mercoledì 18 gennaio 2012

ferrovia 1

giovedì, 25 febbraio 2010


Terza corsia, economia in pressing




MIRCO MARCHIODI


BOLZANO. Autobrennero, si lavora su due fronti. In Alto Adige continua il pressing dell’economia per la terza corsia, mentre a Roma i parlamentari regionali del centrodestra (Pdl e Lega Nord) hanno fatto approvare tre ordini del giorno in cui si impegna il governo a vincolare la concessione alla destinazione di parte degli utili per la realizzazione della nuova linea ferroviaria del Brennero. Esultano i deputati Michaela Biancofiore e Maurizio Fugatti, ma il presidente dell’Autobrennero Paolo Duiella spegne facili entusiasmi: «Gli ordini del giorno approvati in parlamento danno per scontato che si faccia la gara, mentre noi puntiamo ancora a una proroga della concessione».
 Gli imprenditori serrano le fila. Dopo Useb e Unione commercio, scendono in campo Assoimprenditori e albergatori. «La raggiungibilità dell’Alto Adige è fondamentale. In questo senso - afferma il presidente Christof Oberrauch - la realizzazione di una terza corsia almeno fino a Bolzano è una necessità, così come lo sono gli interventi per rendere più efficienti l’aeroporto e la linea ferroviaria». Rinforza questa posizione Michele Libori, responsabile di Assoimprenditori per la città di Bolzano: «Non si può fare a meno della terza corsia, almeno quella dinamica va fatta. Ci sono numerosi esempi che dimostrano che funziona, nei momenti di picco del traffico si utilizza anche lungo la circonvallazione di Monaco. Non capisco le critiche, perché ridurre le code e far attraversare le auto in minor tempo il tratto cittadino dell’autostrada porta soltanto vantaggi. E non è vero che si aumenta il traffico: l’unico effetto è che scorre più rapidamente». Interviene anche il direttivo dell’Hgv, l’associazione degli albergatori: «Parlare della sola autostrada è limitativo. La terza corsia è irrinunciabile, se si allarga l’autostrada il problema se usare o meno la corsia in giornate di traffico particolare non si pone neppure: si fa e basta. Ma ancor più importante - così il presidente Walter Meister - è il rilancio dell’aeroporto. Per farlo, devono poter atterrare a Bolzano aerei da 120 posti. Il tempo delle mezze decisioni è finito, è ora di porre le basi per garantire un futuro all’economia dell’Alto Adige».
 Mentre a Bolzano la discussione sulla terza corsia non si placa, a Roma andava in scena la discussione relativa al finanziamento trasversale. Il governo non ha accolto la richiesta del Pd di rinviare di un anno l’indizione della gara per la concessione, ma ha recepito tre ordini del giorno in cui si garantisce l’impegno a inserire il finanziamento trasversale nel bando di gara. «In questo modo - sostiene Michaela Biancofiore (Pdl) - si chiudono le sterili polemiche di questi giorni. Il finanziamento incrociato strada-ferrovia è assicurato proprio per soddisfare le attese dei territori attraversati dalla linea del Brennero». Sulla stessa linea Maurizio Fugatti: «Il governo si è impegnato ad inserire il finanziamento delle nuove tratte ferroviarie nel bando di gara». Ma proprio il riferimento al bando di gara preoccupa Duiella «Noi puntiamo ancora ad una proroga diretta della concessione».

Alto Adige 25-2-10
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martedì, 23 febbraio 2010

Treni, addio alla prima e seconda classe



 ROMA. Novità in arrivo per chi viaggia sui treni superveloci. Entro pochi mesi sui treni ad Alta velocità scomparirà la tradizionale divisione in prima e seconda classe che verrà sostituita da quattro diversi livelli per qualità del servizio. Lo ha annunciato ieri l’amministratore delegato di Ferrovie, Mauro Moretti. «Nel corso dell’anno - ha detto - supereremo le due classi per avere quattro livelli di servizio, da un elemento base di trasporto senza particolari esigenze dei passeggeri ad un servizio ai massimi livelli oggi conosciuti al mondo».
 Con i nuovi quattro livelli di servizio (non più classi», sottolinea Ferrovie, perché sarà l’offerta dei servizi a fare la differenza e non poltrone e spazi) sui treni italiani che corrono sulla rete ad alta velocità arriveranno, per esempio, le «carrozze del silenzio», dove sarà vietato far squillare il telefonino e parlare ad alta voce. Su alcune carrozze, tolte a convogli dove c’erano «troppi posti offerti» rispetto alla domanda, Fs sta già allestendo «i nuovi interni per i treni che già ci sono». Mentre si attendono, spiega Moretti, i nuovi 50 treni da 360 chilometri l’ora. Per acquistarli Ferrovie ha chiesto ai costruttori «uno sforzo importante di fantasia e ricerca. Non abbiamo voluto i treni già disponibili perché riteniamo che siano di una generazione già andata», dice l’ad di Ferrovie. Così alle case costruttrici è stato chiesto di proporre treni che abbiano «carrozze con un altissimo comfort e una flessibilità d’uso degli ambienti», con la possibilità di modificarne la configurazione». E a bordo dei treni veloci Freccia Rossa sarà presto possibile telefonare e navigare su internet: arrivano l’accesso al web in banda larga, la connessione wi-fi, una migliore ricezione telefonica e nuovi servizi di intrattenimento e informazione. E’ quanto prevede l’accordo tra le Fs e Telecom Italia firmato da Moretti e Franco Bernabè.


Alto Adige 23-2-10
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giovedì, 18 febbraio 2010


I treni austriaci lanciano collegamenti con Venezia e Firenze




GIANCARLO ANSALONI


BOLZANO. Sulle ali del successo (circa 2 mila viaggiatori al giorno dopo soli due mesi di “collaudo”) la sinergia fra ferrovie tedesche Db, austriache Oebb e Le Nord di Milano, si prepara a lanciare ulteriori treni lungo la linea del Brennero e Bolzano pare destinata a diventare la base logistica: già oggi con 10 treni il giorno è collegata con Monaco - Innsbruck - Verona - Milano - Bologna (e viceversa), ma negli obiettivi a tutto il 2010 restano prioritarie altre due città: Venezia, ferma per carenza di “tracce” e Firenze obiettivo per ora più “meridionale”.
 In cantiere ci sono altre novità una delle quali a beneficio degli altoatesini che vivono in Austria (Salisburgo, Vienna, Linz, Graz, etc) e nel Vorarlberg: l’attesa a Innsbruck, per la coincidenza con il Monaco - Brennero scenderà da un’ora e più a mezz’ora.
 Niente da fare invece purtroppo, ma la partita non è chiusa, per i pendolari della tratta Bolzano - Trento che dovranno pagare comunque il sovraprezzo rispetto al trasporto integrato ed alle altre agevolazioni.
 Ma le trattative con la Provincia proseguono come riferito a parte dall’assessore Widmann. L’ultima chicca ci dice che dal 2012 arriverà il treno ad alta velocità austriaco “Railjet” delle Oebb. Non potrà superare i limiti imposti, ma un po’ più veloce sarà e soprattutto dotato di ogni comfort, con tre classi: premium, I e II classe.
 Un programma davvero molto ambizioso illustrato ieri in conferenza stampa all’Hotel Laurin da due funzionari del consorzio “su ferro”, Marco Kampp direttore generale della Db per la “Cooperazione Brennero in Italia” ed Erwin Kastberger, responsabile del Progetto Brennero Oebb, che hanno parlato anche a nome di Giorgio Spadi direttore di Le Nord.
 Dall’avventuroso avvio del 13 dicembre l’informazione è migliorata: i biglietti si possono fare in treno senza sovraprezzo e senza prenotazione posti. Ci pensa il personale (trilingue) a sistemare tutto. Possibile trovare biglietti staccabili in varie stazioni o agenzie lungo i vari itinerari: a Bolzano presso “Vai e Via” e “Mundus”, nei terminali self service della Sad, a Trento “Viaggi Bolgia” Statuine Tn-Malé. Per avere ulteriori informazioni esiste anche il call center (02 67479578) ed i vari siti on line www.obb-italia.com e www.bahn.com/it. I passeggeri devono fare attenzione perchè gli orari sono inseriti nei tabelloni elettronici e nei “quadri arrivi-partenze delle stazioni. Le prenotazioni sono importanti soprattutto per il “basso costo”: con almeno tre giorni di anticipo si può andare da Bolzano a Trento e Verona da 9 euro; a Innsbruck e Kufstein da 19, a Monaco da 29 e a Francoforte da 39 euro in su.
 Obiettivo entro l’anno: le coppie di treni Bolzano - Monaci passeranno da 5 a 7; per Bologna da 1 a 4, per Verona da 4 a 6, 1 per Milano, 1 per Venezia. Unico neo: i treni continueranno a sostare diciotto minuti al Brennero per ragioni certamente “non tecniche”.

Widmann: pochi convogli diretti a Sud per studenti e turisti

BOLZANO. «Il potenziamento degli Intercity è senz’altro positivo - ha detto l’assessore alla mobilità Thomas Widmann - perché la concorrenza fa bene al mercato, ma non deve danneggiare l’utente in nessun modo. Dopo la cancellazione di Intercity ed Eurostar l’offerta, in particolare verso sud, non è soddisfacente in particolare per studenti e operatori economici, ma anche per molti turisti. Le società ferroviarie sono invitate pertanto - ha detto - ad organizzare congiuntamente le tariffe, le tratte, le coincidenze e il servizio clienti». L’assessorato insiste ancora nel trattare con Db/Öbb per favorire la convenienza degli Eurostar per i pendolari. Resta anche fondamentale l’accordo Provincia - Rfi, per assicurare la priorità al traffico regionale nella gestione degli orari cadenzati locali ogni trenta minuti.


Alto Adige 18-2-10


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giovedì, 18 febbraio 2010


A22, Theiner contro Widmann




MIRCO MARCHIODI




BOLZANO. Sulla terza corsia autostradale l’Svp si spacca a metà. Lunedì all’interno del direttivo si farà la conta, ma intanto si registra il primo scontro tra l’Obmann Theiner e il suo vice Widmann. Il presidente Durnwalder, appena tornato dal suo viaggio in Africa, cerca di mediare giocando sulle definizioni: «No ad una terza corsia vera e propria, sì a quella dinamica attraverso l’allargamento della corsia di emergenza». L’avanzata del presidente della Camera di commercio Michl Ebner che ha chiesto la realizzazione della terza corsia in A22 ha riacceso il dibattito tra l’ala economica e la sociale, che come per la discussione attorno all’ampliamento dell’aeroporto viene appoggiata dalla Bassa Atesina e dagli agricoltori. Il Pd sta con Durnwalder.
L’Obmann Richard Theiner ha accolto la richiesta del suo vice Thomas Widmann e di Rosa Thaler, capogruppo Svp in consiglio regionale. «Lunedì la questione sarà all’ordine del giorno nella riunione del direttivo», annuncia.
 Theiner, espressione degli Arbeitnehmer, nel frattempo però si schiera: «Il partito ha già preso una decisione in merito e lo ha fatto anche il consiglio provinciale. Il 21 maggio 2007 il direttivo della Svp ha approvato una risoluzione in cui si esprime a favore dello spostamento del traffico pesante dalla strada alla rotaia e contro una terza corsia lungo l’autostrada del Brennero. Una corsia aggiuntiva sicuramente non risolve il problema del traffico e non aiuta a ridurre le code nelle giornate di maggior afflusso. Piuttosto la società dell’A22 farebbe bene a pensare a come rendere più fluido l’ingresso e l’uscita ai caselli».
 Il no di Theiner alla terza corsia si somma a quelli della Bassa Atesina con in testa il senatore Oskar Peterlini e Rosa Thaler, e del “Landwirtschaftsausschuss”, l’ala del partito che fa riferimento agli agricoltori: «Siamo convinti - fa sapere il presidente del Bauernbund Leo Tiefenthaler - che grazie al tunnel del Brennero si potrà spostare il traffico pesante dall’autostrada alla ferrovia e che quindi un ampliamento dell’A22 non sia necessario». Si ricompone così la stessa alleanza interna al partito che già si era battuta contro l’ampliamento dell’aeroporto.
 E dall’altra parte, lo stesso schieramento che si era espresso a favore dell’aeroporto, è anche d’accordo con la proposta lanciata da Ebner: c’è l’ala economica rappresentata, oltre che da Widmann, anche da altri esponenti di spicco del partito come l’avvocato Gerhard Brandstätter e ci sono le categorie economiche con in testa l’unione degli albergatori capeggiata da Walter Meister e l’associazione degli imprenditori presieduta da Christof Oberrauch, senza dimenticare lo stesso Ebner. A livello territoriale, al no della Bassa Atesina si aggiunge quello della val d’Isarco («sì al tunnel di base e alle tratte di accesso, no alla terza corsia», afferma l’assessore provinciale Sabina Kasslatter-Mur), mentre a Bolzano gli assessori della Svp (compreso Klaus Ladinser, candidato principe alle prossime comunali) hanno votato a favore del documento dell’Udc che chiede la terza corsia dinamica fino a Bolzano.

L’AUTOSTRADA E’ STRATEGICA

ENRICO VALENTINELLI / * GIÀ PRESIDENTE / DI ASSOIMPRENDITORI / ALTO ADIGE /



Un sistema infrastrutturale adeguato e’ il presupposto essenziale per lo sviluppo economico e sociale di qualsiasi territorio. La collocazione geografica della nostra provincia, pur avendo dei vantaggi, ha per contro una conformazione di territorio di montagna che impone delle limitazioni per una dotazione ottimale di infrastrutture stradali e ferroviarie e questo comporta un gap competitivo delle nostre imprese che si traduce in disefficienze e maggiori costi di trasporto. Una recente indagine di Unioncamere sulla situazione infrastrutturale del trasporto evidenzia un deficit dell’Alto Adige posizionandolo all’ 81° posto rispetto all oltre cento province italiane. Per le tre tipologie di infrastrutture di trasporto: aeroporto, strada e ferrovia l’Alto Adige ottiene dei punteggi molto modesti; il posizionamento migliore spetta alla ferrovia al 54° posto, il distacco e’ maggiore per per quanto riguarda la dotazione di rete stradale che colloca la nostra Provincia al 64° posizione. L’indice peggiore spetta all’aeroporto che ci vede al 94° posto in Italia e questo per la ridotta capacita’ dello scalo.

Per dare il giusto peso alle infrastrutture di trasporto in Alto Adige è utile richiamare il sondaggio fatto dall’ IRE (Ist.ricerche Econ. della ccia) su un campione di 1200 imprese locali:
 l’ 85% degli imprenditori giudicano l’autostrada del Brennero l’arteria più importante per la loro impresa, seguono in ordine di importanza la MeBo,la strada della Val Pusteria e la strada della Val Venosta.
 Risultato inatteso per l’aeroporto che è ritenuto più importante della ferrovia.
A livello di settore le valutazioni si differenziano: l’autostrada del Brennero è ritenuta importante per industria, commercio all’ingrosso e cooperative agricole; la ferrovia e l’aeroporto sono invece ritenute prioritari per il settore turistico. Non possiamo peraltro non considerare come questi argomenti impattano, forse per carenza di informazione, sull’opinione pubblica che tendenzialmente associa il traffico allo stess, all’inquinamento enon vede l’altra parte della medaglia quale sinonimo di attività economica e commerciale indispensabile per lo sviluppo ed il benessere: un’economia senza traffico è un’economia morta e senza futuro.
 La risposta ai problemi suesposti sta nella capacità e concreta possibilità delle nuove tecnologie di potenziare le infrastrutture esistenti e future migliorando nel contempo la sostenibilità ambientale, il confort e la sicurezza;l’opportunità può esserci offerta da un ipotetico ma possibile accordo sinergico a livello regionale con la A22 e centri di ricerca del settore automotiv per sviluppare un sistema di mobilità impostato sull’impiego di combustibili ad emissioni tendenti a zero e ricavati da fonti rinnovabili, tutto ciò consente nel contempo lo sviluppo di eccellenze imprenditoriali locali posizionando l’autostrada del Brennero al vertice di una innovazione tecnologica unica e senza precedenti a livello mondiale.

Il Pd: no all’allargamento dell’arteria


 BOLZANO. Il Pd dell’Alto Adige in una nota si allinea completamente alla posizione del presidente della Provincia Luis Durnwalder: sì alla terza corsia dinamica, no ad un allargamento dell’A22. «Il Partito Democratico si dice contrario alla realizzazione della terza corsia dell’autostrada del Brennero». Così la nota diffusa dalla segreteria del partito: «Se si parla di terza corsia dinamica il Pd valuta con interesse questa realizzazione, già in atto fino ad Egna, in quanto inciderà positivamente sui grandi flussi di traffico nei periodi “caldi” dell’anno, facendoli defluire meglio».
 Secondo il Pd, invece, «una terza corsia vera e propria, oltre a sottrarre porzione di territorio, induce perplessità rispetto ai costi e all’utilità della stessa opera». Il Pd «ribadisce la richiesta all’Autostrada del Brennero di spostare in galleria il tratto dell’A22 che attraversa Bolzano».
 Anche l’assessore provinciale Roberto Bizzo si dice favorevole alla terza corsia dinamica fino a Bolzano: «Le infrastrutture sono uno strumento fondamentale per garantire lo sviluppo economico dell’Alto Adige. Quindi il miglioramento della viabilità lungo l’autostrada del Brennero non può che essere valutato in maniera positiva. Però dev’essere chiara una cosa: le scelte strategiche non devono essere imposte, ma concordate con il territorio. Nel caso concreto, va sicuramente bene un intervento che migliori la qualità della vita per l’Alto Adige, mentre non possiamo essere d’accordo se la terza corsia porterà ulteriore traffico e disturbo».
 L’assessore provinciale all’innovazione e al lavoro affronta poi il nodo dell’attraversamento dei centri cittadini: «Bisogna pensare a uno sviluppo complessivo dell’autostrada. Per la città di Bolzano - afferma Bizzo - diventa fondamentale lo spostamento del tracciato autostradale in galleria. L’incapsulamento è una soluzione forse meno costosa, ma lo spostamento è sicuramente l’opzione migliore».



«L’ala economica va all’attacco per andare al potere nel partito»


 BOLZANO. «Nelle proposte del presidente della Camera di commercio Michl Ebner si nasconde un totale via libera alla corrente economica della Svp per la presa del potere nel partito nell’era post-Durnwalder». Lo sostiene il consigliere provinciale dei Verdi, Riccardo Dello Sbarba. Contro il potenziamento dell’autostrada, l’esponente verde cita anche «uno studio dell’istituto di ricerca economica della stessa Camera di commercio, secondo cui gli imprenditori altoatesini considerano soddisfacenti i collegamenti di transito dell’Alto Adige: potenziare l’A22 è quindi inutile».


«Più importante lo spostamento del tracciato dell’A22 in galleria»


BOLZANO. Per Sinistra Ecologia e Libertà la proposta di realizzare la terza corsia dell’A22 «è espressione di una concezione vecchia e inadeguata dello sviluppo della nostra terra». Secondo Guido Margheri, «altre sono le priorità su cui investire le risorse dell’A22, a cominciare dal progetto di spostamento del tracciato autostradale in galleria. Anche i presunti vantaggi in temini economici della realizzazione della terza corsia sono, di fatto, inesistenti, sia sul versante della modernizzazione del sistema delle infrastrutture, sia sul versante delle ricadute sul sistema economico».


Ok al finanziamento trasversale per sostenere il tunnel di base


BOLZANO. Pubblicata sulla gazzetta ufficiale del 5 febbraio la delibera che approva definitivamente il progetto del tunnel di base del Brennero e ne disciplina il fabbisogno finanziario. Il costo stimato è di 7,15 miliardi, che per metà (3,57 miliardi) sono a carico dell’Italia.
 Per coprire il fabbisogno finanziario, la delibera approvata dalla Corte dei Conti fa esplicito riferimento agli accantonamenti degli utili da parte dell’A22 (550 milioni di euro), oltre che alla possibilità del finanziamento trasversale attraverso la tassazione del traffico autostradale (l’entrata stimata è di 233 milioni).






Alto Adige 18-2-10


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martedì, 16 febbraio 2010


Ebner: facciamo la terza corsia



BOLZANO. Per Michl Ebner è arrivato il tempo delle scelte: «Serve coraggio», dice il presidente della Camera di commercio. Serve coraggio da parte di cittadini e imprese, «che devono smettere di chiedere tutto alla mano pubblica e assumersi maggiori responsabilità», ma serve coraggio soprattutto alla politica: «La Provincia ha lavorato bene, ma spesso non è riuscita a farlo capire. Ora c’è bisogno di scelte forti: la crisi è pesante, l’aspirina non basta per guarire da una malattia grave». Quando parla di scelte forti, Ebner ha bene in mente le priorità. Punto numero uno: le infrastrutture. «Terza corsia lungo l’A22, aeroporto che funzioni e tunnel di base del Brennero: siamo già svantaggiati rispetto ad altre regioni europee, il giorno che non saremo più raggiungibili non potremo più competere sul mercato». Punto numero due: la burocrazia. «Non basta qualche taglio qua e là, bisogna intervenire con l’ascia. La pubblica amministrazione deve introdurre il principio del silenzio-assenso perché solo così si possono abbattere i tempi delle procedure». Punto numero tre: le sfide dell’economia. «Innovazione ed esportazioni. Per vincere la prima serve una legge provinciale che funzioni meglio di quella attuale, troppo ingessata e bloccata dai tempi della burocrazia. Per aumentare l’export invece serve un cambio di mentalità da parte delle imprese: bisogna fare rete, pensare alle cooperazioni e abbandonare gli individualismi». Infine uno sguardo alla zona produttiva di Bolzano: «L’industria pesante sopravviverà solo se riuscirà a aumentare l’apporto della tecnologia».

di Mirco Marchiodi
 Presidente Ebner, l’economia altoatesina si sta riprendendo?
 
«Stiamo meglio dei nostri vicini, ma peggio di quello che auspichiamo. Per fortuna rispetto ad altre realtà la nostra autonomia ci permette di reagire prima e meglio».
 La Provincia ha fatto tutto il possibile?
 
«La Provincia ha lavorato bene, ma non è riuscita a spiegarlo in modo abbastanza chiaro. Però adesso è arrivato il momento di cambiare mentalità».
 È quello che ha detto anche il presidente di Assoimprenditori Oberrauch. Cosa intende per cambio di mentalità?
 
«Oggi per qualsiasi cosa si chiede l’intervento pubblico. Al centro non c’è più il singolo, si cerca sempre di delegare le proprie responsabilità al pubblico. Questo però è sbagliato: la nostra società non deve essere completamente assistita, serve molta più autogestione».
 Quindi serve più libertà di manovra per imprese e privati?
 
«Non sono per un liberalismo sfrenato. Non siamo tutti campioni olimpici, nella nostra società ci sono anche dei perdenti e dobbiamo vedere anche loro. Un’economia che guarda al sociale è giusta, ma una certa deregulation è necessaria. Da una parte l’ente pubblico deve privatizzare quello che non è necessario, dall’altra la popolazione deve rispondere assumendosi più responsabilità».
 La Provincia sembra andare nella direzione opposta: gli enti si moltiplicano e il ruolo come imprenditore è sempre più forte...
 
«Partiamo dal primo aspetto. È vero, abbiamo il Tis, l’Eurac, l’università, il centro ricerca Laimburg. Idee tutte positive, ma ora devono iniziare a convergere. In un periodo di ridimensionamento delle risorse è necessario trovare dei momenti di coesione».
 La Provincia imprenditrice: l’ultimo esempio è quello dell’energia...
 
«La creazione della Sel è stata una scelta giusta. La Provincia però deve capire che i vantaggi devono essere di tutti, compresi i comuni e la popolazione. Non deve decidere la giunta da sola».
 Altro punto di scontro è l’aeroporto. In queste condizioni serve davvero all’economia?
 
«A lungo andare non si potrà continuare così. O lo si fa funzionare come si deve, anche senza grossi interventi, o ci si continuerà sempre a dividere per questa struttura».
 Una struttura che serve?
 
«Assolutamente sì. Penso alla MeBo, alle tante polemiche dell’epoca. E oggi nessuno potrebbe immaginarsi una viabilità senza la superstrada Bolzano-Merano. Stessa cosa per il tunnel del Brennero. In tutta Europa ci invidiano un’opera all’avanguardia, qui parti della popolazione la contesta per un impatto ambientale non grave e comunque temporaneo».
 Quanto soffre l’Alto Adige per colpa del ritardo nelle infrastrutture?
 
«Siamo molto svantaggiati, a livello europeo siamo al 149º posto su 192 regioni. Ma la raggiungibilità è tutto. Chi dice di no a certi interventi fa solo una battaglia politica, ma il buon senso ci dice che sono necessari. L’A22 è un collo di bottiglia: il giorno in cui i turisti dovranno aspettare troppo a lungo in coda, non arriveranno più. E con le merci sarà lo stesso. Giustamente chiediamo che le strade arrivino fino all’ultimo dei nostri masi, come possiamo pensare di non far defluire merci e turisti attraverso un’autostrada che funziona? In questo senso la terza corsia è necessaria».
 Semplificazione burocratica: lei ha più di trent’anni di esperienza politica alle spalle, crede che si possa davvero snellire la macchina amministrativa?
 
«Sì, ma servono scelte coraggiose. Quando un paziente ha una malattia grave, non lo si cura con l’aspirina. Qui va fatto lo stesso discorso. Non basta qualche taglio qua e là, bisogna intervenire con l’ascia. La vera rivoluzione si chiama silenzio-assenso. Solo così si possono ridurre i tempi e dare delle risposte certe agli imprenditori».
 Innovazione ed export: come recuperare?
 
«Puntando sulla cooperazione tra le imprese. È questo che chiede alle nostre aziende: essere meno individualiste e cercare i punti di contatto. Noi come Camera di commercio quest’anno punteremo moltissimo su questo aspetto».

Alto Adige 16-2-10
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domenica, 14 febbraio 2010


Treni austriaci, positivo il bilancio dei primi 2 mesi




 BOLZANO. A due mesi dall’avvio della cooperazione, Deutsche Bahn, Österreichische Bundesbahnen e le italiane LeNord confermano in una nota la soddisfazione per il nuovo collegamento tra Italia, Austria e Germania sulla linea del Brennero. Attualmente sono dieci i treni del gruppo che collegano l’Italia alla Germania, cinque sulla Moanco-Bolzano, quattro su Verona, uno per Milano e uno per Bologna.
 Le tre aziende ipotizzano per il furuto un ampliamento dell’offerta. Db e Öbb intendono inoltre conquistare una fetta sempre maggiore del mercato, aumentando il numero di passeggeri e intensificando le proprie azioni di marketing in Italia.
 «La cooperazione tra le ferrovie - spiega la nota - è risultata molto professionale e affidabile: Db e Öbb hanno identificato, per la prima volta, una serie di criteri che possano indicare la qualità del trasporto passeggeri sulla tratta di loro competenza». Un aspetto particolarmente positivo, «per chi viaggerà sui treni austro-germanici è che non c’è più l’obbligo di prenotazione: i clienti possono viaggiare in modo ancora più flessibile con il loro biglietto».
 Le due società annunciano inoltre che stanno avviando collaborazioni con tour operator ed enti turistici regionali per rendere più fruibile la loro offerta.
 Concludono dicendo che «grazie alla solida cooperazione con l’operatore italiano LeNord sono in fase din potenziamento i collegamenti fra Germania, Austria e Italia». Ancora, però, non è dato sapere se si tratti dell’auspicato allugamento dei convogli Monaco-Bolzano-Bologna fino a Firenze. (da.pa)


Sui treni austriaci diciamo: rispettino le regole italiane

 Mi sembra doveroso replicare alla lettera del sig. Philip Gaida. Premesso che ci trova d’accordo sulla questione riguardante il materiale rotabile delle ferrovie italiane, in alcuni casi vedi il treno che parte da Bolzano alle 09.31 del mattino diretto a Lecce è a dir poco al limite della tolleranza, per i treni come lei dice austriaci non sono altro che i treni che sono sempre transitati da anni con materiale DB fatti da personale FS, forse non si era mai accorto. Quello che in questo momento noi intendiamo porre all’attenzione è di ben diversa natura e riguarda un aspetto di fondamentale importanza per il trasporto Ferroviario: il rispetto delle regole cui ogni impresa che effettua trasporto ferroviario dovrebbe attenersi. Questo oggi non avviene e in questo periodo ogni impresa attua le sue regole, nel merito del macchinista solo noi siamo assolutamente d’accordo, ma ribadisco chiediamo che siano applicati gli accordi Nazionali sottoscritti a Roma da tutti i Vettori, se in altri paesi Europei vi sono altre norme questo fino a quando non cambiano, le nostre regole nazionali restano tali. La figura del personale che opera sui treni è fra le più professionalizzate e deve essere in grado di svolgere il proprio lavoro nella più completa Sicurezza, basta un attimo per provocare grossi inconvenienti, ricordiamoci che oltre alle merci trasportiamo viaggiatori che devono viaggiare nell’assoluta sicurezza. Questo crediamo sia il problema che oggi deve trovare soluzione.
Franco Munerato Segreteria FIT Cisl Ferrovieri BOLZANO



Alto Adige 14-2-10
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mercoledì, 10 febbraio 2010


La Cisl: treni austriaci poco sicuri


DAVIDE PASQUALI


BOLZANO. La Federazione nazionale trasporti della Cisl lancia l’allarme sicurezza sui treni: «Sulla linea del Brennero circolano vettori che, contrariamente a quelli di Trenitalia e Sad, utilizzano un solo macchinista che guida da solo un locomotore non comunicante con le vetture per dieci ore al giorno». Si tratta degli Eurocity gestiti dalla joint-venture Öbb-Db-LeNord. Che però rassicurano.
 «Più sicurezza nel settore ferroviario: servono regole certe per tutte le imprese ferroviarie».
 È la perentoria richieta avanzata nella giornata di ieri dai sindacalisti della Federazione trasporti della Cisl. Franco Munerato e Josef Ploner, della Fit Cisl altoatesina, in una nota diffusa in mattinata spiegano: «La sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori è prioritaria, pertanto occorre che per tutte le imprese ferroviarie valgano le stesse regole. Attualmente, in Italia ben ventotto imprese ferroviarie presentano condizioni di impiego del personale di condotta e di accompagnamento anche assai differenti fra loro. Non esistendo una norma che obblighi le aziende ad applicare il contratto nazionale di riferimento delle attività ferroviarie, i contratti applicati sono diversi fra loro. Succede così che vengono applicati diversi contratti, come quello della logistica, contratti individuali, o il contratto collettivo del commercio, che non prevede nelle sue declaratorie le figure professionali ferroviarie».
 Parrebbe, questa, una questione meramente sindacale, ma a detta della Fit Cisl le cose non stanno affatto così.
 La Federazione trasporti della Cisl, infatti, «già da tempo denuncia questa disparità e si impegna per un sistema di regole certe, che tutte le imprese devono osservare per garantire loro parità di condizioni e maggiore sicurezza per lavoratori e passeggeri. Altrimenti, la liberalizzazione del settore comporta il rischio che si taglino sicurezza e servizi».
 Queste le premesse generali, ma veniamo al dunque: nei giorni scorsi la segreteria nazionale della Fit-Cisl ha inviato una lettera al ministro dei trasporti, l’onorevole Altero Matteoli. Un documento dedicato ai problemi di tutta la rete ferroviaria italiana, ma con un esplicito, forte riferimento alla realtà altoatesina, una delle più a rischio, sempre a detta dei sindacalisti. «Nella lettera - spiega Franco Munerato - si fa presente al ministro che sulla tratta del Brennero circolano vettori che utilizzano un solo macchinista che guida da solo un locomotore non comunicante con le vetture per dieci ore al giorno. Si chiede al ministero di intervenire nell’interesse della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini». Si fa riferimento, come spiega Munerato, ai treni privati, gli Eurocity gestiti congiuntamente da Öbb, Db e LeNord. «A livello nazionale - spiega il sindacalista - è stato siglato un accordo per il cosiddetto agente solo. Un tempo i treni viaggiavano con due macchinisti, oggi ne basta uno. Ma i sindacati, per i treni pubblici hanno richiesto e ottenuto il rispetto di alcuni paletti, primo fra tutti che il macchinista unico può condurre il treno solo se c’è l’intercomunicante, ovverosia se dalla locomotiva si può raggiungere i vagoni e viceversa. Questo perché, anche esistendo delle dotazioni di sicurezza, in caso di guasto, malore del macchinista o altro potrebbero esserci dei problemi per la sicurezza dei passeggeri. Orbene: sui treni statali, come pure su quelli della Sad sulla Merano-Malles, l’intercomunicante c’è e la sicurezza è garantita. Sugli Ec lombardo-tedeschi invece no. Il locomotore si può raggiungere solo dall’esterno, scendendo a terra a treno fermo. Dovesse succedere qualcosa, potrebbe essere un bel problema».
 Ma le Ferrovie Nord rigettano le accuse e in una nota scritta precisano: «I macchinisti in servizio sul Brennero, nel pieno rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro degli autoferrotranvieri, lavorano su turni di conduzione di 4 ore e 10 minuti per ciascuna giornata di lavoro. Nelle giornate più impegnative possono diventare 5 ore e 40 minuti, ma in questo caso sono suddivisi in due periodi di 2 ore e 50 minuti, intervallati da un periodo di riposo di 2 ore circa. Le avanzate dotazioni di sicurezza di cui dispongono i treni e la rete su cui si svolge il servizio internazionale del Brennero consentono la conduzione da parte di un solo macchinista in tutta sicurezza, come avviene peraltro in tutta Europa».


Le ferrovie tagliano metà del personale





 BOLZANO. Per comprendere compiutamente l’allarme lanciato dai sindacati, occorre certamente prendere in considerazione la situazione in cui versa oggi il sistema ferroviario italiano.
 Il gruppo Ferrovie dello Stato ha i bilanci fortemente in difficoltà e una voce di costo, se non in assoluto la voce più significativa per la società, è rappresentata dal personale. Ormai da anni i tagli sono vistosi, e l’ultima limata al personale viaggiante è rappresentata dall’introduzione del cosiddetto agente unico. Tradotto, un unico macchinista per locomotiva, anziché i due di sempre, tranne sui treni a lunga percorrenza. Insomma, dove prima servivano 1.000 macchinisti, ora ne servono solo 500.


Alto Adige 10-2-10
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giovedì, 04 febbraio 2010


Il treno da Bolzano per Roma raddoppia



GIANCARLO ANSALONI


BOLZANO. Entro la primavera tornerà a viaggiare fra Bolzano, Trento e Roma (e viceversa) l’Eurostar soppresso il 13 dicembre scorso; inoltre entro l’estate dovrebbe entrare in funzione anche un secondo collegamento diretto nel fine settimana sempre fra Roma e Bolzano e viceversa.
 Questo in sintesi l’esito dell’incontro avvenuto ieri a Roma fra il presidente delle Ferrovie Innocenzo Cipolletta, l’amministratore delegato ing. Vincenzo Soprano e alcuni alti funzionari dell’Azienda con l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann, l’omologo trentino Alberto Pacher, affiancati dal capo dipartimento mobilità Gianfranco Jellici e Günther Burger, entrambi dell’ufficio provinciale trasporto locale di Bolzano.
 Il presidente Cipolletta si è impegnato - ha riferito Widmann - a presentare entro marzo una proposta di soluzione sia per quanto riguarda l’Eurostar, sia per rivedere l’intera problematica dei collegamenti sull’asse del Brennero, quindi compresi gli Eurocity, gli Intercity e gli interregionali, tutti convogli nord-sud ridotti o spariti dall’orario ferroviario per iniziativa dell’amministratore delegato di Trenitalia Moretti, il quale, come si ricorderà, aveva chiesto alla due Province una partecipazione di 1 milione e mezzo di euro ciascuno, per coprire la tratta da Bolzano e Verona per un deficit ritenuto troppo oneroso. Richiesta peraltro respinta dalle due amministrazioni locali.
 Com’è noto i collegamenti internazionali attraverso il Brennero attualmente sono gestiti esclusivamente dalle ferrovie tedesche e austriache DB e Oebb in sinergia con la Nord Milano, il che ha comportato la soppressione delle agevolazioni per i pendolari che si servono del trasporto integrato locale lungo la linea del Brennero fino a Trento. «L’incontro è stato particolarmente soddisfacente - ha commentato Widmann - perché è valso a riallacciare un rapporto con la nostra regione che negli ultimi tempi si era fatto piuttosto “teso” con seri disagi per la nostra utenza e anche la nostra economia».
 Per quanto riguarda l’Eurostar è prematuro ipotizzare orari, ma si può presumere che la partenza da Bolzano possa avvenire attorno alle 6,30 del mattino, eventualmente - ma sono solo ipotesi - mediante l’“arretramento” fino a Bolzano dell’Eurostar che attualmente parte da Verona alle 7,55 con arrivo a Roma alle 10,55. Naturalmente è previsto anche un Eurostar per il rientro con orario tutto da verificare; l’operazione comunque richiede un esame approfondito perché si tratta di trovare una cosiddetta “traccia”, cioè uno spazio idoneo per il treno rapido fra quelli regionali attuali senza creare intralci.
 Lo stesso discorso vale anche per il ventilato treno “turistico” settimanale che dovrebbe portare direttamente in regione la clientela di città quali Roma, Firenze e Bologna sia in estate che in inverno. Terzo punto: la delegazione regionale ha proposto di aumentare di un euro, da 12,50 a 13,50 la tariffa chilometrica pagata dalla Provincia alle ferrovie per il trasporto locale. “I due milioni annui in più accantonati - ha dichiarato Widmann - dovrebbero servire per l’acquisto di nuovo materiale rotabile per rendere più decoroso il trasporto ferroviario”.
 Infine si è discusso anche della richiesta di trasferire la gestione della linea Bolzano-Merano da RFI (Rete ferroviaria italiana, attuale gestore della tratta) alla Provincia, dopo la realizzazione congiunta di importanti di interventi sulla rete dei binari (probabilmente il ventilato raddoppio dei binari della Meranese da Terlano a Bolzano), la cessione di ulteriori areali ferroviari (a Bressanone o San Candido) e l’apertura di uno sportello informazioni e vendita biglietti della rete di trasporto pubblico locale nelle stazioni di Bolzano e Merano.

Alto Adige 4-2-10
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giovedì, 28 gennaio 2010


Eurocity austriaci accordo vicino



Le tariffe per i pendolari


 BOLZANO. Secondo l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann procedono positivamente le trattative per inserire anche i nuovi treni Eurocity nel sistema tariffario del trasporto pubblico locale. «Il nostro obiettivo è di consentire a pendolari e studenti un utilizzo duraturo semplice e a prezzi vantaggiosi degli Ec».
 Il Dipartimento alla mobilità della Provincia starebbe valutando con attenzione un’offerta considerata buona, stilata a seguito delle trattative intervenute con i rappresentanti delle Ferrovie austriache e tedesch, responsabili per i nuovi collegamenti Ec. Nei prossimi mesi si dovrebbe così poter giungere ad una riforma tariffaria e alla soluzione del problema. Come ha riferito l’assessore, «stiamo trattando per comprendere nel sistema tariffario anche destinazioni che per noi rivestono una certa importanza: Innsbruck o Verona; solo così potremo offrire soluzioni sensate agli studenti».
 Sui treni EuroCity delle compagnie ferroviarie Db e Öbb attualmente valgono esclusivamente le condizioni tariffarie da loro applicate e quindi non hanno alcun valore i biglietti del trasporto regionale italiano. Fanno eccezione le carte valore del Sistema trasporto integrato altoatesino abbinate al sovraprezzo Eurocity. I biglietti singoli in Alto Adige possono essere acquistati presso i punti vendita e i distributori automatici del sistema trasporto integrato altoatesino nonché su internet. (da.pa)


Alto Adige 28-1-10
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mercoledì, 27 gennaio 2010



Nuova ferrovia, tre tratti all’aperto, il tracciato tra Laives e Salorno: quasi tutto in galleria



preoccupazione per i rumori

  EZIO DANIELI


ORA. Lo studio di fattibilità della nuova linea del Brennero, nel tratto che attraverserà la Bassa Atesina, è stato messo nero su bianco. La variante in galleria A5 è stata ritenuta la migliore dai tecnici, che hanno garantito il massimo impegno per contenere i rumori, soprattutto nei tre - brevi - tratti in cui i binari saranno all’aperto. Uno è previsto a sud di Egna - all’altezza della fine della variante alla statale del Brennero - gli altri due a Ora. Dove le preoccupazioni sono rimaste, nonostante lo studio sia stato migliorato rispetto al primo.
 La proposta. La variante A5, secondo Rfi, «comporta un’occupazione inferiore di aree di deposito per il materiale di scavo, che - a differenza di quanto avverrebbe per le varianti di fondovalle - è in gran parte riutilizzabile. Anche per quanto concerne i costi (1,580 miliardi per la Bassa Atesina) la variante in galleria è ritenuta più vantaggiosa. Il tracciato ferroviario sarà tutto in tunnel, salvo appunto le tre tratte all’aperto «necessarie - hanno detto i tecnici - per ragioni di sicurezza. Deve esserci, ogni venti chilometri circa, una finestra». Sul territorio comunale di Ora la tratta all’aperto è stata spostata verso il pendio, ridotta e suddivisa in due tratti più corti risultando così meno impattante. Tra San Floriano e Laghetti il tracciato in galleria è stato spostato al piede della Madrutta, in modo da intercettare il meno possibile le falde acquifere sotterranee. Nel tratto a sud, a partire dal rio Lauco, il tracciato sale altimetricamente per ridurre il battente idraulico ed è stato reso compatibile con quello individuato dalla Provincia di Trento. Con l’innalzamento del profilo altimetrico del tracciato della variante A5 si prevedono, rispetto alle soluzioni precedenti, minori pressioni idrauliche e impatti sulle falde acquifere. La maggior parte delle sorgenti e delle zone umide non sono esposte ad alcun tipo di impatto.
 Le preoccupazioni. Visto lo studio di fattibilità, il sindaco di Ora, Roland Pichler, ha ribadito i rischi di sopravvivenza per la pizzeria Nussbaumer e la ditta Autoexpo «in quanto i binari verrebbero collocati in vicinanza a queste aree se non addirittura in una posizione sovrastante. Si tratta di attività commerciali - con relativi posti di lavoro - che sarebbero a rischio. So che vi sono stati già dei contatti fra i responsabili di Rfi e delle due aziende: una soluzione potrebbe essere il loro trasferimento in una delle zone produttive sul territorio comunale». A Ora c’è anche la diffusa preccupazione per le sorgenti idriche ma i tecnici hanno spiegato che, essendo il progetto vicino ad una delle prime aree classificate Natura 2000, il tracciato è stato previsto quanto più possibile distante da questa area «appena dentro il piede della montagna cercando così di intercettare quanto meno sorgenti possibili».
 I rumori. Sempre ad Ora la commissione comunale all’ambiente ribadisce che «Durante le attività di costruzione dovremo fare i conti per anni con un aumento del traffico pesante di fornitura e rimozione. Questo cantiere comporterà una lunga lista di pressioni e pericoli: polveri, rumori, vibrazioni, inquinamento dei corsi d’acqua. La flora e la fauna di questa zona subiranno una ferita dalla quale non si potranno più riprendere. Tutti possiamo poi immaginarci il rumore causato da 400 treni merci, ognuno di una lunghezza di mille metri, che corrono ad una velocità di punta di 220 chilometri all’ora». Ribadisce il sindaco Pichler: «La popolazione è preoccupata e come giunta comunale, interpretando e facendo nostri questi timori, abbiamo chiesto precise garanzie. I tecnici, nel corso di un recente incontro pubblico, hanno garantito che «In accordo con il gruppo di lavoro «Vas» è stata concordata una serie di misure per la successiva fase di progettazione preliminare, in modo da contenere gli impatti negativi della variante in galleria: ad esempio l’estensione del monitoraggio idrogeologico a tutte le sorgenti private, anche a quelle rilevate dai Comuni. Dovranno poi essere esaminate le misure di compensazione adeguate alla situazione urbanistica nelle tratte all’aperto a Ora ed Egna e quelle relative alle aree di cantiere previste. Per quanto concerne la protezione dal rumore, dovranno essere stabilite misure concrete per minimizzare gli impatti negativi». A proposito di inquinamento acustico, il Comune di Ora attende interventi (promossi da Trenitalia) per sistemare il ponte di ferro che sovrasta l’Adige e che continuerà a servire l’attuale linea.

 I tempi. Priorità assoluta è stata concessa al «passante» in tunnel fra Ora e Cardano che dovrà bypassare anche la città di Bolzano. I primi lavori potrebbero iniziare nel 2011: garanzie in tal senso sono state date dalla Provincia.
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martedì, 26 gennaio 2010



Il comitato chiede di salvare la stazione Fs e vuole il terzo binario


BOLZANO. Ritorna alla carica il comitato “Salviamo la stazione”, forte di diecimila firme di pendolari e sostenuto da sette associazioni di tutela ambientale e da due sindacati, Asgb e Cisl. Il portavoce, Peter Ortner, invita «tutti i consiglieri comunali ad ampliare lo studio sul piano della mobilità con chiare indicazioni sulla riqualificazione della stazione di Bolzano e sulla realizzazione del terzo binario».
 Il comitato ha analizzato quanto illustrato in consiglio comunale durante la presentazione ufficiale di masterplan e piano della mobilità, rilevando «varie incongruenze, soprattutto nel Pum». Come precisa Ortner, «il potenziamento del servizio urbano sulle linee ferroviarie è trattato in sole 7 righe. L’areale come zona di sviluppo di Bolzano non è stato studiato nel progetto. Manca ogni indicazione sul futuro della posizione attuale della stazione con i relativi binari, come pure sull’uso dell’area circostante. Queste, a nostro avviso, sarebbero le premesse necessarie per poter predisporre un bando di concorso per lo studio dell’area». Inoltre, prosegue, «nulla si dice in merito al miglior utilizzo della rete e dei trasporti ferroviari. Per di più, non viene neppure citata la realizzazione del terzo binario Bolzano/Zona industriale/Ora, già previsto dal piano provinciale trasporti e anche dal Ferroplan, e che risulta indispensabile per poter utilizzare le nuove stazioni in un tempo molto breve anziché tra 15 anni».
 Ortner conclude spiegando che «il Pum non può prescindere da un miglior utilizzo della rete ferroviaria; la stazione deve essere presa come punto di partenza per lo studio della mobilità; è poi indispensabile la realizzazione del terzo binario, per il quale esistono già gli studi sia di Fs/Rfi che della Provincia, nonché il preforo sotto il Virgolo, prevedendo da subito anche la quota parte di finanziamento. Infine, riteniamo che il testo del bando di gara per il nuovo progetto della stazione e relativo areale prima della pubblicazione ufficiale sia da rendere noto, in modo che la cittadinanza possa prendere visione del contenuto, nonché valutare l’inserimento anche delle nostre proposte». Ortner esorta infine il consiglio comunale «ad approfondire e modificare questo piano». (da.pa)

Alto Adige 26-1-10

altre notizie su: http://www.theil.it/downloads/BHF%20Bozen/bv-BHF-Bozen-it.pdf

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domenica, 24 gennaio 2010


Metrò leggero Bolzano-Merano



La Provincia presenta alle Ferrovie un progetto per raddoppiare i binari e gestire la tratta


EZIO DANIELI


 BOLZANO. Due binari fra Ponte Adige (ma si vaglia anche la prospettiva che possano partire da Terlano) e Bolzano per poter raggiungere l’obiettivo di far circolare un treno ogni venti minuti fra Bolzano e Merano, con successivo collegamento per Malles Venosta. Di fatto una metropolitana leggera. La proposta verrà fatta nel corso del prossimo mese quando l’amministratore delegato di Trenitalia - Mauro Moretti - incontrerà il presidente della Provincia Durnwalder e l’assessore alla mobilità Thomas Widmann per affrontare anche il ripristino (annunciato) dell’Eurostar da Bolzano a Roma sia pure a titolo sperimentale. Conferma Widmann: «Con l’a Moretti bisognerà verificare se Trenitalia concederà o meno in subappalto alla Provincia tutta la linea fra Bolzano e Merano. Noi puntiamo a questa concessione e proprio per questo abbiamo pronta la proposta di un secondo binario fra Ponte Adige e Bolzano con la possibilità che il raddoppio possa partire anche dalla stazione di Terlano. Con il secondo binario potrà essere garantita la circolazione di un treno ogni venti minuti sulla tratta ferroviaria fra il capoluogo altoatesino e la città del Passirio».
 Secondo l’assessore Widmann «dal punto di vista tecnico non vi sono ostacoli insormontabili per la realizzazione del secondo binario» soprattutto fra Ponte Adige ed il collegamento con la linea ferroviaria del Brennero all’altezza di Oltrisarco. Gli spazi per «allargare» la linea vi sono: dovrebbe essere sfruttata una lunga fascia di terreno agricolo a ridosso dell’attuale massicciata ferroviaria nel tratto immediatamente successivo il passaggio a livello di Ponte Adige con qualche «passaggio» complicato vista la presenza di alcuni edifici e con la necessità di procedere con una serie di espropri soprattutto di terreni coltivati. Il raddoppio del binario comporterà l’ampliamento del tratto in sopraelevata che attraversa gran parte della zona industriale e produttiva di Bolzano Sud fino all’innesto sulla linea del Brennero dove - considerati i tempi di realizzazione del raddoppio - non si dovrebbero determinare «intralci» con i convogli della Verona-Brennero visto che è prevista la realizzazione del «passante» in galleria fra Ora e Cardano per favorire soprattutto il transito dei convogli merci.
 «L’obiettivo di un cadenzamento orario di 20 minuti sulla linea ferroviaria fra Bolzano e Merano - aggiunge l’assessore Thomas Widmann - è irrinunciabile proprio per venire incontro alle esigenze dei sempre più numerosi utenti del treno. Punta anche a favorire chi si muove ogni giorno dall’Oltradige per raggiungere Bolzano e che deve fare i conti con le difficoltà ed i disagi causati dal traffico. Ecco dunque la prospettiva di potenziare i collegamenti sui binari ed anche la stazione di Ponte Adige».
 È il caso di ricordare che proprio alla stazione di Ponte Adige - nel contesto di un ampio progetto per potenziare il servizio di trasporto pubblico - la giunta provinciale ha previsto una serie di interventi con la trasformazione della stazione in un nodo di scambio fra la gomma e la rotaia. Da tempo - così è stato comunicato - è stato disdetto il contratto relativo alla sosta dei camper anche se, a quanto pare, vi sarebbero dei ricorsi contro la decisione con la conseguenza che i tempi di intervento alla stazione si sono allungati rispetto a quelle che erano le previsioni. Ma il progetto di ristrutturazione - lavori esterni (come le pensiline e i marciapiedi) hanno già portato a risultati importanti - andrà comunque avanti: fra gli spazi esterni ed interni (si pensa anche di sfruttare il sottoterra) si potrebbe arrivare fino a mille posti macchina attorno alla stazione dalla quale partirebbero poi corsie preferenziali per i pullman di linea anche verso Bolzano.

Alto Adige 24-1-10




E IN BASSA ATESINA?


ANCHE QUI I PENDOLARI CHE USUFRUISCONO DEL TRENO SONO IN AUMNENTO E IL RADDOPPIO DEI BINARI NON PRESENTA OSTACOLI INSORMONTABILI!

COSA SI ASPETTA A FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE?

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giovedì, 21 gennaio 2010


Torna l’Eurostar diretto per Roma




GIANFRANCO PICCOLI

BOLZANO. Torna l’Eurostar Bolzano-Roma. Lo ha garantito ieri il ministro dei trasporti, Altero Matteoli: «Della questione abbiamo discusso ieri (martedì per chi legge ndr) con l’amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti: mi ha assicurato che il collegamento diretto sarà ripristinato a breve», ha detto il ministro. Soddisfatto l’assessore provinciale ai trasporti, Thomas Widmann: «Bolzano e Trento hanno ottenuto insieme un grande risultato e senza ulteriori esborsi per le casse pubbliche».
 I dettagli tecnici del collegamento verranno definiti nei prossimi giorni, anche se un’ipotesi c’è già: partenza da Bolzano intorno alle 5.30 e arrivo a metà mattina a Roma, partenza dalla capitale alle 16 e arrivo a Bolzano intorno alle 13. L’ultimo Eurostar che collegava direttamente Bolzano a Roma era «sparito» dagli orari di Trenitalia lo scorso 13 dicembre. Una decisione che aveva suscitato enormi polemiche.
 Già nelle scorse settimane il ministro Matteoli aveva detto che la questione non era da considerare chiusa: «Trattandosi di un servizio essenziale, in alcuni casi la politica può e deve intervenire. Io ad esempio vengo da un partito che conosce bene Bolzano e la sua storia. Quel caso è sul mio tavolo».
 Ieri il ministro ha incontrato a Roma l’assessore provinciale ai trasporti trentino Alberto Pacher e il presidente della Provincia Lorenzo Dellai, ai quali ha fornito ampie assicurazioni sul dietro-front di Trenitalia.
 Soddisfatto Widmann: «Le due Province di Trento e Bolzano hanno ottenuto un risultato importante collaborando e facendo pressioni su governo e Trenitalia. Il collegamento tra Bolzano e Roma sarà ripristinato, e questo senza che le due Province debbano pagare. L’assicurazione arrivata da Matteoli segue quelle che ci aveva dato il ministro Frattini a Natale: ora andranno definiti i dettagli tecnici del ripristino, per ora è importante il cambio di rotta dell’ad di Trenitalia Moretti, che adesso ha deciso di venire incontro alle esigenze del nostro territorio».
 Conferme del prossimi ripristino del collegamento sono arrivate, da Matteoli, anche all’onorevole del Pdl Michaela Biancofiore: «Si conclude finalmente, grazie al ministro Matteoli, al governo e al pressing dei parlamentari, un’incresciosa querelle».
 «E’ un segnale importante - ha detto infine Alberto Pacher - che conclude il lavoro condotto nelle ultime settimane e i colloqui con il presidente delle Ferrovie, Innocenzo Cipolletta».

Alto Adige 21-1-10

L’Eurostar da Roma arriverà alle 23


L’Eurostar da Roma arriverà alle 23
 BOLZANO. Per un errore tipografico, nell’edizione di ieri abbiamo scritto che l’ipotesi di orario per l’Eurostar da Roma a Bolzano sarà dalle 16 (partenza dalla capitale) alle 13 (arrivo nel capoluogo altoatesino). In realtà, l’orario di arrivo presunto sarà intorno alle 23. Nei prossimi giorni i dettagli del ripristino del collegamento saranno resi noti.

Alto Adige 22-1-10

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domenica, 17 gennaio 2010


Treni soppressi per lavori urgenti sulla ferrovia




 BOLZANO. Complessi lavori di manutenzione sono previsti la prossima settimana e fino a fine febbraio sulla linea ferroviaria tra Merano, Bolzano e Brennero. Nei giorni feriali da lunedì a venerdì verranno cancellati il treno con partenza da Brennero alle 9.38 e il treno con partenza da Merano alle 11.16. Agli utenti viene garantito sulla tratta Bolzano-Brennero un servizio sostitutivo di autobus con fermata nei piazzali ferroviari. L’autobus in sostituzione del treno regionale 20449 parte alle 9.38 da Brennero e fa le seguenti tappe: a Colle Isarco alle 9.55, a Vipiteno alle 10, a Campo Trens alle 10.23, a Fortezza alle 10.38, a Bressanone alle 10.58, a Chiusa alle 11.19, a Ponte Gardena alle 11.33, arrivo a Bolzano alle 12.08. L’autobus che sostituisce il treno 20450 parte invece alle 12 da Bolzano e a seguire alle 12.35 da Ponte Gardena, alle 12.49 da Chiusa, alle 13.10 da Bressanone, alle 13.30 da Fortezza, alle 13.45 da Campo Trens, alle 13.59 da Vipiteno, alle 14.13 da Colle Isarco. Arrivo a Brennero alle 14.30.

Alto Adige 17-1-10
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mercoledì, 13 gennaio 2010



Addio al diretto Bolzano-Roma ma viaggiare a nord col cane...



 Bolzano Roma? Non esiste più, per dimostrare che le ferrovie si stanno adeguando ai tempi, nessun diretto per la capitale! Per Roma si cambia! Questo ormai è stato scritto ovunque e ogni genere di lamentela è stata riportata ovunque. Vuoi andare a Roma? Vacci in aereo così finalmente si giustifica la presenza dell’aeroporto nella nostra città e anche le spese per mantenerlo e per tamponare i buchi neri che si creano annualmente. Allora proviamo ad andare verso nord, ormai siamo un Europa unita, sarà sicuramente più semplice. Per il nord, giusto per arrivare ad Innsbruck non pretendo di raggiungere Bratislava, se vuoi un viaggio diretto, compagnia di trasporti tedesca, non esiste altra soluzione! 27,60 euro e arrivi comodamente a destinazione! “Scusi, con me viaggia anche un cane, un labrador di 2 anni...”: allora sono due biglietti da 27,60, il cane paga come l’essere umano! Allora lo posso far accomodare sul sedile come il classico degli esseri umani! No! Un cane! Ma è o non è un cane? Un cane che però paga come un cristiano! Mi sembra non faccia una piega! Però non mi trova d’accordo e lascerò che con le ferrovie tedesche ci viaggino gli altri, io rimango fedele a Trenitalia.
 Pirla! Un fedele Pirla visto che i treni italiani, oltre a venir sospesi perché si congelano le porte (effettivamente in Norvegia/Svezia/Finlandia e Bielorussia, d’inverno non girano treni), non hanno nemmeno per Innsbruck un viaggio diretto! Devi per forza scendere al Brennero e poi prendere la coincidenza per Innsbruck però il cane paga la metà del cristiano ma la biglietteria delle FF.SS. non fa il biglietto fino a Innsbruck ma solo fino al Brennero, lì si sale sul treno austriaco e si fa il biglietto in carrozza! Perché? Perché l’Europa si è unita ma solo virtualmente, in effetti è più complicato muovercisi. E poi, quando sarò al Brennero? Capace che il cane viaggia esterno e si fa una sgambatina legato all’ultima carrozza e io, visto che sono un bipede, posso poggiar le mie terga su un lussuoso sedile dei treni austriaci e il cane paga un terzo ma non in euro ma in equivalente valore in bocconcini di pollo e verdure con vitamine, una scatoletta da 250 gr. Ma più complicato non lo potevano fare? Immagino che si rispetti la politica atta a sensibilizzare e convincere i bipedi ad utilizzare di più i mezzi pubblici e a lasciare a casa la macchina. Complimenti
Marco Gandini BOLZANO

Alto Adige 13-1-10
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venerdì, 08 gennaio 2010


Matteoli vuole ripristinare l’Eurostar



Interviene il ministro: il collegamento con la capitale è un caso aperto


BOLZANO. «L’Eurostar Bolzano-Roma? Il caso per me non è ancora chiuso». L’affermazione, questa volta, non arriva da qualcuno che può essere accusato di difendere il campanile altoatesino. Lo ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, in un’intervista a tutto campo pubblicata nell’edizione di ieri del quotidiano «La Stampa». Il collegamento con la capitale, dunque, è tutt’altro che archiviato.
 Il ministro dei trasporti Altero Matteoli, risponendo ad una domanda sui tagli effettuati da Trenitalia con l’ultimo orario entrato in vigore alla metà di dicembre, ha detto di avere in agenda soprattutto la questione del collegamento fra Bolzano e la Capitale: «Trenitalia è una società per azioni - ha dichiarato il ministro al quotidiano La Stampa - e i conti devono tornare come in qualunque altra azienda. Non possiamo chiedere all’ingegner Moretti di fare il contrario. Ciò detto, trattandosi di un servizio essenziale, in alcuni casi la politica può e deve intervenire. Io ad esempio vengo da un partito che conosce bene Bolzano e la sua storia. Quel caso è sul mio tavolo, e non lo considero chiuso».
 Insomma, da parte del ministro c’è qualcosa più di un semplice interessamento al caso del collegamento tra il capoluogo altoatesino e la capitale.
 La decisione di Trenitalia, dettata da ragioni di redditività, di tagliare l’ultimo Eurostar Bolzano-Roma (è rimasto solo un convoglio notturno) ha scatenato un vespaio di polemiche sia in Alto Adige che in Trentino, anche quest’ultimo rimasto orfano del collegamento diretto con la capitale.
 L’ad Moretti non ha fatto tanti giri: per ripristinare il treno diretto ci vuole un contributo di 1,2 milioni di euro all’anno. «Lo volete? Pagatelo», il senso della richieste del supermanager di Trenitalia alla Province di Trento e Bolzano.
 L’assessore ai trasporti trentino, Alberto Pacher, ha tenuto aperto un canale di dialogo con Trenitalia.
 In Alto Adige, invece, l’assessore ai trasporti Thomas Widmann strizza l’occhio al consorzio lombardo-tedesco che è entrato nel mercato italiano con cinque convogli Eurocity quotidiani sulla tratta Monaco-Bologna.
 Sulla questione del trasporto ferroviario, e in particolare dell’uso degli abbonamenti sugli Eurocity tedeschi, nella giornata di ieri è intervenuto anche il consigliere provinciale del Pdl Mauro Minniti.
 «L’uso degli abbonamenti dei pendolari sui treni tedeschi - ha dichiarato il vicepresidente del consiglio provinciale - è un’iniziativa che da parte della giunta è giusto perseguire, ma non deve rappresentare un costo più alto o addirittura parallelo di quanto Trenitalia aveva chiesto per il mantenimento dei collegamenti veloci con Roma». «E’ apprezzabile - ha aggiunto l’esponente politico - che l’assessore ai trasporti ed alla mobilità abbia chiesto al consorzio lombardo-tedesco l’estensione anche su questo servizio delle agevolazioni in atto proprio per favorire i pendolari, ma è altrettanto lecito chiedersi quanto la Provincia dovrà sborsare. Non vorrei, infatti, che la mancata corresponsione di quanto richiesto da Roma rischi di diventare una specie di boomerang, facendo lievitare i costi di esercizio. Non bisogna dimenticare, infatti, che la richiesta del potenziamento del collegamento con la stazione di Bologna e l’estensione delle agevolazioni esistenti a livello regionale nei confronti dei pendolari sono legate al pagamento di un contributo, sul modello di quello richiesto dalle ferrovie italiane per mantenere in atto il collegamento con Roma, e su questo la Provincia deve valutare bene la convenienza e non preferire a scatola chiusa l’offerta del consorzio. Il compito dell’assessorato deve essere quello di non abbandonare la possibilità del ripristino del collegamento veloce con la capitale».

Alto Adige 8-1-10
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martedì, 05 gennaio 2010


LUNGO IL BRENNERO



Cresce l’autostrada viaggiante Sui treni trasportati 226 mila Tir

 Bilancio positivo per la «RoLa», l’autostrada viaggiante tra Bolzano e Wörgl, in Tirolo. Nel 2009 sui treni della Ökombi, compagnia che fa capo alla Rail Cargo Austria, lungo il Brennero sono stati trasportati 226 mila Tir. Rispetto all’anno prima l’aumento è stato del 10% (pari a circa 20 mila mezzi pesanti). L’utilizzo medio dei 54 treni che giornalmente viaggiano lungo la tratta è stata pari all’83%. L’obiettivo dichiarato per il 2010 è arrivare a quota 300 mila.

Alto Adige 5-1-10
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giovedì, 31 dicembre 2009


Deposito bagagli pronto e subito smantellato

                                                                                    
                                             
   
 BOLZANO. Era ormai tutto pronto: la ditta incarica di allestire e gestire il deposito bagagli, all’interno della stazione ferroviaria, aspettava solo il via libera da Centostazioni. Ma, del tutto imprevisto, è arrivato invece il contrordine: smantellate tutto, non si fa più nulla. Il motivo? Non si sa. Certo è che il locale, vicino al bar, che era stato messo a disposizione per realizzare appunto il deposito bagagli, è tornato desolatamente vuoto.
 Una decisione che ha dell’incredibile, se si pensa alle decine di viaggiatori che ogni giorno arrivano a Bolzano e non sanno dove mettere i bagagli. Molti coloro che si rivolgono anche agli uffici della Polfer per chiedere di lasciare, per qualche ora, la valigia. Sono anni che la stazione ferroviaria di Bolzano non ha un deposito e la cosa è a dir poco scandalosa. Ma stavolta il problema sembrava superato: c’erano una quarantina armadietti automatici dove lasciare il bagaglio e il locale era stato dotato di un sistema di videosorveglianza. Ma è stato tutto smantellato: il deposito bagagli a Bolzano è destinato a restare un sogno.


Alto Adige 31-12-09
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mercoledì, 30 dicembre 2009


Pienone sul treno austro-tedesco



La manager: «Noi, sempre in orario con carrozze nuove e pulizia perfetta»

  VALERIA FRANGIPANE


BOLZANO. La cancellazione dell’Eurostar che collegava Bolzano a Roma, senza costringere i passeggeri ad improbabili cambi di treno, fa infuriare pendolari, turisti e politici. Le uniche a sorridere, mentre fervono trattative bollenti tra Provincia e Trenitalia, sono le ferrovie austro-tedesche.
 Intanto dal 14 dicembre sono partiti, sull’asse Monaco-Bolzano-Verona-Bologna, cinque Intercity gestiti da Öbb e Db insieme a Nord Milano. Treni che viaggiano pieni anche se nessuna stazione dà informazioni perché Trenitalia non vuole concorrenza: «La verità, tuona Fs, è che le biglietterie costano e che cancellandole i tedeschi risparmiano!».
 Kerstin Schoenbohm, manager dei treni teutonici, è raggiante: «Gli Intercity Monaco-Bolzano e Monaco-Verona ci stanno dando le soddisfazioni maggiori». Quali sono i punti di forza? «Carrozze nuove e in perfetto orario. Personale trilingue, servizi di prima classe e ristorante coi fiocchi». E poi c’è la pulizia. «Vagoni splendenti senza cimici, pulci e parassiti vari. I bagni poi sono lindi. E poi... non ci facciamo spaventare dalla neve!».
 A proposito Trenitalia spiega che nei giorni di maltempo che hanno preceduto il Natale l’indice di puntualità dei treni nostrani è stato identico a quello dei 10 servizi giornalieri offerti in Italia dalle Ferrovie tedesche con la differenza che Fs ha garantito la mobilità agli italiani con oltre 7.300 treni, mentre le altre società hanno effettuato solo 10 collegamenti. E avanti con gli Intercity sui quali però non è possibile usufruire delle agevolazioni previste per i convogli italiani con il biglietto che costa, in media, dal 20% al 30% in più, anche se è possibile comprarlo a bordo senza sovratassa: un esempio per tutti il viaggio in seconda classe, sola andata, da Bolzano a Trento da 14 euro.
 «Siamo comunque in grado - riprende la manager - di garantire delle offerte a partire da 9 euro (Milano-Trento). Oppure Verona-Monaco a 39 euro, Verona-Innsbruck a 29 euro. E poi i biglietti si possono comprare cliccando in Internet oppure a Bolzano all’agenzia “Via und Vai”, alla Sad ed al “Lh City Center”».
 E così mentre il presidente Luis Durnwalder punta a ripristinare quanto prima il collegamento con la Capitale senza pagare a Trenitalia 1,2 milioni di euro l’anno, l’assessore Widmann strizza l’occhio ai treni d’Oltralpe. «Sì, ho sentito quello che dice Widmann - conclude Schoenbohm - e mi fa piacere che punti su di noi ma credo che l’unica ipotesi realistica sia quella che potrebbe portare gli Intercity, entro il 2010, ad arrivare a Firenze. Sicuramente, almeno per il momento, non a Roma».


Effetto novità
BOLZANO. Il boom di passeggeri che salgono alla stazione di Bolzano, sui treni d’Oltralpe, non sconvolge più di tanto Michele Barbieri della Cgil che parla di effetto novità: «All’inizio è sempre così. I passeggeri sono curiosi di provare una cosa diversa, di vedere come funziona, ma poi quando andranno a constatare quanto devono spendere e cosa gli costa il tutto - e ricordo che devono sborsare dal 20% al 30% in più per il biglietto - sono sicuro che torneranno a più miti consigli».
 Per Barbieri resta comunque scandaloso l’atteggiamento di Trenitalia. «Punta tutto sull’alta velocità e tagli i rami secchi che rendono poco senza pensare che il suo è un servizio di pubblica utilità. Ha grosse colpe Mauro Moretti che però sta semplicemente eseguendo gli ordini del Governo che non permette conti in rosso». Quindi una riflessione. «La Provincia sborsa milioni di euro per ripianare il bilancio perennemente disastrato dell’aeroporto usato soprattutto dai nostri politici ed allora, dico io, può anche sborsare 1,2 milioni di euro l’anno per pagare Trenitalia e ripristinare il collegamento diretto Bolzano-Roma con l’Eurostar. Capisco che non è questo il modo di agire perché in Italia ci sono province che se lo possono permettere e province che non lo possono fare ma mi sembra - comunque - il male minore».




Alto Adige 30-12-09
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mercoledì, 30 dicembre 2009


A22 e Willeit



ORFEO DONATINI


BOLZANO. Ferdinand Willeit, già parlamentare della Svp e poi manager di punta in settori chiave dell’economia sudtirolese, proprio non ci sta a far passare nell’indifferenza e nel silenzio il superamento delle sue strategie di sviluppo del sistema di trasporto su gomma e su rotaia «che non può che essere affrontato - sostiene con forza - con un concetto unitario e sinergico da parte delle istituzioni dell’autonomia, non certo creando le premesse per passare la mano allo Stato o ai privati come invece si sta verificando».
 Un fiume in piena che non lesina valutazioni anche aspre sulle scelte dei vertici dell’autostrada del Brennero, ma pure nei confronti della “sua” Svp.
 Willeit: autostrada, ferrovia, aeroporto sono tre nodi strategici per l’Alto Adige/Südtirol perché possono essere infrastrutture subìte oppure vissute e partecipate con un rinnovato protagonismo.
 
«Non c’è dubbio: si tratta di questioni dalle quali dipende tutta l’economia locale così come la salvaguardia del territorio. Anche per questo credo che il destino di autostrada e ferrovia debba essere preso in considerazione unitariamente e con lungimiranza. Direi con meno peso invece il futuro dell’aeroporto che, pur importante, non potrà avere quegli sviluppi che qualcuno vagheggia».
 Dopo il cambio al vertice di A22 nel 2007, per lei il 2009 è stato l’anno degli abbandoni.
 
«Un anno di passione e di lotta. Confesso che mi è costato di più dimettermi dalle società ferroviarie più che subire il defenestramento dalla guida di A22. Ma d’altra parte sono stato costretto a farlo dopo essere stato messo in condizioni inaccettabili che in pochi anni porteranno, ne sono convinto, nelle mani di altri soggetti sia le attività ferroviarie che la stessa concessione dell’autostrada. Il piano “diabolico” del presidente Duiella ormai non lascia più speranze».
 L’orientamento approvato dal cda di A22 è quello di dividere «STR», la società madre delle iniziative ferroviarie.
 
«Appunto. «STR» è stata pensata come la piattaforma di collaborazione fra le istituzioni sull’asse del Brennero da Verona a Monaco. Oggi è stata messa in una condizione di inattività assoluta e con la scelta di dividerla - assegnando ad una seconda società con sede a Verona il progetto dello scalo intermodale di Isola della Scala - non si farà altro che creare due società del tutto inattive».
 Perché è così pessimista?
 
«Intanto ciò significa la fuoriuscita dei soggetti istituzionali del Land Tirol e della Baviera; in secondo luogo è ormai palese la contrarietà delle Ferrovie italiane al nuovo interporto di Isola della Scala. Se poi ci aggiungiamo che dopo queste ultime scelte anche «DB», le Ferrovie tedesche, stanno puntando su altre strategie per il mercato italiano il quadro è completo: Duiella, che vuole poi fondere quel che resta di «STR» con «RTC», l’altra impresa ferroviaria controllata, resterà senza mercato e le nostre società saranno votate al fallimento in pochi mesi».
 Con la gestione trentina di A22 cambio di strategie sul settore ferroviario, ma anche su quello autostradale.
 
«E’ del tutto evidente quanto inspiegabile. Hanno spostato l’asse delle alleanze in favore dei soci del Sud tanto che hanno ormai imboccato la strada della mega opera della Cispadana da 1,7 miliardi di euro che potrà dare un qualche ritorno economico non prima del 2015/2020, si badi bene, a concessione ormai scaduta. Per non parlare degli orientamenti favorevoli alla bretella Ferrara/mare (altri 600 milioni), al collegamento Nogarole Rocca/Soave, alla Campogalliano/Sassuolo e alla tangenziale delle Torricelle di Verona».
 Mi perdoni, però in cda di A22 anche tutti gli altoatesini hanno votato per queste scelte, a partire dal vicepresidente Gramm.
 
«Verissimo. Credo di poter dire che nella Svp vi sia stata e vi sia una qualche sottovalutazione della portata del problema. In partito sono stati tutti contenti quando tutta la questione è stata delegata a Durnwalder. Però devo dire che non credo proprio di essere io impaziente sulla soluzione di questi nodi, quanto qualcun altro che li prende troppo alla leggera».
 Però l’ultima Finanziaria ha assicurato la gara per la concessione dell’Autobrennero.
 
«Non avrebbe potuto essere diversamente. Ne sono felice. Ma dobbiamo anche dire che un conto era arrivarci in condizioni di forza anche economica, altro conto è arrivarci invece economicamente svenati da investimenti come quello per la Cispadana».
 Ma la Comunità europea veglierà sulla correttezza della gara.
 
«Si dovrà stare molto attenti a non perdere troppo tempo per delle inutili trattative con Bruxelles sulla proroga, perché credo proprio che si correrebbe il pericolo che alla fine non ci sia alcuna gara: semplicemente lo Stato alla fine di aprile del 2014 potrebbe prendersi l’A22 per gestirsela direttamente. Poi sarà la storia a dirci se gli utili saranno reinvestiti sul territorio e per la nuova ferrovia del Brennero o magari per finanziare il ponte di Messina».

Alto Adige 30-12-09
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mercoledì, 30 dicembre 2009


TRENITALIA:



1 - I controllori non usano i cestini delle immondizie


 Sono una pendolare che ogni giorno si sposta tra Bolzano e Trento per lavoro. Un tragitto che varia da 37 a circa 55 minuti che a volte rischio di dover fare in apnea per la puzza e lo sporco. Di norma i regionali ed interregionali lo sono veramente molto: sedili macchiati di ogni schifezza oppure coperti da una patina scura, stoffe strappate, i cestini dei rifiuti mancanti o stracolmi. Ma questo è ormai noto.
 Ovviamente tutto ciò non è opera dei fantasmi. Migliaia di persone che mettono il loro piedi (con o senza scarpe) sui sedili, che mangiano senza attenzione lasciando cadere ogni ben di dio, dalla maionese al “ketchup”, da pezzi di salame maleodorante, alle bucce di banana. Migliaia di persone che puliscono le loro mani sfregandosele sui sedili, senza contare il freddo o il troppo caldo, o il troppo pieno (più di una volta ho viaggiato nel vano biciclette con 40 gradi e una decina di persone stipate). Molti incivili e poca o nessuna attenzione da parte di Trenitalia. Ed anche questo è assodato.
 Questa mattina però, sul treno delle 8.31 in partenza da Bolzano, un piccolo gesto mi ha lasciato sbalordita.
 Salgo spesso sul primo vagone, dove di norma c’è il controllore di turno, oggi una giovane signora carina e gentile e di solito altri controllori, in divisa, che, immagino, devono raggiungere le loro destinazioni di lavoro.
 Ad un certo punto, poco prima di Trento, sul sedile opposto al mio, si sposta uno dei controllori “di passaggio” che si mette a chiacchierare con il controllore di turno sul treno. Il controllore di passaggio sta mangiando un’arancia da cui toglie e tiene in mano quei fastidiosi filamenti bianchi che di solito si incastrano tra i denti. Finito l’arancia che fa? Lancia letteralmente i residui dietro un sedile (quello sul lato sinistro della porta che divide lo scompartimento dall’ uscita). Guardo i residui bianco-filamentosi sparsi dietro il sedile, guardo il controllore e mi mancano le parole. Ma prima che il treno si fermi prendo coraggio e gli ripropongo ciò che ha appena fatto e che l’altro controllore non aveva visto fare. Indico i residui dell’arancio buttati dietro il sedile e gli chiedo come sia possibile questo comportamento da parte di un dipendente in divisa di Trenitalia. Mi guarda e mi risponde: “La capisco, la capisco!”. Scendo dal treno, prendo le scale che mi portano all’uscita e penso che da domani mi accomoderò nell’ultimo vagone.
Paola Francesconi BOLZANO


2 - E’ ormai in atto la secessione ferroviaria

 Erano anni e anni che si annunciavano ricorrentemente cambiamenti nelle ferrovie con interventi di privati, modifiche agli orari ecc. Risultato? Nessuna preparazione politica a tali problemi e ora i signori politici locali strillano di disappunto dopo che come dice un detto popolare hanno «lasciato scappare i buoi». Loro brillano solo per il provocare, con l’incuria, il favore ai poteri forti ai danni dei cittadini o per il non evitarli. Va da sè che i più colpiti sono quelli meno agiati.
 Non solo l’unico a credere che sia in atto una sorta di secessione ferroviaria provocata dall’influenza di quelle minoranze spesso vocianti e purtroppo perciò influenti, etniche e interetniche che vogliono crogiolarsi nell’isolamento provinciale. Tanto sono pienamente appagate dal contemplarsi l’ombelico inter-etno-localistico e dei contatti con l’esterno non gliene importa niente, o se hanno affari o vogliono spassarsela altrove dispongono di veloci macchine, aerei ed elicotteri privati oltre che dell’aeroporto. Trenitalia non si cura della Provincia quasi fosse uno stato estero? Forse che i separatismi non vengono vellicati stimolando tali abbandoni, anziché fare sistema, come si dice nel linguaggio politico-amministrativo attuale, per stigmatizzare la indubbia inefficienza di Trenitalia e pretendere e ottenere servizi migliori? Chi rischia di più sono gli italiani che vengono isolati dal loro retroterra nazionale, ma non è affatto detto che disagi non colpiscano anche utenti di lingua tedesca.
 Spero, ma ci conto poco, che i politici si attivino per il ripristino dei collegamenti, per orari ben attenti alle esigenze dell’utenza, né troppo presto né troppo tardi in fatto di partenze ed arrivi per essere chiari, per il ripristino delle agevolazioni per i pendolari.
 Sono convinto che i rovesci elettorali sono dovuti alla non corrispondenza alle aspettative profonde, quotidiane, reali dei cittadini e che sempre meno lo sventolio di bandiere di qualsivoglia colore basterà a salvare i politici da meritate punizioni.
Gianfranco Pigato BOLZANO

Alto Adige 30-12-09
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martedì, 29 dicembre 2009


Widmann: autogol di Trenitalia




BOLZANO. «Un clamoroso autogol di Trenitalia che non colpisce solo la Provincia di Bolzano, ma anche migliaia di famiglie, studenti, lavoratori, turisti ed anziani». Alle proteste degli altoatesini per la soppressione del collegamento con Roma, si sono aggiunte in questi giorni quelle dei turisti esasperati che minacciano di scegliere altre mete, di qua la nuova dura presa di posizione dell’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann. Intanto il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder annuncia: «Ci saranno nuove trattative con Trenitalia».
 «L’obiettivo - prosegue il presidente della giunta provinciale - è quello di ripristinare al più presto il collegamento per Roma che è stato soppresso senza che la Provincia debba pagare. Si tratta di un servizio pubblico che deve essere garantito. Spetta a Trenitalia assicurare una linea tra il nord e il sud dell’Italia». Secondo l’assessore Widmann, “già solo il malessere e il disappunto espresso dai viaggiatori durante il periodo natalizio dovrebbero spingere i vertici di Trenitalia ad aprire una seria riflessione, e a riattivare al più presto i convogli soppressi lungo l’asse nord-sud”. Spostando il discorso sul piano dell’economia locale, Widmann sottolinea come una rete di collegamenti ferroviari extraregionali di buon livello rappresenti una delle infrastrutture irrinunciabili per un sistema economico moderno e competitivo, alla pari di una rete stradale capillare e sicura e di un aeroporto di medie dimensioni.
 «Quello che dovevamo fare a livello locale è stato fatto - prosegue l’assessore alla mobilità - e la Provincia, per quanto di sua competenza, continuerà a muoversi nella stessa direzione anche in futuro. Ma non possono certo essere addebitate a noi le carenze dei collegamenti ferroviari nazionali e internazionali, tanto più che ci è stato negato ogni diritto di parola in questo settore». Il riferimento di Widmann è alle numerose richieste di intervento avanzate nei mesi scorsi dall’assessorato provinciale alla mobilità. «Abbiamo cercato di far capire a Roma l’importanza delle tratte a lunga percorrenza non solo per l’Alto Adige - sottolinea Widmann - ma anche per le regioni circostanti, chiedendo a più riprese almeno il mantenimento dei collegamenti esistenti. Ma le nostre proposte non sono state considerate». Per quanto riguarda il futuro, Widmann ribadisce che la Provincia, assieme alle regioni confinanti, farà di tutto per garantire dei collegamenti su rotaia accettabili con il resto d’Italia e d’Europa. “Con o senza Trenitalia - conclude - visto che abbiamo già aperto un confronto con Öbb, Db e Ferrovie Nord per trovare a breve termine una soluzione che possa soddisfare i passeggeri altoatesini e quelli che pensano di raggiungere in treno la nostra provincia”.

Elogi al treno austro-tedesco 

BOLZANO. Mentre a Bolzano continuano le proteste nei confronti di Trenitalia, nel resto del Belpaese suscita interesse il nuovo servizio offerto da ferrovie tedesche, austriache e Ferrovie Nord Milano. Ieri ne ha parlato anche il sito internet di Repubblica in un articolo titolato «Il treno austro-tedesco che sfida il monopolio Trenitalia». Tra i problemi segnalati c’è quello della scarsa informazione su biglietti e orari, perché nelle stazioni il personale di Trenitalia si rifiuta di darle, mentre tra i pregi si sottolinea l’efficienza austro-tedesca, anche durante i giorni del disastro provocato dalla neve. Mentre i treni delle Ferrovie italiane, compresi quelli dell’alta velocità, arrancavano, un solo Eurocity in partenza da Milano è stato cancellato con i passeggeri che però sono stati tutti portati a Verona in pullman e da lì imbarcati per Monaco.

Alto Adige 29-12-09
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lunedì, 28 dicembre 2009


«Eurostar e stazione, che vergogna»




 BOLZANO. «E’ una vergogna, a questo punto dobbiamo augurarci che la Provincia assuma il controllo delle stazioni ferroviarie e dei collegamenti intercity, stipulando un accordo con le ferrovie tedesche». E’ questa la reazione di Dado Duzzi, presidente dell’Azienda di soggiorno di Bolzano, dopo le proteste dei turisti per la soppressione dell’Eurostar.
 «E’ inutile - ha detto Duzzi - parlare di mezzi pubblici se, poi, non ci sono i servizi. Per non parlare della stazione di Bolzano, un pessimo biglietto da visita per una provincia che si proclama turistica e ai vertici nazionali del settore. E’ sporca, fatiscente e senza servizi: da tre anni chiediamo inutilmente il deposito bagagli. Questo è il risultato della politica delle Ferrovie dello Stato, che ormai pensa solamente all’alta velocità».
 Duzzi auspica un intervento deciso della Provincia autonoma: «A questo punto è meglio che prenda in gestione le stazioni e che si occupi direttamente dei collegamenti intercity, stipulando accordi con le società tedesche: le ferrovie italiane se ne stiano lontane».
 Treni tedeschi significa, per molti viaggiatori, rinunciare a molte agevolazioni garantite invece dai convogli di Trenitalia: «Chiaro, qualche problema ci può essere. Ma, a fronte di un servizio scarso e sempre più costoso, è meglio avere treni puliti e puntuali, pagandoli qualcosa in più», conclude il presidente dell’Azienda di soggiorno.
 Sul tema, è intervenuto anche Mauro Minniti, presidente del consiglio provinciale: «E’ davvero sconcertante la decisione di rinunciare ad un collegamento diretto con Roma. Bolzano oltre ad essere isolata con la Capitale credo che sia assieme con Trento l’unica realtà a non avere un collegamento con il centro».
 Minniti ha già inviato una nota di protesta all’amministratore delegato di Trenitalia Mario Moretti: «Bolzano in pratica risulta isolata e questo provoca innumerevoli disagi non solo ai turisti ma anche e soprattutto ai residenti che non possono usufruire di un collegamento rapido e diretto con la Capitale. E se nel primo caso a venire penalizzati da una decisione errata quale quella di non versare la somma richiesta per il collegamento (quando però quelli per il BTB giustamente si trovano) è l’intera economia altoatesina, i problemi che si creano ai residenti ed ai molti professionisti che si avvalevano dell’Eurostar sono enormemente ampliati perché si costringe chi opera spesso nell’interesse della nostra provincia a far uso di mezzi più costosi o inquinanti. Insomma se la decisione della Provincia è incomprensibile, da un ex sindacalista della Cgil quale Moretti è - conclude Mauro Minniti - era doveroso attendersi una maggiore sensibilità in proposito e una più accorta lungimiranza».


Alto Adige 28-12-09
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domenica, 27 dicembre 2009


LINEA DEL BRENNERO



Mobilità sostenibile un passo indietro


 Trento e Bolzano più lontane. Mobilità sostenibile sulla ferrovia del Brennero: con le nuove tariffe e con il nuovo piano orario si fa un passo indietro.
 A conti fatti la macchina diventa molto più conveniente del treno. A discapito della sbandierata tutela per l’ambiente...
 Alla conferenza di Copenaghen si è discusso dell’urgenza di azioni per ridurre le emissioni. Mentre a livello globale si fatica a trovare un accordo, a livello locale possiamo fare molto. La città di Bolzano si è data l’obiettivo di diventare una città a emissioni zero. Incentivare l’uso del treno dovrebbe essere una azione logica, ma lungo la ferrovia del Brennero si fa un passo indietro rispetto alla mobilità sostenibile.
 Fino a qualche settimana fa il collegamento Trento-Bolzano-Innsbruck era infatti una tratta in cui era più conveniente, sia in termini di tempi che di costi, muoversi in treno piuttosto che in macchina. E le Province autonome avevano assoluta ragione di vantarsi di questo fiore all’occhiello. Ora non è più così.
 Con il mancato accordo tra Trenitalia e le Province di Trento e Bolzano, ora il servizio di collegamento EuroCity è prevalentemente svolto dal nuovo consorzio Le Nord - Öbb - DB. Trenitalia fornisce solo connessioni interregionali con treni locali decisamente lenti ed affollati nelle ore di punta. Il consorzio Le Nord - Öbb - DB fornisce un servizio qualitativamente buono, ma con tempi di percorrenza superiori ai vecchi EC Trenitalia (38 minuti contro i precedenti 32 minuti) e prezzi non più competitivi con il mezzo privato, in quanto le tariffe non sono più integrate nel sistema di abbonamento della Provincia di Bolzano. A conti fatti, la macchina risulta più appetibile.
 Considerando benzina e autostrada un viaggio di andata e ritorno in auto costa circa 12 euro contro i 20 euro del treno (con l’abbonamento l’importo era 2,5 euro, dunque un aumento di prezzo del 500%).
 Sull’asse Verona - Monaco i veicoli leggeri sono più che raddoppiati dal 1990 al 2007, passando da 5.500.000 all’anno nel 1990 a 11.500.000 nel 2007 (fonte Aiscat)”. Dai nostri calcoli, una persona che viaggia in auto da Trento a Bolzano e ritorno produce circa 17 chilogrammi di anidride carbonica. La stessa persona ne produce invece solo 1,2 chili facendo lo stesso percorso in treno. La quantità di CO2 emessa risulta quindi inferiore di 14 volte considerando il treno a pieno carico.
 Favorire in tutti i modi, anche economicamente, l’utilizzo del treno è essenziale se si vuole davvero ottenere l’obiettivo di ridurre le emissioni.
Giacomo Bertoldi Daniela Mezzena Federica Maino Erica Cis Alexandra Tomaselli Paolo Baldracchi Alice Valdesalici Valentina Bergonzi Sara Parolari Silvia Dusini


Alto Adige 27-12-09
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domenica, 27 dicembre 2009


I turisti si infuriano per i treni soppressi

GIANFRANCO PICCOLI



 BOLZANO. «Bye bye Alto Adige, il prossimo anno vado ai Caraibi». Sandro, accento che tradisce fino in fondo la romanità, la butta sul ridere. Lui è il prototipo del turista affezionato, alle spalle vent’anni di ferie sulle Dolomiti: «Ma senza collegamento diretto con Roma, arrivare in treno a Bolzano quest’anno è stato uno strazio. Cambi, bagagli... per carità, non ci torno più».
 A pagare i tagli di Trenitalia sono anche (e soprattutto in questo periodo) i turisti, la risorsa più preziosa dell’Alto Adige. Il 13 dicembre è partito l’ultimo Eurostar per la capitale e con i nuovi orari (e i convogli del nuovo consorzio lombardo-tedesco) chi vuole viaggiare oltre il confine del Brennero deve affidarsi al santo di turno o ad una costosa agenzia. Nelle biglietterie nostrane le informazioni si fermano al confine di Stato. Altro che Euregio.
 Gli effetti della rivoluzione del gambero sono già palpabili negli umori dei viaggiatori. Basta fare quattro passi nella stazione dei treni, che a Santo Stefano ospita soprattutto turisti frettolosi e nervosi. Quello che Sandro non sa è che, nel pieno rispetto della legge di Murphy, le cose possono sempre andare peggio: «Dov’è il deposito bagagli?», chiede trascinando i pesanti borsoni. Non c’è. Addio passeggiata in centro senza zavorra.
 Luciano e Bruna Caramanati viaggiano verso gli 80 e meriterebbero un premio fedeltà: «In Alto Adige ci siamo venuti anche in viaggio di nozze, 52 anni fa. Da allora torniamo tutti gli anni, San Candido o val Badia», dice con orgoglio la signora Bruna. Che non risparmia elogi sinceri alla nostra terra: «Straordinaria cultura dell’accoglienza». E i treni? «Non me ne parli - cambia il tono di voce - prima hanno tolto il collegamento con San Candido, che prevedeva anche il trasporto auto, poi hanno tagliato un primo Eurostar, adesso il secondo. E’ rimasto solo il treno notturno, scomodissimo e, sabato scorso, in ritardo di quattro ore. E’ assurdo - prosegue l’anziana turista - che due capoluoghi come Bolzano e Trento non abbiano un collegamento diretto per la capitale: quando si parla di trasporto pubblico non si può ragionare solo in termini di profitto». E adesso? «Andiamo a Bologna, a prendere il “Frecciarotta”», ironizzano. Azzardiamo: e l’aereo? «A parte il costo e la paura di volare - risponde il signor Caramanati - forse qui non vi rendete conto di cosa significhi muoversi nel traffico di Roma. Raggiungere Fiumicino è un’impresa. E poi, dall’aeroporto di Bolzano, come ci si muove?».
 Cesare Cavallini è un’altra «vittima» della mannaia di Mauro Moretti, il supermanager di Trenitalia: «Sono corso in stazione per prendere il treno delle 13.30 - racconta - ma ho scoperto solo oggi che è passato alle ferrovie tedesche. Nessuna agevolazione per i pensionati e 17 euro solo per andare a Verona, mentre ne spendo 10 per arrivare fino a Milano, dove vivo, con Trenitalia». Quindi? «Aspetto e viaggio con i regionali, che posso fare?». Una scocciatura: «I problemi veri sono altri, sia chiaro, ma per uno come me, che a Bolzano viene spesso a trovare i familiari, la situazione è peggiorata parecchio».
 Paola Vicenzi è di Poggio Rusco, provincia di Mantova, terra di Lambrusco. Paola ha programmato anche una puntata ad Innsbruck, un classico per chi è in ferie in Alto Adige: «Ma in biglietteria a Bolzano non mi sapevano dire gli orari delle corse oltre il Brennero. Fortunatamente ho conosciuto una persona che mi ha aiutata, altrimenti non so come avrei fatto. E il ticket per Innsbruck l’ho potuto fare solo sul treno. Ma cos’è, una forma di boicottaggio tra Tirolo e Alto Adige?», conclude dubbiosa.
 Ferrovie nel mirino? «In Italia costano meno e così si chiude un occhio su qualità e ritardi», ammette Peter Wiesner, tedesco di Francoforte in vacanza in Alto Adige con la moglie brasiliana, Kelly: «Ma il trasporto locale in Alto Adige è molto efficiente, con 18 euro posso viaggiare su tutti i mezzi pubblici per una settimana». Andrea viene da Düsseldorf. E ci spiega che ogni mondo è paese: «Vi lamentate dei treni in Italia? In Germania è anche peggio», sentenzia. Sarà.
 «Io faccio il pendolare tra Magrè e Bolzano - spiega Maurizio Degasperi - i treni sono abbastanza puntuali, sulla pulizia invece...». La pulizia è anche il cruccio di Annemarie Bagnara, di Appiano: «Le carrozze sono spesso sporche. Io viaggio anche in Svizzera, Austria e Germania: tutta un’altra musica, anche se i prezzi, devo essere sincera, sono diversi. Per non parlare, poi, della stazione di Bolzano, tutt’altro che un bel biglietto da visita per la città».
 «Il treno lo prendo quattro-cinque volte in settimana - è il commento di Niccolò Bodini, studente diciannovenne di Milano - la situazione ormai è disastrosa: servizio pessimo e prezzi troppo alti. Tutto questo solo per favorire l’alta velocità, che è alla portata solo di tasche ricche». Benvenuti nel futuro.


Una rivoluzione iniziata il 14 dicembre


BOLZANO. Pendolari e turisti. I nuovi orari di Trenitalia hanno scontentato tutti.
 Dal 14 dicembre scorso è stato soppresso l’unico Eurostar che garantiva il collegamento diretto tra Bolzano e Roma. Trenitalia si è detta disposta a ripristinarlo solo se le province autonome di Bolzano e Trento sborseranno 1,2 milioni di euro annui. Per ora non è stato trovato un accordo. Dal 14 dicembre sono partite, sull’asse Monaco-Bologna, cinque corse gestite da Ferrovie Nord Milano, DB e ÖBB. Su questi Intercity non è possibile usufruire delle agevolazioni previste per i convogli di Trenitalia. I biglietti si possono acquistare a bordo o in agenzia. Dulcis in fundo, non è più possibile reperire informazioni sui treni che viaggiano oltre il confine del Brennero: nelle biglietterie nostrane risponono di «non sapere nulla».



Alto Adige 27-12-09
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giovedì, 24 dicembre 2009



«Trenitalia qui smobilita»


treno fantasma

I sindacati: dopo il pendolino spariranno i posti di lavoro

MIRCO MARCHIODI


BOLZANO. «Il primo a saltare è stato il collegamento con Roma. Ma tra qualche mese toccherà al personale della biglietteria e dell’ufficio informazioni, senza contare che con meno treni c’è il rischio di tagli al personale di bordo». I sindacati lanciano l’allarme: «Trenitalia a Bolzano sta smobilitando».
 Ieri mattina i sindacati hanno indetto una conferenza stampa unitaria per affrontare la problematica dei trasporti ferroviari. «Con l’entrata in vigore dell’orario invernale - denuncia Michele Barbieri della Cgil - è cambiato tutto. È sparito il collegamento diretto con Roma e accanto a Trenitalia sono arrivati nuovi vettori come le ferrovie tedesche e quelle austriache. Il risultato è che in questi giorni stiamo assistendo ad uno smarrimento completo degli utenti, ma anche dei dipendenti».
 In Alto Adige i lavoratori del settore sono oltre settecento: 380 fanno capo alla Rfi, società che gestisce la rete ferroviaria, mentre 330 sono dipendenti delle tre divisioni di Trenitalia (passeggeri, regionale e Cargo). Sono soprattutto questi ultimi ad essere interessati dalle recenti novità. Afferma Franco Munerato della Cisl: «La ricaduta sul personale rischia di essere pesante. Meno treni significa meno personale di bordo, inoltre il servizio biglietteria e quello informazioni saranno ridotti ed anche questo potrebbe portare ad un ridimensionamento della pianta organica. Dobbiamo vigilare, perché il rischio smobilitazione è alto». I sindacati difendono i lavoratori («non è vero che sono meno qualificati rispetto ai dipendenti dei vettori privati»), e denunciano i disagi che stanno subendo gli utenti: «Soprattutto quelli più anziani fanno fatica, non sanno a chi chiedere le informazioni anche perché loro internet non lo usano. Trenitalia non fornisce informazioni né vende biglietti per i treni privati e molti non sanno più come orientarsi».
 Toni Serafini (Uil) torna sulla richiesta di Trenitalia alle Province di Trento e Bolzano di finanziare il collegamento con Roma con un contributo di 1,2 milioni di euro. «Quello ferroviario è un servizio pubblico, il collegamento con Roma va garantito in ogni caso. La Provincia interviene sulle tratte regionali, ma le tratte nazionali devono essere assicurate da Trenitalia. Il problema è che tutte le risorse disponibili sono state usate per l’alta velocità lungo la dorsale Torino-Salerno, che ai pendolari interessa poco o nulla. A pagare il conto saranno soprattutto loro. Un esempio per tutti: per andare da Bolzano a Verona oggi bisogna prendere un regionale e si impiegano due ore: si faceva prima negli anni Ottanta». (mi.m.)

Alto Adige 24-12-09
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mercoledì, 23 dicembre 2009


I Verdi all’attacco «La Provincia paghi per gli Eurocity»




 BOLZANO. I verdi altoatesini si scagliano contro Trenitalia e la Provincia per la disastrosa situazione in cui versa il trasporto ferroviario sulla linea del Brennero. Kusstatscher, Heiss e Foppa spiegano: «Ad ogni nuovo orario, nuove difficoltà. Procurarsi il biglietto diventa un’odissea. I collegamenti internazionali diminuiscono, mentre sulla linea del Brennero si decanta il “progetto del secolo” della ferrovia ad alta velocità attraverso il megatunnel. Dal 14 dicembre non esiste più un treno diretto per Roma. In compenso, la giunta provinciale sovvenziona generosamente il volo per Roma e tra un po’ anche quelli per Vienna e Francoforte».
 Ieri mattina i verdi Hans Heiss, Brigitte Foppa e Sepp Kusstatscher hanno convocato una conferenza stampa in un luogo non istituzionale: il bar interno alla stazione ferroviaria. Il loro scopo? Denunciare i disservizi delle ferrovie e proporre delle soluzioni pratiche, perché tutti i pendolari, come anche gli altoatesini e i turisti che effettuano viaggi lunghi o internazionali, stanno vivendo un periodo decisamente nero: Pendolini per Roma eliminati, Eurocity per Bologna costosissimi, orari incomprensibili, mancanza di informazioni, difficoltà a reperire i biglietti, ritardi ingenti, soprattutto mancati investimenti da parte della Provincia. I verdi, dunque, hanno richiamato ai loro doveri sia le Ferrovie sia la giunta Durnwalder.
 «Ci siamo informati presso Öbb e Db, ossia le ferrovie austriache e germaniche che attualmente fanno viaggiare gli Ec», ha precisato Sepp Kusstatscher. «Fonti autorevoli hanno confermato che inizialmente la Provincia si era offerta di sovvenzionare gli Ec, in modo da permettere agli abbonati altoatesini di prendere anche questo tipo di treno. Poi, non si sa per quale motivo, la giunta ha fatto marcia indietro».
 Altro punto caldo: «Non è affatto vero che la Provincia non sovvenziona dei convogli di Trenitalia. Lo fa con due treni Intercity, uno diretto in Veneto, un altro a Bologna, spendendo 1,5 milioni di euro all’anno. Non si vede allora per quale motivo non potrebbe partecipare alle spese per i collegamenti veloci per Roma Termini». Per strigliare anche Trenitalia Hans Heiss ha citato l’esempio svizzero: «Stazioni invitanti; treni puntuali e puliti; un sistema informativo capillare e rivolto all’utente, biglietti facilmente acquistabili e unificati per tutti i mezzi di trasporto pubblico, funivie incluse. La metà degli svizzeri ha in tasca un abbonamento annuale. I ferrovieri lavorano senza uniforme. Le coincidenze sono così ben combinate che i passeggeri devono solo calcolare i tempi effettivi di viaggio, senza soste e attese». Sebbene la Svizzera sia fuori dall’Ue, ha proseguito Foppa, «orari e biglietti sono coordinati con tutti i paesi confinanti. Solo con l’Italia, sussurrano i dirigenti delle ferrovie svizzere, ci sono difficoltà. I depositi bagagli, contrariamente alla scandalosa situazione bolzanina, sono ben custoditi in ogni stazione, e la spedizione di pacchi è sicura». Un alto dirigente delle ferrovie italiane, ha concluso Kusstatscher, «mi ha confidato che la Svizzera sta in mezzo all’Europa, mentre l’Italia in Europa non è mai arrivata». (da.pa)


Alto Adige 23-12-09
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mercoledì, 16 dicembre 2009


Treni austriaci, l’agenzia fa pagare dieci euro solo per dare informazioni



Gli impiegati della “Vai e via” di via Streiter spiegano: «C’è chi ci blocca anche 20 minuti senza fare il biglietto»


BOLZANO. Pipì e info-tax da 1 euro nei bar, al confronto, erano una bazzecola. Da qualche giorno, infatti, le informazioni all’agenzia viaggi “Vai e Via” di via Streiter si pagano 10 euro. “Colpa” dei nuovi collegamenti ferroviari da e per Bolzano e dei nuovissimi Eurocity d’Oltralpe realizzati in collaborazione tra “Öbb” austriaca (locomotore), “Db” tedesca (vagoni) e “Ferrovie Nord” lombarde (personale). Convogli eleganti, comodi e addirittura puliti: tutte cose, perlomeno in Italia, riservate ai palati fini.
 Il difficile sta però al momento dell’acquisto del biglietto: niente da fare in stazione, il treno manco lo conoscono. A Bolzano, però, un metodo per non ridursi a pagare mentre si viaggia ci sarebbe anche e cioè rivolgersi all’agenzia “Vai e via» di via Streiter dove è possibile acquistare i biglietti con il semplice ricarico di 3 euro per la prenotazione. Meglio, però, andarci con le idee davvero molto chiare perché chiedere solo informazioni senza poi acquistare il ticket costa 10 euro, un euro in più di un vero e proprio biglietto preso su Internet. Ad avvertire i clienti ci pensa un cartello affisso sulla cancellata d’entrata, all’interno del palazzo che ospita l’agenzia viaggi. «Informazioni senza acquisto del biglietto: 10 euro»: la lapidaria scritta. «Non si preoccupi - si affrettano ad avvertire dagli uffici dell’agenzia - se poi si acquista nessuno addebita la somma per eventuali domande». Ci mancherebbe. «Non ne possiamo più - giustifica un impiegato - di perdere anche 20 minuti per le continue richieste di chiarimenti. Siamo un tour-operator, mica l’ufficio informazioni delle Ferrovie». Più o meno lo stesso concetto è espresso dalla comunicazione affissa sul portone dell’edificio al civico 24 di via Streiter dove si invita a non ingolfare la coda dei clienti per un servizio che non spetta all’agenzia, ma di rivolgersi agli info-point della stazione. Prego rivolgersi, dunque, a Trenitalia, non fosse che all’interno delle stazioni non esiste personale che si azzardi a fornire una qualche delucidazione, trincerandosi dietro ad un pilatesco silenzio. «Ci è stato ordinato - riferiva ieri un bigliettaio bolzanino - di non dire niente, nemmeno qual è l’agenzia che vende i biglietti. É la concorrenza». La liberalizzazione che doveva avvantaggiare il consumatore, di fatto, penalizza chi non ha dimestichezza con la navigazione on-line. La scelta, infatti, si riduce tra il veto informativo di Trenitalia o l’obolo dell’Agenzia. Per tutti gli altri non restano che i siti www.bahn.com.it oppure www.obb.italia.com. (a.c.)

 La scritta affissa dall’agenzia “Vai e Via” di via Streiter non lascia adito a dubbio ...

 La scritta affissa dall’agenzia “Vai e Via” di via Streiter non lascia adito a dubbio alcuno: 3 euro per l’emissione del biglietto, 5 euro per la prenotazione e la bella cifra di 10 euro per la sola informazione.


Alto Adige 16-12--09
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martedì, 15 dicembre 2009


Treni austriaci, sfida agli «italiani»


Il nuovo «Ec» da Monaco a Bologna: comodo, pulito e personale trilingue




DAVIDE PASQUALI


 BOLZANO. Basta code in biglietteria. Basta obliterare il ticket prima di salire. Il biglietto si paga (salato) sul treno. Senza multe. Ma se lo si acquista online fino a tre giorni prima del viaggio si risparmia. I wc risplendono. Sono i nuovi Eurocity lombardo-germanico-austriaci.
 Lunedì 14 dicembre 2009. Ore 13.36. Un miniviaggio di prova, fra Bolzano e Trento. In stazione a Bolzano giunge un nuovo convoglio. E inizia una nuova era. Locomotore “Öbb” (austriaco), vagoni “Db” (germanici), personale in servizio a bordo metà di “Ferrovie Nord” (lombardo), metà tedesco. Di Germania. Il treno, inutile girarci intorno, è una sciccheria. A bordo c’è addirittura un display digitale che informa in tempo reale sulla velocità di crociera. Il treno arriva in orario. Capotreno e collaboratori sono presenti, sorridono, non perdono la pazienza, illustrano, rispiegano. In italiano, Hochdeutsch e perfetto inglese oxfordiano. Il volume dell’altoparlante è addirittura consono. Il bagno è pulito - chirurgicamente - e dispone pure di fasciatoio per cambiare i bimbi. La temperatura all’interno dei vagoni è purtroppo disomogenea. Un pochino troppo calda qui, un niente troppo fredda là. Ma i controllori, c’è da non crederci, passano a scusarsi vagone per vagone, e spiegano il perché del disagio. «Stiamo correndo ai ripari». Ed è la verità: il tecnico corre proprio di carrozza in carrozza.
 Multa per chi non ha il biglietto? Macché. Sanzione per chi non ha obliterato? Macché. Sovrapprezzo per chi acquista il ticket a bordo? Macché. Cazziatone se non hai contanti? Macché. Se si paga con bancomat o carta di credito ti sorridono.
 «Questo è un treno internazionale, con elevati standard qualitativi», racconta il capotreno lumbàrd. «Si tratta di una classe di prodotto differente dai convogli di Trenitalia, e non occorre spiegare il perché. In futuro miglioreremo sensibilmente. A regime viaggeremo con un tipo particolare di materiale rotabile: i Rail-Jet. Sono treni tedeschi in grado di viaggiare a 300 chilometri l’ora, anche se per adesso in Italia hanno l’autorizzazione per andare solo fino a 90». Sa, bisbiglia, «ci mettono i bastoni fra le ruote, siamo concorrenti...».
 Per ora si può scendere solo fino a Bologna, «che però è il più trafficato nodo ferroviario italiano, dove ogni mezz’ora parte una Freccia rossa dell’alta velocità di Trenitalia diretta a Roma». E poi, i piani aziendali dicono già ora che se i convogli italo-tedeschi avranno successo, «i percorsi si allungheranno. Si arriverà diretti a Roma, o magari a Napoli. In estate corse fino a Rimini».
 Il treno scivola leggero e silenzioso. In un niente si arriva in quel di Trento. E qui accade qualcosa che spiega assai più di tante nostre parole: il treno arriva in stazione con tre minuti di... anticipo!
 Certo, il viaggio in seconda classe costa la bellezza di 14 euro; 28 l’andata e ritorno. Se ce lo si può permettere...


Il ticket? A bordo e senza multa

Si risparmia acquistando in anticipo sul web


 BOLZANO. Allo sportello informazioni presso la stazione di Trento, per lo meno, è stato esposto un bel cartello. Sopra, sintetizzando, sta scritto: da oggi Trenitalia non c’entra più nulla con gli Eurocity, per cui non chiedeteci informazioni su prezzi, orari o altro. Non sappiamo. A Bolzano nemmeno il cartello. O si sa tutto prima di arrivare o non si capisce nulla. Allo sportello ti rispondono boccheggiando. Un solo bigliettaio, stimolato a dovere, ammette: «Ci hanno ordinato di non dire niente, nemmeno qual è l’agenzia che vende biglietti. È la concorrenza». Insomma, la privatizzazione all’italiana. Formalmente esiste, perché la vuole l’Ue, ma funziona così: se posso ti metto i bastoni fra le ruote. Ecco degli esempi. Chi entra in stazione legge sul tabellone che alla tal ora c’è un Ec per Monaco o Bologna. Ma nessuno spiega dove si acquisti il biglietto. Le emettitrici automatiche, fra le opzioni di acquisto, non contemplano Ec. Nemmeno uno, nonostante ne viaggino cinque al giorno verso nord e altrettanti verso sud. Alla biglietteria non emettono i biglietti. Allo sportello informazioni non forniscono informazioni. Addirittura, nell’atrio compare un annuncio beffardo: “I nuovi orari non sono disponibili”. Solo in Italia funziona così, spiegano i controllori a bordo dell’Ec “tedesco”.
 «In Austria e Germania - dicono - i “nostri” biglietti e le “nostre” informazioni si ottengono senza problemi. Ovunque. Solo qui non è ancora stato possibile accordarsi con Trenitalia». E l’unica, allora, è usare il telefonino, o andare sul web. Che poi conviene, perché le politiche tariffarie tedesco-lombarde assomigliano a quelle aeree: se si prenota in anticipo, si paga meno. Se si acquista il biglietto a bordo, scendere a Trento costa 14 euro. Acquistando sul web (fino a tre giorni prima) si pagano “solo” 9 euro. Il numero è meglio scriverlo, visto che in stazione non si trova da nessuna parte: 02 67 47 95 78. Meno costoso è consultare il web: www.bahn.com/it oppure www.obb-italia.com.
 Ieri l’assessore ai trasporti Thomas Widmann ha rassicurato: «Abbiamo raggiunto l’accordo con Rfi. D’ora in poi, prima di istituire nuove tratte ci si dovrà consultare con la Provincia e gli orari dei treni locali non verranno sconvolti». Davvero una magra consolazione. (da.pa)


Da ieri pendolari in panne: sulle carrozze «straniere» non valide le carte valore


 BOLZANO. Non solo rose e fiori, raccontano a bordo del nuovo Ec. Per il pendolare altoatesino è finita la pacchia. Fino a ieri, coll’abbonamento del trasporto integrato provinciale si poteva salire su un Eurocity raggiungendo Trento con poco più di un’euro. Una anomalia a livello nazionale, perché mamma Provincia pagava la differenza a Trenitalia. Ora il giochetto non funziona più.
 Lo si è potuto capire ieri pomeriggio alle 14.10, alla stazione di Trento. Per ritornare a Bolzano il display elencava undici treni pomeridiani: l’Ec straniero (e assai costoso); oppure dieci lenti, sporchi e terrificanti treni regionali. Provare per credere. D’ora in poi sarà sempre così: chi se lo può permettere, e ha tanta dimestichezza con le tecnologie digitali, prenota via web, paga tanto con carta di credito, viaggia rapido e con ogni comodità. Gli altri, si arrangino.
 Altro problema: sul nuovo Ec non è consentito salire a bordo con biglietto non Ec emesso da Trenitalia, pagando poi la differenza. Perché le due gestioni sono separate. (da.pa)


Alto adige 15-12-09
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lunedì, 14 dicembre 2009


Treni, la rivolta dei pendolari


Raccolta firme: «La Provincia paghi l’Eurocity». Widmann: «No»



BOLZANO. I cinquecento pendolari della tratta Bolzano-Trento sono sul piede di guerra. L’abbonamento da oggi non vale più per i treni Eurocity (sui regionali i tempi di percorrenza si raddoppiano) ed un comitato spontaneo sta raccogliendo le firme per chiedere l’intervento delle province. Ipotesi che l’assessore Thomas Widmann esclude: «Il servizio regionale è sufficiente».
 Con gli Eurocity i pendolari (grazie all’intervento delle casse provinciali per colmare il gap sul prezzo) potevano contare su un collegamento diretto Bolzano-Trento in 32 minuti, mentre con il trasporto locale (che per ovvie ragioni fa più fermate) nella migliore delle ipotesi servono 55 minuti, quasi il doppio. Da oggi l’abbonamento non può più essere utilizzato sui convogli veloci. Un problema per moltissimi lavoratori, che all’improvviso (nessuno li aveva avvertiti) si sono ritrovati a dover riorganizzare tempi di vita e di lavoro.
 Un comitato spontaneo sta raccogliendo le firme per chiedere l’intervento delle casse provinciali: «Pagate la differenza nell’ottica del trasporto integrato». Il consorzio ferroviario lombardo-tedesco che da oggi propone cinque convogli sull’asse Monaco-Verona si dice pronto ad affrontare l’argomento con le province autonome: «Parliamone».
 L’assessore Widmann però stoppa tutti: «Il servizio regionale è cadenzato in modo tale da permettere a tutti i pendolari di arrivare in orario sui luoghi di lavoro - replica Widmann - vogliono viaggiare con l’Eurocity? Lo paghino: alle casse pubbliche costerebbe troppo e per un numero di utenze piccolo rispetto al sistema complessivo. In passato per la cosiddetta compensazione tariffaria dovevamo sborsare 7 milioni di euro all’anno. Tra l’altro alla Provincia si chiedono interventi su convogli che non sono di competenza locale». L’assessore fa un esempio su tutti: il treno della val Venosta conta due milioni di utenze all’anno, la tratta Trento-Bolzano - afferma Widmann - «solo» 100 mila. Certo, sulla prima voce pesano i turisti, sulla seconda soprattutto i lavoratori: una differenza non di poco conto.
 L’impegno dell’assessore, in stretto contatto con il collega trentino Alberto Pacher, si muove su un altro fronte, quello della biglietteria. Al momento, infatti, i ticket per i treni del consorzio lombardo-tedesco si possono reperire solamente on-line e in due agenzie di Bolzano. L’idea è quella di creare in regione una rete capillare di punti vendita, una sorta di dichiarazione di guerra rivolta a Trenitalia. A breve ci sarà un incontro con DB, ÖBB e Ferrovie Nord Milano per affrontare l’argomento.
 Widmann non nasconde il fastidio nei confronti della società guidata dal supermanager Moretti: «Stanno facendo una politica indecente - ha tuonato ancora l’assessore ai trasporti - hanno tagliato fuori dai collegamenti che contano il più importante passo alpino». Da oggi, infatti, non c’è più il collegamento diretto in Eurostar tra Bolzano e Roma. Ieri pomeriggio è partito l’ultimo convoglio. (g.f.p.)

Ieri è partito l’ultimo Eurostar Ma si tratta ancora con Trenitalia

BOLZANO. «Stiamo trattando con Trenitalia». Alberto Pacher, assessore ai trasporti della Provincia di Trento, tiene aperto uno spiraglio sul collegamento diretto Bolzano-Roma. Nell’arco di quindici giorni potrebbe arrivare una risposta definitiva. L’unica cosa certa, nel frattempo, è che da ieri l’Eurostar è stato cancellato dall’orario.
 Per la soluzione «diplomatica» è anche l’onorevole Luisa Gnecchi: «Per Durnwalder sono troppi 1,2 milioni di euro per il Bolzano-Roma? Io penso che una soluzione si possa trovare intavolando una trattativa seria con Trenitalia. E’ pazzesco che non ci sia più un collegamento diretto tra la capitale e la città che fa da ponte con il Nord Europa».
 La deputata del Pd allarga però il fronte: «Il problema del trasporto su rotaia è generale - commenta - da quando c’è stata la privatizzazione il servizio è scaduto, in termini di qualità e di numero di treni, tanto che molti rimpiangono le vecchie ferrovie gestite direttamente dallo Stato. Costano? No, se si considera il risparmio ambientale». Luisa Gnecchi ammette di essersi convertita per cause di forza maggiore all’aeroplano: «Non ho alternative, anche perchè non ci sono più collegamenti notturni comodi. Il treno attuale parte alle 9 di sera e arriva alle 6 del mattino, troppo presto per chiunque.


Alto Adige 13-12-09
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sabato, 12 dicembre 2009



Treni soppressi, «Roma cambi idea»




 BOLZANO. Giunta comunale, sindaco, consiglieri provinciali, parlamentari. È un coro di dissenso nei confronti di Trenitalia, rea di aver cancellato anche l’ultimo collegamento diretto fra il capoluogo altoatesino e la Capitale. «Le Ferrovie facciano marcia indietro».
 «La giunta comunale esprime forte preoccupazione per il progressivo isolamento ferroviario della città e auspica che Provincia autonoma, Trenitalia e i rappresentanti dell’Alto Adige in Parlamento a Roma, si adoperino per dare modo a chi viaggia in treno di poterlo fare fruendo di un servizio dignitoso e adeguato». Così si è espresso il sindaco Spagnolli al termine della seduta ordinaria di giunta convocata ieri mattina. Gli dà ragione in toto il consigliere provinciale del Pdl Alessandro Urzì: «La Provincia ha svolto un intenso e apprezzabile lavoro di mediazione e di pressing che le va riconosciuto ma che non ha in ogni caso garantito i risultati sperati. Ciò nonostante appare di assoluta evidenza come la tratta sia di massimo interesse strategico e che imponga la prosecuzione di un’azione di sollecitazione ad ogni livello, volta a sostenere la revisione delle decisioni assunte da Trenitalia». Per questo il Pdl ha presentato un ordine del giorno al disegno di legge sul bilancio in discussione la prossima settimana per richiedere il voto unanime del consiglio volto a spingere la giunta provinciale a premere su Roma.
 Sulla stessa lunghezza d’onda il senatore Svp Oskar Peterlini, che però si dice scettico sulla soluzione politica a livello centrale: «Io stesso negli anni ho presentato molte interrogazioni parlamentari, ma senza sortire alcun effetto. Roma ha spiegato come si potrebbe fare: dovrebbe metterci i soldi la Provincia, ma Durnwalder ha detto un no secco. E questo fatto una critica la merita. Perché la Provincia dispone di soldi da spendere per una piccola élite che a Roma va in aereo (ne faccio parte anche io da quando mi hanno tolto i treni notturni, coi quali ero solito muovermi), tanto più dovrebbe mettere a disposizione dei finanziamenti per la massa, che non può permettersi il biglietto aereo». Ma sarà dura succeda. Unica soluzione davvero praticabile «è che venga istituita una linea internazionale, magari da Monaco, gestita da gruppi privati. C’è poco da fare: i treni che nascono a Bolzano non sono economicamente sostenibili». (da.pa)


Biglietti introvabili, ecco come risolvere




BOLZANO. Chi vuole andare a Innsbruck e oltre (se non vuole usare un regionale e cambiare al Brennero) o vuole andare verso sud (Trento-Verona-Venezia-Milano) con treno veloce può acquistare il biglietto a bordo di uno dei 5 nuovi Ec delle tre società Oebb, Db, Fnm, senza sovraprezzo verso sud; con sovraprezzo per oltre confine (ma attenzione, al Brennero dall’IC non si scende, né si sale); o guardare su www.oebb.at; oppure servirsi delle emettitrici automatiche (se e quando saranno installate); oppure rivolgersi all’agenzia di viaggi “Vai e Via” in via Streiter 24 che emette biglietti per tutti i paesi. Pare comunque che Sad da gennaio aprirà appositi sportelli in via Perathoner. Gli abbonamenti Abos, Abo+ e Abo 60 non solo più validi sugli Ec; la carte valore valgono fra Trento e Innsbruck; biglietti singoli su questa tratta si ottengono a bordo o dalle emettitrici del Trasporto integrato (non agli sportelli Trenitalia).

Alto Adige 12-12-09

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venerdì, 11 dicembre 2009


Eurocity, caos sui biglietti




 BOLZANO. Da quando Trenitalia ha annunciato la cancellazione dei suoi collegamenti con treni Eurocity regna il caos nella vendita dei biglietti: «I collegamenti internazionali saranno offerti da Öbb (Ferrovie austriache), Db (Ferrovie tedesche) e LeNord (Ferrovia locale lombarda), ma i ticket per questi treni non saranno venduti agli sportelli di Trenitalia», spiega l’assessore provinciale Thomas Widmann, che cerca ora di trovare una soluzione per andare incontro agli utenti.
Succede - infatti - che a partire da lunedì prossimo agli sportelli di Trenitalia non si troveranno più i biglietti. «Poiché nessuna delle società coinvolte offre informazioni adeguate interverremo noi cercando di trovare anche una soluzione per garantire in Alto Adige l’acquisto di biglietti per gli Eurocity. È comunque chiaro come la cancellazione dei collegamenti di Trenitalia dimostri la carente strategia della direzione romana».
 L’assessorato provinciale alla mobilità sta lavorando per estendere l’integrazione tariffaria finora in vigore - lo stesso biglietto valido su tutti i mezzi pubblici in Alto Adige - anche alla nuova offerta dei treni a lunga percorrenza di Öbb/Db/LeNord. Widmann ricorda, a proposito, che la carta valore delle rete di trasporto locale è valida per corse di seconda classe sull’asse da Innsbruck a Trento mentre i biglietti singoli per tutte le destinazioni dei treni Eurocity possono essere acquistati agli sportelli della rete locale (stazione degli autobus di Bolzano, Bressanone e Brunico), ai distributori automatici della stessa o via Internet agli indirizzi www.obb-italia.it, www.dbitalia.it. Anche a bordo dei treni Eurocity si può fare il biglietto senza sovraprezzo, ma soltanto per le corse all’interno dei confini italiani. «Consigliamo a tutti i viaggiatori di informarsi, prima di salire su un treno Ec, sulla validità del biglietto e sui punti vendita», conclude. A quanti studiano a Innsbruck è consigliato di informarsi nel capoluogo tirolese sulle offerte di Öbb, le ferrovie austriache.


Alto Adige 11-12-09
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giovedì, 10 dicembre 2009


Cancellato l’Eurostar per Roma



GIANCARLO ANSALONI


 BOLZANO. Cancellati tutti i collegamenti diretti con Roma. Dal 13 dicembre - come temuto e confermato ieri mattina dall’assessore ai trasporti Thomas Widmann in conferenza stampa - per raggiungere la capitale gli altoatesini saranno costretti a cambiare a Verona o Bologna.
 C’era una volta FS, ovvero Ferrovie dello Stato con espressi Monaco- Brennero - Roma e viceversa, treno letto Bolzano- Roma, 2 coppie Eurostar Bolzano-Roma (Pendolini). Dal 13 dicembre addio Roma capitale. Lo ha confermato ieri con toni duramente polemici l’assessore Widmann. Trenitalia (nazionale da non confondersi con quella del trasporto locale) guidata dal supermanager Mauro Moretti, amministratore delegato del Gruppo Fs non ha ceduto di un millimetro.
 Per arrivare nella capitale via binario gli altoatesini dovranno mettersi a tavolino e spulciare sugli orari in commercio per trovare il treno interregionale più idoneo per raggiungere Verona dove acchiappare un Eurostar, oppure Bologna se vorranno provare l’ebbrezza dell’alta velocità Frecciarossa e Freccia d’argento, fiore all’occhiello della Spa, ma non ci metteranno quasi certamente meno di 6 ore, saltando da un treno all’altro. La società privatizzata guidata da Moretti (ma finanziata dallo Stato) non ha fatto un passo indietro e a ha insistito per farsi scucire 1,2 milioni di euro ciascuno da ciascuna delle Province di Trento e Bolzano per un’andata a Roma con un Eurostar, in realtà per coprire, a conti fatti, il costo della sola tratta di 150 chilometri fino a Verona, da dove partiranno dal 13 dicembre gli Eurostar più vicini. Richiesta giustamente rifiutata per l’evidente esosità e per una questione di principio: non si capisce perché quelle Regioni e Province che si sono già accollate parte del trasporto locale dovrebbero pagarsi anche parte di un servizio pubblico che lo Stato dovrebbe garantire equamente a tutti, sia pure con le dovute proporzioni.
 Ma c’è dell’altro Trenitalia ha deciso (per sue buone o meno ragioni di bilancio) di rinchiudersi entro gli italici confini, snobbando uno dei primissimi valichi internazionali qual è il Brennero.
 Si è quindi sganciato dagli Eurocity (ex Monaco-Roma, poi Monaco-Rimini fino al 13 dicembre prossimo), cedendo il passo alle Ferrovie Nord Milano nell’alleanza con le DB tedesche e le OeBB austriache.
 Quindi gli altoatesini potranno contare fortunatamente, su nuovi Eurocity con orario cadenzato (ogni due ore) per Monaco, ma (prima chicca) in senso inverso soltanto fino a Verona.
 Seconda chicca: alla stazione di Bolzano non si potranno staccare biglietti per questi treni, considerati “esteri” e per di più concorrenti di Trenitalia: si dovrà ricorrere alle agenzie o alle biglietterie automatiche (se e quando saranno installate).
 C’è in verità un’alternativa: acquistare il biglietto in treno, ma a prezzo pieno (con tariffe austro-tedesche) quindi chi beneficiava del trasporto integrato con tessera (abbonamenti o carte valori), dovrà pagare tariffa intera anche sulla tratta regionale, cioè quasi il doppio.
 In sintesi dunque del vecchio orario resterà solo il “famoso Eurocity “Bolzano-Lecce e viceversa (Via Mantova-Bologna) delle 9,31 con arrivo a Roma alle 16,29.
 Di novità avremo cinque coppie Eurocity targate OeBB- DB- FNM (da Bolzano verso Monaco fra le 8,43 e le 16,43 ogni due ore) e da Bolzano a Verona solo quattro (fra le 13,34 e le 19,34) con fermata commerciale (cioè salita e discesa dei passeggeri) al Brennero solo dal 12 giugno 2010.
 Infine, come tocco finale, un mistero: Trenitalia si è riservata due cosiddetta “tracce” cioè spazi orari fra Verona e Brennero che verrebbero attivati però soltanto (e forse) dal l3 aprile 2010, col rischio di trovare queste due coppie a pochi minuti dagli Eurocity “esteri” e altresì il rischio di scombinare, come già avviene col nuovo orario, la delicata concatenazione del trasporto locale.

Alto Adige 10-12-09
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martedì, 08 dicembre 2009


Treni, giornate decisive anche per l'Alto Adige




Attesa per l’arrivo del consorzio con le Ferrovie Nord Milano e i partner tedeschi


BOLZANO. Non si è ancora sciolto il dubbio sull’ingresso delle Ferrovie Nord Milano (con i partner tedeschi e austriaci) nella tratta Monaco-Bologna. Con ogni probabilità, tuttavia, il consorzio dovrebbe partire intorno al 13 dicembre con due corse giornaliere andata e ritorno. Comunicazioni ufficiali potrebbero arrivare già nelle prossime ore.
 Tutto questo mentre la Provincia di Bolzano è ancora in attesa del nuovo orario ufficiale di Trenitalia. Non un dettaglio, visto che le corse regionali devono poi essere «tarate» su quelle nazionali e internazionali. «Ma dal prossimo anno, grazie ad un accordo con Trenitalia, avremo le nostre “tracce” fisse, sulla base delle quali dovranno essere gli altri ad adeguarsi», ha spiegato ieri soddisfatto l’assessore provinciale Thomas Widmann.
 Il ritardo nella comunicazione degli orari da parte di Trenitalia - dicono invece i malpensanti - potrebbe essere una strategia per mettere in difficoltà proprio il consorzio lombardo-tedesco che vuole inserirsi sul mercato del Brennero.
 Per quanto riguarda il collegamento Bolzano-Roma con l’Eurostar, sembra ormai tramontata qualsiasi possibilità di accordo. Bolzano ha già detto no alla richiesta di 1,2 milioni di euro da parte di Trenitalia, mentre da Trento si tiene ancora aperto uno spiraglio. Ma con scarse possibilità di trovare una soluzione.
 Sull’argomento è intervenuto il Pdl con una nota: «Vorremmo ricordare a tutte le parti in causa - si legge nel documento firmato da Salvatore Piras - che i collegamenti, specialmente per la società attuale, sono bisogni pubblici di prima necessità, alla pari di quelli sanitari e non possono essere soddisfatti esclusivamente in base alle analisi dei costi e dei ricavi. Vorremmo ricordare che Roma è ancora la capitale d’Italia i cui collegamenti con Bolzano sono di vitale importanza».

Alto Adige 8-12-09
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lunedì, 07 dicembre 2009


Addio treno diretto per Roma, è ufficiale Società estera: giallo
Consorzio lombardo tedesco e austriaco annuncia l’ingresso


FRANCESCA GONZATO


 BOLZANO. Ormai è certo: dal 13 dicembre sparirà l’ultimo treno Eurostar diretto Bolzano-Roma e Roma-Bolzano. L’assessore Thomas Widmann ormai esclude sorprese: «Non possiamo accettare la richiesta di Trenitalia che Bolzano e Trento finanzino un’andata giornaliera per Roma con 1,2 milioni». Ma c’è un giallo: il consorzio delle Ferrovie Nord Milano con le ferrovie tedesche (Db) e austriache (Öbb) ha annunciato il collegamento Monaco-Bologna.

 Widmann presenterà mercoledì l’orario ferroviario invernale, ma non ci sono più margini per l’Eurostar superstite di collegamento con Roma andata e ritorno. Widmann conferma il no della Provincia alla proposta di Trenitalia, «che chiede 1,2 milioni a noi e Trento per assicurare una andata giornaliera diretta a Roma: primo, non possiamo permetterci di creare questo precedente. Secondo, la proposta di Trenitalia non è appetibile, visto che il viaggio durerebbe oltre 5 ore, tempi non più accettabili. Già oggi cambiando a Verona si arriva a Roma entro le quattro ore e mezza».
 L’orario invernale non è ancora stato presentato ufficialmente, ma il sito di Trenitalia già ora garantisce le prenotazioni on-line dal 13 dicembre in poi e non ci sono dubbi: se oggi c’è l’Eurostar per Roma da Bolzano alle 16.06 (5,53 ore di percorrenza), da metà mese in poi l’orario sul sito non offre alcun collegamento diretto. Si dovrà raggiungere Verona o Bologna con un regionale e lì salire sui nuovi treni dell’alta velocità Frecciarossa e Frecciargento, che abbatteranno i tempi. Un solo esempio: partendo da Bolzano alle 16.31 si salirà sul Frecciargento a Verona e Roma verrà raggiunta con un viaggio totale di 5,24 ore: alza la media il percorso Bolzano-Verona, perché poi da Verona a Roma serviranno soltanto 3 ore.

 Quando Widmann sostiene che le offerte di Trenitalia non sono così appetibili fa entrare in campo «la possibilità di lavorare sulle proposte estere». Qui sì che potrebbero esserci novità nelle prossime ore. Così l’assessore: «Si è creata una collaborazione tra Ferrovie Nord Milano (Fnm), Db e Öbb che avrebbero acquistato la possibilità di viaggiare sulla tratta Monaco-Verona-Bologna dal 13 dicembre con quattro copie giornaliere: agganciandosi all’alta velocità garantirebbero Bolzano-Roma in quattro ore». La Db, le ferrovie tedesche, hanno dato l’annuncio in ottobre. «L’asse Milano-Bologna-Verona-Bolzano-Innsbruck-Monaco dal 13 dicembre sarà servita dai treni operanti in collaborazione tra Db, Öbb e Fnm», Ma Widmann fa sapere: «Non so se riusciranno a partire, forse Trenitalia sta in qualche modo cercando di ostacolare l’operazione. Attendo novità da un momento all’altro». Altra possibilità, in aprile Trenitalia potrebbe organizzare due Intercity al giorno per Roma. Widmann: «Abbiamo il timore che questo potrebbe avere ripercussioni sul nostro cadenzamento».

Alto Adige 7-12-09
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mercoledì, 02 dicembre 2009


Una pioggia di proteste per la cancellazione dell’Eurostar per Roma



proteste cancellazione eurostar


BOLZANO. La probabile cancellazione dell’ultimo treno diretto tra Bolzano e Roma a partire dal 13 dicembre, quando entrerà in vigore l’orario invernale, porta con sé numerose proteste. Così Lorenzo Sola, segretario provinciale della Cgil: «Il ragionamento di Durnwalder, che non vuole finanziare Trenitalia per non creare un precedente, può anche essere condiviso, ma è contraddittorio. Come si spiega altrimenti il finanziamento provinciale ad Air Alps per il Bolzano-Roma? E soprattutto, che senso ha spendere miliardi di euro per il tunnel del Brennero quando non siamo in grado di garantire nemmeno il treno per Roma?». Sulla stessa linea anche Guido Margheri, consigliere comunale di Sinistra Democratica: «Il governo punta sull’alta velocità, la Provincia sull’aeroporto: una scelta inaccettabile che penalizza migliaia di utenti».

Alto Adige 2-12-09
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martedì, 01 dicembre 2009


A rischio l’unico treno per Roma


l'unico

BOLZANO. La Provincia non pagherà per il mantenimento del collegamento ferroviario con Roma. «Sarebbe un precedente pericoloso, a quel punto Trenitalia potrebbe chiedere contributi per tutte le tratte», dice Durnwalder. A meno di clamorosi ripensamenti, dunque, dal 13 dicembre sparirà l’ultima coppia di treni tra Bolzano e la capitale. Ma i dissapori tra Provincia e Trenitalia non finiscono qui: a causa degli aumenti imposti dalle Ferrovie italiane, la Deutsche Bahn minaccia di non garantire più il trasporto auto su rotaia dalle città tedesche: oggi il servizio viene utilizzato da 50 mila persone all’anno.
 I rapporti tra la Provincia e Trenitalia sono sempre più tesi. Prima le proteste dell’assessore alla mobilità Thomas Widmann per la sovrapposizione tra i nuovi Eurocity e i treni locali («ancora non abbiamo avuto risposte in merito», fanno sapere dall’assessorato, dove si attendono indicazioni da Roma per definire gli orari), poi la polemica sul Bolzano-Roma. Fino a due anni fa erano due le coppie di treni che garantivano il collegamento. Lo scorso dicembre Trenitalia ne ha soppresso uno, mantenendo solo il collegamento del pomeriggio. Col 13 dicembre, giorno in cui entrerà in vigore l’orario invernale, sparirà anche quello. «A meno che - era stata la richiesta di Trenitalia - le due Province non contribuiscano». Almeno 1,5 milioni di euro, per garantire almeno un treno verso Roma. Se Trento fin da subito è parsa possibilista, la Provincia di Bolzano risponde con un secco no. «Le Ferrovie - dice Durnwalder - forniscono un servizio pubblico e questo significa anche accettare di mantenere in vita collegamenti che non sono in attivo. In ogni caso la Provincia non pagherà nulla per il collegamento. Sarebbe un precedente pericoloso, perché a quel punto Trenitalia potrebbe chiederci un contributo per tutte le tratte». E se Trento invece decidesse di pagare? «Non so, magari il treno partirà da Trento», risponde il presidente.
 Le doglianze nei confronti di Trenitalia intanto si arricchiscono di un nuovo capitolo. «La giunta - spiega Durnwalder - mi ha incaricato di avviare una trattativa con le Ferrovie per trovare una soluzione in merito al trasporto combinato di vetture e persone tra Amburgo e Verona. Trenitalia ha deciso aumenti tra il 17% e il 31% e la Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche, ci hanno comunicato che a queste condizioni non intendono più garantire il servizio. Sarebbe una grave perdita per l’Alto Adige e non solo: ogni anno, infatti, attraverso questo servizio arrivano in Italia 22 mila auto per un totale di circa 50 mila turisti». (mi.m.)

Alto Adige 1-12-09
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domenica, 29 novembre 2009


Torna Eurostar, ma di sola andata


treno di sola andata

A pagare il convoglio dovrebbero essere le due province autonome. Costo dell’operazione? 1,5 milioni

 BOLZANO. L’Eurostar? Probabilmente sarà ripristinato, ma per la sola andata: un diretto verso Roma, un «treno dell’autonomia» visto che a pagarlo saranno le due Province, Trento e Bolzano. Sempre che si mettano d’accordo, tra di loro e con i vertici di Trenitalia.
 «A giorni dovremmo ricevere una proposta ufficiale di Trenitalia per la riattivazione del collegamento diretto su Roma. A quel punto, ovviamente, la valuteremo», spiega l’assessore provinciale ai trasporti del Trentino, Alberto Pacher.
 La questione è nota: la soppressione della coppia di Eurostar da e per Roma aveva provocato un’ondata di proteste in tutta la regione: per raggiungere la capitale intreno da Bolzano, infatti, ora è necessario organizzare un viaggio spezzatino. Mauro Moretti, amministratore delegato del gruppo Fs, era stato chiaro in proposito: «Non possiamo più permetterci il lusso di treni a bassa redditività, se Bolzano e Trento li vogliono, che se li comprino».
 Detto, fatto. Ma un po’ più ad est: è di ieri, infatti, la notizia che il Friuli Venezia Giulia ha iscritto a bilancio tre milioni di euro per garantirsi i collegamenti ferroviari con Roma e Milano. Così vanno le cose, adesso: chi se lo può permettere, si compra una tratta, gli altri si arrangino. E’ un anno che se ne parla, in regione, ma ancora nulla si è mosso e il nuovo orario invernale - 13 dicembre - è ormai alle porte.
 Trento, per così dire, si accontenterebbe... di una sola andata, come spiega lo stesso Alberto Pacher: «Per il ritorno da Roma non ci sono problemi, i collegamenti non mancano. Ci sono sei corse, con sosta a Bologna o Verona. Quello che a noi manca è un treno verso la capitale che costituisca una reale alternativa all’aereoporto. Quindi, per capirci, che arrivi a Roma entro le 10 del mattino».
 Sì, insomma: serve una «fascia oraria convincente». E quanto costerebbe? Voci di corridoio parlano di una cifra annua attorno al milione e mezzo di euro, per un Bolzano-Trento-Roma di sola andata, sei giorni su sette alla settimana. E Bolzano? L’assessore ai trasporti Thomas Widmann pare fosse molto scettico sulla «congruità» della cifra ventilata.
 La questione, dunque, rimane aperta. E una soluzione non può che passare da un accordo fra le due province autonome.

Alto Adige 29-11-09
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martedì, 24 novembre 2009



«Ferrovie e treni locali, si rischia il caos»




BOLZANO. «Il comportamento di Trenitalia è scandaloso, la mancata chiarezza sulla riorganizzazione degli Eurocity rischia di pregiudicare l’adeguamento del servizio pubblico locale». Il duro attacco alle Ferrovie arriva dalla Provincia.
 A lanciare l’allarme è l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann. «Si preannuncia una riedizione dei problemi che lo scorso anno hanno colpito il servizio ferroviario», annuncia in un duro comunicato di protesta nei confronti di Trenitalia.
 Quest’anno sono previste diverse novità riguardo ai collegamenti degli Eurocity: «Quelli attivati in Alto Adige - spiega Widmann - saranno rilevati da un consorzio tra le ferrovie austriache Öbb, quelle tedesche Db e le Ferrovie Milano Nord. Ora, contro ogni logica e contrariamente all’annuncio di tagliare ulteriori collegamenti Eurocity, Trenitalia ha chiesto a Rfi di ottenere le stesse tracce. Se l’ipotesi venisse confermata, dal 13 dicembre circolerebbero due treni ad intervalli di pochi minuti uno dall’altro. Questo comporterebbe - continua l’assessore - che i collegamenti dei treni regionali andrebbero spostati, quelli degli autobus aggiornati e la regolamentazione delle carte valore e delle tariffe per i treni Euriocity rivista».
 L’assessorato alla mobilità sta lavorando a pieno ritmo per organizzare il servizio in base alle novità, ma nel frattempo Widmann se la prende con Trenitalia, che ancora non ha risposto alle richieste di chiarimento della Provincia: «Un atteggiamento inaccettabile che rende difficile ogni pianificazione. In ogni caso noi cercheremo di fare tutto il possibile per arrivare preparati al cambio di orario invernale a dicembre», assicura l’assessore.
 Per il futuro si punta ad intensificare ulteriormente la cooperazione con Stati e Regioni vicine per garantire i collegamenti ferroviari extraregionali e internazionali: «Collegamenti ferroviari efficienti sono irrinunciabili per l’economia, gli studenti, la cultura e il turismo», conclude Widmann. (mi.m.)

Alto Adige 24-11-09
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sabato, 21 novembre 2009

Presentato lo studio di fattibilità della Bbt sulla tratta d’accesso Sud


Valutazione ambientale strategica

MASSIMILIANO BONA

ORA/EGNA. La variante in galleria, con brevi tratti all’aperto a Ora e Egna, è ritenuta la soluzione più razionale con il minore impatto ambientale per la Bassa Atesina: è questo il risultato emerso dallo studio di fattibilità sulla nuova linea ferroviaria del Brennero. Lo studio è stato presentato giovedì sera, nel corso di un’assemblea pubblica ad Ora. Provincia e Rfi hanno promosso l’incontro per illustrare i dettagli del progetto. La variante in galleria “A5” si è confermata la soluzione migliore e potrà essere realizzata con rischi gestibili. Si potranno evitare gran parte dei problemi territoriali con zone artigianali, residenziali e agricole, ad eccezione dei brevi tratti all’aperto a Ora e Egna. Questa soluzione comporta inoltre un’occupazione inferiore di aree di deposito per il materiale di scavo, che - a differenza di quanto avverrebbe per le varianti di fondovalle - è in gran parte riutilizzabile. Anche per quanto concerne i costi (1,580 miliardi per la Bassa Atesina) la variante in galleria è ritenuta più vantaggiosa. Nel corso dello studio di fattibilità questa soluzione è stata perfezionata. D’intesa con il Comune di Ora la tratta all’aperto è stata spostata verso il pendio, ridotta e suddivisa in due tratti più corti risultando così meno impattante. Tra San Floriano e Laghetti il tracciato in galleria è stato spostato al piede della Madrutta, in modo da intercettare il meno possibile le falde acquifere sotterranee. Nel tratto a sud, a partire dal rio Lauco, il tracciato sale altimetricamente per ridurre il battente idraulico ed è stato reso compatibile con quello individuato dalla Provincia di Trento. Con l’innalzamento del profilo altimetrico del tracciato della variante A5 si prevedono, rispetto alle soluzioni precedenti, minori pressioni idrauliche e impatti sulle falde acquifere. La maggior parte delle sorgenti e delle zone umide non sono esposte ad alcun tipo di impatto. In accordo con il gruppo di lavoro «Vas» è stata concordata una serie di misure per la successiva fase di progettazione preliminare, in modo da contenere gli impatti negativi della variante in galleria: ad esempio l’estensione del monitoraggio idrogeologico a tutte le sorgenti private, anche a quelle rilevate dai Comuni. Dovranno poi essere esaminate le misure di compensazione adeguate alla situazione urbanistica nelle tratte all’aperto a Ora ed Egna e quelle relative alle aree di cantiere previste. Per quanto concerne la protezione dal rumore, dovranno essere stabilite misure concrete per minimizzare gli impatti negativi. La variante scelta sarà inserita nei Puc dei Comuni della Bassa Atesina e sarà avviato il procedimento di verifica della compatibilità ambientale.

Alto Adige 21-11-09
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giovedì, 19 novembre 2009


Si svela il tracciato (non tutto in tunnel) della nuova ferrovia




Studio di fattibilità per il potenziamento della Nuova Ferrovia del Brennero tra Bronzolo e Salorno



ORA. Importante appuntamento - anche questo da inserire nell’ampio dibattito sul futuro della cittadina - stasera alle 19: verranno presentati dalla Bbt i risultati dello studio di fattibilità riguardante il potenziamento della nuova ferrovia del Brennero nella Bassa Atesina. Nel marzo dello scorso anno - dopo la sottoscrizione dell’accordo tra Rfi, Provincia di Bolzano e ministero delle infrastrutture, con il quale il tracciato in questione è stato dichiarato come quinto lotto prioritario - é cominciata la progettazione dello studio di fattibilità. Per la variante in tunnel c’erano dei punti critici: il sito Natura 2000, l’idrogeologia e i due tracciati all’aperto. Sono stati dunque approfonditi soprattutto gli aspetti idrogeologici, ottimizzati i tracciati proposti e concepiti i tracciati alternativi lungo la linea esistente che percorrono a tratti la montagna ed il fondovalle. Ora - dopo che i singoli tracciati sono stati analizzati - come risultato dello studio di fattibilità è stata scelta una variante di tracciato che verrà presentata pubblicamente appunto stasera. In seguito il tracciato definitivo verrà inserito nei piani urbanistici comunali e sottoposto alla valutazione ambientale strategica (Vas).

Alto Adige 19-11-09
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mercoledì, 18 novembre 2009


Ferrovia e variante nei tunnel affiancati sotto la montagna della città di Laives



EZIO DANIELI


LAIVES. Interessa anche gli amministratori locali la serata di domani - inizio alle ore 19 - nell’aula magna di Ora. Bbt informerà infatti sui risultati dello studio di fattibilità riguardante il potenziamento della nuova ferrovia del Brennero nella Bassa Atesina, a partire dal passante che passerà sotto la città di Laives.
 I binari passeranno sotto la montagna, qualunque sia il tracciato previsto. Questa è una certezza. Quindi un secondo tunnel a fianco di quello della variante con anni ed anni di scavi e conseguenti disagi. Dopo i timori - e le proteste - del consiglio comunale di Ora, anche Bronzolo rizza le antenne e chiede chiarimenti, immediati: lo ha ribadito il sindaco in occasione della recente seduta consiliare. Questa tratta di accesso altro non è che il «passante» ferroviario fra Ora e Cardano destinato, fra l’altro, a bypassare la città e la stazione di Bolzano. Passerà, è noto, in tunnel a fianco dell’altra galleria che è quella della variante fra Pineta e Bronzolo in fase di costruzione. Come noto l’obiettivo è di completare e rendere percorribile tutta la circonvallazione alla statale 12 entro il 2011 in perfetta coincidenza - dice la Provincia - con il completamento di quella di Ora ed anche del passante ferroviario fra Bronzolo e Cardano. I prossimi anni saranno dunque all’insegna degli scavi sotto la montagna, dell’asportazione prima e del trasporto poi di grandi quantità di materiale, di cantieri e frantoi che opereranno senza un attimo di sosta, di andirivieni di mezzi pesanti e quindi - fatalmente - anche di disagi per la popolazione. Il passante ferroviario - che anticiperà la futura linea del Brennero e che sarà l’appendice a nord della tratta di accesso in Bassa Atesina - correrà sulla sinistra della variante in galleria sotto la città di Laives. I due tunnel saranno uno a fianco dell’altro. Allo stato attuale della progettazione, appunto del passante, l’unica «finestra» tecnica è quella nella zona della chiesetta di San Giacomo mentre quella originariamente prevista in zona Vallarsa (sarebbero state a rischio le varies strutture sportive e del tempo libero) è stata cancellata.


Alto Adige 18-11-09
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giovedì, 12 novembre 2009

Servizio di trasporto pubblico insoddisfacente e ritorno all’automobile.



Al Sindaco del Comune di Laives
All’Assessore competente

INTERROGAZIONE


Con l’approssimarsi della cattiva stagione molti pendolari del nostro comune, che abitualmente raggiungevano il capoluogo provinciale in bicicletta o in moto, sono ritornati a far uso dei mezzi pubblici trovando però per vari motivi una situazione peggiorata che li ha indotti a ricorrere controvoglia all’uso dell’automezzo privato andando così ad aumentare la già cospicua mole di traffico.
Ne fanno fede i numerosi interventi apparsi sulla stampa locale e alcune lettere di cittadini, che oltre a lamentare l’impossibilità di usufruire del servizio di autobus, fortemente rallentato dal traffico di punta, denunciano anche il cattivo servizio reso dal treno, che per Laives dovrebbe essere una delle soluzioni più appropriate per ovviare al caos che si riscontra sulla statale in molte ore della giornata.
I firmatari delle lettere di protesta non si fermano alle lamentele, ma si fanno anche latori delle possibili soluzioni per rendere il servizio pubblico più attrattivo e conveniente come l’aggiunta di alcune carrozze nelle ore di punta, ed in particolare sul treno che alla mattina permette di raggiungere Bolzano alle 7.22, o il ripristino di almeno uno dei convogli di recente soppressi.
Ultimamente da varie parti politiche è stata poi ribadita la necessità di una stazione a S. Giacomo, ma non ci risulta vi siano stati passi ufficiali da parte dell’amministrazione comunale per smuovere l’assessore Widmann dal proposito di affrontare la questione a passante ferroviario ultimato.
Tenuto conto di quanto in premessa
il sottoscritto consigliere comunale chiede:
  1. se vi siano novità per quanto concerne la possibilità di avere una stazione nell’abitato di S. Giacomo e quali tipi di iniziative concrete e documentabili si siano prese o si intendano prendere da parte dell’amministrazione affinchè questo progetto non venga accantonato o comunque rimanga solo sulla carta;
  2. se si sia fatta richiesta, agli uffici competenti di un aumento delle carrozze nelle ore di punta ed in particolare sul convoglio TI 10904 che parte da Verona alle 5.25 e arriva a Bolzano alle 7.22 e con quale esito;
  3. se si sia esplorata la possibilità di un ripristino di uno dei treni soppressi che permetta ai pendolari di arrivare nel capoluogo in tempo per l’apertura degli uffici e delle scuole.
Si richiede cortesemente risposta scritta.
Il Consigliere comunale
Rosario Grasso
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Laives, li 5 novembre 2009
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mercoledì, 11 novembre 2009


La nuova ferrovia con tratti di binari anche all’aperto



EZIO DANIELI


ORA. Giovedì 19 novembre, in aula magna, verrà presentato lo studio di fattibilità riguardante il potenziamento della nuova ferrovia del Brennero.
 È un importante appuntamento, anche questo da inserire nell’ampio dibattito sul futuro della cittadina i cui residenti sono stati richiamati - dopo l’elaborazione del piano di sviluppo - a dare ancora il loro contributo di idee e di richieste per esaminare il dopo variante.
 Ma c’è anche il problema della nuova linea ferroviaria del Brennero anticipata dal «passante» fra Ora e Cardano.
 La soluzione che verrà presentata la prossima settimana è, tutto sommato, molto simile a quella già illustrata al consiglio comunale di Ora: al posto dell’unica «finestra» prevista in un primo tempo - e subito contestata dal Comune con un ordine del giorno del consiglio e una dura presa di posizione della commissione per l’ambiente - ne potrebbero essere realizzate due: la prima di circa 400 metri passata la quale i binari dovrebbero tornare, per un breve tratto, sotto la montagna per poi tornare all’aperto con la seconda «finestra» di circa 530 metri. Entrambe le «uscite» dovrebbero essere più a ridosso del costone roccioso mentre la «finestra» contestata era più spostata verso la vallata. Funzionari e tecnici in aula consiliare hanno dato ampie garanzie per quanto riguarda l’inquinamento acustico. A loro parere, visti anche i vari sistemi di protezione che saranno adottati, i decibel causati dal passaggio dei treni sarebbero ridotti e comunque nei limiti di quanto previsto dalle normative che sono in vigore. «L’alternativa illustrata in consiglio comunale - dice il sindaco di Ora Roland Pichler - è stata perfezionata con alcuni accorgimenti tecnici che non dovrebbero aver stravolto il progetto. Giovedì prossimo ne sapremo di più. Nel ringraziare pubblicamente la decisione di Bbt di illustrare alla popolazione l’aggiornamento sullo studio di fattibilità, ritengo sia doveroso sottolineare ancora una volta - come hanno fatto tutti i Comuni del circondario ed anche il Comprensorio Bassa Atesina Oltradige - che la soluzione ideale sarebbe che tutto il tracciato della tratta di accesso fosse in sotterranea: di inquinamento acustico (ma non solo) la Bassa Atesina ne ha fin troppo: altre fonti sono da evitare».

Alto Adige 11-11-09
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domenica, 01 novembre 2009


«Un mese di disagi Ecco perché ritorno all’auto»




 LAIVES. Via mail, firmata da A.S., è arrivata venerdì sera questa lettera che volentieri pubblichiamo: «Dopo aver sfidato, per anni, il traffico sulla statale, mi sono decisa dall’inizio di ottobre a servirmi del treno per raggiungere il posto di lavoro in un ufficio di Bolzano. Trenta giorni, esclusi i sabati e le domeniche, mi sono bastati ed ho deciso di tornare all’auto. Impossibile, o quasi, salire sul treno che arriva alla stazione bolzanina alle 7.22. E una volta in carrozza non c’è un posto a sedere ed i tanti in piedi fanno quasi fatica a respirare. Sono incinta e non posso certo rischiare un malore. Meglio, perdurando questo stato di cose, mettersi alla guida dell’auto e stare in coda prima per uscire da Laives e quindi dall’uscita del tunnel della variante fino al centro di Bolzano».

Alto Adige 1-11-09
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domenica, 01 novembre 2009


Il treno arriva già stracolmo «Anche salire è un problema Il viaggio bisogna farlo in piedi»


treno in piedi


EZIO DANIELI

LAIVES. Comodo - e conveniente - spostarsi in treno, soprattutto per chi studia e lavora. Ma c’è un problema: bisognerebbe riuscire a salire sulle carrozze. Invece nei giorni feriali, al mattino, il convoglio più usato dai pendolari arriva stracarico. Chi sale viaggia in condizioni di estremo disagio. Inutili, finora, le proteste.
 Il peggio deve ancora venire. Da domani il bollettino meteo annuncia pioggia e quindi chi ha potuto finora spostarsi in ciclomotore dovrà, per forza di cose, ricorrere al servizio di trasporto pubblico visto che l’auto - code a non finire per entrare a Bolzano - è meglio lasciarla in garage tenendo conto anche dei divieti anti smog. I bus di linea della Sasa sono «frenati» dal traffico sulla statale nelle ore di punta del mattino e del pomeriggio. Il treno sarebbe il mezzo più comodo. Ma ogni giorno feriale è un grosso problema il solo salire sulle carrozze. I guai sono cominciati a metà di settembre con l’introduzione del nuovo orario. Trenitalia ha infatti eliminato alcuni treni sulla tratta fra Verona e Bolzano tanto che, ogni giorno feriale, si registra il sovraffollamento del convoglio 10904 che parte da Verona alle 5.25 e arriva a Bolzano alle 7.22. I pendolari di Bronzolo e Laives (gli ultimi a salire sul treno che arriva già stracarico) si fanno regolarmente in piedi il tragitto (peraltro non lungo) fino al capoluogo altoatesino. Il treno successivo - a Laives passa alle 7.48 - non consente a molti lavoratori e soprattutto agli studenti, di arrivare a Bolzano in tempo utile. L’aggiunta di alcune carrozze potrebbe essere la soluzione più semplice da adottare ma il materiale rotabile a disposizione non sarebbe sufficiente. Inutili - almeno finora - le proteste e le richieste di avere almeno una carrozza in più sul convoglio più frequentato dai pendolari che - bene ricordarlo sia a Trenitalia che all’assessorato provinciale alla mobilità - nonostante tutto sono in costante aumento. Inutili restano anche le firme raccolte per evidenziare i disagi e chiedere opportuni correttivi.

Alto Adige 1-11-09
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venerdì, 23 ottobre 2009


La fermata dei treni a San Giacomo. È pressing


fermata San Giacomo
EZIO DANIELI

 LAIVES. L’importanza di una fermata dei treni a San Giacomo - con possibilità di collegarsi anche al vicino aeroporto - è sostenuta da anni anche da giunta e consiglio comunale. Ne fa riferimento specifico il piano provinciale dei trasporti rimasto (colpevolmente) nel cassetto delle buone intenzioni. Torna alla carica il consigliere provinciale Mauro Minniti.
 Purtroppo la posizione della Provincia in merito alla realizzazione della fermata per i treni non lascia prospettive: secondo l’assessore alla mobilità Thomas Widmann la soluzione si troverà con il passante ferroviario in galleria fra Ora e Cardano che renderà superflua la costruzione del ventilato terzo binario fra Ora (o Salorno) e Bolzano, con un risparmio di 40 milioni di euro. La realizzazione del tunnel, nel quadro dell’ammodernamento della linea del Brennero in accordo con le Ferrovie, secondo l’assessore provinciale avrà la precedenza assoluta. I lavori potrebbero iniziare entro due anni e i binari percorribili entro altri due, al massimo tre anni, mentre il terzo binario, benché già progettato e finanziabile, fra valutazioni ambientali e soprattutto espropri, non potrebbe essere avviato comunque prima di due anni. Tanto vale quindi rinviare di un paio d’anni (ma basteranno?) e deviare gran parte dei 120-180 (con sviluppo previsto fino a 250) treni quotidiani fra Verona e il Brennero in galleria, lasciando i due attuali a disposizione solo del trasporto locale che ne ha bisogno.
 Si diceva che, in merito alla fermata dei treni a San Giacomo, torna alla carica il consigliere provinciale Pdl Mauro Minniti che ha predisposto a tal riguardo un’interrogazione. «La stazione ferroviaria a San Giacomo all’altezza dell’aeroporto, ed il collegamento ciclabile con la zona produttiva di Bolzano sono interventi fondamentali per la frazione di Laives». Minniti aggiunge: «Per migliorare la vivibilità a San Giacomo, gli abitanti chiedono a gran voce una riqualificazione urbanistica maggiore al fine di trasformare la frazione in una zona più residenziale». Seguono le richieste avanzate da Minniti fra le quali, appunto, «Una fermata ferroviaria per migliorare i collegamenti da e per il capoluogo provinciale e la realizzazione di un sottopasso che consenta il collegamento con la zona industriale dove c’è l’accesso alla ciclabile che unisce Bolzano con la Bassa Atesina. Le assicurazioni provenienti dalla Provincia - rileva il consigliere del Pdl - sono importanti ed incoraggianti per la riqualificazione della frazione di San Giacomo che si trova appunto tra i due comuni. Ora, però, sarà necessario accertare i tempi di realizzazione delle opere in questione».

Alto Adige 23-10-09
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sabato, 10 ottobre 2009


Pendolari come sardine «Ogni mattina si viaggia in condizioni di disagio»


pendolari sardine



di Bruno Canali
 LAIVES. Cresce il nervosismo tra i tanti pendolari che ogni mattina prendono il treno per raggiungere Bolzano. Il problema è rappresentato dagli orari dei convogli che fermano alla stazione di Laives, in particolare del treno TI 1094, che parte da Verona alle 5.25 e arriva a Bolzano alle 7.22. «Per noi, dicono i pendolari - è diventato quasi impossibile salirvi a causa del sovraffollamento e quello che chiediamo è di aggiungere almeno qualche carrozza». Una richiesta che nelle scorse settimane è stata anche accompagnata da una raccolta di firme e pure da un intervento del gruppo dei Verdi, il tutto senza alcun riscontro. «La situazione rimane la stessa - affermano i passeggeri del treno - nonostante le richieste che abbiamo fatto anche in Provincia: con il treno che arriva alle 7.22 a Bolzano spesso siamo costretti a viaggiare in condizioni molto disagevoli a causa del grande numero di passeggeri che viaggia sul convoglio. Anche pensare di prenderne un altro, quello delle 7.48 che passa dopo, non è possibile perché l’orario è troppo distanziato e a molti lavoratori e agli studenti in particolare, non consentirebbe di arrivare a Bolzano in tempo utile».
 Un problema di capienza insomma è alla base delle lamentele che arrivano da tanti pendolari locali. Un problema che, come dicono loro stessi, potrebbe essere risolto semplicemente aggiungendo qualche carrozza al convoglio della mattina, quello maggiormente utilizzato da coloro che si debbono recare al lavoro o a scuola nel capoluogo. Questo hanno fatto presente protestando, anche con una raccolta di firme, ma finora non si è visto nulla e la situazione continua a rimanere disagevole come sempre. È un peccato comunque, perché l’impegno per costruire una nuova stazione con tutti i servizi annessi è un forte incentivo per convincere ancora più gente a scegliere il treno invece che l’auto per andare a lavorare e infatti, negli ultimi anni c’è stato un incremento notevole di viaggiatori anche da Laives.

Alto Adige 10-10-09
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categoria:ferrovia
domenica, 04 ottobre 2009

Treni aboliti (tratta Verona Bolzano), carrozze strapiene.



Pendolari in viaggio fra i disagi


SALORNO/ORA. Con l’introduzione del nuovo orario, dalla metà dello scorso settembre, è arrivata una sorpresa che non è risultata gradita, viste appunto le conseguenze. Trenitalia ha infatti eliminato alcuni treni sulla tratta fra Verona e Bolzano tanto che, ogni giorno feriale, si registra il sovraffollamento del treno 10904 che parte da Verona alle 5.25 e arriva a Bolzano alle 7.22. Chi sale alla stazione di Salorno qualche posto a sedere lo trova - comunque a fatica - ma i disagi iniziano ad Egna, aumentano ad Ora con pesanti riflessi poi per i passeggeri di Bronzolo e di Laives che si fanno regolarmente in piedi il tragitto (peraltro non lungo) fino al capoluogo altoatesino. Il treno successivo - a Laives passa alle 7.48 - non consente a molti lavoratori e soprattutto agli studenti, di arrivare a Bolzano in tempo utile. L’aggiunta di alcune carrozze potrebbe essere la soluzione più semplice da adottare ma il materiale rotabile a disposizione non sarebbe sufficiente.
 Intanto mentre gli utenti del treno - peraltro in costante aumento - sono costretti a sopportare disagi, domani scatteranno importanti novità per i pendolari che usano i pullman di linea.
 Il Citybus delle 7.34 in partenza da Ora verrà anticipato di 4 minuti in modo da offrire un’ulteriore alternativa per raggiungere la scuola media di Egna. Su richiesta dell’amministrazione comunale di Egna è stata introdotta una corsa aggiuntiva sulla linea 120 Bolzano-Salorno in partenza, appunto da domani, da Bolzano per Salorno alle 10.35 e da Salorno per Bolzano alle 11.32. La corsa viene incontro particolarmente alle esigenze espresse dai residenti di Laghetti, i quali possono rientrare partendo da Egna alle 11.16. La controcorsa partirà invece da Laghetti alle 11.37 e arriverà ad Egna alle 11.44.
 Per l’Oltradige saranno migliorate le coincidenze bus-treno in direzione Merano. Inoltre verrà ritardata di cinque minuti la partenza dell’autobus delle 19.10 da Bolzano verso Appiano e Caldaro. Saranno adeguati anche gli orari del Citybus.
 Sempre da domani novità anche ad Appiano: la corsa A4 delle 6.42 in partenza da San Giuseppe e la corsa A5 delle 6.50 dal parcheggio Tetter avranno tre minuti di anticipo. La prima corsa del Citybus (linea 1) partirà con due minuti di anticipo, mentre la prima corsa del Citybus (linea 2) partirà 6 minuti prima. Modifica - questa di natura viaria - anche a caldaro dove sono cinque i bus destinati al trasporto degli scolari: per questioni di sicurezza la fermata in piazza Rottenburg è stata ampliata fino ai posteggi per motocicli. La zona davanti alla chiesa dei Francescani non può pertanto più essere utilizzata da altri mezzi. I vigili urbani stanno già effettuando i necessari controlli. Al contempo i parcheggi riservati agli invalidi, sempre in piazza Rottenburg, sono stati spostati sul lato nord. (e.d.)

Alto Adige 4-10-09
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mercoledì, 30 settembre 2009


«Tunnel e binari a sud»



Nuova linea del Brennero: progetto da modificare


di Ezio Danieli
 BRONZOLO. La coalizione di maggioranza - annunciando la presentazione compatta alle prossime elezioni comunali con Benedetto Zito candidato sindaco - si è occupata anche di un rilevante problema che sta a cuore sia all’amministrazione comunale che all’intera comunità. Si tratta della «nuova» ferrovia del Brennero. Sindaco ed assessori hanno ribadito che proseguono - ed ovviamente continueranno anche nella prossima legislatura - i contatti con le Ferrovie per verificare tutte le possibilità tecniche in modo tale che possano essere spostati verso sud il tunnel (è quello fra Ora e Cardano destinato ad essere un «anticipo» della nuova linea del Brennero) e l’uscita della linea di interconnessione fra i binari e l’areale della stazione dove, come noto, è previsto uno scalo di natura tecnica che potrebbe ancora ospitare servizi di manutenzione quando la stazione di Bolzano sarà «by-passata». Il sindaco Zito ha ricordato i contatti già avuti con i responsabili delle Ferrovie, in attesa di avere informazioni più dettagliate. Pare esclusa la possibilità che sull’areale ferroviario fra Bronzolo ed Ora sia realizzato un centro intermodale per le merci.
 I timori di Bronzolo riguardano il collegamento fra il portale sud del tunnel e l’areale ferroviario della stazione di treni. Questa galleria dovrebbe essere realizzata in largo anticipo rispetto al resto della tratta di accesso. Il sindaco Benedetto Zito ha detto e ripetuto che Bronzolo non potrà mai accettare la costruzione di questo collegamento all’aperto con una sorta di mega barriera che verrebbe costruita nella vallata fra la zona della Atzwanger ed appunto la stazione dei treni. Le preoccupazioni sono dettate dal fatto che sembrerebbe prevalere, ancora, la soluzione di un collegamento «aperto», contrariamente a quanto era previsto da sempre. Si diceva dello scalo intermodale previsto in origine, poi «cancellato» - sembra in maniera definitiva nonostante gli imprenditori abbiano ribadito, anche di recente, l’opportunità di avere questa struttura visto che quella in zona Siberia ai Piani di Bolzano è decisamente sottoutilizzata - visto che la giunta provinciale intende «sfruttare» ulteriormente l’Interporto di Trento. Ma le perplessità, per questa scelta, continuano in considerazione soprattutto del fatto che finirà ulteriormente per aumentare il numero di mezzi pesanti sia sull’autostrada del Brennero che - fra un paio d’anni - anche sulla statale 12 soprattutto quando saranno percorribili le due varianti di Laives e di Ora con la stessa SS12 - lo sostengono sia il piano dell’economia di Bassa ed Olradige che gli esperti - che di fatto diventerà una superstrada.

Alto Adige 30-09-09
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mercoledì, 30 settembre 2009


Ritorna il Pendolino per Roma




BOLZANO. A forza di dài e dài, i «pendolari» con la capitale hanno avuto la meglio: dal quattordici dicembre prossimo tornerà il collegamento ferroviario diretto tra Bolzano, Trento, Verona e Roma. Ossia il Pendolino.
 Lo ha annunciato ieri sera Innocenzo Cipolletta, presidente dell’Università di Trento e del Gruppo Ferrovie dello Stato, chiudendo l’incontro in Provincia a Trento per la verifica e il monitoraggio periodico della manovra anticongiunturale varata dalla giunta provinciale trentina.
 «Con gli orari invernali delle Ferrovie dello Stato - ha precisato il presidente Innocenzo Cipolletta - verrà potenziato, rispetto alla situazione attuale, il servizio ferroviario tra Bolzano, Trento, Verona e Roma. Con ciò rispondendo alle numerose sollecitazioni di chi, in questi mesi, aveva lamentato il venir meno di un collegamento diretto fra il Trentino Alto Adige e la capitale».
 Nei mesi scorsi, a causa di una ristrutturazione nazionale delle linee, chiunque voleva raggiungere Roma in treno aveva grosse difficoltà, soprattutto al ritorno. Arrivare a Verona era uno scherzo ma poi, per salire a Trento o Bolzano era un vero delirio: se andava bene c’era un regionale, con fermate in tutte le stazioni e viaggio di oltre due ore. D’ora in avanti, con il collegamento diretto i disagi verranno eliminati.

Alto Adige 30-09-09
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martedì, 22 settembre 2009


Treno per pendolari sempre sovraffollato



 LAIVES. La scelta delle Ferrovie di eliminare alcuni treni ha portato al sovraffollamento del treno Tiu 10904 che parte da Verona alle 5.25 e arriva a Bolzano alle 7.22, dopo avere raccolto i passeggeri di Bronzolo e Laives. Lo segnalano in una nota i Verdi locali, spiegando che questa situazione sta creando difficoltà ai pendolari che si servono proprio del treno per raggiungere Bolzano. «Il treno successivo passa alle 7.48 - dicono i Verdi - ed è troppo distanziato come orario per permettere a molti lavoratori e soprattutto agli studenti, di arrivare a Bolzano in tempo utile. Sarebbe invece molto semplice, aggiungendo alcune carrozze, evitare questo spiacevole disguido. Chiediamo che tutte le istituzioni preposte si attivino con urgenza per risolvere nel più breve tempo possibile questa insostenibile situazione». (b.c.)

Alto Adige 22-09-09
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mercoledì, 09 settembre 2009


L’autostrada è indispensabile "secondo un sondaggio"



Per le imprese aeroporto e ferrovia poco importanti

 BOLZANO. Strada, aeroporto, ferrovia: questo è l’ordine di importanza delle infrastrutture altoatesine di viabilità per l’economia altoatesina, emerso da un sondaggio effettuato dall’Ire su un campione di 1.200 imprese.
 «Un sistema viario efficiente e orientato al futuro deve basarsi su tutte le infrastrutture di trasporto» sottolinea il presidente della Camera di commercio Michl Ebner.
 L’autostrada del Brennero - essendo l’asse lungo il quale gravita non solo economica della provincia di Bolzano - è risultata essere l’infrastruttura principale per l’economia altoatesina: l’85% degli imprenditori - così l’Ire - la giudica importante per la propria azienda. Seguono poi, sempre in ordine di importanza, le grandi infrastrutture stradali quali la MeBo, la strada della Val Pusteria, la strada del Brennero e la strada della Val Venosta. Risultato inatteso per l’aeroporto che è giudicato più importante della ferrovia: il 28% degli imprenditori considera importanti per la propria impresa l’aeroporto e i servizi navetta con altri aeroporti. Le risposte inerenti alla ferrovia sono state invece: 28% per la tratta del Brennero, 19% per la Val Pusteria e 18% per il collegamento verso Merano e la Val Venosta.
 Oltre alla grande importanza che le imprese altoatesine imputano alle infrastrutture viarie, si evidenzia anche un tasso “relativamente” alto di soddisfazione: veramente insoddisfatto si dichiara solo il 6%, molto soddisfatto il 22% e abbastanza soddisfatto il 72%. I valori più alti di soddisfazione risultano per la “MeBo” e l’autostrada, i peggiori per l’aeroporto e i servizi navetta per altri aeroporti.

Alto Adige 09-09-09
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venerdì, 07 agosto 2009



Cambia l’ingresso della stazione Fs




L’attraversamento pedonale si sposterà su via Renon

 BOLZANO. «Cambia l’ingresso della stazione ferroviaria e questo ci consente di migliorare la circolazione in uno dei punti più critici». L’assessore Stefano Pagani assieme ai suoi tecnici sta mettendo a punto un piccolo progetto di sistemazione di piazza Stazione che approfitta dei lavori di ristrutturazione interna dell’edificio.
 Pur restando intatta la fisionomia del complesso, che tra l’altro è sotto tutela, l’ingresso della stazione si sposta verso l’attuale parcheggio dei taxi.
 «Questo ci consente - spiega Pagani - di spostare su via Renon l’attraversamento pedonale che attualmente invece è proprio su piazza Stazione. Negli orari di partenza e soprattutto di arrivo dei treni si creano intasamenti che si ripercuotono anche su via Garibaldi. A questo, ovviamente, si aggiungono problemi di sicurezza».
 In futuro invece, chi esce o entra in stazione non dovrà più attraversare la piazza, ma via Renon che essendo più stretta crea meno problemi.
 L’intervento dovrebbe essere realizzato nei prossimi mesi a conclusione dei lavori in stazione.
 Intanto un primo beneficio si potrebbe già avere dall’apertura del nuovo sottopasso di ponte Loreto. La sede stradale è stata abbassata per far sì che il tunnel abbia un’altezza di cinque metri: in questo modo potranno passare i pullman extraurbani che arrivano dalla Val d’Isarco e anche i camion che oggi sono costretti a fare il giro per il quartiere dei Piani, passando per via Rencio, via Renon, piazza Stazione, via Garibaldi.
 Problema questo più volte sollevato, nel corso degli anni, dagli abitanti del quartiere esasperati dal passaggio continuo di bus e mezzi pesanti. L’attesa è stata lunga, ma finalmente il problema è risolto. Per il momento il nuovo tunnel si può usare solo se si esce dalla città; l’apertura di entrambi i sensi di marcia è prevista per le prossime settimane.

Alto Adige 07-08-09
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domenica, 26 luglio 2009



Impossibile con questi treni fare i turisti culturali


Sono un abituale visitatore di mostre d’arte che si svolgono nelle varie città italiane e gli orari ferroviari sono peggiorati in modo da rendere i tempi di permanenza in esse del tutto inadeguati. E’ stata assurda la soppressione dell’Eurostar Roma-Bolzano delle 16.05 specialmente per chi deve prenderlo a Firenze partendo da altre città centro italiane. Altrettanto assurda è stata la soppressione dell’ottimo regionale festivo da Verona per Bolzano e Brennero che consentiva di partire in tempi adeguati da città più lontane avendo anche il tempo di sostare per mangiare.
 E gli esempi potrebbero continuare fino allo spreco. Signori politici, sindacalisti eccetera, le vostre sconfitte non sono dovute a passioni ideologiche avverse ma a ciò che non sapete o non pensate di fare per sgravare i cittadini da disagi del genere, che peggiorano sempre più. E attenzione che la annunciata gestione provinciale dei collegamenti Bolzano Verona non sfoci in un isolamento di quei cittadini per lo più di lingua italiana già fortemente emarginati.

Gianfranco Pigato BOLZANO

Alto Adige 25-07-09
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categoria:ferrovia
domenica, 19 luglio 2009

Massi sui binari alla base del Virgolo, ferrovia bloccata



A terra in centinaia. Bronzolo: rivolta dei passeggeri trasbordati sui bus





BOLZANO. Una caduta massi sui binari alla base del Virgolo, causa maltempo, ieri ha bloccato la linea ferroviaria del Brennero per 4 ore, dal capoluogo fino a Bronzolo. Proprio lì, centinaia di turisti trasbordati su bus sostitutivi, imbufaliti per i ritardi, hanno costretto i carabinieri a intervenire per calmare gli animi.
 Ieri mattina, pochi minuti prima delle 10, gli addetti al movimento della stazione ferroviaria del capoluogo si sono accorti della presenza di alcuni massi lungo i binari, nel tratto di massicciata alla base del Virgolo. Subito hanno allertato capostazione e Polfer, in modo da interrompere la linea. Una decina di massi di medie dimensioni erano precipitati dalla parete rocciosa probabilmente a causa delle forti piogge della notte. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco del corpo permanente, la Polfer e il capo dei geologi provinciali Ludwig Nössing. Dopo aver sgombrato la massicciata, si è proceduto all’ispezione della parete, per sincerarsi che non ci fossero altri massi pericolanti. Tenendo conto del fatto che aveva smesso di piovere e le previsioni meteo davano miglioramenti in vista, dopo accurati controlli si è deciso per la riapertura della linea. Nelle oltre 4 ore di chiusura i disagi però non sono mancati. In direzione sud i treni sono stati fermati per ore e alla stazione di Bolzano chi doveva partire verso Trento, come pure in direzione Merano, è stato trasbordato su autobus sostitutivi. Ma se nel capoluogo ritardi e disagi sono stati relativamente contenuti, altrove è successo un mezzo finimondo. La piccola stazione ferroviaria di Bronzolo, in particolare, per alcune decine di minuti, si è dovuta improvvisare «scalo internazionale». Lì, infatti, è stato fermato poco dopo le 10 l’Eurocity Roma-Monaco carico di passeggeri, in gran parte germanici, che rientravano a casa. Un treno con oltre 400 passeggeri a bordo.
 Tutti erano stati preventivamente avvertiti di quanto accaduto alla stazione di Bolzano, ma c’è stato comunque qualche momento di tensione. Preoccupati, soprattutto, i turisti che sul convoglio avevano caricato anche l’automobile: il Roma-Monaco, infatti, offre anche questo servizio supplementare. Per affrontare l’emergenza, la compagnia carabinieri di Egna ha addirittura inviato sul posto una decina di militari. Non tanto per prevenire situazioni di disordine, quanto piuttosto per aiutare i passeggeri (tra questi anche molti bambini e anziani con pesanti bagagli al seguito) a raggiungere gli autobus sostitutivi.
 Il servizio navetta ha portato tutti alla stazione di Bolzano, dove ad attenderli c’era un altro treno, pronto a portarli a destinazione. Non sono però mancati i problemi, per due ordini di motivi.
 Intanto, trasportare 400 - 500 persone tramite autobus non è facile, perché occorrono una dozzina di mezzi, non così semplici da reperire così su due piedi. Ma poi c’è da aggiugere anche il traffico lungo la Statale, per via dei tanti automobilisti usciti dall’A22 troppo intasata.

Alto Adige 19-07-09
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mercoledì, 15 luglio 2009



L’«Abo+» da settembre è solo regionale



BOLZANO. Previsioni incerte sul futuro dei treni Intercity e Eurocity tolgono attualmente la base e l’interlocutore alla trattativa cercata dalla Provincia per confermare anche da settembre la validità di Abo+, la carta per gli studenti, sui treni a lunga percorrenza: è quanto precisa l’assessore provinciale alla Mobilità Thomas Widmann.
 Da parte degli studenti si sono levate diverse proteste per il fatto che da settembre il loro Abo+ sarà valido solo sui treni regionali. Questa la replica di Widmann: «Anche se l’offerta non si estende più a treni Ic e Ec, resta valida per tutti i treni regionali ed è comunque una iniziativa unica in Italia per offrire ai giovani una opportunità gratuita o molto conveniente di utilizzo dei mezzi del trasporto pubblico». L’assessore comprende la delusione di alcuni studenti, ma osserva che «l’autorizzazione concessa in via temporanea l’anno scorso da Trenitalia per la validità anche su treni Ic e Ec non è stata più rinnovata e, anche alla luce delle incerte previsioni sul futuro dei treni Ic e Ec, attualmente mancano una base di trattativa e anche un interlocutore. Diverse richieste di contatto sono rimaste senza risposta».
 Ipotizzabile che da dicembre le Ferrovie tedesche (Db) o quelle austriache (Öbb), specifica Widmann, possano subentrare nei treni a lunga percorrenza, «e quindi si dovrà trattare sulla base di uno scenario completamente mutato». La Provincia conferma in ogni caso l’impegno per mantenere il servizio di trasporto pubblico all’avanguardia in Europa: cadenzamento di 30 minuti o orario, una rete capillare, tariffe convenienti rispetto alle Regioni confinanti sono solo alcuni esempi di questa politica. «E in collaborazione con i colleghi del Tirolo stiamo lavorando per potenziare con i nostri treni anche il traffico ferroviario transfrontaliero», conclude Widmann.

Alto Adige 14-07-09
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lunedì, 13 luglio 2009



Abo+, limiti sui treni extra regionali




BOLZANO. L’uso dei mezzi pubblici, per alcune categorie altoatesine, è da tempo agevolato, in termini economici: la tessera Abo+, ad esempio, è una formula di abbonamento particolare per gli studenti, ma c’è anche la versione per gli anziani. Tornando all’Abo+ per studenti, sono annunciate dalla Provincia delle limitazioni.
 Le novità riguardano la validità dell’abbonamento annuale Abo+ riservato agli studenti: dal 1º settembre 2009 infatti la tessera non sarà più valida sui treni IC (Intercity) ed EC (Eurocity) ma solo su quelli regionali. I giovani sotto i 14 anni, sempre da settembre, non dovranno più esibire un documento di identità per le corse con Abo+.
 «Abo+ è un’iniziativa unica in Italia, che la giunta provinciale ha introdotto allo scopo di offrire ai giovani una comoda e conveniente possibilità di utilizzo dei mezzi pubblici», sottolinea l’assessore provinciale alla mobilità, Thomas Widmann. Abo+ è infatti un abbonamento gratuito per tutti gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori e per chi frequenta le professionali a tempo pieno, mentre per gli studenti universitari e gli apprendisti il costo annuale è sceso da 150 a 100 euro. Questa misura ovviamente è applicabile solo sui mezzi pubblici che ricadono nelle dirette competenze della Provincia. Nel caso della ferrovia, quindi, sono i treni regionali (contrassegnati sugli orari dalla R).
 L’anno scorso l’assessore Widmann aveva ottenuto, dopo ripetuti contatti con la direzione di Trenitalia a Roma, la conferma che per un periodo limitato lo studente in possesso della tessera di abbonamento provinciale Abo+ poteva viaggiare anche sui treni Intercity e Eurocity. Questa autorizzazione però purtroppo ora non è stata rinnovata e la Provincia avrebbe dovuto garantire conguagli a Trenitalia in misura ritenuta sproporzionata rispetto al servizio.
 Per quanto riguarda gli Abo 60+, ovvero gli abbonamenti riservati agli adulti ultrasessantenni, l’utilizzo di treni IC e EC era invece stato escluso sin dall’inizio. L’assessore Widmann assicura comunque che «la Provincia continuerà ogni sforzo per migliorare il servizio di trasporto pubblico in Alto Adige, per garantirne la convenienza e l’attrattività per tutti i gruppi di utenti».
 Nel 2008 sono stati 11.800 gli studenti che hanno fatto richiesta di Abo+, 88.600 alunni di scuole elementari, medie e superiori ne hanno beneficiato gratuitamente.

Alto Adige 11-07-09
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giovedì, 09 luglio 2009


Treni, ko la Bolzano-Merano



 BOLZANO. Tre ore di blocco della linea ferroviaria Bolzano-Merano, l’Eurostar delle 16.30 cancellato a causa di un guasto alla motrice all’altezza di Bologna, l’Eurocity da Monaco arrivato a Bolzano con un’ora di ritardo. E’ stato un pomeriggio di passione quello vissuto ieri da centinaia di viaggiatori, molti dei quali pendolari che stavano tornando a casa.
 La situazione più critica si è verificata sulla linea Bolzano-Merano, tra Vilpiano e Gargazzone, dove, poco prima delle 15.50, un convoglio di Trenitalia è rimasto bloccato a causa della rottura di un pantografo: «Si è impigliato e spezzato - ha spiegato Roger Hopfinger, direttore provinciale di Trenitalia - si poteva proseguire con il secondo pantografo, ma Rfi ha preferito bloccare la linea per ragioni di sicurezza». Con ogni probabilità la «colpa» è del caldo, che provoca minime dilatazioni del cavo di alimentazione, producendo un aumento dell’attrito con il pantografo. Nel corso della notte i tecnici hanno provveduto a risolvere il problema.
 Tra Merano e Bolzano c’è un unico binario e la conseguenza è stata la cancellazione di una serie di corse che ha coinvolto anche i treni della Sad. Centinaia di pendolari sono rimasti fermi alla stazione di Bolzano, in attesa delle corse sostitutive con il bus: inevitabili i disagi e le lamentele.
 Solo dopo le 19 - ha spiegato Piero Maccioni, direttore della Sad - le corse hanno ripreso regolarmente. Nei giorni scorsi, il 3 luglio, c’era già stato un problema tecnico che aveva provocato ritardo di alcune decine di minuti sulla linea.
 Ma la giornata nera del trasporto su rotaia si è arricchita di altri due capitoli. L’Eurostar che doveva arrivare a Bolzano alle 14.48 e ripartire alle 16.30 in direzione di Verona è rimasto bloccato nei pressi di Bologna a causa di un guasto alla motrice. Chi doveva salire a bordo si è dovuto arrangiare con treni alternativi (per altro un problema analogo si è verificato solo poche settimane fa).
 Dulcis in fundo, anche l’Eurocity proveniente da Monaco ha registrato un’ora di ritardo quando è giunto a Bolzano.

Alto Adige 09-07-09
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giovedì, 18 giugno 2009



Trasporto pubblico. Da sabato importanti novità in varie località della Bassa Atesina



EGNA. Dal 20 giugno gli autobus circoleranno in Bassa Atesina secondo un nuovo piano. Sono previsti il cadenzamento di 30 minuti tra Ora e Egna, collegamenti migliori tra le località, tre nuovi bus ibridi (a trazione elettrica e a metano) e un orario tarato sulla ferrovia per Bolzano e Trento. Collegamenti con le stazioni Fs più vicine anche a Termeno, Cortaccia, Magrè e Montagna.

 Le novità più importanti, da sabato 20 giugno, sono ad Egna: i bus collegheranno le stazioni ferroviarie sia di Egna che di Ora e passeranno anche per Villa dove le due fermate sono ubicate presso il bar Vaja e in prossimità del rio Trodena. Ad Egna le fermate sono posizionate - con i relativi segnali installati - in largo Municpio, in largo Ballhaus, in via Stazione oltre che al capolinea dei pullman presso la scuola media tedesca. I bus «nuovi» arriveranno - e quindi ripartiranno - dalle stazioni Fs in coincidenza con i treni più frequentati dai pendolari sia nelle prime ore del mattino che nel tardo pomeriggio.
 Già nel 2008 la Provincia aveva rilevato il fabbisogno di mezzi pubblici in Bassa Atesina con la collaborazione dei Comuni e della Sad. «Dal 20 giugno sono previsti collegamenti orari alla stazione più vicina anche per i comuni di Termeno, Cortaccia, Magrè e Montagna», ricorda l’assessore provinciale Thomas Widmann. Per la prima volta saranno serviti con autobus anche i centri storici di Cortaccia e Termeno.
 Un’altra novità: entrano nei nuovi collegamenti, con corse di Citybus ogni due ore per la stazione di Magrè, anche Corona e Penone, frazioni di Cortaccia. Anche Cortina all’Adige sarà servita dall’autobus con corse ogni 120 minuti verso Magrè. Una nuova linea diretta di bus, parallela alla ferrovia e con corse ogni 2 ore, verrà poi introdotta tra Salorno e Bolzano. Fermerà lungo la statale. Cambiamenti in arrivo nei collegamenti con la val di Fiemme: gli autobus non proseguiranno per Bolzano ma viaggeranno ogni ora tra Predazzo/Cavalese e Ora, con possibilità di cambio per il treno per Bolzano o Trento. Un minibus permette infine di comprendere nel nuovo piano anche Trodena e Anterivo, con collegamenti ogni 2 ore alla linea di bus fra Cavalese ed Ora. (e.d.)

Alto Adige 18-06-09
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venerdì, 12 giugno 2009


Eurostar, addio al ripristino nel Trentino Alto Adige




TRENTO. Si prevedono ancora tempi difficili per chi avrà bisogno di spostarsi in treno da Trento verso Roma e più in generale lungo la direttrice del Brennero nord-sud. I treni soppressi alla fine del 2008 da Trenitalia per “scarsità di utenza” - si tratta del Michelangelo 85 delle 14 e l’Eurostar delle 9.45 - non saranno ripristinati nemmeno con l’orario estivo, in vigore da domenica prossima. Una tegola sui viaggiatori di tutta la Regione.

 L’assessore provinciale trentino ai trasporti Alberto Pacher afferma che “si sta lavorando con Trenitalia per trovare soluzioni alternative”, ma ammette che “in questo momento non è all’ordine del giorno un collegamento diretto tra Trento e Roma”.

 La cattiva notizia se l’era lasciata scappare il presidente delle Ferrovie dello Stato, Innocenzo Cipolletta, a margine del Festival dell’Economia. A chi gli chiedeva se i treni tagliati a dicembre sarebbero stati reintrodotti con l’orario estivo che scatterà domenica 14 giugno, ha risposto scuotendo il capo. E la conferma che saranno tempi duri per chi vorrà viaggiare in treno sull’asse Trento - Roma arriva anche dall’assessore provinciale ai trasporti, Alberto Pacher: «al momento non sia all’ordine del giorno alcun collegamento diretto tra Trento e Roma perché nessun gestore è disposto a farlo». Trenitalia, infatti, aveva deciso di tagliare l’Eurocity Michelangelo 85 delle 14 e l’Eurostar delle 9 «perché alcuni convogli viaggiavano vuoti», come aveva sottolineato l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. Insomma, la tratta Trento-Roma non è conveniente e quindi si tagliano i treni.

Pacher, in ogni caso, è convinto che «il Trentino Alto Adige non rischia di restare isolato dal resto d’Italia o dall’Europa» e spiega che «la Provincia sta lavorando con Trenitalia per trovare soluzioni alternative, che però saranno applicabili non prima di dicembre 2009». Ma quali sono queste alternative? Un’idea al vaglio sarebbe quella di creare collegamenti più frequenti tra Trento e Bologna con dei treni interregionali veloci che farebbero meno fermate intermedie, e permetterebbero di sfruttare a Bologna i nuovi collegamenti rapidi su Roma. Non solo.

A quanto pare un gestore ferroviario tedesco avrebbe chiesto a Trenitalia la disponibilità di alcune tracce per un collegamento tra Monaco e Verona. Soluzioni che però non convincono del tutto i sindacati.

La Fit Cisl, che ha sempre combattuto contro i tagli di questi treni, è critica. «Dellai, Pacher, Moretti e Cipolletta - spiega il segretario Giuseppe La Pietra - hanno fatto promesse non mantenute». Oltre a creare una polemica tra la Provincia e le Ferrovie - Moretti tempo fa disse, «i treni li paghi la Provincia» - il taglio di questi treni crea notevoli disagi ai viaggiatori.

Attualmente, e sarà così per tutta l’estate, l’unico treno diretto per Roma è l’Eurostar delle 16.49, oltre all’Euronotte che parte alle due meno un quarto del mattino. Con tutti gli altri treni, sia in direzione sud che verso nord, bisogna cambiare a Verona o a Bologna. L’Eurostar del mattino non parte più da Bolzano alle 9, ma da Verona verso le 6 (non c’è più nemmeno il bus navetta da Trento) mentre l’Eurocity Michelangelo delle 14 è stato dirottato su Rimini e costringe i passeggeri diretti verso Roma a cambiare a Bologna, dove c’è la coincidenza con la Frecciarossa.

Alto Adige 12-06-09
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sabato, 06 giugno 2009


«Puntiamo sul treno.  Roma in meno di 5 ore»




Proposta dei Verdi. Prc: chiudere l’aeroporto


 BOLZANO. I sette milioni di deficit di Air Alps, la richiesta di concordato preventivo della società che ripartirà con una drastica cura di riduzione di personale e voli riapre la polemica sulla stessa struttura dell’aeroporto. «Chiudere l’aeroporto e destinare l’area che occupa all’edilizia popolare», è la proposta di Fabio Visentin (segretario di Rifondazione comunista), che accusa, «l’Air Alps praticamente dichiara bancarotta e chiede aiuto alla Provincia. Come al solito, ai padroni quando sono in difficoltà capita di riscoprirsi socialisti, un socialismo particolare però: privatizza i profitti e socializza le perdite».
 Il gruppo consiliare dei Verdi ha fatto invece i conti con le novità Trenitalia e rilancia sul collegamento veloce Bolzano-Roma. «Da dicembre sarà possibile raggiungere il centro di Roma in quattro ore e mezza in treno perché sarà pronto il raddoppio della linea Verona-Bologna. La Provincia deve fare di tutto per riavere i quattro Eurostar quotidiani per Bologna e altrettanti da Bologna a Bolzano. Da lì i passeggeri possono salire sull’alta velocità Bologna-Roma. Abbiamo fatto i conti, si arriverà nella capitale in quattro ore e mezza». Quanto all’aeroporto, secondo i Verdi, «la priorità è fare uscire i finanziamenti pubblici».

Alto Adige 6-06-09
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mercoledì, 03 giugno 2009


Lavori sui binari, treni in ritardo


 L’assessorato provinciale alla mobilità informa che per tutto giugno la società Rete ferroviaria italiana (Rfi) effettuerà una serie di lavori di manutenzione lungo la rete ferroviaria che potrebbero causare ritardi al traffico ferroviario locale. Nella prima metà di giugno i lavori riguarderanno soprattutto la tratta Trento - Rovereto. Anche se al di fuori dell’Alto Adige questi lavori avranno ovviamente ripercussioni anche sull’intera linea del Brennero e potranno causare dei ritardi. Nelle seconda metà di giugno i lavori si sposteranno lungo la tratta Bolzano - Merano ed a partire dal 20 giugno sarà interessata la linea della Val Pusteria.
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domenica, 17 maggio 2009



Stazione e ferrovia locale celebrano i 150 anni: la mostra arriva in orario


Bolzano, stazione austroungarica,1858 foto del 1910




Bolzano, nuova facciata della stazione, A. Mazzoni 1927

 BOLZANO. Verona - Bolzano in 150 anni. Su strada ferrata e in immagini. E’ stata inaugurata ieri, nell’atrio centrale della stazione ferroviaria, la mostra che celebra un’importante anniversario per uno dei simboli della città. Proprio il 16 maggio 1859, infatti, il primo treno della tratta ferroviaria che allora era del Tirolo del Sud si lasciava alle spalle la stazione di Verona alle 6.35 per raggiungere Bolzano alle 13. Quella che oggi in termini di tempo sarebbe un’odissea inaccettabile, fu salutata allora con grande entusiasmo dalle autorità di Rovereto, Trento e Bolzano, così come fu tanta la soddisfazione dell’impero asburgico che vedeva ultimata un’opera considerata politicamente essenziale. A centocinquant’anni di distanza, a entrare trionfalmente in stazione ieri è stata una grande torta a forma di locomotiva, con tanto di candeline, che ha preceduto lo svelamento di otto grandi pannelli con testi e foto che ripercorrono le tappe importanti della storia della stazione bolzanina.
 A curare l’approfondito studio ha pensato il Curatorium per i beni tecnici, supportato da Comune, Provincia, Rfi e Centostazioni. Erano presenti al vernissage anche il senatore Oskar Peterlini, l’assessore comunale alla cultura Greti Rottensteiner e il presidente della Camera di Commercio, Michl Ebner. E proprio Ebner, nel suo intervento, è entrarto a piedi uniti sui padroni di casa. «Siamo sempre stati all’avanguardia in termini di regolazione del traffico - ha detto -, oggi, invece, su 192 regioni europee, la nostra è al 162º posto per raggiungibilità. La frequenza e la durata della tratta ferroviaria tra Verona e Bolzano, al momento, è francamente a livelli inaccettabili. La popolazione e il mondo politico devono capire che le grandi opere che favoriscono un traffico più ordinato e distribuito vanno sostenute». Un appello per il tunnel del Brennero, in fondo, val bene gli occhi sgranati dei responsabili Rfi non troppo contenti...
 La stazione, comunque, festeggia, ma è bene ricordare che nel 1859 non si trovava a Bolzano, bensì nel comune di Dodiciville: l’annessione alla città risale infatti al 1911. E’ del 1859, firmata dal trentino capo dei lavori Luigi Negrelli, la pianta semi-ottagonale che ancora oggi presenta la stazione. E’ Sebastian Altmann, invece, a elaborare un piano urbanistico di connessione con il centro cittadino e a costruire, a raggera, le vie Renon, Laurino, Garibaldi e Stazione.
 Se il treno ci metteva un’eternità rispetto ai nostri standard, possiamo dire che il confronto con la velocità delle decisioni politiche sull’areale ferroviario odierno è impietoso. Nel 1898 Julius Mühleisen, figlio dell’oste del Ca de’ Bezzi, progetta e realizza il collegamento ferroviario con Caldaro, trasformato in pista ciclabile nel 1974. Nel 1909 il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Gustav Nolte progetta un ammodernamento trionfale della stazione mai andato in porto. Doveva sorgere un polo di molti volumi su 300 metri di lunghezza con tanto di poste, ristoranti e uffici. Tutto fu bloccato da tensioni e conflitti, mentre nel 1910 Bolzano raggiungeva i 30.000 abitanti.
 Nel 1928 il vero innovatore è l’architetto Angiolo Mazzoni, che dona alla struttura l’aspetto che ha ancora oggi. La facciata viene rivista, dotata di otto semicolonne e delle allegorie di vapore e elettricità, per smorzare il carattere troppo tedesco della costruzione inviso al regime. Rimane, però, buona parte della pianta originale e viene creato l’atrio centrale, laddove una volta vi era un ristorante. L’inaugurazione il 24 maggio 1928 assieme a Piazza della Vittoria. La prossima marcia dei cappelli piumati sarà tra i binari?
 Durante il secondo conflitto mondiale 472 bombe inginocchiano la tratta ferroviaria, così anche la stazione, nel 1946, è tra le prime opere a necessitare di un risanamento. Si corre, infine, al 2009 e all’ammodernamento in corso che dovrebbe terminare per la fine dell’anno. Una storia in divenire che ancora attende ansiosa gli sviluppi politici sull’areale: i due secoli dove si festeggeranno?
Alan Conti

Alto Adige 17-05-09

fonti foto:
http://e-prints.unifi.it/archive/00000189/00/img/2/big/28-Bolzano-stazione-austria.jpg
http://e-prints.unifi.it/archive/00000189/00/img/2/big/29-Bolzano-facciata-fascist.jpg
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mercoledì, 15 aprile 2009


Decibel fuorilegge da Vadena a Salorno




Sotto accusa i treni e l’autostrada Disagi continui, scarse prospettive


ORA. Decibel eccessivi - e fuorilegge anche di notte - in tutta la Bassa Atesina. L’inquinamento acustico è causato dall’Autobrennero, dal passaggio dei treni, dal transito dei mezzi pesanti sia sulla statale che sulla Strada del Vino. In più i cantieri aperti per completare le circonvallazioni di Ora e di Laives e quelli che serviranno, nei prossimi anni, per il passante ferroviario da Ora a Cardano per «by passare» anche Bolzano e la sua stazione e per favorire, in anticipo rispetto alla nuova linea del Brennero, il passaggio delle merci dalla strada alla rotaia.
 Mentre si è sbloccata la complicata situazione venutasi a creare in merito al progetto che prevede l’installazione di barriere antirumore lungo la linea del Brennero, l’inquinamento acustico resta pesante in tutta la Bassa Atesina. Da Vadena a Salorno i decibel sono spesso oltre il limite consentito. Per colpa soprattutto del traffico e del passaggio dei treni. Rosa Thaler, consigliera provinciale della Svp, nella precedente legislatura aveva preso carta e penna ed aveva scritto a Durnwalder e Widmann sottolineando che «L’inquinamento acustico, in tutta la Bassa Atesina, è elevatissimo a causa della ferrovia e dell’autostrada. Servono le barriere più volte promesse ed non ancora realizzate. E quindi bisogna intervenire per venire incontro a chi abita a ridosso dei binari e dell’A22». Rosa Thaler aveva anche lanciato una proposta: «Bisognerebbe garantire dei contributi per il rifacimento delle finestre. Vi sono dei moderni accorgimenti che consentono un perfetto isolamento. Gli abitanti vanno aiutati in questo tipo di ristrutturazione. Iniziative analoghe sono adottate, da tempo, in diversi Paesi. Solleciterò la giunta provinciale in merito». Non risulta che finora siano stati presi provvedimenti nonostante la serie di osservazioni venute anche dai consigli comunali.
 Sono numerose le zone in cui i decibel, sia di giorno che di notte, sono fuorilegge. A cominciare dal ponte ferroviario di ferro sull’Adige, poco dopo la stazione di Ora. È di vecchia costruzione e quindi senza il benchè minimo accorgimento anti rumore. Ogni passaggio di convoglio - soprattutto di quelli per il trasporto delle merci - è causa di una quantità enorme di decibel che danno fastidio sia di giorno che, soprattutto nelle ore notturne. C’era un progetto - legato all’ubicazione a Bronzolo dello scalo intermodale - che prevedeva il rifacimento del manufatto. Lo studio è finito - assieme allo scalo - nel solito cassetto delle buone intenzioni dove resterà. Ma le Ferrovie hanno promesso alla giunta comunale, proprio di recente, che stanno verificando l’opportunità di utilizzare una nuova tecnica anti rumore che prevede una sorta di rivestimento del ponte stesso.
 Terza, rilevante fonte di inquinamento - anche questa causata dai treni in transito - è quella di Cortina all’Adige dove vi sono molte case proprio a ridosso dei binari. Le barriere antirumore, previste (e finanziate) da anni non sono state ancora realizzate. I disagi continuano, come le proteste.
 Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ha chiesto alla Provincia di mettere a disposizione degli abitanti l’esito delle rilevazioni eseguite a conferma o smentita che i livelli di rumore provocati dai treni superano il limite massimo consentito. Il Centro ricorda che «In colloqui precedenti con i responsabili dell’Ufficio Provinciale Rumori ci era stato comunicato che certamente gli appartamenti in prossimità della ferrovia, che si trovano oltre il secondo piano, sono sottoposti a livelli superiori a quelli previsti dalla legge; ci è stato detto anche che i tecnici provinciali avrebbero eseguito tali misure di rilevazione durante il periodo estivo. Le case maggiormente colpite dall’eccessivo rumore ferroviario sono quelle fra Maso della Pieve e gli asili di San Giacomo».
 Proteste arrivano anche dagli abitanti di via Cavalese a Villa di Egna: «Le code di automezzi sono continue da e per la val di Fiemme. Sono praticamente inesistenti i vantaggi dopo l’apertura del primo tratto della variante di Ora: la riduzione del traffico è stata ridotta rispetto a quelle che erano le previsioni». I residenti chiedono provvedimenti ma finora hanno avuto soltanto promesse. Non mantenute nè da parte della giunta provinciale (l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner ha comunque garantito che sono in corso delle verifiche cui seguiranno provvedimenti) nè da quella comunale che si è incontrata comunque con gli abitanti per ascoltare le loro ragioni.
 Lamentele - ricorrenti da anni - anche di chi abita lungo la Strada del Vino che sopporta soprattutto un traffico turistico. Ma sono in costante aumento anche i mezzi pesanti a causa dell’ubicazione delle zone produttive che sono cresciute come i funghi lungo tutta la direttrice fra Salorno e Caldaro fino ad oltre Riva di Sotto, frazione di Appiano. Nè le amministrazioni comunali nè quella provinciale hanno tenuto conto dei ripetuti consigli degli esperti secondo i quali sarebbe opportuno concentrare le varie zone produttive piuttosto che ubicarle una a poca distanza dall’altra come è stato fatto - e si continua a fare anche nelle previsioni - soprattutto in Bassa Atesina ed in Oltradige.


Alto Adige 15-04-09
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sabato, 11 aprile 2009


Binari all’aperto con due «finestre»



Le garanzie dei progettisi: l’inquinamento acustico sarà minimo

ORA. Tratta di accesso alla nuova linea del Brennero: una possibile soluzione tecnica è stata presentata l’altra sera in consiglio comunale a Ora. Non una sola, lunga «finestra» all’aperto, a nord dell’abitato, ma due «finestre» di lunghezza ridotta e con i binari più vicini al costone roccioso. Con un promessa dei tecnici: «L’inquinamento acustico non deve creare alcuna apprensione».
 Nello studio di fattibilità presentato nei mesi scorsi, la «finestra» all’aperto misurava 1200 metri a nord dell’abitato in direzione di Bronzolo vicino alla zona per insediamenti produttivi. Il tracciato è una variazione del tunnel per gli allacciamenti alla nuova linea ferroviaria del Brennero rispetto a quanto era stato messo su nero su bianco dall’allora ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro. Unanime era stato il no del consiglio comunale (e quindi della commissione per l’ambiente) perchè la soluzione «comporterebbe per Ora una ulteriore inaccettabile fonte di rumore ed avrebbe conseguenze negative anche sulla fauna e sulla flora». L’altra sera, in aula consiliare, funzionari e tecnici del gruppo di progettazione Eut/Ilf hanno illustrato quella che potrebbe essere una variante: al posto dell’unica «finestra» ne potrebbero essere realizzate due: la prima di circa 400 metri passata la quale i binari dovrebbero tornare, per un breve tratto, sotto la montagna per poi tornare all’aperto con la seconda «finestra» di circa 530 metri. Entrambe le «uscite» dovrebbero essere più a ridosso del costone roccioso mentre la «finestra» contestata è più spostata verso la vallata. «Funzionari e tecnici - commenta il sindaco di Ora Roland Pichler - ci hanno dato ampie garanzie per quanto riguarda l’inquinamento acustico. A loro parere, visti anche i vari sistemi di protezione, i decibel causati dal passaggio dei treni sarebbero ridotti e comunque nei limiti di quanto previsto dalle normative in vigore». Il sindaco ed i vari componenti del consiglio comunale - che hanno formulato una serie di quesiti a tecnici e funzionari - hanno preso atto «dell’impegno - aggiunge Pichler - per venire incontro alle nostre richieste. Valuteremo la proposta della doppia finestra nel corso della prossima seduta consiliare per esprimere un parere ufficiale. Ma già ora ribadiamo - come hanno fatto tutti i Comuni del circondario ed anche il Comprensorio Bassa Atesina Oltradige - che la soluzione ideale sarebbe che tutto il tracciato della tratta di accesso fosse in sotterranea: di inquinamento acustico (ma non solo) la Bassa Atesina ne ha fin troppo: altre fonti sono da evitare».
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venerdì, 10 aprile 2009



Alto Adige in treno


 BOLZANO. Tutte le informazioni sul servizio di trasporto ferroviario in Alto Adige sono disponibili sulla nuova homepage «Treno Alto Adige» in Internet. La pagina web dedicata alla ferrovia della Venosta è stata infatti ampliata con le informazioni sulla linea della Pusteria e sul servizio a livello provinciale. «Con la nuova pagina web vogliamo offrire agli utenti una ampia panoramica del servizio ferroviario in Alto Adige, dal punto di vista tecnico e storico ma anche sul piano turistico», sottolinea l’assessore provinciale alla Mobilità Thomas Widmann.
 La nuova homepage si trova ai seguenti indirizzi: www.suedtirolbahn.info, www.suedtirolbahn.bz.it oppure www.trenoaltoadige.info e www.trenoaltoadige.bz.it. Resta sempre attivo anche l’indirizzo finora esistente www.vinschgerbahn.it.
Alto Adige 10-04-09
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giovedì, 09 aprile 2009


Bici e treno, coppia vincente


La «Eventcard» è stata estesa anche a Bolzano

BOLZANO. Torna anche quest’anno la Eventcard, l’offerta di trasporto pubblico integrato dedicata a coloro che vogliono utilizzare l’accoppiata tra bicicletta e ferrovia della Val Venosta. In considerazione del successo ottenuto l’anno scorso la validità della EventCard è stata ampliata anche a Bolzano.
 Con 16 euro si può viaggiare in treno da Bolzano a Malles e noleggiare una bici con relativo casco protettivo in uno dei sei punti di noleggio autorizzati. “La Eventcard - commenta l’assessore provinciale Thomas Widmann - è uno degli esempi più interessanti di mobilità sostenibile”.
 Alla luce del successo riscontrato nelle precedenti edizioni, torna anche quest’anno la possibilità di viaggiare per tutto il giorno con la ferrovia della Val Venosta, e prendere una delle 1.300 biciclette a disposizione in uno dei punti di noleggio sparsi lungo la tratta. “La Eventcard - prosegue Widmann - è stata pensata anche in funzione delle famiglie, e per questo motivo abbiamo deciso di prevedere tariffe particolarmente agevolate per bambini e nuclei familiari”.
 I bambini sino ai 6 anni, infatti, non pagano il viaggio in treno, e dovranno versare solo 5 euro per il noleggio della bici, mentre per i ragazzi fino ai 16 anni la Eventcard costerà 8 euro, ovvero la metà del prezzo normale. Per i gruppi formati da almeno dieci persone, il prezzo di vendita è stato fissato in 14 euro. Quest’anno è stata migliorata sensibilmente anche la qualità del viaggio.
 Dato che negli anni scorsi si erano registrati dei disagi per i passeggeri a causa dell’elevato numero di ciclisti con la bici al seguito, l’assessorato provinciale alla mobilità ha deciso che dal 10 aprile sino al 1º novembre 2009 non sarà più possibile caricare le bici a bordo del treno nelle stazioni di Merano, Lagundo e di Marlengo in direzione di Malles.
 Gli utenti, in queste stazioni, possono usufruire di un apposito servizio di trasporto biciclette su strada con rilascio delle biciclette a Naturno, Laces, Silandro, Spondigna, Malles. L’accettazione delle biciclette inizia 15 minuti prima della partenza del servizio di trasporto. Il biglietto è valido per l’intera giornata e deve essere convalidato. Prenotazione obbligatoria per comitive. Costo: 4 euro per bici.
 Per chi vuole utilizzare il servizio shuttle bike, basta telefonare al numero 329/4544006. Tutti i dettagli dell’iniziativa si possono trovare sul sito internet www.ferroviavalvenosta.it.

Alto Adige 09-04-09
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venerdì, 20 marzo 2009

Fermata Fs: la Svp ancora in pressing


 San Giacomo. Si è parlato nuovamente di fermata ferroviaria all’altezza di San Giacomo durante un incontro tra esponenti della Svp comunale e assessore provinciale Thomas Widmann. Georg Forti, Heinz Visintin e Andreas Mumelter, insieme a Christoph Perathoner hanno perorato la causa di San Giacomo perché - spiega proprio Mumelter, Obmann nella frazione - per la comunità di San Giacomo avere la possibilità di utilizzare anche il treno da e per Bolzano, sarebbe una soluzione ottimale: «L’assessore Widmann, pur dichiarandosi interessato, ci ha spiegato che comunque non saranno tempi brevi e noi temiamo che in realtà si tratterà di tempi biblici». Proprio Widmann ha sempre manifestato scetticismo verso questa soluzione per i trasporti tra Bolzano e San Giacomo. (b.c.)
Alto Adige 20-03-09
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domenica, 08 marzo 2009


Treni: profondo rosso con nuovi tagli in arrivo

Sulla Brennero-Verona vuoti il 54% dei posti. Bolzano e Trento vogliono gli interregionali



PAOLO CAGNAN
Alto Adige 08-03-09

 BOLZANO. Il ripristino dell’Eurostar soppresso per Roma e la provincializzazione dei treni Interregionali: la Provincia è pronta ad aprire il portafoglio, pur di rimettere in carreggiata (o meglio, sui giusti binari) il trasporto ferroviario, la cui efficienza è stata da tempo sacrificata sull’altare del pareggio di bilancio per Trenitalia.
 E’ di queste ore la conferma che la tratta Verona-Bolzano è in netta perdita: secondo gli ultimi dati interni delle ferrovie (risalgono allo scorso 24 febbraio), il cosiddetto coefficiente di riempimento - ovvero la percentuale di passeggeri sul totale posti) dei treni prenotabili raggiunge appena il 46%. In altri termini: i treni viaggiano sulla direttrice del Brennero con meno della metà dei passeggeri che potrebbero ospitare.
 Le nuove logiche. Le Province di Bolzano e Trento sono pronte a collaborare. «Ormai la logica di Trenitalia verso le Regioni è chiara - commenta Alberto Pacher, assessore ai trasporti di Trento - ed è che se vuoi i servizi sul territorio, te li paghi». Non sarà un caso che, chiuso il 2008 con il primo utile da tempi immemorabili, Trenitalia si appresti a sdoppiarsi entro la fine dell’anno. Una divisione sarà quella legata ai treni che si ripagano da sé, a partire dall’alta velocità; l’altra, quella delle tratte a lunga percorrenza e in profondo rosso: grande importanza sociale, redditività nulla. Tra i sei treni che accusano le perdite maggiori c’è il Bolzano-Lecce. Sì, quello delle zecche. Le cifre: 313 corse all’anno, 247 passeggeri medi a treno, una perdita annua di 9,28 milioni di euro. «Noi come Provincia - dice Pacher - puntiamo ad ottenere la gestione degli interregionali, nel nostro territorio. Questo ci consentirebbe di migliorare i collegamenti sull’asse Bolzano-Verona, ora deficitario». Thomas Widmann, assessore provinciale ai trasporti di Bolzano, è assolutamente d’accordo: «Piena collaborazione con Trento, la provincializzazione degli interregionali da Verona sarebbe l’ideale perché ci permetterebbe di controllare qualità, pulizia e puntualità. Inutile dire che su questi aspetti abbiamo aspettative che sono diverse da quella che è la situazione effettiva».
 E’ il federalismo ferroviario: la Provincia paga e co-gestisce. Dotando gli interregionali (ora sono 14) di un servizio cadenzato: un treno ogni mezz’ora od ogni ora, a mo’ di metrò di superficie e con il proseguimento di alcuni di questi convogli sino a Bologna, da dove la Tav consente di raggiungere Roma in un batter d’occhio. Un’alternativa un po’ macchinosa (e decisamente costosa, visti i biglietti delle tratte Tav) alla cancellazione della coppia di Eurostar che garantivano il collegamento ad orari «possibili» da e per la capitale.
 La nuova ipotesi. E proprio sul «dramma» dei collegamenti con Roma, Trento e Bolzano aspettano da Moretti e Cipolletta una risposta sugli «oneri aggiuntivi» - ovvero, i soldi da sborsare - per il ripristino della coppia di Eurostar soppressa alcuni mesi fa. Tra le varie soluzioni prese in esame, quella più probabile e funzionale prevede un treno che parta da Bolzano la mattina all’alba, attorno alle 4.45, arrivando a Roma attorno alle 10 del mattino. Questo, in abbinata con un rientro dalla capitale attorno alle 16, in arrivo a Trento per le 21. Widmann ancora non capisce perché Trenitalia abbia soppresso l’Eurostar mattutino: «È incomprensibile, soprattutto se si pensa che il collegamento invernale per Rimini è rimasto funzionante, anche se lì in inverno non ci va nessuno...».
 Sinergia con Bolzano. La Provincia di Trento ha già messo a bilancio 6 milioni di euro che serviranno a risistemare la linea del Brennero e quella della Valsugana. È certo, però, che anche Bolzano dovrà allargare i cordoni della borsa: accadrà? «Credo proprio di sì, sui collegamenti con Roma abbiamo le stesse necessità, e poi ormai è chiaro a tutti che Trenitalia offre, se così si può dire, dei servizi a catalogo. Hanno tutto l’interesse a liberarsi della gestione delle linee locali, che sono economicamente improduttive ma di grande rilevanza sociale», è convinto Pacher. Da Bolzano risponde il suo collega Widmann: «La verità è che il servizio di Trenitalia lo paghiamo già oggi. Si tratterebbe più che altro un riposizionamento delle risorse».
 Moretti è stato molto chiaro: care Province autonome, non è più tempo di servizi in perdita, se volete quelle linee ve le pagate voi. «Noi siamo pronti a farcene carico - chiarisce Pacher - anche perché la nostra regione ha un’orografia decisamente penalizzante e il trasporto su gomma, oltre ad avere una grande valenza sotto il profilo ambientale, ne ha anche una sociale. E se consideriamo il treno come mezzo di trasporto pubblico, dobbiamo sapere che come tale non sarà mai in attivo».
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giovedì, 05 marzo 2009



Terzo binario, Provincia nel mirino


Minniti all’attacco: «Conviene, ma la giunta l’ha accantonato»
 Alto Adige 05 MARZO 2009

  ORA. Pdl all’attacco per la decisione dell’esecutivo altoatesino di abbandonare il previsto progetto del terzo binario tra Bolzano e Ora, inserito nel 2002 nel piano dei trasporti. La Provincia sembra essersi orientata infatti sul passante ferroviario tra Prato Isarco e Ora. Il vicepresidente del consiglio provinciale Mauro Minniti presenterà a giorni un’interrogazione a riguardo. «La soluzione del terzo binario era più vantaggiosa dal punto di vista economico. Così come non ci sarebbero stati grandi problemi per gli espropri».
 La Provincia, secondo il consigliere provinciale del Pdl, ha scelto la soluzione più lunga ma anche più costosa, ovvero un passante ferroviario che dovrebbe unire Prato Isarco con Ora. A chiedere i motivi di questo ripensamento, con un’interrogazione al presidente della giunta Luis Durnwalder, è il consigliere provinciale del Pdl Mauro Minniti. «Il progetto era stato approvato nel 1999 - ricorda l’esponente del PdL - tanto che era stato chiesto uno studio di fattibilità alle Ferrovie e, successivamente, era stato anche inserito nel piano provinciale dei trasporti del 2002. La giunta dell’epoca l’aveva anche approvato ed il ministero dei trasporti aveva garantito i necessari finanziamenti. Il progetto, poi, inspiegabilmente è stato accantonato per puntare sul passante ferroviario tra Prato Isarco e Ora». A conti fatti, secondo il Pdl, la soluzione del terzo binario sembra essere più vantaggiosa. La spesa era stata valutata attorno ai 17 milioni di euro. «Anche i tempi di realizzazione - prosegue Minniti - sarebbero stati di gran lunga più brevi in quanto, limitatamente ad alcuni tratti, ci sarebbe già spazio a sufficienza per ospitare il terzo binario. Gli espropri riguarderebbero solamente 800 metri quadrati, in quanto la parte restante di terreno è di proprietà delle Ferrovie». La presenza del terzo binario inoltre consentirebbe il decongestionamento dell’attuale linea ferroviaria sulla quale transitano oltre 180 convogli al giorno. «Si insiste molto - prosegue Minniti - sulla necessità di trasferire il traffico veicolare dalla gomma alla rotaia e quella del terzo binario sarebbe un’occasione importante per passare dalle parole ai fatti».
 Sulla vicenda ora il consigliere del Pdl intende presentare un’interrogazione per accertare i costi dei due progetti e i tempi di realizzazione preventivati dai tecnici. «Sarà utile - conclude il vicepresidente del consiglio provinciale - fare una comparazione e una sorta di analisi costi-benefici». (max)
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domenica, 01 marzo 2009


 trasporto ferroviario in Alto Adige



Novità nel trasporto pubblico
 Alto Adige, 28 FEBBRAIO 2009
 
 BOLZANO.
A partire da lunedì 2 marzo, il trasporto ferroviario in Alto Adige potrà contare su un unico sistema tariffario: quello provinciale. Il risultato è frutto del contratto di servizio sottoscritto di recente tra Provincia e Trenitalia, che consente a Bolzano di incassare tutti gli introiti derivanti dalla vendita di biglietti. «In questo modo - spiega l’assessore alla mobilità Thomas Widmann - possiamo incidere sull’intero sistema del trasporto pubblico ferroviario in provincia di Bolzano». Ma cosa cambia? Innanzitutto i biglietti: sia per i treni regionali, la cui competenza è già della Provincia, sia per gli altri tagliandi singoli, gli utenti non riceveranno più il biglietto “extralarge”, ma una tessera in tutto e per tutto uguale a quelle che già si utilizzano, ad esempio, sugli autobus. Tutto ciò sarà in vigore sulla linea del Brennero, fino a Trento, sulla Bolzano-Merano-Malles e sulla ferrovia della Val Venosta. Per treni interregionali e internazionali continueranno ad essere emessi i documenti di viaggio di Trenitalia.
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sabato, 21 febbraio 2009


Nuova stazione e treni più comodi

Attorno all’edificio 74 posti macchina e rastrelliere per le bici
di Bruno Canali
 Alto Adige, 21 FEBBRAIO 2009

 LAIVES. È stata inaugurata ieri mattina la nuova stazione ferroviaria appena completata. Alla cerimonia hanno preso parte tecnici e rappresentanti politici dell’amministrazione comunale e della Provincia. L’assessore Thomas Widmann ha manifestato soddisfazione per il risultato raggiunto, ricordando che solamente un paio di anni orsono alla stazione fermavano 3 convogli ferroviari, mentre adesso sono 15 e al sabato arrivano a 33, una cadenza che dovrebbe soddisfare tutte le esigenze dei passeggeri. Che sono, tra l’altro, in costante aumento.
 «È un bel passo in avanti - ha affermato Widmann - perché così raggiungiamo il cadenzamento orario ogni mezz’ora. È il risultato che ci eravamo prefissati. A Laives c’è anche il Citybus bus che fa la spola in concomitanza con le principali coincidenze e il servizio funziona».
 La nuova stazione ferroviaria, con tutte le infrastrutture che la circondano, è costata 2,8 milioni di euro in buona parte stanziati dalla Provincia. Lungo i binari vi sono anche 180 metri di pensiline e i passeggeri in attesa hanno la possibilità di ripararsi nelle sale di aspetto - una per ogni senso di marcia - riscaldate e dotate di distributori automatici dei ticket.
 Ciò che è stato fatto attorno alla nuova stazione ferroviaria lo ha ricordato il vice sindaco di Laives Georg Forti: «Abbiamo realizzato 74 posti macchina davanti alla stazione ed alcune rastrelliere per le biciclette sotto le tettoie, quello che occorre insomma per incoraggiare la gente ad utilizzare il trasporto pubblico invece che usare l’automobile privata per andare e venire dal lavoro». È toccato infine a don Jako, il parroco di Laives, benedire la nuova struttura.
 Su entrambi i lati della linea ferroviaria sono anche state installate barriere antirumore che servono ad attutire l’impatto sonoro dei treni nei confronti dei masi attorno e l’unica cosa che ancora manca è il completamento di una pista ciclabile che dalla città arrivi fino alla stazione dei treni. La giunta comunale ha già da tempo iniziato le valutazioni e in un primo momento sembrava che la scelta fosse caduta su un tracciato all’interno di via Stazione. Però questa soluzione presentava diversi problemi, anche di sicurezza e così l’opzione poi è stata quella di costruire la ciclabile all’esterno della carreggiata, espropriando una striscia di terreno agricolo. Intanto che si attende la messa a punto del progetto e degli espropri, si passa con la bicicletta sulla via Stazione con qualche rischio, anche se il traffico non è elevato. Altra questione: il destino da assegnare alla vecchia stazione oramai abbandonata e in merito il sindaco ha manifestato qualche idea interessante.



Comunicati stampa

Traffico | 20.02.2009 | 13:30

Widmann illustra la nuova stazione di Laives: un biglietto da visita

Marciapiedi, sala di attesa, sottopasso, ascensori, barriere antirumore: la stazione di Laives si presenta in una veste tutta nuova. "La stazione di Laives è un bel biglietto da visita del rinnovato servizio di trasporto pubblico locale, che pone al centro il comfort dell’utente", ha sottolineato l’assessore provinciale alla Mobilitàt Thomas Widmann, che ha presentato oggi (20 febbraio) la nuova struttura assieme al sindaco Giovanni Polonioli. CON AUDIO
L’assessore Widmann all’inaugurazione della nuova stazioneL’assessore Widmann all’inaugurazione della nuova stazione
"Il rifacimento della stazione ferroviaria di Laives fa parte del programma di valorizzazione delle stazioni lungo l'asse del Brennero e sulla linea della val Pusteria", ha detto Widmann. Grazie a questo programma le vecchie stazioni verranno ammodernate secondo standard moderni e diventare quindi più confortevoli. Questo è già realtà a Laives: marciapiedi rialzati e allungati, una nuova sala di attesa, nuove pensiline in materiale fonoassorbente, un accesso privo di barriere architettoniche e un sottopassaggio collegato alla pista ciclabile. A queste realizzazioni si aggiungono un nuovo spazio di manovra per gli autobus nel piazzale antistante la stazione e circa 70 posti macchina oltre a spazi coperti per 65 biciclette e 40 motorini.
"Per contenere il rumore provocato dalla ferrovia, Rete ferroviaria italiana costruisce nuove barriere antirumore che raggiungeranno una lunghezza superiore ai 2,2 km", ha osservato l'assessore Widmann. Circa il 60% delle barriere è già stato completato, il resto verrà realizzato nei prossimi tre mesi. I lavori di ammodernamento della stazione di Laives hanno comportato una spesa di circa 2,8 milioni €, finanziati con oltre 2 milioni dalla Provincia; 650mila € sono sostenuti dal Comune, il resto da RFI. "Per il risanamento di una serie di stazioni in Alto Adige lo Stato ci ha comunque messo a disposizione quasi 3,2 milioni €", ha sottolineato Widmann.
Alla presentazione Widmann ha ricordato inoltre che la nuova stazione di Laives è un tassello nel mosaico della rinnovata offerta del servizio di trasporto pubblico locale. Se nel 2007 erano ancora 36 i treni che giornalmente servivano Laives, oggi sono diventati 57. "Attualmente Laives può contare quasi per l'arco dell'intera giornata su collegamenti ferroviari cadenzati ogni mezz'ora in direzione Bolzano e Trento", ha confermato Widmann. Inoltre, con i lavori di rifacimento dell'area per gli autobus e l'allacciamento diretto alla pista ciclabile, la rete viaria risulta di molto migliorata.
(pf)

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giovedì, 19 febbraio 2009


Comune di Laives



COMUNICATO del 19.02.2009

Domani l'inaugurazione della nuova stazione



Domani mattina alle 11 sarà inaugurata ufficialmente la nuova stazione ferroviaria di Laives. A presentare la struttura saranno il sindaco di Laives Giovanni Polonioli, il vicesindaco Georg Forti e l'assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann. La nuova stazione, che è già attiva da qualche settimana, presenta marciapiedi rialzati e allungati, una nuova sala di aspetto, un accesso privo di barriere architettoniche, un nuovo sottopasso, ascensori, parcheggi auto e spazio di manovra per i bus, e non da ultimo le barriere antirumore.
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domenica, 15 febbraio 2009


Meno tir lungo le Alpi merci dirottate su treno

Le Province di Bolzano e Trento firmano accordo
 Alto Adige, 15 FEBBRAIO 2009

 BOLZANO. Diminuire il numero di Tir che attraversa le Alpi e trasferire le merci sui treni: è l’obiettivo dell’intesa firmata l’altro ieri a Chambery dalle Regioni di entrambi i versanti dell’arco alpino: Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, le francesi Rhone Alpes e Paca, più le Province di Trento e Bolzano, e la Slovenia.
 La firma è avvenuta a suggello della Conferenza delle Regioni alpine, che ha prodotto una dichiarazione comune per le politiche di trasporto e di trasferimento modale. Il documento è stato sottoscritto al termine di una tavola rotonda sul trasferimento modale durante la quale è stata sottolineata la necessità di mettere in campo azioni per la riduzione del traffico su strada attraverso un sistema di incentivi e disincentivi. “Oggi il volume del traffico merci su strada tra Francia e Italia - spiega l’assessore Daniele Borioli, che ha apposto la firma per il Piemonte - è ancora l’85% del totale. E’ assolutamente necessario cominciare a invertire la tendenza da subito”.
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mercoledì, 21 gennaio 2009
 
                                                    


«Il treno deve fermarsi a San Giacomo»
Alto Adige, 21 GENNAIO 2009


 LAIVES. L’importanza di una fermata dei treni a San Giacomo - con possibilità di collegarsi anche al vicino aeroporto - è sostenuta da anni. Ne fa riferimento specifico anche il piano provinciale dei trasporti rimasto (colpevolmente) nel cassetto delle buone intenzioni. Di recente la problematica è stata sollevata anche dal deputato di An - Pdl Giorgio Holzmann con un’interrogazione.
 «Per ingrandire il bacino d’utenza dell’aeroporto di Bolzano, minacciato di tagli al personale per il calo dei passeggeri, si realizzi una fermata del treno accanto allo scalo». Lo propone il deputato Pdl, Giorgio Holzmann, che chiede in un’interrogazione che si realizzi una fermata del treno presso l’aerostazione di Bolzano «che dista circa 30 metri dal binario della linea del Brennero e renderebbe più comodo raggiungere l’aeroporto per coloro che sono comunque costretti ad utilizzare l’auto per raggiungere gli aeroporti di Verona ed Innsbruck. La realizzazione della fermata - afferma - presuppone la realizzazione di un terzo binario».
 Purtroppo la posizione della Provincia non lascia prospettive in tal senso: secondo l’assessore alla mobilità Thomas Widmann la soluzione si troverà con il passante ferroviario in galleria fra Ora e Cardano che renderà superflua la costruzione del ventilato terzo binario fra Ora (o Salorno) e Bolzano, con un risparmio di 40 milioni di euro e senza un eccessivo prolungamento dei tempi. La realizzazione del tunnel, nel quadro dell’ammodernamento della linea del Brennero in accordo con le Ferrovie, secondo l’assessore provinciale avrà la precedenza assoluta. I lavori potrebbero iniziare entro due anni e i binari percorribili entro altri due, al massimo tre anni, mentre il terzo binario, benché già progettato e finanziabile, fra valutazioni ambientali e soprattutto espropri, non potrebbe essere avviato comunque prima di due anni. Tanto vale quindi rinviare di uno o due anni e deviare gran parte dei 120-180 (con sviluppo previsto fino a 250) treni quotidiani fra Verona e il Brennero in galleria, lasciando i due attuali a disposizione solo del trasporto locale che ne ha bisogno.
 Ricordiamo che anche l’amministrazione comunale è favorevole alla fermata dei treni all’altezza di San Giacomo: il vice sindaco Georg Forti ha più volte ricordato che «Sarebbe opportuno avere anche una fermata all’altezza della frazione tenuto conto che lì la popolazione sta crescendo rapidamente anche per le grandi aree edilizie messe a disposizione. «Una linea tranviaria andrebbe incontro a problemi notevoli vista la situazione esistente - afferma Forti - mentre invece potrebbe essere proprio il treno la soluzione di tanti problemi».
 In merito al collegamento tranviario, da registrare una interrogazione di Rosario Grasso (consigliere comunale di Rifondazione Comunista) che chiede se è rimasto l’entusiasmo degli amministratori di Laives per questa eventuale linea, se si ha o meno un’idea di dove fare passare il tracciato e se questo non metterebbe in forse la realizzazione delle piste ciclabili ed il risanamento di San Giacomo». Il consigliere Grasso chiede inoltre «se non sia l’eventuale collegamento un’alternativa all’idea di una metropolitana di superficie e quindi alla realizzazione di una fermata ferroviaria a San Giacomo per la quale si era autorevolmente espresso il capogruppo della Svp; se esiste o m,ano una linea unitaria e condivisa sulla mobilità da parte di questa amministrazione».
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domenica, 21 dicembre 2008
                                 
Aeroporto e alta velocità
L’interessante articolo di Ezio Danieli, pubblicato qualche giorno fa sull’Alto Adige, ha messo in luce come la Provincia, lungi dall’aver abbandonato l’idea di ampliare l’aeroporto, stia mettendo in atto una strategia ben più complessa ed articolata per raggiungere i suoi intendimenti e contemporaneamente dar soddisfazione alle lobby politico-affaristiche che su quella struttura hanno deciso di puntare. A nulla sono valse le argomentazioni puntuali di chi nella mediazione ha dimostrato come la crescita di questa terra non sia legata all’aeroporto e che anzi proprio puntando su un modello alternativo ad un turismo energivoro e distruttivo delle risorse del territorio sia possibile coniugare sviluppo e salvaguardia dell’ambiente.
C’è chi afferma che i soldi spesi per quella iniziativa siano stati un inutile spreco di risorse pubbliche: i sostenitori di questa tesi si pongono dal punto di vista di chi ne aveva fatto lo strumento per raggiungere, senza opposizioni, l’ampliamento dello scalo di via Baracca, ma a nostro modo di vedere, l’aver scoperto il bluff dell’ala economica, non deve farci rimpiangere troppo quella spesa.
Sono di questi giorni le prese di posizione di ambienti economici che, sordi alle ragioni degli altri, ripropongono le loro argomentazioni giungendo a fasi sostenere dall’ambasciatore americano, ma senza controbattere a chi quei ragionamenti aveva dimostrato essere falsi.
Walter Meister, presidente degli albergatori, ribadisce infatti la necessità dell’aeroporto, ma anche dell’alta velocità, ed è Christoph Engl, direttore di Alto Adige Marketing, a chiarirne le ragioni e a evidenziare come lo scalo di S. Giacomo serva solo ad una ristretta elite: «La questione è semplice. L’Alto Adige ha bisogno di 5,5 milioni di turisti all’anno. …basta che l’aeroporto funzioni per dare la possibilità a chi vuole e se lo può permettere di raggiungere Bolzano in aereo”.
L’idea che ne vien fuori è in definitiva quella di un’isola felice dove i trasporti interni, sul modello della Merano-Malles o della Pusteria, siano all’avanguardia, ma che, appunto come un’isola, per collegarsi al resto del mondo, debba far necessariamente uso dell’aereo, o del suo corrispettivo via terra che è l’alta velocità.

Rifondazione Comunista - Laives


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domenica, 21 dicembre 2008

Eurostar cancellato, rabbia Durnwalder


Il presidente della giunta durissimo con Moretti: «Suo dovere ripristinarlo al più presto»
Alto Adige, 21 DICEMBRE 2008

 BOLZANO. «Noi garantiamo i servizi di trasporto locale; lo Stato deve garantire i collegamenti nazionali e internazionali». Lo ha dichiarato ieri il presidente della giunta Luis Durnwalder. «Appena possibile - ha annunciato - prenderò in visione i dati sui viaggiatori dei due treni soppressi. Se si evidenzierà il bisogno, pretenderò da Trenitalia la loro reintroduzione». Intanto, però, in stazione è polemica perché, nonostante Trenitalia avesse deciso la soppressione da tempo, aveva continuato a vendere biglietti per il Pendolino delle 9 per Roma. E ora, code su code per i rimborsi, e tutti sul treno per Lecce. Vecchio e malmesso.
 Non batte ciglio, il riconfermato presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder. Perché, dopo che Trenitalia ha deciso la soppressione dei due Eurostar da e per Roma, alle 9 in “discesa”, alle 16 in “salita”, più di qualcuno aveva ipotizzato si fosse trattato di una manovra per dare ossigeno allo scalo aereo bolzanino. «I voli da e per Roma - spiega Durnwalder - con questa questione non c’entrano proprio nulla». Insomma, i voli non aumenteranno se mancheranno i treni, e viceversa «non è che se c’è il treno non serve più l’aereo».
 Per smentire ulteriormente le voci di una manovra per potenziare l’Abd, Durnwalder, con decisione, annuncia: «Negli ultimi giorni mi è mancato il tempo, ma appena possibile prenderò visione dei dati sui treni soppressi, per verificare come stiano le cose». Trenitalia ha mantenuto il collegamento veloce da e per Roma solo fino a Verona e l’ad della società ha fatto capire che i collegamenti con Trento e Bolzano dovranno essere garantiti dalle due province autonome. «Se sulla linea i passeggeri ci sono - va giù duro il presidente altoatesino - allora il collegamento deve essere garantito dallo Stato; se i passeggeri non fossero sufficienti, non occorrerebbe un collegamento a nostre spese. E poi, non possono costringerci ad accollarci tutto. Già facciamo funzionare il trasporto locale, e poi spendiamo 8 milioni di euro per il conguaglio dei ticket, fra prezzo pagato dagli utenti e prezzo effettivo da pagare alle Ferrovie».
 Sullo stesso fronte, dopo gli appelli lanciati dal sindaco Spagnolli, da Alto Adige Marketing e pure dalla Hgv, si sta mobilitando anche il Trentino. Il governatore Dellai e l’assessore Pacher hanno chiesto un incontro urgente con i vertici di Trenitalia.
 Intanto, a Bolzano monta la polemica. Perché, visto il periodo natalizio e i conseguenti treni sovraffollati, in molti avevano prenotato con largo anticipo il Pendolino delle 9 per Roma, con l’intenzione di prenderlo in questi giorni. Invano, perché il treno è stato soppresso dal 15 dicembre. Peccato che, settimane fa, all’atto della prenotazione, agli sportelli della stazione non avessero battuto ciglio: Trenitalia sapeva della soppressione da tempo, ma i biglietti si erano venduti comunque. Tanto che numerosi bolzanini, possendendo il biglietto, ora si presentano convinti che il treno parta. Ma scoprono che le cose non stanno così. Allora, dopo una abbondante dose di arrabbiatura, si recano agli sportelli per chiedere il rimborso. Che però non viene pagato cash, bensì con un biglietto, sempre per Roma, ma sull’espresso per Lecce. Il ben noto, espresso per Lecce. Quello dalle carrozze, per usare un eufemismo, obsolete e poco dignitose. Per di più, parte mezz’ora dopo, alle 9 e 30. E a Bologna tocca pure cambiare treno. Anche la stessa Polfer ammette: «In questi giorni i passeggeri sono imbufaliti. Ritengono di essere presi in giro». (da.pa)
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sabato, 20 dicembre 2008


L’associazione dei consumatori protesta con le ferrovie: assurdo il taglio dell’Eurostar mattutino per Roma


«Treni, calpestati i diritti degli utenti»
Alto Adige, 20 DICEMBRE 2008

 BOLZANO. Non si placano le polemiche dopo la soppressione dell’Eurostar mattutino per Roma deciso dalle Ferrovie. Dopo che l’altro giorno l’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti ha spiegato che spetta alle Province portare i viaggiatori fino a Verona, ora interviene il direttore del Centro consumatori Walther Andreaus: «Il trasporto pubblico - afferma il direttore del Ctcu - sta diventando sempre più importante per la mobilità delle persone, ma anche per la loro qualità di vita e non per ultimo per la tutela dell’ambiente. Peccato che il servizio stia peggiorando in maniera drammatica ogni giorno che passa. Quotidianamente il nostro centralino è intasato da chiamate di cittadini furibondi che si lamentano di treni soppressi, sovraffollati, sporchi, gelati o roventi e anche l’informazione ai passeggeri sono spesso carenti. I deficit del trasporto locale si stanno ora estendendo anche al trasporto interregionale e di oltrefrontiera: meno treni Eurostar da e per Roma, meno treni Eurocity da e per Monaco. Un taglio di queste dimensioni lungo una delle più trafficate e importanti tratte ferroviarie europee è semplicemente assurdo». Secondo il Ctcu, vengono calpestati i diritti dei cittadini: «In particolare - dice Andreaus - viene quasi sempre negato il diritto al risarcimento in caso di ritardi, soppressioni o mancanza di qualità. I diritti dei clienti del trasporto pubblico vanno perciò migliorati con urgenza e questo può avvenire solo tramite l’adozione delle relative carte di qualità. Secondo la Finanziaria 2008 la Provincia e gli enti locali sono obbligati a richiedere ai gestori dei servizi queste carte, ma su questo aspetto sono ancora molto in ritardo».
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sabato, 20 dicembre 2008





Treno a vapore - Sudafrica


Collegamenti ferroviari da ripristinare in fretta

Alto Adige 20-12-08

 L’articolo di Ezio Danieli, pubblicato ieri dall’Alto Adige in prima pagina, dal titolo “Eurostar tagliato, un favore all’aereo”, è pienamente condivisibile. Il peggioramento dei collegamenti ferroviari con il resto del Paese, Milano e Roma, in particolare, sta andando avanti da almeno due anni. Purtroppo al sottoscritto e pochi altri è spesso toccata la parte della “voce che declama nel deserto” perché a quasi nessuno è mai interessato veramente farsi carico del problema. Tra l’altro, in questi anni, il giusto potenziamento dei treni del Trasporto Pubblico Locale ha riguardato anche i cosiddetti treni “corridoio” della Pusteria salvaguardati da un apposito accordo con le ferrovie austriache. Invece, sui collegamenti tra il Capoluogo e il resto del Paese (e anche su quelli internazionali) solo comunicati stampa, ma mai nessuna vera iniziativa. Con buona pace di tutti coloro che si stracciano le vesti, le scelte aziendaliste di Trenitalia che puntano a fare cassa riducendo seccamente l’offerta complessiva a vantaggio dei servizi più remunerativi, sono purtroppo lucide e legate a filo doppio alle politiche governative. Lo ha detto qualche giorno fa anche il Governatore della Lombardia Roberto Formigoni quando esasperato dai continui disservizi dei treni che trasportano i pendolari ha minacciato di bloccare il nuovo treno superveloce denominato “Freccia Rossa”. Noi purtroppo non potremmo farlo neanche se volessimo a meno di non andare a Bologna. Per cui occorre un’iniziativa della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nei confronti del Governo che chiarisca il ruolo di Trenitalia e modifichi gli aspetti più negativi delle sue scelte attuali. Nello stesso tempo però occorre comunque che la Provincia investa su una soluzione ragionevole che ripristini collegamenti ferroviari decenti almeno verso Roma e Milano. E qui le maliziose domande di Danieli sull’Aeroporto meritano attenzione. Guarda caso, in questi giorni la Provincia autonoma ha trasformato ABD in una sorta di ripartizione provinciale acquisendo tramite la STA il controllo del 100% delle quote dell’Aeroporto. La scusa ufficiale è legata ai costi della politica e alla riduzione dei consigli di Amministrazione (SIC!). In realtà escono da ABD tutti i soci privati e il Comune di Bolzano (che, forse, rientrerà per via istituzionale). Insomma, nel dibattito in corso sulla crisi, tra Angela Merkel che magnificava il capitalismo “renano” e Gordon Brown che difendeva il modello americano e anglosassone, la Provincia ha scelto il Venezuela di Chavez e, in mancanza del petrolio, ha provincializzato, un aeroporto in perdita trasformando ABD in una società “in house” e accollandosi così tutti i debiti e gli oneri futuri. Un capolavoro che sarà studiato alla London School of Economy e al MIT!! Ironia a parte, gli operatori economici invocano ecumenici sia lo sviluppo dell’aeroporto che quello dei collegamenti ferroviari. Noi, invece, maliziosi come Danieli, abbiamo la presunzione di porre il problema delle scelte strategiche e chiediamo di dare la priorità al ripristino di collegamenti ferroviari decenti (e alle infrastrutture necessarie per lo sviluppo della Città). Può darsi che avremo qualche turista americano in meno, con grande dispiacere del simpatico console statunitense, ma complessivamente saremo più efficienti e competitivi.
Guido Margheri cons. comunale a Bolzano Sinistra democratica
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venerdì, 19 dicembre 2008


Strana, molto strana la vicenda dell’Eurostar per Roma soppresso.


Alto Adige, 19 DICEMBRE 2008


Era l’unico treno comodo, pulito e rapido da Bolzano alla Capitale. E quando una vicenda è strana - fra l’altro senza spiegazioni ufficiali (almeno finora) da parte di Trenitalia - nascono i sospetti, che nessuno smentisce, il primo dei quali è che abolendo il treno è stato fatto un grosso favore al collegamento diretto fra Bolzano e Roma in aereo.

La prima stranezza è la reazione degli amministratori pubblici e quindi dei politici. Che l’Eurostar fosse destinato alla soppressione lo si sapeva da oltre un mese, se non di più. Già in fase di elaborazione del nuovo orario ferroviario il taglio era stato prima annunciato e poi deciso, senza alcuna reazione da parte delle autorità provinciali.
 Le proteste e quindi gli appelli per il ripristino sono arrivati soltanto nell’immediata vigilia e soprattutto dopo l’entrata in vigore, domenica 14 dicembre, del nuovo orario ferroviario.
 Seconda stranezza: Trenitalia da alcuni anni «taglia» soprattutto i treni non produttivi: sono quelli che trasportano un numero di passeggeri ridotto o comunque non sufficiente a pareggiare i conti. Tutto si può dire tranne che l’Eurostar Bolzano-Roma (ed ovviamente il Roma-Bolzano) fosse anti-economico anche se si considera soltanto il tratto dal capoluogo altoatesino fino a Verona.
 Terza stranezza: grazie alle competenze avute negli ultimi anni, la Provincia di Bolzano può gestire le linee «interne». I passi in avanti, in tal senso, sono stati rilevanti sulla Merano-Malles-Bolzano e - da domenica scorsa - anche sulla Fortezza-San Candido. Esemplari anche gli sforzi compiuti sulla linea del Brennero con il potenziamento dei «regionali» in modo da favorire soprattutto i pendolari per lavoro e per studio. Ma questo impegno ha creato un sistema di mobilità ferroviaria «chiuso», salvo poche eccezioni. In sostanza si circola su treni ad orario cadenzato - comodi e funzionali - soltanto all’interno della provincia: uscire dai confini (soprattutto verso sud) significa andare incontro a notevoli difficoltà. Oltre all’Eurostar Bolzano-Roma abolito, vi sono obiettive difficoltà di collegamento (anche per Milano) con necessità a Verona di cambiare convoglio e con coincidenze tutt’altro che in sintonia con le esigenze.
 Quarta stranezza: a giudicare da quello entrato in vigore domenica scorsa, l’impressione è che l’elaborazione dell’orario dei treni avvenga per compartimenti stagni. Ovvero la Provincia di Bolzano propone il suo a Trenitalia che lo integra con il proprio. Se le coincidenze funzionano si tratta di un colpo di fortuna; in caso contrario nulla (o quasi) viene modificato. Chi ha un po’ di pazienza basta che consulti proprio il nuovo orario.
 Ma torniamo all’Eurostar cancellato. La mancanza di questo collegamento diretto da Bolzano a Roma penalizza anche chi ha bisogno di raggiungere Bologna e Firenze in tempi ragionevoli. Da domenica 14 dicembre comunque i disagi maggiori li sopportano tutti coloro che hanno bisogno di arrivare nella Capitale e che non possono sostenere i costi del viaggio in aereo, sempre ammesso che i velivoli riescano a decollare e quindi ad atterrare a San Giacomo. In mancanza di spiegazioni ufficiali sul «taglio» del treno e su comprensibili spiegazioni da parte di Trenitalia, il tarlo del sospetto sta «lavorando» con sempre maggiore insistenza: vuoi che l’abolizione dell’Eurostar sia stata una manovra concordata per fare un favore al servizio di trasporto aereo?

Ezio Danieli


Bolzano-Roma, le Ferrovie: «Arrangiatevi»


di Mirco Marchiodi
VENERDÌ, 19 DICEMBRE 2008
 La protesta degli operatori turistici «L’Alto Adige dev’essere raggiungibile in treno e in aereo, non solo con l’auto»  

 BOLZANO. «La strada non basta, l’Alto Adige dev’essere raggiungibile anche col treno ad alta velocità e con l’aereo». È questa la richiesta degli operatori turistici, che arriva proprio ora che i collegamenti aerei e ferroviari per Bolzano vengono ridimensionati. E da Roma arriva una nuova doccia gelata: Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie, spiega che il Bolzano-Roma della mattina spesso viaggiava vuoto. Da qui la soppressione. Ora basta il treno veloce che parte da Verona. Ma per arrivare in Veneto come si fa? Moretti: «Devono pensarci gli enti locali».
 Dopo le polemiche di questi giorni per la soppressione dell’Eurostar del mattino che collegava Bolzano a Roma, ieri l’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti ha avuto un incontro col senatore trentino del Pdl Giacomo Santini. Le risposte fornite da Moretti sono state molto chiare, ma certamente non faranno piacere a Provincia e Comune, che in questi giorni avevano duramente criticato la cancellazione del collegamento. «Il collegamento mattutino con Roma - ha spiegato l’ad delle Ferrovie - è stato soppresso perché noi non facciamo viaggiare treni vuoti e questo treno spesso era senza passeggeri. Costa troppo e le Ferrovie non possono coprire i costi sociali». Detto perché il collegamento è stato cancellato, ora bisogna dare una risposta a tutti quelli utenti che non possono più raggiungere la capitale col treno del mattino. «Il treno - ha detto Moretti a Santini - lo possono andare a prendere a Verona da dove ora parte un treno ad alta velocità che porta a Roma in tre ore e 50 minuti». Già, ma come ha replicato Santini resta il problema su come raggiungere Verona. Moretti: «Tocca agli enti locali provvedere ai servizi integrativi».
 Spiega Santini: «La morale delle Ferrovie è che tocca alla Provincia provvedere ai servizi integrativi e al sostegno delle linee antieconomiche. Le Ferrovie ora sono una Spa, quindi il primo obiettivo è quello di non andare in deficit. Le due Province autonome hanno invece le risorse per aiutare i pendolari e i cittadini che viaggiano, anche quando le loro esigenze non garantiscono un bilancio in attivo. Moretti ha detto di essere pronto a trattare per cedere le tratte economicamente in perdita, ma socialmente utili. Tocca ora ai due governatori Luis Durnwalder e Lorenzo Dellai farsi carico di queste esigenze».
 Nel frattempo, dopo i politici ora intervengono gli operatori turistici. Walter Meister, presidente degli albergatori dell’Hgv, porta avanti la richiesta di collegamenti veloci per il capoluogo: «È importante l’aeroporto, ma è importante anche la ferrovia. In questo momento siamo tagliati fuori, le linee ad alta velocità funzionano in Germania e ora in Italia sono state introdotte ma solo fino a Verona. Per l’Alto Adige è di vitale importanza che l’asse tra Nord e Sud venga completato e comprenda anche la nostra provincia». Sulla stessa linea anche Christoph Engl, direttore di Alto Adige Marketing: «La questione è semplice. L’Alto Adige ha bisogno di 5,5 milioni di turisti all’anno. Dobbiamo porci la domanda se in futuro sarà sufficiente il solo collegamento stradale per portarli qui. Io credo di no. C’è bisogno di una ferrovia che funzioni e che offra una qualità ottima, sia a livello di pulizia che di puntualità. Un po’ come la ferrovia della Venosta, che viene utilizzata molto dai turisti svizzeri. E poi c’è bisogno di un aeroporto che operi altrettanto bene. Non dev’essere enorme - spiega il direttore di Aam -, basta che funzioni per dare la possibilità a chi vuole e se lo può permettere di raggiungere Bolzano in aereo. È un po’ come il parcheggio sotto piazza Walther: per il centro basterebbe il Mayr-Nusser, ma chi vuole deve avere la possibilità di parcheggiare direttamente sotto la piazza, anche se questo parcheggio è più piccolo e costa di più».
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mercoledì, 17 dicembre 2008


Eurostar tagliato, Spagnolli protesta


Alto Adige, 17 DICEMBRE 2008

 BOLZANO. «Non è pensabile che un servizio pubblico vada a penalizzare i cittadini meno ricchi». Dopo l’assessore provinciale Thomas Widman e il governatore trentino Lorenzo Dellai, anche il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli attacca le Ferrovie dopo i tagli operati sui collegamenti da e verso il capoluogo. «A nome della città - ha detto Spagnolli durante la conferenza stampa al termine della seduta di giunta - stigmatizzo il comportamento del gestore del servizio ferroviario. Non è accettabile per chi gestisce un servizio pubblico di vitale importanza come quello del trasporto ferroviario, privilegiare treni che rendono in termini economici ma non risultano accessibili alle tasche di buona parte della popolazione e sacrificare quelli a “bassa produttività”. È inaccettabile che non vi sia un collegamento diretto con la capitale e che ci si debba svegliare alle 4 di mattina per raggiungere Verona in macchina per poi prendere il treno per Roma alle 6». Spagnolli ha auspicato un intervento della Provincia: «Spero che possa fare qualcosa per mitigare almeno in parte il disagio della popolazione».
 La cancellazione di buona parte dei collegamenti ferroviari tra Bolzano e la capitale continua a far discutere in tutta la Regione. Ieri la parlamentare trentina Laura Froner ha presentato un’interrogazione al governo circa la soppressione del 50% dei collegamenti Eurostar diretti da Bolzano a Roma e ritorno. «Tutto ciò accade quando è imminente il completamento del raddoppio della linea ferroviaria Bolzano-Verona che aveva fatto ragionevolmente sperare in un miglioramento del servizio per rendere più facilmente raggiungibili, con il mezzo più ecologico ed economico, le città universitarie e turistiche della nostra regione», scrive l’onorevole Froner. «Invece - prosegue la deputata - la regione Trentino Alto Adige risulta sempre più isolata e secondaria nei confronti del sistema ferroviario nazionale e internazionale». La parlamentare si chiede «quali siano le logiche di Trenitalia, che se da un lato favorisce l’Alta Velocità ed i clienti che possono usufruirne, dall’altro penalizza il normale servizio ferroviario aggravando i disagi dei lavoratori».
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sabato, 06 dicembre 2008



 Il treno della Sad, paradiso per il pedalatore


Alto Adige, 06 DICEMBRE 2008
 Comodo ed efficiente fino a Malles e poi giù per la ciclabile tra castelli e vigneti. Anche a dicembre

 L’altro sabato abbiamo preso il Trenitalia e siamo arrivati a Merano che il treno della Sad era già partito per Malles di Venosta. La cosa si ripete abbastanza spesso. Questa volta però fa niente, anzi meglio. Abbiamo infatti il tempo di scaricare la bicicletta con calma e di farci un giro dentro e attorno alla stazione. Finalmente una stazione come si deve!
 Un parcheggio per biciclette appena oltre l’uscita, un parcheggio per biciclette coperto sul lato destro con noleggio accanto, un grande parcheggio gratuito per le automobili di fronte, pedane per cicli e carrozzelle all’ingresso e ai binari, un’edicola fuori e una dentro la stazione, un bar ristorante negli immediati pressi della biglietteria, ascensori capienti e veloci, un sottopassaggio luminoso e pulito con doppio accesso da via IV Novembre e di fronte al cimitero, un piazzale per i taxi e uno per i bus, un passaggio pedonale che dalla strada ti porta immediatamente in stazione, una pensilina con piante, fiori e panchine. E, non da ultimo, l’elegante e nitido edificio in stile Jugendstil che accoglie i passeggeri.
 Un autentico gioiello, soprattutto se lo si confronta con la tetra, tronfia, infelice (costruita sulla strada, senza piazzali e sottopassaggi) e fuorilegge (barriere architettoniche) stazione di Bolzano. Vorrei qui anzi cogliere l’occasione per proporre la costituzione di un comitato che si ponga come obbiettivo la sua demolizione e la costruzione di un nuovo edificio secondo criteri di funzionalità, modernità e bellezza. Ma torniamo a Merano. Dopo esserci quindi fatti un caffettino sotto la pensilina della terrazza, raggiungiamo il treno della Sad. Un treno come dovrebbero essere tutti i treni. Senza scalini, con il pavimento all’altezza della banchina, con sedili essenziali ma comodi, con prese per il laptop, con un vagone per le biciclette e gli sci, con un ampio spazio per le carrozzine, con display moderni che indicano l’ora e le stazioni, con obliteratrici e un gabinetto high tech che vorrei avercelo a casa anch’io. Una volta seduti, si viaggia senza scossoni. I finestrini sono in realtà finestroni il cui vetro, dopo l’effetto nebbia del trenitalia nella tratta da Bolzano a Merano, ritorna in possesso di una delle sue fondamentali qualità: la trasparenza. Finestre perfettamente pulite dalle quali le montagne arse della Venosta sembrano un filmino in blu ray high definition integrated: meglio dell’ultimo home cinema seduti sul divano di casa. E le stazioni di Ciardes, Plaus, Malles, Silandro sono un bell’esempio di vecchio e nuovo, Heimatstil ed essenzialismo contemporaneo, pietra e legno, ferro e zinco. Una volta giunti al capolinea di Malles è un vero piacere trovare la ciclabile a pochi metri di distanza. La gita è una godibilissima discesa che inizia con una perla di città come Glorenza e continua lungo l’Adige, sotto castelli e vigneti che danno riesling e pinot nero superbi.
 Certo, anche il treno della Sad ha i suoi difetti. Viaggia a gasolio, per dire quello più grosso, e inquina anche se vanta il filtro antiparticolato; accoglie un numero spesso insufficiente di biciclette; riscuote un tal successo che è sempre troppo affollato e molti ciclisti devono rinunciare al viaggio turistico così come molti pendolari devono rinunciare a portarsi appresso la dueruote da usare in città.
 E’ proprio per questo, cari lettori, che vi proponiamo questa escursione all’inizio di dicembre. Chi volete che vada a farsi un giro in bici col freddo che tira in Venosta? Saremo gli unici, il treno sarà tutto nostro e anche la ciclopista.
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categoria:ferrovia, ciclabile pedonabile
lunedì, 10 novembre 2008


Laives. Il treno piace: la mattina è un assalto ai parcheggi



Alto Adige, 09 NOVEMBRE 2008

 LAIVES. Il vice sindaco Georg Forti ha effettuato un sopralluogo al cantiere della stazione ferroviaria per verificare lo stato di avanzamento dell’opera. La stazione è quasi pronta, ma per aprirla si attenderà che termini anche la costruzione della pensilina sul lato opposto dei binari. Questo dovrebbe avvenire nel giro di tre o quattro settimane e comunque, entro fine anno tutta la zona sarà pronta, con stazione, pensiline e parcheggi. A proposito di parcheggi, sembra proprio che siano già insufficienti rispetto al bisogno perché alla mattina, nei giorni di lavoro, ogni spazio è preso d’assalto. Idem per le biciclette, che hanno uno spazio nuovo a disposizione: anche l’altra mattina erano diverse decine sotto la tettoia, anche se manca ancora la pista ciclabile dalla stazione alla città. (b.c.)
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categoria:ferrovia
venerdì, 03 ottobre 2008


Rfi: «Una stazione più snella»
Le Ferrovie: per i passeggeri bastano una decina di binari
GIANCARLO ANSALONI
Alto Adige, 02 OTTOBRE 2008


 BOLZANO. Da ormai dieci anni sulla sorte del cosiddetto areale ferroviario, dove un enorme fascio di binari dovrebbe lasciare il posto a un nuovo quartiere, s’incrociano cumuli di quesiti e progetti controversi, fra cui uno su tutti: mantenere l’attuale stazione a portata di centro storico, posizione per molti invidiabile, oppure spostare il baricentro 500 metri verso est, quasi in riva all’Isarco? Poi quanta cubatura costruire, quanto destinare al verde e così via. Ma alla fine il tutto cozzava contro un’incognita: l’area appartiene alle Ferrovie e ad esse spetta l’ultima parola. Cosa pretenderà l’azienda (oggi Rfi, Rete Ferroviaria Italiana)?
 Ebbene, ieri sera, nel corso di un ulteriore dibattito organizzato dalla Fondazione dell’Ordine degli architetti è emersa una novità almeno per gran parte del pubblico, abbastanza folto. Se n’è fatto esplicito portavoce l’ingegner Scagliori, a nome della Rfi appunto: «Una priorità per l’azienda è la separazione del traffico merci da quello passeggeri - ha detto - visto che la commistione crea difficoltà all’azienda e disagi per gli utenti. Il primo obiettivo quindi - ha precisato - è la realizzazione del passante in galleria fra Bronzolo e Cardano in grado di sopportare ben 400 treni al giorno (320 circa dei quali merci, in netta crescita e già oggi più numerosi dei viaggiatori, caso pressoché unico finora) che aggireranno la città. Con questo sfoltimento, alle Ferrovie basterebbe una stazione snella, razionale, con un limitato numero di binari 8-10 al massimo (contro i 30 e passa attuali), fra cui due tronchi per i trasporti regionali. Lungo il tracciato, fra Bronzolo e la zona industriale ci potrebbero stare dei binari di stazionamento per carri deposito, deposito loco e altri servizi. A queste condizioni la stazione potete metterla dove volete - ha detto il tecnico - con una sola condizione (prevista nella convenzione che ha portato alla società fra Comune, Provincia e Rfi, ndr): con questa operazione Rfi libera oltre 30 ettari di aree, per cui non intende spendere un euro, per concentrarsi sul tunnel. Si tratta di un’operazione da 500 milioni di euro - ha concluso - ma ora sono convinto che si tratti di un progetto reale, non di un sogno; di sogni ho già pieni i cassetti».
 Al podio si sono avvicendati, in apertura il presidente dell’Ordine Luigi Scolari, che ha introdotto il tema, l’architetto Alessandra Boscarolli che ha tracciato la storia dell’area e della stazione ferroviaria, l’urbanista Peter Morello che ha tracciato la cronologia approdata alla costituzione della società a tre, entrando poi nel merito dello studio illustrandone gli obiettivi, e aggiungendo un’osservazione critica: il rammarico per la rinuncia a qualsiasi struttura intermodale, avendo la Provincia optato, almeno finora, per un piccolo impianto a Le Cave, sopra Fortezza in collegamento col tunnel del Brennero, preferendo scaricare lo scambio gomma-rotaia sull’interporto di Trento con conseguenze negative per il traffico su strada. Molto tecnico l’intervento del professor Hermann Knoflacher di Vienna che ha sottolineato l’importanza della centralità delle stazioni. L’architetto Carlo Azzolini, membro della società dell’Areale, ha accennato fra l’altro all’aspetto traffico: la rotaia è arrivata a totalizzare 25 mila pendolari al giorno, ne restano altri 25 mila che usano il mezzo proprio e questi devono calare. Infine l’ingegner Peter Theil ha illustrato le soluzioni che consentirebbero di mantenere la stazione dov’è oggi.
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categoria:ferrovia
mercoledì, 01 ottobre 2008


Binari dal tunnel all’areale ferroviario: Bronzolo mette le mani avanti
«No al collegamento a cielo aperto»
Alto Adige, 30 SETTEMBRE 2008


 BRONZOLO. La tratta di accesso sud alla nuova linea del Brennero sta sollevando una serie di preoccupazioni. Dopo i timori - e le proteste - del consiglio comunale di Ora, ecco che anche Bronzolo rizza le antenne e chiede chiarimenti, immediati, sul collegamento fra il portale di uscita della galleria e l’areale ferroviario dove, come noto, è previsto uno scalo tecnico per i locomotori.
 Il consiglio comunale di Ora, all’unanimità, ha approvato la scorsa settimana una risoluzione contro un tracciato all’aperto degli allacciamenti al futuro tunnel di base del Brennero. Si tratta di una «finestra» - di 1200 metri circa - prevista nelle immediate vicinanze della zona per insediamenti produttivi ed a circa un chilometro di distanza dal centro abitato. «Un tracciato - sostiene il consiglio comunale nella risoluzione approvata all’unanimità - che comporterebbe per Ora un’ulteriore inaccettabile fonte di rumore ed avrebbe conseguenze negative anche sulla fauna e sulla flora». Nel corso di una recente riunione della Comunità di Valle, il sindaco di Ora ha chiesto ai progettisti di spostare la «finestra» a nord, verso Bronzolo.
 Ma proprio Bronzolo ha una preoccupazione in più e riguarda, come detto, il collegamento fra il portale sud del tunnel e l’areale ferroviario della stazione di treni. Questa galleria - è il passante fra Ora e Cardano destinato a bypassare anche la città e la stazione di Bolzano - dovrebbe essere realizzata in largo anticipo rispetto al resto della tratta di accesso. Dice il sindaco Benedetto Zito: «Manca ancora la indispensabile chiarezza da parte dei progettisti. Noi abbiamo bisogno di vedere nero su bianco cosa intendono fare. Ciò che potremmo mai accettare è la costruzione di questo collegamento all’aperto con una sorta di mega barriera che verrebbe costruita nella vallata fra la zona della Atzwanger ed appunto la stazione dei treni».
 La preoccupazione del sindaco Zito - che ovviamente parla a nome dell’amministrazione comunale e della comunità - è dettata dal fatto che sembrerebbe prevalere, in questo momento, la soluzione di un collegamento «aperto», contrariamente a quanto era previsto da sempre. «Se le preoccupazioni del consiglio comunale di Ora sono giustificate e condivisibili anche da parte nostra, mi preme ricordare che la tratta di accesso in Bassa Atesina verrà realizzata fra diversi anni e quindi c’è tutto il tempo per discutere. Invece per il passante ferroviario, con relativo collegamento all’areale della nostra stazione dei treni, è stata confermata la priorità. C’è dunque, da parte nostra, la pressante richiesta di ottenere la massima chiarezza».
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categoria:ferrovia, conca atesina
venerdì, 12 settembre 2008


«Si viaggia gratis anche su Eurocity ed Intercity»
Alto Adige, 12 SETTEMBRE 2008

 BOLZANO. Un’altra buona notizia per i giovani fino a 26 anni. L’abbonamento Abo+ per scolari e studenti non è valido solo per i treni regionali ma anche per i collegamenti ferroviari Eurocity ed Intercity che collegano Trento al Brennero. La conferma è arrivata in questi giorni all’assessorato provinciale alla mobilità dalla direzione generale della Società Trenitalia.
 Con questo chiarimento vengono annullate anche le multe che erano state elevate nei giorni scorsi a giovani viaggiatori che utilizzavano convogli Eurocity ed Intercity muniti dell’abbonamento Abo+. Questo ampliamento dei servizi previsti per i possessori dell’abbonamento Abo+ si aggiunge ad una serie di facilitazioni che spaziano dai bus di linea e cittadini agli impianti di risalita di Maranza, San Genesio, Renon, Meltina e Verano, alla ferrovia del Renon ed alla cremagliere della Mendola. L’abbonamento Abo+ non è valido invece per i treni Eurostar e per i “Nightliner”.
 Ricordiamo che proprio grazie alla tessera ABO+ i giovani che frequentano le scuole elementari, medie, superiori o professionali della provincia potranno circolare gratuitamente sino al 26º anno d’età su tutti i mezzi pubblici del territorio provinciale. Apprendisti, studenti universitari e ragaziz che frequentano una formazione di base nel settore sociale pagheranno per l’Abo+ 100 euro. Le misure introdotte dall’assessorato provinciale alla mobilità prevedono inoltre uno sconto del 50% per chi proviene da una famiglia che abbia un unico genitore.
 Gli alunni della scuola elementare, media, superiore o professionale posso rivolgersi alla segreteria della scuola per ottenere il tesserino di Abo+. Per ulteriori informazioni gli interessati possono consultare il sito www.provincia.bz.it/abopiu, rivolgersi all’Ufficio trasporto persone, Palazzo 3 b, via Crispi 10 Bolzano (0471 415480, fax 0471 415499); e-mail: trasporto.persone@provincia.bz.it.
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categoria:giovani, ferrovia
domenica, 31 agosto 2008


Nuova stazione alla fine di ottobre
Alto Adige, 29 AGOSTO 2008
di Bruno Canali
 

 LAIVES. Sopralluoghi ieri mattina, alla stazione ferroviaria ed in zona sportiva Galizia, da parte del sindaco e del vice sindaco, per verificare lo stato di avanzamento di alcuni tra i più significativi interventi degli ultimi mesi, vale a dire la costruzione di una nuova stazione ferroviaria (con annessi e connessi) e il completamento del nuovo centro giovanile e sportivo. «Entro fine anno - ha detto il sindaco Polonioli - questi interventi saranno completati». Partendo dalla stazione ferroviaria, Polonioli ha avuto garanzia che sarà pronta entro la fine di ottobre.
 «In questa fase si sta completando la costruzione - dice il sindaco - ed anche tutte le infrastrutture attorno: pensiline, parcheggi e portabiciclette. Strada facendo il costo dell’opera è salito da 1,6 milioni di euro a 2,6 ed in particolare, a far lievitare i costi sono state le opere edili. Così il milione di euro in più rispetto alle previsioni ci è stato garantito dalla Provincia, in maniera che noi come Comune saremo chiamati a metterci sempre i nostri 600 mila euro circa». Come detto, oltre alla stazione ferroviaria si sta lavorando tutto attorno per sistemare il parcheggio principale e le pensiline, in maniera da avere, per fine ottobre, una stazione ferroviaria moderna e degna della città che ha sempre più utenti del treno.
 Rimane invece da definire il collegamento ciclabile fra la città e la stazione e proprio in questi giorni il Comune sembra avere fatto finalmente una scelta: la costruzione della ciclabile accanto alla via Stazione. È una opzione che tutto sommato rappresenterà il migliore compromesso rispetto a quelle disponibili, anche se richiederà costi più elevati. L’altra possibilità (testata lo scorso anno) sarebbe stata quella di impostare la pista ciclabile sulla stessa carreggiata di via Stazione senza modificarla, ma oltre a rappresentare un pericolo per le bici (non ci sarebbe stata alcuna barriera tra loro e i mezzi in transito) avrebbe anche comportato un restringimento notevole, con punti che sarebbero diventati critici per la viabilità nel caso che ad incrociarsi fossero stati due mezzi pesanti, come un camion e l’autobus circolare ad esempio. Questa ipotesi sembra essere decaduta del tutto, a favore della pista da costruire a fianco della via Stazione, espropriando una striscia adeguata di terreno agricolo e mettendo, fra strada e pista, una siepe di separazione.
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categoria:ferrovia, comune di laives
martedì, 29 luglio 2008


Treni, a San Giacomo serve la fermata

Ma Widmann ribadisce: «Meglio aspettare il tunnel fra Ora e Cardano»

Alto Adige, 29 LUGLIO 2008

 LAIVES. Si torna a parlare di una nuova stazione ferroviaria per San Giacomo: la propongono i consiglieri provinciali di Alleanza Nazionale-PdL Mauro Minniti ed Alberto Sigismondi riprendendo un’ipotesi avanzata da un gruppo di residenti. «È risaputo - sottolineano i due esponenti di An-PdL - che la popolazione di San Giacomo sta crescendo rapidamente anche a causa delle grandi aree edilizie messe a disposizione. Una stazione ferroviaria, similare magari a quella di Bolzano sud che serve la fiera non solo eliminerebbe alcuni disagi per la popolazione ma limiterebbe inquinamento e pericoli oltrechè il traffico. La Provincia - concludono nella loro interrogazione i due consiglieri provinciali - dovrebbe tenere conto in maniera estremamente seria di questa opportunità e di una esigenza di sicurezza e di salute di cui necessitano i cittadini». La proposta dei consiglieri Minniti e Sigismondi viene proprio a ridosso dei lavori, che si stanno ormai completando, della nuova stazione ferroviaria di Laives.
 Proprio di recente anche il vice sindaco Georg Forti aveva ribadito «l’opportunità di una fermata ferroviaria a San Giacomo, tenuto conto che lì la popolazione sta crescendo rapidamente anche per le grandi aree edilizie messe a disposizione. Se vi fosse questa fermata per San Giacomo il servizio di trasporto pubblico su binari sarebbe ottimo per tutti i nostri numerosi pendolari».
 Purtroppo la posizione della Provincia non lascia prospettive in tal senso: secondo l’assessore alla mobilità Thomas Widmann la soluzione si troverà con il passante ferroviario in galleria fra Ora e Cardano che renderà superflua la costruzione del ventilato terzo binario fra Ora (o Salorno) e Bolzano, con un risparmio di 40 milioni di euro e senza un eccessivo prolungamento dei tempi. La realizzazione del tunnel, nel quadro dell’ammodernamento della linea del Brennero in accordo con le Ferrovie, secondo l’assessore provinciale avrà la precedenza assoluta. I lavori potrebbero iniziare entro due anni e i binari percorribili entro altri due, al massimo tre anni, mentre il terzo binario, benché già progettato e finanziabile, fra valutazioni ambientali e soprattutto espropri, non potrebbe essere avviato comunque prima di due anni. Tanto vale quindi rinviare di uno o due anni e deviare gran parte dei 120-180 (con sviluppo previsto fino a 250) treni quotidiani fra Verona e il Brennero in galleria, lasciando i due attuali a totale disposizione del trasporto locale. (e.d.)
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categoria:metropolitana, ferrovia
sabato, 28 giugno 2008


Mezzi pubblici ok
Sono studenti il 60% dei pendolari Widmann: «Un trend incoraggiante»
Alto Adige, 28 GIUGNO 2008

 BOLZANIO. Gli studenti coprono il 60% dei pendolari della nostra provincia. E’ quanto dimostra uno studio presentato dall’Astat sul pendolarismo scolastico. Il 34,3% degli studenti, infatti, frequenta una scuola al di fuori della propria area di residenza. A Bolzano il 94,9% degli studenti residenti frequenta una scuola del capoluogo, ma ad Ora, per esempio, il 68,7% dei ragazzi proviene da aree diverse, sopratutto grazie alla presenza dell’Istituto agrario. Più della metà degli iscritti a Merano, il 52,3%, sono pendolari, mentre l’84,5% degli alunni altoatesini studia in uno dei quattro centri principali della provincia. L’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann commenta: «Sono dati che confermano come i giovani altoatesini utilizzino sempre più i mezzi pubblici: un trend incoraggiante». (a.c)
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categoria:ferrovia, trasporto gommato
sabato, 21 giugno 2008


Lo scalo bolzanino dovrà essere trasferito

Verrà infatti abolito dal «passante». Le indicazioni di Ferroplan
Alto Adige, 21 GIUGNO 2008

 BRONZOLO. «Ferroplan», il corposo volume che raccoglie il materiale prodotto nell’ambito del grande progetto di recupero e trasformazione urbana dell’area della stazione ferroviaria di Bolzano attraverso lo spostamento della linea ferroviaria, prevede - fra l’altro - che lo scalo intermodale in zona Siberia, ai Piani del capoluogo altoatesino, venga trasferito. E come ubicazione ideale - secondo i tecnici - viene indicato l’areale fra le stazioni di Bronzolo e di Ora. Il tutto, ovviamente, è legato alla realizzazione del «passante» ferroviario per il potenziamento del trasporto delle merci. Partendo dal presupposto che proprio questo «passante» ferroviario è indispensabile (anche e per liberare la stazione di Bolzano), c’è la necessità di uno scalo tecnico fra Bronzolo ed Ora in modo da poter aggiungere un locomotore ai treni merci diretti verso il Brennero. Ricordiamo che il passante sarà realizzato in anticipo rispetto alla nuova ferrovia del Brennero e che servirà soprattutto per potenziare il servizio di trasporto delle merci.
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categoria:ferrovia, conca atesina, trasporto gommato
sabato, 21 giugno 2008


 Statale-caos senza le merci sui treni
Mezzi pesanti in aumento se il servizio sarà all’Interporto di Trento
Il centro previsto già nel 1990 fra Bronzolo e Ora Sì degli esperti, no dei Comuni
SABATO, 21 GIUGNO 2008


 BRONZOLO. I passi avanti per il completamento delle varianti di Laives ed Ora e la resistenza della Bassa Atesina (e della Provincia) contro lo scalo intermodale fra le stazioni di Bronzolo e di Ora ripropongono - in maniera drammatica - il problema della possibile invasione di mezzi pesanti nei «cuori» di Laives, Ora, Laghetti e Salorno che sono i centri ancora privi di una variante.
 La giunta provinciale - nonostante qualche «apertura» del presidente Durnwalder poi bloccata dall’assessore Widmann - ribadisce che lo scalo per l’intermodalità non serve e che si utilizzerà l’Interporto di Trento quando sarà abolito il centro di intermodalità in zona Siberia a Bolzano «tagliato» a seguito del passante ferroviario, in tunnel, fra Ora e Cardano che - anticipando il resto della «nuova» linea del Brennero - verrà realizzato proprio per spostare il più possibile delle merci dalla strada alla rotaia. Ma aumenta - anche di recente - il numero di imprenditori che giudicano «irrinunciabile» l’intermodalità, un servizio (bene ricordarlo) che non ha registrato, per ora, quell’interesse - anche da parte imprenditoriale - che invece è elevato nei Paesi europei, grazie anche a tariffe decisamente più allettanti rispetto a quelle italiane.
 Quella dello scalo intermodale sull’areale Fs fra Bronzolo è Ora è una storia che si trascina da anni. Complicata anche dalle due versioni, contrapposte fra loro, contenute nello studio sull’economia dell’Oltradige e della Bassa Atesina voluto dalla Comunità di Valle e commissionato al professor Gottfried Tappeiner. Il docente universitario nella prima bozza dello studio aveva consigliato la Comunità di considerare l’opportunità di prevedere lo scalo intermodale sull’areale fra Bronzolo e Ora, in considerazione anche del previsto aumento di mezzi pesanti sulla statale a seguito della percorribilità delle circonvallazioni di Laives e di Ora. Poi Tappeiner ha precisato che «dopo una serie di incontri con gli operatori industriali, ho preso atto che lo scalo all’Interporto di Trento potrebbe essere funzionale per le esigenze anche altoatesine, a patto che la gestione dell’impianto sia non solo conveniente ma anche funzionale».
 Intanto, come detto, Rfi insiste: l’intermodalità serve in previsione appunto della soppressione dello scalo bolzanino. Le Ferrovie non hanno mai rinunciato al loro progetto sull’areale di proprietà Fs (risale agli anni Novanta), inserito fra l’altro nel piano provinciale dei trasporti che - costato parecchi quattrini - è finito nel (solito) cassetto delle buone intenzioni.
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giovedì, 19 giugno 2008



Alto Adige, 18 GIUGNO 2008«Statale, caos senza l’intermodalità»
Gli esperti d’accordo. Ma la Provincia insiste: è meglio l’Interporto
di Ezio Danieli

 BRONZOLO/ORA. Le pressioni degli imprenditori non si sono certo esaurite; le stesse Ferrovie - pur considerando il futuro passante in tunnel fra Ora e Cardano per potenziare il trasporto delle merci - restano della convinzione che l’areale (di loro proprietà) fra le stazioni di Ora e Bronzolo è ideale per ospitare un centro di intermodalità. Ma la giunta provinciale - comunque «pressata» da più parti - non sembra intenzionata a rivedere la sua posizione contraria privilengiando in tal senso l’Interporto di Trento con conseguente aumento del traffico pesante su strada.
 Sarà anche l’intermodalità ad incidere sul traffico futuro lungo la statale-superstrada del Brennero quando saranno percorribili le varianti di Laives e di Ora. I mezzi pesanti, da e per Trento, di certo aumenteranno. I dati dei transiti sulla statale già ora sono inquietanti. Lo confermano i ricorrenti dati diffusi sia dall’Astat che dall’Istituto di ricerca della Camera di Commercio. Il rischio - confermato dalle considerazioni degli esperti - è che quando saranno percorribili le varianti di Laives e di Ora l’attuale statale del Brennero, da Bolzano a Trento, diventerà una superstrada e, a tutti gli effetti, la terza corsia dell’A22.
 RESTA IL NO. Alla luce anche di una serie di reazioni negative da parte di amministrazioni comunali, Comunità di valle, associazioni di categoria, enti turistici - la Provincia sembra ancora orientata al no in merito alla proposta (rilanciata dagli imprenditori) di realizzare uno scalo intermodale (sia pure di dimensioni ridotte e per il solo traffico di merci di aziende altoatesine) sull’areale ferroviario fra le stazioni di Bronzolo e di Ora dove è comunque necessario lo scalo tecnico per servire il «passante» in galleria fra Ora e Cardano. Niente intermodalità a Bronzolo (si sarebbe trattato di trasferire il centro attualmente ai Piani di Bolzano in zona Siberia) ed utilizzo invece dell’Interporto di Trento. Il che significherà che tutti i camion altoatesini destinati al servizio intermodale contribuiranno ad aumentare il numero dei mezzi pesanti in transito sull’autostrada nei prossimi quattro-cinque anni e quindi sulla statale-superstrada quando saranno percorribili le due circonvallazioni appunto di Laives e di Ora.
 PARERI OPPOSTI. Gli esperti non hanno alcun dubbio, gli amministratori comunali invece sono perplessi. I primi sostengono che lo scalo intermodale fra Bronzolo ed Ora è indispensabile; consiglieri, assessori, esponenti della Svp della Bassa Atesina sono del parere esattamente opposto. E giustificano questa contrarietà con una serie di motivazioni: 1) la zona attorno all’area è rurale e quindi da salvaguardare tenendo presente anche l’economia del paese; 2) inutile costruire uno scalo intermodale a poche decine di chilometri dall’Interporto di Trento; 3) in Bassa Atesina è già compromessa, da anni, la vivibilità a causa di grandi infrastrutture e di grandi vie di comunicazione. Più treni significheranno più rumore. Inoltre dai binari allo scalo intermodale i camion dovranno comunque muoversi. Favorevoli allo scalo intermodale sono gli esperti che hanno elaborato quel piano provinciale dei trasporti finito, da anni, in naftalina.
 LA PROVINCIA. Lo scalo intermodale è stato prima «benedetto» dalla giunta provinciale, quindi ridimensionato (Durnwalder aveva proposto il servizio di intermodalità soltanto per le imprese altoatesine) e quindi bocciato dall’assessore Thomas Widmann («Per il servizio basta l’Interporto di Trento»).
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martedì, 17 giugno 2008


Eurotunnel: d’accordo Bbt e sindaci. No alla variante lungo l’A22
Ora. Si è svolta venerdì la serata per presentare le soluzioni studiate. Molti gli esperti e le autorità, assenti i cittadini
«Tratte d’accesso? Meglio in galleria»
Alto Adige, 15 GIUGNO 2008
LORENA PALANGA


 ORA. «Realizzare le tratte d’accesso al Tunnel di base del Brennero in galleria è la soluzione migliore per la Bassa Atesina». Ne sono convinti i vertici del Bbt (ma anche i sindaci e le autorità locali) che venerdì sera hanno presentato nel corso di un’assemblea pubblica i tre progetti finora studiati per questo tratto. Unico neo: pochissimi gli abitanti che hanno partecipato alla serata.
 Sono tre le varianti studiate finora dagli esperti della Rfi e del Bbt per quanto riguarda le linee d’accesso alla galleria di base in Bassa Atesina, ovvero la futura linea ferroviaria che collegherà Verona con Fortezza, da dove partirà il tunnel vero e proprio. Una, però, sembra convincere più delle altre. I vertici del Bbt e della Rfi, ma anche i sindaci e le autorità locali, infatti, concordano: la soluzione migliore per la Bassa Atesina è quella di realizzare la tratta d’accesso in galleria da Bronzolo fino a Salorno.
 Le tre varianti studiate finora sono state presentate venerdì sera a Ora in un incontro pubblico dal gruppo di progettisti composto da Anton Aschbacher, Horst Wessiak, Walter Huber, Georg Fischnaller e Carlo Comin. «La prima soluzione è stata denominata la variante lungo l’autostrada - spiega Martin Ausserdorfer direttore dell’Osservatorio per la sicureza del Bbt - e prevede lo scavo di una galleria al fianco appunto dell’autostrada. Questa soluzione è però troppo complicata da realizzare per via della composizione del terreno. La seconda idea studiata è la “variante lungo l’Adige”. In questo caso la difficoltà più grande sarebbe quella che ad un certo punto la valle si restringe e, quindi, all’altezza di Egna bisognerebbe passare sotto la statale. L’ultima e, secondo noi, la migliore soluzione, è quella appunto dell’accesso in galleria da Bronzolo fino a Salorno che verrebbe realizzata nella parte sinistra della valle. È la soluzione con meno impatto - conclude Ausserdorfer -. L’unica difficoltà di questo progetto sarebbe quella di dovere attraversare in un punto il parco naturale Monte Corno».
 Nonostante il tema di interesse pubblico, però, dei circa 120 presenti alla serata, pochi, anzi pochissimi, erano cittadini del posto. «L’incontro era aperto a tutti - commenta Ausserdorfer - ma vi hanno partecipato più che altro esperti, autorità locali e alcuni rappresentanti del comitato No Tav. Il motivo? Forse la gente conosce già, a fondo, questo tema».
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martedì, 17 giugno 2008


 Mobilità    BOLZANO. Come arrivare all’anno 2020 con un turismo ancora ricco di slancio per ...
Alto Adige, 15 GIUGNO 2008

 BOLZANO. Come arrivare all’anno 2020 con un turismo ancora ricco di slancio per mantenere l’Alto Adige entro le prime 10 mete turistiche più ambite d’Europa? Occorrono innanzitutto idee e realizzazioni originali, per essere sempre più attrattivi e di questo hanno parlato nel corso del Forum 2008 organizzato da Alto Adige Marketing nell’Haus del Kultur, il presidente Reinhold Marsoner e il direttore Christoph Engl. Ma oltre alle idee, occorre anche una “mobilità” altrettanto vincente.
 Una mobilità altrettanto vincente, cioè infrastrutture che riducano i tempi di percorrenza in un periodo reso drammatico dal “caro-petrolio”.
 E di questo settore si è occupato l’assessore al turismo e alla mobilità Thomas Widmann: “Anche con la benzina più cara, l’auto resterà privilegiata - afferma l’assessore - ma con una riduzione del raggio degli spostamenti: dai 750 km di qualche anno fa siamo scesi a 450, con tendenza a un’ulteriore riduzione. Il che significa meno ospiti, meno valore aggiunto, e soggiorni sempre più brevi: dalla settimana di 10 anni fa, siamo scesi a 5 giorni, fra 10 anni saremo a 3. Nessuno verrà qui più da Amburgo in auto.
 Quale alternativa avrebbe più chance?
 
“A breve e medio termine non sarà l’aereo, bensì il treno, purché si arrivi all’estensione dell’alta velocità. Un primo miglioramento ci sarà con il raddoppio della Verona-Bologna dal 2009. Se tutto funzionasse nel giro di 3 anni da Napoli a Verona basterebbero tre ore o poco più e non più di 4 ore fino a Bolzano”.
 Ma dal Nord Europa?
 
“Qui purtroppo bisognerà attendere il tunnel del Brennero: 6-7 ore da Amburgo con più treni giornalieri, ma non prima di 10-12 anni. Quasi sicuramente vedremo presto un treno diretto San Pietroburgo-Merano. Le pratiche burocratiche sono già in cammino: un mezzo di lusso per 32 ore di viaggio, 800 viaggiatori per 10 settimane. Non moltissimo, ma è comunque una chicca”.
 Ma la logica richiederebbe forse anche dell’altro; per esempio, avremo un aeroporto degno di questo nome?
 
“Certo che se vogliamo “catturare” Paesi come Gran Bretagna, Scandinavia, parte della stessa Germania ed Est, l’aereo è indispensabile. Ma, salvo colpi di scena, la pista di S.Giacomo, nelle condizioni attuali non sarà allungata, anche se l’aeroporto e la stazione saranno presto rinnovati sia per adeguarsi alle norme di Schengen, sia rendere ancor più sicuro il volo. Confidiamo, per ora, nei progressi della tecnologia: con nuovi materiali come il carbonio avremo aerei che pesando la metà potranno portare 100 e più passeggeri per raggi più lunghi, atterraggi brevi e basso inquinamento. La sopravvivenza dell’aeroporto attuale quindi non è in discussione”.
 Quindi per anni l’aereo resterà penalizzato?
 “Non è detto, si può rimediare per ora, con altre strategie: mettendo in rete le nostre destinazioni in accordo con le agenzie: cliccando su una qualsiasi nostra località, dovrebbe comparire in internet l’intero tragitto: aereo, più transfer, più albergo puntando su Bergamo, Verona e Treviso con collegamento immediato via autobus. E’ anche un modo per sfruttare il “low cost”. Una certa fascia di turisti, specie nordici non rifiutano 3-4 ore di autobus, specie se possono permettersi, grazie ai bassi costi, una settimana. Certo, arrivare direttamente a Bolzano sarebbe un’altra cosa...!”. (gi.an.)
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venerdì, 06 giugno 2008


Fra Bronzolo ed Ora prevista la struttura per l’intermodalità

Merci dalla strada ai binari Ancora pressing per lo scalo
Alto Adige, 06 GIUGNO 2008


 LAIVES. L’indicazione dei tecnici - è lo studio Ciurnelli che ha avuto l’incarico dall’Autobrennero, d’accordo Provincia e Comuni interessati - sull’opportunità o meno di realizzare il casello autostradale all’altezza di Laives-Vadena dipende molto da due fattori: 1) l’ancora incerta data sulla percorribilità completa della variante alla statale; 2) la possibilità che venga realizzato il centro intermodale sull’areale ferroviario compreso fra le stazioni di Bronzolo e di Ora. Quest’ultima struttura è stata «benedetta» dalla Provincia, quindi ridimensionata («sarà al servizio soltanto delle imprese locali», aveva detto il presidente Durnwalder) e quindi accantonata dall’assessore Widmann che ritiene sufficiente (anche per le esigenze altoatesine) lo scalo dell’Interporto a Trento. Ora - a quanto pare - si torna alla carica per verificare l’opportunità di favorire l’intermodalità appunto fra Ora e Bronzolo: le Ferrovie - proprietarie della vasta area - in tal senso si sono sempre espresse in maniera favorevole. Ed è proprio sulla base del rinnovato interesse per lo scalo, che lo studio dell’ing. Ciurnelli deve necessariamente conto anche di questa possibile (e importante) ipotesi per quanto riguarda la viabilità del futuro.
 L’ultima presa di posizione a favore dell’intermodalità è venuta dalla Camera di Commercio e da diversi imprenditori altoatesini che hanno riconosciuto che uno scalo intermodale è necessario sul territorio provinciale, con specifico riferimento all’ampio areale compreso fra le stazioni di Bronzolo e di Ora.
 In prospettiva del «passante» in galleria fra Ora e Cardano (destinato a potenziare il servizio di trasporto delle merci) anche l’intermodalità in zona Siberia a Bolzano dovrebbe essere «traslocata» all’Interporto di Trento con un conseguente andirivieni di mezzi pesanti. Partendo dal presupposto che proprio questo «passante» ferroviario è indispensabile (anche e soprattutto per liberare la stazione di Bolzano), c’è la necessità di uno scalo tecnico fra Bronzolo ed Ora in modo da poter aggiungere un locomotore ai treni merci diretti verso il Brennero. L’areale fra le stazioni di Ora e di Bronzolo dovrebbe essere collegato all’uscita del tunnel con una mini-galleria che passerebbe sotto la statale 12 del Brennero. Il collegamento su binari continuerebbe per un brevissimo tratto sotto il livello della campagna per poi riprendere quota all’altezza di Bronzolo e collegarsi da nord all’areale esistente. I treni procederebbero a velocità molto ridotta e la successiva operazione di «agganciamento» fra locomotori avverebbe in una zona molto distante dalle abitazioni. Fin troppo evidente dunque che, «bocciando» l’intermodalità - anche se con un servizio ridotto - sull’areale ferroviario fra Bronzolo ed Ora, i mezzi pesanti che ora utilizzano lo scalo in zona Siberia a Bolzano dovranno raggiungere l’Interporto di Trento. Tutto ciò avrà delle ripercussioni sull’A22 che dovrà sopportare un inevitabile aumento di Tir che finiranno anche per intasare la statale 12 (con attraversamento di abitati) soprattutto quando saranno percorribili le tanto attese varianti di Laives e di Ora.
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mercoledì, 04 giugno 2008


Potenziare i treni



A fronte di un costoso impegno della Provincia per l'aeroporto, inclusi gli acquisti di biglietti relativi ai viaggi dei suoi dipendenti, si assiste, invece, ad un inspiegabile disinteresse per il crescente disimpegno di Trenitalia e i disagi dei viaggiatori. Ciò che sta avvenendo però non è affatto inevitabile. Lo dimostrano il contratto di servizio tra Provincia e Trenitalia per lo sviluppo del Trasporto pubblico locale, i treni speciali per la neve, l'istituzione, in occasione del Mercatino di Natale, della navetta per collegare i parcheggi ai Piani con il Centro, gli accordi con e le ferrovie austriache per i treni corridoio della Val Pusteria e altri collegamenti. Rispondendo ad una nostra interpellanza che chiedeva un impegno della giunta comunale per richiedere il ripristino dei collegamenti soppressi attivandosi nell'ambito del consorzio dei Comuni e nei confronti della Provincia e di Trenitalia, l'assessore Klaus Ladinser ha risposto positivamente condivendo le preoccupazioni e assicurando garantendo l'impegno della giunta. La prossima seduta sarà l'occasione per verificare la situazione e le ulteriori iniziative.

Guido Margheri,
Sinistra democratica BOLZANO
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martedì, 03 giugno 2008


Treni soppressi per Roma Sd protesta

                 

 
Interrogazione in Comune
Alto Adige, 03 GIUGNO 2008

 BOLZANO. Con un’interpellanza urgente alla giunta comunale, il gruppo consiliare eco-sociale ha chiesto un impegno da parte per contrastare «lo scandalo della mancanza di collegomenti ferroviari decenti con le grandi città italiane, in particolare, Roma». E’ di pochi giorni fa la decisione di Trenitalia di cancellare il Roma-Monaco. «A fronte di un costoso impegno della Provincia per l’aeroporto - attacca Guido Margheri -, inclusi gli acquisti di biglietti relativi ai viaggi dei suoi dipendenti, si assiste, invece, ad un inspiegabile disinteresse per il crescente disimpegno di Trenitalia». L’assessore alla mobilità Klaus Ladinser ha assicurato l’impegno della gente».
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venerdì, 09 maggio 2008


Aeroporti, Bolzano fanalino di coda in Italia
Infrastrutture, dalla Camera di commercio voti bassi anche a rete stradale e ferrovia
di Mirco Marchiodi
Alto Adige, 09 MAGGIO 2008

 BOLZANO. L’Alemagna è un progetto ormai morto e sepolto. L’ampliamento dell’aeroporto è come minimo rimandato a data da destinarsi. E per il tunnel del Brennero bisognerà aspettare almeno quindici anni. Risultato: tra le 103 province italiane, Bolzano arriva a malapena ad occupare la posizione numero 81 per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto. «La collocazione geografica dell’Alto Adige è un importante vantaggio competitivo, ma se vogliamo mantenerlo dobbiamo assolutamente migliorare la dotazione di infrastrutture», afferma la Camera di commercio. Tra le ricette proposte, accanto alla realizzazione del traforo di base si torna a chiedere con forza l’allargamento dello scalo aeroportuale di San Giacomo.
 La posizione geografica dell’Alto Adige è sempre stata considerata come uno dei grandi vantaggi competitivi della provincia. Un vantaggio però sfruttato male: «Molti imprenditori interessati al mercato italiano si lamentano perché Bolzano è troppo lontana dai grandi centri economici del Nord Italia», spiega Oswald Lechner, direttore dell’istituto di ricerca economica della Camera di commercio. È proprio l’Ire che ieri ha rilanciato la discussione analizzando i punti di debolezza dell’Alto Adige e proponendo possibili soluzioni.
 Aeroporto. È questo il vero tallone d’Achille delle infrastrutture altoatesine. «Da un’indagine dell’Istituto Tagliacarne - afferma Lechner - emerge che Bolzano si trova al 94º posto su 103 capoluoghi di provincia italiani. Colpa della ridotta importanza dello scalo bolzanino, ma anche della mancanza di altri grandi aeroporti italiani nelle vicinanze», dice Lechner. Lo studio Tagliacarne è davvero impietoso: fatta 100 la media italiana sulle infrastrutture aeroportuali italiane, Bolzano arriva appena a 17. Solo Lecce e Udine, tra le province in cui tali strutture esistono, sono messe peggio. Sono tredici i fattori presi in considerazione per la valutazione e ognuno dei 13 fattori viene considerato un punto di debolezza dello scalo bolzanino: dalle dimensioni dell’area a quelle della pista, dalle spese sostenute dai soggetti pubblici alle attività commerciali presenti, è tutto un segno meno. «Affinché l’aeroporto possa contribuire apprezzabilmente allo sviluppo economico della nostra provincia - dice Lechner - sarebbe necessario un suo ampliamento».
 Ferrovia. È il settore dove l’Alto Adige ottiene i voti migliori, anche se rispetto alla media italiana non c’è da rallegrarsi. Per quanto riguarda la rete ferroviaria, Bolzano è al 54º posto in Italia. «La ridotta lunghezza della rete e la carenza di collegamenti con treni ad alta velocità - spiega l’Ire - sono parzialmente compensate dalla buona qualità della linea, in gran parte elettrificata e a doppio binario». La soluzione, secondo l’Ire, si chiama tunnel del Brennero. «È l’unica alternativa per evitare la completa saturazione delle vie di comunicazioni esistenti e per trasferire una parte consistente del trasporto merci dalla strada alla rotaia. Un sistema orientato al futuro - avverte però l’Ire - va oltre la mera infrastruttura. Affinché i processi organizzativi e logistici funzionino in maniera efficiente è necessaria la costituzione di una società di gestione transnazionale, responsabile per il trasporto merci sull’intera tratta da Monaco a Verona».
 Strade. Qui la differenza rispetto al resto d’Italia torna a farsi più forte. L’indice di dotazione della rete stradale altoatesina è pari all’83% di quello nazionale e colloca la Provincia di Bolzano al 64º posto. In questo caso però il cattivo risultato è determinato da fattori geologici: visto che quello altoatesino è un territorio di montagna, è più difficile costruire strade rispetto a città di pianura. Resta il fatto che l’A22 è ormai satura: attraverso il passo del Brennero transitano circa 50 milioni di tonnellate di merci all’anno e per tre quarti questo avviene sulla strada. Anche in questo caso, la soluzione indicata dall’Ire è l’Eurotunnel.



Trasporti a Bolzano Unioncamere boccia le infrastrutture

Lo studio L'Alto Adige non brilla

Corriere dell'Alto Adige  2008-05-09

BOLZANO — L'ultimo rapporto di Unioncamere e Istituto Tagliacarne sulla dotazione di infrastrutture evidenzia un certo deficit dell'Alto Adige che si colloca all'81esimo posto tra le 103 province italiane, con un indice di dotazione infrastrutturale di trasporto pari al 63,6% della media nazionale. Lo fa sapere una nota dell'Ire, l'Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano.
L'Alto Adige ottiene punteggi bassi o medio-bassi per tutte tre le tipologie di infrastrutture di trasporto esaminate: aeroporti, strada e ferrovia. Il risultato migliore riguarda la ferrovia, che vede l'Alto Adige al 54esimo posto in Italia, con un indice di dotazione pari al 90,8% della media nazionale. In questo caso, la ridotta lunghezza della rete e la carenza di collegamenti con treni ad alta velocità sono parzialmente compensate dalla buona qualità della linea, in gran parte elettrificata e a doppio binario. Il deficit è maggiore per quanto riguarda l'indice di dotazione della rete stradale, che si attesta all'83,1% della media nazionale e colloca l'Alto Adige al 64esimo posto. Infine, l'indice relativo alle infrastrutture aeroportuali (17%) vede l'Alto Adige addirittura al 94esimo posto, per effetto sia della ridotta importanza dello scalo di Bolzano, sia della mancanza di altri aeroporti italiani nelle vicinanze.
Dal punto di vista dei collegamenti internazionali la collocazione geografica dell'Alto Adige rappresenta un importante vantaggio competitivo. Tuttavia, il confronto nazionale mostra che la provincia di Bolzano — commenta l'Ire — non brilla in termini di infrastrutture di trasporto.
La sfida per il futuro sarà perciò di mantenere questo vantaggio competitivo, scegliendo allo stesso tempo soluzioni ecocompatibili. Questo perchè una buona accessibilità rappresenta un requisito indispensabile per lo sviluppo economico di qualunque regione. La collocazione geografica dell'Alto Adige al confine con l'Austria è considerata un vantaggio dal punto di vista dei collegamenti internazionali, ma molti imprenditori interessati al mercato nazionale ritengono che la provincia sia troppo lontana dai principali centri economici del Nord Italia. A ciò si aggiunge che, a causa della conformazione montana del territorio, la rete ferroviaria e soprattutto stradale non soddisfano completamente le esigenze delle imprese.
A22

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mercoledì, 30 aprile 2008


Nel 2007 oltre 57 mila pendolari hanno utilizzato mezzi pubblici
  Alto Adige, 29 APRILE 2008
di Luca Masiello

 BOLZANO. Addio auto e motorino; troppo complicato muoversi nel traffico, ma anche troppo costoso, a fronte di quanto si può risparmiare utilizzando i mezzi pubblici: potrebbe essere questo il commento all’esito dell’analisi dell’Istituto provinciale di statistica relativo allo scorso anno, dal quale è emerso che nel corso del 2007 ogni giorno più di 57 mila utenti regolari hanno usufruito dei mezzi di trasporto pubblico locale. Ed oltre il sessanta per cento di questi sono studenti, «attirati» dall’opzione treno e bus dai vantaggi delle promozioni provinciali «Scuolapass» e «Abo+».
 L’Alto Adige sembra essere arrivato a quella svolta ecologista auspicata da tanti: è in netta crescita l’utilizzo dei mezzi pubblici, soprattutto da parte degli studenti, anche da quelli che si muovono da un rione all’altro del proprio paese per raggiungere le classi. Un’attenzione per l’ambiente che pare sia stata incentivata soprattutto dall’introduzione di tariffe decisamente vantaggiose: lo «Scuolapass», un abbonamento gratuito valido per la tratta casa - scuola, e l’«Abo+», un titolo di viaggio con il quale pagando un importo una tantum si possono utilizzare per un anno tutti i mezzi di trasporto pubblico del sistema provinciale integrato. È questo quanto si evince del rapporto Astat relativo al trasporto pubblico locale nella provincia di Bolzano. «Abbiamo fatto delle scelte che si sono rivelate vincenti», spiega l’assessore Thomas Widmann, soddisfatto dei dati emersi.
 Perché nel corso del 2007 ogni giorno più di 57 mila utenti regolari hanno usufruito quotidianamente dei mezzi di trasporto pubblico locale. Di questi circa 10 mila si spostano regolarmente con l’autobus o il treno verso Bolzano per studio o lavoro. Oltre la metà dei 57 mila pendolari abbonati, pari al 54,7 per cento, lascia il comune di partenza mentre un quarto (26,1 per cento) si sposta all’interno dello stesso comune; entrambe le tipologie, pendolari urbani ed extraurbani, sono composte sia da lavoratori che da scolari e studenti.
 Vi è poi un’ulteriore categoria, altri passeggeri abbonati (il 19,2 per cento), che utilizza la propria sottoscrizione al trasporto pubblico per una sola corsa, l’andata o il ritorno, oppure permane nel luogo di destinazione meno di tre ore.
 Dopo l’exploit del numero di abbonamenti per studenti dovuto alle novità del 2005 - l’introduzione dell’«Abo+» ed i nuovi criteri di rilascio dello «Scuolapass» gratuito - il numero degli abbonamenti per studenti ha continuato ad aumentare. Nel 2007 lo «Scuolapass» ha fatto registrare un incremento del 3,2 per cento rispetto al 2006, mentre l’«Abo+» ha acquistato sempre più importanza, rilevando un aumento addirittura del 20,3 per cento rispetto al 2006, e rappresentando quindi il 17,4 per cento del totale abbonamenti. Nel 2007, dunque il 61,6 per cento degli utenti regolari dei mezzi di trasporto pubblico è costituito da studenti.
 Il 49,7 per cento del totale dei pendolari è rappresentato da studenti pendolari extraurbani, il 26,5 per cento da studenti pendolari urbani. Nonostante gli studenti negli ultimi anni abbiano utilizzato sempre meno l’abbonamento ordinario per preferire i più vantaggiosi abbonamenti scolastici, il numero di abbonamenti ordinari ha comunque registrato una lieve crescita, pari all’1,7 per cento rispetto al 2006, dovuta all’incremento di utilizzo dell’abbonamento ordinario da parte di quella categoria di utenti che utilizza la propria sottoscrizione al trasporto pubblico per una sola corsa (l’andata o il ritorno) oppure permane nel luogo di destinazione meno di tre ore.
 I pendolari extraurbani, rappresentano il 18,0 per cento del totale e segnano una flessione di 1,7 per cento rispetto al 2006: «È un dato statistico giusto, ma non rispecchia la realtà - spiega l’assessore provinciale Thomas Widmann - la flessione è dovuta al fatto che fino al 2005 “Abo+” non esisteva, e quindi gli studenti utilizzavano l’abbonamento ordinario, venendo così calcolati per motivi tecnici tra i lavoratori pendolari».
 Il più intenso traffico giornaliero di lavoratori pendolari nel 2007 è stato registrato sulle tratte Laives - Bolzano (678), Merano - Bolzano (396) e Bolzano - Laives (329). Mentre le prime due hanno registrato una contrazione rispetto al 2006 (rispettivamente dell’8,5 per cento e del 7,7 per cento), il tratto Bolzano-Laives ha al contrario rilevato una crescita del 9,7 per cento.
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venerdì, 25 aprile 2008


 La presentazione del terzo rapporto della Cipra internazionale «Noi Alpi! Uomini e donne ...
Casanova e Moroder sui temi dell’energia e tutela del paesaggio In sala assenti i politici: «Segnale della mancanza di collaborazione con chi punta sui prodotti naturali e la mobilità sostenibile»
Alto Adige, 25 APRILE 2008
  MARINA ROSSET


Istituzioni assenti.
 La mancanza di rappresentanti della Provincia non è passata inosservata all’occhio delle massime cariche della Cipra, a presentare il rapporto sono stati il vice presidente dell’associazione internazionale Helmuth Moroder, il presidente della sezione Italia Oscar del Barba e il vice presidente Luigi Casanova. E questa mancanza è stata resa ancor più significativa in quanto nel corposo tomo si ripete a più riprese che la parola chiave per sostenere le comunità alpine è “cooperazione”. E, per essere fruttuosa, essa si deve poggiare su una rete tra cittadini, istituzioni ed enti pubblici. Alla Cipra è dunque mancato l’interlocutore privilegiato, ovvero quello istituzionale, ma anche l’interlocutore più interessato e diretto, ovvero il singolo cittadino.
 Trasporti.
 Tra gli otto punti toccati dal rapporto, dalla tutela del paesaggio all’energia, a tenere banco è stata la questione dei trasporti. Nel testo si legge tra le righe che a nord delle Alpi le buone prassi sono più numerose. «Leggendo il rapporto, il Trentino non ci fa una figura brillante», ha ammesso il coordinatore Walter Nicoletti. Così in sala il dibattito ha valutato la ricaduta trentina e alto atesina degli esempi dell’area tedesca.
 Tra gli esempi italiani da imitare, la Cipra ha inserito la riqualificazione della ferrovia della Val Venosta. Con un investimento di 120 milioni di euro, come tiene a sottolineare Moroder che è anche uno dei padri dell’iniziativa, il progetto ha portato nel 2007 due milioni di passeggeri facendo aumentare il numero delle presenze nella valle del 3,3 per cento e convincendo ad usare il treno persone che avrebbero utilizzato mezzi privati (il 37 per cento del totale dei passeggeri).
 «Ed è l’unico treno italiano che può essere usato da persone disabili in totale autonomia», precisa Moroder. Non è mancata la puntualizzazione di Nicoletti: «Mentre in Trentino si parla solo di tunnel per trasporto su ruota valutando eventualmente se è meglio farlo un po’ più lungo o un po’ più corto». E qualcuno ha ricordato che la sola galleria di Mattarello è costata 140 milioni.
 Sulla questione Casanova precisa: «A Trento si è intervenuti con un potenziamento della Valsungana e un miglioramento della tratta Trento - Malè, ma ci sono altre idee che meriterebbero di essere vagliate, come la linea tra Rovereto e Arco o quella tra Val di Fiemme e Val di Fassa».
 Mobilità sostenibile.
 Sentendo elogiare l’esempio di un’azienda del Lichtenstein che assegna dei premi ai dipendenti che vanno al lavoro in bicicletta, non è mancato chi ha pensato all’iniziativa del Comune di Trento che premierà i dipendenti che useranno questo mezzo. «Mi sembra una cosa paradossale», tuona un ambientalista che si definisce rivoluzionario. «Il premio è la salute, perché fare due pedalate fa bene al nostro corpo e non ci dovrebbe essere bisogno di nessun altro incentivo».
 La cooperazione.
 Tra gli altri punti, anche quello sull’agricoltura di montagna ha avuto un suo risvolto locale. «La rete di piccole cooperative trentine sta degenerando i suoi valori senza andare incontro alle esigenze delle piccole aziende. E’ tempo che si ritrovi questa strada», dice uno dei presenti.
 Concorda Casanova che cita l’esempio di un’azienda agricola di Brentonico che non ha trovato sensibilità nelle istituzioni locali volendo avviare una mensa bio come quella friulana premiata dalla Cipra con una menzione nel rapporto.
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lunedì, 21 aprile 2008

Citybus a Egna e Ora: studio di fattibilità

La possibilità di istituire il servizio è stata comunicata alla Comunità di Valle. Un’accurata verifica sulle esigenze
L’obiettivo prioritario è il collegamento fra paesi e stazioni Fs


 EGNA. Promessa della Provincia alla Comunità comprensoriale: è già avviato uno studio per verificare le esigenze prima e quindi la fattibilità per introdurre anche ad Egna ed Ora un servizio di Citybus. L’assessorato alla mobilità ha dunque confermato le proprie intenzioni nel quadro del potenziamento del servizio di trasporto pubblico. La decisione è prevista entro il prossimo autunno.
 L’assessorato provinciale alla mobilità - sulla scorta dei lusinghieri risultati ottenuti ad Appiano e (un po’ meno) a Caldaro - insiste (giustamente) su questi mini-bus che sono dotati di filtri antiparticolato. Anche il sistema tariffario è completamente nuovo. Al posto della tariffa chilometrica in uso sulle linee regionali si introduce la tariffa urbana indipendentemente dal tragitto; per la corsa singola si paga 1 euro. Con la carta valore, valida in tutta la provincia, si pagano solo 65 centesimi. Con l’abbonamento urbano il prezzo scende a 34 centesimi. Forti riduzioni sono previste anche con la carta famiglia (26 centesimi) e l’abbonamento per anziani (18 centesimi). Con l’abbonamento annuale per studenti il citybus può essere utilizzato liberamente con tutte le altre linee provinciali. Anche Egna ed Ora potrebbero essere servite dai Citybus nel contesto del progetto di potenziamento del servizio di trasporto pubblico che punta anche a migliorare i collegamenti interni ritenuti (a ragione) determinanti per il coordinamento fra pullman e treni in un’integrazione di mezzi (oltre che tariffaria) che è la strada obbligata - e senza alternative - per migliorare il servizio di trasporto pubblico e quindi ridurre l’esagerato numero di autoveicoli privati. L’introduzione dei Citybus ad Egna ed Ora è parte integrante del progetto di potenziamento del trasporto pubblico soprattutto in Bassa Atesina impostato dall’assessorato provinciale alla mobilità, progetto che si basa anche sulla valorizzazione delle stazioni ferroviarie e dei loro ampi areali esterni. In Bassa Atesina l’intervento più significativo riguarderà il vasto areale della stazione di Ora dove sono in corso i lavori per aumentare di almeno 250 posti macchina il parcheggio. Ma l’obiettivo più significativo è far diventare la stazione di Ora un centro intermodale che favorirà le coincidenze fra bus e treni. È prevista anche la costruzione di una copertura per moto e bici visto che la stazione diventerà anche il capolinea dei pullman di linea. I Citybus collegherann la stazione dei treni con il centro della cittadina e, con tutta probabilità, anche Egna con le necessarie deviazioni anche verso quella stazione ferroviaria. Il tutto tenendo conto che è previsto un ulteriore miglioramento dell’orario cadenzato dei treni.
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categoria:ferrovia, conca atesina, trasporto gommato
lunedì, 21 aprile 2008


Disagi dei pendolari, parte il bus navetta
Sarà in servizio dal 28 aprile fra Egna e le stazioni di Magrè e Salorno dove non fermano diversi treni
di Ezio Danieli
Alto Adige, 19 APRILE 2008

 SALORNO. I giovani Svp sono tornati alla carica per ribadire i numerosi disagi che incontrano i pendolari a causa delle fermate cancellate di Salorno e di Magrè. Inoltre, come noto, il primo treno della mattina per Bolzano è stato posticipato di dieci minuti. I giovani della Volkspartei hanno incontrato di recente il direttore del dipartimento alla mobilità Gianfranco Jellici che ha proposto di introdurre dal 28 aprile, come soluzione provvisoria, un bus navetta che collegherà la stazione ferroviaria di Egna con quelle di Magrè e Salorno. Ma non mancano le perplessità
 All’incontro erano presenti anche la consigliere provinciale Rosa Thaler Zelger, i sindaci di Magrè Theresia Degasperi Gozzi e di Salorno Giorgio Giacomozzi. «I disagi continuano per molti pendolari di Salorno, Magrè, Cortaccia, Cortina e la frazione di Laghetti: per loro si riduce sensibilmente la possibilità di tornare con comodità dal lavoro o da scuola - si legge in una nota firmata da Stefan Franceschini, Tanja Messner, Birgit Pardatscher, Hannes Spornberger e Edith Zemmer -. Il direttore del dipartimento alla mobilità Gianfranco Jellici ha ammesso che è stato sottovalutato il problema delle stazioni di Magrè/Cortaccia e Salorno ma purtroppo Rfi, a breve termine, non dà il benestare ad alcun ripristino di fermate». La Ripartizione provinciale introdurrà il 28 aprile, come soluzione provvisori, un bus navetta che collegherà la stazione ferroviaria di Egna con quelle di Magrè e Salorno per favorire i pendolari che si servono dei treni con partenza da Bolzano alle 13.09, 16.09, 17.09 e 18.09».
 Secondo i giovani della Svp - che in tal senso manifestano qualche perplessità sulla soluzione prospettata - «Bisognerà verificare con grande attenzione se e come i pendolari accetteranno questa offerta: soprattutto il viaggio in pullman fino a Salorno, con una durata calcolata di circa 25 minuti, potrebbe indurre i pendolari ad usare comunque la propria macchina o di aspettare il treno successivo che raggiunge la stazione solo alcuni minuti dopo. Per gli studenti potrebbe tuttavia trattarsi di un servizio interessante visti che orari in cui si muovono».
 In ogni caso l’obiettivo comune di entrambe le parti - come è stato garantito anche dal direttore di dipartimento alla mobilità Gianfranco Jellici - è di reintrodurre le fermate cancellate nelle stazioni di Salorno e Magrè/Cortaccia. Le relative trattative con Rfi sono in corso e saranno concluse probabilmente entro questo mese. Secondo i rappresentanti della Junge Generation della Bassa Atesina «A lungo termine deve essere introdotto il cadenzamento con un treno ogni mezz’ora anche fino a Salorno: proprio per questo abbiamo preparato una risoluzione che è stata presentata all’ultima assemblea del direttivo della circoscrizione Bassa Atesina della Svp, risoluzione che è stata approvata da tutti i presenti».
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categoria:ferrovia, conca atesina
lunedì, 21 aprile 2008


Pochi affari tra treni e aerei
CHE COSA È LA «STA»
La Provincia nel 2007 ha dovuto investire 8 milioni
La società gestisce anche la ferrovia della Venosta
Alto Adige, 19 APRILE 2008

 BOLZANO. «Sta spa». È questo il nome della società che gestisce buona parte delle strutture di trasporto in Alto Adige. La Provincia, che ne è socio unico, l’ha voluta per la gestione del patrimonio immobiliare e infrastrutturale dei trasporti, e la sua attività non ha finora prodotto utili. Al contrario, ma va detto che la Provincia ha sempre avuto una linea chiara in merito: non conta il guadagno, ma il servizio offerto. È stata questa la filosofia della ferrovia della Venosta, il modernissimo treno che collega Merano a Malles e che è il fiore all’occhiello dei trasporti provinciali altoatesini. Molto utilizzato e con grande soddisfazione degli utenti, però in costante perdita.
 In costante perdita è anche l’Abd, di cui la Sta detiene la quasi totalità delle azioni. Nel patrimonio della società ci sono anche altre strutture, come gli edifici delle funivie del Renon (attualmente in ristrutturazione) e di San Genesio, della funicolare della Mendola, del trenino del Renon, delle singole stazioni ferroviarie lungo la Merano-Malles. E oltre alle strutture, ci sono altre partecipazioni: la Sba dedicata al trasporto ferroviario e la Statour, che come oggetto sociale ha quella delle agenzie di viaggio.
 Per ora per la Provincia non è stato un grande affare. Questa la replica dell’assessore ai trasporti Thomas Widmann ad una recente interrogazione dei Verdi: «In considerazione del riporto di perdite del 2005 pari a 7.227.195 euro e del risultato semestrale negativo del 2006, nel 2006 si è provveduto ad una riduzione del capitale da 20,48 milioni a 11,77 milioni di euro. Il 13 agosto 2007 la giunta provinciale ha approvato un aumento di capitale di 8 milioni di euro, affinché la società potesse svolgere i servizi di interesse pubblico, soprattutto in merito alla realizzazione e amministrazione delle infrastrutture e del trasporto pubblico». E così, dallo scorso agosto il capitale sociale è stato portato a 19,77 milioni.
 Nello statuto della società è previsto che il numero dei membri del cda deve essere compreso tra 3 e 7. La Provincia ha deciso di optare per il numero minimo. Il presidente è Dieter Schramm, avvocato di Brunico esperto di diritto amministrativo e uomo di fiducia di Durnwalder. A completare il consiglio di amministrazione ci sono il vicepresidente Domenico Ardolino, ingegnere bolzanino, e Josef Negri, segretario del collegio edile all’interno di Assoimprenditori. Il cda è stato nominato il 12 luglio del 2004, questi i compensi: 36.404 euro annui per Schramm, quasi ventimila per Ardolino e poco più di novemila per Negri. Il collegio dei sindaci della società, che ha sede in via Conciapelli, è invece costituito da Heinz Peter Hager, Erwin Kiem e Giuliano Righi. Tutti loro sono stati adesso chiamati in causa dalla Corte dei Conti per aver aderito ai tre aumenti di capitale deliberati per l’Abd: se sarà confermata la linea accusatoria della Procura contabile dovranno restituire, ognuno per la parte di sua competenza, i quasi 3,7 milioni di euro di perdite accumulati tra il 2006 e il 2007 dall’Abd. (mi.m.)
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martedì, 19 febbraio 2008
Intesa tra Trento, Bolzano, Fs e A22: sì all'intermodale

Trasporti Grisenti: «Infrastrutture e pedaggi per spostare le merci su rotaia»

Asse del Brennero, piano definito

Corriere dell'Alto Adige 2008-02-19

BOLZANO — Il trasferimento del traffico merci dalla gomma alla rotaia non è più una chimera. Il piano, nelle sue linee generali, è pronto. C'è la condivisione da parte di tutte le componenti del consiglio dell'A22 e, da ieri, anche l'assenso di massima da parte dell'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti.
Il numero uno di Fs, infatti, a margine dell'incontro avuto a Palazzo Widmann con il Landeshauptmann Luis Durnwalder per la firma del protocollo sulle stazioni ferroviarie altoatesine, ha incontrato a pranzo all'Hotel Laurin anche il presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai e il presidente di Autobrennero, Silvano Grisenti.
«L'accordo di massima c'è — commenta il presidente di Autobrennero — anche se naturalmente ora dovrà essere messo nero bianco. Si tratta di un discorso complesso che in primis investe la tratta Verona Brennero ma interessa tutta l'A22 sino a Modena. I presidenti della province di Mantova, Modena, Verona e Reggio Emilia condividono il piano, che stanno seguendo con atteggiamento fortemente positivo. Il piano si incentra su tre operazioni che, alla fine, sono strettamente legate al discorso sulla intermodalità: la realizzazione della ferrovia insistente tra Brennero e Verona (tunnel e corridoio d'accesso), le politiche intermodali ed i servizi che si devono produrre sull'asse Brennero-Modena».
L'obiettivo di Grisenti e dei due governatori di Bolzano e di Trento è quello di coinvolgere nell'operazione la holding Ferrovie dello Stato che non solo collabora attivamente con Str, la holding sovraregionale per il trasporto merci su rotaia, ma ha anche instaurato una proficua collaborazione con le due province non solo sul capitolo tunnel del Brennero, ma anche sul potenziamento della linea ferroviaria locale. A Il coinvolgimento delle Ferrovie è legato anche alla «penalizzazione » del traffico pesante sulla tratta autostradale con l'introduzione del divieto di transito e l'aumento dei pedaggi. «È tutto collegato — aggiunge Grisenti — e la cosa positiva è che l'amministratore delegato delle Ferrovie è ben disposto sui nostri progetti, che ora dovranno essere approfonditi più concretamente. L'incontro, rispondendo ad una precisa volontà di collaborazione, ha avuto quale argomento le politiche da attuare per la promozione del corridoio del Brennero. Si è deciso di condividere a quattro uno scenario fondamentale per il futuro dell'asse del Brennero e dei territori che su esso insistono. Con le due Province autonome e le Ferrovie dello Stato esiste una chiara condivisione dell'obiettivo finale. Nei prossimi giorni, corrispondendo anche al sentito delle Province
Incontro al Laurin
Moretti, Durnwalder, Dellai e Grisenti discutono sull'asse del Brennero (Foto Ferrari)
limitrofe, ne definiremo gli interventi».
Il nodo da sciogliere è quello relativo ai terminal per la movimentazione delle merci. L'orientamento è privilegiare la stazione di carico di Fortezza in località Le Cave e quella di Spini di Gardolo. Senza i terminali di carico e scarico, l'ipotesi di trasferire il traffico pesante dalla strada alla rotaia è impensabile. L'area di Le Cave, nei pressi di Fortezza, secondo i piani della giunta provinciale altoatesina è destinata a divenire un vero e proprio raccordo non solo per le merci che giungono dalla Pusteria ma anche per il trasporto dei detriti provenienti dallo scavo del tunnel del Brennero. L'unica incognita, di cui si è parlato anche ieri in giunta provinciale, è la previsione di un altro terminal nella Bassa Atesina.
Il commento di Thomas Widmann, che ha preso parte all'incontro di ieri, è esplicativo: «Sul terminal di Le Cave non si discute. Per quanto riguarda il tratto a sud c'è l'area di Trento Nord che deve essere naturalmente attrezzata per consentire il caricamento delle merci. Un secondo terminal in Bassa Atesina non è sostenibile. Il terminal esistente appare più che sufficiente. Come si è discusso in giunta, l'ipotesi di Bronzolo può sempre essere presa in considerazione se giungeranno richieste da parte dell'imprenditoria locale. Il punto positivo dell'incontro con Moretti e i trentini è la disponibilità da parte dei vertici delle Ferrovie ».
Enrico Barone

Stazioni e orari: siglato un doppio accordo


BOLZANO — «I due accordi con le Ferrovie consentono di ammodernare le stazioni e di potenziare il trasporto pubblico su rotaia con l'introduzione dell'orario cadenzato in val Pusteria e i collegamenti diretti per Bolzano». Con queste parole Luis Durnwalder ha commentano il duplice protocollo siglato ieri a palazzo Widmann con l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti. Il costo dell'operazione che ammonta complessivamente a 19 milioni di euro sarà sostenuto in parti eguali dalla Provincia e dalle Ferrovie dello stato che cederanno in permuta alcuni terreni nelle vicinanze delle stazioni ferroviarie.
La convenzione ha per oggetto il passaggio in comodato dalle Ferrovie alla Provincia, per i prossimi 23 anni, di ulteriori cinque stazioni sulla tratta Brennero-Verona: Vipiteno, Chiusa, Ponte Gardena, Bronzolo, Egna-Termeno. Il secondo protocollo si riferisce alla riqualificazione e adeguamento delle stazioni e della linea della val Pusteria tra Fortezza e San Candido. La prima fase da completare entro il novembre 2008 prevede a San Lorenzo di Sebato la realizzazione della nuova fermata, con pensiline, edificio per i viaggiatori e marciapiedi (spesa stimata in 500 mila euro) e a Valdaora lo spostamento del punto di fermata dei treni con costruzione di marciapiedi, pensiline e sottopassaggio (1,1 milioni di euro). Sempre entro novembre sarà operativo il cadenzamento a distanza di 30 minuti tra Fortezza e San Candido nei periodi di punta. Nel mese di dicembre, come ha annunciato il Landeshauptmann sarà pronta anche la nuova stazione a Brunico.
E. B.


Vertice a Bolzano tra Moretti (Fs) le due giunte provinciali e l’A22
 
Ribadita la necessità di realizzare gli “accessi sud” contestualmente al traforo. Lungo l’intero asse nuovi servizi e infrastrutture. Stazioni da riqualificare

  di Pietro Marangoni
  Alto Adige, 19 FEBBRAIO 2008

 BOLZANO. Con l’arrivo a Bolzano dell’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti tutta una serie di progetti legati al potenziamento della linea ferroviaria del Brennero e, conseguentemente, alla realizzazione del traforo hanno avuto una accelerazione sotto il profilo burocratico. In una serie di incontri al vertice si è parlato della realizzazione della ferrovia insistente tra Brennero e Verona (tunnel e corridoio d’accesso), le politiche intermodali ed i servizi.
 Moretti a Bolzano ha incontrato infatti il il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwaldner, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai ed il presidente dell’A22, Silvano Grisenti. Obiettivo comune quello di concertare gli scenari futuri lungo il corridoio del Brennero che non potranno non prescindere dall’unicum territorio-ferro-gomma. Un impegno forte al potenziamento della Brennero - Verona (oltre alla realizzazione del tunnel di base anche quella contestuale della tratta meglio nota come “accesso sud”) è emerso unanime al pari della volontà di mettere in atto le politiche intermodali ed realizzare tutti i servizi che si devono produrre lungo l’asse Brennero-Modena sono stati ribaditi dalle parti attorno al tavolo. «Si è deciso - ha evidenziato Silvano Grisenti presidente dell’Autobrennero - di condividere a quattro uno scenario fondamentale per il futuro dell’asse del Brennero e dei territori che su esso insistono. Con le due Province autonome e le Ferrovie dello Stato esiste una condivisione dell’obiettivo finale; nei prossimi giorni, corrispondendo anche al sentito delle Province limitrofe, ne definiremo gli interventi».
 Anche le stazioni ferroviarie di Egna-Termeno e Bronzolo - oltre a quelle di Vipiteno, Chiusa e Ponte Gardena - passeranno in comodato dalle Ferrovie alle Provincia di Bolzano. Si aggiungono alle altre 21 che sono state già cedute da alcuni anni. La relativa convenzione è stata firmata ieri, nel primo pomeriggio, dal presidente Durnwalder e da Mauro Moretti amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato: entrambi hanno espresso soddisfazione per la funzionale intesa operativa. Il passaggio di queste altre stazioni alla Provincia consentirà di ammodernare sia gli edifici che le aree di pertinenza. Il presidente Durnwalder ha ringraziato l’ingegner Moretti: «Abbiamo sempre trovato grande collaborazione e chiarezza: conosce bene la situazione e le esigenze del traffico nell’area alpina». L’amministratore delegato delle Ferrovie ha ribadito l’importanza del lavoro congiunto con gli enti locali: «Verso una sempre migliore integrazione tra territorio e ferrovia a favore della popolazione».
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mercoledì, 13 febbraio 2008

Grande opportunità per un museo del porfido nella nuova stazione ferroviaria di Laives
“Spesso la parola porfido viene associata ai cubetti, ai sampietrini e alla posa ad archi che caratterizzano molte splendide piazze. Ma il porfido non è solo questo.
In Italia e in Europa si possono ammirare numerose opere realizzate con differenti tipologie di prodotto abbinate a pietre locali in sintonia con lo stile e la storia del luogo.
La val d'Adige e più precisamente l'area compresa fra Ora, Bronzolo, Vadena, Laives fu interessata agli inizi dell'Ottocento dal fenomeno estrattivo del porfido. Pur senza particolari forme di escavazione e di lavorazione, il recupero di blocchi e blocchetti erratici («saonete») simili a masselli, permetteva di ottenere un prodotto adatto alla pavimentazione delle strade.
La diversificazione del prodotto, estratto nelle diverse località, tenuta viva, allora, dalle tensioni di un mercato più dinamico, metteva in luce forme di sfruttamento che più si avvicinavano alla logica industriale. L'organizzazione del lavoro era curata.
Alcune operazioni necessarie per ottenere .il prodotto finito richiedevano un'adeguata specializzazione, ottenuta attraverso un'opportuna distribuzione degli operai, secondo le loro attitudini.
Manovali, «braccianti di sassi», sgaggiatori, scalpellini, minatori, cubettisti e fabbri costituirono le principali categorie.di lavoratori impiegati negli scavi della pietra.
Anche i giovani che non avevano compiuto i sedici anni di età potevano essere coinvolti per il carico di pietre da pavimentazione sui carri ferroviari o per la realizzazione manuale di pietrisco e ghiaia.
L'attività di cava godeva inoltre della supervisione di maestri e soprastanti in grado di istruire e di correggere gli esecutori” .
Basterebbe tutto questo, come premessa, per capire cosa ha rappresentato e rappresenta quel patrimonio culturale, sociale ed economico della conca atesina che fu e seppur marginalmente lo è ancora oggi.
Perchè disperderlo e/o relegarlo in poche pagine di libri e non recuperarlo nelle diverse forme comunicative per poi riproporlo in un unico progetto da inserire nella nuova Stazione Ferroviaria di Laives?..
Il contributo delle diverse amministrazioni, attraverso gli assessorati competenti, ma anche quello dei semplici cittadini potrebbero unitariamente proporre un grande progetto sulla conoscenza della storia del “PORFIDO”, utile didatticamente ai molti giovani studenti, alla popolazione, ma altrettanto significatva anche per il mondo turistico.
Il treno e la ferrovia come trasporto ecocompatibile verso la storia e la cultura di piccole , ma inportanti realtà della conca atesina.
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo vuol apripre un dibattito che favorisca questa grande opportunità che in futuro potrebbe estendersi anche nelle cave di porfido lasciate da tempo in disuso.

Lorenzo Merlini
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martedì, 12 febbraio 2008


«Treni, stop ai salti delle stazioni»
I giovani della Svp formulano le richieste dopo l’esito del sondaggio fra i pendolari
La critica: si perdono in media 27 minuti per ogni persona
Alto Adige, 12 FEBBRAIO 2008

 SALORNO. Il sondaggio dei giovani della Svp ha evidenziato - come noto - che i pendolari sono insoddisfatti del nuovo orario ferroviario che è stato bocciato dal 91% degli interpellati dalla Junge Generation secondo cui «Si registra una perdita di tempo di 27 minuti a persona». Già messe nero su bianco le richieste dei promotori: «A breve termine la reintroduzione dei treni che non fermano a Salorno e Magrè/Cortaccia e - a medio termine - l’effettiva introduzione del cadenzamento di 30 minuti anche nelle due stazioni più a sud, dato che la Bassa Atesina non termina a Egna».
 Le richieste sono state definite con la partecipazione dell’assessore comunale di Salorno Marlene Tabarelli che appoggia l’iniziativa. Alla realizzazione del sondaggio hanno partecipato anche Tanja Messner di Magrè ed i membri del direttivo della gioventù nella Svp di Salorno Birgit Pardatscher e Stefan Ceolan.
 Il sondaggio eseguito nelle stazioni di Salorno e Magrè/Cortaccia dai giovani nella Svp di Salorno, Cortina sulla Strada del Vino e Magrè ha mostrato che 91% dei 262 pendolari che vi hanno partecipato si è dichiarato svantaggiato dal nuovo orario dei treni.
 L’orario prevede come noto un cadenzamento con un treno ogni mezz’ora per tutta la Bassa Atesina, come dichiarato nella prefazione dello stesso presidente della Provincia Luis Durnwalder e dall’assessore alla mobilità Thomas Widmann. Fanno eccezione però le stazioni di Salorno e Magrè/ Cortaccia.
Igruppi giovanili di Salorno e Magrè della Junge Generation del Svp e l’assessore comunale alla Gioventù di Cortina, Edith Zemmer, hanno proceduto con il sondaggio distribuendo i questionari nelle stazioni di Salorno e Magrè/Cortaccia. 262 moduli sono stati restituiti compilati. «Dall’analisi dei dati è emerso che ben il 91% dei pendolari è svantaggiato dal nuovo orario dei treni e che ogni viaggiatore perde mediamente 27 minuti il giorno rispetto al vecchio orario; solo il 2% dei interpellati ne ha tratto vantaggio»: lo sostiene Stefan Franceschini, referente della gioventù nella Svp di Salorno. Il sondaggio rileva che dall’introduzione del nuovo orario dei treni la metà dei pendolari usa regolarmente almeno una volta la settimana la proprio auto privata per raggiungere le stazioni di Egna, Ora o Mezzocorona o addirittura la destinazione del viaggio. (al.s.)
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mercoledì, 06 febbraio 2008


Sono in arrivo le barriere antirumore
Vadena. Il primo cantiere è già operativo all’altezza di Laives. Subito dopo toccherà alla zona di Cortina all’Adige
Alto Adige  03 FEBBRAIO 2008

 VADENA. Nei prossimi mesi verranno posati circa 8 chilometri di barriere antirumore lungo la linea ferroviaria del Brennero. I primi lavori sono iniziati proprio nei giorni all’altezza del territorio dii Laives. «Per coloro che vivono nei pressi della ferrovia - spiega l’assessore all’ambiente Michl Laimer - questo intervento comporterà un sensibile miglioramento nella qualità della vita». Il primo cantiere, che prevede la posa di circa 2,4 chilometri di barriere, ha aperto i battenti a Laives, ed è frutto dell’accordo raggiunto tra Provincia di Bolzano e Rfi, la società che si occupa di gestire la linea ferroviaria. «Prende dunque il via un programma piuttosto corposo - sottolinea Laimer - che contiamo di concludere entro l’autunno 2009». Dopo il primo lotto, nei prossimi giorni inizieranno le opere di posa delle barriere anche lungo il chilometro abbondante previsto a Cortina all’Adige, mentre gli interventi a Laives Sud e Laives Nord, per un totale di un chilometro, prenderanno il via in marzo. Il programma prevede l’avvio di altri interventi, entro l’estate, a Chiusa, Bressanone, Fortezza e Brennero. Il calendario dei lavori prevede il completamento delle opere tra l’autunno di quest’anno (Cortina all’Adige) e il settembre 2009 (Brennero). «In totale - prosegue Laimer - verranno installate barriere antirumore lungo un tratto di ferrovia di poco inferiore agli 8 chilometri”.
Ogni singola barriera, realizzata in cemento e vetro e successivamente rinverdita, raggiungerà un’altezza compresa tra i 3 e i 4,5 metri, e non necessiterà di alcuna manutenzione. Il programma complessivo di interventi a tutela della salute dei cittadini per quanto riguarda il rumore lungo la linea ferroviaria del Brennero, prevede una spesa di 12,4 milioni di euro: un quinto della cifra verrà messo a disposizione dalla Provincia, il restante 80% sarà a carico di Rfi. L’intervento più costoso sarà quello di Laives, per il quale è prevista una spesa di circa 4 milioni di euro. «Si tratta comunque di soldi ottimamente investiti - conclude Laimer - se consideriamo che le barriere isoleranno dall’inquinamento acustico provocato dai treni circa 270 edifici, per un totale di oltre 2.250 persone».
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categoria:ferrovia, conca atesina, antiinquinamento
domenica, 06 gennaio 2008


Primo round ai pendolari: torna un treno
Parziale vittoria dopo le dure proteste. Più difficile invece la soluzione per le altre soppressioni di convogli contestate
Alto Adige, 06 GENNAIO 2008


 SALORNO. Prima - anche se ancora parziale - vittoria dei numerosi pendolari della Bassa Atesina: da domani il treno in partenza da Bolzano alle 19.09 farà nuovamente tappa nelle stazioni di Magrè e Salorno dove fermerà, rispettivamente, alle 19.35 e alle 19.40. Ancora nessun esito, invece, per la richiesta di riattivare le fermate dei treni in partenza dal capoluogo alle 17.09 e alle 18.09.
 I pendolari - il loro numero è in costante aumento grazie anche all’orario cadenzato ed al potenziamento dei convogli - avevano anche chiesto di riattivare le fermate dei treni in partenza alle 17.09 e alle 18.09. Intanto i tecnici del Dipartimento provinciale mobilità stanno valutando la proposta di Rfi per quanto riguarda il convoglio in partenza dal capoluogo altoatesino alle 13.09. «Le fermate di Magrè e Salorno potrebbero essere riattivate - ha spiegato l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann - se la partenza da Bolzano venisse anticipata alle 13.01. Stiamo valutando se la fattibilità di un simile intervento anche alla luce delle esigenze dei pendolari provenienti dagli altri paesi della Bassa Atesina. Indipendentemente da ciò, comunque, rafforzeremo ulteriormente il nostro impegno per intensificare il servizio di trasporto pubblico in tutta la zona, partendo da un miglior coordinamento fra i treni ed i pullman di linea».
 Lo stesso Widmann giudica positivo l’orario cadenzato dai treni - ogni 30 minuti - introdotto in collaborazione con la Provincia di Trento. «Sarebbe stata nostra volontà servire ogni mezz’ora tutte le stazioni fra Bolzano e Trento ma il gestore della linea ha obiettato per i seguenti motivi: primo perché fermandoci in tutte le stazioni anche con il treno regionale in partenza da Bolzano ai minuti 09, sarebbe raggiunto dal treno Ec che parte ai minuti 31; secondo perché la condizione della Provincia di Trento era che questi treni arrivassero almeno alla stazione di Rovereto oppure a quella di Ala. Arrivando proprio ad Ala qualche minuto più tardi, non rimarrebbe tempo per il girobanco e quindi il ritorno in orario non sarebbe garantito. Proprio per questo motivo ai suddetti treni sono state tolte due fermate in provincia di Bolzano (Magrè e Salorno) e due in provincia di Trento (Lavis e Serravalle). Per i treni critici da Bolzano delle 13.09 e delle 17.09 stiamo cercando - insieme a Rfi e Sad - a possibili soluzioni da applicare entro breve tempo».
 Intanto è stata trovata - dal 24 dicembre - una soluzione per il primo treno da Salorno in direzione di Trento: la partenza è stata infatti anticipata di 11 minuti e quindi l’arrivo alla stazione del capoluogo regionale è, secondo orario, alle 7.18 invece che alle 7.29. Anche questa era una richiesta presentata dai pendolari che proprio a Salorno sono numerosi sia verso Trento che verso Bolzano.


La scheda

  Buona notizia per i pendolari: da domani il treno in partenza da Bolzano alle 19.09 farà nuovamente tappa nelle stazioni di Magrè e Salorno. «È un primo importante risultato per pendolari e viaggiatori provenienti dai due paesi - sottolinea l’assessore Thomas Widmann - frutto di intense e ripetute trattative con Rfi nate proprio a seguito delle segnalazioni da parte degli stessi utenti del servizio pubblico». La società che gestisce la rete ferroviaria, infatti, con l’entrata in vigore del nuovo orario dei treni nello scorso dicembre, aveva cancellato la fermata di alcuni convogli a Magrè e Salorno e in altre stazioni della vicina Provincia di Trento. Ora, grazie all’intervento di Widmann, è stata «recuperata» almeno una corsa in orario serale: a partire da lunedì, infatti, il treno in partenza da Bolzano alle 19.09, farà tappa anche a Magrè (19.35) e Salorno (19.40). Ancora nessun esito, invece, per la richiesta di riattivare le fermate dei treni in partenza alle 17.09 e alle 18.09, mentre i tecnici del Dipartimento provinciale mobilità stanno valutando la proposta di Rfi per il convoglio in partenza dal capoluogo alle 13.09. (e.d.)

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mercoledì, 02 gennaio 2008



Variante in appalto. Tempi ancora lunghi
Sarà percorribile soltanto nel 2011 L’attesa all’insegna di altri disagi
Alto Adige, 02 GENNAIO 2008


 LAIVES. L’anno appena iniziato è quello - annunciato - dei nuovi, attesi lavori per completare - si prevede nel 2011 - la variante alla statale 12 del Brennero. Mentre procedono i lavori per il tratto antistante l’abitato di Pineta, entro questo mese - lo ha confermato l’assessore provinciale Florian Mussner - si procederà con la gara di appalto per il lotto che prevede il tunnel per la circonvallazione sotto la città. Quasi contemporaneamente verrà appaltato il secondo lotto della variante di Ora, quello che dal bivio per la statale delle Dolomiti porterà fino alla SS12 del Brennero, a sud di Bronzolo. Lo stesso Mussner ha confermato quello che era logico attendersi: le due varianti - quella di Ora e quella di Laives - non saranno percorribili contemporaneamente. Contemporanei invece, dovrebbero essere ulteriori lavori di scavo per la costruzione del passante ferroviario fra Ora e Cardano con il by-pass anche dell’area e della stazione dei treni di Bolzano. Già s’è detto che fino al 2011 - ed anche oltre - saranno disagi a ripetizione per una zona densamente abitata che dalla morsa del traffico subisce, da sempre, pesanti condizionamenti.
 LE PROSPETTIVE. Fino al 2011 (ma è da mettere in preventivo un allungamento dei tempi se si considera le difficoltà tecniche dell’intervento in galleria per il lotto della variante) la città e Bronzolo saranno penalizzate anche se sono state considerate tutte le soluzioni per evitare, dove sarà possibile, di gravare la popolazione. Ma cantieri di scavo e di lavorazione dei materiale provenienti dal ventre della montagna non potranno che essere a ridosso dei centri abitati: i camion avanti ed indietro non potranno che passare sull’attuale, inadeguata statale visto che non vi sono alternative praticabili. Ma c’è di più: il vice sindaco Georg Forti proprio di recente ha sottolineato che si sta avvicinando l’ampliamento della zona produttiva a sud della città dove varie aziende hanno bisogno di terreni per la loro attività. Questo ampliamento significherà, ovviamente, un aumento dei mezzi pesanti in transito per contentire i lavori; altri mezzi pesanti circoleranno per consentire prima l’insediamento delle ditte e quindi il loro lavoro di produzione. Insomma una situazione viaria destinata a peggiorare sia a Laives che a Bronzolo con riflessi, fatalmente, anche per Ora.
 IL FUTURO. Nel 2011 - ma la problematica inizierà a prendere forma non appena sarà percorribile l’intera variante di Ora - la statale del Brennero da Bolzano fino alle porte del capoluogo regionale sarà una sorta di superstrada. A tutti gli effetti - ed è l’allarme lanciato da due anni in consiglio comunale a Laives - si tratterà della terza corsia dell’Autobrennero. Con una serie di problematiche in più visto e considerato che bisognerà attraversare importanti centri abitati come Laghetti (la frazione di Egna è in costante crescita demografica e numerosi nuovi alloggi sono stati costruiti proprio a ridosso della statale 12) e Salorno senza che, almeno per il momento, siano stati messi nero su bianco i necessari correttivi che potrebbero essere delle brevi varianti o almeno dei sottopassi.
 IL PIANO TRAFFICO. Torniamo a Laives. I dati della Provincia, sulla base di controlli effettuati negli ultimi mesi, hanno confermato che a seguito dell’apertura del tratto di variante fra Maso della Pieve e Pineta il numero di automezzi (anche pesanti) in transito è aumentato. Nella frazione di San Giacomo - che ha indubbiamente avuto dei vantaggi in vivibilità dalla percorribilità del primo tratto della circonvallazione - sono sempre troppi quelli che vengono definiti i «transiti inutili». L’amministrazione comunale ha programmato una riqualificazione della statale abbinata a quella più propriamente urbana. C’è ancora del tempo prima che le buone intenzioni diventino atti concreti. Ma sono proprio i «transiti inutili» a costituire un rilevante ostacolo. E’ evidente - come messo nero su bianco già alcuni anni fa nello studio sull’economia della Bassa Atesina e dell’Oltradige - che quando le due varianti di Laives e di Ora saranno percorribili il traffico aumenterà: si pensi solo ai mezzi pesanti che eviteranno l’Autobrennero per arrivare nelle varie zone produttive e qui ripartire. Lo stesso Piano del traffico elaborato per Laives dall’ing. Ciurnelli ribadisce questo concetto già annunciato prima che fosse percorribile il tratto di variante fra Maso della Pieve e Pineta. I dati - anche recenti - confermano che Ciurnelli aveva ed ha ragione. Il fatto è che il Piano del traffico rielaborato dallo stesso professionista - sempre su incarico dell’amministrazione comunale - continua ad essere chiuso nel cassetto delle buone intenzioni. Intanto i disagi continuano, l’inquinamento nel territorio comunale di Laives è fra i più elevati della provincia, l’assedio da traffico è una costante quotidiana (compresi i giorni di festa quando l’A22 non riesce a smaltire tutti gli automezzi). Fra qualche mese altri scavi, altri camion avanti ed indietro, nuvole di polvere e rumori. Dureranno fino al 2011, dice la Provincia. Che non considera, in questa previsione ottimistica, il passante ferroviario. Una riflessione fra amministratori - coinvolgendo gli abitanti - appare opportuna. In fretta.
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venerdì, 21 dicembre 2007


Ferrovia, stanziati i primi 111 milioni
Primi fondi a disposizione per la progettazione della linea ad alta capacità del Brennero, tra Verona e Fortezza
Più della metà li mette Bruxelles, dovranno essere spesi entro il 2013
Alto Adige, 21 DICEMBRE 2007

 TRENTO. Oltre 100 milioni stanziati per il raddoppio della Verona Fortezza. Lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro durante la conferenza stampa di fine anno. Si tratta di fondi stanziati sia dal Cipe che dall’Unione Europea. Nello specifico. L’Unione ha stanziato 58 milioni per le progettazioni sull’intera tratta da Fortezza a Verona, quindi anche per il lotto della circonvallazione di Trento, il cui costo finale, sarà di circa 1.200 milioni di euro. Si tratta di soldi assegnati nell’ambito dei finanziamenti per le reti di trasporto Transeuropee. I 58 milioni dovranno essere spesi nel periodo 2007/2013. Si vanno ad aggiungere ai 786 milioni già stanziati per il tunnel di base del Brennero.
 Oltre ai fondi europei, ci sono quelli italiani. Il Cipe prevede 53 milioni di euro, già inseriti nella Finanziaria del 2007, per i lotti 1 e 2 del collegamento Verona-Fortezza. Si tratta della tratta tra Fortezza e Ponte Gardena e della Circonvallazione di Bolzano. Anche questi soldi serviranno per le progettazioni.
 Dopo l’accordo tra Di Pietro e il presidente altoatesino Luis Durnwalder, i lotti prioritari sulla tratta sono diventati cinque. Oltre ai due già citati, ci sono quelli della circonvallazione di Trento, dell’accesso a Verona e la new entry costituita dalla tratta tra Bolzano sud e Salorno.
 La Provincia di Trento ha già pronto il progetto preliminare della circonvallazione di Trento. In febbraio il progetto sarà portato alla Via. La circonvallazione è lunga 58 chilometri, dal Cadino, fino a sud di Rovereto, e ha due grandi gallerie. La versione definitiva prevede due grandi gallerie, una di 12 chilometri che partirà dallo scalo Filzi di Trento per arrivare all’Acquaviva e un’altra di 18 chilometri tra i Murazzi e Rovereto sud. Il costo dell’intera tratta, tra il Cadino e Rovereto, sarà di circa un miliardo e 200 milioni.
 La Provincia conta di indire l’appalto per il tunnel esplorativo entro la fine del 2008. Per finirlo ci vorranno almeno tre anni. Si tratta di un pre-tunnel largo circa 5 metri che serve a vedere se ci sono problemi di carattere geologico. E’ ormai una tecnologia costruttiva molto diffusa per questo genere di opere. Il tunnel esplorativo è già previsto nel bilancio 2008 della Provincia. Il tunnel partirà nella zona dello scalo Filzi, all’inizio di via Brennero. Poi passerà sotto la zona di via Cervara e della Laste e tra Mesiamo e Povo. Il tunnel sarà sempre al livello dell’Adige, senza tratti in salita. La galleria sulla linea del Brennero arriverà fino all’Acquaviva. Poi la linea correrà allo scoperto per due o tre chilometri per rientrare in galleria ai Murazzi, prima dell’attuale paramassi. Da qua partirà un’altra galleria, questa di 18 chilometri, fino a sud di Rovereto.
 La Provincia aveva scartato già da un paio d’anni l’ipotesi avanzata da Rfi (Rete ferroviaria italiana) di un tracciato in superficie in destra Adige.
 Le gallerie della linea del Brennero saranno larghe 9 o 10 metri. Quella di Trento dovrebbe essere scavata in sei anni. Se tutto dovesse andare per il verso giusto, la circonvallazione di Trento dovrebbe essere terminata in una decina d’anni. La nuova linea sarà a due binari che si andranno ad aggiungere ai due della vecchia linea. Sulla circonvallazione dovrebbero correre i convogli diretti.
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giovedì, 20 dicembre 2007


Presentati a Laives i progetti del tunnel di base del Brennero.

Alcune sere fa, su iniziativa dell’associazione No Tav-Kein BBT, sono stati presentai a Laives i progetti del tunnel di base del Brennero e delle relative tratte d’accesso o per meglio dire, ciò che è possibile reperire su questo argomento. Sul tutto regna infatti grande confusione ed incertezza: dai progetti ai finanziamenti, dai tempi alle conseguenze di un’opera che anziché risolvere i problemi del trasporto e della mobilità rischia di aggravarli sottraendo risorse per il prossimo futuro, provocare danni ambientali irreparabili e peggiorare la qualità di vita delle popolazioni.
Ciò che ci ha maggiormente colpito sono naturalmente le conseguenze sul nostro territorio comunale.
In un’interrogazione presentata tempo fa su questa problematica ci fu  risposto che non era cosa che ci riguardasse direttamente. La cosa ci lasciò esterrefatti, ma ci piacerebbe conoscere l’opinione della maggioranza e di tutte le altre forze politiche di fronte alla possibilità che nei prossimi decenni gli abitanti di Laives e delle sue frazioni vivano in un cantiere a cielo aperto. Almeno due delle gallerie di servizio che serviranno per estrarre il materiale sono nel territorio del nostro comune e sono previsti due frantoi sotto Pineta con relativi depositi di materiali. La stessa cosa è prevista a sud di Laives, mentre a Bronzolo dovrebbe sorgere uno dei centri logistici, essendo le ferrovie proprietarie in quella zona di svariati ettari di terreno.
È dunque possibile già oggi immaginare l’andirivieni di camion ed altri mezzi, le polveri sollevate e quelle prodotte dai frantoi, i rumori continui, per non parlare delle altre conseguenze ambientali ed in particolare sulle falde acquifere .
Di fronte a tutto questo un’amministrazione responsabile dovrebbe assumere in prima persona la preoccupazione dei cittadini chiedendo quantomeno di essere costantemente informata per non trovarsi impreparata ed impossibilitata ad intervenire quando le decisioni definitive saranno già state prese.

Rifondazione Comunista - Laives
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mercoledì, 19 dicembre 2007


Treni, nuovo sistema di controllo Verona gestirà anche il Brennero

Corriere dell'Alto Adige  2007-12-19

BOLZANO - Con l'attivazione dell'ultimo modulo Trento - Bolzano (55 chilometri, cinque stazioni), il traffico ferroviario sia passeggeri che merci fra Verona e Brennero è da oggi tutto gestito dal Posto centrale di Verona Porta Nuova del Sistema di comando e controllo.
Con gli ultimi 55 chilometri e le nuove cinque stazioni realizzate di Rete ferroviaria italiana (Gruppo Fs), infatti, sono stati conclusi gli interventi di ammodernamento tecnologico per il controllo e la gestione della circolazione dei treni sulla direttrice del Brennero. Nel dicembre 2004 era stato attivato il modulo Verona Parona - Trento (83 chilometri, 8 stazioni) e nel settembre 2007 il modulo Bolzano - Brennero (90 chilometri, 8 stazioni).
L'investimento complessivo per l'Scc della direttrice del Brennero è stato pari a circa 320 milioni di euro.
Gli operatori, dal Posto centrale di Verona Porta Nuova, regoleranno, in tempo reale, il transito dei treni in 21 stazioni/ fermate e 13 posti di servizio (bivi e posti di comunicazione) distribuiti lungo i circa 230 chilometri della Verona — Brennero. La posizione del treno ed il corretto funzionamento del «sistema stazione» sarà visualizzato sui monitor delle postazioni informatiche di ultima generazione. A Verona, sono stati installati circa 30 elaboratori e 15 postazioni-operatore. A questi si aggiungono, per il controllo a distanza dei 34 Posti periferici, 350 elaboratori lungo la linea e più di 400 chilometri di cavi, in fibra ottica.
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mercoledì, 19 dicembre 2007


Variante e passante dei treni scavi (con disagi) per anni

«Nuova» ferrovia: i progetti del tunnel sono stati illustrati dall’associazione «No Tav»   Alto Adige, 19 DICEMBRE 2007


 LAIVES. Dopo che Governo e Provincia hanno siglato l’importante l’accordo per la tratta d’accesso in Bassa Atesina, alcune sere fa - su iniziativa dell’associazione No Tav-Kein BBT - sono stati presentati anche in città i progetti del tunnel di base del Brennero e delle relative tratte d’accesso. Le prospettive - visti gli scavi ed i conseguenti cantieri - destano notevoli preoccupazioni.
 Detto che la zona di Laives sarà interessata prima del resto della Bassa Atesina dagli scavi - verrà infatti anticipato il passante in galleria fra la zona nord di Ora e Cardano con lavori quasi in contemporanea con il tunnel della variante alla statale - il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) sottolinea che «Su tutto regna ancora grande confusione ed incertezza: dai progetti ai finanziamenti, dai tempi alle conseguenze di una opera che anziché risolvere i problemi del trasporto e della mobilità rischia di aggravarli sottraendo risorse per il prossimo futuro, provocare danni ambientali irreparabili e peggiorare la qualità di vita delle popolazioni».
 Saranno notevoli le conseguenze sul territorio comunale di Laives: Grasso, sulla base di quanto emerso nella recente riunione, le evidenzia nella sua nota: «Almeno due delle gallerie di servizio che serviranno per estrarre il materiale sono nel territorio del nostro comune e sono previsti due frantoi sotto Pineta con relativi depositi di materiali. La stessa cosa è prevista a sud di Laives, mentre a Bronzolo dovrebbe sorgere uno dei centri logistici, essendo le ferrovie proprietarie in quella zona di svariati ettari di terreno. È dunque possibile già oggi immaginare l’andirivieni di camion ed altri mezzi, le polveri sollevate e quelle prodotte dai frantoi, i rumori continui, per non parlare delle altre conseguenze ambientali ed in particolare sulle falde acquifere».
 Proprio di recente il ministro Antonio Di Pietro ha dato ampie garanzie in merito al passante ferroviario che, passando sotto la città di Laives, collegherà Ora a Cardano «bypassando» anche l’area della stazione ferroviaria bolzanina. Prendendo atto dei passi in avanti per il passante, non si può non considerare che l’obiettivo è di completare e rendere percorribile tutta la circonvallazione entro il 2011. I prossimi quattro anni saranno dunque all’insegna degli scavi sotto la montagna, dell’asportazione prima e del trasporto poi di grandi quantità di materiale, di cantieri e frantoi che opereranno senza un attimo di sosta, di andirivieni di mezzi pesanti e quindi - fatalmente - anche di disagi per la popolazione.
 Il passante ferroviario - che sarà l’appendice a nord della tratta di accesso in Bassa Atesina - correrà sulla sinistra della variante in galleria sotto la città di Laives. I due tunnel saranno uno a fianco dell’altro. La costruzione in contemporanea di due varianti alla statale 12 del Brennero creerà problemi, rilevanti, di vivibilità.

GRASSO: IL COMUNE SI MUOVA

 Il consigliere comunale Rosario Grasso ricorda che «In un’interrogazione presentata tempo fa su questa problematica ci fu risposto che non era cosa che ci riguardasse direttamente. La cosa ci lasciò esterrefatti, ma ci piacerebbe conoscere l’opinione della maggioranza e di tutte le altre forze politiche di fronte alla possibilità che nei prossimi decenni gli abitanti di Laives e delle sue frazioni vivano in un cantiere a cielo aperto. Di fronte a tutto questo un’amministrazione responsabile dovrebbe assumere in prima persona la preoccupazione dei cittadini chiedendo quantomeno di essere costantemente informata per non trovarsi impreparata ed impossibilitata ad intervenire quando le decisioni definitive saranno già state prese». Grasso in tal senso si appella proprio alla giunta comunale perchè si muova con decisione.

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domenica, 16 dicembre 2007

«Tratta d’accesso, evitate le proteste»
Il progetto approvato prevede la realizzazione del tracciato in galleria
Peterlini: ha prevalso la strategia di ascoltare le richieste dei residenti
Alto Adige, 16 DICEMBRE 2007   LORENA PALANGA


 EGNA. Dopo che Governo e Provicia hanno siglato l’importante l’accordo per la tratta d’accesso in Bassa Atesina, il senatore Oskar Peterlini e l’onorevole Sigfried Brugger hanno incontrato ieri mattina a Egna i sindaci e gli amministratori della zona per illustrare il traguardo raggiunto. «Abbiamo ascoltato i cittadini. Ecco perché abbiamo ottenuto ottimi risultati», ha affermato Peterlini.
 Sindaci e vicesindaci della Bassa Atesina, il presidente della Comunità comprensoriale, Oswald Schiefer, e anche la vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler. C’erano proprio tutti all’incontro, tenutosi ieri mattina a Egna, nel corso del quale il senatore Oskar Peterlini e l’onorevole Sigfried Brugger hanno illustrato l’accordo siglato a inizio settimana tra Provincia e Governo per la realizzazione della tratta d’accesso in Bassa Atesina al Tunnel del Brennero e che prevede che l’intera tratta sia realizzata in galleria.
 Il segreto della riuscita dell’accordo è stato, secondo Peterlini e Brugger, l’avere coinvolto i cittadini e gli amministratori locali che li rappresentano. «Abbiamo ascoltato la volontà e le perplessità dei cittadini. Abbiamo lavorato insieme a loro e ai loro amministratori per proporre un’intesa, quella della tratta in galleria, che tenesse conto della qualità della vita nel territorio - ha affermato nel corso dell’incontro il senatore dell’Svp - e ora che questo accordo è stato raggiunto non possiamo che brindare a questo successo».
 E a brindare con lui c’erano anche i primi cittadini e i vicesindaci dei paesi della Bassa Atesina da Giorgio Giacomozzi di Salorno a Werner Dissertori di Termeno a Alfred Vedovelli e Giorgio Nones di Egna, tutti soddisfatti di questo risultato. «A Termeno - spiega il sindaco Dissertori - la tratta sarebbe passata proprio in paese. Considerando che il numero dei treni che viaggeranno nel Bbt sarà il quadruplo di quello che viaggia ora sulla normale linea ferroviaria, è ovvio che il rumore prodotto dai convogli se la tratta fosse stata in superficie sarebbe stato decisamente insopportabile per i nostri cittadini». Soddisfatto anche il sindaco di Salorno, Giacomozzi, che però afferma «Questo accordo non è un punto d’arrivo, è sicuramente un primo traguardo. Ora bisognerà trovare anche una certa omogeneità con la parte trentina».
 Soddisfatto dei risultati, quindi, Peterlini che ha aggiunto: «Quando le decisioni vengono imposte dall’alto si generano proteste e conflitti, come è avvenuto in Val di Susa e come sta avvenendo purtroppo anche per il tunnel del Brennero in Val d’Isarco. Noi, invece, abbiamo scelto di partire dal basso ed è stato il metodo giusto».
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domenica, 16 dicembre 2007

Tratta Fs prioritaria per la Bassa Atesina «Evitata la protesta»


Corriere dell'Alto Adige  2007-12-16

Asse del Brennero


La promessa
BOLZANO — La Bassa Atesina finalmente si sente inserita a pieno titolo nel progetto di quadruplicamento dell'asse ferroviario del Brennero. «L'importante accordo tra Provincia di Bolzano e governo per la realizzazione della tratta d'accesso in Bassa Atesina è un esempio di buona concertazione tra cittadini, amministratori, rappresentanti parlamentari e governo» ha affermato ieri mattina, nella sede del Comprensorio a Egna, il senatore dell'Unione-Svp Oskar Peterlini. Presenti i rappresentanti dei Comuni, ma anche l'onorevole della Svp Siegfried Brugger, la vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler e il presidente della Comunità comprensoriale Oswald Schiefer.
«In Bassa Atesina — ha proseguito il parlamentare altoatesino — siamo riusciti ad non far calare dall'alto le decisioni. Ma, sentendo le istanze dei cittadini, confrontandole con gli amministratori locali e poi portandole all'attenzione del governo nazionale, insieme all'onorevole Brugger, siamo riusciti ad evitare le proteste che, per simili opere, si sono avute in Piemonte con la Tav in Val di Susa, e che si stanno purtroppo registrando per il tunnel del Brennero in Val d'Isarco». Riguardo ai termini dell'intesa per la tratta Bronzolo-Trento nord, il senatore ha posto l'accento sul fatto che «il contratto prevede la realizzazione del tracciato in galleria, in quanto il ministero vuole che siano rispettate le approvate dalla giunta della Provincia». Peterlini ha ricordato i tempi rapidi dell'intesa «avvenuta solo un mese dopo il vertice che, insieme a Brugger, ho avuto con il ministro Di Pietro, che un anno fa venne proprio ad Egna ad ascoltare le istanze del territorio». Brugger ha sottolineato «la portata enorme che gli effetti di questa accordo e la realizzazione della tratta l'accesso tra Bronzolo e Trento nord avranno sulla popolazione». La tratta d'accesso della Bassa Atesina è stata inserita tra i lotti prioritari: verrà realizzata contestualmente al tunnel entro il 2020. Il governo, firmando al convenzione con la Provincia, ha stanziato 3 milioni di euro per il progetto.
Rosa Thaler ha rimarcato che «la Bassa Atesina non ha scelto la strada delle proteste, ma quella più fruttuosa di mettere in campo, ad ogni livello, le proprie energie».
Il presidente della Comunità comprensoriale, Oswald Schiefer, è soddisfatto ma cauto: «La Bassa Atesina continuerà a monitorare il processo realizzativo della tratta d'accesso, affinché gli impegni presi non vengano disattesi. Oggi abbiamo 120 treni al giorno. Pian piano arriveremo a 250, ma sappiamo che tra 15 anni, e non fra 30 come si voleva all'inizio, ci sarà un percorso in galleria che toglierà il rumore dalla Bassa Atesina».
Il presidente Schiefer «Stop ai treni rumorosi Vigileremo affinché la linea passi in galleria»
F. E.
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giovedì, 29 novembre 2007
 Treni, cresce la rivolta dei pendolari
Dalla Bassa Atesina alla val d’Isarco utenti arrabbiati per i cambiamenti di alcune corse
Alto Adige, 29 NOVEMBRE 2007

  BOLZANO. Sebbene non accenni a placarsi la protesta dei pendolari della Bassa Atesina e dell’Alta val d’Isarco, preoccupati dalla soppressione di alcuni treni nelle ore di punta, l’assessore alla mobilità Thomas Widmann - che ieri ha viaggiato con gli utenti da Salorno e Bolzano - respinge le accuse. «Tra Bolzano e Trento i collegamenti sono aumentati del 40%, tra Bolzano e il Brennero del 14% e tra Fortezza e San Candido del 6,5%». Per Widmann, in fatto di treni, l’Alto Adige non ha nulla da invidiare nemmeno alla Svizzera. Restano scettici gli utenti, che in dieci giorni hanno raccolto 697 firme per il ripristino della corsa Brennero-Bolzano delle 7.15.
 «Sulle direttrici principali dell’Alto Adige siamo già riusciti ad introdurre il nuovo cadenzamento dei treni», ha sottolineato Widmann presentando, ieri, il nuovo orario. Gli orari dei treni sono cadenzati con quelli degli autobus, sono più semplici da ricordare e chiari da leggere. Sulle polemiche per la cancellazione di qualche treno Widmann ha precisato che si tratta solo di variazioni di orario. «Possiamo dire di aver raggiunto livelli svizzeri. Il fatto che piccole località come Magré e Cortaccia oppure Settequerce possano vantare collegamenti ogni ora o addirittura ogni mezz’ora parla da sé: in altre zone del Paese questa densità di corse è possibile solo nelle grandi aree urbane».
 Il nuovo cadenzamento riguarda le linee gestite dalla Provincia, come la Venosta o la Pusteria, mentre la questione è diversa per la linea del Brennero, dove circolano anche treni IC, EC e IR. Il nuovo orario ferroviario, varato da Trenitalia, presenta una novità in particolare: i treni locali viaggiano ad orari fissi in entrambe le direzioni. Così ad esempio verso sud sempre alle 8.38, 9.38. 10.38.
 «I pendolari - ha sottolineato Widmann - sanno a che ora passa il loro treno senza bisogno di consultare il tabellone degli orari».
 In futuro l’orario ferroviario sarà ancor più semplificato e non vi sarà più la necessità di ricorrere alle variazioni ogni 6 mesi. Anche in fatto di puntualità l’Alto Adige non sfigura, con punte del 97,7% in val Venosta, dove il sistema di coordinamento tra i treni e gli autobus delle valli laterali ha raggiunto un livello ottimale. I miglioramenti a favore degli utenti riguardano anche il nuovo layout dei pannelli indicatori: sulla linea del Brennero è stato introdotto un sistema a tre colori: verde per i treni circolanti nei giorni feriali, giallo per i convogli del sabato e rosso per quelli in servizio la domenica e nei festivi. Oltre all’aumento delle corse verso il cadenzamento alla mezz’ora - specie nelle ore di punta del mattino e della sera - il nuovo orario presenta più treni anche nel fine settimana, con una media di uno ogni due ore.
 «Siamo impegnati a garantire il nuovo cadenzamento su tutto il territorio e naturalmente alcuni lievi spostamenti d’orario sono stati inevitabili».
 Ciò non significa però non avere comprensione per le esigenze dei pendolari, se il treno parte un quarto d’ora dopo: «Sono consapevole di quanto sia prezioso il tempo, specie al mattino. Esaminerò nel dettaglio le singole lamentele, ma ricordo che siamo sempre in contatto con i pendolari, organizziamo incontri e facciamo rilevazioni, proprio perchè i loro problemi sono prioritari».
 Per la linea della val Pusteria l’assessore Widmann ha ricordato la necessità di rispettare i tempi tecnici dei lavori di ampliamento. Per ora è necessario mettere in conto una riduzione della frequenza delle corse.
 «Dal 12 dicembre 2008 introdurremo il cadenzamento anche sulla linea della Pusteria, nel dicembre 2009 la nuova frequenza sarà estesa a tutto l’Alto Adige».
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mercoledì, 28 novembre 2007


«Più treni per i pendolari»

Bassa Atesina Dopo i consumatori, in campo i partiti

Corriere dell'Alto Adige  data: 2007-11-28

BOLZANO — Dopo la petizione dei pendolari, arrivano prese di posizione trasversali su una ridiscussione degli orari invernali delle ferrovie.
Il consigliere comunale Sd, Guido Margheri chiede a Provincia ed ente ferroviario di «attivarsi affinchè l'offerta per i pendolari non sia ridotta con conseguente aumento del traffico automobilistico privato a scapito del capoluogo anche in considerazione del fatto che eventuali tagli ai servizi ferroviari andrebbero in direzione opposta rispetto agli obiettivi indicati nel Piano Stategico del Comune». Margheri aggiunge: «Occorre concertare con i sindaci della Bassa Atesina un'iniziativa comune per il potenziamento dei servizi ferroviari analogo a quello realizzato sulla linea Merano-Bolzano, considerato anche che il finanziamento da parte della Provincia dello studio di fattibilità relativo al potenziamento della linea Monaco-Verona sul tratto tra Bronzolo e Salorno appare palesemente in contrasto con un taglio dei servizi attuali».
Interviene anche il consigliere provinciale di Unitalia, Donato Seppi con una mozione che inviterebbe — se approvata — la giunta di palazzo Widmann «a prendere immediati contatti con i responsabili di Trenitalia invitando la società di gestione della ferrovia a rispettare gli attuali standard di trasporto persone per la Bassa Atesina e quindi a sollecitare un intervento immediato affinché rimanga invariato il servizio attuale dove lo stesso prevede anche le fermate nelle stazioni di Salorno e Magrè».
Questo «per evitare disagi enormi a centinaia di lavoratori, di studenti e di utenti che si servono del servizio ferroviario». Aggiunge Seppi: «Proprio i cittadini che più di altri, per necessità e senso civico, sono avvezzi all'uso del treno per raggiungere il posto di lavoro o di studio risulterebbero penalizzati in maniera gravissima da una simile programmazione di Trenitalia che andrebbe già in vigore con il 9 di dicembre».

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sabato, 13 ottobre 2007
«Treni merci troppo rumorosi»
Il consiglio della Comunità di Valle chiede nuovo materiale rotabile e la posa di barriere
di Lorena Palanga
Alto Adige  13 OTTOBRE 2007

 EGNA.Traffico ferroviario, inquinamento acustico e barriere antirumore. Su questi temi particolarmente sentiti dai cittadini della Bassa Atesina, è giunta ora la posizione ufficiale della Comunità di Valle. Nel corso dell’ultima seduta il consiglio del Comprensorio, infatti, ha deciso di intervenire presso le autorità competenti di Trenitalia e di Rfi per richiedere un repentino miglioramento del materiale rotabile, soprattutto dei treni merci (sono antiquati e quindi causano decibel regolarmente fuorilegge), e l’installazione di barriere antirumore lungo i binari.
 Nella lotta contro l’inquinamento acustico dovuto al traffico ferroviario, i cittadini della Bassa Atesina hanno ora ufficialmente un nuovo alleato: la Comunità di Valle. Da anni costretti a sopportare sia di giorno che di notte rumori che superano di gran lunga i decibel stabiliti dalla legge, infatti, i residenti dei paesi della Bassa Atesina potranno contare anche sul valido sostegno della Comunità comprensoriale.
 Nel corso della seduta di mercoledì 10 ottobre, infatti, il consiglio del Comprensorio ha discusso dell’annoso problema dell’inquinamento acustico, decidendo di appoggiare l’iniziativa del Comune di Bressanone. Proprio come l’amministrazione comunale del capoluogo della val d’Isarco, infatti, anche la Comunità di Valle della Bassa Atesina ha deciso di intervenire presso le autorità competenti di Trenitalia per sollecitare un repentino rinnovo del materiale rotabile. «Con un miglioramento del materiale e soprattutto di quello dei treni merci - afferma il presidente della Comunità di Valle, Oswald Schiefer - l’inquinamento acustico diminuirebbe sicuramente».
 Un’altra lotta che il Comprensorio ha deciso di portare avanti è quella delle barriere antirumore. La Comunità di Valle, infatti, solleciterà la Rfi ad installare finalmente le tanto attese barriere antirumore lungo tutta la linea del Brennero, da tempo promesse ai cittadini. «Nella nostra ultima seduta - conclude il presidente - abbiamo discusso quindi del grave problema dell’inquinamento acustico e la nostra presa di posizione ufficiale sarà riferita a tutte le autorità competenti così da ottenere un immediato miglioramento dell’inquinamento acustico, che da tempo crea notevoli disagi alla gran parte della popolazione della nostra zona».
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venerdì, 12 ottobre 2007
Bolzano-Laives in tram se ne parlerà in consiglio
Sigismondi e Minniti presentano un’interrogazione
VENERDÌ, 12 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Dopo tanti dibattiti sui giornali, il tema del collegamento tranviario tra Bolzano e Laives approda anche in consiglio provinciale. I consiglieri di Alleanza Nazionale Alberto Sigismondi e Mauro Minniti hanno presentato infatti un’interrogazione dove, tra le altre cose, ricordano che il tram fra Laives e Bolzano era in funzione fino agli anni ’50 e funzionava egregiamente, permettendo già allora ai pendolari di raggiungere Bolzano da Laives in poco meno di 20 minuti. La richiesta dei due consiglieri provinciali è finalizzata a conoscere l’orientamento della giunta provinciale sul tema. In effetti nei giorni scorsi l’assessore provinciale Thomas Widmann ha affermato di essere contrario a questo progetto, nonostante le amministrazioni comunali dei due centri siano del parere opposto, ovvero che proprio il tram potrebbe contribuire a risolvere il grave problema del traffico.
 Quanto a Laives e Bolzano, le due amministrazioni comunali hanno dato il loro «sì» ad un approfondimento di questa ipotesi. Deve essere ricordato, infatti, che già negli anni scorsi sono stati più di uno gli studi che hanno messo in luce come proprio il tram potrebbe contribuire alla riduzione del traffico. (b.c.)
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sabato, 06 ottobre 2007

 Decibel fuorilegge. Controlli fatti ma, per ora, senza risposte

 «Troppi rumori, vogliamo i dati»
  Ennesimo sollecito dal Centro Attenzione Permanente anche nei confronti del Comune
Alto Adige 06 OTTOBRE 2007


 LAIVES. Rumori a causa dell’Autobrennero, del passaggio dei treni, del transito dei mezzi pesanti sulla statale: il consiglio della Comunità comprensoriale è convocato per il 10 ottobre per prendere posizione in merito all’inquinamento acustico causato dai treni. Vadena e Cortina all’Adige sono i Comuni più colpiti dall’inquinamento acustico che interessa comunque gran parte della Bassa.
 L’installazione degli impianti per l’isolamento acustico lungo la linea ferroviaria del Brennero - prevista da tempo - non è ancora iniziata. Intanto i disagi aumentano. La situazione è destinata addirittura a peggiorare con l’annunciato aumento dei treni in transito, in particolare di quelli merci che - antiquati - causano i rumori maggiori. Sia di giorno che di notte. Intanto una nota del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo fa riferimento a quanto emerso, di recente, a Bressanone dove, secondo i consiglieri della lista Ecosociale, «L’inquinamento acustico va combattuto con più decisione, intervenendo drasticamente per diminuire i rumori provocati dal transito dei mezzi pesanti in autostrada e dal passaggio notturno dei treni». Secondo il Centro «Gli abitanti della Bassa Atesina ed in particolare quelli di San Giacomo attendono da tempo identica conferenza dove dovrebbero venire illustrate le rivelazioni eseguite dalla Provincia a conferma o smentita che i livelli di rumore provocati dai treni superano il limite massimo consentito». Il Centro ricorda che «In colloqui precedenti con i responsabili dell’Ufficio Provinciale Rumori ci era stato comunicato che certamente gli appartamenti in prossimità della ferrovia, che si trovano oltre il secondo piano, sono sottoposti a livelli superiori a quelli previsti dalla legge; ci è stato detto anche che i tecnici provinciali avrebbero eseguito tali misure di rilevazione durante il periodo estivo. Le case maggiormente colpite dall’eccessivo rumore ferroviario sono quelle fra Maso della Pieve e gli asili di San Giacomo».
Fatte queste considerazioni il Centro se la prende anche con la giunta comunale di Laives: «Rimane in silenzio nonostante sia al corrente del problema da tanto tempo e nonostante sia venuta a conoscenza che in futuro vi sarà un notevole aumento dei passaggi dei treni (+ 50%) dovuta - si dice - alla modernizzazione della ferrovia. L’opposizione, a parte qualche eccezione, sembra non più interessarsi alla salute dei cittadini». Il Centro Attenzione Permanente chiede quindi «alla giunta comunale di Laives di mostrare quanto prima i risultati delle misure provinciali agli abitanti e di occuparsi con decisione del problema al fine di una immediata soluzione». Chiede anche alla giunta civica «Di intraprendere i passi necessari affinchè le strutture abitative non di nuova costruzione vengano dotate di nuovi serramenti, con contributi provinciali».
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venerdì, 05 ottobre 2007


Tram o Metrò? Contributo alla discussione.

Il tram ha un suo fascino antico ed anche le versioni più moderne di collegamento tranviario sono accattivanti e non prive di suggestioni, ma la loro concretizzazione richiederebbe qualche decennio ed investimenti ingenti. Nel frattempo i problemi legati al traffico ed alla mobilità incancrenirebbero.
È notizia di questi giorni che i comuni di Laives e Bolzano, sull’onda delle notizie che giungono dall’Oltradige, avrebbero commissionato uno studio di fattibilità all’ing. Ciurmelli, che dovrà necessariamente fare i conti con l’ormai completa urbanizzazione del territorio.
Un collegamento tranviario con binari sulla sede stradale andrà inevitabilmente a confliggere, in particolare in alcune zone e nelle ore di punta, con il traffico automobilistico privato, rallentandone i tempi di percorrenza. Non va poi dimenticato che per Pineta Monte e per la parte alta di Laives o si mantiene, ampliandolo, un servizio di circolare che a quel punto risulterebbe un doppione, oppure quei quartieri si troverebbero senza servizio alcuno. La sede stradale poi verrebbe occupata dai binari, non rimarrebbe lo spazio per percorsi ciclabili e salterebbe per chissà quanti anni la riqualificazione urbana di S. Giacomo, ma anche la sistemazione della fascia di terreno ai piedi dell’abitato di Pineta.
Diverso il discorso in caso di soluzione su piloni, ma con quale impatto visivo!
Una metropolitana di superficie che corresse invece a fianco dell’attuale linea ferroviaria, pur non risolvendo tutti i problemi, sarebbe immediatamente realizzabile utilizzando anche il fascio di binari dimesso che si trova lungo parte del tracciato.
Si tratterebbe di dare il via al più presto, oltre alla stazione di Laives, anche a quelle di S. Giacomo e di Oltrisarco, senza aspettare l’eventuale passante ferroviario. In definitiva, con l’ammodernamento della linea ferroviaria ormai quasi del tutto ultimato e con il potenziamento sinergico del servizio pubblico su gomma, si potrebbe dare in tempi relativamente brevi una risposta ai problemi di mobilità più urgenti della nostra comunità.
Questa soluzione, tra l’altro, non escluderebbe un domani un eventuale confluenza in più punti di una circolare della Bassa Atesina.
Rifondazione Comunista – Laives
Unico punto dolente, ma non insuperabile, la strettoia sotto il Virgolo.

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giovedì, 04 ottobre 2007

San Giacomo: fermata dei treni per la riqualificazione

 «Meglio la metropolitana»
 
 Alto Adige , 04 OTTOBRE 2007


 LAIVES. È decisamente ad ostacoli la fase di avvio del progetto per un collegamento tranviario fra Laives e Bolzano. E non soltanto per il no, categorico, espresso dall’assessore provinciale Thomas Widmann. L’idea, lanciata proprio di recente, è in rotta di collisione con il potenziamento dei treni annunciato dalla Provincia ed anche con la riqualificazione urbana prevista per San Giacomo. Torna intanto la proposta della metropolitana di superficie che lo stesso Widmann ha però già scartato.
 Fino agli anni ’50, una linea tramviaria esisteva e funzionava egregiamente: da Laives si arrivava a Bolzano in meno di 20 minuti. Proprio di recente gli amministratori dei due Comuni si sono incontrati ed hanno concordato di affidare all’ingegner Stefano Ciurnelli una valutazione sulla fattibilità del progetto. Non risulta, per il momento, se l’incarico all’ing. Ciurnelli è stato ufficializzato. Nel frattempo però è arrivato il parere contrario - ne parliamo a parte - dell’assessore provinciale alla mobilità, Thomas Widmann che, lo ricordiamo, si è anche espresso contro quella metropolitana di superficie che la giunta comunale presieduta da Giovanni Polonioli ha caldeggiato in più occasioni. Proprio Widmann, a proposito di metropolitana, ha detto che il no è motivato dal fatto che il passante ferroviario fra Ora e Cardano consentirà l’aumento dei treni passeggeri sugli attuali binari, tesi ribadita anche dal presidente Durnwalder in occasione della recente presentazione dei lavori di ristrutturazione della stazione ferroviaria di Laives. Il parere contrario dell’assessore Widmann al progetto del tram è stato aspramente contestato da Rudi Benedikter, consigliere comunale di Bolzano.
 In merito al problema c’è da registrare anche una nota del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo che si domanda «il perchè di uno studio di fattibilità di una linea tranviaria fra Laives e Bolzano: un pre-studio che dovrebbe convincere tutti come migliore soluzione da adottare nel nuovo piano del traffico a Laives, definita dal vicesindaco Georg Forti “soluzione perfetta”... Una nuova linea tranviaria può essere costruita passando in prossimità dei numerosi centri abitati, va messa in sicurezza, ha bisogno di pensiline nelle numerose fermate, non inquina, deve convivere con il resto del traffico, non risulta particolarmente veloce (simile agli autobus), mette in discussione il progetto di riqualificazione urbana di San Giacomo e la ciclabile. I costi sono tutti da quantificare, ma saranno comunque notevoli con tempi di realizzazione certo non immediati. La linea ferroviaria già esistente esclude la frazione di Pineta e la zona artigianale Vurza. Non inquina, è già in sicurezza, non deve convivere con il rimanente traffico, è molto veloce, non mette in discussione il progetto di riqualificazione e la pista ciclabile, all’occorrenza può aumentare con facilità il trasporto degli utenti (attualmente 73 mila passeggeri l’anno, esclusi gli studenti)». Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ricorda nella nota che «fra Bolzano e Laives transitano 18 treni al giorno: in futuro saranno 28 o 29, mentre in direzione Trento dai 17 attuali si conta di arrivare a 29 (lo ha annunciato di recente il presidente Durnwalder). La stazione di Laives è collegata alla città con autobus. In futuro è prevista una piccola stazione a San Giacomo che può servire anche l’aeroporto e la caserma attigua e una nel quartiere di Oltrisarco i cui costi sono da quantificare ma non rapportabili ad una intera linea tranviaria. Si può ritenere che l’ammodernamento ferroviario previsto con l’aumentare dei transiti nei due sensi sull’attuale ferrovia e una anticipazione della costruzione delle due piccole stazioni a San Giacomo e a Oltrisarco possa migliorare notevolmente il piano del traffico allo studio dell’ing. Ciurnelli nel comune di Laives e quello previsto dall’assessore Ladinser per il comune di Bolzano. Si può stimare che tale soluzione - regolandone i nuovi flussi - potrà essere realizzata in breve tempo e con minor impegno finanziario se verrà ricomposta quella necessaria volontà politica fra l’amministrazione di Laives e gli assessori provinciali Widmann e Mussner». Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo evidenzia ancora che «L’ipotesi da noi prospettata, (non soluzione perfetta, ma perfettibile) non va contro ad altri progetti di metropolitana a cielo aperto lungo la Bassa Atesina per congiungersi a quella che viene prospettata fra Bolzano-Appiano-Caldaro, progetti che certamente richiederanno accordi politici più ampi e prospettive di fattibilità più estesi ed impegnativi».
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mercoledì, 03 ottobre 2007

Da Vadena fino ad oltre Cortina all’Adige la linea ferroviaria è fonte di inquinamento acustico di giorno e di notte
Rumori, barriere soltanto promesse
Isolamento acustico indispensabile. Ma l’iter è ancora lungo   Alto Adige 03 OTTOBRE 2007


 VADENA. Fuorilegge - sia di giorno che di notte - i decibel causati dal passaggio dei treni. Vadena e Cortina all’Adige sono i Comuni più colpiti dall’inquinamento acustico che interessa comunque gran parte della Bassa Atesina. Prova ne sia che la Comunità di Valle, sulla scorta di continue lamentele dei residenti, prenderà posizione ufficialmente nella seduta del consiglio del 10 ottobre.
 L’installazione degli impianti per l’isolamento acustico lungo la linea ferroviaria del Brennero sarà terminata entro un anno e mezzo. È l’impegno scaturito nell’ultimo incontro della commissione ferroviaria del Brennero, che raggruppa tutti i sindaci dei Comuni altoatesini interessati dalla linea ferroviaria.
 Intanto a distanza di diversi mesi dalla pubblicazione della gara di appalto, nulla ancora si sa in merito all’inizio dei lavori per la posa delle barriere a fianco dei binari davanti a Vadena. Le Ferrovie avevano fatto intendere - anche presso l’amministrazione comunale - che l’intervento poteva iniziare entro la fine dell’anno ma la comunicazione ufficiale non è stata ancora fatta. La direzione nazionale dell’apposito settore delle Ferrovie aveva provveduto in aprile a pubblicare su alcuni quotidiani a tiratura nazionale l’avviso della gara di appalto (prevede una spesa superiore ai 9 milioni di euro) relativa al progetto per la realizzazione delle barriere antirumore lungo i binari all’altezza di Laives e quindi fra Vadena e Bronzolo. Secondo le Fs i lavori potrebbero iniziare entro la fine di quest’anno ma finora nulla di concreto è stato ancora comunicato in relazione all’esito della gara di appalto e quindi all’inizio di un intervento molto atteso dalla popolazione che continua a sopportare pesanti disagi a causa dell’inquinamento acustico causato (anche di notte) dal passaggio dei treni. Intanto la giunta civica di Vadena s’è già mossa: il sindaco Alessandro Beati ha infatti ottenuto il benestare da tre proprietari per l’uso di cantiere sui loro terreni. Secondo il progetto sul territorio comunale di Laives sono previste barriere per complessivi 3.050 metri ed avranno tutte un’altezza di tre metri dai binari. Fra Vadena e Bronzolo le barriere antirumore saranno per complessivi 1.050 metri. Gli altri interventi, sulla base dell’accordo raggiunto fra Provincia e Ferrovie, sono previsti in Bassa Atesina ed in particolare all’altezza dell’abitato di Cortina all’Adige dove le barriere antirumore avranno una lunghezza di 1.100 metri.
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martedì, 02 ottobre 2007

Tram o treno in Bassa Atesina?
Viste le scarse informazioni dell'amministrazione di Laives, ci domandiamo il perchè di uno studio di fattibilità di una linea tranviaria fra Laives e Bolzano: un pre-studio che dovrebbe convincere tutti come migliore soluzione da adottare nel nuovo piano del traffico a Laives, definita dal vicesindaco Georg Forti “soluzione perfetta”.
La linea tranviaria da stendere approssimativamente sulla vecchia linea tolta da molti anni, nel suo percorso dovrebbe partire da Laives, passare vicino alla frazione della Pineta, entrare nella nuova zona artigianale Vurza per poi proseguire verso San Giacomo, Maso della Pieve, Oltrisarco e Bolzano.
Una nuova linea tranviaria può essere costruita passando in prossimità dei numerosi centri abitati, va messa in sicurezza, ha bisogno di pensiline nelle numerose fermate , non inquina, deve convivere con il resto del traffico, non risulta particolarmente veloce (simile agli autobus), mette in discussione il progetto di riqualificazione urbana di san Giacomo e la ciclabile. Costi, nella sua realizzazione da quantificare, ma comunque notevoli. Tempi di realizzazione: non immediati.
La linea ferroviaria già esistente esclude la frazione di Pineta e la zona artigianale Vurza. Non inquina, è già in sicurezza, non deve convivere con il rimanente traffico, è molto veloce, non mette in discussione il progetto di riqualificazione e la pista ciclabile, all'occorrenza può aumentare con facilità il trasporto degli utenti (attualmente73 mila passeggeri l'anno, esclusi gli studenti), in direzione Bolzano a Laives transitano 18 treni al giorno: in futuro saranno 28 o 29, mentre in direzione Trento dai 17 attuali si conta di arrivare a 29 (annunciato dal presidente Durnwalder). La stazione di Laives è collegata alla città di Laives con autobus. In futuro è prevista una piccola stazione a San Giacomo che può servire anche l'aeroporto e la caserma attigua e una nel quartiere di Oltrisarco i cui costi sono da quantificare, ma non rapportabili ad una intera linea tranviaria.
Tempi di realizzazione non immediati: Gli assessori Mussner e Widmann sostengono, ancora oggi, solo dopo il passante ferroviario.
Si può ritenere che l'ammodernamento ferroviario previsto con l'aumentare dei transiti nei due sensi sull'attuale ferrovia e una anticipazione della costruzione delle due piccole stazioni a San Giacomo e a Oltrisarco possa migliorare notevolmente il piano del traffico allo studio dell'ing. Ciurnelli nel comune di Laives e quello previsto dall'assessore Ladinser per il comune di Bolzano.
Si può stimare che tale soluzione - regolandone i nuovi flussi - potrà essere realizzata in breve tempo e con minor impegno finanziario se verrà ricomposta quella necessaria volontà politica fra l'amministrazione di Laives e gli assessori provinciali Widmann e Mussner.
Si ritiene che l'ipotesi da noi prospettata, (non soluzione perfetta, ma perfettibile) non va contro ad altri progetti di metropolitana a cielo aperto lungo la Bassa Atesina per congiungersi a quella prospettata fra Bolzano-Appiano-Caldaro, progetti che certamente richiederanno accordi politici più ampi e prospettive di fattibilità più estesi ed impegnativi.
Centro Attenzione Permanente  di San Giacomo

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domenica, 30 settembre 2007

Ciclabile di san Giacomo e tram

“Quella voglia di tram” sostenuta dal vicesindaco di Laives Georg Forti ci ha fortemente disorientati.
Era notizia di pochi giorni fa da parte dell'assessore Giorgio Zanvettor il decollo del “grande” progetto di riqualificazione urbana nell'abitato di San Giacomo, in particolare il primo lotto fra via Pascoli e via Thaler.
Veniva detto che le procedure d'esproprio stavano iniziando e sopratutto che il finanziamento era assicurato.
Come comitato vorremmo aggiungere che per la prima volta il progetto fu discusso con la popolazione che partecipando con suggerimenti e chiarimenti l'ha approvato per la sua bontà e per la sua capacità di intervenire, con il restringimento stradale, alla messa in sicurezza della pista ciclabile e dei cittadini.
Va detto, con estrema sincerità, che la ciclabile è attesa da lungo tempo e che risulta essere notevolmente in ritardo nella sua esecuzione: Nell'incontro di presentazione del progetto ci era stato detto che i lavori sarebbero potuti iniziare a fine Agosto di quest'anno; gli espropri a tuttoggi sembra non ancora eseguiti e “quella voglia di tram” ci porterà a lunghi ulteriori slittamenti, peggio, secondo il vicesindaco andrebbe a mettere in discussione l'intera riqualificazione urbana di San Giacomo.
Come Centro Attenzione Permanente diciamo che la riqualificazione complessiva della frazione non va messa in discussione, ma va affrontata immediatamente e con più forte vigore perchè l'amministrazione l'ha promesso sopratutto a quei cittadini che l'anno voluta, chiesta ed approvata.
La “voglia di tram” non è stata chiesta e tantomeno discussa dai cittadini di San Giacomo con l'amministrazione di Laives che nel suo operare dovrebbe essere più decisa e rassicurante nei suoi intenti.
Ai politici chiediamo semplicemente una maggiore sensibilità e coerenza, una maggiore partecipazione nelle frazioni periferiche di Laives ed un vero confronto aperto e trasparente con le persone che ci abitano. Si eviterebbe il costante sospetto che anche il progetto tram rappresenti un modo per indicare “capolinea” sempre diversi nello sconforto totale della popolazione.

x Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
domenica, 30 settembre 2007

Benedikter: assurdo il no di Widmann al progetto del tram da Laives
  DOMENICA, 30 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. A sostegno di una linea tranviaria fra Bolzano, Laives e Bronzolo si schiera anche il consigliere comunale di Projekt Bozen, Rudolf Benedikter. Lo fa a seguito della recente e polemica presa di posizione dell’assessore provinciale Thomas Widmann il quale, intervenendo nuovamente sulla questione dopo le dichiarazioni favorevoli al tram espresse dal vice sindaco di Laives, nega invece che sia la soluzione ideale per il trasporto pubblico da sud verso la città capoluogo. Di più: l’assessore altoatesino alla mobilità definisce la proposta «estemporanea ed inutile».
 Polemicamente, Benedikter chiede quindi all’assessore Widmann quale sia, a suo dire, la soluzione migliore: “Forse una linea aerea?” Poi ricorda anche che almeno dal 1992 si parla di questo progetto in maniera positiva e che da quell’anno figura anche in almeno 5 diversi studi di pianificazione. «Nel marzo 1998 - ricorda Benedikter - il consiglio comunale di Bolzano diede il voto positivo ad un mio studio relativo al tram come priorità per il collegamento nord-sud».
 Ricordiamo che il confronto attuale sull’idea di una linea tranviaria fra Laives e Bolzano ha preso le mosse da alcuni incontro che i vertici dell’amministrazione comunale di Laives hanno avuto con quelli di Bolzano. In particolare, il vice sindaco Georg Forti ha incontrato anche qualche giorno fa l’assessore Ladinser e in compagnia dell’ingegner Stefano Ciurnelli, al quale Laives ha affidato la rielaborazione del piano traffico, si è deciso di approfondire l’idea, mediante uno studio congiunto, anche per capire quanto sia fattibile stante la situazione urbanistica attuale tra la città di Laives e quella di Bolzano. (b.c.)
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domenica, 30 settembre 2007

Quel tram verso Laives...
Widmann stoppa Ladinser

TRASPORTI

Corriere dell'Alto Adige2007-09-29

BOLZANO — L'assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann esprime «disappunto» per la proposta avanzata dall'assessore al traffico del Comune di Bolzano, Klaus Ladinser — in una recente intervista — per la costruzione di una linea tranviaria tra il capoluogo e Laives: «La problematica legata al traffico è molto complessa — sottolinea Widmann — e proprio per questa ragione la formulazione di proposte estemporanee non contribuisce alla sua soluzione.
Sarebbe invece più opportuno che le proposte venissero preliminarmente esaminate, discusse ed approfondite con i gli esperti della viabilità, prima di sottoporle all'attenzione dell'opinione pubblica come fossero panacee contro tutti i mali del traffico bolzanino. Non mi risulta, inoltre, che la linea di tram tra Bolzano e Laives sia oggetto del piano traffico del capoluogo».
Widmann si dice «sorpreso» anche dal sostegno alla proposta giunto dal Comune di Laives.
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venerdì, 28 settembre 2007

Laives. In aumento la voglia di tram
Dato l’incarico per verificare la fattibilità del progetto
  VENERDÌ, 28 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Nuovo incontro, l’altro giorno, fra l’assessore Ladinser, del Comune di Bolzano, il vice sindaco di Laives Georg Forti e l’assessore comunale Giorgio Zanvettor. Per questa occasione era presente pure l’ingegner Stefano Ciurnelli, che ha appena realizzato il nuovo piano traffico su commissione dell’amministrazione civica di Laives. «Con l’assessore Ladinser abbiamo affrontato nuovamente il tema del collegamento fra Laives e Bolzano mediante una linea tranviaria - spiega il vice sindaco - perché per noi si tratterebbe di una soluzione perfetta. Quello a cui puntiamo adesso, sarebbe la realizzazione di uno studio in concerto con Bolzano e all’ingegner Ciurnelli, per quanto ci attiene, chiediamo di valutarne la fattibilità. La risposta dovrebbe arrivare quanto prima poiché abbiamo in ballo la riqualificazione di San Giacomo e vogliamo sapere se con una eventuale linea tranviaria, questa riqualificazione sia ancora da fare oppure no. Così, entro Natale, l’ingegner Ciurnelli dovrebbe fornirci le indicazioni specifiche che approfondiremo poi insieme agli amministratori comunali di Bolzano. Anche la nostra giunta ha dato via libera a questo pre-studio, proprio perché siamo tutti convinti che si tratti della migliore soluzione». (b.c.)

Comune di Laives



COMUNICATI del 26.09.2007


NOTIZIE

La nuova stazione pronta a giugno 2008

Sopralluogo del presidente della Provincia Durnwalder e della giunta comunale

A breve prenderanno il via i lavori per la costruzione della nuova stazione ferroviaria di Laives, che dovrebbe essere pronta a giugno del prossimo anno. Lo ha assicurato il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder nel corso di un sopralluogo effettuato insieme all'assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann, alla presenza del sindaco di Laives Giovanni Polonioli, del vicesindaco Georg Forti e dell'assessore comunale Bruno Ceschini.

Il costo dell'intervento è di un milione e 600 mila euro: un milione coperto dalla Provincia, il resto dal Comune. L'obiettivo è di dotare Laives di una stazione accogliente e a misura di pendolare, in modo da aumentare l'utilizzo del treno. Un obiettivo sul quale la Provincia punta con decisione: “attualmente in direzione Bolzano a Laives transitano 18 treni al giorno: in futuro saranno 28 o 29, mentre in direzione Trento dai 17 attuali contiamo di arrivare a 29”, ha annunciato il presidente Durnwalder.

“Attualmente – ha aggiunto l'assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann – la stazione di Laives viene utilizzata da 73 mila passeggeri l'anno, esclusi gli studenti. Sono sicuro che, con una struttura più accogliente, con il potenziamento delle corse e con i nuovi treni con cui doteremo questa tratta, in due o tre anni arriveremo a raddoppiare questa cifra”.

Il progetto di ammodernamento della stazione di Laives prevede la realizzazione di sale d'attesa più capienti e confortevoli (su entrambi i marciapiedi), di nuovi servizi igienici e di accessi ai marciapiedi dotati di ascensore a misura di disabile e di mamme con passeggini. Inoltre i marciapiedi saranno rialzati, in modo da eliminare lo scalino per salire sulle carrozze.

Gli interventi riguarderanno anche il piazzale e il parcheggio: sono previsti 92 posti auto, aree di sosta per moto e biciclette; inoltre sarà modificata la fermata dell'autobus, per il quale sarà realizzato anche un nuovo spazio di manovra.

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mercoledì, 26 settembre 2007
Nuova stazione nel prossimo giugno a Laives
di Bruno Canali
 Durnwalder: «Verrà aumentato il numero dei treni passeggeri»
  Alto Adige 26 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Fra meno di un anno, verosimilmente a giugno 2008, dovrebbe essere pronta la nuova stazione ferroviaria. Lo ha garantito il presidente Luis Durnwalder, intervenuto ieri pomeriggio insieme all’assessore Thomas Widmann, ad un sopralluogo presso la vecchia stazioncina, dove era anche esposto il progetto di quella nuova. La Provincia del resto, interviene con 1 milione di euro, rispetto al milione e mezzo che si prevede di spendere complessivamente.
 «Siamo contenti di dare questo sostegno al Comune di Laives per la nuova stazione ferroviaria - ha detto Durmwalder - perché insieme puntiamo a risolvere i problemi legati alla viabilità ed ai trasporti. La città di Laives è vicina a Bolzano e per i trasferimenti su rotaia è necessario intervenire. La Provincia in questo senso lavora su due direzioni: le strade e il trasporto pubblico. Per quanto attiene alla ferrovia - ha continuato il presidente della giunta provinciale - non importa tanto di chi è la competenza sui binari, quanto la necessità di fare qualche cosa per migliorare il settore. In questo senso puntiamo ad aumentare ancora i convogli: oggi verso Bolzano sono 18 e noi vogliamo arrivare a 28-29, mentre in direzione di Trento sono 17 ed anche in questo senso, bisognerà arrivare ad averne 28-29 al giorno, perché più offerta significa migliore qualità del servizio e conseguentemente maggiore interesse da parte dei passeggeri per il trasporto su rotaia».
 Il presidente Durnwalder quindi ha affrontato il progetto della stazione cittadina, che prenderà in considerazione anche tutto quanto sta attorno, con i parcheggi per auto, moto e bici. «Anche la struttura della stazione dovrà essere più accogliente per chi attende il treno e devo dire che quella che arriverà a Laives sarà fra le più belle dell’intera provincia. In 10 mesi di lavoro dovrebbe essere pronta e voglio elogiare la collaborazione che abbiamo con gli amministratori comunali di Laives, improntata al pragmatismo».
 Poi è intervenuto l’assessore Widmann, che si è detto stupito del numero di passeggeri che utilizzano il treno da Laives (73 mila l’anno). «Entro il 2009 vogliamo avere materiale rotabile più moderno - ha dichiarato l’assessore ai trasporti della Provincia - e un cadenzamento orario che non superi la mezz’ora. Anche la sinergia fra autobus e treni ha margini per migliorare e come minimo puntiamo a raddoppiare i passaggi entro i prossimi 2 anni, anche perché il bacino di utenti potenziali espresso da Laives è notevole».
 L’assessore Widmann ha poi ribadito che parlare oggi di terzo binario non ha senso, in particolare perché esiste il problema tecnico presso il Virgolo a Bolzano e poi perchè comunque i tempi di realizzazione sarebbero lunghi, nell’ordine di 10 anni almeno. «Puntiamo invece a migliorare il servizio esistente ed a potenziarlo», ha concluso l’assessore Widmann sottolineando gli sforzi della Provincia.

 

Stazione di Laives, parte la ristrutturazione


Intervento da oltre un milione e mezzo: edifici ammodernati e parcheggio

Corriere dell'Alto Adige  2007-09-26

BOLZANO — Prenderanno il via tra poco i lavori per la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di Laives. Ieri il presidente della Provincia Luis Durnwalder e l'assessore alla mobilità Thomas Widmann hanno svolto un sopralluogo e presentato il relativo progetto di riammodernamento.
«La stazione di Laives allo stato attuale è esteticamente poco piacevole e non è per nulla moderna — ha spiegato il Landeshauptmann — inoltre, è difficilmente accessibile e mancano i parcheggi».
A fare il punto accanto a Durnwalder e a Widmann, il sindaco di Laives Giovanni Polonioli e il suo vice Georg Forti. Necessario, secondo Widmann l'intervento di adeguamento della stazione ai criteri più moderni: «È importante realizzare un piano ribassato della stazione — ha spiegato l'assessore alla mobilità — che consenta di costruire un sottopassaggio per il transito dei pedoni. Verrà inoltre realizzato un nuovo edificio con delle sale d'attesa e un adeguato sistema di informazione per i viaggiatori».
Il presidente Durnwalder ha illustrato alcuni accorgimenti chiave che consentiranno una migliore accessibilità alla stazione come la realizzazione di una fermata dell'autobus, di una pista ciclabile e di 80 nuovi parcheggi per le auto.
«Verrà anche risolto il problema del rumore — ha sottolineato il presidente della giunta provinciale — grazie all'installazione delle apposite barriere».
Il via ai lavori avverrà nel giro di un mese, la consegna dell'opera è prevista per il mese di giugno del prossimo anno. I costi per la realizzazione della nuova stazione di Laives si aggirano intorno a 1,65 milioni di euro. Un intervento sicuramente imponente, in sostanza.
«La Provincia — ha spiegato Durnwalder — garantirà un contributo di un milione di euro, il resto spetterà al Comune». Nell'immediato futuro, inoltre, la stazione di Laives verrà notevolmente potenziata per ciò che riguarda il traffico ferroviario. «Oggi circolano 19 treni da Laives verso Bolzano — ha concluso Widmann — ma già l'orario invernale ne prevederà 28. Il nostro obiettivo è comunque quello di raddoppiare il servizio ».
P. G. DURNWALDER

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venerdì, 14 settembre 2007

  Approvati dalla Provincia i progetti per la ristrutturazione di due stazioni ferroviarie. Confermato lo stanziamento per Ora   Alto Adige 11 SETTEMBRE 2007


 SALORNO. La giunta provinciale ha approvato i progetti di ristrutturazione di due stazioni ferroviarie che potranno accedere ad un programma speciale (APQ) di co-finanziamento statale che prevede un impegno della Provincia compreso tra il 10 e il 20% della spesa totale. I lavori sono previsti alla stazione dei treni di Ora (1,095 milioni di euro) e a quella di Salorno (793 mila euro).
 Se lo stanziamento a favore della stazione di Ora era tutto sommato previsto, sono stati accolti con particolare soddisfazione i 793 mila euro concessi dalla giunta provinciale per gli interventi alla stazione di Salorno. Serviranno, in particolare, per un ulteriore ampliamento del parcheggio. Come noto l’area per le auto è già stata allargata - anche con l’intervento della Provincia - ed il parcheggio esterno è diventato molto più funzionale nei confronti delle esigenze dei pendolari che sono in continuo aumento sia per e da Bolzano che per e da Trento. Nel parcheggio sono più che raddoppiati i posti macchina a disposizione; spazi adeguati anche per moto e biciclette. «Ma - ricorda il sindaco Giorgio Giacomozzi - al mattino ogni spazio è subito esaurito, segno evidente che sono in continuo aumento gli utenti del treno e questo ci fa enorme piacere». Un concetto che è stato ribadito anche dall’assessore altoatesino alla mobilità. La Provincia ha preso atto delle accresciute esigenze e quindi sosterrà l’ulteriore ampliamente sfruttando un’area a nord della stazione ferroviaria. I 793 mila euro stanziati ieri mattina serviranno anche per realizzare delle pensiline in modo da venire incontro alle esigenze di chi lascerà in sosta le biciclette e le moto. Per il momento alla stazione di Salorno non sono previsti interventi all’edificio anche se il Comune ha manifestato, a più riprese, la possibilità di sistemare - nei locali eventualmente ristrutturati - le sedi per alcune associazioni del paese che hanno bisogno di spazi per organizzare le loro attività.
 Per gli interventi alla stazione di Ora, come detto, la giunta provinciale ha approvato sia il progetto di ristrutturazione che un contributo di 1,95 milioni di euro. É la conferma dunque di una serie di interventi che l’assessorato alla mobilità ha definito prioritari visto e considerato che proprio la stazione di Ora è destinata a diventare un centro intermodale per favorire l’arrivo dei pullman e quindi le coincidenze con la maggior parte dei treni.
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categoria:ferrovia, conca atesina
venerdì, 31 agosto 2007
Corriere dell'Alto Adige2007-08-31

Quadruplicamento ferroviario, stanziati 59 milioni per la progettazione definitiva. Lavori nel 2012

Verona-Fortezza, via libera dal Cipe

Ok ai lotti di Ponte Gardena e Bolzano. Di Pietro: facciamo sul serio

BOLZANO — Il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha approvato, ieri mattina, i progetti preliminari per dei lotti 1 e 2 del quadruplicamento ferroviario della tratta Verona-Fortezza, opera di fondamentale importanza per la costruzione del tunnel del Brennero. Il Cipe ha autorizzato il via libera alla progettazione definitiva dei due lotti, stanziando appositamente 59 milioni di euro.
LE OPERE — Si tratta, nel dettaglio, del lotto 1 Fortezza- Ponte Gardena (un collegamento in galleria il cui costo è stimato in 1.456 milioni di euro) e del lotto 2 riferito alle circonvallazioni di Bolzano e Rovereto (costi previsti 795 milioni di euro). Il nodo roveretano deve essere «armonizzato» con la circonvallazione di Trento (lotto 3 della tratta, costerà almeno 1.300 milioni), il cui progetto preliminare, però, deve essere rifatto in virtù della decisione di spostare il tracciato dalla sponda destra a quella sinistra dell'Adige. Per completare il quadro dei lotti prioritari manca solo l'accesso di Verona (249 milioni la spesa prevista) che è in fase di istruttoria al pre-Cipe. In tutto, i quattro lotti costeranno quasi 3.750 euro, i due approvati ieri raggiungono 2.250 euro. I lavori della Fortezza-Ponte Gardena e della circonvallazione di Bolzano dovrebbero partire nel 2012 e concludersi 5 anni dopo, prima, comunque, dell'entrata in esercizio della galleria di base, prevista tra il 2020 e il 2022.
I COMMENTI — «Dal Cipe sono state prese decisioni importanti che attivano oltre un miliardo di investimenti. Si tratta di fatti, non di parole. Facciamo sul serio — ha commentato subito dopo la riunione il ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro —. Oltre al quadruplicamento ferroviario Verona-Fortezza, c'è la piattaforma logistica di Città di Castello, la tratta funzionale della metropolitana di Milano e il primo stralcio Mergellina-Municipio della Metropolitana di Napoli. Diamo seguito agli impegni assunti nella riunione dello scorso 3 agosto». In quell'occasione, la Verona-Fortezza era stata rinviata per lo stato di agitazione della segreteria del Cipe.
Alla riunione di ieri ha partecipato, in rappresentanza dell'Alto Adige, l'assessore ai lavori pubblici, Florian Mussner: «È stato compiuto un altro passo in avanti nella realizzazione del corridoio europeo numero uno ed è stata sposata la linea della giunta provinciale, che ha dato sempre molta importanza alle tratte d'accesso alla futura galleria del Brennero. Il quadruplicamento della linea Verona-Fortezza è un'opera fondamentale se si vuole concretizzare la strategia di trasferimento del trasporto da gomma a rotaia auspicato da tutti». Apprezzamento anche da parte di Ezio Facchin, l'amministratore italiano della Bbt Se, la società del tunnel: «Un'ottima notizia, che conferma la validità della sinergia tra Bbt e Rfi per armonizzare i tempi di costruzione di galleria e accessi. Da parte nostra, ci apprestiamo a consegnare le aree per cominciare lo scavo del cunicolo pilota da Aica a Mules. Stiamo anche decidendo sull'assegnazione della direzione lavori».
Felice Espro



Alto Adige 31 AGOSTO 2007
Sì al quadruplicamento della Fortezza - Verona
PIETRO MARANGONI

 BOLZANO. Un altro importantissimo passo avanti per la realizzazione degli “accessi sud” alla galleria di base del Brennero è stato compiuto ieri in sede di Cipe, il Comitato interministeriale prezzi, che ha dato via libera all’inserimento della tratta “Verona - Fortezza” tra le opere da avviarsi «entro il 2012». Al termine della riunione romana, cui ha partecipato anche l’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, il ministro alle infrastrutture Di Pietro che l’ha fortemente sostenuta si è detto pienamente soddisfatto sottolineando con un eloquente: “Infrastrutture, infrastrutture, infrastrutture” il suo impegno per rendere più moderno il Paese.
 L’importanza del quadruplicamento della linea Verona - Fortezza viene considerata alla pari della realizzazione del tunnel Innsbruk - Fortezza. L’opera approvata dal Cipe sarà così inserita nel Documento di priogrammazione economica e finanziaria 2008 - 2012. Sul piano di finanziamento della tratta - i cui costi stimati sono analoghi a quelli del tunnel di base in quanto fino a Trento correrà a sua volta quasi tutta in galleria - non si è parlato ad eccesione dello stanziamento del primo contributo di 59 milioni di euro che veranno destinati alla progettazione definitiva dei lavori. Il costo stimato dell’opera (che dovrebbe ultimarsi secondo le stime di Rfi entro il 2030) si aggira sugli 8 miliardi di euro in quanto il quadruplicamento della linea prevede tutta una serie di circonvallazioni (Rovereto, Trento e Bolzano) da realizzare in galleria.
 Accanto alla linea Fortezza - Verona il Cipe ha dato il via libera complessivamente a quattro progetti e tra questi quelli che riguardano le metro di Milano e Napoli.
 Il progetto preliminare dell’“accesso sud”, ovvero la Verona - Fortezza, prevede la realizzazione del quadruplicamento della linea ferroviaria ad Alta Capacità da Verona a Fortezza per uno sviluppo complessivo di circa 180 chilometri. Si tratta della tratta di accesso da Sud alla galleria di base del Brennero sull’asse ferroviario Monaco-Verona compreso nel corridoio 1 Berlino-Palermo. «L’intervento - ha affermato Di Pietro - è ora inserito nel Dpef Infrastrutture 2008-2012 tra le “Opere da avviare entro il 2012”. Il quadruplicamento della Verona - Fortezza è un tassello fondamentale per la realizzazione del corridoio 1».

«C’è la circonvallazione in galleria di Bolzano»
 BOLZANO. Al vertice del Cipe che ha deliberato l’ok al quadruplicamento della Verona - Fortezza era presente anche l’assessore ai lavori pubblici della Provincia di Bolzano Florian Mussner.
 «Per la realizzazione dell’intera opera - ha sottolineato le termine dlel’incontro - è prevista una spesa superiore ai 2 miliardi e mezzo di euro, buona parte dei quali saranno destinati ai due lotti altoatesini. Il primo, quello riguardante la tratta d’accesso sud al tunnel di base del Brennero, prevede un collegamento in galleria tra Fortezza e Ponte Gardena, e costerà 1.456 milioni di euro. Il secondo lotto, invece, è relativo alla circonvallazione ferroviaria di Bolzano, per la cui realizzazione è prevista una spesa pari a 795 milioni di euro. Assieme al parere positivo alla realizzazione delle due opere, il Cipe ha anche stanziato un primo contributo di 59 milioni di euro, che verranno destinati alla progettazione definitiva dei lavori.
 «Oggi è stato compiuto un altro passo in avanti nella realizzazione del corridoio numero 1 - ha detto l’assessore provinciale altoatesino Mussner - ed è stata sposata la linea della giunta provinciale, che ha dato sempre molta importanza alle tratte d’accesso alla futura galleria di base del Brennero. Il quadruplicamento della linea Verona-Fortezza è un’opera fondamentale se si vuole concretizzare quella strategia di trasferimento del trasporto da gomma a rotaia». Analogo concetto è stato espresso da Di Pietro: «Il quadruplicamento della Verona - Fortezza è un tassello fondamentale nella strategia di trasferimento modale dei trasporti che dovrà progressivamente sposare le merci alla rotaia».

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giovedì, 30 agosto 2007

Alto Adige  30 AGOSTO 2007
Un treno ogni trenta minuti per togliere auto dalle strade
MASSIMILIANO BONA

 BOLZANO. La Provincia investirà 130 milioni in 3 anni nel settore della mobilità, di cui 60 per il materiale rotabile e 8 treni, 12 per rinnovare il parco autobus (euro 5), 40 per la rete ferroviaria (in val Pusteria) e 10 per ammodernare le stazioni (21).
 L’intento è quello di dare vita ad un sistema di traffico integrato (treno/bus) «cadenzato», in grado di entrare a pieno regime tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009. «La situazione attuale - ha spiegato l’assessore alla mobilità Thomas Widmann - presenta una crescita costante dei flussi di traffico da tempo libero e richiede un potenziamento dell’offerta del trasporto pubblico ed un miglior coordinamento di treni e autobus».
 Per elaborare il nuovo piano l’assessorato ha rilevato i flussi di traffico in diverse zone chiave del territorio provinciale: Venosta e Merano, val Pusteria, val d’Isarco, Bolzano - Oltradige/Bassa Atesina. «Il traguardo a cui dobbiamo tendere - prosegue Widmann - è il varo di un orario cadenzato, che si concretizzerà a tappe, in grado di integrare l’insieme delle offerte del trasporto pubblico in termini di tempo e aree».
 Le priorità. Ad indicare gli obiettivi principali da perseguire sono stati lo stesso Widmann ed il presidente dell’esecutivo Luis Durnwalder. Tra essi spiccano il risanamento delle 21 stazioni trasferite da Rfi alla Provincia, il prolungamento fino a Bolzano della ferrovia della Val Venosta, il potenziamento della rete dei Citybus (il prossimo sarà attivato a Caldaro), un moderno «parco autobus» euro 5 e a metano e nuove allettanti offerte per gli abbonamenti. La giunta provinciale ha varato un piano pluriennale per il miglioramento delle infrastrutture, che prevede la sostituzione di parte del materiale rotabile, in particolare in val Pusteria.
 Le cifre. Il presidente Luis Durnwalder ha sottolineato che «la Provincia stanzierà circa 130 milioni per gli investimenti nel settore della mobilità nell’arco dei prossimi 2-3 anni» e ha spiegato in che modo saranno ripartiti i fondi.
 «Sessanta milioni saranno destinati al materiale rotabile, compresi 8 treni moderni a misura di disabili (ma anche degli anziani, senza scalini), mentre 12 serviranno per rinnovare il parco autobus. Per quanto attiene quest’ultimo sono previsti 50 bus euro 5, che sono già stati ordinati. Sono stati accantonati 40 milioni per la rete ferroviaria e le stazioni in val Pusteria e ulteriori 10 milioni per ammodernare tutte le altre stazioni».
 L’intesa con Rfi. I due esponenti dell’esecutivo hanno annunciato di aver avuto conferma dall’amministratore delegato di Ferrovie italiane, Mauro Moretti, che la firma dei nuovi contratti di servizio tra Provincia e Rfi è ormai in dirittura di arrivo.
 «Ci siamo parlati telefonicamente anche la scorsa settimana - ha chiosato Durnwalder - e Moretti mi ha rassicurato in tutto e per tutto. Ora per suggellare l’intesa mancano solo le firme, che spero arrivino in un lasso di tempo ragionevolmente breve».
 Cadenzamento orario. Un ruolo fondamentale nel trasporto pubblico a medio termine, se lo si vuole rendere un’alternativa realmente credibile all’uso del mezzo privato, lo avrà il cadenzamento orario, che consentirà di superare la fase delle «corse in parallelo» di treno e autobus per approdare ad una sorta di «regia unica» sui trasporti. La Provincia prevede un cadenzamento orario su tutto il territorio altoatesino con un intensificarsi dell’offerta nelle ore di punta, quando saranno garantite corse ogni 30 minuti.
 «Ferrovia e autobus si integreranno nel miglior modo possibile - ha sottolineato Widmann - per garantire un servizio senza lacune, conveniente anche sotto il profilo economico. In questo contesto i tempi di attesa, se ridotti al minimo nelle fasi di cambio del mezzo, costituiscono un vantaggio importante. In val Venosta questo traguardo è già stato raggiunto ed ora stiamo lavorando alacremente per garantirlo anche nel resto del territorio provinciale».
 I tempi. A partire dall’orario invernale 2008/2009, o alla peggio dall’inizio del 2009, il progetto di cadenzamento sarà realizzato in tutta la provincia ed accrescerà notevolmente il comfort medio del sistema di trasporto pubblico locale. Sugli assi principali le frequenze dei treni regionali saranno le seguenti: cadenzamento orario in Alta val d’Isarco entro il dicembre 2007; cadenzamento di 30 minuti in val d’Isarco entro il dicembre 2008; cadenzamento di 30 minuti in val Pusteria con collegamenti diretti San Candido-Bolzano e cadenzamento orario entro il dicembre 2008; cadenzamento orario dei treni sulla tratta Bolzano-Verona e cadenzamento di 30 minuti tra Bolzano e Ala entro dicembre 2007. È già attivo, invece, il cadenzamento di 30 minuti tra Bolzano e Merano.
 Altri fattori. Risulteranno peraltro decisivi, per poter gestire al meglio il trasporto pubblico, anche altri fattori. «Lavoreremo sodo per garantire anche la puntualità dei mezzi, la loro pulizia, la sicurezza, un materiale rotabile all’avanguardia, fermate a misura di utente e stazioni funzionali, ma anche collegamenti a misura di viaggiatore con gli altri mezzi di trasporto».
 Per raggiungere l’ambizioso obiettivo la Provincia è intenzionata a muoversi all’interno di quattro punti saldi: il cadenzamento con un piano complessivo (i piani dei singoli comprensori faranno riferimento al programma generale); un moderno materiale rotabile e infrastrutture con particolare attenzione alla ferrovia (acquisto di nuovi treni e adeguamento del parco autobus); offerte vantaggiose ed un moderno sistema tariffario (proposte su misura sono rivolte a varie categorie di utenti ed in particolare a pendolari, studenti, anziani e turisti); un facile accesso al trasporto pubblico (parcheggi sufficienti, treni e stazioni a misura di anziani, viaggiatori con difficoltà di deambulazione e genitori con carrozzine al seguito).
 Gli interventi. Tra i principali interventi in calendario sono stati menzionati il risanamento delle stazioni di Settequerce (parcheggio, deposito biciclette, accesso alla pista ciclabile e edificio ferroviario multiuso), Maia Bassa, Valdaora, Dobbiaco (autobus), San Lorenzo di Sebato (fermata), la sostituzione delle pensiline (6 milioni) con la fornitura già assegnata ad una nota ditta svizzera, il potenziamento del sistema informativo passeggeri (sul modello dell’Alpe di Siusi), del sistema contact-less e di Info-mobilità (informazioni, gestione reclami, rilevazione sistematica dei dati e apertura sportello da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 22). Relativamente al Citybus il modello è Bressanone, ma funziona bene anche a Brunico, Silandro, Malles, Dobbiaco, Appiano e Lagundo. A breve toccherà a Caldaro.
martedì, 28 agosto 2007

Alto Adige 28 AGOSTO 2007
Vadena. Ancora nessuna comunicazione da parte delle Ferrovie dopo l’indizione (in aprile) della gara di appalto. Barriere antirumore, si teme un ritardo
 VADENA. A distanza di quattro mesi dalla pubblicazione della gara di appalto, nulla ancora si sa in merito all’inizio dei lavori per la posa delle barriere antirumore a fianco dei binari davanti all’abitato. Le Ferrovie avevano fatto intendere - anche presso l’amministrazione comunale - che l’intervento poteva iniziare entro la fine dell’anno ma la comunicazione ufficiale non è stata ancora fatta. Intanto continuano i disagi visto che i decibel causati dai treni in transito sono sempre fuorilegge.
 La direzione nazionale dell’apposito settore delle Ferrovie aveva provveduto nel mese di aprile a pubblicare su alcuni quotidiani a tiratura nazionale l’avviso della gara di appalto (prevede una spesa superiore ai 9 milioni di euro) relativa al progetto per la realizzazione delle barriere antirumore lungo i binari all’altezza dell’abitato di Laives e quindi anche fra Vadena e Bronzolo. Secondo le Fs i lavori potrebbero iniziare entro la fine di quest’anno ma finora nulla di concreto è stato ancora comunicato in relazione all’esito della gara di appalto e quindi all’inizio di un intervento molto atteso dalla popolazione che continua a sopportare pesanti disagi a causa dell’inquinamento acustico causato (anche di notte) dal passaggio dei treni.
 Intanto l’amministrazione comunale ha già compiuto un passo in avanti: il sindaco Alessandro Beati ha infatti ottenuto il benestare da tre proprietari per l’uso di cantiere sui loro terreni. Secondo il progetto sul territorio comunale di Laives sono previste barriere per complessivi 3.050 metri (centro ovest 1.600 metri, nord est 650 metri e sud 800 metri) ed avranno tutte un’altezza di tre metri dai binari. Fra Vadena e Bronzolo le barriere antirumore saranno per complessivi 1.050 metri. Gli altri interventi, sulla base dell’accordo raggiunto fra Provincia e Ferrovie, sono previsti in Bassa Atesina ed in particolare all’altezza dell’abitato di Cortina all’Adige dove le barriere antirumore avranno una lunghezza di 1.100 metri.
 Le ultime rilevazioni del Laboratorio provinciale aria e rumore si riferiscono al territorio comunale di Vadena. I dati hanno confermato che di notte il rumore supera i limiti consentiti per legge e le cause sono imputabili al traffico sull’Autostrada ed al passaggio dei treni che sono una sorta di incubo anche a Cortina all’Adige. (e.d.)
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categoria:ferrovia, conca atesina, antiinquinamento
sabato, 25 agosto 2007
Alto Adige 25 AGOSTO 2007
Fitta la rete di piste ciclabili in Alto Adige.
Soddisfatta la voglia di pedalare

 BOLZANO. Chi ama pedalare ha solo l’imbarazzo della scelta nella fitta rete di ciclabili che è stata realizzata in provincia di Bolzano. Ogni vallata ha la sua pista; dove non è stata ancora realizzata (come in Alta Badia, per esempio) vengono proposti degli itinerari (su sentieri ben curati) da affrontare in sella alla mountain bike nel cuore di una natura ovunque straordinaria.
 Si pedala ovunque, in Alto Adige grazie ad una rete di ciclabili comoda e funnzionale.
 In alta Pusteria, per esempio si va da Monguelfo fino a San Candido per proseguire poi fino a Lienz in Austria. Con possibilità di allungare, pedalando, il percorso fino alle porte di Brunico, sfruttando anche delle strade che non sono proprio delle «ciclabili» ma senza autovetture. Cartelli, da Monguelfo fino alla cittadina dell’Osttirol, indicano il percorso da seguire per arrivare in Austria ma anche per eventuali deviazioni (per esempio Cortina) che sono possibili zona. In bici dunque, da Monguelfo fino a Lienz, lungo la pista ciclabile, tenendo conto che in quasi tutti i paesi vi sono dei punti-noleggio di biciclette. I chilometri pusteresi, quindi fino al confine di Prato alla Drava, presentano tratti in leggera pendenza dove i meno allenati sono costretti a sbuffare un po’ più del previsto. Ma l’impegno non è certo impossibile. Qualche rampa va «domata» anche fra San Candido e Prato alla Drava ma non c’è bisogno di scendere di sella: si tratta di salite comunque di poche centinaia di metri. Da Prato alla Drava fino a Lienz - salvo brevissimi tratti in pianura - sono poco più di 40 chilometri in discesa, a volti anche ripida.
 In val d’Isarco la rete di ciclabili è adeguata alle esigenze di chi ama pedalare. Si sta dimostrando funzionale anche il collegamento verso la Pusteria ed in particolare a Vandoies: i ciclisti possono servirsi anche del servizio di trasporto delle bici sul treno.
 In Venosta la ferrovia fra Merano e Malles è subito diventata un polo di attrazione. I moderni convogli consentono di viaggiare in maniera confortevole, di fare la spola fra tutti i paesi e, soprattutto, grazie anche al noleggio presso le stazioni, propongono l’abbinata treno+bici che diventa una splendida opportunità di trascorrere una giornata in maniera alternativa, scegliendo lunghezza dei percorsi e difficoltà dei tracciati, potendo persino noleggiare la bici in una stazione e lasciarla in un’altra.
 Nel Meranese prosgue - con qualche interruzione soprattutto in città - la rete delle ciclabili. Ma basta fare qualche chilometro sulla statale per Bolzano che a Postal (all’altezza della stazione dei treni) si può imboccare la pista che porta, lungo l’Adige, fino a Bolzano con comode uscite all’altezza dei vari paesi. Alle porte del capoluogo altoatesino - facile il collegamento - si puà imboccare la ciclabile in direzione di Appiano e quindi del lago di Caldaro che si costeggia, in bici, anche sulla sponda est.
 La Bassa Atesina è attraversata tutta dalla pista che collega, sempre a fianco del fiume Adige, Bolzano a Salorno con possibilità quindi di raggiungere anche il Trentino e quindi - per i più allenati - il lago di Garda. Carenti sono ancora, in Bassa, i collegamenti fra la ciclabile ed i vari paesi: bisogna pedalare su alcune strade molto trafficate. Ma i progetti sono pronti, da tempo, per eliminare anche questi nèi. In sella dunque: i tracciati non mancano...

OCCHIO AI SEGNALI
 Bici e trattori sulle piste ciclabili: un abbinamento decisamente pericoloso ma, per certi aspetti, quasi inevitabile almeno per certi tratti che si trovano a ridosso dei frutteti. Una situazione - quella del passaggio abbinato di mezzi agricolo e di biciclette - che si verifica su questi tutte le ciclabili altoatesine dove vi sono tratti «promiscui» per la presenza di frutteti al limitare proprio della pista, frutteti che in questo periodo sono molto frequentati dai contadini. Ovunque la segnaletica è stata opportunamente sistemata ed è chiara. Bisogna però osservarla sia da parte dei contadini che da parte dei ciclisti. Meglio dunque alzare la testa e controllare con attenzione soprattutto quando si pedala a fianco dei frutteti.

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categoria:ferrovia, ciclabile pedonabile
martedì, 21 agosto 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-08-21

Il governatore tirolese: «Il Brennero è l'arteria più economica». Widmann rilancia: «Più pressing su Roma»

Pedaggi A22, van Staa bacchetta il governo Prodi


BOLZANO — Tra Italia e Austria si riaccende la polemica sul problema del traffico sull'asse del Brennero. A riaccendere la polemiche le dichiarazioni rilasciate dal governatore tirolese Herwig van Staa secondo cui «l'Italia è ostaggio della lobby dei trasportatori» e per questo «non ha ancora aumentato i pedaggi sull'A22 ai livelli austriaci». A gettare benzina sul fuoco si pensa Christina Kury, capogruppo dei Verdi in consiglio provinciale. «Van Staa ha perfettamente ragione e anche la Provincia dovrebbe fare di più». L'assessore ai trasporti, Thomas Widmann però respinge l'accusa al mittente. «Abbiamo approvato il regolamento che vieta i veicoli euro 0 e più volte abbiamo fatto pressioni sul ministero per la questione dei pedaggi, ma su questo le decisioni si prendono a Roma».
Mentre in Tirolo si discute animatamente sui nuovi divieti settoriali che dovrebbero entrare in vigore a novembre tra Kufstein e Zirl, van Staa ha spiazzato tutti prendendosela non con Bruxelles ma con Roma. «Le nostre sono misure di emergenza che serviranno a poco se anche l'Italia non fa la sua parte» dice il governatore che accusa il governo Prodi tergiversare sul rincaro dei pedaggi perché ostaggio della lobby dei trasportatori. «L'asse del Brennero — incalza — continua ad essere la via più economica per attraversare le Alpi». Dalla parte di van Staa si schierano anche i Verdi che, più che con Roma se la prendono con l'atteggiamento di Palazzo Widmann. «I consigli provinciali di Trento, Bolzano e Innsbruck hanno approvato una risoluzione che impegna le rispettive giunta ad applicare le misure di contenimento del traffico in vigore nella Provincia più avanzata ma — incalza la Kury— l'Alto Adige non ha fatto nulla. Il rincaro dei pedaggi dovrebbe essere chiesto con più insistenza e sarebbe il caso di pensare anche qui a divieti settoriali. Altrimenti — aggiunge — il trasporto su rotaia non decollerà mai». L'assessore Thomas Widmann non ci sta e replica così alle critiche dei Verdi: «Più di una volta abbiamo chiesto al ministero di autorizzare il rincaro dei pedaggi ma la decisione non spetta a noi e più di tanto la giunta non può fare. Poi — conclude —abbiamo approvato il regolamento che vieta il transito agli euro 0 e che in futuro verrà esteso anche agli euro 1 e 2. Non mi sembra poco».
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categoria:ferrovia, conca atesina, a22
martedì, 21 agosto 2007

Alto Adige 21 AGOSTO 2007
Treni e bus, centro di interscambio
L’assessorato provinciale ha intenzione di appaltare i lavori entro quest’anno Nel vasto parcheggio oltre 250 posti in più

 ORA. Entro quest’anno sarà indetta la gara di appalto per gli interventi previsti alla stazione ferroviaria. L’assessorato provinciale alla mobilità ha già commissionato il progetto - per un importo consistente - e quindi adesso si tratta di rispettare i termini tecnici previsti prima dell’appalto. Obiettivo prioritario della Provincia è fare della stazione un centro di interscambio fra treni e pullman.
 Alla stazione di Ora - che dovrebbe diventare il capolinea sia dei pullman di linea che dei treni collegati - il piano provinciale di potenziamento del servizio di trasporto pubblico affida un ruolo prioritario. Visto che lo spazio a disposizione è enorme, è intenzione della Provincia aumentare di almeno 250 posti macchina il parcheggio. Ma l’obiettivo più significativo è far diventare la stazione di Ora un vero e proprio centro intermodale che favorirà le coincidenze fra bus e treni nel contesto di un’integrazione fra i mezzi che è la base su cui poggia tutto il progetto. Interscambio dunque ad Ora con la conseguente possibilità dunque di rivalutazione del servizio da e per la val di Fiemme e dalle zone di Montagna, Aldino, Trodena ed Anterivo. Sono infatti previsti collegamenti diretti, appunto fra le stazioni di Ora e di Egna, verso Aldino ed i paesi fra Montagna ed il passo San Lugano. Il progetto per la stazione di Ora prevede interventi all’esterno dell’edificio in modo tale da sfruttare l’areale a disposizione per quell’interscambio che resta un obiettivo prioritario nel contesto dell’integrazione fra mezzi di trasporto.
 Intanto il consiglio comunale, proprio di recente, ha approvato il progetto elaborato dall’architetto Evelin Steiner inerente il risanamento delle strutture della stazione ferroviaria, in particolare gli impianti sanitario, termoidraulico ed elettrico e l’eliminazione delle barriere architettoniche. L’elaborato è stato già trasmesso alla Provincia per il previsto contributo. Poi verrà studiato anche un progetto di risanamento di altra parte della struttura con lo scopo di ricavare dei locali per usi associativi. Il Comune di Ora - sulla scorta delle indicazioni emerse nel corso degli incontri con la popolazione per impostare il Piano di sviluppo della cittadina - ha anche evidenziato la necessità di realizzare barriere antirumore vicino al ponte ferroviario sull’Adige: si tratta, come noto, di un manufatto in ferro da cui, ad ogni passaggio di un convoglio, vengono «sparati» decibel che sono sempre fuorilegge e che causano disagi soprattutto a quegli abitanti che hanno le loro case più vicine alle linea ferroviaria.
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categoria:ambiente, ferrovia, conca atesina, trasporto gommato
lunedì, 16 luglio 2007
Alto Adige 10 LUGLIO 2007
Laives. Tecnici già a lavoro per avviare i cantieri
Presto arriveranno le barriere antirumore
 LAIVES. La linea ferroviaria, nel tratto davanti alla città, avrà le sue barriere antirumore. La garanzia è arrivata tempo addietro dal Comune e ora la giunta conferma che i tecnici hanno già avviato i contatti per studiare l’intervento e, in particolare, per capire dove poter installare i cantieri.
 La città di Laives, a differenza di altre località della Bassa Atesina, è in realtà abbastanza lontana dalla linea ferroviaria e, quindi, le barriere non sono pensate per l’agglomerato urbano. Esse serviranno infatti per riparare dall’eccessivo rumore prodotto dai treni (e non solo) la serie di abitazioni che si trovano lungo la linea ferroviaria. Proprio questi masi subiscono quotidianamente una serie di disagi dovuti al continuo rumore provocato dalla ferrovia, sulla quale in futuro i convogli aumenteranno, e dalla vicina autostrada. Infine c’è l’aeroporto di San Giacomo, anche questo molto vicino tanto che, quando atterrano o decollano i velivoli, questi passano soltanto a poche centinaia di metri sopra gli abitati. Contro gli aerei, però, anche le nuove barriere antirumore non potranno purtroppo fare molto. (b.c.)
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venerdì, 29 giugno 2007

Alto Adige 29 GIUGNO 2007
Rfi: questa soluzione permetterà di potenziare il trasporto merci e di destinare gli attuali binari ai soli treni-passeggeri
Passante in galleria, indagini geologiche
Il tunnel previsto tra Ora e Cardano sarà pronto entro il 2011

 ORA. L’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner ha garantito che saranno avviati, nel prossimo autunno, le indagini geologiche riguardo al progetto della realizzazione in galleria della nuova rete ferroviaria del Brennero, in Bassa Atesina. Il primo intervento sarà la realizzazione del passante ferroviario, in tunnel, da nord di Ora a Cardano by-passando Bolzano.
 La futura galleria ferroviaria in Bassa Atesina (è la tratta di accesso all’eurotunnel», da Bronzolo a Salorno, passerà sotto i monti Colle, Castel Vetere, Costa del Cislon, Madrutta e Geier. Il tracciato attraverserà Rio di San Pietro, Rio Valdagno, Rio Nero, Torrente Trodena, Rio di Lauco, Rio Valle D’Orso, Rio Molino e Rio Tigia. Il tunnel si troverà al massimo 900 metri sotto i monti ricordati; negli attraversamenti delle vallate questa altitudine diminuirà fino a 50 metri sotto al torrente Trodena. L’intero tracciato, nel progetto, ha una lunghezza di circa 19 chilometri. Verranno attraversate le seguenti unità di roccia: porfido quarzifero di Bolzano, strati di Bellerophon, arenarie della Val Gardena, formazione di Werfen, dolomia del Serla, formazione di Contrin, dolomia dello Sciliar. Una parte maggiore di 5 chilometri di lunghezza passerà attraverso al porfido quarzifero di Bolzano; circa 9 chilometri di binari attraverseranno gli strati morbidi della formazione a Bellerophon e delle formazioni di Werfen. Il resto, circa 5 chilometri, passerà nella dolomia. Di particolare importanza, per la realizzazione del tunnel ed anche per l’ambiente, saranno gli attraversamenti della dolomia e del torrente Trodena.
 Il passante. La priorità assoluta rispetto agli accessi al tunnel di base del Brennero è stata concessa al passante ferroviario in galleria fra Ora e Cardano per favorire - soprattutto - il trasporto delle merci. Il commissario europeo ha detto, anche di recente, che questo tunnel dovrà essere pronto entro il 2011. Il passante in galleria fra Ora e Cardano sarà di 10,6 chilometri ed anche Rfi è d’accordo: servirà a potenziare il servizio di trasporto delle merci (il servizio di intermodalità verrà svolto dall’Interporto di Trento dopo la rinuncia della Provincia di realizzare uno scalo sull’areale di Bronzolo) con la possibilità quindi di liberare in parte gli attuali binari sui quali potranno quindi correre più treni per i passeggeri e realizzare (magari) la metropolitana di superficie.
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categoria:metropolitana, ferrovia
martedì, 26 giugno 2007

Alto Adige  26 GIUGNO 2007
Auto e treni passeranno sotto la montagna. In galleria, affiancati, sia la variante che il passante ferroviario entro il 2011
L’assessore Mussner garantisce: «I lavori per la circonvallazione all’inizio del 2008» Si prevedono disagi
di Ezio Danieli
 LAIVES. Nel gennaio del prossimo anno saranno consegnati i lavori per il tratto di variante sotto la città. Significa - e lo ribadisce l’assessore provinciale Florian Mussner - che entro l’autunno 2007 verrà indetta la gara di appalto. L’obiettivo è di completare e rendere percorribile tutta la circonvallazione entro il 2011 in perfetta coincidenza - dice sempre la Provincia - con il completamento di quella di Ora ed anche del passante ferroviario fra Bronzolo e Cardano. I prossimi quattro anni saranno dunque all’insegna degli scavi sotto la montagna, dell’asportazione prima e del trasporto poi di grandi quantità di materiale, di cantieri e frantoi che opereranno senza un attimo di sosta, di andirivieni di mezzi pesanti e quindi - fatalmente - anche di disagi per la popolazione.

 Il passante ferroviario - che anticiperà la futura linea del Brennero e che sarà l’appendice a nord della tratta di accesso in Bassa Atesina - correrà sulla sinistra della variante in galleria sotto la città di Laives. I due tunnel saranno uno a fianco dell’altro.
 La costruzione in contemporanea di due varianti alla statale 12 del Brennero creerà problemi di vivibilità. Il secondo lotto di quella di Ora (il primo sta avanzando e non crea, per ora, eccessivi disagi) sarà abbinato ai cantieri operativi per la grande galleria sotto Laives e fino all’altezza di Bronzolo. Oramai appare scontato - sulla base proprio delle dichiarazioni dell’assessore provinciale Florian Mussner ad un recente vertice della Svp della Bassa Atesina - che la realizzazione delle due varianti coinciderà con i primi interventi per il passante ferroviario fra la parte nord di Ora e Cardano con il by-passamento della città di Bolzano.
 Per quanto riguarda Laives, a proposito di variante, lo scenario che si profila è di avere alcuni cantieri in prossimità dell’imbocco del tunnel e quindi un deposito, nei pressi della zona Galizia, per lo stoccaggio e la lavorazione delle migliaia di tonnellate di detriti provenienti dalla perforazione della roccia. C’è un comitato di coordinamento che sta già lavorando per prevedere quanto accadrà (disagi per residenti e traffico) e quindi stabilire le misure da adottare. Uno dei punti più delicati è verificare l’approvvigionamento idrico rispetto alla trivellazione della galleria sotto la città. Anche la giunta comunale di Ora ha scelto un analoga procedura con continui contatti con i tecnici della Provincia anche se il primo intervento in corso - quello della «bretella» di collegamento fra il casello A22 e la statale delle Dolomiti - appare tecnicamente meno complicato rispetto al lotto successivo. Conseguenze - inevitabili - anche per Bronzolo che si troverà proprio in mezzo alle due grandi opere stradali ed anche del passante ferroviario che interesserà una parte rilevante del territorio comunale. Grazie all’esperienza accumulata a Pineta e Maso della Pieve con il primo lotto della variante, la Provincia ha già deciso di mettere in atto una serie di interventi che eviteranno il transito degli automezzi nei centri abitati. I tecnici hanno avuto modo di spiegare che nel periodo dei lavori si provvederà alla deviazione del traffico dei camion da e per Bolzano sull’A22 vietando il loro passaggio per Bronzolo, Laives ed Ora. Nel caso della cava Lunz a Bronzolo, presso cui verranno depositati i materiali, la posizione degli impianti dovrebbe garantire una relativa tranquillità anche in presenza di un notevole andirivieni di mezzi. Qui verranno inoltre messe in essere una serie di soluzioni di abbattimento del rumore e delle polveri. Intorno alla cava verrà alzata una barriera antirumore mentre un sistema di irrigazione dovrebbe garantire pochissime polveri. Delle circa 700 mila tonnellate di inerti che si produrranno con lo scavo delle gallerie una parte verrà riutilizzata per l’opera stessa e per la produzione del cemento per le pareti dei tunnel. Una parte del materiale di scavo verrà invece utilizzata per sistemare il fondo dei cantieri e, nel caso della cava Lunz, per la copertura degli avallamenti di scavo e per il rimboschimento.
 In più - come detto - arriveranno ulteriori disagi non appena inizieranno i lavori per realizzare il passante ferroviario, sempre in galleria, fra Ora e Cardano: saranno altri i cantieri operativi sul territorio con il problema più rilevante rappresentato dal materiale scavato nel cuore della montagna e che bisognerà necessariamente trasportare. Finito il passante - l’assessore Florian Mussner ha dichiarato che sarà percorribile al massimo nel 2011 in perfetta coincidenza con il completamento della variante alla statale 12 fra Bronzolo e Pineta - nel giro di qualche anno inizieranno i lavori per la tratta di accesso al tunnel di base del Brennero. Tutti, in Bassa Atesina, chiedono che i «nuovi» binari siano sottotterra. Quindi nuovi scavi, cantieri e frantoi e disagi a non finire.
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sabato, 23 giugno 2007
Alto Adige 23 GIUGNO 2007
La giunta provinciale ha accolto le proteste di chi ama pedalare decidendo una serie di provvedimenti
Una Carta Valore per le bici sul treno. Valida un anno. Notevole risparmio utilizzando il tagliando

 EGNA/TERLANO. La giunta provinciale ha deciso di intervenire per facilitare tutti coloro - e sono tanti, turisti compresi - che si servono del servizio di trasporto treno+bici. Le garanzie vengono dall’assessore alla mobilità Thomas Widmann e favoriranno soprattutto coloro che percorrono le ciclabili fra Bolzano e Salorno e fra il capoluogo altoatesino e Merano. Si tratta delle piste più frequentate sul territorio provinciale ed entrambe molto vicine alla linea ferroviaria.
 A seguito delle reiterate proteste - pubblicate anche dal nostro giornale - il gruppo Verde in consiglio provinciale se l’era presa con i rincari applicati da Trenitalia: «Al posto del biglietto giornaliero da 3.50 euro chi decide di salire sul treno con la sua bici in ora deve pagare 4 euro per ogni singolo viaggio». Per incentivare sempre più l’utilizzo combinato della bicicletta e di un mezzo di trasporto pubblico, saranno introdotte presto importanti novità. Ci sarà la possibilità di acquistare carte valore valide per più corse, con un sostanzioso risparmio in denaro, e il costo di trasporto delle “due ruote” potrà essere detratto dai normali tagliandi di viaggio. «La combinazione tra la bicicletta e un mezzo di trasporto pubblico - commenta l’assessore provinciale Thomas Widmann - è il modo più ambientalmente corretto di spostarsi: proprio per questo motivo abbiamo deciso di sostenere ulteriormente questo tipo di mobilità». Le nuove iniziative riguarderanno l’intero territorio provinciale ed agevoleranno in maniera decisa chi sceglie di spostarsi con il treno, oppure l’autobus, e la bicicletta. «Sarà subito disponibile una nuova carta valore dedicata proprio ai ciclisti - prosegue Widmann - costerà 25 euro e permetterà di trasportare per 10 volte la propria bicicletta su un mezzo di trasporto pubblico. La carta sarà valida per un anno su tutte le linee extraurbane di autobus, e anche sulle tratte altoatesine di Trenitalia». Notevole il risparmio per chi decide di acquistare questo speciale tagliando: il biglietto per ogni singola corsa costa infatti 4 euro, e l’utilizzo della carta valore per 10 corse porta ad un risparmio di 15 euro.
 Novità anche per il passaggio da un mezzo di trasporto pubblico all’altro: se la coincidenza è prevista entro un determinato lasso di tempo, infatti, non bisognerà pagare alcun sovrapprezzo. In futuro, inoltre, il costo del trasporto bici potrà essere defalcato direttamente da qualsiasi normale carta valore, senza bisogno di versare la somma necessaria in contanti.
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categoria:ferrovia, ciclabile pedonabile
sabato, 23 giugno 2007

Alto Adige 20 GIUGNO 2007
«Passante ferroviario entro il 2010»
Mussner: assicurazioni anche per il completamento delle varianti
 EGNA. «Il passante ferroviario fra Ora e Cardano in galleria - anticipo della nuova linea del Brennero - e le circonvallazioni completate nel 2010»: le assicurazioni in tal senso sono state fornite dall’assessore provinciale Florian Mussner nel corso di un incontro con gli amministratori comunali Svp. Positivo il commento degli esponenti della Stella Alpina e dell’Obmann comprensoriale Oskar Peterlini in particolare. Confortanti le indicazioni fornite dall’assessore ai lavori pubblici in merito al completamento delle due varianti alla statale 12 del Brennero - quella di Ora e quella fra Pineta e Bronzolo.
 «È con soddisfazione che accogliamo l’impegno della Provincia ad avviare, già dal prossimo autunno, le indagini geologiche riguardo al progetto della realizzazione in galleria della nuova rete ferroviaria del Brennero, in Bassa Atesina». Ad affermarlo è il senatore dell’Unione-Svp, Oskar Peterlini, che, in qualità di Obmann della Stella Alpina - ha incontrato l’assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, assieme alla vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler Zelger ed ai dirigenti della Svp del circondario.
 «È un passo importante - prosegue Peterlini - che risponde alle esigenze più volte espresse dalla popolazione di dare seguito ad un progetto che veda in galleria la nuova ferrovia del Brennero a partire da nord di Ora» con il passante fino a Cardano che dovrebbe favorire, come noto, soprattutto il trasporto delle merci liberando quindi, in parte, gli attuali binari a favore del servizio per i passeggeri che continuano ad aumentare proprio sui treni.
 In tema di strade, il parlamentare altoatesino rimarca, quindi, con favore le assicurazioni fornite da Mussner nel merito del completamento delle circonvallazioni di Egna-Ora e Bronzolo-Laives. «L’assessore - dichiara Peterlini - ci ha comunicato che i lavori delle due opere saranno completati entro il 2010-2011. In questa settimana saranno affidati i lavori per il secondo lotto della Bronzolo-Laives, che saranno completati nel prossimo anno. E sempre ad inizio del 2008 partiranno quelli relativi alla galleria di Castelvetro della Egna-Ora».
 Riguardo, i sottopassi ferroviari, l’Obmann della Svp della Bassa Atesina giudica «positivo il completamento di tutte le opere (ultima quella di Bronzolo -Vadena) e l’avvio per la realizzazione della pista ciclabile Laives-Vadena».
 Peterlini, infine, sottolinea l’importanza del compromesso raggiunto dalla vicepresidente Rosa Tahler Zelger per l’aeroporto di Bolzano. «Si tratta - sottolinea - di un lavoro ampiamente lodato da tutto il direttivo della Svp della Bassa Atesina in quanto coniuga da una parte l’esigenze del mondo economico e dall’altra quelle di tutele delle popolazioni contro un aggravarsi dell’inquinamento ambientale ed acustico».
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categoria:ferrovia
mercoledì, 30 maggio 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-05-30

Bolzano SAN GIACOMO

Metrò ferroviaria Ipotesi percorribile La metropolitana di superficie è possibile evitando futuri inquinamenti. Il progetto per la realizzazione di un binario ferroviario dedicato al transito dei treni metropolitani in area cittadina consiste nel dedicare un binario esclusivo dalla stazione c Centrale di Bolzano a San Giacomo con la possibilità di realizzare le fermate ad Oltrisarco ed all'aeroporto. Ciò risulta possibile grazie alla parziale utilizzazione del binario già esistente della linea Bolzano Merano.
Per non congestionare il traffico di treni in arrivo e in partenza da Bolzano il binario metropolitano dovrebbe essere indipendente dalla stazione centrale. In questo modo potrebbero partire i treni regionali per Merano e Trento ad orari cadenzati con fermate ad Oltrisarco e zona industriale per Trento. La prosecuzione del binario potrebbe essere attuata fino a San Giacomo aeroporto.

LorenzoMerlini,

Centro attenzione permanente di S.Giacomo
martedì, 29 maggio 2007

Alto Adige 29 MAGGIO 2007
«Bici sul treno, troppo caro»
L’aumento ha fatto raddoppiare il prezzo: 4 euro per una corsa
 BOLZANO. «Le tariffe sudtirolesi per il trasporto della bici al seguito sono le più alte di tutti i paesi confinanti». La denuncia parte dai Verdi che hanno fatto un raffronto fra le diverse.
 «Da quando - si legge in una nota - la tariffa per il trasporto della bicicletta, a partire dal 5 aprile, è stata raddoppiata, per una corsa semplice da noi si pagano 4 euro. Nel Trentino il servizio bici+treno invece è stato ridotto ad 1 euro e nel Tirolo austriaco il supplemento giornaliero per la bici costa solo 2,90 euro. Nel resto d’Italia il biglietto bici+treno, valido solo per i regionali, costa euro 3,50 e la validità è di 24 ore dal momento dell’obliterazione: in quell’arco di tempo si posso fare quanti viaggi si vogliono per un chilometraggio illimitato».
 Altro esempio citato dai Verdi la Germania, dove il supplemento giornaliero sui treni regionali costa 4,50 euro. Soltanto in Svizzera il prezzo di circa 10 euro per un’intera giornata è paragonabile a quello locale; ma parliamo di un Paese dove i salari sono molto più alti che in provincia di Bolzano.
 Qual è il motivo di una scelta tariffaria elevata: è un metodo - si chiedono i Verdi - per evitare che il treno della Val Venosta si riempia di biciclette, come effettivamente la domenica spesso accade?
 «Può anche darsi che funzioni - prosegue la nota -. Gli amici della bicicletta che devono fare i conti, ora ci penseranno due volte prima di salire in treno. La gita in automobile sarà meno ecologica, ma costa decisamente meno. Anche il viaggiatore che durante la settimana si porta la bici appresso per potersi muovere rapidamente e con facilità anche nel luogo di destinazione, ora forse cambierà modo di viaggiare. Forse ora tornerà a usare la macchina, se non deve proprio andare solo a visitare la stazione ferroviaria. Ed infine anche i turisti che hanno appena iniziato ad apprezzare la nostra zona come destinazione per ciclisti, cercheranno e troveranno nuove mete».
 La Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) in un comunicato diffuso a livello nazionale, ha già raccomandato di andare in vacanza nel Trentino o in Tirolo.
 Anche lì ci sono le montagne, l’aria fresca e le piste ciclabili, perché allora spendere di più?
 Ovviamente i Verdi altoatesini tornano a chiedere che la giunta provinciale si mobiliti perché questo aumento tariffario sia cassato al più presto. «Penalizzare - dicono - chi si muove in modo rispettoso dell’ambiente non è né giusto né saggio».
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categoria:amaro, ferrovia, ciclabile pedonabile
martedì, 29 maggio 2007
Alto Adige 29 MAGGIO 2007
Dibattito sull’alta velocità


 «Un tunnel senza fine. A chi e a cosa servono galleria e Tav-treno alta velocità del Brennero?» È il tema del convegno in programma per giovedì 31 maggio alle 20. L’appuntamento è nella sala del Comune, vicolo Gumer 7. Ingresso libero. Erasmo Venosi, consulente della conferenza dei comuni veneti sull’Alta velocità, tratterà il tema: «A chi serve il Tav?»; Antonio Zecca, docente di fisica a Trento: «Tav, consumo di energia e cambiamenti climatici». Mentre Nicoletta Dosio porterà la testimonianza della lotta della Val Susa; il comitato no Tav di Bolzano prospetterà il sospetto: «Un tunnel che ne prepara altri». Coordina il dibattito Alessandra Zendron.
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categoria:ferrovia, provincia di bolzano
giovedì, 24 maggio 2007


Nella seduta della mediazione del 23 maggio 2007 è stata illustrata la presentazione – relazione
100.000” non più silenziosi “Una proposta di mediazione”

redatta da Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers

La relazione suddivisa in tre parti oltre ad essere una proposta di mediazione, vuol essere un momento di riflessione per ricordare passaggi e opinioni manifestate nelle diverse sedute e poco rese visibili anche nei verbali.
Nella prima parte viene affrontata la situazione ambientale attuale e futura a Bolzano e nella Bassa Atesina mostrando gli agenti più inquinanti della zona.
Vengono indicate le numerose attività/passaggi-transiti dei trasporti: ferrovia, aeroporto, trasporto su gomma mettendo in rilievo come il pendolarimo o meglio il traffico proveniente dall'esterno cittadino sia la causa del maggior inquinamento identificato come uno tra i maggiori dell'Alto Adige.
I rumori provocati dal traffico debbono essere eliminati o abbattuti nei loro livelli.
L'inquinamento va rimosso direttamente alla fonte proponendo un servizio pubblico più efficiente e rinunciando a nuove fonti inquinanti che di fatto vanno a compromettere la qualità della vita già di per sè in scarso equilibrio. Gli effetti dell'inquinamento procurano danni ambientali, deprezzamento del territorio, vincoli e limitazioni alla destinazione d'uso del suolo e danni alla popolazione.
Nella seconda parte si affrontano gli aspetti socioeconomici relativi all'ampliamento dell'aeroporto.
Analizzate le necessità più importanti dell'ala economica a sostegno di un ampliamento aeroportuale, utilizzando i loro stessi dati presentati precedentemente, vengono demolite le loro posizioni e viene confermato che l'aeroporto non serve:
Né per aumentare le esportazioni: l’A.A. nel 2006 ha avuto una crescita superiore a tutto il nord-est d’Italia pur non avendo un aeroporto. Non dimentichiamo che la Provincia di Bolzano è attualmente impegnata nella realizzazione del BBT.
Né per aumentare la raggiungibilità della nostra provincia. Come visto ci sono regioni alpine con aeroporti internazionali, ciononostante queste sono meno raggiungibili dell’Alto Adige.
Né per aumentare l’occupazione. E’ sufficiente leggere il “Piano Pluriennale degli interventi di politica del lavoro” della Provincia di BZ per capire su cosa si sta puntando per migliorare l’occupazione.
Né per gli spostamenti degli altoatesini: esistono svariate e concrete alternative all’aeroporto di Bolzano.
Quindi a chi servirà l’aeroporto?
Servirà per far crescere il turismo in Provincia di Bolzano?
Ma cosa pensano gli addetti ai lavori nel settore del turismo altoatesino?
SMG: “Noch nie hatte Südtirol so viele Ankünfte und Übernachtungen wie 2006” (Mediazione del 15/03/07)
SMG: “Südtirol belegt mit seinen knapp 3.100.000 internationalen Ankünften Platz 4 in Italien nach den provinzen Rom, Venedig, Florenz und Platz 20 in Europa.” (Mediazione del 15/03/07)
ASTAT: “L’anno 2006 è stato caratterizzato da un andamento positivo, con un aumento del 3,0% negli arrivi e dell’1,0% nelle presenze rispetto al 2005. Nel 2006 gli arrivi (pari a 5,0 milioni) e le presenze (26,4 milioni)hanno raggiunto i rispettivi valori massimi. A partire dal 1998, anno nel quale si era riscontrato un minimo, le presenze sono aumentate costantemente, riuscendo a superare negli ultimi due anni la soglia dei 26 milioni”.
Nessun dato reale dimostra che il turismo in alto Adige necessiti di un altro ampliamento dell’aeroporto per crescere ulteriormente. La riduzione di un giorno (negli ultimi 10 anni) della durata media dei pernottamenti è stata compensata (nello stesso periodo) da un aumento di oltre 3 milioni di presenze turistiche.
Non si può continuare ad interpretare il turismo solamente da un punto di vista quantitativo. E’ ora che anche l’economia pensi ad un turismo sostenibile nel rispetto della natura fonte primaria del successo dell’industria turistica locale. Bisogna tenere conto dell’impatto di un turismo di massa sul territorio e sulle popolazioni investite dai flussi turistici anche nel rispetto delle tradizioni locali.
Nella terza parte si prevede una proposta di mediazine e si è arrivati:
1) Valutando il contratto di mediazione.
2) Considerando i contenuti emersi durante il processo di mediazione:
2a) sono emerse divergenze sostanziali su valutazioni di dati ambientali. Vedi ad esempio dati ALU, dati ABD, dati delle persone viventi nelle vicinanze dell’aeroporto.
2b) Sono emerse divergenze su valutazioni economiche. L’ ABD ha confermato nella riunione del 16 maggio che il Masterplan non puo’ essere completo in quanto generico e lacunoso per sua natura: Secondo l’ABD ”esistono piu’ verita”.
2c) Le leggittime aspettative di centinaia di famiglie a diretto contatto con la struttura (circa 5000 persone ).
Abbiamo bisogno di uno strumento indipendente che ci permetta di avere un quadro il più possibile oggettivo della situazione della conca di Bolzano ed in particolare della zona attorno all’aeroporto.
1) La proposta è quindi di richiedere ai responsabili politici una “Raumverträglichkeitsprüfung” (RVP)
Eine Raumverträglichkeitsprüfung ermittelt und bewertet die umweltrelevanten, sozialen und auch wirtschaftlichen Auswirkungen eines raumrelevanten Vorhabens auf den betroffenen Raum. Ein solcher Prüfansatz ist dann notwendig, wenn das geplante Projekt soziale, regionalpolitische und umweltrelevante Auswirkungen über den Standort und dessen unmittelbare Umgebung hinaus erwarten lässt. In diesem Ansatz werden auch die Wechselwirkungen mit den Nachbarräumen berücksichtigt. In der RVP wird geklärt, ob ein Vorhaben mit den Erfordernissen der Raumordnung vereinbar ist und in welcher Form es mit anderen Planungen und Maßnahmen (anderer Planungsträger) abgestimmt werden kann. (Quelle: www.eurac.edu)

2) Il progetto di ampliamento dell’aeroporto deve essere sottoposto ad una Valutazione di Impatto Ambientale
UVP:
Ziele der UVP sind der Schutz der menschlichen Gesundheit, die Hebung der Lebensqualität durch bessere Umweltbedingungen, die Erhaltung der Artenvielfalt und der Reproduktionsfähigkeit der Ökosysteme sowie die Vermeidung von Umweltschäden. Zu diesem Zwecke werden in der Umweltverträglichkeitsprüfung die wesentlichen Auswirkungen eines Projekts auf die Schutzgüter Mensch, Fauna, Flora, Boden, Wasser, Luft, Klima, Landschaft, Sachgüter und kulturelles Erbe beschrieben und bewertet. Weiters wird die Wechselwirkung aller oben erwähnten Schutzgüter berücksichtigt. (Quelle: www.provinz.bz.it/umweltagentur)
3) PSA (Piano di sviluppo Aeroportuale)
(Fonte: Presentazione Dr.Mussner ENAC)

Aspettative dei cittadini direttamente interessati all’ampliamento dell’aeroporto (anche in ottemperanza alle volonta’ politiche dopo il primo ampliamento del 1997)
Spostamento esercitazioni militari.
Restrizione generale e controllo degli orari di decollo e arrivo delle aeromobili, anche in relazione della loro classificazione.
Spostamento esercitazioni militari.

Allegato della presentazione: “100.000 non più silenziosi. Una proposta di mediazione”


Indirizzi e proposte per una crescita sostenibile
Azioni compensative e mitigratrici

Riconosciuto che la parte territoriale fra Bolzano, Laives e Conca Atesina più in generale è
particolarmente colpita da numerosi soggetti inquinanti, si chiede che vengano effettuati i seguenti interventi nel rispetto dei bisogni di tutta la popolazione che ci abita:
- Immediata costituzione di un laboratorio di idee e di attività che sviluppi strumenti per lo studio e il monitoraggio della situazione complessiva odierna ed una valutazione previsionale del panorama futuro che tenga conto dei numerosi insediamenti già previsti per i prossimi anni.
- Fare opera di prevenzione e informazione alla popolazione verificando, con essa, i risultati emergenti e le possibili pianificazioni future.
- Riduzione dell'inquinamento alla sorgente, adottando e favorendo mezzi di trasporto e impianti termici tecnologicamente innovativi e di basso impatto ambientale (ingegneria aeronautica e motoristica in genere, energie alternative e nuove progettazione di edifici e strutture).
- Prevedere un Piano di Ampliamento Aeroportuale condiviso con le amministrazioni e gli enti preposti.(vedi ENAC)
- Un VIA territoriale ampio, che raggruppi e analizzi le problematiche provocate dagli agenti inquinanti, in particolare dal traffico pendolare, dal trasporto su gomma, dall'aeroporto (aria e rumori), dalla ferrovia (rumori) e dall'inceneritore.
- Una zonizzazione e un piano specifico sulla qualità dell'aria nel territorio sopra considerato e un costante monitoraggio anche per il futuro.
- Un monitoraggio di medicina ambientale sul territorio finalizzato a determinare possibili patologie provocate dagli inquinamenti.
- Una classificazione acustica del territorio limitrofo all'area aeroportuale con misurazione
degli impatti acustici (livelli notte/giorno). *(vedi ENAC)
- Procedure antinquinamento acustico aeroportuale (antirumore di decollo e atterraggio “ICAO”)
- Un Piano di Rischio Aeroportuale.(art 9 ENAC). Gli incidenti che avvengono durante il decollo e l'atterraggio coinvolgono, oltre i passeggeri e l'equipaggio, un vasto territorio nell'intorno dell'aeroporto e con esso un gran numero di residenti. In alcuni casi hanno pagato un elevato tributo in termini di vite umane.
- Spostamento degli elicotteri delle Forze Armate in altra sede (sono la causa del maggior rumore aeroportuale!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
Nell'attesa del loro trasferimento concordare con l' Esercito, i Carabinieri e la Guardia di Finanza orari più rispettosi per la popolazione e, soprattutto, che tengano conto delle attività scolastiche. Le “lunghe” esercitazioni vanno evitate durante l'orario scolastico e nei week end.
- Spostamento a Trento o altra località degli aerei leggeri ad uso privato e sportivo (sono i voli più numerosi!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
- Non aumentare gli attuali voli di linea e charter annuali e limitarli nei fine settimana.
- Orari dei voli aerei dalle 7,30 alle 22,00 max.
- Applicare una classificazione più rigida per gli aerei più rumorosi, compresi i privati, impedendone l'accesso aeroportuale (una sorta euro 0 o ero 1 come per gli automezzi pesanti).
- Una classificazione acustica del territorio attiguo alla ferrovia con misurazione dei livelli di rumore soprattutto nelle zone considerate più sensibili (asili, scuole, parchi etc. notte/giorno ). E' un atto politico di pianificazione e gestione territoriale.*
-Predisporre i piani di risanamento da parte delle amministrazioni comunali.
- Per disincentivare il pendolarismo dalla Bassa Atesina attivare, in tempi brevi, treni metropolitani a cielo aperto con la costruzione di nuove stazioni ferroviarie a Oltrisarco e a San Giacomo.
Si ritiene che questo sia possibile con l'ammodernamento della ferrovia che prevede un aumento di passaggi giornalieri da un minimo di 130 a 220/250. Utilizzando un certo numero di questi passaggi, che si renderanno disponibili, è possibile evitare la costruzione di ulteriori, ampi parcheggi all'aeroporto.
Al posto del parcheggio previsto in Masterplan si potrebbe costruire un piccolo parco per bambini, militari e famiglie. Il servizio della nuova stazione di San Giacomo all'aeroporto impedirebbe di far transitare numerosi automezzi da e per l'aeroporto, inquinando meno e alleggerendo il traffico.
- Migliorare la funzionalità dei parcheggi esistenti: uscita A22 e cimitero di Bolzano, evitando la costruzione di ulteriori parcheggi in zona industriale. Il pendolarismo si combatte offrendo treni, autobus, taxi collettivi e non parcheggi che sono solo richiamo di automobilisti con conseguente aumento dell' inquinamento.
- Predisponendo un tunnel sotto la ferrovia in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria di San Giacomo (già previsto) è possibile collegare la ciclabile di San Giacomo, in sicurezza, con quella di via Einstein evitando il bruttissimo incrocio con sottopassaggio di Maso della Pieve (cimiteri).
- Nonostante la galleria il traffico a Maso della Pieve e a San Giacomo rimane molto alto. Si chiede che ad Oltrisarco direzione nord – sud prima del sottopasso di via Volta (distributore Agip) venga messo un cartello che indichi Laives direzione via Volta e alla nuova rotonda un cartello Laives direzione via Galvani che porterà alla galleria.
I transiti verso Laives verranno favoriti verso questa nuova direzione alleggerendo San Giacomo e Maso della Pieve che comunque, in futuro, da il parcheggio cimiteriale rafforzato porterà una aggiunta di traffico.
- I transiti di macchine da Bolzano a Laives passando per san Giacomo risultano ancora piuttosto frequenti, nonostante la galleria. E' necessario intervenire drasticamente imponendo una restrizione come ad Oltrisarco oppure dotare di un bollino per solo residenti (dal sottopasso che va in via Einstein fino alla fine di San Giacomo) che permetterà loro di entrare da nord a sud. Tale provvedimento in via sperimentale lo si potrebbe adottare negli orari di punta e se, dopo il monitoraggio, risultasse insufficiente lo si adotterà per le intere 24 ore.
- Intervenire affinchè i navigatori satellitari non facciano passare i camion e le automobili straniere (Germania, Polonia, Italia, ecc.) per la ex statale 12.
- I trasporti con mezzi pesanti dovranno essere trasferiti quanto più possibile sulla ferrovia. Gli autotrasportatori artigiani non utilizzano il trasporto intermodale sovvenzionato dalla Provincia.
- E' necessario favorire anche un trasporto intermodale che faccia viaggiare solamente i containers.
- Le tecniche di gestione dei Materiali Post Consumo (MPC) che comportano le minori emissioni di inquinanti nell'ambiente, la massima riduzione di gas serra ed il massimo risparmio energetico sono: riduzione della produzione alla fonte, riciclaggio, compostaggio.
L'intrinseco vantaggio dei trattamenti meccanico biologici è l'estrema flessibilità. La filiera che presenta il maggiore risparmio di gas serra, il maggiore contenimento delle emissioni nell'ambiente e un'occupazione di suolo confrontabile con quello delle ceneri di un “termovalorizzatore” è la bio-ossidazione con sottrazione del carbonio ossidabile tramite stoccaggio permanente e/o provvisorio del materiale bio-ossidato opportunamente pressato.
Questa soluzione non pregiudica un futuro utilizzo delle potenzialità energetiche dei materiali stoccati, rinviandolo a condizioni di mercato e sviluppo di tecnologie più vantaggiose.
Impianti di bio-ossidazione dimensionati per ogni vallata dell'Alto Adige oltre ad avere i vantaggi sopra descritti eviterebbero i numerosi trasporti dei MPC necessari per mantenere acceso l'unico inceneritore del territorio altoatesino.
- Se AirAlps intende mantenere il contratto di code sharing con Alitalia dovrà spostare la sede tecnica in Italia. Così ha chiesto Alitalia. Alfred Guarriello membro del comitato di gestione AirAlps sostiene che con un piano triennale consentirebbe di programmare investimenti quali l'acquisto di velivoli da 70 posti rispetto gli attuali di 31 (Dornier).
Che venga fatto.
L'aeroporto di San Giacomo è stato dimostrato che può accoglierli fin d'ora. AirAlps, la compagnia tirolese, controllata da imprenditori ed enti sudtirolesi potrà essere sostituita o integrata da altre compagnie che possiedono aerei altrettanto compatibili, ma che dimostrino maggior affidabilità e una maggiore imprenditorialità. Si ritiene che la grandezza dell'aeroporto debba essere messo in sicurezza rimanendo così com'è. C'è la convinzione che vi siano ampi spazi per ottimizzare le potenzialità dell' aeroporto di San Giacomo utilizzando più compagnie aeree, più efficienti dell'attuale, con aerei con max 70 posti che già di fatto possono decollare ed atterrare . Il disavanzo ridotto dalla buona gestione con aerei non superiori ai 70 posti potrà essere ripianato dalla Provincia come altri servizi di trasporto (Sostenuto da Durnwalder).
- I viaggiatori prvenienti dalle lunghe distanze (nord Europa ed est Europa) possono raggiungere Bolzano transitando da Vienna (l'Abd sostiene che i voli per Vienna funzionano particolarmente bene). E' impossibile creare voli da Bolzano per ogni destinazione europea.
- Ogni aeroporto dovrà costituire una Commissione i cui compiti sono: procedere alla classificazione dell'aeroporto stesso, provvedere alla definizione delle procedure antirumore, procedere alla definizione delle tre fasce A – B – C di pertinenza dell'infrastruttura.
- Ogni aeroporto aperto al traffico civile dovrà provvedere alla predisposizione nell'intorno aeroportuale di un sistema di monitoraggio “in continuo” che possa consentire il rilevamento di eventuali superamenti dei limiti. Ciò permette di tenere sotto controllo il “clima” acustico nell'intorno aeroportuale, ma anche di applicare sanzioni ai vettori per il non rispetto dei limiti o delle procedure antirumore. DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99)
- Tassazione “chi inquina paga”. E' necessario favorire la Proposta modificata di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 29-11-2002, COM (2002) 683 def.- Istituzione di una disciplina comunitaria per la classificazione delle emissioni sonore degli aerei subsonici civili ai fini del calcolo delle tasse sul rumore.
- Misure in materia fiscale. Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Il soggetto tenuto ad osservare gli obblighi connessi all'imposizione (dichiarazione e versamento) è l'esercente dell'aeromobile. Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia l'ha introdotta con legge Regionale n.12/2003, Legge collegata alla Finanziaria regionale del 2003. Il gettito sarà destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio e disinquinamento acustico e all'indennizzo delle popolazioni residenti in prossimità dell'aeroporto.
- Predisporre una stima (valutazione monetaria) degli impatti ambientali prodotte dai diversi gestori, identificando quantitativamente gli indennizzi da effettuarsi a chi ha subito e subisce i danni. (riferimenti legislativi). Indennizzi volti a migliorare la vita e la salute: infissi, pannelli, isolamenti, sostituzione casa, interventi d'insonorizzazione per edifici ed impianti già esistenti etc.
*La mappatura acustica potrebbe comportare la necessità di adeguare il piano regolatore comunale. Potrebbe essere necessaria una modifica delle destinazioni d'uso dei terreni sottoposti all'inquinamento acustico con la conseguente revisione del valore di mercato di terreni e soprattutto di fabbricati.
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E' importante ricordare quanto il Presidente della Giunta Durnwalder ha dichiarato : “La mediazione dovrà svolgersi con la partecipazione più ampia possibile, dando a tutte le categorie interessate l'opportunità di far sentire la propria voce.” “ La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” “Un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”
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Questa è la nostra voce.
Grazie per l'attenzione

Fonti e riferimenti:
LEGGE PROVINCIALE 20 novembre 1978, n. 66 (Provvedimenti contro l'inquinamento prodotto da rumore).
Legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull'inquinamento acustico) DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 novembre 1997 (Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore).
Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 (Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale).
DPR 18.11.1998, n. 459 Rumore ferroviario.
DECRETO 31 ottobre 1997 (Metodologia di misura del rumore aeroportuale).
D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496 (Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili).
Dm 20 maggio 1999 (sistemi di monitoraggio aeroporti) (Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico).
DIRETTIVA 2002/30/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 marzo 2002 (che istituisce norme e procedure per l'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità).
DECRETO LEGISLATIVO 17 gennaio 2005, n. 13 ( Attuazione della direttiva 2002/30/CE relativa all'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti comunitari ).
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 2004, n.142 (Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447).
DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99). Controllo del clima acustico.
Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Capo IV art.90.
ISDE, Inquinamento atmosferico e danni alla salute.
http://www.sestopotere.com/index.ihtml?step=2&rifcat=280&Rid=105911
Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Rassegna degli effetti derivanti dall'esposizione al rumore.
2006 ENEA. La politica ambientale tra scelta e non scelta .
Emissioni di bioessicatori e termovalorizzatori a confronto.
Provincia Autonoma di Bolzano
ENAC.
ENAV.
ABD.
AERO CLUB BOLZANO-ALTO ADIGE.
http://www.aeroclub.bz/indexit.htm
A22.
AMMODERNAMENTO ASSE FERROVIARIO DEL BRENNERO.
http://www.verdideltrentino.org/FORRER_infrastr_citta%20asta%20Adige.pdf




giovedì, 24 maggio 2007

Alto Adige 24 MAGGIO 2007
In una lettera aperta a Hopfinger tutte le richeste e le lamentele dei viaggiatori
«Più treni verso Bolzano»
 I pendolari dell’Alta Pusteria scrivono a Trenitalia
  ALDO DE PELLEGRIN

 SAN CANDIDO. Se non ci si sobbarca una levataccia, attorno alle 6 del mattino, per arrivare in treno da San Candido a Bolzano, un tragitto di 110 chilometri, ci si mette una mezza giornata. È quanto lamentano, in una lettera al direttore Hopfinger, i pendolari dell’Alta Pusteria.
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categoria:ferrovia, antiinquinamento
lunedì, 14 maggio 2007
Alto Adige 14 MAGGIO 2007
Soddisfatto il presidente della circoscrizione Oltrisarco
«Ok alla statale in galleria da San Giacomo al Virgolo»

 BOLZANO. Il presidente della Circoscrizione Oltrisarco-Aslago Giovanni Barborini plaude alla proposta avanzata nei giorni sorsi dall’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner di proseguire la galleria di San Giacomo, sulla Statale 12. Mussner ne ha parlato con i dieci saggi - architetti, ingegneri, urbanisti - che per conto dell’assessore comunale Silvano Bassetti stanno elaborando il Piano urbanistico. «La Provincia si sta dimostrando collaborativa e pragmatica - commenta Barborini - e aggiungo che prevedere un tunnel anche per l’autostrada A22 è un’altra delle priorità che stanno a cuore alla nostra circoscrizione. Se proprio si dovesse rinunciare ad un intervento l’arginale bis potrebbe essere riposto nel cassetto al fine di procedere alla realizzazione del tunnel della Statale 12. Chiediamo pertanto al Comune di Bolzano di trovare un accordo con la Provincia e di procedere in tempi ragionevolmente brevi alla realizzazione del prolungamento della statale in tunnel da San Giacomo a Piè di Virgolo. In tal modo il nostro quartiere sarebbe alleggerito dalla morsa del traffico di transito». Giovanni Barborini auspica anche la costruzione di una metropolitana di superficie «per dare una vera alternativa ai pendolari che ogni giorno entrano in città. Le proposte dei saggi sono in linea con gli obiettivi del quartiere. Ora è giunto, però, il momento di agire».
 Nel frattempo al Parco Tambosi si è concluso con un notevole riscontro in termini di partecipazione il secondo mercatino dell’usato, organizzato con la fattiva collaborazione della Circoscrizione. Per gli abitanti di Oltraisarco è stato un importante momento di aggregazione.
sabato, 12 maggio 2007

Alto Adige 12 MAGGIO 2007
 
MA PIU’ TRENI PRIMA DEL 2032


I tecnici - da sempre - hanno contraddetto i politici a proposito del trasporto delle merci nelle Alpi: non è vero che le ferrovie sono sature. Già oggi, con un minimo di interventi,
si potrebbe svolgere un servizio migliore e, soprattutto, più funzionale. Con una logistica moderna ..


   

 si potrebbe svolgere un servizio migliore e, soprattutto, più funzionale. Con una logistica moderna e impianti tecnologici adeguati alle esigenze, in cinque anni al massimo le principali linee ferroviarie che attraversano l’arco alpino potrebbero essere in grado di raddoppiare - o addirittura triplicare per quanto riguarda la linea del Brennero - il volume di merci trasportate. I responsabili del trasporto merci delle ferrovie italiane, svizzere, francesi e austriache non hanno dubbi in merito. Prova ne sia che sono anni che chiamano in causa direttamente i governi dei loro Paesi perché, finalmente, seguano una concreta strategìa in grado di favorire, con norme precise, il passaggio delle merci dalla strada (sempre più intasata) alla rotaia visto che il treno ha enormi capacità che continuano a essere «sfruttate» in modo inadeguato rispetto a quelle che sono le esigenze anche di tutela ambientale.
 Le condizioni tecniche, affinché le merci possano essere trasferite dalla strada alla ferrovia, esistono. La palla dovrebbe - da anni - passare ai politici. Che però continuano a dimostrare scarsa volontà di ridurre danni e rischi causati dai trasporti nelle Alpi. Basterebbe poco: che la politica sia finalmente disposta a introdurre la realtà dei costi, facendo pagare innanzitutto al trasporto stradale i suoi costi effettivi. Altrimenti le capacità ferroviarie a disposizione - e quelle previste come l’Eurotunnel - non serviranno a nulla, perché sarà sempre più conveniente viaggiare sulla strada. Basterà, eventualmente, tassare quei trasporti su strada che risultano inutili o addirittura «viziosi» e, peggio ancora, favoriti da norme che sono assolutamente da rivedere. Ma nemmeno la Comunità Europea si muove in tal senso salvo dichiarare - ad ogni occasione - che la direttrice del Brennero e quella della val di Susa - hanno la priorità assoluta salvo poi mettersi da parte anche (e soprattutto) dal punto di vista della montagna di finanziamenti che sono necessari.
 È evidente che sono i politici - anche della nostra Regione - che devono dare risposta a una serie di domande: 1) perché più del 13% dei mezzi pesanti attraverso le Alpi viaggia a vuoto? 2) perché migliaia di camion attraversano le Alpi trasportando rifiuti? Dall’Italia verso gli inceneritori della Svizzera e della Germania e dalla Germania verso l’Italia per il riciclaggio? 3) perché ogni anno migliaia di tir attraversano le Alpi trasportando patate dall’Italia verso il nord dell’Europa e altrettanti mezzi pesanti trasportano patate dall’Italia verso il nord dell’Europa e altrettanti mezzi pesanti trasportano patate dal Nord Europa in Italia? E perché succede lo stesso con i pomodori e con altri prodotti? 4) perché nel giro di pochi anni in Svizzera un quarto del consumo di acqua minerale (70 milioni di litri) viene importato dall’Italia? 5) quanti sono i mezzi pesanti che attraversano le frontiere solamente per incassare le sovvenzioni previste senza nemmeno scaricare la merce? 6) perché molta merce proveniente dall’Est, dall’Africa o dall’America viene scaricata nel porto di Rotterdam per raggiungere l’Italia via terra e non viene a scaricare nei vari porti italiani?
 Proprio i politici nazionali fanno finta di non sentire. E infatti insistono, a tutti i livelli, per realizzare la «nuova» ferrovia del Brennero che, se verrà costruita, non sarà pronta prima del 2032. E intanto? Ecco: il nodo da risolvere è proprio questo, tenendo conto che il potenziamento completato - con le nuove gallerie a Fleres, Cardano e Ceraino - garantisce più treni merci e maggiore capacità di trasporto sui binari.
Ezio Danieli
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categoria:ferrovia, provincia di bolzano
lunedì, 05 marzo 2007
Alto Adige 4-3-07

Ieri il convegno promosso da Rifondazione ha sancito le divergenze nel movimento
“No Tav” in corteo a Bolzano
Ma i verdi e sinistra radicale non saranno in piazza Mazzini
BOLZANO. «Il tunnel del Brennero è un buco nero»: su questo tema ieri Rifondazione comunista ha organizzato un convegno cui hanno preso parte esperti e politici dei paesi dell'arco alpino ma anche politici locali quali il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli.
« Da Rifondazione comunista non , arriverà un no per partito preso - aveva detto il segretario Fabio Visentin perché anche noi vogliamo affrontare e risolvere i problemi del Paese. Diversi sono però gli interessi che cerchiamo di salvaguardare: non quelli delle grandi lobbies economico-finanziarie, ma quelli della popolazione e dell'ambiente. Non parliamo a cuor leggero, ma abbiamo riflettuto a lungo sul problema con l'aiuto di esperti del settore, di chi ci lavora e di chi utilizza la ferrovia. Le conclusioni a cui siamo giunti sono queste: si tratta di un'opera dannosa che impiegherebbe decenni a realizzarsi, enormemente costosa e per di più inutile».
E le conclusioni cui è arrivato il convegno sono state in linea con quanto previsto dal segretario Visentin. Con in più un annuncio e una dissociazione: i comitati spontanei dei "No Tav" hanno annunciato una manifestazione di protesta per domenica 10 marzo in piazza Mazzini a Bolzano dalla quale tuttavia hanno preso le distanze sia i Verdi che la sinistra radicale. «In Alto Adige si debbono rispettare le indicazioni che arrivano dalle popolazioni interessate - ha sottolineato Dello Sbarba - senza prestarsi a strumentalizzazioni di sorta».
E dal sindaco Spagnolli l'auspicio «che il confronto. avvenga con serenità sulla base di quel progetto della BBT in internet ormai da anni».

Si è tenuto ieri pomeriggio il convegno promosso da Rifondazione Comunista dal titolo «Il tunnel del Brennero è un buco nero»: al quale hanno preso parte esperti e politici dei paesi dell’arco alpino ma anche politici locali.Dispiaciuti per l’assenza di Erasmo Venosi portavoce dei comitati veneti contro l'alta velocità, una voce apartitica e competente che doveva essere presente.La parte introduttiva e di presentazione del problema è stata affidata al Presidente della Consiglio Provinciale, il verde Dello Sbarba. Il quale, utilizzando i " loro" dati (Provincia, RFI e società BBT connesse), ha mostrato come esistano diverse profonde contraddizioni su un progetto ancora molto vago nei tempi di attuazione e nei finanziamenti. Il presidente ha confermato che le linee attuali  sono sotto utilizzate e che le Ferrovie stanno attuando lavori di potenziamento della linea del Brennero, che da soli porteranno, con costi e impatti ambientali assai minori, ad un aumento del traffico del 50%, non lontano dagli effetti del BBT. Il secondo problema sono le tratte di accesso, per le quali non esistono per ora né soldi, né progetti e che rappresenteranno un tipico “collo di bottiglia” della viabilità ferroviaria su questo tratto. Punto importante sottolineato da Dello Sbarba è che il progetto BBT comunque non porterebbe automaticamente ad una riduzione del traffico su gomma, senza una politica delle rotaie e un aumento delle tariffe autostradali, che disincentivino quel tipo di trasporto. Sepp Obermeier portavoce della federazione bavarese di Die Linke-PDS, ha confermato che ci sono delle sopravalutazioni delle previsioni di traffico e che esiste una forte concorrenza dei trafori svizzeri e che in sintesi questo progetto appare come una gigantesca speculazione finanziaria. Josef Stingl del partito comunista austriaco, ha evidenziato come gran parte del traffico attuale sia inutile e dannoso e comporti gravi disagi per le popolazioni residenti e grossi problemi finanziari. Molto interessante l’intervento di Mario Branchicella, ferroviere del dipartimento di Bolzano che ha elencato i grossi problemi tariffari, normativi e di gestione del traffico ferroviario di una linea che corre in un tunnel divisa fra 2 nazioni con situazioni legislative diverse e che in questo senso nulla si è ancora fatto. Ma ancora più grande appare il problema del l’uso di tensione e voltaggio diversi della corrente elettrica nei diversi stati per spingere i treni, che ancora oggi costringono a cambiare locomotive al Brennero. Branchicella ha proposto chiaramente quale potrebbe essere l’alternativa al BBT :  ammodernare la linea esistente, differenziare la linea esistente  fra trasporto pubblico locale e merci con inserimento di un 3° binario e soprattutto varare un piano di intermodalità fra le diverse possibilità di movimento:non spostare la stazione di Bolzano  e sviluppare il tanto promesso metrò di superficie. Ugo Boghetta responsabile nazionale trasporti PRC-Sinistra Europea ha sottolineato la mancanza di fondi attualmente disponibili e che l’idea che l’Italia debba divenire una piattaforma strategica per le merci verso i nuovi mercati ( in particolare Est , ma soprattutto Cina ) offra più svantaggi in termini di popolazione e ambientali, che vantaggi occupazionali ed economici. Bisognerebbe invece dare più soldi per i trasporti urbani, che sono il collo di bottiglia della mobilità. Al termine delle relazione si è sviluppato un dibattito con diversi interventi di diversi esponenti del gruppo NO TAV-NO Ince di Bolzano e di Trento. E’ stato affermato soprattutto che mentre si discute, in val d’Isarco ci sono già le ruspe e i cantieri sono aperti e per questo la popolazione locale è molto preoccupata e si mobilità. E’ stata quindi annunciata una manifestazione con successiva assemblea popolare contro la TAV che si terrà a Bolzano il  10.03.2007. Il Presidente del Consiglio Provinciale Verde Dello Sbarba ha affermato che la lotta sul BBT appartiene alla popolazione locale che non è stata informata della manifestazione e che è l’unica legittimata rappresentante della battaglia contro il BBT. Di informazione ha parlato anche un rappresentante dei DS, lavoratore RFI, che ha invece sostenuto  che l’informazione sul BBT alle popolazioni è stata fatta già da anni. In sintesi RFI e società coinvolte hanno informato, i Verdi certamente hanno informato, ma soltanto ora, davanti alle ruspe, la popolazione si rende conto che non di parole si tratta, ma di fatti che coinvolgeranno e sconvolgeranno la loro vita quotidiana. ( n.d.r). Claudio Vedovelli


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categoria:ferrovia

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