mercoledì 18 gennaio 2012

provincia di Bolzano 1



sabato, 14 novembre 2009



Trasporto pubblico: agevolazioni per anziani


guardami con attenzione


L’«Abo 60+» sarà valido anche l’anno prossimo


 BOLZANO. Malgrado le esigenze di risparmio, anche nel 2010 la Provincia garantirà agli anziani l’Abo60+ gratuito. Tutti gli altoatesini dai 70 anni in su potranno fare richiesta dell’abbonamento gratuito per i mezzi pubblici del trasporto locale. Lo specifico modulo per la domanda viene inviato in questi giorni alle persone nate nel 1940. Dall’estate 2008 è disponibile l’Abo60+, pensato per tutti gli altoatesini con almeno 60 anni di età. Per gli utenti tra 60 e 70 anni costa 100 euro all’anno e consente di utilizzare tutti i treni regionali in Alto Adige e quelli da e per Trento (contrassegnati dalla R), i citybus locali e gli autobus urbani e extraurbani, le funivie per Maranza, S. Genesio, Renon, Meltina e Verano, il trenino del Renon e la funicolare della Mendola.

Alto Adige 14-11-09
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martedì, 20 ottobre 2009


NUOVO ISTITUTO DI RICERCA


3 milioni per l’arrivo del Frauenhofer


BOLZANO. Dopo Eurac, Tis e Libera Università Bolzano si arrichisce di un nuovo istituto di ricerca. Si tratta dell’Istituto Frauenhofer di Stoccarda che aprirà a Bolzano una sua sede. La Giunta provinciale di Bolzano ha infatti dato via libera a un finanziamento di 3,1 milioni euro complessivi per i prossimi 4 anni, precondizione al fine di poter contare sull’apertura in Alto Adige di una sede operativa del Istituto Fraunhofer. Con una budget annuale per la ricerca di 1,4 miliardi euro, 40 sedi in Germania e 15 mila ricercatori, l’Istituto Fraunhofer è all’avanguardia mondiale nel campo della ricerca applicata e conta solo a Stoccarda 25 laboratori dove vengono ricreate le condizioni per sperimentare le nuove tecnologie. Punti qualificanti: organizzazione del lavoro, sono i comparti management della tecnologia e del personale. «La sede che sorgerà a Bolzano dovrà diventare un punto di riferimento ai massimi livelli della ricerca applicata per le aziende altoatesine» ha auspicato il governatore Durnwalder. Pienamente soddisfatta Assoimprenditori.

Alto Adige 0-10-09
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martedì, 13 ottobre 2009


Prove di patentino con simulazioni, test e consigli utili


prove di patentino


Al Centro multilingue di via Cappuccini si presentano i servizi di sostegno all’esame

 BOLZANO. Per quanto giusto possa essere averlo come testimonianza della conoscenza della seconda lingua, in Alto Adige il termine “patentino” è uno dei più fastidiosi per chi ci si deve confrontare. Anche perchè gli esami non finoscono mai, De Filippo docet, ma soprattutto sono una bella rottura... Tornando all’esame di bilinguismo, oggi e domani al Centro multilingue, all’interno del Centro Trevi in via Cappuccini 28, per tutti gli interessati sono a disposizione informazioni e consulenze, con simulazioni delle prove scritte e orali per superare l’esame di bilinguismo. Per far conoscere meglio ai cittadini i servizi a sostegno dell’apprendimento della seconda lingua, in questo caso il tedesco, con la finalità del conseguimento del patentino di bilinguismo, l’Ufficio bilinguismo e lingue straniere della Ripartizione provinciale cultura italiana ha pensato a queste due giornate di “porte aperte”. L’Ufficio bilinguismo, del resto, da anni è impegnato sul fronte del favorire la conoscenza del tedesco e investe risorse per la promozione del bilinguismo, sostenendo progetti e sperimentazioni.
 Tornando all’iniziativa di oggi e domani, durante le giornate delle porte aperte dedicate al patentino i visitatori avranno la possibilità di partecipare a simulazioni delle prove scritte e orali, ricevendo suggerimenti e indicazioni personalizzate per affrontare al meglio gli esami, da parte degli addetti del Servizio esami di bilinguismo e dell’Ufficio bilinguismo e lingue straniere che metteranno a disposizione anche vari materiali didattici e informativi.
 Le scuole potevano riservare, su prenotazione, le mattinate delle giornate delle porte aperte, mentre l’accesso libero per tutti gli interessati, oggi e domani è riservato al pomeriggio, dalle ore 15 alle 18.30.

Alto Adige 13-10-09
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martedì, 13 ottobre 2009



Scuole elementari e medie, voti in numeri


BOLZANO. Nelle scuole elementari e medie tornano i voti in numeri. Lo ha deciso la Giunta provinciale, recependo le linee indicate dalla riforma nazionale. Con il provvedimento, viene introdotto al termine dei due cicli di studio anche il «giudizio di competenza», ovvero le indicazioni sulle particolari attitudini e debolezze dei singoli alunni.
 Le novità, che saranno in vigore già da quest’anno, sono state illustrate ieri mattina dal presidente Luis Durnwalder.
 Alcuni elementi differenziano l’Alto Adige rispetto al contenuto della riforma nazionale. Nelle scuole elementari e medie i voti numerici avranno uno «sbarramento» in basso, dettato da ragioni pedagogiche e didattiche: per il primo ciclo il voto non potrà essere inferiore al 5, per le medie al 4. Al voto numerico sarà affiancato in entrambi i casi anche il giudizio descrittivo, mentre la riforma nazionale lo prevede solo per le elementari.
 Per quanto riguarda l’insegnamento della religione, non è stato toccato l’attuale sistema: il docente mantiene il «diritto di voto» negli scrutini, che cade per quegli alunni che hanno l’esenzione. Per essere esclusi da questa materia, i genitori dovranno fare esplicita richiesta di esenzione. Resta invariato il principio - lo ha sottolineato ieri l’assessore all’istruzione Christian Tommasini - che il voto di religione non fa media: non sarà dunque possibile essere bocciati per un’insufficienza in questa materia o, per quanto riguarda le superiori, accumulare debiti formativi.
 Positive le prime reazioni al recepimento della riforma. «Il punto più qualificante è l’introduzione del giudizio di competenza - commenta Giulio Klamer, dirigente delle scuole Dante Alighieri - in questo modo i genitori potranno farsi un’idea chiara, comprendendo i punti di forza e di debolezza dello scolaro, senza trovarsi di fronte a sorprese nei risultati finali». Klemer giudica positivamente anche lo «sbarramento» sui voti numerici: «Questa decisione va letta soprattutto in chiave pedagogica, il voto non può essere sanzionatorio o punitivo, non bisogna dare ai bambini messaggi di disfatta». Klemer è d’accordo anche sul mantenimento dell’insegnante di religione nel consiglio di classe: «Se questa materia è prevista nel curriculum, non è possibile che il docente non possa aver poi peso nella valutazione. Non dimentichiamo, infine, che la materia ha un obbiettivo culturale e non confessionale», ha concluso il dirigente scolastico.
 «I voti numerici sono facilmente comprensibili e questo è un vantaggio - commenta il sostituto sovrintendente Claudio Vidoni - ma non sono esaustivi dal punto di vista pedagogico e didattico, non definisco il grado di maturità e apprendimento di uno scolaro. A questi saranno affiancati, per entrambi i cicli scolastici, i giudizi descrittivi». Lo sbarramento sui voti più bassi, secondo Vidoni, era necessario: «Dobbiamo dare agli scolari la possibilità di recuperare, la scuola - conclude il sostituto sovrintendente - non può essere selettiva così precocemente».
(g.f.p.)

Alto Adige 13-10-09
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venerdì, 02 ottobre 2009



I gioielli del presidente


Crisi finanziaria, perdita del potere d’acquisto nonché di innumerevoli posti di lavoro, costi delle case alle stelle, mettiamoci anche l’onnipresente suina. I temi “caldi” in questo periodo sarebbero parecchi, perciò il titolo in prima pagina sull’Alto Adige di mercoledì 30 ottobre era:
“Durnwalder: pochi soldi per il sociale. Si a Thun sul Virgolo”.
Non fosse per la sua drammaticità – farebbe quasi ridere.
In una frase sintetizza il pensiero altoatesino che ultimamente sembra predominare sulla logica ed il buonsenso: i cittadini e i loro bisogni slittano in secondo piano rispetto ai bisogni delle lobby di costruttori ed imprenditori.
Altrimenti non si spiega perché non si trovino i soldi per costruire e fare funzionare asili nido  e strutture di assistenza in generale - per l’handicap e case di riposo comprese - quando invece si preventivano (pure in modo errato!) e si sprecano soldi pubblici per progetti faraonici come l’inceneritore (solo per citare l’ultimo esempio), le terme di Merano, il parcheggio dell’ospedale di Bolzano ed ora pure per il tanto temuto (da parte dei cittadini) e sognato (da parte delle solite lobby) Thuniversum sul Virgolo.
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mercoledì, 16 settembre 2009


 Indetto il primo Premio Ambiente Euregio (CONCORSO)


Il Premio Ambiente EUREGIO è un progetto comune dell’Abteilung Umweltschutz/ Tirolo, dell’Agenzia provinciale
per l’ambiente/Alto Adige, dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente/ Trentino e della Transkom sas, con il sostegno del Consorzio dei Comuni della Provincia di Bolzano.

Possono partecipare singoli cittadini e persone giuridiche (aziende, associazioni,  comuni, istituzioni, scuole, ecc.) aventi la propria residenza o sede legale in Tirolo, Alto Adige e Trentino. Fino al 6 novembre potranno essere presentate idee o proposte (realistiche, realizzabili) riguardanti l’ambiente in senso lato oppure provvedimenti,
iniziative, manifestazioni, progetti, prodotti e servizi realizzati o previsti in Tirolo, Alto Adige o Trentino nel biennio 2008/2009. Il valore complessivo dei premi per le due categorie (persone giuridiche e privati) è pari a 7000 euro. I vincitori verranno selezionati da un’apposita giuria. La premiazione avrà luogo nel dicembre 2009 a Innsbruck. È escluso il ricorso alle vie legali.

Ulteriori informazioni al sito:
www.transkom.it. In caso di domande rivolgersi a Transkom sas (tel. 0471 28 90 87 o info@transkom.it)


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martedì, 15 settembre 2009



Le sette Comunità comprensoriali dell'Alto Adige in sintesi


Nel volume celebrativo pubblicato in occasione del cinquantenario del Consorzio dei Comuni dell’Alto
Adige Arthur Scheidle, sindaco di Chiusa e presidente della Comunità comprensoriale Valle Isarco, riassume il moderno ruolo delle Comunità comprensoriali in questi termini: “Le Comunità comprensoriali nel frattempo sono assurte non soltanto al ruolo di significativi datori di lavoro, ma anche di importanti committenti per l’imprenditoria locale. È necessario proseguire con coerenza la via intrapresa del decentramento delle responsabilità e della diversificazione dell’offerta. I comparti amministrativi e i temi che si prestano a soluzioni più economiche se gestiti a livello sovracomunale vanno trasferiti in maggior misura alle Comunità
comprensoriali e ai loro organi. In tal modo si continua una tradizione che affonda le radici nei distretti del
vecchio Tirolo che, dotati di ampia autonomia politica ed amministrativa, rappresentavano unità minori
affermatesi nella realtà storica.”

Val Venosta
via Principale 134, 39028 Silandro tel. 0473-736800
Internet: www.bzgvin.it          e-mail: info@bzgvin.it
Presidente: Johann Wallnöfer
Segretario generale: Alfred Kaserer
Comuni aderenti: Glorenza, Curon Venosta, Castelbello-Ciardes, Lasa, Laces, Malles, Martello, Prato allo Stelvio, Silandro, Sluderno, Senales, Stelvio e Tubre.

Alta Valle Isarco
via Stazione 1, 39049 Vipiteno tel. 0472-761211
Internet: www.wipptal.org         e-mail: info@wipptal.org
Presidente: Leopold Siller
Segretario generale: MeinhardHochwieser
Comuni aderenti: Brennero, Fortezza, Campo di Trens, Val di Vizze, Racines e Vipiteno.

Val Pusteria
via Dante 2, 39031 Brunico tel. 0474-412900
Internet: www.comprensoriovallepusteria.it      e-mail: info@bzgpust.it
Presidente: Manfred Schmid
Segretario generale: Anton Willeit
Comuni aderenti: Badia, Valle Aurina, Brunico, Corvara, Marebbe, Gais, Casies, San Candido, Chienes, Selva dei Molini, Villabassa, Valdaora, Perca, Falzes, Braies, Predoi, Rasun-Anterselva, Campo Tures,
San Lorenzo di Sebato, San Martino in Badia, Sesto, Terento, Dobbiaco, Vandoies, Monguelfo e La Valle.

Burgraviato
Via Otto Huber 13, 39012 Merano tel. 0473-205110
Internet: www.bzgbga.it         e-mail: info@bzgbga.it
Presidente: Ignaz Ladurner
Segretaria generale: Petra Weiss
Comuni aderenti: Lagundo, Postal, Gargazzone, Avelengo, Caines, Lana, Lauregno, Marlengo, Merano, Moso in Passiria, Nalles, Naturno, Parcines, Plaus, Proves, Rifiano, S. Leonardo in Passiria, S. Martino in Passiria, S. Pancrazio, Scena, Tirolo, Tiso, Cermes, Ultimo, Senale – San Felice e Verano.

Valle Isarco
via Porta Sabiona 3, 39042 Bressanone tel. 0472-830997
Internet: www.bzgeisacktal.it            e-mail: ccvalleisarco@gvcc.net
Presidente: Arthur Scheidle
Segretario generale: Johann Grünfelder
Comuni aderenti: Barbiano, Bressanone, Velturno, Chiusa, Laion, Luson, Rio di Pusteria, Naz-Sciaves, Rodengo, Varna, Villandro, Funes e Ponte Gardena.

Salto-Sciliar
via Innsbruck 29, 39100 Bolzano tel. 0471-319400
Internet: www.bzgsaltenschlern.it          e-mail: info@bzgsaltenschlern.it
Presidente: Albin Kofler
Segretario generale: Josef Kalser
Comuni aderenti: Nova Ponente, San Genesio, Cornedo, Castelrotto, Meltina, Renon, S. Cristina Val Gardena, Ortisei, Sarentino, Tires, Fié allo Sciliar, Nova Levante e Selva di Val Gardena.

Oltradige-Bassa Atesina
Via Portici 22, 39044 Egna tel. 0471-826410
Internet: www.bzgcc.bz.it          e-mail: info@bzgcc.bz.it
Presidente: Oswald Schiefer
Segretaria generale: Gabriela
Kerschbaumer
Comuni aderenti: Aldino, Anterivo, Andriano, Ora, Bronzolo, Appiano s.S.d.V., Caldaro s.S.d.V., Cortaccia s.S.d.V., Cortina s.S.d.V., Magré s.S.d.V., Laives, Montagna, Egna, Vadena, Salorno, Terlano, Termeno
s.S.d.V. e Trodena.

vediamo il comprensorio   Oltradige-Bassa Atesina


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martedì, 15 settembre 2009




Obbligati a rispettare il bilinguismo sui sentieri


di Davide Pasquali
BOLZANO. Cartelli monolingui sui sentieri, i Verdi tagliano la testa al toro: l’Avs cura la segnaletica di montagna in quanto la Provincia le ha delegato questa funzione con adeguati finanziamenti. L’Avs, poi, è concessionario di un servizio di pubblico interesse e come tale ha l’obbligo di rispettare la norma di attuazione dello Statuto sull’uso congiunto e paritetico delle lingue. Toponomastica compresa. E non sono opinioni, ma leggi. Approvate da Stato e Provincia.
 I Verdi Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba negli ultimi giorni si sono messi di buzzo buono e, con approfondite ricerche giuridiche e verifiche amministrative, hanno tentato di rispondere a due semplici domande: Cai e Avs ricevono contributi pubblici per la segnaletica di montagna? Sono obbligati al bilinguismo? Sinora, spiegano i consiglieri, sulla questione in troppi hanno giocato sugli equivoci. «Intanto - ha precisato Dello Sbarba - il problema centrale non è la toponomastica. Non tradurre Alm o Hütte non è una violazione delle norme sulla toponomastica, ma una violazione della norma di attuazione dello Statuto di autonomia sull’uso congiunto e paritetico delle lingue, varata - non dimentichiamolo - a tutela innazitutto della lingua tedesca, parificata all’italiano, la lingua dello Stato».
 Il secondo equivoco sarebbe questo: «Il problema non è se nel progetto europeo “Rete dei sentieri alpini” sia compresa l’installazione della segnaletica sul terreno. E neppure se i cartelli si trovano su terreno privato o pubblico. Tutti questi sono argomenti (volutamente?) fuorvianti». Secondo i risultati della ricerca dei verdi, «il punto centrale è che Avs, Cai e associazioni turistiche curano la segnaletica di montagna in quanto la Provincia ha delegato loro, con due leggi provinciali, questa funzione che spetterebbe alla stessa Provincia». Per svolgere codesta funzione, Avs e Cai ricevono regolari finanziamenti (molto più consistenti per i primi che non per i secondi, anche in base alla lunghezza dei sentieri di competenza). Di conseguenza, le due associazioni alpinistiche si trovavano in tutto e per tutto nella posizione di concessionari di un servizio di pubblico interesse. E, come tali, sono obbligate a rispettare le norme che anche la Provincia nei suoi atti deve rispettare, tra cui innanzitutto la norma di attuazione sull’uso congiunto e paritetico delle lingue e, per i toponimi, quanto previsto dallo Statuto di autonomia. I Verdi hanno tagliato così la testa al toro, non esprimendo opinioni, ma elencando norme vigenti. Entrando nel dettaglio: secondo la legge provinciale 33/1991 «la giunta è autorizzata a concedere alle associazioni alpinistiche sovvenzioni annue per le spese di manutenzione dei sentieri». Mentre la legge provinciale 22/1982 recita: «La giunta è autorizzata a concedere contributi per costruzione, manutenzione, miglioramento e segnalazione dei sentieri alpini». E i soggetti interessati sono citati espressamente: Cai e Avs. Dunque, la Provincia ha delegato alle associazioni alpinistiche. E ogni volta che la Provincia deleghi funzioni sue proprie ad altri enti o associazioni, «questi si trovano nella posizione giuridica di concessionari di pubblico servizio, e con essi deve esistere una sorta di contratto di servizio che definisce funzioni e obblighi del concessionario». Tra questi c’è l’uso congiunto e paritetico delle due (o tre) lingue. La norma di attuazione dello Statuto di autonomia - segnatamente il Dpr n. 574/1988 - prevede l’uso contemporaneo e paritetico delle due o tre lingue in tutti gli atti della pubblica amministrazione e nei rapporti con la cittadinanza. Questo vale anche per «i concessionari di pubblico interesse». Ai fini del decreto sono considerati concessionari di servizi di pubblico interesse «i soggetti che gestiscono servizi che rientrano nelle attribuzioni o nelle disponibilità di enti pubblici». L’uso congiunto delle due lingue, inoltre, «è prescitto per gli atti destinati alla generalità dei cittadini». Dove, per atti destinati alla generalità dei cittadini si citano «quelli che siano diretti ad una pluralità indeterminata di destinatari». Non c’è alcun dubbio allora, spiegano i Verdi, «che la segnaletica di montagna rientra in questi atti destinati alla generalità dei cittadini, diretti ad una pluralità indeterminata di destinatari». Ergo, «ogni termine che compare sul cartello, diverso dal toponimo, deve essere riportato in tutte e due le lingue riconosciute in provincia».


E ora chi pagherà i nuovi cartelli?

 BOLZANO. Il sindaco Spagnolli ieri alla presentazione del Trentofilmfestival ha bollato la polemicha sui cartelli così: «È estremamente sgradevole vedere che la tematica della montagna venga svilita da una meschina polemica sull’utilizzo dell’uno o dell’altro nome sui cartelli dei sentieri alpini. Questa polemica è legittima, però la montagna è tutt’altra cosa». Secondo il presidente Durnwalder, invece, «né Cai né Avs sono concessionari di pubblico servizio, ma associazioni private e, come tali, fanno ciò che vogliono, ovviamente senza andare contro la legge». Se l’Avs ha ricevuto contributi generici per la sua attività, ha proseguito il presidente, «ci si potrà fare poco. Ma se ha ricevuto soldi per quel progetto specifico, allora i cartelli devono essere bilingui». Perciò ha annunciato che ora la giunta sta indagando al proposito, per stabilire se l’Avs abbia ricevuto denaro per l’attività generica o per il progetto specifico.
 I Verdi, invece, si chiedono tutt’altro. E, al proposito, ieri, hanno presentato una interrogazione. Che Cai e Avs siano concessionari di pubblico servizio è assodato. Lo dice la legge. Idem che Cai e Avs abbiano ricevuto delega su sentieri e segnaletica, compito in teoria della Provincia, ma da questa affidato alle associazioni alpinistiche e turistiche. Pacifico, poi, che la logica conseguenza del tutto possa essere una sola: il rapido ripristino della segnaletica congiuntamente bilingue, perché quella attuale, monolingue, è assolutamente illegittima. Ma qualcuno dovrà pur pagare, e qui sta l’inghippo. «Bisogna appurare se sia stato stipulato un contratto di servizio fra Provincia e Avs», spiega Dello Sbarba. «In tal caso sarebbe il concessionario a non aver rispettato i patti e a dover ripristinare a spese sue». Se invece «la Provincia ha omesso di stipulare un contratto con prescrizioni precise, a dover pagare non sarà certo l’Avs».

«Vale ancora lo Statuto»

 BOLZANO. «Qualsiasi comportamento che unilateralmente non rispetti lo Statuto di autonomia equivale a negare a questo o a quel gruppo linguistico il diritto di sentirsi a casa sua in Alto Adige. E questo è inaccettabile». Lo precisano i Verdi, sostenendo che «l’obbligo della bilinguità resta anche per gli stessi toponimi. Semplicemente perché lo dice lo Statuto, unica legge in vigore sul tema. Finché una legge sulla toponomastica non esiste, vale lo Statuto. Sono semmai politica e vertici Avs a non essersi presi le loro responsabilità, umiliando i volontari al lavoro sui sentieri».



Alto Adige 15-05-05
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categoria:provincia di bolzano, sentieri toponomastica
martedì, 15 settembre 2009



Trasporto alunni potenziato Ritorna l’«Abo+» gratuito


BOLZANO. È iniziato con un aumento dei servizi di linea e l’avvio di 450 servizi speciali il trasporto degli alunni in provincia. Circa il 40% degli alunni raggiunge la scuola utilizzando il trasporto pubblico, sottolinea in una nota l’assessore provinciale alla mobilità, Thomas Widmann. Gran parte di questo servizio viene effettuato utilizzando gli autobus di linea che però devono essere opportunamente potenziati per permettere agli alunni di raggiungere puntualmente le loro classi. Inoltre per gli scolari che non possono utilizzare gli autobus di linea vengono organizzati dei trasporti utilizzando apposite convenzioni con autotrasportatori privati.
 Grazie all’abbonamento gratuito “Abo+”, che anche quest’anno sarà distribuito gratuitamente dalle scuole, gli studenti hanno la possibilità di utilizzare tutti i tipi di trasporto pubblico (autobus, treni regionali, ma anche funivie e la cremagliera della Mendola) per raggiungere la sede delle lezioni.
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mercoledì, 09 settembre 2009



Patentino, via libera alla rivoluzione


Scatta l’equipollenza dei titoli, attestato di bilinguismo anche attraverso studi superiori e universitari

BOLZANO. Via libera oggi da Palazzo Chigi alla norma sull’equipollenza del patentino di bilinguismo. Si tratta del testo licenziato dai Sei nell’aprile 2008. Di recente l’Ue era nuovamente intervenuta sull’Italia per sollecitarne il varo. Brugger e Tommasini: «Finalmente».
 All’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, previsto per oggi alle 12, c’è la norma d’attuazione allo Statuto sull’equipollenza degli attestati di conoscenza delle lingue italiana e tedesca (patentino). È la norma varata nell’aprile 2008 dalla Commissione dei Sei presieduta, allora, da Gianclaudio Bressa.
 Tutto era partito dalla sentenza della Corte di giustizia Ue sul caso di Roman Angonese. Nel luglio 1998 il pretore del lavoro definì «non palesemente infondato» il ricorso presentato da Angonese contro la discriminazione rappresentata dalla richiesta del patentino di bilinguismo per poter partecipare ad un concorso presso la Cassa di Risparmio. Le carte passarono alla Corte di giustizia Ue (con sede in Lussemburgo), perché vi fosse un giudizio di legittimità. Nel giugno 2000 la sentenza: patentino bocciato, discrimina i cittadini. La Corte di giustizia europea sentenziò che il bilinguismo può essere provato anche in modo diverso rispetto al patentino. Passano 8 anni e si arriva alla primavera 2008. La norma di attuazione riconosce che l’esame per il patentino non può essere l’unico modo di accertare la conoscenza delle due lingue valido per accedere ai concorsi pubblici in Alto Adige. Ciò significa che d’ora in poi chi vuole potrà scegliere tra la formula tradizionale e la certificazione europea. Il patentino A corrisponde al livello C1 nell’Ue, B al B2, C al B1 e D all’A2. Chi rilascia i certificati? C’è un elenco fissato a livello europeo degli enti certificatori. Tra questi il Goethe Institut per il tedesco e l’università di Perugia per l’italiano. Le nuove disposizioni introducono subito un importante automatismo: chi ha conseguito il diploma di scuola media superiore in italiano e la laurea in tedesco, o viceversa, otterrà il patentino B. Inoltre il diploma di laurea, la laurea, la laurea specialistica, la laurea magistrale e i titoli di studio superiori, conseguiti in università statale o non statale legalmente riconosciuta di lingua italiana e tedesca, o viceversa, costituiscono congiuntamente - così nella norma - attestato di conoscenza delle due lingue pari al livello C1.
 Proprio di recente la Commissione Ue ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, per il suo immobilismo sull’argomento, a seguito di una denuncia di Luisanna Fiorini, insegnante altoatesina con certificato C1 del Goethe Institut, ma senza il patentino A. «Meglio tardi che mai, la novità è una piccola rivoluzione che aumenta le opportunità per tutti, anche se si è perso un anno e mezzo», sottolinea Christian Tommasini (Pd), che a suo tempo faceva parte della Paritetica che licenziò la norma. «D’accordo sul testo, ma perché solo adesso?» si chiede Siegfried Brugger (Svp). «Un passo avanti», chiosa Riccardo Dello Sbarba dei Verdi.(m.dal)

Alto Adige 09-09-09
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martedì, 08 settembre 2009



Toponimi in Alto Adige nel mirino della Procura


Intanto la Provincia decide per segnali in due lingue su suolo pubblico

BOLZANO. Segnaletica solo in tedesco, la Procura si muove. «Vegliamo sulla corretta applicazione della legge», spiega il procuratore capo Guido Rispoli. Il reato ipotizzabile è quello di omissione d’atti d’ufficio. Intanto la giunta provinciale prende posizione e stabilisce che i segnavia realizzati con denaro pubblico o che si trovino su suolo pubblico debbano essere in due lingue.
 Soddisfatto per le indicazioni di Palazzo Widmann si dice Giuseppe Broggi. «La distinzione tra pubblico e privato è un passo avanti», afferma il presidente del Cai Alto Adige. È anche vero che, per adesso, la politica non ha preso alcuna decisione riguardo il ripristino dei cartelli bilingue, laddove sono stati realizzati - in migliaia di casi - esclusivamente utilizzando la toponomastica tedesca. Su questo punto il prefetto è stato chiaro, inviando una lettera all’Alpenverein. La legge in vigore sottolinea il bilinguismo dei toponimi. Proprio la missiva del Commissariato del governo ha indotto la giunta provinciale a tornare sull’argomento. Un tema che a Durnwalder non piace troppo e che gli crea problemi a destra, tanto che cambia «angolazioni» di veduta a seconda si rivolga a giornalisti di lingua italiana o tedesca. “L’Avs è un’associazione privata e può scrive i cartelli nella lingua che preferisce, a patto che siano in terreni privati e che non siano utilizzati fondi pubblici”, ha spiegato ieri il presidente della giunta, ribadendo poi che, per quanto riguarda le altre fattispecie, andrebbero tradotti in tedesco i nomi storicamente accertati, mentre i micro-toponimi e i nomi propri dovrebbero rimanere “nella forma storicamente accertata”. Così in tedesco. A leggere questa parole sembrerebbe che l’operato dell’Alpenverein sia tutto in forma privata e quindi non dover sottostare all’obbligo del bilinguismo. Certo che non è così. Poi, in italiano sottolinea da subito che i cartelli realizzati su suolo pubblico o con denaro pubblico debbano essere bilingue. I nomi propri rimangano invariati in tedesco, «salvo mettere in lingua italiana tutto ciò che è traducibile», ovvero cima, forcella, malga, lago e così via. «Chiederemo all’Avs una relazione per verificare se sono stati usati soldi pubblici, dove questi cartelli si trovino e se siano stati rispettati gli obblighi del bilinguismo», ancora Durnwalder. Poi si vedrà. Nella seduta di giunta i partner del Pd hanno tenuto duro. «L’esecutivo ha ribadito il principio del bilinguismo, in particolare con la distinzione tra pubblico e privato. Un “paletto” importante», dice l’assessore Christian Tommasini. Anche i rifugi - un centinaio in Alto Adige - dovrebbero essere segnalati con il loro doppio nome. Esempio: rifugio Serristori, Porro, Canziani, Gino Biasi al Bicchiere e così via.
 Oltre alla prefettura, si sta muovendo anche la Procura della Repubblica, come ha ricordato ieri il procuratore capo Guido Rispoli, valutando tutta la materia legislativa, per eventualmente procedere con l’ipotesi di reato che sarebbe quella di omissione di atti d’ufficio. Secondo le norme la stessa Procura deve vigilare sulla corretta applicazione delle leggi. E la legge dice che la toponomastica pubblica dev’essere bilingue o in tre lingue nelle valli ladine.
 Un passo avanti, quello di ieri da parte della Provincia, viene giudicato dal presidente del Cai Alto Adige, Giuseppe Broggi. Resta il fatto che i cartelli monolingue sono ormai stati installati, usando denaro pubblico e su suolo pubblico. Chi ha il potere di farli tornare in due lingue? Solo la Procura.(m.dal)


«Ripristinare la segnaletica»

La lettera del prefetto parla chiaro: violata la normativa

 BOLZANO. La lettera del prefetto parla chiaro. La normativa in vigore - Statuto e legge provinciale - prevede l’obbligo della bilinguità dei toponimi in montagna. All’Avs ed ai parchi si chiede il ripristino della segnaletica in due o tre lingue.
 Una paginetta, quella che il prefetto Fulvio Testi ha inviato ai responsabili dell’Alpenverein, del Cai, del Parco dello Stelvio e dei Parchi naturali della Provincia. Nel testo - che il giornale Alto Adige è riuscito ad avere - si fa esplicito riferimento alla normativa in vigore per quanto riguarda la segnaletica di montagna e la toponomastica in senso lato. Nella missiva si citano «gli articoli 8, 99, 101 e 102 dello Statuto d’autonomia». Ma anche la legge provinciale del 7 giugno 1982 che disciplina i contributi di Palazzo Widmann per la manutenzione dei sentieri e della segnaletica di montagna. «La segnaletica deve essere in due lingue per motivi di rispetto dello Statuto e di sicurezza», sottolinea il prefetto. Al termine della lettera si chiede «di fare delle verifiche» sulla situazione esistente e di spiegare entro il 10 ottobre «le azioni intraprese per il ripristino del bilinguismo». La posizione del Commissariato del governo è chiara, tanto più che si appoggia a norme statutarie e leggi provinciali, «bibbia» entrambe per il mondo di lingua tedesca. Tra gli articoli dello Statuto citati quello che impone «l’obbligo della bilinguità nel territorio della provincia di Bolzano».


Alto Adige 08-09-09
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martedì, 08 settembre 2009



Svp, libertà di voto sull’aeroporto di San Giacomo


BOLZANO. La Svp ha deciso le proprie indicazioni di voto agli elettori in vista dei referendum del 25 ottobre. Si tratta di cinque quesiti propositivi, che in caso di superamento del quorum del 40 per cento e di vittoria dei «sì» vedrebbero entrare in vigore i disegni di legge depositati dai proponenti. Quattro «no» e nessuna indicazione per il quesito che punta a cancellare i finanziamenti provinciali ad aeroporto e compagnie aeree. La presa di posizione è arrivata ieri dopo una seduta di Parteileitung e il gruppo consiliare provinciale Svp.
 La decisione sull’aeroporto è stata la più difficile. A fronte di una parte del partito che non accetta ipotesi di ridimensionamento, c’è stato il pressing della Bassa Atesina. Soddisfatto Oskar Peterlini, Obmann della Bassa Atesina, per la decisione del partito di non offire indicazioni di voto. Chi vorrà, segnerà «no», mentre si dà per scontato che in Bassa Atesina e Oltradige una parte dell’elettorato voterà a favore. Così la motivazione dopo la riunione: «La Svp si attiene ai risultati della mediazione sull’aeroporto, dove si è raggiunta l’intesa di accettare gli adeguamenti strutturali, senza prolungamento della pista».
 Sui referendum in generale, la Svp rivendica l’approvazione nel 2005 della legge provinciale sulla democrazia diretta, con il quorum al 40% «il più basso in Italia». Il 25 ottobre due saranno i quesiti sulla democrazia diretta, uno proposto dall’Ufs e uno dall’Iniziativa per più democrazia: l’indicazione di voto è «no» e «no»: «Ci sono errori dal punto di vista giuridico». «No» infine agli altri due quesiti dell’Ufs su edilizia agevolata (più restrizioni per sussidio casa e alloggi ai non residenti) e blocco delle seconde case di non residenti. In entrambe le materie, sostiene la Svp, la normativa in vigore è sufficientemente restrittiva, andare oltre cozzerebbe con i principi Ue.

Alto Adige 08-09-09
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venerdì, 04 settembre 2009



Referendum propositivi provinciali, la corsa al «quorum»


Cinque quesiti il 25 ottobre: nulli se non vota almeno il 40% di elettori


LE PROPOSTE Pubblicato il decreto del presidente della Provincia Temi: aeroporto, Ipes, seconde case e democrazia

 BOLZANO. Si voterà il 25 ottobre per i cinque referendum propositivi provinciali. I temi spaziano da misure restrittive sulle seconde case, all’aeroporto, alla democrazia diretta e l’Ipes.
 Sull’aeroporto le quattro associazioni proponenti (Dachverband, Avs, Heimatpflege e Alu) propongono l’uscita di scena della Provincia, direttamente o attraverso partecipazioni/contributi a iniziative di «costruzione, manutenzione o gestione di qualsiasi genere di impianto che possa servire allo svolgimento del traffico aereo e all’erogazione di servizi che abbiano attinenza con il traffico aereo». In sintesi, basta denaro provinciale ad aeroporto e compagnie aeree.
 Sul Bollettino ufficiale della Regione è stato pubblicato il decreto del presidente provinciale Luis Durnwalder per l’indizione dei referendun.
 Cinque schede dunque e per i comitati promotori inizia la campagna referendaria. Obiettivo primario, riuscire ad arrivare al quorum del 40 per cento. Al di sotto di questa percentuale i referendum non saranno validi.
 Trattandosi di referendum propositivi si andrà a votare sulla proposta di cinque disegni di legge.
 Nel caso di quorum superato e di vittoria dei sì sui no, le legge entrerebbe direttamente in vigore (dopo il passaggio della promulgazione). Come riassume Stephan Lausch, coordinatore dell’Iniziativa per più democrazia, «in questo modo i cittadini diventerebbero legislatori a tutti gli effetti».
 I primi tre quesiti sono stati proposti dall’Union für Südtirol (risalgono all’agosto 2006).
 Questo in sintesi l’obiettivo delle tre proposte dell’Ufs. La prima scheda riguarda il disegno di legge che prevede la precedenza della popolazione locale nell’edilizia agevolata, reintroducendo l’obbligo di residenza quinquennale per chiedere il sussidio casa dell’Ipes e l’aumento della durata dell’obbligo di residenza per l’assegnazione di appartamenti d’affitto dell’Ipes.
 Il secondo quesito dell’Ufs intende fermare «la svendita del nostro territorio» e propone la modifica della legge urbanistica provinciale con disciplina delle residenze di tempo libero. Il disegno di legge prevede che la costruzione di residenze di tempo libero venga riservata a chi risiede in Alto Adige da almeno 5 anni o che da almeno 5 anni lavori in provincia. E’ previsto anche un elenco di queste proprietà.
 Il terzo quesito dell’Ufs riguarda la democrazia diretta, con nuove regole su «referendum propositivo, abrogativo, consultivo o confermativo, iniziativa popolare e referendum sulle grandi opere».
 Il quarto quesito, anche questo sulla democrazia diretta, è stato presentato dall’Alleanza per più democrazia che riunisce 40 associazioni e prevede «poteri di indirizzo, potere consultivo e poteri deliberativi».
 Infine il quinto quesito, quello che riguarda l’aeroporto ed è stato presentato da Dachverband, Avs, Heimatpflege e Alu: consiste nella legge provinciale «per la riduzione del traffico aereo».
 Cosa accadrà nel caso di vittoria di entrambi i quesiti sulla democrazia diretta? Entrerebbero in vigore le due leggi con le differenze al loro interno e spetterebbe poi al consiglio provinciale varare un testo unico. Queste le distinzioni principali tra le due proposte: l’Ufs porterebbe a zero il quorum, Iniziativa per più democrazia lo abbassa dal 40 al 15%.
 L’Ufs auspica poi l’introduzione di referendum abrogativi e propositivi, mentre l’Iniziativa prevede anche referendum confermativi sull’attività legislativa ordinaria.
 Altro punto, il numero di firme necessarie per un referendum. Oggi ne servono 13 mila, l’Ufs ne propone 8000, l’Iniziativa 10 mila per i referendum propositivi e 7500 per i confermativi. (fr.g.)

Alto Adige 04-09-09
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giovedì, 03 settembre 2009


In Alto Adige vertice per la definizione del piano di prevenzione contro l’influenza «suina».


BOLZANO. L’assessore alla sanità Richard Theiner ha partecipato ieri la vertice per la definizione del piano di prevenzione contro l’influenza «suina». In Alto Adige si punta alla vaccinazione di non meno di 200 mila persone, numero che comprende tutte le categorie potenzialmente a rischio contagio.
 I dettagli del piano di attuazione in Alto Adige verranno spiegati oggi dall’assessore Theiner in una conferenza stampa.
 «A Roma è stato deciso di costituire tre gruppi di lavoro - ha spiegato ieri Theiner - le proposte verranno poi vagliate dalla commissione Stato-Regioni. Lo Stato deciderà quali sono i gruppi a rischio da vaccinare, mentre spetterà alle singole regioni, nel nostro caso la Provincia autonoma, definire come procedere con le vaccinazioni e attuare il decreto».
 A metà novembre partirà in tutta Italia la campagna di vaccinazione contro l’influenza A/H1N1 che punta inizialmente a vaccinare il 30-40% della popolazione.
 Nei giorni scorsi Florian Zerzer, capo dipartimento dell’assessorato alla sanità della Provincia ha specificato che in Alto Adige si punta a vaccinare 200 mila persone, pari al 40 per cento della popolazione. Il vaccino - ha sottolineato Zerzer - non sarà obbligatorio, ma garantito.
 Peter Mian, primario di Malattie infettive del San Maurizio, ha detto che in Alto Adige la situazione è sotto controllo ma che si tratta di un virus nuovo che non si sa come si comporta. Sino ad oggi sono 80 i casi in provincia. La prima fase delle vaccinanzioni riguarderà gli operatori sanitari e le categorie a rischio. Nel dettaglio, saranno vaccinati contro il virus H1N1 gli addetti ai servizi essenziali e, tra questi, personale sanitario e di assistenza dei servizi sanitari accreditati, le strutture socio sanitarie (case di riposo) il personale dei distretti sanitari, almeno il 90% dei medici di famiglia e dei pediatri.

Alto Adige 03-09-09
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mercoledì, 26 agosto 2009



Referendum provinciali, si voterà il 25 ottobre


BOLZANO. Durnwalder ha firmato il decreto per l’indizione dei cinque referendum provinciali. Si terranno domenica 25 ottobre e si svolgeranno secondo le procedure disposte per il rinnovo del consiglio provinciale. Intanto scoppia la polemica tra Svp e promotori.
 Il decreto del presidente della Provincia sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione del 1º settembre. I testi dei referendum propositivi saranno ora inoltrati ai Comuni altoatesini. Le amministrazioni comunali, quindi, provvederanno all’affissione degli stessi presso le loro segreterie per la durata dei trenta giorni antecedenti il 25 ottobre. Si tratta dei 3 quesiti promossi dall’Union für Südtirol riguardanti la democrazia diretta sulle scelte per le grandi infrastrutture, per la precedenza degli altoatesini nell’edilizia sociale e contro la «svendita» della Heimat. Poi c’è quello dei protezionisti contro l’aeroporto ed infine il referendum proposto da Iniziativa per più democrazia che intende allargare le basi della democrazia diretta.
 “E’ anche nell’interesse dei promotori dei referendum di non chiamare gli elettori inutilmente alle urne”: spiega così il segretario della Svp Richard Theiner la presa di posizione dell’ufficio di presidenza della Svp del giorno prima. «La Volkspartei - precisa Theiner - non ha emesso nessun giudizio su quesiti, ma ha semplicemente sollevato qualche dubbio sulla loro costituzionalità». Sull’altro fronte Otto von Aufschnaiter e Stephan Lausch di Iniziativa per più democrazia affermano che «né la Svp, né il presidente Steger possono giudicare sulla conformità costituzionale dei disegni di legge di iniziativa popolare».
 Iniziativa invita la Stella alpina «ad accettare finalmente il dibattito sui contenuti delle proposte di legge su cui si voterà il 25 ottobre e di evitare altra confusione prima del voto».

Alto Adige 26-08-09
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martedì, 25 agosto 2009



Nuove regole su treni e bus in provincia di Bolzano



Possibilità di sanzione ai passeggeri indisciplinati

 BOLZANO. La giunta provinciale ha dato il via libera ad una serie di novità nel settore del trasporto pubblico. La prima riguarda le tariffe per i bambini: viaggeranno gratis fino ai sei anni, anche se non ancora iscritti a scuola. Viaggeranno gratis anche coloro che prestano servizio civile o servizio sociale volontario.
 Viene inoltre messa per la prima volta nero su bianco la possibilità, per personale di controllo e autisti, di prendere provvedimenti nei confronti di passeggeri che si rendano protagonisti di comportamenti scorretti. Si va dal ritiro del biglietto al divieto di proseguire il viaggio, sino a sanzioni pecuniarie.
 L’entrata in vigore del nuovo codice della strada, inoltre, prevede che sedie a rotelle e passeggini possano essere ospitati a bordo degli autobus esclusivamente nelle zone a loro dedicate.

Alto Adige 25-08-09
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sabato, 22 agosto 2009


Autorizzazione di un impianto di combustione - combustore fireboost - trattamento termico di un mix di combustibili - Exo New Energy Italia Srl, Bolzano




Per vostra conoscenza di quanto potrebbe accadere nella zona Vurza
ANNO 2007
PARTE PRIMA
LEGGI E DECRETI
PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE
DECRETO DEL DIRETTORE DUFFICIO
28 giugno 2007, n. 631/29.6


Autorizzazione di un impianto di combustione - combustore fireboost - trattamento termico di un mix di combustibili - Exo New Energy Italia Srl, Bolzano

IL DIRETTORE DELL’UFFICIO GESTIONE RIFIUTI
omissis
autorizza
la Ditta Exo New Energy Italia Srl con sede legale in
Bolzano (BZ), via Perathoner 10, fino al 31.12.2007,
con numero d'autorizzazione 2693, ad effettuare il
trattamento termico dei sottoelencati tipi di rifiuti e
quantità (punto a):
Codice di rifiuto: 030105
Tipologia di rifiuto: segatura, trucioli, residui di taglio,
legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli
di cui alla voce03 01 04
Quantità: 0,3 t/anno

Codice di rifiuto: 130204*
Tipologia di rifiuto: scarti di olio minerale per motori,
ingranaggi e lubrificazione, clorurati

Codice di rifiuto: 130205*
Tipologia di rifiuto: scarti di olio minerale per motori,
ingranaggi e lubrificazione, non clorurati

Codice di rifiuto: 130206*
Tipologia di rifiuto: scarti di olio sintetico per motori,
ingranaggi e lubrificazione

Codice di rifiuto: 130208*
Tipologia di rifiuto: altri oli per motori, ingranaggi e
lubrificazione

TOTALE (CER 130204-130205-130206-130208): 1,3 t/a

Codice di rifiuto: 130701*
Tipologia di rifiuto: olio combustibile e carburante diesel
Quantità: 0,3 t/anno

Codice di rifiuto: 190805
Tipologia di rifiuto: fanghi prodotti dal trattamento
delle acque reflue urbane
Quantità: 0,3 t/anno

Codice di rifiuto: 200125
Tipologia di rifiuto: oli e grassi alimentari
Quantità: 1,3 t/anno

1. I combustibili previsti per i tests risultano:
- polvere/pellets di carbone = 500 kg
- nafta pesante 500 kg
- combustibile gassoso composto da metano,
idrogeno e propano (totale 500 kg)
- sansa di oliva (kg 500)
- biomassa (kg 500)
  • benzina (300 l.)
  • biogas (50% Metano) kg 300

Il nominativo del tecnico responsabile della ditta è: Der verantwortliche Techniker der Firma ist:
Dott. Ing. Vincenzo Branzi

Sede di stoccaggio: Ort der Zwischenlagerung:
Eco Center Spa-Lungo Isarco Sinistro 57-Bolzano-
Linea inceneritore

2. Su un apposito registro devono essere annotati le
quantità, la data e la durata di ogni singolo test.

3. Tutti i fumi podotti dall´impianto verranno convogliati
nella linea di trattamento fumi dell’inceneritore
RSU.

4. Per i tests possono essere utilizzati esclusivamente
combustibili indicati al punto a) e 1.

5. Prima dell’esecuzione di ogni singolo test deve
esserne data comunicazione agli Uffici competenti
(Ufficio aria e rumore - Ufficio gestione rifiuti)
almeno con due giorni di anticipo.

6. Deve essere effettuata la dichiarazione annuale
del catasto rifiuti ai sensi dell’art. 18 della LP n.
04/06 con le modalità di cui alla legge 70 del
25.1.1994.

7. Deve essere tenuto un apposito registro di carico/
scarico ai sensi dell’art. 17 della LP n. 04/06.

8. I recipienti oggetto di deposito preliminare si
devono conformare alle disposizioni di cui al
punto 4.1 della delibera del CI dd. 27.7.1984 e
dell’art. 19 del DPGP n. 3 del 29 gennaio 1980.

9. Il trasporto di rifiuti conferiti all’impianto è soggetto
alle disposizioni di cui all’ art. 19 della LP n.
04/06.

10. Se questo decreto non viene osservato, l’autorizzazione
viene ritirata immediatamente.

11. Il presente provvedimento è soggetto a revoca o
modifica, ove risulti la pericolosità o dannosità
dell’attività esercitata o nei casi di accertata violazione
di legge, delle normative tecniche o del
presente decreto; l’autorizzazione è subordinata
ad ogni ulteriore norma regolamentare (anche
provinciale), che dovesse intervenire nella materia.

12. Visti l’art. 6 del DPR 691/82, gli artt. 5, 9, 11
comma 10-f, 15 del decreto legislativo n. 95/92, il
presente decreto viene inviato per competenza
anche al Consorzio Obbligatorio olii usati.

Il presente decreto sostituisce il decreto n. 935
del 7.12.2006.

IL DIRETTORE DUFFICIO
G.ANGELUCCI

 vedi anche articoli precedenti

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sabato, 22 agosto 2009



Un categorico no  dalla Conferenza VIA sul progetto Exo previsto in zona Vurza



 LAIVES. Il 22 luglio scorso la Conferenza ha esaminato il progetto della Exo ed ha dato parere negativo con una serie da argomentazioni fra cui «Una documentazione incompleta e poco chiara che non consente di determinare le emissioni e le caratteristiche tecniche dell’impianto previsto». Il presidente della conferenza, Luigi Minach, ha inoltre segnalato che «sono assenti o gravemente insufficienti la descrizioni del progetto, le caratteristiche tecniche, il dimensionamento e funzionamento dell’impianto, il calcolo della verifica delle temperature ed il dimensionamento del sistema di dissipazione ed estrazione del calore, in particolare della torre di raffreddamento ed altro».


Alto Adige 22-08-09

sabato, 22 agosto 2009



«Inceneritore, le prove senza alcun riscontro» I Verdi: serve chiarezza



«Per i diritti di brevetto è stata avviata una causa legale La Provincia ne ha tenuto conto?

di Ezio Danieli


LAIVES. Prosegue l’offensiva dei consiglieri provinciali Verdi - Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss - contro la decisione della giunta provinciale che ha assegnato alla società Exo New Energy Italia Srl un terreno in zona Vurza dove spostare l’impianto di incenerimento della stessa società. Si tratta, lo ricordiamo, di un impianto che è stato bocciato in sede di Valutazione Impatto Ambientale. La concessione rilasciata dal Comune, di fatto, dovrebbe essere annullata.
 I due consiglieri Verdi tornano alla carica con un’ulteriore serie di domande alla giunta provinciale partendo dalla considerazione che «L’impianto di incenerimento della società Exo New Energy Italia Srl ha effettuato prove per anni presso l’inceneritore di Bolzano. Risulta dal Bollettino Ufficiale della Regione che la prima autorizzazione sia del 19 maggio 1998 e l’ultima del 28 giugno 2007, con validità fino al 31 dicembre 2007». Dopo questa data e non risultano rilasciate ulteriori autorizzazioni «e questo - sottolineano i Verdi - a buona ragione visto che dopo 10 anni una sperimentazione o dà risultati, o non può continuare all’infinito».
 Ora, come detto, la sperimentazione - secondo la giunta provinciale che ha concesso il terreno nella zona Vurza ampliata - dovrebbe riprendere e durare altri tre anni. Da qui la considerazione - come premessa alla richieste - dei due consiglieri Verdi: «È opportuno valutare se è opportuno o meno che questa sperimentazione possa ricominciare, quindi è indispensabile una chiara informazione sulle campagne effettivamente svolte con l’impianto in questione e sui risultati ottenuti».
 Fatte queste premesse, Dello Sbarba ed Heiss pongono una serie di quesiti: «1) Dalla data della prima autorizzazione alla sperimentazione, il 19 maggio 1998, fino ad oggi per quanti giorni in tutto tale impianto è stato messo in funzione?, 2) Quante campagne di prova sono state svolte dall’inizio e fino ad oggi nell’impianto della società Exo New Energy Italia Srl posto presso l’inceneritore di Bolzano?, 3) Come sono state documentate tali campagne di prova? Tale documentazione è stata trasmessa alla Provincia o a un suo ente, ufficio o società partecipata? 4) Che risultati hanno avuto le sperimentazioni fin qui effettuate?, 5) Perché le sperimentazioni non hanno più ricevuto alcuna autorizzazione dopo il 31 dicembre 2007?, 6) Perché un’attività non più autorizzata dopo il 2007 dovrebbe continuare ora in zona Vurza a Pineta di Laives? Che cosa c’è ancora da sperimentare?).
 Gli ultimi tre punti sollevati dai consiglieri Verdi sono destinati a gettare ulteriore benzina sul fuoco di una polemica già rovente. Chiedono infatti: «Risulta alla Provincia che tra diversi soggetti interessati sia sorta una causa legale sull’invenzione alla base dell’impianto e sui diritti di brevetto, che è approdata tra l’altro a una sentenza della Cassazione del 26 aprile 2006?; Tale sentenza rinviava a un nuovo esame davanti alla Corte d’appello di Trento: la Provincia ne conosce i risultati? Rientra tale contenzioso tra gli elementi valutati dalla Provincia per giudicare la qualità di innovazione e ricerca dell’impianto in questione e della società che l’ha promosso)».
 Si diceva della polemica politica sia a livello provinciale che comunale. Proprio in municipio i rappresentanti di opposizione hanno messo sotto accusa soprattutto l’assessore Zanvettor il quale ha ribadito che «la concessione della commissione edilizia era condizionata dal parere Via, che è stato negativo. Quindi la concessione verrà ritirata». Intanto il comitato civico di Pineta - annunciando una possibile raccolta di firme contro l’inceneritore - ha invitato sindaco e giunta comunale a fare chiarezza.

Alto Adige 22-08-09
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giovedì, 20 agosto 2009



In Alto Adige sono sette i dentisti con lo sconto


Il Consumatori: «Tariffe agevolate per i meno abbienti mentre la Provincia non si muove» 

 BOLZANO. «In attesa che la Provincia si risolva la questione del caro dentista - spiega Walther Andreaus del Ctcu - sono già sette i medici altoatesini iscritti all’Andi che hanno aderito all’accordo nazionale che prevede cure odontoiatriche a tariffe agevolate per i meno abbienti».
 Si tratta di Erich Arzt, Mariagrazia Folchini, Paolo Milanese, Maurizio Morrione, Hermann Tamanini e Bernd Gilbert von Johnston tutti di Bolzano e di Emilio Falceri di Laives. Medici disponibili - spiega il Centro consumatori di via Dodiciville - a chiedere fino a 80 euro per visita odontoiatrica, ablazione del tartaro ed igiene orale; 25 euro per la sigillatura dei solchi molari e premolari; 60 euro per l’estrazione di un dente; 550 euro per una protesi parziale in resina con ganci a filo e 800 euro (per arcata) per una protesi totale in resina. «Trentino, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia offrono già un accesso alle prestazioni del dentista a condizioni vantaggiose. E se in Lombardia - riprende Andreaus - esiste una clinica privata convenzionata che pratica tariffe sociali ai cittadini più svantaggiati, la Provincia di Trento permette a determinate categorie di cittadini di rivolgersi gratuitamente non solo ai professionisti della sanità pubblica, ma anche a medici dentisti privati in regime di convenzione. Peccato che la Provincia di Bolzano non figuri. Evidentemente è molto più facile imporre ai cittadini un balzello di 1,20 o peggio, 1,80 euro l’ora per parcheggiare all’ospedale di Bolzano, piuttosto che potenziare la sanità pubblica in modo da poter contrastare a dovere il caro prezzi dei dentisti privati».
 In ultimo, è destinata ad avviarsi a soluzione la vertenza che oppone dal 2005 il Ctcu e l’Ordine degli odontoiatri per l’ iniziativa “Prezzi trasparenza online”: il 9 settembre si terrà a Roma presso l’Antitrust l’audizione delle parti.

Alto Adige 20-08-09
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lunedì, 10 agosto 2009



«Trasparenza, siamo all’anno zero»




BOLZANO. Provincia, Comune capoluogo, aziende pubbliche, Lub: sulla trasparenza in Alto Adige siamo all’anno zero. Delibere e decisioni on line? Non se ne parla. Dopo la richiesta dei consiglieri della Svp Schuler e Noggler (per le delibere della giunta) il tema è di nuovo caldo. La Cisl aprirà una raccolta firme. Il Ctcu attacca: «Perché questa rigidezza, se è tutto in regola?».
 L’era informatica si è fermata ai confini di Salorno per quanto riguarda la trasparenza della pubblica amministrazione. Un privato cittadino (ma anche professionisti e sindacalisti) che desideri consultare una delibera della giunta provinciale o comunale rinunci a entrare nei siti internet: deve rivolgersi agli uffici dell’ente, compilare domanda e attendere che gli venga fornita copia. «E capita anche che ti neghino l’accesso all’atto, sostenendo che non hai un interesse diretto», racconta il segretario della Cisl Michele Buonerba, che settimanalmente deve approfondire le decisioni della giunta provinciale. Buonerba annuncia battaglia: «L’Alto Adige deve cambiare. E’ rimasto uno dei pochi esempi in Italia di così grave assenza di trasparenza: ormai trovi on line tutte le delibere delle Regioni e di moltissimi Comuni». Per restare in zona, sul sito della Regione si possono consultare le delibere di giunta e la Provincia di Trento pubblica on line delibere di giunta, decreti del presidente e determine dei dirigenti. Maurizio Albrigo, presidente del Ctcu, rincara: «Un cittadino ha il diritto di conoscere gli atti degli enti pubblici senza doversi recare in un ufficio. La trasparenza è un dovere».
 La Provincia di Bolzano non pubblica nulla. Nel sito del Comune si trova ogni settimana l’elenco delle delibere approvate, ma solo il titolo. Per il testo vale la regola della richiesta in ufficio.
 Ai consiglieri non va meglio dei privati cittadini.
 La consigliera comunale Mariateresa Tomada (Pdl) si sente presa in giro: «Ogni anno puntualmente, in fase di approvazione del bilancio, presento un documento voto in Consiglio sulla pubblicazione on line delle delibere. Il documento viene approvato e da anni non succede nulla».
 In Provincia i Verdi hanno condotto la scorsa legislatura la battaglia sulla trasparenza degli atti. Quest’anno il caso viene riaperto dai consiglieri Schuler e Noggler (Svp). I gruppi ricevono ogni settimana l’elenco delle delibere: per approfondimenti devono chiedere copia dell’atto all’ufficio. Su Schuler però, una frecciata di Buonerba: «Deve mettersi d’accordo con se stesso, visto che da presidente del Consorzio dei Comuni difende l’attuale legge provinciale sugli appalti, che è l’opposto della trasparenza». Stoccata anche da Hans Heiss (Verdi): «Nei consiglieri Svp non c’è alcuna tradizione di controllo sui provvedimenti della giunta. Schuler e Noggler si mettano al lavoro, prima di accreditarsi come fustigatori: già il bilancio, che abbiamo a disposizione, è una miniera continua di brutte sorprese». Sulle dleibere on line naturalmente nulla da dire, prosegue Heiss: «E’ una nostra richiesta da anni e la giunta si è sempre sottratta con pretestuosi impedimenti per rispetto della privacy: le delibere riservate per privacy sono una parte minima». Attacca anche Elena Artioli (Lega): «La trasparenza fa paura. Noi vorremmo mettere in rete anche le sedute del Consiglio in diretta: non vogliono perché si vedrebbe un aula dominata dagli interventi dell’opposizione, con i consiglieri di maggioranza che si limitano a votare a favore».

Alto Adige 10-08-09
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sabato, 01 agosto 2009



Via al tavolo sull’estremismo neonazi


 MERANO. Prima seduta del «Tavolo sull’estremismo giovanile» voluto dall’assessore Richard Theiner dopo i risultati della ricerca del Servizio giovani che ha evidenziato un progressivo e allarmante diffondersi soprattutto nei paesini delle vallate delle aggregazioni neonaziste anche fra i giovanissimi.
 Dopo la decisione della giunta provinciale del 27 luglio scorso ieri si è svolta la prima seduta del «Tavolo di confronto sull’estremismo giovanile», aperto dall’assessore provinciale alla famiglia e politiche sociali Richard Theiner. «L’obiettivo del gruppo - ha sottileanto Theiner - è offrire alla giunta una consulenza competente per giungere a misure concrete di prevenzione e contrasto del fenomeno dell’estremismo giovanile».
 Nell’incontro a Bolzano l’assessore Theiner ha sottolineato che allo scopo di raccogliere tutti gli elementi possibili per formulare proposte concrete ed efficaci è necessario allargare la collaborazione anche ai rappresentanti del mondo della scuola, vista la rilevanza che una corretta azione formativa ha sullo sviluppo dei giovani. In agosto i membri del Tavolo di confronto saranno impegnati a rilevare gli interventi già presenti sul territorio.
 Presenti al primo incontro erano le comunità comprensoriali Oltradige/Bassa Atesina e Burgraviato, l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano, il Forum Prevenzione, l’Associazione Strymer Stretwork, il Servizio Giovani per il gruppo linguistico italiano, tedesco e ladino, il direttore della ripartizione famiglia e politiche sociali Karl Tragust e il direttore dell’ufficio famiglia, donna e gioventù Eugenio Bizzotto.

Alto Adige 01-08-09
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mercoledì, 29 luglio 2009




Vurza: Idrocarburi, dubbi sulla ritardata decisione di trasloco


 LAIVES. Rimane un piccolo “mistero” il perché la giunta provinciale ancora non abbia assunto una decisione in merito allo spostamento in zona Vurza di un deposito di idrocarburi insieme alla realizzazione di un distributore di carburante accanto alla variante, nei presso della galleria a nord di Pineta. Nemmeno in giunta comunale riescono a comprendere questo silenzio dopo che il consiglio comunale si era pronunciato contro all’unanimità. «So che continuano a rinviare la discussione su questo punto - dice il sindaco Polonioli - e nemmeno io comprendo perché». Però l’attenzione rimane alta verso questo progetto di spostamento, soprattutto perché si teme che la giunta provinciale possa alla fine decidere di non concedere il permesso per il distributore di carburante, ma dica invece si alla costruzione del deposito in zona produttiva Vurza. È contro questa specifica possibilità che il consiglio comunale di Laives aveva manifestato parere assolutamente contrario, perché si tratterebbe di una presenza pericolosa. Quanto al distributore di carburanti, qualche perplessità l’aveva espressa anche da ex assessore provinciale Werner Frick e del resto si è visto poi che costruendolo all’uscita della galleria sarebbe stato assolutamente fuorilegge rispetto alle norme del codice stradale che impongono precise distanze.


Alto Adige 29-07-09
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mercoledì, 29 luglio 2009



Il decalogo diffuso dall’Asl con i consigli del ministero per evitare il contagio


«Non andate in ospedale, telefonate al medico»

BOLZANO. L’Asl unica scende in campo con un decalogo del ministero della Sanità per evitare il contagio e spiega che, in caso di febbre superiore a 38° C, tosse, mal di gola, malessere, bisogna consultare subito un medico:
 «Telefonate, non andate. Occorre evitare assolutamente di andare in ospedale oppure dal medico di base in caso di decorso normale dell’influenza, per impedire il diffondersi del virus».
 Ma come si riconosce l’influenza? «La suina porta febbre uguale o superiore a 38° C, accompagnata da almeno un sintomo tra i seguenti: cefalea, malessere, sudorazione, brividi, astenia e da almeno uno dei seguenti sintomi respiratori: tosse, mal di gola, congestione nasale».
 «A seguito del rapido incremento di casi della nuova influenza suina in Italia ed in Alto Adige - si legge nel comunicato dell’Azienda sanitaria - il ministero della Sanità ha emanato una nuova circolare che contiene le misure generali per ridurre la diffusione dell’influenza che occorre seguire».
 Andiamo a vederle.
 a) evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa
 b) lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone
 c) se non è possibile lavare le mani in alternativa possono essere usate soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti
 c) evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca
 d) coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura
 e) aerare regolarmente le stanze di soggiorno.

Tra i sintomi la febbre a 38º tosse e brividi

 I sintomi. Occhi che bruciano e lacrimano, tosse e raffreddore che congestiona le prime vie aeree, dolori alle articolazioni e ai muscoli, talora vomito e diarrea. La febbre alta, superiore ai 38 gradi, completa il quadro.
 Questi sono i sintomi dell’influenza A/H1N1, ormai conosciuta come influenza suina, che ha assunto le proporzioni di una pandemia.
 I farmaci. Oltre agli antifebbrili per abbassare la temperatura e togliere il malessere, la terapia prevede antivirali, Tamiflu e Relenza.
 Il vaccino.
 Per il vaccino occorre attendere alcuni mesi, il tempo di isolare il virus e mettere a punto l’antidoto.
 Che fare? In caso di febbre e di sintomi specifici di cui sopra è bene che la persona, anche se non proveniente da zone endemiche (Stati Uniti, Messico, Canada, Inghilterra, Spagna e altre) prenda contatto con il suo medico senza muoversi dalla propria abitazione in attesa di eseguire tutti gli accertamenti clinici del caso.
 Il tampone. «L’indagine epidemiologica dei casi viene effettuata clinicamente - spiega l’Asl altoatesina - e solo nei soggetti che sono stati contagiati si procede all’esame con un tampone naso-faringeo per la ricerca del virus H1N1».
 L’isolamento.
 Indispensabile che i casi evidenti o sospetti rimangano in isolamento tra le pareti di casa per evitare il contagio. Attenzione anche ai familiari.


Alto Adige 29-07-09
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martedì, 28 luglio 2009




Varato dalla Provincia per fronteggiare un fenomeno dilagante

MERANO. Ai primi di luglio un dossier elaborato dal Servizio giovani della Provincia, e finito sul tavolo della giunta provinciale, aveva lanciato l’allarme per il dilagare dei naziskin fra i giovanissimi: ieri Durnwalder ha promosso così un tavolo contro l’estremismo di destra.
 La giunta provinciale di Bolzano ha deciso infatti di istituire un tavolo di confronto per arginare la diffusione dell’estremismo di destra tra i giovani altoatesini. Questa decisione, ha spiegato il presidente Luis Durnwalder, è stata adottata anche in conseguenza del fatto che non si è riusciti ad entrare in contatto con alcune componenti di questo estremismo di destra attraverso le strutture tradizionali come il Servizio giovani o le organizzazioni giovanili. «Dobbiamo riuscire a far comprendere ai nostri giovani - ha poi sottolin eato il presidente Durnwalder - che l’estremismo di destra, sia fascismo che nazismo, ha sempre e solo portato gravi danni alla popolazione sudtirolese; quando invece ci si deve impegnare per il progresso di tutti, in chiave europea e soprattutto lontana da ogni forma di violenza».
 Che, in particolare le valli del Meranese fossero terreno fertile per la diffusione dell’ideologia neonazista già lo si sapeva tanto che non a caso l’operazione “Odessa” della polziia aveva portato a sedici arrestati e cento denunciati non più tardi di un anno fa. In quersti giorni l’allarme era arrivato da uno studio del Servizio giovani della provincia perché non può evidentemente rientrare nei limiti dell’accettabile il fatto che nel solo paese di Naturno siano all’incirca una settantina i giovanissimi che darebbero vita alla locale sezione della”Hitler Jugend”.
 Il Tavolo contro l’estremismo è presieduto dall’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, ed è composto dai responsabili dei Servizi giovani dei tre gruppi linguistici, Klaus Nothdurfter, Claudio Andolfo e Wilma Runggaldier, oltre che dai responsabili del Forum prevenzione, Peter Koler, del Consorzio dei Comuni, Arnold Schuler, e dei Comprensori, Oswald Schiefer.

Alto Adige 28-07-09
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domenica, 26 luglio 2009



«Classi bilingui, tocca alle famiglie»


Appello di Tommasini: la legge c’è, i genitori si facciano avanti. Parte Ora

 BOLZANO. I genitori l’hanno voluta all’unanimità: a settembre partirà la sezione bilingue alla scuola elementare «Collodi» di Ora. L’unica prima classe della scuola italiana di Ora sarà dunque organizzata con l’insegnamento veicolare. A Laghetti le sezioni bilingui passeranno da una a due. Ma le novità si fermano qui: 20 sezioni bilingui in 40 scuole in tutto l’Alto Adige. Questo l’elenco: elementari Longon e Manzoni a Bolzano, San Giacomo, Egna, Laghetti, Brunico. Salta agli occhi il vuoto di Merano e Bressanone, mentre la Bassa Atesina si conferma un laboratorio sociale oltre che linguistico. Eppure è arrivata un anno fa la legge provinciale che supera la fase delle sperimentazioni e lascia mano libera alle scuole, che possono accogliere le richieste dei genitori.
 «Speriamo che siano sempre di più le famiglie che spingeranno per avere sezioni bilingui», è l’augurio dell’assessore Christian Tommasini, che ieri è andato alle Collodi di Ora per presentare la nuova classe (13 iscritti) con il sovrintendente sostituto Claudio Vidoni e la dirigente dell’Istituto comprensivo della Bassa Atesina Elisabetta Manzio.
 Tommasini ne approfitta per precisare «questa non è l’immersione, concetto superato» e per riassumere gli impegni dell’assessorato. Più risorse alle materne per il tempo prolungato con insegnanti di tedesco; sostegno ai progetti di sezioni bilingui alle elementari, spinta sull’insegnamento veicolare alle medie e sugli scambi scolastici alle superiori, in attesa della riforma Gelmini che introdurrà l’insegnamento veicolare in due lingue oltre l’italiano. Tornando alle elementari, Tommasini rivendica: «La politica ha fatto: la legge c’è e sosteniamo i progetti. Adesso la spinta deve arrivare dal basso». Perché sono le famiglie che da sempre, ricorda Vidoni, hanno «costretto» la politica a prendere atto della voglia di bilinguismo. Così a Ora, ribadisce Elisabetta Manzio, «questa nuova sezione è nata perché i genitori dei bambini che si sarebbero iscritti in prima elementare hanno chiesto l’insegnamento veicolare. C’è stata l’unanimità». Senza consenso delle famiglie infatti non può nascere nulla e le sezioni bilingui devono essere approvate dal collegio docenti e dal consiglio di istituto. Ci sono state in passato resistenze tra gli insegnanti italiani, che temono la perdita di posti di lavoro. Tommasini tranquillizza: «La scuola italiana è in crescita, i posti di lavoro sono in aumento, non in diminuzione». Dalle materne alle superiori, la scuola italiana nel prossimo anno scolastico conterà su 17.505 iscritti, 387 in più rispetto all’anno appena concluso.
 La Sovrintendenza assicura all’istituto comprensivo della Bassa atesina un insegnante in più per le sezioni bilingui. Ma la Provincia sarebbe disposta a sostenere una scuola bilingue diffusa in tutto l’Alto Adige? Tommasini: «Il mio impegno per i prossimi due anni è una sezione bilingue in ogni Comune della Bassa Atesina. In prospettiva, in ogni scuola deve partire almeno una sezione bilingue». La sfida deve essere andare a verificare. «Non può fare tutto la scuola e nemmeno la politica. Servono la cultura, le associazioni, le famiglie».

Alto Adige 25-07-09
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giovedì, 23 luglio 2009



Sicurezza in strada: «Prevenire»




BOLZANO. «Le misure di maggior rilievo per rendere più sicure le nostre strade sono la prevenzione e la formazione lungo tutto l’arco della vita». Così l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann commenta il nuovo provvedimento sul codice della strada approvato dalla commissione Trasporti della Camera. Tra le misure introdotte dal nuovo provvedimento Widmann commenta positivamente la riduzione delle multe per le contravvenzioni lievi. Le multe e le pene, infatti, sarebbero secondo l’assessore l’ultima istanza, mentre più importante è puntare all’educazione stradale dei cittadini di tutte le età. L’assessore saluta pertanto positivamente l’indroduzione dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione stradale nelle scuole previsto dalle nuove regole stradali. A tal riguardo sottolinea che accanto alle misure educative rivolte ai giovani sarebbe opportuno dedicare un occhio di riguardo anche al gruppo sempre piú esteso dei guidatori di vecchia data. Al giorno d’oggi, infatti, sarebbe impensabile sostenere esclusivamente l’esame di guida una volta nella vita. La mobilità secondo Widmann, costituisce un aspetto basilare per la società e l’economia odierna ed è necessario pensarla il più possibilmente sicura. A tal fine sono necessarie apposite disposizioni legislative, ma vi è altrettanto bisogno di consapevolezza, responsabilità, prudenza, attenzione e conoscenza dei pericoli. Per essere in grado di adottare un comportamento corretto nel traffico e guidare in sicurezza bisogna ottenere adeguati insegnamenti seguendo dei corsi che favoriscano la revisione di certe abitudini di guida e l’acquisizione delle necessarie capacità.

Alto Adige 23-07-09
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martedì, 21 luglio 2009



Matrimonio Raiffeisen e CasaClima

Risanamento energetico degli edifici, sottoscritto un accordo di consulenza

BOLZANO. Risparmiare energia è risparmiare denaro: con questo motto l’assessore provinciale all’ambiente ed energia Michl Laimer nei giorni scorsi ha presentato, nella sede del suo assessorato, la cooperazione tra Agenzia CasaClima e Federazione Raiffeisen in materia di consulenza nel risanamento di edifici sottoscrivendo l’apposito accordo.
 Obiettivo della cooperazione tra Agenzia CasaClima e Federazione cooperative Raiffeisen è quello di garantire un’adeguata consulenza in materia di efficienza energetica ai cittadini alle prese con il risanamento di edifici ed un conseguente supporto competente per pianificare i necessari finanziamenti anche avvalendosi degli incentivi pubblici.
 Uno degli obiettivi della politica energetica locale per il futuro è quello di ridurre la dipendenza energetica (l’Italia importa circa il 90% dell’energia impiegata) garantendo energia sicura, pulita e a prezzi moderati; a tal fine come ha sottolineato l’assessore provinciale all’ambiente ed energia Michl Laimer, è importante puntare al risparmio energetico. Una via possibile è quella praticata dal modello CasaClima.
 In presenza di vecchi edifici tramite la loro ristrutturazione è possibile ottenere una riduzione del fabbisogno energetico tra il 70 e l’80 per cento. Per favorire il risparmio energetico, tema preponderante dei prossimi decenni, è importante favorire una consulenza mirata ai cittadini resa possibile tramite l’accordo siglato oggi.
 Un potenziale notevole, come ha detto Norbert Lantschner, direttore dell’Agenzia CasaClima, a fronte di circa 150.000 unità abitative costruite senza criteri di efficienza energetica (con consumi di 21 litri di petrolio a metro quadro all’anno) nel corso degli anni ’70 e che, se risanate in categoria C potrebbero portare ad un risparmio di circa 200 milioni.

Alto Adige 21-07-09

Siglata intesa tra Agenzia CasaClima e Raiffeisen



Dalla sin.: Paul Gasser, direttore generale della Federazione Raiffeisen, Ass. Michl Laimer (centro), Norbert Lantschner, direttore dell'Agenzia CasaClima.

Risparmiare energia è risparmiare denaro: con questo motto è stata presentata la cooperazione tra Agenzia CasaClima e Federazione Raiffeisen in materia di consulenza nel risanamento di edifici sottoscrivendo l’apposito accordo.

Obiettivo della cooperazione tra Agenzia CasaClima e Federazione cooperative Raiffeisen è quello di garantire un'adeguata consulenza in materia di efficienza energetica ai cittadini alle prese con il risanamento di edifici ed un conseguente supporto competente per pianificare i necessari finanziamenti anche avvalendosi degli incentivi pubblici.

Risparmio energetico
Uno degli obiettivi della politica energetica locale per il futuro è quello di ridurre la dipendenza energetica garantendo energia sicura, pulita e a prezzi moderati; a tal fine come ha sottolineato l'assessore provinciale all'ambiente ed energia Michl Laimer, è importante puntare al risparmio energetico. Una via possibile è quella praticata dal modello CasaClima, che nello standard C è diventato obbligatorio per le nuove costruzioni. In presenza di vecchi edifici tramite la loro ristrutturazione è possibile ottenere una riduzione del fabbisogno energetico tra il 70 e l'80 per cento.
Un potenziale notevole
Per favorire il risparmio energetico, tema preponderante dei prossimi decenni, è importante favorire una consulenza mirata ai cittadini resa possibile tramite l'accordo siglato oggi. Un potenziale notevole, come ha detto Norbert Lantschner, direttore dell'Agenzia CasaClima, a fronte di circa 150.000 unità abitative costruite senza criteri di efficienza energetica (con consumi di 21 litri di petrolio a metro quadro all'anno) nel corso degli anni '70 e che, se risanate in categoria C potrebbero portare ad un risparmio di circa 200 milioni di Euro.


Consulenza
Come ha ricordato Paul Gasser, direttore generale della Federazione Raiffeisen, l'energia è un tema che riguarda tutti e riveste un interesse economico. Parlando di consumi energetici in Alto Adige il 48 per cento si riferisce ai nuclei familiari ed il 27 per cento a quello dei servizi; del consumo energetico registrato tra il 50 ed il 60 per cento è dovuto al riscaldamento ed al condizionamento. L'accordo Raiffeisen-Agenzia CasaClima fà proprie le norme quadro poste in essere dalla politica offrendo una consulenza mirata ad una riduzione efficace dei costi energetici di nuclei familiari ed imprese. L'iniziativa, supportando l'edilizia sostenibile sia per nuove costruzioni che per i risanamenti, si pone anche quale misura di incentivazione dell'economia locale in tempi di crisi.
http://www.raiffeisen.it/it/banca/abitare-e-costruire/risparmiareenergia.html

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lunedì, 13 luglio 2009



Nei paesi fiorisce la «Hitler Jugend»



Lo denuncia un dossier della Provincia, nel Burgraviato scatta l’allarme

MERANO. Sono sempre di più i giovani, molto spesso minorenni, che si riconoscono nella “Hitler Jungend” e sono organizzati sotto forma di cellula neonazista. Un fenomeno diffuso nel Burgraviato e particolarmente evidente nella zona di Maturno dove gli adepti sarebbero addirittura una settantina. La denuncia viene da un dossier elaborato dal Servizio giovani della Provincia.
 Che le valli del Meranese fossero terreno fertile per la diffusione dell’ideologia neonazista già lo si sapeva. Le cronache degli anni scorsi riportano numerosi episodi riconducibili a gruppi dell’estrema destra tedesca con spiccate simpatie per la croce uncinata. Sparute cellule di esaltati tenute sotto stretta sorveglianza dalle forze dell’ordine che, salvo qualche caso di violenza prontamente repressa e punita, si sono limitate a celebrare i loro inquietanti riti lontano da occhi indiscreti.
 Il dossier elaborato dal Servizio giovani della Provincia, e finito recentemente sul tavolo dell’assessore Richard Theiner che ne ha parlato anche nell’ultima riunione della giunta provinciale, mette però il fenomeno sotto una preoccupante luce, e in tutto il Burgraviato scatta l’allarme. Questo perché non può evidentemente rientrare nei limiti dell’accettabile il fatto che nel solo paese di Naturno siano all’incirca una settantina i giovani (quasi tutti minorenni, con un’età d’iniziazione che si aggira anche attorno ai 14 anni) che darebbero vita alla locale sezione della “Hitler Jugend”.
 «Un fenomeno che non va sottovalutato, anche perché sembra che vi aderiscano ragazzi delle medie e delle superiori, di varie classi sociali - osserva l’assessore Theiner - con un trend che individua la diffusione delle adesioni, o meglio del più semplice avvicinamento a questa ideologia in una fascia d’età sempre più bassa e per questo più condizionabile. L’elaborazione dei nostri uffici in ogni caso non fa che rilevare una situazione già nota e che non è statisticamente peggiore di quella presente in altre regioni, anzi. Ciò non significa evidentemente sottovalutarla».
 «Qualora dovesse svilupparsi, sarà compito del Comune impegnarsi ad affrontare il problema assieme a genitori e studenti, oltre alle forze di polizia ed ai servizi sociali», come ha ribadito il sindaco di Naturno Andreas Heidegger.
 Secondo quanto si è appreso in questura «il fenomeno è conosciuto alle forze dell’ordine ed è sotto costante controllo, già più volte in Alto Adige sono venute alla luce associazioni di giovani che si richiamano al nazionalsocialismo e sono stati già celebrati anche processi per violazione della legge Mancino a carico di giovani».
 La questione verrà inevitabilmente affrontata anche a livello di Comunità del Burgraviato. È noto infatti che il Comprensorio ha da tempo avviato uno specifico programma per combattere il fenomeno dell’estremismo di destra di matrice neonazista con l’impiego di personale specializzato.

Alto Adige 12 07-09
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lunedì, 13 luglio 2009



I sindacati criticano la Provincia dopo la decisione di mantenere ferma a 1,20 € la tariffa del parcheggio


BOLZANO. Le oltre 14 mila firme che il centro consumatori ha consegnato all’assessore provinciale ai lavori pubblici non sono servite a molto: Florian Mussner ha infatti ribadito che la Provincia non intende ridurre la tariffa del parcheggio dell’ospedale, attualmente fissata a 1,20 euro l’ora. Una decisione che viene fortemente criticata dai sindacati.
 «La Provincia - attacca il segretario generale della Uil Toni Serafini - ha sbagliato fin dall’inizio dando in appalto la gestione di un servizio che per la sua funzione non può dare utili. Ora, dopo la giusta decisione di acquistare il parcheggio, la giunta non vuole ridurre la tariffa. Questo però non è accettabile, perché se sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Ricordiamo che la tariffa oraria del parcheggio Mayr Nusser, che ha oggettivamente un’altra funzione rispetto a quello dell’ospedale, è di 90 centesimi. Ora la Provincia non può risparmiare sulla pelle degli utenti più deboli penalizzando cittadini che all’ospedale non ci vanno certo per turismo o per shopping».
 Critico anche Massimo Ribetto, coordinatore di Nursing Up, il sindacato degli infermieri: «Bisogna tornare al prezzo orginario che era di 50 centesimi. Non chiediamo nessun regalo, ma almeno si torni alla situazione originale come chiedono da mesi i sindacati e il centro consumatori».

Alto Adige 12-07-09
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venerdì, 10 luglio 2009


La Provincia sogna la Facoltà di Medicina



Un gruppo di tecnici lavora al progetto che punta a creare una clinica universitaria

BOLZANO. Aprire a Bolzano una Facoltà di Medicina utilizzando come base logistica la struttura della Scuola superiore di sanità “Claudiana” e puntando a creare attorno ai sette ospedali della provincia (bellissimi ma che con il riordino dell’Asl unica rischiano di essere svuotati di significato e soprattutto di pazienti) una clinica universitaria che abbia come unica parola d’ordine l’eccellenza.
 Questo il sogno della Provincia che ha messo al lavoro un gruppo di tecnici per studiare un piano di fattibilità. Un progetto ambizioso, che avrà bisogno di tempo per svilupparsi e crescere e potersi alla fine concretizzare, ma che deve guardarsi da subito dalle pressioni e dalle invidie che potrebbero arrivare dalle cliniche universitarie che ci stanno vicine, sia a Sud che a Nord, che puntano ad accaparrarsi le convenzioni ed i pazienti e non certo a veder aumentare la concorrenza.
 Una scelta importante andata avanti sottotraccia per evitare polemiche.
 Una scelta dettata da vari fattori, in primis il fatto che la creazione di una Facoltà di medicina potrebbe portare la nostra sanità ai massimi livelli.
 Sta crescendo, infatti, la voglia di creare in Alto Adige, già ricco di ospedali faraonici, anche una struttura universitaria importante per una medicina che possa essere punto di riferimento anche per altre realtà. Il maggior beneficio lo avrebbe poi la popolazione: sia i pazienti che i medici.
 Da sempre infatti gli altoatesini che intendono intraprendere la carriera medica, sono costretti a spostarsi a Bologna, Padova, Verona, Pavia ecc. o ad andare Oltrebrennero verso Innsbruck, Vienna, Monaco: cervelli che se ne vanno e che troppo spesso - ultimamente - non tornano più a casa.
 Gli ultimi dati dell’Astat che ha analizzato le iscrizioni presso gli atenei italiani e austriaci parla di 1.172 altoatesini iscritti a tutt’oggi a medicina: di questi 716 studiano in Italia e 456 in Austria. Va detto anche che il mercato chiede sempre più professionisti della sanità e che gli studenti, da quando è stato introdotto il numero chiuso, spesso restano fuori dai vari contingenti. E poi la Provincia sta capendo sempre più che senza specializzazioni e superspecializzazioni non si va più da nessuna parte e che megastrutture e lindore non bastano a decretare l’efficienza di un sistema e che la medicina d’eccellenza oltre ad essere un fiore all’occhiello può essere anche un fantastico business.
 Proprio per questo l’assessorato continua (al di là della Medicina alternativa) a dare degli scossoni in questa direzione. È di poche settimana fa, infatti, la notizia che i vertici dell’assessorato puntano ad aprire in provincia un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), specializzato nella riabilitazione neuromotoria. Un piano ambizioso (in tutt’Italia ci sono solo 42 Irccs) che è stato presentato di recente alla Commissione per il riordino clinico da Albert Tschager e Karl Kob per trattare i pazienti affetti da lesioni al sistema nervoso o all’apparato muscolo-scheletrico. Se Neuroriabilitazione si prepara a rilanciare per dare una chance in più a chi ha subito importanti danni cerebrali, sembra che si stia muovendo in questo senso tutta la sanità nostrana.

Alto Adige 10-07-09
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giovedì, 09 luglio 2009



I soldi delle multe andranno alla Provincia, Cinque punti patente a chi seguirà i corsi del centro guida sicura


BOLZANO. I soldi delle multe elevate lungo le strade extra-comunali in futuro andranno alla Provincia. Ieri la commissione trasporti della Camera ha infatti approvato un emendamento del deputato della Svp Karl Zeller (foto). «Le sanzioni amministrative non spetteranno più a chi fa i controlli, ma a chi è il proprietario della strada. In Trentino-Alto Adige, fatte salve le strade comunali, si tratta delle due Province». A chi fa i controlli (forze dell’ordine e Comuni, anche attraverso gli autovelox), spetterà solo un rimborso spese. «È una svolta copernicana», afferma Zeller, che è riuscito a ottenere il via libera anche per un altro emendamento, fortemente voluto dall’assessore provinciale ai Trasporti Thomas Widmann:

«Chi frequenta i corsi al centro di guida sicura potrà recuperare cinque punti sulla patente. Serve solo un decreto che spieghi le modalità con cui questi corsi si dovranno svolgere». Potranno applicare gli sponsor sulle macchine (come sui taxi) anche le associazioni sportive dilettantistiche e quelle di volontariato.
 Entro il mese l’approvazione definitiva in Senato.

Alto Adige 09-07-09
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giovedì, 09 luglio 2009



La storia locale nelle scuole serve alla convivenza


Dieci anni fa il ministro Berlinguer ha modificato gli esami di maturità, introducendo il sistema delle quattro «tracce» nella prova d’italiano. Da allora la scuola tedesca locale ha introdotto una variante molto apprezzabile sul piano pedagogico: ha inserito fra le tracce un argomento di storia locale. Ha potuto farlo, perché questa storia - all’interno, com’è ovvio, della storia generale - agli studenti tedeschi viene insegnata da sempre.
 E la scuola italiana? Da dieci anni, purtroppo, sta ignorando questa intelligente innovazione. Il problema è che nelle scuole superiori italiane la storia locale si insegna molto meno che in quelle tedesche o ladine. E’ un puro e semplice «optional»: spesso non si insegna per nulla. Ne derivano conseguenze assai negative. Già i nostri studenti, in media, imparano poco la lingua tedesca. Ma a questo pesante handicap si deve aggiungere anche quello di una scarsa (o nulla) conoscenza della storia locale. Anche per questo i nostri giovani faticano a metter radici in una realtà complessa come la nostra.
 Di recente gli assessori Theiner e Tommasini hanno annunciato di voler preparare una serie di interventi per favorire la convivenza. E’ la prima volta che ciò avviene e la cosa fa ben sperare. Suggerirò allora a Tommasini alcune iniziative di cui ho già parlato su queste pagine. In primo luogo, il Consiglio provinciale dovrebbe approvare al più presto dei programmi di storia locale per le scuole superiori italiane. Solo così il suo insegnamento cesserà di essere un «optional» per diventare - finalmente - una normale attività didattica. Poi vanno organizzati corsi di formazione sulla storia locale (in orario di servizio) per gli insegnanti. Infine, come suggello ufficiale, alle quattro tracce nazionali della prova di italiano alla maturità andrebbe aggiunta una quinta traccia sulla storia locale. Per gli studenti sarebbe solo un vantaggio, perché avrebbero un titolo in più fra cui scegliere. Per gli insegnanti sarebbe uno stimolo ulteriore per insegnare la storia locale con l’attenzione che merita.

Alto Adige 09-07-09



Schulgeschichte - Abstract

"SchulSpott - Karikaturen aus 2500 Jahren Pädagogik Gesammelt von Michael Klant"
Per una storia della Scuola in Italia: 1861-1993        von Milena Cossetto
Premessa
Ricostruire la storia delle istituzioni scolastiche nel territorio tra le valli dell'Inn e dell'Adige è un po' come entrare in un labirinto: quella che solitamente sembra una delle istituzioni più lente a metabolizzare le trasformazioni della società, della cultura, del mondo economico e del lavoro, in questa terra tra i monti spesso diventa, invece, la cartina al tornasole della qualità delle relazioni tra i tre gruppi linguistici e quindi, accanto alla storia e al fare storia, uno dei principali terreni di conflitto. [...]
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mercoledì, 24 giugno 2009


La Provincia investirà per produrre film 400 mila euro con BLS


 BOLZANO. L’istituzione del Fondo per la produzione cinematografica, approvata dalla Giunta provinciale, costituisce per l’assessore Thomas Widmann «uno strumento indispensabile per portare l’Alto Adige a livello con altre Regioni nella realizzazione di film sul suo territorio». «Si tratta inoltre di un investimento rilevante per la sua immagine e costituisce un importante fattore dal punto di vista economico», ha spiegato Widmann. Da anni altre Regioni sostengono finanziariamente la produzione di filmati o di serie televisive nei rispettivi territori, come spiega l’assessore, che ieri ha sottoposto alla giunta il progetto per l’istituzione del Fondo. Per la sua creazione necessita un’apposita legge. Per guadagnare tempo gli uffici provinciali competenti stanno già lavorando alla stesura dei criteri in collaborazione con gli addetti del settore presenti in Alto Adige. Per quest’anno sono stati stanziati 200 mila euro da far confluire sul Fondo. Complessivamente il bilancio del Business Location Suedtirol BLS alla voce film prevede 400 mila euro.

Alto Adige 24-06-09
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martedì, 16 giugno 2009


Informazione Universitaria Alto Adige

L’Informazione Universitaria Alto Adige della Ripartizione 40 è il servizio, con uffici a Bolzano, Innsbruck, Salisburgo, Graz e Vienna, al quale possono rivolgersi gli studenti e le studentesse universitari e tutti gli interessati appartenenti ai tre gruppi linguistici presenti in provincia per ottenere informazioni dettagliate in merito allo studio presso le università nazionali ed estere, o presso altre istituzioni ad esse equiparate, e al riconoscimento accademico e professionale dei titoli conseguiti all’estero.

Nel dettaglio il servizio offre informazioni circa:
  • il riconoscimento dei titoli accademici e professionali conseguiti all’estero 
  • i piani di studio dei corsi universitari nazionali ed esteri 
  • i programmi universitari di mobilità 
  • le procedure per il passaggio ad altro corso di studi e riconoscimento degli esami
  • l’accesso all'attività d'insegnante nelle scuole dell’obbligo e superiori
  • i tirocini post-laurea obbligatori e gli esami di stato
  • i corsi di lingue straniere all’estero
L’Informazione Universitaria Alto Adige ha costruito una fitta rete di contatti con le università e con i ministeri competenti e può quindi fungere da tramite qualora il riconoscimento del titolo risulti problematico.
L’Informazione Universitaria Alto Adige si avvale anche della collaborazione di esperti presenti nelle principali sedi universitarie austriache per offrire alle studentesse e agli studenti altoatesini un’informazione puntuale e dettagliata nel loro luogo di studio. Essa organizza ogni anno incontri informativi presso le università austriache sul riconoscimento dei titoli di studio, l’accesso all’insegnamento e altri temi che vengono proposti direttamente dalle studentesse e dagli studenti stessi.
In considerazione della procedura di ammissione allo studio di medicina e odontoiatria presso le università austriache di Innsbruck e Vienna l’Informazione Universitaria Alto Adige organizza in collaborazione con sh.asus – Associazione studenti/esse universitari/e sudtirolesi – e con l’Ufficio orientamento scolastico e professionale una simulazione del test di ammissione.
Chi volesse prepararsi all'esame d'ammissione in Italia agli studi della Facoltà di Medicina, potrà frequentare un corso, organizzato in agosto dall'Informazione Universitaria Alto Adige in collaborazione con il MUA - Movimento Universitario Altoatesino - e tenuto da docenti provenienti dalle università italiane, che prevede un ripasso delle materie oggetto d’esame e la simulazione e correzione del test.

  A Bolzano
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venerdì, 12 giugno 2009

La Provincia: tangenziale sì, no al tram



Oltradige, costo ancora troppo alto Piace l’idea della funivia da Gries

di Mirco Marchiodi

BOLZANO. Il Comune chiama, ma la Provincia risponde solo a metà. Dopo aver detto sì alla variante in galleria della statale del Brennero tra Pineta e Cardano, Palazzo Widmann potrebbe fare un’ulteriore concessione accogliendo la richiesta di prolungare la circonvallazione da Ponte Campiglio fino al parcheggio di Castel Roncolo, sopra ponte Sant’Antonio: «È un’opera fattibile e necessaria», afferma l’assessore ai lavori pubblici Mussner. Disco rosso invece per il tram, nonostante la previsione di spesa sia scesa a 160 milioni: per la Provincia sono ancora troppi. Probabile il sì alla nuova funivia.
 Tra un mese - il 14 luglio - le giunte di Provincia e Comune di Bolzano si ritroveranno per l’ultima volta prima delle elezioni comunali del 2010. Sul tavolo ci sarà un nuovo tema da affrontare, quello del piano urbano della mobilità. L’assessore comunale Klaus Ladinser, che lo ha appena presentato, parla di «un elenco di opere fattibili e non di un libro dei sogni» e si aspetta che la Provincia faccia la sua parte: «Siamo il capoluogo: non chiediamo la luna», dice. Le priorità del Comune sono sostanzialmente tre: la circonvallazione (costo previsto: 140 milioni di euro), il tram per l’Oltradige (160 milioni) e quello cittadino (100 milioni). «Ora toccherà a noi preparare una cronotabella dei lavori, ma se ci sarà il via libera politico la nuova giunta comunale potrà iniziare la progettazione subito dopo le elezioni», dice Ladinser. Nel piano della mobilità, l’inizio dei lavori per la circonvallazione è previsto in un massimo di tre anni.
 A Thomas Widmann, assessore provinciale ai trasporti, il «Pum» bolzanino piace: «Sono idee molto interessanti, ma - avverte - l’importante è che non restino solo sulla carta. Dal Comune ci aspettiamo uno studio di fattibilità e un piano finanziario più dettagliato». Più di così l’assessore non si sbilancia, ma in Provincia altre fonti autorevoli fanno sapere che il progetto del tram sarà molto difficilmente attuabile. Palazzo Widmann non vorrebbe spendere più di 50-60 milioni per un collegamento giudicato economicamente non sostenibile a causa di un bacino di utenza troppo disperso: i 160 milioni necessari per il tram sarebbero quindi assolutamente fuori budget. Il progetto della nuova funivia di San Genesio rientrerebbe invece nei piani della Provincia, tanto che lo spostamento della stazione a valle nella zona di Gries, dietro al ristorante «Abramo», sarebbe già in fase di studio.
 Per l’Oltradige resta aperta l’ipotesi di un’alternativa meno costosa, mentre sull’altro punto forte del «Pum», il sistema di circonvallazioni per by-passare le vie cittadine, c’è condivisione. Florian Mussner, assessore provinciale ai lavori pubblici, da tempo spinge per questa soluzione: «Si tratta di un’opera fattibile e necessaria in un’ottica generale della viabilità di Bolzano», afferma. Niente promesse, però, perché la Provincia si è appena assunta un altro impegno oneroso. Durnwalder ha infatti detto sì al finanziamento della variante in galleria della statale del Brennero fino a Ponte Campiglio. Si tratta di un investimento rilevante: circa 300 milioni di euro. Prolungare la tangenziale fino all’imbocco della val Sarentina attraverso un tunnel dai magazzini generali ai Piani fino al parcheggio di Castel Roncolo sopra ponte Sant’Antonio costerebbe altri 140 milioni. Tanti, ma visto che per le circonvallazioni di altri Comuni la Provincia non si è mai tirata indietro, su questo punto sarà difficile dire di no al capoluogo.

Alto Adige 12-06-09

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giovedì, 11 giugno 2009


La Provincia si prende l’aeroporto: 5 milioni



I Verdi: «Ancora meno trasparenza». Widmann: avremo più flessibilità nel settore

FRANCESCA GONZATO



 BOLZANO. La Provincia diventerà tra pochi giorni l’unica proprietaria di Abd, la società che gestisce l’aeroporto. Costo 5 milioni. La novità non riguarda tanto l’impiego di denaro provinciale: anche prima dell’operazione, già avviata, l’aeroporto era di fatto «pubblico», in quanto l’Abd era controllata al 99% dalla società provinciale Sta (lo 0,9 direttamente della Provincia). La differenza, accusano i Verdi, «sarà una ulteriore perdita di trasparenza». L’assessore Widmann replica: «Non è vero. Avremo maggiore flessibilità».
 Lunedì prossimo è la data fissata per la ricapitalizzazione di Abd. La Provincia parteciperà come unica interessata all’acquisto delle quote. Un passaggio preparato negli scorsi mesi e reso possibile dalla legge finanziaria provinciale che autorizza la Provincia ad «acquistare o sottoscrivere ulteriori azioni o quote di società di capitali di cui la provincia già detenga una partecipazione» e «operazioni di ripiano di perdite e ricapitalizzazioni di società partecipate dalla Provincia».
 Si entra ora nel vivo e arriva la cifra: 5 milioni. Un nuovo travaso di denaro in una società che ha i bilanci costantemente in perdita, con una media di due milioni all’anno. Dal 2001 al 2008 le perdite della Abd coperte con riduzioni e reintegrazioni del capitale sociale sono state 18 milioni. I Verdi aggiungono i 5 milioni della ricapitalizzazione di lunedì e 6,3 milioni dicontratto di servizio tra Provincia e Abd per il 2009 e 2010. Cifra totale, 30,2 milioni.
 Nell’ultima seduta di maggio la giunta ha approvato la delibera che si riassume così: Società Abd, versamento a copertura perdite per un importo pari a 45.288 euro ed acquisto quote inoptate per 4.985.612 euro.
 Con questa opeazione finanziaria la società Abd diventa una società in house della Provincia: una formula che la parifica di fatto a una ripartizione di Palazzo Widmann.
 Prima di entrare nel dettaglio, così l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann spiega l’operazione: «Proseguiamo con il percorso avviato per rispettare normative europee e nazionali, vale a dire realizzare una serie di società in house, come già la Bls. Mi sembra del tutto normale che un’aeroporto sia totalmente controllato da enti pubblici. Verona è uno degli esempi che abbiamo a portata di mano».
 Secondo Widmann, gestire l’aeroporto come bene direttamente controllato dalla Provincia e dal suo bilancio «ci permetterà maggiore flessibilità nel garantire interventi. La struttura non verrà ampliata, lo ribadisco, ma l’Enac ci chiede alcune misure di sicurezza come la realizzazione di accessi di emergenza». Oltre a questo da alcuni mesi l’Enac ribadisce la necessità di adeguare la struttura a partire da un terminal rivisitato che permetta la suddivisione tra l’area degli arrivi e delle partenze.
 I consiglieri dei Verdi Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss (con i portavoce Foppa e Kusstatscher, e Cristina Kury) insistono invece sulla trasparenza: «La Abd trasformata in una società in house permetterà alla Provincia di affidarle incarichi per servizi pubblici senza gare di appalto, ma semplicemente con contratti di servizio (come nei rapporti tra Comune di Bolzano e Assb). La Provincia insomma potrà continuare a coprire i deficit dell’aeroporto passando più inosservata rispetto ad oggi».
 Questa la scaletta dell’operazione «salva Abd». Pubblicata la legge finanziaria il 21 aprile, l’assemblea straordinaria dell’Abd il 29 aprile ha deliberato l’annullamento del capitale sociale in modo da coprire i debiti accumulati nei 4 anni precedenti e la ricostituzione del capitale a 4,9 milioni di euro. Le 991 nuove azioni emesse da Abd (valore nominale di 5 mila euro) verranno acquistate dalla Provincia, pagando il sovraprezzo di 30.621 euro. A questo vanno aggiunti i 45.288 euro che la Provincia deve ad Abd per il ripiano delle perdite in base alla quota minima finora possieduta direttamente. Si arriva così ai 5 milioni. «Dalla società in deficit cronico sono fuggiti tutti gli investitori privati, che ancora nel 2006 erano 22 tra banche e imprenditori locali», conclude Riccardo Dello Sbarba. La proposta alternativa: la Provincia ritiri la delibera e proponga ad Abd una ricapitalizzazione minima di 120 mila euro per restare attiva e si attenda l’esito del referendum del 25 ottobre. C’è un timore anche su questo, visto che il quesito verte sull’opportunità di investimenti pubblici nella società aeroportuale. Se la società cambia pelle, che ne sarà del referendum?

Alto Adige 11-06-09

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martedì, 09 giugno 2009


 «Ticket sui passi dolomitici dall’estate del 2010»



Ma serve un accordo con Trento e Belluno. Il pedaggio sullo Stelvio


BOLZANO. La Provincia ribadisce: pedaggio sui passi dolomitici - oltre che sullo Stelvio - a partire dalla prossima estate. È stato il presidente della giunta altoatesina, Luis Durnwalder a comunicare, ieri mattina, che si sta procedendo, con alcuni distinguo, in questa direzione.
 Secondo Durnwalder per il ticket sui passi dolomitici «bisogna trovare una posizione comune assieme alle Province di Trento e di Belluno, in modo da individuare un sistema non burocratico di prelievo. I fondi ricavati sarebbero destinati a migliorare le strutture stradali - creando parcheggi e punti informativi, per esempio - e la sicurezza nelle zone interessate». Il presidente Durnwalder ha aggiunto che «dovranno essere tenute in debita considerazione le esigenze della popolazione locale» per le necessità di mobilità. Nessun problema invece per quanto riguarda il pedaggio da introdurre sulla strada che da Spondigna in alta Venosta porta al passo dello Stelvio visto che i «Comuni interessati hanno già dato il loro assenso».
 Partendo dal fatto che «L’introduzione, a titolo di esperimento, del pedaggio sulla strada di passo Rombo ha portato nelle casse comunali di Moso in Passiria circa 400 mila eutro da destinare a migliorare le strutture e la sicurezza stradali nell’area del passo», il presidente ha rilanciato l’idea del ticket anche sui passi dolomitici, sulla scorta di quanto già anticipato dall’assessore altoatesino Florian Mussner secondo cui il pedaggio, dal luglio del prossimo anno, sarebbe applicato solo «sui passi Sella e Gardena: 5 euro per ogni auto in transito con caselli di riscossione al bivio Miramonti e presso il ristorante Gerard Chalet». Immediata era stata la replica degli ambientalisti: «Meglio bloccare il traffico per alcune ore al giorno nel pieno della stagione turistica». Ora la Provincia di Bolzano rilancia e punta a coinvolgere anche le Province di Trento e Belluno visto che la prospettiva resta quella di far pagare anche il ticket per i transiti sul Campolongo (fra Alta Badia ed Arabba) e sul Sella (fra alta val di Fassa e val Gardena). L’idea di applicare il pedaggio è stata respinta, a più riprese, dalla Provincia di Belluno e da un apposito comitato a salvaguardia dei passi che aveva raccolto migliaia di firme. No della giunta provinciale trentina anche all’introduzione del pedaggio sul passo Sella. «Ma noi, in Alto Adige, siamo convinti che l’introduzione del pedaggio porterà ad una riduzione del traffico - ha detto e ribadito appunto l’assessore Mussner - sulla base dell’esperienza maturata sul passo del Rombo che porta in Austria. L’esperimento, in vigore oramai da tempo nei mesi estivi, ha dato buoni risultati con l’incasso del ticket che viene utilizzato per favorire la mobilità con il servizio pubblico nelle zone circostanti e per interventi migliorativi sulla stessa strada». Lo prevede, fra l’altro, un dispositivo alla legge finanziaria altoatesina. Ma Trento e Belluno restano sulle loro posizioni di perplessità. Un’intesa non sembra facile da raggiungere.

Alto Adige 9-06-09

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giovedì, 04 giugno 2009



Mostra videofotografica sulla sperimentazione musicale "Il gesto del suono 2"dedicata alle nuove forme di vocalità.




Segue performance dell’interprete vocale spagnola Fàtima Miranda alle 19.15 dal terrazoo dell’Hotel Città in piazza Walther sempre a Bolzano.

La mostra videofotografica dedicata alla sperimentazione musicale “Il gesto del suono 2” promossa dall’Ufficio cultura della Ripartizione cultura italiana, in programmazione fra il 6 giugno ed il 31 luglio 2009 presso il Centro Trevi in via Cappuccini 28 a Bolzano, approfondisce il suo viaggio al centro della musica più innovativa partendo dall’esperienza vocale.
L'iniziativa è realizzata in collaborazione con l'Istituto musicale Vivaldi di Bolzano e coinvolge anche il Conservatorio Monteverdi e altre realtà musicali locali.
Come sottolinea il suo curatore, l’editore, musicista e giornalista musicale Claudio Chianura, l’intenzione è quella di proporre un “percorso sul gesto sonoro contemporaneo che unisca la creazione e l’ascolto musicale alla sua rappresentazione fotografica e filmica”.

La mostra videofotografica resterà aperta al Centro Trevi dal 6 giugno al 31 luglio 2009. Orari di visita: lunedì ore 14.00-18.30, martedì, mercoledì e venerdì 10.00-12.30 e 14.00-18.30, giovedì fino alle ore 20.00. 
Informazioni e iscrizioni presso il Centro culturale Trevi, via Cappuccini 28, Tel. 0471/300980 o sui siti www.provincia.bz.it/cultura e www.provincia.bz.it/ilgestodelsuono
centrotrevi@provincia.bz.it
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sabato, 30 maggio 2009


DOMANDE BORSE DI STUDIO, TERMINI 


A partire da mercoledì 3 giugno, gli studenti delle scuole superiori della Provincia di Bolzano potranno iscriversi al bando riservato alle borse di studio per l’anno scolastico 2009/2010. A disposizione ci sono circa 8 milioni di euro. Il bando riguarda gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, delle scuole superiori, degli istituti d’arte, nonchè dei corsi a tempo pieno, con durata minima di cinque mesi, della formazione professionale. Rispetto all’anno scolastico 2008/2009, non si registrano variazioni particolari, eccezion fatta per il limite massimo di reddito che è stato portato da 21 mila a 23 mila euro. Inoltre, non verrà conteggiato il reddito dei familiari iscritte da almeno tre mesi nelle liste di disoccupazione. Il termine ultimo per accedere al bando delle borse di studio è stato fissato entro giovedì 8 ottobre 2009.

Alto Adige 30-05-09
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categoria:provincia di bolzano
sabato, 30 maggio 2009


Funivia del Renon e trenino, oggi si viaggia gratis

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Dalle 7.10 alle 21 porte aperte: organizza l’assessorato alla mobilità 

BOLZANO. Oggi giornata particolare per gli appassionati del Renon: la nuova funivia e il trenino dell’altopiano circolano gratuitamente dalle 7.10 alle 21. È, infatti, in programma la giornata delle porte aperte promossa dall’Assessorato provinciale alla mobilità. Oltre alle corse gratuite della funivia e del trenino, a Soprabolzano dalle 10 alle 20 viene proposta al pubblico una festa con molte iniziative di contorno, riunite sotto il motto «la tradizione incontra il moderno», la filosofia che ha accompagnato il progetto di rifacimento della funivia che da Bolzano porta a Renon. Ai partecipanti alla giornata delle porte aperte sono inoltre offerti feste per bambini, specialità culinarie e molto altro. Gli alunni della scuola media del Renon promuovono un concorso per dipinti, con successiva esposizione, sul tema della nuova funivia del Renon.

Alto Adige 30-05-09
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giovedì, 28 maggio 2009



Il Cai: «Montagna, ripristinare la segnaletica in due lingue»


Il presidente Broggi: «Da anni chiediamo il rispetto delle norme contenute nello Statuto d’autonomia, la scelta relativa al monolinguismo per i segnali è del tutto arbitraria»

MAURIZIO DALLAGO

BOLZANO. «Sui segnali di montagna non c’è mai stata alcuna chiara direttiva». Per questo ognuno fa come gli pare. Il Cai Alto Adige interviene sui cartelli - spesso monolingue - predisposti dall’Avs. «Chiediamo il ripristino della segnaletica bilingue», afferma il presidente Giuseppe Broggi.
 Per il periodo successivo al 2010 si va, intanto, verso una gestione in comune di Cai e Alpenverein per i rifugi che sono in scadenza di concessione alla fine del prossimo anno. Oggi, però, il Cai Alto Adige - e tutte le sue sezioni - deve fare i conti con le decine di telefonate di soci e cittadini che sostanzialmente chiedono quale sia la posizione del Club alpino italiano sulla vicenda della segnaletica di montagna che molte volte riporta la dizione di una luogo soltanto in lingua tedesca. “In materia di toponomastica il Cai Alto Adige chiede a chi di competenza il mantenimento e la puntuale osservanza delle norme dell’attuale Statuto di autonomia (con un’unica eventuale integrazione riguardante l’ufficializzazione dei toponimi ladini, fino ad oggi non prevista); il ripristino della segnaletica bi-trilingue laddove, ed è una notevole parte della provincia, negli ultimi anni è stata di fatto resa arbitrariamente monolingue”, afferma il presidente Giuseppe Broggi.
 La posizione del Cai altoatesino è, in sostanza, quella già definita e resa pubblica oltre 12 anni fa con un documento reperibile nel sito www.caibolzano.it. «In pratica il Cai ha chiesto e continua a chiedere, in ogni occasione, anche presso le “autorità competenti”, il rispetto delle norme contenute nello Statuto di autonomia», ancora Broggi. Il Club alpino prova da anni a mantenere bilingue la segnaletica di montagna. Ma, evidentemente, invano, se per la quota parte relativa all’Avs, ma non solo, spesso le dizioni dei toponimi sulla cartellonistica di montagna sono soltanto in lingua tedesca.
 Secondo i dati più aggiornati, dei circa 16 mila chilometri di sentieri in Alto Adige il Cai ne gestisce il 4,6 per cento. «Apponendo segnaletica totalmente bilingue», sottolinea Broggi. Tutti gli altri sentieri sono gestiti dall’Alpenverein (42,04%), dalle organizzazioni turistiche (32,52%), dall’Ufficio parchi della Provincia (14,72%) e dal Parco dello Stelvio (6,12%). L’assessore provinciale Hans Berger ha detto di voler approfondire la questione per quanto riguarda la segnaletica realizzata con denaro pubblico, ma di non voler interferire nelle scelte nel caso i cartelli siano stati predisposti grazie a finanziamenti privati.
 Un fronte dove invece si sta prospettando una soluzione tra le due associazioni alpine - Cai e Avs - è quello dei rifugi in scadenza di concessione al 31 dicembre 2010 e di proprietà della Provincia. «Si va verso una gestione in comune», ha detto Georg Simeoni, il presidente dell’Alpenverein. E Broggi conferma. «Sono una ventina e la trattativa viene fatta dalla sede centrale del Club alpino», così il presidente di Cai Alto Adige.

Il Club alpino: i cartelli di nostra competenza sono sempre bilingui In materia manca una chiara direttiva

Alto Adige 28-05-09
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mercoledì, 06 maggio 2009



Fotovoltaico, Provincia al contrattacco



Laimer: ci sono già i fondi statali. I ricorrenti: ci spettano 10 milioni

BOLZANO. La pioggia di ricorsi contro la Provincia per la mancata concessione dei contributi per la realizzazione di impianti fotovoltaici non preoccupa più di tanto l’assessore all’urbanistica Michl Laimer. «In un primo caso il Tar ha negato la sospensiva a chi ricorreva affermando che spetta alla giunta provinciale decidere a chi spettano i contributi: quindi siamo tranquilli».
 La questione nasce da lontano. Nel 2005, infatti, lo Stato decide di incentivare la realizzazione di impianti fotovoltaici. A questo punto la Provincia, che lo faceva già da tempo, decide di cambiare la propria normativa. «Visto che c’era già il vantaggio economico concesso dallo Stato, era più giusto usare i fondi provinciali per altri tipi di energie rinnovabili», spiega Laimer. La modifica è in questi termini: a chi usufruisce degli incentivi statali non viene più concesso il contributo provinciale. «Il problema - afferma l’avvocato Reinhart Volgger, che tutela gli interessi di parecchie decine tra aziende, privati e cooperative che hanno presentato ricorso al Tar - è che questo contributo spetta praticamente a tutti, perché riguarda chiunque possa allacciarsi alla rete elettrica». La modifica dei criteri, afferma Laimer, è avvenuta nel 2005 ed era nota, «ma c’è chi ha provato comunque a vedere se riusciva ad ottenere qualcosa dalla Provincia». Secondo i ricorrenti, invece, fa fede la modifica della legge provinciale, avvenuta solo nell’ottobre del 2008 e che, dice Volgger, «retroattivamente ha portato al diniego di tutte le domande presentate dopo il 5 settembre 2005». Ora la richiesta è che la Provincia conceda almeno il 20% delle spese sostenute: «Questo significa rimborsi di circa 10 milioni complessivi», è la quantificazione dell’avvocato. Replica Laimer: «Dal 2006 ad oggi con la mancata concessione dei contributi per gli impianti fotovoltaici abbiamo risparmiato 60 milioni che abbiamo potuto investire premiando altre forme di energia». (mi.m.)

Alto Adige 06-05-09
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categoria:provincia di bolzano, ecoenergia
martedì, 05 maggio 2009


BUROCRAZIA PIÙ SNELLA


La Provincia abolisce 18 certificati medici

BOLZANO. La giunta provinciale ha approvato una delibera che abolisce dal primo giugno, in 18 casi, i certificati medici. Una misura decisa per ridurre la burocrazia - ha detto il presidente Durnwalder - che troppo spesso complica i rapporti tra ente pubblico e cittadino. La lista spazia dal certificato di sana e robusta costituzione a quello comprovante la sana costituzione fisica dei farmacisti, dal certificato di idoneità fisica per l’assunzione nel pubblico impiego al certificato sanitario per la vendita dei generi di monopolio o di abilitazione alla conduzione di caldaie, dal certificato di idoneità fisica al servizio civile volontario a quello per diventare giudice di pace. Aboliti anche il libretto di idoneità sanitaria per i parrucchieri e per gli addetti alla produzione, somministrazione e vendita di generi alimentari. Abolita la tessera sanitaria per le persone addette ai lavori domestici, abolito il certificato di idoneità fisica per l’assunzione di insegnanti, il certificato di idoneità psico-fisica per la frequenza di istituti professionali o corsi di formazione professionale o per l’ammissione ai soggiorni di vacanza ed il certificato di idoneità psico-fisica per maestri di sci. L’assessore alla sanità Richard Theiner si dice soddisfatto di questa semplificazione burocratica che comporterà anche un sensibile risparmio per i cittadini che dovevano versare in media 180 euro all’anno per questi certificati.


Alto Adige 5-05-09
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giovedì, 30 aprile 2009


IL PIANO CASA DELLA PROVINCIA



Aumento cubatura, sì alle verande chiuse



di Davide Pasquali

BOLZANO. Bonus di cubatura introdotto dal governo. L’Alto Adige sta lavorando per metterlo in atto, ma con delle restrizioni e solo nel caso in cui l’intero edificio venga trasformato in CasaClima C. Il tavolo tecnico è al lavoro: il regolamento sarà pronto a fine maggio. Si delineano differenze fra città e periferia. A Bolzano si potrà ampliare chiudendo le verande, mentre nelle aree rurali si potrà aumentare di un piano le villette, alzando i sottotetti fino ai 2,4 metri.
 Il gruppo di lavoro costituito fra l’assessorato all’Urbanistica e il Consorzio dei Comuni si è riunito una prima volta venerdì scorso e tornerà a farlo quest’oggi. Come precisa il direttore della ripartizione Urbanistica, l’ingegner Anton Aschbacher, «siamo circa a metà lavoro; entro tre o quattro settimane il regolamento attuativo dovrebbe essere pronto». Insomma, al massimo entro fine maggio si saprà nello specifico come si potrà ampliare un alloggio in base al decreto approvato dal governo Berlusconi ed entrato in vigore mercoledì scorso. Un decreto che, in numerose regioni, ha destato accese polemiche per la presunta eccessiva liberalizzazione introdotta in campo urbanistico. In Alto Adige, però, gli effetti dell’ampliamento saranno comunque assai calmierati.
 «Intanto - spiega Aschbacher - con la recente modifica alla legge urbanistica provinciale, entrata in vigore con la finanziaria 2009, in provincia è possibile ampliare un edificio esclusivamente se lo si traforma (e integralmente) per lo meno in una CasaClima C. Questa norma non può essere aggirata e vale per tutti gli edifici già esistenti alla data del 12 gennaio 2005». Questo perché la Provincia si è mossa con convinzione per favorire il risparmio energetico. «In media - prosegue il dirigente - gli edifici altoatesini consumano annualmente 22 litri di gasolio per metro quadro; le CasaClima C impongono invece un consumo di 7 litri all’anno, un bel risparmio».
 Altro punto fermo del regolamento provinciale sarà questo: l’aumento di cubatura varrà solo e soltanto per gli immobili ad uso prevalentemente residenziale, ossia per gli edifici con oltre il 50% della cubatura (oggi) destinata a uso residenziale. E anche lo stesso ampliamento dovrà essere utilizzato a scopo residenziale. Insomma, niente nuove cubature produttive.
 Ancora da stabilire, invece, le dimensioni massime attuabili nell’ampliamento, in termini di metri cubi assoluti e in percentuale. Il decreto - ancora non convertito in legge - parla di un bonus pari, al massimo, al 20% della cubatura iniziale, con un tetto all’ampliamento di 200 metri cubi. «L’orientamento è quello di non discostarsi di molto da queste prescrizioni», chiarisce comunque Aschbacher.
 Le altre restrizioni non considerate dal governo, ma che varranno invece in provincia, riguardano le aree in cui sarà possibile ampliare. Il decreto legge non parla di limitazioni, ma in Alto Adige sarà diverso. «Esclusi - spiega il dirigente - saranno il verde alpino e il bosco, così come le aree di tutela paesaggistica e i parchi naturali, mentre sarà invece compreso il verde agricolo, ma sempre e solo a scopo residenziale».
 In più, il regolamento attuativo provinciale prevederà un’ulteriore possibilità di restrizione, volontaria. Ciascun Comune altoatesino, precisa l’assessore all’Urbanistica Michl Laimer, «potrà decidere se escludere alcune aree. A Bolzano, per dire, il Comune potrebbe dire: niente ampliamento di cubatura in centro storico».
 Da indagare, infine, un ultimo nodo in via di risoluzione. «Siamo orientati - spiega l’assessore - a diversificare le aree, fra urbane e rurali. Nel primo caso gli ampliamenti riguarderanno probabilmente le verande (ma non le terrazze), che potranno essere chiuse. Nelle aree non urbane, invece, gli ampliamenti riguarderanno i sottotetti, che dovranno essere portati ai 2,40 metri per essere resi così abitabili. Ovviamente, in città, è più difficile che ci si riesca, perché in un condominio di 20 appartamenti mettere tutti d’accordo non è semplice».

Alto Adige 30-04-09
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sabato, 25 aprile 2009



Mutui prima casa aiuti dalla Provincia di Bolzano fino al 10 percento



BOLZANO. In crisi per cassa integrazione, mobilità o licenziamento, numerose famiglie altoatesine rischiano di non riuscir più a pagare le rate del mutuo per la prima casa. Per aiutarli adesso si è mossa la Provincia. Fra le misure anticrisi da un miliardo di euro varate dalla giunta, la novità forte è proprio il sostegno al pagamento del mutuo. L’assessore Tommasini ne spiega i particolari: «Verrà aiutato chiunque sia in crisi, fino a un massimo del 10 percento del valore convenzionale dell’alloggio».
 L’assessore provinciale all’Edilizia abitativa, Christian Tommasini, la definisce «una misura concreta, immediata, flessibile e molto più equa di quelle in essere fino ad oggi. Ci auguriamo non siano in molti a doversene servire ma, nell’evenienza, abbiamo stanziato a bilancio fondi sufficienti per farvi fronte. E se la crisi dovesse acuirsi, la giunta è pronta ad aumentare gli stanziamenti».
 La misura di cui parla l’assessore è quella che forse interessa più da vicino le famiglie. «Chiunque abbia sulle spalle un mutuo - spiega Tommasini - ma non riesca più a farvi fronte, potrà accedere alle agevolazioni provinciali. Questo vale sia per chi già ha goduto di contributi provinciali, sia per chi non vi ha mai fatto ricorso». In passato, i casi di emergenza erano comunque già contemplati. «In questo senso: se, per esempio, uno dei coniugi si ammalava gravemente e non poteva più lavorare, la famiglia non riusciva più a pagarsi il mutuo; in tal caso poteva accedere al fondo d’emergenza provinciale. Ma c’era un inghippo sul calcolo del reddito: per valutare lo stato di necessità si teneva conto del reddito nei due anni precedenti alla richiesta di aiuto. Ovviamente, se nei due anni precedenti il reddito superava la prima fascia, non si aveva diritto ad accedere al fondo di emergenza. Adesso, invece, il calcolo sui due anni è stato eliminato». Questo varrà per tutti, ma soprattutto per chi perde il lavoro, va in cassa integrazione o in mobilità. «Se prima la possibilità di aiutare le famiglie in difficoltà era alquanto ridotta, ora l’intervento sarà immediato. Ciò è indispensabile, perché in due anni una famiglia in crisi, e che non riesce a pagare il mutuo, fa in tempo a perdere la sua casa».
 Per poter rendere operativa questa disposizione, si dovrà modificare la legge, «ma a breve ne anticiperemo l’entrata in vigore con un decreto. Ritengo sia questione di poche settimane. In seguito si procederà comunque alla modifica di legge, ma l’importante è diventare operativi al più presto possibile, per far fronte a eventuali emergenze».
 Negli anni scorsi i fondi per le emergenze assommavano a 400.000 euro. Adesso si sono aggiunti altri 2 milioni di euro. «Ci siamo tenuti larghi - spiega l’assessore Tommasini - in maniera da poter venire incontro a tutte le possibili situazioni d’emergenza. Diciamo così: abbiamo cercato di prevenire. Nel senso che una situazione di difficoltà temporanea, come in presenza di un licenziamento, se non sostenuta può trasformarsi in un vero caso sociale. Perché, se non si riesce a pagare il mutuo, i casi sono due: o l’appartamento va all’asta, oppure lo acquista l’Ipes a prezzo convenzionale, per poi ridarlo in affitto, ma le procedure sono lunghe e complicate. Piuttosto che permettere la perdita di tutto, è meglio stanziare per qualche mese dei fondi, anche sostanziosi, in modo da prevenire casi sociali di lunga durata».
 Lo strumento scelto dalla giunta, a detta di Tommasini, sarebbe alquanto flessibile. «Si valuterà caso per caso, ossia la situazione personale dei singoli: consistenza del nucleo familiare, reddito, valore dell’immobile e del mutuo, gravità dell’emergenza. Ci muoveremo in maniera concreta, immediata, flessibile». Tommasini spiega poi che, oltre all’aiuto concreto in caso di bisogno, le misure appena varate riguardo ai mutui avranno anche un effetto psicologico positivo. «Tanti hanno il timore di perdere il lavoro, e l’angoscia è grande. Sapere che in questo caso si sarebbe aiutati concretamente per il mutuo, può garantire una certa tranquillità interiore».
 Ma ecco come funzionerà il fondo per i mutui: «Il requisito per ottenere l’aiuto di emergenza finora era riservato alle persone con un reddito medio (degli ultimi due anni) entro la prima fascia, che attualmente è di 18.560 euro, ma che dal 1º maggio 2009 sarà di 20.000 euro. Con la nuova formula, questo limite non sarà più una media, bensì verrà calcolato sulla condizione del momento. L’agevolazione consiste nell’accollo da parte della Provincia delle rate di mutuo ipotecario per un massimo di tre annualità o della concessione di un contributo unico a fondo perduto fino a un importo massimo pari al 10 per cento del valore convenzionale dell’alloggio».
 Per capire meglio, l’assessore fornisce un esempio: «Sulla base delle nuove norme, un alloggio di 80 metri quadri netti, con una superficie convenzionale (lorda) di circa 100 metri quadri, ha un valore convenzionale di 184.800 euro se costruito su terreno agevolato; in questo caso il contributo dal fondo sociale di emergenza sarà pari ad un massimo di 18.480 euro. Per un alloggio simile, ma non costruito su terreno agevolato, il valore convenzionale ammonta invece a 277.720 euro e quindi il contributo dal fondo sociale di emergenza sarà pari ad un massimo di 27.772 euro».

Alto Adige 25-04-09
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sabato, 18 aprile 2009

«Univercity», la torre ad ellisse





Nella struttura alta 12 piani ci sono 107 mini-appartamenti: l’apertura prevista a settembre

BOLZANO. Non è ancora finita, ma è già conosciuta come la “torre degli studenti”, o meglio “student’s tower” vista la vocazione internazionale dell’università cittadina. Effettuato ieri il primo sopralluogo nel nuovo studentato sorto tra viale Europa, viale Druso e via Gutenberg per volontà della Provincia che metterà a disposizione 148 posti letto destinati ai ragazzi che frequenteranno l’ateneo bolzanino. “Univercity”, questo il nome ufficiale della torre, non è solo un dormitorio, ma una vera e propria cittadella a misura di studente. Oltre alle 107 stanze create nella struttura ellittica del palazzo, 66 singole e 41 doppie, verranno messe a disposizione una sala studio, un’aula riunioni, la biblioteca, una sala multimediale, un soggiorno, una palestra, tre cucine comuni, una stanza della musica, un ufficio, un archivio, il deposito bici e trenta posti macchina. Le stanze, inoltre, sono in realtà dei piccoli appartamenti con tanto di bagno e blocco cucina privato, connessione internet, telefono, citofono e presa per l’antenna tv. Tutto questo su 12 piani fuori terra e uno interrato, di cui i primi due con un appendice orizzontale e i restanti a pianta rigorosamente ellittica. Le misure dell’imponente edificio con certificazione “Casaclima B” sono di 15.955 metri cubi di volume, 1.026 metri quadri di superficie, innalzati per 38 metri di altezza. I costi, invece, sono in totale di 24,6 milioni di euro. Lo stato dei lavori è avanzato e probabilmente saranno rispettati i tempi che prevedono l’entrata in funzione dello studentato per settembre di quest’anno. A mancare, praticamente, sono solo gli arredi, per i quali è previsto un lavoro estivo da ultimare entro agosto. L’architetto Alessio Condotta ha fatto da cicerone all’interno della torre ad una piccola delegazione tra cui il presidente della Lub Hans Egger e la vicepresidente Gabriella Kustatscher. Gli alloggi sono spaziosi e con finestre panoramiche, soprattutto negli ultimi piani dove la vista sulla città è a 360 gradi. Una piccola pecca, forse, sono i pochi posti auto disponibili. Il progetto della ditta “Drususbau”, che vinse l’appalto contro altre quattro proposte nel 2007, è di sicuro impatto per l’altezza e l’insolita forma ellittica.
 Soddisfatto, intanto, il presidente della Lub Hans Egger: «Si tratta di un’opera capace di dare impulso allo scambio internazionale degli studenti. Siamo pronti ad accogliere a Bolzano ragazzi provenienti da altri paesi e altre città italiane». Per gli alloggi, quindi, avranno una corsia preferenziale gli studenti provenienti da fuori provincia? «È fuori dubbio, mentre per le rette ancora non esiste una cifra precisa».
Alan Conti

Alto Adige 18-04-09
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domenica, 12 aprile 2009


FORTEZZA, ARRIVA «LABIRINTO::LIBERTÀ»





Mercoledì prossimo conferenza stampa di presentazione della mostra interregionale - la cosiddetta Landesausstellung, con cadenza biennale - che aprirà i battenti il 9 maggio nel forte di Fortezza. Titolo: «Labirinto:: Libertà». Alla conferenza stampa prenderanno parte, oltre al team di curatori della rassegna, gli assessori altoatesini alla Cultura Italiana e Tedesca, Christian Tommasini e Sabina Kasslatter Mur; l’assessore alla Cultura della Provincia di Trento Franco Panizza; e la loro collega tirolese Beate Palfrader. «Per questa edizione della mostra - ha detto l’assessora Kasslatter Mur - abbiamo scelto una formula innovativa dando evidenza ai temi sociali nel contesto storico. Intendiamo infatti rivolgerci ad un pubblico più ampio, sia sul piano generazionale che linguistico. Anche per questo la scelta di lasciare gratuito l’ingresso». E così dopo Manifesta, il forte torna a proporsi come luogo espositivo di grande suggestione. Progettato ai tempi di Francesco I d’Austria e consegnato dall’imperatore Ferdinando I all’esercito austriaco nel 1838, già pochi decenni dopo la tecnica architettonica con cui era stato edificato risultava superata dal punto di vista strategico-militare, né la sua struttura fu mai protagonista di episodi bellici. In questo monumentale complesso, con i suoi corridoi senza fine, i depositi dai soffitti a volta e le casematte, la mostra si interrogherà sul concetto di «Libertà», tema ricco di sfaccettature ma spesso abusato; un labirinto in cui i visitatori saranno liberi di perdersi a piacimento proprio perché le vie alla «libertà» sono sempre tortuose e prive di segnalazioni, a volte ingannevoli, a volte addirittura opprimenti e pericolose. La mostra non narra una storia di eroi, ma storie; non fornisce risposte, pone al contrario molti quesiti: cos’è la libertà? Cos’è la non-libertà? Dove inizia e dove finisce la libertà? Un luogo di riflessione, insomma, piacevole, divertente, ma anche stimolante ed intrigante; una mostra interregionale in cui gradevolmente perdersi e nuovamente ritrovarsi. Per quest’occasione verranno utilizzati, per la prima volta in assoluto nell’ex complesso militare, gli spazi del Forte Medio e del Forte Basso per un totale di 14 mila metri quadrati di superficie espositiva, il che vuol dire che solo a passeggiarci dentro senza troppo soffermarsi sulle opere ci vogliono quasi tre ore. Mica poco.



 La mostra sarà allestita facendo riferimento a tre cardini: la storia, gli oggetti del quotidiano e le opere l’arte, per un totale di circa 200 pezzi esposti in 86 ambienti: oggetti della cultura della quotidianità e opere d’arte create appositamente per l’evento saranno integrate da storie di quotidianità. La Mostra interregionale 09 si articola in otto ambiti tematici distinti anche dal punto di vista spaziale: «Società», «Linguaggio», «Mobilità», «Prigionia», «Confini», «Sapere/Formazione», «Religione» e «Arte». Si parlerà di molteplicità linguistica e di gabbie linguistiche, di soggezione educativa e di ostilità al progresso, di asservimento e interdizione, di ribelli, outsider, prigionieri, frontalieri, contrabbandieri, insegnanti e allievi, artisti e scienziati. I visitatori potranno scoprire la Mostra con un proprio approccio personale: non è previsto un percorso preordinato, vi sono anzi spazi adatti per un picnic e parchi giochi all’interno del complesso della fortezza. La Mostra interregionale 09 invita a vagabondare e a scoprire: nulla «si deve», ma tutto «si può» osservare.
....La Landesausstellung chiuderà i battenti il 30 ottobre 2009. Gli orari di apertura seguiranno il seguente calendario: maggio e ottobre, tutti i giorni dalle 9 alle 18; giugno, luglio, agosto e settembre: tutti i giorni dalle 10 alle 19. Entrata libera. Il team operativo dell’evento è costituito da Richard Veneri, Christian Schwienbacher, Paul Thuile e Alex Susanna. I curatori sono Marion Piffer Damiani (arte), Bernhard Kathan (oggetti della cultura della quotidianità) e Hans Karl Peterlini (storie e racconti). (m.f.)

Alto Adige 12-04-09


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venerdì, 10 aprile 2009



Alto Adige in treno


 BOLZANO. Tutte le informazioni sul servizio di trasporto ferroviario in Alto Adige sono disponibili sulla nuova homepage «Treno Alto Adige» in Internet. La pagina web dedicata alla ferrovia della Venosta è stata infatti ampliata con le informazioni sulla linea della Pusteria e sul servizio a livello provinciale. «Con la nuova pagina web vogliamo offrire agli utenti una ampia panoramica del servizio ferroviario in Alto Adige, dal punto di vista tecnico e storico ma anche sul piano turistico», sottolinea l’assessore provinciale alla Mobilità Thomas Widmann.
 La nuova homepage si trova ai seguenti indirizzi: www.suedtirolbahn.info, www.suedtirolbahn.bz.it oppure www.trenoaltoadige.info e www.trenoaltoadige.bz.it. Resta sempre attivo anche l’indirizzo finora esistente www.vinschgerbahn.it.
Alto Adige 10-04-09
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mercoledì, 04 marzo 2009



Referendum: «Fateci votare»
Sit-in al consiglio provinciale: alleanza trasversale
 Alto Adige, 04 MARZO 2009

 BOLZANO. Striscioni e volantini «più democrazia è possibile». I consiglieri provinciali hanno trovato ieri mattina questo comitato di accoglienza. Oltre sessanta persone hanno manifestato per chiedere ai consiglieri una azione trasversale che renda possibile il voto dei cinque referendum in una data «giusta». Si vuole scongiurare che il presidente provinciale Luis Durnwalder fissi la giornata elettorale in settembre. «Devono lasciarci il tempo di organizzare la campagna elettorale in un periodo in cui le persone non siano al mare», protesta Stephan Lausch della «Iniziativa per più democrazia», promotrice del referendum sulla democrazia diretta.
 La pressione c’è e l’argomento è entrato nella seduta dei capigruppo. I consiglieri che sostengono i referendum chiedono una corsia preferenziale alle modifiche di legge necessarie per indire i referendum. Il presidente del consiglio provinciale Dieter Steger ha annunciato che presenterà un disegno di legge ad hoc.
 La manifestazione è stata organizzata da «Alleanza per più democrazia», la sigla che riunisce 41 associazioni ambientali, culturali, sindacali e politiche. Oltre ai volantini hanno consegnato una petizione con centinaia di firme.
 I promotori non si fanno più illusioni sulla possibilità di accorpare i referendum alle elezioni europee: non ci sono i tempi per le modifiche alla normativa che consentano di portare al voto contemporaneamente più proposte sul medesimo argomento (sulla democrazia diretta c’è anche il progetto dell’Ufs, più il quesito sull’allargamento dell’aeroporto e, firmati dall’Ufs, la proposta sulle seconde case dei non residenti da «contingentare» e le restrizioni sull’edilizia sociale agli stranieri).
 «A questo punto puntiamo ad ottenere una data opportuna, anche facendo leva sui consiglieri della Svp che capiscono quanto il tema sia sentito tra la popolazione. Speriamo che prendano coraggio», spiega Lausch, che ieri ha parlato con consiglieri di opposizione e con alcuni della Svp tra cui Arnold Schuler, Martha Stocker, Maria Kuenzer. (fr.g.)
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categoria:provincia di bolzano
martedì, 24 febbraio 2009


Impianto per l’idrogeno Via libera provinciale

Modificato il Puc, sarà realizzato a Bolzano sud
 Alto Adige, 24 FEBBRAIO 2009

 BOLZANO. Sta per essere realizzato a Bolzano Sud il primo impianto di produzione, stoccaggio e distributore di idrogeno per auto-trazione. Con l’approvazione definitiva, ieri, della modifica d’ufficio del piano urbanistico da parte della Provincia, si pongono le premesse per la riorganizzazione del parcheggio autotreni vicino al casello autostradale di Bolzano sud. Lì s’intende costruire l’impianto che si inserisce nel quadro di un percorso servito con il nuovo carburante fra Modena e Monaco di Baviera, in Germania. Come ha detto il presidente della giunta Luis Durnwalder, c’è una grande attenzione dell’Unione Europea nei confronti di questo progetto, il primo di questo genere a livello comunitario. Durnwalder ne ha parlato pochi giorni fa con il commissario europeo competente, Andris Piebgals
 «Il commissario - ha detto Durnwalder - ha definito questo progetto il primo concreto modello del genere in Europa». Piebalgs ha assicurato il suo patrocinio a Bruxelles, nel palazzo del parlamento, a una esposizione dedicata alle buone pratiche dell’Alto Adige in materia di approvvigionamento energetico.
 Verrà organizzata entro l’anno, e nel secondo semestre del 2009, su invito di Durnwalder, il commissario Ue sarà in visita in Alto Adige.
 L’impianto pilota per la produzione e distribuzione di idrogeno a Bolzano sud è uno degli obiettivi che si è posta la società dell’Autostrada del Brennero. L’A22, che dal 2006 partecipa al 20% dell’Istituto per innovazioni tecnologiche S.c.ar.l. di Bolzano, scende in campo in prima persona contro l’insostenibilità del sistema energetico attuale. L’investimento previsto è di 9.580.000 euro. Di recente anche il Comune ha dato parere favorevole alla modifica d’ufficio del Puc disposta dalla Provincia per la realizzazione della struttura, prevista su un terreno che è già di proprietà dell’A22.
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martedì, 03 febbraio 2009

 
Dolomiti e Unesco, ora si fa sul serio
Dopo Trento e Belluno, anche Bolzano ieri ha dato via libera alla Fondazione
LA TUTELA COME PATRIMONIO MONDIALE
Alto AdigeÌ, 03 FEBBRAIO 2009

 Approvato ieri anche dalla giunta provinciale di Bolzano lo statuto, articolato in 16 punti, della Fondazione «Dolomiti - Dolomiten - Dolomites - Dolomitis Unesco». Un passo definitivo nell’ambito della procedura avviata per il riconoscimento delle Dolomiti quale bene naturale del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Il progetto riunisce operativamente la Province di Trento, Bolzano, Udine, Belluno e Pordenone. Trento aveva già provveduto alla ratifica nel settembre scorso, e adesso è arrivato finalmente anche il via libera di Bolzano. Stabilisce, tra l’altro, di presentare il territorio dolomitico come un unicum connotato da condizioni geografiche, geomorfologiche e paesaggistiche diverse ed integrate tra loro in linea con i criteri predefiniti dall’Unesco per i siti naturali; di definire l’intesa fra le Province circa le modalità di gestione del «Bene Dolomiti” sulla base delle competenze e dell’autonomia gestionale di ciascuna. L’Unesco ha ritenuto, infatti, necessario garantire, in sintonia con le competenze e la programmazione delle singole istituzioni, ambiti di possibile armonizzazione delle politiche di gestione delle Dolomiti a livello regionale e provinciale. E le cinque Province hanno stipulato un accordo di programma. Il dossier di candidatura, già depositato all’Unesco, è ora alla fase finale della valutazione. La presidenza della neonata fondazione sarà a rotazione fra le diverse realtà territoriali: Alto Adige, Trentino e Veneto. Rimane ancora dta stabilire - come ha ricordato ieri il presidente della giunta provinciale di Bolzano, Luis Durnwalder - dove sarà la sede dell’organismo. A fare il punto della situazione, è l’assessore all’Urbanistica della Provincia di Belluno, Irma Visalli, che fin dall’inizio si è data molto da fare per il progetto.

di Toni Sirena
La candidatura delle Dolomiti a patrimonio dell’umanità sta arrivando alla conclusione: l’Unesco a giugno prenderà la decisione a Siviglia. Alle spalle ci sono quattro anni di lavoro, durante i quali si sono svolte elezioni nazionali e provinciali, sono cambiati anche alcuni assessori provinciali, si sono modificate le strutture tecniche. A fine febbraio inizierà, partendo da Cortina, una serie di manifestazioni pubbliche sulle tematiche che riguardano la candidatura e le Dolomiti.
 Ci saranno i cinque presidenti delle Province proponenti (Belluno, Trento, Bolzano, Pordenone e Udine) e alcuni esperti che tratteranno le varie tematiche, coordinati dal giornalista Rai Maurizio Mannoni.
 «Sarà il primo di cinque incontri», spiega l’assessora bellunese all’Urbanistica Irma Visalli. «Quello di Cortina anticipa gli altri, e sarà prevalentemente una presentazione, visto che si è in attesa del riconoscimento ufficiale».
 Qual è lo scopo di questo giro di incontri?
 «Dimostrare che la candidatura non è un lavoro che si chiude, ma un processo che continua. Gli incontri serviranno per valutare insieme il lavoro fatto, ma anche per riflettere sul modello di governo condiviso del territorio dolomitico. Insomma, oltre alla presentazione della candidatura, sarà una riflessione sulla”montagna abitata”, sulle sue prospettive di sviluppo».
 Non dunque sulla gestione del sito Unesco.
 «La gestione del sito Unesco sarà affidata alla fondazione prevista a questo scopo, ma è chiaro che il metodo, politico e tecnico, che ha consentito questo lavoro si fonda sull’importanza e il significato che le cinque Province attribuiscono al territorio e all’azione sinergica per la montagna e la sua popolazione. E’ chiaro che non si aggiunge niente in termini di normazione rispetto a ciò che esiste già, nessuna sovrapposizione di norme o vincoli. Piuttosto, la costruzione di un luogo delle relazioni tra territori e soggetti, per confrontarsi e riconnottere ciò che è poco connesso. Lo dice anche il presidente del Cai, Annibale Salsa: le vere possibilità delle Alpi sono le relazioni».
 Come e dove?
 «L’Unesco aveva richiesto garanzie di unitarietà nella gestione del sito. L’abbiamo risolto decidendo di costituire una Fondazione: i soci fondatori sono le cinque Province, ma sarà aperta anche ai parchi (ce ne sono nove), agli enti locali, ad altre associazioni, a fondazioni. Penso al Cai, ma anche alla Fondazione Giovanni Angelini, alla Fondazione Montagna e Europa, ad altri».
 Dove sarà la sede?
 «Non è ancora deciso. Sarà certo una sede unica che agirà prevalentemente attraverso organismi e strutture delle Province alle quali ognuno potrà agevolmente rivolgersi per avere informazioni e indicazioni. La Fondazione risolve sia il problema dell’unitarietà sia quello della progettualità: è lì il luogo in cui si potrà ragionare insieme sul futuro delle Dolomiti con tutti i soggetti interessati».
 Cosa prevede la gestione di un sito Unesco?
 «Per l’Unesco sono centrali la conoscenza, la formazione, la divulgazione del valore del bene. E’ stato elaborato un Piano di gestione del sito che, lo ricordo, è un sito naturale, non culturale. La Fondazione promuove dibattiti, monitoraggi, produce report sistematici all’Unesco su come procede il progetto, azioni formative sulle tematiche del governo e dello sviluppo del territorio attinenti al valore del bene Dolomiti Unesco».
 La Fondazione diventerà allora sia una sede di gestione del sito che il luogo del confronto fra gli enti interessati?
 «Quando parlo del”ragionare insieme”, intendo anche il discutere dei problemi comuni della gestione della montagna. L’incontro di Cortina, e gli altri successivi, serviranno anche a mettere in evidenza il fatto che il progetto è come già iniziato. Se le Dolomiti verranno inserite nell’elenco delle realtà naturali più belle del mondo, questi anni di lavoro comune hanno già prodotto un importante risultato: per la prima volta cinque Province hanno messo al centro il territorio, non hanno discusso di confini e di competenze ma di un obiettivo comune: il futuro delle Dolomiti».
 Una regione dolomitica? Un territorio dolomitico?
 «Non certo in senso amministrativo. E’ un fatto che le cinque province hanno sia problemi comuni che forti differenze. Un solo esempio: Bolzano e Trento sono città intramontane, i centri delle decisioni sono dentro il territorio montano, mentre Belluno è una provincia di montagna dove però i centri di decisione sono in pianura. Ma con il processo di candidatura la Provincia di Belluno ha praticato un’autonomia di progetto finalizzato a valorizzare la centralità del territorio, sperimentando che la diversità può essere favorevolmente indirizzata ad un pensiero unitario, non omologante. Principi comuni declinati nello specifico locale».
 Dice Salsa: montagna come cerniera e non più come confine.
 «Sì, questo è lo spirito del progetto. L’Unesco ha di fronte non un monumento ma un bene seriale: un sistema non una montagna; un sistema di connessione con le Alpi intere, non di frontiera».
 Difficile pensare a un futuro comune, con tante differenze fra le diverse province.
 «Tratteremo i problemi e i temi comuni. In primo luogo quello di conservare un territorio bellissimo e fragile garantendone lo sviluppo e la vita, ma anche quello dello spopolamento, dei servizi, delle tutele. Possono essere differenti gli strumenti con cui affrontarli e le risorse per farlo, ma il principio e l’obiettivo di tutti rimane quello della “montagna abitata”: se non vengono vissute, ma soltanto frequentate dal turismo di massa, le montagne muoiono, se non vengono curate dall’uomo la loro stessa naturalità muore. Il progetto Unesco è dunque un laboratorio: e il metodo che abbiamo praticato è per noi motivo di soddisfazione anche con l’orgoglio di aver offerto il coordinamento ad una squadra così eccezionale. C’è poi la speranza che l’inserimento delle Dolomiti nel patrimonio dell’umanità evidenzi la capacità delle sue genti di viverle e curarle a beneficio del mondo».
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categoria:ambiente, provincia di bolzano
lunedì, 05 gennaio 2009


Spoil system, cento poltrone da assegnare

        
Non solo Ipes: scadono anche i cda di Sel Abd, Fiera, Ras, Sadobre e Mediocredito
di Mirco Marchiodi
Alto Adige, 04 GENNAIO 2009

 BOLZANO. Assegnati i posti in giunta, in Provincia parte la battaglia per le poltrone di sottogoverno. Sono un centinaio i posti da assegnare, visto che i consigli di amministrazione in scadenza sono una ventina. Gli incarichi più prestigiosi (e più remunerati) riguardano Sel, Fiera e Ras, ma in ballo ci sono anche l’Abd, il Mediocredito, la Fondazione Università, la Sadobre e l’ente provinciale musei. Probabili riconferme per le cariche più importanti (da Klaus Stocker nella Sel a Gernot Rössler per la Fiera), ma qualche cambiamento importante è previsto tra gli italiani.
 In questi giorni si è infiammata la battaglia per il nuovo consiglio di amministrazione dell’Ipes. In realtà, quello dell’istituto per l’edilizia sociale è solo uno dei tanti cda che andranno a scadenza nel 2009. Volendo, si potrebbe ridisegnare tutta la mappa degli altoatesini che contano. Ma l’impressione è che le conferme siano molto più numerose delle novità. Che però potrebbero esserci soprattutto per quanto riguarda le cariche che spettano agli italiani.
ECONOMIA È probabilmente la società provinciale che conta di più: la Sel ha archiviato il 2008 chiudendo due accordi storici con Enel e Edison. Il cda del colosso energetico resterà in carica fino all’approvazione del bilancio 2008. Visto il lavoro svolto in questi anni, la riconferma di Klaus Stocker alla guida della Sel è praticamente scontata. Alla vicepresidenza attualmente c’è l’ex senatore Svp Karl Ferrari: il suo posto, che vale 27 mila euro all’anno, fa gola a molti. In scadenza anche i cda di diverse società collegate a Sel: da Seltrade (presidente è Alois Amort, il compenso annuale è di 14.400 euro) all’Agenzia Casaclima.
 Altro cda da rinnovare è quello della Fiera. Anche in questo caso per il presidente attuale - Gernot Rössler - si va verso la conferma. Ma potrebbe cambiare il vicepresidente, visto che Gaetano Gambara ha superato gli 80 anni di età. Spetterà al Pd indicare il suo successore che percepirà un compenso di poco più di 8.000 euro annui. Alla Provincia spettano altri due posti, ma è probabile che saranno riconfermati i due rappresentanti di Hgv (Walter Meister) e Apa (Herbert Fritz), che tra l’altro non percepiscono compensi. Un posto spetta anche al Comune: tradizionalmente è sempre stato il sindaco a ricoprirlo.
 Due i posti di prestigio da assegnare all’interno del cda del Mediocredito: difficilmente cambierà il rappresentante di lingua tedesca (Franz Pircher è una delle persone più vicine a Luis Durnwalder), da vedere cosa accadrà con quello di lingua italiana che è Ivano Morandini. Magazzini generali: il cda sarà ridotto a tre membri nominati da Provincia, Camera di commercio e Comune di Bolzano. L’attuale presidente è Benedikt Gramm.
TRASPORTI Molto ruoterà attorno alla figura di Gianfranco Jellici. L’assessore Thomas Widmann ha detto che non sarà riconfermato alla guida dell’assessorato per sua scelta. Ma Jellici è anche vicepresidente dell’Abd e membro del consiglio di amministrazione della Sad. I due cda dovranno essere entrambi rinnovati nei prossimi mesi. Per quanto riguarda la società che gestisce l’aeroporto, ci sono pochi dubbi sul fatto che Engelbert Ritsch resterà presidente dopo essere subentrato al dimissionario Thomas Baumgartner solo pochi mesi fa. Finora aveva un posto assicurato anche il Comune di Bolzano (nel cda attuale siede Emilio Corea): ora che però Bolzano ha venduto la sua quota alla Sta la riconferma non è certa. Scade con l’approvazione del bilancio del 2008 anche l’incarico di Mirko Kopfsguter come amministratore delegato. Per quanto riguarda i trasporti, sono in scadenza anche i cda della Sadobre (presidente è Franz Spögler, il vice è Dario Stablum) e della Interbrennero, che gestisce l’Interporto di Trento e dove Bolzano è rappresentata da Roberto Rubbo. Scade anche il cda della Tfb (società legata al tunnel del Brennero), dove per la Provincia siede Hermann Berger.
CULTURA  Il posto più importante da assegnare è senza dubbio quello di presidente dell’Ente Musei Provinciali. Attualmente lo ricopre l’ex assessore provinciale Bruno Hosp, ma in molti danno il suo incarico per finito. Sarà l’assessora Sabina Kasslatter-Mur a decidere, proprio come sul nuovo cda dell’istituto musicale di lingua tedesca che oggi è presieduto da Walter Stifter. A novembre scade anche il cda della Fondazione della Libera Università presieduta da Friedrich Schmidl con Sabrina Michielli vicepresidente italiana.
ENTI E AZIENDE SPECIALI  Uno dei cda più ricchi è quello della Ras. Il contratto di Gerog Plattner, direttore e membro di diritto del cda dell’azienda provinciale che si occupa di radiotelevisione, scade a maggio. E con la fine dell’ultima legislatura è scaduto anche il cda in carica presieduto da Helmuth Hendrich e che tra gli italiani vede la presenza di Gennaro Pellegrini e Antonio Marzola. Dell’Ipes si è detto tutto o quasi in questi giorni (Albert Pürgstaller quasi certamente resterà presidente) con gli italiani che avranno un solo posto sui cinque complessivi (ma questa nomina probabilmente sarà affidata al Consorzio dei Comuni e non alla Provincia). In scadenza anche i cda della Laimburg e dell’Azienda di soggiorno, dove è in ballo la conferma alla presidenza di Dado Duzzi.


Il cda dell’aeroporto
Engelbert Ritsch  è stato nominato da poco, subentrando al presidente dimissionario Thomas Baumgartner. Ma nel cda dell’Abd, la società che gesticsce l’aeroporto, è a rischio il posto del Comune di Bolzano dopo che a dicembre è stata decisa la vendita della quota azionaria di proprietà del Comune alla società provinciale Sta.
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categoria:provincia di bolzano, aereoporto san giacomo
venerdì, 05 dicembre 2008


Libri e video, talenti verso il successo

     
Ritorna con la sua 4a edizione un appuntamento culturale di grosso spessore con ambientazione Alto Adige
Alto Adige, 05 DICEMBRE 2008
 

Scrittori noti, meno noti o sconosciuti che abbiano nel cassetto, un libro, un’opera (romanzo o saggio) ambientata in Alto Adige; autori, sceneggiatori e creativi in generale di video (documentari e fiction) in attesa di venire alla ribalta del successo: è arrivato il vostro momento magico, la grande occasione che aspettavate da tempo.
Autori da scoprire
 Ritorna, infatti, dopo il successo degli ultimi anni e con la sua quarta edizione, il premio “Autori da scoprire - Ambientazione Alto Adige” 2008/2009 nelle sue due sezioni LIBRI e VIDEO. Il tema “Alto Adige” deve essere la cornice, l’ambiente e il filo conduttore dei libri (romanzi e saggi) e dei video (documentari e fiction) che parteciperanno al concorso.
Editori e produttori
 Anticipiamo subito la novità importante rispetto al passato: e cioè che saranno gli addetti ai lavori, editori e produttori, a scegliere rispettivamente i progetti editoriali e i progetti audiovisivi inediti da sottoporre alla giuria del premio. Comunque i singoli autori possono prendere l’iniziativa e proporsi direttamente agli editori e ai produttori per la loro partecipazione.
Cultura di lingua italiana
 Questa iniziativa culturale fa parte delle attività dell’Assessorato alla cultura italiana-Ufficio Educazione permanente, biblioteche e audiovisivi per promuovere e far conoscere i molteplici aspetti storico-culturali dell’Alto Adige, terra di confine abitata da genti di lingue diverse.
Occhio al sito internet
 Allo scopo di meglio informare il pubblico è stato attivato un apposito sito internet www.autoridascoprire.it dove è possibile scaricare entrambi i bandi di concorso con le rispettive scadenze e la scheda di partecipazione.

SEZIONE LIBRI
 Il settore Libri si articola nelle due sezioni riservate alla Narrativa e alla Saggistica. Le Case Editrici devono far pervenire i progetti editoriali alla segreteria del concorso entro il termine del 27 FEBBRAIO 2009. Questa quarta edizione si propone di scoprire nuovi talenti letterari non solo a livello provinciale e regionale, ma anche nazionale. L’essenziale è che gli Editori presentino opere con una diretta attinenza al territorio altoatesino. Bando e scheda di partecipazione sono scaricabili dal sito internet. LA GIURIA - E’ composta da tre esperti e un segretario: presidente è Giuliano Vigini, critico letterario e docente dell’Università Cattolica di Milano; Elena Maria Banfi, editor; Franco De Battaglia, giornalista e studioso di storia regionale e Michela Sicilia, responsabile delle iniziative editoriali dell’Uffcio Educazione permanente, biblioteche, audiovisivi (segretaria). I PREMI - Narrativa: 1º premio 5000,00 euro; 2º premio 4000,00; 3º premio 3000,00. Per la Saggistica - 1º premio 10.000,00 euro; 2º premio 8000,00; 3º premio 6000,00.

SEZIONE VIDEO
 La sezione Video, come è noto, si è aggiunta alla sezione Libri nel 2005. E’ riservata a opere di fiction e documentari che possano portare alla luce aspetti poco conosciuti dell’Alto Adige rivelandone la ricchezza culturale attraverso una storia o una carrellata documentaristica. I produttori devono far pervenire i progetti audiovisivi e multimediali alla segreteria del concorso entro il 30 APRILE 2009. Bando e scheda di partecipazione sono scaricabili dal sito internet. LA GIURIA - E’ composta da tre esperti e un segretario: presidente il prof. Marco Bertozzi, esperto e docente di storia del cinema; Vittorio Curzel, regista e produttore; Paolo Mazzuccato, programmista e regista della RAI di Bolzano; Romy Vallazza, coordinatrice del Centro Audiovisivi di Bolzano (CAB) (segretaria). I PREMI - Fiction: 1º premio 5000,00 euro e produzione dell’opera; 2º premio 4000,00; 3º premio 3000,00. Per i documentari - 1º premio 5000,00 euro e produzione dell’opera; 2º premio 4000,00; 3º premio 3000,00.
 A questo punto non ci rimane altro che augurare a tutti gli autori di libri e video di realizzare il proprio sogno e le proprie aspirazioni.
 La raccomadazione finale è per gli autori: ed è quella di rispettare scrupolosamente- sempre attraverso il “ponte” di editori e produttori - le due diverse date d’iscrizione al concorso 2008/2009. Buon lavoro e buona fortuna a tutti!
(Nella foto la premiazione di una passata edizione)


Ripartizione cultura italiana, i libri e i ruoli
 
L’attività editoriale

I libri come mezzo ideale per scoprire e conoscere meglio l’Alto Adige nelle sue complesse realtà storiche, artistiche e culturali. Questa la mission della Ripartizione provinciale cultura italiana che svolge da sempre una intensa attività editoriale. Gli uffici che ne fanno parte, secondo i propri ambiti d’intervento, hanno curato e curano numerose pubblicazioni che sono il risultato di accurate ricerche scientifiche, storiche o culturali di particolare rilevanza e d’interesse generale. I volumi sono descritti nel catalogo “Alto Adige Cultura e Territorio”. (www.provincia.bz.it/altoadigelibri)

Video e Ufficio Educazione permanente
 
Produzioni audiovisivi

Film e prodotti audiovisivi, documentari e filmati d’interesse locale, prodotti o co-prodotti dal Centro Audiovisivi Bolzano nell’arco di mezzo secolo di attività non solo per approfondire la conoscenza della storia e della cultura del territorio altoatesino, ma anche per risultare attraenti, originali, piacevoli. Ecco l’attività del CAB che ha come fulcro la mediateca (foto)del Centro Trevi, in via Cappuccini, a Bolzano. Qui sono disponibili per il prestito oltre 2000 film, i migliori nella storia del cinema. Per il concorso “Autori da scoprire” la sezione Video si è aggiunta ai Libri nel 2005
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categoria:cultura, provincia di bolzano
sabato, 29 novembre 2008



RAPPORTI DI LAVORO


        

Cambia il modulo per la comunicazione
Alto Adige, 29 NOVEMBRE 2008

 BOLZANO. È stata presentata ieri mattina a Palazzo Widmann dal direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, la comunicazione obbligatoria unificata dei rapporti di lavoro che entra in vigore a partire dal 1º dicembre e rappresenta una significativa semplificazione burocratica per le aziende e le amministrazioni interessate, sia a livello locale che nazionale. Dal prossimo lunedì, 1º dicembre 2008, non sarà più necessario compilare differenti moduli per dare comunicazione di un rapporto di lavoro, ma basterà un’unica comunicazione valida sia per l’Amministrazione provinciale (Ripartizione lavoro), che per gli istituti di previdenza, come l’Inps e l’Inail, nonché per la Questura (in caso di cittadini extracomunitari).
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mercoledì, 29 ottobre 2008

Da oggi online il portale dei servizi al cittadino
 
Alto Adige, 29 OTTOBRE 2008

 BOLZANO. Un nuovo aiuto al cittadino nel suo rapporto con gli uffici pubblici: da oggi è online il portale dei servizi delle amministrazioni pubbliche in Alto Adige, che offre sul web oltre 900 servizi. Le pratiche da sbrigare riguardano le più diverse situazioni della vita di ciascuno: chi è diventato genitore, chi vuole fare una denuncia, chi vuole utilizzare un mezzo di trasporto pubblico, chi vuole andare in pensione.
 Se l’interessato non sa bene a quale amministrazione deve rivolgersi e quali passi deve intraprendere, trova una risposta rapida e sicura nel nuovo portale dei servizi delle amministrazioni pubbliin Alto Adige, che da oggi è online sulla homepage della Rete civica all’indirizzo www.provincia.bz.it
 Il portale offre oltre 900 servizi della Provincia, dei Comuni, delle Comunità comprensoriali e dell’Azienda sanitaria.
 I servizi sono raggruppati secondo gli eventi della vita del cittadino, i temi, le categorie degli utenti beneficiari, la tipologia della pratica.
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venerdì, 24 ottobre 2008


GIOVANI, NON ESILIAMO I NOSTRI TALENTI
 
KATIA TENTI
Alto Adige, 24 OTTOBRE 2008


Prendo spunto dalle riflessioni di Salvatore Settis sul Sole 24 ore del 21 ottobre su “un paese che esilia i giovani talenti distrugge il suo futuro”. Partendo dai risultati del Consiglio europeo delle ricerche, offre un quadro desolante: in sintesi, non solo il nostro Paese è l’ultimo in Europa per capacità di attrarre giovani studiosi da fuori, ma anche di trattenere i propri. Si tratta di un tema di cui i maggiori  editorialisti si occupano da tempo. Le cause - e le cure - non sono solo una questione di istruzione e di economia ma sono date anche da fattori culturali, alimentandosi in una sorta di circolo vizioso. Parlare di promozione dei giovani talenti è più che mai indispensabile in un contesto sociale come quello altoatesino in cui la riflessione pubblica che riguarda le giovani generazioni ha assunto ormai da tempo una piega più paternalistica che di effettivo sostegno allo sviluppo del futuro. I giovani, in una società fisiologicamente sempre più vecchia, sono vissuti più come elemento di disturbo alla quiete del sonno che per quello che rappresentano davvero: il futuro, anche economico, della società di oggi. Il costante invecchiamento della popolazione attiva, sommato alla fuga di cervelli, rappresenta un rischio concreto di depauperamento del capitale culturale del territorio con conseguenze riflesse sul sistema economico e sociale collettivo.
 I giovani si confrontano costantemente con il cosiddetto “rischio di trasversalità” rispetto ad ambiti preponderanti fortemente istituzionalizzati come la scuola o il sociale in cui lo spazio di crescita individuale è filtrato da necessità di ordine gestionale che comportano un livellamento generale, o dallo stigma del disagio.
 La migrazione di cervelli, in una logica di interscambio, rappresenta sicuramente un elemento positivo per il confronto con altre realtà che contribuiscono allo stoccaggio di nuove esperienze di ampio respiro anche internazionale creando così le migliori condizioni di sviluppo. Tutto ciò, nella misura in cui questo patrimonio venga in qualche modo valorizzato e ricondotto sul territorio stesso a vantaggio di tutti.
 Se le ragioni più immediate del processo migratorio sono ascrivibili più all’ambito dell’economia, prospettive di crescita professionale, opportunità di carriera e stipendiale, a queste scelte contribuiscono anche ragioni di altro tipo, piú legate ad aspetti culturali.
 La comunità che trasmette scarsa fiducia ai singoli, giocando al ribasso con le nuove generazioni, alimenta precariato intellettuale. La rappresentazione dei giovani e del futuro possibile che assume toni pessimistici gioca in difesa e tende a drammatizzare la realtà senza offrire una visione sul proprio futuro. Tutto ciò frustra la progettualitá dei giovani che invece, per crescere, avrebbe bisogno di un terreno fertile.
 Compito che le nostre istituzioni si sono date tra gli altri è di favorire la produzione e la promozione dei giovani talenti, a partire dagli ambiti di cultura giovanile, mettendoli a confronto tramite appositi progetti con realtà di eccellenza che, una volta conosciute, possono diventare piú familiari e vissute non più come distanti e irraggiungibili ma come obiettivi possibili in percorsi quantomeno di avvicinamento alla realizzazione di un sé al rialzo. In questo scenario le politiche giovanili possono contribuire fattivamente creando occasioni di educazione e stimolo alla progettualità, recuperando l’importanza delle visioni proprie. L’investimento in cultura è importante in generale, ma rispetto ai giovani non può essere applicata tout-court. In questa visione delle cose, è necessario che siano i giovani stessi protagonisti della cultura, veicolata anche dalla giovane Università locale il cui ruolo nel processo diventa fondamentale soprattutto nel momento in cui essa stessa come istituzione deve far crescere la credibilità acquisita. L’elemento positivo che la cultura e le altre istituzioni possono offrire è proprio la formazione della progettualità giovanile, l’abitudine a partecipare, per essere presenti e protagonisti della società, dando seguito alle proprie idee e aspirazioni. Coltivare le passioni offrendo anche la possibilità concreta di sperimentarsi sul campo nella creazione di progetti personali.
Katia Tenti Direttrice del servizio giovani Ripartizione cultura Italiana della Provincia
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domenica, 05 ottobre 2008


Ospedale, tariffe orarie fatte a capocchia


Alto Adige 5-10-08

 Posteggio ospedale. Con quale ottuso studio si sono applicate le tariffe orarie? Premesso che il personale operante all’ospedale è svincolato da tali tariffe e sicuramente con posti riservati, rimane il pubblico delle visite ambulatoriali e visite ai degenti che di norma raramente supera l’ora - l’ora e mezza, che in questo caso se ne tengano due, in quanto superando l’ora di 5 minuti si paga per 2 ore. Truffa legalizzata!? Perchè non si è prevista la 1/2 ora? Faremo le corse fra le corsie per non pagare 2 ore per soli 5!
 Al caro Durnwalder voglio far presente che quando i pendolari scopriranno i vantaggi qui sotto elencati il posteggio per i visitatori sarà inesistente perchè sempre pieno (ci vuol scommetere?).
 Esempio n. 1 (andiamo a far spese), 3 ore p.zza Walther euro 1.90 x 3 = euro 5,70; 4 ore ospedale (1 ora in più) euro 1.20 x 4 = euro 4.80; + bus A-R con abbonamento euro 0,36, totale euro 5,16. Già con questo modulo si va in città con posteggio pari al silos.
 2º esempio, pendolare, calcolando 9 ore tra arrivo e partenza si ottiene il seguente costo: 9 ore p.zza Walther, 9 x 1,90 euro = euro 17,10; 9 ore silos centro 9 x 1.20 euro = euro 10,80; 9 ore ospedale ore 4 x 1,20 euro = euro 4,80; ore 5 x 0,50 euro = euro 2,50; bus A-R con abbonamento euro 0,36, totale euro 7,66.
 Lascio a chi di competenza trarne le conclusioni, mentre la logica direbbe, visto che le visite ai degenti non sono degli svaghi ma dei doveri, sarebbe a mio avviso questa. Le prime 2 ore prevedendo anche il costo della 1/2 ora, euro 0,50/ora; tutte le altre ore e 1/2 ora, euro 1,50 / 1,60 / ora.
 In tal modo chi ha veramente bisogno ne trae un vantaggio e non si rischia veramente di fare un posteggio per pendolari, e si sgrava la provincia dal costo d’integrazione!
Ernesto Guadagnini BOLZANO
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categoria:amaro, provincia di bolzano
giovedì, 18 settembre 2008


Trasporto pubblico, nuovi risparmi per le famiglie
Alto Adige, 18 SETTEMBRE 2008

 BOLZANO. E’ stato presentato ieri mattina a Bolzano il nuovo programma che riguarda la mobilità in provincia. Alla presenza di Sabina Kaslatter Mur, assessora provinciale alla famiglia, ai beni culturali e alla cultura tedesca e di Thomas Widmann, assessore alla mobilità, si è parlato delle politiche messe in campo per fronteggiare il problema del trasporto pubblico in Alto Adige. In modo particolare della campagna “Pagare meno in autobus e in treno” dedicata agli studenti delle scuole dell’obbligo, alle famiglie e agli over 60. “Si tratta di un ulteriore passo effettuato nel tentativo di promuovere il trasporto pubblico in ambito locale” - sostiene l’assessore Widmann - e va a completare quelle misure adottate già da qualche tempo e rivolte inizialmente agli anziani”. Lo scopo di questa promozione è duplice. Da un lato si propone di sensibilizzare soprattutto i più giovani all’utilizzo ordinario dei mezzi pubblici e, dall’altro, spera di incidere positivamente sulle tasche dei contribuenti. Oltre ad Abo+ e Abo 60+, infatti, il fiore all’occhiello dell’iniziativa è rappresentato dalla carta servizi “My FamilyPass” rivolta, appunto, alle famiglie altoatesine. «È un’ulteriore dimostrazione di come le famiglie e i bambini siano importanti e di come sia necessario aiutarli e sostenerli. Anche economicamente», afferma Doris Schweigkofler Seebacher, presidente del Katholischer Familienverband Südtirol che ha fortemente voluto questa iniziativa. Dello stesso avviso è l’assessora Kaslatter Mur: “La tessera familiare porterà vantaggi economici alle famiglie, sia per la spesa quotidiana che per la gestione del tempo libero”. Con la carta famiglia, ad esempio, una corsa in bus costa solo 26 cent, invece che un euro. Per ulteriori informazioni riguardanti la campagna “Pagare meno in autobus e in treno” si può chiamare il numero verde 840000471. (l.s.)
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categoria:provincia di bolzano, trasporto gommato
mercoledì, 03 settembre 2008


Pannelli fotovoltaici sugli edifici provinciali
Allo studio un progetto per il risparmio energetico
Alto Adige, 02 SETTEMBRE 2008

 BOLZANO. Produzione d’energia fotovoltaica sui tetti degli edifici provinciali. In base ad una ricerca commissionata dalla giunta 25 strutture provinciali potrebbero ospitare sui tetti impianti fotovoltaici per la produzione d’energia solare. Si calcola che potrebbero disporre complessivamente di un’area per la produzione d’energia fotovoltaica di 2 ettari in grado di alimentare circa 1000 abitazioni, con un risparmio annuo di 1 milione di litri di combustibile fossile. La giunta sta valutando varie ipotesi per realizzare gli impianti fotovoltaici, tra queste la possibilità di coinvolgere nel progetto anche la popolazione altoatesina con la creazione di un’apposita società in grado di garantire tassi d’interesse competitivi.
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categoria:provincia di bolzano, ecoenergia

mercoledì, 02 luglio 2008


IL SOGGIORNO PEDAGOGICO

La vacanze è «bilingue» Bimbi e tolleranza in quota

Corriere dell'Alto Adige2008-07-01

Puntuale per l'inizio delle vacanze scolastiche ritorna la collaudata proposta dell'associazione Gres-apfs, che organizza le «Vacanze in due lingue». Da ormai una ventina d'anni, fin dal 1987, l'associazione offre ai bambini italiani e tedeschi della provincia di Bolzano (con possibilità d'iscrizione allargata al Trentino e Tirolo del Nord) l'opportunità di vivere un soggiorno in montagna memorabile, ricco di attività di animazione, ma soprattutto di avvicinarsi in un contesto naturale alla lingua dell'«altro» e condividere con coetanei del rispettivo «altro» gruppo linguistico settimane di gioco, di apprendimento e di scoperta della natura. Quest'anno il soggiorno, riservato ad una trentina di ragazzi e ragazze dagli 8 ai 13 anni, si terrà dal 13 al 27 luglio presso l'albergo Kreuzwirt a San Giacomo in Valle Aurina. L'iniziativa sostenuta da entrambi gli assessorati alla Cultura italiana e tedesca della Provincia autonoma favorisce la conoscenza e l'uso dell'altra lingua e promuove la curiosità e la gioia dell'incontro con culture e lingue diverse. Per informazioni ci si può rivolgere a Elena Benedetti (tel.
0471/978600 o mail all'indirizzo gres.apfs@hotmail.com).
Lucia Munaro Valle Aurina
Un «soggiorno parlato» tutto italo-tedesco dal 13 al 17 luglio

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categoria:provincia di bolzano
sabato, 07 giugno 2008

Nuove pagine web di tutti i componenti della giunta provinciale

Internet Foto, competenze e biografie degli assessori

Corriere dell'Alto Adige 2008-06-07

BOLZANO — Sono state messe on-line ieri pomeriggio sulla Rete civica, le nuove pagine web di tutti i componenti della giunta provinciale. I siti raccolgono e presentano informazioni utili sull'attività degli assessori come le competenze, biografie, scadenze, appuntamenti, obiettivi e risultati raggiunti nell'attività amministrativa.
Le pagine web sono state tecnicamente elaborate da Informatica Alto Adige, mentre i contenuti sono stati inseriti, e verranno continuamente aggiornati, da parte dei singoli dipartimenti provinciali che fanno capo agli assessori. «L'obiettivo di questa scelta — sottolinea il presidente Luis Durnwalder — consiste nel voler informare i sempre più numerosi utenti di internet dell'attività dei vari assessori, e nel voler renderci sempre più vicini ai cittadini dal punto di vista sia professionale personale». I nuovi siti web sono raggiungibili dalla home-page della giunta provinciale ospitata dalla Rete Civ ica (www.provincia.bz.it/giunta), che contiene anche informazioni sul programma della legislatura e sull'attività dell'esecutivo altoatesino. Un'altra, e più semplice, possibilità, è quella di inserire il cognome di ogni singolo assessore subito dopo aver digitato la home- page della Rete civica. L'indirizzo della pagina personale del presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder, ad esempio, è www. provincia. bz. it/ durnwalder.
«La politica e la pubblica amministrazione troppo spesso sono percepite come lente e lontane — spiega l'assessora Gnecchi nella sua pagina — la Rete e l'e-government sono e sempre più saranno in questa provincia uno strumento per dare risposte rapide, eliminare le code agli sportelli, gli spostamenti inutili e dare alla burocrazia quella velocità che cittadini e cittadine chiedono».




Lo specchio e le brame

di ROBERTO MAGURANO
Era ora. Finalmente in Internet arrivano le pagine personalizzate degli assessori provinciali.
A tre mesi dal voto potrebbe quasi apparire un'operazione vagamente elettorale, ma vogliamo cogliere il lato migliore dell'operazione?
Come fare a meno della settimana fotografica del presidente, la mattina con il sindaco di La Paz e il pomeriggio tra i pensionati della scuola?
Oppure perdersi Cigolla al campo estivo giovani?
Prodigioso Web.
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categoria:provincia di bolzano
mercoledì, 04 giugno 2008


Potenziare i treni



A fronte di un costoso impegno della Provincia per l'aeroporto, inclusi gli acquisti di biglietti relativi ai viaggi dei suoi dipendenti, si assiste, invece, ad un inspiegabile disinteresse per il crescente disimpegno di Trenitalia e i disagi dei viaggiatori. Ciò che sta avvenendo però non è affatto inevitabile. Lo dimostrano il contratto di servizio tra Provincia e Trenitalia per lo sviluppo del Trasporto pubblico locale, i treni speciali per la neve, l'istituzione, in occasione del Mercatino di Natale, della navetta per collegare i parcheggi ai Piani con il Centro, gli accordi con e le ferrovie austriache per i treni corridoio della Val Pusteria e altri collegamenti. Rispondendo ad una nostra interpellanza che chiedeva un impegno della giunta comunale per richiedere il ripristino dei collegamenti soppressi attivandosi nell'ambito del consorzio dei Comuni e nei confronti della Provincia e di Trenitalia, l'assessore Klaus Ladinser ha risposto positivamente condivendo le preoccupazioni e assicurando garantendo l'impegno della giunta. La prossima seduta sarà l'occasione per verificare la situazione e le ulteriori iniziative.

Guido Margheri,
Sinistra democratica BOLZANO
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categoria:ferrovia, provincia di bolzano
sabato, 31 maggio 2008

La stagione invernale per l’ottava volta di record in record


Alto Adige, 31 MAGGIO 2008
Widmann: «Dobbiamo puntare di più sulla bassa stagione». Incrementi dai mercati emergenti

 BOLZANO. La stagione turistica invernale in Alto Adige 2007/08 si è conclusa nuovanmente con ottimi risultati. Per l’ottavo inverno consecutivo, infatti, gli arrivi e le presenze hanno raggiunto i rispettivi record. Il numero di presenze ha superato per la prima volta la quota di 11 milioni. Rispetto alla stagione invernale 2006/07 si è registrato un aumento del 5,0% negli arrivi e del 5,6% nelle presenze, lo riferisce uno studio dell’Astat, l’istituto provinciale di statistica. Eccetto l’area turistica Bolzano Vigneti e Dolomiti, che non ha tratto vantaggio dall’anticipo della Pasqua a marzo, tutti i consorzi turistici hanno segnalato incrementi sia negli arrivi che nelle presenze. In termini percentuali, i risultati migliori rispetto all’anno precedente sono stati raggiunti dai consorzi turistici Valle Isarco (+8,5% negli arrivi e +7,9% nelle presenze) e Val Gardena (+7,7% e +7,6%). Emergono variazioni positive da parte di tutti i mercati principali: le presenze di turisti tedeschi ed italiani, che complessivamente rappresentano l’80% della domanda turistica, sono aumentate rispettivamente del 3,6% e del 4,0%; gli gli svizzeri del 4,2% ed i turisti provenienti dal Benelux del 9,0%. Gli incrementi più rilevanti si registrano tuttavia fra i mercati emergenti.
 «Non dobbiamo accontentarci di questo successo - ha commentato leggendo i numeri l’assessore provinciale al turismo Thomas Widmann - ma lavorare ancora di più e meglio per rafforzare l’Alto Adige come destinazione turistica. Non bisogna cullarsi sugli allori, ma impegnarsi per sfruttare sempre meglio il nostro potenziale. Non dobbiamo dimenticare che il turismo non si limita ad arricchire albergatori e pubblici esercenti, ma ha una ricaduta positiva su tutto il mondo economico: dall’agricoltura all’artigianato, dal commercio all’industria, ai servizi. I dati del turismo rappresentano una sorta di cartina di tornasole del benessere di tutta l’economia altoatesina». Per quanto riguarda le strategie future per mantenere e rafforzare il turismo in provincia di Bolzano, l’attenzione dell’assessore Widmann si concentra essenzialmente sullo sviluppo dell’Alto Adige come destinazione per tutto l’anno. «Le cosiddette stagioni morte hanno un’enorme potenziale ancora parzialmente inespresso».
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categoria:provincia di bolzano, aereoporto san giacomo
mercoledì, 21 maggio 2008


Erbe officinali ed aromatiche con il marchio di qualità

Alto Adige, 21 MAGGIO 2008

 BOLZANO. Il marchio di qualità Alto Adige potrà essere applicato anche alle piante officinali e aromatiche che vengono prodotte in provincia di Bolzano. A giustificare la decisione, il crescente apprezzamento per questo tipo di piante, o la loro riscoperta da parte dei consumatori. Le piante officinali e aromatiche dell’Alto Adige, tra le quali si annoverano la melissa, la monarda, la calendula, il fiordaliso e diverse varietà di menta, si caratterizzano per un aroma particolarmente intenso e fiori dai vivaci colori. Ma al giorno d’oggi, solo pochi conoscono le peculiarità di queste piante e sanno come coltivarle e curarne il raccolto. Come si distingue tra piante di maggiore e minore qualità? Chi garantisce che i prodotti offerti contengano solo gli elementi della pianta che si possono effettivamente utilizzare? Il marchio di qualità Alto Adige verifica e garantisce il rispetto di elevati standard di qualità e la provenienza del prodotto dall’Alto Adige e assicura l’applicazione di criteri di qualità rigidamente controllati. In Alto Adige 10 coltivatori hanno scelto di dedicarsi alla produzione di piante officinali e aromatiche di qualità. Le erbe vengono confezionate in sacchetti salva-aroma, che ne preservano la fragranza e i pregiati elementi costitutivi. Queste piante sono acquistabili direttamente dai coltivatori oppure in selezionati punti vendita specializzati. Il sito Internet www.altoadige.info/erbearomatiche mette a disposizione informazioni in materia e una lista dei produttori. Le piante officinali e aromatiche presentano diverse possibilità di utilizzo: per benefiche gettate di vapore per la sauna, in aggiunta all’acqua del bagno, per realizzare cuscini di erbe, come spezie per insaporire piatti di carne, zuppe, insalate, formaggi.
 Coltivazioni lontane dal traffico e sottoposte a severi controlli. Come per tutti gli altri gruppi di prodotti che si fregiano del marchio di qualità Alto Adige, anche per queste piante è stato redatto uno specifico disciplinare. Le norme in esso previste devono essere scrupolosamente osservate dai coltivatori. Il rispetto di tali regole è sistematicamente controllato da un ufficio indipendente coordinato dall’EOS della Camera di Commercio di Bolzano.
 Le piante con marchio di qualità Alto Adige possono essere messe in commercio solo come prodotto finito confezionato in sacchetti salva-aroma debitamente etichettati.
 Il raccolto delle piante officinali e aromatiche con marchio di qualità Alto Adige inizia a metà maggio e termina in autunno. Alcuni coltivatori propongono in questo periodo visite guidate alle coltivazioni, fornendo in queste occasioni informazioni sui possibili utilizzi delle piante. È ad esempio possibile visitare l’azienda Bergila di Falzes, il maso Pflegerhof di Siusi e il Kräuterschlössl di Coldrano.


Corriere dell'Alto Adige 2008-05-21

Marchio di qualità anche per le erbe



BOLZANO — Il marchio di qualità Alto Adige ora sarà utilizzato anche per le piante officinali e aromatiche. A giustificare la decisione da parte dei responsabili del marchio di qualità, c'è il crescente apprezzamento per questo tipo di piante da parte dei consumatori. Le piante officinali e aromatiche dell'Alto Adige, tra le quali si annoverano la melissa, la monarda, la calendula, il fiordaliso e diverse varietà di menta, si caratterizzano per un aroma particolarmente intenso e fiori dai vivaci colori. Pochi consumatori conoscono però le peculiarità di queste piante e sanno come coltivarle e curarne il raccolto: così sarà il marchio di qualità Alto Adige a garantire il rispetto di elevati standard di qualità e la provenienza del prodotto dall'Alto Adige. Il rispetto degli standard qualitativi è controllato da un ufficio indipendente coordinato dall'Eos della Camera di Commercio di Bolzano. Le erbe vengono confezionate in sacchetti salva-aroma, che ne preservano la fragranza e i pregiati elementi costitutivi. Queste piante sono acquistabili direttamente dai coltivatori oppure in selezionati punti vendita specializzati. Il sito Internet www.altoadige.info/erbearomatiche mette a disposizione informazioni in materia e una lista dei produttori.


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categoria:provincia di bolzano
domenica, 18 maggio 2008


Tendenze A giugno l'evento al castello di Monguelfo

Corriere dell'Alto Adige  2008-05-18

BOLZANO — L'Alto Adige, dal capoluogo alle sue valli, non è mai stato all'avanguardia nell'intrattenimento. Dj, discoteche e serate particolari: di solito le nuove tendenze arrivano prima nelle grandi città come Milano o Roma oppure nella riviera romagnola. Alex De Sarro, un 42enne di San Lorenzo di Sebato con un passato nelle pubbliche relazioni sta provando a cambiare questa tendenza, portando in zona un nuovo modo di fare intrattenimento. Sull'esempio di città come Berlino, Londra o Miami, dove queste cose si organizzano da tempo. «Noi siamo la "Visual acoustic creations": uniamo musica e arte video per organizzare intrattenimento — spiega —. È l'evoluzione delle serate in discoteca, ma in realtà è qualcosa di totalmente diverso, da tutti i punti di vista: orari, pubblico, volume e offerta».
Detto così si rischia di fare confusione. Meglio partire dalle prossime date. «Il 14 e 15 giugno ci sarà un evento al castello di Monguelfo — spiega De Sarro —. Due giorni di musica, arti visive, ballo, cibo, bevande e molto altro». Una festa, una specie di rave, ma un po' più chic? «Per carità, niente di più diverso. Iniziamo alle 11 di mattina del sabato e andiamo avanti fino alle 18 della domenica. Ma non c'è sempre e solo musica, anzi. Di giorno saranno aperte cinque sale espositive. Il sabato dalle 13 alle 20 e la domenica dalle 12 alle 17. Quando dico sale espositive parlo di mostre vere e proprie, solo che invece che quadri o statue si vedranno video artistici, uniti a musica creata appositamente per quei video. Poi il sabato sera si chiudono le mostre e si balla ma con volumi e orari molto più "umani" di quelli tipici da discoteca: probabilmente non andremo oltre le due. La domenica riprende la parte espositiva. Monguelfo è una location molto particolare e di richiamo. Sarà una bella cosa. Ci sarà anche Antonio Lampis, dirigente alla ripartizione per la cultura italiana della Provincia di Bolzano, che ha creato un cd e lo porterà a questo evento. Sarà lì in veste di artista».
Secondo De Sarro questo tipo di evento può richiamare sia i ragazzi che cercano la serata per balle che gli adulti di 35/40 anni che in passato frequentavano le discoteche e adesso cercano qualcosa di simile dove portare di giorno la propria famiglia. Dettagli sul sito www.digitalconsonance.org.
Damiano Vezzosi
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categoria:giovani, provincia di bolzano, musica danza teatro cinema
martedì, 26 febbraio 2008


Via Einstein, assegnate le aree «Ultimi spazi per le imprese»
MIRCO MARCHIODI
Alto Adige, 26 FEBBRAIO 2008


 BOLZANO. Salewa e Technoalpin, ma anche Stuffer, Aspiag, Staffler: nella zona produttiva oltre via Einstien ci andrà il gotha dell’economia altoatesina. «È la più importante assegnazione di terreno degli ultimi anni», commenta l’assessore all’economa Werner Frick. Ma il presidente della Provincia Luis Durnwalder avverte: «Per ora sarà anche l’ultima». Le imprese però continuano a chiedere spazio.
 La giunta provinciale ieri ha ratificato la decisione del comitato assessori in merito all’insediamento di aziende nella zona produttiva di via Einstein. È un passo decisivo per l’industria di Bolzano, «la più importante assegnazione degli ultimi anni», sottolinea Frick. L’importanza, oltre che per le dimensioni dell’area (una ventina di ettari), è data anche dalle imprese che vi si insedieranno: «La filosofia dell’operazione - spiega Frick - è stata quella di privilegiare le grandi aziende con significative strategie di sviluppo». E così a Salewa e Technoalpin, che i loro terreni li hanno già ricevuti (la filiale del leader mondiale nell’innevamento artificiale si affaccerà su via Einstein, mentre è spostata più vicino all’A22 l’azienda degli Oberrauch), si aggiungeranno imprese come Aspiag, Staffler, Progress, Pasolli, Markas e Gamma Trasporti, oltre al consorzio degli artigiani costituito dalle due associazioni Apa e Cna.
 Venti le richieste accolte dalla Provincia, «ma le domande sono state cinquanta», fa sapere il presidente della Provincia Luis Durnwalder. Proprio questo è il problema: se venti aziende adesso possono pensare ad espandersi (le prime a costruire saranno Salewa e Technoalpin, «partiranno entro l’anno», afferma Frick), altre trenta sono rimaste a corto di spazi. «O fanno richiesta in altri Comuni oppure dovranno cercare di sfruttare gli spazi vuoti che ci sono in alcuni magazzini a Bolzano Sud», detta la linea Durnwalder. Che però ammette che «ci sono pressioni fortissime e spinte enormi» da parte delle aziende che chiedono nuove aree. «Non le avranno finché il Comune non deciderà sul nuovo Puc», spiega il Landeshauptmann. E dato che per il nuovo Puc i tempi sono lunghi, le imprese interessate a trasferirsi o espandersi nel capoluogo saranno costrette a cercare soluzioni alternative. «In ogni caso - aggiunge Durnwalder rispecchiando in pieno la linea della Svp a livello comunale - io non amplierei ancora la zona di espansione oltre via Einstein».
 In attesa che il Comune approvi il piano di attuazione, la Provincia dovrà concludere i procedimenti relativi agli espropri e trovare una soluzione alle nuove direttive dell’Enav: «La vicinanza all’aeroporto non ci permette di sfruttare appieno la zona», sottolinea Frick. Per accelerare i tempi potrebbe essere utilizzata fin da subito la “convenzione urbanistica” prevista dalla nuova legge in materia (la procedura permette di rinunciare all’esproprio per privilegiare la stipula di un contratto tra le parti), mentre per guadagnare spazio saranno favorite le costruzioni in altezza e la costituzione di consorzi tra imprese.




Corriere dell'Alto Adige  2008-02-26

Bolzano sud La giunta dà l'ok all'espansione della zona industriale. Aree per Salewa, Tecnoalpin, Stuffer, Amonn e Markas

Via Einstein, terreni per venti imprese

Assegnati 14 ettari, escluse 30 aziende. Frick: «Puntiamo sulle realtà solide»
I lotti più vicini all'aeroporto potranno essere utilizzati parzialmente: l'Enac consente soltanto piccole costruzioni
BOLZANO — Quattordici ettari. La più grande assegnazione di aree produttive degli ultimi anni. Ieri la giunta provinciale ha dato il via libera alla proposta del comitato di assessori che sovrintende all'assegnazione dei terreni: delle cinquanta domande pervenuto solo venti hanno avuto risposta positiva. «Abbiamo puntato sulle aziende più solide e innovative» chiarisce l'assessore alle attività produttive, Werner Frick. Oltre alla Salewa e Technoalpin (le cui pratiche erano già abbastanza avanti) ottengono un terreno Aspiag, Amonn color, Markas, Progress, Plattner, Lamafer, Staffler (per la stazione multienergia), Stuffer e persino un consorzio misto CnaApa che vista la mancanza di spazi dovranno convivere sotto lo stesso tetto. «Gli altri — taglia corto il presidente della giunta, Luis Durnwalder — dovranno cercarsi un terreno in un altro comune oppure in quelle aree che rimangono all'interno della zona produttiva».
Di certo nei prossimi anni non ci saranno altre assegnazioni oltre a sud di Bolzano. La Volkspartei cittadina ha sempre considerato via Einstein come il Rubicone, il limite massimo dell'espansione della città. Un'eccezione può essere tollerata di più no. Ai delusi dunque non resta che cercare altri lidi più favorevoli. «Anche se ci sono spinte enormi però — precisa Durnwalder — non vi saranno altre assegnazioni».
Ironia della sorte parte dei terreni potrà essere utilizzato solo a metà. Le aree attigue all'aeroporto infatti potranno essere utilizzate solamente per attività «a basso contenuto antropico». In pratica all'interno del cono di atterraggio potranno esserci solo edifici bassi e poco personale in modo da ridurre il rischio di catastrofe aerea. «Questo è un bel problema» ammette Frick che comunque punta a far diventare via Einstein una zona produttiva modello. «La filosofia dell'operazione è quella di insediare grandi aziende con significative strategie di sviluppo. Da un lato — chiarisce — cercheremo di raggiungere un'ottima qualità occupazionale, per far diventare la zona oltre via Einstein un modello di area produttiva, anche nel rapporto con il verde; dall'altro intendiamo incentivare il risparmio di terreno, quindi favorire le costruzioni in altezza e la costituzione di consorzi tra imprese». Il primo consorzio verticale che vedrà la luce sarà quello che Cna ed Apa costruiranno insieme. Le associazioni degli artigiani per una volta dovranno stare sotto lo stesso tetto.
Prima che possano iniziare i lavori però ci vorrà ancora qualche tempo. Parte dei terreni deve ancora essere espropriata e Frick assicura che si procedera con la nuova legge in quanto quella vecchia è in odore di incostituzionalità. L'iter è già stato avviato ma— conclude — la cosa più sensata è attendere l'approvazione della nuova norma».
Marco Angelucci
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martedì, 19 febbraio 2008


 Contributi a studenti e imprenditrici
  Alto Adige, 19 FEBBRAIO 2008

 BOLZANO. La giunta provinciale ieri ha approvato due bandi per la concessione di contributi. Il primo riguarda le borse di studio: ne saranno bandite 2139 per un importo complessivo di 5,9 milioni.
 Via libera anche al bando in favore dell’imprenditoria femminile per il quale sono stati messi a disposizione 600.000 euro. Ad iniziative nel settore del sostegno all’imprenditoria femminile possono essere concessi contributi sino al 50% (fino al 60% se si tratta di iniziative particolarmente innovative).
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sabato, 16 febbraio 2008


Ambiente, una campagna per cambiare stile di vita
Sostenibilità, parte l’iniziativa della Provincia
  Alto Adige, 16 FEBBRAIO 2008

 BOLZANO. Proposte per uno stile di vita rispettoso verso l’ambiente e all’insegna della sostenibilità? E’ ora di esprimerle. L’iniziativa “Alto Adige: attivo per l’ambiente” presentata ieri in una conferenza stampa dall’assessore provinciale Michl Laimer mira proprio a coinvolgere la popolazione altoatesina nel promuovere proposte a favore dell’ambiente. I cittadini, infatti, sono invitati ad attivarsi personalmente proponendo comportamenti compatibili con uno stile di vita rispettoso all’insegna della sostenibilità e di inviarli all’indirizzo mail info@sostenibilita.it oppure, per lettera, al Dipartimento urbanistica, ambiente ed energia nel palazzo provinciale 11 di Via Renon 4. Le idee possono essere di vario tipo: da come ottimizzare il risparmio energetico o migliorare la mobilità fino alla protezione della natura o il potenziamento della raccolta differenziata.
 Tutte le proposte saranno poi esaminate e valutate e il consiglio migliore della settimana verrà poi pubblicato sull’“Alto Adige”, sul “Dolomiten” e su una cartolina che verrà distribuita per la città. Non solo, ogni tre mesi ci sarà una premiazione delle proposte migliori e in palio ci sono libri, magliette e gadget, che sostengono la causa del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. L’iniziativa partirà il prossimo lunedì e durerà un anno: «ed è molto significativa perché permette una dialettica continua tra autorità, popolazione e imprese. - commenta Laimer - Un passo fondamentale perché la promozione di uno stile di vita all’insegna della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente non può avvenire senza il sostegno e le proposte della cittadinanza».
 Per garantire maggiore incisività, nell’iniziativa è stato coinvolto anche il Tis Innovation Park. (a.c.)



Tutela ambientale «Idee dalla gente»

Il progetto Provincia: dateci consigli

Corriere dell'Alto Adige 2008-02-16

BOLZANO — Si chiama «Alto Adige attivo per l'ambiente » l'ultimo progetto della Provincia per accrescere la sensibilità ecologica dei cittadini. Lo ha presentato ieri mattina l'assessore provinciale compettente Michl Laimer insieme al direttore del Tis innovation park, Hubert Hofer. «L'obiettivo è quello di sollecitare i cittadini ad attivarsi personalmente per la tutela dell'ambiente proponendo comportamenti compatibili con uno stile di vita rispettoso all'insegna della sostenibilità — ha spiegato l'assessore Laimer — concretamente tutti i cittadini altoatesini, imprese, associazioni e istituzioni pubbliche attraverso i massmedia verranno invitati a mandare la loro proposta ecologica, sia di risparmio energetico che di mobilità o di protezione della natura».
Il migliore consiglio della settimana poi verrà pubblicato una volta la settimana per tutto l'anno sui principali organi di stampa del territorio provincia nonché trasmesso su varie emittenti radiofoniche.
Chi avesse delle idee può comuncarle all'indirizzo email riferito all'iniziativa, ovvero info@sostenibilita.it. «Vogliamo far passare il messaggio che coniugare la crescita economica con il rispetto dell'ambiente è un fatto positivo e auspicabile e non una limitazione cui si è costretti — è stato detto alla presentazione — troppo spesso, soprattutto nel mondo economico, appena si sente parlare di ambiente si pensa a un problema; pronunciando questa parola si ottiene la stessa reazione che si riceve con la parola burocrazia. Speriamo che questo progetto la trasformi in un'altra eccellenza della nostra terra ».
Hubert Hofer, direttore del «Tis innovation park», ha ricordato che «il Tis ha attivi numerosi progetti per la ricerca sull'innovazione verde ». Non solo: «Siamo dunque pronti a ricevere, vagliare ed eventualmente a sviluppare le idee migliori che arriveranno grazie a questo progetto, con la speranza di applicarli alle aziende dell'Alto Adige e magari esportarle anche nel resto d'Italia e magari anche all'estero», spiega Hofer.
Damiano Vezzosi

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domenica, 27 gennaio 2008


Sulla statale 23 mila veicoli al giorno
Mezzi pesanti ancora in aumento: restano troppi i transiti inutili
Resi noti i dati dell’Astat relativi al 2007
  Alto Adige, 27 GENNAIO 2008


 LAIVES. La statale 12 è sempre più trafficata. La conferma arriva anche dai dati pubblicati dall’Astat e relativi al 2007, che fotografano un aspetto già illustrato dall’ingegner Stefano Ciurnelli, al quale il Comune ha affidato la rielaborazione del piano traffico. Questo stato di cose viene anche denunciato dai consiglieri provinciali di Alleanza Nazionale, Mauro Minniti ed Alberto Sigismondi.
 In una presa di posizione, i due rappresentanti politici, facendo proprio riferimento ai dati Astat, spiegano che sulla statale 12, all’altezza di Pineta, durante il 2007 sono transitati in media 23mila veicoli, e di questi quasi il 9% era rappresentato da mezzi pesanti. «Ciò significa - aggiungono Sigismondi e Minniti - che nell’arco dell’anno, variante in galleria o meno, attraverso Laives sono passati 8 milioni e 300 mila veicoli di ogni genere». Che l’arrivo della variante in galleria abbia fatto da richiamo per il traffico lo si temeva fin dal principio. Lo stesso ingegner Ciurnelli lo aveva previsto anni orsono studiando i flussi di traffico sul territorio comunale. È una situazione inevitabile perché variante ha significato maggiore scorrevolezza del traffico, che a sua volta ha reso più appetibile l’uso del mezzo privato negli spostamenti da e per Bolzano, il tutto a discapito del trasporto pubblico. Inoltre si registrano costantemente anche tanti transiti “inutili”, in particolare di mezzi pesanti sulla statale 12. I camionisti, uscendo da Bolzano in direzione sud, invece che entrare in A22 preferiscono proseguire per la statale 12, anche se non hanno come traguardo il territorio di Laives. Succede poi che appena si verifica un problema sull’autostrada tra Egna e Bolzano, anche tutto il traffico leggero si sposta sulla statale 12, soprattutto durante la stagione turistica».
 «Sotto l’aspetto del traffico attraverso il centro abitato - proseguono i due consiglieri provinciali di An - l’arrivo del primo lotto di variante ha avuto effetti insignificanti: il traffico non è diminuito ma anzi, è ancora aumentato».
Che fare quindi in questa situazione? La risposta non è semplice. Sarà inevitabile dover attendere perlomeno il completamento della variante fino a Bronzolo, cosa che non avverrà prima del 2011, come dice la Provincia. Solo allora si potranno introdurre misure più drastiche di limitazione dei transiti, perlomeno di quelli “inutili”.
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domenica, 20 gennaio 2008



«Eliski fuorilegge, fermate gli hotel altoatesini»

Ambientalisti Denuncia di Mountain Wilderness: offerte via Internet sulla Marmolada

Corriere dell'Alto Adige  2008-01-19

BOLZANO — Planare a bordo di un elicottero sulle nevi perenni di uno dei più estesi ghiacciai alpini. Farsi calare sci ai piedi sulla «corona» della «Regina delle Dolomiti». E poi giù a zig-zag per le impervie pareti della Marmolada. In teoria solo un sogno, dal momento che in Trentino l'eliski è una pratica vietata da una legge provinciale che risale al 1996. In teoria, perché alla prova dei fatti ancora oggi esistono alberghi extra-provinciali che pubblicizzano su internet questo tipo di escursioni, offrendole a prezzi che spaziano tra i 140 e i 160 euro a persona. Hotel di lusso, che contano con questo espediente di catturare fette di clientela respinte da nazioni come Austria e Germania, dove il divieto di praticare l'eliski viene religiosamente rispettato: «Hotel altoatesini, come uno di Velturno, che a dispetto di una legge provinciale che vieterebbe anche in Sudtirolo di trasportare sciatori in elicottero investono su questa illegale forma di turismo», dicono gli ambientalisti.
A lanciare l'allarme è Mountain Wilderness, il movimento che ieri pomeriggio al Passo del Sommo, vicino Folgaria, ha riunito i circa 90 associati trentini: «Navigando su internet abbiamo scoperto che alcuni alberghi di lusso altoatesini hanno ripreso a pubblicizzare l'eliski in Marmolada — sottolinea con amarezza Luigi Casanova, portavoce regionale del movimento —. È scandaloso: per Durnwalder, che poco più di un anno fa usò parole dure nei confronti dell'eliski affermando che era ora di finirla con queste pratiche, è arrivato il momento di dimostrare che le sue non erano solo chiacchiere ».
Per manifestare contro l'eliski, un centinaio di sci alpinisti saliranno in Marmolada con le pelli di foca il 3 febbraio, poi sit-in di fronte al tribunale di Trento.
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venerdì, 18 gennaio 2008


Arriva «Hotknott», il sito degli alpinisti

IN RETE

Corriere dell'Alto Adige 2008-01-18

Si chiama www.hotknott.com ed è un sito «autogestito» dagli amanti della montagna in Alto Adige. Gli alpinisti possono infatti inserire e scaricare le più belle escursioni della provincia — anche con i dati Gps — il tutto senza costi. A poche settimane dalla creazione del sito gli iscritti sono già 400 e le gite inserite qualche centinaio, in tedesco e in italiano.
Attraverso il campo «escursionì» è possibile selezionare il tipo di gita. Si inizia con le escursioni in montagna, si passa ai percorsi d'alta quota e allo scialpinismo e si arriva all'arrampicata sportiva, alla mountainbike e alla bicicletta da corsa. Ci sono anche proposte per escursioni invernali e percorsi per correre in montagna. Hotknott è però anche un luogo di incontro per conoscere altri appassionati della montagna e fare amicizia. «Questa community è unica nel suo genere e per questo sosteniamo quest'idea», sottolinea Stephan Kuenz, direttore marketing di Sportler. Joerg Holzapfel, di Team Blau e uno degli ideatori, spiega l'origine del nome. «In dialetto sudtirolese Knott significa roccia, hot è invece inglese. Abbiamo cercato — conclude — un nome particolare per un sito speciale».
Escursioni
Il sito creato dagli alpinisti propone gite con le ciaspole
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giovedì, 27 dicembre 2007


CULTURA & INTERNET
I beni architettonici locali sono finiti nella grande rete

 BOLZANO. Internet è ormai una piattaforma utile a qualsiasi livello, e così adesso anche tutti i beni architettonici dell’Alto Adige sono ora sul sito Internet della Rete civica, accessibili agli interessati di arte, amministratori e progettisti. A rendere possibile questa consultazione è il “Monument Browser”, sviluppato congiuntamente dalle ripartizioni provinciali beni culturali e informatica. Alla base del progetto “Monument Browser” vi è la digitalizzazione di tutti i beni architettonici presenti in Alto Adige. L’applicativo Internet fornisce in lingua italiana e tedesca un elenco aggiornato di tutti quelli vincolati in Alto Adige e sostituisce il libro pubblicato dalla Soprintendenza ai beni culturali nel 1991. L’elenco si trova all’indirizzo www.provincia.bz.it/denkmalpflege/arch/index-i.htm, è formato da ben 5.000 beni e si presta a molteplici utilizzi: il cittadino ha una panoramica dei beni architettonici vincolati; proprietari, amministratori e tutti gli interessati hanno a disposizione uno strumento per la rapida ricerca di edifici elencati per particelle, comuni catastali e comuni amministrativi. Infine l’iniziativa congiunta delle ripartizioni beni culturali e informatica costituisce una base importante per ricerche di storia dell’arte e storia dell’architettura in Alto Adige. L’archivio digitale, che verrà costantemente aggiornato, sarà arricchito nei prossimi mesi dalle immagini di tutti i beni elencati. Il progetto “Monument Browser” è stato recentemente presentato in Provincia, e nell’occasione ne è stata sottolineata anche l’importanza per l’inventarizzazione, decisiva per la salvaguardia della storia e della cultura, perchè non esiste futuro se non si conosce il proprio passato.
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martedì, 18 dicembre 2007

Traffico e patologie: lo studio
Partirà un’indagine epidemiologica sulla popolazione
Alto Adige, 18 DICEMBRE 2007

 BOLZANO. Per cinque anni una indagine epidemiologica analizzerà le ripercussioni dell’inquinamento sulla salute. In esame sia l’inquinamento acustico che quello atmosferico. La giunta provinciale ha approvato ieri, su proposta del’assessore Richard Theiner, la spesa di 706 mila euro che finanzierà i sei moduli di studio che riguarderanno la popolazione che vive lungo i principali assi stradali della provincia: Autobrennero, Mebo, statali della Venosta e della Val Pusteria. Theiner, presentando il progetto che verrà coordinato dalla sezione di Medicina ambientale della Asl, ricorda che l’eccessiva esposizione al rumore «ha conseguenze come disturbi del sonno e ipertensione: vogliamo verificarne l’incidenza nella nostra provincia». Per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria, l’indagine epidemiologica verificherà in particolare la diffusione di malattie del sistema respiratorio. Lo stanziamento prevede che i sei moduli vengano ultimati in cinque anni.
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venerdì, 07 dicembre 2007

Vertice tra Comune e Lampis per valorizzare le nuove strutture

 Il sindaco: «Costruire è semplice, ora bisogna riempirle di contenuti». Si punta a rilanciare il premio di pittura. Sale teatrali, c’è il nodo della gestione
   VENERDÌ, 07 DICEMBRE 2007  

 LAIVES. La gestione del settore culturale e di quello giovanile. Questo il tema al centro di un confronto tenutosi nei giorni scorsi tra il sindaco di Laives, Giovanni Polonioli, l’assessore Christian Tommasini e il direttore della ripartizione cultura italiana della Provincia, Antonio Lampis. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto per quanto riguarda il panorama comunale, con particolare attenzione alla gestione delle strutture e delle risorse attualmente a disposizione sul territorio. «Bisogna stabilire un programma di gestione delle nostre strutture», afferma il sindaco.
 Le strutture da destinare ad eventi culturali e ai giovani a Laives certo non mancano, quello che manca è un programma di gestione. Questo, in sintesi, ciò di cui si è discusso nell’incontro.
 «Abbiamo 4 sale teatrali - afferma il sindaco - e adesso bisogna stabilire un programma complessivo che riguardi la gestione. Costruire queste strutture è relativamente facile, meno semplice appare invece la loro gestione. Lo stesso vale per il nuovo centro giovanile che sta per essere completato in zona Galizia e che necessita di un programma di gestione consono. Infine - conclude Polonioli - abbiamo parlato del prestigioso premio di pittura “Città di Laives”. Lampis ci ha fornito delle indicazioni per far crescere ulteriormente la manifestazione e darle la collocazione che si merita».
 Dopo gli ultimi interventi (ristrutturazione del teatro Aula magna e imminente completamento della sala a San Giacomo), quindi, sono molte le strutture a disposizione sia del gruppo italiano che di quello tedesco, che dovranno essere gestite con un ’ottica più manageriale. Questo, ad esempio, è ciò che si è iniziato a fare con la convenzione stipulata col centro Don Bosco, dove l’auditorium da anni ospita un ciclo cinematografico. Ora si punta ad estendere la programmazione anche oltre il periodo invernale. Sempre al Don Bosco è in corso un ciclo di teatro per ragazzi. Il teatro Aula magna, poi, ospita la rassegna nazionale dialettale e Pineta è dotata di una sala teatrale, dove lavora anche la “Prometeo” di Bolzano. (b.c.)
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martedì, 04 dicembre 2007


Durnwalder: «Aeroporto prioritario»


Corriere dell'Alto Adige  2007-12-04

Palazzo Widmann Pressing sul ministero della giustizia per la deroga al divieto di sorvolo. Jellici: trattativa a buon punto

Il presidente: se necessario sposteremo il carcere. Ritsch alla guida dell'«Abd»

Ancora bloccati i lavori per hangar e terminal I comitati ecologisti tornano a protestare per il troppo rumore
BOLZANO — Le trattative tra Provincia e Ministero della Giustizia per il nuovo carcere sono ben avviate. In ogni caso, anche se Roma non dovesse concedere una deroga che consenta di sorvolare la nuova prigione (che dovrebbe sorgere proprio accanto allo scalo), la giunta provinciale non ha alcuna intenzione di chiudere l'aeroporto. «Semmai sposteremo il carcere ma l'Abd non chiuderà. Comunque — avverte Durnwalder — sono fiducioso che Roma ci concederà il nulla osta e che aeroporto e prigione possano sorgere uno accanto all'altro». Le condizioni per ottenere la deroga al divieto di sorvolo sembrano esserci tutte: la settimana scorsa alti funzionari di via Arenula in missione in Alto Adige hanno assicurato che il nulla osta dovrebbe arrivare a breve anche perchè quella di Bolzano non sarà mai una prigione i massima sicurezza.
«Non abbiamo ancora nulla di scritto ma — precisa Gianfranco Jellici, capo del dipartimento trasporti e vicepresidente dell'Abd — in Italia ci sono altri carceri che hanno ottenuto deroghe simili. Dovremo farcela anche noi». L'accordo di massima con il ministero prevede che a costruire il nuovo carcere siano imprenditori privati (la Rauchbau di Karl Rauch in collaborazione con lo studio dell'ingegner Siegfried Unterberger) che in cambio della nuova prigione otterranno un terreno dal ministero, magari lo stabile di via Dante che attualmente ospita il carcere. Dunque via Arenula se vuole una nuova prigione ha tutto l'interesse a concedere la deroga al divieto di sorvolo.
La questione del divieto di sorvolo e della mappatura delle zone di rischio sono le prime patate bollenti che in nuovo presidente dell'Abd si troverà sulla scrivania. Ieri la giunta, come annunciato nei giorni scorsi, ha nominato Engelbert Ritsch nel cda dell'aeroporto al posto di Thomas Baumgartner. Sarà poi il consiglio di amministrazione a formalizzare la nomina dell'imprenditore di Laives alla presidenza dell'Abd.
Se la questione della coabitazione tra carcere e aeroporto sembra avviarsi verso una soluzione altrettanto non si può dire per il nuovo terminal e degli hangar. «I lavori non partiranno prima della prossima primavera» chiarisce Jellici. Oltre alla nuova recinzione vanno realizzati gli hangar per la mautenzione dei velivoli (che, come ama ricordare Durnwalder eviteranno gli inutili voli notturni verso Innsbruck) e il nuovo terminal con entrate separate per dividere i passeggeri europei da quelli extracomunitari come previsto dal trattato di Schengen.
I comitati ambientalisti però rimangono sul chi vive. L'accordo raggiunto in sede di mediazione stabiliva che la pista non sarebbe stata allungata ma che il disturbo arrecato dall'aeroporto sarebbe dovuto diminuire. Un impegno che secondo i comitati di San Giacomo è rimasto solo sulla carta. Anzi i voli militari e quelli sportivi, dicono gli ecologisti, sono addirittura aumentati. A protestare contro l'aeroporto ormai non sono più solamente un manipolo di ecologisti: secondo un recente sondaggio commissionato da Athesia tre sudtirolesi su quattro non avrebbero nulla da ridire se l'Abd dovesse chiudere i battenti. Vista l'aria che tira non si può escludere che Palazzo Widmann decida di rinviare ancora la costruzione dell'hangar e del nuovo terminal. Avviare i lavori a pochi mesi dalle elezioni, potrebbe avere conseguenze funeste per la Volkspartei, specialmente in Bassa Atesina dove la protesta contro l'aeroporto ha trovato terreno fertile per attecchire. Proprio in Bassa Atesina — dove sono concentrate le infrastrutture più inquinanti della provincia — infatti sono state raccolte migliaia di firme a sostegno del referendum contro l'ampliamento dello scalo bolzanino. I cittadini saranno chiamati alle urne solamente nel 2009 se non addirittura nel 2010, almeno dodici mesi dopo le elezioni provinciali.
Marco Angelucci
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martedì, 04 dicembre 2007


Elicotteri, cambiano le regole. Kury: «Troppe eccezioni»

La norma Sulle autorizzazioni decide il Landeshauptmann

Corriere dell'Alto Adige 2007-12-04

BOLZANO — In Alto Adige tutti possono volare. Basta che abbiano l'autorizzazione di Durnwalder. La giunta provinciale ha licenziato ieri il regolamento sull'attività di volo nelle zone protette. Onde evitare incidenti diplomatici come quello accaduto al ministro dell'Istruzione, Beppe Fioroni — il cui elicottero è stato multato dalla Forestale per aver sorvolato un biotopo — Palazzo Widmann ha previsto tutta una serie di eccezioni al divieto di sorvolo. D'ora in avanti possono essere autorizzati solamente i voli aventi finalità scientifiche, di ricerca o di studio; quelli con finalità protocollari, per l'esecuzione di sopralluoghi nell'ambito di lavori di manutenzione di strutture tecniche e di lavori autorizzati; i voli per riprese aeree per attività giornalistiche da parte di reti radiofoniche e televisive relative all'esecuzione di manifestazioni di massa anche a carattere sportivo o per trasmissioni a carattere culturale di interesse pubblico. Sono altresì autorizzati voli con finalità di addestramento. «In pratica chiunque potrà volare. Fino a qualche mese — protesta Cristina Kury, capogruppo dei verdi in consiglio provinciale — era vietato sorvolare l'80 per cento del territorio altoatesino. In seguito all'approvazione della legge omnibus i divieti sono rimasti in vigore solo sopra i 1600 metri e adesso la giunta ha approvato una serie di deroghe. Uomini e animali ne soffriranno, gli aerei danno fastidio a tutti».
Il regolamento approvato prevede che i voli debbano seguire il percorso più breve ed avere la minima durata ed il minor impatto ambientale. L'autorizzazione di volo deve essere richiesta alla ripartizione mobilità almeno 48 ore prima dell'effettuazione del volo o comunicata tempestivamente, se ciò fosse impossibile. Nella domanda devono essere specificati l'area di decollo ed atterraggio, la rotta prevista, la durata del volo e lo scopo nonché le generalità dei piloti. «Prima ci volevano settimane per ottenere l'autorizzazione, adesso — spiega l'assessore Thomas Widmann — sarà più facile».
M. An.
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categoria:ambiente, provincia di bolzano, aereoporto san giacomo
giovedì, 29 novembre 2007



 Più parchi gioco e ciclabili Arrivano i Comuni «sani»

Presentato in Provincia il progetto lanciato dalla Fondazione Vital
Alto Adige, 29 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Da un anno i Comuni di Plaus, Brunico e Cortaccia stanno attuando progetti concreti di promozione della salute coordinati dalla Fondazione Vital. Ieri mattina l’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, ha consegnato ai rappresentanti dei tre Comuni la targa di “Comune sano”. Nel quadro di un accordo i tre Comuni si impegnano per cinque anni a realizzare interventi per promuovere la salute dei cittadini. «Come è noto ciascuno di noi può fare molto per la propria salute personale scegliendo comportamenti e stili di vita adeguati. Ma allo stesso modo ciascuno può contribuire al benessere della propria comunità», ha affermato l’assessore Theiner.
 Erano presenti all’incontro per la consegna delle targhe e la firma dell’accordo anche il sindaco di Plaus e presidente del Consorzio dei Comuni, Arnold Schuler, il sindaco di Cortaccia, Oswald Schiefer e Brigitte Pezzei in rappresentanza del sindaco di Brunico, oltre al presidente ed al direttore della Fondazione Vital, Florian Zerzer e Franz Plörer, ed al responsabile del progetto “Comune sano”, Martin Holzner. L’obiettivo di promuovere la salute nelle città e nei Comuni non è nuova ed è stata sollecitata già 20 anni fa dall’Organizzazione Mondiale per la Salute (Oms) sulla base della considerazione che lo stato di salute delle persone dipende, in misura rilevante, dallo stile e dalle condizioni di vita personali, ma anche da come ciascuno di noi vive e condivide al comunità sociale di cui fa parte.
 È su questa base che la Fondazione Vital ha deciso di applicare anche in Alto Adige questo principio dando vita, su incarico della giunta provinciale, al progetto “Comune sano”, destinato ad essere realizzato su tutto il territorio provinciale. «Il Comune è un contesto di riferimento essenziale per la nostra vita - ha affermato Florian Zerzer, presidente della Fondazione - ed è proprio a questo livello che si possono realizzare con maggiore efficacia gli interventi di promozione della salute». Con una scelta che li proietta all’avanguardia ne panorama altoatesino i Comuni di Plaus, Cortaccia e Brunico da un anno a questa parte stanno realizzando progetti concreti di promozione della salute. A Plaus, ad esempio, nella primavera scorsa è stato svolto un sondaggio tra i cittadini con un questionario sulla qualità della vita e la salute in paese ed è stata organizzata una giornata all’insegna della bicicletta con escursioni e giochi.
 A Cortaccia è emersa l’esigenza di realizzare un centro per i giovani mentre a Brunico l’attenzione è stata rivolta ad una maggiore partecipazione e coinvolgimento della popolazione sulle tematiche della salute. Il progetto si svilupperà nell’arco di un quinquennio. È probabile che il prossimo anno altri Comuni altoatesini seguano l’esempio di Cortaccia, Plaus e Brunico.
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giovedì, 22 novembre 2007



IL TRAFFICO E I PENDOLARI

MOBILITÀ, DATI SIGNIFICATIVI

Corriere dell'Alto Adige 2007-11-22

di GIOACHINO FRAENKEL

B asta guardare il numero delle automobili in circolazione e le strade intasate dal traffico per capire che viviamo in un'era della mobilità. È una constatazione che potrebbe sembrare banale qualora non celasse una realtà che, se per certi versi risulta piacevole come nel caso delle vacanze in terre lontane, per altri può anche rivelarsi pesante a causa del correlato inquinamento atmosferico, degli incidenti nei trasporti nonché dei disagi legati al trasporto stesso. In particolare, ne soffrono i pendolari che quotidianamente devono affrontare percorsi più o meno lunghi per raggiungere il posto di lavoro o la scuola.
L'Astat, l'ufficio statistico provinciale, di recente ha provveduto a una rilevazione del fenomeno in Alto Adige, basandosi sul numero dei titoli di trasporto pubblico, vale a dire sul numero degli «Scuolapass» e su quello degli abbonamenti. Ne sono emersi dati interessanti: è risultato in particolare che nel corso del 2006 ogni giorno in media 54 mila persone hanno usato regolarmente i mezzi pubblici; quindi l'11% della popolazione provinciale di 480.000 persone, comprensiva di neonati, anziani e degenti. Non è davvero poco. Ma i dati effettivi sono anche superiori, in quanto l'Astat non ha tenuto conto dei lavoratori che utilizzano quotidianamente la propria automobile.
Dei pendolari considerati nell'indagine, oltre la metà lascia il comune di partenza (cosiddetti pendolari extraurbani), mentre un quarto si sposta all'interno dello stesso comune. Vi è poi una terza categoria che è quella dei cosiddetti «altri passeggeri abbonati» con esigenze di trasporto più limitate. A partire dal 2005, con l'introduzione di nuove modalità di utilizzo dei titoli di trasporto pubblico, si è registrato un calo degli abbonamenti e un contestuale aumento degli «Scuolapass», i quali, diventati più convenienti, sono stati richiesti con maggiore frequenza dagli studenti. Ne è emerso che più della metà degli utenti regolari dei mezzi pubblici è costituita appunto da studenti e che molti di questi ultimi sono pendolari extraurbani che gravitano non solo su Bolzano, ma anche su Merano, Bressanone e Brunico.
Per quanto riguarda invece i lavoratori pendolari, Bolzano è risultata essere l'unico importante centro di destinazione dei flussi giornalieri, fra i quali quello più intenso — sempre secondo l'indagine in questione — è quello sulla tratta Laives-Bolzano. Viene confermato quindi il ruolo del capoluogo come principale centro economico e amministrativo.
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mercoledì, 21 novembre 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-11-20

Cariche I Verdi: nessuna garanzia di indipendenza. Durnwalder: sta per cambiare ruolo

«Conflitto di interessi, Huber si dimetta»


BOLZANO — Il gruppo verde in Consiglio provinciale reclama le dimissioni di Walter Huber, direttore presso l'assessorato all'Ambiente e presidente del Comitato ambientale (il vecchio Comitato provinciale per la valutazione dell'impatto ambientale) per un possibile conflitto di interessi tra le cariche ricoperte nella pubblica amministrazione e quelle in società private. Ma il prossimo passaggio dello stesso Huber ad altro incarico (un Osservatorio ambientale per il Tunnel di base del Brennero) renderà probabilmente già sorpassata questa richiesta, come ha già avuto modo di assicurare il Landeshauptmann Luis Durnwalder.
In una nota diffusa ieri e firmata dai tre consiglieri espressi dai Verdi (Riccardo Dello Sbarba, Cristina Kury e Hans Heiss), la figura di Huber viene attaccata da due punti vista. «Condicio sine qua non per ricoprire una carica così importante — vi si legge — è, oltre alle competenze tecniche, la totale e comprovata indipendenza sia da interessi politici che economici, così come la lontananza da gruppi di interesse i cui progetti debbano essere sottoposti a una valutazione di impatto ambientale. Walter Huber non può dare più garanzie di indipendenza in alcun senso, ora che è stato portato alla luce il suo intreccio di interessi in varie attività economiche».
Gli intrecci di interessi cui si riferisce la nota sono la partecipazione di Huber alla China-Invest Srl, controllata dalla Leitner Spa, e la presidenza del consiglio di amministrazione della Certra Srl, l'azienda che conferisce le certificazioni Ue agli impianti a fune. «Tutti indizi di una possibile esposizione a forti influenze da parte degli operatori del settore economico, il conflitto di interessi è davvero innegabile», attaccano i Verdi.
La nota prosegue sostenendo che Huber «si è sempre mostrato assai sensibile alle pressioni della politica e alla luce di questa vicinanza non stupisce che abbia ricevuto tutti gli incarichi della Provincia correlati a grandi transazioni finanziarie (Tunnel di Base del Brennero, concessioni idriche, piano di utilizzo delle acque, e così via)».
Il diretto interessato si difende. «Ho solo investito qualche soldo in alcune aziende — sostiene Huber — che c'è di male? Alcuni fanno i furbi e si servono di prestanome, io sono stato sincero e non ho nulla da rimproverarmi». Riguardo invece alla sua presunta morbidezza nei confronti della politica, Huber sottolinea che «è il mio lavoro eseguire le direttive impartite dalla giunta provinciale definite con legge».
Solidale con il proprio direttore di dipartimento è l'assessore provinciale all'Ambiente Michl Laimer. «Huber è un dirigente di grande competenza e professionalità, e gode ovviamente della mia fiducia e di quella della giunta», premette l'assessore. Che poi continua: «L'incompatibilità di Huber sorgerà solo con il passaggio al nuovo incarico, non prima».
Marco Armani




Ipotesi di conflitto di interessi per il Comitato Via. Durnwalder: dovrà comunque lasciare
Alto Adige, 20 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. E’ presidente del Comitato per la Via (valutazione di impatto ambientale) e allo stesso tempo ha interessi in società. Bufera dei Verdi su Walter Huber, direttore del dipartimento dell’assessore Michl Laimer (urbanistica, ambiente ed energia). Il conflitto di interessi denunciato dai consiglieri Verdi (Kury, Heiss, Dello Sbarba) sfocia nella richiesta di «dimissioni immediate» di Huber dall’incarico di presidente del Comitato ambientale (ex Comitatato provinciale per la Via).
 Attraverso una serie di visure camerali i Verdi hanno ricostruito le presenze di Huber al di fuori della Provincia. Tra queste, vengono ritenute particolarmente gravi per il conflitto di interessi «la partecipazione alla China-Invest Srl, controllata dalla Leitner Spa, e la presidenza del consiglio di amministrazione della Certra Srl, l’azienda che conferisce le certificazioni Ue agli impianti a fune. Tutti indizi di una possibile esposizione a forti influenze da parte degli operatori del settore economico».
 Secondo il presidente provinciale Luis Durnwalder il problema si risolverà da solo, perché Huber lascerà presto la presidenza del Comitato ambientale: «Non appena saranno perfezionati tutti i passaggi tecnico-giuridici relativi all’Osservatorio ambientale per la sicurezza sul lavoro e per il cunicolo pilota del tunnel di base del Brennero con il suo braccio operativo Consorzio ambientale sicurezza, di cui Huber sarà responsabile, sarà dichiarata decaduta la sua presidenza».
 Ma i Verdi chiedono «subito», perché per ricoprire l’attuale ruolo nel Comitato è richiesta, oltre alle competenze, «la totale e comprovata indipendenza sia da interessi politici che economici, così come la lontananza da gruppi di interesse economico i cui progetti debbano essere sottoposti a una valutazione di impatto ambientale». Cristina Kury aggiunge un altro elemento: «Il possesso di quote della China Invest e la presenza nel Cda della Certra sono incompatibili con il regolamento del personale della Provincia». L’attacco prosegue: «Huber, in veste di direttore di dipartimento di Laimer, si è sempre mostrato assai sensibile alle pressioni della politica. Non stupisce che abbia ricevuto tutti gli incarichi della Provincia correlati a grandi transazioni finanziarie, come tunnel del Brennero e concessioni idriche».
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domenica, 11 novembre 2007

Il rumore è peggio delle Pm10

 L’allarme dell’assessore Theiner: mille altoatesini hanno problemi di sordità per colpa del lavoro
Convegno sull’inquinamento acustico: sotto accusa treni e A22
Alto Adige, 11 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Ad inquinare non sono solo le polveri sottili. C’è anche il rumore, che come ha sottolineato ieri in un convegno l’assessore alla sanità Richard Theiner, è un problema grave: «La sordità è la malattia professionale più diffusa, diamo contributi a più di mille persone».
 Il dipartimento alla sanità e l’Appa ieri hanno organizzato il terzo convegno di medicina ambientale. Si è parlato di rumore, delle sue conseguenze e di come evitarlo. Sotto accusa il traffico e in particolare l’autostrada, ma si è discusso anche di ferrovia, aeroporto e pub fracassoni.
 Mirko Fornari, dell’ufficio provinciale aria e rumore, ha sottolineato come «l’importanza degli interventi per mitigare il rumore stradale e ferroviario è via via cresciuta negli ultimi anni soprattutto per gli effetti negativi del traffico sulla salute della popolazione». Effetti di cui ha parlato il primario di otorinolaringoiatria Rolando Füstös che ha elencato l’ansia, lo stress e il malumore tra le patologie provocate dal rumore.
 Di come evitarle hanno parlato l’ingegner Federico Pasquali che si è soffermato sulle barriere antirumore, mentre Aribo Asam ha spiegato che anche la costruzione degli edifici influisce in modo determinante sulla percezione del rumore: «La gente ha sempre più bisogno di rilassarsi all’interno del proprio appartamento ma spesso non ci riesce. Questo spiega perché sono in continuo aumento le liti tra chi compra casa e chi l’ha venduta. Per evitare questi conflitti si potrebbe introdurre una classificazione sulla qualità acustica degli edifici, sull’esempio delle targhette CasaClima».
 Il direttore dell’Appa Luigi Minach si è soffermato sull’inquinamento acustico provocato dall’aeroporto: «Se l’aeroporto sarà ampliato il rumore aumenterà e influenzerà senza dubbio le zone circostanti, ma resterà comunque molto limitato rispetto al rumore provocato da altre fonti». I tecnici hanno giudicato positive le misure decise per ridurre l’inquinamento acustico provocato dalla ferrovia e quelle previste per evitare i disturbi dai treni ad alta velocità che transiteranno lungo la nuova linea del Brennero, ma c’è stato spazio anche per le nuove e più severe misure introdotte dal Comune contro i pub fracassoni: «Rispetto al 2006 - ha ricordato Gianluca Segatto - abbiamo aumentato i controlli, ma sono diminuite le trasgressioni: solo una decina contro le circa 40 degli anni passati».



Gli esperti della Provincia a convegno sull'inquinamento acustico

Lotta ai decibel, cuffie nel mirino «Pericolosissime a volume alto»

Corriere dell'Alto Adige  2007-11-11

BOLZANO — L'inquinamento acustico. Una realtà consolidata e pericolosa, tanto da meritarsi un convegno che si è svolto ieri al palazzo della cultura di via Sciliar. Esperti locali ed esterni, come il professor Fabio Barbone dell'Università di Udine, hanno descritto le conseguenze più comuni del bombardamento di rumori cui sono sottoposte le nostre orecchie.
Parecchie persone avvertono un disagio crescente per la presenza di rumori sempre più forti e ricorrenti. Ma oltre al disagio momentaneo, il rumore può compromettere seriamente il benessere fisico, psichico e sociale delle persone costrette a subirlo. I suoni infatti sono all'origine di malattie, anche gravi, come ansia, disturbi del sonno, stress e depressione.
Durante il convegno sono stati analizzati alcuni rumori cui i rimedi conosciuti non riescono a trovare un rimedio. Uno di questi è il disagio che deriva dal vivere vicino ad una linea ferroviaria.
Georg Pichler, direttore dell'ufficio aria e rumore dell'agenzia per l'ambiente della provincia, ha spiegato che «di solito si dice che le barriere antirumore poste accanto ai binari nei tratti urbani evitino problemi a chi vive nelle vicinanze. Non sempre è vero; per esempio chi vive al di sopra delle barriere ma a contatto con i binari, è come se non le avesse».
Spesso però il rimedio cercato contro i rumori sgradevoli rischia di essere peggiore del male che si vuole evitare. Infatti il primario del reparto di otorinolaringoiatria dell'ospedale di Bolzano Rolando Füstös, ha ammonito contro i rischi derivati dall'ascoltare musica nelle cuffiette, tipo quelle dell'Ipod. «È vero che siamo circondati dall'inquinamento acustico — spiega il primario — ma le cuffie spesso sono un altro problema, non la soluzione. Infatti se le cuffie con le quali si ascolta la musica isolano l'orecchio dagli altri rumori, allora significa che il suono è puntato direttamente sul timpano, per cui può fare danni anche superiori a quelli del normale inquinamento acustico ».
Controindicazioni? «Per evitare che i suoni prodotti da questi apparecchi siano più dannosi di quelli che vogliono evitare — spiega Füstös — occorre che il rumore delle cuffia sia molto ben dosato, cioè basso».
Nel corso del convegno è emerso che l'Alto Adige è generalmente a buon punto nella lotta ai problemi derivati dal rumore, tuttavia alcune infrastrutture sono sempre al centro del mirino. Una è l'A22, per la quale il progetto di interramento del tratto cittadino è uno dei tanti che permetterebbero di ridurre il rumore che provoca in città. Un'altra grande infrastruttura che produce rumore è l'aeroporto, il cui ampliamento è in discussione in questi mesi. Dal convegno si è cercato di rassicurare sul suo effettivo impatto sulle orecchie di chi ci abita vicino.


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martedì, 06 novembre 2007



3° CONVEGNO DI MEDICINA AMBIENTALE IN ALTO ADIGE
FOCUS: RUMORE
e retrospettiva su polveri sottili ed elettrosmog
Le cause, gli effetti sulla salute e le contromisure

Data: Sabato, 10 novembre 2007

Sede: Palazzo della cultura Walter von der Vogelweide
Via Sciliar 1, Bolzano
Orario: ore 8.30 - 17.00
Moderatrice: Veronika Rabensteiner
CONTENUTO
Parecchie persone avvertono un disagio crescente per la presenza di rumori
sempre piú forti e ricorrenti. Ma oltre al disagio momentaneo, il rumore può
compromettere seriamente il benessere fi sico, psichico e sociale delle persone
costrette a subirlo. Il convegno ha quindi l’obiettivo di analizzare gli effetti
del rumore, e di discutere le possibilità tecniche e politiche per ridurlo.
Oltre a questa tematica centrale, il convegno è anche un’occasione per fare
il punto sulle polveri sottili e sull’elettrosmog. L’uffi cio formazione del personale
sanitario e l’Agenzia per l’ambiente della Provincia autonoma di Bolzano
si pregiano di invitarla al 3° convegno di medicina ambientale dell’Alto Adige,
intitolato “Focus: RUMORE e retrospettiva su polveri sottili ed elettrosmog: le
cause, gli effetti sulla salute e le contromisure”.
L’iniziativa è rivolta al personale sanitario, agli amministratori politici, agli
esperti del settore a livello provinciale e comunale, e alle associazioni ambientaliste.

PROGRAMMA
8.30 - 9.00 Arrivo ed iscrizione dei partecipanti
9.00 - 9.10 Richard Theiner, Assessore alla sanità e alle politiche
sociali della Provincia autonoma di Bolzano – Saluto
d’apertura
9.10 - 9.20 Michl Laimer, Assessore all’urbanistica, all’ambiente e
all’energia della Provincia autonoma di Bolzano – Saluto
d’apertura

per maggiori informazioni clicca    QUI
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sabato, 27 ottobre 2007


Casello A22, lo studio prima di decidere
di Bruno Canali
  Alto AdigeÌ, 26 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Restano divergenti le posizioni dei Comuni interessati, della Provincia e di Autobrennero Spa sulla necessità di una uscita dell’A22 a Laives. Nell’incontro di ieri mattina a a Bolzano con il presidente della Provincia Luis Durnwalder, le parti hanno deciso di affidare a un tecnico l’incarico di approfondire tutti gli aspetti della questione e presentare uno studio sull’effettiva necessità di costruire un casello dell’A22 a Laives, studio che dovrà essere completato entro il prossimo anno in modo da consentire poi la decisione se realizzare o meno la struttura.
 A Palazzo Widmann, nell’incontro con le parti interessate - come concordato a suo tempo - si è ripreso il discorso sull’ipotesi di un casello autostradale a Laives. Il presidente Durnwalder ha ribadito ai partecipanti - il presidente di A22 Silvano Grisenti, i sindaci di Bolzano Luigi Spagnolli, di Laives Giovanni Polonioli, di Bronzolo Alessandro Bertinazzo e il vicesindaco di Vadena Roland Waldthaler - tutte le proprie perplessità sull’effettiva necessità dell’opera, considerato che prioritaria è la realizzazione il più velocemente possibile della circonvallazione sulla statale del Brennero che renderebbe superflua l’uscita autostradale. «Tra i vari enti interessati le opinioni sulla necessità del casello restano divergenti», ha spiegato Durnwalder dopo l’incontro. In ogni caso il presidente della giunta provinciale ed i partecipanti al colloquio hanno concordato il prossimo passo: l’affidamento a un tecnico esterno una valutazione dettagliata della situazione. «All’esperto chiediamo di stilare un parere obiettivo dal quale emerga chiaramente se Laives necessiti o meno di un casello autostradale», conferma Durnwalder. Il finanziamento dello studio e quindi anche l’affidamento dell’incarico spetteranno all’Autobrennero Spa. I risultati dovranno essere presentati entro il 2008 e serviranno come base per giungere alla decisione finale pro o contro il casello che, lo ricordiamo, è previsto nel piano pluriennale dell’A22 ed inserito nella convenzione sottoscritta con il governo.
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sabato, 27 ottobre 2007

A22, biossido d’azoto alle stelle
Allarme Agenzia ambiente: «Vietare anche i Tir euro 2»
di Paolo Florio
Il direttore Minach: «I divieti attuali sono insufficienti Fermare gli euro 2 almeno la notte»   Alto Adige, 26 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Autostrada del Brennero, i numeri parlano chiaro: il divieto di transito ai camion Euro 0 ed Euro 1 non è servito a nulla. I valori del biossido d’azoto, un inquinante killer per la salute, continuano ad aumentare. Gli ultimi dati arrivano dal direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente Luigi Minach, e confermano le sue previsioni negative dopo la sigla dell’accordo tra Alto Adige, Trentino e Tirolo che vietava la A22 ai Tir più vecchi nel periodo gennaio-aprile 2007: «Parliamo di uno 0,5% del traffico veicolare pesante, le ricadute positive sono state minime».
 Ieri sera, a margine del consiglio di quartiere di Oltrisarco al quale è stato invitato per illustrare i dati sulla qualità dell’aria relativi al rione ma non solo, Minach ha snocciolato cifre chiarissime.
 «Nel 2004, quando abbiamo installato la prima centralina di rilevamento sulla A22, a Schrambach in val d’Isarco, il biossido di azoto (NO2) ha fatto registrare dei valori medi di 67 microgrammi per metro cubo, contro una media annuale consentita di 40. Nel 2005 il valore è rimasto identico, nel 2006 è salito a 73 e lo stesso valore è stato registrato dalla seconda centralina installata ad Egna. Quest’anno siamo già vicini ai 70 e dobbiamo ancora affrontare l’inverno. Insomma, quel provvedimento non è servito a nulla».
 Minach non è un politico e parla chiaro, però nel contempo sa che provvedimenti più drastici non si possono prendere facilmente. «Certo, se blocchiamo i motorini qualcuno si arrabbia, ma da qualche parte dobbiamo pur iniziare. Il biossido di azoto causa gravi problemi all’apparato respiratorio ed al sistema cardio-vascolare, la gente deve saperlo e poi decidere cosa vuole. Se dipendesse dalla nostra amministrazione comunale, il divieto sulla A22 si dovrebbe estendere anche agli euro 2. Chiaro però che si scatenerebbe la protesta dei trasportatori, anche perché ora come ora la ferrovia non sarebbe in grado di far fronte alla maggiore richiesta di trasporto merci. E allora puntiamo a fermare gli euro 2 almeno di notte. Solo che ci vuole il consenso delle altre province, e Trento al momento non ha espresso alcun’opinione». Le cose vanno meglio se si parla di PM10. «Basti pensare - sottolinea Minach - che nel 2001 avevamo 116 sforamenti ad Oltrisarco, e la soglia massima era anche più alta. Poi siamo arrivati ai 57 del 2006 e quest’anno siamo a 16. Addirittura la centralina di piazza Adriano è ferma a 6 sforamenti: evidentemente le misure di limitazione del traffico sono servite a qualcosa. Vorrei anche vedere - si sfoga Minach - quale altra Appa in Italia installa una webcam in casa di un cittadino per monitorare le emissioni di una fabbrica (le Acciaierie ndr). Chi si lamenta della nostra aria dovrebbe fare un giro in pianura padana, dove gli sforamenti annui hanno già superato quota 100. Magari da qua alla fine dell’anno, con il freddo, avremo qualche altro sforamento, ma rimarremo sicuramente sotto la soglia dei 30 annui, un limite severo che ci siamo dati malgrado la Ue ne consenta 35. E comunque ripeto che non dobbiamo parlare sempre del traffico: ci sono zone senz’auto dove le Pm 10 sono altissime per lo scorretto funzionamento di camini e impianti di riscaldamento, basta andare la mattina a Gries per rendersene conto».
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giovedì, 25 ottobre 2007

Piano antismog, in arrivo i bollini ecologici
Alto Adige, 25 OTTOBRE 2007
  MASSIMILIANO BONA


 BOLZANO. Dopo i bollini colorati, introdotti a Bolzano a metà degli anni Novanta, ora sono in arrivo, in 16 comuni, i bollini ecologici (rosso, giallo, verde, blu). Saranno inviati entro metà novembre ad oltre 245.000 automobilisti, che dovranno apporli sui parabrezza delle vetture. I nuovi contrassegni consentiranno alle forze dell’ordine di riconoscere a vista la “classe inquinante“ del veicolo a seconda della colorazione, pensata in funzione delle possibili limitazioni alla circolazione previste dal piano pluriennale per la qualità dell’aria fino al 2010. I proprietari dei mezzi euro 0 ed euro 1 (circa 62.000 persone) non riceveranno alcun bollino e da quest’anno non potranno circolare dal 2 novembre al 31 marzo nelle fasce orarie (7/10 e 16/19) di limitazione al traffico indicate dal Piano provinciale. Il bollino rosso (livello di attenzione elevato) sarà attribuito ai proprietari di veicoli diesel euro 2 e euro 3 senza filtro antiparticolato di serie Dap e auto diesel euro 4 senza Dap. Questi mezzi in caso di limitazioni straordinarie (sforamento di 5 giorni consecutivi del livello di Pm10) non potranno circolare neppure con le limitazioni del piano preventivo. Il bollino giallo (grado di attenzione medio) sarà assegnato ai proprietari di auto diesel euro 2, euro 3 ed euro 4 con Dap installato successivamente all’immatricolazione. Agli euro 4 in taluni casi è possibile installare Dap di serie ed ottenere il bollino verde. Per questi veicoli sono previste solo limitazioni straordinarie. Con il bollino verde saranno contrassegnati veicoli con impianto a gas Gpl di categoria euro 0 ed euro 1, veicoli a benzina/Gpl euro 2, euro 3 ed euro 4, auto diesel euro 3 ed euro 4 con Dap di serie e mezzi pesanti euro 4 con Dap ad alta efficienza e tutti i veicoli euro 5. Il bollino blu sarà attribuito, infine, ai veicoli elettrici e a metano. Per i mezzi contrassegnati da bollino verde o blu non ci sono limitazioni al transito. I bollini oltre ad essere colorati saranno corredati da lettere che indicheranno la tipologia dell’alimentazione del motore: «G» per i motori a gas, «M» per quelli a metano ed «E» per quelli con alimentazione elettrica. Previste sanzioni per la contraffazione dei bollini.
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martedì, 23 ottobre 2007


CONVENZIONE DELLE ALPI

Onida: «Più treni e servizi migliori Dare alternative alle quattro ruote»

Corriere dell'Alto Adige  2007-10-23

BOLZANO — «La limitazione del traffico nei centri urbani è necessaria per ridurre l'inquinamento atmosferico, si tratta di un passo fondamentale in questo senso. Sulla questione pedaggi alpini, credo che sia la strada maestra per limitare l'inquinamento in montagna. L'importante è utilizzare scelte ponderate ».
Marco Onida, segretario generale della Convenzione delle Alpi, non si sottrae certo alla delicata questione riguardante l'inquinamento atmosferico, con particolare riferimento alla montagna elle prospettive di un turismo eco-compatibile, argomento di spicco all'interno dei due giorni di discussione all'Eurac di Bolzano da parte del Comitato permanente della Convenzione delle Alpi. Dai problemi a livello urbano al turismo di massa che sta soffocando le montagne, la parola d'ordine rimane l'alternativa, unita a scelte mirate che comportino la diminuzione dell'inquinamento. Una di queste è rappresentata dai mezzi pubblici, soprattutto negli spostamenti extraurbani.
A Bolzano si annuncia un altro inverno «caldo», con la limitazione del traffico per gli Euro e gli Euro 1. È davvero la soluzione ai problemi di inquinamento?
«Si. Non c'è dubbio che la circolazione sostenuta di macchine contribuisca a rendere l'aria meno respirabile. Il problema di fondo nasce soprattutto dalle autovetture vecchie, quelle immatricolate da tanti anni, che rappresentano la fonte di inquinamento più alta per quanto concerne lo smog. Il principio della limitazione lo condivido, non credo ci siano altre alternative».
Spesso si parla di inquinamento in assenza di valide alternative alle quattro ruote: È davvero così?
«Sulle singole realtà preferisco non esprimermi ma un esempio lampante, in tal senso, lo posso naturalmente individuare. Lavoro ad Innsbruck e utilizzo la tratta con il capoluogo altoatesino almeno quattro volte a settimana. Molte persone, soprattutto nei weekend, decidono di raggiungere la vicina Austria per i loro acquisti. La quasi totalità utilizza la propria autovettura, anche e soprattutto perché è la strada più comoda e le alternative scarseggiano».
«Pensi al treno. La tratta tra i due capoluoghi del Tirolo dovrebbe essere maggiormente potenziata e invece, ci si ritrova con dei collegamenti ogni due ore, conditi spesso da ritardi e da disservizi. La colpa non è certo dell'amministrazione ma è ovvio che in questi casi, pochi decidono di scegliere la strada più ecologica, ovvero la rotaia».
Dei pedaggi sulle strade alpine si parla spesso e volentieri. Basterà a diminuire il traffico e l'inquinamento?
«Non ho la sfera di cristallo ma se il pedaggio imposto è giusto, la strada è quella giusta. L'importante è creare le condizioni per adottare sistemi di pagamento facili e soprattutto pratici. Alcune montagne, basti pensare ai quattro passi Dolomitici, sono intasate. Bisogna intervenire, l'importante è che le misure adottate non creino troppi malumori, soprattutto tra coloro che in montagna ci vivono».
Thomas Laconi

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sabato, 20 ottobre 2007
Ghiacciai indietro, sci a rischio
Il cambiamento climatico sta diventando un pericolo
    LEONARDO PELLISSETTI   Alto Adige , 20 OTTOBRE 2007


 STELVIO. «Un convegno di questo livello - ha esordito Ferruccio Tomasi, presidente del Parco Stelvio - fa onore al Parco. Ho vissuto quasi 35 a Passo Stelvio ed ho visto il Madaccio ritirarsi in modo spaventoso. Mi fa paura aver constatato di persona tutto ciò allo Stelvio davanti ad uno dei più grandi ghiacciai d’Europa. Speriamo che questo ritiro non continui, altrimenti fra 30/40 anni avremo problemi di acqua».
 Per analizzare le influenze del cambiamento climatico nelle Alpi in rapporto a flora, fauna e insediamento umano, in questi giorni si erano riuniti a Natura Trafoi ben 70 esperti del mondo alpino per ascoltare 19 relazioni con traduzione simultanea in lingua francese, italiana e tedesca.
 Tale convegno internazionale, come specificato da Wolfgang Platter, direttore del Parco nazionale dello Stelvio - fa seguito a quello tenutosi in settembre a Roma con 2500 partecipanti, 90 relatori e 400 giornalisti.
 I pericoli incombenti su Alpi e ghiaccia sono noti e si basano sulla constatazione che dall’anno 1850 al 2000 sono scomparsi 2500 chilometri quadrati di ghiacciai, lasciando praticamente dimezzato tale patrimonio. La conferenza internazionale di Trafoi è stata organizzata in collaborazione tra la task force aree protette del segretariato permanente della Convenzione delle Alpi e dal Parco nazionale dello Stelvio. I punti qualificanti della conferenza riguardano le conseguenze nella flora e fauna, i giacciai e le conseguenze per le popolazioni delle zone alpine. Per la fauna viene presa in considerazione, per gli animali minacciati da temperature non abbastanza fredde, la migrazione più in alto oppure in altre zone con montagne che possano offrire condizioni più idonee. In tal senso il biologo svizzero Flurin Filli osserva che le zone coltivate rappresentano barriere e che si dovrebbero realizzare degli spazi-corrridoio. Riguardo ai vegetali, appare inevitabile che certe piante scompaiano e ne trovino insediamento altre.
 Lo scioglimento dei ghiacciai è l’evento più spettacolare e grave in atto, le conseguenze saranno importanti per l’acqua e bisognerà cambiare sistemi di approvvigionamento. Riguardo agli insediamenti umani e alle attività economiche che consentono la vita in zone alpine, la riflessione investe soprattutto il turismo, attività economica fondamentale per tali zone. L’attività sciistica dovrà salire di quota e ciò riguarderà 251 piste in Italia di cui 54 in Alto Adige. In certe zone si pensa a diffondere l’uso della bici al posto dello sci. Nella zona delle aree alpine protette, il cui protocollo è stato firmato da Austria, Francia, Germania, Italia, Lichtenstein, Slovenia, Svizzera e Principato di Monaco, si osservano con estrema attenzione tutti i fenomeni in atto.
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giovedì, 18 ottobre 2007
Le influenze del clima sulle Alpi
Oggi e domani a Stelvio in programma una conferenza internazionale dedicata alle aree protette
Certi cambiamenti possono avere pesanti conseguenze
Alto Adige 18 OTTOBRE 2007

 TRAFOI. Il cambiamento climatico e le sue conseguenze per le aree protette alpine saranno argomenti di discussione fra oggi e domani nel corso di una conferenza internazionale che avrà luogo in Alta Val Venosta e che riguarderà specificatamente il Parco nazionale dello Stelvio. Ad ospitare i congressisti e le autorità politiche locali saranno i locali del centro visite del Parco Nazionale, a naturatrafoi Nr. 57 a Stelvio. La conferenza internazionale viene organizzata in stretta collaborazione tra la Task Force Aree Protette del Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi per la Rete delle Aree Protette Alpine- Alparc e lo stesso Parco Nazionale dello Stelvio e sarà ottima occasione per presentare la situazione alpina.
 L’obiettivo della conferenza internazionale in programma fra oggi e domani è di discutere l’impatto dei cambiamenti climatici nelle Alpi, in modo da poter misurare le conseguenze per la gestione delle aree protette alpine.
 Verrà presentata la situazione alpina e in base alla situazione si prospetta la possibilità di discutere dei mezzi adatti che le aree protette hanno a disposizione per percepire il cambiamento climatico.
 A relazionare su questi aspetti specifici saranno una ventina di relatori provenienti da tutta l’Europa, che saranno in grado di esibire la situazione attuale attraverso diversi progetti e tematiche.
 La domanda legata al cambiamento climatico è un tema centrale per le aree protette e la Task Force Aree Protette in futuro darà parecchio spazio a questa problematica.
 Nell’ambito del convegno, per questa mattina alle ore 10 è stata pianificata una conferenza stampa, sempre presso il centro visite naturatrafoi.
 Domani, invece, attraverso una escursione nella zona del ghiacciaio Madatsch nei pressi di Passo Stelvio, verranno illustrati i cambiamenti climatici e le loro conseguenze per le aree protette alpine. A fare da guida e da relatore per questa escursione sarà il dottor Volkmar Mair, dell’ufficio geologia e prove materiali della Provincia autonoma di Bolzano.
 Fra i relatori che si alterneranno sul palco il compito di aprire i lavori sarà affidato all’assessore provinciale ad ambiente, urbanistica ed ecologia Michl Laimer. Farà seguito Ferruccio Tomasi, presidente del Parco dello Stelvio ed Anne Lieutaud del dipartimento ricerca e prospettiva del ministero dell’ecologia francese. Quindi un delegato del ministero analogo italiano, Paulo Angelini e Luca Catara di Eurac.
 Nella sarata di oggi, a chiusura della parte dibattimentale, ci sarà una discussione e valutazione di creare un gruppo di lavoro sulla tematica.
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categoria:ambiente, provincia di bolzano
martedì, 16 ottobre 2007

«Zone produttive, vera esigenza»

A Vurza di Laives quasi esauriti i lotti del consorzio. Munter: è un'opera indispensabile

Corriere dell'Alto Adige 2007-10-16

Luigi Ruggera

BOLZANO — Sono ormai quasi al completo le assegnazioni dei lotti per la nuova zona produttiva di interesse provinciale che verrà realizzata a Vurza di Laives. «Su circa 15 lotti, che possono ancora essere modificati in corso d'opera — spiegano all'ufficio zone produttive dell'Apa — solo uno è rimasto senza richiedenti». Considerando che i lavori di costruzione inizieranno il prossimo anno (nei giorni è stato presentato in Comune il progetto definitivo), si può affermare che il progetto ha avuto successo. «Siamo soddisfatti — commenta al riguardo il direttore dell'Apa, Hans Peter Munter — ma va precisato che prima di progettare questo nuovo polo produttivo avevamo raccolto le richieste di possibili soci, che ci avevano convinto a proseguire. Del resto c'è tuttora bisogno di aree produttive per gli artigiani, anche se c'è stato un rallentamento negli ultimi cinque anni, dovuto all'attuale fase di stagnazione dell'economia. Ora gli imprenditori sono più prudenti nel prevedere investimenti». A Vurza, dove la Provincia ha già completato le infrastrutture primarie della nuova zona produttiva (è situata a nord rispetto a quella già esistente di interesse comunale), palazzo Widmann ha assegnato a due consorzi di aziende un lotto di 10mila metri quadri complessivi, che saranno spartiti tra l'Apa, appunto, e la Cna.
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sabato, 13 ottobre 2007
Collegamenti ciclabili. Soluzione possibile.
Le recenti dichiarazioni di Georg Mayr – Obmann provinciale del Bauernbund – e di Hans Berger -assessore all'agricoltura – relative ai futuri nuovi tracciati per montain-bike richiesti da varie apt altoatesine -da mettere a disposizione di ospiti e residenti-, potrebbero risolvere in linea generale tutti quei problemi che toccano le proprietà dei contadini e le biciclette in genere.
Sembrerebbe infatti che prima di stabilire nuovi tracciati ciclabili sia necessario risolvere il problema di natura assicurativa che tuteli il proprietario del fondo e anche il ciclista che vi transita. L'altro punto sollevato nelle dichiarazioni è l'istituzione di una possibile “indennità di transito” riconosciuta come rimborso, similmente a quelle istituite per attraversamenti delle piste da fondo.
Mayr è convinto che si arriverà presto ad una soluzione perchè esiste già una bozza d'intesa con l'assessorato di Thomas Widman.
Noi del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo vorremmo fare alcune considerazioni in proposito:
Nella conca atesina le stradine private o consortili esistono già e quindi non hanno bisogno di essere progettate e costruite.
Essendo nella maggior parte dei casi in pianura non permettono velocità considerevoli come nei boschi di collina o di montagna. Si possono ritenere pertanto più sicure.
Di fatto sono percorse dai residenti , dagli abitanti che vivono più in centro nel paese e da possibili turisti o ciclisti di passaggio.
Molte di queste strade si collegano fra di loro, addirittura portano verso la cilabile dorsale meglio definita arginale.
Premesso che, pensiamo, non vi siano contadini di serie A e di serie B, chiediamo all'Obmann del Bauernbund e all'assessore all'agricoltura di attivarsi conseguentemente per applicare gli stessi criteri per tutte quelle strade che conducono verso la ciclabile arginale, in particolar modo in quei territori ove difficilmente risulta possibile costruire “ pedociclabili esclusive”.
Potrebbero essere mappate e digitalizzate come i sentieri montani e boschivi per montain-bike, accontentando le richieste degli enti turistici, dei contadini e dei molti fruitori che potranno così godere di numerose nuove importanti visioni paesaggistiche senza alcun inquinamento.
Come si può notare, se l'assessorato di Widman recepirà tale possibilità, risolverà anche quei numerosi casi che fino ad oggi sono rimasti esclusivamente dei desideri per molti cittadini.
Per il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini

sabato, 13 ottobre 2007
«Provincia, troppi viaggi in aereo»
La Corte dei Conti decide la verifica sui voli a Roma con Air Alps
Le Fiamme Gialle hanno acquisito gli incartamenti dal 2004 sull’utilizzo da parte dei funzionari
Alto Adige 13 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. L’acquisto da parte dell’amministrazione provinciale di pacchetti di voli per Roma da mettere a disposizione dei propri funzionari è finito nel mirino della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza. Un’indagine in tal senso è stata avviata su iniziativa della magistratura contabile che intende verificare come vengano utilizzati i buoni acquistati dalla pubblica amministrazione provinciale.
 C’è infatti il sospetto che la Provincia, con il sistema dell’acquisto dei buoni viaggio «a pacchetto» finisca per offrire alla Air Alps, la compagnia che ha in gestione i voli di linea da e per Roma, un ulteriore sostegno economico periodicamente rinnovato. Per il momento non è stato chiarito come sia partita l’inchiesta ma è probabile che vi sia stata una segnalazione alla magistratura contabile altoatesina che ha posto così maggiore attenzione sulla utilizzazione del denaro pubblico impiegato per l’acquisto dei viaggi pre-pagati. Possibile che i funzionari provinciali debbano sempre e solo viaggiare in aereo?
 L’altro giorno agenti della Guardia di Finanza si sono presentati in Provincia e hanno chiesto di procedere all’acquisizione di tutta la documentazione riguardante l’acquisto di biglietti Air Alps dal 2004 ad oggi.
 Per il momento non si conoscono i termini dell’inchiesta anche se non è difficile prevedere che potrebbe essere contestata proprio la decisione di mettere a disposizione in anticipo, sempre e comunque, biglieri di aereo per raggiungere la capitale.
 A tal proposito è probabile che la magistratura contabile decida di fare delle valutazioni di fondo anche sulla necessità di deteminati viaggi in sede romana da parte di funzionari e amministratori provinciali.
 Sarebbero state proprio le somme impiegate annualmente per l’acquisto di biglietti di volo ad indurre i magistrati della Corte dei Conti ad effettuare la verifica.
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venerdì, 12 ottobre 2007

ARRIVA IL NUOVO GIORNALE DEL MUSEION

 Nasce Museion Journal, pubblicazione realizzata dal Museo di arte contemporanea di Bolzano, che i lettori dell’Alto Adige troveranno una volta al mese allegato al nostro giornale. Si comincia oggi, con il prossimo appuntamento già fissato per l’8 di novembre. Mensile bilingue, il Museion Journal nasce addirittura prima della nuova sede di via Dante e mentre ancora la neo direttrice, Corinne Diserens, sta osservando il mondo in cui si è calata e nel quale dovrà pilotare la sua creatura. L’abbiamo intervistata.

di Fabio Zamboni
Un modo nuovo di proporsi, senza dubbio. Soprattutto in Alto Adige, dove l’arte contemporanea fatica a mettere radici e ad allargare la base dei potenziali fruitori. Museion Journal è un modo per battere strade nuove, secondo lo stile della direttrice Corinne Diserens, che alle strategie di marketing culturale crede parecchio.
Museion Journal significa che c’è una urgentissima necessità di comunicare?
 «La nuova “rivista” di Museion fa parte di un programma più ampio, concepito in relazione al nuovo edificio museale, che inaugureremo il 24 maggio del 2008. In vista della nuova sede abbiamo deciso di rimanere attivi e incontrare il pubblico con diverse iniziative - a livello locale ricordo, ad esempio, il progetto «MuseionMobile». Il Museion Journal risponde alla concezione di Museion non come semplice contenitore di arte, ma come veicolo di discussione e comprensione attiva nel contesto del dibattito culturale internazionale, in cui vogliamo coinvolgere anche il pubblico locale».
E che cosa «comunicherà» il Museion Journal, se nelle dichiarazioni della vigilia si parla di temi culturali in generale piuttosto che di arte?
 «Il Museion Journal non sarà una rivista d’arte, né conterrà informazioni sul programma di Museion. Grazie allo sguardo personale di corrispondenti da tutto il mondo, cercheremo piuttosto di cogliere il senso del «momentum», per aprire una discussione sulle poetiche e politiche della nostra cultura attuale».
Orizzonti internazionali per capire il nostro “particulare” oppure un percorso inverso: le nostre problematiche confrontate con quello che succede al di là dei confini?
 «Si, credo che il contesto internazionale sia legato a quello locale: l’”internazionale” è creato da più contesti locali, e non è di per sé migliore rispetto agli altri. Solo costruendo un dialogo e una rete a livello internazionale, ma con il coinvolgimento di energie locali, Museion può riuscire a proiettarsi in un contesto molto ampio. Siamo attenti alle specificità del luogo in cui siamo collocati, l’Alto Adige, ma intendiamo agire in relazione a parametri internazionali. Museion collabora con molti partner e questa internazionalità va ad arricchire anche il territorio locale, mentre le specificità locali influiranno sul modo in cui pensiamo noi stessi nel contesto internazionale.
Chi è il direttore? E la redazione da chi è formata?
 «Il Museion Journal è diretto dalla sottoscritta, mentre la redazione è formata da corrispondenti da tutto il mondo. Nel numero “0” troverete contributi di scrittori, artisti, sociologi e altri provenienti dall’Alto Adige, dalla Svizzera, dal Brasile, dalla Francia, dal Sud Africa, dal Libano e via dicendo».
L’obiettivo è quello di dare risposte o di seminare dubbi, di aprire dibatitti, di im-porre domande?
 «Saranno anche i lettori ad aprire la discussione, ognuno in base alla propria soggettività. Siamo aperti a lettere e contributi, che vanno inviati all’indirizzo di posta elettronica: journal museion.it. Ovviamente saremo liberi di pubblicare o meno il materiale ricevuto».
Corinne Diserens ha già fatto questa esperienza in altre città e in altri ambienti culturali: che cosa le hanno insegnato le precedenti esperienze? Che cosa non farà più e che cosa invece farà per la prima volta?
 «Ho lavorato a diversi progetti con il giornale di Sao Paulo Valor e con i francesi Ouest France e Le Monde, ma ogni iniziativa aveva le sue specificità e non può essere paragonata ad un’altra. Posso però dire che ho ricevuto un riscontro forte per ognuno di questi progetti. Amo molto i giornali, essi offrono uno spazio molto speciale per incontri tra artisti, scrittori e lettori nell’ambito di un progetto istituzionale definito».
 La nascita di un giornale, nell’era di Internet, è sempre una buona notizia. Museion Journal sarà anche on-line, ma allegato al quotidiano «Alto Adige» ha l’ambizione di stimolare a una lettura “lenta” e ragionata. Una scelta quasi controcorrente per un museo proiettato verso il futuro.
 «C’è la volontà di coinvolgere la popolazione locale: allegare il Museion Journal al quotidiano ci aiuterà a raggiungere meglio la cittadinanza, compreso chi non utilizza internet. Credo che l’uno non escluda l’altro: il modo di leggere un giornale on line è diverso da quello in cui leggiamo un giornale stampato».

Alto Adige 12-10-07

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venerdì, 12 ottobre 2007
Mountain-bike nei campi, il no di Berger
Appiano. L’assessore sostiene il Bauernbund. «Il progetto dei sentieri è rischioso»
Alto Adige 12 OTTOBRE 2007

 APPIANO. Pieno appoggio dell’assessore all’agricoltura Hans Berger ai contadini e al Bauernbund, che per ora sono riusciti a «stoppare» le Apt altoatesine - tra cui quelle di Appiano e Caldaro - nella realizzazione di sentieri montani o boschivi per mountain-bike. L’intento di fondo è preparare una serie di tracciati che passano per stradine di proprietà dei contadini.
 «Mi sembra giusto venire incontro alle esigenze dei contadini», spiega Berger. Il primo problema è di natura assicurativa. «Se un biker si fa male mentre transita su una proprietà di un contadino è giusto che paghi solo se ha responsabilità dirette specifiche, altrimenti deve esserci un’assicurazione generale che tutela sia il proprietario del fondo che il biker».
 Berger è favorevole anche alla previsione di una sorta di «indennità di transito» o servitù di passaggio sul modello dello sci da fondo ad esempio. «Non si tratta di grosse cifre, ma al contadino va riconosciuto un rimborso minimo con un accordo pluriennale». (man)
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categoria:conca atesina, provincia di bolzano, ciclabile pedonabile
venerdì, 12 ottobre 2007
Di Doppelmayr Lana il Metro dell’aeroporto
Alto Adige 12 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Metro People Mover della Doppelmayr di Lana, in Alto Adige, per l’aeroporto di Doha, in Qatar. L’amministrazione del New Doha International Airport Doha ha infatti assegnato a Doppelmayr, fa sapere l’azienda, l’ordine per la realizzazione di un Automated People Mover nella nuova aerostazione: sarà lungo 500 metri, con due treni in movimento a va e vieni tra due stazioni, per una portata di 6000 persone/ora per direzione. Il nuovo aeroporto internazionale di Doha, che verrà aperto nel 2009 con un investimento di 5,5 miliardi di dollari, è destinato a diventare uno dei più grandi terminal del Medio Oriente.
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mercoledì, 10 ottobre 2007

Nuovo organo provinciale. Theiner: «Aiuto ai pazienti nelle cause civili»


Corriere dell'Alto Adige  2007-10-10

Comitato di conciliazione «Ignorati i consumatori»

Nasce la commissione, critico Melissano

BOLZANO — I malati insoddisfatti del trattamento ricevuto dalla sanità altoatesina hanno un nuovo strumento per essere risarciti. L'assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali Richard Theiner ha presentato ieri mattina la Commissione conciliativa per il settore della sanità. Prima ancora di esaminare il primo caso però la commissione deve già fare i conti con le proteste delle associazioni consumatori.
La Commissione conciliativa era stata istituita dalla giunta provinciale nel novembre 2005 ma adesso è in grado di entrare in funzione. È indipendente e competente per tutti i casi in cui un paziente pensa che la propria salute sia stata danneggiata da un errore medico, ma anche quando sostiene che il danno alla salute sia conseguenza di qualcosa non detto, oppure detto male.
La Commissione conciliativa è presieduta dal Josef Kreuzer, giudice a riposo, da Mario Dorigo, medico specialista di medicina legale e da Christina Gasser, avvocata con esperienza in questioni di conciliazione medica. Segretario della commissione è Christian Leuprecht, giurista dipendente della ripartizione provinciale sanità.
«La giunta provinciale ha istituito la Commissione sul modello austriaco— ha spiegato l'assessore — affinché i pazienti abbiano la possibilità di ricorrere ad una procedura rapida e gratuita e di arrivare ad un accordo stragiudiziale. Sono convinto che la Commissione costituisca un servizio utile per i cittadini a salvaguardia dei diritti dei pazienti». La Commissione non impedisce al malato di rivolgersi alla giustizia ordinaria.
I commenti delle associazioni dei consumatori non sono concordi con l'assessore. Walter Andreaus della Ctcu è il più soddisfatto: «La commissione è un'ottima idea perché anche chi non ha mezzi economici per rivolgersi alla giustizia ordinaria ha da adesso un mezzo in più per essere risarcito. Noi come associazione avremmo voluto essere rappresentati nella commissione, come chiedono numerose disposizioni della Ue, ma la Ctcu resta uno strumento a disposizione dei consumatori, anche per la sanità».
Marino Melissano di Altroconsumo: «Questa commissione nasce nel modo sbagliato perché le associazioni di consumatori non sono state mai interpellate durante la creazione. Inoltre c'è il rischio che sia come la commissione prezzi, che è stata creata ma che di fatto non funziona. Si dovrà vigilare in questo senso».
Più dettagliata infine la critica di Luigi Costalbano del Tribunale del malato: «Questa commissione riempie un vuoto e in questo senso è una cosa buona — dice — tuttavia ho due critiche da fare. Innanzitutto si occupa solo del risarcimento, cioè dell'aspetto civile. Quello penale è escluso e non vorrei si volesse usare questo strumento proprio per evitare le conseguenze penali degli errori dei medici. E poi una domanda: siamo sicuri che le assicurazioni pagheranno subito la cifra stabilita da questa commissione? Basta una controperizia per rifiutare la cifra e portare la causa in tribunale, con quel che ne consegue».
Damiano Vezzosi
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categoria:salute, sociale, provincia di bolzano
mercoledì, 10 ottobre 2007

Corriere dell'Alto Adige2007-10-10

Protesta il movimento femminile Svp. Stocker: «Raccogliamo segnalazioni»

Poche vie dedicate alle donne. Nasce il blog


BOLZANO — In 52 dei 116 comuni altoatesini non vi sono strade, piazze o edifici dedicati a figure femminili, che restano appannaggio di soli 33 comuni (in altri 31 paesi le strade non sono dedicate a persone). Partendo da questa constatazione, il movimento femminile della Svp ha creato una banca dati online per dimostrare che «la storia è al femminile». La banca dati intende raccogliere contributi della popolazione che potrà segnalare vite di donne importanti: dalle insegnanti delle «Katakombenschule » a donne sindaco, ad altre donne distintesi nella società.
La banca dati, in tedesco, è all'indirizzo internet www.geschichte- ist-weiblich.org. L'assessora regionale Martha Stocker osserva: «Credo che sia importante raccogliere una banca dati che contenga le biografie di donne meritevoli di una segnalazione, anche perché così si può sensibilizzare la società sul fatto che esistono molte donne straordinarie. Il fatto che poche strade siano dedicate alle donne non significa infatti che non ci siano personaggi femminili meritevoli, ma solo che esse vengono dimenticate ». Insomma, anche nell'odonomastica sembra difficile applicare quelle pari opportunità spesso invocate senza successo. Del resto i numeri forniti dalla Svp parlano chiaro: lo squilibrio nei nomi delle vie pare eccessivo. E il blog cerca di far invertire la rotta.
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martedì, 09 ottobre 2007
 «La terza corsia in A22? Mai in Alto Adige»

 Durnwalder e la Svp stoppano Grisenti, contrattacco dei Verdi
  Alto Adige 09 OTTOBRE 2007

 TRENTO. La terza corsia non s’ha da fare. È questo il diktat che arriva da Bolzano. In mattinata è stata la giunta provinciale a fissare i suoi paletti: «La terza corsia in territorio altoatesino non arriverà mai», ha tuonato il presidente Luis Durnwalder che ha citato l’accordo del 27 gennaio 2004 tra l’A22 e lo Stato: «Nell’accordo si legge “adeguamento della corsia di emergenza” e solo questo sarà possibile». Ovvero: oggi le quattro corsie sono larghe 3,75 metri, la corsia di emergenza 2,50 e la banchina mezzo metro. Lo spartitraffico invece nel tratto tra Rovereto Sud e Egna è di 3 metri. «L’unico intervento possibile - ha detto Durnwalder - è quello di restringere lo spartitraffico a un metro allargando di un metro ciascuno le corsie di emergenza. Ma sempre di corsie di emergenza si tratta, che vanno usate appunto per le emergenze e non come corsia alternativa quando c’è tanto traffico. Grisenti  può dire quello che vuole». In serata il direttivo della Svp ha ribadito il concetto: «La terza corsia non può essere e non deve essere una corsia di marcia, altrimenti l’A22 si trasformerebbe in una trappola mortale. La corsia d’emergenza non dovrà essere usata per la marcia dei veicoli, un’autostrada senza corsia d’emergenza è impensabile», si legge nella nota diffusa dalla Svp al termine della riunione. La “Parteileitung” ha ribadito anche la richiesta - già avanzata dalla giunta provinciale - di un aumento, almeno del 25% dei pedaggi per i trasporti di merci sull’asse del Brennero, «soprattutto ora che ciò è reso possibile dalle regole Ue». Critica Cristina Kury, consigliere provinciale dei Verdi: «Sulla terza corsia ci sono contraddizioni senza fine. Per recuperare credibilità si deve finalmente tirar fuori la verità. I cittadini sono stufi di essere presi in giro».

Corriere dell'Alto Adige  2007-10-09

La Provincia mantiene la sua posizione dopo le pressioni sulla carreggiata «dinamica»

«A22, la terza corsia è inaccettabile»


BOLZANO — «Non siamo disposti ad accettare la terza corsia dinamica né se ce lo chiede Grisenti né se ce lo chiede Gramm. Sull'A22 verranno fatti dei lavori per adeguare l'autostrada alle norme di sicurezza europee, ma la larghezza non aumenterà di un centimetro». Secco no, dunque, del Landeshauptmann Luis Durnwalder, che ha soffocato così sul nascere le polemiche scoppiate in seguito alla richiesta del patron di Fercam di realizzare una terza corsi dinamica sull'A22 per evitare gli ingorghi che paralizzano l'autostrada del Brennero numerosi giorni all'anno. Arriva invece l'ok all'hangar, che rischia di innescare una nuova ondata di proteste: «Una volta pronto l'hangar — spiega Durnwalder — diminuiranno i voli e dunque anche il rumore. La giunta è decisa a rispettare il contratto di mediazione».

Durnwalder: «No alla terza corsia»

La giunta: A22, solo adeguamenti. Il ministro: pedaggi, rincari da evitare

BOLZANO — In Alto Adige la terza corsia autostradale non si farà. Il presidente della giunta provinciale ha voluto soffocare sul nascere le polemiche scoppiate in seguito alla richiesta del patron di Fercam di realizzare una terza corsia dinamica sull'A22 per evitare gli ingorghi che paralizzano l'autostrada numerosi giorni all'anno. Intanto anche ieri sull'autostrada è stata una giornata campale a causa dei lavori in corso. Tra Bolzano e Bressanone, già al mattino, si registravano sei chilometri di coda. Non appena si è parlato di adeguamento della corsia di emergenza alle norme europee in Bassa Atesina è suonato un campanello di allarme. La popolazione infatti teme di ritrovarsi di fronte ad un fatto compiuto, tanto più che gli autotrasportatori sono tornati a chiedere la terza corsia dinamica a nord di Egna. Durnwalder, nel corso della conferenza stampa di giunta ha voluto ribadire la netta contrarietà di Palazzo Widmann ad ogni ipotesi di allargamento dell'autostrada. «Non siamo disposti ad accettare la terza corsia dinamica nè se ce lo chiede Grisenti nè se ce lo chiede Gramm. Sull'A22 — spiega — verranno fatti dei lavori per adeguare l'autostrada alle norme di sicurezza europee. La larghezza non aumenterà di un centimetro, solamente verrà ridotta l'ampiezza dello spartitraffico che passerà da tre metri ad uno. Le corsie di emergenza verranno invece allargate da 1,5 a 3,5 metri in modo da consentire ai veicoli in panne di potersi fermare in completa sicurezza. Tuttavia — chiarisce Durnwalder — questo non significa che un giorno l'autostrada a nord di Egna avrà tre corsie».
Una linea, quella del no alla terza corsia, ribadita anche dal direttivo Svp che ieri si è nuovamente espresso a favore di un rincaro dei pedaggi autostradali.
Tuttavia gli autotrasportatori di tutta Italia continuano a chiedere la realizzazione di una terza corsia dinamica da utilizzare nei giorni di grande traffico. Il fatto che nei primi mesi di quest'anno si sia registrato un aumento del transito di mezzi pesanti del 9 per cento è la dimostrazione che anche senza costruire nuove strade il traffico aumenta comunque. Alla vigilia delle elezioni anche la costruzione dell'hangar aeroportuale rischia di innescare una nuova ondata di proteste. «Una volta pronto l'hangar — prosegue Durnwalder — diminuiranno i voli e dunque anche il rumore. La giunta è decisa a rispettare il contratto di mediazione: il disagio dei cittadini che vivono nei pressi dell'Abd non deve aumentare». Nel frattempo il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, che ieri si trovava a Riva del Garda, ha espresso alcune considerazioni: «È giusto pensare dei provvedimenti — sottolinea — che riducano i pedaggi autostradali per i pendolari, perché sono una delle categorie più esposte ai disagi della mobilità e hanno spesso redditi medio bassi». Bianchi ha così dimostrato di non condividere l'opinione del commissario europeo Van Miert, che chiedeva all'Italia di aumentare i pedaggi autostradali per i tir.
Marco Angelucci

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sabato, 06 ottobre 2007

«Io, la terza corsia dell’A22 e i pendolari: ecco la verità»
Alto Adige 06 OTTOBRE 2007
  FERDINAND WILLEIT* LA REPLICA


Paolo Mantovan chiude il suo articolo pubblicato in prima pagina sull’Alto Adige di ieri, venerdì 5 ottobre, dal titolo “Il volto nuovo dell’A22” con una domanda polemica e precisamente: Willeit chi era costui? Il giornalista Paolo Mantovan può dimenticare e ignorare la mia attività quindicennale in autostrada ma non sono lecite e non posso ammettere le inesattezze pubblicate nelle prime righe dell’articolo. Con grande difficoltà e con assoluto impegno personale sono riuscito a ottenere la proroga della concessione fino al 30 aprile 2014. L’atto di concessione è entrato in vigore il 27 dicembre 2005 e cioè poche ore prima della scadenza della concessione. Fa parte del decreto di concessione il piano economico finanziario che prevede la costruzione della terza corsia entro il 2014 da Modena a Verona. Ho dato subito i necessari incarichi per poter poi elaborare il progetto definitivo e precisamente rilievi topografici e indagini geotecniche. Era mia intenzione accelerare il più possibile la realizzazione degli 84 chilometri. Per quanto riguarda la cosiddetta corsia dinamica ho iniziato i lavori addirittura prima del formale atto di concessione con l’eliminazione dello spartitraffico in mezzo alle due carreggiate e l’ampliamento quindi della corsia d’emergenza e dei ponti sull’Adige con l’obiettivo di portare la corsia a 3,50 metri. Secondo il mio programma di lavoro la fase di sperimentazione per il tratto Piè di Castello - Rovereto doveva iniziare a settembre 2007. Chi percorre l’autostrada vede che i lavori sono molto avanzati. Si prevede lo stesso sofisticato sistema di guida del traffico in atto su tratti autostradali a Monaco. Anche quest’opera è prevista nel piano economico finanziario. Anche l’ampliamento della corsia d’emergenza dal km 116 fino al casello di Egna è inserito nel piano finanziario. Questo sarebbe stato, secondo le mie intenzioni, l’ultimo tratto da ampliare però senza i sistemi tecnici per utilizzarlo in caso di intenso traffico, Sarebbe rimasta corsia d’emergenza per la sosta e spazio per garantire due corsie in caso di incidenti o lavori sull’arteria.
 Il casello di Laives è pure inserito nel piano economico finanziario ma con la precisazione che può essere realizzato unicamente di intesa con la Provincia di Bolzano. Le recenti polemiche in pubblico non aiutano certamente la realizzazione di quest’opera. Era mia intenzione fare uno studio dettagliato soprattutto per l’allacciamento della zona industriale di Laives e di Bronzolo. Il tratto delicato è appunto l’attraversamento del fondovalle a Laives.
 Con uno studio accurato mi sarei recato da Durnwalder per sondare la disponibilità politica. Doveva essere un casello da Bolzano e per Bolzano e limitato al traffico pesante. L’arteria autostradale avrebbe potuto assorbire un traffico pesante di circa 1000 unità distribuito su 24 ore, ma non può sopportare un traffico concentrato in poche ore (per esempio i pendolari per e da Bolzano). Va in tilt non solo l’A22 ma anche il sistema stradale bolzanino. Quindi per me è un segnale sbagliato prevedere uno sconto per pendolari. La già esistente Brennercard fu, con il consenso di tutti i Presidenti delle Province lungo l’asse, soppressa illo tempore. Gli aiuti ai pendolari sono elargiti dalla mano pubblica con l’obiettivo di far loro utilizzare il più possibile mezzi pubblici collettivi.
 Paolo Mantovan può fare le valutazioni che vuole, ma non può fornire ai cittadini una rappresentazione dei fatti non corrispondente alla verità.
* ex presidente dell’A22
La frase: “Willeit, chi era costui?” che ho usato come conclusione dell’articolo di ieri è un richiamo (abusatissimo, mi scuso) al “Carneade, chi era costui?” di manzoniana memoria. E sta solo a significare che anche di quindici anni di lavoro appassionato e di risultati raggiunti con grande difficoltà, come dice Willeit, ci si può dimenticare. Nel solo giro di sei mesi. Perché Willeit conferma con questa replica che se ora fosse lui a capo dell’Autobrennero la terza corsia dinamica da Salorno a Egna sarebbe stata l’ultima cosa da mettere in calendario, che il casello di Laives sarebbe dipeso solo e soltanto dal volere (negativo) di Durnwalder, che lo sconto ai pendolari lui non l’avrebbe mai neppure immaginato. E, dunque, è o non è vero che l’A22 ha già cambiato volto? Lasciamo ai lettori giudicare qual è il volto migliore: se quello dell’epoca Willeit o quello della nuova era Grisenti. Certo è che, peggiore o migliore, ora c’è Grisenti. E si vede.
(p.m.)
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venerdì, 05 ottobre 2007

 A 22. La terza corsia dinamica mette in imbarazzo la Svp

  Alto Adige  05 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Dinamica è l’aggettivo scelto per la terza corsia dell’A22. Una terza corsia vera e proprio tra Modena e Verona, e poi su verso nord, con destinazione finale e «dinamica» il casello di Egna. Quindi neppure una ventina di chilometri in territorio provinciale, ma che fanno tremare la Bassa Atesina. «Si userà soltanto in casi d’emergenza», dicono Durnwalder e tutta la Svp. Di parere opposto il capo degli autotrasportatori Apa. Johann Erlacher spiega ad esempio che sul tema la categoria ha già avuto due incontri con Grisenti. «Il presidente dell’A22 ci ha anche confermato che l’attuale corsia d’emergenza verrà portata ad una larghezza di 3 metri e mezzo, quanto basta per farci passare gli autoveicoli, mezzi pesanti compresi», sottolinea il capomestiere del gruppo trasporti. «Non capisco il no degli altoatesini su questo tema», ancora l’esponente dell’Associazione artigiani, che poi snocciola una serie di dati. «Il traffico pesante è aumentato negli ultimi anni dell’8-9 per cento ogni 12 mesi, ultimamente questa crescita si è ridotta», dice Erlacher. Certo, lui fa la sua parte e difende gli interessi degli autotrasportatori, ma la terza corsia, ancorché dinamica, non fa dormire sonni tranquilli neppure alla corazzata Svp. Forse perché proprio quell’aggettivo lascia aperto il campo a troppe ipotesi. Prima il vicepresidente A22, Benedikt Gramm, ad affermare che «attualmente la terza corsia dinamica in Bassa Atesina è fuori discussione». Subito applausi dagli esponenti della Stella alpina del circondario, dall’Obmann Peterlini alla consigliera Thaler. Poi il presidente dell’Autobrennero a replicare che la terza corsia dinamica è inserita nei piani societari, «approvati anche dai soci altoatesini».
 I Verdi hanno presentato a più riprese sul tema delle mozioni in consiglio regionale. «Durnwalder, vicepresidente della giunta regionale, dovrebbe impegnarsi di più per togliere del tutto la parola “terza corsia dinamica” dal programma di interventi della società autostradale», evidenzia Cristina Kury. E Kaiser Luis che pensa? «Sempre detto che si tratta soltanto di adeguare l’attuale corsia d’emergenza alle normative europee in materia di sicurezza per chi dovesse fermarsi», spiega il presidente altoatesino. E poi? «Poi, si dovrà usare solo in casi eccezionali, quando ci sono incidenti, non certo per farci transitare il traffico e smaltire le code». Durnwalder dixit.


Il volto nuovo dell’A22


Silvano Grisenti è presidente della società Autobrennero dal 27 aprile. Neppure sei mesi, dunque, e l’A22 ha già cambiato volto. Radicalmente. Il consiglio di amministrazione, quindici giorni fa, ha dato il via libera alla terza corsia da Verona a Modena: sarà completata (84 chilometri di ampliamento) entro il 2014. Grisenti ha annunciato che bisogna fare la terza corsia “dinamica” nel tratto fra Salorno ed Egna. Gramm, vice di Grisenti, ha detto no, ma il presidente ha ribadito
 con toni sereni e inflessibili - che bisognerà farla, volenti o nolenti, perché la impongono i programmi pattuiti. Pattuiti da tutti. Bolzano vuole l’interramento del tratto che corre nel proprio territorio comunale sopra Oltrisarco? Grisenti è sempre disponibile: «Ma certo, ragioniamo, vediamo se un giorno si potrà fare. I soldi? Boh, è prematuro». In un faccia a faccia istituzionale, il presidente di A22 è riuscito a piegare, per la prima volta, Durnwalder sul casello di Laives, da sempre osteggiato. Lo stesso presidente di A22 ha dato il via libera a un progetto sull’idrogeno, “regalando” a Bolzano la base operativa e il primo punto di distribuzione. E poi, dulcis in fundo, ecco la perla per il popolo: sconti del 20 per cento ai pendolari. Ed è la prima volta che l’A22 si inventa qualcosa di popolare.
 Ecco la nuova Autostrada del Brennero. Un’autostrada, badate, che, dai dati offerti il 5 settembre scorso (un mese fa), vedrà superare per la prima volta quota due milioni di passaggi di mezzi pesanti, con un incremento annuale del 9 per cento. Un’autostrada, dunque, che pare attrezzarsi per accogliere i tir, per accoglierne sempre di più, nonostante la misura del divieto di sorpasso.
 E la terza corsia dinamica? Cosa si cela dietro questo termine così “calcolato”? Dinamica. È l’adattamento della corsia d’emergenza alle esigenze dei giorni di difficoltà, delle settimane di intasamento, nei periodi natalizi o estivi, o nei ponti, oppure, chissà, un domani, con una terza corsia vera da Verona a Modena, con un aumento di tir del 9 per cento annuo, forse l’emergenza sarà quotidiana. E allora la terza corsia - vera - diverrà realtà. Di fatto.
 Il presidente Grisenti spiega che - quanto alla terza corsia dinamica da Egna a Salorno - ci sono degli accordi di programma legati «alla convenzione con l’Anas che è stata approvata anche dai soci altoatesini, Provincia di Bolzano compresa». E quindi il capo dell’A22 chiama tutti alle proprie responsabilità, ricordando che a quella convenzione è legata la possibilità di conservare la concessione autostradale. La Svp continua a ringhiare contro la terza corsia, cercando di restare fedele alla propria impostazione originaria in tema di comunicazioni stradali, anche per tutelare l’ambiente.
 Che cosa si può dire? Che un’epoca è finita e una nuova è già cominciata. Che l’autostrada di Willeit, quella che per anni è stata la «cassaforte» della Svp e dell’Alto Adige nonché il «semaforo rosso» di ogni tentazione di ulteriori maledizioni ambientali, non c’è più. L’autostrada di Grisenti corre già da Modena al Brennero: sviluppo della comunicazione e del business, occhiolino strizzato al turismo mordi e fuggi (meno tempo ci metti più spesso ci vai, ma un giorno solo), difesa degli autotrasportatori (decisamente più forti in Trentino che in Alto Adige), secondo una linea politica molto più italiana (padana) che trentino-sudtirolese. Ma queste sono valutazioni che possono essere messe in discussione, per carità. I fatti li avete letti nelle prime righe: terza corsia, casello di Laives, aumento del 9 per cento di traffico dei tir, e lo sconto ai pendolari. Willeit, chi era costui?
Paolo Mantovan
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giovedì, 04 ottobre 2007

Il presidente: A22 interrata, sì alle verifiche


L'assessore Mussner: bene il Comune . Ok degli autotrasportatori

Grisenti a Spagnolli «Pronti al dialogo»

Corriere dell'Alto Adige2007-10-04

BOLZANO — «Siamo pronti a collaborare alle verifiche tecniche sulla possibilità di interrare il tratto urbano dell'A22». Nel linguaggio politico, quella di Silvano Grisenti è la classica «cauta apertura». Il presidente dell'Autobrennero ieri ha ricevuto dalle mani di Gigi Spagnolli il documento appena approvato dalla giunta bolzanina, in cui si definisce prioritario lo spostamento del viadotto autostradale. Il sindaco esce dall'incontro soddisfatto: il canale di dialogo è stato aperto.
IL COLLOQUIO — Dopo l'incontro con Spagnolli, Grisenti misura le parole. «Il sindaco di Bolzano — riferisce il presidente trentino dell'A22 — mi ha chiesto la disponibilità della società a partecipare a verifiche sulla possibilità a livello urbanistico di spostare l'infrastruttura. Una richiesta che trovo correttissima: siamo pronti a fare la nostra parte in questo studio, mettendo a disposizione del Comune tutte le conoscenze tecniche della società ». Per il momento, Grisenti non va oltre: «Su questo tema sono molto laico: se risulterà uno scenario positivo, si aprirà un processo. Ma un conto è immaginare se il progetto è possibile, altro decidere se attuarlo: e questa è una scelta politica che compete innanzitutto a Comune e Provincia». Alla richiesta di inserire lo spostamento del viadotto nell'agenda dei progetto di riqualificazione dell'infrastruttura, Grisenti risponde così: «È un non-problema: oggi l'A22 ha già un programma operativo, e non sono in programma aggiornamenti ». E se l'assessore Bassetti aveva già indicato nella società concessionaria il soggetto istituzionale che dovrà finanziare l'opera, Grisenti non si sbilancia: «Non mettiamo il carro davanti ai buoi».
Il dialogo è aperto, dunque, e il primo obiettivo posto dalla giunta bolzanina è stato centrato. Ma la strada da fare per arrivare a un risultato concreto appare lunghissima.
LA PROVINCIA — Positivo il commento dell'assessore ai lavori pubblici Florian Mussner che, nei giorni, aveva lanciato qualche frecciata polemica nei confronti del Comune accusandolo di immobilismo. «È una decisione importante quella presa dal sindaco Luigi Spagnolli — ammette — perché pone almeno dal punto di vista ufficiale il problema. Non dimentichiamo che il tratto interno dell'A22 divide in due la città e blocca tutti i piani sulla mobilità. Ora finalmente se ne potrà iniziare a parlare». A giudizio Mussner sia la soluzione di interramento che di incapsulamento sono buone. «Dovranno essere ora i tecnici ad indicare quale potrà essere la migliore. Se inizieremo a parlarne subito sicuramente nel giro di 10 -13 anni il problema potrà essere risolto ».
GLI AUTOTRASPORTATORI — Thomas Baumgartner, presidente degli autotrasportatori altoatesini, accoglie positivamente l'impegno del sindaco per cercare di limitare l'inquinamento del capoluogo.
«Da parte nostra — afferma — siamo favorevoli all'introduzione di misure per cercare di abbattere i livelli d'inquinamento dell'A22. Le soluzioni che si prospettano sono buone. Credo che per l'autostrada si possa ricorrere anche alle maggiori entrate determinate dall'aumento dei pedaggi. L'interramento è meglio del tunnel».
Francesco Clementi




Laives - La giunta comunale preoccupata per l’eventuale interramento dell’autostrada
«Contrari ad ulteriori scavi»
 
Alto Adige , 04 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Mentre appare tramontata la terza corsia dinamica lungo l’Autobrennero, Bolzano rilancia l’idea di interrare l’autostrada. Le problematiche vengono seguite, con grande attenzione, anche dalla giunta comunale di Laives. «Spostare l’autostrada in galleria - dice il vice sindaco Georg Forti - significherebbe di fatto tagliare trasversalmente parte del nostro territorio comunale fra Pineta e San Giacomo. Infatti è solo lì che rimarrebbe lo spazio necessario per spostare l’asse autostradale verso est per raggiungere Montelargo, perchè il resto della vallata a sud di Bolzano è oramai quasi del tutto inurbato. Questa prospettiva, semmai dovesse farsi più concreta, non potremo certo accettarla, perchè penalizzerebbe eccessivamente il nostro territorio comunale ed inoltre, contribuirebbe ad aumentare i livelli già eccessivi di inquinamento da traffico in tutta la zona».
 Il vice sndaco poi ricorda che già si prevede lo scavo per il passante ferroviario sotto la stessa montagna e che tutti questi lavori prevederebbero anni di caos in zona a causa dei cantieri. «Per ora comunque non sembra vi siano i soldi necessari alla ralizzazione di una opera di questa portata - afferma quasi con soddisfazione Forti - e quindi intanto tutto il discorso rimane a livello teorico». (b.c.)
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mercoledì, 26 settembre 2007
Nuova stazione nel prossimo giugno a Laives
di Bruno Canali
 Durnwalder: «Verrà aumentato il numero dei treni passeggeri»
  Alto Adige 26 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Fra meno di un anno, verosimilmente a giugno 2008, dovrebbe essere pronta la nuova stazione ferroviaria. Lo ha garantito il presidente Luis Durnwalder, intervenuto ieri pomeriggio insieme all’assessore Thomas Widmann, ad un sopralluogo presso la vecchia stazioncina, dove era anche esposto il progetto di quella nuova. La Provincia del resto, interviene con 1 milione di euro, rispetto al milione e mezzo che si prevede di spendere complessivamente.
 «Siamo contenti di dare questo sostegno al Comune di Laives per la nuova stazione ferroviaria - ha detto Durmwalder - perché insieme puntiamo a risolvere i problemi legati alla viabilità ed ai trasporti. La città di Laives è vicina a Bolzano e per i trasferimenti su rotaia è necessario intervenire. La Provincia in questo senso lavora su due direzioni: le strade e il trasporto pubblico. Per quanto attiene alla ferrovia - ha continuato il presidente della giunta provinciale - non importa tanto di chi è la competenza sui binari, quanto la necessità di fare qualche cosa per migliorare il settore. In questo senso puntiamo ad aumentare ancora i convogli: oggi verso Bolzano sono 18 e noi vogliamo arrivare a 28-29, mentre in direzione di Trento sono 17 ed anche in questo senso, bisognerà arrivare ad averne 28-29 al giorno, perché più offerta significa migliore qualità del servizio e conseguentemente maggiore interesse da parte dei passeggeri per il trasporto su rotaia».
 Il presidente Durnwalder quindi ha affrontato il progetto della stazione cittadina, che prenderà in considerazione anche tutto quanto sta attorno, con i parcheggi per auto, moto e bici. «Anche la struttura della stazione dovrà essere più accogliente per chi attende il treno e devo dire che quella che arriverà a Laives sarà fra le più belle dell’intera provincia. In 10 mesi di lavoro dovrebbe essere pronta e voglio elogiare la collaborazione che abbiamo con gli amministratori comunali di Laives, improntata al pragmatismo».
 Poi è intervenuto l’assessore Widmann, che si è detto stupito del numero di passeggeri che utilizzano il treno da Laives (73 mila l’anno). «Entro il 2009 vogliamo avere materiale rotabile più moderno - ha dichiarato l’assessore ai trasporti della Provincia - e un cadenzamento orario che non superi la mezz’ora. Anche la sinergia fra autobus e treni ha margini per migliorare e come minimo puntiamo a raddoppiare i passaggi entro i prossimi 2 anni, anche perché il bacino di utenti potenziali espresso da Laives è notevole».
 L’assessore Widmann ha poi ribadito che parlare oggi di terzo binario non ha senso, in particolare perché esiste il problema tecnico presso il Virgolo a Bolzano e poi perchè comunque i tempi di realizzazione sarebbero lunghi, nell’ordine di 10 anni almeno. «Puntiamo invece a migliorare il servizio esistente ed a potenziarlo», ha concluso l’assessore Widmann sottolineando gli sforzi della Provincia.

 

Stazione di Laives, parte la ristrutturazione


Intervento da oltre un milione e mezzo: edifici ammodernati e parcheggio

Corriere dell'Alto Adige  2007-09-26

BOLZANO — Prenderanno il via tra poco i lavori per la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di Laives. Ieri il presidente della Provincia Luis Durnwalder e l'assessore alla mobilità Thomas Widmann hanno svolto un sopralluogo e presentato il relativo progetto di riammodernamento.
«La stazione di Laives allo stato attuale è esteticamente poco piacevole e non è per nulla moderna — ha spiegato il Landeshauptmann — inoltre, è difficilmente accessibile e mancano i parcheggi».
A fare il punto accanto a Durnwalder e a Widmann, il sindaco di Laives Giovanni Polonioli e il suo vice Georg Forti. Necessario, secondo Widmann l'intervento di adeguamento della stazione ai criteri più moderni: «È importante realizzare un piano ribassato della stazione — ha spiegato l'assessore alla mobilità — che consenta di costruire un sottopassaggio per il transito dei pedoni. Verrà inoltre realizzato un nuovo edificio con delle sale d'attesa e un adeguato sistema di informazione per i viaggiatori».
Il presidente Durnwalder ha illustrato alcuni accorgimenti chiave che consentiranno una migliore accessibilità alla stazione come la realizzazione di una fermata dell'autobus, di una pista ciclabile e di 80 nuovi parcheggi per le auto.
«Verrà anche risolto il problema del rumore — ha sottolineato il presidente della giunta provinciale — grazie all'installazione delle apposite barriere».
Il via ai lavori avverrà nel giro di un mese, la consegna dell'opera è prevista per il mese di giugno del prossimo anno. I costi per la realizzazione della nuova stazione di Laives si aggirano intorno a 1,65 milioni di euro. Un intervento sicuramente imponente, in sostanza.
«La Provincia — ha spiegato Durnwalder — garantirà un contributo di un milione di euro, il resto spetterà al Comune». Nell'immediato futuro, inoltre, la stazione di Laives verrà notevolmente potenziata per ciò che riguarda il traffico ferroviario. «Oggi circolano 19 treni da Laives verso Bolzano — ha concluso Widmann — ma già l'orario invernale ne prevederà 28. Il nostro obiettivo è comunque quello di raddoppiare il servizio ».
P. G. DURNWALDER

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venerdì, 21 settembre 2007

La lunga notte dei musei

Sabato 22 settembre 2007 avrà luogo la seconda edizione della lunga notte dei musei su livello provinciale.

Programma

E chi lo dice che di notte girano solo le civette?

La lunga notte dei musei offre un programma molto vario per piccoli e grandi nottambuli:
letture, fiabe, angoli di pittura e di creatività... fino ai piaceri culinari.
Tutti i musei partecipanti in un colpo d’occhio:



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mercoledì, 19 settembre 2007

AMBIENTE

In Finlandia «All'avanguardia sulla biomassa»

Corriere dell'Alto Adige 2007-09-19

BOLZANO— Scambio di esperienze e connessione con le regioni leader a livello mondiale nel settore delle bioenergie.
Questa l'opportunità che hanno colto i delegati altoatesini, guidati dall'assessore provinciale all'energia, Michl Laimer, alla terza Conferenza internazionale sulla bionergia svoltasi a Jyväskylä in Finlandia. Le fonti rinnovabili di energia costituiscono le vie da percorrere di fronte al prospettato venir meno delle riserve di petrolio, che potrebbero esaurirsi già entro i prossimi vent'anni. Se a livello europeo il fabbisogno energetico coperto con energie rinnovabili è di solo il 4% con la prospettiva di portarlo al 20% entro il 2020, in Alto Adige esso è di circa il 43% per cento e dovrebbe raggiungere il 75% entro il 2020. La Commissione europea sugerisce l'impiego di biomasse. «In Alto Adige — sottolinea Laimer — da tempo si punta in questa direzione: sono in funzione 41 centrali di teleriscaldamento a biomassa e contribuiscono a far risparmiare 43 milioni di litri di petrolio all'anno».

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venerdì, 14 settembre 2007
  LA MAPPA DEI SENTIERI DELL'ALTO ADIGE


Alto Adige  11 SETTEMBRE 2007

 «La mappa digitale dei sentieri dell’Alto Adige non è bilingue». A sostenerlo i consiglieri provinciali di An che attaccano l’assessore Thomas Widmann che in risposta a una loro interrogazione ha garantito la bilinguità della mappa. «Basta consultare - sostengono gli esponenti di An - la pagina internet http://trekking.suedtirol.info e chiunque potrà constatare l’incongruenza delle affermazioni. Come può accadere che in un documento pubblico vi sia una risposta che attesti una realtà diversa da ciò che viene scritto? Chi è il responsabile dell’atto che travisa i fatti?»
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venerdì, 31 agosto 2007

Alto Adige, 31 AGOSTO 2007
Giorni contati per Euro 1 e scooter a due tempi A novembre scattano i divieti antismog, intanto l’Appa preme per limitare i Tir
 BOLZANO. Le polveri sottili sono ai minimi, ma la qualità dell’aria continua a non essere soddisfacente. In questo periodo, afferma il direttore dell’Appa Luigi Minach, preoccupa soprattutto il biossido di azoto, in particolare lungo l’A22. «Le due centraline che abbiamo montato a Bressanone e ad Egna danno valori medi superiori a quelli massimi consentiti e il periodo peggiore deve ancora arrivare». Preoccupa però anche la situazione di Bolzano: «Subito dopo l’A22 - prosegue Minach - la qualità peggiore è quella che registriamo in piazza Adriano».
 L’Appa chiede di intervenire il prima possibile. «Capiamo le resistenze di certe categorie economiche, ma se vogliamo avere un’aria più pulita ognuno deve fare dei sacrifici». Dove ognuno significa davvero gran parte della popolazione. Il primo novembre scatteranno infatti le consuete misure antismog. Come l’anno scorso saranno applicate nei principali Comuni altoatesini (16 in tutto: Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Laives, Bronzolo, Vadena, Appiano, Lana, Lagundo, Tirolo, Marlengo, Postal, Cermes, Varna e San Lorenzo) e come l’anno scorso invece che sulle targhe alterne si punterà su uno stop generalizzato per i veicoli più inquinanti. Rispetto all’inverno passato ci sono però delle novità: è infatti previsto un inasprimento dei divieti che saranno estesi anche a tutte le auto con motore Euro 1 (nel 2006 erano interessati dai provvedimenti restrittivi solo gli Euro 0) e tutti i motorini a due tempi, anche se catalizzati (quest’ultimi nel 2006 potevano girare liberamente).
 Resteranno invece invariate rispetto allo scorso inverno le altre disposizioni: i divieti di circolazione saranno validi in due fasce orarie: la prima dalle 7 alle 10 e la seconda dalle 16 alle 19. Nella zona a traffico limitato, che a Bolzano corrisponde sostanzialmente al centro storico, il divieto sarà invece valido sette giorni su sette, 24 ore su 24. I divieti resteranno in vigore fino alla fine di marzo. Resta identico all’anno scorso il piano d’azione in caso di superamento del limite delle Pm10 per cinque giorni consecutivi: blocco dalle 7 alle 19 di tutti i veicoli Euro 0, Euro 1, le moto a due tempi e tutti i diesel senza filtro.
 L’Appa intanto preme affinché vengano approvate al più presto le misure antismog sull’Autostrada del Brennero. Dopo l’accordo di massima a cui erano arrivate le Province di Trento e Bolzano, infatti, per ora non è stata presa ancora nessuna decisione concreta. Allo stop ai camion Euro 0 dovrebbe aggiungersi quello per gli Euro 1, mentre per gli Euro 2 è stato proposto un divieto di transito notturno. «Per bloccare anche questi mezzi pesanti - spiega Minach - avremmo bisogno di un’alternativa che possa essere utilizzata da tutti i 700 camion Euro 2 che ogni giorno usano l’A22. Visto che però la ferrovia può trasportarne solo la metà, il divieto di transito notturno è l’unica via d’uscita». Serve però il via libera da Roma e ancor prima quello delle due Province: a livello politico però è tutto fermo.


«Subito le misure sull’Autobrennero»


 BOLZANO. I Verdi vanno all’attacco della Provincia e chiedono che le misure antismog lungo l’autostrada del Brennero vengano introdotte il più presto possibile. «È da tempo che la Provincia annuncia misure antinquinamento - afferma la consigliera Cristina Kury - ma fino ad oggi non ne ha ancora attuato nessuna. Eppure già in aprile, nella seduta congiunta dei tre consigli provinciali di Trento, Bolzano e Tirolo, all’unanimità era stata approvata la proposta in cui si impegnavano le Province a introdurre una serie di limitazioni al traffico, ovvero di estendere il divieto di transito ai mezzi pesanti con motore Euro 2, di vietare il transito notturno, di aumentare il pedaggio per i Tir e di limitare la velocità lungo l’A22. Se la giunta provinciale non vuole perdere la sua credibilità - conclude la Kury - allora è arrivato il momento di muoversi. Anche perché voglio vedere con che coraggio il primo novembre si partirà con le misure antismog nei Comuni, se invece sull’A22 potranno transitare liberamente i mezzi più inquinanti».

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giovedì, 30 agosto 2007
Alto Adige 30 AGOSTO 2007
Appalto inceneritore, è polemica
Urzì e Seppi: la città non deve diventare la pattumeria di tutti
 BOLZANO. Via alle polemiche, a seguito dell’annuncio dell’indizione di una seconda gara d’appalto per l’inceneritore di Bolzano Sud, dopo che la prima era stata annullata perché nessuna delle tre ditte che si erano presentate rispettava le prescrizioni del bando di gara. L’aennino Alessandro Urzì sbotta: «Perché solo Bolzano deve sopportare l’insediamento di impianti ad alto impatto ambientale?».
 E Donato Seppi (Unitalia), gli fa eco: «È inaccettabile che l’inceneritore adibito alla eliminazione di tutte le immondizie della provincia venga realizzato a Bolzano e non si siano invece programmate tre centrali di incenerimento decentrate sul territorio come era nelle giuste aspettative dei residenti».
 Caustico anche il commento di Luca Marcon, autocandidatosi alla segreteria provinciale del Partito democratico: «La raccolta differenziata dell’umido è andata così bene che l’impianto di compostaggio di Lana è arrivato a regime mesi prima del previsto. La dimostrazione lampante del fatto che i bolzanini sono assai virtuosi e se l’ammistrazione ci credesse davvero, potrebbe spingere moltissimo sulla raccolta differenziata».
 L’annullamento della prima gara d’appalto per la realizzazione del nuovo impianto di incenerimento, commenta Urzì, «aveva fatto sperare nella possibilità di riaprire il confronto su altre ipotesi di collocazione dell’impianto, in Alto Adige, al fine di ridurre l’insediamento di strutture ad alto impatto ambientale concentrate tutte nel triangolo Bolzano/Bronzolo/Vadena. Una speranza che è andata delusa». Alleanza nazionale ritiene che la conca del capoluogo abbia sino ad oggi già abbondantemente svolto la propria parte per quanto attiene l’insediamento di strutture che per la loro natura prefigurano rischi connessi alla attività in esse svolte.
 Seppi, da parte sua, ribadisce «l’assoluta contrarietà alla creazione dell’impianto dove è previsto, considerata la vicinanza al centro abitato e alla prossima realizzazione di altre centinaia di alloggi privati e popolari ma va soprattutto preso atto che l’amministrazione comunale in primis, e quella provinciale, hanno deciso di trasformare Bolzano nella pattumiera della Provincia senza alcuna possibilità di discussione in merito». Conclude Marcon: «Non si è mai capito per quale motivo sia stata annullata la prima gara, probabilmente per creare un vantaggio a qualche cordata di imprenditori locali. A tal proposito stupisce anche che a giudicare un appalto da 100 milioni di euro saranno March e Tengler, inquisiti per la questione delle Max Valier. Perché nessuno ha sollevato la questione etica?» (da.pa)


Corriere dell'Alto Adige 2007-08-29

Un impianto da 98 milioni. Anche Lillo critico: «Speriamo che la gara vada deserta»

Inceneritore, giochi riaperti

Pubblicato il nuovo bando. Ambientalisti all'attacco

BOLZANO — La Provincia insiste sul nuovo inceneritore e pubblica il bando bis da 98 milioni di euro: entro il 10 ottobre, le aziende interessate a costruire l'imponente struttura a Bolzano sud — che smaltirà 130mila tonnellate di rifiuti all'anno e che prevedibilmente verrà acceso nel 2010 — dovranno far pervenire i loro progetti. Piovono le prime critiche degli ecologisti. Luca Marcon: «Una procedura sospetta». Incalza Claudio Vedovelli (comitato Ambiente e Salute): «Si vuole insistere su un impianto costoso, inutile e soprattutto dannoso». Parla di salute dei cittadini anche il presidente di Don Bosco, Enrico Lillo: «Spero che questa gara vada deserta e in ogni caso la collocazione di questa struttura deve essere lontano dal centro abitato ». Anche i Verdi vogliono vederci chiaro: «Analizzeremo ogni aspetto del bando, sotto il profilo ambientale».


Vedovelli caustico «Scelta costosa, inutile e dannosa»


BOLZANO — Claudio Vedovelli, medico e militante ambientalista all'interno del comitato Ambiente e salute, è uno dei principali critici del nuovo inceneritore, un'impianto inquinante e soprattutto inutile, in particolare ora che anche i bolzanini hanno iniziato a dedicarsi così diligentemente alla raccolta. «Purtroppo — dice — la Provincia segue altre strade».
Vedovelli, oggi è stato pubblicato il bando per l'inceneritore di Bolzano. La Provincia tira dritto, che ne pensa?
«Vorrei capire che cosa è cambiato rispetto alla gara d'appalto precedente anche se forse la vera questione è che non si è ancora capito a chi deve andare l'affare. Noi comunque restiamo contrari al termovalorizzatore».
Che cosa non vi convince?
«Innanzitutto sono cambiate le condizioni. Adesso anche a Bolzano è decollata la raccolta dell'umido. I cittadini sembra che collaborino bene allora forse vale la pena di chiedersi se questo inceneritore è veramente così utile».
Però anche aumentando la percentuale di raccolta differenziata non si riuscirà mai ad azzerare la produzione di rifiuti. Da qualche parte dovranno pur andare. Dove?
«Secondo noi a Bolzano sarebbe possibile ad arrivare ad una quota di differenziata dell'80 per cento. Se teniamo conto che nel resto della provincia la differenziata è molto sviluppata allora si possono pensare soluzioni alternative all'incenerimento che, è noto, produce sostanze nocive per la salute».
C'è anche chi sostiene che l'impianto è troppo grande...
«È vero. Gli inceneritori garantiscono l'efficienza economica solo se funzionano al massimo ed è possibile che l'Alto Adige non produca abbastanza rifiuti».
C'è il rischio che vengano bruciati rifiuti che arrivano da fuori provincia?
«In teoria c'è una legge provinciale che vieta l'importazione di rifiuti ma le leggi possono cambiare. Secondo noi questo impianto oltre che costoso e dannoso è anche inutile».


Corriere dell'Alto Adige 2007-08-30

AMBIENTE
LUCI E OMBRE DEL TERRITORIO

Anidride carbonica nell'aria «Le Acciaierie violano Kyoto»

Eco-Way: emissioni oltre i limiti. L'azienda: provvederemo

BOLZANO — Il Trentino- Alto Adige è una delle regioni che emette meno anidride carbonica in Italia. Le differenze tra le due provincie, però sono marcate: se Trento è la più virtuosa, Bolzano non va molto bene. È quanto emerge da una ricerca condotta da Eco-Way, società che si occupa di cambiamenti climatici per il privato e per il pubblico, aggreggando i dati che le imprese sono tenute a fornire al ministero dell'Ambiente.
Le aziende del Trentino-Alto Adige, infatti, producono oltre il 3 per cento di emissioni di CO2 in meno di quanto fissato dal Piano nazionale di allocazione. Secondo il protocollo di Kyoto, il trattato internazionale sul clima, tutti i paesi che l'hanno ratificato devono ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica, assegnando alle aziende delle quote massime di inquinamento e spingendole a restare sotto la soglia.
In totale la nostra regione produce il 3 per cento di emissioni in meno di quanto potrebbe, ma mentre la provincia di Trento libera nell'aria il 4,9 per cento in meno rispetto alla sua quota, la provincia di Bolzano sfora il tetto del 37,8 per cento. Un dato che, comunque, non pesa molto su quello generale della regione, dato che le quote di emissione in Alto Adige non sono consistenti e le imprese inquinanti iscritte nel piano di allocazione sono solo quattro: l'impianto di teleriscaldamento di Brunico, i sistemi di combustione della fabbrica della birra Forst e della fabbrica di succhi concentrati Hans Zipperle di Merano, oltre alle Acciaierie Valbruna di Bolzano. Bisogna sottolineare, però, come sul totale della regione l'unico settore con il segno positivo è proprio quello della produzione di materiali ferrosi, per cui le acciaierie altoatesine, insieme a quelle trentine, oltrepassano il limite di emissioni consentito del 48 per cento.
«La ricerca condotta in Trentino-Alto Adige — dice Guido Busato, presidente di Eco-Way — evidenzia un risultato positivo: le aziende di questa regione sono riuscite a rispettare gli obiettivi del protocollo di Kyoto, un esempio da seguire a livello nazionale dove c'è ancora molto da fare».
È soddisfatto di ciò che si fa per l'ambiente in Alto Adige l'assessore provinciale Michl Laimer: «Il 45 per cento del fabbisogno energetico della nostra provincia è fornito da energia alternative — dice — e stiamo lavorando per portarlo la percentuale al 70 per cento in sette-otto anni. Sulle emissioni di CO2 prodotte per abitante siamo oltre la metà sotto la media italiana, ma dobbiamo ancora fare molto. Per quanto riguarda le acciaierie sono una realtà concreta di questa provincia, ma se vogliono restare competitivi devono investire al massimo nella riduzione delle emissioni e sono sicuro che si farà tutto il possibile per raggiungere questo risultato ».
Dalla Valbruna il portavoce Flavio Paganin conferma l'impegno a essere in linea con quanto chiesto dalla Provincia.
Francesco Amorosino

INQUINAMENTO I fumi e le polveri delle Acciaierie svolazzano sul quartiere di Oltrisarco


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giovedì, 30 agosto 2007

Alto Adige  30 AGOSTO 2007
Un treno ogni trenta minuti per togliere auto dalle strade
MASSIMILIANO BONA

 BOLZANO. La Provincia investirà 130 milioni in 3 anni nel settore della mobilità, di cui 60 per il materiale rotabile e 8 treni, 12 per rinnovare il parco autobus (euro 5), 40 per la rete ferroviaria (in val Pusteria) e 10 per ammodernare le stazioni (21).
 L’intento è quello di dare vita ad un sistema di traffico integrato (treno/bus) «cadenzato», in grado di entrare a pieno regime tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009. «La situazione attuale - ha spiegato l’assessore alla mobilità Thomas Widmann - presenta una crescita costante dei flussi di traffico da tempo libero e richiede un potenziamento dell’offerta del trasporto pubblico ed un miglior coordinamento di treni e autobus».
 Per elaborare il nuovo piano l’assessorato ha rilevato i flussi di traffico in diverse zone chiave del territorio provinciale: Venosta e Merano, val Pusteria, val d’Isarco, Bolzano - Oltradige/Bassa Atesina. «Il traguardo a cui dobbiamo tendere - prosegue Widmann - è il varo di un orario cadenzato, che si concretizzerà a tappe, in grado di integrare l’insieme delle offerte del trasporto pubblico in termini di tempo e aree».
 Le priorità. Ad indicare gli obiettivi principali da perseguire sono stati lo stesso Widmann ed il presidente dell’esecutivo Luis Durnwalder. Tra essi spiccano il risanamento delle 21 stazioni trasferite da Rfi alla Provincia, il prolungamento fino a Bolzano della ferrovia della Val Venosta, il potenziamento della rete dei Citybus (il prossimo sarà attivato a Caldaro), un moderno «parco autobus» euro 5 e a metano e nuove allettanti offerte per gli abbonamenti. La giunta provinciale ha varato un piano pluriennale per il miglioramento delle infrastrutture, che prevede la sostituzione di parte del materiale rotabile, in particolare in val Pusteria.
 Le cifre. Il presidente Luis Durnwalder ha sottolineato che «la Provincia stanzierà circa 130 milioni per gli investimenti nel settore della mobilità nell’arco dei prossimi 2-3 anni» e ha spiegato in che modo saranno ripartiti i fondi.
 «Sessanta milioni saranno destinati al materiale rotabile, compresi 8 treni moderni a misura di disabili (ma anche degli anziani, senza scalini), mentre 12 serviranno per rinnovare il parco autobus. Per quanto attiene quest’ultimo sono previsti 50 bus euro 5, che sono già stati ordinati. Sono stati accantonati 40 milioni per la rete ferroviaria e le stazioni in val Pusteria e ulteriori 10 milioni per ammodernare tutte le altre stazioni».
 L’intesa con Rfi. I due esponenti dell’esecutivo hanno annunciato di aver avuto conferma dall’amministratore delegato di Ferrovie italiane, Mauro Moretti, che la firma dei nuovi contratti di servizio tra Provincia e Rfi è ormai in dirittura di arrivo.
 «Ci siamo parlati telefonicamente anche la scorsa settimana - ha chiosato Durnwalder - e Moretti mi ha rassicurato in tutto e per tutto. Ora per suggellare l’intesa mancano solo le firme, che spero arrivino in un lasso di tempo ragionevolmente breve».
 Cadenzamento orario. Un ruolo fondamentale nel trasporto pubblico a medio termine, se lo si vuole rendere un’alternativa realmente credibile all’uso del mezzo privato, lo avrà il cadenzamento orario, che consentirà di superare la fase delle «corse in parallelo» di treno e autobus per approdare ad una sorta di «regia unica» sui trasporti. La Provincia prevede un cadenzamento orario su tutto il territorio altoatesino con un intensificarsi dell’offerta nelle ore di punta, quando saranno garantite corse ogni 30 minuti.
 «Ferrovia e autobus si integreranno nel miglior modo possibile - ha sottolineato Widmann - per garantire un servizio senza lacune, conveniente anche sotto il profilo economico. In questo contesto i tempi di attesa, se ridotti al minimo nelle fasi di cambio del mezzo, costituiscono un vantaggio importante. In val Venosta questo traguardo è già stato raggiunto ed ora stiamo lavorando alacremente per garantirlo anche nel resto del territorio provinciale».
 I tempi. A partire dall’orario invernale 2008/2009, o alla peggio dall’inizio del 2009, il progetto di cadenzamento sarà realizzato in tutta la provincia ed accrescerà notevolmente il comfort medio del sistema di trasporto pubblico locale. Sugli assi principali le frequenze dei treni regionali saranno le seguenti: cadenzamento orario in Alta val d’Isarco entro il dicembre 2007; cadenzamento di 30 minuti in val d’Isarco entro il dicembre 2008; cadenzamento di 30 minuti in val Pusteria con collegamenti diretti San Candido-Bolzano e cadenzamento orario entro il dicembre 2008; cadenzamento orario dei treni sulla tratta Bolzano-Verona e cadenzamento di 30 minuti tra Bolzano e Ala entro dicembre 2007. È già attivo, invece, il cadenzamento di 30 minuti tra Bolzano e Merano.
 Altri fattori. Risulteranno peraltro decisivi, per poter gestire al meglio il trasporto pubblico, anche altri fattori. «Lavoreremo sodo per garantire anche la puntualità dei mezzi, la loro pulizia, la sicurezza, un materiale rotabile all’avanguardia, fermate a misura di utente e stazioni funzionali, ma anche collegamenti a misura di viaggiatore con gli altri mezzi di trasporto».
 Per raggiungere l’ambizioso obiettivo la Provincia è intenzionata a muoversi all’interno di quattro punti saldi: il cadenzamento con un piano complessivo (i piani dei singoli comprensori faranno riferimento al programma generale); un moderno materiale rotabile e infrastrutture con particolare attenzione alla ferrovia (acquisto di nuovi treni e adeguamento del parco autobus); offerte vantaggiose ed un moderno sistema tariffario (proposte su misura sono rivolte a varie categorie di utenti ed in particolare a pendolari, studenti, anziani e turisti); un facile accesso al trasporto pubblico (parcheggi sufficienti, treni e stazioni a misura di anziani, viaggiatori con difficoltà di deambulazione e genitori con carrozzine al seguito).
 Gli interventi. Tra i principali interventi in calendario sono stati menzionati il risanamento delle stazioni di Settequerce (parcheggio, deposito biciclette, accesso alla pista ciclabile e edificio ferroviario multiuso), Maia Bassa, Valdaora, Dobbiaco (autobus), San Lorenzo di Sebato (fermata), la sostituzione delle pensiline (6 milioni) con la fornitura già assegnata ad una nota ditta svizzera, il potenziamento del sistema informativo passeggeri (sul modello dell’Alpe di Siusi), del sistema contact-less e di Info-mobilità (informazioni, gestione reclami, rilevazione sistematica dei dati e apertura sportello da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 22). Relativamente al Citybus il modello è Bressanone, ma funziona bene anche a Brunico, Silandro, Malles, Dobbiaco, Appiano e Lagundo. A breve toccherà a Caldaro.
martedì, 28 agosto 2007

Alto Adige 28 AGOSTO 2007
Mobilcard, i viaggi convenienti
 BOLZANO. Viaggiare su tutti gli autobus urbani ed extraurbani, sulle funivie e sul treno della val Venosta, per tre giorni o per una settimana: è quanto offre la Mobilcard. Si rivolge in prevalenza agli ospiti oltre che ai residenti. Mobilcard offre la possibilità di viaggiare a un prezzo ridotto e con un unico biglietto su tutte le linee di autobus urbane ed extraurbane, sulla ferrovia della Venosta, sulle funivie di Maranza, San Genesio, Meltina, Verano e Renon, la tramvia del Renon e la funicolare della Mendola. La card non presenta limiti di corse ma di tempo e di zone. Con la carta di zona «Alto Adige», che comprende tutta la provincia, è a disposizione una Mobilcard valida per 7 giorni, ma c’e anche la formula dei 3 giorni: i viaggi sono illimitati durante 3 giorni a scelta nell’arco di 7. Il progetto introduce inoltre la carta di zona - per la val Pusteria e per Bolzano e dintorni - che permette di viaggiare nell’area prescelta per sette giorni su tutte le linee del trasporto pubblico locale.
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sabato, 18 agosto 2007

Alto Adige 18 AGOSTO 2007
L’appuntamento è domani a San Valentino sopra Cornedo all’Isarco, a pochi chilometri da Bolzano
Festa dei pianeti all’osservatorio
Possibilità di ammirare le stelle. Sentiero dedicato agli astri

 BOLZANO. L’osservatorio astronomico Max Valier si trova San Valentino, sopra Cornedo all’Isarco; c’è anche un osservatorio solare. A disposizione un sentiero dei pianeti con stazioni planetarie. Attraversa un paesaggio meraviglioso con punti panoramici verso i Dolomiti. Domani è in programma la festa dei pianeti. L’osservatorio rimarrà aperto al pubblico dalle ore 9.30 fino alle 19.
 Il sentiero evidenzia con immediatezza i rapporti di grandezza e le relazioni nel sistema solare. Lungo il sentiero si trovano delle stazioni planetarie. La lunghezza del sentiero è di circa 7 chilometri: è percorribile liberamente tutto l’anno e la giornata delle porte aperte dell’osservatorio - domani appunto - è ideale per fare questa passeggiata culturale. Informazioni sull’apertura dell’osservatorio solare si trovano sul sito www.sternwarte.it. Periodicamente vengono organizzate giornate di porte aperte, pubblicate sempre sul sito indicato. Visite guidate per un’osservazione notturna del cielo ogni giovedì tutto l’anno possono essere prenotate chiamando il numero telefonico 0471/361.314. Domenica verrà organizzato anche un gioco a premi astronomico.
 Uno dei sogni dell’associazione astrofili Max Valier era da sempre il proprio osservatorio con alte prestazioni sia tecniche che ottiche. Dopo una lunga preparazione e il superamento di non pochi ostacoli è stato possibile costruire l’osservatorio astronomico Max Valier negli anni dal 1999 al 2002, grazie anche al sostegno della Giunta Provinciale, del Comune di Cornedo e della Fondazione della Cassa di Risparmio dell’Alto Adige. Il luogo, la costruzione e l’attrezzatura della struttura permettono di comunicare le conoscenze di base dell’astronomia al pubblico interessato. L’osservatorio per ammirare gli oggetti celesti è ubicato in una cupola con un diametro di sei metri, costruita dalla ditta tedesca Baader Planetarium. Il telescopio principale è un Cassegrain con uno specchio del diametro di 80 centimetri. È sostenuto da una forcella in acciaio, fissata su una massiccia fondazione di cemento. Lo specchio, il cuore del telescopio, proviene dalla Russia ed è lavorato a forma sferica con una precisione di un decimillesimo di millimetro. Nel fuoco è possibile applicare un oculare per l’osservazione ad occhio nudo o un dispositivo fotografico. Il telescopio ha una superficie di raccolta della luce superiore a quella dell’occhio umano e può rilevare corpi celesti 10 mila volte più deboli; si muove sul proprio asse mediante un meccanismo di alta precisione per seguire la rotazione terrestre.
 Subito dopo l’inaugurazione dell’osservatorio Max Valier nel giugno dell’anno 2002 tantissime persone si sono recate a San Valentino per ammirare stelle, pianeti, nebulose e galassie. Tanti studenti delle varie scuole dell’Alto Adige utilizzano l’osservatorio per approfondire le proprie conoscenze. Essendo però non facile organizzare con una classe un’escursione notturna all’osservatorio, pochi mesi dopo l’inaugurazione dell’osservatorio è nata l’idea di un osservatorio solare. Questo nuovo osservatorio non solo facilita alle scuola l’organizzazione dei viaggi, ma rende possibili un’osservazione diretta della nostra stella, il sole. L’ottimo strumento non solo riesce a catturare dettagli molti fini della nostra stella, ma può essere utilizzato anche per l’osservazione dei pianeti.
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mercoledì, 08 agosto 2007

«La tua farmacia», prima uscita
Il giornalino bilingue con le ultime news di sanità
 BOLZANO. Novità nelle farmacie dell’Alto Adige. Sul bancone i clienti adesso possono trovare e portare a casa il primo numero de “La tua farmacia” il giornalino bilingue ideato e diretto da Roberta Olivotto redatto da farmacisti e professori universitari per chiarire le idee ad un pubblico sempre più confuso. «È vero - spiega Uberto Cimatti di Ferderfarma - in questi ultimi anni i continui cambiamenti delle leggi che regolano il servizio sanitario anche a livello provinciale e la quantità enorme di comunicazioni, spesso sbagliate, unite ad un eccesso di offerta commerciale e di pubblicità legate alla salute e presenti ovunque hanno creato nell’opinione pubblica incertezza, mancanza di fiducia e... qualche rischio. Il giornalino aiuta a fare chiarezza, è facile da leggere ed è destinato - conclude - a tutti coloro che in provincia si occupano di salute».
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giovedì, 26 luglio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-07-26

L'INIZIATIVA


Carovana delle Alpi Legambiente «vigila»

BOLZANO — Al via la campagna di Legambiente «Carovana delle Alpi 2007», il «check up» sullo stato di salute dell'ambiente alpino giunto alla sesta edizione. La campagna, che prevede anche un monitoraggio dei livelli di ozono, percorrerà le Alpi per denunciare le continue «aggressioni al delicato equilibrio degli ecosistemi montani».

«BANDIERA VERDE»

Promozione della bici Capoluogo premiato
BOLZANO — Bandiera verde di Legambiente, impegnata nella «carovana delle Alpi» al Comune capoluogo e all'Ökoinstitut Alto Adige, per l'efficacia dell'azione di promozione dell'uso della bicicletta attraverso infrastrutture, informazione e marketing, perseguendo importanti obiettivi di riduzione del traffico nella città.
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giovedì, 19 luglio 2007

Mappa digitale dei sentieri: Widmann replica sulla mancata pubblicazione

Il sito web con la rete dei sentieri in Alto Adige non è bloccato dalla Provincia e se non è stata ancora ufficialmente presentato esiste una spiegazione ben precisa, legata ai ritardi dell'Alpenverein: è quanto osserva l'assessore provinciale al Turismo Thomas Widmann in merito ad un articolo di stampa sulla mappa digitale dei sentieri, invitando l'AVS a essere partner più collaborativo, come un simile progetto merita.

L'articolo sulla mappa digitale dedicata alla rete sentieristica altoatesina (Alto Adige di mercoledì scorso) merita diverse precisazioni da parte dell'assessore al Turismo Thomas Widmann rispetto a singole dichiarazioni fuorvianti e ad alcune frettolose conclusioni. "Il progetto di Provincia e Alpenverein Südtirol - spiega Widmann - si trova nella fase finale e la pagina Internet http://trekking.suedtirol.info/ è stata avviata in via sperimentale nell'autunno 2006 per consentire agli operatori turistici di apportare le rispettive proposte di miglioramento. I costi del progetto sono preventivati in 4.805.825 €, dei quali 3.844.660 € coperti con mezzi finanziari della Provincia." A chi sostiene la tesi - con dichiarazioni del tutto infondate - che l'assessore Widmann ostacolerebbe inspiegabilmente il via libera definitivo al sito web, lo stesso Assessore replica sottolineando che è stato invece l'Alpenverein ad essere in ritardo nell'elaborazione del progetto, così che si è dovuto prorogare la specifica convenzione tra Provincia e AVS (in scadenza il 31 dicembre 2006) fino al 31 ottobre 2007, dando ai curatori del progetto il tempo aggiuntivo necessario per concludere l'operazioni in modo scrupoloso, come un simile progetto richiede.
Finora sono già stati liquidati all'Alpenverein 3.510.530,33 € e quindi, spiega Widmann, anche da questo punto di vista la Giunta provinciale ha onorato il suo impegno. Widmann ricorda inoltre che "con l'AVS si era concordato sin dall'inizio che il progetto e quindi il sito web sarebbero stati presentati pubblicamente soltanto quando l'opera, davvero innovativa, sarebbe risultata definita sia sul piano grafico che contenutistico. Non è serio presentare le cose in modo parziale e incompleto, tanto più in un settore importante come quello turistico e delle escursioni, che rappresentano uno dei punti di forza dell'Alto Adige e che richiedono una rappresentazione curata e adeguata." L'obiettivo, secondo Widmann, resta quello di offrire ad altoatesini e ospiti un progetto ben fatto, "e questo lo devono capire anche i nostri partners, mostrandosi di conseguenza cooperativi." L'Alpenverein aveva già fornito una prima versione del progetto della rete di sentieri, giudicata però poco allettante per i navigatori di Internet e quindi meritevole di correzioni. "Le ultime misurazioni del territorio vengono concluse questa settimana - informa Thomas Widmann - e la presentazione pubblica ufficiale è prevista in ottobre."
  

(Autore: pf)



Alto Adige 18 LUGLIO 2007
Su internet 18 mila chilometri di sentieri. In un sito dedicato agli escursionisti le mappe digitali di tutta la provincia
di Davide Pasquali
 BOLZANO. Un sito web dedicato a escursionisti, alpinisti e mountain biker. Contiene la prima mappa digitale interattiva della rete sentieristica altoatesina: 18.000 chilometri di sentieri segnati, misurati sul campo tramite rilevatore Gps, digitalizzati su mappe ricavate da immagini satellitari e messi a disposizione di tutti, gratuitamente. Una novità inaudita. Un capolavoro assoluto. Che la Provincia, però, tiene nel cassetto. Inspiegabilmente.
 È il primo progetto di questa portata in Italia, uno dei pochissimi a livello mondiale. Coniuga tecnologia avanzata, passione per la natura montana, competenze alpinistiche secolari, grafica d’avanguardia e marketing turistico. È frutto del lavoro di decine di rilevatori per lo più volontari, iniziato nel 2001 e conclusosi a inizio 2007. Pubblicato on-line in autunno, doveva essere perfezionato durante l’inverno e presentato ufficialmente in primavera. Ora che siamo nel pieno della stagione escursionistica, il sito potrebbe essere consultato da migliaia di utenti. Ora come ora manca ancora qualche ritocco, tipo la bilinguità di tutti i toponimi, ma per inserirli basterebbero pochi giorni. Però, per qualche insondabile e labirintico mistero, burocratico o politico, l’assessorato provinciale al Turismo non si decide a presentarlo. Stiamo parlando di “http://trekking.suedtirol.info/”, ossia la curatissima pubblicazione della prima mappa digitale interattiva della rete sentieristica altoatesina.
 Il progetto è nato nel 2001 ed è stato portato avanti sotto il coordinamento dell’Alpenverein Südtirol. Ma vi hanno partecipato anche il Cai, le associazioni turistiche delle valli, i parchi naturali provinciali e il parco nazionale dello Stelvio. Il progetto fa parte del Programma Obiettivo 2 dell’Unione europea ed è stato cofinanziato dalla Provincia. Il progetto prevedeva: la rilevazione digitale dell’intera rete sentieristica provinciale, dal fondovalle all’alta quota; la redazione di direttive unificate per la segnaletica (in Alto Adige da sempre disomogenea e mai adeguata a quella valida sul resto del territorio nazionale); nonché la gestione e il trasferimento dei dati in un sistema informativo escursionistico. Ed è proprio questa la parte che da mesi la Provincia tiene misteriosamente celata. Il sito è stato pubblicato on-line, però senza dirlo a chicchessia. Peccato che il web sia aperto a tutti e, gira che ti giro, prima o poi qualche alpinista, escursionista o mountain biker facile che ci capiti dentro. Scoprendo il paradiso.
 E non è un’esagerazione. Perché chiunque pratichi la montagna sa quanto siano costose e spesso imperfette le carte escursionistiche, costruite ritoccando la datata cartografia dell’Istituto geografico militare. Qui, invece, la perfezione è assoluta. Facciamo un esempio, così si capisce meglio. Supponiamo che un escursionista desideri salire da Casere ai 2.444 m del rifugio Brigata Tridentina, sulle Alpi Aurine. Consultando il sito, il nostro scoprirà di dover salire 865 metri di dislivello e scenderne 24, percorrendo in tutto 8.059 metri. Precisi. Come si sia riusciti in tutto questo è presto detto: a coppie, volontari di Avs, Cai e soccorsi alpini, nonché guardaboschi, forestali e via dicendo, si sono sciroppati pedibus calcantibus 18.000 chilometri di sentieri segnati. Fermandosi ogni 50 metri, per effettuare una rilevazione con un Gps satellitare. Diciottomila chilometri. A piedi. Un lavoro titanico, commovente. Che ora sarebbe a disposizione di tutti. Peccato che la Provincia ritardi. C’è da sperare che non sia per questioni toponomastiche, o per non pestare i piedi a case editrici di guide e cartine. Sarebbe un vero peccato.
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categoria:provincia di bolzano, sentieri toponomastica
venerdì, 06 luglio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-07-06

LA GUIDA

Percorsi della val Pusteria Le escursioni «incantate»


Con l'arrivo della bella stagione torna la voglia di una passeggiata in bicicletta. E finalmente anche la val Pusteria, paradiso dei cicloturisti, ha la sua guida. È uscita, infatti, nelle libreria la prima guida alle piste ciclabili della valle altoatesina. All'interno vengono presentati ben 230 chilometri di piste interconesse e molto servite in zona. L'autore, Alberto Fiorin, nato a Venezia ed esperto cicloturista e cicloviaggiatore ha regalato in questo modo all'Alto Adige il quinto volume della sua collana. Lui stesso definisce la val Pusteria «una montagna incantata a portata anche di famiglie con bambini». E aggiunge: «È una zona interessantissima dal punto di vista turistico, che tocca alcuni tra i parchi naturali più spettacolari delle Alpi, laghi incantevoli, il valico tra il bacino della Rienza e quello della Drava. Si attraversano borghi antichi come Dobbiaco, Villabassa, Monguelfo, Valdaora, Brunico, San Lorenzo, Chienes, Vandoies ricchi di storia, che ospitano interessanti mostre e musei permanenti, castelli medievali, preziose chiese e cappelle barocche, cantine rinomate. Cultura, natura ed enograstronomia vanno a braccetto in questa valle e poterle scoprire e gustare in bicicletta, su percorsi alla portata di tutti, anche di bambini, è un'occasione da non perdere». L'autore ha inoltre pubblicato le «Strade d'Oriente. In bicicletta da Venezia a Pechino», «Salam Shalom. Da Venezia a Gerusalemme in bicicletta», «Ciclovia del Danubio. Da Passau e Vienna» e «Ciclovia Destra Po. Da Ferrara al mare in bicicletta». Per tutti gli amanti delle dueruote un must.
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categoria:provincia di bolzano, ciclabile pedonabile
venerdì, 06 luglio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-07-06

Mercalli: «Il clima cambia Inventare un nuovo turismo»

Il meteorologo: «Ghiacciai addio, si perderà l'effetto cartolina»

BOLZANO — «I ghiacciai che si sciolgono influiranno in misura contenuta sul turismo. Certo è che bisognerà comunque reinventare una nuova fruizione, più sobria, del territorio». Così Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana (noto per le sue previsioni del tempo nella trasmissione di Raitre «Che tempo fa» di Fabio Fazio) ha commentato il surriscaldamento del pianeta causato dall'uomo negli ultimi 200 anni nel corso della conferenza «Antropocene: l'era dell'uomo nel bene e nel male» tenutasi ieri sera presso lo Science cafè dell'Accademia europea di Bolzano.
Mercalli, vista la riduzione del 50% dei ghiacciai nel corso di questi ultimi due secoli, la situazione sull'arco alpino ed, in particolare, in Alto Adige è davvero così preoccupante?
«Lo scioglimento dei ghiacciai è un dato di fatto e comporta soprattutto un problema idrico. Però direi che il versante sud delle Alpi rileva una presenza marginale da parte dei ghiacciai ».
Quali conseguenze subirà per esempio il turismo in Alto Adige a causa del fenomeno di surriscaldamento della terra?
«Diciamo che con lo squagliamento dei ghiacci si perderà l'effetto cartolina di alcuni scorci e vedute, niente più. Ad ogni modo non si può continuare con questo turismo moderno. L'aumento demografico riduce l'accesso alle risorse ed un turismo più sobrio sarà comunque l'effetto delle esigenze del futuro. I privilegi delle società occidentali non sono più sostenibili ».
In generale come vede la situazione ambientale dell'Alto Adige?
«Mi sembra un esempio per l'Italia con la sua salvaguardia della natura, la sua valorizzazione della montagna tramite l'agricoltura e, soprattutto, per quello stile culturale che antepone l'ordine ed il rispetto dei beni comuni a certi nefasti meccanismi economici. Credo che l'Alto Adige è uno dei pochi luoghi in Italia dove vengo più per imparare che per insegnare».
Esiste dunque un allarmismo esagerato per quanto concerne queste tematiche climatiche?
«No, non credo. L'allarmismo è giusto se consideriamo la situazione attuale del pianeta che è grave ed il clima è soltanto la punta dell'iceberg. Sono piuttosto le forme di comunicazione e di comprensione della psicologia della masse ciò su cui bisogna maggiormente lavorare ».
Intende dire che esiste la tendenza a lasciarsi andare alla cosiddetta «retorica dell'apocalisse »?
«Esatto. Spesso il problema ecologico non viene recepito proprio perchè inquadrato in una sorta di ideologia spesso rifiutata a priori. Io non parlerei di apocalisse, anche se sei miliardi e mezzo di persone che, come un esercito di formiche, erodono risorse e le trasformano in rifiuti sono un fatto che non nuoce soltanto al clima ma anche alla salute e agli altri esseri umani che noi delle ormai viziate società occidentali continuiamo a sfruttare».
Il classico «prevenire è meglio che curare»?
«Certamente. È come se due amici camminando si avvicinano ad un tombino. Uno lo vede ed avverte l'amico del pericolo di cadere nel buco. Come lo definireste voi? Un allarmista?».

Giacomo Valtolina
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categoria:ambiente, provincia di bolzano
venerdì, 29 giugno 2007

Alto Adige, 29 GIUGNO 2007
 CASELLO
L’intesa firmata nel marzo 2004 anche dal presidente Durnwalder

 LAIVES.. La conferma dell’impegno del Governo in merito al casello autostrada A22 risale al 2004 quando presidente del consiglio era Silvio Berlusconi. La struttura era stata messa nero su bianco a Palazzo Chigi con tanto di firma anche di Luis Durnwalder sul verbale a margine dell’intesa generale sottoscritta il 13 febbraio. Il verbale a margine - come l’intesa generale quadro fra il ministro delle infrastrutture e dei trasporti e la Provincia autonoma di Bolzano - era stato sottoscritto dal presidente del consiglio dei ministri, dal ministro delle infrastrutture ai trasporti, dal ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, dal ministro per gli affari regionali e dal presidente della Provincia autonoma di Bolzano. Un documento, come detto, che è stato firmato anche dal presidente della giunta provinciale Durnwalder che si è sempre schierato contro la realizzazione del casello anche quando da parte del presidente dell’A22 c’era stata una apertura. Proprio Ferdinand Willeit, come si ricorderà, aveva prospettato all’allora sindaco Galler l’idea «di realizzare un casello automatizzato, con uscita ed entrata, per il solo traffico pesante con una entrata e un’uscita entrambe a nord». Ipotesi tramontata, praticamente sul nascere, con una solenne bocciatura da parte della giunta provinciale, con la giustificazione che la variante era in arrivo. Ora il casello autostradale è tornato di attualità in considerazione dei mega-lavori che sono previsti nei prossimi anni prima per completare la variante alla statale 12 e quindi per realizzare - in anticipo rispetto al grande progetto della linea ferroviaria del Brennero - il «passante» in galleria fra Ora e Cardano. (e.d.)
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categoria:comune di laives, provincia di bolzano, casello laives
venerdì, 29 giugno 2007

Alto Adige 29 GIUGNO 2007
Casello: sì della Svp a Roma ma a Bolzano è un no
Brugger: «Approvato il piano Anas». Mussner: «Sono sorpreso dal benestare»
Il sindaco: una scelta logica per gli onorevoli della Stella Alpina

 LAIVES. A Roma i parlamentari della Volkspartei votano compatti con il Governo un ordine del giorno a firma di Michaela Biancofiore all’interno del quale figura la costruzione del casello autostradale per Laives, mentre a Bolzano, fra i rappresentanti della Stella Alpina rimangono le perplessità già manifestate nei confronti di quest’opera sempre scartata dai vertici della giunta provinciale.
 Una spiegazione per questa apparente discrasia la propone il sindaco Giovanni Polonioli: «In realtà la Camera ha approvato il piano nazionale complessivo delle opere dell’Anas, all’interno del quale figura anche il casello di Laives. È ovvio che i parlamentari Svp non potevano fare altrimenti senza mettere a rischio il Governo stesso. Questo però non cambia nulla».
 Il via libera dei parlamentari Svp all’approvazione del piano con casello autostradale compreso, sarebbe arrivato dall’onorevole Brugger che ha spiegato questa scelta come «conferma di quanto contenuto nel piano dell’Anas già approvato ed inserito all’interno della convenzione per l’A22. Per noi parlamentari Svp non è stato un problema, anche perché si tratta solamente della conferma di un impegno già assunto».
 Si dichiara però sorpreso, a Bolzano, l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner: «Sappiamo che la giunta comunale di Laives ha appena approvato un ordine del giorno nel quale si accenna allo studio globale per traffico e viabilità, da condividere con Bolzano e la Bassa Atesina e mi sembra strano che adesso si torni con il casello. A mio avviso sarebbero troppe le direttrici stradali che attraversano la Bassa Atesina e quindi non sono favorevole all’ipotesi del casello, anche se a Roma, a quanto pare, hanno detto di sì. Noi continuiamo passo dopo passo con il programma stabilito per la variante alla statale 12 e fra un mese inizieranno i lavori davanti a Pineta, mentre all’inizio del prossimo anno appalteremo quelli per la galleria di Laives e quindi Bronzolo. Così andremo avanti, con una visione globale del problema».
 Perplesso anche il vice sindaco di Laives Georg Forti, che sottolinea quanto già sentito in consiglio comunale: «Anche se si decidesse veramente per il casello, fra progetti, espropri, appalto e lavori veri e propri passerebbero non meno di 5 o 6 anni e nel frattempo avremo completato la variante fra Bolzano e Bronzolo, che dovrà togliere buona parte del traffico di transito dai centri abitati. Il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno della giunta a favore di uno studio complessivo su collegamenti e viabilità, da realizzare con Bolzano, proprio per avere una visione proiettata verso il futuro ed individuare le risposte migliori».
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venerdì, 29 giugno 2007

Alto Adige 29 GIUGNO 2007
Lo vuole la Provincia   Inquinamento, osservatorio sugli effetti
 BOLZANO. L’assessore provinciale alla Sanità Richard Theiner ha promosso una collaborazione scientifica tra Tirolo, Alto Adige e Trentino per studiare gli effetti delle emissioni inquinanti lungo le grandi direttrici di traffico e ha chiesto agli austriaci, più avanti nella rilevazione di casi di malattie originate dai problemi del traffico e dell’ambiente, di far confluire le loro esperienze in un gruppo di esperti.
 Il problema, afferma in una nota Theiner, riguarda non solo chi abita lungo l’A22, ma tutti i residenti lungo le strade più trafficate. «Il nostro osservatorio di medicina ambientale da tre anni studia dati e risultati degli effetti diretti delle emissioni nocive di gas di scarico sulla salute. Il mio obiettivo è quello di non fermarsi a risultati parziali o singole rilevazioni, quando si tratta di evitare i danni alla salute. Solo una rilevazione condotta in modo corretto dal punto di vista epidemiologico nonché con un’adeguata casistica può garantire la produzione di dati affidabili», dice Theiner.
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venerdì, 29 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-29

AMBIENTE

Salute e inquinamento Indagine nell'Euregio


BOLZANO — L'assessore provinciale alla Sanità Richard Theiner ha promosso una collaborazione scientifica tra Tirolo, Alto Adige e Trentino per studiare gli effetti delle emissioni inquinanti lungo le grandi direttrici di traffico e ha chiesto agli austriaci, più avanti nella rilevazione di casi di malattie originate dai problemi del traffico e dell'ambiente, di far confluire le loro esperienze in un gruppo di esperti. «Il problema — afferma — riguarda non solo chi abita lungo l'Autobrennero ma tutti i residenti lungo le strade più trafficate.
Il nostro osservatorio di medicina ambientale da tre anni studia gli effetti delle emissioni nocive di gas di scarico»
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mercoledì, 27 giugno 2007

Alto Adige 27 GIUGNO 2007
Trenitalia e bici

Trenitalia e bici
due pesi e due misure

 Desidero esternare la mia meraviglia e la protesta più convinta nei confronti di Trenitalia che ha deciso di «considerare» i cittadini altoatesini che utilizzano il treno per il trasporto delle biciclette all’interno della provincia di Bolzano, in modo assurdo, iniquo e discriminatorio.
 Contrariamente a quanto sta avvenendo in provincia di Trento, dove è stata avviata l’iniziativa (treno più bici) al costo di 1 solo euro, il trasporto della bicicletta in prov. di Bolzano, rasenta la follia: costa ora 4 euro e il biglietto ricopre solo il tratto di andata. Nel resto d’Italia lo stesso servizio costa 3,5 euro (oltre alla tariffa del viaggiatore naturalmente) ma il biglietto ha una validità di 24 ore, indipendentemente dal percorso e dai chilometri da compiere. Invito pertanto tutti gli interessati a protestare presso la direzione responsabile di Trenitalia (direzione.altoadigeWtrenitalia.it), visto il palese tentativo di colpire in provincia di Bolzano quei cittadini, e sono tanti, che con coerenza e non pochi sacrifici cercano di mettere in atto una mobilità alternativa coerente e idonea anche a risolvere i problemi della viabilità interna. Trenitalia va nella direzione opposta: fa pagare la «sostenibilità sudtirolese», la più nutrita in Italia, a carissimo prezzo e a creare preoccupanti differenze di trattamento.
 Un esempio: se in Alto Adige una famiglia di 4 persone volesse, di domenica, lasciare a casa la macchina e muoversi con la bici e con l’ausilio del treno, pagherebbe 32 euro contro i 10 euro della stessa famiglia trentina e i 13 euro di una di Mantova o di Roma. Io da anni utilizzo questo sistema (bici + treno) sia per lavoro, sia per viaggiare. Mi muovo dalla città verso i centri maggiori e le frazioni limitrofe delle diverse vallate. La bici mi permette di raggiungere scuole e uffici, di svolgere servizi importanti evitando i problemi del traffico, dei parcheggi e dello smog. Nonostante ciò mi sono stati chiesti per trasportare la bici da Bolzano a Ora 4 euro per andare e 4 euro per tornare. Un costo spropositato rispetto al biglietto per la persona. Il connubio «treno-bicicletta» deve essere rafforzato e incoraggiato a Trento come a Bolzano, come nel resto d’Italia. Non deve essere discriminato in questo modo. Ciclisti, ecologisti e ambientalisti, associazioni, politici e sindacati: protestare è il minimo che si possa fare!
Fabio Martorano
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martedì, 26 giugno 2007

Alto Adige  26 GIUGNO 2007
Auto e treni passeranno sotto la montagna. In galleria, affiancati, sia la variante che il passante ferroviario entro il 2011
L’assessore Mussner garantisce: «I lavori per la circonvallazione all’inizio del 2008» Si prevedono disagi
di Ezio Danieli
 LAIVES. Nel gennaio del prossimo anno saranno consegnati i lavori per il tratto di variante sotto la città. Significa - e lo ribadisce l’assessore provinciale Florian Mussner - che entro l’autunno 2007 verrà indetta la gara di appalto. L’obiettivo è di completare e rendere percorribile tutta la circonvallazione entro il 2011 in perfetta coincidenza - dice sempre la Provincia - con il completamento di quella di Ora ed anche del passante ferroviario fra Bronzolo e Cardano. I prossimi quattro anni saranno dunque all’insegna degli scavi sotto la montagna, dell’asportazione prima e del trasporto poi di grandi quantità di materiale, di cantieri e frantoi che opereranno senza un attimo di sosta, di andirivieni di mezzi pesanti e quindi - fatalmente - anche di disagi per la popolazione.

 Il passante ferroviario - che anticiperà la futura linea del Brennero e che sarà l’appendice a nord della tratta di accesso in Bassa Atesina - correrà sulla sinistra della variante in galleria sotto la città di Laives. I due tunnel saranno uno a fianco dell’altro.
 La costruzione in contemporanea di due varianti alla statale 12 del Brennero creerà problemi di vivibilità. Il secondo lotto di quella di Ora (il primo sta avanzando e non crea, per ora, eccessivi disagi) sarà abbinato ai cantieri operativi per la grande galleria sotto Laives e fino all’altezza di Bronzolo. Oramai appare scontato - sulla base proprio delle dichiarazioni dell’assessore provinciale Florian Mussner ad un recente vertice della Svp della Bassa Atesina - che la realizzazione delle due varianti coinciderà con i primi interventi per il passante ferroviario fra la parte nord di Ora e Cardano con il by-passamento della città di Bolzano.
 Per quanto riguarda Laives, a proposito di variante, lo scenario che si profila è di avere alcuni cantieri in prossimità dell’imbocco del tunnel e quindi un deposito, nei pressi della zona Galizia, per lo stoccaggio e la lavorazione delle migliaia di tonnellate di detriti provenienti dalla perforazione della roccia. C’è un comitato di coordinamento che sta già lavorando per prevedere quanto accadrà (disagi per residenti e traffico) e quindi stabilire le misure da adottare. Uno dei punti più delicati è verificare l’approvvigionamento idrico rispetto alla trivellazione della galleria sotto la città. Anche la giunta comunale di Ora ha scelto un analoga procedura con continui contatti con i tecnici della Provincia anche se il primo intervento in corso - quello della «bretella» di collegamento fra il casello A22 e la statale delle Dolomiti - appare tecnicamente meno complicato rispetto al lotto successivo. Conseguenze - inevitabili - anche per Bronzolo che si troverà proprio in mezzo alle due grandi opere stradali ed anche del passante ferroviario che interesserà una parte rilevante del territorio comunale. Grazie all’esperienza accumulata a Pineta e Maso della Pieve con il primo lotto della variante, la Provincia ha già deciso di mettere in atto una serie di interventi che eviteranno il transito degli automezzi nei centri abitati. I tecnici hanno avuto modo di spiegare che nel periodo dei lavori si provvederà alla deviazione del traffico dei camion da e per Bolzano sull’A22 vietando il loro passaggio per Bronzolo, Laives ed Ora. Nel caso della cava Lunz a Bronzolo, presso cui verranno depositati i materiali, la posizione degli impianti dovrebbe garantire una relativa tranquillità anche in presenza di un notevole andirivieni di mezzi. Qui verranno inoltre messe in essere una serie di soluzioni di abbattimento del rumore e delle polveri. Intorno alla cava verrà alzata una barriera antirumore mentre un sistema di irrigazione dovrebbe garantire pochissime polveri. Delle circa 700 mila tonnellate di inerti che si produrranno con lo scavo delle gallerie una parte verrà riutilizzata per l’opera stessa e per la produzione del cemento per le pareti dei tunnel. Una parte del materiale di scavo verrà invece utilizzata per sistemare il fondo dei cantieri e, nel caso della cava Lunz, per la copertura degli avallamenti di scavo e per il rimboschimento.
 In più - come detto - arriveranno ulteriori disagi non appena inizieranno i lavori per realizzare il passante ferroviario, sempre in galleria, fra Ora e Cardano: saranno altri i cantieri operativi sul territorio con il problema più rilevante rappresentato dal materiale scavato nel cuore della montagna e che bisognerà necessariamente trasportare. Finito il passante - l’assessore Florian Mussner ha dichiarato che sarà percorribile al massimo nel 2011 in perfetta coincidenza con il completamento della variante alla statale 12 fra Bronzolo e Pineta - nel giro di qualche anno inizieranno i lavori per la tratta di accesso al tunnel di base del Brennero. Tutti, in Bassa Atesina, chiedono che i «nuovi» binari siano sottotterra. Quindi nuovi scavi, cantieri e frantoi e disagi a non finire.
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domenica, 17 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-17

Dal 23 giugno al 5 ottobre torna il servizio di collegamento

Sella, meglio in autobus Il «giro dei passi» si fa così Niente auto e più rispetto


Salire in vetta è ecologico e costa poco

di FRANCO BREVINI
Girare intorno a una montagna ha assunto per molte culture un valore sacrale: basti pensare in Tibet ai pellegrini del Kailash. Ma anche alle nostre latitudini esistono i «peripatetici» delle cime, anche se per ragioni che hanno a che fare più con lo sport e il divertimento che con il misticismo. Tra gli escursionisti sono infatti diffuse settimane in quota che permettono di fare il giro del Cervino, il tour du Mont-Blanc,
il periplo del Civetta o della Marmolada, godendo delle mutevoli viste di uno stesso gruppo.
Tra le montagne più fortunate dal punto di vista del perimetro, c'è sicuramente il Sella, un gruppo dolomitico che è come la gigantesca ruota di un ingranaggio, da cui si staccano i raggi delle vallate ladine. Direi anzi che al Sella spetta il primo posto fra le montagne di cui si compie il giro e il primato vale sia d'inverno che d'estate. Con la neve infatti intorno alla popolare montagna si snodano le piste del Sellaronda, ormai un must dello sci mondiale, la perla di Dolomiti Superski. Ma anche in estate il Sella è da anni la meta di una delle più grandiose escursioni dolomitiche, il cosiddetto «giro dei passi». E quale sia la sua fortuna è provato dal fatto che nelle scorse stagioni da più parti è stata avanzata la proposta di chiudere i passi al traffico automobilistico privato o di imporre un ticket di accesso.
Ancora una volta tuttavia la soluzione al problema viene, non da un provvedimento coercitivo, ma da un incremento del servizio. Insomma meno macchine sui passi possono esserci solo se la gente può raggiungerli in un altro modo. È quello che accade dall'anno scorso grazie al nuovo servizio, che per analogia all'anello sciistico è stato chiamato Sellaronda Bus e che funzionerà quest'anno dal 23 giugno al 5 ottobre. Presentata dagli assessorati al turismo e ai trasporti, l'iniziativa mette a disposizione degli escursionisti una serie di autobus che toccano le località di Selva Gardena, Colfosco, Corvara in Badia, Arabba e Canazei, valicando i quattro celebri colli: Passo Gardena, Passo Campolongo, Passo Pordoi e Passo Sella. I viaggi avvengono simultaneamente in senso orario e antiorario e la segnaletica ricorda quella verde e gialla del Sellaronda invernale. Sulla linea vengono effettuate trenta fermate intermedie, in corrispondenza dei luoghi di partenza delle escursioni più frequentate o delle stazioni delle funivie. In tal modo, combinando mezzi pubblici su ruota e a fune, i turisti potranno accedere ai più straordinari scenari dolomitici senza usare l'auto: una soluzione comoda, poco costosa, ma anche ecologica, che bene si inserisce nello scenario di una vacanza in un ambiente incontaminato. Va segnalato che, per incrementarne l'uso, gli operatori turistici della Gardena offrono la possibilità di viaggiare gratuitamente ai possessori della Valgardena Card.
Intanto sulle strade dei quattro passi e delle quattro vallate gli atleti si preparano al Sellaronda Bike Day dell'8 luglio, quando tutti i valichi intorno al Sella saranno chiusi al traffico per essere riservati ai ciclisti. Un altro modo intelligente di riappropriarsi della montagna valorizzando le sue peculiarità ambientali.

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martedì, 12 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige2007-06-12

Collegamento tra Maranza e Valles. Zanon: contiamo poco


Pusteria, comprensorio unificato Ignorata la Via: ira ambientalista


BOLZANO — L'area sciistica di Valles e quella di Maranza in val Pusteria potranno essere collegate, in modo da costituire un unico comprensorio. Lo ha deciso la giunta provinciale nonostante il parere negativo espresso dal Comitato Via. «Sarà un impianto — ha osservato il presidente Luis Durnwalder — dedicato essenzialmente alle famiglie». Il progetto, rispetto a quello bocciato in sede di valutazione d'impatto ambientale, dovrà essere «lievemente modificato e migliorato ».
La decisione della giunta suscita sconforto nel mondo ambientalista. «È grave — attacca la verde Cristina Kury — che venga bellamente ignorato il parere espresso dalla Via. Quanto al progetto, in queste ore stiamo cercano di capire quale, tra le numerosi varianti ipotizzate, è quella approvata dalla giunta. Uno dei problemi è proprio questo: i documenti di programmazione, come il piano provinciale degli impianti, vengono continuamente modificati ».
Critico anche Roman Zanon, leader del Dachverband e membro del comitato Via. «Sia quando approviamo, sia quando bocciamo — sorride amaro —, la giunta alla fine fa un po' ciò che vuole. L'unificazione del comprensorio tra Valles e Maranza è un progetto inutile: il sacrificio della vallata non servirà certo a far concorrenza agli impianti di Plan de Corones».
F. Cle.
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martedì, 12 giugno 2007

Alto Adige 12 GIUGNO 2007
Rio Pusteria. Le zone sciistiche di Valles e Maranza saranno unite e potranno diventare un unico comprensorio
Ok al collegamento nonostante il no Via
La giunta provinciale non prende in considerazione il parere contrario

 RIO PUSTERIA. L’area sciistica di Valles e quella di Maranza potranno essere collegate e costituire un unico comprensorio. Lo ha deciso la Giunta provinciale nonostante il parere negativo espresso dal Comitato Via. Il progetto dovrà essere lievemente modificato e migliorato.
 Per l’ennesima volta, dunque, la giunta provinciale non tiene conto del parere della commissione per la valutazione di impatto ambientale e va avanti per la sua strada. Il collegamento fra le due zone sciistiche va fatto, ha detto il presidente Durnwalder, salvo imporre alcune modifiche al progetto che è al centro di discussioni (anche polemiche) da diversi anni con pareri favorevoli degli operatori turistici e contrari soprattutto da parte degli ambientalisti. Il no da parte dei direttori Via era stato considerato un punto a favore per i contrari al collegamento ma la giunta altoatesina questo parere contrario non l’ha ritenuto sufficientemente motivato.
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sabato, 02 giugno 2007
Alto Adige02 GIUGNO 2007
Alto Adige, modello nell’energia
Investiti 1,2 miliardi di euro ed erogati 240 milioni
 BOLZANO. In Alto Adige il 45% dell’energia consumata proviene da fonti energetiche rinnovabili. Per sostituire l’impiego di energie fossili con energie rinnovabili ed incrementare l’efficienza ed il risparmio energetico, come ha spiegato l’assessore all’ambiente Michl Laimer, tra il 1992 e il 2006 la Provincia ha investito 1,2 miliardi di euro ed erogato 240 milioni in contributi.
 La popolazione altoatesina è attiva nella tutela del clima, una sfida che si impone sempre più a livello mondiale alla luce dei significativi cambiamenti climatici. In vista del vertice del G8, in programma la prossima settimana ad Heiligendamm e che si occuperà del rapporto sul clima pubblicato dall’Onu e dell’attivazione delle energie rinnovabili al fine di contrastare la catastrofe climatica, dall’Alto Adige giunge un piccolo ma significativo segnale. L’assessore Laimer ha presentato gli ultimi dati. Tre i capisaldi della politica provinciale: risparmio energetico, incremento dell’efficienza energetica ed impiego delle energie rinnovabili. Tra il 1992 e il 2006 la Provincia ha investito circa 1,2 miliardi di euro (con un trend in crescita costante), di cui il 36,8% per gli impianti di teleriscaldamento a biomassa, il 13,8% in pannelli solari ed il 14,8% in bruciatori a pellets e truccioli, ed erogati 240 milioni in contributi nei vari settori di intervento. Attualmente in provincia di Bolzano sono in funzione 41 impianti di teleriscaldamento a biomassa, che «servono» 100.000 cittadini e 4.000 posti letto nel settore alberghiero. Tali impianti hanno indotto la sostituzione di 44 milioni di litri di olio per riscaldamento all’anno con un risparmio di emissioni di anidride carbonica di 127.000 tonnellate. Gli impianti a pannelli solari sono 13.770 con una superficie di 149.000 metri quadri (un terzo dei collettori italiani) che hanno portato ad una sostituzione di 8,9 milioni di litri di olio per riscaldamento con un risparmio di 26.000 tonnellate di CO³. In funzione ci sono anche 5.250 bruciatori a truccioli con i quali vengono sostituiti 22,5 milioni di litri di olio combustibile con un risparmio di 65.000 tonnellate di CO³. La sostituzione di olio combustibile è di 94 milioni di litri l’anno con un risparmio di 272.300 tonnellate di andidride carbonica. Per il 2008 si conta di giungere ad un risparmio di olio combustibile di 100 milioni di litri. (max)
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categoria:provincia di bolzano
giovedì, 31 maggio 2007
Alto Adige 31.5.07

Questa Provincia ricca
pensa alla tassa sul nonno

 Vorrei esprimere il mio disaccordo riguardo alla decisione della Giunta Provinciale di introdurre la tassa sulla non autosufficienza. Lavorando nel settore sanitario mi rendo conto di quali siano le problematiche e concordo con il fatto che vi è sempre più la necessità di strutture che accolgano gli anziani non autosufficienti visto l’allungamento medio della vita. É inconcepibile però che le risorse debbano essere chieste ai cittadini che già pagano molte tasse ed esose rette alle case di riposo, perché chiariamo a tutti che nessuno vive in casa di riposo gratuitamente. Talvolta l’intera pensione o busta paga degli eventuali famigliari finisce per essere usata al mantenimento della persona ricoverata. La Provincia di Bolzano è la Provincia con maggiori risorse dal punto di vista economico rispetto a tutto il resto d’Italia e non può permettersi di introdurre l’ennesima tassa di fronte a sprechi come 25 milioni di euro per il parcheggio dell’ospedale che non serviva veramente fare. Non capisco inoltre come Province meno ricche non abbiano attuato questo dispositivo riuscendo comunque a mantenere il sistema delle case di cura. Inoltre credo ci siano problemi di ordine tecnico legale ovvero a fronte del pagamento dovrà essere garantita una controparte in servizi. E se poi fortunatamente in casa di riposo non ci si finisce, le quote verranno restituite per pagarsi l’eventuale badante o altri servizi sanitari? Auspico che la Provincia trovi le risorse tagliando le numerose spese futili.
M.C. BOLZANO
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martedì, 29 maggio 2007
Alto Adige 29 MAGGIO 2007
Dibattito sull’alta velocità


 «Un tunnel senza fine. A chi e a cosa servono galleria e Tav-treno alta velocità del Brennero?» È il tema del convegno in programma per giovedì 31 maggio alle 20. L’appuntamento è nella sala del Comune, vicolo Gumer 7. Ingresso libero. Erasmo Venosi, consulente della conferenza dei comuni veneti sull’Alta velocità, tratterà il tema: «A chi serve il Tav?»; Antonio Zecca, docente di fisica a Trento: «Tav, consumo di energia e cambiamenti climatici». Mentre Nicoletta Dosio porterà la testimonianza della lotta della Val Susa; il comitato no Tav di Bolzano prospetterà il sospetto: «Un tunnel che ne prepara altri». Coordina il dibattito Alessandra Zendron.
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categoria:ferrovia, provincia di bolzano
lunedì, 28 maggio 2007
Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da
Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori
(il numero integrale si trova nel file di testo allegato)

Avvertenze numero 2007-10 del 15 Maggio 2007
In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze
Le iniziative
La giunta provinciale di Bolzano ha approvato il nuovo disegno di legge provinciale sull'ordinamento dell'artigianato. Spicca il divieto di panificazione la domenica e gli altri giorni festivi e gli artigiani che, per iscriversi alla camera di commercio, devono aver frequentato una scuola professionale e svolto un tirocinio di 18 o 24 mesi.
Ci resta oscura la decisione sull'iscrizione alle camere di commercio. La tendenza semplificativa in Italia e in Europa, sta gia' prendendo in considerazione la possibilita' di abolizione di queste camere, ma qui si possono avere anche idee diverse.
Per il divieto festivo di panificazione, ci domandiamo se una provincia con economia turistica cosi' alta e rinomata anche per qualita', abbia intenzione di mandar via i visitatori. Oggi il pane fresco nei festivi si trova anche nelle citta', per cui andando in vacanza nelle Dolomiti, invece di stare meglio si stara' peggio, a meno che qualcuno non ci convinca che il pane raffermo e' meglio di quello fresco o che nei ristoranti e' meglio il pane precotto e presentato come fresco dopo un passaggio nel forno della cucina che non quello che viene direttamente dai forni a legna. Ci risulta che l'Alto Adige sia una provincia di ottima arte culinaria... puo' questo conciliarsi col pane raffermo o precotto?
Certo che in un clima di liberalizzazioni (che ha coinvolto anche i fornai nei cui locali di vendita, secondo il decreto Bersani, si puo' anche consumare direttamente i loro prodotti), le decisioni del Governo della provincia di Bolzano vanno nella direzione contraria.
I
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categoria:provincia di bolzano
giovedì, 24 maggio 2007


Nella seduta della mediazione del 23 maggio 2007 è stata illustrata la presentazione – relazione
100.000” non più silenziosi “Una proposta di mediazione”

redatta da Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers

La relazione suddivisa in tre parti oltre ad essere una proposta di mediazione, vuol essere un momento di riflessione per ricordare passaggi e opinioni manifestate nelle diverse sedute e poco rese visibili anche nei verbali.
Nella prima parte viene affrontata la situazione ambientale attuale e futura a Bolzano e nella Bassa Atesina mostrando gli agenti più inquinanti della zona.
Vengono indicate le numerose attività/passaggi-transiti dei trasporti: ferrovia, aeroporto, trasporto su gomma mettendo in rilievo come il pendolarimo o meglio il traffico proveniente dall'esterno cittadino sia la causa del maggior inquinamento identificato come uno tra i maggiori dell'Alto Adige.
I rumori provocati dal traffico debbono essere eliminati o abbattuti nei loro livelli.
L'inquinamento va rimosso direttamente alla fonte proponendo un servizio pubblico più efficiente e rinunciando a nuove fonti inquinanti che di fatto vanno a compromettere la qualità della vita già di per sè in scarso equilibrio. Gli effetti dell'inquinamento procurano danni ambientali, deprezzamento del territorio, vincoli e limitazioni alla destinazione d'uso del suolo e danni alla popolazione.
Nella seconda parte si affrontano gli aspetti socioeconomici relativi all'ampliamento dell'aeroporto.
Analizzate le necessità più importanti dell'ala economica a sostegno di un ampliamento aeroportuale, utilizzando i loro stessi dati presentati precedentemente, vengono demolite le loro posizioni e viene confermato che l'aeroporto non serve:
Né per aumentare le esportazioni: l’A.A. nel 2006 ha avuto una crescita superiore a tutto il nord-est d’Italia pur non avendo un aeroporto. Non dimentichiamo che la Provincia di Bolzano è attualmente impegnata nella realizzazione del BBT.
Né per aumentare la raggiungibilità della nostra provincia. Come visto ci sono regioni alpine con aeroporti internazionali, ciononostante queste sono meno raggiungibili dell’Alto Adige.
Né per aumentare l’occupazione. E’ sufficiente leggere il “Piano Pluriennale degli interventi di politica del lavoro” della Provincia di BZ per capire su cosa si sta puntando per migliorare l’occupazione.
Né per gli spostamenti degli altoatesini: esistono svariate e concrete alternative all’aeroporto di Bolzano.
Quindi a chi servirà l’aeroporto?
Servirà per far crescere il turismo in Provincia di Bolzano?
Ma cosa pensano gli addetti ai lavori nel settore del turismo altoatesino?
SMG: “Noch nie hatte Südtirol so viele Ankünfte und Übernachtungen wie 2006” (Mediazione del 15/03/07)
SMG: “Südtirol belegt mit seinen knapp 3.100.000 internationalen Ankünften Platz 4 in Italien nach den provinzen Rom, Venedig, Florenz und Platz 20 in Europa.” (Mediazione del 15/03/07)
ASTAT: “L’anno 2006 è stato caratterizzato da un andamento positivo, con un aumento del 3,0% negli arrivi e dell’1,0% nelle presenze rispetto al 2005. Nel 2006 gli arrivi (pari a 5,0 milioni) e le presenze (26,4 milioni)hanno raggiunto i rispettivi valori massimi. A partire dal 1998, anno nel quale si era riscontrato un minimo, le presenze sono aumentate costantemente, riuscendo a superare negli ultimi due anni la soglia dei 26 milioni”.
Nessun dato reale dimostra che il turismo in alto Adige necessiti di un altro ampliamento dell’aeroporto per crescere ulteriormente. La riduzione di un giorno (negli ultimi 10 anni) della durata media dei pernottamenti è stata compensata (nello stesso periodo) da un aumento di oltre 3 milioni di presenze turistiche.
Non si può continuare ad interpretare il turismo solamente da un punto di vista quantitativo. E’ ora che anche l’economia pensi ad un turismo sostenibile nel rispetto della natura fonte primaria del successo dell’industria turistica locale. Bisogna tenere conto dell’impatto di un turismo di massa sul territorio e sulle popolazioni investite dai flussi turistici anche nel rispetto delle tradizioni locali.
Nella terza parte si prevede una proposta di mediazine e si è arrivati:
1) Valutando il contratto di mediazione.
2) Considerando i contenuti emersi durante il processo di mediazione:
2a) sono emerse divergenze sostanziali su valutazioni di dati ambientali. Vedi ad esempio dati ALU, dati ABD, dati delle persone viventi nelle vicinanze dell’aeroporto.
2b) Sono emerse divergenze su valutazioni economiche. L’ ABD ha confermato nella riunione del 16 maggio che il Masterplan non puo’ essere completo in quanto generico e lacunoso per sua natura: Secondo l’ABD ”esistono piu’ verita”.
2c) Le leggittime aspettative di centinaia di famiglie a diretto contatto con la struttura (circa 5000 persone ).
Abbiamo bisogno di uno strumento indipendente che ci permetta di avere un quadro il più possibile oggettivo della situazione della conca di Bolzano ed in particolare della zona attorno all’aeroporto.
1) La proposta è quindi di richiedere ai responsabili politici una “Raumverträglichkeitsprüfung” (RVP)
Eine Raumverträglichkeitsprüfung ermittelt und bewertet die umweltrelevanten, sozialen und auch wirtschaftlichen Auswirkungen eines raumrelevanten Vorhabens auf den betroffenen Raum. Ein solcher Prüfansatz ist dann notwendig, wenn das geplante Projekt soziale, regionalpolitische und umweltrelevante Auswirkungen über den Standort und dessen unmittelbare Umgebung hinaus erwarten lässt. In diesem Ansatz werden auch die Wechselwirkungen mit den Nachbarräumen berücksichtigt. In der RVP wird geklärt, ob ein Vorhaben mit den Erfordernissen der Raumordnung vereinbar ist und in welcher Form es mit anderen Planungen und Maßnahmen (anderer Planungsträger) abgestimmt werden kann. (Quelle: www.eurac.edu)

2) Il progetto di ampliamento dell’aeroporto deve essere sottoposto ad una Valutazione di Impatto Ambientale
UVP:
Ziele der UVP sind der Schutz der menschlichen Gesundheit, die Hebung der Lebensqualität durch bessere Umweltbedingungen, die Erhaltung der Artenvielfalt und der Reproduktionsfähigkeit der Ökosysteme sowie die Vermeidung von Umweltschäden. Zu diesem Zwecke werden in der Umweltverträglichkeitsprüfung die wesentlichen Auswirkungen eines Projekts auf die Schutzgüter Mensch, Fauna, Flora, Boden, Wasser, Luft, Klima, Landschaft, Sachgüter und kulturelles Erbe beschrieben und bewertet. Weiters wird die Wechselwirkung aller oben erwähnten Schutzgüter berücksichtigt. (Quelle: www.provinz.bz.it/umweltagentur)
3) PSA (Piano di sviluppo Aeroportuale)
(Fonte: Presentazione Dr.Mussner ENAC)

Aspettative dei cittadini direttamente interessati all’ampliamento dell’aeroporto (anche in ottemperanza alle volonta’ politiche dopo il primo ampliamento del 1997)
Spostamento esercitazioni militari.
Restrizione generale e controllo degli orari di decollo e arrivo delle aeromobili, anche in relazione della loro classificazione.
Spostamento esercitazioni militari.

Allegato della presentazione: “100.000 non più silenziosi. Una proposta di mediazione”


Indirizzi e proposte per una crescita sostenibile
Azioni compensative e mitigratrici

Riconosciuto che la parte territoriale fra Bolzano, Laives e Conca Atesina più in generale è
particolarmente colpita da numerosi soggetti inquinanti, si chiede che vengano effettuati i seguenti interventi nel rispetto dei bisogni di tutta la popolazione che ci abita:
- Immediata costituzione di un laboratorio di idee e di attività che sviluppi strumenti per lo studio e il monitoraggio della situazione complessiva odierna ed una valutazione previsionale del panorama futuro che tenga conto dei numerosi insediamenti già previsti per i prossimi anni.
- Fare opera di prevenzione e informazione alla popolazione verificando, con essa, i risultati emergenti e le possibili pianificazioni future.
- Riduzione dell'inquinamento alla sorgente, adottando e favorendo mezzi di trasporto e impianti termici tecnologicamente innovativi e di basso impatto ambientale (ingegneria aeronautica e motoristica in genere, energie alternative e nuove progettazione di edifici e strutture).
- Prevedere un Piano di Ampliamento Aeroportuale condiviso con le amministrazioni e gli enti preposti.(vedi ENAC)
- Un VIA territoriale ampio, che raggruppi e analizzi le problematiche provocate dagli agenti inquinanti, in particolare dal traffico pendolare, dal trasporto su gomma, dall'aeroporto (aria e rumori), dalla ferrovia (rumori) e dall'inceneritore.
- Una zonizzazione e un piano specifico sulla qualità dell'aria nel territorio sopra considerato e un costante monitoraggio anche per il futuro.
- Un monitoraggio di medicina ambientale sul territorio finalizzato a determinare possibili patologie provocate dagli inquinamenti.
- Una classificazione acustica del territorio limitrofo all'area aeroportuale con misurazione
degli impatti acustici (livelli notte/giorno). *(vedi ENAC)
- Procedure antinquinamento acustico aeroportuale (antirumore di decollo e atterraggio “ICAO”)
- Un Piano di Rischio Aeroportuale.(art 9 ENAC). Gli incidenti che avvengono durante il decollo e l'atterraggio coinvolgono, oltre i passeggeri e l'equipaggio, un vasto territorio nell'intorno dell'aeroporto e con esso un gran numero di residenti. In alcuni casi hanno pagato un elevato tributo in termini di vite umane.
- Spostamento degli elicotteri delle Forze Armate in altra sede (sono la causa del maggior rumore aeroportuale!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
Nell'attesa del loro trasferimento concordare con l' Esercito, i Carabinieri e la Guardia di Finanza orari più rispettosi per la popolazione e, soprattutto, che tengano conto delle attività scolastiche. Le “lunghe” esercitazioni vanno evitate durante l'orario scolastico e nei week end.
- Spostamento a Trento o altra località degli aerei leggeri ad uso privato e sportivo (sono i voli più numerosi!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
- Non aumentare gli attuali voli di linea e charter annuali e limitarli nei fine settimana.
- Orari dei voli aerei dalle 7,30 alle 22,00 max.
- Applicare una classificazione più rigida per gli aerei più rumorosi, compresi i privati, impedendone l'accesso aeroportuale (una sorta euro 0 o ero 1 come per gli automezzi pesanti).
- Una classificazione acustica del territorio attiguo alla ferrovia con misurazione dei livelli di rumore soprattutto nelle zone considerate più sensibili (asili, scuole, parchi etc. notte/giorno ). E' un atto politico di pianificazione e gestione territoriale.*
-Predisporre i piani di risanamento da parte delle amministrazioni comunali.
- Per disincentivare il pendolarismo dalla Bassa Atesina attivare, in tempi brevi, treni metropolitani a cielo aperto con la costruzione di nuove stazioni ferroviarie a Oltrisarco e a San Giacomo.
Si ritiene che questo sia possibile con l'ammodernamento della ferrovia che prevede un aumento di passaggi giornalieri da un minimo di 130 a 220/250. Utilizzando un certo numero di questi passaggi, che si renderanno disponibili, è possibile evitare la costruzione di ulteriori, ampi parcheggi all'aeroporto.
Al posto del parcheggio previsto in Masterplan si potrebbe costruire un piccolo parco per bambini, militari e famiglie. Il servizio della nuova stazione di San Giacomo all'aeroporto impedirebbe di far transitare numerosi automezzi da e per l'aeroporto, inquinando meno e alleggerendo il traffico.
- Migliorare la funzionalità dei parcheggi esistenti: uscita A22 e cimitero di Bolzano, evitando la costruzione di ulteriori parcheggi in zona industriale. Il pendolarismo si combatte offrendo treni, autobus, taxi collettivi e non parcheggi che sono solo richiamo di automobilisti con conseguente aumento dell' inquinamento.
- Predisponendo un tunnel sotto la ferrovia in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria di San Giacomo (già previsto) è possibile collegare la ciclabile di San Giacomo, in sicurezza, con quella di via Einstein evitando il bruttissimo incrocio con sottopassaggio di Maso della Pieve (cimiteri).
- Nonostante la galleria il traffico a Maso della Pieve e a San Giacomo rimane molto alto. Si chiede che ad Oltrisarco direzione nord – sud prima del sottopasso di via Volta (distributore Agip) venga messo un cartello che indichi Laives direzione via Volta e alla nuova rotonda un cartello Laives direzione via Galvani che porterà alla galleria.
I transiti verso Laives verranno favoriti verso questa nuova direzione alleggerendo San Giacomo e Maso della Pieve che comunque, in futuro, da il parcheggio cimiteriale rafforzato porterà una aggiunta di traffico.
- I transiti di macchine da Bolzano a Laives passando per san Giacomo risultano ancora piuttosto frequenti, nonostante la galleria. E' necessario intervenire drasticamente imponendo una restrizione come ad Oltrisarco oppure dotare di un bollino per solo residenti (dal sottopasso che va in via Einstein fino alla fine di San Giacomo) che permetterà loro di entrare da nord a sud. Tale provvedimento in via sperimentale lo si potrebbe adottare negli orari di punta e se, dopo il monitoraggio, risultasse insufficiente lo si adotterà per le intere 24 ore.
- Intervenire affinchè i navigatori satellitari non facciano passare i camion e le automobili straniere (Germania, Polonia, Italia, ecc.) per la ex statale 12.
- I trasporti con mezzi pesanti dovranno essere trasferiti quanto più possibile sulla ferrovia. Gli autotrasportatori artigiani non utilizzano il trasporto intermodale sovvenzionato dalla Provincia.
- E' necessario favorire anche un trasporto intermodale che faccia viaggiare solamente i containers.
- Le tecniche di gestione dei Materiali Post Consumo (MPC) che comportano le minori emissioni di inquinanti nell'ambiente, la massima riduzione di gas serra ed il massimo risparmio energetico sono: riduzione della produzione alla fonte, riciclaggio, compostaggio.
L'intrinseco vantaggio dei trattamenti meccanico biologici è l'estrema flessibilità. La filiera che presenta il maggiore risparmio di gas serra, il maggiore contenimento delle emissioni nell'ambiente e un'occupazione di suolo confrontabile con quello delle ceneri di un “termovalorizzatore” è la bio-ossidazione con sottrazione del carbonio ossidabile tramite stoccaggio permanente e/o provvisorio del materiale bio-ossidato opportunamente pressato.
Questa soluzione non pregiudica un futuro utilizzo delle potenzialità energetiche dei materiali stoccati, rinviandolo a condizioni di mercato e sviluppo di tecnologie più vantaggiose.
Impianti di bio-ossidazione dimensionati per ogni vallata dell'Alto Adige oltre ad avere i vantaggi sopra descritti eviterebbero i numerosi trasporti dei MPC necessari per mantenere acceso l'unico inceneritore del territorio altoatesino.
- Se AirAlps intende mantenere il contratto di code sharing con Alitalia dovrà spostare la sede tecnica in Italia. Così ha chiesto Alitalia. Alfred Guarriello membro del comitato di gestione AirAlps sostiene che con un piano triennale consentirebbe di programmare investimenti quali l'acquisto di velivoli da 70 posti rispetto gli attuali di 31 (Dornier).
Che venga fatto.
L'aeroporto di San Giacomo è stato dimostrato che può accoglierli fin d'ora. AirAlps, la compagnia tirolese, controllata da imprenditori ed enti sudtirolesi potrà essere sostituita o integrata da altre compagnie che possiedono aerei altrettanto compatibili, ma che dimostrino maggior affidabilità e una maggiore imprenditorialità. Si ritiene che la grandezza dell'aeroporto debba essere messo in sicurezza rimanendo così com'è. C'è la convinzione che vi siano ampi spazi per ottimizzare le potenzialità dell' aeroporto di San Giacomo utilizzando più compagnie aeree, più efficienti dell'attuale, con aerei con max 70 posti che già di fatto possono decollare ed atterrare . Il disavanzo ridotto dalla buona gestione con aerei non superiori ai 70 posti potrà essere ripianato dalla Provincia come altri servizi di trasporto (Sostenuto da Durnwalder).
- I viaggiatori prvenienti dalle lunghe distanze (nord Europa ed est Europa) possono raggiungere Bolzano transitando da Vienna (l'Abd sostiene che i voli per Vienna funzionano particolarmente bene). E' impossibile creare voli da Bolzano per ogni destinazione europea.
- Ogni aeroporto dovrà costituire una Commissione i cui compiti sono: procedere alla classificazione dell'aeroporto stesso, provvedere alla definizione delle procedure antirumore, procedere alla definizione delle tre fasce A – B – C di pertinenza dell'infrastruttura.
- Ogni aeroporto aperto al traffico civile dovrà provvedere alla predisposizione nell'intorno aeroportuale di un sistema di monitoraggio “in continuo” che possa consentire il rilevamento di eventuali superamenti dei limiti. Ciò permette di tenere sotto controllo il “clima” acustico nell'intorno aeroportuale, ma anche di applicare sanzioni ai vettori per il non rispetto dei limiti o delle procedure antirumore. DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99)
- Tassazione “chi inquina paga”. E' necessario favorire la Proposta modificata di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 29-11-2002, COM (2002) 683 def.- Istituzione di una disciplina comunitaria per la classificazione delle emissioni sonore degli aerei subsonici civili ai fini del calcolo delle tasse sul rumore.
- Misure in materia fiscale. Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Il soggetto tenuto ad osservare gli obblighi connessi all'imposizione (dichiarazione e versamento) è l'esercente dell'aeromobile. Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia l'ha introdotta con legge Regionale n.12/2003, Legge collegata alla Finanziaria regionale del 2003. Il gettito sarà destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio e disinquinamento acustico e all'indennizzo delle popolazioni residenti in prossimità dell'aeroporto.
- Predisporre una stima (valutazione monetaria) degli impatti ambientali prodotte dai diversi gestori, identificando quantitativamente gli indennizzi da effettuarsi a chi ha subito e subisce i danni. (riferimenti legislativi). Indennizzi volti a migliorare la vita e la salute: infissi, pannelli, isolamenti, sostituzione casa, interventi d'insonorizzazione per edifici ed impianti già esistenti etc.
*La mappatura acustica potrebbe comportare la necessità di adeguare il piano regolatore comunale. Potrebbe essere necessaria una modifica delle destinazioni d'uso dei terreni sottoposti all'inquinamento acustico con la conseguente revisione del valore di mercato di terreni e soprattutto di fabbricati.
---o---
E' importante ricordare quanto il Presidente della Giunta Durnwalder ha dichiarato : “La mediazione dovrà svolgersi con la partecipazione più ampia possibile, dando a tutte le categorie interessate l'opportunità di far sentire la propria voce.” “ La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” “Un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”
---o---
Questa è la nostra voce.
Grazie per l'attenzione

Fonti e riferimenti:
LEGGE PROVINCIALE 20 novembre 1978, n. 66 (Provvedimenti contro l'inquinamento prodotto da rumore).
Legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull'inquinamento acustico) DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 novembre 1997 (Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore).
Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 (Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale).
DPR 18.11.1998, n. 459 Rumore ferroviario.
DECRETO 31 ottobre 1997 (Metodologia di misura del rumore aeroportuale).
D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496 (Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili).
Dm 20 maggio 1999 (sistemi di monitoraggio aeroporti) (Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico).
DIRETTIVA 2002/30/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 marzo 2002 (che istituisce norme e procedure per l'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità).
DECRETO LEGISLATIVO 17 gennaio 2005, n. 13 ( Attuazione della direttiva 2002/30/CE relativa all'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti comunitari ).
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 2004, n.142 (Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447).
DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99). Controllo del clima acustico.
Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Capo IV art.90.
ISDE, Inquinamento atmosferico e danni alla salute.
http://www.sestopotere.com/index.ihtml?step=2&rifcat=280&Rid=105911
Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Rassegna degli effetti derivanti dall'esposizione al rumore.
2006 ENEA. La politica ambientale tra scelta e non scelta .
Emissioni di bioessicatori e termovalorizzatori a confronto.
Provincia Autonoma di Bolzano
ENAC.
ENAV.
ABD.
AERO CLUB BOLZANO-ALTO ADIGE.
http://www.aeroclub.bz/indexit.htm
A22.
AMMODERNAMENTO ASSE FERROVIARIO DEL BRENNERO.
http://www.verdideltrentino.org/FORRER_infrastr_citta%20asta%20Adige.pdf




giovedì, 24 maggio 2007

Alto Adige24 MAGGIO 2007
La raccolta dell’umido diventa conveniente
Smaltire rifiuti biologici costa il 25% in meno rispetto all’inceneritore
 MERANO. La raccolta dei rifiuti biologici gestita dal Burgraviato compie un anno e presenta un bilancio più lusinghiero del previsto. Da maggio dello scorso anno nei Comuni del circondario sono state raccolte 2500 tonnellate di umido, 200 al mese, che unite alle quantità prodotte da Naturno e da Merano consentiranno a fine anno di superare il traguardo minimo delle 3.300 tonnellate prescritte dalla Provincia per evitare multe. Ma la sorpresa arriva dai costi: chi pensava che la gestione del biologico fosse più costosa di quella delle immondizie che finiscono all’inceneritore dovrà ricredersi. Raccolta e smaltimento dell’umido, dati alla mano, costano un quarto in meno rispetto ai rifiuti urbani, 150 contro 200 euro a tonnellata.
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categoria:provincia di bolzano, antiinquinamento
martedì, 22 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-05-22

Il vero Sudtirolo

Karl Prossliner gira una serie di documentari: le prime riprese in val d'Isarco
BOLZANO — Ciak si gira in Alta Val d'Isarco. Sono partite le riprese de « L'Alto Adige oggi visto dal suo interno » del regista e documentarista Karl Prossliner: un ciclo di film documentari sul Sudtirolo che prevede la creazione di un'ampia documentazione filmica sulle varie realtà locali e la creazione di un'installazione museale interattiva che renda accessibile il materiale prodotto.
Una grande « fatica » quella che hai in programma il videoartista, che potrebbe essere riassunta con lo slogan: « alla scoperta del vero Sudtirolo » .
Prossliner, classe 1953, ha frequentato l'Istituto superiore di cinematografia a Vienna e dal 1985 ha realizzato diverse opere, tra cui alcune commissionate dal Museo provinciale del Turismo, e vinto diversi premi come l' « Alp/ Cervino » ; lui e la sua troupe si fermeranno per intere settimane nei luoghi prescelti per fissare su pellicola la gente del posto e i gli stati d'animo creando così dei documenti di testimonianza sul Sudtirolo contemporaneo.
Il regista meranese con un palmarés ben fornito di esperienze anche internazionali, intende fare piazza pulita di certi cliché e creare immagini autentiche di un territorio di confine alle prese con la globalizzazione.
Dopo le recenti videoinstallazioni a castel Tirolo e castel Trauttmansdorff, con questo nuovo progetto Prossliner vorrebbe quindi scoprire e mettere in luce il volto inedito del Sudtirolo attraverso il medium del documentario che in questi ultimi anni sta rinascendo come genere suscitando il plauso da parte di un pubblico sempre più vasto ed esigente.
« Moltissime immagine dell'Alto Adige sono preconfezionate, le troupe televisive giungono sul luogo e in brevissimo tempo mettono in scena i soliti modelli e stereotipi dettati dalle esigenze delmarketing — dice Prossliner — quindi ci mettiamo in cammino, a piedi, attraversiamo i paesaggi e raccogliamo, dando spazio anche agli eventi casuali » conclude il filmaker.
L'artista altoatesino con il suo lavoro cercherà di mettere in risalto la specificità del territorio altoatesino e della sua gente soffermandosi in particolar modo su singoli aspetti riguardanti il mondo del lavoro, il tempo libero, l'economia e il rapporto con le istituzioni, l'educazione e il conflitto generazionale, le usanze e la religione.
La prima tappa del progetto prevede la realizzazione di un documentario, lungo circa 60 minuti, girato nell'alta val d'Isarco e che ha l'ambizione di andare ben oltre le vicende di pura attualità. L'intero progetto distribuito in un lasso di tempo di alcuni anni è stato definito, in collaborazione con la sede Rai di Bolzano, nel maggio dell'anno scorso in occasione dell' « Expo Brennero » tenutasi appunto nell'alta val d'Isarco. L'idea di Karl Prossliner è di partire da lì per poi proseguire passo dopo passo verso sud. In settembre sarà la volta delle valli laterali dell'alta val d'Isarco.
Oltre alla realizzazione dei vari film documentari è previsto poi l'allestimento nel Museo Provinciale di Castel Tirolo di un punto di documentazione interattivo che darà la possibilità ai visitatori del museo di prendere visione dei singoli documentari del ciclo in via di realizzazione. Jadel Andreetto IL REGISTA « Molte immagini dell'Alto Adige sono preconfezionate I modelli sono dettati dalle esigenze di marketing » IL PROGETTO Il filmaker cercherà di mettere in risalto le specificità di ogni vallata e della gente che vi abita
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categoria:cultura, provincia di bolzano
domenica, 20 maggio 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-05-20

L'iniziativa

Giornata dei musei: ingresso gratis e feste di contorno

                     
Si celebra oggi in tutto il mondo la trentesima « Giornata internazionale dei musei » . Questa manifestazione viene proclamata dal Consiglio internazionale dei musei ( Icom), sempre nella seconda metà di maggio, quando tutti i musei sono invitati a partecipare con iniziative particolari e quindi a sottolineare l'importanza del lavoro museale.
Nello stesso tempo la giornata internazionale deimusei offre la possibilità di un ingresso gratuito e mette l'accento su temi importanti dal punto di vista sociale e culturale grazie a conferenze ed incontri organizzati per l'occasione in alcuni musei. Anche in Alto Adige la giornata internazionale dei musei sarà festeggiata ed il tema centrale quest'anno è « Musei e patrimonio culturale » . I musei altoatesini hanno oggetti molto particolari, che non sono soltanto preziosi beni culturali, ma sono parte irrinunciabile dell'eredità dal nostro paese, dalla nostra storia, cultura e identità. La conservazione, la cura, l'accessibilità e la trasmissione a future generazioni sono i compiti principali dei musei provinciali e del lavoromuseale. L'obiettivo della manifestazione è sensibilizzare i cittadini sull'importanza dei musei come istituzioni culturali e sociali.
I visitatori sono invitati a scoprire i piccoli e grandi tesori, a guardare con stupore le curiosità museali e a riflettere sugli oggetti visti, sulle storie sentite e sulle esperienze fatte. Una visita ai musei dell'Alto Adige può diventare un'esperienza indimenticabile per giovani e meno giovani, e non soltanto durante la giornata internazionale dei musei. I musei che partecipano a livello provinciale all'iniziativa odierna sono ben 32, dalla Val Venosta alla Val Pusteria, dall'Alta Val d'Isarco all'Oltradige. In tutta la provincia ci sarà quindi l'occasione di entrare gratuitamente a visitare un museo. La maggior parte dei musei provinciali infatti aprirà gratuitamente al pubblico con una giornata delle porte aperte, invitando adulti e bambini a scoprire i tesori museali.
Le iniziative e il programma particolare daranno la possibilità di conoscere il mondo museale in un modo nuovo e avvincente. Per conoscere l'elenco dei musei che aderiscono all'iniziativa si può visitare il sito internet www. provincia. bz. it. Francesco Cattani
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categoria:cultura, provincia di bolzano
domenica, 20 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-05-20

LA GITA

Alla scoperta del Burgraviato. Quattro percorsi in bicicletta

 
Con l'arrivo della bella stagione torna la voglia di una passeggiata in bicicletta. La Comunità comprensoriale Burgraviato, oltre al sito internet, quest'anno ha pubblicato « PocketCard Guida alle piste ciclabili di Merano e dintorni » . Il libro mostra le piste ciclabili di Merano ed i collegamenti con quelle della Val Venosta e della Val Passiria, assieme ai luoghi di interesse che si trovano lungo il percorso. La guida è a disposizionde del pubblico in tutte le sedi dei comuni, dei consorzi turistici e nelle biblioteche. Il sito internet ( www. bzgbga. it) offre invece la possibilità di scaricare le mappe delle piste ciclabili del Burgraviato e di Merano, conoscere le previsioni del tempo, lo stato delle piste, i punti di assistenza e propone quattro percorsi ciclabili. Nel primo, da Stava a Merano, si costeggia l'Adige e si prosegue poi attraverso i frutteti sulla strada per Lagundo. Il secondo, da San Leonardo a Merano è invece in gran parte sterrato, passa accanto al bosco di Mora, poi lungo la sponda sinistra del Passirio e termina con la Porta Passiria all'inizio della città vecchia di Merano. A San Leonardo è possibile deviare verso la casa nativa di Andreas Hofer. Il terzo percorso proposto è quello da Merano a Gargazzone, prima lungo strade poco trafficate, poi sulla nuova pista ciclabile di Postal, per giungere infine a Gargazzone costeggiando la sponda sinistra dell' Adige. Il tragitto è privo di dislivelli e quindi adatto a tutti. L'ultima proposta è un giro in bicicletta attraverso la città di Merano. ( F. Cat.)

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categoria:provincia di bolzano, ciclabile pedonabile
sabato, 19 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-19

 

Conferenza internazionale a Potsdam. Promossa la strategia altoatesina

Widmann: « Sì al turismo eco compatibile »
BOLZANO — Su invito del Consiglio europeo si svolge in questi giorni a Potsdam un summit di esperti del turismo da tutto il mondo per discutere del futuro del comparto. « I primi risultati della Conferenza internazionale del turismo confermano la via già intrapresa in Alto Adige » sottolinea l'assessore provinciale Thomas Widmann, che aggiunge: « Bisogno di riposo, sviluppo economico e tutela ambientale devono camminare assieme » . Aspetti positivi dello sviluppo turistico, in particolare legati all'economia, e lati negativi, riferiti al mancato rispetto dell'ambiente, sono al centro della discussione. « È una necessità economica, oltre che un obbligo verso le future generazioni » , sottolinea l'assessore Widmann.
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categoria:salute, provincia di bolzano
giovedì, 17 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-17

Sviluppo compatibile

UNANUOVA FRONTIERA

di UGO MORELLI Primi in sviluppo appropriato e sostenibile. Ecco un messaggio che varrebbe la pena riuscire a dare a chi guarda alle nostre realtà locali per qualità della vita, benessere e ambiente. A chi per quelle stesse ragioni ci viene e, addirittura, vuole appartenerci. Un'opportunità — simbolica ed economica insieme — che i sistemi locali hanno a portata di mano: si tratta di vedere se riusciranno a sfruttarla a proprio vantaggio.
C'è l'occasione di divenire e proporsi come un laboratorio per un benessere sostenibile, arrivando prima degli altri laddove presto tutti, ma qualcuno già fin da ora, cercheranno di arrivare. Le condizioni di partenza, nonostante scelte non sempre coerenti, permangono favorevoli, se non altro per la lunga durata dell'immaginario che riguarda le nostre realtà. Siccome spesso accade che vi sia una certa soddisfazione a sostenere di essere i primi in qualcosa, conviene sfruttare questa prerogativa, in particolare per l'ambiente e una nuova forma di sviluppo.
Certo, per provarci e riuscirci, non basta un'operazione di facciata. È necessario fare sul serio e adottare una serie di politiche — dall'urbanistica, all'ambiente, alla tutela della natura e della qualità dell'aria — che permettano di proporre una coerenza tra dichiarazioni e scelte concrete. L'effetto anticipatore sarebbe in questo caso garantito.
Il problema principale è la coerenza tra le decisioni economiche, quelle politiche e quelle comunicative. Mauna realtà regionale che cerchi di capire quale possa essere la propria collocazione nelmondo globalizzato ha oggi un'opportunità straordinaria che le deriva dal fatto che ambiente, natura e qualità della vita sono divenuti risorse privilegiate e pregiate come nessun altra, sia nella percezione generale che nelle possibilità di investimento e di politica economica. Per riuscire in uno scopo simile bisognerebbe naturalmente scegliere fra alternative e non voler proseguire in una prospettiva in cui si fa di tutto un po' fino a divenire generici. Si tratterrebbe di riorientare e riorganizzare il turismo verso il circuito natura benessere qualità della vita; di associare decisamente l'agricoltura ai prodotti distintivi tipici locali in modo da caratterizzare il territorio; di contenere le attività ad elevato impatto ambientale fino a superarle; di sviluppare in particolare le attività immateriali e simboliche in modo da far crescere e valorizzare l'economia della conoscenza e le sue inedite e innumerevoli opportunità.
Una selezione oculata delle opportunità e una scelta politica coraggiosa potrebbero così proporre la realtà locale ad effettivo laboratorio del presente e del futuro, facendone una frontiera di un nuovo modello di sviluppo.

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categoria:conca atesina, provincia di bolzano, antiinquinamento
sabato, 12 maggio 2007

Alto Adige 12 MAGGIO 2007
 
MA PIU’ TRENI PRIMA DEL 2032


I tecnici - da sempre - hanno contraddetto i politici a proposito del trasporto delle merci nelle Alpi: non è vero che le ferrovie sono sature. Già oggi, con un minimo di interventi,
si potrebbe svolgere un servizio migliore e, soprattutto, più funzionale. Con una logistica moderna ..


   

 si potrebbe svolgere un servizio migliore e, soprattutto, più funzionale. Con una logistica moderna e impianti tecnologici adeguati alle esigenze, in cinque anni al massimo le principali linee ferroviarie che attraversano l’arco alpino potrebbero essere in grado di raddoppiare - o addirittura triplicare per quanto riguarda la linea del Brennero - il volume di merci trasportate. I responsabili del trasporto merci delle ferrovie italiane, svizzere, francesi e austriache non hanno dubbi in merito. Prova ne sia che sono anni che chiamano in causa direttamente i governi dei loro Paesi perché, finalmente, seguano una concreta strategìa in grado di favorire, con norme precise, il passaggio delle merci dalla strada (sempre più intasata) alla rotaia visto che il treno ha enormi capacità che continuano a essere «sfruttate» in modo inadeguato rispetto a quelle che sono le esigenze anche di tutela ambientale.
 Le condizioni tecniche, affinché le merci possano essere trasferite dalla strada alla ferrovia, esistono. La palla dovrebbe - da anni - passare ai politici. Che però continuano a dimostrare scarsa volontà di ridurre danni e rischi causati dai trasporti nelle Alpi. Basterebbe poco: che la politica sia finalmente disposta a introdurre la realtà dei costi, facendo pagare innanzitutto al trasporto stradale i suoi costi effettivi. Altrimenti le capacità ferroviarie a disposizione - e quelle previste come l’Eurotunnel - non serviranno a nulla, perché sarà sempre più conveniente viaggiare sulla strada. Basterà, eventualmente, tassare quei trasporti su strada che risultano inutili o addirittura «viziosi» e, peggio ancora, favoriti da norme che sono assolutamente da rivedere. Ma nemmeno la Comunità Europea si muove in tal senso salvo dichiarare - ad ogni occasione - che la direttrice del Brennero e quella della val di Susa - hanno la priorità assoluta salvo poi mettersi da parte anche (e soprattutto) dal punto di vista della montagna di finanziamenti che sono necessari.
 È evidente che sono i politici - anche della nostra Regione - che devono dare risposta a una serie di domande: 1) perché più del 13% dei mezzi pesanti attraverso le Alpi viaggia a vuoto? 2) perché migliaia di camion attraversano le Alpi trasportando rifiuti? Dall’Italia verso gli inceneritori della Svizzera e della Germania e dalla Germania verso l’Italia per il riciclaggio? 3) perché ogni anno migliaia di tir attraversano le Alpi trasportando patate dall’Italia verso il nord dell’Europa e altrettanti mezzi pesanti trasportano patate dall’Italia verso il nord dell’Europa e altrettanti mezzi pesanti trasportano patate dal Nord Europa in Italia? E perché succede lo stesso con i pomodori e con altri prodotti? 4) perché nel giro di pochi anni in Svizzera un quarto del consumo di acqua minerale (70 milioni di litri) viene importato dall’Italia? 5) quanti sono i mezzi pesanti che attraversano le frontiere solamente per incassare le sovvenzioni previste senza nemmeno scaricare la merce? 6) perché molta merce proveniente dall’Est, dall’Africa o dall’America viene scaricata nel porto di Rotterdam per raggiungere l’Italia via terra e non viene a scaricare nei vari porti italiani?
 Proprio i politici nazionali fanno finta di non sentire. E infatti insistono, a tutti i livelli, per realizzare la «nuova» ferrovia del Brennero che, se verrà costruita, non sarà pronta prima del 2032. E intanto? Ecco: il nodo da risolvere è proprio questo, tenendo conto che il potenziamento completato - con le nuove gallerie a Fleres, Cardano e Ceraino - garantisce più treni merci e maggiore capacità di trasporto sui binari.
Ezio Danieli
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categoria:ferrovia, provincia di bolzano
giovedì, 03 maggio 2007
Anche a noi di Laives  ci piace,  peccato che è a Bressanone

di Tiziana Campagnoli
«Piano di sviluppo assieme ai cittadini»
Il sindaco: i sette gruppi di lavoro pronti ad accogliere idee e proposte
 incontri pubblici al Forum per presentare le priorità individuate nei vari settori

 BRESSANONE. Passi in avanti verso l’elaborazione del piano di sviluppo della città. Domani e sabato al Forum si svolgeranno infatti due incontri pubblici per la presentazione delle priorità tematiche individuate dai sette gruppi di lavoro. Il sindaco Pürgstaller invita i cittadini a partecipare al confronto in modo da contribuire in prima persona, con proposte concrete, alla stesura del Masterplan. «Un’occasione per aiutare i politici a decidere», ha detto il sindaco.
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giovedì, 26 aprile 2007

Alto Adige 26 APRILE 2007
AMBIENTE
Soldi da Roma per le misure antismog
 BOLZANO. Gli interventi della Provincia per la riduzione dell’inquinamento dell’aria potrebbero ottenere un finanziamento statale del 60%.
 Tale possibilità è stata presa in esame nell’ambito di una riunione presso il ministero dell’ambiente a Roma alla quale ha preso parte il direttore dell’Appa, Luigi Minach. Per gli anni 2006-2007-2008 lo Stato ha stanziato 70 milioni annui a sostegno dei programmi di intervento attuati da province e regioni, per un totale di 210 milioni di euro. Finora sono 5 le regioni che hanno presentato i loro progetti per un eventuale finanziamento, tre queste compare anche la Provincia di Bolzano. Le misure di sostegno si riferiscono al 60% dei costi ritenuti ammissibili per ogni singolo progetto attuato; il rimanente 40% è a carico dell’ente proponente. A finanziamento dovrebbero essere ammessi il programma articolato “Missione aria pulita”, gli interventi di riconversione dei bus a metano e l’acquisto di bus nuovi, la realizzazione di piste ciclabili, ecc. Il decreto a cui fanno riferimento le misure di sostegno è entrato in vigore nell’ottobre 2006. Come riferisce Luigi Minach, al ministero per l’ambiente sono dell’avviso che nel caso della Provincia di Bolzano, che ha avviato una serie di misure antiinquinamento ben prima di quella data, si potrebbe agire in modo da coprire il 100% delle spese per i progetti attuati dopo l’ottobre 2006.
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domenica, 22 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige2007-04-22

I N I Z I A T I V A  D I   SMG

Marketing Award, al via la sesta edizione

BOLZANO — Innovazione, originalità e riferimento al territorio: questi i canoni principali che saranno utilizzati per designare il vincitore del Marketing Award 2007 indetto da Alto Adige Marketing, l'agenzia di promozione provinciale. Il concorso, giunto alla sesta edizione, si avvarrà anche quest'anno di una giuria indipendente composta da esperti dei settori media, It, commercio, marketing turistico e scienza. Nelle cinque edizioni svolte ben 170 soggetti hanno partecipato al concorso, tra imprese, persone private e istituzioni, con una media di 34 partecipanti annui. L'albo d'oro della manifestazione fu inaugurato nel 2002 da « Agriturismi in Alto Adige » ( www. roterhahn. it ) e www. holimites. com, un tour operator che offre vacanze dinamiche e sportive in Alta Badia. L'anno successivo un'altra coppia di vincitori: la pensione Sonnheim di Gargazzone, specializzata nell'offerta della pesca a mosca, e wein. kaltern, un progetto per riposizionare il vino del lago di Caldaro. Nel 2004 fu la volta del progetto « De Gust » di Hansi Baumgartner, l'orafo del latte che produce formaggi d'artista ( www. degust. com); nel 2005 trionfarono gli Unika Fans, ossia 51 sculture in legno a grandezza naturale che ritraggono supporter sportivi nei più diversi atteggiamenti.
L'anno scorso infine il titolo è andato al « Giardino labirinto Kränzel » , dell'omonima tenuta di proprietà del conte Pfeil a Chermes. Al Marketing Award 2007 possono partecipare persone singole, imprese e istituzioni provenienti da qualunque settore dell'economia altoatesina. I campi d'azione sono la comunicazione ( siti internet, cataloghi, pubblicità), il micro marketing ( menù, mailing, misure per fidelizzare il cliente), sviluppo d'offerta ( specializzazione, prodotti, strategie di distribuzione). I progetti saranno valutati secondo la capacità di accrescere la competitività dell'Alto Adige, l'innovazione e la creatività del progetto, la sua funzionalità e commerciabilità. Al vincitore sarà conferito il Marketing Award e consegnato il premio di 5.000 euro. Le domande dovranno essere inviate entro il 16 luglio. P. F.

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sabato, 14 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-04-14

Gentiloni vara il nuovo sistema ad Aosta e annuncia: « Prossima tappa Bolzano »

Decoder digitale, rivoluzione più vicina

BOLZANO — Presto il digitale terrestre arriverà anche in Alto Adige e i sudtirolesi dovranno dotarsi di un decoder se vorranno continuare a guardare la Rai e la Ras.
Dopo Cagliari e provincia, da lunedì anche Aosta e altri 16 Comuni, per un totale di 60mila abitanti, passeranno al nuovo sistema trasmissivo e potranno vedere Raidue, Retequattro e Qoob ( canale di Telecom Italia Media) solo in digitale terrestre. Lo ha annunciato ieri in una conferenza stampa il ministro delle comunicazioni PaoloGentiloni che ha anche assicurato che « le prossime tappe saranno le province di Trento e Bolzano e poi il Piemonte » .
Non sarà facile portare il digitale anche in zone orograficamente così complesse come l'Alto Adige, ma il governo deve procedere a tappe formate se intende rispettare il termine del 2012 per lo swich off, ovvero lo spegnimento del sistema di trasmissione tradizionale analogico.
Anche le televisioni locali e le radio si stanno attrezzando per passare dalla tecnologia analogica a quella digitale: Videobolzano 33 lo ha già fatto, mentre per quanto riguarda le radio sono sette le emittenti che già trasmettono in digitale. Presto o tardi il ricevitore digitale non sarà presente solo in ogni casa ma anche in ogni automobile della provincia. A. S.
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giovedì, 29 marzo 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-03-29

LA RIFORMA

Impatto ambientale strategico Larghe intese sulla nuova legge

VAS
BOLZANO — Cambiano le regole per la valutazione d'impatto ambientale. Il consiglio provinciale, senza nemmeno un voto contrario, ha dato ieri il via libera alla nuova norma che recepisce le novità introdotte dall'Ue in materia di ambiente.
Accolti anche due emendamenti presentati dai verdi, il primo riassegna al direttore della ripartizione ambiente ( invece che all'assessore) la nomina degli esperti che siederanno nel comitato ambientale e mentre il secondo abolisce l'articolo 36 secondo cui gli allegati della legge avrebbero potuto essere modificati con semplici delibere di giunta. « Un successo importantissimo che — spiega Christina Kury, capogruppo dei verdi — garantisce l'imparzialità degli organi decisionali e che ci ha convinto a votare la legge nonostante qualche imperfezione » . Le critiche sollevate dall'opposizione hanno quindi preso di mira l'eccessivo numero di organi — in tutto 8 — che intervengono nella procedura Vas. L'approvazione della legge è comunque un successo per l'assessore all'ambiente Michl Laimer che è riuscito a costruire una larga maggioranza su una questione così delicata. « Ci siamo adeguati alla normativa europea e — spiega l'assessore — abbiamo introdotto il concetto di valutazione ambientale strategica, una procedura a cui non verranno sottoposti solamente i singoli progetti ma anche i piani di sviluppo, programmi pluriennali e piani urbanistici comunali » . La legge, recependo la convenzione di Aarhus, stabilisce che ogni cittadino possa accedere agli atti dei progetti soggetti a Vas e presentare le proprie osservazioni scritte. Su questo punto An ha presentato una serie di emendamenti in quanto non tutti gli atti — ed in particolare quelli tecnici — vengono tradotti.
« Capisco che il bilinguismo ha dei costi ma — avverte Alberto Sigismondi di An — bisogna garantire l'accesso agli atti per tutti i cittadini, indipendentemente dal gruppo linguistico » . L'ordine del giorno di Sigismondi che chiedeva la traduzione di tutti gli atti è stato bocciato ma Laimer ha assicurato che i cittadini che lo richiederanno otterranno tutte le informazioni nella loro lingua. Alla fine gli unici a storcere il naso sono i sindaci che non potranno sedere nel comitato ambientale quando verranno trattati progetti che riguardano il territorio dei loro comuni. M. An. Accolti due emendamenti dei Verdi che votano a favore L'assessore Laimer esulta

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mercoledì, 28 marzo 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-03-28

Progetti su legno, biomasse e biogas

La sfida dei contadini sull'energia ecologica

BOLZANO — Anche l'agricoltura vuole contribuire allo sviluppo di fonti rinnovabili di energia. L'argomento è stato discusso ieri nel convegno « Agricoltori, gli sceicchi del futuro? » , organizzato dal Bauernbund.
L'occasione viene data principalmente dalle risorse del legno e del biogas. Accanto alla vendita di prodotti agricoli e ai soggiorni agrituristici, nei masi prende sempre più piede una nuova fonte di reddito per l'agricoltura: l'energia rinnovabile. « Grazie a finanziamenti provinciali e statali e alla nuova legge finanziaria ci sono inAlto Adige tutte le condizioni favorevoli per la realizzazione di strutture per la produzione di energia elettrica e termica — spiega l'assessore all'agricoltura, Hans Berger — . La domanda per l'energia rinnovabile è salita di continuo e ha scavalcato di gran lunga l'offerta. L'agricoltura è nuovamente in auge » .
L'assessore all'energia, Michl Laimer, è dell'avviso che ci troviamo all'inizio di una nuova era: « La politica energetica del futuro si baserà essenzialmente su tre fattori: la certezza dell'erogazione di energia, l'incremento dell'efficienza energetica e finalmente l'energia rinnovabile » .
La nostra regione è sulla retta via, a detta degli specialisti. Attualmente il 44% dell'energia proviene da fonti alternative. Mentre in Germania e nel resto d'Italia le energie alternative provengono dai campi, in Alto Adige le grandi potenzialità vengono offerte dalla selvicoltura e dall'energia idrica. « Gli agricoltori altoatesini producono al momento molto meno beni dei boschi di quanto sia in realtà possibile — afferma Siegfried Rinner, direttore del Bauernbund — . In Alto Adige ci sono ben 18mila agricoltori proprietari di boschi. Questo dato deve farci capire di quanto sia enorme il potenziale che ci offre il legno » . L'utilizzo di biomasse per la produzione di energia viene considerato ecocompatibile: le piante assorbono il carburante gassoso, il quale viene poi liberato con la combustione. Altra fonte interessante è il biogas: dal liquame o da piante energetiche si producono corrente, energia termica e carburante. Stefano Pasquali 
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mercoledì, 28 marzo 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-03-28

AMBIENTE

« Suv » sulla Gran Risa In arrivo le sanzioni

BOLZANO — Ci saranno sanzioni per la gara dei Suv in programma sulla Gran Risa. Lo ha detto il presidente Luis Durnwalder rispondendo all'interrogazione di Hans Heiss ( Verdi) che attaccava: « Si è trattato di un pessimo spettacolo per tutti coloro che hanno a cuore la tutela del clima » .
Durnwalder: « Il parere degli uffici era positivo, quindi ho dato la concessione anche se ora non lo farei più » .
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giovedì, 08 marzo 2007
Alto Adige 7-3-07

E altri 347 mila euro in voli Per i funzionari comprati 1800 biglietti da AirAlps
BOLZANO. Poco meno di 350 mila euro. Per la precisione: 347 mila. È quello che nel 2006 ha speso la Provincia per acquistare biglietti aerei della compagnia Air Alps per i dipendenti. Viaggi di lavoro, si intende. Fatto sta che quei 347 mila euro sono stati spesi per comprare 1800 biglietti. Il che significa da un lato una media di 192 euro a biglietto molto alta, se si pensa che si tratta soltanto della tratta Bolzano-Roma e, dall'altro, una media di ben 5 biglietti al giorno.
I dati sono stati resi noti ieri dall'assessore Thomas Widmann in risposta a un'interrogazione di Eva Klotz. Si tratta per altro di cifre in linea con quelle degli anni scorsi: nel 2004 infatti la Provincia comprò 1800 biglietti per 316.750 euro e nel 2005 « solo» 1700 biglietti per 364.800 euro (ossia una media di 214 euro a biglietto), in entrambi i casi solo per la tratta tra Bolzano e Roma.
Eva Klotz commenta sarcastica: « Un prezzo molto alto? Già, sembra così anche a me...». Da parte della Provincia, invece, una versione opposta. Spiega l'assessore al personale Thomas Widmann, cui spetta l'organizzazione finale della statistica: «Non so se 1800 biglietti siano tanti o pochi, ma so che Roma è la capitale dello Stato al quale al momento apparteniamo e che quindi è lì che dobbiamo recarci in continuazione. Qualche esempio? La Conferenza Stato-Regioni si svolge ogni settimana, mica ogni mese. E poi c'è sempre un qualche sottosegretario o dirigente di ministero che bisogna andare a incontrare per risolvere qualche problema. I nostri non sono mica contenti di dover andare così spesso giù. È una rogna, si torna a casa frustrati perché non si ottiene quasi mai niente,ma bisogna lottare su tutto...». In ogni caso, precisa l'assessore, «ogni dipartimento decide chi mandare e quanto spesso, non sono io a dare le autorizzazioni». (m.r.)
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mercoledì, 28 febbraio 2007
Alto Adige 27-2-07

Impossibile aumentare i treni
Restano i disagi dei pendolari
Il progetto del terzo binario è stato accantonato dalla Provincia
di Ezio Danieli
LAIVES. Il progetto del terzo binario è stato sepolto. Pare definitivamente. Il «de profundis» lo ha recitato l'assessore provinciale Thomas Widmann: «Una volta realizzato il passante ferroviario. in galleria fra Ora e Cardano, i due binari attuali saranno più che sufficienti per un servizio metropolitano. In cinque anni massimo, il caso potrebbe essere risolto brillantemente. Ormai è deciso che il Passante fra Ora e Bolzano anticiperà la nuova linea del Brennero. I lavori potrebbero iniziare nel giro di due anni al massimo e concludersi in 2/3 anni. Da quel momento gran parte dei 120-180 (con sviluppo previsto fino a 250) treni quotidiani destinati a circolare fra Verona e il Brennero andrebbero in galleria, lasciando i due attuali a disposizione del trasporto locale: una metropolitana di superficie più che sufficiente per la cinquantina di treni locali».
I RISCHI. Ammesso che cinque anni basteranno per realizzare la galleria ferroviaria fra Ora e Cardarno, in questo lasso di tempo è scontato che i disagi per i pendolari - visto che la variante alla statale non sarà percorribile fino al 2011 - aumenteranno, senza possibilità di alternative in quanto l'aggiunta di altri treni non è possibile (non vi sono più tracce a disposizione) e grossi ostacoli presenta anche il più volte auspicato potenziamento del servizio di trasporto pubblico su gomma. Si sta dunque ripetendo quanto accaduto con la strada arginale: era ed è necessaria in attesa del completamento della variante eppure la Provincia l'ha chiusa. Il terzo binario è é sarà indispensabile ma la Provincia ha deciso che non verrà realizzato.
II SINDACO. Polonioli - nel ribadire l'interesse dell'amministrazione comunale per i vari interventi alla stazione ferroviaria cittadina ha anche evidenziato il ruolo che la stessa avrà in vista della realizzazione del terzo binario. Sulla nuova linea del Brennero, lo spostamento dei treni merci sulla tratta ad alta velocità con un anticipo di tanti anni rappresentato dal «passante» in galleria fra Ora e Cardano - permetterebbe di riservare la vecchia linea ferroviaria ai soli treni passeggeri. Ecco dunque che la Provincia ha ribadito prima - ma smentito di recente con l'assessore Widmann - anche di recente l'interesse per un collegamento metropolitano tra Bolzano e Ora (con possibilità di allungarlo fino alla stazione di Sa'lorno).
BOLZANO. Il progetto del terzo binario è previsto anche nel piano dei trasporti della Provincia, ed è stato uno dei cavalli di battaglia del sindaco di Bolzano Spagnolli nell'ultima campagna elettorale. Questo binario permetterebbe una frequenza di corse cadenzata ogni mezz'ora, in sostanza una metropolitana di superficie con fermate.a Laives, San Giacomo, aeroporto, cimitero, Oltrisarco, stazione Fs. Alla fermata del cimitero confluirebbe anche la linea proveniente da Ponte Adige e che fermerebbe pure a Casanova. Si tratta di un'opera costosissima, e i soldi non possono che arrivare in maggioranza dalla Provincia. Per questo, dice Spagnolli, «dovremo incontrarci a breve». E in ogni caso non è un progetto che si completa in poco tempo: «Ma l'importante è iniziare».
LE ALTERNATIVE. Il trasporto pubblico su rotaia piace anche ai pendolaci di Laives e circondario. Che infatti continuano ad aumentare. Ma non basta. Il potenziamento indispensabile riguarda i bus di linea. A tale proposito c'è stata anche la sollecitazione da parte di Loris Fràzza (rappresentante del Comune di Laives nel consorzio della Sasa) per l'istituzione di autobus specificatamente dedicati agli studenti che vanno e vengono dalle scuole di Bolzano. Il presidente Sasa, Ardelio Michielli, aveva dichiarato che la proposta « ha una sua validità, all'interno di un esame completo della situazione a Laives». Così come per gli studenti, c'è una richiesta notevole di servizi da Laives fino all'ospedale San Maurizio di Bolzano sia da parte di lavoratori che operano presso la struttura sanitaria e sia dagli utenti che debbono raggiungerla per visite e poi fare rientro in città, possibilmente senza dover stare in giro una mattina. Male (belle) idee finora non si sono concrerizzate, ad esclusione dell'istituzione del nuovo tracciato della linea circolare urbana che ora collega la stazione dei treni anche al quartiere, di via Sottomonte.
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mercoledì, 28 febbraio 2007
Alto Adige 27-2-07

BOCCIATO IL DDL DAI VERDI
Aeroporto, nessuno stop
BOLZANO. Aeroporto, niente stop. La IV commissione legislativa del consiglio provinciale ha respinto il ddl del gruppo Verde per la "Limitazione del traffico aereo locale" con i voti negativi della presidente Martina Ladurner (Svp) e del consigliere Georg Pardeller (Svp) e quello positivo di Cristina Kury (Verdi).
«Prima di decidere - spiega in una nota Martina Ladurner - vogliamo attendere gli esiti della mediazione sull'aeroporto». Secondo il disegno di legge in provincia dovrebbe essere vietata la realizzazione di nuovi aeroporti nonché l'ampliamento di quelli esistenti. Inoltre, sarebbe fatto divieto alla Provincia di partecipare, anche indirettamente, al capitale di aziende di gestione di infrastrutture e servizi aeroportuali. Nessuno è interessato a questo aeroporto - dice la capogruppo dei Verdi Kury - ed i pochi che ne traggono guadagno devono provvedere in proprio al suo finanziamento. Attualmente, infatti, il trasporto di ogni passeggero è sovvenzionato con 150 euro messi dalla mano pubblica».
« L'alternativa non è tra un aeroporto o nessun aeroporto», ribatte però l'assessore alla Mobilità Thomas Widmann: « Attualmente possiamo solo scegliere tra la struttura attuale, che non è adeguata, o l'ampliamento». Per Georg Pardeller « l'aeroporto può tornare utile all'economia ed all'intera provincia. Tuttavia, è necessario che il mondo economico dia un maggiore contributo».


26/02/2007 Pressemitteilungen des Landtags
4. Gesetzgebungskommission spricht sich gegen Gesetzentwurf der Grünen aus
Die vierte Gesetzgebungskommission hat heute den Landesgesetzentwurf Nr. 110/06 – „Einschränkung des lokalen Flugverkehrs“ – eingebracht von den Abg. Cristina Kury, Riccardo Dello Sbarba und Hans Heiss, begutachtet. Dagegen sprachen sich die Vorsitzende Martina Ladurner und Georg Pardeller aus, dafür Cristina Kury.
Niemand will diesen Flughafen“, erklärt Erstunterzeichnerin Cristina Kury, „und die paar, die davon profitieren, sollen ihn selber finanzieren. Derzeit wird jeder Passagier mit 150 Euro von der öffentlichen Hand subventioniert.“


26/02/2007  Comunicati stampa del Consiglio provinciale
La IVa Commissione legislativa respinge il ddl del Gruppo Verde per la "Limitazione del traffico aereo".
La IVa Commissione legislativa ha esaminato oggi il ddl nr. 110/06, "Limitazione del traffico aereo locale", presentato dai consiglieri del Gruppo Verde Cristina Kury, Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss, respingendo il passaggio alla discussione articolata con i voti negativi della presidente Martina Ladurner e del cons. Georg Pardeller e quello positivo della stessa Kury. "Nessuno è interessato a questo aeroporto", spiega la capogruppo dei Verdi Kury, "ed i pochi che ne traggono guadagno devono provvedere in proprio al suo finanziamento. Attualmente, infatti, il trasporto di ogni passeggero è sovvenzionato con 150 euro messi dalla mano pubblica".


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lunedì, 08 gennaio 2007
Alto Adige 3-1-07
PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE AUTONOME PROVINZ BOZEN – SÜDTIROL
[S252060149415|C240|E10|] [B252060149415|C240|E0
LEGGE PROVINCIALE 3 dicembre 2006, n. 14
LANDESGESETZ vom 13. Dezember 2006, Nr. 14
Ricerca e innovazione Forschung und Innovation
Gnecchi: “Innovazione, la legge è realtà”
BOLZANO - È entrata in vigore la legge provinciale sulla ricerca e l'innovazione, pubblicata sul Bolettino ufficiale della regio ne il 28 dicembre. Durantela sua gestazione, non so no mancate le polemiche in particolare sulla possibile esclusione di una rappresentanza del Comune di Bolzano dalla consulta ma ora che la legge è stata finalmente promulgata, l'assessora Luisa Gnecchi illustra quali sono le prossi me tappe dell'iter. «Nei prossimi mesi - spiegal'assessora - la Provincia dovrà costituire la consulta per la ricerca scientifica e l'innovazione, che dovrà elaborare proposte di linee guida e di priorità, che verranno utilizzate per la redazione del piano pluriennale provinciale per l'innovazione». Al riguardo, Luisa Gnecchi precisa: «Il Comu ne di Bolzano, unico ente locale proprietario di una quota dell'8% della società Tis, sarà ovviamente rappresentato nella Consulta». Sulle finalità della nuova legge, l'assessora afferma: «Con questa legge intendiamo promuovere una strategia di sviluppo basata sulla promozione e la crescita dell'innovazione, intesa come strumento fondamentale per l'incremento della produttività delle imprese e il rafforzamento della competitività dell'economia. Ma anche per valorizzare le risorse umane e l'occupazione in un contesto orientato al rispetto delle pari opportunità e alla promozione della responsabilità sociale delle imprese in una prospettiva di sviluppo sostenibile ed ecocompatibile».
La legge, in particolare, definisce il sistema provinciale della ricerca scientifica, disciplina gli strumenti di programmazione, promozione e monitoraggio della Provincia nell'ambito dell'innovazione,, disciplina l'ambito delle attività meritevoli di essere sostenute e individua infine le risorse finanziarie. In merito agli ambiti di applicazione della legge, Luisa Gnecchi individua i principali settori di interesse: «Anzitutto l'innovazione sulla mobilità. A1 parco tecnologico si è da poco trasferito il centro di ricerca della Leitner, che con il suo Minimetro offre un'importante soluzione di mobilità urbana non inquinante. Inoltre siamo in contatto addirittura con il Centro ricerche della Fiat, che potrebbe forse anche trasferire alcuni settori di studio sulla mobilità ecosostenibile a Bolzano. Quello della mobilità - conclude Luisa Gnecchi - è sicuramente uno dei temi privilegiati per l'innovazione, subito seguito da quello per le energie rinnovabili».
 Soggetti beneficiari
1. Ai sensi della presente legge e in conformità  alla disciplina comunitaria, sono soggetti beneficiari:
a) le imprese singole o associate;
b) le università e i centri di ricerca pubblici e privati dotati di personalità giuridica;
c) gli investitori istituzionali e le società finanziarie di sviluppo;
d) le cooperative di garanzia collettiva fidi e i loro consorzi;
e) i parchi scientifici e tecnologici e gli incubatori d’impresa;
f) le persone fisiche e giuridiche che intendano avviarenuove attività imprenditoriali;
g) le forme associative e consortili fra i soggetti sopra indicati;
h) gli enti locali e altri enti pubblici;
i) le società di servizi alle imprese esercenti attività di innovazione, formazione e ricerca;
j) i soggetti del sistema dell’istruzione e della formazione.
2. I soggetti beneficiari devono svolgere attività economiche o di ricerca sul territorio provinciale.

L. R.

Nr. 52
Supplemento n. 2
Beiblatt Nr. 2
del/vom
27/12/2006
Leggi/Gesetze: Nr. 14
del/vom 13/12/2006
PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE
Ricerca e innovazione
AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL
Forschung und Innovation



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martedì, 02 gennaio 2007

Iniziativa per più democrazia - Alto Adige

Parte l'iniziativa popolare 2007
"Una legge migliore sulla democrazia diretta"
presentata richiesta di referendum propositivo



Luglio 2005: il Consiglio Provinciale approva la proposta SVP sull'introduzione
in provincia di strumenti legislativi di democrazia diretta
La Democrazia Diretta in
Alto Adige parte, ma…
…con il freno a mano tirato!
Grazie al sostegno di 34 organizzazioni ed alle 6.382 firme raccolte
dall'associazione “Iniziativa per Più democrazia” è stato possibile
“premere” sui partiti ed arrivare in luglio 2005 all'approvazione di una
legge sulla democrazia diretta.
E' un primo passo! Ora però togliamo il freno!
La legge approvata,
così com'è, ha troppi
limiti e non è in
grado di...
...far fiorire la
partecipazione
politica dei cittadini!
Il 13 luglio 2005 sono state consegnate
29 rose appassite ai Consiglieri
provinciali che hanno deliberato la
proposta SVP e 5 rose fresche ai Consiglieri
che hanno sostenuto la proposta
di legge di iniziativa popolare.

Grazie
per la legge sulla democrazia diretta…
ma una legge come questa non può far fiorire la
partecipazione politica delle cittadine e dei cittadini!
Così consegniamo solo una rosa appassita.
Consideriamo questa legge come una
dichiarazione di sfiducia nei confronti dei
cittadini. Perciò la prossima volta ci rivolgeremo
direttamente alle cittadine e ai cittadini!
il Comitato dei Promotori
13 luglio 2005
Adesso, però, se vogliamo...possiamo!
Potremo in futuro incidere veramente nelle decisioni politiche proponendo
alle cittadine e ai cittadini di decidere con un referendum le
modifiche alla legge attuale che regolamenta la democrazia diretta!
STA A NOI A DECIDERE DI CAMBIARE !!!
Punti critici della legge approvata
(proposta SVP)

Impossibilità di attivare strumenti referendari
sui provvedimenti amministrativi (nonostante
sia previsto dalla Costituzione italiana art. 123)
ma solo sulle leggi: significa che le decisioni
della Giunta Provinciale rimangono un diktat,
(pensiamo ai megaprogetti decisi sulle nostre
teste e… con i nostri soldi!! )

Numero troppo alto delle firme da raccogliere
(quasi il doppio di quanto ha previsto la riforma
costituzionale per il referendum confermativo
sulle leggi che riguardano la forma di governo
locale) e tempi di raccolta troppo brevi

Quorum di partecipazione del 40% degli aventi
diritto al voto: una soglia di sbarramento
superabile solo in casi abbastanza rari!

Assenza di clausole che garantiscano in modo
trasparente un’informazione equa ed efficace
del cittadino




La regolamentazione degli stipendi dei
consiglieri è stata volutamente esclusa dalle
materie da sottoporre al giudizio del cittadino

Non prevede la possibilità per il Consiglio
Provinciale di formulare proposte di legge
alternative a quelle delle iniziative popolari e
quindi esclude la possibilità di riformulare le
decisioni politiche tenendo conto delle richieste
espresse dai cittadini.

Limitazione della facoltà di autenticazione a
funzionari e rappresentanti politici



Quello che prima di tutto vorremmo
cambiare con le nostre proposte:

Possibilità di referendum anche su delibere
della Giunta di interesse provinciale e di
particolare rilevanza





Prevedere un numero di firme
corrispondente a quello previsto dallo Statuto
di Autonomia per il referendum confermativo
(ca. 7.500) e allungare di qualche mese i tempi
per la raccolta

Quorum zero o almeno un deciso
abbassamento della soglia (20% al massimo)


Prevedere tra l’altro la possibilità di una presenza
equa sui media, il diritto alla consulenza
legale e la produzione di un opuscolo
informativo predisposto al livello istituzionale
da inviare a tutti gli aventi diritto al voto


Possibilità di proporre un nuovo regolamento
per stabilire l’entità delle remunerazioni dei
consiglieri secondo criteri equi e condivisi

Il Consiglio Provinciale può presentare una
controproposta da sottoporre al voto
referendario insieme alla proposta di legge di
iniziativa popolare



Estendere la facoltà di autenticare le firme a
cittadini incaricati dal Sindaco


Un gruppo di lavoro dell'”Iniziativa per Più democrazia” sta lavorando
per migliorare ulteriormente la propria proposta di legge originaria.
Seguiranno confronti pubblici per la definizione delle proposte:
se vuoi partecipare
contattaci info@dirdemdi.org e consulta il sito internet www.dirdemdi.org
Ufficio di coordinamento: Via Argentieri, 15, 39100 Bolzano
tel.+fax (con preavviso telefonico) 0471-324987
e-mail: info@dirdemdi.org, www.dirdemdi.org

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categoria:sociale, provincia di bolzano
sabato, 30 dicembre 2006
Alto Adige 29-12-06
Dall'apertura di due mesi fa. effettuate 570 verifiche
Revisioni auto, al nuovo centro già abbattuti i tempi di attesa

BOLZANO. Il nuovo centro provinciale revisione veicoli di Bolzano Sud è attivo da circa due mesi. I primi dati confermano un drastico abbattimento dei tempi d'attesa per i collaudi e di una contemporanea crescita del numero delle ispezioni. La Provincia rivendica «un netto miglioramento delle condizioni di lavoro degli esaminatori e un più efficiente servizio offerto alla clientela». Grazie alla nuova struttura, sottolinea l'assessore provinciale con delega alla mobilità Thomas Widmann in una nota, «i collaudi possono essere effettuati anche senza obbligo di preavviso e i tempi d'attesa risultano essere notevolmente ridotti rispetto a prima».
Dall'inizio di novembre sono state effettuate 570 revisioni di motorini, automobili, mezzi pesanti e tutti gli altri veicoli a motore, con una media di circa 22 revisioni al giorno. Sono aumentate in misura massiccia anche le ispezioni sui camion, circa 40 in più alla settimana rispetto a prima dell'inaugurazione del nuovo centro. Con la stazione mobile di controllo, conclude Widmann, «vengono passate al setaccio l'adeguatezza tecnica e la compatibilità ecologica dei mezzi pesanti. Attualmente la stazione mobile è utilizzata lungo il tratto trentino dell'Autobrennero, ma da metà gennaio sarà nuovamente in funzione sul territorio altoatesino».
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categoria:provincia di bolzano
sabato, 30 dicembre 2006
Alto Adige 29-12-06

Bollo auto, pagamento il 2 aprile

BOLZANO. E' stata fissato per il 2 aprile il termine del pagamento del bollo auto in scadenza nei mesi di gennaio e febbraio. Dopo l'annuncio dell'altro giorno dell'assessore provinciale alle finanze Werner Frick, la conferma é arrivata ieri al termine dell'incontro tra il direttore dell'Aci dell'Alto Adige Guido Sommavilla e il direttore dell'ufficio tributi Fernando Bettega. Un rinvio in attesa che vengano ridefinite le tabelle dei parametri per il calcolo del bollo che riguarderà le classi di età dell'auto e il relativo Euro in base all'inquinamento prodotto dal veicolo. «La corsa agli uffici Aci o alle Poste è perfettamente inutile - afferma Sommavilla - Prossimamente verranno fornite tutte le indicazioni per il calcolo esatto dell'importo». Dunque, meglio aspettare informazioni più precise prima di pagare. Ma con un consiglio: per evitare errori di calcolo, al momento dei pagamento meglio presentarsi con il libretto di circolazione.
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categoria:provincia di bolzano
giovedì, 28 dicembre 2006
Alto Adige 28-12-06
II presidente del consiglio provinciale Riccardo Dello Sbarba parla a studenti e dirigenti scolastici

BOLZANO. Il presidente del Consiglio provinciale di Bolzano Riccardo -Dello Sbarba: ha presentato, ai dirigenti scolastici e agli studenti il nuovo portale web

http://www.giovani.consiglio-bz.org/
"Uno strumento di facile utilizzo, che propone con il linguaggio del web utili informazioni sul Consiglio provinciale, l'organo rappresentativo degli altoatesini", ha detto Dello . Sbarba.
Le scuole sono interlocutrici privilegiate del progetto tramite il quale Dello Sbarba vuole "avvicinare le istituzioni democratiche a ragazzi e ragazze". Agli incontri era presente anche la sovrintendente Bruna Visintin Rauzi.
Il portale è strutturato in otto sezioni, dedicate, alla.storia dell'Alto Adige e dell'autonomia, alle modalità di elezione del Consiglio, alla sua composizione ed alle sue funzioni, a consiglieri e consigliere, alla formazione di una legge, fino a "Il Consiglio dalla A alla Z".
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categoria:giovani, provincia di bolzano

1 commento:

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