giovedì 19 gennaio 2012

comune Laives 2


sabato, 31 gennaio 2009


 SAn Giacomo.   Bimbi trasferiti a Bolzano? Spese soltanto per Laives


Alto Adige, 31 GENNAIO 2009

 LAIVES. La scuola elementare di San Giacomo ha bisogno di una mensa. Da qualche anno i bambini che rientrano al pomeriggio mangiano grazie alla disponibilità di una saletta che sarebbe però della caserma dei vigili del fuoco, mentre i cibi vengono forniti da una ditta esterna. L’idea della giunta sarebbe di realizzare la mensa scolastica utilizzando lo spazio dove oggi c’è l’ex palestra, uno spazio abbandonato da tempo. L’architetto Stefano Rebecchi, capo dell’ufficio lavori pubblici comunali, ha anche preparato un progettino.
 «Il problema però è sorto con Bolzano - dice il sindaco Polonioli, che è anche presidente del consorzio per la gestione della zona scolastica di San Giacomo - perché la città capoluogo avrebbe intenzione di portare i bambini che abitando a Maso della Pieve presso le elementari di Oltrisarco. Questo significherebbe che le spese per la scuola di San Giacomo non verrebbero più divise a metà tra Laives e Bolzano ma toccherebbero interamente a noi ed inoltre salterebbero i programmi per la formazione delle classi bilingui perché verrebbe a mancare un numero sufficiente di alunni». Polonioli spiega che di questo si sta discutendo tra Laives e Bolzano e intanto arriva anche una presa di posizione critica da parte del gruppo consiliare Progetto Alto Adige, che ricorda come sul tema presentò una mozione che venne respinta. «Nel bilancio 2009 non vi è traccia di finanziamenti per la mensa di San Giacomo - dicono i rappresentanti della lista - e quindi le promesse fatte a suo tempo sono nulle».
 La costruzione della mensa scolastica è in forse quindi, proprio per i citati problemi con Bolzano, ma il vice sindaco Georg Forti aggiunge che comunque vada, i bambini dell’elementare non possono rimanere in eterno nei locali dei vigili del fuoco per mangiare. «Noi su questa iniziativa e sulla classe bilingue abbiamo investito tantissimo - conclude l’assessora Liliana Di Fede - e anche se a Bolzano converrebbe economicamente spostare i bambini di Maso della Pieve ad Oltrisarco, non va dimenticato che dal punto di vista educativo sarebbe uno sradicamento dalla loro realtà famigliare. Staremo a vedere». (b.c.)
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sabato, 31 gennaio 2009

Ordine del giorno

La recessione economica mondiale che già da tempo fa sentire i suoi effetti sulle fasce più deboli dei cittadini è piombata prepotentemente anche nel nostro comune.
È di oggi infatti l’annuncio da parte della Roechling-Automotive che 750 posti di lavoro sono in pericolo a causa del mancato rinnovo delle commesse da parte delle industrie automobilistiche a cui la multinazionale fornisce le parti in plastica.
Tenuto conto di ciò
il Consiglio Comunale di Laives

esprime la propria solidarietà ai dipendenti ed alle loro famiglie che in questi giorni vivono in un comprensibile stato di angoscia e auspica che, in accordo con la direzione dell’azienda e delle rappresentanze sindacali e con l’intervento delle istituzioni pubbliche, vengano trovate delle soluzioni che evitino di scaricare sui lavoratori e sulle loro famiglie gli effetti nefasti di questa crisi.





Laives, li 28 gennaio 2009
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giovedì, 29 gennaio 2009


È al decollo la Consulta culturale

di Bruno Canali
 Alto Adige, 29 GENNAIO 2009

 LAIVES. Prima riunione del neo assessore alla cultura Loris Frazza con le associazioni culturali e giovanili della realtà comunale. «Ci siamo trovati in aula magna l’altra sera - dice Frazza - e, oltre ad accennare a quelli che sarebbero i miei intendimenti programmatici da qui alla fine del mandato, ho anche gettato le basi per insediare finalmente, dopo tempo che la si aspettava, la Consulta culturale e giovanile a supporto del mio assessorato».
 Frazza afferma di avere presentato alle associazioni la sua idea in merito alle manifestazioni che si faranno, ad esempio in estate, vedi il Festival comunale, che lui non intende più chiamare così, anche perché la formula dovrebbe cambiare radicalmente. «Saranno le associazioni ad organizzare questa iniziativa - dice Frazza - e il Comune metterà a disposizione l’apporto logistico e finanziario. Quanto alla Consulta culturale e giovanile, sarà un organismo riconosciuto dall’amministrazione comunale e istituito sulla base del regolamento che il consiglio ha approvato. Funzionerà per stabilire di concerto le linee programmatiche da avviare durante il periodo che rimane da qui alle elezioni comunali. E’ un modo perché l’assessore alla cultura e ai giovani non faccia quello che vuole, ma si confronti continuamente con le associazioni per discutere le proposte e le indicazioni che arriveranno da loro».
 Primo passo concreto, l’incontro in programma per il 10 febbraio, dove dovranno essere nominati i 6 componenti della Consulta. Per la realtà culturale e giovanile del Comune è un passo importante perché finora un progetto culturale non è mai esistito. Sarebbe perciò auspicabile che anche da parte dell’assessore allo sport venisse avviata una analoga iniziativa per razionalizzare tutto il settore.
 Un altro lavoro impegnativo che tocca al neo assessore Frazza è quello della gestione della nuova sala teatrale di San Giacomo, un gioiello che non ha pari sul territorio comunale e che proprio per questo andrà gestito con la massima cura e attenzione. L’idea i Frazza è già stata abbozzata anche nella relazione che accompagna il bilancio di previsione 2009 e si tratterà di affidare all’inizio il compito alle associazioni locali, mentre per la parte strettamente tecnica, data la complessità di una struttura del genere, si potrebbe pensare ad una cooperativa alla quale magari affidare anche le altre disponibilità del Comune.
 Loris Frazza non ha molto tempo a disposizione (il mandato scadrà nel maggio del 2010) e di questo se ne rende conto. Però si tratterà almeno di gettare le basi in prospettiva futura.
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mercoledì, 28 gennaio 2009
Al Sindaco del Comune di Laives
All’Assessore competente

INTERROGAZIONE

Oggetto: S. Giacomo – transiti superflui e controlli.
I transiti superflui nell’abitato di S. Giacomo costituiscono ad oggi un problema irrisolto e avrebbero richiesto ben altro impegno da parte degli amministratori del comune. È infatti risaputo che con il passare del tempo diventa sempre più difficile modificare abitudini consolidate e quindi i colpevoli ritardi dell’amministrazione rischiano di mettere a rischio anche gli effetti della futura riqualificazione dell’abitato.
Tenuto conto di ciò
il sottoscritto consigliere chiede di conoscere
  1. quanti siano i controlli effettuati, nel tratto di strada che va dalla rotonda a nord di Pineta alla fine della frazione, dalla polizia municipale e dagli altri corpi di polizia addetti a tale servizio nel periodo che va dall’apertura del tunnel alle spalle dell’abitato ad oggi (divisi per semestre);
  2. quante e di quale natura siano annualmente le infrazioni contestate nello stesso periodo di tempo e nello stesso tratto di strada.
Si richiede cortesemente risposta scritta.
Il Consigliere comunale
Rosario Grasso
Laives, li 23 gennaio 2009
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giovedì, 22 gennaio 2009


San Giacomo: bisogna predisporre la gara di appalto



Statale, via alla riqualificazione
Anche la passeggiata pedemontana verso il prolungamento
Alto Adige, 22 GENNAIO 2009

 LAIVES. È terminato il lungo iter per arrivare all’appalto dei primi lavori di riqualificazione urbana della statale 12 alla periferia sud di San Giacomo. Ci sono voluti anni comunque, nonostante una prima parte di finanziamento fosse già nei bilanci comunali passati. «Adesso tocca all’ufficio lavori pubblici predisporre la gara di appalto - spiega l’assessore Giorgio Zanvettor - e contestualmente faremo elaborare anche il progetto che riguarda il secondo lotto che arriverà fino a Bolzano».
 L’intervento è anche già stato presentato alla comunità di San Giacomo e si tratterà di rivedere l’asse della statale 12 tra via Pascoli, a sud dell’abitato, fino all’incrocio con via Anton Thaler, da sostituire con una rotatoria. In sostanza l’asse stradale verrà ristretto anche per fare posto alla ciclabile lungo il lato est, così da scoraggiare ulteriormente i passaggi inutili dentro San Giacomo. Molto impegnativo anche il lotto successivo, con la ciclabile che dovrà congiungersi a quella di Bolzano a Maso della Pieve. Questa indicazione è contenuta nella relazione che l’assessore Giorgio Zanvettor ha allegato al preventivo.
 A proposito di collegamenti, Zanvettor parla anche della passeggiata pedemontana verso Castel Flavon, sopra Oltrisarco e anche in questo caso, per congiungersi con quella già allestita dal Comune di Bolzano. «In parte qualche cosa è già iniziato grazie alla collaborazione con l’ufficio forestale della Provincia - scrive Zanvettor - vedi il percorso di Pineta, lungo il rio Dolce, fino alla zona sportiva Toggenburg. Durante l’anno si proseguirà in direzione di San Giacomo e da lì verso Castel Flavon, così che in futuro si avrà un percorso pedonale senza soluzione di continuità dalla zona Vallarsa di Laives fino a Bolzano. A proposito, in zona Vallarsa completeremo il verde “Baden Powell” con la posa di un ponte di legno sul rio Vallarsa».
 Oltre a verde e riqualificazione urbana (con eliminazione delle barriere architettoniche) è competenza dell’assessore comunale Zanvettor anche l’edilizia agevolata e la tutela ambientale. Per quanto riguarda l’edilizia agevolata, avviate le assegnazioni in zona Toggenburg 1 a Pineta e in zona Hofer a Liaves, si punta l’attenzione sulla Toggenburg 2, che potrebbe diventare utile per l’edilizia dedicata al ceto medio, alla luce delle nuove normative introdotte dalla giunta provinciale. In campo ambientale invece, avanti con tutte le iniziative già promosse nei mesi passati e che si intende, finalmente, realizzare. (b.c.)
sabato, 17 gennaio 2009


Più vicina la «casa della cultura» italiana

Ospiterebbe le sedi delle associazioni e dell’Istituto musicale.
 E intanto si pensa alla sala polifunzionale interrata
Alto Adige, 17 GENNAIO 2009
BRUNO CANALI


 LAIVES. La «casa della cultura» italiana è sempre stata un’utopia per la comunità locale. Mentre il gruppo tedesco si dotava via via delle strutture necessarie per l’attività culturale (oltre a Kulturhaus e Pfarrheim è arrivata anche la scuola di musica e si lavora in zona scolastica per una sala destinata alla banda musicale) per quello italiano rimaneva un miraggio. Che ora però è più vicino.
 Una struttura del genere potrebbe nascere dalle «ceneri» della vecchia palazzina di via Pietralba, dove tanti anni orsono c’era la scuola e poi è diventata sede distaccata di alcuni uffici comunali, per passare da ultimo ad alcune associazioni. Con il bilancio di previsione ci sarebbe l’intenzione, da parte del Comune, di dare il via almeno a un progetto di trasformazione della palazzina, «un progetto - spiega il sindaco Polonioli - che fa parte di un preciso accordo politico tra le forze di maggioranza risalente ancora al 2004. Si tratterà di prevedere la trasformazione della palazzina per ricavare sedi di associazioni ed anche quella per l’Istituto musicale, che da tempo sta cercando una sistemazione consona alle molte iscrizioni di allievi anche qui a Laives».
 Intanto un primo, timido approccio in questo senso è stato fatto con l’adattamento di quelli che un tempo erano gli uffici della polizia municipale a saletta espositiva, uno spazio minimo per la verità, ma che già ha ospitato diverse interessanti mostre che hanno richiamato un pubblico numeroso. Ma il progetto dovrebbe essere ben più ampio. Quello che risulterà dai lavori infatti sarà un sostanziale miglioramento per quanto riguarda la disponibilità e la distribuzione degli spazi disponibili e, del resto, stretta com’è tra via Pietralba e il vecchio cimitero, quella palazzina non consente certo eccessivi spazio di manovra.
 Invece si guarda già con particolare interesse a ciò che l’amministrazione comunale intende realizzare con il secondo lotto del municipio, quello che prevede l’abbattimento del municipio vecchio per fare posto alla piazza, ad altri volumi edificati e ad una sala polifunzionale interrata sotto l’attuale sagrato della chiesa. «La sua destinazione potrà essere quella di sala per determinate iniziative - conclude il sindaco Polonioli - oppure anche come pinacoteca con le opere che stiamo acquisendo grazie al premio di pittura Città di Laives e, ancora, piccolo spazio museale per i reperti storici del nostro territorio. Le opzioni sono ancora da valutare».
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giovedì, 15 gennaio 2009


«Urbanistica: basta con gli errori»

L’architetto Ebner: sono mancati armonia ed equilibrio
di Bruno Canali
 Alto Adige, 15 GENNAIO 2009
 

 LAIVES. Per il futuro sviluppo urbanistico della città serve una programmazione in prospettiva. Lo ha sostenuto l’architetto Thomas Ebner, coordinatore della Ripartizione provinciale natura e paesaggio, parlando ieri in occasione della conferenza con la quale è stata inaugurata la mostra «Il verde al centro» he rimarrà in municipio per alcune settimane. «Fin qui - ha aggiunto l’architetto - si è andati avanti più o meno come capitava e lo si vede chiaramente dai risultati». All’incontro erano presenti oltre a Polonioli, anche i sindaci di Bronzolo e Vadena e così la conferenza si è trasformata in una sorta di lezione su come si dovrebbe programmare lo sviluppo armonico di una città se si vuole che poi la vivibilità non risulti compromessa con conseguenti disagi per i residenti.
 L’architetto Ebner ha anche portato un interessante progetto, realizzato in collaborazione con l’Università di Innsbruck, un plastico della Laives nel 2050, sviluppata a «ventaglio» dall’imbocco della Vallarsa verso il fondovalle, con una struttura radiale e strade parallele. «Oggi a Laives manca anche il minimo presupposto per parlare veramente di qualità - ha spiegato Thomas Ebner - proprio perché si vede che è mancata una chiara struttura urbana. Siamo di fronte ad un agglomerato di edifici che non è automaticamente città. Per il futuro invece bisognerà lavorare sulle variabili che sono la popolazione, la circonvallazione e forse anche la trasformazione della caserma Guella dei carabinieri.
 Anche per l’architetto Ebner, il problema maggiore è rappresentato dalla via Kennedy perché divide in due la città ed è percorsa ogni giorno da decine di migliaia di veicoli. In una visione futura invece, la via Kennedy dovrebbe diventare a traffico limitato, con tanto verde e con gli esercizi commerciali. «Senza una visione complessiva - ha ribadito il tecnico - la città sarà destinata a svilupparsi priva di carattere proprio, senza ritmo e senza equilibrio dei pesi. Per via Kennedy inoltre sarebbe da studiare tutta la parte legata alle altezze degli edifici, proprio per recuperare armonia. Compito della politica in tal senso è anche quello di porsi la domanda in quale direzione si vuole andare».
 Specificatamente di verde e arredo urbano ha poi parlato l’architetto paesaggista Marco Molon, portando interessanti esempi di realizzazioni esistenti. Si è così potuto vedere che anche con impegni minimi di spesa, si possono recuperare aree urbane ad una migliore vivibilità. «Sarebbe auspicabile dotarsi di uno specifico piano di gestione del verde - ha detto Molon - che già a livello di piani di attuazione definisca la strutturazione del verde».
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mercoledì, 14 gennaio 2009


 "Idee chiare: più coordinata la programmazione" Il neo assessore Loris Frazza

di Bruno Canali
 Alto Adige, 14 GENNAIO 2009

 LAIVES. Fresco di nomina nell’esecutivo comunale al posto di Christian Tommasini, eletto in Provincia, Loris Frazza ha ereditato tutte le competenze in materia di cultura e giovani e si è immediatamente trovato alle prese con il bilancio di previsione 2009. «Per questo mi trovo in difficoltà a dover predisporre una relazione programmatica - spiega Frazza - perché non ho avuto il tempo necessario per valutare a fondo le iniziative che aveva allestito chi mi ha preceduto in giunta». Ma Frazza ha esperienza e dimostra di avere le idee chiare per l’immediato futuro.
 Frazza ha messo a fuoco alcune prospettive per i prossimi mesi. «Sicuramente cercherò di portare avanti un coordinamento per la realizzazione di un ciclo estivo di cinema coinvolgendo anche Bronzolo e Vadena. Da quanto mi hanno fatto sapere al Centro Don Bosco, la programmazione cinematografica invernale non ha riscontrato il successo sperato: le presenze di pubblico sono state modeste e quindi cercherò di cambiare». Altro progetto che Loris Frazza intende sviluppare riguarda il Festival comunale. «Ritengo che il Festival vada sostituito con una serie di manifestazioni estive proposte in toto dalle associazioni e non dall’amministrazione comunale, anche delle frazioni - spiega Frazza - con un evento di grande risonanza a fine estate, qualche cosa di spessore perlomeno provinciale se non regionale. Infine, vediamo se sarà possibile aderire ad un progetto intitolato “Festival di musica internazionale” che già nel Trentino è stato fatto con ottimi riscontri. So che a Laives si sta formando un gruppo specifico per questo e l’idea sarebbe di coinvolgere più spazi all’interno della nostra città».
 Uno degli impegni principali in questa fase è certamente rappresentato dall’imminente avvio del teatro di San Giacomo, uno splendido “gioiello”, che andrà gestito con la massima cura. «Per San Giacomo - afferma l’assessore alla cultura - ritengo che la programmazione culturale debba seguire le indicazioni che verranno in primis dagli operatori culturali della stessa frazione; poi, per il migliore utilizzo della struttura stessa, si valuteranno tutte le altre proposte che arriveranno, con l’impegno di trovare la formula migliore e più efficace per rendere quella sala teatrale disponibile il più possibile». Tra gli impegni a breve periodo dell’assessore Loris Frazza, anche il varo della consulta culturale e di quella giovanile, basi per tutta la programmazione.
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martedì, 13 gennaio 2009


Il cittadino al centro dell'attenzione

„I cittadini hanno diritto all’informazione“



E‘ lei la persona cui gli altoatesini affidano le proprie paure e le proprie preoccupazioni:
spesso i cittadini si sentono fraintesi, trattati ingiustamente o comunque svantaggiati
dalla pubblica amministrazione e ricorrono alla Difensora civica Burgi Volgger.

Ulrich Mayer

Esattamente 25 anni fa una legge provinciale istituiva la Difesa civica in Alto Adige. I suoi compiti sono cambiati da allora?

Fondamentalmente i compiti della Difesa civica non sono cambiati, ma si sono ampliati gli ambiti in cui essa esercita le proprie competenze: in passato il Difensore civico si occupava solo dell‘amministrazione provinciale, mentre oggi gli competono anche l‘Azienda sanitaria, i comuni e l‘amministrazione statale.

La cittadinanza è sufficientemente informata in merito a questa istituzione? La accetta? E in che misura la utilizza?

Secondo un‘indagine ASTAT del 2007 tre quarti della popolazione altoatesina conoscono la figura della Difensora civica; di questi, il 57 percento dimostra di avere un‘idea molto precisa delle sue competenze e sa che essa funge da mediatrice fra il cittadino e la pubblica amministrazione, che esamina i reclami verso la stessa e fornisce informazioni e consulenza. Si tratta di un ottimo risultato. Nel 2007 sono stati in tutto 3.082 i cittadini e le cittadine che si sono rivolti con un‘istanza alla Difesa civica.

Nei paesi dell‘Europa settentrionale la figura dell‘„ombudsman“ vanta una lunghissima tradizione. Questa istituzione si va diffondendo anche altrove?

La culla del difensore civico (o ombudsman, come viene chiamato in Scandinavia) è la Svezia, ma questa istituzione ha ormai acquistato grande rilevanza anche a livello internazionale. L‘UE, ad esempio, ha un proprio difensore civico nella persona del Mediatore Europeo. Anche i paesi candidati all‘ingresso nell‘Unione devono prevedere nella propria costituzione la figura del difensore civico per poter essere accolti.

Circa un terzo dei „casi“ cheLe i tratta riguarda le amministrazioni comunali. Quali sono i punti più dolenti nel rapporto fra queste e il cittadino?

 I maggiori problemi nel rapporto fra cittadinanza e comuni riguardano il settore dell‘edilizia. Altre istanze vertono sull‘imposta comunale sugli immobili (ICI), le tasse sui rifiuti e le questioni di competenza dell‘Ufficio Anagrafe. Vi sono poi molti reclami per problemi di inquinamento acustico.

Lei controlla anche l‘attività amministrativa di molti comuni con i quali sono state stipulate apposite convenzioni. In cosa consiste esattamente questa collaborazione?

In 105 comuni altoatesini svolgo il compito di difensora civica comunale a seguito di una convenzione stipulata con i rispettivi sindaci. I comuni, per parte loro, si impegnano a collaborare attivamente alla ricerca di una soluzione alle istanze dei propri cittadini e cittadine che in genere si rivolgono a me durante le tante ore di ricevimento che tengo nelle sedi distaccate.

Quali sono gli errori più ricorrenti del cittadino nel rapporto con le amministrazioni pubbliche? Di quali diritti non è a conoscenza?

I cittadini e le cittadine hanno il diritto alla trasparenza dell‘amministrazione  e all‘accesso agli atti. Spesso
l‘amministrazione tende invece ancora a considerare come regola la segretezza e la trasparenza come eccezione.

Anche nelle amministrazioni comunali si osserva un crescente orientamento alle esigenze del cittadino. Quali misure possono facilitare secondo Lei i rapporti fra questi due soggetti?

E‘ importante che venga utilizzato un linguaggio semplice e comprensibile. Per un buon rapporto è poi determinante fornire ai cittadini un‘informazione esaustiva prima che vengano adottati i provvedimenti. Si dovrebbe poi evitare di portare su livelli personali ed emotivi la discussione di problemi oggettivi.

Vi sono anche progetti innovativi in grado di influire concretamente sul rapporto fra cittadino e  amministrazione?

Molti cittadini vengono nel mio ufficio e raccontano arrabbiatissimi di lavori di costruzione nel vicinato dei quali sono venuti a conoscenza solo nel momento in cui sono arrivate le ruspe. Ci sono invece comuni che attuano in modo esemplare il diritto all‘informazione del cittadino. Prima della realizzazione di un‘opera
essi scrivono ai confinanti invitandoli a visionare il progetto e organizzando incontri chiarificatori

Quale contributo ha dato Lei insieme ai suoi predecessori Heinold Steger e Werner Palla
al miglioramento dei rapporti fra cittadino e amministrazione?


Abbiamo fatto molto lavoro di informazione e rafforzato la fiducia dei cittadini nella pubblica  amministrazione. Siamo riusciti anche a sensibilizzare i funzionari pubblici affinché comprendessero il
punto di vista del cittadino e sfruttassero eventuali margini di discrezionalità in favore di quest‘ultimo.

Che voto darebbe alle amministrazioni comunali altoatesine? Quali sono attualmente le carenze che esse devono colmare?

I comuni altoatesini, anche con l‘aiuto del Consorzio che li rappresenta, stanno facendo molto per migliorare e unificare le proprie amministrazioni. Le carenze da colmare riguardano a mio giudizio
l‘armonizzazione di alcune normative fondamentali, principalmente nel settore dell‘edilizia

Da IL COMUNE notiziario del consorzio dei comuni 04 I Dicembre 2008

La Difesa civica della Provincia autonoma di Bolzano si trova nel capoluogo, in via Portici 22. I cittadini
possono rivolgere le proprie istanze alla Difensora civica Burgi Volgger  anche online all‘indirizzo www.difesacivica.bz.it.
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giovedì, 08 gennaio 2009



Sportello del cittadino è positivo il primo anno


Bilancio (con interessanti dati) dell’Ufficio servizi
Alto Adige, 08 GENNAIO 2009

 LAIVES. Ad un anno dall’entrata in funzione dello Sportello del cittadino - si trova nell’atrio del municipio - l’ufficio servizi del Comune ha predisposto una statistica dell’attività svolta.
 «Il bilancio complessivo può essere considerato più che positivo - afferma Gianluca Nettis, direttore dell’ufficio servizi - questo ci incoraggia anche per il futuro, tant’è che a partire da questo mese verranno ritrattati presso lo Sportello del cittadino ulteriori procedimenti oltre a quelli già attivati fin dall’inizio. In particolare, si tratterà delle istanze per l’allacciamento alla rete idrica e a quella della fognatura».
 Entrando nel merito della statistica, nell’arco di un anno circa, 510 sono state le richieste di accesso ai documenti pubblici, 90 le domande di ammissione all’asilo nido; 1012 quelle relative al servizio di ristorazione scolastica; 74 le richieste di autorizzazione edilizia; 216 le concessioni edilizie; 90 per il rimborso dell’Ici e quindi, diverse anche per i contributi alle varie associazioni di settore; di utilizzo degli impianti sportivi e di iscrizioni sia all’estate anziani che a quella dei ragazzi e dei bambini. (b.c.)
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giovedì, 18 dicembre 2008

Comune di Laives



COMUNICATI del 17.12.2008

NoTIZIE

Loris Frazza nuovo assessore

E' il nuovo responsabile dei settori cultura e giovani



La giunta comunale è nuovamente al completo. Loris Frazza è stato infatti chiamato a prendere il posto lasciato libero da Cristian Tommasini, eletto in Consiglio provinciale. Il nuovo assessore ha ricevuto la competenza sui giovani e sulla cultura, settore nel quale opera da anni e in cui ha maturato una grandissima esperienza professionale.
“Questa scelta – ha detto il sindaco Polonioli presentando la candidatura di Frazza al Consiglio comunale – rafforza la giunta nelle competenze del settore”. La nomina di Frazza è stata approvata all’unanimità dal Consiglio municipale.
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martedì, 02 dicembre 2008


Frazza nuovo assessore alla Cultura

di Bruno Canali
 Alto Adige, 02 DICEMBRE 2008

 LAIVES. Tutto come da previsioni per il dopo-Tommasini in giunta comunale: sarà Loris Frazza, fin qui consigliere del gruppo socialista insieme a Roberto Ceol, ad entrare nell’esecutivo assumendo le stesse competenze di Tommasini, vale a dire la cultura e i giovani. La scelta è maturata in seno all’attuale maggioranza che conta su 16 dei 30 voti disponibili, ma già dalla giornata odierna il sindaco Polonioli proverà a sondare il gruppo di «Città Nuova» per un possibile allargamento della coalizione. Nuove competenze ad Alessandro Folchini dell’Udc.
  «Se possibile puntiamo ad irrobustire la coalizione - spiega Polonioli - e ho il mandato degli altri partner di rivolgermi prima di tutto ai due consiglieri Enzo Nesi e Luca Rapaggi, di Città Nuova». Proprio i due consiglieri si sono mostrati negli ultimi tempi disponibili verso la giunta, votando a favore di alcune delibere in consiglio comunale. Il sindaco conta di risolvere questa vicenda in poco tempo altrimenti, dice, «andremo avanti così come siamo: se c’è la possibilità di avviare un ragionamento comune con Nesi e Rapaggi bene, ma non andiamo in cerca di una stampella a tutti i costi. Infine l’Udc, con il vicepresidente del consiglio comunale Alessandro Folchini, al quale assegneremo maggiore visibilità sui temi socio-assistenziali».
 La soluzione per rimpiazzare l’ex assessore Christian Tommasini, eletto nel consiglio provinciale, tutto sommato è arrivata molto rapidamente e senza eccessive contrattazioni. La decisione finale è stata presa ieri nell’ultimo vertice di maggioranza. Strada facendo c’era stato qualche spunto polemico (vedi le affermazioni dei due consiglieri di area diossina del Pd, Patrizia Simone e Alberto Alberti) ma tutto è rientrato e alla fine si è registrata ampia convergenza sul nome di Loris Frazza, anche perché ha indubbia competenza nel settore che finora è stato di Tommasini. Ieri la coalizione ha anche fissato la tabella di marcia per le priorità da seguire: rielaborazione del Puc, pianta organica comunale, il secondo lotto del municipio, la riqualificazione di San Giacomo e lo spostamento del lido cittadino in Galizia.
 

 LAIVES. Nel settore dell’attività culturale, Loris Frazza, il neo assessore comunale, c’è da sempre e per questo si può dire che è «l’uomo giusto al posto giusto» come sostituto di Christian Tommasini. Frazza è stato per tanti anni presidente della Filodrammatica di Laives e in questa veste l’ha fatta crescere fino all’organizzazione della rassegna nazionale di teatro dialettale. Da qualche anno è segretario nazionale della Uilt, l’Unione che raggruppa centinaia di compagnie di teatro amatoriale in tutta la penisola e ha fatto parte anche della consulta provinciale. Dal punto di vista politico è sempre stato di fede socialista, fin dai primi passi nella politica. (b.c.)
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venerdì, 28 novembre 2008


Nuovo Puc, finalmente si incomincia
Il vicesindaco Forti: «Non cerchiamo aree di espansione ma il modo per fruttare meglio la grande cubatura esistente»
Alto Adige  27 NOVEMBRE 2008
 

 LAIVES. Sarà la «Veneta progetti» di Treviso a rielaborare il piano urbanistico comunale in scadenza. L’incarico è arrivato a seguito della gara e lo studio di Treviso ha vinto grazie all’offerta di 89 mila euro (più Iva), rispetto ai 130 mila a base d’asta. Il secondo classificato aveva fatto una offerta di 104 mila euro. La somma offerta dal vincitore è abbastanza contenuta rispetto all’impegno richiesto. Rielaborare il Piano urbanistico comunale significa infatti riprendere in mano, a dieci anni di distanza, tutte le previsioni di viluppo urbanistico del territorio comunale.
 Bisognerà ovviamente tenere conto dei piani di settore, vedi quello per i rischi idrogeologici, quello per la viabilità, quello per la tutela e così via. Cosa invece si aspetta l’amministrazione comunale da questo incarico lo ha riassunto anche recentemente il vice sindaco, titolare dell’urbanistica: «Più che l’individuazione di nuove aree di espansione - aveva spiegato Georg Forti - dalla rielaborazione del Puc ci aspettiamo uno sfruttamento razionale della grande cubatura disponibile. Punteremo anche a sistemare ciò che, strada facendo, si è dimostrato poco funzionale oppure sbagliato nei piani di previsione».
 In effetti, le volumetrie a disposizione sono notevoli e complessivamente, secondo il vice sindaco, sono disponibili 161 mila metri cubi sul territorio comunale, con la zona Toggenburg che ne ha 80 mila e l’ex Amonn in centro a San Giacomo con 53 mila, tanto per citare le più significative. «È mia intenzione incontrare quanto prima coloro che hanno ricevuto l’incarico per la rielaborazione del Puc - dice Forti - per costituire se possibile un gruppo di lavoro che segua questa iniziativa così importante per il futuro del nostro territorio».
 Per arrivare preparati all’appuntamento, occorrerà anche che il Comune prenda in mano e approvi il piano generale del traffico, realizzato dall’ingegner Stefano Ciurnelli e che attenda anche la predisposizione del piano relativo alle zone a rischio che è stato affidato non molto tempo fa. Si tratta di piani che fanno proprio da base quello urbanistico.
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martedì, 11 novembre 2008


Sì alla campagna del «Fiocco bianco»

DA PARTE DEL COMUNE
Alto Adige, 11 NOVEMBRE 2008

 LAIVES. Il Comune aderisce alla campagna «Fiocco bianco 2008» contro la violenza sulle donne promossa dalla commissione per le pari opportunità, che ha anche fissato alcune scadenze: il 19 novembre, il consiglio comunale darà il via alla campagna del fiocco bianco e domenica 23 novembre, dopo la messa, distribuzione dei fiocchi bianchi, così come giovedì 27, al mercato di via Pietralba. Martedì 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i fiocchi bianchi verranno distribuiti a tutti i collaboratori che lavorano al Comune di Laives. (b.c.)




Campagna del Fiocco Bianco 2008: un invito rivolto agli uomini.

Riparte la Campagna Nazionale del Fiocco Bianco e viene rinnovato l'invito, a tutti gli uomini, ad impegnarsi a non commettere e a non tollerare la violenza contro le donne.

Contro la violenza alle donne non serve essere un supereroe, partecipa anche tu alle iniziative promosse dal Fiocco Bianco 2008
e indossa il fiocco simbolo della Campagna!


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martedì, 11 novembre 2008

Il tedesco s’impara in prima classe


Alto Adige, 11 NOVEMBRE 2008


 LAIVES. Unica tra tutte le scuole elementari italiane presenti sul territorio comunale, quella di San Giacomo, con la prima A, sta sviluppando un progetto sperimentale di apprendimento della seconda lingua, in questo caso il tedesco, in stretta collaborazione con la facoltà di scienze della formazione dell’Università di Bolzano. Si tratta di una iniziativa che hanno fortemente voluto i genitori.
 Proprio loro infatti hanno spinto a lungo per avere un metodo innovativo di apprendimento del tedesco e finalmente l’hanno anche ottenuto grazie alla disponibilità di tutti coloro dai quali la scuola dipende. Dall’inizio dell’anno scolastico quindi, i 19 bambini della prima A stanno dando vita a questa sperimentazione e anche se è presto per un primo bilancio, di certo già si registra però la soddisfazione delle famiglie.
 «Ne valeva sicuramente la pena - dice Barbara, una delle mamme - prima di tutto per la maturità individuale e futura dei bambini. L’apprendimento del tedesco per me ad esempio, che vivo in una famiglia mistilingue, era molto sentito: il mio bambino, come quello di altre mamme, veniva da una scuola materna tedesca e ci siamo posti il problema di garantire ai nostri figli, per il futuro, una competenza in entrambe le lingue».
 Fra le 19 famiglie con il figlio inserito in questa sperimentazione, ci sono anche quelle dove entrambi i coniugi parlano prevalentemente in italiano. «Però non ci sono problemi - afferma Clara, un’altra mamma - sia perché per ora a casa siamo in grado di seguire comunque il percorso con quel tanto di tedesco che conosciamo e poi perché, per precisa scelta delle insegnanti, la maggior parte del lavoro è svolto in classe».
 A proposito di insegnanti, da parte delle mamme è un coro unanime: «Sono splendide e hanno lavorato tutta l’estate per predisporre il materiale, sacrificando il loro tempo libero e mettendo a disposizione un’esperienza preziosa». Il team di insegnanti è composto da Gabriella Cretti, che segue prevalentemente la parte in lingua tedesca, Betti Stricca, che cura la parte in lingua italiana così come Paolo Maccagnan.
 «Anche i nostri bambini sono contenti del lavoro che svolgono a scuola - dice Anna - e spesso arrivano a casa a spiegarci come si chiama una cosa in tedesco oppure cantano qualche canzone in questa lingua».
 Soddisfazione quindi da parte dei genitori per questa iniziativa e convinzione che si tratti della strada giusta.

Nel «Progetto di potenziamento delle competenze linguistiche» (così si chiama quello avviato alla prima elementare italiana di San Giacomo) ha creduto fin dal principio l’assessore Liliana Di Fede e ne danno atto anche le mamme dei 19 bambini coinvolti. È un progetto che si svilupperà perché verrà portato avanti fino alla quinta classe. Ma i genitori auspicano che poi vi sia un seguito anche alla scuola media e magari un giorno anche alle superiori, per formare i futuri cittadini perfettamente bilingui.
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mercoledì, 05 novembre 2008


Assessore alla cultura: slitta il vertice decisivo
 
Alto Adige, 05 NOVEMBRE 2008

 LAIVES. Per capire meglio cosa succederà in giunta comunale dopo l’uscita dell’assessore alla cultura Christian Tommasini (eletto nel consiglio provinciale) bisogna attendere dopodomani. È stato infatti aggiornato a venerdì l’incontro ristretto di maggioranza per discutere del futuro dell’esecutivo. Lo slittamento rispetto all’indicazione iniziale di questa sera è determinato dal fatto che non tutti i rappresentanti dei partiti che compongono la coalizione di maggioranza erano in grado di essere presenti oggi. «Non ho nemmeno indicazioni più concrete da parte di eventuali candidature al posto in giunta - afferma il sindaco Giovanni Polonioli - e non ho ancora ricevuto alcuna richiesta; probabilmente tutti attendono l’ultimo momento». In realtà, come è chiaro da tempo, le opzioni per il sindaco rimangono sostanzialmente due. O entra uno dei due consiglieri socialisti (Frazza e Ceol) oppure l’esecutivo dovrà rivolgersi altrove, in direzione dei gruppi di centro, Udc in testa, oppure ai due transfughi di Forza Italia (Nesi e Rapaggi) che a suo tempo se ne erano andati per dare vita alla lista civica «Città Nuova».
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venerdì, 24 ottobre 2008


Comune di Laives



COMUNICATI del 23.10.2008

Scuola S. Giacomo: Espen rappresentante del Comune


La consigliera municipale Monica Espen è la nuova rappresentante del Comune di Laives nel consorzio per la scuola elementare di San Giacomo. La nomina si è resa necessaria in seguito alle dimissioni di Bernadette Sulzenbacher. Come rappresentante del Comune per il gruppo linguistico italiano resta il consigliere Mauro Nicolussi.
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venerdì, 24 ottobre 2008

Propaganda



Durante l’ultimo consiglio comunale è stato discusso e votato un ordine del giorno in cui si censurava l’operato di una nota società sportiva di Laives la quale attraverso il suo direttivo ha diffuso tra gli iscritti un invito a votare l’assessore Tommasini.
Siamo sicuri che il dottor Tommasini non ne fosse a conoscenza, ma che sia stata iniziativa di qualche zelante suo sostenitore. Ciò non toglie nulla però alla gravità dell’accaduto. Si tratta di sicuro di un malcostume non ad esclusivo appannaggio di quella parte politica in quanto feste, cene e riunioni si moltiplicano prima delle elezioni e poi quasi sempre, come per miracolo, appare il personaggio politico di turno il quale, suo malgrado, non riesce a sottrarsi all’invito a fare un breve discorsetto. Nessuno però era mai giunto a inviare una lettera ai propri iscritti.
La preoccupazione di quasi la totalità dei presenti in aula per eventuali ricadute sugli incolpevoli atleti si è manifestata con l’auspicio che la società sappia porre rimedio tempestivamente ed in modo autonomo al fattaccio e l’assessore Ceschini è stato incaricato di portare a conoscenza la censura del comune.
Il rammarico più grande è stato però quello di non poter sentire il parere dell’assessore Tommasini il quale ormai da tempo non frequenta l’aula consiliare pur continuando a percepire lo stipendio di assessore. L’imbarazzo evidente dei suoi alleati e colleghi di partito si è manifestato con sorrisini e battute, ma c’è chi, seguendo l’esempio del sindaco, ha preferito non prendere posizione, uscendo strategicamente dall’aula, ma dimostrando scarso coraggio.
Rifondazione Comunista - Laives



Un grave errore sponsorizzare i politici

Il Comitato Pineta, sin dalla sua nascita, ha avuto l’indubbio merito di portare all’attenzione dell’amministrazione e delle forze politiche i problemi di Pineta e pertanto, da subito, non abbiamo avuto dubbi nel sostenere il suo operato, al di là delle singole questioni.
La politica, quella cattiva, troppo spesso guarda a se stessa e dimentica i problemi reali, mentre i componenti del comitato hanno saputo indagare i singoli problemi della frazione offrendo le possibili soluzioni a chi per statuto ha il potere di decidere.
Ora però molto ingenuamente, e senza secondi fini, hanno abbandonato il campo solido dei problemi reali per avventurarsi su un terreno a loro estraneo con il rischio evidente di vanificare il lavoro sin qui fatto.
Ci riferiamo naturalmente all’invito, giunto in tutte le case, a votare il presidente Durnwalder. Lo hanno fatto superando steccati etnici e politici - e questo va a loro merito - ma snaturando ruolo e natura del comitato e temiamo che questo possa influire negativamente sul proseguimento di quel lavoro di denuncia e di proposta sin qui svolto.
Rifondazione Comunista - Laives
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domenica, 19 ottobre 2008


Zona sportiva ampliata: ecco il progetto


Campi da calcio, velodromo coperto, lido, parcheggi e diversi servizi
Alto Adige, 19 OTTOBRE 2008


   LAIVES. Le «porte aperte», ieri, alle strutture della zona sportiva Galizia hanno offerto anche l’occasione, a giunta comunale e progettista, di esporre per la prima volta in pubblico il progetto relativo all’ampliamento futuro, quello che prevede i campi da calcio dell’Fc Alto Adige, il lido comunale, il velodromo e un’ampia area di verde attrezzato con laghetto, parcheggi e altri servizi.
 Inserito nel progetto realizzato dall’ingegner Guglielmo Concer c’è anche lo spazio pubblico che verrà allestito a Pineta tra statale 12 del Brennero e variante, un’area che si troverà a poca distanza dalla zona Galizia, alla quale inoltre sarà collegata mediante pista pedociclabile.
 Le dimensioni dell’intervento futuro - come ha sottolineato il sindaco presentando l’elaborato tecnico - si possono intuire verificando l’esistente. Del resto la spesa prevista raggiunge gli 11 milioni di euro, soldi che la Provincia ha già garantito per questa grande operazione che darà a Laives una zona sportiva senza uguali in provincia». Dall’elaborato dell’ingegner Concer si vede che questo ampliamento avverrà in buona parte nella direzione di Pineta, utilizzando una vasta area di terreno agricolo. Lì troveranno posto il velodromo, un congruo numero di parcheggi (altri invece saranno realizzati tra zona Galizia e cimitero), tre campi da calcio destinati alla cittadella dell’Fc Alto Adige e quindi il verde pubblico con percorso ricreativo e laghetto. Anche il collegamento stradale sarà da Pineta, precisamente dalla rotatoria che verrà realizzata per la variante alla statale 12, davanti all’ingresso nord della galleria che sta per essere scavata nella montagna alle spalle della città.
 Il lido comunale invece dovrebbe trovare posto dalla parte opposta della zona, vale a dire dove oggi si trovano il parcheggio ed il centro di riciclaggio comunale. La costruzione di un complesso così imponente verrà suddivisa in lotti, il primo dei quali riguarderebbe proprio l’area del parcheggio principale, capace di ospitare quasi 700 automobili. L’ultimo lotto invece sarà per il velodromo con pista di atletica indoor: è l’ultima proposta arrivata, in ordine di tempo, rispetto alle altre previste nell’ampliamento della zona Galizia.
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giovedì, 16 ottobre 2008


Replica di Polonioli alle accuse lanciate dalle tre cooperative che hanno costruito al Garden Village di San Giacomo

«Manca l’abitabilità? Colpe non nostre»
Alto Adige, 16 OTTOBRE 2008
 

 LAIVES. «Non è colpa della giunta comunale se tarda ad arrivare l’abitabilità per le tre cooperative che a San Giacomo, presso il Garden Village, la stanno attendendo da oltre un anno». Lo dice il sindaco Polonioli rivolgendosi alle 46 famiglie di cooperatori che a causa del ritardo stanno attraversando un difficile momento. «Anche per il verde di zona - aggiunge Polonioli - non è colpa della giunta se ancora è impraticabile». Il sindaco si è fatto preparare dagli uffici comunali competenti tutta la cronistoria che ha accompagnato la costruzione delle cooperative a San Giacomo.
 «È mia intenzione incontrare queste persone - dice il sindaco -- per illustrare dettagliatamente come sono andate in realtà le cose e chi ne è responsabile. Aggiungo che a tutte le 46 famiglie va la mia solidarietà per le difficoltà che sono costrette ad affrontare e posso capire anche i malumori». I cooperatori lamentano che da più di un anno stanno attendendo invano l’abitabilità dei loro appartamenti costruiti con enormi sacrifici e questo li costringe a chiedere soldi in banca per i prefinanziamenti, mentre la Provincia, fino a quando non c’è abitabilità, non eroga i mutui. «Ma la licenza d’uso le cooperative l’hanno chiesta al Comune solo il 9 ottobre scorso - dice il sindaco - dichiarando che i lavori erano terminati il 12 agosto di quest’anno. Perché la richiesta della licenza d’uso è stata presentata solo il 9 ottobre? Aggiungo che mancano ancora documenti e che solo il 22 maggio 2008 ci avevano presentato la variante finale dei lavori, passata in commissione edilizia il 3 giugno e il 28 luglio 2008 è stata formalmente rilasciata. Se la giunta comunale ha colpa, sono il primo ad ammetterlo. Ma in questo caso mi sento di difendere il Comune, proprio perché dalla documentazione preparata dagli uffici si evince che i ritardi non sono dipesi da noi ma da altre circostanze che presidenti delle cooperative e Cda dovrebbero conoscere bene. Incontrerò i componenti delle 3 cooperative di San Giacomo per spiegare come stanno le cose».
 In merito al verde di zona ancora inutilizzabile perché adibito a cantiere nonostante gli inquilini abbiano pagato le infrastrutture, Polonioli spiega che, per contratto, la ditta appaltatrice deve consegnarlo completo dell’arredo e solo a quel punto il Comune lo prende in carico. Se finora questo non è avvenuto andrebbe chiarito il tipo di accordo esistente tra impresa appaltatrice e cooperative.
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giovedì, 09 ottobre 2008



«Traffico a San Giacomo promesse da mantenere»
 
Alto Adige, 09 OTTOBRE 2008

 LAIVES. Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, risponde all’assessore Giorgio Zanvettor con questa nota: «L’assessore Zanvettor ci fa sapere che il primo lotto per la riqualificazione di San Giacomo è in partenza; sindaco ed il suo vice ci informano che troppi sono i veicoli che passano per San Giacomo e che quindi si interverrà finalmente sui tempi semaforici e addirittura con un autovelox sulla retta del Vurza. A Pineta sono già partiti i lavori per la passeggiata e presumibilmente, una volta demolito il manufatto di cui nessuno si era accorto, riprenderanno con nuovo vigore anche i lavori per il parco di via Marconi. Naturalmente non possiamo che essere contenti che ciò che fino ad ieri sembrava impossibile oggi possa essere realizzato dando così finalmente corso agli impegni elettorali. Se poi dovessero intervenire nuovi ostacoli o avessero nuovamente il sopravvento posizioni contrarie all’abbattimento del traffico nell’abitato di San Giacomo e ben presenti in maggioranza, si metterà in gioco definitivamente la propria credibilità».
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martedì, 07 ottobre 2008

Riqualificazione urbana

L’approssimarsi delle elezioni sembra aver dato una scossa anche all’amministrazione di Laives: l’assessore Zanvettor ci fa sapere che il primo lotto per la riqualificazione di S. Giacomo è in partenza, il sindaco e il suo vice ci informano che troppi sono i veicoli che passano per S. Giacomo e che quindi si interverrà finalmente sui tempi semaforici e addirittura con un autovelox sulla retta del Vurza, a Pineta sono già partiti i lavori per la passeggiata a monte dell’abitato e, presumibilmente, una volta demolito il manufatto di cui nessuno si era accorto, riprenderanno con nuovo vigore anche i lavori per il parco di via Marconi.
Naturalmente non possiamo che essere contenti se ci si impegna a realizzare ciò che fino ad ieri sembrava incontrare ostacoli insormontabili, ma se poi dovessero intervenire nuovi intoppi o avessero nuovamente il sopravvento posizioni contrarie ad esempio all’abbattimento del traffico nell’abitato di S. Giacomo e ben presenti all’interno della maggioranza, si rischia di mettere in gioco definitivamente la propria credibilità.

Rifondazione Comunista - Laives
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domenica, 05 ottobre 2008

Risposta a Zanvettor

Chiunque frequenti le riunioni del consiglio comunale sa che se c’è una cosa di cui il sindaco Polonioli non ha certo bisogno, è un avvocato.
C’è da chiedersi pertanto quali siano le vere ragioni dell’intervento dell’assessore Zanvettor, il quale di sicuro è consapevole che il primo cittadino ha responsabilità prettamente politiche che non cancellano quelle dei singoli assessori.
Certo vi è anche la possibilità che volesse farci sapere che la delega che gli è stata attribuita è in effetti dimezzata, che il sindaco mantiene per sé la supervisione e accentra con protervia nelle sue mani tutto il potere. Se così fosse ci troveremmo di fronte ad assessorati a responsabilità limitata e ad assessori di serie “B”, cosa che nel suo caso non crediamo affatto.
L’unica spiegazione plausibile è dunque che si finga di intervenire a difesa del sindaco per generosità, per lealtà nei confronti della coalizione, mentre in realtà si cerca di distogliere l’attenzione dal proprio operato.
Il tentativo è però maldestro, non si entra nel merito delle critiche e si contraddice la propria storia: la chiusura al traffico di via Pietralba, l’elezione a simbolo intangibile dell’acero centenario, la contrarietà al traffico nei centri urbani e quindi ai parcheggi in zone centrali, l’attenzione alla qualità dell’edificazione urbana, sono infatti temi che hanno storicamente caratterizzato le forze ambientaliste anche a Laives.
Meglio sarebbe stato allora un intervento chiarificatore sui ritardi per il parco Marconi, negli interventi di riqualificazione di S. Giacomo, sulle ciclabili, invece di accusarci di fare campagna elettorale nel tentativo di indurci all’autocensura.

Rifondazione Comunista – Laives

01/10/2008



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sabato, 04 ottobre 2008


 Statale verso la riqualificazione urbana

 Alto Adige, 04 OTTOBRE 2008

 LAIVES. Un altro progetto, in questo caso di natura urbanistica, interessa la statale 12 del Brennero alla periferia sud di San Giacomo, ed è atteso oramai da alcuni anni. Si tratta della riqualificazione urbana del tratto di statale, che comporterà anche un restringimento della carreggiata per fare posto alla pista ciclabile dalla frazione in direzione di Bolzano. Questo progetto sta avanzando faticosamente e in questa fase dovrebbe essere agli espropri della striscia di terreno accanto alla statale, sul lato est della stessa. Si tratta di un progetto che l’assessore comunale alla riqualificazione urbana, Giorgio Zanvettor, aveva già avuto modo di presentare alla popolazione di San Giacomo in una assemblea pubblica e le soluzioni tutto sommato sono state giudicate buone. Anche i primi finanziamenti sono a disposizione da tempo oramai e perciò si tratterebbe solo di iniziare l’intervento. (b.c.)
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sabato, 04 ottobre 2008


San Giacomo: l’amministrazione comunale ha deciso di passare all’offensiva: troppi mezzi nonostante la variante
 
Arriva l’autovelox fisso sul rettilineo
Alto Adige, 04 OTTOBRE 2008
 

 LAIVES. Nonostante le ripetute raccomandazioni di utilizzare sempre la variante in galleria (fra Pineta e Maso della Pieve) per andare e venire da Bolzano se non si ha un motivo particolare per transitare attraverso San Giacomo, sulla vecchia statale 12, quotidianamente, si registrano tanti passaggi, molti dei quali del tutto ingiustificati. Così l’amministrazione comunale ha deciso di passare all’azione adottando, su quel tratto di statale che attraversa San Giacomo, provvedimenti più severi e restrittivi, anche perché lungo il rettifilo di Vurza i mezzi corrono troppo.
 «Stiamo valutando l’opportunità di installare un autovelox fisso di rilevamento della velocità lungo quel rettilineo a sud dell’abitato di San Giacomo - conferma il vice sindaco - e si tratta solo di reperire i fondi in bilancio. Per questo abbiamo già chiesto offerte a ditte specializzate, perché sarebbe nostra intenzione comperare l’apparecchiatura e non di prenderla in affitto. Intanto i vigili urbani hanno il compito anche di controllare i motorini che passano dopo le proteste dei residenti per il rumore e la velocità. Siamo convinti che l’installazione di un radar fisso lungo quel rettilineo sia più che giustificato dalla situazione di pericolo e di disagio che esiste».
 Rincara la dose il sindaco Polonioli: «Cambieremo pure i tempi di attesa ai semafori a San Giacomo, aumentando il rosso per chi transita. Occorre infatti scoraggiare tutti coloro che ogni giorno vanno e vengono da Laives a Bolzano passando dentro l’abitato invece che imboccare la galleria della variante, che è stata costruita apposta per togliere San Giacomo dalla morsa del traffico. Finora i risultati non sono stati come previsto e abbiamo la conferma che i passaggi ingiustificati continuano, così come continua il vizio di correre oltre il limite (che è di 50 chilometri orari) lungo il rettilineo di Vurza».
 Questione di poco insomma, perché appena verranno inseriti i soldi nel bilancio comunale per acquistare il dispositivo di rilevamento fisso, schiacciare sull’acceleratore passando per San Giacomo, ed in particolare verso sud, potrebbe costare caro come insegna Egna. Anche questo dovrebbe comunque essere un incentivo in più per convincere gli automobilisti che non hanno come traguardo San Giacomo, ma debbono andare e venire da Bolzano, ad imboccare la variante in galleria, “dimenticandosi” della vecchia statale 12, che andrebbe lasciata per gli autobus.
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venerdì, 03 ottobre 2008


La ciclabile raggiungerà la stazione
La giunta dà l’ok al progetto Sarà espropriato un terreno
Alto Adige, 02 OTTOBRE 2008
BRUNO CANALI


 LAIVES. L’amministrazione comunale non ha perduto la speranza di riuscire ad avere una pista ciclabile che raggiunga quella provinciale, sulla sponda ovest dell’Adige, nei paraggi della discarica Ischia Frizzi. Intanto la giunta ha dato l’ok al progetto esecutivo per il tratto di ciclabile dalla città fino alla stazione Fs: oltre è territorio comunale di Vadena e la competenza di Laives finisce.
  «Però spingeremo per il completamento della pista ciclabile in direzione di quella provinciale - assicura il sindaco Polonioli - tant’è che attendiamo le elezioni provinciali imminenti per poi andare a parlarne con il presidente della nuova giunta provinciale, oltre che con il sindaco di Vadena. Ricordo solamente che questo tratto di pista, fino a quella provinciale, è stato inserito dalla stessa Provincia nei piani urbanistici comunali nostro e di Vadena».
 Tornando al progetto esecutivo di quella fino alla stazione ferroviaria, è stato predisposto dal geometra Rudolf Kofler di Ora. «Sarà un lavoro da circa 700 mila euro come base d’asta - continua Polonioli - e, come detto, aspettiamo solo che venga insediata la nuova giunta provinciale per poi tornare alla carica anche con la richiesta di finanziamenti».
 La pista verrà realizzata lungo un lato di via Stazione, espropriando la striscia di campagna necessaria. È stata abbandonata definitivamente invece l’ipotesi di tracciarla sulla via Stazione stessa, perché avrebbe creato difficoltà al traffico e avrebbe anche richiesto l’abbassamento del limite di velocità fino a 30 chilometri orari lungo via Stazione, condizioni che i residenti non hanno accettato. Si va verso l’esproprio, quindi, che è anche la soluzione migliore per la sicurezza dei ciclisti: la pista ciclabile infatti verrà separata mediante una siepe.
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domenica, 28 settembre 2008


La giunta comunale ha individuato una soluzione per la vecchia stazione che presto sarà sostituita da quella nuova
Trenini in miniatura al posto di quelli veri
Alto Adige, 28 SETTEMBRE 2008

 LAIVES. L’amministrazione comunale ha individuato cosa fare della vecchia stazione ferroviaria che ha ricevuto dalla Provincia dopo che questa l’aveva avuta dalle Fs. Le ipotesi di un utilizzo futuro (l’edificio, come noto, verrà presto sostituito da quello nuovo) sono state valutate a lungo e alla fine sembra che la scelta sia quella più consona: la piccola stazioncina diventerà sede di un grande plastico con i trenini in miniatura del gruppo bolzanino Amici dei trenini. «Credo che nessun altro edificio possa essere più idoneo per una esposizione del genere», dice il sindaco.
 In questo periodo, tutta l’area attorno alla vecchia stazione è interessata dai lavori per la costruzione della stazione nuova e dei relativi parcheggi, pensiline e quant’altro. Una volta concluso l’intervento si aprirà invece l’iniziativa che riguarda il futuro della vecchia stazioncina, perché la Provincia dopo averla acquisita dalle Fs, come ha fatto con altre del genere, l’ha “girata” al Comune. «Dopo una serie di valutazioni - spiega il sindaco - siamo arrivati all’idea di assegnarla al gruppo che si interessa dei trenini e che costruirebbe dentro l’edificio un plastico tra i più grandi che ci siano in giro, con modellini di treni in movimento e tutto ciò che caratterizza queste splendide installazioni. Sarebbe certamente un’attrazione per tutti. Inoltre gli Amici dei trenini si incaricherebbero di eseguire i lavori di sistemazione della vecchia stazione, adattando gli spazi al loro progetto. Personalmente sono molto favorevole a questa scelta, proprio perché la ritengo la più idonea. Mentre sui binari all’esterno transiteranno i treni “veri”, sul grande plastico all’interno si potranno ammirare quelli in miniatura».
 Altre idee altrettanto consone non ce n’erano e del resto, utilizzare una vecchia stazione ferroviaria per altri scopi che non siano quelli per i quali era stata costruita, sarebbe diventato un problema. È troppo fuori mano ad esempio per immaginare di mettere lì una sede associativa e poi rimane pur sempre il pericolo per la vicinanza dei binari. A tale proposito, bisognerà anche fare in modo che sul lato verso la ferrovia, in futuro non si possa accedere perché manca qualunque barriera protettiva. A pochi metri di distanza è in costruzione la nuova stazione ferroviaria, architettonicamente tutta un’altra cosa rispetto alla vecchia, che dovrebbe anche essere una delle ultime rimaste, di questo tipo, lungo l’intera linea del Brennero e perciò sicuramente degna di essere conservata e restaurata a dovere come testimonianza. Visto l’interesse manifestato dai vertici della giunta comunale, non dovrebbero sussistere grossi problemi per raggiungere un accordo con gli appassionati dei trenini.
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sabato, 20 settembre 2008


Cittadella dello sport



In questi giorni la nostra amministrazione procede senza opposizione alcuna e senza interpellare i cittadini, all'edificazione di una vera e propria cittadella dello sport a cui ogni giorno si aggiunge qualche nuovo tassello. Le ultime indiscrezioni riferiscono che, oltre allo stadio e al velodromo, si pensa ad una pista di atletica al coperto, in grado di ospitare manifestazioni internazionali indoor, incontri di calcio a cinque, tornei di pallavolo, ecc.
Non è chiaro se e quanto queste strutture saranno accessibili ai nostri concittadini, ma è facile immaginare, di fronte ad avvenimenti di un certo livello, chi avrà la precedenza.
Ciò che a noi pare estremamente grave è però la mancanza di qualsiasi riferimento ad un’altra importante struttura provinciale la quale, prevedendo un centro di medicina dello sport con annessa fisioterapia, potrebbe offrire dei servizi all'avanguardia alla popolazione di Laives.
Nel prossimo futuro vedremo quindi riversarsi quasi quotidianamente sul nostro territorio centinaia, se non migliaia di tifosi, con conseguenze facilmente immaginabili in termini di inquinamento e purtroppo anche di ordine pubblico e potremo così dire definitivamente addio alla tranquillità di cui parti importanti del nostro comune ancora godono.
Per avere invece una visita specialistica o un ciclo di sedute dal fisioterapista continueremo ad ingrossare le liste di attesa o faremo una gitarella nel fortunato comune che avrà avuto la lungimiranza di ospitare questa struttura d'eccellenza.
In attesa di essere chiamati per fissare un appuntamento potremo però andare a vedere qualche manifestazione sportiva, sperando che il tempo passi più in fretta!

Rifondazione Comunista – Laives

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mercoledì, 17 settembre 2008




SIPARIO IL 10 OTTOBRE
Alto Adige, 17 SETTEMBRE 2008

 LAIVES. Un sopralluogo, già fissato per la mattinata di venerdì, servirà a fugare gli ultimi dubbi ma già ora si può tranquillamente affermare che non vi saranno conseguenze sul regolare inizio della rassegna teatrale, venerdì 10 ottobre, a causa dei lavori in corso in zona scolastica. Una rassegna di elevato valore culturale con spettacoli per ogni esigenza e con la prestigiosa persenza, nel comunque ricco calendario, anche di Leonardo Manera e Claudia Penoni direttamente da «Zelig»
 Musical, opera, spettacoli su temi anche locali e la «ciliegina» rappresentata dalo show di Leonardo Manera oltre, ovviamente, allo spazio tradizionale riservato al teatro dialettale: è grande, per interesse, la 29esima rassegna «Stefano Fait» prevista in aula magna. La Filodrammatica locale e la Cooperativa Laives cultura spettacolo hanno fatto le cose in grande tanto da poter affermare - senza ombra di dubbio - che Laives da ottobre in poi avrà una vera e propria stagione teatrale in grado di soddisfare tutte le esigenze di un pubblico che ha dimostrato, da 29 anni, di apprezzare questa rassegna e di accogliere, sempre con grande interesse e soddisfazione, anche le novità. Che sono sempre importanti anche se il «leit motiv» resta pur sempre il teatro dialettale a proposito del quale anche quest’anno arriveranno in aula magna compagnie di grande spessore artistico con spettacoli collaudati.
 Ecco il cartellone:
 10/11 ottobre: La compagnia teatrale «La corte dei miracoli» di Bolzano, presenta «Tutti insieme appassionatamente», musical di Lindsay e Crouse, musica di Rogers e Hammerstein.
 17/18 18 ottobre: La filodrammatica «Concrodia 74» di Povo (Tn) presenta: «Don Oreste el... guasta feste»; tre atti comici di Bruno Capovilla, traduzione in dialetto trentino di Carlo Giacomoni.
 31 ottobre e 1 novembre: Gruppo teatrale - Gli ignoti di Napoli presenta: «Te gusta la rivista», commedia in due atti di Marino Gennarelli, 14 novembre: L’obiettivo - Opera - Bolzano presenta: «OperABC» con Elzbieta Pankiv, Enrico Marchesini, Enrico Gerla e Giacomo Fornari; 12 e 13 dicembre: La compagnia «Deda» di Andrea Castelli presenta: «Parole incrociate» di e con Andrea Castelli e Nicoletta Girardi; 9 e 10 gennaio 2009: Il teatro stabile Nisseno - Caltanisetta presenta «Io e l’altro», commedia brillante in due tempi di Antonello Capodici; 16 e 17 gennaio: La compagnia «Trix Tragos» Verona presenta: «La donna serpente» da Carlo Gozzi, commedia musicale di Stefano Carrera e Pietro Messina; 30 e 31 gennaio: La compagnia Fortifluidi di Trevignano (Tv) presenta: «Tren de Vin» ovvero Ombre in stazione, farsa in due tempi di Marco Cadorin & Ermanno Perinotto; 13 febbraio: la compagnia Centro della Pace di Bolzano presenta: «Le strade dell’acqua» storie di predatori, migranti, amanti e sognatori di Francesco Comina; 28 febbraio: Leonardo Manera e Claudia Penoni con la Band Gli Inadatti presenta: «Notti amare», monologhi, personaggi, canzoni e il «cinema polacco», direttamente dalla trasmissione Zelig; 13/14, 15 marzo: La filodrammatica di Laives presenta: «Il diario di Anna Frank» di Francees Goodrich e Albert Hackett. (e.d.)

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mercoledì, 17 settembre 2008


Sindaco e vice ieri mattina dal presidente della giunta provinciale per la futura zona Galizia
 
Alto Adige, 17 SETTEMBRE 2008


 LAIVES. Un velodromo - con la pista coperta e quindi con possibilità anche di ospitare gare di atletica leggera indoor e altre discipline sportive - in zona Galizia: il Comune ci crede e ieri sindaco e vice sindaco hanno ottenuto la «benedizione» di Durnwalder che ha anche garantito una «linea di credito» per il 2010. Il presidente della giunta provinciale s’è dichiarato entusiasta dell’idea.
 Sindaco Polonioli e vice sindaco Forti si sono incontrati ieri mattina con il presidente della giunta provinciale con il quale hanno discusso i vari progetti previsti appunto in zona Galizia nel contesto (ma non solo) della «cittadella dello sport» dell’Fc Alto Adige con il nuovo stadio, tre campi da calcio regolari per gli allenamenti, un biotopo con tanto di percorso ricreativo sul modello di quanto è stato realizzato sui prati del Talvera di Bolzano. Il presidente Durnwalder - ricordando che la Provincia ha già previsto uno stanziamento di 11 milioni di euro - ha invitato sindaco e vice sindaco a procedere con l’iter di progettazione.
 Polonioli, nel contesto della futura zona Galizia, ha evidenziato anche la volontà di realizzare il velodromo trasformando uno dei campi d’allenamento, associandoci anche una pista d’atletica e dotandolo di una copertura. La pista di 250 metri, al coperto, consentirebbe intanto gli allenamenti dei numerosi ciclisti altoatesini che sono costretti a lunghe e faticose trasferte verso i velodromi più vicini che sono a Pescantina ed a Padova. Poi, con la pista appunto omologata, potrebbe anche ospitare manifestazioni di livello internazionale. In più l’impianto diventerà ideale anche per altre attività sportive come l’atletica indoor oppure il calcio a 5 ed anche la pallavolo. L’impianto dovrebbe essere polivalente sull’esempio di altre strutture costruite in diversi Paesi europei a differenza dell’Italia dove proprio il ciclismo su pista è penalizzato, da anni, a causa della carenza di velodromi. Gli amministratori comunali - che sono in stretto contatto con la Federazione ciclista - hanno illustrato al presidente Durnwalder l’importanza di una struttura del genere che, se realizzata, sarebbe di assoluto richiamo anche a livello internazionale (la più vicina, Oltrebrennero, è a Vienna) con tutti i benefici sia sportivi che economici visto il rilevante impatto che avrebbe anche (ma non solo) per il turismo. Durnwalder ha preso atto, con grande interesse, del progetto del Comune e della Federazione (nel frattempo il sindaco ha avuto contatti anche con esponenti federali dell’atletica leggera per la possibilità di avere, appunto, una pista indoor) e lo ha «benedetto» con entusiasmo, garantendo una linea di credito a partire dal 2010, incoraggiando quindi l’amministrazione comunale a procedere mettendo nero su bianco anche il progetto per realizzare il velodromo e gli altri impianti annessi.
 La zona Galizia, fra l’altro, sembra ideale anche dal punto di vista dell’ubicazione del velodromo. È infatti raggiungibile, già ora, grazie al primo tratto della variante. Fra qualche anno andrà addirittura meglio con la circonvallazione completata. Ed il Comune - grazie al «risparmio» della variante davanti a Pineta - ha già un credito con la Provincia di 400 mila che serviranno - in parte - per la costruzione di una strada di collegamento dalla frazione alla zona Galizia.
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lunedì, 15 settembre 2008

Tra gli enti modello l’Assb di Bolzano e il Comune di Laives
 
Alto Adige, 14 SETTEMBRE 2008

 BOLZANO. Tra le cento “buone storie“ della pubblica amministrazione, a livello nazionale, rese note dallo staff del ministro Brunetta ci sono anche quelle dell’Azienda dei servizi sociali di Bolzano, che fonda la sua «mission» su 5 punti saldi (affidabilità, cittadino, efficacia, flessibilità e trasparenza), e del Comune di Laives, che ha introdotto uno sportello per il cittadino grazie alla gestione documentale elettronica.
 L’Assb, per perseguire i suoi obiettivi, ha individuato altrettanti strumenti: risorse umane, organizzazione, processi decisionali e comunicativi, finanze e ambito specialistico - culturale. I rapporti tra l’ente e il livello politico sono gestiti contrattualmente attraverso tre documenti: il Piano sociale della qualità della vita della città di Bolzano, l’accordo quadro (regola i rapporti di natura contrattuale, finanziaria e patrimoniale) e il contratto di servizio (esplicita gli obiettivi annuali dell’Azienda e il «quantum» che il Comune si impegna a versare per gli stessi). Ciò ha portato ad un incremento di presenze del personale che nel 2004 si attesta sul 94,5% dei giorni lavorativi in un anno e ad una media di soddisfazione complessiva del personale (anno 2004) vicina al 3 (in una scala da 1 a 4). Per quanto attiene Laives lo sportello del cittadino è solo la terza fase di un percorso di modernizzazione articolato e profondo, così come dovrebbe essere per ogni progetto di e-government. Dalle pagine web dello sportello si possono scaricare le domande e i moduli online per 20 diversi servizi e inviarli direttamente negli uffici competenti del Comune. Si può inoltre tenere sotto controllo la propria pratica e verificare a che punto è dell’iter.
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lunedì, 15 settembre 2008

Ritardi e costi

I tempi di attesa che intercorrono tra la progettazione e la realizzazione di un’opera, tra gli annunci, l’effettivo inizio di lavori e la loro ultimazione danno la misura della credibilità e dell’efficienza di un’amministrazione. Questo principio pare essere condiviso anche all’interno della maggioranza, ma se dovessimo adottare questo metro di giudizio per quanto riguarda la realizzazione del parco Marconi e per la riqualificazione di S. Giacomo sicuramente la nostra amministrazione si collocherebbe ai livelli più bassi di un’ipotetica graduatoria fra comuni.
Ogni volta che la data di apertura del cantiere si avvicina salta fuori qualche nuovo intoppo che rimanda alle calende greche l’avvio dei lavori e purtroppo non ci si preoccupa nemmeno di informare i cittadini che rimangono all’oscuro sulle vere ragioni di quei ritardi.
Se poi qualche cittadino osa protestare, di fronte alle sue rimostranze ci si trincera dietro scuse più o meno credibili, ma si evita accuratamente di indagare le cause che hanno prodotto quelle lungaggini e così non si giunge mai alla rimozione degli ostacoli e dei vizi procedurali che successivamente e inevitabilmente non potranno che ripresentarsi.
Apprendiamo così che i lavori per il parco Marconi non possono partire perche ci si è accorti improvvisamente della presenza di un vecchio manufatto da demolire. Possibile che nessuno se ne fosse accorto prima? Qualcuno evidentemente è stato un po’ troppo superficiale e questo ulteriore ritardo allungherà ulteriormente i tempi e farà lievitare i costi. Di chi dunque la responsabilità?
Per S. Giacomo sarebbero sorte imprecisate difficoltà con le pratiche di esproprio. Se non andiamo errati, almeno in una prima fase che risale a quasi un anno fa, è stato il progettista a non aver rispettato i tempi preventivati. Come si è intervenuti nei suoi confronti e se la responsabilità dei ritardi è ancora da attribuirsi alla stessa causa come si intende procedere?
Rispondere a questi dubbi certo non accelererà di molto l’iter di quelle opere, ma i cittadini conosceranno almeno le ragioni dell’amministrazione e potranno giudicare con maggiore cognizione di causa.

Rifondazione Comunista – Laives


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venerdì, 12 settembre 2008
Semafori: precedenza ai bus di linea
 
Ribadito l’impegno contro i transiti inutili attraverso S. Giacomo
Alto Adige, 12 SETTEMBRE 2008


 LAIVES. Creare una preferenza dei semafori per favorire il passaggio degli autobus a San Giacomo e a Laives. Se ne è accennato durante un incontro con i rappresentanti della Sasa, presente anche il sindaco Giovanni Polonioli. «In pratica - dice il sindaco - si tratterebbe di fare in modo che, quando un autobus si avvicina al semaforo, scatti il verde per lui e il rosso per gli altri».
 In sostanza, il conducente del bus in avvicinamento al semaforo farebbe scattare il verde e rosso per gli altri, in modo da non perdere tempo in soste che non siano quelle davanti alle pensiline. In linea di massima, un sistema del genere per gli impianti semaforici distribuiti lungo la statale 12 tra San Giacomo e Laives costerebbe attorno ai 50 mila euro. Durante l’incontro con la Sasa, si è stabilito che l’ente si incaricherà di predisporre un preventivo e il costo verrebbe poi diviso a metà tra Sasa e Comune di Laives. Collegata a questo progetto c’è poi la annosa questione dei passaggi “inutili” di mezzi privati attraverso San Giacomo. «L’ho potuto verificare io stesso - continua Polonioli - che da una decina di giorni mi trovo in centro a San Giacomo tra le 18 e le 19. Il traffico di passaggio è notevole e mi dicono che sia pure aumentato nonostante la variante in galleria. Ecco perciò che il discorso della preferenziazione dei semafori per favorire il transito dei bus, viene a favore anche dell’azione per scoraggiare i transiti inutili. Insieme a vice sindaco e comandante dei vigili urbani, stiamo valutando l’opportunità di allungare il tempo di durata del rosso per quanto riguarda gli impianti semaforici di San Giacomo, perché così, oltre a scoraggiare chi intende transitare senza motivo, si favorirebbe ancor più l’autobus, che guadagnerebbe temo utile che poi, inevitabilmente, perde lungo via Kennedy a Laives».
 Di queste ipotesi si parla da anni, ma a quanto pare, adesso Comune e Sasa hanno deciso di passare all’azione, anche per incentivare l’uso del trasporto pubblico come alternativa a quello privato tra Laives e Bolzano.
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lunedì, 08 settembre 2008


«Puc: trasparenza per evitare errori»
Alto Adige, 07 SETTEMBRE 2008

 LAIVES. «Il Puc è uno strumento importantissimo nella programmazione dello sviluppo del territorio di un comune in quanto determina la qualità di vita dei suoi cittadini, ma contemporaneamente mette in moto appetiti ed interessi che sicuramente non hanno come obiettivo primario il bene comune»: parte da queste considerazioni una nota di Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista. Che così prosegue: «È a questi che probabilmente si riferiva nelle sue dichiarazioni il sindaco Polonioli quando, all’inizio dell’estate e con qualche giro di parole, ha segnalato la presenza di numerose “porcherie” nel vecchio Puc alle quali sarebbe stato urgente porre rimedio. Evidentemente in occasione dell’approvazione di quel piano gli interessi particolari di pochi erano prevalsi su quelli dei più, quasi certamente anche per il mancato coinvolgimento dei cittadini. Ora sarebbe comunque interessante conoscere a quali scelte in particolare facesse riferimento il primo cittadino e quali effetti abbiano determinato, soprattutto al fine di evitare che si possano ripetere gli stessi errori. Il sindaco ci ha fatto inoltre sapere che lui, quel piano, non l’aveva votato perchè “agli assessori non era stato spiegato bene...” Eppure qualcuno quel Puc l’ha approvato o ha lasciato che entrasse in vigore. Prenderne le distanze oggi serve a poco se non si procede ad un’operazione di trasparenza: quali interessi erano in gioco? Quali opzioni contrapposte si sono scontrate? E soprattutto sono ancora presenti all’interno della maggioranza?
Noi siamo propensi a credere di sì, altrimenti non sarebbe comprensibile perché, di fronte ad un giudizio così impietoso ed all’urgenza di rimediare a decisioni definite “devastanti”, non si sia immediatamente intervenuti. Dare poi l’avvio alle procedure di elaborazione del nuovo piano senza coinvolgere i cittadini è, a nostro avviso, l’errore più grave di questa amministrazione: trasparenza e partecipazione sono infatti l’unico antidoto al prevalere di interessi particolari».
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lunedì, 08 settembre 2008
ASPORTO RIFIUTI

I mesi estivi hanno visto un aspro confronto sulla qualità del servizio di asporto rifiuti del nostro comune.
Diciamo subito che da parte nostra non concordiamo con parte delle critiche che hanno avuto vasta risonanza sulla stampa, ma non giungiamo certamente all’assoluzione dalle responsabilità politiche degli assessori a cui negli anni è stata attribuita la delega di questo importante settore.
L’ indagine Seab ha avuto, ma diversamente non poteva essere, un riscontro positivo, ma si è trattato di un’operazione dal risultato scontato, non in grado di mettere in rilievo gli aspetti critici del servizio e soprattutto ciò che porta ad un aumento dei costi e ad una diminuzione dell’efficienza. Noi stessi, contattati telefonicamente abbiamo dato un giudizio positivo.
Vuol dire questo che non vi siano critiche da muovere alla gestione presente e passata del settore? Assolutamente no. Ciò che vogliamo evitare è di dare un giudizio aprioristico senza distinguere tra le varie responsabilità.
Spesso, infatti, leggendo la stampa, si ha l'impressione che vi sia una gestione disastrosa, che i dipendenti non facciano il loro lavoro, che si viva in una situazione di continua emergenza.
Le cose, ad onor del vero, non stanno così: i lavoratori svolgono egregiamente i loro compiti nonostante direttive spesso incoerenti o contraddittorie, grazie ad un apparato amministrativo consolidato e a competenze in grado di sopperire agli errori ed alle incongruenze della gestione politica del settore.
Purtroppo in questi anni è mancato un disegno chiaro ed uniforme così come l’individuazione di obiettivi ben definiti e condivisi da perseguire: si è seguita la politica del giorno per giorno che ha condotto alla situazione attuale, ben descritta nella relazione della Seab, contraddistinta da scelte contraddittorie che avranno come conseguenza l’esplosione dei costi e il conseguente aumento delle tariffe.
È su questo che occorre un'assunzione di responsabilità senza la quale sarà impossibile intervenire evitando un drastico peggioramento del servizio.

Rifondazione Comunista – Laives



05/09/2008
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lunedì, 08 settembre 2008

Comune di Laives



COMUNICATI del 03.09.2008


NOTIZIE

Contributi alle elementari di San Giacomo



La giunta comunale ha concesso due contributi all'istituto comprensivo Laives 1 per altrettanti progetti avviati presso la scuola elementare di San Giacomo. In primo luogo sono stati assegnati 1000 euro per coprire le spese legate all'attivazione della prima classe bilingue, nella quale si procederà allo studio veicolare del tedesco.
Altri 1.313 sono stati concessi per la formazione degli insegnanti di italiano per gli studenti stranieri.
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lunedì, 08 settembre 2008


Comune di Laives



COMUNICATI del 30.08.2008


NOTIZIE

“Family card”: un sostegno alle famiglie numerose

Sconto del 30% sulle attività delle associazioni e sui servizi comunali per le famiglie con tre o più figli

Dal Comune di Laives arriva un aiuto concreto alle famiglie numerose. La giunta comunale ha infatti approvato la Family card, grazie alla quale tutte le famiglie con tre o più figli avranno diritto allo sconto del 30 per cento sul costo delle attività organizzate da numerose associazioni culturali, sportive e ricreative cittadine che hanno aderito all'iniziativa, oltre che su diversi servizi comunali.
L'agevolazione riguarda tutti i membri della famiglia (sia i genitori che i figli) e sarà applicata ad esempio sulle tariffe dei corsi, delle attività sportive e dei biglietti agli spettacoli organizzati dalle associazioni.
Il Comune attuerà lo stesso sconto per i propri servizi diretti alle famiglie, come la scuola materna (da gennaio 2009), la mensa scolastica e la piscina coperta, mentre in futuro si intende estenderlo anche alle iniziative estive come l’Estate ragazzi e inserirlo nel contratto con il lido.
Per ottenere la Family card basta presentarsi dal 1 settembre allo Sportello del cittadino (all’ingresso del municipio) e compilare il modulo per la richiesta, nel quale vanno indicati i dati dei familiari. Va inoltre dichiarato che il reddito familiare non supera i 60 mila euro, il limite di reddito fissato per poter godere dei benefici della Family card. La carta verrà rilasciata immediatamente e varrà per un anno.
Queste le associazioni che hanno aderito alla Family card:
Associazioni culturali: Coord. Arte La Goccia, Coro Monti Pallidi, Coop. Prometeo, Heimatbühne, Upad, Filodrammatica, Arci. Giovani: Ass. Giovani Pineta, Vke, Fly. Sport: Laives Nuoto, Pallavolo Laives, Snowlimits, Karate club Laives, Volley Team S. Giacomo Agruzzo, Manduca da Praia – Capoeira sul da Bahia, Pool Laives, Ssv Leifers, Schachklub, Sci club Laives, Pol. Pineta, Pol. Libertas, Asv St. Jakob Grutzen, Circolo tennis Grizzly, Saf, Cai, Ac. Laives, Inter Club, Alpenvein, Volley Laives, Arco club, Judo Club. Sociale: Centro don Bosco, Centro genitori bimbi - Elki.
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mercoledì, 03 settembre 2008


SAN GIACOMO L’AREA RICREATIVA
Zona «Grizzly», c’è la trattativa per l’accordo con Carisparmio
Alto Adige, 03 SETTEMBRE 2008
 BRUNO CANALI


 LAIVES. L’amministrazione comunale ha aperto una trattativa con la cassa di Risparmio di Bolzano per quanto riguarda la ristrutturazione della zona sportiva e ricreativa “Grizzly” a sud di San Giacomo.
 Lì ci sono alcuni campi da tennis, una palazzina servizi ed un campetto in erba adatto al gioco del calcetto. La Cassa di Risparmio avrebbe intenzione di ristrutturare l’area e con l’occasione, prevedere ad esempio la possibilità di montare dei “palloni” sui campi da tennis in modo tale che si possa giocare anche in inverno e poi anche la sistemazione del campetto e tutto il resto, in modo da realizzare una bella area sportiva e ricreativa per tutti.
 “La spesa per questo intervento sarebbe tutta a carico della Cassa di Risparmio - spiega il sindaco Polonioli - che metterebbe a disposizione della collettività le strutture. Il terreno è di nostra proprietà e si tratterebbe di un esempio di compartecipazione tra pubblico e privato, nel caso specifico, tra Comune di Laives e Cassa di Risparmio, con lo scopo di avere un’area utile per tutti quanti”.
 Con l’occasione, il sindaco guarda avanti, ad un altro progetto che lui stesso aveva lanciato non molto tempo fa. “Parlo del prolungamento della pista ciclabile da via Maso Hilber fino alla zona Grizzly - dice Polonioli - perché attualmente abbiamo soltanto qualche centinaio di metri, dalla zona scolastica in centro a San Giacomo, fino ad un’altra stradina verso sud. Si tratterebbe di proseguire in quella direzione per qualche centinaio di metri e arrivare così alla zona sportiva della Cassa di Risparmio. Sarebbe un bel risultato, tenuto anche conto che in questo modo, chi da San Giacomo vorrà arrivare fino ai campi da tennis o da calcio, potrà farlo comodamente a piedi o in bicicletta, senza dover percorrere - come succede oggi - un tratto di statale. Nel tempo ho avuto modo di verificare che tanta gente vedrebbe con favore questa soluzione ed anche oggi, nonostante la pista ciclabile sia breve, assistiamo ad un viavai notevole di utenti grandi e piccoli”.
 Si tratta di ipotesi da tenere in considerazione per l’efficacia che avrebbero come alternativa all’auto nei piccoli spostamenti attorno a San Giacomo e infatti il sindaco conferma di averne già parlato anche con il vicesindaco Georg Forti, in maniera tale da riuscire ad inserire un finanziamento già nel bilancio 2009. Dalla zona Grizzly poi, in bicicletta, sarebbe veramente semplice proseguire anche in direzione di Laives, imboccando ad esempio via Pascoli per arrivare fino alla zona produttiva Vurza attraverso una stradina interpoderale e da lì verso Pineta e Laives. Così facendo si infittisce la rete di passaggi pedociclabili sul territorio, a tutto vantaggio di coloro che preferiscono spostarsi in bici sulle brevi distante.
 Quanto alla zona sportiva della Cassa di Risparmio, rappresenta una preziosa opportunità per tutta la comunità di San Giacomo in primo luogo ed anche per il resto del territorio poi. Un campetto da calcio che faccia coppia con quello che si trova alle spalle della chiesa, nel cuore dell’abitato potrebbe smaltire le richieste dei praticanti, mentre i campi da tennis sono oramai frequentati da anni da numerosi affezionati dell’area che è immersa nei frutteti a sud di San Giacomo. Il sindaco, per conto dell’amministrazione comunale, sta approfondendo queste opportunità.
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domenica, 31 agosto 2008


Sopralluogo degli amministratori comunali di Laives e Bolzano ieri nella zona scolastica di San Giacomo
Alto Adige, 30 AGOSTO 2008

 LAIVES. Ieri mattina la zona scolastica di San Giacomo, dove si sta completando la grande sala teatrale, ha ricevuto la visita di una delegazione congiunta formata da amministratori comunali di Laives e Bolzano, affiancati dai rispettivi tecnici. C’erano sia Giovanni Polonioli che il primo cittadino di Bolzano Luigi Spagnoli, oltre agli assessori Pagani, Gerolimon e Di Fede. «Abbiamo fatto vedere ai colleghi bolzanini a che punto sono i lavori nella sala teatrale - dice Polonioli - affinché si potessero rendere conto dell’intervento che, insieme alla palestra, è gestito dal consorzio fra le nostre due realtà comunali. Il teatro sarà agibile a fine ottobre e tutto l’intervento in zona scolastica è costato circa 6 milioni di euro, 4 dei quali messi a disposizione dalla Provincia mediante contributi e il resto, diviso a metà, a carico di Laives e Bolzano».
 Si è anche visto che servono lavori di sistemazione e abbellimento del cortile scolastico e poi si è parlato anche della mensa che in futuro dovrebbe prendere il posto della vecchia palestra. «Proprio nell’atrio dell’ex palestra - continua Polonioli - abbiamo previsto un’aula per le attività collaterali della scuola, così come prevedono le nuove normative e il resto invece rimane per ora com’è. Abbiamo però illustrato ai colleghi di Bolzano le intenzioni che abbiamo per la costruzione della nuova mensa scolastica che dovrà prendere il posto dell’ex palestra e nei prossimi mesi bisognerà prendere una decisione in merito».
 Come ha spiegato il sindaco Polonioli, essendo la zona scolastica di San Giacomo gestita attraverso un consorzio con Bolzano, anche per le spese occorrerà trovare un accordo. Bolzano partecipa perché, proprio San Giacomo accoglie parte dei ragazzi che abitano nella zona di Maso della Pieve, sul territorio di Bolzano, ma che sono di fatto più vicini alla realtà scolastica di San Giacomo. (b.c.)
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categoria:comune di laives, san giacomo oggi
domenica, 31 agosto 2008


Nuova stazione alla fine di ottobre
Alto Adige, 29 AGOSTO 2008
di Bruno Canali
 

 LAIVES. Sopralluoghi ieri mattina, alla stazione ferroviaria ed in zona sportiva Galizia, da parte del sindaco e del vice sindaco, per verificare lo stato di avanzamento di alcuni tra i più significativi interventi degli ultimi mesi, vale a dire la costruzione di una nuova stazione ferroviaria (con annessi e connessi) e il completamento del nuovo centro giovanile e sportivo. «Entro fine anno - ha detto il sindaco Polonioli - questi interventi saranno completati». Partendo dalla stazione ferroviaria, Polonioli ha avuto garanzia che sarà pronta entro la fine di ottobre.
 «In questa fase si sta completando la costruzione - dice il sindaco - ed anche tutte le infrastrutture attorno: pensiline, parcheggi e portabiciclette. Strada facendo il costo dell’opera è salito da 1,6 milioni di euro a 2,6 ed in particolare, a far lievitare i costi sono state le opere edili. Così il milione di euro in più rispetto alle previsioni ci è stato garantito dalla Provincia, in maniera che noi come Comune saremo chiamati a metterci sempre i nostri 600 mila euro circa». Come detto, oltre alla stazione ferroviaria si sta lavorando tutto attorno per sistemare il parcheggio principale e le pensiline, in maniera da avere, per fine ottobre, una stazione ferroviaria moderna e degna della città che ha sempre più utenti del treno.
 Rimane invece da definire il collegamento ciclabile fra la città e la stazione e proprio in questi giorni il Comune sembra avere fatto finalmente una scelta: la costruzione della ciclabile accanto alla via Stazione. È una opzione che tutto sommato rappresenterà il migliore compromesso rispetto a quelle disponibili, anche se richiederà costi più elevati. L’altra possibilità (testata lo scorso anno) sarebbe stata quella di impostare la pista ciclabile sulla stessa carreggiata di via Stazione senza modificarla, ma oltre a rappresentare un pericolo per le bici (non ci sarebbe stata alcuna barriera tra loro e i mezzi in transito) avrebbe anche comportato un restringimento notevole, con punti che sarebbero diventati critici per la viabilità nel caso che ad incrociarsi fossero stati due mezzi pesanti, come un camion e l’autobus circolare ad esempio. Questa ipotesi sembra essere decaduta del tutto, a favore della pista da costruire a fianco della via Stazione, espropriando una striscia adeguata di terreno agricolo e mettendo, fra strada e pista, una siepe di separazione.
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domenica, 31 agosto 2008


«Cittadella dello sport»: primi passi
Alto Adige, 24 AGOSTO 2008
In Comune c’è il preliminare di progetto su viabilità e parcheggi
Lo studio elaborato dall’ing. Concer Poi anche il velodromo


 LAIVES. L’ingegner Guglielmo Concer ha depositato in Comune il preliminare di progetto relativo allo sviluppo della zona sportiva Galizia. Adesso toccherà alla giunta analizzarlo e quindi, se tutto sarà come previsto, entro la fine di agosto, potrebbe arrivare il primo via libera all’operazione legata anche alla creazione della nuova sede per l’Fc Alto Adige, oltre che un velodromo e nuovo lido.
 «Lo studio dell’ingegner Concer si è concentrato in particolare sul primo lotto del grande progetto - dice il sindaco Polonioli - relativo alla viabilità e ai parcheggi. Tali ipotesi le analizzeremo nei prossimi giorni a livello di giunta e vedremo se dare parere positivo. Il secondo lotto sarà quello che prende in considerazione la parte ricreativa: il laghetto e il percorso vita nel verde. Infine, terzo lotto per velodromo e lido. A proposito di nuovo lido, prevediamo che si costruirà vicino al centro di riciclaggio, ad ovest dell’attuale campo da calcio principale in Galizia».
 Il lavoro dell’ingegner Concer sta procedendo in sintonia anche con le aspettative dell’Fc Alto Adige, che tra qualche anno avrà proprio in zona Galizia, a Laives, la sua nuova sede. Questo presuppone la realizzazione di una importante struttura sportiva dedicata al calcio e a sostegno dell’operazione la giunta provinciale ha già messo a disposizione qualcosa come 11 milioni di euro. Entusiasta il sindaco, che guarda oltre, ad una prospettiva di più ampio respiro. «La nuova zona che verrà - spiega - sarà qualche cosa di unico a livello provinciale e se arriverà anche il velodromo con una pista di atletica al coperto, saremo all’avanguardia a livello nazionale. Tutta la nostra realtà potrà beneficiare di questa presenza, anche il settore turistico certamente».
 Il lavoro che sta svolgendo l’ingegner Concer non è comunque quello della progettazione vera e propria della nuova area sportiva: a lui è affidato il compito di fare le valutazioni preliminari ed anche per questo, appare prematuro addentrarsi nei dettagli. «Numeri non possiamo ancora indicarne con certezza - continua il sindaco - nemmeno per quanto riguarda i metri quadrati di superficie che serviranno. L’ingegnere ha proprio il compito di stabilire in linea di massima ciò che servirà, a seconda della tipologia di strutture che arriveranno e che naturalmente richiederanno anche adeguati parcheggi per gli ospiti».
 La strada per arrivare a vedere la nuova cittadella dello sport è ancora lunga quindi, ma comunque si stanno muovendo i primi passi concreti e un punto fermo, determinante, è rappresentato dagli 11 milioni di euro che la Provincia ha messo a disposizione per realizzare questa grande opera a Laives.
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categoria:comune di laives, cittadella sport
domenica, 31 agosto 2008


«Nuovo Puc nomi importanti»
Alto Adige, 23 AGOSTO 2008

 LAIVES. «Fra i tre soli studi di architettura che hanno chiesto di partecipare alla gara per rinnovare il Puc, vi sono nomi importanti». Lo afferma il sindaco Polonioli rispondendo alle perplessità per l’esiguità del numero. Uno degli architetti che ha fatto domanda è il professor Sbetti (ha l’incarico di rielaborare il Puc di Bolzano) considerato un grande esperto a livello nazionale. «Quanto ai soldi per il concorso - dice Polonioli - abbiamo impegnato i previsti dalla tariffa degli architetti e poi chiederemo lo sconto al vincitore». (b.c.)
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categoria:comune di laives, piano di sviluppo
domenica, 31 agosto 2008


Che bel parco al maneggio
tra aerei, rifiuti e autostrade

 Il bello di questa città è che non smette mai di stupirmi: rane che scandalizzano, cervi che crepano, marmotte che tremano, Omnibus che passano e autobus che protestano, finalmente qualcuno si ricorda che, ehi, in questa città ci sono anche degli abitanti, perdio! E insomma, a forza di costruire, raccomandare, inquinare, scavare, inaugurare, può succedere che ci si dimentichi della plebe, ops, popolazione, che chiede spazi verdi in cui rotolarsi nell’erba, giocare, riposare, amoreggiare, e fare altre cose deplorevoli!
 E allora ecco finalmente una proposta intelligente: “Un nuovo parco per la città!” Oh là! Ci voleva! Ovviamente verrà creato “in città”, appunto, comodamente raggiungibile a piedi, in bicicletta, con i mezzi pubblici, uno pensa! Un posto dove respirare aria un po’meno satura di gas vari, insomma. Illusi! Dopo aver scartato l’ideona del predecessore di creare un’area ricreativa per i bolzanini sulle fumanti colline della discarica di Castel Firmiano - opportunamente coperte con un morbido manto erboso - l’assessore al patrimonio Sandro Repetto non ha voluto essere da meno ed ha avuto un’idea altrettanto brillante: un parco per la città nell’area del maneggio - quello a Bolzano sud, per intenderci - incastonato tra l’aeroporto (in attesa di ingrandirsi), l’inceneritore (in attesa di costruirsi), la zona industriale (in attesa di espandersi proprio verso quella parte), la linea ferroviaria da una, l’autostrada dall’altra. Il comune ha infatti acquistato l’area in questione (da chi non è lasciato intenderci) ed ora ha grandi progetti. Ma come, il comune non ha soldi, il Sindaco non si stufa mai di ripeterlo, come ha fatto a trovarli per acquistare quei quattro ettari?
 Allora, fatemi capire, che sono un po’ confusa: attaccato alla zona industriale, sorvolato da aerei, affumicato dal “termovalorizzatore”, con il rumore dell’autostrada da una e del treno dall’altra, qui il bolzanino dovrebbe rilassarsi e svagarsi. In un luogo come il Virgolo invece, nel cuore della città, immerso nel silenzio, raggiungibile a piedi, ricoperto di foresta lussureggiante dovrebbe venire costruita un’azienda che dovrebbe stare in zona industriale...
 L’unico concetto ragionevole che ho colto è stato quello di voler dedicare uno spazio alla “pet therapy”... Ma scusatemi se sono scettica: sarà fruibile per noi bolzanini esauriti e confusi dalla politica o sarà una soluzione ad hoc per farsi rimborsare le lezioni di equitazione dei pargoli dalla mutua? Dubitate gente, dubitate!
Verena Segato Unser Virgl, Il nostro Virgolo BOLZANO

23-08-08 Alto Adige
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domenica, 31 agosto 2008
I PROBLEMI DI SAN GIACOMO
«Frazione con tanti disagi»
Il minuzioso elenco viene fatto da Alessandro Cosi


Manca una pista ciclabile
tra San Giacomo e Bolzano

 È un vero peccato che con 500 km di piste ciclabili in Alto Adige non ve ne sia una che colleghi San Giacomo al capoluogo. E’ un vero peccato che con tutta questa voglia di treno, tram e minimetro non si possa istituire una piccola fermata a San Giacomo per permettere ai pendolari di salire su uno dei tanti treni che passano sotto casa loro e raggiungere il centro di Bolzano in pochi minuti.
 E’ un vero peccato che con una bellissima variante in tunnel, il centro di San Giacomo sia ancora tagliato in 2 da traffico di auto e TIR in transito verso Laives irrispettoso degli abitanti e dei limiti di legge.
 E’ un vero peccato che San Giacomo, ai piedi di una montagna, non abbia un sentiero per raggiungerla.
E’ un vero peccato che a San Giacomo si tolleri un’antenna per cellulari in mezzo alle case e a pochi metri dalle scuole elementari in altri posti considerate zone “sensibili” per le quali andrebbe applicato il “Principio di Precauzione” (sancito nella Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e sullo Sviluppo dalle Nazioni Unite nel 1992 e recepito dall’Unione europea).
 Vediamo se alle prossime elezioni comunali i cittadini di San Giacomo vorranno “premiare” l’immobilismo dell’attuale giunta.
Alessandro Cosi SAN GIACOMO

23-08-08 Alto Adige
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giovedì, 14 agosto 2008


TUTELA DELL’AMBIENTE  Paesaggio mappato
Alto Adige, 14 AGOSTO 2008

 LAIVES. Recentemente, su indicazione dell’assessore Giorgio Zanvettor, la giunta comunale ha affidato alla biologa Franziska Zemmer, il compito di predisporre un inventario paesaggistico che abbracci l’intero territorio comunale.
 Abbiamo chiesto all’assessore Zanvettor quale sia la differenza tra questo inventario e la “tutela degli insiemi”, che ancora il Comune non ha adottato. «La tutela degli insiemi privilegia soprattutto gli aspetti architettonici del territorio, in particolare dei centri abitati - spiega Giorgio Zanvettor - ed è uno studio che deve essere realizzato così come indicato dalle leggi provinciali. L’inventario paesaggistico che noi invece abbiamo affidato alla biologa, invece, punta in particolare a censire determinate piante degne di essere preservate oppure le tracce lasciate dall’intervento dell’uomo sul territorio. (b.c.)
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venerdì, 08 agosto 2008


Tempi lunghi? C’è... concorso di colpa



BRUNO CANALI
Alto Adige, 08 AGOSTO 2008


 LAIVES. Se di responsabilità per i tempi lunghi che caratterizzano vari lavori pubblici bisogna parlare, queste vanno equamente divise anche con il settore urbanistica. Lo sottolinea l’assessore comunale ai lavori pubblici, Renzo Gerolimon, tirato in ballo nuovamente anche dal consigliere Roberto Ceol per alcune opere pubbliche che faticano più del dovuto ad andare avanti.
 «Se i progetti sono pronti in ogni loro parte - spiega Gerolimon - noi dei lavori pubblici siamo in grado di iniziarli e portarli avanti, altrimenti no. In questo anche l’urbanistica fa la sua parte ovviamente, vedi ad esempio la riqualificazione della statale 12 alle porte di San Giacomo: i soldi sono in bilancio da tempo ma non è completata la parte relativa agli espropri. Succede inoltre che il nostro ufficio tecnico sia costantemente impegnato in uno specifico lavoro e non abbia materialmente possibilità di seguire come dovrebbe il resto».
 L’assessore Gerolimon poi entra nel merito di un progetto che in questa fase si sta realizzando in zona scolastica a Laives. Lì, con la concomitanza dei lavori di ampliamento della mensa si stanno anche allestendo due nuove aule di cui le scuole medie hanno bisogno. In questo caso le critiche hanno riguardato la scelta urbanistica di aggiungere il volume agli edifici scolastici esistenti piuttosto che studiare una sopraelevazione.
 «La sopraelevazione rimane comunque in ballo e nulla vieterà di farla in seguito - spiega - solo che inizialmente non era mai entrata tra le ipotesi di intervento per le due nuove aule. Inoltre farla avrebbe comportato tempi più lunghi, mentre la soluzione che abbiamo adottato è più rapida nell’esecuzione e inoltre rientrava già fra le ipotesi iniziali di soluzioni. Abbiamo anche valutato a suo tempo se spostare di sede il Coro Monti Pallidi per utilizzare quegli spazi in zona scolastica, ma ci fu un polverone e così abbiamo optato per la scelta che si vede. Le diverse ipotesi per raggiungere il risultato nella maniera più efficace ed economica sono state valutate dalla giunta e, come detto, alla fine è emerso che quella più semplice e veloce rimaneva l’aggiunta della volumetria verso monte, come si sta facendo».
 L’assessore ai lavori pubblici insomma respinge le accuse fatte in questi giorni per quanto concerne determinati interventi che faticano a decollare nonostante, in qualche caso, i finanziamenti siano in bilancio da tempo.
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venerdì, 08 agosto 2008


Lavori pubblici, lentezza preoccupante



Alto Adige, 07 AGOSTO 2008
BRUNO CANALI


 LAIVES. I tempi biblici che caratterizzano la realizzazione di importanti lavori pubblici destano preoccupazione anche in seno all’amministrazione comunale. Sembra quasi ci sia qualcosa di “misterioso” a frenare queste iniziative, che in diversi casi, come ammette anche il vicesindaco Georg Forti, sono finanziate da tempo e nonostante ciò ancora rimangono sulla carta. «Abbiamo - dice Forti - alcuni importanti lavori che ancora non sono iniziati nonostante buona parte dei soldi siano a disposizione».
 L’elenco che fa il vicesindaco (ma che tutti in comune conoscono) comprende la riqualificazione della statale 12 a San Giacomo, marciapiede e parcheggio in via Sottomonte, sottopasso pedociclabile verso Vadena e strada di collegamento tra via Vadena e la zona industriale sud che verrà ampliata. Sono opere in qualche caso nella lista dei lavori pubblici da anni, vedi la riqualificazione urbana della Ss12 a San Giacomo, con i relativi finanziamenti a disposizione, ma che per qualche motivo non decollano.
 «La strada di collegamento tra via Vadena e la zona industriale sud - spiega Forti - verrà realizzata dalla Provincia, la quale però ci ha già fatto presente che i lavori dovranno iniziare entro i primi mesi del prossimo anno, altrimenti rischiamo di perdere il treno. Io sono preoccupato per la lentezza con la quale si va avanti talvolta e sicuramente un ruolo in tutto questo, negativamente, ce l’ha la carenza dell’organico comunale, dove manca ancora il segretario generale».
 Nel settore dei lavori pubblici e più in generale dei tempi di attesa che intercorrono tra progettazioni e realizzazioni, si gioca anche la credibilità e il futuro dell’amministrazione comunale, come ha ben spiegato già in primavera il consigliere socialista Roberto Ceol. Proprio lui aveva presentato al sindaco una lista di cose da realizzare corredandola con la tempistica entro cui terminare. Fatto ancora più significativo, Ceol aveva subordinato il raggiungimento degli obiettivi alla permanenza del suo gruppo in maggioranza. Qualche giorno fa è quindi tornato alla carica durante un summit della coalizione guidata dal sindaco Polonioli e da quanto è trapelato sarebbe stato un incontro burrascoso perché Ceol, lista di scadenze alla mano, avrebbe nuovamente contestato il fatto che vari appuntamenti sono scaduti senza risultati concreti.
 Sarà perciò da vedere cosa succederà dopo le ferie, alla ripresa di settembre, mese che Ceol ha fissato come termine utile per rispettare le scadenze o aprire la crisi in Comune: con i numeri attuali in consiglio comunale, la maggioranza senza i voti di Ceol e Frazza andrebbe sotto.
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venerdì, 18 luglio 2008


 «Il vecchio Puc è stato devastante»
 
di Bruno Canali
Alto Adige, 18 LUGLIO 2008
 

 LAIVES. Ieri si sono chiusi i termini per partecipare alla gara per la rielaborazione del Piano urbanistico comunale: tre le buste pervenute. Adesso toccherà a una commissione valutare le offerte presentate dai professionisti e farlo tenendo come riferimento la qualità e il prezzo. «Per come sarà strutturata la gara - spiega il sindaco Polonioli - saranno favoriti i professionisti che si metteranno assieme perché otterranno un punteggio maggiore rispetto ai singoli».
  Il perché della scelta lo spiega lo stesso sindaco: «Più teste che ragionano su un piano di questa delicatezza ed importanza, sono una garanzia di maggiori idee e poi saranno più facili anche i colloqui che necessariamente avremo con la gente quando si tratterà di illustrare le scelte fatte in materia urbanistica». Ma - abbiamo chiesto al primo cittadino - cosa si aspetta l’amministrazione comunale dalla revisione del Puc a dieci anni di distanza da quando venne elaborato quello che sta per scadere? «Per come l’abbiamo pensato noi - spiega Polonioli - il nuovo Puc dovrà privilegiare più la qualità che la quantità. Del resto, in termini di quantità dal vecchio Puc ereditiamo ancora migliaia di metri cubi disponibili, che significherebbero altre migliaia di residenti».
 Ed è qui che il sindaco, senza remore, spara a zero sulle scelte urbanistiche delle passate amministrazioni. «Dobbiamo mettere a posto situazioni determinate dal vecchio Puc - afferma Polonioli - che sono state devastanti per Laives. Si pensi ad esempio alle enormi cubature concesse per la trasformazione dei vecchi magazzini agricoli, uno scempio che adesso Laives ed in particolare San Giacomo stanno pagando: scelte che non hanno una giustificazione reale. Evidentemente il vecchio consiglio comunale che le ha fatte non aveva ben presente l’impatto che avrebbero prodotto sul territorio e sui centri abitati, come poi puntualmente si è verificato. Ecco, dovremo cercare di rimediare quanto possibile a quanto di sbagliato è stato fatto. Inoltre vogliamo andare avanti con la massima cautela affinché anche la comunità possa comprendere i perché di determinate scelte che verranno fatte». D’altra parte un Puc, per la rilevanza che ha, è in grado di condizionare, positivamente o no, tutto il territorio per molto anni a venire.
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venerdì, 18 luglio 2008


 In arrivo in centro una sala civica

Ospiterà pinacoteca o biblioteca Nuovi spazi anche per l’archivio
di Bruno Canali
Alto Adige, 17 LUGLIO 2008

 LAIVES. Entro questo mese gli architetti dello studio Cappuccio e Donato dovrebbero consegnare alla giunta il progetto preliminare relativo al secondo lotto del centro storico cittadino. «Noi nel frattempo stiamo approntando la gara - spiega il sindaco Polonioli - assieme agli incarichi per la statica e la sicurezza. La spesa per questi due ultimi incarichi verrà rimborsata da chi vincerà la gara». I progettisti sono gli stessi che hanno realizzato anche il nuovo municipio.
  Adesso si tratta invece di andare avanti e completare la trasformazione del comparto storico. Particolare interesse riveste la proposta di costruire una sala interrata, nello spazio attualmente occupato dal sagrato della chiesa. «Dovrebbe diventare una sala civica con una capienza di cento posti circa - dice il sindaco - spazio che attualmente non abbiamo in città: l’aula magna è troppo grande per piccole riunioni e altro non esiste».
 Polonioli afferma quindi che c’è un dibattito in corso per quanto riguarda la destinazione di questa sala, a seconda dell’uso che si vorrà fare. «Se decideremo di farne una pinacoteca, diventerà spazio espositivi dei quadri che stiamo accumulando anche attraverso il premio di pittura - continua il sindaco -, mentre se si deciderà di spostare lì la biblioteca oggi al Centro Don Bosco, potrà trasformarsi in sala di lettura. Sono tutte ipotesi che andranno valutate e intanto cerchiamo di decollare con il progetto complessivo». Di certo sarà realizzato anche uno spazio per l’archivio comunale: uno già esiste alla base del nuovo municipio, ma servono ulteriori superfici e quindi si andrà sottoterra, collegando poi l’archivio attuale col nuovo attraverso un cunicolo che passerà sotto la via Pietralba.
 Per quanto riguarda gli spazi a cielo aperto invece, già è stabilito che verrà abbattuto il vecchio municipio per fare posto alla piazza e ad altre cubature in parte private. Dove c’è l’attuale parcheggio pubblico si scaverà per realizzarne uno interrato con alcune centinaia di posti macchina. Da definire rimane il tipo di accesso al parcheggio interrato, perché inizialmente sarà da via Pietralba ma l’idea sarebbe di uscire in direzione del supermercato «Poli» non appena il Comune troverà l’accordo con i proprietari privati del terreno.
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lunedì, 14 luglio 2008


LA SASA  Affitto per il capolinea della linea 4
 
Alto Adige, 13 LUGLIO 2008

 LAIVES. Lo spiazzo nel centro di San Giacomo, dove ha fissato il capolinea la linea 4 della Sasa, è proprietà privata. Per mantenere comunque la possibilità d’uso e consentire così agli autobus pubblici di sostare e quindi ritornare verso Bolzano, il Comune di Laives paga un affitto. La somma complessiva, deliberata recentemente dalla giunta comunale è pari a 2.574 euro l’anno, così suddivisi: 1.109 euro ad Amonn S.p.a e altri 1.464 euro divisi tra Maria Espen e Armin Pernpruner. Da tempo però si parla della opportunità di spostare il capolinea della linea 4 della Sasa presso la rotatoria stradale a nord di Pineta, una ipotesi che proprio con la realizzazione della rotatoria sarebbe più praticabile. Il perché ci sia questa idea è presto detto e non si tratta ovviamente dell’affitto da pagare per lo spiazzo in centro a San Giacomo: l’idea sarebbe invece quella di mettere in circolazione, durante l’anno scolastico, degli autobus per studenti che una volta giunti alla rotatoria di Pineta proseguirebbero direttamente verso Bolzano imboccando la variante. In quel punto potrebbe intersecarsi con la linea 4 per chi invece va a San Giacomo. (b.c.)
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sabato, 05 luglio 2008


«Il caro bus e la giunta insensibile»
 
Alto Adige, 05 LUGLIO 2008

 LAIVES. L’introduzione dell’orario estivo per gli autobus urbani ha portato una brutta sorpresa anche per gli utenti della linea «circolare» tra la città e la stazione ferroviaria. «La tariffa praticamente è triplicata», dicono i passeggeri che si sono rivolti - per protestare - all’assessore provinciale Thomas Widmann. In merito interviene, con questa nota, il consigliere comunale Rosario Grasso di Rifondazione Comunista: «Nel momento in cui si fa un gran parlare di carovita e la provincia è impegnata in una grande operazione di maquillage in vista delle elezioni, ci saremmo aspettati dai responsabili comunali una pronta reazione agli spropositati aumenti del costo dei biglietti per i cittadini di Laives che si servono dei mezzi pubblici per raggiungere il capoluogo provinciale. La notizia di un aumento del quasi trenta per cento del costo del biglietto per chi fa uso della circolare interna e del treno rischia di vanificare gli sforzi per indirizzare gli utenti a servirsi dei mezzi pubblici lasciando la macchina in garage. Lo testimonia la lettera di protesta che alcuni cittadini hanno indirizzato all’assessore Widmann. Esplicitare immediatamente il dissenso della giunta comunale di Laives servirebbe a ricordare all’assessore provinciale che è inutile istituire il citybus a Pineta se poi se ne disincentiva l’uso agendo sul costo del biglietto, a meno che, come sottolineato dagli estensori della lettera di protesta, non si vogliano compensare le agevolazioni a determinate fasce di popolazione, facendone pagare i costi ai pendolari».


Aumento del biglietto
Nel momento in cui si fa un gran parlare di carovita e la provincia è impegnata in una grande operazione di maquillage in vista delle elezioni, ci saremmo aspettati dai responsabili comunali una pronta reazione agli spropositati aumenti del costo dei biglietti per i cittadini di Laives che si servono dei mezzi pubblici per raggiungere il capoluogo provinciale. La notizia di un aumento del quasi trenta per cento del costo del biglietto per chi fa uso della circolare interna e del treno rischia di vanificare gli sforzi per indirizzare gli utenti a servirsi dei mezzi pubblici lasciando la macchina in garage. Lo testimonia la lettera di protesta che alcuni cittadini hanno immediatamente indirizzato all'assessore Widmann.
Esplicitare immediatamente il dissenso dell'amministrazione comunale di Laives servirebbe a ricordare all'assessore provinciale che è inutile istituire il citybus a Pineta se poi se ne disincentiva l'uso agendo sul costo del biglietto, a meno che, come sottolineato dagli estensori della lettera di protesta, non si vogliano compensare le agevolazioni a determinate fasce di popolazione, facendone pagare i costi ai pendolari.

Rifondazione Comunista - Laives

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sabato, 05 luglio 2008


«Sala polifunzionale pronta a ottobre»
GARANZIE DEL SINDACO
Alto Adige, 05 LUGLIO 2008

 LAIVES. Per ottobre la sala polifunzionale delle scuole di San Giacomo sarà agibile. Lo garantisce il sindaco Giovanni Polonioli ribadendo quanto già affermato ancora nel 2006, quando in occasione della cerimonia di inaugurazione della caserma dei vigili del fuoco di San Giacomo, alla presenza del presidente Luis Durnwalder, disse che se la Provincia metteva un sostanzioso contributo, la sala del teatro di San Giacomo sarebbe stata pronta entro la fine del 2008. «Lo ribadisco - dice il sindaco - perché, come stanno progredendo i lavori all’interno della struttura ci consente di garantire il rispetto delle scadenze indicate. Nella grande sala si stanno montando gli impianti e la scenotecnica; gli appalti sono stati fatti e quindi, per ottobre di quest’anno la sala sarà agibile, anche se poi l’inaugurazione vera e propria verrà fatta più avanti». Sono ottime notizie per le associazioni di San Giacomo, che da troppi anni stanno aspettando per fare una programmazione sicura. (b.c.)
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sabato, 05 luglio 2008


«Tedesco potenziato» in prima classe
L’esperimento da settembre presso la scuola elementare italiana
di Bruno Canali
Alto Adige, 05 LUGLIO 2008

 LAIVES. A settembre, presso la scuola elementare italiana di San Giacomo, prenderà il via una sperimentazione di prima classe con «tedesco potenziato». «In sostanza - spiega l’assessore Liliana Di Fede - una prima elementare dove ci sarà l’insegnamento “veicolare” del tedesco e metà dell’attività didattica sarà proprio in seconda lingua. Questa iniziativa verrà fatta all’elementare italiana perché da lì, dai genitori dei bambini, ci era arrivata la esplicita richiesta di una classe bilingue». Il percorso di avvicinamento a questo importante traguardo è già stato avviato.
 Infatti durante l’ultimo turno del Baby club (attività estive per i più piccoli che sta registrando un crescente successo) è prevista una sezione con 9 bambini di San Giacomo che poi saranno nella prima classe dal tedesco potenziato. In tutto dovrebbero essere 18 gli scolaretti che da settembre parteciperanno a questa iniziativa didattica.
 «I piccoli - continua l’assessore Di Fede - hanno già iniziato l’approccio presso la scuola materna e con l’iniziative del Baby club avranno un’ulteriore occasione per avvicinarsi al tedesco. Per quanto riguarda la scuola di San Giacomo, abbiamo anche previsto che per 2 giorni alla settimana, si faranno attività pomeridiane in tedesco, il tutto per favorirne l’apprendimento da parte dei bambini».
 Come detto, la decisione di avviare a San Giacomo l’iniziativa è determinata dal fatto che i genitori l’hanno espressamente chiesta: «Anche la direzione didattica dalla quale l’elementare italiana di San Giacomo dipende si è subito detta d’accordo - afferma Liliana Di Fede - così come le insegnanti, che hanno manifestato interesse verso la proposta e la fiduciaria, che ha già una esperienza in questo senso. Per quel che ci riguarda, noi abbiamo fin dall’inizio sostenuto il progetto ed abbiamo anche il benestare della Sovrintendenza scolastica». Tutto bene quindi e da settembre si incomincerà con l’insegnamento in maniera intensiva del tedesco in una classe di prima elementare italiana a San Giacomo. È probabile che richieste in tal senso arriveranno anche da altre scuole.
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giovedì, 03 luglio 2008

Comune di Laives - Comunicati del 02.07.2008

Approvato il progetto del sottopasso pedociclabile per Vadena

Il sottopasso pedociclabile per Vadena sarà presto realtà. La giunta comunale ha infatti approvato il progetto preliminare del sottopasso ferroviario che sarà realizzato in via Vadena, al posto del passaggio a livello chiuso lo scorso anno. Il progetto preliminare è stato realizzato dallo studio Bergmeister di Varna-Novacella: prevede un costo complessivo di 1.183 euro.
  San Giacomo: affittato il capolinea della linea 4

Gli autobus della linea 4 della Sasa potranno continuare a utilizzare il piazzale di via San Giacomo come proprio capolinea. La giunta comunale ha infatti stipulato il contratto di affitto con i proprietari dell'area. Il canone annuo è di complessivi 2.574 euro: 1.109 euro per la ditta Amonn srl di Albert Buratti e i restanti 1.464 per gli altri due proprietari, Maria Elisabeth Espen e Armin Pernpruner.
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mercoledì, 02 luglio 2008

Ok al sottopasso per pedoni e ciclisti

Alto Adige, 02 LUGLIO 2008

 LAIVES. Via libera della giunta comunale al progetto preliminare di sottopasso pedociclabile tra Laives e Vadena. Si tratta di quello che dovrà ripristinare il collegamento che c’era prima della chiusura definitiva del passaggio a livello in via Vadena, all’altezza del magazzino Eso. A tutt’oggi, i ciclisti che vogliono andare da Laives a Vadena o che intendono imboccare la ciclabile provinciale lungo l’Adige, possono farlo solo passando da Bronzolo. (b.c.)
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mercoledì, 02 luglio 2008


 Pasti a casa, aumentano le domande
di Bruno Canali
Alto Adige, 01 LUGLIO 2008

 LAIVES. L’estate è un periodo particolarmente critico per gli anziani, soprattutto se vivono da soli. Succede che i parenti e gli amici partano per le ferie e così anche garantirsi i più elementari servizi, come quello dei pasti, può diventare un problema. Questa situazione è nota fra coloro che portano i pasti a domicilio ogni giorno e che vedono crescere il numero delle richieste in questo periodo. In azione ci sono le operatrici del Distretto sociale e, al sabato, i volontari.
 Il servizio fa capo all’ufficio del distretto dove lavora Marika, che ha continuamente i dati aggiornati sotto mano.
 «Attualmente sono una cinquantina i pasti che ogni giorno le nostre operatrici portano in giro, sia a Laives che a Pineta, San Giacomo, Bronzolo e Vadena - spiega Marika - dal lunedì al venerdì. Al sabato invece intervengono i volontari, che sono diverse decine e svolgono un ruolo altrettanto determinate nel coprire questo servizio a domicilio. Sappiamo che per gli anziani soli, l’operatrice che arriva con il pasto di mezzogiorno rappresenta anche un’amica con la quale confidarsi, un legame con il mondo esterno».
 Ma come funziona concretamente questo servizio? È sempre Marika a spiegarlo: «L’anziano che intende farsi recapitare il pasto a casa fa richiesta qui da noi (telefono 0471/950653) qualche giorno prima di quello dove intende ricevere il pasto. La tariffa massima da pagare ammonta a 10,64 euro per pasto, ma sono previste riduzioni in base ai redditi. Una nostra operatrice porta il menù settimanale preparato dalla cucina della casa per lungodegenti ed elaborato in base alle stagioni e quindi l’anziano sceglie quello che desidera ricevere poi a casa propria».
 Anche alla casa per lungodegenti, in via Sottomonte, da qualche tempo funziona una mensa per anziani che non fanno parte degli ospiti ed anche lì, confermano dal Distretto, attualmente c’è stato un incremento delle richieste e sono una ventina coloro che se ne servono per il pasto di mezzogiorno. «Abbiamo ad esempio quelli che, proprio avendo i parenti in ferie, ci hanno chiesto di poter mangiare alla mensa della casa lungodegenti, non tanto perché hanno problemi a farselo da soli - spiega Marika - ma perché in questa maniera non hanno l’assillo di doversi arrangiare ogni giorno attorno ai fornelli. Debbo anche aggiungere che tutti sono soddisfatti, sia della qualità dei apsti che del servizio offerto dal personale della lungodegenti». Anche durante i mesi estivi insomma, gli anziani non sono soli: ci sono sempre gli «angeli custodi» del Distretto e naturalmente, al sabato, i volontari.
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mercoledì, 02 luglio 2008


 Libreria con i giorni contati, preoccupa la diffusa indifferenza

di Ezio Danieli
Alto Adige, 01 LUGLIO 2008
   

 LAIVES. La libreria Biblos di via Kennedy chiuderà definitivamente i battenti. È un brutto segnale per diversi motivi: 1) viene a mancare un punto di riferimento culturale di grande interesse e collaudato; 2) un po’ alla volta - ma ciò che preoccupa è la costanza del trend - i piccoli negozi stanno lasciando via via lo spazio alle grandi catene di distribuzione; 3) l’annuncio della chiusura della libreria non ha registrato, in città, alcuna reazione dalle forze politiche.
 Proprio le dichiarazioni del titolare della Biblos, Alfred Plank, fatte al nostro giornale sembravano fatte apposta per sollecitare un dibattito. Che finora è (colpevolmente) mancato. Secondo il titolare della libreria «Certamente acquistano più libri i clienti di lingua italiana mentre il gruppo tedesco si è fatto vedere poco in libreria, almeno qui da me, in questi anni, salvo determinate occasioni, come il Natale o la prima comunione». Altra affermazione: «Chi manca all’appello sono i giovani, che evidentemente non hanno tempo da dedicare alla lettura se non quando è imposta dalla scuola e dai compiti a casa». Ancora Plank: «Sono disilluso perché ho sempre amato i libri e le buone letture ed il mio lavoro alla Biblos aveva anche la presunzione di coinvolgere sempre più gente in questa passione. Purtroppo ho accertato che non è così». Le forze politiche di Laives - che dovrebbero interpretare i sentimenti degli abitanti - non hanno fatto una piega dopo la comunicazione della chiusura della Biblos. Una libreria che chiude i battenti non è soltanto un fatto commerciale: è anche - e forse soprattutto - un aspetto culturale che merita grande attenzione. Attenzione che invece non c’è stata. Al titolare della Biblos non è stata espressa, pubblicamente, quella solidarietà che certo si meritava visto il grande impegno sostenuto in tanti anni ad almeno due generazioni che sono cresciute, culturalmente, anche grazie al suo impegno.
 Il secondo aspetto che non può non essere considerato riguarda anche il settore commerciale: la chiusura della libreria nel centro cittadino arriva dopo le chiusure di tanti altri piccoli negozi con il «servizio di vicinato» che continua a venire meno. Un problema che proprio a Laives merita una maggiore attenzione visto che la città, dal punto di vista appunto commerciale, sta perdendo un po’ alla volta parte delle sue caratteristiche. Il silenzio delle forze politiche è colpevole anche per questo motivo.

LA SCHEDA

I piccoli negozi di alimentari a conduzione familiare sono ormai in via di estinzione. Lo ha spiegato in consiglio comunale l’assessore Bruno Ceschini. Nella stessa seduta è stata approvata con i voti della maggioranza la mozione (proposta da Rifondazione) per l’istituzione di una commissione che affronti in maniera complessiva il problema del carovita.
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venerdì, 27 giugno 2008


Non più Festival per una settimana ma un programma prolungato
Alto Adige, 26 GIUGNO 2008
 


 LAIVES. Le iniziative estive comunali cambiano formula e si moltiplicano fino a coprire tutto l’arco dei mesi da qui a settembre. Non più il Festival quindi - inteso come una settimana di proposte a cavallo tra fine agosto ed inizio settembre - bensì un ricco calendario che prende il via già questo fine settimana con la festa nerazzurra sotto il tendone del Pfarrheim in via Pietralba.
 La svolta è stata presentata ieri dall’assessore alla cultura Christian Tommasini. «Laives vuole crescere anche attraverso la cultura - ha detto Tommasini - e così abbiamo puntato ad offrire eventi culturali e ricreativi in maniera continuata. È una svolta importante perché fa uscire maggiormente la gente di casa durante i mesi estivi e poi rafforza l’identità cittadina con una offerta adeguata».
 Come detto si incomincia subito con la festa nerazzurra che inizia domani per finire sabato sera. Quindi, ogni settimana, verranno proposti anche cinema e un concerto, in collaborazione con varie associazioni comunali.
 «Il calendario con gli appuntamenti verrà spedito a tutte le famiglie - continua Tommasini - ed abbiamo previsto anche eventi a Pineta e San Giacomo».
 Di particolare interesse dal punto di vista culturale è ad esempio la serata «Dante sotto le stelle» che si svolgerà domenica 29 giugno (per errore sul programma sta scritto lunedì 30) nell’affascinante cornice della chiesetta sopra San Giacomo. «Sarà una serata di letture tratte dalla Divina Commedia - spiega l’assessore Tommasini - organizzate in collaborazione con la Dante Alighieri, letture con accompagnamento di musiche d’epoca medievale».
 Strada facendo arriverà praticamente di tutto: dal raduno nazionale delle moto Honda «Goldwing» (l’11, 12 e 13 luglio) al terzo Old Timer Bike Festival, passando per il cinema all’aperto e vari concerti, sia di musica leggera che dei cori e della banda musicale cittadina.
 A settembre spazio al cabaret, che negli anni scorsi ha sempre riscosso notevole successo di pubblico. Arriverà - direttamente da Zelig Circuì - Giancarlo Kalabrugovic & Niba. Anche l’arte avrà un ruolo di primo piano nel maxi programma: ci sarà la «Poesia visiva» in mostra a San Giacomo dal 9 agosto e quindi, Videoart, sempre a San Giacomo, il 29 agosto, entrambe a cura deell’associazione Casa della Pesa, nell’ambito di «Aspettando Manifesta».
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mercoledì, 25 giugno 2008


 Cittadella dello sport (con velodromo): dato l’incarico
DELIBERA DELLA GIUNTA COMUNALE
Alto Adige, 25 GIUGNO 2008

 LAIVES. La giunta comunale ha affidato all’ingegner Guglielmo Concer il compito di predisporre uno studio di fattibilità per la cittadella dello sport in zona Galizia, con i campi e le strutture di cui necessita l’Fc Alto Adige ed anche con il velodromo, ultima proposta arrivata per la soddisfazione di tutti i ciclisti che corrono in pista. Stretti anche i tempi che la giunta ha concesso all’ingegner Concer: «Mi è stato assegnato l’incarico per lo studio di fattibilità - spiega il tecnico - con la raccomandazione di portarlo in Comune entro la fine di luglio. Naturalmente l’area dove dovrà sorgere il grande complesso sportivo è quella della zona Galizia e nell’incarico è anche prevista l’individuazione delle infrastrutture, con parcheggi e aree verdi».
 L’ingegner Concer lavorerà in stretto contatto con i vertici dell’Fc Alto Adige quindi, per cercare di accontentare le esigenze. Idem per il velodromo che, quando sarà pronto, dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello per tutta la provincia, perché nelle previsioni, oltre alla pista per le biciclette, dovrebbe avere anche quella per l’atletica leggera per le gare indoor La Provincia a sua volta ha già garantito il finanziamento dell’opera - 11 milioni di euro circa - e quindi si tratta di procedere fino ad arrivare al progetto esecutivo con il quale poi iniziare ad appaltare i primi lavori in zona Galizia. Non si parla invece di nuovo lido e del resto, la discussione in merito è ancora in atto tra i rappresentanti dell’amministrazione comunale. Anche per il lido c’è l’ipotesi di spostarlo da via Stazione (dove si trova) alla zona sportiva Galizia. La decisione è imminente. (b.c.)
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sabato, 21 giugno 2008


Comune di Laives



COMUNICATI del 19.06.2008

Urbanistica: confermato il “vecchio” Puc





Il piano urbanistico comunale attuale è in vigore dal 23 giugno 1998 e quindi è imminente la sua scadenza decennale.

Il consiglio comunale ha quindi approvato la conferma del documento, confermando anche le zone assoggettate a vincolo espropriativo riportate nel piano di zonizzazione.
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venerdì, 20 giugno 2008


Cittadini: via libera a nuovi organismi
SÌ AL REGOLAMENTO
Alto Adige, 20 GIUGNO 2008

 LAIVES. Il regolamento per la partecipazione popolare, di recente approvazione, apre la strada alla costituzione di vari organismi consultivi ai quali potranno prendere parte tutti i cittadini. Sono previste tre consulte: cultura, tempo libero e ambiente, che saranno composte da rappresentanti indicati dalle associazioni comunali. Ci saranno anche i comitati, come quello dei giovani e degli anziani, degli immigrati e anche la possibilità di convocare un «Forum dei cittadini». (b.c.)
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martedì, 10 giugno 2008


Riduttori per rubinetti anche a San Giacomo
RISPARMIO D’ACQUA
Alto Adige, 10 GIUGNO 2008

 LAIVES. L’assessore Giorgio Zanvettor ha acquistato tempo fa mille riduttori da applicare ai rubinetti per risparmiare fino al 40 per cento di acqua, pur ottenendo un flusso uguale in uscita.
 Questi kit molto semplici da usare sono stati distribuiti a numerose famiglie, soprattutto quelle che hanno orti e giardini da annaffiare. Altri ne arriveranno e lo ha garantito lo stesso Zanvettor, spiegando ai consiglieri di opposizione che «non c’è stata affatto discriminazione verso i cittadini di San Giacomo, che in queste settimane non avevano ricevuto i riduttori: con il tempo ce ne saranno per tutti». La richiesta dei riduttori è arrivata infatti anche dalle famiglie. (b.c.)
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giovedì, 05 giugno 2008

Cittadella dello sport: scadenze fissate


Scelta del progetto entro ottobre. In primavera l’avvio dei lavori
Alto Adige, 05 GIUGNO 2008

 LAIVES. Con la garanzia degli 11 milioni di finanziamento da parte della Provincia (sono inseriti nella legge Omnibus che la giunta provinciale sta approvando) sindaco e vertici dell’Fc Alto Adige non intendono perdere tempo e già c’è stato un incontro l’altro giorno tra Polonioli e il presidente Seeber per stabilire come procedere con il progetto della cittadella sportiva dove proprio l’Fc Alto Adige troverà sistemazione, presso la zona Galizia. Anche il discorso del velodromo è stato affrontato visto che la struttura, coperta, sarebbe ideale anche per altre discipline sportive.
 «Con il presidente Seeber - spiega Polonioli - abbiamo approfondito il calendario che vogliamo rispettare per questo importante progetto. Quindi, per giugno, dovrebbero essere messi a punto i dettagli tecnici dell’operazione, vale a dire quanti campi servono all’Fc Alto Adige, dove andranno collocati e come. Per luglio contiamo di individuare il professionista al quale affidare la progettazione dell’area sportiva per poi passare - verso settembre o ottobre - alla scelta del progetto vincitore. Per l’inizio del prossimo anno infine dovremmo avere il progetto esecutivo in mano, così da poter iniziare grazie alla prima tranche di finanziamento provinciale per la sede dell’Fc».
 Un accenno è anche stato fatto al velodromo: «Ovviamente all’Fc Alto Adige interessa relativamente questo discorso - continua il sindaco - ma ne ho accennato al presidente Seeber, il quale non ha nulla in contrario».
 Primo passo quindi, l’approvazione della legge Omnibus, con l’ufficializzazione del mega finanziamento provinciale da 11 milioni di euro per la cittadella dell’Fc Alto Adige. Contemporaneamente, Comune e società calcistica daranno il via alla progettazione, così da arrivare puntuali con l’erogazione dei primi soldi da parte provinciale, all’inizio dell’anno prossimo. Sullo sfondo rimane ancora da definire la questione del lido comunale, da spostare o meno. Se prevarrà la decisione di spostarlo, anche quello arriverà in zona Galizia e a quel punto, veramente, sarà una grande cittadella dello sport a livello provinciale.
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mercoledì, 04 giugno 2008


«Grandi opere: cittadini sempre snobbati»

Grasso (Prc) all’attacco. «Decisioni imposte solo dall’alto»

 LAIVES. «Le decisioni che contano e che vanno ad incidere sulla qualità di vita della popolazione e sul futuro del nostro territorio vengono ormai prese tutte sulla testa dei cittadini per i quali, ben che vada, vengono organizzate di tanto in tanto delle serate informative a scelte già effettuate». L’attacco arriva da Rosario Grasso, consigliere comunale di Prc, e prende spunto dagli ultimi eventi: «Dalle tratte d’accesso in galleria al centro di guida sicura - afferma -, dall’ampliamento dell’aeroporto alla costruzione di un mega-inceneritore, le decisioni vengono prese senza mai consultare i cittadini e basandosi quasi esclusivamente su criteri economici». L’ultimo esempio, dice Grasso, riguarda il velodromo: «Oggi si procede in perfetta solitudine alla realizzazione di una cittadella dello sport cui a breve si potrebbe aggiungere un velodromo di cui sicuramente ogni abitante del Comune sente la mancanza... Peccato che per raggiungerlo rischierà di esser più volte investito data la mancanza a tutt’oggi di una rete ciclabile degna di questo nome».
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mercoledì, 04 giugno 2008


Cittadella sportiva, arrivano i fondi

    
Ok dal consiglio provinciale al contributo da 11 milioni
BRUNO CANALI
Alto Adige, 04 GIUGNO 2008


 LAIVES. Nell’ambito della discussione sulla legge Omnibus, il consiglio provinciale ha approvato l’articolo che riguarda il finanziamento da 11 milioni per la cittadella sportiva per l’Fc Alto Adige alla zona Galizia di Laives. «Sono molto contento di questa conferma - dice il sindaco Giovanni Polonioli - perché così possiamo andare avanti con il progetto della cittadella».
 Il sindaco quindi spiega che con la conferma del finanziamento da parte della Provincia può anche prendere il via l’iter burocratico, perché è compito del Comune fare eseguire il progetto e procedere con i primi espropri di terreni. «Una volta avuta la conferma ufficiale del contributo - continua Polonioli - daremo rapidamente l’incarico per la figura del responsabile di progetto e prepareremo anche la gara vera e propria per la progettazione».
 Era del resto solo questione di tempo, perché già il presidente della giunta provinciale aveva garantito il finanziamento del progetto targato Fc Alto Adige. Si trattava solo di completare le procedure burocratiche, con l’approvazione dell’articolo contenuto nella legge Omnibus, articolo approvato lo scorso fine settimana.
 Ricordiamo che proprio i piani per dare casa all’Fc Alto Adige in zona sportiva Galizia avevano messo in moto tutta una serie di proposte, ultima delle quali in ordine di tempo la costruzione di un velodromo, con pista indoor per l’atletica, approfittando proprio dell’intervento per l’Fc Alto Adige. Anche in questo caso, il presidente Luis Durnwalder ha avuto parole di incoraggiamento nei confronti del sindaco di Laives che ha proposto la cosa ed è perciò probabile che si possa effettivamente fare entro tempi ragionevoli. Tornando al progetto dell’Fc Alto Adige, si tratterà prima di tutto di acquistare tre ettari circa di terreno agricolo in zona Galizia per poi costruirci sopra alcuni campi da calcio e altre strutture sportive. Le infrastrutture invece ci sono e questo è un notevole risparmio.
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martedì, 03 giugno 2008


Bellutti: «Ben venga il velodromo»

«Rispettate i giovani che si dedicano al ciclismo su pista»
Alto Adige, 03 GIUGNO 2008


 LAIVES. «Un velodromo al coperto in zona Galizia? Magari, ne sarei felicissima. Ma preferisco, per ora, non lasciarmi prendere dall’entusiasmo: negli anni ho visto svanire tante speranze». È la grande Antonella Bellutti che commenta i primi passi del progetto che potrebbe portare alla realizzazione di un impianto pulifunzionale in grado di ospitare sia le bici che altre attività sportive».
 In zona Galizia - nel contesto della «cittadella dello sport» - si tratterebbe di trasformare in velodromo uno dei campi d’allenamento, associandovi anche una pista d’atletica e dotandolo di una copertura. Dell’idea è già stato informato anche il presidente Luis Durnwalder, che ha incoraggiato l’amministrazione a proseguire con il progetto e quindi a presentare un piano economico e uno studio di fattibilità. Insomma i passi in avanti sono importanti. Ne parliamo con Antonella Bellutti.
 Che pensa del progetto?
 
«Spero, veramente, che si possa concretizzare. Ma non voglio cadere nel tranello dell’entusiasmo visto che le varie promesse, in passato, sono finite tutte in una bolla di sapone. Ad ogni modo - vista la proposta della Fci, l’adesione del sindaco di Laives e la disponbilità del presidente Durnwalder - mi pare che stavolta vi siano le premesse giuste e confortanti».
 In passato invece?
 
«È dal 1996, da quando ho vinto il primo oro alle Olimpiadi, che tutte le buone intenzioni sono finite nel solito, proverbiale cassetto. I giovani appassionati di ciclismo su pista non meritano di subire altri torti e di sopportare ulteriori sacrifici».
 Gli stessi che ha sopportato Lei?
 
«Ho fatto una vita sportiva sempre con le valigie in mano, sia per le gare che per gli allenamenti. Il ciclismo su pista continua ad essere bistrattato in Italia che pure è un paese all’avanguardia in questo sport. Anche adesso i ciclisti altoatesini che praticano la pista - e con risultati eccellenti - debbono allenarsi e gareggiare lontano dalla provincia. È quasi scontato che qualcuno di loro finirà, purtroppo, per stancarsi».
 Torniamo al progetto del velodromo. Come dovrà essere la struttura?
 
«Sicuramente coperta e con le misure federali in modo da poter ospitare anche gare internazionali che garantirebbero anche un indotto economico di rilievo».
 A Laives si sta pensando ad una struttura polifunzionale in grado di ospitare anche altre discipline sportive, oltre ovviamente al ciclismo...
 
«È fondamentale che ciò accada: la struttura al coperto potrebbe ospitare l’atletica leggera indoor, il calcio a 5, la pallavolo e la pallamano con conseguenti meno problemi di ordine finanziario per la gestione».
 Fiduciosa?
 
«Visto come stanno le cose sì. Mi sta subentrando la speranza che, forse, non sarò ancora una volta delusa».
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lunedì, 02 giugno 2008


Le decisioni che contano e che vanno ad incidere sulla qualità di vita della popolazione e sul futuro del nostro territorio vengono ormai prese tutte sulla testa dei cittadini per i quali, ben che vada, vengono organizzate di tanto in tanto delle serate informative a scelte già effettuate. Infatti, nonostante i proclami su trasparenza e partecipazione, ci si guarda bene dal coinvolgere gli abitanti, secondo la massima, più volte riaffermata, che essendo essi direttamente interessati non avrebbero la necessaria lucidità per prendere le giuste decisioni.
Gli esempi sono numerosi e vanno dalle tratte d’accesso in galleria, al centro di guida sicura, dall’ampliamento dell’aeroporto alla costruzione di un mega-inceneritore, ma, al di là di questo aspetto che riguarda la coerenza tra programmi ed agire concreto, è grave che le decisioni vengano prese quasi esclusivamente in base a criteri economici o di quadratura del bilancio, al prestigio che può dare quella determinata opera, e quasi sempre, a ben guardare, in ossequio ai voleri della provincia, in un gioco delle parti poi non tanto nascosto.
Gli interessi reali dei cittadini, la considerazione se quella struttura sia o meno al loro servizio, se sará causa di disturbo, di inquinamento, di aumento del traffico, se serve realmente ai residenti e alle associazioni presenti sul proprio territorio, se causerá un deprezzamento delle abitazioni limitrofe, se porterà insomma dei reali benefici, è l’ultima delle preoccupazioni dei nostri amministratori.
E cosí oggi si procede in perfetta solitudine alla realizzazione di una cittadella dello sport a cui a breve si potrebbe aggiungere un velodromo di cui sicuramente ogni abitante del comune sente la mancanza. Peccato che per raggiungerlo rischierá di esser piú volte investito data la mancanza di una rete ciclabile degna di questo nome e praticamente ferma alla situazione di inizio mandato.
Se davvero all’interno della maggioranza vi è ancora qualcuno che crede nell’opportunità del coinvolgimento dei cittadini, si convochino delle assemblee e si discutano preventivamente con loro le grandi questioni dello sviluppo urbanistico della nostra comunità dando realizzazione concreta agli impegni assunti con gli elettori.

Rifondazione Comunista – Laives
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venerdì, 30 maggio 2008


«Il velodromo non solamente per i ciclisti»
Alto Adige, 30 MAGGIO 2008


 LAIVES. Un velodromo coperto all’interno della «cittadella dello sport» prevista in zona Galizia ed utilizzabile anche per altre discipline? «La proposta l’abbiamo sostenuta con vigore e finalmente abbiamo incontro un sindaco, quello di Laives, disposto a discutere questo progetto». Chi parla è Renato Riedmüller, presidente altoatesino della Federazione Italiana Ciclismo.
 In zona Galizia si tratterebbe di trasformare in velodromo uno dei campi d’allenamento, associandoci anche una pista d’atletica e dotandolo di una copertura. Dell’idea è già stato informato anche il presidente Luis Durnwalder, che ha incoraggiato l’amministrazione a proseguire con il progetto e quindi a presentare un piano economico e uno studio di fattibilità. Insomma i passi in avanti sono importanti. Ne parla il presidente altoatesino della Fci.
 Presidente Riedmüller che ne pensa?
 
«Sono molto contento soprattutto perchè l’idea di un velodromo coperto è stata finalmente presa in considerazione e di questo debbo ringraziare il sindaco di Laives. Il fatto che il terreno sia a disposizione è già un bel passo in avanti».
 Dal punto di vista tecnico cosa comporta un velodromo?
 
«La pista di 250 metri, al coperto, consentirebbe intanto gli allenamenti dei numerosi ciclisti altoatesini che sono costretti a lunghe e faticose trasferte verso i velodromi più vicini che sono a Pescantina ed a Padova. Poi potrebbe anche ospitare manifestazioni di livello internazionale. In più l’impianto diventerà ideale anche per altre attività sportive».
 Per esempio?
 
«L’atletica indoor oppure il calcio a 5 ed anche la pallavolo. L’impianto, a mio parere, dovrebbe essere polivalente sull’esempio di altre strutture costruite in diversi Paesi europei a differenza dell’Italia dove proprio il ciclismo su pista è penalizzato, da anni, a causa della carenza di velodromi».
 Eppure proprio l’Alto Adige è stato fucina di grandi campioni, come Antonella Bellutti per fare un solo nome...
 
«Ma tutti, a cominciare proprio da Antonella, sono stati costretti a sopportare prolungati sacrifici per gli allenamenti. Sono anni che la Federazione sostiene la necessità di realizzare un velodromo: stavolta sembra che la strada sia stata imboccata grazie appunto al sindaco di Laives che ci ha ascoltato e che ha messo opportunamente in relazione l’idea del velodromo con la cittadella dello sport che tanto preme all’Fc Alto Adige».
 La zona Galizia, fra l’altro, sembra ideale anche dal punto di vista dell’ubicazione del velodromo?
 «È facilmente raggiungibile, già ora, grazie al primo tratto della variante. Fra qualche anno andrà addirittura meglio con la circonvallazione completata. La costruzione del velodromo non creerebbe alcun impatto ambientale; la struttura in funzione non causerà alcun disturbo agli abitanti. In più Laives ne trarrebbe indubbi vantaggi».
 In che senso?
 
«L’indotto economico non sarà trascurabile soprattutto in occasione di eventuali gare sia a livello nazionale che internazionale. Attorno al ciclismo su pista - nonostante la carenza di strutture soprattutto in Italia - c’è un grande ritorno di interesse a seguito del lavoro che viene svolto dalla Federazione. Un velodromo a Laives sarebbe la ciliegina sulla torta».



«D’accordo anche Durnwalder Subito uno studio di fattibilità»


LAIVES. Per il primo cittadino, il velodromo rappresenterebbe una struttura qualificante, non solo per i ciclisti, ma anche perché ci sarebbe la pista indoor di atletica, l’unica a livello nazionale. «Così - spiega Polonioli - nell’ambito del progetto per la sede dell’Fc Alto Adige e dell’auspicato spostamento del lido, diventerebbe strategica la presenza anche del velodromo con la pista coperta per l’atletica. Sarebbe proprio attraverso queste strutture che la città conquisterebbe una immagine migliore, accanto a quelle relative alla cultura». Polonioli dice di averne già accennato anche al presidente della giunta provinciale, ricavandone un sostanziale incoraggiamento a proseguire su questa strada. «D’accordo con la Federazione ciclistica italiana quindi, andrà fatto prima di tutto uno studio di fattibilità e credo che nel giro di alcune settimane questo preliminare sia possibile completarlo, dopo di che tornerà da Durnwalder per sottoporglielo e per incominciare ad analizzare la parte relativa ai finanziamenti. Da Durnwalder ho già ottenuto un giudizio positivo in merito, anche perché verrebbe utilizzato il terreno che già l’Fc conta di avere per la propria sede sportiva. In questa maniera anche le infrastrutture potrebbero essere in comune, nel quadro di una cittadella dello sport alla Galizia».
 Effettivamente è stato proprio il progetto targato Fc Alto Adige, a mettere in moto tutti gli altri, da quello per lo spostamento del lido comunale, all’ultima idea in ordine di tempo, quella del velodromo con pista indoor per l’atletica. Il consenso verso questi progetti è pressoché unanime a Laives e semmai il problema sarà di natura economica, perché comunque sia, si parla di milioni di euro. Per prima cosa quindi ci sarà la cittadella dell’Fc Alto Adige in zona Galizia e a seguire eventualmente, spostamento del lido comunale e realizzazione di un velodromo con pista per l’atletica al coperto per gare indoor. (b.c.)

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giovedì, 29 maggio 2008


Sabato 31 maggio aprirà la stagione al lido comunale di Laives

Alto Adige, 29 MAGGIO 2008 

 LAIVES. La società di gestione CS2A informa che sabato 31 maggio aprirà la stagione al lido comunale con una serie di novità: le attività giornaliere nella struttura ed i servizi per bambini ed adulti. Il lido è dotato di due piscine grandi ed una piccola per bambini, di una zona bar con servizio ristorazione, di una grande terrazza per giochi e relax. Il personale, cortese e preparato, l’attenzione alla pulizia, la cura di ogni dettaglio, uniti alle numerose attività offerte, fanno dell’impianto un luogo ideale dove trascorrere una giornata serena. Anche quest’estate sarà a disposizione di tutti un campo da beach-volley che fra l’altro ospiterà la finale di un importante torneo regionale.
 In programma anche i tradizionali corsi di nuoto per bambini ed i momenti di divertimento in acqua con l’acquagym, proposti dai migliori insegnanti a disposizione. E ancora spettacoli, balli caraibici, intrattenimento per i più piccoli, serate a tema e le feste del venerdì sera. I prezzi di accesso rimangono tra i più contenuti a livello provinciale, con solo un lievissimo aumento rispetto alla stagione passata: c’è la possibilità di ingresso anche dalle 15.30 alle 18. La vendita degli abbonamenti e delle tessere stagionali inizierà in concomitanza con l’apertura della struttura. Ricordiamo che a disposizione c’è un ampio parcheggio davanti all’ingresso e che il lido comunale si trova in via Stazione, zona facile daraggiungere sia per i residenti che per gli ospiti.
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lunedì, 26 maggio 2008

Spunta l’idea di un velodromo in Galizia
Il sindaco Polonioli lancia il progetto «Va sfruttata l’opportunità dell’Fc»
di Bruno Canali
Alto Adige, 25 MAGGIO 2008
 

 LAIVES. Nel futuro dello sport locale (e non solo) potrebbe esserci un velodromo coperto. «D’accordo con la Federazione ciclistica - spiega il sindaco Polonioli, che ha lanciato l’idea - pensiamo di realizzare la struttura in zona sportiva Galizia, approfittando del progetto della Cittadella del calcio dell’Fc Alto Adige». In sostanza si tratterebbe di trasformare in velodromo uno dei campi d’allenamento, associandoci anche una pista d’atletica e dotandolo di una copertura.
 «In tutta Italia non esiste un impianto simile», dice il sindaco. Quello che esiste - almeno a livello provinciale - è una forte richiesta da parte del mondo ciclistico, che conta 1.300 tesserati (oltre a vere «star» come la campionessa olimpica Antonella Bellutti. Dell’idea è già stato informato anche il presidente Luis Durnwalder, che ha incoraggiato l’amministrazione a proseguire col progetto e a presentare un piano economico e uno studio di fattibilità. «L’idea - spiega Polonioli - è di mettere a disposizione uno dei campi che verranno realizzati in futuro secondo le indicazioni dell’Fc Alto Adige. Attorno al campo si realizzarebbe la pista da 250 metri per le bici, sotto si costruirebbe una pista d’atletica, e il tutto verrebbe coperto. Sarebbe il primo attorno al quale realizzare un anello per il velodromo e quindi coprirlo. L’idea secondo noi è vincente perché la spesa sarebbe veramente minima. Si sfrutturebbe solo parte dell’investimento già previsto per gli impianti dell’Fc. Laives potrebbe veramente dotarsi di una struttura indoor per ospitare gare di velocità e di inseguimento come non ce ne sono in tutta la nostra penisola».
 L’ipotesi del velodromo è l’ultima nata per quanto concerne la trasformazione futura della zona sportiva Galizia, un’idea che ha preso corpo in seguito al grande progetto targato Fc Alto Adige. «Avremmo anche il vantaggio di non dover realizzare nuove infrastrutture - conclude il sindaco - perché basterebbero quelle che arriveranno a servizio dell’Fc Alto Adige. Intendo i parcheggi, bar e ristorante, spogliatoi ecc.: è tutto già previsto. E anche la viabilità non sarà un problema perché dovrà comunque essere modificata in vista della cittadella dell’Fc. A questo punto si tratta di approfondire il progetto».
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lunedì, 26 maggio 2008

Per la passeggiata pedemontana richiesto il sostegno provinciale
Alto Adige, 23 MAGGIO 2008

 LAIVES. La Provincia intende contribuire economicamente alla realizzazione del progetto riguardante la passeggiata Pedemontana?». Lo chiedono in una interrogazione i consiglieri provinciali di An-PdL Mauro Minniti ed Alberto Sigismondi a seguito dell’iniziativa che il Comune di Laives ha inteso assumere volta alla realizzazione di una passeggiata pedemontana che snodandosi a fianco del margine di Montelargo, raggiungerà Pineta e poi San Giacomo, congiungendosi con un tratto che collegherà Castel Flavon ed il quartiere di Oltrisarco. I due esponenti politici chiedono chiarimenti alla Provincia sui tempi di realizzazione. «Sappiamo che questo progetto - dicono Minniti e Sigismondi - attualmente è solo sulla carta ma non è ancora dato sapere se effettivamente ci sia la volontà di iniziarlo in tempi brevi e portarlo a compimento; riteniamo che anche la tempistica, quindi, sia importante poiché la Provincia, se è interessata all’opera, deve poter per tempo stanziare i fondi per il contributo relativo».
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giovedì, 22 maggio 2008


Comune di Laives



COMUNICATI del 21.05.2008


NOTIZIE




Premio Città di Laives: il Comune diventa socio del comitato organizzatore
Il concorso pittorico internazionale “Premio Città di Laives” rappresenta uno dei fiori all'occhiello della nostra città in campo culturale, essendo diventato la principale manifestazione pittorica della regione. L'obiettivo è di consentire al “Premio” un ulteriore salto di qualità anche sotto il profilo organizzativo: fino all'ultima edizione il concorso è stato organizzato dall'associazione Coordinamento Arte La Goccia. Un impegno decisamente troppo gravoso per l'associazione che, ogni due anni, vede assorbite tutte le proprie risorse per organizzare una manifestazione che – nell'edizione 2006 – ha avuto un bilancio di 110 mila euro, grazie ai contributi del Comune di Laives e di altri sponsor pubblici e privati.
Per questo motivo a fine marzo è stato costituito un apposito comitato organizzatore di utilità sociale, denominato “Comitato premio internazionale arti visive Città di Laives”, con il compito specifico di organizzare l'iniziativa, che quest'anno giungerà alla nona edizione.


Ieri sera il Consiglio municipale ha approvato l'adesione del Comune di Laives al comitato in qualità di socio sottoscrittore. In questo modo l'organizzazione del premio di pittura avverrà di intesa con l'amministrazione comunale di Laives.
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giovedì, 22 maggio 2008



«Piano traffico mai esaminato»
Alto Adige, 22 MAGGIO 2008

 LAIVES. È passato un anno da quando l’ingegner Stefano Ciurnelli ha consegnato al Comune il nuovo piano generale del traffico, costato complessivamente (con i rilievi stradali) oltre 72.000 euro. «Da quel momento non ne abbiamo più saputo nulla - ha obiettato il consiglier Pdl, Christian Bianchi, chiedendo al vice sindaco notizie dell’importante documento. Anche del vecchio piano traffico, sempre dell’ingegner Ciurnelli mi pare che non sia stato realizzato molto: qualche rotatoria e alcuni progetti ancora sulla carta. Il vice sindaco ha detto che il nuovo piano ancora non è stato pagato ma è ben magra soddisfazione se si guarda ai grossi problemi che proprio il traffico determina. Da quanto abbiamo capito, il vice sindaco avrebbe intenzione di portare in aula il piano traffico assieme al nuovo Puc, ma non mi pare corretto. Da un anno stiamo aspettando di vedere il nuovo piano traffico e sarebbe opportuno almeno approfondirlo, in maniera che poi, quando si parlerà di Puc, tutti avremo le idee più chiare anche per il traffico». (b.c.)
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categoria:comune di laives, trasporto gommato
giovedì, 22 maggio 2008


Consiglio Comunale Laives

Durante l’ultimo consiglio comunale sono giunti in discussione un nostro ordine del giorno ed una nostra mozione, poi ritirata, sul servizio asporto rifiuti in cui si chiedeva di riportate la discussione di questo importante servizio nella sua sede naturale e cioè in consiglio comunale e tra i cittadini. L’obiettivo palese era di valutarne gli aspetti positivi, ma anche le lacune al fine di giungere ad un suo miglioramento. Inoltre si sarebbe avuta l’opportunità di capire le intenzioni della giunta e gli obiettivi che si pone per il prossimo futuro.
Lo spunto per la presentazione dei due documenti ci era stato fornito dalle notizie di stampa sul calo nella raccolta differenziata e successivamente dalla impietosa relazione della Seab “sullo stato di fatto del servizio”.
La fortunata coincidenza che vede la presenza in consiglio di tutti i principali responsabili della gestione del servizio nelle ultime amministrazioni - i consiglieri A. Mumelter e F. Oliver e gli assessori C. Tommasini e G. Zanvettor -, la possibilità di sentire direttamente un responsabile della Seab e il rappresentante del comune al suo interno, era un’occasione da non lasciarsi sfuggire ed invece, inspiegabilmente, ci si è rifiutati adducendo giustificazioni poco plausibili. La maggioranza ha infatti preferito chiudersi a riccio dimostrando così poco coraggio e forse l’incapacità di dare risposte alle accuse che le sono state mosse in questi giorni.
Incomprensibile è poi per noi l’atteggiamento dell’attuale detentore della delega, il quale sicuramente è il meno responsabile dello stato odierno del servizio avendolo egli ereditato così dal suo collega Tommasini. Egli quindi era il più interessato a distinguere le proprie responsabilità da quelle di chi lo aveva preceduto.
Non aver fatto sentire la propria voce può avere una sola spiegazione: si condivide totalmente il modo in cui è stato gestito il servizio e quindi se ne assume anche la responsabilità.
Se a ciò si aggiunge che si prosegue nella gestione giorno per giorno dell’asporto rifiuti, senza l’ambizione di lasciare un segno positivo, senza un progetto in grado di marcare la differenza dalle gestioni passate accontentandosi di aver di poco superato le percentuali di raccolta differenziata fissate dalla legge, a noi pare cosa assai grave, in particolar modo per chi ha nella trasparenza, nella partecipazione e nei temi ambientali i suoi punti di forza.

Rifondazione Comunista - Laives

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lunedì, 19 maggio 2008


Comune di Laives



COMUNICATI del 19.05.2008


NOTIZIE

Venerdì sera c'è la Fiera del Sociale



Appuntamento dalle 19 alle 23 nel centro cittadino


La Fiera del sociale cambia formula: venerdì 23 maggio il Comune di Laives e la Comunitá Comprensoriale Oltradige Bassa Atesina, Distretto Sociale Laives-Bronzolo-Vadena, in collaborazione con l’associazione Ddt e la Bottega del Mondo, proporranno un’inedita “magnalonga”, con un percorso gastronomico tra i vari stand allestiti dalle associazioni locali.
La novità più evidente della prossima edizione della Fiera del sociale è rappresentata dalla sua collocazione serale: si inizierà alle 19 per terminare intorno alle 23.
L’obiettivo è di organizzare un evento che non sia destinato solamente dagli addetti ai lavori, ma che raggiunga tutta la popolazione, facendo conoscere le attività e le proposte delle associazioni che operano in campo sociale, ricreativo e sportivo sul nostro territorio.
L’edizione 2008 della Fiera ruoterà attorno ad un’inedita “magnalonga”, cioè un percorso gastronomico nel quale, spostandosi in vari punti della città, si consuma lentamente un pasto completo, iniziando dall'antipasto e finendo con il dolce. Gli stand saranno collocati davanti al municipio, in via Pietralba, in via Montessori, nel piazzale del Distretto, nel piazzale dell’aula magna, nel porticato del passaggio scolastico e nel tratto tra le scuole elementari tedesche e il centro giovani Fly.
Anche quest’anno le associazioni di Laives hanno risposto positivamente all’invito del Comune e del Distretto Sociale. Sono infatti ben 25 i gruppi e le organizzazioni di volontariato operanti sul territorio di Laives che presenteranno alla cittadinanza la loro attività proponendo anche animazione per tutte le età.
Mangiare bene spendendo poco diventa il pretesto per uscire di casa con tutta la famiglia ed incontrarsi con altri cittadini interessati a vedere tutto ciò che il mondo del volontariato e dell’associazionismo nonché le istituzioni offrono alla nostra comunità.
Per allietare ancor più la serata, sono stati previsti vari eventi artistici, sportivi e culturali: sul piazzale del Comune si potrà ammirare una proiezione di videoarte a cura del coordinamento La Goccia, nel parcheggio interrato del Distretto si svolgerà un grande ballo liscio per anziani con musica dal vivo, mentre all’esterno e sulla collinetta che porta alle scuole varie associazioni organizzeranno giochi per bambini e ragazzi, tra cui il vaso della fortuna. Nel passaggio scolastico sono previste esibizioni di arti marziali e gimkane con le biciclette e anche un’esibizione dal vivo del coro Monti Pallidi (ore 21 circa).
Sul piazzale del centro giovani Fly il coordinamento dei centri giovanili di Laives e Pineta proporrà musica DJ alternata a dimostrazioni di balli di gruppo offerte dagli anziani del Centro Don Bosco.
In vari punti del percorso verrà proposta musica dal vivo per tutti i gusti con pianobar, piccoli complessi e un gruppo di Capoeira. A procurare allegria e un po’ di scompiglio ci penserà la Crazy Dixieland Brass Band, uno spumeggiante quartetto di fiati che spostandosi per le vie del paese offrirà buona musica e si esibirà in esilaranti gags.
Per usufruire delle specialità culinarie sarà sufficiente acquistare ad un prezzo più che popolare un unico “biglietto” che consentirà di accedere ai 5 stand gastronomici previsti: antipasto, primo piatto,secondo piatto, contorno e dolce. È prevista la somministrazione di alcune centinaia di pasti completi fino ad esaurimento scorte.
Ecco l’elenco dei gruppi partecipanti: U.p.a.d., Pro positiv, Casa di riposo Laives, Casa Emmaus, Scout Agesci Laives, Coro Monti Pallidi, G.A.S. gruppo acquisto solidale, Bottega del Mondo, Elki Leifers, Progetto di Aiuto, Centro giovani Fly, Centro giovani Beehive, Centro giovani Speed, Centro Don Bosco, Giovani per Pineta, Associazione Manduca da praia, Vke Leifers, Gruppo Alpini Laives, Verein neue Freunde Kreis, Karate club Laives, AMA auto mutuo aiuto, Distretto Sociale Laives-Bronzolo-Vadena, Coordinamento Arte la Goccia, C.R.I. gruppo pionieri, Gruppo missionario, S.A.F. Laives, Polisportiva Libertas, Associazione DDT, Gruppo anziani Pineta, Cooperativa sociale Aquarius.
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lunedì, 19 maggio 2008


lavorare a comparti stagni”
Laives



Vi è un modo di lavorare di questa amministrazione per comparti stagni e rincorrendo le emergenze, che ci preoccupa. Troppo spesso, e la cosa risulta particolarmente evidente nei lavori delle commissioni, invece di affrontare complessivamente i problemi e darvi soluzione, si aspetta che emergano casi particolari e li si affronta singolarmente senza preoccuparsi di trovare una soluzione d’insieme valida per tutti. Non sappiamo se tutto ciò sia funzionale ad un tipo di politica per cui il cittadino invece di trovarsi di fronte ad una serie di diritti immediatamente esigibili è costretto a richiedere l’intervento del responsabile politico di turno il quale, ben volentieri e scommettiamo anche in buona fede, si preoccupa di risolvere il problema. Il colmo è che si considera tutto ciò anche meritorio senza rendersi forse pienamente conto che così si dà adito a sospetti, illazioni, dubbi sulla correttezza dell’agire politico e amministrativo.
Ci troviamo insomma di fronte ad un modo di operare funzionale alla creazioni di clientele e, quando si tratta di grossi interessi, forte è il sospetto di un piegarsi a logiche che nulla hanno a che fare con l’interesse generale.
Si prenda ad esempio il problema della riclassificazione delle strade interne agli abitati: numerosi sono i cittadini che aspettano questo provvedimento e che, in sua mancanza, ne sono fortemente penalizzati. L’amministrazione è in fortissimo e colpevole ritardo, ma invece di recuperare l’inerzia sin qui dimostrata interviene sul caso particolare facendo un favore ad un singolo cittadino il quale, probabilmente, si sentirà poi in obbligo verso chi si è dimostrato così sollecito nel risolvere il suo caso specifico.
Ancor più grave è il caso della Eso perché, pur nel rispetto delle leggi vigenti, si rischia di predeterminare il futuro sviluppo e la qualità di vita di una parte del territorio. Si è sensibili insomma alle esigenze di un singolo, ma non ci si pone il problema se sia utile avere sparse nel verde agricolo una serie di mini aree produttive in cui un domani potrebbero insediarsi produzioni pericolose o che, più semplicemente, potrebbero richiamare traffico o richiedere nuove infrastrutture a carico della collettività. Solo in seguito a questo ragionamento è infatti possibile esaminare il caso Eso e darvi una risposta nel rispetto di linee guida che l’amministrazione si vorrà dare e dell’interesse della collettività.
Un ultimo aspetto va sottolineato: particolarmente in materia urbanistica è sempre difficile per chi non è addentro alla materia capire quali interessi siano in gioco. Se oggi è più facile venirne a capo è grazie ai contrasti interni alla maggioranza per cui immediatamente se ne ha notizia sui giornali.

Rifondazione Comunista - Laives

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martedì, 13 maggio 2008


Oggi riapertura della biblioteca
Alto Adsige, 13 MAGGIO 2008

 LAIVES. Riapre oggi la biblioteca Don Bosco e i centri di prestito a Pineta e San Giacomo, dopo gli interventi di lavori di aggiornamento del software che gestisce il patrimonio librario e il sistema dei prestiti esterni. Riprenderanno quindi anche le attività programmate in questo periodo come il ciclo di letture per bambini «Chi mi legge una storia» e a Pineta, domani alle 16, «C’era una volta un sacco pieno di storie». Per gli utenti tutto rimane come sempre, orari di visita compresi. (b.c.)
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sabato, 10 maggio 2008


Pineta, più vivibilità grazie alla variante
L’assessore provinciale Mussner ha illustrato l’altra sera i lavori della circonvallazione ed anche le prospettive
Alto Adige, 10 MAGGIO 2008

 LAIVES. La costruzione della variante alla statale 12, per quanto riguarda l’abitato di Pineta è una occasione unica per cercare di riqualificare l’abitato e non solo dal punto di vista della viabilità. Tra la variante in costruzione a valle di Pineta e la statale 12 infatti, rimarrà un residuo di terreno che la Provincia venderà al Comune il quale, a sua volta, lo trasformerà in area pubblica ricreativa, con tutta una serie di attrezzature delle quali beneficerà la frazione.
 Questo progetto è stato presentato l’altra sera al teatro delle Muse di Pineta, presenti l’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner e i tecnici del suo assessorato, oltre all’architetto Azzolini che ha elaborato l’ipotesi di trasformazione della striscia di terreno residuo.
 In sostanza, dovrà diventare verde pubblico con dei parcheggi e ci sarà anche un ponte sopra la variante per la pedociclabile diretta verso la zona sportiva Galizia. Uno degli aspetti molto interessanti è che l’attuale tracciato della statale 12 verrà leggermente spostato verso valle, dando così maggiore respiro ai condomini che attualmente sono lungo il fronte strada e nello spazio rimanente, oltre al percorso pedonale, verranno piantati alberi. Anche le barriere antirumore che verranno installate davanti a Pineta saranno realizzate tenendo conto dell’impatto estetico e quindi avanti con tanto verde per mascherarle alla vista. All’incrocio tra statale (che diventerà una strada urbana) e via Dolomiti, dove oggi c’è il semaforo, l’architetto ha previsto una piazzetta alberata con pini, gli stessi che esistevano un tempo ed ai quali deve il nome la frazione.
 Si è anche parlato del nuovo lotto di variante, quello in galleria per superare la città di Laives e di tempistica. A tale proposito, l’ingegner Valentino Pagani ha spiegato a che punto sono i lavori davanti a Pineta e cosa succederà neri prossimi mesi, fino ad arrivare alla fine dell’anno, quando il tratto di variante davanti a Pineta sarà pronto. Inevitabilmente ci saranno anche disagi per consentire i collegamenti tra l’attuale viabilità e quella che sta per arrivare, con chiusure momentanee di tratti della statale 12 a sud di Pineta e deviazioni su percorsi alternativi. Tornando alla trasformazione dell’area oggi adibita a cantiere tra le due strade, l’assessore Mussner ha spiegato che la Provincia finanzierà le barriere architettoniche e il ponte pedociclabile. La trasformazione del terreno in spazio pubblico costerà all’incirca un milione e 200 mila euro.
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mercoledì, 07 maggio 2008


Il Comune ha indetto un concorso tra gli architetti. I termini scadono il 22. Polonioli: «Punteremo sulla qualità»
Alto Adige, 06 MAGGIO 2008

 LAIVES. Il 22 di questo mese avrà luogo l’apertura delle buste con le offerte relative all’incarico di rielaborazione del Piano urbanistico comunale. Al momento però non ne è arrivata in Municipio nemmeno una. I criteri in base ai quali poi verrà scelto il vincitore, come spiega il sindaco Giovanni Polonioli, terranno conto al 30 per cento dell’offerta economica e al 70 per cento della qualità della proposta ovvero, del curriculum di ciascuno dei partecipanti, con particolare attenzione ad eventuali consorzi temporanei tra più professionisti. «Vorremmo incentivare proprio quest’ultima forma di collaborazione professionale tra più architetti - spiega il sindaco - perché riteniamo si possa in tal modo avere maggiori garanzie di qualità, posto che la rielaborazione del Puc sia, dopo un decennio, operazione particolarmente significativa per il nostro territorio comunale, perché imprimerà un’impronta che si rifletterà sugli anni a venire. Per questo si tratta di un passaggio molto importante». A proposito di nuovo Piano urbanistico, anche il vicesindaco Georg Forti ha già avuto modo di fare qualche anticipazione. In sostanza ha spiegato che si punterà più al recupero di cubature esistenti e al completamento di aree destinate all’edilizia piuttosto che all’individuazione di nuove zone di espansione, un discorso di qualità insomma piuttosto che di quantità, perché i margini per intervenire ci sono. (b.c.)
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mercoledì, 07 maggio 2008


Le elementari di San Giacomo. Intanto nasce il problema del bus: l’orario non coincide con l’uscita dei bambini
BRUNO CANALI


 LAIVES. Non si placa il dibattito sugli ingressi separati alle scuole elementari di San Giacomo. Interviene ora anche il sindaco Polonioli: «Rifiuto in maniera assoluta qualsiasi insinuazione di carattere etnico - spiega Giovanni Polonioli -, che a san Giacomo in particolare non sono mai esistite. Direi anzi che nella frazione la convivenza tra i due gruppi etnici è ottimale».
 Come già aveva fatto prima di lui l’assessora Liliana Di Fede, anche Polonioli sottolinea il lavoro che si sta facendo per preparare una sezione bilingue all’elementare di San Giacomo, sezione che - dice - «dovrebbe partire dal prossimo autunno; in estate intanto ci sarà il Baby club finalizzato proprio alla preparazione di questa iniziativa».
 Il sindaco quindi spiega che i bambini alle elementari di San Giacomo entrano ed escono in orari diversi ma che nessuno è mai stato sfiorato dall’idea che ci sia per questo una separazione etnica. «Lavoreremo insieme ad insegnanti e genitori per migliorare la comunicazione e l’informazione reciproca - continua Polonioli - proprio per evitare l’insorgere di simili problemi. Reputerei molto grave il fatto che qualche ex politico, perfettamente a conoscenza della realtà scolastica di San Giacomo, possa vedere in tutto questo degli aspetti etnici».
 Intanto la discussione sugli ingressi alla scuola di San Giacomo ha anche portato sotto i riflettori un altro problema ad essa collegato, quello del trasporto degli alunni che abitano più lontano dal centro. A tale proposito è sempre l’ex assessore alla cultura Marco Delli Zotti che solleva il problema. «Si tratta del trasporto mediante un pulmino della Sasa - dice Delli Zotti - che passa anche in via Manzoni. Però il mezzo osserva orari che sono calibrati sulle uscite da scuola dei bambini tedeschi, vale a dire alle 12.30. Io ho anche il figlio in quella scuola, che esce però alle 12.45 e così non fa in tempo per salire sul bus che passa poi per la via Manzoni». Delli Zotti fa parte anche del Cda della Sasa «e in quella sede ho saputo che il servizio lo organizza la Sasa, ma gli orari dei passaggi davanti a scuola li detta la Provincia. Quando ho fatto presente il problema a scuola mi hanno detto che eventualmente si potrebbe rilasciare il permesso, per i bambini italiani, di uscire un quarto d’ora prima; a noi genitori però non sembra una buona soluzione, sarebbe meglio fare in modo che tutti i bambini possano usare il trasporto visto che la differenza è di soli 15 minuti».
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martedì, 06 maggio 2008

«Due scuole senza steccati etnici»
Dirigenti scolastici e amministrazione comunale intervengono sul caso delle elementari di San Giacomo
Alto Adige, 03 MAGGIO 2008

 LAIVES. Non di selezione per gruppo etnico si tratta, bensì di una “nuova modalità di ingresso” alle scuole elementari di San Giacomo. L’equivoco era nato qualche giorno fa quando l’ex assessore comunale alla cultura, Marco Delli Zotti, portando come al solito il figlio a scuola, ha verificato che al cancello c’era il custode, che provvedeva a smistare gli scolaretti verso uno o l’altro dei due accessi allo stesso cortile. Lo faceva dopo avere appurato a quale istituto erano diretti, se all’elementare italiana o a quella tedesca. L’assenza di una indicazione all’ingresso aveva contribuito a sollevare le perplessità, anche di natura etnica. «Niente di tutto questo - ha subito dichiarato l’assessora comunale Liliana Di Fede - ed anzi, proprio all’elementare di San Giacomo stiamo mettendo a punto un bel progetto interetnico per i bambini che dovrebbe prendere il via in estate. Se ci fosse stato qualche attrito tra le due scuole, ne sarei venuta immediatamente a conoscenza».
 Da quanto ha potuto appurare l’assessora Di Fede contattando i responsabili delle scuole, non dovrebbe nemmeno essere stato un problema di informazione perché, come afferma, tutte le famiglie con i bambini alle scuole elementari di san Giacomo dovrebbero avere preventivamente ricevuto una comunicazione in merito alla nuova modalità di ingresso dentro il perimetro del cortile. Il provvedimento sarebbe dettato dalla volontà di garantire maggiore sicurezza agli stessi bambini, impedendo che i loro genitori, come già era successo, entrassero fin davanti alla porta della scuola per accompagnare i figli.

«Tutte le famiglie erano da tempo informate»
L’assessora Di Fede: critiche a Delli Zotti per la denuncia

 LAIVES. L’assessora comunale Liliana Di Fede ha diffuso la seguente nota: «Le insegnanti della scuola elementare in lingua italiana di San Giacomo, su richiesta dei rappresentanti dei genitori, decidono di cambiare le modalità di entrata dei bambini a scuola: i genitori lasceranno i loro figli al cancello, questi entreranno da soli nel cortile e qui verranno presi in consegna dalle insegnanti. Obiettivi sono: maggiore chiarezza per la sorveglianza e un piccolo spazio di autonomia per i bambini che a volte vengono seguiti dai genitori fino al portone della scuola e fino all’inizio delle lezioni. Per garantire una sorvegliana senza “buchi”, le insegnanti decidono di fare entrare i bambini da un unico cancello. Il custode si incarica di segnalarlo ai genitori, anche se tutte le famiglie hanno ricevuto a casa una apposita comunicazione.
 Un mattino un papà accompagna il proprio bambino, si inalbera e non comprende, nonostante le spiegazioni delle maestre, il perchè di tale cambiamento, anzi lo interpreta come una misura di strisciante apartheid. Questi i fatti. Si sa, spesso i papà sono molto occupati e non leggono le comunicazioni della scuola. Egli non ha forse dimostrato molta stima e fiducia nelle insegnanti, a cui ha affidato la formazione del proprio figlio, ma, pazienza, anche i papà a volte si fanno prendere dalla passione politica. Quello che però proprio non capisco è come un giornale serio, il “nostro” giornale, abbia costruisca su questa non-notizia mezza pagina di articolo con corollario di foto, occhiello in prima pagina e locandine, tanto che, a chi si ferma ad una lettura veloce, rimane l’impressione che effettivamente la scuola avesse fini diversi che non l’educazione ed la formazione dei nostri bambini. Mi spiace per le insegnanti e per la fiduciaria, la cui professionalità, motivazione ed impegno ho avuto modo di conoscere ed apprezzare grazie ai progetti che stiamo costruendo insieme».
 L’assessora forse ha visto soltanto la pagina ma non letto i servizi: fra l’altro abbiamo anche riportato il suo parere in merito alla vicenda.

«Questa richiesta è stata fatta dai genitori»
I responsabili degli istituti: così gli alunni sono più sicuri

 LAIVES. Le scuole elementari in lingua italiana e tedesca di San Giacomo desiderano far chiarezza. La nota è firmata dalla dirigente dell’Istituto comprensivo in lingua tedesca Quirini) e dal dirigente dell’Istituto comprensivo in lingua italiana Laives 1, Endrighi). Questa la nota: «La scuola elementare in lingua italiana di San Giacomo per soddisfare le richieste dei rappresentanti dei genitori e per garantire agli alunni più sicurezza, ha disposto una nuova modalità di ingresso. Per una maggiore tutela dei loro bambini, in una riunione, i genitori hanno sollecitato la presenza del custode davanti al cancello che ha il compito di aprire il cancello ed appurare che i bambini si dirigano verso il punto di raccolta dove vengono accolti dai propri insegnanti. Questa scelta offre una maggiore tranquillità ai genitori che non oltrepassano i cancelli e permettono ai loro bambini di entrare a scuola e mettersi in fila in autonomia. Le direzioni e gli insegnanti si sono sempre mostrati disponibili per qualsiasi chiarimento, purtroppo alcuni genitori non si rivolgono alle scuole ma preferiscono apparire sui giornali creando problemi inesistenti. Inoltre si possono chiedere informazioni al rappresentante di plesso, ai rappresentanti di classe e/o ai fiduciari per avere delucidazioni e precisazioni. Le due direzioni precisano che non si tratta di nessuna divisione etnica, esistono due cancelli per l’ingresso al cortile usati da sempre dalle scuole in lingua italiana ed in lingua tedesca in base alla vicinanza al punto di raccolta. La scuola in lingua italiana e in lingua tedesca concordano da sempre scelte organizzative, educative e modalità di utilizzo di spazi comuni e per una serenità collettiva, una chiarezza di tutti, sarebbe auspicabile non far nascere questioni e problemi dove non esistono. Le scuole elementari di San Giacomo mostrano dispiacere per l’intervento poco pertinente dell’ex assessore Delli Zotti e ringraziano l’amministrazione comunale che si è sempre mostrata interessata e attenta alle questioni scolastiche attivandosi per trovare soluzioni efficaci».


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giovedì, 01 maggio 2008



A scuola ingressi separati per lingua
Italiani da una parte, tedeschi dall’altra. Il Comune smorza i toni
Alto Adige, 01 MAGGIO 2008
BRUNO CANALI


 LAIVES. Due cancelli a pochi metri uno dall’altro, che introducono a un unico cortile scolastico. All’ingresso però c’è la «selezione» dei bambini a seconda che frequentino la scuola elementare tedesca oppure quella italiana. Succede da qualche tempo a San Giacomo: c’è chi pensa si tratti di una divisione etnica, di quelle che non si vedevano da tempo, ma il Comune dà una spiegazione diversa.
  Perplessità hanno manifestato alcuni genitori quando si sono trovati di fronte a questa novità. «Io porto tutte le mattine mio figlio all’elementare italiana di San Giacomo - spiega l’ex assessore comunale alla cultura Marco Delli Zotti - e l’altro giorno, arrivato davanti al cancello che si trova sul lato della caserma dei pompieri, ho assistito alla “selezione” dei bambini secondo la scuola che frequentano. Il custode era fermo davanti ad uno dei cancelli e bambino per bambino verificava a quale scuola erano diretti, se all’elementare italiana o alla tedesca. In base alla risposta li faceva entrare da un cancello oppure li indirizzava all’altro, che è a pochi metri di distanza e immette nello stesso cortile. Lungi da me qualunque intenzione di farne una polemica entica, ma fino a ieri mattina non c’era nemmeno un cartello all’ingresso per spiegare questa modifica delle abitudini e alle mie richieste di chiarimento ho ricevuto risposte vaghe e poco convincenti».
 In Comune nessuno sapeva di questa novità e, del resto, non è una cosa che debba tassativamente passare per l’amministrazione comunale. Una volta messa a conoscenza dello stato di fatto, l’assessora Liliana Di Fede ha verificato presso gli organismi scolastici cosa era successo e la spiegazione non ha alcun risvolto etnico: si tratta di una misura concordata tra le scuole per rendere più razionale l’ingresso dei bambini ai rispettivi istituti e anche per fare in maniera che i genitori che li accompagnano rispettino l’indicazione di non superare i cancelli del cortile scolastico.


«Soluzione tecnica per aiutare i docenti»
L’assessore Di Fede: nessuno scontro etnico, presto sezione bilingue

 LAIVES. La decisione di dividere le entrate degli scolaretti a seconda degli istituti scolastici frequentati è stata presa dalla direzione didattica italiana come ha potuto verificare l’assessora alla scuola Liliana Di Fede. «La volontà alla base della scelta è quella di fare in modo che i bambini alla mattina entrino dai cancelli mentre i loro genitori non li oltrepassino - spiega Liliana Di Fede - perché dopo vengono persi in consegna dai rispettivi insegnanti. Mi hanno garantito che è esclusivamente questo il motivo per il quale si è deciso di fare una “selezione” dei flussi ai due cancelli d’ingresso e niente altro. Del resto proprio alla scuola elementare di San Giacomo stiamo lavorando alla predisposizione di una sezione bilingue e proprio nella prossima estate dovrebbe prendere il via anche un bel progetto di Baby club. Stiamo anche lavorando ad una iniziativa analoga per la materna e quindi posso garantire che il clima di collaborazione, anche tra i gruppi etnici è eccellente. Io stessa - conclude l’assessore - in stretto contatto con quella realtà scolastica, proprio perché stiamo mettendo a punto questi importanti progetti didattici. Se ci fossero stati problemi lo avrei immediatamente rilevato». Questioni organizzative quindi sarebbero alla base della scelta di dividere gli ingressi al cortile scolastico delle elementari nella frazione di San Giacomo. (b.c.)

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mercoledì, 30 aprile 2008


«Viabilità, naufragio della giunta»
An e Prc all’attacco
Alto Adige 29 APRILE 2008

 LAIVES. Viabilità a san Giacomo e «transiti inutili» che ancora si registrano dentro l’abitato nonostante la variante in galleria, sono al centro di due prese di posizione, una del consigliere di Rifondazione comunista Rosario Grasso e l’altra del consigliere del Pdl, Christian Bianchi.
 «Troppo poco è stato fatto per scoraggiare i transiti inutili dentro San Giacomo - attacca Grasso - mentre non è stato dato adeguato ascolto ai suggerimenti di associazioni, partiti e semplici cittadini, già presenti nei programmi delle forze politiche più sensibili verso il problema. Sarebbe opportuno dare corso quindi a queste misure - continua l’esponente di Prc - a meno che non sussistano interessi che spingano in direzione opposta, a scapito della salute e della tranquillità dell’intera comunità di San Giacomo». Tra le osservazioni di Grasso, anche quella sui semafori di San Giacomo, che funzionerebbero adesso solo su chiamata pedonale e in questo modo verrebbe meno l’effetto deterrente sul traffico.
 Christian Bianchi dal canto suo critica la giunta che a suo dire «è caratterizzata da un elevatissimo grado di incapacità nel prendere decisioni». Bianchi parla anche di viabilità in un quadro più generale e lo fa ribadendo che, ad esempio, il piano generale del traffico comunale redatto dall’ingegner Stefano Ciurnelli giace dallo scorso anno in qualche cassetto degli uffici comunali. «Anche lo studio precedente all’ultimo redatto dall’ingegner Ciurnelli - dice Bianchi - prevedeva una serie di interventi a san Giacomo per scoraggiare, disincentivare e limitare i transiti, specialmente quelli inutili. Di tale progetto però nulla è stato poi realizzato. Per questo mi chiedo a cosa serva pagare professionisti per farsi consigliare se poi tali consigli rimangono relegati in un cassetto. Ritengo che la maggioranza debba fare su questo un profondo esame di coscienza, al fine di valutare con sincerità e trasparenza le proprie responsabilità». I cittadini di Laives, conclude Bianchi, «non possono subire ancora per altri anni l’attuale situazione determinata dalla viabilità e non è colpa dei cittadini se l’amministrazione comunale continua a manifestare incapacità nell’assumere delle decisioni».
 Il consigliere del centrodestra accenna nel suo intervento anche alla mancata realizzazione del casello autostradale all’altezza di Laives, un progetto già inserito nei piani dell’Anas ma che finora è rimasto lettera morta nonostante le molte pressioni. (b.c.)
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venerdì, 25 aprile 2008


Transiti superflui a San Giacomo

Ancora una volta i transiti superflui all’interno dell’abitato di S. Giacomo sono tornati ad occupare le prime pagine dei giornali, sintomo evidente che troppo poco è stato fatto per risolvere il problema.
A segnalarlo questa volta sono i vigili urbani i quali sottolineano anche alcune delle cause più evidenti: il mancato aggiornamento delle mappe dei navigatori satellitari, la mancanza di un divieto di svolta verso nord in zona Vurza, una galleria con continui problemi, spesso chiusa per manutenzione e che non invoglia certo a percorrerla.
Vi è poi da segnalare la mancata attuazione di tutta una serie di provvedimenti dissuasivi che oltre ad essere stati suggeriti da associazioni, partiti o semplici cittadini, erano già presenti nei programmi delle forze politiche più sensibili a questo tipo di problematica e nel programma di giunta.
Sarebbe dunque possibile darvi subito corso a meno che non vi siano interessi che spingano in direzione opposta a scapito della salute e della tranquillità dell’intera comunità.
Non si comprende altrimenti perché, come ci è stato segnalato, i semafori all’interno della frazione, che fino a un certo periodo funzionavano ad intermittenza (verde per 90 secondi, rosso per 30 secondi), ora funzionino troppo spesso solo su chiamata pedonale con il risultato di non frapporre ostacoli allo scorrimento del traffico veicolare.

Rifondazione Comunista - Laives

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giovedì, 24 aprile 2008


«Galleria snobbata da auto e tir»
L’allarme dei vigili: troppo traffico Tra le scuse anche la claustrofobia
di Bruno Canali
Alto Adige, 24 APRILE 2008

 LAIVES. È passato del tempo da quando, entrata in funzione la galleria tra Pineta e Maso della Pieve, la vecchia statale che attraversa San Giacomo ha perduto l’importanza che aveva. Però i vigili urbani registrano ancora, quotidianamente, transiti «inutili», ossia tutti quelli di mezzi che in realtà non hanno alcun motivo di passare per San Giacomo e si limitano ad attraversarlo da un estremo all’altro. Curiose anche le giustificazioni che i vigili raccolgono.
  «Ci capita che durante normali controlli lungo la statale alla periferia di San Giacomo scambiamo qualche parola con gli automobilisti - raccontano i vigili urbani - e troviamo un po’ di tutto. C’è quello che pur andando da Laives a Bolzano non imbocca la galleria affermando di soffrire di claustrofobia. Poi c’è chi, più di uno, dice di non sopportare i gas di scarico dentro il tunnel e quindi di preferire l’aria aperta. Infine anche coloro che hanno il premesso di transitare lungo via Delle Part e che una volta giunti alla Vurza, proseguono sulla statale 12 in direzione nord piuttosto che andare verso il rondello della variante vicino a Pineta». E così San Giacomo non riesce a liberarsi definitivamente dal traffico.
 C’è poi il problema dei camion che vanno e vengono dalla zona produttiva Vurza. In questo caso esiste il divieto di transito dentro San Giacomo per mezzi con peso superiore alle 3,5 tonnellate, salvo carico e scarico. Nonostante ciò, succede spesso che i camion imbocchino la statale 12 ed entrino a San Giacomo. Se c’è la pattuglia dei vigili urbani, l’autista viene puntualmente sanzionato ed anche in questo caso una curiosità: sono soprattutto autisti provenienti dall’estero a cercare di passare e lo fanno perché seguono le indicazioni stradali dei navigatori satellitari, i quali ancora non segnalano l’esistenza della variante in galleria ma mantengono la vecchia statale 12. Così, arrivando da lontano e fidandosi ciecamente del navigatore, si cerca di passare per San Giacomo, anche se alla periferia nord e sud dell’abitato ci sono sempre i cartelli di divieto bene in vista.
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lunedì, 21 aprile 2008


«Pittura libera, libera tutti»
Mostra con i dipinti di persone diversamente abili
Alto Adige, 16 APRILE 2008

 LAIVES. «Pittura libera, libera tutti». È questo l’originale titolo scelto per la prima mostra di lavori e dipinti realizzati interamente da persone diversamente abili.
 L’esposizione, che verrà inaugurata venerdì 18 aprile alle 17.30 nella sala espositiva del Comune, è il risultato di un lavoro svolto dalla pittrice Daniela Fait all’interno di «Libera... mente», l’iniziativa della Saf che propone ogni settimana, precisamente il venerdì, un incontro pomeridiano dove le persone diversamente abili possono svolgere attività motorie, manuali e di gioco o semplicemente trascorrere del tempo in compagnia soltanto per chiaccherare.
 Nei mesi scorsi, quindi, in una serie di incontri pomeridiani l’artista, con l’aiuto di volontari e familiari, ha insegnato ad un gruppo di persone diversamente abili i segreti e i trucchi della pittura. «Il colore e la pittura sono un mezzo per liberare l’anima che è dentro ognuno di noi - spiega entusiasta Daniela Fait - e per fare ciò non serve certo essere dei pittori». Profondamente colpita dall’entusiasmo dimostrato dal gruppo nel corso dell’iniziativa, dalle loro capacità e dalla loro creatività, la pittrice ha deciso così di ideare e organizzare una mostra dei lavori prodotti dalle persone diversamente abili, proprio per mostrare a tutta la cittadinanza le opere realizzate durante questi incontri.
 La mostra sarà visitabile fino al prossimo 24 aprile, mentre l’inaugurazione di venerdì 18 prevede, oltre alla presentazione dell’iniziativa e dei suoi obiettivi, anche un simpatico buffet ed un intrattenimento musicale. Gli altri giorni sarà possibile visitare l’esposizione rispettivamente sabato e domenica con orario 10-12 e 18-20 e da lunedì a giovedì con orario 18-20.
 «Per l’ideazione e l’organizzazione della mostra - afferma la promotrice - s’intende ringraziare, oltre ovviamente agli autori dei dipinti, anche i volontari, i familiari e gli operatori del distretto sociale. Per il sostegno economico, invece, si ringraziano il distretto sociale di Laives-Bronzolo-Vadena, la banca Raiffeisen, l’associazione “Paola Mazzali”. Un grazie anche ai negozianti di Laives, che offriranno il buffet nel corso dell’inaugurazione». Per maggiori informazioni sull’iniziativa è possibile contattare direttamente il distretto sociale al numero 0471/950653. (l.p.)
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categoria:sociale, comune di laives
venerdì, 11 aprile 2008


«Ancora troppe infrazioni in via Delle Part»
Denuncia di Nesi e Rapaggi. Forti replica: ci serve la variante
GIOVEDÌ, 10 APRILE 2008

 LAIVES. Per impedire che via Delle Part diventasse la scorciatoia rispetto alla statale 12, il Comune da tempo ha introdotto il divieto di transito in alcune fasce orarie dove più intenso è il traffico pendolare, alla mattina e nel pomeriggio. Dal divieto sono esclusi coloro che in via Delle Part abitano o lavorano e anche chi abita nei masi sparsi di via Stazione, oltre la caserma dei vigili del fuoco. Quest’ultima deroga è stata introdotta più di recente, dopo avere constatato che altrimenti, questi cittadini sarebbero costretti a raggiungere via Noldin, con conseguente aggravio del già caotico traffico. «Ma nonostante i divieti in via Delle Part ci sono ancora molti transiti ingiustificati durante le fasce orarie di blocco», hanno denunciato in consiglio comunale Enzo Nesi e Luca Rapaggi. Secondo i loro calcoli «ne passano 70-80 ogni volta». Il vicesindaco Georg Forti ha ribattuto in aula che comunque sono 31 i permessi di transito per non residenti o confinanti, rilasciati dal Comune e nel 2007 sono state 19 le sanzioni rilevate, per un totale di 1.239 euro. «Il problema comunque rimarrà fino a quando non sarà pronta del tutto la variante», ha concluso.
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categoria:comune di laives, trasporto gommato
venerdì, 11 aprile 2008


Comune di Laives



COMUNICATI del 09.04.2008


NOTIZIE

In arrivo nuove pensiline alle fermate degli autobus



Le fermate degli autobus avranno presto nuove pensiline. La Provincia ha infatti indetto una gara europea per la fornitura delle pensiline per il trasporto pubblico, che è stata vinta dalla società svizzera Apg.
A Laives ne sono previste 18, per una spesa complessiva di 60 mila euro.
La giunta comunale ha approvato il relativo progetto per la predisposizione degli interventi edili ed elettrici. Il progetto prevede la spesa di 24.316 euro per il primo lotto, comprendente la sostituzione di otto pensiline. Per il secondo lotto, concernente la fornitura di dieci nuove pensiline, la spesa prevista è di 30.396 euro, Altri 5.287 sono stati stanziati per la copertura di spese impreviste.

 



San Giacomo: ciclabile tra le zone Espen e Amonn



La pista ciclabile che collegherà San Giacomo all'aeroporto di Bolzano non correrà lungo via Max Valier. Lo ha deciso il consiglio comunale, approvando una modifica sostanziale al piano di attuazione della zona di completamento Espen.
La ciclabile sarà inserita nel piano di attuazione della zona Amonn e sarà realizzata in posizione baricentrica tra le zone Espen e Amonn. Anche il futuro sottopasso ferroviario dovrà essere realizzato leggermente più a sud rispetto alle previsioni.

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venerdì, 11 aprile 2008


«CASA BIMBO»
Arriva il contributo anche del Comune
Alto Adige, 09 APRILE 2008

 LAIVES. Il Comune interviene con 17.700 euro per la copertura del disavanzo accumulato dalla cooperativa Casa Bimbo-Tagesmutter alla struttura di San Giacomo. Il servizio funziona bene e la legge prevede che i genitori paghino una quota, mentre il resto della spesa di gestione viene diviso a metà fra Comune e Provincia. (b.c.)
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venerdì, 11 aprile 2008


Nota di Grasso sulle strutture in Galizia
«Cittadella dello sport il futuro da esaminare»
MARTEDÌ, 08 APRILE 2008

 LAIVES. Continua la polemica sulla cittadella dello sport e sui relativi finanziamenti. Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, sostiene che «Non si possa assolutamente parlare di finanziamenti clientelari non essendo presenti le principali caratteristiche del cosiddetto voto di scambio... Ora sfidiamo i detrattori del senatore a dimostrare che con uno stadio da ottomila posti si faccia un piacere o si risolva qualche problema dei cittadini di Laives: traffico ed inquinamento saranno aggravati nei fine settimana, aumenteranno le difficoltà di avere campi a disposizioni per le società locali, si assisterà ad un deprezzamento del patrimonio edilizio circostante e ad un peggioramento complessivo della qualità di vita. Gli unici interessati a questa operazione sono i nostri amministratori locali che potrebbero veder risolti i problemi di cassa da loro stessi prodotti con l’avventata decisione di costruire l’attuale stadio Galizia senza peraltro essere stati mai in grado di accompagnarlo con iniziative efficaci di valorizzazione. Delle conseguenze poco se ne preoccupano, né si pongono il problema di cosa succederebbe nella malaugurata ipotesi di un ritorno dell’FC-Südtirol nelle categorie inferiori. L’assurdità di tale operazione, che non prevede contropartita alcuna, sta facendosi strada in settori sempre più ampi. Da parte nostra riteniamo che vada aperta la più ampia discussione sui possibili scenari futuri impegnandosi nel frattempo in una verifica di ciò che nasconde il sottosuolo della zona Galizia e in una sua, più che probabile, bonifica».
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venerdì, 11 aprile 2008


Nuova sala teatrale a San Giacomo. Domani l’assessore Tommasini a colloquio con le associazioni
Gestione, prima proposta «salata»
Più di 500 mila euro la richiesta della cooperativa Prometeo
Alto Adige, 08 APRILE 2008

 LAIVES. Domani ci sarà un incontro tra l’assessore alla cultura Christian Tommasini e le associazioni che operano a San Giacomo per discutere sulla futura gestione della sala teatrale che sta prendendo forma in zona scolastica e che dovrebbe essere agibile per quest’autunno. A mettere però sul chi va là le associazioni della frazione è la possibilità che l’assesosre Tommasini decida di affidare la gestione della struttura a qualche associazione o ente esterni alla realtà locale. Questo timore prende spunto dal fatto che già la cooperativa teatrale Prometeo di Bolzano, avrebbe avanzato una sua proposta al comitato per la cultura della Provincia, un programma gestionale della grande sala di San Giacomo che tra le altre cose comporterebbe una spesa annua ampiamente superiore ai 500 mila euro. È già evidente insomma, che se domani l’assessore Tommasini arriverà all’incontro con tale proposta, si scontrerà immediatamente con i rappresentanti delle associazioni di San Giacomo, che non hanno mai fatto mistero di voler farsi carico direttamente di questi aspetti legati all’utilizzo della nuova sala teatrale. Sullo sfondo dell’intera vicenda ci sarà inoltre un altro dettaglio da non trascurare: la sala avrà vocazione scolastica e quindi anche la scuola potrà manifestare voce in capitolo.
 Mentre la struttura sta prendendo rapidamente forma (in questa fase si sta completando la scenotecnica mentre anche gli arredi sono stati appaltati) non ci si può nemmeno nascondere che il rischio potrebbe essere quello di avere poi la classica “cattedrale nel deserto”, vale a dire una splendida sala teatrale, dotata delle soluzioni tecniche più moderne, ma dove si organizzeranno iniziative mediocri, non all’altezza dei tanti soldi spesi per costruirla. Oramai, strutture del genere tra Bolzano e Bronzolo ve ne sono a sufficienza e non ci si nasconde che mantenerle efficienti costa moltissimo. Per contro, stando a ciò che dicono da tempo proprio gli operatori culturali, diventa sempre più difficile riempirle di pubblico, mentre le amministrazioni comunali hanno sempre meno soldi da investire nei settori non strettamente necessari.
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venerdì, 11 aprile 2008


Risparmio energetico, verifica finita
Impianti fotovoltaici sugli edifici comunali: i tecnici dell’ökoinstitut daranno indicazioni
Alto Adige, 06 APRILE 2008

 LAIVES. Attorno alla necessità di introdurre sistemi di risparmio energetico negli edifici pubblici, recentemente in consiglio comunale c’è stata battaglia. I gruppi di opposizione hanno chiesto l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti delle costruzioni comunali e alla fine la giunta ha accettato di far fare almeno uno studio di fattibilità. Invece va avanti un progetto parallelo a cura dell’assessorato guidato da Giorgio Zanvettor. In questo caso si tratta dell’affidamento all’Ökoinstitut, di uno studio che analizzi a fondo ogni edificio comunale, stabilendo per ciascuno quali dovrebbero essere gli interventi da effettuare per garantire il migliore risparmio energetico.
 «La prima fase di questa verifica è stata fatta dall’Ökoinstitut - afferma Zanvettor - e così abbiamo deciso di passare a quella successiva, quella dove i tecnici ci dovranno dire cosa fare o non fare con i nostri edifici pubblici per raggiungere il traguardo del miglior risparmio energetico. Il costo di questo incarico si aggira attorno ai 12 mila euro».
 Qualcosa del genere le scuole lo hanno già avviato qualche anno fa, quando gli stessi alunni, coordinati da esperti dell’Ökoinstitut, avevano verificato le fonti di spreco negli edifici scolastici e il modo per eliminarli. Il risparmio economico è stato poi diviso a metà proprio con il Comune. (b.c.)
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venerdì, 11 aprile 2008


Cittadella dello sport
Nella polemica in merito ai finanziamenti previsti per la cittadella dello sport, per i quali l’On. Peterlini rivendica di aver dato “una spintina”, ci sentiamo di schierarci decisamente dalla parte del senatore. Riteniamo infatti che non si possa assolutamente parlare di finanziamenti clientelari non essendo presenti le principali caratteristiche del cosiddetto voto di scambio. In questi casi la politica finanzia la propria campagna elettorale andando incontro alle esigenze di settori importanti dell’elettorato o risolvendo problemi, anche particolari, che altrimenti non vedrebbero soluzione: in una parola facendo un piacere a chi poi sarà più facilmente disponibile a concedere il proprio voto.
Ora sfidiamo i detrattori del senatore a dimostrare che con uno stadio da ottomila posti si faccia un piacere o si risolva qualche problema dei cittadini di Laives: traffico ed inquinamento saranno aggravati nei fine settimana, le difficoltà di avere campi a disposizioni per le società locali, al di là di promesse ed assicurazioni, aumenteranno e contemporaneamente si assisterà ad un deprezzamento del patrimonio edilizio circostante e ad un peggioramento complessivo della qualità di vita degli abitanti.
Gli unici interessati a questa operazione, come appare evidente, sono i nostri amministratori locali che potrebbero veder risolti i problemi di cassa da loro stessi prodotti con l’avventata decisione presa negli anni ottanta di costruire l’attuale stadio Galizia senza peraltro essere stati mai in grado di accompagnarlo con iniziative efficaci di valorizzazione.
Delle conseguenze poco se ne preoccupano, né si pongono il problema di cosa succederebbe nella malaugurata ipotesi di un ritorno dell’FC-Südtirol nelle categorie inferiori.
L’assurdità di tale operazione, che non prevede contropartita alcuna, sta facendosi strada in settori sempre più ampi. Da parte nostra riteniamo che vada aperta la più ampia discussione sui possibili scenari futuri impegnandosi nel frattempo in una verifica di ciò che nasconde il sottosuolo della zona Galizia e in una sua, più che probabile, necessaria bonifica.
Rifondazione Comunista - Laives
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martedì, 01 aprile 2008

Nuova sala, gestione da «inventare»
Procede a San Giacomo l’allestimento del palco. Poi toccherà ai rivestimenti e al montaggio delle poltroncine
Spazi per teatro e cultura a disposizione entro quest’anno
L’assessore Tommasini ha incontrato le varie associazioni
MARTEDÌ, 01 APRILE 2008
 LAIVES. Nella sala teatrale di San Giacomo si sta montando la scenotecnica relativa al grande palco. Poi toccherà a rivestimenti e poltroncine, fino ad avere un vero teatro che le associazioni locali attendono oramai da decenni. Stando alle previsioni, la consegna dovrebbe avvenire entro la fine di quest’anno e gli operatori culturali di San Giacomo non vedono l’ora di prendere possesso della struttura per allestirvi i primi appuntamenti. Ma se la grande sala oramai è una realtà che sta per muovere i primi passi, la sua gestione è ancora qualche cosa di indefinito.
 Per questo, qualche giorno fa, Christian Tommasini, assessore alla cultura del Comune di Laives, ha contattato diversi rappresentanti delle associazioni di San Giacomo per avviare il discorso relativo alla futura gestione e un nuovo approccio è in programma per la prossima settimana. Lo scopo è prima di tutto quello di sondare le diverse opinioni in merito a ciò che sarebbe opportuno fare o non fare grazie alla disponibilità della nuova struttura che ha caratteristiche polifunzionali. In merito gioverà anche l’esperienza accumulata in anni di utilizzo del teatro Aula magna a Laives, gestito direttamente dal Comune. Una altra ipotesi potrebbe essere quella del comitato di gestione dove concorrerebbero le associazioni, tenendo presente che insieme all’Aula magna, il nuovo teatro di San Giacomo sarà una struttura completamente pubblica, diversamente da Haus der Kultur o centri parrocchiali, che sono proprietà privata, anche se godono di contributi pubblici e perciò soggetti alle decisioni dei vari consigli di amministrazione che hanno facoltà di indirizzarne anche le forme di utilizzo.
 C’è grande aspettativa fra le associazioni di San Giacomo per l’arrivo della sala teatrale, perché proprio questo consentirà di avere la garanzia di non dovere ogni volta chiedere ospitalità in casa di altri per allestire una manifestazione per entrambi i gruppi etnici della frazione. Il Centro culturale San Giacomo Aguzzo 82 ad esempio, sta attendendo con impazienza per stabilire un prestigioso calendario di proposte.
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martedì, 01 aprile 2008


«Confronto sul disastro dei rifiuti»
Alto Adige, 29 MARZO 2008
 LAIVES. Continua la polemica sul servizio rifiuti. In merito interviene, con una nota, anche il consigliere comunale Rosario Grasso di Rifondazione Comunista.
 «L’analisi dello stato del servizio è impietosa tanto da far sorgere alcuni dubbi anche sulle capacità manageriali di Seab stessa: possibile che al momento dell’esternalizzazione del servizio, questa valutazione non fosse stata fatta? Ed in caso contrario perché viene denunciata solo oggi? Eppure in fase di discussione in consiglio era stata data ampia assicurazione che tutta l’operazione sarebbe stata effettuata in modo da evitare, pur in presenza di consistenti aumenti, ulteriori spiacevoli sorprese per i cittadini, anzi si faceva intuire una probabile diminuzione dei costi e un aumento della qualità del servizio. Su che basi era formulata questa ipotesi? Il modo in cui era stata gestita l’esternalizzazione del servizio - continua Grasso nella sua nota - aveva sollevato più di un dubbio a cominciare dal mancato coinvolgimento dei cittadini. Si provi oggi, di fronte agli aumenti intervenuti, al calo della raccolta differenziata e a nessun sensibile miglioramento del servizio, a spiegare loro che si trattava, come qualcuno ebbe ad affermare, di un atto di responsabilità. L’esternalizzazione poi, come avemmo modo di sostenere, non era una strada necessitata e ci sarebbe stato il tempo e l’opportunità di valutare altre ipotesi e soprattutto di metterle tra loro a confronto. Invece l’unica soluzione presa in considerazione seriamente è stata quella di cedere il servizio a Seab per una sorta di pigrizia mentale dell’assessore Tommasini che probabilmente, in tutt’altre faccende affaccendato, non aveva né voglia, né tempo di esaminare altre possibilità. Ora apprendiamo - conclude il consigliere Grasso - che anche all’interno della maggioranza vi erano dubbi e perplessità, peraltro mai espresse pubblicamente, e viene avanzata la proposta di recedere dall’affido alla Seab per creare una municipalizzata. Non siamo certo contrari per principio all’operazione, ma su che basi viene formulata la proposta?
Occorre infatti che non si aggiunga danno al danno, ma che si proceda questa volta su dati certi, con ipotesi raffrontabili e solo dopo si prenda una decisione che, per parte nostra, deve comunque garantire il controllo pubblico sul servizio. Proponiamo dunque che la questione venga portata in consiglio innanzitutto per una doverosa disamina della situazione venutasi a creare, per capire ciò che non ha funzionato, individuare gli errori che sono stati commessi e le eventuali responsabilità ed infine scegliere la gestione più opportuna nell’interesse dei cittadini che rappresentiamo».
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martedì, 01 aprile 2008


«Rifiuti, fatta soltanto un’analisi»
Il sindaco: uno studio per capire i problemi. Poi le scelte
di Bruno Canali
Alto Adige, 28 MARZO 2008

 LAIVES. Incontro, ieri in municipio, tra il sindaco Giovanni Polonioli e i rappresentanti della Seab. Si è parlato ovviamente degli sviluppi anche polemici, seguiti alla pubblicazione della relazione che la stessa Seab aveva recapitato all’amministrazione comunale, una «Analisi territoriale ai fini dell’introduzione di un sistema di raccolta dei rifiuti personalizzato e dell’avvio della raccolta del rifiuto organico». È un’analisi a tratti impietosa verso ciò che le passate amministrazioni hanno fatto nel settore della raccolta dei rifiuti, quando ancora era garantita dal cantiere comunale. «Però questa analisi non rappresenta un giudizio su ciò che ha fatto o non ha fatto negli anni il Comune di Laives per organizzare la raccolta dei rifiuti solidi urbani - dice Polonioli - ma semplicemente il risultato di uno studio a 360 gradi che noi stessi avevamo commissionato alla Seab per capire le problematiche legate al servizio a alle introduzioni future, con particolare attenzione alla raccolta personalizzata e a quella dell’umido».
 Continua il sindaco: «Questo studio sarà la base per adottare poi le decisioni politiche e servirà proprio come base per capire gli scenari possibili nel momento in cui affronteremo determinate scelte che, voglio ribadirlo, potranno essere più di una».
 Il sindaco quindi getta acqua sul fuoco della polemica innescata in questi giorni e garantisce che le cifre da spendere saranno più contenute di quelle ipotizzate, proprio perché si punterà ad ottimizzare servizi e bacino d’utenza. «Uno dei problemi emersi ad esempio - continua Polonioli - è la difformità fra il nostro sistema di raccolta, così come è stato strutturato negli anni e quello che esiste a Bolzano; per questo abbiamo chiesto alla Seab come e cosa fare per uniformarci. La situazione esistente va implementata con ciò che indicano anche le nuove normative e se oggi già siamo sopra il 40% con la raccolta differenziata, vogliamo puntare al 50% almeno, come le normative ritengono ottimale. Rafforzeremo ovviamente la campagna di promozione e sensibilizzazione fra tutti gli strati della nostra comunità, a partire dalle scuole perché ad esempio, i maggiori problemi li riscontriamo in via Kennedy e questo a causa del “pendolarismo dei rifiuti”».
 Il sindaco quindi torna a sottolineare che lo studio della Seab è inevitabilmente complicato e risponde alle richieste che il Comune ha presentato. «Ci serve a capire come procedere per il futuro con la raccolta dei rifiuti alla luce di ciò che già abbiamo realizzato». Ma il primo cittadino ne ha anche per quegli amministratori comunali che oggi condannano l’operato, pur essendo stati in varie epoche componenti di giunta e dunque, corresponsabili - se vi sono responsabilità - dei risultati raggiunti o mancati. «Sono alla guida della giunta dal 2005 - ricorda Polonioli - e debbo per forza di cose ragionare con quello che ho trovato da allora in avanti. Con questo non mi tiro certamente indietro se ci sono responsabilità, però chiedo anche che altrettanto facciano coloro che adesso si stracciano le vesti e accusano l’amministrazione comunale di avere sbagliato tutto per quanto riguarda il servizio relativo ai rifiuti. L’incontro con Seab è stato cordiale e sono state analizzate alcune ipotesi che verranno approfondite nelle prossime settimane; poi ci rivedremo per approfondire ogni questione in vista delle iniziative future, vedi la raccolta dell’organico».


COMUNICATO DIFFUSO DALLA SEAB
«Approfondimento della situazione»

 LAIVES. La direzione della Seab ha diffuso ieri pomeriggio il seguente comunicato: «A seguito dell’incarico del Comune di Laives, Seab ha elaborato una proposta per l’attivazione delle attrezzature e dei sistemi per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani presenti sul territorio comunale. Lo studio ha avuto in primis lo scopo di approfondire a 360 gradi la situazione esistente, mettendola in relazione alla futura gestione dei rifiuti solidi urbani tramite sistemi personalizzati di raccolta. In particolare sono stati analizzati i bacini d’utenza e le problematiche relative al esistenza sul territorio di più sistemi differenti di raccolta: Multipress, isole interrate, Gaia, cassonetti personalizzati ed cassonetti stradali tradizionali. Lo studio pertanto non aveva lo scopo di criticare i sistemi di raccolta acquisiti nel tempo dal Comune di Laives. I sistemi introdotti a Laives sono in funzione in ambito nazionale ed internazionale, dimostrandosi efficienti e funzionali al calcolo della tariffa puntuale. Non corrisponde a verità che la messa in funzione del nuovo sistema di raccolta compresa la raccolta dell’umido avrebbe comportato un ulteriore esborso di un millione e 600 mila euro. La Seab in funzione delle indicazioni dell’amministrazione comunale, ha presentato una prima ipotesi di lavoro, comprensiva di tutte le possibili opzioni, per un ammontare di 600 mila euro. Nella riunione di stamane (ieri per chi legge, ndr) tra Seab ed i vertici comunali, è stata ripresentata una seconda ipotesi di lavoro, adeguata e ridimensionata in base alle indicazioni e alle priorità individuate dal Comune stesso, che sarà al vaglio della Giunta comunale. Seab spa - conclude la nota - ha come obiettivo finale, quello di raggiungere a Laives un livello di qualità al pari di quello del Comune di Bolzano, fornendo quindi ai cittadini di Laives un servizio efficiente, che permette di avere una città più pulita ed ordinata».
 NOTA DI BIANCHI. Continua la polemica sul servizio rifiuti. In merito al problema interviene anche Christian Bianchi, consigliere comunale di Alleanza Nazionale e membro dell’esecutivo del partito che ha diffuso una nota che inizia con questa frase: «Nel gergo popolare, in alcune occasioni, si usa dire “te l’avevo detto” evidenziando poi le sue varie prese di posizione in merito a quelle che definisce le carenze del servizio rifiuti sul territorio comunale. Bianchi nella sua nota - che avremo modo di pubblicare integralmente - critica anche gli assessori comunali che in questa e nelle precedenti legislature si sono occupati appunto dei rifiuti.

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martedì, 01 aprile 2008


Galizia, arrivano i soldi per il nuovo stadio
Alto Adige, 26 MARZO 2008
  BRUNO CANALI


 LAIVES. C’è il finanziamento per costruire la nuova «casa» dell’Fc Alto Adige in zona sportiva Galizia. La conferma è arrivata dal presidente Luis Durnwalder: la giunta provinciale ha stanziato ieri gli 11 milioni di euro promessi. I soldi verranno erogati tra il 2009 e il 2010 ma intanto si può iniziare con la progettazione. Si tratta di una scelta che avrà importanti ricadute sulla città.
 Soddisfatti il presidente Werner Seeber e anche il sindaco Giovanni Polonioli. «Sapevo che una commissione stava valutando l’operazione - dice proprio il presidente dell’Fc Alto Adige - e adesso finalmente è arrivata l’approvazione. Sinceramente non me l’aspettavo così presto e indubbiamente siamo soddisfatti. Noi siamo costantemente in contatto con l’amministrazione comunale di Laives per seguire l’evolversi del progetto e adesso toccherà al Comune procedere, posto che il finanziamento provinciale verrà assegnato a Laives. Ad ogni modo, siamo d’accordo che passo dopo passo procederemo in accordo anche con la progettazione».
 Per quanto riguarda i tempi Seeber non si sbilancia, ma spera che se tutto andrà per il verso giusto, nel 2010 l’Fc Alto Adige potrebbe giocare proprio a Laives.
 Alle parole di Seeber fa eco il sindaco Giovanni Polonioli, che qualche anno fa aveva firmato un protocollo di intesa proprio con i vertici dell’Fc. «Contiamo di iniziare al più preso con la progettazione del centro sportivo - spiega Polonioli -, in maniera da essere pronti per il 2009 quando arriverà il finanziamento provinciale. Entro maggio puntiamo a fare il concorso e quindi, entro fine anno, arrivare alle convenzioni per i terreni. Secondo le previsioni, serviranno circa 3-4 ettari e noi abbiamo già contattato i proprietari per proporre loro un affitto, che varrebbe come anticipo per il definitivo acquisto in una fase successiva. In linea di massima i proprietari sono d’accordo e perciò non dovrebbero esserci tempi morti. Voglio infine esprimere grande soddisfazione per questa scelta e ringraziare la Provincia che l’ha portata a compimento in tempi veramente brevi».
 In merito alle esigenze dell’Fc Alto Adige qualche indicazione è già trapelata: si tratterebbe di costruire alcuni campi da calcio fra principale e da allenamento e poi adeguate strutture di supporto come spogliatoi, tribune e parcheggi. La cittadella dell’Fc Alto Adige sorgerà accanto alla zona sportiva Galizia e si integrerà con essa utilizzandone le infrastrutture.
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martedì, 01 aprile 2008


«Tutto da rifare»: l’accusa Seab
Categorica bocciatura del servizio. Commessi diversi errori
di Bruno Canali
Alto Adige, 25 MARZO 2008
 

 LAIVES. Dall’esame effettuato dalla Seab, il servizio comunale di raccolta dei rifiuti esce con una severa bocciatura. Sono tante le cose che non vanno bene secondo l’analisi che è stata svolta in vista del passaggio alla raccolta personalizzata e a quella dell’umido, entro il 2009, tanto che bisognerà spendere cifre sostanziose per gli aggiornamenti dei sistemi di raccolta e per mettere a regime quelli che negli anni scorsi il Comune ha introdotto sul territorio spendendo parecchio. Nel novero delle cose da rivedere, secondo Seab, ci sarebbero i sistemi multi utenza.
 Si legge nella relazione che «I sistemi isola e Multipress si sono dimostrati sufficientemente affidabili, mentre il sistema “Gaia” evidenzia problemi con il software che deve riconoscere le tessere degli utenti, insieme a diversi malfunzionamenti che ancora non sono risolti».
 C’è poi un altro dato preoccupante: il 20-25 per cento degli utenti in possesso della tessera personale per conferire i rifiuti nei sistemi citati, in realtà non l’hanno mai utilizzata e sono comunque pochi quelli che si servono dei sistemi di raccolta con regolarità. Da qui si può dedurre che anche i dati finora raccolti siano poco indicativi.
 «Il sistema Multipress - spiega ancora la Seab - è utilizzato al massimo solo in inverno perché negli altri mesi la presenza dei rifiuti organici crea problemi di cattivi odori e bisogna perciò procedere con svuotamenti a frequenza maggiore rispetto alle reali necessità. La gestione stessa dei sistemi multi utenza necessita di una onerosa attività di intervento, sia per il ripristino delle macchine a seguito di blocchi, sia per manutenzioni, tanto che è stato organizzato un servizio di reperibilità attivo tutto l’anno, festivi compresi, che costa 55 mila euro».
 Per quanto riguarda i bidoncini personali, introdotti oramai da tempo, ancora non è certo se le procedure di collegamento bidone-utente, siano assolutamente affidabili e serve una verifica totale della banca dati delle utenze collegate. La Seab ha da ridire anche sulla disposizione dei bacini di utenza, con sovrapposizione di diversi sistemi su un medesimo bacino e notevole difformità del numero di utenti allacciati ai diversi sistemi di raccolta, con conseguente impossibilità di gestire in maniera ottimale i programmi di svuotamento.
 Sempre secondo Seab, è da rivedere la disposizione dei quattro Multipress posti in zona industriale, che causano grossi problemi di gestione a fronte di oneri ritenuti eccessivi per il numero di utenti. Poi ci sono tessere personali che si possono usare per sistemi di raccolta diversi, con sovrapposizione di codifiche e impossibilità di identificare i singoli utenti. Queste situazione creano anche problemi nell’elaborazione dei dati della raccolta, tanto che non esisterebbe una corrispondenza certa tra codice trasponder e utente. Ci sono scambi di bidoncini fra utenti e comunque il numero di bidoncini esposti per lo svuotamento è di molto inferiore a quelli distribuiti: circa il 20-30 per cento dei contenitori assegnati a suo tempo, non verrebbe mai o quasi mai svuotato dai proprietari. Poi sono stati distribuiti a suo tempo troppo bidoncini differenti tra loro (da 60 a 360 litri) e in sintesi, per rimediare a tutto questo servirebbe un’ulteriore squadra operativa composta da 1 autista e 2 caricatori.
 Tutto o quasi da rivedere insomma, stando all’analisi Seab del servizio comunale di raccolta dei rifiuti e la conseguenza sarà una spesa non indifferente e questo a pochi mesi dall’avvio della raccolta anche dell’organico.

«Diverse cose da rivedere»

 LAIVES. «Il servizio Seab è antieconomico per il Comune e deleterio per le tasche dei cittadini». Iniazia così una nota di Francesco Paolo Cocca, coordinatore di Forza Italia a Laives che entra nel merito sulle proposte che la stessa Seab ha fatto di recente - e messo per iscritto - e che hanno sollevato subito numerose perplessità anche fra gli amministratori comunali. Ma vediamo, di seguito, le considerazioni e le proposte fatte da Cocca: «L’articolo 49 del D.lgs. n. 22/1997 (decreto Ronchi) ha disposto la soppressione della tassa rifiuti, prevedendo la contestuale istituzione di una tariffa con la quale coprire “i costi per i servizi relativi alla gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti di qualunque natura o provenienza giacenti sulle strade ed aree pubbliche e soggette ad uso pubblico”: la tariffa di igiene ambientale (Tia). La Tia ha una struttura “binomia” essendo composta da due parti: una parte fissa, che il decreto denomina “tariffa di riferimento”; una parte variabile, che dovrebbe essere determinata dal Comune sulla base della quantità dei rifiuti conferiti dagli utenti e sull’entità dei costi del servizio, in maniera tale da assicurare la piena copertura delle spese di esercizio e di investimento. Rispetto alla Tarsu, i costi considerati rilevanti per la tariffa sono maggiori, poiché comprendono anche le spese di gestione del tributo e, soprattutto, il costo integrale della raccolta e smaltimento dei rifiuti esterni, nonché dei rifiuti provenienti da altri servizi di interesse collettivo (rifiuti “verdi” e rifiuti cimiteriali). Questo elemento continua a generare una certa perplessità in ragione della natura indivisibile del predetto costo che mal si concilia con l’impronta “privatistica” della nuova entrata comunale, soprattutto ove si consideri che tali costi entrano a far parte della quota “fissa” della tariffa, così indifferentemente, gravando su tutti coloro che realizzano il presupposto impositivo. Come intervenire, dunque, per promuovere realmente la riduzione della produzione dei rifiuti, il riciclo di materia, e contemporaneamente evitare che aumenti la spesa a carico del Comune e del cittadino?»
 Secondo la nota del coordinatore locale di Forza Italia queste sono le possibili soluzioni: «Municipalizzazione del servizio; introduzione dei sacchetti prepagati per il conferimento del rifiuto indifferenziato. In questo modo, il cittadino acquisterebbe i sacchetti marcati che il Comune venderebbe ad un costo equivalente al costo di smaltimento del sacchetto medesimo. I sacchetti hanno un volume preciso e, per quanto si schiaccino i rifiuti, non possono contenerne una quantità troppo diversa dall’effettiva capacità. Il passaggio volume-peso è empiricamente desumibile. E moltiplicando i chilogrammi di rifiuto per il costo di smaltimento si ottiene il costo del sacchetto; esenzione per la raccolta differenziata; detrazioni per le fasce sociali più deboli: disoccupati, pensionati con redditi bassi, famiglie numerose ed altro ancora».

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martedì, 01 aprile 2008

Comune di Laives



COMUNICATI del 26.03.2008


NOTIZIE




Sì al progetto di una struttura espositiva in zona Vurza



La giunta comunale ha approvato il progetto preliminare per la costruzione di una struttura espositiva nella zona produttiva Vurza. Il progetto, firmato dall'architetto Luca Emanuelli di Reggio Emilia, prevede una spesa complessiva di 450 mila euro.

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venerdì, 14 marzo 2008




La Svp chiede che parte dei 53 mila metri cubi siano spostati altrove. Forti: «Basta alloggi, servono più spazi aperti»
«San Giacomo, troppa cubatura in centro"
Il Comune attende una nuova proposta per la zona ex Amonn
Alto Adige, 11 MARZO 2008
BRUNO CANALI



 LAIVES. Il vicesindaco Forti sta aspettando la nuova proposta che l’architetto Amplatz dovrebbe preparare per la trasformazione in chiave edilizia della grande zona ex Amonn, nel cuore di San Giacomo. Una prima ipotesi che prevedeva la costruzione di 53 mila metri cubi è stata respinta perché ritenuta troppo invasiva per il centro abitato: già oggi la concentrazione di alloggi è massima.
 A chiedere un ripensamento del nuovo progetto che andrà anch’esso ad incidere sull’area centrale dell’abitato di San Giacomo erano stati gli stessi rappresentanti Svp della frazione, allarmati per una previsione urbanistica di tale portata: 53 mila metri cubi non sono uno scherzo, soprattutto se vengono calati nel centro di San Giacomo, accanto ad un altro colosso edilizio come è il quartiere «Garden Village» in fase di ultimazione. I rappresentanti Svp di San Giacomo (in consiglio comunale sono Andreas Mumelter e Monika Espen) erano arrivati a minacciare di non votare il piano di attuazione dell’area Amonn se non fosse stata apportata la modifica richiesta e la soluzione rimane quella di prevedere lo spostamento altrove di una parte almeno della cubatura complessiva. «È la strada che contiamo di intraprendere - conferma anche il vicesindaco Georg Forti - perché altrimenti l’impatto di tutti quei metri cubi nel cuore di San Giacomo rischierebbe di diventare pesante. Attendo dal progettista una ulteriore proposta e, come detto, bisognerà mettere in conto uno spostamento altrove, così da dare maggior respiro a ciò che verrà costruito in centro».

 In sostanza, come è stato del resto per tutti gli altri ex magazzini presenti all’interno dei centri abitati (vedi lo stesso Espen di San Giacomo) quando si decide la trasformazione per costruire case, si mette a disposizione del proprietario una adeguata cubatura, calcolata in base a quella dello stesso magazzino. Il risultato sono volumetrie notevoli, che solo in minima parte il Comune è in grado di governare. Per quanto concerne l’ex Amonn di San Giacomo, ovviamente il proprietario non rinuncerà ai suoi diritti ovvero a sfruttare economicamente tutti gli spazi che il Puc gli mette a disposizione. Per questo il Comune dovrà proporre una suddivisione di quei 53 mila metri cubi, tenendone una parte in centro a San Giacomo e consentendo di spostare altrove il resto, anche se non si sa ancora dove. Si tratta di un intervento urbanistico col si giocherà il futuro dell’intero abitato.
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domenica, 09 marzo 2008




Costituito il comitato pari opportunità
INTENSA ATTIVITÀ
 
Alto Adige, 09 MARZO 2008

 LAIVES. Nominato di recente dal consiglio comunale, il Comitato per le pari opportunità inizia a lavorare. Ne fanno parte il sindaco e quindi le consigliere comunali Patrizia Simone (presidente del comitato pari opportunità) Monica Espen, Siegliende Niederstaetter, Rosa Maria Wieser e Luisella Raveane, insieme a Valentina Armani, Carla Franceschini. Pia Carli e Lina Montan. Ciò che questo comitato si propone è quello di rimuovere ogni comportamento discriminatorio che faccia riferimento all’appartenenza sessuale così come di ogni altro ostacolo che di fatto possa limitare l’uguaglianza fra donne e uomini nel mondo del lavoro e sul territorio. Verranno anche proposte via via iniziative che riguardino specificatamente tematiche di genere femminile e già dalle prime riunioni, in questo senso, si è cerato un clima di grande motivazione e partecipazione.
 Tra le prime cose, la mostra dei disegni che i bambini delle quarte classi elementari tedesche di Laives hanno realizzato per partecipare al concorso provinciale «La donna in rosso», allestita nell’atrio del municipio e poi anche conferenze. (b.c.)
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sabato, 01 marzo 2008




Scuola di San Giacomo: una mensa e cinque nuove aule
PROGETTO DELL’ARCHITETTO REBECCHI
  Alto Adige, 01 MARZO 2008

 LAIVES. L’architetto Stefano Rebecchi, capo dell’ufficio lavori pubblici del Comune, ha predisposto un progetto per realizzare una mensa e 5 nuove aule in zona scolastica a San Giacomo. Per adesso tutto è a livello di abbozzo, ma nei programmi dell’amministrazione comunale vi è comunque la volontà di costruire una mensa anche a San Giacomo. Il progetto dell’architetto Rebecchi ha previsto un edificio dalle linee moderne, con un piano terra dove troverà posto la mensa scolastica e quindi un primo piano con 5 aule e i vani accessori. «Il costo di questa ipotesi progettuale si aggira attorno ai 2 milioni e 150 mila euro - dice lo stesso Rebecchi - ed eventualmente si potrebbero aggiungere altre 5 aule rimanendo sempre all’interno del perimetro scolastico, in questo caso utilizzando uno spazio sullo stesso versante della caserma dei vigili del fuoco attaccando un blocco all’edificio esistente».
 Per la mensa, già è stabilito che verrà costruita dove c’è la vecchia palestra scolastica che dovrà essere abbattuta. Dopo l’entrata in funzione della palestra nuova infatti, quella di un tempo è utilizzata come deposito. Si era pensato di intervenire già adesso per adattarla temporaneamente a sala mensa, ma intanto gli scolari sono ospitati in un locale dei vigili del fuoco. In futuro, come detto, con la previsione che la popolazione scolastica aumenti, bisognerà trovare la soluzione definitiva, che sarà proprio la costruzione di una nuova mensa nello spazio che si libererà, in zona scolastica, accanto a via Maso Hilber, grazie all’abbattimento della vecchia palestra. Un’ultima considerazione economica: la progettazione dell’architetto comunale consentirà anche di risparmiare parecchi soldi rispetto alla prassi che vede quasi sempre questi incarichi affidati a tecnici esterni al municipio. (b.c.)
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sabato, 01 marzo 2008




 
Sala teatrale, appaltati ulteriori lavori

 San Giacomo: sono stati aggiudicati alla Regensberger con la sede a Campo Tures
Alto Adige, 01 MARZO 2008

 LAIVES. Con un ribasso del 22 per cento sulla somma iniziale di 840 mila euro, la ditta Regensberger di Campo Tures, si è aggiudicata i lavori di completamento del teatro di San Giacomo. L’apertura delle buste con le offerte è avvenuta l’altro pomeriggio.
 «La ditta che ha vinto l’appalto ha ottime referenze - dicono all’ufficio lavori pubblici del Comune - ed ha fatto lavori alle Terme di Merano e al teatro comunale di Bolzano. Per quanto riguarda la sala di San Giacomo, si tratterà di completare l’opera ovvero, pavimenti, rivestimenti delle pareti e controsoffittature acustiche. Infine anche 351 poltroncine, tanti saranno i posti a sedere in teatro».
 Come tempi, si prevede che serviranno circa 6 mesi per terminare i lavori e quindi, come è previsto, per quest’autunno il teatro di San Giacomo dovrebbe essere pronto. In tutto è costato circa 4 milioni di euro e, da parte delle associazioni locali, l’attesa si fa spasmodica dopo che per tanti anni l’attività ha dovuto adattarsi a spazi di fortuna. Proprio alcune di queste associazioni, recentemente hanno scritto una lettera al Comune per chiedere tempi certi di consegna e per manifestare i grossi disagi che debbono affrontare a causa del precariato che non consente una programmazione sicura delle iniziative. (b.c.)
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venerdì, 29 febbraio 2008




«Serve più collaborazione con Bolzano»
Inceneritore e scalo aeroportuale sono i problemi di attualità. Il consigliere comunale presenta un’interrogazione
Polonioli: c’è anche da affrontare la questione carcere
  Alto Adige, 29 FEBBRAIO 2008



 LAIVES. Recentemente c’era stato un vivace dibattito in merito all’ipotesi, avanzata dal sindaco del capoluogo altoatesino, di unire in una sola realtà comunale i territori di Laives e Bolzano. Va ricordato che tale ipotesi non ha incontrato a Laives grandi entusiasmi, ma è evidente che su determinate tematiche, tra le due realtà comunali sarebbe necessaria maggiore volontà di collaborazione.
 È stato in occasione del dibattito che Rosario Grasso, consigliere di Rifondazione comunista a Laives, aveva sostanzialmente bocciato Spagnolli, dichiarando che il rischio di un matrimonio del genere sarebbe stato quello di trovarsi poi in casa le strutture che il capoluogo non desidera. Lo stesso consigliere adesso ha presentato una interrogazione che ha analogie con il discorso. Grasso affronta la questione dell’inceneritore di Bolzano «Impianto che verrà ubicato poco più a sud di quello attuale, a poca distanza dal territorio comunale di Laives. La tecnologia che verrà applicata - aggiunge Grasso - pur essendo tra le più avanzate, non potrà certo garantire una emissione zero di sostanze inquinanti, sostanze che irrimediabilmente interesseranno anche noi».

 E qui si aggancia il discorso della continuità territoriale fra Laives e Bolzano e del livello di collaborazione tra le due amministrazioni comunali. «Effettivamente non abbiamo mai affrontato con Bolzano e con la Provincia questi temi - spiega il sindaco Giovanni Polonioli - e accanto all’inceneritore mettiamoci pure aeroporto e nuovo carcere. Vero è che non possiamo incidere sulle scelte che Bolzano opera nel suo territorio comunale, ma ci rimane comunque la possibilità di manifestare la nostra preoccupazione eventualmente». Gli fa eco l’assessore dei Verdi, Giorgio Zanvettor: “Non c’è grande partecipazione con Bolzano anche se bisogna tenere presente che per strutture come aeroporto ed inceneritore, la legge urbanistica provinciale parla di interesse sovracomunale, dove la Provincia ha ampio margine di decisione. Al di là di questo, anch’io ritengo che sarebbe sensato lavorare con maggiore collaborazione tra noi e il capoluogo».
Esempi di scarsa collaborazione tra le due amministrazioni comunque non ne mancano, anche sulle piccole cose.
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giovedì, 28 febbraio 2008




 «I camion vanno deviati»
Vurza/2. Ampliamento: un appello lanciato dal Centro
  Alto Adige, 28 FEBBRAIO 2008

 LAIVES. In riferimento alla prevista nuova edificazione in zona Vurza con 23 aziende artigiane e constatato l’inizio dei lavori, il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo esprime apprezzamento per le soluzioni previste nel progetto e particolarmente attente al risparmio energetico. Ma evidenzia anche «L’utilizzo di numerosi mezzi di trasporto. Gli abitanti vicini al cantiere e quelli di San Giacomo desiderano che l’intero cantiere Vurza con la sua complessa attività arrechi pochissimi inquinamenti nella zona, che per esperienza sanno essere di tipo acustico e atmosferico, e non ultimo provochi pericoli nelle manovre in prossimità della curva con incrocio». Il Centro Attenzione Permanente propone l’installazione di un cartello stradale da porre all’uscita dell’area-cantiere Vurza (statale 12) con divieto di svolta a destra direzione San Giacomo».
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giovedì, 28 febbraio 2008




«Manifesta troppo cara»
Vurza/1. Spazio artistico con problemi, dice il sindaco
  Alto Adige, 28 FEBBRAIO 2008

 LAIVES. La previsione di spesa che arriva a 400 mila euro non è uno scherzo per le casse comunali sempre al limite. «È per questo che abbiamo frenato il progetto di realizzare uno spazio espositivo in zona Vurza - dice il sindaco Giovanni Polonioli - nell’ambito di Manifesta, la biennale d’arte europea contemporanea». L’idea iniziale era appunto quella di allestire uno spazio in zona produttiva Vurza per ospitare una parte della manifestazione. Era anche stato contattato un architetto affinché predisponesse un progetto ma adesso, come dice il sindaco, bisognerà pensarci meglio, proprio perché la previsione di spesa a carico del Comune appare proibitiva. Se non arriveranno contributi specifici quindi, è probabile che l’idea, per quanto bella ed interessante, alla fine verrà abbandonata, accontentandosi di qualche manifestazione alternativa. (b.c.)
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giovedì, 28 febbraio 2008




«San Giacomo ha bisogno del treno»
Il vice sindaco: fermata indispensabile, la frazione cresce
La giunta comunale insiste. Intanto prende forma la nuova stazione cittadina. Migliori collegamenti
  Alto Adige, 28 FEBBRAIO 2008



 LAIVES. La nuova stazione ferroviaria sta prendendo forma rapidamente e parlando di collegamenti con Bolzano, si guarda anche alla opportunità di avere una fermata dei treni pure a San Giacomo. «Per l’Oltradige in questi giorni si parla del tram - dice il vice sindaco Georg Forti - mentre da noi, che abbiamo una situazione diversa, una soluzione sarebbe proprio quella del treno».
 Forti quindi spiega che sarebbe opportuno avere anche la fermata ferroviaria a a San Giacomo, tenuto conto che lì la popolazione sta crescendo rapidamente anche per le grandi aree edilizie messe a disposizione. «Una linea tranviaria andrebbe incontro a problemi notevoli vista la situazione esistente - afferma Forti - mentre invece potrebbe essere proprio il treno la soluzione di tanti problemi. La nuova stazione ferroviaria sta prendendo forma; se vi fosse anche la fermata per San Giacomo il servizio sarebbe ottimo per tutti i nostri numerosi pendolari».

 Insieme alla stazione, l’intervento in corso a Laives prevede anche la trasformazione dell’area attorno. «Sono tante le automobili che ogni giorno vengono parcheggiate nei pressi della nostra stazione ferroviaria - continua Forti - e prevediamo quindi di ampliare l’area adibita a parcheggio, così come potenzieremo la dotazione di portabici».
 A proposito di collegamenti fra la stazione ferroviaria e il resto del territorio comunale, oltre al bus circolare della Sasa e al Taxi bus che fa la spola con Vadena e Bronzolo, è in previsione l’allestimento di un servizio anche verso Pineta monte. Se ne sta occupando l’assessorato provinciale e tra non molto dovrebbe essere chiaro quale tipo di mezzo verrà utilizzato, se un bus circolare oppure un Citybus, come già succede in altre realtà della provincia. Come aveva avuto modo di sottolineare lo stesso assessore Thomas Widmann, proprio l’arrivo imminente della nuova stazione ferroviaria di Laives impone un potenziamento del servizio di trasporto sul territorio. C’è un intero quartiere, come Pineta alta, che non è servito da alcun mezzo pubblico, nonostante vi risiedano centinaia di famiglie. E’ una situazione che va affrontata e risolta e con ogni probabilità lo si farà con una linea interna di Citybus.
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mercoledì, 27 febbraio 2008




«Manifesta, svanito il progetto per la zona Vurza»
Il Comitato di San Giacomo: il Comune aveva promesso uno spazio espositivo in occasione della grande esposizione
  Alto Adige, 27 FEBBRAIO 2008

 LAIVES. Che fine ha fatto il progetto di aprire uno spazio espositivo in zona Vurza nell’ambito di «Manifesta», la biennale europea d’arte contemporanea che quest’anno sarà ospitata in Trentino Alto Adige? Se lo chiede il Comitato di attenzione permanente di San Giacomo, secondo il quale il progetto sarebbe molto importante «ma di recente se ne sono perse le tracce». Manifesta prenderà il via il 19 luglio e si dispiegherà attraverso 150 chilometri di siti storici e industriali della regione (è la prima volta che non viene scelta una singola città ma un intero territorio). A settembre, sostiene Lorenzo Merlini del Comitato, «avevamo letto che il Comune di Laives aveva deciso di creare uno spazio espositivo all’interno della zona produttiva Vurza in sintonia con “Manifesta 2008”. Addirittura si era detta che la giunta aveva affidato all’architetto Emanueli la progettazione del padiglione espositivo». Ora però il Comitato si sta domandando «che fine abbia fatto tale progetto che, tra l’altro, avrebbe dovuto essere inserito nel Puc. Vorremmo capire se la disponibilità offerta con tanta decisione, allora, risulta essere ancora un’opportunità fattibile perché come promesso doveva soddisfare, a manifestazione conclusa, numerose iniziative espositive organizzate da enti e associazioni locali. Perché farci scappare questa importante se pur piccola occasione?».
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categoria:comune di laives, transart manifesta
lunedì, 25 febbraio 2008




MANIFESTA 7, BIENNALE EUROPEA DI ARTE CONTEMPORANEA
(zona Vurza)

La biennale avrà luogo in Trentino Alto Adige dal 19 luglio al 2 novembre 2008 e si dispiegherà attraverso 150 chilometri di siti storici e industriali della Regione Trentino – Alto Adige.
Manifesta è un'esposizione europea di arte contemporanea, tra le più importanti a livello internazionale. È itinerante e si svolge ogni due anni in una città diversa.
Manifesta intende promuovere nuove idee e forme dell'arte. A tal fine effettua una ricerca del territorio intellettuale e geografico di tutta Europa per un confronto tra le caratteristiche specificamente culturali e artistiche e il vasto contesto europeo in una società in evoluzione.
Per il 2008 la Fondazione Manifesta ha scelto la regione Trentino - Alto Adige e per la prima volta non si svolge in una città, ma in una regione.
L’Ufficio Cultura Italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, nell’ambito degli interventi volti a sensibilizzare e avvicinare i cittadini nei confronti dell’arte nelle sue varie sfacettature, organizza “Aspettando Manifesta - Serate e Pagine a tema”, una serie di conferenze che si svolgeranno a cadenza mensile presso il Centro Trevi di Bolzano, dedicate alla comprensione e promozione dell’arte di oggi e rivolte a un pubblico allargato.
Il Comune di Laives sollecitato dalla Provincia di Bolzano ha deciso di creare uno spazio espositivo all’interno della zona produttiva Vurza in sintonia con “Manifesta 2008” Così potevamo leggere il 30 settembre 2007 e ancora “L’esperimento è sicuramente interessante e l’amministrazione comunale, nell’approvarlo, dimostra di crederci: ha dato il primo benestare, affidando all’architetto Emanueli la progettazione del padiglione espositivo”.
Il Centro Attenzione Permanente San Giacomo che segue con molta attenzione l'interessante impatto che l'aspetto artistico può dare alle comunità locali, si sta domandando che fine ha fatto tale progetto che, tra l'altro, avrebbe dovuto essere inserito nel Piano urbanistico comunale.
Vorrebbe sapere se la disponibilità offerta con tanta decisione,allora, risulta essere ancora una opportunità esclusiva, importante e fattibile perchè come promesso doveva soddisfare, a manifestazione conclusa, numerose iniziative espositive organizzate da enti e associazioni locali.
Sappiamo bene che Manifesta è l'unica biennale itinerante nel mondo, perchè allora farci scappare questa importante vantaggiosa, se pur piccola occasione?


Centro Attenzione Permanente San Giacomo

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domenica, 24 febbraio 2008




«La cittadella in consiglio»
RICHIESTA DI GRASSO
Alto Adige, 24 FEBBRAIO 2008

 LAIVES. Finora di cittadella sportiva in zona Galizia si è parlato in varie sedi, ma mai in consiglio comunale. Si sa che grazie ad un accordo con il Comune, l’Fc Alto Adige «metterà su casa» proprio in Galizia e che questo sta stimolando la discussione anche a livello politico comunale perché potrebbe essere l’occasione per spostare definitivamente il lido. Sulla questione c’è da registrare una interrogazione del consigliere Rosario Grasso (Rifondazione comunista) il quale, preso atto del dibattito in corso, chiede alla giunta se non ritenga sia giunto il tempo affinchè il discorso relativo alla cittadella dello sport venga portato anche in consiglio comunale. «Sarebbe opportuno informare anche la cittadinanza sulle principali caratteristiche del progetto - aggiunge Grasso - in quanto avrà certamente delle ricadute, economiche, ambientali e per la qualità della vita, sulla città».
 Nonostante il tema sia in ballo da un paio d’anni - da quando appunto - venne firmato un protocollo d’intesa tra Comune e società Fc Alto Adige, ufficialmente in consiglio comunale non se ne è mai neppure accennato. All’inizio probabilmente perché tutto era a livello di abbozzo, mentre da ultimo, con il via libera della Provincia e la certezza dei primi finanziamenti, il progetto sta assumendo un profilo concreto. (b.c.)
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sabato, 23 febbraio 2008


 «La sala teatrale pronta in autunno»
 Il sindaco dà ampie garanzie alle associazioni culturali di San Giacomo. Presto un incontro chiarificatore
Alto Adige, 23 FEBBRAIO 2008

 LAIVES. Le associazioni culturali di San Giacomo si lamentano per i tempi incerti di consegna della nuova sala polifunzionale in fase di ultimazione accanto alla zona scolastica e con una lettera chiedono all’amministrazione comunale di indicare scadenze sicure, così da poter organizzare le iniziative prossime. «Ho già avuto modo di spiegare che la sala sarà pronta per autunno di quest’anno», dice il sindaco Giovanni Polonioli che del consorzio di gestione della zona scolastica di San Giacomo è il presidente. Polonioli garantisce che questa scadenza verrà rispettata.
 Poi aggiunge che si farà prossimamente anche un incontro con le associazioni di San Giacomo per illustrare la situazione e le prospettive.

 Anche l’assessore Christian Tommasini, in qualità di responsabile per al cultura, è stato tirato in ballo dalle associazioni di San Giacomo. «Non ho competenza sui lavori pubblici ed ho anche spiegato agli operatori di San Giacomo che il mio assessorato entrerà in gioco per quanto attiene gli aspetti gestionali della struttura una volta che sarà operativa. La volontà, già manifestata agli interessati, è quella di allestire anche a San Giacomo un programma che vada incontro alle esigenze della comunità locale e ne parleremo durante l’incontro previsto».
 Sul versante dei lavori, dopo avere avuto garanzia dei finanziamenti il consorzio guidato da Polonioli ha dato il via alla fase finale che prevede il completamento dell’impiantistica e quindi l’arredamento della grande sala teatrale, capace di oltre 300 posti a sedere. Essendo proprio una gestione consortile tra Laives e Bolzano, i problemi sono quasi sempre stati causati dalla farragine che ha caratterizzato il rapporto tra le due amministrazioni comunali. Nel prossimo autunno il traguardo sarà raggiunto.
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venerdì, 22 febbraio 2008




Cantiere Vurza: inquinamenti e pericoli

Facendo riferimento alla prevista nuova edificazione in zona Vurza comprendente il complesso denominato “Consorzio K 11” dove troveranno sede 23 aziende artigiane e constatato l'inizio dei lavori, il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo esprime apprezzamento per le soluzioni previste nel progetto e particolarmente attente al risparmio energetico.
Per costruzioni di questo tipo, la cui cubatura sarà approssimativamente di 50.000 m, certamente verranno utilizzati, nella sua realizzazione, numerosi mezzi di trasporto,
Gli abitanti vicini al cantiere e quelli di San Giacomo desiderano che l'intero cantiere Vurza con la sua complessa attività arrechi pochissimi inquinamenti nella zona, che per esperienza sanno essere di tipo acustico e atmosferico, e non ultimo provochi pericoli nelle manovre in prossimità della curva con incrocio.
Nello specifico si ritiene che i mezzi di trasporto per raggiungere il cantiere dovrebbero percorrere la variante attraverso il tunnel e non la vecchia statale che attraversa la frazione di San Giacomo.
Il Centro Attenzione Permanente pone all'attenzione dell'amministrazione comunale di Laives le preoccupazioni sopra descritte e come indicazione risolutiva propone l'installazione di un cartello stradale da porre all'uscita dell'area-cantiere Vurza (Statale 12) con divieto di svolta a destra direzione San Giacomo.
 Centro Attenzione Permanente San Giacomo

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venerdì, 22 febbraio 2008




Grido d’allarme del Centro culturale di San Giacomo. «Ritardi da 10 anni, nemmeno fosse il Duomo di Milano»
Ancora incerta la data della consegna. Dura lettera alla giunta
Alto Adige, 22 FEBBRAIO 2008
   

 LAIVES. Una data certa per la consegna della nuova sala teatrale di San Giacomo ancora non c’è e questo contribuisce a mantenere in uno stato di precarietà anche le iniziative delle associazioni culturali della frazione che hanno previsto varie manifestazioni nel corso di quest’anno. Così i rappresentanti del Centro culturale San Giacomo Aguzzo 82 hanno preso carta e penna e hanno scritto una lettera al sindaco Polonioli e agli assessori Renzo Gerolimon (lavori pubblici) e Christian Tommasini (cultura). Nella missiva chiedono notizie in merito alla sala teatrale.
 «Il programma di attività del Centro culturale San Giacomo per il 2008 - si legge nella lettera - è già stato portato a conoscenza degli associati e dell’opinione pubblica locale. Purtroppo non si discosta di molto dal programma degli anni precedenti dal momento che la nostra attività si svolgerà all’aperto ed in situazioni precarie. Per l’autunno di quest’anno però, dopo avere più volte ottenuto rassicurazioni dall’amministrazione comunale circa la possibilità di utilizzare il teatro aula magna delle scuole dall’ottobre 2008, abbiamo inserito nel nostro programma eventi culturali di rilievo. Ma la condizione attuale della struttura e l’andamento dei lavori non permetteranno sicuramente di utilizzarla entro i tempi dati per certi da politici e amministratori. Ciò metterebbe in forte crisi organizzativa la nostra associazione».

 E’ un grido di allarme che il Centro culturale San Giacomo Aguzzo 82 ha inteso lanciare nei confronti dell’amministrazione comunale, dopo anni di precariato logistico che ha fortemente penalizzato, ridimensionandole, molte delle proposte. «Facciamo anche presente che la compagnia teatrale Strapaes non è ancora in grado di organizzare la tanto auspicata rassegna poiché priva delle necessarie certezze. Ci risulta che anche la scuola elementare locale stia lavorando da tempo alla preparazione di uno spettacolo multimediale sulla storia del paese che dovrebbe essere presentato prima che termini l’anno scolastico. Non abbiamo mai capito quali sono gli intoppi che dopo oltre 10 anni hanno finito per paragonare l’attesa del teatro a quella del Duomo di Milano. Se si vuole investire nella cultura servono impegno e lungimiranza che sono venuti a mancare».
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martedì, 19 febbraio 2008




«L’estrazione del porfido da ricordare in un museo»
Lanciata la proposta
Alto Adige, 19 FEBBRAIO 2008

 ORA/BRONZOLO. Un museo del porfido nella stazione di Laives? La proposta viene dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo che - lanciando l’idea di un dibattito in tal senso - fa alcune considerazioni importanti, a cominciare dalla storia dell’estrazione. «La valle dell’Adige» - e più precisamente l’area compresa fra Ora, Bronzolo, Vadena, Laives - fu interessata agli inizi dell’Ottocento dal fenomeno estrattivo del porfido. Pur senza particolari forme di escavazione e di lavorazione, il recupero di blocchi e blocchetti erratici («saonete») simili a masselli, permetteva di ottenere un prodotto adatto alla pavimentazione delle strade. La diversificazione del prodotto, estratto nelle diverse località, tenuta viva, allora, dalle tensioni di un mercato più dinamico, metteva in luce forme di sfruttamento che più si avvicinavano alla logica industriale. L’organizzazione del lavoro era curata... Manovali, «braccianti di sassi», sgaggiatori, scalpellini, minatori, cubettisti e fabbri costituirono le principali categorie di lavoratori impiegati negli scavi della pietra. Anche i giovani che non avevano compiuto i 16 anni di età potevano essere coinvolti per il carico di pietre da pavimentazione sui carri ferroviari o per la realizzazione manuale di pietrisco e ghiaia. L’attività di cava godeva inoltre della supervisione di maestri e soprastanti in grado di istruire e di correggere gli esecutori».
 Continua il Centro Attenzione Permanente: «Basterebbe tutto questo, come premessa, per capire cosa ha rappresentato e rappresenta quel patrimonio culturale, sociale ed economico della conca atesina che fu e seppur marginalmente lo è ancora oggi. Perchè disperderlo e/o relegarlo in poche pagine di libri e non recuperarlo nelle diverse forme comunicative per poi riproporlo in un unico progetto da inserire nella nuova stazione Ferroviaria di Laives?» Segue la proposta operativa: «Il contributo delle diverse amministrazioni, attraverso gli assessorati competenti, ma anche quello dei semplici cittadini potrebbero unitariamente proporre un grande progetto sulla conoscenza della storia del porfido, utile didatticamente ai molti giovani studenti, alla popolazione, ma altrettanto significatva anche per il mondo turistico con una considerazione di fondo come riguarda anche il treno inteso come trasporto ecocompatibile verso la storia e la cultura di piccole, ma inportanti realtà della conca atesina».
 Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo intende aprire un dibattito che favorisca questa grande opportunità che in futuro potrebbe estendersi anche nelle cave di porfido lasciate da tempo in disuso e prese in considerazione - per farle conoscere meglio - anche dall’ex giunta comunale di Bronzolo.
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martedì, 19 febbraio 2008




«Gli abitanti coinvolti per il futuro»
Alto Adige, 19 FEBBRAIO 2008

 LAIVES. In merito alle problematiche di Pineta e alle intenzioni espresse dal sindaco Polonioli, interviene con una nota il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione comunista) evidenziando che «Da sempre abbiamo sostenuto la necessità di un approccio d’insieme alle problematiche di Pineta, di un piano complessivo di recupero e di sviluppo che fosse in grado di dare soluzioni ai problemi più urgenti nel vecchio nucleo abitativo e che portasse ad un’effettiva riqualificazione urbana della frazione». Grasso critica quindi la giunta comunale «che continua a procedere con interventi occasionali invece che alla luce di un progetto coerente e partecipato. Ora siamo felici che la maggioranza se ne sia finalmente convinta. L’area occupata dal comparto pubblico è l’unica all’interno della frazione che permetta un intervento sostanziale in grado di dare all’abitato una sua fisionomia e che consenta la realizzazione di quelle strutture di cui da tempo la popolazione ha segnalato la mancanza. Ben venga dunque questa svolta, per la verità inattesa, ma a precise condizioni e con le dovute garanzie, la prima delle quali riguarda il coinvolgimento della popolazione sin dai primi momenti e non a scelte effettuate. Si tratta di un aspetto non secondario che dovrebbe prevedere preliminarmente un’indagine conoscitiva dei problemi della frazione anche come occasione di coinvolgimento attivo degli abitanti e strumento di conoscenza da offrire alle professionalità che saranno chiamate al lavoro ideativo e di progettazione».
 Secondo Grasso però «restano alcuni dubbi che andrebbero fugati immediatamente. Cosa succederà ora del progetto di recente approvato di ristrutturazione della scuola elementare con relativa costruzione della sala mensa? Subirà dei ritardi o si intende procedere ugualmente alla loro realizzazione?». Altro aspetto importante, sottolinea il consigliere, «è quello dei finanziamenti. Qualche tempo fa, a fronte di richieste del capogruppo Svp di prioritari interventi per le scuole di San Giacomo e Laives, ci era stato assicurato che i finanziamenti erano garantiti per tutte le strutture e che Pineta non sarebbe scivolata all’ultimo posto. È ancora così o sono venuti a mancare i fondi necessari? La cosa non è di secondaria importanza perché, nel secondo caso, forte sarebbe il sospetto di una manovra diversiva. Infine deve essere ben chiaro che ciò che è pubblico deve rimanere nella disponibilità dei cittadini e va definitivamente abbandonata l’ipotesi avanzata dall’assessore Gerolimon di cedere aree ai privati».
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sabato, 16 febbraio 2008
Pineta
Ció che allontana i cittadini dalla politica é molto spesso la sensazione di essere presi in giro, l’assistere al quotidiano scaricabarile tra i vari enti, il non vedere attuato ciò che solo con un po’ di buona volontà e di impegno sarebbe in brevissimo tempo realizzabile. Ed é proprio questo che sta avvenendo a Pineta con l’impianto semaforico all’incrocio con via Dolomiti. Da tempo sono note le sempre maggiori difficoltà di immissione sulla statale da parte di chi proviene dall’interno dell’abitato, ma finora, nonostante le promesse, la pratica relativa al semaforo si è arenata nei meandri della burocrazia. Il problema non riguarda poi solo la via Dolomiti, ma anche la via degli Alpini dove si ripropone la stessa situazione, aggravata da un’evidente situazione di pericolo costituita dall’entrata al parcheggio del negozio di elettrodomestici.
Avevamo proposto di approfittare dei lavori della variante per realizzare almeno una corsia di immissione per i veicoli diretti a sud. Ci era stato promesso un interessamento, ma finora non abbiamo avuto risposta alcuna, i lavori della variante sono proseguiti, mentre le situazioni di rischio sono all’ordine del giorno e solo per fortuna si sono avuti finora solo incidenti di lieve entità.
Cosa si aspetta dunque per agire? Se si ritiene superfluo intervenire bisogna avere il coraggio di dichiararlo prendendosene la responsabilità, al contrario vanno indicate le soluzioni ed i relativi tempi di realizzazione.

Rifondazione Comunista - Laives
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mercoledì, 13 febbraio 2008


Grande opportunità per un museo del porfido nella nuova stazione ferroviaria di Laives
“Spesso la parola porfido viene associata ai cubetti, ai sampietrini e alla posa ad archi che caratterizzano molte splendide piazze. Ma il porfido non è solo questo.
In Italia e in Europa si possono ammirare numerose opere realizzate con differenti tipologie di prodotto abbinate a pietre locali in sintonia con lo stile e la storia del luogo.
La val d'Adige e più precisamente l'area compresa fra Ora, Bronzolo, Vadena, Laives fu interessata agli inizi dell'Ottocento dal fenomeno estrattivo del porfido. Pur senza particolari forme di escavazione e di lavorazione, il recupero di blocchi e blocchetti erratici («saonete») simili a masselli, permetteva di ottenere un prodotto adatto alla pavimentazione delle strade.
La diversificazione del prodotto, estratto nelle diverse località, tenuta viva, allora, dalle tensioni di un mercato più dinamico, metteva in luce forme di sfruttamento che più si avvicinavano alla logica industriale. L'organizzazione del lavoro era curata.
Alcune operazioni necessarie per ottenere .il prodotto finito richiedevano un'adeguata specializzazione, ottenuta attraverso un'opportuna distribuzione degli operai, secondo le loro attitudini.
Manovali, «braccianti di sassi», sgaggiatori, scalpellini, minatori, cubettisti e fabbri costituirono le principali categorie.di lavoratori impiegati negli scavi della pietra.
Anche i giovani che non avevano compiuto i sedici anni di età potevano essere coinvolti per il carico di pietre da pavimentazione sui carri ferroviari o per la realizzazione manuale di pietrisco e ghiaia.
L'attività di cava godeva inoltre della supervisione di maestri e soprastanti in grado di istruire e di correggere gli esecutori” .
Basterebbe tutto questo, come premessa, per capire cosa ha rappresentato e rappresenta quel patrimonio culturale, sociale ed economico della conca atesina che fu e seppur marginalmente lo è ancora oggi.
Perchè disperderlo e/o relegarlo in poche pagine di libri e non recuperarlo nelle diverse forme comunicative per poi riproporlo in un unico progetto da inserire nella nuova Stazione Ferroviaria di Laives?..
Il contributo delle diverse amministrazioni, attraverso gli assessorati competenti, ma anche quello dei semplici cittadini potrebbero unitariamente proporre un grande progetto sulla conoscenza della storia del “PORFIDO”, utile didatticamente ai molti giovani studenti, alla popolazione, ma altrettanto significatva anche per il mondo turistico.
Il treno e la ferrovia come trasporto ecocompatibile verso la storia e la cultura di piccole , ma inportanti realtà della conca atesina.
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo vuol apripre un dibattito che favorisca questa grande opportunità che in futuro potrebbe estendersi anche nelle cave di porfido lasciate da tempo in disuso.

Lorenzo Merlini
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martedì, 12 febbraio 2008




«In arrivo una Consulta per la cultura»
 L’annuncio di Tommasini: servirà anche ad aiutare le associazioni

 Alto Adige, 12 FEBBRAIO 2008
BRUNO CANALI



 LAIVES. Sta per arrivare a Laives la Consulta culturale, «un organismo - spiega l’assessore competente Christian Tommasini - utile anche per coordinare le attività delle associazioni». Così il Comune replica alle polemiche avanzate in questi giorni da diversi sodalizi cittadini, che criticano la mancanza di una «regia» delle diverse iniziative. In giunta si discuterà anche del sito internet.
 Le associazioni di Laives sono alle prese con la necessità di garantire la massima visibilità possibile alle loro iniziative pubbliche e guardano ad Internet come a uno degli strumenti più efficaci per raggiungere i potenziali spettatori. Il Comune ha un proprio sito Internet ufficiale e sarebbe proprio quello lo spazio più indicato per inserire anche i link delle varie associazioni. Finora non esiste niente di simile e infatti più di una associazione se ne è lamentata. Ma le cose potrebbero cambiare. «Ritengo che quella di uno spazio nel sito Internet comunale sia un’esigenza giusta - afferma l’assessore Christian Tommasini, responsabile della cultura - e se ne può parlare in giunta. Il rapporto con le nuove tecnologie è sempre più stretto, verificheremo cosa è possibile fare in tal senso».

 Per quanto concerne la necessità di maggiore coordinamento tra le associazioni, invece, Tommasini dice che in programma vi è la nomina di una consulta culturale. «Sarebbe un organismo utile anche per coordinare l’attività delle associazioni - spiega -, valorizzando il lavoro di ciascuno. Anch’io sono convinto che le nostre associazioni facciano molto e che quindi sia opportuno pubblicizzare tutta questa attività. In prospettiva abbiamo la predisposizione di un “regolamento per la partecipazione”, strumento che regolamenterà la possibilità dei cittadini di prendere parte a diverse iniziative, comprese le consulte. Personalmente tengo molto allo strumento consultivo e alla opportunità di garantire la massima visibilità possibile al lavoro che svolgono stagione dopo stagione le nostre associazioni».
 Un coordinamento ben funzionante sarebbe prezioso per tutti, non solo per le associazioni, proprio perché eviterebbe di avere sovrapposizioni di appuntamenti a fronte di periodi nei quali invece non sono previste iniziative nel cartellone.
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martedì, 12 febbraio 2008




Ambiente: lezioni con l’ökoinstitut
IN TUTTE LE SCUOLE
Alto Adige, 12 FEBBRAIO 2008

 LAIVES. Anche quest’anno saranno gli esperti dell’Oekoinstitut di Bolzano a tenere, nelle scuole comunali, cicli di lezioni a carattere ambientalistico. La giunta comunale proprio di recente ha infatti approvato un piano di finanziamento dell’iniziativa per 12.950 euro e saranno complessivamente 370 lezioni fino alla fine dell’anno. Negli anni scorsi sono stati parecchi i progetti didattici concretizzati dalle scuole grazie alla collaborazione con l’Oekoinstitut, a partire dallo studio sui consumi energetici (e sistemi di risparmio) negli istituti scolastici. Innumerevoli anche le mostre, come quelle sul riciclaggio dei rifiuti e sulla conservazione dell’ambiente nelle sue molteplici manifestazioni. (b.c.
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venerdì, 08 febbraio 2008




Puc, il bando è in arrivo Incarico a un esterno
Alto Adige, 07 FEBBRAIO 2008

 LAIVES. È in dirittura di arrivo la predisposizione del concorso per la rielaborazione del Piano urbanistico comunale. «Probabilmente la prossima settimana sarà pronta la documentazione relativa al bando - spiega il vicesindaco Georg Forti - mediante il quale speriamo di individuare una figura di professionista al quale affidare la rielaborazione del nostro Puc».
 Inutile dire che attorno a questa operazione c’è grande attenzione, anche perché il Puc, con le sue previsioni che rimarranno in vigore 10 anni, è lo strumento che muove interessi rilevanti. Quanto al concorso, ci sarà una commissione giudicatrice che valuterà, oltre all’offerta economica dei professionisti in gara, anche le effettive capacità, dimostrate ad esempio in occasione di altri incarichi di questa natura in altre realtà comunali. Programmare lo sviluppo di un territorio per il decennio prossimo è compito delicato e non si debbono commettere errori che poi si rifletterebbero per tanti anni a venire sulla collettività.
 Detto questo, qualche indicazione è già stata data dagli amministratori locali. Il vicesindaco, ad esempio, ha spiegato che nel prossimo decennio si punterà soprattutto sul recupero di cubature esistenti piuttosto che sull’apertura di nuove aree di espansione. Del resto, ci sono ancora notevoli volumetrie da sfruttare nei centri abitati prima di espandere ulteriormente il perimetro urbano verso altre aree oggi ancora libere.
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giovedì, 07 febbraio 2008


La raccolta differenziata è calata di tre punti percentuale.

La notizia è di quelle da far fare un balzo sulla sedia.
Mentre ci si preoccupa del cosiddetto turismo dei rifiuti e si inserisce nel regolamento per la determinazione della tariffa una norma che non incentiva ad una loro minore produzione, ma tende solo a scoraggiare questa deprecabile abitudine, veniamo a scoprire che la raccolta differenziata è calata di tre punti percentuale.
Tra le probabili cause, l’inefficienza dell’amministrazione.
A dircelo è il consigliere Ceol, che così facendo ammette il fallimento di una politica dell’asporto rifiuti che coinvolge i responsabili del settore almeno delle ultime tre amministrazioni. All’assessore Tommasini, contro il quale era stata presentata anche una mozione di sfiducia, è stata levata la delega, ma anche con il nuovo responsabile finora non si è vista nessuna inversione di tendenza significativa.
Il risultato è nei dati. Con l’esternalizzazione del servizio sembra addirittura diminuito l’impegno nel settore, continuano a sussistere uno accanto all’altro diversi sistemi di raccolta e l’assistenza ai cittadini è praticamente assente, quasi che con la delega alla Seab, l’amministrazione potesse disinteressarsene.
D’altra parte quando al cittadino vengono mandati segnali contradditori, non ci si può certo meravigliare se si hanno risultati negativi, né si possono scaricare le responsabilità sul loro supposto scarso senso civico.
La tariffa dovrebbe essere proporzionale alla quantità di rifiuti residui prodotti e premiare quindi l’impegno personale. Invece con la scusa di impedire il pendolarismo delle immondizie ci si assicura combustibile per un inceneritore da 130.000 tonnellate che è in contraddizione con il proposito di giungere a valori elevati di recupero, riciclaggio e trasformazione del rifiuto prodotto. Ciò che ci si propone è infatti ottenere combustibile di qualità per l’incenerimento, ma in quantità tale da non dover ricorrere all’importazione dalle regioni limitrofe. Questo il limite per la raccolta differenziata, formalmente dichiarato nel “Piano provinciale di gestione dei rifiuti 2000” quando si rinuncia, ad esempio, ad un potenziamento della raccolta delle plastiche perché “…con l’inceneritore di Bolzano si ha un recupero energetico”.

Rifondazione Comunista - Laives

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giovedì, 31 gennaio 2008



Ceol e Frazza presentano le loro richieste
Incontro con Polonioli
Alto Adige, 31 GENNAIO 2008

 LAIVES. Dopo essere passati con il partito socialista, pur garantendo di rimanere in maggioranza, i consiglieri comunali Roberto Ceol e Loris Frazza avevano anche anticipato le loro condizioni: sottoporre al sindaco Polonioli una lista di punti ai quali assegnare priorità da qui ai prossimi mesi. Ieri Roberto Ceol si è presentato nell’ufficio del sindaco con la lista ed è stata l’occasione per approfondirla.
 «Gli intenti sulla priorità dell’azione amministrativa - ha commentato il sindaco Polonioli - ricalcano sostanzialmente quelli che fanno parte del nostro programma di coalizione e quindi credo che su questo ci potremo accordare con i due consiglieri socialisti. Le loro richieste coincidono con le nostre volontà e in questo senso ho voluto cogliere la parte positiva dell’azione come uno stimolo nei confronti della giunta».
 Il sindaco elenca quindi alcuni di questi punti programmatici cari al nuovo gruppo consiliare socialista: rielaborazione del Puc, pianta organica comunale, mensa scolastica, palazzetto dello sport, lido cittadino. «Sui punti troveremo certamente una convergenza con Ceol e Frazza - aggiunge Polonioli - e la prossima settimana conto di portare questa lista di priorità in giunta e poi anche in una riunione dei gruppi di maggioranza». La «lista della spesa» di Ceol e Frazza rappresenta la condizione per mantenere i due consiglieri ancorati alla maggioranza. Con la situazione politica attuale, i due voti di Ceol e Frazza sono determinati per la sopravvivenza.
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mercoledì, 30 gennaio 2008

comunicato


Che Laives è Bolzano costituiscano un’area metropolitana unica e che numerosi problemi siano risolvibili solo con un approccio complessivo ed attraverso la collaborazione delle varie amministrazioni, è nella realtà delle cose e non serviva certo il sindaco di Bolzano a ricordarcelo. Noi stessi abbiamo più volte sollecitato una maggiore capacità sinergica nell’affrontare questioni quali quelle della mobilità, dell’inquinamento, ma anche, ad esempio, il problema di giungere ad una maggiore autonomia dal potere provinciale.
La proposta avanzata in questi giorni a noi sembra però la classica manovra diversiva per distogliere l’attenzione da problemi ben più gravi che affliggono i due comuni e che si è incapaci di affrontare con la necessaria determinazione.
Se pensiamo infatti a Laives non possiamo non vedere la gravità della crisi apertasi all’interno del della maggioranza che governa la città con la fuoriuscita dal Partito democratico di due consiglieri. La maggioranza di Laives oggi è a termine e non è certo in grado di affrontare problemi così complessi come quelli sollevati dal sindaco di Bolzano, né può permettersi di determinare il futuro della nostra città.
Se poi il dibattito è portato avanti da chi solo poco tempo fa si è dichiarato disinteressato all’allungamento della pista dell’aeroporto di S. Giacomo in quanto collocato tutto nel territorio di Laives, o da chi non si preoccupa delle conseguenze di un inceneritore solo perche catastalmente collocato nel territorio del capoluogo provinciale, si comprende meglio la strumentalità della questione.
Venendo invece al concreto delle cose vediamo come i due comuni non siano finora stati in grado, ad esempio, di trovare un accordo su come limitare il traffico in entrata a S. Giacomo, o per collegare tra loro le ciclabili dei due comuni.
Ecco allora che diventare un quartiere di Bolzano, con l’interesse che viene dimostrato per la periferia, non ci interessa affatto e non vorremmo che in questa maniera fosse ancora più facile collocare sul nostro territorio tutte quelle strutture fortemente impattanti che non trovano posto nel capoluogo. Il nuovo stadio ne è un esempio concreto, ma a quanto pare l’assessore Tommasini si spinge ad offrire anche altre strutture senza curarsi dell’impatto che avranno sulla qualità di vita del territorio.
Si parta invece dai problemi concreti dei cittadini, affrontandoli in maniera coordinata, dimostrando nei fatti quello che viene enunciato solo a parole.

Rifondazione Comunista - Laives


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mercoledì, 30 gennaio 2008



«La fusione con Laives? Solo svantaggi»
di Marco Rizza
  Alto Adige, 30 GENNAIO 2008

 VADENA. Non piace al Comune di Vadena l’ipotesi di «fondersi» con Laives e Bronzolo. L’idea è rimbalzata nel dibattito politico dopo essere stata rispolverata in consiglio comunale a Laives. Il sindaco Alessandro Beati è molto chiaro: «Da una simile unione noi ne usciremmo svantaggiati, come una specie di circoscrizione senza portafoglio. E poi Vadena e la sua comunità hanno una storia, un’autonomia da difendere: non si può pensare solo a questioni economiche».
 Si è ricominciato a parlare di fusioni tra Comuni. Lo si è fatto a Bolzano, dove il sindaco Spagnolli ha suggerito la possibilità di aggregarsi con Laives (ma la reazioni, da una parte e dall’altra, sono state quasi sempre negative: sì a più collaborazione ma no alla fusione). Lo si è fatto anche a Laives, dove in consiglio comunale si è accennato alla possibilità di unirsi con Bronzolo e Vadena. Un’idea che in realtà gira da tempo. Perché - si chiedono i fautori - mantenere in vita tre amministrazioni comunali (quindi sindaci, consigli, assessori e assessorati, segretari, funzionari ecc.) per un bacino di residenti così piccolo?
 Ecco, una risposta arriva da Alessandro Beati, sindaco di Vadena e contrario all’ipotesi dell’aggregazione: «Intanto - spiega - un’ipotesi del genere andrebbe solo a nostro svantaggio: essendo il più piccolo dei tre centri, saremmo trattati come una specie di circoscrizione senza portafoglio. La maggioranza dei soldi andrebbero agli altri due paesi e, per dire, i lavori pubblici che ora ci possiamo permettere diventerebbero impensabili». Inoltre, prosegue Beati, «non è solo una questione economica. Anzi, vedere solo questo aspetto è sbagliato. Intanto c’è un problema di stabilità politica. Né Bronzolo né Laives se la passano bene, noi invece a casa nostra stiamo benissimo. E poi la storia di un Comune è importante. Vadena ha una sua storia, una sua autonomia che non può essere cancellata da un giorno all’altro».
 Non solo. Secondo Beati - che comunque afferma che «forse di queste cose si parla nei bar, a livello politico nessuno mi ha mai fatto una proposta in questo senso» - non è nemmeno scontata la «comunanza» con Laives: «Vadena confina anche con Ora, Termeno e Caldaro. Anzi, gli abitanti di Campi al Lago si sentono certamente più vicini a Caldaro che a Laives...». Quindi no alla fusione: «E in ogni caso lo si dovrebbe decidere con un referendum». Piuttosto, prosegue Beati, «sono favorevole a potenziare le convenzioni. Sono strumenti utili, che permettono di risparmiare e al contempo mantengono l’autonomia delle amministrazioni. Al momento, per esempio, abbiamo una convenzione con Laives per i vigili urbani e funziona bene. Potremmo usare la stessa formula anche per la giardineria o altri settori».
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mercoledì, 30 gennaio 2008


 Fusione Bolzano-Laives
Dalla politica è un coro di no «Idea assurda, meglio divisi»
Forti critica Polonioli «Sembra una battuta da festa di Carnevale»
 Alto Adige, 29 GENNAIO 2008

 LAIVES. Continua a far discutere la proposta lanciata qualche giorno fa dal sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli di fondere in un’unica realtà comunale la città capoluogo e Laives. Un’ipotesi dettata daldall’esistenza di una certa omogeneità territoriale, anagrafica e anche per quanto riguarda alcuni servizi. Le reazioni dei politici locali però sono tutte improntate allo scetticismo e alla cautela.
 Il sindaco Giovanni Polonioli ha detto di essere «più che favorevole alla riduzione del numero dei Comuni che sono decisamente troppi. Certo è che la fusione Bolzano-Laives sarebbe un’operazione molto forte. Bisognerebbe pensarci molto attentamente. Laives ipotizza comunque l’unione con Vadena e Bronzolo. Sarebbe più logico ed economico riunirli in un unico Comune, il nostro appunto. La proposta è scaturita in consiglio comunale. Intanto in attesa delle grandi rivoluzioni istituzionali, ci si accontenta di collaborare sul fronte dei servizi. Lo si fa già, ad esempio, per quanto riguarda Seab. Si potrebbe fare anche a livello di strutture tecniche. Penso in particolare al settore dell’urbanistica e all’ufficio legale. Unendo le forze, almeno su queste cose, si potrebbero ridurre notevolmente i costi e offrire un servizio migliore alla cittadinanza».
 «All’inizio pensavo fosse una battuta carnevalesca - taglia corto il vicesindaco Svp Georg Forti - un’idea assurda. Per determinati servizi sicuramente va ricercata più collaborazione con Bolzano, ma per il resto già abbiamo sia noi che loro tanti e tali problemi che c’è ben altro a cui pensare». Forti, costretto a letto per qualche giorno dall’influenza, garantisce che però già stamattina sarà in giunta e darà una «strigliata» al sindaco Polonioli il quale, a quanto si è capito, non vedrebbe invece male la fusione comunale.
 «No alle fusioni estemporanee e sì a quelle di idee e progetti - afferma anche il coordinatore locale di Forza Italia, Francesco Paolo Cocca - ed è il caso che la politica torni a ragionare. A mio avviso Laives e Bolzano anziché optare per fusioni inopinate, dovrebbero elaborare insieme un piano strategico locale, ottimizzando le proprie risorse e dotazioni infrastrutturali, al fine di risolvere i problemi legati al territorio, migliorando la qualità di vita dei cittadini». Gli fa eco Alberto Berger, delegato per la Bassa Atesina dello stesso partito, che partendo dal bilancio di previsione appena approvato, parla di «staticità e incapacità di smuovere un proprio futuro di crescita. Laives cade nel tranello di arrendersi - continua Berger - e ovviamente, Bolzano, con Spagnolli e la Provincia, solidarizzano nel vedere accresciuta la propria importanza».
 Critico pure il consigliere comunale di Rifondazione comunista Rosario Grasso: «Fuori discussione che Bolzano e Laives siano un’area metropolitana unica, ma la proposta avanzata da Spagnolli ci sembra la classica manovra diversiva per distogliere l’attenzione da problemi ben più gravi e che si è incapaci di affrontare. Con la situazione di crisi in atto a Laives, poi, il Comune non è in grado di affrontare problemi così complessi, né può permettersi di determinare il futuro della comunità. Se poi il dibattito è portato avanti da chi si era dichiarato disinteressato all’allungamento della pista aeroportuale di San Giacomo in quanto tutta collocata nel territorio comunale di Laives o che non si preoccupa delle conseguenze dell’inceneritore solo perché catastalmente sul territorio di Bolzano, è tutto dire, così come non c’è collaborazione per limitare il traffico a San Giacomo. Se questi sono i fatti non ci interessa diventare periferia di Bolzano, magari per accogliere le infrastrutture peggiori che loro non vogliono: il nuovo stadio ne è un esempio concreto, ma a quanto pare l’assessore Tommasini si spinge a offrire anche altre strutture senza curarsi dell’impatto che avranno sulla qualità della vita del territorio».
 Infine Roberto Ceol, consigliere “anziano” a Laives, che reputa la proposta di Spagnoli «una provocazione politica», comunque da considerare. «La riduzione dei costi della politica passa attraverso la riduzione degli enti - afferma Ceol - ma prima di tutto bisogna parlare di servizi al cittadino. Sono d’accordo invece con l’idea di unire Laives, Bronzolo e Vadena in un unico comune, mentre il capoluogo altoatesino non ha certo la capacità di accollarsi altri 16 mila abitanti».
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domenica, 27 gennaio 2008


Sulla statale 23 mila veicoli al giorno
Mezzi pesanti ancora in aumento: restano troppi i transiti inutili
Resi noti i dati dell’Astat relativi al 2007
  Alto Adige, 27 GENNAIO 2008


 LAIVES. La statale 12 è sempre più trafficata. La conferma arriva anche dai dati pubblicati dall’Astat e relativi al 2007, che fotografano un aspetto già illustrato dall’ingegner Stefano Ciurnelli, al quale il Comune ha affidato la rielaborazione del piano traffico. Questo stato di cose viene anche denunciato dai consiglieri provinciali di Alleanza Nazionale, Mauro Minniti ed Alberto Sigismondi.
 In una presa di posizione, i due rappresentanti politici, facendo proprio riferimento ai dati Astat, spiegano che sulla statale 12, all’altezza di Pineta, durante il 2007 sono transitati in media 23mila veicoli, e di questi quasi il 9% era rappresentato da mezzi pesanti. «Ciò significa - aggiungono Sigismondi e Minniti - che nell’arco dell’anno, variante in galleria o meno, attraverso Laives sono passati 8 milioni e 300 mila veicoli di ogni genere». Che l’arrivo della variante in galleria abbia fatto da richiamo per il traffico lo si temeva fin dal principio. Lo stesso ingegner Ciurnelli lo aveva previsto anni orsono studiando i flussi di traffico sul territorio comunale. È una situazione inevitabile perché variante ha significato maggiore scorrevolezza del traffico, che a sua volta ha reso più appetibile l’uso del mezzo privato negli spostamenti da e per Bolzano, il tutto a discapito del trasporto pubblico. Inoltre si registrano costantemente anche tanti transiti “inutili”, in particolare di mezzi pesanti sulla statale 12. I camionisti, uscendo da Bolzano in direzione sud, invece che entrare in A22 preferiscono proseguire per la statale 12, anche se non hanno come traguardo il territorio di Laives. Succede poi che appena si verifica un problema sull’autostrada tra Egna e Bolzano, anche tutto il traffico leggero si sposta sulla statale 12, soprattutto durante la stagione turistica».
 «Sotto l’aspetto del traffico attraverso il centro abitato - proseguono i due consiglieri provinciali di An - l’arrivo del primo lotto di variante ha avuto effetti insignificanti: il traffico non è diminuito ma anzi, è ancora aumentato».
Che fare quindi in questa situazione? La risposta non è semplice. Sarà inevitabile dover attendere perlomeno il completamento della variante fino a Bronzolo, cosa che non avverrà prima del 2011, come dice la Provincia. Solo allora si potranno introdurre misure più drastiche di limitazione dei transiti, perlomeno di quelli “inutili”.
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domenica, 27 gennaio 2008

FUSIONE TRA BOLZANO E LAIVES?
«Due Comuni, un’area metropolitana»
D’accordo gli amministratori: ambiente, traffico e servizi pubblici da gestire assieme
di Mirco Marchiodi
  Alto ADige, 27 GENNAIO 2008

 BOLZANO. Piace, l’idea lanciata dal sindaco Spagnolli. A dire il vero, quella di fare di Bolzano e Laives un unico Comune è una proposta che in pochi ritengono realizzabile («troppo complicato», dicono gli interessati), ma da Christian Tommasini, assessore a Laives e segretario provinciale del Partito Democratico, al vicesindaco bolzanino Elmar Pichler Rolle fino al suo probabile successore Klaus Ladinser sono tutti d’accordo: «Migliorare la collaborazione e sfruttare le sinergie è solo utile». Qualcosa si è già fatto (Sasa e Seab sono società in cui sono presenti entrambi i Comuni), ma c’è ancora molto spazio di manovra. E da Tommasini arriva una proposta concreta: «Manteniamo i due Comuni, ma facciamone un’unica area metropolitana».
 L’idea di Spagnolli è semplice: fondere Bolzano e Laives realizzando un unico Comune, più efficiente. «Potremmo ottimizzare i servizi e ridurre le spese», spiega. Da Laives il suo collega Giovanni Polonioli non si dice per nulla contrario, «anche se - afferma - la fusione Bolzano-Laives sarebbe un’operazione molto forte».
 Molto forte e molto difficile da realizzare tecnicamente. Così Christian Tommasini lancia una proposta alternativa, «più facile da realizzare e con tempi brevi», dice. «Facciamo di Bolzano e Laives un’area metropolitana: in questo modo i Comuni continuerebbero ad esistere per conto proprio, però si potrebbe puntare sulla gestione comune di determinati servizi». L’assessore di Laives fa qualche proposta concreta: «In Seab e Sasa sono già presenti entrambi i Comuni, ma il ragionamento va esteso. La polizia municipale è un tema di cui si è già discusso in passato, poi ci sono le istituzioni culturali, i trasporti e il sociale che sono ideali per collaborare. Il centro giovanile e per concerti che Bolzano non ha più da quando è stato chiuso il KuBo si potrebbe rilanciare a Laives, dove c’è il Black Box. Per quanto riguarda i trasporti c’è il progetto della metropolitana di superficie e nel settore sociale i problemi di Laives, che è un centro urbano, sono molto più simili a quelli di Bolzano che non a quelli di altri Comuni della Bassa Atesina».
 Klaus Ladinser è assessore al traffico e all’ambiente, due settori in cui la collaborazione con Laives viene portata avanti già da tempo: «I servizi pubblici - dice - vanno messi assieme. Laives ha problemi simili ai nostri, ad esempio il traffico. La raccolta rifiuti la stiamo già facendo per entrambi i Comuni e la cosa funziona. Ritengo utile continuare su questa strada, sia perché il servizio così funziona meglio, ma soprattutto perché in questo modo è possibile contenere i costi».
 Sulla stessa linea anche il vicesindaco di Bolzano Elmar Pichler Rolle. «Non sempre è facile riuscire a collaborare, perché il contesto giuridico è piuttosto complicato. Ma lì dove ci siamo riusciti, penso ad esempio alla Seab o alle misure per il traffico, i risultati sono stati ottimi. Credo che se da una parte l’autonomia decisionale dei singoli Comuni sia importante, dall’altra collaborare lì dove si possono ottenere delle sinergie è del tutto sensato. Ad esempio l’edilizia sociale: a Bolzano il Comune gestisce 800 alloggi e l’Ipes 5000, e i criteri sono sempre gli stessi e probabilmente la stessa cosa accade anche a Laives: una gestione unica in questo campo sarebbe utile».
 Da Laives arriva anche il commento del coordinatore comunale di Forza Italia Francesco Paolo Cocca: «Anziché optare per fusioni inopinate, i due Comuni di Bolzano e Laives dovrebbero elaborare assieme un piano strategico locale ottimizzando le proprie risorse e dotazioni infrastrutturali».
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categoria:comune di laives, comune di bolzano
sabato, 26 gennaio 2008



«Un unico Comune Bolzano-Laives»
Proposta shock di Spagnolli per ridurre i costi e razionalizzare i servizi: una sola città
Polonioli: «Parliamone. Noi stiamo già pensando ad una fusione con Vadena e Bronzolo»
 Alto Adige, 26 GENNAIO 2008  

 BOLZANO. «In Italia ci sono 8 mila Comuni, di cui 116 solo in Alto Adige. Troppi. Soprattutto in tempi come questi in cui calano i finanziamenti e aumentano le spese. La soluzione è una sola e si chiama fusione dei Comuni. Per quanto riguarda noi, la cosa ideale sarebbe fondere Bolzano e Laives». Proposta ardita, destinata a sollevare polemiche ma anche consensi, quella lanciata dal sindaco Luigi Spagnolli, ieri mattina, in commissione sport. Lo spunto: il nuovo stadio che la Provincia realizzerà a Laives per consentire le partite interne dell’Fc Alto Adige. A sollevare il caso il consigliere Luigi Schiatti (Unitalia) che contestava il fatto che Bolzano si fosse lasciato sfuggire la grande occasione di avere sul proprio territorio un nuovo stadio.
 Questo ha dato il là al sindaco per ipotizzare che in un prossimo futuro Bolzano e Laives siano un unico Comune e quindi anche le strutture sportive, stadi compresi, abbiano un unico proprietario.
 «Questo - spiega il sindaco - ci consentirebbe di ottimizzare i servizi, riducendo drasticamente le spese. La fusione dei Comuni, non solo di Bolzano e Laives ovviamente, porterebbe ad un taglio dei costi della politica da far impallidire chi oggi si limita a proporre la riduzione dei consigli d’amministrazione».
 Ma in un Paese in cui, nonostante le periodiche promesse, proliferano le società e gli enti a partecipazione pubblica e si creano addirittura nuove Province, è praticamente impossibile anche solo ipotizzare che ciò possa avvenire. Troppo grandi gli interessi in gioco.
 «È chiaro - ammette Spagnolli - che qui ci vorrebbe una legge nazionale che favorisca le fusioni. Oggi per noi non sarebbe economicamente sostenibile: perché delle quote una tantum date ai Comuni ne riceveremo solo una e non più due come oggi; ci sarebbe ovviamente un aumento della pro capite ma a fronte di una crescita della popolazione. Ciononostante bisogna assolutamente cominciare a ragionare in quest’ottica. Le casse dei Comuni sono sempre più povere: investire in nuove opere in futuro sarà arduo e bisognerà fare i salti mortali anche per gestire le strutture. Se si unissero le forze invece, sarebbe un’altra musica».
 Ma chi lo dice a sindaco e assessori di Laives che le loro poltrone, in questo quadro, sarebbero destinate a scomparire, per ridursi ad una semplice rappresentanza territoriale nel consiglio comunale di Bolzano? «Io - spiega il sindaco di Laives Giovanni Polonioli - sono più che favorevole alla riduzione del numero dei Comuni che sono decisamente troppi. Certo è che la fusione Bolzano-Laives sarebbe un’operazione molto forte. Bisognerebbe pensarci molto attentamente».
 Ma se Bolzano sogna il matrimonio con Laives; Laives ipotizza quello con Vadena e Bronzolo. «Sarebbe logico e sicuramente più economico - spiega Polonioli - riunirli in un unico Comune, il nostro appunto. La proposta è scaturita, poche sere fa, in consiglio comunale».
 Facile immaginare che anche i sindaci dei due paesi, siano d’accordo sul principio, ma contrari all’ipotesi di scomparire. Anche perché - potrebbe obiettare qualcuno - in questo piano di fusioni, i comuni italiani, 4 su 116, verrebbero dimezzati.
 «È chiaro - mette le mani avanti Spagnolli - che la cosa sarebbe fattibile solo in un quadro di riduzione che dovrebbe riguardare anche gli altri comuni».
 In attesa delle grandi rivoluzioni istituzionali, ci si accontenta di collaborare sul fronte dei servizi. Lo si fa già, ad esempio, per quanto riguarda Seab.
 «Si potrebbe fare - ipotizza Polonioli - anche a livello di strutture tecniche. Penso in particolare al settore dell’urbanistica e all’ufficio legale. Unendo le forze, almeno su queste cose, si potrebbero ridurre notevolmente i costi e offrire un servizio migliore alla cittadinanza».
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domenica, 20 gennaio 2008


Buon esordio per l’autobus notturno per i ragazzi tra Laives e Bolzano
Per garantire la sicurezza i controlli saranno affidati a personale specializzato

 LAIVES. Esordio positivo del servizio di autobus notturno per i ragazzi tra Laives e Bolzano. Il «Nightliner», questo il nome scelto per il bus che d’ora in poi, almeno fino a giugno, dovrebbe rappresentare l’alternativa più sicura per giovani per andare e venire dalle discoteche e dai locali notturni di Bolzano durante i fine settimana. Lanciato dall’assessorato provinciale ai trasporti su sollecitazione degli stessi ragazzi e allestito dalla Sasa, il servizio ha preso il via venerdì sera alle 23.20.
 Erano le 23.20 di venerdì sera quando il «Nightliner» è partito per la sua prima corsa dal capolinea di Bronzolo e, fermata dopo fermata, ha raccolto tutti coloro che erano diretti a Bolzano. Il biglietto per salire si poteva acquistare a bordo (il costo è di 4 euro). Una volta superato San Giacomo, il mezzo ha svoltato in zona industriale a Bolzano, dove si trovano alcune discoteche, per poi raggiungere la stazione ferroviaria e da lì fare ritorno verso Bronzolo. Otto sono in tutto le corse effettuate, quattro all’andata e quattro al ritorno, l’ultima delle quali alle 3.35.  Il servizio del bus notturno, che ha preso il via proprio venerdì, è stato accolto positivamente dai ragazzi. Già sulla prima corsa da Bronzolo a Bolzano, infatti, i passeggeri erano una ventina. In tutta la notte sono state trasportate una quarantina di persone. Nessun problema di sicurezza o ordine pubblico. Le opinioni erano pressoché concordi: «Buona l’idea di istituire questo servizio - hanno dichiarato i giovani - sia perché consente il trasferimento in sicurezza e sia perché, in questo modo anche chi magari ha bevuto può rientrare a casa senza rischiare».
 Gli aspetti positivi di queste nuove corse notturne della Sasa sono molte. Finora da Bolzano verso Laives l’ultima corsa della Sasa era attorno alle 24, un orario che però non teneva conto degli orari di cinema e teatro. Spesso accade, infatti, che lo spettacolo finisca verso mezzanotte o anche dopo. Per questo i ragazzi non facevano in tempo a prendere l’ultima corsa e bisognava chiamare i genitori o prendere direttamente la macchina. Adesso invece per tornare da Bolzano a Bronzolo ci sono 4 possibilità: a mezzanotte, alle 1.15, alle 2.25 e, ultima corsa, alle 3.35.
 Anche la sicurezza dei passeggeri dell’autobus notturno è garantita. Durante la prima corsa dell’altra sera era presente un rappresentante della Sasa ma l’azienda ha già previsto di affidare questo tipo di controlli a personale specializzato. Data l’ora del resto, è sempre possibile che sul Nightliner salga qualche ubriaco. Sempre per garantire la sicurezza dei passeggeri, inoltre, sul mezzo non vengono fatti salire ragazzi con bottiglie di vino o alcolici. (b.c.)
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domenica, 20 gennaio 2008
 Sfilata di carnevale

 Partenza domenica prossima alle 13.30 da Pineta. Gino Coseri: «Cerco un erede»
Alto Adige 20 GENNAIO 2008

 LAIVES. Manca ormai soltanto una settimana all’appuntamento con la grande sfilata di carnevale per le vie cittadine, giunta alla 31esima edizione e che ieri è stata presentata ufficialmente in municipio dai rappresentanti del gruppo carnevalesco.
 «Il programma ricalcherà quello delle passate edizioni - ha spiegato Cesare Zenorini, presidente del gruppo carnevalesco -. Abbiamo leggermente anticipato la partenza del corteo dal piazzale del magazzino Grufrut di Pineta alle 13.30. Altra novità interessante sarà nel cielo sopra la sfilata, perché gli alianti degli anni scorsi quest’anno lasceranno il posto agli aerei veri del gruppo “BravoZulu Bad Boys Airshow”, con le loro evoluzioni mozzafiato».
 Una volta avviato in direzione di Laives, il corteo dei carri di carnevale e i gruppi di animazione che lo accompagnano raggiungeranno la città, dove sfileranno tra ali di pubblico lungo via Kennedy, fino a raggiungere l’hotel Ideal, dove ci sarà la conclusione dell’evento con le premiazioni. Ad aprire il corteo dei carri sarà la carrozza del principe del carnevale, alias Gino Coseri, che dispenserà, con la sua solita simpatica ironia, saluti e considerazioni per tutti. Per quanto riguarda i carri e le tematiche affrontate quest’anno, il presidente Zenorini è stato ovviamente molto abbottonato. Si sa solo che saranno 18 e ognuno affronterà un tema diverso. Tornerà anche la banda giovanile di Befana e quella di Laives, un carro da Bronzolo e uno da Bolzano. Ci sarà quello di Asterix e Obelix, dei Pirati dei carabi, un carro con danze e costumi boliviani e Arriba Mexico, del gruppo carnevalesco di Pineta. E ancora: Operazione sottoveste, Gli sbirillati di Bolzano, la Sbigolada, AirOops!, satira sulla vicenda dell’aeroporto di San Giacomo, gli improbabili nonni vigili interpretati dal Duo Danz e poi Pio River dalla val Badia e infine la banda The Marchino Owls di val Tagliamento (Treviso).
 Saranno centinaia le comparse sui carri e per strada, che daranno vita ad uno spettacolo veramente eccezionale. Lo stesso che si ripeterà la domenica 2 febbraio a Bolzano, ospiti dei quartieri e dei commercianti di via Europa, Don Bosco e Gries San Quirino. A Bolzano la sfilata partirà da ponte Roma e raggiungerà il quartiere di Firmian, in via Resia. In caso di maltempo, la sfilata verrà spostata alla domenica successiva.
 Durante la presentazione Gino Coseri ha ringraziato tutti per l’impegno, spiegando che lui oramai sta pensando ad un erede che possa raccogliere lo scettro di principe del carnevale. «La gente intanto mi chiede di rimanere e ci sarò ancora alla testa della sfilata - ha garantito Coseri - ma sono anche contento di vedere che un poco alla volta si sta preparando la mia successione. Invito tutti a venire a divertirsi domenica prossima, per rinnovare lo spirito genuino del carnevale». (b.c.)
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domenica, 20 gennaio 2008




Rifiuti, scoperto un altro deposito abusivo

Ambiente Denunciato il proprietario del terreno. Trovati rottami, macchinari industriali, pneumatici e auto dismesse

 

Corriere dell'Alto Adige  2008-01-20

Laives, sequestrata area di 700 metri quadrati. Polonioli: «Difficile controllare»

All'inizio della settimana erano state scovate quindici tonnellate di fanghi nocivi in un magazzino
BOLZANO — A distanza di pochi giorni il Nucleo operativo ecologico (Noe) di Trento ha scoperto un nuovo deposito abusivo in zona Vurza a Laives: su un'area di 700 metri quadrati si trovavano parcheggiate auto dismesse, vecchi rottami, macchinari industriali e pneumatici fuori uso.
Il sito è stato avvistato dagli uomini del Noe, guidati dal maresciallo Carlo Bellini, durante un controllo aereo di dieci giorni fa. Ieri mattina — dopo aver fatto analizzare i filmati fatti dall'alto dagli esperti del Noe — i carabinieri, su direttiva del sostituto procuratore di turno Guido Rispoli, hanno messo i sigilli al deposito. Il proprietario, L. W. le sue iniziali, di 60 anni, è stato denunciato per gestione di rifiuti pericolosi e pericolo di inquinamento del terreno. Negli ultimi anni, infatti, l'uomo avrebbe usato il deposito per riparare macchine senza essere in possesso di alcuna autorizzazione da parte del Comune.
Solo mercoledì pomeriggio sempre i carabinieri del Noe avevano sospeso l'attività di un'altra ditta di Laives — poco lontana dal deposito abusivo trovato ieri — specializzata nel commercio all'ingrosso di detersivi e prodotti chimici. I due soci della ditta, G. Z. di 32 anni e C. Z. di 39 anni, erano stati denunciati dagli uomini dell'Arma del Noe per gestione illecita di rifiuti pericolosi. Al termine dei controlli, i carabinieri, infatti, avevano scoperto che negli ultimi due anni nel loro magazzino erano stati stoccati ben quindici tonnellate di fanghi pericolosi provenienti di lavanderie. La violazione era stata immediatamente segnalata alla Procura di Bolzano al magistrato Rispoli. Gli stessi imprenditori dell'azienda nel frattempo hanno già sospeso la gestione dei fanghi stoccati all'interno del magazzino, dopo che i carabinieri avevano fatto la contestazione. Entrambi i denunciati, infatti, avrebbero dichiarato di non essersi resi conto dell'errore formale nello smaltimento dei fanghi e per questo hanno subito rinunciato a quella parte della loro attività. Secondo il Noe comunque non vi sarebbe stato — nel caso dell'azienda che trattava detersivi — pericolo di inquinamento per la falda acquifera. I fanghi pericolosi erano stati portati via presso un altro stabilimento e il magazzino della ditta di Laives ora stato chiuso.
Lo stesso sindaco di Laives, Giovanni Polonioli, commenta così i due interventi del Noe: «Il proprietario del terreno sequestrato dal Noe — precisa — da anni teneva uno spaccio all'aperto dove sembra abbia depositato macchine vecchie e pneumatici. Al Comune il deposito abusivo era sconosciuto, altrimenti avremmo immediatamente segnalato il caso alle forze dell'ordine. Neanche le aziende limitrofe al deposito si erano mai accorte che il proprietario gestiva quell'area in modo illecito. Non si era creata una situazione da far nascere il dubbio che servisse un provvedimento penale. Purtroppo quella è una zona produttiva e quindi per molto tempo l'area sequestrata poteva sembrare un deposito delle aziende confinanti. Fortunatamente le stesse autorità svolgono dei controlli a tappeto su tutto il territorio, permettendo così di scoprire discariche abusive non notate. Per quanto riguarda invece la chiusura dell'azienda specializzata nel commercio di detersivi la notizia ha sorpreso molti a Laives. La ditta, infatti, è sempre stata conosciuta per la sua serietà. Anche in quel caso il Noe ha agito in modo autonomo.
Susanna Petrone


Alto Adige, 20 GENNAIO 2008
Deposito abusivo di auto vecchie e rottami
di Bruno Canali

 LAIVES. È stata una verifica dall’alto, con un elicottero, a permettere ai carabinieri del Noe di individuare un deposito abusivo di rottami in zona produttiva Vurza, a Pineta. Quel deposito, 700 metri quadri, proprietà di L.W., 60 anni di Laives, è lì da decenni ma a nulla erano valsi i tentativi del Comune di farlo togliere. Adesso però è sotto sequestro e il proprietario ha rimediato una denuncia per «gestione di rifiuti pericolosi e non, senza autorizzazioni».
  Ora il proprietario del deposito dovrà ripulire tutto quanto, anche per cercare di rendere meno pesante la denuncia subita. «Il deposito abusivo di rottami e macchinari vari - dicono i carabinieri del Noe, che sono intervenuti poi in collaborazione con i militari di Laives - è stato individuato grazie a una ricognizione aerea dell’elicottero. Immediato l’intervento di verifica a terra, che ha portato al sequestro dell’area in zona Vurza e alla denuncia del proprietario».
 I materiali accatastati nel deposito hanno un valore stimato attorno ai 200 mila euro e, come detto, si va da parti di automobili ormai in disuso a macchinari vari e materiale ferroso di varia provenienza, il tutto sistemato sul terreno senza alcuna precauzione rispetto alla possibilità di inquinamento del sottosuolo da parte di percolati.
 Il Comune è a conoscenza da decenni di questa situazione esistente in un angolo della zona produttiva Vurza, perché il deposito di rottami si trovava lì ancora prima che la zona stessa venisse edificata. Gli amministratori comunali del tempo ricordano ancora i tentativi che ci furono per arrivare a una soluzione definitiva del problema, un accordo con il proprietario dell’area che evidentemente non è mai arrivato.
 Intanto numerose aziende di varie dimensioni sono sorte tutto attorno e l’angolo ingombro di rottami è rimasto al suo posto. Adesso però la svolta l’hanno imposta i carabinieri ponendo sotto sequestro il deposito e ingiungendo al suo proprietario la rimozione completa di tutto ciò che vi si trova depositato senza le necessarie autorizzazioni.
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sabato, 19 gennaio 2008


Un centro giovanile a San Giacomo
Il benestare della giunta comunale con un finanziamento di 260 mila euro da spalmare in tre anni

 LAIVES. Anche la parrocchia di San Giacomo avrà il proprio centro giovanile e, più estesamente, potrà procedere anche con i necessari lavori di ristrutturazione del complesso che a fianco della chiesa ospita la canonica ed altri servizi. È da qualche anno che i gruppi che orbitano nell’ambito della parrocchia discutono sulla possibilità di ristrutturare l’oratorio e la canonica dove c’è anche una saletta utilizzata spesso. La svolta concreta è arrivata con il benestare del Comune per un finanziamento del progetto di ristrutturazione e costruzione del centro giovanile.
 «Abbiamo confermato un finanziamento complessivo di 260 mila euro - dice l’assessore comunale alle politiche giovanili e alla cultura, Christian Tommnasini - da spalmare lungo l’arco di 3 anni. Anche Bolzano dovrà fare la sua parte in questo senso, proprio perché l’abitato di San Giacomo è a cavallo tra le due realtà comunali e, come succede per la scuola, anche la parrocchia si rivolge ad entrambe. Quello che noi auspichiamo è che alla fine, completato il lavoro, anche questo centro giovanile possa entrare in rete con gli altri del genere e che la gestione del progetto possa vedere la collaborazione anche con il Comune di Bolzano e con la stessa Provincia», dice Tommasini.
 Con questo progetto, in qualche modo si completerà anche la grande area al centro della frazione di San Giacomo, dove a sua volta il Comune di Laives negli anni scorsi ha realizzato un ampio parco pubblico (il verde Nicolussi) e una piccola zona sportiva alle spalle della chiesa parrocchiale. A completamento delle dotazioni per la comunità del paese non va dimenticata la zona scolastica, dove è stata già costruita la nuova palestra e in questa fase si sta anche completando una grande sala polifunzionale che dovrebbe essere pronta entro la fine dell’anno. Anche quest’ultima ha visto collaborare finanziariamente ed in modo funzionale il Comune di Laives e quello di Bolzano.
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venerdì, 18 gennaio 2008



Ferrovia: le barriere antirumore inizieranno all’altezza della città
Lavori dalla prossima settimana: saranno 3 mila metri
Alto Adige 18 GENNAIO 2008

 LAIVES. Dalla prossima settimana inizieranno i lavori di costruzione delle barriere antirumore lungo la ferrovia all’altezza di Laives. «Saranno circa 3 mila metri da realizzare - spiega il vice sindaco Georg Forti - e durante un recente incontro di coordinamento s’è stabilito che occorrerà individuare una piccola area dove la ditta costruttrice potrà sistemare materiali e cantiere. Non pensavamo che i lavori iniziassero quest’anno, ma l’appalto, a livello europeo, è stato rapido. Così per fine giugno le barriere dovrebbero essere installate e insieme sarà pronta anche la nuova stazione ferroviaria. Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti, anche perché, in questa maniera, dovrebbero essere risolti buona parte dei disagi che toccano a chi risiede attorno alla ferrovia a causa del rumore. Di seguito arriveranno anche altre barriere, sia per il centro guida sicura e sia per l’autostrada che passa in zona». (b.c.)
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categoria:ambiente, comune di laives, antiinquinamento
venerdì, 18 gennaio 2008



Maxisequestro di fanghi tossici

Ambiente I carabinieri del Noe sospendono l'attività di un'azienda nella zona Vurza

Corriere dell'Alto Adige 2008-01-18

Laives, 15 tonnellate di rifiuti. I due denunciati: un errore

L'opera di stoccaggio del materiale di lavanderia avvenuta negli ultimi 24 mesi. L'accusa: gestione illecita di scarti pericolosi
BOLZANO — Proseguono i controlli a tappeto del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Trento. Mercoledì pomeriggio i carabinieri hanno sospeso l'attività di una ditta di Laives, in zona produttiva Vurza, specializzata nel commercio all'ingrosso di detersivi e prodotti chimici. I due soci della ditta, G. Z. di 32 anni e C. Z. di 39 anni, sono stati denunciati dagli uomini dell'Arma del Noe per gestione illecita di rifiuti pericolosi.
Al termine di una serie di controlli, i carabinieri, infatti, hanno scoperto che in un magazzino negli ultimi due anni erano stati stoccati ben quindici tonnellate di fanghi pericolosi provenienti di lavanderie. La violazione è stata immediatamente segnalata alla Procura di Bolzano al sostituto procuratore di turno Guido Rispoli. Nel frattempo gli stessi imprenditori dell'azienda hanno sospeso la gestione dei fanghi stoccati all'interno del magazzino, dopo che i carabinieri avevano fatto la contestazione. Entrambi i denunciati, infatti, avrebbero dichiarato di non essersi resi conto dell'errore formale nello smaltimento dei fanghi e per questo hanno subito rinunciato a quella parte della loro attività. Secondo il Noe comunque non vi sarebbe pericolo di inquinamento per la falda acquifera. I fanghi pericolosi sono già stati portati via presso un altro stabilimento e il magazzino della ditta di Laives è stato chiuso.


 Alto Adige18 GENNAIO 2008
Scoperta dai carabinieri. Fanghi e scarti arrivavano dalle lavanderie. Situazione sanata: niente sequestro
Controlli effettuati dal Noe di Trento Escluse sanzioni
BRUNO CANALI


 LAIVES. Nell’ambito dei controlli che i carabinieri del Noe di Trento effettuano anche tra le imprese del circondario, è stata individuata una ditta in zona produttiva Vurza che aveva in deposito rifiuti pericolosi senza avere adottato le necessarie misure di sicurezza. Si tratta di un’azienda che da qualche anno provvede allo stoccaggio di rifiuti chimici che provengono dalle lavanderie e che sono classificati tra quelli inquinanti e pericolosi, per immagazzinare i quali bisogna quindi adottare particolari precauzioni.
 «Effettivamente, dai controlli effettuati - dice il comandante del Noe di Trento - è risultato che sussistevano, presso la ditta, alcune inosservanze rispetto al deposito di tali rifiuti pericoloso. Una volta contestata la situazione, comunque, la ditta ha immediatamente provveduto a rimuovere e sistemare tutto quanto, cosicché non c’è stato bisogno di procedere con ulteriori sanzioni o con la sospensione dell’attività».
 La società controllata opera nel settore del commercio e dello stoccaggio all’ingrosso di detersivi e altri prodotti chimici, tutte sostanze particolarmente inquinanti se solo arrivano a contatto con il suolo. La quantità che era stata stoccata in maniera inappropriata è stata stimata in circa 1500 chili di rifiuti speciali pericolosi, fanghi in buona parte provenienti da lavanderie. A seguito del controllo da parte dei carabinieri del Noe di Trento, la ditta ha tempestivamente sistemato tutto.
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categoria:comune di laives, antiinquinamento
venerdì, 18 gennaio 2008

Impianti sportivi Critiche dal presidente del Bolzano: «Soldi spesi inutilmente»


Corriere dell'Alto Adige  2008-01-17

Laives, 11 milioni per lo stadio

L'ok in commissione. La struttura ospiterà il Südtirol

BOLZANO — Undici milioni di euro per il nuovo stadio di calcio. La terza commissione legislativa della Provincia ha infatti approvato gli articoli della cosiddetta «legge omnibus»: oltre all'impiego del servizio strade provinciale da parte dei Comuni per la manutenzione delle ciclabili, agli aiuti alle imprese istituite da lavoratori licenziati a seguito della crisi della propria azienda, all'ordinamento della professione di maestro di sci e alle espropriazioni per pubblica utilità, la normativa determina anche la cifra da destinare all'amministrazione di Laives per la costruzione dell'impianto sportivo che ospiterà la società di calcio professionistica Fc Südtirol/Alto Adige.
Positiva la reazione del presidente della Federazione gioco calcio dell'Alto Adige, Karl Rungger, il quale vede, nella delibera, un importante investimento, soprattutto se si considerano i numerosi giovani di tutta la provincia militanti all'interno della società sportiva.
«L'Fc Südtirol — spiega Karl Rungger — rappresenta un'opportunità unica per i ragazzi, portandoli a confrontarsi con altre realtà di livello nazionale. Il calcio può essere definito come lo sport più amato e più semplice da praticare ed è per il suo grande bacino d'utenza che necessita sempre di nuove strutture. Far crescere il settore professionistico, significa aiutare i giovani di tutto l'Alto Adige, i quali, tra le altre cose, allenandosi a Laives, potranno facilmente raggiungere le varie scuole del capoluogo ». Non è della stessa opinione, invece, Franco Murano, presidente dell'Fc Bolzano 1996, il quale ritiene eticamente scorretto investire cifre particolarmente elevate nel mondo dello sport. «Come cittadino — afferma Franco Murano — ed anche come presidente di una società sportiva, credo che il denaro pubblico vada speso meglio e indirizzato verso le reali problematiche della comunità. Lo sport in generale, e il calcio in particolare, ci hanno insegnato come alcune realtà possano venire meno negli anni e, conseguentemente, compromettere cifre importanti: con questo non voglio augurare nulla di spiacevole a chi usufruirà di questo impianto, ma non è detto che, tra qualche anno, questa società sportiva sia ancora impegnata in ambito professionistico, vedendo così sperperati anche soldi pubblici».
Paolo Gaiardelli
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venerdì, 18 gennaio 2008
 
Resi noti i dati anagrafici alla fine del 2007
  Alto Adige, 17 GENNAIO 2008

 LAIVES. La comunità locale continua a crescere. Lo confermano i dati a disposizione dell’ufficio anagrafico comunale che sono stati aggiornati alla fine dello scorso mese di dicembre, quando i residenti erano 16.430, 269 in più di 12 mesi prima. A loro volta aumentano anche i nuclei famigliari, che oggi sono 6.625, mentre le convivenze accertate arrivano solamente a 14. Come sempre, sono in maggioranza le donne, anche se di poco, 8.224 rispetto a 8.206 uomini. Si tratta tutto sommato di un trend naturale, che consente all’amministrazione comunale una programmazione abbastanza tranquilla.
 Interessante anche approfondire la consistenza di cittadini provenienti da altri Stati europei, con i romeni che risultano in testa (92) seguiti da tedeschi (32) cechi (16) slovacchi (15) e austriaci (14). Invece la parte del leone per quanto concerne gli immigrati extracomunitari continuano a farla gli albanesi (quelli registrati sono 235) e poi marocchini (169), macedoni (96) serbo-montenegrini (62) peruviani (58) tunisini (57) e pachistani (51). In percentuale, i cittadini non aventi la cittadinanza italiana residenti a Laives sono attualmente il 7,26 della popolazione, una presenza che è in costante incremento e pone agli operatori sociali anche il delicato problema dell’integrazione. Per quanto riguarda infine i nati nel 2007, sono stati 176 (89 maschi e 87 femmine) mentre i morti sono stati 103 (51 maschi e 52 femmine). Totale delle cancellazioni, 535, con 512 emigrati altrove. (b.c.)
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venerdì, 11 gennaio 2008



La giunta comunale ha elaborato il documento di programmazione condizionato dai pochi soldi a disposizione
 Alto Adige, 11 GENNAIO 2008


 LAIVES. Il bilancio di previsione che sta per approdare in consiglio comunale coincide anche con la metà legislatura. Arriva in una fase particolarmente delicata per la giunta comunale e non solo a causa delle sempre più ridotte disponibilità finanziarie. Le defezioni politiche dei mesi scorsi hanno portato una crescente tensione anche all’interno della stessa coalizione di maggioranza.
 Proprio l’appuntamento con il bilancio di previsione è fra quelli determinanti per la sopravvivenza di un’amministrazione comunale. Comunque vediamo le cose più significative che la giunta ha inserito nel nuovo documento di programmazione relativo al 2008. Per quanto riguarda l’urbanistica, competenza del vice sindaco Georg Forti, uno degli appuntamenti più importanti sarà quello con il rinnovo del Piano urbanistico comunale. «La strada per arrivarci - si legge nella relazione di Forti - è già intrapresa con la rielaborazione del piano delle zone di pericolo, ovvero quel piano che individua le zone inserite nel catasto frane della Provincia. Tale piano integrerà lo studio geologico del 1998 e rappresenterà la base per qualunque decisione relativa allo sviluppo territoriale». Collegate a questo, anche le modifiche al Puc per realizzare la piazza in centro e tutto il resto. Sarà anche l’anno dove arriverà la nuova stazione ferroviaria, il marciapiede con parcheggio in via Sottomonte, il collegamento pedociclabile verso Vadena e l’ampliamento della zona industriale sud.
 Liliana Di Fede, assessora alle politiche sociali, alla scuola e al bilancio, impegnerà invece molte energie nel settore della famiglia e nel miglioramento dei servizi, così come evidenziato nel piano sociale di distretto per il periodo 2007/2009.
 Riqualificazione urbana è invece la parola d’ordine dell’assessore Giorgio Zanvettor e non solo per San Giacomo. Toccherà a lui proseguire con la campagna di eliminazione delle barriere architettoniche e di miglioramento delle aree verdi.
 Nei lavori pubblici (assessore Renzo Gerolimon) c’è solo l’imbarazzo della scelta e i soldi a disposizione non bastano mai. Sono una miriade i progetti da portare avanti nei prossimi mesi tra scuole, sale teatrali, palestre e zona sportiva, oltre che rete fognaria e acquedotto, con il nuovo serbatoio a monte della città.
 Nel settore sport e tempo libero, l’assessore Bruno Ceschini ha una agenda ricca di appuntamenti; Christian Tommasini per la cultura punterà a riproporre gli appuntamenti di maggiore richiamo (festival, mostre, teatro e concerti) potenziandoli nel limite del possibile, in vista del nuovo centro giovanile in zona Galizia.
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sabato, 05 gennaio 2008



Sala teatrale, bando per l’appalto
La gara riguarda gli arredi e gli accorgimenti per l’acustica
Stanziati i soldi necessari anche dalla giunta bolzanina Lavori conclusi entro autunno
di Bruno Canali
 Alto Adige, 05 GENNAIO 2008

 LAIVES. È pubblicato il bando per la gara che dovrà assegnare i lavori di completamento della nuova sala teatrale in costruzione presso la zona scolastica di San Giacomo, un lavoro da 841 mila euro che porterà ad avere il teatro quasi pronto e destinato quindi a soddisfare le esigenze della frazione. «Se tutto va come previsto - dice l’architetto Stefano Rebecchi, capo dell’ufficio lavori pubblici del Comune - nel prossimo mese di marzo chi si aggiudicherà il lavoro potrà operare e quindi per l’autunno di quest’anno l’intervento dovrebbe essere terminato».
 La sala teatrale di San Giacomo, così come la palestra adiacente e l’intera zona scolastica che le ospita, è gestita attraverso un consorzio nel quale concorrono i Comuni di Laives e Bolzano (Laives detiene il presidente che è il sindaco Polonioli). In questa maniera anche le spese debbono essere divise tra le due realtà. Proprio il fatto di aver atteso il finanziamento da parte di Bolzano (lo ha inserito nel bilancio di previsione) è stato motivo di qualche contrattempo, ma adesso i soldi per l’appalto ci sono e si tratta di procedere, anche perché le associazioni che operano nella frazione fremono da anni per avere spazi adeguati.
 «Questo lotto di appalto - continua l’architetto Rebecchi - nello specifico riguarderà tutto l’arredamento della sala, con le pareti, la controsoffittatura e gli accorgimenti per migliorare la risposta sonora dell’insieme. Arriveranno anche le poltroncine in sala e saranno differenti da quelle acquistate per il teatro aula magna di Laives. Dopo questo, rimarrà solo una parte che riguarda l’illuminazione e il teatro sarà pressochè pronto».
 Forti dell’esperienza accumulata durante i lavori di ristrutturazione dell’aula magna, per quello di San Giacomo (che avrà caratteristiche polifunzionali) il progettista (si tratta dell’architetto Giorgio Cattelan) ha voluto porre particolare attenzione proprio alla risposta sonora e così le pareti in legno e il controsoffitto, così come le stesse poltroncine, adotteranno accorgimenti particolari per migliorare la resa acustica complessiva della grande sala.
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sabato, 29 dicembre 2007



regalo ai cittadini di Laives

Questa fine d’anno porterà in regalo ai cittadini di Laives, oltre alla cittadella dello sport,  anche la nuova piazza. L’amministrazione sembra decisa a procedere alla sua realizzazione senza tentennamenti. In commissione è stato approvato l’aumento di cubatura con la scusante di improvvise necessità che, con tutta evidenza, o sono un alibi o rivelano un’incapacità di previsione dei fabbisogni reali della collettività. Inoltre l’accesso al garage sotterraneo si farà da via Pietralba impedendone definitivamente la chiusura al traffico, il sagrato della chiesa verrà sconvolto e molto probabilmente faranno una brutta fine anche alcuni simboli che per anni sono stati l’emblema di alcune forze politiche. La realtà è che per accontentare gli appetiti dei privati non vi era altra strada percorribile.
Ora non sfugge a nessuno l’impatto fortissimo che un’opera di così grande portata avrà non solo sull’aspetto estetico e funzionale del centro cittadino, ma anche sulle abitudini e  sui comportamenti dei suoi abitanti.
Un’amministrazione che ha la partecipazione e la trasparenza nel suo programma non dovrebbe dunque sentirsi in dovere di consultare i propri concittadini?
Chiedere un parere sull’opportunità di mettere o meno alcune panchine in un parco è meritorio, ma non attendere la stesura del nuovo piano urbanistico e non coinvolgere i cittadini su opere che determineranno non solo la qualità di vita della comunità, ma anche il modo stesso dello stare insieme nel prossimo futuro, vuol dire non credere seriamente all’utilità di questo strumento di partecipazione.

Rifondazione Comunista - Laives
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sabato, 29 dicembre 2007




«Black Box», c’è il nodo dei costi della gestione
I lavori termineranno in estate e costeranno 5 milioni
 Alto Adige, 29 DICEMBRE 2007

 LAIVES. Per l’estate prossima dovrebbero essere terminati i lavori in corso attorno all’edificio di servizio della zona sportiva Galizia, quello che ospiterà nuovamente il centro giovanile No Logo. L’intervento riguarda la costruzione delle piste interrate per il gioco dei birilli automatici e lo spazio del Black Box, dove poi si potranno organizzare incontri o concerti e altre iniziative collegate al centro giovanile che prevedano un afflusso di pubblico.
 Una volta pronto, il complesso andrà anche gestito e da quanto risulta normalmente i costi della gestione ordinaria si aggireranno attorno al 5% del costo di costruzione, a sua volta attorno ai 5 milioni di euro. È questa in sostanza una delle sfide future da affrontare con strutture del genere (non solo centri giovanili, ma anche teatri e simili) perché con Comuni che faticano sempre più a far quadrare i bilanci, sarà un problema spendere somme considerevoli per tenere in funzione spazi pubblici di queste dimensioni. Sull’intero settore si renderà opportuna una riflessione perché il Comune sempre meno potrà permettersi di spendere fuori dello stretto necessario.
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sabato, 29 dicembre 2007


«Museo nella vecchia stazione»
Il sindaco lancia l’ipotesi per rivalutare l’edificio
Alto Adige, 29 DICEMBRE 2007
BRUNO CANALI


 LAIVES. Mentre vanno avanti i lavori per la costruzione della nuova stazione ferroviaria, si apre il discorso relativo al futuro del vecchio edificio. Una volta pronta quella nuova infatti, la vecchia stazione sarà abbandonata e l’intenzione dell’amministrazione comunale sarebbe quella di mantenerla, restaurandola a dovere per poi adibirla ad uso pubblico: per esempio a museo.
 Il sindaco Polonioli in questo senso rimane del parere già espresso tempo fa: «Io sarei orientato verso un recupero del piccolo edificio che ha ospitato per tantissimi anni la nostra stazione ferroviaria - spiega Polonioli - sia per mantenerlo e sia per adibirlo poi a qualche cosa utile per tutti. Penso ad esempio ad una piccola esposizione, oppure un minuscolo museo o cose simili, tenuto anche conto che lì ogni giorno passano parecchie persone che prendono il treno. Sarebbe anche il modo migliore per preservare quell’edificio storico».
 Per ora si tratta solo di idee in proiezione futura ed è prevedibile che altre se ne aggiungeranno. Quello che conta prima di tutto è comunque il restauro del vecchio edificio ferroviario, che rischia altrimenti di essere danneggiato irrimediabilmente dal tempo. Altre realtà provinciali, che come Laives hanno ricevuto dalla Provincia le rispettive vecchie stazioni ferroviarie, hanno adottato soluzioni interessanti per continuarne l’utilizzo e altrettanto farà con ogni probabilità Laives.
 Semmai uno dei problemi sarà il relativo isolamento della stazione ferroviaria rispetto al resto della città, una caratteristica che ha già favorito atti di vandalismo nel recente passato. Anche in questo caso bisognerà studiare soluzioni efficaci, tenendo anche presente il problema della sicurezza, perché la stazioncina si trova accanto ai binari della linea ferroviaria, dove è opportuno non sosti nessuno. Ad ogni modo c’è tutto il tempo per mettere a fuoco idee e progetti, convinti anche dell’opportunità messa a disposizione dal passaggio in mani comunali.
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venerdì, 28 dicembre 2007

«Arriva maxi inceneritore ma la giunta resta zitta»

Alto Adige, 28 DICEMBRE 2007

 LAIVES. Il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) interviene, con una propria nota, in merito alla questione inceneritore. «Il dibattito accesosi sull’inceneritore - scrive appunto il consigliere Grasso - è merito della costanza degli esponenti che animano l’associazione “Ambiente e salute” la quale ha fatto un meritevole lavoro di controinformazione fornendo, su base scientifica gli elementi per una autonoma valutazione. Gli unici sordi all’evidente pericolosità di un inceneritore che sorgerà in una valle angusta e poco ventilata sono state le istituzioni e gran parte dei politici. Grande assente nel dibattito è poi l’amministrazione comunale di Laives che con l’alibi che l’inceneritore non sorgerà sul territorio comunale si disinteressa delle ricadute sulla salute dei cittadini. Eppure gran parte del territorio, a cominciare da San Giacomo, sorge a ridosso della megastruttura e del punto di maggiore ricaduta degli inquinanti più pericolosi. Se inoltre si riflette sul fatto che la valle solo in pochi punti supera i quattro chilometri di larghezza e che certo non si può fare affidamento solo sui venti che spirano da sud, si capisce quanto miope sia questo atteggiamento. Esso inoltre - continua Grasso nella sua nota - porta alla accettazione di altri aspetti che con questa scelta di passività hanno a che fare. La decisione di costruire un inceneritore da 130 mila tonnellate richiede che funzioni sempre a pieno regime per avere la massima resa e per evitare una sovrapproduzione di inquinanti. La Provincia ha dunque emanato una legge provinciale sui rifiuti che obbliga i comuni, con la scusa di combattere il cosiddetto turismo delle immondizie, ad inserire una quota minima di produzione dei rifiuti che non incentiva a ridurre la loro produzione, è antieducativa ed è funzionale solo all’alimentazione dell’inceneritore». Secondo Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista «Anche su questo aspetto occorre che non si abbia un atteggiamento subalterno da parte delle amministrazioni locali, ma che si abbia il coraggio di dire che si tratta di una scelta sbagliata, che inficia lo sforzo di arrivare ad una raccolta differenziata spinta. Per combattere lo scarso senso civico di una parte dei cittadini occorre che si trovino altre strade».
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venerdì, 28 dicembre 2007
 «Holos», arte e cultura fra la gente

 Il progetto ha segnato il 2007 dell’Associazione Casa della Pesa
  Ottima la sinergia con il quartiere di Oltrisarco-Aslago
Alto Adige, 28 DICEMBRE 2007

 BOLZANO. Tracciando una sorta di bilancio degli eventi culturali “alternativi” realizzati nel corso dell’anno che si sta chiudendo, emerge quanto realizzato dall’associazione arte-cultura Casa della Pesa (Acp), con il progetto “Holos”, realizzato in collaborazione con la circoscrizione Oltrisarco-Aslago. Tale iniziativa ha dato vita, in estate, a una serie di manifestazioni, incontri, simposi di arte, filosofia, antropologia, letteratura, geologia.
 Particolare attenzione è stata data all’arte nelle strade, nei parchi e nelle scuole, per offrire alla cittadinanza spunti di riflessione sulla natura, le implicazioni antropologiche uomo - ambiente, le sfumature del quotidiano e le difficoltà di “adattamento” dell’uomo contemporaneo. Ai percorsi di scultura, performance, pittura, lungo la passeggiata che da via dei Castagni porta a Castel Flavon e al Virgolo, sulla passeggiata Colle - Colle dei Signori, a Parco Tambosi, e in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Laives nell’ambito del Festival in altre aree verdi tra San Giacomo e Laives, hanno contribuito giovani e affermati artisti provenienti da varie regioni italiane e austriach
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giovedì, 27 dicembre 2007



Laives e secondo lotto di Ora: in gennaio Ma non saranno pronte in contemporanea
Gare di appalto per le due varianti
di Ezio Danieli
  Alto Adige 27 DICEMBRE 2007

 ORA/LAIVES. L’inizio del nuovo anno sarà caratterizzato, in materia di opere pubbliche di rilievo, da due importanti gare di appalto: riguarderanno il secondo lotto della circonvallazione di Ora e quello per il completamento della variante di Laives con il tunnel che passerà sotto la città. La conferma è stata data, proprio alla vigilia di Natale, dall’assessore provinciale Florian Mussner che ha anche evidenziato ciò che era stato messo largamente in preventivo: le due circonvallazioni non saranno percorribili in contemporanea con conseguenti disagi per la futura viabilità.
 Secondo l’assessore Mussner «Il lotto di Laives dal punto di vista tecnico presenta indubbiamente dei problemi in più soprattutto per quanto concerne gli scavi sotto la montagna». L’esempio del primo lotto di Ora (si sta procedendo rapidamente) è significativo in tal senso, come precisa proprio Mussner: «Se sotto Castelfeder si procede, in media, di 4-5 al giorno, è quasi impossibile prevedere una simile tabella di marcia per quanto riguarda il tratto di variante di Laives che passerà sotto la città». La mancata percorribilità in contemporanea delle due circonvallazioni creerà, almeno per un anno, disagi alla futura viabilità di tutta la zona che verrà interessata anche dai primi scavi per il passante ferroviario fra la parte a nord di Ora e Cardano con il «by pass» anche della stazione di Bolzano.
 Il secondo lotto della variante di Ora è stata inserita nel programma triennale con tanto di finanziamenti che, fino ad alcuni mesi fa, sembravano difficili da reperire. Il secondo lotto, denominato «Galleria San Daniele» (1062 metri), è quello verso l’Happacherhof e quindi la zona produttiva a nord di Ora con conseguente collegamento alla statale del Brennero. Per quanto riguarda la sicurezza della viabilità nelle gallerie sono state inserite delle finestre sia nel tunnel di San Daniele che quello denominato Castelfeder. È stata anche inserita una variante molto importante secondo la quale la zona di rispetto all’Happacherhof - che ospita l’Istituto tecnico agrario - deve essere di minor impatto possibile: ecco dunque che per il portale nord della galleria e la rotatoria Ora Nord è stata trovata una soluzione decisamente meno impattante.
 Previsto in gennaio anche l’appalto del lotto di variante che by-passerà la città di Laives, dalla periferia sud di Pineta fino alle porte di Bronzolo.Il costo previsto ammonta a 62,3 milioni di euro e la galleria dovrebbe essere pronta per il 2011. Nel 2009 inizieranno anche i lavori per il lotto di Bronzolo, con svincoli e tutto il resto, costo complessivo 20,4 milioni di euro. Ci sarà anche un tratto in galleria artificiale sotto il conoide sul quale poggia il paese; complessivamente il lotto sarà lungo 1.136 metri. Le aree di cantiere saranno in tutto 5, fra le quali una a nord ed una a sud dell’imbocco della galleria di Laives, con l’area di frantumazione e di betonaggio presso la cava Lunz di Bronzolo e l’area degli uffici, mensa e dormitori, presso l’area Lentsch, sempre a Bronzolo. Dagli scavi dei tunnel risulteranno circa 642 mila metri cubi di materiale, dei quali 310 mila metri cubi verranno poi riutilizzati per la costruzione della variante stessa. In esubero ne rimarranno circa 47 mila metri cubi.
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domenica, 23 dicembre 2007


LA CITTADELLA DELLO SPORT

Tra gli addetti ai lavori e i rappresentanti delle società sportive, ma anche tra i semplici cittadini stanno crescendo le preoccupazioni, le perplessità ed il malumore, in merito all’arrivo dell’AC-Suedtirol sul nostro territorio comunale. Anche nelle singole forze politiche ci si interroga sulla convenienza di una tale operazione.
Certo per le esauste casse del comune sarebbe una boccata di ossigeno, porterebbe nuovi finanziamenti e ci libererebbe dai costi di gestione della struttura, ma quale l’impatto deleterio sul territorio, sul quieto vivere, sulla disponibilità di accesso ai campi per le società sportive o più semplicemente per chi, al di là dell’età, volesse dare due calci ad un pallone?
Insomma sono molti gli aspetti che sollevano più di un dubbio, ma nessuno è in grado di dare una risposta sicura.
Ora questa amministrazione ha nel suo programma la trasparenza e la partecipazione che finora è stata applicata solo a cose secondarie e mai con la dovuta continuità e decisione.
Quale migliore occasione dunque di coinvolgere, di consultare la popolazione, se non in questo caso?
La cittadella dello sport a nostro avviso, può essere un’occasione solo se contemporaneamente si ottiene il centro sportivo provinciale con il centro di medicina dello sport e di riabilitazione fisioterapica, ma in ogni caso su questo i cittadini devono poter esprimere la loro opinione. All’amministrazione spetta il compito di dare un’informazione ampia e completa e di trovare le forme di consultazione e di coinvolgimento. Solo dopo sarà possibile prendere una decisione che spetta naturalmente agli organi a questo deputati.
Ragionare con i cittadini sulle prospettive, sui vantaggi e gli svantaggi di quest’operazione eviterebbe di incorrere in errori madornali sui quali non sarebbe più possibile ritornare sui propri passi.

Rifondazione Comunista - Laives



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giovedì, 20 dicembre 2007



Comune di Laives



COMUNICATI del 20.12.2007


NOTIZIE

Inaugurato lo “Sportello del cittadino”

Da oggi procedure amministrative più rapide e trasparenti

Da oggi l'amministrazione comunale di Laives è più vicina ai cittadini. E' infatti entrato in funzione il cosiddetto “Sportello del cittadino”, un sistema innovativo che consente di sbrigare quasi tutte le pratiche amministrative direttamente da casa, via computer, senza la necessità di recarsi in municipio. Questo sistema introduce inoltre la possibilità di controllare in tempo reale lo stato di avanzamento della propria pratica: ad ogni “passo” della procedura si viene infatti avvisati via e-mail o sms, ricevendo informazioni sullo stato della pratica o su eventuali documentazioni integrative da produrre. Per chi invece preferisce i sistemi più tradizionali, nell'atrio del municipio è stato inaugurato questa mattina il nuovo “front office”, al quale è possibile rivolgersi per presentare ad un'operatrice comunale la propria domanda o la propria pratica.
Il nuovo servizio pone Laives all'avanguardia tra le amministrazioni comunali altoatesine, visto che in provincia di Bolzano solamente il Comune di Bressanone ha già aperto il suo Sportello del cittadino. “Si tratta di un progetto estremamente qualificante per il Comune di Laives che introduce un sostanziale cambiamento nel rapporto con il cittadino” ha detto con soddisfazione il sindaco Giovanni Polonioli presentando il nuovo servizio.
Lo Sportello del cittadino rappresenta la terza e ultima tappa del progetto “Laives Comune virtuale”, in base al quale già dallo scorso 5 marzo è stato introdotto il protocollo informatico: ogni documento in entrata e in uscita dal Comune viene scannerizzato e inserito nel sistema informatico. Dallo scorso luglio, poi, tutti gli uffici sono stati dotati del sistema di gestione elettronica dei documenti, che permette di evitare di dover stampare e “lavorare” i documenti su carta. Ciò ha portato notevoli vantaggi in termini di velocità nelle procedure, oltre a un significativo risparmio di carta consumata. Con l'inaugurazione dello “Sportello del cittadino” si è quindi completato il percorso di innovazione amministrativa, con la possibilità di avviare e seguire da casa le proprie domande.
L'utilizzo di questo sistema è estremamente semplice e intuitivo. Nella home-page del sito del Comune è stato introdotto il logo dello Sportello del cittadino, attraverso il quale si accede allo sportello virtuale. Cliccando nelle varie sezioni è poi possibile avviare procedimenti on-line, prendere visione dei procedimenti in corso, trovare le istruzioni per la compilazione delle domande on-line, accedere all'albo telematico e trovare le indicazioni per i contatti con lo sportello “reale”.
Una delle novità più importanti introdotte da questo sistema è rappresentata dalla possibilità di essere informati via e-mail o sms sullo stato di avanzamento della propria procedura. Inoltre, per ogni pratica avviata on-line viene inviata una password che consente al cittadino di accedere all'area riservata da cui può controllare il proprio procedimento, accedendo direttamente ai documenti predisposti dagli uffici e seguendo così le fasi di svolgimento del processo amministrativo che lo riguarda.

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categoria:comune di laives
giovedì, 20 dicembre 2007


Presentati a Laives i progetti del tunnel di base del Brennero.

Alcune sere fa, su iniziativa dell’associazione No Tav-Kein BBT, sono stati presentai a Laives i progetti del tunnel di base del Brennero e delle relative tratte d’accesso o per meglio dire, ciò che è possibile reperire su questo argomento. Sul tutto regna infatti grande confusione ed incertezza: dai progetti ai finanziamenti, dai tempi alle conseguenze di un’opera che anziché risolvere i problemi del trasporto e della mobilità rischia di aggravarli sottraendo risorse per il prossimo futuro, provocare danni ambientali irreparabili e peggiorare la qualità di vita delle popolazioni.
Ciò che ci ha maggiormente colpito sono naturalmente le conseguenze sul nostro territorio comunale.
In un’interrogazione presentata tempo fa su questa problematica ci fu  risposto che non era cosa che ci riguardasse direttamente. La cosa ci lasciò esterrefatti, ma ci piacerebbe conoscere l’opinione della maggioranza e di tutte le altre forze politiche di fronte alla possibilità che nei prossimi decenni gli abitanti di Laives e delle sue frazioni vivano in un cantiere a cielo aperto. Almeno due delle gallerie di servizio che serviranno per estrarre il materiale sono nel territorio del nostro comune e sono previsti due frantoi sotto Pineta con relativi depositi di materiali. La stessa cosa è prevista a sud di Laives, mentre a Bronzolo dovrebbe sorgere uno dei centri logistici, essendo le ferrovie proprietarie in quella zona di svariati ettari di terreno.
È dunque possibile già oggi immaginare l’andirivieni di camion ed altri mezzi, le polveri sollevate e quelle prodotte dai frantoi, i rumori continui, per non parlare delle altre conseguenze ambientali ed in particolare sulle falde acquifere .
Di fronte a tutto questo un’amministrazione responsabile dovrebbe assumere in prima persona la preoccupazione dei cittadini chiedendo quantomeno di essere costantemente informata per non trovarsi impreparata ed impossibilitata ad intervenire quando le decisioni definitive saranno già state prese.

Rifondazione Comunista - Laives
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categoria:ferrovia, conca atesina, comune di laives
mercoledì, 19 dicembre 2007

Contributo confermato a chi sale su bus e treni
Sì della giunta alla quota fissa per gli abbonamenti
Alto Adige, 19 DICEMBRE 2007

 LAIVES. Il Comune “crede” nel trasporto pubblico come alternativa a quello privato e quindi sostiene dallo scorso anno concretamente coloro che scelgono autobus o treno per spostarsi nel circondario.
 La giunta ha nuovamente deliberato il pagamento della quota fissa relativa all’abbonamento integrato per il trasporto pubblico o al suo rinnovo, fissando una quota attorno ai 20 mila euro. In pratica, un cittadino residente a Laives che decida di acquistare un abbonamento al trasporto pubblico, riceverà i 10 euro della quota, mentre chi decide di rinnovarlo avrà il bonus relativo di 5 euro e così si pagano esclusivamente le tessere per viaggiare.
 A tale proposito, l’assessore Giorgio Zanvettor ha anche una curiosità: «Abbiamo fatto delle verifiche sui dati che ci arrivano periodicamente dalla Provincia per questa iniziativa - dice l’assessore - e abbiamo scoperto che c’è anche qualcuno non residente qui a Laives che ha fatto richiesta di rimborso del primo abbonamento o del rinnovo annuale. È evidente che non possiamo accettare queste “furbate”, perché il Comune garantisce e paga esclusivamente per i suoi cittadini residenti. Abbiamo quindi raccomandato agli enti preposti a tali servizi di verificare meglio le richieste di rimborso andando a vedere perlomeno se provengano da cittadini residenti nel territorio comunale di Laives». (b.c.)
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categoria:comune di laives, trasporto gommato
mercoledì, 19 dicembre 2007


Variante e passante dei treni scavi (con disagi) per anni

«Nuova» ferrovia: i progetti del tunnel sono stati illustrati dall’associazione «No Tav»   Alto Adige, 19 DICEMBRE 2007


 LAIVES. Dopo che Governo e Provincia hanno siglato l’importante l’accordo per la tratta d’accesso in Bassa Atesina, alcune sere fa - su iniziativa dell’associazione No Tav-Kein BBT - sono stati presentati anche in città i progetti del tunnel di base del Brennero e delle relative tratte d’accesso. Le prospettive - visti gli scavi ed i conseguenti cantieri - destano notevoli preoccupazioni.
 Detto che la zona di Laives sarà interessata prima del resto della Bassa Atesina dagli scavi - verrà infatti anticipato il passante in galleria fra la zona nord di Ora e Cardano con lavori quasi in contemporanea con il tunnel della variante alla statale - il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) sottolinea che «Su tutto regna ancora grande confusione ed incertezza: dai progetti ai finanziamenti, dai tempi alle conseguenze di una opera che anziché risolvere i problemi del trasporto e della mobilità rischia di aggravarli sottraendo risorse per il prossimo futuro, provocare danni ambientali irreparabili e peggiorare la qualità di vita delle popolazioni».
 Saranno notevoli le conseguenze sul territorio comunale di Laives: Grasso, sulla base di quanto emerso nella recente riunione, le evidenzia nella sua nota: «Almeno due delle gallerie di servizio che serviranno per estrarre il materiale sono nel territorio del nostro comune e sono previsti due frantoi sotto Pineta con relativi depositi di materiali. La stessa cosa è prevista a sud di Laives, mentre a Bronzolo dovrebbe sorgere uno dei centri logistici, essendo le ferrovie proprietarie in quella zona di svariati ettari di terreno. È dunque possibile già oggi immaginare l’andirivieni di camion ed altri mezzi, le polveri sollevate e quelle prodotte dai frantoi, i rumori continui, per non parlare delle altre conseguenze ambientali ed in particolare sulle falde acquifere».
 Proprio di recente il ministro Antonio Di Pietro ha dato ampie garanzie in merito al passante ferroviario che, passando sotto la città di Laives, collegherà Ora a Cardano «bypassando» anche l’area della stazione ferroviaria bolzanina. Prendendo atto dei passi in avanti per il passante, non si può non considerare che l’obiettivo è di completare e rendere percorribile tutta la circonvallazione entro il 2011. I prossimi quattro anni saranno dunque all’insegna degli scavi sotto la montagna, dell’asportazione prima e del trasporto poi di grandi quantità di materiale, di cantieri e frantoi che opereranno senza un attimo di sosta, di andirivieni di mezzi pesanti e quindi - fatalmente - anche di disagi per la popolazione.
 Il passante ferroviario - che sarà l’appendice a nord della tratta di accesso in Bassa Atesina - correrà sulla sinistra della variante in galleria sotto la città di Laives. I due tunnel saranno uno a fianco dell’altro. La costruzione in contemporanea di due varianti alla statale 12 del Brennero creerà problemi, rilevanti, di vivibilità.

GRASSO: IL COMUNE SI MUOVA

 Il consigliere comunale Rosario Grasso ricorda che «In un’interrogazione presentata tempo fa su questa problematica ci fu risposto che non era cosa che ci riguardasse direttamente. La cosa ci lasciò esterrefatti, ma ci piacerebbe conoscere l’opinione della maggioranza e di tutte le altre forze politiche di fronte alla possibilità che nei prossimi decenni gli abitanti di Laives e delle sue frazioni vivano in un cantiere a cielo aperto. Di fronte a tutto questo un’amministrazione responsabile dovrebbe assumere in prima persona la preoccupazione dei cittadini chiedendo quantomeno di essere costantemente informata per non trovarsi impreparata ed impossibilitata ad intervenire quando le decisioni definitive saranno già state prese». Grasso in tal senso si appella proprio alla giunta comunale perchè si muova con decisione.

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categoria:ambiente, ferrovia, conca atesina, comune di laives
venerdì, 14 dicembre 2007


 LAIVES.  Pari opportunità, insediato il Comitato
  Alto Adige, 14 DICEMBRE 2007

 LAIVES. Piccolo smacco per la maggioranza, che si è vista bocciare il nuovo regolamento del consiglio. Serviva la maggioranza qualificata (due terzi del consiglio) che però non è stata trovata e quindi tutto è stato rinviato alla prossima seduta, quando basterà la maggioranza semplice.
 Insediato nel frattempo il Comitato per le pari opportunità del quale fanno parte il sindaco, Valentina Armani, Pia Carli, Patrizia Simone (consigliera del Pd), Carla Franceschini, Monika Espen (consigliera Svp) Sieglinde Fauster (consigliera Svp), Maria Rosa Wieser (consigliera dei Verdi), Luisella Raveane (consigliera dei Verdi) e Lina Montan.
 Nel comporre la lista delle componenti, è stato anche tenuto conto della proporzionale etnica a livello comunale e quindi, su 10 membri, nel comitato pari opportunità siedono 3 rappresentanti del gruppo linguistico tedesco e 7 di quello italiano.
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categoria:comune di laives
venerdì, 07 dicembre 2007

Vertice tra Comune e Lampis per valorizzare le nuove strutture

 Il sindaco: «Costruire è semplice, ora bisogna riempirle di contenuti». Si punta a rilanciare il premio di pittura. Sale teatrali, c’è il nodo della gestione
   VENERDÌ, 07 DICEMBRE 2007  

 LAIVES. La gestione del settore culturale e di quello giovanile. Questo il tema al centro di un confronto tenutosi nei giorni scorsi tra il sindaco di Laives, Giovanni Polonioli, l’assessore Christian Tommasini e il direttore della ripartizione cultura italiana della Provincia, Antonio Lampis. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto per quanto riguarda il panorama comunale, con particolare attenzione alla gestione delle strutture e delle risorse attualmente a disposizione sul territorio. «Bisogna stabilire un programma di gestione delle nostre strutture», afferma il sindaco.
 Le strutture da destinare ad eventi culturali e ai giovani a Laives certo non mancano, quello che manca è un programma di gestione. Questo, in sintesi, ciò di cui si è discusso nell’incontro.
 «Abbiamo 4 sale teatrali - afferma il sindaco - e adesso bisogna stabilire un programma complessivo che riguardi la gestione. Costruire queste strutture è relativamente facile, meno semplice appare invece la loro gestione. Lo stesso vale per il nuovo centro giovanile che sta per essere completato in zona Galizia e che necessita di un programma di gestione consono. Infine - conclude Polonioli - abbiamo parlato del prestigioso premio di pittura “Città di Laives”. Lampis ci ha fornito delle indicazioni per far crescere ulteriormente la manifestazione e darle la collocazione che si merita».
 Dopo gli ultimi interventi (ristrutturazione del teatro Aula magna e imminente completamento della sala a San Giacomo), quindi, sono molte le strutture a disposizione sia del gruppo italiano che di quello tedesco, che dovranno essere gestite con un ’ottica più manageriale. Questo, ad esempio, è ciò che si è iniziato a fare con la convenzione stipulata col centro Don Bosco, dove l’auditorium da anni ospita un ciclo cinematografico. Ora si punta ad estendere la programmazione anche oltre il periodo invernale. Sempre al Don Bosco è in corso un ciclo di teatro per ragazzi. Il teatro Aula magna, poi, ospita la rassegna nazionale dialettale e Pineta è dotata di una sala teatrale, dove lavora anche la “Prometeo” di Bolzano. (b.c.)
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categoria:cultura, comune di laives, provincia di bolzano, san giacomo oggi
venerdì, 07 dicembre 2007


Il Comune rassicura i commercianti. «Ma teniamo alta la guardia»
NEGOZIANTI IN ASSEMBLEA
  VENERDÌ, 07 DICEMBRE 2007   BRUNO CANALI


 LAIVES. A San Giacomo non si farà il senso unico da sud a nord sulla statale: lo ha confermato l’assessore Bruno Ceschini nel corso dell’assemblea dei commercianti all’hotel Posta. Parole che hanno rassicurato gli addetti ai lavori, visto che le voci sull’istituzione del senso unico - che ridurrebbe il traffico, ma anche i possibili clienti - erano molto insistenti: tanto che i negozianti, guidati dalla fiduciaria Elda Paolazzi, hanno garantito che non abbasseranno comunque la guardia e seguiranno passo passo la questione.
 Lo stesso assessore Ceschini ha spiegato che di traffico dentro San Giacomo si è parlato e si parla in giunta, perché tempo addietro sono arrivate alcune mozioni dell’opposizione, ultima in ordine di tempo quella del gruppo Progetto Alto Adige, che chiede interventi. L’ex assessore Marco Delli Zotti, rappresentante di Progetto Alto Adige, era presente alla riunione e, preso atto delle proteste rispetto alla mozione, ha garantito che sarà ritirata e quindi non più discussa in consiglio comunale. «Però - ha aggiunto Delli Zotti - l’avevamo proposta per evitare misure ancora più drastiche, come ad esempio il senso unico dentro San Giacomo, dato che sappiamo esistere, all’interno della maggioranza, opinioni del genere. Ad ogni modo la nostra mozione viene ritirata e non se ne parla più».
 Il problema comunque non è risolto e con l’occasione dell’incontro i commercianti di San Giacomo hanno esposto le loro opinioni - non solo legate al traffico - all’assessore Bruno Ceschini. «Pensare a una chiusura della statale o a un senso unico è assurdo - ha detto Roberto Decò, con macelleria in centro a San Giacomo - sia perché dopo l’entrata in funzione della variante il traffico è drasticamente calato, sia perché già adesso di gente ne gira poca. La variante ha portato sicuramente dei benefici all’abitato e per i nostri clienti, che adesso possono venire con più tranquillità perché trovano parcheggi e nessuna coda in strada. C’è anche chi, da Pineta, piuttosto che fare la coda per andare nei negozi di Laives viene qui a San Giacomo».
 «Abbiamo fiducia nell’assessore Ceschini che ci ha dato delle garanzie - afferma Michela Tezzele, del negozio di abbigliamento Twenty 2 - ma la questione oltre che commerciale è anche politica e il Comune in questo senso dovrebbe darci una mano a rilanciare il settore qui, anche con la riqualificazione urbana ad esempio e con migliori servizi. Anch’io sono contraria assolutamente ad un senso unico lungo la statale»
 «Sarebbe interessante chiedere agli abitanti di Laives per quale motivo anche con la galleria della variante praticabile preferiscono spesso passare per San Giacomo - sostiene Ezio Paolazzi, di Elfer - e tutti noi siamo d’accordo sull’opportunità di riqualificare l’abitato, a patto però che non lo si isoli definitivamente dal resto con misure assurde di limitazione». Queste le posizioni della categoria: è un dato di fatto che, dopo l’arrivo della variante in galleria, 5 negozi a San Giacomo hanno chiuso.
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categoria:comune di laives, san giacomo oggi, trasporto gommato
giovedì, 06 dicembre 2007


Artigianato Presentata ufficialmente la nascita della megastruttura da 50mila metri cubi

Vurza, patto tra Cna e Apa

Corriere dell'Alto Adige  2007-12-06

Simoni: consorzio, un passo decisivo per decine di aziende

Imponente Il progetto del Consorzio K11, che nascerà nella zona produttiva Vurza
Arriva all'epilogo l'iter di espansione provinciale iniziato nel 2004 con l'assegnazione delle aree alle imprese
BOLZANO — Patto di ferro tra Cna e Apa per l'insediamento del Consorzio K11, l'ambizioso progetto edilizio che sorgerà nella zona produttiva di interesse provinciale Vurza di Laives.
Il progetto prevede la creazione di 28 aziende artigiane del Cna all'interno di un edificio di 50.726 metri cubi di volumetria, progettato dall'architetto Roberto Palazzi. La costruzione dell'insediamento è stata ufficialmente approvata lo scorso 27 novembre dalla Commissione edilizia di Laives, con l'obiettivo di concentrare all'interno di un'unica area produttiva, le attività delle singole aziende artigiane e permettendo allo stesso tempo, di ridurre l'attività delle varie aziende in poco spazio. Un obiettivo ambizioso, divenuto finalmente realtà grazie alla fattiva collaborazione tra l'Apa e il Cna, assieme all'intervento della Provincia e del comune di Laives. Il lungo iter è cominciato ufficialmente nel 2004, con l'assegnazione dei lotti alle singole aziende interessate.
«Si tratta di un momento importante è tanto atteso — ha commentato un raggiante presidente del Cna Arrigo Simoni — che può finalmente partire. Per il Cna è un motivo d'orgoglio non indifferente, trattandosi dell'undicesimo insediamento in provincia della nostra confederazione. Il nome K11 vuole evidenziare questo aspetto importante e che permetterà a 23 nostre aziende, di insediarsi in una zona produttiva di grande importanza come quella di Laives».
Il Consorzio K11 fungerà da complesso polifunzionale e consentirà alle aziende di lavorare autonomamente all'interno di unità produttive rigorosamente differenziate per dimensione, all'interno di un'ampia corte interna.
L'insediamento si articola su quattro piani fuori terra ma la novità più importante riguarda il concetto ambientale. Il progetto è ad alta efficienza energetica, applicando anche nell'ambito produttivo, i concetti più importanti del Casa Clima (limitati però per lo più alle otto residenze).
«Guardiamo al futuro ma anche al presente — ha affermato il progettista bolzanino Roberto Palazzi — ricercando con Casa Clima, un utilizzo dinamico delle risorse energetiche disponibili, al fine di ottenere contestualmente, un maggior comfort ambientale, unito ad una maggiore efficacia nel minimizzare i costi di gestione ». Poi, quattro concetti basilari come il sistema del verde, il sistema di raccolta delle acque piovane, l'applicazione del concetto «Casa Clima» classe B e le tecnologie impiantistiche più avanzate. Questo tipo di concetto porterà, secondo le stime frutto di recenti studi statistici, ad un risparmio delle spese energetiche di quasi il 50%. I lavori del consorzio all'interno dell'area Vurza dovrebbero iniziare in gennaio, tempi di consegna tra circa 20 mesi. «I costi? Considerando le tecnologie impiantistiche avanzate, la costruzione costerà meno della metà, rispetto ad altri insediamenti analoghi», conclude Palazzi.
Thomas Laconi

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martedì, 04 dicembre 2007

Comune di Laives
comunicato del 28-11-2007
Bando per il piano delle zone di pericolo

Il documento è necessario per la rielaborazione del Puc

In vista della rielaborazione del piano urbanistico comunale è necessario elaborare anche il cosiddetto piano delle zone di pericolo, previsto dalla legge provinciale. Questo piano dovrà individuare tutti i pericoli che potrebbero verificarsi in seguito ad eventi naturali su tutto il territorio comunale.

Nella sua ultima seduta, la giunta municipale ha approvato il bando per l'affidamento dell'incarico per l'elaborazione di questo piano. L'impegno di spesa previsto è di 120 mila euro.

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martedì, 04 dicembre 2007

Tunnel, transiti in ulteriore aumento
Escalation del 15% da luglio ad ottobre: 18 mila veicoli al giorno
Alto Adige, 04 DICEMBRE 2007


 LAIVES. Fra lo scorso luglio ed il mese di ottobre il traffico giornaliero medio sotto la galleria della variante fra Maso della Pieve e Pineta è aumentato del 15%, di cui solo l’1% è da riferirsi al traffico pesante. In termini di passaggi, ad ottobre sono transitati poco più di 18 mila veicoli al giorno, di cui 16.900 automobili. I dati sono stati forniti dalla Provincia. Immediata reazione di An.
 Sono stati i consiglieri provinciali di An Mauro Minniti ed Alberto - dopo aver ottenuto i dati forniti dall’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner - a prendere immediata posizione sul numero dei mezzi anche se in parte legati al periodo estivo che ha ridotto il transito automobilistico da e per Bolzano. Mussner assicura che per la galleria è in atto una regolare pulizia delle pareti con frequenza semestrale e del piano viabile con scadenza trimestrale. «Questi numeri dimostrano che sono ancora troppi i transiti lungo la statale 12, che significano pericoli ed inquinamento. Non resta che augurarsi - sottolineano Minniti e Sigismondi - che proceda più speditamente ora l’iter per la realizzazione del casello autostradale ritenuto finalmente irrinunciabile anche dal presidente dell’A22 Silvano Grisenti». Se si pensa - concludono Minniti e Sigismondi - che quasi 21 mila automezzi attraversavano ogni giorno Laives nel 2003, è evidente che la soluzione ottimale non poteva essere la galleria di San Giacomo che ha certo risolto le problematiche dei cittadini della frazione ma non ancora quelle dei residenti di Laives. Come dire; una galleria per 3 mila automezzi in meno e con tanti miliardi in più spesi che forse potevano essere più utili alla comunità della Bassa Atesina per far fronte a problematiche drammaticamente più serie». Secondo i due consiglieri provinciali di An, l’ulteriore aumento dei transiti nella galleria della variante «Deve imporre l’accelerazione delle strategie per la viabilità nella Bassa Atesina che si devono tradurre con il casello A22 di Laives e con un ulteriore abbattimento dell’inquinamento». Sempre in attesa che si concretizzi anche il piano del traffico voluto dalla giunta comunale che è ancora nel cassetto delle buone intenzioni.
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domenica, 02 dicembre 2007


STADIO A LAIVES
Sì al referendum
Mi sento in dovere, dopo le prime prese di posizione da parte di esponenti politici in seno al consiglio comunale riguardanti la proposta di costruire uno stadio calcistico in Laives, di contribuire con alcune ulteriori riflessioni riguardanti questa struttura, quanto mai sottovalutata nei suoi riflessi sulla qualità di vita in Laives.
Come cittadino, che alle scorse elezioni comunali ha votato e sostenuto attivamente il programma amministrativo di centro sinistra, pongo necessariamente l'aspetto del metodo, quindi del modo di come si amministra, al centro dell'operare politico.
Questo era ed è tuttora , se vogliamo, un aspetto qualificante e decisivo per affrontare gli innumerevoli problemi e le sfide che i costanti cambiamenti e lo sviluppo della società e del territorio ci impongono.
Affiancare alle nuove e stimolanti prospettive «vecchi » modi di fare ed intendere l'amministrazione, risulta quantomai pericoloso e deleterio ed espone la città a rischi elevati di marginalizzazione e sfruttamento.
«Il caso» dello stadio calcistico risulta in questo senso emblematico.
Il programma amministrativo votato dai cittadini, l'informazione ed il coinvolgimento popolare (di tutti i cittadini) alle decisioni di portata simile a quella di costruire uno stadio, dovrebbero essere nel codice politico di base di chi vuole rivolgersi a tutti, indistintamente.
Lo statuto comunale, votato dall'attuale consiglio, offre gli strumenti necessari affinchè un'amministrazione possa lavorare bene.
Un referendum consultivo su questo tema (preceduto da un'informazione che tocca la questione in tutti i suoi aspetti), risulterebbe a mio umile avviso una, o forse la strada più corretta che un consiglio comunale possa intraprendere.
Marco Bove, Laives

Corriere dell'Alto Adige 02-12-2007
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domenica, 02 dicembre 2007


Zanvettor: anche se è di qui farà come dice la Provincia
«Ritsch? Per noi non cambia nulla»
di Bruno Canali
Alto Adige, 02 DICEMBRE 2007

 LAIVES. Già domani la giunta provinciale potrebbe nominare l’imprenditore di Laives Engelbert Ritsch nuovo presidente dell’aeroporto. Nel panorama politico comunale, Ritsch è personaggio abbastanza noto perché è sempre stato ai vertici della Svp locale. Ma la sua identità laivesotta potrebbe non bastare a calmare le acque in città e in Bassa: «Non importa che viva qui o altrove, se Durnwalder lo ha scelto significa che è “pro” aeroporto, quindi per quanto ci riguarda avrà la vita dura», dice ad esempio l’assessore Zanvettor. Sulla stessa linea anche la Svp di San Giacomo.
  Saputo della nomina di Ritsch al posto del dimissionario Baumgartner, negli ambienti politici cittadini ci si è subito chiesti se il fatto che Engelbert Ritsch risiede a Laives, possa in qualche maniera giovare alla causa di coloro - e sono tanti in zona - che sono contro il progetto di ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo.
 Illusioni comunque non se ne fa ad esempio l’assessore verde al Comune di Laives, Giorgio Zanvettor. «Sinceramente credo che la linea adottata per l’aeroporto dalla giunta provinciale non cambierà - afferma - e del resto se Durnwalder se ha fatto un nome, ovviamente ha fatto quello di qualcuno “pro” aeroporto, che segua insomma le sue indicazioni. Comunque Ritsch, se sarà presidente dell’Adb, sappia che avrà la vita dura, come chi lo ha preceduto nell’incarico, perché chi è contro l’ampliamento rimane della stessa idea e nulla conta se abita a Laives oppure chissà dove. Lo ribadisco, per noi non cambia nulla».
 La nomina di Ritsch creerà qualche problema anche all’interno della stessa Svp e lo fa presente l’Obmann di San Giacomo, Andreas Mumelter, fin dall’inizio su una posizione critica nei confronti della Provincia. «Nulla da obiettare sul nome di Engelbert Ritsch - spiega Mumelter - che ritengo assolutamente competente per ricoprire il ruolo. Anche sotto il profilo della diplomazia ha più chance che non chi lo ha preceduto, ma per noi il problema rimane politico. Ritch è assolutamente in sintonia con Durnwalder e perciò la nomina non mi sorprende. Proprio Durnwalder però dovrebbe dirci cosa lui intende fare con l’aeroporto di San Giacomo, perché questa situazione sta creando imbarazzo all’interno del nostro partito, dove sappiamo esserci tanti pareri non proprio favorevoli al progetto di ampliamento. Lo ripeto, come tecnico, Ritsch è assolutamente in grado di occupare la presidenza Adb e sono certo che non andrà avanti a testa bassa come aveva fatto talvolta Baumgartner. Però se Durnwalder lo propone, è evidente che lo fa avendo la sicurezza che porterà avanti la sua linea d’azione».
 Questo è il nodo più delicato per la Svp, che già guarda alle elezioni provinciali del 2008. La base del partito, in particolare in Bassa Atesina, sta attendendo questo appuntamento per mandare un segnale forte alla giunta.
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sabato, 01 dicembre 2007
La burocrazia si trasferisce on-line

 Entro la fine del mese partirà il nuovo sportello telematico

  Alto Adige, 01 DICEMBRE 2007

 LAIVES. Si sta per aprire una nuova fase per quanto riguarda i rapporti tra Comune e cittadini. Il 20 di questo mese, infatti, prenderà il via il progetto «Laives Comune virtuale», con l’apertura dello sportello telematico. Il fine di questo progetto è quello di semplificare i rapporti dei cittadini con l’amministrazione comunale, utilizzando le moderne tecnologie messe a disposizione dalla rete telematica e da Internet. Seguire le proprie pratiche sarà quindi molto più semplice e veloce di oggi.
 Da marzo tutti i documenti in arrivo e in partenza dal Comune vengono protocollati e «scannerizzati», in maniera che siano poi sempre disponibili e immediatamente reperibili grazie al computer.
 Da luglio, uffici comunali e strutture amministrative sono dotati del sistema elettronico di gestione dei documenti, che così possono essere più facilmente gestiti senza doverli necessariamente stampare quando non occorre. Questo traguardo si basa su un moderno software che è in grado di gestire, archiviare, trasmettere e sottoscrivere con firma digitale qualsiasi documento. Questa semplificazione sta portando alle strutture comunali consistenti benefici, sia per la trasparenza interna che nella rapidità di gestione dei documenti stessi: i processi di elaborazione ne risultano accelerati.
 Di pari passo è stato aggiornato anche l’archivio cartaceo, quello dove vengono comunque conservati i «pezzi di carta». Dal 20 dicembre infine, funzionerà lo sportello del cittadino e con questo si intende non un ufficio vero e proprio cui rivolgersi, bensì una struttura informatica attraverso al quale chiunque sarà in grado di svolgere e seguire le proprie pratiche attraverso internet, senza muoversi da casa se si è dotati di un computer collegato alla rete, 24 ore su 24. Chi invece vorrà rimanere con il sistema tradizionale, continuerà a farlo tranquillamente, rivolgendosi ai vari uffici pubblici del municipio. Tutte le pratiche a ogni modo verranno trattate alla stessa maniera e il Comune cercherà di attivare una informazione in tempo reale per tutti attraverso la posta elettronica e gli Sms.
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giovedì, 29 novembre 2007


 Stadio, prime perplessità a sinistra
Rifondazione: più traffico e pochi benefici per la città
  «Alla nostra comunità servirebbe piuttosto il Centro provinciale»   Alto Adige, 29 NOVEMBRE 2007

 LAIVES. Il nuovo stadio in zona Galizia, nel quale giocherà l’Fc Alto Adige, sarà una delle opere pubbliche più importanti realizzati nella storia recente di Laives. Si tratta di una struttura da ottomila posti, con almeno 1500 posti auto oltre a una serie di impianti «satelliti». La notizia dell’assegnazione dello stadio a Laives è stata accolta generalmente in maniera molto positiva, ma ora in alcuni ambienti iniziano a emergere dubbi sull’opportunità dell’operazione. Il primo a esprimere pubblicamente perplessità era stato Marco Bove, ex consigliere comunale dei Verdi. Ora le sue argomentazioni vengono ribadite anche da Rifondazione comunista.
 L’attuale centro sportivo Galizia, dice Prc, «più che rispondere alle effettive necessità della popolazione si è rivelata un peso per le casse del Comune. La decisione di attirare sul territorio comunale l’Fc Alto Adige appare dunque una scelta obbligata al fine di porre un freno alle spese per la manutenzione del centro. Occorre però che lo specchietto per allodole dei soldi provinciali non faccia incorrere in nuovi errori».
 Ciò che dovrebbe «far riflettere», prosegue Rifondazione, «sono due aspetti». Il primo «è il rifiuto di altri Comuni di accollarsi uno stadio da ottomila posti e la brama con cui, di contro, si appetisce al centro sportivo provinciale. Quest’ultimo infatti prevede la costruzione di un centro di medicina dello sport e di fisioterapia che costituiscono naturalmente la parte più allettante e maggiormente qualificante dell’intero progetto».
 L’altro aspetto «è invece l’arrivo nel fine settimana, cioè nell’unico momento in cui Laives si libera dalla morsa del traffico e dal relativo inquinamento, di migliaia di automobili per le quali è già previsto un megaparcheggio. La miriade di tifosi non porteranno che limitati benefici all’economia della nostra città, ma rischiano invece di costituire un problema di difficile gestione».
 Una struttura «dal così forte impatto» su Laives «richiede dunque che i cittadini vengano coinvolti e messi nella condizione di poter prendere una decisione consapevole. Occorre un’informazione completa che spieghi vantaggi e gli svantaggi di una scelta eliminando gli equivoci tra cittadella dello sport e centro sportivo provinciale. Noi riteniamo che se si vuole dar vita ad una struttura che sia realmente al servizio dei nostri concittadini, dei giovani, delle associazioni sportive, non si debba assolutamente rinunciare alle infrastrutture più qualificanti: un centro di medicina sportiva e di riabilitazione fisioterapica costituiscono infatti un polo di eccellenza, possono essere effettivamente utili alla nostra comunità e pertanto giustificherebbero l’accoglimento sul nostro territorio di un’opera così impattante».
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mercoledì, 28 novembre 2007



da ALTO ADIGE

LAIVES. L’assegnazione al centro Don Bosco di un contributo straordinario pari ad alcune migliaia di euro, ha sancito il primo passo concreto verso la collaborazione col Comune per allestire una vera stagione del cinema in città. All’auditorium del Don Bosco per la verità il cinema è di casa da tempo grazie alle proposte che vengono programmate in questo periodo (gli appuntamenti quest’anno sono sempre al giovedì sera e non più di domenica) solo che si è sempre trattato di un periodo circoscritto.
 «La nostra aspirazione - dice invece l’assessore alla cultura Christian Tommasini - è che questa stagione del cinema venga ampliata, in maniera da diversificare le occasioni per la nostra comunità. La scelta di cedere la collaborazione al centro Don Bosco è dettata proprio dal fatto che lì il cinema già funziona da anni presso l’auditorium».
 Ciò a cui punta l’assessore alla cultura Tommasini è dare continuità al ciclo cinematografico, ampliandolo maggiormente. Dopo la ristrutturazione del teatro aula magna, si è visto che sarebbe opportuno distribuire tra gli spazi esistenti queste attività di teatro, teatro per i giovani e cinema, una diversificazione resa possibile proprio grazie alla convenzione con il centro Don Bosco per l’utilizzo del suo auditorium, dove oltre al cinema è in corso anche la rassegna del teatro per i ragazzi.
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mercoledì, 28 novembre 2007


da ALTO ADIGE

LAIVES. Tra i piani che fanno da supporto a quello urbanistico c’è quello per l’individuazione delle zone di pericolo. Si tratta di un piano indispensabile per poter rielaborare lo stesso Puc, che per quel che riguarda Laives, scade nel 2008. La giunta sta valutando come procedere con l’assegnazione dell’incarico per il nuovo Piano urbanistico e intanto predispone il bando per realizzare il piano delle zone di pericolo.
 In sostanza si tratterà di passare al vaglio tutto il territorio comunale per stabilire quali siano le aree sicure e quali invece a rischio oppure pericolose per svolgervi qualunque attività umana. Si tratta di uno studio che ricalca quello del passato, dove venivano individuate e classificate le zone a rischio idrogeologico. Per quanto riguarda la città e le frazioni, a rischio è tutta quella fascia di territorio che si trova ai piedi della costa di Montelargo, da dove qua e là periodicamente cadono sassi.
 Ma qualche rischio, se si costruisce, c’è anche verso il fondovalle a causa dell’instabilità del sottosuolo, per ampie zone caratterizzato da strati torbosi intrisi d’acqua. Anche lì, costruire un edificio è sconsigliato e il nuovo piano urbanistico comunale di tutto questo dovrà opportunamente tenere conto.



<speriamo che chiedano anche il piano di rischio e la valutazione di impatto ambientale ...>
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mercoledì, 28 novembre 2007
Prosegue il confronto  in giunta comunale



  LAIVES. Nei prossimi giorni - forse già domani - il vicesindaco Georg Forti si recherà dal presidente Luis Durnwalder per parlare del bilancio comunale. Le difficoltà causate dalla cronica carenza di fondi verranno illustrate nella speranza che la Provincia apra i cordoni della borsa e faccia ulteriori concessioni. Intanto in giunta il confronto sul documento economico va avanti.
 Gli assessori si stanno rendendo conto che sarà nuovamente un bilancio «ingessato», come quelli degli ultimi anni del resto, dove i margini di manovra - leggi fondi di investimento - saranno molto stretti e, del resto, già il sindaco ha fatto presente che i soldi da spendere saranno più o meno un terzo di quelli che invece servirebbero secondo quanto richiesto dai vari uffici. Questo significa che inevitabilmente bisognerà rinunciare a qualcosa e tagliare rigorosamente ogni spesa non indispensabile.
 Ed è da qua che parte l’elaborazione del nuovo bilancio di previsione per il 2008, perché a fatica gli assessorati rinunceranno alle rispettive richieste. Nel settore delle scuole ad esempio è difficile tagliare finanziamenti se non si vuole poi trovarsi a dover fronteggiare l’emergenza spazi, sia a Laives città (dove servono alcune nuove aule e l’ampliamento della mensa) e sia a San Giacomo, dove pure va costruita una mensa scolastica perché non è pensabile andare avanti all’infinito con la sistemazione attuale, presso la sede dei vigili del fuoco volontari.
 Margini per tagliare ne esistono ancora e se si spulciano le centinaia di voci che compongono il bilancio si trovano capitoli dove probabilmente si potrebbe risparmiare o quantomeno rinviare la previsione di spesa. Spesso sono cifre modeste, che messe però una accanto all’altra formerebbero un bel gruzzolo. Ci sono poi impegni economici che preoccupano l’amministrazione comunale, vedi le somme pagate per gli anziani indigenti che vengono ospitati nelle case di riposo. In questo capitolo si viaggia oramai verso i 300 mila euro l’anno da pagare, una situazione che il Comune fatica sempre più a fronteggiare se non si arriverà prima o poi a potersi rivalere anche sui parenti fino al quarto grado dell’anziano per incassare quanto dovuto. Su tutto l’incubo che dalla Finanziaria in preparazione a Roma, possa uscire anche l’esenzione dal pagamento dell’Ici per le cooperative agricole, magari con effetti retroattivi.


<non trovo  corretto chiedere il pagamento della retta "del nonno" ai pronipoti (!!!!)... ma se ci sono dei tagli da fare bisognerebbe cominciare a tagliare i contributi per  certe "associazioni sportive, culturali e religiose, la gola profonda di "certe" parrocchie e non per ultimo  "certi stipendi">
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martedì, 27 novembre 2007




LAIVES. Sono più le spese che i soldi a disposizione e così, inevitabilmente, con la predisposizione in corso del bilancio di previsione 2008, bisognerà mettere mano alle forbici e tagliare. Oggi la giunta di Laives si riunirà proprio per affrontare questo tema. «Oltre a tutto il resto - afferma ad esempio il vicesindaco Georg Forti - ci sarebbero spese per circa 400 mila euro, soldi che proprio non abbiamo. Così non rimane altro che tagliare un po’ dappertutto le spese non strettamente necessarie ed è ciò che stiamo facendo in giunta con l’analisi dei primi capitoli del bilancio di previsione».
 A dire il vero, la «fame» sarebbe anche maggiore, perché, come aveva avuto modo di spiegare il sindaco Polonioli, dai vari uffici comunali sono arrivare richieste per almeno 14 milioni di euro: «Noi a fronte di questo abbiamo una disponibilità che, con i mutui provinciali già garantiti, a fatica supera i 6 milioni di euro. È evidente che le possibilità disponibili sono solo due: o tagliamo impietosamente le spese, oppure mettiamo mano alle imposte aumentandole; altro non ci rimane». La discussione sul bilancio è solo all’inizio, ma già si capisce che nel 2008 le spese di investimento saranno contenute. (b.c.)


<i soldi della pista ciclabile di San Giacomo sono già andati alla Toggeburg, ma saranno messi a disposizione nel 2008 ...... forse>
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domenica, 25 novembre 2007
Il centro sportivo Galizia
Il centro sportivo Galizia è il risultato di scelte poco ponderate delle passate amministrazioni, ma di cui sono responsabili anche singoli rappresentanti dell’attuale maggioranza. Sinora, infatti, questa struttura, più che rispondere alle effettive necessità della popolazione, si è rivelata un peso per le esauste casse del comune.
La decisione dunque di attirare sul territorio comunale l’FC-Südtirol appare quasi una scelta obbligata al fine di porre un freno alle spese per la manutenzione del centro. Occorre però che lo specchietto per allodole dei soldi provinciali, non faccia incorrere in nuovi errori di cui presto potremmo pentirci.
Ciò che dovrebbe far riflettere sono due aspetti in parte già sottolineati dall’unica voce fuori dal coro che si è espressa sinora, ma che sembra non aver trovato ascolto alcuno.
Il primo è il rifiuto di altri comuni altoatesini di accollarsi uno stadio da ottomila posti e la brama con cui, di contro, si appetisce al centro sportivo provinciale. Quest’ultimo infatti prevede la costruzione di un centro di medicina dello sport e di fisioterapia che costituiscono naturalmente la parte più allettante e maggiormente qualificante dell’intero progetto.
L’altro aspetto su cui riflettere è invece l’arrivo nel fine settimana, cioè nell’unico momento in cui Laives si libera dalla morsa del traffico e dal relativo inquinamento, di migliaia di automobili per le quali è già previsto un megaparcheggio.
La miriade di tifosi provenienti anche da fuori provincia, è inutile nasconderlo, non porteranno che limitati benefici all’economia della nostra città, ma rischiano invece di costituire un problema di difficile gestione.
Una struttura dal così forte impatto sulla nostra comunità richiede dunque che i cittadini vengano coinvolti e che soprattutto vengano messi nella condizione di poter prendere una decisione consapevole. Occorre un’informazione completa e capillare che metta in luce i vantaggi e gli svantaggi di una scelta eliminando gli equivoci che ancora sussistono tra cittadella dello sport e centro sportivo provinciale.
Da parte nostra riteniamo che se si vuole dar vita ad una struttura che sia realmente al servizio dei nostri concittadini, dei giovani, delle associazioni sportive, non si possa e non si debba assolutamente rinunciare alle infrastrutture più qualificanti: un centro di medicina sportiva e di riabilitazione fisioterapica costituiscono infatti un polo di eccellenza, possono essere effettivamente utili alla nostra comunità e pertanto giustificherebbero l’accoglimento sul nostro territorio di un’opera così impattante, ma non al servizio della nostra comunità, come uno stadio.
Rifondazione Comunista - Laives
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domenica, 25 novembre 2007





 LAIVES. Nelle varie sedi di Casa Bimbo-Tagesmutter sparse sul territorio, ieri si è svolta la giornata delle porte aperte, occasione messa a disposizione di chiunque abbia voglia di conoscere questa importante realtà. Per quanto riguarda il circondario, sedi della cooperativa Casa Bimbo sono in via Noldin, a San Giacomo e a Bronzolo. A livello provinciale sono 45 le operatrici che lavorano nelle microstrutture. Intanto parte una nuova iniziativa con i libri dedicati alla primissima infanzia.
 Casa Bimbo, come cooperativa sociale che opera nel campo dei servizi rivolti alla prima infanzia, è nata nel 1995 e fin dal 1998 la presenza si è concretizzata anche con una attività di formazione professionale per il ruolo di Tagesmutter, contribuendo non solo alla formazione professionale di donne ma dando loro una opportunità lavorativa concreta.
 Casa Bimbo del resto si rivolge proprio alle famiglie che hanno necessità di affidare i propri bambini in mani sicure durante le ore nelle quali i genitori lavorano e in questo senso una delle carte vincenti, come si è visto anche alla sede Kitas di San Giacomo, aperta lo scorso anno presso il «Garden Village», è la flessibilità, che permette alle famiglie di organizzarsi nel migliore dei modi.
 Insieme alle 18 microstrutture sparse per la provincia, la cooperativa gestisce anche 2 nidi aziendali e due rami di asilo nido a Merano (centro Yosyag). Durante la giornata delle porte aperte di ieri, le educatrici si sono messe a disposizione dei visitatori per illustrare quello che significa entrare in Casa Bimbo e il modello pedagogico seguito. A proposito arriva anche la nuova iniziativa, volta a favorire un precoce approccio al libro. In collaborazione con la libreria «Mardi Gras» di Bolzano, presso le strutture di Casa Bimbo saranno allestiti i «tavolini del libro itinerante», con proposte letterarie rivolte alla primissima infanzia, sia in lingua italiana che tedesca, tavolini che a cadenza settimanale si sposteranno tra le varie sedi di Casa Bimbo, un modo intelligente per suscitare l’interesse di genitori e figli verso la lettura.
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domenica, 18 novembre 2007
 LE BARRIERE ANTIRUMORE
No ai pannelli fotovoltaici
  Alto Adige, 17 NOVEMBRE 2007

 LAIVES. C’era anche il via libera della Provincia, ma alla fine non è arrivato quello del Comune e così il progetto è sfumato, almeno per ora: le barriere antirumore che le ferrovie realizzeranno lungo i binari a Laives non saranno anche pannelli fotovoltaici.
 L’idea di abbinare le due occasioni (limitare il rumore dei treni e produrre energia pulita) era stata avanzata da più parti, compresa l’opposizione di centrodestra in consiglio comunale. Due i motivi per cui la proposta è stata bocciata dal municipio: i costi eccessivi e l’orientamento sfavorevole delle barriere di Laives rispetto al percorso del sole, tanto che la produzione di energia sarebbe stata molto limitata.
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venerdì, 16 novembre 2007
 Il centrosinistra: un successo. Marco Bove: non è quello che serve alla comunità
  Alto Adige, 16 NOVEMBRE 2007

 LAIVES. Il via libera della giunta provinciale alla realizzazione della cittadella per l’Fc Alto Adige in zona sportiva Galizia è stato accolto con soddisfazione anche dai rappresentanti consiliari dell’Ulivo. In una nota si sottolinea questa la soddisfazione «per un risultato che porterà, oltre che nuove strutture sportive delle quali beneficeranno tutte le società sportive locali e i cittadini, anche un plusvalore di immagine per la città. Ci rallegriamo quindi con sindaco, vicesindaco e giunta per il risultato e per averlo conquistato senza proclami ma con un lavoro serio e lungimirante».
 Di diverso avviso invece Marco Bove, ex consigliere comunale dei Verdi: «Uno stadio da 8000 persone - dice - cambierà in modo radicale le estati e i fine settimana di noi laivesotti. La nostra città ha un sistema di servizi e spazi pubblici sottosviluppato: se qualcuno pensa che la costruzione di uno stadio risponda alle vere esigenze della città, lo dica chiaramente. Inoltre innestare una struttura di queste proporzioni nel nostro contesto viabile e urbanistico è quanto mai azzardato. A chi governa ricordo che per strutture di impatto che impegnino considerevoli risorse finanziarie pubbliche esistono le consultazioni popolari».


Costruzione di uno stadio calcistico in Laives


Mi sembra opportuno riprendere ed approfondire la notizia sulla “decisione” di edificare uno stadio di calcio a Laives che potra’ ospitare sino a ottomila persone e che cambiera’ in modo radicale le estati ed i fine settimana di noi Laivesotti.
Innanzitutto prendiamo in considerazione la capienza dello stadio. Laives ha poco piu’ di quindicimila abitanti ed ha una struttura di servizi e spazi pubblici sottosviluppata. Se qualcuno pensa che la costruzione di uno stadio di calcio risponda alle vere emergenze della citta’ lo invito ad esporre il suo pensiero, altrettanto chi ritiene che ospitando una simile struttura si possa andare a “battere cassa” in Provincia con piu’ facilta’.
Innestare una struttura di tali proprzioni in un contesto viabile ed urbanistico come quello di Laives e’ quanto mai azzardato.
Basti pensare al cimitero ed alle zone abitative di via Hofer e Galzia per capire con quanta cautela e lungimiranza si debba affrontare la questione. La variante sara’ terminata, stando alle notizie di stampa, dopo la costruzione dello stadio. I problemi di ordine pubblico e di vivibilita’ nelle zone adiacenti agli stadi, oltre ad essere sotto gli occhi di tutti, sono molteplici e vanno presi seriamente.
Questo affermo in quanto diversi politici, ai piu’svariati livelli e non ultimo a quello provinciale, hanno fatto intendere che lo stadio sarebbe quasi una contropartita per tutto quello che Laives ha subito negli anni, evidentemente per la sua condanna a citta’ dormitorio e senza carattere.
I conti non tornano.
Le notizie di stampa di qualche tempo fa parlavano di centro sportivo provinciale. Una cittadella dello sport con servizi e strutture che avrebbero fatto di Laives un fulcro per le svariate ed importantissime attivita’ legate allo sport ed alla salute.
Ora , sempre dalla stampa (meno male che esiste), apprendo che Laives avra’ uno stadio. Non e’ancora chiaro quale Comune dell’Alto Adige potra’ vantarsi , a ragione, del centro sportivo provinciale.
Il vecchio centro sportivo “Galizia” ha sempre creato problemi finanziari all’amministrazione comunale.E’ altrettanto vero che il Galizia ha garantito negli anni un lavoro educativo importante, anche grazie all’impegno di molte persone che hanno e credono tuttora ad uno sport del calcio che possa fungere da luogo di incontro e confronto per i giovani.
La vera sfida del mondo del calcio e degli amministratori pubblici che investono decine di milioni di euro in strutture sportive non dovrebbe essere la carenza di stadi ma la mancanza della convinzione che il calcio sia “solo” un gioco.
Caricare il gioco del calcio di altre valenze equivale a distruggerlo.
Mi dava da pensare come in questi giorni sulla stessa pagina dei quotidiani locali si leggevano gli ennesimi gravi fatti legati alla violenza dentro e fuori dagli stadi e la decisione, con i vari commenti dei politici, di edificare uno stadio a Laives. Che esempio diamo ai giovani?
Ai miei concittadini posso solo ricordare che hanno il diritto di essere informati nei confronti di una decisione(?) che influenzera’ il nostro territorio in modo pesante e permanente.
A chi siede nella stanza dei bottoni mi permetto di dire che, per strutture di impatto sulla citta’che impegnino considerevoli risorse finanziarie pubbliche, esistono le consultazioni popolari ed i piani urbanistici. Affinche’ ognuno si assuma le proprie responsabilta’, nell’interesse di tutti.


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martedì, 13 novembre 2007


Uno stadio a Laives solo per l'Alto Adige

CALCIO/ Annuncio dopo mesi di polemiche

Corriere dell'Alto Adige 2007-11-13

Avrà 8.000 posti a sedere e costerà oltre 10 milioni La soddisfazione di Seeber: «Abbiamo una casa»

BOLZANO — L'Alto Adige a partire dal 2010 avrà un nuovo stadio. L'impianto sarà costruito a Laives e andrà a completare quello già esistente, il Galizia. La decisione, che deve essere comunque ancora approvata, è stata annunciata ieri dal Presidente della Provincia Luis Durnwalder, il quake si è detto disposto ad accogliere la proposta avanzata dal Comune di Laives. L'operazione di allargamento dell'impianto già presente, comporterà un notevole risparmio economico: le stime parlano di una spesa di 10/12 milioni di euro, contro i 50 milioni per la costruzione in un'altra zona.
Il nuovo stadio avrà una capacità di 8.000 posti a sedere, con un parecheggio per 1.200 autovetture (oltre ai 200 attuali). La nuova struttura, che verrà utilizzata anche dalle società del Comune di Laives, sarà finanziata dalla Provincia. L'Fc Alto Adige per godere del nuovo impianto verserà un affitto che sarà comunque abbordabile. Durnwalder ha ribadito inoltre come sia «giusto che Laives ottenga una struttura di livello provinciale dal momento che in passato ha dovuto accoglierne di meno ambite e dare la possibilità agli atleti di disputare il campionato in modo ottimale senza condizionamenti».
Il presidente dell'Alto Adige Werner Seeber è soddisfatto della decisione: «Finalmente avremo la possibilità di poter usufruire in un centro sportivo dato che oggi siamo costretti a spostarci in molti posti, da Bolzano a Postal a Caldaro, per allenarci. Abbiamo insomma trovato casa».
Nella nuova cittadella verranno costruiti due campi regolamentari e due più piccoli, oltre a palestra e fisioterapia. Sarà presumibilmente a partire dalla stagione 2010-11 che l'Alto Adige giocherà le sue gare casalinghe nel nuovo impianto di Laives.
Fino a quella data, complice anche la telenovela estiva terminata solo poco più di un mese fa, quale sarà il terreno di gioco dei biancorossi? «Sempre il Druso di Bolzano — confessa Seeber — anche se c'è qualcuno che non ci vorrebbe. Sicuramente a questo punto non diranno che non stiamo facendo nulla per risolvere questa situazione».
Per quanto riguarda lo spostamento della sede legale (ora a Bressanone), vero problema dell'Alto Adige fino ad oggi, Seeber chiarisce: «Entro la fine dell'anno cambieranno le regole federali e l'orientamento è quello di consentire alle società sprovviste di un impianto nel comune dove c'è la sede legale di dispuatre le gare casalinghe in un altro stadio della Provincia».
Quindi non c' è bisogno di un trasferimento. «Credo di no, se le regole cambieranno come sembra. Anche se abbiamo ancora in atto l'arbitrato per il cambio di sede sociale a Bolzano». Giocare a Laives invece che a Bolzano potrebbe portare secondo Seeber un aumento del pubblico. «Laives è più semplice da raggiungere rispetto al Druso — spiega — e ci sono molti parcheggi ».
Felice anche il senatore Svp Oskar Peterlini, che in più occasioni si è attivato per risolvere il problema dello stadio della compagine biancorossa e ora ricorda come sia una grande occasione per la Bassa Atesina ospitare una squadra come l'Alto Adige.
In casa Bolzano, strenuo oppositore della presenza al Druso della compagine in via Cadorna, il presidente Franco Murano ha poca voglia di parlare: «Se vuole andare a Laives, che vada. Voglio solo ribadire che io non ho mai litigato con il Sudtirol ma sono solo per il rispetto delle regole. Non a caso non ho presentato ricorso alla decisione della Lega di C».
Fabio Pasini
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venerdì, 09 novembre 2007

Passante ferroviario e variante: cantieri aperti per diversi anni

Alto Adige, 09 NOVEMBRE 2007


 LAIVES. Il ministro Antonio Di Pietro ha dato ampie garanzie in merito al passante ferroviario che, passando sotto la città di Laives, collegherà Ora a Cardano «bypassando» anche l’area della stazione ferroviaria bolzanina. È in stato avanzato la progettazione definitiva, per la quale sono stati richiesti i finanziamenti europei. Per il passante - è stato annunciato l’altro giorno nella riunione a Roma cui hanno partecipato i senatori Peterlini e Brugger della Svp - sono già a disposizione 53 milioni di euro.
 Prendendo atto dei passi in avanti per il passante, non si può non considerare che l’obiettivo è di completare e rendere percorribile tutta la circonvallazione entro il 2011 in perfetta coincidenza - dice sempre la Provincia - con il completamento di quella di Ora ed anche del passante ferroviario fra Bronzolo e Cardano. I prossimi quattro anni saranno dunque all’insegna degli scavi sotto la montagna, dell’asportazione prima e del trasporto poi di grandi quantità di materiale, di cantieri e frantoi che opereranno senza un attimo di sosta, di andirivieni di mezzi pesanti e quindi - fatalmente - anche di disagi per la popolazione. Il passante ferroviario - che anticiperà la futura linea del Brennero e che sarà l’appendice a nord della tratta di accesso in Bassa Atesina - correrà sulla sinistra della variante in galleria sotto la città di Laives. I due tunnel saranno uno a fianco dell’altro. La costruzione in contemporanea di due varianti alla statale 12 del Brennero creerà problemi di vivibilità. Il secondo lotto di quella di Ora (il primo sta avanzando e non crea, per ora, eccessivi disagi) sarà abbinato ai cantieri operativi per la grande galleria sotto Laives e fino all’altezza di Bronzolo. Oramai appare scontato - sulla base proprio delle dichiarazioni dell’assessore provinciale Florian Mussner ad un recente vertice della Svp della Bassa Atesina - che la realizzazione delle due varianti coinciderà con i primi interventi per il passante ferroviario fra la parte nord di Ora e Cardano con il by-passamento della città di Bolzano. Per quanto riguarda Laives, a proposito di variante, lo scenario che si profila è di avere alcuni cantieri in prossimità dell’imbocco del tunnel e quindi un deposito, nei pressi della zona Galizia, per lo stoccaggio e la lavorazione delle migliaia di tonnellate di detriti provenienti dalla perforazione della roccia. C’è un comitato di coordinamento che sta già lavorando per prevedere quanto accadrà (disagi per residenti e traffico) e quindi stabilire le misure da adottare. Uno dei punti più delicati è verificare l’approvvigionamento idrico rispetto alla trivellazione della galleria sotto la città. Anche la giunta comunale di Ora ha scelto un analoga procedura con continui contatti con i tecnici della Provincia anche se il primo intervento in corso - quello della «bretella» di collegamento fra il casello A22 e la statale delle Dolomiti - appare tecnicamente meno complicato rispetto al lotto successivo. Conseguenze - inevitabili - anche per Bronzolo che si troverà proprio in mezzo alle due grandi opere stradali ed anche del passante ferroviario che interesserà una parte rilevante del territorio comunale.
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giovedì, 08 novembre 2007

«Numerose famiglie in difficoltà»
Liliana Di Fede: dobbiamo diffondere una cultura del risparmio
  Alto Adige, 08 NOVEMBRE 2007   LORENA PALANGA


 LAIVES. Il disagio economico in città esiste. Dopo l’allarme lanciato dai consiglieri Mauro Minniti e Alberto Sigismondi, arriva la conferma dell’assessore agli affari sociali, Liliana Di Fede. «A Laives come negli altri comuni le famiglie fanno sempre più fatica a arrivare a fine mese - afferma l’assessore -. Noi tentiamo di aiutarle garantendo servizi come orari prolungati nelle scuole e asili nidi».
 L’assessore agli affari sociali di Laives, Liliana Di Fede, parla dei problemi economici delle famiglie della città e risponde a chi chiede maggiori interventi anche da parte dell’amministrazione comunale.
 Assessore Di Fede, le famiglie di Laives sono davvero così “povere”?
 «Non conosco i dati forniti dai due consiglieri provinciali, ma non è certo un mistero che a Laives, come anche negli altri comuni, le famiglie faticano sempre di più ad arrivare a fine mese».
 Qual è secondo Lei il motivo di questa crisi?
 «Sicuramente l’indebitamento per acquistare beni di consumo. Nella nostra società c’è sempre più distanza tra le aspettative di vita e le reali possibilità di acquisto».
 I consiglieri Minniti e Sigismondi chiedono al Comune di prendere provvedimenti “con interventi che non si limitino ad un inutile assistenzialismo”. Cosa risponde?
 «Secondo il mio parere i Comuni fanno già la loro parte. A Laives, ad esempio, forniamo alle famiglie servizi come la mensa scolastica, orari prolungati nelle scuole materne, asili nidi e anche l’Estate ragazzi. tutti questi servizi permettono ad entrambi i genitori di lavorare senza dovere sostenere una spesa eccessiva. Cosa che accadrebbe, invece, se dovessero affidare i propri figli a baby-sitter o strutture simili ma private».
 Questo è quello che avete già fatto. Avete in programma anche altri interventi per venire incontro alle difficoltà delle famiglie?
 «Bisognerebbe, secondo me, agire non soltanto sul piano sociale, ma anche su quello culturale. Il problema, come accennavo prima, è che spesso le famiglie spendono più di quello che possono permettersi e così si indebitano. Per questo motivo, quindi, bisogna cercare di diffondere una cultura del risparmio, che al momento manca. Il problema riguarda soprattutto i beni di consumo. La gente dovrebbe imparare a chiedersi se davvero ha bisogno del cellulare all’ultima moda. Tutto questo, però, non può essere portato avanti soltanto dall’amministrazione comunale, ma deve avvenire in sinergia con gli altri enti».

LE CIFRE

Ecco i dati forniti dai due consiglieri provinciali di Alleanza Nazionale, Mauro Minniti e Alberto Sigismondi: «fra il 2003 e il 2006 il numero di prestazioni concesse ai singoli, ma rapportate al numero delle famiglie di Laives che beneficiano più o meno direttamente della prestazione stessa, ha avuto un incremento di quasi l’8,5%, passando dal 4,54% del 2003 al 12,9% dello scorso anno. A beneficiare del contributo sono stati 835 richiedenti, ovvero il 51% del totale di coloro che avevano depositato la domanda, per un totale di 146 mila e 912 euro erogati per l’occasione. Fra le quattro maggiori città altoatesine, il dato è secondo solo a Merano (14,78%), dove però l’incremento del numero di prestazioni nell’ultimo quadriennio è stato di nemmeno il 2%. Una situazione preoccupante se rapportata con gli altri principali comuni della provincia».

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mercoledì, 07 novembre 2007

Bus notturno, il via alla prova. A partire da gennaio 2008 collegherà Laives al capoluogo
La decisione è stata presa da Widmann dopo un incontro con Ladinser e la Sasa
    Alto Adige 07 NOVEMBRE 2007

 LAIVES. Possono ritenersi soddisfatti i circa 700 ragazzi che, nelle settimane scorse, hanno firmato una petizione per richiedere l’istituzione di un bus notturno tra Bolzano e Laives. L’assessore provinciale alla mobilità, Thomas Widmann, ha infatti annunciato che, a partire dal prossimo gennaio, sarà dato il via ad un periodo di prova di questo servizio.
 La decisione è stata presa da Widmann al termine di un incontro con l’assessore comunale Klaus Ladinser e con Ardelio Michielli della Sasa. Da gennaio, quindi, nei weekend Bolzano e Laives saranno collegate da un servizio di bus notturno. Il periodo di prova durerà 4 mesi, al termine dei quali si valuterà se confermare o meno l’iniziativa.
 «Abbiamo preso in considerazione le indicazioni dei giovani - afferma l’assessore alla mobilità - e nelle ultime settimane abbiamo deciso di effettuare uno studio di fattibilità per l’introduzione di una linea notturna tra Bolzano e Laives». Al centro delle discussioni sono stati l’orario delle corse e il percorso da far compiere ai bus, che dovrà essere il più possibile vicino ai luoghi di ritrovo dei ragazzi. I costi del servizio nei mesi di prova verranno coperti dal Dipartimento provinciale mobilità e dai Comuni di Bolzano e Laives. «Prima di fare una scelta definitiva - conclude Widmann - vogliamo capire se il servizio verrà sfruttato dai giovani delle due città. Comunque ritengo che questa iniziativa possa contribuire a migliorare la sicurezza stradale». (l.p.)
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martedì, 06 novembre 2007


Sottopasso: decolla il progetto
Favorirà pedoni e ciclisti ora costretti ad un giro vizioso
 LAIVES. È prevista per oggi l’assegnazione dell’incarico di progettazione del sottopasso pedociclabile verso Vadena che consentirà di passare sotto la linea ferroviaria dopo che è stato soppresso il passaggio a livello. Da allora, pedoni e ciclisti che vogliono andare e venire da Vadena (e dalla ciclabile provinciale) sono costretti a fare un giro più ampio e pericoloso, che passa per un tratto della statale 12 a sud della città. Va detto che è stato abbastanza laborioso arrivare a questa decisione anche perché, inizialmente, le idee in merito alle possibili soluzioni erano diverse. B.C.
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categoria:conca atesina, comune di laives, ciclabile pedonabile
martedì, 30 ottobre 2007

Grasso (Rifondazione) interviene dopo le accuse di Ceol
«Gli abitanti vanno sentiti»
Alto Adige, 30 OTTOBRE 2007

 LAIVES. «Basta dire sì ai comitati» questa l’affermazione perentoria ed alquanto sgradevole del consigliere Ceol in merito all’assicurazione data dal sindaco sull’installazione di un impianto semaforico a Pineta». È critico, in una nota, il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione) che aggiunge: Al di là della forma egli pone però un problema serio e ricorda alla giunta che le decisioni spettano agli organi politici democraticamente eletti. Su questo aspetto siamo d’accordo. Ma in che cosa confligge l’ascolto dei residenti, dei comitati, delle associazioni, delle frazioni, con la responsabilità di chi amministra? Infatti non v’è nulla di male nell’accogliere richieste sensate e condivisibili provenienti da chi conosce i problemi del territorio in cui vive. Inoltre numerosi sono i passaggi del programma di giunta in cui si sottolinea l’importanza che viene data all’ascolto, al coinvolgimento, alla corresponsabilizzazione dei propri amministrati. Evidentemente o non si condivide ciò che si è firmato o si considerano sbagliate alcune decisioni prese. Nel primo caso allora non andavano inseriti nei programmi elettorali e di giunta, nel secondo caso bisognava dimostrare lo stesso coraggio e la medesima determinazione nel contrastare e denunciare decisioni che si ritenevano sbagliate».
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domenica, 28 ottobre 2007

Pressante appello della sezione di San Giacomo nei confronti della giunta provinciale e dei vertici del partito
Mobilità, la Svp pretende chiarezza
 Duro l’Obmann Mumelter: «Gli abitanti vanno rispettati»
 
Alto Adige, 28 OTTOBRE 2007


 LAIVES. Nel dibattito in corso da tempo su traffico e mobilità, si inserisce anche la sezione di San Giacomo della Svp. In una nota a firma dell’Obmann Andreas Mumelter vengono presi in considerazione i principali temi di attualità: dall’ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo al tunnel di base, fino all’Autostrada del Brennero e relativi progetti in ballo per l’intera Bassa Atesina.
 «Le polemiche di questi ultimi giorni - sostiene Andreas Mumelter in una nota - stanno a dimostrare che il tema della mobilità diventerà inevitabilmente di grande importanza anche per le elezioni provinciali. La popolazione del resto ha diritto di vivere in un ambiente sano e per questo motivo, anche le scelte per il trasporto delle merci e delle persone, devono trovare soluzioni che rispettino tale diritto. Nonostante alcune decisioni condivisibili - prosegue Mumelter - come le circonvallazioni o il treno della Venosta, la politica dei trasporti portata avanti dalla giunta provinciale lascia ancora aperte diverse questioni. Per questo la Svp, prima delle elezioni, dovrebbe esprimersi in modo chiaro sulle infrastrutture esistenti ed a quelle da realizzare».
 Mumelter quindi affronta il tema dell’aeroporto che riguarda da vicino proprio San Giacomo e la sua comunità. «A tale proposito - scrive l’Obmann della frazione - andrebbe spiegata chiaramente la scelta di un ampliamento oppure no, facendolo prima delle elezioni provinciali del prossimo anno. Su questi temi di ampio respiro che riguardano la mobilità - e in questo senso si inseriscono pure tunnel di base, metropolitana di superficie e autostrada del Brennero - sarebbe opportuno che la Svp elaborasse una risoluzione nella quale siano indicati con chiarezza prospettive ed obiettivi che si vogliono raggiungere».
 La Svp di San Giacomo insomma chiede pronunciamenti chiari ed inequivocabili sulle scelte che la giunta provinciale intende fare in merito a questioni di così grande importanza per il futuro dell’intera comunità e che questi pronunciamenti arrivino possibilmente prima dell’appuntamento con le elezioni provinciali del 2008 dove, certamente, saranno materia per il confronto in campagna elettorale. La posizione sfavorevole al potenziamento dell’aeroporto è nota, così come è noto che Laives non vedrebbe male l’idea di avere un collegamento con Bolzano mediante metropolitana leggera o linea tranviaria, negata invece dall’assessore Widmann.
domenica, 28 ottobre 2007

Laives. Firmata l’ordinanza con le limitazioni per evitare lo smog

 
Entrerà in vigore lunedì 2 novembre
  Alto Adige, 28 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Da lunedì 2 novembre entreranno in vigore anche in città le misure preventive per il contenimento dell’inquinamento atmosferico e questo in accordo al piano provinciale della qualità dell’aria, cui il Comune ha aderito lo scorso anno ed ovviamente anche in questo 2007 e per i primi mesi del prossimo anno. Le limitazioni ai transiti dei veicoli a motore sono quelle che anche gli altri comuni aderenti adotteranno dall’inizio di novembre, con le fasi che saranno introdotte a seconda dei livelli inquinanti che verranno raggiunti consecutivamente.
 L’ordinanza. Di specifico invece, per la città di Laives, ci sono le indicazioni relative alle strade dove l’ordinanza sarà funzionante e quelle dove invece la circolazione sarà sempre e comunque libera, a prescindere dall’inquinamento generale. Vediamo quindi, prima di tutto, le vie dove l’ordinanza avrà vigore. Saranno tutte quelle del centro abitato, fatta esclusione per la via Kennedy e le vie Vallarsa, Vadena, Armando Diaz e via Marconi, nel tratto compreso tra via Vadena e la «Casa rossa», ovvero qualche decina di metri alla periferia sud della città. La decisione di lasciare queste vie libere alla circolazione è dettata dal fatto che, per via Diaz e via Vadena, se si mettessero limitazioni potrebbe succedere che poi chi vi abita non possa più muoversi.
 Le frazioni. A Pineta l’ordinanza anti inquinamento verrà applicata a tutto l’abitato, compreso il quartiere di Pineta monte, fatta eccezione per via Brennero (che è la statale 12). Idem a San Giacomo, per tutto il centro abitato. Invece sono escluse le frazioni di La Costa-Seit, via Maso Renner e le zone produttive, rispettivamente di Laives sud e Vurza. Lungo via Pietralba sarà consentito il transito solo a coloro che risiedono in Vallarsa, nel territorio di Nova Ponente, nonché nei masi di Montelargo e monte Francesco. Moto e ciclomotori potranno transitare lungo la statale dentro il centro di San Giacomo. Informazioni più dettagliate si possono avere presso il comando dei vigili urbani. (b.c.)
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sabato, 27 ottobre 2007

Ex Amonn: enormi perplessità sulla trasformazione

 «Basta cubature eccessive»
  Il Centro Attenzione Permanente apprezza la riflessione della giunta e chiede verifiche su altri problemi   Alto Adige, 27 OTTOBRE 2007


 LAIVES. La maggioranza s’è occupata, proprio di recente, della trasformazione urbanistica della zona Amonn, in centro a San Giacomo. Restano le perplessità di sempre per la dimensione prospettata (53 mila metri cubi di costruzioni) tanto che è stato deciso di ripensare a fondo questa scelta urbanistica. Secondo il vice sindaco «Va tenuto presente che sono scelte urbanistiche inserite nel Puc e quindi dobbiamo verificare se sia possibile, con il nuovo Piano urbanistico, spostare una parte almeno di quella enorme cubatura, così da non pesare troppo sul centro di San Giacomo. Ne riparleremo, anche con il progettista, nell’intento di arrivare ad una scelta condivisibile».
 Prendendo dunque atto che in seno alla maggioranza si intende ripensare a fondo la scelta urbanistica che prevede 53 mila metri cubi di costruzione nella frazione, il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ha diffuso una nota in cui evidenzia di «aver accolto con favore questo ripensamento ed in modo particolare lo spostamento di buona parte della cubatura. Le motivazioni sono semplici e vengono sostenute anche dalla stessa maggioranza: impatto enorme sulla frazione già densamente edificata nella zona adiacente, e dalla insufficienza delle infrastrutture da adibire alle nuove famiglie (asilo nido, scuola materna, scuole elementari ed altro ancora. Come Centro vorremmo aggiungere anche la troppa vicinanza ai rumori provocati dalla ferrovia e non ancora attenuati a sufficienza, il traffico automobilistico ancora fortemente presente, la grande mancanza di verde nella frazione, l’assenza di una piazza che permetterebbe di riorganizzare un nuovo spazio pubblico, spazio che ambisce a diventare luogo di qualità urbana ed architettonica, ma che nello stesso tempo va a stabilire un nuovo rapporto con il contesto urbano restituendo al luogo una rinnovata immagine ed una nuova vitalità culturale ed aggregativa».
 Nella sua nota, il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ribadisce un concetto già espresso: «Crediamo che il Comune di Laives abbia una grande opportunità nello spostare parte della cubatura in altro luogo: quella di unire quella parte di riqualificazione urbana, peraltro già prevista (piccolo verde, pista ciclabile), con la possibile nuova piazza da definire nella ex zona Amonn. La stessa struttura riprogettata con minore cubatura dall’architetto Amplatz può essere intesa come un’occasione per creare il primo luogo collettivo per eccellenza dove far riflettere i valori della collettività, farne un teatro per i suoi abitanti ed il loro modo di vivere. Sosteniamo che la valorizzazione di un centro cittadino deve passare attraverso la riqualifica degli spazi, non solo a livello di interventi costruttivi, ma anche dal punto di vista dei contenuti. I futuri nuovi spazi dovranno essere pensati come ad un Forum: luogo-spazio fisico del confronto e della comunicazione, ma anche come spazio sociale, opportunità di aggregazione e cooperazione», conclude la nota diffusa dall’organismo.
 La proposta del Centro Attenzione Permanente non fa altro che evidenziare la necessità di un coinvolgimento anche della popolazione nella fase preparativa alla rielaborazione del Piano urbanistico. La giunta comunale in tal senso ha detto e ripetuto, anche nei giorni scorsi, che intende ribadire l’impegno - fissato fra l’altro nel programma di coalizione - verso la «democrazia diretta» che significa appunto il coinvolgimento dei residenti.
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sabato, 27 ottobre 2007

Presa di posizione del coordinatore comunale di Forza Italia

 «Puc, gli abitanti da consultare»

Alto Adige, 27 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Anche il coordinatore comunale di Forza Italia, Francesco Paolo Cocca, con un comunicato entra nel merito del piano urbanistico e sulla necessità di coinvolgere gli abitanti prima di impostarlo: «Sul nuovo Puc, ritengo che sia fondamentale un’immediata consultazione con tutte le parti sociali. Consiglio al Vice Sindaco Georg Forti di ascoltare con attenzione la voce dei comitati cittadini spontaneamente nati con l’innocente desiderio di cambiare qualcosa. In Alto Adige abbiamo più comitati cittadini che partiti. E tutto ciò in quanto la politica di sinistra si è rivelata fallimentare. Pertanto, attendiamo la creazione di un tavolo di lavoro, aperto a tutti, al fine di trovare soluzioni ottimali e condivise. Forza Italia è e sarà sempre dalla parte dei cittadini». Proprio di recente, attraverso il nostro giornale, il vice sindaco ha ricordato l’impegno della giunta di consultare sia i residenti che le varie associazioni prima della rielaborazione del piano urbanistico.
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categoria:comune di laives, piano di sviluppo
sabato, 27 ottobre 2007


Casello A22, lo studio prima di decidere
di Bruno Canali
  Alto AdigeÌ, 26 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Restano divergenti le posizioni dei Comuni interessati, della Provincia e di Autobrennero Spa sulla necessità di una uscita dell’A22 a Laives. Nell’incontro di ieri mattina a a Bolzano con il presidente della Provincia Luis Durnwalder, le parti hanno deciso di affidare a un tecnico l’incarico di approfondire tutti gli aspetti della questione e presentare uno studio sull’effettiva necessità di costruire un casello dell’A22 a Laives, studio che dovrà essere completato entro il prossimo anno in modo da consentire poi la decisione se realizzare o meno la struttura.
 A Palazzo Widmann, nell’incontro con le parti interessate - come concordato a suo tempo - si è ripreso il discorso sull’ipotesi di un casello autostradale a Laives. Il presidente Durnwalder ha ribadito ai partecipanti - il presidente di A22 Silvano Grisenti, i sindaci di Bolzano Luigi Spagnolli, di Laives Giovanni Polonioli, di Bronzolo Alessandro Bertinazzo e il vicesindaco di Vadena Roland Waldthaler - tutte le proprie perplessità sull’effettiva necessità dell’opera, considerato che prioritaria è la realizzazione il più velocemente possibile della circonvallazione sulla statale del Brennero che renderebbe superflua l’uscita autostradale. «Tra i vari enti interessati le opinioni sulla necessità del casello restano divergenti», ha spiegato Durnwalder dopo l’incontro. In ogni caso il presidente della giunta provinciale ed i partecipanti al colloquio hanno concordato il prossimo passo: l’affidamento a un tecnico esterno una valutazione dettagliata della situazione. «All’esperto chiediamo di stilare un parere obiettivo dal quale emerga chiaramente se Laives necessiti o meno di un casello autostradale», conferma Durnwalder. Il finanziamento dello studio e quindi anche l’affidamento dell’incarico spetteranno all’Autobrennero Spa. I risultati dovranno essere presentati entro il 2008 e serviranno come base per giungere alla decisione finale pro o contro il casello che, lo ricordiamo, è previsto nel piano pluriennale dell’A22 ed inserito nella convenzione sottoscritta con il governo.
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giovedì, 25 ottobre 2007

E’ vero, la linea 2 è sempre in ritardo
Alto Adige, 25 OTTOBRE 2007


 In relazione all’articolo apparso sull’Alto Adige martedì “Linea 2, il ritardo è cronico” possiamo confermare che le accuse del signor Paparella rispecchiano purtroppo la verità. Le numerose segnalazioni fatte per i costanti ritardi hanno come conseguenza la risposta Sasa che con lettera tipo ciclostile liquida l’argomento dicendo praticamente che i frequenti ritardi “....non sono assolutamente prevedibili”.
 Ma come?! Se sono gli stessi loro autisti che confermano ritardi cronici!! L’utente ormai è consapevole che la linea 2 (come peraltro la linea 10) assolutamente non è affidabile e, demoralizzato, si affida alla buona sorte e non perde nemmeno più tempo a fare alcun tipo di protesta. L’assessorato competente ai trasporti dovrebbe fare delle verifiche in diverse ore del giorno sulla puntualità della linea 2 constatando anche quante volte gli autobus formano “il trenino” uno dietro l’altro (alcuni giorni fa ne ho visti passare 3 assieme contemporaneamente).
Annamaria Trovato BOLZANO
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martedì, 23 ottobre 2007

«Consultazioni prima del nuovo Puc»
Il vice sindaco interviene dopo gli appelli del Comitato Attenzione Permanente di San Giacomo e del consigliere Grasso
Alto Adige 23 OTTOBRE 2007

 LAIVES. «Non servono sollecitazioni in merito alla necessità di coinvolgere la comunità ed i rappresentanti delle categorie sociali nella fase di predisposizione del nuovo Puc». Lo dice il vice sindaco Georg Forti dopo l’ennesima presa di posizione sul tema da parte di comitati e singoli consiglieri comunali di opposizione. «Stiano tranquilli quindi coloro che in questi giorni hanno accennato alla questione - continua Forti - perché non è da adesso che siamo orientati verso il coinvolgimento preventivo».
 «Ma prima di tutto - aggiunge il vice sindaco - va affidato un incarico per la revisione del Puc in scadenza, cosa che contiamo di fare nel giro di alcune settimane e quindi, a mano a mano, come amministrazione comunale promuoveremo anche i necessari incontri pubblici, che riguarderanno cittadinanza e categorie». Il vice sindaco, titolare dell’urbanistica comunale, spiega poi che comunque nel nuovo Puc non ci saranno grandi aree di espansione, perché è ancora disponibile ampia cubatura edificabile nel vecchio Puc che sta per scadere. La parola d’ordine sarà quindi qualità, con il recupero di tutto ciò che è recuperabile, insieme al miglioramento complessivo che coinvolgerà anche varie strade comunali insieme alle frazioni.
 «Anche se si avvia verso la scadenza, non è che dobbiamo tassativamente predisporre il nuovo Puc entro brevissimo - afferma Forti - È perciò nostro intendimento valutare a fondo tutti gli aspetti prima di proseguire. Un esempio è il grande progetto per la trasformazione dell’area ex Amonn in centro a San Giacomo, dove abbiamo imposto determinati criteri al progettista prima di dare via libera, posto che si tratterà di una cubatura notevole. In sostanza, terremo fede al programma che ci siamo imposti, tenendo conto dell’apporto di tutti a tempo debito».
 L’amministrazione comunale ha già dato esempio di voler applicare la “democrazia partecipata” in occasione dei grandi progetti che riguardano ampie fasce della popolazione: così è stato fatto ad esempio per l’ampliamento del parco pubblico di via Marconi oppure, a San Giacomo, con il progetto di riqualificazione urbana della vecchia statale 12 nel centro abitato.

LA SCHEDA

  Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo è tornato a riproporre una stesura partecipata del piano urbanistico comunale. Il primo a rispondere è stato il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) secondo cui «queste sollecitazioni sono un serio invito al rispetto del programma di questa amministrazione... «Il Puc è uno degli strumenti piú importanti a disposizione del comune... Non è dunque concepibile affidarsi esclusivamente ai tecnici, ma occorre promuovere una partecipazione larga di tutti i cittadini».

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