giovedì 19 gennaio 2012

comune di Laives 7

mercoledì, 14 settembre 2011



Forti torna nel gioco politico

BRUNO CANALI
LAIVES. Ritorna l’uomo “Forti” dell’Svp. Lo aveva auspicato di recente, con una battuta, il presidente provinciale Durnwalder e adesso la prospettiva si sta realizzando. L’ex vicesindaco ed ex Obmann Svp, Georg Forti, è stato eletto a capo dell’ala economica della Svp.
 La nomina a Obmann del Wirtschaft è avvenuta, non senza discussioni, nella riunione del partito dell’altroieri sera. Il nome di Forti circolava da qualche tempo, dopo che Stefan Zanlucchi ha dato le dimissioni dalla guida dell’economia. Per Forti è il primo passo verso il riavvicinamento sia al partito, che aveva lasciato polemicamente un anno fa, e sia alla vita politica attiva, anche se intanto non potrà rientrare in consiglio comunale a meno di non ipotizzare uno “tsunami” politico a Laives. Va anche detto che Forti ha sempre fatto parte dell’ala economica in seno alla Svp, anche se qualcuno lo vede più vicino ai contadini.
 Per questo ritorno, Forti mantiene un profilo basso: «Rientro anche nel partito - afferma a botta calda - e come primo compito direi che occorre mettersi al lavoro per ricompattarlo».
 Gli fa eco l’l’Obmann Dalsass: «Sono contento che Forti sia rientrato tra noi; la sua esperienza politica e amministrativa al Comune di Laives risulta importante per tutti».
 In merito ai problemi più caldi del momento, vale a dire cittadella e lido, Forti preferisce non commentare: «Fin qui ero fuori dalle questioni e non ho seguito molto gli sviluppi - dichiara - e ribadisco che la prima cosa da fare è ritrovare la compattezza all’interno della Svp».
 Georg Forti era stato eletto nel maggio dello scorso anno come vicesindaco e a determinare la sua uscita prematura dalla scena politica comunale era stata la vicenda legata a un terreno agricolo sotto via Andreas Hofer, ottomila metri quadrati di campagna che lavora una società dove il figlio di Forti ha una piccola partecipazione. Il caso era nato a seguito delle discussioni sullo spostamento del lido comunale e sull’opportunità di adottare lo strumento della convenzione urbanistica, spostando cubature per riuscire a trovare i finanziamenti necessari. Tra le aree possibili per questa delicata operazione figuravano anche quegli ottomila metri (compresi in 11-12 ettari a valle della città). Nessun passo concreto comunque era ed è stato fatto in questa direzione, così come Forti, nel pieno della polemica, aveva garantito che quegli ottomila metri non sarebbero rientrati tra le superfici oggetto di eventuali scambi urbanistici. Nonostante questo, aveva preferito dimettersi dall’incarico di vicesindaco e, in polemica con il suo partito che lo aveva sostanzialmente scaricato, anche da Obmann.
 Sono passati diversi mesi e nel frattempo i problemi politici, anche all’interno della Svp comunale si sono incancreniti a tal punto che lo steso Durnwalder, in una conferenza, aveva auspicato il ritorno a Laives di “un uomo Forti”. Qualcuno sul momento aveva pensato ad un lapsus, oggi si vede che non era così e che Durnwalder aveva visto giusto, tanto che lunedì sera, Forti si è ripresentato in partito per ricominciare.

Alto Adige 14-9-11
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martedì, 13 settembre 2011



Cittadella, ultimatum di Durnwalder

MIRCO MARCHIODI
LAIVES. Se costruire lo stadio dell’Alto Adige a Laives, in zona Galizia, oppure no, da tempo non è più una questione sportiva. La partita è ormai tutta politica, e il conto alla rovescia è già iniziato. Il presidente della Provincia Luis Durnwalder, l’unico finora ad aver messo sul piatto dei soldi, ha perso la pazienza: «Il Comune di Laives - sbotta - mi avrebbe già dovuto dare una risposta definitiva. Non è ancora arrivata, ma una cosa è certa: non aspetteremo ancora molto, la risposta dovrà arrivare entro settembre».
 IL PROGETTO. L’Alto Adige come la Juventus? Il paragone non dispiace al presidente del “Fc Südtirol” Walter Baumgartner. La richiesta di costruire uno stadio di proprietà nasce da lontano, ovvero dalla decisione di spostare la sede dell’Alto Adige da Bressanone a Bolzano. Da subito difficile il rapporto con il Bolzano del presidente Franco Murano, l’Alto Adige si è trovato a dover emigrare da un paesino all’altro per allenarsi. Si gioca al Druso, ma le condizioni del campo e soprattutto delle tribune non sono ideali.
 E allora ecco la decisione di spostarsi, con la scelta caduta su Laives per diversi motivi: vicina al capoluogo, ha una zona sportiva esistente (la zona Galizia) con possibilità di ampliamento e andrebbe a valorizzare - così i favorevoli - un comune altrimenti senza grandissime attrattive. Il via libera di massima è arrivato nel 2007 dopo l’accordo tra Comune, Provincia e Alto Adige.
 Il nuovo stadio si estenderebbe su una superficie complessiva di 115 mila metri quadrati, avrebbe almeno 4.000 posti che però potrebbero essere raddoppiati in caso di promozione in serie B.
 I COSTI. Molto ruota attorno ai costi del progetto: 34 milioni. La Provincia ha già deciso da tempo la parte che intende finanziare: 11 milioni riferiti alla sola costruzione dello stadio, oltre a 4 milioni da destinare agli interventi per la viabilità (in sostanza si tratta delle due rotonde di accesso allo stadio). E il resto? Da finanziare attraverso una cosiddetta “public-private-partnership”. Ma perché i privati dovrebbero investire? Perché lo stadio non sarà solo una zona sportiva, ma avrà anche spazio per esercizi commerciali. Settemila i metri quadrati di superficie disponibile per negozi.
 Costi però significa anche investimenti: con 34 milioni di euro, la cittadella dello sport rappresenta una delle grandi opere provinciali. In tempi di tagli al bilancio (soprattutto sui lavori pubblici), alle imprese edili l’affare interessa un sacco.
 I CONTRARI. Il problema è che lo stadio è un progetto che a molti non piace. In particolare ci sono due grossi blocchi di interesse che lo osteggiano. Da una parte i contadini, dall’altra i commercianti. Questioni di rapporti politici (i problemi tra i rappresentanti Svp legati al Bauernbund e il sindaco Di Fede non riguardano soltanto lo stadio e negli scorsi giorni hanno portato ad una crisi ricomposta solo a fatica), ma anche di visioni differenti: per il sindaco lo stadio è un’occasione per rilanciare Laives, per i contadini uno spreco di denaro pubblico ma ancor di più di terreno prezioso. Una lotta che si sta ripetendo sul progetto del nuovo lido e che in passato ha visto i contadini contrari anche all’allungamento a sud (e quindi verso Laives) della pista dell’aeroporto.
 Per quanto riguarda i commercianti, il discorso è diverso. Il vicepresidente dell’Unione Dado Duzzi ha contestato duramente il progetto, non tanto per lo stadio, quando per la superficie commerciale messa a disposizione. Il timore è che una grande struttura fuori dal centro abitato porti alla chiusura dei piccoli negozi di vicinato in paese. Argomento al quale i sostenitori dello stadio rispondono citando i dati dell’Astat sulla superficie commerciale: a Laives ci sono 110 negozi per ogni 100 abitanti. Tanti o pochi? Un confronto per rispondere: a Bressanone i punti vendita per 100 abitanti sono 388. E la superficie commerciale utilizzata a Laives è di poco più di 15 mila metri quadrati contro i 57 mila di Bressanone.
Alto Adige 13-9-11
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martedì, 13 settembre 2011



Widmann cerca di mediare nell’Svp

 LAIVES. Thomas Widmann, assessore provinciale al commercio e vice-Obmann della Svp, è stato chiamato a mediare tra le posizioni differenti in casa Svp. «Per quanto mi riguarda - afferma - il progetto dello stadio fa parte dell’accordo di coalizione e in quanto tale va appoggiato. Le posizioni sia nel nostro partito che con il sindaco Liliana di Fede mi sembrano si siano riavvicinate e questo mi rende ottimista, anche se a questo punto sarà facile trovare una via di uscita che accontenti tutti».
 Ma lei è a favore dello stadio?
 
«Sì, la ritengo una bella occasione. Però bisogna attenersi al progetto originario. Non sono d’accordo con un ulteriore ampliamento della superficie commerciale per finanziare la costruzione. I settemila metri già concessi devono bastare».
 Per i commercianti sono troppo anche quelli...
 
«Anch’io non sono felicissimo, ma questo è stato il compromesso. Di certo nella cittadella dello sport non realizzeremo un grande centro commerciale».
 E allora i soldi dove si trovano?
 
«Come Provincia noi abbiamo fatto la nostra parte mettendo a bilancio 11 milioni per lo stadio. Ora ci aspettiamo un po’ di creatività da parte del Comune. Non c’è alternativa ad un finanziamento misto tra pubblico e privato. Personalmente sono disposto ad aiutare il Comune a trovare una soluzione in questa direzione».
 E se il Comune continuerà a non decidere?
 
«Credo che affronteremo il tema già nella prossima seduta di giunta di lunedì. Di certo non possiamo sostituirci noi come Provincia. Sarebbe un precedente grave, perché tutti spingono nella direzione della sussidiarietà, ma quando poi bisogna fare delle scelte difficili bisogna anche assumersene le responsabilità e non scaricarle su altri organi decisionali».
Alto Adige 13-9-11
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martedì, 13 settembre 2011




Alto Adige 13-9-11
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domenica, 11 settembre 2011



C’è l’accordo con il privato per la passeggiata pedemontana

LAIVES. L’assessore comunale Georg Zelger ha raggiunto un accordo col proprietario di un terreno entro il quale far passare il tracciato della passeggiata pedemontana tra San Giacomo e Castel Flavon, sopra Bolzano. «Raggiunto l’accordo - afferma Zelger - i lavori di realizzazione a cura dell’Ufficio provinciale foreste può riprendere. Da quello che mi ha spiegato il direttore Martin Schöpf, questo intervento potrebbe riprendere a fine settembre - inizio ottobre».
 Ricordiamo che l’intervento si era fermato quando ci si era resi conto che una parte del tracciato sarebbe passata proprio nei pressi di una parete rocciosa dalla quale potevano cadere massi. Questo potenziale rischio ha consigliato una sosta e la ricerca di un percorso alternativo. L’Ufficio forestale lo ha individuato ma bisognava ovviamente raggiungere un accordo con il proprietario privato per poter passare. A quel punto è intervenuto l’assessore Georg Zelger che ha trattato per avere la concessione e così è stato. Entro alcune settimane i lavori da parte dell’Uffico foreste della Provincia potranno ripartire e nel giro di non molto tempo il tracciato della pedemontana raggiungerà Castel Flavon, sopra Bolzano. Sarà ad ogni modo il primo lotto di un percorso che, nelle intenzioni del Comune di Laives, dovrà raggiungere, in direzione sud, l’abitato di Pineta e da lì la città di Laives, passando sempre ai piedi della montagna, ad est della valle.
 Si tratterà di una bella passeggiata, come quella che da Castel Flavon arriva al Virgolo, riservata specificatamente ai pedoni, con un tracciato sterrato, privo di difficoltà, sicuro e punteggiato di panchine per riposare e di qualche fontanella per l’acqua potabile. (b.c.)
Alto Adige 11-9-11
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domenica, 11 settembre 2011



«Zona Vallarsa pronta tra 12 mesi»

BRUNO CANALI

LAIVES. Un anno di lavori e per ottobre 2012 dovrebbe essere nuovamente agibile la zona sportiva Vallarsa, con pista ghiacciata e campi da tennis. I lavori veri e propri di messa in sicurezza dovrebbero durare 4 mesi; il resto del tempo servirà per progettazione e appalti.
 È una prospettiva che ricalca le speranze di tutti coloro che sono rimasti senza area sportiva e ricreativa. In particolare l’Ssv Laivaes Hockey Panthers, che proprio in questo periodo inizia gli allenamenti in vista dei campionati, e le centinaia di pattinatori che da ottobre in poi tradizionalmente affollavano il campo in zona Vallarsa.
 «I tecnici ci hanno parlato di 12 mesi - afferma Helmut Visintin, presidente della cooperativa proprietaria dell’area Vallarsa - e quindi, per ottobre del prossimo anno gli impianti dovrebbero nuovamente essere agibili se tutto andrà secondo le previsioni. Dal canto nostro, confidiamo anche di poter iniziare i lavori per la posa del tetto sopra la pista ghiacciata e di poterlo fare già durante i lavori di messa in sicurezza della parete rocciosa, in modo da non perdere tempo prezioso. Si tratterebbe di costruire intanto i 7 plinti di sostegno per il tetto».
 Visintin aggiunge che anche senza fare niente alla Vallarsa, come è da qualche mese a questa parte per l’ordinanza di chiusura, la cooperativa perde 50 mila euro l’anno di mancati introiti, una “botta” molto dura.
 «La prossima settimana abbiamo anche un incontro per affrontare la questione della sicurezza idrogeologica alla Vallarsa - aggiunge il presidente -: le norme la prevedono dato che è accanto ad un torrente. Con i Bacini montani della Provincia vedremo di sistemare anche questo aspetto».
 Le parole di Visintin sono confermate dall’assessore Georg Zelger: «I tecnici provinciali parlano di 12 mesi tra progettazioni, gara di appalto e montaggio delle opere. L’assessore provinciale Florian Mussner lo ha spiegato recentemente a noi e quindi speriamo proprio che per ottobre del prossimo anno l’attività possa ricominciare alla zona Vallarsa».
 Il problema maggiore adesso riguarda l’hockey, rimasto senza campo per allenamenti, partire e corsi. La società si prepara a fare i salti mortali per poter comunque continuare, nella consapevolezza che fermarsi, anche per un solo anno, significherebbe la fine di un lavoro decennale con centinaia di ragazzi. Per questo, davanti all’indisponibilità del campo, direttivo e genitori si sono rimboccati le maniche e hanno già iniziato a portare i ragazzi delle varie squadre ai campi di Egna, Ora e Appiano, più volte alla settimana. Sono costi notevoli e la speranza è che il Comune dia una mano concreta per affrontarle.
 «Certamente siamo sensibili ai problemi dell’Ssv Laives Panthers - spiegano all’unisono il sindaco Liliana Di fede e l’assessore Alberto Covanti - e lo abbiamo ribadito durante un incontro pubblico con la società. Nel limite del possibile affronteremo la questione costi e intendiamo sicuramente parlarne con i responsabili della società sportiva. Li attendiamo in Comune per cercare una soluzione insieme, per il bene di tutti».
 Dodici mesi e poi si dovrebbe vedere finalmente la luce alla fine del tunnel. Dodici mesi durante i quali l’Ssv Laives Panthers dovrà stringere i denti e resistere a tutte le difficoltà che si manifesteranno pur di non rinunciare ad una lunga storia sportiva che ha coinvolto generazioni di ragazzi e ancora va avanti con entusiasmo.
Alto Adige 11-9-11
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domenica, 11 settembre 2011



La crisi politica nel comune di Laives è ancora lungi dall’essere risolta

La crisi politica nel comune di Laives è ancora lungi dall’essere risolta e difficilmente lo sarà senza la resa incondizionata di una delle due parti in contrasto. La situazione è andata sempre più deteriorandosi e l'imperizia di chi istituzionalmente aveva il compito di trovare una mediazione non ha certo facilitato le cose. La sindaca, infatti, dopo aver ceduto alla SVP, in fase di formazione della giunta, oltre all’urbanistica anche i lavori pubblici, ha deciso ad un certo punto di mostrare i muscoli ritirando le deleghe all’assessore Zelger. Il bluff è però durato poco ed infatti, senza alcuna contropartita e anzi con l’impegno a discutere la proposta alternativa sul lido, l’assessore è ritornato nel pieno possesso delle sue competenze.
Nonostante la reazione stizzosa degli alleati ora centrosinistra e SVP torneranno a parlarsi, ma questo non vuole assolutamente dire che i motivi di attrito (cittadella, lido, comparto pubblico di Laives, ristrutturazione dell’antico maso Gutleben, centrale a pompaggio) siano stati superati.
Dunque l’impegno della maggioranza dovrebbe concentrarsi su questi aspetti, verificando priorità ed urgenze, ed invece si lavora a quella che con un eufemismo viene definito allargamento della maggioranza, ma che altri hanno più appropriatamente chiamato “mercato delle vacche”. E in questa operazione, deprecata a livello nazionale, ci si spinge con il verde Zanvettor ad ipotizzare perfino il coinvolgimento della Lega.
Naturalmente tutto questo non ha nulla a che fare con il mantenimento delle poltrone, ma come afferma il consigliere Magagna, con il senso di responsabilità che anima i nostri amministratori nei confronti dei cittadini i quali “non capirebbero un ritorno alle urne dopo solo un anno e mezzo”. Insomma una maggioranza che ha perso tempo prezioso a cercare consensi per uno stadio estraneo ai bisogni della popolazione e che ad oggi impiegherà almeno 15 milioni di soldi pubblici, verosimilmente potrà andare avanti solo se cittadella e centrale a pompaggio non si faranno e se per il lido si abbandonerà la pessima idea di cementificare l’attuale area occupata dalla struttura balneare: dunque con la prima cittadina privata della sua autorevolezza.
Rosario Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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domenica, 11 settembre 2011



Zona Vallarsa chiusa A rischio il futuro dell’hockey a Laives

BRUNO CANALI

LAIVES. Per l’Ssv Laives Hockey Panthers la stagione agonistica è iniziata. Reduci da una settimana di stage in Repubblica Ceca, i ragazzi delle varie squadre adesso si allenano sul ghiaccio di Egna. La società schiera anche quest’anno le squadre under 8, under 10, under 12, under 14 e under 26, squadra quest’ultima che parteciperà al campionato di Serie C.
 La principale novità, rispetto al passato, è che quest’anno non è disponibile il campo di ghiaccio in zona Vallarsa. Non lo sarà per l’intera stagione invernale, questo è certo, perché rimane l’ordinanza di divieto d’accesso a causa del pericolo di caduta massi. Per tutto il settore dell’hockey e del pattinaggio è stata una brutta “tegola”. «Però non ci siamo persi d’animo - spiegano dal direttivo - e abbiamo organizzato le trasferte ad Egna. Certo, questo impone maggiori sacrifici a tutti noi e ai genitori dei ragazzi, ma speriamo proprio che il problema ci sia solo quest’anno e che dal prossimo si possa tornare al campo Vallarsa».
 Per adesso non ci sono garanzie comunque: il Comune - come ha spiegato recentemente l’assessore Georg Zelger - avrebbe raggiunto un accordo con la Provincia per la realizzazione delle opere paramassi sopra la zona Vallarsa. Intanto però è tutto chiuso e ci vorranno mesi tra progetti dei paramassi ed esecuzione dei lavori sulla parete rocciosa, operazione che, secondo il geologo, costerà attorno ad un milione e 700m ila euro.
 Niente da fare quindi anche per le centinaia di persone che nei fine settimana solitamente affollavano la pista ghiacciata per pattinare, così come per i corsi dell’Ssv Laives, che verranno spostati ad Egna.
 Per quanto riguarda il settore agonistico giovanile, quest’anno non c’è più la under 16: «Non siamo riusciti a mettere insieme un collettivo completo - dicono i rappresentanti del direttivo - e così non è rimasto altro che rivolgerci all’Ev Bozen 84 per chiedere ospitalità, in maniera che comunque chi vuole possa continuare a giocare e ad allenarsi. La serie C invece si deve allenare sul ghiaccio di Appiano e quindi anche ad Ora e sono veramente grandi sacrifici per tutti, quelli che avevamo previsto quando ci hanno comunicato che il nostro campo ghiacciato era chiuso».
 Qualche mese fa c’è stata una riunione pubblica in teatro, dove dirigenti e genitori dell’Ssv Laives Panthers avevano scambiato opinioni con il sindaco e l’assessore allo sport Alberto Covanti. In sintesi, due erano state alla fine le richieste all’amministrazione comunale: che la chiusura dell’area Vallarsa sia limitata a quest’anno, altrimenti la stessa sopravvivenza della società sarebbe a rischio; poi, che l’assessore allo sport valutasse l’opportunità di sostenere in qualche maniera lo sforzo, anche economico che società e famiglie sono costretti a fare quest’inverno per portare i giovani sui campi di Egna, Ora o Appiano più volte alla settimana per gli allenamenti e per le partite di campionato.
Alto Adige 10-9-11
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venerdì, 09 settembre 2011



Assestamento di bilancio ormai fuori tempo massimo per Laives 

 LAIVES. Dopo la debacle della maggioranza in consiglio comunale, non sembra esserci alcuna fretta di ritornare in aula per far approvare la delibera da un milione 758 mila euro di assestamento di bilancio. Questa importante delibera, che serve per poter impegnare i soldi su vari interventi, è stata rinviata per mancanza del numero legale e così, per fare un esempio, alla parrocchia intanto non vanno i soldi per pagare i lavori di ristrutturazione effettuati. Normalmente l’assestamento veniva approvato tra giugno e luglio, proprio per poter impegnare i soldi entro la fine dell’fine anno.
 «Non credo che la giunta riuscirà ad impegnare i soldi dell’assestamento entro fine anno - dice Christian Bianchi, capogruppo del Pdl - ed è una situazione preoccupante, così come ci preoccupa la paralisi politica che si trascina da mesi. Noi, come Pdl, non abbiamo alcuna intenzione di tenere in piedi un sindaco che da un anno e mezzo tiene a “bagnomaria” l’intero Comune di Laives. Quello che è peggio è che anche i rapporti con la Provincia si sono oramai deteriorati a tal punto che la fiducia nel nostro Comune ha raggiunto livelli minimi da record. Noi lo ribadiamo da tempo: se il sindaco pensa di tirare a campare così per altri mesi è meglio che vada a casa subito». (b.c.)
Alto Adige 9-9-11
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venerdì, 09 settembre 2011



Vecchia stazione di Laives abbandonata 

LAIVES. Da qualche anno la vecchia stazione ferroviaria di Laives è entrata a far parte del patrimonio comunale. Lo è da quando sindaco era Giovanni Polonioli e proprio lui, dopo avere ottenuto dalla Provincia la proprietà sul piccolo immobile accanto alla linea ferroviaria del Brennero, aveva anche lanciato qualche idea per non lasciarla abbandonata.
 «Ricordo che allora prendemmo contatto con un’associazione che realizza modellini ferroviari; l’idea che ci piaceva era quella di mettere a loro disposizione proprio la vecchia stazione di Laives per realizzare un piccolo museo - esposizione di questi modellini. Purtroppo non se ne è fatto più nulla», afferma l’ex sindaco.
 Altra ipotesi che a suo tempo era circolata per un utilizzo della vecchia stazione ferroviaria riguardava invece la possibilità che potesse diventare un deposito per le biciclette nell’ambito del nuovo servizio - treno-bici. Ma anche di questo progetto non si è più sentito parlare e così la piccola stazione, che tra l’altro è una delle ultime rimaste di questo tipo lungo la linea del Brennero, è ancora abbandonata e talvolta anche preda di deprecabili atti vandalici.
 Sarebbe opportuno perciò che l’amministrazione comunale tornasse a fare una riflessione sul migliore utilizzo della vecchia stazione ferroviaria, che ovviamente non può essere destinata a qualunque iniziativa, sia perché ha dimensioni modeste e sia perché è accanto ai binari e quindi è sempre pericoloso sostarvi attorno. Occorre un’idea che coniughi ragioni di sicurezza con originalità della proposta, proprio per non lasciare abbandonata e incustodita quella che è anche una testimonianza storica per l’intera comunità di Laives. (b.c.)
Alto Adige 9-9-11
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giovedì, 08 settembre 2011



Ceol: resto nella maggioranza

BRUNO CANALI

LAIVES. Le riunioni di maggioranza per trovare una soluzione alla crisi in atto si susseguono. Una è prevista anche oggi. Riunioni alle quali, da quando ha lasciato il Pd, non viene più invitato il consigliere Roberto Ceol, che si dichiara “dispiaciuto”. «Quando sono uscito dal Pd - dice - ho anche puntualizzato che mi sarei collocato come indipendente, rimanendo nella maggioranza».
 «Lunedì, alla riunione nella quale il sindaco ha restituito le deleghe all’assessore Zelger, non sono stato invitato e questo mi fa ritenere di non essere gradito dal mio sindaco. Evidentemente preferisce che io esca anche dalla maggioranza. Io ho sempre imputato a Liliana Di Fede incapacità politica e amministrativa, dovute alla inesperienza nel gestire un Comune come quello di Laives, non si spiega altrimenti questa crisi che va avanti da mesi. La questione dei numeri è relativa. Ad esempio, con il sindaco Galler, governammo per 6 anni in soli 16 consiglieri di maggioranza su 30, la stessa situazione di oggi. Però c’era un programma condiviso da tutti e solo così - ho continuato a spiegare al sindaco - si può sperare di amministrare anche con un solo consigliere in più dell’opposizione, non certo saltando da un partito all’altro dell’opposizione in cerca di qualche voto. Questi approcci continui con Udc e Laives pro Leifers alla fine potrebbero irritare gli stessi partner di maggioranza, moltiplicando i problemi».
 Prima di tutto la condivisione del programma e una Svp compatta. «Secondo me ci sono i margini per trovare un accordo condiviso anche da tutta la Svp su cittadella e lido - continua Ceol - arrivando a ridimensionare l’area da espropriare da 11 a 6 ettari, semplicemente utilizzando il campo “Galizia A” che già c’è. Quanto al lido, la proposta del Bauernbund di spostare la cubatura potrebbe funzionare solo se la Provincia e il Comune di Laives metteranno i 3 o 4 milioni di differenza».
 Ceol poi guarda oltre, ad un altro nodo che potrebbe creare tensioni in maggioranza. «Parlo della piazza, per la quale la Svp non vuole tutta la cubatura prevista. Anche in questo caso la soluzione c’è, mantenendo il progetto esistente, a costo zero per il Comune di Laives».
 Ceol critica il sindaco anche per la restituzione delle deleghe all’assessore Zelger. «Questa restituzione - dice - senza prima avere sottoscritto un accordo programmatico con tutta la Svp è l’ennesima dimostrazione dell’incapacità politica del primo cittadino. Una cosa è certa anche per me: piuttosto che continuare nella navigazione a vista, meglio rimettere in mano ai cittadini la scelta di una nuova amministrazione comunale».
Alto Adige 8-9-11

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giovedì, 08 settembre 2011



Cittadella: la delegazione Svp ieri da Durnwalder

LAIVES. Incontro ieri tra il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder e una delegazione della Svp comunale, “orfana” però del Bauernbund. Già questo fa intuire l’aria che si respira all’interno della Svp di Laives e anche gli argomenti che sono stati affrontati durante l’incontro di ieri.
 Della delegazione Svp facevano parte esponenti dell’ala economica e sociale, con il vicesindaco Bruno Ceschini, i consiglieri Sieglinde Fauster Niederstätter e Christoph Inama e alcuni operatori economici tradizionalmente vicini alla Svp.
 Bocche cucite su ciò che è emerso durante l’incontro con Durnwalder, ma evidentemente è stata affrontata la situazione politica comunale e della Svp in particolare. Quindi il progetto della cittadella, per il quale il presidente Durnwalder avrebbe ribadito ciò che già ha spiegato qualche settimana fa, ovvero che vuole specifiche garanzie per quanto riguarda il piano di finanziamento dell’opera e sulla cordata di imprenditori privati che si accollerebbero l’esborso dei 19 milioni di euro da aggiungere agli 11 già deliberati dalla giunta provinciale per sperare di completare la cittadella dello sport.
 La sensazione è che anche il presidente della giunta provinciale stia perdendo pazienza e fiducia e che in questo modo la cittadella si stia lentamente allontanando dall’orizzonte cittadino. Unica nota positiva è che Durnwalder sarebbe disposto a concedere tre milioni di euro per il progetto del nuovo lido comunale come “compensazione” per i “guai” legati alla cittadella sportiva. (b.c.)
Alto Adige 8-9-11
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giovedì, 08 settembre 2011



«I big a Laives perché temono che Di Fede cada»

LAIVES. Nella crisi di maggioranza, tutt’altro che risolta, ai gruppi di opposizione è destinato per ora un ruolo di spettatori. Christian Bianchi, capogruppo del Pdl, stigmatizza questa situazione e ironizza sulla presenza di Elmar Pichler Rolle e Christian Tommasini al vertice di maggioranza dell’altra sera. «In sostanza però non cambia nulla - dice Bianchi - perché i problemi che hanno scatenato questa lunga crisi sono rimasti tali e quali. L’impressione invece è che i big della politica provinciale siano intervenuti a Laives per questioni non certo cittadine delle quali con ogni probabilità poco importa loro, ma piuttosto per scongiurare una caduta del sindaco Di Fede, che potrebbe far perdere smalto al Pd e alla Svp. Ormai sempre più proiettate verso la campagna elettorale delle provinciali 2013». A Bianchi fa eco il collega Andrea Peviani, che rincara la dose: «Come mai, quando si è parlato di bambini nei container alla scuola di san Giacomo, aeroporto o riqualificazione, questi “big” non si sono fatti sentire?». Bianchi rilancia al sindaco la sfida sui 20 punti illustrati a luglio chiedendo se c’è la maggioranza per realizzarli, altrimenti meglio chiudere. (b.c.)
Alto Adige 8-9-11
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mercoledì, 07 settembre 2011



S. Giacomo: asfalto in pessime condizioni

S. Giacomo: asfalto in pessime condizioni
 L’asfalto sulla statale 12 in centro a San Giacomo è in condizioni pessime. Lo è da molto tempo, tanto che oramai è diventato un pericolo per biciclette e moto che transitano da lì, magari di notte. Il Comune di Laives ha un programma di asfaltature e parte dei fondi sarebbe anche in bilancio dal 2010; per questo i residenti faticano a capire i ritardi nell’intervento e si lamentano. (b.c.)
Alto Adige 7-9-11

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mercoledì, 07 settembre 2011



Laives «Maggioranza da ampliare»

BRUNO CANALI
LAIVES. Con la restituzione delle deleghe su urbanistica e viabilità all’assessore Georg Zelger è tornato il sereno fra sindaco e Svp. Da risolvere rimangono però nodi determinanti per la sopravvivenza della maggioranza come lido e cittadella.
 Nei prossimi giorni la Svp si troverà per una analisi di ciò che è emerso durante l’incontro dell’altra sera con Elmar Pichler Rolle e Christian Tommasini, ma appare abbastanza improbabile che su lido e cittadella il Bauernbund possa rimangiarsi quanto sostenuto finora. Sul lido in particolare, fermo restando il parere negativo alla trasformazione in zona abitativa del vecchio impianto di via Stazione, il Bauernbund ha provveduto a presentare una proposta alternativa a quella caldeggiata dal resto della maggioranza e la condizione per proseguire è quella di discuterne a fondo, nel partito e in maggioranza.
 Consapevole dei grossi rischi che corre la giunta senza più la certezza dei numeri a favore, Liliana Di Fede oramai da tempo sta portando avanti contatti per verificare un possibile allargamento della maggioranza. Si guarda a Udc e Laives pro Leifers, partiti oggi all’opposizione ma che fino alla scorsa legislatura facevano parte della maggioranza: l’Udc con Alessandro Folchini aveva ottenuto la presidenza del consiglio comunale; Marco Delli Zotti, di Laives pro Leifers, l’assessorato alla cultura. Da quando però Roberto Ceol ha sancito ufficialmente la sua uscita dal Pd per entrare a far parte del gruppo misto la coalizione è a rischio e la riprova si è avuta durante l’ultima riunione di consiglio comunale quando, usciti Ceol e le opposizioni dall’aula, è mancato il numero legale per proseguire. Per la maggioranza si è materializzata una prospettiva allarmante, perché una situazione del genere - che l’ha vista soccombere in aula - potrebbe ripetersi e se dovesse succedere sul bilancio di previsione, tra qualche mese, l’epilogo rimarrebbe quello più drammatico: le elezioni anticipate.
 «Dall’incontro dell’altra sera - afferma Liliana Di Fede - è emersa fra tutti la volontà di continuare l’esperienza di maggioranza ed è un importante segnale positivo. C’è la volontà di continuare a condividere un percorso amministrativo e quindi c’è stata la restituzione delle deleghe alla Svp. Del resto, io stessa ho sempre sottolineato che la revoca era un segnale alla Svp per dire che così come si stava procedendo non poteva andare. Per quanto concerne i numeri della maggioranza, facciamo un passo alla volta: intanto abbiamo raggiunto lo scopo di verificare la disponibilità dei partner di coalizione; ora, la riflessione politica su un eventuale ampliamento sarà materia di riflessione all’interno dei partiti che contribuiscono alla formazione della maggioranza».
 Ma proprio all’interno di questi partiti c’è chi già ha “mal di pancia” al pensiero di un allargamento.
Alto Adige 7-9-11
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martedì, 06 settembre 2011



Il sito internet del Comune torna con una veste più semplice

 LAIVES. Dopo mesi durante i quali era rimasto sostanzialmente abbandonato, ritorna, in una veste più moderna e accattivante, il sito internet del Comune di Laives. L’indirizzo rimane sempre lo stesso, www.comune.laives.bz.it, ma l’accesso alle varie sezioni che compongono la pagina web risulta più semplice. Le principali sezioni riguardano la politica, con le informazioni su sindaco, assessori e consiglio comunale. Quindi l’amministrazione, con gli uffici, gli orari di apertura al pubblico, delibere varie, matrimoni, ordinanze, avvisi, concessioni edilizie, archivio ecc. Nella sezione “attualità” si trovano le informazioni istituzionali, gli appuntamenti, i bandi di gara. In “Info città” la storia di Laives e gli aspetti sociali. (b.c.)
Alto Adige 6-9-11
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martedì, 06 settembre 2011



Di Fede restituisce le deleghe a Zelger

BRUNO CANALI
LAIVES. Quello che doveva essere un semplice incontro per la restituzione delle deleghe su urbanistica e viabilità alla Svp, ieri si è trasformato invece in un vertice di maggioranza, con Elmar Pichler Rolle al fianco dell’Obmann Dalsass.
 A tarda sera, dopo diverse ore di discussioni anche accese (presente anche il vicepresidente Pd della giunta provinciale, Christian Tommasini), l’esito che a molti pareva scontato: il dietrofront del sindaco Liliana Di Fede e della sua maggioranza e la restituzione all’assessore Georg Zelger delle deleghe su urbanistica e viabilità, considerata «conditio sine qua non» per la ripresa delle trattative da parte della Stella alpina.
 Dopo settimane di crisi politica della coalizione di maggioranza, ieri sera è stata l’occasione anche per cercare una soluzione in grado di rimettere in moto l’attività amministrativa al Comune di Laives, paralizzata da una serie di defezioni iniziate con il progetto di cittadella sportiva in zona Galizia, proseguite poi con l’ipotesi di spostamento del lido comunale e culminate infine con l’uscita del consigliere Roberto Ceol dal Partito democratico.
 La restituzione delle deleghe che Liliana Di Fede aveva tolto all’assessore Georg Zelger era del resto la condizione minima per rimettersi attorno ad un tavolo. “Niente contro Zelger - aveva dichiarato il sindaco - ma serviva un segnale forte nei confronti della Svp e del Bauernbund in particolare”.
 Durante l’ultimo consiglio comunale però, Sieglinde Niederstätter Fauster, aveva fatto capire che la Svp subordinava il voto favorevole (come è stato poi) sull’assestamento di bilancio, alla restituzione delle deleghe che la Svp ritiene proprie. La cosa non era piaciuta però a Giorgio Zanvettor, capogruppo dei Verdi, che aveva parlato di “inaccettabile ricatto” della Svp nei confronti dei partner di maggioranza: “Avere tolto le deleghe è stato un segnale forte? Anche la restituzione lo è - aveva detto Zanvettor - e il sindaco non può pensare di trattare autonomamente questi aspetti politici”.
 Anche per questo, ieri sera la riunione era allargata ai rappresentanti di tutta la maggioranza, dalla Svp al Pd ai Verdi, Idv e La civica. La criticità del momento, con una coalizione che formalmente non ha più i numeri per governare da quando Roberto Ceol si è dichiarato indipendente, era sottolineata dalla presenza di Elmar Pichler Rolle, capogruppo Svp in consiglio provinciale. Del resto, sistemati i rapporti a livello comunale con la Stella Alpina, per la giunta Di Fede i problemi di sopravvivenza sono tutt’altro che superati. Con 15 consiglieri su 30, come si è dimostrato durante l’ultimo consiglio comunale dove l’opposizione ha fatto mancare il numero legale, non si va da nessuna parte e infatti, Di Fede da tempo sta tentando l’approccio con Udc e lista Laives pro Leifers. Ma la strada non è semplice.
Alto Adige 6-9-11
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lunedì, 05 settembre 2011



«Assurdo cercare di coinvolgere Udc e Pro Leifers»

LAIVES. L’ipotesi che Udc o Laives pro Leifers possano sostenere la maggioranza che attualmente non ha i numeri per amministrare, è ritenuta dal consigliere di Laives 5 stelle, Paolo Castelli, una cattiva soluzione. «Davanti a queste iniziative - spiega il “grillino” - comprendo perché la gente si allontani sempre più dalla politica. Basta tornare con la memoria alla campagna elettorale dello scorso anno, quando gli esponenti dell’attuale coalizione di maggioranza, attaccarono duramente Delli Zotti. Oggi invece, pur di andare avanti e arrivare a 16 consiglieri, la maggioranza sarebbe disposta a tirare dentro chiunque. Mi chiedo come facciano Verdi e Idv ad accettare una cosa simile. E lo stesso vale per i rapporti con Guarda dell’Udc».
 «L’Udc - commenta invece Angelo Gennaccaro, coordinatore dei giovani Udc - è un partito responsabile ma non disponibile. I giovani dell’Udc chiedono a Liliana Di Fede di presentarsi in consiglio con degli obiettivi e delle proposte chiare sul futuro della città esprimendo senza troppi giri di parole quelle che sono le sue reali intenzioni su grandi e piccoli progetti che riguardano Laives. Non guardiamo ne alle ideologie politiche ne alle poltrone ma solo alla necessita’ di poter garantire a Laives progetti e opere concrete che siano realmente utili e indispensabili a tutti i suoi cittadini». (b.c.)
Alto Adige 4- 9-11
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lunedì, 05 settembre 2011



La giunta di Laives litiga sul «Gutleben»

BRUNO CANALI
LAIVES. Ennesima lite in giunta: i Verdi criticano la decisione della commissione edilizia, che ha dato parere favorevole alla trasformazione del Gutleben. L’assessore Zelger (Svp) difende invece la scelta.
 Nel frattempo, Bruno Borin (Pdl) che siede in commissione edilizia, ha presentato un’interpellanza per chiedere come mai in consiglio comunale non è stato trattato l’elenco degli insiemi da tutelare. Prendendo posizione, l’assessore Georg Zelger e il rappresentante della Provincia in commissione edilizia, Pierguido Morello, ricordano che «la prima proposta di piano d’attuazione per il Gutleben venne respinta il 15 febbraio per ragioni strettamente urbanistiche e anche perché tale piano deve prevedere la conservazione di caratteristiche paesaggistico/storiche quali la parte dell’edificio principale; l’area del cortile davanti e un arco esistente». In seguito a questo, è stato affidato all’architetto Peter Constantini l’incarico integrativo per arrivare rapidamente all’approvazione dell’elenco degli Insiemi, avviando anche un confronto con i proprietari del Gutleben. «Il nuovo piano approvato dalla commissione edilizia - spiegano Zelger e Morello - è il risultato di tali incontri e rispecchia la volontà dei privati di trovare una soluzione che possa essere accolta dal Comune, coerentemente con il parere espresso dalla commissione edilizia». Zelger ricorda che l’ultima parola sul piano di attuazione spetterà a Provincia e consiglio comunale e che potrà incidere anche l’approvazione degli Insiemi, «con un giudizio sul progetto di trasformazione edilizia, che dovrà rispondere, in termini di qualità, alle indicazioni del piano di attuazione e alla tutela prevista dagli Insiemi». Zelger e Morello, ribadiscono che «era giusto confrontarsi con i privati per migliorare la proposta del piano di attuazione visto che lì andranno a vivere 70 famiglie. Una tutela rigida avrebbe condizionato negativamente i risultati, anche di salvaguardia, così come non andrebbe bene la totale demolizione e nemmeno si può sottoporre a tutela un immobile senza l’approvazione degli Insiemi per poterlo fare». Quanto alle prese di posizione critiche, per Zelger e Morello sono prive di fondamento e imparzialità.
Alto Adige 4-9-11
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lunedì, 05 settembre 2011



Il sindaco tratta con Udc e Pro Leifers

BRUNO CANALI
LAIVES. Lunedì il sindaco restituirà le deleghe che aveva tolto all’assessore Svp Zelger. Questo però risolverà solo in parte i guai della sua coalizione perché, nel frattempo, è venuta a mancare la maggioranza in consiglio. In ballo ci sono Guarda (Udc) e Delli Zotti (Pro Leifers).
 A mettere in luce tutta la fragilità di una maggioranza che si reggeva su un solo voto di differenza rispetto all’opposizione è bastata l’assenza in aula di Roberto Ceol. I consiglieri di opposizione non hanno perso tempo e hanno abbandonato l’aula, facendo mancare il numero legale. Questa situazione potrebbe ripetersi e quindi al sindaco Di Fede non restano alternative: deve recuperare la superiorità numerica allargando la maggioranza a qualche altra forza politica oggi all’opposizione o gettare la spugna.
 Secondo Hans Joachim Dalsass, Obmann Svp, «prima dobbiamo riavere le deleghe, poi si potrà discutere. Noi abbiamo sempre detto che sarebbe opportuno allargare la maggioranza se si vuole amministrare. Urge una verifica».
 È da tempo che il sindaco si starebbe guardando attorno per cercare di allargare la sua maggioranza. Lo ha fatto anche con il manifestarsi dei problemi con il Bauernbund per il progetto della cittadella, sondando il terreno in casa Udc (consigliere Claudia Guarda) e della lista Laives pro Leifers di Marco Delli Zotti, con risultati fin qui poco incoraggianti se è vero, come è vero, che Claudia Guarda si è fisicamente spostata sui banchi dell’opposizione e l’altra sera è uscita insieme a tutti gli altri dall’aula per far mancar il numero legale. «Dovessero contattarci per chiedere un sostegno - commenta la consigliere Udc - discuteremo solo se dimostreranno veramente di voler lavorare seriamente. La prossima settimana ci riuniremo come Udc e vedremo, per ora preferisco non sbilanciarmi. Posso solo aggiungere che una crisi non sarebbe opportuna per Laives; rispetto Liliana Di Fede, ma va fatta chiarezza e vanno messi paletti».
 Marco delli Zotti è lontano da Laives per qualche giorno di ferie ma rientra la prossima settimana. «Vedremo, ne parlerò con gli altri componenti della lista. Ad ogni modo dovrebbero anche spiegarci per fare cosa ce lo chiedono, perché se l’idea è quella di sopravvivere a tutti i costi, andando avanti così, alla cieca, è meglio chiudere subito il discorso e rimandare la parola agli elettori. Ci debbono spiegare come intendono andare avanti, con quali numeri, perché una maggioranza di 16 consiglieri, magari con uno che entra e l’altro che esce non risolverebbe niente, ma prolungherebbe questa situazione di equilibrio estremamente precario che, come si è visto, non porta da nessuna parte».
 Il sindaco e la sua maggioranza sono in un vicolo cieco: su cittadella e lido potrebbero mancare i 3 voti dei consiglieri Svp del Bauernbund e 3 voti, in una situazione così precaria come è quella nella quale si trova la maggioranza sono un baluardo quasi impossibile da aggirare. Di Fede non potrà nemmeno più contare sul centrodestra e infatti, l’altra sera, il consigliere Christian Bianchi ha dichiarato in consiglio comunale che la collaborazione con la maggioranza, come era stato per far passare la delibera di indirizzo sulla cittadella sportiva, è da considerarsi terminata. In altri termini, il sindaco, se vorrà andare avanti, dovrà trovarsi i voti che servono, perché dall’opposizione non arriverà più alcuna ciambella di salvataggio.
Alto Adige 3-9-11
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lunedì, 05 settembre 2011



La maggioranza si sgretola sul bilancio

BRUNO CANALI

LAIVES. Brutto scivolone della maggioranza sull’assestamento di bilancio. Dopo ore di discussione l’opposizione ha lasciato l’aula facendo mancare il numero legale, complice l’uscita, poco prima, del consigliere Ceol. Di fatto, la maggioranza non ha più i numeri per governare ed è il peggior epilogo di una crisi che si trascina da mesi.
 L’assestamento di bilancio è una prassi consueta per le amministrazioni comunali: a metà anno finanziario, fatti i conti, se avanzano soldi vengono suddivisi sui vari capitoli di spesa in modo che possano essere impegnati entro fine anno. A peggiorare un quadro già pesantemente compromesso, anche la mancata approvazione delle nuove tariffe per il servizio di refezione scolastica, a pochi giorni dall’inizio della scuola. La serata di consiglio era già partita male, con l’opposizione che ha criticato la mole di incarichi professionali assegnati all’esterno, con una spesa del 30% dell’intero assestamento di un milione e 758 mila euro.
 In particolare, nel mirino sono finiti i 260 mila euro di incarichi professionali per il lido e infatti, il consigliere Roberto Ceol, uscito qualche giorno fa dal Pd, ha chiesto di suddividere quei soldi su quattro interventi per lui più urgenti: convenzione con l’Odar per avere ciò che rimane dell’ex campo da calcio Don Bosco (50 mila euro); completamento del teatro di San Giacomo (80 mila euro); risanamento della canonica (40 mila euro) e progettazione della casa della cultura italiana (80 mila euro). Nessuno dei quattro emendamenti è passato e quindi Ceol ha lasciato l’aula. A quel punto la maggioranza è andata “sotto”, rimanendo con 15 consiglieri. I lavori sono andati avanti, fino a quando (si era già in procinto di votare l’assestamento) Sieglinde Fauster, capogruppo Svp, ha scatenato la reazione. «La Svp - ha detto - vota compatta la delibera come segno di disponibilità verso il sindaco, ma già lunedì, in un incontro già programmato, Liliana Di Fede dovrà restituire all’assessore Zelger le deleghe su urbanistica e viabilità». Nemmeno il tempo per il sindaco di esprimere «soddisfazione per questa decisione», che si è scatenata la bagarre. «Vincolare il sostegno all’assestamento di bilancio alla riconsegna delle competenze, a 5 minuti dal voto - ha tuonato Zanvettor dei Verdi - è un ricatto inaccettabile. Sono scelte politiche che vanno concordate tra tutti i partner di maggioranza, cosa che non è avvenuta. Il sindaco dice che il ritiro è stato un segnale forte alla Svp? Anche la riconsegna lo è e non apprezzo questo modo di fare». Le parole di Zanvettor hanno trovato piena condivisione anche da parte di Roberto Ceol, mentre Theo Perathoner (Freiheitlichen) ha parlato di “mercato delle vacche”. A nulla, sono valse le spiegazioni di Robert Tezzele (Svp) e intanto Roberto Ceol è uscito dall’aula, facendo mancare il numero legale poco prima del voto. L’opposizione non si è fatta sfuggire l’occasione per impallinare la maggioranza e ha tolto il disturbo. «È la riprova, se ce n’era bisogno - ha dichiarato Christian Bianchi (Pdl) - è che oramai non esiste più una maggioranza in grado di amministrare Laives. Il sindaco dovrebbe trarne le conseguenze e andare a casa invece di trascinare ancora questa agonia».
 Chiusa nella maniera più drammatica una seduta importante come quella per l’assestamento di bilancio, senza più una maggioranza, il sindaco non ha alternative: «Lunedì incontreremo la Svp - ha dichiarato ieri mattina -. La situazione è molto grave e urge una verifica».
Alto Adige 2-9-11
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lunedì, 05 settembre 2011



Due comunicati apparsi in rete (Cittadini contro lo stadio e PDL) su quanto successo in consiglio comunale.

Solo gli occhi per piangere.....

pubblicata da Cittadini contro lo Stadio a Laives il giorno giovedì 1 settembre 2011 alle ore 14.07
 Ieri sera in Consiglio Comunale si è visto il mercato delle vacche. I Bauernbund in cambio della restituzione delle deleghe promettevano di appoggiare il piano finanziario, dimenticandosi di tutto ciò per cui avevano lottato sino ad all'ora. Un plauso a Robert Tezzele, l'unico dell'area Bauernbund che ha avuto il coraggio di combattere per ciò in cui crede, votando contro. Gli altri due consiglieri Bauernbund, oltre ad avere lasciato solo Tezzele hanno deluso gran parte dei presenti votando a favore, i primi emendamenti. Su tutte le furie il Consigliere di maggioranza Ceol ha abbandonato l'aula, vista la mancanza di una maggioranza il Consigliere Paolo Castelli ha chiesto all'opposizione di terminare la Seduta e lasciare alla maggioranza la risoluzione dei suoi gravosi problemi. Cosi facendo il bilancio non è andato in votazione e la Sindaca ha lasciato su tutte le furie l’aula.
 LAIVES: IERI SERA IN CONSIGLIO COMUNALE È SALTATO L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO – IL SINDACO PRENDA ATTO CHE NON CI SONO PIÚ I PRESUPPOSTI PER CONTINUARE E SI FACCIA DA PARTE
Ieri sera in Consiglio a Laives si è assistito ad uno spettacolo sconcertante, con un epilogo finale grave e che non potrà che dare al Sindaco la chiara indicazione sulla impossibilità di procedere ulterioriormente in questo stato di confusione e incapacità.
Dopo 5 ore e mezza di discussione sull’assestamento di bilancio, caratterizzate da una intenso confronto tra maggioranza e opposizione su diverse opinioni nei suoi contenuti, e dopo la presentazione da parte del consigliere di maggioranza Roberto Ceol di quattro emendamenti, che non hanno ottenuto la maggioranza per essere approvati, ci si stava ormai avviando ad una votazione che, seppur sofferta, avrebbe visto una sua approvazione.
La dichiarazione di voto della consigliera Niederstatter della Svp, ha scatenato però una dura discussione all’interno della maggioranza. La Niederstatter aveva infatti legato a doppio filo la votazione dell’assestamento alla promessa della Sindaca di restituire le deleghe tolte la scorsa settimana da lei stessa all’assessore Zelger della Svp, con la conseguente apertura di una crisi. La promessa effettuata dalla sindaca, promessa non condivisa dai partiti di maggioranza, ha scatenato una serie di prese di posizione dure e marcatamente polemiche da parte dei partner di maggioranza, verdi e Pd in testa.
Dopo vari interventi, in qualità di rappresentante delle opposizioni non ho potuto che prendere atto della situazione di crisi evidente dai fatti, e comunicare, oltre al mio disgusto per la patetica sceneggiata in corso, la mia indisponibilità a votare il documento in discussione, comunicando che la maggioranza, posto che ce ne fosse una, avrebbe dovuto approvarselo in totale autonomia. Abbiamo quindi deciso di abbandonare l’aula, seguiti da tutti i gruppi di opposizione.
A quel punto è mancato il numero legale, in quanto il consigliere Ceol aveva già abbandonato l’aula a causa delle bocciature dei suoi emendamenti.
Seduta sciolta, assestamento saltato.
È chiaro a tutti che a Laives da mesi non esiste più una maggioranza e non esiste più la disponibilità da parte nostra ad assistere ancora a scene come quelle di ieri sera.
La sindaca deve chiarire entro poche ore se c’è o meno la possibilità di proseguire, altrimenti deve aprire una crisi, che porterà ad elezioni anicipate.
[Christian Bianchi - Consigliere comunale PdL - Capogrupp
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giovedì, 01 settembre 2011



Zanvettor: «Gutleben, troppa fretta nell’approvare la trasformazione»

LAIVES. Appare sempre più paradossale la vicenda Gutleben, vecchio complesso in via Marconi che figura nell’elenco degli Insiemi da tutelare. La commissione edilizia ha approvato il piano di trasformazione presentato dal proprietario, piano che prevede anche abbattimenti, mentre l’elenco degli Insiemi ancora non è stato portato in consiglio comunale nonostante sia pronto da più di un anno.
 Questo primo sì alla trasformazione comunque potrebbe essere una “vittoria di Pirro” per il privato, perché il suo piano dovrà comunque passare per il parere provinciale e quindi anche in consiglio comunale a Laives prima di diventare operativo e diversi consiglieri stanno affilando le armi per fermarlo.
 Esprime “rammarico” intanto, l’architetto Adriana Cattarruzza Dorigo, rappresentante delle associazioni ambientaliste in consiglio comunale in commissione edilizia. «Purtroppo - dice - l’amministrazione comunale non è riuscita a dare un segnale, così come si è sorvolato su una indicazione della Provincia fortemente contrario alle nuove previsioni urbanistiche per il Gutleben».
 La previsione sarebbe quella di costruire fino a 5 piani di altezza, per 18.714 metri cubi su una superficie di 5.671: «La commissione edilizia ha dato parere favorevole alla trasformazione - attacca Giorgio Zanvettor, capogruppo dei Verdi in consiglio - senza attendere che Provincia e consiglio comunale diano il via libera alla tutela degli Insiemi. E’ poco comprensibile questa fretta anche perché non è escluso che la Provincia bocci il piano, così come lo potrà fare anche il consiglio comunale quando la richiesta dei privati arriverà all’ordine del giorno e allora sarà tutto da rifare».
Alto Adige 1-9-11
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mercoledì, 31 agosto 2011



Raccolta di firme contro il Lido

BRUNO CANALI
LAIVES. Non bastava il malttempo: adesso, per il gestore del lido comunale di Laives c’è anche l’amarezza di una raccolta firme (sono circa 120) da parte dei frequentatori scontenti.
Il consigliere del Pdl Andrea Peviani, che le ha ricevute in consegna, chiederà chiarimenti alla giunta. L’elenco dei disservizi è corposo: si parla del ritiro di abbonamenti da parte del gestore “per futili motivi”, di “intervento dei carabinieri per ripristinare l’ordine in seguito al ritiro, appunto, dell’abbonamento; “facilità di espulsione dallo stabilimento per motivi infantili, mancanza di esposizione del regolamento, possibilità di infortuni per i bambini presso gli attrezzi della palestra e, in sostanza, anche di scarsa pulizia.
Davanti a queste accuse, Daniel Bozzolan, gestore dell’impianto comunale è amareggiato: “Mi dispiace questa iniziativa - dice - anche perché quello che si afferma con la raccolta firme non corrisponde alla verità. Iniziamo dal ritiro dell’abbonamento: è successo in realtà che con lo stesso abbonamento entrassero in tre. Quanto all’allontanamento di qualcuno, si è trattato di chi ha rubato una bici nel parcheggio e di altri personaggi poco raccomandabili. Dicono che non ho esposto il regolamento? Non è vero: è nella bacheca all’ingresso, insieme alle autorizzazioni”.
Sulla pulizia, ieri mattina Bozzolan ci ha portati a fare un giro per il lido: “Mi chiedo come si possa affermare che la cucina è sporca se non è accessibile a nessuno tranne gli addetti; quanto ai bagni, sono sotto gli occhi di tutti e potete vedere che sono puliti. Invece sono coloro che frequentano il lido a sporcare e lo vediamo ogni sera quando è ora di mettere a posto: cartacce dappertutto, resti di gelati infilati tra i tavoli e non vi dico quello che si trova abbandonato sui prati attorno alle vasche”. Regolarmente arrivano i controlli da parte dell’Asl e finora non ci sono state contestazioni. Tra le accuse c’è anche la pericolosità delle piastrelle attorno alle vasche che sono scivolose: è vero, ma non è certo colpa mia, così come per le attrezzature della palestra, dove io non faccio entrare i piccoli, mentre qualche mamma si arrabbia perché li faccio uscire”.
Alto Adige 31-8-11
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martedì, 30 agosto 2011



Family card CHE COS’ È?

La Family Card Service è una tessera che consente ai possessori di ottenere agevolazioni e sconti su alcuni servizi comunali direttamente offerti alle famiglie (es.:retta scuole materne, retta ristorazione scolastica) nonché per le attività svolte dalle associazioni sportive, culturali e del tempo libero locali partner di tale iniziativa.
L’iniziativa è stata estesa anche alle attività commerciali del territorio.

Ogni commerciante adotterà la scontistica in piena libertà di scelta.

N O V I T À :
La nuova Family Card Service 2011 – 2012 potrà essere utilizzata fino a cinque anni successivi. La richiesta di rinnovo dovrà essere presentata di anno in anno presso lo sportello del cittadino entro il termine del 30 giugno.

A CHI È RIVOLTA?

Sono autorizzati alla richiesta della Family Card Service unicamente i nuclei famigliari residenti nel Comune di Laives con tre o più figli a carico e con un reddito annuo complessivo non superiore a € 60.000,00. Ogni famiglia può richiedere una sola tessera. La tessera è gratuita e la sua durata è fissata dal giorno di rilascio

fino al 30 giugno 2012.

COME PUO ESSERE RICHIESTA?

Tramite la compilazione e la consegna di apposito modulo allo Sportello del cittadino del Comune di Laives, partendo dal 1° settembre 2011. (Orario di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 12.30, e giovedì pomeriggio dalle ore 14.30 alle ore 17.00)
Il modulo può essere scaricato dal sito del Comune di Laives. (www.comune.laives.bz.it)

Ai fini dell’ottenimento di sconti o agevolazioni da parte delle associazioni e dei commercianti sotto richiamate, sarà necessario esibire la Family Card Servicein corso di validità, prima della stesura del scontrino fiscale o della conferma di avvenuto pagamento. 

Comunicazioni Istituzionali Comune di Laives del 29-08-2011
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martedì, 30 agosto 2011



Centrale a pompaggio: prime richieste in Provincia

LAIVES. Al di là di una presentazione pubblica nella sala del teatro Coseri della scorsa primavera, altro non si è più sentito in merito alla proposta della società South Tyrol Energy, rappresentata dall’imprenditore Christian Masten, per la centrale a pompaggio nella zona tra Pineta nord e La Costa. Questo ha anche ribadito il sindaco Di Fede recentemente, tagliando ogni accenno polemico con un “quando arriverà una proposta la discuteremo”.
 In realtà qualche cosa si starebbe invece muovendo, segno che l’idea, da parte della società proponente è tutt’altro che accantonata dopo i molti parrei negativi. «Attenzione a non abbassare la guardia - dice Robert Tezzele, consigliere Svp in quota Bauernbund - perché so dell’esistenza di una richiesta alla commissione provinciale masi chiusi per poter scorporare determinate aree nell’area indicata per la centrale a pompaggio chiesta da Masten».
 Probabile insomma che nei prossimi mesi arrivi anche questo progetto all’attenzione del consiglio comunale e c’è da prevedere già ora che sarà uno di quei progetti “dirompenti” per la stessa maggioranza, allettata dalla promessa di Masten, di guadagnare un paio di milioni di euro l’anno se darà ospitalità all’impianto di pompaggio e contemporaneamente caratterizzata da grande scetticismo al suo interno. Per ora il sindaco si limita a sottolineare che questo punto non rientra nel programma della coalizione da lei guidata e poi, che intanto non vi è una richiesta ufficiale da parte della South Tyrol Energy.
Alto Adige 30-8-11
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martedì, 30 agosto 2011



«260 mila euro per il lido che non c’è, una follia»

BRUNO CANALI

 BOLZANO. Questa sera (o al più domani) in consiglio comunale si analizzeranno le variazioni di bilancio, per un totale di un milione e 758 mila euro. Diversi consiglieri che hanno visto la delibera preannunciano battaglia. A far discutere sono gli “incarichi professionali”.
 Complessivamente, nel capitolo degli “investimenti”, questi incarichi professionali sono nove, per un totale di spesa previsto che raggiunge i 560 mila euro su un milione e 758mila totali e tra questi, 260 mila euro destinati al lido. «Non riesco a capire come si possa destinare una somma di 260 mila euro al lido quando ancora non sappiamo se si farà, quando e dove», dice polemicamente Roberto Ceol, consigliere indipendente appena uscito dal Pd e formalmente ancora in maggioranza. «Trovo quantomeno discutibile che lo si faccia adesso, nonostante il braccio di ferro in atto con parte della Svp e senza neppure la certezza che poi si farà. Io in merito a questa previsione di spesa, in aula presenterà degli emendamenti per chiedere di suddividere questi soldi in altri interventi minori ma di sicuro più urgenti, vedi la sistemazione dei serramenti della canonica, che è proprietà comunale e la realizzazione di un verde pubblico al posto dell’area abbandonata da anni accanto al Don Bosco».
 «Non è possibile - continua Ceol - che il Comune continui con tutti questi costosi incarichi esterni, dopo la “rivoluzione” che il sindaco ha imposto alla pianta organica comunale per allestire un ufficio specifico per gli appalti. Sarebbe veramente ora che qualche cosa perlomeno lo facessimo noi in casa con il nostro personale comunale invece di continuare con gli incarichi e le consulenze esterne. Solo con queste variazioni di bilancio stiamo parlando di un terzo della somma destinato ad incarichi esterni e non sappiamo tutto il resto, vale a dire le somme impegnate nel bilancio vero e proprio».
 Sul piede di guerra anche Daniele Inguscio del Pdl: «Ho dato un’occhiata alle variazioni di bilancio e sinceramente, tutti quei soldi destinati agli incarichi esterni mi lasciano perplessi. Voglio vedere come li giustifica il sindaco e in base a quali norme - come mi aveva risposto tempo fa - l’amministrazione comunale sarebbe costretta a farlo».
E’ da tempo che sulle consulenze e gli incarichi assegnati all’esterno dal Comune di Laives, c’è polemica tra opposizione e maggioranza. La giunta si è sempre giustificata spiegando che per determinati incarichi servono competenze che il Comune non avrebbe.
Alto Adige 30-8-11
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lunedì, 29 agosto 2011



Laives, disgelo in maggioranza

BOLZANO — A Laives la crisi si allontana. La direzione della Stella Alpina ha infatti incaricato l'Obmann Hans Joachim Dalsass di ricucire lo strappo con il sindaco e di verificare se la coalizione può andare avanti. «Il sindaco deve però restituire alla Volkspartei le deleghe tolte all'assessore Zelger» chiarisce Dalsass. Il sindaco Liliana Di Fede appare fiduciosa: «La decisione dell'Svp è un segnale positivo, di sicuro — chiarisce — non ho intenzione di tenermi le deleghe».
Il confronto è rinviato alla prossima settimana quando potrebbe arrivare anche la risposta della giunta sul piano di finanziamento per la cittadella dello Sport. Intanto la crisi resta congelata ma nè il Pd nè l'Svp sembrano aver intenzione di rompere. Lo stesso presidente Durnwalder, che pure usa toni molto duri con la Di Fede, specifica che «le elezioni anticipate non risolverebbero nulla» e invita i litiganti a deporre le armi per trovare una soluzione. «Alla Di Fede ho detto che non sono d'accordo sul modo con cui ha gestito tutta questa vicenda. Lei ha tolto le deleghe ad un assessore del mio partito e questo è un fatto grave. Prima di arrivare a simili decisioni bisogna prima confrontarsi» sottolinea il Landeshauptmann.
La via d'uscita dalla crisi di Laives non è ancora chiara ma i presupposti per risolvere lo scontro sorto in seno alla maggioranza sembrano esserci. «Un commissariamento non sarebbe positivo per la città e costerebbe un sacco di soldi ai cittadini» dice Dalsass secondo cui la crisi di giunta ora è più lontana. «Ci confronteremo con il sindaco per capire se è possibile andare avanti ma le deleghe tolte a Zelger devono essere restituite alla Svp. Poi — avverte — sarà il partito a decidere a chi affidarle. Credo che sia Zelger ha dover decidere: questa situazione è frutto di un malinteso e anche lui è piuttosto amareggiato».
L'ipotesi di un reincarico dell'assessore vicino al Bauernbund lascia la Di Fede piuttosto fredda. La prima cittadina però non se la sente di escluderla a priori. «Io volevo dare un segnale, di certo non ho intenzione di tenermi le deleghe all''urbanistica. L'importante è che l'Svp abbia deciso di confrontarsi: se ci sarà un rimpasto di giunta o meno lo decideremo dopo la verifica di maggioranza» chiarisce.
M. An.
 
VENERDÌ, 26 AGOSTO 2011
CORRIERE DELL' ALTO ADIGE - ALTO ADIGE
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lunedì, 29 agosto 2011



«Cittadella, bando poco appetibile»

LAIVES. «Laives, per quanto mi riguarda, può indire il bando per la cittadella, ma se dovesse andare deserto non sarà la Provincia a lanciare il salvagente all’amministrazione»: il governatore altoatesino Luis Durnwalder dopo il colloquio col sindaco Liliana Di Fede è tornato ad essere possibilista, ma resta scettico sul fatto che ci siano imprenditori disposti ad investire 19 dei 34 milioni necessari per concretizzare il progetto della cittadella.
 Presidente Durnwalder, sia sincero, Laives ha ancora le carte in regola per realizzare l’ambizioso progetto della cittadella dello sport?
 
«Ho letto il preventivo (in realtà si tratta del piano finanziario redatto dal commercialista bolzanino Peter Gliera) che mi ha consegnato il sindaco Liliana Di Fede. La spesa complessiva preventivata è di 34 milioni di euro, di cui 7 per lo stadio e 8 per la struttura commerciale. Segue, poi, un elenco dettagliato dei costi».
 Ma il piano la convince o meno?
 
«Diciamo che il preventivo potrebbe andare bene, anche se non sono del tutto convinto che vi siano imprenditore disposti ad investire a queste condizioni».
 La giunta di Laives e il presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner hanno sempre sostenuto che l’unica strada per saperlo è indire un bando. Ha ancora dei dubbi a riguardo?
 
«No, per carità. Capisco che la legge imponga di indire un appalto in piena regola in modo tale da attirare tutti i potenziali interessati, ma avrei preferito conoscere in anticipo il nome degli investitori, in modo tale da poter stare tranquillo».
 Ma al bando potrebbero partecipare anche imprenditori di fuori regione. Non le sembra un vantaggio?
 
«Mah, sarei il primo ad essere soddisfatto di una soluzione di questo tipo. Per questo progetto la Provincia di Bolzano ha già fatto moltissimo: abbiamo accantonato un contributo da 11 milioni di euro, approvato una deroga alla legge sul commercio in modo tale consentire l’esercizio del dettaglio su un’area di 7 mila metri quadrati e abbiamo messo sul piatto altri 4 milioni di euro per costruire gli accessi al nuovo stadio. Di più, come Provincia, davvero non siamo in grado di fare».
 E se il bando dovesse andare deserto, come qualcuno prevede?
 
«Beh, sinceramente questo è un aspetto che il Comune di Laives deve mettere in conto. Posso anticipare sin d’ora che la Provincia non ci metterà un solo euro in più. Non saremo noi a gettare il salvagente».
 Possiamo dire che il Comune di Laives, almeno per ora, ha fatto un passo in avanti?
 
«Diciamo - conclude il presidente della giunta provinciale - che si sta impegnando a fondo per trovare una soluzione credibile ma restano ancora diversi dettagli da definire».
Alto Adige 29-8-11
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lunedì, 29 agosto 2011



Gli ex consiglieri Grasso e Bove «Meglio risanare l’attuale lido»

 LAIVES. L’ex consigliere comunale Rosario Grasso e Marco Bove, insegnante di educazione fisica, in rappresentanza del comitato contro lo stadio alla cittadella sportiva, tornano a farsi sentire anche sul lido.
 «A sentire l’assessore competente - dicono - non vi sarebbero alternative alla costruzione di un nuovo lido in zona Galizia. Ma non è mai stata fatta una valutazione seria dei costi di una eventuale ristrutturazione del vecchio impianto balneare e delle esigenze del territorio, dei cittadini e delle società sportive. Con questa operazione di inurbamento del vecchio lido, si mira invece a garantisi l’appoggio della destra sulla cittadella e a fornire un alibi, a quelle forze di maggioranza, che hanno condizionato il loro voto alla contemporanea costruzione del nuovo lido». Il riferimento di Grasso e Bove e alla posizione del Pdl comunale, che ha garantito al sindaco appoggio per il progetto della cittadella dello sport solamente se si costruirà il nuovo lido, trasformando l’area di quello attuale in zona edificabile per trovare almeno parte dei 13 milioni di euro necessari, senza valutare tutte le altre possibilità.
Alto Adige 28-8-11
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venerdì, 26 agosto 2011



La Svp rivuole le deleghe di Zelger

BRUNO CANALI
LAIVES. «Non appena il sindaco restituirà le deleghe all’assessore Zelger potremo riprendere a discutere»: l’Obmann della Svp Dalsass, scartata l’ipotesi della sfiducia, si è preso una pausa di riflessione. Intanto Durnwalder ha incontrato Liliana Di Fede e gli è scappata una battuta: «Per risolvere la crisi ci vorrebbe un uomo..Forti».
Il direttivo del partito ha avuto un lungo confronto l’altra sera per decidere la strategia da adottare dopo la decisione del sindaco Di Fede di revocare all’urbanistica e alla viabilità all’assessore Zelger. A confronto i «falchi» del partito che vorrebbero subito mandare a casa Liliana Di Fede per l’affronto e le “colombe” che invece sono per il dialogo ad oltranza e auspicano il salvataggio ad ogni costo dell’amministrazione comunale. «Alla fine - ha dichiarato l’Obmann Dalsass - abbiamo trovato una posizione comune: prima di tutto il sindaco deve restituire all’assessore Zelger le deleghe tolte e quindi dovremo metterci tutti attorno ad un tavolo per analizzare a fondo anche la proposta alternativa del Bauernbund in merito al nuovo lido comunale e al sistema per finanziarne la costruzione senza prevedere case al posto del lido vecchio».
Dopo avere saputo l’esito della riunione, Liliana Di Fede ieri ha incontrato il presidente Durnwalder e quindi, rientrata in municipio, ha espresso apprezzamento per la scelta della Svp comunale.
«Ritengo positivo che la Svp abbia concluso la sua discussione interna dicendo che dobbiamo tutti sederci attorno ad un tavolo - ha dichiarato Liliana Di Fede - per trovare una soluzione stabile che sia la base sulla quale andare avanti. Per quanto mi riguarda prendo atto che è un momento difficile per tutti, anche per la Svp, e che c’è la disponibilità a trovare una soluzione che garantisca maggiore equilibrio per il futuro».
Il sindaco sdrammatizza anche la mossa del ritiro delle deleghe a Georg Zelger: «Non è stata una sfiducia nei confronti della persona e non ho nemmeno intenzione di tenermele io. Semplicemente, era un segnale forte per sottolineare il rischio che c’era, di non riuscire a portare avanti il programma di coalizione. Certamente se ne può discutere, ma non pretendere che si paralizzi l’attività amministrativa».
In merito al futuro lido e al relativo finanziamento, tema che ha scatenato la crisi insieme alla cittadella, Liliana Di Fede ribadisce che il nuovo lido deve essere fatto. «Noi abbiamo lavorato molto attorno a questa proposta e per quanto riguarda quella alternativa avanzata dai rappresentanti del Bauernbund, certamente se ne può discutere per capire quale sia la scelta migliore per Laives. Quello che bisogna assolutamente ritrovare in maggioranza è una stabilità reale per poter finalmente lavorare sul programma per il quale ci siamo impegnati con i nostri cittadini».
Toni più accomodanti insomma, sia da una parte che dall’altra e questo fine settimana servirà come pausa di riflessione. Già dalla prossima, con il ritorno anche dell’Obmann Dalsass, sarà imperativo organizzare un faccia a faccia tra tutti i componenti della maggioranza per cercare, se possibile, la convergenza auspicata. Nel frattempo Liliana Di Fede dovrebbe restituire all’assessore Georg Zelger le competenze che gli aveva revocato qualche giorno fa, condizione minima, questa, come hanno spiegato i dirigenti Svp, per tornare a sedersi attorno ad un tavolo e discutere di programmi futuri. Martedì 30 agosto è in programma una riunione del consiglio comunale e già in quella sede sarà possibile percepire eventuali segnali di svolta.
Alto Adige 26-8-11
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giovedì, 25 agosto 2011



Durnwalder: «Non escludo lo strappo»

BRUNO CANALI E MAX BONA
LAIVES. Riunione fino a tarda sera in casa Svp. Il confronto tra le varie anime del partito è stato acceso, con parole dure per il sindaco Di Fede. Sulla vicenda è intervenuto anche Durnwalder. «A questo punto non posso escludere uno strappo».
 Da un lato c’è chi ha suggerito di prendere tempo, almeno fino a lunedì, quando il governatore altoatesino Luis Dunrwalder potrebbe prendere una decisione sulla cittadella. Dall’altro c’è chi ha chiesto di rompere subito, perché il ritiro delle deleghe all’assessore Zelger è stato vissuto come uno smacco. «Preferirei - ha sottolineato Durnwalder in serata - non occuparmi delle vicende interne al mio partito, a Laives, ma sono consapevole che gli equilibri interni alla maggioranza potrebbero essere saltati. C’è chi non ha più fiducia nel sindaco».
 Motivo scatenante della nuova crisi in maggioranza è stato il progetto per un nuovo lido. Il sindaco Liliana Di Fede ha accusato l’assessore Zelger e più in generale il Bauernbund, di “remare contro” tanto sulla cittadella quanto sul nuovo lido, a dispetto dell’accordo sul programma sottoscritto anche dalla Volkspartei. I rappresentanti del Bauernbund hanno ricordato che il progetto della cittadella inizialmente era diverso da quello sviluppato strada facendo, mentre per il lido il vero problema per i contadini è la trasformazione in zona residenziale degli attuali 18 mila metri quadrati del vecchio impianto balneare in via Stazione.
 Di firmare la nuova bozza di accordo programmatico, così come è stata predisposta dai partner della maggioranza, per ora non se ne parla, proprio perché, per il lido, vi sono le stesse indicazioni che hanno portato all’attuale crisi di giunta. Sulla cittadella molto dipenderà dunque dalla posizione del presidente Durnwalder, che ieri è intervenuto sulla querelle. Secondo il governatore altoatesino lo strappo del sindaco Di Fede - che ha ritirato le deleghe all’urbanistica e alla viabilità all’esponente del Bauernbund Georg Zelger - potrebbe anche portare alla rottura.
 «Quella di Laives è una giunta che zoppica da tempo, ma a chi mi ha chiesto in questi giorni un parere sull’opportunità di indire nuove elezioni ho risposto che bisogna fare, prima, tutto il possibile per superare i contrasti. Il clima per lavorare non è certo ideale e non escludo che il direttivo della Volkspartei possa anche decidere di togliere la fiducia al sindaco Di Fede. Non intendo comunque intromettermi. Se dovesse esserci una rottura definitiva non sarà certamente solo per la cittadella».
 Secondo i consiglieri del centrodestra a Laives i problemi per il sindaco Di Fede non sono costituiti solo dalla cittadella e dal lido: anche sul progetto della piazza in centro sussistono notevoli perplessità in seno alla Volkspartei per quanto riguarda le volumetrie previste.
Alto Adige 25-8-11
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mercoledì, 24 agosto 2011



Pdl e Lega Nord per ora rimangono alla finestra

LAIVES. Vertice di Pdl e Lega Nord per analizzare la situazione dopo la revoca delle competenze all’assessore Svp Georg Zelger da parte del sindaco Di Fede. «È stata una scelta molto grave - dicono gli esponenti del centrodestra - della quale il sindaco dovrà assumersi tutte le responsabilità. È comunque solo l’epilogo di un crescendo che, a nostro avviso, non è destinato a placarsi». Per quanto riguarda l’immediato futuro, Pdl e Lega Nord convengono nella scelta di attendere l’esito della riunione che la Svp avrà questa sera. «Vogliamo capire se veramente la Stella Alpina aprirà una crisi politica - dicono Pdl e Lega Nord - o se l’attuale maggioranza saprà, anche temporaneamente, ricompattarsi. Noi giudichiamo come totalmente insoddisfacente l’attività amministrativa fino ad oggi portata avanti dalla maggioranza e come gruppo non siamo certo disponibili a permettere che questo immobilismo continui. Sulla base di ciò che succederà decideremo quale azione promuovere, compresa quella drastica, di chiedere la fine dell’esperienza, in occasione del consiglio del 30 agosto»
.Alto Adige 24-8-11
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mercoledì, 24 agosto 2011



Da Claudia Guarda (Udc) una stampella per la giunta Di Fede

LAIVES. Il sindaco Liliana Di Fede sta affannosamente cercando eventuali alternative alla defezione dei tre consiglieri Svp del Bauernbund. In quel caso, servirebbero almeno tre voti (a patto che anche Roberto Ceol non decida di lasciare la maggioranza, dopo avere salutato polemicamente il Pd), cosa tutt’altro che facile, vista la frammentazione dei gruppi, se si toglie il centrodestra.
Contatti sono in corso in questo senso a 360 gradi e qualche cosa sembra maturare al centro. Claudia Guarda, consigliere comunale dell’Udc, afferma di avere valutato a fondo la situazione politica venutasi a creare al Comune e dichiara: «Come consigliere comunale condivido la scelta di Liliana Di Fede di ritirare le deleghe all’assessore Georg Zelger. Questo non per sfiducia nelle capacità dell’assessore medesimo, ma per dare un segnale forte a quella parte di Svp che sta ritardando colpevolmente la realizzazione di opere importanti per la nostra comunità. D’altra parte, far cadere la giunta significa ora perdere dell’altro tempo, dover spendere altro denaro, altre lungaggini e sperpero di risorse economiche già esigue. Per questi motivo potrei appoggiare in futuro programmi e decisioni volte a migliorare la qualità di vita dei nostri cittadini».
Come detto, Claudia Guarda porterebbe un voto: per non affondare ne occorrerebbero almeno altri due e si guarda a Delli Zotti e Tata. (b.c.)
Alto Adige 24-8-11
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mercoledì, 24 agosto 2011



L’ultimatum della Svp «Per evitare le urne rivogliamo le deleghe»

BRUNO CANALI
LAIVES. «Prima di tutto, restituire le deleghe su urbanistica e viabilità revocate all’assessore Georg Zelger». È questa la condizione minima per poter riprendere il dialogo con la Svp e lo ribadiscono sia l’Obmann Hans Joahim Dalsass che il suo vice, Norbert Paoli. «Quelle competenze sono nostre», afferma Dalsass, al quale fa eco Paoli che ribadisce: «Bisogna che entro pochi giorni il sindaco restituisca le deleghe, poi si dovrà ripartire con uno spirito nuovo, aperto e collegiale».
Il vice Obmann, espressione della potente ala dei contadini, specifica così le sue affermazioni: «Non è possibile altrimenti stare assieme se solo alcuni pretendono di dettare la linea, mentre gli altri debbono solo alzare la mano e votare. Questo deve cambiare se si intende veramente andare avanti assieme».
L’Obmann Dalsass ha dichiarato che, l’eventuale ricorso a nuove elezioni sarebbe una soluzione deleteria per Laives e quindi, assolutamente da scongiurare. Norbert Paoli ritiene che il pericolo di una rottura politica definitiva, in questo momento però sia molto forte.
«Dopo quello che è successo, il margine di trattativa è molto stretto e quindi il rischio di una fine precoce è forte. Purtroppo - aggiunge Paoli - non ci sono solo le divergenze di carattere amministrativo, ma il modo di fare, che non è sempre collegiale. Noi siamo sempre stati per discutere i problemi, ma poche volte ci hanno chiamati veramente a partecipare. È vero che abbiamo alcuni punti di vista differenti, ma il sindaco sapeva perfettamente che è così».
L’accenno evidentemente è al nuovo lido, argomento che ha scatenato l’ennesima crisi. La Svp, fin dalla passata amministrazione comunale, ha sempre detto che è d’accordo per un lido nuovo, a patto però che non si facciano case al posto di quello vecchio per trovare i finanziamenti. Il sindaco invece ha portato avanti la sua proposta di trasformazione edilizia, così come quella per la cittadella, facendosi anche sostenere dal centrodestra in occasione del voto in aula.
Questa sera il direttivo della Stella Alpina si riunisce per una difficile scelta: attendere qualche giorno affinché arrivi la decisione di Durnwalder sulla cittadella, tornare al tavolo delle trattative con gli altri partiti di maggioranza trovando una mediazione, oppure portare la crisi politica fino alle estreme conseguenze, vale a dire sfiduciare il sindaco.
Anche il vice Obmann afferma di non temere divisioni all’interno del suo partito in questo caso: «Non credo che la Svp si dividerà - spiega - e anzi, al di là di qualche aspetto specifico, direi che la nostra tradizionale compattezza rimane».
In questa fase politica così delicata, Liliana Di Fede deve stare molto attenta a non irritare ulteriormente il suo principale alleato in maggioranza. I vari approcci che sta tentando con altri gruppi dell’opposizione per assicurarsi un’ipotetica maggioranza diversa potrebbero non piacere alla Svp.
Alto Adige 24-8-11
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martedì, 23 agosto 2011



Togliere una delega per dissenso non è certo democratico

Leggo allibito che il sindaco Di Fede si e’ permessa di togliere le deleghe all’urbanistica e alla viabilita’ all’assessore Zelger. Trovo il fatto di una gravita’ assoluta: non e’ concepibile in una societa’ democratica che un sindaco punisca un assessore della sua giunta perche’ non allineato alle sue posizioni. Se questa e’ la metodologia di convincimento in puro stile punitivo e assolutistico il sindaco farebbe bene a rassegnare le sue dimissioni per inadeguatezza e incompatibilita’ con le comuni e condivise regole ispirate ai principi democratici del nostro Paese. Infine esprimo la mia solidarieta’ politica e umana all’assessore Zelger. Di Fede questa volta ha davvero superato ogni limite sarebbe il caso facesse una cura a base di camomilla e pacatezza, la politica non e’ il suo giochetto.
Alessandro Bertoldi Pdl
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martedì, 23 agosto 2011



Covanti: lido in Galizia, più moderno e funzionale

 LAIVES. Sul nuovo lido si è detto di tutto e il contrario di tutto. Cerca di fare un po’ di ordine l’assessore allo sport Alberto Covanti, almeno per quel che concerne l’ipotesi caldeggiata dalla giunta, in zona Galizia.
 «Prima di tutto una cosa - dice Covanti -: il nuovo lido non sarebbe assolutamente simile a quello attuale di via Stazione. Sarebbe paradossale tutto questo discutere per poi fare un lido “vecchio” di 40 anni. Invece il nuovo prima di tutto sarebbe grande il doppio di quello attuale e avrebbe una dotazione all’altezza della quarta città altoatesina, con vasche in acciaio inox di moderna concezione, spazi gioco per i bambini e zone relax per chi vuole invece tranquillità. Il ristorante verrebbe posto all’ingresso del lido e quindi si potrebbe entrare tutto l’anno senza dover passare per la zona balneare vera e propria. Per questo mi sento di ribadire che ricostruire il nuovo lido al posto di quello vecchio significherebbe privare Laives della possibilità di dotarsi finalmente di una struttura moderna. Il lido in Galizia avrebbe una superficie attorno ai 3,2 ettari (quello attuale è 1,8, parcheggio e campo da calcio compresi) e in definitiva, il problema è non dove e come fare il nuovo lido, ma se farlo o no».
 Entrando nel merito del metodo di finanziamento, che è il vero nodo che divide il Bauernbund dal resto della maggioranza, Covanti si dice sicuro che, pur essendo una proposta come le altre, quella dei contadini sarebbe molto più complicata da realizzare e che con ogni probabilità significherebbe non farlo. «Noi abbiamo lavorato mesi avvalendoci della consulenza di un vero esperto e, pur facendo parte del gruppo di lavoro, gli assessori Svp Zelger e Ceschini non hanno mai sollevato obiezioni. A favore della Galizia c’è il fatto che già esistono le infrastrutture e che anche il traffico diretto al lido non passerebbe per l’abitato. Quanto alla richiesta di avere una vasca di 50 metri - conclude l’assessore comunale allo sport -, il trampolino per i tuffi e la copertura, certamente è condivisibile, ma intanto è chiaro che Laives non avrebbe i soldi per farlo e quindi se ne può parlare semmai in prospettiva futura». (b.c.)
Alto Adige 23-8-11
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lunedì, 22 agosto 2011



La situazione politica a Laives non sembra essere per nulla mutata

Nei due mesi estivi ormai agli sgoccioli la situazione politica a Laives non sembra essere per nulla mutata e motivi di attrito interni alla maggioranza anziché trovare soluzione sembrano essersi viepiù acuiti. Cittadella e  lido in primo luogo. Dall’interno stesso della maggioranza si sono levate più voci sull’assurdità di insistere su un progetto non condiviso che ha portato all’immobilismo dell’attività amministrativa. La presa di posizione più autorevole è stata quella dell’ex-assessore Zanvettor il quale denuncia il blocco dell’attività amministrativa:“Tutte le energie sono state impiegate in quell’unica direzione senza peraltro riuscire a fare significativi passi avanti” – ha spiegato.
Per uscire dall’impasse, il consigliere dei verdi, dopo aver bocciato la proposta in consiglio comunale, propone un referendum, ma ad esso si oppongono per puntiglio altre parti della maggioranza le quali sembrano invece impegnate in goffi tentativi di dimostrare di avere un consenso ampio tra i cittadini e perfino tra i commercianti. Il consigliere Magagna nel tentativo di isolare l’opposizione ragionata del Bauernbund, si è  prodigato in un’indagine tra i commercianti che, per il modo in cui è stata condotta, ha avuto il solo esito di inasprire i rapporti con gli oppositori del  progetto interni alla maggioranza e con le categorie economiche interessate. In tutto questo la sindaca, incapace di condurre una mediazione efficace, ostenta sicurezza e sembra volersi giocare il tutto per tutto proprio sulla cittadella.
La presunzione che i cittadini abbiano concesso una delega in bianco a chi siede in consiglio ha impedito un approccio partecipato alla questione e oggi si corre verso un precipizio da cui sarà difficile risalire con le stesse persone e gli stessi programmi. Di questo si è reso conto il consigliere Ceol che, dotato di sano pragmatismo, e non nascondendosi che Laives dalla cosiddetta cittadella non ricaverà nulla, ha proposto di rivedere completamente il progetto, puntando invece sulla ristrutturazione dello stadio Galizia che da sempre rappresenta un costo ormai insostenibile per il comune. Si tratta si una soluzione che permetterebbe di sgravare il comune dai costi di manutenzione della struttura, aprirebbe alla possibilità di contrattare spazi a disposizione dei cittadini e delle società sportive e di risparmiare a livello provinciale una notevole quantità di soldi pubblici che potrebbero essere dirottati su altri settori.
Riteniamo insomma che sia giunto il momento di arrivare ad una decisione definitiva e come chiesto già dal presidente provinciale, entro il mese di settembre venga presentato a consiglio comunale e cittadini il progetto con il relativo piano di finanziamento o si rinunci definitivamente ammettendo la propria sconfitta.
Rosario Grasso
COMITATO PER IL REFERENDUM CONTRO LO STADIO
19/08/2011
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lunedì, 22 agosto 2011


COMUNICATO STAMPA BIANCHI PDL: NUOVO LIDO DI LAIVES – NUOVA SPACCATURA DELLA MAGGIORANZA

NUOVO LIDO DI LAIVES – ENNESIMA SPACCATURA DELLA MAGGIORANZA
BIANCHI pdl laives: APPOGGEREMO IL PROGETTO PIU’ CREDIBILE E CHE CI DARA’ GARANZIE DI REALIZZAZIONE
Ennesima spaccatura su un’altra questione di notevole importanza programmatica per la maggioranza di Laives. La questione del Lido, che ricordo essere una battaglia di vecchia data del PDL a Laives, vede oggi la maggioranza spaccarsi su due diversi progetti.
Innanzitutto esprimo la soddisfazione di aver saputo innescare una importante discussione, che ad oggi non ha più la doppia scelta sul fare o non fare il nuovo lido, ma ha la doppia opzione sul come e dove realizzarlo. Esprimiamo quindi grande soddifazione per aver saputo condizionare una maggioranza su un tema sollevato dall’opposizione e che, dopo la votazione della mozione in consiglio comunale a Laives di un paio di mesi fa, ha dato origine ad una importante discussione.
Apprezzo anche che da parte del Bauerbund vi sia stata l’individuazione di un progetto alternativo, segno che esprime, per la prima volta, una importante scelta anche da parte loro, nel segno comunque positivo della realizzazione della struttura balneare. Segno, questo, da non trascurare.
E’ chiaro che la decisione di optare per uno o l’altro dei due progetti passa attraverso altre questioni a monte:
1) Cittadella dello Sport: è necessario attendere la decisione finale del presidente Durnwalder, anche se personalmente penso che, visti gli ultimi sviluppi e il trattamento che è stato riservato dallo stesso al Sindaco in occasione delle due visite a Bolzano, la questione probabilmente si chiuderà con un nulla di fatto;
2) In merito alla questione lido, ferma restando la nostra intenzione di realizzarlo, con anche una parte da utilizzare 365 giorni all’anno, la nostra attenzione e approvazione andrà verso quel progetto che si dimostrerà più concreto, realizzabile, finanziabile e che dia la garanzia di essere completato nel minor tempo possibile.
Non siamo quindi legati alla decisione di realizzazione dell’impianto al Galizia o sul vecchio areale del lido, specialmente se non verrà realizzata la cittadella dello sport, ma abbiamo una visione molto più pratica e concreta: farlo e farlo subito, prima che anche questo progetto, come tutti gli altri di questo ultimo anno, finisca nel vortice di studi, analisi e valutazioni, prima di finire nell’immenso cassetto dei progetti non realizzati.
Apprezzo quindi lo sforzo che il Bauerbund ha fatto presentando sul tavolo di discussione un’alternativa, e auspico che se vi fossero altre idee vengano presentate.
Da parte mia e del mio gruppo, mi sento libero e deciso ad approvare il miglior progetto per la nostra città.
Colgo l’occasione anche però per sottolineare per l’ennesima volta che su tutte le questioni presentate fino ad oggi il nostro gruppo è stato determinanate per garantire una maggioranza. NON abbiamo nessuna buona motivazione per continuare in tal senso, se non un senso civico e la voglia di fare al meglio il nostro compito. Sarà però opportuno che la maggioranza faccia una valutazione sulla sua autonomia in termini di consenso e di numeri in quanto le nostre decisioni da oggi in poi saranno competamente libere e orientate solo alla individuazione delle migliori soluzioni per a città.
E’ innegabile che riteniamo questa esperienza ormai finita, e reputiamo sia necessario andare prima possibile al voto per una nuova maggioranza che sappia soddisfare le esigenze dei nostri cittadini, ripristinare una giusta comunicazione con la provincia, dare stabilità di governo alla città.
CHRISTIAN BIANCHI
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lunedì, 22 agosto 2011



Laives: impossibile allargare la giunta

LAIVES. Ancora tre giorni di apnea, in attesa di conoscere le indicazioni del direttivo Svp di Laives dopo la decisione del sindaco Liliana Di Fede di togliere le deleghe per urbanistica e viabilità a Georg Zelger. Dalla Stella Alpina sono già partiti messaggi belligeranti: «Potremmo togliere l’appoggio al sindaco». Ma con ogni probabilità si tratta di strategia in attesa di capire come Liliana Di Fede intende gestire la fase più delicata di questa crisi.
 Quali potrebbe essere le strade percorribili dal sindaco, almeno in linea teorica? Nei giorni scorsi si mormorava di un possibile allargamento della giunta comunale per risolvere il problema delle riassegnazione delle deleghe ed uscire quindi dal pantano in cui è finito il governo cittadino. Ipotesi da fantapolitica, visto che lo Statuto comunale di Laives, in questo senso è chiarissimo: il primo comma dell’articolo 23 dice che la giunta comunale è composta «da un numero di assessori non superiore a sei». Ed è esattamente l’attuale assetto: un allargamento, quindi, sarebbe impossibile. A Bressanone, lo scorso anno, è stato modificato in corsa lo Statuto comunale proprio per allargare il numero di assessori (da sette ad otto) ed accontentare tutto lo scacchiere della maggioranza. Una decisione che a suo tempo ha suscitato un vespaio di polemiche nella città vescovile.
 Il sindaco potrebbe mantenere fino a fine mandato entrambe le deleghe tolte a Zelgher, rimasto in giunta solo con le competenze sul cantiere (se gli avesse tolto anche quella sarebbe automaticamente decaduto dalla carica). Soluzione difficilmente praticabile, visto che la Svp ha detto chiaro e tondo che non ha alcuna intenzione di rinunciare a due pilastri del governo cittadino come urbanistica e viabilità, prima in mano all’ex vicesindaco Svp Georg Forti, poi, dopo le dimissioni dello stesso Forti, passate in mano al neo assessore Georg Zelger.
 Riassegnare le deleghe senza toccare la volontà della Stella Alpina e senza cambiare volti in giunta, significherebbe riportare l’urbanistica laddove era originariamente: nelle mani del vicesindaco. Bruno Ceschini, però, ha già il peso dei lavori pubblici.
 Insomma, un’estate caldissima in tutti i sensi a Laives. E il sindaco Di Fede, oltre a dover fare i conti con i continui problemi con la Svp, deve guardarsi anche dal fuoco amico, visto che è scoppiato il caso-Ceol. Il consigliere comunale del Pd, infatti, si è dimesso dal partito e si è dichiarato indipendente, pur rimanendo nei ranghi della maggioranza. Mentre il fuoco sta invadendo l’edificio occupato da chi governa la città, all’esterno le opposizioni soffiame per alimentare le fiamme: «C’è ancora una maggioranza?», cantano in coro.
 Mercoledì sera si riunirà il direttivo della Svp. Un incontro che potrebbe dare una direzione chiara alla crisi, in un senso o nell’altro.
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lunedì, 22 agosto 2011



«Quelle deleghe sono nostre»

BRUNO CANALI
LAIVES. Nei prossimi giorni il direttivo comunale Svp si riunirà per analizzare la grave situazione politica venutasi a creare con la revoca delle competenze all’assessore Georg Zelger da parte dei sindaco Liliana Di Fede. «Indubbiamente per noi è uno smacco - dichiara l’Obmann Hans Joachim Dalsass - ancor più grave perché senza preavviso, quando noi auspicavamo invece di attendere ancora qualche giorno, così da conoscere il parere del presidente Durnwalder sulla cittadella. Come reagire lo stabilirà quindi il direttivo del partito che riunirò probabilmente già mercoledì. Sia chiaro comunque che le competenze su urbanistica e viabilità, tolte a Zelger, sono comunque nostre».
 L’assessore Georg Zelger a sua volta accusa Liliana Di Fede di scarsa democraticità: «È un pretesto, quello assunto dal sindaco per togliermi le competenze su urbanistica e viabilità - dice - perché non è vero che io abbia mai agito contro la volontà di realizzare il nuovo lido. In merito alla proposta alternativa presentata dal Bauernbund, mi sono limitato a dire che potrebbe essere condivisibile e che comunque, essendo una proposta diversa, va approfondita e valutata. Se basta questo per togliere le competenze non posso che essere molto perplesso e avere dubbi sulla reale democraticità del primo cittadino. Ricordo soltanto che da anni la Svp ha detto si ad un nuovo lido, purchè questo non significhi case al posto di quello vecchio».
 Oltre al braccio di ferro con la Svp, che potrebbe portare anche ad una sfiducia verso il sindaco, per Liliana Di Fede contemporaneamente si è aperto un altro fronte di crisi, questa volta tutto interno al Pd. Il consigliere Roberto Ceol infatti è uscito dal partito e si è dichiarato indipendente: «Rimango comunque nella maggioranza - ha spiegato Ceol - ma con assoluta libertà di scelta secondo coscienza per quanto riguarderà le votazioni in aula». Liliana Di Fede ha preso atto dell’uscita di Ceol dal Pd e si limita a dire che ne parlerà in maggioranza. «In questo momento ad ogni modo sono altri i problemi che mi preoccupano - ha aggiunto -. Prendo atto che il consigliere Ceol esce dal Pd ma non dalla maggioranza. Ritengo che su questi aspetti si possa ancora discutere con lui ma, lo ribadisco, in questo momento sono ben altre le “burrasche” politiche che mi preoccupano».
 A Roberto Ceol si rivolge anche l’assessore Dario Volani (Idv) per dargli atto di impegno personale ed esperienza politica. «Quello che però non ha funzionato - aggiunge Volani - è il suo modo di affrontare le cose, spesso sopra le righe, con forzature eccessive, al limite dell’accettabilità. Su tante questioni da lui sollevate non è vero che c’è stato immobilismo».
 Questione di pochi giorni e si capirà meglio anche il destino dell’amministrazione Di Fede: entro fine mese il presidente Durnwalder dovrebbe dare un verdetto definitivo in merito al progetto di cittadella sportiva e nel frattempo, dalla riunione del direttivo Svp, dovrebbe uscire quello sulla clamorosa revoca delle deleghe all’assessore Georg Zelger: cercare faticosamente una convergenza su basi nuove che possa salvare il salvabile, o togliere l’appoggio dei 6 consiglieri Svp al sindaco, il che significherebbe la fine anticipata della legislatura.
Alòto Adige 21-8-11
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lunedì, 22 agosto 2011



Ceol via dal Pd, va nel gruppo misto

LAIVES. Voce critica fin dall’inizio in maggioranza, il consigliere Roberto Ceol ha deciso di uscire dal Pd. «Vista la condizione politico-amministrativa nel Comune di Laives - ha scritto nella lettera inviata ai rappresentanti del suo partito e al sindaco - ritengo opportuno fare alcune considerazioni. Purtroppo non esiste più una maggioranza amministrativa e politica che ci permetta di continuare un’azione per raggiungere gli obiettivi fissati nel programma elettorale. Prendendo atto di questo, dopo mesi di riunioni che non hanno portato a nulla, ritengo opportuno uscire dal gruppo consigliare del Pd in cui sono stato eletto e dichiarare la mia posizione di consigliere indipendente. Nel rispetto del Pd a livello nazionale e provinciale, il mio punto di vista è che a Laives non vi siano, attualmente, le capacità amministrative per continuare questa esperienza. Pertanto, ritengo opportuno prendere le distanze, sperando che ciò possa portare ad un ripensamento e ad una ripresa amministrativa, affinché Laives possa avere un ’amministrazione vicina ai cittadini». Da indipendente, Roberto Ceol entra a far parte del gruppo misto, dove si trovano tutti i partiti con un solo esponente in consiglio comunale.
 Per quanto riguarda la sua esperienza è stata fin dall’inizio quasi sempre conflittuale verso sindaco e giunta, che accusava di immobilismo. Non si contano le occasioni di attrito che Ceol ha avuto in particolare con il sindaco Di Fede, cui ha sempre imputato incapacità di gestire le questioni politiche più delicate. Sul caso Forti aveva auspicato la revoca della delega prima di tutto, così come l’aveva chiesta sul nascere dei problemi con la Svp attorno al progetto della cittadella. Tensione con il sindaco poi per la mancata nomina del collega Oliver in Comunità di Valle e ancora, per il mancato finanziamento al progetto di una casa della cultura italiana in via Pietralba e per risanare la vecchia canonica. Sempre Ceol, nell’ultima riunione di consiglio aveva abbandonato l’aula: «Non intendo rubare il gettone di presenza - aveva detto - partecipando ad una seduta che si poteva benissimo non fare dato che ci sono solo interrogazioni». (b.c.)
Alto Adige 20-8-11
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lunedì, 22 agosto 2011



Il sindaco toglie le deleghe a Zelger  

BRUNO CANALI
LAIVES. Il sindaco Di Fede ha revocato ieri le deleghe all’urbanistica e alla viabilità all’esponente della Svp e del Bauernbund Georg Zelger. A chiederlo con forza, dopo mesi di crisi strisciante, sono stati Pd, Verdi, Idv e La Civica.
Giornata convulsa, ieri, per la giunta di Laives. Ad alzare la voce sono stati i partner di coalizione della Svp, che - più compatti che mai - hanno chiesto al sindaco Di Fede di revocare le deleghe all’esponente del Bauernbund Georg Zelger. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il “no“ dei contadini al progetto del Lido. Ma prima c’era stato anche il voto contrario sulla cittadella.
 «Non è questione di un assessore - spiega Dario Volani, assessore dell’Idv - ma è necessario fare i conti, perché, di fatto, oggi abbiamo mezza Svp contro e mezza in forse. Vogliamo dare alla Svp un segnale forte, chiedendo al partito di raccolta di essere fedele al patto sottoscritto con il programma. È anche un segnale per Durnwalder per dire che a fatica Laives ha cercato di portare avanti progetti come la cittadella».
 Anche per Giorgio Zanvettor (Verdi) la revoca della delega all’urbanistica è un’“opzione forte”. «Però non si poteva andare avanti così, con un assessore Svp in particolare, che segue una linea diversa dalla maggioranza e da una parte del suo partito».
 «C’è una Svp oramai divisa - attacca Andrea Gerolimon, coordinatore del Pd - ed un assessore di riferimento del Bauernbund che non intende stare ai patti e, poi, non mi pare neppure che abbia brillato come azione. Così non possiamo andare avanti».
 La situazione è «insostenibile» anche per Franco Magagna (La Civica). «È anche questione di dignità. Possono esserci posizioni diverse in maggioranza e non abbiamo nulla contro la Svp, ma va chiarita una volta per tutte la posizione dei tre dissidenti del Bauernbund».
 Il sindaco Liliana Di Fede, in serata ha accontentato gli alleati. «Ho deciso di ritirare a Zelger le deleghe all’urbanistica e alla viabilità (all’esponente Svp resta quella per il cantiere comunale), perché l’assessore Svp, espressione del Bauernbund, ha confermato il dissenso espresso al progetto del Lido. Ho preso tale decisione in sintonia con i partiti di coalizione per dare un segnale ed evitare lo stallo politico. A maggio il programma di governo, a fronte di alcune differenze interne alla Svp, è stato rivisto e nuovamente sottoscritto, ma né la mia coalizione né io siamo disposti a gestire continui voltafaccia».
 L’Obmann Svp Joachim Dalsass non è parso sorpreso. «Prendo atto della revoca delle deleghe e Zelger, che sono uno smacco per la Svp. Approfondiremo la questione nel direttivo la prossima settimana, quando tutti i componenti saranno rientrati dalle ferie».
Alto Adige 20-8-11
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venerdì, 19 agosto 2011



Tutela degli insiemi: problemi per “Gutleben” e Kalterkeller”

LAIVES. Nel loro blog ufficiale, i Verdi di Laives parlano di «colpevole ritardo con cui l’amministrazione comunale si appresta ad affrontare la tutela degli insiemi, questione che si trascina dall’inizio della passata amministrazione Polonioli».
In effetti, nonostante l’elenco dei 13 insiemi da tutelare sia pronto da tempo, si è resa necessaria anche una mozione dell’opposizione (approvata all’unanimità) per avere la garanzia che quanto prima questo elenco approdi in consiglio comunale per la discussione. Nel frattempo, in una bozza di accordo programmatico che dovrebbero firmare tutti i consiglieri di maggioranza per cercare di risolvere la crisi politica in atto, si rintraccia la decisione di portare questo elenco degli insiemi in giunta al più presto, però senza le schede relative a “Gutleben” e “Kalterkeller”, segnale evidente che qualche problema con i proprietari privati rimane.
«Nessun problema - afferma però Georg Zelger, assessore all’urbanistic - porteremo l’elenco completo dei 13 punti, così come stabilito».
«In realtà - spiega Giorgio Zanvettor, capogruppo dei Verdi a Laives - per Gutleben e Kalterkeller, si punta a trovare un punto di accordo tra piano di attuazione per le due zone e necessità di stabilire una tutela, dato il loro interesse anche dal punto di vista storico».
Da tempo si sa che, in particolare per il complesso Gutleben, che si trova in fondo a via Marconi, il proprietario ha presentato una richiesta di trasformazione in chiave residenziale. La volumetria a disposizione è notevole (18.700 metri cubi realizzabili con un indice di 3,3 metri cubi per metro quadrato) e si cercherà di evitare almeno l’abbattimento totale dell’esistente. (b.c.)
Alto Adige 19-8-11
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giovedì, 18 agosto 2011



Lido: Castelli approva la proposta del Bauernbund

LAIVES. Il progetto del Bauernbund per un nuovo lido comunale trova attenzione presso gli esponenti della lista “Movimento 5 Stelle”, rappresentata in consiglio comunale da Paolo Castelli. «Abbiamo letto della proposta - spiega proprio Castelli - e ci sentiamo di appoggiarla, ricordando però che non debbono essere presi in considerazione quegli 8.000 metri quadrati di verde agricolo al centro del “caso Forti”. Altra proposta, che il lido del futuro sia fruibile per tutto l’arco dell’anno, non solo durante i mesi estivi, tipo quello che c’è a Naturno per fare un esempio».
 Paolo Castelli poi dice di «condividere le perplessità del Bauernbund in merito alla realizzazione del nuovo lido in zona Galizia, luogo che non è dei migliori per le ben note caratteristiche idrogeologiche del sottosuolo. Oltretutto - aggiunge il consigliere grillino - costruire un nuovo lido sostanzialmente uguale a quello che già c’è oggi non sarebbe altro che sperpero di denaro e quindi, diciamo di si ad un lido per Laives ristrutturando e investendo in quello già esistente in via Stazione».
 Ricordiamo che la proposta lanciata dal Bauernbund è proprio quella di mantenere il lido comunale dov’è oggi, sia pure ristrutturandolo completamente e ampliandolo, approfittando anche dei 500 mila euro che la Provincia già aveva assegnato a Laives per questo, soldi che dovrebbero essere ancora a disposizione secondo gli esponenti del Bauernbund locale. Quella avanzata recentemente dal Bauernbund insomma è una proposta che sta facendo discutere. (b.c.)
Alto Adige 18-8-11
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giovedì, 18 agosto 2011



Zona Vallarsa, paga la Provincia

BRUNO CANALI
LAIVES. La costruzione della variante in galleria ha contribuito a far chiudere la zona sportiva Vallarsa; la stessa variante in galleria potrebbe anche fornire la soluzione per riaprirla. Tutta l’area è off limits per il rischio caduta massi, ma in Provincia si sta valutando un intervento: la soluzione sono le opere paramassi da installare sulla parete che incombe sulle strutture.
 Opere molto costose (secondo una perizia geologica occorrerebbe spendere almeno un milione e 700 mila euro) che ovviamente la cooperativa privata proprietaria dell’area Vallarsa non può permettersi. E qui sta il primo nodo da risolvere, perché proprio il fatto di essere una cooperativa privata, secondo una specifica legge provinciale, precluderebbe l’accesso a finanziamenti pubblici. In altre parole, studi geologici, progetti e costruzione dei paramassi toccherebbero alla cooperativa. Ma proprio un centinaio di metri dentro la roccia alle spalle della Vallarsa si sta ultimando la perforazione della galleria per la variante. Una delle uscite di sicurezza previste per il lungo tunnel sbuca proprio accanto alla tribuna del campo da hockey. Ovviamente questa uscita d’emergenza va messa anche in sicurezza e qui starebbe l’escamotage: sarebbe l’occasione per intervenire tutto attorno, comprendendo appunto pista ghiacciata e campi da tennis.
 Come detto, in questa fase si sta valutando la possibilità di un intervento del genere da parte della Provincia, che risolverebbe veramente un grave problema per la cooperativa proprietaria della zona Vallarsa e anche della parete rocciosa sovrastante. Incontri in tal senso ci sono già stati, anche a cura dell’ex vicesindaco Georg Forti, e si attende solo di capire se l’operazione sia fattibile.
 Per quanto riguarda comunque l’attività delle squadre giovanili dell’Ssv Leifers Panthers Hockey, si dà per scontato che quest’inverno non si giocherà sul campo Vallarsa e nemmeno si potranno fare allenamenti. La società del resto si è già organizzata, andando ad acquistare ore presso gli impianti di pattinaggio a Ora e ad Egna, così come la squadra di tennis si è trasferita armi e bagagli sui campi in terra rossa di Pineta.
 Bene che vada, se si troveranno i soldi per mettere in sicurezza la zona, bisognerà predisporre un progetto e quindi fare i lavori e si andrà all’anno prossimo. Certezze non ve ne sono e lo hanno ammesso anche sindaco e assessore allo sport in occasione di un’assemblea di qualche tempo fa all’aula magna, promettendo ad ogni modo sostegno all’Ssv Leifers Panthers per la fase impegnativa delle trasferte altrove, nella speranza che veramente sia un anno e basta.
Alto Adige 18-8-11
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mercoledì, 17 agosto 2011



Il Bauernbund: «Il lido resti dov’è»

BRUNO CANALI
LAIVES. I tre consiglieri comunali del Bauernbund non ci tengono a passare per quelli che dicono sempre no e quindi, per il nuovo lido comunale, hanno presentato una proposta alternativa a quella della giunta, che non prevede nuove case al posto del vecchio lido.
Robert Tezzele, uno dei tre consiglieri (gli altri sono Sylvia Clementi e Elmar Filippi) si è assunto il compito di portare avanti in maggioranza questa ipotesi di ristrutturazione completa del vecchio lido, forte di una consulenza predisposta dall’architetto Jos Gritsch.
«Si tratta di un esperto che già ha progettato altri lidi in provincia - spiega Tezzele - lo studio l’abbiamo commissionato e pagato noi. Prevede anche lo strumento dell’urbanistica contrattata, ma le nuove abitazioni non sorgerebbero al posto del vecchio lido, bensì a valle di via Andreas Hofer, come naturale completamento della città. Per liberare il campo da eventuali equivoci, aggiungo anche che non contempla gli 8.000 metri quadrati di verde agricolo che furono all’origine delle dimissioni di Georg Forti; quelli rimangono anche per noi off limits».
Tezzele parte dal passato, da quando la Svp aveva sostenuto la ristrutturazione del vecchio lido, una idea per la quale Laives aveva ottenuto 500 mila euro dalla Provincia e c’era un preliminare di acquisto per mezzo ettaro di campagna accanto al lido in via Stazione.
«Questo era anche nel programma elettorale della Svp - spiega Tezzele - solo che poi, non molto tempo fa, il sindaco Liliana Di Fede è scesa a patti con il Pdl per fare diversamente, ovvero trasformare in edificabile il vecchio lido e con i soldi ricavati costruire quello nuovo in zona Galizia. Noi siamo fermamente contrari a questo scempio urbanistico, che creerebbe una zona abitata staccata dal resto dell’abitato, senza alcuna logica. Da qui l’idea di incaricare l’architetto Gritsch per valutare pro e contro di una e dell’altra ipotesi».
Secondo il Bauernbund, a favore della demolizione e ricostruzione del lido dove si trova oggi vi sarebbero prima di tutto i costi: «Infatti - continua Tezzele - oltre ai 18.000 metri esistenti, abbiamo ancora i 500 mila euro della provincia per l’ampliamento. Si potrebbe poi procedere per lotti e con l’urbanistica contrattata individuare un terreno idoneo a valle di via Andreas Hofer, da trasformare in edificabile per il miglior offerente. A favore di via Stazione, rispetto alla zona Galizia, vi è poi la situazione idrogeologica del terreno, tant’è che se si volesse costruire un nuovo lido lì, vanno messi in preventivo 1,7 milioni di euro per le bonifiche del sottosuolo. Secondo i primi calcoli poi, gli attuali 18.000 metri quadrati del lido non basterebbero per finanziare l’operazione e quindi occorrerebbe accordarsi anche con un privato per avere terreno in zona Galizia con una seconda urbanistica contrattata che complicherebbe ancor più le cose».
«In più - conclude Tezzele - spostando il lido i finanziatori dovrebbero attendere qualche anno ed è difficile immaginare che possano accettarlo a cuor leggero, visto l’ingente investimento che sarebbero chiamati a fare. Come detto, con la nostra ipotesi invece si procederebbe per lotti e l’attività natatoria non sarebbe compromessa. In via Stazione c’è anche maggior soleggiamento durante l’anno, nessun rischio idrogeologico (a differenza della Galizia con il rio Lusina) e rimarrebbero anche le piante ad alto fusto già esistenti nel perimetro lido».
Alto Adige 17-8-11
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mercoledì, 17 agosto 2011



«Il sindaco ci chieda l’appoggio oppure si dimetta»

LAIVES. La giunta Di Fede non trova pace nemmeno a ferragosto. La proposta del Bauernbund per un diverso metodo di finanziamento del nuovo lido comunale, oltre ad essere diversa da quella del resto della maggioranza, rischia anche di acuire la crisi politica in atto. Nel nuovo documento programmatico che si chiederà alla Svp di sottoscrivere con le sei firme dei suoi consiglieri comunali, infatti, per il nuovo lido rimane l’idea di trasformare in zona edificabile quello vecchio, proposta invisa ai tre consiglieri del Bauernbund, che invece propongono di trasformare parte del verde agricolo a valle di via Andreas Hofer. È prevedibile quindi che difficilmente sul documento programmatico ci saranno le firme di Robert Tezzele, Sylvia Clementi e Elmar Filippi.
Questo fa dire al consigliere Daniele Inguscio (Pdl): «Il sindaco non faccia sterili riunioni di maggioranza ma venga in consiglio comunale a chiedere la fiducia sui punti fondamentali del suo programma, altrimenti si dimetta per il bene di Laives».
Ribadisce il collega di Inguscio, Christian Bianchi: «Noi non siamo prevenuti verso l’una o l’altra delle soluzioni per il lido, purchè quella che verrà adottata sia la migliore sotto tutti i punti di vista, compresa la previsione di un lido che si possa utilizzare tutto l’anno», leggi piscina coperta.
L’opposizione ha già dato una mano determinante alla maggioranza per avviare l’iter relativo alla cittadella dello sport, ma oggi i suoi rappresentanti non danno più per scontato questo appoggio e senza il voto delle minoranze, con i tre consiglieri in quota Bauernbund contrari, sarà “missione impossibile” far passare cittadella e nuovo lido così come vorrebbe il sindaco. (b.c.)
Alto Adige 17-8-11
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mercoledì, 17 agosto 2011



Alle Gandhi vetrate pericolose

LAIVES. L’incidente occorso ad un quindicenne che giocava nel cortile scolastico, ha riportato l’attenzione sul problema delle vetrate nelle scuole. Se ne era discusso durante l’ultimo consiglio comunale, a luglio, in seguito ad una interpellanza presentata dalla consigliere del Pdl Claudia Furlani. Ad un mese di distanza la questione sicurezza si ripropone con pressante attualità.
Il ragazzino infatti è finito inavvertitamente contro una finestra della segreteria della scuola “Gandhi” che, andando in frantumi, gli ha anche procurato un profondo taglio all’avambraccio.
«Al di là di questo specifico episodio - ribadisce adesso Claudia Furlani - è evidente che bisognerebbe intervenire per quanto riguarda la messa a norma delle vetrate scolastiche, tenuto conto che, durante l’anno, il cortile si riempie di centinaia di bambini, così come le aule, l’atrio e tutto il resto. Servono maggiori garanzie - continua il consigliere Furlani - e parlo come mamma prima che come consigliere comunale, perché incidenti del genere possono capitare, purtroppo, in ogni momento a scuola e le maestre, effettivamente, hanno già tante responsabilità che non si può certo caricarle anche di quelle che non competono loro. Dire che comunque il cortile scolastico era chiuso ha poca importanza: le vetrate e le finestre debbono essere comunque a norma».
Claudia Furlani segue costantemente la scuola nel suo insieme a Laives e quindi torna a sottolineare come a San Giacomo i bambini siano nei container e alla scuola materna di via Kennedy solo ora si mette mano alla sicurezza, dopo che in primavera c’era stato un’emergenza per un malore. (b.c.)
Alto Adige 17-8-11
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lunedì, 15 agosto 2011



La proposta del Bauernbund sul lido la strada è in salita

 LAIVES. Per la proposta del Bauernbund sul lido la strada è in salita. La boccia il coordinatore del Pd Andrea Gerolimon e rincara la dose Roberto Ceol, consigliere dello stesso partito. «Prevedere cubatura edificabile al posto del verde agricolo a valle di via Andreas Hofer - spiega Ceol - è proposta fuori mercato, la stessa che ha portato, lo scorso dicembre, al “siluramento” di Georg Forti. Secondo me, non farebbe che dilatare ulteriormente i tempi in attesa che la Provincia dica qualcosa di definitivo sulla cittadella. Se sarà un no, di fatto si chiuderebbe anche l’attuale contesa in seno alla maggioranza e alla Svp in particolare. Di questo non si potrà incolpare comunque la Provincia. Servirebbe poi per riproporre la ristrutturazione dell’attuale lido di via Stazione, per il quale, non tanto tempo fa, era stato fatto un preliminare di acquisto di 5.000 metri di verde agricolo confinante per ampliarlo, grazie al contributo provinciale di 500 mila euro». Anche Ceol auspica che il sindaco organizzi subito una verifica di maggioranza con la Svp. (b.c.)
Alto Adige 14-8-11
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lunedì, 15 agosto 2011



Treni soppressi, proteste in stazione a Laives

LAIVES. La soppressione di alcuni convogli regionali lungo la linea ferroviaria del Brennero sta creando disorientamento nei viaggiatori pendolari. «Noi prendiamo il treno a Laives per andare a Trento ogni mattina - dicono - ma succede che qualche corsa sia stata eliminata. Abbiamo chiesto ad un capotreno e ci ha confermato che alla base di questo disservizio vi sarebbero problemi di personale».
 «In effetti è così - afferma Roger Hopfinger di Trenitalia - in particolare durante il mese di luglio, quando abbiamo avuto parecchi lavoeratori assenti per malattia. Speriamo che, a mano a mano, rientrino tutti per tornare alla normalità e comunque qualche convoglio è saltato, in particolare sulla tratta Bolzano - Trento, rispetto ai 140 che vi transitano ogni giorno».
 Evento eccezionale e imprevedibile quindi, alla base del disservizio denunciato dai viaggiatori di Laives che regolarmente si servono del treno per raggiungere il posto di lavoro, una situazione che comunque starebbe piano piano tornando alla normalità. Nessuna soppressione definitiva di corse insomma, ma solo momentanea carenza di personale, “falcidiato” dalle malattie.
 Proprio il treno, negli ultimi anni, ha conosciuto un boom di richieste da parte dei pendolari di Laives, favorito dalla modernizzazione della stazione e dei parcheggi adiacenti. (b.c.)
Alto Adige 14-8-11
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sabato, 13 agosto 2011



Lido di Laives, Bauernbund e Pdl sono incoerenti 

LAIVES. La proposta del Bauernbund per il nuovo lido comunale e le considerazioni in merito fatte dall’Obmann Svp Hans Joahim Dalsass hanno sconcertato Andrea Gerolimon, coordinatore del Pd a livello comunale.
 «E una proposta quantomeno singolare quella del Bauernbund - dice Gerolimon - perché sul progetto della cittadella l’associazione dei contadini si è sempre schierata contro giustificando il “no” con la necessità di preservare il verde agricolo nel fondovalle. Adesso sul lido a quanto pare c’è una posizione opposta: la maggioranza propone di costruire case al posto del vecchio impianto balneare di via Stazione, mentre il Bauernbud punta invece a rendere edificabili aree di verde agricolo che si trovano a valle della città, sotto via Andreas Hofer per intenderci. Non mi sembra una posizione coerente con quanto enunciato finora».
 Parole critiche il coordinatore del Pd le riserva anche a Christian Bianchi, capogruppo del Pdl, che fin qui ha sempre sostenuto l’opportunità di trasformare il vecchio lido in area edificabile per poi venderla e con i soldi ricavati costruire un nuovo lido in zona Galizia: «Adesso invece Bianchi rilascia dichiarazioni più possibiliste anche nei confronti dell’ipotesi Bauernbund».
 Il coordinatore del Pd comunale conclude ribadendo che la posizione del suo partito non cambia in merito a questi grandi progetti per il futuro di Laives e che le scelte saranno sempre improntate all’interesse della collettività invece che a quello di specifici soggetti o categorie.
 La situazione di crisi intanto è in stallo, anche perché il sindaco Di Fede è lontana da Laives per qualche giorno. Al suo rientro, la prossima settimana comunque, dovrà essere fissata una data per la necessaria verifica politica tra i partner di maggioranza, in particolare con la Svp, partito che su cittadella e nuovo lido, ha mostrato un preoccupante scollamento tra i suoi 6 esponenti in consiglio comunale. C’è da chiarire una volta per tutte se esiste ancora la maggioranza o no. (b.c.)
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sabato, 13 agosto 2011



Degrado a San Giacomo
L’amministratore del Garden Village: «Il Comune non interviene»

 LAIVES. Quartiere Garden Village di San Giacomo come terra di nessuno? Dopo l’appello all’amministrazione comunale di Lorenzo Merlini, se lo chiede Marco Lombardozzi, presidente dell’Anaci bolzanina e amministratore di tutto il lotto di condomini che compongono il Garden Village di San Giacomo. «C’è una situazione di degrado - denuncia Lombardozzi - e, nonostante le mie segnalazioni al Comune di Laives, finora si è visto poco o niente».
 «Ho mandato diverse raccomandate al Comune - afferma l’amministratore - per segnalare le cose che non vanno: dai marciapiedi invasi da erbacce e con qualche cubetto di porfido che manca, ai cani che purtroppo sporcano. È veramente un peccato perché il quartiere è bello, ma sembra quasi abbandonato a se stesso. Ovviamente io parlo dei marciapiedi e degli spazi pubblici, quelli dove periodicamente arrivano anche i vigili urbani di Laives a controllare e fare multe; va bene ma, visto che si tratta di suolo pubblico, provvedano anche ad effettuare i necessari interventi di manutenzione. Io ho il compito di fare da portavoce delle centinaia di famiglie che abitano nel nuovo quartiere, ma da Laives non intervengono. A volte sembra quasi che il Garden Village non faccia nemmeno parte del territorio comunale».
 Lombardozzi tocca tasti dolenti per l’abitato di San Giacomo, sostanzialmente quelli già stigmatizzati a più riprese anche da altri residenti oltre che dal centro di attenzione permanente. Tutto sommato si tratta di piccole cose, importanti però per migliorare la qualità della vita. Ciò che si chiede infatti è di sistemare i marciapiedi laddove qualche cubetto manca e rende pericoloso camminare, così come non sembra un grande lavoro togliere le erbacce dove ci sono. Quello dei cani poi è un problema annoso, sollevato anche di recente da un gruppo di proprietari. A San Giacomo manca un’area riservata, nonostante siano diverse decine quelli censiti.
Alto Adige 13-8-11

L’allarme di Merlini

LAIVES. Non più tardi di qualche giorno fa, Lorenzo Merlini, rappresentante del “centro di attenzione permanente” che opera a San Giacomo, aveva lanciato un richiamo all’amministrazione comunale di Laives affinché tenga fede alle varie promesse di intervento fatte alla comunità di San Giacomo ancora in campagna elettorale. (b.c.)

Ecco la lettera originale spedita all'Alto Adige

Mai come quest'anno la frazione di San Giacomo sembra scomparsa dal territorio comunale di Laives. Da oltre sei mesi regna il silenzio su una serie di interventi che l'amministrazione avrebbe dovuto affrontare o quantomeno rendicontare ai cittadini che la abitano.
Andiamo con ordine:
La passeggiata che dalla chiesetta di San Giacomo porta verso Castel Flavon è rimasta bloccata fin dall'inizio della primavera per “caduta sassi”, si prospettò allora . Ci venne detto per bocca del sindaco Di Fede, del vicesindaco Ceschini e dell'assessore Zelger una sollecita soluzione al problema. Le aspettative della popolazione che ama il proprio territorio e che ha saputo aspettare da così lungo tempo, chiede ora all'amministrazione di rendere pubblico i motivi e le responsabilità di tale situazione. Di dichiarare apertamente cosa intende fare per completare il progetto oppure se intende abbandonarlo come gli abitanti iniziano a credere, disattendendo le promesse fatte in campagna elettorale. Anche l'opposizione ha le sue colpe considerato che non hanno voluto cercare la verità sul progetto della passeggiata nonostante fosse “mal progettata” , completamente finanziata e forse pure dimenticata.
La riqualificazione urbana di San Giacomo, tanto ben presentata ai cittadini dall'amministrazione comunale, sembra abbia avuto forti rallentamenti nella sua esecuzione. Anche in questo caso ci rendiamo conto che vi sono tempi sufficientemente lunghi per gli espropri, ma siamo altrettanto certi che alcuni interventi potevano essere intrapresi e ci riferiamo ai dossi sulla statale per rallentare il traffico e rendere più sicuro il centro del quartiere. Non ci risulta vi sia necessità di esproprio e sembrava una cosa estremamente semplice.
Le numerose parole spese per rendere San Giacomo una comunità di tipo residenziale, così si è sempre espressa la popolazione, nelle sue giuste aspettative, e sembrava la Giunta avesse recepito dopo diversi incontri, sembrano svanite nel nulla. Che fine ha fatto il progetto della piazza, lo spostamento della cubatura “progetto Amonn”, il proseguimento della ciclabile, la sistemazione scolastica, il verde per i cani?
E' tutto il silenzio che circonda che dà più fastidio. Il non sapere, l'essere esclusi dal partecipare ad azioni che guardano al futuro, azioni che danno prospettive senz'altro più credibili e più umane di quanto lo siano ora.
Per “Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo”
Lorenzo Merlini
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venerdì, 12 agosto 2011



«Festival comunale» sette giorni di iniziative

LAIVES. «Spazio alle passioni», questo il leit motiv dell’edizione 2011 del Festival comunale di Laives che inizierà il 31 agosto. Si tratta di una manifestazione patrocinata dai comuni di Laives e Bolzano, che durerà un’intera settimana e proporrà spettacolo, cultura e teatro.
 «L’inaugurazione avrà luogo il primo settembre - spiega l’assessore alla cultura Dino Gagliardini - ma già il 31 di questo mese, accanto al vecchio municipio, verrà proposta una rivisitazione clownesca dell’Amleto di Shakespeare. Nello stesso giorno verrà anche aperta una mostra fotografica curata da Arci Laives e associazione Casa della pesa, presso la sala di via Pietralba».
 Di seguito arriveranno appuntamenti fino al 4 novembre e la gente avrà solo l’imbarazzo della scelta: ci sarà il caffè concerto davanti al municipio e quindi aprirà una mostra della fotografa Francesca Witzmann. Emilio & gli insolvibili proporranno, il primo settembre, musica presso il teatro tenda del Pfarrheim “Amore, guerra e società”.
Alto Adige 12-8-11
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venerdì, 12 agosto 2011



Zelger: «Niente case sull’area lido»

LAIVES. Sì alla proposta del Baurnebund sul lido. Lo dice Georg Zelger, l’assessore che ha ereditato da Georg Forti, il «cerino» dell’urbanistica, settore attorno al quale ruotano i principali problemi politici della maggioranza di Laives. All’indirizzo dell’assessore Zelger vanno anche le critiche lanciate in questi giorni da Lorenzo Merlini, del comitato attenzione permanente di San Giacomo e dal capogruppo dei Verdi, Giorgio Zanvettor.
 Merlini parla di inadempienze e ritardi nelle opere promesse a San Giacomo; Zanvettor a sua volta, “bacchetta” l’assessore all’urbanistica (collega di maggioranza, tra l’altro) perché si sarebbero perdute le tracce del nuovo Piano urbanistico.
 Per quanto riguarda la frazione di San Giacomo, il comitato preme per sapere a che punto è la realizzazione della pedemontana fino a Castel Flavon: «A fine luglio - spiega l’assessore Zelger - abbiamo raggiunto un accordo con il proprietario privato dei terreni sopra San Giacomo. Ha acconsentito a cedere una parte che serve per spostare il tracciato rispetto alla zona a rischio caduta massi. Prevedo quindi che per fine settembre, primi di ottobre, i lavori potranno ricominciare. Faremo anche un incontro con i progettisti delle uscite di sicurezza della galleria di San Giacomo per quanto riguarda il secondo lotto della pedemontana, quello verso la zona Vurza a Pineta».
 Per il nuovo lido c’è adesso una ipotesi messa sul piatto dal Bauernbund, associazione di cui fa parte lo stesso Zelger: «La ritengo una proposta interessante e sicuramente degna di essere approfondita - risponde l’assessore - personalmente ritengo che sarebbe meglio costruire case a valle della città, sotto via Andreas Hofer, piuttosto che creare una zona residenziale dal nulla, al posto del vecchio lido. Ad ogni modo, prima di prendere decisioni converrà attendere il parere di Durnwalder sul progetto di cittadella».
 Giorgio Zanvettor, che con i Verdi fa parte della maggioranza, non lesina critiche per i ritardi sulla predisposizione del nuovo Puc pur prendendo atto che Zelger, come assessore, è subentrato a Forti strada facendo: «L’iter del nuovo Piano urbanistico comunale è avviato e per quanto riguarda i ritardi, ricordo solo che la maggioranza, evidentemente, fin qui ha preferito seguire altre priorità. Ad ogni modo, insieme al piano generale del traffico, si va sempre avanti».
 Anche la bretella stradale da via Vadena alla zona industriale a sud di Laives sembrava essere una priorità per togliere il traffico pesante diretto al magazzino “Kaiser Alexander” in via Fabio Filzi. Oggi invece è stata praticamente accantonata e si farà solo la rotatoria in zona industriale: «Effettivamente è così e, a proposito di rotatorie, andiamo avanti anche con quella prevista all’incrocio tra via Kennedy e via Sottomonte, all’ingresso nord della città».
Alto Adige 12-8-11
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venerdì, 12 agosto 2011



Bianchi: giunta ormai pronta alla resa

LAIVES. Il Pdl di Laives guarda con attenzione alla nuova proposta presentata dal Bauernbund per quanto riguarda il lido e nel frattempo manda anche un segnale alla giunta di Liliana Di Fede: «Noi fin qui siamo stati determinanti per far passare alcuni progetti cari alla maggioranza - dice Christian Bianchi, capogruppo del Pdl - ma sia chiaro che non abbiamo più alcun motivo per continuare così anche in futuro. Da oggi sosterremo liberamente solo ciò che sarà bene per Laives e riteniamo altresì che questa esperienza amministrativa sia oramai finita». Bianchi esprime quindi «apprezzamento per il Bauernbund, che sul lido ha avanzato una proposta alternativa». Ad ogni modo, per il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, anche la questione del lido passa attraverso la decisione che prenderà la Provincia autonoma sulla cittadella e quindi, aggiunge, «sarà opportuno attendere il pronunciamento del presidente Luis Durnwalder anche se ritengo che oramai la questione cittadella dello sport si concluderà con un nulla di fatto. Quanto al lido - conclude Christian Bianchi - sosterremo l’opzione che si dimostrerà più concreta, finanziabile e funzionale per 365 giorni all’anno». (b.c.)
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giovedì, 11 agosto 2011



Carta di identitá Comunicato Comune di Laives
Con il decreto legge 13 maggio 2011, nr. 70 è stato soppresso il limite minimo di età per il rilascio del documento, precedentemente fissato in quindici anni.
La validità temporale della carta di identità è stata, peró, diversificata a seconda dell'età del richiedente:
  • 3 anni per minori dai 0 ai 3 anni, 
  • 5 anni per minori dai 3 ai 18 anni di etá,
  • 10 anni come prima per i maggiorenni. 
Le modalità di rilascio sono comunque rimaste invariate.
In particolare, per il rilascio della carta di identità valida per l'espatrio del minore è sempre necessario l'assenso dei genitori o di chi ne fa le veci, oltre che la dichiarazione di assenza di motivi ostativi all'espatrio ai sensi dell'art. 1 del D.P.R. n 649/1974, la presenza del minore, se di etá pari o superiore a 12 anni, e quattro sue fotografie recenti.
Se la carta di identità viene richiesta non valida per l'espatrio sarà sufficiente la presenza di un solo genitore. 
Il documento di identità dovrà inoltre riportare la firma del titolare che abbia già compiuto dodici anni.
Le nuove disposizioni prevedono inoltre che il minore di quattordici anni possa usare la carta di identità per l'espatrio solamente se accompagnato da almeno uno dei genitori. Se il minore viaggia affidato ad un'altra persona, Ente o Compagnia di trasporto, è necessaria una dichiarazione di chi esercita la patria potestà, convalidata dalla Questura o dalle Autorità consolari. 
Per semplificare i controlli alle frontiere, si consiglia ai genitori di portare con sè documentazione idonea a comprovare la titolarità della potestà sul minore, come può essere per esempio un estratto dell'atto di nascita del minore da cui risulti la paternità e la maternità.
Le nuove disposizioni relative al rilascio e validità del documento ai minori, si applicano anche alle carte di identità non valide per l'espatrio rilasciate ai cittadini stranieri.
COMUNICATI del 09.08.2011 Comune di Laives
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giovedì, 11 agosto 2011



Zanvettor (Verdi): «Prima va rielaborato il piano urbanistico»

LAIVES. «Che fine ha fatto la rielaborazione del Piano urbanistico comunale, scaduto alcuni anni orsono?». A chiederlo è addirittura Giorgio Zanvettor, capogruppo dei Verdi, partito di maggioranza a Laives. «Il Puc è uno strumento fondamentale - ricorda Zanvettor - ancor più per la nostra città, dove negli anni passati si è fatta sentire la pressione abitativa di Bolzano che, non trovando sbocchi nel capoluogo, si è riversata nel comune adiacente».
 Zanvettor quindi ritiene che proprio la rielaborazione del Puc sia uno dei punti di maggior rilievo per l’amministrazione comunale e invece non se ne hanno più notizie da tempo. «I progettisti - ricorda - hanno fornito nel 2010 al Comune una prima bozza del Puc, presentata al gruppo di lavoro il 18 ottobre 2010. Da quel momento è sparita dall’agenda, soppiantata da altre priorità. A parziale giustificazione va detto che le dimissioni di Forti, al quale è subentrato Zelger, non hanno semplificato l’iter della discussione ma, al di là di questo, il successore di Forti non si è certo contraddistinto per una diversa e maggiore sensibilità verso la pianificazione urbanistica».
 La critica di Zanvettor, tenuto conto che è esponente della maggioranza, appare molto severa e del resto, ricorda lui stesso, «dal nuovo Puc dipendono tutta una serie di scelte che vanno dalla riqualificazione di via Kennedy alla nuova piazza, fino all’edilizia sociale, al nuovo lido, la tutela degli insiemi e le convenzioni urbanistiche». È evidente insomma che va portato rapidamente a compimento. (b.c.)
Alto Adige 11-8-11
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giovedì, 11 agosto 2011



Nuova proposta della Svp per il lido

BRUNO CANALI
LAIVES. L’esecutivo Svp ha ricevuto la nuova bozza di accordo programmatico con le priorità da sottoscrivere per garantire la sopravvivenza della maggioranza, ma la riunione che si è svolta martedì sera è stata catalizzata soprattutto dall’ipotesi di finanziamento per il nuovo lido proposta dagli esponenti del Bauernbund, contrario a trasformare in zona abitativa l’area del vecchio lido così da recuperare i 10-13 milioni necessari a finanziare quello nuovo. Progetto sul quale, insieme alla cittadella, si gioca la stessa sopravvivenza dell’amministrazione Di Fede. I tre voti dei consiglieri Bauernbund sono determinanti in una maggioranza di 16 su 30 in consiglio comunale, a meno che non si ipotizzino coalizioni diverse. Tra i protagonisti del confronto interno alla Svp ovviamente c’è l’Obmann Hans Joachim Dalsass.
 Obmann Dalsass, avete sottoscritto il nuovo accordo programmatico, così come richiesto dagli altri partner di maggioranza?
 «L’altra sera l’attenzione era quasi esclusivamente rivolta all’ipotesi alternativa di finanziamento del nuovo lido portata dagli esponenti del Bauernbund».
 Cosa prevede questa nuova ipotesi?
 «Anche per i consiglieri del Bauernbund si potrebbe finanziere il nuovo lido attraverso lo strumento della contrattazione urbanistica, ma non trasformando in zona abitativa il vecchio lido, bensì le aree agricole a valle della città, 10 ettari tra via Andreas Hofer e via Stazione».
 Come ha reagito il direttivo Svp davanti a questa proposta alternativa?
 «Abbiamo dato incarico al consigliere Tezzele di prendere i contatti necessari anche con i tecnici che sono scettici su questa ipotesi, affinché si stabilisca se è fattibile dal punto di vista finanziario. Io personalmente la giudico degna di approfondimento e se poi dovesse funzionare si potrebbe dare l’ok».
 Torniamo all’accordo programmatico che vi hanno chiesto di sottoscrivere: nel punto che parla di lido, rimane comunque la vecchia idea di trasformare in abitabile l’area di quello attuale, come è possibile superare così l’aut aut del Bauernbund.
 «Dal confronto tra noi in partito è emersa la volontà di attendere la decisione sul progetto della cittadella. Credo che aspettare un paio di settimane ancora per capire cosa vuol fare la Provincia non cambi granchè. Se il progetto alla fine dovesse tramontare, credo che anche per la coalizione di maggioranza tutto tornerebbe in discussione, perlomeno così dicono alcuni dei suoi componenti oggi».
 Una maggioranza di 16 consiglieri su 30 è veramente il minimo per amministrare. La Svp è disponibile ad un eventuale allargamento?
 «Certamente. Lo abbiamo detto fin dall’inizio della legislatura che non è possibile avere una maggioranza condizionata dalle decisioni di un solo consigliere. Sappiamo però che tra i componenti della stessa coalizione non tutti sarebbero felici dell’ampliamento e anche questo sarebbe un problema».
Alto Adige 11-8-11
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mercoledì, 10 agosto 2011



«San Giacomo, solo promesse elettorali»
Lorenzo Merlini: a fronte dei problemi aperti, il silenzio


LAIVES. Il “Centro attenzione permanente” di San Giacomo torna a farsi sentire. È una ripresa critica nei confronti dell’amministrazione comunale, accusata di non occuparsi dell’abitato. Dice Lorenzo Merlini: «Mai come quest’anno, San Giacomo sembra scomparsa dal territorio comunale di Laives. Da oltre sei mesi regna il silenzio su una serie di temi che l’amministrazione comunale invece avrebbe dovuto affrontare, rendendone conto ai cittadini».
L’elenco inizia con la passeggiata pedemontana, dalla chiesetta sopra san Giacomo fino a castel Flavon, a Bolzano. «È ferma dalla primavera - dice Merlini - per caduta sassi, si disse allora. Sindaco, vicesindaco e assessore Zelger ci garantirono una sollecita soluzione del problema, ma ora vogliamo sapere di chi sono le responsabilità del ritardo e cosa si intenda fare per completare il progetto oppure se si intenda abbandonarlo, come gli abitanti di san Giacomo iniziano a credere, disattendendo così le promesse fatte in campagna elettorale».
Secondo argomento, la riqualificazione - con un nuovo lotto - della statale 12 a San Giacomo. «Anche questa - continua Merlini - ha subito forti rallentamenti. Ci rendiamo conto che vi sono tempi tecnici lunghi ed espropri da fare, ma siamo convinti che comunque determinati interventi si potevano fare, vedi i dossi artificiali sulla statale per rallentare il traffico. Non ci risulta servano espropri per realizzarli e sembrava una cosa estremamente semplice».
L’esponente del comitato di attenzione permanente fa poi una considerazione amara: «Le parole spese per rendere San Giacomo una comunità di tipo residenziale, per la quale si è sempre espressa la popolazione nelle sue giuste aspettative, sembrano svanite nel nulla. Che fine hanno fatto il progetto della piazza, lo spostamento della cubatura del “progetto Amonn”, la ciclabile verso Bolzano, la sistemazione della zona scolastica, lo spazio per i cani? È tutto il silenzio che circonda questi temi che dà più fastidio - conclude Merlini -, il non sapere, l’essere esclusi dalla partecipazione su ciò che riguarda il nostro futuro a lasciarci molto perplessi». (b.c.)
Alto Adige 10-8-11


martedì, 19 luglio 2011



Laives, dubbi sui lavori per la piazza e il parcheggio Meglio due commissari

LORENZO TESTINI
«Pi contatti fra Comune e privati per sondare la disponibilità a realizzare la piazza in centro ed un parcheggio interrato sotto quello attuale, dietro il vecchio municipio”. Leggo il seguito dell’articolo apparso su questo quotidiano, in cronaca di Laives, l’8 luglio 2011, ed il tono non cambia. “Da quanto trapela dai vertici dell’amministrazione ci sarebbe stato un approccio con la stessa impresa che ha costruito il nuovo municipio (la Codelfa) così come si guarderebbe anche alle cooperative”. Chi ha un minimo di conoscenza delle procedure d’appalto sa benissimo che comportamenti del tipo di quelli descritti fanno parte, non solo dell’illegittimo, ma anche dell’illecito. Ciò significa che coloro che hanno “sondato” le predette ipotesi, con i possibili interessati, hanno reso un pessimo servizio al Comune di Laives, quanto meno in termini di immagine. A questo punto, e con questi precedenti, diventa praticamente impossibile percorrere, nell’ambito del Comune, la via dell’appalto. Non solo. Tutti coloro che hanno effettuato sondaggi o hanno avuto contatti con privati, con la Codelfa o con i rappresentanti delle cooperative, siano essi soggetti politici o funzionari del Comune, dovrebbero venire allontanati dall’amministrazione. Le norme di legge prevedono infatti che in materia di appalti la trasparenza fra i concorrenti sia assoluta. In concreto nessun contatto è consentito fra stazione appaltante e possibile appaltatore. Indetta la gara ogni concorrente ha diritto di chiedere, per iscritto, dei chiarimenti, ma le risposte, che pure devono darsi solo per iscritto, unitamente alle richieste, devono essere trasmesse a tutti coloro che hanno chiesto di partecipare alla gara. Dopo quanto accorso, tale condizione non può più verificarsi perché tutte le persone in precedenza contattate, si sono già venute a trovare in una condizione di privilegio. Ed allora che fare? La Provincia potrebbe nominare due commissari: un ingegnere con esperienza di progettazione ed un amministrativo con esperienza in procedure d’appalto, senza alcun contatto con il Comune. Interlocutore potrebbe essere l’assessorato ai lavori pubblici della Provincia.

Alto Adige 18-7-11
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martedì, 19 luglio 2011



 «Toggenburg la giunta ha mostrato di nuovo i suoi limiti»

LAIVES. Per Christian Bianchi, capogruppo del Pdl in consiglio, il ritardo nella consegna delle infrastrutture alla zona Toggenburg 1 di Pineta, sarebbe “l’ennesima dimostrazione di inefficienza della giunta. Questo ritardo infatti crea problemi e disagi ai soci delle cooperative, che non ottengono ancora l’abitabilità dei rispettivi appartamenti (complessivamente sono 54) proprio perchè le infrastrutture non sono state completate”.
Qualche giorno fa, 18 di questi soci che fanno parte delle cooperative “Futura” e Idea”, affiliate a Confocooperative, hanno ricevuto le chiavi degli appartamenti alla Toggenburg 2. Però non vi possono accedere se non per traslocare eventualmente mobili, perché manca ancora l’abitabilità. Sperano che arrivi il prossimo 8 agosto, ma intanto vivono nel paradosso di avere a disposizione il nuovo appartamento e magari - come qualcuno ha spiegato - dover chiedere ospitalità a qualcuno.
Quanto alle infrastrutture, sono in ritardo perché lo scorso autunno, per problemi tra amministrazione comunale e ditta appaltatrice, il cantiere si era fermato alcune settimane. Questo impasse adesso si riflette sui tempi di consegna previsti. Sabato 23 luglio alle 10.30, davanti al municipio di Laives, sit in dei soci delle cooperative per richiamare l’attenzione su questo problema. (b.c.)
Alto Adige 18-7-11
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domenica, 17 luglio 2011



Vallarsa: 1,5 milioni per i lavori

BRUNO CANALI
LAIVES. Supera abbondantemente il milione e mezzo di euro la spesa necessaria per mettere in sicurezza le rocce a picco sulla zona sportiva Vallarsa. La stima dopo le verifiche geologiche, intanto l’area rimane chiusa. «Per affrontare una spesa di questo genere abbiamo chiesto aiuto alla Provincia - afferma Georg Zelger, assessore all’urbanistica -. Aspettiamo una risposta».
La zona sportiva è proprietà di una cooperativa privata la quale gestisce pista ghiacciata e campi da tennis, oltre ad una piccola area verde ricreativa. E proprio il fatto di essere una struttura privata potrebbe rappresentare adesso un handicap per il finanziamento delle opere di messa in sicurezza. Il dubbio era già stato sollevato in consiglio comunale mesi fa da Christian Bianchi, che aveva citato a proposito il decreto del presidente Durnwalder del 5 agosto 2008, concernente i piani delle zone di pericolo. All’articolo 9, dove si parla espressamente di «impianti sportivi e per il tempo libero», premettendo che anche questi «sono da sottoporre alla verifica di compatibilità idrogeologica e idraulica», si avverte che comunque «l’elaborazione di questa verifica è a spese del proprietario o gestore».
Brutta tegola sulla testa della cooperativa proprietaria dell’area Vallarsa, anche perché di sua proprietà, oltre ai campi sportivi, è anche la parete rocciosa dalla quale potrebbero cadere i massi. È evidente che la cooperativa di suo non può nemmeno sognarsi di finanziare progetti e lavori di messa in sicurezza milionari, ma va chiarito se lo possono fare a loro volta gli enti pubblici (Comune e Provincia), magari accampando l’interesse collettivo visto che l’area è frequentata da centinaia di visitatori e giovani atleti.
Intanto l’Hockey Club Ssv Leifers ha già dovuto trovare un’alternativa per allenamenti e partite delle proprie squadre giovanili: la stagione agonistica inizierà ad ottobre, ma la preparazione dovrà incominciare molto prima. Ben difficilmente per fine estate la zona Vallarsa potrà tornare agibile e quindi tutti ad Ora o Egna, con inevitabile lievitazione dei costi per la società, che ha già chiesto sostegno all’amministrazione comunale per questi problemi.
Che la Vallarsa fosse una zona a rischio per la caduta massi era risaputo, tant’è che anche in passato vennero installate delle protezioni paramassi. Questo stato di cose però è ritornato di attualità in concomitanza con lo scavo della galleria per la variante stradale di Laives, scavo che avviene mediante brillamento di mine. Il tunnel avanza 150 metri circa all’interno proprio delle rocce che rappresentano il maggior rischio.
Alto Adige 17-7-11
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sabato, 16 luglio 2011



Chiuso il distributore Smp era l’ultimo di via Kennedy

LAIVES. Chiude il distributore di carburante “Smp” in via Kennedy e il titolare non sa neppure fino a quando rimarrà così e se poi riaprirà.
Per la città è una perdita, perché era anche l’unico distributore rimasto tra Bronzolo sud e San Giacomo, dove oltre a fare il pieno, era possibile anche usufruire di diversi servizi, compreso il lavaggio. Di tutti i distributori che un tempo si potevano trovare lungo la via Kennedy, era l’ultimo rimasto in attività e d’ora in poi quindi, gli automobilisti di Laives che dovranno fare il pieno, o andranno fino a sud di Bronzolo, lungo la statale 12, oppure punteranno su San Giacomo, dove un distributore c’è di fronte all’Hotel Raffl. E’ il caso di ricordare che per arrivarci da Laives, occorre transitare sulla vecchia ss 12 e questo potrebbe causare un incremento del traffico a S.Giacomo.
Alto Adige 16-7-11
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venerdì, 15 luglio 2011



La beffa delle case a Toggenburg 1

BRUNO CANALI
LAIVES. I 18 soci delle cooperative “Futura” e “Idea” che oggi pomeriggio alle 15.30 riceveranno da Confcooperative le chiavi dei rispettivi alloggi in zona Toggenburg 1º Pineta, non vi potranno per ora abitare a causa dell’assenza delle infrastrutture.
In questo senso sono nelle stesse condizioni degli altri 36 che pure stanno attendendo di poter finalmente prendere possesso dei nuovi appartamenti e al massimo, con le chiavi in mano, potranno intanto incominciare le operazioni di trasloco dell’arredamento. Senza le infrastrutture a posto infatti, il Comune non rilascia l’abitabilità e chi dovesse abitare negli alloggi verrebbe sanzionato.
La responsabilità di questa situazione è in gran parte proprio del Comune di Laives, che ha accumulato ritardi per quel che riguarda la realizzazione delle infrastrutture di zona (strade, fognatura e illuminazione pubblica) e adesso i soci cooperatori sperano che l’ultima indicazione - quella dell’8 agosto - sia veramente quella definitiva per poi poter finalmente entrare.
«Non ho seguito direttamente la questione - afferma il sindaco Liliana Di Fede - ma i tecnici dei lavori pubblici adesso mi confermano che non vi sono più problemi e i lavori vanno avanti come da programma, secondo i piani concordati». Perché vi sia ritardo nella consegna delle infrastrutture alla Toggenburg 1, lo avevano appurato gli stessi presidenti di cooperative in un incontro di qualche mese fa in municipio. Era successo che la ditta appaltatrice aveva puntualmente avviato l’intervento alla Toggenburg 1. Non ricevendo però soldi dal Comune, ad un certo punto aveva deciso di fermare il cantiere, fino a quando i pagamenti non fossero stati sbloccati. Questa è stata la causa del ritardo, che si riflette adesso sui termini del completamento, che avrebbe dovuto avvenire ad inizio mese.
Sembra una beffa, ma per diversi soci questo procrastinare i termini crea non poche difficoltà, perché tra loro c’è chi ha già disdetto l’affitto per l’appartamento occupato finora, oppure chi, sempre in previsione di entrare nel nuovo alloggio alla Toggenburg per fine giugno, ha provveduto a vendere l’appartamento che aveva e adesso rischia ogni giorno che passa, di dover uscire senza avere pronta l’alternativa.
Entro l’8 agosto quindi anche le infrastrutture alla Toggenburg 1 dovranno essere pronte, in maniera che i soci possano ottenere perlomeno una abitabilità parziale in base alla quale prendere possesso dei rispettivi appartamenti.
Diversamente, dovesse esserci l’ennesimo rinvio dei termini di consegna, in molti andrebbero incontro a grossi disagi e questo nonostante le cooperative abbiano pagato al Comune il terreno sul quale costruire le case, due anni fa circa. E’ una corsa contro il tempo e intanto si prepara una manifestazione sotto il municipio.
Alto Adige 15-7-11
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venerdì, 15 luglio 2011



Forte temporale e raffiche di vento

LAIVES. Il forte temporale e, soprattutto, le raffiche di vento dell’altra sera, hanno creato parecchi problemi sia a Laives che a San Giacomo, dove i vigili del fuoco sono dovuti intervenire più di 20 volte per allagamenti, alberi sradicati e piccoli smottamenti che ostruivano alcune strade, come quella che sale verso i masi di Montelargo e per le tegole che rischiavano di cadere in testa ai passanti.
I volontari hanno lavorato anche per buona parte della notte tra mercoledì e giovedì per fronteggiare le emergenze, fortunatamente non di grave entità. Uno degli episodi più gravi è accaduto nell’area del lido di Laives, dove una tromba d’aria, ha divelto la tensostruttura per ospita la palestra. Divelti i tubi dell’impalcatura, il vento ha poi spinto ciò che rimaneva della tensostruttura ridotta in brandelli, sui meli di un frutteto adiacente. Danni per alcune migliaia di queo.
Poco distante il vento ha invece fatto crollare un grande pino, finito contro la facciata di casa Furlani. Per fortuna la pianta si è appoggiata e ha solo danneggiato lievemente il tetto della casa. In tutto questo caos, non è mancato, per i vigili del fuoco, neppure un falso allarme incendio in via Marconi, allarme che poi si è rivelato infondato. Il corpo dei vigili del fuoco di Laives, complessivamente ha visto all’opera l’altra notte 24 uomini, supportati da 7 veicoli, tra i quali l’autoscala, indispensabile per tagliare rami pericolanti, il carro attrezzi e l’autobotte. Grazie proprio a questo lavoro, i danni in città sono stati molto limitati e già ieri mattina, anche al lido, tutto era tornato alla normalità, nonostante le piscine fossero intasate da rami e foglie trasportati in acqua dal vento.
Stesso scenario anche per i vigili del fuoco volontari di San Giacomo Aguzzo, pure chiamati a più riprese per liberare cantine e garage dagli allagamenti e per togliere rami pericolanti. Ieri mattina infine, gli operai del cantiere comunale sono intervenuti lungo la strada di Montelargo per eliminare i materiali che parzialmente la intasavano a causa di piccoli smottamenti provocati dall’eccezionale quantità di acqua piovuta in pochi minuti sulla zona. Qualche danno anche alle coltivazioni per la grandine. (b.c.)
Alto Adige 15-7-11
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giovedì, 14 luglio 2011



«Non lamentatevi»

LAIVES. Tina Feller, presidente del Centro culturale San Giacomo Agruzzo 82, si è lamentata sul nostro giornale dei ritardi con i quali l’amministrazione comunale starebbe distribuendo alle associazioni i contributi, perlomeno a quella da lei guidata. Dino Gagliardini, assessore alla cultura, replica in una nota alla responsabile del sodalizio.
Su sua precisa indicazione, spiega Gagliardini, la giunta comunale ha approvato, il 5 maggio di quest’anno, la concessione di contributi ordinari per un importo totale pari a 87.400 euro.
«Tra le associazioni che beneficiano di questi contributi c’è anche quella guidata dalla presidente Tina Feller - dice Gagliardini - associazione che, sulla base del bilancio preventivo per il 2011, ha ricevuto una quota parte dello stanziamento che il Comune di Laives riserva alla cultura. Tra l’altro, proprio il Centro culturale San Giacomo Aguzzo 82 è stato uno dei pochi che ha goduto di un aumento di contributo ordinario.
L’assessore alla cultura aggiunge poi che «lo stanziamento va pianificato dapprima secondo uno scopo generale e poi attraverso obiettivi da perseguire ovvero, le tappe di un percorso che si sviluppa nel tempo. E’ ciò che è successo anche quest’anno, tutto nei tempi previsti dal regolamento comunale in materia. Il ritardo di cui lamenta Tina Feller, attiene agli anticipi ((80%) dei contributi concessi, che l’amministrazione eroga come ulteriore sostegno ai gruppi. Purtroppo ciò è dovuto alla normativa sulla tracciabilità dei flussi finanziari nelle pubbliche amministrazioni, che si ottiene mediante un codice unico di progetto (Cup) generato dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della programmazione economica (Dipe). E’ dal mese di maggio che trattiamo questo aspetto, che sicuramente ha fatto slittare i tempi di liquidazione degli anticipi».
Gagliardini respinge dunque eventuali accuse di lassismo da parte del Comune.
Alto Adige 14-7-11
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giovedì, 14 luglio 2011



Il sito Internet del Comune resta fermo: mancano i fondi

LAIVES. Il sito internet del Comune di Laives è fermo a novembre dello scorso anno e l’unica novità è rappresentata dalla messa in rete delle sedute del consiglio comunale (in differita). Questa situazione ha già ispirato prese di posizione critiche in consiglio comunale, tanto che l’assessore Sara Endrizzi, in sede di approvazione del rendiconto finanziario 2010, ha voluto in un certo senso giustificare l’impasse. «L’informatica rappresenta per il Comune un punto molto delicato - ha detto Sara Endrizzi - e l’infrastruttura, così come l’organizzazione del settore, necessiterebbero di una riorganizzazione. Per raggiungere questo obiettivo sarebbero però necessari degli investimenti, soldi che, allo stato attuale del bilancio, non sono ipotizzabili».
Alto Adige 14-7-11
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mercoledì, 13 luglio 2011



Il liceo dello sport troverebbe la sua sede ideale in zona Galizia

LAIVES. Il liceo “Toniolo” è presente sul territorio provinciale da oltre trent’anni. Si tratta di un istituto privato, ma legalmente riconosciuto e paritario, gestito da una cooperativa senza scopo di lucro. Tra le opzioni formative che è in grado di offrire, quella che con il passare degli anni è diventata la più gettonata è scienze applicate allo sport. Si tratta di una possibilità formativa che punta a valorizzare nei ragazzi le attitudini alla psicomotricità, per poi offrire loro la possibilità di proseguire con specifici percorsi post diploma e universitari.
Proprio per queste caratteristiche, la sua collocazione definitiva accanto alla zona sportiva Galizia, sarebbe la naturale soluzione. Infatti, l’ideale per il Toniolo è creare una sinergia con il territorio, appoggiandosi a strutture già esistenti. In questo caso sarebbero proprio quelle previste alla cittadella dello sport.
Come detto, con il passare degli anni, gli iscritti a questo indirizzo sportivo sono diventati netta maggioranza rispetto all’opzione ambientale. I vertici dell’istituto hanno già manifestato grande interesse verso la possibilità di “mettere su casa” a Laives.
A sua volta, il vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini ha dichiarato di volere impegnarsi in tal senso. Ciliegina sulla torta infine, sarebbe l’aggiunta del centro di riabilitazione sportiva, altra struttura di cui si parla da tempo. (b.c.)
Alto Adige 13-7-11
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mercoledì, 13 luglio 2011



Tommasini: in crisi per la Svp divisa

BRUNO CANALI
LAIVES. Visto dalla prospettiva della vicepresidenza provinciale, il primo anno di amministrazione Di Fede è «impostato bene». Christian Tommasini è consapevole delle difficoltà politiche in Comune a Laives, ma - assicura - «Liliana Di Fede ha in mano la situazione». Per lui sono eccessive e ingiustificate le critiche che in questi giorni vengono indirizzate al sindaco e alla giunta. «Io ritengo invece che Liliana Di Fede si stia muovendo bene per affrontare i nodi della città - continua Tommasini - impostando la linea per il futuro. Sono condivisibili anche le scelte che ha fatto questa amministrazione comunale nel suo primo anno di attività, vale a dire assegnare priorità a temi come piazza, riqualificazione di via Kennedy e cittadella. Sono nodi estremamente significativi e non è semplice risolverli».
Tommasini, che a Laives vive e in passato ha anche svolto un ruolo di amministratore comunale, ritiene che la «fibrillazione», in Comune a Laives, c’è sempre stata: «Non ricordo che i bilanci siano mai passati tranquillamente, ma anche dal punto di vista politico, Liliana Di Fede, con una Svp divisa sulla cittadella, ha saputo muoversi brillantemente, andando a cercare un sostegno alla maggioranza per portarla avanti».
Anche per Tommasini, uno dei problemi maggiori è proprio la divisione interna alla Svp, che sta condizionando la vita politica comunale. La cittadella è uno degli argomenti alla base di questi problemi, ma anche per lui rappresenta un’opportunità per Laives, Pineta e San Giacomo. «Sto lavorando affinché alla cittadella si aggiunga anche il liceo Toniolo - dichiara il vicepresidente della giunta provinciale - perché non è un aspetto di poco conto. Per quanto riguarda le case per il ceto medio poi, Laives è un comune certamente virtuoso, avendo avviato per primo il programma. Per la cultura, è in atto un’importante collaborazione anche con noi, oltre che con Bolzano. Certamente siamo di fronte a sfide complicate, ma lo sarebbero per chiunque prendesse le redini dell’amministrazione comunale. Quello che positivo è anche che Liliana Di fede è sempre molto presente e ha un ottimo rapporto con la cittadinanza; io personalmente apprezzo questa sua presenza. Insomma, è giusto parlare di difficoltà, ma il bilancio del primo anno di amministrazione comunale è positivo».
A proposito di difficoltà, una delle critiche è che le cose vanno avanti a rilento. Spiega Christian Tommasini: «Non conosco i dettagli della situazione attuale, ma il problema è sempre esistito e credo che dipenda in parte anche dal turnover del personale comunale che è sempre elevato a Laives. So per esperienza che in Comune ci sono ottimi funzionari e amministratori capaci, ma la burocrazia al giorno d’oggi è talmente complicata che qualunque procedura diventa sempre più complessa, tanto che gestire qualunque progetto di un certo rilievo è sempre più difficile. Però Liliana Di Fede è sicuramente preparata. Questo primo anno di attività amministrativa è servito per impostare bene il lavoro futuro. Per quello che mi riguarda, cercherò di dare una mano per portare a buon fine i progetti più significativi e importanti per Laives».
Tommasini preannuncia sviluppi interessanti per il Comune: per quanto riguarda il progetto della cittadella, cercherà di integrarlo con il liceo “Toniolo”, che attualmente a Bolzano è in una sede provvisoria e invece nella zona sportiva Galizia avrebbe la sua collocazione più naturale.
Quindi, in campo culturale, accenna anche al progetto di portare eventi come ad esempio potrebbe essere prossimamente l’opera e la collocazione migliore potrebbe essere proprio il teatro di San Giacomo, “cerniera” tra le due realtà di Laives e Bolzano. Più delicata invece la situazione politica comunale, almeno fino a quando in seno alla Svp rimarrà la divisione che si è manifestata sul progetto della cittadella e sul nuovo lido.
Alto Adige 13-7-11
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martedì, 12 luglio 2011



Giunta Di Fede, un coro di critiche

BRUNO CANALI
LAIVES. Le critiche al sindaco Liliana Di Fede e alla sua giunta condensate dal consigliere del Pdl Christian Bianchi in venti punti, fanno discutere. In che misura siano condivise dalla gente di Laives lo abbiamo chiesto agli operatori di vari settori.
«In parte - dice Norbert Paoli, vice Obmann Svp ed esponente del Bauernbund - c’è del vero in quello che ha elencato Bianchi. Anch’io vedo che il Comune di Laives manifesta dei limiti sia tecnici che politici e si sta verificando ciò che noi avevamo sempre temuto: tutta l’attenzione dell’amministrazione comunale, da un anno a questa parte, è rivolta al progetto della cittadella, con il risultato che siamo in uno stallo dal punto di vista amministrativo».
Giudizio severo anche da parte di Elda Paolazzi, fiduciaria dell’Unione per i commercianti locali. «Io non sono una politica - dice - e parlo come commerciante. Sicuramente per il nostro settore in questo anno di amministrazione comunale è stato fatto poco o niente. Sara Endrizzi, assessore competente, ha avvicinato esclusivamente alcuni di noi. L’altra sera ad esempio c’è stato il giovedì lungo, con pochi negozi aperti e anche questo è il risultato dell’assenza o quasi di contatti con noi da parte dell’assessore. Io mi aspetto un suo maggiore sforzo, come ha chiarito il sindaco. Noi abbiamo bisogno di un assessore che ci difenda e per questo mi dispiace che non si sia raggiunto un accordo con l’Unione commercio turismo e servizi. Io credo comunque alle promesse del sindaco e spero che alla fine si trovi una collaborazione che non sia solo chiacchiere. Occorre anche partire subito con il progetto di riqualificazione della via Kennedy».
A rappresentare i consumatori è il sindacalista Maurizio Albrigo. «Seguiamo l’evolversi della situazione a Laives con una certa apprensione. Vediamo che questa amministrazione ha grosse difficoltà a portare avanti un programma e anche sulle strategie per lo sviluppo futuro della città. Per riqualificare via Kennedy ci vorranno anni ma occorre anche cambiare la mentalità dei cittadini per evitare che Laives diventi città dormitorio. Siamo molto scettici verso il centro commerciale, che arriverebbe in un settore già in grosse difficoltà. Non vorremmo che poi finisse come con l’Auracom di Ora, dove i negozi stanno chiudendo, perché tutti sono bravi a parlare di centro commerciale, ma deve avere anche clienti e non sarà facile nella posizione defilata dove è previsto. Insomma, a Laives c’è una situazione difficile, che va a scapito dei cittadini e ciò che è anche più grave è che i contrasti non sono solo tra maggioranza ed opposizione, ma in seno alla maggioranza stessa. Non entro nelle questioni politiche sollevate da Bianchi, ma vedo che delle belle intenzioni enunciate lo scorso anno ancora poco o nulla è stato realizzato».
Pollice verso anche da Claudia Furlani (Pdl) sulla politica scolastica: «A Pineta, checché ne dica il sindaco, sono stati cambiati i progetti iniziali. A San Giacomo ci sono i bambini nei container, con la prospettiva di rimanerci per i prossimi 5 - 6 anni e intanto la comunità di San Giacomo è destinata a crescere velocemente. L’asilo di via Kennedy non è ancora stato messo in sicurezza dalle proteste di febbraio e speriamo che lo facciano almeno per settembre. Quanto alle elementari di Laives, non direi che la sistemazione sia una cosa di routine».
Mario Martinelli è il presidente degli albergatori e dell’Associazione turistica: «Verso il nostro settore, il sindaco Di Fede ha sempre manifestato grande disponibilità e notevole sensibilità. Noi andiamo avanti come Associazione turistica col nostro programma e il sindaco, debbo dire, è sempre presente, anche per i progetti che vorremmo realizzare, sui quali ci ha garantito l’appoggio. Il rapporto con il Comune è positivo».
Tina Feller da tanti anni è presidente dell’associazione culturale San Giacomo Agruzzo 82. Per lei le cose in questo primo anno non sono andate bene. «Direi che è andata abbastanza male e faccio un piccolo esempio: stiamo ancora aspettando la delibera con i contributi comunali per quest’anno. Da quanto mi ricordo io, non era mai successo un ritardo simile, questi contributi sono linfa vitale per ogni associazione culturale, noi compresi. Al di là di questo dettaglio, penso che la giunta in carica abbia fatto poco o niente nel primo anno di vita e sinceramente mi aspettavo di più. Per questo non nascondo una certa delusione».
Altro tema: il personale comunale, tra il quale - non è un mistero - serpeggia un certo malumore per i cambiamenti introdotti dal sindaco. «È inevitabile - spiega però Marisa Mantovan, sindacalista Cisl che segue la questione - come ogni volta che si introducono novità. È difficile accontentare tutti ma certamente le intenzioni alla base sono positive, anche se richiedono un certo sacrificio ai dipendenti in un panorama già non particolarmente favorevole. I problemi da affrontare sono ancora parecchi - conclude la sindacalista - e comunque saluto ben volentieri questo tipo di operazione che darà i risultati nel prossimo futuro».
Alto Adige 12-7-11
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lunedì, 11 luglio 2011



Tra stadio e lido, ora Laives sta navigando a vista

L’approvazione da parte provinciale delle deroghe alla legge urbanistica che permette di aggiungere 5.000 mq di aree dedicate al commercio al dettaglio ai 2000 mq prevedibili, è senz’altro un punto a favore dei sostenitori dello stadio per il Suedtirol in zona Galizia a Laives, ma contemporaneamente aggiunge confusione ad una situazione che già di per sé chiara non è. In particolare sono i due ordini del giorno presentati dall’ex-vicesindaco di Bolzano a rendere la situazione ancor più intricata: è evidente infatti che il primo scopo che si proponeva Pichler Rolle era quello di far digerire la deroga ai consiglieri Arnold Schuler e Josef Noggler, che avevano annunciato la loro contrarietà allo stadio. Così facendo però ha passato la palla all’amministrazione di Laives che ora deve presentare un piano finanziario che dimostri la sostenibilità del progetto (Baumgartner però si era rifiutato in gennaio di renderlo pubblico con la scusa che un privato non ha di questi obblighi) e deve ridurre in modo significativo i terreni interessati a stadio e centro commerciale. Del lido infatti Pichler Rolle non fa menzione e anzi afferma che a lui non interessa: la riduzione deve riguardare unicamente i terreni che dovrebbero essere messi a disposizione per il progetto “Casa per il Suedtirol”.
La domanda che però sorge a questo punto è la seguente: senza lo stadio il centro commerciale è ancora possibile? La deroga approvata in questi giorni rimane valida? Non vi sono motivi apparenti per ritenere il contrario, ma ecco allora che si conferma il sospetto che lo stadio sia solo lo strumento necessario ad aggirare le leggi urbanistiche e permettere la costruzione di un centro commerciale nel verde agricolo.
Tornando a Laives, occorrerà vedere come si muoverà l’SVP ed in particolare il Bauernbund che continua però a mandare segnali del tutto coerenti con i voto contrario espresso in consiglio.
La maggioranza nel frattempo procede con grande determinazione nell’operazione di spostamento del lido, unico modo per assicurarsi l’appoggio delle destre. Senza colpo ferire sono stati trovati i soldi per l’ennesimo incarico esterno (costo di circa 20.000 euro) per scegliere il tipo di lido più adatto alla nostra realtà. escluso naturalmente a priori qualsiasi verifica sulla reale necessità e convenienza di spostare la struttura e quindi una raffronto tra i costi di una sua ristrutturazione e di una edificazione ex-novo.
L’impressione è che ci si muova senza un’idea precisa e infatti nulla si dice sul tipo di impianto che si vuole costruire come se questo fosse di secondaria importanza: Laives vede prevalere una popolazione con redditi medio-bassi e per questi cittadini la possibilità di accedere al lido a prezzi contenuti è una reale esigenza e una scelta apprezzata. Ciò che si intende costruire assomiglia invece molto di più a quell’acquarena proposta in campagna elettorale dal PDL, struttura bellissima, ma dai costi di gestione esorbitanti e che proprio per questo aveva sollevato una serie di reazioni negative. L’unica cosa che si conosce è il costo dell’operazione che viene da più parti stimata in 10-12 milioni di euro. Con questa spesa cosa si costruisce? Qualcuno forse le idee chiare ce l’ha, ma collimano con i progetti della maggioranza e soprattutto con i bisogni della popolazione? Di che tipo di struttura stiamo parlando? A servizio di chi dovrebbe essere? Non sarebbe opportuno prima di avventurarsi su questa strada e affidare incarichi, un confronto con i cittadini?
Altra questione sempre aperta è quella relativa alla messa in sicurezza della vecchia discarica e più in generale alla bonifica dei terreni di tutta la Galizia. In base alla relazione dei tecnici sarebbe necessaria un monitoraggio in continuo di almeno un anno per verificare i flussi delle acque di falda durante i vari periodi dell’anno e determinare quindi gli effetti sulla discarica. Analisi più approfondite su tutti i terreni, compresi quelli in cui è stato impossibile accedere per il divieto posto dal proprietario o per la presenza del materiale di riporto della galleria, sono auspicati dagli stessi tecnici che rilevano la necessità di un quadro certo della situazione in base al quale decidere le modalità migliori di intervento. Si ha invece la sensazione che il problema venga intenzionalmente sottovalutato così come i rischi idrogeologici legati alle possibili piene del Rio Lusina.
Insomma le problematiche sono infinite e man mano che si procede i dubbi e i quesiti aumentano e chi si illude che con le deroghe concesse dalla provincia la questione sia definitivamente chiusa si sbaglia. Come comitato va seguito con grande attenzione tutto ciò che si muove intorno alla cittadella e occorre procedere nell’opera di controinformazione, tenendosi pronti ad indire il referendum in caso di forzature.
Alto Adige 10-7-11
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lunedì, 11 luglio 2011



Pdl: venti motivi per le dimissioni

BRUNO CANALI
LAIVES. Christian Bianchi, capogruppo del Pdl, sintetizza in 20 punti la sua sostanziale bocciatura della maggioranza e ne chiede le dimissioni. Il sindaco Liliana Di Fede liquida queste critiche come «demagogiche, e aventi l’unico fine di fare un po’ di propaganda politica».
Bianchi ha elencato 20 temi tra i più significativi e dibattuti durante il primo anno di attività amministrativa della giunta Di Fede, per arrivare a dire che «poco o nulla è stato fatto finora». Ribatte il sindaco: «Mi dispiace, ma il consigliere Bianchi non voglia vedere al di là del proprio naso. Il capogruppo del Pdl pone sullo stesso piano la pulizia dei gabinetti in municipio, con i progetti che cambieranno volto al Comune di Laives. Il suo è un attacco politico qualunquista».
Dice Bianchi: «La cittadella dello sport non si capisce ancora se si farà».
Risponde Di Fede: «Malgrado le forti speculazioni esterne, sulla cittadella abbiamo tenuto duro e la faremo, controllando il progetto e opponendoci a chi vuole prendersi gli 11 milioni assicurati dalla Provincia per portarli altrove. La norma che consente di procedere entrerà in vigore entro 15 giorni».
Bianchi: «Viabilità e riqualificazione di via Kennedy. Mancano le idee e i progetti, c’è solo un incarico per intervistare gli automobilisti in previsione della variante in galleria, con un piano traffico da 3 anni in un cassetto».
Di Fede: «Il rifacimento di via Kennedy è un progetto fondamentale, cambierà il volto della città. Ci sentiamo obbligati a sentire gli interessati e intanto stiamo aggiornando lo studio del traffico e abbiamo iniziato i colloqui preliminari con le parti».
Bianchi: «La zona Vallarsa è chiusa, non conosciamo i risultati delle verifiche geologiche e cosa succederà con le attività sportive da autunno in poi».
Di Fede: «I problemi di sicurezza alla Vallarsa non erano prevedibili e il piano per le zone di sicurezza ha imposto la chiusura per possibile caduta massi. Ci siamo mossi immediatamente e lo studio commissionato al geologo ci ha confermato che servirà una spesa ingente per la messa in sicurezza. Stiamo cercando una sponda con la Provincia perché da soli non ce la facciamo».
Bianchi: «Nuova piazza: due progetti pagati e buttati».
Di Fede: «Ci interessano progetti equilibrati e sostenibili. Stiamo cercando gli equilibri finanziari per procedere. Il piano di attuazione verrà approvato nei prossimi mesi».
Bianchi: «Commercio e litigi, poche idee di rilancio».
Di Fede: «Pura strumentalizzazione politica nella quale non si dovrebbero trascinare i commercianti che hanno altro cui pensare. L’assessore Endrizzi gode di largo appoggio e le riconoscono competenza, disponibilità e coraggio».
Bianchi: «Fotovoltaico: anche qui, progetti e soldi spesi a vuoto finora».
Di Fede: «Il Governo ha cambiato le regole in corsa e ci siamo trovati con un progetto irrealizzabile finanziariamente. Con l’assestamento di bilancio troveremo le risorse per iniziare».
Bianchi: «Riqualificazione di San Giacomo fin qui solo promessa».
Di Fede: «È una priorità e siamo agli espropri».
Bianchi: «Elementare di San Giacomo con bambini nei container peri anni».
Di Fede: «Non è vero: è un progetto al 50% con Bolzano, che lo ha accettato dopo un lungo confronto. Il loro voto è previsto per l’estate; Laives ha accantonato i soldi per il primo lotto».
Bianchi: «Scuola di Pineta e progetti buttati?».
D Fede: «Nessun progetto buttato via ma solo mutato alla luce delle richieste avanzate dai residenti. La Provincia farà la sua parte. I bambini non andranno nei container ma ristruttureremo locali nostri e affitteremo altri della parrocchia».
Bianchi: «Centrale a pompaggio: dove è finita?»
Di Fede: «È una proposta privata e quando arriverà il progetto vedremo se interessa Laives o no».
Bianchi: «E la palazzina delle associazioni italiane?»
Di Fede: «E’ un progetto importante ma prima viene il resto».
Bianchi: «Asilo di via Kennedy: e la sicurezza?»
Di Fede: «È un intervento di routine che verrà fatto in estate, a scuola chiusa».
Bianchi: «Asfaltature e ciclabili: come si procede?».
Di Fede: «L’asfaltatura è routine e non priorità. Ciclabili: partiremo con San Giacomo».
 Alto Adige 10-7-11
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lunedì, 11 luglio 2011



Toggenburg 1: protestano le coop

BRUNO CANALI
LAIVES. I 54 soci delle 3 cooperative che stanno aspettando gli appartamenti in zona Toggenburg 1 a Pineta, sono preoccupati: «In un incontro con sindaco e assessore competente il 5 maggio scorso - dice Andrea Sbironi - ci avevano assicurato la consegna entro giugno».
Sbironi, presidente della cooperativa Giada 2002, vuole rassicurazioni. «Gli appartamenti sono pronti, ma c’è un ulteriore rinvio e, da quanto abbiamo potuto appurare, sarebbe dovuto al fatto che la realizzazione delle opere infrastrutturali non è completata. A malincuore constato che siamo già a luglio e al momento non ci sono notizie che facciano immaginare il completamento al 31 luglio. Di tale situazione sono molto preoccupato, in quanto molti soci hanno dato la disdetta degli appartamwnti dove abitano finora, proprio per il 31 luglio. A sostegno di questi soci - continua Sbironi - prego il Comune di laives di cercare di impegnarsi al fine di poter snellire anche quelle che saranno le pratiche di abitabilità e di agibilità, subordinate al completamento delle infrastrutture ovviamente, altrimenti per molti dei nostri soci inizieranno disagi e problemi notevoli».
Sbironi afferma che gli alloggi delle cooperative sono pronti e si è cvreata una situazione paradossale: le infrastrutture hanno subito rallentamenti rispetto alle previsioni di consegna. Così, invitiamo tutti i soci di Legacoop, Confcoop e Kvw, con le proprie famiglie (dovesse essere nevessario) a prendere parte ad una manifestazione simbolica davanti al municipio di Laives, programmata per sabato 23 luglio alle 10.30, per sensibilizzare la giunta comunale e gli uffici competenti ad un maggiore impegno nei confrontidei soci, che sono prima di tutto cittadini”.
Tra questi soci c’è già chi si sta preoccupando di trovare una soluzione provvisoria per quando dovrà uscire dall’appartamento dove si trova e magari quello alla Toggenburg di Pineta non sarà ancora pronto, mettendo in conto di dover andare in albergo o presso parenti disponibili. Quando, a maggio, i presidenti delle cooperative avevano chiesto spiegazioni per il fermo dei lavori relativi alle infrastrutture, era emerso che c’erano stati disguidi nei pagamenti alla ditta da parte del Comune di Laives, tanto che si era fermata. Poi l’intervento era ripreso, ma ovviamente il tempo perduto non si poteva recuperare. L’auspicio dei 54 cooperatori è che non si debba arrivare ad agosto per la consegna di appartamenti che già oggi sarebbero pronti e questo solo perchè è in ritardo la costruzione di strade d’accesso, marcciapiedi e illuminazione, vale a dire tutto ciò che attiene alle infrastrutture.
Alto Adige 9-7-11
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lunedì, 11 luglio 2011



«Dovreste andarvene a casa»

 LAIVES. «Venti motivi che dovrebbero spingere la maggioranza alle dimissioni»: li ha elencati il capogruppo del Pdl Christian Bianchi nel fare un bilancio relativo al primo anno di attività amministrativa. Bianchi parte dalla cittadella dello sport per sottolineare che ancora non è chiaro se si farà o meno, visto che finora non è stato presentato né un progetto né il piano economico che rassicuri sulla fattibilità dell’operazione. Poi c’è la riqualificazione di via Kennedy “e anche qui - continua Bianchi - non c’è alcuna idea di cosa fare e meno che meno un progetto. Dobbiamo ancora esaminare il piano traffico fatto e pagato tre anni fa. Vallarsa: zona chiusa con ordinanza del sindaco per rischio caduta massi e non sappiamo cosa succederà con strutture e società sportive. Nuova piazza: progetti fatti, pagati e poi buttati. Commercio: litigi, incomprensioni con i commercianti e nessuna idea. Fotovoltaico: progetti e soldi spesi in consulenze, senza nulla di fatto. Riqualificazione di San Giacomo: fatta solo una parte e il resto promesso da anni. Scuola elementare italiana di San Giacomo: bambini nei container con il rischio di restarci ancora per 10 anni. Scuola di Pineta: progetti pagati e buttati e nuovi progetti nel cassetto. Centrale di pompaggio di Masten: presentata la scorsa estate, più nulla”. Nell’elenco figurano poi anche casa della cultura italiana, asfaltature, nuovo Puc, ciclabili, sito intrenet comunale, lido, aeroporto, organizzazione comunale e coesione della maggioranza.
Alto Adige 9-7-11
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venerdì, 08 luglio 2011



LAIVES  Mensa scolastica: è tempo d’iscrizioni

Per le domande di iscrizione alla mensa scolastica di Laives c’è tempo fino al 29 luglio. Quest’anno le tariffe verranno calcolate in base alle fasce “Isee”. I moduli si possono reperire presso lo sportello del cittadino, nell’atrio del nuovo municipio.
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giovedì, 07 luglio 2011


Unione commercio turismo servizi

Cittadella, Di Fede contro l’Unione

BRUNO CANALI
LAIVES. Faccia a faccia sul centro commerciale, ieri in municipio, tra i vertici della giunta comunale e quelli dell’Unione commercio turismo servizi. Di fronte si sono trovati il sindaco Di Fede, l’assessore al commercio Endrizzi, Dieter Steger, Dado Duzzi e Elda Paolazzi.
 Spiega Dieter Steger: «L’incontro lo avevamo chiesto noi dell’Unione per esporre a sindaco e assessore il nostro “no” al centro commerciale nella cittadella. Non c’è stato comunque un dibattito vero e proprio, ma è stato comunque importante poter sottoporre ai responsabili comunali il nostro punto di vista».
 Gli esponenti dell’Unione commercio hanno anche esposto il dubbio già echeggiato durante le riunioni con i commercianti a Laives, ovvero che alla fine il centro commerciale previsto possa essere più grande dei 7.000 metri quadrati di cui si è parlato finora e che sono inseriti anche nelle variazioni urbanistiche approvate dal consiglio provinciale.
 All’uscita dall’incontro, il sindaco Liliana Di Fede ha rilasciato alcune considerazioni molto determinate, mandando un segnale anche a chi, eventualmente, starebbe lavorando per trasferire lo stadio dell’Fc Alto Adige a Bolzano o altrove: «Il mio timore più grande - ha detto Di Fede - è per l’intero territorio. La cittadella dello sport è uno dei tre progetti, insieme alla piazza (che approveremo a breve) e alla riqualificazione di via Kennedy, che finalmente vedono un interesse provinciale per Laives».
 Quanto alla cittadella dello sport, il sindaco ha affermato: «Non prestiamo il fianco a chi vuole portare il progetto altrove o strumentalizza il dibattito a fini politici. Laives ha sempre assorbito i problemi altrui e oggi, finalmente, la Provincia vuole investire anche su questo territorio. Le forze di Laives hanno compreso l’importanza urbanistica, sociale ed economica della cittadella dello sport. Certamente tratteremo le forme del progetto anche con i commercianti; sapremo collaborare per uno sviluppo armonioso della quarta città dell’Alto Adige, ma quanto alla fattibilità, gli 11 milioni assicuratici dalla Provincia resteranno a Laives. L’amministrazione comunale non ammetterà ingerenze esterne».
 A sua volta, l’assessore Endrizzi, ha invitato i commercianti, «a proseguire il confronto sui molti progetti che interesseranno Laives nei prossimi anni». Proprio Sara Endrizzi, rispondendo alle critiche sul centro commerciale che le sono piovute addosso negli ultimi mesi, ha sempre citato uno studio provinciale dal quale emergerebbe che Laives, commercialmente parlando, si potrebbe ancora sviluppare.
 «È un discorso che andrebbe molto più approfondito - ha chiosato il direttore dell’Unione Commercio, Dieter Steger - perché la realtà di Laives non è certo quella di Brunico: non ha le stesse potenzialità dal punto di vista commerciale ed inoltre subisce il fatto di essere molto vicina al capoluogo Bolzano».
 Nessuna decisione insomma è uscita dall’incontro di ieri tra le parti, che aveva carattere interlocutorio. Sindaco e assessore al commercio rimangono sulle proprie posizioni favorevoli a cittadella e centro commerciale, mentre l’Unione commercio è contraria ai 7000 metri di negozi allo stadio. «Se non ci saranno cambiamenti - ha concluso Steger - vedremo cosa succederà. Noi comunque siamo decisi a portare avanti le nostre ragioni fino in fondo». Il confronto sul centro commerciale alla cittadella insomma è solo all’inizio.
Alto Adige 7-7-11
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giovedì, 07 luglio 2011



Sistema WiFi: la Don Bosco fa da apripista

LAIVES. Luisella Raveane della biblioteca Don Bosco sottolinea che in biblioteca la possibilità di collegarsi alla rete internet col sistema WiFi esiste da tempo. Il Comune di Laives, nell’ultima riunione di consiglio, ha garantito che inizierà mettendo a disposizione l’area attorno al municipio di via Pietralba: «Da noi, alla biblioteca Don Bosco - spiega Raveane - oltre a due postazioni interet riservate agli utenti della biblioteca, è già attivo il sistema di navigazione senza fili WiFi. Questo significa che la nostra sede di Laives è coperta da una rete wireless ed è quindi possibile, previo accreditamento secondo la normativa vigente, navigare in internet gratuitamente, utilizzando il proprio computer portatile o un telefonino di ultima generazione. Il sistema che utilizziamo alla Don Bosco è il “Luna”, già in uso presso varie realtà provinciali e che, da quanto ho appreso, avrebbe intenzione di implementare anche il Comune di Laives presso il nuovo municipio». La Don Bosco insomma ha già fatto da apripista al WiFi per Laives. (b.c.)
Alto Adige 6-7-11
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giovedì, 07 luglio 2011



Fotovoltaico: c’è il dietrofront  

LAIVES. L’assessore Dino Gagliardini annuncia in consiglio comunale che si cambia sistema per l’introduzione del fotovoltaico e l’opposizione manifesta “sconcerto”.
 Gagliardini infatti ha spiegato che da maggio di quest’anno sono ritornati gli incentivi statali per il fotovoltaico e, fatti quattro calcoli, il Comune con ogni probabilità abbandonerà la formula del leasing per imboccare invece la strada del finanziamento in proprio.
 “Dopo avere stanziato ingenti somme per progetti rivelatisi inutili - scrivono però Bruno Borin (Pdl) e Giuliano Vettorato (Lega nord) - l’amministrazione realizzerà una trentina dei potenziali 1500 Kwp installabili, ritenendo le attuali condizioni non più economicamente vantaggiose”. I due esponenti dell’opposizione rinnovano la disponibilità a collaborare nella ricerca delle soluzioni migliori per il Comune.
 “A corto di capacità mutuataria - sintetizza Gagliardini - la strada imboccata era la più coerente. Cambiare non significa rimangiarsi tutto e va bene la disponibilità, ma con proposte realistiche. Le consulenze affidate finora sono servite comunque per capire cosa e come fare”.
Alto Adige 5-7-11
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giovedì, 07 luglio 2011



I revisori dei conti sul bilancio 2010 «Qualche pecca c’è»

 LAIVES. Il consiglio comunale ha licenziato il rendiconto finanziario 2010 e anche il collegio dei revisori dei conti ha dato parere favorevole. Gli stessi revisori, nelle loro considerazioni finali, hanno però “consigliato” di definire meglio, per il bilancio 2011, i dettagli di ricognizione dei “residui” passivi e attivi ovvero, tutti quei soldi che il Comune deve ancora incassare o deve ancora pagare.
 “Dallo scorso anno abbiano iniziato un lavoro per migliorare anche questi aspetti - ha spiegato il sindaco Liliana Di Fede ai consiglieri che chiedevano chiarimenti - e comunque non è che non sappiamo esattamente come siamo messi con residui passivi e attivi. I nostri funzionari li riaccertano anno dopo anno e quello che abbiamo avviato semmai è un percorso per arrivare ad analizzare residuo per residuo. Un conto insomma è l’accertamento su quanto dobbiamo ancora incassare e altro è procedere celermente con il recupero del dovuto. Tutto sommato comunque direi che siamo nella normalità e del resto, il collegio dei revisori ci ha dato parere favorevole”.
 Anche sull’elenco completo del patrimonio comunale, i revisori dei conti hanno fatto un appunto, affermando che non sono riusciti ad averne uno completo e aggiornato in tutte le sue parti. (b.c.)
Alto Adige 5-7-11
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giovedì, 07 luglio 2011



«Asilo nido caro, ma di qualità»

BRUNO CANALI
LAIVES. I dati di una recente indagine Astat dicono che la retta per frequentare l’asilo nido a Laives, sarebbe tra le più care rispetto alle altre realtà (poche) che possono vantare un servizio di questo tipo.
 L’assessore Dario Volani intende però precisare: “Quando si parla di tariffe, vanno tenuti in considerazione tutti gli aspetti dell’offerta, non solo quelli economici perché, diversamente da altre realtà provinciali, al nido di Laives prevediamo tre fasce di uscita e ovviamente, la retta maggiore viene applicata a quella fascia che rimane fino alle 17. Da noi poi riusciamo ancora ad applicare agevolazioni, vedi quella per il secondo figlio e poi c’è la Family Card per famiglie numerose, tutte cose che pochissimi altri prevedono credo. Del resto, il nido in particolare è un servizio che ha costi notevoli (attorno ai 700mila euro l’anno per una sessantina di bambini) ma che qui a Laives corrispondono ad una qualità molto elevata dell’offerta, cosa che ci è stata riconosciuta anche dagli esperti del settore. Per noi il nido non è e non è mai stato, un “parcheggio” per i bambini che hanno i genitori al lavoro, ma un vero e proprio servizio educativo, con del personale altamente qualificato per svolgerlo».
 Volani sottolinea poi che con le tariffe applicate alle famiglie si coprono solo in parte i costi del nido: “Una quota è a carico dei genitori del bambino e quindi, metà è a carico del Comune e metà della Provincia. E’ normale insomma che oltre un certo numero di ore di frequentazione, i costi salgano, ma non sarebbe nemmeno corretto che a pagarli fossero tutti gli altri. Certo, chi non vorrebbe costi bassi per famiglie e Comune e anche qualità alta dell’offerta?”
 Effettivamente, il nido comunale rimane sempre uno dei servizi più “gettonati” a Laives. La lista di attesa per accedervi è sempre lunga e ad esempio, attualmente le domande sono 78, delle quali 36 accolte, di famiglie i cui bambini inizieranno a frequentare il nido a settembre. Tanto che periodicamente arrivano in Comune le richieste di allestire un nido anche a Pineta e a San Giacomo. Negli anni la Provincia ha anche puntato sulle microstrutture gestite da cooperative, diverse dal nido.
Alto Adige 5-7-11
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domenica, 03 luglio 2011



«Il lido resti per le famiglie»

BRUNO CANALI
LAIVES. “Il lido che vorrei” di coloro che a Laives lo frequentano abitualmente assomiglia molto a quello attuale. A livello politico si discute sul posto dove realizzare un lido nuovo e la giunta ha anche affidato uno studio ad una società di consulenza brissinese.
 La gente invece pensa ad un lido “a misura di famiglia” e teme piuttosto che il lido del futuro possa diventare qualche cosa di “estraneo”, magari all’avanguardia, ma senza più quel clima famigliare che ha sempre avuto. Inoltre, si teme un aumento del biglietto d’ingresso, oggi il più basso della provincia.
 «Se immagino il lido del futuro - dice Nadia Maestri - lo penso come quello attuale, certamente ristrutturato e magari ampliato, ma comunque sempre un impianto famigliare, dove si accede senza pagare troppo e dove i figli possono rimanere al sicuro e sotto controllo. Un lido nuovo invece mi fa temere qualcosa di “grande”, che attirerebbe inevitabilmente gente da fuori, a danno della tranquillità che c’è oggi».
 «Un lido a misura di bambini prima di tutto - immagina anche Catia Valentini, che pensa ad un impianto a misura di famiglia, con prezzi economici -. Mi interessa poco la presenza anche di una piscina coperta e penso che la collocazione migliore sia qui dove siamo oggi piuttosto che in zona Galizia».
 Per Giusi Cacciatore, «il lido di Laives va bene così, con la possibilità di tenere sempre i bambini sotto controllo e tranquillo. Certo, si potrebbe ampliarlo, creando spazi per i più piccoli e per la pratica di qualche sport. Vedrei favorevolmente anche una piscina coperta, che amplierebbe la fruibilità lungo tutto l’arco dell’anno».
 «Un lido più grande, con più verde - dice Mariella Sebastiani - ad esempio togliendo il campo sterrato che serve a poco e mettendo giochi per i bambini. Quanto alla collocazione, qui o in zona Galizia, per me incide poco».
 Stesso discorso anche per Lolita Bonato, che vede il lido come un punto di ritrovo. «Forse ci vorrebbero maggiori attrazioni in piscina per la fascia di età dai 13 ai 16 anni. Quanto alla collocazione, qui o in Galizia è uguale».
 Antonella Rovelli è una delle “affezionate” del lido di Laives: «Sono anni che ci vengo regolarmente e mi trovo bene. Mi piace com’è perché si trovano bene anche i mieli figli».
 Le fa eco l’amica Valeria Visconti: «Il problema è che questo impianto balneare oramai è vecchio, ma anch’io lo frequento da diversi anni e rinnovo l’abbonamento. Certamente mi andrebbe bene anche se lo ricostruissero in Galizia».
 Non chiede grandi cose ad un lido neppure Daniela Bonecher: «Qui si sta bene, semmai dovrebbero migliorarlo un po’ soprattutto per i ragazzi. Un nuovo lido potrebbe anche portare a maggiori costi per tutti e questo mi andrebbe meno bene».
 Elias Von Webern arriva da Bronzolo: «La posizione del lido per me è meglio qui, in via Stazione, perché è in mezzo alla campagna. Quello che manca? La vasca con i trampolini per tuffarsi ad esempio e magari un ampliamento. Quanto alla possibilità di avere una piscina coperta, indubbiamente è valida, perché consentirebbe di sfruttare il lido per tutto l’anno, anche col cattivo tempo e non solo nei mesi estivi».
 Sul versante dell’amministrazione comunale, la strada che si è deciso di imboccare è quella dello spostamento del lido in zona sportiva Galizia. Per farlo si è stabilito che l’attuale area del lido di via Stazione 18.000 metri quadrati circa) verrà resa edificabile, sia pure con un indice abbastanza contenuto (non oltre 1,5 metri cubi per metro quadrato) e quindi posta in vendita al miglior offerente.
 Si tratta di una decisione che ha creato un “mal di pancia” nella Svp: il partito infatti si è lacerato nuovamente tra favorevoli (ala sociale ed economica) e contrari (i contadini). Questi ultimi infatti, pur essendo sostanzialmente a favore di un nuovo lido, non intendono accettare che al posto di quello attuale nascano nuovi appartamenti, in alternativa si ristrutturi il lido attuale.
 Il problema però è che il Comune di Laives non ha soldi per costruire un lido nuovo e quindi deve per forza imboccare la strada della trasformazione urbanistica e successiva asta. Quanto alla possibile ristrutturazione, già adesso, anno dopo anno, si spendono decine di migliaia di euro per manutenzioni straordinarie a causa della vetustà dell’impianto natatorio cittadino.
Alto Adige 3-7-11
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domenica, 03 luglio 2011



Asili, a Bolzano tariffe record
Il capoluogo e Laives sopra i 70 euro mensili, a Ciardes solo 22

BOLZANO. La scuola materna più economica è quella di Castelbello-Ciardes: le famiglie pagano mensilmente 22 euro. La più cara è quella di Laives: dove la tariffa è più del triplo (74 euro). Tre euro in meno a Bolzano. In linea di massima comunque le strutture più care si trovano nei comuni principali e nei paesi limitrofi.
 È quanto emerge da un’indagine dell’Astat (istituto provinciale di statistica) sulle tariffe relative alle rette delle scuole materne, delle microstrutture e degli asili nido per l’anno 2010-2011: servizi improtantissimi in particolare per le famiglie dove entrambi i genitori lavorano. L’analisi prende in considerazione il costo per la frequenza della scuola materna da parte del primo figlio a mezza giornata (denominata anche giornata ordinaria). Non vengono invece considerate le tariffe per la frequenza da parte di ulteriori figli (sono previsti sconti) e il tempo prolungato (costa di più).
 La maggior parte dei Comuni presenta tariffe invariate rispetto allo scorso anno, oppure applica delle variazioni che non superano i 5 euro. L’incremento più consistente in valore assoluto si registra a Termeno, dove la tariffa ha subìto un aumento di 7 euro rispetto al 2009/10.
 In controtendenza Senale-San Felice: la tariffa è stata fissata a 32 euro, 18 in meno rispetto all’anno precedente. A livello provinciale la tariffa media mensile ammonta a 50,36, con un incremento dello 0,9% rispetto al
2009/10.
 Molto più cari asili nido e microstrutture (per bambini da 0 a 36 mesi). Il servizio di asilo nido, per altro sempre più richiesto, viene offerto solo in quattro città: Bolzano, Merano, Bressanone, Laives. Standardizzando le tariffe per 20 giornate mensili di otto ore ciascuna e prendendo in considerazione la giornata normale (indicativamente con uscita intorno alle 15.30), tra i quattro Comuni non emergono sostanziali differenze di prezzo. Bolzano (310 euro) è il Comune più caro, Bressanone (300) si colloca al secondo posto, Merano al terzo posto (296). La tariffa più economica è quella applicata a Laives (289).
 In Alto Adige sono 26 su 116 i Comuni che offrono alle famiglie le microstrutture. Il progetto pedagogico è caratterizzato da una grande flessibilità: poche ore al giorno oppure pochi giorni.
 Le microstrutture vengono per lo più gestite da cooperative. La fruizione del servizio è prevista per un massimo di otto ore al giorno e 20 giorni al mese (frequenza standard) per un totale di 160 ore mensili. La tariffa oraria, fissata dai Comuni, è compresa tra 1,88 euro di Bressanone e 4 di Naturno, Silandro, Terlano, Vadena e Varna. Il valore orario medio è pari a 3,51 ed è aumentato solo lievemente rispetto all’anno scolastico precedente (+0,05).
 Soltanto tre Comuni in tutta la provincia, ovvero Bolzano, Merano e Bronzolo, mantengono il tetto massimo di spesa dei 400 euro al mese per bambino precedentemente previsto dalla legge provinciale.
 Il Comune di Bressanone si mantiene sotto il limite dei 400 con una tariffa massima di 300 al mese: è la piú conveniente. Da tre anni esatti, ovvero da luglio 2008, i Comuni non sono più soggetti a rispettare il tetto massimo di spesa per le famiglie di 400 euro al mese per bambino. (an.ma)
Alto Adige 3-7-11
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venerdì, 01 luglio 2011


Riemerge un’altra capanna retica

BRUNO CANALI
LAIVES. Un’altra capanna retica è venuta alla luce in un cantiere privato a monte della città, nel cuneo tra via Pietralba e via Peter Mayr, proprietà della famiglia Hofer. Ad individuarla è stato l’archeologo Alberto Alberti, che segue i lavori di scavo. È in zona Raif, dove in passato sono state trovate altre testimonanze dell’epoca pre-romana: lì probabilmente sorgeva un villaggio.
 Solo un occhio “allenato” come il suo ha permesso ad Alberti, tecnico dell’Ufficio beni archeologici della Provincia diretto da Cartin Marzoli, di individuare in mezzo alla terra la forma di quella che a tutti gli effetti dovrebbe essere una capanna retica, del tutto simile alle altre ritrovate negli anni passati qua e là in città a Laives.
 «Rispetto a quelle però - specifica Alberto Alberti - dovrebbe trattarsi di una capanna risalente al secondo secolo avanti Cristo, un po’ più recente quindi delle altre trovate in zona Galizia, che sono databili attorno al quarto secolo avanti Cristo. Per questa che è venuta alla luce in cima a via Pietralba, nel terreno Hofer, siamo grosso modo al periodo immediatamente precedente l’arrivo dei Romani».
 Lo scavo da parte dell’archeologo è appena iniziato, nei prossimi giorni si conta di arrivare fino alle fondamenta della capanna. Intanto però è già venuta alla luce una punta di lancia in ferro ben conservata, oggetto che, conferma Alberti, non si trova usualmente in questo genere di costruzioni. Poco distante dall’area della capanna retica si possono vedere anche i sassi della vecchia strada che saliva in Vallarsa, di qualche secolo fa.
 «Con questa capanna, siamo sempre in zona Raif - continua l’archeologo, un’area a monte della vallata, dove con ogni probabilità doveva esserci un piccolo villaggio retico, prova ne sia il fatto che poco distante da qui in passato sono state trovate altre costruzioni del genere e alcuni oggetti dell’epoca».
 La capanna (pochi resti di pietre rozzamente squadrate) è simile a quella montata nel parco in zona Galizia. Uno dei misteri che ancora si celano nel sottosuolo della città è quello della necropoli. «In effetti - spiega Alberti - essendo oramai appurato che qui c’era un villaggio, da qualche parte dovevano anche avere seppellito i defunti. Finora non siamo però ancora riusciti localizzare la necropoli e non è nemmeno detto che la si troverà in futuro. Potrebbe anche essere successo che durante qualche scavo moderno inavvertitamente il sito sia stato distrutto e oggi, al suo posto, si trovi un condominio. In questo senso ringrazio la famiglia Hofer, che ha dimostrato la massima disponibilità al completamento di scavo e rilievi».
Alto Adige 1-7-11
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venerdì, 01 luglio 2011



«Presto i soldi per levare le barriere»

LAIVES. Per far fronte ad interventi più urgenti, l’amministrazione comunale di Laives ha tolto diverse decine di migliaia di euro dal capitolo destinato all’eliminazione delle barriere architettoniche. Questo ha allarmato qualche consigliere di opposizione, che ha chiesto chiarimenti. “Non abbiamo deciso di mettere in secondo piano l’eliminazione delle barriere architettoniche - ha spiegato però il sindaco Liliana Di Fede - che rimane certamente tra le nostre priorità. Semplicemente ci servivano soldi urgentemente su altri capitoli e abbiamo verificato che togliendoli momentaneamente da quello per l’eliminazione delle barriere non si frenavano gli interventi in programma. Al più preso rimpingueremo questo capitolo».
 Thoedor Perathoner (Freiheitlichen) ha anche chiesto che si intervenga sul tratto di marciapiede che va dall’incrocio Crosara all’albergo Casagrande. «Il quel tratto - ha detto il consigliere - il marciapiede è sconnesso e anche i cordoli in qualche punto sono stati schiacciati. Per un disabile o anche per una mamma che spinge la carrozzina transitare risulta difficoltoso». L’assessore ai lavori pubblici ha garantito che disporrà un intervento. (b.c.)
Alto Adige 1-7-11
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giovedì, 30 giugno 2011


Arriva il Wi-Fi in zona municipio

BRUNO CANALI
LAIVES. All’unanimità, il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno presentato sull’onda di due mozioni (Laives 5 stelle e Pdl) per introdurre il sistema Wi Fi nell’area attorno al nuovo municipio. In questa maniera accederà gratis ad internet dalla piazzetta del municipio in via Pietralba. La proposta è stata accolta dai consiglieri e fatta propria dall’assessore Endrizzi.
La stessa Endrizzi ora dovrà attivare per fare un contratto con un concessionario di questo servizio. Contento Paolo Castelli, che questo punto aveva anche nel programma elettorale. “Tra breve sarà possibile accedere ad internet attraverso la rete Wi-Fi dalla piazzetta antistante il nuovo municipio - dice Castelli - e il sistema consigliato è il “Luna”, che già la Provincia ha introdotto in altre realtà provinciali. Per la sola zona centrale di Laives, il costo dovrebbe aggirarsi attorno ai 4.000 euro l’anno, mentre se si dovesse poi estendere questo importante servizio a tutta la città, il costo salirebbe a circa 50.000 euro l’anno. Noi abbiamo chiesto il Wi Fi per accedere a costo zero alla rete internet, pensando in particolare a tutti gli studenti che utilizzano normalmente internet e speriamo che nel giro di 2 o 3 mesi anche qui a Laives possa finalmente diventare una realtà per tutti”.
Tecnicamente si tratterà di installare un’antenna sull’edificio municipale in centro e grazie a quella si potrà collegarsi alla rete internet senza spendere un centesimo. Soddisfatto anche Daniele Inguscio, del Pdl, che pure aveva presentato una mozione per identica richiesta.
A proposito di antenne, l’assessore Dino Gagliardini ha anche anticipato che verranno spostate sul tetto del municipio, quelle attualmente installate sulla casa delle associazioni, in cima a via Pietralba. Si tratta di antenne che servono per la telefonia mobile. In termini di inquinamento elettromagnetico, il Wi Fi è molto meno pericoloso della telefonia mobile poiché utilizza potenze estremamente ridotte.
Durante la riunione del consiglio comunale è stato anche approvato il conto consuntivo del 2010, anno che l’amministrazione in carica, considera “di transizione” poiché a maggio dello scorso anno ci sono state le elezioni comunali. Nella relazione che accompagna il documento non ci si nascondono le difficoltà dei prossimi mesi: una delle prime azioni della giunta è stata la riorganizzazione degli uffici comunali. Il collegio dei revisori dei conti ha rilevato carenze organizzative nell’apparato pubblico: non c’è un quadro chiaro del patrimonio comunale, così come tra i “residui” di cassa figurerebbero somme ancora da riscuotere così come da pagare.
Alto Adige 30-6-11
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mercoledì, 29 giugno 2011



Senza segretario il consiglio viene dimezzato

LAIVES. A.A.A. segretario comunale cercasi, per sostituzione temporanea. Causa malattia, il Comune di Laives si trova senza segretario e senza vice. Per questo, anche le due sedute del consiglio comunale sono state dimezzate: la prima infatti è stata fatta grazie alla disponibilità, come sostituto, del segretario comunale di Egna; per quella di stasera non si è trovato nessuno disposto a seguire la seduta. Tra i rappresentanti di opposizione c’è una certa irritazione, perché è ben vero che le malattie non si possono prevedere, però le convocazioni del consiglio comunale, al ritmo di una al mese circa, si dimostrano insufficienti per smaltire tutti i punti all’ordine del giorno. Succede così che in attesa vi siano interrogazioni oramai datate; documenti che erano stati presentati in concomitanza con l’insorgere di qualche problema, che però, passati i mesi, o è già stato risolto oppure risulta superfluo tornarci sopra. Da qualche tempo anche dalla giunta arrivano scarse notizie sulle delibere adottate, almeno attraverso i canali informativi ufficiali dell’organo esecutivo comunale, e molti temono che tutta l’attenzione sia rivolta solo ai problemi della cittadella. (b.c.)
Alto Adige 29-6-11
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martedì, 28 giugno 2011



Fotovoltaico di nuovo in consiglio

LAIVES. Oggi e domani riunione del coniglio comunale a Laives, con inizio alle 18. Il programma prevede quasi esclusivamente risposte alle interrogazioni e alle mozioni presentate dall’opposizione, mentre la parte prettamente amministrativa è rappresentata dal rendiconto finanziario 2010, una variazione di bilancio e un parere in merito all’ampliamento della cava “Gampenhof”.
 Per quanto concerne gli argomenti affrontati dalle interrogazioni, ci sono i marciapiedi: Theodor Perathoner (Freiheitlichen) chiede lumi su quelli sconnessi in città; Claudia Furlani (Pdl) su quello che ancora manca lungo parte di via Stazione. Torna anche il fotovoltaico, con l’interrogazione di Pdl e Lega Nord in merito alle scelte che si intendono fare per iniziare l’installazione di pannelli sui tetti di alcuni edifici pubblici. Stando a quanto affermato dall’assessore Gagliardini, la giunta avrebbe accantonato l’idea del leasing per cercare invece di realizzare gli impianti con finanziamenti propri. Tra le mozioni, quella contro l’accattonaggio, per il WiFi gratuito e per un’area riservata ai cani a San Giacomo, dove ancora non esiste nonostante le richieste. (b.c.)
Alto Adige 28-6-11
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martedì, 28 giugno 2011



Benzina: a Egna costa di meno, a Laives di più

VALERIA FRANGIPANE


BOLZANO. L’Alto Adige vanta il primato della benzina più cara d’Italia. La conferma di una realtà (già sottolineata dall’Astat) arriva dal Centro consumatori: «I prezzi sono alti anche perchè c’è poca concorrenza. Il metano è quasi introvabile e la domenica non si trova il gpl».
 Per capire se è possibile risparmiare i Consumatori hanno portato a termine nelle prime settimane di giugno un’indagine su 65 stazioni di servizio. Walther Andreaus, direttore del Centro, spiega che sono stati confrontati i prezzi delle stazioni di servizio distribuite lungo le principali strade della provincia, sull’Autobrennero e sulla Mebo, considerando sempre il prezzo minore in caso di distributore aperto.
 Bene, alla fine di questa indagine cosa è emerso?
 «Che il distributore Esso di Laghetti di Egna ha la benzina con il prezzo migliore (1,525 euro al litro) mentre la più cara è la S. Marco all’inizio di Laives (1,615)».
 Passiamo al gasolio.
 «In questo caso il prezzo migliore è quello che fa la Tamoil prima di Salorno (1,398 euro al litro) ed il peggiore sempre della S. Marco di Laives (1,489 al litro)».
 Non bene neanche sul versante dei carburanti alternativi. «Su 65 impianti solo 12 sono risultati dotati di gpl (nessuno dei quali aperto la domenica) e solo 4 di gas metano. Peccato però che di questi alla prova dei fatti ne funzionasse soltanto uno: quello sulla Mebo che si trova subito dopo la galleria di Castelfirmiano all’altezza di Appiano che è l’unica ad offrire un servizio “fai-date” anche per questo tipo di carburante. Lungo l’A22 tra Egna e Vipiteno non è possibile fare rifornimento di gpl o di gas metano in entrambi i sensi di marcia». Andreaus spiega poi che per un’automobile a benzina di media cilindrata che percorra 12.000 km all’anno si spendono, in media, più di 1.100 euro. «Per molti più di uno stipendio. Diciamo che il risparmio potenziale per la benzina se stiamo attenti al tipo di distributore ed al self service è di circa 60 euro all’anno e di circa 55 per il diesel. Il passaggio al metano offrirebbe poi un potenziale di risparmio del 50% che nel nostro esempio corrisponde a 530 euro all’anno. Cifra che farebbe più che comodo ad una famiglia in tempi di magra. Peccato solo che il metano in Alto Adige sia di fatto quasi introvabile».
 Ma la colpa del caro carburante di chi è? Dei costi di trasporto, delle accise che assieme alle imposte costituiscono il 65% del prezzo e delle compagnie petrolifere a cui va quasi un terzo dei guadagni. Non certo dei gestori che incassano le briciole.
 Se si raffronta la media dei prezzi della benzina tra la compagnia più cara e quella più economica, si scopre che la differenza di prezzo è del 3,3 % dalla più cara (Ip) alla più economica: poco, se si pensa ad una liberalizzazione in vigore da ben quattordici anni, e ancor meno per considerare raggiunto l’obiettivo di una maggiore concorrenza.

Il «Fai da te» fa risparmiare 3 euro per ogni 50 euro spesi

BOLZANO. Walther Andreaus, direttore del Centro tutela consumatori di via Dodiciville, spiega agli automobilisti come risparmiare.
 «Per farlo basta rispettare alcune semplice regole. Si tratta di misure che consentono un risparmio che può arrivare anche al 20%, che supera di gran lunga qualsiasi sconto ad oggi offerto dalle compagnie petrolifere».
 Ecco le regole.
 Controllare periodicamente i costi dei carburanti ed usare sempre il self-service.
 Non deviare dai tragitti consueti alla ricerca del prezzo migliore, l’esiguo risparmio potrebbe essere vanificato dall’aumento del chilometraggio necessario: a fronte di 50 euro di benzina bastano 15 km in più per annullare il risparmio (prezzo medio rispetto a prezzo più economico rilevato dal Ctcu lungo le strade statali).
 Adottare uno stile di guida accorto, tenere l’autovettura “meccanicamente” in ordine (compreso un costante controllo delle gomme) e priva di portapacchi e altri carichi almeno che non siano utilizzati regolarmente.
 Controllare se viene offerto uno sconto sul “fai da te” fuori dagli orari di apertura del distributore (ricordando che il risparmio ammonta a circa 3 euro per ogni 50 euro di benzina spesi).

Alto Adige 28-6-11
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domenica, 26 giugno 2011


Un grande serbatoio idrico a monte della città

LAIVES. Con un consumo d’acqua potabile che arriva fino a 200 litri al secondo, oramai la rete di distribuzione comunale a Laives, fatica a starci dietro. Per questo è in programma la realizzazione di un grande serbatoio idrico a monte della città e la parte interrata verrà realizzata in concomitanza con i lavori di scavo della galleria per la variante alla SS 12. Laives comunque non ha mani avuto grossi problemi di approvvigionamento (come invece è toccato in passato a Bronzolo) ma il fatto è che, ha spiegato il capo idraulico Enrico Filippi, “l’attuale serbatoio che serve Laives ha una autonomia di sole 4 o 5 ore nel caso in cui, per qualunque motivo, come può essere un black out elettrico, si bloccassero le pompe”. Il serbatoio attuale ha una capacita di 450 mc d’acqua ed è alimentato da quattro pozzi dislocati in città. Quello nuovo avrà invece una capacità di 3.144 metri cubi e potrà così garantire l’alimentazione idrica anche di Pineta e zona Vurza affiancandosi all’esistente. Laives ha oltre 50 km di condotte idriche.
Alto Adige 26-6-11
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martedì, 19 luglio 2011



Laives, dubbi sui lavori per la piazza e il parcheggio Meglio due commissari

LORENZO TESTINI
«Pi contatti fra Comune e privati per sondare la disponibilità a realizzare la piazza in centro ed un parcheggio interrato sotto quello attuale, dietro il vecchio municipio”. Leggo il seguito dell’articolo apparso su questo quotidiano, in cronaca di Laives, l’8 luglio 2011, ed il tono non cambia. “Da quanto trapela dai vertici dell’amministrazione ci sarebbe stato un approccio con la stessa impresa che ha costruito il nuovo municipio (la Codelfa) così come si guarderebbe anche alle cooperative”. Chi ha un minimo di conoscenza delle procedure d’appalto sa benissimo che comportamenti del tipo di quelli descritti fanno parte, non solo dell’illegittimo, ma anche dell’illecito. Ciò significa che coloro che hanno “sondato” le predette ipotesi, con i possibili interessati, hanno reso un pessimo servizio al Comune di Laives, quanto meno in termini di immagine. A questo punto, e con questi precedenti, diventa praticamente impossibile percorrere, nell’ambito del Comune, la via dell’appalto. Non solo. Tutti coloro che hanno effettuato sondaggi o hanno avuto contatti con privati, con la Codelfa o con i rappresentanti delle cooperative, siano essi soggetti politici o funzionari del Comune, dovrebbero venire allontanati dall’amministrazione. Le norme di legge prevedono infatti che in materia di appalti la trasparenza fra i concorrenti sia assoluta. In concreto nessun contatto è consentito fra stazione appaltante e possibile appaltatore. Indetta la gara ogni concorrente ha diritto di chiedere, per iscritto, dei chiarimenti, ma le risposte, che pure devono darsi solo per iscritto, unitamente alle richieste, devono essere trasmesse a tutti coloro che hanno chiesto di partecipare alla gara. Dopo quanto accorso, tale condizione non può più verificarsi perché tutte le persone in precedenza contattate, si sono già venute a trovare in una condizione di privilegio. Ed allora che fare? La Provincia potrebbe nominare due commissari: un ingegnere con esperienza di progettazione ed un amministrativo con esperienza in procedure d’appalto, senza alcun contatto con il Comune. Interlocutore potrebbe essere l’assessorato ai lavori pubblici della Provincia.

Alto Adige 18-7-11
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martedì, 19 luglio 2011



 «Toggenburg la giunta ha mostrato di nuovo i suoi limiti»

LAIVES. Per Christian Bianchi, capogruppo del Pdl in consiglio, il ritardo nella consegna delle infrastrutture alla zona Toggenburg 1 di Pineta, sarebbe “l’ennesima dimostrazione di inefficienza della giunta. Questo ritardo infatti crea problemi e disagi ai soci delle cooperative, che non ottengono ancora l’abitabilità dei rispettivi appartamenti (complessivamente sono 54) proprio perchè le infrastrutture non sono state completate”.
Qualche giorno fa, 18 di questi soci che fanno parte delle cooperative “Futura” e Idea”, affiliate a Confocooperative, hanno ricevuto le chiavi degli appartamenti alla Toggenburg 2. Però non vi possono accedere se non per traslocare eventualmente mobili, perché manca ancora l’abitabilità. Sperano che arrivi il prossimo 8 agosto, ma intanto vivono nel paradosso di avere a disposizione il nuovo appartamento e magari - come qualcuno ha spiegato - dover chiedere ospitalità a qualcuno.
Quanto alle infrastrutture, sono in ritardo perché lo scorso autunno, per problemi tra amministrazione comunale e ditta appaltatrice, il cantiere si era fermato alcune settimane. Questo impasse adesso si riflette sui tempi di consegna previsti. Sabato 23 luglio alle 10.30, davanti al municipio di Laives, sit in dei soci delle cooperative per richiamare l’attenzione su questo problema. (b.c.)
Alto Adige 18-7-11
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domenica, 17 luglio 2011



Vallarsa: 1,5 milioni per i lavori

BRUNO CANALI
LAIVES. Supera abbondantemente il milione e mezzo di euro la spesa necessaria per mettere in sicurezza le rocce a picco sulla zona sportiva Vallarsa. La stima dopo le verifiche geologiche, intanto l’area rimane chiusa. «Per affrontare una spesa di questo genere abbiamo chiesto aiuto alla Provincia - afferma Georg Zelger, assessore all’urbanistica -. Aspettiamo una risposta».
La zona sportiva è proprietà di una cooperativa privata la quale gestisce pista ghiacciata e campi da tennis, oltre ad una piccola area verde ricreativa. E proprio il fatto di essere una struttura privata potrebbe rappresentare adesso un handicap per il finanziamento delle opere di messa in sicurezza. Il dubbio era già stato sollevato in consiglio comunale mesi fa da Christian Bianchi, che aveva citato a proposito il decreto del presidente Durnwalder del 5 agosto 2008, concernente i piani delle zone di pericolo. All’articolo 9, dove si parla espressamente di «impianti sportivi e per il tempo libero», premettendo che anche questi «sono da sottoporre alla verifica di compatibilità idrogeologica e idraulica», si avverte che comunque «l’elaborazione di questa verifica è a spese del proprietario o gestore».
Brutta tegola sulla testa della cooperativa proprietaria dell’area Vallarsa, anche perché di sua proprietà, oltre ai campi sportivi, è anche la parete rocciosa dalla quale potrebbero cadere i massi. È evidente che la cooperativa di suo non può nemmeno sognarsi di finanziare progetti e lavori di messa in sicurezza milionari, ma va chiarito se lo possono fare a loro volta gli enti pubblici (Comune e Provincia), magari accampando l’interesse collettivo visto che l’area è frequentata da centinaia di visitatori e giovani atleti.
Intanto l’Hockey Club Ssv Leifers ha già dovuto trovare un’alternativa per allenamenti e partite delle proprie squadre giovanili: la stagione agonistica inizierà ad ottobre, ma la preparazione dovrà incominciare molto prima. Ben difficilmente per fine estate la zona Vallarsa potrà tornare agibile e quindi tutti ad Ora o Egna, con inevitabile lievitazione dei costi per la società, che ha già chiesto sostegno all’amministrazione comunale per questi problemi.
Che la Vallarsa fosse una zona a rischio per la caduta massi era risaputo, tant’è che anche in passato vennero installate delle protezioni paramassi. Questo stato di cose però è ritornato di attualità in concomitanza con lo scavo della galleria per la variante stradale di Laives, scavo che avviene mediante brillamento di mine. Il tunnel avanza 150 metri circa all’interno proprio delle rocce che rappresentano il maggior rischio.
Alto Adige 17-7-11
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categoria:comune di laives
sabato, 16 luglio 2011



Chiuso il distributore Smp era l’ultimo di via Kennedy

LAIVES. Chiude il distributore di carburante “Smp” in via Kennedy e il titolare non sa neppure fino a quando rimarrà così e se poi riaprirà.
Per la città è una perdita, perché era anche l’unico distributore rimasto tra Bronzolo sud e San Giacomo, dove oltre a fare il pieno, era possibile anche usufruire di diversi servizi, compreso il lavaggio. Di tutti i distributori che un tempo si potevano trovare lungo la via Kennedy, era l’ultimo rimasto in attività e d’ora in poi quindi, gli automobilisti di Laives che dovranno fare il pieno, o andranno fino a sud di Bronzolo, lungo la statale 12, oppure punteranno su San Giacomo, dove un distributore c’è di fronte all’Hotel Raffl. E’ il caso di ricordare che per arrivarci da Laives, occorre transitare sulla vecchia ss 12 e questo potrebbe causare un incremento del traffico a S.Giacomo.
Alto Adige 16-7-11
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categoria:comune di laives, san giacomo oggi
venerdì, 15 luglio 2011


La beffa delle case a Toggenburg 1

BRUNO CANALI
LAIVES. I 18 soci delle cooperative “Futura” e “Idea” che oggi pomeriggio alle 15.30 riceveranno da Confcooperative le chiavi dei rispettivi alloggi in zona Toggenburg 1º Pineta, non vi potranno per ora abitare a causa dell’assenza delle infrastrutture.
In questo senso sono nelle stesse condizioni degli altri 36 che pure stanno attendendo di poter finalmente prendere possesso dei nuovi appartamenti e al massimo, con le chiavi in mano, potranno intanto incominciare le operazioni di trasloco dell’arredamento. Senza le infrastrutture a posto infatti, il Comune non rilascia l’abitabilità e chi dovesse abitare negli alloggi verrebbe sanzionato.
La responsabilità di questa situazione è in gran parte proprio del Comune di Laives, che ha accumulato ritardi per quel che riguarda la realizzazione delle infrastrutture di zona (strade, fognatura e illuminazione pubblica) e adesso i soci cooperatori sperano che l’ultima indicazione - quella dell’8 agosto - sia veramente quella definitiva per poi poter finalmente entrare.
«Non ho seguito direttamente la questione - afferma il sindaco Liliana Di Fede - ma i tecnici dei lavori pubblici adesso mi confermano che non vi sono più problemi e i lavori vanno avanti come da programma, secondo i piani concordati». Perché vi sia ritardo nella consegna delle infrastrutture alla Toggenburg 1, lo avevano appurato gli stessi presidenti di cooperative in un incontro di qualche mese fa in municipio. Era successo che la ditta appaltatrice aveva puntualmente avviato l’intervento alla Toggenburg 1. Non ricevendo però soldi dal Comune, ad un certo punto aveva deciso di fermare il cantiere, fino a quando i pagamenti non fossero stati sbloccati. Questa è stata la causa del ritardo, che si riflette adesso sui termini del completamento, che avrebbe dovuto avvenire ad inizio mese.
Sembra una beffa, ma per diversi soci questo procrastinare i termini crea non poche difficoltà, perché tra loro c’è chi ha già disdetto l’affitto per l’appartamento occupato finora, oppure chi, sempre in previsione di entrare nel nuovo alloggio alla Toggenburg per fine giugno, ha provveduto a vendere l’appartamento che aveva e adesso rischia ogni giorno che passa, di dover uscire senza avere pronta l’alternativa.
Entro l’8 agosto quindi anche le infrastrutture alla Toggenburg 1 dovranno essere pronte, in maniera che i soci possano ottenere perlomeno una abitabilità parziale in base alla quale prendere possesso dei rispettivi appartamenti.
Diversamente, dovesse esserci l’ennesimo rinvio dei termini di consegna, in molti andrebbero incontro a grossi disagi e questo nonostante le cooperative abbiano pagato al Comune il terreno sul quale costruire le case, due anni fa circa. E’ una corsa contro il tempo e intanto si prepara una manifestazione sotto il municipio.
Alto Adige 15-7-11
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venerdì, 15 luglio 2011



Forte temporale e raffiche di vento

LAIVES. Il forte temporale e, soprattutto, le raffiche di vento dell’altra sera, hanno creato parecchi problemi sia a Laives che a San Giacomo, dove i vigili del fuoco sono dovuti intervenire più di 20 volte per allagamenti, alberi sradicati e piccoli smottamenti che ostruivano alcune strade, come quella che sale verso i masi di Montelargo e per le tegole che rischiavano di cadere in testa ai passanti.
I volontari hanno lavorato anche per buona parte della notte tra mercoledì e giovedì per fronteggiare le emergenze, fortunatamente non di grave entità. Uno degli episodi più gravi è accaduto nell’area del lido di Laives, dove una tromba d’aria, ha divelto la tensostruttura per ospita la palestra. Divelti i tubi dell’impalcatura, il vento ha poi spinto ciò che rimaneva della tensostruttura ridotta in brandelli, sui meli di un frutteto adiacente. Danni per alcune migliaia di queo.
Poco distante il vento ha invece fatto crollare un grande pino, finito contro la facciata di casa Furlani. Per fortuna la pianta si è appoggiata e ha solo danneggiato lievemente il tetto della casa. In tutto questo caos, non è mancato, per i vigili del fuoco, neppure un falso allarme incendio in via Marconi, allarme che poi si è rivelato infondato. Il corpo dei vigili del fuoco di Laives, complessivamente ha visto all’opera l’altra notte 24 uomini, supportati da 7 veicoli, tra i quali l’autoscala, indispensabile per tagliare rami pericolanti, il carro attrezzi e l’autobotte. Grazie proprio a questo lavoro, i danni in città sono stati molto limitati e già ieri mattina, anche al lido, tutto era tornato alla normalità, nonostante le piscine fossero intasate da rami e foglie trasportati in acqua dal vento.
Stesso scenario anche per i vigili del fuoco volontari di San Giacomo Aguzzo, pure chiamati a più riprese per liberare cantine e garage dagli allagamenti e per togliere rami pericolanti. Ieri mattina infine, gli operai del cantiere comunale sono intervenuti lungo la strada di Montelargo per eliminare i materiali che parzialmente la intasavano a causa di piccoli smottamenti provocati dall’eccezionale quantità di acqua piovuta in pochi minuti sulla zona. Qualche danno anche alle coltivazioni per la grandine. (b.c.)
Alto Adige 15-7-11
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giovedì, 14 luglio 2011



«Non lamentatevi»

LAIVES. Tina Feller, presidente del Centro culturale San Giacomo Agruzzo 82, si è lamentata sul nostro giornale dei ritardi con i quali l’amministrazione comunale starebbe distribuendo alle associazioni i contributi, perlomeno a quella da lei guidata. Dino Gagliardini, assessore alla cultura, replica in una nota alla responsabile del sodalizio.
Su sua precisa indicazione, spiega Gagliardini, la giunta comunale ha approvato, il 5 maggio di quest’anno, la concessione di contributi ordinari per un importo totale pari a 87.400 euro.
«Tra le associazioni che beneficiano di questi contributi c’è anche quella guidata dalla presidente Tina Feller - dice Gagliardini - associazione che, sulla base del bilancio preventivo per il 2011, ha ricevuto una quota parte dello stanziamento che il Comune di Laives riserva alla cultura. Tra l’altro, proprio il Centro culturale San Giacomo Aguzzo 82 è stato uno dei pochi che ha goduto di un aumento di contributo ordinario.
L’assessore alla cultura aggiunge poi che «lo stanziamento va pianificato dapprima secondo uno scopo generale e poi attraverso obiettivi da perseguire ovvero, le tappe di un percorso che si sviluppa nel tempo. E’ ciò che è successo anche quest’anno, tutto nei tempi previsti dal regolamento comunale in materia. Il ritardo di cui lamenta Tina Feller, attiene agli anticipi ((80%) dei contributi concessi, che l’amministrazione eroga come ulteriore sostegno ai gruppi. Purtroppo ciò è dovuto alla normativa sulla tracciabilità dei flussi finanziari nelle pubbliche amministrazioni, che si ottiene mediante un codice unico di progetto (Cup) generato dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della programmazione economica (Dipe). E’ dal mese di maggio che trattiamo questo aspetto, che sicuramente ha fatto slittare i tempi di liquidazione degli anticipi».
Gagliardini respinge dunque eventuali accuse di lassismo da parte del Comune.
Alto Adige 14-7-11
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giovedì, 14 luglio 2011



Il sito Internet del Comune resta fermo: mancano i fondi

LAIVES. Il sito internet del Comune di Laives è fermo a novembre dello scorso anno e l’unica novità è rappresentata dalla messa in rete delle sedute del consiglio comunale (in differita). Questa situazione ha già ispirato prese di posizione critiche in consiglio comunale, tanto che l’assessore Sara Endrizzi, in sede di approvazione del rendiconto finanziario 2010, ha voluto in un certo senso giustificare l’impasse. «L’informatica rappresenta per il Comune un punto molto delicato - ha detto Sara Endrizzi - e l’infrastruttura, così come l’organizzazione del settore, necessiterebbero di una riorganizzazione. Per raggiungere questo obiettivo sarebbero però necessari degli investimenti, soldi che, allo stato attuale del bilancio, non sono ipotizzabili».
Alto Adige 14-7-11
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mercoledì, 13 luglio 2011



Il liceo dello sport troverebbe la sua sede ideale in zona Galizia

LAIVES. Il liceo “Toniolo” è presente sul territorio provinciale da oltre trent’anni. Si tratta di un istituto privato, ma legalmente riconosciuto e paritario, gestito da una cooperativa senza scopo di lucro. Tra le opzioni formative che è in grado di offrire, quella che con il passare degli anni è diventata la più gettonata è scienze applicate allo sport. Si tratta di una possibilità formativa che punta a valorizzare nei ragazzi le attitudini alla psicomotricità, per poi offrire loro la possibilità di proseguire con specifici percorsi post diploma e universitari.
Proprio per queste caratteristiche, la sua collocazione definitiva accanto alla zona sportiva Galizia, sarebbe la naturale soluzione. Infatti, l’ideale per il Toniolo è creare una sinergia con il territorio, appoggiandosi a strutture già esistenti. In questo caso sarebbero proprio quelle previste alla cittadella dello sport.
Come detto, con il passare degli anni, gli iscritti a questo indirizzo sportivo sono diventati netta maggioranza rispetto all’opzione ambientale. I vertici dell’istituto hanno già manifestato grande interesse verso la possibilità di “mettere su casa” a Laives.
A sua volta, il vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini ha dichiarato di volere impegnarsi in tal senso. Ciliegina sulla torta infine, sarebbe l’aggiunta del centro di riabilitazione sportiva, altra struttura di cui si parla da tempo. (b.c.)
Alto Adige 13-7-11
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mercoledì, 13 luglio 2011



Tommasini: in crisi per la Svp divisa

BRUNO CANALI
LAIVES. Visto dalla prospettiva della vicepresidenza provinciale, il primo anno di amministrazione Di Fede è «impostato bene». Christian Tommasini è consapevole delle difficoltà politiche in Comune a Laives, ma - assicura - «Liliana Di Fede ha in mano la situazione». Per lui sono eccessive e ingiustificate le critiche che in questi giorni vengono indirizzate al sindaco e alla giunta. «Io ritengo invece che Liliana Di Fede si stia muovendo bene per affrontare i nodi della città - continua Tommasini - impostando la linea per il futuro. Sono condivisibili anche le scelte che ha fatto questa amministrazione comunale nel suo primo anno di attività, vale a dire assegnare priorità a temi come piazza, riqualificazione di via Kennedy e cittadella. Sono nodi estremamente significativi e non è semplice risolverli».
Tommasini, che a Laives vive e in passato ha anche svolto un ruolo di amministratore comunale, ritiene che la «fibrillazione», in Comune a Laives, c’è sempre stata: «Non ricordo che i bilanci siano mai passati tranquillamente, ma anche dal punto di vista politico, Liliana Di Fede, con una Svp divisa sulla cittadella, ha saputo muoversi brillantemente, andando a cercare un sostegno alla maggioranza per portarla avanti».
Anche per Tommasini, uno dei problemi maggiori è proprio la divisione interna alla Svp, che sta condizionando la vita politica comunale. La cittadella è uno degli argomenti alla base di questi problemi, ma anche per lui rappresenta un’opportunità per Laives, Pineta e San Giacomo. «Sto lavorando affinché alla cittadella si aggiunga anche il liceo Toniolo - dichiara il vicepresidente della giunta provinciale - perché non è un aspetto di poco conto. Per quanto riguarda le case per il ceto medio poi, Laives è un comune certamente virtuoso, avendo avviato per primo il programma. Per la cultura, è in atto un’importante collaborazione anche con noi, oltre che con Bolzano. Certamente siamo di fronte a sfide complicate, ma lo sarebbero per chiunque prendesse le redini dell’amministrazione comunale. Quello che positivo è anche che Liliana Di fede è sempre molto presente e ha un ottimo rapporto con la cittadinanza; io personalmente apprezzo questa sua presenza. Insomma, è giusto parlare di difficoltà, ma il bilancio del primo anno di amministrazione comunale è positivo».
A proposito di difficoltà, una delle critiche è che le cose vanno avanti a rilento. Spiega Christian Tommasini: «Non conosco i dettagli della situazione attuale, ma il problema è sempre esistito e credo che dipenda in parte anche dal turnover del personale comunale che è sempre elevato a Laives. So per esperienza che in Comune ci sono ottimi funzionari e amministratori capaci, ma la burocrazia al giorno d’oggi è talmente complicata che qualunque procedura diventa sempre più complessa, tanto che gestire qualunque progetto di un certo rilievo è sempre più difficile. Però Liliana Di Fede è sicuramente preparata. Questo primo anno di attività amministrativa è servito per impostare bene il lavoro futuro. Per quello che mi riguarda, cercherò di dare una mano per portare a buon fine i progetti più significativi e importanti per Laives».
Tommasini preannuncia sviluppi interessanti per il Comune: per quanto riguarda il progetto della cittadella, cercherà di integrarlo con il liceo “Toniolo”, che attualmente a Bolzano è in una sede provvisoria e invece nella zona sportiva Galizia avrebbe la sua collocazione più naturale.
Quindi, in campo culturale, accenna anche al progetto di portare eventi come ad esempio potrebbe essere prossimamente l’opera e la collocazione migliore potrebbe essere proprio il teatro di San Giacomo, “cerniera” tra le due realtà di Laives e Bolzano. Più delicata invece la situazione politica comunale, almeno fino a quando in seno alla Svp rimarrà la divisione che si è manifestata sul progetto della cittadella e sul nuovo lido.
Alto Adige 13-7-11
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martedì, 12 luglio 2011



Giunta Di Fede, un coro di critiche

BRUNO CANALI
LAIVES. Le critiche al sindaco Liliana Di Fede e alla sua giunta condensate dal consigliere del Pdl Christian Bianchi in venti punti, fanno discutere. In che misura siano condivise dalla gente di Laives lo abbiamo chiesto agli operatori di vari settori.
«In parte - dice Norbert Paoli, vice Obmann Svp ed esponente del Bauernbund - c’è del vero in quello che ha elencato Bianchi. Anch’io vedo che il Comune di Laives manifesta dei limiti sia tecnici che politici e si sta verificando ciò che noi avevamo sempre temuto: tutta l’attenzione dell’amministrazione comunale, da un anno a questa parte, è rivolta al progetto della cittadella, con il risultato che siamo in uno stallo dal punto di vista amministrativo».
Giudizio severo anche da parte di Elda Paolazzi, fiduciaria dell’Unione per i commercianti locali. «Io non sono una politica - dice - e parlo come commerciante. Sicuramente per il nostro settore in questo anno di amministrazione comunale è stato fatto poco o niente. Sara Endrizzi, assessore competente, ha avvicinato esclusivamente alcuni di noi. L’altra sera ad esempio c’è stato il giovedì lungo, con pochi negozi aperti e anche questo è il risultato dell’assenza o quasi di contatti con noi da parte dell’assessore. Io mi aspetto un suo maggiore sforzo, come ha chiarito il sindaco. Noi abbiamo bisogno di un assessore che ci difenda e per questo mi dispiace che non si sia raggiunto un accordo con l’Unione commercio turismo e servizi. Io credo comunque alle promesse del sindaco e spero che alla fine si trovi una collaborazione che non sia solo chiacchiere. Occorre anche partire subito con il progetto di riqualificazione della via Kennedy».
A rappresentare i consumatori è il sindacalista Maurizio Albrigo. «Seguiamo l’evolversi della situazione a Laives con una certa apprensione. Vediamo che questa amministrazione ha grosse difficoltà a portare avanti un programma e anche sulle strategie per lo sviluppo futuro della città. Per riqualificare via Kennedy ci vorranno anni ma occorre anche cambiare la mentalità dei cittadini per evitare che Laives diventi città dormitorio. Siamo molto scettici verso il centro commerciale, che arriverebbe in un settore già in grosse difficoltà. Non vorremmo che poi finisse come con l’Auracom di Ora, dove i negozi stanno chiudendo, perché tutti sono bravi a parlare di centro commerciale, ma deve avere anche clienti e non sarà facile nella posizione defilata dove è previsto. Insomma, a Laives c’è una situazione difficile, che va a scapito dei cittadini e ciò che è anche più grave è che i contrasti non sono solo tra maggioranza ed opposizione, ma in seno alla maggioranza stessa. Non entro nelle questioni politiche sollevate da Bianchi, ma vedo che delle belle intenzioni enunciate lo scorso anno ancora poco o nulla è stato realizzato».
Pollice verso anche da Claudia Furlani (Pdl) sulla politica scolastica: «A Pineta, checché ne dica il sindaco, sono stati cambiati i progetti iniziali. A San Giacomo ci sono i bambini nei container, con la prospettiva di rimanerci per i prossimi 5 - 6 anni e intanto la comunità di San Giacomo è destinata a crescere velocemente. L’asilo di via Kennedy non è ancora stato messo in sicurezza dalle proteste di febbraio e speriamo che lo facciano almeno per settembre. Quanto alle elementari di Laives, non direi che la sistemazione sia una cosa di routine».
Mario Martinelli è il presidente degli albergatori e dell’Associazione turistica: «Verso il nostro settore, il sindaco Di Fede ha sempre manifestato grande disponibilità e notevole sensibilità. Noi andiamo avanti come Associazione turistica col nostro programma e il sindaco, debbo dire, è sempre presente, anche per i progetti che vorremmo realizzare, sui quali ci ha garantito l’appoggio. Il rapporto con il Comune è positivo».
Tina Feller da tanti anni è presidente dell’associazione culturale San Giacomo Agruzzo 82. Per lei le cose in questo primo anno non sono andate bene. «Direi che è andata abbastanza male e faccio un piccolo esempio: stiamo ancora aspettando la delibera con i contributi comunali per quest’anno. Da quanto mi ricordo io, non era mai successo un ritardo simile, questi contributi sono linfa vitale per ogni associazione culturale, noi compresi. Al di là di questo dettaglio, penso che la giunta in carica abbia fatto poco o niente nel primo anno di vita e sinceramente mi aspettavo di più. Per questo non nascondo una certa delusione».
Altro tema: il personale comunale, tra il quale - non è un mistero - serpeggia un certo malumore per i cambiamenti introdotti dal sindaco. «È inevitabile - spiega però Marisa Mantovan, sindacalista Cisl che segue la questione - come ogni volta che si introducono novità. È difficile accontentare tutti ma certamente le intenzioni alla base sono positive, anche se richiedono un certo sacrificio ai dipendenti in un panorama già non particolarmente favorevole. I problemi da affrontare sono ancora parecchi - conclude la sindacalista - e comunque saluto ben volentieri questo tipo di operazione che darà i risultati nel prossimo futuro».
Alto Adige 12-7-11
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lunedì, 11 luglio 2011



Tra stadio e lido, ora Laives sta navigando a vista

L’approvazione da parte provinciale delle deroghe alla legge urbanistica che permette di aggiungere 5.000 mq di aree dedicate al commercio al dettaglio ai 2000 mq prevedibili, è senz’altro un punto a favore dei sostenitori dello stadio per il Suedtirol in zona Galizia a Laives, ma contemporaneamente aggiunge confusione ad una situazione che già di per sé chiara non è. In particolare sono i due ordini del giorno presentati dall’ex-vicesindaco di Bolzano a rendere la situazione ancor più intricata: è evidente infatti che il primo scopo che si proponeva Pichler Rolle era quello di far digerire la deroga ai consiglieri Arnold Schuler e Josef Noggler, che avevano annunciato la loro contrarietà allo stadio. Così facendo però ha passato la palla all’amministrazione di Laives che ora deve presentare un piano finanziario che dimostri la sostenibilità del progetto (Baumgartner però si era rifiutato in gennaio di renderlo pubblico con la scusa che un privato non ha di questi obblighi) e deve ridurre in modo significativo i terreni interessati a stadio e centro commerciale. Del lido infatti Pichler Rolle non fa menzione e anzi afferma che a lui non interessa: la riduzione deve riguardare unicamente i terreni che dovrebbero essere messi a disposizione per il progetto “Casa per il Suedtirol”.
La domanda che però sorge a questo punto è la seguente: senza lo stadio il centro commerciale è ancora possibile? La deroga approvata in questi giorni rimane valida? Non vi sono motivi apparenti per ritenere il contrario, ma ecco allora che si conferma il sospetto che lo stadio sia solo lo strumento necessario ad aggirare le leggi urbanistiche e permettere la costruzione di un centro commerciale nel verde agricolo.
Tornando a Laives, occorrerà vedere come si muoverà l’SVP ed in particolare il Bauernbund che continua però a mandare segnali del tutto coerenti con i voto contrario espresso in consiglio.
La maggioranza nel frattempo procede con grande determinazione nell’operazione di spostamento del lido, unico modo per assicurarsi l’appoggio delle destre. Senza colpo ferire sono stati trovati i soldi per l’ennesimo incarico esterno (costo di circa 20.000 euro) per scegliere il tipo di lido più adatto alla nostra realtà. escluso naturalmente a priori qualsiasi verifica sulla reale necessità e convenienza di spostare la struttura e quindi una raffronto tra i costi di una sua ristrutturazione e di una edificazione ex-novo.
L’impressione è che ci si muova senza un’idea precisa e infatti nulla si dice sul tipo di impianto che si vuole costruire come se questo fosse di secondaria importanza: Laives vede prevalere una popolazione con redditi medio-bassi e per questi cittadini la possibilità di accedere al lido a prezzi contenuti è una reale esigenza e una scelta apprezzata. Ciò che si intende costruire assomiglia invece molto di più a quell’acquarena proposta in campagna elettorale dal PDL, struttura bellissima, ma dai costi di gestione esorbitanti e che proprio per questo aveva sollevato una serie di reazioni negative. L’unica cosa che si conosce è il costo dell’operazione che viene da più parti stimata in 10-12 milioni di euro. Con questa spesa cosa si costruisce? Qualcuno forse le idee chiare ce l’ha, ma collimano con i progetti della maggioranza e soprattutto con i bisogni della popolazione? Di che tipo di struttura stiamo parlando? A servizio di chi dovrebbe essere? Non sarebbe opportuno prima di avventurarsi su questa strada e affidare incarichi, un confronto con i cittadini?
Altra questione sempre aperta è quella relativa alla messa in sicurezza della vecchia discarica e più in generale alla bonifica dei terreni di tutta la Galizia. In base alla relazione dei tecnici sarebbe necessaria un monitoraggio in continuo di almeno un anno per verificare i flussi delle acque di falda durante i vari periodi dell’anno e determinare quindi gli effetti sulla discarica. Analisi più approfondite su tutti i terreni, compresi quelli in cui è stato impossibile accedere per il divieto posto dal proprietario o per la presenza del materiale di riporto della galleria, sono auspicati dagli stessi tecnici che rilevano la necessità di un quadro certo della situazione in base al quale decidere le modalità migliori di intervento. Si ha invece la sensazione che il problema venga intenzionalmente sottovalutato così come i rischi idrogeologici legati alle possibili piene del Rio Lusina.
Insomma le problematiche sono infinite e man mano che si procede i dubbi e i quesiti aumentano e chi si illude che con le deroghe concesse dalla provincia la questione sia definitivamente chiusa si sbaglia. Come comitato va seguito con grande attenzione tutto ciò che si muove intorno alla cittadella e occorre procedere nell’opera di controinformazione, tenendosi pronti ad indire il referendum in caso di forzature.
Alto Adige 10-7-11
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lunedì, 11 luglio 2011



Pdl: venti motivi per le dimissioni

BRUNO CANALI
LAIVES. Christian Bianchi, capogruppo del Pdl, sintetizza in 20 punti la sua sostanziale bocciatura della maggioranza e ne chiede le dimissioni. Il sindaco Liliana Di Fede liquida queste critiche come «demagogiche, e aventi l’unico fine di fare un po’ di propaganda politica».
Bianchi ha elencato 20 temi tra i più significativi e dibattuti durante il primo anno di attività amministrativa della giunta Di Fede, per arrivare a dire che «poco o nulla è stato fatto finora». Ribatte il sindaco: «Mi dispiace, ma il consigliere Bianchi non voglia vedere al di là del proprio naso. Il capogruppo del Pdl pone sullo stesso piano la pulizia dei gabinetti in municipio, con i progetti che cambieranno volto al Comune di Laives. Il suo è un attacco politico qualunquista».
Dice Bianchi: «La cittadella dello sport non si capisce ancora se si farà».
Risponde Di Fede: «Malgrado le forti speculazioni esterne, sulla cittadella abbiamo tenuto duro e la faremo, controllando il progetto e opponendoci a chi vuole prendersi gli 11 milioni assicurati dalla Provincia per portarli altrove. La norma che consente di procedere entrerà in vigore entro 15 giorni».
Bianchi: «Viabilità e riqualificazione di via Kennedy. Mancano le idee e i progetti, c’è solo un incarico per intervistare gli automobilisti in previsione della variante in galleria, con un piano traffico da 3 anni in un cassetto».
Di Fede: «Il rifacimento di via Kennedy è un progetto fondamentale, cambierà il volto della città. Ci sentiamo obbligati a sentire gli interessati e intanto stiamo aggiornando lo studio del traffico e abbiamo iniziato i colloqui preliminari con le parti».
Bianchi: «La zona Vallarsa è chiusa, non conosciamo i risultati delle verifiche geologiche e cosa succederà con le attività sportive da autunno in poi».
Di Fede: «I problemi di sicurezza alla Vallarsa non erano prevedibili e il piano per le zone di sicurezza ha imposto la chiusura per possibile caduta massi. Ci siamo mossi immediatamente e lo studio commissionato al geologo ci ha confermato che servirà una spesa ingente per la messa in sicurezza. Stiamo cercando una sponda con la Provincia perché da soli non ce la facciamo».
Bianchi: «Nuova piazza: due progetti pagati e buttati».
Di Fede: «Ci interessano progetti equilibrati e sostenibili. Stiamo cercando gli equilibri finanziari per procedere. Il piano di attuazione verrà approvato nei prossimi mesi».
Bianchi: «Commercio e litigi, poche idee di rilancio».
Di Fede: «Pura strumentalizzazione politica nella quale non si dovrebbero trascinare i commercianti che hanno altro cui pensare. L’assessore Endrizzi gode di largo appoggio e le riconoscono competenza, disponibilità e coraggio».
Bianchi: «Fotovoltaico: anche qui, progetti e soldi spesi a vuoto finora».
Di Fede: «Il Governo ha cambiato le regole in corsa e ci siamo trovati con un progetto irrealizzabile finanziariamente. Con l’assestamento di bilancio troveremo le risorse per iniziare».
Bianchi: «Riqualificazione di San Giacomo fin qui solo promessa».
Di Fede: «È una priorità e siamo agli espropri».
Bianchi: «Elementare di San Giacomo con bambini nei container peri anni».
Di Fede: «Non è vero: è un progetto al 50% con Bolzano, che lo ha accettato dopo un lungo confronto. Il loro voto è previsto per l’estate; Laives ha accantonato i soldi per il primo lotto».
Bianchi: «Scuola di Pineta e progetti buttati?».
D Fede: «Nessun progetto buttato via ma solo mutato alla luce delle richieste avanzate dai residenti. La Provincia farà la sua parte. I bambini non andranno nei container ma ristruttureremo locali nostri e affitteremo altri della parrocchia».
Bianchi: «Centrale a pompaggio: dove è finita?»
Di Fede: «È una proposta privata e quando arriverà il progetto vedremo se interessa Laives o no».
Bianchi: «E la palazzina delle associazioni italiane?»
Di Fede: «E’ un progetto importante ma prima viene il resto».
Bianchi: «Asilo di via Kennedy: e la sicurezza?»
Di Fede: «È un intervento di routine che verrà fatto in estate, a scuola chiusa».
Bianchi: «Asfaltature e ciclabili: come si procede?».
Di Fede: «L’asfaltatura è routine e non priorità. Ciclabili: partiremo con San Giacomo».
 Alto Adige 10-7-11
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lunedì, 11 luglio 2011



Toggenburg 1: protestano le coop

BRUNO CANALI
LAIVES. I 54 soci delle 3 cooperative che stanno aspettando gli appartamenti in zona Toggenburg 1 a Pineta, sono preoccupati: «In un incontro con sindaco e assessore competente il 5 maggio scorso - dice Andrea Sbironi - ci avevano assicurato la consegna entro giugno».
Sbironi, presidente della cooperativa Giada 2002, vuole rassicurazioni. «Gli appartamenti sono pronti, ma c’è un ulteriore rinvio e, da quanto abbiamo potuto appurare, sarebbe dovuto al fatto che la realizzazione delle opere infrastrutturali non è completata. A malincuore constato che siamo già a luglio e al momento non ci sono notizie che facciano immaginare il completamento al 31 luglio. Di tale situazione sono molto preoccupato, in quanto molti soci hanno dato la disdetta degli appartamwnti dove abitano finora, proprio per il 31 luglio. A sostegno di questi soci - continua Sbironi - prego il Comune di laives di cercare di impegnarsi al fine di poter snellire anche quelle che saranno le pratiche di abitabilità e di agibilità, subordinate al completamento delle infrastrutture ovviamente, altrimenti per molti dei nostri soci inizieranno disagi e problemi notevoli».
Sbironi afferma che gli alloggi delle cooperative sono pronti e si è cvreata una situazione paradossale: le infrastrutture hanno subito rallentamenti rispetto alle previsioni di consegna. Così, invitiamo tutti i soci di Legacoop, Confcoop e Kvw, con le proprie famiglie (dovesse essere nevessario) a prendere parte ad una manifestazione simbolica davanti al municipio di Laives, programmata per sabato 23 luglio alle 10.30, per sensibilizzare la giunta comunale e gli uffici competenti ad un maggiore impegno nei confrontidei soci, che sono prima di tutto cittadini”.
Tra questi soci c’è già chi si sta preoccupando di trovare una soluzione provvisoria per quando dovrà uscire dall’appartamento dove si trova e magari quello alla Toggenburg di Pineta non sarà ancora pronto, mettendo in conto di dover andare in albergo o presso parenti disponibili. Quando, a maggio, i presidenti delle cooperative avevano chiesto spiegazioni per il fermo dei lavori relativi alle infrastrutture, era emerso che c’erano stati disguidi nei pagamenti alla ditta da parte del Comune di Laives, tanto che si era fermata. Poi l’intervento era ripreso, ma ovviamente il tempo perduto non si poteva recuperare. L’auspicio dei 54 cooperatori è che non si debba arrivare ad agosto per la consegna di appartamenti che già oggi sarebbero pronti e questo solo perchè è in ritardo la costruzione di strade d’accesso, marcciapiedi e illuminazione, vale a dire tutto ciò che attiene alle infrastrutture.
Alto Adige 9-7-11
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lunedì, 11 luglio 2011



«Dovreste andarvene a casa»

 LAIVES. «Venti motivi che dovrebbero spingere la maggioranza alle dimissioni»: li ha elencati il capogruppo del Pdl Christian Bianchi nel fare un bilancio relativo al primo anno di attività amministrativa. Bianchi parte dalla cittadella dello sport per sottolineare che ancora non è chiaro se si farà o meno, visto che finora non è stato presentato né un progetto né il piano economico che rassicuri sulla fattibilità dell’operazione. Poi c’è la riqualificazione di via Kennedy “e anche qui - continua Bianchi - non c’è alcuna idea di cosa fare e meno che meno un progetto. Dobbiamo ancora esaminare il piano traffico fatto e pagato tre anni fa. Vallarsa: zona chiusa con ordinanza del sindaco per rischio caduta massi e non sappiamo cosa succederà con strutture e società sportive. Nuova piazza: progetti fatti, pagati e poi buttati. Commercio: litigi, incomprensioni con i commercianti e nessuna idea. Fotovoltaico: progetti e soldi spesi in consulenze, senza nulla di fatto. Riqualificazione di San Giacomo: fatta solo una parte e il resto promesso da anni. Scuola elementare italiana di San Giacomo: bambini nei container con il rischio di restarci ancora per 10 anni. Scuola di Pineta: progetti pagati e buttati e nuovi progetti nel cassetto. Centrale di pompaggio di Masten: presentata la scorsa estate, più nulla”. Nell’elenco figurano poi anche casa della cultura italiana, asfaltature, nuovo Puc, ciclabili, sito intrenet comunale, lido, aeroporto, organizzazione comunale e coesione della maggioranza.
Alto Adige 9-7-11
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venerdì, 08 luglio 2011



LAIVES  Mensa scolastica: è tempo d’iscrizioni

Per le domande di iscrizione alla mensa scolastica di Laives c’è tempo fino al 29 luglio. Quest’anno le tariffe verranno calcolate in base alle fasce “Isee”. I moduli si possono reperire presso lo sportello del cittadino, nell’atrio del nuovo municipio.
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giovedì, 07 luglio 2011


Unione commercio turismo servizi

Cittadella, Di Fede contro l’Unione

BRUNO CANALI
LAIVES. Faccia a faccia sul centro commerciale, ieri in municipio, tra i vertici della giunta comunale e quelli dell’Unione commercio turismo servizi. Di fronte si sono trovati il sindaco Di Fede, l’assessore al commercio Endrizzi, Dieter Steger, Dado Duzzi e Elda Paolazzi.
 Spiega Dieter Steger: «L’incontro lo avevamo chiesto noi dell’Unione per esporre a sindaco e assessore il nostro “no” al centro commerciale nella cittadella. Non c’è stato comunque un dibattito vero e proprio, ma è stato comunque importante poter sottoporre ai responsabili comunali il nostro punto di vista».
 Gli esponenti dell’Unione commercio hanno anche esposto il dubbio già echeggiato durante le riunioni con i commercianti a Laives, ovvero che alla fine il centro commerciale previsto possa essere più grande dei 7.000 metri quadrati di cui si è parlato finora e che sono inseriti anche nelle variazioni urbanistiche approvate dal consiglio provinciale.
 All’uscita dall’incontro, il sindaco Liliana Di Fede ha rilasciato alcune considerazioni molto determinate, mandando un segnale anche a chi, eventualmente, starebbe lavorando per trasferire lo stadio dell’Fc Alto Adige a Bolzano o altrove: «Il mio timore più grande - ha detto Di Fede - è per l’intero territorio. La cittadella dello sport è uno dei tre progetti, insieme alla piazza (che approveremo a breve) e alla riqualificazione di via Kennedy, che finalmente vedono un interesse provinciale per Laives».
 Quanto alla cittadella dello sport, il sindaco ha affermato: «Non prestiamo il fianco a chi vuole portare il progetto altrove o strumentalizza il dibattito a fini politici. Laives ha sempre assorbito i problemi altrui e oggi, finalmente, la Provincia vuole investire anche su questo territorio. Le forze di Laives hanno compreso l’importanza urbanistica, sociale ed economica della cittadella dello sport. Certamente tratteremo le forme del progetto anche con i commercianti; sapremo collaborare per uno sviluppo armonioso della quarta città dell’Alto Adige, ma quanto alla fattibilità, gli 11 milioni assicuratici dalla Provincia resteranno a Laives. L’amministrazione comunale non ammetterà ingerenze esterne».
 A sua volta, l’assessore Endrizzi, ha invitato i commercianti, «a proseguire il confronto sui molti progetti che interesseranno Laives nei prossimi anni». Proprio Sara Endrizzi, rispondendo alle critiche sul centro commerciale che le sono piovute addosso negli ultimi mesi, ha sempre citato uno studio provinciale dal quale emergerebbe che Laives, commercialmente parlando, si potrebbe ancora sviluppare.
 «È un discorso che andrebbe molto più approfondito - ha chiosato il direttore dell’Unione Commercio, Dieter Steger - perché la realtà di Laives non è certo quella di Brunico: non ha le stesse potenzialità dal punto di vista commerciale ed inoltre subisce il fatto di essere molto vicina al capoluogo Bolzano».
 Nessuna decisione insomma è uscita dall’incontro di ieri tra le parti, che aveva carattere interlocutorio. Sindaco e assessore al commercio rimangono sulle proprie posizioni favorevoli a cittadella e centro commerciale, mentre l’Unione commercio è contraria ai 7000 metri di negozi allo stadio. «Se non ci saranno cambiamenti - ha concluso Steger - vedremo cosa succederà. Noi comunque siamo decisi a portare avanti le nostre ragioni fino in fondo». Il confronto sul centro commerciale alla cittadella insomma è solo all’inizio.
Alto Adige 7-7-11
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giovedì, 07 luglio 2011



Sistema WiFi: la Don Bosco fa da apripista

LAIVES. Luisella Raveane della biblioteca Don Bosco sottolinea che in biblioteca la possibilità di collegarsi alla rete internet col sistema WiFi esiste da tempo. Il Comune di Laives, nell’ultima riunione di consiglio, ha garantito che inizierà mettendo a disposizione l’area attorno al municipio di via Pietralba: «Da noi, alla biblioteca Don Bosco - spiega Raveane - oltre a due postazioni interet riservate agli utenti della biblioteca, è già attivo il sistema di navigazione senza fili WiFi. Questo significa che la nostra sede di Laives è coperta da una rete wireless ed è quindi possibile, previo accreditamento secondo la normativa vigente, navigare in internet gratuitamente, utilizzando il proprio computer portatile o un telefonino di ultima generazione. Il sistema che utilizziamo alla Don Bosco è il “Luna”, già in uso presso varie realtà provinciali e che, da quanto ho appreso, avrebbe intenzione di implementare anche il Comune di Laives presso il nuovo municipio». La Don Bosco insomma ha già fatto da apripista al WiFi per Laives. (b.c.)
Alto Adige 6-7-11
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giovedì, 07 luglio 2011



Fotovoltaico: c’è il dietrofront  

LAIVES. L’assessore Dino Gagliardini annuncia in consiglio comunale che si cambia sistema per l’introduzione del fotovoltaico e l’opposizione manifesta “sconcerto”.
 Gagliardini infatti ha spiegato che da maggio di quest’anno sono ritornati gli incentivi statali per il fotovoltaico e, fatti quattro calcoli, il Comune con ogni probabilità abbandonerà la formula del leasing per imboccare invece la strada del finanziamento in proprio.
 “Dopo avere stanziato ingenti somme per progetti rivelatisi inutili - scrivono però Bruno Borin (Pdl) e Giuliano Vettorato (Lega nord) - l’amministrazione realizzerà una trentina dei potenziali 1500 Kwp installabili, ritenendo le attuali condizioni non più economicamente vantaggiose”. I due esponenti dell’opposizione rinnovano la disponibilità a collaborare nella ricerca delle soluzioni migliori per il Comune.
 “A corto di capacità mutuataria - sintetizza Gagliardini - la strada imboccata era la più coerente. Cambiare non significa rimangiarsi tutto e va bene la disponibilità, ma con proposte realistiche. Le consulenze affidate finora sono servite comunque per capire cosa e come fare”.
Alto Adige 5-7-11
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giovedì, 07 luglio 2011



I revisori dei conti sul bilancio 2010 «Qualche pecca c’è»

 LAIVES. Il consiglio comunale ha licenziato il rendiconto finanziario 2010 e anche il collegio dei revisori dei conti ha dato parere favorevole. Gli stessi revisori, nelle loro considerazioni finali, hanno però “consigliato” di definire meglio, per il bilancio 2011, i dettagli di ricognizione dei “residui” passivi e attivi ovvero, tutti quei soldi che il Comune deve ancora incassare o deve ancora pagare.
 “Dallo scorso anno abbiano iniziato un lavoro per migliorare anche questi aspetti - ha spiegato il sindaco Liliana Di Fede ai consiglieri che chiedevano chiarimenti - e comunque non è che non sappiamo esattamente come siamo messi con residui passivi e attivi. I nostri funzionari li riaccertano anno dopo anno e quello che abbiamo avviato semmai è un percorso per arrivare ad analizzare residuo per residuo. Un conto insomma è l’accertamento su quanto dobbiamo ancora incassare e altro è procedere celermente con il recupero del dovuto. Tutto sommato comunque direi che siamo nella normalità e del resto, il collegio dei revisori ci ha dato parere favorevole”.
 Anche sull’elenco completo del patrimonio comunale, i revisori dei conti hanno fatto un appunto, affermando che non sono riusciti ad averne uno completo e aggiornato in tutte le sue parti. (b.c.)
Alto Adige 5-7-11
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giovedì, 07 luglio 2011



«Asilo nido caro, ma di qualità»

BRUNO CANALI
LAIVES. I dati di una recente indagine Astat dicono che la retta per frequentare l’asilo nido a Laives, sarebbe tra le più care rispetto alle altre realtà (poche) che possono vantare un servizio di questo tipo.
 L’assessore Dario Volani intende però precisare: “Quando si parla di tariffe, vanno tenuti in considerazione tutti gli aspetti dell’offerta, non solo quelli economici perché, diversamente da altre realtà provinciali, al nido di Laives prevediamo tre fasce di uscita e ovviamente, la retta maggiore viene applicata a quella fascia che rimane fino alle 17. Da noi poi riusciamo ancora ad applicare agevolazioni, vedi quella per il secondo figlio e poi c’è la Family Card per famiglie numerose, tutte cose che pochissimi altri prevedono credo. Del resto, il nido in particolare è un servizio che ha costi notevoli (attorno ai 700mila euro l’anno per una sessantina di bambini) ma che qui a Laives corrispondono ad una qualità molto elevata dell’offerta, cosa che ci è stata riconosciuta anche dagli esperti del settore. Per noi il nido non è e non è mai stato, un “parcheggio” per i bambini che hanno i genitori al lavoro, ma un vero e proprio servizio educativo, con del personale altamente qualificato per svolgerlo».
 Volani sottolinea poi che con le tariffe applicate alle famiglie si coprono solo in parte i costi del nido: “Una quota è a carico dei genitori del bambino e quindi, metà è a carico del Comune e metà della Provincia. E’ normale insomma che oltre un certo numero di ore di frequentazione, i costi salgano, ma non sarebbe nemmeno corretto che a pagarli fossero tutti gli altri. Certo, chi non vorrebbe costi bassi per famiglie e Comune e anche qualità alta dell’offerta?”
 Effettivamente, il nido comunale rimane sempre uno dei servizi più “gettonati” a Laives. La lista di attesa per accedervi è sempre lunga e ad esempio, attualmente le domande sono 78, delle quali 36 accolte, di famiglie i cui bambini inizieranno a frequentare il nido a settembre. Tanto che periodicamente arrivano in Comune le richieste di allestire un nido anche a Pineta e a San Giacomo. Negli anni la Provincia ha anche puntato sulle microstrutture gestite da cooperative, diverse dal nido.
Alto Adige 5-7-11
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domenica, 03 luglio 2011



«Il lido resti per le famiglie»

BRUNO CANALI
LAIVES. “Il lido che vorrei” di coloro che a Laives lo frequentano abitualmente assomiglia molto a quello attuale. A livello politico si discute sul posto dove realizzare un lido nuovo e la giunta ha anche affidato uno studio ad una società di consulenza brissinese.
 La gente invece pensa ad un lido “a misura di famiglia” e teme piuttosto che il lido del futuro possa diventare qualche cosa di “estraneo”, magari all’avanguardia, ma senza più quel clima famigliare che ha sempre avuto. Inoltre, si teme un aumento del biglietto d’ingresso, oggi il più basso della provincia.
 «Se immagino il lido del futuro - dice Nadia Maestri - lo penso come quello attuale, certamente ristrutturato e magari ampliato, ma comunque sempre un impianto famigliare, dove si accede senza pagare troppo e dove i figli possono rimanere al sicuro e sotto controllo. Un lido nuovo invece mi fa temere qualcosa di “grande”, che attirerebbe inevitabilmente gente da fuori, a danno della tranquillità che c’è oggi».
 «Un lido a misura di bambini prima di tutto - immagina anche Catia Valentini, che pensa ad un impianto a misura di famiglia, con prezzi economici -. Mi interessa poco la presenza anche di una piscina coperta e penso che la collocazione migliore sia qui dove siamo oggi piuttosto che in zona Galizia».
 Per Giusi Cacciatore, «il lido di Laives va bene così, con la possibilità di tenere sempre i bambini sotto controllo e tranquillo. Certo, si potrebbe ampliarlo, creando spazi per i più piccoli e per la pratica di qualche sport. Vedrei favorevolmente anche una piscina coperta, che amplierebbe la fruibilità lungo tutto l’arco dell’anno».
 «Un lido più grande, con più verde - dice Mariella Sebastiani - ad esempio togliendo il campo sterrato che serve a poco e mettendo giochi per i bambini. Quanto alla collocazione, qui o in zona Galizia, per me incide poco».
 Stesso discorso anche per Lolita Bonato, che vede il lido come un punto di ritrovo. «Forse ci vorrebbero maggiori attrazioni in piscina per la fascia di età dai 13 ai 16 anni. Quanto alla collocazione, qui o in Galizia è uguale».
 Antonella Rovelli è una delle “affezionate” del lido di Laives: «Sono anni che ci vengo regolarmente e mi trovo bene. Mi piace com’è perché si trovano bene anche i mieli figli».
 Le fa eco l’amica Valeria Visconti: «Il problema è che questo impianto balneare oramai è vecchio, ma anch’io lo frequento da diversi anni e rinnovo l’abbonamento. Certamente mi andrebbe bene anche se lo ricostruissero in Galizia».
 Non chiede grandi cose ad un lido neppure Daniela Bonecher: «Qui si sta bene, semmai dovrebbero migliorarlo un po’ soprattutto per i ragazzi. Un nuovo lido potrebbe anche portare a maggiori costi per tutti e questo mi andrebbe meno bene».
 Elias Von Webern arriva da Bronzolo: «La posizione del lido per me è meglio qui, in via Stazione, perché è in mezzo alla campagna. Quello che manca? La vasca con i trampolini per tuffarsi ad esempio e magari un ampliamento. Quanto alla possibilità di avere una piscina coperta, indubbiamente è valida, perché consentirebbe di sfruttare il lido per tutto l’anno, anche col cattivo tempo e non solo nei mesi estivi».
 Sul versante dell’amministrazione comunale, la strada che si è deciso di imboccare è quella dello spostamento del lido in zona sportiva Galizia. Per farlo si è stabilito che l’attuale area del lido di via Stazione 18.000 metri quadrati circa) verrà resa edificabile, sia pure con un indice abbastanza contenuto (non oltre 1,5 metri cubi per metro quadrato) e quindi posta in vendita al miglior offerente.
 Si tratta di una decisione che ha creato un “mal di pancia” nella Svp: il partito infatti si è lacerato nuovamente tra favorevoli (ala sociale ed economica) e contrari (i contadini). Questi ultimi infatti, pur essendo sostanzialmente a favore di un nuovo lido, non intendono accettare che al posto di quello attuale nascano nuovi appartamenti, in alternativa si ristrutturi il lido attuale.
 Il problema però è che il Comune di Laives non ha soldi per costruire un lido nuovo e quindi deve per forza imboccare la strada della trasformazione urbanistica e successiva asta. Quanto alla possibile ristrutturazione, già adesso, anno dopo anno, si spendono decine di migliaia di euro per manutenzioni straordinarie a causa della vetustà dell’impianto natatorio cittadino.
Alto Adige 3-7-11
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domenica, 03 luglio 2011



Asili, a Bolzano tariffe record
Il capoluogo e Laives sopra i 70 euro mensili, a Ciardes solo 22

BOLZANO. La scuola materna più economica è quella di Castelbello-Ciardes: le famiglie pagano mensilmente 22 euro. La più cara è quella di Laives: dove la tariffa è più del triplo (74 euro). Tre euro in meno a Bolzano. In linea di massima comunque le strutture più care si trovano nei comuni principali e nei paesi limitrofi.
 È quanto emerge da un’indagine dell’Astat (istituto provinciale di statistica) sulle tariffe relative alle rette delle scuole materne, delle microstrutture e degli asili nido per l’anno 2010-2011: servizi improtantissimi in particolare per le famiglie dove entrambi i genitori lavorano. L’analisi prende in considerazione il costo per la frequenza della scuola materna da parte del primo figlio a mezza giornata (denominata anche giornata ordinaria). Non vengono invece considerate le tariffe per la frequenza da parte di ulteriori figli (sono previsti sconti) e il tempo prolungato (costa di più).
 La maggior parte dei Comuni presenta tariffe invariate rispetto allo scorso anno, oppure applica delle variazioni che non superano i 5 euro. L’incremento più consistente in valore assoluto si registra a Termeno, dove la tariffa ha subìto un aumento di 7 euro rispetto al 2009/10.
 In controtendenza Senale-San Felice: la tariffa è stata fissata a 32 euro, 18 in meno rispetto all’anno precedente. A livello provinciale la tariffa media mensile ammonta a 50,36, con un incremento dello 0,9% rispetto al
2009/10.
 Molto più cari asili nido e microstrutture (per bambini da 0 a 36 mesi). Il servizio di asilo nido, per altro sempre più richiesto, viene offerto solo in quattro città: Bolzano, Merano, Bressanone, Laives. Standardizzando le tariffe per 20 giornate mensili di otto ore ciascuna e prendendo in considerazione la giornata normale (indicativamente con uscita intorno alle 15.30), tra i quattro Comuni non emergono sostanziali differenze di prezzo. Bolzano (310 euro) è il Comune più caro, Bressanone (300) si colloca al secondo posto, Merano al terzo posto (296). La tariffa più economica è quella applicata a Laives (289).
 In Alto Adige sono 26 su 116 i Comuni che offrono alle famiglie le microstrutture. Il progetto pedagogico è caratterizzato da una grande flessibilità: poche ore al giorno oppure pochi giorni.
 Le microstrutture vengono per lo più gestite da cooperative. La fruizione del servizio è prevista per un massimo di otto ore al giorno e 20 giorni al mese (frequenza standard) per un totale di 160 ore mensili. La tariffa oraria, fissata dai Comuni, è compresa tra 1,88 euro di Bressanone e 4 di Naturno, Silandro, Terlano, Vadena e Varna. Il valore orario medio è pari a 3,51 ed è aumentato solo lievemente rispetto all’anno scolastico precedente (+0,05).
 Soltanto tre Comuni in tutta la provincia, ovvero Bolzano, Merano e Bronzolo, mantengono il tetto massimo di spesa dei 400 euro al mese per bambino precedentemente previsto dalla legge provinciale.
 Il Comune di Bressanone si mantiene sotto il limite dei 400 con una tariffa massima di 300 al mese: è la piú conveniente. Da tre anni esatti, ovvero da luglio 2008, i Comuni non sono più soggetti a rispettare il tetto massimo di spesa per le famiglie di 400 euro al mese per bambino. (an.ma)
Alto Adige 3-7-11
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venerdì, 01 luglio 2011


Riemerge un’altra capanna retica

BRUNO CANALI
LAIVES. Un’altra capanna retica è venuta alla luce in un cantiere privato a monte della città, nel cuneo tra via Pietralba e via Peter Mayr, proprietà della famiglia Hofer. Ad individuarla è stato l’archeologo Alberto Alberti, che segue i lavori di scavo. È in zona Raif, dove in passato sono state trovate altre testimonanze dell’epoca pre-romana: lì probabilmente sorgeva un villaggio.
 Solo un occhio “allenato” come il suo ha permesso ad Alberti, tecnico dell’Ufficio beni archeologici della Provincia diretto da Cartin Marzoli, di individuare in mezzo alla terra la forma di quella che a tutti gli effetti dovrebbe essere una capanna retica, del tutto simile alle altre ritrovate negli anni passati qua e là in città a Laives.
 «Rispetto a quelle però - specifica Alberto Alberti - dovrebbe trattarsi di una capanna risalente al secondo secolo avanti Cristo, un po’ più recente quindi delle altre trovate in zona Galizia, che sono databili attorno al quarto secolo avanti Cristo. Per questa che è venuta alla luce in cima a via Pietralba, nel terreno Hofer, siamo grosso modo al periodo immediatamente precedente l’arrivo dei Romani».
 Lo scavo da parte dell’archeologo è appena iniziato, nei prossimi giorni si conta di arrivare fino alle fondamenta della capanna. Intanto però è già venuta alla luce una punta di lancia in ferro ben conservata, oggetto che, conferma Alberti, non si trova usualmente in questo genere di costruzioni. Poco distante dall’area della capanna retica si possono vedere anche i sassi della vecchia strada che saliva in Vallarsa, di qualche secolo fa.
 «Con questa capanna, siamo sempre in zona Raif - continua l’archeologo, un’area a monte della vallata, dove con ogni probabilità doveva esserci un piccolo villaggio retico, prova ne sia il fatto che poco distante da qui in passato sono state trovate altre costruzioni del genere e alcuni oggetti dell’epoca».
 La capanna (pochi resti di pietre rozzamente squadrate) è simile a quella montata nel parco in zona Galizia. Uno dei misteri che ancora si celano nel sottosuolo della città è quello della necropoli. «In effetti - spiega Alberti - essendo oramai appurato che qui c’era un villaggio, da qualche parte dovevano anche avere seppellito i defunti. Finora non siamo però ancora riusciti localizzare la necropoli e non è nemmeno detto che la si troverà in futuro. Potrebbe anche essere successo che durante qualche scavo moderno inavvertitamente il sito sia stato distrutto e oggi, al suo posto, si trovi un condominio. In questo senso ringrazio la famiglia Hofer, che ha dimostrato la massima disponibilità al completamento di scavo e rilievi».
Alto Adige 1-7-11
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venerdì, 01 luglio 2011



«Presto i soldi per levare le barriere»

LAIVES. Per far fronte ad interventi più urgenti, l’amministrazione comunale di Laives ha tolto diverse decine di migliaia di euro dal capitolo destinato all’eliminazione delle barriere architettoniche. Questo ha allarmato qualche consigliere di opposizione, che ha chiesto chiarimenti. “Non abbiamo deciso di mettere in secondo piano l’eliminazione delle barriere architettoniche - ha spiegato però il sindaco Liliana Di Fede - che rimane certamente tra le nostre priorità. Semplicemente ci servivano soldi urgentemente su altri capitoli e abbiamo verificato che togliendoli momentaneamente da quello per l’eliminazione delle barriere non si frenavano gli interventi in programma. Al più preso rimpingueremo questo capitolo».
 Thoedor Perathoner (Freiheitlichen) ha anche chiesto che si intervenga sul tratto di marciapiede che va dall’incrocio Crosara all’albergo Casagrande. «Il quel tratto - ha detto il consigliere - il marciapiede è sconnesso e anche i cordoli in qualche punto sono stati schiacciati. Per un disabile o anche per una mamma che spinge la carrozzina transitare risulta difficoltoso». L’assessore ai lavori pubblici ha garantito che disporrà un intervento. (b.c.)
Alto Adige 1-7-11
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giovedì, 30 giugno 2011


Arriva il Wi-Fi in zona municipio

BRUNO CANALI
LAIVES. All’unanimità, il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno presentato sull’onda di due mozioni (Laives 5 stelle e Pdl) per introdurre il sistema Wi Fi nell’area attorno al nuovo municipio. In questa maniera accederà gratis ad internet dalla piazzetta del municipio in via Pietralba. La proposta è stata accolta dai consiglieri e fatta propria dall’assessore Endrizzi.
La stessa Endrizzi ora dovrà attivare per fare un contratto con un concessionario di questo servizio. Contento Paolo Castelli, che questo punto aveva anche nel programma elettorale. “Tra breve sarà possibile accedere ad internet attraverso la rete Wi-Fi dalla piazzetta antistante il nuovo municipio - dice Castelli - e il sistema consigliato è il “Luna”, che già la Provincia ha introdotto in altre realtà provinciali. Per la sola zona centrale di Laives, il costo dovrebbe aggirarsi attorno ai 4.000 euro l’anno, mentre se si dovesse poi estendere questo importante servizio a tutta la città, il costo salirebbe a circa 50.000 euro l’anno. Noi abbiamo chiesto il Wi Fi per accedere a costo zero alla rete internet, pensando in particolare a tutti gli studenti che utilizzano normalmente internet e speriamo che nel giro di 2 o 3 mesi anche qui a Laives possa finalmente diventare una realtà per tutti”.
Tecnicamente si tratterà di installare un’antenna sull’edificio municipale in centro e grazie a quella si potrà collegarsi alla rete internet senza spendere un centesimo. Soddisfatto anche Daniele Inguscio, del Pdl, che pure aveva presentato una mozione per identica richiesta.
A proposito di antenne, l’assessore Dino Gagliardini ha anche anticipato che verranno spostate sul tetto del municipio, quelle attualmente installate sulla casa delle associazioni, in cima a via Pietralba. Si tratta di antenne che servono per la telefonia mobile. In termini di inquinamento elettromagnetico, il Wi Fi è molto meno pericoloso della telefonia mobile poiché utilizza potenze estremamente ridotte.
Durante la riunione del consiglio comunale è stato anche approvato il conto consuntivo del 2010, anno che l’amministrazione in carica, considera “di transizione” poiché a maggio dello scorso anno ci sono state le elezioni comunali. Nella relazione che accompagna il documento non ci si nascondono le difficoltà dei prossimi mesi: una delle prime azioni della giunta è stata la riorganizzazione degli uffici comunali. Il collegio dei revisori dei conti ha rilevato carenze organizzative nell’apparato pubblico: non c’è un quadro chiaro del patrimonio comunale, così come tra i “residui” di cassa figurerebbero somme ancora da riscuotere così come da pagare.
Alto Adige 30-6-11
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mercoledì, 29 giugno 2011



Senza segretario il consiglio viene dimezzato

LAIVES. A.A.A. segretario comunale cercasi, per sostituzione temporanea. Causa malattia, il Comune di Laives si trova senza segretario e senza vice. Per questo, anche le due sedute del consiglio comunale sono state dimezzate: la prima infatti è stata fatta grazie alla disponibilità, come sostituto, del segretario comunale di Egna; per quella di stasera non si è trovato nessuno disposto a seguire la seduta. Tra i rappresentanti di opposizione c’è una certa irritazione, perché è ben vero che le malattie non si possono prevedere, però le convocazioni del consiglio comunale, al ritmo di una al mese circa, si dimostrano insufficienti per smaltire tutti i punti all’ordine del giorno. Succede così che in attesa vi siano interrogazioni oramai datate; documenti che erano stati presentati in concomitanza con l’insorgere di qualche problema, che però, passati i mesi, o è già stato risolto oppure risulta superfluo tornarci sopra. Da qualche tempo anche dalla giunta arrivano scarse notizie sulle delibere adottate, almeno attraverso i canali informativi ufficiali dell’organo esecutivo comunale, e molti temono che tutta l’attenzione sia rivolta solo ai problemi della cittadella. (b.c.)
Alto Adige 29-6-11
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martedì, 28 giugno 2011



Fotovoltaico di nuovo in consiglio

LAIVES. Oggi e domani riunione del coniglio comunale a Laives, con inizio alle 18. Il programma prevede quasi esclusivamente risposte alle interrogazioni e alle mozioni presentate dall’opposizione, mentre la parte prettamente amministrativa è rappresentata dal rendiconto finanziario 2010, una variazione di bilancio e un parere in merito all’ampliamento della cava “Gampenhof”.
 Per quanto concerne gli argomenti affrontati dalle interrogazioni, ci sono i marciapiedi: Theodor Perathoner (Freiheitlichen) chiede lumi su quelli sconnessi in città; Claudia Furlani (Pdl) su quello che ancora manca lungo parte di via Stazione. Torna anche il fotovoltaico, con l’interrogazione di Pdl e Lega Nord in merito alle scelte che si intendono fare per iniziare l’installazione di pannelli sui tetti di alcuni edifici pubblici. Stando a quanto affermato dall’assessore Gagliardini, la giunta avrebbe accantonato l’idea del leasing per cercare invece di realizzare gli impianti con finanziamenti propri. Tra le mozioni, quella contro l’accattonaggio, per il WiFi gratuito e per un’area riservata ai cani a San Giacomo, dove ancora non esiste nonostante le richieste. (b.c.)
Alto Adige 28-6-11
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martedì, 28 giugno 2011



Benzina: a Egna costa di meno, a Laives di più

VALERIA FRANGIPANE


BOLZANO. L’Alto Adige vanta il primato della benzina più cara d’Italia. La conferma di una realtà (già sottolineata dall’Astat) arriva dal Centro consumatori: «I prezzi sono alti anche perchè c’è poca concorrenza. Il metano è quasi introvabile e la domenica non si trova il gpl».
 Per capire se è possibile risparmiare i Consumatori hanno portato a termine nelle prime settimane di giugno un’indagine su 65 stazioni di servizio. Walther Andreaus, direttore del Centro, spiega che sono stati confrontati i prezzi delle stazioni di servizio distribuite lungo le principali strade della provincia, sull’Autobrennero e sulla Mebo, considerando sempre il prezzo minore in caso di distributore aperto.
 Bene, alla fine di questa indagine cosa è emerso?
 «Che il distributore Esso di Laghetti di Egna ha la benzina con il prezzo migliore (1,525 euro al litro) mentre la più cara è la S. Marco all’inizio di Laives (1,615)».
 Passiamo al gasolio.
 «In questo caso il prezzo migliore è quello che fa la Tamoil prima di Salorno (1,398 euro al litro) ed il peggiore sempre della S. Marco di Laives (1,489 al litro)».
 Non bene neanche sul versante dei carburanti alternativi. «Su 65 impianti solo 12 sono risultati dotati di gpl (nessuno dei quali aperto la domenica) e solo 4 di gas metano. Peccato però che di questi alla prova dei fatti ne funzionasse soltanto uno: quello sulla Mebo che si trova subito dopo la galleria di Castelfirmiano all’altezza di Appiano che è l’unica ad offrire un servizio “fai-date” anche per questo tipo di carburante. Lungo l’A22 tra Egna e Vipiteno non è possibile fare rifornimento di gpl o di gas metano in entrambi i sensi di marcia». Andreaus spiega poi che per un’automobile a benzina di media cilindrata che percorra 12.000 km all’anno si spendono, in media, più di 1.100 euro. «Per molti più di uno stipendio. Diciamo che il risparmio potenziale per la benzina se stiamo attenti al tipo di distributore ed al self service è di circa 60 euro all’anno e di circa 55 per il diesel. Il passaggio al metano offrirebbe poi un potenziale di risparmio del 50% che nel nostro esempio corrisponde a 530 euro all’anno. Cifra che farebbe più che comodo ad una famiglia in tempi di magra. Peccato solo che il metano in Alto Adige sia di fatto quasi introvabile».
 Ma la colpa del caro carburante di chi è? Dei costi di trasporto, delle accise che assieme alle imposte costituiscono il 65% del prezzo e delle compagnie petrolifere a cui va quasi un terzo dei guadagni. Non certo dei gestori che incassano le briciole.
 Se si raffronta la media dei prezzi della benzina tra la compagnia più cara e quella più economica, si scopre che la differenza di prezzo è del 3,3 % dalla più cara (Ip) alla più economica: poco, se si pensa ad una liberalizzazione in vigore da ben quattordici anni, e ancor meno per considerare raggiunto l’obiettivo di una maggiore concorrenza.

Il «Fai da te» fa risparmiare 3 euro per ogni 50 euro spesi

BOLZANO. Walther Andreaus, direttore del Centro tutela consumatori di via Dodiciville, spiega agli automobilisti come risparmiare.
 «Per farlo basta rispettare alcune semplice regole. Si tratta di misure che consentono un risparmio che può arrivare anche al 20%, che supera di gran lunga qualsiasi sconto ad oggi offerto dalle compagnie petrolifere».
 Ecco le regole.
 Controllare periodicamente i costi dei carburanti ed usare sempre il self-service.
 Non deviare dai tragitti consueti alla ricerca del prezzo migliore, l’esiguo risparmio potrebbe essere vanificato dall’aumento del chilometraggio necessario: a fronte di 50 euro di benzina bastano 15 km in più per annullare il risparmio (prezzo medio rispetto a prezzo più economico rilevato dal Ctcu lungo le strade statali).
 Adottare uno stile di guida accorto, tenere l’autovettura “meccanicamente” in ordine (compreso un costante controllo delle gomme) e priva di portapacchi e altri carichi almeno che non siano utilizzati regolarmente.
 Controllare se viene offerto uno sconto sul “fai da te” fuori dagli orari di apertura del distributore (ricordando che il risparmio ammonta a circa 3 euro per ogni 50 euro di benzina spesi).

Alto Adige 28-6-11
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domenica, 26 giugno 2011


Un grande serbatoio idrico a monte della città

LAIVES. Con un consumo d’acqua potabile che arriva fino a 200 litri al secondo, oramai la rete di distribuzione comunale a Laives, fatica a starci dietro. Per questo è in programma la realizzazione di un grande serbatoio idrico a monte della città e la parte interrata verrà realizzata in concomitanza con i lavori di scavo della galleria per la variante alla SS 12. Laives comunque non ha mani avuto grossi problemi di approvvigionamento (come invece è toccato in passato a Bronzolo) ma il fatto è che, ha spiegato il capo idraulico Enrico Filippi, “l’attuale serbatoio che serve Laives ha una autonomia di sole 4 o 5 ore nel caso in cui, per qualunque motivo, come può essere un black out elettrico, si bloccassero le pompe”. Il serbatoio attuale ha una capacita di 450 mc d’acqua ed è alimentato da quattro pozzi dislocati in città. Quello nuovo avrà invece una capacità di 3.144 metri cubi e potrà così garantire l’alimentazione idrica anche di Pineta e zona Vurza affiancandosi all’esistente. Laives ha oltre 50 km di condotte idriche.
Alto Adige 26-6-11
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domenica, 26 giugno 2011


Case: Laives calamita per le famiglie

LAIVES. Gli anni di crescita demografica tumultuosa per Laives sono alle spalle, ma la città resta comunque un riferimento per lo sfogo abitativo per Bolzano, come conferma Carlo Perseghin, presidente regionale della Federazione agenti immobiliari. A favore di Laives giocano i prezzi più bassi. I dati semestrali dell’Agenzia del territorio dicono che a Laives, Pineta e San Giacomo, un’abitazione in ottimo stato vale tra i 2.900 e i 3.800 euro al metro.
 Se ci si sposta in zone periferiche si scende ancora. Tra i 2.600 e i 3.200 euro al metro. Nella zona agricola del fondovalle, tra i 2.100 e i 2.600 euro al metro quadrato, per arrivare alle zone agricole di montagna, dove un appartamento si trova anche a 1.800 - 2.000 euro al metro quadrato.
 Se si parla di ville, i prezzi si impennano e di va da 3.300 euro a 4.300 euro al metro, per poi calare proporzionalmente spostandosi in periferia, oppure in campagna o in quota. Un box macchina infine, a Laives, San Giacomo e Pineta, vale tra i 1.450 e i 1.900 euro al metro.
 «Laives rappresenta ancora una realtà abitativa interessante - continua Carlo Perseghin - in particolare per coloro che cercano qualche cosa di diverso e non vuole abitare in grandi condomini ovvero, piccole costruzioni da 5-6 appartamenti, magari con uno spazio di verde. Questi immobili, a Laives si acquistano ancora a prezzi più bassi che i pari a Bolzano. Non va comunque dimenticato che Laives ha anche dei problemi, vedi quello del traffico pendolare e poi dell’offerta commerciale. Rimane ad ogni modo “prima periferia” dove chi si è spostato da Bolzano, nella maggior parte dei casi conferma di essersi integrato e di stare bene».
 Laives è anche capofila dei comuni che hanno deciso di mettere a disposizione aree per gli alloggi che la Provincia dedicherà al ceto medio (la prima area in zona Toggenburg a Pineta) una scelta che alla Federazione degli agenti immobiliari però piace poco e Perseghin spiega anche perché: «Noi, come federazione, non siamo molto d’accordo con questa politica edilizia provinciale destinata al ceto medio, che è poi quella stessa fascia sociale che normalmente compera le abitazioni sul mercato privato avendo una certa disponibilità finanziaria. Certamente si tratta di agevolazioni, ma non bisogna dimenticare che i soldi per finanziarle li mettiamo noi contribuenti. Siamo d’accordo che bisogna creare lavoro, meno invece con la concessione di agevolazioni, che inevitabilmente favoriscono pochi fortunati, ma vengono pagate da tutti. Su questo è d’accordo anche la Federazione provinciale degli immobiliaristi professionali».
 Il futuro di Laives è legato al nuovo Piano urbanistico comunale, in fase di rielaborazione. Le indicazioni politiche ai tecnici erano state quelle di centellinare le nuove aree, privilegiando il recupero delle cubature inutilizzate.
Alto Adige 25-6-11
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domenica, 26 giugno 2011


Cittadella: il direttivo dei Verdi è per il referendum

LAIVES. Anche per i Verdi provinciali, l’ultima parola sulla cittadella spetta ai cittadini. In altri termini, servirebbe una consultazione referendaria, come quella che da tempo sta preparando la lista dei grillini, Laives 5 stelle. Il giudizio complessivo del direttivo provinciale dei Verdi sul progetto della cittadella sportiva in zona Galizia è poco lusinghiero, tant’è che in consiglio provinciale, tra i voti contrari alla deroga urbanistica che ha spianato la strada al centro commerciale nella cittadella, ci sono stati anche i quelli dei due consiglieri Verdi. Si parla di «opinioni diverse e grossi dubbi» in merito a ciò che si intende realizzare in zona Galizia all’interno del gruppo ambientalista, gli stessi, del resto, che esistono anche tra i Verdi di Laives - parte della maggioranza - come spiega il capogruppo in consiglio comunale, Giorgio Zanvettor.
 «Il referendum è uno strumento importante di democrazia diretta - esordisce Zanvettor - ma proporlo adesso, ad un anno da quando è iniziata la discussione sulla cittadella, mi pare un po’ fuori luogo. Comunque sappiamo che sono già state raccolte firme da parte di Laives 5 stelle: se arriverà la richiesta di referendum andrà accettata e tutelata. Quanto alla nostra posizione, nel gruppo comunale dei Verdi convivono varie anime rispetto alla cittadella. Sicuramente non siamo molto entusiasti della prospettiva di avere un centro commerciale e uno stadio. Li abbiamo comunque accettati perché sono il volano per avere tutto il resto che interessa Laives, vale a dire biotopo, lido e scuola superiore. Proprio per questo anche noi chiediamo come garanzia che si inseriscano queste decisioni già con le variazioni del Puc».
 Zanvettor accenna poi alla posizione della Svp, che ha accettato, sia pure spaccandosi a metà, l’inurbamento del vecchio lido per poter realizzare quello nuovo: «È un passo importante - dice il capogruppo dei Verdi - e che poi in un partito vi siano posizioni diverse è comprensibile. Nonostante questo, anche noi Verdi abbiamo comunque mantenuto fede agli impegni che abbiamo assunto con il resto della coalizione di maggioranza». (b.c.)
Alto Adige 24-6-11
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domenica, 26 giugno 2011


Il sindaco non convince l’Unione

 LAIVES. Faccia a faccia tra Elda Paolazzi, fiduciaria dell’Unione commercio, turismo e servizi per Laives, il sindaco Liliana Di fede e l’assessore al commercio, Sara Endrizzi.
 «È stata l’occasione per una serie di chiarimenti, primo fra tutti - spiega la stessa Elda Paolazzi - quello sul centro commerciale previsto nella cittadella dello sport in zona Galizia. Il sindaco mi ha garantito che non supererà i 7.000 metri quadrati di superficie e che gli spazi al suo interno saranno occupati dalla grande distribuzione; staremo a vedere».
 È stata anche l’occasione per fissare un altro incontro, quello tra i vertici dell’amministrazione comunale di Laives e il direttore dell’Unione commercio, turismo e servizi, Dieter Steger, questa volta alla presenza anche di Elda Paolazzi: in occasione dell’ultima assemblea, l’assessore competente Sara Endrizzi non era stata infatti invitata. L’incontro dovrebbe avere luogo a Laives nei primi giorni di luglio e finalmente sarà un confronto nel quale ciascuna delle parti potrà chiarire le proprie posizioni.
 «Per quanto riguarda le nostre - anticipa Elda Paolazzi - nulla è cambiato rispetto al giudizio negativo verso il progetto di centro commerciale. Questo ho sottolineato anche parlando a sindaco e assessore al commercio: noi non siamo contro la cittadella in quanto tale, ma assolutamente non possiamo accettare che lì sorga un nuovo centro commerciale».
 A sua volta, Liliana Di fede ribadisce che 7.000 saranno i metri quadrati del centro commerciale e non di più: «La modifica della legge urbanistica approvata recentemente dal consiglio provinciale non lascia dubbi - spiega Di Fede - anche volendo non si potrebbe superare questa quota». (b.c.)
Alto adige 23-6-11
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domenica, 26 giugno 2011


Camion sull’argine: la polizia municipale predica prudenza

LAIVES. Il viavai di camion lungo l’argine dell’Adige, dal ponte di Vadena fino alla discarica Ischia-Frizzi, è diventato intenso. Si tratta dei mezzi pesanti che caricano ghiaia presso l’ex cava di porfido “Comp”, sopra la città di Laives, e quindi la portano alla discarica di Vadena, dove serve per la preparazione del terreno sul quale verrà fatto l’ampliamento della deponia da un ulteriore milione di metri cubi di rifiuti.
 «Tutti coloro che vanno in bicicletta o che fanno una passeggiata lungo l’Adige - spiega il comandante della polizia municipale di Laives, Sergio Codato -, debbono porre la massima attenzione, perchè ora i camion sono parecchi e la stradina sull’argine è molto stretta. Questa situazione dovrebbe protrarsi almeno fino a tutto il mese di luglio».
 I camion, scendendo dalla cava sopra Laives, percorrono un tratto a monte di via Pietralba e quindi svoltano verso via Nazario Sauro, fino all’incrocio con via Kennedy. Quindi vanno verso Bronzolo e da lì fino all’Adige, in direzione di Vadena, per poi passare sull’argine in direzione nord. L’argine dell’Adige è da sempre meta di coloro che amano fare passeggiate, a piedi o in bicicletta, e quindi, fino a tutto luglio, serve molta attenzione e tanta pazienza per questo inevitabile disagio. (b.c.)
Alto Adige 23-6-11
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domenica, 26 giugno 2011


Cittadella «Pronti al braccio di ferro»

LAIVES. «Nessuna pace è possibile con il Comune di Laives se deciderà di andare avanti con il progetto del centro commerciale alla cittadella». Lo ribadiscono, in una nota, i vertici dell’Unione commercio, turismo e servizi.
 Il presidente Walter Amort, il suo vice Dado Duzzi e il direttore Dietmar Steger, sottolineano che la posizione dell’unione è chiara: «Fermare la realizzazione del centro commerciale da 7.000 metri quadrati senza mezzi termini».
 La dura nota dell’unione commercio, turismo e servizi si è resa necessaria dopo l’incontro che ha avuto luogo tra Dado Duzzi, il sindaco Di Fede e l’assessore al comemrcio Sara Endrizzi. Infatti, all’indomani del summit, dal Comune erano arrivate parole accomodanti: «Niente luna di miele», puntualizza però Dado Duzzi, affermando che probabilmente potrebbe essere stato frainteso durante l’incontro. «Le posizioni di Comune e Unione, sul centro commerciale rimangono distanti - continua Duzzi - e questo nella convinzione, puntualizzata più volte, che il centro commerciale previsto, più che attrazione per nuova clientela, distruggerà il tessuto commerciale esistente a Laives».
 Il vice presidente dell’Unione cita dati di uno studio germanico in base ai quali, per ogni posto di lavoro che si crea con un centro commerciale, se ne perdono tre degli altri: «E noi - aggiunge - siamo molto preoccupati per le centinaia di attività a conduzione familiare che operano nel territorio. Si parla di recuperare potere di acquisto? Ma lo si vuol fare distruggendo il resto, in una fase delicatissima come è quella che vedrà l’apertura della variante. Ribadiamo la piena collaborazione per la riqualificazione di via Kennedy, in tutte le fasi». (b.c.)
Alto Adige 22-6-11
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domenica, 26 giugno 2011


Pdl incoerente sulla cittadella? Inguscio: votiamo sì per il lido

LAIVES. Qualche commerciante cittadino vede un’incoerenza da parte del Pdl locale per quanto riguarda cittadella e centro commerciale, soprattutto dopo che proprio grazie a Pdl, Lega nord e Unitalia è passata la delibera di “indirizzo politico” relativa al mega-progetto. «Nessuna incoerenza da parte nostra - spiega però Daniele Inguscio del Pdl - perché abbiamo sempre spiegato che la condizione per far sì che noi votiamo il progetto della cittadella è che contemporaneamente ci debbono portare anche la variazione urbanistica per il nuovo lido comunale, altrimenti non se ne parla».
 Inguscio era anche presente alla serata nella quale i commercianti hanno ribadito, assieme ai vertici dell’Unione, quelli che sono i timori per la prospettiva del centro commerciale accanto allo stadio dell’Fc Alto Adige in zona Galizia.
 «Finora si parla solo di 7.000 metri, dove auspichiamo vadano solo negozi di grandi catene, quelli che non danneggerebbero il commercio locale e non la piccola distribuzione; dovessero poi essere di più, come teme l’Unione, allora si imporrebbe certamente una riflessione complessiva diversa».
 Insieme al collega Andrea Peviani, Inguscio ha anche fatto alcune riflessioni sul deterioramento del rapporto tra l’assessore Endrizzi e i commercianti di Laives: «È vero che ancora non è stato insediato il tavolo dell’economia - dicono - e non è una giustificazione il fatto che la Provincia non abbia ancora dato un contributo. L’assessore Endrizzi poteva benissimo farlo comunque. Quanto al mancato invito alla riunione, riteniamo che avrebbe dovuto lei per prima convocare i nostri commercianti, e non viceversa, di fronte a tutti i problemi che sono emersi». (b.c.)
Alto Adige 21-6-11
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domenica, 26 giugno 2011

Laives è pace tra Comune e commercianti

BRUNO CANALI
LAIVES. Sindaco e assessore al commercio, ieri hanno incontrato Dado Duzzi, vicepresidente dell’Unione commercio, turismo e servizi. È stata l’occasione per discutere delle critiche che i commercianti locali hanno fatto all’assessore comunale competente, Sara Endrizzi.
 L’incontro è arrivato a pochi giorni dall’infuocata assemblea dei commercianti, dove qualcuno dei presenti era arrivato fino a chiedere una sfiducia nei confronti dell’assessore al commercio, sull’onda della sua posizione favorevole al centro commerciale da 7.000 metri quadrati in zona Galizia.
 Quella di ieri in municipio a Laives è stata comunque l’occasione anche per rinnovare la collaborazione tra Comune di Laives e Unione commercio, turismo e servizi, non tanto sul centro commerciale in zona Galizia, per il quale Dado Duzzi ha ribadito ciò che aveva affermato durante l’assemblea dei commercianti, quanto sulla “visione” della futura via Kennedy riqualificata. Per quanto riguarda il centro commerciale, Dado Duzzi ha dichiarato nuovamente come «una struttura come lo stadio dell’Fc Alto Adige, non possa essere finanziata dai privati, ma debba essere invece la mano pubblica a garantirne la copertura economica». A tale proposito, Duzzi nuovamente avanza il dubbio che in realtà, con 7.000 metri quadrati di centro commerciali, non si riuscirà a finanziare lo stadio e quindi sarà inevitabile la richiesta di un sostanzioso aumento di superficie. Durante l’assemblea dei commercianti aveva anche fatto quattro conti al volo tenendo come paragone i costi per la realizzazione del “Twenty” a Bolzano, per arrivare ad ipotizzare che di metri quadrati, alla fine in Galizia ne serviranno almeno 15.000. Duzzi si è scusato per il mancato invito (una dimenticanza) all’assessore Endrizzi per la riunione dell’altra sera, ribadendo che si è sempre cercata la reciproca collaborazione, pur nel rispetto dei diversi ruoli e delle personali opinioni.
 Per quanto concerne la riqualificazione di via Kennedy, chiesta a gran voce anche dai commercianti in assemblea, sindaco e assessore hanno spiegato al vicepresidente dell’Unione che si tratta di un obiettivo comune, quello di creare un percorso progettuale per arrivare alla riqualificazione della principale strada cittadina, asse sul quale si affacciano anche la stragrande maggioranza dei negozi e che ogni giorno sopporta qualcosa come 25 mila automezzi di tutte le dimensioni. I tempi sono oramai molto stretti per arrivarci con l’entrata in funzione della variante in galleria (prevista per fine 2012). «Per questo - hanno dietto Di Fede e Endrizzi - riteniamo fondamentale unire le nostre competenze per procedere lungo un percorso di stretta collaborazione tra Comune e Unione, così come con le altre realtà economiche».
 Sindaco e assessore al commercio hanno ribadito il sostegno al progetto della cittadella perché, hanno spiegato «da studi di settore emerge come Laives, commercialmente parlando, sia molto squilibrata rispetto ad altre realtà provinciali, con servizi e commercio sottodimensionati rispetto alla consistenza della popolazione». Per loro insomma, la cittadella e il centro commerciale, potranno contribuire a riportare l’equilibrio che manca.
 Nei prossimi giorni quindi dovrebbe avere finalmente luogo un incontro tra rappresentanti dei commercianti locali e l’assessore Sara Endrizzi e sarà opportuno che sia presente anche la fiduciaria Elda Paolazzi.
Alto Adige 21-6-11
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domenica, 26 giugno 2011


Laives, progetto fotovoltaico proteste dalle opposizioni

LAIVES.L’amministrazione comunale, come ha anticipato l’assessore Dino Gagliardini, ha intenzione di ripartire con il progetto del fotovoltaico, dopo che il governo ha rimesso gli incentivi.
 Però verrà imboccato un percorso diverso: non più il leasing, come si prevedeva all’inizio, bensì il finanziamento in proprio dell’iniziativa. Preso atto di questa intenzione, da parte dei gruppi di opposizione ci sono già le prime prese di posizione.
 Pdl, Lega nord e Unitalia, esprimono «preoccupazione e ferma condanna per le modalità con cui l’amministrazione comunale ha portato avanti il progetto, così come già fatto in marzo di quest’anno, quando la delibera per il fotovoltaico non venne approvata per mancanza del numero legale in aula consiliare. Da allora - dicono i consiglieri del centrodestra - non abbiamo avuto più informazioni in merito alle intenzioni dell’amministrazione comunale e sullo stato di avanzamento del progetto. Per questo si chiedono una serie di chiarimenti sugli incarichi assegnati e già liquidati».
 Interrogazione anche da parte di Paolo Castelli, consigliere grillino del gruppo Laives 5 stelle. In questo caso si avanzano anche consigli tecnici sul tipo di pannelli che potrebbero essere installati per ottimizzare la produzione di energia (al tellurio di cadmio oppure Cigs) e sulla possibilità che abbiano il minimo impatto possibile dal punto di vista architettonico.
 In conclusione, sia i rappresentanti del centrodestra che Laives 5 stelle, tendono la mano alla giunta proponendo una collaborazione per arrivare ad avere il migliore impianto fotovoltaico possibile sui tetti di vari edifici comunali. La questione tornerà comunque in consiglio comunale prossimamente. (b.c.)
Alto Adige 20-6-11
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domenica, 19 giugno 2011



Endrizzi: i nostri negozi vivranno

BRUNO CANALI
LAIVES. Nella riunione dell’altra sera, i commercianti riuniti con i vertici dell’Unione per parlare del centro commerciale della cittadella, non hanno risparmiato critiche all’assessore alle attività economiche Sara Endrizzi. «Abbiamo perduto la fiducia nell’assessore - hanno spiegato i commercianti - che non si fa mai vedere nei nostri negozi per uno scambio di opinioni».
L’assessore però respinge questa accusa: «Non è vero - dice - e la mia porta è sempre aperta. Lavoro 12 ore al giorno, il telefonino è sempre acceso; chi mi ha voluto parlare mi ha sempre trovata. Semmai è vero il contrario: abbiamo fatto diverse riunioni, vedi i giovedì lunghi, ma di commercianti ne ho visti pochini e nonostante ripetuti inviti, da loro non ho ricevuto grandi risposte. Quanto alla riunione dell’altra sera, non hanno nemmeno sentito l’esigenza di invitarmi».
Quanto alla proposta dei commercianti, di “sfiduciare” l’assessore Endrizzi, lei si chiede prima di tutto chi lo dice. «Non è chi alza la voce che parla a nome di tutti - commenta Endrizzi -. Ho ricevuto parecchie attestazioni di stima per il lavoro svolto. Mi sembra più un attacco personale da parte di qualcuno che, evidentemente, si è risentito perché, dopo anni, abbiamo portato novità nel settore, vedi i giovedì lunghi o il mercatino di Natale».
Alla base di questo scontro c’è anche il centro commerciale della cittadella e in merito, Sara Endrizzi ribadisce il suo pensiero: «L’ho detto tante volte ma qualcuno sembra non abbia ancora inteso: la parte commerciale della cittadella non influirà sul tessuto esistente. Questo non lo dico io ma analisi di settore che oggi collocano Laives agli ultimi posti delle classifiche provinciali. Abbiamo il rapporto superficie/abitanti più basso della provincia; una varietà merceologica ridottissima; un deflusso del potere di acquisto verso altri centri che è tra i più elevati. Questi sono dati inconfutabili, che possono essere combattuti solo proponendo qualcosa di nuovo e di attrattivo per la clientela, come può essere il centro commerciale nella cittadella sportiva».
In merito al alla mancata partenza del “tavolo dell’economia”, l’assessore Endrizzi spiega che si sta aspettando che la Provincia deliberi il contributo per esperti e consulenti, posto che servirà una analisi molto vasta e approfondita. «Gli interventi non riguarderanno solo il commercio - dice l’assessore - ma anche gli altri settori produttivi e del turismo”.
Endrizzi garantisce si essere sempre disponibile ad organizzare rapidamente un incontro (lunedì, con il sindaco, incontrerà Dado Duzzi) e che anche lei ritiene la riqualificazione di via Kennedy una delle grandi sfide.
Alto Adige 19-6-11
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sabato, 18 giugno 2011



Dopo le deroghe ...
L'approvazione da parte provinciale delle deroghe alla legge urbanistica che permette di aggiungere 5.000 mq di aree dedicate al commercio al dettaglio ai 2000 mq prevedibili, è senz'altro un punto a favore dei sostenitori dello stadio per il Suedtirol in zona Galizia a Laives, ma contemporaneamente aggiunge confusione ad una situazione che già di per sé chiara non è. In particolare sono i due ordini del giorno presentati dall’ex-vicesindaco di Bolzano a rendere la situazione ancor più intricata: è evidente infatti che il primo scopo che si proponeva Pichler Rolle era quello di far digerire la deroga ai consiglieri Arnold Schuler e Josef Noggler, che avevano annunciato la loro contrarietà allo stadio. Così facendo però ha passato la palla all'amministrazione di Laives che ora deve presentare un piano finanziario che dimostri la sostenibilità del progetto (Baumgartner però si era rifiutato in gennaio di renderlo pubblico con la scusa che un privato non ha di questi obblighi) e deve ridurre in modo significativo i terreni interessati a stadio e centro commerciale. Del lido infatti Pichler Rolle non fa menzione e anzi afferma che a lui non interessa: la riduzione deve riguardare unicamente i terreni che dovrebbero essere messi a disposizione per il progetto “Casa per il Suedtirol”.
Come questo possa essere possibile è un mistero, a meno che il nostro, furbescamente, non avesse un secondo fine meno immediatamente intellegibile, ma altrettanto concreto: costringere Laives a rinunciare e quindi aprire la strada alla ristrutturazione del Druso.
La domanda che però sorge a questo punto è la seguente: senza lo stadio il centro commerciale è ancora possibile? La deroga approvata in questi giorni rimane valida? Non vi sono motivi apparenti per ritenere il contrario, ma ecco allora che si conferma il sospetto che lo stadio sia solo lo strumento necessario ad aggirare le leggi urbanistiche e permettere la costruzione di un centro commerciale nel verde agricolo. Non un centro qualunque, si badi bene, ma una struttura che possa essere concorrenziale con il Twenty ( e quindi con la possibilità in corso d’opera di chiedere un ulteriore ampliamento in deroga) o come afferma l’immobiliarista De Benedetto nell’intervista ad “ff”, addirittura una struttura in grado di invertire i flussi verso Innsbruck e Verona.
In ogni caso si tratta di qualcosa che rischia di far terra bruciata del tessuto socio-economico di Laives con ricadute importanti sulle abitudini quotidiane delle persone e sulla qualità complessiva di vita dei nostri concittadini.
Tornando a LAIVES, occorrerà vedere come si muoverà l’SVP ed in particolare il Bauernbund che continua però a mandare segnali del tutto coerenti con i voto contrario espresso in consiglio.
La maggioranza nel frattempo procede con grande determinazione nell’operazione di spostamento del lido, unico modo per assicurarsi l’appoggio delle destre. Senza colpo ferire sono stati trovati i soldi per l’ennesimo incarico esterno (costo di circa 20.000 euro) per scegliere il tipo di lido più adatto alla nostra realtà. È escluso naturalmente a priori qualsiasi verifica sulla reale necessità e convenienza di spostare la struttura e quindi una raffronto tra i costi di una sua ristrutturazione e di una edificazione ex-novo.
L’impressione è che ci si muova senza un’idea precisa e infatti nulla si dice sul tipo di impianto che si vuole costruire come se questo fosse di secondaria importanza: Laives vede prevalere una popolazione con redditi medio-bassi e per questi cittadini la possibilità di accedere al lido a prezzi contenuti è una reale esigenza e una scelta apprezzata. Ciò che si intende costruire assomiglia invece molto di più a quell’acquarena proposta in campagna elettorale dal PDL, struttura bellissima, ma dai costi di gestione esorbitanti e che proprio per questo aveva sollevato una serie di reazioni negative.
L’unica cosa che si conosce è il costo dell’operazione che viene da più parti stimata in 10-12 milioni di euro. Con questa spesa cosa si costruisce? Qualcuno forse le idee chiare ce l’ha, ma collimano con i progetti della maggioranza e soprattutto con i bisogni della popolazione? Di che tipo di struttura stiamo parlando? A servizio di chi dovrebbe essere? Non sarebbe opportuno prima di avventurarsi su questa strada e affidare incarichi, un confronto con i cittadini?
Ad aumentare la confusione contribuisce un recente articolo di stampa che prefigura la disponibilità del PDL a rinunciare allo spostamento del lido a condizione che venga finanziato dalla provincia. È una notizia tutta da verificare, ma se così fosse ci troveremmo di fronte ad una possibile via di uscita per la maggioranza: niente case al posto del vecchio lido e probabile riduzione del progetto alle ipotesi iniziali. Le perplessità dell’SVP verrebbero così superate e si aprirebbe ad un suo ricompattamento.
L’incognita è la disponibilità provinciale a concedere un ulteriore finanziamento a Laives e la necessaria permanenza di un centro commerciale per assicurare il rientro dai capitali investiti dai privati.
Altra questione sempre aperta è quella relativa alla messa in sicurezza della vecchia discarica e più in generale alla bonifica dei terreni di tutta la Galizia. In base alla relazione dei tecnici sarebbe necessaria un monitoraggio in continuo di almeno un anno per verificare i flussi delle acque di falda durante i vari periodi dell’anno e determinare quindi gli effetti sulla discarica. Analisi più approfondite su tutti i terreni, compresi quelli in cui è stato impossibile accedere per il divieto posto dal proprietario o per la presenza del materiale di riporto della galleria, sono auspicati dagli stessi tecnici che rilevano la necessità di un quadro certo della situazione in base al quale decidere le modalità migliori di intervento. Si ha invece la sensazione che il problema venga intenzionalmente sottovalutato così come i rischi idrogeologici legati alle possibili piene del Rio Lusina.
Insomma le problematiche sono infinite e man mano che si procede i dubbi e i quesiti aumentano e chi si illude che con le deroghe concesse dalla provincia la questione sia definitivamente chiusa si sbaglia. Come comitato va seguito con grande attenzione tutto ciò che si muove intorno alla cittadella e occorre procedere nell’opera di controinformazione, tenendosi pronti ad indire il referendum in caso di forzature o di provvedimenti che potrebbero rendere irreversibili le scelte che si andranno ad effettuare.
Rosario Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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sabato, 18 giugno 2011



Tariffe delle mense scolastiche Covanti difende la scelta dell’Isee

LAIVES. A partire dal prossimo anno scolastico la giunta comunale di Laives ha stabilito di applicare l’Isee per calcolare le tariffe che le famiglie pagheranno per la mensa scolastica. Secondo il consigliere comunale del Pdl Daniele Inguscio questa scelta rischierebbe di penalizzare qualche famiglia, in particolare quelle più numerose. Spiega però l’assessore Alberto Covanti: «Abbiamo deciso di adottare l’Isee perché lo riteniamo uno strumento più completo per valutare la situazione finanziaria di una famiglia. Questo strumento infatti non analizza solo il reddito, ma considera anche il resto del patrimonio, in maniera che si possa avere alla fine un quadro più completo dello stato familiare. Ricordo che anche Comuni come Bolzano, Merano e Appiano hanno fatto altrettanto e qui a Laives noi abbiamo anche previsto più fasce Isee per calcolare la tariffa che verrà applicata alle famiglie relativamente al servizio di ristorazione scolastica».
 In consiglio comunale, quando si è trattato di discutere questo nuovo sistema di calcolo, è stato anche garantito che, nel momento in cui si dovessero verificare problemi, nulla vieterà di introdurre correttivi. L’assessore Covanti sottolinea quindi che, come tariffe per la mensa scolastica, Laives può vantare le più basse in assoluto e fa qualche esempio: «A Laives il massimo è 3,50 euro a pasto, mentre a Bronzolo si arriva fino a 4,10 euro, con il sistema di calcolo tradizionale. A Bolzano 3,80 euro; a Merano 4 euro e ad Appiano 3,90 euro a pasto. Idem per l’Isee, mentre per le famiglie numerose, con almeno tre figli, non bisogna dimenticare che esiste la Family Card, con la quale si hanno sconti del 30 per cento su vari servizi, mensa scolastica compresa». (b.c.)

Alto Adige 18-6-11
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sabato, 18 giugno 2011



I negozianti «sfiduciano» la Endrizzi

BRUNO CANALI
LAIVES. Tra i commercianti e l’assessore alle attività economiche Sara Endrizzi ormai è rottura, complice anche il centro commerciale che dovrebbe nascere accanto allo stadio della cittadella, nella zona sportiva Galizia. Le critiche sono arrivate in una riunione promossa da Elda Paolazzi.
Alla serata erano presenti i vertici dell’Unione, con Dieter Steger, Dado Duzzi, Franz Perkmann e Luciano Defant. Tra il pubblico anche i vertici del Bauernbund comunale e il vice Obmann Svp Norbert Paoli.
Il tema in ballo era quello del centro commerciale da 7.000 metri quadrati accanto allo stadio della cittadella, una decisione definita «senza senso e pericolosa per la stessa sopravvivenza dei negozi di vicinato ancora presenti in città». «Se fossi stato ancora in consiglio provinciale - ha esordito Steger - la deroga alla legge urbanistica che ha aperto la strada al centro commerciale non sarebbe passata. È stata una decisione estremamente negativa e miope, che mina il futuro del settore commerciale a Laives. Grave anche la decisione di sacrificare tutto quel terreno, in una provincia come la nostra, dove è sempre stato utilizzato con molta parsimonia, proprio perché di libero non ce n’è molto. Non parliamo poi del denaro buttato; basti dire che i soldi destinati dalla Provincia allo stadio dell’Fc Alto Adige sono più della metà del totale di quelli destinati in un anno allo sport provinciale, il tutto per creare una cattedrale nel deserto».
Il via alle critiche nei confronti dell’assessore Endrizzi lo ha dato la fiduciaria Elda Paolazzi ed è stato un fuoco di fila: «Ancora ad aprile doveva iniziare il tavolo dell’economia che l’assessore ci aveva promesso; non si è visto ancora nulla. Inoltre, da quando è stata chiamata in giunta, non si è mai preoccupata di venirci a trovare», parole queste, confermate dalla stragrande maggioranza dei commercianti presenti alla serata. «Se potessimo farlo - hanno aggiunto - la sfiduceremmo, ma è cosa che tocca al consiglio comunale».
Duro anche il giudizio di Dado Duzzi sull’intera operazione. Il vicepresidente dell’Unione (che lunedì incontrerà il sindaco Di Fede e l’assessore Endrizzi) ha ribadito anche i dubbi già manifestati in merito alle dimensioni che avrà in realtà il centro commerciale: «Si parla di 7.000 metri quadrati - ha detto Duzzi - ma, fatti quattro conti, vediamo che per finanziare lo stadio ne serviranno almeno il doppio e così si creeranno le condizioni perché i vostri negozi in città, vengano passati ad altri. Gli 11 milioni della Provincia basteranno forse per i soli espropri. La volontà di avere lo stadio è provinciale e non comunale, anche se adesso la palla passa al Comune».
Alla fine, la richiesta che arriva dal comparto commerciale di Laives è quella di partire al più presto con la riqualificazione di via Kennedy, unico modo per rivitalizzare il centro e il commercio che vi risiede.
Tranciante anche il giudizio del Bauernbund (presenti in sala Florian Pfeifer e i consiglieri Svp Robert Tezzele e Sylvia Clementi) e del vice Obmann Svp, Norbert Paoli: «Il centro commerciale non serve a Laives ma allo scambio finanziario tra coloro che vogliono costruirsi lo stadio - privato - sul nostro territorio e gli investitori».
Unica voce favorevole è stata quella di Elmar Zöschg, che ha esortato i suoi colleghi commercianti a mettere da parte i timori per il centro commerciale: a suo parere, servirà come stimolo per rilanciare l’offerta commerciale in città.
Alto Adige 18-6-11
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venerdì, 17 giugno 2011


Laives, riparte il piano fotovoltaico

BRUNO CANALI
LAIVES. Fotovoltaico: si cambia sistema e si riparte. “Lo sfruttamento dell’energia pulita - conferma l’assessore Gagliardini - resta fra le priorità dell’attuale giunta tanto che ora pensiamo di finanziare direttamente il progetto che finalmente potrà vedere la luce”. Ma sul fotovoltaico il confronto, anche duro, tra maggioranza ed opposizione è durato mesi e non sembra del tutto archiviato.
L’accusa principale che l’opposizione ha sempre rivolto alla maggioranza è quella di avere “perso tempo” e quindi anche soldi, dati gli incentivi che il governo prevedeva secondo scaglioni che via via sempre meno convenienti. Lo scorso autunno, finalmente, qualche cosa si è messo in moto e l’assessore Dino Gagliardini, competente per le energie alternative, ha affidato uno studio per sapere in sostanza quale fosse il modo migliore e più redditizio per il Comune, di installare pannelli fotovoltaici su vari tetti di edifici pubblici. La soluzione proposta era una sorta di leasing, che però non ha avuto il tempo di decollare dopo un primo tentativo andato a vuoto per mancanza del numero legale in consiglio.
Nel frattempo - è passato qualche mese - il governo ha deciso di rimettere gli incentivi e quindi torna l’opportunità per il fotovoltaico. “Però non adotteremo più la formula del leasing - dice l’assessore Gagliardini - ma cercheremo di installare i pannelli fotovoltaici attingendo a mezzi finanziari propri del Comune. Per questo i progettisti faranno uno stralcio rispetto a quello che era il progetto iniziale, anche per vedere quanto e come realizzare alla luce della spesa e del ritorno che ne deriverebbe in termini di guadagno energetico”.
L’assessore Gagliardini torna anche a respingere l’accusa che la giunta, lo scorso anno “abbia dormito”. “Non è vero e abbiamo iniziato per tempo. Certo, va tenuto conto che gli impegni normativi da rispettare sono diventati, se vogliamo, ancora più vincolanti e questo inevitabilmente si riflette anche sull’iter degli interventi”.
Sul fotovoltaico, inevitabilmente, si riaccenderà anche la discussione tra maggioranza e opposizione. La Lega Nord ha già predisposto una interpellanza per chiedere chiarimenti, in particolare sulle somme spese finora per consulenze e progetto preliminare. Giuliano Vettorato, consigliere del Carroccio, è anche più drastico: “Prevedo che se già esiste un progetto tecnico - dice - alla fine sarà da buttare. Le nuove norme infatti prevedono che i pannelli non sporgano dai tetti più di 30 centimetri. L’impianto che avevano previsto aveva una potenza di picco attorno ai 475 chilowatt; con il piano mio e di Borin, arriverebbe invece ad un megawatt, ossia il doppio”.
Alto Adige 17-6-11
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giovedì, 16 giugno 2011



Che lido per Laives? Il Comune affida una superconsulenza

BRUNO CANALI
LAIVES. Quale lido per Laives? Le idee in questo senso sono più d’una e si va dall’impianto di balneazione “a misura di famiglia”, fino a quello con piscina coperta, utilizzabile tutto l’anno, affiancata anche da wellness e sauna. Per avere una base di partenza sulla quale discutere comunque, la giunta comunale intanto ha deciso di spendere 18mila euro per una consulenza, affidata al gruppo “Michaeler&Partner” di Varna.
Quello che si chiede al consulente è di “inquadrare la situazione di mercato e di fare una serie di analisi che tenga conto di una lunga serie di fattori. Soldi non ce ne sono comunque e la scelta, adottata dal consiglio comunale, è quella di affidarsi ad una operazione urbanistico-immobiliare per recuperarli. Si tratterebbe di trasformare i 18.000 metri del lido attuale accanto a via Stazione in area edificabile con basso indice di cubatura. Quindi metterla all’asta e con il ricavato, costruire un nuovo lido in zona sportiva Galizia.
E’ chiaro ad ogni modo che il tipo di lido che si andrà a realizzare, dipenderà principalmente dai finanziamenti a disposizione, anche se, in consiglio comunale, qualche consigliere di opposizione si è spinto con l’immaginazione fino a proporre una struttura tipo Acquarena di Bressanone, senza pensare al pesante passivo finanziario di quella struttura.
La gente che frequenta il lido invece ha orizzonti più modesti e infatti alcune mamme che abitualmente frequentano il lido dichiarano che “sarebbe sufficiente un lido a misura di famiglia, vale a dire dai costi di ingresso contenuti e con spazi adatti anche ai bambini”.
A sparigliare le carte è anche arrivata la richiesta, da parte della giunta provinciale, di fare il possibile, con il progetto della cittadella sportiva, perché venga risparmiato terreno agricolo. Pichler Rolle si è affrettato a spiegare che si parla esclusivamente del primo lotto di cittadella, vale a dire quello relativo allo stadio e al centro commerciale e se non è una boutade, tanto per tenere buoni i contadini del Bauernbund, sarà da vedere in concreto questa “riduzione”.
Abbandonata l’ipotesi dell’urbanistica contrattata per trovare il terreno e i soldi per un nuovo lido, la scelta di trasformare in edificabile l’area di quello attuale è pressochè obbligata visto che il Comune non ha soldi da destinare all’intervento. I consiglieri di centrodestra, che hanno preteso e ottenuto dalla giunta, in cambio del sostegno per al cittadella, di costruire case al posto del vecchio lido, hanno già messo le mani avanti, spiegando che se non dovesse andare così e magari il lido rimanesse in via Stazione, il suo risanamento e la trasformazione in un impianto più moderno, dovrebbero essere finanziati dalla Provincia, pena il ritiro del sostegno al progetto della cittadella. Il centrodestra ha già puntualizzato che insieme alla variazione urbanistica per la cittadella, in consiglio dovrà arrivare quella per il vecchio lido.
Alto Adige 16-6-11
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mercoledì, 15 giugno 2011



Cantine abitate: sanzioni irrisorie

BRUNO CANALI
LAIVES. Per scoraggiare il fenomeno delle abitazioni abusive ricavate daelle cantine dei condomini, il consigliere Daniele Inguscio (Pdl) auspica l’inasprimento delle sanzioni previste. «Già a gennaio - ricorda Inguscio - chiesi di portarle a 500 euro” e annuncia una mozione. All’origine del fenomeno vi sarebbe infatti l’esiguità delle sanzioni, che non costituirebbero un vero deterrente per i locatori abusivi.
I cittadini che abitano in alcuni condomini di via Marconi a Laives, dove già in passato si era verificato l’utilizzo improprio di cantine e “hobby room”, confermano che il fenomeno non è cessato. Loro, che in quei condomini abitano, hanno le prove quotidiane che negli scantinati qualcuno abita e fa anche da mangiare.
«Su questo problema - spiega Inguscio - nell’ultimo anno sono state diverse le nostre prese di posizione, in particolare proprio per la situazione denunciata dagli inquilini regolari dei condomini di via Marconi. Nel consiglio comunale di gennaio, a fronte di una mia interrogazione, l’assessore all’urbanistica Georg Zelger rispose che gli accertamenti effettuati durante il 2010 erano stati solo due. Questo evidenzia come la giunta comunale e l’ex vicesindaco Georg Forti, allora competente per l’urbanistica, in questi anni avessero sottovalutato il fenomeno delle cantine abitate abusivamente, pur avendo ricevuto varie segnalazioni, dai cittadini e da alcuni consiglieri comunali, che il fenomeno si stava diffondendo sul territorio comunale. Fu allora che io chiesi di inasprire la sanzione amministrativa, applicandola la massimo, vale a dire 500 euro. La risposta fu abbastanza vaga, probabilmente dettata dalla volontà di non usare il pugno di ferro per scoraggiare definitivamente questo fenomeno. Però - conclude Inguscio - visto che i cittadini manifestano preoccupazione per la propria sicurezza, preannuncio una mozione urgente, che impegni la giunta ad inasprire decisamente le sanzioni nei confronti dei proprietari dei vani interrati che vengono trasformati in abitazioni abusive. Auspico anche che la polizia municipale effettui controlli costanti per prevenire questo fenomeno prima che accada qualche incidente nei condomini coinvolti».
Controlli insomma, appena viene segnalato l’utilizzo improprio di vani interrati e cantine e su questo gli inquilini dei condomini dovrebbero farsi parte attiva. Parallelamente, l’inasprimento delle sanzioni, in maniera tale che veramente non valga più la pena di affittare le cantine, anche perché, se una persona cambia abusivamente destinazione d’uso dei locali, l’affitto che ne ricava non può che essere “in nero” e quindi all’abuso si aggiunge anche l’evasione fiscale.
Alto Adige 15-6-11
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mercoledì, 15 giugno 2011



«Festa cittadella, un flop I guai della gente di Laives sono altri»

LAIVES. «A Laives non esiste solamente la cittadella dello sport!». Chi lo dice è Claudia Furlani, consigliere comunale del Pdl, dopo avere constatato il flop della festa pro-cittadella organizzata recentemente al parco di via Marconi dai sostenitori del progetto.
«A mio parere - continua quindi Claudia Furlani - prevale oramai un forte disinteresse verso la questione e quello che è peggio è che intanto i problemi che Laives si porta dietro da anni rimangono in secondo piano».
L’elenco fornito a questo proposuito dal consigliere comunale del Popolo della libertà è impietoso: «Cominciamo dai bambini di San Giacomo che frequentano la scuola in container; poi ci sono gli asili da sistemare, la mensa che manca, sempre alla scuola di San Giacomo; l’assenza di marciapiede lungo via Stazione; i parcheggi per disabili; il campo per pattinare che non si sa se sarà più disponibile. E questi sono solo alcuni esempi - dice ancora la Furlani - mentre l’amministrazione comunale è concentrata sulla cittadella. Se tutto questo impegno fosse stato dedicato ad altre tematiche importanti per la comunità di Laives, i cittadini sarebbero sicuramente più contenti», conclude il consigliere del Pdl. (b.c.)
Alto Adige 14-6-11
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lunedì, 13 giugno 2011



Dopo la deroga alla cittadella Laives di fronte a nuove spese e alla politica piena di incognite

A che gioco giochiamo? Giovedì pomeriggio, dopo un lungo iter, sono state approvate le deroghe alla legge urbanistica provinciale relative alla cittadella dello sport di Laives. Questi, a nostro giudizio, i fatti più rilevanti:
1. Finalmente è ufficiale: i verdi sono favorevoli allo stadio.
Non solo il gruppo di Laives, ma lo stesso consigliere provinciale Dello Sbarba che durante la discussione in consiglio provinciale dell’articolo relativo alla cittadella dello sport, ha affermato:”..quello che non va bene è la modalità di finanziamento: deve finanziarlo la Giunta, senza costruire superfici commerciali in deroga a tutte le norme”.
I verdi chiedono quindi che l’intera opera venga finanziata dalla provincia e cioè che con i soldi di tutti i contribuenti si realizzi una struttura ad esclusivo uso di un privato.
Naturalmente senza centro commerciale i privati avranno buoni motivi per sostenere di non essere in grado di provvedere alla gestione e quindi anche questa verrà scaricata sulle finanze pubbliche mentre i tagli sul sociale sono all’ordine del giorno e a Laives i bambini delle elementari sono costretti a far scuola nei container.
2. E’ stato approvato un ordine del giorno che prevede la riduzione complessiva delle aree a disposizione della cittadella, il che si può ottenere solo rinunciando allo spostamento del lido o allo stadio stesso. Pichler Rolle, autore dell’emendamento, finge di cadere dalle nuvole e spiega che è Laives a dover risolvere la questione in piena autonomia.
Se la riduzione possa avvenire rinunciando al lido, al centro commerciale o allo stadio stesso non viene detto.
3. La prima cittadina di Laives esprime soddisfazione e parla di accelerazione dell’iter burocratico.
Non una parola sugli ordini del giorno che impegnano alla presentazione di un piano di finanziamento che dimostri la sostenibilità del progetto e ancor meno su quello che obbliga ad un ridimensionamento del progetto al fine di risparmiare terreni.
Con quale maggioranza intenda poi portare avanti la modifica del piano urbanistico comunale è un’altra delle incognite a cui andrebbe data risposta.
R. Grasso Comitato contro lo stadio LAIVES
Alto Adige 13-6-11
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lunedì, 13 giugno 2011



Zona Vallarsa chiusa hockey preoccupato per la nuova stagione

LAIVES. Dirigenti e giocatori dell’hockey Ssv Leifers Panthers stanno ancora attendendo di sapere quale sarà il destino della zona sportiva Vallarsa, ancora chiusa con un’ordinanza del sindaco per il rischio di caduta massi. Attendono di saperlo perché è già tempo di programmare i calendari relativi alla nuova stagione agonistica, che inizierà in autunno, ma la cui preparazione prenderà il via molto prima.
Il presidente Helmut Visintin ad ogni modo è ottimista, perché, entro la fine di questo mese si dovrebbe sapere qualche cosa in più e se già nei prossimi mesi si inizierà con la realizzazione delle opere di messa in sicurezza della parete rocciosa alle spalle del campo di pattinaggio e di quelli per il tennis, in modo che per fine anno il campo potrebbe tornare agibile.
Ttutti questi problemi erano emersi anche nella riunione che ha avuto luogo tempo fa tra esponenti dell’hockey e sindaco Di Fede. Già nel momento in cui la zona Vallarsa è stata chiusa al pubblico si era messo in preventivo la necessità di spostare anche l’hockey su altri campi, ad Ora e ad Egna. E’ quello che è stato fatto in effetti, perché i giovani hockeisti locali, partecipano agli allenamenti a secco proprio a Egna e ad Ora. Per la società è un notevole sacrificio, non solo economico. (b.c.)
Alto Adige 13-6-11
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domenica, 12 giugno 2011



Mensa scolastica, Inguscio critica l’Isee

LAIVES. Durante l’ultima riunione, il consiglio comunale ha approvato l’adozione dell’Isee per l’accesso alle agevolazioni tariffarie del servizio di ristorazione scolastica, da applicare con il nuovo anno scolastico, a settembre. Già in quella sede, Daniele Inguscio, consigliere comunale del Pdl, aveva sollevato dubbi in merito alla decisione e agli effetti che avrà sulle famiglie.
Adesso Inguscio torna sul tema per ribadire che l’Isee, a suo giudizio, «non è uno strumento flessibile per misurare la condizione economica di una famiglia. In questi giorni - continua l’analisi il consigliere comunale del Pdl - diversi capifamiglia si sono recati nei centri autorizzati per la compilazione dell’Isee e così hanno avuto la sgradita sorpresa di vedersi applicare la fascia più elevata per la determinazione della retta, con aumenti che spesso arrivano a rincari anche del 60 per cento rispetto a quelli applicati attualmente».
Inguscio parla quindi di “cittadini delusi dalla decisione adottata dall’amministrazione comunale per quanto riguarda il sistema di calcolo delle tariffe relative ad un servizio sociale così importante per le famiglie. Il paradosso poi - aggiunge il consigliere - si raggiunge quando si scopre che ad essere colpite maggiormente dagli aumenti sarebbero le famiglie con tre o più figli a carico, che magari hanno anche un mutuo per la prima casa. Uno dei punti deboli del calcolo Isee è sicuramente quello di non tenere conto, nei suoi parametri, dell’effettivo stato economico della famiglia e questo perché la logica dei “valori applicati”, poggia sull’ipotesi che più persone vivono sotto uno stesso tetto e meno sarebbero - conclude l’intervento Inguscuio - le spese pro capite”.
Alto Adige 12-6-11
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domenica, 12 giugno 2011



Con la Cittadella a rischio il nuovo lido

BRUNO CANALI
LAIVES. Preso atto che il consiglio provinciale ha dato il via libera alla costruzione del centro commerciale in zona Galizia per finanziare lo stadio, quello che ha catturato l’attenzione di diversi consiglieri comunali è l’ordine del giorno che parla genericamente di riduzione del fabbisogno di terreno.
«Era un elemento centrale nella discussione - spiega il consigliere Alessandro Urzì - e infatti è stato approvato prima dell’articolo. A mio giudizio, si tratta di una mediazione con gli agricoltori, che da sempre puntano il dito sulla vastità dell’area. L’ordine del giorno di Pichler Rolle, Schuler e Nogler, pone dei vincoli a Laives, per limitare l’espansione del progetto di cittadella, ma con questo, non specificando quali elementi andrebbero ridimensionati, pur di raggiungere un compromesso con i contadini, di fatto introduce l’ennesimo elemento di ambiguità. Quanto all’ipotesi del liceo Toniolo, Christian Tommasini ne ha solo accennato brevemente».
La domanda che si pongono adesso diversi consiglieri comunali a Laives è questa: cosa significa “ridimensionare” la superficie per la cittadella? E quali sarebbero gli elementi semmai da eliminare? Secondo Marco Delli Zotti (Laives pro Leifers) «con l’approvazione della legge sono stati fissati dei paletti: un centro commerciale da 7.000 metri, accanto allo stadio. Ebbene - considera Delli Zotti - stadio e centro commerciale da 7.000 metri, dovranno avere, per legge, un certo numero di posti macchina; lo stadio inoltre non potrà essere “compresso” più di tanto. Quindi mi chiedo, se si deciderà di togliere superficie, dove si andrà ad incidere? Inevitabilmente sulla parte di progetto che interessa Laives e rappresenta il tornaconto per accettare stadio e centro commerciale, vale a dire, lido, biotopo e liceo Toniolo».
È lo stesso timore che esprime Paolo Castelli (Laives 5 stelle) che spiega: «Se dal lotto 1 tolgono lo stadio va bene, ma se tirano via lo spostamento del lido allora no e credo che su questo aspetto la giunta si giocherebbe la sopravvivenza. Quello che aggiungo sul voto in consiglio provinciale è che, mentre per altri centri commerciali si è fatto di tutto per intralciarne la nascita, per quello accanto allo stadio dell’Fc Alto Adige invece è stata spianata la strada».
Robert Tezzele, consigliere Svp vicino al Bauernbund, si limita a sottolineare come, il voto del consiglio provinciale l’altro pomeriggio, abbia rispecchiato la situazione già emersa nel consiglio comunale di Laives, vale a dire una spaccatura anche all’interno della Svp tra favorevoli e contrari. «Quello che trovo positivo - aggiunge Tezzele - è la richiesta di produrre rapidamente un piano finanziario. Per correttezza comunque, avrebbero dovuto prima pretenderlo e poi eventualmente votare a favore di stadio e centro commerciale. Quanto alla riduzione di superficie agricola da sacrificare, per ora si tratta solo di affermazioni vaghe e attendiamo indicazioni a livello comunale».
Soddisfazione esprime infine il consigliere Svp Christof Inama, fin da principio favorevole alla cittadella: «Giustamente è stato fissato il paletto del piano finanziario - afferma Inama - ed è l’aspetto principale per iniziare. Credo comunque che anche in consiglio provinciale all’inizio fossero scettici, ma noi ci siamo premurati di far avere tutta la documentazione utile. Quanto alla superficie, da parte dei detrattori si è continuato a parlare di 20 ettari, ma 5 sono quelli comunali già esistenti».

«Quell’ordine del giorno non pone altri vincoli sull’area»

LAIVES.Christian Bianchi, capogruppo del Pdl in consiglio comunale, ha seguito in diretta le fasi salienti del dibattito: «L’ordine del giorno relativo alla riduzione di superficie - dice - è una presa d’atto che non impegna nessuno e comunque riguarda semmai il primo lotto, quello di stadio, centro commerciale e parcheggi; con il nuovo lido siamo fuori. Elmar Pichler Rolle questo aspetto lo ha sottolineato a più riprese».
Bianchi poi, analizzando la decisione adottata in consiglio provinciale spiega che un fatto è emerso chiaro: «Occorre che Laives presenti al più presto il piano finanziario ovvero, che dimostri che l’operazione è sostenibile, cosa che noi stiamo chiedendo da un anno a questa parte, perché il progetto della cittadella, per quanto riguarda la parte dell’Fc Alto Adige, deve stare in piedi senza che Laives ci metta un euro».
Per i prossimi passi quindi, Bianchi ribadisce che, assieme alla variazione urbanistica per i terreni della cittadella, dovrà arrivare anche quella per il nuovo lido, condizione imprescindibile se si vuole continuare ad avere il sostegno del centrodestra al progetto.
E se invece si arrivasse a congelare lo spostamento del lido in zona Galizia per ristrutturare quello esistente?». Se dovesse andare in questo modo rispetto alla trasformazione urbanistica del vecchio lido come da noi proposto (e approvato dal consiglio comunale) - aggiunge Bianchi - allora sia chiaro che dovrà essere la Provincia a metterci i soldi».
Bianchi infine ribadisce che l’iter degli espropri e degli appalti per la cittadella sarebbe opportuno lo seguisse direttamente la Provincia, perché Laives, coi propri uffici già fa fatica a gestire l’ordinaria amministrazione.
Alto Adige 12-6-11
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sabato, 11 giugno 2011



A che gioco giochiamo? 

Giovedì pomeriggio, dopo un lungo iter, sono state approvate le deroghe alla legge urbanistica provinciale relative alla cittadella dello sport di Laives: 17 i voti favorevoli, 15 i contrari ed un astenuto. Questi, a nostro giudizio, i fatti più rilevanti:

Finalmente è ufficiale: i verdi sono favorevoli allo stadio. Non solo il gruppo di Laives, ma lo stesso consigliere provinciale Dello Sbarba che durante la discussione in consiglio provinciale dell’articolo relativo alla cittadella dello sport, ha affermato:“..quello che non va bene è la modalità di finanziamento: deve finanziarlo la Giunta, senza costruire superfici commerciali in deroga a tutte le norme”.

I verdi chiedono quindi che l’intera opera venga finanziata dalla provincia e cioè che con i soldi di tutti i contribuenti si realizzi una struttura ad esclusivo uso di un privato. Naturalmente senza centro commerciale i privati avranno buoni motivi per sostenere di non essere in grado di provvedere alla gestione e quindi anche questa verrà scaricata sulle finanze pubbliche mentre i tagli sul sociale sono all’ordine del giorno e a Laives i bambini delle elementari sono costretti a far scuola nei container.

È stato approvato un ordine del giorno che prevede la riduzione complessiva delle aree a disposizione della cittadella, il che si può ottenere solo rinunciando allo spostamento del lido o allo stadio stesso.

Pichler Rolle, autore dell’emendamento, finge di cadere dalle nuvole e spiega che è Laives a dover risolvere la questione in piena autonomia. Se la riduzione possa avvenire rinunciando al lido, al centro commerciale o allo stadio stesso non viene detto.

Naturalmente questa ultima ipotesi troverebbe molti consensi a cominciare da quello dell’ex-vicesindaco del capoluogo, e lascerebbe intatta la possibilità di costruire un centro commerciale, il che probabilmente è stato sin dall’inizio il vero obiettivo di chi vede nello scardinamento dei piani urbanistici l’unica possibilità per realizzare profitti costruendo nel verde agricolo.

La prima cittadina di Laives, in questi giorni impegnata in una febbrile ricerca di consensi tra i consiglieri provinciali e ieri presente al momento della votazione, esprime soddisfazione e parla di accelerazione dell’iter burocratico. Non una parola sugli ordini del giorno che impegnano alla presentazione di un piano di finanziamento che dimostri la sostenibilità del progetto e ancor meno su quello che obbliga ad un ridimensionamento del progetto al fine di risparmiare terreni. Con quale maggioranza intenda poi portare avanti la modifica del piano urbanistico comunale è un’altra delle incognite a cui andrebbe data risposta.

R. Grasso

Comitato per il referendum contro lo stadio
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sabato, 11 giugno 2011



i verdi sono favorevoli allo stadio

Dal consiglio provinciale

È ufficiale: i verdi sono favorevoli allo stadio. Non solo quelli di Laives, ma lo stesso consigliere provinciale Dello Sbarba:“..quello che non va bene – ha dichiarato - è la modalità di finanziamento: deve finanziarlo la Giunta, senza costruire superfici commerciali in deroga a tutte le norme”.
Dunque i verdi chiedono che venga finanziata l’intera opera da parte provinciale e cioè che con i soldi di tutti i contribuenti si realizzi una struttura ad esclusivo uso di un privato. Naturalmente senza centro commerciale i privati avranno buoni motivi per sostenere di non essere in grado di provvedere alla gestione e quindi anche questa verrà scaricata sulle finanze pubbliche mentre i tagli sul sociale sono all’ordine del giorno e a Laives i nostri bambini sono costretti a far scuola nei container.

È stato poi approvato un emendamento che prevede la riduzione complessiva delle aree a disposizione della cittadella, il che si può ottenere solo rinunciando allo spostamento del lido o allo stadio stesso.
Pichler Rolle, autore dell’emendamento, finge di cadere dalle nuvole e spiega che è Laives a dover risolvere la questione in piena autonomia. Se la riduzione possa avvenire rinunciando al lido, al centro commerciale o allo stadio stesso non viene detto. Naturalmente questa ultima ipotesi troverebbe molti consensi a cominciare dall’ex-vicesindaco del capoluogo, e lascerebbe intatta la possibilità di costruire un centro commerciale, che probabilmente è stato sin dall’inizio il vero obiettivo di chi vede nello scardinamento dei piani urbanistici l’unica possibilità per realizzare profitti costruendo nel verde agricolo.
R. Grasso

Sabato 11 Giugno, 2011
CORRIERE DELL' ALTO ADIGE - ALTO ADIGE
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sabato, 11 giugno 2011



Di Fede: «Felice per il via libera Ora velocizzeremo tutto l’iter»

LAIVES. Liliana Di fede, sindaco di Laives è soddisfatta: il via libera all’articolo della legge urbanistica che consente la realizzazione, in certe condizioni, anche del centro commerciale accanto allo stadio, chiude la fase di incertezza attorno al progetto che in zona Galizia.
«Sono contenta - dichiara - perché si può andare avanti con il progetto. L’approvazione, da parte de consiglio provinciale, delle deroghe alla legge urbanistica, era la condizione essenziale per poter lavorare. Adesso continueremo e non solo con il progetto della cittadella, ma anche con tutte le altre opere che abbiamo in programma di realizzare durante il nostro mandato. Il presidente dell’Fc Alto Adige dice di avere fretta? Anche noi la abbiamo e sappiamo che il tempo è tiranno».
Durante la discussione in consiglio provinciale, anche il presidente Durnwalder ha comunque sottolineato che vuole avere rapidamente un piano finanziario concreto per capire come gli investitori intendano completare l’opera, al di là degli 11 milioni di euro garantiti dalla Provincia.
«Anche questa è condizione essenziale e non politica per partire con le prime gare relative all’assegnazione dell’opera. Comunque - sottolinea Liliana Di Fede - anche a questo stiamo già lavorando, solamente che finora non avevamo la necessaria certezza che il consiglio provinciale avrebbe infine dato via libera, come è stato finalmente».
Da oggi in poi quindi, anche gli uffici comunali preposti agli appalti saranno sotto pressione. Rimane da capire se, come ha chiesto Christian Bianchi (consigliere comunale del Pdl), non sia il caso di chiedere aiuto alla Provincia anche per la fase degli espropri e in quella degli appalti. (b.c.)
Alto Adige 11-6-11
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sabato, 11 giugno 2011



Cittadella: sì al centro commerciale

BRUNO CANALI
LAIVES. Con 17 voti a favore, 15 contrari e un’astensione è stato approvato ieri l’articolo 9 della legge Omnibus, riguardante la deroga per la superficie commerciale (7 mila mq) della cittadella a Laives. Soddisfatto il presidente dell’Fc Alto Adige Baumgartner: «Ora il Comune si muova per modificare il Puc».
È stata una decisione sofferta. Walter Baumgartner è convinto (grazie al voto segreto) «di aver ottenuto qualche voto dal centrodestra». Numeri alla mano, sicuramente nelle file della Svp c’è stato qualche franco tiratore. Il presidente dell’Fc Alto Adige ha auspicato quindi «che la squadra venga ripescata in Prima Divisione e possa allenarsi presto a Laives». Dello Sbarba (Verdi) ha evidenziato che era d’accordo nel sostenere il progetto sullo stadio di Laives, «quello che non va bene è la modalità di finanziamento: deve pagarlo la giunta, senza costruire superfici commerciali in deroga a tutte le norme». Secondo Pius Leitner (Freiheitlichen), il comma sullo stadio «era una questione etnica, ovvero una concessione agli italiani». Leitner ha chiesto che ruolo svolgesse in tutto questo il centro sportivo provinciale, e sottolineato «che il progetto andava valutato per i suoi vantaggi e svantaggi», così come avevano fatto i Freiheitlichen approvando l’emendamento della giunta sul risanamento energetico», di cui avevano visto i vantaggi. Leitner ha poi definito l’articolo 9 «un fallimento in termini urbanistici, anche dal punto di vista della politica commerciale». Ha poi auspicato che «Unione commercio e Bauernbund si ricordassero della questione al momento delle elezioni. La decisione del Comune di Laives va rispettata, ma ho avuto l’impressione che i cittadini non fossero del tutto d’accordo».
Donato Seppi (Unitalia) ha ribadito la necessità di votare separatamente i commi dell’articolo, e sottolineato la “deficienza legislativa” e la “creazione di condizioni ad hoc per i soliti richiedenti”. Seppi ha invitato ad accettare la richiesta del Comune di Laives di inserire il Lido nella cittadella dello sport. Alessandro Urzí (Fli) ha ribadito la contraddizione tra l’ordine del giorno approvato, per la riduzione del fabbisogno di terreno, e la volontà del Comune di Laives, che chiedeva di inserire nel centro anche il Lido: questo evidenziava una mancanza di strategia, che imponeva di procedere per tentativi e faceva presagire un continuo tentativo di far quadrare il cerchio anche in futuro, tentando di far collimare le esigenze del Comune con le intenzioni della Provincia. «Seguiremo con attenzione cosa accadrà in questo ambito». Elmar Pichler Rolle (Svp) ha sottolineato che il suo ordine del giorno non faceva riferimento all’eventualità di un Lido, che era competenza del Comune di Laives e doveva essere eventualmente da esso finanziato: «Il nostro ordine del giorno si riferiva solo allo stadio e al centro commerciale».Sven Knoll (SüdTiroler Freiheit) ha sottolineato che il centro sportivo non aveva nulla a che fare con la globalizzazione o con formalismi, ma con la direzione che avrebbe dovuto prendere l’urbanistica nei prossimi anni. Ha quindi aggiunto che «il sistema dell’investimento pubblico-privato spalancava le porte ad una serie di iniziative che non erano nell’interesse della popolazione, ma solo di alcuni, e in particolare delle grandi imprese, e ribadito il timore che i costi esplodessero, per essere spalmati sui cittadini». Su richiesta di Donato Seppi i commi dell’articolo sono stati votati separatamente e con voto segreto.
Alto Adige 11-6-11
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venerdì, 10 giugno 2011



Cittadella: oggi l’atteso voto in consiglio provinciale

LAIVES. Cittadella, si decide questa mattina in consiglio provinciale. L’articolo 9 della legge Omnibus, col quale avrebbe dovuto essere approvata la contestata deroga per la superficie commerciale, è stato solo letto nel tardo pomeriggio. Ieri è passato (con 14 voti a favore, 11 voti contrari e 2 astensioni) solo un ordine del giorno che vincola il Comune di Laives a presentare un piano di finanziamento. Soddisfatto a metà il presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner: «È solo il primo round, nulla è deciso. Ma resto ottimista».
L’ordine del giorno è stato presentato da Elmar Pichler Rolle della Svp, che ha chiesto che si vincolassero gli 11 milioni per la realizzazione dello stadio, alla presentazione di un piano finanziario da parte del Comune, per garantire che questa somma e i previsti 7 mila metri quadri di superficie commerciale fossero effettivamente sufficienti per la realizzazione dell’opera. Dello Sbarba (Verdi) si è detto contrario al fatto che la concessione di aree commerciali fosse scambiata con il finanziamento di opere. Ha fatto riferimento al piano di distribuzione commerciale e a precise regole esistenti, il che impedirebbe la logica dello scambio. Dello Sbarba ha parlato, infine, della costituzione di un nuovo gruppo consiliare, «quello dell’Fc Alto Adige». L’assessore Laimer ha replicato che l’articolo creava i presupposti urbanistici per rendere possibile l’opera e che nell’ordine del giorno si faceva riferimento ad un piano finanziario trasparente e a regole chiare, nonché alla superficie prevista. «È un’interpretazione appoggiata dalla giunta». (m.bon.)
Alto Adige 10-6-11
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giovedì, 09 giugno 2011



"punti di accesso gratuiti ad internet mediante la tecnologia wi-fi»

LAIVES. «È opportuno creare dei punti di accesso gratuiti ad internet mediante la tecnologia wi-fi». Lo chiede con una mozione il consigliere del Pdl Daniele Inguscio, convinto che solo in questa maniera sarà possibile accedere alla rete, oramai strumento imprescindibile, in qualunque luogo ci si trovi ad operare. «È innegabile che questa risorsa possa diventare strumento di ulteriore crescita per la città - dice - in grado di potenziare non solo le opportunità di lavoro ma, soprattutto, quelle di integrazione territoriale, per promuovere competitività e qualità culturale, turistica e ambientale. Per arrivare a questo, i punti di accesso dovrebbero inizialmente essere collocati presso i luoghi di maggiore interesse e di aggregazione, come ad esempio il lido, i centri giovanili e luoghi di interscambio del trasporto pubblico urbano, extraurbano e ferroviario».
Per Inguscio il sistema wi-fi potrebbe creare in città a Laives una vera e propria “piazza telematica pubblica”, a vantaggio di tutta la comunità, dagli studenti ai lavoratori. «Bolzano, Terlano e altri Comuni già lo fanno - conclude Inguscio - mettendo a disposizione gratuitamente l’accesso alla rete telematica». (b.c.)
Alto Adige 9-6-11
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giovedì, 09 giugno 2011



Cittadella: nuovo no dei contadini

BRUNO CANALI
LAIVES. Oggi il consiglio provinciale voterà sulle deroghe alla legge urbanistica legate alla realizzazione della cittadella dello sport a Laives. Il gruppo Svp provinciale si è già espresso a favore (11 sì, 4 no e 2 astenuti) e il presidente Durnwalder ha garantito che chiederà ai promotori chiarezza sul piano di finanziamento del progetto e un risparmio di terreno agricolo. I contadini però rimangono scettici.
«Da tempo abbiamo chiesto perché si sia passati dai 4-5 ettari iniziali ai quasi 20 attuali - dice Florian Pfeifer, Obmann del Bauernbund di Laives - e una risposta chiara non ce l’hanno mai fornita. Stesso discorso per il piano di finanziamento dell’opera, pure chiesto a più riprese anche da noi e mai esibito. Per questo diciamo che, fino a quando non vedremo cambiamenti e dati concreti e definitivi su questo mega-progetto, rimarremo della nostra opinione, vale a dire, contrari alla cittadella».
Stessa musica anche per i rappresentanti dei contadini in seno alla Svp. In consiglio comunale siedono in tre (Elmar Filippi, Sylvia Clementi e Robert Tezzele) e tutti tre hanno votato contro la delibera di indirizzo politico che ha messo in moto il processo di realizzazione della cittadella sportiva in zona Galizia.
«Rimaniamo contrari a questo progetto - afferma proprio Robert Tezzele - proprio perché finora non è mai stata fatta la necessaria chiarezza. Se poi dovessero veramente cambiare le carte in tavola allora vedremo, ma intanto non possiamo concordare con una scelta accompagnata da tante incognite. Non si sa quale sia il piano di finanziamento delle opere (e parliamo di qualche decina di milioni) così come non è mai stato chiarito in tutti gli aspetti il centro commerciale. La superficie agricola da sacrificare al progetto è cresciuta e oggi siamo attorno ai 20 ettari. Noi quindi rimaniamo sulla nostra posizione contrariae e credo che con la cittadella a Laives si stia facendo lo stesso errore fatto a Vadena con il Safety Park. Ripeto: se poi saranno in grado di fornirci tutti i dati richiesti e le garanzie sul futuro del progetto, se ne potrà riparlare».
Insomma, le aperture di Durnwalder in merito al piano di finanziamento della cittadella e alla necessità di risparmiare più possibile terreno agricolo non hanno fatto breccia tra i contadini del Bauernbund. Per ora sono ritenute troppo generiche e quindi si attende di poterle verificare dati definitivi del progetto alla mano.
Intanto oggi dovrebbe avere luogo la votazione in consiglio provinciale sulle deroghe urbanistiche, quelle che serviranno anche per trovare i soldi con cui realizzare lo stadio dell’Fc Alto Adige insieme agli 11 milioni garantiti dalla Provincia.
Alto Adige 9-6-11
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mercoledì, 08 giugno 2011



Referendum popolari 12-13.06.2011 - Informazioni

Comune di Laives Referendum popolari 12-13.06.2011

Si vota
domenica 12 giugno dalle ore 08.00 alle ore 22.00 e
lunedí 13 giugno, dalle ore 07.00 alle ore 15.00.

I cittadini devono presentarsi alla sezione elettorale di appartenenza (riportata nella tessera elettorale) recando con sè:
un idoneo documento di identificazione munito di fotografia
la tessera elettorale

Per il ritiro della tessera elettorale o del suo duplicato (in caso di furto, smarrimento o deterioramento), l'Ufficio elettorale comunale in via Pietralba, 24, presso i Servizi Demografici a Laives, è aperto:
da martedí 7 a sabato 11 giugno, senza interruzione, dalle ore 09.00 alle ore 19.00;
domenica 12 giugno, senza interruzione, dalle ore 08.00 alle ore 22.00;
lunedí 13 giugno, senza interruzione, dalle ore 07.00 alle ore 15.00;

Elettori diversamente abili
Gli elettori non deambulanti possono utilizzare il servizio di trasporto gratuito organizzato dalla Croce Bianca e Croce Rossa, il cui numero unico è 0471 444 444 o dall'associazione AVULSS di Laives.
Si consiglia di prenotare il servizio presso le suddette Associazioni 2 o 3 giorni prima della consultazione.
Gli elettori che necessitano del voto assistito (cioè gli elettori che, non essendo in grado di esercitare autonomamente il diritto di voto, si fanno accompagnare da persona di fiducia, iscritta nelle liste elettorali) possono votare muniti della tessera elettorale, previa esibizione di attestazione medica rilasciata dall'Azienda Sanitaria Locale, di via Innerhofer 15, i cui uffici saranno aperti nelle seguenti giornate:
martedí 7 giugno ore 08.15 - 10.00
mercoledí 8 giugno ore 14.15 - 16.00
giovedí 9 giugno ore 08.30 - 12.00 presso l'ambulatorio di Bolzano tel. 0471 909211
venerdì 10 giugno ore 08.15 - 10.00
sabato 11 giugno ore 09.00 - 11.00 presso l'ambulatorio di Bolzano tel. 0471 909219
Le attestazioni mediche sono rilasciate gratuitamente e in esenzione di qualsiasi diritto o applicazione di marche segnatasse.

Ufficio elettorale: 0471-595 724/725/726
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mercoledì, 08 giugno 2011



Durnwalder: per la cittadella usiamo meno terreno

BOLZANO. C’è voluta più di un’ora di discussione prima che il gruppo consiliare della Svp desse via libera alle deroghe alla legge urbanistica relative alla cittadella dello sport di Laives. La votazione ha visto 11 favorevoli, 4 contrari e 2 astenuti. Domani la discussione in consiglio provinciale. Il presidente Durnwalder ha aperto una porta al Bauernbund: «Entro l’estate attendiamo dai promotori un piano finanziario più chiaro - ha detto prima di iniziare la discussione - e sarà possibile anche individuare una formula meno invasiva, che ci permetta di risparmiare terreno agricolo».
In sintesi, è ciò che anche gli esponenti del Bauernbund locale hanno sempre sostenuto, ovvero che, nonostante alcuni anni di discussione sul progetto di cittadella, ancora non si conosce il reale piano finanziario per realizzarla e poi, che dai 4 -5 ettari iniziali, si è passati ai quasi 20 complessivi. Decisamente troppi per la lobby dei contadini.
Unanime solidarietà invece nei confronti dell’Fc Alto Adige è stata espressa dal gruppo Svp in consiglio provinciale, in un momento così difficili come quello vissuto dalla maggiore società calcistica provinciale, dopo la rocambolesca retrocessione.
 Sostanzialmente, anche a livello provinciale, come è successo in Comune a Laives, il tema “cittadella” ha effetti dirompenti, soprattutto sulle dinamiche interne della Stella Alpina. Lo dimostrano i 4 voti contrari del gruppo provinciale, così come i 3 (su 6 consiglieri Svp) in consiglio comunale a Laives, uno “strappo” che sarà difficile ricucire. (b.c.)
Alto Adige 8-6-11
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martedì, 07 giugno 2011



Dalsass (Svp): Tezzele parla a titolo personale

LAIVES. «Robert Tezzele e gli altri suoi colleghi del Bauernbund che hanno espresso pesanti critiche al sindaco Di Fede per l’approvazione dell’ordine del giorno sul lido non hanno parlato a nome della Svp ma a titolo personale». A dirlo è l’Obmann Svp Hans Joachim Dalsass, dopo la dura requisitoria di Tezzele che ha accusato di “tradimento” sindaco e parte della maggioranza che ha approvato l’ordine del giorno dell’opposizione di centrodestra. «Noi andiamo avanti in sintonia con la maggioranza - aggiunge Dalsass - e ricordo a Tezzele e soci che sono stati eletti in consiglio comunale come Svp, non come consiglieri del Bauernbund».
Rincara la dose anche Fabrizio Oliver del Pd: «Siamo stupiti per come Tezzele e il Bauernbund abbiamo deciso di alzare il tono del confronto. Comprendiamo che il Bauernbund stia vivendo una contraddizione laddove dice no alla cittadella per non togliere terreno agricolo ma contemporaneamente dice sì all’uso di 5 ettari di campagne sotto via Andreas Hofer piuttosto che trasformare l’area del vecchio lido che di fatto campagna non è più».
Alto Adige 7-6-11
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martedì, 07 giugno 2011



Di Fede: cittadella, retrocessione ininfluente

LAIVES. La retrocessione dell’Fc Alto Adige non inciderà sul progetto della cittadella. ne sono convinti un po’ tutti i rappresentanti politici, sia di maggioranza che di opposizione in consiglio.
«È comunque un progetto di largo respiro - dice il sindaco Liliana Di Fede - che non dipende dai risultati sportivi della squadra. Quando venne presentato non si immaginava neppure la promozione che poi è arrivata». Anche per Giorgio Zanvettor (Verdi) il progetto della cittadella è indipendente dai risultati della squadra. «Più importante - aggiunge Zanvettor - sarà la decisione del consiglio provinciale sulle deroghe urbanistiche».
Anche per Franco Magagna (La civica) non cambia nulla: «Stiamo parlando di un progetto da 40 milioni di euro - dice Magagna - che nulla ha a che vedere con i risultati sportivi di una squadra». Neppure per L’Obmann Svp Hans Joachim Dalsass cambierà qualcosa: «Se non sarà l’Fc Alto Adige sarà qualche altra squadra - afferma - perché in provincia ce ne sarà sempre una ai massimi livelli». «Che cambi o non cambi qualche cosa alla cittadella, dipenderà da coloro che finanziano l’Fc Alto Adige - dichiara Christian Bianchi (Pdl) e anche per noi, previo il mantenimento delle garanzie date, non cambia granchè». Idem Giuliano Vettorato (Lega nord) che però chiede chiarezza se lo si vuole fare o no e lancia una provocazione alla Provincia: «Se non fanno lo stadio, diano comunque a Laives quegli 11 milioni di euro garantiti all’Fc».
Per Delli Zotti (Laives pro Leifers) «Se andasse a monte adesso significherebbe che in realtà era solo per l’Fc Alto Adige. Se era una inutile prima lo sarà anche dopo». Stesso discorso anche per Claudia Guarda (Udc) mentre Paolo Castelli, da sempre contrario, dice che adesso potrebbero bastare metà degli 8000 posti previsti allo stadio: «Per me comunque rimane solo una speculazione commerciale». (b.c.)
Alto Adige 7-6-11
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martedì, 07 giugno 2011



E dopodomani al via i giovedì lunghi a Laives, Pineta e S. Giacomo

LAIVES. Dopodomani, 9 giugno, prenderà il via la nuova edizione dei giovedì lunghi. La formula è la stessa che ha garantito il successo di quelli degli anni scorsi, con in primis la chiusura al traffico, dalle 19 in poi, della via Kennedy, che così potrà diventare la “passeggiata” in centro di tutta la comunità locale. Complessivamente saranno quest’anno sette serate, alcune delle quali a Pineta, con il “carnevale estivo”, e a San Giacomo.
«La novità quest’anno - hanno spiegato gli organizzatori - è che ci sarà una partecipazione diretta e massiccia di diverse associazioni locali, una collaborazione che ha consentito di predisporre un programma estremamente vario e interessante per fare festa tutti insieme».
Quattro le serate in programma a Laives città: il 9 giugno, il 7 luglio, il 4 agosto e l’8 settembre. Per tutte ci saranno tre appuntamenti fissi e si tratterà del mercatino delle pulci, nella parte verso sud di via Kennedy. Quindi l’angolo delle passioni, nel parcheggio del supermercato Despar, e ancora “Vai col liscio”, con musica dal vivo ballabile, nello spazio davanti al municipio in via Pietralba.
Per quanto riguarda il mercatino delle pulci, chiunque potrà partecipare, bambini compresi, per proporre di tutto. L’angolo delle passioni invece risulta essere un’“appendice” dell’omonimo concorso ed è pure aperto a tutti gli interessati. (b.c.)
Alto Adige 7-6-11
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lunedì, 06 giugno 2011



Baumgartner: «Cittadella: è la settimana decisiva»

MASSIMILIANO BONA
LAIVES. «Non sarà facile spuntarla, ma per la cittadella è la settimana decisiva»: a ribadirlo è stato ieri il presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner, che da giorni è impegnato in un’estenuante opera di convincimento dei consiglieri provinciali Svp, che tra mercoledì e giovedì saranno chiamati ad esprimersi sull’articolo della legge «Omnibus», che pone le premesse urbanistiche per la realizzazione del contestato progetto.
Presidente, quando si riunirà il gruppo consiliare Svp per decidere la strategia sulla Omnibus?
«Probabilmente già domani. So bene che dovrò lottare, anche perché nel nostro gruppo c’è una forte componente del Bauernbund. Ma l’approvazione dell’articolo è necessaria per sbloccare i 7 mila metri quadrati destinati al commercio nell’ambito del progetto della cittadella».
Di fatto servirà una doppia deroga?
«Esatto. Il primo problema è urbanistico: la legge in vigore prevede che solo il 10% della cubatura coperta di un’infrastruttura pubblica possa essere destinata ai servizi, ma nel caso di Laives il contingente sarebbe insufficiente. Il secondo problema è la parte commerciale: la legge prevede che i negozi possano essere realizzati solo in città. Però sono cautamente ottimista: dirò la mia e spero di riuscire a convincere innanzitutto i miei colleghi di partito e poi i rappresentanti delle altre forze».
A Laives i tre consiglieri Svp che fanno capo al Bauernbund stanno puntando i piedi su cittadella e lido, tanto da accusare il sindaco di aver tradito la Stella Alpina col centrodestra. Perché tanta ostilità?
«Dovete chiederlo ai consiglieri del Bauernbund. Ciò che posso dire è che se il progetto della cittadella passerà in consiglio comunale anche senza i voti dei rappresentanti dei contadini non ne farò un dramma. Rispetto chi ha idee diverse dalle mie, ma sono più che mai convinto che Laives ne trarrà benefici enormi. Purtroppo in questa fase sono davvero troppe le persone che si sentono autorizzate a dire la loro pur sapendo poco o nulla sul progetto. E questo genera solo confusione».
Alto Adige 6-6-11
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lunedì, 06 giugno 2011


«Il sindaco ci disprezza»

BRUNO CANALI
LAIVES. I tre consiglieri Svp che rappresentano il Bauernbund si sentono traditi dal sindaco e dagli altri partiti di maggioranza, “rei“ di aver approvato un ordine del giorno sul lido promosso dall’opposizione di centrodestra e parlano di «atto di disprezzo verso la Svp». Durissima la conclusione di Robert Tezzele: «Una cosa è avere un’opinione diversa su un punto, altro è invece “vendersi” all’opposizione“».
Tezzele entra poi nel dettaglio della querelle. «La riqualificazione del vecchio lido è sempre stata un nostro obiettivo. Per questo era stata individuata un’area nei pressi di via Andreas Hofer, che tuttavia, per motivi di tempistica, non viene più presa in considerazione». L’alternativa proposta dal Bauernbund è quella di ristrutturare il lido attuale, aggiungendo i 5.000 metri quadrati di terreno accanto, per i quali la Provincia aveva già assegnato a Laives mezzo milione di euro. «Noi - spiega Tezzele - siamo convinti che, per motivi urbanistici, non sia il caso di creare qua e là quartieri sganciati dal nucleo cittadino, come accadrebbe con le case al posto del lido di via Stazione. Per questo, se si vuole avere in tempi brevi un nuovo lido, proponiamo di andare avanti con il progetto di ampliamento di quello esistente. Questo consentirebbe di snellire i tempi e avere un lido nuovo senza interruzioni di attività perché si potrebbe procedere per lotti, diversamente dalla realizzazione di un lido nuovo in zona Galizia, che dovrebbe essere pre-finanziato dal Comune».
Secondo i rappresentanti del Bauernbund poi, non è detto che dalla vendita del vecchio lido si riuscirà ad avere case per il ceto medio ad un prezzo ragionevole, perché «chi investe nell’operazione applica i prezzi che ritiene più opportuni e comunque, a prescindere da questo, non è scontato che si riesca così a finanziare un lido nuovo e adeguato». Quindi l’aspetto politico, con la votazione “spalla a spalla” dell’ordine del giorno del centrodestra da parte di Pd, Verdi e La civica. «È stato un atto grave da parte del sindaco - ribadisce Tezzele - perché per portare avanti la cittadella, invece di cercare un compromesso in seno alla maggioranza, anche attraverso allargamenti eventuali, è scesa a patti con l’opposizione che, a sua volta, in cambio ha chiesto di rendere edificabile l’area del vecchio lido. Tale comportamento, di assoluto disprezzo nei confronti del primo partner di maggioranza, la Svp, ha più i connotati di un “adulterio”, anche in ragione del fatto che la Svp, in passato, si è più volte espressa contro l’edificazione di case al posto del lido. La rottura, su un punto di tale importanza, solleva gravi perplessità per il possibile, futuro lavoro in maggioranza, perché una cosa è avere un’opinione diversa su un punto, altro è invece “vendersi” all’opposizione”».
Alto Adige 6-6-11
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domenica, 05 giugno 2011



Al confronto si preferiscono le feste

Sabato pomeriggio i “Rappresentanti dei sostenitori della cittadella”, nome sotto cui compaiono sindaca, alcuni assessori e altri esponenti della maggioranza, hanno organizzato una festa a cui sono invitati unicamente i favorevoli al progetto. L’intento dichiarato sarebbe quello di informare sui vantaggi che deriverebbero alla cittadinanza dalla realizzazione di questa struttura, ritenuta occasione imperdibile per Laives. L’iniziativa fa seguito alla dispendiosa operazione pubblicitaria di una settimana fa, con l’invio di un ponderoso plico a tutti i cittadini.
Ora informare vuol dire certo dare conto degli aspetti positivi di un progetto, ma anche dei dubbi e delle perplessità che solleva, e questo non può essere demandato alle stesse persone. Se poi non si è completamente consci delle responsabilità che derivano dal fatto di rappresentare l’intera comunità o si fa un uso privatistico del simbolo del comune e delle cariche che si ricoprono, si fa un pessimo servizio alla comunità.
Perchè si teme il contraddittorio? Perchè non ci si apre ad un confronto con chi è portatore di un’idea diversa di sviluppo del proprio territorio?  Si tratta di un segno evidente di debolezza, di scarsa fiducia nelle proprie argomentazioni o forse si temono domande scomode, imbarazzanti, a cui non si saprebbe come rispondere?.
È per questo che si investono ingenti somme in depliant patinati e si organizzano feste di parte pur di non affrontare i problemi che la cittadella pone?
Quesiti talvolta inquietanti non vengono nemmeno presi in considerazione.
Cosa pensano la sindaca e i suoi assessori della serissima inchiesta di un settimanale di lingua tedesca su uno dei più potenti immobiliaristi altoatesini e sulle ramificazioni delle sue società? Hanno qualcosa da dire in proposito? Li preoccupa o ritengono quell’articolo carta straccia?
E passando ai timori dei commercianti, si è in grado di contestare, dati alla mano, l’affermazione che sarà necessario un centro commerciale di almeno 15-20.000 mq per rientrare dagli investimenti sullo stadio?
E ancora: sulla vecchia discarica si ha l’intenzione di prendere in considerazione l’indicazione dei tecnici che parlano della necessità di monitorare almeno per un anno quei terreni prima di poter intervenire con cognizione di causa alla sua messa in sicurezza? E sul rischio idrogeologico della zona prescelta per edificare stadio, lido e quant’altro, si è certi di potersi prendere la responsabilità di escludere pericoli in caso di eventi meteorologici eccezionali?
Questi sono solo gli ultimi di una serie di interrogativi che si affacciano alla mente di chi segue anche solo distrattamente gli sviluppi della cittadella.
Il resto della cittadinanza non ha il diritto di essere informata? Perché dovremmo precludere ai nostri concittadini la possibilità di formarsi un’opinione dopo aver sentito le varie campane?
A quando dunque un confronto pubblico sulle questioni che poniamo?

R. Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
 
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domenica, 05 giugno 2011



«Via Kennedy, tutto fermo»

BRUNO CANALI
LAIVES. Visto dal versante dell’opposizione, il primo anno dell’amministrazione Di Fede appare “estremamente deludente”. Chi lo dice è Christian Bianchi, capogruppo del Pdl in consiglio comunale e avversario diretto, al ballottaggio per la carica di sindaco, di Liliana Di Fede.
Bianchi, un anno deludente perché?
«Perché non si è fatto altro che parlare molto e litigare ancora di più in maggioranza, con spese discutibili per incarichi e belle idee difficili da realizzare. Oltre a questo, non ho visto altro».
Qualche esempio?
«Prendiamo il fotovoltaico, portato in fretta e furia in consiglio per poi non sentirne più parlare, a fronte di una spesa per consulenze e progettazioni già elevata. Poi la viabilità, con la necessità di riqualificare via Kennedy per l’arrivo della variante in galleria ma dove invece non si è ancora iniziato, salvo affidare interviste - a pagamento - per conoscere i flussi veicolari. Anche la piazza sembrava in cima alle priorità ma ancora niente. Infine la Vallarsa, chiusa da un mese per rischio idrogeologico, cosa che avevamo previsto a settembre scorso. È servito l’intervento della Provincia per farlo capire».
Vallarsa: un bel problema, oltretutto a carico della cooperativa privata che ne è proprietaria.
«Bisognerà trovare una soluzione con la Provincia, altrimenti conviene iniziare a pensare allo spostamento delle strutture sportive chiuse».
E i rapporti tra maggioranza e opposizione?
«Sono stati 12 mesi molto duri e sinceramente io, che sono in consiglio comunale da 16 anni, raramente ho visto attriti così. Ritengo che sia da imputare al fatto che la maggioranza, anche di fronte a nostre proposte serie e ragionate, è sempre stata sorda. Alla fine si è arrivati, due mesi fa, alla paralisi quasi completa in consiglio».
Ma con il vostro ordine del giorno sul lido approvato anche da sindaco e maggioranza (ad eccezione della Svp, astenuta) il clima sembra cambiato.
«A fronte della paralisi amministrativa abbiamo scelto di porre condizioni precise. Non è stato il sindaco a portarci sulle sue posizioni ma noi dell’opposizione che in questi anni siamo rimasti fermi sulle nostre. Non è il sindaco che ha salvato l’amministrazione ma noi e la maggioranza dei partiti italiani lo ha capito votando il nostro ordine del giorno».
Episodio inedito, quello che ha visto la maggioranza votare un documento proposto da Pdl, Unitalia e Lega: sono saltati gli steccati ideologici?
«Non credo: piuttosto ritengo che, finalmente si è fatto un passo politico in avanti, votando un progetto che è nell’interesse dei cittadini. Certo, non si era mai verificato che la Svp restasse isolata all’interno della stessa maggioranza: ma è successo a causa di lotte intestine».
Qualcuno parla di laboratorio politico a Laives.
«No, non significa che d’ora in avanti faremo da stampella alla giunta. È evidente che la coalizione guidata da Liliana Di Fede si è messa assieme per batterci alle elezioni, ma non è in grado di governare. Chiediamo quindi che proseguano con convinzione, accantonando le risse interne. Sia chiaro però che tolta la cittadella, che dovrà prevedere anche il lido, si torna come prima».
Opposizione dura?
«Siamo consapevoli che potevamo mandare a casa il sindaco grazie alla spaccatura nella Svp. Non lo abbiamo fatto per senso di responsabilità. Però voglio chiarire che se il consiglio provinciale approverà le deroghe urbanistiche e si andrà avanti, il giorno dopo, per la cittadella, bisognerà chiedere sostegno alla Provincia. Il Comune da solo non ha la capacità».
Alto Adige 5-6-11
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domenica, 05 giugno 2011



Di Fede: cittadella, andrò fino in fondo

BRUNO CANALI
LAIVES. Liliana Di Fede, primo sindaco donna di Laives, in carica da un anno, dice di non avere una lunga esperienza politica. Però è riuscita ad imporre finora le proprie scelte anche a partner della maggioranza talvolta riluttanti, come è stato con il lido, facendo approvare anche al “suo” Pd un ordine del giorno presentato dall’opposizione di centrodestra.
Sindaco Di Fede, siamo ad un anno dal suo insediamento alla guida dell’amministrazione comunale di Laives, quali impressioni ha ricavato fino ad oggi dall’esperienza?
«Dal punto di vista personale è un anno che mi ha fatta crescere, un anno nel corso del quale mi sono confrontata con la complessità dei fatti e con dinamiche che sinceramente prima non conoscevo - esordisce -. Ho anche avuto tante soddisfazioni comunque, insieme a momenti difficili e di tensione. Sapevo però che fare il sindaco a Laives non è una strada in discesa».
Qualcuno, anche nel suo stesso schieramento, l’accusa di avere scarsa sensibilità politica e quindi di non badare ai meccanismi che regolano i rapporti tra partiti, al punto che ha votato tranquillamente un ordine del giorno presentato da Pdl, Lega Nord e Unitalia, “indigesto” alla Svp, che si è astenuta, pur di raggiungere il risultato.
«Non ho una lunga esperienza politica, ma credo che la politica debba essere al servizio della collettività e quindi bado a portare a casa i risultati per i cittadini. Da questo punto di vista sono concreta e bado al sodo».
Anche a costo di ribaltare logiche politiche che distinguono maggioranza e opposizione?
«Siamo stati tutti eletti sulla base di un programma e ho intenzione di lavorare, anche andando dritti per la nostra strada».
Questo però ha già creato tensioni anche con l’opposizione.
«La scommessa è sempre quella di creare un dialogo su problemi concreti. Se ci riusciamo bene, perché, lo ripeto, i cittadini da noi si aspettano risultati concreti. Io sono fatta così: se credo in una cosa la porto fino in fondo, certamente cercando il dialogo con tutti».
Sul lido si è assistito a qualche cosa di inedito in consiglio comunale: Il Pd e i Verdi che votano insieme a Pdl, Lega Nord e Unitalia, costringendo la Svp ad astenersi. C’è chi parla già di “laboratorio politico” e di sua vittoria personale.
«Non ho vinto io ma il buonsenso e le cose che volevamo raggiungere e condividere. Ha vinto la volontà di mettersi attorno ad un tavolo per rivedere le cose che ci univano, soprattutto quelle che, come lido e cittadella, strada facendo sono diventate problemi da risolvere».
Però votare un ordine del giorno promosso dall’opposizione di centrodestra è stato un azzardo: la Svp - che si è astenuta - ha fatto fatica a digerirlo.
«Sul lido nuovo e relativo iter finanziario, la riflessione da fare (e che mi pare abbia fatto anche la Svp) è che quella scelta è l’unica strada se si vuole arrivarci in tempi ragionevoli. Non è stata quindi una questione politica».
Veniamo alla famigerata cittadella sportiva, che da un anno a questa parte sta condizionando pesantemente l’attività amministrativa. C’è chi fatica a comprendere l’ostinazione con la quale lei la sta portando avanti.
«Io faccio parte dei tanti che credono in questo progetto. Certo, avrei potuto scegliere una strada per me molto più tranquilla, ma non credo che fare politica sia scegliere sempre la soluzione più comoda. Fino ad un anno fa facevo un lavoro splendido e potevo stare tranquilla. Invece credo fermamente che sia un’occasione imperdibile per Laives e il suo futuro, un’occasione per creare posti di lavoro e attirare risorse. Laives non può giocare in difesa. Voglio ribadire per l’ennesima volta che non è qualche cosa contro qualcuno o qualcosa, ma un interesse fondamentale della nostra città e non possiamo esimerci dal perseguirlo con determinazione».
Con tutti questi grandi problemi davanti e una cronica carenza di soldi nelle casse comunali, non teme di fallire?
«Siamo una piccola amministrazione, con poche risorse, a fronte delle priorità che ci siamo dati, è vero e lo sapevamo fin dall’inizio che sarebbe stata una sfida. Io però ho vent’anni di amministrazione pubblica alle spalle e ho ritenuto che la città meritasse questo. Adesso quindi si tratta di andare avanti senza perdersi d’animo e in questo senso penso a ciò che affrontano grandi aziende o le famiglie quando nascono difficoltà: non possono mica lasciarsi andare».
Cosa prevede per i prossimo anni?
«Ognuno, in consiglio comunale gioca e giocherà nel proprio ruolo e va bene così, a parte qualche caduta di stile. Abbiamo certamente già avuto problemi anche in maggioranza e ammetto che è stato faticoso affrontarli - conclude il sindaco di Laives -. Non mi aspettavo sinceramente che succedesse in questa misura, ma aggiungo che per fortuna le cose che ci uniscono hanno avuto il sopravvento».
Alto Adige 4-6-11
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venerdì, 03 giugno 2011



Riflessioni sul progetto della cittadella dello sport

Le ultime vicende del mondo politico cittadino hanno portato i rappresentanti del Bauernbund in consiglio comunale a votare in maniera autonoma e differenziata dal resto del partito di raccolta di lingua tedesca e questo fatto potrebbe avere una valenza non solo locale. Il fattore scatenante è stata l’ostinazione ed il pressapochismo con cui si è affrontato un progetto, quello della cittadella dello sport, dietro il quale si celano ponderosi interessi. Il caso Forti, la presenza di investimenti in zona Galizia da parte di una società londinese, gli interessi che si muovono dietro la nascita dei centri commerciali, e di cui riferisce un settimanale di lingua tedesca, avrebbero richiesto ben altro approccio e maggiori cautele.
Si è preferito invece tenere tutto celato dietro le quinte, si è evitato accuratamente di coinvolgere i cittadini, si è confidato nell’appoggio del potere provinciale e, interpretando con supponenza il voto popolare come consenso a tutti  i punti programmatici, ci si è prima cullati nell’idea di essere autosufficienti e poi, con tentennamenti e repentini scarti, ci si è rivolti alle opposizioni accettando, oltre al voto della Lega e del PDL, perfino quello di Unitalia, relegando nei fatti in un angolo l’intera SVP.
Una politica corsara, irrituale, spregiudicata, che pretende di stravolgere i ruoli consolidati di maggioranza ed opposizione, non poteva però non avere conseguenze pratiche a livello politico.
Gli attacchi irriguardosi al Bauernbund da parte di esponenti della maggioranza e soprattutto l’operazione maldestra tendente a portare avanti alcuni progetti contro le ragioni di una parte essenziale della propria maggioranza, hanno fatto ormai terra bruciata e rendono difficoltoso il prosieguo della collaborazione almeno con la potente ala dei contadini.
Forti divergenze tra le varie anime del partito di raccolta di lingua tedesca non sono certo una novità, ma in passato venivano però ricomposte, magari dopo aspre battaglie, all’interno degli organismi preposti. All’esterno non se ne aveva quasi sentore. Oggi per la prima volta questi contrasti sono venuti prepotentemente alla luce e il richiamo etnico e gli appelli alla salvaguardia dell’unità del partito nulla hanno potuto.
La novità dunque sta proprio in questo: il voto non avviene più su base etnica, ma sulla base degli interessi materiali dei ceti sociali che si rappresentano. Se si pensa inoltre che anche sul tema dell’autodecisione gli industriali adombrano la possibilità di chiedere il distacco da Roma, non per motivi ideologici, ma sulla base di un’analisi della convenienza economica del capitalismo nostrano, ci si rende conto che è in atto un cambiamento che potrebbe favorire una riaggregazione su nuove basi dei soggetti sociali e politici della nostra comunità.

Rosario Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
02/06/2011
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venerdì, 03 giugno 2011



Laives ricorda i caduti per la pace

BRUNO CANALI
LAIVES. Da ieri, nella piazzetta davanti al nuovo cimitero Galizia, già intitolata ai caduti nelle missioni di pace, fa bella mostra di sé la scultura dell’artista Pietro Archis. «La scelta della data - ha spiegato l’assessore Dino Gagliardini - non è casuale: coincide con i 65 anni della Repubblica».
La cerimonia ha avuto luogo ieri mattina alla presenza delle massime autorità civili e militari. Tra queste, gli onorevoli Gnecchi e Holzmann, accanto al vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini, al commissario del governo Fulvio Testi, il questore di Bolzano Dario Rotondi, il comandante delle truppe alpine Alberto Primicerj, il comandante della Legione carabinieri Trentino Alto Adige, fino ai sindaci di Bolzano, Laives, Bronzolo e Vadena.
Schierati attorno alla piazzetta anche i rappresentanti delle associazioni d’arma e i picchetti d’onore dei carabinieri e degli alpini. In qualità di presidente del comitato organizzatore della cerimonia, l’assessore alla cultura Dino Gagliardini ha rivolto un caloroso saluto a tutti i presenti, ricordando che l’inaugurazione del monumento, per precisa volontà della giunta comunale, cade nella ricorrenza della festa della Repubblica.
«Non poteva che essere così - ha aggiunto - perché proprio attraverso il ricordo dei caduti ci uniamo fraternamente attorno ai valori e ai principi che sorreggono la Repubblica. La pace è per tutti il sommo bene da cui attingiamo forza e motivazione per un’ordinata e proficua convivenza. Purtroppo la pace spesso viene ottenuta a prezzo di grandi sacrifici ed i caduti ne danno ampia e dolorosa testimonianza». Gagliardini ha ricordato che il la a questa iniziativa era stato dato da una proposta dei consiglieri comunali di centrodestra ancora nel 2010.
Anche il generale Primicerj, intervenendo, ha posto l’attenzione sul sacrificio per la pace da parte sia dei militari impegnati in varie parti del mondo che dei civili «perché - ha sottolineato - ci sono anche caduti civili nella storia delle missioni di pace. Non per questo deve esserci odio però per chi sta dalla parte dei nemici e con questa iniziativa, per la quale ringraziamo Laives, si rende onore al sacrificio dei caduti e solidarietà ai familiari».
È toccato al sindaco Liliana Di Fede ricordare che anche molti cittadini di Laives sono stati protagonisti nelle missioni di pace, chiaro riferimento ai carabinieri del battaglione che ha sede alla caserma Guella, uno dei quali (si trattava di Orazio Majorana) cadde a Nassirya nell’attentato costato la vita ad altre 18 persone tra militari e civili. Di Fede si è detta orgogliosa del fatto che l’opera dei contingenti delle missioni di pace nel mondo sia legata alla città di Laives. Parole di ringraziamento per l’iniziativa sono giunte anche da parte del vicepresidente Christian Tommasini.
Mentre i picchetti armati rendevano onore ai caduti è stata tolta la bandiera italiana che copriva la scultura di Archis, benedetta dal cappellano militare. Carmen Esposito, critica d’arte, ha illustrato ai presenti il significato allegorico e simbolico dell’opera: un cavallo che sormonta la sfera di acciaio. «Il cavallo è foriero di pace e trasporta anche le anime degli eroi verso l’eterna dimora. La sfera simboleggia la terra splendente sulla quale vive l’umanità. Sul basamento l’epigrafe in lingua latina dedicata ai vessilli e ai labari di infinita speranza».
Da ieri, anche Laives ha un luogo nel quale ricordare i caduti, militari e civili, in tutte le missioni di pace.
Alto Adige 3-6-11
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giovedì, 02 giugno 2011



La Svp: sì alle case nell’area Lido

BRUNO CANALI
LAIVES. Sì alle case nell’area del Lido per reperire i fondi destinati alla nuova struttura, assunzione di responsabilità sulle crepe nella maggioranza maggioranza («i tre voti contro la cittadella hanno pesato») e apertura di una nuova stagione di confronto con i partner: «Ripartiamo dal programma di governo». È quanto emerso nella riunione del direttivo dell’Svp di Laives.
Obmann Dalsass, il partito si è riunito per l’ennesima volta per prendere una decisione che possa porre fine alle tensioni in seno alla maggioranza.
«Abbiamo deciso di proseguire con la coalizione della quale facciamo parte, a condizione però di trovarci tutti insieme per ridefinire alcuni punti programmatici che ci eravamo dati fino dalle elezioni comunali».
Uno di questi è il nuovo lido. Sul quale pesa una mozione dell’opposizione votata anche da Pd e Verdi per rendere edificabile l’attuale area e reperire così le risorse per la nuova struttura.
«Abbiamo convenuto che quest’ultima alla fine sia la strada più semplice per avere, entro tempi ragionevoli e non fra dieci anni, il nuovo lido in zona sportiva Galizia. Abbiamo detto sì alla trasformazione edilizia del vecchio lido, a meno che, nel frattempo, non si riesca a trovare i finanziamenti in alta maniera. E’ una questione tecnica, perché Laives ha bisogno di un lido adeguato e questo non fa parte della cittadella comunque».
La cittadella appunto, altro nodo che sta condizionando pesantemente l’attività amministrativa. Tre dei consiglieri Svp hanno già bocciato l’indicazione politica per realizzarla.
«Anche qui, alla fine bisogna tenere presente che la cittadella effettivamente è nei programmi. Ad ogni modo aspettiamo di vedere cosa succederà in consiglio provinciale il 6 giugno, quando dovrebbero discutere le deroghe alla legge urbanistica».
Torniamo alla politica: il Pd che approva un ordine del giorno per il lido proposto da Pdl, Lega e Unitalia non è cosa di tutti i giorni.
«È stato un episodio politico grave, una sorta di “schiaffo” per l’intera coalizione. D’altra parte bisogna anche ammettere che noi stessi in un primo momento non abbiamo garantito il sostegno per il progetto della cittadella e il sindaco quindi è andato a cercarsi i voti altrove per portare avanti il programma. In parte almeno, anche noi avevamo detto sì alla delibera di indirizzo politico sulla cittadella».
Occhi puntati quindi sulla Provincia, perché se non passeranno le deroghe alla legge urbanistica, verrà meno anche il sistema per finanziare lo stadio dell’Fc Alto Adige.
Alto Adige 2-6-11
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mercoledì, 01 giugno 2011



Ultimi ritocchi alla scultura di Archis  

LAIVES. L’artista Pietro Archis sta dando gli ultimi ritocchi alla scultura che domani, in occasione della cerimonia per i caduti nelle missioni di pace, verrà collocata nella piazzetta davanti al cimitero Galizia. «L’opera avrà un alto valore simbolico e allegorico - spiega l’assessore alla cultura Dino Gagliardini - illustrato durante la conferenza di presentazione dalla critica d’arte Carmen Esposito. Un cavallo di marmo bianco che sormonta una sfera d’acciaio, simbolo della terra. Il cavallo è messaggero di pace e il tutto sarà posto su un basamento di porfido e granito su cui ci sarà un’epigrafe in latino a significare “Ai vessilli e ai labari di infinita speranza”»
Domani la cerimonia avrà inizio alle 10, con lo schieramento delle associazioni d’arma e combattentistiche e il saluto delle autorità, tra le quali il Commissario del governo Fulvio testi e il comandante delle truppe alpine Alberto Primicerij. (b.c.)
Alto Adige 1-6-11
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mercoledì, 01 giugno 2011



L’Unione assieme al Bauernbund: no a stadio e centro commerciale

LAIVES. Unione commercio turismo servizi e Bauernbund ribadiscono il secco no allo stadio e al centro commerciale nel verde agricolo della zona Galizia di Laives. Lo fanno a pochi giorni dalla decisione che dovrà prendere il consiglio provinciale sulle deroghe alla legge urbanistica che spianerebbero la strada proprio al centro commerciale da 7.000 metri quadrati, necessario per finanziare la costruzione dello stadio per l’Fc Alto Adige.
«Nella proposta di legge provinciale “Inquinamento luminoso” - si legge in una nota congiunta - è stata introdotta una legge ad hoc che prevede la cementificazione di oltre 16 ettari di verde agricolo e la costruzione del centro commerciale presso lo stadio. Ci chiediamo il motivo di questo cambiamento, che non potrà che condurre alla distruzione di prezioso terreno agricolo, al solo scopo di realizzare a tutti i costi un grande progetto. Dobbiamo smetterla - affermano Walter Amort e Dieter Steger, rispettivamente presidente e direttore dell’Unione - di ignorare i principi fondamentali di politica economica, insistendo con le iniziative di legge a favore di pochi. Settemila metri quadrati di centro commerciale metteranno in serio pericolo il panorama commerciale di Laives e dei comuni limitrofi». Aggiunge il Bauernbund: «I costi per la costruzione di questa grande opera non sono tutt’ora quantificabili, né è disponibile un preciso piano dei finanziamenti. Sussiste pertanto il legittimo dubbio che, alla fine, a doversi fare carico delle spese sarà ancora una volta il contribuente». Unione e Bauernbund concludono invitando giunta e consiglio provinciale, che tra breve decideranno, «a non esprimersi nell’esclusivo interesse di pochi». (b.c.)
Alto Adige 1-6-11
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mercoledì, 01 giugno 2011



In estate negozi aperti fino alle 20.30

BRUNO CANALI
LAIVES. Da metà giugno, quando chiuderanno le scuole, alcuni negozi del centro cambieranno orario. L’idea, lanciata dal consigliere comunale Tonino Gencarelli (titolare di un bar e di alcuni negozi) è quella di posticipare l’apertura pomeridiana alla 16.30, tenendo poi aperto fino alle 20.30.
Il perché di questa modifica è presto detto: con l’arrivo del caldo nel primo pomeriggio il centro è deserto e nei negozi entra quasi nessuno. La gente preferisce rimanere al fresco piuttosto che avventurarsi per strada, chi può va al lido. Il cambio d’orario non dispiace a coloro che nei negozi lavorano. «Va bene fino alle 20.30 - dice Marco Cleva, di “Robe di Kappa” - perché si tratta solo di spostare l’orario in avanti e non sono ore in più da fare. La gente del resto lavora più o meno fino alle 19 e forse preferisce veramente uscire quando fa un po’ più fresco per strada».
«È una novità interessante, sicuramente da provare - dice Hema Furlato, commessa da “Tentazioni di Trilli” - in particolare d’estate, quando la gente non ama molto girare per le strade sotto il sole cocente».
«Praticamente si tratterà di fare le stesse ore complessive in negozio - afferma Sabrina Maniscalco, di “Key-Di” - e notiamo che la gente preferisce sicuramente uscire alla sera dopo cena piuttosto che nel pomeriggio infuocato. Qui in negozio vedo che quando fa caldo, come in questi ultimi giorni, le clienti hanno anche poca voglia di provare un capo di vestiario: anche spogliarsi e rivestirsi diventa un peso».
Peter Pernter, dell’omonima gioielleria in via Kennedy, è tra i promotori di questa proposta. «Nei pomeriggi estivi, fino alle 17 circa, non c’è in giro nessuno - dice - piuttosto che rimanere qui in negozio a fare niente, meglio tenere chiuso fino a quell’ora e poi invece rimanere aperti fino alle 20.30: le ore di lavoro sono uguali, ma alla sera c’è sicuramente più movimento e quindi dico: proviamo».
Per modificare l’orario di apertura del negozio, i titolari non debbono fare nulla di particolare: basta solo una comunicazione al Comune e quindi iniziare.
Contenta pure l’assessore alle attività commerciali, Sara Endrizzi, che dà una lettura positiva di questa proposta alla quale lei ha subito detto di sì. «Va bene che qualcuno proponga iniziative con lo scopo di animare il centro cittadino - dice - e da questo punto di vista sostengo l’iniziativa. Per i cittadini è qualche cosa in più, che potrebbe stimolare anche la volontà di uscire alla sera. In estate poi arriva a Laives anche un discreto numero di turisti e chissà che non vada bene anche a loro poter fare quattro passi nel centro e trovare dei negozi ancora aperti».
A proposito di turisti, l’idea dei negozi aperti alla sera non dispiace neppure all’Associazione turistica. È un modo per vivacizzare la città e ampliare l’offerta. L’unica cosa che fanno presente all’ufficio turismo di via Kennedy è che, normalmente, gli ospiti che dormono negli alberghi dalle 19 alle 20 sono a cena.
Elda Paolazzi, fiduciaria dei commercianti iscritti all’Unione spiega che, effettivamente, chi vuole tenere aperto lo può fare senza particolari problemi anche fino alle 22.30. «Facciano però attenzione a esporre il nuovo orario perché altrimenti potrebbero anche subire sanzioni dai vigili urbani - dice -. Chi vuole provare a tenere aperto faccia pure; potrebbe anche avere un buon riscontro. Comunque, tentare qualche nuova iniziativa è sempre positivo anche per il settore commerciale».
Alto Adige 1-6-11
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martedì, 31 maggio 2011



Bauernbund contro Magagna

LAIVES. «Tanti, oltre a noi del Bauernbund, si sono schierati contro il progetto della cittadella in zona Galizia ma nonostante questo, il consigliere della lista la Civica, Franco magagna, continua ad attaccare solo noi».
A lamentarsi è Florian Pfeifer, presidente del Bauernbund di Laives, che si dichiara «meravigliato dopo avere letto la lettera che Magagna ha spedito alle famiglie di Laives per sostenere la causa della cittadella».
Pfeifer spiega che anche i contadini inizialmente erano disponibili verso questa idea ma poi, visto come è cambiato e cresciuto di spazio il progetto, anche il Bauernbund ha maturato notevole scetticismo. «Ci accusano di fare i nostri interessi - continua Pfeifer - ma è una cosa logica, perché siamo la categoria dei contadini. Però i fatti e le nostre prese di posizione dimostrano che pensiamo anche agli altri perché, ad esempio, siamo d’accordo con i commercianti nel bocciare il centro commerciale alla Galizia. Ricordo a chi abita a Pineta e avrà poi lo stadio a quattro passi dalle case, che le proprietà perderanno valore per questa vicinanza e questo, chi dice di volere il bene di Pineta lo dovrà spiegare ai suoi abitanti prima o poi».
«Altra accusa, quella di non esserci opposti all’inurbamento della zona Toggenburg di Pineta. Non lo abbiamo fatto - spiega Pfeifer - perché sapevamo che in quell’area dovevano costruire, come hanno fatto, alcune cooperative edilizie in attesa da tempo del terreno e, coscienti dell’importanza sociale e della necessità, anche noi contadini abbiamo dato parere favorevole. Infine dico: se si continua a mandare migliaia di lettere alle famiglie è segno che il progetto non convince neppure chi lo propaganda». (b.c.)
Alto Adige 31-5-11
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martedì, 31 maggio 2011



Lido, il centrodestra: «Subito edificabile l’area di via Stazione»

LAIVES. Ottenuto il primo, importante successo per quanto riguarda l’operazione nuovo lido comunale, il centrodestra pensa a consolidarlo.
«Il consiglio comunale, a maggioranza, ha votato l’ordine del giorno sottoscritto da Pdl, Lega nord e Unitalia - spiega Bianchi - e così, per costruire quello nuovo si dovrà prima di tutto rendere edificabile l’area del lido attuale di Via Stazione, quindi metterla in vendita e con i soldi ricavati iniziare la costruzione del lido nuovo in zona sportiva Galizia».
Il centrodestra sta già studiando il modo migliore per “fissare” questa decisione visto che è anche subordinata all’eventuale appoggio alla giunta per far passare il progetto della cittadella: «Per la cittadella non si arriverà in consiglio comunale prima di agosto - dice Christian Bianchi - e quindi c’è tutto il tempo per fare le cose come si deve. E’ chiaro che quando arriverà il progetto cittadella, noi chiederemo la votazione anche per il lido. Rimane da valutare se con una proposta di variazione urbanistica o con una specifica mozione. Non è neppure da escludere che la mozione noi la si presenti già in un prossimo consiglio comunale».
Pdl, lega nord e Unitalia insomma vogliono “passare immediatamente all’incasso” e con ogni probabilità, già al prossimo consiglio comunale.
Alto Adige 31-5-11
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martedì, 31 maggio 2011



Trovata l’acqua per Montelargo

BRUNO CANALI
LAIVES. Nella galleria della variante che si scorre acqua: «Da 20 a 25 litri al secondo - spiega Enrico Filippi, tecnico comunale - e la si può sicuramente pompare fino ai masi di Montelargo». Risolvendo un problema annoso.
L’acqua che scorre nel tunnel in costruzione arriva da qualche falda e non è da escludere che fosse proprio quella che alimentava un pozzo sovrastante, inariditosi proprio durante i lavori di scavo. L’idea, che il vice sindaco Bruno Ceschini ha già esposto all’assessore provinciale Florian Mussner è quella di raccogliere quest’acqua e quindi pomparla fino a Montelargo per le irrigazioni dei 41 ettari. L’acqua potabile invece ai masi arriva dall’acquedotto di Nova ponente e quindi non ci sono problemi; invece scarseggia quella per irrigare perché, come detto, un pozzo si è inaridito a causa dei lavori di scavo del tunnel.
«Ho già avuto contatti in provincia - conferma il vicesindaco Ceschini - e sarebbero disponibili a realizzare un sistema per pompare l’acqua dalla galleria fino a quota 947 metri, quella più alta rispetto all’ultimo dei masi esistenti. Lì si dovrebbe realizzare un serbatoio dove la cooperativa di agricoltori della zona poi si allaccerebbe».
E’ stato anche messo a punto un sistema abbastanza ingegnoso: si tratterebbe di raccogliere l’acqua che filtra nella galleria in una condotta per convogliarla in una vasca a fondovalle. Da lì, una tubazione verrebbe installata dentro il camino di sfiato dei fumi della galleria stessa che sbuca sopra Montelargo e quindi la condotta arriverebbe, come ha spiegato Ceschini, fino a quota 947 metri, così da garantire una erogazione a caduta. Richard Zelger, presidente della cooperativa privata conferma che le trattative con la Provincia sono a buon punto e quindi la soluzione per i contadini dei masi di Montelargo sarebbe a buon punto.
Anche il Comune ha in programma importanti interventi nel settore dell’acqua potabile, perché verrà costruito un nuovo, grande serbatoio a monte della città e si progetterà pure un acquedotto per portare acqua potabile nella frazione montana di La Costa, altra area sopra Laives che da sempre manifesta problemi con l’approvvigionamento idrico.
Alto Adige 31-5-11
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lunedì, 30 maggio 2011



CITTADELLA: dispendiosa operazione di marketing pubblicitario

IN QUESTI GIORNI NELLE CASSETTE POSTALI DEI CITTADINI DI LAIVES E DELLE SUE FRAZIONI SONO STATE RECAPITATE DUE LETTERE: la prima firmata dagli esponenti de' "La civica" e la seconda, arrivata tra ieri e l'altro ieri, curata da non meglio precisati sostenitori del progetto di cittadella.
Scorrendo le firme colpisce subito la presenza della sindaca, di mezza giunta comunale e di vari consiglieri di maggioranza, così come la presenza dello stemma comunale.

L'uso dello stemma è regolamentato dallo statuto comunale e va concesso con apposita delibera. Non ci risulta che ciò sia avvenuto a meno che lo sportello del cittadino non sia stato aggiornato.
Si tratterebbe nel caso di un uso non lecito e per la qualità dei firmatari di una gravità inaudita. Questa giunta, dopo Il tentativo incostituzionale di riservare ai cittadini di Laives eventuali posti di lavoro che si creassero con l'arrivo del Suedtirol, dimostra una scarsa introezione delle regole democratiche.
D'altra parte la sindaca dovrebbe rappresentare tutti i cittadini ed invece si fa promotrice, insiene a mezza giunta e a parte della sua maggioranza, non di una sacrosanta operazione di informazione dei cittadini, ma di una campagna pubblicitaria di parte.
A scanso di equivoci è evidente che a tutti è possibile schierarsi, ma mischiare i ruoli istituzionali con quelli privati non ci sembra lecito. La lettera de' "La civica" è del tutto legittima e altrettanto lo sarebbe stata una da parte del PD piuttosto che dei Verdi. Non lo è invece per chi rappresenta un'istituzione che è di tutti. Insomma, soprattutto la sindaca avrebbe dovuto astenersi dal firmare quella lettera e avrebbe dovuto garantire un'informazione completa a tutti i cittadini con gli strumenti che l'amministrazione si è data nel corso degli anni o organizzando assemblee e favorendo un dibattito diffuso..

Se poi guardiamo alle motivazioni che hanno portato a questo enorme sforzo propagandistico, ci sembra che ci si dia la zappa sui piedi.
Affermare che si vuol sopperire alla mancanza d'informazione significa riconoscere le proprie responsabilità nell'aver escluso i cittadini da una partecipazione cosciente all'elaborazione di questo progetto.
Evidentemente non si è sicuri delle proprie ragioni e si teme ancor oggi il confronto preferendo invitare solo i propri sostenitori (l'invito alla festa è rivolto solo a loro!!), non per aprirsi al confronto, ma unicamente per cercare sostegno. Si tratta dunque anche questa di una pura operazione mediatica.
D'altra parte che le ragioni a favore della cosiddetta cittadella siano scarse lo si evince dai dieci punti del volantone distribuito con grande dispendio di denaro a tutte le famiglie di Laives: dei dieci punti che dovrebbero convincere a sostenere lo stadio, cinque sono opere già esistenti o comunque già previste e per il resto non sembra ancora esserci nulla di concreto:
centro giovani e Black Box (esistente)
bar, ristorante, pizzeria e bocciodromo (esistente)
Campi da calcio già esistenti e pista di atletica (esistente)
La pista ciclabile è un atto dovuto visto che era già previsto nel progetto della variante di Pineta. Che giri intorno ad uno stadio o si colleghi direttamente al vecchio campo Galizia non ci pare una grande novità
Anche la zona ricreativa con biotopo è in parte dovuta a compensazione del tunnel della variante
Il centro sportivo e di riabilitazione è invece una chimera per loro stessa ammissione. Si afferma infatti che Laives "può ambire ad ospitare tale impianto", ma questo vuol dire che per ora non c'è nulla di concreto.
Sul liceo Toniolo si afferma che "aprirebbe nuovi orizzonti", ma nulla di pìù (Chi lo finanzia?)
Sul centro o area commerciale nessuna novità e difficilmente un'area di 6-7.000 metri quadri può essere attrattiva rispetto, ad esempio, di un Twenty da 20.000 metri quadri
Lo stadio e i campi di allenamento non sono a disposizione dei cittadini.
Rimane il lido, ma sull'opportunità di spostarlo andrebbe aperto un ampio dibattito e comunque andrà autofinanziato.

Pubblichiamo anche alcune considerazioni fatte a caldo sulla lettera de'"La civica" che trovate in questo blog in data 9 maggio 2011

Non si rende di certo un buon servizio ai cittadini quando si dicono delle mezze verità, si tralasciano gli argomenti più scomodi, si eludono le domande, si rifiuta il confronto e si oscura chi non la pensa come te.
In questi giorni sono state inviate 6.000 lettere a sostegno del progetto di stadio per il Suedtirol. Tutto legittimo, naturalmente, ma perché non si è scelto di fare un numero speciale del bollettino comunale e non ci si è aperti ad un confronto serio di fronte ai cittadini? Eppure anche questo era un punto forte del programma di questa maggioranza e aver deciso per la prima soluzione è già di per sé indice di un modo di intendere la politica e del ruolo che si attribuisce ai propri amministrati.

Si è preferito dunque ricorrere ad un’operazione di marketing pubblicitario. L’ultima volta che si è adottata questa strategia è stato a ridosso delle elezioni provinciali per invitare a votare il presidente Durnwalder, ironia della sorte massimo rappresentante dell’ala dei contadini. Oggi avviene a poca distanza di tempo da un incontro, di cui riferisce la stampa, tra i rappresentanti de’ “La civica” ed il presidente Baumgartner. Casualità?

La cosa che colpisce però ad una prima lettura è la mancanza assoluta di alcuni argomenti: si evita con cura, ad esempio, di menzionare la presenza di una discarica e della necessità di metterla in sicurezza. Si tratta di una questione di non poco conto sulla quale ci si gioca la credibilità ed invece, così come fatto dalla precedente amministrazione, si elude il problema tentando di tenerlo, per quanto possibile, in secondo piano.
Non si affrontano poi le questioni del coinvolgimento dei cittadini e degli interessi che girano intorno a quello che appare uno dei più grossi affari degli ultimi anni.

Ma veniamo con ordine ai contenuti della missiva.

“…potrà cambiare radicalmente l’immagine e l’assetto socio economico della nostra città”.
Chi governa ha gli strumenti ed il dovere di dimostrare la realizzabilità delle proprie affermazioni.
Quali sono gli scenari ipotizzabili? Si sono fatti degli studi o questa affermazione vale esattamente quella di un qualsiasi avventore di bar?

“Il cittadino ne diverrà protagonista attivo” Una volta deciso tutto? Il coinvolgimento o si ha dall’inizio di un percorso oppure è una presa in giro. Con quali modalità si intendono rendere “attivi” i cittadini? Sinora sono stati spettatori poco informati.

“Già dal primo lotto, finanziato dalla Provincia con 11 milioni di euro, oltre a stadio e campi di allenamento si realizzeranno tutte le infrastrutture necessarie compresa una viabilità indipendente e un centro di riabilitazione per medicina sportiva. Questo, sarà solo il primo tassello del progetto” Dunque lido e cosiddetto biotopo non partiranno contemporaneamente!
Per quanto concerne invece il centro di riabilitazione sportiva qualcuno è in grado di dire cos’è esattamente, cosa ci si metterà dentro, con quali soldi verrà finanziato, se esiste almeno un minimo progetto? Finora sembra più un auspicio che una possibilità concreta.

“…è solo apparentemente privata, ma realisticamente è la squadra che per eccellenza rappresenta tutta l’economia provinciale”
O è privata o non lo è! Non si può travisare la realtà. Che poi rappresenti tutta l’economia provinciale la prendiamo come una battuta.

“Gli interessi economici in gioco sono garanzia che gli sponsor riequilibreranno sempre la situazione, riportando la squadra nella categoria voluta, anche qualora la stessa dovesse retrocedere. Ulteriore garanzia il corposo investimento della Provincia”.
Sono proprio gli enormi interessi economici in gioco che dovrebbero consigliare maggiore cautela. Il caso Forti ne è solo un piccolo esempio e prima di procedere sarebbe opportuno capire chi si cela dietro quella fantomatica società di Londra che ha investito in terreni in Galizia. Infine è sperabile che la provincia non intervenga più altrimenti creeremmo un altro pozzo senza fondo che sottrarrà risorse ad altri settori più bisognosi di finanziamento.

“…l’area sportiva Galizia è già forza attrattiva”
Indimostrato ed indimostrabile. Il Toniolo è la foglia di fico con cui si cerca di giustificare lo stadio. Inoltre parliamo di un istituto privato che tale resterà e il timore che si prefiguri nuovamente un’operazione di finanziamento più o meno diretto di una scuola privata, mentre i nostri bambini della scuola pubblica sono nei container, è più che un’ipotesi!. E comunque dov’è il progetto? Chi lo costruirà? Con quali soldi?

“Un emendamento dell’UDC alla delibera di indirizzo politico sulla cittadella impegna Sindaco e giunta a prodigarsi in maniera che alle offerte di lavoro vengano privilegiati i residenti della nostra città”.
Falso! L’emendamento ha messo in ridicolo tutta la maggioranza per aver concordato una disposizione con tutta evidenza incostituzionale e per di più irrealizzabile. Il consiglio lo ha modificato in un generico auspicio alla creazione di nuovi posti di lavoro.

“Un rilancio occupazionale, così come anche un afflusso di visitatori produrrà benefici all’indotto locale, dal turismo al commercio”.
Tutto da dimostrare. Più che di un ragionamento si tratta di un'affermazione tutta da dimostrare. Sarebbe comunque interessante capire come vengono calcolati i 200 posti di lavoro di cui parla la sindaca in una recente intervista: Se si tratta di posti di lavoro completamente nuovi si indichino i settori precisi in cui verranno creati. Se invece ci si riferisce agli occupati dalla società calcistica occorre dire se si pensa di sostituire gli attuali dipendenti con forza lavoro nuova. Anche riferendosi al centro commerciale occorre precisare che molto spesso chi apre una nuova attività fa spesso ricorso a dipendenti propri e quindi in questa fase è impossibile fare previsioni. Forse sarebbe meglio pensare alla riqualificazione di via Kennedy che ad oggi segna il passo e per la quale non sembrano esserci idee condivise.

“Stadio, socializzazione, area protetta?” Quanta retorica!

“Laives non sarà più una “dèpendance” di Bolzano” Chissà perchè se le zone limitrofe offrono così tante attrattive un turista dovrebbe venire a dormire a Laives. Chi lo fa sceglie Laives a prescindere dallo stadio ed invece richiede altre strutture a partire da quelle ciclabili che la nostra amministrazione, nonostante la presenza dei verdi, non è ancora riuscita a realizzare.

Modernizzazione? Cos’è la modernità per La civica? Sarebbe interessante aprire un dibattito e un confronto, magari anche con i verdi nostrani, per vedere che cosa dicono dell’idea di “Central park” con relativo parcheggio interrato a supporto del commercio del centro città” .

“La Civica, dopo essere riuscita a cambiar volto a Pineta....” Ma non si sosteneva che Comitato e Civica fossero due cose diverse? Pineta esiste dal dopoguerra. A renderla il paese che è, hanno contribuito in molti, ad iniziare dai suoi abitanti che hanno dato vita ad uno straordinario esempio di solidarietà operaia. Allora né il Comitato, né “La civica” esistevano così come negli anni in cui sono nate le principali associazioni e quando sono stati portati i primi servizi. Il merito va ad una collettività sempre partecipe ed in grado di condizionare la politica, ma anche a quei partiti, spesso lontani da noi, ma a cui questo va riconosciuto. Gli indubbi meriti del comitato, non sono dunque esclusivi nemmeno nelle vicende più recenti e non possono comunque divenire l’alibi per pretendere il consenso sulle proprie posizioni, sempre e comunque.


Rosario Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
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lunedì, 30 maggio 2011



Pronta la pedociclabile Laives-Vadena

Pronta la pedociclabile Laives-Vadena
Tempo di completare i necessari collaudi e il nuovo sottopasso ferroviario pedociclabile tra Laives e Vadena sarà ultimato. Risolve un disagio che era iniziato qualche anno fa con la chiusura del passaggio a livello, cosa che ha costretto finora a fare il giro passando da Bronzolo. (b.c.)

Alto Adige 29-5-11
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lunedì, 30 maggio 2011


Piero Archis

Monumento ai caduti nelle missioni di pace: cerimonia il 2 giugno

LAIVES. Nella piazzetta davanti al nuovo cimitero Galizia, dedicata ai caduti nelle missioni di pace, adesso verrà anche installato un monumento, opera dell’artista locale Pietro Archis. La cerimonia di inaugurazione è fissata per giovedì 2 giugno alle 10. La statua realizzata da Archis è in marmo bianco e acciaio e sarà sistemata davanti all’ingresso principale del nuovo cimitero. L’idea di collocare una scultura nella piazzetta era nata già lo scorso ottobre, quando ci fu la cerimonia di intitolazione dello spazio davanti al cimitero. «Rappresenterà un cavallo, realizzato in marmo di Lasa», spiega l’assessore Gagliardini, «e la terra, a sua volta realizzata con una sfera di acciaio inox».
Come ha spiegato la critica d’arte Carmen Esposito, il cavallo è un simbolo occidentale molto forte nella mitologia, un messaggero di pace, che porta le persone verso la pace. Quello bianco della scultura, che sovrasta la sfera di acciaio, simbolo della terra, vuole rappresentare l’animale che dalla terra trasporta oltre le anime degli eroi”. Il cavallo sarà di un metro di altezza circa e sarà posto su un basamento di 70 centimetri, sul quale una epigrafe, in latino, ricorderà che il monumento è dedicato «ai vessilli e ai labari di infinita speranza». (b.c.)
Alto Adige 29-5-11
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lunedì, 30 maggio 2011



Cittadella: «Rischio idrogeologico»

BRUNO CANALI
LAIVES. Oltre all’inquinamento del sottosuolo per la presenza di una vecchia discarica, l’area destinata alla cittadella, in zona Galizia, sarebbe gravata da rischi idrogeologici legati al rio Lusina che la attraversa.
È una situazione per la quale anche l’ex vice sindaco Georg Forti aveva manifestato preoccupazione, perché lo spazio agricolo tra cimitero nuovo e zona sportiva, dove il progetto della cittadella prevederebbe una zona ricreativa con biotopo, in realtà sarebbe destinato a spazio per esondazioni durante le piene del rio Lusina.
La questione viene adesso sollevata dai rappresentanti della lista civica 5 stelle, Paolo castelli, Alberto dell’Osbel e Andrea Sbironi. «Dell’inquinamento nel sottosuolo si sapeva fin dal 1997 - dicono i tre - così come si sapeva che su quel sedime non si può edificare. Adesso emerge anche un altro problema che dovrebbe preoccupare coloro che propagandano la cittadella inondando di lettere le famiglie di Laives. L’area destinata alla cittadella e al biotopo, risulta essere interessata da un grave rischio idrogeologico. Tale rischio è stato evidenziato da una relazione tecnica redatta per conto del Comune di Laives nel novembre 2010 da un esperto. Nella sostanza - sottolineano i grillino - da tale relazione si apprende che, se si dovesse verificare un innalzamento del livello di falda o una inondazione, l’area verrebbe sommersa. I punti più colpiti sarebbero la zona dove si prevede lo stadio dell’Fc Alto Adige, il centro commerciale e il nuovo lido, insieme a quella del biotopo. L’enorme edificazione prevista poi, potrebbe spostare il rischio idrogeologico ancora più a valle, interessando altre aree, probabilmente in maniera più importante».
Il consigliere Castelli inoltre si dichiara “indignato”, per il fatto che queste perizie siano tenute all’oscuro della cittadinanza: «Invece - aggiunge Castelli - in ballo vi è la sicurezza e non vorremmo che poi, ad alluvione avvenuta, sentir dire che non si era tenuto conto delle valutazioni di rischio. Alla luce di tutti questi punti negativi che accompagnano il progetto - concludono gli esponenti della civica 5 stelle - non capiamo più perché questa giunta comunale si ostini a portare avanti il progetto».
Alto Adige 29-5-11
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sabato, 28 maggio 2011



Da Magagna lettera ai consiglieri

LAIVES. Lunedì 6 giugno in consiglio provinciale dovrebbe arrivare la discussione sulle deroghe alla legge urbanistica provinciale. Serviranno anche per consentire la costruzione del centro commerciale in zona Galizia, necessario per finanziare lo stadio dell’Fc Alto Adige. Il consigliere della lista La Civica, Franco magagna ha preso carta e penna per scrivere una lettera, questa volta indirizzata a tutti i consiglieri provinciali, affinché votino le deroghe dalle quali dipenderà il futuro del progetto di cittadella sportiva.
«Secondo noi - scrive Franco Magagna - la cittadella è un’opportunità per dare una scossa alla decennale stagnazione di Laives. Stadio, lido, biotopo e liceo Toniolo potrebbero veramente rappresentare un’inversione di tendenza. Il nostro è un accorato appello: il futuro della nostra città dipende dalla decisione che sarà adottata sull’opportunità o meno di sostenere economicamente il primo lotto di cittadella, con l’attività commerciale privata. Siamo fiduciosi che sulle posizioni puramente politiche possano prevalere buonsenso e pragmatismo».
A sostegno il consigliere de “La civica”, elenca le tesi più volte sottolineate da coloro che sono favorevoli alla cittadella. Magagna parla di «endemica arretratezza e provincialismo» di chi si oppone al progetto e ricorda la sua esperienza quando era alla guida del comitato civico di Pineta, con il quale ha conquistato importanti cambiamenti. È un dato di fatto comunque che anche in consiglio provinciale ci sono diversi rappresentanti contrari all cittadella. (b.c.)
Alto Adige 28-5-11
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sabato, 28 maggio 2011



Tezzele: «Più grave il voto di Pd e Verdi»

LAIVES. A preoccupare maggiormente il consigliere Svp Robert Tezzele, schierato con il fronte del no alla cittadella, non è il braccio di ferro in atto all’interno del suo partito: «Mi ha lasciato molto più perplesso la scelta di Pd e Verdi di votare un ordine del giorno sul lido proposto dal centrodestra, sapendo benissimo qual era il fine politico dell’iniziativa: dare il benservito alla Svp. Faccio presente che noi invece non siamo mai andati a fare patti con l’opposizione per tentare di superare in curva i partner di maggioranza. Per me questa è una grave forzatura, che certamente imporrà una riflessione nella maggioranza, perché un conto è ottenere il sostegno su qualche iniziativa; altro è votare con l’opposizione».
Tezzele ribadisce ciò che anche l’Obmann ha sempre sottolineato: «La Svp è d’accordo con i partner di maggioranza su 17 dei 18 punti del programma e anche sul lido avevamo spiegato che approvavamo lo spostamento, a patto che non si uscisse dalla cerchia urbana con le costruzioni e per questo c’era stata l’indicazione delle aree a valle di via Andreas Hofer. Se poi invece si fa in zona Galizia per noi va bene ugualmente. Altra cosa che personalmente mi infastidisce è il voler addossare a tutti i costi le cause della crisi alla Svp, senza tenere conto invece del peso che hanno le beghe interne al Pd, che non riguardano noi». Tezzele poi guarda all’interno del suo partito per affermare che, tutto sommato, la divergenza in atto tra fautori e detrattori della cittadella, «non viene vissuta come un grosso problema. Ci sono, è vero, due punti di vista, ma c’è anche rispetto. La lettera ai cittadini firmata anche da Inama e Fauster non contiene alcuna risposta ai nostri quesiti sulla cittadella». (b.c.)
Alto Adige 28-5-11
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sabato, 28 maggio 2011



Inama: «Così non si può andare avanti»

 LAIVES. Insieme a Sieglinde Niederstätter Fauster, Christof Inama guida il fronte di coloro che, nella Svp, sono favorevoli alla cittadella dello sport in zona Galizia. Una determinazione che è arrivata fino a sancire la rottura con gli esponenti del Bauernbund che invece la cittadella avversano. Lunedì alla riunione del direttivo si prevedono “scintille”. «Ci sarò alla riunione - dichiara - e in quella sede dirò la mia. In questo momento non ho alcuna idea di quello che potrà succedere e l’unica cosa che mi sento di affermare è che comunque così le cose non possono più andare avanti, nemmeno nell’amministrazione comunale. In queste condizioni e con le divisioni che si sono manifestate tra noi, è evidente che non può durare nemmeno nella Svp. Ammetto ad ogni modo che è principalmente un problema interno nostro e quindi dovremo essere noi della Stella Alpina a trovare per primi una soluzione». Inama rappresenta l’ala economica in seno alla Svp, così come Sieglinde Niederstätter Fauster quella sociale e delle donne. Stando proprio alle affermazioni della consigliera, in seno al direttivo si sarebbe già votato per la cittadella a suo tempo e sarebbe risultato un leggero favore verso al sua realizzazione. Nel frattempo però ad aggravare ancor più i contrasti è arrivato l’ordine del giorno del centrodestra sul lido, un documento votato da Pd e Verdi, mentre la Svp ha preferito l’astensione. Politicamente si è trattato comunque di uno “scossone” che potrebbe incrinare anche i rapporti in seno alla maggioranza. C’è da immaginare che lunedì, alla riunione Svp, chi è contro la cittadella presenterà il conto a Inama e Fauster, che hanno anche sottoscritto una lettera inviata a tutte le famiglie di Laives per il progetto. (b.c.)
Alto Adige 28-5-11
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sabato, 28 maggio 2011



Svp spaccata: lunedì la resa dei conti

LAIVES. Più che della costruzione di un nuovo lido, a tenere banco, lunedì sera alla riunione del direttivo Svp, sarà inevitabilmente lo scenario politico che si è creato, con centrosinistra e Verdi che hanno votato un ordine del giorno di Pdl, Lega Nord e Unitalia. La Svp ha preferito astenersi, ma nessuno si nasconde la gravità politica di questo episodio, che rischia anche di spaccare definitivamente a metà la Svp comunale. «Lunedì discuteremo anche la situazione politica - afferma L’Obmann Hans Joachim Dalsass -, perché un nostro partner di maggioranza ha votato l’ordine del giorno presentato dal centrodestra. Noi ci siamo astenuti proprio perché avevamo già in programma la discussione interna. Quanto alla sottoscrizione di Inama e Fauster della lettera ai cittadini per la cittadella, è un’iniziativa loro e non della Svp».
Alto Adige 28-5-11
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venerdì, 27 maggio 2011



Oggi per la Festa dell’arte la performance di Frangine

 LAIVES. Il programma della “Festa dell’arte” oggi prevede la performance dal vivo di Nicola Frangine e Video art, con “Harta Performing Monza”. La performance si terrà davanti all’ingresso del teatro Filodrammatici Gino Coseri di Laives alle 20.30 e si potrà assistere ad un vero esperimento di “poesia totale” attraverso l’atteggiamento nomade dell’artista performer, che si sposta incessantemente da un territorio linguistico ad un altro, con la stessa facilità con cui si muove nei territori geografici e nei vai ambiti sociali e culturali. La performance farà uso anche di una proiezione multimediale: uno spettacolo veramente interessante, anche perché Nicola Frangine ha rare doti di affabulatore ed è in grado di affascinare il pubblico. (b.c.)
Alto Adige 27-5-11
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venerdì, 27 maggio 2011



Il consiglio comunale di Laives ha approvato il piano di rischio relativo all’aeroporto di San Giacomo

LAIVES. Il consiglio comunale di Laives ha approvato il piano di rischio relativo all’aeroporto di San Giacomo. Non ci sono stati particolari resistenze in questo caso e l’unica richiesta alla Provincia è quella di prevedere la possibilità di spostare le cubature di costruzioni che eventualmente si trovano entro la zona rossa, quella di maggior rischio.
Il consigliere dei Verdi Giorgio Zanvettor è tornato comunque a spiegare che in futuro invece, se si allungherà la pista verso sud, conseguentemente dovrà essere riposizionato anche la zona a rischio. «Questa variazione dovrà passare assolutamente per il Comune - ha detto - e potrebbe essere lo strumento per cercare di contrastare il previsto ampliamento della pista».
Alto Adige 27-5-11
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venerdì, 27 maggio 2011



(Isee) per il calcolo delle tariffe agevolate previste alle mense scolastiche

LAIVES. Il consiglio comunale di Laives ha deciso di adottare, dal prossimo anno, l’indice della situazione economica equivalente (Isee) per il calcolo delle tariffe agevolate previste alle mense scolastiche. Come ha spiegato l’assessore Alberto Covanti, questo nuovo sistema di calcolo è piè efficace per determinare realmente la situazione patrimoniale di una famiglia rispetto alla sola dichiarazione dei redditi. Il nuovo sistema tiene conto di diversi parametri, compreso il numero dei componenti il nucleo familiare, proprietà immobiliari e patrimoniali. Fino a 5.000 euro la tariffa sarà di 1 euro a pasto; fino a 8000 euro di 2 euro; fino a 12 mila euro, 3 euro; oltre la fascia di 12 mila euro si pagherà 3,50 euro. (mdg)
Alto Adige 27-5-11
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venerdì, 27 maggio 2011



Impianti sportivi e culturali: nominata la commissione consiliare

LAIVES. Come c’è quello per la cultura, adesso il consiglio comunale ha nominato i componenti del comitato per la gestione degli impianti sportivi e culturali, vale a dire campi, palestre e sale teatrali. Ne fanno parte il sindaco Liliana Di Fede in veste di presidente e gli assessori Dino Gagliardini del Partito Democratico per la cultura e Alberto Covanti dei Verdi per quanto concerne lo sport. Altri membri eletti del comitato sono Paolo Fracchetti, quale rappresentante dello sport per il settore italiano, e Luis Bamhackl per quello di lingua tedesca. Per la cultura italiana entra nell’organismo Enzo Martinelli, mentre per la cultura tedesca è stato nominato Josef Pichler.
Durante l’ultimo consiglio comunale è stata riviste anche la composizione di altre commissioni comunali, dopo che Claudia Guarda, consigliere comunale dell’Udc, ha lasciato il gruppo “Penta”, che fa capo alla maggioranza, per approdare sostanzialmente all’opposizione. (b.c.)
Alto Adige 27-5-11
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venerdì, 27 maggio 2011



Sì al nuovo lido: il Pd vota con il Pdl

BRUNO CANALI
LAIVES. Christian Bianchi, capogruppo del Pdl, è raggiante e ne ha ben donde: il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno firmato anche da Lega Nord e Unitalia nel quale si chiede di rendere edificabile l’area del lido attuale per poi venderla e, con i soldi ricavati, costruire il nuovo lido nella zona Galizia, nell’ambito dell’ormai famigerata cittadella dello sport.
«Dopo 15 anni di continue richieste in tal senso - spiega Christian Bianchi - otteniamo finalmente un importante risultato. Il nuovo lido comunale potrà finalmente diventare realtà grazie a noi, Lega Nord e Unitalia».
Bianchi aggiunge che quello di mercoledì sera «è stato un voto storico» e non ha tutti i torti: oltre ad ottenere quello che chiedeva inutilmente da 15 anni, il centrodestra è anche riuscito a rendere ancora più profonda la spaccatura all’interno della Svp e anche tra una parte di questa e il Pd, partito che ha votato l’ordine del giorno di Pdl, Lega Nord e Unitalia, insieme ai Verdi.
La Svp ha preferito astenersi, specificando che una indicazione la fornirà dopo l’ennesima riunione del direttivo, lunedì prossimo. «Un nuovo lido è obiettivo condivisibile - ha dichiarato la capogruppo Svp Sieglinde Niederstätter Fauster - e, compatibilmente con i costi, anche l’idea di poterlo utilizzare tutto l’anno».
Dal punto di vista tecnico si tratterà di trasformare in area edificabile i 18mila metri quadrati del lido di via Stazione. Al suo posto si potrebbero costruire 27mila metri cubi di abitazioni di pregio grazie ad un indice di edificabilità basso (1,5 metri cubi per metro quadro) e così riuscire a recuperare 11 milioni di euro con i quali realizzare il nuovo lido in zona Galizia, senza costi per il Comune.
Bianchi ha anche chiesto che l’impianto nuovo sia fruibile 12 mesi all’anno, con una piscina coperta, cosa che però ha lasciato qualche dubbio per i costi di gestione che ne risulterebbero. Il centrodestra aveva subordinato l’eventuale appoggio sulla cittadella proprio all’approvazione dell’ordine del giorno sul lido, cosa che è puntualmente avvenuta. Del resto, con tre consiglieri della Svp decisamente schierati contro la cittadella (Clementi, Tezzele e Filippi) per Liliana Di Fede sarebbe estremamente difficile farla passare avendo anche l’opposizione contro.
Consapevole di questo, il centrodestra ha saputo giocare bene le proprie carte, riuscendo ad ottenere, oltre alla trasformazione del vecchio lido, anche la definitiva lacerazione in seno alla Svp e tra parte di questa e il centrosinistra.
L’approvazione dell’ordine del giorno ha provocato anche qualche “mal di pancia”: il consigliere Roberto Ceol (Pd) ha preferito lasciare l’aula. Contro si sono schierati anche Marco Delli Zotti (Laives pro Leifers), Claudia Guarda (Udc), Paolo Castelli (Laives 5 stelle) e Theo Perathoner (Freiheitlichen).
Duro il giudizio politico da parte del grillino Castelli: «Oggi, pur di portare avanti la cittadella e non ammettere che una maggioranza non c’è più assecondate anche le richieste del centrodestra e vi inimicate la Svp - ha detto rivolto al sindaco Di Fede - ma domani, quando il Pdl tornerà a svolgere il proprio ruolo di opposizione e vi volterà le spalle come farete?».
Alto Adige 27-5-11
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venerdì, 27 maggio 2011



E mezza Svp spedisce lettere pro-cittadella

LAIVES. Dopo le lettere della lista “La Civica” alle famiglie di Laives per perorare la causa della cittadella sportiva, parte un’analoga iniziativa da parte di un eterogeneo gruppo di cittadini e tra questi i consiglieri Svp Christof Inama e Sieglinde Niederstätter Fauster, Franco magagna (La Civica), il sindaco Liliana Di fede, gli assessori Dario Volani e Dino Gagliardini e la consigliera dei Verdi Rosa Maria Wieser. Sono altre 6.000 lettere che elencano gli aspetti che, secondo i promotori della campagna informativa, faranno della cittadella una presenza qualificante per l’intero territorio comunale.
«Oltre a noi che abbiamo sottoscritto questa iniziativa - ha spiegato Christof Inama - c’è un grande numero di cittadini che la sostengono e lo vedremo sabato 4 giugno, alla festa che si svolgerà nel parco di via Marconi dalle 14 in poi. Abbiamo deciso di scrivere a tutte le famiglie perché tanta gente non ha sufficienti informazioni in merito al progetto oppure le ha, ma negative. Per noi la cittadella è una opportunità da non perdere, perché servirà anche per dare una prospettiva a Laives e una base di sviluppo per il futuro».
D’accordo anche Dieter Frasnelli, firmatario come vicepresidente dell’Associazione turistica. L’invito è quindi per sabato 4 giugno alle 14 nel parco di via Marconi, dove si potrà discutere e approfondire ogni aspetto. (b.c.)
Alto Adige 27-5-11
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giovedì, 26 maggio 2011



Lettere pro cittadella dalla Svp

LAIVES. Nuova iniziativa pro cittadella dello sport in zona Galizia dopo quella analoga a cura della lista La Civica. Un gruppo eterogeneo di persone, tra cui vari esponenti del consiglio comunale sta inviando 6.000 lettere alle famiglie di Laives per spiegare perché valga la pena di sostenere il progetto della cittadella e quali sarebbero le opportunità per tutti.
Si tratta di una iniziativa del tutto simile a quella promossa dalla lista La Civica ma che questa volta vede coagulato un fronte favorevole che va da alcuni consiglieri Svp (Sieglinde Niederstaetter Fauster e Christof Inama) all’assessore Dino gagliardini (Pd) e altri personaggi locali.
L’iniziativa verrà presentata oggi alle 11; nel frattempo le prime missive stanno arrivando nelle case. Sarà poi da vedere sulla media distanza, quale effetto potranno sortire e, soprattutto, se riusciranno a convincere il fronte, altrettanto agguerrito, di coloro che invece nella cittadella dello sport, in particolare per quanto concerne lo stadio dell’Fc Alto Adige e i centro commerciale, non rintracciano alcuna opportunità per la realtà locale ma piuttosto, il rischio che poi si manifestino effetti negativi.
Occhi puntati in questo caso sulla Svp comunale, perché è proprio al suo interno che più forte si sta evidenziando la frattura tra chi vuole la cittadella e chi invece, come i consiglieri Silvia Clementi, Roberte Tezzele e Elmar Filippi, l’ha già bocciata senza appello, votando contro la delibera di “indirizzo politico” che serviva per iniziare. In seno alla Svp è in atto un confronto molto duro tra le varie componenti, una lotta che potrebbe anche portare verso scenario ancor più difficili, fino all’ipotesi di una fine prematura dell’attuale amministrazione.

Alto Adige 26-5-11
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mercoledì, 25 maggio 2011



Zona Vallarsa ancora chiusa, le famiglie chiedono aiuto al Comune

BRUNO CANALI
LAIVES. I responsabili dell’Ssv Laives Hockey Panthers sono molto preoccupati: la zona Vallarsa, dove sorge il campo sul quale si allenano e giocano le partite casalinghe, è chiusa con ordinanza del sindaco per motivi di sicurezza geologica; e, almeno per il momento, non c’è nemmeno la speranza che possa essere riaperta in vista della prossima stagione agonistica, il cui avvio è previsto per il mese di ottobre.
Hanno chiesto un incontro alla giunta comunale per avere un’idea di quello che li attende. Chi si aspettava garanzie o certezze però è rimasto deluso: né il sindaco e né i suoi assessori hanno saputo fornire indicazioni.
«Dopo la chiusura della zona Vallarsa - ha spiegato Liliana Di Fede - attendiamo le indicazioni dei tecnici e dei geologi per conoscere gli interventi necessari per rimettere in sicurezza l’area. È un fatto, ad ogni modo, che la perforazione della variante in galleria all’interno della parete rocciosa ha aumentato il grado di rischio».
Insomma, con ogni probabilità ad ottobre il campo da hockey ancora off limits e perciò i ragazzi delle squadre locali saranno costretti ad allenarsi fuori casa.
«Questo sarebbe il nostro piano B - ha spiegato Cristina Stocker, dirigente dell’Ssv Laives Panthers - ovvero portare i nostri giovani ad Ora e ad Egna. Però lo possiamo fase solo se il Comune ci darà un sostegno economico adeguato e se il problema non si protrarrà troppo a lungo. Già oggi sappiamo di famiglie che meditano di portare i loro figli altrove e questo significherebbe la morte della nostra società».
Un altro grosso problema da risolvere sarà quello dei lavori di messa in sicurezza. La cooperativa tedesca proprietaria dell’area Vallarsa è privata e anche la parete rocciosa è di sua proprietà. Questo, secondo le nuove normative provinciali, significa che il Comune non può assolutamente dare contributi alla cooperativa né per i progetti di messa in sicurezza e neppure per le opere paramassi. Per questo, anche durante l’incontro con gli amministratori comunali, qualche genitore ha buttato lì la tesi già esposta in consiglio comunale dal Pdl: «Perché non si prende in considerazione la possibilità di spostare definitivamente campo da hockey e campi da tennis altrove, ad esempio in zona sportiva Galizia?». «Perché - ha risposto il vicesindaco Bruno Ceschini - la spesa sarebbe troppo elevata».
Sul tema interviene anche il consigliere Pdl Claudia Furlani: «Io, oltre che all’hockey, penso anche alle centinaia di ragazzi e adulti che, con ogni probabilità, questo inverno saranno senza un campo per pattinare. Ritengo perciò che l’idea di spostare definitivamente quel campo non sia da sottovalutare».
Alto Adige 25-5-11
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mercoledì, 25 maggio 2011


Al via i rilevamenti in vista della riqualificazione del centro cittadino

LAIVES. Sono iniziati ieri mattina in via Stazione i rilevamenti del traffico da parte di addetti incaricati dallo studio dell’ingegner Stefano Ciurnelli. Proseguiranno quindi per un paio di settimane qua e là lungo le principali strade comunali: già domani i rilevatori dovrebbero essere in via Kennedy.
Operativamente, c’è una pattuglia di vigili urbani che a campione fermano i mezzi in transito per dare modo a colui che fa la verifica di porre qualche semplice quesito all’automobilista, quel tanto che basta per sapere da dove viene e dove è diretto e l’uso che fa normalmente dell’automobile per i suoi spostamenti. Il fine che il Comune si propone con questa campagna è quello di avere un quadro chiaro del traffico cittadino, in particolare di quello che attraversa tutti i giorni via Kennedy, così da poter commissionare anche un progetto di riqualificazione della stessa via centrale di Laives. A sua volta, una riqualificazione si renderà necessaria dal momento in cui, verso la fine del prossimo anno, entrerà in funzione la variante in galleria che bypasserà la città di Laives. A quel punto, avendo un’alternativa al traffico di transito quotidiano su via Kennedy (non meno di 20-25.000 mezzi al giorno) occorrerà mettere mano a via Kennedy per fare in maniera che chi non deve proprio entrare a Laives, imbocchi la variante in galleria. Questo consentirà di recuperare la vivibilità perduta, facendo finalmente respirare il centro, restituito ai cittadini e non più ostaggio delle auto. La riqualificazione è nei programmi elettorali di tutti i partiti. (b.c.)
Alto Adige 25-5-11
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martedì, 24 maggio 2011



La Cittadella non fa il bene di Laives

Sono in molti all’interno ed all’esterno della maggioranza a dare per definitivamente morto il progetto di “Cittadella dello sport”, ma costoro non tengono conto dell’ostinazione dei suoi sostenitori e degli interessi che si muovono inevitabilmente dietro ad opere di questa complessità. Come giudicare altrimenti l’invio in questo momento di 6.000 lettere a sostegno di un progetto che trova l’ostacolo, sinora insormontabile, di una parte della maggioranza certamente non facilmente relegabile in un angolo?
Certo, come ritengono alcuni, potrebbe essere una pura manovra propagandistica da parte di chi cerca una propria visibilità anche in previsione di nuove elezioni, ma si tratta, più facilmente, dell’estremo tentativo di creare consenso intorno ad un progetto che ha generato solo dubbi e oppositori. L’idea di questa offensiva propagandistica è venuta poi a pochi giorni da un incontro, di cui ha riferito la stampa, tra il presidente dell’FC-Suedtirol Baumgartner ed esponenti della «La civica» ed è difficile ritenere che non sia stata concordata con il resto dei sostenitori dello stadio. Il tentativo mai smesso di sostituire i voti di chi dissente o di chiedere interventi da parte del potere provinciale affinchè riporti a più sani intendimenti l’ala contadina, va nella stessa direzione. Occorre dunque continuare nell’opera di controinformazione mettendo in rilevo le contraddizioni di un’operazione di cui nessuno è in grado di dimostrare i vantaggi per Laives. Si aggiunga che anche Pdl e Lega non sembrano aver ancora abbandonato l’idea di appoggiare questa maggioranza: il consenso sullo studio dell’ex-assessore G. Zanvettor sull’edificabilità dei terreni del vecchio lido ricorrendo all’urbanistica contrattata e le profferte di aiuto di questi giorni sono emblematici.
Rosario Grasso Comitato promotore referendum contro lo stadio
Alto Adige 24-5-11
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martedì, 24 maggio 2011



Piano sicurezza oggi in consiglio a Laives

LAIVES. Oggi alle 18 riunione del consiglio comunale. Si discuterà anche del piano di rischio aeroportuale da inserire nel Puc di Laives. Si tratta di un atto formale, come hanno già spiegato alcuni esponenti del consiglio, perché riguarda lo status quo dell’aeroporto. Cosa diversa sarà invece quando arriverà la richiesta di spostare le aree a rischio verso sud, compatibilmente con il previsto ampliamento della pista. Su questo c’è già un no. (b.c.)
Alto Adige 24-5-11
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martedì, 24 maggio 2011



Al via i rilevamenti del traffico

LAIVES. Inizia questa mattina, in via Stazione, la campagna di rilevamento del traffico veicolare lungo le principali strade di Laives, affidata dal Comune allo stesso studio perugino che ha predisposto il piano generale del traffico. I rilevamenti iniziano oggi e dureranno 15 giorni: si conta di raccogliere informazioni utili a predisporre il progetto di riqualificazione di via Kennedy in previsione dell’apertura della variante in galleria, alla fine del prossimo anno. Si tratta di brevi interviste agli automobilisti che saranno fermati a campione dai vigili urbani.
Intanto arriva una nota critica sull’iniziativa da parte del consigliere Pdl, Christian Straudi. «Nonostante la paralisi amministrativa, la giunta è riuscita ad assegnare l’ennesimo incarico esterno - scrive Straudi - dimostrando quale sia il pezzo forte della giunta Di Fede: spendere denaro pubblico elargendo consulenze a pioggia». Continua Straudi: «L’incarico costerà 23.880 euro e mi sembra quantomeno paradossale incaricare un ingegnere di Perugia affinché venga a vedere dove e perché si formano ingorghi nelle nostre strade, una domanda alla quale, chiunque, abitante a Laives, saprebbe rispondere. Meglio era un lavoro di rete con i residenti, che varrebbe più di tutte le simulazioni». (b.c.)
Alto Adige 24-5-11
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lunedì, 23 maggio 2011



La Civica: «Cittadella, sì all’appoggio di Pdl e Lega»

LAIVES. Una maggioranza in difficoltà sulla cittadella che potrebbe chiedere aiuto all’opposizione. Questa l’ipotesi contenuta in una lettera che il consigliere Franco Magagna, della lista La Civica, ha inviato al resto della maggioranza. «Preso atto dell’insanabile spaccatura all’interno della Svp sul progetto della cittadella - dice Magagna - abbiamo scritto a tutti i capigruppo della maggioranza e al sindaco Di fede, per chiedere che venga convocato da subito un tavolo di lavoro sul tema con Pdl e Lega Nord, forze di opposizione che però sul progetto hanno già teso la mano alla maggioranza».
 Secondo La Civica, proprio dal centrodestra sarebbe giunto un «forte segnale di responsabilità e per questo la maggioranza deve fare - che piaccia o meno - di necessità virtù. Confidiamo - continua Magagna - nella consapevolezza di tutte le forze moderate che per la città di Laives il momento è estremamente delicato, in quanto si sta decidendo il futuro della città stessa, per cui è necessario un forte segnale di unità verso la Provincia che si accinge a votare la deroga alla legge urbanistica, passaggio chiave anche per il progetto della cittadella. Qualora lo scoglio non fosse superato, tutto il lavoro di oltre quattro anni avviato ancora da Polonioli andrebbe perso e ci perderebbe anche Laives».
 Che cosa chiedano Pdl e Lega Nord per garantire sostegno eventualmente alla cittadella è oramai chiaro: la trasformazione dell’area attuale del lido in zona edificabile, da vendere poi all’asta per recuperare i soldi con i quali costruire il nuovo lido in zona Galizia. La Svp però non è d’accordo su questa procedura: no a nuove case al posto del vecchio lido, semmai adozione dell’urbanistica concordata per uno scambio di aree attraverso il qualeavere il nuovo lido senza costi per il Comune.
 Sulla stessa linea di Pdl e Lega Nord sono anche i Verdi. È però da vedere come reagirebbe la Svp di fronte ad una forzatura come quella di imporre l’urbanizzazione dell’attuale area del vecchio lido: incasserà il colpo o deciderà di portare la crisi politica fino alle estreme conseguenze togliendo la fiducia al sindaco Di Fede? (b.c.)
Alto Adige 21-5-11
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lunedì, 23 maggio 2011



Cittadella: si attenderà la Provincia

BRUNO CANALI

LAIVES. Nessuna novità sostanziale è emersa dalla nuova tornata di incontri tra i gruppi che compongono la maggioranza in crisi. Le posizioni sono rimaste pressoché invariate e per la cittadella si preferisce attendere le mosse del consiglio provinciale.
 La Svp si è presentata senza alcun documento scritto. L’Obmann Dalsass ha ribadito che le posizioni nel suo partito non sono cambiate e quindi rimane il “muro” contrario alla cittadella alzato dai tre consiglieri “ribelli”, Robert Tezzele, Elmar Filippi e Silvia Clementi. Questo è il nodo principale, quello che ha anche scatenato la crisi in maggioranza.
 Ma nemmeno sul resto le posizioni sono perfettamente concordanti. Sul nuovo lido o, per meglio dire, sulla procedura da seguire per realizzarlo in zona Galizia, la Svp rimane sulle posizioni che erano ancora quelle illustrate al tempo di Georg Forti: va bene il nuovo lido ma non vogliamo che vengano costruite case al posto di quello vecchio. Quindi, per trovare i finanziamenti necessari (almeno 10 milioni di euro per un nuovo lido) bisognerà affidarsi all’urbanistica concordata, una procedura più complessa, con maggiori rischi di speculazione. Come ha dichiarato il consigliere del Pdl Christian Bianchi, se si opterà per questa soluzione invece che per la trasformazione del vecchio lido, la maggioranza si scordi il sostegno sulla cittadella da parte di Pdl e Lega Nord.
 Sulla cittadella si attenderà ciò che deciderà il consiglio provinciale in merito alle deroghe alla legge urbanistica. Il perché è presto detto: le deroghe (che dovrebbero essere analizzate ad inizio giugno) servono anche per consentire la costruzione del centro commerciale da 6.000 metri quadrati in zona Galizia. Senza centro commerciale infatti, niente soldi da parte di imprenditori privati per lo stadio e fine anche del progetto di cittadella.
 «In effetti sarebbe così - taglia corto Giorgio Zanvettor, capogruppo dei Verdi - ma io ritengo che una soluzione si debba trovare prima di tutto qui, a livello comunale, senza aspettare che magari ci impongano le scelte provinciali».
 Infine la piazza in centro a Laives, altro progetto del quale si parla oramai da anni. Sulla piazza la Svp sembrerebbe essere più possibilista, anche se i suoi esponenti hanno nuovamente spiegato durante gli incontri di maggioranza che la cubatura prevista è eccessiva. Però anche in questo caso, servirà per uno scambio con i privati attraverso la formula dell’urbanistica concordata e quindi la sscelta è tra prendere o lasciare.
 Non si è discusso invece, durante le ultime riunioni, di allargamento della maggioranza ad altri partiti. Non lo si è fatto perché questa ipotesi fa venire il “mal di pancia” a qualche partner della maggioranza stessa e si rischia di imbarcarne uno per perderne magari altri. Il confronto insomma è destinato a continuare.
Alto Adige 20-5-11
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giovedì, 19 maggio 2011


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«Sì alla cittadella, ma con il lido»

LAIVES. Era dicembre quando il Pdl offrì sostegno alla giunta per il progetto della cittadella, a patto che non fosse solo calcio e che per il nuovo lido si imboccasse decisamente la strada dell’urbanizzazione dell’area del lido attuale. Proposta rinnovata ora dal capogruppo del Pdl Christian Bianchi, che apre uno spiraglio alla maggioranza.
«Era quella la condizione per un eventuale sostegno al progetto - ricorda Bianchi - e quella rimane. Se invece il sindaco deciderà di imboccare una strada diversa faccia pure, ma non conti su di noi per i voti necessari».
Bianchi, in una nota, ripercorre le difficoltà che sta incontrando il progetto della cittadella, avversato anche da esponenti della stessa maggioranza. «Le evidenti fratture al suo interno - dichiara - che non riguardano solo la Svp ma anche Verdi e lo stesso Pd, fanno emergere la poca prospettiva che questa maggioranza ha saputo crearsi nel primo anno di governo. Tanti discorsi volti a far credere che sia una maggioranza coesa, ma alla prova dei fatti c’è stata un’esplosione. Mai si era visto a Laives un voto Svp diviso a metà fra contrari e favorevoli alla cittadella, mentre i Verdi, pur a favore, hanno subordinato il sostengo alla necessità che la cittadella non sia solo calcio. È evidente quindi, che la realizzazione del solo lotto 1, quello dello stadio per l’Fc Alto Adige, non interessa a nessuno se non abbinata a strutture di interesse collettivo, in primis il nuovo lido, ovviamente strutturato in maniera da essere utilizzabile anche in inverno».
E qui Bianchi torna a ribadire la posizione di Pdl e Lega Nord, che è anche quella espressa dai Verdi: sì ad un nuovo lido in zona Galizia e per il finanziamento si trasformi l’area del lido attuale in zona edificabile, da mettere poi all’asta. Per Bianchi questa è una strada che garantisce maggiore trasparenza rispetto ai passaggi legati all’urbanistica concordata, una strada anche più rapida per le procedure semplificate.
«Siamo certi - conclude Bianchi - che se il progetto del lido non lo definiremo in questa fase, poi non verrà più realizzato perché, passata la bufera sulla cittadella sportiva, la Svp non sarà mai più disponibile a tornare su questo tema».
Pdl e Lega Nord lasciano ancora aperto uno spiraglio verso la maggioranza, a ben precise condizioni, quelle elencate da Bianchi. (b.c.)

Alto Adige 19-5-11
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giovedì, 19 maggio 2011

   

«Il partito vuole la cittadella»

BRUNO CANALI
LAIVES. La coalizione di maggioranza tira le somme di un mese di crisi e lo fa con due incontri in rapida successione: uno ieri sera tra le delegazioni e un altro questa sera. Il nodo principale rimane quello della cittadella in Galizia, con tre consiglieri Svp che hanno votato contro. Sul resto del programma, come ha garantito l’Obmann cittadino Hans Joachim Dalsass problemi non ce ne sono. Torna a farsi strada anche l’idea di ampliare la maggioranza, ma su questo versante rimane lo scetticismo della lista La civica.
Dice Debora Pasquazzo, capogruppo del Pd: «Credo che almeno le principali priorità del programma di maggioranza non dovrebbero essere in discussione, perché sono proposte che appartengono a tutti fin dalle elezioni. La maggioranza quindi deve trovare il modo per portarle avanti. Certo, non è possibile pensare di andare avanti dovendo continuamente ridiscutere il programma che ci siamo dati».
Dario Volani, assessore Idv lancia un appello a Luis Durnwalder: «Se veramente anche lui crede nella cittadella, dovrebbe richiamare all’ordine i “ribelli” del gruppo Svp. Noi alla Stella Alpina abbiamo detto: siete una parte determinante della maggioranza e avete il compito di trovare i voti per portare avanti il programma perché non c’è solo la cittadella. Se ci si crede bene, e allora si lavori senza pregiudiziali, anche allargando la coalizione nell’interesse di Laives». Volani boccia invece il referendum sulla cittadella perché, «non mi piace dover scegliere tra tutto nero o tutto bianco. Pure nell’opposizione vi siano persone in grado di dire: ok, vediamo».
Per Giorgio Zanvettor, capogruppo dei Verdi, «andare a casa significherebbe rimetterci tutti. Certo, dobbiamo confrontarci sui punti programmatici e trovare un accordo su quelli qualificanti. Chi ha responsabilità in questa situazione un dazio lo dovrà pagare, altrimenti chiunque si sveglierà alla mattina e rimetterà in discussione qualunque cosa».
Sieglinde Niederstätter Fauster, capogruppo Svp è ottimista e lancia un messaggio anche ai suoi. «Penso che alla fine troveremo un accordo, anche se conosciamo la contrarietà del Bauernbund alla cittadella. Credo comunque che vi sia una prospettiva tecnica e una politica, entrambe da considerare: tecnicamente il progetto si può discutere; politicamente, invece, all’interno dell’Svp una maggioranza, seppure piccola, è a favore della cittadella e questo va accettato».
Infine Franco Magagna, della lista La Civica. «Sì ad un eventuale “aiuto tecnico” da chiunque, se serve per far passare il progetto - dice - meno favorevole invece ad un allargamento della maggioranza. In giugno la Provincia dovrà decidere sulla legge urbanistica e aspettiamo per capire anche il destino del centro commerciale, al quale è legato quello della cittadella. Non siamo assolutamente disponibili ad inchinarci davanti al Bauernbund - conclude Magagna -, così come non siamo disponibili ad accettare qualunque compromesso pur di rimanere nel posto in cui siamo».
Alto Adige 19-5-11
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mercoledì, 18 maggio 2011



«Altri problemi sono molto più sentiti dalla gente»

LAIVES. Anche secondo Andreas Mumelter, ex assessore comunale e Obmann Svp di San Giacomo, in questo primo anno di amministrazione comunale è stato fatto ben poco. «Abbiamo diverse situazioni da risolvere, penso ad esempio alle scuole - spiega Mumelter - temi molto più sentite dalla nostra gente rispetto al progetto della cittadella».
«Sarebbe opportuno rivedere il programma amministrativo - aggiunge Mumelter -, perché se tra qualche anno ci presenteremo alle elezioni con la cittadella, credo che saremo severamente puniti dai nostri elettori». Mumelter, che partecipa agli incontri del direttivo comunale, conferma quanto dice il collega Obmann di Laives Dalsass: «Tolta la cittadella, sul resto dei punti programmatici non vedo particolari problemi a trovare un accordo con i partner di maggioranza».
Di San Giacomo sono anche Elmar Filippi e Robert Tezzele, due dei tre consiglieri comunali Svp che si oppongono al progetto della cittadella, una scelta che a questo punto pare difficilmente revocabile. Le tesi dei tre sono state a più riprese illustrate da Robert Tezzele, che ha parlato di «nessun tornaconto per Laives dal fatto di ospitare sul suo territorio, in zona Galizia, uno stadio destinato all’Fc Alto Adige e annesso centro commerciale, del quale ancora non si conosce il piano finanziario e si congettura anche sulla effettiva superficie che potrà avere in base alla necessità di recuperare i soldi necessari per costruire lo stadio». Si parla anche di eccessivo consumo di terreno agricolo nel fondovalle e su questa osservazione si sono allineati già anche contadini, Wwf e ambientalisti, oltre a vari esponenti politici comunali. Le posizioni riguardo al progetto della cittadella insomma sono oramai cristallizzate e difficilmente i vari protagonisti cambieranno opinione.
Intanto sia il presidente della giunta provinciale che quello dell’Fc Alto Adige premono per stringere i tempi e pongono un ultimatum: «O si vede qualche passo concreto in avanti entro l’autunno, oppure si considererà chiuso il discorso con Laives e si guarderà altrove per realizzare la cittadella». Passi concreti significa prima di tutto la variazione urbanistica per le aree in zona Galizia, operazione che, bene che vada, tecnicamente richiederebbe quasi sei mesi di tempo: potrebbero essere già troppi. (b.c.)
Alto Adige 18-5-11
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mercoledì, 18 maggio 2011



La giunta di Laives da un mese è paralizzata

BRUNO CANALI
LAIVES. Da un mese a questa parte, vale a dire da quando il voto contrario di tre consiglieri Svp sulla cittadella ha innescato una crisi politica in maggioranza, l’attività della giunta appare sotto tono. Poche le delibere di un certo rilievo approvate dall’esecutivo, che si limita quasi all’ordinaria amministrazione. «Stiamo lavorando - dice il sindaco Liliana Di Fede - anche se con una certa fatica. Non direi però che siamo “frenati” perché gli approfondimenti che avevamo in programma li stiamo facendo».
Intanto la verifica politica di maggioranza non è ancora conclusa. Non lo è perché manca ancora il pronunciamento definitivo della Svp. Il partito si è riunito la scorsa settimana e quindi anche lunedì per mettere a fuoco le richieste e le proposte da fare ai partner di coalizione che hanno chiesto a loro volta chiarimenti e conferme sul programma comune. Domani è in programma un confronto di maggioranza per analizzare i punti dell’imminente consiglio comunale, ma è scontato che sarà anche l’occasione per il faccia a faccia tra i partner.
«Probabilmente sarà così - afferma Hans Koachim Dalsass, Obmann della Svp di Laives -. Tolto il nodo della cittadella sportiva, sul resto del programma non ci sono particolari problemi». Dalsass quindi ammette per l’ennesima volta che non è cambiata la posizione contraria al progetto dei consiglieri Tezzele, Clementi e Filippi: su questo tema niente da fare. Oramai tra le file della maggioranza serpeggia un certo scetticismo sulla reale possibilità che si riesca a realizzare il grande progetto caldeggiato da Provincia e Fc Alto Adige, anche perché ai prossimi passaggi in aula non ci sarà il sostegno di qualche esponente di opposizione, come era stato inizialmente.
Un segnale di stanchezza arriva anche da alcuni esponenti del Pd (Mirko Campo, Marzia Chinaglia e Matteo Moschen) che in una nota, preso atto dell’impasse sulla cittadella, hanno esortato a guardare oltre e ad affrontare decisamente altri progetti, primo fra tutti la piazza che ancora manca a Laives, nonostante se ne parli da decenni. Anche Roberto Ceol, consigliere del Pd, dà oramai per «morto» il progetto della cittadella di fronte al dissenso che attraversa larghi strati della comunità locale e auspica che la giunta punti l’attenzione sul resto.
Questa situazione, che va avanti da diverse settimane, fa dire all’opposizione che «una maggioranza non c’è più», in particolare dopo che i tre consiglieri Svp hanno votato contro il resto della coalizione. «Ci dicano cosa hanno intenzione di fare - ribadisce Christian Bianchi, capogruppo del Pdl - perché questa stagnazione amministrativa è quanto di peggio si possa augurare il Comune di Laives. Ci hanno spiegato un mese fa che era necessaria un’approfondita verifica all’interno della coalizione dopo quanto accaduto sulla cittadella e anche per l’aeroporto. Stiamo ancora aspettando che ci dicano a quali risultati sono arrivati e come pensano di proseguire per i prossimi quattro anni».
Alto Adige 18-5-11
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martedì, 17 maggio 2011



Aeroporto, sì al piano sicurezza

BRUNO CANALI
LAIVES. La commissione urbanistica comunale ha detto sì al piano per la sicurezza dell’aeroporto di San Giacomo. A favore del piano in commissione ha votato anche Giorgio Zanvettor, consigliere dei Verdi, fermamente contrario all’ampliamento dello scalo aereo come del resto tutto il consiglio, che settimane fa ha approvato un ordine del giorno in tal senso. E il piano della sicurezza dovrà ora passare in aula.
Proprio Zanvettor, in consiglio comunale, aveva spiegato che uno dei pochi strumenti a disposizione di Laives per frenare il progetto della Provincia è appunto il piano per la sicurezza, che deve essere approvato dal comune e non dalla Provincia.
«Quello che abbiamo approvato in commissione urbanistica - spiega lo stesso Zanvettor - non è altro che l’esistente, il piano relativo alla pista attuale. Di per sé non è qualcosa che apre la porta all’ampliamento quindi, ma serve invece per proteggere le aree attorno all’impianto aeroportuale e ci è richiesto espressamente dall’Enav. In sostanza, abbiamo sancito l’esistente. Diverso il discorso per un ampliamento futuro, perché l’allungamento della pista verso sud, sul nostro territorio comunale, significherà di fatto uno spostamento anche delle aree di rischio e quindi della necessità di stabilire gli spazi relativi alla sicurezza. Sarà in quel caso che dovranno per forza chiederne preventivamente al Comune di Laives la modifica per ridisegnare le zone a rischio, una concessione che, come detto, può rilasciare esclusivamente il Comune e non la Provincia. Sarà a quel punto, semmai, che si potrà nuovamente intervenire».
Christian Bianchi, capogruppo del Pdl, torna anche sull’argomento aeroporto di San Giacomo per ribadire sostanzialmente quanto spiegato dal collega Zanvettor, per poi aggiungere la tesi già espressa in consiglio comunale quando venne approvato all’unanimità l’ordine del giorno contrario all’ampliamento della pista.
«Non è solo la questione delle zone di sicurezza - dice Bianchi - bensì degli oneri pesanti che Laives deve accollarsi a causa della presenza di un aeroporto e relativo movimento di voli. Per questo noi abbiano accennato già in consiglio comunale all’eventualità che la Provincia prenda in considerazione misure compensative per il nostro territorio comunale, che servano a controbilanciare gli effetti negativi prodotti dall’aeroporto. Sto pensando ad esempio al fatto che proprio a San Giacomo abbiamo scolari dell’elementare italiana in container, così come c’è necessità di una scuola nuova a Pineta e del nuovo lido, della riqualificazione di via Kennedy e altro. Queste per noi sono le “misure compensative».
Alto Adige 17-5-11
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domenica, 15 maggio 2011



Bianchi appoggia la proposta di Zanvettor sul lido

LAIVES. Sul percorso da fare per arrivare ad avere un nuovo lido comunale in zona Galizia, c’è sintonia tra i Verdi (che sono in maggioranza) e il Pdl (che è all’opposizione). «Sono d’accordo con quanto affermato dal collega dei Verdi Giorgio Zanvettor - dice Christian Bianchi, capogruppo del Pdl - ovvero che il finanziamento per costruire un lido nuovo si potrebbe certamente trovare vendendo l’area del lido attuale dopo averla trasformata in uno spazio edificabile. Si tratterebbe sicuramente del sistema più semplice e veloce, che oltretutto ci metterebbe al riparo da rischi di speculazione legati invece alla complicata manovra che era stata ipotizzata tempo addietro. In sostanza, come ha anche spiegato, cifre alla mano, Giorgio Zanvettor, rendendo edificabili i due ettari circa di vecchio lido, con indice di cubatura piuttosto basso in maniera da preservare poi la qualità abitativa, si riuscirebbe a ricavare - mettendo all’asta quell’area - il finanziamento necessario per costruire un nuovo lido. Questa tesi noi del Pdl la stiamo perorando da diversi anni, finora però inascoltati. Speriamo sia la volta buona». (b.c.)
Alto Adige 15-5-11
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domenica, 15 maggio 2011



Il lido amplia l’offerta Ristorante anche la sera fitness e corsi di nuoto

BRUNO CANALI
LAIVES. Venerdì 20 maggio riapre il lido cittadino. In questi giorni l’area è sottoposta ad un ampio intervento di sistemazione e pulizia e venerdì, quando riaprirà i battenti, offrirà diverse, interessanti sorprese a tutti i visitatori. Deniel Bozzolan, insieme al padre, è il titolare della Coop4Life, società che ha in gestione l’impianto balneare comunale di via Stazione. «Quest’anno - anticipa - abbiamo deciso di fare le cose in grande, offrendo divertimento e svago anche oltre il normale orario di apertura. Abbiamo ristrutturato il ristorante e proporremo la possibilità di mangiare qui al lido. Per questo stiamo installando anche una grande griglia, ottima sia per la carne che per il pesce o le verdure. Contiamo di riuscire a cucinare anche la sera. Per il resto dell’attività al lido - prosegue Bozzolan -, con il “Team Aqua”, società sportiva dilettantistica, abbiamo già in programma corsi di nuoto, sia per bambini che per ragazzi fino a 13 anni. Si svolgeranno tutti i giorni, dal lunedì al venerdì e nella quota di iscrizione (che prevede sconti con più figli o gruppi partecipanti) comprenderanno anche pranzo e merenda. Abbiamo pensato insomma ad una sorta di “estate ragazzi” qui a lido, consapevoli che diverse famiglie con i genitori che lavorano, in estate avrebbero piacere di poter lasciare i propri figli in un posto sicuro, dove possano anche fare attività all’aria aperta. Per i corsi le iscrizioni sono già aperte: basta chiamare il 347 2523449».
Ma le novità al lido quest’anno non sono finite. In questi ultimi giorni, si sta anche lavorando all’installazione di una serie di attrezzi ginnici come quelli che si possono trovare nelle migliori palestre.
«Li montiamo sotto alcuni capannoni - spiega Bozzolan - e saranno poi messi a disposizione di chi vorrà utilizzarli, magari alternando le nuotate in piscina a qualche sessione ginnica, che contribuisce a migliorare forma fisica e benessere. Anche questa idea è scaturita dalla volontà di rivitalizzare il vecchio lido, un’area che si presta benissimo per determinate attività, in particolare quelle all’aperto. Ci siamo resi conto fin da quando abbiamo preso in appalto l’area dal Comune che avrebbe grosse potenzialità se ben sviluppate e, appena abbiamo potuto, ci siamo lanciati. Da venerdì prossimo anche il lido di Laives sarà un punto di richiamo per tutti, non solo ed esclusivamente per chi preferisce fare il bagno in piscina. Quello che ci proponiamo - conclude il gestore del Lido - è di mettere a disposizione della comunità un’area nella quale poter passare qualche ora in pieno relax, facendo attività piacevoli fino a sera, con la possibilità anche di mangiare qualche cosa velocemente».
Altra novità, la razionalizzazione degli ingressi, perché sono stati montati due “tornelli” davanti all’entrata verso il prato del lido e verso gli spogliatoi. Finalmente insomma, il lido di Laives ha iniziato a cambiare volto e questo verrà sicuramente apprezzato dai visitatori.
Alto Adige 15-5-11
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sabato, 14 maggio 2011



Casa di riposo: lunga lista d’attesa

BRUNO CANALI
LAIVES. Con un centinaio di richieste di ammissione in lista di attesa, la casa di riposo cittadina avrebbe sicuramente necessità di essere ampliata. In questo senso i responsabili hanno anche commissionato un progetto, ma non ci sono i finanziamenti per portarlo avanti per ora.
Attualmente la casa di riposo di via Dante ospita 64 anziani: “Due posti in più rispetto ai 62 di prima - spiega il presidente della struttura Peter Daldos - e questo in virtù del decreto firmato dalla giunta provinciale. Però la lista di attesa sarebbe lunga, con quasi 100 anziani che hanno fatto richiesta di venire qui da noi. Da tempo abbiamo commissionato uno studio all’architetto Amplatz per vedere cosa si potrebbe fare, magari acquisendo anche il complesso di fronte alla casa di riposo, dove c’è il cantiere comunale. Secondo il tecnico, si riuscirebbe ad avere almeno un centinaio di posti letto e sarebbe già un’ottima risposta al bisogno dei nostri anziani”.
In pratica, si tratterebbe di acquisire alcune cubature sul lato opposto di via Dante collegandole poi alla struttura madre mediante un breve tunnel sotto la strada. Lì, insieme a nuove camere, alcune dedicate anche a chi è affetto da demenza senile, potrebbero trovare posto fisioterapia, parrucchiere, garage e altri servizi necessari per far funzionare al meglio la casa di riposo.
“Intanto abbiamo iniziato a fare alcuni lavori nella struttura esistente - spiega Daldos - in particolare abbiamo rifatto la terrazza, razionalizzato, nell’interrato, i garages, che adesso sono 17 più un magazzino. Migliorati anche gli spogliatoi per il personale. Questi lavori li abbiamo fatti guardando in prospettiva al possibile ampliamento, sia verso valle che verso monte, dove si creerebbero spazi di lavoro e si potrebbe allargare anche la sala da pranzo. Sarebbe prevista anche una chi cappella per funzioni religiose e altre soluzioni. Abbiamo anche presentato in Comune questo progetto ma intanto non ci sono soldi per proseguire. Al nuovo progetto siamo arrivati in seguito ad una analisi interna della struttura, che ha evidenziato come oramai, nonostante l’ultimo ampliamento di anni orsono, oramai gli spazi sono sempre più carenti, in particolare per quanto riguarda il tempo libero degli ospiti, quelli di lavoro e il magazzino. C’è poi la lista di attesa dove attualmente sono un centinaio le richieste di ammissione da parte di anziani del circondario di Laives, Bronzolo e Vadena e non riusciamo a fronteggiarle come vorremmo. Per questo abbiamo commissionato un progetto all’architetto Amplatz in maniera da poter intervenire appena ci saranno le condizioni economiche necessarie”.
Data la posizione nella quale il complesso della casa di riposo si trova, stretta tra via Dante, via Peter Mayr, proprietà private e il vecchio cimitero, dopo gli ultimi lavori, superficie per espandersi attorno non ce n’è più. Così ha preso forma l’idea di puntare verso monte, vale a dire sul lato opposto di via Dante, dove attualmente hanno sede una ditta privata e il cantiere comunale. Primi contatti con i privati li avrebbe intrapresi già l’ex vice sindaco Georg Forti, proprio per sondare la disponibilità a vendere la cubatura. Poi però, tutto è stato congelato per mancanza di fondi.
Il progetto è un primo passo, e prevede due corpi separati (l’attuale complesso e quello che si potrebbe realizzare a monte) collegati mediante un breve tunnel sotterraneo che attraverserebbe via Dante. Questa soluzione avrebbe il pregio di evitare continui attraversamenti della carreggiata da una parte all’altra, una soluzione simile a quell’adottata per l’ospedale di Bolzano.
Alto Adige 14-5-11
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venerdì, 13 maggio 2011



A Laives «Il centro commerciale raddoppia»

BRUNO CANALI
LAIVES. «L’assessore Widmann sta premendo per la realizzazione del centro commerciale di Laives. Per ora vorrebbe una superficie di 7.000 metri quadrati, ma nell’ambiente tutti sanno che questi non saranno sufficienti a finanziare lo stadio. Un grosso gruppo interessato alla cittadella c’è, ma pretende una superficie di 15.000 metri quadrati».
Così parlo in un’intervista sull’Alto Adige di ieri Dado Duzzi, vicepresidente dell’Unione commercio turismo servizi, da sempre contraria alla nascita di un centro commerciale a margine del nuovo stadio dell’Fc Alto Adige. Svelando i presunti piani dell’assessore provinciale al commercio, Duzzi lancia l’allarme per il rischio che la superficie destinata ai servizi possa addirittura essere raddoppiata, proprio allo scopo di finanziare la costruzione degli impianti sportivi. Accuse respinte al mittente dallo stesso Widmann: «Duzzi è male informato, personamente sono contrario alla cittadella - dice Widmann -. In ogni caso, più di 7.000 metri quadrati al commercio non saranno destinati».
Le argomentazioni del vicepresidente dell’Unione non sembrano così campate in aria. «Fatti quattro conti - spiega Duzzi - con gli 11 milioni di euro garantiti dalla Provincia si riuscirà a malapena ad espropriare il terreno necessario per la cittadella». Il vicepresidente dell’Unione commercio conferma poi le voci che stanno circolando in merito al centro commerciale, indicazioni secondo le quali già si sarebbe manifestato l’interesse da parte di un grosso gruppo commerciale. «Non è un gruppo straniero, come è stato già scritto - specifica Dado Duzzi - ma della nostra penisola, che avrebbe grande interesse ad entrare anche nel mercato altoatesino e quindi guarderebbe con attenzione proprio all’ipotesi della cittadella di Laives, me lo ha confermato un importante imprenditore bolzanino. Ma, per prendere parte all’operazione, il gruppo pretenderebbe una superficie di 15 mila metri quadrati».
«Questo è tipico di Duzzi - replica l’assessore provinciale al commercio, Thomas Widmann -. Prima parla, poi pensa, poi s’informa. Se si fosse informato, non avrebbe detto cose di questo genere. Io della cittadella dello sport di Laives non mi sono mai interessato. Nell’ambito del mio partito sono tra quelli che si oppongono a quel progetto, perché non ha senso. C’è una maggioranza che ha preso una decisione e io la rispetto, ma più di 7.000 metri quadrati di superficie commerciale, nel verde agricolo di Laives, non saranno autorizzati. Io penso addirittura che la cittadella dello sport non si farà. Ma se si facesse non autorizzerei un metro quadrato in più».
Bocciata la cittadella, Dado Duzzi propone quella che sarebbe invece la soluzione migliore per Laives e il suo commercio: «Non c’è bisogno della cittadella - dice Duzzi - ma di una rivitalizzazione della città, cosa che potrà avvenire con l’entrata in funzione della tangenziale in galleria. La riqualificazione dell’asse di via Kennedy è sicuramente da privilegiare rispetto alla cittadella».

«Anche 6.000 metri quadrati sarebbero troppi»

LAIVES. Per Elda Paolazzi, fiduciaria dei commercianti locali per l’Unione commercio turismo servizi, anche 6.000 metri quadrati di centro commerciale sarebbero troppi a Laives. «Noi non abbiamo nulla contro la cittadella dello sport - ribadisce - a patto però che non venga costruito l’ennesimo centro commerciale. Se addirittura poi dovesse essere grande il doppio di quanto ci hanno garantito all’inizio, allora proprio no. Voglio vedere se lo faranno e nel caso, con l’Unione commercio vedremo di fare qualche cosa per impedirlo. Io - conclude Elda Paolazzi - rimango alle parole che mi hanno dato il sindaco Di fede, insieme all’assessore al commercio Sara Endrizzi e anche al presidente dell’Fc Alto Adige Walter Baumgartner, ovvero, che al massimo il centro commerciale accanto allo stadio in zona Galizia non supererà i 6.000 metri quadrati di superficie. Se invece saranno di più, come Unione ci mobiliteremmo immediatamente». (b.c.)
Alto Adige 13-5-11
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giovedì, 12 maggio 2011



Laives, per la zona del lido bisogna muoversi con più trasparenza

La pubblicazione dello studio preparato dall’arch. Zanvettor per una stima del potenziale edificatorio della zona attualmente occupata dal lido di Laives, ci pare andare incontro a quella necessità di trasparenza da molte parti auspicato, ma troppo spesso disatteso. Ma vi è un’adesione incondizionata all’uso di uno strumento, quello della convenzione urbanistica, che dove è stato applicato, per ammissione unanime, non ha dato buona prova di sé scardinando surrettiziamente la programmazione dello spazio urbano ed extra-urbano. Non si tratta di rifiutare aprioristicamente questa possibilità concessa dall’attuale legislazione, ma essere coscienti dei pericoli a cui si va incontro è la base per evitare errori e conseguenti scempi del proprio territorio. Tutto il ragionamento dell’ex-assessore muove invece da questo assioma: l’unica possibilità di finanziamento di opere pubbliche è la concessione di diritti edificatori a privati. Si tratta di un’affermazione importante che necessiterebbe però di un ampio dibattito e di una verifica. Accettarlo invece in maniera incondizionata ed acritica vuol dire precludersi la possibilità di indagare e percorre strade diverse e forse alternative. In egual modo non daremmo per scontata la necessità/opportunità di spostare l’impianto natatorio dalla sua attuale sede. Quanto costerebbe infatti risanare ed adeguare alle necessità odierne l’attuale impianto per il quale era già stato acquistato il terreno necessario con un contributo provinciale? Solo mettendo a confronto i dati è possibile procedere nel ragionamento. Vediamo ora però cosa ci dice lo studio: 1. la legge provinciale prevede che “le nuove zone residenziali vadano previste ove possibile, contigue ad insediamenti preesistenti idonei”. L’ex-assessore afferma che la zona prescelta corrisponde ai criteri richiesti. Corrisponde al vero la presenza di alcune infrastrutture, ma manca una ciclabile e il servizio autobus andrebbe necessariamente potenziato. Pare poi alquanto avventato affermare che sia contiguo”ad insediamenti preesistenti idonei”. La formulazione è vaga, ma pensare che “case singole e villette immerse nel verde” presenti in quella zona possano essere l’appiglio per nuovi insediamenti ci pare una forzatura. Posizionare poi al posto del lido un nuovo quartiere vuol dire inevitabilmente aprire alla cementificazione dello spazio intermedio. E qui si apre un discorso più generale che riguarda l’utilizzo e la tutela del proprio territorio: è evidente che parliamo di una risorsa limitata che va amministrata con parsimonia. Utilizzare un’ampia area per costruire abitazioni che non rispondono ai bisogni degli abitanti di Laives porterà ad un aumento di popolazione e quel risparmio che l’estensore dello studio calcola se ne andrà ben presto in servizi che il comune dovrà predisporre ed elargire.
2. Si dà poi per scontata l’esigenza di un quartiere signorile o, per usare le parole dell’ex-assessore, di “un’edificazione di qualità (villette, case singole, al limite case a schiera)”, di cui Laives sentirebbe la mancanza. Anche qui ci troviamo di fronte ad un’asserzione non dimostrata. Esiste questa necessità? stata quantificata? Non ci risulta.
3. Se si deve fare una convenzione urbanistica - si afferma infine - è più conveniente farlo con terreni di proprietà pubblica che con terreni da acquistare. La conclusione è disarmante, ma soprattutto elude i problemi di fondo: l’opportunità di spostare il lido e la necessità di cementificare una vasta area, per di più separata dall’attuale abitato, e di ricorrere ad una convenzione che si sostanzia in una contrattazione con dei privati che mirano al massimo profitto.
Alto Adige 12-5-11
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giovedì, 12 maggio 2011



L’Svp frena su piazza e nuovo lido

BRUNO CANALI
LAIVES. La Svp comunale sta tirando le somme di un confronto che era incominciato ancora con i primi dissidi interni sulla cittadella. Stasera è in programma un incontro, un altro si terrà lunedì prossimo.
Sulla cittadella nessuna novità: i tre consiglieri che hanno votato contro rimangono sulla loro posizione e ne ha dovuto prendere atto anche l’Obmann Hans Joachim Dalsass, “tirato per la giacca” dal resto della coalizione di maggioranza per questa situazione critica. Abbiamo chiesto a Dalsass quale sia la posizione della Stella alpina comunale rispetto agli altri grandi progetti - due fra tutti, piazza e nuovo lido - che fanno parte del programma concordato con Pd, Verdi, La civica e Idv.
«Ne stiamo parlando - si limita a dire Dalsass - e una decisione definitiva quindi ancora non c’è. Non è corretto comunque affermare che la Svp sarebbe scettica anche nei confronti del progetto per la piazza in centro a Laives perché non è così. Noi non siamo contro la piazza, però è anche questo un tema da approfondire, perché rispetto all’inizio alcuni aspetti sono cambiati. Lo stesso vale per il nuovo lido e relativi modelli di finanziamento. Ribadisco che anche al nostro interno il confronto è aperto e stiamo cercando di mettere a fuoco i punti di accordo con il resto della maggioranza. Per questo sono in programma un paio di incontri tra noi da qui alla prossima settimana».
In attesa che la Svp dia nuove indicazioni, rimangono le considerazioni del recente passato. Per quanto riguarda la piazza, il partito ha sempre sottolineato che la cubatura edificabile prevista per dare seguito all’urbanistica concordata è eccessiva essendo in pieno centro e quindi serviva un “alleggerimento”, che però, come un cane che si morde la coda, andrebbe a scapito del guadagno necessario per poter costruire la piazza stessa. Sul nuovo lido il partito di Dalsass è stato fin dall’inizio favorevole come principio: la divergenza in maggioranza arriva invece quando si ipotizza di costruire case al posto del lido vecchio, anche in questo caso, per ricavare i soldi grazie all’urbanistica concordata, necessari per costruire il nuovo lido in zona Galizia.
Alto Adige 12-5-11
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mercoledì, 11 maggio 2011



Spostamento del Lido Grasso con i Verdi: «Più trasparenza»

LAIVES. Le valutazioni che il capogruppo dei Verdi in consiglio comunale a Laives ha ufficializzato in merito al trasferimento del lido utilizzando o meno lo strumento dell’urbanistica concordata, fanno dire all’ex consigliere Rosario Grasso, che «si tratta di una iniziativa che va incontro alla necessità di trasparenza da molte parti auspicata ma troppo spesso disattesa».
Poi però, Grasso (che è anche membro del comitato contro lo stadio in Galizia) si dichiara «poco convinto per quanto riguarda le premesse e le conclusioni, in particolare sull’adesione incondizionata allo strumento dell’urbanistica concordata la quale, laddove è stata applicata, per ammissione unanime, non ha dato buona prova di sé, scardinando surrettiziamente la programmazione degli spazi urbani ed extra urbani».
Grasso sottolinea che non si tratta di rifiutare aprioristicamente questa possibilità urbanistica, ma piuttosto, «di essere coscienti dei pericoli ai quali si va incontro. Questa - dice Grasso - è la base per evitare errori e scempi territoriali». La conclusione, per l’ex consigliere è «disarmante ma, soprattutto, elude il problema di fondo che è quello dell’opportunità di spostare il lido comunale e la necessità di cementificare una vasta area, per di più separata dall’abitato contrattando con i privati».
Alto Adige 11-5-11
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mercoledì, 11 maggio 2011



Tensioni sulla Casa della cultura

BRUNO CANALI
LAIVES. La casa della cultura italiana potrebbe diventare tema per nuove tensioni in maggioranza. Laives non ne ha mai avuta una, adesso però c’è una bozza fatta realizzare dalla passata amministrazione.
Si tratta di un’ipotesi predisposta per conto dell’allora assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon, dall’architetto Paolo Berlanda, un’idea di trasformazione della vecchia palazzina che in cima a via Pietralba, fino a qualche anno fa ospitava l’ufficio dei vigili urbani ed è oggi occupata da una saletta espositiva e dalla sede dell’Upad. La situazione logistica però è al limite della funzionalità e quindi c’è l’intenzione di trasformare quegli spazi in una vera casa della cultura per il gruppo italiano a Laives.
Il problema principale, come sempre, è quello dei finanziamenti, ma il consigliere del Pd Roberto Ceol, sta spingendo affinché siano impegnati almeno i primi soldi per la progettazione esecutiva già nelle variazioni di bilancio che arriveranno ad inizio estate.
«La casa della cultura italiana - spiega Ceol - oltre a dare una sistemazione decorosa ad alcune associazioni locali (Upad, Istituto musicale, Arte La Goccia e coro Monti Pallidi) permetterebbe di liberare spazi oggi occupati ad esempio dal coro in zona scolastica, spazi dei quali prima o poi la scuola media avrà bisogno. Per questo ho già fatto presente al sindaco che nelle variazioni di bilancio bisognerebbe prevedere il finanziamento del progetto».
Che ci sia la volontà unanime di arrivarci, lo conferma pure l’assessore alla cultura Dino Gagliardini: «Tutti desidereremmo questa casa, ma ora abbiamo altre priorità. Appena possibile metteremo i primi soldi e dobbiamo anche sondare la disponibilità che già ci hanno manifestato sia Durnwalder che Tommasini. In questo senso c’era una promessa ancora nel 2005 col sindaco Polonioli».
L’architetto Paolo Berlanda illustra sommariamente gli aspetti tecnici: «La spesa prevista è di poco inferiore ai due milioni - dice il progettista - per 600 metri quadrati di locali destinati ad attività varie, dall’interrato fino al terzo piano. Nell’interrato e al piano terra ho previsto luoghi per incontri ed esposizioni; dal primo al terzo, sedi associative».
Alto Adige 11-5-11
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martedì, 10 maggio 2011


Parcheggi liberi per handicappati

LAIVES. Il Pdl è intenzionato a riportare in consiglio comunale un ordine del giorno sulla opportunità di concedere il parcheggio gratuito ai disabili anche nelle zone dove per tutti gli altri è a pagamento. Un primo tentativo è stato respinto dal consiglio recentemente, ma nel frattempo ci sarebbero delle novità a livello governativo. «La Commissione trasporti della camera - spiegano i consiglieri del Pdl Daniele Inguscio e Claudia Furlani - ha approvato una risoluzione in tal senso, proprio perché il diritto alla mobilità è sancito dalla Costituzione. Quello che chiediamo è che i disabili, qualora non trovino spazio per parcheggiare nei posti a loro riservati, lo possano fare su tutti gli altri, senza però dover pagare il ticket». (b.c.)
Alto Adige 10-5-11
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martedì, 10 maggio 2011



Per l’ok alla cittadella servono mesi

BRUNO CANALI
LAIVES. «La Provincia non ha mai chiesto a Laives di costruire lo stadio per l’Fc Alto Adige. È il Comune che lo ha chiesto a noi”. Parola del presidente Luis Durnwalder, che aggiunge: «Noi ci siamo subito detti disponibili ad approvare la variazione urbanistica e abbiamo stanziato 11 milioni di euro. Adesso attenderemo fino alle ferie estive e poi, se non ci saranno fatti concreti, inizieremo a trattare con altri Comuni. Tre sindaci si sono prenotati ma, come si dice, non è il caso di parlare con gli eredi prima che il papà sia morto».
 Come aveva fatto il presidente dell’Fc Alto Adige qualche giorno fa fissando un termine entro metà giugno, anche Durnwalder pone un ultimatum. Nel frattempo, dopo la sofferta approvazione della delibera d’indirizzo politico per la cittadella da parte del consiglio comunale si guarda al prossimo, determinate passaggio, quello della variazione urbanistica per trasformare il verde agricolo della zona Galizia in area per attrezzature collettive, in maniera che possa ospitare la cittadella. Ma non c’è una data, «anche perché - spiega l’assessore all’urbanistica Georg Zelger - dobbiamo attendere che il consiglio provinciale prenda una decisione sulla deroga alla legge urbanistica, necessaria per fare posto anche ad un centro commerciale».
Senza centro commerciale di almeno 6.000 metri quadrati, non sarà possibile neppure costruire lo stadio, perché mancherebbero diversi milioni di euro rispetto agli 11 garantiti dalla Provincia, tutti soldi che metterebbero gli imprenditori privati, a patto di poter costruire il centro commerciale.
«Io intanto ho terminato il lavoro che mi ha chiesto il Comune di Laives per la cittadella - spiega l’ingegner Guglielmo Concer - e quando mi arriverà l’ok si potrà andare avanti. So che stanno attendendo la deroga alla legge urbanistica provinciale. Appena sarà approvata, potrà iniziare l’iter vero e proprio. Quello che già ho presentato in Comune è lo studio di fattibilità e tutta la documentazione tecnico-urbanistica. Adesso in sostanza manca la decisione politica che dovranno prendere il consiglio provinciale, per quanto riguarda la legge urbanistica, e il consiglio comunale, per le relative variazioni del proprio Puc».
Impossibile appare oggi comunque riuscire a rispettare l’ultimatum di Durnwalder anche per una questione di tempi tecnici delle variazioni urbanistiche: una volta pronti tutti gli elaborati, andranno illustrati alle associazioni di categoria, le quali avranno un mese di tempo per dare i pareri. Subito dopo c’è il passaggio in commissione urbanistica comunale e quindi in consiglio comunale. Se quest’ultimo l’approverà, la deliberà andrà pubblicata per un mese, lasso entro il quale si possono esprimere osservazioni e ricorsi. Se ce ne saranno, si torna in commissione per ripetere l’iter. Se non ci saranno intoppi, tutto passerà alla Provincia, che a sua volta avrà 120 giorni di tempo per approvare la modifica del Puc di Laives. In sostanza, serviranno circa 6 mesi.
Alto Adige 10-5-11
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lunedì, 09 maggio 2011



Cittadella dello sport: spedite 6.000 lettere

LAIVES. L’esperienza maturata nel comitato di Pineta, ha insegnato a Franco Magagna, consigliere della lista La Civica e ai colleghi Manuel De Longis e Andrea Spinelli, che le informazioni ai cittadini, vanno fornite porta a porta.
Così hanno stampato (a loro spese) seimila lettere che si apprestano ad inviare alle famiglie per informarle sulla cittadella sportiva, facendo la cronistoria dall’inizio fino alle considerazioni sulle attuali polemiche che rischiano di far saltare un progetto da alcuni considerato strategico per il futuro della città.
«Con questa lettera - si legge nel testo inviato alle famiglie di Laives - intendiamo proporvi una riflessione comune su un progetto che, per vastità e importanza, potrà cambiare radicalmente l’immagine e l’assetto socioeconomico della nostra città, per cui ogni cittadino ne diverrà protagonista attivo. Sulla scelta per la cittadella non è consentito alcun errore di valutazione; non deve esserci alcuna speculazione politica, come non debbono prevalere né interessi di settore, né tanto meno posizioni oltranziste. L’imperativo deve essere solo l’utilità collettiva».
Nella missiva quindi si spiega il progetto; chi è l’Fc Alto Adige; il liceo Toniolo e un campus; il centro commerciale con i riflessi sul servizio di vicinato a Laives; lido e biotopo. Non manca un attacco al Bauernbund, l’associazione degli agricoltori accusata di resistere alla cittadella solo «per non perdere il secolare predominio sul territorio», per concludere con la promessa che la lista La Civica, «dopo essere riuscita a cambiare il volto di Pineta, continuerà nel suo impegno civico per l’interesse collettivo, contrastando con ogni mezzo questo decadimento».
Alto Adige 9-5-11
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lunedì, 09 maggio 2011


Vallarsa chiusa

BRUNO CANALI
LAIVES. L’ordinanza del sindaco per la zona Vallarsa, oltre ad avere fermato ogni attività nell’area sportiva gestita da una cooperativa, rischia di creare difficoltà alla ditta di trasporti Euroline che lì ha la sede.
L’ordinanza è stata emessa per garantire sicurezza da eventuali cadute di massi dato che all’interno della montagna alle spalle dell’area, si sta perforando la galleria per la variante, un lavoro effettuato con volate di mine.
«Da lunedì (oggi per chi legge ndr) spiega Johann Mitterhofer, titolare della Euroline, dovrei far spostare ulteriormente la barriera di new jersey che delimita il piazzale dalla parte più vicina alla parete rocciosa. Sono venuti dei tecnici ad indicare fin dove, ma in questa maniera non posso più lavorare perché i miei Tir non riuscirebbero a manovrare. Per questo ho telefonato al vice sindaco Bruno Ceschini, facendo presente il problema e chiedendo alternative, perché non posso chiudere a tempo indeterminato. Già ho perso un importante cliente per questi problemi, non vorrei dover fermare il lavoro: in Comune non mi hanno ancora risposto».
Il titolare della Euroline garantisce che fino ad oggi sassi nel piazzale non ne sono caduti; gli uffici sono distanti e perciò il rischio sarebbe ridotto ai mezzi. Quello che chiede è soltanto poter continuare lavorare.
Stessa situazione poco più a monte, alla zona sportiva e ricreativa, chiusa da qualche tempo. Amareggiati, gli sportivi dell’hockey hanno anche affidato ad un comunicato il loro sfogo: «Non sappiamo nulla di quello che ci aspetta - dicono - perché nessuno ci dà delle risposte in merito ai tempi di chiusura. In Comune sono troppo occupati a portare avanti lo stadio, anche se non riguarda le società locali, mentre a Laives ci sarebbero altre priorità. Nessuno si interessa a noi e la cooperativa, con il bar, ha dovuto chiudere; possibile che pur sapendo da anni che sarebbe stato perforato il tunnel, a nessuno sia venuto in mente il problema della sicurezza? Prima ci hanno promesso la luna (copertura del campo ghiaccio) poi invece ci tolgono la terra da sotto i piedi». L’incognita, per l’hockey, è rappresentata dalla prossima stagione che inizierà a settembre: “Ci sarà il campo o no?».
Alto Adige 9-5-11
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domenica, 08 maggio 2011



I ribelli Svp: quella struttura interessa solo all’Fc Alto Adige

LAIVES. Robert Tezzele, Sylvia Clementi ed Elmar Filippi, i tre consiglieri Svp che hanno già votato contro la delibera di indirizzo politico per la cittadella, rimangono convinti che si tratti di un’iniziativa sbagliata per Laives. «Piuttosto che “cittadella dello sport” - dice Tezzele - sarebbe più corretto chiamarla “cittadella dell’Fc Alto Adige, perché in realtà questo sarebbe, dato che per le società locali non è previsto l’utilizzo dei campi. Ci accusano anche di difendere solo gli interessi degli agricoltori ma non è così: il nostro giudizio negativo sulla cittadella si basa invece su una lunga serie di aspetti che ci lasciano molto perplessi, a cominciare dal fatto che è un’operazione privata, come si capisce dalle strutture che dovrebbero andarci, vale a dire stadio per l’Fc Alto Adige e relativi campi di allenamento, centro commerciale e liceo “Toniolo”. Ci chiediamo perciò dove stia l’interesse specifico per Laives».
 Fatti quattro conti, Tezzele è convinto che con gli 11 milioni di contributo provinciale si riuscirebbe a finanziare gli espropri degli 11 ettari di terreno agricolo necessari e niente altro. «Si parla di centro commerciale per finanziare il resto dell’opera che, nelle previsioni, arriverebbe a costare attorno ai 30 milioni di euro e ci chiediamo dove troveranno la differenza: il centro commerciale da 6.000 metri quadrati, del quale non si è mai discusso con i commercianti locali, sembra piccolo per il circondario e troppo grande invece per la nostra realtà commerciale».
 Tezzele riflette poi sull’eventuale retrocessione dell’Fc Alto Adige e l’impatto ambientale che avrebbero strutture del genere, per ribadire che sarebbe più conveniente ristrutturare lo stadio Druso a Bolzano. (b.c.)
Alto Adige 8-5-11
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domenica, 08 maggio 2011



«Laives lasci perdere i giochi politici, con la cittadella è in ballo l’interesse pubblico»

LAIVES. «Laives lasci perdere i giochi politici, con la cittadella è in ballo l’interesse pubblico». È l’esortazione, forse l’ultima, rivolta dal presidente dell’Fc Alto Adige al consiglio comunale. Cosa rispondono i rappresentanti dei principali schieramenti? Sono in ballo davvero gli interessi di Laives?
 Il sindaco Di Fede pone a sua volta una domanda: «Quale interesse ha una città ad ospitare lo sport professionistico o ancora, quale interesse ha ad esempio, a costruire sale teatrali dove poi arrivano anche compagnie di professionisti? Credo che succeda, non solo qui da noi ma a livello internazionale, perché si ritiene che questo sia utile al progresso complessivo. Mi pare che questo avvenga in tutto il mondo occidentale e anzi, un tempo erano addirittura gli enti pubblici a costruire direttamente le strutture necessarie per far giocare società professionistiche. È stato così per il palaghiaccio di Bolzano, oppure con la Juventus a Torino. Per questo affermo che qui si sta contestando quello che è un normale procedimento».
 Giorgio Zanvettor, ex assessore e attualmente consigliere comunale dei Verdi, parlando di interesse collettivo ribadisce la tesi già evidenziata dal suo partito sulla cittadella. «L’interesse pubblico di un progetto di questo tipo sta nel considerare l’area complessivamente, con tutta una serie di strutture. Saranno queste che arricchiranno l’intera zona e parlo di lido, che dovrà essere più grande di quello attuale, biotopo e anche del liceo “Toniolo”. Questo sarebbe l’interesse generale e proprio la presenza di una scuola lo garantirebbe dal punto di vista legislativo».
 Diametralmente opposto il parere di coloro che fin da principio hanno espresso riserve sulla cittadella. «Io, per quanto la si rigiri, non vedo alcun interesse pubblico in questo progetto - dichiara il consigliere della lista civica Laives 5 stelle, Paolo Castelli - ma piuttosto una speculazione da parte dei privati che puntano alla costruzione di un nuovo centro commerciale col pretesto di dover finanziare lo stadio per l’Fc Alto Adige».
 Chiosa a sua volta Christian Bianchi, capogruppo del Pdl: «L’interesse pubblico ad accettare un progetto di questo tipo ci sarebbe esclusivamente se si realizzerà tutto quello che si prevede oltre al lotto 1, che è dedicato solo all’Fc Alto Adige. Salvo la volontà di costruire il nuovo lido comunale, altro interesse pubblico non vedo. Del resto noi, fin dal principio, abbiamo sempre chiesto quale sia il reale interesse pubblico per Laives nell’ospitare la cittadella e riteniamo che se con essa arriveranno adeguate contropartite bene, altrimenti proprio no».
 Da tempo, attorno a questi dubbi si sta giocando la vera partita sul progetto di cittadella. Il fatto è che tutta la parte relativa all’Fc Alto Adige è di sua pertinenza e gli 11 milioni della Provincia serviranno esclusivamente per quella. Fa poca presa la considerazione che però gli 11 ettari di terreno che verrebbero espropriati entrerebbero a far parte del patrimonio comunale e verrebbero dati in concessione all’Fc Alto Adige per un determinato periodo. Preoccupa invece molto di più il fatto che, a fronte di questa operazione a favore dell’Fc Alto Adige, per il Comune di Laives non sia prevista una adeguata “compensazione”. Ad esempio, i soldi per costruire il nuovo lido in zona Galizia, l’amministrazione comunale se li dovrà “sudare” tutti lungo l’insidiosa strada della “convenzione urbanistica” che già qualche problema ha creato.
Alo Adige 8-5-11
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sabato, 07 maggio 2011



Varianti al piano urbanistico Anche il cittadino può presentare obiezioni al Comune

Con il Piano Urbanistico Comunale - PUC, i Comuni gestiscono lo sviluppo del proprio territorio nell’interesse pubblico. Tuttavia, i cittadini non sono semplici spettatori di queste scelte: hanno, anzi, la possibilità di far sentire la loro voce, se non ritengono corretti gli interventi programmati. L’ha potuto sperimentare Marion (nome di fantasia), che si è rivolta all’Ufficio del Difensore civico per protestare contro la prevista realizzazione di una strada: “Abito nei pressi di un’area pubblica destinata a verde, che è lo spazio ricreativo più vicino alle abitazioni”, ci ha detto questa cittadina, “e ora ho saputo che il Consiglio comunale ha modificato in via provvisoria il PUC per costruire in mezzo a quest’area una strada di accesso a un nuovo insediamento urbano.
Tra l’altro si tratta di una via che, secondo me, potrebbe tranquillamente essere realizzata poco distante. Posso oppormi a questa variante?”. Dunque, sia il PUC che le modifiche programmate devono essere esposti al pubblico, presso la sede del Comune, per 30 giorni consecutivi, e tale esposizione deve essere comunicata con affissione all’albo comunale e annunci sui media. Nel corso dei 30 giorni, tutte le persone interessate possono prendere visione del PUC e presentare al Comune obiezioni e proposte scritte, sulle quali, di norma, il Consiglio comunale esprimerà il suo parere.
Il PUC, le obiezioni dei cittadini e il parere del Consiglio comunale verranno poi trasmessi alla Giunta provinciale, che si esprime in seconda istanza. Anche se non c’è garanzia dell’accoglimento delle obiezioni, a volte i suggerimenti vengono recepiti: abbiamo quindi consigliato a Marion di esporre al Comune nel modo più credibile e convincente l’interesse pubblico al mantenimento dell’area ricreativa, in modo da riuscire, forse, a evitare la variante progettata.
Alto Adige 7-5-11
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sabato, 07 maggio 2011



«Si può essere a favore o contro il progetto di cittadella sportiva, ma non si possono rompere i patti sottoscritti sulla scorta di informazioni errate»

LAIVES. «Si può essere a favore o contro il progetto di cittadella sportiva, ma non si possono rompere i patti sottoscritti sulla scorta di informazioni errate». A dirlo è l’assessore allo sport Alberto Covanti, che ha deciso di intervenire nella lunga diatriba in atto, per mettere alcuni punti stabili.
«Non entro nel merito di chi abbia ragione o torto - afferma Covanti - ma non posso accettare che qualcuno, per giustificare la propria contrarietà alla cittadella, dica adesso che sono state cambiate le carte in tavola rispetto al progetto iniziale oppure, come fanno i contadini del Bauernbund, che rispetto al progetto iniziale della cittadella, la superficie da occupare sia aumentata di tre volte. La superficie in realtà è rimasta tale e quale, vale a dire una ventina di ettari tutto compreso (con i campi esistenti), Rispetto a qualche anno fa quello che è mutato è che non si prevede più il velodromo, ma al suo posto ci sarebbe il liceo “Toniolo” e magari anche il centro di medicina riabilitativa sportiva. A proposito del liceo Toniolo, è una cooperativa no profit, ma comunque convenzionata con la Provincia». L’assessore Covanti quindi dà qualche cifra: «La zona sportiva attuale è circa 5 ettari, cui si aggiungerebbero 27.210 metri quadrati del nuovo lido, più 3 ettari circa di parcheggi; un biotopo di un ettaro e mezzo e il lotto 1, con stadio, centro commerciale e tutto il resto, per 11 ettari circa. Come detto, queste previsioni sono le stesse fatte all’inizio, nel progetto del 2008». (b.c.)
Alto Adige 7-5-11
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venerdì, 06 maggio 2011



un’area per i cani a San Giacomo

LAIVES. Mozione del Pdl per chiedere che anche a San Giacomo venga realizzata un’area riservata ai cani. La chiede il consigliere Daniele Inguscio, facendosi portavoce delle istanze sollevate dai proprietari di cani che abitano a San Giacomo. Secondo le verifiche, sarebbero una cinquantina, ma nonostante abbiano chiesto l’area ancora alla passata amministrazione comunale, finora nulla è stato fatto. A San Giacomo la possibilità di riservare un’are ai cani potrebbe arrivare con l’apertura di nuove zone abitabili. (b.c.)
Alto Adige 6-5-11
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venerdì, 06 maggio 2011



E per il Lido di Laives c’è un asse Verdi-Pdl sulla convenzione urbanistica

LAIVES. Laives ha necessità urgente di un nuovo lido e su questo tutti sono d’accordo. Il discorso cambia però sul sistema per averlo, tra ricorso alla “convenzione urbanistica” e ristrutturazione dell’esistente. Il problema è essenzialmente economico, perché per un lido nuovo servirebbero almeno 10 milioni di euro, cifra che il Comune di Laives non può assolutamente permettersi.
Di convenzione urbanistica parla il capogruppo dei Verdi, Giorgio Zanvettor, spiegando che i partiti di maggioranza gli chiesero di predisporre uno studio tecnico-economico per capire se sia possibile, rendendo edificabile l’area di via Stazione, recuperare quanto occorre per costruire un lido nuovo in zona Galizia.
«Nel farlo - dice adesso Zanvettor - mi sono avvalso dell’apporto dei tecnici provinciali esperti in estimo fondiario; purtroppo però, la Svp, anche se combattuta, ha confermato la propria contrarietà, già espressa ai tempi di Polonioli».
Zanvettor rende noti i dati dello studio, partendo dalla stima del potenziale edificatorio dell’area lido di via Stazione. «Calcolando un indice di edificazione molto basso, nell’ordine dell’1,3 per cento - spiega il consigliere dei Verdi - e il fatto che già lì vi sono le infrastrutture primarie, avremmo un’area edificabile di circa 18.100 metri quadrati, che con un indice di 1,5 significherebbe 27.150 metri cubi di costruzioni di un certo pregio. Grazie alla convenzione urbanistica, questa cubatura edificabile potrebbe essere venduta per un controvalore di circa 13 milioni e 575 mila euro. E risparmiando terreno, 1,8 ettari invece di 2,7, se si rinuncia all’edificazione dell’area del vecchio lido».
Christian Bianchi (Pdl) ricorda che la tesi di Zanvettor era quella del suo partito ancora anni fa, ma che venne avversata dalla maggioranza. «Adesso si imbocchi questa strada», afferma Bianchi. (b.c.)
Alto Adige 6-5-11
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venerdì, 06 maggio 2011

   


Il “no” al rimpasto è stato unanime al Comune di Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. Allargare la maggioranza a Udc e Laives pro Leifers non sarà semplice, in particolare se i consiglieri delle due liste (Claudia Guarda e Marco Delli Zotti) non si accontentassero di un posto nel sottogoverno, ma pretendessero un assessorato. Ieri l’ennesima riunione di maggioranza (assenti Svp e sindaco Di Fede), dalla quale è emerso un “no” ad ulteriori allargamenti.
«Tra i dieci presenti - dice il consigliere della “Civica”, Franco Magagna - c’è stata unanimità nel dire no al rimpasto per fare spazio a Udc o Laives pro Leifers. Noi stessi della lista “La civica”, saremmo stati disponibili a parlarne nel caso in cui l’allargamento fosse necessario per garantire il successo del progetto della cittadella. Ma, visto che l’altra sera pure i Verdi hanno avanzato riserve, subordinando il sostegno alla cittadella alla contemporanea realizzazione di lido e biotopo altrimenti voteranno contro, ho capito che sul progetto manca la convinzione. A questo punto - conclude Magagna - noi della lista “La civica” pretenderemo il ponte sulla variante con il collegamento pedociclabile verso la zona sportiva Galizia che ci hanno promesso. Se rimarremo soli nella battaglia per la cittadella, ci porremo su posizioni politiche più autonome. Questo non significa che passeremo all’opposizione, ma ci riterremo liberi di decidere volta per volta come comportarci in consiglio comunale. Ieri - aggiunge Magagna - alcuni nostri rappresentanti si sono incontrati col presidente dell’Fc Alto Adige, Walter Baumgartner. Ci ha garantito che farà tutto il possibile per far passare la deroga alla legge urbanistica provinciale necessaria alla cittadella, ma si attende anche un segnale forte dal Comune di Laives a sostegno del progetto. Altrimenti, ha fatto intendere, la cittadella potrebbe anche essere dirottata altrove».
Insieme a Franco Magagna, nel gruppo “Penta” di maggioranza sono presenti anche Verdi e Italia dei valori. «L’allargamento della maggioranza a Udc e Laives pro Leifers - dice Giorgio Zanvettor dei Verdi - è una delle ipotesi, ma non è la sola di cui si discute per cercare di rafforzare la maggioranza. Noi non abbiamo neppure indicazioni per quanto riguarda eventuali rimpasti di giunta».
Gli fa eco l’assessore dell’Idv Dario Volani: «Parlare di apertura per un eventuale allargamento della maggioranza ha senso se alla base vi è una visione comune, sia per chi “apre”, sia per chi entra. Non può essere solamente un espediente per salvarsi in extremis. Prima di tutto, occorre che i 16 consiglieri attuali della maggioranza ritrovino compattezza su un programma e vadano avanti su quello. Se poi altri vorranno aggregarsi, se ne può parlare. Quanto ai distinguo che ci sono stati in maggioranza su determinati argomenti, direi che fanno parte della normale dialettica. La verifica è in atto e ritengo che richiederà tempi brevi. Io sottolineo ad ogni modo che prima di tutto dobbiamo lavorare sodo, perché questo è ciò che ci chiede la gente, piuttosto che sterili polemiche».
In merito alla bozza di un nuovo accordo programmatico distribuita in questi giorni ai consiglieri di maggioranza, il coordinatore del Pd, Andrea Gerolimon specifica che il fatto di avere posto in coda alle priorità la cittadella non è sintomo di un accantonamento del progetto. «È solo che questa volta la lista delle priorità è stata stilata in ordine alfabetico. Quanto a rimpasti di giunta e cambio di assessori, per ora si tratta di fantapolitica, anche se è scontato che, nel limite del possibile, la coalizione di maggioranza andrebbe rafforzata».
Infine la Svp, che intanto sta a guardare e non prende posizione, anche se, in buona parte, la crisi politica è “farina del suo sacco”.
Alto Adige 6-5-11
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giovedì, 05 maggio 2011



Rimpasto a Laives: in giunta Udc e Delli Zotti

BRUNO CANALI
LAIVES. La maggioranza è in grosse difficoltà. La giunta da due settimane non adotta delibere di rilievo. E si incomincia a parlare di rimpasto. A farne le spese potrebbe essere l’assessore alle attività economiche Sara Endrizzi, “invitata” a lasciare il posto ad un assessore proposto da Udc o Laives pro Leifers. L’assessore Endrizzi è l’unica esterna, chiamata direttamente dal sindaco in giunta nonostante alle elezioni comunali sia arrivata solo sesta nella lista Pd con 118 voti. In giunta bocche cucite: alle nostre domande, il sindaco si limita a rispondere che «si va verso la discussione di varie ipotesi, con l’obiettivo di dare maggiore stabilità alla maggioranza. Intanto preferisco non commentare». Non nega, però, che vi siano stati colloqui con Claudia Guarda, consigliere comunale dell’Udc, così come con Marco Delli Zotti, di Laives pro Leifers, due liste ritenute affini alla maggioranza. In questo senso un segnale poco incoraggiante è stata però la decisione della Guarda di lasciare il gruppo “Penta” (formato da gruppi di maggioranza) per passare a quello misto, sui banchi dell’opposizione.
Nata gracilina, con soli 16 voti su 30, l’attuale maggioranza che amministra Laives si è scontrata continuamente con l’aritmetica e questo ha ingessato anche l’azione amministrativa nel primo anno di attività, privo in sostanza din risultati eclatanti. A dare il colpo definitivo è stata la defezione di tre consiglieri Svp vicini al Bauernbund, che si oppongono alla cittadella dello sport in zona Galizia: la maggioranza è andata sotto e ha potuto salvare “l’indirizzo politico” per la cittadella solo grazie alla disponibilità una tantum di alcuni consiglieri di opposizione. Ma è risultato chiaro che in effetti, come continuano a ribadire i consiglieri di opposizione, la maggioranza non c’è più, perlomeno sulla cittadella, progetto ritenuto di fondamentale importanza dal sindaco Di Fede, che lo aveva anche posto tra le priorità del suo programma.
A proposito di programmi e priorità, il coordinatore del Pd, Andrea Gerolimon, avrebbe recapitato ai consiglieri del suo partito una nuova bozza di “accordo programmatico”. «Perché - scrive - le difficoltà degli ultimi tempi rendono necessario ridefinire e condividere le priorità del programma, nonché le modalità di collaborazione della maggioranza, al fine di garantire l’operatività della giunta e il raggiungimento degli obiettivi secondo gli impegni presi con gli elettori».
Singolarità: in questa bozza programmatica, in testa non figura più la cittadella ma l’acquedotto per Seit, seguito da fotovoltaico, nuovo lido, parco in zona Odar (ex campo Don Bosco), nuova piazza, riqualificazioni varie, scuole e fognature. In fondo all’elenco finalmente si rintraccia “l’ampliamento della zona sportiva - lotto 1”, dove non si parla più espressamente di “cittadella”, tema che tanti problemi ha già procurato fin qui alla maggioranza. Se sia discrezione verso la Svp, che questo progetto non ha mai amato molto, o “inizio della fine” di un bel sogno dimostratosi oltremodo difficile da portare a compimento non si sa. Di cittadella, con lo stadio e il centro commerciale, i tre consiglieri Svp che l’hanno bocciata non vogliono più sentir parlare e i loro 3 voti sono di quelli “pesanti” per chiunque voglia amministrare Laives. Intanto si fa strada l’ipotesi (accettata anche da contadini e Unione commercio) di separare lo stadio per l’Fc Alto Adige (da realizzare al Druso) dai campi per allenamento (che potrebbero essere a Laives). Potrebbe essere il “piano B” in grado di salvare almeno parte del progetto e anche per poter recuperare alla maggioranza tre voti Svp determinanti, anche se richiederebbe una parziale retromarcia. I contatti tra partiti continuano febbrilmente alla ricerca di una soluzione.

«Contatti sì, ma non si è parlato di poltrone»

LAIVES. Della necessità di allargare la maggioranza per garantirsi una vita amministrativa più tranquilla parlava già l’ex vicesindaco Georg Forti, subito dopo le elezioni comunali. Non se n’è fatto nulla, anche se qualche approccio sporadico vi è stato, soprattutto nei momenti di difficoltà, come è quello attuale. Allargare la maggioranza, prima di tutto significherebbe rivolgersi all’Udc, forza politica ritenuta più affine all’attuale maggioranza, tanto è vero che, se pure il partito di Casini ha corso con un proprio candidato sindaco (Christanell) contro Liliana Di Fede, al ballottaggio aveva poi scelto di appoggiarla senza chiedere nulla in cambio.
Altra possibilità Laives pro Leifers di Marco Delli Zotti, lista che ha contribuito ad esempio a far passare la delibera di indirizzo politico per la cittadella. Sia Guarda che Delli Zotti confermano di essere in contatto con la maggioranza. «Sì, i contatti ci sono stati - ammette Claudia Guarda - ma non si è mai parlato di posto in giunta. Il sindaco ci ha accennato alla possibilità di cambiamenti ma, come detto, mai esplicitamente di assessorati. Per quello che riguarda noi dell’Udc, intanto noi rimaniamo sulle nostre posizioni e andiamo avanti così come fatto finora».
Stesse ammissioni anche da parte di Marco Delli Zotti: «Ci hanno chiesto un incontro nel quale si è parlato più che altro delle difficoltà della maggioranza e della nostra eventuale disponibilità ad entrare per rinforzare la coalizione. Offerte concrete di posti in giunta niente, ma solo un approccio per capire se saremmo disponibili a parlarne. Si tratta di un ragionamento che comunque vorrei portare avanti con l’Udc se possibile, dopo averne anche discusso con i miei colleghi di lista. Immagino che se si procederà su questa strada, ci chiederanno anche a quali condizioni siamo disponibili semmai ad entrare in maggioranza».
Il confronto è solo all’inizio ma, se si concretizzerà, non potrà prescindere dal programma che si intenderebbe portare avanti, un programma che non potrà più essere quello dell’attuale coalizione del sindaco Di Fede. Un rimpasto potrebbe poi significare anche un ripensamento delle varie competenze per gli assessori e non è detto che rimarrebbero identiche a quelle che sono oggi. Se poi si coinvolgerà sia l’Udc che Laives pro Leifers, sarà da vedere come verrà risolto il problema del posto in giunta. Quelli di “sottogoverno” sono pressochè esauriti (Sasa, Seab, Comunità di valle) a meno che qualcuno non sia invitato a rinunciarvi. Rimarrebbe la presidenza (a pagamento) di un consiglio di amministrazione alla casa lungodegenti, organismo del quale si parla da tempo ma che non è ancora stato insediato. (b.c.)
Alto Adige 5-5-11
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mercoledì, 04 maggio 2011



Il consiglio comunale di Laives: tunnel fino a Campiglio

BRUNO CANALI
LAIVES. Per risolvere i problemi di viabilità tra Laives e Bolzano è necessario completare la variante alla statale 12 prolungando la galleria fino a Campiglio. Su questo il consiglio comunale ha espresso parere unanime a favore, approvando una mozione del Pdl nella quale si sostiene che il completamento della variante in galleria porterebbe beneficio non solo a Oltrisarco ma anche a Laives, Pineta e S.Giacomo.
«Entro un anno e mezzo - ha detto Christian Bianchi, capogruppo del Pdl - sarà finita la variante per Laives e, più a sud, quella di Ora. Questo farà sì che, avendo una strada più percorribile dalla Bassa Atesina, fino a Bolzano, aumenterà il traffico. Il problema però si presenta già adesso all’uscita della galleria in zona industriale a Bolzano dove, soprattutto nelle ore di punta, si crea un blocco con formazione di lunghe colonne che spesso arrivano fin dentro la galleria. Il Comune di Bolzano sta discutendo con la Provincia sull’opportunità di raddoppiare l’arginale oppure di completare la variante fino a Campiglio. Ebbene, noi siamo del parere che quest’ultima sia la soluzione più efficace per smaltire il traffico in arrivo da sud, quel traffico che attualmente si riversa sulle strade della zona industriale di Bolzano e la deve attraversare completamente per poter poi proseguire verso la Val d’Isarco. Tutto questo traffico di passaggio per Bolzano non ci sarebbe più con il semplice prolungamento della galleria attuale fino a Campiglio, come del resto è previsto nei piani della Provincia».
La mozione promossa dal Pdl è stata quindi votata all’unanimità anche dalla maggioranza, che si è così impegnata a portare la richiesta alla Provincia in uno dei prossimi incontri.
Nei piani provinciali, questo tratto dovrebbe essere l’ultimo, a completamento del tracciato. Entro la fine del 2012, la variante in galleria da Bolzano sud fino alle porte di Bronzolo sarà pronta e a quel punto, stando a quanto hanno sempre spiegato i tecnici provinciali, si dovrà mettere mano al tunnel sotto il conoide del paese di Bronzolo. Lo scenario che si prevede, una volta pronta la variante da Ora a Bolzano, è che possa diventare la terza corsia dell’autostrada, ovvero che richiami ulteriore traffico, compreso quello di coloro che oggi preferiscono imboccare l’A22 al casello di Egna per andare in direzione nord, snobbando magari il trasporto pubblico. Si tratta di scenari preoccupanti, che vanno affrontati per tempo. Se già adesso ci sono problemi al portale nord della galleria, presso la zona industriale di Bolzano, per la mole di transiti, una volta completato il tracciato questi problemi saranno destinati ad aggravarsi.
Alto Adige 4-5-11
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martedì, 03 maggio 2011



Chiusa la zona sportiva Vallarsa

BRUNO CANALI
LAIVES. Da qualche giorno la zona ricreativa e sportiva Vallarsa è “off limits” a causa dell’ordinanza emessa dal sindaco per scongiurare incidenti provocati dall’eventuale caduta di massi dovuta all’instabilità del fronte roccioso, aggravata in questo periodo dagli scavi per la realizzazione della galleria per la variante, che stanno infatti avanzando proprio in quella direzione ogni giorno di più.
 Per la realizzazione del tunnel, è previsto anche il brillamento di mine: le vibrazioni causate dalle esplosioni potrebbero provocare il distacco di qualche masso. Per questo si è deciso di chiudere la zona ed è anche stata commissionata una perizia geologica, già nelle mani dell’amministrazione comunale. Attendono di conoscerne i risultati anche i che i rappresentanti della cooperativa proprietaria dell’area. «Ci avevano detto che per la metà di aprile ci avrebbero fatto sapere qualcosa - dice Helmut Visintin, presidente della cooperativa - ma non sappiamo ancora nulla di preciso. Le società ci chiedono la disponibilità del ghiaccio per la prossima stagione sportiva, ma noi non sappiamo cosa rispondere».
 «La perizia è stata consegnata regolarmente - replica il sindaco, Liliana Di Fede - e adesso si tratta di approfondire i dati, per capire come dovremo comportarci». Il sindaco preferisce non sbilanciarsi fino a quando non avrà dati certi e definitivi, ma a quanto sembra, almeno fino a che la perforazione del tunnel stradale non avrà superato la zona Vallarsa, è probabile che il divieto di accesso rimanga. Se non ci saranno sorprese (sempre possibili nel sottosuolo) per fine luglio potrebbe saltare l’ultimo diaframma che separa il troncone nord da quello sud della galleria.
 L’incertezza sta già creando diversi problemi: come detto, la zona ricreativa e sportiva della cooperativa privata è chiusa, così come è chiuso l’accesso all’area verde più a monte, dove c’è il campo da beach volley. Problemi anche per i ragazzi che frequentano la scuola agraria italiana che, non potendo più servirsi del ristorante della zona Vallarsa, hanno dovuto optare per un’altra soluzione in zona industriale a Laives. Anche il custode dei campi si è trasferito per ora a Pineta.
 Adesso si tratta di capire come procedere per il futuro, se una volta terminato lo scavo della galleria sarà possibile riprendere normalmente le attività in Vallarsa oppure se lo si potrà fare solo dopo che saranno stati fatti lavori di bonifica e messa in sicurezza. E ancora, a quale spesa si dovrà andare incontro per sostenerli. Sono tutti punti di domanda che preoccupano i rappresentanti della cooperativa proprietaria dell’area.
Alto Adige 3-5-11
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domenica, 01 maggio 2011



Cittadella, tutte le grandi manovre

Da mesi si fa un gran parlare della cittadella dello sport di Laives. In tutta Europa, e anche in Italia, la costruzione degli stadi è stata spesso il grimaldello per scardinare i piani urbanistici ed inserire centri commerciali in zone in cui non sarebbe permesso. Ora nella nostra provincia da molto tempo è in corso una lotta senza esclusione di colpi tra i sostenitori dei centri commerciali, i loro detrattori e vari gruppi economici: in questa battaglia i cittadini, i consumatori sono solo spettatori quando non ignari strumenti dell’una o dell’altra parte. A Bolzano, dopo anni di incertezze e mille polemiche, mai del tutto sopite, sta nascendo una di queste strutture e in questa operazione sono interessati un certo numero di imprenditori bolzanini, mentre una parte ne risulta esclusa e rischia di essere emarginata.
La struttura prevista a Laives non potrebbe essere la risposta a questa operazione o, se questa ipotesi non trovasse conforto, una maniera per reiterare comunque l’affare bolzanino da parte di un altro gruppo di imprenditori? D’altra parte non si conoscono i nomi dei privati coinvolti nell’operazione stadio-centro commerciale e il presidente dell’FC-Suedtirol Baumgartner, dopo innumerevoli promesse, ha secretato il piano economico che doveva essere pronto per l’autunno. La decisione di una società con sede a Londra, come è venuto alla luce con il cosiddetto caso Forti, di investire in terreni a Laives la dice lunga poi sugli interessi che si muovono all’ombra delle scelte urbanistiche. Inoltre proprio in questi giorni la giunta provinciale ha preso una decisione importante: con una norma ad hoc, accanto allo stadio che dovrebbe sorgere in Galizia, sarà possibile edificare 7.000 m2 dedicati alla vendita al minuto: un’enormità.
Rosario Grasso Comitato per il referendum contro lo stadio LAIVES
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domenica, 01 maggio 2011



Disabili: il consiglio dice no alla mozione sui posteggi blu

LAIVES. Sull’opportunità di consentire ai disabili il parcheggio gratuito anche negli spazi blu per la sosta delle auto, come ha fatto ad esempio Bolzano, in consiglio comunale a Laives c’è stata battaglia. La proposta era sostenuta dal centrodestra, tenuto conto che succede talvolta di vedere posti riservati ai disabili che sono occupati, magari da chi non ne avrebbe diritto e questo, al di là della necessità di controllare e sanzionare severamente i trasgressori, crea un problema ai disabili.
La maggioranza però ha detto no, perché i parcheggi blu sono dimensionati in maniera da non consentire più semmai entrata e uscita dall’auto di un disabile, posto che i mezzi possono stare molto vicini l’uno all’altro. Questa bocciatura è stata aspramente criticata dai consiglieri del Pdl Daniele Inguscio e Claudia Furlani, convinti invece che si sia persa l’occasione per un gesto di solidarietà verso le fasce deboli. «Il nostro intento - spiega Claudia Furlani - era semplicemente quello di facilitare la vita quotidiana ai disabili, evitando loro di dover cercare un parcometro che magari dista diverse decine di metri da dove sostano».


Alto Adige 1-5-11
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domenica, 01 maggio 2011


Cittadella dello sport, i dubbi di Grasso

LAIVES. La perfetta sintonia tra Bauernbud provinciale e comunale nel dire no al progetto della cittadella sportiva in zona Galizia, certamente rafforza la convinzione anche dei tre consiglieri Svp più vicini all’associazione degli agricoltori di lingua tedesca.
Un tentativo per “riallinearli” al resto del gruppo consiliare ci sarebbe stato tempo addietro da parte del segretario provinciale Richard Theiner, tentativo però andato a vuoto come hanno poi confermato gli stessi interessati, vale a dire Elmar Filippi, Sylvia Clementi e Robert Tezzele. Con queste premesse, sarà un bel problema per il sindaco Liliana Di Fede, riuscire a far passare il primo, vero passo concreto verso la cittadella, quella variazione urbanistica che consentirà di classificare le campagne da espropriare, come zona di interesse collettivo. Dopo il primo round a suo favore grazie al sostegno di parte dell’opposizione che ha licenziato la delibera di “indirizzo politico”, dalle minoranze è arrivata la specificazione che l’appoggio dato era da considerare “una tantum”.
Il fronte contrario è ampio ed eterogeneo e va da metà del consiglio comunale ai contadini, a buona parte dei commercianti cittadini, fino agli insegnanti di educazione fisica locali che avevano anche bocciato la cittadella dello sport.
Esponente del comitato pro referendum contro il progetto, l’ex consigliere comunale di Laives Rosario Grasso a sua volta continua a “martellare”. Lo fa nuovamente alla luce delle deroghe alla legge urbanistica previste dalla Provincia e che servirebbero anche per realizzare il centro commerciale da 7.000 metri quadrati in zona sportiva Galizia: «E se tutto servisse proprio per aprire la strada alla speculazione commerciale - si chiede Grasso - in una battaglia dove come al solito, i consumatori sono relegati a semplici spettatori? Non si conoscono i nomi degli investitori e mai ci hanno fornito il piano economico che doveva essere pronto lo scorso autunno». (b.c.)
Alto Adige 1-5-11
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sabato, 30 aprile 2011



OGGI AL TEATRO DI SAN GIACOMO
Garibaldi e Cavour vanno sul palco


«Garibaldi, Cavour e Jessie», lavoro teatrale di Paolo Mosna, oggi verrà proposto, alle 20.30, nel teatro di San Giacomo, per la regia di Lorenzo Merlini. «Non è comunque una commedia - dice l’assessore Dino Gagliardini - ma un modo per comprendere il clima storico che precedette immediatamente l’Unità d’Italia, 150 anni orsono.


L’ingresso è libero.
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sabato, 30 aprile 2011



Cittadella: no del Bauernbund

LAIVES. Il Bauernbund provinciale condivide il no alla cittadella già manifestato dalla sezione comunale della quale è presidente Florian Pfeifer. In una nota, il presidente provinciale dei contadini di lingua tedesca Leo Tiefenthaler, critica in particolare la decisione di sacrificare circa 16 ettari complessivi di terreno agricolo e anche per questo, conferma piena sintonia con i colleghi di Laives.
«All’inizio si era parlato di 4 o 5 ettari - spiega Tiefenthaler - poi altrettanti se ne sono aggiunti, fino ad arrivare ai 16 attuali comprendendo nuovo lido e centro commerciale accanto allo stadio. Noi non possiamo accettare questo modo di procedere, anche perché sappiamo quanto vale il terreno nella nostra provincia. Sulle aree quindi bisogna risparmiare e invece a Laives si fa il contrario».
Il Bauernbund poi manifesta contrarietà anche nella scelta di coinvolgere investitori privati nell’iniziativa della cittadella sportiva: «Se Comune e Provincia non sono in grado da soli di finanziare l’opera - afferma Tiefenthaler - significa che non è il caso di realizzarla. Piuttosto, si ristrutturi lo stadio Druso di Bolzano alle esigenze dell’Fc Alto Adige e si facciano semmai i campi di allenamento a Laives». Il presidente del Bauernbund spiega che su questo compromesso l’organizzazione dei contadini sarebbe più disponibile. Le resistenze per la ristrutturazione del Druso sono solo di natura politica - conclude Leo Tiefenthaler - e quindi più facilmente superabili».
In consiglio comunale a Laives intanto, nonostante ripetute pressioni, anche dei vertici provinciali del partito, non avrebbero alcuna intenzione di cambiare il giudizio negativo verso la cittadella i tre consiglieri della Stella Alpina più vicini al Bauernbund. (b.c.)
Alto Adige 30-4-11
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sabato, 30 aprile 2011



Niente citybus per disabili e bebè

BRUNO CANALI
LAIVES. Il Citybus e il bus della circolare che fanno la spola tra città e stazione ferroviaria e anche fino a Pineta monte e Vadena, non sono attrezzati per accogliere disabili i carrozzine. E ora scattano le proteste.
Qualcuno è rimasto a terra. È successo anche di recente preso la stazione ferroviaria di Laives, dove il bus circolare fa capolinea in coincidenza con arrivi e partenze dei principali convogli ferroviari. «Sono arrivata in treno con il figlio piccolo in carrozzina - spiega una mamma - e quando ho tentato di salire sull’autobus della circolare per raggiungere la città, l’autista me lo ha impedito spiegandomi che, non essendo il mezzo idoneo e attrezzato per il trasporto di carrozzine, io non potevo salire. Sono rimasta perplessa, anche perché non è uno scherzo raggiungere a piedi la città di Laives dalla stazione ferroviaria. Immagino che un disagio ancora maggiore perciò toccherebbe a qualunque disabile in carrozzina».
Felix Rampelotto, direttore della Sasa, ammette che in effetti, questa è la situazione con i piccoli autobus: «Purtroppo - dice - ci sono bus da 8 metri che non sono adibiti al trasporto di carrozzine. E’ certamente un problema, che invece abbiamo sostanzialmente risolto sugli altri mezzi di dimensioni maggiori. Prendo atto che per circolare e Citybus a Laives la situazione è quella citata e faremo delle verifiche per capire il tipo e la quantità delle richieste per poi valutare come intervenire».
I nodi da risolvere, quando si vuole trasportare una carrozzina sull’autobus sono due: la pedana di accesso, che dovrebbe essere il più vicino possibile al suolo o al marciapiede, in maniera da facilitare l’ingresso della carrozzina e quindi, sul mezzo, uno spazio appositamente attrezzato con delle cinghie di fissaggio rapido che servono per tenere bloccata la carrozzina durante il viaggio, in maniera che anche a fronte di sterzate brusche o di frenate improvvise, la carrozzina rimanga ancorata.
Come ha spiegato il direttore della Sasa, sui mezzi più piccoli, che servono linee interne, questi accorgimenti non ci sono. La speranza è che si riesca a trovare un rimedio, perché è facile che a servirsi di linee interne possano essere disabili e mamme con carrozzina.
Alto Adige 30-4-11
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venerdì, 29 aprile 2011



Laives dice no all’ampliamento della pista aeroportuale di San Giacomo

BRUNO CANALI
LAIVES. Laives dice no all’ampliamento della pista aeroportuale di San Giacomo, ma il consiglio comunale lo fa manifestando le divergenze che oramai caratterizzano la maggioranza. Roberto Ceol e Fabrizio Oliver (Pd) sono usciti dall’aula, durante la votazione di una mozione Freiheitlichen.
 Lo stesso hanno fatto i due consiglieri della Lega nord, Giuliano Vettorato e Marco Franceschini, non prima di dichiarare che comunque sono anche loro contrari al piano di potenziamento. Unica voce fuori dal coro negativo è stata proprio quella del consigliere Roberto Ceol: “Così come è oggi, l’aeroporto di San Giacomo non funziona e accumula debiti - la sua tesi - quindi o si amplia affinché produca vantaggi, oppure lo si elimini del tutto”.
 Più sfumate le perplessità espresse dal collega Fabrizio Oliver, per il quale l’aeroporto non è una delle principali cause di inquinamento.
 Tutto il resto del consiglio comunale invece ha votato unanime la mozione di Theodor Perathoner anche se diversi consiglieri non si fanno troppe illusioni sulla efficacia del documento.
 Secondo Giorgio Zanvettor (Verdi) uno strumento per contrastare il progetto di potenziamento voluto dalla Provincia potrebbe essere il piano delle zone a rischio: “Ampliando la pista verso sud, sul nostro territorio comunale - ha spiegato Zanvettor - dovranno anche spostare conseguentemente le zone a rischio. La legge prevede che a dare il benestare in questo caso debbano essere i Comuni e non la Provincia e perciò, sarà quella la fase dove potremo anche metterci di traverso”.
 La discussione ha toccato le “compensazioni”, vale a dire, quello che la Provincia dovrebbe dare a Laives per il fatto che debba poi sopportare tutti gli effetti negativi di un aeroporto che in buona parte incide sul suo territorio. Si è parlato perciò delle cose che mancano: dalle scuole al lido, passando per la riqualificazione di via Kennedy. Ma sia Franco Magagna (lista La Civica) che Zanvettor, hanno bocciato come “poco coerente, essere contrari all’aeroporto ampliato e poi però presentarsi in Provincia col cappello in mano”. “No a compensazioni - ha aggiunto Magagna - se queste servono per imporci strutture anche pericolose come è un aeroporto, con gli aerei che atterrano e decollano sopra le nostre teste”.
 Drastici i giudizi anche da parte del gruppo Svp, con il no della portavoce Sieglinde Fauster Niederstätter, rincarato dalle affermazioni del collega Robert Tezzele: “L’aeroporto è costantemente in deficit - ha detto Tezzele - e lo rimarrà anche con l’ampliamento. Per questo si prevedono arrivi e decolli di aererei da 120 posti, veri e propri jet, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero per il circondario. Sarebbe un impatto devastante”.
 Christian Bianchi (Pdl) ha avuto parole aspre nei confronti del vice presidente della giunta provinciale Christian Tommasini: “Abita a Laives, ma ha votato a favore del Masterplan per l’aeroporto. E’ evidente che al di là delle comparsate periodiche a qualche inaugurazione qui in città, di Laives deve essersi dimenticato”. Gli ha ricordato il sindaco Di Fede: “Mi pare che anche esponenti provinciali del Pdl siano stati ugualmente a favore del potenziamento”. Alla fine, con i 25 voti favorevoli di coloro che si trovavano in aula alla votazione, la mozione di Perathoner contro l’ampliamento dell’aeroporto è stata approvata. Che effetto potrà avere sulla scelta provinciale sarà comunque tutto da vedere.
Alto Adige 29-4-11
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categoria:comune di laives, aereoporto san giacomo
mercoledì, 27 aprile 2011



Il sindaco Di Fede corteggia l’Udc

BRUNO CANALI
LAIVES. Non c’è ancora una data per la verifica di maggioranza (anche se ieri sera, brevemente, prima del consiglio comunale un incontro c’è stato) ma oramai appare chiaro che se non cambierà l’atteggiamento di parte della Svp verso la cittadella, le alternative per la giunta comunale saranno due: cercare consenso fuori dall’attuale maggioranza o gettare la spugna e tornare alle urne.
Per questo il sindaco non ha ancora accantonato l’idea di “imbarcare” l’Udc, forza politica ritenuta affine poiché al ballottaggio, nel maggio scorso, aveva sostenuto il sindaco. Però i segnali in tal senso sono poco rassicuranti: Claudia Guarda già lo scorso consiglio comunale aveva annunciato di voler uscire dal gruppo “penta” (con La Civica, Verdi e Idv) per confluire nel gruppo misto. Guarda aveva anche manifestato l’intenzione di trasferirsi fisicamente dal settore della maggioranza a quello dell’opposizione.
Ieri intanto, in una conferenza stampa, i Freiheitlichen hanno ribadito la bocciatura della cittadella: «L’avevamo fatto fin dalla campagna elettorale - ha spiegato il consigliere Theodor Perathoner, affiancato da Marco Larcher e dal portavoce dei Freiheitlichen, Walter Blaas - e adesso siamo ancora più convinti che questo mega progetto a Laives non porterà nulla e anzi, come per l’aeroporto di San Giacomo, inizieranno magari con l’intervento, poi chiederanno aiuto finanziario alla Provincia come sempre. È un progetto calato dall’alto, del quale ancora non conosciamo tutto e per Laives non rappresenterà alcun valore aggiunto, come vogliono farci credere».
Ma la maggioranza in difficoltà serra i ranghi e fioccano le dichiarazioni di “fedeltà” alla causa. Una porta la firma del consigliere della lista La Civica, Franco Magagna, il quale manifesta «preoccupazione per l’impasse creatosi nella maggioranza a causa della divisione nella Svp». Magagna critica proprio la Stella Alpina per poi ribadire quelli che, a suo giudizio, sono i molti aspetti positivi che accompagnano il progetto della cittadella per tutto il circondario.
Idem Verdi e Idv, che con La Civica compongono il gruppo “penta” di maggioranza: «Bisogna continuare a lavorare invece - si legge in una nota - anche perché le questioni politiche alla gente interessano marginalmente. Noi vogliamo realizzare il programma e superare le divergenze, ragionando non in termini di tornaconto elettorale ma di prospettive per Laives. La cittadella è uno di questi impegni presi e avrebbe un ruolo strategico come capitale dello sport provinciale e sarebbe occasione di sviluppo». “Penta” conclude ribadendo il sostegno al sindaco Di Fede.
Alto Adige 27-4-11
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categoria:comune di laives, cittadella sport
mercoledì, 27 aprile 2011



Una strage di ricci sulla variante

LAIVES. Fare qualcosa per evitare l’ecatombe di ricci spinosi che si ripete, purtroppo ogni anno, in questo periodo primaverile. Lo chiede Adriana Cicognani, cittadina di Laives, che ha anche scritto recentemente a Wwf, Lav, associazione protezione animali Bassa Atesina e al canile della Sill di Bolzano. In particolare, la signora indica alcuni tratti di strada sul territorio comunale: quello della variante tra Pineta e l’imbocco della galleria e, poco più a sud, il tratto tra Pineta e Laives.
«In questo periodo - dice - riscontro nuovamente questa triste, e per me insopportabile, situazione, con diversi ricci spinosi che vengono schiacciati dalle automobili quando cercano di attraversare la strada. Oltre al disturbo personale, ritengo sia anche un problema di sicurezza stradale perché su questi tratti di strada scarsamente o per nulla illuminati, trovarsi all’improvviso in mezzo alla carreggiata una sagoma scura potrebbe anche portare istintivamente a sterzare, col rischio di incidente».
Quello che chiede la signora Cicognani è di posizionare dei semplici tubi in cemento da una parte all’altra sotto la carreggiata, vicino alle rogge, per favorire l’attraversamento sicuro dei ricci così come anche dei rospi, altre vittime del traffico, e anche di reti metalliche che facciano da barriera, in modo da impedire ai ricci di attraversare se non nei loro appositi cunicoli. Wwf e Lav hanno accolto molto seriamente questa proposta e hanno già scritto al sindaco di Laives e al direttore del Servizio strade Bassa Atesina Sergio Finozzi, chiedendo di collocare prima di tutto segnaletica stradale che metta in guardia per il possibile attraversamento di animali e quindi che si preveda anche la posa in opera, lungo la carreggiata indicata, di reti atte ad impedire l’attraversamento da parte dei piccoli mammiferi, insieme alla realizzazione di piccoli cunicoli da un lato all’altro delle strade per favorire l’attraversamento. (b.c.)
Alto Adige 27-4-11
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mercoledì, 27 aprile 2011



Vecchia giunta a processo: chiesti oltre 42 mila euro

LAIVES. La consulenza nel settore degli appalti pubblici che la giunta Polonioli decise di assegnare all’ex consigliere comunale Lorenzo Testini nell’ottobre 2007 è sotto la lente della Corte dei Conti. Chiamati a dare spiegazioni, oltre a Giovanni Polonioli, la vice segretaria generale Claudia Casazza e gli assessori di allora, Christian Tommasini, Bruno Ceschini, Renzo Gerolimon, Liliana Di Fede e Giorgio Zanvettor. Ma cosa contesta la Corte dei Conti? Di aver affidato una consulenza a pagamento a Testini, dal novembre al 31 dicembre 2007 per 220 ore e quindi anche nel 2008, 2009 e 2010, con un compenso di 75 euro l’ora. Secondo il Tribunale amministrativo questo incarico non sarebbe stato giustificato perché si sarebbe potuto espletare avvalendosi del personale comunale, al costo di 10 mila euro rispetto ai 42.200 euro che adesso vengono contestati all’ex giunta Polonioli quale “danno erariale”. La Corte dei Conti ha avviato l’indagine a seguito di segnalazioni da parte di alcuni consiglieri comunali. Polonioli a proposito ricorda che, «in quel periodo non c’era un segretario comunale e l’architetto Stefano Rebecchi, fino a qualche tempo fa capo dei lavori pubblici, era lontano dall’Italia per un ungo periodo. Fu necessario affidarsi ad una consulenza qualificata per l’espletamento delle procedure negli appalti pubblici e Testini poteva garantirci prestazioni qualificate». La Corte dei Conti vuole approfondire la questione, proprio per capire se fu veramente inevitabile affidarsi ad una consulenza esterna a pagamento o se invece si poteva fare il lavoro utilizzando le forze che c’erano in casa. Per i giudici la scelta dell’allora giunta sarebbe stata “grave” e quindi chiederanno 6.037 euro a persona. L’udienza è fissata per giugno. (b.c.)


Alto Adige 27-4-11
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martedì, 26 aprile 2011



Consiglio comunale l’elenco degli insiemi scalda il dibattito

LAIVES. Oggi e domani, alle 18, nuova riunione del consiglio comunale di Laives, chiamato ad analizzare la lunga serie di punti rimasti inevasi dalle sedute passate. In sostanza si tratta soprattutto delle interrogazioni e delle mozioni presentate dai gruppi di opposizione, alcune delle quali oramai abbastanza datate.
In particolare c’è la mozione, presentata da diversi consiglieri del Pdl, che chiede di affrontare il tema degli edifici da porre sotto tutela. Si tratta dell’elenco degli “Insiemi”, quello che l’amministrazione comunale ha in mano da tempo ma che finora non è mai stato portato all’attenzione del consiglio comunale. E’ tornato di attualità in seguito alle recenti polemiche legate al destino del complesso “Gutleben” in fondo a via Marconi. Si tratta di una serie di volumi al posto dei quali potrebbero essere edificati 18.700 nuovi metri cubi residenziali, grazie all’indice di edificabilità che arriva a 3,3 metri cubi per metro quadrato. Però a salvaguardia di quel complesso, che è tra i pochi rimasti della Laives che fu (Le cronache lo citano già nel quindicesimo secolo) già si sono levate diverse voci.
L’elenco degli insiemi ovviamente non conta solo il Gutleben, ma si compone di una decina di altri esempi. A seguire poi altre mozioni e una raffica di interpellanze su i più svariati temi.
Alto Adige 26-4-11
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martedì, 26 aprile 2011



Endrizzi: «Commercio in ripresa»

BRUNO CANALI
LAIVES. Ci sono negozi che chiudono e altri che però aprono in città, a conferma di un turn over che non è esclusivamente dettato dalla situazione economica difficile nel commercio al dettaglio.
C’è chi, come Michela Faustin, di esercizi ne ha aperti più d’uno. «Il primo - spiega - è stato quello delle “Robe di Kappa” in via Noldin, che rimane, anche se cambia tipologia di merce dopo che ho aperto lo store, sempre delle Robe di Kappa, nel nuovo spazio alla Crosara. Recente infine anche la riapertura di un bar in via Kennedy, chiuso da quando la titolare era andata in pensione».
Alla festa di inaugurazione del nuovo negozio di abbigliamento alla Crosara sono arrivate anche il sindaco Liliana Di Fede e l’assessore alle attività commerciali, Sara Endrizzi. Proprio quest’ultima, complimentandosi con la titolare, ha voluto anche sottolineare il fatto che, a fronte di esercizi che chiudono, ce ne sono altri che vengono aperti, in un panorama commerciale abbastanza vivace: «È un atto di coraggio, alla luce dei tempi abbastanza difficili - ha spiegato l’assessore Endrizzi - e chi decide di impegnarsi e rischiare in proprio, merita certamente considerazione».
Questa iniziativa, come le altre del genere, arriva in una fase nella quale continua il dibattito sulla opportunità o meno che anche a Laives, in zona sportiva, a seguito dello stadio, venga costruito anche un centro commerciale di 6-7.000 metri quadrati. Non è un mistero che buona parte dei piccoli commercianti cittadini, veda con timore questa possibilità e la identifichi come un “colpo mortale” alla già difficile sopravvivenza del servizio di vicinato. C’è però anche chi invece la ritiene una opportunità, perché richiamerebbe in città potenziale clientela da fuori, tenuto conto che comunque in un centro commerciale non ci saranno negozietti.
Legata a questo scenario c’è infine la questione di via Kennedy da riqualificare: oggi infatti sulla strada transitano 25.000 veicoli al giorno di media, cosa che non favorisce certo il commercio. Alla fine del prossimo anno però dovrebbe essere pronta la galleria della variante, dando il via alla riqualificazione div ia Kennedy.
Alto Adige 26-4-11
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domenica, 24 aprile 2011



Passeggiata bloccata per rischio caduta massi

Stop ai lavori per la realizzazione del primo lotto, da San Giacomo a Castel Flavon


LAIVES. I lavori per la realizzazione del primo lotto di passeggiata da San Giacomo a Castel Flavon, sono bloccati. Ci si è accorti che il tracciato previsto ad un certo punto, per una lunghezza di 80 metri circa, sarebbe esposto al rischio di caduta massi. Per richiamare l’attenzione su questa situazione e sulla necessità di trovare soluzioni che rimettano in moto l’opera, c’è stata anche una passeggiata “lungo il sentiero che non c’è”, organizzata dal comitato di San Giacomo.
 «Sapevamo di questo rischio, così come lo sapeva l’amministrazione comunale - spiega il dottor Martin Schoepf, direttore dell’ufficio forestale della Provincia - e che sarebbe necessario prevedere eventualmente delle protezioni lungo gli 80 metri più esposti alla caduta massi. Il Comune di laives ha deciso di sospendere i lavorti quindi e da quanto ho saputo, si starebbe cercando un accordo col proprietario privato della zona per spostare il tracciato». Conferma l’assessore all’urbanistica Georg Zelger: «Si, stiamo cercando l’accordo con un proprietario privato affinché consenta di passare con la passeggiata sul suo terreno, evitando così la parte più pericolosa». (b.c.)

Alto Adige 24-4-11
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domenica, 24 aprile 2011



L’Obmann Svp di Laives: «Sulla cittadella non vedo soluzioni»

BRUNO CANALI
LAIVES. Svp sotto attacco da parte di alcuni consiglieri del Pd per la defezione di alcuni suoi componenti sulla delibera della cittadella. «O si ritrova compattezza in maggioranza sul programma - ha dichiarato Roberto Ceol - oppure non rimane che tornare alle urne». Duro anche Fabrizio Oliver con il Bauernbund. L’Obmann Svp Dalsass sembra, per ora, con le spalle al muro. «Sulla cittadella non vedo soluzioni».
 «Per ora aspettiamo per capire cosa succederà in Provincia con la legge urbanistica e le relative deroghe».
 Tre consiglieri su sei del suo gruppo consiliare, hanno votato contro la delibera di “indirizzo politico” sulla cittadella sportiva e in maggioranza c’è già chi chiede azioni drastiche.
 
«Ribadisco che per noi, il problema attualmente riguarda solo ed esclusivamente la cittadella. Su tutto il resto del programma di coalizione siamo perfettamente d’accordo con i partner della maggioranza».
 Potrebbe essere proprio questo contrasto a determinare una rottura insanabile, capace di portare ad elezioni comunali anticipate?
 
«Sia chiaro che io sono per andare avanti, nell’interesse dei nostri cittadini e faremo di tutto in questa direzione. Ovvio però che se dovesse venire a mancare la maggioranza, non rimarrebbe altro da fare che rimettere tutto in mano agli elettori. È uno scenario che sinceramente non mi auguro».
 Al di là della cittadella, vi sono diversi altri progetti che dovranno essere concretizzati. Sempre Roberto Ceol ha criticato l’eccessiva attenzione dell’esecutivo su un tema esclusivo - la cittadella - mentre il resto, vedi piazza e riqualificazione di via Kennedy e rimane al palo.
 
«Per quanto riguarda la piazza a Laives, io ho preso in mano un discorso aperto da tempo, con un progetto che conteneva altre previsioni (poi bocciate) rispetto a come si sono sviluppate strada facendo le cose. Bisogna quindi vedere cosa rimane di valido alla luce di questo nuovo scenario».
 E la riqualificazione di via Kennedy? Nel programma del sindaco c’è la volontà di arrivarci insieme all’apertura della variante, cosa che dovrebbe avvenire già alla fine del prossimo anno.
 
«È lo stesso discorso della piazza: prima di tutto occorre un progetto e va verificato preventivamente cosa indica nello specifico il piano generale del traffico realizzato dall’ingegner Ciurnelli».
 Non appare meno problematico lo spostamento del lido, da via Stazione alla zona sportiva Galizia. Non ci sono i soldi e quindi si parla di “urbanistica contrattata per arrivare allo scopo con l’ausilio di investitori privati.
 
«Lo strumento dell’urbanistica contrattata è da usare con la massima attenzione. So che la giunta ne ha parlato con esperti e che dovrebbero arrivare delle proposte di soluzione. Sembra anche che non si possa più considerare solo un determinato terreno, in questo caso i 10 ettari di campagne tra via Andreas Hofer e la caserma dei vigili del fuoco in via Stazione, ma sia necessario prevedere un bando pubblico».
 Tutta questa attenzione concentrata sulla cittadella sportiva, non rischia, come accusa anche il consigliere del Pd Roberto Ceol, di distogliere energie dal resto dei progetti e dei problemi che pure ci sono nella lista di attesa dei lavori pubblici?
 
«Sono del parere che bisogna affrontare le cose una alla volta, specialmente quando si tratta di grandi interventi come quelli inseriti nel programma della maggioranza. In altri termini, non si possono seguire tre o quattro di questi contemporaneamente, altrimenti si rischia veramente di non portarne a termine nemmeno uno».
Alto Adige 24-4-11
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sabato, 23 aprile 2011



Ceol: «Nuovo accordo o si rivota»

BRUNO CANALI
LAIVES. Il travaglio interno alla Svp causato dal progetto della cittadella sportiva, infiamma anche i rapporti nella coalizione di maggioranza. Alcuni consiglieri del Pd scalpitano e vorrebbero maggior severità da parte del sindaco nei confronti della Stella Alpina. Di Fede, invece, frena e spera che Hans Joachim Dalsass, Obmann della Svp cittadina, alla fine riesca a mettere in riga i tre «ribelli» del Bauernbund.
 Il tempo per farlo non è molto, perché per l’appuntamento in aula con la variazione urbanistica dei terreni sui quali è prevista la cittadella, in zona Galizia, occorrerà avere a disposizione tutti i voti possibili, tenuto conto che le opposizioni hanno già preannunciato di non voler più aiutare la maggioranza. “In tanti anni di consiglio comunale - tuona Roberto Ceol del Pd - non ho mai visto una situazione del genere, con 3 dei 6 consiglieri Svp che votano contro i loro stessi colleghi. Il programma è un impegno assunto da tutti all’inizio, Svp compresa e se questo, per qualcuno, non è più condivisibile, le alternative politiche sono solo due: o si sottoscrive un nuovo accordo programmatico (se tutta la maggioranza ovviamente è d’accordo) oppure si prende atto del fallimento e si torna a votare”.
 Secondo Ceol, la spaccatura nella Svp sarebbe da far risalire all’iniziativa che aveva portato alla sfiducia verso l’ex vice sindaco ed ex Obmann, Georg Forti, senza trovare una nuova guida capace di ricompattare il partito. Ceol poi analizza lo stato attuale dell’azione amministrativa, spiegando che ci sarebbero questioni importanti ancora al palo da anni a causa delle discussioni sulla cittadella sportiva.
 “Il Puc è scaduto da quasi 3 anni - ricorda Ceol - con gravi danni per i nostri cittadini e i loro progetti. Di spostamento del lido non si fa che parlarne, ma intanto rimane quello vecchio e malandato, dove bisogna continuare ad in vestire soldi in manutenzioni. La piazza in centro, altra “chimera”, costata 200mila euro in progetti e adesso alla Svp non va più bene. Le ciclabili da realizzare; la zona ex Amonn a San Giacomo, con piazza e stazione del treno; la riqualificazione di via Kennedy, dove bisognerebbe già iniziare con gli espropri e poi le scuole, la casa della cultura italiana ecc. Basti dire che non riusciamo neppure a spendere i soldi in bilancio previsti per asfaltature ed eliminazione di barriere”. Gli fa eco il collega Fabrizio Oliver: “Il Bauermbund si oppone alla cittadella per difendere il verde? Ma perché non ha fatto altrettanto quando proponemmo di inurbare l’attuale area del lido?” Per entrambi i consiglieri, “non è accettabile il diktat della Svp, che invece di pretendere dovrebbe fare un passo indietro”.
Alto Adige 23-4-11
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venerdì, 22 aprile 2011



Laives, la Cittadella (dello sport) sotto assedio

MAURIZIO DI GIANGIACOMO
Sono rimasti in pochi, a resistere all’assedio della Cittadella. Combatte, ma più con ostinazione che con vigore, il sindaco.
All’ultimo assalto, la delibera d’indirizzo politico in consiglio comunale, ha perso un bel pezzo del suo esercito, già di suo poco motivato. Dal reggimento della Volkspartei hanno disertato i tre del Bauernbund. La Cittadella ha resistito solo grazie alla non belligeranza di Udc, Laives pro Leifers e Unitalia, ma Delli Zotti e Gencarelli hanno già annunciato che alla prossima chiamata delle opposizioni risponderanno “presente” lancia in resta.
 Del resto, al partito dei contrari gli argomenti non mancano. Primo, quello solo apparentemente più banale: perché costruire un nuovo stadio per l’Fc Alto Adige, con la squadra del presidente Baumgartner che langue in fondo alla classifica della Prima Divisione e rischia concretamente la retrocessione? E ancora: perché prevedere un impianto da 4.000 o addirittura 8.000 posti, quando è chiaro che le presenze allo stadio Druso superano appena le 1.000 unità? E poi ci sono gli aspetti più cari alle parti in causa a Laives; il già citato Bauernbund, che sottolinea come, nel giro di pochi anni, si sia passati da un progetto che prevedeva il sacrificio di 4-5 ettari di terreno agricolo ad un “mostro” da 11-12 ettari; e i commercianti, preoccupati per l’effetto che il centro commerciale che verrebbe realizzato contestualmente allo stadio avrà sui piccoli negozi del centro cittadino, che già non godono proprio di buona salute. Perché lo stadio non lo costruirà la Provincia e nemmeno il Comune. Gli ormai famigerati 11 milioni stanziati dalla giunta Durnwalder basteranno appena per la progettazione esecutiva e (forse) per gli espropri. L’impianto sportivo sarà finanziato dagli azionisti dell’Fc Alto Adige, che in cambio avranno i 7.000 metri quadrati che poche ore fa la legge omnibus della Provincia ha destinato ai servizi.
 Detto che all’Fc Alto Adige, soprattutto dopo la doccia fredda di questa prima esperienza in C1, può bastare l’adeguamento del Druso alle normative di Figc e Lega Calcio, è vero che la società biancorossa merita di vedere risolto il problema dei campi di allenamento per le sue numerosissime squadre giovanili, oggi costrette a vagabondare in lungo e in largo per la provincia a caccia di rettangoli di gioco in condizioni accettabili.
 Ma è facile preconizzare che né le rivendicazioni del presidente Baumgartner né i presunti benefici d’immagine legati alla costruzione della cittadella vagheggiati dal sindaco Di Fede serviranno ad impedire che, nelle prossime settimane, ad ingrossarsi saranno le fila di coloro che si chiederanno semplicemente: qui prodest? Che se ne fa della Cittadella la gente di Laives, se è vero - come è vero - che su quei campi giocheranno solo le squadre dell’Fc Alto Adige; se è vero - come è vero - che delle superfici commerciali beneficeranno solo gli imprenditori che formano la compagine societaria dell’Fc Alto Adige; se è vero - come è vero - che non un centesimo è stato stanziato per le due strutture che, quelle sì, sarebbero appannaggio dei residenti, il nuovo lido e la zona ricreativa, almeno fino a qualche settimana fa conditio sine qua non per l’ok al progetto di Verdi e Idv.
 Nei prossimi mesi, quando anche questi nodi verranno al pettine, quanti saranno a difendere la Cittadella?
Alto Adige 22-4-11
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giovedì, 21 aprile 2011



Unitalia «chiude la porta in faccia» al sindaco Di fede ed alla sua maggioranza

LAIVES. Dopo avere contribuito in maniera determinante a far passare la delibera di indirizzo politico per il progetto della cittadella dello sport con l’astensione del consigliere Tonino Gencarelli, Unitalia «chiude la porta in faccia» al sindaco Di fede ed alla sua maggioranza. In una nota, il movimento politico di Donato Seppi sottolinea che «le varianti al Puc che serviranno per trasformare la campagna della zona Galizia in area per attrezzature collettive dove sorgerà la cittadella, sono un problema esclusivo della maggioranza. Unitalia annuncia fin d’ora il voto di totale contrarietà ad ogni cambiamento». Gencarelli spiega quindi che l’astensione durante l’ultimo consiglio comunale è servita a mettere in risalto le contraddizioni interne alla maggioranza e della Svp in particolare. «Avessimo votato contro avremmo tolto le castagne dal fuoco alla giunta, ma questo non si ripeterà per le variazioni del Puc per la cittadella. Le nostre intenzioni politiche non sono mai state quelle di salvare la maggioranza, ma di porla definitivamente fuori gioco».
 Difficile anche che ripeta il voto favorevole Marco Delli Zotti, consigliere di Laives Pro Leifers. «Il primo sì alla delibera di indirizzo politico l’abbiamo espresso per dare modo alla maggioranza di iniziare il suo impegno - dice Delli Zotti -. Per le prossime delibere però vogliamo verificare a fondo i termini della convenzione con l’Fc Alto Adige e quanto di concreto ne deriverà a beneficio di Laives dallo stadio; girare all’Fc Alto Adige gli 11 milioni di euro del contributo provinciale; mettere a disposizione della società terreno in Galizia ed infine, consentire l’edificazione di circa 30mila metri cubi senza chiedere una adeguata contropartita per il nostro Comune».
 È evidente che questi nuovi sviluppi renderanno ancora più difficile il cammino del progetto se non arriveranno tutti 16 i voti di maggioranza. (b.c.)
Alto Adige 21-4-11
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giovedì, 21 aprile 2011



Bauernbund deciso contro la cittadella: difendiamo la terra

BRUNO CANALI
LAIVES. Tra esponenti del Bauernbund e resto della maggioranza rimangono distanti le posizioni sulla cittadella dello sport. Anche dalla riunione di qualche sera fa del direttivo Svp non è emerso un cambio di rotta dei contadini. L’Obmann Hans Joachim Dalsass, che spera in una mediazione per il dopo Pasqua, quando avrà luogo un incontro tra i partner di maggioranza per fare il punto della situazione.
 Florian Pfeifer, che del Bauernbund locale è il presidente, parla chiaro: «Se non cambieranno le condizioni - dice - il nostro giudizio negativo sulla cittadella rimarrà tale». Perché i contadini abbiano deciso di opporsi decisamente al progetto lo ribadisce lo stesso Pfeifer: «Noi fin dall’inizio siamo sempre stati disposti a parlarne e a suo tempo avevamo anche spiegato che se l’Fc Alto Adige si costruisse lo stadio al Druso di Bolzano e venisse a Laives solo per i campi di allenamento, se ne potrebbe discutere. Invece, strada facendo, abbiamo visto lievitare la superficie agricola da espropriare, che è passata da 4 - 5 ettari, ai circa 12 ettari attuali. Questo non ci sta più bene, come non ci sta bene la mancanza di informazioni precise e definitive su costi, strutture, benefici e tutto il resto delle richieste rimaste ancora inevase. In sostanza, nulla è cambiato e quindi non possiamo cambiare opinione nemmeno noi».
 Di fronte all’ostruzionismo del Bauernbund, si parla anche di interessi concreti dei contadini dietro il no alla cittadella, un’opposizione che sarebbe ispirata anche dalle cifre di esproprio dei terreni agricoli ritenute ancora troppo modeste. Su questo però Pfeifer non ci sta e ribatte: «So che gira questa voce e che in molti dicono che sarebbe solo una questione di soldi - spiega ancora Pfeifer -. In parte, per i diretti proprietari delle campagne sarà anche così, ma per noi, come associazione dei contadini, il nodo principale è l’eccessivo consumo di terreno agricolo previsto. Per quanto riguarda le cifre di esproprio io personalmente non ho seguito molto la questione: so che si era partiti con la stima provinciale di 85 euro al metro quadrato e che poi la Provincia era disposta a offrire qualche cosa di più ma, lo ripeto, il Bauernbund basa le sue critiche al progetto della cittadella soprattutto sull’eccessivo consumo di terreno agricolo e sulla fumosità delle informazioni relative al progetto stesso ottenute fino ad ora».
 Con queste premesse, anche se il progetto della cittadella riuscirà a trovare il sostegno politico necessario in consiglio comunale, rischia comunque di trovarsi poi con una serie di ricorsi dei contadini contrari alla variazione urbanistica e agli espropri e ricorsi significherebbe ritardi. L’Fc Alto Adige e la Provincia invece hanno fretta. Durnwalder ha già dichiarato più volte che vuole vedere passi concreti del progetto entro la fine di quest’anno, altrimenti potrebbe anche decidere di dirottare il finanziamento di 11 milioni destinati alla cittadella verso altre realtà comunali.
Alto Adige 21-4-11
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mercoledì, 20 aprile 2011



Il sindaco di Laives boccia il referendum Svp

BRUNO CANALI
LAIVES. Dopo il referendum sulla cittadella al quale sta lavorando un comitato del quale fanno parte alcuni consiglieri di opposizione, adesso si profila l’ipotesi che addirittura ne arrivi un altro. A chiederlo potrebbe essere la Svp, ma già il sindaco Liliana Di Fede dice di no. L’idea del referendum è stata avanzata durante la riunione del direttivo della Stella Alpina dell’altra sera, durante il quale, tolta la cittadella, la Svp ha ribadito la volontà di mantenere fede agli impegni sottoscritti con gli i partner di maggioranza. «Abbiamo analizzato la situazione politica - ha detto l’Obmann Svp Hans Joachim Dalsass - e anche l’ipotesi di un referendum organizzato dalla stessa coalizione di maggioranza. Dovrebbe semmai essere fatto entro metà giugno, possibilmente in concomitanza con quello su nucleare e privatizzazione dell’acqua, altrimenti non avrebbe senso. Noi siamo riusciti a ricompattarci come gruppo Svp, escludendo però il progetto della cittadella, dove permangono le perplessità già manifestate da alcuni nostri consiglieri. Io adesso attendo la convocazione di un incontro di maggioranza».
Fino a ieri, una data non era ancora stata fissata per l’incontro chiarificatore tra Svp, Pd, Idv, Verdi e La Civica, ma l’Obmann Dalsass spera possa avere luogo a breve. Liliana Di Fede ad ogni modo boccia subito l’ipotesi di un referendum promosso dalla giunta, che andrebbe ad aggiungersi a quello che con ogni probabilità si apprestano a proporre quelli del comitato, che hanno già raccolto le prime firme. «Il referendum - spiega la Di Fede - è uno strumento indubbiamente importante e va bene se viene richiesto dai cittadini. Non credo invece che abbia senso se a proporlo siamo noi, tenuto conto che il progetto della cittadella non è una novità e figura nei programmi elettorali di tutti i partiti». Dopo la crisi innescata dal voto contrario di tre consiglieri della Volkspartei sulla delibera di indirizzo politico per la cittadella, la richiesta di un referendum, da parte della stessa Svp, potrebbe rappresentare un ulteriore motivo di scontro in maggioranza. Per ora, a quanto si capisce, l’Obmann Dalsass non sarebbe intenzionato a puntare i piedi sulla spinosa questione. Un’indicazione più precisa si avrà solo dopo l’incontro che stanno preparando le rispettive delegazioni e gli effetti poi si potranno verificare quando all’attenzione del consiglio comunale arriverà il primo, “vero” passo concreto verso la realizzazione della cittadella: la variazione urbanistica per trasformare il verde agricolo in zona per attrezzature collettive. Come ha ribadito Robert Tezzele (uno dei tre consiglieri Svp che ha votato contro la cittadella) «con le carte attuali sul tavolo, il mio giudizio, come quello di altri due consiglieri Svp, resta negativo». Ne ha dovuto prendere atto anche l’Obmann durante la riunione del direttivo lunedì sera e infatti, all’uscita ha spiegato che, «l’Svp rimane fedele a tutti i punti del programma di coalizione, salvo quello relativo alla cittadella, dove esiste una parte di consiglieri che è contraria». Per la Di Fede non c’è neppure la certezza di avere ancora il sostegno di alcuni consiglieri di opposizione. Proprio ieri, su richiesta dell’assessore Michl Laimer, la Provincia ha inserito nella legge omnibus la possibilità di prevedere nella nuova zona sportiva di Laives una superficie massima di 7 mila metri quadrati per i soli servizi. «Ma la decisione - ha spiegato la presidente della Commissione Maria Hochgruber Kuenzner - spetta al Comune». Critici i Verdi, secondo i quali si tratta di una deroga. «È stata autorizzata - commenta Riccardo Dello Sbarba - la realizzazione di spazi commerciali da affiancare allo stadio per 7 mila metri quadri. Anche questa è l’ennesima deroga: la legge urbanistica infatti prevede un massimo del 10% di aree destinate al commercio e al terziario all’interno degli impianti di interesse pubblico».

Alto Adige 20-4-11
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martedì, 19 aprile 2011



Il direttivo Volkspartei conferma il no del Bauernbund alla Cittadella

BRUNO CANALI
LAIVES. Sono improntate alla cautela le prime mosse di Pd, Idv, Verdi e La Civica nei confronti della Svp dopo il braccio di ferro in consiglio comunale sulla cittadella. Dal summit di ieri sera è emersa la volontà di concedere qualche giorno alla Svp affinché sistemi i problemi al proprio interno, con i tre esponenti del Bauernbund che in consiglio hanno votato contro la cittadella.
Nella fase “calda” del dopo consiglio, era stato proprio lo stato maggiore del Pd a consigliare al sindaco Liliana Di Fede di revocare temporaneamente le deleghe a tutti gli assessori in attesa di chiarimenti da parte della Svp e c’era stato anche chi avrebbe voluto addirittura che la revoca delle deleghe fosse applicata solo ai due assessori Svp. Liliana Di Fede però, pur condividendo l’amarezza e l’irritazione dei consiglieri per la brutta piega che sta assumendo l’azione politica comunale, aveva subito spiegato che la revoca delle deleghe era un’ipotesi da valutare a fondo. A sua volta l’Obmann della Svp aveva immediatamente dichiarato che questa ipotesi non sarebbe stata accettata dal suo partito. Nell’incontro di ieri sera a quanto pare i toni più duri si sarebbero un poco smorzati e molto dipenderà dalle scelte della Svp.
«Non abbiamo deciso nulla di definitivo - ha dichiarato Debora Pasquazzo, capogruppo del Pd - e c’è stato solo un accenno con i partner di Verdi, Idv e La Civica in merito alla possibilità di revocare temporaneamente le deleghe agli assessori. Prima di procedere vogliamo capire cosa abbia deciso di fare la Svp per il futuro».
Parole confermate anche dall’assessore dei Verdi Alberto Covanti: «Abbiamo analizzato la situazione venutasi a creare con il voto contrario di alcuni consiglieri Svp sulla delibera di indirizzo politico e sui possibili scenari politici. Sono state fatte delle proposte e, per quanto ci riguarda, abbiamo chiesto una breve pausa per confrontarci tra noi. Ovviamente, occorre anche capire cosa farà la Svp a sua volta».
Al consigliere dell’Idv Michele Micheletti non è piaciuto l’applauso tributato dal Pdl al rientro in aula consiliare di Elmar Filippi, uno dei consiglieri Svp che hanno votato contro la delibera di indirizzo politici sulla cittadella: «Quell’applauso mi è parso un gesto eccessivo - dice - che si potevano risparmiare. Per quanto riguarda l’idea di revocare le deleghe agli assessori per affidarle fino a chiarimenti al sindaco, personalmente ritengo che non sia la cosa migliore da fare in questo momento».
All’incontro di ieri sera era presente anche Franco Magagna, consigliere della lista La Civica, che non ha risparmiato critiche alla Stella Alpina. «Durante l’incontro abbiamo valutato un po’ tutti gli scenari politici che potrebbero aprirsi adesso, ma non è stata presa alcuna decisione. Io personalmente ho ribadito il no agli opportunismi e alla mera speculazione politica, perché qualunque iniziativa va intrapresa nell’interesse della cittadinanza. È tempo ad ogni modo di fare uno stop per i dovuti chiarimenti nella maggioranza e ritengo che la responsabilità di sbloccare l’impasse sia tutta della Svp che l’ha creato. I suoi consiglieri si sono dimostrati irresponsabili e toccherà a loro quindi venirci a dire cosa hanno intenzione di fare. È indubbiamente una brutta situazione - conclude Magagna - ma non dobbiamo essere noi a togliere le castagne dal fuoco alla Svp».
Il direttivo della Volkspartei si è concluso solo in tarda serata. L’Obmann Dalsass assicura la fedeltà del suo partito alla giunta Di Fede su tutti i punti del programma, salvo proprio la cittadella: «La posizione dei tre consiglieri del Bauernbund rimane contraria», dice Dalsass, che oggi riferirà quanto emerso dalla riunione Svp al sindaco Liliana Di Fede.
Alto Adige 19-4-11
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lunedì, 18 aprile 2011



Cittadella dello sport - sono mancate le risposte
Sin dall’inizio di questo mandato amministrativo, sulle prime come semplici cittadini e successivamente come comitato per il referendum contro lo stadio, abbiamo chiesto chiarezza sul progetto della cittadella dello sport. La nostra contrarietà non è infatti mai stata preconcetta, ma è derivata dal mancato coinvolgimento dei cittadini e dall’assenza di informazioni circostanziate, di risposte serie e documentate ai dubbi e alle perplessità che non solo noi abbiamo avanzato.
In questi mesi nulla è cambiato, anzi lo stato di confusione è viepiù peggiorato con l’inserimento di un non meglio precisato centro riabilitativo (si tratta forse del centro sportivo provinciale di cui a più riprese ci siamo fatti sostenitori? Lo escludiamo anche perché lo stesso sindaco Polonioli, mai smentito dall’attuale sindaca, ha sempre ritenuto che non si sarebbe mai fatto e soprattutto non in quel di Laives) e di un istituto privato ad indirizzo sportivo su cui però non vi è alcuna certezza come lo stesso Obmann dell’SVP dichiara.
Oggi i sostenitori di quel progetto si stracciano le vesti, lanciano accuse, minacciano il ritiro delle deleghe, ma nessuno è in grado di dare risposte a quelle domande che ormai da mesi aspettano di essere evase.
Consigliamo dunque a costoro di tirare fuori i documenti, se li hanno, e se no di ammettere di essere – per usare una definizione usata dalle opposizioni in consiglio - dei dilettanti allo sbaraglio e confessare di non essere in grado di portare avanti quel progetto.
Come comitato non siamo interessati ad una crisi bensì ad avere un’amministrazione in grado di affrontare i problemi, trovare soluzioni e realizzarle. Ciò di cui non si sente assolutamente bisogno invece è lo spettacolo a cui stiamo da tempo assistendo.
Rosario Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio
17/04/2011
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lunedì, 18 aprile 2011



Per la «Cittadella» di Laives si sono mostrati i muscoli invece di cercare il confronto

Dopo il voto di indirizzo sulla cittadella la crisi è formalmente aperta e sono partite le girandole di accuse e di scambi di responsabilità. Ma chi ha veramente cercato questa situazione? La maggiore indiziata sembrerebbe essere l’ala dei contadini che in consiglio ha votato contro l’Atto di indirizzo sulla cittadella. Eppure da tempo si sapeva della loro contrarietà e appare quantomeno ingenuo stupirsi oggi del loro voto. Le motivazioni erano da tempo note e dunque occorreva semmai dare risposte serie ai quesiti, ai dubbi, alle preoccupazioni che avanzavano. Invece si è continuato con la solita tiritera dell’occasione per Laives. Anche il piano di finanziamento dello stadio promesso per l’autunno è rimasto lettera morta mentre, le nuove strutture che sono andate ad aggiungersi, sono solo sulla carta e non si ha la minima idea di come, chi, con quali mezzi e se potranno essere realizzate. Ed è questa, in fin dei conti, la richiesta che viene avanzata da tempo dalle opposizioni, dal Bauernbund e dallo stesso Comitato per il referendum. Cosa è accaduto in realtà? Invece di dare risposte e cercare una soluzione condivisa attraverso un confronto serio, si è preferito mostrare i muscoli. Su tutto questo si innestano poi polemiche strumentali e infondate. Si accusa il consigliere Filippi di essere rimasto in aula pur essendo in conflitto di interesse. Ma chi glielo ha permesso? Il presidente del consiglio senza che né sindaca, né tantomeno la segretaria comunale contestassero la decisione e, quel che è peggio, nella convinzione di fare una cosa sbagliata. Quanto a chi ora si straccia le vesti per questo strappo ai regolamenti, non ci risulta che si sia alzato e abbia abbandonato l’aula per impedire quello che viene definito uno scempio delle regole: ne porta anche lui, dunque, piena responsabilità.
D’altra parte cosa ci si può aspettare da una maggioranza disposta ad accettare un emendamento incostituzionale che intendeva riservare gli eventuali posti di lavoro prodotti dall’insediamento di attività commerciali, o derivanti dall’arrivo dell’FC-Suedtirol, ai soli cittadini di Laives, al fine di creare un alibi ai due consiglieri delle opposizioni disposti ad appoggiarla?
Alto Adige 18-4-11
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lunedì, 18 aprile 2011



Laives: doppio vertice per scongiurare la crisi

LAIVES. Sono ore decisive per il futuro del governo cittadino di Laives. Questa sera è in programma un doppio appuntamento che potrebbe dare un segnale di discontinuità rispetto al passato: o la maggioranza, dopo la spaccatura della Svp sulla cittadella dello sport, trova argomenti per continuare, oppure c’è il serio rischio di tornare al voto.
 In serata si ritroveranno i vertici di Pd, Verdi, Idv e La Civica. Un incontro invocato da tutti per verificare se ci sono ancora le condizioni per continuare a tenere in mano le redini di Laives. Contemporaneamente si ritroveranno anche i vertici dello Svp, che dovranno tentare di ricompattare le fila dopo che tre consiglieri comunali della Stella Alpina hanno votato contro il progetto della cittadella, passato solo grazie ai voti dell’opposizione. Una divisione clamorosa considerando che la Svp si è sempre caratterizzata per la straordinaria compattezza.
 C’è chi, come Giorgio Zanvettor, dei Verdi, parla apertamente di voto: «Facciamo una verifica e ripartiamo da zero con rinnovata energia oppure, nell’ipotesi peggiore, rimettiamo tutto nelle mani degli elettori», ha detto Zanvettor. Sulla necessità di una verifica di maggioranza sono tutti d’accordo e c’è chi appoggia anche l’ipotesi di un ritiro delle deleghe a tutti gli assessori in attesa del chiarimento. Ma su questo punto l’Obmann cittadino della Svp, Joachim Dalsass, è stato chiaro: «È innegabile che ci sono dei problemi da risolvere, ma il ritiro delle deleghe sarebbe per la Svp inaccettabile».
Alto Adige 18-4-11
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domenica, 17 aprile 2011



L’Obmann Dalsass: «Inaccettabile per noi il ritiro delle deleghe»

LAIVES. Obmann della Svp cittadina solo da qualche mese, dopo le dimissioni di Georg Forti, Hans Joachim Dalsass si trova a dover gestire la difficile situazione venutasi a creare nel suo partito con il progetto della cittadella sportiva e a scongiurare una crisi con i partner di maggioranza.
 Tre dei sei consiglieri Svp, hanno votato contro l’idea della cittadella, che senza il sostegno dell’opposizione sarebbe naufragata. La Svp ha perso la tradizionale compattezza?
 «Ciò che è successo in aula qualche sera fa crea effettivamente un problema politico, sia al nostro interno che tra noi e il resto della maggioranza. Per domani sera avevamo già in programma una riunione del direttivo e ovviamente affronteremo anche questa situazione».
 Robert Tezzele, uno dei tre consiglieri Svp che hanno votato contro la cittadella ha dichiarato che “con le carte attuali sul tavolo della discussione, per loro rimane il giudizio negativo sulla cittadella.
 «Bisognerà fare chiarezza, ma non è detto che alla fine non si riesca a trovare una soluzione. Io capisco quando anche alcuni nostri consiglieri parlano di evoluzione del progetto dal 2008 al 2011, con conseguente aumento di superficie da espropriare per al cittadella, ma alla fine gli ettari di differenza dall’inizio ad oggi sono 3 e non cinque volte di più. E’ vero che strada facendo si sono aggiunte nuove strutture, vedi centro commerciale, liceo Toniolo e forse centro riabilitativo, ma ad esempio, il velodromo non c’è più nelle previsioni».
 A tutt’oggi, nonostante alcune assemblee, non vi sono elementi certi e definitivi riguardo al progetto e questo rafforza i dubbi.
 «Penso che sia normale: non è facile capire un progetto fino a quando non è definitivo. Ma al di là di questo, non mi pare un motivo per bloccare tutto».
 Il Pd e anche gli altri partner di maggioranza, chiedono al sindaco di ritirare le deleghe a tutti i sei assessori in attesa di chiarimenti. Cosa ne pensa?
 «Sarebbe una mossa inaccettabile. Ritengo - conclude Dalsass - che non sia democratico concentrare nelle mani di una sola persona tutti i poteri decisionali e spero che la situazione politica già difficile non diventi ancora più grave». (b.c.)
Alto Adige 17-4-11
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domenica, 17 aprile 2011



Laives «Verifica di maggioranza»

BRUNO CANALI
LAIVES.Svp isolata all’interno della coalizione di maggioranza dopo lo “strappo” di tre suoi consiglieri che hanno votato contro la delibera di “indirizzo politico” per la cittadella dello sport. Pd, Verdi, Idv e La civica, sono in sintonia: «Serve una verifica di maggioranza».
 «Chiediamo al sindaco Liliana Di Fede, di ritirare temporaneamente le deleghe agli assessori in attesa di chiarimenti da parte della Svp - ha dichiarato Debora Pasquazzo, capogruppo del Pd - dopo quello che è successo in consiglio comunale occorre una verifica approfondita per capire se la Svp intende ancora mantenere fede agli accordi di programma oppure no e se esista ancora una maggioranza in grado di amministrare Laives».
 Parole condivise dai Verdi: «Dopo quello che è accaduto in consiglio - dice Giorgio Zanvettor - è sicuro che serva una verifica, forte e profonda nella coalizione di maggioranza. La proposta del Pd, di ritirare momentaneamente le deleghe agli assessori ci sta e può essere funzionale ad un “reset” generale della maggioranza. In questi giorni ci troveremo per valutare la situazione e anche dell’ipotesi avanzata dal Pd che, come ripeto, vedo quale sollecitazione a tutti per dire: “nessuno è intoccabile; facciamo una verifica e ripartiamo da zero con rinnovata energia oppure, nell’ipotesi peggiore, rimettiamo tutto nelle mani degli elettori».
 Che sia tempo di chiarimenti in maggioranza lo sostiene anche il capogruppo dell’Idv, Michele Micheletti: «Serve la verifica perché, dopo la serata di consiglio comunale che ha visto tre dei sei consiglieri Svp votare contro una delibera così importante occorre capire se vi sia ancora una maggioranza per proseguire. Lunedì sera ci troveremo anche noi con gli altri partner di maggioranza e bisognerà prendere una decisione anche per quanto concerne l’iniziativa dei tre consiglieri Svp, che ritengo molto grave».
 Franco Magagna, esponente della lista La civica è tra i convocati per il faccia a faccia di domani sera con Pd, Verdi e Idv: «Sicuramente noi appoggiamo la proposta del Pd per una revisione profonda e anche l’ipotesi di revocare le deleghe agli assessori fino ai chiarimenti con la Svp. Sarebbe indubbiamente un segnale forte ma necessario, perché non è possibile proseguire in queste condizioni».
 Magagna poi accenna al fatto che il consigliere Svp Elmar Filippi non sia uscito dall’aula del consiglio, nonostante abbia un terreno in zona Galizia passibile di esproprio futuro per la cittadella: «Il consigliere è rimasto in aula - dice Magagna - e ha votato contro la delibera. Lo ha fatto in base ad una interpretazione che ci lascia qualche dubbio ma ad ogni modo, piuttosto che rischiare un ricorso, meglio così. Io comunque ribadisco che la cittadella dello sport è un treno che passa una volta sola per Laives e va preso al volo, altrimenti lo rimpiangeremo».
 Durante il consiglio comunale proprio a Franco magagna qualche collega ha rivolto l’accusa di voler minimizzare il rischio che rappresenterebbe, per la tranquillità di Pineta, avere lo stadio da calcio a poche centinaia di metri:. «A proposito - spiega il consigliere della Civica - da domani noi daremo il via ad una campagna di informazione mediante volantini alle famiglie di Pineta per spiegare che non c’è da avere paura. Ne approfitteremo anche per chiedere scusa alla nostra comunità per lo spettacolo veramente indecoroso che sta dando attualmente la politica comunale di Laives».
Alto Adige 17-4-11
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