, dal 1973 al 1991 presso il Conservatorio di Firenze (Musica elettronica e sperimentale).
Il suo lavoro artistico si svolge prevalentemente nei campi della musica e dell'arte sperimentale, del paesaggio sonoro e dell'estetica del tempo. Suoi lavori sono stati eseguiti in numerose rassegne in Europa e Nordamerica. Dal 1975 si occupa, a livello teorico, artistico e didattico, dell'approccio estetico alla gestione del tempo quotidiano (time design). Nel 1984/5 ha realizzato il documentario Von Zeiten und Leuten: am Beispiel Sarntal sui tempi e ritmi di una valle alpina. Ha pubblicato numerosi saggi e curato i volumi L'ascolto del tempo - Musiche inudibili e ambiente ritmico (con A. Colimberti e G. Montagano), Firenze 1995, e Musica e suoni dell'ambiente, Bologna 2001.
Fa parte della International Society for the Study of Time, della Deutsche Gesellschaft für Zeitpolitik, del consiglio direttivo del Forum Klanglandschaft e della redazione del sito Tempi e Spazi della Regione Toscana.
SUONI E RITMI DELL'AMBIENTE
Un'escursione dedicata all'osservazione del paesaggio immateriale

Di solito nella nostra osservazione dell'ambiente ci concentriamo sugli elementi visivi-spaziali e statici: forme e colori di monti, edifici, piante, e così via.
Siamo meno pronti a cogliere gli elementi acustici-temporali, cioè gli eventi, le loro durate, i loro ritmi, le loro relazioni con altri eventi.
Questo in gran parte è dovuto alla nostra formazione che ci porta a considerare "vere" le cose che possiamo vedere.
Durante l'escursione cercheremo invece di concentrarci sulle cose, spesso effimere, che possiamo ascoltare, e anche sugli eventi non necessariamente sonori.
Cominceremo dunque a comprendere il mondo attraverso l'ascolto e a imparare ad "ascoltare (anche) con gli occhi".
Alla fine dell'escursione i/le partecipanti saranno invitati/e a fornire un piccolo resoconto dell'esperienza, o attraverso brevi descrizioni verbali o con dei disegni.

LA DIREZIONE A.C.P-K.K.W.
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mercoledì, 30 maggio 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-05-30

Bolzano SAN GIACOMO

Metrò ferroviaria Ipotesi percorribile La metropolitana di superficie è possibile evitando futuri inquinamenti. Il progetto per la realizzazione di un binario ferroviario dedicato al transito dei treni metropolitani in area cittadina consiste nel dedicare un binario esclusivo dalla stazione c Centrale di Bolzano a San Giacomo con la possibilità di realizzare le fermate ad Oltrisarco ed all'aeroporto. Ciò risulta possibile grazie alla parziale utilizzazione del binario già esistente della linea Bolzano Merano.
Per non congestionare il traffico di treni in arrivo e in partenza da Bolzano il binario metropolitano dovrebbe essere indipendente dalla stazione centrale. In questo modo potrebbero partire i treni regionali per Merano e Trento ad orari cadenzati con fermate ad Oltrisarco e zona industriale per Trento. La prosecuzione del binario potrebbe essere attuata fino a San Giacomo aeroporto.

LorenzoMerlini,

Centro attenzione permanente di S.Giacomo
martedì, 29 maggio 2007

Alto Adige 29 MAGGIO 2007
Charalambides, psicho-rock di culto
Dal Texas a Pineta di Laives, apre la serata il bluesman Fabio Cecconi
 PINETA DI LAIVES. Una vera chicca musicale alle porte di Bolzano: questa sera alle 21 al Teatro delle Muse di Pineta, il bluesman bolzanino aprirà il concerto di un duo di culto del rock psichedelico americano, i Charalambides. Non vedrete il loro nome nelle hi parade commerciali, ma provate a dare un’occhiata alle critiche entusiastiche che puntualmente accompagnano le loro uscite live e discografiche. Paladini della psichedelia per chitarra, i due texani Tom e Christina Carter hanno iniziato a suonare insieme nel 1991. Da più di quindici anni stanno proseguendo il viaggio intrapreso 40 anni fa da Grateful Dead, Doors, Pink Floyd aggiungendo al loro bagaglio lisergico il “noise”’ contemporaneo alla Sonic Youth. Non sorprende che Thurston Moore li abbia voluti nel suo “A Night Before Christmas”. Sono i progenitori di tutta quella prolifica scena chiamata “new weird america”, sorta di rivisitazione in chiave moderna dei suoni della tradizione blues/folk. Così Marcus Boon ha scritto sul prestigioso The Wire: “La loro è musica etnica sperimentale del XXI secolo, che esplora le possibilità della stasi e della quiete così come nella seconda metà del XX secolo i musicisti hanno esplorato e scoperto quelle dell’amplificazione, del rumore e della velocità”.
 La band texana, per la prima volta in Italia, si esibirà dunque al Teatro delle Muse, a Pineta di Laives, per iniziativa di IPANC, con il sostegno del Comune di Laives e l’amicizia dell’associazione Tandem. Inizio ore 21, ingresso 8 euro, prevendita presso Altri Suoni in Via San Quirino a Bolzano. Info: 3385877428.
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venerdì, 25 maggio 2007
Alto Adige 25 MAGGIO 2007
Con la variante sempre più auto

 LAIVES. Per gettare le basi del nuovo Piano generale del traffico comunale, l’ingegner Stefano Ciurnelli aveva effettuato dei rilevamenti dei flussi veicolari sulla statale 12 in diversi punti. Era il novembre 2005 e la scelta cadde sugli stessi tratti nei quali erano state montate le stazioni di rilevamento nel maggio 1998. Complessivamente furono 10 i punti di rilevamento. Quattro rilevamenti furono effettuati anche sulle rampe di accesso alla rotatoria a nord di Pineta che nel 1998 ancora non c’era e si vide chiaramente che se San Giacomo aveva guadagnato in vivibilità grazie alla diminuzione del 47% dei transiti grazie alla variante in galleria, così non era per la via Kennedy a Laives dove, anzi, il flusso veicolare era aumentato mediamente del 25% e, rispetto alle sole ore di punta, anche del 100 per cento grazie al richiamo della nuova strada. (b.c.)
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giovedì, 24 maggio 2007


Nella seduta della mediazione del 23 maggio 2007 è stata illustrata la presentazione – relazione
100.000” non più silenziosi “Una proposta di mediazione”

redatta da Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers

La relazione suddivisa in tre parti oltre ad essere una proposta di mediazione, vuol essere un momento di riflessione per ricordare passaggi e opinioni manifestate nelle diverse sedute e poco rese visibili anche nei verbali.
Nella prima parte viene affrontata la situazione ambientale attuale e futura a Bolzano e nella Bassa Atesina mostrando gli agenti più inquinanti della zona.
Vengono indicate le numerose attività/passaggi-transiti dei trasporti: ferrovia, aeroporto, trasporto su gomma mettendo in rilievo come il pendolarimo o meglio il traffico proveniente dall'esterno cittadino sia la causa del maggior inquinamento identificato come uno tra i maggiori dell'Alto Adige.
I rumori provocati dal traffico debbono essere eliminati o abbattuti nei loro livelli.
L'inquinamento va rimosso direttamente alla fonte proponendo un servizio pubblico più efficiente e rinunciando a nuove fonti inquinanti che di fatto vanno a compromettere la qualità della vita già di per sè in scarso equilibrio. Gli effetti dell'inquinamento procurano danni ambientali, deprezzamento del territorio, vincoli e limitazioni alla destinazione d'uso del suolo e danni alla popolazione.
Nella seconda parte si affrontano gli aspetti socioeconomici relativi all'ampliamento dell'aeroporto.
Analizzate le necessità più importanti dell'ala economica a sostegno di un ampliamento aeroportuale, utilizzando i loro stessi dati presentati precedentemente, vengono demolite le loro posizioni e viene confermato che l'aeroporto non serve:
Né per aumentare le esportazioni: l’A.A. nel 2006 ha avuto una crescita superiore a tutto il nord-est d’Italia pur non avendo un aeroporto. Non dimentichiamo che la Provincia di Bolzano è attualmente impegnata nella realizzazione del BBT.
Né per aumentare la raggiungibilità della nostra provincia. Come visto ci sono regioni alpine con aeroporti internazionali, ciononostante queste sono meno raggiungibili dell’Alto Adige.
Né per aumentare l’occupazione. E’ sufficiente leggere il “Piano Pluriennale degli interventi di politica del lavoro” della Provincia di BZ per capire su cosa si sta puntando per migliorare l’occupazione.
Né per gli spostamenti degli altoatesini: esistono svariate e concrete alternative all’aeroporto di Bolzano.
Quindi a chi servirà l’aeroporto?
Servirà per far crescere il turismo in Provincia di Bolzano?
Ma cosa pensano gli addetti ai lavori nel settore del turismo altoatesino?
SMG: “Noch nie hatte Südtirol so viele Ankünfte und Übernachtungen wie 2006” (Mediazione del 15/03/07)
SMG: “Südtirol belegt mit seinen knapp 3.100.000 internationalen Ankünften Platz 4 in Italien nach den provinzen Rom, Venedig, Florenz und Platz 20 in Europa.” (Mediazione del 15/03/07)
ASTAT: “L’anno 2006 è stato caratterizzato da un andamento positivo, con un aumento del 3,0% negli arrivi e dell’1,0% nelle presenze rispetto al 2005. Nel 2006 gli arrivi (pari a 5,0 milioni) e le presenze (26,4 milioni)hanno raggiunto i rispettivi valori massimi. A partire dal 1998, anno nel quale si era riscontrato un minimo, le presenze sono aumentate costantemente, riuscendo a superare negli ultimi due anni la soglia dei 26 milioni”.
Nessun dato reale dimostra che il turismo in alto Adige necessiti di un altro ampliamento dell’aeroporto per crescere ulteriormente. La riduzione di un giorno (negli ultimi 10 anni) della durata media dei pernottamenti è stata compensata (nello stesso periodo) da un aumento di oltre 3 milioni di presenze turistiche.
Non si può continuare ad interpretare il turismo solamente da un punto di vista quantitativo. E’ ora che anche l’economia pensi ad un turismo sostenibile nel rispetto della natura fonte primaria del successo dell’industria turistica locale. Bisogna tenere conto dell’impatto di un turismo di massa sul territorio e sulle popolazioni investite dai flussi turistici anche nel rispetto delle tradizioni locali.
Nella terza parte si prevede una proposta di mediazine e si è arrivati:
1) Valutando il contratto di mediazione.
2) Considerando i contenuti emersi durante il processo di mediazione:
2a) sono emerse divergenze sostanziali su valutazioni di dati ambientali. Vedi ad esempio dati ALU, dati ABD, dati delle persone viventi nelle vicinanze dell’aeroporto.
2b) Sono emerse divergenze su valutazioni economiche. L’ ABD ha confermato nella riunione del 16 maggio che il Masterplan non puo’ essere completo in quanto generico e lacunoso per sua natura: Secondo l’ABD ”esistono piu’ verita”.
2c) Le leggittime aspettative di centinaia di famiglie a diretto contatto con la struttura (circa 5000 persone ).
Abbiamo bisogno di uno strumento indipendente che ci permetta di avere un quadro il più possibile oggettivo della situazione della conca di Bolzano ed in particolare della zona attorno all’aeroporto.
1) La proposta è quindi di richiedere ai responsabili politici una “Raumverträglichkeitsprüfung” (RVP)
Eine Raumverträglichkeitsprüfung ermittelt und bewertet die umweltrelevanten, sozialen und auch wirtschaftlichen Auswirkungen eines raumrelevanten Vorhabens auf den betroffenen Raum. Ein solcher Prüfansatz ist dann notwendig, wenn das geplante Projekt soziale, regionalpolitische und umweltrelevante Auswirkungen über den Standort und dessen unmittelbare Umgebung hinaus erwarten lässt. In diesem Ansatz werden auch die Wechselwirkungen mit den Nachbarräumen berücksichtigt. In der RVP wird geklärt, ob ein Vorhaben mit den Erfordernissen der Raumordnung vereinbar ist und in welcher Form es mit anderen Planungen und Maßnahmen (anderer Planungsträger) abgestimmt werden kann. (Quelle: www.eurac.edu)

2) Il progetto di ampliamento dell’aeroporto deve essere sottoposto ad una Valutazione di Impatto Ambientale
UVP:
Ziele der UVP sind der Schutz der menschlichen Gesundheit, die Hebung der Lebensqualität durch bessere Umweltbedingungen, die Erhaltung der Artenvielfalt und der Reproduktionsfähigkeit der Ökosysteme sowie die Vermeidung von Umweltschäden. Zu diesem Zwecke werden in der Umweltverträglichkeitsprüfung die wesentlichen Auswirkungen eines Projekts auf die Schutzgüter Mensch, Fauna, Flora, Boden, Wasser, Luft, Klima, Landschaft, Sachgüter und kulturelles Erbe beschrieben und bewertet. Weiters wird die Wechselwirkung aller oben erwähnten Schutzgüter berücksichtigt. (Quelle: www.provinz.bz.it/umweltagentur)
3) PSA (Piano di sviluppo Aeroportuale)
(Fonte: Presentazione Dr.Mussner ENAC)

Aspettative dei cittadini direttamente interessati all’ampliamento dell’aeroporto (anche in ottemperanza alle volonta’ politiche dopo il primo ampliamento del 1997)
Spostamento esercitazioni militari.
Restrizione generale e controllo degli orari di decollo e arrivo delle aeromobili, anche in relazione della loro classificazione.
Spostamento esercitazioni militari.

Allegato della presentazione: “100.000 non più silenziosi. Una proposta di mediazione”


Indirizzi e proposte per una crescita sostenibile
Azioni compensative e mitigratrici

Riconosciuto che la parte territoriale fra Bolzano, Laives e Conca Atesina più in generale è
particolarmente colpita da numerosi soggetti inquinanti, si chiede che vengano effettuati i seguenti interventi nel rispetto dei bisogni di tutta la popolazione che ci abita:
- Immediata costituzione di un laboratorio di idee e di attività che sviluppi strumenti per lo studio e il monitoraggio della situazione complessiva odierna ed una valutazione previsionale del panorama futuro che tenga conto dei numerosi insediamenti già previsti per i prossimi anni.
- Fare opera di prevenzione e informazione alla popolazione verificando, con essa, i risultati emergenti e le possibili pianificazioni future.
- Riduzione dell'inquinamento alla sorgente, adottando e favorendo mezzi di trasporto e impianti termici tecnologicamente innovativi e di basso impatto ambientale (ingegneria aeronautica e motoristica in genere, energie alternative e nuove progettazione di edifici e strutture).
- Prevedere un Piano di Ampliamento Aeroportuale condiviso con le amministrazioni e gli enti preposti.(vedi ENAC)
- Un VIA territoriale ampio, che raggruppi e analizzi le problematiche provocate dagli agenti inquinanti, in particolare dal traffico pendolare, dal trasporto su gomma, dall'aeroporto (aria e rumori), dalla ferrovia (rumori) e dall'inceneritore.
- Una zonizzazione e un piano specifico sulla qualità dell'aria nel territorio sopra considerato e un costante monitoraggio anche per il futuro.
- Un monitoraggio di medicina ambientale sul territorio finalizzato a determinare possibili patologie provocate dagli inquinamenti.
- Una classificazione acustica del territorio limitrofo all'area aeroportuale con misurazione
degli impatti acustici (livelli notte/giorno). *(vedi ENAC)
- Procedure antinquinamento acustico aeroportuale (antirumore di decollo e atterraggio “ICAO”)
- Un Piano di Rischio Aeroportuale.(art 9 ENAC). Gli incidenti che avvengono durante il decollo e l'atterraggio coinvolgono, oltre i passeggeri e l'equipaggio, un vasto territorio nell'intorno dell'aeroporto e con esso un gran numero di residenti. In alcuni casi hanno pagato un elevato tributo in termini di vite umane.
- Spostamento degli elicotteri delle Forze Armate in altra sede (sono la causa del maggior rumore aeroportuale!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
Nell'attesa del loro trasferimento concordare con l' Esercito, i Carabinieri e la Guardia di Finanza orari più rispettosi per la popolazione e, soprattutto, che tengano conto delle attività scolastiche. Le “lunghe” esercitazioni vanno evitate durante l'orario scolastico e nei week end.
- Spostamento a Trento o altra località degli aerei leggeri ad uso privato e sportivo (sono i voli più numerosi!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
- Non aumentare gli attuali voli di linea e charter annuali e limitarli nei fine settimana.
- Orari dei voli aerei dalle 7,30 alle 22,00 max.
- Applicare una classificazione più rigida per gli aerei più rumorosi, compresi i privati, impedendone l'accesso aeroportuale (una sorta euro 0 o ero 1 come per gli automezzi pesanti).
- Una classificazione acustica del territorio attiguo alla ferrovia con misurazione dei livelli di rumore soprattutto nelle zone considerate più sensibili (asili, scuole, parchi etc. notte/giorno ). E' un atto politico di pianificazione e gestione territoriale.*
-Predisporre i piani di risanamento da parte delle amministrazioni comunali.
- Per disincentivare il pendolarismo dalla Bassa Atesina attivare, in tempi brevi, treni metropolitani a cielo aperto con la costruzione di nuove stazioni ferroviarie a Oltrisarco e a San Giacomo.
Si ritiene che questo sia possibile con l'ammodernamento della ferrovia che prevede un aumento di passaggi giornalieri da un minimo di 130 a 220/250. Utilizzando un certo numero di questi passaggi, che si renderanno disponibili, è possibile evitare la costruzione di ulteriori, ampi parcheggi all'aeroporto.
Al posto del parcheggio previsto in Masterplan si potrebbe costruire un piccolo parco per bambini, militari e famiglie. Il servizio della nuova stazione di San Giacomo all'aeroporto impedirebbe di far transitare numerosi automezzi da e per l'aeroporto, inquinando meno e alleggerendo il traffico.
- Migliorare la funzionalità dei parcheggi esistenti: uscita A22 e cimitero di Bolzano, evitando la costruzione di ulteriori parcheggi in zona industriale. Il pendolarismo si combatte offrendo treni, autobus, taxi collettivi e non parcheggi che sono solo richiamo di automobilisti con conseguente aumento dell' inquinamento.
- Predisponendo un tunnel sotto la ferrovia in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria di San Giacomo (già previsto) è possibile collegare la ciclabile di San Giacomo, in sicurezza, con quella di via Einstein evitando il bruttissimo incrocio con sottopassaggio di Maso della Pieve (cimiteri).
- Nonostante la galleria il traffico a Maso della Pieve e a San Giacomo rimane molto alto. Si chiede che ad Oltrisarco direzione nord – sud prima del sottopasso di via Volta (distributore Agip) venga messo un cartello che indichi Laives direzione via Volta e alla nuova rotonda un cartello Laives direzione via Galvani che porterà alla galleria.
I transiti verso Laives verranno favoriti verso questa nuova direzione alleggerendo San Giacomo e Maso della Pieve che comunque, in futuro, da il parcheggio cimiteriale rafforzato porterà una aggiunta di traffico.
- I transiti di macchine da Bolzano a Laives passando per san Giacomo risultano ancora piuttosto frequenti, nonostante la galleria. E' necessario intervenire drasticamente imponendo una restrizione come ad Oltrisarco oppure dotare di un bollino per solo residenti (dal sottopasso che va in via Einstein fino alla fine di San Giacomo) che permetterà loro di entrare da nord a sud. Tale provvedimento in via sperimentale lo si potrebbe adottare negli orari di punta e se, dopo il monitoraggio, risultasse insufficiente lo si adotterà per le intere 24 ore.
- Intervenire affinchè i navigatori satellitari non facciano passare i camion e le automobili straniere (Germania, Polonia, Italia, ecc.) per la ex statale 12.
- I trasporti con mezzi pesanti dovranno essere trasferiti quanto più possibile sulla ferrovia. Gli autotrasportatori artigiani non utilizzano il trasporto intermodale sovvenzionato dalla Provincia.
- E' necessario favorire anche un trasporto intermodale che faccia viaggiare solamente i containers.
- Le tecniche di gestione dei Materiali Post Consumo (MPC) che comportano le minori emissioni di inquinanti nell'ambiente, la massima riduzione di gas serra ed il massimo risparmio energetico sono: riduzione della produzione alla fonte, riciclaggio, compostaggio.
L'intrinseco vantaggio dei trattamenti meccanico biologici è l'estrema flessibilità. La filiera che presenta il maggiore risparmio di gas serra, il maggiore contenimento delle emissioni nell'ambiente e un'occupazione di suolo confrontabile con quello delle ceneri di un “termovalorizzatore” è la bio-ossidazione con sottrazione del carbonio ossidabile tramite stoccaggio permanente e/o provvisorio del materiale bio-ossidato opportunamente pressato.
Questa soluzione non pregiudica un futuro utilizzo delle potenzialità energetiche dei materiali stoccati, rinviandolo a condizioni di mercato e sviluppo di tecnologie più vantaggiose.
Impianti di bio-ossidazione dimensionati per ogni vallata dell'Alto Adige oltre ad avere i vantaggi sopra descritti eviterebbero i numerosi trasporti dei MPC necessari per mantenere acceso l'unico inceneritore del territorio altoatesino.
- Se AirAlps intende mantenere il contratto di code sharing con Alitalia dovrà spostare la sede tecnica in Italia. Così ha chiesto Alitalia. Alfred Guarriello membro del comitato di gestione AirAlps sostiene che con un piano triennale consentirebbe di programmare investimenti quali l'acquisto di velivoli da 70 posti rispetto gli attuali di 31 (Dornier).
Che venga fatto.
L'aeroporto di San Giacomo è stato dimostrato che può accoglierli fin d'ora. AirAlps, la compagnia tirolese, controllata da imprenditori ed enti sudtirolesi potrà essere sostituita o integrata da altre compagnie che possiedono aerei altrettanto compatibili, ma che dimostrino maggior affidabilità e una maggiore imprenditorialità. Si ritiene che la grandezza dell'aeroporto debba essere messo in sicurezza rimanendo così com'è. C'è la convinzione che vi siano ampi spazi per ottimizzare le potenzialità dell' aeroporto di San Giacomo utilizzando più compagnie aeree, più efficienti dell'attuale, con aerei con max 70 posti che già di fatto possono decollare ed atterrare . Il disavanzo ridotto dalla buona gestione con aerei non superiori ai 70 posti potrà essere ripianato dalla Provincia come altri servizi di trasporto (Sostenuto da Durnwalder).
- I viaggiatori prvenienti dalle lunghe distanze (nord Europa ed est Europa) possono raggiungere Bolzano transitando da Vienna (l'Abd sostiene che i voli per Vienna funzionano particolarmente bene). E' impossibile creare voli da Bolzano per ogni destinazione europea.
- Ogni aeroporto dovrà costituire una Commissione i cui compiti sono: procedere alla classificazione dell'aeroporto stesso, provvedere alla definizione delle procedure antirumore, procedere alla definizione delle tre fasce A – B – C di pertinenza dell'infrastruttura.
- Ogni aeroporto aperto al traffico civile dovrà provvedere alla predisposizione nell'intorno aeroportuale di un sistema di monitoraggio “in continuo” che possa consentire il rilevamento di eventuali superamenti dei limiti. Ciò permette di tenere sotto controllo il “clima” acustico nell'intorno aeroportuale, ma anche di applicare sanzioni ai vettori per il non rispetto dei limiti o delle procedure antirumore. DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99)
- Tassazione “chi inquina paga”. E' necessario favorire la Proposta modificata di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 29-11-2002, COM (2002) 683 def.- Istituzione di una disciplina comunitaria per la classificazione delle emissioni sonore degli aerei subsonici civili ai fini del calcolo delle tasse sul rumore.
- Misure in materia fiscale. Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Il soggetto tenuto ad osservare gli obblighi connessi all'imposizione (dichiarazione e versamento) è l'esercente dell'aeromobile. Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia l'ha introdotta con legge Regionale n.12/2003, Legge collegata alla Finanziaria regionale del 2003. Il gettito sarà destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio e disinquinamento acustico e all'indennizzo delle popolazioni residenti in prossimità dell'aeroporto.
- Predisporre una stima (valutazione monetaria) degli impatti ambientali prodotte dai diversi gestori, identificando quantitativamente gli indennizzi da effettuarsi a chi ha subito e subisce i danni. (riferimenti legislativi). Indennizzi volti a migliorare la vita e la salute: infissi, pannelli, isolamenti, sostituzione casa, interventi d'insonorizzazione per edifici ed impianti già esistenti etc.
*La mappatura acustica potrebbe comportare la necessità di adeguare il piano regolatore comunale. Potrebbe essere necessaria una modifica delle destinazioni d'uso dei terreni sottoposti all'inquinamento acustico con la conseguente revisione del valore di mercato di terreni e soprattutto di fabbricati.
---o---
E' importante ricordare quanto il Presidente della Giunta Durnwalder ha dichiarato : “La mediazione dovrà svolgersi con la partecipazione più ampia possibile, dando a tutte le categorie interessate l'opportunità di far sentire la propria voce.” “ La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” “Un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”
---o---
Questa è la nostra voce.
Grazie per l'attenzione

Fonti e riferimenti:
LEGGE PROVINCIALE 20 novembre 1978, n. 66 (Provvedimenti contro l'inquinamento prodotto da rumore).
Legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull'inquinamento acustico) DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 novembre 1997 (Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore).
Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 (Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale).
DPR 18.11.1998, n. 459 Rumore ferroviario.
DECRETO 31 ottobre 1997 (Metodologia di misura del rumore aeroportuale).
D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496 (Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili).
Dm 20 maggio 1999 (sistemi di monitoraggio aeroporti) (Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico).
DIRETTIVA 2002/30/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 marzo 2002 (che istituisce norme e procedure per l'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità).
DECRETO LEGISLATIVO 17 gennaio 2005, n. 13 ( Attuazione della direttiva 2002/30/CE relativa all'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti comunitari ).
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 2004, n.142 (Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447).
DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99). Controllo del clima acustico.
Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Capo IV art.90.
ISDE, Inquinamento atmosferico e danni alla salute.
http://www.sestopotere.com/index.ihtml?step=2&rifcat=280&Rid=105911
Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Rassegna degli effetti derivanti dall'esposizione al rumore.
2006 ENEA. La politica ambientale tra scelta e non scelta .
Emissioni di bioessicatori e termovalorizzatori a confronto.
Provincia Autonoma di Bolzano
ENAC.
ENAV.
ABD.
AERO CLUB BOLZANO-ALTO ADIGE.
http://www.aeroclub.bz/indexit.htm
A22.
AMMODERNAMENTO ASSE FERROVIARIO DEL BRENNERO.
http://www.verdideltrentino.org/FORRER_infrastr_citta%20asta%20Adige.pdf




giovedì, 24 maggio 2007

“HOLOS” - Le montagne crescono, “ PERCORSI TRA ARTE MITO E TERRITORIO”

fra  maggio/giugno al centro ambientale "Uhl" Colle/Kohlern

            


Sabato/Samstag 26.05. 2007 “UHL” COLLE/KOHLERN

L'eco della montagna: fra pagina bianca e scrittura"
Relatori: Beppe Mora, “Scrittori di montagna: da Mario Rigoni Stern a Mario Corona, nel legno e nella pietra” Ore 9.30 Uhr
Paolo Barchetti, “La foresta incantata”, magia e mitologia degli alberi” Ore 10.45 Uhr
Andrea Montali, “Goabase: la gioventù danzante - subwoofer e bpm in alta quota” Ore 11.00 Uhr
Astrid Mazzola, Massimo Zamboni / Ore 11.30 Uhr

TEMATICA
L'eco della montagna”: Fra pagina bianca e scrittura
La montagna:
da scalare, delle volte…
Un'alternativa.
Se chiedi a un bambino cosa gli viene in mente, ti dice “neve, animali, slitta, alberi, parcheggio…” e molto, molto altro ancora.
Tante sono le proiezioni del nostro immaginario rispetto al concetto di montagna, tòpos che con un peccatuccio di orgoglio abbiamo la presunzione di codificare, dominare, conoscere.
La visione innocente e “vergine” dell'ambiente in cui viviamo è senza dubbio un punto di partenza fertile per vivere a fondo - fin dove ci è consentito la natura umana inserita nel tempo presente: magari cominciando a toccare, osservare, conoscere con gli occhi di un bambino.
Per non perdere il contatto, per non astrarre acqua, terra, aria, cime e profondità.
Partendo da queste riflessioni, abbiamo chiesto a cinque scrittori di approfondire temi legati al territorio, alla cultura, all'interazione fra uomo e ambiente; lo faranno nel modo a loro più congeniale, e cioè approfondendo tematiche strettamente correlate al loro lavoro: per discutere sull'arte dello scrivere, la fabulazione, l'esperienza personale che porta ad affrontarla, la pagina bianca: la colonna sonora sarà la montagna, appunto; con la sua voce che a volte è la nostra, altre invece facciamo fatica ad ascoltare e comprendere.
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BEPPE MORA
(Bolzano, 1971), scrittore italiano. Nella sua carriera ha pubblicato romanzi, saggi, sceneggiature per fumetti e teatro. Considerato uno scrittore di “genere” per la predilezione nel pubblicare libri che abbiano come tema dominante la “cultura giovanile” ha intrapreso nell’anno 2006 la pubblicazione di un libro di racconti per bambini in collaborazione con Paolo Barchetti. Parallelamente allo scrivere Mora è anche conferenziere in discipline come: cinema, letteratura, storia. Risulta anche tra gli ideatori della prima Tv via internet nata in Alto Adige, webz una delle prime in Italia. Attualmente vive e lavora a Bolzano.
Pubblicazioni:
· “Roba da farci su un romanzo, Bolzano, 1998”
· “Vita sociale, Bolzano, 1999”
· “Saghemel, nuovissima poesia – curatore, Bolzano 1999”
· “Wolken, raccolta di poesia – curatore, Bolzano, 2000”
· “Ci riprovo con l’amore, Bolzano, 2001”
· “Fiori di roccia, Laives, 2006”

PAOLO BARCHETTI
Tante sono le proiezioni del nostro immaginario rispetto al concetto di montagna, tòpos che con un peccatuccio di orgoglio abbiamo la presunzione di codificare, dominare, conoscere.
La visione innocente e “vergine” dell'ambiente in cui viviamo è senza dubbio un punto di partenza fertile per vivere a fondo - fin dove ci è consentito la natura umana inserita nel tempo presente: magari cominciando a toccare, osservare, conoscere con gli occhi di un bambino.
Per non perdere il contatto, per non astrarre acqua, terra, aria, cime e profondità.
Partendo da queste riflessioni, abbiamo chiesto a cinque scrittori di approfondire temi legati al territorio, alla cultura, all'interazione fra uomo e ambiente; lo faranno nel modo a loro più congeniale, e cioè approfondendo tematiche strettamente correlate al loro lavoro: per discutere sull'arte dello scrivere, la fabulazione, l'esperienza personale che porta ad affrontarla, la pagina bianca: la colonna sonora sarà la montagna, appunto; con la sua voce che a volte è la nostra, altre invece facciamo fatica ad ascoltare e comprendere.
LA FORESTA INCANTATA
Magia e mitologia degli alberi
Intervento di Paolo Barchetti
“Nessuna situazione mi pare più tragica, più offensiva per il cuore e per l'intelligenza, di quella di un'umanità che coesiste con altre specie viventi con le quali non può comunicare…Un tempo, la natura stessa aveva un significato che ognuno, nel suo intimo, percepiva. Avendolo perso, l'uomo oggi la distrugge, e si condanna.”
Claude Levi-Strauss
La distruzione dei boschi non rappresenta soltanto un gravissimo danno “ecologico” : purtroppo si tende a dimenticare che con gli alberi scompare anche un prezioso patrimonio culturale dell'umanità.
In passato le piante venivano considerate la manifestazione più immediata e concreta della divinità: a esse gli uomini si rivolgevano per chiedere protezione e conforto, intorno alle piante fiorivano miti straordinari, a ciascuna specie, a ogni
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Andrea Montali
(www.myspace.com/andreamontali) è nato a Bolzano il 23 giugno 1983.
Nel 2007 ha pubblicato “Anime sole in autobus sovraffollati”, libro di racconti su 'sta peggio gioventù, edito da Travenbooks (www.travenbooks.it).
È bassista ossessivo di Eugenie (www.myspace.com/eugenieband).
Vive a Laives, cittadina alle porte del capoluogo altoatesino, in un bilocale (dis)occupato.
Goabase: subwoofer e bpm in alta quota
Spiaggia di Goa, India; Dj, musicisti e appassionati di suoni psichedelici fanno di questo splendido luogo il loro quartier generale: corrono gli ultimi anni dei sessanta. Corrono gli anni della Rivoluzione e corre anche il passa parola che, in un lasso di tempo brevissimo, fa sì che la spiaggia divenga un vero e proprio luogo di culto dove, durante gli ormai leggendari “full moon parties” (i party della luna piena), vengono mescolati sonorità e ritmi dell'avanguardia Occidentale a quelli indiani.
Sono passati quarant'anni.
Si sono succedute le generazioni e ognuna si è portata via con sé i suoi eroi, i suoi testimoni e i suoi martiri; l' atmosfera e l'attitudine di quelle nottate a Goa ha continuato però, poeticamente, a esistere: Goabase.de è il portale dove si trovano le informazioni per raggiungere i party; in tutto il Globo se ne contano di quelli segnalati migliaia ogni settimana: questi eventi vengono organizzati in luoghi inusuali fabbriche abbandonate, vecchi fienili o vecchi casolari, altopiani… e pubblicizzati, appunto, via Internet.
“Un po' di filologia di questa gioventù”: parafrasando Tondelli, un viaggio in una delle più interessanti culture giovanili degli ultimi anni che, nel massimo rispetto dell'ambiente e della natura, ha sviluppato un modo nuovo di interagire con il territorio.
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Astrid Mazzola
Astrid Mazzola è nata a Trento nell'ottobre 1981;
Nel 2000 ha iniziato una collaborazione con il portale della scuola trentina Vivoscuola e nel 2001 ha pubblicato il romanzo per adulti La Ragazza con la Capra, presentato per la prima volta presso la libreria Rizzoli di Trento dalla commediografa e scrittrice Antonia Dalpiaz e ristampato nel 2002. A partire dal 2002 il settimanale Vita Trentina ha pubblicato suoi racconti per ragazzi e nel 2004, a puntate, il romanzo per bambini Mamme, rane e Nasi verdi , scritto all'età di quindici anni. Nello stesso anno Traven Books ha compreso il suo racconto L'istante incantato (un capitolo del nuovo romanzo) nell'antologia Lentamente muore chi non viaggia ; nel 2005 l'antologia Autobahn ha ospitato un altro racconto, Alberouccello .
La collaborazione con il quotidiano L'Adige, iniziata nel 2004, l'ha portata nell'anno successivo a tenervi con molto entusiasmo la rubrica La foresta che cresce , dedicata ai giovani che inseguono i propri sogni. Nel 2005 ha cominciato una collaborazione con Traven Books in qualità di editor.
“ I senzaombrello”
In quello sfocato spazio di confine tra città e montagna, tra un'epoca e l'altra, in cui è possibile trovare una via “propria” per crescere, si intrecciano le vicende di molte persone mai davvero sole. Nel cerchio perfetto di un caleidoscopio, nel ritornare del racconto sempre nuovo e sempre uguale, come le stagioni -, ognuna di loro tenta di salvare qualcosa dallo scorrere del tempo, con la disperata forza che ha l'essere umano: quella che gli permette di creare legami con altre creature indipendentemente dalla lontananza impostagli da spazio e tempo e, perché no, dalla loro effettiva esistenza.

Massimo Zamboni
Massimo Zamboni (Reggio Emilia, 1957), musicista e compositore di CCCP E C.S.I., autore di colonne sonore per il cinema ( Benzina, Velocità massima, l'Orizzonte degli eventi), ha pubblicato In Mongolia in retromarcia (Giunti editore 2000), Emilia parabolica (Fandango 2002), e Il mio primodopoguerra ( Mondadori 2005).
“Cronache sulle macerie”
Quando l'esperienza personale diventa narrazione, saggio, riflessione: cronache da “Berlino, Beirut e Mostar. Tre città tra le tante che hanno dovuto sperimentare lo smembramento urbano. Una linea di confine grigia, consistente, il Muro. Un confine verde, irreale, la Green line. Un confine azzurro, veloce, il fiume Neretva. Tre città, sei sponde: senza collegamenti che non siano d'odio. Tre città tra le tante devastate dalla guerra e congelate in tregue fragili”.
Una testimonianza a posteriori di un “dopoguerra altrui” per non dimenticare che “l'ambiente e gli animali sono destinati alla vita. L'uomo alla storia.”
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categoria:cultura, arte, comune di laives, comune di bolzano
martedì, 15 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-15

CI SCRIVONO

MOBILITÀ Traffico impossibile in zona industriale Ci risiamo, si torna a parlare ancora di Piano traffico ed è subito scontro, polemica. A Bolzano nascono nuovi quartieri, si parla di circonvallazioni e gallerie nuove. Tutti portati a pensare alla Bolzano del futuro, una Bolzano con il super aeroporto ma anche una mobilità sostenibile in città.
Anzi, in centro. Invito infatti gli amministratori a vedere la giungla che ogni giorno all'ora di punta si compie in zona industriale. In questi anni si è parlato di bus da potenziare, fare nuove ciclabili, rotatorie e quant'altro, ma siamo, anzi restiamo, sempre allo stesso punto. In Zona è una giungla. G. F.
, Bolzano
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categoria:comune di laives, comune di bolzano, antiinquinamento
lunedì, 14 maggio 2007
Alto Adige 14 MAGGIO 2007
Soddisfatto il presidente della circoscrizione Oltrisarco
«Ok alla statale in galleria da San Giacomo al Virgolo»

 BOLZANO. Il presidente della Circoscrizione Oltrisarco-Aslago Giovanni Barborini plaude alla proposta avanzata nei giorni sorsi dall’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner di proseguire la galleria di San Giacomo, sulla Statale 12. Mussner ne ha parlato con i dieci saggi - architetti, ingegneri, urbanisti - che per conto dell’assessore comunale Silvano Bassetti stanno elaborando il Piano urbanistico. «La Provincia si sta dimostrando collaborativa e pragmatica - commenta Barborini - e aggiungo che prevedere un tunnel anche per l’autostrada A22 è un’altra delle priorità che stanno a cuore alla nostra circoscrizione. Se proprio si dovesse rinunciare ad un intervento l’arginale bis potrebbe essere riposto nel cassetto al fine di procedere alla realizzazione del tunnel della Statale 12. Chiediamo pertanto al Comune di Bolzano di trovare un accordo con la Provincia e di procedere in tempi ragionevolmente brevi alla realizzazione del prolungamento della statale in tunnel da San Giacomo a Piè di Virgolo. In tal modo il nostro quartiere sarebbe alleggerito dalla morsa del traffico di transito». Giovanni Barborini auspica anche la costruzione di una metropolitana di superficie «per dare una vera alternativa ai pendolari che ogni giorno entrano in città. Le proposte dei saggi sono in linea con gli obiettivi del quartiere. Ora è giunto, però, il momento di agire».
 Nel frattempo al Parco Tambosi si è concluso con un notevole riscontro in termini di partecipazione il secondo mercatino dell’usato, organizzato con la fattiva collaborazione della Circoscrizione. Per gli abitanti di Oltraisarco è stato un importante momento di aggregazione.
domenica, 13 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige2007-05-13

Autostrada del Brennero

Mussner: « Casello a Laives? Con la variante è inutile »

BOLZANO — Il casello di Laives sull'autobrennero, nonostante i segnali che giungono a più riprese da via Berlino, non s'ha da fare.
La linea della giunta altoatesina non cambia. L'assessore ai lavori pubblici, Florian Mussner, è categorico. « Il casello non fa parte dei nostri obiettivi sull'evoluzione del traffico nella Bassa Atesina. Il nostro progetto — sottolinea con forza l'assessore — è quello di partire al più presto con la seconda tratta della circonvallazione di Laives » . Il 12 giugno, infatti, si conoscerà l'esito del ricorso presentato al Consiglio di stato dai proprietari della pizzeria « Torre » di Pineta di Laives.
« I lavori, in pratica sono stati già appaltati. Devono essere aperte solamente le buste — aggiunge Mussner — ed è quindi solamente questione di qualche settimana. Con i progetti che sono stati messi in cantiere sia Ora che Termeno, oltreche Laives, saranno tagliati fuori dal traffico pesante » .
I ritardi, invece, si avranno se la sentenza del Consiglio di stato darà torno alla Provincia. In quel caso i tempi si allungheranno perché si dovrà variare la progettazione già approvata con le conseguenti varianti sul piano regolatore e l'attuazione di nuovi espropri di terreno. L'assessore Mussner, però, è fiducioso. « In questo caso si potrebbe avere un ritardo di circa sei mesi, ma, comunque, conteremo di dare l'avvio ai lavori entro la fine dell'anno. Il termine, fissato in entrambi i casi, è quello del 2011, data in cui il nuovo tratto della circonvallazione dovrà essere aperto » . E. B.

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categoria:comune di laives, casello laives, a22
giovedì, 10 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige2007-05-10

IL CASELLO

Laives, An torna alla carica Borin: « Basta tir in centro »

BOLZANO — Il nuovo presidente di Autobrennero, Silvano Grisenti, si è già fatto molti amici in Alto Adige. In particolare a Laives dove tanti cittadini attendono da anni la realizzazione del casello autostradale. Un progetto che la Volkspartei ha sempre cercato, e finora c'è riuscita, di bloccare. « Non capisco il perchè » si chiede Bruno Borin, capogruppo di An a Laives che non nasconde la sua gioia per la recente presa di posizione di Grisenti.
Del casello, Durnwalder e Grisenti, ieri non ne hanno parlato, ma la realizzazione dello svincolo sembra essere ormai inevitabile.
« Ogni giorno — ci tiene a ricordare Borin — circa duemila camion attraversano il centro di Laives per arrivare in zona produttiva. Così non si può andare avanti, l'inquinamento è insopportabile. Per questo da anni chiediamo la realizzazione del casello autostradale che ci liberi dai mezzi pesanti » . In pratica tutti i camion che devono recarsi nella zona industriale di Laives — dove, tra l'altro, ha sede anche il gruppo Röchling — sono obbligati ad uscire aOra se arrivano da sud, a Bolzano se invece arrivano da nord. « Così intasano la statale e rendono l'aria irrespirabile » continua Borin.
Sono anni che si parla del problema dei camion nel centro cittadino e tanto la provincia quanto l'amministrazione comunale hanno sempre sostenuto che l'unica soluzione per far respirare Laives era la costruzione della circonvallazione. Il primo tratto è stato ultimato ma la realizzazione della seconda parte della variante si sta rivelando più complessa del previsto a causa del ricorso presentato dai proprietari della pizzeria La Torre.
« Prima che la circonvallazione sia ultimata passeranno, nella migliore delle ipotesi, almeno dieci o quindici anni » spiega Christian Bianchi, membro dell'esecutivo provinciale di An e, anche lui, consigliere comunale a Laives. ma non è tutto. Infatti secondo Bianchi il problema dei camion si porrà anche quando la circonvallazione in galleria sarà entrata in esercizio: « Sarà difficile garantire la sicurezza in un tunnelmonocanna dove ogni giorno passano migliaia di camion » aggiunge.
« La nostra — gli fa eco Borin — non è una richiesta politica, siamo normali cittadini stufi di dover sopportare l'inquinamento prodotto dai camion. Alcuni anni fa — continua — abbiamo presentato al presidente Durnwalder una petizione firmata da diecimila cittadini, di cui almeno il trenta per cento di lingua tedesca. Però la Provincia si è sempre opposta. Finalmente ora la situazione sembra essersi sbloccata grazie a Grisenti che ha detto chiaramente che il casello di Laives va fatto perchè è espressamente previsto nel contratto che concede ad Autobrennero la proroga sulla concessione » .
Intanto il gruppo consiliare di Alleanza nazionale di Laives si mobilita anche per chiedere la costruzione di barriere antirumore lungo la ferrovia. Lo spunto è offerto dalle dichiarazioni del direttore compartimentale di Rfi, Antonio Ciaravolo che, pochi giorni fa, ha annunciato, lo stanziamento di ingenti somme da destinare alla realizzazione delle barriere antirumore lungo in Bassa Atesina. Barriere che, secondo Borin, dovrebbero contenere pannelli fotovoltaici per la produzione di energia pulita.
« Le barriere antirumore fotovoltaiche sono state sperimentate in altri paesi europei con risultati più che lusinghieri. Dunque — aggiunge il capogruppo di An a Laives — abbiamochiesto alla giunta comunale di impegnarsi promuovere la costruzioni di tali strutture anche lungo l'A22 » . M. An.
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categoria:salute, comune di laives
giovedì, 10 maggio 2007

Alto Adige 10 MAGGIO 2007
Visita del Commissario del Governo in municipio dove ha incontrato la giunta civica
Un promemoria al Prefetto
Il sindaco: alla signora Scoz l’elenco dei nostri problemi

 LAIVES. È stata una visita di cortesia, la prima in assoluto da parte di un Commissario del Governo, quella che la Prefetto Carla Scoz ha fatto ieri in municipio, accolta dalla giunta comunale al completo. Carla Scoz ha quindi avuto modo di visitare la nuova struttura municipale e c’è stato pure il tempo per accennare a vari problemi che interessano direttamente il Comune di Laives.
 «Al Prefetto abbiamo illustrato la situazione complessiva del nostro comune - ha detto il sindaco Giovanni Polonioli, cui è toccato di fare gli onori di casa - un comune in costante crescita. Poi abbiamo accennato al traffico, all’aeroporto e anche all’ordinanza contro i Tir. Siamo rimasti d’accordo che forniremo un promemoria sulla nostra situazione e anche su ciò che significa, in termini di disagio, pericoli ed inquinamento, il traffico di transito. Dal canto suo, la prefetto Scoz ci ha mostrato disponibilità ad approfondire questi problemi e a lavorare insieme, anche con le altre realtà del circondario, dicendosi consapevole della portata dei problemi che ci assillano». Ricordiamo che proprio per l’ordinanza contro i Tir 24 ore su 24, il Commissariato del Governo aveva dato l’assenso. Se poi non era stata fatta è perché erano insorti i comuni limitrofi, in particolare quello di Ora, minacciando ricorsi. Il timore era quello di vedersi a loro volta penalizzati da un possibile aumento del traffico pesante in transito e così la cosa era finita lì. (b.c.)
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categoria:comune di laives
mercoledì, 09 maggio 2007

Alto Adige 09 MAGGIO 2007
GRASSO (RIFONDAZIONE)
«Via Cervo: ostracismo sbagliato contro il transito delle biciclette»

 LAIVES. In merito alle problematiche legate ai collegamenti ciclabili, interviene il consigliere comunale Rosario Grasso: «In passato - afferma l’esponente di Rifondazione - abbiamo espresso la nostra solidarietà agli abitanti della zona Cervo per la presenza nelle vicinanze di numerose strutture inquinanti, ma oggi come allora non comprendiamo il loro ostracismo a una pista ciclabile che congiungerebbe Laives al tracciato provinciale. Il filmato visionabile sul sito del Comitato-Pineta dimostra come l’unico percorso ragionevole sia quello che da via Stazione porta all’argine dell’Adige specialmente oggi che è stata deliberata la ciclabile che consentirà di raggiungere in tutta sicurezza la stazione Fs».
 Secondo Grasso, insomma, «impedire di proseguire fino al fiume e imporre alla comunità la spesa di almeno un milione per salvaguardare un paio di abitazioni la cui tranquillità sarebbe messa in forse dal passaggio dei ciclisti ci pare francamente eccessivo. Cosa dovrebbero dire allora gli abitanti di via Kennedy che da anni vivono in condizioni impossibili? Sicuramente baratterebbero volentieri gli amanti delle due ruote, invisi ai loro concittadini, con i tir e le automobili che quotidianamente percorrono incolonnati l’arteria rendendo l’aria irrespirabile e impedendo perfino la conversazione».
 Un’ultima osservazione di Grasso è fatta a proposito delle giunte civiche: «Le amministrazioni locali coinvolte, non essendo state in grado di trovare un accordo sulla base degli interessi complessivi della comunità, hanno giustificato l’intervento d’imperio del presidente provinciale che poi può giustamente irridere alla richiesta di maggiori poteri che giunge dai rappresentanti dei Comuni».
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categoria:comune di laives, ciclabile pedonabile
mercoledì, 09 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-05-09

IL SINDACO

« La città soffoca Lo svincolo serve »

BOLZANO — Per Giovanni Polonioli, il casello di Laives rappresenta l'estrema ratio per risolvere il problema del traffico cittadino. Signor Sindaco, il nuovo presidente dell'A22 ha rilanciato l'ipotesi del casello di Laives? « È tanto che se ne parla e per noi rappresenta una strategia per risolvere il delicato nodo della viabilità. Via Kennedy sta scoppiando e, certamente, non potrà sopportare un aumento del traffico. Èchiaro che se la variante progettata dalla provincia andrà per le lunghe il casello rappresenterà per noi una valida alternativa » . « La posizione del Landeshauptmann la conosciamo molto bene.
Noi, però, dobbiamo pensare al nostroComuneed alla viabilità perché Laives rischia di scoppiare. » Per i lavori si dovrà aspettare di risolvere la questione del ricorso dei proprietari della pizzeria La Torre? « Il consiglio di stato si pronuncerà il 12 giugno e speriamo che le ragioni della Provincia siano ritenute valide. Ma ci vorrà ancora del tempo prima che i lavori prendano il via » . Il casello dove dovrebbe essere ubicato? « Nel comune di Bronzolo dopo la nostra zona industriale. Una soluzione vantaggiosa per gli automobilisti di Bronzolo e più penalizzante per quelli di Laives. Almeno, però, in questo modo il problema del traffico si potrà risolvere. Non possiamo attendere ancora quattro anni » . Enrico Barone
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categoria:comune di laives, casello laives
mercoledì, 09 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-09

Autobrennero, scintille sul casello di Laives

Durnwalder: meglio la circonvallazione. Grisenti: si farà. Oggi il faccia a faccia
BOLZANO — Autobrennero continua ad essere al centro della polemica politica.
Passata la bufera sul ruolo diA22 nella partita tunnel si torna a discutere del casello di Laives, un progetto rimasto nel cassetto per diversi anni. Il Landeshauptmann, Luis Durnwalder, non vuole nemmeno sentirne parlare ma il presidente di A22, Silvano Grisenti mette in chiaro che il casello s'ha da fare. « Altrimenti rischiamo di pagare penali milionarie » avverte il neopresidente di Autobrennero per la gioia di tutti coloro che, specialmente nel centrodestra altoatesino, chiedono da anni che Laives abbia il suo svincolo.
Sono anni che si parla di un casello per Laives, Bronzolo e la Bassa Atesina. La Svp si è sempre opposta alla realizzazione e, fino a che in via Berlino comandava Willeit, il progetto è sempre rimasto chiuso in un cassetto. Il governo Berlusconi lo ha ritirato fuori quando si è iniziato a discutere del rinnovo della concessione per l'A22 e, grazie anche alle pressioni dell'allora consigliere per l'Alto Adige, Michaela Biancofiore, la realizzazione del casello di Laives è stata inserita nel contratto di proroga.
Autobrennero ha ottenuto la gestione di A22 fino al 2014 ma, in cambio, via Berlino si è impegnata a portare a termine una serie di opere strategiche, tra cui anche lo svincolo autostradale. Ma, dopo qualche giorno, il progetto è tornato in un cassetto della scrivania di Willeit. Ma ora Grisenti lo ha ritirato fuori.
Durnwalder non cerca di nascondere il suo disappunto. « Sono sempre stato e resto contrario alla costruzione del casello di Laives. È meglio fare la circonvallazione » taglia corto il Landeshauptmann alla vigilia del vertice con il presidente di A22.
Grisenti però rilancia: « Il contratto che proroga la concessione autostradale fino al 2014 — spiega — prevede espressamente la costruzione del casello. E io sono vincolato a quel contratto » . Non rispettare gli impegni presi con il governo potrebbe costare molto caro ad Autobrennero spa che rischia di dover pagare penali salatissime o, comunque, di vedersi bocciare dall'Anas l'aumento dei pedaggi. « È accaduto anche ad altri concessionari che non hanno rispettato il piano di investimenti. ÈAnas — continua Grisenti — ha incassato tutti i proventi derivanti dal rincaro dei pedaggi. Io devo fare gli interessi della società » .
Il presidente di via Berlino interviene anche sulla risoluzione approvata ieri dalla giunta regionale che fissa una serie di obiettivi strategici per Autobrennero spa.
« Mi sembra un documento equilibrato che ribadisce quali sono le priorità. Non c'è nulla di nuovo, finanziare il potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria è sempre stato tra gli obiettivi prioritari della società. L'autostrada — prosegue Grisenti — è una grande risorsa per l'economia della nostra terra che dipende molto dal turismo ma non possiamo dimenticare che per le valli che vengono attraversate èunpeso enorme. Bisogna trovare il giusto equilibrio » .
Nel frattempo il senatore dell'Unione Svp, OskarPeterlini, rilancia la candidatura di FerdinandWilleit alla vicepresidenza di Autobrennero. « Così potrà continuare ad essere il garante degli interessi dell'Alto Adige. Alui — sottolinea Peterlini — dovrebbero essere assegnati compiti che consentano di continuare il trasferimento del traffico pesante dallagommaalla rotaia » . Magari, ma questo Peterlini non lo dice, la presidenza di una delle controllate ferroviarie di A22. Dal direttivo Svp della Bassa Atesina parte anche la richiesta di aumentare da subito i pedaggi autostradali per ridurre la circolazione di tir e di accantonare i progetti di ampliamento dell'autostrada.
Intanto il capogruppo Svp in consiglio regionale, Seppl Lamprecht, chiede a Dellaidi fare chiarezza sul patto segreto siglato da Grisenti con gli azionisti del sud. Marco Angelucci
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martedì, 08 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO -
2007-05-08

Annuncio del presidente di A22. Oggi giunta regionale, l'Svp in trincea

Grisenti: il casello di Laives si deve fare

BOLZANO — La questione A22 è tutt'altro che conclusa. La direzione Svp torna all'attacco e chiede a Dellai di fare chiarezza sul patto segreto tra gli azionisti del sud ma, nel frattempo, in un forum su Tca, il presidente di A22, Silvano Grisenti rilancia su tutta la linea: « Sì al casello di Laives e alla terza corsia dinamica fino a Egna » . E come se non bastasse l'Anas ha dato il via libera alla realizzazione della Tirreno — Brennero e della Valdastico, inserita nel piano delle opere che Serenissima si impegna a completare in cambio della proroga della concessione della Brescia — Padova fino al 2026.
Una doccia gelida per la Svp che si è sempre opposta alla realizzazione della terza corsia ( anche dinamica) e del casello di Laives ma anche della bretella Parma — A22 e della PiRuBi, due arterie che secondo la Stella Alpina faranno aumentare i tir che viaggiano sull'autostrada del Brennero.
« Occorre chiarire pienamente gli sfondi dell'azione politica che ha condotto all'assegnazione a Silvano Grisenti della presidenza dell'Autobrennero e quali concessioni siano state fatte dai rappresentanti trentini agli azionisti dell'Italia del nord » si legge nella nota diffusa al termine della direzione della Stella Alpina. « Il governatore Dellai — fa sapere l'Obmann, Elmar Pichler Rolle — ci ha dato la sua parola d'onore che non vi sono stati accordi di sorta. Ora chiederemo che la questione della competenza, per quanto riguarda il trasporto su rotaia, sia chiarita in maniera definitiva e che l'Alto Adige possa essere compartecipe delle decisioni » .
La giunta regionale, in programma oggi, si annuncia infuocata. Alla vigilia dell'incontro il presidente di A22 Grisenti ricorda che « tra le condizioni per il rinnovo della concessione c'era la realizzazione del casello di Laives » . Un'opera a cui la Svp si è sempre opposta ma che, ora che l'era Willeit è finita, potrebbe vedere la luce. Marco Angelucci
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giovedì, 03 maggio 2007
Anche a noi di Laives  ci piace,  peccato che è a Bressanone

di Tiziana Campagnoli
«Piano di sviluppo assieme ai cittadini»
Il sindaco: i sette gruppi di lavoro pronti ad accogliere idee e proposte
 incontri pubblici al Forum per presentare le priorità individuate nei vari settori

 BRESSANONE. Passi in avanti verso l’elaborazione del piano di sviluppo della città. Domani e sabato al Forum si svolgeranno infatti due incontri pubblici per la presentazione delle priorità tematiche individuate dai sette gruppi di lavoro. Il sindaco Pürgstaller invita i cittadini a partecipare al confronto in modo da contribuire in prima persona, con proposte concrete, alla stesura del Masterplan. «Un’occasione per aiutare i politici a decidere», ha detto il sindaco.
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mercoledì, 25 aprile 2007

Alto Adige 25 APRILE 2007
Laives. Ecco l’elenco
Associazioni: pioggia di contributi dal Comune
 LAIVES. Approvati dalla giunta comunale i contributi ordinari destinati alle tante associazioni che, divise per settori, operano nel Comune. Iniziando dalla cultura, queste sono le cifre in euro deliberate ieri dall’esecutivo: Arci 2.500, Associazione nazionale alpini 600, Associazione Centro Don Bosco 2.000, Associazione Ddt 2.000, Associazione teatrale Strapaes 1.500, Centro culturale San Giacomo Aguzzo 82, 3.000, Cooperativa Laives cultura spettacolo 15.000 euro, Coordinamento arte La Goccia 4.000, Coro Monti Pallidi 6.000, Filodrammatica Laives 2.000, Heimatbuehne Leifers 2.152, Kirchenchor Leifers 3.500, Musikkapelle Leifers 8.500, Phos Chor 800, SchuetzenKompanie Leifers 250, Upad 2.500, Bildungsausschuss 900, Heimatbuehne St. Jakob/Grutzen 500, Piccolo teatro Pineta 1.500, Skv 350, Verein fuer Information Leifers 1.300.
 Associazioni sportive: Asd Laives nuoto 1.900, Ac Laives calcio 1.800, Motor’s Sporting 2.350, Polisportiva liberta Raiffeisen 1.600, Snowlimits 400, Judo club Laives 1.000, Karate club Laives 800, Ciclistica Altari 1.300, Volley Team S. Giacomo 2.000, St Jakob Grutzen 1.400, Bocciofila Laives 1.200, Neruda Volley 4.000, Tennis Grizzly 200, Gs San Giacomo 1.000, Kegel club 1.600, Manduca da Praia capoeira 1.000, Darts club 1.000, Associazione Pool Laives 6.500, Polisportiva Pineta 6.200, Saf Laives 2.700, Ssv Leifers 23.000, Pallavolo Laives 1.000, Volley Laives 500, Gs Mendelspeck 500, Anc calcetto 800, Arco club 1.000, Circolo Operaio Pineta 350, Schachklub 500, Sci club 1.600.
 Associazioni del sociale: Agisci Laives 3 1.500, Gruppo auto mutuo aiuto 450, Avulss 1.600, Assistenza tumori 1.200, Ddt 400 euro, Elki 1.600, Consultorio Kolbe 1.800, Katholischer Verband 400, Progetto Aiutho 1.800, Amici dei malati psichici 300, Nuovo gruppo di amici 1.700, Gruppo anziani Pineta 600, Cri 550, Le Formiche 500.
 Associazioni giovani: Centro Don Bosco 10.000, Giovani Pineta 4.500, Arcoop 28.000, Jugendzentrum Fly 44.500, Katholische Jungschar 1.550.
 Biblioteche: Don Bosco 20.000, Deutsche Bibliothek Leifers 10.000, Biblithek St. Jakob Grutzen 1.000.
 Parrocchie: Laives 1.650, Pineta 1.000, San Giacomo 1.550.
 Ambiente: Alpenverein 800, Cai Laives 3.000, Ucs Dolomiten 2.000.
 Tempo libero: Ana Laives 3.000, Nuovo gruppo carnevalesco Pineta 15.000, Vke Laives 900, Associazione nazionale carabinieri Laives 600 euro. (b.c.)
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venerdì, 20 aprile 2007

Alto Adige  20 APRILE 2007
Prosegue il progetto del Comune finanziato dall’Ue
Lo sportello del cittadino diventa «informatico»

 LAIVES. In Comune è stato completato l’aspetto informativo e di addestramento per quanto riguarda il progetto «Laives Comune virtuale» ed è il primo passo concreto verso quel protocollo informatico del quale farà parte anche l’atteso «sportello dei cittadini». Quest’ultimo, spiega il sindaco Polonioli, non sarà un vero e proprio ufficio «ma piuttosto un portale informatico attraverso il quale i cittadini potranno dialogare con l’amministrazione comunale, scaricare i documenti che interessano, trovare la fascicolazione elettronica e quant’altro favorisce un migliore e più trasparente rapporto fra ente pubblico e privati».
 Questa iniziativa gode anche del sostegno dell’Unione europea, che sta mettendo a disposizione i finanziamenti necessari; inoltre fa parte del programma di coalizione sottoscritto dalle forze politiche che attualmente formano la maggioranza in consiglio comunale a Laives. Attraverso questo strumento, almeno nelle speranze dell’amministrazione che lo sta portando avanti, i cittadini potranno seguire meglio ciò che si muove all’interno del Comune. (b.c.)
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giovedì, 19 aprile 2007
I n v i t o
 
<< Adesso decidiamo tutti
sull’aeroporto e sulla democrazia diretta>>
 
serata informativa e dibattito
in presenza degli amministratori locali  

Giovedí 19 aprile, ore 20

Laives, Sala Don Bosco
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giovedì, 19 aprile 2007
Alto Adige 18 APRILE 2007
Ieri mattina un incontro fra gli amministratori comunali ed il dottor Schöpf dell’Ufficio Foreste della Provincia   In Vallarsa un campo di beach volley   Il verde sarà ampliato. Previsto anche un altro ponticello di legno

 LAIVES. La giunta comunale ha incontrato ieri mattina il dottor Schoepf, dell’Ufficio foreste della Provincia. L’incontro è servito per rinsaldare la proficua collaborazione con l’ente provinciale che già ha eseguito a Laives diversi interventi per conto del Comune, soprattutto nel settore delle aree verdi e ricreative lungo gli argini dei torrenti. Si tratta di una collaborazione da mantenere.
 Gli ultimi in ordine di tempo sono stati i lavori per realizzare la bella passeggiata attrezzata lungo l’argine destro del rio Vallarsa, dalla statale 12 all’inizio della città, fino al ponticello che collega la zona sportiva e ricreativa, con il campo da hockey e la zona del tennis. Quindi la parte a monte di quest’area, trasformata in un bel parco pubblico durante gli ultimi mesi dello scorso anno. Adesso il Comune vuole andare avanti e ha in programma tre specifici interventi. Prima di tutto, completare il verde pubblico a monte della Vallarsa, con la costruzione di un nuovo ponticello di legno e anche di un campo per il beach volley. Per questi lavori sono già in bilancio 80 mila euro e si conta di completarli entro la fine dell’anno. «Con la collaborazione dell’Ufficio Foreste della Provincia - spiega l’assessore all’arredo urbano Giorgio Zanvettor - contiamo pure di sistemare finalmente anche l’argine del rio Lusina a Pineta, trasformando la striscia di terreno abbandonato verso via Rio e via Degli Alpini, in zona ricreativa con anche 29 posti macchina per parcheggiare. Da lì si potrà arrivare fino a monte dell’abitato e quindi, con la costruzione di un ponticello sul rio Dolce, passare verso nord e prevedere il tracciato del sentiero verso San Giacomo. Quest’altro lavoro dovrebbe costare attorno ai 100 mila euro e appena ci saranno i soldi a disposizione, i Forestali daranno inizio ai lavori, che potrebbero concludersi entro la fine di quest’anno. Infine, da Pineta si raggiungerà San Giacomo con un percorso pedemontano. Gli interventi sono divisi in tre lotti ed inseriti in un piano triennale fino al 2008».
 Dunque, va avanti il programma (contenuto anche nelle linee guida della coalizione di giunta) per avere nuove aree verdi ricreative sul territorio ed anche per collegare con un sentiero pedemontano Laives a Bolzano. Per la Vallarsa, da dove questo tracciato prende il via, le previsioni sono a buon punto e molto già è stato fatto; entro quest’anno sarà la volta di via Rio e via Alpini a Pineta.
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lunedì, 16 aprile 2007
Alto Adige 15-4-07

Il consigliere di Rifondazione Comunista interviene sulla trattativa del Comune
«Film? Meglio l’aula magna»
Grasso: le perplessità sulla scelta di una sala privata

LAIVES. Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, interviene sulle trattative fra Comune e Don Bosco per programmare una stagione cinematografica. «Offrire ai nostri concittadini la possibilità di vedere dei film di qualità senza doversi recare a Bolzano, non può che trovarci concordi per ampliare un’offerta ricreativo-culturale autonoma. Questo richiede però l’individuazione di uno spazio pubblico e una programmazione effettivamente rivolta a tutti che tenga conto di una pluralità di tendenze culturali. Rivolgersi immediatamente ed in maniera quasi esclusiva a strutture e gestioni private, escludendo a priori collocazioni e soluzioni diverse, ci lascia dunque piuttosto perplessi. La sala dell’auditorium del Centro Don Bosco - che è stata immediatamente indicata come la più idonea - manca di alcune attrezzature ed impianti assolutamente necessari e il comune, per il tramite dell’assessore competente, pare orientato a provvedere di tasca propria. È necessario dunque capire - continua Grasso - cosa succederà il giorno in cui il Centro Don Bosco rinunciasse a gestire il servizio. L’impianto resterebbe di loro proprietà o tornerebbe al Comune? Chi deciderà poi quali film sono proiettabili e quali no? Il Centro Don Bosco a suo insindacabile giudizio o chi altro? A noi non sembrano questioni di poco conto. Individuare una struttura pubblica, quale potrebbe essere l’aula magna ristrutturata, impiegando là i soldi necessari per un cinema di qualità, e mantenere in mano pubblica la responsabilità della programmazione, vorrebbe dire garantire l’accesso a tutti i cittadini, aumentare e diversificare l’offerta e impiegare i soldi pubblici a favore di tutti evitando che si faccia, come spesso accaduto in passato, un uso privatistico delle risorse pubbliche». (b.c.)
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lunedì, 16 aprile 2007
Alto Adige 14-4-07


"Per i sindaci è una Caporetto"

di Bruno Canali

LAIVES. La soluzione indicata dal presidente Durnwalder per il passaggio pedociclabile fra Laives e Vadena, secondo Bruno Borin, capogruppo consiliare di An, ha nuovamente messo in evidenza «l’incapacità dei sindaci dei tre territori comunali interessati»: ossia di Laives, Bronzolo e Vadena. La tesi di Borin è dura: mesi e mesi di discussioni tra i primi cittadini e poi a togliere le castagne dal fuoco deve intervenire il solito Durnwlader. «I nostri sindaci - dice Borin - hanno una incapacità conclamata di trovare soluzioni concordate e di assumersene la responsabilità».
 La soluzione del «caso sottopasso» è stata indicata nei giorni scorsi proprio da Durnwalder. «È impensabile che si arrivi ogni volta a situazioni di questo tipo - continua Borin -, con la parola fine affidata al presidente della giunta per la palese incapacità dei nostri sindaci di interagire fra loro e di risolvere i problemi che li riguardano, ultimo fra tutti quello del collegamento pedociclabile per Vadena. Non è possibile che i nostri problemi specifici vengano sempre risolti da “chi viene da fuori”...».
 Entrando quindi nel merito della soluzione indicata da Durnwalder per il collegamento (un sottopasso nei pressi dell’attuale passaggio a livello in fondo a via Vadena), Borin comunque ne parla come di un «controsenso», perché, a suo giudizio, si costruisce (è sempre la Provincia a farlo) il ponte con pedociclabile sull’Adige in direzione della discarica Ischia Frizzi e si rimane però bloccati dal veto dei proprietari della strada in zona Cervo, sul territorio comunale di Vadena. «Dicono che via Cervo sia troppo stretta - attacca Borin - e magari è anche vero, ma tutto attorno c’è solo campagna e quindi non sarebbe un grosso problema ampliarla quel tanto che serve per far transitare anche bici e pedoni. E’ impensabile del resto far fare giri viziosi alle biciclette per raggiungere la ciclabile provinciale lungo l’Adige. Ricordo solo che gli abitanti della zona Cervo attendono da anni le barriere antirumore lungo autostrada e ferrovia e se Durnwalder, come ha promesso, spenderà così tanti soldi per il nuovo sottopasso pedociclabile in via Vadena, potrebbe anche fare in modo che lo possano poi utilizzare gli abitanti di quella decina di masi sparsi nelle campagne al di là della ferrovia».
 Quelle famiglie sono residenti in buona parte sul territorio di Laives e, secondo il capogruppo di An in consiglio comunale, «quando chiuderà il passaggio a livello si troveranno nella condizione di dover fare il giro da Bronzolo per arrivare fin qui. La ciclabile perciò potrebbe benissimo passare per via Stazione e quindi per via Cervo, mentre la Provincia dovrebbe prodigarsi per dare un passaggio a queste famiglie e le barriere antirumore a quelle che abitano in zona Cervo; in questa maniera, con ogni probabilità, si otterrebbe da loro il consenso a utilizzare via Cervo come pista pedociclabile verso l’argine dell’Adige, che è anche la più logica».


Via Filzi: una soluzione temporanea


LAIVES. Il sottopasso ferroviario fra Vadena e Bronzolo è pronto e, questione di poco, sarà aperto ai transiti. La conseguenza sarà la chiusura, da parte delle Fs, dell’unico passaggio a livello rimasto, quello fra Vadena e Laives, a qualche chilometro da via Dogana a Bronzolo. Come faranno - dopo - coloro che, a piedi o in bicicletta, vorranno andare e venire da Vadena a Laives? È evidente che non si può immaginare di far passare pedoni e biciclette attraverso il nuovo sottopasso ferroviario di Bronzolo, anche se è dotato del marciapiede.
 Chi da Laives vorrà raggiungere Vadena e viceversa, avrà bisogno di un percorso più breve e diretto e quindi, in attesa di avere il sottopasso in via Vadena, la risposta a questa esigenza arriverà dalla via Fabio Filzi e relativo sottopasso. Finora il vice sindaco di Laives, Georg Forti, ha sempre negato questa possibilità, ma soltanto perché la si voleva definitiva: con la soluzione individuata l’altro giorno da Durnwalder e spiegata agli amministratori del circondario in un vertice a palazzo Widmann, la via Filzi verrebbe messa a disposizione di ciclisti e pedoni ma esclusivamente per lo stretto necessario, ovvero fino a quando non sarà pronto il sottopasso di via Vadena, per il quale la Provincia stanzierà un milione di euro e il Comune di Laives a sua volta farà eseguire le modifiche urbanistiche e il progetto esecutivo. Di certo però le polemiche proseguiranno. (l.c.)
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sabato, 14 aprile 2007
San Giacomo 13 aprile 2007

Da che parte stai?

Durante la discussione di questi mesi sull’ipotesi di ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo per permettere l’arrivo dei voli charter del “Charter Tourism all inclusive”, destinato alle valli più protette dalla Provincia (vi ricordate l’inceneritore di San Lorenzo di Sebato finito a Bolzano?), continua il silenzio dell’amministrazione del Comune più danneggiato: Laives.
Sperando di poter aiutare gli amministratori di Laives a ritrovare la parola dedico questo dialogo, tratto dal film Full Metal Jacket di Stanley Kubrick del 1987 (che consiglio vivamente di programmare nel nuovo cinema Don Bosco):

 

Colonnello: marine, cos’è quel distintivo sul giubbotto?
Jocker: un simbolo di pace, signore!
C.: dove l’hai preso?
J.: non me lo ricordo,signore!
C.: cosa c’è scritto sul tuo elmetto?
J.: nato per uccidere, signore!
C.: tu scrivi nato per uccidere sull’elmetto e porti un distintivo di pace. Che cosa credi di fare, umorismo malsano?
J.: Signornò!
C.: e allora, dimmi cosa significa!
J.: non saprei, signore!
C.:non sai un sacco di cose mi pare!
J.: Signornò!
C.:cerca di stabilire un contatto tra la testa e il “cubo”. Rispondi alla mia domanda, se no ti mando dritto dritto alla disciplinare!
J.: io volevo soltanto fare riferimento alla dualità dell’essere umano, signore!
C.: a cosa?
J.:all’ambiguità dell’uomo. Una teoria junghiana, signore!
C.: e tu da che parte stai, giovanotto?
J.:io tengo per noi, signore!
E voi, da che parte state? Comunque la pensiate non sarete assolti perché siete responsabili della salute di tutti i vostri cittadini (come già denunciato dai medici, dai consiglieri di opposizione e forse da alcuni della maggioranza), siete responsabili con rappresentanza all’Enac dell’aeroporto di San Giacomo, siete responsabili alla mancata classificazione territoriale, siete inadempienti alla partecipazione del piano di rischio aeroportuale che costituisce vincolo per il territorio redatto dai comuni interessati.
E allora rompete questo silenzio e fate sentire la vostra voce coinvolgendo la popolazione in una discussione aperta, magari a San Giacomo. Non si può più aspettare.
Lina Montan
Publicato anche sul Corriere dell'Alto Adige 18-4-07
Pubblicato anche sull'Alto Adige 19-04-07

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venerdì, 13 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-04-13

« Tempi moderni » su Sender Bozen

Scoprire in bicicletta i luoghi della tecnica Debutta la serie in tv

Il Curatorium per i beni tecnici culturali in virtù di una collaborazione con la Sede Rai di Bolzano, lancia la sua nuova serie televisiva. Il format si intitola « Tempi Moderni » e sarà visibile a partire da domani ogni sabato alle ore 20. « Tempi moderni » mostra ed illustra i luoghi più importanti della tecnica nell'arco alpino. La trasmissione rientra nel progetto « Percorso della tecnica » che altro non è che un tracciato che si sviluppa lungo la rete di piste ciclabili che coprono il territorio altoatesino e spiega come è possibile visitare questi monumenti tecnici pedalando.
La serie televisiva si rivolge al largo pubblico, sempre più interessato da queste tematiche. In pratica a tutti coloro, dai turisti alle famiglie, che fanno attività durante il proprio tempo libero, invogliati a visitare siti in buona parte ancora poco conosciuti potranno prendere spunto dalla nuova trasmissione.
« Il nostro scopo come Curatorium è quello di rafforzare la conservazione dei beni culturali — affermaWittfrida Mitterer, ideatrice e coordinatrice del progetto — " Tempi Moderni" soddisfa oltre a questo obiettivo anche la voglia delle persone a ottenere informazioni di interesse storico e tecnico » .
Carlo Corazzola, attuale direttore della Sede Rai di Bolzano, spiega: « La Sede Rai di Bolzano funge oltre che da trasmittente di informazioni anche da agenzia culturale, e mantiene così una posizione coerente con la propria missione.
" Tempi Moderni" verrà trasmesso in lingua tedesca e italiana. Voglio a tal proposito sottolineare l'importanza della collaborazione tra le varie istituzioni locali » , ha precisato.
« Abbiamo lavorato intensivamente ed ora, a progetto ultimato, voglio mostrare tutta la mia gioia per un'opera di un interesse che non si è mai visto prima — aggiunge Perwanger, responsabile della programmazione. È un programma appassionante, attuale, che offre grandi informazioni su un settore particolare della storia locale » .
Monumenti e oggetti della tecnica sono inesauribili riserve di informazioni storico culturali. Attraverso la serie televisiva curata dalla Rai viene illustrato e divulgato sui media il « Percorso della tecnica » . Quest'ultimo vuole rendere accessibili e comprensibili monumenti della tecnica sparsi su tutto il territorio della provincia. Ne sono esempi la passerella installata a Cardano che porta attraverso una finestra ad arco nella sala turbine e permette al visitatore di scoprire l'interno della centrale, o l'edificio storico della stazione di Castelrotto, vittima della razionalizzazione dei trasporti ferroviari, diventato un luogo ricreativo e di ristoro per la pista ciclabile che gli passa davanti.
La serie comprende 20 filmati di circa 10 minuti ciascuno, i più interessanti dei quali verranno trasmessi anche in versione italiana. Volutamente il linguaggio presenta la tecnica in un contesto nuovo critico facilmente comprensibile, ponendo l'enfasi sul materiale storico, in parte inedito, tra cui interviste a testimoni del tempo. La prima puntata è dedicata alla Centrale di Tel, la prima grande centrale idroelettrica dell'Alto Adige entrata in funzione nel 1898 nei pressi di Merano. Stefano Pasquali

Alto Adige 12-4-07
PEDOCICLABILE: SUPERATI I CONTRASTI
Durnwalder trova la soluzione: verrà realizzato nella zona del passaggio a livello
di Bruno Canali
LAIVES. Una volta tanto, sindaci e vice sindaci di Lai,ves, Bronzalo e Vadena si sono trovati d'accordo in tema di collegamenti c questo è stato possibile grazie all'intervento del presidente Luis Durnwaldèr, che ieri pomeriggio li ha convocati presso il suo ufficio per decidere in merito al collegamento pedociclabile fra Laives e Vadena. Una soluzione, finalmente, è stata trovata.
La Provincia mette a disposizione un milione di euro per realizzare il progetto di sottopasso pedociclabile (larghezza 3,5 metri) all'altezza dell'attuale passaggio a livello ferroviario in via Vadena. Laives a sua volta si impegna ad assegnare rapidamente la progettazione effeettiva ed eventualmente a completare il finanziamento, che comunque non dovrebbe essere superiore al milione di euro previsto. Niente più attenzioni su via Fabio Filzi e relativo sottopasso quindi e, più a sud, nemmeno per la strada che dalla zona produttiva di Bronzalo raggiunge il magazzino Eso, a poche decine di metri dal nuovo sottopasso ferroviario che sta per entrare in funzione in via Dogana. Queste condizioni, come detto, hanno avuto come risultato l'accordo fra le amministrazioni comunali interessate, salvo dettagli come il tipo di tracciato da privilegiare fra il ponte di Vadena ed il nuovo sottopasso in direzione di via Dogana a Bronzolo.
La scelta del presidente Durnwalder ha messo in archivio mesi di discussioni e di disaccordi, soprattutto fra Bronzalo e Laives per quanto riguardava la necessità di un tracciato destinato a bici e pedoni, che fosse più diretto verso Laives: Trattori e automobili che andranno e verranno da Vadena, una volta chiuso il passaggio a livello in direzione di Laives dovranno utilizzare il sottopasso di Bronzalo e da quello raggiungere la statale 12. Per i mezzi a motore non è un problema e invece sarebbe stato un notevole disagio per pedoni e ciclisti, che hanno necessità di percorsi più diretti e al sicuro dal traffico.
Nel periodo fra la chiusura del passaggio a livello e la realizzazione del nuovo sottopasso, bici e pedoni potranno passare attraverso la via Fabio Filzi sul territorio comunale di Laives.

Gli amministratori soddisfatti: “rispettate le esigenze”
LAIVES. «Sono riuscito a salvare via Fabio Filzi»: esordisce così, con evidente soddisfazione, il vice sindaco di Laives Georg Forti. Lui del resto era sempre stato contrario a questa ipotesi per la pedociclabile verso Vadena. «Durnwalder ci ha garantito il finanziamento di un milione per un sottopasso ferroviario pedociclabile in via Vadena, al posto del passaggio. a livello - continua Forti - soluzione che ci soddisfa, anche perché prevede poco esproprio di terreno. Rimane, da parte provinciale, la volontà di costruire anche la strada che da via Vadena andrà nella nostra zona industriale ampliata. Adesso si tratta di fare rapidamente il progetto del sottopasso e ho anche già avuto contatti con il Bauernhund locale». Soddisfazione per come sono andate le cose esprime anche il vice sindaco di Bronzalo, Daniel D'Amico: «Soluzione valida quella che ci ha proposto Durnwalder, perché dà una pedociclabile a Vadena. Siamo contenti anche perché il discorso sulla strada verso il magazzino Eso è chiuso. Piuttosto, rimane il problema del collegamento fra il ponte di Vadena e il sottopasso ferroviario in via Dogana: intanto si proverà con la situazione esistente per un anno; poi semmai si vedrà come intervenire». Infine Vadena e il sindaco Alessandro Beati pure è uscito soddisfatto, insieme al vice Roland Waldthaler dall'incontro: Durnwalder ha capito perfettamente le nostre vitali nrecessità di collegamento e noi apprezziamo lo sforzo economico della Provincia». (b.c.)
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categoria:comune di laives, ciclabile pedonabile
giovedì, 12 aprile 2007
Alto Adige 11-4-07
Disabili barriere da eliminare
Importante è la collaborazione che il Comune ha instaurato con il gruppo di lavoro del Distretto, proprio perché i componenti del gruppo sono quotidianamente a contatto con il problema e con coloro che lo debbono affrontare perché disabili. Il gruppo segnala le situazioni da sistemare e il Comune, nell'ambito delle disponibilità finanziarie, le inserisce in una scala di priorità d'intervento scelta a seconda di dove è il problema e di quanta gente, potenzialmente coinvolge. Passo dopo passo; si arriverà all'eliminazione completa. (b.c.)
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giovedì, 12 aprile 2007
Alto Adige 8-4-07
Torna il cinema? E' subito alto gradimento
di Bruno canali
LAIVES. Una programmazione cinematografica stabile durante l'arco dell'anno è fra i "sogni" dell'amministrazione comunale. L'idea è tornata di attualità di recente visti i problemi che ci sono a Bolzano per vedere un film in prima visione. Della questione si sta interessando l'assessore alla cultura, Christian Tommasini, che ha avviato contatti con le realtà culturali e ricreative che hanno sede in comune. Tommasini conta di arrivare al traguardo entro fine anno. L'amministrazione comunale punta ad una sinergia con l'associazione Centro Don Bosco.
Tre operatori culturali commentano la possibilità di una programmazione cinematografica continuativa in città. Agostino Angonese, che con l'Arci ha avviato lo spazio del Caffè letterario, dice che la proposta di allestire una programmazione cinematografica stabile presso 1'auditorium del centro Don Bosco va valutata a fondo. «Sarei più propenso ad utilizzare l'aula magna, che in estate sarà nuovamente agibile e ristrutturata. Questa sala, diversamente dal Don Bosco, è comunale e quindi si può pensare ad un discorso che coinvolga più associazioni. Ricordo che anche l'Arci ha promosso il cineforum e sottolineo che proiettare film, non è solo una questione legata all'attrezzatura: prendendo a noleggio una pellicola, spesso i distributori impongono di affiancarne altre e va fatta una scelta anche sulla validità artistica del prodotto. L'aula magna coi film sarebbe sfruttata in pieno, anche al di là della stagione teatrale.
Loris Frazza fa parte della consulta culturale provinciale e vede con favore l'ipotesi di sfruttare maggiormente 1'auditorium del Don Bosco. «Per quanto riguarda l'idea del cinema lanciata dall'assessore alla cultura Christian Tommasini non posso che essere favorevole e io stesso l'ho promossa all'inizio. Con l'aula magna inagibile per i lavori di ristrutturazione, come Filodrammatica abbiamo spostato la programmazione dilla rassegna all'auditorium Don Bosco verificando che si tratta di uno spazio molto valido, in grado sicuramente di ospitare il cinema e non solo quello. Parlo anche del teatro per ragazzi ed anche in questo caso l'assessore Tommasini si è già sbilanciato promettendo di sostenere una eventuale serie teatrale dedicata proprio a loro. Come cooperativa Laives cultura e spettacolo puntiamo ad allestirla al sabato pomeriggio, così da non sovraccaricare l'aula magna una volta tornata a disposizione e anche per non interferire con la programmazione domenicale».
Franco Baldo dell'associazione centro Don Bosco è il presidente e conferma gli avvenuti contatti con l'assessore alla cultura per cercare di avviare una programmazione cinematografica stabile presso 1'auditorium. «Con l'assessore Tommasini abbiamo trovato già un accordo in merito a questa possibilità; ora si tratta di vedere sotto quale forma, anche dai punto di vista organizzativo, sarà opportuno organizzare questa attività cinematografica. Ci sono alcuni problemi di natura tecnica da risolvere, come il Dolby Surround che ancora manca, e stabilire la cadenza della programmazione. In linea di massima siamo abbastanza in sintonia sul fatto che il cinema all'auditorium Don Bosco potrebbe diventare una ottima realtà ed una opportunità culturale ed anche ricreativa».
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domenica, 01 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-04-01

Sacra rappresentazione

Laives, in scena le « Antiche laudi trentine »

BOLZANO — Lauda e Sacra Rappresentazione sono un'espressione culturale, oltre che religiosa, fondamentale dei tempi « forti » della liturgia cristiana ( non solo cattolica), nate entrambe nel Medioevo in Umbria e in Toscana, ma diffuse poi in tutta Europa. In Tirolo grande era la passione per l'aspetto anche « comico grottesco » , tanto che in un libro scritto curato anche da Johannes Drumbl « Il teatro nel Medioevo » si ricorda che il successo di pubblico maggiore era per il Dragone. In epoca controriformistica a Bolzano il « Grosser Umgang » raccolse nella Settimana Santa 40mila fedeli, con lamentele dei parroci: « Se tutti vanno allo spettacolo, chi viene più in chiesa? » . Ultimamente, contro le tendenze dominanti altrove, il « Passionspiel » è in crisi in Alto Adige. Meritevole quindi l'iniziativa di Roby De Tomas che oggi propone a Laives con la locale Filodrammatica la « Sacra Rappresentazione in Trentino Arcaico » , con partenza del corteo in costume alle 21 dal centro scolastico. Alle 21.30 raduno nel parcheggio sotto la chiesa, mentre alle 21.45 ci sarà l'inizio dello spettacolo nella chiesa parrocchiale di Laives. Eugen Galasso

 

Nota del

23 APRILE: SAN GIORGIO

San Giorgio nacque in Palestina e morì decapitato nel 287. La sua festa presso molte popolazioni del mondo rurale mediterraneo, rappresenta la rinascita della natura e l’arrivo della Primavera, il Santo ha ereditato le funzioni di una più antica divinità pagana connessa con i culti solari: San Giorgio che sconfigge il Drago è diventato il dio solare che sconfigge le tenebre. La sua storia è codificata nel XIII secolo da Jacopo da Voragine nella “Leggenda Aurea” ma se ne conoscono poi innumerevoli varianti. E’ considerato protettore, con San Sebastiano e San Maurizio, dei cavalieri e dei soldati, viene invocato contro i serpenti velenosi, la peste, la lebbra e la sifilide e, nei paesi slavi, contro le streghe. Nel Medioevo e nel Rinascimento frequenti erano le lotte tra cavaliere e drago drammatizzate in sacre rappresentazioni. A Bolzano il cavaliere era rappresentato da un nobile cittadino, con cavallo bianco e le insegne dell'Ordine Teutonico. Il drago era una bestia in cartapesta e stoffa. All'altezza della testa questo drago aveva una specie di bolla, di solito una vescica di maiale, riempita di sangue. Al culmine dell'azione il cavaliere colpiva il drago alla testa, la vescica si rompeva e tutto il sangue usciva con urla di giubilo e di spavento da parte degli spettatori. Si trattava del "Großer Bozner Umgang" la grande processione di San Giorgio e Santa Margaretha.
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sabato, 31 marzo 2007
Alto Adige 30-3-07

LAVORI CONCLUSI ENTRO L'ESTATE
di Bruno Canali
LAIVES. Ieri mattina presso il cantiere del teatro Aula magna c'è stato un breve consulto per decidere quale modello di poltroncine privilegiare per la nuova sala che da tempo è sottoposta a lavori di ristrutturazione completa. I tecnici stanno mettendo grande attenzione anche nell'accostamento dei colori della nuova sala.
L'obiettivo è un risultato finale molto bello, oltre che estremamente funzionale.
Se non interverranno contrattempi, per quest'estate la nuova sala teatrale sarà pronta e comunque non sarebbe un grosso problema qualche piccolo ritardo nella consegna perché nei mesi estivi non si programmano di norma appuntamenti teatrali al coperto e semmai la grande sala viene sporadicamente utilizzata per conferenze pubbliche.
Dopo decenni di onorata carriera del resto, la sala teatrale aveva necessità di una ristrutturazione completa, perché l'usura del tempo e dell'utilizzo prolungato si facevano sentire sempre più. In particolare proprio le poltroncine erano oramai arrivate alla fine ed era anche successo che una fila intera in una occasione si fosse rovesciata all'improvviso, suscitando più che spavento, l'ilarità dei presenti.

TEATRO A SAN GIACOMO

Quasi in contemporanea con la ristrutturazione dell'Aula magna, a San Giacomo si avviano verso la fase conclusiva i lavori relativi alla sala teatrale che si trova nel complesso scolastico di via maso Hilber. Anche lì la parte muraria è pronta e adesso si sta mettendo a punto la parte relativa agli arredamenti. In questo caso la responsabilità dell'opera è del consorzio esistente fra i Comuni di Laives e Bolzano. (b.c.)
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giovedì, 29 marzo 2007
Alto Adige 28-3-07

Una raffica di interrogazioni di «Progetto Alto Adige»
«Gas e rumori sono troppo alti» Chiesta una verifica. sui valori

LAIVES. I consiglieri del gruppo "Progetto Alto Adige" all'attacco della giunta comunale su alcuni temi di attualità. A firma di Mauro Busetti, sono state presentate varie interrogazioni che sintetizziamo di seguito. In una viene affrontata la questione dell'inquinamento, per chiedere alla giunta se vi siano dati aggiornati a disposizione per ciò che concerne le misurazioni di rumore e gas nell'atmosfera e se esista una commissione apposita che si confronti su questi temi con i rappresentanti dei comuni limitrofi. Una delle richieste è anche quella di eseguire uno studio particolareggiato sull'impatto che potrà avere l'aeroporto di San Giacomo nell'eventualità che si dovesse procedere con l'ampliamento.
Altra interrogazione per i recenti lavori lungo il marciapiede di via Nodin,dove sono state anche eliminatele barriere architettoniche: Busetti chiede perché si è data priorità a questa strada piuttosto che ad altre della città e quindi, perché si sono utilizzati cubetti di porfido nuovi invece di quelli che il Comune avrebbe in deposito, risultato di interventi passati durante i quali sono stati tolti.
Una interrogazione poi chiede maggiore pulizia di tombini e scoli per le acque piovane lungo le strade, in maniera da evitare che poi, quando verosimilmente arriveranno gli acquazzoni primaverili, si creino allagamenti lungo le strade cittadine: Questo vale in particolare per San Giacomo, lungo la statale 12, nella parte verso il confine con il territorio di Bolzano, dove le pozzanghere creano notevoli disagi a ciclisti e pedoni. Infine interrogazione sugli incarichi professionali e relativi metodi adottati in giunta per garantirne una equa distribuzione fra i professionisti. (b.c.)
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sabato, 24 marzo 2007
Alto Adige 24-3-07

Il tracciato della pista pedociclabile
Bauernbund: accuse a Martinelli e altra difesa del vice sindaco

LAIVES. Il tracciato della pista pedociclabile (dopo la chiusura del passaggio a livello a seguito della prossima apertura del sottopasso ferroviario a Bronzolo) continua a provocare polemiche. Il Bauernbund locale, in risposta a Mario Martinelli, presidente dell'Associazione turistica, ha diffuso una nota - è firmata dall'Ortsmann Alfred Defranceschi - nella quale sostiene di avere «valutato le diverse ipotesi della pedociclabile e condivide pienamente la posizione della giunta comunale di Laives per un collegamento viario attraverso la zona industriale. Pertanto sono da respingere al mittente le affermazioni provocatorie del signor Martinelli che dimostra di non volersi occupare di problemi reali ma attacca ed offende il vicesindaco Forti e tutti gli agricoltori di Laives che hanno dimostrato ampiamente di sapersi impegnare attivamente per uno sviluppo sostenibile della città e del territorio per il bene di tutti. Non accettiamo lezioni da chi cerca solo di dividere la comunità locale senza proporre mai niente di concreto. Prendiamo atto che il signor Martinelh ritiene che l'ampliamento dell'aeroporto porti solo vantaggi alla comunità mentre è ormai riconosciuto che la situazione ambientale della Bassa Atesina è grave e che bisogna prendere urgentemente misure concrete».
Mario Martinelli in qualità di presidente dell'Associazione turistica aveva puntato il dito senza indecisioni contro quei contadini che, spesso spalleggiati dagli amministratori comunali, di fatto oppongono uno strenuo ostracismo alla realizzazione dei percorsi pedociclabili. «Questi contadini - aveva detto Martinelli - si trasformano in ambientalisti quando si tratta di combattere il progetto di ampliamento dell'aeroporto ma subito dopo si oppongono alla realizzazione di percorsi pedociclabili... non è proponibile un tracciato pedociclabile verso Vadena che passi per la città. La scelta più realistica sarebbe quella di utilizzare via Fabio Filzi e magari anche la stradina in zona Cervo». (b.c.)
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giovedì, 22 marzo 2007
Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO -
sezione: LETTERE - data: 2007-03-22

CI SCRIVONO

POLITICA Troppe titubanze sull'ambiente I problemi sorti a seguito della dichiarata volontà da parte della Provincia di giungere all'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo stanno evidenziando i limiti della classe politica al governo di importanti comuni della conca atesina. Tali limiti sono emersi in tutta la loro evidenza anche durante il corso dell'ultima seduta del consiglio comunale di Laives.
Il sindaco Polonioli afferma infatti che è necessario attendere l'esito della mediazione per poter assumere una decisione sull'atteggiamento da tenere nei riguardi di tale ampliamento. Un atteggiamento pressochè in linea con quello tenuto sul casello autostradale di Laives Sud, la cui realizzazione, secondo il sindaco, sarebbe da valutare solo dopo il completamento della galleria di Laives e quello tenuto con il sostanziale silenzio assenso sul megainceneritore di Bolzano Sud.
Che queste strutture abbiano, a secondo della loro realizzazione o meno, una forte incidenza sulla qualità dell'aria che respiriamo credo non vi siano molti dubbi. Che l'importanza di garantire la salute dei cittadini richieda delle amministrazioni locali in grado di fronteggiare adeguatamente tali insidie, i dubbi sono ancora meno.
I problemi sono dunque principalmente di ordine politico. La composizione delle maggioranze sia a livello provinciale che a livello comunale sono tali da non offrire grandi speranze alla legittima aspirazione di tutela del pubblico interesse da parte dei cittadini.
Il centrosinistra provinciale, di cui il sindaco Polonioli è coerente espressione, tira soltanto a campare e, terrorizzato dalla prospettiva che a breve gli possa venirmeno il già scarso consenso di cui gode, determinando conseguentemente equilibri politici alternativi, è disposto al compromesso su tutto.
Di fronte a questa situazione, mentre il panorama politico tedesco mostra intelligenza e vitalità — vedasi il sano proliferare di comitati civici emovimenti di opinione — sul versante italiano il desolante spettacolo costituito da alcuni generali della vecchia Dc e dintorni che, rimasti senza spirito e soprattutto privi di esercito, hanno come unico obbiettivo il governare con l'Svp, guardandosi bene dallo spiegare come e con quali obbiettivi.
Tutto perduto, allora si chiederà qualcuno. Forse no mi permetto di rispondere: molto dipenderà dalla volontà anche da parte italiana di saper anteporre, alle aspirazioni personali di alcuni soggetti, un progetto politico fondato sulla volontà di portare giustizia ed equilibrio in questa ricca terra.
Certamente questo può comportare dei sacrifici a breve termine, come quello di dover intelligentemente opporsi ed indignarsi, ma la prospettiva di consegnare ai nostri figli una società più giusta ed una autonomia aperta a tutti, vale certamente questo sacrificio.
Bruno Borin, capogruppo An Laives
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domenica, 18 marzo 2007
Corriere dell'Alto Adige 18-3-07

Laives, immagini di un territorio in parole e musica

La Biblioteca Interscolastica di Laives, in collaborazione con l'assessorato alla cultura del Comune di Laives e la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano ha organizzato per la primavera 2007 un'iniziativa culturale finalizzata a ritrarre alcuni aspetti di Laives con l'ausilio di immagini, parole e musica, dal titolo « Immagini di un territorio in parole e musica » .
A tale scopo è stato contattato lo scrittore Salvadore Aquilino, autore di libri per ragazzi che viene ospitato a Laives fino al 24 marzo. Nella prima fase del progetto l'autore sarà accolto da una commissione di « esperti del territorio » formata da rappresentanti delle scuole, delle biblioteche, degli enti locali e del mondo della cultura.
Nel corso della settimana Aquilino incontrerà i bambini, i ragazzi, i docenti, gli operatori scolastici e i rappresentanti delle associazioni culturali di Laives attraverso momenti di lettura e colloqui informali che saranno documentati con riprese video.

L'iniziativa « Immagini di un territorio in parole e musica » è stata presentata ieri mattina, in municipio a Laives, alla presenza dei curatori e dello stesso scrittore Salvadore Aquilino.
F. Co
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venerdì, 16 marzo 2007
Alto Adige 16-3-07

LA PEDOCICLABILE
“Basta con i desideri personali”
C'è Forti nel mirino di Bertinazzo
di Ezio Danieli
BRONZOLO. Sta per chiudere il passaggio a livello visto che il sottopasso a Bronzolo è praticamente ultimato: manca praticamente soltanto l'asfalto. L'utilizzazione del sottopasso di via Filzi pare essere la soluzione individuata dalla giunta provinciale magari sfruttando - con un uso promiscuo - la stradina esistente che serve da servizio al Consorzio di Bonifica. L'assessore Mussner insisterà proprio per questa idea ed ha già fissato per le ore 9 dell'11 aprile un sopralluogo con le tre amministrazioni comunali che restano in disaccordo. Ne parla il sindaco di Bronzolo.
L'assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, ha confermato di voler contattare le giunte comunali di Laives, Bronzolo e Vadena per tentare di trovare un accordo in merito al tracciato della pedociclabile assolutamente necessaria nel momento stesso (l'inizio di aprile) in cui verrà aperto il sottopasso a Bronzolo con conseguente chiusura del passaggio a livello. Fra i tre Comuni non c'è accordo: la conferma viene dal sindaco di Bronzolo, Alessandro Bertinazzo.
L'utilizzazione del sottopasso di via Filzi pare essere la soluzione individuata dalla giunta provinciale magari sfruttando - con un uso promiscuo - la stradina che serve da servizio al Consorzio di Bonifica...
«Noi siamo d'accordo perchè è la soluzione che la stessa giunta provinciale aveva individuato nel 1997».
Resta il no di Laives e del vice sindaco Georg Forti in particolare...
“ Ripeto quanto ho detto, di recente, in seno alla Comunità di Valle: basta con i desideri singoli che finiscono per danneggiare la comunità».
Prospettive?
«Teniamo presente un dato: adesso Laives subisce i due terzi del traffico; quando verrà aperto il sottopasso ne trarrà soltanto vantaggi a scapito sia di Bronzolo che di Vadena. È sbagliato l'atteggiamento della giunta comunale di Laives che insiste nel difendere una categoria, quella degli agricoltori, che di favori anche nel mancato pagamento di certe tasse - ne ha fin troppi».
Come se ne viene fuori?
«Facendo prevalere il buonsenso e, come detto, senza mettere in testa alle condizioni i desideri singoli. Questa situazione è nota, perfettamente, all'assessore provinciale Florian Mussner che ha promesso una soluzione prima che venga eliminato il passaggio a livello in conseguenza appunto, della apertura delsottopasso».
L'unica soluzione è dunque la via Filzi a Laives?
«Bronzolo è d'accordo, come lo era nel 1997 quando la decisione era stata presa proprio dalla giunta provinciale con, già allora, il parere contrario espresso proprio dal Comune di Laives».
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venerdì, 16 marzo 2007
Alto Adige 16-3-07

AEROPORTO
Scarsa fiducia nel mediatore
LAIVES. Fra i gruppi consiliari di opposizione vi è scarsa fiducia nell'azione che sta portando avanti il mediatore per l'aeroporto di San Giacomo e questa posizione è emersa in aula consiliare l'altra sera a seguito di un ordine del giorno presentato dal consigliere Rosario Grasso (Rifondazione comunista). Per Bianchi (An) «È pericoloso partecipare alla mediazione in atto senza avere, - come Comune, una posizione ben definita su ciò che si vuole raggiungere alla fine». A sua volta il collega Bruno Borin ha elogiato- il gruppo Svp che perlomeno ha già fatto sapere di non vedere bene il progetto di ampliamento dell'aeroporto. «Su tutto si può mediare - ha tuonato Borin - meno che sulla salute della gente».
Il sindaco Polonioli ha invece difeso la linea attendista della giunta, spiegando che in questa fase interlocutoria e di sostanziale raccolta di tutti i dati possibili, non sarebbe corretto prendere una posizione definitiva, pro o contro l'aeroporto, perché non rispecchierebbe quella dell'intera comunità locale». (b.c.)
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venerdì, 16 marzo 2007
Alto Adige 16-3-07

PISTA IN VIA STAZIONE
Ciclabile: progetto pronto
LAIVES. È pronto il progetto per realizzare la pista ciclabile lungo via Stazione e il vice sindaco conta di presentarlo alla gente che risiede nei masi della zona già il 29 marzo. Il progetto, verificato tempo addietro anche con una simulazione mediante il bus della circolare, prevede la realizzazione della pista ciclabile lungo un lato di via Stazione,
obiettivo da raggiungere mediante un restringimento della carreggiata e senza espropri di terreno. Con la simulazione si è visto che può funzionare soprattutto se si rispetterà il limite di velocità fissato a 30 chilometri orari. Verificato l'effetto si è passati al progetto, quello che verrà presentato alla gente di via Stazione a fine mese. (b.c.)
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giovedì, 15 marzo 2007
Alto Adige 14-3-07
Pedociclabile, soluzione in via Filzi
L'assessore Mussner deve fare da mediatore anche con i contadini
di Ezio Danieli
LAIVES. Sta per chiudere il passaggio a livello visto che il sottopasso a Bronzolo è praticamente ultimato. L'utilizzazione del sottopasso di via Filzi pare essere la soluzione individuata dalla giunta provinciale magari sfruttando con un uso promiscuo - la stradina esistente che serve da servizio al Consorzio di Bonifica. L'assessore Mussner insisterà proprio per questa idea. Ma bisognerà superare le resistenze della giunta di Laives (e del vice sindaco in particolare) che sostiene le richieste degli agricoltori.
L'assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, ha confermato di voler contattare le giunte comunali di Laives, Bronzolo e Vadena per tentare di trovare un accordo in merito al tracciato della pedociclabile assolutamente necessaria nel momento stesso (si parla dell'inizio di aprile) in cui verrà aperto il sottopasso a Bronzolo con conseguente chiusura del passaggio a livello. Quindi una soluzione deve essere presa al più presto in modo tale da risolvere i problemi che si creeranno. Infatti chi abita a Vadena avrà a disposizione solo la direzione verso il sottopasso di Bronzolo. Questa soluzione, se finalmente potrà togliere un notevole disagio per gli automobilisti (lunghe soste davanti alle sbarre abbassate) porterà però un problema per pedoni e ciclisti che da Vadena vorranno raggiungere Laives e viceversa.
«Costruiremo una strada di collegamento fra la periferia sud della città e la zona industriale ampliata - ha sempre spiegato il vice sindaco di Laives, Georg Forti - e con l'occasione si farà pure la pedociclabile che arriverà fin nel cuore della zona, sul confine con quella di Bronzolo; da lì in avanti tocca semmai ad altri decidere». Di utilizzare la strada che porta al magazzino Eso non se ne parla - ha però risposto Bronzolo - e la soluzione migliore sarebbe quella di utilizzare il sottopasso di via Fabio Filzi a Laives. Quella semmai sarebbe la scorciatoia per bici e pedoni fra Laives e Vadena e non certo una strada più lunga, dentro la zona industriale, che sarebbe pericolosa per ciclisti e pedoni, con il via vai di mezzi pesanti che c'è lì».
L'utilizzazione del sottopasso di via Filzi pare essere la soluzione individuata dalla giunta provinciale magari sfruttando - con un uso promiscuo - la stradina esistente che serve da servizio al Consorzio di Bonifica. L'assessore Mussner insisterà proprio per questa idea. Ma bisognerà convincere gli agricoltori che finora hanno trovato pieno appoggio nel vice sindaco di Laives che continua a difendere le loro richieste. È dunque - anche - un problema interno alla Svp con Mussner che dovrà svolgere anche un ruolo di mediatore in seno al partito oltre che fra le tre giunte comunali.
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categoria:comune di laives, ciclabile pedonabile
sabato, 10 marzo 2007
LAIVESNOTIZIE




FEBBRAIO 2007, ANNO 7, N. 1
tUTTI I PROGETTI PER IL 2007

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categoria:sociale, comune di laives, san giacomo oggi
sabato, 10 marzo 2007
Alto Adige 9-3-07

Dopo la sentenza del Tar
Variante stoppata: pronte tre soluzioni.
Di Ezio Danieli
LAIVES.La situazione - oltre che preoccupante per gli inevitabili ritardi di un'opera tanto attesa ed indispensabile - è anche assurda: entro dieci giorni saranno assegnati i lavori per realizzare la variante davanti all'abitato di Pineta. Entro lo stesso periodo forse con qualche giorno di anticipo - la giunta provinciale (assessorato ai lavori publici in particolare) dovrà prendere una decisione su come procedere a seguito della recente sentenza con cui i giudici del Tar hanno accolto il ricorso presentato dalla titolare della pizzeria La Torre contro la Provincia e contro il Comune di Laives, annullando le delibere con cui s'è proceduto alla variazione del piano urbanistico comunale per consentire l'inserimento della variante alla statale 12 del Brennero nel tratto antistante l'abitato di Pineta. Se non si troverà un accordo, è da mettere in preventivo un prolungato stop all'ìter tecnico amministrativo
TRE SOLUZIONI. Preso atto che comunque un ritardo nell'inizio dei lavori è scontato, le soluzioni messe in preventivo sono tre: l'assessore provinciale Florian Mussner (in attesa del parere che ha chiesto ai legali) ha dichiarato di essere, personalmente, propenso al ricorso contro la sentenza del Tar che contesta la procedura che è stata seguita, nella fase degli espropri, dall'ufficio urbanistica della Provincia». Come unica alternativa possibile, Mussner ha indicato «il rifacimento della pratica relativa agli espropri. Anche questa strada richiederà comunque del tempo». Il sindaco di Laives, Giovanni Polonioli, sostiene «la necessità che la Provincia non perda un minuto ed eventualmente ricorra subito al Consiglio di Stato». Poi aggiunge che «occorre intraprendere contatti con la proprietaria della pizzeria per cercare di raggiungere. un accordo in grado di soddisfare sia i suoi diritti che l'interesse pubblico di un'opera che, come la variante alla statale 12, interessa l'intera comunità e non solo di Laives».
IL COMITATO. L'organismo civico di Pineta, sul proprio sito, interviene ancora in merito alla sentenza del Tar: «Quello che appariva come un traguardo ormai raggiunto; la consegna dell'appalto ed il tanto sospirato inizio lavori alla variante, improvvisamente, quasi per un gioco beffardo del destino, si è dissolto come la neve. osserviamo impotenti, inermi, senza parole ed in balia degli eventi, il distanziarsi di un'opera che ormai vedevamo a portata di mano. La legge non si discute, ci mancherebbe! Forse tutto si risolverà con una manciata di denari - ci auguriamo tanti per la proprietaria della pizzeria - e noi abitanti? Sempre lì ad osservare impotenti, inermi, senza parole ed in balia degli eventi».
LA PROPOSTA. Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, lancia una proposta dopo aver evidenziato (vedi la nota in questa stessa pagina) una serie di problemi causati - anche e non solo - dalla sentenza del Tar: “ L'impressione è che manchi una politica complessiva di sviluppo del territorio e che si affrontino i problemi separatamente uno dall'altro senza vederne le connessioni... Le conseguenze ricadono sui cittadini, che non vedono risolti i loro problemi, e sulle casse pubbliche, che si trovano a dover sostenere ulteriori spese anche per la lievitazione dei prezzi che i ritardi comportano. Una conferenza, un tavolo che mettesse insieme comuni, associazioni, forze politiche e sindacali, Università ed esperti dei vari settori per discutere le politiche della e per la Bassa Atesina potrebbe essere un primo passo. A Laives, sia per le dimensioni del comune che per la vicinanza alle strutture maggiormente impattanti, spetta il primo passo». Il dibattito è aperto perchè una convergenza di idee e di iniziative è indispensabile, senza perdere ulteriore, prezioso tempo.

Grasso: “ Disagi a raffica
Laives “ La situazione ambientale della Bassa Atesina sembra destinata ad aggravarsi ulteriormente e le notizie che giungono quasi quotidianamente sono sempre più preoccupanti. È di questi giorni l'annuncio che il terzo binario non si farà e che la variante a Pineta ha trovato nuovi ed inattesi ostacoli. Contemporaneamente il progettato ampliamento dell'aeroporto, l'inceneritore di Bolzano, il centro per la co-combustione dei fanghi in Bassa Atesina e il costruendo centro di guida sicura, contribuiranno a congestionare ulteriormente il traffico e immetteranno altri inquinanti nell'aria che respiriamo. Le tratte d'accesso al tunnel del Brennero infine sconvolgeranno 1' ambiente e distoglieranno risorse da settori fondamentali per i cittadini senza riuscire a risolvere per decenni i problemi causati dall'attraversamento dei centri abitati da parte della ferrovia.
L'impressione è che manchi una politica complessiva di sviluppo del territorio e che si affrontino i problemi separatamente uno dall'altro senza vederne le connessioni e cioè nel modo meno opportuno per affrontare tematiche che per la loro complessità richiederebbero altri approcci».
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venerdì, 09 marzo 2007
Alto Adige 8-3-07
Lo stop alla variate, critiche al Tar
Zauvettor: inusuale l'altolà dei giudici amministrativi all'esproprio
LAIVES. Non ci sarebbe un errore formale nella procedura urbanistica di inserimento del tracciato della variante nel Puc di Laives da parte della Provincia alla base della bocciatura con la quale il Tar ha di fatto stoppato l'iter. Ne è convinto l'assessore comunale Giorgio Zanvettor, che parla di una scelta inusuale da parte del Tribunale amministrativo regionale in questo caso specifco.
"In effetti direi che le cose stanno proprio così e non sono quindi d'accordo con l'assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, laddove dichiara che, appunto, di errore formale si è trattao e che quindi la procedura verrà rivista e corretta. A me pare invece che siamo di fronte ad un diverso modo di interpretare questa questione urbanistica da parte del Tar rispetto a diversi altri esempi simili, dove invece le sentenze sono state altre. Fra le motivazioni addotte dalla proprietari della pizzeria la Torre nel ricorso avverso alla procedura provinciale per la variante a Pineta, si accenna ad esempio al fatto che non c'è stato avviso dell'inserimento nel Puc di tale tracciato. Ebbene, questo, da quanto è dato sapere, non attiene alle iniziative provinciali ma solo a quelle comunali; in altre parole, per l'inserimento del tracciato di variante nel Puc di Laives, la Provincia non era obbligata a notiziare direttamente l'interessata, ma solo a pubblicare all' albo pubblico l'avviso per un determinato periodo di tempo entro il quale eventualmente si poteva fare ricorso. Staremo a vedere gli sviluppi di questa vicenda dal punto di vista giuridico, sperando che non comporti eccessivi ritardi", così Zanvettor. Su questo aspetto è dello stesso avviso anche Alessandro Bertinazzo, sindaco di Bronzolo: anche per lui, nel caso specifico di quest'opera provinciale, con una variazione d'ufficio la stessa Provincia era tenuta al solo avviso indiretto ovvero, alla pubblicazione sull'albo comunale. Ma proprio Bertinazzo torna sulla variante nel suo complesso, per ribadire che è intesse di Bronzolo avere la variante completa nel minor tempo possibile e, come è stato garantito durante incontri recenti, soprattutto averla complea da Bolzano a Bronzolo sud contemporaneamente ovvero, che quando i mezzi incominceranno a passare nel lungo tunnel sotto Laives, sia pronto anche quello sotto Bronzolo.
Per noi questa è la priorità - aggiunge Bertinazzo – e con ogni probabilità questo risultato lo vedremo nel 2010 o 2011. Per quanto riguarda la sentenza del Tar, il mio timore è che si torni allo stato di partenza ovvero, al progetto di variante sotto la statale 12 davanti a Pineta, con tutto ciò che ne conseguirebbe in termini di polemiche". (b.c.)


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giovedì, 08 marzo 2007
Alto Adige 7-3-07
L'assessore Tommasini intende raggiungere l'obiettivo
Cultura, carnet annuale
LAIVES. Da qualche tempo alla guida del settore cultura comunale, l' assessore Christian Tommasini parla di progetti per il futuro e della volontà di seguire con particolare attenzione due concetti fondamentali. «Prima di tutto - spiega Tommasini - bisognerà allestire un programma culturale perenne, nel senso che dovrà occupare l'intero arco dell'anno è non solamente determinati periodi. Questo servirà per ravvivare la cultura comunale, grazie all'offerta che si può basare su tutte le attrezzature e gli spazi che sono a disposizione: dalle biblioteche alle sale teatrali. A proposito, voglio aggiungere che per ottobre dovrebbe tornare agibile la sala del teatro aula magna, in zona scolastica, che è punto di riferimento imprescindibile per tutto ciò che si muove a livello culturale in città. Non meno importanti sono anche le altre presenze, vedi Centro Don Bosco, Pfarrheim, Kulturhaus e teatro a Pineta, necessarie per distribuire su tutto il territorio le iniziative che hanno a che fare con la cultura. Per quanto ci riguarda invece, come amministrazione comunale abbiamo allestito una piccola sala espositiva in via Pietralba, già utilizzata per varie mostre d'arte, e puntiamo a realizzare ance un "antiquarium" per valorizzare esplicitamente la storia locale. Infine i giovani, per i quali gli spazi ci sono in città come nelle frazioni».
Parlando invece dei programmi stagionali, l'assessore Tommasini si dice convinto che bisognerà predisporre un programma che abbracci tutto l'arco dell'anno con proposte teatrali, artistiche e musicali, al di là del Festival comunale, che oramai è una istituzione, e quest'anno dovrebbe avere luogo ad inizio settembre.
« So di proposte - conclude l'assessore Tommasini - che le associazioni stanno mettendo a punto, proposte importanti per rafforzare l'identità della comunità locale e noi le stiamo seguendo con particolare attenzione, proprio perché si tratta di lavori che contribuiranno a rafforzare il senso di appartenenza alla comunità». (b.c.)
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giovedì, 08 marzo 2007
Alto Adige 3-7-07
PINETA:CLAMOROSA SENTENZA DEL TAR
“Variante bloccata. Va cercato un accordo”
di Bruno Canali
LAIVES. Preoccupazioni in giunta comunale dopo la sentenza dei giudici del Tar che hanno accolto il ricorso della titolare della pizzeria La Torre nei confronti della procedura seguita negli espropri per lo spostamento del tracciato della variante davanti all'abitato di Pineta.
«Indubbiamente è una situazione preoccupante - dice il sindaco Giovanni Polonioli - perché si rischiano ulteriori ritardi nell'esecuzione dell'opera che era in procinto di essere appaltata. Per questo mi auguro che la Provincia non perda un minuto ed eventualmente ricorra subito al Consiglio di Stato perché se alla fine dei conti la procedura dovesse malauguratamente produrre un risultato negativo per noi, si rischierebbe di perdere un anno e anche più».
Questo è il timore diffuso in giunta comunale dove già si guardava con soddisfazione all'imminente gara di appalto dei lavori per la costruzione del lotto dl variante davanti a Pineta. «Non ho ancora avuto modo di leggere l'intera sentenza del Tar - continua il sindaco - ma mi pare che poggi su errori formali nella procedura seguita per l'acquisizione dei terreni davanti a Pineta. Vedremo quindi i dettagli, anche se la sentenza sembrerebbe in contrasto con la giurisprudenza prevalente. Ad ogni modo sono anche convinto che occorra intraprendere opportuni contatti con la proprietaria della pizzeria , per cercare di raggiungere un accordo in grado di soddisfare sia i suoi diritti che l'interesse pubblico di un'opera che, come la variante alla statale 12, interessa l'intera comunità e non solo di Laives. Ritengo quindi che se si arriverà comunque al Consiglio di Stato, ci sia una sentenza di sospensiva dell'azione del Tar, altrimenti ci sarebbero tempi lunghi e semmai la Provincia dovrebbe rifare tutta la procedura contestata. Noi stessi abbiamo sentito più volte i proprietari privati sulla questione, anche se in maniera informale ed è ben vero che poi il diritto è anche forma. Questa situazione mi sembra quella che si verifica nel gioco del Monopoli, quando a poche caselle dall agognato traguardo, nel nostro caso l'appalto dei lavori di costruzione, si viene respinti indietro e bisogna ricominciare daccapo. Spingeremo perché venga intavolata una trattativa fra Provincia e proprietaria privata, alla luce dell'interesse pubblico di una opera indispensabile, appunto la variante davanti a Pineta, ovviamente nel rispetto dei diritti del privato».
Su questa linea sono anche i colleghi di giunta: tutti esprimono infatti preoccupazione per l'impasse inaspettato. Così ad esempio l'assessore Giorgio Zanvettor (Verdi) che cura le politiche di riqualificazione urbana, quelle che servono per liberare i centri abitati dal traffico per renderli maggiormente vivibili.
Nelle prossime settimane quindi ci saranno nuovi approcci con la proprietaria della pizzeria La Torre a Pineta, per vedere se esistano o meno margini di trattativa grazie ai quali evitare di dover ricorrere al Consiglio di Stato, con tutte le incognite e i ritardi che ciò comporterebbe per entrambe le parti.

IL COMITATO
«L'imposizione senza dialogo è l'ultimo di numerosi errori»
LAIVES. Dura la reazione del comitato civico Steinmannwald-Pineta: «Ancora una volta assistiamo al fallimento della politica, evidentemente è prevalsa l'imposizione al dialogo, un errore, con danno e beffa per i cittadini di Laives e Pineta, in termini di risorse sprecate e ritardi nella tanto attesa soluzione al problema viabilità. Tutto questo a prescindere dalla questione pizzeria la Torre o Petrolcapa, siamo stati e saremo sempre i primi a rispettare e se necessario a sostenere le ragioni e i diritti del singolo. Ciò che meraviglia è la gestione complessiva data all'attuazione dell'intera opera: errori a catena hanno costellato l'intero iter di questo progetto. I cittadini di Pineta possono vantarsi di aver dato il loro contributo per evitare la costruzione di un pericoloso tunnel alla base del paese, che tra l'altro non avrebbe permesso il necessario svincolo tra Pineta e Laives, rendendo così possibile la realizzazione di una semplice e normale strada a valle dell'abitato consentendo così una notevole accellerazione nell'esecuzione dell'opera. A questo proposito ricordiamo il sollecito intervento del sindaco Polonioli che già nell'agosto 2005 con un iniziativa di politica partecipata convocò un'assemblea di tutti gli abitanti di Pineta i quali, a totale maggioranza, approvarono lo spostamento a valle dell'arteria, una decisione poi ratificata con 28 voti favorevoli su 30 dal Consiglio Comunale. Ora la domanda che poniamo è questa; con tutto il tempo che c'è stato, con tanti milioni di euro risparmiati rispetto alla costruzione del tunnel, è mai possibile che chi è preposto a gestire il bene pubblico non sia riuscito a superare i vari ostacoli di natura tecnica e burocratica che si frapponevano a questa realizzazione, è mai possibile che non sia stato possibile giungere ad un accordo pacifico con due attività economiche nel rispetto dei loro diritti? Al potere politico - conclude il comitato - non mancano di certo gli strumenti necessari per arrivare agli appalti con le carte in regola. Sarebbe interessante capire cosa è successo, forse qualcuno si sentirà in obbligo di spiegarlo alla popolazione». (b.c.)

L'INTERVISTA
l'assessore Flotian Mussner
LAIVES. Il progetto per la variante sembra vivere una serie di intoppi. Alcuni mesi di ritardo furono dovuti al rifacimento dell'elaborato con le migliorie volute anche dal comitato civico e dal Comune. Poi nel settembre scorso la battuta di arresto: il Comitato tecnico provinciale negò infatti il via libera al progetto esecutivo per la parte che riguarda la galleria fra Pineta e Bronzolo chiedendo che venissero apportate delle migliorie all'impianfo di aerazione del tunnel. Adesso la sentenza del Tar. L'assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner - preso atto della sentenza dei giudici con conseguente annullamento delle delibere - ha dato subito incarico ai legali «perchè considerino con grande attenzione la sentenza e quindi ci diano le indicazioni sulla strada più opportuna da seguire».
Lei che pensa?
«Personalmente sono per l'immediato ricorso contro la sentenza del Tar che contesta la procedura che è stata seguita, nella fase degli espropri, dall'ufficio urbanistica della Provincia».
Ma presentare ricorso significa perdere altro tempo. Una prospettiva che il sindaco di Laives vorrebbe evitare...
« Comunque si analizzi la pratica, a seguito appunto della sentenza, di tenpo se ne perderà. Ma ripeto: prima di una decisione aspetto il parere dei legali che sono stati già incaricati di esaminare a fondo la decisione dei giudici».
Ha considerato un'eventuale alternativa al ricorso contro la sentenza?
«Mi pare che l'unica possibile è il rifacimento della pratica relativa agli espropri. Anche questa strada richiederà comunque del tempo».
Cosa prova davanti a questo ulteriore ostacolo?
“ Molta amarezza perchè i vari problemi sembravano tutti risolti tanto che l' aggiudicazione dei lavori è una questione di pochi giorni. Ma dico questo ovviamente con il massimo rispetto per la decisione dei giudici».
Questo imprevisto non ostacolerà comunque l'iter della gara di appalto...
«Questo iter sta procedendo. Ricordo che sono state una decina le imprese che hanno partecipato alla gara. Poichè si tratta di un progetto di notevoli proporzioni, i controlli sulla qualità e sugli importi presentati stanno proseguendo. Da quanto sostengono i tecnici l'assegnazione dell'appalto verrà presa entro il 20 marzo. Ed è un termine che certamente verrà rispettato». (e.d.)

NOTA DI BIANCHI (AN)
«Le attese ancora prolungate. Meglio puntare sul casello A2 2 »
LAIVES. Appreso dell'accoglimento del ricorso presentato da parte della Pizzeria la Torre e del conseguante ripensamento necessario in merito al tracciato della variante di, Pineta, interviene Christian Bianchi, consigliere comunale di An: «In merito al fatto tecnico non voglio esprimere giudizi, anche perchè ritengo che gli enti preposti abbiamo valutato approfonditamente la questione prima di dare ragione alla parte danneggiata ed evidentemente se un privato viene danneggiato da un atto pubblico è giusto che questo venga tutelato. Colgo l'occasione invece per rispostare l'attenzione ai temi che riguardano più in generale i tempi di realizzazione dell'opera nel suo complesso. Laives non è più in grado di aspettare. È anche ovvio che molti altri disguidi si susseguiranno prima che l'opera possa essere terminata, in quanto, come abbiamo già visto nella realizzazione del lotto Pineta - Maso della Pieve, in corso d'opera è assolutamente normale il verificarsi di ritardi. Questo vuol dire, nella migliore delle condizioni, che Laives non potrà essere scaricata dal traffico prima di 10 anni. È una condizione insostenibile - conclude Bianchi - che l'amministrazione comunale e quella provinciale devono subito prendere in considerazione, portando avanti l'unico progetto utile a tale risoluzione: il casello autostradale. Chiesto negli anni scorsi da tutta la popolazione di Laives oggi diventa l'unica soluzione che possa dare in tempi ragionevoli una diminuzione di traffico sulla statale 12. Anche quando la galleria sarà terminata il casello potrà ridurre il numero di mezzi pesanti aumentando la sicurezza degli automobilisti». (b.c.)
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giovedì, 01 marzo 2007
Alto Adige 1-3-07

IL BOOM DELLE FRAZIONI
Polonioli: in prospettiva dell'aumento dei residenti a Pineta e San Giacomo
di Bruno Canali
LAIVES. Nel settore delle scuole materne le scelte in prospettiva futura non sono ancora state fatte. Se ne parla a dire il vero da qualche anno, consapevoli che eventuali problemi di capienza legati al trend demografico, si debbano comunque prevenire piuttosto che rincorrere. Nel giro di qualche anno, soprattutto San Giacomo e Pineta - dove ferve l'attività edilizia potrebbero trovarsi in una situazione delicata per.quel che riguarda materne e elementari.
A San Giacomo ad esempio, è sorto un intero quartiere in centro, con il "Garden Village" e con la prospettiva di avere altre centinaia di nuovi appartamenti al posto dei capannoni ex Amonn. Anche a Pineta non si scherza e infatti, tra qualche settimana in. consiglio comunale arriveà il piano di attuazione della zona residenziale Toggenburg 1(più di 100 appartamenti fra Ipes e cooperative) e già si incomincia a parlare del raddoppio ovvero, della .futura zona Toggenburg 2. Più appartamenti significa più famiglie e quindi, aumento anche dei bambini che verosimilmente frequenteranno asili e scuole; come detto, questo scenario va anticipato per quel che riguarda le strutture di base piuttosto che trovarsi poi con il fiato corto ad inseguire i bisogni.
"Proprio per questo - afferma il sindaco Giovanni Polonioli - ho dato incarico alla assessora Liliana Di Fede, di studiare questi possibili sviluppi futuri, in maniera da avere una base concreta sulla quale fare le valutazioni necessarie, anche in merito al bisogno o meno di strutture pubbliche".
Per adesso comunque, il quadro è tranquillizzante e lo confermano anche le iscrizioni alle scuole materne per il prossimo anno. In ognuna di esse i numeri dicono che il trend è stabile e non si registrano aumenti di richieste rispetto a quest'anno scolastico: alla materna italiana di via Kennedy, 5 erano e 5 rimarranno le sezioni con un tetto di circa 120 bambini.
Idem alla materna italiana di Pineta (2 sezioni con 35-36 bambini) e alla materna italiana di San Giacomo (3 sezioni con una ventina di iscritti). Alla materna italiana di via Nazario Sauro a Laives, si registra un lieve calo (18 bambini in meno il prossimo anno, pur mantenendo le attuali 5 sezioni). .
Lo stesso discorso si applica alle scuole materne tedesche, dove sostanzialmente i numeri rimarranno quelli di quest'anno. Queste cifre offrono un quadro complessivo tranquillizzante per l'amministrazione comunale ma non esulano dalla necessità di incominciare comunque a valutare cosa fare per i prossimi anni. In questo senso c'è in programma l'acquisto di un prefabbricato da installare presso la scuola materna di via Kennedy, scelta maturata dopo ché l'amministraziòne comunale in carica aveva :deciso di mettere da parte quanto invece stabilito da quella precedente, ovvero l'ampliamento della stessa materna.


GLI ASILI NIDO
Si punta alle microstrutture sul modello di Casa bimbo
LAIVES. Una delle novità nel settore dell'infanzia riguarda gli asili nido. Finora sul territorio comunale ne esiste uno soltanto: in via Nazario Sauro, con una capienza attorno ai 60 posti. Si tratta di una presenza che registra normalmente una grande richiesta, quasi sempre superiore a quella che purtroppo è la capienza nominale della struttura. Però , in futuro, l'orientamento dell'amministrazione comunale sembra avere imboccato una strada diversa e probabilmente meno onerosa rispetto alla gestione diretta da parte del Comune di strutture per la prima infanzia. Il ruolo di battistrada in questo campo è stato affidato alla cooperativa Casa bimbo,. che in collaborazione con il Comune ha aperto con successo una macrostruttura nel centro di San Giacomo.
Questa presénza sta dimostrandosi preziosa e funzionante, tanto che si guarda ad essa come esempio per risolvere analoghi problemi a Pineta, dove nel, giro di qualche anno saranno pronte le zone residenziali Toggenbitrg 1 e 2, con alcune centinaia di famiglie e relativi bambini. Sarà a quel punto che sorgerà sempre più impellente la richiesta di avere una strúttura dedicata alla prima infanzia e la risposta non sarà più il classico nido come è quello di via Nazario Sauro, bensì una scatola sul modello della macrostruttura di San Giacomo. (b.c.)
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giovedì, 01 marzo 2007
Alto Adige 28-2-07

Grasso di Rifondazione
“Aeroporto, il comune sia più attivo”
LAIVES. Una interrogazione e una mozione, entrambe con tema l'aeroporto di San Giacomo e relativo progetto di ampliamento, sono state presentate dal consigliere comunale di Rifondazione comunista, Rosario Grasso.
Nell'interrogazione, parlando di mediazione in corso a cura del dottor Falk, Grasso chiede chi stia seguendo questa iniziativa per conto del Comune di Laives e se la presenza negli incontri sia a carattere effettivo oppure come semplici osservatori. Grasso chiede perciò se vi sia una nomina ufficiale da parte della giunta o del consiglio comunale.
Nella mozione invece si chiede che venga promosso un incontro con Manfred Mussner, responsabile Enac per l'aeroporto di San Giacomo, affinché si possa anche affrontare il Piano di sviluppo aeroportuale, documento indispensabile per ottenere poi la concessione per gestire l'aeroporto. - "Proprio Manfred Mussner è la persona deputata a questa discussione - dice Grasso - in grado di rispondere ai dubbi e alle curiosità, in particolare sull'esistenza o meno del Piano di sviluppo aeroportuale e in generale, sulla ottemperanza alle disposizioni legislative e normative in vigore". (b.c.)
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mercoledì, 28 febbraio 2007
Alto Adige 27-2-07

Impossibile aumentare i treni
Restano i disagi dei pendolari
Il progetto del terzo binario è stato accantonato dalla Provincia
di Ezio Danieli
LAIVES. Il progetto del terzo binario è stato sepolto. Pare definitivamente. Il «de profundis» lo ha recitato l'assessore provinciale Thomas Widmann: «Una volta realizzato il passante ferroviario. in galleria fra Ora e Cardano, i due binari attuali saranno più che sufficienti per un servizio metropolitano. In cinque anni massimo, il caso potrebbe essere risolto brillantemente. Ormai è deciso che il Passante fra Ora e Bolzano anticiperà la nuova linea del Brennero. I lavori potrebbero iniziare nel giro di due anni al massimo e concludersi in 2/3 anni. Da quel momento gran parte dei 120-180 (con sviluppo previsto fino a 250) treni quotidiani destinati a circolare fra Verona e il Brennero andrebbero in galleria, lasciando i due attuali a disposizione del trasporto locale: una metropolitana di superficie più che sufficiente per la cinquantina di treni locali».
I RISCHI. Ammesso che cinque anni basteranno per realizzare la galleria ferroviaria fra Ora e Cardarno, in questo lasso di tempo è scontato che i disagi per i pendolari - visto che la variante alla statale non sarà percorribile fino al 2011 - aumenteranno, senza possibilità di alternative in quanto l'aggiunta di altri treni non è possibile (non vi sono più tracce a disposizione) e grossi ostacoli presenta anche il più volte auspicato potenziamento del servizio di trasporto pubblico su gomma. Si sta dunque ripetendo quanto accaduto con la strada arginale: era ed è necessaria in attesa del completamento della variante eppure la Provincia l'ha chiusa. Il terzo binario è é sarà indispensabile ma la Provincia ha deciso che non verrà realizzato.
II SINDACO. Polonioli - nel ribadire l'interesse dell'amministrazione comunale per i vari interventi alla stazione ferroviaria cittadina ha anche evidenziato il ruolo che la stessa avrà in vista della realizzazione del terzo binario. Sulla nuova linea del Brennero, lo spostamento dei treni merci sulla tratta ad alta velocità con un anticipo di tanti anni rappresentato dal «passante» in galleria fra Ora e Cardano - permetterebbe di riservare la vecchia linea ferroviaria ai soli treni passeggeri. Ecco dunque che la Provincia ha ribadito prima - ma smentito di recente con l'assessore Widmann - anche di recente l'interesse per un collegamento metropolitano tra Bolzano e Ora (con possibilità di allungarlo fino alla stazione di Sa'lorno).
BOLZANO. Il progetto del terzo binario è previsto anche nel piano dei trasporti della Provincia, ed è stato uno dei cavalli di battaglia del sindaco di Bolzano Spagnolli nell'ultima campagna elettorale. Questo binario permetterebbe una frequenza di corse cadenzata ogni mezz'ora, in sostanza una metropolitana di superficie con fermate.a Laives, San Giacomo, aeroporto, cimitero, Oltrisarco, stazione Fs. Alla fermata del cimitero confluirebbe anche la linea proveniente da Ponte Adige e che fermerebbe pure a Casanova. Si tratta di un'opera costosissima, e i soldi non possono che arrivare in maggioranza dalla Provincia. Per questo, dice Spagnolli, «dovremo incontrarci a breve». E in ogni caso non è un progetto che si completa in poco tempo: «Ma l'importante è iniziare».
LE ALTERNATIVE. Il trasporto pubblico su rotaia piace anche ai pendolaci di Laives e circondario. Che infatti continuano ad aumentare. Ma non basta. Il potenziamento indispensabile riguarda i bus di linea. A tale proposito c'è stata anche la sollecitazione da parte di Loris Fràzza (rappresentante del Comune di Laives nel consorzio della Sasa) per l'istituzione di autobus specificatamente dedicati agli studenti che vanno e vengono dalle scuole di Bolzano. Il presidente Sasa, Ardelio Michielli, aveva dichiarato che la proposta « ha una sua validità, all'interno di un esame completo della situazione a Laives». Così come per gli studenti, c'è una richiesta notevole di servizi da Laives fino all'ospedale San Maurizio di Bolzano sia da parte di lavoratori che operano presso la struttura sanitaria e sia dagli utenti che debbono raggiungerla per visite e poi fare rientro in città, possibilmente senza dover stare in giro una mattina. Male (belle) idee finora non si sono concrerizzate, ad esclusione dell'istituzione del nuovo tracciato della linea circolare urbana che ora collega la stazione dei treni anche al quartiere, di via Sottomonte.
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categoria:conca atesina, comune di laives, provincia di bolzano
sabato, 24 febbraio 2007

Comune di Laives





COMUNICAZIONI ISTITUZIONALI

Giornata senz’auto del 25 febbraio 2007



Con ordinanza n. 11 del 16.02.2007 l'assessore alla mobilitá urbana ha disposto  la "Giornata senz’auto del 25 febbraio 2007".


NOTIZIE

Domenica a piedi    per la “giornata senz'auto”

Lungo via Kennedy giochi, musica, gastronomia e teatro di strada


Anche il Comune di Laives aderisce alla “Giornata senz'auto” in programma domenica 25 febbraio: dalle 10 alle 16 in tutto territorio comunale è stato disposto il blocco di tutti i veicoli a motore (compresi quindi gli euro 4 ed euro 5). Per una giornata, quindi, pedoni, biciclette e roller saranno i veri padroni della città e potranno circolare tranquillamente lungo tutte le strade di Laives, Pineta e San Giacomo senza doversi “guardare” dai pericoli del traffico automobilistico

Per rendere la giornata ancora più interessante, l'amministrazione comunale ha organizzato una serie di iniziative ricreative lungo via Kennedy. Nel piazzale del supermercato Despar saranno montati giochi gonfiabili per bambini; lungo la strada saranno invece allestiti numerosi stand gastronomici, con strudel e vin brulé offerti dalle organizzazioni dei frutticoltori di Laives. Come in tutte le feste non mancherà ovviamente la musica, con stand di dj rivolti soprattutto ai giovani.
Un'attrazione che finirà per catalizzare l'attenzione sarà sicuramente quella offerta dagli artisti di strada della compagnia “I Guitti” di Bologna.
Il Nuovo gruppo carnevalesco di Pineta ha messo a disposizione un trenino per i bambini e lungo via Kennedy sarà possibile fare un giro su una carrozza trainata da cavalli.

All'iniziativa, organizzata dall'amministrazione comunale di Laives, ha aderito anche l'associazione commercianti: in via eccezionale i negozi potranno restare aperti al pubblico.

Gli autobus, i mezzi autorizzati e i veicoli in transito lungo la Statale 12 saranno deviati sui consueti percorsi alternativi lungo le strade interne.
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categoria:salute, comune di laives, antiinquinamento
sabato, 24 febbraio 2007
Alto Adige 23-2-07

Più collegamenti in Bassa e fermata pure a San Giacomo
“Metropolitana necessaria”
Il sindaco: è l'unico modo per agevolare i pendolari



di Ezio Danieli
LAIVES. La fermata dei treni a San Giacomo - ritenuta necessaria anche dal sindaco Polonioli vista la crescita urbanistica e demografica della frazione - deve passare necessariamente attraverso la disponibilità del terzo binario e quindi alla metropolitana di superficie.
Nel centro di San Giacomo sta crescendo un nuovo, grande quartiere. Già è praticamente completata la parte del «Garden Village» con alcune centinaia di appartamenti e nel frattempo è stato sottoposto alla giunta comunale un nuovo grande progetto dì trasformazione in chiave edilizia che riguarderà l'adiacente area produttiva ex Amonn e saranno altri 200 e più nuovi alloggi. Alla fine insomma, il quartiere centrale conterà più di mille abitanti. II sindaco Polonioli ribadisce l'importanza di una fermata dei treni a San Giacomo.
Lo studio del progetto della metropolitana di superficie è ' già stato inserito nel piano provinciale dei trasporti. E con tanto di dettagli: tracciato, fermate, tempo di percorrenza, costi. Insomma il collegamento, almeno sulla carta, è già pronto fra Bolzano ed Ora. Rispetto all'attuale servizio ferroviario verrebbero modificate le seguenti caratteristiche: l'orario (più cadenzato) e le stazioni (a distanza ridotta e ben collegate con i mezzi pubblici), ma anche i sistemi di segnalamento (verrebbero completamente automatizzati) e i « rotabili» (nuove macchine sostituirebbero quelle in esercizio adesso). La «metropolitana» (in realtà il collegamento è tutto all'aperto) partirebbe dalla stazionedi Bolzano. La prima fermata, dopo poco più di due minuti, è prevista a Santa Geltrude, poi un secondò stop a Oltrisarco e un'ultima fermata «bolzanina» in zona industriale. Fin qui, il tragitto verrebbe coperto in circa cinque minuti e mezzo. La fermata successiva sarebbe quella di via Einstein a San. Giacomo, poi uno stop all'aeroporto e il proseguimento fino a Laives. Altri tre minuti per arrivare a Bronzolo e poi fermata conclusiva alla stazione di Ora. Tempo complessivo di percorrenza per coprire i.sedici chilometri del tracciato: 18 minuti e venti secondi. Questo permetterebbe di effettuare tre corse all'ora per ogni senso di marcia. La stima dei costi parla di un investimento di 38,91 milioni di euro, ai quali vanno aggiunte le spese per l'acquisto dei convogli (uno per senso di marcia) che hanno un costo previsto tra i 3,62 e i 5,16 milioni di euro. Il modello di utilizzo predisposto dalle Fs prevede 18 ore di esercizio durante le quali potrebbero essere trasportate fino a 6.900 persone. A una tariffa che dovrebbe aggirarsi attorno a un euro. Il tutto sarà eventualmente realizzabile quando diventeranno provinciali le competenze statali in materia di trasporto ferroviario. È noto che l'accordo è stato raggiunto tanto che lo Stato sta concordando anche i contratti di servizio con la Provincia che, se giungerà il benestare del ministero potrà anche decidere quali tratte coprire, con quali cadenze e con quanti vagoni. È il «passaggio» necessario.
Ricordiamo che quando saranno percorribili le due varianti di Laives e di Ora la statale del Brennero fra Bolzano e Trento sarà una grande superstrada - lo dicono gli esperti - che tra l'altro attraverserà diversi centri abitati diventando, di fatto, la terza corsia all'A22 quando l'autostrada (e succede sempre più spesso) sarà intasata. Prospettive dunque inquietanti. Complice anche questa... terza corsia, l'assedio da traffico durerà a lungo, almeno fino a quando non sarà percorribile il passante ferroviario fra Ora e Cardano.

Più treni, lo chiede anche la Cgil/Agb
LAIVES. Anche la segreteria provinciale della Ggil/Agb - guidata dal segretario generale Lorenzo Sola - in un incontro avuto con il sindaco Giovanni Polonioli si é espressa a favore «in maniera particolare sull'ipotesi, di rafforzare il trasporto su rotaia realizzando un terzo binario che permetterebbe.di creare una sorta di metropolitana di superficie capace di ridurre la mole di traffico che grava sulle arterie stradali» Il sindacato, nell'incontro sul sindaco, ha affrontalo a lungo il problema della viabilità sul territorio comunale in riferimento ai necessari spostamenti di numerosi lavoratori anche verso il capoluogo di provincia
venerdì, 23 febbraio 2007
Alto Adige 22-2-07
La fermata dei treni è indispensabile”


di Bruno Canali
LAIVES. In centro all'abitato di San Giacomo sta crescendo un nuovo, grande quartiere. Già è pressochè completata la parte del “Garden Village» con alcune centinaia di appartamenti e nel frattempo è stato sottoposto all'amministrazione comunale un nuovo grande progetto di trasformazione in chiave edilizia che riguarderà l'adiacente area produttiva ex Amonn e saranno altri 200 e più nuovi alloggi. Alla fine insomma, il quartiere centrale conterà più di mille abitanti. Il sindaco Polonioli ribadisce l'importanza di una fermata dei treni a San Giacomo.
È chiaro che una presenza di questa portata, porta con sé anche problemi di non facile soluzione, primi fra tutti quelli legati alla viabilità e ai trasporti. È prevedibile che gran parte degli adulti che si sono insediati al Garden Village, così come quelli che arrivéranno entro qualche anno nei condomini previsti al posto della zona ex Amonn, per lavoro faranno ogni giorno la spola da e per Bolzano. Sotto pressione sarà quindi la statale 12 nel tratto di Maso della Pieve, che per fortuna è breve e si renderà necessaria pure la pista ciclabile che per ora rimane solo a livello progettuale e dovrà collegarsi con quella che Bolzano sta costruendo a Maso della Pieve.
Proprio parlando di collegamenti e trasporti, assume sempre più importanza l'ipotesi di predisporre anche una fermata ferroviaria all'altezza di San Giacomo. La stazione verrebbe a collocarsi a ridosso del nuovo, grande quartiere ed è quindi prevedibile che avrebbe un ruolo fondamentale per gli spostamenti dei pendolare. «Di fermata ferroviaria per San Giacomo si parla da anni e il consiglio comunale di Laives ha approvato anche una mozione in tal senso - ricorda il sindaco Giovanni Polonioli - mentre la Provincia avrebbe anche affidato degli studi in merito, uno dei quali credo porti la firma dell'architetto Gennaro, lo stesso che ha progettato il Garden Village con i suoi condomini. Siamo tutti a favore della fermata ferroviaria, oggi più che mai necessaria. Da quanto sappiamo però, tutta là questione è ferma in atte sa che la rete passi dalle Ferrovie alla Provincia, che a quel punto avrebbe l'autorità per intervenire direttamente. A ridosso delle elezioni comunali ne ho parlato pure cori il collega di Bolzano, Luigi Spagnoli: c'è una disponibilità sostanziale sul progetto».
Il treno come metropolitana di superficie insomma e sarebbe effettivamente una delle soluzioni migliori per il trasporto fra San Giacomo e Bolzano vista la vicinanza, un sistema che si integrerebbe perfettamente anche con gli autobus pubblici per quanto concerne direttrici diverse dalla stazione ferroviaria dì Bolzano. Come detto, a mano a mano che San Giacomo cresce, il tema diventa sempre più di attualità.

UTILE ANCHE ALL'AEROPORTO
Avere una fermata ferroviaria all'altezza di San Giacomo non porterebbe vantaggi esclusivamente ai pendolare residenti nella frazione. Di fronte ai nuovi condomini del Garden Village, al di là della linea ferroviaria del Brennero, c'è l'aeroporto, altra struttura che trarrebbe notevoli benefici dall'avere a poche decine di metri dallo scalo degli aerei di linea una fermata anche dei principali convogli ferroviari, in particolare dì quelli locali, che fanno la spola fra la Bassa Atesina e Bolzano. Si tratta di una opportunità da valutare attentamente se si vuole veramente risolvere il problema del traffico veicolare privato e dei collegamenti. Da San Giacomo alla stazione centrale di Bolzano, un treno impiega solo alcuni minuti per arrivare.

LE PROSPETTIVE
Laives. Una fermata ferroviaria per l'abitato di San Giacomo:l'avevano chiesta mediante una mozione – approvata- i consiglieri provinciali Verdi facendo presente che potenzialmente nella frazione ci «sarebbero qualcosa come 5 mila utenti». In seguito era arrivata la risposta dell'assessore Thomas Widmann: «Il problema si risolverebbe con la realizzazione del passante ferroviario tra Ora e Cardano». Ovvero: fino a quando non sarà possibile realizzare il terzo binario lungo l'asse ferroviario del Brennero, sarà improbabile anche che si preveda una fermata dei convogli a San Giacomo. Il terzo binario a sua volta non può essere realizzato lungo l'attuale tracciato, perché si scontra con gli spazi ristretti a ridosso del Virgolo. Dunque, tempi indefiniti per avere eventualmente la fermata a San Giacomo, di quella famosa «metropolitana di superficie», come viene anche definita; che nelle previsioni dovrebbe rappresentare la vera soluzione per quanto riguarda il traffico e tutti i problemi annessi e connessi.
Va ricordato che a lungo termine il piano di potenziamento del trasporto pubblico in Bassa Atesina prevede la realizzazione di due fermate lungo la linea ferroviaria del Brennero: la prima a San Giacomo e la seconda ad Oltrisarco quando diventeranno provinciali le competenze statali in materia di trasporto ferroviario. È noto che l'accordo è stato raggiunto tanto che lo Stato sta concordando anche i contratti di servizio con la Provincia che, se giungerà il benestare del ministero, potrà anche decidere quali tratte coprire, con quali cadenze e con quanti vagoni. È il «passaggio» necessario per impostare interventi in prospettiva. E fra questi c'è anche la realizzazione delle due fermate a San Giacomo e all'altezza di Oltrisarco sempre lungo la linea ferroviaria del Brennero. Di questa doppia ipotesi si discute da tempo, sulla scorta della convinzione che proprio il treno sarebbe il mezzo più veloce e meno inquinante per raggiungere Bolzano, anche da San Giacomo; oramai di fatto un sobborgo della città capoluogo. La proposta si dimostra sempre più interessante, visto che proprio a San Giacomo in questi anni si sta edificando molto e tra poco saranno pronti ulteriori nuovi appartamenti, in una zona che, guarda caso, si trova molto vicina alla linea ferroviaria e quindi la futura fermata dei treni potrebbe diventare un «servizio aggiunto» a coloro che vi abitano e debbono andare e venire da Bolzano. Da non dimenticare poi l'aeroporto, subito al di là della ferrovia e anche in questo caso, la fermata, con l'aggiunta di un terzo binario magari; rappresenterebbe una vera e propria linea di metropolitana di superficie con la quale andare e venire anche dall'aeroporto. Là fermata a San Giacomo insomma, si inserirebbe in un piano più articolato, che prevederebbe una metropolitana di superficie che arrivi almeno fino ad Ora e faccia capolinea presso la stazione ferroviaria di Bolzano, dopo avere attraversato tutti gli altri centri lungo la direttrice della Bassa Atesina. Ma c'è bisogno del terzo binario che potrà essere ricavato - senza bisogno quindi di costruirlo ex-novo solamente quando sarà percorribile il «passante» ferroviario fra Ora e Cardano che (è stato confermato) verrà realizzato in anticipo rispetto all'accesso sud della nuova linea ferroviaria del Brennero. A questo punto non ci rimane che aspettare il passaggio dì competenze in materia di ferrovia alla Provincia. (e.d.)


IN CONSIGLIO
Mozione, l'ok nel 2001
LAIVES. Una mozione che chiedeva anche l'istituzione di una fermata dei convogli all'altezza di San Giacomo, era stata approvata (non all'unanimità) dal consiglio comunale nel novembre 2001. Era stata presentata da Iniziativa civica. «Realisticamente - aveva detto il sindaco Galler nel corso della discussione - nessuno si illude che sarà posato il terzo binario lungo la linea del Brennero entro tempi ragionevoli e dunque, avere una stazione anche per San Giacomo sarà difficile». «Ma se c'è la volontà politica il resto non è un problema», aveva affermato Max Guariento, uno dei promotori della mozione. «Chiediamo una stazione a San Giacomo aveva detto il vice sindaco Reinhard Christanell da tempo. Basti dire che nel piano di attuazione della zona Espen a San Giacomo, il progettista ha previsto proprio la possibilità di una fermata del treno». (b.c.)
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giovedì, 15 febbraio 2007
Alto Adige 14-2-07
Garden Village a San Giacomo: la giunta comunale ha ricevuto e subito girato il contributo della Provincia. Sono le spese per bonificare il terreno su cui hanno costruito.

LAIVES. Una notizia che fa molto piacere alle tre cooperative insediate nell'area del Garden Village a San Giacomo: il Comune ha ricevuto dalla Provincia il contributo di 218 mila euro che provvederà a girare alle stesse cooperative per la spesa che avevano dovuto affrontare con la bonifica del terreno sul quale hanno costruito. La giunta ha deliberato l'importo. Nel frattempo, la costruzione del complesso nel quale andranno ad insediarsi le tre cooperative procede regolarmente.
Entro quest'anno, 46 famiglie potranno occuare i rispettivi alloggi a San Giacomo: L'area sulla quale è sorto il quartiere Garden Village e l'ex zona Espen, che oggi oramai è quasi completata. Gli ultimi interventi riguardano proprio le cooperative e poi il tocco finale sarà affidato alle rifiniture. È la superficie più ampia inserita nel Puc fino al 2008: fra edilizia agevolata ed edilizia privata, sono arrivate alcune centinaia di appartamenti. Il calcolo iniziale prevedeva 1' arrivo di circa mille persone al Garden Village e una volta che anche gli ultimi appartamenti saranno occupati, si vedrà che le stime più o meno erano corrette.
Tre erano le aree per le cooperative individuate nel Puc:
la zona Espen appunto, la Koessler, alla periferia di San Giacomo e infine la Visintin, nel centro della città di Laives. Oggi tutte sono in dirittura di arrivo e in buona parte chi ha aderito ad una delle 8 cooperative in lista, è arrivato al traguardo tanto atteso. Complessivamente gli appartamenti realizzati sul territorio comunale per l'edilizia agevolata sono 95, così suddivisi: 46 al Garden Village, 21 nella zona Koessler, alla periferia sud di San Giacomo e 28 in zona Visintin. Perché tanti cittadini scelgano la cooperativa per costruirsi l'appartamento è presto detto: si tratta di un sistema che ancora consente di risparmiare parecchi soldi rispetto al mercato immobiliare privato. (b.c.)

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martedì, 13 febbraio 2007
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lunedì, 05 febbraio 2007
Alto Adige 4-2-07
Mezzi pesanti, ancora aumentati i transiti
Troppi i viaggi inutili per evitare l'autostrada
di Bruno Canali
LAIVES. I mezzi pesanti restano uno dei principali disagi per chi abita lungo la statale 12 anche se non si è verificato lo scenario temuto con l'introduzione delle limitazioni sull'autostrada per i mezzi più inquinanti. La polizia municipale, che effettua regolarmente controlli, conferma che, dopo (introduzione delle limitazioni autostradali per i Tir inquinanti, non si è comunque verificato un sensibile aumento dei passaggi sulla statale 12 fra Brontolo e Bolzano e questo perché, come ha spiegato il comandante Sergio Codato, questi mezzi vengono bloccati prima; al Brennero o in Trentino.
Però tutto il resto rimane ed è comunque un.grosso problema, aggravato dalla constatazione che ci sono sempre camion in transito dentro gli abitati, anche se non hanno alcun motivo per farlo. Semplicemente transitano da un capo all'altro del territorio comunale, senza alcun motivo se non quello di evitare l'autostrada. Si vedono tutti i giorni Tir che uscendo dalla zona industriale di Bolzano in direzione sud, invece che imboccare l'autostrada, come sarebbe auspicabile, scelgono la variante in galleria e così arrivano direttamente nel cuore di Laives. Quindi tirano dritto fino ad uscire. dal confine comunale, senza mai essersi fermati un attimo; è questa abitudine che va contrastata ad ogni costo e con grande impegno ma finora senza risultati positivi.
Da qualche anno invece è in vigore l'ordinanza comunale che riguarda le ore notturne, dalle 22 alle 6 e dalle 7 alle 8, istituita proprio per combattere l'ingiustificato passaggio dei camion, che contribuivano in maniera determinante a far superare il limite di tolleranza dell'inquinamento acustico. Perlomeno di notte il Comune è riuscito a limitare i danni, cosa che invece non gli è riuscita di giorno perché al solo tentativo di emanare una ordinanza 24 ore su 24 di interdizione ai mezzi pesanti non autorizzati lungo via Kennedy, erano insorti i comuni limitrofi, timorosi di dover subire a loro volta il disagio che tocca quotidianamente alla città di Laives. Non se ne fece più nulla e realisticamente, occorrerà attendere il completamento della variante in galleria da Bronzolo a Bolzano per poter emettere una ordinanza ancora più restrittiva nei confronti dei camion di passaggio. Però,una paura rimane ed è quella che la variante alla statale 12, una volta pronta e percorribile, possa diventare la terza corsia dell'autostrada, uno scenario che preoccupa tutti. E non solo a Laives.
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domenica, 04 febbraio 2007
Alto Adige 4-2-07
I LAVORI BLOCCATI
Aeroporto, Peterlini nel mirino
Durnwalder: critica invece di risolvere le cose con Roma

di Marco Rizza
BOLZANO. Prosegue lo scontro a distanza tra l''Abd, la società dell'aeroporto, e il senatore Oskar Peterlini. Quest'ultimo nega di volere ostacolare i lavori più urgenti: «Se servono, allora si facciano. L'importante è che lo scalo non sia ingrandito. E non perché non lo voglio io, ma perché non lo vuole la popolazione». Ma su Peterlini arrivano anche le frecciate di Durnwalder: “Se il senatore, invece di criticare, intervenisse a Roma per farci stralciare i 400 metri di pista oggi inutilizzabile, non servirebbe l'ampliamento». Intanto si fanno sentire anche i comitati.
L'allarme è arrivato direttamente dal presidente dell'Abd. Secondo Thomas Baumgartner, l'Enac chiede con insistenza una serie di lavori di adeguamento dell'aeroporto «senza i quali la nostra struttura rischia la chiusura». Questi lavori però sono «congelati» per tutta la durata della mediazione. «E secondo Peterlini - attacca Baumgartner - la scelta migliore è mantenere l'aeroporto così com'è, senza farlo crescere e senza chiuderlo. ll che significa proseguire con bilanci in rosso che poi dobbiamo ripianare noi contribuenti...».
La replica del senatore Svp-Ulivo, referente della Bassa Atesina, non si fa attendere. «Baumgartner dovrebbe apprezzare lo sforzo che stiamo facendo - spiega - nel non chiedere la chiusura dell'aeroporto ma solo il mantenimento dello status quo". Diciamo sì alla struttura, non è poco. Se poi si devono fare degli interventi urgenti, si facciano. Non siamo noi ad averli bloccati ma la giunta su indicazione del mediatore». E sulla questione del bilancio aggiunge: «Credo sia giusto che l'aeroporto venga sovvenzionato con soldi pubblici, anche se è in perdita. E un servizio pubblico e quindi il pubblico deve intervenire come fa per il trasporto locale, le ferrovie, le funivie. Mi sembra una spesa giustificabile. Quello che non è giustificabile sarebbe un ampliamento dello scalo, visto che già quello di oggi garantisce collegamenti con tutto il mondo via Milano o Monaco».
Il senatore però viene bacchettato da Luis Durnwalder. Il quale conferma che non si farà nessun intervento sullo scalo prima della fine della mediazione - «parleremo con l'Enac,, spiegheremo le nostre ragioni e loro capiranno» ma aggiunge: «L'ampliamento non sarebbe necessario se Peterlini, invece di criticare, iniziasse a prendere contatti con Roma per farci stralciare i 200 metri di pista a nord e i 200 a sud che oggi possiamo usare solo per le emergenze. Se invece potessimo usarli a regime, saremmo tutti d'accordo».
Intanto però nel dibattito tornano a farsi sentire anche i Comitati. Una critica alle parole di Baumgartner arriva ad esempio da Lorenzo Merlini del «Centro Attenzione Permanente» di San Giacomo: «Il presidente dell'Abd - afferma -sapeva bene che affrontare la mediazione significava operare a "bocce ferme". Chiedendo interventi strutturali nonostante la mediazione sia in corso, Baumgartner cerca di creare allarmismo per indirizzare opinioni a favore dell'ampliamento dell'aeroporto. Se crede di intimorire la popolazione e i gruppi partecipanti alla mediazione, però, si sbaglia. Per ora sa solo rompendo quel clima costruttivo che tutte le parti presenti hanno accettato per il buon andamento della mediazione».
Anche il Dachverband fa sentire la sua voce. I protezionisti sudtirolesi che si sono ritirati dalla mediazione, tornano a chiedere un referendum: «È l'unico modo per chiudere democraticamente questa storia infinita. Scelgano i cittadini se vogliono o no l'ampliamento».

Il mediatore in consiglio comunale di Laives: da me neutralità assoluta
LAIVES. Chi, fra i consiglieri comunali di Laives, si aspettava novità in occasione dell'incontro con il mediatore per l'aeroporto di San Giacomo, durante la serata di giovedì è rimasto deluso. Gerhard Falk, presente per la prima volta in consiglio, durante le due ore abbondanti di colloquio non si è mai discostato dal ruolo super partes che gli compete e si è perciò limitato ad illustrare potenzialità e limiti dell'opera di mediazione. «Il mio compito non è quello di prendere posizione in uno o nell'altro senso - ha spiegato. Devo essere assolutamente imparziale e favorire il colloquio fra le parti, alla luce di dati che verranno via via raccolti. È la mia formazione che mi impone la neutralità assoluta e i risultati di questa azione non dipenderanno da me».
Falk ha quindi accennato agli scenari che dovranno essere presi in considerazione strada facendo: «Sarà composto un gruppo di lavoro che prevedo di circa 40 persone, anche se tutti potranno portare il personale contributo al dibattito». Poi Falk ha portato esempi concreti di come ci si è mossi altrove su problemi del genere, come a Vienna o a Francoforte. Si è capito che gli aspetti da considerare sono numerosi, compresi quelli giuridici legati al diritto privato dei cittadini rispetto a strutture ritenute penalizzanti.
Dubbi in merito alla mediazione sono stati espressi da Rosario Grasso di Rifondazione comunista: «Il mio sospetto ha detto - è che la Provincia abbia giocato la carta della mediazione solo dopo che si è parlato del referendum popolare. Non rifiuto a priori il tentativo di mediazione ma mi chiedo se sarà a senso unico oppure se anche la Provincia sarà disponibile ad ascoltare la gente e semmai a fare un passo indietro». (b.c.)
 

Notizie - 02.02.2007  00:48

Aeroporto: illustrato in Consiglio il sistema della mediazione

Pubblico numeroso per il primo incontro con il mediatore Gerhard Falk

Un folto pubblico (circa 25 persone) ha assistito giovedì sera alla seduta del Consiglio comunale dedicata alla questione dell'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo. All'assemblea ha preso parte il professor Gerhard Falk, il mediatore nominato dalla Provincia Autonoma per arrivare ad una valutazione complessiva sul ventilato adeguamento dello scalo, raccogliendo e mettendo a confronto le posizioni dei favorevoli e dei contrari a questa operazione.
Si è trattato di una seduta “tecnica”, nel corso della quale non si è entrati nel merito della vicenda, né sono state ascoltate le varie posizioni dei gruppi consiliari. L'incontro è stato invece l'occasione per capire con maggiore precisione il metodo della “mediazione”. Il professor Falk ha assicurato che nel corso dei prossimi mesi (la mediazione dovrebbe concludersi a giugno) ascolterà tutti i soggetti (comitati, partiti, gruppi economici, gruppi di interesse, Comuni...) interessati a dare il proprio contributo alla soluzione della questione relativa all'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo. A questo proposito ha garantito che il team di mediatori effettuerà la sua indagine su una base più ampia possibile e che tutte le parti interessate avranno l'opportunità di esprimere e illustrare a fondo le proprie posizioni. La fase operativa è già partita, visto che si stanno organizzando dei gruppi di lavoro all'interno dei quali si cercherà di arrivare ad una sintesi e, possibilmente, ad una soluzione condivisa da tutti, anche se – lo ha precisato espressamente lo stesso professor Falk – il sistema della mediazione non esclude il ricorso al referendum popolare.
Il mediatore Gerhard Falk tornerà prossimamente ad incontrare il Consiglio comunale di Laives.

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giovedì, 25 gennaio 2007
Alto Adige 24-1-07

LAVORI PUBBLICI NEL COMUNE DI LAIVES

di Bruno Canali
LAIVES. Seppure con una certa fatica, imputabile-ai soliti problemi di natura economica, alcuni dei lavori pubblici più significativi stanno procedendo regolarmente. È così ad esempio per la sala del teatro Aula magna, attualmente sottosopra a causa dei lavori per la completa ristrutturazione che sono in pieno svolgimento. La sala teatrale rimarrà impraticabile ancora a lungo. Per fortuna c'è l'alternativa, altrettanto valida e funzionale, rappresentata dall'auditorium del Centro Don Bosco.
L'auditorium è stato ottenuto dal Comune ha ottenuto previa convenzione e pagamento di una quota di affitto e così è garantita ad esempio la stagione teatrale in corso e tutte le altre manifestazioni nelle quali è previsto un afflusso notevole di persone.
Da tempo poi, si parla di altri tre interventi pubblici rilevanti: l'ampliamento del. parco di via Marconi, la ristrutturazione del palazzetto dello sport e la riqualificazione urbana a San Giacomo. A tale proposito va anche aggiunto che la gente fa fatica a capire come mai questi interventi, in programma da parecchio tempo, non siano ancora ini ziati, nonostante, in alcuni casi, siano già a bilancio delle somme consistenti. La spiegazione la dà il sindaco: «Effetti vamente qualcuno, anche fra i consiglieri comunali, fa confusione con queste procedure e quindi è bene chiarire come stanno le cose. Per quanto concerne l'ampliamento del parco di via Marconi, è ben vero che in bilancio già c'erano dei soldi, ma non va dimenticato che il progetto iniziale prevedeva la spesa di 2 milioni di euro. Noi abbiamo rivisto il progetto, anche alla luce del questionario pubblico, riducendone la spesa a circa 1,5 milioni di euro. Nel bilancio abbiamo inserito 700 mila euro per quest'opera, ma possiamo andare in appalta solo quando avremo incassato i soldi previsti, indicativamente a febbraio o marzo. Lo stesso discorso vale per la riqualificazione dì San Giacomo: anche lì abbiamo a disposizione una prima tranche dei soldi, che però non sono sufficienti per coprire tutte le spese e dovremo quindi aggiungerne altri prima di partire. Per la ristrutturazione del palazzetto dello sport, la Provincia ci ha garantito un cospicuo finanziamento, ma suddiviso in tre anni e quindi, solamente nel 2008 potremo dare seguito all'appalto dei lavori. Questa la situazione insomma e come si vede, non è causata da inutili perdite di tempo ma dal fatto che, principalmente, per alcune grandi opere disponiamo oggi solo diparte dei soldi necessari e perciò, prima di poter dare il via agli appalti, dobbiamo trovare ciò che manca».

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sabato, 20 gennaio 2007
Alto Adige 19-1-07

Pubblica riunione. L'impegno del distretto illustrato ai cittadini

LAIVES. Tradizionalmente, l'assemblea dei cittadini, promossa dal Distretto sociosanitario locale, rappresenta l'occasione per illustrare al pubblico tutto ciò che di significativo è stato fatto durante l'arco dell'anno ad opera dei vari gruppi di lavoro che al distretto fanno riferimento. L'assemblea serve anche per uno sguardo su quello che si farà nei prossimi mesi.
Quest'anno la riunione con i cittadina è programmata per mercoledì 7 febbraio alle 19.30, nell'auditorium del Centro Don Bosco di Laivès. Sarà Liliana di Fede Mosca - eletta anche assessore alle attività sociali del Comune di Laives - a dare il benvenuto in veste di responsabile del distretto, mentre l'apertura dei lavori è affidata ad Oswald Schiefer, presidente della Comunità di valle. Durante la serata ognuno dei responsabili dei gruppi di lavoro (sono 7) parlerà delle iniziative fatte e da fare. (b.c.)
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sabato, 20 gennaio 2007

Alto Adige !9-1-07
Quasi pronto il nuovo ponte
Prevista una ciclabile: ma come imboccarla dalla città?


LAIVES Il nuovo ponte sull'Adige che unisce ì due argini all'altezza della discarica Ischia Frizzi è quasi pronto.
Nelle intenzioni della Provincia, questo manufatto servirà prima di tutto per poter raggiungere il Centro Guida Sicura che si sta pure costruendo accanto alla discarica, sempre sul territorio comunale di Vadena. Ma quello che però risulta interessante soprattutto per coloro che utilizzano la bicicletta; è che il nuovo pone sull'Adige avrà anche una pista ciclabile. In questa maniera si potrà andare da un argine all'altro e raggiungere comodamente la pista ciclabile .provinciale che passa proprio davanti a discarica ed il costruendo- Centro Guida Sicura.
Tuttó bene quindi e in primavera è prevedibile che il collegamento da una parte all'altra del fiume sarà praticabile, ma c'è un problema: come faranno, i ciclisti provenienti da Laives, a raggiungere il ponte se vorranno poi imboccare la ciclabile provinciale? Una risposta al quesito non è ancora stata data e c'è almeno da sperare che, come è sempre successo, con un tacito accordo i proprietari della stradina in zona Cervo lascino passare, anche se hanno sempre detto che non lo fanno con grande piacere a causa dei possibili pericoli per gli estranei lungo l'angusta stradina che va da via Stazione all'argine dell'Adige.
Il fatto è che la via Cervo è territorio comunale di Vadena, mentre fino alla stazione ferroviaria é Laives, che ha già deciso di costruire la pista ciclabile fin sul proprio confine. Come si proseguirà da lì fino all'Adige non è dato sapere, ma se non sarà Vadena, dovrà essere la Provincia a stabilirlo. (b.c.)
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sabato, 20 gennaio 2007
Alto Adige 19-1-07
Scaduti i termini per la presentazione delle domande di ottenere un terreno sull'area industriale a sud della città
Zona produttiva: 21 richieste
Di Bruno Canali
LAIVES. Chiusi, ad inizio settimana, i termini per la presentazione delle richieste di terreno produttivo, adesso si guarda oltre. Le domande inoltrate dalle ditte sono complessivamente 21 e rapidamente, all'ufficio urbanistica del Comune, saranno effettuate le verifiche relative alla documentazione recapitata da ognuno dei richiedenti. Questi controlli sono necessari per capire se tutto è in ordine ed eventualmente verranno richiesti gli aggiornamenti; successivamente si passerà alla graduatoria.
Sarà una graduatoria provvisorià alla quale farà seguito quella definitiva in base alla quale verranno poi assegnati gli spazi in zona produttiva. Insomma finalmente si passa ai fatti concreti dopo un'attesa che si è prolungata.
Per quanto riguarda proprio le aree destinate alle attività produttive, in programma vi è solamente l'ampliamento di quella a sud della città. È lì infatti che andranno le ditte che hanno fatto richiesta da ultimo, una zona sulla quale il Comune ha puntato l' attenzione da tempo oramai. Si tratta di tre ettari e mezzo circa di terreno agricolo, posto fra il confine nord della zona industriale e la periferia della città, verso via Vadena. Proprio per questo è già in programma di realizzare una nuova strada di collegamento partendo da via Vadena, per arrivare fino all'estremità di via Nobel, in zona industriale, nei paraggi della Roechlin (ex Seeber). Lì si costruiva una rotatoria che dovrebbe facilitare l'inversione di marcia dei grandi camion diretti alle fabbriche e pure dell'autobus Sasa della linea 2, che si prevede di far entrare finalmente dentro la zona industriale. Anche questa è una necessità da sempre, perché chi decide di raggiungere le fabbriche in bus ha notevoli disagi: la Sasa ferma sulla statale 12 all'esterno della zona industriale e se si deve arrivare fino alla Roechling, in fondo a via Nobel, bisogna camminare parecchio
Tornando alla strada fra zona industriale e via Vadena, avrà una pista ciclabile il marciapiede e dimensioni tali da far passare anche gli autotreni diretti al magazzino di frutta Kaiser Alexander di via Fabio Filzi. Oggi questi camion sono costretti a passare per via Diaz, dopo avere svoltato all'incrocio fra via Vadena e via Kennedy, una manovra che risulta ogni volta molto laboriosa per il poco spazio a. disposizione, anche lungo via Diaz
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sabato, 20 gennaio 2007
Alto Adige 19-1-07
ARTISTI CHE PASSIONE
Concorso assegnati i primi tre premi
LAIVES. Ieri sera premiaziòne del premio di pittura «Artisti per passione» sul tema «Insiemi/Ensembles» indetto dal Coordinamento Arte «La Goccia». La giuria ha assegnato i primi tre premi nel seguente ordine e con queste motivazioni:
Primo premio ad Annemarie Ambrosoli con l'opera «Verso il villaggio» (Vista di Moos) - Insiemi Comune di San Lorenzo «per aver dimostrato di possedere una particolare capacità tecnica coloristica ecompositiva di stampo impressionista sopportato da un buon livello interpretativo,
secondo premio ad Alma Olivotto Linossi con «Piazza Walter in vetrina» «per aver dimostrato particolare sensibilità coloristica e di tecnica nell'acquerello oltre ad una singolare interpretazione contemporanea del tema,
terzo premio a Giovanni Vincenzini con l'opera ”Vipiteno - via Città Nuova» «per una particolare sensibilità nell'accostamento di materiali e tecnica pittoriche diverse, coerente nel metodo interpretativo».
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sabato, 20 gennaio 2007
ALTO aDIGE 18-1-07

IL COMMERCIO IN DIFFICOLTA'
Supermercati, la concentrazione è fra le più elevate in Alto Adige

di Ezio Danieli
LAIVES. È il settore alimentare, nel commercio, a risentire maggiormente di un momento non proprio facile. È stato sottolineato in consiglio comunale - con parziale ammissione da parte dell'assessore Ceschini sollecitato dall'opposizione - e l'ha ammesso anche la fiduciaria comunale dell'Unione commercio turismo servizi, Elda Paolazzi, evidenziando il rischio che corrono soprattutto i piccoli negozi «schiacciati come sono dalla concorrenza dei supermercati». La prospettiva, in tal senso, non è incoraggiante: altri grandi punti vendita. e centri commerciali arriveranno.
Grandi punti vendita sono previsti al centro di. Laives (la ex Corsara), e quidi altra struttura al posto del grande magazzino Grosexport, sempre nella centrale via Kennedy. Fra i territori della provincia - fatte ovviamente le debite proporzioni - quello compreso fra Laives e Bronzolo registra una delle presenze più alte di supermercati con pesanti condizionamenti per quanto riguarda il cosìdetto “servizio di vicinato». Ne ha tenuto conto anche il docente universitario Gottfried Tappeiner nello studio sull'economia elaborato su incarico della Comunità di Valle. Servizio di vicinato significa, soprattutto, avere la disponibilità di negozi nei vari quartieri, senza quindi il bisogno (e spesso il fastidio) di spostamenti -magari in auto contribuendo quindi ad aumentare il numero di mezzi in circolazione -per fare la spesa,quotidiana, soprattutto di generi alimentari. Della situazione a Laives già s'è detto e scritto. Sono proprio le massaie (ma anche i pensionati) à lamentarsi per la carenza (se non perla mancanza) di questo servizio, tanto che sono costretti a trasferimenti (non sempre possibili a piedi) che contribuiscono a peggiorare la già caotica situazione del traffico.
Non è che a Bronzolo vada meglio. Non è passato molto tempo da quando un'altra macelleria (l'unica rimasta) ha chiuso i battenti. Il che significa che la bistecca la si può acquistare soltanto in trasferta, al supermercato più vicino oppure a Laives con un ulteriore incremento di autoveicoli per spostamenti (necessari) anche minimi. Ma non è soltanto il servizio di vicinato che dovrà essere considerato. Anche nel settore del commercio – soprattutto quello al dettaglio - bisognerà prendere in esame l'attuale situazione (quantomeno ostacolata dalla famigerata statale) e quella che si determinerà fra quattro-cinque anni quando la variante alla statale 12 sarà finalmente percorribile. Gli esempi concreti che nella valle dell'Adige, fra Bolzano e Merano, ha portato la superstrada MeBo sono sotto gli occhi di tutti: uno sviluppo commerciale - e quindi di attrattiva anche turistica che è un autentico «boom» se viene considerato anche nel logico e scontato recupero di vivibilità. Laives soprattutto - ma anche Bronzolo - hanno margini di grande miglioramento nelle loro proposte

LA SCHEDA
II piano commerciale approvato dal Comune prevede tutte le opportunità di miglioramento e potenziamento delle strutture. Fra le prospettive più significative c'è il tetto massimo relativo ai metri quadrati che ancora si possono aprire in termini appunto di negozi: è di 836 metri quadrati. Una superficie complessiva che verrà divisa percentualmente fra esercizi alimentari e non. Per la grande distribuzione- esercizi con più di 500 metri quadrati - i permessi di apertura vengono rilasciati dalla Provincia.
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martedì, 16 gennaio 2007
Alto Adige 16-1-07
Grasso (Rifondazione)
L'aeroporto ampliato?
La giunta sta tergiversando

LAIVES. Continuano le prese di posizione sul progetto di ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo alla luce anche degli incontri con protagonista il mediatore nominato dalla Provincia. Ieri ha diffuso una nota anche Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, che se la prende anche con l'amministrazione di Laives. Secondo Grasso la giunta « Non riesce nemmeno a produrre uno straccio di presa di posizione sull'aeroporto e continua con la sua tattica dilatoria. E mentre aumentano ì comuni e le sezioni dell'Svp che hanno preso posizioni chiare, la maggioranza locale tergiversa, in questo ben supportata anche da forze quali i Verdi locali dimentichi delle loro ragioni costitutive e di una Svp perennemente indecisa tra l'obbedienza al potere provinciale e l'ascolto della sua base elettorale».
Nella sua presa di posizione, il consigliere Rosario Grasso fa alcune premesse per inquadrare il problema: «In questi giorni assistiamo ad un attacco concentrico dei sostenitori dell'aeroporto che non lesinano argomenti sulla indifferibile necessità di un suo ampliamento: "L'economia ne ha bisogno... Senza voli penalizzati turismo e cultura... No a ogni forma di populismo: no al referendum... La Provincia finanzia rete stradale, ferrovia, bus di linea, impianti a fune utilizzando risorse pubbliche. Lo stesso trattamento va riservato all'aeroporto...» E così proprio i sostenitori di "meno stato e più mercato" che alcuni giorni fa piangevano sulla scarsa considerazione accordata loro dalla finanziaria, chiedono espressamente che la popolazione oltre al prezzo in salute si sobbarchi i costi di una struttura che serve i loro interessi privati». Grasso continua: «Chi si oppone poi viene tacciato di oscurantismo; demagogia, populismo e di non tenere in debito conto l'interesse generale che però viene identificato in maniera esclusiva con quello delle categorie economiche. Insomma una visione univoca che vede Bolzano come ombelico del mondo, con un'idea di sviluppo infinito di un turismo energivoro e a forte impatto ambientale e con una concezione strumentale del territorio i cui abitanti sono visti come fastidiosa necessità, poco utili e significativi anche come mercato. L'importante è che arrivino sempre più turisti e che possano partire le merci. Se servono lavoratori poi meglio farli arrivare con un low-cost e quando non servono dare loro generosamente la possibilità di ripartirsene. La manodopera locale, si sa, è troppo sindacalizzata e pretende salario e ferie e magari anche una pensione dignitosa. Meglio quella più maneggevole che arriva da Est», conclude il consigliere.
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martedì, 16 gennaio 2007
SCUOLA DI SAN GIACOMO
La mensa sarà nella vecchia palestra

Polonioli: “ dato l'incarico per studiare l'utilizzo dell'edificio”

LAIVES. La scuola di San Giacomo è stata al centro di un incontro fra la sovrintendente Bruna Rauzi, il sindaco Giovanni Polonioli, il preside Luigino Endrighi, gli insegnanti e i genitori dei ragazzi che frequentano l'istituto.
Sono stati affrontati un po' tutti i temi legati alla scuola», ha spiegato il sindaco Polonioli. La scuola di San Giacomo è gestita da un consorzio formato dai comuni di Laives e di Bolzano, questo perché la realtà di San Giacomo si trova proprio a cavallo fra i due territori.
«Abbiamo parlato ad esempio delle esigenze determinate dal tempo prolungato o "potenziato" - continua Polonioli - che per il prossimo anno prevede la partecipazione di circa 25 alunni e dunque, di una classe. La sovrintendente scolastica ha riconosciuto il ruolo del Comune di Laives per la scuola di San Giacomo e ad esempio, durante la scorsa estate abbiamo portato a termine diversi lavori di manutenzione: nuove pitture sui muri, sistemazione delle coperture, completamento di buona parte degli arredi necessari nelle aule, infissi e altro. Rimane invece da risolvere il problema della mensa scolastica, oggi ospitata in un locale dei vigili del fuoco. Per la mensa abbiamo dato un incarico che prende in considerazione la vecchia palestra scolastica in via Maso Hilber; quella palestra è stata pratica mente abbandonata dopo l'entrata in funzione della nuova struttura lì accanto e quindi sì può incominciare a pensare ad un suo utilizzo alternativo. Sappiamo ad ogni modo che una eventuale trasformazione come mensa scolastica e altro, prevederebbe una spesa di 2 milioni di euro».
A proposito della zona scolastica di San Giacomo, abbiamo chiesto al sindaco di Laives (che è anche presidente del consorzio di gestione della zona) come sta andando il lavoro di completamento.della sala teatrale, sempre in zona scolastica. «Per quanto riguarda la sala, si tratta di dare seguito agli ultimi appalti, quelli relativi agli arredi. A breve dovrebbe partire un primo lotto di lavori e per ciò che concerne i finanziamenti mancanti, 300 mila euro dovrebbero arrivare dalla Provincia, 450 mila dal Comune di Bolzano e altri 450 mila dal Comune di Laives. Con questi soldi a disposizione si potrà finalmente completare anche quest'opera».
Intanto le associazioni di San Giacomo guardano con grande attenzione agli sviluppi di questo grande progetto (porta la firma dell'architetto Giorgio Cattelan) del quale è stata già realizzata la palestra e la parte in muratura della sala teatrale. Dopo queste, rimarranno da completare le opere scolastiche.

IL CONSORZIO
Lo scioglimento poi convenzione
LAIVES. Nel rispetto di quanto prevede una legge regionale, andrà sciolto anche il consorzio come quello attraverso il quale i Comuni di Laives e Bolzano gestiscono la zona scolastica di San Giacomo. Di questo si parla da tempo in amministrazione comunale e il sindaco lo ha ricordato sommariamente anche durante la discussione recente del bilancio di previsione. Del consorzio in oggetto, il sindaco di Laives è anche presidente e proprio Polonioli ribadisce che «Si sta già lavorando alla chiusura definitiva del consorzio. Aspettiamo solo di completare la costruzione della sala teatrale che fa parte del grande progetto per la zona scolastica - spiega Polonioli - e quindi scioglieremo il consorzio con Bolzano. Successivamente, per la gestione della scuola di San Giacomo farà tutto il Comune di Laives e verrà sottoscritta una convenzione con il Comune di Bolzano per la parte che gli compete». (b.c.)
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lunedì, 15 gennaio 2007
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domenica, 14 gennaio 2007
Alto Adige 13-1-07
Sì al contributo dí un milione dí euro. Il resto a carico del Comune
di Bruno Canali
LAIVES. Ieri mattina, il sindaco si è recato in Provincia per la convenzione relativa alla vecchia stazione ferroviaria. La Provincia infatti, nell'ambito del programma di dismissioni di numerose stazioni, ha deciso di alienare anche quella di Laives, cedendola al Comune.
«C'è il via libera per la convenzione attraverso la quale riceviamo la stazione ferroviaria - spiega Polonioli - e anche per il finanziamento provinciale destinato alla ristrutturazione. La Provincia ci darà un milione di euro per questa operazione e il resto che serve per completare il progetto (si parla di circa 400 mila euro) lo lo metterà il Comune». Secondo le previsioni, i primi interventi dovrebbero iniziare già nei prossimi mesi e si tratterà di restaurare la vecchia stazioncina ferroviaria. Poi va sistemata l'intera area attorno alla stazione, con parcheggio e tutto il resto, perché la Provincia ha ín programma di costruire una stazione nuova e moderna dato che oramai sono parecchi i passeggeri che ogni giorno prendono il treno per recarsi a lavorare o a studiare. In tal senso, il trasporto su rotaia ha conosciuto un vero e proprio boom negli ultimi anni favorito anche da una efficace politica provinciale dei trasporti. Oggi Laives é servita da diversi convogli ferroviari regionali che fermano alla stazione e c'è pure un autobus circolare della Sasa che in concomitanza con le coincidenze dei treni, fa a spola fra la città, la stazione ferroviaria e arriva fino al quartiere Birti di Vadena, mettendo così a disposizione dei suoi abitanti, un mezzo pubblico di trasporto che collega appunto Vadena a Laives e alla ferrovia.
Tutto da inventare invece, il futuro utilizzo della stazione ferroviaria una volta sistemata. Qui dovrà entrare in gioco la fantasia di amministratori pubblici e di operatori sociali e culturali, perché, stando ad esempi di altre realtà, le possibilità sono più di una e se ben formulata, la soluzione potrà dare risultati e soddisfazioni. Quello che già oggi gli amministratori comunali si sentono di garantire è che anche in futuro, l'edifico della vecchia stazione ferroviaria rimarrà pubblico.
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domenica, 14 gennaio 2007
Alto Adige 13-1-07
Casa Bimbo-Tagesmutter  San Giacomo
LAIVES. La microstruttura per l'infanzia, aperta lo scorso autunno a San Giacomo`, si è dimostrata fin da subito una presenza preziosa. Gestita da Casa Bimbo-Tagesmutter, nominalmente è riservata a 18 bambini ma, grazie alla rotazione delle presenze giornaliere, in realtà ne accoglie 36 un segno inequivocabile del bisogno, anche a San Giacomo, di una presenza del genere, tenuto conto che essendo collocata nella nuova zona residenziale «Garden Village», sopra la farmacia Bertazzoni, si rivolge alle tante famiglie che in questi ultimi mesi sono arrivate.
Per la microstruttura di San Giacomo, anche il Comune fa la sua parte e infatti, nel bilancio di previsione 2007 sono stati inseriti 90 mila euro per sostenere questo servizio. «Il Comune - ha spiegato il sindaco Giovanni Polonioli contribuisce insieme alla Provincia, al 50 per cento dei costi della microstruttura; il restante 50 per cento invece viene coperto con le rette che vengono pagate dalle famiglie dei bambini».
Il servizio insomma funziona bene e questo è un banco di prova anche per quanto riguarda le politiche future del Comune di Laives in tema di strutture per l'infanzia. Sullo sfondo infatti c'è l'imminente sviluppo di Pineta, con le zone di espansione Toggenburg 1 e 2, e già si prevede che anche nella frazione si renderà necessario attivare una struttura per la prima infanzia. L'idea è quella di fare come a San Giacomo, in collaborazione con la Casa Bimbo, realizzando un nido che abbia una capienza sufficiente per rispondere efficacemente alla domanda di posti che arriva soprattutto dalle giovani famiglie, dove entrambi i genitori lavorano e debbono trovare una sistemazione per il figlio in. Tenera età. Una delle carte vincenti della microstruttura è la flessibilità per quanto riguarda gli orari di frequenza, una scelta specificatamente voluta per andare incontro proprio alle esigenze di una famiglia moderna, dove entrambi i genitori lavorano per buona parte della giornata e non hanno alternative per la custodia dei figli più piccoli. (b.c.)
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sabato, 13 gennaio 2007
Alto Adige 12-1-07
Il sindaco ha incontrato ieri magna il dottor Falck che l' uno febbario sarà in aula consiliare

Aeroporto, garanzie dal mediatore
LAIVES. Ieri mattina il sindaco Polonioli ha incontrato, in.municipio, il mediatore che si occupa del progetto di potenziamento dell'aeroporto di San Giacomo e relative critiche. “È stato un incontro cordiale, quello con il dottor Falck - ha poi dichiarato Polonioli - durante il quale gli ho, proposto di venire in consiglio comunale per un incontro ufficiale. In linea di massima questo dovrebbe avere luogo il primo febbraio e sarà l'occasione per il mediatore, sia di spiegare il suo ruolo nella questione aeroporto e sia per sentire dai consiglieri comunali quali sono le rispettive sensazioni rispetto al contestato progetto. Sappiamo che il mediatore comunque sta incontrando regolarmente gente -e associazioni, ogni mercoledì a Bolzano e che è anche andato casa per casa a verificare rumori e sensazioni della gente, degli operatori economici e di quelli turistici. In veste di mediatore, il dottor Falck mi ha spiegato che tiene una posizione assolutamente neutrale rispetto alle parti e che quindi si limita a raccogliere sentimenti e indicazioni, al di là di chi vuole o non vuole il potenziamento dell'aeroporto. Dal 24 gennaio in poi invece, ci saranno incontri ufficiali e ad ognuno di essi sarà presente un rappresentante di Laives per seguire la questione da vicino.
Ricordiamo che proprio di recente, in aula consiliare, l'ordine del giorno presentato dalla maggioranza consiliare di Laives per parlare di potenziamento dell'aeroporto è stato dalla stessa ritirato per una questione di forma. Probabile che venga presentato nel corso della prossima seduta consiliare sulla base delle indicazioni che darà il mediatore. (b.c.)

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sabato, 13 gennaio 2007
Alto Adige 12-1-07
I residenti sono di più di 16 mila
Polonioli «Massima attenzione nella revisione del Puc»

di Bruno Canali
LAIVES. Sembrano finiti i tempi quando i dati demografici allarmavano la giunta comunale, costretta a rincorrere i bisogni di servizi che arrivavano dalla società locale. Anche per quanto riguarda i12 mesi appena trascorsi, le statistiche dell'anagrafe comunale offrono un quadro abbastanzà tranquillizzante, con il flusso di crescita che rimane entro livelli fisiologici, anche se è superata la soglia dei 16 mila abitanti. Esattamente, al 31 dicembre scorso, erano 16.162, 200 in più rispetto a 12 mesi prima.
I dati fotografano la società attuale e si vede che gli extracomunitari ad esempio, sono in crescita, con 871 persone; i cittadini di altri paesi dell'unione europea sono invece 154, compresi gli ultimi arrivati, i rumeni, in numero di 64. Infine i flussi migratori, con 788 nuovi arrivi, che bilanciano sostanzialmente i 631 partiti. Con questi dati in mano, come detto anche l'amministrazione comunale può pianificare con maggiore tranquillità la sua attività ordinaria. “Direi che una popolazione fra i 16 e i 18 mila abitanti, si avvicina alla strutturazione massima per Laives - afferma il sindaco Giovanni Polonioli nel senso che la situazione rimane stabile e non c'è bisogno di rivedere servizi e strutture esistenti. Oltre i 18 mila residenti, credo che ricomincerebbe la rincorsa, come è stato nei decenni passati, quando Laives è passata rapidamente da paese agricolo a quarta città della Provincia per popolazione residente».
Il prossimo anno scade anche il Puc, strumento chiave per cercare di governare in
qualche maniera anche lo sviluppo e la crescita di una comunità. Su questo è d'accordo anche il sindaco e infatti sottolinea che il.nuovo Puc, per il quale si stanno muovendo i primi passi, dovrà puntare maggiormente sulla qualità più che sulla quantità. Questa è anche la linea indicata dal vice sindaco che ha parlato di recupero degli spazi esistenti prima di aprire a nuove zone di espansione.
Si guarda comunque alle nuove zone già programmate, come la Toggenburg (uno e due) a Pineta oppure il reocupero di enormi cubature dei vecchi magazzini, vedi l'éx Amonn a San Giacomo o il Grasselli a Laives. «Con queste aree si arriverà a regime - continua il sindaco Polonioli - e, come detto, oltre intanto sarà opportuno non spingersi, altrimenti incomincerebbe la necessità di adeguare anche tutte le strutture e i servizi pubblici esistenti, vedi asili e scuole e poi fognatura acquedotto e tutto il resto. Lo sviluppo della città resta comunque seguito con grande attenzione dalla giunta».
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sabato, 13 gennaio 2007
Alto Adige 12-1-07

I DISAGI DEL TRAFFICO


Casello A 22, ancora 4 anni di attesa
Forti: farlo ora sarebbe inutile. Grasso: deprecabili le titubanze
di Ezio Danieli
LAIVES. Casello autostradale (anche mezzo come quello aperto di recente a Bressanone).all'altezza della città? Mentre il sindaco Polonioli sottolinea “la necessità di una riflessione tenendo conto che tutta la circonvallazione non sarà pronta prima del 2011” Il suo vice Forti ribadisce che la posizione della Svp che è poi quella (ovviamente) di Durnwalder: «Non avrebbe senso costruirlo adesso: meglio aspettare il completamento della variante». Il centrodestra - per bocca di Bruno Borin - insiste: bisogna realizzarlo subito. Intanto interviene anche Grasso di Rifondazione.
Il completamento della variante - se saranno rispettate le indicazioni date dalla stessa Provincia - non avverrà prima del 2011 Con tutta probabilità sarà finita prima la circonvallazione di Ora che porterà ulteriore traffico sulla statale del Brennero. Quindi Laives sopporterà un crescendo di disagi.
Il presidente Durnwalder ha ribadito che « l'obiettivo prioritario è completare la realizzazione della variante, a cominciare dal tratto davanti a Pineta. Soltanto quando tutta la circonvallazione sarà percorribile, verificheremo se è necessaria o meno la realizzazione del mezzo casello all'altezza di Laives, sempre a patto che vi siano a disposizione i terreni». Sulla stessa posizione si è schierato il vice sindaco Georg Forti secondo il quale « In questo momento la realizzazione del casello autostradale non avrebbe alcun senso e non porterebbe vantaggi visti i tempi necessari alla sua costruzione». Il sindaco Poloníoli ribadisce «L'impegno prioritario affinchè la variante sia completata senza ulteriori ritardi. Se questi dovessero verificarsi, è necessaria una grande attenzione nei confronti appunto della realizzazione dell'uscita A22».
«Serve a Laives un casello autostradale? Può ridurre il traffico di transito all'interno del territorio comunale? Può servire in prospettiva in caso di incidente o di semplice manutenzione della costruenda galleria al fine di evitare che tutto il traffico confluisca nuovamente sulla via.Kennedy? È funzionale ad una riqualificazione, degna di tale nome a partire dalla via centrale di Laives?». Partendo da queste considerazioni, il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) evidenzia che, se le risposte ai quesiti « dovessero essere positive, e altrimenti non potrebbe essere, non vi sono giustificazioni che reggano e a nulla valgono le argomentazioni dilatorie del sindaco e della sua maggioranza. Parlare dì "grande attenzione nei confronti della realizzazione dell'uscita autostradale nel caso di ulteriori ritardi" vuol dire ancora una volta non prendere posizione per evitare di dispiacere al potere provinciale. Almeno continua Grasso - si cerchi di fornire una spiegazione plausibile alla contrarietà del Presidente Durnwalder e si riveli quali interessi si oppongano ad una soluzione che ha la caratteristiche innanzitutto del buonsenso o come si possa, di fronte all'accantonamento dei soldi da parte della società- autostradale, avere ancora titubanze e non pretendere che non vengano più . messi ostacoli ad un'opera sempre più necessaria.
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venerdì, 12 gennaio 2007

COMUNE DI LAIVES

Comunicati stampa
Notizie - 12.01.2007 

Progetti didattici ambientali nelle scuole



Le associazioni Ökoinstitut ed Eco e terranno 320 ore di lezione

Anche quest'anno nelle scuole di Laives verranno organizzati progetti didattici sulla tutela dell'ambiente. La giunta comunale ha affidato l'incarico all'Ökoinstitut Suedtirol/ Alto Adige, in collaborazione con l'associazione Eco.

Sono previste complessivamente 320 ore di lezione nelle scuole materne, elementari e medie: il costo è di 11.200 euro, più Iva.
(Autore: MC)
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giovedì, 11 gennaio 2007
Alto Adige 10-1-07
“necessaria una strategia comune”
BOLZANO. Il sindaco di Laives al gruppo di coordinamento provinciale che ha elaborato le strategie anti inquinamento ha fatto presente in più occasioni che il blocco dei mezzi pesanti euro 0 sull'autostrada «finirà per spostare questi mezzi pesanti sulle strade statali». È solo il caso di ricordare che a Laives la statale 12 significa via Kennedy, vale a dire, traffico nel- cuore della città. Proprio la giunta comunale di Laives ha anche organizzato un vertice per affrontare il tema dell'inquinamento atmosferico e dei mezzi pesanti euro 0. Làives ha sempre detto no a questo provvedimento ed ha incassato la solidarietà di Bronzolo, di Ora, di Appiano e di Caldaro. Si tratta di comuni che già registrano pesanti disagi a causa dell'intenso traffico rispettivamente sulla statale del Brennero e sulla Strada del Vino. In quest'ultima arteria qualche sollievo - a proposito di mezzi pesanti - viene dai lavori di. sistemazione dell'incrocio di via Staione ad Appiano: infatti a causa del mega cantiere, i camion vengono deviati già sulla Mebo. Ma molti di questi mezzi - per raggiungere la Bassa Atesina -finiscono fatalmente per percorrere la già intasatissima statale 12 del Brennero.
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giovedì, 11 gennaio 2007
Alto Adige 10-1-07
CITTADELLA DELLO SPORT
Poloníolí: pronti a fare la nostra parte se la Provincia ci aiuterà nei finanziamenti

di Bruno Canali
LAIVES. Si è parlato soprattutto del progetto «targato» Fc Alto Adige per realizzare una cittadella dello sport in zona, durante l'incontro di ieri mattina a Bolzano, fra la giunta comunale e il presidente Luis Durnwalder. « Abbiamo anche presentato la neo assessora alle politiche sociali e alla scuola, Liliana Di Fede Mosca - ha detto il sindaco Giovanni Polonioli - nell'ambito di un incontro che tradizionalmente si tiene a ridosso della approvazione del preventivo». Il progetto dell'Fc Alto Adige si esplica in un protocollo di intesa firmato dal sindaco e dal presidente della società.
«Al presidente Durnwalder - spiega il sindaco Polonioli abbiamo espresso la convinzione che il grande progetto dell'Fc .Alto Adige per il nostro comune, rappresenta una priorità assoluta. Siamo convinti infatti che si tratterebbe di una chance, forse l'ultima, per uscire definitivamente dal ruolo di città satellite. Un complesso come quello previsto dalla società calcistica provinciale, con campi, servizi vari, scuola calcio e centro per la fisioterapia e la riabilitazione di traumi derivanti dall'attività sportiva, sarebbe estremamente qualificante, tenuto conto che negli anni, a sud di Bolzano sono arrivate strutture non proprio desiderabili. Adesso è il momento di fare qualche cosa di veramente importante per il futuro dell'intera zona e Durnwalder, da questo punto di vista, si è reso conto che l'idea dell Fc Alto Adige, da noi condivisa subito, merita di essere sviluppata. Ci ha spiegato che altre realtà della nostra provincia ambiscono ad ospitare questa cittadella sportiva e ci ha quindi esortati a giocare le nostre carte, come abbiamo fatto cori il protocollo d'intesa nel corso della scorsa estate».
Polonioli conferma quindi che l'attenzione è puntata sull'area Galizia, dove già ci sono i campi sportivi comunali. « Noi - continua il sindaco non chiediamo .alla Provincia solo soldi, ma metteremo nostri investimenti, in particolare se si deciderà di spostare in Galizia anche il lido comunale in prospettiva. Di questo parleremo prossimamente in maggioranza a Laives».
Durante l'incontro con Durnwalder si è poi accennato anche ai grandi lavori in corso, presentando i risultati raggiunti finora grazie ai 5 2 milioni di euro ottenuti strada 'facendo dalla Provincia, soprattutto nel settore scolastico, dove però servono ancora 900 mila euro.

ECCO COSA E' PREVISTO
Che sia ambizioso il progetto dell'Fc Alto Adige per la zona Galizia di Laives è fuori dubbio e lo confermano le cifre: ulteriori 9 ettari circa di terreno da aggiungere all'attuale area sportiva, sul quale allestire 3 campi per allenamento, di cui 1 in erba sintetica destinati al settore giovanile. Quindi 4 spogliatoi almeno e 2 per gli arbitri; una sala medica; una palestra di almeno 15 metri per 20; un magazzino-deposito; una lavanderia; una palazzina alloggi più servizio di ristorazione (anche a distanza dalla zona sportiva) e sale per uffici amministrativi, riunioni e conferenze stampa. Si prevede inoltre l'attivazione di un polo di medicina sportiva, prevenzione infortuni sportivi, fisioterapia, riabilitazione e alimentazione sportiva, insieme allo stadio per il calcio che comprenda servizio ristorazione, spazi per attività commerciali e un centro wellness. II tasto dolente è invece quello dei costi: una superficie di almeno 7-9 ettari da acquistare in zona Galizia e una spesa complessiva che nelle previsioni dello scorso giugno si aggirava attorno ai 30 milioni di euro. È proprio il reperimento dei finanziamenti l'ostacolo principale da superare. (b.c.)
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domenica, 07 gennaio 2007

Alto Adige 7-1-07

I DISAGI DEL TRAFFICO
La recente apertura di Bressanone sud ha rilanciato un'idea sempre attuale


Nel bilancio della società autostradale ci sarebbero i fondi necessari per costruire un accesso autostradale  tra i caselli di Bolzano sud e Egna

di Ezio Danieli

LAIVES Il 3 gennaio è stato aperto il casello autostradale a Bressanone sud. E' stato pensato soprattutto per il traffico pesante diretto alla zona industriale con un sistema di pagamento con .Telepass o carte di credito, bancomat incluso. Il presidente dell'A22, Ferdinand Willeit, nel corso di un rapido sopralluogo alla nuova struttura, ha dichiarato che un casello del genere sarebbe previsto anche a Laives e che una-proposta del genere, a nome dell'Autobrennero, l'aveva già fatta, nel 1993. Il condizionale resta d'obbligo in merito appunto al casello (o uscita come preferisce chiamarla il sindaco Polonioli): la società autostradale lo ha inserito nel suo piano di finanziamenti ma il presidente della giunta provinciale continua a ribadire - interpretando le opinioni della Svp e del Bauernbund – che una struttura del genere non è necessaria. È non c'è stato verso, almeno finora, di fargli cambiare idea nonostante vi sia anche la sua firma nel verbale a margine dell'intesa generale sottoscritta il 13 febbraio 2004 a Roma davanti all'allora capo del governo Silvio Berlusconi.
«Le nostre intenzioni - conferma Massimo Occello, direttore generale della società dell'Autobrennero - sarebbero di realizzare all'altezza di Laives un mezzo casello, simile per struttura e per funzionamento - appunto a quello aperto di recente a Bressanone sud. Dall'autostrada potrebbero.uscire i mezzi provenienti da nord e vi entrerebbero quelli diretti.verso nord. Una soluzione del genere risulterebbe, tra l'altro, meno costosa».
L'obiettivo sarebbe ovviamente di favorire soprattutto i mezzi pesanti in previsione dell'oramai prossimo ampliamento della zona industriale a sud della città.
Siamo davanti ad un paradosso. Nel bilancio della società autostradale ci sarebbero i. fondi necessari per costruire un accesso autostradale - si specifica tra i caselli di Bolzano sud e Egna - con una voce di spesa, comprensiva di interventi A22 in altre località, di 30 milioni di euro. Per un casello monodirezionale da realizzarsi a Laives ne basterebbero una decina. Niente personale sul posto, ma pagamento con carta di credito o con viacard. Fin qui tutto bene. Ma c'è un ma. Aldilà dello stanziamento, altro la società A22 non ha portato avanti. Non esiste un progetto, ancorché di massima, non è mai stato localizzato il luogo dove costruire il collegamento all'autostrada, ovvero se costruire l'opera a sud di Laives, oppureall'altezza della città, se farlo su territorio di Laives o di Vadena. C'è solo lo stanziamento “imposto” in qualche modo dall'Anas per arrivare al rinnovo della concessione autostradale. È quindi facile intuire che arrivare alla sua realizzazione in tempi brevi è impossibile, fosse anche imminente una decisione politica in tal senso. Ma Durnwalder e la Svp continuano a dire «nein».



9.537
Vale la pena ricordare che 9.537 residenti - con altrettante firme - hanno chiesto in passato la realizzazione di un casello autostradale a Laives sud. A suo tempo avevano sottoscritto 3.767 abitanti di Laives e 3.139 di Bolzano. A favore del casello A22 si erano espressi 606 residenti a San Giacomo, 496 a Pineta, 426 di Bronzolo, 168 di.Vadena, 176 di Ora. Abitanti che, se chiamati oggi a rifirmare, probabilmente sarebbero in numero superiore visti i disagi causati dall'apertura del primo tratto di variante. Ma bisognerà attendere almeno altri cinque anni (se basteranno) per percorrere tutta la circonvallazione che nei prossimi mesi si allungherà soltanto nel tratto antistante l'abitato di Pineta.
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venerdì, 05 gennaio 2007
Alto Adige 5-1-07
Il sindaco: cultura come motore per lo sviluppo del territorio
LAIVES. La recente conferenza durante la quale è stata presentato il libro "Città satellite? Le Laives d'Europa" ha lasciato il segno. L'amministrazione comunale ha preso sul serio l'esortazione dell'autore (si tratta di Giorgio Tavano Blessi, ricercatore e docente all'Università di Venezia) a puntare di più sulla cultura come volano dello sviluppo per l'intero territorio, anche grazie alle ricadute che può avere sull'economia.
Questa volontà è adesso espressa anche nella relazione del sindaco Polonioli che accompagna il bilancio di-previsione dove si dice, appunto, che questa sarà una sfida da vincere per il futuro.
«La nostra ambizione - dice il sindaco - è quella di uscire dallo schema "lavoro e vivo a Bolzano, dormo a Laives", tipico delle realtà periferiche e questa emancipazione passa necessariamente attraverso la crescita culturale». Per quanto riguarda -in particolare le manifestazioni artistiche, c'è la ferma volontà di rilanciare anche il tradizionale Premio di pittura "Città di Laives" e di collegarsi assolutamente all'edizione 2008 di "Manifesta" che si terrà a Bolzano, un "treno" giudicato imperdibile anche per Laives. Anche il Festival comunale deve trovare nuovi stimoli per il rilancio, pena la sua decadenza a sagra paesana. (b.c.)



Inquinamento, per Rifondazione serve una mappatura del territorio

Egna/Laives

Claudio Vedovelli dell’associazione “Ambiente e salute” ha segnalato un intervento sul camino dell’impianto di incenerimento di Bolzano ed in concomitanza l’assenza sul sito della provincia dei dati relativi alle emissioni.
Questo episodio riporta in primo piano la necessità di una corretta informazione sulle condizioni in cui si vive nella conca di Bolzano e della Bassa Atesina. I cittadini, al di là dell’episodio contingente, non sanno a quali fattori inquinanti sono esposti, non conoscono la qualità dell’aria che respirano, non conoscono le conseguenze a breve, medio e lungo termine sulla salute.
Sono a conoscenza però che le strutture inquinanti sono troppe e che rischiano di aumentare: zone industriali, ferrovia, SS 12, autostrada, discarica, centro guida sicura, a cui a breve vorrebbero aggiungere il nuovo megainceneritore e un aeroporto ampliato con la capacità, nei periodi più critici, di una ventina di voli giornalieri.
La mancanza di strumenti di monitoraggio del territorio, peraltro previsti da leggi nazionali ed europee, ma non recepiti a livello locale, hanno conseguenze pratiche nefaste.
Non conoscendo il grado di inquinamento a cui sono sottoposti i cittadini, non si interviene per eliminarne le cause o almeno ridurne gli effetti e si continua, ad esempio, a costruire mettendo a repentaglio la salute degli incauti acquirenti in zone in cui dovrebbe essere interdetto.
La legge 447/95 prevede che i comuni si dotino di strumenti atti a conoscere i reali livelli di inquinamento attraverso una mappatura del territorio, ma il mancato recepimento della normativa non pone vincoli e non obbliga ad intervenire. Probabilmente è questo il motivo per cui finora si è rinunciato a legiferare.
Le amministrazioni locali però, nel rispetto del dettato costituzionale, delle loro competenze in materia di salute pubblica e delle direttive europee devono agire con solerzia in difesa dei loro amministrati senza cercare alibi o peggio nascondendo la testa sotto la sabbia.

Rifondazione comunista Laives
Anche Alto Adige 5-1-07

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giovedì, 04 gennaio 2007
Alto Adige 4-1-07

Contributo stanziato dalla giunta per il centro parrocchiale di San Giacomo
La saletta sarà ristrutturata
Finanziamento vincolato alla stipula di una convenzione

 LAIVES. Ultima fra le parrocchie comunali, quella di San Giacomo, finora non ha avuto occasione di ristrutturare radicalmente i propri locali dove si svolge l'attività non strettamente liturgica e religiosa. Stiamo parlando del centro parrocchiale adiacente alla chiesa, dove gli spazi sono effettivamente modesti rispetto ad un centro abitato che negli ultimi anni è notevolmente cresciuto. Questa carenza si fa sentire maggiormente che altrove anche perché, fuori dal centro parrocchiale non ci sono strutture adeguate per determinate iniziative pubbliche di un certo richiamo: la Haus der Kultur è a tutti gli effetti privata (lo è anche la parrocchia comunque) e il resto, vale a dire la sala polivalente è in via di costruzione presso la zona scolastica di via Maso Hilber.
Così, la piccola saletta parrocchiale, per anni è stata la soluzione obbligata e purtroppo, date le sue caratteristiche, non sempre è bastata. Adesso la parrocchia ha finalmente deciso di intervenire con un progetto di ristrutturazione e ha iniziato a batter cassa presso gli enti pubblici, Provincia e Comune, che hanno garantito contributi.
Per quel che attiene al Comune di Laìves, nello specifico verranno stanziati a breve i primi 60 mila euro per il progetto parrocchiale di San Giacomo, somma alla quale, nei prossimi due anni si aggiungeranno, in due tranche (100 mila euro l'anno) altri 200 mila euro. Questo contributo verrà vincolato alla stipula di una convenzione con il Comune di Laives. (b.c.)
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categoria:giovani, comune di laives
giovedì, 04 gennaio 2007

Alto Adige 4-1-07
Un primo stanziamento
Ciclabile fino alla. stazione
Ok della giunta

LAIVES. L'amministrazione comunale ha decisamente imboccato la strada verso la realizzazione di una pista ciclabile che arrivi fino alla stazione ferroviaria. Per questo intervento è già previsto un primo finanziamento di 100 mila euro, soldi necessari per incominciare con gli espropri di terreno lungo via Stazione.
Che questo progetto di ciclabile sia prioritario rispetto a tutti gli altri del genere sul territorio comunale è comprensibile e per due specifici aspetti.
Prima di tutto perché sono oramai tanti i pendolari che si recano in bici alla stazione ferroviaria, dove prendono il treno per Bolzano.
In secondo luogo, dalla stazione di Laives sarà poi un attimo arrivare anche sull'argine dell'Adige, dove la Provincià sta costruendo un nuovo ponte per il Centro Guida Sicura, dotato di pista ciclabile, che si collegherà quindi con quella che passa sull'argine opposto e raggiunge la Bassa Atesina. In questa maniera, un ciclista che abita in città, potrà rapidamente raggiungere la ciclabile provinciale e da lì tutto il resto della rete esistente. In questo caso ad ogni modo non è stato ancora chiarito fra Laives e Vadena l'aspetto legato alla stradina privata che attraversa la zona Cervo, sul territorio comunale di Vadena; una stradina che semmai servirà per arrivare in bici fino all'argine dell'Adige. I proprietari e i confinanti - non è un mistero - non vedono di buon occhio le attenzioni sulla loro stradina interpoderale e quindi, per il momento Laives può progettare la ciclabile esclusivamente sul proprio territorio. Semmai sarà compito di Vadena completare il tracciato lungo la zona Cervo. Se i privati opporranno resistenza, ci si dovrà affidare alla giunta provinciale che in mancanza di accordi fra le parti, potrebbe imporre la variazione urbanistica intervenendo d'ufficio, come ha fatto con altri progetti in zona. (b.c.)
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categoria:comune di laives, ciclabile pedonabile
giovedì, 04 gennaio 2007
Alto Adige 4-1-07

Autobus per soli studenti: è pressing
Frazza: «La decisione deve essere presa dalla giunta provinciale»

LAIVES. Quando si affronta il tema del trasporto pubblico fra Bronzolo, Laives e Bolzano, non ci si può esimere dal fare una premessa: fino a quando la situazione oraria è quella attuale, c'è ben poco da sperare. Gli autobus,- irrimediabilmente, sono condizionati da questa situazione, che determina spesso notevoli ritardi e quîndi, salti di corse. Tale, negativo scenario, è destinato a rimanere almeno fino a quando non sarà percorribile l'intera variante alla statale 12. Intanto si studiano soluzioni in grado di alleggerire la situazione, favorendo proprio il trasporto pubblico.
L'attuale negativo scenario, è destinato a rimanere almeno fino a quando non sarà percorribile l'intera variante alla statale 12. Si diceva che le idee non mancano ma finora si sono scontrate (non si tratta di opposizione) con la Provincia dalla quale dipende il trasporto pubblico, ovvero (nel caso della nostra città) le iniziative della Sasa. Vediamo in sostanza quali sono queste ipotesi insieme al consigliere comunale Loris Frazza, attuale rappresentante del Comune di Laives nel consorzio Sasa.
«Da tempo, a Laives, si parla della possibilità di allestire nuovamente gli autobus per soli studenti, come succedeva anni orsono. Si tratterebbe insomma di prevedere delle corse della linea 2, da Bronzo lo a Bolzano, per soli studenti, naturalmente durante l'orario mattutino e pomeridiano nel quale entrano ed escono dagli istituti scolastici di Bolzano. Questi autobus raccoglierebbero gli studenti fra Bronzolo e Laives e quindi, senza transitare dentro l'abitato di San Giacomo, potrebbero proseguire direttamente verso Bolzano utilizzando la galleria della variante che imboccherebbero a nord Pineta. A loro volta, coloro che abitano a San Giacomo, potrebbero trarre grossi vantaggi dalla proposta di spostare verso sud, fino alla rotonda di Pineta, il capolinea della linea 4 della Sasa, quella che attualmente arriva fino al centro di San Giacomo. Perché finora non siano stati allestiti i bus per studenti è dovuto al cambiamento delle normative provinciali, che hanno equiparato gli studenti a tutti gli altri passeggeri paganti. Invece, per l'ipotesi di allungare verso sud la linea 4 di San Giacomo, oltre a servire meglio la gente che vi abita, si avrebbe il vantaggio economico di non pagare più l'affitto per il capolinea che, come noto, si trova nel piazzale al centro di San Giacomo. Da quello che posso dire, la Sasa sarebbe anche disponibile ad introdurre questi miglioramenti; il problema rimane semmai quello dello scoglio provinciale, perché è da lì, prima di tutto, che deve arrivare il via libera alle modifiche delle corse».
A prima vista non sembra che si tratti di cambiamenti onerosi o di difficile soluzione tecnica, perlomeno non quello di spostare verso sud il capolinea 4 che oggi ferma al centro di San Giacomo. Serve però il via libera della Provincia per poterlo fare: le pressioni in tal senso continuano.
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giovedì, 28 dicembre 2006
Alto Adige 28-12-06

LA NEO ASSESSORA
Questa mattina prima seduta di giunta dopo il rimpasto. «Trovati gli equilibri con í miei svariati impegni professionali»

di Bruno Canali

LAIVES. Prima riunione di giunta con la presenza della nuova assessora, questa mattina in municipio. Liliana Di Fede Mosca inizia così concretamente il proprio lavoro in seno all'esecutivo, che così ritorna anche alla normalità dopo un periodo di transizione che aveva fatto seguito alla crisi innescata con la sfiducia a Marco Delli Zotti.
La neo assessora porta prima di tutto la sua notevole esperienza in campo sociale, dove ha operato per anni, fino ad essere responsabile del distretto sociale cittadino, nonché del servizi sociali per conto della Comunità di Valle dopo il pensionamento di Fernanda Mattedi Tschagér.
Dottoressa Di Fede, indubbiamente il carico di competenze che il sindaco Polonioli Le ha affidato chiamandola in giunta, rappresenta un surplus di lavoro per Lei. Come farà a farlo coincidere con la sua attività lavorativa e anche con la sua famiglia?
«Ho la fortuna di avere un marito paziente che mi sostiene e anche due figli, uno di 18 e uno di 20 anni, che oramai se la cavano da soli. Indubbiamente, questo nuovo impegno andrà ad influenzare il tempo libero che ho a disposiziope e che, fatalmente, sarà ridotto»
.
L'impegno come assessore è notevole; ha già deciso anche quali saranno giorni e orari di presenza in municipio per il pubblico?
«Sì: sarò in ufficio ogni martedì e giovedì, dalle 10.30 alle 11.30 per quanto riguarda i colloqui con il pubblico».
E relativamente ai suoi impegni professionali per conto deella Comunità di valle, come si organizzerà?
« Per quanto riguarda il mio lavoro al distretto sociale di Laives, cercheremo una sostituzione, possibilmente già dal prossimo mese, così da riequilibrare le cose:».
Ed l'incarico presso la Comunità di Valle?
«Intanto continuerò a garantire la presenza come sostituta di Fernanda Mattedi Tschager presso la sede del Comprensorio ad Egna».
La Sua formazione professionale è tutta improntata verso il sociale e da un osservatorio come il distretto di via Innerhofer, in questi anni ha seguito gli sviluppi in ambito locale: come intende orientarsi per lo svolgimento di questo nuovo incarico in seno alla giunta?
« Le due cose sono differenti: al distretto e in Comunità di valle, il mio incarico è, per l'appunto, di natura professionale, mentre in giunta assume connotati politici».
Che fare quindi?
«Prima di tutto bisognerà confrontarsi con sindaco e assessori. Posso solo dire che Laives è una realtà in continua crescita demografica, con famiglie che chiedono servizi e che siano di qualità. Il lavoro finora svolto ha dato importanti risultati: sono gli stessi utenti a confermarlo».
Come è la situazione dal punto di vista sociale?
«Abbiamo una fascia di anziani che pure è destinata a crescere e la famiglia tipo oramai è piccola, con un numero notevole di separazioni é di genitori da soli. Sono queste le scommesse che dovremo affrontare d'ora in avanti dal punto di vista sociale».
E' fiduciosa?
Le basi finora gettate lasciano ben sperare sull'esito positivo di queste scommesse: riusciremo a vincerle. Ne sono convinta».
Torniamo al nuovo incarico: i suoi colleghi in giunta sono tutti maschi. Funzionerà il rapporto?
«Sono abituata a lavorare sia con donne che con uomini. Quanto ai collegh i di giunta più o meno li conosco già e credo che fra persone dotate di buon senso e motivate, le soluzioni si possano trovare. Personalmente non soffro da sindrome di minoranza e credo che si lavorerà senza alcun problema».


LA SCHEDA
Liliana Di Fede Mosca ha 44 anni, è sposata e madre di due figli di 20 e 18 anni. II sindaco Polonìoli le ha conferito la delega per il settore sociale, il bilancio, la scuola ed i tributi. Attualmente è responsabile del Distretto sociale di via Innerhofer a Laives e sostituisce provvisoriamente la direttrice (andata in pensione proprio di recente) dei servizi sociali della Comunità di Valle.




Ecco lo sportello aperto ai cittadini

LAIVES. Lo sportello per i cittadini fa parte dei punti inseriti fin dall'inizio di questa legislatura nel programma di coalizione dell'attuale maggioranza. II sindaco Giovanni Polonioli ne ha nuovamente accennato durante la festa di Natale con i dipendenti comunali, affermando che è intenzione dell'amministrazione attivare, entro là fine del prossimo anno, anche questo servizio.
« Lo sportello dei cittadini - spiega l'assessore Christian Tommasini - rappresenterà una interfaccia fra questi ultimi e l'amministrazione comunale. Concretamente dovrebbe essere allestito al piano terreno del municipio e lì i cittadini che ne avranno bisogno, potranno ottenere informazioni sia sull'attività amministrativa in generale e sia sui procedimenti che magari li riguardano direttamente. Ovviamente è un modo per migliorare i rapporti fra pubblico e privato ed anche per garantire la massima trasparenza possibile relativamente all'attività amministrativa comunale. Puntiamo a coinvolgere gli stessi cittadini nei provvedimenti che li riguardano e a loro volta, tutti potranno presentare osservazioni e proposte migliorative all'amministrazione comunale e questo per migliorare l'efficienza, anche con un protocollo informatico». (b.c.)
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categoria:comune di laives
giovedì, 28 dicembre 2006
Alto Adige 27-12-06

IL RIMPASTO DI GIUNTA
Alla neo-assessora i servizi sociali
A Di Fede anche sanità, scuola e bilancio. La cultura a Tommasini
di Bruno Canali

LAIVES. Oltre alla competenza sul settore sociale, alla neo eletta assessora comunale Liliana Di Fede Mosca, il sindaco ha anche assegnato quelle relative a sanità, pubblica istruzione, finanze, bilancio e tributi. Si tratta indubbiamente di un bel pacchetto da gestire, ad incominciare dal bilancio, al quale la giunta sta lavorando da tempo e che dovrebbe arrivare in consiglio comunale nei primi giorni di gennaio. Sulla nomina in giunta, non sono mancate le prese di posizione critiche da parte dell'opposizione nel corso della recente seduta del consiglio comunale.
«Al di là della persona, verso ta quale nutro la massima fiducia - ha detto ad esempio Bruno Borin, capogruppo di An - credo che si poteva benissimo premiare una delle donne elette nelle liste dei partiti di maggioranza, se non altro perché si sono sottoposte al giudizio degli elettori. Si è perduta inoltre l'occasione per risparmiare soldi pubblici, perché anche rimanendo in 6, la giunta avrebbe fatto lo stesso lavoro e dunque, la scelta, a prescindere da colei che è entrata in giunta, sarà difficile da spiegare». Stesso giudizio da parte del consigliere Raimondo Pusateri (Indipendenti democratici) per il quale il sindaco avrebbe potuto benissimo trovare una soluzione all'interno del consiglio comunale. «Trovo assurdo il fatto che il sindaco abbia chiamato in giunta una donna che non risiede nemmeno nel comune ma a Bronzolo». Dopo queste prese di posizione c'è stata la votazione finale e la nomina è passata, con 17 voti a favore, 5 contrari e 6 astensioni.
Come detto, il carico di competenze che il sindaco ha deciso di affidare alla neo assessora Di Fede è certamente notevole ma egli steso ha giustificato questa scelta dicendo che, perla figura del primo cittadino, ha in programma progetti di più ampio respiro. Polonioli si è ritagliato il compito di coordinare i vari assessorati, in primis la cultura (alla quale inizialmente ambiva). Si preannuncia comunque un rimpasto in giunta perché, sociale e sanità finora erano competenza dell'assessore Christian Tommasini (insieme ai servizi). Sono state assegnate a Liliana Di Fede Mosca e a Tommasini andrà la cultura. Quanto ai servizi, dopo che quello dell'asporto rifiuti passerà tra breve alla Seab, per Tommasini sarà uno sgravio e anche per questo, a lui dovrebbe andare la cultura, con supervisione del sindaco. Operativamente, la nuova assessora -inizia la sua attività nell'esecutivo comunale da questa settimana.
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categoria:sociale, comune di laives
domenica, 24 dicembre 2006


Osservazioni sul recente Consiglio Comunale di Laives riguardo l'ampliamento dell'aeroporto.
Ricordando i possibilisti o favorevoli:
...Pusateri sostanzialmente non dice no all'ampliamento della pista di San Giacomo, a patto che vengano rispettate ben precise condizioni, non ultima la garanzia, da parte provinciale, che semmai, più dei 400 metri previsti, al territorio di Laives non si chiederà altro in futuro.
...Più o meno simili anche i giudizi di An; Christian Bianchi ha spiegato che converrebbe forse preparasi a contrattare con la Provincia una adeguata contropartita per Laives.
Il Centro attenzione Permanente di San Giacomo vuole evidenziare alcuni aspetti non trascurabili:
per Maso della Pieve e maggiormente per San Giacomo il problema non è solo l'ampliamento dell'aereoporto ma l'inquinamento complessivo che si ripercuote sul territorio.
I due quartieri sono realtà urbane esposte a forti pressioni rappresentate da inquinamenti atmosferici, ma ancora di più dal rumore ambientale, le cui sorgenti prevalenti sono la ferrovia, il traffico veicolare e l'aeroporto.
Anche a Laives, oggi, ci dovrebbe essere una maggiore sensibilità nei confronti del problema dell'inquinamento da rumore in quanto sta diventando una delle principali cause del peggioramento della qualità della vita, sia nelle città, sia in zone extraurbane e rurali limitrofe ad importanti infrastrutture di tipo artigianale, industriale e commerciale.
Fortunatamente nello stesso consiglio comunale il consigliere Grasso ha sollevato il problema della salute, salute raccontata dai più a parole, ma molto spesso dimenticata nei fatti.
Vogliamo ricordare il Sesto Programma di Azione per l'ambiente dell'Unione Europea, che si concentra sui settori in cui l'intervento è più urgente ed in cui si rende necessario fissare obiettivi per i prossimi 10 anni.
-Tra le aree tematiche che necessitano di intervento rientra il problema legato all'inquinamento acustico; si denota infatti come il rumore incide negativamente sulla salute e sulla qualità della vita di almeno un quarto della popolazione dell'Unione Europea, causando stress, disturbi al sonno ed un maggior rischio di malattie cardiovascolari.
Le pubbliche autorità sono quindi tenute a redigere delle mappe del rumore e a fissare obiettivi specifici di riduzione del rumore.
La Legge Quadro n° 447/1995 è la prima legge in Italia che definisce criteri generali di valutazione, obiettivi di qualità e linee di intervento in materia di protezione dell'ambiente dall'inquinamento acustico.
La legge quadro adotta lo strumento di classificazione acustica del territorio in cui ciascun comune provvederà a classificare il proprio territorio dal punto di vista acustico tenendo conto delle preesistenti destinazioni d'uso. Quindi, in base alle caratteristiche degli insediamenti presenti sul territorio, si possono associare dei limiti per l'inquinamento acustico in ambiente esterno. Sono state individuate dalla legge quadro 6 classi acustiche:
Classe I: aree particolarmente protette (aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago);
Classe II: aree destinate ad uso prevalentemente residenziale (aree con bassa densità di popolazione, assenza di attività industriali e commerciali);
Classe III: aree di tipo misto (aree urbane di media densità e traffico, con presenza di attività commerciali, uffici, con assenza di attività industriali);
Classe IV: aree di intensa attività umana (aree con intenso traffico, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali, uffici, limitata presenza di piccole industrie, aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie);
Classe V: aree prevalentemente industriali;
Classe VI: aree esclusivamente industriali.
...
Ci fermiamo qui, per il momento per dire: ai possiblisti, attendisti e contrari, che alla popolazione interessa prioritariamente la salute. La salute non si può barattare con una adeguata contropartita o richiesta di condizioni particolari garantite dalla Provincia.
Consiglieri carissimi occupatevi delle persone e del territorio. Se manca una legge provinciale non vuol dire che si deve perseguire gli stessi errori del passato. Lo stesso mediatore nulla avrà da mediare se un progetto per una migliorare la qualità della vita sarà l'obiettivo comune.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini
nota: altre considerazioni legate al problema rumore / salute sono state affrontate in articoli precedenti.
giovedì, 21 dicembre 2006

Alto Adige 21-12-06

L'assessore Zanvettor ha chiesto anche il sostegno della Provincia
San Giacomo: 2 piste ciclabili verso la zona di Bolzano sud

LAIVES. Il Comune sta per dare il via ai primi interventi di riqualificazione urbana dell'abitato di San Giacomo. In quest'ambito, un ruolo determinante lo avrà anche la pista ciclabile che da Laives andrà in direzione di Bolzano, arrivando fino al confine catastale nei pressi di Maso della Pieve. «L'ingegner Perini, che ha realizzato il progetto dice l'assessore Giorgio Zanvettor - presenterà il progetto nei primi mesi del 2007 e intanto ho provveduto, qualche giorno fa, a spedire una lettera alla Provincia evidenziando i contatti che ho avuto con il Comune di Bolzano per il proseguimento della pista ciclabile che sale da San Giacomo attraverso la zona Vurza e quindi via Pascoli. Prevediamo presto di arrivare fino all'altezza di via Anton Thaler da dove là ciclabile passerà dentro San Giacomo e punterà verso Maso della Pieve. In accordo con Bolzano, ho chiesto alla Provincia di inserire d'ufficio nei Puc, questo tracciato e anche l'altro indicato dal gruppo paritetico di lavoro che sta mettendo a punto le linee guida del piano di attuazione per la futura zona di espansione a sud di via Einstein, in zona industriale a Bolzano. Con questo gruppo abbiamo concordato di allestire anche un secondo collegamento, che dalla zona residenziale ex Espen passerebbe al di là della linea ferroviaria, per poi entrare direttamente nella futura zona di espansione accanto alla via Einstein e da lì verso tutte le altre direzioni in zona industriale del capoluogo».
La lettera spedita dall'assessore Zanvettor alla Provincia, contiene anche una dettagliata relazione tecnica per queste ipotesi di collegamenti ciclabili: ad esempio, per la pista verso Maso della Pieve la previsione è di seguire la linea della statale 12, lungo il lato est, dalla zona Vurza fino a via Thaler, per poi passare su quello ovest fino a Maso della Pieve. L'altra ciclabile invece, devierebbe nei pressi della farmacia a San Giacomo, verso via Francesco Baracca, accanto all'aeroporto, passando sotto la ferrovia e da lì in via Einstein. (b.c.)

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giovedì, 21 dicembre 2006
Alto Adige 21-12-06
«Aeroporto, aspettiamo il mediatore»
Sull'ampliamento la maggioranza attende il comitato dí esperti.
di Bruno Canali


LAIVES. Due ordini del giorno, uno degli Indipendenti democratici e l'altro presentato dalla maggioranza, hanno impegnato a lungo, durante due serate, il consiglio comunale. I due documenti, entrambi con tema l'aeroporto di San Giacomo, erano molto differenti come contenuti.
Se quello del gruppo di opposizione apriva uno spiraglio condizionato al progetto di allungamento della pista, quello firmato dai capigruppo di maggioranza era invece più attendista, almeno fino a quando non si avranno maggiori elementi per decidere. Tutti i dubbi attorno a questo grande progetto provinciale si possono riassumere con la posizione assunta in aula dai consiglieri di Forza Italia. Luca Rapaggi ha dichiarato di condividere la linea di cautela espressa nell'ordine del giorno letto dal sindaco perché «Prima occorre capire bene cosa succederà con l'aeroporto per poi eventualmente esprimere giudizi».
A dare il via alla discussione, l'ordine del giorno a firma di Raimondo Pusateri che sostanzialmente non dice no all'ampliamento della pista di San Giacomo, a patto che vengano rispettate ben precise condizioni, non ultima la garanzia, da parte provinciale, che semmai, più dei 400 metri previsti, al territorio di Laives non si chiederà altro in futuro. «Finora il consiglio non ha espresso un parere ufficiale sull'argomento - ha detto Pusateri - ed è il momento per farlo, prima che la Provincia decida. Rosario Grasso, consigliere di Rifondazione comunista, una scelta l'ha già fatta ed è pollice verso nei confronti del progetto: «È un aeroporto superfluo e antieconomico che va chiuso, anche perché la Provincia non ha rispettato i patti e la salute della gente non è merce in vendita». Più o meno simili anche i giudizi di An; Christian Bianchi ha spiegato che stando così le cose, converrebbe forse preparasi a contrattare con la Provincia una adeguata contropartita per Laives.


IL DOCUMENTO
Questo l'ordine del giorno proposto dalla maggioranza rispetto a quello promosso invece dagli Indipendenti democratici che sono all'opposizione. II documento è stato presentato e discusso nella seduta iniziata ieri sera.
«In merito al progettato ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo, il consiglio comunale rìtiene non corretto e non utile, per giungere a decisioni condivise e accettate, il metodo utilizzato dalla giunta provinciale, almeno nella fase iniziale della vicenda. Si ritiene che i cittadini debbano essere preventivamente informati e consultati, almeno attraverso i propri rappresentanti, nei casi di interventi rilevanti che interessino il territorio in cui vivono e che possano pregiudicarne la qualità di vita. Consideriamo un primo, positivo atto, la costituzione di un comitato di mediatori che dovrà fare luce su molti aspetti ancora non chiari e su molti dubbi che accompagnano il progetto di ampliamento. Preso atto delle argomentazioni che sono state fornite dalla società Abd, riteniamo debbano esserci  le massime garanzie che la situazione ambientale della conca bolzanina e della Bassa Atesina, non subiscano peggioramenti». Detto questo, il documento chiude dicendo che «si attendono le risultanze del comitato di mediatori, nel quale si ribadisce la richiesta di inserire un membro designato dal consiglio comunale di Laives». (b.c.)
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categoria:comune di laives
mercoledì, 20 dicembre 2006
Alto Adige 20-12-06

LA NOVITA' IN MUNICIPIO
Rimpasto di giunta, Di Fede la neo-assessora.
Il sindaco Polonioli: “Il posto era riservato ad una donna del gruppo italiano”
di Bruno Canali
LAIVES. Alla fine il sindaco ha scelto la donna che entrerà in giunta e, come era previsto, si tratta di Liliana Di Fede Mosca, attuale direttrice del Distretto sociale di via lnnerhofer. La scelta è maturata solo negli ultimi giorni, dopo che erano stati risolti anche i problemi con la Comunità di Valle, organismo dal quale .dipende il Distretto sociale cittadino e quindi anche la sua direttrice.
Si chiude così un capitolo abbastanza travagliato che ha caratterizzato la vita politica comunale ad un anno dalle elezioni. Tutto era nato con la decisione di Marco Delli Zotti (che era assessore alla cultura e alla scuola) di staccarsi dal 'gruppo della Margherita per dare vita ad un nuovo soggetto politico insieme a tre altri consiglieri margheritini. Il nuovo gruppo si chiama «Progetto Alto Adige» ed in consiglio comunale è rappresentato dai consiglieri Bruno Arena, Mauro Nicolussi e Mauro Busetti, oggi sui banchi dell'opposizione. Questa scelta però, è costata il posto in giunta a Delli Zotti, il quale è stato sfiduciato dal sindaco e anche dal consiglio.
Risolta la crisi politica, per il sindaco Polonioli si era aperta però la fase della successione a Marco Delli Zotti e in questo caso, a dettare legge é stato lo Statuto comunale di recente approvazione. Per Statuto infatti, appena si fosse messo mano alla giunta, sarebbe stato inderogabile fare spazio ad una donna del gruppo linguistico italiano per non stravolgere il delicato equilibrio della rappresentanza etnica. Bisognava quindi trovare una candidata con i requisiti giusti e possibilmente anche con una buona competenza. Subito era spuntato il nome di Liliana Di Fede Mosca la quale; come sottolinea il sindaco Polonioli, «È indubbiamente molto qualificata dal punto di vista professionale visti gli incarichi che ha ricoperto anche al Comune di Bolzano nel settore sociale e che ricopre ora in Comunità di valle. Direi che si tratta della donna italiana al più alto grado amministrativo per quanto riguarda la Bassa Atesina - afferma Polonioli - e personalmente l'ho scelta per le sue qualità tecnico professionali». Liliana Di Fede Mosca ha superato cosi anche le altre possibili candidate di cui si era accennato, comprese le consigliere comunali in carica.

LA CARTA D'IDENTITA'
Ha una notevole esperienza nel campo dei servizi sociali
È responsabile del Distretto di via Innerhofer e della Residenza Gelmini di Salorno

LAIVES. Ha 44 anni ed una;notevole esperienza professionale nel campo dei servizi sociali. Questo il curriculum che ha convinto alla fine il sindaco Pólonioli a scegliere proprio Liliana Di Fede Mosca per l'affidamento dell'incarico in giunta, dopo l'uscita di Marco Delli Zotti.
Residente a Bronzolo, Liliana Di' Fede Mosca presta la sua opera come responsabile del distretto sociale che ha sede in via Innerhofer, una struttura che dipende direttamente dalla Comunità di valle, della quale la Di Fede è quindi dipendente. Come tale, sta anche sostituendo Fernanda Mattedi presso i servizi sociali della Comunità, dopo che la Mattedi, recentemente, è andata in pensione. Infine, sempre per conto della Comunità di Valle Oltradige Bassa Atesina, Liliana di Fede Mosca è temporaneamente responsabile della Residenza Gelmini a Salorno.
È evidente che anche per questi suoi incarichi, all'inizio il presidente della Comunità di valle non fosse entusiasta del fatto che la Di Fede potesse entrare in giunta a Laives. Il sindaco Polonioli ha condotto una trattativa per sbloccare la questione e alla fine Liliana Di Fede Mosca ha avuto disco verde anche dalla Comunità.
Dal punto di vista professionale, Liliana Di Fede Mosca ha anche ricoperto un importante incarico presso il Comune di Bolzano, dove è stata per un periodo direttrice della Ripartizione servizi alla comunità, un settore dove rientrano servizi come quello cimiteriale, delle scuole materne, delle donne e della gioventù. Il suo ingresso in giunta potrebbe anche portare quindi ad un rimpasto per quel che riguarda le competenze distribuite ad inizio mandato dal sindaco Polonioli agli assessori. Su questo il primo cittadino starebbe verificando il terreno con i partner.
Diversa la posizione dell'opposizione, come sintetizza il consigliere Christian Bianchi di Alleanza Nazionale: «Non conosco Liliana Di Fede Mosca - dice Bianchi - ma al di là della persona, noi ribadiamo che sarebbe meglio mantenere una giunta a 6 e questo per risparmiare sui costi della politica comunale. Con un assessore in meno basterebbe ridistribuire le competenze e il risultato sarebbe identico dal punto di vista dell'efficienza». (b.c.)
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mercoledì, 20 dicembre 2006



Laives Notizie






Die Laiferer Stimme 15-12-2006

Rosen & Dornen
Wunschzettel an's Christkind

Liebes Christkind! Heuer habe ich einen ganz besonderen Wunsch fiir Leifers: bring uns dock bitte eroe Assessorin. Unsere Gemeindevàter tun sich námlich recht schwer, eine wiirdige Gemeindemutter zu finden, die zu ihrer Mannschaft passen wiirde. Schon nach der Gemeinderatswahl fanden sie keine, jetzt wird's ja noch komplizierter.
Sie soll eine Frau sein, aber bitte keine Feministin, von Kultur etwas verstehen, aber nicht zu hoch gebildet sein, Gróße haben, ihre Kollegen aber nicht in den Schatten stellen, sie soll auf Fotos gut ausschauen, aber bei Sitzungen móglichst unauff'àllig bleiben. Dass du mir aber ja niemanden von der SVP bringst, denn die diirfen nicht mehr, es muss eroe Italienerin sein. Bei uns wird nàmlich derAusschuss proporzmáßig bestellt und auf Partei und Sprachgruppe geachtet - nur das Geschlecht záhlt nicht.
Doch wie schaut das mit den Frauen iiberhaupt aus? Oft wird gesagt, wir bráuchten keine Frauenquote in der Politik, bloß: warum haben wir dann keine Frau im Ausschuss? Und so wenige Frauen im Gemeinderat? Gibt's da etwa eine glàserne Decke, an die fàhige Frauen stoßen? Oder wollen sie nicht so weit hinauf? Ich kenne mich nicht mehr aus.
Ich weiß halt, dass unsere Gemeindeváter seit vier Monaten keine -mutter finden, die in das enge Korsett passen kónnte. Deshalb, liebes Christkind, schick bitte du uns zu Weihnachten eine Assessorin. Du findest ganz gewiss eine!
red

postato da: apritisangia alle ore 09:06 | Permalink | commenti
categoria:conca atesina, comune di laives, antiinquinamento

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