giovedì 19 gennaio 2012

A 22 2

venerdì, 02 dicembre 2011



A22 e Serenissima alleate per la gara europea

BOLZANO. Il giorno dopo la bocciatura della sospensiva della gara europea per la concessione dell’Autostrada del Brennero emergono le prime indicazioni sulle modalità con le quali A22 scenderà in pista.
 Come ha confermato il presidente di “Serenissima” Attilio Schneck, indicato dalla Lega Nord, che per altro vede la propria concessione indissolubilmente legata alla realizzazione della Valdastico Nord, ovvero il collegamento fra Piovene Rocchette e l’A22 in Trentino, sarebbe già pronta la cordata con Autobrennero assieme ad un colosso bancario.
 Al di là dell’indiscrezione veneta, nulla trapela invece sui contenuti dell’offerta con la quale il presidente Walter Pardatscher e l’a Paolo Duiella, scenderanno in lizza per partecipoare al bando di gara che nelle prossime ore sarà nuovamente ripubblicato - e sarà la terza volta - da parte di Anas.
 La durata massima della concessione sarà di 50 anni a partire dal 1 maggio 2014 e il nuovo concessionario dovrà corrispondere allo Stato, a partire dall’esercizio finanziario di quest’anno, un importo annuo di 70 milioni di euro fino ad un importo complessivo non inferiore a 568,7 milioni di euro e dovrà inoltre accantonare al”fondo ferroviario” un importo annuo non inferiore a 34,4 milioni di euro per tutta la durata della concessione. Tecnicamente vi sarà una preselezione dei soggetti interessati e poi arriveranno le lettere di invito alla gara per quanti risulteranno in possesso dei requisiti minimi richiesti dal bando di gara. Naturalmente in gara vi saranno anche altri colossi nazionali ed europei a partire da Benetton e Gavio, ma anche società autostradali spagnole, austriache e germaniche. Ora si attende il bando Anas.(o.d.)
Alto Adige 2-12-11
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lunedì, 28 novembre 2011



«Il Veneto pretende l’Alemagna»

BOLZANO.  Il governatore della Regione Veneto Luca Zaia ha rilanciato, in occasione dell’inaugurazione della 52/a Mostra internazionale del gelato artigianale a Longarone, la necessità di prolungare l’autostrada A27 da Pian di Vedoia verso Monaco di Baviera.
 «Sono stato uno dei sostenitori della Venezia-Monaco - ha ricordato infatti ieri Zaia - e da presidente della provincia di Treviso ho raccolto anche migliaia di firme. Ricordo che tra Belluno e Monaco ci sono soltanto 213 km. Fare la Venezia-Monaco significherebbe togliere dall’isolamento, rispetto all’Europa, questi territori».
 Quanto all’opposizione del presidente della provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, al passaggio dell’A27 per la Val Pusteria, Zaia, parlando con i giornalisti, è stato categorico: «A me spiace che Durnwalder continui a dire di no. Ma dovrebbe ricordare che la loro libertà finisce dove inizia la nostra. Che è anche la libertà di recarci a Nord, a Vienna più che a Monaco, per assaporare il gelato artigianale italiano». Ad una domanda poi sulla eventuale disponibilità delle risorse necessarie per la costruzione dell’arteria, il presidente Zaia ha detto che «i soldi senz’altro si troveranno, considerato che le autostrade sono un affare e potranno sicuramente esserci dei privati che finanziano l’opera in cambio dei pedaggi».
 E l’uscita di ieri del governatore Zaia viene per altro al termine di una vera e propria escalation da parte dei politici e degli imprenditori veneti nei confronti delle autonomie di Trento e di Bolzano per realizzare sia il collegamento della Valdastico Nord (da Piovene Rocchette a Trento) sia quello dell’Alemagna attraverso l’Alta Pusteria. Ipotesi di nuovi tracciati autostradali fortemente e da sempre osteggiate sia da Dellai che da Durnwalder.
 Ma se arrivano nuove pressioni dal Veneto ieri da Roma con il nuovo ministro dei Trasporti Corrado Clini sono arrivate alcune priorità del nuovo governo assolutamente positive per il Trentino Alto Adige Südtirol: «Trasferire sui treni il trasporto delle merci lungo le linee Trieste-Milano-Torino-Lione, Brennero-Verona-Bologna, Chiasso-Milano-Bologna» è la prima priorità ha ricordato il ministro. La seconda, ha proseguito, è «l’aumento dell’offerta di trasporto pubblico interurbano, in particolare a sostegno della mobilità tra le città di Lombardia, Veneto ed Emilia. Per sostenere queste misure sono necessari investimenti importanti e di medio-lungo periodo tanto che si dovrà anche riconsiderare il patto di stabilità».
Alto Adige 28-11-11
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lunedì, 17 ottobre 2011


Concessione A22, il Tar sospende la gara europea

BOLZANO. Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva per il bando Anas che mette in gara la concessione dell’autostrada del Brennero. Prima battaglia vinta dunque per gli azionisti pubblici dell’A22 - in primis la Regione Trenti Alto Adige Südtirol e le Province autonome di Bolzano e Trento - che si erano fatti promotori di un articolato ricorso per contestare i contenuti e soprattutto le carenze del bando di gara.
 Slitta dunque la scadenza prevista per il 28 ottobre per la presentazione delle offerte preliminari sulla base delle quali poi l’Anas avrebbe selezionato la rosa dei partecipanti alla gara vera e propria.
 La notizia della decisione del Tar, dopo la richiesta dei legali dell’Autobrennero Marcello Clarich e Claudio Guccione, è stata accolta ovviamente con favore nella sede di via Berlino a Trento di A22. La decisione di accogliere la sospensiva è stata presa dal presidente della terza sezione del Tar del Lazio, Bruno Amoroso, “sino alla trattazione dell’istanza cautelare in sede collegiale”, che è stata fissata per il prossimo 2 novembre, per decidere definitivamente sulla sospensiva, poi sull’annullamento chiesto dagli avvocati della società di gestione.
 «Questo è sicuramente un passaggio importante - ha detto il governatore trentino Lorenzo Dellai - anche perché come azionisti pubblici di A22 continuiamo a lavorare su tutti gli scenari ovvero sia su quello che maturerebbe se il nostro ricorso venisse accolto poi anche nel merito; sia su quello della gara vera e propria; sia su quello che preferiamo e che vedrebbe la costituzione di una società in house cui affidare direttamente la gestione». Il 2 novembre una prima risposta.
Alto Adige 17-10-11
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martedì, 04 ottobre 2011



A22 nel mirino di Benetton e Gavio

ORFEO DONATINI
BOLZANO. Si preannuncia una gara molto affollata quella per la concessione dell’Autobrennero che vedrà la presentazione delle prime offerte entro il prossimo 28 ottobre: accanto al presidente dell’A22 Walther Pardatscher, pare ci saranno infatti Benetton, Gavio, Schneck, Gamberale.
 Si stanno moltiplicando infatti le manifestazioni d’interesse per la gestione dell’autostrada del Brennero, dalla sua costruzione e fino ad oggi gestita dall’A22, società controllata all’81,1% dagli enti pubblici territoriali, ed in particolare da quelli delle Province autonome di Bolzano e di Trento.
 Il bando di gara europea emesso a sorpresa dall’Anas ai primi di settembre prevede di assegnare ancora entro quest’anno la concessione dell’autostrada del Brennero. La durata massima della concessione sarà di 50 anni a partire dal 1 maggio 2014 e il nuovo concessionario dovrà corrispondere allo Stato, a partire dall’esercizio finanziario di quest’anno, un importo annuo di 70 milioni di euro fino ad un importo complessivo non inferiore a 568,7 milioni di euro e dovrà inoltre accantonare al “fondo ferroviario” un importo annuo non inferiore a 34,4 milioni di euro per tutta la durata della concessione. Tecnicamente vi sarà una preselezione dei soggetti interessati entro il 28 ottobre prossimo e poi arriveranno le lettere di invito alla gara per quanti risulteranno in possesso dei requisiti minimi richiesti dal bando di gara.
 Ed è proprio per la rosa degli “interessati” che stanno emergendo le novità più interessanti che per un verso dimostrano quanto sia appetibile la tratta autostradale dal Brennero a Modena, e per altro verso quando si preannunci “all’ultimo milione” la gara al miglior offerente che scatterà a fine mese.
 Accanto all’offerta del presidente di A22 Walter Pardatscher - che ancora non ha deciso se correre da solo o in cordata con qualche partner forte - si dice che vi saranno sicuramente le offerte del Gruppo Benetton con “Autostrade per l’Italia”, ma anche con altre società che fanno riferimento al gruppo finanziario di Treviso come “Atlantia spa”; e non si escluderebbe pure un indiretto coinvolgimento della “Abertis”, società autostradale spagnola con la quale pochi anni fa, per l’opposizione del governo, i Benetton non riuscirono a far andare in porto una mega-operazione di fusione. Ma interesse forte vi sarebbe anche da parte della società autostradale “Serenissima”, presieduta da Attilio Schneck, indicato dalla Lega Nord, che vede la propria concessione indissolubilmente legata alla realizzazione della Valdastico Nord, ovvero il collegamento fra Piovene Rocchette e l’A22 in Trentino che tuttavia è contestatissimo proprio dal governatore Lorenzo Dellai.
 Altro soggetto autostradale italiano forte è poi quello che fa capo al “Gruppo Gavio” della “Torino - Milano” che pure sarebbe pronto a calare il proprio “asso”, ovvero la propria offerta per l’A22. Così come sarebbe pronto a fare la sua offerta anche un calibro altrettanto forte, se non di più, quale Vito Gamberale, già consigliere di amministrazione ed attuale azionista - al 7,8% - di A22 con “Infracis”, società che vede impegnati anche molti imprenditori del Nord Est.
 E fin qui si tratta di soggetti imprenditoriali nazionali, ai quali naturalmente si dovranno aggiungere quelli europei: a partire dagli spagnoli, già in passato interessati al business autostradale italiano e finora rimasti alla porta, agli austriaci ed ai germanici; per non parlare di possibili interessamenti da parte di inglesi e francesi.
 Il conto alla rovescia in vista del 28 ottobre, termine ultimo per la presentazione delle preofferte all’Anas, è insomma già iniziato e la “febbre” inevitabilmente sta aumentando. Tattiche e strategie sono segretissime e a tutto campo e le sorprese, in termini di alleanze, potrebbero essere anche clamorose.
Alto Adige 4-10-11
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mercoledì, 14 settembre 2011



A22: «Vinceremo nonostante Roma»

ORFEO DONATINI
BOLZANO. «Vogliamo vincere la gara per continuare a gestire l’A22»: così il presidente Luis Durnwalder e il governatore Lorenzo Dellai che ieri hanno tenuto un primo vertice dopo la scelta di Roma di indire per la prima volta una gara europea per riassegnare la concessione.
 «Abbiamo dato mandato ai vertici dell’Autobrennero di fare ogni sforzo utile per tutelare la società e gli interessi dei nostri territori; vogliamo impegnarci per dare continuità alla gestione dell’A22 e quindi vincere la gara»: è quanto dichiarato da Durnwalder e Dellai al termine dell’incontro con il presidente Pardatscher e l’ad Duiella.
 «Nella gestione della A22 abbiamo sempre dimostrato coerenza e responsabilità con gli impegni presi nei confronti del resto del Paese - hanno sottolineato i due presidenti - e siamo pertanto amareggiati e delusi per il fatto che la speranza di ottenere la proroga della gestione dell’autostrada sia stata frustrata. Roma infatti, attraverso l’Anas, per la prima volta ha bandito una gara europea per il rinnovo della concessione; non accogliendo la nostra richiesta, il governo ha dimostrato di sottovalutare gli interessi nazionali che stanno dietro alla nostra proposta, oltre che quelli dei territori su cui insiste il tracciato dell’autostrada. La partita in gioco infatti è quella della costruzione del tunnel ferroviario del Brennero e della contestuale realizzazione delle tratte di accesso».
 Una reazione di grande fermezza insomma da parte degli azionisti di riferimento di A22 che sul piano politico evidenzia ancora una volta il profondo solco che ormai divide le autonomie speciali dal governo di centrodestra del presidente Berlusconi.
 Ma sul piano societario e gestionale quali possono essere i possibili scenari che da questa svolta possono derivare? Se A22 vince la gara si tratterà di capire a quali condizioni e poi quali potranno essere gli impegni finanziari che ne deriveranno anche in relazione al cofinanziamento della Bbt dell’eurotunnel ferroviario del Brennero. Altro aspetto, per ora imponderabile, è se A22 correrà da sola oppure in cordata con qualche partner come, ad esempio, Infracis, la holding partecipata da molti soggetti imprenditoriali del Nord Est, ma anche (al 26%) da F2i, Fondi italiani per le infrastrutture, potente soggetto pubblico/privato guidato da Vito Gamberale. Infracis che per altro è anche azionista di A22 con una quota di poco più del 7%.
 Se vince un altro soggetto italiano, l’ipotesi che più viene accreditata è che possa essere “Autostrade per l’Italia” del gruppo Benetton oppure il gruppo Gavio che gestisce le più importanti arterie nel Nord Ovest. E il nuovo concessionario dovrà anche versare al concessionario uscente un importo non superiore a 897,8 milioni di euro per le opere realizzate e non ancora ammortizzate al 30 aprile 2014. Ma ovviamente potrebbe essere anche un grande gruppo europeo, germanico più che francese o inglese. In ogni caso non dovrebbero esservi conseguenze per le centinaia di dipendenti direttamente impegnati nella gestione dell’A22: passerebbero “armi e bagagli” al nuovo concessionario.
 Polemico infine il ministro dei Trasporti Altero Matteoli: «Se il presidente Durnwalder è a conoscenza di fatti irregolari o, come ha affermato, di possibili combine dietro il bando di gara sul rinnovo della concessione dell’A22, che al sottoscritto non risultano, li rendesse pubblici facendo i nomi e i cognomi dei responsabili”.
Alto Adige 14-9-11
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martedì, 13 settembre 2011



Concessione A22, via alla gara da 568 milioni

ORFEO DONATINI
BOLZANO. L’Anas ha rotto ogni indugio e ieri ha fatto pubblicare in Gazzetta ufficiale il bando di gara europea per assegnare ancora entro quest’anno la concessione dell’Autostrada del Brennero. Base d’asta minima di 568 milioni di euro. Oggi vertice fra A22, Durnwalder e Dellai per decidere le strategie da adottare.
 «Il via ufficiale alla procedura di gara - ha dichiarato l’amministratore unico di Anas, Pietro Ciucci - testimonia l’impegno della società a rispettare i tempi fissati per l’espletamento della procedura per il riaffidamento della concessione di A22, con evidenti effetti positivi anche per la realizzazione del tunnel ferroviario del Brennero».
 Ma in sede locale ovviamente la scelta di Roma di bandire la gara europea per la concessione suscita reazioni meno entusiastiche: «Scatta una fase nuova - commenta secco il governatore trentino Lorenzo Dellai - e visto che dopo mesi di proposte inascoltate ora Roma ha scelto questa strada per quel che mi riguarda è solo tempo di agire a tutela dei nostri interessi». «Ho l’impressione - ha detto per parte sua il presidente Luis Durnwalder - che in Italia ci sia un soggetto interessato e che questi abbia i giusti contatti romani. Valuteremo con Dellai le strategie da adottare perchè per noi è una partita troppo importante».
 Ma cosa prevede il bando di gara? La durata massima della concessione sarà di 50 anni a partire dal 1 maggio 2014 e il nuovo concessionario dovrà corrispondere allo Stato, entro l’esercizio finanziario di quest’anno, un importo annuo di 70 milioni di euro fino ad un importo complessivo non inferiore a 568,7 milioni di euro e dovrà inoltre accantonare al “Fondo ferroviario” un importo annuo non inferiore a 34,4 milioni di euro per tutta la durata della concessione.
 Tecnicamente vi sarà una preselezione dei soggetti interessati entro il 28 ottobre prossimo e poi arriveranno le lettere di invito alla gara per quanti risulteranno in possesso dei requisiti minimi richiesti dal bando di gara. L’aggiudicazione avverrà poi in tempi rapidi, ancora entro quest’anno posto che l’ultima Finanziaria prevede il primo dei versamenti da 70 milioni di euro del canone entro l’esercizio in corso del bilancio dello Stato.
 Resta ancora da chiarire infine il destino del “tesoretto” di 550 milioni di euro che l’A22 avrà accantonato entro il 2014 in favore del tunnel ferroviario del Brennero e che, per ora, è ancora nelle casse della società di via berlino a Trento in titoli di Stato.
 «Nessuna sorpresa - commenta infine l’amministratore delegato di A22, Paolo Duiella - e per parte nostra assieme ai nostri azionisti vareremo tutti i provvedimenti del caso per poterci aggiudicare la concessione. Anche se la gara ha in sé degli immanenti fattori di rischio».
Alto Adige 13-9-11
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domenica, 11 settembre 2011



La Regione difenda l’autonomia dell’A22

Si legge che si profilerebbe una sorta di scambio per la proroga della concessione dell’A22 per il tramite della fusione con la Serenissima, l’Autostrada Brescia-Padova. Con una previsione, fantasiosa, di una società concessionaria unica con un flusso di cassa tale da poter quotare in Borsa. La legge 729 del 24 luglio 1961 prevedeva la concessione autostradale a una società del gruppo Iri. Dopo l’approvazione della citata legge gli amministratori della Società del Brennero si attivarono perché venisse inserita anche quella del Brennero. Ma l’Iri non avrebbe potuto iniziare i lavori prima del 1970. Cosicché il Consiglio di Amministrazione, in data 17 marzo 1962, decise di proseguire “autonomamente” le pratiche per l’attuazione dell’opera. A questo punto occorre ricordare: - l’idea dell’autostrada del Brennero nacque in seno alla Giunta della Regione Trentino-Alto Adige; - furono i senatori trentini che con tenacia sostennero di non attendere le disposizioni dell’Iri e di inserire l’autostrada del Brennero tra quelle costruzioni da attuare da una Società di Enti pubblici. La posizione della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol doveva e deve essere, perciò, di difesa della “autonomia” dell’Autostrada del Brennero come bene pubblico di interesse non soltanto regionale, ma nazionale e internazionale.
Renzo Segalla già direttore tecnico e vicedirettore generale A22


 Grazie per aver sfogliato con noi questa pagina del passato, caro ingegnere. Il baratto di cui mi parla e di cui qualcuno ha scritto mi pare, come dire, un’autostrada dell’assurdo. E’ impensabile che accada, anche perché qui c’è di mezzo l’Europa e un sistema di regole impensabile negli anni di cui lei parla. La questione è comunque delicata e lo spirito dei fondatori - che in parte s’è disperso - si scontra con una realtà che è due volte complessa: perché la politica ha preferito lo scontro all’incontro e perché non sarà facile evitare le gare che le nuove norme ci impongono. Non sarebbe male, però, che si capisse lo straordinario valore di una società che è uno dei pochi simboli di strategie regionali ormai dimenticate, per non dire rinnegate. Forse non sarebbe cambiato nulla, con una Regione ancora autorevole e capace di tenere insieme, in contesti come questi, le due Province. Ma il dubbio resta.

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venerdì, 09 settembre 2011



A22: servono 104 milioni all’anno

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Ora è certo: la concessione dell’A22 andrà in gara. Ma per averla bisognerà sborsare 104 milioni all’anno. Se il bando non dovesse vincerlo l’Autobrennero, oltre a dividendi e investimenti sul territorio, Trento e Bolzano rischiano di perdere anche le imposte pagate dall’A22.
 L’amministratore delegato Paolo Duiella lo sa: «La nostra concessione fa gola a molti». L’Autobrennero è una società in salute: ricavi di oltre 330 milioni, un utile superiore ai 60, ricchi dividendi distribuiti quasi ogni anno. Quasi, perché i 21 milioni dell’utile 2010 destinati inizialmente agli azionisti sono ancora congelati. Oggi il cda dell’A22 deciderà quando convocare l’assemblea dei soci per decidere il da farsi: «L’assemblea la faremo entro il 30 settembre, saranno i soci a scegliere se distribuire i dividendi oppure no», anticipa Duiella.
 Si discuterà anche di altre questioni: il tesoretto accantonato per il tunnel del Brennero e i preparativi per il bando di gara che dovrebbe essere pubblicato a giorni dall’Anas. Sul primo punto la differenza di vedute con il governo è evidente. «Sono soldi degli azionisti», dice Duiella. Ma Mauro Fabris, commissario governativo del Brennero, è categorico: «I 500 milioni sono già stati impegnati con due distinte delibere del Cipe, entrambe registrate dalla Corte dei conti e pubblicate sulla gazzetta ufficiale: 400 sono destinati al tunnel, 100 alla tratta di accesso Ponte Gardena-Fortezza. Chi oggi dice che quei soldi potrebbero non essere utilizzati per il tunnel ma destinati ai soci dell’A22, contraddice la Corte dei conti».
 Per Fabris non solo è fuori dubbio che i 550 milioni che saranno accantonati entro il 2014 dall’A22 dovranno andare a finanziare l’Eurotunnel, ma anche gli accantonamenti futuri non saranno un problema. «Per il finanziamento del tunnel ferroviario il nome del concessionario dell’Autobrennero è ininfluente. Per legge è definito che chi vincerà la gara dovrà destinare al traforo 34,4 milioni all’anno per tutta la durata della concessione. Concessione che vale 568 milioni e per la quale dovranno essere versati altri 70 milioni all’anno fino a quando sarà raggiunta questa cifra».
 In pratica, questo significa che il concessionario dovrà pagare 104 milioni all’anno per i primi otto anni. «È una somma importante - dice Fabris -, soprattutto per un privato. Le Province di Trenmto e Bolzano sono favorite, perché oltre agli utili incassano anche gran parte delle imposte pagate dall’Autobrennero. Quindi partono favorite: la smettano di lamentarsi e si adeguino alle regole della concorrenza che valgono in tutta Europa».
 La gara non fa paura («conosciamo il territorio meglio di tutti e i nostri azionisti sono enti pubblici», sottolinea Duiella), ma il rischio di perdere la concessione comunque c’è. «Per Trento e Bolzano - spiega il presidente dell’A22 Walter Pardatscher - significherebbe perdere la governance di un’azienda che ha sempre investito molto sul territorio».
 Inoltre ci sono gli utili e i dividendi, e - come ricordava Fabris - le imposte. La sede legale dell’A22 è a Trento, ma per evitare polemiche, Dellai e Durnwalder si sono accordati sulla divisione alla pari dell’importo che resta sul territorio. «Per il 2010 - spiega il caporipartizione finanze della Provincia di Bolzano, Eros Magnago - ognuna delle due Provincia ha incassato 7,3 milioni». E a rischio c’è pure il prestigio di una società che in regione è sempre stata sinonimo di soldi e potere.
Alto Adige 9-9-11
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giovedì, 08 settembre 2011



La concessione dell’A22 andrà in gara

BOLZANO. La concessione dell’A22 andrà in gara: le residue speranze di un prolungamento della concessione ad una società “in-house” sono sparite quando è stato pubblicato il maxi-emendamento, dove l’Autobrennero non compare.
 In realtà si sapeva che sarebbe stato difficile inserire un passaggio sull’Autobrenero nella manovra. Qualche speranza l’aveva riaccesa il commissario governativo Mauro Fabris, ma quando in Senato è arrivato il testo completo del maxi-emendamento è stato chiaro a tutti che la concessione dell’A22 sarà messa in gara.
 Non fa salti di gioia, ma non si dispera Luis Durnwalder («abbiamo le carte in regola per vincere la gara», è sempre stata la posizione del presidente della Provincia), mentre è infuriato il maggiore azionista dell’A22, il presidente della Regione Lorenzo Dellai: «Il governo concede una proroga alla concessione della Serenissima per la realizzazione di un’autostrada inutile e a noi non ci risponde nemmeno. Se avessimo fatto 550 milioni di debiti il governo sarebbe subito intervenuto. Invece come le formichine abbiamo accantonato 500 milioni per il tunnel del Brennero e il governo ci ha ignorato, non ci ha nemmeno risposto». Ora i soci dell’A22 potrebbero anche decidere di non destinare più il tesoretto di 550 milioni al traforo di base, anche se difficilmente si arriverà a una rottura così netta.
Alto Adige 8-9-11
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mercoledì, 07 settembre 2011



A22, ultimo spiraglio per evitare la gara

BOLZANO. La manovra non tocca il tunnel Brennero e forse potrebbe ancora salvare la concessione in capo all’A22, pur trasformandola in società “in-house”. Lo conferma il commissario straordinario del governo per il tunnel del Brennero Mauro Fabris ieri in Regione (in mattinata a Bolzano, nel pomeriggio a Trento) per discutere proprio del traforo di base e dell’autostrada.
 Il tunnel ferroviario: «La manovra - ha assicurato Fabris - non tocca le risorse per il tunnel del Brennero perché i lavori sono già iniziati e perché non rientra nella delibera che blocca le opere pubbliche non iniziate. Confermo il termine nel 2025. Gli stati di avanzamento dei lavori proseguono e siamo entrati nella fase 3 che comprende anche il raddoppio delle tratte ferroviarie tra Verona e il Brennero». Su questo punto è arrivato anche l’apprezzamento del coordinatore Ue per il corridoio Berlino-Palermo Pat Cox.
 Per quanto riguarda la concessione dell’A22, bisognerà aspettare la pubblicazione integrale del maxi-emendamento approvato ieri dal consiglio dei ministri e non ancora disponibile al momento di andare in stampa. Fabris si è mostrato possibilista: «Se ci sarà l’affidamento della concessione dell’A22 alla società in house, come richiesto dal presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai, lo sapremo a ore, perché potrebbe essere compresa nel maxi emendamento alla manovra. Questa è l’ultima chance, perché dopo si va necessariamente alla gara europea. Lo Stato deve incassare i 70 milioni di euro del costo di subentro del nuovo gestore dell’A22. Circa l’accantonamento dei 540 milioni per il Tunnel di base fatto dalla società che ha gestito finora l’A22 - ha concluso Fabris - non entro nel merito sull’intenzione del presidente della Regione Lorenzo Dellai di rimettere in discussione i fondi accantonati perché sarebbe materia giuridica».
 Attendisti i senatori regionali. Il trentino Giorgio Tonini (Pd) in serata spiegava che «in questo momento Tremonti e i suoi tecnici avranno altro a cui pensare», mentre l’altoatesina Helga Thaler-Ausserhofer (Svp) era speranzosa: «Non sappiamo ancora nulla anche perché in queste ore si sta discutendo di temi nazionali, mentre l’A22 è una questione più locale. Ma se davvero l’emendamento relativo all’autostrada del Brennero sarà accolto, non potremo che essere felici».
Alto Adige 7-9-11
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categoria:ferrovia, a22
giovedì, 25 agosto 2011



 torna l’ipotesi dell’A22 «in-house»

BOLZANO. Operazione A22 pubblica, ultimo atto. Il tentativo estremo per evitare la messa in gara della concessione autostradale in scadenza il 30 aprile 2014 sarà contenuto in un emendamento alla manovra “bis” che prevede, oltre appunto alla gara, anche l’ipotesi di affidare la concessione ad una società “in-house”, con soli azionisti pubblici (nel caso specifico, gli enti locali, Rfi e l’Anas). «Abbiamo già intrapreso contatti col governo e, pur rendendomi conto che siamo ormai arrivati al limite dei tempi supplementari, mi auguro che l’Italia non voglia perdere questa opportunità e che quindi, col contributo di tutti, si possa definire la partita all’interno della manovra finanziaria», afferma Lorenzo Dellai, che come presidente della Regione Trentino-Alto Adige è anche il maggiore azionista dell’A22.
 Dellai ha formulato a governo e parlamentari l’auspicio che «l’ipotesi di assegnare la nuova concessione a una società “in house”, promossa dai soggetti territoriali locali del corridoio del Brennero, possa trovare la sua definizione nell’ambito della manovra in questione», con un emendamento specifico. La scelta infatti di una gara europea, che è tra le ipotesi del governo, potrebbe escludere l’attuale società di gestione e metterebbe quindi anche in discussione l’accantonamento degli utili che da anni viene effettuato per la realizzazione del tunnel ferroviario del Brennero: entro il 2014 l’A22 avrà messo da parte 550 milioni e un eventuale prolungamento della concessione fino al 2045 porterebbe all’accantonamento di ulteriori due miliardi. Nei giorni scorsi i ministri competenti Giulio Tremonti (finanze) e Altero Matteoli (infrastrutture) hanno però già dato disposizione all’Anas di predisporre il bando di gara.
Alto Adige 25-8-11
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categoria:a22
mercoledì, 10 agosto 2011



A22, Oltrisarco stavolta crede a Mussner

La notizia arrivata direttamente dall’ Assessore Provinciale Mussner crea un certo interesse ad Oltrisarco Aslago. Chi con autostrada e le sue migliaia di attraversamenti giornalieri ha un contatto diretto e ne subisce le ricadute ha sicuramente diritto ad esprimere un parere sull’argomento. Alle dichiarazioni dell’Assessore Mussner sullo spostamento del tratto autostradale la prima reazione è di cautela dato che in passato molti altri politici hanno fatto simili promesse che tali sono rimaste. Il quartiere crede alla buona fede dell’Assessore e spera che non sia uno dei tanti annunci pre elettorali. Con lo spostamento si avvierebbe la trasformazione tracciata dagli architetti nel masterplan. Pertanto chiediamo all’Assessore Mussner di valutare la necessità di far fare un salto di qualità definitivo al quartiere considerando con lo spostamento in galleria del tratto autostradale la rimozione della vecchia tratta. In qualità di Consigliere di quartiere sollecito il Comune a fare tutti passi necessari per consentire un iter celere per lo spostamento dell’Autostrada. Il quartiere nel frattempo attende con urgenza il via dei lavori per la realizzazione del tratto di SS 12 in galleria da Maso della Pieve a Campegno. All’Assessore Mussner il pieno sostegno di Oltrisarco Aslago sullo spostamento in galleria del tratto autostradale bolzanino con una richiesta di considerare la sua totale rimozione. Rimanendo in ambito di dialogo con i rappresntanti Provinciali invito l’Assessore Bizzo a tenere in considerazione anche il quartiere di Oltrisarco nell’ evoluzione del progetto «Polo tecnologico». Troppo spesso la zona produttiva è oggetto di grossi interventi urbanistici con ricadute sulla mobilità e sulla qualità del quartiere. Credo sia necessario per il futuro studiare metodi di confronto con i cittadini.
Consigliere di quartiere Oltrisarco Aslago Giovanni Barborini
Alto Adige 10-8-11
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categoria:maso della pieve, a22
lunedì, 08 agosto 2011



La «piattaforma» dell’A22 per dare respiro all’arginale Un compromesso fattibile

RENZO SEGALLA
Nelle premesse del Masterplan di Bolzano si afferma che lo stesso potrà avere piena applicazione, dopo lo spostamento del viadotto autostradale, che attraversa la città, e dopo l’interramento della cosiddetta”arginale”, che corre sotto il viadotto. La struttura sopraelevata di detto viadotto potrà ospitare arginale, mini-metro o addirittura un parco, come a Nuova York per la vecchia ferrovia sopraelevata lunga 2,3 Km, una volta spostato questo tratto di autostrada in galleria. Questa l’idea lanciata dall’architetto Andrea Boschetti, noto per aver partecipato al disegno dello sviluppo di Milano, contrario però al “raddoppio” dell’arginale,”vera barriera ad altezza suolo”. Non si potrebbe utilizzare la piattaforma del viadotto autostradale, larga 23 metri, per accogliere il traffico, preferenziale, sia dell’arginale sia della strada statale, in tempi brevi? Come? Mediante la costruzione di rampe di accesso al viadotto autostradale in corrispondenza di ponte Resia, ponte Roma e fra Campiglio e Cardano, a cura e spese, rispettivamente degli enti interessati, Provincia, Comune e Autostrada(meno di cinque milioni di euro per ciascuna rampa di accesso). Potrebbe essere una soluzione di compromesso, accettabile dagli urbanisti in merito ai problemi della viabilità cittadina e della Zona, problemi di circolazione dei veicoli difficile da risolvere fino dai tempi degli urbanisti Piccinato e Winkler, già allora(inizi anni Settanta) in disaccordo sul traffico. Sarebbe una soluzione intermedia, valida anche quando, avvenuto il trasferimento del traffico in galleria, il viadotto potrebbe fungere da sede per il traffico statale e perciò verrebbe meno la costruzione della variante della SS 12.
 Tutto ciò viene rappresentato, in bozza- schizzi, nei grafici allegati.
 Questa proposta, beninteso, viene suggerita ai sensi dell’articolo 118, ultimo comma, della Legge costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3, per il quale i cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di”sussidiarietà” possono attivarsi e sono da favorire, per quanto possibile, a “sussidio” della stessa.
Alto Adige 8-8-11
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domenica, 07 agosto 2011



spostare l’A22 in galleria

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Subito la circonvallazione sud tra San Giacomo e Campiglio e - in prospettiva - spostare l’A22 in galleria liberando il tracciato attuale, da sfruttare come collegamento veloce da nord e sud. Queste le proposte dell’assessore Mussner per migliorare la viabilità cittadina.
 Spostare il tracciato cittadino dell’autostrada del Brennero sotto il Colle, tutto in galleria. È uno dei sogni del Comune, che finora si è sempre infranto contro lo scoglio dei costi troppo elevati: 600 milioni l’ultima stima. Una cifra enorme, che fino a ieri ha motivato lo scetticismo della Provincia nei confronti di questo progetto. Fino a ieri, appunto. Perché durante il colloquio di metà legislatura, è stato l’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner a ritirare fuori il progetto.
 LE STRADE. Dal 2009 ad oggi la Provincia ha già speso 182,5 milioni di euro per le strade e altri 101 milioni sono gli investimenti previsti per il solo 2011. I progetti più importanti sono le circonvallazione di Merano, Bressanone, Pineta, Laives, Santa Cristina, Ora, Vandoies. E il capoluogo? «I nostri tecnici - risponde Mussner - hanno praticamente definito il progetto della circonvallazione sud tra San Giacomo e Campiglio. Lo porteremo in giunta a inizio settembre, probabilmente la galleria sarà a una e non a due canne come previsto originariamente».
 A22 IN GALLERIA. Ma se l’accordo sulla circonvallazione sud era dato per scontato, la vera novità è stata l’apertura al progetto di spostare il tracciato dell’A22 in galleria. «Il raddoppio dell’arginale? Piuttosto - così l’assessore - io penso a ridisegnare il tracciato dell’autostrada spostando l’A22 “dentro” la montagna». Ovvero, sotto il Colle. Quello che chiede il Comune, che però vorrebbe eliminare il viadotto attuale, che taglia in due la città. «Lo so - prosegue l’assessore - ma su questo punto non sono d’accordo. Eliminare quel tratto di autostrada costerebbe 40 milioni di euro. Meglio allora utilizzarlo come circonvallazione tra Bolzano Nord e Bolzano Sud».
 LE REAZIONI. Walter Pardatscher, presidente dell’Autobrennero, si defila: «Per noi il progetto è congelato, sull’eventuale spostamento del tracciato deciderà il prossimo concessionario». Per quanto riguarda l’A22, dunque, se ne riparlerà non prima del 2014. Il problema dei costi spaventa anche il vicesindaco Klaus Ladinser, uno dei maggiori sostenitori dello spostamento dell’A22 in galleria: «Sarebbe un progetto importantissimo per il capoluogo, ma bisogna trovare 600 milioni. Non sarà facile, ma se lavoriamo tutti insieme potremmo realizzare davvero un intervento che rilancerebbe alla grande la città di Bolzano». Scettico Claudio Corrarati della Cna: «I costi sono molto elevati e l’intervento si prospetta molto a lungo termine. Bisognerebbe semmai trovare delle soluzioni intermedie».
 FINANZIAMENTI PRIVATI. Anche Mussner sa che il vero problema sono i costi. «Dobbiamo puntare su nuovi modelli di finanziamento puntando sulla compartecipazione tra pubblico e privato. L’operazione legata al parcheggio dell’ospedale non ha funzionato - ammette l’assessore - ma resto convinto che la “public-private-partnership” sia la risposta migliore in tempi di riduzione dei mezzi finanziari. Un esempio positivo in questo senso è la circonvallazione di Merano, al cui finanziamento contribuirà anche la Forst».
Alto Adige 5-8-11
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martedì, 02 agosto 2011



A22 da bollino nero, più controlli

SUSANNA PETRONE
BOLZANO. Ad agosto anche l’A22 è a rischio «bollino nero». Per questo motivo gli agenti della Polstrada aumenteranno i controlli soprattutto nei fine settimana.
Come ogni anno ad agosto migliaia di automobilisti si mettono in marcia per raggiungere i luoghi scelti per le vacanze. Ma non tutti decidono di raggiungere il mare, preferendo la montagna. E tra le mete preferite ci sono soprattutto le Dolomiti dell’Alto Adige. Per non parlare invece dei turisti tedeschi e austriaci che scelgono l’A22 per raggiungere le spiagge italiane. In parole povere: l’autostrada rischia di rimanere intasata in entrambi i sensi.
Per questo motivo l’autostrada del Brennero fa parte delle direttrici più trafficante durante il periodo estivo e quindi viene tenuta sotto controllo giorno e notte, soprattutto durante i fine settimana. E per questo motivo gli agenti della polizia stradale, coordinati da Giancarlo Conte, dovranno fare gli straordinari per tutto il mese di agosto. Il compito delle forze dell’ordine sarà quello di individuare itinerari alternativi alle autostrade, da usare in caso di criticità, così come quello dell’intervento immediato in caso di incidenti. Per garantire la massima sicurezza dei vacanzieri sono stati coinvolti anche i vigili del fuoco, le concessionarie autostradali e i volontari della protezione civile, il cui compito è quello di assistere in maniera efficace e costante le persone in viaggio.
Complessivamente ad agosto saranno presenti 1.450 pattuglie della Polstrada, così come 100 pattuglie in moto e 150 in borghese per i controlli delle aree di servizio in autostrada. Gli agenti, infatti, saranno presenti anche nelle areee di servizio e di parcheggio autostradale, al fine di contrastare i furti e la micro-criminalità. Intanto è partita l’ottava edizione della campagna di sicurezza stradale «Guido con prudenza», con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sui rischi legati alla guida in stato di ebbrezza. Per visualizzare le previsioni del traffico basta collegarsi ai siti internet «interno.it» e «poliziadistato.it», dove si possono trovare indicazioni dei tratti autostradali più trafficati in determinati periodi, così come l’elenco dei cantieri inamovibili su autostrade.
Alto Adige 2-8-11
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venerdì, 22 luglio 2011



Uffici viaggi: rilanciare l’aeroporto

BOLZANO. Rilanciare aeroporto e ferrovia per i turisti, ma soprattutto per gli altoatesini. È quello che chiedono le agenzie di viaggi.
IL SETTORE. In provincia sono 53 le agenzie di viaggio che nelle loro 82 unità locali occupano complessivamente 360 persone. Gran parte di queste sono specializzate nel settore “outgoing” (si tratta di agenzie che propongono viaggi con partenza dall’Alto Adige), mentre 13 si occupano esclusivamente di turismo “ingoing” (agenzie che offrono viaggi con destinazione Alto Adige).
LO STUDIO. L’istituto di ricerca economica della Camera di commercio in queste settimane ha effettuato un sondaggio tra le agenzie. Il clima di fiducia è positivo sia per le partenze che per gli arrivi, ma resta la nota dolente della qualità dei collegamenti: le priorità sono aeroporto e ferrovia. «Bisogna - così commenta il presidente della Camera di commercio Michl Ebner - che la popolazione cambi mentalità nei confronti della questione mobilità. Realizzare le infrastrutture è importante, in particolare l’aeroporto: con l’adattamento della struttura con ogni probabilità potranno essere abbassati anche i prezzi».
L’AEROPORTO. Le agenzie di “outgoing” nel 2010 hanno servito oltre 125 mila clienti. Oltre il 76% di questi ha utilizzato l’aeroporto per raggiungere la meta delle proprie vacanze (un ulteriore 22% è partito in pullman, solo il 2% si è servito del treno). Questo significa che ogni anno circa 95 mila altoatesini partono per le vacanze in aereo. Ma solo il 2% parte da Bolzano (circa 1.400 persone). Lo scalo privilegiato è quello di Monaco di Baviera (34%), Verona arriva al 15% e Innsbruck al 14%. Milano e Bergamo assorbono invece il 9% ciascuno.
LE METE. Chi prenota il suo viaggio attraverso un’agenzia, privilegia come destinazione il mare. Le mete preferite sono Egitto, Grecia e Turchia, che nel 2010 hanno ospitato oltre 17 mila altoatesini. Il 14,5% dei turisti altoatesini ha scelto l’Egitto, Grecia e Turchia raggiungono il 12,2% ciascuno. In genere, i vacanzieri altoatesini scelgono l’Europa meridionale o il Nordafrica.
CHI ARRIVA. Le agenzie di puro “incoming” portano in Alto Adige circa 20.500 ospiti all’anno a cui vanno aggiunti altri 3.500 che prenotano presso altre agenzie altoatesine. L’81,5% di questi turisti arriva in pullman, l’11,5% in aereo e solo il 7% in treno.
LE RICHIESTE. Quasi la metà delle agenzie di viaggio non sono soddisfatte della raggiungibilità dell’Alto Adige. L’81% delle imprese del settore ritiene che l’aeroporto di Bolzano possa essere importante come scalo di arrivo, il 69% lo reputa interessante anche come scalo di partenza. Risultati leggermente inferiori per la ferrovia: per l’80% delle agenzie il treno può essere sfruttato meglio come mezzo di trasporto dei turisti, mentre per il 55% costituirebbe una valida alternativa anche per gli altoatesini. (mi.m.)
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martedì, 12 luglio 2011



Concessione A22, c’è la proposta del governo

BOLZANO. Concessione dell’A22, Bolzano e Trento tornano a sperarci. Ieri incontro a Palazzo Widmann tra i presidenti Durnwalder e Dellai. Sul tavolo, la proposta del governo, attraverso il sottosegretario Alberto Giorgetti, indirizzata verso la soluzione dell’affidamento diretto della concessione a una società in-house degli enti locali. I governatori sono tornati anche sulla manovra finanziaria. Durnwalder: «Non possiamo pagare due volte».
Non è ancora sciolto il nodo europeo sulla prossima concessione dell’A22: l’Ue potrebbe imporre comunque una gara. Intanto i soci pubblici lavorano sull’ipotesi dell’affidamento diretto alla nuova società. Durnwalder, Dellai e rappresentanti dell’A22 hanno discusso ieri della proposta del governo. All’orizzonte c’è il tentativo di inserire la soluzione Newco già nella manovra finanziaria. Anticipa Durnwalder: «C’è una proposta di schema, possibile con modifica di legge, che consentirebbe di affidare l’A22 a una società controllata e partecipata dagli enti pubblici locali, sulla base delle attuali quote di partecipazione in A22». La società pagherebbe il valore della concessione versando a Roma 70 milioni all’anno fino a raggiungere 568 milioni di euro. Oltre a questo, la società dovrebbe garantire ogni anno la quota di finanziamento trasversale del Bbt, il canone di concessione all’Anas e misure compensative ambientali ai Comuni attraversati dall’autostrada. «Con Dellai ci siamo detti d’accordo su questo schema», spiega Durnwalder, anticipando che ci sono punti controversi, come la prospettiva di vincolo al patto di stabilità: «Sulla newco non va calcolato il vincolo aggiuntivo previsto dal governo, che prevede per ciascuna Provincia un risparmio di ulteriori 70 milioni all’interno del patto di stabilità del 2011. Ciò comporterebbe mettere mano al bilancio e chiedere altri tagli agli assessorati». Le controproposte per Roma sono state elaborate già a partire da ieri. Per quanto riguarda la contestata manovra finanziaria, Durnwalder e Dellai hanno concordato una serie di emendamenti da proporre alla Ragioneria dello Stato e alle Camere, attraverso i parlamentari locali. «Gli obblighi di solidarietà nazionale per partecipare alla riduzione del debito pubblico sono stati rispettati con l’Accordo di Milano», ricorda Durnwalder, «Tale accordo garantisce il meccanismo dei nove decimi delle entrate e comporta 500 milioni di euro di minori introiti per la Provincia e 100 milioni messi a disposizione per assumere la competenza su funzioni statali delegate. Non è accettabile che ora il governo usi anche il Patto di stabilità, che si applica invece sulle spese, per penalizzare ulteriormente il bilancio provinciale. Il vincolo di spesa resti fissato in modo proporzionale al volume del bilancio di ciascuna Regione e Provincia autonoma e non invece raddoppiando l’impegno per le speciali, come prevede la manovra».
Alto Adige 12-7-11
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venerdì, 01 luglio 2011



  «La Svp ci ha abbandonato»

MASSIMILIANO BONA
EGNA. «Più che traditi ci sentiamo abbandonati dal partito, che per l’ennesima volta ha ignorato le nostre richieste»: Oswald Schiefer, ex sindaco di Cortaccia e presidente del Comprensorio Oltradige-Bassa Atesina, non usa certo mezzi termini per attaccare il gruppo consiliare della Volkspartei che ha votato a favore del poligono militare tra Vadena e Caldaro e non si è pronunciato in modo sufficientemente chiaro sulla realizzazione della terza corsia dinamica tra Egna e Bolzano. Sono già iniziati, infatti, i lavori per l’allargamento della corsia d’emergenza. «In quest’occasione - prosegue Schiefer, che fa da portavoce ai sindaci della Bassa Atesina - siamo davvero delusi. Da parte di qualche collega di partito ci saremmo aspettati meno arroganza e un pizzico di intelligenza in più». Schiefer non ha proprio digerito il voto contrario del gruppo consiliare Svp alla mozione dei Verdi, nella quale si chiedeva di rinunciare al progetto del poligono militare a Monte, o almeno di cercare un’intesa con i Comuni interessati. «Almeno qualcuno dei nostri rappresentanti avrebbe potuto astenersi. Ci saranno inevitavilmente delle ripercussioni alle prossime elezioni».
 C’è chi assicura che il presidente del Comprensorio non abbia gradito nemmeno le dichiarazioni in consiglio provinciale del capogruppo Svp Elmar Pichler Rolle, secondo il quale «non bastano 7/8 Comuni per bloccare un accordo complessivo con l’Esercito vantaggioso per tutta la Provincia». E ancora: «Bolzano ha ospitato un poligono all’aperto per decenni e non è mai successo nulla. Non è vero però - precisa l’ex vicesindaco di Bolzano - che io ce l’abbia con i sindaci della Bassa, ma critico fortemente il populismo dei Verdi. Speravo che Dello Sbarba & Co. ragionassero sui fatti e non facessero solo propaganda». Pichler Rolle, sulla protesta della Bassa, ammette. «Abbiamo un piccolo problema in casa nostra». Sulla corsia dinamica tra Egna e Bolzano Pichler Rolle si limita a precisare che «la Volkspartei non la chiede, così come resta esclusa l’ipotesi della terza corsia sull’Autobrennero».
 Ma sulla terza corsia dinamica interviene nella polemica anche Alessandro Urzì (Fli): «La Svp e il Pd hanno bocciato in aula il progetto che stanno seguendo attraverso l’A22. Il paradosso sta nel fatto che votando no la maggioranza ha dichiarato la propria contrarietà alla terza corsia dinamica e quindi dovrà uniformare l’azione dell’Autobrennero alle deliberazioni del consiglio. Verranno sospesi i lavori avviati? Sicuramente è un bel pasticcio». Di sicuro i sindaci della Bassa Atesina non la vogliono, se non come semplice corsia d’emergenza.
Alto Adige 1-7-11
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categoria:conca atesina, provincia di bolzano, a22
giovedì, 30 giugno 2011



Mozioni sulla terza corsia A22, passa quella dei Verdi

BOLZANO. Giochi della politica in tema di terza corsia (dinamica) A22 in Bassa Atesina. Due mozioni, una del gruppo Verde e una di Fli/PdL - Berlusconi per l’Alto Adige, riguardanti la terza corsia dell’A22, sono state discusse ieri in consiglio provinciale a Bolzano. La prima, approvata con 8 sì, 4 no e 16 astensioni (di Svp e Pd), chiedeva che il consiglio si dichiarasse assolutamente contrario alla terza corsia e incaricasse il presidente della provincia di comunicare tale decisione agli organi della società autostradale, difendendola con determinazione. La seconda, respinta con 5 sì e 23 no, impegnava invece la giunta a sostenere nella sua qualità di socia dell’Autobrennero l’esigenza di realizzare, nel tratto sud della A22, da Bolzano verso il Trentino, della terza corsia dinamica. “Volevamo - ha poi affermato Urzì - che la maggioranza facesse approvare politicamente quello che sta già di fatto realizzando attraverso la società A22. Per paradosso in consiglio il voto è no per non spaventare l’opinione pubblica della Bassa Atesina”.
Alto Adige 30-6-11
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sabato, 18 giugno 2011



Esodo estivo: A22 con corsia dinamica e cantieri chiusi

BOLZANO. Sta per iniziare l’estate e, come da copione, automobilisti di tutt’Europa si riverseranno sul lungo nastro d’asfalto che attraversa tutta la nostra regione, l’Autostrada del Brennero. Quest’anno, però, l’A22 si è organizzata al meglio per affrontare i picchi di traffico da bollino nero, con novità che sono destinate a fare scuola anche negli altri mesi dell’anno. «Tra Trento centro e Rovereto Sud partirà per la prima volta la terza corsia dinamica» spiega il direttore tecnico dell’A22 Carlo Costa.
Ovvero: «Nel caso in cui riscontrassimo mezzi fermi in corsia di sorpasso per avaria potremo aprire anche la corsia d’emergenza come normale corsia di transito. Inoltre, quando ce ne sarà la necessità a causa dei volumi di traffico, tra Trento e Rovereto si viaggerà su tre corsie per senso di marcia, aumentando la fluidità di marcia». Una piccola rivoluzione che, in futuro, sarà estesa a tanti altri chilometri dell’A22: «I lavori di allargamento della corsia d’emergenza serviranno proprio a questo tra Verona Nord e Bolzano, mentre nella salita di Affi in direzione Sud verrà costruita una terza corsia a tutti gli effetti» ha spiegato l’amministratore delegato della società Paolo Duiella. Per il momento gli automobilisti possono aspettarsi un’estate tranquilla: «Abbiamo lasciati aperti 5 cantieri (tre in provincia di Bolzano, ndr), per un totale di poco più di 19 chilometri. Ciononostante garantiremo ovunque le due corsie per senso di marcia» continua Costa.
Ma ci sono anche altre novità che renderanno la vita al volante un po’meno faticosa: «Entro luglio sui pannelli a messaggio variabile compariranno anche i tempi di percorrenza delle tratte e stiamo provvedendo a razionalizzare la disposizione delle piste Telepass rispetto alle traiettorie nei caselli» spiegano i dirigenti dell’Autostrada del Brennero.
Senza contare che, in un’ottica di prevenzione, pure i mezzi informativi di A22 sono stati potenziati: «il nuovo sito Internet viene ora integrato da un’applicazione per smartphone che ci permetterà di essere ancora più tempestivi nei confronti degli automobilisti» spiega Costa.
Ma, passando dal mondo virtuale a quello decisamente più materiale de Codice della strada da quest’estate anche l’uso delle piazzole di sosta dell’Autostrada del Brennero diverrà più restrittivo: «Spesso capita che i camion decidano di sostare lì durante la notte. A volte, visto che le nostre piazzole sono lunghe il doppio del normale, arriviamo a contare 2 o e autoarticolati per area durante la notte. Questo da ora sarà vietato: abbiamo predisposto nuovi spazi negli autogrill e, soprattutto, all’Interporto di Trento» spiega il presidente Walter Pardatscher. A tutto vantaggio della sicurezza. Il quale, del resto, è un argomento a cui A22 tiene molto: nonostante l’aumento del traffico nell’ultimo anno il tasso di incidentalità è stato il più basso di sempre e sensibilmente inferiore al tasso nazionale. Così come le code: -16,3% quelle sotto i 2 chilometri nell’ultimo anno, -32,7% quelle sopra i 5.
Alto Adige 18-6-11
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venerdì, 17 giugno 2011



A22 dovrebbe frenare l’invasione di Tir

I miei complimenti! Non so se li devo indirizzare prima all’ufficio strade della Provincia o all’Autostrada del Brennero... Sì, perchè quando ci si trova costretti ad uscire obbligatoriamente dall’autostrada alle 23 passate al casello di Egna-Ora in direzione nord, e in compagnia di camionisti, automobilisti stranieri e torpedoni di varie provenienze, ci si aspetta quantomeno un’indicazione del percorso alternativo da utilizzare per imboccare nuovamente l’autostrada a Bolzano sud... Eh no, troppo semplice! E allora ti trovi l’autista di un autobus della Repubblica ceca o giù di lì, fermo sulla rotonda dopo il casello che tira a sorte con i dadi per decidere se andare a destra verso Termeno o a sinistra verso Egna. Non un’indicazione direzione Brennero, Bolzano, non un cartello giallo con l’indicazione della deviazione da percorrere. Hai la conferma di aver scelto il colore giusto alla roulette, solo dopo aver oltrepassato il ponte e superato la Statale 12 prima del bivio che porta verso Villa: lì trovi l’indicazione per Bolzano... I miei complimenti! Permettete lo sfogo di chi si è fatto una dura giornata di lavoro a Milano. E’ poi possibile fare del sano giornalismo d’inchiesta per capire per quale motivo la nostra amata Provincia non può obbligare i treni navetta che attraversano l’Austria a proseguire la loro corsa fino al quadrante europa di Verona, anzichè “vomitare” tutti i tir al Brennero? Non si può disincentivare l’uso dell’Autostrada raddoppiando i pedaggi e riducendo i costi del trasporto intermodale? Ha senso che l’Autostrada del Brennero abbia interessi nella società che dovrebbe sviluppare il trasporto su rotaia, arrecando danno a se stessa con mancati introiti? Non è un conflitto di interessi senza senso?Alto Adige 17-6-11
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mercoledì, 11 maggio 2011



L’A22 innova: presentato il furgone a idrometano

BOLZANO. Un furgone di servizio a idrometano, alimentato cioè da una miscela di metano e idrogeno fino al 30%: il prototipo è stato presentato ieri a Trento in Regione dall’Autobrennero spa, società di gestione dell’A22, che intende appunto utilizzarlo come mezzo di servizio.
«E’ un primo passo - ha spiegato il presidente della società, Walter Pardatscher - verso una mobilità sostenibile, che non può essere raggiunta modificando per intero in un solo momento l’intera nostra flotta. Ne abbiamo ragionato col Crf (Centro ricerche Fiat) di Trento e abbiamo stabilito i passi. Il primo è avere una rete di distribuzione del metano sufficiente, a cui stiamo lavorando, il secondo è il biometano, infine l’introduzione dell’idrogeno. Il prototipo stato realizzato in collaborazione col Crf, l’Iveco e Fiat Powertrain, omologato come esemplare unico». A spiegare le riduzioni in emissioni ad esempio di anidride carbonica nell’aria è stato il direttore tecnico generale dell’A22 Carlo Costa: «La presenza del 30% di idrogeno nel carburante fa segnare un -31% rispetto alla benzina, -15% rispetto al diesel e -11% rispetto al metano». L’A22 ha ricordato come un distributore-centro di produzione di idrogeno sia in costruzione a Bolzano, uno abbia già lo studio di fattibilità eseguito al Brennero e altri siano in ipotesi a Trento, così come a Verona e a Modena.
Alto Adige 11-5-11
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martedì, 19 aprile 2011


L’Ue: autostrada, necessaria la gara

MIRCO MARCHIODI
INNSBRUCK. Lo si era già capito giovedì dopo l’incontro romano tra il ministro Matteoli e il presidente Durnwalder, lo ha confermato ieri il vicepresidente della commissione europea Siim Kallas: la concessione per l’autostrada del Brennero dovrà essere bandita tramite gara europea. Niente rinnovo automatico, quindi, ma Durnwalder non si scompone: «Nessun problema, le opzioni rimaste in piedi sono comunque vincenti».
L’ITALIA. Il ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli non si sbilancia: «Si tratta di decidere se fare una società in house cercando di ottenere una proroga oppure di fare la gara. Stiamo chiarendo la situazione assieme all’Ue e nei prossimi giorni definiremo tutto. Abbiamo avuto un incontro importante con Durnwalder e Dellai nei giorni scorsi e continueremo a collaborare con gli enti locali per trovare una soluzione assieme a loro».
L’UE. Mentre il coordinatore del corridoio Berlino-Palermo Pat Cox lascia aperto qualche spiraglio («non c’è ancora nulla di deciso»), Kallas è categorico: «Le nostre regole sono molto chiare, non possiamo né favorire né discriminare nessuno. Una proroga automatica della concessione andrebbe contro queste regole, sarebbe un chiaro vantaggio per la società locale rispetto agli altri concorrenti. Cosa cambierebbe se l’A22 fosse una società interamente pubblica? Assolutamente nulla, l’Ue in questi casi non fa differenze tra società pubbliche e private. Quindi ritengo molto difficile che si possa evitare di fare una gara europea».
LA PROVINCIA. Luis Durnwalder non è sorpreso quando apprende della posizione del commissario europeo. Al contrario, l’impressione è che si stia già lavorando all’ipotesi gara. Lo si capisce piuttosto chiaramente dalle parole del “Landeshauptmann”: «Le opzioni rimaste in piedi sono due ed entrambe portano al successo. La proroga automatica, ma anche il bando di gara. Basta scriverlo in maniera da favorire l’A22. Certo non possiamo allegare una fotografia della sede dell’Autobrennero, ma si possono prevedere delle condizioni che avrebbero un risultato analogo. A metà maggio il governo italiano approverà una legge omnibus nella quale si possono già fissare le condizioni per il bando della concessione. La prima condizione fondamentale è quella di legare la concessione al finanziamento dell’opera ferroviaria, la seconda potrebbe essere quella di riservare la concessione a società pubbliche». Durnwalder sa bene che, di fatto, già la prima condizione lascerebbe campo libero o quasi all’A22, ma la seconda andrebbe ad inserirsi in un progetto che nelle ultime settimane è via via diventato più concreto: la trasformazione dell’A22 in società in house, ovvero a capitale interamente pubblico. Le trattative con i soci privati - che detengono poco più del 18% di A22, sono già in fase avanzata, come ammette lo stesso Durnwalder: «Abbiamo parlato anche di prezzo, certo. Il prezzo massimo per acquistare tutte le azioni dei privati è di circa 150 milioni, ma io sono fiducioso sul fatto di riuscire a chiudere anche per molto meno, magari per la metà. Impossibile? Dico io: se aveste una partecipazione che dal 2014, in caso di mancato rinnovo della concessione, non varrebbe più nulla, non cerchereste di venderla? Se io fossi un privato prenderei i soldi e li investirei diversamente». E visto il sorriso che subito dopo si dipinge sul volto del presidente, molto probabilmente è stata questa la risposta arrivata dai soci privati dell’A22.
Alto Adige 19-4-11
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venerdì, 15 aprile 2011



Concessione A22: si va verso la gara

BOLZANO. Avanti tutta sul tunnel del Brennero, frenata sul rinnovo della concessione A22. Si può sintetizzare così l’esito dell’incontro tra il ministro alle Infrastrutture Matteoli e i rappresentanti delle Province di Bolzano, Trento e Verona. Il governo ha garantito la copertura finanziaria per l’opera ferroviaria, tratte d’accesso comprese, mentre si fa più probabile la gara europea per la concessione autostradale.
 Dopo il vertice sulla segnaletica di montagna col ministro Raffaele Fitto, nel pomeriggio di ieri il presidente della Provincia Luis Durnwalder è stato ricevuto dal ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli. All’incontro hanno partecipato anche Alberto Pacher, vicepresidente della Provincia di Trento, il presidente della Provincia di Verona Giovanni Miozzi e il coordinatore governativo del corridoio del Brennero Mauro Fabris.
 IL TUNNEL. È stato proprio Fabris ad aprire la discussione facendo il punto sulla linea ferroviaria del Brennero. Il governo - presenti anche i rappresentanti di Rfi e Anas - ha riconfermato la priorità del progetto assicurando la copertura finanziaria, garantita proprio di recente dalla delibera del Cipe che liberava i fondi sia per la realizzazione del traforo sia per la tratta di accesso Ponte Gardena-Fortezza. Se la progettazione procede spedita (lunedì a Innsbruck nuovo vertice tra Matteoli e il ministro austriaco Bures, con il via libera formale alla fase operativa e al trasferimento della sede legale della Bbt dal Tirolo a Bolzano), resta ancora tutto da definire il finanziamento trasversale attraverso i soldi dell’A22.
 L’AUTOSTRADA. Tutto passa attraverso il prolungamento della concessione che scadrà nell’aprile del 2014. Come riferisce Durnwalder, «le opzioni sono tre, ma vanno ancora tutte verificate con l’Unione europea».
 Opzione numero uno: proroga automatica all’Autobrennero con inizio immediato (e non solo dal 2014) del pagamento della rata annuale di 70 milioni che andrebbe a costituire un cospicuo anticipo sui 568 milioni complessivi che il governo vuole incassare dalla concessione. Soluzione praticamente impossibile, vista la presenza di soci privati interni all’A22.
 Opzione due: resta tutto come prima, ma con l’uscita dei privati da A22 (oggi detengono il 18,74%), che diventerebbe così società in house. In questo modo sarebbe più semplice il rinnovo (tecnicamente sarebbe un’apposita società di corridoio alla quale parteciperebbero anche Anas e Rfi ad affidare, tramite un contratto di servizio, la concessione all’A22), ma resta un grosso punto di domanda: A22 potrebbe mantenere in portafoglio le attività commerciali, dagli interporti di Trento e Verona alla Rail Traction Company per finire con la società che sta costruendo e poi gestirà la Cispadana? «Probabilmente no», anticipa Fabris.
 In questo caso scatterebbe l’opzione tre, perché - come dice chiaramente Durnwalder - «se A22 non potrà mantenere le sue partecipazioni, Bolzano, ma anche Trento e Verona preferiscono la gara europea». Una gara che, sottolinea Durnwalder, si potrebbe comunque fare su misura per l’A22 vincolando la concessione al finanziamento del tunnel del Brennero.
 Quale che sia la soluzione scelta (oggi la più probabile pare quella del bando di gara), i tempi si fanno stretti: Matteoli ha infatti detto che in caso di gara europea vorrebbe predisporre uno specifico articolo di legge da inserire già nella omnibus governativa che sarà approvata a maggio.    (mi.m.)
Alto Adige 15-4-11
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categoria:a22
sabato, 26 marzo 2011


L’A22 torna a macinare utili

BOLZANO. L’A22 torna a essere una macchina da soldi. Ieri il consiglio d’amministrazione ha approvato il bilancio 2010 che fa segnare un aumento dei ricavi e degli utili. Approvato anche il piano di intervento del fondo pro-ferrovia che, a fine 2014, ammonterà a 550 milioni. Intanto si sta accelerando per trovare una soluzione per il rinnovo della concessione. In questi giorni si dovrà scegliere tra l’acquisto delle quote dei privati, per poter essere definiti in house, e la società di corridoio con Fs.
 Il bilancio sarà presentato all’assemblea ordinaria del 29 aprile. Ed è probabile che, a breve, ci sia anche un’assemblea straordinaria che dovrà pronunciarsi sulla soluzione da adottare per il rinnovo della concessione. Tornando al bilancio, si vede come i conti dell’A22 rispecchiano il momento di lieve e lenta ripresa che sta attraversando l’economia. L’aumento di utili dovuto in gran parte alla cessione della quota in Cispadana alla controllata Arc.
 La leggera crescita del commercio nazionale ed internazionale ha prodotto effetti positivi anche sul traffico autostradale, con riflessi favorevoli sia sui transiti che sugli introiti da pedaggio. Per quanto riguarda il traffico, nel 2010 si è registrato un incremento dei veicoli/chilometro pari all’1,45%. Da sottolineare infine come nel 2010 il tasso di incidentalità sia stato il più basso di sempre, con un ulteriore miglioramento del 10,4% rispetto al 2009, portando l’A22 a essere tra le autostrade più sicure d’Europa.
 Il conto bilancio 2010 si chiude con un utile netto di 64,3 milioni che, raffrontato all’utile di gestione 2009 (52,1 milioni di euro), fa segnare un incremento di 12,2 milioni di euro (+23,3%).
 Il fatturato, che nell’anno è risultato pari a 335,2 milioni di euro (321,9 milioni nel 2009), ha registrato un incremento di 13,2 milioni, pari ad un aumento del 4,11%. Tale risultato è stato influenzato principalmente dall’aumento dei pedaggi, il cui valore ha raggiunto i 294,2 mln di euro (278,9 milioni nel 2009), mentre i ricavi derivanti dalle royalties per le aree di servizio, pari a 34,3 mln di euro, hanno segnato un leggero regresso dell’1,52% (dato 2009: 34,8 mln di euro). I costi della produzione sostenuti nel corso del 2010 hanno raggiunto in totale un valore di 258,4 mln di euro (259,5 mln del 2009) e pertanto hanno subito un calo di un milione di euro (-0,40%).
 Così come previsto dal Piano Finanziario 2003-2045 anche nel 2010 l’A22 ha provveduto ad accantonare nel fondo pro ferrovia titoli di Stato per un valore nominale di 27,5 mln di euro: al 31.12.2010 i titoli di Stato facenti parte di tale deposito ammontano ad un valore nominale complessivo di 440 milioni di euro.
 A fronte dei risultati raggiunti dalla gestione nel corso del 2010, tenuto conto anche dell’andamento positivo dei primi mesi del 2011, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea dei Soci del 29 aprile prossimo un dividendo di 14,00 euro per azione.
 Il cda ha inoltre approvato il piano per l’utilizzo delle disponibilità accantonate nel fondo pro ferrovia. Si tratta di 550 mln di euro al 2014. Autobrennero propone che i propri capitali vengano apportati alla società Tunnel Ferroviario del Brennero.
Alto Adige 26-3-11
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categoria:ferrovia, a22
lunedì, 21 marzo 2011



Bolzano e Trento pronte a scalare l’A22

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Trasformare l’Autobrennero in società “in house” a capitale interamente pubblico per ottenere la proroga diretta della concessione. È questa l’ultima idea lanciata dal maggiore azionista dell’A22 (il presidente della Regione Durnwalder): l’operazione costerebbe almeno 200 milioni.
La partita attorno alla concessione dell’A22 entra nella fase decisiva. In attesa del pronunciamento da parte dell’Ue sulla necessità o meno di una gara, enti locali e governo italiano stanno definendo in maniera sempre più precisa i contorni della società che potrebbe garantire il rinnovo cinquantennale della concessione senza bisogno di una gara europea. L’ipotesi della società di corridoio assieme ad Anas e Rfi resta in piedi, ma a Bolzano e Trento l’idea di fungere - attraverso l’A22 - da cassaforte per una società controllata da enti statali non piace.
Ecco allora che il “Landeshauptmann” assieme al commissario governativo per il Brennero Mauro Fabris ha elaborato una nuova soluzione: la trasformazione di A22 in una società in house, ovvero a capitale interamente pubblico.
«In questo modo - è convinto Durnwalder - la concessione A22 potrebbe essere affidata anche direttamente, ma per rendere praticabile questa variante dell’assegnazione diretta è necessario che le quote di Autobrennero detenute dai privati vengano cedute agli enti pubblici». L’operazione è fattibile, ma costosa: un anno fa il 4,23% di azioni in mano alla Serenissima era stato valutato 40 milioni di euro. I soci privati oggi detengono quasi il 19% delle azioni Autobrennero: applicando quella stessa stima rivalutata della sola inflazione si arriverebbe a un prezzo di circa 200 milioni di euro. Ma è un prezzo minimo, anche perché Serenissima voleva vendere, mentre in questo caso gli azionisti privati - a partire da quello più importante, Infracis - dovranno essere convinti a cedere da un’offerta adeguata.
E a proposito di milioni in uscita, l’ipotesi di trasformazione in società in house comporterebbe il pagamento di una tassa di concessione tra i 500 e i 600 milioni al ministero delle Finanze a cui aggiungere il canone annuo da versare all’Anas, «che però - chiarisce Durnwalder - noi vorremmo vincolare per il finanziamento del tunnel di base del Brennero».
Resta valida anche la proposta di indennizzo ai Comuni lungo l’asse del Brennero (una quota fissa oppure attraverso parte dei pedaggi, seguendo l’esempio della Eurovignette comunitaria che prevede un sovrapprezzo sulle tariffe da utilizzare per investire sul territorio).
Di tutti questi temi si parlerà a breve in un incontro col ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli.
Alto Adige 19-3-11
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categoria:a22
lunedì, 07 marzo 2011



Presidente A22: «Arteria al limite puntiamo su un mix treno-aereo»

ANTONELLA MATTIOLI
BOLZANO. «Per migliorare la scorrevolezza del traffico, come A22 - dice il presidente della società Walter Pardatscher - la nostra parte l’abbiamo fatta e la stiamo facendo. Ma la capacità dell’arteria non è illimitata. Serve un giusto mix tra strade, trasporto su rotaia (da potenziare), aeroporto». Le infrastrutture, la raggiungibilità del territorio stanno particolarmente a cuore al mondo dell’economia: «Nell’ultimo trimestre - spiega il presidente di Assoimprenditori Stefan Pan - l’export è aumentato del 24%: in questo quadro sono fondamentali i collegamenti tra noi e il resto del mondo». Proprio per questo il presidente della Camera di commercio Michl Ebner, solo pochi giorni fa, ha promosso una conferenza sul trasporto intermodale lungo la linea ferroviaria del Brennero, alla quale hanno partecipato rappresentanti dei Länder, delle province e delle Camere di commercio lungo l’asse del Brennero.
AUTOSTRADA. Gli imprenditori altoatesini considerano l’A22 come l’infrastruttura di trasporto più importante del territorio. Elevato il livello di soddisfazione, ma la richiesta è quella di rendere più scorrevole il traffico anche a fronte di un nuovo aumento del passaggio di mezzi pesanti che, nel 2009, aveva subìto una riduzione del 10%. «La crisi ha inciso fortemente - spiega Pardatscher - sul traffico merci, mentre non ha avuto ripercussioni su quello leggero». Con il miglioramento della situazione economica, nei primi mesi del 2010, il numero di camion e tir in transito è aumentato del 1,9% e il trend pare essere confermato anche nei primi mesi del 2011. Ciò significa che l’arteria sta raggiungendo il limite.
Gli interventi per migliorare la scorrevolezza sono, nel 2012, la terza corsia tra Verona e Modena, mentre sono in fase di completamento, tra Verona e Bolzano sud, i lavori della terza corsia dinamica. «Da Bolzano sud al Brennero però ci sono i viadotti e, anche volendo, non si potrebbe fare nulla per eliminare il collo di bottiglia. Comunque, anche quella che viene chiamata terza corsia dinamica, altro non è che l’allargamento della corsia di emergenza e solo in casi eccezionali potrà essere usata come corsia di marcia. Questo per dire che non può essere considerata una risposta reale all’aumento del traffico».
E quindi?
«Da A22 non ci si possono attendere risposte strutturali. Anche perché la nostra è una società pubblica in cui gli azionisti sono contrari all’aumento delle corsie. Da parte nostra dunque si può solo lavorare, come stiamo già facendo, sulla miglior programmazione dei cantieri, per un ulteriore aumento della sicurezza e una maggior informazione degli utenti: tutto ciò può fluidificare maggiormente il traffico. Più di così non possiamo fare. Bisogna che ci sia un giusto mix tra autostrada, ferrovia e aeroporto».
TUNNEL. A22 crede fortemente nel trasferimento di almeno parte del traffico dalla gomma alla rotaia. Per questo entro il 2014 la società avrà accantonato 550 milioni di euro per il tunnel del Brennero e le tratte di accesso: è una partita importante perché collegata alla concessione dell’A22. Per ora è tutto congelato in attesa che l’Ue decida se la società potrà ottenere la proroga della concessione o se ci sarà una nuova gara. «Tunnel e potenziamento dell’attuale linea ferroviaria - dice Pan - sono destinate a rivoluzione il trasporto su rotaia, ma al momento e per i prossimi anni la situazione non cambierà. Il servizio ferroviario non dà quelle garanzie di cui un imprenditore ha bisogno».
AEROPORTO. Terza elemento di forte debolezza, per un territorio economicamente interessante come l’Alto Adige, l’aeroporto. «Non è né carne né pesce - attacca Pan -: costa molto alle casse pubbliche e offre un servizio insufficiente. Devono decidere cosa fare». Il destino dello scalo è legato all’allungamento della pista dagli attuali 1296 metri ai 1406 originari: arriverebbero velivoli più grandi che significherebbe più concorrenza e biglietti più economici. Duecento metri in più, fortemente contestati da Verdi e ambientalisti, che spaccano anche la Svp. Ma l’assessore Thomas Widmann assicura: «Entro fine mese porto il masterplan sull’aeroporto in giunta».
Alto Adige 7-3-11
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categoria:ferrovia, aereoporto san giacomo, a22
sabato, 05 marzo 2011



Toglieteci l’A22 e respireremo

Durnwalder dice: Ci vorranno vent’anni per spostare l’A22. Bene, inchiniamoci e rinunciamoci, pensiamo ad altro, tra l’altro al raddoppio dell’arginale, ce la regala con i nostri soldi. Studi californiani (8 anni di ricerche) confermano i danni alla salute di coloro che vivono sino a 1,5 km. da autostrade addirittura meno trafficate dell’ A22 e poste in pianura (il fattore montagna aggrava i tempi di ricambio dell’aria!). I bambini sono i primi a subire danni cronici alla salute, potenziali tumori futuri. Pochissimi i bolzanini che abitano a più di 1,5 km dall’autostrada. Un problema che riguarda quasi tutti noi. Eppure sono ancora sottili le voci di chi vuole spostare quel tumore a cielo aperto che è la A22. I saggi del non dimenticato Bassetti ed il Masterplan poi, l’hanno richiesto insieme all’interramento dell’arginale, e alla circonvallazione della statele 12 ecc. Bravi! Ora, per favore, non vendiamoci ai regali del governatore; il raddoppio dell’arginale, “che scoppia”. Quando scoppia? Raramente mezz’ora al mattino e mezz’ora alla sera. Per un pugno di minuti, invece di lavorare per disincentivare l’arrivo dei pendolari a Bolzano, primaria causa delle eventuali code sull’arginale, Durnwalder vuole un raddoppio a sbalzo sull’Isarco (il progetto prevede di entrare nel fiume a sbalzo per una decina di metri) che farebbe aumentare il traffico e lo porterebbe a due passi dalle case di via Ortles, Resia, Genova, Milano, Torino (acusticamente, visibilmente, patologicamente..). Via l’autostrada, prima causa di inquinamento cittadino, sottoterra l’arginale, (Masterplan che coglie idee lontane) ecco che si crea un vero cuneo verde che attraversa tutta la città, col profumo fresco del fiume a riunificare quartieri e parti della città. Perché rinunciare a questo progetto? Invece di pensarlo perso o rinviato alle calende greche perché non chiederlo a voce ancor più forte? Dobbiamo avere dei progetti alti e lavorare per concretizzarli se vogliamo proporci come terra che sia esempio di progresso sostenibile.
 Progredire vuol dire migliorarsi, per migliorarsi a volte bisogna fermarsi e guardare, percepire, “annusare” intorno coi motori velenosi spenti. Trovare soluzioni sane, di riqualificazione ambientale e di prevenzione sanitaria. Senza aspettare drammatiche crisi economiche ed ambientali che ce lo insegnino!
 I bambini oltre che i ghiacciai ringrazierebbero.

Alto Adige 5-3-11
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categoria:a22
sabato, 05 marzo 2011


«L’autostrada è al collasso»

BOLZANO. L’autostrada sta scoppiando, l’aeroporto è inadeguato, la ferrovia pure. La raggiungibilità sia per quanto riguarda le persone che le merci è uno dei punti critici dell’Alto Adige. Si tratta di una debolezza strutturale che rischia in prospettiva di penalizzare l’economia locale. Ieri, tenendo conto di quelli che sono i collegamenti internazionali dell’Alto Adige, si è svolta nella sede della Camera di commercio di Bolzano una conferenza sul trasporto intermodale lungo la linea ferroviaria del Brennero. Per analizzare le esigenze e gli scenari di sviluppo dei prossimi anni, anche in vista della costruzione della nuova linea ferroviaria ad alta prestazione Monaco-Verona, il presidente della Camera di commercio Michl Ebner (nella foto, ndr) ha invitato nel capoluogo rappresentanti dei Länder, delle province e delle Camere di commercio lungo l’asse del Brennero oltre ad esperti delle strutture di trasporto intermodale.
 Si parte da una considerazione di fondo: il trasporto di merci e quello di persone in Europa sono in continuo aumento. Dal 2000 al 2007 il traffico pesante lungo l’autostrada del Brennero è cresciuto in media del 2,7% l’anno, aspetto da ricondurre soprattutto alla crescita economica ma anche alla crescente internazionalizzazione.
 «I limiti di capacità dell’autostrada del Brennero - prevede Ebner - saranno raggiunti in un futuro prossimo». Quando esattamente non si sa, ma c’è un nesso tra la ripresa economica e l’aumento del traffico pesante in autostrada. «Il picco massimo - spiega l’amministratore delegato di A22 Paolo Duiella - è stato raggiunto gli ultimi mesi del 2008, poi nel 2009 la crisi ha influito negativamente anche sui flussi autostradali: il calo è stato del 10%. Nel 2010 è cominciata la ripresa ed è tornato ad aumentare anche il traffico pesante, non abbiamo ancora raggiunto i livelli di fine 2008, ma il trend positivo continua». «Mentre il picco del 2008 - aggiunge il presidente Walter Pardatscher - è stato già superato dal trasporto privato che evidentemente risente meno della congiuntura economica».
 Per migliorare la viabilità, A22 ha in programma la realizzazione della terza corsia tra Verona e Modena e da Verona a Bolzano sud la terza corsia dinamica, nel senso che verrà utilizzata la corsia di emergenza solo in casi particolari. «Da Bolzano sud al Brennero però rimarrà - dice Duiella - il collo di bottiglia. La configurazione geografica ci impedisce qualsiasi intervento di allargamento della carreggiata. Per questo bisogna puntare sulla ferrovia con il raddoppio della tratta Verona-Fortezza e con il tunnel del Brennero».
 Attualmente la quota di beni trasportati su rotaia è pari al 29%. Per aumentare questa percentuale - si è auspicato nell’incontro di ieri - il trasporto su rotaia deve essere capace di competere in termini di velocità, puntualità e costi con il trasporto su mezzi pesanti. Devono esserci terminal di scambio intermodale sia per il trasporto intermodale accompagnato sia per quello non accompagnato. Si tratta di spostare su rotaia una buona parte delle merci e quindi del traffico in transito oltre che offrire alle imprese altoatesine stesse le strutture di scambio intermodale per i loro prodotti diretti verso destinazioni più lontane. «Durante la conferenza - dice Ebner - è emersa chiaramente la necessità di agire sia per l’ampliamento dei terminal di scambio intermodale nella zona di Monaco e in quella di Verona, sia per il miglioramento delle strutture all’interno della regione Trentino-Alto Adige». Il potenziamento della ferrovia e dell’aeroporto oltre che il miglioramento del sistema viario è una richiesta forte che arriva da Assoimprenditori e da tutte le categorie economiche: «Fondamentale - ricorda Vinicio Biasi (Microgate) vicepresidente di Assoimprenditori - è la raggiungibilità. Purtroppo, siamo deboli sia per quanto riguarda la rete stradale che, ancora di più, a livello di aeroporto e collegamenti ferroviari. Sono carenze che penalizzano le nostre aziende». (an.ma)
Alto Adige 5-3-11
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giovedì, 24 febbraio 2011



Bolzano ha bisogno di nuove strade

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. «Il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha ragione da vendere: a Bolzano la situazione della viabilità è al limite. L’arginale scoppia, tutte le mattine e le sere, per non parlare di quando piove o accadono eventi imprevisti». Lo dichiara il presidente di Assoimprenditori Stefan Pan. E Michele Libori, capo del compartimento cittadino di Assoimprenditori, gli fa eco rincarando la dose: «E questo tira e molla fra Comune e Provincia non fa che peggiorare la situazione a scapito dei cittadini e dell’economia. È ora che ci si sieda attorno a un tavolo e, visto che le risorse attualmente sono limitate, si decida in tempi rapidi quale opera si vuole realizzare: il raddoppio dell’arginale o la variante in galleria alla Ss12. O una o l’altra, ma si deve decidere, per agire subito. La città rischia la paralisi». Anche l’ex assessore ai Lavori pubblici e ora presidente di Sasa, Stefano Pagani, preme senza mezze misure sul Comune: «Si completi subito l’arginale trasformando la galleria del Virgolo a senso unico e interrando viale Trento. Non si capisce per quale motivo non si sia mai completato il tragitto. Il progetto è pronto e la Provincia da anni si dice disponibile a finanziarlo».
 Il presidente di Assoimprenditori, Stefan Pan, parla soprattutto da cittadino: «Vivo a Bolzano e lavoro a Laives, quindi percorro l’arginale quasi tutti i giorni. Anzi, la percorrerei, ma sono più le volte che la evito di quelle che la uso. Dalle 7.30 alle 8 e fra le 17 e le 19 è impraticabile, specie quando piove. Avendo capito che mi conviene, perché impiego meno tempo, in molte occasioni mi tocca recarmi fino a Bolzano Nord a prendere l’A22; esco a Egna-Ora e torno indietro verso Laives. Viceversa faccio alla sera specie se piove». È esasperato come qualsiasi pendolare bolzanino costretto per lavoro a percorrere quotidianamente l’arginale. Ed è convinto: «C’è la necessità palese di fare qualcosa in tempi rapidi; questo immobilismo da parte dell’amministrazione lascia decisamente perplessi».
 Sulla stessa lunghezza d’onda si dice anche Libori: «Non siamo dei tecnici, quindi non siamo in grado di giudicare quale sia la soluzione migliore, se il raddoppio dell’arginale o la variante in galleria alla Ss12. E nemmeno possiamo dire se sarebbe il caso di realizzarle entrambe, magari in due step, oppure solo una». «Chiediamo però a Comune e Provincia - conclude Pan - di dare il buon esempio: si trovino, capiscano qual è il concetto migliore e lo realizzino al più presto possibile. Si sburocratizzino le procedure, perché la città ormai è al collasso».
 Inaspettatamente duro è anche l’ex assessore ai Lavori pubblici del Comune Stefano Pagani. «Per risolvere il problema della viabilità o almeno per ridurlo notevolmente sarebbe sufficiente terminare il tragitto originariamente progettato. Fra il resto è economicamente sostenibile perché si parla di 17 milioni di euro, e poi il progetto è pronto da anni; la Provincia già in passato e per iscritto si era impegnata a finanziarlo». Si tratterebbe di completare l’arginale trasformando la galleria del Virgolo a senso unico verso Nord. In senso opposto si dovrebbe interrare parzialmente viale Trento, realizzando il sottopasso ferroviario, il cui sbocco sull’arginale esiste già: è stato realizzato. In questo modo, «verrebbe anche riqualificato viale Trento, zona delicata che spesso è salita agli onori delle cronache». Dunque, «il Comune realizzi almeno questo completamento. Sono convinto che sarebbe sufficiente e permetterebbe di dedicarsi alla Ss12 lasciando stare il raddoppio».
Alto Adige 24
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categoria:tunnel sangia, a22, trasporto gommato

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