mercoledì 18 gennaio 2012

ferrovia 2

mercoledì, 07 dicembre 2011



«FRENITALIA»

Allunghiamo l’aeroporto ma facciamo sparire i treni
Curioso! Proprio ieri, il giorno in cui la Giunta Provinciale ha deciso di allungare definitivamente la pista dell’aeroporto, mi è capitato di dover cercare un treno, per Bologna il 14 dicembre. Vi consiglio di andare a vedere, sul sito di Trenitalia, i treni disponibili. Sono ben tre: uno alle sette del mattino, uno alle cinque del pomeriggio e uno all’una di notte. Non ci ho creduto e allora ho verificato sul sito della Deutsche Bahn. Mi dava uno in più, via Padova, tempo di percorrenza 4 ore e mezza. Altro che referendum sull’autodeterminazione! Ci siamo già staccati dall’Italia - se non riusciamo più a raggiungerne le principali città. Peccato che con questo modo ci stiamo staccando anche dall’Europa. E gli europei inevitabilmente da noi. A meno che non vengano tutti in macchina o in aereo. Forse è lì che si vuol arrivare.
Brigitte Foppa  Consigliera Verde BOLZANO
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sabato, 03 dicembre 2011



Tagli ai collegamenti situazione inaccettabile

Le notizie che arrivano dal fronte dei collegamenti ferroviari della nostra città con il resto d’ Italia sono molto gravi e forse finora sottostimati dall’ opinione pubblica; i tagli dei collegamenti ferroviari a lunga percorrenza,già in corso o annunciati come imminenti da Trenitalia, sono inaccettabili. Bolzano si trova su una delle linee ferroviarie più importanti d’ Europa ed è un paradosso che i treni stiano sparendo. Mentre miliardi di Euro vengono spesi per progettare e realizzare opere faraoniche come l’ alta velocità i treni per la gente comune, quelli maggiormente dedicati alle famiglie, spariscono e vengono tagliati come antieconomici. Si tratta dell’ effetto di una logica economica totalmente privatistica che non considera più il trasporto pubblico come un bene comune da garantire ma come un mero business. Oggi con i treni, domani con altri servizi pubblici. Questi tagli Trenitalia li sta effettuando in molte altre parti d’ Italia suscitando forti reazioni delle Regioni; ci auguriamo che la nostra Provincia voglia intervenire con forza presso Trenitalia per scongiurare un ulteriore isolamento della nostro territorio, deleterio dal punto di vista sociale ma anche turistico.
Luigi Gallo assessore Comune BOLZANO
Alto Adige 3-12-11
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giovedì, 01 dicembre 2011



Trasporti, nuovo sciopero

Treni e bus fermi 24 ore il 15 e 16 dicembre

ROMA. Per metà dicembte si prospetta un nuovo weekend difficile sul fronte dei trasporti. I sindacati hanno infatti proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore il 15 e il 16 dicembre. La protesta riguarderà il trasporto pubblico locale e ferroviario ed è stata indetta unitariamente da tutte le sigle sindacali (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast) «a sostegno - così affermano i sindacati - della vertenza per la sottoscrizione del nuovo contratto della mobilità».
 Queste le modalità dello sciopero: il 15 dicembre si asterranno dal lavoro tutti gli addetti ai bus che effettuano i servizi extraurbani mentre il 16 la protesta interesserà il personale di bus, metro e tram dei servizi urbani. Gli addetti al trasporto ferroviario si fermeranno invece dalle 21 del 15 dicembre alla stessa ora del 16.
 Da parte dei rappresentanti dei lavoratori si lamenta un immobilismo da parte del governo nazionale in merito al rinnovo contrattuale che dura ormai da troppo tempo. «Da oltre tre anni - spiegano le organizzazioni sindacali in un comunicato congiunto - la vertenza per il nuovo contratto della mobilità è rimasta irrisolta e si è aggravata ed accentuata con i tagli ai finanziamenti al trasporto locale ed al cosiddetto servizio ferroviario universale, a causa delle disposizioni del governo Berlusconi».
 Secondo i sindacati Filt, Fit, Uilt, Uglt, Orsa, Faisa e Fast «in assenza di una sostanziale attribuzione di risorse certe al settore, è fondato il rischio di una decisa riduzione del servizio pubblico con gravi conseguenze per la mobilità dell’intero Paese e drammatiche per l’occupazione dei dipendenti del settore e dei lavoratori dell’indotto che già, in questi giorni, stanno scontando pesantemente gli effetti dei tagli ai treni notturni».
Alto Adige 1-12-11
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giovedì, 01 dicembre 2011



Bolzano tagliata fuori dai treni a lunga percorrenza

BOLZANO. Trenitalia sta facendo di tutto per tagliare fuori l’Alto Adige dai collegamenti nazionali, internazionali e soprattutto turistici: il trasporto ferroviario a lunga percorrenza sta praticamente scomparendo. Lo denunciano i macchinisti altoatesini dell’Orsa, annunciando in anteprima che, con l’introduzione del nuovo orario invernale l’11 dicembre, oltre al notturno per Lecce/Napoli e ai treni con auto al seguito, saranno soppressi pure gli Intercity diurni da Bolzano a Lecce e viceversa. Perciò hanno chiesto un incontro urgente alla giunta provinciale.
L’ALLARME. L’organizzazione sindacale autonoma dei Macchinisti Uniti scende in campo per difendere con i denti gli ultimi collegamenti a lunga percorrenza e con questi anche l’attuale livello occupazionale del settore. «Risulta evidente - scrive la segreteria provinciale Orsa in una accorata missiva spedita al presidente della giunta Durnwalder e agli assessori provinciali al Turismo, all’Ambiente, al Lavoro, alle Politiche sociali e alla Mobilità - sia ai cittadini sia ai lavoratori del settore che nessuna azione è stata intrapresa per sviluppare in maniera decisiva il trasporto ferroviario a lunga percorrenza».
 Al contrario, «questa tipologia di collegamento è stata lasciata degenerare in una deriva giunta ormai a livelli allarmanti». Per far comprendere a quale punto si sia arrivati, i macchinisti si sono presi la briga di fare il check dei treni soppressi negli ultimi anni e di quelli in via di soppressione ora.
 SOPPRESSI. I macchinisti sono dei tecnici informati, e come tali hanno compilato un elenco zeppo di termini estremamente tecnici. Molto illuminanti, però, per cui vengono citati così come scritti: soppressione di una delle due relazioni dirette Monaco-Milano; soppressione dell’Eurostar mattutino Bolzano-Ancona/Pescara; soppressione della relazione notturna periodica Monaco-Pescara (EuroNight 1288/1289); soppressione di una delle due relazioni notturne Monaco-Firenze/Napoli (EuroNight 288/289 e 286/287); minacciata soppressione dell’Eurostar Bolzano-Roma, «poi fortunosamente reintrodotto»; soppressione della relazione diretta Monaco-Roma con treni Eurocity; limitazione a Bolzano di una coppia di treni Monaco-Verona (ex EuroCity 81/82); dirottamento su Milano Porta Garibaldi della relazione EuroCity su Milano; mancato rinnovo dell’offerta “Treno della Neve”, «molto apprezzata dai turisti della stagione invernale»; soppressione della relazione invernale Bruxelles-S.Candido (Espresso 1116/7); soppressione della relazione periodica dalla Germania per Bolzano/Merano (Espresso 1124/5/6/7); soppressione delle coppie di Espressi Innsbruck-Lienz/Klagenfurt via Brennero/San Candido.
 MORITURI. Nulla, ancora, si sa di ufficiale. Ma la preoccupazione a livello nazionale per la soppressione di ulteriori treni con il nuovo orario invernale è profonda, le indiscrezioni circolano da settimane. Ora confermano, drammaticamente, anche i macchinisti. «Si ventila la soppressione della relazione notturna da/per Lecce/Napoli (Espresso 925/924), di quelle periodiche Roma Tiburtina-S.Candido (Espresso 1600/1/2/3, recentemente limitata a Bolzano) e Bolzano-Reggio Calabria (Espresso 1594/5), nonché la probabile sospensione dei treni d’agenzia della società DB-Autozug, collegamenti fondamentali per l’apporto di flussi turistici in Alto Adige».
 «È infine - proseguono - notizia delle ultime ore, confermata dai colleghi della direzione regionale movimento, la soppressione della relazione diurna Bolzano-Lecce, ossia l’Intercity diurno 621 Bolzano-Lecce e l’Intercity diurno 622 Lecce-Bolzano».
 SOPRAVVISSUTI. Se così fosse, «rimarrebbe a Trenitalia un’unica e ultima relazione a lunga percorrenza interessante il nostro territorio provinciale, l’Euronight 484/485 Bologna/Roma-Monaco), oltre alle due coppie di Eurostar per Roma, che però non coinvolgono i macchinisti di Bolzano».
 ZOPPICANTI. Per fornire un quadro il più completo possibile, l’Orsa conclude segnalando come «all’introduzione del servizio effettuato dalle ferrovie straniere DB-ÖBB in partnership con TreNord (Trenitalia-Le Nord) non sia conseguito un vero e proprio miglioramento, poiché molti dei materiali rotabili impiegati erano già in uso in Italia e con le medesime tracce orarie».
 LA SUPPLICA. Alla giunta provinciale si è scritto ieri perché da Trenitalia non sono arrivate risposte, e urge un intervento autorevole, «per individuare iniziative atte a preservare un servizio sempre più richiesto dai nostri concittadini».

Macchinisti bolzanini costretti a lavorare solo di notte  

 BOLZANO. Per i macchinisti, ovviamente, è soprattutto un problema sindacale, di tutela dei loro posti di lavoro. «La nostra organizzazione sindacale - precisa l’Orsa Macchinisti Uniti - non vuole e non può entrare nel merito delle scelte commerciali adottate da Trenitalia, ma ritiene doveroso farsi portavoce del disagio ormai insostenibile dei lavoratori altoatesini da noi rappresentati». A causa della riduzione del servizio operata da Trenitalia, «il personale di condotta e di scorta è costretto ad operare in servizi quasi esclusivamente notturni con pesantissime ricadute per la propria vita lavorativa e sociale».
 Le problematiche si trascinano ormai da anni «e riteniamo che non sia più rinviabile la ricerca di soluzioni condivise per rilanciare il trasporto ferroviario a lunga percorrenza, atte ad evitare ulteriori ricadute sul turismo e soprattutto sui lavoratori locali».
 Non essendo però le scelte dell’azienda argomento di trattativa tra parti sociali e datore di lavoro, l’Orsa, unendosi alle recenti dichiarazioni di viaggiatori e turisti di altre regioni apparse anche sulla stampa locale, «chiede alla giunta provinciale di intervenire prontamente per porre un freno a tali scelte e per cercare di rilanciare l’offerta di trasporto a lunga percorrenza per il nostro territorio». In mancanza di riscontri da parte della società Trenitalia, «siamo a richiedere ufficialmente un incontro urgente, allo scopo di valutare congiuntamente un autorevole intervento e per individuare eventuali ulteriori iniziative atte a preservare quello che è un servizio sempre più richiesto dai nostri concittadini, i quali quotidianamente dimostrano sempre maggiore sensibilità verso i problemi del trasporto ferroviario, e per la salvaguardia dei livelli occupazionali locali».

L’Orsa: aggirato il Patentino  

BOLZANO. A detta dei Macchinisti Uniti, l’introduzione dei servizi resi sul territorio italiano dai treni stranieri - austriaci (ÖBB) e tedeschi (DB) con l’apporto delle Ferrovie Nord lombarde - non avrebbe portato particolare giovamento ai passeggeri. Non si sarebbe verificato un effettivo miglioramento della situazione preesistente, perché i vagoni sarebbero quelli già usati in precedenza in Italia; e nemmeno le fasce orarie sarebbero cambiate, essendo quelle valide in passato. Pochi vantaggi, insomma, e con in più un notevole svantaggio: «Il calo del costo del lavoro, con l’impegno di un solo addetto alla condotta del treno ed un aggiramento delle norme riguardanti il bilinguismo, che non viene richiesto al personale, nonostante Trenitalia risulti far parte di questa azienda di trasporto». L’Orsa rammenta infine «che su questi treni erano già occupati lavoratori locali, altamente professionalizzati e bilingui».

Alto Adige 1-12-11
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sabato, 26 novembre 2011



Sciopero dei treni, disagi in Alto Adige

BOLZANO. Sciopero ferroviario oggi e domani. Possibili disagi anche in provincia. L’assessorato provinciale alla mobilità informa che per il fine settimana il personale del Gruppo Ferrovie dello Stato ha proclamato uno sciopero della durata di 24 ore a partire dalle ore 21 di oggi sino alle ore 21,00 di domani.
 I servizi di Trenitalia potranno perciò subire ritardi o cancellazioni anche in Alto Adige; questo vale anche per i servizi ferroviari Sad sulle tratte Merano-Bolzano, Bolzano-Fortezza e Fortezza-San Candido a partire dalle ore 20.50 di oggi fino al termine dello sciopero.
 Lungo la tratta Merano-Malles tutti i treni sono garantiti, ma le corse potrebbero essere limitate fino a Marlengo qualora non fossero possibili, a causa dello sciopero, l’entrata e l’uscita dalla stazione di Merano.
 Le ferrovie austro-tedesche, DB-ÖBB, assicurano invece i collegamenti operati dai propri treni EuroCity tra l’Italia e Innsbruck/Monaco secondo quanto segue: EC 82 Innsbruck-Monaco e EC 189 Monaco-Innsbruck. I treni EuroCity 81, 85, 87, 89, 83 e 88, 80, 84, 86 e 188 viaggiano da/a Monaco fino a/da Innsbruck Hauptbahnhof. Nel tratto dalla capitale nord tirolese verso Bolzano e viceversa circoleranno bus sostitutivi con fermate nelle stazioni previste. Da/a Bolzano per/da Verona/Venezia/Milano/Bologna i treni DB-ÖBB EuroCity viaggiano secondo l’orario previsto. (da.pa)
Alto Adige 26-11-11
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mercoledì, 16 novembre 2011



Arrivano otto nuovi treni

BOLZANO. Sulla tratta Merano-Bolzano, in val d’Isarco e in val Pusteria circoleranno dal 2013 solo convogli nuovi: l’operazione è resa possibile dall’acquisto di 8 nuovi treni, deciso dalla giunta provinciale su proposta dell’assessore Thomas Widmann. L’operazione costerà 58,7 milioni ed è finanziata anche con il risparmio di circa 5 milioni l’anno di costi al km da versare a Trenitalia. Oggi si contano 11 treni in val Venosta e 8 sulla linea della val Pusteria. Il nuovo pacchetto di treni garantisce una capacità complessiva di 628 posti e fino a 120 posti per bici.
Alto Adige 16-11-11
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lunedì, 14 novembre 2011



Ridateci i treni notturni 

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Soppressione dei vagoni letto con auto al seguito sulla tratta ferroviaria notturna Roma-Bolzano. Adesso scendono in campo i turisti del centro Italia: un nutrito gruppo di affezionati frequentatori romani dell’Alto Adige (invernale ed estivo) ha scritto una lettera di fuoco contro Trenitalia, pregando la Provincia di intervenire. La denuncia è stata spedita anche alle maggiori associazioni di consumatori a livello statale: Adoc, Codacons, Adiconsum, Federconsumatori, nonché a numerosi quotidiani nazionali, come pure ai vertici provinciali e ai responsabili altoatesini della mobilità, l’assessore Widmann e i suoi tecnici.
 «Una scelta miope», definiscono la soppressione, «irrazionale e contraria agli interessi pubblici, diretta essenzialmente a disincentivare l’uso di un valido mezzo di trasporto come quello ferroviario, già troppo penalizzato nel nostro paese. Un intervento, nei fatti, finalizzato a incoraggiare l’utilizzo del mezzo privato, in chiara controtendenza rispetto alle scelte sempre più spesso operate nel resto d’Europa che, ben lungi dal produrre veri risparmi, non farebbe altro che riversare sulla collettività ulteriori costi reali come quelli derivanti da una riduzione della sicurezza e da un aumento dell’inquinamento». Dopo anni, spiegano oltre, «di tentativi più o meno velati di affossare un importante servizio pubblico (ricordiamo ancora il folle raddoppio dei prezzi attuato l’estate dello scorso anno), l’impareggiabile insipienza della dirigenza di Trenitalia ha finalmente raggiunto il suo scopo». I servizi di treno notturno e auto al seguito, in forte ridimensionamento o in soppressione sull’intera rete di Trenitalia, «rappresentano invece il fiore all’occhiello di tutte le compagnie ferroviarie europee che si rispettino (a cominciare dalla Deutsche Bahn che ne fa oggetto da sempre di una vera e propria politica di promozione in tutta Europa)».
 Per ulteriore beffa, concludono, «è facile constatare come la stessa Trenitalia, presso la quale spesso la mano destra non sa ciò che fa quella sinistra, nel suo sito web ufficiale magnifica ancora i vantaggi del treno notturno e dell’auto a seguito con i quali: “si viaggia comodamente nelle cabine letto o cuccette e si arriva riposati a destinazione, si risparmia un pernottamento in hotel, evitando lo stress del traffico e delle code in autostrada e di ogni altro disagio che rende faticoso il viaggio in auto”.
 I turisti romani, «certi di interpretare il malessere di tutti gli utenti del mezzo ferroviario», si augurano che «un forte intervento della Provincia di Bolzano, visibilmente penalizzata da questi scellerati interventi, nonché delle associazioni dei consumatori, possa far recedere la nostra compagnia ferroviaria da scelte di questo tipo, chiari esempi di arretratezza culturale e oscurantismo ambientale».
Alto Adige 14-11-11
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venerdì, 11 novembre 2011



Il trasporto pubblico non va penalizzato

 Ancora una volta in attesa dell’ entrata in vigore del nuovo orario invernale delle FS si temono brutte notizie per chi viaggia in treno e per la raggiungibilità generale della nostra città. All’ interno di un radicale depotenziamento dei treni notturni a lunga percorrenza pare che siano a forte rischio anche i treni notturni che da Bolzano vanno verso il centro sud Italia. Treni che da sempre garantiscono un servizio importante in particolare per le famiglie e anche per tutta una serie di lavoratrici e lavoratori che da Bolzano raggiungono le loro città di origine. Le Ferrovie dicono che questi treni non sono redditizi ma si tratta di una logica aziendalistica e privatistica che è inaccettabile e miope. Non si può valutare il trasporto pubblico che è un bene comune solo sull’ altare dei bilanci e della convenzienza economica aziendale. Nè si può puntare tutta la politica di trasporto su rotaia in Italia solo sul businness dell’ Alta velocità che fra l’ altro non è adatta a coprire le lunghe percorrenze.
Luigi Gallo assessore comunale BOLZANO
Alto Adige 11-11-11
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venerdì, 11 novembre 2011



«Alto Adige Pass» Widmann plaude studenti contrari

BOLZANO. Il 14 febbraio entra in vigore il nuovo Alto Adige Pass. “Con un’unica tessera - così l’assessore Widmann - si potrà viaggiare su tutta la rete del trasporto pubblico. Gli spostamenti saranno più semplici e convenienti. Alto Adige Pass consentirà di spostarsi su tutto il territorio, con tutti i mezzi pubblici, senza limiti di tempo o tratte”. Ma non tutti sono entusiasti. L’Asus commenta: “Widmann vede il Pass come la soluzione a tutte le esigenze di mobilità tra i cittadini. Ciò è vero per alcuni, non per gli studenti universitari però. Mentre scolari e anziani riceveranno il loro “abo” gratis, il prezzo dell’abbonamento per gli universitari sarà aumentato del 50%. E ciò nonostante negli anni abbia perso notevolmente attrazione: venuti meno diversi collegamenti ferroviari”. Ma “anche per i possessori del vecchio abbonamento i mezzi pubblici dovrebbero perdere una parte della attrattività dovuta, appunto, all’introduzione dell’Alto Adige Pass. Così facendo l’assessore promuove una nuova consapevolezza nella mobilità: fa capire agli universitari che per spostarsi conviene prendere la macchina”. (da.pa)
Alto Adige 11-11-11
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giovedì, 10 novembre 2011



Treno notturno soppresso Pinzger scrive a Matteoli e Moretti: ripristinatelo

BOLZANO. La Svp si muove a Roma per scongiurare la soppressione del treno notturno con auto al seguito dalla capitale a Bolzano. Il senatore Manfred Pinzger ha formalmente protestato con il ministro delle infrastrutture e i trasporti Altero Matteoli, così come presso l’amministratore delegato delle ferrovie Mauro Moretti.
 «Non è possibile - ha scritto il parlamentare Svp - che per l’ennesima volta il capoluogo della provincia di Bolzano venga penalizzato dalle scelte di razionalizzazione economica di Trenitalia». Già oggi, spiega oltre, Bolzano è servita in maniera non certo ottimale e la città è difficilmente raggiungibile.
 Oltretutto, «la soppressione del treno notturno con auto al seguito rischia di penalizzare fortemente un settore nevralgico per l’Alto Adige, ossia il turismo». Penalizzati saranno soprattutto i turisti dello sci, «che ogni inverno utilizzavano in massa i treni notturni». Fra il resto, scrive Pinzger, è incomprensibile come il ministero dei trasporti non lavori per prediligere un mezzo verde, favorendo così mezzi più inquinanti come l’aereo e l’auto privata. (da.pa)
Alto Adige 10-11-11
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venerdì, 04 novembre 2011



Soppresso il vagone letto per Roma  

BOLZANO. Nuovo orario invernale dei treni: cancellata una nutrita schiera di collegamenti a livello nazionale. Primi a cadere molti vagoni-letto che viaggiano di notte. Ma a cadere sotto la scure del nuovo orario invernale, in vigore da dicembre, saranno anche dei collegamenti blasonati che coinvolgono l’Alto Adige: non sarà più possibile partire di notte, magari con auto al seguito, per andare sulla neve, dal Sud a San Candido. E addio anche al mitico notturno Bolzano-Roma. «A Trenitalia - commenta indignato il presidente dell’azienda di soggiorno di Bolzano Dado Duzzi - interessa solo l’alta velocità. Sono anni che ci stanno sopprimendo collegamenti fondamentali, come i treni con auto al seguito, grazie ai quali arrivano ogni anno in provincia 150 mila turisti. A questo punto serve un intervento urgente della Provincia a Roma. Queste due ennesime soppressioni sono pericolose per il nostro turismo. Grave è anche la situazione riguardo alle informazioni: in stazione Trenitalia non ne fornisce sui treni austriaci».
 I collegamenti da e per Roma sono da parecchio nel mirino di Trenitalia che aveva già provato in passato a ridurli drasticamente, scontrandosi però con il muro della Provincia.
 Non solo, Trenitalia ha anche innescato una vera e proproa guerra contro i cosiddetti “treni austriaci”. Giusto un anno fa, l’ad Moretti aveva cercato di vietare ai convogli di Oltralpe le fermate intermedie in Italia, comprese quelle in Alto Adige. La ferma opposizione della Db/Öbb e l’intervento deciso della Provincia, riuscirono ad ottenere una sorta di tregua “armata”, sfociata nel giugno scorso in un accordo tra il ministro Altero Matteoli e il suo omologo tedesco Peter Ramsauer, che ora permette ai treni in partenza da Monaco di Baviera di circolare in Italia.
 «La posizione di Trenitalia - ricorda l’assessore Widmann - era in netto contrasto con la politica europea in materia di traffico e di libera concorrenza come confermato anche dall’Ue che aveva espresso “seri dubbi” riguardo all’ammissibilità del divieto di fermata».
Alto Adige 4-11-11
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mercoledì, 14 settembre 2011



Treni tedeschi, Trenitalia venderà ancora i biglietti

BOLZANO. Si estende anche all’inverno l’intesa Trenitalia-Db-Öbb sulla vendita dei biglietti. «Entro il tempo massimo di un paio di mesi saranno disponibili anche gli orari invernali - dichiara Paolo Locatelli, responsabile commerciale divisione passeggeri di Trenitalia - a conferma della riuscita dell’operazione che abbiamo avviato in tarda estate». E la decisione arriva dopo il positivo bilancio della gestione estiva delle biglietterie comuni. «Specialmente per quanto concerne le aree di confine di Trentino e Alto Adige - commenta Locatelli - il riscontro è stato molto positivo».

Alto Adige 14-9-11
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venerdì, 09 settembre 2011



Vecchia stazione di Laives abbandonata 

LAIVES. Da qualche anno la vecchia stazione ferroviaria di Laives è entrata a far parte del patrimonio comunale. Lo è da quando sindaco era Giovanni Polonioli e proprio lui, dopo avere ottenuto dalla Provincia la proprietà sul piccolo immobile accanto alla linea ferroviaria del Brennero, aveva anche lanciato qualche idea per non lasciarla abbandonata.
 «Ricordo che allora prendemmo contatto con un’associazione che realizza modellini ferroviari; l’idea che ci piaceva era quella di mettere a loro disposizione proprio la vecchia stazione di Laives per realizzare un piccolo museo - esposizione di questi modellini. Purtroppo non se ne è fatto più nulla», afferma l’ex sindaco.
 Altra ipotesi che a suo tempo era circolata per un utilizzo della vecchia stazione ferroviaria riguardava invece la possibilità che potesse diventare un deposito per le biciclette nell’ambito del nuovo servizio - treno-bici. Ma anche di questo progetto non si è più sentito parlare e così la piccola stazione, che tra l’altro è una delle ultime rimaste di questo tipo lungo la linea del Brennero, è ancora abbandonata e talvolta anche preda di deprecabili atti vandalici.
 Sarebbe opportuno perciò che l’amministrazione comunale tornasse a fare una riflessione sul migliore utilizzo della vecchia stazione ferroviaria, che ovviamente non può essere destinata a qualunque iniziativa, sia perché ha dimensioni modeste e sia perché è accanto ai binari e quindi è sempre pericoloso sostarvi attorno. Occorre un’idea che coniughi ragioni di sicurezza con originalità della proposta, proprio per non lasciare abbandonata e incustodita quella che è anche una testimonianza storica per l’intera comunità di Laives. (b.c.)
Alto Adige 9-9-11
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venerdì, 09 settembre 2011



Bus e treni, scattano gli orari autunnali

BOLZANO. Trasporto pubblico novità in arrivo. Domenica 11 settembre entra in vigore l’orario autunnale mentre i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Asgb combattono compatti perché la Provincia rallenti o cadenzi con un altro ritmo i rincari delle tariffe che scatteranno a gennaio 2012. L’assessore alla mobilità Thomas Widmann spiega che l’obiettivo è quello di rendere sempre più appetibile il trasporto con bus e treni.
Le novità. Il rione Piani di Bolzano vedrà intensificate le corse bus di pomeriggio con frequenza ogni 10 minuti. Potenziate anche le corse bus per la Val Sarentino a fronte dell’elevato numero di utenti. In Bassa Atesina il percorso del Citybus Ora-Termeno-Cortaccia sarà prolungato sul mezzogiorno e la mattina prima dell’inizio della scuola è prevista la prosecuzione delle autolinee Ora Stazione-Ora Nord (Scuola media superiore di agraria). Vengono anticipate di 5 minuti le partenze dei bus provenienti dall’Oltradige che finora raggiungevano Bolzano alle ore 7.22; così gli studenti ed i pendolari potranno raggiungere il capoluogo già alle ore 7.17. L’anticipo è condizionato dalla modifica dell’orario dai transiti ferroviari fra Bolzano e Merano nelle ore mattutine. Per migliorare le corse della ferrovia Bolzano-Merano vengono corretti gli orari delle partenze ed anticipata di 10 minuti quella del treno del primo mattino da Merano con nuovo arrivo a Bolzano alle ore 6.48. In tal modo vi è una coincidenza più sicura con il treno EuroStar e con il treno verso la Bassa Atesina. La partenza dell’autolinea 201 da Merano viene anticipata di 10 minuti e portata alle 6.45; in tal modo dipendenti e pazienti possono raggiungere prima l’ospedale di Bolzano. Val d’Isarco: Per venire incontro alle esigenze degli studenti sono state disposte alcune corretture agli orari di varie linee bus. Val Pusteria: La partenza dalla Val Pusteria del primo treno per Bolzano viene anticipata di qualche minuto, in modo tale che si possa partire da Fortezza prima del transito del treno R. Il previsto arrivo a Bolzano è quindi alle ore 7.22 invece che 7.34, ovvero con un anticipo di 12 minuti. Tutte le partenze dell’autolinea 401 Bressanone-Brunico vengono anticipate di 5 minuti per consentire migliori coincidenze nelle valli laterali che finora erano troppo ravvicinate. La corsa nei giorni scolastici da Bressanone finora in partenza alle ore 6.45 sarà posticipata di 7 minuti e percorrerà il tratto Rio Pusteria-Brunico senza fermata intermedia.
Alto Adige 9-9-11
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mercoledì, 07 settembre 2011



A22, ultimo spiraglio per evitare la gara

BOLZANO. La manovra non tocca il tunnel Brennero e forse potrebbe ancora salvare la concessione in capo all’A22, pur trasformandola in società “in-house”. Lo conferma il commissario straordinario del governo per il tunnel del Brennero Mauro Fabris ieri in Regione (in mattinata a Bolzano, nel pomeriggio a Trento) per discutere proprio del traforo di base e dell’autostrada.
 Il tunnel ferroviario: «La manovra - ha assicurato Fabris - non tocca le risorse per il tunnel del Brennero perché i lavori sono già iniziati e perché non rientra nella delibera che blocca le opere pubbliche non iniziate. Confermo il termine nel 2025. Gli stati di avanzamento dei lavori proseguono e siamo entrati nella fase 3 che comprende anche il raddoppio delle tratte ferroviarie tra Verona e il Brennero». Su questo punto è arrivato anche l’apprezzamento del coordinatore Ue per il corridoio Berlino-Palermo Pat Cox.
 Per quanto riguarda la concessione dell’A22, bisognerà aspettare la pubblicazione integrale del maxi-emendamento approvato ieri dal consiglio dei ministri e non ancora disponibile al momento di andare in stampa. Fabris si è mostrato possibilista: «Se ci sarà l’affidamento della concessione dell’A22 alla società in house, come richiesto dal presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai, lo sapremo a ore, perché potrebbe essere compresa nel maxi emendamento alla manovra. Questa è l’ultima chance, perché dopo si va necessariamente alla gara europea. Lo Stato deve incassare i 70 milioni di euro del costo di subentro del nuovo gestore dell’A22. Circa l’accantonamento dei 540 milioni per il Tunnel di base fatto dalla società che ha gestito finora l’A22 - ha concluso Fabris - non entro nel merito sull’intenzione del presidente della Regione Lorenzo Dellai di rimettere in discussione i fondi accantonati perché sarebbe materia giuridica».
 Attendisti i senatori regionali. Il trentino Giorgio Tonini (Pd) in serata spiegava che «in questo momento Tremonti e i suoi tecnici avranno altro a cui pensare», mentre l’altoatesina Helga Thaler-Ausserhofer (Svp) era speranzosa: «Non sappiamo ancora nulla anche perché in queste ore si sta discutendo di temi nazionali, mentre l’A22 è una questione più locale. Ma se davvero l’emendamento relativo all’autostrada del Brennero sarà accolto, non potremo che essere felici».
Alto Adige 7-9-11
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martedì, 06 settembre 2011



Treni austriaci Viaggi garantiti

BOLZANO. Ferrovie austriache e tedesche assicurano i collegamenti operati dai propri treni tra l’Italia e Innsbruck / Monaco secondo le seguenti modalità: i treni EC 93 da Milano a Verona e EC 92 da Verona a Milano vengono effettuati secondo l’orario previsto. Nel tratto dall’Italia verso Innsbruck Frachtenbahnhof e viceversa circolano bus sostitutivi. I treni Db-Öbb EuroCity 81, 83, 85, 87, 89, 88, 80, 84, 86 e 188 viaggiano da Innsbruck fino a Monaco e viceversa.
Alto Adige 6-9-11
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martedì, 30 agosto 2011



Treni soppressi, parte un esposto

SUSANNA PETRONE
BOLZANO. Treni soppressi a causa di «problemi tecnici» e «ferie e malattie»: queste le giustificazioni di Trenitalia. Ma il Centro tutela consumatori utenti (Ctcu) non ci sta e presenta un esposto in Procura. Arriva anche la denuncia dei macchinisti: siamo sotto organico da anni.
 Il procuratore aggiunto Markus Mayr non ha ancora ricevuto l’esposto del Ctcu e taglia corto: «Valuteremo la situazione non appena avremo la documentazione».
 Walther Andreaus, direttore del Ctcu, invece, è un fiume in piena: «Le motivazioni addotte per giustificare la soppressione di numerosi treni locali in Alto Adige sono assolutamente ridicole. I danni e i disagi per gli utenti del trasporto ferroviario invece notevoli. Abbiamo segnalato la cosa alla Procura e chiederemo di indagare per verificare se vi siano comportamenti penalmenti rilevanti».
 Secondo Andreaus ferie e malattie, problemi tecnici ai treni ed altro «non possono essere considerati “cause di forza maggiore”» e invita Trenitalia a «pianificare al meglio il proprio lavoro», perché «deve garantire la mobilità dei passeggeri». Il direttore del Ctcu conclude chiedendo che la Provincia «proceda almeno e da subito con le decurtazioni dei compensi a Trenitalia, per palese inadempimento alle norme del contratto di servizio».
 Ma le dichiarazioni di Trenitalia hanno suscitato scalpore anche tra gli stessi dipendenti. A denunciare la situazione generale dell’azienda è il sindacato dei macchinisti «Orsa» Bolzano: «Trenitalia scarica la responsabilità delle soppressioni sul personale, e più precisamente su malattie ed infortuni, dimenticandosi però della cronica mancanza di personale che oramai grava da anni. Per una politica aziendale interamente volta al risparmio, sfruttando l’impegno del personale, ovvero l’utilizzo massiccio dello straordinario, l’azienda è riuscita a tirare avanti centellinando le assunzioni e bloccando di fatto il turnover. Ma ora la corda si è rotta: qualche malattia, ma non più del solito, e maternità ed i treni vengono soppressi per “problemi organizzativi”».
Alto Adige 30-8-11
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martedì, 23 agosto 2011



Ancora treni soppressi in regione

 BOLZANO. «Un numero di infortuni e malattie molto più elevato del normale». Così Trenitalia spiega i nuovi disservizi lungo la linea del Brennero.
 Ieri pomeriggio alcuni treni sulle tratte Bolzano - Ala e Bolzano - Trento non sono stati effettuati a causa, così le ferrovie, «di problemi organizzativi». Si tratta in particolare dei treni che, secondo il normale orario previsto da Trenitalia, solitamente partono da Bolzano alle ore 16,04 ed alle 19,04 e del treno che parte da Ala alle ore 17,35 ed il cui arrivo a Bolzano è previsto per le ore 18,52. Trenitalia ha dichiarato che da oggi questi treni riprenderanno il loro normale orario.
 Non sono però escluse altre cancellazioni, perché l’alto numero di infortuni non sarà riassorbito in un giorno soltanto. «Ma la direzione provinciale - fa sapere Trenitalia - sta cercando di dare una rapida soluzione a questi problemi contingenti. Si tratta in ogni caso di un disagio occasionale».
 Anche se occasionali, i nuovi disservizi hanno fatto arrabbiare ancora di più l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann che già l’altro giorno ha preso carta e penna per protestare con i vertici di Trenitalia e Rfi: «Se il servizio non viene garantito nei termini previsti dal contratto che abbiamo siglato con Trenitalia - la minaccia dell’assessore - allora la Provincia può anche tagliare i finanziamenti».
 L’insoddisfazione di Widmann si riflette anche in un sondaggio sui trasporti pubblici. L’utilizzo dei mezzi pubblici è in aumento (li utilizza almeno una volta all’anno il 67,1% della popolazione altoatesina di almeno 14 anni, e quindi 290 mila persone. Il mezzo di trasporto pubblico più utilizzato è l’autobus urbano. La soddisfazione è quasi completa per quanto riguarda gli autobus (oltre l’88% degli utenti promuove sia il servizio urbano che quello extraurbano), mentre un altoatesino su quattro si lamenta del servizio ferroviario (ma tre anni fa gli insoddisfatti erano un terzo). Tra i punti di debolezza dei treni c’è soprattutto la pulizia delle vetture, di cui si lamenta metà dei passeggeri, mentre la puntualità soddisfa appena il 71,3% degli altoatesini e i costi del biglietto il 72,7%.
 In generale, gli altoatesini si spostano così: dei 350 mila che escono di casa ogni giorno per andare a scuola o al lavoro, il 20% va a piedi, il 13% si sposta in bicicletta, il 36,3% va in macchina (a cui aggiungere un 8,8% che lo fa come passeggero) e il 2,9% in moto. Usa i mezzi pubblici il restante 20,9%. «Siamo sulla buona strada - commenta Widmann - ma non siamo ancora giunti alla meta. L’obiettivo è ora incrementare ancora il numero degli utenti di bus e treno elevando gli standard di qualità». (mi.m.)
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venerdì, 19 agosto 2011



Treni soppressi, Widmann protesta

BOLZANO. Troppi treni cancellati senza un avviso anticipato. Mancano ferrovieri e Trenitalia non riesce a garantire il servizio. Anche ieri numerosi episodi e proteste dei passeggeri. La Provincia si mobilita e annuncia probabili ritorsioi finanziarie verso le Ferrovie.
Tra ritardi, guasti e viaggi soppressi, è una estate da incubo sulla linea del Brennero e ieri è sceso in campo l’assessore ai Trasporti Thomas Widmann con una protesta verso Trenitalia e Rfi, società invitate a garantire il servizio. I passeggeri non ne possono più e chiamano in redazione con le segnalazioni dei treni cancellati. Tra questi ieri, alla stazione di Laives, il Bolzano-Rovereto delle 7.04, il Trento-Bolzano delle 7.36 e il Trento-Bolzano delle 16.09. Il problema è legato alla carenza di personale. Con una nota Widmann invita Trenitalia e Rfi «a garantire il traffico regolare tutto l’anno, anche d’estate, ed in caso di soppressioni di treni ad informare per tempo l’utenza. La richiesta giunge dopo i quasi giornalieri episodi di soppressione di collegamenti e ritardi». Widmann annuncia che la Provincia potrà ritorcersi contro le Ferrovie: «Il contratto di servizio sottoscritto con Trenitalia prevede criteri qualitativi quali la puntualità, la pulizia, l’affidabilità e in caso del loro mancato rispetto anche dei tagli finanziari, fatto questo che peraltro non contiene la rabbia dei viaggiatori».
Non è pensabile che questi disagi vengano imposti ai passeggeri anche in settembre, mette in chiaro l’assessorato. Quanto alle cause, questa la ricostruzione: «Nel periodo in cui molti dipendenti godono delle ferie può succedere che a causa di casi di malattia si verifichino disguidi nella gestione del personale in servizio, ma che una simile situazione perduri da settimane, secondo le affermazioni della direzione ferroviaria, dovrebbe quantomeno indurre i responsabili delle ferrovie a verificare la situazione e se è il caso a rivedere la regolamentazione delle ferie. Qualora non vi sia la possibilità di reperire in tempi rapidi personale in sostituzione dei dipendenti in malattia, si dovrebbe almeno informare per tempo gli utenti sui treni non in circolazione».
L’incremento dell’utenza nel 2011 testimonia, sottolinea Widmann, «che si è sulla strada giusta. E’ necessario che non vengano vanificati gli sforzi profusi per giungere a questi risultati». (fr.g.)

Alto Adige 19-8-11
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lunedì, 15 agosto 2011



Treni soppressi, proteste in stazione a Laives

LAIVES. La soppressione di alcuni convogli regionali lungo la linea ferroviaria del Brennero sta creando disorientamento nei viaggiatori pendolari. «Noi prendiamo il treno a Laives per andare a Trento ogni mattina - dicono - ma succede che qualche corsa sia stata eliminata. Abbiamo chiesto ad un capotreno e ci ha confermato che alla base di questo disservizio vi sarebbero problemi di personale».
 «In effetti è così - afferma Roger Hopfinger di Trenitalia - in particolare durante il mese di luglio, quando abbiamo avuto parecchi lavoeratori assenti per malattia. Speriamo che, a mano a mano, rientrino tutti per tornare alla normalità e comunque qualche convoglio è saltato, in particolare sulla tratta Bolzano - Trento, rispetto ai 140 che vi transitano ogni giorno».
 Evento eccezionale e imprevedibile quindi, alla base del disservizio denunciato dai viaggiatori di Laives che regolarmente si servono del treno per raggiungere il posto di lavoro, una situazione che comunque starebbe piano piano tornando alla normalità. Nessuna soppressione definitiva di corse insomma, ma solo momentanea carenza di personale, “falcidiato” dalle malattie.
 Proprio il treno, negli ultimi anni, ha conosciuto un boom di richieste da parte dei pendolari di Laives, favorito dalla modernizzazione della stazione e dei parcheggi adiacenti. (b.c.)
Alto Adige 14-8-11
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venerdì, 12 agosto 2011



Treni tedeschi sul web

BOLZANO. Da martedì 23 agosto i biglietti per i treni Db-Öbb Eurocity che collegano l’Italia a Germania e Austria potranno essere acquistati anche sul sito e nei punti vendita Trenitalia (l’acquisto rimane escluso al self service di stazione e sulle applicazioni Mobile). Trenitalia ha infatti stipulato un accordo con le Ferrovie tedesche (Db) e le Ferrovie austriache (Öbb) per commercializzare il servizio. Le prenotazioni potranno essere effettuate per i viaggi fino a sabato 10 dicembre 2011. Per i treni Milano-Monaco di Baviera-Milano (Eurocity 93/88 e 92/89) le prenotazioni potranno essere effettuate solo per i viaggi da e per Verona, è quindi esclusa la relazione Milano-Verona e viceversa.
 Nella prima fase, la gamma di tariffe internazionali a disposizione della clientela non comprenderà le offerte promozionali.
Alto Adige 12-8-11
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mercoledì, 10 agosto 2011



Treni meno rumorosi lungo il Brennero

BOLZANO. Rail Traction Company, società controllata dall’A22 leader nel settore del trasporto combinato non accompagnato sulla dorsale del Brennero, punta insieme alla società partner Lokomotion di Monaco sull’impiego di materiale rotabile di nuova generazione.
L’aumento del numero dei moderni carri multitasca del tipo “T3000” rappresenta un importante obiettivo per l’azienda altoatesina. Grazie alla collaborazione con la Kombiverkehr di Francoforte, importante cliente di Rail Traction Company, cento di questi carri appena acquistati saranno impiegati in particolare per i traffici sull’asse del Brennero. I vantaggi di quest’iniziativa sono duplici. Da un lato si assicura una considerevole riduzione del rumore, dall’altro l’impiego di questi carri consente di aumentare i volumi delle merci trasportate oltre che di spostare su rotaia i semirimorchi con profili molto alti. «L’impiego di questa tipologia di carri contribuirà a dare un impulso positivo al trasporto merci su rotaia, nonché a sostenere la migrazione dei traffici dalla strada alla rotaia», sottolinea l’amministratore delegato di Rtc, Harald Schmittner.
Il presidente dell’Autobrennero Walter Pardatscher aggiunge: «Nonostante Rtc sia una società che offre esclusivamente il servizio di trazione ferroviaria e non disponga essa stessa di carri ferroviari, sensibilizziamo le imprese ferroviarie e i clienti affinché sostituiscano i loro carri con quelli di nuova generazione».
Alto Adige 10-8-11
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lunedì, 08 agosto 2011



Treni austriaci sostituiti da bus

BOLZANO. Fino al 4 settembre i treni “Korridor” Reg1874 e Reg1875 delle ferrovie austriache Öbb, in circolazione tra Innsbruck e Lienz, vengono soppressi e sostituiti da bus Öbb. Le modifiche riguardano il treno Reg 1875 in partenza alle 15 da Innsbruck ogni venerdì viene sostituito il 12, 19, 26 agosto e 2 settembre; il treno Reg 1874 in partenza da Lienz ogni domenica alle 14.23 viene sostituito il 15 (Ferragosto), 21, 28 agosto e 4 settembre 2011.
Alto Adige 8-8-11
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domenica, 26 giugno 2011


Disco verde ai treni tedeschi

BOLZANO. Ottemperando all’invito che il ministro Altero Matteoli e il suo omologo tedesco Peter Ramsauer avevano loro rivolto a gennaio (in occasione del vertice italo-tedesco) «Trenitalia Spa» e «DB Fernverkerhr AG» hanno raggiunto un accordo che consentirà ai treni in partenza da Monaco di Baviera di circolare in Italia, in un’ottica di collaborazione e cooperazione finalizzata al miglioramento complessivo dell’intero sistema del trasporto ferroviario di passeggeri. E’ quanto si apprende da un comunicato stampa del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
 In particolare «DB Fernverkerhr AG» ha riconfigurato la propria offerta di servizi sulla linea del Brennero, e il competente ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari, con una decisione di ieri, «ha verificato che il nuovo progetto orario non compromette l’equilibrio dei contratti di servizio pubblico attualmente in essere e, pertanto, non sarà soggetto a limitazioni di fermate». Sulla base di questa decisione «Trenitalia Spa» e «DB Fernverkerhr AG» hanno dichiarato che porranno fine al contenzioso in atto e ritireranno tutti i ricorsi presentati ai giudici amministrativi. «Desidero sottolineare - ha dichiarato il ministro Matteoli - l’importanza di questa soluzione condivisa, raggiunta grazie all’essenziale mediazione degli uffici del ministero. Si dà così una concreta risposta alle esigenze di mobilità, più volte evidenziate dai presidenti Regionali e Provinciali e dai competenti assessori e dai cittadini del Trentino Alto Adige».
 Il servizio svolto in Italia dai treni Eurocity tedeschi ed austriaci sarà dunque potenziato.
 Vi sarà tra il resto un collegamento diretto da Bolzano per Padova e Venezia. L’Eurocity è previsto in partenza da Bolzano alle 15.31 con arrivo a Padova alle 17.41, a Mestre alle 17.58 e a Venezia alle 18.10. In un comunicato stampa diffuso ieri sera dalle ferrovie tedesche ed austriache si puntualizza che saranno necessari alcuni giorni per rendere il servizio operativo. Solo nei prossimi giorni, dunque, verrà comunicato quando i treni saranno in grado di effettuare regolarmente le fermate di Padova e Venezia Mestre.
 La notizia della raggiunta intesa con le nostre autorità preposte al controllo e alla gestione dei trasporti ferrioviari è stata accolta con estrema soddisfazione dall’associazione degli albergatori del Veneto. E’ stato subito organizzato un servizio particolare a scopo turistico. I viaggiatori dei treni tedeschi potranno infatti raggiungere Abano Terme dalla stazione ferroviaria di Padova con un servizio bus gratuito sino all’hotel. Qualche albergo ha anche deciso di rimborsare il biglietto ferroviario a tutti i clienti che raggiungeranno Abano per un soggiorno di almeno tre giorni.
Alto Adige 25-6-11
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domenica, 26 giugno 2011


Tariffe trasporti: stangata funivie

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Il presidente Luis Durnwalder l’aveva detto già lunedì presentando le nuove tariffe del trasporto locale deliberate dalla giunta: «Fatti due conti, gli altoatesini si convinceranno che l’opzione più conveniente è quella dell’abbonamento annuale». I conti li abbiamo fatti, nuove tariffe alla mano, ed in effetti è proprio così: i biglietti ordinari infatti subiranno i rincari più elevati. Non c’è solo il più 50% sugli autobus della Sasa a Bolzano e Merano (il biglietto singolo da gennaio passerà da 1 a 1,5 euro): la vera stangata è quella sulle funivie e in particolare per quella più utilizzata, che porta sul Renon. Oggi il biglietto di sola andata costa 2,50 euro e quello di andata e ritorno 3,50: dal primo gennaio l’andata passerà a 6 euro, mentre il viaggio andata e ritorno salirà a 10.
 “Più viaggi, meno spendi”, è il motto scelto dall’assessore ai trasporti Thomas Widmann per presentare il nuovo piano tariffario. Con una spesa mensile di 53 euro (l’abbonamento annuale costa 640 euro) si può viaggiare tutti i giorni su treni regionali, autobus cittadini e provinciali, funivie pubbliche (Renon, San Genesio, Meltina, Verano, Maranza e funicolare della Mendola). Ma è anche vero il contrario, ovvero “meno viaggi, più spendi”.
 Queste le nuove tariffe dei biglietti ordinari: detto di Sasa (da 1 a 1,5 euro) e funivia del Renon (da 3,5 a 10 per il viaggio andata e ritorno), aumenteranno anche i costi del biglietto per la funicolare della Mendola (l’andata e ritorno passa dagli attuali 7,50 a 10 euro), della funivia per San Genesio (da 3,20 a 5 euro) e del trenino del Renon (da 3,50 a 6 euro).
 Ma la stangata colpirà anche alcuni tipi di abbonamenti. Mentre infatti rimane valido il trasporto gratuito per gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori e per le persone con più di 70 anni di età, passa da 100 a 150 euro il costo dell’abbonamento per chi ha più di 65 ma meno di 70 anni e per gli studenti universitari e gli apprendisti. La Provincia farà pagare di più anche i duplicati delle tessere: chi perderà l’abbonamento emesso a titolo gratuito dovrà pagare 50 euro per il duplicato, mentre quello per l’abbonamento da 150 euro costerà 20 euro.
 Aumenti anche per la Mobilcard, titolo di viaggio che consente di viaggiare illimitatamente per un determinato numero di giorni. Viaggiare per 24 ore costerà 15 euro (quest’opzione oggi non esiste), mentre il costo del biglietto da tre giorni passa dagli attuali 18 a 23 euro e quello di durata settimanale sale da 22 a 28 euro (continuano a pagare il 50% del prezzo intero i ragazzi tra 6 e i 14 anni, mentre i bambini con meno di 6 anni viaggiano sempre gratis). Viene introdotto inoltre il biglietto giornaliero valido per le zone tariffarie di Bolzano e Merano: costa 3 euro e permette di spostarsi senza limitazioni tra e all’interno delle due maggiori città dell’Alto Adige.
 Cresce infine anche il costo per il trasporto bici che passa dagli attuali 4 a 6 euro.
Alto Adige 22-6-11
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domenica, 26 giugno 2011


Autobus e treni: biglietti più cari

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Via libera definitivo alla rivoluzione delle tariffe dei trasporti pubblici. Ieri la giunta provinciale ha approvato il nuovo piano proposto dall’assessore alla mobilità Thomas Widmann: il principio è semplice, “più viaggi, meno paghi”, ma in soldoni si tradurrà in aumenti a due cifre per tutti. «Ma - sottolinea Widmann - sono 15 anni che le tariffe sono ferme e solo l’inflazione del periodo è superiore al 60%». Il presidente Luis Durnwalder è ancora più netto: «Viste le critiche dopo la prima ipotesi, abbiamo fatto il possibile. Meno di così non si può chiedere, non c’è più alcun margine di trattativa». Un esempio pratico per controbattere a chi - anche all’interno della Svp con in testa l’ala sociale - chiedeva riduzioni maggiori: «Oggi per viaggiare da Ora a Bolzano si pagano 18 centesimi. È vero che con il nuovo sistema saliremo a 40, ma nessuno può dirmi che si tratta di un prezzo esagerato. Se pensiamo a quanto costa la benzina, 40 centesimi se ne vanno solo per mettere in moto l’automobile...».
 IL NUOVO SISTEMA. Le nuove tariffe entrano in vigore dal primo gennaio e saranno applicate a tutti i mezzi di trasporto pubblici provinciali: autobus (Sad e Sasa), funivie pubbliche e treni locali, compreso quello della Venosta. Più si viaggia e più conveniente diventa la tariffa: i primi mille chilometri costeranno 8 centesimi al chilometro, da mille a 10 mila si scende a 4 centesimi, da 10 a 20 mila a 2. Ogni chilometro aggiuntivo sarà invece a costo zero per l’utente.
 GLI ABBONAMENTI. Se inizialmente l’abbonamento doveva costare 750 euro, ieri la giunta provinciale è scesa fino a 640 euro. Si potrà viaggiare illimitatamente su autobus, treni locali e funivie, anche di notte o nei giorni festivi. Ieri sono state decise altre due riduzioni per venire incontro a famiglie e pendolari. Chi già oggi è in possesso di un abbonamento annuale, pagherà quello nuovo 600 euro invece di 640, mentre per chi ha un figlio a carico il prezzo sarà di 550 euro. Le riduzioni decise ieri costeranno alla Provincia poco più di un milione di euro.
 BUS CITTADINI. L’abbonamento provinciale vale ovviamente anche per gli autobus della Sasa, ma chi usa poco i mezzi pubblici probabilmente opterà per un biglietto singolo. In questo caso l’aumento è del 50%: oggi il viaggio in Sasa costa 1 euro, dal primo gennaio il prezzo salirà a 1,50 euro con un aumento del 50%. «Non possiamo fare altrimenti - spiega il presidente della Sasa Stefano Pagani - perché la tariffa viene fissata dalla Provincia».
 Si potrà però risparmiare ricaricando la tessera (in banca, da internet o col cellulare) che diventerà così una sorta di carta valore come quelle in uso già oggi.
 CHI NON PAGA. Restano in vigore tutte le agevolazioni decise dalla giunta provinciale negli anni passati: questo significa che l’abbonamento è gratis per gli over 70, i bambini fino ai 6 anni e gli scolari fino a 18 anni. Continueranno a pagare 150 euro all’anno gli studenti sopra i 18 anni e gli apprendisti, mentre il costo dell’abbonamento per chi ha più di 60 ma meno di 70 anni resta a 100 euro.
Alto Adige 21-6-11
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giovedì, 16 giugno 2011



Orario treni. Novità a partire dal 19 giugno

BOLZANO. La conclusione dell’anno scolastico consente di realizzare un ulteriore aggiornamento degli orari dei trasporti pubblici sia per quanto riguarda la cadenza degli autobus che per i treni. Dal 19 giugno saranno introdotte alcune variazioni per quanto riguarda l’orario ferroviario, in particolare il treno Bolzano - Fortezza delle ore 22.58 sarà anticipato alle ore 22.32, mentre l’Euro Star Bolzano - Roma del mattino partirà alle ore 6.58, quindi circa mezz’ora più tardi rispetto all’attuale orario in vigore per qualche giorno.BOLZANO. La conclusione dell’anno scolastico consente di realizzare un ulteriore aggiornamento degli orari dei trasporti pubblici sia per quanto riguarda la cadenza degli autobus che per i treni. Dal 19 giugno saranno introdotte alcune variazioni per quanto riguarda l’orario ferroviario, in particolare il treno Bolzano - Fortezza delle ore 22.58 sarà anticipato alle ore 22.32, mentre l’Euro Star Bolzano - Roma del mattino partirà alle ore 6.58, quindi circa mezz’ora più tardi rispetto all’attuale orario in vigore per qualche giorno.Alto Adige 16-6-11
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sabato, 11 giugno 2011



Ferrovie, al via nuovi orari estivi

BOLZANO. Domani entrerà in vigore il nuovo orario estivo di Trenitalia. La nuova programmazione dei treni regionali della Direzione provinciale di Bolzano e della Direzione provinciale di Trento prevede modifiche minime rispetto all’attuale. Tra queste: R 20545 Trento-Bassano posticipa l’orario di partenza da Trento alle 21.35 con arrivo a Bassano alle 23.25, mentre al R 20487 Bolzano-Rovereto viene assegnata la nuova fermata di Lavis, variazioni richieste dalla provincia di Trento. R 20483/20484 Bolzano-Trento-Bolzano, il venerdì viene prolungato fino a Rovereto, in andata e ritorno; dal 9 settembre invece effettua il tragitto Bolzano-Ala e ritorno. Lo hanno reso noto le Ferrovie dello stato. Per qualsiasi tipo di informazione i viaggiatori possono chiedere gli operatori presso gli sportelli o gli uffici di informazione all’interno delle rispettive stazioni. Altrimenti gli utenti possono visitare la pagina web delle Ferrovie, dove si potranno vedere tutti i cambiamenti
Alto Adige 11-6-11
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giovedì, 09 giugno 2011



Terzo binario: addio al progetto

ORA. Addio definitivo al terzo binario fra Bolzano e Ora, concepito a suo tempo per rafforzare il movimento dei pendolari aumentando il numero dei convogli e portando eventualmente il cadenzamento da 30 a 20 minuti nelle ore di punta.
Nel dicembre scorso l’assessore ai trasporti Thomas Widmann aveva riaperto un nuovo spiraglio alle aspirazioni della Bassa Atesina. L’assessorato aveva preso atto che la prospettiva di risolvere il problema nel giro di tre-quattro anni, entro i quali si presumeva sarebbe stato disponibile il nuovo tracciato della linea del Brennero in tunnel, per lasciare ai treni locali piena disponibilità del tracciato attuale, si era rivelata utopistica. Ci vorranno infatti non meno di 10 anni, per cui si era ventilata l’ipotesi rispolverare il progetto originario da 40 milioni di euro, allora già accantonati.
A far saltare tutto invece è subentrato il recente progetto vincitore del concorso per l’areale ferroviario di Bolzano dell’architetto Boris Podrecca.
Esso infatti ridisegna l’assetto della futura stazione ferroviaria con 7 binari (anziché gli otto richiesti, ma si tratta di un dettaglio rivedibile) disposti addirittura in curva per un avvicinarli all’Isarco. Fino a quando non sarà redatto il progetto definitivo, che coinvolge anche Trenitalia, il che richiederà quindi tempi non brevissimi, non si conoscerà né la quota, né l’angolazione con le quali i due binari attuale dovrebbero andare ad innestarsi con quelli della futura stazione. Ne consegue che anche l’orientamento della prevista galleria sotto il Virgolo, volta ad evitare le pendici franose e di cui esiste solo il cunicolo di “assaggio”, potrebbe cambiare.
La spesa prevista per il solo tunnel a tre binari, sarebbe di 22 milioni euro, ai quali vanno aggiunti i 17,740 milioni per la posa del terzo binario fino a Ora. Un totale quindi di 40 milioni di euro - secondo l’assessorato - per un‘operazione incerta e di corto respiro, aggravata dalla spesa per gli interventi provvisori di adattamento nella stazione, dove due binari andrebbero riservati ai soli treni locali, se si vuole garantire il cadenzamento di 30’ senza interferire con quelli a lunga percorrenza.
Nonostante l’abbandono del progetto comunque, secondo l’assessorato, l’unico disagio serio sarebbe l’impossibilità di realizzare fermate aggiuntive, quali quelle di Oltrisarco, Cimitero, Via Einstein ed aeroporto-San Giacomo. Non è detto comunque, data l’alta richiesta, che per San Giacomo, non si trovi un escamotage con la posa di un breve tronco di terzo binario, cosiddetto di “sosta” o di “precedenza” riservato alla fermata dei “pendolari”.
Per il resto l’assessorato sottolinea che «per il cadenzamento di 30 minuti sono disponibili oggi 38 treni regionali più 7 treni interregionali (fra Brennero e Bologna): il servizio di copertura ogni 30 minuti è già ora superiore a quello che era stato preventivato con la costruzione del terzo binario».
Terzo binario: addio al progetto

GIANCARLO ANSALONI
Adige 9-6-11
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domenica, 05 giugno 2011



Riduzioni sui biglietti di treni e aerei per chi si reca alle urne

BOLZANO. Le Ferrovie informano che ci sono riduzioni fino al 70% su tutti i treni nazionali per chi torna a casa per andare a votare. Grazie alla convenzione siglata col Ministero dell’Interno, si potrà ottenere - esclusivamente per viaggi di andata e ritorno in seconda classe - una riduzione del 60% sui treni regionali e del 70% sui treni del servizio nazionale (alta velocità, Eurostar, Intercity, espressi e servizio cuccette). Servirà la tessera elettorale, che per il viaggio di ritorno dovrà essere timbrata. Per gli sconti sui voli, consultare il sito www.prefettura.bz.it/bolzano.Alto Adige 5-6-11
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venerdì, 11 marzo 2011



Treni tedeschi senza biglietti

BOLZANO. Il consigliere comunale Guido Margheri (Sinistra e Libertà) ritiene sia necessario tutelare i viaggiatori che utilizzano i servizi con fermata a Bolzano delle ferrovie germaniche, austriache e della compagnia Le Nord. Secondo il consigliere comunale, infatti, i viaggiatori subiscono notevoli disagi a causa della mancanza di punti vendita dei titoli di viaggio situati all’interno della stazione ferroviaria. Sulla questione - si legge in una interpellanza presentata alla giunta comunale - la commissione europea si è espressa in maniera chiara ricordamdo che la direttiva europea prevede che tutte le imprese ferroviarie abbiano accesso alle stazioni passeggeri e ai servizi da fornire in queste struttire in modo non discriminatorio. Per questo il consigliere chiede di sapere se la giunta comunale intenda intervenire di concerto con la Provincia.

Alto Adige 11-3-11
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martedì, 08 marzo 2011



La Commissione europea si pronuncerà sul divieto per i treni tedeschi

BOLZANO. La Commissione europea ha chiesto alle autorità italiane di fornire chiarimenti e sta attualmente valutando la compatibilità delle decisioni del Regolatore ferroviario italiano sullo stop alle fermate intermedie di alcuni treni gestiti congiuntamente dalle Ferrovie tedesche Db, da quelle austriache Öbb e da Le Nord. E’ questa la risposta fornita ad un quesito posto dal Centro consumatori utenti di Bolzano (Ctcu) sulla decisione del Regolatore ferroviario, attualmente sospesa. Si tratta di dieci convogli giornalieri tra Milano, Bologna, Venezia, Verona, Bolzano, Innsbruck (Austria) e Monaco di Baviera. In particolare, la Commissione intende valutare se quanto deciso in Italia sia in contrasto con le direttive sulla liberalizzazione del mercato dei servizi di trasporto internazionale dei passeggeri, informa Ctcu in una nota. Poche settimane fa anche 49 deputati europei in una nota ufficiale hanno chiesto il mantenimento delle fermate. «La loro soppressione - avevano sottolineato - sarebbe lesiva del principio della libera concorrenza e priverebbe i cittadini di un servizio in più».
Alto Adige 8-3-11
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martedì, 08 marzo 2011



Brennero: sbloccati 1,6 miliardi di euro per le tratte d’accesso

BOLZANO. Al terzo tentativo è stata registrata dalla Corte dei Conti la delibera del Cipe che sblocca i finanziamenti per la realizzazione del primo lotto della tratta di accesso al tunnel del Brennero, quella tra Ponte Gardena e Fortezza. Lo ha comunicato ieri il commissario governativo per la linea del Brennero Mauro Fabris che sottolinea l’importante ricaduta sul territorio altoatesino: «Sono stati sbloccati 1.618 milioni di euro che si aggiungono ai fondi per la realizzazione del traforo di base».
IL PROGETTO. Il tunnel del Brennero ha senso solo se accompagnato dalla realizzazione delle tratte di accesso a sud. I lavori sono suddivisi in quattro grandi lotti: la tratta Fortezza-Ponte Gardena, le due circonvallazioni di Bolzano di Trento e l’innesto di Verona. Il Cipe aveva dato il via libera al primo lotto già nel 2007, ma la delibera era stata bocciata dalla Corte dei conti. Stessa sorte per la delibera del giugno 2008, col governo costretto a nominare un commissario straordinario, che era stato indicato nel settembre del 2009. Ieri Mauro Fabris ha portato a casa un risultato importante: la terza delibera del Cipe relativa al lotto 1 tra Fortezza e Ponte Gardena, quella approvata il 18 novembre scorso, stavolta ha ottenuto l’ok da parte della Corte dei conti. «Questo significa - spiega il comissario - che possiamo partire con il progetto definitivo e migliorare fin da subito la gestione del trasporto merci nelle due stazioni di Fortezza e Ponte Gardena».
LO STANZIAMENTO. I finanziamenti sbloccati ieri ammontano complessivamente a 1.618 milioni. Da dove provengono? «Un miliardo - afferma Fabris - arriva dallo stanziamento statale di dieci miliardi per le opere strategiche nazionali. Altri 500 milioni sono garantiti dall’accordo tra Stato e Rfi. Infine ci sono un centinaio di milioni che arrivano dal fondo ferrovia garantito dall’autostrada del Brennero».
L’A22. Si tratta della seconda delibera che cita espressamente i fondi accantonati dall’autostrada del Brennero per la realizzazione della nuova linea ferroviaria. 400 milioni erano già stati destinati al finanziamento del tunnel. Con questi cento, il fondo di 550 milioni che sarà accontonato fino al 2014 sarà quasi esaurito. Ma dopo il 2014, anno di scadenza della concessione dell’A22, è previsto un ulteriore accantonamento annuale di 35 milioni. «Per questo - informa Fabris, che il 17 marzo sarà a Bolzano assieme al coordinatore del tunnel di base Pat Cox - ho chiesto al ministro Matteoli di riunire al più presto i presidenti delle Province di Trento e Bolzano e gli altri soggetti che potrebbero partecipare alla società di corridoio per discutere della concessione autostradale. Dobbiamo decidere se puntare sul rinovo della concessione attraverso la realizzazione di una società tra A22, Anas e Rfi oppure se andare avanti col bando di gara. L’importante è chiudere in fretta, lo sa anche il ministro. Durnwalder sa che siamo dalla sua parte: i fondi messi a disposizione, che finora riguardano solo l’Alto Adige, lo dimostrano». (mi.m.)
Alto Adige 8-3-11
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lunedì, 07 marzo 2011



Presidente A22: «Arteria al limite puntiamo su un mix treno-aereo»

ANTONELLA MATTIOLI
BOLZANO. «Per migliorare la scorrevolezza del traffico, come A22 - dice il presidente della società Walter Pardatscher - la nostra parte l’abbiamo fatta e la stiamo facendo. Ma la capacità dell’arteria non è illimitata. Serve un giusto mix tra strade, trasporto su rotaia (da potenziare), aeroporto». Le infrastrutture, la raggiungibilità del territorio stanno particolarmente a cuore al mondo dell’economia: «Nell’ultimo trimestre - spiega il presidente di Assoimprenditori Stefan Pan - l’export è aumentato del 24%: in questo quadro sono fondamentali i collegamenti tra noi e il resto del mondo». Proprio per questo il presidente della Camera di commercio Michl Ebner, solo pochi giorni fa, ha promosso una conferenza sul trasporto intermodale lungo la linea ferroviaria del Brennero, alla quale hanno partecipato rappresentanti dei Länder, delle province e delle Camere di commercio lungo l’asse del Brennero.
AUTOSTRADA. Gli imprenditori altoatesini considerano l’A22 come l’infrastruttura di trasporto più importante del territorio. Elevato il livello di soddisfazione, ma la richiesta è quella di rendere più scorrevole il traffico anche a fronte di un nuovo aumento del passaggio di mezzi pesanti che, nel 2009, aveva subìto una riduzione del 10%. «La crisi ha inciso fortemente - spiega Pardatscher - sul traffico merci, mentre non ha avuto ripercussioni su quello leggero». Con il miglioramento della situazione economica, nei primi mesi del 2010, il numero di camion e tir in transito è aumentato del 1,9% e il trend pare essere confermato anche nei primi mesi del 2011. Ciò significa che l’arteria sta raggiungendo il limite.
Gli interventi per migliorare la scorrevolezza sono, nel 2012, la terza corsia tra Verona e Modena, mentre sono in fase di completamento, tra Verona e Bolzano sud, i lavori della terza corsia dinamica. «Da Bolzano sud al Brennero però ci sono i viadotti e, anche volendo, non si potrebbe fare nulla per eliminare il collo di bottiglia. Comunque, anche quella che viene chiamata terza corsia dinamica, altro non è che l’allargamento della corsia di emergenza e solo in casi eccezionali potrà essere usata come corsia di marcia. Questo per dire che non può essere considerata una risposta reale all’aumento del traffico».
E quindi?
«Da A22 non ci si possono attendere risposte strutturali. Anche perché la nostra è una società pubblica in cui gli azionisti sono contrari all’aumento delle corsie. Da parte nostra dunque si può solo lavorare, come stiamo già facendo, sulla miglior programmazione dei cantieri, per un ulteriore aumento della sicurezza e una maggior informazione degli utenti: tutto ciò può fluidificare maggiormente il traffico. Più di così non possiamo fare. Bisogna che ci sia un giusto mix tra autostrada, ferrovia e aeroporto».
TUNNEL. A22 crede fortemente nel trasferimento di almeno parte del traffico dalla gomma alla rotaia. Per questo entro il 2014 la società avrà accantonato 550 milioni di euro per il tunnel del Brennero e le tratte di accesso: è una partita importante perché collegata alla concessione dell’A22. Per ora è tutto congelato in attesa che l’Ue decida se la società potrà ottenere la proroga della concessione o se ci sarà una nuova gara. «Tunnel e potenziamento dell’attuale linea ferroviaria - dice Pan - sono destinate a rivoluzione il trasporto su rotaia, ma al momento e per i prossimi anni la situazione non cambierà. Il servizio ferroviario non dà quelle garanzie di cui un imprenditore ha bisogno».
AEROPORTO. Terza elemento di forte debolezza, per un territorio economicamente interessante come l’Alto Adige, l’aeroporto. «Non è né carne né pesce - attacca Pan -: costa molto alle casse pubbliche e offre un servizio insufficiente. Devono decidere cosa fare». Il destino dello scalo è legato all’allungamento della pista dagli attuali 1296 metri ai 1406 originari: arriverebbero velivoli più grandi che significherebbe più concorrenza e biglietti più economici. Duecento metri in più, fortemente contestati da Verdi e ambientalisti, che spaccano anche la Svp. Ma l’assessore Thomas Widmann assicura: «Entro fine mese porto il masterplan sull’aeroporto in giunta».
Alto Adige 7-3-11
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lunedì, 07 marzo 2011



Sos pendolari: caro-tariffe e treni in crisi

Scrivo a nome di un consistente gruppo di pendolari sulla linea del Brennero Trento - Bolzano. Non è vero che sulla ferrovia del Brennero la situazione è migliorata in questi anni! Gia alla fine del 2009 ci è stata tolta la possibilità di salire sui treni Eurocity, ora vengono anche aumentati i prezzi. Per il fatto di essere per lo più residenti in provincia di Trento che lavorano o studiano a Bolzano, o viceversa, veniamo spesso ignorati da entrambe le Amministrazioni Provinciali, che progettano politiche di trasporto locale incompatibili, ed anche dalle compagine ferroviarie (Trenitalia e öBB/DB/Le Nord). L’anno prossimo i prezzi per gli abbonamenti pendolari in provincia di Bolzano avranno aumenti fino a quasi il 100%. Per chi percorre tratti lunghi, come per chi si muove sulla linea del Brennero e lavora a Bolzano e vive a Trento, Bressanone o Innsbruck è una spesa che può arrivare fino a oltre 650 Euro. Mentre sulla linea della Venosta e della Pusteria sono stati fatti consistenti investimenti negli ultimi anni, sulla linea del Brennero la situazione per i pendolari è peggiorata negli ultimi tre anni. I treni Trenitalia sono sporchi, puzzolenti, vecchi e lenti. Inoltre, fino a due anni fa i treni Eurocity erano compresi nel trasporto integrato, mentre ora che il servizio è passato a öBB/DB/Le Nord gli Eurocity sono esclusi dall’abbonamento integrato.
Ora, dopo avere ridotto il sevizio, vengono raddoppiati i prezzi. Nonostante che a parole si dica di favorire la mobilità sostenibile, chi si muove ad esempio tra Trento e Bolzano avrà costi del treno che rendono di fatto la macchina più conveniente. Almeno, a fronte di un raddoppio delle tariffe, il servizio Eurocity dovrebbe essere ricompreso nell’abbonamento integrato!
Alto Adige 6-3-11
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sabato, 05 marzo 2011



«L’autostrada è al collasso»

BOLZANO. L’autostrada sta scoppiando, l’aeroporto è inadeguato, la ferrovia pure. La raggiungibilità sia per quanto riguarda le persone che le merci è uno dei punti critici dell’Alto Adige. Si tratta di una debolezza strutturale che rischia in prospettiva di penalizzare l’economia locale. Ieri, tenendo conto di quelli che sono i collegamenti internazionali dell’Alto Adige, si è svolta nella sede della Camera di commercio di Bolzano una conferenza sul trasporto intermodale lungo la linea ferroviaria del Brennero. Per analizzare le esigenze e gli scenari di sviluppo dei prossimi anni, anche in vista della costruzione della nuova linea ferroviaria ad alta prestazione Monaco-Verona, il presidente della Camera di commercio Michl Ebner (nella foto, ndr) ha invitato nel capoluogo rappresentanti dei Länder, delle province e delle Camere di commercio lungo l’asse del Brennero oltre ad esperti delle strutture di trasporto intermodale.
 Si parte da una considerazione di fondo: il trasporto di merci e quello di persone in Europa sono in continuo aumento. Dal 2000 al 2007 il traffico pesante lungo l’autostrada del Brennero è cresciuto in media del 2,7% l’anno, aspetto da ricondurre soprattutto alla crescita economica ma anche alla crescente internazionalizzazione.
 «I limiti di capacità dell’autostrada del Brennero - prevede Ebner - saranno raggiunti in un futuro prossimo». Quando esattamente non si sa, ma c’è un nesso tra la ripresa economica e l’aumento del traffico pesante in autostrada. «Il picco massimo - spiega l’amministratore delegato di A22 Paolo Duiella - è stato raggiunto gli ultimi mesi del 2008, poi nel 2009 la crisi ha influito negativamente anche sui flussi autostradali: il calo è stato del 10%. Nel 2010 è cominciata la ripresa ed è tornato ad aumentare anche il traffico pesante, non abbiamo ancora raggiunto i livelli di fine 2008, ma il trend positivo continua». «Mentre il picco del 2008 - aggiunge il presidente Walter Pardatscher - è stato già superato dal trasporto privato che evidentemente risente meno della congiuntura economica».
 Per migliorare la viabilità, A22 ha in programma la realizzazione della terza corsia tra Verona e Modena e da Verona a Bolzano sud la terza corsia dinamica, nel senso che verrà utilizzata la corsia di emergenza solo in casi particolari. «Da Bolzano sud al Brennero però rimarrà - dice Duiella - il collo di bottiglia. La configurazione geografica ci impedisce qualsiasi intervento di allargamento della carreggiata. Per questo bisogna puntare sulla ferrovia con il raddoppio della tratta Verona-Fortezza e con il tunnel del Brennero».
 Attualmente la quota di beni trasportati su rotaia è pari al 29%. Per aumentare questa percentuale - si è auspicato nell’incontro di ieri - il trasporto su rotaia deve essere capace di competere in termini di velocità, puntualità e costi con il trasporto su mezzi pesanti. Devono esserci terminal di scambio intermodale sia per il trasporto intermodale accompagnato sia per quello non accompagnato. Si tratta di spostare su rotaia una buona parte delle merci e quindi del traffico in transito oltre che offrire alle imprese altoatesine stesse le strutture di scambio intermodale per i loro prodotti diretti verso destinazioni più lontane. «Durante la conferenza - dice Ebner - è emersa chiaramente la necessità di agire sia per l’ampliamento dei terminal di scambio intermodale nella zona di Monaco e in quella di Verona, sia per il miglioramento delle strutture all’interno della regione Trentino-Alto Adige». Il potenziamento della ferrovia e dell’aeroporto oltre che il miglioramento del sistema viario è una richiesta forte che arriva da Assoimprenditori e da tutte le categorie economiche: «Fondamentale - ricorda Vinicio Biasi (Microgate) vicepresidente di Assoimprenditori - è la raggiungibilità. Purtroppo, siamo deboli sia per quanto riguarda la rete stradale che, ancora di più, a livello di aeroporto e collegamenti ferroviari. Sono carenze che penalizzano le nostre aziende». (an.ma)
Alto Adige 5-3-11
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venerdì, 25 febbraio 2011



Fermata della ferrovia a Casanova - stazione in un anno e mezzo

BOLZANO. Fermata della ferrovia a Casanova, l’assessore provinciale Thomas Widmann risponde a Gallo: «Lavoriamo da due anni perché le Ferrovie cedano la linea per Merano. Il 17 febbraio Moretti ci ha confermato la cessione, ma dobbiamo aspettare la consegna. Una volta ottenuta, ma il tempo non dipende da noi, in un anno, un anno e mezzo, la stazione sarà pronta. Il Comune vedrà quanto siamo veloci a realizzare opere pubbliche».

Alto Adige 25-2-11
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mercoledì, 23 febbraio 2011



Treni: nuove stazioni

Esempio per la Bassa Atesina?

ALDO DE PELLEGRIN
BRUNICO. Quasi al completo, gli amministratori dei Comuni della Val Pusteria che si affacciano sulla rinnovata linea ferroviaria hanno preso parte ieri a Brunico all’incontro con l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann il quale, su invito dell’associazione degli amici altoatesini della ferrovia, ha tracciato un bilancio di quanto finora è stato fatto sia a livello di trasporto ferroviario provinciale come anche di mobilità pubblica su gomma, ovviamente con particolare riguardo alla linea ferroviaria della Pusteria, agli obbiettivi già raggiunti e ai progetti futuri.
 CADENZAMENTO ORARIO. Il cadenzamento alla mezz’ora, o al più tardi all’ora è ormai una realtà per tutti i principali nodi ferroviari altoatesini. In Val Pusteria il cadenzamento alla mezz’ora vale ormai per Brunico e tutte le stazioni mentre il collegamento con Bolzano è pressocchè orario.
 TRENI E STAZIONI. Tutte le stazioni avute da Trenitalia sono state rinnovate con il rialzo dei marciapiedi e l’accesso in piano ai treni. Nuove sono le stazioni di Perca, Valdaora e la fermata di San Lorenzo di Sebato. In previsione vi sono le fermate di Naz Sciaves, San Sigismondo, Brunico ospedale, Versciaco, quest’ultima per l’agganciamento agli impianti sciistici di Monte Elmo, e San Candido con il rinnovo ed il possibile spostamento verso la zona pedonale.
 KORRIDORZÜGE. I Korridorzüge, i treni austriaci che collegano Lienz a Innsbruck, verranno progressivamente aboliti e sostituiti con i nuovi collegamenti ferroviari della Provincia autonoma, sia sulla tratta Innsbruck - Trento che su quella Bressanone - Lienz, per cui nel prossimo futuro saranno acquistati almeno cinque nuovi convogli.
 BUS, TRENO E BICI. Già a partire da Pasqua 2011 verranno introdotti e progressivamente potenziati i nuovi abbonamenti settimanali, per tre giorni o giornalieri, che comprendono il noleggio di biciclette normali o elettriche con la possibilità di restituirle ovunque e gli spostamenti in treno o autobus o combinati sul territorio provinciale, compreso il trasporto delle biciclette che, con carenza di spazi sui convogli, sarà garantito da trasporti stradali.
 BRUNICO OSPEDALE. La fermata di Brunico ospedale sarà realizzata prioritariamente non appena l’amministratore delegato di Trenitalia Moretti darà il suo ok. Per l’assessore Widmann invece, il nodo del passaggio a livello di via A. Hofer a Brunico sarà risolvibile solo con il miglioramento dei coordinamenti tecnici allo stesso passaggio a livello. L’assessore scarta anche la possibilità di un abbassamento della linea ferroviaria con sovrappasso stradale per i costi e le enormi pendenze che ne deriverebbero per il treno: «Comunque i nostri tecnici torneranno a valutare le possibilità - ha affermato Widmann - anche se le pendenze rappresentano davvero un grosso problema. Del resto io penso che la circonvallazione esistente offra alternative possibili e che il futuro verso il quale ci si deve indirizzare sia quello di tenere l’auto privata quanto più possibile al di fuori dei centri abitati».

Alto Adige 23-2-11
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domenica, 20 febbraio 2011



Treni austriaci: fermate garantite

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Buone notizie per chi si sposta in treno. Gli Eurocity internazionali delle ferrovie austriache e tedesche continueranno a fermare a Trento e Bolzano anche dopo il 10 marzo. Lo ha deciso l’ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari. Esulta l’eurodeputato altoatesino Dorfmann.
Il provvedimento è arrivato l’altro giorno sulle scrivanie degli assessori provinciali ai trasporti di Bolzano Thomas Widmann e di Trento Alberto Pacher. «Si dispone - si legge nella decisione firmata dal direttore dell’ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari presso il ministero dei Trasporti, Fabio Croccolo - la proroga della sospensione del divieto di fermate intermedie fino all’emanazione del provvedimento di riesame». In sostanza, questo significa che gli Eurocity gestiti da Deutsche Bahn, Öbb e Ferrovie Le Nord continueranno a fermarsi regolarmente a Trento e Bolzano anche dopo il 10 marzo.
Anche se non si tratta della soluzione definitiva, ma solo di un ulteriore rinvio, il provvedimento viene letto come un segnale importante a favore del mantenimento delle fermate intermedie. L’amministratore delegato di Deutsche Bahn Italia Marco Kampp che spiega che «grazie a questo provvedimento guadagniamo tempo prezioso». Questa è anche l’interpretazione che dà l’europarlamentare altoatesino dell’Svp Herbert Dorfmann: «Questa è una vittoria importante in una situazione che era ormai al limite del ridicolo. Le pressioni dei giorni scorsi sono servite a far capire che non si può fermare la liberalizzazione del settore ferroviario con delle motivazioni assurde, in netto contrasto con lo spirito europeo e le norme comunitarie».
Proprio Dorfmann, assieme a 48 altri eurodeputati, aveva indirizzato una dura lettera al commissario per i Trasporti e a quello per la Concorrenza richiedendo un rapido intervento della commissione europea. Intervento che per ora non c’è stato, ma che secondo l’europarlamentare dell’Svp non tarderebbe ad arrivare se le ferrovie italiane mantenessero il divieto. «Il decreto che prevede il divieto di fare fermate intermedie per i treni internazionali - ricorda Dorfmann - non è stato cancellato ma soltanto sospeso. È però evidente che un eventuale ricorso alla corte di giustizia europea da parte delle ferrovie austriache e tedesche avrebbe ottime possibilità di essere accolto. Trenitalia dovrebbe riconoscere che non si vince la concorrenza degli altri operatori con la concorrenza sleale, ma piuttosto offrendo un servizio migliore».
Alto Adige 20-2-11
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sabato, 19 febbraio 2011



Casanova: via libera dalle Ferrovie alla nuova stazione

BOLZANO. Buone notizie per chi abita a Casanova. Ieri il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder ha incassato l’appoggio dell’amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato Mauro Moretti per la realizzazione della stazione ferroviaria che servirà il nuovo quartiere. Così Durnwalder al termine dell’incontro a Palazzo Widmann: «Moretti ha sostanzialmente assicurato che ci sosterrà in quest’operazione. Ora bisogna fare le valutazioni tecniche sia per la stazione di Casanova che per quella di Sinigo». Soddisfatto l’assessore comunale Luigi Gallo: «Come Comune siamo pronti a fare la nostra parte per dare al nuovo quartiere la tanto auspicata fermata del treno, ma la linea ferroviaria non è del Comune e quindi non possiamo ovviamente operare su di essa». A Casanova un migliaio di famiglie aspetta la stazione che risolverebbe una serie di problemi di traffico e di collegamento con il centro. Per quanto riguarda, invece, gli ampliamenti e gli adeguamenti delle stazioni di Bressanone, Brunico e San Candido, l’ad del gruppo Ferrovie si è dichiarato disponibile a valutare l’opportunità di un accordo con la Provincia che finanzierebbe i lavori alle infrastrutture in cambio della cessione delle aree.
 Alla realizzazione della stazione di Casanova è legato anche il passaggio alla Provincia della linea ferroviaria Merano-Bolzano: «Moretti ha dato il suo assenso di massima all’operazione ma per il via libera definitivo c’è bisogno del parere positivo anche del Ministero dei trasporti. Mi muoverò già nei prossimi giorni per ottenere l’ok dal ministro Matteoli».
 TRENI INTERNAZIONALI. Il passaggio chiave dell’incontro: il divieto di fermate intermedie per i treni internazionali. I convogli, gestiti dalle ferrovie austriache (Öbb) e germaniche (Db), a dicembre si sono visti negare da Rfi la possibilità di fare tappa anche a Trento e Bolzano: il provvedimento è in questo momento sospeso. «Per l’Alto Adige - ha ribadito Durnwalder - che è una terra ad alta vocazione turistica, l’essere tagliati fuori dai collegamenti ferroviari internazionali rappresenta un problema di notevole portata». La vicenda è arrivata sino a Bruxelles, visto che Öbb e Db hanno fatto ricorso all’Unione europea denunciando una violazione della concorrenza e della libertà di circolazione delle persone. «Dare il via ad una lunga causa giudiziaria - ha commentato il presidente della giunta provinciale - rischia di non portarci da nessuna parte. Per questo cercheremo di muoverci assieme, io e il collega trentino Lorenzo Dellai, con una lettera comune che invieremo alle società ferroviarie e ai ministeri dei trasporti dei tre Paesi interessati, ovvero Italia, Austria e Germania: bisogna sbloccare la situazione».
 DEPUTATI UE. Intanto a livello europeo c’è da segnalare l’iniziativa di 49 membri del Parlamento europeo che hanno firmato una lettera indirizzata al Commissario per i Trasporti Siim Kallas e al Commissario alla concorrenza Joaquin Almunia, per chiedere di intervenire contro il divieto di fare fermate intermedie in Italia per i treni della Db e della Öbb.
 L’iniziativa è stata sostenuta anche dall’eurodeputato altoatesino Herbert Dorfmann.
 Nella lettera i parlamentari hanno rilevato che il sistema adottato per regolamentare il settore ferroviario italiano non è solo un problema locale. «Il modello monopolistico adottato dalle autorità italiane potrebbe fare scuola e ostacolare la liberalizzazione del trasporto ferroviario in Europa». Dorfmann ha incontrato il commissario Kallas, per informarlo della situazione. Il commissario ha promesso di ordinare al più presto la revoca del divieto, se verrà riscontrata una violazione delle norme sulla libertà di concorrenza.
 CAMERA DI COMMERCIO. Il tempo stringe, per questo pochi giorni fa è sceso in campo il presidente della Camera di commercio Michl Ebner, auspicando «un intervento politico urgente e coordinato a tutti i livelli, per impedire la cessazione dei collegamenti ferroviari internazionali veloci da e verso l’Alto Adige e far sì che i viaggiatori che utilizzano il treno aumentino anziché diminuire». Secondo Ebner, vi è infatti il serio rischio che a marzo possa divenire efficace il provvedimento - provvisoriamente sospeso per tre mesi - che impone il divieto di fermata per i treni EuroCity di Le Nord-Db-Öbb. (an.ma.)
Alto Adige 19-2-11
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giovedì, 17 febbraio 2011



 «Treni tedeschi a rischio»

BOLZANO. Il presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner, auspica «un intervento politico urgente e coordinato a tutti i livelli, per impedire la cessazione dei collegamenti ferroviari internazionali veloci da e verso l’Alto Adige e far sì che i viaggiatori che utilizzano il treno aumentino anziché diminuire». Secondo Ebner, vi è infatti il serio rischio che a marzo possa divenire efficace il provvedimento - provvisoriamente sospeso per tre mesi - che impone il divieto di fermata per i treni EuroCity di Le Nord-Db-OeBB. Ciò rappresenterebbe - prosegue - «un grave danno per il turismo e per la popolazione dell’Alto Adige: nel 2010 questi treni sono stati utilizzati da circa 120.000 persone per viaggiare tra l’Alto Adige e la Germania, l’Austria o le altre province italiane. Una parte degli utenti, seppur piccola, è costituita da altoatesini». «Il divieto di fermata significherebbe inoltre un passo indietro rispetto all’obiettivo di far sì che entro cinque anni almeno il 10% di coloro che viaggiano per vacanza da e verso l’Alto Adige utilizzino il treno», conclude Ebner.
Alto Adige 17-2-11
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venerdì, 28 gennaio 2011



Dai treni che non vanno al passaporto

Ai confortevoli, efficienti, civili, puliti e bei treni Eurocity delle ferrovie germaniche e austriache, preferiti dai viaggiatori agli scalcinati, dalla tappezzeria squarciata, dai sedili bucati, unti e anneriti spesso infestati da zecche e cimici, con porte e impianti rotti, servizi igienici fuori uso di Trenitalia, è stato inflitto, a causa del loro successo, da parte di Trenitalia e ministero, il divieto di effettuare fermate intermedie fino a stazione destinataria.
 Scopo: annullamento e soppressione del concorrente migliore. Tipico della mentalità tribale, per i quali il concorrente, il quale andrebbe superato nel suo stesso campo e vinto con una strategia di qualità, è all’opposto, per questi liberisti all’italiana, nostalgici della dittatura e in lotta contro la legalità, cultura, giustizia e democrazia, un nemico pericoloso da annientare con ogni mezzo, preferibilmente con i più agili, mobili e spicci.
 L’aggiramento è elevato a sistema legalizzato.
 Mammona è il dio vero per tanti dei nostri che gestiscono la cosa pubblica e i loro sostenitori fra cui purtroppo anche tante alte gerarchie statali. L’Italia non è più o lo è molto meno uno Stato di diritto e la politica nazionale è diventata una carriera per adulatori e gente in fuga dai tribunali e dalle leggi per non rispondere delle proprie azioni.
 L’Europa dovrebbe cacciarci via. Come può un cittadino rispondere, senza sprofondare rosso di vergogna, di essere italiano, a chi all’estero glielo domanda?
 Questa classe politica è la migliore alleata, involontariamente si capisce, del “Los von Rom” e dei suoi paladini Pius Leitner e Eva Klotz.
 Io penso già con preoccupazione al foglio del prossimo censimento etnico.
Alto Adige 28-1-11
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domenica, 23 gennaio 2011



Smog e rumore: Val d’Isarco accerchiata

BRESSANONE. Sepp Kusstatscher, esponente dei Verdi, ex europarlamentare, vive a Villandro: «Casa mia è a 850 metri di quota, eppure anch’io devo convivere con il rumore prodotto da treni e A22».
 Da dove cominciamo?
 «Dal sacrosanto principio che chi inquina deve pagare».
 Dunque?
 «Dunque introduciamo la “Vignette” per chi vuole percorrere la via del Brennero. Come ha fatto la Svizzera, dove il transito delle merci costa sei volte di più. E così l’industria del trasporto preferisce allungare di 300 chilometri il percorso e usare la nostra autostrada».
 Un’autostrada che produce ogni anno milioni di utile.
 «Appunto. Io sostengo con forza l’idea che parte di questo denaro deve essere reinvestito per risarcire chi subisce smog e rumore: quei soldi vanno usati per modernizzare il materiale rotabile, vecchissimo, e per realizzare le barriere antirumore».
 Sarà possibile ragionare in questi termini se la concessione passerà in altre mani in futuro?
 «Se esistono norme che impongono di usare parte degli utili per risarcire la popolazione locale, è secondario chi ha in mano le redini».
 Cresce l’economia, cresce il traffico.
 «Sbagliato. Dobbiamo consumare di meno, spostare meno merci - oggi in Alto Adige, follia pura, troviamo acqua minerale inglese - e andare più piano. In questo la mia visione è profondamente diversa da quella di Dorfmann».
 Più lenti, più profondi, più dolci: Alex Langer.
 «Esatto».
 Parlava di treni rumorosi.
 «Oggi ne transitano in media 140 al giorno, a volte 148. Siamo ancora al di sotto del limite di 230 fissati dalla Provincia nel 2003».
 Un problema?
 «Una risorsa, se finalmente si facessero investimenti seri per ammodernare binari e carrozze. In certe zone della val d’Isarco la situazione è davvero al limite della sopportazione».
 Il tunnel del Brennero potrebbe risolvere definitivamente il problema.
 «Una balla colossale spacciata da Luis Durnwalder. Il tunnel del Brennero, se lo faranno visti tempi e costi, resterà una cattedrale nel deserto. La prova provata è l’Eurotunnel sotto la Manica».
 Cosa intende dire?
 «Che là sotto non possono transitare merci inquinanti, infiammabili, esplosive. La verità è che non ci passa quasi nulla. Se ci sarà il tunnel del Brennero, le merci continueranno a passare altrove. E a fare rumore. E il solo traffico passeggeri, per altro in diminuzione, non lo giustificherà». (g.f.p.)

Avanti con le barriere: pronti 12 milioni di euro  

BRESSANONE. Mentre si discute sulle possibile soluzioni radicali al problema dello smog e del rumore, procede il progetto - portato avanti congiuntamente da Provincia e Rfi - per l’installazione delle barriere antirumore lungo la ferrovia del Brennero.
 Nei giorni scorsi la giunta provinciale, su proposta dell’assessore provinciale all’ambiente Michl Laimer, ha approvato uno stanziamento complessivo di 11 milioni di euro che permetteranno l’installazione di barriere a Bressanone, ma anche Colle Isarco, Val di Vizze e Chiusa. Il programma di interventi è previsto in un protocollo d’intesa siglato con Rfi nel 2003 che ha messo a disposizione complessivamente 21,6 milioni di euro (il 20% dalla Provincia) proprio per contenere l’inquinamento acustico provocato dal traffico ferroviario. Dei 21 milioni di euro complessivi stanziati da Rfi e Provincia, 10 milioni sono già stati spesi. Nello stesso provvedimento sono compresi anche gli interventi per la zona di Rencio, a Bolzano, e a Bronzolo.
 La normativa nazionale sull’inquinamento acustivo prevede che, in un raggio di cento metri dai binari, non vengano superati i 70 decibel di giorno (dalle ore 6 alle 22) e i 60 decibel nelle ore notturne (dalle 22 alle 6). Sono numerosi, in realtà, i punti, con presenza di zone residenziali, dove i limiti vengono superati.

Alto Adige 23-1-11
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giovedì, 20 gennaio 2011



Taglio treni in Alto Adige

BOLZANO. Insoddisfazione per la risposta del governo è stata espressa in aula dal deputato della Volkspartei Siegfried Brugger a una sua interrogazione sul taglio di tutte le fermate dei treni Euro City dei treni austro-tedeschi Db-Öbb-Le Nord in Trentino Alto Adige.
 Il ministro alle infrastrutture Altero Matteoli ha detto che la decisione dei tagli è stata assunta “per non compromettere l’equilibrio economico di un contratto di servizio pubblico”.
 Matteoli auspica comunque una “soluzione condivisa”. Secondo Brugger, si tratta di “una decisione lesiva della libera concorrenza e grave per i diritti dei cittadini e l’economia del territorio”.
 «Trenitalia - ha spiegato il deputato della Stella Alpina - non subisce alcun danno economico in virtù dell’accordo contrattuale esistente sulla base di una tariffa del tipo gross cost, cioè un prezzo treno/chilometro sulla base del quale gli introiti tariffari non afferiscono all’impresa cui è affidato il servizio, cioè il gruppo Trenitalia, ma sono versati alla Provincia autonoma di Bolzano, che, a sua volta, provvede successivamente a compensare Trenitalia».

Alto Adige 20-1-11
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sabato, 15 gennaio 2011



«Garantire i treni tedeschi»

BOLZANO. Benché la decisione presso il Tar a Roma sul divieto di fermata per i treni Ec delle ferrovie estere Db, Öbb e Le Nord in territorio italiano sia stata rinviata, secondo l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann sussistono scarse possibilitità per le ferrovie italiane per ottenere ragione. L’assurdo divieto per Widmann sarebbe contrario alla politica dei trasporti e sulla concorrenza della Ue. «I collegamenti ferroviari internazionali e sovrarregionali costituiscono il pressupposto per una politica dei trasporti europea orientata al futuro, soprattutto lungo l’asse del Brennero, e per tale ragione devono essere accessibili al maggior numero di cittadini. In quest’ottica la Provincia di Bolzano in collaborazione con i suoi parlamentari a Roma Si impegnerà affinché il divieto di fermata venga tolto definitivamente. Come ha informato il parlamentare altoatesino Siegfried Brugger, anche la Commissione trasporti Ue nella sua comunicazione ai responsabili delle ferrovie italiane ha avanzato seri dubbi sulla compatibilità del divieto con le disposizioni comunitarie relative alla liberalizzazione del trasporto internazionale di persone. (da.pa)

Alto Adige 15-1-11
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venerdì, 14 gennaio 2011


Vecchia stazione di Laives

Stazione di Laives bivacco per i clochard

BRUNO CANALI
LAIVES. La stazione ferroviaria di Laives sta conoscendo da qualche tempo lo stesso problema che aveva riguardato quella di Bronzolo: nelle ore notturne al suo interno bivaccano clochard e altri personaggi.
 Le tracce di queste presenze le trovano alla mattina gli addetti alle pulizie delle due sale di aspetto.
 A Bronzolo il fenomeno è stato risolto dall’amministrazione comunale stipulando un contratto con una ditta privata che si incarica di chiudere alla sera, dopo una certa ora e riaprire, l’accesso alla sala di aspetto della stazione ferroviaria: il sistema sta funzionando. E’ probabile anche che coloro che adesso passano le notti nei locali della stazione ferroviaria di Laives, possano essere gli stessi che lo facevano, fino a quando hanno potuto, in quella di Bronzolo.
 Il problema è che, purtroppo, non essendo un alloggio, la stazione ferroviaria ha anche il minimo indispensabile dei servizi igienici e così alla mattina chi fa le pulizie trova spesso sporco e rifiuti all’interno dei locali. Il problema si acuisce proprio nei mesi più freddi dell’anno, perché qualche senza tetto non trova di meglio che sistemarsi nella sala di aspetto della stazione per ripararsi dai rigori invernali.
 Della questione sono già state informate le forze dell’ordine, che sono chiamate ad effettuare controlli. E’ però evidente che una soluzione definitiva a questo fenomeno non potrà che arrivare adottando identico sistema di quello introdotto a Bronzolo con la chiusura notturna della stazione e controlli periodici a sorpresa.
 Tra le altre cose, essendo la stazione ferroviaria di Laives più defilata dalla città rispetto a quella di Bronzolo, oltre a queste presenze notturne, si registrano periodicamente anche atti di vandalismo, con muri imbrattati da scritte e danneggiamenti più o meno gravi delle strutture. A farne le spese in particolare è spesso la vecchia stazione oramai abbandonata e presa di mira dai vandali nonostante vi siano delle telecamere per la videosorveglianza. La vecchia stazione è diventata proprietà comunale, ma l’amministrazione non ha deciso cosa farne. La passata giunta aveva avanzato delle ipotesi, che però non si sono concretizzate.
Alto Adige 14-1-11
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venerdì, 14 gennaio 2011


TAR di Roma

Il Tar di Roma non ha deciso sul divieto di fermata per i treni Db-öbb

BOLZANO. L’udienza del tribunale amministrativo di Roma si è conclusa con un nulla di fatto: per il momento i giudici non hanno ancora revocato il divieto di fermata per i treni Db-Öbb in Italia.
 I magistrati, infatti, avrebbero dovuto pronunciarsi in merito alla decisione dell’autorità ferroviaria italiana secondo la quale ai dieci treni giornalieri Db-Öbb tra Monaco e Verona (e rispettivamente Venezia, Bologna e Milano) venivano interdetta la fermata nelle stazioni italiane. La decisione è stata sospesa per tre mesi (fino al 10 marzo di quest’anno). Questo significa che a Bolzano i treni si fermeranno ancora. Tuttavia per due treni diretti (Monaco-Venezia-Monaco) nelle stazioni intermedie di Vicenza e Padova resta il divieto di feramta. Db e Öbb ribadiscono l’importanza dei collegamenti internazionali.
Alto Adige 14-1-11
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mercoledì, 05 gennaio 2011



 «Il terzo binario, progetto recuperato»

BOLZANO. Ci fa piacere - si legge in una nota del Comitato Salviamo la stazione - che la costruzione del terzo binario ferroviario da Bolzano ad Ora dopo un lungo silenzio sia tornata al centro dell’ attenzione pubblica come dichiarato dall’assessore provinciale alla mobilità, Thomas Widmann». Il Comitato “Salviamo la stazione” di Bolzano ha già ripetutamente sollecitato la realizzazione di questo progetto. «Inoltre, il comitato ha informato l’ assessore comunale alla mobilità, Judith Kofler Peinter, sull’importanza ed urgenza di quest’opera che interessa sia la città di Bolzano che i paesi vicini e che purtroppo non è stata inserita nel Piano comunale della mobilità approvato nel 2009. Widmann ha cambiato opinione in tempi brevi». Ora si attende che si passi dalle parole ai fatti.
Alto Adige 5-1-11
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martedì, 04 gennaio 2011



Oltrisarco a Widmann: bene il terzo binario ci servirà come metrò

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. I residenti del rione Oltrisarco plaudono alle anticipazioni fornite a capodanno dall’assessore provinciale alla Mobilità, Thomas Widmann. Una volta passata alla Provincia la linea Merano-Bolzano, per la quale si sta trattando con Trenitalia, ci saranno i presupposti per introdurre alcune novità: la ferrovia meranese verrebbe raddoppiata, mentre verrebbe inserito il terzo binario sulla linea del Brennero, da Ora a Bolzano. Il tutto allo scopo di poter utilizzare i nuovi binari, sgravati dal traffico dei merci e dei convogli a lunga percorrenza, anche per la metropolitana di superficie. Ossia, treni in stile Venosta con cadenzamento frequente, tipo ogni venti minuti. In modo da essere utilizzati dai bolzanini per recarsi in centro e dintorni senza servirsi dell’auto.
 «Se il progetto dovesse avverarsi come ci auspichiamo - dichiara il consigliere di quartiere dell’Unione di centro Giovanni Barborini - all’assessore Widmann potremmo concedere la cittadinanza onoraria di Oltrisarco».
 Scherzi a parte, «il progetto del terzo binario sulla ferrovia del Brennero, da Ora a Bolzano, utilizzato come metropolitana di superficie per collegare la Bassa Atesina al capoluogo, a mio avviso potrebbe anche avere la sua stazione terminale proprio nel nostro rione. Collegata al tram cittadino, potrebbe contribuire a realizzare una completa rete di infrastrutture viarie, capace di dare una vera alternativa agli usuali collegamenti dei pendolari di Oltrisarco e Aslago. Senza contare, ovviamente, che vivremmo tutti meglio, con molto meno traffico motorizzato. Il collegamento da Maso della Pieve fino al Virgolo non presenta grossi problemi e i costi da sostenere non dovrebbero risultare eccessivi». «Secondo il mio gusto personale - conclude il consigliere Barborini - all’altezza del sottopasso che adduce alle Acciaierie si potrebbe ospitare la stazione di interscambio fra i due sistemi».
 «Era ora - dice invece Dario Caldart, voce del periodico di quartiere Taxi e memoria storica del rione - che il “bravo” assessore Widmann proponesse di realizzare il terzo binario. Noi, come rivista, e soprattutto la gente di Oltrisarco tutta, lo sosteniamo da anni. Purtroppo, finora, eravamo rimasti quasi del tutto inascoltati».
 Già nel 2007, infatti, era stata lanciata da Taxi una proposta al riguardo, in parte differente da quella anticipata dal consigliere Barborini, ma sempre incentrata sul terzo binario, in quel caso da interrare nel suo tratto terminale sotto al Virgolo dove, sin dagli anni Ottanta, esiste già un cunicolo pilota sottoroccia, che sarebbe eventualmente da allargare. È lungo circa mezzo chilometro, parte dall’area ex Anas, ora passata di proprietà dallo Stato alla Provincia, e termina all’imbocco della strada che dal sottopasso di viale Trento conduce al Virgolo.
 Prematuro, per il momento, parlare di varianti e particolari per la realizzazione del progetto. Ma senza dubbio il segnale lanciato da Widmann, Trenitalia permettendo, potrebbe portare una ventata di aria nuova nei traporti infracittadini, anche al di là di Oltrisarco e dintorni. Perché oltre al terzo binario sulla linea del Brennero, l’intervento prevederebbe il raddoppio della linea ferroviaria MeBo e quindi la possibilità di estendere il concetto di metropolitana di superficie anche alla zona Ovest della città, cioè alle zone di Ponte Adige, Firmian e, soprattutto, Casanova. Quest’ultimo rione, occorre ricordare, attende buone nuove sulla fermata del treno MeBo ormai da diversi anni.
 Il progetto rilanciato da Widmann riguardo al terzo binario esisteva già; c’erano pure un piano di finanziamento e un progetto preliminare, ma il tutto era stato accantonato, perché si era ritenuto che nel giro di pochi anni sarebbe stata realizzata la circonvallazione ferroviaria in galleria nell’ambito del progetto tunnel del Brennero. Ora che i tempi di realizzazione paiono troppo vaghi e comunque non ravvicinati, Widmann ha cominciato a ripensare alla soluzione del terzo binario. Soluzione che non avrebbe avuto senso nel caso di rapida realizzazione della circonvallazione, perché a quel punto i binari sopraterra sarebbero stati liberati dal traffico merci e internazionale, e messi a disposizione del trasporto locale.
 «Si tratterebbe - ha detto Widmann - di realizzare il raddoppio della tratta meranese fra Terlano e Bolzano centro, istituendo nuove fermate per servire Casanova e dintorni». Una sorta di «metropolitana di superficie. In quest’ottica si potrebbe inserire il terzo binario per la Bassa, ottenendo un disegno unitario molto razionale, nel senso che avremmo un pendolarismo con cadenzamento dei treni coordinato fra Terlano, o comunque la val d’Adige, e Ora. Bolzano rappresenterebbe lo snodo centrale». Ovviamente ci sono di mezzo i costi: si è stimato che occorrerebbero circa quaranta milioni di euro.
Alto Adige 2-1-11
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martedì, 04 gennaio 2011



Il terzo binario è la soluzione:Il sindaco di Ora favorevole al progetto

GIANFRANCO PICCOLI
ORA. «Il terzo binario tra Bolzano e Ora sarebbe “la soluzione” ai problemi del pendolarismo in Bassa Atesina». Roland Pichler, sindaco di Ora, accoglie con entusiasmo le parole dell’assessore Thomas Widmann.
 Widmann ha tolto dalla polvere un progetto che sembrava destinato agli archivi in attesa della nuova linea ferroviaria in galleria.
 Sulla carta, la tratta in galleria avrebbe dovuto liberare l’attuale tracciato della ferrovia del Brennero, che sarebbe quindi destinato ad un uso strettamente locale, ora limitato dall’alta frequenza di traffico merci. Ma i tempi biblici della nuova opera hanno spinto Thomas Widmann a riparlare di terzo binario, per il quale in passato erano stati accantonati dall’ente pubblico 40 milioni di euro, una cifra di tutto rispetto. Il tutto, tra l’altro, sarebbe inserito nell’ambito del passaggio della Bolzano-Merano (destinata al raddoppio) alla Provincia e all’interno del grande piano della cosiddetta metropolitana di superficie.
 Sindaco Pichler, cosa pensa della proposta per un terzo binario Bolzano-Ora?
 «E’ un progetto di cui si parla da moltissimi anni, all’ordine del giorno più volte dei comuni della Bassa Atesina e del Comprensorio. Da tempo, però, era stato accantonato in attesa della nuova linea in galleria. Chiaro: per noi si tratterebbe della vera soluzione ai problemi del pendolarismo».
 Ovvero?
 «La stazione ferroviaria di Ora è centrale per tutti i lavoratori e gli studenti della Bassa Atesina che si muovono verso Bolzano, tanto che abbiamo anche dovuto ampliare il posteggio per le automobili dei pendolari. In questo momento il servizio su rotaia è del tutto insufficiente».
 Cosa intende?
 «Soprattutto al mattino i convoglio che trasportano gli studenti sono stracolmi. Il terzo binario potrebbe garantire un’alta frequenza di treni e quindi un servizio nettamente migliore per la popolazione».
 Per il terzo binario serve spazio. E quando si tratta di toccare la campagna a suon di espropri, si rischia di andare in rotta di collisione con il potente mondo contadino.
 «Anche questo sarebbe un problema molto relativo. Esiste già uno studio sul tratto Ora-Bolzano. Già adesso la massicciata della linea del Brennero è sufficientemente grande per ospitare un terzo binario. Se il progetto dovesse davvero andare in porto, gli espropri sarebbero di poco conto: non ci sarebbero quindi le condizioni per avere problemi con gli agricoltori».
 Lei è molto entusiasta. Ma non crede che progetti del genere tornano di tanto in tanto a galla per poi sparire di nuovo in qualche cassetto?
 «Non penso. Non si tratta di un progetto particolarmente complesso. Sono certo che se c’è la volonta della Provincia e di Rfi di portarlo avanti, ci sono le condizioni per farlo».
 Un’opera che comunque costerebbe.
 «E’ vero. Ma non possiamo solo ragionare in questi termini: i benefici per il trasporto pubblico sarebbero enormi. E’ un investimento che vale la pena affrontare».
 Dopo la proposta dell’assessore Widmann come intende muoversi?
 «Porterò il tema in Comprensorio, luogo ideale per confrontarsi», conclude Roland Pichler.
Alto Adige 31-12-10
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giovedì, 30 dicembre 2010



Widmann: 3º binario tra Ora e Bolzano

 ORA/LAIVES. Sembra aprirsi un piccolo spiraglio di speranza per quanti, comitati e semplici cittadini, a Ora, San Giacomo e in tutta la Bassa Atesina, invocano da anni, ma senza successo, il terzo binario lungo la tratta Ora-Bolzano della Ferrovia del Brennero per consentire una razionalizzazione e il rafforzamento del servizio locale per i pendolari. La sua realizzazione pareva anni fa scontata, visto che che era stato già redatto un progetto con tanto di finanziamento da 40 milioni di euro.
 Poi, invece, il progetto si arenò e ora la sua sorte pare essere legata al passaggio della gestione della linea Bolzano-Merano da Trenitalia alla Provincia, analogamente a quanto avvenuto per la Merano-Malles.
 Questo è quanto lascia intendere l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann: «Da due anni stiamo attendendo - spiega Widmann - che Trenitalia ci dia una risposta circa la sorte della linea meranese che la Provincia potrebbe assumere e trasformare in una sorta di metropolitana di superficie intensificando il cadenzamento dei treni come se si trattasse di tram o autobus urbani».
 Lei due anni fa accantonò il progetto del terzo binario in Bassa Atesina poiché riteneva nel giro di tre quattro anni sarebbe stata realizzata la circonvallazione in galleria nell’ambito del tunnel del Brennero. Era stato troppo ottimista?
 
«In effetti i tempi di realizzazione del tunnel sono rimasti ancora troppo vaghi, comunque non ravvicinati., per questo su può ripensare alla soluzione del terzo binario Bolzano-Ora».
 Cos’è cambiato nel frattempo per portare al ripescaggio di questo progetto?
 
«Beh, è abbastanza comprensibile: in primo luogo finché c’erano prospettive più concrete per la galleria, evidentemente 40 milioni di euro per realizzare un terzo binario, quando di là a poco gli attuale due binari sarebbero stati completamente liberati a disponibili esclusivamente per il trasporto locale, spendere 40 milioni sarebbe stato effettivamente uno spreco. In secondo luogo, parallelamente, si è fatta strada un’altra visione proprio grazie ad un eventuale passaggio della linea meranese alla Provincia.
 In che cosa consisterebbe questa “nuova visione”?
 
«In buona parte è già abbastanza nota, ne ho parlato già alcuni mesi fa. Si tratterebbe di realizzare il raddoppio della tratta meranese fra Terlano e Bolzano centro, istituendo nuove fermate per servire i rioni Casanova, Similaun, magari anche ponte Resia e in prossimità di Ponte Roma, cioè ai margini di tutta la cosiddetta, anche se impropriamente, “zona popolare”, trasformando questa tratta in una sorta di metropolitana di superficie.
 E in quest’ottica...
 
In quest’ottica si potrebbe inserire il terzo binario per la Bassa, ottenendo un disegno “unitario” molto razionale nel senso che avremmo un pendolarismo con cadenzamento dei treni coordinato fra Terlano, o comunque la Val d’Adigie e Ora-Bassa Atesina, dove Bolzano rappresenterebbe lo snodo centrale, con l’inserimento magari, una volta realizzato il tunnel anche dei movimenti lungo la Val d’Isarco e la Pusteria».
 E il problema dei costi è stato affrontato?
 
«Ovviamente di questi tempi è quello fondamentale; a parte il terzo binario, raddoppiare la linea da Terlano a Bolzano comporterebbe fra l’altro l’allargamento del lungo viadotto fra Ponte Adige e l’Isarco compresa la stazione Bolzano-Fiera, ma non sarebbe un’impresa comunque “da sogno nel cassetto. Come ho detto, comunque resta fondamentale la concessione della “Meranese” alla Provincia da parte di Trenitalia».
 Il terzo binario della Bassa e il raddoppio parziale della “Meranese“, potrebbero facilitare anche l’Oltradige: si potrebbe infatti optare per una soluzione di trasporto aereo a fune da Caldaro, (ma c’è anche Termeno che “spinge”) fino a Ponte Adige, già presa in considerazione, come possibile stazione d’interscambio fra i due diversi sistemi di trasporto”.
 A titolo di cronaca, merita ricordare come la realizzazione del terzo binario fosse data ormai per scontata fino ad un lustro fa, o poco più, tempi in cui fu illustrato anche il progetto dell’architetto Gennaro, secondo il quale la fermata più importante, fra quelle nuove comprese fra Laives e San Giacomo, nonché Maso della Pieve e Oltrisarco, sarebbe stata proprio la “stazione” di San Giacomo.
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lunedì, 27 dicembre 2010



Trenitalia: la puntualità è del 95%

Rispondiamo alla lettera del signor Michelon, che descrive in modo negativo i servizi ferroviari di Trenitalia in Alto Adige. Vale la pena ricordare che il trasporto ferroviario regionale in Alto Adige si attesta ai massimi livelli nazionali in quanto ad affidabilità e qualità. Per rendere ancor più soddisfacente il servizio ferroviario, la Direzione Provinciale di Trenitalia, in accordo con la Provincia Autonoma di Bolzano, ha attuato ed ha in corso diverse azioni.
Un forte segnale è stato dato sul fronte delle pulizie degli ambienti dei treni. Da marzo è infatti in attività una nuova ditta di pulizie subentrata alla precedente a cui è stato rescisso il contratto. E’ stata effettuata la pulizia radicale di tutto il parco rotabile con smontaggio degli arredi interni e sono state pellicolate esternamente, con materiali anti vandalismo più facili da pulire, tutte le 85 carrozze. Inoltre, il progetto pilota di sostituzione dei telini poggiatesta dei sedili sarà esteso a tutti i treni per aver riscosso notevole consenso. Queste onerose operazioni, i cui risultati sono stati riconosciuti anche dalla Provincia di Bolzano, hanno fatto aumentare del 7% il livello della qualità percepita dal cliente. Per quanto riguarda i collegamenti è stato esteso l’orario cadenzato a tutte le linee regionali. L’indice di puntualità, che supera il 95% per gli arrivi entro i 5 minuti, è superiore agli obiettivi fissati dal Contratto sottoscritto nel 2009 con la Provincia Autonoma di Bolzano che regola i servizi ferroviari.
 Ufficio Stampa Veneto Trentino Alto Adige Ferrovie dello Stato
Alto Adige 27-12-10
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domenica, 26 dicembre 2010



Treni austriaci, interviene l’Ue

DAVIDE PASQUALI
 BOLZANO. Divieto di fermata per i treni internazionali Db-Öbb-LeNord: interviene la Commissione europea. Il commissario ai trasporti è «seriamente preoccupato» e ha spedito all’Italia una lettera di pre-infrazione.
 La Commissione Ue «è seriamente preoccupata» e ha inviato all’Italia una «lettera di pre-infrazione per la decisione delle autorità competenti italiane di impedire fermate intermedie sul territorio nazionale ai treni Eurocity Db-Öbb, gestiti in partenariato dalla Deutsche Bahn e dalle ferrovie federali austriache insieme all’italiana LeNord, sulle tratte che collegano Monaco e Innsbruck a Milano, Verona, Bologna e Venezia. Lo ha riferito ieri la portavoce del commissario Ue ai trasporti Siim Kallas, precisando che la lettera inviata due settimane fa «esige dalle autorità italiane una risposta entra dieci settimane, cioè entro febbraio».
 Con la sua lettera, la Commissione Ue chiede all’Italia «chiarimenti sui criteri usati per giustificare la decisione che impedisce ai passeggeri diretti in Italia di fermarsi solo alla destinazione finale».
 Bruxelles solleva forti dubbi sulla compatibilità dei criteri utilizzati per impedire le fermate intermedie con quelli consentiti dalla legislazione europea. Proprio nella giornata di martedì, inoltre, la Commissione ha approvato le guidelines, le linee guida per l’interpretazione corretta della direttiva sulla liberalizzazione delle ferrovie.
 «Il commissario Kallas è intenzionato ad affrontare molto seriamente gli eventuali ostacoli alla libera circolazione e intende agire molto rapidamente per la loro eliminazione», ha sottolineato la portavoce del commissario.
 Secondo l’Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari (Ursf), il divieto delle fermate intermedie agli Eurocity provenienti da Germania e Austria sarebbe giustificato da ragioni di “equilibrio economico del contratto di servizio pubblico” fra Trenitalia e le regioni interessate: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e le province autonome di Trento e Bolzano.
 La Commissione Ue esprime però dubbi che questo criterio possa essere usato per il caso in questione e chiede quindi chiarimenti. Bruxelles contesta inoltre il fatto che la decisione sia stata presa «senza una preventiva consultazione con Austria e Germania, nonostante la decisione avrà conseguenze sulle attività ferroviarie di questi due Stati membri».
 Occorre ricordare che, sulla base delle proteste degli utenti e delle autorità di Bolzano e Trento, nonché delle azioni legali delle società colpite dal divieto di fermata intermedia, il provvedimento nei giorni scorsi era stato sospeso su tutte le tratte per tre mesi, salvo quella con destinazione Venezia.
 «Siamo particolarmente soddisfatti - sottolinea la portavoce di Db-Öbb-Le Nord, Kerstin Schönbohm - che la Commissione europea abbia in sostanza sposato le nostre tesi, alla base del ricorso da noi presentato al Tar per opporci al divieto di fermata».
 Il commissario europeo, prosegue, «sostanzialmente la pensa come noi: la normativa sulla libera circolazione in ambito europeo deve essere accettata anche dall’Italia». Ora, conclude, «intanto speriamo che il provvedimento venga sospeso del tutto, non solo per questi tre mesi. Infine, auspichiamo che l’Italia cambi la legge, per adeguarla alle richieste Ue».
Alto Adige 23-12-10
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domenica, 26 dicembre 2010



Una vera sciocchezza limitare i treni austriaci

 Come si sa, il Ministro dei Trasporti ha avuto la «brillante» idea di vietare ai treni internazionali le fermate intermedie tra il luogo di partenza e quello d’arrivo. Cosa preferireste: salire su un treno di Trenitalia maleodorante, infestato da vari insetti, oltre che poco puntuale, oppure su un treno internazionale ordinato, pulito, puntuale?
 A quanto pare, tale decisione è stata presa solo per paura della concorrenza, perché la gente non è stupida e di conseguenza preferisce viaggiare sui treni internazionali di livello decisamente più alto.
Carlo Michelon BOLZANO
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domenica, 19 dicembre 2010



Una volta le nostre Ferrovie erano icona del made in Italy Ora dobbiamo privatizzare

Essendo orgoglioso di essere figlio di un pioniere delle ferroviere, leggo con assoluta incredulità che Trenitalia vuole eliminare di fatto, pur rinviando la decisione, la concorrenza della DB, Oest.BB e Ferovie Nord Milano sulla tratta Monaco/Bologna; il primo passo è quello di non far fermare i treni in nessuna stazione situata sul territorio italiano e il secondo è ovviamente la rinuncia obbligatoria da parte delle compagnie ferroviarie succitate ad espletare il servizio.
 Mi chiedo come Trenitalia (sicuramente in sintonia con il Ministero dei Trasporti) si permetta di interferire su accordi ben definiti e trasparenti in atto in materia della liberalizzazione dei trasporti nell’ambito della Comunità Europea.
 Per una volta che qualcosa funziona bene per non dire benissimo si vuole togliere ai viaggiatori un servizio efficiente, pulito e cortese (vedi personale), senza pidocchi, vetture sporche ed imbrattate con servizi igienici da terzo mondo; cosa questa che Trenitalia non è in grado di garantire nemmeno sui tanto declamati Eurostar. Parlo ovviamente per esperienze personali.
 I servizi privati funzionano benissimo e senza ritardi anche sul settore trasporto merci (vedi Rail Traction Company Spa) e tutto questo da enorme fastidio a Mauro Moretti non tanto per il fatto di avere una forte concorrenza (vedi la recente messa in servizio della linea privata Torino/Milano per i pendolari sempre perfettamente in orario) tanto perchè queste iniziative denunciano senza possibilità di replica l’incapacità sua e del Ministero dei Trasporti di garantire servizi a misura d’uomo, bilanci positivi ed un’accettabile efficienza in termini di puntualità, pulizia e regolarità dei trasporti commerciali. In poche parole invidia per le capacità altrui e paura di rendere pubblica ed evidente la mancanza di doti imprenditoriali. Negli anni 60 le FS si potevano considerare una stupenda icona del Made in Italy (vedi treni come Settebello, Arlecchino, le frecce della Laguna ecc. ecc.); amministratori incapaci, poltrone troppo comode sulle quali sprofondare e stipendi da nababbi hanno fatto si che in poco tempo materiale rotabile, infrastrutture e rete ferroviaria diventassero obsolete ed inadeguate. Rimettere in sesto le nostre Ferrovie sarebbe un lavoro dove non servono menti eccelse, solo gente di grande logica e realismo non condizionate dai soliti intrallazzi politici. Senza presunzione ma solo per problemi di natura anagrafica, questo lavoro lo potrei fare personalmente se solo avessi 20 anni di meno.
 Benvengano le cordate private (Montezemolo, Della Valle ecc.) che garantiranno finalmente un avvicinamento alle necessità dei viaggiatori su rotaia ed a compensare il gap di anni luce che abbiamo con altri paesi ed in modo particolare sulla AV.
 Forse riusciremo a ricostruirci un immagine in un settore vitale per la nostra catastrofica economia.
Alto Adige-19-12-10
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martedì, 14 dicembre 2010



Brennero: ferrovia chiusa per un mese nell’agosto 2012

BOLZANO. La Provincia ha dato parere positivo all’ultima proposta avanzata dalle ferrovie austriache riguardante i lavori che nel 2012 bloccheranno la tratta Innsbruck-Brennero. È prevista la chiusura totale della linea ad agosto 2012, mentre a giugno, luglio e settembre, e in altri 6 fine-settimana, i treni viaggeranno su un binario unico. Su 32 chilometri, lungo la tratta Innsbruck-Brennero, si dovranno sostituire i binari. La trattativa con le ferrovie austriache Öbb prosegue da mesi: «Si tratta di un miglioramento sostanziale rispetto alle prime bozze che abbiamo discusso - commenta il presidente Durnwalder - e che ci ponevano di fronte alla scelta fra una chiusura totale per tre mesi nel 2012, oppure una chiusura parziale, con corse a binario unico, di due mesi all’anno per cinque anni dal 2011. Abbiamo fatto il possibile per contenere i disagi».
Alto Adige 14-12-10
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lunedì, 13 dicembre 2010



Nuovo collegamento tra Monaco e Venezia

BOLZANO. Partito ieri il primo treno targato Deutsche Bahn (DB) e Österreichische Bundesbahnen (ÖBB) che collega Monaco di Baviera a Venezia, passando per Bolzano e Trento. Il servizio prevede la partenza dell’Ec 86 da Venezia Santa Lucia alle 13.34 per arrivare a Monaco alle 20.25.
 Da Monaco di Baviera l’Ec 87 partirà invece alle ore 11.31, per arrivare a Verona alle 16.57 dove ci sarà un servizio di autobus per le città di Vicenza e Padova. L’Eurocity invece continuerà la sua corsa fino a Venezia Santa Lucia dove arriverà alle ore 18.10.
Alto Adige 13-12-10
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domenica, 12 dicembre 2010



Nuovo orario dei treni: Frecciargento anticipa

BOLZANO. Oggi scatta l’orario invernale dei treni ed i convogli tedeschi che transitano in Alto Adige e che rischiavano di saltare Bolzano - per una guerra fra Trenitalia, Deutsche Bahn, Öbb e Le Nord - continueranno a svolgere il loro servizio. Soddisfatto l’assessore ai trasporti Thomas Widmann che per evitare lo stop aveva scritto - insieme al presidente Luis Durnwalder - proprio a Matteoli: «Sono sicuro che la sospensione concessa dal ministro dei Trasporti Matteoli per tre mesi, diventerà definitiva. Credo che non potranno fare altrimenti anche perché la soppressione della fermata che è in chiarissimo dispregio alle normative Ue finirebbe per provocare e giustificare una richiesta di risarcimento danni enorme». Ed intanto Trenitalia fa sapere che da oggi il Frecciargento 9454 da Roma per Bolzano è anticipato di 20 minuti, dalle 16.25 alle 16.05. Le ferrovie confermano - con l’introduzione del nuovo orario - l’intera offerta Frecciargento con la capitale, 4 corse in tutto, 2 tra Bolzano-Trento-Roma e 2 tra Roma-Trento-Bolzano con fermata a Bologna e Firenze Campo Marte.
Alto Adige 12-12-10
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sabato, 11 dicembre 2010



Treni tedeschi, stop ai tagli delle fermate


VALERIA FRANGIPANE
BOLZANO. I treni tedeschi che transitano in Alto Adige continueranno a fermarsi a Bolzano. Così il ministro dei Trasporti Altero Matteoli: «Abbiamo sospeso per tre mesi la soppressione delle fermate intermedie dei treni internazionali in arrivo da Monaco diretti a Milano, Bologna, Verona e Venezia».
 I treni che da domani rischiavano di dover saltare Bolzano - per una guerra fra Trenitalia, Deutsche Bahn, Öbb e Le Nord - continueranno a svolgere il loro servizio.
 Soddisfatto l’assessore ai trasporti Thomas Widmann che per evitare lo stop aveva scritto - insieme al presidente Luis Durnwalder - proprio a Matteoli: «Si tratta di ottimo primo passo. Sono sicuro che la sospensione concessa per tre mesi, diventerà definitiva. Credo che non potranno fare altrimenti anche perché la soppressione della fermata che è in chiarissimo dispregio alle normative Ue finirebbe per provocare e giustificare una richiesta di risarcimento danni enorme».
 Kerstin Schoenbaum, manager di Db, parla di soddisfazione a metà: «Roma non ci ha concesso l’ok per far fermare a Bolzano il nuovo EuroCity che da domani collega Venezia a Monaco. Il caso passa agli avvocati».
 Il ministro precisa in una nota come «il blocco del divieto risponda ad una specifica richiesta formulata dall’impresa che gestisce il servizio ferroviario (Trenitalia) e sia stata assunta per evitare immediati disservizi che creerebbero disagi ai viaggiatori specie sotto Natale». La moratoria - precisa Matteoli - è riferita ai treni che effettuano il servizio per Db, Öbb e Le Nord per Milano, Verona e Bologna. Il presidente della Camera di commercio - Michl Ebner - parla di decisione giusta ed importante per il futuro dell’Alto Adige: «Sono grato al ministro per lo stop al divieto concesso per i prossimi tre mesi e per la possibilità di dare corso a delle trattative». E soddisfazione arriva anche dai Verdi, i primi a sollevare la questione. Così Riccardo Dello Sbarba: «Siamo contenti per come si stia dipanando la questione ma continua a non piacerci come Trenitalia scambi la privatizzazione per monopolio».
 Ricordiamo che la decisione di sopprimere la fermata di Bolzano ha scatenato anche le critiche del segretario generale della Convenzione delle Alpi, Marco Onida: «Lo stop va contro i principi della Convenzione ed è dimostrazione dell’inadeguatezza della politica dei trasporti».
 NUOVI ORARI. Trenitalia fa sapere che da domani il Frecciargento 9454 da Roma per Bolzano è anticipato di 20 minuti, dalle 16.25 alle 16.05. Le ferrovie confermano - con l’introduzione del nuovo orario invernale - l’intera offerta Frecciargento con la capitale, 4 corse in tutto, 2 tra Bolzano-Trento-Roma e 2 tra Roma-Trento-Bolzano con fermata a Bologna e Firenze Campo Marte.

Trenitalia ci ha impedito di vedere il mercatino

Mi trovo a scriverve a voi e alla Provincia di Bolzano perchè domenica 5 dicembre avevo organizzato con alcuni amici una comitiva per venire a visitare in giornata il vostro rinomato mercatino di Natale. Io risiedo in provincia di Padova e per evitare disagi dovuti al traffico avevamo deciso di effettuare il viaggio in treno, sapendo anche che la stazione di Bolzano è a pochi passi da quella che era la nostra destinazione.
 Alla stazione di Altavilla Vicentina (luogo del nostro ritrovo) abbiamo incontrato altre 2 famiglie e anche un gruppetto di giovani ragazze che, come noi, dovevano prendere il treno delle 6.47 per Verona, dove poi avremmo avuto la coincidenza per Bolzano. Ebbene, il treno delle 6.47 è stato prima segnalato in ritardo di 10 minuti, poi di 20 min, poi di 30,40 e infine soppresso.
 Insieme a tutta la gente che era lì ad aspettare abbiamo optato per aspettare il treno successivo che ormai doveva passare di lì a poco. Anche il treno delle 7.46 però è stato segnalato in ritardo: prima di soli 10 minuti, poi di 20 min, poi di 30,40 e infine soppresso. Il fatto sconcertante è che alcuni treni viaggiavano regolarmente, dimostrando che tali disagi non erano dovuti a neve o ghiaccio sui binari.
 Prorogando in continuazione il ritardo, con l’ eterna speranza che di lì a poco il treno arrivasse, oltre a far crescere la nostra irritazione, ci hanno fatto perdere definitivamente la nostra ultima coincidenza utile da Verona a Bolzano.
 Ovviamente, noi come tutta la gente lì presente, abbiamo dovuto annullare il nostro giro a Bolzano. Ebbene, se da una piccola stazione di transito come Altavilla Vicentina, non sono potute partire ben 20 persone, quante sono quelle che a causa dell’ inefficienza di Trenitalia non hanno potuto raggiungere le vostre bellissime mete turistiche? Lascio a voi ogni stima.
Sperando che la vostra voce nell’ inoltrare delle critiche a Trenitalia sia più pesante della mia e nella speranza di riuscire a visitare in altra data i vostri rinomati mercatini natalizi.


Le ferrovie tedesche care ma molto utili per me

Sono una dipendente delle provincia di Bolzano ma risiedo a Rovereto.
 Utilizzo da più di 1 anno i treni OBB-Lenord per recarmi al lavoro in quanto, nonostante il costo sia elevato offrono un servizio puntuale efficente e pulito. Manifesto il mio dissenso per la decisione di Treniitalia di non acconsentire più la fermata in Italia dei suddetti treni. Questo comporterà per mE un notevole disagio.
Elena Dardo

Alto Adige 11-12-10
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venerdì, 10 dicembre 2010



venerdì, 04 novembre 2011



Soppresso il vagone letto per Roma  

BOLZANO. Nuovo orario invernale dei treni: cancellata una nutrita schiera di collegamenti a livello nazionale. Primi a cadere molti vagoni-letto che viaggiano di notte. Ma a cadere sotto la scure del nuovo orario invernale, in vigore da dicembre, saranno anche dei collegamenti blasonati che coinvolgono l’Alto Adige: non sarà più possibile partire di notte, magari con auto al seguito, per andare sulla neve, dal Sud a San Candido. E addio anche al mitico notturno Bolzano-Roma. «A Trenitalia - commenta indignato il presidente dell’azienda di soggiorno di Bolzano Dado Duzzi - interessa solo l’alta velocità. Sono anni che ci stanno sopprimendo collegamenti fondamentali, come i treni con auto al seguito, grazie ai quali arrivano ogni anno in provincia 150 mila turisti. A questo punto serve un intervento urgente della Provincia a Roma. Queste due ennesime soppressioni sono pericolose per il nostro turismo. Grave è anche la situazione riguardo alle informazioni: in stazione Trenitalia non ne fornisce sui treni austriaci».
 I collegamenti da e per Roma sono da parecchio nel mirino di Trenitalia che aveva già provato in passato a ridurli drasticamente, scontrandosi però con il muro della Provincia.
 Non solo, Trenitalia ha anche innescato una vera e proproa guerra contro i cosiddetti “treni austriaci”. Giusto un anno fa, l’ad Moretti aveva cercato di vietare ai convogli di Oltralpe le fermate intermedie in Italia, comprese quelle in Alto Adige. La ferma opposizione della Db/Öbb e l’intervento deciso della Provincia, riuscirono ad ottenere una sorta di tregua “armata”, sfociata nel giugno scorso in un accordo tra il ministro Altero Matteoli e il suo omologo tedesco Peter Ramsauer, che ora permette ai treni in partenza da Monaco di Baviera di circolare in Italia.
 «La posizione di Trenitalia - ricorda l’assessore Widmann - era in netto contrasto con la politica europea in materia di traffico e di libera concorrenza come confermato anche dall’Ue che aveva espresso “seri dubbi” riguardo all’ammissibilità del divieto di fermata».
Alto Adige 4-11-11
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mercoledì, 14 settembre 2011



Treni tedeschi, Trenitalia venderà ancora i biglietti

BOLZANO. Si estende anche all’inverno l’intesa Trenitalia-Db-Öbb sulla vendita dei biglietti. «Entro il tempo massimo di un paio di mesi saranno disponibili anche gli orari invernali - dichiara Paolo Locatelli, responsabile commerciale divisione passeggeri di Trenitalia - a conferma della riuscita dell’operazione che abbiamo avviato in tarda estate». E la decisione arriva dopo il positivo bilancio della gestione estiva delle biglietterie comuni. «Specialmente per quanto concerne le aree di confine di Trentino e Alto Adige - commenta Locatelli - il riscontro è stato molto positivo».

Alto Adige 14-9-11
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venerdì, 09 settembre 2011



Vecchia stazione di Laives abbandonata 

LAIVES. Da qualche anno la vecchia stazione ferroviaria di Laives è entrata a far parte del patrimonio comunale. Lo è da quando sindaco era Giovanni Polonioli e proprio lui, dopo avere ottenuto dalla Provincia la proprietà sul piccolo immobile accanto alla linea ferroviaria del Brennero, aveva anche lanciato qualche idea per non lasciarla abbandonata.
 «Ricordo che allora prendemmo contatto con un’associazione che realizza modellini ferroviari; l’idea che ci piaceva era quella di mettere a loro disposizione proprio la vecchia stazione di Laives per realizzare un piccolo museo - esposizione di questi modellini. Purtroppo non se ne è fatto più nulla», afferma l’ex sindaco.
 Altra ipotesi che a suo tempo era circolata per un utilizzo della vecchia stazione ferroviaria riguardava invece la possibilità che potesse diventare un deposito per le biciclette nell’ambito del nuovo servizio - treno-bici. Ma anche di questo progetto non si è più sentito parlare e così la piccola stazione, che tra l’altro è una delle ultime rimaste di questo tipo lungo la linea del Brennero, è ancora abbandonata e talvolta anche preda di deprecabili atti vandalici.
 Sarebbe opportuno perciò che l’amministrazione comunale tornasse a fare una riflessione sul migliore utilizzo della vecchia stazione ferroviaria, che ovviamente non può essere destinata a qualunque iniziativa, sia perché ha dimensioni modeste e sia perché è accanto ai binari e quindi è sempre pericoloso sostarvi attorno. Occorre un’idea che coniughi ragioni di sicurezza con originalità della proposta, proprio per non lasciare abbandonata e incustodita quella che è anche una testimonianza storica per l’intera comunità di Laives. (b.c.)
Alto Adige 9-9-11
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venerdì, 09 settembre 2011



Bus e treni, scattano gli orari autunnali

BOLZANO. Trasporto pubblico novità in arrivo. Domenica 11 settembre entra in vigore l’orario autunnale mentre i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Asgb combattono compatti perché la Provincia rallenti o cadenzi con un altro ritmo i rincari delle tariffe che scatteranno a gennaio 2012. L’assessore alla mobilità Thomas Widmann spiega che l’obiettivo è quello di rendere sempre più appetibile il trasporto con bus e treni.
Le novità. Il rione Piani di Bolzano vedrà intensificate le corse bus di pomeriggio con frequenza ogni 10 minuti. Potenziate anche le corse bus per la Val Sarentino a fronte dell’elevato numero di utenti. In Bassa Atesina il percorso del Citybus Ora-Termeno-Cortaccia sarà prolungato sul mezzogiorno e la mattina prima dell’inizio della scuola è prevista la prosecuzione delle autolinee Ora Stazione-Ora Nord (Scuola media superiore di agraria). Vengono anticipate di 5 minuti le partenze dei bus provenienti dall’Oltradige che finora raggiungevano Bolzano alle ore 7.22; così gli studenti ed i pendolari potranno raggiungere il capoluogo già alle ore 7.17. L’anticipo è condizionato dalla modifica dell’orario dai transiti ferroviari fra Bolzano e Merano nelle ore mattutine. Per migliorare le corse della ferrovia Bolzano-Merano vengono corretti gli orari delle partenze ed anticipata di 10 minuti quella del treno del primo mattino da Merano con nuovo arrivo a Bolzano alle ore 6.48. In tal modo vi è una coincidenza più sicura con il treno EuroStar e con il treno verso la Bassa Atesina. La partenza dell’autolinea 201 da Merano viene anticipata di 10 minuti e portata alle 6.45; in tal modo dipendenti e pazienti possono raggiungere prima l’ospedale di Bolzano. Val d’Isarco: Per venire incontro alle esigenze degli studenti sono state disposte alcune corretture agli orari di varie linee bus. Val Pusteria: La partenza dalla Val Pusteria del primo treno per Bolzano viene anticipata di qualche minuto, in modo tale che si possa partire da Fortezza prima del transito del treno R. Il previsto arrivo a Bolzano è quindi alle ore 7.22 invece che 7.34, ovvero con un anticipo di 12 minuti. Tutte le partenze dell’autolinea 401 Bressanone-Brunico vengono anticipate di 5 minuti per consentire migliori coincidenze nelle valli laterali che finora erano troppo ravvicinate. La corsa nei giorni scolastici da Bressanone finora in partenza alle ore 6.45 sarà posticipata di 7 minuti e percorrerà il tratto Rio Pusteria-Brunico senza fermata intermedia.
Alto Adige 9-9-11
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mercoledì, 07 settembre 2011



A22, ultimo spiraglio per evitare la gara

BOLZANO. La manovra non tocca il tunnel Brennero e forse potrebbe ancora salvare la concessione in capo all’A22, pur trasformandola in società “in-house”. Lo conferma il commissario straordinario del governo per il tunnel del Brennero Mauro Fabris ieri in Regione (in mattinata a Bolzano, nel pomeriggio a Trento) per discutere proprio del traforo di base e dell’autostrada.
 Il tunnel ferroviario: «La manovra - ha assicurato Fabris - non tocca le risorse per il tunnel del Brennero perché i lavori sono già iniziati e perché non rientra nella delibera che blocca le opere pubbliche non iniziate. Confermo il termine nel 2025. Gli stati di avanzamento dei lavori proseguono e siamo entrati nella fase 3 che comprende anche il raddoppio delle tratte ferroviarie tra Verona e il Brennero». Su questo punto è arrivato anche l’apprezzamento del coordinatore Ue per il corridoio Berlino-Palermo Pat Cox.
 Per quanto riguarda la concessione dell’A22, bisognerà aspettare la pubblicazione integrale del maxi-emendamento approvato ieri dal consiglio dei ministri e non ancora disponibile al momento di andare in stampa. Fabris si è mostrato possibilista: «Se ci sarà l’affidamento della concessione dell’A22 alla società in house, come richiesto dal presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai, lo sapremo a ore, perché potrebbe essere compresa nel maxi emendamento alla manovra. Questa è l’ultima chance, perché dopo si va necessariamente alla gara europea. Lo Stato deve incassare i 70 milioni di euro del costo di subentro del nuovo gestore dell’A22. Circa l’accantonamento dei 540 milioni per il Tunnel di base fatto dalla società che ha gestito finora l’A22 - ha concluso Fabris - non entro nel merito sull’intenzione del presidente della Regione Lorenzo Dellai di rimettere in discussione i fondi accantonati perché sarebbe materia giuridica».
 Attendisti i senatori regionali. Il trentino Giorgio Tonini (Pd) in serata spiegava che «in questo momento Tremonti e i suoi tecnici avranno altro a cui pensare», mentre l’altoatesina Helga Thaler-Ausserhofer (Svp) era speranzosa: «Non sappiamo ancora nulla anche perché in queste ore si sta discutendo di temi nazionali, mentre l’A22 è una questione più locale. Ma se davvero l’emendamento relativo all’autostrada del Brennero sarà accolto, non potremo che essere felici».
Alto Adige 7-9-11
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martedì, 06 settembre 2011



Treni austriaci Viaggi garantiti

BOLZANO. Ferrovie austriache e tedesche assicurano i collegamenti operati dai propri treni tra l’Italia e Innsbruck / Monaco secondo le seguenti modalità: i treni EC 93 da Milano a Verona e EC 92 da Verona a Milano vengono effettuati secondo l’orario previsto. Nel tratto dall’Italia verso Innsbruck Frachtenbahnhof e viceversa circolano bus sostitutivi. I treni Db-Öbb EuroCity 81, 83, 85, 87, 89, 88, 80, 84, 86 e 188 viaggiano da Innsbruck fino a Monaco e viceversa.
Alto Adige 6-9-11
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martedì, 30 agosto 2011



Treni soppressi, parte un esposto

SUSANNA PETRONE
BOLZANO. Treni soppressi a causa di «problemi tecnici» e «ferie e malattie»: queste le giustificazioni di Trenitalia. Ma il Centro tutela consumatori utenti (Ctcu) non ci sta e presenta un esposto in Procura. Arriva anche la denuncia dei macchinisti: siamo sotto organico da anni.
 Il procuratore aggiunto Markus Mayr non ha ancora ricevuto l’esposto del Ctcu e taglia corto: «Valuteremo la situazione non appena avremo la documentazione».
 Walther Andreaus, direttore del Ctcu, invece, è un fiume in piena: «Le motivazioni addotte per giustificare la soppressione di numerosi treni locali in Alto Adige sono assolutamente ridicole. I danni e i disagi per gli utenti del trasporto ferroviario invece notevoli. Abbiamo segnalato la cosa alla Procura e chiederemo di indagare per verificare se vi siano comportamenti penalmenti rilevanti».
 Secondo Andreaus ferie e malattie, problemi tecnici ai treni ed altro «non possono essere considerati “cause di forza maggiore”» e invita Trenitalia a «pianificare al meglio il proprio lavoro», perché «deve garantire la mobilità dei passeggeri». Il direttore del Ctcu conclude chiedendo che la Provincia «proceda almeno e da subito con le decurtazioni dei compensi a Trenitalia, per palese inadempimento alle norme del contratto di servizio».
 Ma le dichiarazioni di Trenitalia hanno suscitato scalpore anche tra gli stessi dipendenti. A denunciare la situazione generale dell’azienda è il sindacato dei macchinisti «Orsa» Bolzano: «Trenitalia scarica la responsabilità delle soppressioni sul personale, e più precisamente su malattie ed infortuni, dimenticandosi però della cronica mancanza di personale che oramai grava da anni. Per una politica aziendale interamente volta al risparmio, sfruttando l’impegno del personale, ovvero l’utilizzo massiccio dello straordinario, l’azienda è riuscita a tirare avanti centellinando le assunzioni e bloccando di fatto il turnover. Ma ora la corda si è rotta: qualche malattia, ma non più del solito, e maternità ed i treni vengono soppressi per “problemi organizzativi”».
Alto Adige 30-8-11
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martedì, 23 agosto 2011



Ancora treni soppressi in regione

 BOLZANO. «Un numero di infortuni e malattie molto più elevato del normale». Così Trenitalia spiega i nuovi disservizi lungo la linea del Brennero.
 Ieri pomeriggio alcuni treni sulle tratte Bolzano - Ala e Bolzano - Trento non sono stati effettuati a causa, così le ferrovie, «di problemi organizzativi». Si tratta in particolare dei treni che, secondo il normale orario previsto da Trenitalia, solitamente partono da Bolzano alle ore 16,04 ed alle 19,04 e del treno che parte da Ala alle ore 17,35 ed il cui arrivo a Bolzano è previsto per le ore 18,52. Trenitalia ha dichiarato che da oggi questi treni riprenderanno il loro normale orario.
 Non sono però escluse altre cancellazioni, perché l’alto numero di infortuni non sarà riassorbito in un giorno soltanto. «Ma la direzione provinciale - fa sapere Trenitalia - sta cercando di dare una rapida soluzione a questi problemi contingenti. Si tratta in ogni caso di un disagio occasionale».
 Anche se occasionali, i nuovi disservizi hanno fatto arrabbiare ancora di più l’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann che già l’altro giorno ha preso carta e penna per protestare con i vertici di Trenitalia e Rfi: «Se il servizio non viene garantito nei termini previsti dal contratto che abbiamo siglato con Trenitalia - la minaccia dell’assessore - allora la Provincia può anche tagliare i finanziamenti».
 L’insoddisfazione di Widmann si riflette anche in un sondaggio sui trasporti pubblici. L’utilizzo dei mezzi pubblici è in aumento (li utilizza almeno una volta all’anno il 67,1% della popolazione altoatesina di almeno 14 anni, e quindi 290 mila persone. Il mezzo di trasporto pubblico più utilizzato è l’autobus urbano. La soddisfazione è quasi completa per quanto riguarda gli autobus (oltre l’88% degli utenti promuove sia il servizio urbano che quello extraurbano), mentre un altoatesino su quattro si lamenta del servizio ferroviario (ma tre anni fa gli insoddisfatti erano un terzo). Tra i punti di debolezza dei treni c’è soprattutto la pulizia delle vetture, di cui si lamenta metà dei passeggeri, mentre la puntualità soddisfa appena il 71,3% degli altoatesini e i costi del biglietto il 72,7%.
 In generale, gli altoatesini si spostano così: dei 350 mila che escono di casa ogni giorno per andare a scuola o al lavoro, il 20% va a piedi, il 13% si sposta in bicicletta, il 36,3% va in macchina (a cui aggiungere un 8,8% che lo fa come passeggero) e il 2,9% in moto. Usa i mezzi pubblici il restante 20,9%. «Siamo sulla buona strada - commenta Widmann - ma non siamo ancora giunti alla meta. L’obiettivo è ora incrementare ancora il numero degli utenti di bus e treno elevando gli standard di qualità». (mi.m.)
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venerdì, 19 agosto 2011



Treni soppressi, Widmann protesta

BOLZANO. Troppi treni cancellati senza un avviso anticipato. Mancano ferrovieri e Trenitalia non riesce a garantire il servizio. Anche ieri numerosi episodi e proteste dei passeggeri. La Provincia si mobilita e annuncia probabili ritorsioi finanziarie verso le Ferrovie.
Tra ritardi, guasti e viaggi soppressi, è una estate da incubo sulla linea del Brennero e ieri è sceso in campo l’assessore ai Trasporti Thomas Widmann con una protesta verso Trenitalia e Rfi, società invitate a garantire il servizio. I passeggeri non ne possono più e chiamano in redazione con le segnalazioni dei treni cancellati. Tra questi ieri, alla stazione di Laives, il Bolzano-Rovereto delle 7.04, il Trento-Bolzano delle 7.36 e il Trento-Bolzano delle 16.09. Il problema è legato alla carenza di personale. Con una nota Widmann invita Trenitalia e Rfi «a garantire il traffico regolare tutto l’anno, anche d’estate, ed in caso di soppressioni di treni ad informare per tempo l’utenza. La richiesta giunge dopo i quasi giornalieri episodi di soppressione di collegamenti e ritardi». Widmann annuncia che la Provincia potrà ritorcersi contro le Ferrovie: «Il contratto di servizio sottoscritto con Trenitalia prevede criteri qualitativi quali la puntualità, la pulizia, l’affidabilità e in caso del loro mancato rispetto anche dei tagli finanziari, fatto questo che peraltro non contiene la rabbia dei viaggiatori».
Non è pensabile che questi disagi vengano imposti ai passeggeri anche in settembre, mette in chiaro l’assessorato. Quanto alle cause, questa la ricostruzione: «Nel periodo in cui molti dipendenti godono delle ferie può succedere che a causa di casi di malattia si verifichino disguidi nella gestione del personale in servizio, ma che una simile situazione perduri da settimane, secondo le affermazioni della direzione ferroviaria, dovrebbe quantomeno indurre i responsabili delle ferrovie a verificare la situazione e se è il caso a rivedere la regolamentazione delle ferie. Qualora non vi sia la possibilità di reperire in tempi rapidi personale in sostituzione dei dipendenti in malattia, si dovrebbe almeno informare per tempo gli utenti sui treni non in circolazione».
L’incremento dell’utenza nel 2011 testimonia, sottolinea Widmann, «che si è sulla strada giusta. E’ necessario che non vengano vanificati gli sforzi profusi per giungere a questi risultati». (fr.g.)

Alto Adige 19-8-11
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lunedì, 15 agosto 2011



Treni soppressi, proteste in stazione a Laives

LAIVES. La soppressione di alcuni convogli regionali lungo la linea ferroviaria del Brennero sta creando disorientamento nei viaggiatori pendolari. «Noi prendiamo il treno a Laives per andare a Trento ogni mattina - dicono - ma succede che qualche corsa sia stata eliminata. Abbiamo chiesto ad un capotreno e ci ha confermato che alla base di questo disservizio vi sarebbero problemi di personale».
 «In effetti è così - afferma Roger Hopfinger di Trenitalia - in particolare durante il mese di luglio, quando abbiamo avuto parecchi lavoeratori assenti per malattia. Speriamo che, a mano a mano, rientrino tutti per tornare alla normalità e comunque qualche convoglio è saltato, in particolare sulla tratta Bolzano - Trento, rispetto ai 140 che vi transitano ogni giorno».
 Evento eccezionale e imprevedibile quindi, alla base del disservizio denunciato dai viaggiatori di Laives che regolarmente si servono del treno per raggiungere il posto di lavoro, una situazione che comunque starebbe piano piano tornando alla normalità. Nessuna soppressione definitiva di corse insomma, ma solo momentanea carenza di personale, “falcidiato” dalle malattie.
 Proprio il treno, negli ultimi anni, ha conosciuto un boom di richieste da parte dei pendolari di Laives, favorito dalla modernizzazione della stazione e dei parcheggi adiacenti. (b.c.)
Alto Adige 14-8-11
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venerdì, 12 agosto 2011



Treni tedeschi sul web

BOLZANO. Da martedì 23 agosto i biglietti per i treni Db-Öbb Eurocity che collegano l’Italia a Germania e Austria potranno essere acquistati anche sul sito e nei punti vendita Trenitalia (l’acquisto rimane escluso al self service di stazione e sulle applicazioni Mobile). Trenitalia ha infatti stipulato un accordo con le Ferrovie tedesche (Db) e le Ferrovie austriache (Öbb) per commercializzare il servizio. Le prenotazioni potranno essere effettuate per i viaggi fino a sabato 10 dicembre 2011. Per i treni Milano-Monaco di Baviera-Milano (Eurocity 93/88 e 92/89) le prenotazioni potranno essere effettuate solo per i viaggi da e per Verona, è quindi esclusa la relazione Milano-Verona e viceversa.
 Nella prima fase, la gamma di tariffe internazionali a disposizione della clientela non comprenderà le offerte promozionali.
Alto Adige 12-8-11
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mercoledì, 10 agosto 2011



Treni meno rumorosi lungo il Brennero

BOLZANO. Rail Traction Company, società controllata dall’A22 leader nel settore del trasporto combinato non accompagnato sulla dorsale del Brennero, punta insieme alla società partner Lokomotion di Monaco sull’impiego di materiale rotabile di nuova generazione.
L’aumento del numero dei moderni carri multitasca del tipo “T3000” rappresenta un importante obiettivo per l’azienda altoatesina. Grazie alla collaborazione con la Kombiverkehr di Francoforte, importante cliente di Rail Traction Company, cento di questi carri appena acquistati saranno impiegati in particolare per i traffici sull’asse del Brennero. I vantaggi di quest’iniziativa sono duplici. Da un lato si assicura una considerevole riduzione del rumore, dall’altro l’impiego di questi carri consente di aumentare i volumi delle merci trasportate oltre che di spostare su rotaia i semirimorchi con profili molto alti. «L’impiego di questa tipologia di carri contribuirà a dare un impulso positivo al trasporto merci su rotaia, nonché a sostenere la migrazione dei traffici dalla strada alla rotaia», sottolinea l’amministratore delegato di Rtc, Harald Schmittner.
Il presidente dell’Autobrennero Walter Pardatscher aggiunge: «Nonostante Rtc sia una società che offre esclusivamente il servizio di trazione ferroviaria e non disponga essa stessa di carri ferroviari, sensibilizziamo le imprese ferroviarie e i clienti affinché sostituiscano i loro carri con quelli di nuova generazione».
Alto Adige 10-8-11
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lunedì, 08 agosto 2011



Treni austriaci sostituiti da bus

BOLZANO. Fino al 4 settembre i treni “Korridor” Reg1874 e Reg1875 delle ferrovie austriache Öbb, in circolazione tra Innsbruck e Lienz, vengono soppressi e sostituiti da bus Öbb. Le modifiche riguardano il treno Reg 1875 in partenza alle 15 da Innsbruck ogni venerdì viene sostituito il 12, 19, 26 agosto e 2 settembre; il treno Reg 1874 in partenza da Lienz ogni domenica alle 14.23 viene sostituito il 15 (Ferragosto), 21, 28 agosto e 4 settembre 2011.
Alto Adige 8-8-11
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domenica, 26 giugno 2011


Disco verde ai treni tedeschi

BOLZANO. Ottemperando all’invito che il ministro Altero Matteoli e il suo omologo tedesco Peter Ramsauer avevano loro rivolto a gennaio (in occasione del vertice italo-tedesco) «Trenitalia Spa» e «DB Fernverkerhr AG» hanno raggiunto un accordo che consentirà ai treni in partenza da Monaco di Baviera di circolare in Italia, in un’ottica di collaborazione e cooperazione finalizzata al miglioramento complessivo dell’intero sistema del trasporto ferroviario di passeggeri. E’ quanto si apprende da un comunicato stampa del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
 In particolare «DB Fernverkerhr AG» ha riconfigurato la propria offerta di servizi sulla linea del Brennero, e il competente ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari, con una decisione di ieri, «ha verificato che il nuovo progetto orario non compromette l’equilibrio dei contratti di servizio pubblico attualmente in essere e, pertanto, non sarà soggetto a limitazioni di fermate». Sulla base di questa decisione «Trenitalia Spa» e «DB Fernverkerhr AG» hanno dichiarato che porranno fine al contenzioso in atto e ritireranno tutti i ricorsi presentati ai giudici amministrativi. «Desidero sottolineare - ha dichiarato il ministro Matteoli - l’importanza di questa soluzione condivisa, raggiunta grazie all’essenziale mediazione degli uffici del ministero. Si dà così una concreta risposta alle esigenze di mobilità, più volte evidenziate dai presidenti Regionali e Provinciali e dai competenti assessori e dai cittadini del Trentino Alto Adige».
 Il servizio svolto in Italia dai treni Eurocity tedeschi ed austriaci sarà dunque potenziato.
 Vi sarà tra il resto un collegamento diretto da Bolzano per Padova e Venezia. L’Eurocity è previsto in partenza da Bolzano alle 15.31 con arrivo a Padova alle 17.41, a Mestre alle 17.58 e a Venezia alle 18.10. In un comunicato stampa diffuso ieri sera dalle ferrovie tedesche ed austriache si puntualizza che saranno necessari alcuni giorni per rendere il servizio operativo. Solo nei prossimi giorni, dunque, verrà comunicato quando i treni saranno in grado di effettuare regolarmente le fermate di Padova e Venezia Mestre.
 La notizia della raggiunta intesa con le nostre autorità preposte al controllo e alla gestione dei trasporti ferrioviari è stata accolta con estrema soddisfazione dall’associazione degli albergatori del Veneto. E’ stato subito organizzato un servizio particolare a scopo turistico. I viaggiatori dei treni tedeschi potranno infatti raggiungere Abano Terme dalla stazione ferroviaria di Padova con un servizio bus gratuito sino all’hotel. Qualche albergo ha anche deciso di rimborsare il biglietto ferroviario a tutti i clienti che raggiungeranno Abano per un soggiorno di almeno tre giorni.
Alto Adige 25-6-11
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categoria:ferrovia
domenica, 26 giugno 2011


Tariffe trasporti: stangata funivie

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Il presidente Luis Durnwalder l’aveva detto già lunedì presentando le nuove tariffe del trasporto locale deliberate dalla giunta: «Fatti due conti, gli altoatesini si convinceranno che l’opzione più conveniente è quella dell’abbonamento annuale». I conti li abbiamo fatti, nuove tariffe alla mano, ed in effetti è proprio così: i biglietti ordinari infatti subiranno i rincari più elevati. Non c’è solo il più 50% sugli autobus della Sasa a Bolzano e Merano (il biglietto singolo da gennaio passerà da 1 a 1,5 euro): la vera stangata è quella sulle funivie e in particolare per quella più utilizzata, che porta sul Renon. Oggi il biglietto di sola andata costa 2,50 euro e quello di andata e ritorno 3,50: dal primo gennaio l’andata passerà a 6 euro, mentre il viaggio andata e ritorno salirà a 10.
 “Più viaggi, meno spendi”, è il motto scelto dall’assessore ai trasporti Thomas Widmann per presentare il nuovo piano tariffario. Con una spesa mensile di 53 euro (l’abbonamento annuale costa 640 euro) si può viaggiare tutti i giorni su treni regionali, autobus cittadini e provinciali, funivie pubbliche (Renon, San Genesio, Meltina, Verano, Maranza e funicolare della Mendola). Ma è anche vero il contrario, ovvero “meno viaggi, più spendi”.
 Queste le nuove tariffe dei biglietti ordinari: detto di Sasa (da 1 a 1,5 euro) e funivia del Renon (da 3,5 a 10 per il viaggio andata e ritorno), aumenteranno anche i costi del biglietto per la funicolare della Mendola (l’andata e ritorno passa dagli attuali 7,50 a 10 euro), della funivia per San Genesio (da 3,20 a 5 euro) e del trenino del Renon (da 3,50 a 6 euro).
 Ma la stangata colpirà anche alcuni tipi di abbonamenti. Mentre infatti rimane valido il trasporto gratuito per gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori e per le persone con più di 70 anni di età, passa da 100 a 150 euro il costo dell’abbonamento per chi ha più di 65 ma meno di 70 anni e per gli studenti universitari e gli apprendisti. La Provincia farà pagare di più anche i duplicati delle tessere: chi perderà l’abbonamento emesso a titolo gratuito dovrà pagare 50 euro per il duplicato, mentre quello per l’abbonamento da 150 euro costerà 20 euro.
 Aumenti anche per la Mobilcard, titolo di viaggio che consente di viaggiare illimitatamente per un determinato numero di giorni. Viaggiare per 24 ore costerà 15 euro (quest’opzione oggi non esiste), mentre il costo del biglietto da tre giorni passa dagli attuali 18 a 23 euro e quello di durata settimanale sale da 22 a 28 euro (continuano a pagare il 50% del prezzo intero i ragazzi tra 6 e i 14 anni, mentre i bambini con meno di 6 anni viaggiano sempre gratis). Viene introdotto inoltre il biglietto giornaliero valido per le zone tariffarie di Bolzano e Merano: costa 3 euro e permette di spostarsi senza limitazioni tra e all’interno delle due maggiori città dell’Alto Adige.
 Cresce infine anche il costo per il trasporto bici che passa dagli attuali 4 a 6 euro.
Alto Adige 22-6-11
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domenica, 26 giugno 2011


Autobus e treni: biglietti più cari

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Via libera definitivo alla rivoluzione delle tariffe dei trasporti pubblici. Ieri la giunta provinciale ha approvato il nuovo piano proposto dall’assessore alla mobilità Thomas Widmann: il principio è semplice, “più viaggi, meno paghi”, ma in soldoni si tradurrà in aumenti a due cifre per tutti. «Ma - sottolinea Widmann - sono 15 anni che le tariffe sono ferme e solo l’inflazione del periodo è superiore al 60%». Il presidente Luis Durnwalder è ancora più netto: «Viste le critiche dopo la prima ipotesi, abbiamo fatto il possibile. Meno di così non si può chiedere, non c’è più alcun margine di trattativa». Un esempio pratico per controbattere a chi - anche all’interno della Svp con in testa l’ala sociale - chiedeva riduzioni maggiori: «Oggi per viaggiare da Ora a Bolzano si pagano 18 centesimi. È vero che con il nuovo sistema saliremo a 40, ma nessuno può dirmi che si tratta di un prezzo esagerato. Se pensiamo a quanto costa la benzina, 40 centesimi se ne vanno solo per mettere in moto l’automobile...».
 IL NUOVO SISTEMA. Le nuove tariffe entrano in vigore dal primo gennaio e saranno applicate a tutti i mezzi di trasporto pubblici provinciali: autobus (Sad e Sasa), funivie pubbliche e treni locali, compreso quello della Venosta. Più si viaggia e più conveniente diventa la tariffa: i primi mille chilometri costeranno 8 centesimi al chilometro, da mille a 10 mila si scende a 4 centesimi, da 10 a 20 mila a 2. Ogni chilometro aggiuntivo sarà invece a costo zero per l’utente.
 GLI ABBONAMENTI. Se inizialmente l’abbonamento doveva costare 750 euro, ieri la giunta provinciale è scesa fino a 640 euro. Si potrà viaggiare illimitatamente su autobus, treni locali e funivie, anche di notte o nei giorni festivi. Ieri sono state decise altre due riduzioni per venire incontro a famiglie e pendolari. Chi già oggi è in possesso di un abbonamento annuale, pagherà quello nuovo 600 euro invece di 640, mentre per chi ha un figlio a carico il prezzo sarà di 550 euro. Le riduzioni decise ieri costeranno alla Provincia poco più di un milione di euro.
 BUS CITTADINI. L’abbonamento provinciale vale ovviamente anche per gli autobus della Sasa, ma chi usa poco i mezzi pubblici probabilmente opterà per un biglietto singolo. In questo caso l’aumento è del 50%: oggi il viaggio in Sasa costa 1 euro, dal primo gennaio il prezzo salirà a 1,50 euro con un aumento del 50%. «Non possiamo fare altrimenti - spiega il presidente della Sasa Stefano Pagani - perché la tariffa viene fissata dalla Provincia».
 Si potrà però risparmiare ricaricando la tessera (in banca, da internet o col cellulare) che diventerà così una sorta di carta valore come quelle in uso già oggi.
 CHI NON PAGA. Restano in vigore tutte le agevolazioni decise dalla giunta provinciale negli anni passati: questo significa che l’abbonamento è gratis per gli over 70, i bambini fino ai 6 anni e gli scolari fino a 18 anni. Continueranno a pagare 150 euro all’anno gli studenti sopra i 18 anni e gli apprendisti, mentre il costo dell’abbonamento per chi ha più di 60 ma meno di 70 anni resta a 100 euro.
Alto Adige 21-6-11
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giovedì, 16 giugno 2011



Orario treni. Novità a partire dal 19 giugno

BOLZANO. La conclusione dell’anno scolastico consente di realizzare un ulteriore aggiornamento degli orari dei trasporti pubblici sia per quanto riguarda la cadenza degli autobus che per i treni. Dal 19 giugno saranno introdotte alcune variazioni per quanto riguarda l’orario ferroviario, in particolare il treno Bolzano - Fortezza delle ore 22.58 sarà anticipato alle ore 22.32, mentre l’Euro Star Bolzano - Roma del mattino partirà alle ore 6.58, quindi circa mezz’ora più tardi rispetto all’attuale orario in vigore per qualche giorno.BOLZANO. La conclusione dell’anno scolastico consente di realizzare un ulteriore aggiornamento degli orari dei trasporti pubblici sia per quanto riguarda la cadenza degli autobus che per i treni. Dal 19 giugno saranno introdotte alcune variazioni per quanto riguarda l’orario ferroviario, in particolare il treno Bolzano - Fortezza delle ore 22.58 sarà anticipato alle ore 22.32, mentre l’Euro Star Bolzano - Roma del mattino partirà alle ore 6.58, quindi circa mezz’ora più tardi rispetto all’attuale orario in vigore per qualche giorno.Alto Adige 16-6-11
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sabato, 11 giugno 2011



Ferrovie, al via nuovi orari estivi

BOLZANO. Domani entrerà in vigore il nuovo orario estivo di Trenitalia. La nuova programmazione dei treni regionali della Direzione provinciale di Bolzano e della Direzione provinciale di Trento prevede modifiche minime rispetto all’attuale. Tra queste: R 20545 Trento-Bassano posticipa l’orario di partenza da Trento alle 21.35 con arrivo a Bassano alle 23.25, mentre al R 20487 Bolzano-Rovereto viene assegnata la nuova fermata di Lavis, variazioni richieste dalla provincia di Trento. R 20483/20484 Bolzano-Trento-Bolzano, il venerdì viene prolungato fino a Rovereto, in andata e ritorno; dal 9 settembre invece effettua il tragitto Bolzano-Ala e ritorno. Lo hanno reso noto le Ferrovie dello stato. Per qualsiasi tipo di informazione i viaggiatori possono chiedere gli operatori presso gli sportelli o gli uffici di informazione all’interno delle rispettive stazioni. Altrimenti gli utenti possono visitare la pagina web delle Ferrovie, dove si potranno vedere tutti i cambiamenti
Alto Adige 11-6-11
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giovedì, 09 giugno 2011



Terzo binario: addio al progetto

ORA. Addio definitivo al terzo binario fra Bolzano e Ora, concepito a suo tempo per rafforzare il movimento dei pendolari aumentando il numero dei convogli e portando eventualmente il cadenzamento da 30 a 20 minuti nelle ore di punta.
Nel dicembre scorso l’assessore ai trasporti Thomas Widmann aveva riaperto un nuovo spiraglio alle aspirazioni della Bassa Atesina. L’assessorato aveva preso atto che la prospettiva di risolvere il problema nel giro di tre-quattro anni, entro i quali si presumeva sarebbe stato disponibile il nuovo tracciato della linea del Brennero in tunnel, per lasciare ai treni locali piena disponibilità del tracciato attuale, si era rivelata utopistica. Ci vorranno infatti non meno di 10 anni, per cui si era ventilata l’ipotesi rispolverare il progetto originario da 40 milioni di euro, allora già accantonati.
A far saltare tutto invece è subentrato il recente progetto vincitore del concorso per l’areale ferroviario di Bolzano dell’architetto Boris Podrecca.
Esso infatti ridisegna l’assetto della futura stazione ferroviaria con 7 binari (anziché gli otto richiesti, ma si tratta di un dettaglio rivedibile) disposti addirittura in curva per un avvicinarli all’Isarco. Fino a quando non sarà redatto il progetto definitivo, che coinvolge anche Trenitalia, il che richiederà quindi tempi non brevissimi, non si conoscerà né la quota, né l’angolazione con le quali i due binari attuale dovrebbero andare ad innestarsi con quelli della futura stazione. Ne consegue che anche l’orientamento della prevista galleria sotto il Virgolo, volta ad evitare le pendici franose e di cui esiste solo il cunicolo di “assaggio”, potrebbe cambiare.
La spesa prevista per il solo tunnel a tre binari, sarebbe di 22 milioni euro, ai quali vanno aggiunti i 17,740 milioni per la posa del terzo binario fino a Ora. Un totale quindi di 40 milioni di euro - secondo l’assessorato - per un‘operazione incerta e di corto respiro, aggravata dalla spesa per gli interventi provvisori di adattamento nella stazione, dove due binari andrebbero riservati ai soli treni locali, se si vuole garantire il cadenzamento di 30’ senza interferire con quelli a lunga percorrenza.
Nonostante l’abbandono del progetto comunque, secondo l’assessorato, l’unico disagio serio sarebbe l’impossibilità di realizzare fermate aggiuntive, quali quelle di Oltrisarco, Cimitero, Via Einstein ed aeroporto-San Giacomo. Non è detto comunque, data l’alta richiesta, che per San Giacomo, non si trovi un escamotage con la posa di un breve tronco di terzo binario, cosiddetto di “sosta” o di “precedenza” riservato alla fermata dei “pendolari”.
Per il resto l’assessorato sottolinea che «per il cadenzamento di 30 minuti sono disponibili oggi 38 treni regionali più 7 treni interregionali (fra Brennero e Bologna): il servizio di copertura ogni 30 minuti è già ora superiore a quello che era stato preventivato con la costruzione del terzo binario».
Terzo binario: addio al progetto

GIANCARLO ANSALONI
Adige 9-6-11
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domenica, 05 giugno 2011



Riduzioni sui biglietti di treni e aerei per chi si reca alle urne

BOLZANO. Le Ferrovie informano che ci sono riduzioni fino al 70% su tutti i treni nazionali per chi torna a casa per andare a votare. Grazie alla convenzione siglata col Ministero dell’Interno, si potrà ottenere - esclusivamente per viaggi di andata e ritorno in seconda classe - una riduzione del 60% sui treni regionali e del 70% sui treni del servizio nazionale (alta velocità, Eurostar, Intercity, espressi e servizio cuccette). Servirà la tessera elettorale, che per il viaggio di ritorno dovrà essere timbrata. Per gli sconti sui voli, consultare il sito www.prefettura.bz.it/bolzano.Alto Adige 5-6-11
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categoria:ferrovia, aereoporto san giacomo, trasporto gommato
venerdì, 27 maggio 2011



Fermate garantite per gli Eurocity tedeschi
Accordo raggiunto con Trenitalia. Widmann: soluzione ragionevole

BOLZANO. È tregua tra le ferrovie austriache e tedesche e quelle italiane. Gli Euro City targati Db/Öbb/Ferrovie Le Nord continueranno a fermare anche in Alto Adige. Si sta trattando - ma non ci sono ancora certezze né tempi definiti - anche sulla possibilità che nelle biglietterie di Trenitalia vengano venduti i biglietti per i treni stranieri.
L’assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann definisce «una vittoria della ragionevolezza» l’accordo raggiunto. «La disponibilità espressa da Trenitalia alla cooperazione tra le società ferroviarie e verso una soluzione extragiudiziale della questione riguardante il divieto di fermata in Alto Adige dei treni Euro City tedeschi ed austriaci rappresenta un passo importante nella giusta direzione che dovrebbe spingere anche le autorità competenti a livello nazionale ad archiviare definitivamente questa vertenza».
Al momento, sottolinea l’assessore ai trasporti, non c’è ancora una decisione definitiva in merito al divieto di fermata in Alto Adige espresso l’anno scorso nei confronti dei treni austriaci e tedeschi, ma è evidente che questa posizione è in netto contrasto con la politica europea in materia di traffico e di libera concorrenza come confermato anche dall’Ue che aveva espresso “seri dubbi” riguardo all’ammissibilità del divieto di fermata rispetto alle norme comunitarie in materia di liberalizzazione del trasporto internazionale di persone.
Widmann sottolinea inoltre che il divieto di fermata non può essere in alcun modo motivato con ipotetici danni economici al traffico ferroviario regionale. La reciproca disponibilità ad una migliore cooperazione è quindi, secondo Widmann, un passo importante per assicurare una migliore collaborazione transfrontaliera ed un servizio al passo con i tempi a vantaggio di tutti gli utenti. «Questa esigenza - chiude l’assessore - è particolarmente importante proprio lungo l’asse del Brennero che rappresenta una colonna fondamentale della politica europea in tema di mobilità».
Alto Adige 27-5-11
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sabato, 07 maggio 2011



Linea ferroviaria del Brennero Proteste per la chiusura del 2012

BOLZANO. La commissione tecnica della Comunità d’Azione Ferrovia del Brennero ha espresso preoccupazione per la situazione non ancora chiarita dei divieti di fermata dei treni EuroCity nonchè in merito alla chiusura della tratta tra Innsbruck ed il Brennero, prevista per l’estate del 2012. La riunione ha avuto luogo sotto la presidenza dell’Alto Adige presso la Camera di Commercio di Bolzano: presenti rappresentanti di Baviera, Tirolo, Alto Adige, Trento e Verona per discutere del traffico lungo la linea del Brennero. Per la Provincia ha partecipato il vicepresidente Hans Berger.
Alto Adige 7-5-11
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giovedì, 28 aprile 2011



Troppe le cose che non vanno sul «Frecciargento»

In marzo mi è capitato di prendere due volte l’«ES - Frecciargento», la prima volta da Bolzano a Verona (a metà del mese) e sono rimasto non tanto soddisfatto. Non tutte le porte intercomunicanti tra vettura e vettura funzionavano, perché alcune erano difettose (bisognava aprirle manualmente e ci voleva una notevole forza. Nessuno ha controllato i biglietti, i capitreno dormivano? Quello che ho vissuto due settimane dopo però era proprio troppo. L’ho utilizzato nel tratto da Bologna a Bolzano ed appena salito sono iniziati i problemi. Dove c’era il mio posto, sul corridoio e nella fila a fianco c’era della polvere (anche sui sedili e sui tavolini). Il pavimento era scivoloso, causa polvere. Le signore che avevano i posti prenotati hanno chiamato il «pulitore a bordo». Questo ha tentato di pulire con la carta e con un prodotto multiuso, Di attrezzature adatte nemmeno l’ombra, tanto è vero che il tavolino l’ha pulito una delle signore. Mentre eravamo in viaggio sentivo che dicevano che in vari Stati (anche in Giappone) i treni sono così e pensavo che da noi i treni sono “proprio così”. Infatti il sedile su cui ero seduto era rotto ed inoltre una donna chiede se il posto al mio fianco è libero (ma su questo treno non c’è per caso la prenotazione obbligatoria del posto?). Appena partito da Verona mi reco presso la vettura “bar-ristorante” e scopro che il problema delle porte è invariato. Nella vettura 6 (avevo il posto nella vettura 8) c’era la bolgia totale: tanti giovani casinisti, con i piedi sui sedili, borse e valige in giro, rumore a più non posso, passaggio problematico. Mentre mi trovo nella vettura “bar-ristorante” vedo passare il capotreno e penso che avrà fatto ordine. Poco dopo mi rendo conto che faceva solo una passeggiata, perché anche questa volta nessuno ha controllato i biglietti e nella vettura 6 era tutto come prima.
Arrivati a Bolzano anche la vettura 8 era ridotta ad un immondezzaio (d’accordo c’era molta gente maleducata, ma il “pulitore a bordo” dove era?) e scopro che a bordo c’erano due capitreno. Cosa facevano?
Conclusione: ho pagato per avere un servizio “Eurostar” ed invece ho avuto un servizio da “treno regionale”. Scrivo questa lettera prendendo spunto da quello che ha scritto il Signor Claudio Degasperi, sull’edizione del giorno 30 marzo 2011. Per quanto riguarda i “lodevoli Signori di Trenitalia”: 1. propongono di cambiare il nome di questo treno, semplicemente togliento la “R” dopo la “F”; 2) attenzione, perché la concorrenza (soprattutto straniera, ma non solo) è all’orizzonte.
Federico Pellegrini MERANO
Alto Adige 28-4-11
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giovedì, 28 aprile 2011



In arrivo la mobilcard per le biciclette

BOLZANO. “Bikemobilcard” è un nuovo documento di viaggio che rende possibile l’utilizzo di tutti i mezzi pubblici con unico biglietto, presentato dall’assessore provinciale Thomas Widmann.
Bikemobilcard che abbina il trasporto in bici al treno, al bus e alla funivia è valido su tutti i mezzi di trasporto dell’Alto Adige ed anche sui treni regionali dal Brennero fino a Trento e da Malles fino a San Candido; sugli autobus del trasporto locale (urbani, extraurbani e citybus); sulle funivie del Renon, Maranza, San Genesio, Meltina e Verano (non su quella del Colle non compresa nel sistema del trasporto integrato); sul trenino del Renon e sulla funicolare della Mendola; inoltre è possibile compiere un viaggio di andata e ritorno tra Malles e Zernez con l’autopostale svizzera. Con il medesimo documento è possibile anche il noleggio di biciclette tradizionali, mountainbike e biciclette a pedalata assistita (bici elettriche) presso (per ora) 31 punti di noleggio, di cui 14 dislocati presso stazioni ferroviarie e autocorriere. Il servizio è gestito da quattro gestori privati. In tutti i punti noleggio partecipanti all’iniziativa, contrassegnati dalla dicitura “Bici Alto Adige”, le biciclette possono essere sia noleggiate che restituite. L’ampliamento dell’offerta con le biciclette a pedalata assistita, come ha sottolineato l’assessore Widmann, è intesa per favorire la mobilità anche a persone non allenate o in là con gli anni che così possono compiere tratti in bici anche se con saliscendi. Dal primo maggio la bikemobilcard sarà disponibile presso tutti i punti vendita del trasporto intergrato Alto Adige (stazioni ferroviarie, e autostazioni), presso i punti noleggio, le associazioni turistiche. Possono essere acquistate “bikemobilcard” per 1 giorno, 3 o 7 giorni (consecutivi). Il prezzo è di 24, 30 e 34 euro; i bambini fino ai 6 anni viaggiano gratis, i ragazzi dai 6 ai 14 anni (non compiuti) pagano la metà. Parlando della possibilità di portare con sè la bici Widmann dice che è prevista su tutti i treni (offerta unica a livello europeo) ricordando però che la capienza dei mezzi è limitata. Inoltre, come ha posto in evidenza, essendo la rete in gran parte monobinario con molti incroci, le operazioni di carico/scarico delle biciclette private comporterebbe l’accumulo di minuti di ritardo che verrebbero a compromettere la stabilità dell’orario dei treni. Info: www.mobilcard.info
Alto Adige 28-4-11
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martedì, 19 aprile 2011



Il tunnel ferroviario più lungo del mondo. A Bolzano il cuore del progetto del secolo

MIRCO MARCHIODI
«La galleria diventa realtà». Si intitola così il libro che Konrad Bergmeister, presidente dell’università di Bolzano e amministratore delegato della Bbt Se, ha voluto dedicare a Karel van Miert, il predecessore di Cox scomparso all’improvviso in un incidente il 22 giugno del 2009. Il libro è stato presentato ieri a Innsbruck in occasione della cerimonia per l’avvio della fase III - quella operativa - del tunnel del Brennero.
«Quella dell’Eurotunnel sembrava una storia infinita, invece eccoci qui a presentare questo progetto che più di ogni altro ha dimostrato quanto sia decisiva la collaborazione tra le tre aree dell’Euregio», ha esordito il padrone di casa, il capitano del Tirolo Günther Platter, rivolgendosi al collega bolzanino Luis Durnwalder e al vicepresidente della Provincia di Trento Alberto Pacher. Lo ha ribadito poco dopo anche Mauro Moretti, che assieme al progetto dell’Eurotunel ci è cresciuto, prima come progettista, poi come amministratore della Bbt prima e di Rfi (primo azionista italiano) poi e oggi come numero uno delle Ferrovie italiane: «Nessun altro grande progetto europeo ha avuto questa accettazione tra la popolazione, perché fin da subito siamo stati bravi a spiegare il progetto alla gente».
Un progetto epocale - la galleria ferroviaria più lunga del mondo con 55 chilometri tutti sotto terra da Fortezza fino a Innsbruck -, monumentale anche nei costi: 9 miliardi, senza contare le tratte di accesso. L’Ue ha fatto la sua parte - «abbiamo già assicurato quasi un miliardo, nella storia comunitaria nessun altro progetto ha mai ottenuto finanziamenti così elevati», ha ricordato il vicepresidente della commissione europea Siim Kallas -, ma ancora non basta: «A Bruxelles chiediamo di più», hanno detto in coro i ministri Altero Matteoli (Italia) e Doris Bures (Austria), ai quali si è accodata anche la Germania, il paese che in questo momento sembra più indietro dei tre interessati all’infrastruttura.
Quella di ieri è stata una festa, che però non ha potuto nascondere le tante perplessità che il progetto ancora suscita e che sono state sottolineate dal ministro austriaco Bures, nei mesi scorsi duramente attaccata dal Tirolo per via dei suoi tentennamenti: «Ma è stato giusto non sottovalutare il fatto che per un progetto che sarà pronto nel 2025 abbiamo dovuto indebitare fortemente una delle nostre aziende più importanti, le ferrovie austriache», ha detto. Matteoli ha invece voluto rimarcare come l’Italia sia più avanti degli altri, «non solo perché oltre al finanziamento del tunnel abbiamo garantito anche quello della tratta Verona-Fortezza», ma anche perché «sui 16 chilometri di galleria già scavati, 2,7 si trovano in Italia e 3,3 in Austria».
Tutti hanno concordato sul fatto che il tunnel del Brennero non può non essere fatto, non solo perché lo vuole l’economia ma perché porterà dei benefici anche al territorio in termini di spostamento del traffico dalla strada alla ferrovia e di riduzione dell’inquinamento («mentre aumentare la capacità della linea attuale provocherebbe solo ulteriori disagi perché attraversa i centri abitati», ha detto Durnwalder), ma gli effetti ci saranno solo dal 2025, quando sarà finita la galleria: «Fino ad allora - hanno ammonito tecnici e politici - non possiamo comunque stare fermi», perché altrimenti il Brennero scoppia».
Alto Adige 19-4-11
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categoria:ferrovia
domenica, 17 aprile 2011



Eurotunnel: parte la fase operativa

BOLZANO. Cominceranno ufficialmente domani, con una cerimonia che si terrà a Innsbruck, i lavori per il tunnel del Brennero che con i suoi 55 chilometri sarà la galleria ferroviaria più lunga al mondo e permetterà di dimezzare il tempo di percorrenza dei treni merci e passeggeri tra Monaco di Baviera e Verona (da 6 a 3 ore).
 Alla cerimonia parteciperanno il commissario europeo ai trasporti, Sim Kallasa, ed i ministri competenti di Italia, Germania e Austria. La galleria partirà da Innsbruck per sbucare in Italia a Fortezza. Il costo previsto è di circa 9 miliardi di euro complessivi, dei quali 7,5 miliardi per la galleria vera e propria, più 1,6 miliardi per la tratta d’accesso da Ponte Gardena a Fortezza. L’opera si inserisce nel cosiddetto Corridoio 1, che nel piano Ten deve collegare Berlino a Palermo. L’Ue ha previsto un primo finanziamento di 765 milioni di euro fino al 2014. Ulteriori risorse saranno stanziate nel corso dell’avanzamento dei lavori.
Alto Adige 17-4-11
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categoria:ferrovia
lunedì, 28 marzo 2011



Gratis sugli autobus trentini: un flop l’iniziativa scambio

BOLZANO. Flop dell’iniziativa-scambio tra Bolzano e Trento che regala i biglietti per i mezzi pubblici. La convenzione tra le due Province, per cui chi va in Trentino o viene in Alto Adige con mezzi pubblici può girare con tutti gli autobus senza pagare per una giornata intera, si sta rivelando un fiasco clamoroso e pure inatteso. Nell’ultimo fine settimana ne hanno approfittato solo due persone: una a Trento e una a Bolzano. I limiti ci sono tutti e ben chiari: poca pubblicizzazione e una stagione non felice. Però l’iniziativa è sotto stretta osservazione. Le Province ci credono e partiranno con una campagna di informazione, sperando che la bella stagione possa portare ad un aumento degli utenti. Da quando è stata approvata la delibera, cioè il 5 agosto dell’anno scorso, i tagliandi gratuiti rilasciati sono stati 332. A fruirne sono stati soprattutto i trentini a spasso per l’Alto Adige (255), mentre pochini sono stati i bolzanini che hanno restituito la visita (77). E dire che il progetto sposa un’idea tanto di moda, e cioè quella di favorire in tutti i modi l’uso del mezzo pubblico non solo per necessità ma anche per diletto. Incentivando in questo modo anche la migliore conoscenza del territorio che ci circonda. La gita fuori porta del fine settimana può essere ben impiegata per conoscere le città più vicine, lasciandosi alle spalle l’ansia dell’automobile, dei centri pedonali, dei parcheggi, degli euro 0 e via discorrendo. Detto, fatto. Ma la risposta della popolazione delle due province finora è stata deludente.
Alto Adige 28-3-11
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sabato, 26 marzo 2011


L’A22 torna a macinare utili

BOLZANO. L’A22 torna a essere una macchina da soldi. Ieri il consiglio d’amministrazione ha approvato il bilancio 2010 che fa segnare un aumento dei ricavi e degli utili. Approvato anche il piano di intervento del fondo pro-ferrovia che, a fine 2014, ammonterà a 550 milioni. Intanto si sta accelerando per trovare una soluzione per il rinnovo della concessione. In questi giorni si dovrà scegliere tra l’acquisto delle quote dei privati, per poter essere definiti in house, e la società di corridoio con Fs.
 Il bilancio sarà presentato all’assemblea ordinaria del 29 aprile. Ed è probabile che, a breve, ci sia anche un’assemblea straordinaria che dovrà pronunciarsi sulla soluzione da adottare per il rinnovo della concessione. Tornando al bilancio, si vede come i conti dell’A22 rispecchiano il momento di lieve e lenta ripresa che sta attraversando l’economia. L’aumento di utili dovuto in gran parte alla cessione della quota in Cispadana alla controllata Arc.
 La leggera crescita del commercio nazionale ed internazionale ha prodotto effetti positivi anche sul traffico autostradale, con riflessi favorevoli sia sui transiti che sugli introiti da pedaggio. Per quanto riguarda il traffico, nel 2010 si è registrato un incremento dei veicoli/chilometro pari all’1,45%. Da sottolineare infine come nel 2010 il tasso di incidentalità sia stato il più basso di sempre, con un ulteriore miglioramento del 10,4% rispetto al 2009, portando l’A22 a essere tra le autostrade più sicure d’Europa.
 Il conto bilancio 2010 si chiude con un utile netto di 64,3 milioni che, raffrontato all’utile di gestione 2009 (52,1 milioni di euro), fa segnare un incremento di 12,2 milioni di euro (+23,3%).
 Il fatturato, che nell’anno è risultato pari a 335,2 milioni di euro (321,9 milioni nel 2009), ha registrato un incremento di 13,2 milioni, pari ad un aumento del 4,11%. Tale risultato è stato influenzato principalmente dall’aumento dei pedaggi, il cui valore ha raggiunto i 294,2 mln di euro (278,9 milioni nel 2009), mentre i ricavi derivanti dalle royalties per le aree di servizio, pari a 34,3 mln di euro, hanno segnato un leggero regresso dell’1,52% (dato 2009: 34,8 mln di euro). I costi della produzione sostenuti nel corso del 2010 hanno raggiunto in totale un valore di 258,4 mln di euro (259,5 mln del 2009) e pertanto hanno subito un calo di un milione di euro (-0,40%).
 Così come previsto dal Piano Finanziario 2003-2045 anche nel 2010 l’A22 ha provveduto ad accantonare nel fondo pro ferrovia titoli di Stato per un valore nominale di 27,5 mln di euro: al 31.12.2010 i titoli di Stato facenti parte di tale deposito ammontano ad un valore nominale complessivo di 440 milioni di euro.
 A fronte dei risultati raggiunti dalla gestione nel corso del 2010, tenuto conto anche dell’andamento positivo dei primi mesi del 2011, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea dei Soci del 29 aprile prossimo un dividendo di 14,00 euro per azione.
 Il cda ha inoltre approvato il piano per l’utilizzo delle disponibilità accantonate nel fondo pro ferrovia. Si tratta di 550 mln di euro al 2014. Autobrennero propone che i propri capitali vengano apportati alla società Tunnel Ferroviario del Brennero.
Alto Adige 26-3-11
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categoria:ferrovia, a22
lunedì, 21 marzo 2011



Autozug e ferrovie tedesche. Ma Trenitalia c’entra poco

Desideriamo fornire alcune precisazioni in merito a quanto riferito in un articolo di mercoledì 16 marzo, dedicato alla decisione delle Ferrovie tedesche (Deutsche Bahn) di ridurre alcuni servizi ferroviari in territorio italiano. Il servizio al quale si fa riferimento è il cosiddetto “Autozug” (Auto al Seguito) effettuato dalle Ferrovie tedesche tra la Germania e l’Italia, limitatamente ad alcuni periodi dell’anno. Trenitalia svolge, per conto e su richiesta di DB, le prestazioni di trazione e di condotta sul territorio italiano. Il tutto è regolato da un apposito contratto che prevede, per quest’anno, le stesse tariffe praticate nel 2010. Contrariamente a quanto scritto, non c’è stato quindi alcun aumento dei prezzi, che continuano a restare particolarmente competitivi, se raffrontati con quelli europei del settore. Va in ogni caso rilevato che Trenitalia non è l’unico fornitore di questi servizi. Su alcune tratte nazionali, infatti, analoghe attività sono svolte, sempre per conto delle Ferrovie tedesche, da altre Imprese ferroviarie operanti nel nostro Paese. Il programma di servizi Autozug per l’anno in corso è stato come sempre predisposto dalle Ferrovie tedesche sulla base di autonome valutazioni commerciali, che presumibilmente terranno conto degli orientamenti del mercato e dell’andamento della domanda, ma niente hanno a che vedere con il costo delle prestazioni fornite da Trenitalia.
Per la loro tipologia, infine, i treni di cui si parla non sono utilizzabili dai pendolari.
Ferrovie dello Stato Ufficio Stampa Alto Adige
Alto Adige 19-3-11
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giovedì, 17 marzo 2011



Meno treni auto a seguito

BOLZANO. I treni tedeschi e austriaci continueranno a circolare dal nord Italia verso l’Austria e la Germania. La puntualizzazione giunge proprio dagli enti esteri che sottolineano come l’annunciato taglio di 90 treni sia relativi al servizio «Db Autozug» (cioè auto al seguito) il cui transito l’anno prossimo sarà limitato a causa dei cantieri previsti nel 2012. Il servizio è peraltro curato, in territorio italiano, da Trenitalia (su richiesta di Deutsche Bahn) secondo tariffe praticate dal 2010. Complessivamente la compagnia ferroviaria «Deutsche Bahn» offre collegamenti settimanali dalle stazioni di Verona e Bolzano verso Amburgo, Berlino, Francoforte, Hildesheim e Düsseldorf. A causa dei lavori sulla tratta austriaca tra Innsbruck e Brennero, l’anno prossimo saranno annullati 90 treni per auto a seguito.

Restano in piedi invece tutti i servizi di collegamento delle ferrovie austriache e tedesche con i comodi Eurocity in partenza da Venezia, Bologna, Milano, Brescia, Verona, Trento e Bolzano per le principali città austriache e tedesche. In prima classe sono disponibili giornali gratuiti con cibi e bevande.
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categoria:ferrovia
Sì al terzo binario tra Ora e Bolzano

 BOLZANO. Il comitato cittadino “Salviamo la stazione” ieri mattina ha riproposto il progetto che prevede la realizzazione di un terzo binario ferroviario tra Ora e Bolzano: «Questo terzo binario - spiega il portavoce del comitato Peter Ortner - è molto richiesto da tutti i pendolari, visto che la tratta attuale è satura a causa della presenza di treni merci e convogli internazionali. Potrebbe inoltre essere sfruttato come metropolitana di superficie prevedendo nuove fermate ad Aslago, Oltrisarco e a San Giacomo. In questa zona vivono 16 mila persone e la possibilità di usare un mezzo pubblico alternativo all’autobus sarebbe un vantaggio per tutti loro». Prospettato un possibile tracciato in galleria sotto al Virgolo: i costi si aggirerebbero sui 40 mila euro.
Alto Adige 10-12-10
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venerdì, 10 dicembre 2010



RIVOLTA DEI PENDOLARI SÌ AI TRENI AUSTRO-TEDESCHI


BOLZANO. Protestano i politici. Protestano Camera di commercio e albergatori. Protestano i 3-400 pendolari che usano il servizio Db-Öbb Eurocity, perché da domenica i treni austro-tedeschi che transitano in Alto Adige potrebbero non fermare più a Bolzano.
 Giacomo Bertoldi è un pendolare: «Nonostante le tariffe siano alte, noi pendolari apprezziamo il servizio di trasporto che risulta indispensabile per lo svolgimento delle nostre attività lavorative. Non è possibile che la concorrenza degli operatori ferroviari danneggi sempre chi lavora». Ma ci sono anche forti preoccupazioni sul fronte del turismo. Così il presidende dell’associazione albergatori Walter Meister: «In tempi di mobilità transfrontaliera e di Europa unita provvedimenti come questi sono al di fuori da ogni realtà». La decisione di bloccare il servizio dei treni austro-tedeschi in Italia è stata presa dall’Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari, perché danneggia il traffico ferroviario regionale, sovvenzionato dallo Stato e garantito da Trenitalia, sottoponendolo ad una concorrenza che di fatto non è in grado di sostenere.
 Mancano due giorni al blocco delle fermate e Db (Deutsche Bahn) e Öbb (Österreichische Bundesbahn) annunciano azioni legali. Ma ci si muove anche a livello politico. L’assessore provinciale Thomas Widmann definisce come “assolutamente inaccettabile e contro ogni ragionevolezza” la decisione comunicata dal Ministero dei trasporti italiano. In una lettera di protesta inviata al Ministero, Widmann annuncia pieno appoggio agli sforzi già posti in atto da Db, Öbb e LeNord per ottenere un ritiro della decisione: «Non accetteremo che l’Alto Adige e la vicina provincia di Trento in un colpo solo vengano tagliate fuori da tutti i collegamenti internazionali». La Svp si muove anche a Roma con il deputato Siegfried Brugger e il senatore Manfred Pinzger che presenteranno delle interrogazioni. Secondo Brugger, si tratta di un “divieto assurdo” e di un “danno enorme per il turismo in Alto Adige”. “Non accetteremo mai questa decisione: già oggi l’Alto Adige è difficilmente raggiungibile”, aggiunge Pinzger. Per l’eurodeputato Herbert Dorfmann “da anni le ferrovie italiane tentano di impedire la liberalizzazione del mercato ferroviario previsto dall’Ue”. (an.ma)

per l’Alto Adige è un duro colpo

BOLZANO. «Viste le carenze nell’accessibilità, l’ulteriore limitazione dei collegamenti ferroviari nazionali e internazionali con l’Alto Adige è una notizia molto grave. La Camera di commercio interverrà a Roma e a Bruxelles». Il presidente della Camera di commercio Michl Ebner è preoccupato per quanto sta avvenendo, perché sia a livello nazionale che internazionale, l’accessibilità dell’Alto Adige è al di sotto della media e ciò vale anche per i collegamenti ferroviari nel trasporto di persone. «Obiettivo centrale del “Tavolo di lavoro sull’accessibilità” è far sì che entro il 2020 il 10% dei turisti raggiunga l’Alto Adige in treno e il 10% degli altoatesini vada in vacanza con un mezzo pubblico. Per realizzare questi traguardi occorre un chiaro potenziamento dei collegamenti ferroviari nazionali e internazionali. L’annunciata cancellazione delle fermate di treni nazionali e internazionali va in direzione contraria».

Alto Adige 10-12-10
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giovedì, 09 dicembre 2010



L’Italia contro i treni austro-tedeschi Durnwalder: Bolzano vuole la fermata


VALERIA FRANGIPANE
BOLZANO. Domenica con l’entrata in vigore dell’orario invernale i treni austro-tedeschi che transitano in Alto Adige potrebbero non fermare più a Bolzano. La decisione del Ministero - contro la quale si stanno muovendo Deutsche Bahn ed Öbb - è giudicata dal presidente Durnwalder inaccettabile.
 La questione sollevata dai Verdi è preoccupante. L’Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari (Ursf) del Ministero dei Trasporti ha infatti deciso di bloccare il servizio dei treni austro-tedeschi in Italia perché danneggia il traffico ferroviario regionale, lautamente sovvenzionato dallo Stato e garantito da Trenitalia, sottoponendolo ad una concorrenza che di fatto non sa sostenere.
 E per farla breve nel giro di poche ore tra Innsbruck e Milano, Verona, Bologna e Venezia potrebbe non esserci più alcuna fermata intermedia: cancellata anche Bolzano. Questa mattina è fissato a Roma un incontro tra i vertici delle ferrovie d’Oltralpe ed il Ministero per tentare di dirimere l’“affaire”. Luis Durnwalder e l’assessore provinciale ai Trasporti Thomas Widmann parlano di una situazione grave e paradossale che va risolta quanto prima.
 Così il presidente: «Non accetto che l’Alto Adige paghi per colpe non sue. Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, negli ultimi tempi continuava a lamentarsi per tensioni con le ferrovie d’Oltralpe per la Rtc». La Rail traction company spa, compagnia privata che copre il servizio di trasporto merci lungo l’asse del Brennero. «Se hanno beghe in corso e problemi di concorrenza, se li risolvano tra loro senza tirarci in mezzo. Non sto qui a dire che voglio i treni tedeschi a tutti i costi ma se Trenitalia o il Ministero dei Trasporti decidono di non far più fermare a Bolzano quei convogli allora devono poterci offrire lo stesso servizio con gli stessi orari. Se riescono a fare questo allora tutto bene. Ma se pensano di toglierci quello che abbiamo senza darci in cambio nulla, allora hanno sbagliato i loro conti. Non sono disposto ad accettare una situazione peggiorativa. Se così fosse, ci muoveremmo immediatamente». Per Widmann, Mauro Moretti e le ferrovie tedesche stanno litigando alle spalle dei cittadini.
 «Trovo inaccettabile che la popolazione paghi per beghe personali altrui. E trovo impensabile che il Ministero pensi di stralciare un servizio che funziona e dimostra di essere gradito dai cittadini e lo faccia senza darci nulla in cambio». Secondo l’assessore non è possibile che l’Alto Adige debba sbattere sempre i pugni sul tavolo per avere servizi normali. «Vorrei ricordare la fatica che abbiamo fatto a riprenderci l’Eurostar che ci era stato sottratto. Spero che Roma ci ripensi anche questa volta. Se così non fosse ci opporremo con tutte le nostre forze». E non è finita. «Vorrei che ci spiegassero - conclude Widmann - perché aspettano sempre l’ultimo momento per farci avere comunicazioni del genere. Abbiamo già stampato tutti i nuovi orari e tre giorni prima ci vengono a spiegare che si sono sbagliati. È una mancanza di rispetto che non mi piace».
 «Se non ne verremo a capo - spiega Kerstin Schoenbohm, manager dei treni teutonici - ci vedremo costretti a fare ricorso al Tar. Per noi si tratta di un danno pesante anche perché il numero di passeggeri che salgono o scendono a Bolzano è altissimo. In questi giorni sono partiti da Milano, Bologna e Verona treni strapieni diretti a Bolzano per il Mercatino di Natale. E sempre pieni sono i convogli che portano gli altoatesini ad Innsbruck e Monaco».

Deutsche Bahn: «Decisione assurda»

BOLZANO. Db (Deutsche Bahn), Öbb (Österreichische Bundesbahn) e Le Nord (Db e Öbb utilizzano a sud del Brennero personale italiano delle Ferrovie Nord Milano), spiegano che per tutelare i loro clienti hanno intrapreso azioni legali contro la decisione presa dal Ministero dei Trasporti che minaccia, senza motivo, di far sparire un’offerta gradita dai viaggiatori e qualitativamente elevata. Ricordiamo che proprio per il Ministero dei Trasporti «la traccia Innsbruck - Bologna è una traccia nazionale e non internazionale ed il servizio di trasporto passeggeri richiesto dalle Ferrovie Le Nord compromette l’equilibrio economico dei contratti di servizio pubblico in termini di redditività di Trenitalia che è titolare del contratto». Trenitalia chiamata direttamente in causa si tira fuori da ogni bega e fa sapere all’Alto Adige che «il Ministero dei Trasporti ha agito autonomamente. La decisione è loro, noi non c’entriamo proprio per nulla».
 La parola passa intanto ai treni austro-tedeschi che rischiano di vedersi sopprimere da domenica la fermata alla stazione di Bolzano.
 «Troviamo - si legge in un comunicato - che la decisione presa dall’Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviaria non sia né giuridicamente né economicamente equa in termini di concorrenza e contraddica tutti i regolamenti europei per la liberalizzazione dei trasporti internazionali a lunga percorrenza». Kerstin Schoenbaum manager Db fa sapere che «Db Bahn e Öbb con il loro partner italiano Le Nord hanno ricevuto solo lunedì 6 dicembre la comunicazione della decisione presa dall’Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari Ursf secondo la quale i treni Db-Öbb EuroCity da Monaco e Innsbruck verso l’Italia non potranno più effettuare fermate intermedie in territorio italiano. Tale provvedimento viene giustificato con la motivazione che questi collegamenti non sarebbero di pertinenza internazionale bensì nazionale e andrebbero quindi a danneggiare l’attività di Trenitalia che offre già, su mandato delle regioni, questo tipo di servizio. Anche se le regioni nelle loro dichiarazioni non hanno riscontrato alcun effetto negativo e hanno sottolineato invece tutti gli aspetti positivi per i viaggiatori, l’Autorità ha emanato comunque questo provvedimento che avrà effetto a partire da domenica 12 dicembre. Provvedimento che noi rigettiamo».

Trentitalia acquista “Arriva Deutschland”

 BOLZANO. Il consiglio di sorveglianza delle ferrovie tedesche, Deutsche Bahn (Db), ha dato ieri il via libera alla vendita della società di trasporti regionali “Arriva Deutschland” a Trenitalia.
 Deutsche Bahn comunica il passaggio ma non indica l’ammontare dell’operazione anche se sembra che il consorzio formato da Trenitalia e dal fondo franco-lussemburghese Cube abbia offerto più di 370 milioni di euro. L’operazione verrà finalizzata solo dopo l’approvazione da parte della Commissione Ue e delle rispettive autorità Antitrust, attese entro il primo trimestre del 2011. «Per noi, il prezzo d’acquisto offerto è stato determinante», sottolineato l’ad di Deutsche Bahn, Rüdiger Grube. Così l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann: «Non so se anche questa faccenda prima di arrivare ad una conclusione abbia contribuito a creare tensione tra Italia e Germania. Spero che l’Alto Adige non debba pagare per colpe non sue».

Alto Adige 9-12-10
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mercoledì, 08 dicembre 2010



Treni internazionali: salta la fermata a Bolzano

BOLZANO. Da sabato prossimo ai treni internazionali austriaci e tedeschi potrebbero essere vietate fermate intermedie sulle linee per Venezia, Bologna, Verona e Milano. A denunciare la situazione i portavoci dei Verdi Sepp Kusstatscher e Brigitte Foppa. «L’ufficio per la regolazione dei servizi ferrioviari del ministero dei trasporti italiano ha preso ieri una decisione cui si stenta a credere: i treni internazionali sulla tratta Tirolo-Alto Adige-Trentino potrebbero praticamente cessare il proprio servizio entro pochi giorni. Secondo la decisione dell’Ursf i treni Eurocity delle DBÖBB, le ferrovie tedesche e austriache che transitano tra Monaco e Milano-Verona-Bologna-Venezia in territorio italiano, potranno fare fermate solo nelle stazioni-capolinea. In poche parole: tra Innsbruck e Milano, Bologna e Venezia non ci sarà più una fermata intermedia».
 Secondo i Verdi sarebbe necessario che i governi provinciali di Bolzano, Trento, Innsbruck, insieme al governo di Vienna, levassero la loro voce per protestare - sia con Roma che con Bruxelles - contro la soppressione del servizio ferroviario. «Non è possibile - sostengono i Verdi - che le regole europee servano - o vengano usate a pretesto - per peggiorare il servizio di trasporto ferroviario, invece che miglioralo. Il rischio è un brusco passo indietro nel sistema dei trasporti ferroviari da, per e all’interno della nostra regione. Se Roma mostra così tanto interesse per offerte ferroviarie migliori, il rischio è che tutti i piani per i collegamenti in treno dall’Europa per l’Italia siano messi in pericolo». Intanto quella di oggi per il Mercatino di Natale sarà una giornata da bollino rosso. Previsto l’arrivo in città di migliaia di turisti. La pioggia, annunciata anche in quota, potrebbe poi dirottare nel fondovalle i turisti arrivati in Alto Adige per le prime sciate. Ieri c’è stato un primo assalto: «In mattinata - spiega il comandante dei vigili urbani Sergio Ronchetti - abbiamo dovuto chiudere gli accessi al centro. Ma per il resto tutto è filato liscio».
Alto Adige 8-12-10
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mercoledì, 01 dicembre 2010



Le richieste: aeroporto e treni veloci

BOLZANO. All’assessore all’economia e ai trasporti Thomas Widmann, ieri presente alla presentazione dello studio sulle infrastrutture di trasporto, il presidente della Camera di commercio Michl Ebner ha consegnato un documento da sottoporre alla giunta provinciale. Si tratta di un documento programmatico che fissa priorità e interventi.
 Questi gli obiettivi: aumento del 5% l’anno del trasporto pubblico su bus e treno, arrivare - entro i prossimi cinque anni - ad un 10% di turisti che arrivano in Alto Adige tramite treno e aereo, spostare sulla ferrovia il 50% del traffico merci (qui diventa fondamentale il tunnel del Brennero).
 Come fare per raggiungere questi traguardi? La Camera di commercio ha presentato una lista di una decina di interventi definiti prioritari: il miglioramento delle strade della Val Pusteria e della Val Venosta, un intervento strutturale alle uscite autostradali di Bressanone e di Bolzano, la soluzione dei problemi del traffico a Bolzano, sia in città sia per quanto riguarda il suo attraversamento, l’elaborazione del masterplan dell’aeroporto con il ripristino della lunghezza originaria della pista a 1.405 metri, lo sviluppo dei collegamenti ferroviari internazionali tra Monaco, Milano e Roma, l’aumento della capacità di trasporto della “RoLa” (l’autostrada viaggiante) tra Brennero e Trento e l’istituzione di un fondo per l’ambiente nell’ambito dell’assegnazione della concessione per l’autostrada del Brennero.
 La lista è lunga e, soprattutto, completare tutti gli interventi costerà milioni e milioni di euro, senza contare l’opposizione di parte della popolazione a progetti come quelli dell’aeroporto o del tunnel di base del Brennero. L’assessore Widmann conta di riuscire comunque nell’impresa: «Dobbiamo capire che essere facilmente raggiungibili è un vantaggio per tutti. Ma deve funzionare l’intero sistema. In Alto Adige abbiamo un trasporto pubblico efficiente, però non basta. Modernizzare le nostre infrastrutture significa migliorare la qualità della vita di tutti, anche a livello ambientale. Basti pensare all’intervento che è stato fatto per la funivia del Renon. Per l’aeroporto pensiamo di fare lo stesso: nessun ampliamento, ma solo un adeguamento agli standard di un piccolo ma funzionale scalo regionale. E ancora la ferrovia: soprattutto i collegamenti internazionali sono da rafforzare per facilitare il trasporto delle persone, mentre a livello di trasporto merci siamo d’accordo con la Provincia di Trento che l’Interporto di Trento diventerà uno scalo regionale, che servirà al meglio anche le nostre imprese. Servono soldi? Vero, ma bisogna avere il coraggio di investire nel futuro. L’isolamento porta ad una perdita di visibilità con il rischio che la nostra provincia perda investimenti e posti di lavoro».
Alto Adige 1-12-10
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venerdì, 19 novembre 2010



Brennero, il governo sblocca i fondi
Dal Cipe via libera al progetto del tunnel e alla tratta Fortezza-Ponte Gardena

BOLZANO. L’Italia non torna indietro sul tunnel del Brennero. Ieri il Cipe ha garantito i fondi per partire coi lavori per la galleria e la tratta d’accesso Fortezza-Ponte Gardena, assicurando al contempo l’intero finanziamento dell’opera. Ora si lavora per l’A22.
 «Ora possono partire i lavori, abbiamo sbloccato cantieri per 21 miliardi», commentava soddisfatto il ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli al termine della seduta del Cipe di ieri mattina. Tra i cantieri sbloccati, c’è anche quello del tunnel del Brennero. Il Cipe ha infatti dato l’ok al progetto preliminare del lotto 1 Fortezza-Ponte Gardena per 150 milioni con la garanzia del primo finanziamento funzionale di 1,6 miliardi e al “lotto costruttivo” relativo alla galleria di base per un importo di 790 milioni con l’impegno a garantire nel tempo la copertura totale per 4,6 miliardi.
 «In concreto - spiega il commissario governativo per il Brennero Mauro Fabris - questo significa che l’Italia ha dato tutte le garanzie per la realizzazione del corridoio ferroviario del Brennero. Il lotto Fortezza-Ponte Gardena potrà essere appaltato già nel 2011 e potremmo terminare i lavori nel 2017, tre anni prima della conclusione dei lavori del tunnel di base. Dopo le polemiche delle ultime settimane, ora aspettiamo che l’Austria dia le stesse garanzie». A questo proposito, proprio oggi ci sarà un incontro della commissione intergovernativa italo-austriaca col commissario europeo per il Corridoio 1 Pat Cox, che ieri sera a Trento ha incontrato a cena i due presidenti delle Province di Trento e Bolzano, Lorenzo Dellai e Luis Durnwalder.
 Entrambi si sono detti molto soddisfatti del via libera arrivato da Roma: «È la dimostrazione - commenta Durnwalder - che attraverso il dialogo e le trattative si possono raggiungere risultati concreti. Ora che l’Italia ha assicurato il suo impegno a favore del tunnel, l’Austria dovrà fare altrettanto. Vengono così contraddetti una volta per tutte coloro che si sono affrettati ad annunciare che la realizzazione del traforo di base non sarebbe mai avvenuta». Per Dellai, «l’approvazione da parte del Cipe è un segnale significativo a favore della nuova linea ferroviaria del Brennero».
 Portato a casa il finanziamento per il traforo di base, ora il prossimo obiettivo riguarda la concessione dell’A22. I tempi sono strettissimi: o si riuscirà a trovare una soluzione entro il 31 dicembre oppure l’Anas metterà in gara la concessione. Fabris, assieme all’Autobrennero, alle Ferrovie e agli enti locali, sta lavorando ad un’ipotesi che possa mettere tutti d’accordo: la realizzazione di una “società di corridoio” che coinvolga A22, Ferrovie e Province di Bolzano, Trento e Verona a cui affidare la gestione delle infrastrutture viarie lungo il Brennero e che potrebbe coprire parte dei costi del tunnel e delle tratte d’accesso tramite il finanziamento incrociato.
Alto Adige 19-11-10
 
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mercoledì, 03 novembre 2010



Caos cantieri a Bolzano Sud

BOLZANO. Alla Fiera Hotel della scorsa settimana i visitatori sono stati 18 mila. Altri 12 mila sono attesi da domani a sabato per la Interpoma. «È assurdo - attacca il vicepresidente della Fiera Arrigo Simoni - che il Comune abbia programmato i lavori stradali a Bolzano Sud proprio in questo periodo di manifestazioni. Ancora di più se consideriamo che buona parte degli espositori e dei visitatori arriva dall’estero. L’indotto che garantiamo alla città con le nostre esposizioni è enorme; pensiamo solo alle centinaia di espositori che si fermano a Bolzano per tutta la durata della fiera. Ma tutti questi cantieri non sono certo un bel biglietto da visita».
 Ribadisce il concetto Gernot Rössler, presidente della Fiera: «La raggiungibilità è fondamentale per noi, ma anche per l’economia e i cittadini. Proprio oggi discutevo con nostri ospiti arrivati da Amburgo: hanno impiegato oltre sette ore per raggiungere Bolzano. Troppo, così rischiamo che un’altra volta non ritornino più».
 Gira il coltello nella piaga anche il presidente della Camera di commercio Michl Ebner: «L’Alto Adige purtroppo è la zona alpina più difficilmente raggiungibile in assoluto. Ferrovia, autostrada, aeroporto, banda larga: abbiamo da colmare deficit in tutti questi settori. Per quanto riguarda il treno, paghiamo la cancellazione di collegamenti importanti che il ripristino dell’Eurostar per Roma compensa solo in parte. L’A22 sta migliorando solo ora grazie all’allargamento della corsia di emergenza fino a Bolzano Sud. L’aeroporto con l’unico collegamento verso Roma è ancora insufficiente: mancano i voli verso nord, Zurigo, Francoforte o Monaco. E per quanto riguarda la banda larga, in periferia abbiamo il 25% di imprese che non hanno ancora il collegamento internet veloce. Rendere Bolzano più raggiungibile non è importante solo per il turismo, ma anche per le nostre aziende, per l’università e per gli altoatesini».
 Anche Dado Duzzi, presidente dell’Azienda di soggiorno di Bolzano e vicepresidente dell’Unione commercio, critica la viabilità bolzanina: «Quando piove tutta la città si blocca. Bisogna finalmente introdurre il sistema di autobus privati che nelle giornate di maltempo devono dare un sostegno al trasporto pubblico. Un problema è anche la viabilità in zona industriale, a partire da via Galilei dove l’apertura del megastore dei Podini permessa dal Comune sta provocando gravi disagi. Bisogna intervenire anche sui parcheggi, e non mi riferisco solo a quelli per i residenti. Altre città si sono mosse già molti anni fa, Bolzano invece non ha investito abbastanza sui garage. Un errore, perché la gestione dei parcheggi garantisce anche un introito importante che il Comune potrebbe reinvestire per finanziare i servizi pubblici. Infine l’aeroporto: il Comune dica se lo vuole oppure no, ma si decida. E faccia lo stesso per quanto riguarda il centro commerciale, possibilmente coinvolgendo popolazione e categorie: la città ha bisogno di risposte chiare». (mi.m.)
Alto Adige 3-11-10
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mercoledì, 27 ottobre 2010



Neppure i politici credono più al Tunnel del Brennero

La pagina “pubblicitaria” dedicata dal Dolomiten al tunnel del Lötschberg e alle sue supposte magnificenze e il parallelo che viene fatto con il sempre più vacillante progetto del tunnel del Brennero ci fa capire che anche i promotori dell’opera non credono più alle proprie parole.
 Fino ad oggi il BBT è stato paragonato col tunnel del Gottardo, oggi con un tunnel più corto che a causa dei costi non è stato nemmeno terminato come da progetto. L’utilità del BBT poi non è neanche più presa in considerazione. Ogni euro che si sta spendendo, in assenza di un piano di finanziamento preciso, per un’opera che costerà almeno 8 miliardi che, come rileva anche la Corte dei Conti, senza le tratte di accesso (altri 14 miliardi?) non serve assolutamente a niente e in un momento in cui si parla di tagli alla sanità, alla scuola, ai servizi sociali e alla cultura, è un offesa ai cittadini che devono quotidianamente fare i conti con la crisi
 Qualcuno ha paragonato i politici a degli alpinisti vicini alla vetta.
 Non è così. L’alpinista che non rinuncia alla vetta perchè non ci sono le condizioni rischia la propria vita, l’irresponsabilità di politici megalomani che senza i necessari presupposti continuano imperterriti a spendere soldi dei contribuenti cadrà sulle spalle delle generazioni future.
Alto Adige 27-10-10
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domenica, 12 settembre 2010

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Raddoppia il treno per Roma

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Il prolungamento del «Frecciargento» Roma-Verona fino a Bolzano, da giugno, ha avuto un notevole successo commerciale e le Ferrovie hanno deciso per il raddoppio: l’alta velocità per la Capitale passa da due a quattro collegamenti al giorno. Si parte con il nuovo orario invernale, a iniziare da domani, 12 settembre. Qualche variazione, minima, per i treni dei pendolari.
 Come rende noto il gruppo Ferrovie dello Stato, per quanto riguarda i Frecciargento «in seguito al successo del prolungamento su Bolzano di una coppia di Alta velocità Roma-Verona introdotta lo scorso giugno, diventano quattro i collegamenti giornalieri diretti tra il capoluogo dell’Alto Adige e la Capitale». Ecco le partenze da Bolzano: 6.32 e 16.58; arrivo a Verona 8.08 e 18.40 e a Roma 11.20 e 21.55. Al ritorno, partenza da Roma 8.05 e 16.25, da Verona 11.17 e 19.41 con arrivo a Bolzano rispettivamente alle 12.54 e 21.12.
 Grazie a due nuove coppie di collegamenti Frecciarossa, dice la nota delle Ferrovie, «basta scomodi cambi di treno per i viaggiatori in partenza e in arrivo a Malpensa. Quattro treni Av giornalieri permetteranno di partire da una delle città della dorsale Napoli-Milano e di arrivare al check-in del proprio volo con la massima tranquillità». L’offerta verso Puglia e Calabria dei treni a mercato, ossia di quelli che non ricevono alcun corrispettivo pubblico, verrà adeguata all’attuale ed effettiva domanda registrata. Modifiche, minime, ci saranno all’orario del trasporto regionale della direzione provinciale di Bolzano. Il regionale 10929 Bolzano-Verona anticipa la partenza alle 16.37 con arrivo alle 18.55; il R 10918 Verona-Bolzano parte alle 11.09 con arrivo alle 13.22 (modifica l’orario da Domegliara a Bronzolo). Il R 20480 da Rovereto a Bolzano anticipa la partenza alle 11.47 con arrivo alle 12.49. Il R 20441 da Bolzano per Merano anticipa la partenza alle 5.45 con arrivo alle 6.24. Il R 20440 da Merano per Brennero anticipa la partenza alle 6.05 con arrivo alle 8.22.
 Alcune variazioni anche per la direzione provinciale di Trento. Il R 20501 Trento-Borgo Valsugana Est anticipa la partenza alle 5.33 con arrivo alle 6.32. Il R 20505 da Trento per Borgo Valsugana Est anticipa la partenza alle 6.33 con arrivo alle 7.32. Il R 20507 da Trento per Bassano anticipa la partenza alle 7.03 e modifica l’orario da Trento a Roncegno con arrivo a Bassano alle 9.04. Il R 5833 da Trento per Padova anticipa la partenza alle 6.03 e modifica l’orario da Trento a Borgo Valsugana Est con arrivo a Padova alle 8.54. Il R 20502 da Borgo Valsugana per Bolzano anticipa la partenza alle 5.54 e modifica l’orario da Borgo a Santa Chiara con arrivo a Bolzano alle 7.44. Il R 20506 da Borgo Valsugana a Trento anticipa la partenza alle 6.51 e modifica l’orario da Borgo a San Bartolomeo con arrivo a Trento alle 7.58.
Alto  Adige 11-9-10
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venerdì, 03 settembre 2010



Si favoleggia di «corrdoio 1» e di maxi Eurotunnel ma la Bolzano-Verona è a pezzi

Il progetto della nuova stazione di Bolzano sta alimentando polemiche crescenti come è normale che accada per un progetto importante per lo sviluppo urbanistico della città. Sorprende tuttavia che si parli solo della stazione ma non dello stato dei collegamenti ferroviari con Bologna, Firenze e Roma, lungo il mitico corridoio 1 di cui favoleggiano politici ed euro burocrati, corridoio che unendo Berlino con Palermo, sarebbe il motore di sviluppo per tutte le regioni.
 Per chi arriva a Bologna provenendo da Roma con la Freccia Rossa, un treno di standard europeo che impiega poco più di 2 ore, proseguire per Fortezza, ad esempio, richiede un cambiamento di treno perché la linea del Brennero è “servita”, per così dire, solo da un treno al giorno, la Freccia d’Argento che arriva però solo a Verona.
 L’unica possibilità dunque è il treno regionale Bologna/Brennero attrezzato con carrozze di standard indefinibile, ma certamente indecente, affollate, sporche e obsolete. Naturalmente i posti non sono prenotabili via internet.
 Il viaggiatore che da Roma avrà percorso circa 380 km ad una media di 180 km/ora, deve rassegnarsi a percorrere i successivi 330 km fino a Fortezza ad una media appena superiore agli 80 km/ora con ben dieci fermate tra Bologna e Verona ed altre 11 fino a Fortezza.
Ebbene, per quanto incredibile, queste sono le condizioni in cui si viaggia nel nord Italia, non in Sicilia attenzione, ma lungo il mitico corridoio 1 di cui sopra. Come mai ci ritroviamo con servizi ferroviari così scadenti in una delle aree piu’ sviluppate del Paese?
 Che ne è stato del tanto sbandierato “quadruplicamento” da parte delle FS della linea Bologna/Verona? Che dire poi della politica delle Ferrovie di mantenere al minimo i collegamenti lungo questa tratta, magari per esercitare pressioni sulle due regioni Veneto e Trentino Alto Adige per ottenere una maggiore partecipazione al finanziamento dei treni regionali per i pendolari?
 E’ ben noto agli addetti ai lavori che, pur essendo lontana l’entrata in servizio del Tunnel Ferroviario del Brennero, i ritorni attesi dipendono anche dalla fidelizzazione dei traffici su questa direttrice. Invece il collegamento Bologna Brennero rimane inspiegabilmente trascurato dalle FS.
 Quello che colpisce di più in questa situazione è il silenzio della politica locale ed è inevitabile domandarsi come sia possibile che i descritti collegamenti da terzo mondo siano accettati dal sindaco di Verona, Tosi, cosi attivo nelle rivendicazioni leghiste per la Padania, dal governatore Zaia, dai presidenti delle provincie di Trento e Bolzano, le aree settentrionali del Paese attraversate dal corridoio 1. Perché penalizzare l’accessibilità turistica e commerciale di province come Trento e Bolzano, strozzate dai perenni ingolfamenti dell’Autostrada del Brennero?
Alto Adige 3-9-10
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sabato, 31 luglio 2010



Eurocity dal Brennero, anticipate le partenze per favorire le coincidenze

BOLZANO. L’assessorato alla mobilità informa che a partire da lunedì 2 agosto vi saranno variazioni degli orari di partenza di due treni EuroCity e di due treni regionali in direzione Bassa Atesina e brevi ritardi per alcuni treni regionali sulla linea Brennero-Merano. Vi sarà un anticipo di sei minuti per quanto riguarda la partenza dal Brennero di due treni EuroCity. I due treni partiranno quindi dal Brennero rispettivamente alle ore 12,14 e 14,14. Questo anticipo si ripercuoterà sugli orari in tutte le stazioni sino a Verona. Questo piccolo anticipo, concordato con RFI, le ferrovie tedesche ed austriache, si ripercuoterà positivamente sulle coincidenze a Fortezza in direzione di San Candido ed a Bolzano verso Merano. Partiranno con un anticipo di tre minuti da lunedì 2 agosto i due treni regionali diretti a Verona che ora partono alle 13,37 ed alle 15,37.
Alto Adige 31-7-10
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giovedì, 29 luglio 2010



TRASPORTI E ASSOIMPRENDITORI

BOLZANO. «Ormai è questione di tempo: l’autostrada rischia il collasso. Bisogna intervenire prima che sia troppo tardi. Quello della raggiungibilità è un problema troppo importante non solo per noi, ma per tutto il mondo dell’economia». Dopo Walter Meister, presidente degli albergatori, adesso è Stefan Pan, presidente di Assoimprenditori che l’altro giorno ha incontrato il presidente dell’Autostrada del Brennero spa, Walter Pardatscher, a sollevare il problema delle difficoltà che si incontrano quando si deve raggiungere l’Alto Adige.
 L’AUTOSTRADA. Assoimprenditori parte dalle cifre. Dal 2008 ad oggi il traffico pesante sull’A22 è diminuito a causa della crisi, mentre quello privato è seppur di poco aumentato. «I primi segnali della ripresa - spiega Pan - si stanno già avvertendo: la conferma è arrivata dalla presidente di Confindustria Marcegaglia. Ciò significa che quando saremo definitivamente fuori dalla crisi, tornerà ad aumentare anche il traffico pesante. L’Autobrennero però non è in grado di sopportare un ulteriore incremento: rischia il collasso». Per Assoimprenditori c’è un’unica possibilità per evitare il peggio: proseguire fino a Bolzano con la corsia dinamica (da usare solo in casi di forte traffico o di emergenza, ndr), attualmente in fase di realizzazione fino ad Egna. No invece del presidente di Assoimprenditore alla terza corsia: «Sarebbe un errore cementificare un territorio come il nostro». Sulla corsia dinamica fino a Bolzano (arrivare fino al Brennero è tecnicamente impossibile, perché l’autostrada corre in diversi punti sui viadotti, ndr) c’è già una decisione formale, ma non ci sono ancora i finanziamenti. Assoimprenditori preme perché si trovino i fondi e si parta al più presto con i lavori.
 Altra questione: i cantieri. Anche quelli contribuiscono ad aumentare il caos sull’A22 come sulle altre autostrade. «Il problema è reale, però è migliorata l’organizzazione: adesso la filosofia è quella di tenere aperte sempre due corsie. È chiaro comunque che, in certe giornate di punta, se proprio non è necessario, è meglio non mettersi in viaggio se non si vuole restare imbottigliati».
 I TRENI. L’alternativa all’autostrada potrebbe essere la ferrovia. «Certo se avessimo tutti treni come il Freccia rossa che ti portano in tre ore da Milano a Roma è chiaro che nessuno userebbe più l’auto. Va fatta una riflessione anche sul treno. Tunnel del Brennero compreso. È stato pensato per il traffico merci ma andrebbe ripensato anche per il trasporto persone».
 L’AEROPORTO. «Per l’intera economia di questa terra quello della raggiungibilità è un problema sempre più grosso. Faccio un esempio: il rappresentante o il responsabile acquisti delle grandi catene fa fatica a venire nella mia azienda perché è troppo lontana. Lo stesso discorso vale per il cliente di un albergo che, facendo vacanze sempre più brevi, non può permettersi di perdere due giorni per il viaggio». Partendo da queste premesse, il presidente Pan chiede alla Provincia di allungare dei 400 metri necessari la pista dell’aeroporto. «Così com’è oggi non è né carne né pesce: non ha senso tenerlo così. Quelle poche centinaia di metri non creano disagio a nessuno, ma consentono di avere un aeroporto vero». (an.ma)
Alto Adige 29-7-10
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domenica, 18 luglio 2010



I Verdi sul tunnel del Brennero: la crisi impone un ripensamento

BOLZANO. I Verdi altoatesini e tirolesi alla luce dell’attuale crisi economica chiedono “un ripensamento radicale” del progetto del tunnel di base del Brennero. I Verdi propongono un referendum e una immediata moratoria del progetto.
 I Verdi dell’Alto Adige e del Tirolo chiedono “un’informazione completa ed oggettiva sulle prospettive del traffico, sui piani e sui costi dell’opera e un referendum che dia la parola alla popolazione”. Propongono inoltre “una serie di misure per rendere ecologicamente, economicamente e socialmente sostenibile il traffico nelle Alpi: verità dei costi, borsa dei transiti alpini, risanamento ed eventuale potenziamento delle infrastrutture esistenti”. Secondo i Verdi, “i cittadini e le cittadine devono avere la possibilità di far sentire la propria voce. Infatti il prezzo dell’opera e dei cantieri di decenni lo pagheranno per moltissimo tempo a venire sia le popolazioni circostanti, sia i contribuenti che verranno chiamati a mettere rimedio, tirando fuori denaro di tasca propria, agli eterni cantieri e ai deficit cronici dell’infrastruttura”.
 “Su un’opera di questo genere - concludono - nulla può essere deciso senza la legittimazione democratica di una consultazione popolare”.
Alto Adige 17-7-10
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giovedì, 15 luglio 2010



La Provincia: la ferrovia resti aperta

MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Tutti d’accordo: la chiusura totale della linea ferroviaria del Brennero sarebbe un disastro per l’Alto Adige. Per questo dopo il vertice di ieri con le categorie economiche, Luis Durnwalder tornerà alla carica con le Öbb (le ferrovie austriache) e il ministero austriaco per le Infrastrutture: «Gli operatori economici - spiega Durnwalder - si sono espressi all’unanimità contro la chiusura totale. Chiederemo a Vienna di rispettare questo parere, anche se va ricordato che non è vincolante».
 A causa di lavori di manutenzione lungo i 32 chilometri tra Innsbruck e il Brennero, ci saranno degli inevitabili disagi lungo la linea ferroviaria. Il problema è capire quali: il governo austriaco vorrebbe effettuare i lavori in tre mesi nell’estate del 2012, ma questa opzione prevede la chiusura totale della linea. La seconda ipotesi prospettata alla Provincia prevede la chiusura di un binario soltanto, ma per due mesi all’anno dal 2011 al 2015. In questo modo la linea sarebbe sempre agibile, anche se nei due mesi annuali di lavori potrebbero transitarvi solo la metà dei 300 convogli che ogni giorno passano per il Brennero.
 Dal vertice di ieri è uscita una linea univoca. «La chiusura totale è inaccettabile». Bloccare completamente il traffico merci e di persone è una soluzione improponibile dicono in coro imprenditori, albergatori e artigiani. Si perderebbero soldi, si perderebbero turisti, si perderebbero anni di sforzi per promuovere il trasporto su rotaia perché le aziende sarebbero costrette ad attrezzarsi per riportare le merci sulla strada. Senza contare l’impatto ambientale a causa dell’aumento del traffico lungo l’autostrada del Brennero, sempre che l’A22 - già al limite della propria capacità soprattutto nel tratto sui viadotti tra Bolzano e il Brennero - sia in grado di sopportare un’impennata dei transiti. Meglio scegliere il male minore e dunque la chiusura parziale, anche se ieri si è concordato di verificare ulteriori soluzioni, meno impattanti. «Possibile - si sono chiesti gli imprenditori - che non ci sia un compromesso tra i tre e i dieci mesi di lavoro?».
 Harald Schmittner, amministratore delegato della Rail Traction Company, la società dell’A22 che gestisce il trasporto merci ferroviario lungo il Brennero, ricorda che «negli ultimi dieci anni Rfi ha fatto gli stessi lavori nel tratto altoatesino della ferrovia senza un giorno di chiusura». Schmittner sottolinea che ci sono dei contratti tra le ferrovie austriache e gli operatori ferroviari, Rtc compresa: «In questi contratti - spiega - viene specificato che in caso di lavori di manutenzione i disagi per le imprese ferroviarie devono essere ridotti al minimo. E in ogni caso non è pensabile vietare completamente la circolazione dei treni, questo non può deciderlo neppure Vienna perché il Brennero è una dorsale troppo importante per i collegamenti tra il nord e il sud dell’Europa».
 Bolzano si aspetta man forte anche da parte delle ferrovie italiane e tedesche «che ad oggi - riferisce Schmittner - non sono ancora state ufficialmente informate del blocco della linea, ma che faranno sentire il loro peso».
Alto Adige 15-7-10
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domenica, 11 luglio 2010



Nel 2012 chiude la ferrovia del Brennero

ANTONELLA MATTIOLI
BOLZANO. «Chiudere la ferrovia per mesi sarebbe una catastrofe». È un quadro drammatico quello che traccia Oswald Lechner, direttore dell’Ire (Camera di commercio), sulle conseguenze della chiusura tra Innsbruck e Brennero. Mercoledì vertice in Provincia.
 L’INTERVENTO. Le ferrovie austriache Öbb devono affrontare un grosso intervento di risanamento lungo la linea del Brennero nei 32 chilometri che collegano Innsbruck al confine di Stato. Il progetto prevede di cambiare i binari e il sottofondo. I lavori sono destinati a provocare pesanti disagi sia al traffico turistico che al traffico merci. «Ma - dice l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann - non ci sono alternative: i lavori dovevano essere fatti già dieci anni fa. L’intervento non è più rinviabile. I danni saranno inevitabili, ma valuteremo assieme alle categorie i diversi scenari e poi si opterà per il male minore».
SOLUZIONI. Nei giorni scorsi il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder ha ricevuto la visita dell’amministratore delegato di Öbb, la società che gestisce le ferrovie austriache, Herwig Wildberger, che ha prospettato alla Provincia due possibili soluzioni per il cantiere. La prima prevede una chiusura totale della tratta Innsbruck-Brennero per un periodo di tre mesi nel corso del 2012. La seconda, una chiusura parziale (si viaggerà a binario unico) di due mesi all’anno, ma per cinque anni a partire dal 2011. Nel primo caso il traffico verrà spostato principalmente su gomma: «Questo - teme Lechner, direttore dell’Istituto ricerche economiche - avrà come conseguenza un notevole aumento del traffico merci sull’A22 e le società che effettuano il trasporto merci su rotaia non riusciranno a recuperare le perdite». Nel secondo caso, i disagi saranno prolungati nel tempo, visto che nei periodi di chiusura parziale potrà circolare solo il 50% dei treni (dunque 130-140 convogli al giorno) con precedenza al trasporto persone.
 I DANNI. «Ognuna delle due proposte ha pro e contro - commenta Durnwalder - i danni saranno inevitabili, soprattutto per le nostre società di trasporto partecipate Str e Rtc (quelle che effettuano il trasporto di container su rotaia, ndr), ma gli interventi sono necessari e indifferibili». Durnwalder ascolterà ora le categorie interessate prima di comunicare a Öbb il parere della Provincia.
 IL VERTICE. Proprio per questo per mercoledì il presidente Durnwalder ha convocato i rappresentanti delle diverse categorie. Obiettivo: valutare pro e contro delle due possibilità. «Noi - spiega Federico Giudiceandrea, vicepresidente di Assoimprenditori - stiamo facendo un sondaggio tra i nostri associati da portare all’incontro con il presidente Durnwalder. Inoltre, è in corso una valutazione dei dati attuali del trasporto merci su rotaia attraverso il Brennero. Si fanno simulazioni su quelle che sarebbero le conseguenze della chiusura totale della linea per tre mesi e di quella parziale, due mesi all’anno ma per cinque anni. La situazione è molto complessa ed esige un’attenta valutazione di tutte le implicazioni».
Alto Adige 11-7-10
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martedì, 06 luglio 2010



Treni, timori per il cantiere

BOLZANO. Gravi disagi in vista sulla tratta ferroviaria Innsbruck-Brennero. La Provincia deve solo decidere quale soluzione conterrà meno svantaggi, tra il blocco totale della circolazione per tre mesi o lavori scaglionati in cinque anni, con due mesi all’anno di circolazione su un unico binario.
 Questo perché le ferrovie austriache Öbb devono affrontare un massiccio intervento di risanamento lungo la linea del Brennero nei 32 chilometri tra Innsbruck e il Brennero. Andranno cambiati i binari e il sottofondo.
 Nei giorni scorsi il presidente provinciale Luis Durnwalder ha ricevuto la visita dell’amministratore delegato di Öbb, Herwig Wildberger, che ha prospettato alla Provincia due ipotesi per il cantiere. Ne hanno discusso ieri in giunta, soppesando vantaggi e svantaggi e non è stata ancora presa una decisione. Durnwalder: «Chiederò un parere a tutti gli interessati, dal settore degli spedizionieri al turismo. Poi porteremo la nostra proposta alle ferrovie austriache». I timori riguardano sia il trasporto dei passeggeri, che il trasporto merci, con il rischio, sottolinea Durnwalder, «che una volta trovati altri canali, le merci non tornino più sull’asse del Brennero, penalizzando le società locali del settore».
 La prima opzione prospettata prevede una chiusura totale della tratta Innsbruck-Brennero per un periodo di tre mesi nel corso del 2012, mentre la seconda propone una chiusura parziale (si viaggerà a binario unico) di due mesi all’anno per cinque anni a partire dal 2011. «Ognuna delle due proposte ha i suoi pro e i suoi contro», prosegue Durnwalder, «i danni saranno inevitabili soprattutto per le nostre società di trasporto partecipate Str e Rtc, ma gli interventi sono necessari e indifferibili».
 Nel primo caso il traffico verrà deviato principalmente su gomma, con il timore di una riconversione di difficile attuazione, mentre nel secondo caso i disagi saranno prolungati nel tempo, visto che nei periodo di chiusura parziale potranno circolare solo il 50% dei treni (dunque 130-140 convogli al giorno) con precedenza al trasporto delle persone. Durnwalder ascolterà ora il parere dei settori interessati prima di comunicare a Öbb il parere della Provincia.
Alto Adige 6-7-10
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martedì, 22 giugno 2010



Bene i treni superveloci ma occhio alle coincidenze

 Ho scritto un reclamo a Trenitalia descrivendo un caso di coincidenze non studiate bene e mi viene risposto che è imprudente calcolare solo tre minuti tra un treno e l’altro. Forse non mi sono spiegata bene. So benissimo che tre minuti sono pochi per passare da un treno all’altro, il problema è che quel treno si è fermato 30 minuti in una stazione - non ho capito perchè - e che ho dovuto aspettare due ore prima che ci fosse un altro treno per il Brenneo. Provo a descrivere di nuovo l’accaduto: è stato accolto da tutti con grande piacere il ripristino del treno Bolzano-Roma e ritorno. Anche il giornale “Alto Adige” vi ha dedicato spazio nell’edizione del 14 giugno. La mia esperienza, però, proprio domenica 13 giugno, non è stata delle migliori. Ho preso la Freccia argento con partenza da Roma alle 11.45 con arrivo a Bologna alle 14.07, per un tempo di percorrenza di 2 ore e 22 minuti. Da Bologna a Bressanone c’era poi un treno con partenza alle 16.10 e arrivo alle 20.03. Il treno Bologna-Brennero delle 14.10 era infatti impossibile da raggiungere, visto che il tempo di spostamento da un binario all’altro era di soli 3 minuti. Ora mi chiedo: perchè non studiare meglio le coincidenze? Io ho avuto il piacere di viaggiare in modo confortevole per 2 ore e 22 minuti, poi di attendere 2 ore a Bologna. Non ho capito perchè il treno si è fermato 30 minuti o quasi a Firenze. Una Freccia Argento dovrebbe essere veloce, non calcolare un tempo di percorrenza come se fosse “normale” che il treno abbia ritardo e se non ce l’ha si ferma mezz’ora in una stazione. La normalità dovrebbe essere di viaggiare senza ritardo. Ho poi viaggiato 4 ore su un treno regionale senza aria condizionata, con i finestrini aperti, fino a Bressanone. Pensavo fosse un viaggio in treno, era come andare in moto. Peccato non fossi equipaggiata con un casco e una tuta da moto. Quattro ore in un regionale sono tante, perchè non mettere un treno veloce? Il messaggio è questo: non ha senso offrire ai viaggiatori treni superveloci se poi non ci sono le coincidenze e una persona deve attendere 2 ore in stazione e viaggiare 4 ore su un regionale. Forse una maggiore attenzione ai viaggiatori che si spostano da Roma ai confini a nord dell’Italia sarebbe utile, altrimenti i viaggiatori perdono il gusto e la motivazione di viaggiare in treno.
Monica Margoni
Alto Adige 22-6-10
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lunedì, 14 giugno 2010



Ripartito il treno per Roma  per il primo viaggio in 250 all’alba in stazione di Sandra Matuella

BOLZANO. Da Bolzano alla Capitale in perfetto orario, ieri mattina, con il primo viaggio della treno Frecciargento: partenza alle 6.32, arrivo alle 11.20 a Stazione Termini sotto un sole splendente. Circa 250 i passeggeri, soddisfazione per il ripristino del collegamento. Il diretto Bolzano-Roma era stato soppresso lo scorso dicembre, creando disagio tra i viaggiatori che dovevano recarsi a Verona con un treno locale, cambiare e prendere quello per Roma. Da ieri, il collegamento è stato ripristinato, con uno dei treni Frecciargento che uniscono Roma con i principali centri del Nord-Est e del Sud. Sabato sera, il Frecciargento 9453 è arrivato
vuoto, senza passeggeri, alla stazione di Bolzano, direttamente da Roma: romano anche il capotreno Benito
Regina, 32 anni al servizio delle Ferrovie dello Stato e tutto l’orgoglio di lavorare sul Frecciargento. Le Frecce,
infatti, sono treni speciali, costruiti con materiali e motori all’avanguardia: la Frecciarossa, è il treno più veloce di tutti, arriva ai 300 chilometri orari perché viaggia solo sulla linea rettificata dell’alta velocità. Le Frecciargento invece, sono ad assetto variabile (ossia sono i classici pendolini) grazie ad un sistema di sospensioni che permette di effettuare anche percorsi non rettilinei, ma sinuosi, come quella tra Verona e Bolzano, dove può raggiungere al massimo la velocità di 160 chilometri orari. Per l’atteso debutto, appenail Frecciargento è arrivato a Bolzano sabato sera è stato tirato a lucido da sei addetti alle pulizie in tre ore di lavoro. Eugenio, il responsabile delle pulizie, è soddisfatto del risultato, ma assicura che anche i treni locali sono puliti, solo che lo si percepisce meno, perché le Frecce sono nuovi e brillano subito, mentre i vagoni regionali hanno anche trent’anni, e quindi hanno perso lo smalto. I criteri con cui vengono effettuate le pulizie tra i diversi sono comunque diversi perché le Frecce hanno, ad esempio, il servizio ristorante e bar, ma anche i bagni biologici che sono più delicati da pulire perché si intasano facilmente, quindi sul treno c’è sempre un addetto alle pulizie.
Per quanto riguarda i viaggiatori di ieri mattina, erano gruppetti di amici con zaino in spalla, famiglie con bimbi
piccoli, anziani, persone sole: c’è chi si viaggia per lavoro, ma anche per questioni di cuore. Come Marco, un ventennembolzanino che tutti i mesi si reca a Roma per trovare la sua fidanzata. «In una regione come la nostra che offre ai cittadini molti servizi di qualità, mancava proprio questo collegamento, senza il quale siamo un po’ fuori dal mondo». «Inoltre -osserva Marco- bisogna pensare ai viaggiatori più anziani e alle famiglie: il cambio a Verona con l’ansia di non perdere la coincidenza e il peso dei bagagli, alla fine scoraggia le persone a muoversi con il treno anziché in macchina». Da Bolzano anche Reinhold, un signore che fino a ottobre starà in una comunità di recupero lavora in una cooperativa sociale dove realizza presepi sia tirolesi che orientali: in treno sfoglia un fascicolo dedicato a Van Gogh, in attesa di arrivare a Rovereto dalla sua fidanzata. Reinhold lamenta quella che da molti è considerata uno degli svantaggi delle Frecce, ossie i costi: la tratta Bolzano-
Rovereto costa 16 euro, contro gli 11 euro per andata e ritorno con un regionale. «E’ una furto, non trovo
giusto che lo Stato imponga dei prezzi così alti: neanche fosse un treno d’oro!». Reinhold però ha scelto di fare
questo sacrificio economico per amore: «così posso stare un’ora di più con la mia compagna, e non è poco, perché alla sera devo rientrare in comunitàper le nove». In effetti, i costi da un lato, e probabilmente l’allure che
circonda questi treni, fa la differenza da quelli locali: gli extracomunitari, soprattutto quelli di origine africana e
dell’Est Europa, che spesso costituiscono la maggioranza dei viaggiatori sui treni regionali, sulle Frecce sono pochissimi. Quello dei prezzi alti, però, è vero solo in parte, perché ci sono anche diversi biglietti a prezzi ridotti e concorrenziali con i locali, basta consultare il sito delle Ferrovie dello Stato per tenere d’occhio le promozioni.
Alto Adige 14-6-10
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sabato, 12 giugno 2010



Domani torna l’Eurostar

BOLZANO. Domani entrerà in vigore il nuovo orario estivo di Trenitalia che porterà con sè una novità importante per i bolzanini: il ripristino dell’Eurostar diretto per Roma. L’orario di partenza del Frecciargento ad alta velocità è fissato per le 6.32 da Bolzano, 7.07 da Trento, con arrivo alle 11.20 a Roma. Il percorso inverso, invece, partirà
dalla Capitale alle 16.25 con arrivo a Trento alle 20.37 e a Bolzano alle 21.12. Fermate intermedie previste a Rovereto, Verona, Bologna e Firenze Campo di Marte. Subiranno variazioni anche i regionali della tratta Bolzano-Verona in partenza alle 17.40 e 19.40 e il Verona-Bolzano che parte dal Veneto alle 8.42 e, diminuendo il tempo di percorrenza, arriverà a Bolzano alle 10.30. Tutte le informazioni su www.ferroviedellostato.it. (a.c.)
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mercoledì, 09 giugno 2010


Torna il Bolzano-Roma

BOLZANO. Scatta domenica il rinnovato collegamento ferroviario tra Bolzano e Roma. Il 13 giugno, infatti, a sei mesi dalla soppressione, verrà ripristinato il collegamento diretto per la capitale con un treno in andata alle ore 6.32 e uno di ritorno alle 16.25.
 Il nuovo «Frecciargento» avrà un tempo di percorrenza di 4 ore e 48 minuti e passerà anche per Trento e Rovereto, ma senza cambi intermedi. Partirà dal capoluogo altoatesino alle ore 06.32 e da quello trentino alle 07.07 per arrivare a destinazione alle 11.20. Nel pomeriggio ripartirà invece da Roma alle 16.25 per essere a Trento alle 20.37 e a Bolzano alle 21:12. Competitivo anche il prezzo, con offerte speciali che partono da 19 euro per il biglietto di sola andata in seconda classe. Le promozioni scadono il 30 settembre.
Alto Adige 9-6-10
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mercoledì, 09 giugno 2010


Col treno provinciale Bolzano-Merano in 20 minuti

EZIO DANIELI
BOLZANO. Entro quest’anno Trenitalia potrebbe cedere alla Provincia la concessione della linea ferroviaria Bolzano-Merano. L’assessore altoatesino alla mobilità, Thomas Widmann, si dichiara “più che fiducioso di questa prospettiva dopo il recente incontro con l’amministratore delegato delle Fs, Moretti”. E lo stesso Widmann ribadisce la volontà di raddoppiare il binario fra la stazione di Terlano e quella bolzanina con la conseguente possibilità di portare a 20 minuti il cadenzamento dei treni. Un intervento di notevole interesse - che la Provincia ha già messo in preventivo - accompagnato anche da una serie di lavori di sistemazione di alcune stazioni, alzando per esempio i marciapiedi e favorendo quindi i passeggeri anche a Terlano e Bolzano Sud dove questo intervento non è stato effettuato.
Ma è il raddoppio dei binari la prospettiva che Widmann definisce”irrinunciabile”. La situazione attuale è nota: sull’unico binario a disposizione la cadenza dei treni è ogni mezz’ora. I convogli, a seconda degli orari, incrociano” a Ponte Adige, a Terlano, a Gargazzone, a Lana ed anche a Maia Bassa. Solitamente l’orario viene rispettato ma ogni incrocio richiede minuti “tecnici”. Per arrivare a guadagnarli e ridurre appunto il cadenzamento, il secondo binario è indispensabile “con la prospettiva anche di creare in una stazione - o Terlano o Ponte Adige - la soluzione tecnica - si chiama scambio dinamico - che consenta l’incrocio dei convogli senza la necessità che entrambi debbano fermarsi.”Con la concessione della linea - conferma Widmann - potremmo mettere nero su bianco una soluzione che abbiamo già studiato e che può essere considerata alla stregua di un progetto di fattibilità”.
 Il raddoppio viene considerato ideale fra Terlano e la stazione di Bolzano: il tratto fra Ponte Adige ed il capoluogo altoatesino non presenterebbe ostacoli tecnici di rilievo con la linea che resterebbe quella attuale e con l’allacciamento a quella del Brennero favorito dal “passante” in galleria fra Ora e Cardano che è stato già finanziato in quanto considerato un “anticipo” della futura linea che servirà l’Eurotunnel.
 Gli interventi di maggior spessore riguarderebbero la rettifica prima ed il raddoppio poi dei binari fra Terlano e Ponte Adige: è il tratto, fra Bolzano e Merano, con il maggior numero di curve, volute appositamente all’atto della costruzione per allungare il tragitto ed ottenere di conseguenza i finanziamenti austriaci. Gli spazi a disposizione non mancano, sulla sinistra dell’Adige,”sfruttando” terreni agricoli con (scontato) parere negativo da parte degli agricoltori. “Ma c’è una soluzione tecnica interessante - aggiunge l’assessore Widmann.- che stiamo valutando con attenzione: sfruttare la pista ciclabile, quasi tutta a ridosso del fiume, per spostare su quel tracciato i binari che sarebbero appunto due. La ciclabile ovviamente non verrebbe eliminata”.
 C’è infatti la possibilità di pedalare lungo le strade interpoderali - già ora molto frequentate dai ciclisti - e quindi trasformare in ciclabile l’attuale massicciata ferroviaria una volta che dovesse essere spostata.
L’assessore Widmann ed i tecnici dell’assessorato provinciale alla mobilità hanno le idee chiare sulla prospettive della linea fra Bolzano e Merano “dove il numero dei passeggeri è in costante aumento, grazie anche agli sforzi compiuti con il cadenzamento orario ogni 30 minuti” e c’è la convinzione che “il raddoppio dei binari consentirà di realizzare una vera e propria metropolitana di superficie in grado, sia nella valle dell’Adige che nelle città di Bolzano e Merano, di ridurre il numero dei veicoli in transito. Si tenga conto anche dell’opportunità di collegarsi meglio sia con l’Oltradige, ammesso che venga realizzato il metro, che con il quartiere Casanova nel capoluogo provinciale”.
 Conclude l’assessore Widmann: “Intanto bisognerà aspettare la concessione della linea alla Provincia da parte delle Ferrovie: l’amministratore delegato Moretti ha lasciato intendere che non ci sono ostacoli e che il parere positivo in tal senso arriverà entro la fine di quest’anno”.
Alto Adige 9-6-10
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mercoledì, 02 giugno 2010

Alta velocità: Bolzano-Roma a 19 euro

VALERIA FRANGIPANE
BOLZANO. Alta velocità, scatta l’estate low cost dei treni con tariffe che partono da 19 euro. A sei mesi dalla soppressione dell’Eurostar che aveva sollevato una valanga di proteste in tutto l’Alto Adige, il 13 giugno torna il collegamento diretto Bolzano-Roma a suon di promozioni e tariffe superscontate.
 Trenitalia risponde così alle ferrovie austro-tedesche che continuano a far viaggiare a pieno ritmo sull’asse Monaco-Bolzano-Verona-Bologna gli Intercity gestiti da Obb e Db insieme a Nord Milano. Treni lindi, veloci, con a bordo personale trilingue, servizi di prima classe e ristoranti all’altezza che continuano a correre pieni anche se i prezzi restano ancora abbastanza alti e se nessuna stazione dà informazioni perché Trenitalia non vuole concorrenza. Dal 13 giugno sarà dunque possibile salire in treno a Bolzano e pagare 19 euro per arrivare a Roma in seconda classe in sole 4 ore e 48 minuti. Trenitalia promette infatti biglietti super scontati che saranno in vendita per tutta l’estate fino al 30 settembre ad esaurimento.
 Questione, quella dell’esaurimento, sempre poco chiara. Che significa di fatto?
 «Che noi - ribattono da Trenitalia - offriamo biglietti di seconda classe ogni mese a 19 euro per andare da Bolzano a Roma. Una volta esaurito il contingente proponiamo biglietti da 39 euro, sempre in seconda classe, su tutti i Frecciargento che collegano l’Alto Adige alla capitale».
 Tutti i biglietti vanno però acquistati con 30 giorni di anticipo: i dettagli delle promozioni - spiegano all’ufficio stampa - sono consultabili sul sito di Ferrovie dello Stato, al call center 892021 di Trenitalia, presso le agenzie di viaggio, le biglietterie, gli uffici di assistenza ai clienti di Trenitalia (sempre sperando di non rimanere in balìa di segreterie telefoniche).
 Alle promozioni fino a 19 euro e da 39 euro si aggiunge anche l’offerta “Familia estate” con viaggi gratis per i bambini fino a 12 anni e sconti del 20% per gli adulti che li accompagnano. Infine la formula carnet (acquisti 10 viaggi ne paghi 8), con uno sconto del 20% su tutte le Frecce.
 Ricordiamo agli altoatesini che il Frecciargento per Roma partirà da Bolzano alle 6.32 (da Trento alle 7.07) e arriverà a Roma alle 11.20.
 Al ritorno, la partenza da Roma è prevista per le 16.25 con arrivo a Trento alle 20.37 e a Bolzano alle 21.12 (il tremo ferma a Firenze, Bologna, Verona e Rovereto).
 Molte le novità anche su nuove fermate e collegamenti delle Frecce ad alta velocità tra Venezia e Roma, Milano e Roma, Milano e Torino, Roma e la Puglia, Roma e la Calabria.
 Siamo certi che scatterà la caccia allo sconto per chi riuscirà ad accaparrarselo ma vediamo quali sono i prezzi pieni: 105 euro (sola andata) per la prima classe e 79 euro per la seconda, circa una decina di euro in più di quanto oggi si paga con il cambio a Verona. Le tratte alle quali si va ad aggiungere Frecciargento sono le cinque preesistenti (due con il cambio a Bologna e tre con il cambio a Verona). Per quanto riguarda invece il collegamento tra Bolzano e Milano, il viaggio diretto è assicurato dalle ferrovie tedesche, che continuano a posizionarsi sul mercato italiano con investimenti sempre più importanti e treni sempre più puntuali.
Alto Adige 2-6-10

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lunedì, 31 maggio 2010

Bistrattati i pendolari in treno

Da Bolzano il sabato sera l’ultimo treno utile verso sud, per chi abbia la necessità di rientrare a casa con mezzi pubblici entro ore ragionevoli, è alle 21.07. Dopodichè nessun altro convoglio per tutta la notte, se escludiamo l’Euronotte delle 1.09, che peraltro non effettua fermate fino a Trento. Ma il disservizio, di per sé già grave, raggiunge livelli tragicomici per gli utenti che restano appiedati, quando, senza alcuna motivazione, l’ultimo treno utile viene inspiegabilmente “soppresso”. E’ successo sabato scorso: dopo che sul tabellone era stato indicato un ritardo di 5 minuti, il treno delle 21.07 è stato soppresso. E’ successo altre volte e succede purtroppo abbastanza spesso ultimamente. I pendolari lo sanno e sono costretti a farsene una ragione. In fondo se, dopo il convoglio soppresso, è possibile utilizzarne un altro a breve distanza, pazienza. Scivolerà un appuntamento, si giustificherà il ritardo. Ma se quello è l’ultimo treno di quel giorno. le cose cambiano! L’utente (o meglio la “spettabile clientela”, tanto per usare la terminologia diffusa dagli annunci di Trenitalia) prova ad ipotizzare quali potranno essere le ragioni che stanno alla base di un così drastico provvedimento. Dato che il convoglio proviene da Brennero, cosa potrà essere successo? Un incidente? O sarà capitato un malore al macchinista e non è stato trovato un sostituto, si sarà guastato il locomotore o saranno diventate inagibili le carrozze per qualche diavoleria? Mah!
 Ogni tanto qualche spiegazione tecnica, che andasse un po’ oltre la laconica dicitura “soppresso” che campeggia sul tabellone sarebbe molto gradita alla “spettabile clientela” lasciata a piedi, costretta ad arrangiarsi con altre soluzioni!
Alto Adige 30-5-10
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mercoledì, 26 maggio 2010


Ferrovie: torna il «Frecciargento» Bolzano-Roma

BOLZANO. A distanza di sei mesi dalla soppressione, verrà ripristinato il collegamento diretto Bolzano-Roma, con un treno in andata alle ore 6.32 e uno di ritorno alle 16.25. La nuova Frecciargento avrà un tempo di percorrenza di 4 ore e 48 minuti.
 Lo scorso 13 dicembre con l’introduzione della Frecciarossa, venne soppresso il treno diretto. Esattamente sei mesi dopo, ovvero il prossimo 13 giugno, una nuova Freccia, questa volta argento, rimetterà in contatto Bolzano con Roma, passando ovviamente per Trento e Rovereto, ma senza cambi intermedi. Partirà dal capoluogo altoatesino alle ore 06.32 e da quello trentino alle 07.07 per arrivare a destinazione alle 11.20: nel pomeriggio ripartirà invece da Roma alle 16.25 per essere a Trento alle 20.37 e a Bolzano alle 21:12. La mancanza di cambi intermedi rende la tratta più confortevole non solo per chi si sposta per lavoro, ma anche per turisrti ed anziani. Competitivo anche il prezzo: 105 euro (sola andata) per la prima classe e 79 euro per la seconda, circa una decina di euro in più di quanto oggi si paga con il cambio a Verona.
 Per questo nuovo servizio le istituzioni non prevedono alcuna compartecipazione finanziaria come, in un primo tempo, sembrava ipotizzabile: erano stati infatti chiesti da Fs alle Province autonome 1,2 milioni di euro per ripristinare la corsa che, fino a quel momento, non era particolarmente remunerativa. L’accordo è stato raggiunto al termine di una lunga trattativa «con interlocutori molto disponibili, tra cui il presidente di Trenitalia Innocenzo Cipoletta, l’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti e l’ad di Trenitalia Vincenzo Soprano», ha precisato ieri l’assessore trentino alla mobilità Alberto Pacher. «La Provincia non è competente sulle tratte nazionali - ha precisato inoltre Pacher - ma solo su quelle regionali, per le quali spende 30 milioni di euro all’anno. Inoltre, negli ultimi cinque anni sono stati investiti 50 milioni di euro, 24 dei quali sono andati per l’acquisto dei treni minuetto della Valsugana».
 Le tratte alle quali si va ad aggiungere la Frecciargento sono le cinque presistenti (due con il cambio a Bologna e tre con il cambio a Verona). Per quanto riguarda invece il collegamento tra Bolzano e Milano, il viaggio diretto è assicurato soltanto dalle ferrovie tedesche, che con grandi investimenti si stanno lanciando sul mercato negli ultimi tempi. I prezzi del servizio sono ancora abbastanza alti (come si è già scritto, il biglietto costa quasi il doppio rispetto a Trenitalia), ma nulla esclude che, in futuro, la Provincia possa concludere un contratto con loro.
Alto Adige 26-5-10
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martedì, 25 maggio 2010


La protesta di Forti «Trasporti pubblici Laives è penalizzata»

BRUNO CANALI
 LAIVES. Porta il protocollo del 2 marzo 2010 la relazione che il vicesindaco Georg Forti ha inviato all’assessore Thomas Widmann per illustrargli le richieste della comunità locale in tema di trasporti pubblici. «Finora però non ho ricevuto risposta - afferma Forti - e stiamo ancora aspettando che ci comunchino i loro intendimenti».
 L’elenco, che riassume tutti gli aggiustamenti da adottare nel settore dei trasporti pubblici (su gomma e su rotaia) prende in considerazione un po’ tutto il settore. È il frutto di un incontro che il vicesindaco aveva avuto con diversi cittadini e con rappresentanti di associazioni locali. Quello che chiedono è «l’ottimizzazione dell’offerta dei collegamenti autobus e treno e quindi della soddisfazione della clientela, obiettivo ambito anche per la nostra amministrazione».
 L’incontro ha avuto luogo il 12 febbraio in municipio a Laives, proprio per raccogliere le indicazioni, che si possono riassumere come segue: ripristinare la partenza della Sasa sulla linea 2 da Bronzolo alle 7.30 per evitare che gli studenti arrivino troppo presto a scuola; migliorare la coincidenza tra le linee 2 e 10 della Sasa a Maso della Pieve, per favorire tutti coloro che da Laives e Bronzolo vanno e vengono dall’ospedale di Bolzano. È un problema molto sentito, perché succede spesso che scendendo da un autobus, si veda passare l’altro alla fermata di fronte.
 «È anche stato rilevato - si legge nella relazione spedita all’assessore Widmann - che alcuni autobus partono prima dell’arrivo previsto, così come i cittadini hanno avuto modo di rilevare che alle 18 l’autobus circolare che collega Laives alla stazione ferroviaria è già partito senza attendere l’arrivo del treno che solitamente a quell’ora scarica parecchi pendolari residenti qui». Sempre il bus circolare che raggiunge Vadena non fa servizio dal sabato pomeriggio a tutta la domenica e, di fatto, Vadena è completamente tagliata fuori dal servizio pubblico durante i fine settimana.
 Ce n’è anche per la Sad, che è comoda per chi invece deve andare verso sud, ad Ora o ad Egna: la cadenza è troppo dilazionata e si attende un’ora tra un bus e l’altro. «Inoltre - dicono i cittadini - la Sad non ferma a Laives nord (via Sottomonte) e si propone di ripristinare il vecchio sistema di orari che funzionava meglio. Per i treni, infine, non ci sarebbero sufficienti controlli sul convoglio regionale nel tratto Ora-Bolzano ed inoltre continua anche la richiesta, oramai annosa, di aggiungere almeno una carrozza sulla linea mattutina tra Ora e Bolzano, quella dove sale la maggior parte dei pendolari diretti a Bolzano. Regolarmente trovano i vagoni pieni di gente e così il viaggio fino a Bolzano diventa disagevole».
 Infine, la corsa del treno che ferma a Laives alle 7.43 in direzione di Bolzano, funzionava meglio, secondo i passeggeri locali, quando fermava alle 7.48 ed effettivamente il margine di pochi minuti in più diventa prezioso nel caso di ritardo del convoglio ferroviario.
Alto Adige 25-5-10
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categoria:ferrovia, comune di laives, trasporto gommato
giovedì, 13 maggio 2010

Gli albergatori chiedono aeroporto e treno veloce

MIRCO MARCHIODI
MERANO. Infrastrutture migliori, più fondi per la promozione turistica e una maggiore considerazione per un settore che in questo periodo di crisi ha fatto da locomotiva al resto dell’economia provinciale. Sono state queste le grandi richieste - accanto a quella, comune a tutte le categorie economiche, della sburocratizzazione - avanzate ieri durante l’assemblea generale degli albergatori altoatesini dal presidente dell’Hgv Walter Meister. In prima fila ad ascoltare le proposte di Meister c’erano il vicepresidente della giunta provinciale Hans Berger, che ha promesso novità per quanto riguarda i contributi alle imprese, e l’assessore provinciale all’ambiente Michl Laimer, premiato con la stella dell’Hgv per il suo impegno culminato con il riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità.
 La congiuntura. I 28 milioni di pernottamenti del 2009 sono un record assoluto. «Un dato positivo - spiega Meister - ma da non sopravvalutare perché quello che conta è la redditività. Non vogliamo lamentarci, ma è un dato di fatto che se i pernottamenti sono cresciuti, è aumentato ancora di più il numero dei letti. Quindi il grado di utilizzo delle nostre strutture è leggermente calato». L’invito è ancora una volta quello di non ricorrere alla guerra dei prezzi: «Non dobbiamo svendere la nostra offerta turistica, ne risentirebbe l’intero settore». Chiesto anche un tetto al numero dei letti nelle nuove strutture: «Massimo 80 camere o 160 posti letto, altrimenti rischiamo di penalizzare le imprese familiari».
 Infrastrutture. Tra le richieste alla politica, la prima è quella delle infrastrutture: «La raggiungibilità di qualsiasi destinazione turistica assume sempre più importanza nei tempi delle vacanze brevi e del last minute. La viabilità stradale non è male, ma va migliorato l’aeroporto. È vero che l’Alto Adige non diventerà mai una destinazione privilegiata per i viaggi aerei, ma è altrettanto vero che abbiamo bisogno di nuovi ospiti, provenienti da paesi più lontani e l’unico modo per farli arrivare qui da noi è l’aeroporto. L’obiettivo nel medio-lungo periodo è di far arrivare il 5% dei nostri ospiti in aereo e per farlo abbiamo bisogno di una pista più lunga, che consenta l’atterraggio di aerei di maggiori dimensioni, con una conseguente riduzione delle tariffe a livelli socialmente accettabili. Migliaia di altoatesini partono per le ferie con l’aereo, perché non dovrebbe essere possibile farli partire da Bolzano?». Altra questione, i collegamenti ferroviari: «Sono un disastro, dobbiamo fare attenzione a non farci tagliare fuori del tutto dalle reti internazionali».
 Più soldi al turismo. Meister chiede più attenzione alla politica, «perché il turismo da solo non può farcela». In concreto l’Hgv vuole più soldi da destinare alla promozione turistica («lo stanziamento di Alto Adige Marketing va adeguato a quello a disposizione in altre realtà come Trentino o Tirolo») e una soluzione sui contributi: «Abbiamo investito 1,2 miliardi in tre anni e ora la giunta ha stoppato i contributi perché mancano i soldi. Ora chiediamo che tutti i settori vengano trattati allo stesso modo».
Alto Adige 13-5-10
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venerdì, 30 aprile 2010

Treni soppressi per lavori

 BOLZANO. Complessi lavori di manutenzione della società di gestione Rfi sono previsti nelle prossime settimane sulla linea ferroviaria tra Merano, Bolzano e Brennero. La conseguenza è la soppressione di due treni, compensata dall’istituzione di un servizio sostitutivo di autobus. Disagi da lunedì 3 maggio sino al 6 agosto. Da lunedì a venerdì verranno cancellati il treno regionale 20449 con partenza da Brennero alle 9.38 e arrivo a Merano alle 11.44. Viene cancellato anche il treno 20450 con partenza da Merano alle 11.16 e arrivo a Brennero alle 13.22. Agli utenti viene garantito sulla tratta Bolzano-Brennero un servizio sostitutivo di autobus con fermata nei piazzali antistanti la stazione ferroviaria, tranne che a Chiusa (fermata stazione bus). L’autobus in sostituzione del treno regionale 20449 parte - come il treno - alle 9.38 da Brennero e fa le seguenti tappe. L’autobus che sostituisce il treno 20450 parte invece alle 12 da Bolzano e a seguire alle 12.35 da Ponte Gardena, alle 12.49 da Chiusa, alle 13.10 da Bressanone, alle 13.30 da Fortezza, alle 13.45 da Campo Trens, alle 13.59 da Vipiteno, alle 14.13 da Colle Isarco. Arrivo a Brennero alle 14.30.
Alto Adige 30-4-10
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martedì, 27 aprile 2010

Torna il treno diretto per Roma

BOLZANO. A fine maggio tornerà il collegamento ferroviario diretto per Roma. Ieri l’annuncio del presidente provinciale Luis Durnwalder, reduce dall’incontro della scorsa settimana a Roma con Mauro Moretti, amminitratore delegato delle Ferrovie italiane. Si tratterà di un Intercity, in partenza da Bolzano la mattina presto. Il viaggio Roma-Bolzano sarà invece nel pomeriggio. A Moretti Durnwalder ha chiesto inoltre di affidare alla Provincia la gestione della tratta Bolzano-Merano.
 Da dicembre non esiste più un collegamento diretto per Roma, con l’eccezione del treno notturno. Sembrano ora chiuse le trattative delle Province di Bolzano e Trento avviate con le Ferrovie dello Stato dopo la soppressione dell’Eurostar. La scorsa settimana Durnwalder ha incontrato l’Ad Mauro Moretti e arriva l’annuncio: a fine maggio un Intercity garantirà il viaggio quotidiano Bolzano-Roma e Roma-Bolzano. Sull’orario Durnwalder assicura che saranno rispettate le esigenze di chi chiede a gran voce di riavere il treno per Roma. Si potrà dunque partire da Bolzano la mattina presto, per arrivare nella capitale entro la mattinata. Allo stesso modo il ritorno nel pomeriggio permetterà l’arrivo a Bolzano entro la fine della giornata. Sul finanziamento Durnwalder ostenta soddisfazione: «Non pagheremo noi». La linea di Palazzo Widmann, è sempre stata: non spetta alla Provincia pagare un servizio così importante come il collegamento con Roma. Visto il clima positivo, Durnwalder ha lanciato a Moretti una proposta che da anni è nel cuore di Palazzo Widmann: «Le ferrovie ci assegnino la gestione della tratta ferroviaria Bolzano-Merano». L’assessore provinciale Thomas Widmann aggiunge altri punti della trattativa, «e sono ottimista, Moretti sembra molto disponibile». La Provincia chiede di avere in concessione d’uso per 30 anni la stazione di Bressanone. Widmann: «Va ristrutturata e riorganizzata nei collegamenti con i bus. Ce ne faremmo carico noi». Chiesta anche l’applicazione della permuta pattuita per compensare i finanziamenti da 20 milioni di euro della Provincia sulla linea della Val Pusteria. La ferrovie dovrebbero cedere terreni inutilizzati per 20 milioni. Durante la seduta di giunta Durnwalder ha riferito ieri altri contenuti del colloquio con Moretti, tra cui la decisione di rafforzare le sinergie tra Bolzano ed Rfi con l’ingresso della società ferroviaria nelle quote delle società locali di trasporto Str e Rtc. Nell’incontro è inoltre emerso che Rfi intende partecipare alla gestione del tunnel di base del Brennero. Durnwalder ribadisce la volontà provinciale, in futuro, di «partecipare alle decisioni sulla gestione del Bbt. Se verrà confermata la concessione A22 potremo accantonare 2,5 miliardi di euro in 40 anni, ma non vorremo solo pagare, quindi è utile una società».

Viaggio con durata massima di 5 ore

BOLZANO. Non è stato ancora comunicato l’orario del treno che da fine maggio collegherà di nuovo direttamente Bolzano con Roma. Alcune ipotesi circolano e l’assessore Thomas Widmann ricorda che la richiesta provinciale è di contenere il viaggio in 5 ore. Il treno potrebbe partire a Bolzano intorno alle 6.30 e ripartire da Roma alle 15 ma Palazzo Widmann fa capire che punterebbe a un rientro leggermente posticipato.
Alto Adige 27-4-10
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sabato, 10 aprile 2010




Assalita dai pidocchi sul treno decine di punture su tutto il corpo


BOLZANO. Decine di punture di pidocchi su diverse parti del corpo. E’ stato da incubo il viaggio di una donna bolzanina che alla vigilia di Pasqua ha preso un treno regionale da Verona fino a Bolzano: «Oltre al comprensibile fastidio per quanto è accaduto - ha detto la donna raccontando l’episodio - ho dovuto sopportare anche parecchi disagi, visto che il trattamento per debellare il parassita dura alcuni giorni e mi ha costretta a rinviare alcuni impegni che avevo già programmato».

 L’episodio è avvenuto sabato 5 aprile, sul regionale che parte dal capoluogo scaligero alle 11.47 del mattino: «Quel giorno sono tornata da un viaggio in Sicilia - racconta la sfortunata protagonista della vicenda - stavo benissimo, non avevo avuto alcun problema di salute. Dall’aeroporto “Catullo» ho raggiunto la stazione dei treni. Sono salita sul regionale, non proprio pulitissimo, e ho raggiunto casa a Bolzano. A quel punto - prosegue - ho cominciato a sentire prurito dietro ad un orecchio». Quello, però, è stato solo l’inizio: «Dopo circa mezz’ora sono comparse punture su tutte le parti del corpo che erano rimaste esposte durante il viaggio in treno: collo, dietro alle orecchie, braccia, attaccatura dei capelli. A quel punto mi sono preoccupata. In un primo momento - racconta ancora la donna - volevo andare al pronto soccorso, ero molto agitata, poi ho deciso però di provare prima in farmacia. Il farmacista mi ha chiesto dov’ero stata e gli ho spiegato del viaggio in treno: lui mi ha detto che si trattava proprio delle classiche punture da pidocchio, di quelle che spesso si prendono sui vagoni».

 «Ho contato le punture che avevo: mi sono fermata a venticinque, ma erano sicuramente di più. Ho dovuto trattare le punture con una crema, che ho messo anche sui capelli - prosegue - ma non è bastato questo per risolvere il problema alla radice: tutti gli abiti che avevo nelle valigie li ho dovuti lavare e le valigie stesse sono state trattate. Dopo due giorni aveva ancora prurito, tanto che sono dovuta tornare in farmacia».

 Insomma, una brutta avventura: «Io viaggio spesso con il treno, ma una cosa del genere - conclude la donna - non mi era mai successo».

Alto Adige 9-4-10
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giovedì, 25 marzo 2010


Treni tedeschi, ecco le tariffe per gli abbonamenti mensili

BOLZANO. Buone notizie per i pendolari che utilizzano i treni EuroCity di ÖBB e DB: è possibile, infatti, sottoscrivere degli abbonamenti. Quello da Verona a Rovereto costa 110 euro in seconda classe e 176 in prima. Quello da Trento a Bolzano 100 euro in seconda e 160 in prima. Da Trento a Verona 140 euro in seconda e 224 in prima. E’ possibile sottoscrivere abbonamenti per 5 viaggi: da Verona a Rovereto 35,60 euro in seconda e 57,20 in prima, mentre da Rovereto a Trento 16,20 euro in seconda e 26 in prima classe.
 Gli abbonamenti si possono acquistare inviando una email ad abbonamenti@dbitalia.it oppure recandosi alle agenzie affiliate DB Bahn e ÖBB (a Bolzano Agenzia Vai e Via).
Alto Adige 25-3-10
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sabato, 27 febbraio 2010


Eurostar per Roma, la Provincia frena Orari incompatibili con i treni regionali





DAVIDE PASQUALI


 BOLZANO. Ripristino del Pendolino diretto per Roma. La prossima settimana sarà decisiva: Trenitalia comunicherà le sue proposte definitive alle Province di Bolzano e Trento. Ma adesso si litiga sugli orari. Nel senso che Trento vorrebbe almeno un collegamento diretto al giorno, a qualsiasi ora, purché da subito. Ma la Provincia di Bolzano frena perché teme di danneggiare i pendolari che utilizzano massicciamente le linee regionali.
Almeno due tratte attualmente libere sono state individuate, ma non sarebbero molto appetibili per i clienti business, ovvero per chi si muove per affari. Dunque, adesso si litiga sugli orari. Nel senso che Trento vorrebbe almeno un collegamento diretto al giorno, a qualsiasi ora, purché da subito. In tal caso i primi Eurostar potrebbero viaggiare già da fine marzo e si eviterebbero a Pasqua i problemi alla circolazione verificatisi a Natale a causa del traffico turistico. Bolzano ritiene tecnicamente preferibile attendere qualche mese, in modo da far partire gli Eurostar al cambio dell’orario a dicembre 2010, con cadenzamenti più consoni ai clienti business. Il rischio è duplice: se si partisse a marzo, i treni magari viaggerebbero senza clienti business - cioè mezzi vuoti - e Roma potrebbe ricancellarli ritenendoli sotto utilizzati; se invece si partisse a dicembre, Bolzano rimarrebbe senza collegamenti diretti con Roma per un anno intero.
 Dopo le furibonde polemiche di dicembre, seguite alla soppressione dei collegamenti diretti per la Capitale, a inizio febbraio i rappresentanti delle province di Bolzano e Trento avevano incontrato i vertici di Trenitalia, il presidente Innocenzo Cipolletta e l’Ad Vincenzo Soprano. Solo ora però emergono i retroscena. Dopo la prima ricognizione, spiega il dirigente del Servizio trasporti pubblici del Trentino, Roberto Andreatta, «Trenitalia ha scovato almeno due tratte libere. Il treno per Roma arriverebbe alle 13.05, quello per Bolzano ripartirebbe da Termini alle 15.05». Le Province di Trento e Bolzano, però, non si sono dette soddisfatte. Intanto occorrerebbe almeno una coppia di treni per ogni direzione. Ma poi, soprattutto, si è richiesto un treno che arrivi a Roma prima delle 13 e uno che riparta dopo le 15. Perché altrimenti i clienti business non lo useranno. L’ingegner Günther Burger, della ripartizione Mobilità della Provincia di Bolzano, diplomaticamente spiega: «Il problema sono i pendolari. Mica possiamo sopprimere qualche corsa locale a favore del Pendolino. E poi ci sono i merci, che hanno prenotato le tracce e non hanno nessun interesse a rinunciarvi. Per questo, tecnicamente sarebbe molto meno problematico aspettare dicembre. Perché a fine anno, quando cambia l’orario, si ridisegna tutto, ed è più semplice trovare tracce libere e soprattutto ottimali. Comunque siamo fiduciosi». A Trento la vedono diversamente. «A Natale - spiega Andreatta - è stato un finimondo: treni regionali assaltati dai turisti che andavano e venivano da Verona, da dove partivano o arrivavano i treni a lunga percorrenza. Per noi è indispensabile avere almeno un collegamento dignitoso da subito. Dopo la comunicazione della settimana prossima, apriremo un tavolo tecnico per definire i dettagli. Il treno potrebbe partire a fine marzo». Bolzano invece pare dimostri meno fretta. «Forse - conclude - gli altoatesini temono che gli orari non ottimali per i clienti business possano far viaggiare i treni semivuoti, la qual cosa potrebbe servire a Roma come scusante per risopprimere il collegamento diretto».

Alto Adige 27-2-10
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