giovedì 19 gennaio 2012

ciclabile pedonabile 1


domenica, 14 giugno 2009



Messner: «Chiudere i passi dolomitici»


CIBIANA. «Chiudiamo tutti i passi dolomitici. Anche in provincia di Belluno. Anzi, costituiamo un superbike dolomitico». L’invito è di Reinhold Messner, che approfitta dell’apertura stagionale del museo del Monte Rite per proporre che dal Falzarego alle Tre Croci, dal Giau al Passo Remauro, al Monte Croce, tutti siano chiusi al traffico automobilistico e resi accessibili solo da navette, quando non ci sono i mezzi di trasporto funiviario. «Passa di qui il massimo di tutela delle Dolomiti come patrimonio mondiale dell’Unesco», aggiunge il re degli ottomila Messner che affronta anche altri temi di stretta attualità: «La mia visione? I passi si dovrebbero chiudere al traffico privato nelle province di Belluno, Trento, Bolzano. Che acquisirebbero uno straordinario valore aggiunto. Io li chiuderei tutti i passi. Li lascerei aperti solo alle navette e agli appassionati di mountain bike. Sarebbe un successo d’estate e anche d’inverno».
 Tra le altre ricette proposte da Messner, grandi parcheggi a prezzi modici a fondo valle per consentire agli sciatori di raggiungere comunque le piste durante il periodo invernale.

Alto Adige 14-06-09
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mercoledì, 10 giugno 2009



«Irrinunciabile il velodromo a Laives. Sarà un fiore all’occhiello»



Il sindaco: struttura al coperto adatta anche per l’atletica


 LAIVES. Il rinnovato entusiasmo per la «cittadella dello sport» - a seguito della salvezza dell’Fc Alto Adige calcio - ripropone la convinzione dell’amministrazione comunale che la futura zona sportiva Galizia possa diventare un autentico fiore all’occhiello della città. Il primo passo, concreto, che verrà compiuto - a breve - è l’indizione della gara di appalto per la progettazione appunto della «cittadella» sulla base - è bene ricordarlo - degli 11 milioni di euro che sono stati garantiti dalla giunta provinciale.

 LE PREVISIONI. In zona Galizia - oltre allo stadio con tribune, tre campi di allenamento e infrastrutture necessarie - l’amministrazione comunale ha previsto di realizzare anche il nuovo lido comunale, un velodromo con pista al coperto ed anche un biotopo con una zona verde ricreativa e «percorso vita» attorno. Data la complessità dell’intera operazione, l’intervento è stato suddiviso in quattro lotti: il primo riguarderà la cittadella dello sport con relative infrastrutture, quindi lo spostamento del lido da via Stazione, la realizzazione del biotopo ed infine il velodromo. Inserito nel progetto realizzato dall’ingegner Guglielmo Concer c’è anche lo spazio pubblico che verrà allestito a Pineta tra statale 12 del Brennero e variante, un’area che si troverà a poca distanza dalla zona Galizia, alla quale inoltre sarà collegata mediante pista pedociclabile. Dall’elaborato dell’ingegner Concer si vede che questo ampliamento avverrà in buona parte nella direzione di Pineta, utilizzando una vasta area di terreno agricolo. Lì troveranno posto il velodromo, un congruo numero di parcheggi (altri invece saranno realizzati tra zona Galizia e cimitero), tre campi da calcio destinati alla cittadella dell’Fc Alto Adige e quindi il verde pubblico con percorso ricreativo e laghetto.

 LA VIABILITÀ. Anche il collegamento stradale sarà da Pineta, precisamente dalla rotatoria che verrà realizzata per la variante alla statale 12, davanti all’ingresso nord della galleria che sta per essere scavata nella montagna alle spalle della città. Il lido comunale invece dovrebbe trovare posto dalla parte opposta della zona, vale a dire dove oggi si trovano il parcheggio ed il centro di riciclaggio comunale. La costruzione di un complesso così imponente verrà suddivisa in lotti, il primo dei quali riguarderebbe proprio l’area del parcheggio principale, capace di ospitare quasi 700 automobili. L’ultimo lotto invece sarà per il velodromo con pista di atletica indoor.

 IL VELODROMO. Secondo il sindaco Giovanni Polonioli «C’è già la garanzia da parte del presidente
Durnwalder che sarà la Provincia a costruirlo e che tocca al Comune mettere a disposizione il terreno». La struttura verrà prevista ovviamente al coperto e potrà essere utilizzate anche per ulteriori discipline sportive, compresa l’atletica leggera visto che saranno realizzate sia le piste che le pedane. «Per Laives - aggiunge il sindaco - sarà un vero e proprio fiore all’occhiello tenendo presente che di impianti del genere ve ne sono pochissimi». La pista di 250 metri, al coperto, consentirebbe intanto gli allenamenti dei numerosi ciclisti altoatesini che sono costretti a lunghe e faticose trasferte verso i velodromi più vicini che sono a Pescantina ed a Padova. Poi potrebbe anche ospitare manifestazioni di livello internazionale. In più l’impianto diventerà ideale anche per altre attività sportive, come l’atletica indoor, il calcio a 5 ed anche la pallavolo. L’impianto, secondo gli esperti, dovrebbe essere polivalente sull’esempio di altre strutture costruite in diversi Paesi europei a differenza dell’Italia dove proprio il ciclismo su pista è penalizzato, da anni, a causa della carenza di velodromi.

 L’UBICAZIONE. La zona Galizia viene considerata ideale anche dai responsabili della Federazione ciclistica italiana: è facilmente raggiungibile, già ora, grazie al primo tratto della variante. Fra qualche anno andrà addirittura meglio con la circonvallazione completata. La costruzione del velodromo non creerebbe alcun impatto ambientale; la struttura in funzione non causerà alcun disturbo agli abitanti. In più Laives ne trarrebbe indubbi vantaggi. Sottolinea il sindaco Polonioli: «L’indotto economico non sarà trascurabile soprattutto in occasione di eventuali gare sia a livello nazionale che internazionale».

Alto Adge 10-06-09

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giovedì, 04 giugno 2009



A Laives  «frenato» il turismo in bici


Il presidente dell’Apt: non c’è collegamento con la ciclabile

 LAIVES. Fra i «trend» del turismo c’è anche la crescente passione per la bici: lo si verifica percorrendo la ciclabile provinciale tra Bolzano e la Bassa Atesina. «È il turismo del futuro - garantisce anche Mario Martinelli, presidente dell’Associazione turistica Laives, Bronzolo e Vadena - ma purtroppo noi qui a Laives attualmente siamo esclusi dalle rotte delle bici. Basti dire che lungo la ciclabile provinciale non c’è un cartello che indichi Laives e quindi chi passa non sa nemmeno che esista. Del resto - attacca Martinelli - per ora non abbiamo nemmeno un collegamento tra la città e la ciclabile provinciale: si parla di un progetto per via Stazione e poi quello lungo via Vadena con sottopasso ferroviario, ma intanto niente. Bene che vada, bisognerà attendere qualche anno. Io so invece che altri centri della Bassa Atesina stanno lavorando bene con il turismo in bicicletta, proprio perché hanno già una rete completa di piste sul proprio territorio comunale».
 Martinelli quindi spiega che come Associazione turistica avrebbe in serbo una campagna pubblicitaria mirata proprio a questo tipo di ospiti, quelli che si muovono anche su lunghe distanze in sella alla bicicletta, ma che per ora rimane nel cassetto proprio perché non c’è una soluzione per quanto riguarda Laives e i collegamenti con la pista ciclabile provinciale che passa lungo l’argine dell’Adige. «Dalla mia esperienza di albergatore - continua il presidente dell’associazione turistica - ho maturato la convinzione che conviene maggiormente fare una pubblicità mirata e non generica e dispersiva: io ad esempio da qualche anno ho puntato anche sugli ospiti che arrivano in motocicletta e debbo dire che ne traggo soddisfazioni: anche durante quest’ultimo ponte festivo di Pentecoste di bikers ne sono arrivati tanti. Per questo direi che sarebbe altrettanto interessante per le nostre strutture ricettive, puntare sul turismo in bicicletta, un turismo che non crea disturbo, non inquina e che in futuro diventerà sempre più importante, soprattutto per quanto riguarda gli arrivi dal nord Europa». Ma gli ostacoli non mancano...

Alto Adige 4-06-09
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sabato, 30 maggio 2009


«Urgente la riqualificazione Frazione più residenziale»


«Maggiore verde pubblico, fermata dei treni e ciclabile»


 LAIVES


 Mercoledì 3 giugno - con inizio alle 20 nella sala teatrale di San Giacomo -

il sindaco Polonioli e la giunta comunale avranno un incontro con la popolazione della frazione per affrontare una serie di problematiche che riguardano, appunto, San Giacomo.

In vista dell’incontro, il comitato civico per la riqualificazione urbana di San Giacomo s’è riunito lunedì sera per discutere e concordare una linea comune sulle richieste da sottoporre all’amministrazione comunale.

Sindaco ed assessori sanno perfettamente quali sono i problemi di San Giacomo in relazione anche e soprattutto allo sviluppo prima urbanistico e quindi demografico che la frazione ha registrato negli ultimi anni.

Resta moltissimo da fare e mercoledì prossimo se ne parlerà in modo dettagliato. Intanto, a seguito della riunione tenutasi l’altra sera, il comitato civico per la riqualificazione ha diffuso una lunga nota in cui evidenzia che «Punto fondamentale e prioritario per gli abitanti di San Giacomo è sicuramente risultato il tema della riqualificazione urbana in senso aperto, ovvero un mix caratterizzato da numerosi interventi finalizzati a trasformare l’attuale frazione in un paese con caratteristica residenziale.

Tale percorso progettuale, tra l’altro ribadito in varie occasioni, deve tenere in considerazione quella parte di territorio del paese più sensibile (scuole, asili, palestra, teatro, chiesa, centro commerciale, cimiteri) e maggiormente abitata (centro), dove risulta sottoposta alle maggiori sollecitazioni a causa di traffico, inquinamento, pericoli, mancanza di sicurezza, scarsità di verde pubblico, assenza di ciclabile e pedonabile».

Fatta questa premessa di base, il comitato sottolinea le esigenze che saranno altrettante richieste all’amministrazione comunale.

 VERDE PUBBLICO. Dice il comitato che «quello previsto (5000 metri quadrati ma latente da molti anni) per essere al servizio degli abitanti dovrà essere realizzato rapidamente (il Comune utilizzerà lo strumento dell’urbanistica concordata, ci è stato detto) in prossimità del paese, ma comunque non a contatto diretto con la statale del Brennero per gli ovvi motivi di traffico e inquinamento».

 CICLABILE. Ribadito che la «pista rappresenta per la comunità la speranza del primo vero segnale di cambiamento», il comitato civico sottolinea che «La possibilità di un suo attraversamento con un sottopasso anche verso la zona industriale dovrebbe essere discussa e progettata con Provincia e Comune di Bolzano quanto prima».

 I TRENI. Secondo il comitato «Terzo binario e fermata ferroviaria richiedono quantomeno un tavolo di confronto fra tutte le amministrazioni comunali: quella di Bolzano e tutte quelle della Bassa Atesina. Perchè ancora non è stato fatto?».

 ALTRI OBIETTIVI. Il comitato civico ha ribadito la priorità da dare alla riqualificazione del territorio e la valorizzazione di quelle strutture - edifici, cappelle, sentieri, monumenti naturali - che sono elemento irrinunciabile del paesaggio e della storia. «La cura del paesaggio significa in due parole la cura di noi stessi e questo a quanto sembra pochi ancora lo capiscono. A nostro parere dovrebbe costituire l’obiettivo principale se non unico di tutte le amministrazioni da quella comunale fino a quella statale.

 PEDEMONTANA. «Fra le nostre tante richieste - continua la nota del comitato civico di San Giacomo - c’è anche la realizzazione della Pedemontana, il sentiero verso Bolzano. Nell’incontro di metà marzo con il sindaco la soluzione sembrava cosa fatta con nessun costo per l’amministrazione dato che la realizzazione sarebbe stata a cura della Forestale. Il recente articolo sul giornale Alto Adige lascia non poco perplessi; si parla di un incontro con il dottor Schöpf per capire se è più importante realizzare la Pedemontana verso Pineta o verso Castel Flavon. È una nota stonata, una nota di chi vuol prender tempo perché non vuol affrontare il nocciolo della questione che è la proprietà privata dell’architetto Mottironi che chiude il passaggio del vecchio sentiero verso nord in direzione di Castel Flavon. Che si decidano dunque, questi benedetti amministratori o in basso o in alto rispetto a questa proprietà, deve essere realizzato questo sentiero libero da vincoli e cancelli...».


Alto Adige 30-05-09
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sabato, 23 maggio 2009


Nel week-end Bolzanoinbici, pedalata pensata per le famiglie


Oggi appuntamento per le due ruote ai Prati del Talvera. Domani alle 9 (arrivo alle 16) a Parco Mignone

 BOLZANO. Appuntamento da non perdere per chi ama la bicicletta e desidera vivere la città in maniera diversa dal resto dell’anno. Oggi e domani torna Bolzanoinbici una delle manifestazioni più amate dai bolzanini che amano sgranchirsi le gambe a forza di pedalate in città in compagnia della famiglia.
 Il programma di oggi: Toccherà alla quinta edizione della “6 & 12 ore Endurance” in solitaria o a staffetta a squadre aprire le danze, su un percorso ad anello tra ponte Talvera e ponte S. Antonio.
 Il programma di domani: Si proseguirà poi domenica con la Bolzanoinbici vera e propria, stracittadina non competitiva aperta a tutti gratuitamente con partenza ed arrivo quest’anno a parco Mignone ad Oltrisarco. Non vi è un percorso prestabilito, ma bisognerà comunque rispettare il codice della strada per raggiungere, i vari punti di controllo dislocati nei quartieri cittadini: il via a partire dalle ore 9. Ci sarà tempo sino alle 16 per ultimare il tour cittadino e partecipare così all’estrazione finale dei tanti premi messi in palio. Estrazione premi in programma alle 17. Anche quest’anno il Palio dei Quartieri andrà alla circoscrizione che potrà vantare il maggior numero di partecipanti. Il percorso di Bolzanoinbici non è competitivo e l’iscrizione è gratuita. I partecipanti riceveranno una tessera che dovrà essere timbrata nei vari punti di controllo. All’arrivo riconsegnando la tessera si riceverà la maglietta di Bolzanoinbici ed un tagliando per partecipare all’estrazione dei premi. Confermato anche il concorso Artebici per premiare la bici più creativa.

Alto Adige 23-05-09
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giovedì, 21 maggio 2009


Città alpina in bicicletta





Bolzano è un ideale punto di partenza per chi ama le due ruote ecologiche 

“Primavera non bussa, lei entra sicura, che paura, che voglia che ti prenda per mano, che paura, che voglia che ti porti lontano”, direbbe della primavera a Bolzano Fabrizio De Andrè. E così’ lasciamoci tranquillamente prendere per mano e ammaliare con i fiori che sbocciamo ovunque, con le feste open air, con una infinità di eventi e appuntamenti.
Bolzano in bici
 La primavera è la stagione del rinnovamento, della rigenerazione e della rinascita, anche del nostro fisico. Perché non prendersi un anticipo di vacanza, un momento per dedicarsi a tonificanti passeggiate lontano dai rumori e dalla frenetica quotidianità, a piedi o in bicicletta? Bolzano è un ideale punto di partenza, a pochi minuti da tutto. Il suggerimento più “fresco”? Un volo con la funivia del Renon (che verrà in augurata ufficialmente sabato 23 maggio), dopo un importante lavoro di ammodernamento. E dalla stazione a monte lasciamoci condurre dall’istinto, o a riposare su un’altura verdeggiante, o alla scoperta delle “piramidi di terra” o a degustare la gastronomia sudtirolese.
Bolzano musei e castelli
 Per chi desidera farsi consigliare e guidare alla scoperta di musei e castelli, piste ciclabili o tracciati di montagna, l’Azienda di Soggiorno ha predisposto un ampio ventaglio di proposte studiate per venire incontro a tutte le esigenze individuali.
La porta delle Dolomiti
 Bolzano, a due passi dalle montagne più belle, “Porta delle Dolomiti” ha formulato nel proprio piano di sviluppo strategico le idee guida per uno sviluppo sostenibile. In base a questo documento fondamentale si prefigge di valorizzare i rapporti città-territorio montano. Grazie a questi obiettivi le è stato conferito da una giuria internazionale il riconoscimento per il 2009 di “Città alpina dell’anno”.

ALTRI GRANDI EVENTI
 Ötzi e le 60 mummie
 Per chi invece non vuole perdere un evento d’eccezione a Bolzano fino al 25 ottobre è ospitata la mostra più completa al mondo (oltre 1.200 mq) sulla storia e sulla cultura delle mummie. Da sempre hanno affascinato e atterrito, esercitando anche una stranissima attrazione, forse per quel loro essere inestricabilmente legate al mito della immortalità e della “sopravvivenza” oltre la morte. A fare gli onori di casa è ovviamente Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. Al museo archeologico di Bolzano sono esposte oltre 60 mummie e numerosi reperti provenienti dai cinque continenti, da 27 fra musei e collezioni e dalle età più svariate, dall’era dei dinosauri ai giorni nostri. Degne di nota le mummie ritrovate in zone paludose, le mummie egiziane avvolte in fasce custodite in splendidi sarcofaghi, e quelle di un’intera famiglia sepolta nella cripta di Vac in Ungheria come anche altri ritrovamenti dall’Asia, Oceania e Sud America. La mostra sarà corredata da 12 installazioni multimediali.
200º anniversario di Andreas Hofer
Messner e Andreas Hofer
 Reinhold Messner, alpinista estremo e geniale fondatore di musei racconta in un’esposizione al Messner Mountain Museum la sua personale storia di Andreas Hofer, il tragico eroe dell’antico Tirolo, fra ritratti e immagini e testimonianze originali della guerra per la libertà di questa terra.

Alto Adige 21-05-09
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giovedì, 21 maggio 2009



Bici, guida ai percorsi nella «Tecnica»





 BOLZANO. La nuova guida ciclistica “Il percorso della tecnica. In bicicletta lungo 50 siti della tecnica in Alto Adige” presentata ieri pomeriggio da Sportler, suscita l’entusiasmo degli appassionati di cicloturismo e cattura l’attenzione di tutte quelle famiglie che preferiscono trascorrere le domeniche estive pedalando nel verde piuttosto che altrove. «Negli ultimi anni, tra le attività ricreative estive, la bicicletta ha conquistato un ruolo di preminenza accanto all’alpinismo e alle escursioni in montagna. Questa guida mira ad avvicinare i ciclisti ai luoghi della tecnica presenti nella nostra provincia, che sono davvero numerosi». A parlare è Wittfrida Mitterer, autrice e ideatrice di questo progetto portato avanti dal Curatorium per la salvaguardia dei Beni Tecnici Culturali e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e dal “patron” di Sportler Georg Oberrauch. «Voler illustrare ai ciclisti i siti in cui avvengono avvenimenti di tecnica culturale è un’idea geniale, questo libro rappresenta una vera unicità - dice Oberrauch - valorizza quei luoghi rendendoli allo stesso tempo tappe del percorso ciclistico».
 La guida offre un’ampia possibilità di scelta tra più di 40 siti originali, veri e propri scrigni della tecnica altoatesina disseminati tra il Brennero e Salorno, tra Resia e San Candido, molti dei quali accessibili al 100%. «Alcuni tra i beni tecnici culturali che in Alto Adige invitano i ciclisti ad una sosta per immergersi nella storia della tecnica sono la funivia del Colle, prima al mondo ad essere abilitata al trasporto di persone - spiega l’autrice - la centrale elettrica museale di Sacco presso Fortezza che fu la prima automatizzata dell’arco alpino e poi, ancora, la ferrovia del marmo a Lasa con il piano inclinato più lungo d’Europa». Una guida con una struttura a prova di lettore, suddivisa in quattro parti - trasporti, costruzioni, macchine, centrali - ognuna contraddistinta da un diverso colore, in cui vengono illustrati uno ad uno i luoghi della tecnica dell’Alto Adige con una breve spiegazione storica, affiancata da contatti utili e da una cartina geografica che ridisegna il percorso ciclistico. «Questo progetto nasce dalla collaborazione tra la casa editrice Sportler e la Kompass - sottolinea Wittfrida Mitterer - è una guida che mescola momenti di cultura alla dimensione sportiva. La bicicletta è ormai riconosciuta come il mezzo di locomozione ecologico per eccellenza e chi vuole coniugare storia e movimento sulla nostra “ciclabile della tecnica” non ha che l’imbarazzo della scelta».
Michela Perini

Alto Adige 21-05-09
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mercoledì, 13 maggio 2009



I ragazzini in bicicletta hanno scoperto il Bmx


BOLZANO. Favorita da una mattinata soleggiata si è svolta sabato la terza tappa, quella dedicata alla Bmx, del circuito “Spaziobicibolzano”, inserito nella manifestazione nazionale denominata “Pinocchio in bicicletta”. La manifestazione è stata organizzata dalla Federciclismo bolzanina presieduta da Antonio Lazzarotto con l’ausilio del Centro pista Ussa guidato da Bruno Falcomatà e con la regia di Mirella Redi Buratti, che delle varie tappe del circuito “Spaziobicibolzano” è la responsabile. Dopo il tradizionale raduno al campo Druso la carovana di quasi cento miniciclisti fra 7 e 12 anni ha raggiunto la pista di Bmx in fondo a viale Druso. Qui Aldo Gottardi, presidente della Bmx Alto Adige con un gruppo di atleti di Bmx ha subito entusiasmato i giovanissimi con una serie di dimostrazioni. Dopo il gradito intervallo con il Nutella party i partecipanti, assistiti dai più esperti atleti del centro Bmx, si sono cimentati in varie prove del percorso, sia con le bici Bmx messe a disposizione dagli organizzatori che usando i propri mezzi. I partcipanti quindi, ancora incolonnati e protetti dai vigili urbani, sono tornati allo stadio Druso dove la manifestazione si è conclusa.
 La Bmx, come è noto, da Pechino è diventata specialità olimpica e la sua conoscenza è stata apprezzata dai giovanissimi e dai loro genitori che hanno gremito la tribuna dell’impianto di viale Druso, splendida struttura capace di ospitare anche gare nazionali e dove è possibile provare e pedalare in assoluta sicurezza.
 Le ultime due tappe di “Spaziobicibolzano” sono in calendario sabato 16 maggio (raduno al Druso alle 8.30 e poi trasferta guidata al Safety Park di Vadena) e domenica 24 al Drusetto con esercizi quali imbuto, slalom rapido, slalom laterale e raccolta oggetti. (u.z.)

Alto Adige 13-05-09
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giovedì, 07 maggio 2009

Sicurezza all'incrocio di San Giacomo con la zona industriale



Siamo un gruppo di persone che abitano in quella parte di San Giacomo appartenente al comune di Bolzano. Bisogna dire che ci è già difficile spiegare dove abitiamo perchè non ci sentiamo né di Maso della Pieve nè tantomeno di San Giacomo che sembrerebbe maggiormente rappresentativo del comune di Laives e questo la dice tutta. La comunità non piccola , per la verità, è sempre più attenta alle necessità del quartiere e purtroppo non trova un riferimento preciso in quanto carente anche di una semplice struttura che aiuti la socializzazione della popolazione.
La vecchia statale 12 con un traffico ancora persistente nonostante la variante tunnel verso e da Laives, i cimiteri con il pericoloso incrocio sono ancora le caratteristiche principali e peggiori della frazione. La parte migliore, rappresentata dalla zona sportiva che si trova a nord dei caseggiati, seppur importante, presenta una serie di carenze che intendiamo sollevare nuovamente con l'intenzione di sensibilizzare maggiormente la circoscrizione competente, ma soprattutto il comune di Bolzano che sembra aver tralasciato le numerose promesse fatte.
Le famiglie sono particolarmente preoccupate per i bambini, ma anche degli adulti che pur volendo frequentare la zona sporiva si trovano in grossa difficoltà nel percorrere in bicicletta quel tratto pericoloso in prossimità dell'incrocio che porta alla sempre più frequentatissima zona industriale (la cronaca menziona numerosi incidenti e un recente decesso). Da anni è previsto un congiungimento ciclabile con l'esistente ciclabile di Maso della Pieve, purtroppo sarebbe necessario che le autorità competenti si rendessero conto che non vi sono vie alternative per raggiungere la cosiddetta “parte buona” ed i pedoni stessi si trovano in difficoltà nel raggiungere la zona sportiva per l'invasione impropria delle biciclette sul già piccolo marciapiede. Abbiamo partecipato ad una assemblea pubblica organizzata dal Comitato per la “Riqualificazione urbana” di San Giacomo dove sono state sollevate anche le questioni di sicurezza a noi particolarmente care, il sindaco di Laives ha preso un impegno di affrontare con il comune di Bolzano alcune soluzioni, ma a tutt'oggi tutto tace e non ci sembra giusto che lo slogan «Bisogna consentire ai cittadini di tutte le età di potersi muovere in completa sicurezza. Su questo non si transige» letto sui giornali e recitato dall'assessore Klaus Ladinser valga per la città di Bolzano nella sua applicazione, ma non per la nostra ancora sfortunata“periferia” di ....(diamogli un nome).
Invitiamo pertanto l'assessore Ladinser di applicare i suoi proponimenti con sollecitudine, considerato il notevole ritardo per la costruzione di quel tratto pedociclabile, ma sopratutto per l'enorme necessità di sicurezza che gli abitanti dell'intero quartiere ritengono necessaria.

Alcuni cittadini di quella frazione
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martedì, 05 maggio 2009


«I 40 all’ora garanzia per i pedoni»



Iniziativa coi nonni vigili per sensibilizzare gli automobilisti «Serve più attenzione»

BOLZANO. «Bisogna consentire ai cittadini di tutte le età di potersi muovere in completa sicurezza. Su questo non si transige». Klaus Ladinser continua deciso per la sua strada che porta all’abbassamento del limite di velocità in città ai 40 chilometri orari. L’occasione per ribadire i proponimenti dell’assessore comunale alla mobilità è la presentazione dell’iniziativa “Pedoni sicuri”. «Solo pochi giorni fa abbiamo pagato un tributo altissimo per la mancata sicurezza di un cittadino sulle strisce pedonali: dobbiamo avere tutti l’obiettivo di permettere anche a bambini e anziani di spostarsi senza rischiare. Adesso procederemo con la segnaletica perché sensibilizzare e intervenire è un nostro preciso compito». Bolzano è una delle città con il maggior numero di spostamenti pedonali giornaliero: il limite dei 40 km/h, in qualche modo, è figlio anche di questa considerazione. «Il 32% dei movimenti quotidiani dei bolzanini - precisa Sergio Berantelli, mobility manager del Comune - avviene a piedi. Questo, in concreto, significa 110.000 spostamenti al giorno, contro il 33% delle automobili, il 23% delle biciclette e il 7% del trasporto pubblico. In Italia si conta che 3.000 pedoni sono vittime d’incidenti della circolazione, 130 mortali. A Bolzano, invece, abbiamo registrato 95 incidenti nel 2007 (di cui due mortali) e 107 (uno mortale) nel 2008: un trend in crescita che deve far pensare». Anche il comunicato ufficiale dell’iniziativa si premura di evidenziare che l’abbassamento del limite di velocità è un’opzione che rientra nella normativa nazionale che prevede interventi di moderazione del traffico nell’ambiente urbano dove si registra il 40% dei decessi e oltre il 70% degli incidenti.
 Prima di punire, però, è meglio curare ed ecco che l’iniziativa “Pedoni sicuri” chiama in causa quei cittadini che hanno fatto della sicurezza negli attraversamenti pedonali quasi una vocazione: i nonni vigili. Per tutto il mese di maggio, infatti, non sarà raro incontrarli in giubbotto catarifrangente anche al di fuori del canonico orario scolastico. Sarà proprio la cooperativa dei nonni vigili ad occuparsi di informare e sensibilizzare i cittadini, ma soprattutto gli automobilisti, al rispetto del codice della strada al cospetto delle zebre. Che cosa prevede, però, di preciso il codice in merito agli attraversamenti? «I conducenti - spiega il comandante della polizia municipale Sergio Ronchetti - devono dare la precedenza a chi attraversa, ma non solo. Sulle strade sprovviste di zebre devono comunque garantire un approdo sicuro sul lato opposto, così come devono fermarsi davanti a chi presenta difficoltà di movimento visibili e prevenire comportamenti scorretti o maldestri di anziani o bambini». C’è da stare veramente attenti e le sanzioni non scherzano: «Si rischia una multa tra i 150 e i 599 euro, con la decurtazione di cinque punti dalla patente».
 I nonni vigili, intanto, saranno presenti venerdì 8 maggio dalle 16 alle 19 in via Cassa di Risparmio e Piazza Dogana. Martedì 12 appuntamento a Don Bosco alla rotonda via Milano/via Parma e in via Sassari dalle 9 alle 12. Giovedì 14 è il turno di Europa-Novacella, sempre dalle 9 alle 12, in via Milano e via Palermo, mentre lunedì 18 tocca a Oltrisarco, con il medesimo orario, in piazza Bersaglio e via Maso della Pieve. La chiusura dell’iniziativa è prevista per il 24, in concomitanza con “Bolzanoinbici” ‹‹per sensibilizzare - conclude Berantelli - anche i ciclisti. Con 73.500 spostamenti giornalieri pure loro devono capire che non tutto è permesso e bisogna rispettare le norme di sicurezza». Limite di velocità anche per le due ruote?
Alan Conti

Alto Adige 05-05-09
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lunedì, 04 maggio 2009


Lungo l'Isarco in bici




Domenica 17 maggio 2009


La giornata Lungo l‘Isarco in bici è un ottima possibilità di lasciare a casa l‘automobile e di passare con la famiglia, gli amici ed altri appassionati una giornata sul due ruote.

Inoltre apriranno in questa domenica di maggio tanti musei le loro porte e offriranno una visita a costo zero. È la giornata internazionale dei musei.

Grazie ad un ricco programma di giochi, intrattenimento e ristoro il divertimento è garantito.




Per maggiori dettagli:

 
http://www.eisacktal.info/it/attivita/estate/pista_ciclabile_brennero_bolzano.html
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lunedì, 27 aprile 2009


«Oltrisarco, niente ciclabile»


Barborini smentisce Augusta Park: «Manca lo spazio»

 BOLZANO. Via Claudia Augusta: costruendo parcheggio interrato da 126 posti e agognata pista ciclabile. Sull’argomento ora interviene il vice presidente della circoscrizione Giovanni Barborini, spiegando che, nonostante le promesse esplicitate sull’ultimo bollettino parrocchiale del S. S. Rosario, «la pista ciclabile non si può realizzare lungo gran parte di via Claudia Augusta, come ha più volte ribadito l’assessore alla viabilità Ladinser». Barborini bolla come «difficilmente spiegabile il collegamento tra la costruzione del parcheggio interrato e la soppressione dei parcheggi in superficie annunciata e riportata sul bollettino parrocchiale a cura della cooperativa Augusta Park». Anzi, prosegue, «ci sono delle notevoli differenze con le decisioni illustrate dal Comune in consiglio di quartiere». Lungo la via, spiega Barborini, da via Volta alle Tambosi, le misure della strada non consentono la realizzazione di una pista ciclabile, per cui l’assessorato prevede in quel tratto il traffico misto di veicoli e cicli, introducendo una riduzione di velocità. «Non serve dunque prevedere la soppressione di parcheggi in superficie. Dall’esperienza passata affermo: la costruzione di garage interrati non ha portato automaticamente alla soppressione dei posti in superficie. Anzi, a chi è proprietario dei garage interrati va garantito il diritto del bollino per un’auto». (da.pa)

Alto Adige 27-04-09
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domenica, 26 aprile 2009



Biciclette con uno sconto del 30 per cento sul prezzo di listino.



Elenco in internet. Ci sono le marche ed i modelli

 BOLZANO. Da martedì 21 aprile è possibile acquistare delle biciclette con uno sconto del 30 per cento sul prezzo di listino.
 L’elenco dei produttori che aderiscono all’iniziativa si trova sul sito www.minambiente.it dove, cliccando sulla sezione “news” si arriva alla voce “Incentivi alla diffusione dei veicoli a basso impatto ambientale”. Cliccando a quel punto su “listini” otterrete un elenco con 3.154 mezzi completi di marca, modello, prezzo di listino e contributo già calcolato.
 Una volta fatta la vostra scelta dovrete recarvi presso un rivenditore autorizzato. Il mezzo vi verrà già venduto decurtato del 30%: il rivenditore, infatti, sarà poi risarcito dal ministero. Ogni persona può comprare al massimo tre bici e può raggiungere un tetto massimo di 700 euro di bonus. Per questo motivo sarà richiesta la partita Iva o il codice fiscale dal venditore.
 Il fondo complessivo prevede 8.750.000 euro da erogare nel corso del 2009 e riguarda anche le biciclette elettriche, dove la somma massima di aiuto è pari a 1.300 euro. Agevolazioni anche per l’acquisto di un ciclomotore Euro 2 termico o elettrico col vincolo, però, di effettuare una rottamazione di un altro ciclomotore omologato.

Alto Adige 26-04-09

L'elenco produttori anche cliccando e un pò di pazienza :

 http://www.minambiente.it/index.php?id_doc=685&id_oggetto=3


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domenica, 26 aprile 2009


Bici con lo sconto Negozianti contenti per gli incentivi


Christian Zanolini: «Il cliente paga il 30% in meno che a noi viene poi rimborsato dallo Stato»

di Alan Conti

BOLZANO. E’ stato un incentivo a ciel sereno. Sono sorpresi i biciclettai di Bolzano, presi in leggero contropiede dalle disposizioni del ministero dell’Ambiente e dalla Confindustria delle due ruote Ancma. Per chi vuole acquistare una bici sono previsti sconti del 30%. Qualche commerciante ha già provveduto ad attrezzarsi, qualcuno aspetta la prossima settimana per partire con gli sconti, altri non aderiscono proprio e qualcuno, addirittura, si arrabbia. Ecco, quindi, una piccola geografia dei pedali della città, con le voci di chi la vita delle due ruote la conosce bene.
 «Abbiamo già chiamato la banca per farci recapitare la penna necessaria a mettere in pratica gli incentivi», spiega Christian Zanolini dall’omonimo negozio in via Dalmazia. «In sostanza il cliente pagherà direttamente il 30 per cento di meno e noi registreremo il codice fiscale per poi ottenere il rimborso statale entro 60 giorni. Potrebbe essere un ottimo affare, considerando il tetto di 700 euro, per chi vuole togliersi lo sfizio di acquistare una mountain bike professionale da 1.000 o 3.000 euro. Colnago, per esempio, è una marca che già ci chiedono molto».
 Nella stessa situazione Angelo Torchia di “Fusari Cicli” in via Firenze: «Abbiamo sentito degli incentivi ieri e ci siamo subito attivati. Lunedì dovremmo essere operativi. Credo che saranno utilizzati soprattutto per le city bike che si vendono sempre molto bene in città. Qualche cliente già ci ha chiesto delle informazioni».
 Sempre dalla medesima via si leva, però, una voce di dissenso da un biciclettaio che desidera rimanere anonimo. «Sono contrarissimo a tutti questi incentivi: non si può drogare il mercato in questo modo. Capisco la cassa integrazione, capisco le difficoltà della crisi, ma così si ottiene solo che tutti si riverseranno nei nostri negozi in questi giorni e poi ci sarà il deserto. Non è mai bello alterare le dinamiche naturali del commercio».
 Spostandosi in centro la situazione è all’incirca la stessa e persino “Sportler” scopra dalla nostra intervista l’esistenza degli incentivi. «Non ne sapevo nulla - spiega il responsabile Massimo - penso che ce lo comunicheranno oggi. Il nostro punto di forza, comunque, saranno le biciclette elettriche che vanno dai 900 ai 2.700 euro. Le bici tradizionali, invece, oscillano tra i 200 e i 2.000».
 Singolare, invece, la reazione del titolare di un altro negozio: «Non dovete chiedere a noi le informazioni, siete voi giornali che ci dovete delle spiegazioni», accusa piccato. Considerando che l’accordo tra il ministero e l’associazione di categoria risale al 23 dicembre 2008, è evidente come la catena informativa si sia inceppata in qualche altro punto che non sulla carta stampata.
 Più “morbido” Ulrich Engl dello storico negozio in via Cavour: «Tanti ancora non lo sanno e non è ancora ben chiara tutta la procedura. Credo, però, che possa essere un bel vantaggio per chi vuole investire una cifra consistente per una bici di qualità. Poter risparmiare 700 euro non è certo una cosa brutta. L’unica cosa che preoccupa è che prevedo una burocrazia pesante».
 Spiazzato completamente il signor Gottardi che ci accoglie con un sorriso sulla porta del negozio in via Novacella. «Devo chiedere lumi al mio ragioniere, perché per me si tratta di una novità. Detto questo, in una città come Bolzano dove si vendono tutti i modelli di bicicletta, può essere sicuramente un fattore positivo avere degli incentivi».
 Allegro anche Moreno Zago di “Ruotalibera” in via Milano. «Lo abbiamo scoperto tardi anche noi e ieri le impiegate di banca stavano impazzendo per recapitare la penna elettronica necessaria. Capita, ma la scelta è giusta anche perché il mercato bolzanino risponde bene, anche se la mountain bike sta piano piano soccombendo alla city bike».
 Da ricordare che gli incentivi nascono da un accordo tra il ministero dell’ambiente e l’Ancma, la Confindustria della bicicletta, siglato il 23 dicembre scorso.
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domenica, 26 aprile 2009



Colle, «folli» discese in bici «Servono percorsi dedicati»  Bike park


Gli appassionati di «downhill» d’accordo con i pedoni «Così è troppo pericoloso»

DAVIDE PASQUALI

BOLZANO. L’eterna diatriba fra pedoni e ciclisti sui sentieri di montagna, un problema acuitosi con il recente boom del downhill, le discese veloci con bici dotate di ammortizzatori e freni a disco. Si lamentano gli escursionisti, soprattutto al Colle, perché rischiano di essere arrotati. Ma ora - e qui sta la novità - si lamentano pure i ciclisti. Chiedono la realizzazione di un bike park: piste dedicate, divertenti e sicure. Perché anche loro temono... i pedoni.
 Quest’anno al Colle c’è un via vai peggiore del solito, e per vari motivi. Intanto in alto c’è ancora un sacco di neve, per cui si deve rimanere a bassa quota. Ancora peggiore la situazione oltre Brennero, dove fa ancora molto freddo. Motivo per cui, tanti appassionati austriaci e germanici calano in Alto Adige, compresi i tester dei nuovi prodotti, che vengono qui per provare le nuove tecnologie ciclistiche. Come ciliegina sulla torta, la funicolare della Mendola è chiusa per lavori, mentre la cabinovia del Renon è ben lungi dall’inaugurazione (si parla - forse - del 23 maggio).
 Insomma, a chi ama salire in quota con un impianto per poi scendersene in bicicletta a gran velocità, non rimane una gran scelta: tolta la discesa da San Genesio, non molto amata per vari motivi, rimane solo il Colle. Si sale in funivia e si scende per due o tre varianti fino a Bolzano. Chi è bravo, sale e scende più e più volte. Bello, per carità, ma pericolosetto: sentiero strettino, passaggi esposti, fondo tanto (troppo) sconnesso. E poi c’è la grana degli escursionisti.
 Sì, perché anche chi pratica il downhill non ama la promiscuità. Anzi, di più: chiede una regolamentazione, o meglio, un atto di coraggio da parte dell’amministrazione (sia provinciale sia comunale) e ancor più da parte degli operatori economici del settore turistico, solitamente attenti alle nuove tendenze, ma in questo caso latitanti.
 Spiegano lo status quo in Alto Adige due appassionati bolzanini. Sono Gabriele Bee, già più volte campione italiano di bmx, e Massimo Rosson, maestro di mountain bike e ciclismo fuoristrada della Federazione italiana ciclismo. Fanno parte del Danger zone racing team. Nata tre anni fa, la squadra agonistica conta già una quarantina di tesserati, molti dei quali gareggiano a livello nazionale.
 I più giovani sono gli esordienti (13-16 anni), ma c’è chi comincia già verso i 10, anche se la disciplina, assai impegnativa, pretende una struttura fisica ben sviluppata. In gergo si dicono appassionati di “gravity” - ossia sfruttano la gravità per calarsi di sotto. Dunque, ci sarebbe da aspettarsi soltanto questo: odio totale verso i pedoni incontrati sui sentieri del Colle. Ma non è affatto così; anzi, tutt’altro.
 «Siamo i primi a chiedere una regolamentazione», spiegano, «per sapere dove possiamo scendere e come ci si debba comportare, ché così è pericoloso e non ci si diverte».
 «Per chi ama le due ruote - proseguono - c’è poca scelta. Per esempio, nel Bellunese si scorrazza su e giù per i boschi in moto da trial o da cross, senza noie. In Alto Adige invece è quasi impossibile: divieti ovunque». Perciò, a chi ha la passione delle due ruote, delle acrobazie e della velocità, rimane solo la bici. Con l’evoluzione tecnologica degli ultimi dieci anni, ormai si ha una libertà d’azione incommensurabile. «Le bici da cross country, dette comunemente mountain bike, oggi pesano meno di 10 kg. Quelle da downhill, invece, ormai permettono qualsiasi cosa». Motivo per cui: divertimento assicurato e appassionati quadruplicati in pochi anni, anche da noi. «In regione ci sono almeno quattro società di atleti tesserati e il trend è in forte crescita. Statistiche a livello internazionale dicono che la metà degli sciatori invernali in estate sarebbero interessati a praticare il downhill».
 Ma come sarebbe? Cosa c’entrano impianti di risalita e bici? «Nel Nord Est non è così, ma in Austria e Germania, come nelle province di Brescia, Como o Aosta, per gli appassionati sono stati creati percorsi ad hoc. Sono i cosiddetti bike park.


Si sfrutttano gli impianti di risalita invernali anche d’estate. Ovviamente, non si scende per le piste da sci, ma vengono attrezzate delle discese apposta per le bici». Tre i vantaggi. «Intanto non si rischia di scontrarsi con gli escursionisti: a ognuno il proprio percorso e il proprio divertimento, senza patemi d’animo per eventuali scontri». Poi, «questi percorsi sono divertentissimi: si salta e si derapa a più non posso; ovunque cunette, curve paraboliche, cavatappi e ostacoli». Ma non è finita: «Come sulle piste da discesa invernali, tutto è in sicurezza. I percorsi, ampi un paio di metri, vengono realizzati lontano da precipizi, burroni e quant’altro; inoltre, sono protetti da reti e materassi. Insomma, niente rischi». Si paga il giornaliero, quei 20-25 euro, e si sale e si scende senza sosta, tutto il dì.
 «Perché non aprire qualcosa del genere anche da noi? Magari in bassa quota tipo al Colle? Basterebbe il via libera normativo e qualche investimento non ingente. Ma gli imprenditori turistici sottovalutano il fenomeno, ritenendolo passeggero. Strano: i loro nonni compresero le potenzialità dello sci da discesa. Oggi i giovani sono stufi di andare in vacanza al mare per ubriacarsi; verrebbero volentieri qui, per una settimana in sella, se politici e imprenditori dimostrassero lungimiranza e coraggio». Chissà se qualcuno li accontenterà...

Alto Adige 26-04-09
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sabato, 25 aprile 2009


MOUNTAIN BIKE/OGGI AD EGNA


Südtirol Cup, si comincia

BOLZANO. Scatta oggi ad Egna con l’11ª edizione del Trofeo Eisler, memorial Gino Gottardi, l’edizione 2009 della Südtirol Cup Mtb che prevede la disputa di altre sei tappe. La manifestazione è stata presenta l’altra sera nella sala convegni della Casa dello Sport di Piazza Verdi a Bolzano dal vice presidente del comitato altoatesino della Federciclismo Rudolf Dantone. La Südtirol Cup Mtb prevede oltre all’appuntamento odierno le seguenti altre tappe: 15 maggio a Bressanone, 6 giugno a Naturno, 21 giugno a Colle di Casies, 14 agosto a Silandro (notturna), 23 agosto a Brunico per concludersi il 6 settembre a San Lorenzo con il gran finale. La tappa inaugurale di Egna è stata, in particolare, illustrata da uno dei suoi organizzatori, il consigliere Arthur Cappelletti il quale ha sottolineato la novità rappresentata dalla partenza e dall’ arrivo nel centro di Egna e da uno splendido percorso che si snoda tra i vigneti di Mazzon.
 La giornata sportiva di Egna avrà inizio alle ore 10 con il via alle categorie esordienti, allievi, juniores e donne mentre alle 11,45 scatteranno gli under 23, gli elite, i master ed i mastersport. (u.z.)

Alto Adige 25-04-09

15 anni di Südtirol Dolomiti Superbike


Impossibile rinunciare alla ormai tradizionale maratona di mountain bike delle Dolomiti: il 12 luglio 2009 tutti di nuovo in sella per la 15ª edizione della Südtirol Dolomiti Superbike. Si attendono oltre trenta nazioni, mentre già ad aprile il numero delle iscrizioni supera quello dell'anno scorso.

Quando si parla di maratone MTB, la Südtirol Dolomiti Superbike è sicuramente tra le manifestazioni MTB con il più alto numero di partecipanti al mondo. 'Le iscrizioni quest'anno si attestano a un 10% in più rispetto all'anno scorso. Fino ad oggi si sono iscritti già 2.300 atleti e, come ogni anno, il tetto massimo è di 3.500 partecipanti', chiarisce il presidente e direttore del comitato organizzativo Kurt Ploner. 'Questo limite deve essere assolutamente rispettato per garantire l'osservanza delle misure di sicurezza e per permettere a Villabassa di offrire un buon servizio in termini di parcheggi, docce e mobilità.'

Il 12 luglio si gareggerà in senso orario. Come ogni anno i partecipanti potranno scegliere tra due distanze: il percorso lungo che, con il suo dislivello di 3.658 m, copre la distanza di 115,5 km e il circuito breve di 60,5 km dove si dovrà fare i conti con un dislivello pari a 1785 m. I partecipanti hanno nuovamente la possibilità di scegliere il tracciato nel corso della gara. La partenza quest'anno è stata anticipata di mezz'ora, alle 07:30, ed è stato aggiunto un ulteriore blocco di partenza per evitare code e rallentamenti soprattutto poco dopo il via.

La lunga distanza evidenzia delle piccole variazioni rispetto all'anno scorso. Grazie alla preziosa collaborazione delle funivie del Monte Elmo, i ciclisti transiteranno vicino alla stazione a monte, dove il biker più veloce riceverà il premio della montagna.
Gli atleti non possono ancora allenarsi sul tracciato di gara, a causa delle abbondanti nevicate dell'inverno che rendono particolarmente dura la salita in alcuni tratti. Ancora oggi su Prato Piazza è presente oltre un metro di neve e per questo motivo l'allenamento dovrà essere leggermente posticipato.

'Ciò nonostante siamo contenti della partecipazione di atleti provenienti da tutte le parti del mondo. Il carattere internazionale della Südtirol Dolomiti Superbike ha reso famoso l'Alto Adige e la regione dolomitica dell'Alta Pusteria anche oltreconfine. Belgio, Messico e Australia sono solo alcuni dei paesi di provenienza degli atleti, per i quali nessun viaggio è troppo lungo per venire da noi. Questo è ciò che anno dopo anno aumenta l'entusiasmo del nostro team che non rinuncerebbe a questo evento per nessuna cosa al mondo', conferma Kurt Ploner.

Per maggiori informazioni e iscrizioni visitate il sito www.dolomitisuperbike.com

da: http://www.solobike.it/visualizzanotizia.php?news_id=76844&tiponotizia=xc&tiporicerca=

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giovedì, 23 aprile 2009

«Pinocchio in bicicletta» grande festa per i bambini


Manifestazione organizzata dalla Federciclismo

 BOLZANO. Festosa riuscita anche del secondo appuntamento per i minicilisti delle scuole elementari bolzanine che hanno risposto ancora una volta in un centinaio all’invito della Federciclismo per la serie delle cinque «lezioni» del programma «Spaziobicibolzano 2009» promosso dal comitato regionale della Federciclcismo nel quadro della iniziativa federale nazionale denominata «Pinocchio in bicicletta»
 Teatro della riunione questa volta il Drusetto e come compito una serie di gimcane con difficoltà progressive. Ad accogliere i giovanissimi ancora una volta con i loro attivi collaboratori, il presidente del Comitato Antonio Lazzarotto con il vice Bruno Falcomatà e il sussidio del giudice di gara Gino Malfatti.
 Le varie gimcane, individuale, parallela e a squadre, rese ancor più interessanti da ostacoli quali l’asse altalenante ed il tiro a canestro sono state afffrontate dai miniciclisti con grande concentrazione e facendo tesoro degli insegnamenti che loro venivano elargiti prima e durante le prove. Non sono mancati, applauditissimi, i percorsi netti, alcuni realizzati anche dai più piccoli.
 Il prossimo appuntamento fissato per sabato 9 maggio prevede, sempre con raduno al Druso alle ore 9, il trasferimento con l’aiuto dei vigili urbani bolzanini, al campo permanente di Bmx di via Druso dove sarà possibile conoscere le speciali biciclette con dimostrazioni pratiche e poi esibirsi in una serie di prove sull’accidentato percorso. Funzionerà naturalmente anche in quella occasione, come in ogni tappa, l’assistenza meccanica. Il penultimo appuntamento, quello che prevede la trasferta al Safety Park di Vadena con lezioni pratiche di educazione stradale da parte dei vigili urbani e della sicurezza con la bici oltre che giochi e gincane varie, è fissato per sabato 16 mentre la conclusione con le ultime prove e la premiazione è prevista per domenica 24 maggio, sempre al Druso, dalle ore 9. (u.z.)
Alto Adige 23-04-09
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mercoledì, 22 aprile 2009



La nuova San Giacomo: c’è la gara


La riqualificazione urbana

 LAIVES. La giunta comunale ha approvato la delibera relativa alla gara di appalto per i lavori di riqualificazione urbana a San Giacomo. Sarà una gara con procedura «aperta» per l’aggiudicazione dell’intervento, che pone come base d’asta una somma di quasi un milione di euro. Adesso quindi si tratta esclusivamente di fare passare i tempi tecnici che regolamentano queste procedure. Il progetto di riqualificazione urbana, diviso in due lotti, prevede l’inizio alla periferia sud di San Giacomo, da via Pascoli in avanti verso il centro abitato, realizzando una pista ciclabile a fianco della statale 12 e una rotatoria al posto dell’incrocio con via Anton Thaler, all’ingresso del paese.

Alto Adige 22-04-09
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mercoledì, 22 aprile 2009



Corso Libertà, ciclabile solo da un lato e alberi



Ecco un buon esempio, anche se complesso, per rilanciare una zona commerciale particolarmente trafficata.

Anche Laives e frazioni dovrebbero mobilitarsi in tal senso

BOLZANO. «Corso Libertà va risistemata ma il piano per il suo rilancio è legato alla realizzazione del parcheggio sotto Piazza Vittoria». L’assessore ai lavori pubblici Stefano Pagani torna alla carica e spiega che è arrivata l’ora di realizzare una nuova ciclabile a due sensi di marcia solo da un lato della strada (quello del “Fantasy”) e di piantare degli alberi dall’altra. «Per fare tutto questo dobbiamo però togliere i posti auto da un lato del Corso. Difficile farlo senza il garage sotto Piazza Vittoria».
 Pagani rilancia. «Chi pensava che su Corso Libertà e sul parcheggio avrei gettato la spugna si sbaglia di grosso. Giusto un mese fa si è chiuso con un nulla di fatto il tavolo tecnico che avevo messo in piedi proprio per realizzare il garage. Avevo proposto a Confesercenti ed Unione di trasferire il mercato del sabato sul Corso per iniziare lo scavo dei 300 posti macchina e adesso torno alla carica perchè non posso permettermi di far sparire posti auto proprio dal Corso senza offrire delle valide alternative ai residenti». Il piano per il rilancio è pronto. «Prima di tutto dobbiamo ripensare la ciclabile. Così com’è scontenta tutti ed è pericolosa. Il progetto punta a realizzarne una a due corsie dalla parte del “New Pub” e “Fantasy” togliendo tutte le auto ed abbassando i marciapiedi a livello della strada. Dall’altra parte sarebbe interessante piantare degli alberelli dove oggi corre la ciclabile senza però togliere nemmeno un parcheggio».
 I tecnici del Comune sono al lavoro. «È vero, stanno disegnando il nuovo volto del Corso perché voglio avere del materiale chiaro da mostrare alla riunione fissata a metà maggio con i soci delle due coop del parcheggio di Piazza Vittoria e con i commercianti dell’Unione e di Confesercenti. Si è tanto parlato del come sarà la nuova via ma mi sono reso conto che in pochi hanno le idee chiare». L’assessore punta a spostare il mercato per permettere lo scavo.
 «Bisogna spostare definitivamente le bancarelle perchè al termine dei lavori sulla piazza non ce starebbero più di 250 per via delle grate di aerazione. Le altre 50 le vorrei sistemate giusto al centro di Corso Libertà per non disturbare i negozianti e permettere ai passanti di buttare l’occhio sia sulle vetrine che sulle bancarelle. Per questo devo eliminare i marciapiedi sui due lati ed abbassarli al livello del sedime stradale. Penso anche di rifare l’illuminazione e di installare delle vetrinette sotto il porticato per vivacizzarlo ed ammodernarlo». L’assessore non si arrende e ripete a voce alta che lui su questo progetto ci conta: «Ci ho sempre creduto e continuo a crederci. Non penso ad una piazza vuota e deserta, ma ricca di vita, con i tavolini dei bar fuori e importante luogo d’incontro e magari anche - conclude - un bel cinema all’aperto. I negozianti e la città però lo deve capire».


VALERIA FRANGIPANE

Alto Adige 22-04-09

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mercoledì, 15 aprile 2009

«Opportuno un tunnel per ciclisti e pedoni»


Viabilità nella frazione

LAIVES. Oggi la giunta comunale deciderà se introdurre o meno l’ordinanza per limitare il traffico - da sud verso nord - attraverso San Giacomo in una fascia oraria mattutina. Intanto, in merito alla viabilità nella frazione, indicazioni sono scaturite dal recente incontro tra il presidente Luis Durnwalder con il generale Alberto Primicerj, nuovo comandante delle truppe alpine. Fra i numerosi temi hanno discusso anche dei lavori nella zona dell’aeroporto a Bolzano sud che prevedono un ampiamento del parcheggio e un adeguamento dei servizi.




A tal proposito il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ha diffuso questa nota: «Vorremmo fare notare che l’attuale parcheggio dell’aeroporto si trova di fronte ad una nuova strada di San Giacomo separati dalla sola ferrovia. Un tunnel pedociclabile, tra l’altro previsto da tempo dal comune di Laives, potrebbe collegare facilmente l’aeroporto con San Giacomo dove è attiva la fermata bus numero 2 e 4 con frequenza 12-15 minuti. Una progettazione più ampia del territorio sopradescritto potrebbe risolvere alcuni importanti problemi: 1) dare all’aeroporto la possibilità di utilizzare il servizio di trasporto pubblico, 2) permettere ai cittadini di San Giacomo di utilizzare nuovi spazi ampi con giochi e verde pubblico, 3) completare una ciclabile che verrà costruita sulla statale 12 di San Giacomo passando per l’aeroporto per poi congiungersi con quella già esistente in zona industriale in via Einstein: molte persone eviterebbero l’incrocio pericolosissimo dei cimiteri e l’inizio di via Einstein (difronte al Lewald). Va ricordato - prosegue la nota - che il Comune di Bolzano nella figura dell’assessore Ladinser da anni ha promesso il congiungimento della ciclabile esistennte a Maso della Pieve con quella che dovrà essere costruita in San Giacomo dal comune di Laives mettendo in sicurezza ciclisti e pedoni della zona, ma purtroppo il tutto è rimasto sulla carta. Invitiamo quindi le autorità competenti a prendere in considerazione tale proposta che è emersa ed è stata discussa nell’affollata assemblea pubblica tenutasi a San Giacomo lo scorso 25 marzo che era stata promossa sul tema «Quale miglior futuro per la frazione di San Giacomo?», conclude la nota.

Alto Adige 15-04-09

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martedì, 14 aprile 2009



Folli discese in bici, rischia chi va a piedi



Colle affollato da appassionati di «downhill» Escursionisti intimoriti: vanno troppo veloci

di Davide Pasquali

 BOLZANO. L’eterno conflitto fra chi cammina e chi pedala. Non in città, ma sui sentieri. Stavolta la polemica riguarda il downhill al Colle: si sale in funivia, si scende in bici, a velocità folle. La moda è iniziata da tempo, ma ora la situazione pare sia peggiorata: chiuse la funivia del Renon e la funicolare della Mendola, scendono tutti giù dal Colle, dove chi va a piedi rischia d’essere arrotato. L’Alto Adige, per non scontentare i biker, finora ha sempre voluto rinunciare a una regolamentazione.
 Kohlerhof, noto ristoro quasi in cima al Virgolo. È il lunedì di Pasquetta: c’è un tiepido sole, il cielo è sereno, la primavera fiorisce in tutto il suo splendore. Sui tavolini all’aperto, tanti bolzanini: mangiano, bevono o dormicchiano prendendo la prima tintarella dell’anno. Ogni tanto, un rapido fruscio. Poi un altro. Poi un altro ancora. A decine. Sono gli appassionati del cosiddetto downhill, le discese a gran velocità, giù per i sentieri più ripidi e più scoscesi. Nessun fastidio, per gli avventori della locanda. I biker transitano a velocità piuttosto ridotta; i più, in silenzio. Qualcuno si ferma per la siesta oppure per bersi qualcosa. Il primo pensiero a venire in mente è questo: guarda che beneducati e rispettosi, a scendersene così, pian pianello. A vederli, non paiono per nulla molesti. Sono bolzanini, molti piuttosto giovani, diciamo sui 15-20 anni. Ma non mancano i trenta o quarantenni. Qualcuno ha pure la pancetta: ma tanto, facendo la salita in funivia, mica occorre essere molto in forma.
 Una buona fetta dei praticanti, però, è austriaco o germanico. Lassù da loro fa ancora freddo: serve la giacca. Ma qui da noi è una pacchia: pantaloncini e maniche corte.
 I tragitti più gettonati nei dintorni del capoluogo altoatesino sono quattro: Renon, San Genesio, Mendola, Colle. Ma c’è un ma: tolto San Genesio, non gettonatissimo per via della lentezza del percorso; tolto il Renon, perché la vecchia funivia è stata chiusa nel settembre 2007, mentre la nuova cabinovia, promessa per ottobre 2008, ancora non è in funzione; tolta la Mendola, chiusa da dieci giorni per lavori di manutenzione... Insomma, rimane solo il Colle.
 Questa la conseguenza: chi pratica downhill si sente legittimato a godersela senza freni, in senso lato, ma pure in senso proprio: si frena il meno possibile, meglio se mai. «È l’unica discesa che ci rimane», raccontano se li si riesce a fermare mentre sfrecciano verso valle. «Il Renon è sempre il Renon, la regina delle discese in zona, ma finché non la riaprono...». Sfreccia che ti sfreccio, salta che ti salto, curva che ti curvo, facile ti si parino davanti uno o più escursionisti, lenti, indifesi. Finora è andata bene: mai nessun vero scontro. Semmai, sono i biker a volare, come accaduto sabato a un germanico: trauma cranico e toracico, contusioni varie.
 Lo spavento, però, è grande. Perché chi sale a piedi è lento, fatica; anche se si accorge, facile non sia reattivo a sufficienza. E poi, le bici non sono molto rumorose. Le senti solo quando le vedi, spesso troppo tardi per evitare un bello spavento. E allora fioccano gli improperi.
 Non così al termine del tragitto, al Kohlerhof: lì i biker vanno piano, ma il motivo c’è. I gestori, disperati per vederseli sfrecciare a 80 km/h fra i tavolini, hanno chiuso il sentiero diretto con tre cassoni delle mele e un nastro. Gli fanno fare il giro bello largo, così rallentano per forza.

Alto Adige 14-04-09

«Ormai pochi salgono a piedi»



In Germania fa ancora troppo freddo: si pedala qui

 BOLZANO. «È una discesa tosta», racconta un ragazzo austriaco arrivato al Kohlerhof, dove sosta per ripigliarsi. «All’inizio è veloce, poi ci sono molti tratti tecnici, alcuni anche piuttosto esposti. A un certo punto c’è una curva sinistrorsa, con vista su Bolzano. Se la sbagli: addio...».
 È impressionato, il nordtirolese. «Non pensavo fosse così piena di pietre smosse, ma il panorama è grandioso».
 Anche a lui avevano consigliato il Renon: Maria Assunta, croce di Monte Tondo, Sant’Osvaldo. «Ma lì è chiuso».
 Gli escursionisti imbufaliti non mancano - come d’altra parte quelli più tolleranti - ma ormai non sono più molti. «La voce si è sparsa», raccontano i gestori del Kohlerhof. «Ormai sono in pochi a salire a piedi al Colle, specie adesso, con Pasqua e il 1º maggio. Tutto per via dei biker che vengono dall’Austria e dalla Germania, perché là fa ancora freddo. D’estate qui è troppo caldo, ma adesso, contando che in tanti scendono più e più volte, in certi giorni i passaggi sono centinaia. Per questo abbiamo dovuto sbarrare il sentiero diretto con le casse delle mele e il nastro. Adesso devono fare il giro largo e frenare in curva. Prima sfrecciavano a 80 all’ora accanto ai tavoli, dove girano i bambini».
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categoria:ciclabile pedonabile
giovedì, 09 aprile 2009


Bici e treno, coppia vincente


La «Eventcard» è stata estesa anche a Bolzano

BOLZANO. Torna anche quest’anno la Eventcard, l’offerta di trasporto pubblico integrato dedicata a coloro che vogliono utilizzare l’accoppiata tra bicicletta e ferrovia della Val Venosta. In considerazione del successo ottenuto l’anno scorso la validità della EventCard è stata ampliata anche a Bolzano.
 Con 16 euro si può viaggiare in treno da Bolzano a Malles e noleggiare una bici con relativo casco protettivo in uno dei sei punti di noleggio autorizzati. “La Eventcard - commenta l’assessore provinciale Thomas Widmann - è uno degli esempi più interessanti di mobilità sostenibile”.
 Alla luce del successo riscontrato nelle precedenti edizioni, torna anche quest’anno la possibilità di viaggiare per tutto il giorno con la ferrovia della Val Venosta, e prendere una delle 1.300 biciclette a disposizione in uno dei punti di noleggio sparsi lungo la tratta. “La Eventcard - prosegue Widmann - è stata pensata anche in funzione delle famiglie, e per questo motivo abbiamo deciso di prevedere tariffe particolarmente agevolate per bambini e nuclei familiari”.
 I bambini sino ai 6 anni, infatti, non pagano il viaggio in treno, e dovranno versare solo 5 euro per il noleggio della bici, mentre per i ragazzi fino ai 16 anni la Eventcard costerà 8 euro, ovvero la metà del prezzo normale. Per i gruppi formati da almeno dieci persone, il prezzo di vendita è stato fissato in 14 euro. Quest’anno è stata migliorata sensibilmente anche la qualità del viaggio.
 Dato che negli anni scorsi si erano registrati dei disagi per i passeggeri a causa dell’elevato numero di ciclisti con la bici al seguito, l’assessorato provinciale alla mobilità ha deciso che dal 10 aprile sino al 1º novembre 2009 non sarà più possibile caricare le bici a bordo del treno nelle stazioni di Merano, Lagundo e di Marlengo in direzione di Malles.
 Gli utenti, in queste stazioni, possono usufruire di un apposito servizio di trasporto biciclette su strada con rilascio delle biciclette a Naturno, Laces, Silandro, Spondigna, Malles. L’accettazione delle biciclette inizia 15 minuti prima della partenza del servizio di trasporto. Il biglietto è valido per l’intera giornata e deve essere convalidato. Prenotazione obbligatoria per comitive. Costo: 4 euro per bici.
 Per chi vuole utilizzare il servizio shuttle bike, basta telefonare al numero 329/4544006. Tutti i dettagli dell’iniziativa si possono trovare sul sito internet www.ferroviavalvenosta.it.

Alto Adige 09-04-09
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mercoledì, 08 aprile 2009




«Spaziobici Bolzano», subito in sella



La prima pedalata sportivo-naturalistica per i bimbi delle elementari

BOLZANO. È partita con la pedalata giusta la interessante iniziativa del comitato Alto Adige della Federciclismo denominata «Spaziobici Bolzano» e rivolta agli scolari delle scuole elementari bolzanine. Il primo atto si è svolto l’altro giorno e si è trattato di una pedalata ecologica che ha portato quasi un centinaio di piccoli ciclisti dallo Stadio Druso, dove era previsto il raduno e dove la manifestazione si è poi sciolta, al piazzale Marlene di Terlano.
 Tutto il percorso, tolto l’attraversamento della Statale a Ponte Adige, si è svolto lungo le piste ciclabili. Ha guidato la lunga fila dei piccoli Hubert Pallhuber, iridato della Mtb e ora commissario tecnico della nazionale azzurra, che ha in questo modo dimostrato tangibilmente la sua partecipazione all’iniziativa federale. In coda la «under» Doris Arman, bolzanina che gareggia in Veneto. Inframezzati a controllare la situazione i dirigenti federali e altri atleti.
 Sono stati bravissimi comunque e hanno ben meritato gli elogi i miniatleti che hanno seguito al meglio le indicazioni di Antonio Lazzarotto presidente della Federciclismo bolzanina.
 Il non breve percorso è stato superato al meglio. Nell’andata due fermate ristoratrici una ai piedi di Castel Firmiano e l’altra presso la zona dei laghetti di Settequerce. In entrambe le soste la professoressa Lia Franzoso ha intrattenuto la comitiva illustrando le caratteristiche geografiche e storiche delle due zone.
 Poi il festoso arrivo nel piazzale Marlene, dove erano stati allestiti degli stand ristoratori a cura dello stesso consorzio Marlene, della Mila e della McDonald’s. Poi il tecnico della Marlene Martin Pillon ha coinvolto i giovanissimi illustrando in mondo delle mele, le loro diversità, la loro cultura così importante per l’Alto Aduge.
 Sia all’andata che al ritorno ha controllato che tutto filasse al meglio, compreso l’ attraversamento della statale Nives Fedel, tenente della polizia municipale di Bolzano.
 Il prossimo appuntamento dello «Spaziobici Bolzano» è previsto per sabato 18 aprile alle 9.
 Teatro della seconda tappa sarà lo Stadio Druso, dove i miniciclisti saranno chiamati ad affrontare, sotto la guida di qualificati tecnici, una serie di gincane che permetteranno loro di aumentare la capacità di un uso intelligente e sicuro della bici. (u.z.)


Alto Adige 08-04-09

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lunedì, 06 aprile 2009

Documentiamo fotograficamente i luoghi della futura ciclabile di San Giacomo




Dalla chiesetta di San Giacomo vediamo la via Thaler congiungersi alla SS12



L'incrocio visto sempre dall'alto dove sorgerà la rotonda prevista nel progetto



Lo stesso incrocio visto dalla SS12




La ciclabile percorrerà il lato sinistro della statale, la parte opposta dei ciclisti che vedete in foto



Proseguirà sempre sulla sinistra per arrivare



 all'incrocio a sinistra con  via Pascoli fino a giungere



all'incrocio con la stradina consorziale a destra che porta alla nuova  zona industriale Wurza


Questo era quanto presentato dall'amministrazione comunale nel passato. Ci attendiamo l'inizio lavori e verificheremo gli stati di avanzamento

Centro Attenzione Permanente di SAn Giacomo



giovedì, 02 aprile 2009


Prossimo al via il progetto di sistemazione urbana nell’abitato di San Giacomo


La pista pedociclabile al centro degli interventi previsti
 LAIVES. Sta per decollare il progetto relativo al primo lotto di riqualificazione urbana di San Giacomo, un’operazione impegnativa e costosa, che dovrebbe cambiare volto alla frazione una volta conclusa e, nelle intenzioni della giunta comunale, contribuire anche a ridurre drasticamente i transiti inutili di mezzi e la loro velocità. I lotti complessivi sono due, con il primo che partendo dalla periferia sud di San Giacomo si fermerà all’incrocio tra statale 12 e via Thaler (dove è prevista una rotatoria) e il secondo, più impegnativo, che proseguirà fino al confine con il territorio comunale di Bolzano.
 Nerbo della riqualificazione sarà la pista pedociclabile, che nelle intenzioni di chi l’ha progettata, una volta pronta dovrebbe collegarsi con quella che a sua volta il Comune di Bolzano ha realizzato fino alla zona sportiva di Maso della Pieve, così da avere un unico tracciato sicuro per le biciclette da Laives fino a Bolzano.
 Proprio il secondo lotto appare però il più problematico rispetto a questa pista, soprattutto nella parte - alcune centinaia di metri - tra il confine di Laives e la zona sportiva di Maso della Pieve. Lì gli spazi di manovra sono praticamente inesistenti e quindi, come è stato spiegato anche recentemente in assemblea, non rimarrà altro, per Bolzano, che allargare il marciapiede quel tanto che basti per ospitare anche le bici. (b.c.)

Alto adige 02-04-09
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mercoledì, 01 aprile 2009


PEDOCICLABILE A LAIVES

Sottopasso per Vadena, c’è l’accordo

 LAIVES. Dopo una serie di incontri, finalmente il vicesindaco Forti è riuscito a trovare l’accordo con i proprietari privati per la costruzione del sottopasso pedociclabile in via Vadena. Non è stato facile, perché i contadini hanno sollevato diverse eccezioni in merito al progetto del sottopasso che prenderà il posto del passaggio a livello ormai chiuso da tempo in fondo a via Vadena. Ultimo incontro l’altro giorno e finalmente il via libera. «Il sottopasso pedociclabile in direzione di Vadena si farà - racconta soddisfatto il vicesindaco - perché abbiamo trovato finalmente l’accordo con i confinanti. Il progetto è pronto così come abbiamo a disposizione il milione e 700 mila euro necessari per questo intervento».
 Si tratta di un sottopasso che interessa alla comunità di Vadena per raggiungere facilmente Laives in bicicletta o a piedi, così come serve per i pedoni e i ciclisti di Laives che vogliano raggiungere la pista provinciale lungo l’Adige. (b.c.)

Alto Adige 01-04-09
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martedì, 31 marzo 2009



SpazioBiciBolzano: 800 alunni delle elementari sulle 2 ruote



L’iniziativa scatta sabato 4 aprile con una passeggiata ecologica in sella fino a Terlano

 BOLZANO. Presentata in Municipio l’iniziativa SpazioBiciBolzano 2009, promossa dal comitato regionale Alto Adige della Federazione ciclistica italiana e sostenuta dal Comune nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Pinocchio in Bicicletta”, con l’obiettivo di diffondere tra i bambini l’uso consapevole della bicicletta come mezzo di trasporto, come divertimento e come attività sportiva. «Bolzano città della bicicletta non è solo uno slogan, ma una realtà» ha detto il sindaco Gigi Spagnolli, ricordando come a Bolzano oltre un quarto degli spostamenti quotidiani avvenga già su due ruote, mentre appare senz’altro ambiziosa, ma assolutamente realistica, la meta di arrivare entro il 2012 ad avere per le vie cittadine più biciclette che automobili in movimento. Il neo presidente della Fci provinciale, Antonio Lazzarotto, ha quindi esposto il programma che si snoderà lungo quattro sabati mattina e che coinvolgerà oltre 800 alunni delle scuole elementari della città.
 Il programma dell’iniziativa.
 Si inizierà sabato 4 aprile, con una passeggiata ecologica su due ruote fino a Terlano, per dedicarsi poi il 18 aprile ad un percorso di gimcana presso lo Stadio Druso. L’educazione stradale sarà impartita nella teoria e nella pratica dai vigili sabato 9 maggio al Safety Park di Vadena, mentre sabato 16 maggio sarà la volta delle evoluzioni con la Bmx, sull’apposito campo di via Druso. L’iniziativa si concluderà domenica 24 maggio in occasione della manifestazione bolzanina Bolzano in bici 2009. L’iniziativa è accompagnata da un coloratissimo libretto “Pinocchio in bicicletta”.

Alto Adige 31-03-09
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venerdì, 20 marzo 2009

LEIFERS / Verkehr

Ein Tunnel, aber kein Licht am Ende

Bürgerkomitee beklagt Untätigkeit - Umfahrung seit 2005, jedoch noch kein Rückbau

Leifers - Die Eröffnung des Umfahrungstunnels St. Jakob im Juli 2005 war ein Meilenstein für die Lebensqualität im Ort. Der erwartete drastische Rückgang des Verkehrs ist aber ausgeblieben. Ebenso wie ein rascher Rückbau der Staatsstraße. Von Harald Knoflach (hhk)
Das Bürgerkomitee zur Aufwertung der Fraktion St. Jakob sieht seine Geduld am Ende und veranstaltet daher am 25. März einen Diskussionsabend mit Bürgermeister Giovanni Polonioli. Die Initiatoren werfen der Verwaltung vor, in Sachen Verkehrsberuhigung und Entschärfung der Straße untätig zu sein.
Der SVP-Ortsgruppenobmann Andreas Mumelter kann die Argumente der Kritiker nachvollziehen. "Ich weiß oft schon gar nicht mehr, was ich sagen soll", meint Mumelter in Anspielung auf die häufig gestellte Frage: "Wann geht die Requalifizierung endlich los?".
Für den immer noch recht lebhaften Verkehr hat Mumelter eine Erklärung parat. Solange nicht die gesamte Umfahrung fertiggestellt und das Nadelöhr Leifers beseitigt ist, werden viele weiterhin den "geheimen Schleichweg" über die so genannten "Toaler" nehmen, ist er überzeugt.
Ein völliger Ausfall des Verkehrs in St. Jakob sei aber auch nicht wünschenswert, meint hingegen Bürgermeister Polonioli: "Lebensqualität heißt auch, dass es Geschäfte des täglichen Bedarfs gibt". Diese könnten aber nur bei entsprechender Frequenz überleben.
Dass die Errichtung des Radweges und die Verschmälerung der Straße so lange auf sich warten lassen, habe mehrere Gründe - unter anderem gab es Probleme bei den Enteignungen. Obwohl seit dem Haushaltsvoranschlag 2007 rund 1,1 Millionen Euro für die Arbeiten vorgesehen seien, hätten diese aber noch nicht begonnen, muss auch Polonioli zugeben.
Die Tatsache, dass das erste Baulos im Süden von St. Jakob und nicht im Zentrum vorgesehen ist, stößt dem Bürgerkomitee ebenfalls sauer auf. "Das ist zwar die einfachere, nicht aber die dringendere Lösung", wird in einer Aussendung kritisiert. "Man soll dort anfangen, wo man schneller vorankommt", ist hingegen Mumelter überzeugt. "Die Menschen müssen endlich sehen, dass etwas passiert".
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mercoledì, 18 marzo 2009


«Riqualificazione urbana: promesse non mantenute»



Mercoledì 25 marzo  un pubblico dibattito. Critiche alla Provincia e al Comune

 LAIVES. «Quale futuro per la frazione: zona di transito o zona residenziale?»: è il tema del dibattito pubblico - gli organizzatori annunciano la presenza anche del sindaco Polonioli - sulla riqualificazione urbana e la pista ciclabile di San Giacomo: si terrà mercoledì 25 marzo alle 20.30 presso il Centro culturale della frazione. I promotori del Comitato Civico per la riqualificazione di San Giacomo - Lorenzo Merlini, Piero Osti e Alessandro Cosi - hanno diffuso in merito una nota in cui evidenziano: «Nella frazione, tagliata in due dalla vecchia statale 12, permane un traffico di auto e di mezzi pesanti superfluo... Si è potuto osservare che la riduzione del traffico ha favorito un incremento della velocità dei veicoli in transito, riscontrabile in particolar modo nei motorini che nei loro passaggi provocano maggiore pericolosità ai ciclisti sprovvisti di una ciclabile o pedociclabile ed anche ai pedoni. L’amministrazione provinciale e il comune di Laives hanno un grosso debito morale nei confronti dei cittadini di San Giacomo che per anni hanno dovuto sopportare un flusso ininterrotto di auto e Tir. Le continue promesse di interventi compensativi a miglioramento della qualità di vita e l’assicurazione che sarebbero stati realizzati contestualmente all’apertura della variante in tunnel sono servite ad attenuare momentaneamente le contestazioni dei cittadini». Ma le promesse - a più di quattro anni dall’apertura del tunnel - non sono state mantenute. La nota così prosegue: «La nuova amministrazione comunale di Laives in campagna preelettorale aveva sostenuto che il progetto di riqualificazione urbana di San Giacomo sarebbe diventato un punto essenziale e lo ha definito prioritario istituendo anche un apposito assessorato. Ma la riqualificazione del centro abitato e la ciclabile arriveranno nei prossimi anni, ci sentiamo dire ora... Leggendo la relazione al bilancio di previsione 2009 è evidente che le priorità della propaganda preelettorale sono cambiate. Ci sono voluti anni per arrivare alla predisposizione dell’appalto del primo lotto che riguarda la periferia sud di San Giacomo ma i pericoli stanno nel centro dove vive la popolazione e dove vi è maggior aggregazione culturale e sociale. Oggi scopriamo che per il centro abitato non esiste nemmeno un progetto di massima». (e.d.)
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lunedì, 16 marzo 2009


Alimentazione coretta
un mix tra carboidrati e proteine per raggiungere le prestazioni top



«Massima attenzione a condurre attività in condizioni di disidratazione: non solo crampi»

 BOLZANO. Qual è la corretta alimentazione: il dilemma di molti sportivi e non solo. Sabato l’Amibike (Associazione Mountain Bike Italia) ha organizzato a Bolzano uno stage sull’alimentazione per ciclisti, trekker e sportivi impegnati nelle attività outdoor. Per l’occasione, è intervenuto il dottor Virgilio Ottaviani, nutrizionista e chimico degli alimenti, nonché responsabile scientifico della Ethicsport. Quando si pratica sport è necessario alimentarsi e idratarsi adeguatamente. Chi non segue queste linee, potrebbe vanificare l’attività fisica svolta precedentemente.
 Come dovrebbero essere distribuite nell’arco della giornata le calorie e gli alimenti?
 «Sebbene l’argomento sia spinoso e di grande variabilità - spiega Ottaviani -, a grandi linee la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ha individuato nel modello tre pasti principali (colazione, pranzo, cena, ndr) e due spuntini quello che garantisce una migliore assimilazione e il miglior risultato metabolico. Un’altra utile indicazione è quella di mantenere la maggior parte dell’ingestione dei carboidrati nella parte della giornata fino al pranzo mentre lasciare alla sera gli alimenti più ricchi di proteine per permettere un’ottimale ricostruzione tessutale durante la notte».
 Come si comporta l’organismo se si pratica sport a ritmo intenso, senza aver mangiato in modo adeguato?
 «E’ come andare forte con l’automobile senza mettere la benzina: ci si ferma in fretta. E perseverare nonostante il nostro corpo dia segnali di attenzione ci mette a rischio di infortuni e problematiche fisiche».
 Per dimagrire che tipo di allenamento va svolto?
 «Gli allenamenti più indicati per l’utilizzo dei grassi come combustibile energetico sono senz’altro quelli con una preponderante componente aerobica, cioè quelli in cui si svolge attività di medio-bassa intensità per un tempo prolungato. È però indispensabile variare in maniera oculata anche le tipologie di allenamento per ottenere risultati ottimali».
 Gli sport più indicati?
 «Quelli con una prevalenza di sforzi come ciclismo o mtb, trekking e jogging».
 Come posso tenere sotto controllo il tipo di sforzo che sto svolgendo?
 «La ventilazione e il battito cardiaco sono due importanti “monitor” del nostro sforzo: una respirazione affannosa, che si accompagna con un’alta frequenza di battiti cardiaci, sono indice di sforzo intenso».
 Se il calo di peso fosse più consistente, da cosa potrebbe essere determinato e quali sono gli eventuali rischi?
 «Chiariamo innanzitutto che “diminuzione di peso” non sempre significa “diminuzione di grasso”; spesso chi si avvicina allo sport dopo un periodo di inattività nota un aumento di peso nonostante diminuiscano gli accumuli di adipe. Un eccessivo calo di peso è spesso legato a perdita anche di massa magra e può portare anche a un malessere generale».
 Quali sono i rischi per la salute se durante l’attività fisica non vengono reintegrati i liquidi e i sali minerali?
 «È molto pericoloso condurre attività in condizione di disidratazione: se il corpo non reintegra i liquidi e i nutrienti persi nell’attività, oltre a registrare un abbattimento della performance, si rischia di incorrere nei crampi, nell’innalzamento incontrollato della temperatura fino alla perdita dei sensi».
 Per reintegrare la perdita di sali si utilizzano gli appositi integratori. Cosa succede quando si introducono più sali di quelli indicati?
 «Talvolta è proprio un eccessivo zelo dei praticanti a metterli a rischio di problemi. I produttori di integratori indicano sempre il dosaggio di prodotto da inserire in borraccia. Chi pensa che aumentando la dose aumenti l’efficacia del prodotto è in errore. Una concentrazione eccessiva di prodotto rende la bevanda ipertonica e poco adatta a essere assunta sotto sforzo».

Alto Adige 16-03-09
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martedì, 10 marzo 2009

«Pista ciclabile, basta con gli ostacoli»




Continua il parere contrario dei contadini. Inutile il recente incontro con Durnwalder. Collegamento indispensabile

Tracciato in zona Cervo: soluzione ottimale anche per il sindaco

 LAIVES. Lo scorso febbraio, Luis Durnwalder ha incontrato i contadini della zona Cervo per parlare della ciclabile verso l’Adige. La stradina che attraversa la zona Cervo (sul territorio di Vadena) è indicata da tutti come la più logica ad ospitare la ciclabile verso il fiume e quindi della pista provinciale. La stessa Provincia del resto l’ha inserita a suo tempo nel piano urbanistico del Comune.
 Per questo si fa fatica a capire come mai il progetto non vada avanti e, soprattutto, perché la Provincia - che dove vuole sa imporre il proprio diktat - in questo caso sia così titubante. Ne è sconcertato anche il sindaco di Laives che sperava proprio nell’iniziativa di Durnwalder per vedere decollare finalmente la ciclabile. «Il 10 febbraio c’è stato l’incontro con i contadini proprietari della strada in zona Cervo - dice Polonioli - ma poi da allora non se ne è saputo più nulla se non che a Durnwalder sarebbe stato ribadito il no degli agricoltori. Però sono convinto, come tanti, che invece sia proprio quella la soluzione più logica per il collegamento tra la città e la pista ciclabile provinciale che scorre lungo l’argine dell’Adige, tant’è che la stessa giunta provinciale l’ha inserita nei piani urbanistici comunali, ritenendola, evidentemente, la soluzione più logica. I proprietari hanno sempre opposto resistenza adducendo problemi di sicurezza a causa delle macchine agricole in manovra entro spazi stretti. Ma da quello che so, ci sarebbe la disponibilità ad espropriare una striscia di terreno agricolo».
 Intanto nella querelle si è inserita la costruzione del nuovo passaggio pedociclabile verso Vadena che verrà realizzato al posto del passaggio a livello oggi chiuso. Il vice sindaco Georg Forti ha spiegato che potrebbe essere quello anche il collegamento ciclabile verso la pista provinciale, ma anche secondo Polonioli, si tratta di una cosa diversa: «La ciclabile dovrebbe essere la più diretta possibile e quindi, se con il sottopasso ferroviario si faciliterà la vita a chi abita a Vadena, non altrettanto si può dire per chi invece, da Laives, intende raggiungere la pista provinciale nel più breve tempo possibile: questo lo si ottiene invece utilizzando proprio la stradina in zona Cervo, sul territorio di Vadena».
 Questa tesi trova sostegno trasversale, anche all’interno della stessa Svp, dove l’ala economica del partito ha già manifestato giudizi molto critici nei confronti dei contadini che continuano ad opporsi al progetto.

Alto Adige 10-3-09



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domenica, 08 marzo 2009

La pedociclabile  di San Giacomo

Pista, intesa raggiunta sul tracciato



 LAIVES. Nel contesto delle due aree di verde pubblico al Garden Village - di cui riferiamo a parte - non rientra comunque il progetto per la pista pedociclabile che, dividendosi da quella in direzione di Maso della Pieve, punterà verso la ferrovia e quindi l’aeroporto di San Giacomo. Dice l’assessore comunale Gerolimon: «Sappiamo che la scelta adottata alla fine di lunghe discussione è di far penetrare la pista pedociclabile lungo il bordo tra Garden Village ed area ex Amonn, anche in predicato di essere trasformata in zona residenziale. Intanto la pista per pedoni e ciclisti, nell’ambito della riqualificazione urbana di San Giacomo, arriverà da sud fino all’incrocio tra le vie San Giacomo e Anton Thaler, poi un nuovo lotto verso Bolzano». (b.c.)
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domenica, 08 marzo 2009


San Giacomo, via libera ai polmoni verdi





Benestare agli interventi nelle due aree finora bloccate dai lavori

 LAIVES. Il «Garden Village», proprio nel centro di San Giacomo, concentra in poco spazio qualche cosa come 250 appartamenti, per una quantità di persone che, quando saranno tutti abitati, arriva a sfiorare la popolazione complessiva di Vadena. È evidente che un quartiere del genere abbia necessità di spazi pubblici e infatti, di questo si è parlato venerdì mattina in una riunione organizzata dall’assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon insieme a tecnici e rappresentanti delle cooperative. Importanti le indicazioni che sono emerse dopo il colloquio.
 «All’interno del Garden Village abbiamo due aree destinate a diventare verde pubblico - ha spiegato Gerolimon - aree che finora erano ferme perché c’erano i cantieri aperti. Con la riunione fra tutti, abbiamo fatto il punto della situazione e dato via libera al completamento delle opere di urbanizzazione. In questa maniera verranno sistemate e dotate di quello che occorre per un utilizzo pubblico».
 Si tratta di due superfici non molto ampie, una posta all’angolo di via Max Valzer e l’altra invece più interna al Garden Village. Nei mesi scorsi non era mancata la polemica (l’aveva sollevata il consigliere Roberto Ceol) proprio riferita allo stato di abbandono nel quale queste due aree pubbliche erano state lasciate. La spiegazione in giunta comunale era stata che si attendeva il completamento dei lavori di costruzione per poi passare alla sistemazione. Adesso è arrivato il momento di farlo e non ci vorrà molto per dare alla zona residenziale qualche piccolo “polmone verde”. «Altra cosa che faremo - aggiunge l’assessore Gerolimon - sarà la creazione di un passaggio pedonale tra le vie Rosegger e Max Valier, in maniera che i residenti possano raggiungere l’isola ecologica di riferimento in assoluta sicurezza, senza dover passare lungo percorsi trafficati».
 Le due zone pubbliche non sono molto grandi, tenuto conto, come detto, che nel quartiere Garden Village vi sono 250 appartamenti. Però bisogna ricordare che non molto distante c’è un’altra area verde, quella accanto alla chiesa, nota come «verde Nicolussi» e lì c’è anche un campetto per giocare a calcio e a pallavolo; il problema semmai è che per raggiungerlo dal Garden Village occorre per forza attraversare via San Giacomo in pieno centro.
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sabato, 21 febbraio 2009


Nuova stazione e treni più comodi

Attorno all’edificio 74 posti macchina e rastrelliere per le bici
di Bruno Canali
 Alto Adige, 21 FEBBRAIO 2009

 LAIVES. È stata inaugurata ieri mattina la nuova stazione ferroviaria appena completata. Alla cerimonia hanno preso parte tecnici e rappresentanti politici dell’amministrazione comunale e della Provincia. L’assessore Thomas Widmann ha manifestato soddisfazione per il risultato raggiunto, ricordando che solamente un paio di anni orsono alla stazione fermavano 3 convogli ferroviari, mentre adesso sono 15 e al sabato arrivano a 33, una cadenza che dovrebbe soddisfare tutte le esigenze dei passeggeri. Che sono, tra l’altro, in costante aumento.
 «È un bel passo in avanti - ha affermato Widmann - perché così raggiungiamo il cadenzamento orario ogni mezz’ora. È il risultato che ci eravamo prefissati. A Laives c’è anche il Citybus bus che fa la spola in concomitanza con le principali coincidenze e il servizio funziona».
 La nuova stazione ferroviaria, con tutte le infrastrutture che la circondano, è costata 2,8 milioni di euro in buona parte stanziati dalla Provincia. Lungo i binari vi sono anche 180 metri di pensiline e i passeggeri in attesa hanno la possibilità di ripararsi nelle sale di aspetto - una per ogni senso di marcia - riscaldate e dotate di distributori automatici dei ticket.
 Ciò che è stato fatto attorno alla nuova stazione ferroviaria lo ha ricordato il vice sindaco di Laives Georg Forti: «Abbiamo realizzato 74 posti macchina davanti alla stazione ed alcune rastrelliere per le biciclette sotto le tettoie, quello che occorre insomma per incoraggiare la gente ad utilizzare il trasporto pubblico invece che usare l’automobile privata per andare e venire dal lavoro». È toccato infine a don Jako, il parroco di Laives, benedire la nuova struttura.
 Su entrambi i lati della linea ferroviaria sono anche state installate barriere antirumore che servono ad attutire l’impatto sonoro dei treni nei confronti dei masi attorno e l’unica cosa che ancora manca è il completamento di una pista ciclabile che dalla città arrivi fino alla stazione dei treni. La giunta comunale ha già da tempo iniziato le valutazioni e in un primo momento sembrava che la scelta fosse caduta su un tracciato all’interno di via Stazione. Però questa soluzione presentava diversi problemi, anche di sicurezza e così l’opzione poi è stata quella di costruire la ciclabile all’esterno della carreggiata, espropriando una striscia di terreno agricolo. Intanto che si attende la messa a punto del progetto e degli espropri, si passa con la bicicletta sulla via Stazione con qualche rischio, anche se il traffico non è elevato. Altra questione: il destino da assegnare alla vecchia stazione oramai abbandonata e in merito il sindaco ha manifestato qualche idea interessante.



Comunicati stampa

Traffico | 20.02.2009 | 13:30

Widmann illustra la nuova stazione di Laives: un biglietto da visita

Marciapiedi, sala di attesa, sottopasso, ascensori, barriere antirumore: la stazione di Laives si presenta in una veste tutta nuova. "La stazione di Laives è un bel biglietto da visita del rinnovato servizio di trasporto pubblico locale, che pone al centro il comfort dell’utente", ha sottolineato l’assessore provinciale alla Mobilitàt Thomas Widmann, che ha presentato oggi (20 febbraio) la nuova struttura assieme al sindaco Giovanni Polonioli. CON AUDIO
L’assessore Widmann all’inaugurazione della nuova stazioneL’assessore Widmann all’inaugurazione della nuova stazione
"Il rifacimento della stazione ferroviaria di Laives fa parte del programma di valorizzazione delle stazioni lungo l'asse del Brennero e sulla linea della val Pusteria", ha detto Widmann. Grazie a questo programma le vecchie stazioni verranno ammodernate secondo standard moderni e diventare quindi più confortevoli. Questo è già realtà a Laives: marciapiedi rialzati e allungati, una nuova sala di attesa, nuove pensiline in materiale fonoassorbente, un accesso privo di barriere architettoniche e un sottopassaggio collegato alla pista ciclabile. A queste realizzazioni si aggiungono un nuovo spazio di manovra per gli autobus nel piazzale antistante la stazione e circa 70 posti macchina oltre a spazi coperti per 65 biciclette e 40 motorini.
"Per contenere il rumore provocato dalla ferrovia, Rete ferroviaria italiana costruisce nuove barriere antirumore che raggiungeranno una lunghezza superiore ai 2,2 km", ha osservato l'assessore Widmann. Circa il 60% delle barriere è già stato completato, il resto verrà realizzato nei prossimi tre mesi. I lavori di ammodernamento della stazione di Laives hanno comportato una spesa di circa 2,8 milioni €, finanziati con oltre 2 milioni dalla Provincia; 650mila € sono sostenuti dal Comune, il resto da RFI. "Per il risanamento di una serie di stazioni in Alto Adige lo Stato ci ha comunque messo a disposizione quasi 3,2 milioni €", ha sottolineato Widmann.
Alla presentazione Widmann ha ricordato inoltre che la nuova stazione di Laives è un tassello nel mosaico della rinnovata offerta del servizio di trasporto pubblico locale. Se nel 2007 erano ancora 36 i treni che giornalmente servivano Laives, oggi sono diventati 57. "Attualmente Laives può contare quasi per l'arco dell'intera giornata su collegamenti ferroviari cadenzati ogni mezz'ora in direzione Bolzano e Trento", ha confermato Widmann. Inoltre, con i lavori di rifacimento dell'area per gli autobus e l'allacciamento diretto alla pista ciclabile, la rete viaria risulta di molto migliorata.
(pf)

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venerdì, 13 febbraio 2009


Prima il sottopassaggio pedociclabile. In seguito via libera in zona Cervo

Alto Adige, 13 FEBBRAIO 2009

 LAIVES. Per avere la possibilità ufficiale di far transitare bici e pedoni lungo la strada privata in zona Cervo occorrerà attendere. Questo è emerso dall’incontro che Durnwalder ha avuto con alcuni proprietari della zona l’altro giorno. «In pratica anche Durnwalder è del parere che prima di tutto occorra realizzare il sottopasso pedociclabile verso Vadena - spiega il vice sindaco Georg Forti - e fatto quello eventualmente si riparlerà della strada in zona Cervo». Niente da fare insomma e la strada più breve e logica per raggiungere la pista ciclabile provinciale da via Stazione per ora è negata, nonostante la stessa Provincia abbia inserito da tempo il tracciato nel piano urbanistico. Non è dato sapere se questo dettaglio sia stato fatto presnete l’altro pomeriggio a Durnwalder e appare quindi paradossale che da una parte la Provincia imponga la ciclabile e dall’altra consenta di non farla. (b.c.)
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venerdì, 06 febbraio 2009


Vadena. Si attende la risposta degli uffici provinciali. Difficile raggiungere i paese. Disagi anche per la raccolta rifiuti

Alto Adige, 06 FEBBRAIO 2009
 VADENA. Il paese di Vadena tutto sommato è piccolo, ma l’estensione del territorio comunale arriva fino a ridosso della stazione ferroviaria di Laives con la zona Cervo e relativa stradina privata che è nel mirino di coloro che la vorrebbero come collegamento alla pista ciclabile provinciale sull’Adige. Recentemente in consiglio comunale si doveva discutere di una proposta di apertura ai transiti della strada lungo l’argine dell’Adige ad est (verso Laives), dal ponte di Vadena fino alla zona Cervo.
  Per il momento la discussione è stata accantonata in attesa di ulteriori chiarimenti, ma ritornerà quanto prima. «Stiamo aspettando indicazioni dall’Ufficio strade della Provincia - spiega il sindaco di Vadena, Alessandro Beati - perché riteniamo una necessità avere un collegamento più diretto con la nostra zona Cervo, dove abitano diverse famiglie di Vadena. Mancando questa possibilità, abbiamo difficoltà per quanto riguarda ad esempio i servizi come la raccolta dei rifiuti, e inoltre abbiamo anche verificato che qualche bambino non frequenta l’asilo qui da noi ma viene portato altrove per comodità. Come detto, attendiamo chiarimenti dall’ufficio strade della Provincia, poi riporteremo la discussione in aula consiliare».
 Effettivamente, come stanno le cose oggi, per un cittadino di Vadena che abita in zona Cervo, raggiungere ad esempio il municipio diventa un disagio in più: deve andare fino in via Marconi a Laives per poi raggiungere Bronzolo e da lì dirigersi verso Vadena. Idem al ritorno, mentre si dimezzerebbe la distanza passando sull’argine dell’Adige. In realtà molti già lo fanno comunque, ma a loro rischio e pericolo ed inoltre c’è un divieto di transito che riguarda tutti i mezzi non autorizzati, tanto che si potrebbe anche ricevere una multa passando.
 Il transito lungo l’argine est dell’Adige è un nodo annoso: già in passato il Comune aveva tentato di ottenerlo per i propri censiti accampando vecchie concessioni del Magistrato delle acque di Venezia. Il diniego provinciale invece era giustificato dalla mancanza di adeguata sicurezza per i transiti di veicoli a motore e l’allora assessore Di Puppo aveva spiegato che per mettere in sicurezza la strada arginale servivano troppi soldi. Se ne riparlerà in consiglio comunale, aspettando le decisioni provinciali. (b.c.)
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mercoledì, 28 gennaio 2009


Collegamento per Vadena: il Comune ha deciso. Ora servono i fondi

 Il sottopasso per la pista pedociclabile
Alto Adige, 28 GENNAIO 2009

 LAIVES. Il vicesindaco Georg Forti ha scelto definitivamente quale progetto portare avanti per il collegamento pedociclabile verso Vadena. «Faremo il sottopasso all’ex passaggio a livello chiuso da tempo - dice -, quello in fondo a via Vadena. Abbiamo un progetto pronto e anche un finanziamento di circa 1,7 milioni di euro; più di questi soldi però non intendiamo metterne come Comune». La decisione di Forti farà sicuramente piacere anche al Comune di Vadena: fino a qualche giorno fa Laives si era detta a favore di una soluzione attraverso la zona industriale.
 L’idea era quella di un circuito che si sarebbe realizzato con la predisposizione della strada di collegamento da via Vadena verso la zona industriale (che deve essere ampliata in direzione della città) per poi da là poi arrivare fino a via Dogana, sul territorio di Bronzolo da dove sai imboccherebbe il sottopaso verso Vadena. «Noi però non accettiamo che la nostra gente debba fare un giro simile per arrivare fino a Laives - aveva spiegato il sindaco di Vadena Alessandro Beati - e quindi diciamo sì al sottopasso in via Vadena oppure, in alternativa, alla bretella lungo la linea ferroviaria del Brennero».
 La terza possibilità, che sarebbe anche la più logica e che viene indicata da anni, ormai è stata definitivamente accantonata dopo le resistenze manifestate dai contadini. Si tratterebbe di passare per via Fabio Filzi (ovviamente solo bici e pedoni) dove già esiste un sottopasso e poi, con un percorso di poche centinaia di metri si arriverebbe in via Vadena, nei pressi del magazzino Eso. Come detto, questa ipotesi è stata sempre osteggiata dai contadini e quindi, di fronte all’ipotesi di uno scontro che avrebbe allungato i tempi, si è preferito andare a spendere quasi due milioni di euro per costruire un nuovo sottopassaggio ferroviario a poche centinaia di metri da quello di via Filzi.
 Fatta la scelta definitiva, si tratta adesso di andare avanti fino alla gara di appalto dei lavori perché, bene che vada, prima di avere quel nuovo collegamento tra Vadena e Laives passerà diverso tempo. Quanto al finanziamento, Laives dispone già di 1,7 milioni e il vicesindaco conta di realizzare il sottopasso con questi soldi, altrimenti dovrà tornare a batter cassa in Provincia; Vadena non avrebbe intenzione di contribuire.
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giovedì, 22 gennaio 2009


San Giacomo: bisogna predisporre la gara di appalto



Statale, via alla riqualificazione
Anche la passeggiata pedemontana verso il prolungamento
Alto Adige, 22 GENNAIO 2009

 LAIVES. È terminato il lungo iter per arrivare all’appalto dei primi lavori di riqualificazione urbana della statale 12 alla periferia sud di San Giacomo. Ci sono voluti anni comunque, nonostante una prima parte di finanziamento fosse già nei bilanci comunali passati. «Adesso tocca all’ufficio lavori pubblici predisporre la gara di appalto - spiega l’assessore Giorgio Zanvettor - e contestualmente faremo elaborare anche il progetto che riguarda il secondo lotto che arriverà fino a Bolzano».
 L’intervento è anche già stato presentato alla comunità di San Giacomo e si tratterà di rivedere l’asse della statale 12 tra via Pascoli, a sud dell’abitato, fino all’incrocio con via Anton Thaler, da sostituire con una rotatoria. In sostanza l’asse stradale verrà ristretto anche per fare posto alla ciclabile lungo il lato est, così da scoraggiare ulteriormente i passaggi inutili dentro San Giacomo. Molto impegnativo anche il lotto successivo, con la ciclabile che dovrà congiungersi a quella di Bolzano a Maso della Pieve. Questa indicazione è contenuta nella relazione che l’assessore Giorgio Zanvettor ha allegato al preventivo.
 A proposito di collegamenti, Zanvettor parla anche della passeggiata pedemontana verso Castel Flavon, sopra Oltrisarco e anche in questo caso, per congiungersi con quella già allestita dal Comune di Bolzano. «In parte qualche cosa è già iniziato grazie alla collaborazione con l’ufficio forestale della Provincia - scrive Zanvettor - vedi il percorso di Pineta, lungo il rio Dolce, fino alla zona sportiva Toggenburg. Durante l’anno si proseguirà in direzione di San Giacomo e da lì verso Castel Flavon, così che in futuro si avrà un percorso pedonale senza soluzione di continuità dalla zona Vallarsa di Laives fino a Bolzano. A proposito, in zona Vallarsa completeremo il verde “Baden Powell” con la posa di un ponte di legno sul rio Vallarsa».
 Oltre a verde e riqualificazione urbana (con eliminazione delle barriere architettoniche) è competenza dell’assessore comunale Zanvettor anche l’edilizia agevolata e la tutela ambientale. Per quanto riguarda l’edilizia agevolata, avviate le assegnazioni in zona Toggenburg 1 a Pineta e in zona Hofer a Liaves, si punta l’attenzione sulla Toggenburg 2, che potrebbe diventare utile per l’edilizia dedicata al ceto medio, alla luce delle nuove normative introdotte dalla giunta provinciale. In campo ambientale invece, avanti con tutte le iniziative già promosse nei mesi passati e che si intende, finalmente, realizzare. (b.c.)
venerdì, 16 gennaio 2009


Laives e Vadena divise: il nodo fra sottopasso o giro in zona industriale

Si discute sul passaggio pedociclabile
Alto Adige, 16 GENNAIO 2009
 

 LAIVES. Non c’è accordo, per ora, tra Laives e Vadena in merito al collegamento pedociclabile da realizzare in seguito alla chiusura del passaggio a livello in via Vadena. L’altro giorno c’è stato un incontro tra rappresentanti delle due amministrazioni comunali ma ciònonostante le posizioni sono rimaste distanti.
 «Noi saremmo favorevoli alla realizzazione del collegamento passando per la nostra zona industriale a sud della città - spiega il vicesindaco di Laives, Georg Forti - anche perché i costi per realizzare il sottopasso ferroviario in via Vadena sono ulteriormente lievitati e adesso arrivano a 2 milioni di euro, mentre verso la zona industriale la strada è progettata e da lì sarebbe facile arrivare al sottopasso ferroviario di Bronzolo».
 «Ma noi non accettiamo che la nostra gente debba fare un giro così ampio passando anche dentro la zona industriale di Laives - afferma Alessandro Beati, sindaco di Vadena - e quindi abbiamo chiesto a Laives di mantenere gli accordi già presi in passato per il sottopasso in via Vadena oppure, in alternativa, la strada lungo la ferrovia. Tornare a parlare della via Fabio Filzi, dove già esiste il sottopasso ferroviario, significherebbe invece scontrarsi di nuovo con i contadini e non concludere nulla. Comprendiamo che i costi per il sottopasso di via Vadena sono lievitati - conclude Beati - ma non ci pare un motivo per rimettere in discussione accordi già presi in passato. Chiediamo quindi a Laives di appaltare l’intervento come progettato».
 Intanto però la trattativa si è arenata su queste posizioni e il vicesindaco di Laives nei prossimi giorni cercherà una soluzione che possa accontentare anche Vadena, per poi tornare al tavolo delle trattative. Forti del resto vorrebbe dirottare i soldi che servono per il sottopasso verso Vadena, sul progetto di costruzione della strada di collegamento verso la zona industriale a sud della città, approfittando poi del “circuito” che si verrebbe a creare per arrivare fino alla via Dogana di Bronzolo e da lì raggiungere Vadena grazie al sottopasso che già esiste. Per la comunità di Vadena però questo significherebbe allungare il percorso e, come ha sottolineato Beati, dover passare per la zona industriale di Laives. (b.c.)
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sabato, 27 dicembre 2008

Zona Cervo, in campo anche Durnwalder che incontrerà i contadini per ottenere il passaggio della pista ciclabile
Alto Adige, 27 DICEMBRE 2008
     

 LAIVES. Per cercare di sbloccare la situazione venutasi a creare in zona Cervo con l’opposizione dei contadini alla creazione della ciclabile da via Stazione all’argine dell’Adige, scende in campo il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder. Dovrebbe arrivare dopo le feste per incontrare i proprietari della stradina (che si trova sul territorio comunale di Vadena) e l’auspicio di tutti è che finalmente il presidente riesca a convincerli a lasciar passare il percorso ciclabile diretto all’argine dell’Adige da dove, rapidamente, si raggiunge la pista provinciale.
 Benchè sia sul territorio di Vadena, la stradina interessa maggiormente la comunità di Laives essendo posta fra via Stazione e l’argine del fiume. Questo fa sì che il Comune di Laives non abbia alcuna voce in capitolo anche se che continuano ad arrivare sollecitazioni affinché venga aperta alle bici. Quanto agli agricoltori, la giustificazione è sempre la stessa: «Non ce l’abbiamo con le biciclette, ma il percorso non è sicuro e se dovesse succedere un incidente la responsabilità sarebbe nostra». Così hanno anche montato da tempo un cancello all’ingresso verso Laives, cancello che, per la verità, è sempre rimasto aperto finora, consentendo i transiti con un tacito assenso. Si tratta di una situazione paradossale, perché proprio la Provincia ha previsto un collegamento ciclabile tra Laives e la pista che passa sull’argine destro dell’Adige. Lo ha fatto dotando il nuovo ponte della discarica Ischia Frizzi della pista ciclabile, con un breve troncone verso la città. È evidente quindi che questa sarebbe l’intenzione provinciale e perciò in molti chiedono che venga applicata l’autorità superiore nei confronti di coloro che si dimostrano restii a cedere, fino ad arrivare ad eventuali espropri.
 Il Comune di Laives ha a sua volta previsto di indirizzare le biciclette in quella direzione e infatti c’è un progetto per realizzare la ciclabile lungo via Stazione, fino al confine con la zona Cervo. «Il progetto è pronto - dice il vice sindaco Georg Forti - anche perché ci serve per la nostra stazione ferroviaria».
 Questo stallo al confine tra Laives e Vadena, sta anche creando attriti all’interno della Svp locale viste le prese di posizione a favore del collegamento da parte di Mario Martinelli, presidente dell’associazione turistica.
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sabato, 06 dicembre 2008



 Il treno della Sad, paradiso per il pedalatore


Alto Adige, 06 DICEMBRE 2008
 Comodo ed efficiente fino a Malles e poi giù per la ciclabile tra castelli e vigneti. Anche a dicembre

 L’altro sabato abbiamo preso il Trenitalia e siamo arrivati a Merano che il treno della Sad era già partito per Malles di Venosta. La cosa si ripete abbastanza spesso. Questa volta però fa niente, anzi meglio. Abbiamo infatti il tempo di scaricare la bicicletta con calma e di farci un giro dentro e attorno alla stazione. Finalmente una stazione come si deve!
 Un parcheggio per biciclette appena oltre l’uscita, un parcheggio per biciclette coperto sul lato destro con noleggio accanto, un grande parcheggio gratuito per le automobili di fronte, pedane per cicli e carrozzelle all’ingresso e ai binari, un’edicola fuori e una dentro la stazione, un bar ristorante negli immediati pressi della biglietteria, ascensori capienti e veloci, un sottopassaggio luminoso e pulito con doppio accesso da via IV Novembre e di fronte al cimitero, un piazzale per i taxi e uno per i bus, un passaggio pedonale che dalla strada ti porta immediatamente in stazione, una pensilina con piante, fiori e panchine. E, non da ultimo, l’elegante e nitido edificio in stile Jugendstil che accoglie i passeggeri.
 Un autentico gioiello, soprattutto se lo si confronta con la tetra, tronfia, infelice (costruita sulla strada, senza piazzali e sottopassaggi) e fuorilegge (barriere architettoniche) stazione di Bolzano. Vorrei qui anzi cogliere l’occasione per proporre la costituzione di un comitato che si ponga come obbiettivo la sua demolizione e la costruzione di un nuovo edificio secondo criteri di funzionalità, modernità e bellezza. Ma torniamo a Merano. Dopo esserci quindi fatti un caffettino sotto la pensilina della terrazza, raggiungiamo il treno della Sad. Un treno come dovrebbero essere tutti i treni. Senza scalini, con il pavimento all’altezza della banchina, con sedili essenziali ma comodi, con prese per il laptop, con un vagone per le biciclette e gli sci, con un ampio spazio per le carrozzine, con display moderni che indicano l’ora e le stazioni, con obliteratrici e un gabinetto high tech che vorrei avercelo a casa anch’io. Una volta seduti, si viaggia senza scossoni. I finestrini sono in realtà finestroni il cui vetro, dopo l’effetto nebbia del trenitalia nella tratta da Bolzano a Merano, ritorna in possesso di una delle sue fondamentali qualità: la trasparenza. Finestre perfettamente pulite dalle quali le montagne arse della Venosta sembrano un filmino in blu ray high definition integrated: meglio dell’ultimo home cinema seduti sul divano di casa. E le stazioni di Ciardes, Plaus, Malles, Silandro sono un bell’esempio di vecchio e nuovo, Heimatstil ed essenzialismo contemporaneo, pietra e legno, ferro e zinco. Una volta giunti al capolinea di Malles è un vero piacere trovare la ciclabile a pochi metri di distanza. La gita è una godibilissima discesa che inizia con una perla di città come Glorenza e continua lungo l’Adige, sotto castelli e vigneti che danno riesling e pinot nero superbi.
 Certo, anche il treno della Sad ha i suoi difetti. Viaggia a gasolio, per dire quello più grosso, e inquina anche se vanta il filtro antiparticolato; accoglie un numero spesso insufficiente di biciclette; riscuote un tal successo che è sempre troppo affollato e molti ciclisti devono rinunciare al viaggio turistico così come molti pendolari devono rinunciare a portarsi appresso la dueruote da usare in città.
 E’ proprio per questo, cari lettori, che vi proponiamo questa escursione all’inizio di dicembre. Chi volete che vada a farsi un giro in bici col freddo che tira in Venosta? Saremo gli unici, il treno sarà tutto nostro e anche la ciclopista.
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venerdì, 14 novembre 2008



Ciclabile: si arena il progetto

Egna. Da via Madonna
Alto Adige, 14 NOVEMBRE 2008

 EGNA. Niente pista ciclabile, almeno per ora, nel tratto tra via della Madonna e il centro. Il progetto, di cui si discute da tempo, infatti, ancora una volta è stato accantonato per il mancato accordo con i proprietari di un parcheggio privato. «La trattativa con i condomini dello stabile davanti al municipio anche questa volta non è andata a buon fine - spiega l’assessore alla viabilità Franco Giacomozzi -. Purtroppo si tratta di un terreno indiviso e quindi tutti i condomini devono essere d’accordo e così non è stato. La richiesta era quella di ottenere una piccola striscia per realizzare la pista ciclabile, in cambio avremo costruito anche un muretto. Ma l’acordo è sfumato», L’assessore ci tiene però a sottolineare che, anche senza una pista ciclabile, le bici possono comunque transitare in quel tratto senza rischi essendoci un ampio marciapiede.
 La giunta comunale, inoltre, nella sua ultima seduta ha approvato e posto in riscossione il ruolo coattivo delle sanzioni amministrative relative al 2004 per un importo di 40 mila e 52 euro a carico di 430 contravventori. (u.f.)
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giovedì, 09 ottobre 2008



«Traffico a San Giacomo promesse da mantenere»
 
Alto Adige, 09 OTTOBRE 2008

 LAIVES. Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, risponde all’assessore Giorgio Zanvettor con questa nota: «L’assessore Zanvettor ci fa sapere che il primo lotto per la riqualificazione di San Giacomo è in partenza; sindaco ed il suo vice ci informano che troppi sono i veicoli che passano per San Giacomo e che quindi si interverrà finalmente sui tempi semaforici e addirittura con un autovelox sulla retta del Vurza. A Pineta sono già partiti i lavori per la passeggiata e presumibilmente, una volta demolito il manufatto di cui nessuno si era accorto, riprenderanno con nuovo vigore anche i lavori per il parco di via Marconi. Naturalmente non possiamo che essere contenti che ciò che fino ad ieri sembrava impossibile oggi possa essere realizzato dando così finalmente corso agli impegni elettorali. Se poi dovessero intervenire nuovi ostacoli o avessero nuovamente il sopravvento posizioni contrarie all’abbattimento del traffico nell’abitato di San Giacomo e ben presenti in maggioranza, si metterà in gioco definitivamente la propria credibilità».
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martedì, 07 ottobre 2008

Riqualificazione urbana

L’approssimarsi delle elezioni sembra aver dato una scossa anche all’amministrazione di Laives: l’assessore Zanvettor ci fa sapere che il primo lotto per la riqualificazione di S. Giacomo è in partenza, il sindaco e il suo vice ci informano che troppi sono i veicoli che passano per S. Giacomo e che quindi si interverrà finalmente sui tempi semaforici e addirittura con un autovelox sulla retta del Vurza, a Pineta sono già partiti i lavori per la passeggiata a monte dell’abitato e, presumibilmente, una volta demolito il manufatto di cui nessuno si era accorto, riprenderanno con nuovo vigore anche i lavori per il parco di via Marconi.
Naturalmente non possiamo che essere contenti se ci si impegna a realizzare ciò che fino ad ieri sembrava incontrare ostacoli insormontabili, ma se poi dovessero intervenire nuovi intoppi o avessero nuovamente il sopravvento posizioni contrarie ad esempio all’abbattimento del traffico nell’abitato di S. Giacomo e ben presenti all’interno della maggioranza, si rischia di mettere in gioco definitivamente la propria credibilità.

Rifondazione Comunista - Laives
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martedì, 07 ottobre 2008


Due lotti per la riqualificazione, ma servono i fondi dalla Provincia

San Giacomo: 3 milioni per gli interventi
 Alto Adige, 07 OTTOBRE 2008

 LAIVES. Nei prossimi giorni la giunta comunale analizzerà le osservazioni che i proprietari privati hanno avanzato in merito al progetto di riqualificazione urbana della statale 12 a San Giacomo e relativi espropri. C’è infatti chi non è molto d’accordo con la scelta dell’amministrazione comunale oppure chi chiede che, con l’occasione, si facciano anche determinati interventi, e via di questo passo. La fase degli espropri, dato il numero dei proprietari interessati, è sempre operazione laboriosa. Ne parla l’assessore Giorgio Zanvettor che segue questa problematica.
 Dice, appunto, l’assessore: «Ad ogni modo si va avanti sulla base del progetto che ci ha preparato da tempo l’ingegner Giovanni Perini. Per noi si tratta in sostanza della naturale continuazione dopo la costruzione della variante in galleria per migliorare la qualità di vita a San Giacomo».
 L’intervento - inizierà alla periferia sud della frazione per arrivare infine a Maso della Pieve, collegandosi con Bolzano - costerà poco più di 3 milioni di euro e per questo è stato diviso in due lotti, il primo dei quali riguarderà proprio la statale 12 a sud: il costo preventivato è di 1,6 milioni di euro. «Il finanziamento per questo primo lotto è quasi al completo - continua l’assessore Zanvettor - e dovremo solo integrarlo con i soldi che speravamo di ottenere dalla Provincia per un’opera che riteniamo sovracomunale, ma che intanto non sono ancora arrivati. Per il resto, ci sono i soldi per gli espropri e anche per l’affidamento degli incarichi. Diversamente da quello che prevedevamo all’inizio, con ogni probabilità la pista ciclabile da sud non la faremo passare per via Pascoli (che è troppo angusta) ma lungo il lato est della statale 12, proseguendo quindi fino all’incrocio con via Thaler. Da lì inizierà il secondo lotto dentro l’abitato, in direzione di Bolzano».
 In sintesi, il progetto di riqualificazione urbana prevede un lieve ridimensionamento della carreggiata della Ss12 per fare posto alla ciclabile. L’incrocio con via Thaler lascerà il posto ad una rotatoria e in quel punto la ciclabile passerà sul lato opposto, entrando direttamente nell’abitato, fino al Garden Village, dove si diramerà una direttrice verso la ferrovia e l’aeroporto, mentre un ramo proseguirà verso la ciclabile di Bolzano, a Maso della Pieve.
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sabato, 04 ottobre 2008


 Statale verso la riqualificazione urbana

 Alto Adige, 04 OTTOBRE 2008

 LAIVES. Un altro progetto, in questo caso di natura urbanistica, interessa la statale 12 del Brennero alla periferia sud di San Giacomo, ed è atteso oramai da alcuni anni. Si tratta della riqualificazione urbana del tratto di statale, che comporterà anche un restringimento della carreggiata per fare posto alla pista ciclabile dalla frazione in direzione di Bolzano. Questo progetto sta avanzando faticosamente e in questa fase dovrebbe essere agli espropri della striscia di terreno accanto alla statale, sul lato est della stessa. Si tratta di un progetto che l’assessore comunale alla riqualificazione urbana, Giorgio Zanvettor, aveva già avuto modo di presentare alla popolazione di San Giacomo in una assemblea pubblica e le soluzioni tutto sommato sono state giudicate buone. Anche i primi finanziamenti sono a disposizione da tempo oramai e perciò si tratterebbe solo di iniziare l’intervento. (b.c.)
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venerdì, 03 ottobre 2008


  Salorno«Più sicurezza per le bici in paese»
Alto Adige, 02 OTTOBRE 2008

 SALORNO. C’è una pista ciclabile nel futuro urbanistico di Salorno. A confermarlo è il sindaco Giorgio Giacomozzi, che indica questo intervento come uno dei prioritari da prevedere nel prossimo piano della mobilità, il cui incarico «sarà assegnato entro novembre». A tutt’oggi infatti in paese non esistono percorsi riservati alle due ruote: «E per pensare alle potenzialità della bici - sottolinea il sindaco -, basta ricordare che è grazie a una ciclabile che in paese è arrivato il presidente della Germania».
 A Salorno in questo periodo si sta pensando alla revisione del Piano urbanistico. Un processo lungo, composto di interventi diversi, che occuperà l’amministrazione per il resto della legislatura. In queste settimane, in particolare, i tecnici stanno lavorando alla rideterminazione delle dimensioni del centro abitato. Il perché lo spiega il sindaco Giacomozzi: «In sostanza dobbiamo capire quanto è cresciuto il paese negli ultimi anni. Ci sono zone del paese che di fatto sono “centro abitato” ma formalmente non ne fanno parte, e sono quindi escluse da una serie di interventi, ad esempio per la sicurezza stradale».
 Ma un altro capitolo importante riguarda la mobilità. Entro novembre sarà assegnato a un professionista - «proprio in questi giorni stiamo avendo i primi contatti» - l’incarico di realizzare un piano della viabilità, che dovrebbe poi essere approvato dal consiglio entro la fine del 2009. Tra i divesi ambiti di intervento, il sindaco ne cita due. Uno è la pista ciclabile: «A Salorno ancora non ne abbiamo una - dice - e questo non è più accettabile visto che tutti ormai si muovono in bici e si trovano in mezzo alle macchine. Fino a qualche anno fa (anche fino al 1997, quando venne fatto un piano del traffico) questo non era un tema, ma oggi non possiamo più ignorarlo. Anche perché la bici può essere uno strumento importante per il nostro turismo: basta ricordare che in estate il presidente della Repubblica tedesca, Köhler, è arrivato a Salorno proprio grazie alla ciclabile lungo l’Adige. Ci fosse stata solo l’autostrada, non l’avremmo mai visto...».
 L’altro tema è l’alternativa a via Roma e via Noldin: «Oggi non possiamo chiuderle al traffico pena il non raggiungimento delle frazioni, ma quella sarebbe un’area ideale per farci una zona pedonale».
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venerdì, 03 ottobre 2008


La ciclabile raggiungerà la stazione
La giunta dà l’ok al progetto Sarà espropriato un terreno
Alto Adige, 02 OTTOBRE 2008
BRUNO CANALI


 LAIVES. L’amministrazione comunale non ha perduto la speranza di riuscire ad avere una pista ciclabile che raggiunga quella provinciale, sulla sponda ovest dell’Adige, nei paraggi della discarica Ischia Frizzi. Intanto la giunta ha dato l’ok al progetto esecutivo per il tratto di ciclabile dalla città fino alla stazione Fs: oltre è territorio comunale di Vadena e la competenza di Laives finisce.
  «Però spingeremo per il completamento della pista ciclabile in direzione di quella provinciale - assicura il sindaco Polonioli - tant’è che attendiamo le elezioni provinciali imminenti per poi andare a parlarne con il presidente della nuova giunta provinciale, oltre che con il sindaco di Vadena. Ricordo solamente che questo tratto di pista, fino a quella provinciale, è stato inserito dalla stessa Provincia nei piani urbanistici comunali nostro e di Vadena».
 Tornando al progetto esecutivo di quella fino alla stazione ferroviaria, è stato predisposto dal geometra Rudolf Kofler di Ora. «Sarà un lavoro da circa 700 mila euro come base d’asta - continua Polonioli - e, come detto, aspettiamo solo che venga insediata la nuova giunta provinciale per poi tornare alla carica anche con la richiesta di finanziamenti».
 La pista verrà realizzata lungo un lato di via Stazione, espropriando la striscia di campagna necessaria. È stata abbandonata definitivamente invece l’ipotesi di tracciarla sulla via Stazione stessa, perché avrebbe creato difficoltà al traffico e avrebbe anche richiesto l’abbassamento del limite di velocità fino a 30 chilometri orari lungo via Stazione, condizioni che i residenti non hanno accettato. Si va verso l’esproprio, quindi, che è anche la soluzione migliore per la sicurezza dei ciclisti: la pista ciclabile infatti verrà separata mediante una siepe.
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sabato, 27 settembre 2008


Via Claudia Augusta, salta la ciclabile

                           

Incontro in circoscrizione con l’assessore Ladinser, il quartiere protesta
Alto Adige, 27 SETTEMBRE 2008

 BOLZANO. Via Claudia Augusta rischia di restare ancora senza pista ciclabile. La denuncia arriva dal vicepresidente della circoscrizione Aslago-Oltrisarco Giovanni Barborini. «L’incontro che abbiamo avuto con l’assessore comunale alla viabilità Klaus Ladinser non è stato per nulla soddisfacente», afferma Barborini.
 Nella riunione si è discusso di molti temi. «La parte più difficile da digerire - prosegue il vicepresidente del consiglio di quartiere - è stata quella relativa alle ciclabili. L’assessore ha chiarito che esiste un progetto per la costruzione, ma che mancano i soldi: quindi in questa legislatura non sarà realizzata. Quello che ci ha fatto arrabbiare è che lo stesso Ladinser in un incontro precedente aveva spiegato che si sarebbe intervenuti a lotti prevedendo entro il 2008 la realizzazione del tratto ciclabile dalla rotonda di via Roma fino alla rotonda di via Santa Geltrude. Nessun intervento è previsto tra il cimitero e via Volta, dove i ciclisti sono costretti a uscire sulla strada, mentre l’assessore ha fatto capire che gli unici lavori a partire prima delle prossime elezioni comunali del 2010 saranno quelli per il tratto che va dal sottopasso di viale Trento verso la rotonda di via Nicolodi, in direzione di Aslago».
 Continua Barborini: «Abbiamo ricordato le promesse fatte dall’allora assessore alla viabilità Elmar Pichler Rolle che assicurava interventi di rivalutazione di via Claudia Augusta: sono passati sei anni, ma si è realizzato soltanto la ciclabile dal cimitero a via Maso della Pieve. Poi più nulla; nessuna risposta nemmeno sulla richiesta di installare dei rialzi tra via Claudia Augusta e via Castel Flavon per ridurre la velocità delle auto».
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venerdì, 12 settembre 2008


«Giornata senz’auto»: passeranno solamente le bici
 
IL 27 SETTEMBRE A PASSO MENDOLA
Alto Adige, 12 SETTEMBRE 2008

 CALDARO. Torna per il secondo anno la «Giornata senz’auto sulla Mendola». Sabato 27 settembre, quindi, ancora una volta, per un giorno niente auto nè motociclette sulla strada che porta alla Mendola.
 Dopo il successo della scorsa edizione con 1700 partecipanti l’associazione ambientalisti ripropone, nell’ambito della settimana europea della mobilità, questa iniziativa dedicata agli amanti della natura e della bicicletta.
 Due nuove iniziative andranno ad arricchire l’edizione di quest’anno. La prima farà piacere ai più pigri. Per tutto il giorno, infatti, ci sarà la possibilità di utilizzare gratuitamente la funicolare. La seconda riguarda invece i più piccini. Ad attenderli all’arrivo, infatti, vi saranno degli stand con giochi e intrattenimenti vari.
 «Il senso dell’inziativa rimane quello di invitare le persone per un giorno a lasciare a casa l’automobile e a godersi il panorama e il silenzio di questi luoghi», afferma Andreas Riedl della federazione Protezionisti sudtirolesi. Anche il 27 settembre sarà riproposto un questionario, ovviamente sul tema dell’ambiente, che permetterà ai più bravi di portare a casa ricchi premi. «L’anno scorso aspettavamo circa 400 persone e ne sono arrivate 1700 - conclude Riedl - Speriamo di replicare il successo, ma il nostro obiettivo rimane quello di indurre le persone a non usare almeno per un giorno l’automobile». (l.p.)
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mercoledì, 10 settembre 2008


In bicicletta sulla statale, altre proteste
SI LAMENTANO I TURISTI
Alto Adige, 10 SETTEMBRE 2008

 LAIVES. Il presidente dell’Associazione turistica locale lo chiama “turismo d’azione” e con questo esprime bene ciò che significa: un turismo praticato in moto o in bicicletta, versioni sempre più in voga, soprattutto tra le popolazioni del nord Europa.
 Mario Martinelli infatti, dalla plancia di comando dell’Azienda turistica lo conferma e ieri mattina, durante un vertice del consiglio che ha avuto luogo presso l’albergo “Rotwand” di Pineta, lo ha ripetuto ai presenti. «Sempre più turisti arrivano anche qui da noi in sella alla moto o alla bicicletta - ha spiegato - e dobbiamo essere preparati per accogliere queste novità. Per quanto riguarda le biciclette rimane la nota dolente dell’assenza di un collegamento tra Laives e la pista ciclabile provinciale a causa dell’opposizione di privati che non consentono i transiti su una loro stradina. A tale proposito ricordo che anche la Provincia lo ha spiegato: tutte le piste ciclabili su passaggi privati, sono assicurate al cento per cento. Dal nostro ufficio turistico di via Kennedy mi confermano che continuano le lamentele per questa situazione, sia da parte dei turisti che dei residenti, tutti costretti a transitare lungo la pericolosissima statale 12. Spero proprio che la questione venga risolta in fretta». Martinelli ha quindi snocciolato alcuni dati dei primi 6 mesi di quest’anno, dati lusinghieri per il turismo in zona. (b.c.)
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mercoledì, 03 settembre 2008


SAN GIACOMO L’AREA RICREATIVA
Zona «Grizzly», c’è la trattativa per l’accordo con Carisparmio
Alto Adige, 03 SETTEMBRE 2008
 BRUNO CANALI


 LAIVES. L’amministrazione comunale ha aperto una trattativa con la cassa di Risparmio di Bolzano per quanto riguarda la ristrutturazione della zona sportiva e ricreativa “Grizzly” a sud di San Giacomo.
 Lì ci sono alcuni campi da tennis, una palazzina servizi ed un campetto in erba adatto al gioco del calcetto. La Cassa di Risparmio avrebbe intenzione di ristrutturare l’area e con l’occasione, prevedere ad esempio la possibilità di montare dei “palloni” sui campi da tennis in modo tale che si possa giocare anche in inverno e poi anche la sistemazione del campetto e tutto il resto, in modo da realizzare una bella area sportiva e ricreativa per tutti.
 “La spesa per questo intervento sarebbe tutta a carico della Cassa di Risparmio - spiega il sindaco Polonioli - che metterebbe a disposizione della collettività le strutture. Il terreno è di nostra proprietà e si tratterebbe di un esempio di compartecipazione tra pubblico e privato, nel caso specifico, tra Comune di Laives e Cassa di Risparmio, con lo scopo di avere un’area utile per tutti quanti”.
 Con l’occasione, il sindaco guarda avanti, ad un altro progetto che lui stesso aveva lanciato non molto tempo fa. “Parlo del prolungamento della pista ciclabile da via Maso Hilber fino alla zona Grizzly - dice Polonioli - perché attualmente abbiamo soltanto qualche centinaio di metri, dalla zona scolastica in centro a San Giacomo, fino ad un’altra stradina verso sud. Si tratterebbe di proseguire in quella direzione per qualche centinaio di metri e arrivare così alla zona sportiva della Cassa di Risparmio. Sarebbe un bel risultato, tenuto anche conto che in questo modo, chi da San Giacomo vorrà arrivare fino ai campi da tennis o da calcio, potrà farlo comodamente a piedi o in bicicletta, senza dover percorrere - come succede oggi - un tratto di statale. Nel tempo ho avuto modo di verificare che tanta gente vedrebbe con favore questa soluzione ed anche oggi, nonostante la pista ciclabile sia breve, assistiamo ad un viavai notevole di utenti grandi e piccoli”.
 Si tratta di ipotesi da tenere in considerazione per l’efficacia che avrebbero come alternativa all’auto nei piccoli spostamenti attorno a San Giacomo e infatti il sindaco conferma di averne già parlato anche con il vicesindaco Georg Forti, in maniera tale da riuscire ad inserire un finanziamento già nel bilancio 2009. Dalla zona Grizzly poi, in bicicletta, sarebbe veramente semplice proseguire anche in direzione di Laives, imboccando ad esempio via Pascoli per arrivare fino alla zona produttiva Vurza attraverso una stradina interpoderale e da lì verso Pineta e Laives. Così facendo si infittisce la rete di passaggi pedociclabili sul territorio, a tutto vantaggio di coloro che preferiscono spostarsi in bici sulle brevi distante.
 Quanto alla zona sportiva della Cassa di Risparmio, rappresenta una preziosa opportunità per tutta la comunità di San Giacomo in primo luogo ed anche per il resto del territorio poi. Un campetto da calcio che faccia coppia con quello che si trova alle spalle della chiesa, nel cuore dell’abitato potrebbe smaltire le richieste dei praticanti, mentre i campi da tennis sono oramai frequentati da anni da numerosi affezionati dell’area che è immersa nei frutteti a sud di San Giacomo. Il sindaco, per conto dell’amministrazione comunale, sta approfondendo queste opportunità.
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domenica, 31 agosto 2008



Strada per Vadena: promessa di Durnwalder «In questi anni Laives troppo penalizzata»
di Bruno Canali
Alto Adige, 27 AGOSTO 2008

 LAIVES. All’inaugurazione della nuova gestione del bar-ristorante che serve la zona sportiva Toggenburg di Pineta, iniziativa arrivata in concomitanza con i 30 anni della stessa cooperativa Toggenburg, l’altra sera è arrivato anche Luis Durnwalder. Il presidente della giunta provinciale è giunto con un bel «regalo» per l’amministrazione comunale: 500 mila euro per il collegamento pedociclabile per Vadena e la promessa che Laives otterrà dalla Provincia più attenzioni che in passato «quando la città ha pagato un prezzo notevole per risolvere i problemi di Bolzano».
 Reduce dalla festa di Racines con Alex Schwazer, Durnwalder a Pineta ha parlato anche con sindaco e vicesindaco. «Al presidente - racconta Polonioli - abbiamo accennato del problema per il collegamento pedociclabile tra la città e Vadena. Per quest’intervento inizialmente si prevedeva di spendere un milione di euro ma poi si è visto che ci sono vari problemi per la criticità della zona nella quale verrà realizzato il sottopasso ferroviario verso Vadena, tanto che lo studio Bergmeister ci ha fatto sapere che i costi lieviteranno fino a 1,6 milioni. Durnwalder ci ha garantito che la Provincia assegnerà per l’opera 500 mila euro e così possiamo proseguire con più tranquillità. Ringraziamo molto Durnwalder per la disponibilità».
 Polonioli quindi afferma che si stanno aprendo buone prospettive anche per quanto riguarda l’altro collegamento ciclabile, da via Stazione verso la pista provinciale che passa lungo l’Adige. Per arrivarci bisogna percorrere un tratto di strada privato in zona Cervo, sul territorio di Vadena ed è questo il nodo che sta tenendo al palo, da anni, la realizzazione della pista. «Si farà il necessario per superare le resistenze di Vadena e dei privati - dichiara il sindaco -, così da aprire alle bici la stradina verso la pista provinciale, a quel punto, con il sottopasso di via Vadena avremo anche un bel circuito completo per le bici».
 Il clima sereno della festa ai campi da tennis di Pineta, con l’inaugurazione della nuova gestione del bar-ristorante affidata a Muhammad Irfan Cheema e la presenza dei vertici dell’amministrazione comunale, ha anche offerto l’occasione per accennare al futuro comunale. «In questo caso - continua Polonioli - Durnwalder ha sottolineato che i rapporti Comune-Provincia sono ottimi e ha quindi ribadito che Laives, negli anni passati, ha pagato un prezzo notevole per risolvere i problemi abitativi di Bolzano e quindi adesso è tempo che goda di maggiori attenzioni. In questo solco si pone ad esempio il grande progetto di trasformazione della zona sportiva Galizia, che dovrà diventare la cittadella dello sport a livello provinciale. Su questo Durnwalder si è detto disponibile anche in futuro».
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domenica, 31 agosto 2008
I PROBLEMI DI SAN GIACOMO
«Frazione con tanti disagi»
Il minuzioso elenco viene fatto da Alessandro Cosi


Manca una pista ciclabile
tra San Giacomo e Bolzano

 È un vero peccato che con 500 km di piste ciclabili in Alto Adige non ve ne sia una che colleghi San Giacomo al capoluogo. E’ un vero peccato che con tutta questa voglia di treno, tram e minimetro non si possa istituire una piccola fermata a San Giacomo per permettere ai pendolari di salire su uno dei tanti treni che passano sotto casa loro e raggiungere il centro di Bolzano in pochi minuti.
 E’ un vero peccato che con una bellissima variante in tunnel, il centro di San Giacomo sia ancora tagliato in 2 da traffico di auto e TIR in transito verso Laives irrispettoso degli abitanti e dei limiti di legge.
 E’ un vero peccato che San Giacomo, ai piedi di una montagna, non abbia un sentiero per raggiungerla.
E’ un vero peccato che a San Giacomo si tolleri un’antenna per cellulari in mezzo alle case e a pochi metri dalle scuole elementari in altri posti considerate zone “sensibili” per le quali andrebbe applicato il “Principio di Precauzione” (sancito nella Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e sullo Sviluppo dalle Nazioni Unite nel 1992 e recepito dall’Unione europea).
 Vediamo se alle prossime elezioni comunali i cittadini di San Giacomo vorranno “premiare” l’immobilismo dell’attuale giunta.
Alessandro Cosi SAN GIACOMO

23-08-08 Alto Adige
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giovedì, 21 agosto 2008

 C’è l’ok alla pista pedociclabile
Collegherà il centro con la stazione. Sparirà il muretto
Alto Adige, 21 AGOSTO 2008

 LAIVES. Finalmente si farà la pista pedociclabile fra la città e la stazione ferroviaria. Se ne parla da anni e in passato erano anche stati fatti dei tentativi per capire quale poteva essere il modo migliore e meno costoso per avere la pedociclabile verso la stazione, comprese delle simulazioni facendo incrociare alcuni mezzi pesanti lungo la strada. Le opzioni erano due: tracciare una riga gialla sull’asfalto di via Stazione così da non dover espropriare terreno oppure mettere mano agli espropri e realizzare la pista a fianco della carreggiata, operazione che però comporta notevoli costi, anche se ha il vantaggio di garantire maggiormente la sicurezza dei ciclisti poiché fra macchine e bici ci sarebbe una barriera fisica.
 Alla fine si è scelta quest’ultima opzione e l’altra sera in commissione edilizia è passato il progetto di massima della nuova pedociclabile in via Stazione. Si tratterà di abbattere un muretto che delimita la strada dalla campagna e poi costruire una pista larga 2,50 metri, separata dalla carreggiata mediate una siepe alta 80 centimetri. E’ la scelta migliore dal punto di vista della sicurezza, anche se imporrà al Comune una spesa ulteriore. Però sono sempre di più le biciclette ed i pedoni che passano per via Stazione, tutta gente che si serve del treno per andare e venire da Bolzano. Entro la fine di quest’anno entrerà in funzione anche la nuova stazione e sarà un incentivo in più per convincere altri pendolari a lasciare la macchina a casa e servirsi del treno. Chi deciderà di raggiungere la stazione ferroviaria in bicicletta, sarà opportuno che lo possa fare in assoluta sicurezza, transitando su una pista che è nettamente separata dalle automobili. Rimane invece ancora indefinita la possibilità che si possa raggiungere da via Stazione anche la pista ciclabile provinciale che passa lungo l’argine dell’Adige. In questo caso l’ostacolo è rappresentato da alcune centinaia di metri di stradina privata, quella in zona «Cervo», sul territorio di Vadena. Tacitamente in bicicletta ancora si passa, ma i proprietari hanno sempre messo le mani avanti, spiegando che esistono dei rischi a causa delle macchine agricole che lavorano nella campagna. (b.c.)
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giovedì, 14 agosto 2008


Mancano posti sui treni decine di bici a terra
Accade ogni fine settimana. Turisti imbufaliti
Alto Adige, 11 AGOSTO 2008

 BOLZANO. È la stessa polizia ferroviaria del capoluogo a confermare: ogni sabato e domenica, per i ciclisti che si servono dei treni, è un vero e proprio calvario. E da almeno un paio di anni la ferrovie fanno spallucce, nonostante i reiterati rapporti inoltrati dai capitreno esasperati.
 È accaduto anche questo finesettimana, specie nella giornata di sabato. Alla stazione di Bolzano, una quarantina di turisti doveva salire su un convoglio diretto al Brennero. Ma quando il treno è arrivato in stazione, il vagone per le bici era stracolmo. Per cui, tutti a terra, fino alle 14. Poi, anche alle 14, treno sovraffollato: impossibile salire.
 Ogni treno deputato al trasporto bici, è questo il nocciolo della questione, ne può contenere al massimo dieci. Ma spesso, di solito nei finesettimana, al binario si presentano 30, 40 o anche più ciclisti. E allora, è dramma. Qualche capotreno, più sensibile di altri, fa salire le bici lo stesso, facendole posizionare nei corridoi. Ma i più rispettano le ferree regole di Trenitalia. Quindi, chi è di più, sta a terra.
 Trenitalia lo sa, da anni. Ma non fa nulla, pare. (da.pa)
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giovedì, 14 agosto 2008


Mountain bike: 30 i percorsi previsti nel nuovo progetto
TRODENA Il sindaco: pronti nell’estate 2009
Alto Adige, 10 AGOSTO 2008
  LORENA PALANGA


 TRODENA. Oltre 30 percorsi per mountain bike per più di 600 chilometri in tutta l’area del parco naturale del Monte Corno. Questo il progetto a cui stanno lavorando i Comuni e gli enti turistici di Trodena, Montagna, Egna, Salorno, Aldino e Anterivo. «La rete di percorsi costerà 200 mila euro e sarà pronta per l’estate del 2009», afferma il sindaco di Trodena Lanziner. Che aggiunge «La collaborazione tra comuni è l’unica soluzione per risollevare le sorti del turismo in zona». A questo proposito, insieme ai comuni e alle associazioni turistiche di Egna, Salorno, Montagna, Anterivo e Aldino ha avviato un interessante progetto che farà felice non pochi ciclisti appassionati del «rampichino».
 L’obiettivo è chiaro: creare una trentina di percorsi per mountain bike all’interno dell’area del parco naturale del Monte Corno. L’intera rete di percorsi si estenderà per circa 600 chilometri e permetterà agli appassionati di mountain bike di spostarsi all’interno della vastissima area del parco naturale. «Il progetto è stato avviato e proprio a fine luglio abbiamo avuto un incontro proprio a Trodena con i sindaci dei cinque comuni interessati. Si tratta di un ottimo esempio di collaborazione tra i comuni di montagna e di valle - afferma soddisfatto il sindaco di Trodena, Edmund Lanziner -. Sono convinto infatti che soltanto con una cooperazione potremo rilanciare al meglio il turismo nella nostra zona. Insomma la collaborazione è il nostro futuro».
 L’intera rete di percorsi dovrebbe essere pronta entro la prossima estate e realizzarla costerà circa 200 mila euro. «Non è un progetto semplice da realizzare - afferma ancora il primo cittadino di Trodena -. Bisogna studiare i percorsi e installare l’apposita segnaletica». Un aspetto da non trascurare, inoltre, è quello della sicurezza di questi tragitti. Per garantire ai ciclisti un’adeguata assistenza in caso di bisogno, quindi, dovrà essere realizzare sull’intera area del Monte Corno una copertura Gps.
 «Insomma noi crediamo che la collaborazione tra Comuni rappresenti il nostro futuro - conclude Edmund Lanziner -. Il progetto della fusione tra enti turistici di valle e di montagna potrebbe forse naufragare a causa della mancanza di appoggio da parte dell’associazione “Destinazione Castelfeder”. Per questo abbiamo deciso di muoverci anche su questo fronte e devo dire che, fino adesso, tutti i Comuni interessati dal progetto stanno lavorando sinergicamente per la riuscita di questo progetto».
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giovedì, 07 agosto 2008


«VECIA FEROVIA» DA ORA


Bikers sul tracciato del mitico trenino
Alto Adige, 30 LUGLIO 2008

 ORA. In attesa della pista ciclabile fino a San Lugano, l’appuntamento è per domenica 3 agosto in centro ad Ora: alle ore 9.30 parte il treno della Vecia Ferovia dela Val de Fiemme, gara di mountain bike giunta alla 12esima edizione. Un evento organizzato in coppia dal Südtirol Marathon Team di Egna e dalla Polisportiva Molina di Fiemme, paese nel quale si chiuderà la gara, al termine dei 37 chilometri del percorso. Il tracciato per metà si sviluppa sul territorio altoatesino; la partenza un anno fa, è stata spostata in centro ad Ora (precedentemente si partiva dalla stazione dei treni) per fare spazio ai concorrenti di anno in anno sempre più numerosi. Nel 2007, infatti, furono 1200 gli appassionati delle ruote grasse al via, un terzo dei quali semplici escursionisti, vera peculiarità di questa manifestazione che, tra l’altro, non è inserita in alcun tipo di circuito. Onore al merito, dunque, degli organizzatori altoatesini e fiemmesi, pronti a ripetersi anche nel 2008. Si partirà da Ora, dunque, per una scelta che ha trovato l’appoggio del sindaco del paese altoatesino Roland Pichler il quale aprirà le porte del centro alla carica degli oltre 1000 bikers attesi al via. Una gara dal fascino tutto proprio, con passaggi dalle vecchie stazioni di Ora, Montagna, Pausa, Fontane Fredde, San Lugano e Castello di Fiemme, prima del finale con arrivo a Molina di Fiemme.
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giovedì, 07 agosto 2008


SAN GIACOMO: PROTESTANO GLI ABITANTI

   
Restano un sogno gli spazi verdi al Garden Village
Alto Adige, 30 LUGLIO 2008

 LAIVES. Coloro che abitano nei nuovi condomini del Garden Village, in centro a San Giacomo, attendono ancora di vedere completare gli spazi verdi della zona, quelli che dovrebbero essere pertinenza del Comune di Laives. A tutt’oggi invece non si muove nulla (salvo lo sfalcio dell’erba in uno spazio, dicono i residenti) e non è chiaro se questo sia dovuto a negligenza o al fatto che ancora non vi sia stato il passaggio di consegne dai privati al Comune. Fatto sta comunque che quelle aree sono praticamente abbandonate e una, all’interno del Garden Village, addirittura recintata con rete da cantiere e priva di terra sulla quale poi dovrà crescere l’erba. Questa situazione viene stigmatizzata dai residenti, che lamentano un quadro complessivo che sa di abbandono, una situazione poco edificante per l’intero quartiere dove già abitano alcune centinaia di famiglie. Occorre insomma che il Comune si prenda al più presto in carico questi fazzoletti di terreno per sistemarli e trasformarli in verde pubblico del quale, un’area residenziale delle dimensioni appunto del Garden Village ha estremo bisogno.
 A seguire c’è anche la definizione del tracciato relativo alla pista ciclabile che dovrebbe arrivare da via San Giacomo e poi proseguire oltre la linea ferroviaria del Brennero in direzione dell’aeroporto e quindi della zona industriale di Bolzano. (b.c.)
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domenica, 27 luglio 2008

  Laives  Impossibile raggiungere l’impianto in bici


Manca la pista ciclabile. Rischi elevati. Progetto in naftalina
Alto Adige, 27 LUGLIO 2008

 LAIVES. Raggiungere il lido comunale in sella alla bicicletta dovrebbe essere la norma, almeno per la maggioranza dei frequentatori. Però manca la pista ciclabile fin lì e così, o si pedala sulla via Stazione, oppure sul marciapiede che fiancheggia la stessa strada, facendo lo slalom tra i pedoni.
 La mancanza della ciclabile è un altro elemento stigmatizzato da coloro che si stanno lamentando per la situazione del lido e che volentieri userebbero la bicicletta per raggiungere l’impianto. «Però stante la situazione viabile attuale - dicono - rimane sempre il rischio pedalando sulla via Stazione, mentre se si sale sul marciapiede si raccolgono le legittime lamentele dei pedoni. Il Comune aveva in programma la costruzione della pista ciclabile dalla città fino alla stazione ferroviaria e sarebbe stata preziosa perché passerebbe davanti al lido: che fine ha fatto questo progetto?» Dopo le simulazioni dello scorso anno, di pista ciclabile lungo via Stazione non si è più parlato, anche perché i confinanti avevano manifestato grosse riserve in merito. (b.c.)
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domenica, 21 ottobre 2007

Ostacoli alle bici nei frutteti
L’opposizione degli agricoltori sta bloccando le proposte degli operatori turistici per le mountain bike
Il Centro Attenzione di San Giacomo lancia alcune proposte
  Alto Adige, 21 OTTOBRE 2007

 APPIANO/LAIVES. Nonostante la rete delle ciclabili sia estesa - ed apprezzata - vi sono ancora ostacoli per chi ama pedalare. Georg Mayr, Obmann del Bauernbund, e l’assessore all’agricoltura Hans Berger si sono espressi in merito ai possibili nuovi tracciati per le mountain bike richiesti dagli enti turistici. Prima di stabilire nuovi tracciati destinati ai «rampichini» bisognerà risolvere, a quanto pare, il problema di natura assicurativa in modo che possa essere tutelato il proprietario del terreno che si attraversa ed anche il ciclista che vi transita. Un altro punto sollevato da Mayr e da Berger riguarda l’istituzione di una possibile “indennità di transito” riconosciuta come rimborso sulla scorta di quelle istituite, negli ultimi anni, per gli attraversamenti delle piste di sci nordico.
 In merito interviene il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo con alcune considerazioni ed anche con proposte per uscire dalla situazione di stallo: «In tutta la Bassa Atesina, come pure in Oltradige, le stradine private o consortili esistono già e quindi non hanno bisogno di essere progettate e costruite. Essendo nella maggior parte dei casi in pianura non permettono velocità considerevoli come nei boschi di collina o di montagna. Si possono ritenere pertanto più sicure. Di fatto sono percorse dai residenti, da possibili turisti o ciclisti di passaggio». Molte di queste strade - bene ricordarlo - si collegano fra di loro, addirittura portano verso la ciclabile dorsale che da Bolzano porta fino a Salorno ed oltre con deviazioni, comode, anche verso l’Oltradige. Secondo il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo «Non vi sono certo contadini di serie A e di serie B e proprio per questo chiediamo all’Obmann del Bauernbund e all’assessore all’agricoltura di attivarsi conseguentemente per applicare gli stessi criteri per tutte quelle strade che conducono verso la ciclabile arginale, in particolar modo in quei territori ove difficilmente risulta possibile costruire pedociclabili esclusive. Potrebbero essere mappate e digitalizzate come i sentieri montani e boschivi per montain-bike, accontentando le richieste degli enti turistici, dei contadini e dei molti fruitori che potranno così godere di numerose nuove importanti visioni paesaggistiche senza alcun inquinamento». Secondo il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo «Se l’assessorato di Widmann recepirà tale possibilità, risolverà anche quei numerosi casi che fino ad oggi sono rimasti soltanto dei desideri per molti cittadini».

IL BAUERNBUND



 Secondo l’Obmann provinciale del Bauernbund - si tratta di Georg Mayr - i problemi da risolvere sono due. «Il primo è di natura assicurativa - spiega l’Obmann -. Se un biker si fa male mentre transita su una proprietà di un contadino, a pagare può essere chiamato proprio l’agricoltore, che già mette a disposizione il proprio fondo. E un rischio non da poco». Secondo ostacolo: «Come Bauernbund - continua Mayr - chiediamo una sorta di indennizzo per il passaggio, come già avviene per le piste da sci. Si tratta di cifre modeste, ma più che legittime. Il Tirolo del Nord ha già adottato questo sistema. Dovendo quantificare, questo indennizzo dovrebbe ammontare a circa 30/50 centesimi per metro lineare».


L’ASSESSORE


 Pieno appoggio dell’assessore all’agricoltura Hans Berger ai contadini e al Bauernbund che sono riusciti a «stoppare» l’idea di realizzare sentieri montani o boschivi per mountain-bike. «Mi sembra giusto venire incontro alle esigenze dei contadini - spiega Berger - Il primo problema è di natura assicurativa. Se un biker si fa male mentre transita su una proprietà di un contadino è giusto che paghi solo se ha responsabilità dirette altrimenti deve esserci un’assicurazione generale che tutela sia il proprietario del fondo che il biker». Berger è favorevole anche alla previsione di una sorta di «indennità di transito» o servitù di passaggio: «Non sono grosse cifre, ma al contadino va riconosciuto un rimborso minimo con un accordo pluriennale».

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domenica, 21 ottobre 2007

Bus verso Pineta Monte Ok della Sasa
Alto Adige, 21 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Nel consiglio di amministrazione della Sasa, come rappresentante del Comune di Laives siede anche l’ex assessore Marco Delli Zotti. Proprio lui, recentemente, era ritornato sul discorso del collegamento pubblico verso Pineta monte, un collegamento che non c’è mai stato finora e che per questo sta creando difficoltà alla popolosa comunità che lì abita. Delli Zotti aveva promesso che avrebbe portato questo tema nel Cda Della Sasa e così è stato l’altro giorno in occasione della riunione.
 «Nell’esaminare l’iter fin qui seguito per la questione del collegamento con Pineta monte - afferma Delli Zotti - si è giunti alla conclusione che la Sasa ha già dato il proprio benestare tecnico ancora due anni fa e c’è stato anche un questionario da inviare agli abitanti di Pineta per capire esattamente quale sia la tratta che interessa: se Pineta - Bolzano o Pineta - Laives. Ebbene, tale questionario giace in qualche cassetto del Comune da un anno circa. Senza i dettagli provenienti dalle risposte dei cittadini di Pineta, l’iter per ottenere l’autorizzazione dalla Provincia non può essere completato. Questo è bene che sappiano gli abitanti ovvero, che debbono sollecitare il Comune in merito all’iniziativa da portare avanti».
 Il gruppo consiliare di Progetto Alto Adige, del quale fa parte Delli Zotti, non ha perduto tempo in merito e già è stata preannunciata una mozione che verrà depositata in municipio nei prossimi giorni. Nel frattempo una mozione è stata presnetata sul traffico veicolare dentro San Giacomo, che è sempre troppo elevato nonostante la galleria della variante, insieme alla constatazione che qualche “furbo”, ha preso l’abitudine di ignorare il rosso del semaforo sulla retta di Vurza (scatta se si superano i 50 orari). Per questo Progetto Alto Adige suggerisce l’installazione di una telecamera. Quindi, sempre a San Giacomo, lo slittamento dei tempi per riguarda i lavori di riqualificazione urbana della statale 12 fra via Pascoli e via Thaler. (b.c.)
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mercoledì, 17 ottobre 2007
«Bisogna favorire le bici verso la zona produttiva»
L’INCONTRO Gli industriali ricevuti dal sindaco
  Alto Adige 17 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Finora il sindaco Polonioli non aveva mai avuto occasione di incontrare ufficialmente i rappresentanti degli industriali della zona, incontro che ha avuto luogo l’altro pomeriggio, dopo che gli stesi industriali lo avevano chiesto. L’occasione, come si leggeva nella richiesta, era quella di affrontare la questione del collegamento ciclabile fra la città e la zona industriale perché, come avevano considerato anche gli industriali, sono parecchie le persone che ogni giorno si servono proprio della bici per andare e venire dal lavoro, una buona abitudine, a patto però che si possa farlo in assoluta sicurezza e attualmente non è così. Chi dalla città vuole raggiungere in bicicletta la zona industriale sud, per un tratto deve percorrere la statale 12, oltretutto in un punto particolarmente insidioso a causa della velocità con la quale transitano i mezzi. Una volta arrivati all’imbocco della zona “Saonara” si può percorrere il tracciato sull’argine del rio Vallarsa e da lì arrivare rapidamente nel cuore della zona industriale.
 «La soluzione progettata dalla giunta comunale - ha spiegato il sindaco Polonioli agli industriali - prevede una pista da via Vadena. Verrà realizzata insieme alla nuova bretella di collegamento e all’ampliamento della zona industriale stessa e sarà la Provincia ad incaricarsi dell’opera. I rappresentanti degli industriali si sono dichiarati soddisfatti della soluzione ed insieme abbiamo convenuto anche di seguire da vicino la realizzazione della variante alla statale 12».
 Polonioli ha quindi espresso soddisfazione per il fatto che con gli industriali locali si sia avviato un rapporto positivo e l’intenzione sarebbe poi quella di riproporre periodicamente confronti del genere. La zona industriale sud del resto è oramai una realtà significativa a livello provinciale, che dà lavoro a qualche migliaio di persone. Tra non molto inizieranno i lavori di ampliamento della stessa area, in direzione della città e così facendo, con una strada di poche centinaia di metri, dotata di ciclabile e marciapiede, si potrà raggiungere il viale centrale della zona direttamente da via Vadena. Tra l’altro, in fondo al violone verrà realizzata una rotatoria che permetterà anche agli autobus di girarsi senza fare manovre. In questa maniera, Sasa e Sad potranno finalmente far entrare i loro pullman, per portare veramente vicino alle fabbriche i pendolari che oggi invece sono costretti a smontare su un lato della statale 12 e poi raggiungere a piedi il posto di lavoro in zona.
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domenica, 14 ottobre 2007
Da Pineta alle porte di San Giacomo passando attraverso la zona produttiva Vurza
Coperta da erbacce e dimenticata. Opportuno sistemarla
Alto Adige 14 OTTOBRE 2007

 LAIVES. C’è una pista ciclabile che attraversa la zona produttiva Vurza, a nord di Pineta, per poi raggiungere, lungo una interpoderale, via Pascoli, alle porte di San Giacomo. Però non tutti sanno che esiste, anche perché, per la verità, il tratto iniziale di questa pista, quello attraverso la zona produttiva Vurza, è del tutto abbandonato, o almeno così sembra a vederlo. La pista infatti è oramai dominio delle erbacce che sono cresciute lungo i bordi, a tal punto che una panchina è diventata invisibile tanto è «imboscata». Essendo questo tratto iniziale di pista sull’area produttiva di pertinenza provinciale, è probabile che sia proprio questa la causa del degrado perché non essendo ancora iniziata la costruzione dei capannoni dentro l’area, probabilmente ci si è anche dimenticati di garantire un minimo di manutenzione alla pista ciclabile che passa di lì. Eppure si tratta di un percorso molto pratico per chi da Laives e Pineta vuole andare verso nord senza per forza transitare lungo la statale 12 del Brennero, arrivando fino alla periferia di San Giacomo. (b.c.)
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sabato, 13 ottobre 2007
Collegamenti ciclabili. Soluzione possibile.
Le recenti dichiarazioni di Georg Mayr – Obmann provinciale del Bauernbund – e di Hans Berger -assessore all'agricoltura – relative ai futuri nuovi tracciati per montain-bike richiesti da varie apt altoatesine -da mettere a disposizione di ospiti e residenti-, potrebbero risolvere in linea generale tutti quei problemi che toccano le proprietà dei contadini e le biciclette in genere.
Sembrerebbe infatti che prima di stabilire nuovi tracciati ciclabili sia necessario risolvere il problema di natura assicurativa che tuteli il proprietario del fondo e anche il ciclista che vi transita. L'altro punto sollevato nelle dichiarazioni è l'istituzione di una possibile “indennità di transito” riconosciuta come rimborso, similmente a quelle istituite per attraversamenti delle piste da fondo.
Mayr è convinto che si arriverà presto ad una soluzione perchè esiste già una bozza d'intesa con l'assessorato di Thomas Widman.
Noi del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo vorremmo fare alcune considerazioni in proposito:
Nella conca atesina le stradine private o consortili esistono già e quindi non hanno bisogno di essere progettate e costruite.
Essendo nella maggior parte dei casi in pianura non permettono velocità considerevoli come nei boschi di collina o di montagna. Si possono ritenere pertanto più sicure.
Di fatto sono percorse dai residenti , dagli abitanti che vivono più in centro nel paese e da possibili turisti o ciclisti di passaggio.
Molte di queste strade si collegano fra di loro, addirittura portano verso la cilabile dorsale meglio definita arginale.
Premesso che, pensiamo, non vi siano contadini di serie A e di serie B, chiediamo all'Obmann del Bauernbund e all'assessore all'agricoltura di attivarsi conseguentemente per applicare gli stessi criteri per tutte quelle strade che conducono verso la ciclabile arginale, in particolar modo in quei territori ove difficilmente risulta possibile costruire “ pedociclabili esclusive”.
Potrebbero essere mappate e digitalizzate come i sentieri montani e boschivi per montain-bike, accontentando le richieste degli enti turistici, dei contadini e dei molti fruitori che potranno così godere di numerose nuove importanti visioni paesaggistiche senza alcun inquinamento.
Come si può notare, se l'assessorato di Widman recepirà tale possibilità, risolverà anche quei numerosi casi che fino ad oggi sono rimasti esclusivamente dei desideri per molti cittadini.
Per il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
sabato, 13 ottobre 2007
Tutti a scuola ma senza l’autovettura
SABATO, 13 OTTOBRE 2007

 SALORNO. «A scuola in bici o a piedi». È questo il nuovo progetto promosso dall’amministrazione comune di Salorno e in particolare dai due assessori alla scuola Marlene Tabarelli e Rolando Telch per sensibilizzare i ragazzi sul problema del traffico e per convincere i loro genitori a lasciare a casa l’automobile quando è possibile.
 Nei giorni scorsi tutti gli alunni delle 5 classi elementari sia tedesche che italiane, accompagnati dal funzionario della Provincia, Georg Angerer, dagli assessori Marlene Tabarelli e Rolando Telch e dal vigile urbano Fabio Cimadon, hanno percorso a piedi alcune delle vie più importanti del paese che portano all’edificio scolastico. Nel corso del tragitto i ragazzi sono stati informati sui pericoli ed i rischi della strada e sul corretto comportamento da seguire quando si è in bici o a piedi. Proprio al fine di garantire la sicurezza degli alunni il Comune provvederà, inoltre, a posizionare dei cartelli informativi indicanti i vari pericoli. Eventuali proposte dei genitori saranno ben accette.
 Il via ufficiale al progetto avverrà nel mese di novembre e tutti gli scolari che parteciperanno all’iniziativa verranno premiati con una gradita sorpresa. (u.f.)
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sabato, 13 ottobre 2007

Industriali in pressing per la ciclabile
«Venire incontro ai lavoratori che usano la bici». Vertice col sindaco
  Alto Adige 13 OTTOBRE 2007   BRUNO CANALI


 LAIVES. La zona industriale di Laives deve essere collegata alla pista ciclabile. Lo chiedono gli industriali del Comprensorio Bolzano dell’Assoimprenditori, in previsione di un incontro che avranno lunedì con il sindaco Giovanni Polonioli. Gli industriali prendono atto che ormai diversi dipendenti delle loro aziende in zona industriale raggiungono il posto di lavoro in bicicletta.
 La delegazione che incontrerà il primo cittadino sarà guidata da Nicola Fava, vice rappresentante comprensoriale, dal vice presidente dell’associazione Stefan Pan e dal direttore Udo Perkmann. «Sono numerosi i dipendenti delle aziende che hanno sede in zona industriale, che si recano al lavoro in bicicletta - affermano i vertici dell’Assoimprenditori locale - ma attualmente questi ciclisti corrono numerosi rischi in quanto devono passare lungo la statale 12. Per questo motivo gli imprenditori chiedono la realizzazione di un percorso protetto per le biciclette e in questo modo, gli abitanti di Laives che lavorano in zona industriale sarebbero anche incentivati all’utilizzo delle due ruote e ciò avrebbe anche conseguenze positive sul traffico».
 Gli industriali poi spiegano che attualmente molti lavoratori utilizzano l’automobile proprio perché manca un collegamento ciclabile protetto e in bici bisogna percorrere un tratto di statale 12 molto esposto al traffico. «Sollecitando il potenziamento della rete ciclabile a Laives - dicono gli imprenditori - ci associamo alla richiesta che Mario Martinelli, presidente dell’Associazione turistica Laives, Bronzolo e Vadena, recentemente ha espresso al presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder in merito alla necessità di completare i collegamenti ciclabili della zona. Speriamo di trovare nell’amministrazione guidata dal sindaco Polonioli un’attenzione ai problemi delle aziende, tra i quali rientra anche il collegamento della zona con la rete ciclabile. L’incontro di lunedì servirà anche per porre le basi per rafforzare e migliorare la collaborazione tra amministrazione comunale di Laives e gli imprenditori della zona».
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venerdì, 12 ottobre 2007
Mountain-bike nei campi, il no di Berger
Appiano. L’assessore sostiene il Bauernbund. «Il progetto dei sentieri è rischioso»
Alto Adige 12 OTTOBRE 2007

 APPIANO. Pieno appoggio dell’assessore all’agricoltura Hans Berger ai contadini e al Bauernbund, che per ora sono riusciti a «stoppare» le Apt altoatesine - tra cui quelle di Appiano e Caldaro - nella realizzazione di sentieri montani o boschivi per mountain-bike. L’intento di fondo è preparare una serie di tracciati che passano per stradine di proprietà dei contadini.
 «Mi sembra giusto venire incontro alle esigenze dei contadini», spiega Berger. Il primo problema è di natura assicurativa. «Se un biker si fa male mentre transita su una proprietà di un contadino è giusto che paghi solo se ha responsabilità dirette specifiche, altrimenti deve esserci un’assicurazione generale che tutela sia il proprietario del fondo che il biker».
 Berger è favorevole anche alla previsione di una sorta di «indennità di transito» o servitù di passaggio sul modello dello sci da fondo ad esempio. «Non si tratta di grosse cifre, ma al contadino va riconosciuto un rimborso minimo con un accordo pluriennale». (man)
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martedì, 09 ottobre 2007

 Pineta-Galizia, strada per bici e pedoni

 Il collegamento sarà realizzato in concomitanza con i lavori davanti all’abitato per il tratto di circonvallazione
  Alto Adige 09 OTTOBRE 2007


 LAIVES. In concomitanza con i lavori di costruzione del lotto di variante alla statale 12 davanti all’abitato di Pineta, verrà anche predisposto il collegamento pedociclabile in direzione della zona sportiva Galizia. Questo collegamento vedrà la luce all’altezza dell’attuale incrocio fra la strada statale 12 e via Degli alpini, alla periferia sud della frazione. Il collegamento è atteso da anni.
 Coloro che abitano a Pineta e vogliono raggiungere, a piedi o in bicicletta, la zona sportiva Galizia, debbono per forza di cose fare un ampio giro in direzione di Laives, un giro che se per le automobili non è un problema, per chi va a piedi o in bicicletta, diventa impegnativo. Eppure, in linea d’aria, la zona sportiva Galizia dista poche centinaia di metri dalle prime case di Pineta e, accanto alla pizzeria La Torre, scende una strada campestre che arriva fino a qualche metro dall’area dove ci sono i campi da calcio, il bocciodromo ed il centro giovanile. Per la verità di questo collegamento si parla oramai da tanti anni, fin da quando si prevedeva di realizzare un sottopasso pedociclabile sotto la statale 12. Uno degli argomenti di discussione era stato anche quello della assoluta necessità di impedire comunque ai mezzi a motore di praticare la scorciatoia passando davanti alla zona Galizia per poi risalire fino alla via Kennedy. Questa possibilità ad ogni modo è sempre stata scartata e al giorno d’oggi sarebbe del tutto improponibile visto che nel frattempo, lungo via Galizia, sono stati costruiti molti edifici residenziali. Il collegamento diretto tra Pineta e la zona sportiva Galizia quindi sarà esclusivamente pedociclabile e su questo gli abitanti della via Galizia possono stare tranquilli. La gente, qualche anno fa era insorta di fronte all’ipotesi di utilizzare, sia pure per il solo periodo di costruzione della variante a Pineta, il circuito descritto. Poi però la scelta è caduta sulla variante a cielo aperto e anche l’ipotesi di alternativa verso Laives passando per la via Galizia è venuta meno.
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domenica, 07 ottobre 2007

 «Più attenzione per le ciclabili»

 Centro Attenzione Permanente: nota
  Alto Adige 07 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Di recente il presidente dell’associazione turistica di Laives, Bronzolo, Vadena ha sollevato la problematica dei collegamenti ciclabili fra i comuni e la dorsale lungo l’Adige. In merito interviene, con una nota, il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo secondo cui «Favorire una valente rete ciclabile trae la sua motivazione principale dalla esigenza di equilibrare quelle scelte di trasporto generalizzato e ormai affannoso, verso forme di mobilità lente, più sane e sostenibili... Dove vi sono le piste ciclabili vi è conservazione del territorio. È proprio così perchè frequentemente lo sviluppo di una rete ciclopedonabile si fonda prevalentemente sulla bonifica di viabilità minori il più delle volte in dissesto o trascurate. La manutenzione delle piste valorizzerebbe il territorio nei vari aspetti recuperando vecchi manufatti, sedimi, zone dismesse, strade vicinali ed impoderali adottando specifici accordi con i frontisti». Secondo il Centro «Una rete ciclabile di mobilità lenta deve avere pari dignità nella pianificazione dei trasporti. Deve essere garanzia di proposte o di iniziative che caratterizzano la cultura degli spostamenti delle persone nel territorio. Uno sforzo delle tre amministrazioni per trovare più di una soluzione alle piste così fortemente discusse rappresenterebbe un salto di qualità non indifferente a beneficio degli abitanti, dei turisti e della stessa economia dell’intero territorio dei tre comuni della Bassa Atesina. Crediamo, questo fosse l’invito di Mario Martinelli, presidente dell’ente turistico. Così comunque l’abbiamo interpretata».
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sabato, 06 ottobre 2007

Perchè amare i collegamenti ciclabili nella Bassa Atesina

Bene fa Mario Martinelli presidente dell'Associazione turistica di Laives, Bronzolo, Vadena a sollevare la problematica dei collegamenti ciclabili fra i comuni e la dorsale lungo l'Adige.
Moltissimi ormai sono pedoni e ciclisti più diversi che percorrono tali piste.
I turisti se ne appropriano e desiderano quei servizi di completamento necessari per una confortevole permanenza nei luoghi di vacanza.
Favorire una valente rete ciclabile trae la sua motivazione principale dalla esigenza di equilibrare quelle scelte di trasporto generalizzato e ormai affannoso, verso forme di mobilità lente, più sane e sostenibili. Forme di mobilità apparentemente marginali, ma estremamente utili ad uno sviluppo accettabile rivolto sì al trasporto, ma anche al turismo, alle attività sportive/ricreative e a quella funzione educativa come scoperta del territorio, nonché come spostamenti sicuri fra casa e scuola, fra casa e lavoro.
L'ospitalità, il ristoro, l'assistenza tecnica, l'accompagnamento di gruppi, la vendita di abbigliamentosportivo, l'editoria specializzata in mappe e guide e quant'altro, rappresentano sviluppo di economie e benefici importanti per quei territori attraversati dalle piste ciclabili.
Dove vi sono le piste ciclabili vi è conservazione del territorio. E' proprio così perchè frequentemente lo sviluppo di una rete ciclopedonabile si fonda prevalentemente sulla bonifica di viabilità minori il più delle volte in dissesto o trascurate. La manutenzione delle piste valorizzerebbe il territorio nei vari aspetti recuperando vecchi manufatti, sedimi, zone dismesse, strade vicinali ed impoderali adottando specifici accordi con i frontisti.
Una rete ciclabile di mobilità lenta deve avere pari dignità nella pianificazione dei trasporti. Deve essere garanzia di proposte o di iniziative che caratterizzano la cultura degli spostamenti delle persone nel territorio.
Uno sforzo delle tre amministrazioni per trovare più di una soluzione alle piste così fortemente discusse rappresenterebbe un salto di qualità non indifferente a beneficio degli abitanti, dei turisti e della stessa economia dell'intero territorio dei tre comuni della Bassa Atesina.
Crediamo, questo fosse l'invito di Mario Martinelli. Così comunque l'abbiamo interpretata.
x Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini

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martedì, 02 ottobre 2007

«Tram, pericolosa la voglia»
San Giacomo  Centro Attenzione Permanente in disaccordo con il vice sindaco
Alto Adige  02 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Fa discutere il progetto del tram fra Bolzano e Laives: gli amministratori dei due Comuni ci credono ma hanno dovuto incassare il categorico no da parte dell’assessore provinciale. Lo stesso Widmann, a seguito della bocciatura del progetto, viene criticato aspramente dal consigliere comunale bolzanino Rudi Benedikter. In merito al problema interviene, con una nota, anche il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo che si definisce «disorientato dalla voglia di tram sostenuta dal vice sindaco Georg Forti». Il Centro evidenzia ancora: «Pochi giorni l’assessore Giorgio Zanvettor ha annunciato il decollo del “grande” progetto di riqualificazione urbana di San Giacomo, in particolare il primo lotto fra via Pascoli e via Thaler. Come comitato vorremmo aggiungere che per la prima volta il progetto è stato discusso con la popolazione che partecipando con suggerimenti e chiarimenti l’ha approvato per la sua bontà e per la sua capacità di intervenire, con il restringimento stradale, alla messa in sicurezza della pista ciclabile e dei cittadini. La ciclabile è attesa da lungo tempo e risulta essere notevolmente in ritardo nella sua esecuzione. Ci era stato detto che i lavori sarebbero potuti iniziare a fine agosto di quest’anno; gli espropri sembrano non ancora avviati e la voglia di tram porterà a lunghi, ulteriori slittamenti. Addirittura, secondo il vicesindaco, sarebbe in discussione l’intera riqualificazione urbana».
 Il Centro Attenzione Permanente sostiene che «La riqualificazione complessiva della frazione non va messa in discussione, ma va affrontata immediatamente e con più forte vigore... La “voglia di tram” non è stata chiesta e tantomeno discussa dai cittadini di San Giacomo con l’amministrazione di Laives che nel suo operare dovrebbe essere più decisa e rassicurante nei suoi intenti. Ai politici chiediamo semplicemente una maggiore sensibilità e coerenza, una maggiore partecipazione nelle frazioni periferiche di Laives ed un vero confronto aperto e trasparente con le persone che ci abitano. Si eviterebbe il costante sospetto che anche il progetto tram rappresenti un modo per indicare “capolinea” sempre diversi». (e.d.)
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martedì, 02 ottobre 2007
Riqualificazione urbana in ritardo e troppe auto
San Giacomo .  Interrogazioni firmate da Grasso
Alto Adige MARTEDÌ, 02 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Quando venne presentata in pubblica assemblea alla comunità di San Giacomo la riqualificazione urbana dell’abitato, si parlò anche di possibile inizio dei lavori verso fine estate. Il consigliere Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) in una interrogazione recente ricorda anche che la data venne confermata anche in consiglio comunale. «Finora però i lavori non sono ancora iniziati - scrive Grasso - e invece ci sono notizie contraddittorie che metterebbero in forse la realizzazione del progetto di riqualificazione urbana. Quali sono quindi gli ostacoli che fanno ritardare l’inizio dell’intervento? Vi è stato un ripensamento? Non è il caso di convocare una nuova assemblea pubblica per informarne la popolazione?».
 Sempre in merito a San Giacomo, il consigliere Grasso chiede anche se siano stati vatti dei rilievi per quanto riguarda il traffico superfluo dentro l’abitato dopo l’entrata in funzione della galleria della variante. E’ questo un problema che effettivamente rimane da risolvere: sicuramente, dall’entrata in funzione della variante, il traffico di transito dentro San Giacomo è sensibilmente diminuito, ma ancora ci sono molti veicoli che transitano ugualmente a un estremo all’altro pur non avendo motivo di farlo perché sono di passaggio. Dati precisi non ce ne sono in merito a questa pratica, che però va scoraggiata con tutti i mezzi, altrimenti per cosa è stata costruita la variante in galleria? Secondo Grasso, lo scopo si potrebbe raggiungere adottando una serie di misure atte a scoraggiare i passaggi ingiustificati e cita come esempio ciò che si fa ad Oltrisarco, oppure alla possibilità di allungare i tempi dei semafori per cerare una sorta di “effetto portone” che induca chi intende solo passare, ad imboccare invece la variante alla statale 12 fra Pineta e Maso della Pieve. (b.c.)
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domenica, 30 settembre 2007

Ciclabile di san Giacomo e tram

“Quella voglia di tram” sostenuta dal vicesindaco di Laives Georg Forti ci ha fortemente disorientati.
Era notizia di pochi giorni fa da parte dell'assessore Giorgio Zanvettor il decollo del “grande” progetto di riqualificazione urbana nell'abitato di San Giacomo, in particolare il primo lotto fra via Pascoli e via Thaler.
Veniva detto che le procedure d'esproprio stavano iniziando e sopratutto che il finanziamento era assicurato.
Come comitato vorremmo aggiungere che per la prima volta il progetto fu discusso con la popolazione che partecipando con suggerimenti e chiarimenti l'ha approvato per la sua bontà e per la sua capacità di intervenire, con il restringimento stradale, alla messa in sicurezza della pista ciclabile e dei cittadini.
Va detto, con estrema sincerità, che la ciclabile è attesa da lungo tempo e che risulta essere notevolmente in ritardo nella sua esecuzione: Nell'incontro di presentazione del progetto ci era stato detto che i lavori sarebbero potuti iniziare a fine Agosto di quest'anno; gli espropri a tuttoggi sembra non ancora eseguiti e “quella voglia di tram” ci porterà a lunghi ulteriori slittamenti, peggio, secondo il vicesindaco andrebbe a mettere in discussione l'intera riqualificazione urbana di San Giacomo.
Come Centro Attenzione Permanente diciamo che la riqualificazione complessiva della frazione non va messa in discussione, ma va affrontata immediatamente e con più forte vigore perchè l'amministrazione l'ha promesso sopratutto a quei cittadini che l'anno voluta, chiesta ed approvata.
La “voglia di tram” non è stata chiesta e tantomeno discussa dai cittadini di San Giacomo con l'amministrazione di Laives che nel suo operare dovrebbe essere più decisa e rassicurante nei suoi intenti.
Ai politici chiediamo semplicemente una maggiore sensibilità e coerenza, una maggiore partecipazione nelle frazioni periferiche di Laives ed un vero confronto aperto e trasparente con le persone che ci abitano. Si eviterebbe il costante sospetto che anche il progetto tram rappresenti un modo per indicare “capolinea” sempre diversi nello sconforto totale della popolazione.

x Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
domenica, 30 settembre 2007

Bici sui sentieri, stop alla mappatura. Il «no» arriva dal Bauernbund: troppi i danni agli agricoltori

 Appiano. Delusione dell’associazione turistica che avrebbe voluto lanciare il progetto già per la prossima primavera

 30 SETTEMBRE 2007

 APPIANO. Altolà del Bauernbund alla digitalizzazione dei sentieri montani o boschivi per mountain-bike, il cui approntamento avrebbe riflessi di rilievo anche in chiave turistica. Come noto l’ente turistico di Appiano - come quelli di Caldaro ed altri in val Venosta - si sono attivati per preparare tracciati, da mettere poi a disposizione di ospiti e residenti, che passano per stradine di proprietà dei contadini. Ad Appiano, ad esempio, il progetto era già decollato, tanto che l’associazione turistica contava di completare la «mappatura» dei sentieri nel giro di un paio di mesi.
 Completare la mappatura dei sentieri e mettere a disposizione, a noleggio, degli apparecchi Gps che consentessiro anche ai profani di esplorare boschi e angoli di paesaggio incantevoli. Questo il progetto che l’ente turistico di Appiano intendeva portare a termine entro la prossima primavera, ma è arrivato lo «stop» del Bauernbund.
 Come conferma l’Obmann provinciale Georg Mayr i problemi da risolvere sono due. «Il primo è di natura assicurativa - spiega l’Obmann -. Se un biker si fa male mentre transita su una proprietà di un contadino, a pagare può essere chiamato proprio l’agricoltore, che già mette a disposizione il proprio fondo. È un rischio non da poco». La soluzione sarebbe probabilmente la stipula di un’assicurazione collettiva da parte dell’assessorato provinciale al turismo o dei singoli enti turistici interessati. Qual è invece il secondo ostacolo? «Come Bauernbund - continua Mayr - chiediamo una sorta di indennizzo per il passaggio, come già avviene per le piste da sci. Si tratta di cifre modeste, ma più che legittime. Il Tirolo del Nord ha già adottato questo sistema». Dovendo quantificare, questo indennizzo a quanto ammonterebbe? «A circa 30/50 centesimi per metro lineare», dice il presidente del Bauerbund.
 Nonostante questi due ostacoli, Mayr si dice convinto che si arriverà ad una soluzione. «Stiamo parlando con l’assessorato che fa capo a Thomas Widmann - conclude l’Obmann - e esiste già una bozza d’intesa».
 Il primo risultato di questo irrigidimento del Bauernbund ad Appiano, intanto, è stato quello di «congelare» il progetto, che avrebbe dovuto essere lanciato nella campagna promozionale per la prossima primavera.
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categoria:conca atesina, ciclabile pedonabile
venerdì, 28 settembre 2007

Laives. In aumento la voglia di tram
Dato l’incarico per verificare la fattibilità del progetto
  VENERDÌ, 28 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Nuovo incontro, l’altro giorno, fra l’assessore Ladinser, del Comune di Bolzano, il vice sindaco di Laives Georg Forti e l’assessore comunale Giorgio Zanvettor. Per questa occasione era presente pure l’ingegner Stefano Ciurnelli, che ha appena realizzato il nuovo piano traffico su commissione dell’amministrazione civica di Laives. «Con l’assessore Ladinser abbiamo affrontato nuovamente il tema del collegamento fra Laives e Bolzano mediante una linea tranviaria - spiega il vice sindaco - perché per noi si tratterebbe di una soluzione perfetta. Quello a cui puntiamo adesso, sarebbe la realizzazione di uno studio in concerto con Bolzano e all’ingegner Ciurnelli, per quanto ci attiene, chiediamo di valutarne la fattibilità. La risposta dovrebbe arrivare quanto prima poiché abbiamo in ballo la riqualificazione di San Giacomo e vogliamo sapere se con una eventuale linea tranviaria, questa riqualificazione sia ancora da fare oppure no. Così, entro Natale, l’ingegner Ciurnelli dovrebbe fornirci le indicazioni specifiche che approfondiremo poi insieme agli amministratori comunali di Bolzano. Anche la nostra giunta ha dato via libera a questo pre-studio, proprio perché siamo tutti convinti che si tratti della migliore soluzione». (b.c.)

Comune di Laives



COMUNICATI del 26.09.2007


NOTIZIE

La nuova stazione pronta a giugno 2008

Sopralluogo del presidente della Provincia Durnwalder e della giunta comunale

A breve prenderanno il via i lavori per la costruzione della nuova stazione ferroviaria di Laives, che dovrebbe essere pronta a giugno del prossimo anno. Lo ha assicurato il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder nel corso di un sopralluogo effettuato insieme all'assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann, alla presenza del sindaco di Laives Giovanni Polonioli, del vicesindaco Georg Forti e dell'assessore comunale Bruno Ceschini.

Il costo dell'intervento è di un milione e 600 mila euro: un milione coperto dalla Provincia, il resto dal Comune. L'obiettivo è di dotare Laives di una stazione accogliente e a misura di pendolare, in modo da aumentare l'utilizzo del treno. Un obiettivo sul quale la Provincia punta con decisione: “attualmente in direzione Bolzano a Laives transitano 18 treni al giorno: in futuro saranno 28 o 29, mentre in direzione Trento dai 17 attuali contiamo di arrivare a 29”, ha annunciato il presidente Durnwalder.

“Attualmente – ha aggiunto l'assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann – la stazione di Laives viene utilizzata da 73 mila passeggeri l'anno, esclusi gli studenti. Sono sicuro che, con una struttura più accogliente, con il potenziamento delle corse e con i nuovi treni con cui doteremo questa tratta, in due o tre anni arriveremo a raddoppiare questa cifra”.

Il progetto di ammodernamento della stazione di Laives prevede la realizzazione di sale d'attesa più capienti e confortevoli (su entrambi i marciapiedi), di nuovi servizi igienici e di accessi ai marciapiedi dotati di ascensore a misura di disabile e di mamme con passeggini. Inoltre i marciapiedi saranno rialzati, in modo da eliminare lo scalino per salire sulle carrozze.

Gli interventi riguarderanno anche il piazzale e il parcheggio: sono previsti 92 posti auto, aree di sosta per moto e biciclette; inoltre sarà modificata la fermata dell'autobus, per il quale sarà realizzato anche un nuovo spazio di manovra.

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categoria:metropolitana, ambiente, ferrovia, antiinquinamento, ciclabile pedonabile
giovedì, 27 settembre 2007

«Le ciclabili da potenziare»
 Martinelli: via Stazione collegata alla pista lungo l’Adige
  Alto Adige 27 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Come presidente dell’Associazione turistica Laives, Bronzolo e Vadena, Mario Martinelli era pure presente al sopralluogo che l’altro pomeriggio si è svolto presso la stazione ferroviaria di Laives, presenti Luis Durnwalder e l’assessore Thomas Widmann. «È stata l’occasione per accennare al presidente della giunta provinciale ciò che riguarda i collegamenti ciclabili in zona - spiega Martinelli - in particolare la necessità di completare quello fra la stazione ferroviaria di Laives e la pista ciclabile provinciale che transita accanto alla discarica di Vadena. Come ente turistico, ogni giorno di più ci rendiamo conto che è in crescita l’abitudine di effettuare le ferie in bicicletta. Però i turisti ci chiedono piste comode e dirette verso i centri abitati, cosa che per ora non succede qui a Laives. Il presidente Durnwalder mi ha spiegato che per il 2009 la Provincia conta di finanziare questi collegamenti fra centri abitati e pista provinciale diretta in Bassa Atesina, ma io ho spiegato che intanto una soluzione veloce e comoda ci sarebbe. Si tratterebbe - continua Martinelli - di proseguire da via Stazione (dove il Comune di Laives realizzerà una pista ciclabile) verso l’argine dell’Adige, fino al nuovo ponte appena inaugurato, un ponte dotato di pista ciclabile. Secondo noi, come associazione turistica, questa sarebbe la direzione più comoda per raggiungere la ciclabile provinciale, senza il pericolo di dovere passare lungo la statale 12, come succede ora. Speriamo pure che venga concesso il transito delle bici lungo via Fabio Filzi, come promesso in attesa del sottopasso pedociclabile di via Vadena». (b.c.)
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martedì, 18 settembre 2007
A proposito di bici:



Quelli che... in bicicletta
hanno sempre ragione

 Quelli che... (in bicicletta)
si reputano i duri e i puri
hanno sempre ragione perché sono in bici
hanno sempre la precedenza
passano col rosso
vanno sui marciapiedi
viaggiano contromano
non rispettano gli stop
attraversano gli incroci e le strade senza guardare
usano le strisce pedonali come ciclabile
tagliano la strada agli altri veicoli
si buttano giù dai marciapiedi senza guardare
viaggiano di notte senza luci
svoltano senza segnalare e senza guardare
non insegnano ai figli le regole
anche se esiste la ciclabile non la usano
si credono Petacchi al Giro d’Italia
loro si che sono bravi!
Enrico Stefanoni

Una pensilina per le bici
in ogni stazione dei treni


 Ho letto che accanto alla stazione dei treni di Merano sarà costruita fra l’altro una pensilina per (600?) biciclette. È un’ottima iniziativa, così i pendolari vanno in stazione in bici e poi raggiungono il luogo di lavoro in treno e si evita tanto traffico di auto. Analogo lavoro dovrebbe essere fatto in ogni stazione, ad esempio in quella di Bressanone c’è solo una pensilina piccola (e sporca), che le bici devono condividere con grosse moto e motorini. Vicino alla stazione di Bolzano ci sono sì portabici, ma non pensiline che le coprano dalla pioggia! E poi i portabici, fateli inclinati di 45º, così ce ne stanno di più, perché i manubri non interferiscono fra loro!
Guido Leonardi BRESSANONE

Alto Adige 18-09-07
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domenica, 16 settembre 2007

  San Giacomo, via all’opera di lifting. Ci sono i soldi per gli espropri dei terreni lungo la statale   

Alto Adige 16 SETTEMBRE 2007  
BRUNO CANALI


 LAIVES. Per il grande progetto di riqualificazione urbana della statale 12 nell’abitato di San Giacomo stanno per iniziare le procedure di esproprio del terreno necessario. «Il finanziamento è assicurato e quindi tra qualche giorno - spiega l’assessore Giorgio Zanvettor - e si potrà dare seguito alla procedura per acquisire la striscia di terreno lungo un tratto della statale del Brennero».
 Il progetto prevede di iniziare con la riqualificazione alla periferia sud di San Giacomo, nei pressi dell’incrocio fra statale 12 e via Pascoli, per raggiungere l’incrocio con via Thaler, dove verrebbe realizzata una rotatoria con attraversamenti pedonali rialzati per renderli più sicuri. Lungo il lato est della statale invece prenderebbe forma la pista ciclabile, che contribuirebbe anche a restringere al minimo indispensabile la carreggiata a disposizione dei mezzi. Lungo questo tracciato si cercherà anche di ridurre gli accessi esistenti, proprio perché ogni accesso è anche una fonte di potenziale pericolo, mentre i parcheggi, soprattutto nel centro abitato, rimarrebbero più o meno gli stessi.
 La parte più interessante e impegnativa dal punto di vista delle soluzioni tecniche sarà però quella che interesserà il centro di San Giacomo, dove la pista ciclabile transiterà spostandosi ad un certo punto sul lato ovest della statale, per arrivare fino al Garden Village e da lì, deviare sia verso l’aeroporto e sia proseguendo in direzione di Maso della Pieve, passando nuovamente sul lato est della statale, per andare ad intersecarsi con la ciclabile sul territorio di Bolzano (zona sportiva di Maso della Pieve).
 Dentro San Giacomo la pista ciclabile verrà «schermata» col verde rispetto alla sede stradale. La necessità di espropriare terreno dovrebbe essere veramente minima. Anche in centro la strada sarà ridotta per far percepire concretamente agli automobilisti di essere in un abitato.

Due lotti e una spesa di tre milioni di euro
Ecco il progetto di riqualificazione dell’abitato. Lavori entro l’anno

 LAIVES. Data l’importanza anche dell’impegno finanziario, il progetto di riqualificazione urbana dell’abitato di san Giacomo verrà diviso in due distinti lotti: il primo, dal costo previsto di 1,4 milioni di euro, andrà dall’incrocio di via Pascoli a quello di via Thaler, dove verrà realizzata la rotatoria; il secondo lotto, costo previsto intorno a 1,6 milioni di euro, proseguirebbe da lì in avanti, fino al confine con il territorio comunale di Bolzano.
 La pista ciclabile avrà valenza sovracomunale e perciò interverrà anche la Provincia con un adeguato finanziamento. Intanto la stessa Provincia ha messo a punto la procedura di variazione urbanistica per inserire quest’opera d’ufficio nel piano comunale di Laives. Nelle intenzioni dell’assessore Giorgio Zanvettor, competente sulla riqualificazione urbana per conto del Comune, i primi interventi dovrebbero iniziare entro al fine di quest’anno; per quanto riguarda i tempi, dovrebbero rendersi necessari circa sei mesi per realizzare il primo dei due lotti operativi previsti dal progetto. (b.c.)

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venerdì, 07 settembre 2007

Alto Adige 07 SETTEMBRE 2007
«Col nuovo ponte più traffico e smog»
Il Comitato: verso Ischia Frizzi passeranno veicoli di ogni natura




 LAIVES. Il nuovo ponte fra le due sponde sull’Adige all’altezza della discarica Ischia Frizzi è stato inaugurato da poco. L’infrastruttura porta vantaggi, se non altro perché garantisce maggiore sicurezza rispetto al vecchio Bailey più a nord. In attesa che si trovi l’intesa per favorire il collegamento per le biciclette, il ponte avrà anche il compito - è stato costruito anche (e forse soprattutto) per questo - di ospitare più transiti di automezzi pesanti e ovviamente anche quelli da e per il costruendo Centro di guida sicura. Il Centro di Attenzione Permanente di San Giacomo ha però sulla vicenda una posizione molto critica. «La struttura - afferma in una nota -, che ha un costo di 15 milioni di euro, per non essere deficitaria dovrà operare a tempo pieno facendo transitare un numero rilevante di mezzi che comporterà certamente anche una rilevante dose di inquinamento. Ad “alimentare” il Centro Guida Sicura vi saranno mezzi di vari enti (privati e pubblici), una quantità consistente di mezzi prodotti dall’Iveco e per lo più di tipologia pesante. Si dice che la struttura potrà accogliere go-kart che con molta probabilità potranno gareggiare felicemente e perchè no? anche le motociclette che attualmente, per gli allenamenti dei piloti, corrono sulla riva orientale dell’Adige».
 Nell’evidenziare questa prospettiva, il Comitato sottolinea come sia «necessario conoscere l’effettivo traffico che si verificherà in futuro nelle due direzioni del nuovo percorso stradale e l’utilizzo reale del Centro guida sicura, poiché a tutt’oggi non è stato presentato ai cittadini nessun piano. Nel caso vi fossero gare di moto, di go kart o di altri mezzi a motore, sarebbe bene scegliere un nome più appropriato o comunque diverso da... guida sicura». Il Comitato entra anche nel merito della parte sul nuovo ponte riservata alle bici: «Bisogna dire che è stata messa in sicurezza: peccato che dal ponte alla sbarra più a sud manca ancora l’asfalto. Alla sbarra si era fatto un passo avanti togliendo le barriere: con il pezzetto di asfalto nulla cambierebbe per gli abitanti della zona Cervo a proposito dei loro timori. L’intervento gratificherebbe gli abitanti della Bassa e i turisti che volessero fare una rotonda completa fra i due argini e i due ponti». Il Comitato si augura «che queste osservazioni spingano a riflessioni maggiori: di certo, se accolte, andranno a favore dell’ambiente e di coloro che lo vivono» e che guardano con apprensione le trasformazioni dell’area vicino alla discarica.


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lunedì, 03 settembre 2007
Nuovo ponte di Vadena e ciclabile

Il nuovo ponte, fra le due sponde sull'Adige, all'altezza della discarica Ischia Frizzi è stato inaugurato. Abbiamo voluto vederlo anche noi per capire i vantaggi che l'infrastruttura comporta e ci siamo subito resi conto che se rappresenta una maggior sicurezza rispetto il vecchio bailey più a nord di certo ha anche il compito di far transitare maggiori automezzi pesanti e non ultimi quelli che transiteranno in direzione del Centro guida sicura.
La struttura che ha un costo di 15 milioni di euro per non essere deficitaria dovrà operare a tempo pieno facendo transitare un numero rilevante di mezzi che comporterà certamente la sua buona dose di inquinamento. Ad “alimentare” l'azienda vi saranno mezzi di vari enti ( privati e pubblici) una quantità consistente di mezzi prodotti dall'Iveco e per lo più di tipologia pesante. Si dice che la struttura potrà accogliere go-kart che con molta probabilità potranno gareggiare felicemente e perchè no anche le motociclette che attualmente utilizzano per i loro allenamenti la riva orientale dell'Adige.
E' necessario conoscere l'effettivo traffico che si verificherà in futuro nelle due direzioni del nuovo percorso stradale e l'utilizzo reale del Centro guida sicura poiché a tutt'oggi non è stato presentato ai cittadini nessun piano di governo. Nel caso vi fossero gare di moto, di go kart o quant'altro motorizzato sarebbe bene scegliere un nome più appropriato o comunque diverso ... un nome tipo Pista di Ischia Frizzi o meglio ancora kartodromo di Vadena .
Per quanto riguarda la parte ciclabile sul ponte bisogna dire che è stata messa ben in sicurezza, peccato che dal ponte alla sbarra più a sud (argine orientale) -poche manciati di metri – siano rimasti non asfaltati. Alla sbarra si era fatto un passo avanti togliendo le assurde e brutte barriere. Con il pezzetto d'asfalto nulla cambierebbe per gli abitanti zona Cervo riguardo i loro timori dal momento che provvedrà la Provincia, ma gratificherebbe gli abitanti della conca atesina e i turisti che volessero fare una “tonda” completa fra i due argini e i due ponti.
Ci auguriamo che le osservazioni emerse possano portare a riflessioni maggiori, di certo andranno a favore dell'ambiente e di coloro che lo vivono.

Centro Attenzione Permanente di San Giacomo

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venerdì, 31 agosto 2007

Alto Adige\31 AGOSTO 2007
Sarà lunga 150 metri e avrà anche la pista ciclabile
Una strada collegherà via Vadena e le industrie
 LAIVES. La giunta provinciale ha deciso di variare d’ufficio il Piano urbanistico comunale per inserirvi la nuova strada di collegamento fra via Vadena e l’area relativa al futuro ampliamento della zona industriale a sud della città. Questa scelta è avvallata naturalmente anche dal Comune, il quale a sua volta ha in programma l’ampliamento della zona stessa in direzione nord, ovvero verso la città.
 Con tale espansione (3,5 ettari circa) di fatto la zona industriale verrà a trovarsi ancora più vicina alla città e a via Vadena in particolare. Il nuovo collegamento sarà lungo 150 metri circa e sarà dotato anche di una pista ciclabile per coloro che raggiungono il posto di lavoro in bicicletta. La spesa per questo intervento dovrebbe essere a carico dellla Provincia. Riguardo al progetto non mancano, però, le perplessità. Alcuni consiglieri, infatti, hanno manifestato dubbi legati al traffico che potrebbe investire via Marconi, almeno fino a quando non sarà pronta la variante alla statale 12. Il vice sindaco ha, però, garantito che si studieranno soluzioni adeguate per questo problema.

ORA   ciclabile: nuova piazzola

 ORA. Una nuova piazzola di sosta (foto) si aggiunge alle altre già presenti lungo la ciclabile provinciale in Bassa Atesina. In questi giorni, infatti, gli operai dell’ufficio forestale della Provincia hanno iniziato a costruirne una anche all’altezza di Ora. La nuova area, dove sarà possibile sostare e prendere un po’ di fiato, sarà sicuramente una presenza che verrà molto apprezzata dai numerosi ciclisti che ogni giorno percorrono la pista ciclabile della Bassa Atesina. (b.c.)
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giovedì, 30 agosto 2007
Alto Adige 30 AGOSTO 2007
Nuovo ponte anche per le bici I ciclisti per ora non passano
 LAIVES. Il nuovo ponte sull’Adige che collega discarica Ischia Frizzi e Centro Guida Sicura è dotato anche di una pista ciclabile che unisce le due sponde del fiume. Dovrebbe quindi favorire anche il passaggio delle biciclette che, provenendo da Laives, sono dirette sulla ciclabile provinciale e viceversa. Questa l’intenzione del progetto e la Provincia, committente dell’opera, ha effettivamente variato il Piano urbanistico di Vadena per inserire l’opera. Però c’è un problema per le biciclette ed è quello rappresentato dalla stradina in zona Cervo, sul territorio di Vadena. Questa strada è l’unico collegamento diretto tra Laives e l’argine dell’Adige ma è proprietà privata e i contadini hanno sempre rifiutato di metterla a disposizione delle biciclette, sostenendo che si tratta di una questione di sicurezza a causa dei mezzi agricoli in manovra. Questi proprietari hanno anche installato un cancello all’inizio della stradina (che però finora è rimasto aperto).
 «Per quanto riguarda quella stradina - spiega anche il sindaco di Vadena Alessandro Beati - sono rimasto a ciò che ha deciso il consiglio comunale: sì al ponte sull’Adige e no al collegamento ciclabile attraverso la zona Cervo. Ritengo tocchi alla Provincia trovare un accordo con i proprietari se si vuole realizzare lì il collegamento ciclabile fra ponte sull’Adige e via Stazione a Laives». Nel frattempo, con i lavori di costruzione del nuovo ponte è stato anche tolto l’asfalto dalla strada arginale fino al cavalcavia.
 Interrogazione. In merito al nuovo ponte i consiglieri provinciali dei Verdi (Hans Heiss, Cristina Kury e Riccardo Dello Sbarba) hanno presentato un’interrogazione. «Il ponte - dicono - è costato 3,7 milioni. I costi sono saliti anche perché si è dovuta rinforzare la struttura per permettere il passaggio dei blindati dell’Iveco. Il Centro di guida sicura costerà ben 15 milioni di euro: visto che le piste saranno usate al 50% dall’Iveco, l’azienda si accollerà anche parte dei costi del ponte? E la Provincia presenterà ufficialmente il piano di gestione del Centro?». (b.c.)
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giovedì, 30 agosto 2007

Alto Adige  30 AGOSTO 2007
Un treno ogni trenta minuti per togliere auto dalle strade
MASSIMILIANO BONA

 BOLZANO. La Provincia investirà 130 milioni in 3 anni nel settore della mobilità, di cui 60 per il materiale rotabile e 8 treni, 12 per rinnovare il parco autobus (euro 5), 40 per la rete ferroviaria (in val Pusteria) e 10 per ammodernare le stazioni (21).
 L’intento è quello di dare vita ad un sistema di traffico integrato (treno/bus) «cadenzato», in grado di entrare a pieno regime tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009. «La situazione attuale - ha spiegato l’assessore alla mobilità Thomas Widmann - presenta una crescita costante dei flussi di traffico da tempo libero e richiede un potenziamento dell’offerta del trasporto pubblico ed un miglior coordinamento di treni e autobus».
 Per elaborare il nuovo piano l’assessorato ha rilevato i flussi di traffico in diverse zone chiave del territorio provinciale: Venosta e Merano, val Pusteria, val d’Isarco, Bolzano - Oltradige/Bassa Atesina. «Il traguardo a cui dobbiamo tendere - prosegue Widmann - è il varo di un orario cadenzato, che si concretizzerà a tappe, in grado di integrare l’insieme delle offerte del trasporto pubblico in termini di tempo e aree».
 Le priorità. Ad indicare gli obiettivi principali da perseguire sono stati lo stesso Widmann ed il presidente dell’esecutivo Luis Durnwalder. Tra essi spiccano il risanamento delle 21 stazioni trasferite da Rfi alla Provincia, il prolungamento fino a Bolzano della ferrovia della Val Venosta, il potenziamento della rete dei Citybus (il prossimo sarà attivato a Caldaro), un moderno «parco autobus» euro 5 e a metano e nuove allettanti offerte per gli abbonamenti. La giunta provinciale ha varato un piano pluriennale per il miglioramento delle infrastrutture, che prevede la sostituzione di parte del materiale rotabile, in particolare in val Pusteria.
 Le cifre. Il presidente Luis Durnwalder ha sottolineato che «la Provincia stanzierà circa 130 milioni per gli investimenti nel settore della mobilità nell’arco dei prossimi 2-3 anni» e ha spiegato in che modo saranno ripartiti i fondi.
 «Sessanta milioni saranno destinati al materiale rotabile, compresi 8 treni moderni a misura di disabili (ma anche degli anziani, senza scalini), mentre 12 serviranno per rinnovare il parco autobus. Per quanto attiene quest’ultimo sono previsti 50 bus euro 5, che sono già stati ordinati. Sono stati accantonati 40 milioni per la rete ferroviaria e le stazioni in val Pusteria e ulteriori 10 milioni per ammodernare tutte le altre stazioni».
 L’intesa con Rfi. I due esponenti dell’esecutivo hanno annunciato di aver avuto conferma dall’amministratore delegato di Ferrovie italiane, Mauro Moretti, che la firma dei nuovi contratti di servizio tra Provincia e Rfi è ormai in dirittura di arrivo.
 «Ci siamo parlati telefonicamente anche la scorsa settimana - ha chiosato Durnwalder - e Moretti mi ha rassicurato in tutto e per tutto. Ora per suggellare l’intesa mancano solo le firme, che spero arrivino in un lasso di tempo ragionevolmente breve».
 Cadenzamento orario. Un ruolo fondamentale nel trasporto pubblico a medio termine, se lo si vuole rendere un’alternativa realmente credibile all’uso del mezzo privato, lo avrà il cadenzamento orario, che consentirà di superare la fase delle «corse in parallelo» di treno e autobus per approdare ad una sorta di «regia unica» sui trasporti. La Provincia prevede un cadenzamento orario su tutto il territorio altoatesino con un intensificarsi dell’offerta nelle ore di punta, quando saranno garantite corse ogni 30 minuti.
 «Ferrovia e autobus si integreranno nel miglior modo possibile - ha sottolineato Widmann - per garantire un servizio senza lacune, conveniente anche sotto il profilo economico. In questo contesto i tempi di attesa, se ridotti al minimo nelle fasi di cambio del mezzo, costituiscono un vantaggio importante. In val Venosta questo traguardo è già stato raggiunto ed ora stiamo lavorando alacremente per garantirlo anche nel resto del territorio provinciale».
 I tempi. A partire dall’orario invernale 2008/2009, o alla peggio dall’inizio del 2009, il progetto di cadenzamento sarà realizzato in tutta la provincia ed accrescerà notevolmente il comfort medio del sistema di trasporto pubblico locale. Sugli assi principali le frequenze dei treni regionali saranno le seguenti: cadenzamento orario in Alta val d’Isarco entro il dicembre 2007; cadenzamento di 30 minuti in val d’Isarco entro il dicembre 2008; cadenzamento di 30 minuti in val Pusteria con collegamenti diretti San Candido-Bolzano e cadenzamento orario entro il dicembre 2008; cadenzamento orario dei treni sulla tratta Bolzano-Verona e cadenzamento di 30 minuti tra Bolzano e Ala entro dicembre 2007. È già attivo, invece, il cadenzamento di 30 minuti tra Bolzano e Merano.
 Altri fattori. Risulteranno peraltro decisivi, per poter gestire al meglio il trasporto pubblico, anche altri fattori. «Lavoreremo sodo per garantire anche la puntualità dei mezzi, la loro pulizia, la sicurezza, un materiale rotabile all’avanguardia, fermate a misura di utente e stazioni funzionali, ma anche collegamenti a misura di viaggiatore con gli altri mezzi di trasporto».
 Per raggiungere l’ambizioso obiettivo la Provincia è intenzionata a muoversi all’interno di quattro punti saldi: il cadenzamento con un piano complessivo (i piani dei singoli comprensori faranno riferimento al programma generale); un moderno materiale rotabile e infrastrutture con particolare attenzione alla ferrovia (acquisto di nuovi treni e adeguamento del parco autobus); offerte vantaggiose ed un moderno sistema tariffario (proposte su misura sono rivolte a varie categorie di utenti ed in particolare a pendolari, studenti, anziani e turisti); un facile accesso al trasporto pubblico (parcheggi sufficienti, treni e stazioni a misura di anziani, viaggiatori con difficoltà di deambulazione e genitori con carrozzine al seguito).
 Gli interventi. Tra i principali interventi in calendario sono stati menzionati il risanamento delle stazioni di Settequerce (parcheggio, deposito biciclette, accesso alla pista ciclabile e edificio ferroviario multiuso), Maia Bassa, Valdaora, Dobbiaco (autobus), San Lorenzo di Sebato (fermata), la sostituzione delle pensiline (6 milioni) con la fornitura già assegnata ad una nota ditta svizzera, il potenziamento del sistema informativo passeggeri (sul modello dell’Alpe di Siusi), del sistema contact-less e di Info-mobilità (informazioni, gestione reclami, rilevazione sistematica dei dati e apertura sportello da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 22). Relativamente al Citybus il modello è Bressanone, ma funziona bene anche a Brunico, Silandro, Malles, Dobbiaco, Appiano e Lagundo. A breve toccherà a Caldaro.
mercoledì, 29 agosto 2007

Alto Adige 29 AGOSTO 2007
Vadena. Ieri mattina cerimonia di inaugurazione del manufatto, presenti anche Durnwalder e Mussner
Nuovo ponte anche per le biciclette
 VADENA. Da ieri, il nuovo ponte sull’Adige all’altezza del nuovo centro guida sicura e della discarica Ischia Frizzi è inaugurato. La cerimonia ha visto la presenza del presidente Lusi Durnwalder e degli assessori Florian Mussner e Thomas Widmann, oltre a vari amministratori locali. Proprio l’assessore ai lavori pubblici Mussner ha spiegato che nelle intenzioni della Provincia, opere di questo livello vanno affidate a studi esterni, specializzati nel genere.
 Infatti, secondo Mussner, «I risultati sono validi, come nel caso di questo nuovo ponte». Realizzato nel giro di un anno dalla Wipptalerbau, il ponte è stato ideato per dare un accesso alla discarica Ischia Frizzi e contemporaneamente al Centro Guida sicura, oltre ad avere una pista ciclabile che collega una sponda dell’Adige all’altra e, nelle intenzioni, dovrebbe garantire il passaggio alle biciclette provenienti da Laives, così da raggiungere la pista ciclabile provinciale che passa sotto il ponte stesso.
 Le soluzioni tecniche, come ha spiegato l’ingegner Umberto Simone, sono di avanguardia e garantiranno al manufatto una durata di almeno 50 anni. È lungo circa 91 metri e verso il Centro Guida Sicura è completato da una rotatoria che consente il collegamento in varie direzioni.
 Soddisfazione ha espresso anche il presidente Durnwalder, ricordando poi che collegherà discarica e Centro Guida Sicura. A tale proposito ha anche aggiunto che il costo del Centro è passato dai 22 milioni di euro iniziali a 15 milioni. Durnwalder ha poi ringraziato il Comune di Vadena per la collaborazione. «Verso Vadena abbiano una cautela particolare - ha aggiunto il presidente - perché ne conosciamo i problemi, in particolare legati ai collegamenti. Per queste necessità siamo sempre disponibili a parlarne, anche con Laives e Bronzolo, per trovare gli accordi».
 Le parole di Durnwalder non potevano che fare piacere al sindaco di Vadena Alessandro Beati che infatti ha ricambiato, dicendo che l’impatto ambientale del ponte è contenuto e che esso rappresenta idealmente l’unione di Vadena con il resto del territorio provinciale.
 «Colgo l’occasione per segnalare anche la situazione di pericolo presso il ponte di Vadena, dove la ciclabile provinciale passa da una riva all’altra - ha aggiunto Beati - e ogni giorno lì si sfiora l’incidente. La collaborazione con la Provincia è presente come non mai, credo anche in relazione al nuovo vento politico che si respira nel nostro Comune da un paio d’anni a questa parte».
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martedì, 28 agosto 2007

Alto Adige 28 AGOSTO 2007
L’inaugurazione del nuovo ponte
 VADENA. Questa mattina alle 11 ci sarà l’inaugurazione ufficiale del nuovo ponte sull’Adige realizzato dalla Provincia all’altezza del nuovo centro per la giuda sicura e la discarica Ischia Frizzi. Per l’occasione saranno presenti anche il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder e l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner. Il nuovo ponte ha dimensioni ben più generose di quello in ferro che finora è servito da collegamento per la discarica ed è dotato anche di una pista ciclabile che nelle intenzioni, dovrebbe servire per collegare l’argine sinistro dell’Adige (quello verso Laives) alla pista ciclabile provinciale che porta a Bolzano ed in Bassa Atesina e che corre sulla sponda opposta del fiume. (b.c.)
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domenica, 26 agosto 2007
Contributi per una storia della rete ciclabile in Alto Adige

Nella Provincia di Bolzano soltanto negli anni ‘80 la bici è diventata una tematica importante: il “Carnevale in bici” organizzato per la prima volta nel 1984 ha cercato di sensibilizzare la popolazione all’uso della bici, in quanto fino ad allora esistevano soltanto brevi tratti ciclabili nelle città di Bolzano e Merano. Due anni dopo nell’ambito della nuova fiera del tempo libero, il VKE ha presentato 2 progetti per una vera e propria pista che soltanto nel 2003 è diventata realtà: la ciclabile Bolzano-Salorno sull’argine del fiume Adige e la ciclabile verso l’Oltradige sull’ ex-tracciato ferroviario. Infatti nel 1987, tra il Genio Civile e il VKE, venne firmata una disciplinare per l’utilizzo dell’ argine. Anche l’inserimento del tracciato nei Piani Urbanistici Comunali avvenne poco dopo. Nel frattempo è nato a Bolzano il noleggio bici gestito, da allora, dal Comune stesso.


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sabato, 25 agosto 2007
Alto Adige 25 AGOSTO 2007
Fitta la rete di piste ciclabili in Alto Adige.
Soddisfatta la voglia di pedalare

 BOLZANO. Chi ama pedalare ha solo l’imbarazzo della scelta nella fitta rete di ciclabili che è stata realizzata in provincia di Bolzano. Ogni vallata ha la sua pista; dove non è stata ancora realizzata (come in Alta Badia, per esempio) vengono proposti degli itinerari (su sentieri ben curati) da affrontare in sella alla mountain bike nel cuore di una natura ovunque straordinaria.
 Si pedala ovunque, in Alto Adige grazie ad una rete di ciclabili comoda e funnzionale.
 In alta Pusteria, per esempio si va da Monguelfo fino a San Candido per proseguire poi fino a Lienz in Austria. Con possibilità di allungare, pedalando, il percorso fino alle porte di Brunico, sfruttando anche delle strade che non sono proprio delle «ciclabili» ma senza autovetture. Cartelli, da Monguelfo fino alla cittadina dell’Osttirol, indicano il percorso da seguire per arrivare in Austria ma anche per eventuali deviazioni (per esempio Cortina) che sono possibili zona. In bici dunque, da Monguelfo fino a Lienz, lungo la pista ciclabile, tenendo conto che in quasi tutti i paesi vi sono dei punti-noleggio di biciclette. I chilometri pusteresi, quindi fino al confine di Prato alla Drava, presentano tratti in leggera pendenza dove i meno allenati sono costretti a sbuffare un po’ più del previsto. Ma l’impegno non è certo impossibile. Qualche rampa va «domata» anche fra San Candido e Prato alla Drava ma non c’è bisogno di scendere di sella: si tratta di salite comunque di poche centinaia di metri. Da Prato alla Drava fino a Lienz - salvo brevissimi tratti in pianura - sono poco più di 40 chilometri in discesa, a volti anche ripida.
 In val d’Isarco la rete di ciclabili è adeguata alle esigenze di chi ama pedalare. Si sta dimostrando funzionale anche il collegamento verso la Pusteria ed in particolare a Vandoies: i ciclisti possono servirsi anche del servizio di trasporto delle bici sul treno.
 In Venosta la ferrovia fra Merano e Malles è subito diventata un polo di attrazione. I moderni convogli consentono di viaggiare in maniera confortevole, di fare la spola fra tutti i paesi e, soprattutto, grazie anche al noleggio presso le stazioni, propongono l’abbinata treno+bici che diventa una splendida opportunità di trascorrere una giornata in maniera alternativa, scegliendo lunghezza dei percorsi e difficoltà dei tracciati, potendo persino noleggiare la bici in una stazione e lasciarla in un’altra.
 Nel Meranese prosgue - con qualche interruzione soprattutto in città - la rete delle ciclabili. Ma basta fare qualche chilometro sulla statale per Bolzano che a Postal (all’altezza della stazione dei treni) si può imboccare la pista che porta, lungo l’Adige, fino a Bolzano con comode uscite all’altezza dei vari paesi. Alle porte del capoluogo altoatesino - facile il collegamento - si puà imboccare la ciclabile in direzione di Appiano e quindi del lago di Caldaro che si costeggia, in bici, anche sulla sponda est.
 La Bassa Atesina è attraversata tutta dalla pista che collega, sempre a fianco del fiume Adige, Bolzano a Salorno con possibilità quindi di raggiungere anche il Trentino e quindi - per i più allenati - il lago di Garda. Carenti sono ancora, in Bassa, i collegamenti fra la ciclabile ed i vari paesi: bisogna pedalare su alcune strade molto trafficate. Ma i progetti sono pronti, da tempo, per eliminare anche questi nèi. In sella dunque: i tracciati non mancano...

OCCHIO AI SEGNALI
 Bici e trattori sulle piste ciclabili: un abbinamento decisamente pericoloso ma, per certi aspetti, quasi inevitabile almeno per certi tratti che si trovano a ridosso dei frutteti. Una situazione - quella del passaggio abbinato di mezzi agricolo e di biciclette - che si verifica su questi tutte le ciclabili altoatesine dove vi sono tratti «promiscui» per la presenza di frutteti al limitare proprio della pista, frutteti che in questo periodo sono molto frequentati dai contadini. Ovunque la segnaletica è stata opportunamente sistemata ed è chiara. Bisogna però osservarla sia da parte dei contadini che da parte dei ciclisti. Meglio dunque alzare la testa e controllare con attenzione soprattutto quando si pedala a fianco dei frutteti.

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mercoledì, 22 agosto 2007
Alto Adige 22 AGOSTO 2007
Solo per donne, corso per andare in bicicletta
 BOLZANO. Facile come andare in bicicletta. Non è vero. Il Comune ha deciso di finanziare un corso, riservato a sole donne, per imparare a guidare la bici. La giunta comunale ha approvato ieri il finanziamento di 8000 mila euro per l’associazione Effe, che promuoverà le lezioni. In giunta, ammette il sindaco, sono fioccate battute tra i colleghi maschi: «Sì, corso solo per donne. Si presume che i maschi siano capaci di andare in bicicletta dalla nascita». Prova a spiegare invece il senso dell’iniziativa l’assessore Patrizia Trincanato. Il corso di bicicletta vuole offrire un «piccoclo strumento di autonomia in più». Le destinatarie, si intuisce subito, non sono soltanto le (poche) donne bolzanine che per qualche motivo non hanno imparato da bambine e vogliono approfittare della rete di ciclabili. «Prosegue il progetto con le donne straniere», spiega Patrizia Trincanato, «La maggior parte di loro non sa andare in bicicletta, è ovvio. E’ bello offrire loro questo pezzetto di autonomia».
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mercoledì, 22 agosto 2007

Alto Adige 22 AGOSTO 2007
Usare la bicicletta?

domenica, 27 luglio 2008


Il tunnel garantisce sicurezza ai ciclisti sulla Strada del Vino


di Ezio Danieli
Alto Adige 26 LUGLIO 2008

 APPIANO/NALLES. È la stagione (anche) delle biciclette. E per chi ama pedalare - a proposito: è un vero trend il turismo sulle due ruote - vi sono due importanti novità: 1) i ciclisti possono transitare sotto il tunnel, realizzato apposta per loro all’incrocio di via Stazione ad Appiano con conseguenti meno rischi sulla trafficatissima Strada del Vino; 2) è stato completato il tratto di ciclabile (è anche marciapiede) fra il ponte sull’Adige di Vilpiano e l’abitato di Nalles.
 Sono due - in Bassa Atesina, in Oltradige e nella valle dell’Adige - le piste ciclabili principali: quella che da Bolzano porta fino a Salorno (e quindi va oltre nel Trentino) e quella che dal capoluogo altoatesino sale fino a Malles Venosta attraversando Merano (con alcuni tratti che sono ancora da completare). Nei pressi di Ponte Adige c’è la possibilità di collegarsi con la ciclabile che sale verso Appiano e che prosegue quindi per Caldaro con deviazioni (interessanti anche per gli agonisti) sia per il passo Mendola che in direzione di Ora e conseguente allacciamento alla pista principale lungo l’argine dell’Adige. Le due novità ricordate - il sottopasso all’incrocio di via Stazione ad Appiano ed il tratto fra Vilpiano e Nalles - sono significative anche e soprattutto per la sicurezza di chi pedala visto che le strade su cui insistono (soprattutto quella del Vino) sono caratterizzate da un traffico intenso e, spesso, anche pericoloso.
 La voglia di pedalare - come s’è detto - è diventata negli anni anche un trend turistico: «Il 15% dei nostri ospiti usa la bici e un ulteriore 7% vorrebbe farlo», sostiene il direttore di Alto Adige Marketing, Christof Engl. Aggiunge Walter Meister, presidente dell’Unione albergatori: «Considero il cicloturismo come una nicchia di mercato molto interessante». Vi sono alberghi e agenzie di viaggio specializzate, come la Sportler HikBik di Markus Braun e sempre più persone sono alla ricerca di questo tipo di vacanza attiva.
 Il cicloturismo ormai è una tendenza. La conferma arriva, come detto, dal direttore di Alto Adige Marketing Christof Engl sulla base di un sondaggio tra i turisti che vengono in Alto Adige. «Altri dati: lungo la Merano-Malles - prosegue Engl - si possono noleggiare un migliaio di bici e la media è di 560 bici usate ogni giorno. Se in passato l’Alto Adige era soprattutto una terra di mountain-biker, oggi abbiamo anche un’offerta adeguata su strada». E questo grazie anche allo sforzo compiuto dalla Provincia che negli ultimi anni ha stanziato diversi milioni di euro per allargare la rete di piste ciclabili. A favorire la voglia di pedalare anche da parte dei meno allenati, c’è anche il servizio di trasporto delle bici sui treni «regionali»: funziona molto bene sulla tratta da Bolzano a Malles Venosta mentre presenta qualche neo fra Bolzano e Salorno dove alcune stazioni ferroviarie sono distanti dalla ciclabile lungo l’Adige. A complicare la situazione anche il fatto che alcuni convogli «regionali» saltano determinate stazioni creando quindi un po’ di confusione anche fra i ciclisti che vogliono tornare in carrozza dopo la pedalata.




Da Ora a San Lugano dove correva il trenino


Fase pre-progettuale

 ORA. Mancano ancora i finanziamenti ed inoltre la priorità - sia della Provincia che della Comunità comprensoriale - è di perfezionare e completare la rete ciclabile esistente. Ma i passi in avanti si stanno comunque facendo per la pista che da Ora porterà fino a passo San Lugano sfruttando, in larga parte, l’ex tracciato del mitico trenino che saliva in val di Fiemme. La fase attuale è di pre-progettazione: si lavora sulla base del progetto di massima che ha già avuto, da un paio d’anni, il benestare della Provincia. La ciclabile sarà lunga una ventina di chilometri.

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venerdì, 04 luglio 2008



Fra la città e Vadena sarà solo per pedoni e ciclisti

Sottopasso: il progetto è all’esame dei tecnici
Alto Adige, 04 LUGLIO 2008

 LAIVES. All’inizio della prossima settimana i tecnici provinciali che seguono i corsi d’acqua dovrebbero esprimere un giudizio in merito al progetto preliminare di sottopasso pedociclabile tra Laives e Vadena. Il passaggio infatti, oltre alla ferrovia, dovrà superare un corso d’acqua che fiancheggia i binari. Nel frattempo è stato anche approvato dalla giunta comunale il progetto preliminare per quest’opera e la previsione di spesa si aggira sul milione di euro. Lo ha predisposto lo studio Bergmeister di Varna e, come detto, si tratterà di passare sotto i binari della ferrovia, in fondo a via Vadena, per realizzare il collegamento pedociclabile che ancora manca da quando, un anno fa circa, venne definitivamente chiuso il passaggio a livello. A tutt’oggi chi da Vadena vuole raggiungere Laives e viceversa in bicicletta o a piedi, lo può fare soltanto passando lungo via Dogana a Bronzolo. (b.c.)
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sabato, 28 giugno 2008


Riaprono 2 alberghi «Ma il turismo è poco considerato»
Martinelli: solo il sindaco è sensibile. Disagi per gli ospiti ciclisti
di Ezio Danieli
Alto Adige 27 GIUGNO 2008

 LAIVES. Due nuovi alberghi - Al Moro e l’Alpenrose a San Giacomo - stanno per riaprire i battenti con conseguente aumento dei posti letto a disposizione. È la conferma che il ruolo del turismo in città è importante anche se la giunta comunale (ad esclusione del sindaco Polonioli) non sembra ancora averlo compreso con sufficiente attenzione. Lo sottolinea, con rammarico, Mario Martinelli presidente dell’associazione turistica di Laives, Bronzolo e Vadena.
 I pernottamenti, nel compresorio servito dall’associazione turistica, sono 260 mila ogni anno. Calcolando una media di 50 euro a persone si ottiene una cifra che da sola fa capire, facilmente, l’importanza economica del turismo. «Eppure - dice Mario Martinelli - è evidente l’inadeguato interesse da parte dell’amministrazione civica nei confronti del ruolo del turismo. Devo sottolineare, con un senso di gratitudine, che il sindaco Polonioli ha dimostrato attenzione verso le esigenze del nostro settore, a differenza del resto della giunta civica dove troppi rappresentanti continuano a privilegiare gli agricoltori». Martinelli sottolinea alcuni nèi: «Intanto il mancato collegamento con la pista ciclabile lungo l’Adige. Abbiamo cercato in tutti i modi, con pressioni (accolte con attenzione) anche in Provincia, di sbloccare una situazione assurda. Niente da fare. La conseguenza è che gli ospiti amanti della bicicletta (e sono in costante aumento) preferiscono scegliere altre località visto che Laives non è neppure inserita nei depliant che indicano i percorsi ciclabili». Martinelli prende in considerazione anche i problemi causati dal mancato collegamento diretto da e per il Safety Park, il nuovo centro guida sicura realizzato a Vadena: «È una struttura importante anche dal punto di vista turistico - dice il presidente dell’Apt - e lo sarà ancora di più quando aumenteranno gli utenti non locali. Ma i vantaggi, per arrivi e pernottamenti, saranno soltanto per Bolzano e per l’Oltradige. Il tutto perchè da sud - e quindi da Laives, da Bronzolo, da Vadena e dalla parte est del lago di Caldaro - per arrivare al Safety Park bisogna per forza di cose fare un giro vizioso, in parte sulla trafficatissima statale. Abbiamo fatto presente i disagi alla Provincia che ne ha preso atto, sottolineando però che tocca ai Comuni (Laives e Vadena in particolare) concedere il benestare ad un accesso da sud».
 Il presidente dell’associazione turistica - rimarcando i dati sempre positivi delle stagioni per quanto riguarda sia gli arrivi che le presenze - ribadisce dunque il concetto di fondo: «Il ruolo del turismo, sia a Laives che a Bronzolo e Vadena, è importante anche e soprattutto dal punto di vista economico, indotto compreso ovviamente. Ma non viene sostenuto, e quindi valorizzato, dalle amministrazioni comunali. Un cambiamento di mentalità, in tal senso, sarebbe utile visto che il settore è in costante crescita».
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martedì, 10 giugno 2008


«Rete di ciclabili verso la Galizia»
Polonioli: stiamo pensando alla viabilità alternativa
Alto Adige, 10 GIUGNO 2008
BRUNO CANALI


 LAIVES. «Tutte le ciclabili porteranno alla zona sportiva Galizia». Potrebbe essere questo il leitmotiv che ispira l’amministrazione comunale per quanto riguarda il settore ciclabili: lo dice il sindaco Polonioli, spiegando che «l’attenzione del Comune per questo obiettivo non è venuta meno, anche se in questo momento proprio per la Galizia sono in ballo altri progetti molto importanti».
  «Certamente siamo concentrati sul grande progetto che vedrà arrivare in zona sportiva Galizia la cittadella del Fc Alto Adige e probabilmente il velodromo coperto - spiega Polonioli - ma questo non ci ruba energie economiche e determinazione per portare avanti anche il discorso delle piste ciclabili. Occorre mettere a punto una rete e il nostro fine ultimo sarà anche quello di riuscire a far raggiungere la zona sportiva Galizia in bicicletta da ogni angolo del territorio comunale». Così il sindaco ribatte alle critiche secondo le quali l’amministrazione si starebbe concentrando sulle grandi opere senza però pensare alle esigenze più quotidiane dei cittadini: a partire, appunto, dalle rete di ciclabili.
 Secondo il sindaco sono due sono attualmente i progetti sul tavolo della giunta: quello relativo alla riqualificazione urbana di San Giacomo e quello, sempre per San Giacomo, che prevederebbe l’allungamento della pista pedociclabile esistente tra via Maso Hilber e la zona sportiva «Grizzly» verso sud. «“Per quanto riguarda quest’ultima - prosegue - tanta gente ci ha chiesto di allungarla fino a via Pascoli ed è ciò che contiamo di fare appena possibile. Invece per il progetto di riqualificazione di San Giacomo tutto è pronto per dare il via al primo lotto. Proprio giovedì scade il termine per le osservazioni relative agli espropri e a settembre inizieremo con l’intervento concreto, per terminarlo nel 2009». Altro tratto in direzione della Galizia sarà quello da Pineta: nel progetto di trasformazione del terreno tra statale e nuova variante è anche inserito un ponte pedociclabile che dovrà collegare il tracciato verso la zona Galizia. Per completare idealmente questa rete, mancherebbe solo una ciclabile da via Stazione verso l’argine dell’Adige.
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domenica, 08 giugno 2008


Passi avanti per la riqualificazione urbana di S. Giacomo
Statale, espropri più vicini
Alto Adige, 08 GIUGNO 2008

LAIVES.
La fase preliminare degli espropri di terreno lungo la statale 12 a sud di San Giacomo ha contribuito molto al rallentamento della procedura che accompagna il progetto di riqualificazione urbana dell’abitato. Adesso finalmente anche questo scoglio sta per essere superato. Giovedì infatti scade il termine entro il quale gli interessati possono presentare osservazioni relative a tali espropri. Passato giovedì si preparerà ciò che serve per realizzare il primo lotto da via Pascoli fino all’incrocio di via Anton Thaler, dove ci sarà una rotonda. La ciclabile correrà lungo il lato est della statale fino alle porte di S. Giacomo.
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domenica, 08 giugno 2008


Passi avanti per la riqualificazione urbana di S. Giacomo

Statale, espropri più vicini
Alto Adige, 08 GIUGNO 2008


 LAIVES. La fase preliminare degli espropri di terreno lungo la statale 12 a sud di San Giacomo ha contribuito molto al rallentamento della procedura che accompagna il progetto di riqualificazione urbana dell’abitato. Adesso finalmente anche questo scoglio sta per essere superato. Giovedì infatti scade il termine entro il quale gli interessati possono presentare osservazioni relative a tali espropri. Passato giovedì si preparerà ciò che serve per realizzare il primo lotto da via Pascoli fino all’incrocio di via Anton Thaler, dove ci sarà una rotonda. La ciclabile correrà lungo il lato est della statale fino alle porte di S. Giacomo.

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sabato, 07 giugno 2008




Residenti contrari alla creazione di una pista pedociclabile
Alto Adige, 07 GIUGNO 2008

 LAIVES. I residenti di via Vadena e i contadini che hanno appezzamenti in quella zona non sono molto entusiasti della decisione presa dall’amministrazione pubblica di trasformare proprio via Vadena in una pista pedociclabile. Finora era un senso unico in direzione di via Diaz, ma con la chiusura del passaggio a livello ferroviario la sua importanza è di molto calata: ciò nonostante restano le campagne e e alcune abitazioni, il che significa che residenti e contadini dovranno fare un altro giro, cosa che sta suscitando diversi malumori.
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mercoledì, 04 giugno 2008




«Grandi opere: cittadini sempre snobbati»

Grasso (Prc) all’attacco. «Decisioni imposte solo dall’alto»

 LAIVES. «Le decisioni che contano e che vanno ad incidere sulla qualità di vita della popolazione e sul futuro del nostro territorio vengono ormai prese tutte sulla testa dei cittadini per i quali, ben che vada, vengono organizzate di tanto in tanto delle serate informative a scelte già effettuate». L’attacco arriva da Rosario Grasso, consigliere comunale di Prc, e prende spunto dagli ultimi eventi: «Dalle tratte d’accesso in galleria al centro di guida sicura - afferma -, dall’ampliamento dell’aeroporto alla costruzione di un mega-inceneritore, le decisioni vengono prese senza mai consultare i cittadini e basandosi quasi esclusivamente su criteri economici». L’ultimo esempio, dice Grasso, riguarda il velodromo: «Oggi si procede in perfetta solitudine alla realizzazione di una cittadella dello sport cui a breve si potrebbe aggiungere un velodromo di cui sicuramente ogni abitante del Comune sente la mancanza... Peccato che per raggiungerlo rischierà di esser più volte investito data la mancanza a tutt’oggi di una rete ciclabile degna di questo nome».
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lunedì, 02 giugno 2008




Le decisioni che contano e che vanno ad incidere sulla qualità di vita della popolazione e sul futuro del nostro territorio vengono ormai prese tutte sulla testa dei cittadini per i quali, ben che vada, vengono organizzate di tanto in tanto delle serate informative a scelte già effettuate. Infatti, nonostante i proclami su trasparenza e partecipazione, ci si guarda bene dal coinvolgere gli abitanti, secondo la massima, più volte riaffermata, che essendo essi direttamente interessati non avrebbero la necessaria lucidità per prendere le giuste decisioni.
Gli esempi sono numerosi e vanno dalle tratte d’accesso in galleria, al centro di guida sicura, dall’ampliamento dell’aeroporto alla costruzione di un mega-inceneritore, ma, al di là di questo aspetto che riguarda la coerenza tra programmi ed agire concreto, è grave che le decisioni vengano prese quasi esclusivamente in base a criteri economici o di quadratura del bilancio, al prestigio che può dare quella determinata opera, e quasi sempre, a ben guardare, in ossequio ai voleri della provincia, in un gioco delle parti poi non tanto nascosto.
Gli interessi reali dei cittadini, la considerazione se quella struttura sia o meno al loro servizio, se sará causa di disturbo, di inquinamento, di aumento del traffico, se serve realmente ai residenti e alle associazioni presenti sul proprio territorio, se causerá un deprezzamento delle abitazioni limitrofe, se porterà insomma dei reali benefici, è l’ultima delle preoccupazioni dei nostri amministratori.
E cosí oggi si procede in perfetta solitudine alla realizzazione di una cittadella dello sport a cui a breve si potrebbe aggiungere un velodromo di cui sicuramente ogni abitante del comune sente la mancanza. Peccato che per raggiungerlo rischierá di esser piú volte investito data la mancanza di una rete ciclabile degna di questo nome e praticamente ferma alla situazione di inizio mandato.
Se davvero all’interno della maggioranza vi è ancora qualcuno che crede nell’opportunità del coinvolgimento dei cittadini, si convochino delle assemblee e si discutano preventivamente con loro le grandi questioni dello sviluppo urbanistico della nostra comunità dando realizzazione concreta agli impegni assunti con gli elettori.

Rifondazione Comunista – Laives
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giovedì, 29 maggio 2008




I segreti per riparare i guasti della bicicletta
Alto Adige, 29 MAGGIO 2008

 BOLZANO. Bicicletta in panne? Non c’è problema, arriva un corso per riuscire a rimanere sempre in sella. Venerdì 6 giugno il quartiere Gries - San Quirino organizza il corso “Bici in panne”, per adulti, in collaborazione con l’associazione AlpBike. Due tecnici qualificati forniranno consigli su: regolazione e accessori della bicicletta; uso corretto del cambio; sostituzione e riparazione di camera d’aria, copertone e catena; trucchi e astuzie per riuscire a tornare a casa. Il corso è gratuito si svolgerà nel cortile della Scuola media Archimede in via Duca d’Aosta 4, dalle ore 15.45 alle 18.45. Per informazioni e adesioni (massimo 15 persone) rivolgersi in sede al centro civico, telefono 0471 - 285836.
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lunedì, 19 maggio 2008




Prolungamento ciclabile di via Maso Hilber

Apprendiamo con estremo interesse la volontà del sindaco Polonioli a proporre e discutere in giunta comunale un prolungamento della breve ciclabile di via Maso Hilber ed i campi da tennis. Sicuramente rappresenta una percorrenza utile e sicura per raggiungere la via Manzoni e quindi la strada che percorre il perimetro dell'aeroporto.
Molte persone, già ora , passeggiano da San Giacomo finoal circolo di equitazione percorrendo parzialmente il marciapiede sulla statale 12 fino a via Manzoni. E' chiaro che un attraversamento all'interno della statale e fra i frutteti è sicuramente molto meglio.
L'unico problema sembra sia la parte economica per gli espropri.
Noi del Centro Attenzione Permanente siamo certamente favorevoli al progetto, ma dobbiamo capire se questa nuova prospettiva va ad inficiare quanto in questi anni ci è stato promesso: la ciclabile già progettata, già presentata alla popolazione, ci è stato detto anche finaziata, ovvero quel tratto di ciclabile sulla statale 12 che da Via Pascoli va fino a San Giacomo facente parte di quel progetto più completo che deve unire Laives a Bolzano.
Siamo preoccupati perchè questo progetto, se ancora valido, risulta essere in grande ritardo ed anche in questo caso si tratta ancora di espropri che dovrebbero essere stati conclusi da un pezzo, ma di inizio lavori ancora non si parla.
Siamo impensieriti perchè altri progetti di ciclabili nel comune di Laives sono costantemente motivi di discussione, progetti con percorsi mutilati che diventano impossibili nella loro realizzazione solo per mancanza di capacità collaborativa fra i comuni interessati dai tracciati.
E' penoso vedere amministrazioni attendere “la mano”, meglio, l'imposizione della Provincia, attendista pure lei in questo groviglio di veti.
Il timore di tutte queste incertezze crea solo tormenti e fastidi, e purtroppo ancora oggi non abbiamo capito se la ciclabile promessa avrà presto il suo avvio.
I quattrini, ci hanno sempre detto, “ci sono” e l'onorabilità verso i cittadini?

Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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domenica, 18 maggio 2008




Proteste a raffica di chi ha voglia di pedalare fra la pista ciclabile lungo l’Adige e la zona della stazione ferroviaria


                                                                    
I ciclisti con un ostacolo insuperabile
Alto Adige, 18 MAGGIO 2008



 LAIVES. Una gita in bicicletta lungo la ciclabile provinciale e poi magari un buon gelato, presso il bar gelateria della Stazione di Laives, che dalla pista ciclabile dista poche centinaia di metri. «Ma rischiano invece di diventare un ostacolo insormontabile - dice Daniela, della gelateria - perché sappiamo le resistenze che ci sono per lasciar passare le biciclette lungo la stradina della zona Cervo».
 Intanto il cancello è aperto, ma c’è comunque il segnale di divieto di transito per i non residenti. «Effettivamente arriva qui da noi tanta gente del circondario ed anche turisti di passaggio, che ci chiedono come fare per ritornare, da via Stazione, la ciclabile provinciale sull’argine dell’Adige. Stando alla segnaletica e ai divieti - continua Daniela - non rimane altro da fare che un ampio giro, passando anche lungo un tratto di statale 12, dalla periferia sud di Laives fino a Bronzolo e quindi da lì verso il ponte di Vadena. Da una parte si fa campagna di sensibilizzazione per l’uso della bicicletta ma dall’altra si trovano ancora situazioni come quella di via Cervo che certamente è strada privata, ma dove, con un po’ di buona volontà si potrebbero far passare le biciclette (intanto qualcuno passa tacitamente) dato che ci troviamo davanti al diniego di pochi rispetto alla richiesta di tanti».

 I contadini proprietari della stradina giustificano il loro diniego a far transitare i non residenti con la necessità di garantire un minimo di sicurezza durante il lavoro in campagna, con i trattori che entrano ed escono dai filari e rischiano così di investire qualcuno data la scarsa visibilità. Di soluzioni finora non se ne parla, primo perché in realtà la stradina Cervo è sul territorio comunale di Vadena e toccherebbe semmai a quell’amministrazione procedere; secondo, perché, a quanto pare, nemmeno la Provincia intende imporsi e questo nonostante abbia già previsto il raccordo ciclabile con la costruzione del nuovo ponte sull’Adige in direzione del centro guida sicura.
 Anche gli albergatori del circondario spingono in favore del collegamento ciclabile tra via Stazione e l’argine dell’Adige e questo confronto tra contadini e operatori economici si è anche trasferito in seno alla Svp comunale, provocando qualche tensione ma nessun risultato palese. La Provincia, proprio in virtù dell’interesse sovracomunale del collegamento ciclabile attraverso la zona Cervo, avrebbe autorità e strumenti legislativi per intervenire ma fin qui sta nicchiando.
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giovedì, 15 maggio 2008


Ciclabile, opportuno allungarla
San Giacomo: sono numerose le richieste. D’accordo anche il sindaco
Alto Adige, 15 MAGGIO 2008

 LAIVES. La pista ciclabile di San Giacomo, tra via Maso Hilber e la zona dei campi da tennis, è lunga solo qualche centinaio di metri, un “assaggio” insomma, ma che viene costantemente utilizzata da tantissima gente.
 «È vero - spiega il sindaco Giovanni Polonioli - tant’è che in molti chiedono se sia possibile qualche cosa di più. Mi sono quindi orientato verso il prolungamento della pista, così da arrivare fino a via Manzoni, che si trova qualche centinaio di metri più a sud della zona sportiva. In questa maniera si potrebbe avere un bel percorso che oltre ad essere più lungo e immerso nella campagna, diventerebbe interessante proprio per unire via Manzoni a via Maso Hilber, dove ci sono le scuole di San Giacomo».
 Il sindaco insomma ci crede e garantisce che cercherà di arrivare alla concretizzazione di questa ipotesi. Tutto sommato non dovrebbe essere un grande problema, a parte i soldi necessari per gli espropri. Della questione se ne parlerà appena possibile anche a livello di giunta per vedere se vi siano i margini entro i quali intervenire in tempi ragionevoli. Sarebbe un progetto approvato da tutta la comunità di San Giacomo. (b.c.)
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domenica, 11 maggio 2008


IN BICI  Da Bolzano a Salorno 

Una ciclabile da sogno

Corriere dell'Alto Adige  2008-05-11

Bolzano, Laives, Bronzolo, Ora, Egna, Termeno, Salorno: sono ben sei i comuni che si attraversano lungo i 40 chilometri della pista ciclabile Bolzano-Salorno. Il dislivello è inesistente, fatta eccezione per qualche cavalcavia. Numerosi in punti d'appoggio inclusa la presenza di due bici-grill, graziose casette di legno situate ai bordi della ciclabile.
Dal centro di Bolzano, gli accessi alla ciclabile sono molti e ben segnalati. È sufficiente spingersi verso il fiume e non appena ci si trova a costeggiarlo sarà facile trovare il percorso riservato alle biciclette. Prendendo in direzione sud, si comincia a pedalare tra aiuole ben curate e siepi in fiore fino a uscire dalla città.
L'itinerario si sposta man mano verso la sponda ovest della valle dell'Adige seguendo la destra orografica del fiume. Dopo 8 chilometri circa si incontra l'abitato di Laives. Con altrettanti si giunge a Ora e con altri 5 si incontra Egna. Per Salorno, quindi, mancano altri 19 chilometri che si percorrono spostandosi da un ponte all'altro sul fiume Adige senza mai incontrare un attraversamento stradale. L'assenza di dislivello rende la gita facile.
Ma non per tutti. Una distanza totale di 80 chilometri richiede pur sempre un certo allenamento e almeno mezza giornata sulla sella.
AdB Agevole
Percorso in piano ma sviluppato su 80 chilometri
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giovedì, 24 aprile 2008




Pedociclabile in via Vadena
Sopralluogo ieri in vista del sottopasso ferroviario
Alto Adige, 24 APRILE 2008

 LAIVES. Sopralluogo ieri da parte del vicesindaco Georg Forti e del comandante della polizia municipale, Sergio Codato, in via Vadena e via Armando Diaz, alla periferia sud dell’abitato. «Abbiamo verificato come si dovrà procedere con il progetto di trasformazione del tratto di via Vadena attualmente a senso unico - dice Forti -. Vogliamo che diventi una pista pedociclabile, dove potranno transitare esclusivamente le automobili dei residenti. Abbiamo visto che si può fare e quindi adesso si tratterà di allestire la segnaletica, verticale ed orizzontale lungo quel tratto di strada».
 La trasformazione di via Vadena è in prospettiva legata alla costruzione del sottopasso pedociclabile sotto la linea ferroviaria del Brennero, all’altezza del passaggio a livello ormai chiuso da tempo. In questo caso si stanno mettendo a punto gli ultimi aspetti burocratici e poi la procedura dovrebbe iniziare. Così, una volta pronto il sottopasso ferroviario per pedoni e ciclisti, chi dovrà andare o venire da Vadena potrà entrare in città direttamente da via Vadena fino all’incrocio con la statale 12 senza correre troppi rischi a causa delle automobili in transito. (b.c.)
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lunedì, 21 aprile 2008




Ciclabile, servono i collegamenti
Il pressing è tornato insistente anche durante l’assemblea dell’associazione turistica di Lavis, Bronzolo e Vadena
Il presidente: subito accordo per transitare in zona Cervo
Alto Adige, 20 APRILE 2008



 LAIVES. La questione dei collegamenti ciclabili tra la pista provinciale che scorre lungo l’Adige e i centri abitati, in particolare Laives, è stata al centro di una discussione anche durante l’assemblea dell’Associazione turistica di Laives, Bronzolo e Vadena. Il tema sta a cuore agli operatori turistici perché proprio il turismo su due ruote è in forte crescita e fioccano le richieste di adeguati servizi.
 «Gli operatori turistici del circondario insistono per avere i collegamenti ciclabili previsti - spiega il presidente dell’Associazione turistica, Mario Martinelli - in particolare quella verso via Vadena e quella in direzione del ponte per il centro Guida Sicura, dove un tratto di ciclabile è già stata predisposta dalla Provincia». Martinelli dice di essersi accordato con i vice sindaci di Laives e Vadena (sul territorio di quest’ultimo comune si trova la zona Cervo) per organizzare un incontro con i proprietari della stradina Cervo in maniera da verificare se si possa trovare un accordo che consenta l’utilizzo come ciclabile del tracciato esistente tra via Stazione e l’argine del fiume Adige.

 «Lì la questione è stata bloccata dai contadini come sappiamo - continua Martinelli - che accampano motivi di sicurezza. Però bisognerà che le amministrazioni comunali trovino un accordo per poter passare sulla strada in zona Cervo, la direttrice più logica per chi, in bicicletta, da Laives vuole raggiungere rapidamente la pista ciclabile provinciale lungo l’Adige. Sappiamo anche che la Provincia il prossimo anno finanzierà i collegamenti ciclabili sovracomunali, quelli per intenderci tra i centri abitati e la pista provinciale. Per quell’appuntamento bisognerà essere pronti con i progetti se si vorranno sfruttare in pieno i finanziamenti, altrimenti se li si costruirà in una fase successiva, a pagare dovrà essere inevitabilmente il Comune. Noi di questo abbiamo parlato a più riprese e contiamo di riproporlo anche ai proprietari della zona Cervo, sperando di riuscire a sbloccare la situazione. Per quanto riguarda invece il collegamento lungo via Vadena, dove da tempo è stato chiuso il passaggio a livello, abbiamo la promessa del vice sindaco Georg Forti, che entro quest’anno i lavori per la costruzione del sottopasso pedociclabile dovrebbero iniziare e che mancano solo gli ultimi dettagli».
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venerdì, 11 aprile 2008




Niente ciclabile in via Valier, si farà verso la ex Amonn
In consiglio non passa l’ipotesi approvata in commissione urbanistica. Il sindaco: bisogna aspettare la Provincia
GIOVEDÌ, 10 APRILE 2008

 LAIVES. L’avere votato una soluzione in commissione urbanistica e poi l’aver portato un’ipotesi diversa in consiglio ha provocato una lunga discussione tra giunta e opposizione. L’oggetto del contendere è la realizzazione di una pista ciclabile lungo il lato nord di via Max Valier, nel cuore di San Giacomo. L’ipotesi iniziale, osteggiata dai proprietari del terreno entro il quale per un tratto la ciclabile avrebbe dovuto passare, era quella di costruirla appunto lungo il lato nord della strada. In commissione urbanistica, vista anche la bocciatura dei privati, si pensava di stringere la strada da 6 a 3,5 metri per fare posto alla ciclabile. Sarebbe stata una scelta infausta perché da là passano tante macchine del centro residenziale Garden Villane e poi ci sono i parcheggi e gli accessi ai garage interrati. Alla fine, in consiglio comunale, ha prevalso la soluzione più ragionevole, vale a dire l’abbandono del progetto lungo via Max Valier, per realizzarla in futuro a cavallo tra la zona Garden Village e la ex Amonn che verrà a sua volta inurbata con nuovi appartamenti.
 «La ciclabile dovrà essere approvata solo dopo il via libera al piano di attuazione della zona ex Amonn - ha detto il sindaco Polonioli - e a sua volta la Provincia deciderà dove costruire il sottopasso ferroviario per far passare la ciclabile in direzione dell’aeroporto di San Giacomo». Perché non si sia optato per una variazione urbanistica lo ha spiegato lo stesso sindaco: «Avrebbe significato allungare i tempi di 6 o 8 mesi, mentre congelando tutto quanto per riprenderlo in mano quando ci sarà il piano di attuazione della zona ex Amonn ci consentirà di non perdere più un minuto e riparlarne a tempo debito».
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venerdì, 11 aprile 2008




Comune di Laives



COMUNICATI del 09.04.2008


NOTIZIE

In arrivo nuove pensiline alle fermate degli autobus



Le fermate degli autobus avranno presto nuove pensiline. La Provincia ha infatti indetto una gara europea per la fornitura delle pensiline per il trasporto pubblico, che è stata vinta dalla società svizzera Apg.
A Laives ne sono previste 18, per una spesa complessiva di 60 mila euro.
La giunta comunale ha approvato il relativo progetto per la predisposizione degli interventi edili ed elettrici. Il progetto prevede la spesa di 24.316 euro per il primo lotto, comprendente la sostituzione di otto pensiline. Per il secondo lotto, concernente la fornitura di dieci nuove pensiline, la spesa prevista è di 30.396 euro, Altri 5.287 sono stati stanziati per la copertura di spese impreviste.

 



San Giacomo: ciclabile tra le zone Espen e Amonn



La pista ciclabile che collegherà San Giacomo all'aeroporto di Bolzano non correrà lungo via Max Valier. Lo ha deciso il consiglio comunale, approvando una modifica sostanziale al piano di attuazione della zona di completamento Espen.

La ciclabile sarà inserita nel piano di attuazione della zona Amonn e sarà realizzata in posizione baricentrica tra le zone Espen e Amonn. Anche il futuro sottopasso ferroviario dovrà essere realizzato leggermente più a sud rispetto alle previsioni.

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venerdì, 11 aprile 2008




Ciclabile ad ostacoli
IL PROGETTO A San Giacomo primi problemi
MARTEDÌ, 08 APRILE 2008

 LAIVES. Secondo i programmi comunali e provinciali, la ciclabile che da Laives sale verso Bolzano, una volta arrivata all’altezza del quartiere Garden Village di San Giacomo, dovrebbe dividersi in due rami: uno proseguirà verso Maso della Pieve dove si collegherà alla pista di Bolzano; l’altro invece dovrebbe deviare verso via Max Valier, attuale strada di penetrazione del Garden Village e dirigersi poi verso la linea ferroviaria del Brennero, che verrebbe superata mediante un sottopasso in direzione dell’aeroporto di San Giacomo e da lì verso Bolzano. Però, proprio in via Max Valier esiste un problema: la ciclabile dovrebbe transitare in parte del giardino di un privato che ha già manifestato la sua contrarietà a questa soluzione, che però figura nel Puc. Della questione si è occupata l’altro giorno la commissione urbanistica, senza peraltro raggiungere una decisione univoca. Le soluzioni ipotizzate sono 3: o si insiste con l’esproprio del terreno privato, oppure si stringe via Max Valier per fare posto alla pista ciclabile. Las terza soluzione, che probabilmente strada facendo troverà maggiori consensi, prevederebbe invece di lasciar perdere via Max Valier, per entrare con la ciclabile tra il Garden Village e la futura zona residenziale prevista al posto del magazzino ex Amonn con la quale confina. Rispetto alle altre soluzioni, quest’ultima ha indiscutibili vantaggi: prima di tutto non occorrerebbe più scontrarsi con il privato per espropriargli del terreno. In secondo luogo, non verrebbe ridotta la carreggiata di via Max Valier, strada già oggi trafficata anche a causa di un supermercato e che in futuro vedrà passare ancora più mezzi dato che si sta costruendo intensamente tutto attorno.
 Per ora, come detto, questa questione è stata motivo di confronto in seno alla commissione urbanistica, proprio perché i pareri dei rappresentanti sono diversi. Sarà quindi il consiglio comunale a dare indicazioni. (b.c.)
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sabato, 22 marzo 2008




Pista per pedoni e ciclisti «Ottimale la soluzione»
Pineta. Soddisfazione espressa dal comitato civico
Alto Adige, 16 MARZO 2008

 LAIVES. Il comitato civico di Pineta ha diffuso un comunicato in cui evidenzia la propria soddisfazione per il fatto che «L’amministrazione Provinciale, attraverso i suo massimi esponenti, a cominciare dal presidente Durnwalder, abbia recepito le incessanti sollecitazioni prodotte dagli abitanti di Pineta che, avvallando lo spostamento della circonvallazione alla statale 12 del Brennero proposta dal comitato civico nella pubblica assemblea del 5 agosto 2006 hanno creato i presupposti per la realizzazione di una reale variante. L’area venutasi a liberare permetterà di completare la riqualificazione della via Brennero che seguirà la conclusione dei lavori della circonvallazione stessa. Immaginiamo - continua la nota del comitato civico - che a conclusione dell’intervento l’abitato cambierà radicalmente aspetto, anche grazie alla brillante idea del progettista, l’architetto Azzolini, che prevede, tra l’altro, una leggera incurvatura dell’attuale via Brennero verso valle in maniera da offrire l’opportunità per la creazione di vie pedo ciclabili alternate a zone alberate, sicuramente in grado di garantire maggiore respiro rispetto all’attuale densità dell’abitato. Nel progetto viene proposta la realizzazione di una piazzetta adiacente l’incrocio con via Dolomiti ed il preoccupante aspetto estetico paesaggistico determinato dall’imponenza di circa cinque metri di barrieramento antirumore viene mitigato da un declivio che occulterà quasi totalmente la vista delle barriere.
Infine, in alternativa ad un discutibile sottopasso in zona decentrata, verrà realizzato un ponte pedo ciclabile dall’agile struttura che dalla piazzetta sopra descritta condurrà in zona Galizia indi a Laives. Grazie alla indiscussa capacità del presidente Durnwalder, promotore della soluzione elaborata e per il quale a suo tempo ci disse «così avrete il vostro spazio per le feste» ed all’impegno del comitato civico riteniamo che Pineta troverà nuova vita. Siamo fiduciosi - conclude la nota - che quanto proposto trovi concreto riscontro senza indugio».
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venerdì, 14 marzo 2008




Ponte pedociclabile verso Galizia
 Sorgerà davanti all’incrocio tra la statale e via Dolomiti

 Alto Adige, 12 MARZO 2008
  BRUNO CANALI



 LAIVES. L’architetto Carlo Azzolini sta predisponendo il progetto per la trasformazione della lunga striscia di terreno che rimarrà fra la statale 12 e la nuova variante di fronte all’abitato di Pineta. Anche l’altro giorno c’è stato un incontro operativo con l’ingegner Pagani, della Provincia e a mano a mano questo intervento sta prendendo forma. Gli abitanti di Pineta lo attendono con ansia.
 L’amministrazione comunale dal canto suo ha già accantonato una somma di mezzo milione di euro per l’acquisto del terreno che fino a non molto tempo fa era parte della campagna Toggenburg. Si tratta di una striscia che corre lungo tutto il fronte dell’abitato, incassata fra statale 12 e tracciato della variante a cielo aperto, con una ampiezza che va da un minimo di 10 metri verso nord, fino a 70 metri. Dentro questo «spicchio» dovrà trovare posto del verde pubblico ed anche un certo numero di parcheggi. «È prevista la costruzione di un ponticello pedociclabile - spiega lo stesso architetto Azzolini - di fronte all’attuale incrocio fra statale 12 e via Dolomiti; servirà per collegare l’abitato di Pineta con la zona sportiva Galizia in maniera diretta. L’altro giorno abbiamo avuto un incontro per mettere a fuoco le strategie operative».

 Rispetto al passato, quando si ipotizzava un sottopasso pedonale nei pressi della pizzeria «La Torre» lungo un tracciato interpoderale ancora esistente per arrivare fino in zona sportiva Galizia, adesso si privilegerà il ponte sopra la variante e questa scelta è dettata anche dalle caratteristiche idrogeologiche dell’intera area a valle di Pineta, con un sottosuolo acquitrinoso che renderebbe molto problematica e costosa la realizzazione di un sottopasso pedociclabile. Grazie all’opera, chi da Pineta poi vorrà raggiungere l’area Galizia e le sue strutture non dovrà più fare il giro fino a Laives, ma potrà più agevolmente imboccare la pedociclabile che in poche centinaia di metri porterà nel cuore della cittadella sportiva comunale.
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venerdì, 07 marzo 2008




Perfetto!? Ci chiudono
la ciclabile fino a dicembre


 In merito alla chiusura della pista ciclabile tra Bolzano e Laives: veniamo sempre più esortati ad usare mezzi alternativi per raggiungere la città di Bolzano (premetto che abito a Bronzolo) e proprio adesso che la stagione migliora e le giornate si allungano veniamo costretti a non poter utilizzare la bicicletta perché chiusa dal mediante ordinanza Provinciale dal 11.02.2008 al 19.12.2008 dalle 07 alle 17 da lunedì a venerdì se non altro sabato e domenica è percorribile. Nel frattempo il traffico è stato dirottato sul vecchio tracciato dell’arginale, provate voi ad andare sul vecchio arginale tra camion, buche e sassi oppure sulla statale con pericoli ancora maggiori ma, quel che mi fa più ridere e che, si fa presto a dire ai ciclisti usate la ciclabile se poi la si chiude! Quello che non capisco proprio poi è che mi sembra assurdo che tra Bronzolo e Laives non ci sia una strada alternativa da usare come pista ciclabile o pedonabile almeno se non altro a Bolzano ci andremo in Autobus, ma fino a Laives in bici si potrà andare senza dover passare sulla statale (chiusura del passaggio a livello tra Vadena e Laives).
Franco
Alto Adige 6-3-08
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mercoledì, 27 febbraio 2008




Ciclabile per la stazione: lavori soltanto nel 2009
C’è il progetto ma si attendono i fondi provinciali
Alto Adige, 27 FEBBRAIO 2008

 LAIVES. Anche se già lo scorso anno erano state fatte delle verifiche tecniche, fino al prossimo anno non si costruirà la pista ciclabile fra la città e la stazione ferroviaria. Non si realizzerà perché conviene attendere i finanziamenti provinciali e quelli relativi ai collegamenti ciclabili fra centri abitati e rete provinciale che passa lungo l’argine dell’Adige sono previsti proprio per l’anno prossimo.
 Così, come spiega il vicesindaco Georg Forti, «conviene attendere perché altrimenti la spesa graverebbe per intero sulle nostre casse comunali. Il prossimo anno invece potrebbero arrivare soldi su questi capitoli anche dalla giunta provinciale».
 L’idea sarebbe quella di realizzare la pista ciclabile lungo un lato della strada comunale che dalla città raggiunge la stazione ferroviaria, passando anche davanti al lido. Rispetto all’inizio è stata accantonata l’ipotesi di espropriare una striscia di terreno lungo il percorso, che avrebbe comportato una spesa ben maggiore. Lo scorso anno era stata fatta quindi una prova, restringendo via Stazione con birilli di plastica e facendo poi incrociare, presso una delle curve più strette, il camion del cantiere comunale con l’autobus circolare della Sasa. Si era visto che, rallentando la velocità dei mezzi, la cosa sarebbe possibile senza troppi problemi e quindi su questa è caduta la scelta del Comune. Poi però non si era più andati oltre, proprio perché, come ha spiegato il vice sindaco, dal punto di vista economico conviene attendere che la Provincia predisponga appositi finanziamenti per la rete delle piste ciclabili in Bassa Atesina. (b.c.)
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mercoledì, 06 febbraio 2008






La riqualificazione.   S. Giacomo Via libera all’esproprio
Alto Adige, 06 FEBBRAIO 2008

 LAIVES. Via libera all’esproprio dei terreni che serviranno per il primo lotto del progetto di riqualificazione urbana della statale 12 alle porte di San Giacomo. Per prima cosa il finanziamento, che ammonta a poco più di 93 mila euro e servirà per acquistare la striscia di terreno lungo la statale 12 alla periferia sud di San Giacomo, dalla via Pascoli all’incrocio con via Thaler. Il progetto di riqualificazione urbana, del quale si parla da qualche anno, era anche stato presentato alla comunità di San Giacomo in una serata alla quale aveva partecipato l’ingegner Giovanni Perini, progettista dell’opera. Il primo lotto di lavori, del quale si parla adesso con l’esproprio, prevede una spesa di circa 1,4 milioni di euro: si tratterà di realizzare una pista ciclabile lungo il lato est della statale 12 alla periferia sud, restringendo nel contempo la carreggiata ad una ampiezza minima di 3,40 metri per corsia, quello che basta per due autobus che si incrociano. Verranno rivisti anche gli attraversamenti pedonali, rialzandoli rispetto alla carreggiata con un sistema simile a quello adottato ad esempio in via Marconi a Laives, il tutto per dare la percezione che la strada non è più una statale, ma una direttrice urbana. Va aggiunto che le superfici da espropriare sono minime, perché la proprietà Anas è abbastanza estesa lungo il tracciato e una volta iniziato l’intervento si conta di completarlo nel giro di 6 mesi perché i soldi ci sono. (b.c.)
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giovedì, 10 gennaio 2008






Sì alla ciclabile ma «sperimentale»
GIOVEDÌ, 10 GENNAIO 2008

 LAIVES. La controversa pista ciclabile in via Stazione si farà, sia pure a titolo sperimentale per un primo momento, secondo l’ultima ipotesi testata, quella del restringimento della carreggiata di via Stazione, con riduzione della velocità a 40 chilometri orari.
 In pratica è anche l’unica possibilità che rimane per avere una pista ciclabile dopo che era naufragata l’idea di realizzarla lungo un lato della strada, espropriando una striscia di terreno agricolo. Anche il restringimento della carreggiata non aveva incontrato il favore di coloro che abitano nei masi della zona e proprio per questo l’intenzione del vicesindaco e di iniziare con una sperimentazione.
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domenica, 06 gennaio 2008




Arrivano i fondi per le ciclabili
Alto Adige, 06 GENNAIO 2008

 EGNA. La Comunità comprensoriale della Bassa Atesina ha approvato di recente la delibera che prevede uno stanziamento di 20.000 euro per la realizzazione di due posti di ristoro lungo il tratto ciclabile tra Ora e Egna.
 Sempre più amanti della bicicletta, infatti, scelgono la Bassa Atesina come meta delle loro escursioni. Numerose, infatti, sono le comitive che pedalano lungo la pista ciclabile realizzata sugli argini del fiume Adige. Da tempo, poi, si parla di realizzare una ciclabile anche tra Ora e San Lugano attraverso la collina storica di Castelfelder. Il progetto però si è arenato, anche per la presenza dei cantieri relativi alle gallerie di sottopasso. (u.f.)
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domenica, 25 novembre 2007

La riqualificazione della periferia di San Giacomo


ALTO ADIGE, 25 novembre 2007
Statale, ritardi nei lavori «Si parte in primavera»

 LAIVES. Si accumula il ritardo per la riqualificazione urbana della statale 12 a San Giacomo e il consigliere Rosario Grasso (Rifondazione) ne ha chiesto conto all’assessore competente, Giorgio Zanvettor.
«La risposta dell’assessore - dice Grasso - è che il problema si è manifestato quando il progettista incaricato ha avuto a che fare con il Catasto. Zanvettor mi ha comunque assicurato che questi contrattempi si dovrebbero risolvere a breve e che in primavera l’intervento potrebbe iniziare. Io ho manifestato le mie perplessità in merito a queste giustificazioni ufficiali perché credo che il problema in realtà sia stato un altro.
Zanvettor ha anche aggiunto che il prossimo anno incomincerà il primo lotto di lavori, quelli che riguardano la riqualificazione alla periferia sud di San Giacomo fino all’incrocio tra la statale e via Anton Thaler, mentre per il secondo lotto, che dovrebbe raggiungere il confine con il territorio di Bolzano mediante la pista ciclabile in centro, intanto non se ne parla».

 Per quest’ultimo intervento però parte dei soldi necessari sono già a disposizione dell’amministrazione comunale da tempo. (b.c.)

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mercoledì, 07 novembre 2007


Percorsi ciclabili dedicati e sicuri.


L’articolo apparso il 6 novembre “Troppi incidenti , imputati i ciclisti” “Troppi incidenti con la bici: il 33% è colpa dei ciclisti” è solo l’ultimo di una serie che tende a criminalizzare i ciclisti.
 
Se analizziamo i numeri tra le righe scopriamo però che il 60,9% degli incidenti con la bici sono causati da automobilisti o pedoni e solo il 13,2% (il 40% del 33%) sono stati causati da manovra errata o proibita del ciclista. Non sarebbe allora il caso di fare una campagna agli automobilisti per salvaguardare la sicurezza dei ciclisti invece di minacciare questi ultimi con le contravvenzioni?
 
A mio avviso i ciclisti vanno rispettati e tollerati per il contributo che portano alla qualità di vita in città, per il loro “coraggio” nell’affrontare il traffico cittadino che la “missione aria pulita” e nemmeno il nuovo Piano del traffico riusciranno a ridurre, per tutto lo smog che si respirano, per l’acqua e il freddo che si prendono l’inverno e per le sudate che si fanno d’estate.
 
Le pecore nere ci sono sicuramente ed è giusto far rispettare il codice ma con il buon senso, la tolleranza e scusate se mi ripeto con il rispetto che si meritano i ciclisti almeno fino a quando non sarà data la possibilità a tutti i cittadini di poter usufruire di percorsi ciclabili dedicati e sicuri.
 
Alessandro Cosi


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martedì, 06 novembre 2007




Sottopasso: decolla il progetto
Favorirà pedoni e ciclisti ora costretti ad un giro vizioso
 LAIVES. È prevista per oggi l’assegnazione dell’incarico di progettazione del sottopasso pedociclabile verso Vadena che consentirà di passare sotto la linea ferroviaria dopo che è stato soppresso il passaggio a livello. Da allora, pedoni e ciclisti che vogliono andare e venire da Vadena (e dalla ciclabile provinciale) sono costretti a fare un giro più ampio e pericoloso, che passa per un tratto della statale 12 a sud della città. Va detto che è stato abbastanza laborioso arrivare a questa decisione anche perché, inizialmente, le idee in merito alle possibili soluzioni erano diverse. B.C.
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domenica, 28 ottobre 2007


Laghetti. Nuova struttura realizzata lungo la ciclabile


Alto Adige, 28 OTTOBRE 2007

 EGNA. La pista ciclabile da Bolzano a Trento è conosciuta ed apprezzata non soltanto localmente. Ma avrebbe bisogno di un po’ più di manutenzione (pulizia dell’asfalto, taglio dei cespugli, eliminazione delle erbacce, e, in inverno, sgombero della neve), manutenzione che avviene periodicamente da Salorno verso sud. Recentemente la pista ciclabile è stata completata anche da cartelli indicatori con le distanze e con dei posti di riposo. Dopo quello di Salorno e di Ora e quello in prossimità di Laghetti, è sorta recentemente una struttura di accoglienza per i ciclisti nei pressi del ponte di Ora, tutta realizzata in legno arricchita anche di tavoli, panchine e rastrelliera per le bici. La postazione è quasi a metà strada fra Bolzano e Trento e sarà sicuramente apprezzata dai cicloturisti locali ma anche dagli stranieri sempre più numerosi stranieri. (d.t.)
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Usare la bicicletta?
In questo caos-traffico?


 Ho appena sentito alla televisione il parere del sindaco sulla situazione del traffico di ieri a Bolzano e penso che starete sicuramente facendo un articolo su quanto dichiarato dal sindaco. Il sindaco invita la popolazione ad utilizzare di più le biciclette però vorrei chiedervi se potete evidenziare il fatto che nella città di Bolzano le piste ciclabili sono ancora insufficienti. Vi porto la mia personale esperienza in quanto mi reco per lavoro in bici tutti i giorni da San Giacomo fino al centro città e devo districarmi tra auto incolonnate e scooter che superano da tutte le parti con un alto rischio di incidente specialmente nelle giornate come quella di ieri.
Alessandro Cosi
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martedì, 21 agosto 2007

Alto Adige 21 AGOSTO 2007
Pedociclabile, niente intesa tra Comuni
 LAIVES. Non si riesce a trovare una intesa fra amministrazioni comunali di Laives e Bronzolo per quanto riguarda il proseguimento del collegamento, anche pedociclabile, dalla zona industriale di Laives fino al sottopasso ferroviario per Vadena. Tentativi di trovare l’accordo non sono mancati, ma le posizioni sono rimaste distanti fra Laives e Bronzolo, tant’è che Georg Forti, vice sindaco di Laives, quanto prima tornerà a parlarne con il presidente Durnwalder nella speranza di arrivare finalmente a sottoscrivere l’intesa.
 «Appena possibile voglio tornare a parlare del problema con il presidente Luis Durnwalder - spiega Forti - perché non si riesce altrimenti a trovare un accordo con l’amministrazione comunale di Bronzolo. Noi abbiamo già programmato la costruzione di una bretella di collegamento fra la nostra via Vadena e la zona industriale a sud della città; da lì poi si potrebbe proseguire attraverso la zona artigianale di Bronzolo, la strada che porta al magazzino Eso e infine il sottopasso ferroviario verso Vadena, che dal magazzino Eso dista poche decine di metri».
 Attualmente, dopo la chiusura del passaggio a livello ferroviario in fondo a via Vadena in contemporanea con la percorribilità del nuovo sottopasso, per raggiungere il paese si deve andare fino a Bronzolo: per le automobili tutto sommato non è un grande problema, ma per pedoni e ciclisti invece significa dover fare un lungo giro, passando anche sulla statale 12 del Brennero (sempre molto trafficata) a proprio rischio e pericolo. Certo, arriverà il sottopasso pedociclabile al posto del passaggio a livello chiuso in via Vadena, ma in questo caso i tempi saranno lunghi e intanto rimangono i disagi più volte lamentati. Il no del Comune di Bronzolo all’utilizzo della strada che collega il magazzino Eso alla zona artigianale è stato giustificato con l’opportunità di non condizionare un eventuale ampliamento futuro dello stesso magazzino in direzione nord e perciò, se si volesse completare la bretella servirebbe una deviazione. (b.c.)
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giovedì, 02 agosto 2007

Alto Adige 02 AGOSTO 2007
 Ritti sui pedali dove sbuffava il trenino
 ORA. Di anno in anno, il “convoglio” dei bikers che la prima domenica di agosto sale da Ora a Molina di Fiemme si fa sempre più affollato. È la “Vecia Ferovia dela Val de Fiemme”, la gara di mountain bike - aperta a tesserati ed amatori - che ripercorre l’antico tragitto del trenino che fino agli anni ’60 saliva da Ora in Val di Fiemme. La gara è affascinante su 37 chilometri attraverso Molini di Trodena, Castello di Enn e Maso Elsen Hof, fino a giungere al Gran Premio della Montagna del Passo San Lugano, per poi lanciarsi sul traguardo di Molina. Nuova la partenza, non più di fronte alla stazione ferroviaria ma in centro al paese di Ora perché l’amministrazione comunale, con il sindaco in testa, vuole valorizzare sempre più questo evento; lo start domenica 5 agosto sarà dato da Francesco Longo, il conduttore che guidò l’ultimo convoglio, ovviamente con tanta nostalgia, fino a Predazzo. Il colpo di fischietto sarà dato alle ore 9.30, poi i bikers (ne sono attesi più di mille a questa edizione) si avvieranno alla volta di Egna prima di inerpicarsi sulla lunga salita verso la Val di Fiemme. Le iscrizioni chiuderanno sabato, ci si può iscrivere anche on-line sul sito www.laveciaferovia.it. Ulteriori informazioni possono essere richieste telefonando al 328.6240900.
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mercoledì, 18 luglio 2007

Alto Adige  18 LUGLIO 2007
Nuova ciclabile verso il capoluogo
Sfocerà a Maso della Pieve Nasce una «rete» per le bici
BRUNO CANALI

 LAIVES. Il Comune di Bolzano ha finito di costruire la pista ciclabile in direzione sud, fino alla zona sportiva di Maso della Pieve. Adesso tocca al Comune di Laives procedere con analoga pista, fino a raggiungere il suo confine con Bolzano e dare continuità al percorso. L’intervento è programmato nell’ambito dei lavori per la riqualificazione urbana dell’abitato di San Giacomo.
 La volontà è quella di realizzare un tracciato senza interruzioni da Bolzano fino a Laives e quindi verso il resto delle piste che si snodano in Bassa Atesina. Così, quando si inizierà con la riqualificazione urbana di San Giacomo prenderà forma anche la pista ciclabile verso Bolzano. Il primo lotto andrà da via Pascoli, a sud di San Giacomo, fino al confine con Bolzano, un percorso che fiancheggerà la statale 12 fin dentro il cuore di San Giacomo.
 Una volta raggiunto il centro, la ciclabile si ramificherà e un troncone proseguirà verso Maso della Pieve mentre un secondo, una volta arrivati all’altezza della nuova zona residenziale «Garden Village», svolterà per via Max Valier e da là punterà dritto verso la linea ferroviaria del Brennero, sotto la quale dovrà passare attraverso un sottopasso da costruire.
 In questa maniera la ciclabile, con poche centinaia di metri, raggiungerà direttamente anche l’area dello scalo aeroportuale di San Giacomo e da là, verso nord, raggiungerà la zona industriale della città capoluogo. Bolzano infatti ha in programma di allestire una pista ciclabile anche in quella direzione che così poi si unirà a quella che arriva da Laives, completando una vera e propria rete di tracciati.
 La parte più problematica e onerosa riguarderà la costruzione del sottopasso ferroviario, ma essendo la pista ciclabile fra Laives e Bolzano un’opera sovracomunale, è dato per scontato dai Comuni che la Provincia contribuirà in maniera determinante alla sua realizzazione; bisogna vedere se palazzo Widmann la penserà allo stesso modo.
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lunedì, 16 luglio 2007
Alto Adige 10 LUGLIO 2007
Ciclabile di via Stazione, la giunta incontrerà i residenti
 LAIVES. Prossimamente il vicesindaco Georg Forti prenderà contatto con coloro che abitano nei masi lungo via Stazione e con chiunque abbia proprietà lungo la strada.
 Lo scopo è quello di illustrare i dettagli del progetto relativo alla pista ciclabile che il Comune intende realizzare proprio lungo la via Stazione, dalla periferia della città fino alla stazione ferroviaria passando davanti al lido. L’idea iniziale per questo tracciato è stata definitivamente abbandonata dopo avere raccolto il parere negativo dei residenti. Il progetto iniziale prevedeva, infatti, la pista ciclabile sulla stessa carreggiata e questo per non dovere espropriare terreno lungo un lato del percorso. Con una simulazione si era visto che avrebbe anche potuto funzionare, a patto però che il limite di velocità lungo via Stazione fosse abbassato a 30 chilometri orari. La carreggiata sarebbe però risultata al limite minimo di ampiezza nel caso in cui si fossero incrociati due mezzi di una certa dimensione e questo non ha convinto i residenti, che si sono opposti.
 La soluzione alternativa è stata quella di espropriare una striscia di terreno agricolo lungo un lato di via Stazione per la ciclabile. «Arriveremo fino alla stazione ferroviaria al confine con Vadena - afferma Forti - perché da lì in poi non abbiamo competenza e toccherà ad altri completare la ciclabile fino al ponte sul fiume Adige». (b.c.)
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venerdì, 06 luglio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-07-06

LA GUIDA

Percorsi della val Pusteria Le escursioni «incantate»


Con l'arrivo della bella stagione torna la voglia di una passeggiata in bicicletta. E finalmente anche la val Pusteria, paradiso dei cicloturisti, ha la sua guida. È uscita, infatti, nelle libreria la prima guida alle piste ciclabili della valle altoatesina. All'interno vengono presentati ben 230 chilometri di piste interconesse e molto servite in zona. L'autore, Alberto Fiorin, nato a Venezia ed esperto cicloturista e cicloviaggiatore ha regalato in questo modo all'Alto Adige il quinto volume della sua collana. Lui stesso definisce la val Pusteria «una montagna incantata a portata anche di famiglie con bambini». E aggiunge: «È una zona interessantissima dal punto di vista turistico, che tocca alcuni tra i parchi naturali più spettacolari delle Alpi, laghi incantevoli, il valico tra il bacino della Rienza e quello della Drava. Si attraversano borghi antichi come Dobbiaco, Villabassa, Monguelfo, Valdaora, Brunico, San Lorenzo, Chienes, Vandoies ricchi di storia, che ospitano interessanti mostre e musei permanenti, castelli medievali, preziose chiese e cappelle barocche, cantine rinomate. Cultura, natura ed enograstronomia vanno a braccetto in questa valle e poterle scoprire e gustare in bicicletta, su percorsi alla portata di tutti, anche di bambini, è un'occasione da non perdere». L'autore ha inoltre pubblicato le «Strade d'Oriente. In bicicletta da Venezia a Pechino», «Salam Shalom. Da Venezia a Gerusalemme in bicicletta», «Ciclovia del Danubio. Da Passau e Vienna» e «Ciclovia Destra Po. Da Ferrara al mare in bicicletta». Per tutti gli amanti delle dueruote un must.
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giovedì, 05 luglio 2007
TAXI

Mensile di Oltrisarco-Aslago-Maso della Pieve
Monatszeitschrift von Oberau-Haslach-Pfarrhof
Nr. 5   del  07/2007


Lettera aperta inviata al sindaco Spagnolli, all’assessore Ladinser, alla Circoscrizione ed al nostro mensile.

Leggo su Taxi che fra non molto inizieranno i lavori per la ciclabile di Oltrisarco e che il tracciato dovrebbe correre lungo il marciapiede ovest di via C. Augusta.

Vorrei esprimere la mia contrarietà sulle modalità che questa giunta comunale adotta - seguendo gli indirizzi dati da quelle precedenti - per risolvere i problemi dei ciclisti, costruendo ciclabili nei posti meno adatti (marciapiedi), facendo andare le ciclabili a destra ed a sinistra della carreggiata, occupando spazi per i pedoni e posteggi per auto.

La bicicletta è un mezzo di trasporto e la sua sede di mobilità è la carreggiata stradale, a meno che non esistano spazi appositi come su Corso Italia.

Le ciclabili non devono essere costruite ovunque, solo per far piacere ad un certo gruppo di persone, ma è più opportuno che, laddove tali spazi non possono essere
reperiti, i ciclisti viaggino sulla carreggiata preoccupandosi maggiormente della loro incolumità, cosa che non fanno quando viaggiano sulle corsie a loro riservate.

Forse è meglio, in tema di viabilità, dare la precedenza alle corsie preferenziali dei mezzi pubblici, nelle quali potrebbero circolare anche le bici.

Cito ad esempio il comune di Postal. Lungo la ex SS 38, a fianco del marciapiede, sia a destra che a sinistra della carreggiata è stata disegnata una fascia rossa riservata ai ciclisti, che condividono quindi la strada con i mezzi a motore.

Termino con una considerazione sulla ciclabile di Maso della Pieve. Sarebbe stato più opportuno modificarla leggermente, senza intervenire in maniera massiccia, disegnando le piste ciclabili come a Postal e mantenendo la corsia preferenziale dell’autobus, facendo così felici gli autisti Sasa ed il loro ex presidente che si lamenta dei ritardi su quella dorsale.

Vi risparmio ulteriori considerazioni sulla ciclabile su ponte Roma e su quelle che da Ponte Roma arrivano in via Galilei e in via Claudia Augusta.

So di essere una voce fuori dal coro, ma so anche che molti vigili urbani hanno criticato l’operato dell’amministrazione comunale.

 Spero solo di essere ascoltato ed invio distinti saluti.

Gianantonio Spinel
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mercoledì, 04 luglio 2007

Alto Adige 04 LUGLIO 2007
Il sindaco interviene con particolare riferimento ai progetti per San Giacomo
«Ciclabili, c’è una strategia»
 LAIVES. In merito alle ciclabili e ai relativi progetti, il sindaco Giovanni Polonioli interviene sostanzialmente per respingere le critiche avanzate nei confronti dell’amministrazione comunale su questo tema. «Non è corretto sostenere che la giunta comunale non abbia un piano ben definito per quanto riguarda la rete delle piste ciclabili sul nostro territorio. Il Comune - dice il sindaco - si muove ovviamente su basi concrete e principi strategici: anche le piste ciclabili rientrano nel piano generale del traffico, sia in quello vecchio, ancora in vigore, sia in quello che l’ingegner Stefano Ciurnelli ci ha sottoposto recentemente e che porteremo appena possibile all’attenzione del consiglio comunale. Per quanto concerne specificatamente San Giacomo e la sua periferia sud, quando si parla di pista ciclabile non si intende la via Pascoli, perché semmai rientrerà in una successiva fase. Per adesso c’è il progetto di riqualificazione urbana, che prevede una pista ciclabile verso sud. Per noi è ovvio che questa pista passerà accanto alla statale 12, anche se, come detto, nulla osta che si possa magari prevedere anche un percorso secondario attraverso strade alternative della zona. Logica però dice che la pista ciclabile fra San Giacomo e Pineta, passerà lungo l’asse della statale 12».
 Questo discorso era emerso a suo tempo in occasione di una conferenza pubblica organizzata dall’assessore per la riqualificazione urbana, Giorgio Zanvettor, che aveva spiegato come la ciclabile arriverà intanto fino all’incrocio fra statale 12 e via Pascoli, a sud di San Giacomo. Alla domanda su come poi si procederà oltre, l’assessore aveva detto che si studierà la soluzione migliore e logicamente praticabile. (b.c.)
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mercoledì, 27 giugno 2007

Alto Adige 27 GIUGNO 2007
Trenitalia e bici

Trenitalia e bici
due pesi e due misure

 Desidero esternare la mia meraviglia e la protesta più convinta nei confronti di Trenitalia che ha deciso di «considerare» i cittadini altoatesini che utilizzano il treno per il trasporto delle biciclette all’interno della provincia di Bolzano, in modo assurdo, iniquo e discriminatorio.
 Contrariamente a quanto sta avvenendo in provincia di Trento, dove è stata avviata l’iniziativa (treno più bici) al costo di 1 solo euro, il trasporto della bicicletta in prov. di Bolzano, rasenta la follia: costa ora 4 euro e il biglietto ricopre solo il tratto di andata. Nel resto d’Italia lo stesso servizio costa 3,5 euro (oltre alla tariffa del viaggiatore naturalmente) ma il biglietto ha una validità di 24 ore, indipendentemente dal percorso e dai chilometri da compiere. Invito pertanto tutti gli interessati a protestare presso la direzione responsabile di Trenitalia (direzione.altoadigeWtrenitalia.it), visto il palese tentativo di colpire in provincia di Bolzano quei cittadini, e sono tanti, che con coerenza e non pochi sacrifici cercano di mettere in atto una mobilità alternativa coerente e idonea anche a risolvere i problemi della viabilità interna. Trenitalia va nella direzione opposta: fa pagare la «sostenibilità sudtirolese», la più nutrita in Italia, a carissimo prezzo e a creare preoccupanti differenze di trattamento.
 Un esempio: se in Alto Adige una famiglia di 4 persone volesse, di domenica, lasciare a casa la macchina e muoversi con la bici e con l’ausilio del treno, pagherebbe 32 euro contro i 10 euro della stessa famiglia trentina e i 13 euro di una di Mantova o di Roma. Io da anni utilizzo questo sistema (bici + treno) sia per lavoro, sia per viaggiare. Mi muovo dalla città verso i centri maggiori e le frazioni limitrofe delle diverse vallate. La bici mi permette di raggiungere scuole e uffici, di svolgere servizi importanti evitando i problemi del traffico, dei parcheggi e dello smog. Nonostante ciò mi sono stati chiesti per trasportare la bici da Bolzano a Ora 4 euro per andare e 4 euro per tornare. Un costo spropositato rispetto al biglietto per la persona. Il connubio «treno-bicicletta» deve essere rafforzato e incoraggiato a Trento come a Bolzano, come nel resto d’Italia. Non deve essere discriminato in questo modo. Ciclisti, ecologisti e ambientalisti, associazioni, politici e sindacati: protestare è il minimo che si possa fare!
Fabio Martorano
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categoria:provincia di bolzano, ciclabile pedonabile
lunedì, 25 giugno 2007

La scorsa settimana il consiglio comunale ha approvato l’inserimento del tratto di ciclabile sovracomunale che attraversa l’abitato di S. Giacomo. Si tratta di un atto necessario per poter accedere ai finanziamenti provinciali ed inoltre il progetto è in sé per molti aspetti apprezzabile.
Ciò che invece ci pare criticabile è il metodo con cui si procede alla realizzazione dei vari interventi.
Si avanza cioè a spizzichi e bocconi, talvolta senza avere idea di come si proseguirà in seguito.
Questo aspetto era stato sottoposto a critica già nell’incontro con la popolazione della frazione in cui era stato presentato il progetto e erano stati sottolineati la poca chiarezza dei collegamenti sia a sud che a nord della frazione.
In particolare era stato sottolineato come la via Pascoli fosse troppo stretta per garantire la sicurezza dei ciclisti e come non fossero chiari i collegamenti con Pineta e Laives. In quell’occasione era stato suggerito di proseguire sul sedime dell’ex-statale fino alle porte di Pineta e per via delle Part per raggiungere Laives. Questa soluzione, però, metterebbe in discussione la scelta di collocare il percorso ciclabile sul lato sinistro in direzione sud.
È necessario inoltre tenere conto che chi usa la bicicletta ha esigenze diverse che richiedono approcci e soluzioni diversificate perché solo saltuariamente coincidono.
Chi si muove in bici all’interno del centro abitato o all’interno del territorio comunale per raggiungere le frazioni piuttosto che il capoluogo, ha bisogno di percorsi protetti diretti.
Chi invece usa la bici per diletto è interessato ad altri tragitti possibilmente immersi nel verde e lontani dal traffico. Anche il collegamento con la ciclabile provinciale assume importanza e collocazioni diversificate a seconda degli utenti presi in considerazione.
La necessità di un piano comunale delle ciclabili, che prenda in considerazione complessivamente i problemi ci pare dunque evidente così come quella di un percorso partecipato che eviti di suscitare opposizioni da parte di chi, a torto o a ragione, ritiene di essere in qualche modo svantaggiato dai progetti che di volta in volta vengono proposti.

                                                                                      Rifondazione Comunista - Laives
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domenica, 24 giugno 2007

Alto Adige 24 GIUGNO 2007
San Giacomo: riqualificazione
Strada più stretta con la ciclabile Sasa in difficoltà
 LAIVES. Il progetto di riqualificazione urbana per San Giacomo prevede la realizzazione di una pista ciclabile lungo la carreggiata della statale 12. Questo comporterà un restringimento della strada fino alle misure minime previste dal codice per garantire comunque il transito di due grossi mezzi contemporaneamente, come sono ad esempio gli autobus snodati della Sasa. Però proprio la Sasa avrebbe manifestato perplessità per questo restringimento e lo ha detto il consigliere comunale Loris Frazza, fino a poco tempo fa nel consiglio di amministrazione Sasa. «Il fatto è - ha detto Frazza - che con una statale così stretta, se solo c’è un mezzo che va a passo d’uomo davanti all’autobus, quest’ultimo non potrà mai superarlo ma dovrà rimanere in colonna fino che avrà attraversato l’abitato di San Giacomo».
 La pista ciclabile, che avrà carattere sovracomunale una volta giunta all’altezza del Garden Village si sdoppierà: un ramo andrà verso Maso della Pieve e un altro in direzione dell’aeroporto. (b.c.)



Comune di Laives



COMUNICATI del 23.06.2007


NOTIZIE

Nuova ciclabile dall'aeroporto a San Giacomo



Il consiglio comunale ha espresso parere favorevole alla modifica del piano urbanistico per l'inserimento di una pista ciclabile che colleghi san Giacomo alla zona industriale di Bolzano.
La nuova pista – che avrà carattere sovracomunale – partirà dal parcheggio dell'aeroporto e raggiungerà la zona di espansione “Espen” a San Giacomo attraverso un sottopasso ferroviario. Quindi proseguirà parallelamente alla via San Giacomo fino all'incrocio con via Tahler. Qui si collegherà con la pista già prevista nel Puc fino al via Pascoli: ora anche quest'ultimo tratto di ciclabile è stato classificato come pista sovracomunale.
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sabato, 23 giugno 2007
Alto Adige 23 GIUGNO 2007
La giunta provinciale ha accolto le proteste di chi ama pedalare decidendo una serie di provvedimenti
Una Carta Valore per le bici sul treno. Valida un anno. Notevole risparmio utilizzando il tagliando

 EGNA/TERLANO. La giunta provinciale ha deciso di intervenire per facilitare tutti coloro - e sono tanti, turisti compresi - che si servono del servizio di trasporto treno+bici. Le garanzie vengono dall’assessore alla mobilità Thomas Widmann e favoriranno soprattutto coloro che percorrono le ciclabili fra Bolzano e Salorno e fra il capoluogo altoatesino e Merano. Si tratta delle piste più frequentate sul territorio provinciale ed entrambe molto vicine alla linea ferroviaria.
 A seguito delle reiterate proteste - pubblicate anche dal nostro giornale - il gruppo Verde in consiglio provinciale se l’era presa con i rincari applicati da Trenitalia: «Al posto del biglietto giornaliero da 3.50 euro chi decide di salire sul treno con la sua bici in ora deve pagare 4 euro per ogni singolo viaggio». Per incentivare sempre più l’utilizzo combinato della bicicletta e di un mezzo di trasporto pubblico, saranno introdotte presto importanti novità. Ci sarà la possibilità di acquistare carte valore valide per più corse, con un sostanzioso risparmio in denaro, e il costo di trasporto delle “due ruote” potrà essere detratto dai normali tagliandi di viaggio. «La combinazione tra la bicicletta e un mezzo di trasporto pubblico - commenta l’assessore provinciale Thomas Widmann - è il modo più ambientalmente corretto di spostarsi: proprio per questo motivo abbiamo deciso di sostenere ulteriormente questo tipo di mobilità». Le nuove iniziative riguarderanno l’intero territorio provinciale ed agevoleranno in maniera decisa chi sceglie di spostarsi con il treno, oppure l’autobus, e la bicicletta. «Sarà subito disponibile una nuova carta valore dedicata proprio ai ciclisti - prosegue Widmann - costerà 25 euro e permetterà di trasportare per 10 volte la propria bicicletta su un mezzo di trasporto pubblico. La carta sarà valida per un anno su tutte le linee extraurbane di autobus, e anche sulle tratte altoatesine di Trenitalia». Notevole il risparmio per chi decide di acquistare questo speciale tagliando: il biglietto per ogni singola corsa costa infatti 4 euro, e l’utilizzo della carta valore per 10 corse porta ad un risparmio di 15 euro.
 Novità anche per il passaggio da un mezzo di trasporto pubblico all’altro: se la coincidenza è prevista entro un determinato lasso di tempo, infatti, non bisognerà pagare alcun sovrapprezzo. In futuro, inoltre, il costo del trasporto bici potrà essere defalcato direttamente da qualsiasi normale carta valore, senza bisogno di versare la somma necessaria in contanti.
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categoria:ferrovia, ciclabile pedonabile
sabato, 16 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-06-16

L'escursione

Ponte Adige, in bicicletta al giardino della navigazione


Il Giardino della navigazione, inaugurato qualche settimana fa, è situato sulla riva destra dell'Adige (all'altezza della stazione di Ponte Adige, in via ponte d'Adige 41).
Per tutta l'estate il giardino offre a chi è interessato la possibilità di fare una gita nel verde (per esempio in bicicletta) e di passare un paio di ore piacevoli lungo la riva dell'Adige. Il Giardino rimane aperto fino al 31 ottobre, da mercoledì a venerdì dalle ore 15 alle 19, il sabato e la domenica e nei festivi dalle 10 alle 19. Sono possibili visite di gruppo anche al di fuori degli orari di apertura al pubblico.
Il giardino della navigazione è facilmente raggiungibile in treno, autobus o in bicicletta lungo la ciclabile per Merano fino alla stazione di ponte d'Adige (vi si accede dalla ciclabile che parte a Ponte Resia e passa sotto Castel Firmiano in direzione Caldaro, con una veloce deviazione a destra oltre un passaggio a livello). Da qui si attraversa il fiume e si procede sull'argine destro per 60 metri, oppure si attraversa il fiume sull'apposito antico traghetto «rispolverato » a questo scopo.
Il giardino è stato progettato dall'architetto paesaggista Ursula Wieser – Benedetti in collaborazione con il Museo per l'Associazione Porto fluviale in collaborazione con il Museo provinciale di Castel Tirolo. La mostra che è in corso illustra sette secoli di storia della navigazione atesina, tra strutture di legno e siepi di canne palustri, al fresco delle betulle (c'è anche un parco giochi per i bambini).
Il progetto è sostenuto dal comune di Bolzano, dalla Fondazione Cassa di Risparmio, dalla Regione Autonoma Trentino Alto Adige e dala Provincia di Bolzano. A tutti questi enti pubblici si sono aggiunti diversi sponsor privati.
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giovedì, 14 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-14

Piano traffico, altri dieci tratti in due anni. Moroder: «Convivenza difficile tra velocisti e famiglie»

Ciclabili, via Claudia Augusta entra nella rete


Unica pista da San Giacomo a Santa Gertrude Percorso protetto dal Lido a via Rovigo In commissione scoppia la polemica sulla sicurezza
BOLZANO — Dieci nuovi tratti da aprire in due anni. È l'ambizioso obiettivo del piano traffico sul fronte delle piste ciclabili.
Il progetto è stato illustrato in commissione mobilità dall'assessore Klaus Ladinser. I nuovi tratti andranno a colmare i buchi nelle maglie della rete cittadina. Tra questi, il più vistoso è a Oltrisarco: grazie ai nuovi tratti (a nord, da Santa Gertrude a via Roma; a sud, dal confine con San Giacomo a Maso della Pieve) l'intero asse di via Claudia Augusta ospiterà un percorso protetto. Il prezzo da pagare, ovviamente, è una riduzione dei posti auto in superficie, parzialmente compensati dai nuovi parcheggi sotterranei (come quello della coop Parkauto Mignone).
Sempre a Oltrisarco, verrà completata la ciclabile nel tratto mancante di viale Trento. Altro tassello importante, seppur breve, quello che collegherà piazza Verdi al nuovo parcheggio per bici che sarà realizzato in zona stazione, vicino al binario dei treni per Merano.
Nuovo collegamento anche in via Castel Roncolo, nel tratto da vicolo Sabbia alle scuole Goethe. Molto atteso anche il percorso che dal Lido porterà fino in via Rovigo attraverso viale Trieste, via Verona e via Novacella. In zona Don Bosco prevista una ciclabile che da via Parma a Firmian. In programma anche la connessione a Ponte Adige tra le piste per l'Oltradige e il Meranese, il pezzo di pista mancante in via Galvani e quello in zona Mila-Ponte Campiglio. «Grazie a un miglioramento dell'offerta — osserva il presidente della commissione Helmuth Moroder — contiamo di raggiungere la soglia del 28% di spostamenti effettuati su due ruote».
Ma la crescita comporta nuovi problemi. «Sulle piste è ormai un pericolo per le famiglie — rileva Moroder — la presenza di sportivi che sfrecciano a 40 km all'ora. Valuteremo gli strumenti a disposizione per evitare incidenti». E sui dati relativi alla sicurezza (200 incidenti su 70mila passaggi all'anno) è scoppiato un battibecco tra maggioranza e opposizione.
F. Cle
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mercoledì, 30 maggio 2007


Corriere dell'Alto Adige  2007-05-30

Cicloamatori

Oltrisarco Aslago Pedala con duecento appassionati Circuito di ottanta chilometri lungo la Bassa Atesina

BOLZANO — Gli appassionati di ciclismo anche quest'anno daranno vita alla « Oltrisarco Aslago Pedala » , manifestazione cicloturistica giunta alla quarta edizione e organizzata come sempre dal team professionistico Zanolini Bike, in collaborazione con la circoscrizione Oltrisarco Aslago. Una rassegna che coinvolgerà quasi duecento ciclisti di tutta la regione, impegnati in una corsa non competitiva con partenza e arrivo in via Claudia Augusta ( ritrovo di fronte al bar Linde, antistante la chiesa del Ss Rosario). L'appuntamento è per sabato, con 80 chilometri di percorso attraverso un tracciato in linea che si snoderà attraverso San Giacomo, Laives, Montagna e Ora, con i partecipanti che toccheranno inoltre i principali centri della Strada del Vino, per fare poi ritorno in via Claudia Augusta. Caschetti allacciati obbligatoriamente e massima prudenza, come sempre: questo l'invito degli organizzatori della corsa ai corridori, alle prese con una gita sulle strade lungo il percorso che come ogni anno rimarrà in ogni caso aperto al traffico durante le quattro ore di gara previste. Parallelamente alla corsa vera e propria, sarà allestita per i più piccoli alla scuola elementare Tambosi un circuito ridotto all'interno del quale tutti i bambini dai 7 ai 12 anni potranno misurare la loro abilità sui pedali attraverso una gimkana a tempo. T. L.

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categoria:conca atesina, comune di bolzano, ciclabile pedonabile
martedì, 29 maggio 2007

Alto Adige 29 MAGGIO 2007
«Bici sul treno, troppo caro»
L’aumento ha fatto raddoppiare il prezzo: 4 euro per una corsa
 BOLZANO. «Le tariffe sudtirolesi per il trasporto della bici al seguito sono le più alte di tutti i paesi confinanti». La denuncia parte dai Verdi che hanno fatto un raffronto fra le diverse.
 «Da quando - si legge in una nota - la tariffa per il trasporto della bicicletta, a partire dal 5 aprile, è stata raddoppiata, per una corsa semplice da noi si pagano 4 euro. Nel Trentino il servizio bici+treno invece è stato ridotto ad 1 euro e nel Tirolo austriaco il supplemento giornaliero per la bici costa solo 2,90 euro. Nel resto d’Italia il biglietto bici+treno, valido solo per i regionali, costa euro 3,50 e la validità è di 24 ore dal momento dell’obliterazione: in quell’arco di tempo si posso fare quanti viaggi si vogliono per un chilometraggio illimitato».
 Altro esempio citato dai Verdi la Germania, dove il supplemento giornaliero sui treni regionali costa 4,50 euro. Soltanto in Svizzera il prezzo di circa 10 euro per un’intera giornata è paragonabile a quello locale; ma parliamo di un Paese dove i salari sono molto più alti che in provincia di Bolzano.
 Qual è il motivo di una scelta tariffaria elevata: è un metodo - si chiedono i Verdi - per evitare che il treno della Val Venosta si riempia di biciclette, come effettivamente la domenica spesso accade?
 «Può anche darsi che funzioni - prosegue la nota -. Gli amici della bicicletta che devono fare i conti, ora ci penseranno due volte prima di salire in treno. La gita in automobile sarà meno ecologica, ma costa decisamente meno. Anche il viaggiatore che durante la settimana si porta la bici appresso per potersi muovere rapidamente e con facilità anche nel luogo di destinazione, ora forse cambierà modo di viaggiare. Forse ora tornerà a usare la macchina, se non deve proprio andare solo a visitare la stazione ferroviaria. Ed infine anche i turisti che hanno appena iniziato ad apprezzare la nostra zona come destinazione per ciclisti, cercheranno e troveranno nuove mete».
 La Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) in un comunicato diffuso a livello nazionale, ha già raccomandato di andare in vacanza nel Trentino o in Tirolo.
 Anche lì ci sono le montagne, l’aria fresca e le piste ciclabili, perché allora spendere di più?
 Ovviamente i Verdi altoatesini tornano a chiedere che la giunta provinciale si mobiliti perché questo aumento tariffario sia cassato al più presto. «Penalizzare - dicono - chi si muove in modo rispettoso dell’ambiente non è né giusto né saggio».
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sabato, 26 maggio 2007
Alto Adige  26 MAGGIO 2007
l l Tar ha respinto il ricorso di «Italia Nostra» in merito al tracciato della pista attraverso il biotopo Castelfeder
ICiclabile, subito l’accelerata al progetto
Da Ora a passo San Lugano sul sedime ferroviario del mitico trenino
 ORA. Dopo la decisione del Tar - respinto il ricorso di «Italia Nostra» che chiedeva di impedire il passaggio della pista attraverso il biotopo Castelfeder - sembra avere imboccato la fase di discesa il progetto per la realizzazione della ciclabile da Ora fino a passo San Lugano sfruttando buona parte del tracciato che era percorso dal mitico trenino della val di Fiemme. Gli ambientalisti non sembrano disposti a rinunciare alla loro battaglia ma sia la Provincia che la Comunità di Valle sono intenzionate a pigiare sull’acceleratore sia tecnico che amministrativo per iniziare i lavori.
 Dove un tempo saliva sbuffando il trenino della Val di Fiemme si potrà pedalare. Questo è il progetto che la Comunità di Valle intende realizzare ed allo scopo aveva affidato all’ingegner Walter Pardatscher l’elaborazione del relativo progetto. Di recente la giunta ha approvato la bozza contrattuale inerente il rapporto tra l’ing. Pardatscher e il Comprensorio riguardante la progettazione del tratto di pista da Ora a San Lugano compreso il risanamento delle ex stazioni con un impegno di spesa di 63.773 euro. La giunta provinciale ha approvato da tempo il progetto per la pista ciclabile: il tracciato si snoderà in prevalenza lungo la ex ferrovia ad esclusione di alcuni tratti prospicienti case e masi i cui proprietari potranno fare richiesta di acquisizione del sedime ferroviario. La ciclabile sarà lunga una ventina di chilometri per un costo previsto fra i 3 e 4 mila euro. Il progetto originario ha subito alcune modifiche sulla base delle osservazioni fatte dai Comuni sui cui territorio passerà la ciclabile; la Provincia ha ottenuto i vari benestare sia dalle commissioni delegate che dalle varie associazioni; ha concesso il sì anche la commissione per la tutela del paesaggio.
 È stato risolto anche il problema tecnico e progettuale di maggior spessore che riguardava il superamento della statale in modo da collegare la nuova ciclabile a quella fra Bolzano e Salorno: è stato scelto un sottopasso con successivo imbocco di una stradina forestale, il tutto all’altezza del confine fra i comuni di Ora e di Egna. Alcuni mesi fa, nel concedere il via libera alla pista ciclabile nel biotopo di Castelfeder, la giunta provinciale aveva precisato che dovrà essere sterrata ed utilizzata soltanto da pedoni e ciclisti. (e.d.)
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venerdì, 25 maggio 2007
Alto Adige 25 MAGGIO 2007
Castelfeder, il Tar dà l’ok alla ciclabile
Respinto il ricorso di Italia Nostra. «Garanzie di tutela ambientale»
di Marco Rizza
 ORA. La ciclabile nel biotopo di Castelfeder si farà. O - per lo meno - non sarà il Tar a impedirlo. I giudici amministrativi hanno infatti respinto il ricorso dell’associazione «Italia Nostra» che chiedeva di vietare l’opera. Secondo gli ambientalisti la normativa impedirebbe simili interventi in zone protette, ma per il Tar la Provincia ha dato sufficienti garanzie che la ciclabile non inciderà «in maniera significativa» sull’ambiente e che i ciclisti non usciranno dal tracciato - che seguirà quello della ferrovia della val di Fiemme e resterà sterrato, quindi non asfaltato.
 In realtà «Italia Nostra» è riuscita a portare a casa almeno una vittoria. Purtroppo ininfluente. Il Tar infatti ha accolto il ricorso dell’associazione per quanto riguardava la possibilità che il tracciato, in attesa della ciclabile, fosse usato dai cavalli. L’ipotesi era stata accreditata dall’assessore Michl Laimer e avversata dagli ambientalisti. I giudici hanno dato ragione a questi ultimi, ma ormai il maneggio non c’è più e quindi la partita si è chiusa da sola.
 Più importante era invece l’altra richiesta. «Italia Nostra» chiedeva al Tar di annullare le delibere della giunta provinciale che, modificando il piano paesaggistico di Ora e di Montagna, permettevano la realizzazione della ciclabile lungo il tracciato della vecchia ferrovia. Con una sentenza articolata in oltre 30 pagine, però, i giudici hanno respinto il ricorso. «In sostanza - riassume l’avvocato Monica Bonomini, che insieme all’avvocato Elisabeth Ladinser ha curato gli interessi dell’associazione - il Tar dice che il progetto della Provincia prevede accorgimenti sufficienti a evitare che ciclisti e gitanti assedino il biotopo».
 La ciclabile insomma si farà. A questo punto, secondo il vicepresidente di Italia Nostra Umberto Tecchiati, «tutti dovrebbero fare sentire il proprio dissenso. Chiunque sia interessato può trovare i materiali sul nostro blog, al sito http://italianostrabz.ilcannocchiale.it».
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giovedì, 24 maggio 2007
Alto Adige 24 MAGGIO 2007
Sindaco e vice hanno incontrato ieri mattina il presidente della giunta provinciale per esporgli diversi problemi
San Giacomo: confermato il contributo per finire la sala polivalente

 LAIVES. Si è parlato soprattutto di scuole, durante l’incontro che ha avuto luogo ieri mattina fra il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder e sindaco e vice sindaco di Laives. A Durnwalder i due amministratori comunali hanno portato la lista della spesa dove sono evidenziate le principali preoccupazioni, tradotte in priorità da finanziare, che il Comune ha in ballo attualmente.
 «A Durnwalder abbiamo spiegato la situazione dei nostri istituti scolastici - dice il vice sindaco Georg Forti - in particolare l’elementare di Pineta e le scuole cittadine. A Pineta sappiamo che occorre una ristrutturazione completa, per la quale c’è anche un bel progetto, mentre a Laives servirebbero 6 o 7 aule in più di quelle che ci sono se si vuole andare avanti tranquilli visto anche l’aumento demografico. Durnwalder ci ha spiegato che conosce i nostri problemi finanziari e che di finanziamenti si parlerà in seno al Consorzio dei Comuni. Anche noi sentiremo il Consorzio e siamo d’accordo con il presidente provinciale che torneremo a trovarlo tra qualche settimana».
 Per il sindaco Giovanni Polonioli, l’incontro di ieri è stato interlocutorio, focalizzato sulle scuole comunali appunto. «A Durnwalder abbiamo manifestato le nostre difficoltà finanziarie - spiega il primo cittadino ed i segnali che ne abbiamo ricavato è che ci sta aiutando. A proposito, oltre ai soldi per acquistare un terreno accanto al lido comunale e a quelli che già sono arrivati dalla Provincia per la stazione ferroviaria, per la ristrutturazione dell’aula magna e per l’ampliamento della mensa scolastica e da ultimo il milione per costruire un sottopasso pedociclabile in fondo a via Vadena, abbiamo ricevuto la garanzia che ci sono anche a disposizione 300 mila euro destinati al completamento dei lavori in corso presso la sala polivalente in zona scolastica a San Giacomo. Al presidente Durnwalder abbiamo consegnato la nostra lista delle priorità e, come detto, ci siamo lasciati con la promessa che tra qualche settimana, dopo che avremo contattato il Consorzio dei Comuni, ci troveremo nuovamente per fare il punto della situazione».
 L’incontro di ieri mattina con Durnwalder non è arrivato per caso: tra non molto il consiglio comunale sarà chiamato ad analizzare ed approvare le variazioni di bilancio e sarà in quel frangente semmai che dovranno essere inseriti nuovi finanziamenti.
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categoria:centro poliv s giacomo, ciclabile pedonabile
domenica, 20 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-05-20

LA GITA

Alla scoperta del Burgraviato. Quattro percorsi in bicicletta

 
Con l'arrivo della bella stagione torna la voglia di una passeggiata in bicicletta. La Comunità comprensoriale Burgraviato, oltre al sito internet, quest'anno ha pubblicato « PocketCard Guida alle piste ciclabili di Merano e dintorni » . Il libro mostra le piste ciclabili di Merano ed i collegamenti con quelle della Val Venosta e della Val Passiria, assieme ai luoghi di interesse che si trovano lungo il percorso. La guida è a disposizionde del pubblico in tutte le sedi dei comuni, dei consorzi turistici e nelle biblioteche. Il sito internet ( www. bzgbga. it) offre invece la possibilità di scaricare le mappe delle piste ciclabili del Burgraviato e di Merano, conoscere le previsioni del tempo, lo stato delle piste, i punti di assistenza e propone quattro percorsi ciclabili. Nel primo, da Stava a Merano, si costeggia l'Adige e si prosegue poi attraverso i frutteti sulla strada per Lagundo. Il secondo, da San Leonardo a Merano è invece in gran parte sterrato, passa accanto al bosco di Mora, poi lungo la sponda sinistra del Passirio e termina con la Porta Passiria all'inizio della città vecchia di Merano. A San Leonardo è possibile deviare verso la casa nativa di Andreas Hofer. Il terzo percorso proposto è quello da Merano a Gargazzone, prima lungo strade poco trafficate, poi sulla nuova pista ciclabile di Postal, per giungere infine a Gargazzone costeggiando la sponda sinistra dell' Adige. Il tragitto è privo di dislivelli e quindi adatto a tutti. L'ultima proposta è un giro in bicicletta attraverso la città di Merano. ( F. Cat.)

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sabato, 19 maggio 2007

Alto Adige 19 MAGGIO 2007

Il consiglio comunale s’è occupato della pista prevista lungo via Stazione. Deve arrivare fino al greto dell’Adige


 LAIVES. Sarà del tutto ineccepibile, sotto il profilo legale, l’installazione del nuovo cancello all’imbocco della stradina in zona Cervo, sul territorio di Vadena al confine con quello di Laives? La domanda è echeggiata in aula consiliare l’altra sera quando si è trattato di analizzare una mozione dei consiglieri di opposizione che chiedeva sostanzialmente la garanzia di continuità per la ciclabile.
 Il Comune infatti ha messo in programma la realizzazione di una pista ciclabile lungo via Stazione, fino al confine con Vadena in zona Cervo. Questa decisione ha preso le mosse da due considerazioni: la prima è che fra la città e la sua stazione ferroviaria ancora non esiste una vera pista ciclabile. La seconda invece è che, siccome la Provincia ha fatto costruire un nuovo ponte sull’Adige davanti alla discarica Ischia Frizzi, manufatto dotato di pista ciclabile grazie al quale si arriva fino alla pista provinciale in Bassa Atesina, è logico che in qualche maniera lo si debba raggiungere e la strada più diretta è appunto quella che passa per la zona Cervo e relativa stradina. Però ci sono alcuni problemi: la via Cervo è proprietà privata dei confinanti e inoltre, si trova sul territorio comunale di Vadena, dove il Comune di Laives ovviamente non ha alcuna voce in capitolo e Vadena, da quanto è dato sapere, non vede con favore questa richiesta, anche perché ci sono le pressioni dei proprietari. È per questo che Bruno Borin, capogruppo di An, ha ad esempio criticato aspramente la giunta per non essere ancora riuscita ad instaurare una vera collaborazione con i Comuni limitrofi. Questa tesi è stata però respinta dal vice sindaco Georg Forti che ha invece ricordato i vari tentativi di dialogo, sempre andati a scontrarsi con una certa dose di egoismo e di chiusura da parte degli altri amministratori. «Però - ha aggiunto il sindaco Polonioli - da quanto sappiamo anche la Provincia vedrebbe favorevolmente il completamento della ciclabile da via Stazione fino al ponte sull’Adige per la discarica, tanto è vero che lo ha dotato di pista. Sarà perciò la Provincia ad affrontare eventualmente le resistenze di coloro che abitano in via Cervo e hanno installato il cancello. Da quanto mi risulta poi, lungo quella stradina gli abitanti di Vadena avrebbero un diritto di passaggio e se è così, non vedo proprio come si possa pensare di sbarrarla con un nuovo cancello».
 La polemica in consiglio comunale per ora si è fermata a questo, ma è prevedibile che in futuro, quando la ciclabile sarà pronta fino alla stazione ferroviaria di Laives e mancheranno alcune centinaia di metri sul territorio di Vadena, si riaccenderà.
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categoria:ciclabile pedonabile
venerdì, 18 maggio 2007
Alto Adige 18-5-07

Bici e treno in Alto Adige
Trenitalia spreme i ciclisti

 Desidero esternare la mia meraviglia e la protesta più convinta nei confronti di Trenitalia che ha deciso di “considerare” i cittadini altoatesini che utilizzano il treno per il trasporto delle biciclette all’interno della provincia di Bolzano, in modo assurdo, iniquo e discriminatorio. Contrariamente a quanto sta avvenendo in provincia di Trento, dove è stata avviata l’iniziativa (treno+bici) al costo di 1 solo Euro, il trasporto della bicicletta in prov. di Bolzano, rasenta la follia: costa ora 4 Euro e il biglietto ricopre solo il tratto di andata. Nel resto d’Italia lo stesso servizio costa 3,5 Euro (oltre alla tariffa del viaggiatore naturalmente) ma il biglietto ha una validità di 24 ore, indipendentemente dal percorso e dai chilometri da compiere. Invito pertanto tutti gli interessati a protestare presso la direzione responsabile di Trenitalia (direzione.altoadige@trenitalia.it), visto il palese il tentativo di colpire in provincia di Bolzano quei cittadini, e sono tanti, che con coerenza e non pochi sacrifici cercano di mettere in atto una mobilità alternativa coerente e idonea anche a risolvere i problemi della viabilità interna. Trenitalia va nella direzione opposta: fa pagare la “sostenibilità sudtirolese”, la più nutrita in Italia, a carissimo prezzo e a creare preoccupanti differenze di trattamento. Un esempio: se in Alto Adige una famiglia di 4 persone volesse, di domenica, lasciare a casa la macchina e muoversi con la bici e con l’ausilio del treno, pagherebbe 32 Euro contro i 10 Euro della stessa famiglia trentina e i 13 Euro di una di Mantova o di Roma. Io da anni utilizzo questo sistema (bici + treno) sia per lavoro, sia per viaggiare. Mi muovo dalla città verso i centri maggiori e le frazioni limitrofe delle diverse vallate. La bici mi permette di raggiungere scuole e uffici, di svolgere servizi importanti evitando i problemi del traffico, dei parcheggi e dello smog. Nonostante ciò mi sono stati chiesti per trasportare la bici da Bolzano a Ora 4 euro per andare e 4 euro per tornare. Un costo spropositato rispetto al biglietto per la persona. Il connubio “treno-bicicletta” deve essere rafforzato e incoraggiato a Trento come a Bolzano, come nel resto d’Italia. Non deve essere discriminato in questo modo. Ciclisti, ecologisti e ambientalisti, associazioni, politici e sindacati: protestare è il minimo che si possa fare!
Fabio Martorano
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giovedì, 17 maggio 2007

Alto AdigeMAGGIO 2007
Tram dall’ospedale a Caldaro
Il Comune rivoluziona la viabilità a San Maurizio
Via Vittorio Veneto sarà aperta solo ai residenti: con l’auto accesso unico da via Merano In compenso sarà completata la ciclabile fino in piazza Gries e migliorato il trasporto pubblico   MIRCO MARCHIODI


 BOLZANO. Via Vittorio Veneto, via Böhler, via Merano. In mezzo l’ospedale e i suoi oltre mille posti auto. E anche un tram che arriverà fino ad Appiano e Caldaro. Insomma, una mezza rivoluzione.
 I lavori per il nuovo ospedale dureranno ancora più di un decennio (il termine dei lavori è previsto per il 2020). Ma non sarà rivoluzionato solo il “San Maurizio”. Il Comune infatti sta pensando di modificare sostanzialmente anche la viabilità.
 Una delle novità l’ha anticipata l’altra sera il vicesindaco Elmar Pichler-Rolle. In via Vittorio Veneto il traffico sarà limitato ai soli residenti, questa almeno è l’idea. Probabilmente non si realizzerà la sbarra, ma nel piano del traffico sono state inserite due rotonde, proprio all’inizio e alla fine di via Lorenz Böhler: la prima all’incrocio con via Merano e la seconda su via Vittorio Veneto (lì dove si entra nel parcheggio). L’idea è quella di permettere l’accesso all’ospedale soltanto da via Merano. Ma l’accesso al San Maurizio non sarà unico. Niente nuove strade, ma completamento della pista ciclabile verso piazza Gries e rafforzamento del trasporto pubblico. Poi c’è un’idea lanciata dall’assessore comunale al traffico Klaus Ladinser. «Mi piacerebbe - afferma - allungare il tracciato del tram che potrebbe collegare il centro di Bolzano a Caldaro e Appiano fino al San Maurizio. Penso sia una cosa fattibile».
 La proposta di Ladinser qualcosa di concreto ce l’ha già. «A fine mese - spiega - sarà presentato lo studio di fattibilità sul tram verso l’Oltradige». Lo studio era stato commissionato dai Comuni di Bolzano, Appiano e Caldaro a Hermann Knoflacher, esperto di traffico e progettazione urbanistica dell’università di Vienna. Knoflacher percepirà un compenso di 14.380, suddivisi in parti uguali tra i tre Comuni. Lo studio dell’esperto austriaco servirà innanzitutto per capire se il progetto è fattibile, poi per valutare il percorso tra Caldaro e Appiano e poi tra Appiano e Caldaro e quindi per iniziare a ragionare di eventuali espropri.
 Sulla linea di Ladinser lo stesso vicesindaco che ieri è tornato a ribadire che in ospedale ci si può andare usando anche mezzi alternativi alle auto: «Medici, personale di servizio o studenti della scuola di sanità Claudiana possono anche utilizzare il mezzo pubblico o la bicicletta per raggiungere il posto di lavoro o di studio. Questo tipo di mobilità sostenibile, nel capoluogo sta portando ad ottimi risultati».
 Critici i consiglieri di opposizione. Mariateresa Tomada di Alleanza Nazionale invita l’assessore Ladinser «ad attivarsi per ridurre il traffico su via Resia e viale Druso invece che pensare solo a via Vittorio Veneto per tutelare il bacino di voti Svp», mentre Roberto Cemin (Lista Benussi) chiede un doppio accesso all’ospedale: «Per quello nuovo - suggerisce - si potrebbe utilizzare la stradina del cantiere che parte subito dopo il distributore Agip di via Merano e arriva fino al parcheggio dell’ospedale».
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venerdì, 11 maggio 2007
Alto Adige 11 MAGGIO 2007
Il vicesindaco al Bauernbund: lasciate passare ciclisti e pedoni fino in via Filzi
«Contadini, aprite alle bici»
Passaggio a livello chiuso: Forti cerca una soluzione

 LAIVES. Il vicesindaco Georg Forti ha incontrato ieri i rappresentanti del Bauernbund locale per parlare del collegamento pedociclabile destinato a coloro che abitano nei masi al di là della linea ferroviaria del Brennero. Da mercoledì, con la definitiva chiusura del passaggio a livello di via Vadena, una decina di famiglie residenti sul territorio comunale sono rimaste senza un collegamento pedociclabile in direzione di Laives e non è pensabile che debbano magari arrivare fino a Bronzolo per poi passare sulla statale 12 per tornare a Laives. «Ai contadini del Bauernbund ho chiesto di acconsentire a far passare queste persone, in bici o a piedi, attraverso il percorso che arriva fino alla via Fabio Filzi - dice Forti -, dove già esiste un sottopasso ferroviario e questo in attesa che si costruisca il sottopasso pedociclabile in via Vadena, così come convenuto con il presidente della giunta provinciale tempo addietro».
 Per avere questo sottopasso passerà comunque qualche anno e quindi serve una soluzione transitoria per i cittadini di Laives che abitano nei masi di campagna lungo via Vadena. Il problema, come detto, è quello per pedoni e ciclisti perché, tutto sommato, in automobile cambia poco se ci si dirige verso via Dogana a Bronzolo. Perlomeno, con questa nuova soluzione del sottopasso ferroviario i cittadini di Vadena e di Laives non devono più attendere lunghi minuti davanti al passaggio a livello abbassato, come era fino all’altro giorno. Quanto ai pedoni e ai ciclisti, li si può far transitare fra via Vadena e via Fabio Filzi, su un percorso sterrato. (b.c.)
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mercoledì, 09 maggio 2007

Alto Adige 09 MAGGIO 2007
GRASSO (RIFONDAZIONE)
«Via Cervo: ostracismo sbagliato contro il transito delle biciclette»

 LAIVES. In merito alle problematiche legate ai collegamenti ciclabili, interviene il consigliere comunale Rosario Grasso: «In passato - afferma l’esponente di Rifondazione - abbiamo espresso la nostra solidarietà agli abitanti della zona Cervo per la presenza nelle vicinanze di numerose strutture inquinanti, ma oggi come allora non comprendiamo il loro ostracismo a una pista ciclabile che congiungerebbe Laives al tracciato provinciale. Il filmato visionabile sul sito del Comitato-Pineta dimostra come l’unico percorso ragionevole sia quello che da via Stazione porta all’argine dell’Adige specialmente oggi che è stata deliberata la ciclabile che consentirà di raggiungere in tutta sicurezza la stazione Fs».
 Secondo Grasso, insomma, «impedire di proseguire fino al fiume e imporre alla comunità la spesa di almeno un milione per salvaguardare un paio di abitazioni la cui tranquillità sarebbe messa in forse dal passaggio dei ciclisti ci pare francamente eccessivo. Cosa dovrebbero dire allora gli abitanti di via Kennedy che da anni vivono in condizioni impossibili? Sicuramente baratterebbero volentieri gli amanti delle due ruote, invisi ai loro concittadini, con i tir e le automobili che quotidianamente percorrono incolonnati l’arteria rendendo l’aria irrespirabile e impedendo perfino la conversazione».
 Un’ultima osservazione di Grasso è fatta a proposito delle giunte civiche: «Le amministrazioni locali coinvolte, non essendo state in grado di trovare un accordo sulla base degli interessi complessivi della comunità, hanno giustificato l’intervento d’imperio del presidente provinciale che poi può giustamente irridere alla richiesta di maggiori poteri che giunge dai rappresentanti dei Comuni».
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martedì, 08 maggio 2007

Alto Adige 08 MAGGIO 2007
Ciclisti, lasciapassare dai contadini
Dovranno chiudere un occhio per consentire le pedalate fra i frutteti
Domani verrà chiuso il passaggio a livello fra la città e Vadena: in vista nuovi disagi per i pedoni e chi usa spostarsi in bicicletta

 LAIVES. Domani a mezzogiorno le Ferrovie chiuderanno definitivamente il passaggio a livello fra Laives e Vadena. Tutto il traffico da e per Vadena quindi dovrà per forza passare dal nuovo sottopasso ferroviario di Bronzolo. Se per i mezzi a motore tutto sommato non ci sono problemi, diventerà invece un disagio per chi è abituato ad andare a piedi o in bicicletta. Molto dipenderà dal benestare o meno da parte degli agricoltori per il passaggio dei ciclisti sulle stradine interpoderali.
 I Comuni del circondario non sono mai riuniti a trovare una soluzione, tant’è che alla fine ha dovuto intervenire anche il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder: si costruirà un sottopasso pedociclabile sempre nei pressi del passaggio a livello che sta per essere chiuso e a tale proposito la Provincia ha scritto al vice sindaco di Laives Georg Forti per garantirgli il milione di euro che Durnwalder aveva promesso. «Adesso si tratta di far fare un progetto per il passaggio pedociclabile sotto la linea ferroviaria - dice Forti - trovando prima di tutto i soldi per dare l’incarico».
 Il sottopasso pedociclabile in via Vadena arriverà insomma, ma nell’attesa, cosa potranno fare pedoni e ciclisti? «Continueranno a transitare lungo i percorsi che già adesso utilizzano», taglia corto Forti. Anche il sindaco di Vadena, Alessandro Beati, ribadisce che ciò che più sta a cuore a lui e alla sua amministrazione è che si possa transitare senza troppi disagi.
 A riguardo, c’è una sorta di tacito accordo con i contadini per chiudere un occhio se ciclisti e pedoni utilizzeranno intanto la via Fabio Filzi, così come sarà da vedere se chiuderanno il cancello appena installato poco più a nord, in via Cervo, strada a tutti gli effetti privata, ma da sempre utilizzata da ciclisti e pedoni per raggiungere l’argine dell’Adige, da dove poi si può arrivare al ponte di Vadena oppure, grazie al nuovo ponte appena costruito verso la discarica Ischia Frizzi e adiacente centro per la giuda sicura, anche la pista ciclabile provinciale che da Bolzano arriva fino in Bassa Atesina.
 Insomma, nessun accordo ufficiale sulla possibilità di utilizzare queste alternative che passano su terreni privati, ma si confida nella disponibilità dei contadini ad accettare bici e pedoni lungo le interpoderali almeno fino a quando non sarà pronto il sottopasso pedociclabile programmato in via Vadena. Senza questa disponibilità, chi andrà e verrà da Vadena verso Laives potrà percorrere solo la strada appena realizzata in via Dogana a Bronzolo, utilizzando il sottopasso.
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sabato, 05 maggio 2007

Alto Adige 05 MAGGIO 2007
BRONZOLO, ULTIMI LAVORI
Martedì 8 aprirà il sottopasso

 LAIVES. Martedì 8 maggio aprirà definitivamente al traffico il sottopasso ferroviario di Bronzolo. Il giorno successivo le Ferrovie chiuderanno invece il passaggio a livello di via Vadena, che diventerà di fatto una strada «cieca»: in questa maniera inizierà il nuovo sistema dei collegamenti.
 Da quel momento chiunque dovrà andare o venire da Vadena, dovrà per forza di cose passare per il sottopasso di Bronzolo e da lì, attraverso la bretella che fiancheggia il bacino del rio Aldino, arrivare fino in via Nazionale, alla periferia nord di Bronzolo.
 Con questa modifica viaria, rimangono intanto aperti due problemi: il primo riguarda i transiti da e per Vadena provenienti da sud e l’altro, il collegamento pedociclabile fra Laives e Vadena, che viene interrotto.
 Fino a quando non sarà completata la rete stradale prevista, chi va e viene da Vadena verso sud, inevitabilmente passerà attraverso il paese di Bronzolo. Per la pedociclabile invece, si attende la messa a disposizione di via Filzi a Laives, fino a quando sarà costruito un sottopasso in via Vadena come promesso recentemente dal presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder. (b.c.)
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sabato, 05 maggio 2007
Alto Adige05 MAGGIO 2007
 IN VIA STAZIONE
Ciclabile, trovata la soluzione

 LAIVES. La giunta comunale ha scelto quale soluzione adottare per realizzare la pista ciclabile lungo via Stazione. «Abbiamo accantonato l’idea di restringere la carreggiata realizzando su di essa la ciclabile - spiega il vice sindaco Georg Forti - anche perché i residenti della zona avevano espresso un parere negativo. Porteremo invece avanti il progetto che prevede la costruzione della pista lungo il lato destro (per chi va dalla città verso la stazione) espropriando una striscia di 1,5 metri di terreno. Affideremo l’incarico al progettista. Inviterò anche i confinanti per illustrare loro la scelta che abbiamo privilegiato. La strada rimarrà di 5 metri, più due banchine di 50 centimetri ciascuna».
 Ricordiamo che inizialmente si prevedeva di restringere la carreggiata, costruendo lungo un lato la ciclabile e abbassando il limite di velocità a 30 chilometri orari, per non dover arrivare all’esproprio di terreno a fianco di via Stazione. Constatato che non funziona e che i residenti non sono d’accordo, si torna a quest’ultima soluzione, che per le casse comunali significherà, purtroppo, un esborso di denaro in più. La ciclabile arriverà fino alla stazione ferroviaria. (b.c.)
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giovedì, 03 maggio 2007

Alto Adige03 MAGGIO 2007
Mozione del centrodestra
«Pista ciclabile da via Stazione fino all’argine»
 LAIVES. Per lo schieramento di centrodestra, all’opposizione in consiglio comunale, la scelta avallata da Durnwalder, di realizzare la pista ciclabile verso via Vadena con relativo sottopasso ferroviario, rappresenta il “de profundis” per l’altra ipotesi caldeggiata da sempre: quella di una pista fra via Stazione e l’argine del fiume Adige, passando lungo la strada privata “Cervo”, nel territorio comunale di Vadena. Così, tornando al sottopasso di via Vadena, il centrodestra chiede che lo si preveda anche per far passare i veicoli, sia pure solo quelli di coloro che risiedono nei masi al di là della ferrovia, dove il territorio comunale di Laives si estende e confina con Vadena. «Si torni invece a considerare la possibilità di collegare via Stazione con l’argine dell’Adige - scrivono i consiglieri in una mozione - e da lì raggiungere il nuovo ponte che porta al centro per la guida sicura e alla ciclabile provinciale». (bc)
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venerdì, 27 aprile 2007

 27 APRILE 2007
Pineta: il comitato civico
«Ciclabile Tanti disagi per salvare alcuni masi»
 LAIVES. Il comitato civico Steinmannwald Pineta, a seguito anche di numerose segnalazioni da parte di concittadini, prende posizione in merito alle affermazioni della signora Margot Pircher sul nostro giornale relative alla scelta del tracciato che dovrà collegare la città di Laives alla ciclabile. Scrive il comitato: «Non era nostra intenzione rispondere a questa signora che non conosciamo. Sollecitati prendiamo posizione controvoglia in quanto, anche se non condivise, si possono ascoltare esternazioni che esprimono preoccupazione a novità che potrebbero coinvolgere la propria zona di residenza e magari la volontà di tutleare propri privilegi. In parte si può anche intuire la difesa di uno «status» di estrema tranquillità che potrebbe essere violato da quattro ciclisti e da qualche sporadico podista mattutino, ma altrettanto non si può fare su posizioni e affermazioni di estrema ipocrisia come quelle espresse dalla signora. Crediamo che migliaia di concittadini desiderosi di fare i classici due passi e che trovano la maggior parte delle strade interpoderali sbarrate da poderose cancellate facciano molta fatica a credere di aver trovato nella signora Pircher, rappresentante delle donne contadine, la propria paladina. Sono inverosimili le preoccupazioni della signora per i pericoli che incorrono ciclisti e pedoni che transitano in via Filzi: forse la Pircher non sa che l’alternativa prevede un tracciato allungato di ben sei chilometri, tortuoso e trafficato e quindi pericoloso. Le nostre affermazioni sono suffragate da prove documentate visivamente. Invitiamo i concittadini ad entrare nel sito www.comitato-pineta.it si potranno percorrere i due tragitti con gli occhi di una telecamera. Nel malaugurato caso in cui si fosse obbligati ad andare a Vadena per raggiungere la sospirata ciclabile si dovrebbe annotare un aggravio di spesa di un milione di euro, risorse che potrebbero essere impiegate in maniera più intelligente, magari mettendo a norma delle scuole che a norma non sono e che mettono a rischio la salute dei piccoli frequentatori, o magari mettendo un semaforo dove manca e dove ogni giorno centinaia di automobilisti rischiano l’incidente, problemi che i Signori che siedono a «Palazzo» conoscono molto bene. Dopo aver visto una grande opera bloccata da una pizzeria ora annotiamo un’altra stoppata da due «masi»: per non disturbare la loro quiete si butta alle ortiche un milione di euro che, come sbandierato al Tg3 dal vice sindaco, verranno magnanimamente stanziati da «mamma» Provincia. Siamo impotenti davanti a tutto questo ma nessuno ci può impedire di annotare i fatti».
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venerdì, 27 aprile 2007

Alto Adige27 APRILE 2007
La ragnatela delle piste ciclabili invita a scoprire la natura
Con la bici in rete
Il progetto provinciale prevede 600 km
Il tempo libero e il bel tempo invitano tutti gli appassionanti della bicicletta a scoprire, almeno in parte, la rete delle piste ciclabili che interessano tutto il nostro territorio e che fanno parte di un grande progetto provinciale secondo il quale, nel giro di pochi anni, saranno percorribili circa 600 chilometri di piste attrezzate.
Attualmente più di 300 km
 Attualmente le ciclabili altoatesine si estendono per oltre 300 chilometri. Questo dato, tenendo conto del territorio e della popolazione, costituisce già un record assoluto a livello nazionale.
 Questo «miracolo» - che ci viene invidiato e copiato da molte regioni italiane come per esempio la Toscana e l’Umbria - avviene grazie ad una apposita legge provinciale, la N.17 del 1995, che stabilisce l’erogazione di contributi pubblici fino ad un 60 per cento dei costi, per le Comunità comprensoriali e i Comuni che, appunto, realizzato ciclabili sul territorio di loro competenza.
Cartelli e indicazioni
 Le piste ciclabili altoatesine sono caratterizzate - per la gioia dei ciclisti - da chiari cartelli segnaletici e da una accurata manutenzione. La cartellonistica, inoltre, reca utili indicazioni sulle località, le aree di sosta, le informazioni storico-culturali più interessanti, i castelli, i luoghi di ristoro, ecc.
Tre principali direttrici
 Sono tre le principali direttrici del progetto provinciale che riguarda le ciclabili, tre direttrici che coprono l’intero territorio altoatesino e cioè: dal Brennero fino a Salorno con passaggio attraverso Brassanone e Bolzano; da Bressanone fino a Prato Drava lungo la Val Pusteria; dal capoluogo altoatesino fino al Passo Resia lungo tutta la Val d’Adige, Merano, il Burgraviato e la Val Venosta.
Bici più treno è bello
 Da segnalare il successo dell’iniziativa bici più treno sulla pittoresca linea della Val Venosta da Merano a Malles: si caricano le bici in treno a Merano e poi si ritorna dalle località della Val Venosta con un percorso facile, in leggerissima discesa, adatto a tutti, anche ai non allenati.
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martedì, 24 aprile 2007

Alto Adige 24 APRILE 2007
Una nota delle donne contadine
«Nuova pista: va bene l’ultima proposta In via Filzi troppi i rischi per i ciclisti»
 LAIVES. Sulla opportunità di realizzare i percorsi pedociclabili nel territorio, sono d’accordo anche le donne dei contadini le quali, in una nota a firma di Margot Pircher, spiegano la loro posizione relativamente alle recenti polemiche attorno alle scelte effettuate. «È ovvio che i cittadini abbiano necessità di una buona qualità della vita - dice Margot Pircher - e anche noi contadini siamo a favore di una rete ciclabile funzionante. Ma ci sta a cuore anche la sicurezza e l’incolumità di ciclisti e pedoni durante i lavori nelle campagne e vogliamo poter operare in tranquillità perchè la pericolosità di certi lavori agricoli è nota a tutti e, nonstante questo, da parte di pedoni e ciclisti c’è poco rispetto».
 Margot Pircher a questo punto porta qualche esempio come le irrorazioni dei campi, che si fanno a tutte le ore, mentre ci sono coloro che fanno jogging anche alla mattina presto. Poi, quando la gente vede il trattore non si ferma e quando sta tagliando l’erba, possono anche partire dei sassi in tutte le direzioni. «Sono già capitati incidenti su strade private - continua la signora Pircher - con conseguenti lungaggini fra ospedale, processi, burocrazia. Da via Stazione all’Adige, la strada privata è molto stretta, mentre il sottopasso in via Fabio Filzi è adatto solo ai mezzi agricoli e se si incrociano bici e pedoni diventa pericoloso. Molto meglio la scelta di via Vadena, più ampia e poco trafficata e con il sottopasso, previsto lì, diventerebbe ideale per raggiungere Vadena e l’argine dell’Adige in bici o a piedi. Inoltre è anche previsto il collegamento verso la zona industriale a sud della città, partendo proprio da via Vadena». Margot Pircher conclude poi esprimendo soddisfzione per la soluzione individuata col sottopasso di via Vadena. (b.c.)
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sabato, 21 aprile 2007

SABATO, 21 APRILE 2007
Chiesta anche da Borin
«La ciclabile da via Stazione fino all’argine dell’Adige»
 
 LAIVES. Anche Bruno Borin, capogruppo consiliare di Alleanza nazionale, è del parere che si debba assolutamente allestire un collegamento pedociclabile fra la parte terminale di via Stazione e l’argine dell’Adige, da dove poi si raggiunge la pista ciclabile provinciale attraversando il nuovo ponte appena costruito all’altezza della discarica Ischia Frizzi. Per questo ha presentato una mozione nella quale si chiede al consiglio comunale di sostenere questa richiesta nei confronti della Provincia.
 Il problema in realtà riguarda il Comune di Vadena, perché è sul suo territorio che passa parte di questo tracciato, vale a dire lungo la zona Cervo, che è privata. Infatti i confinanti già da anni l’avevano munita di sbarra (a dire il vero sempre aperta) e da ultimo anche di un robusto cancello che non fa presagire alcunché di buono per i passaggi dei non autorizzati.
 Come ricorda però anche Borin, la Provincia ha appena fatto costruire un ponte sull’Adige che servirà il centro per la giuda sicura, ponte dotato di ciclabile che si innesta direttamente in quella provinciale. Così viene da chiedersi: come faranno i ciclisti a raggiungere quel ponte se per caso i contadini di via Cervo chiuderanno il cancello impedendo i transiti? Che quella stradina privata sia chiusa alle automobili sono tutti d’accordo, ma che anche ciclisti e pedoni diano così fastidio, sembra invece inverosimile. Tocca alla Provincia intervenire. (b.c.)
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venerdì, 20 aprile 2007

Corriere dell'Alto Adige2007-04-20

IL CASO di Enrico Franco

Diciamo no alla fiera dell'asfalto Investire sulla mobilità alternativa

Egregio direttore, dopo lunga e travagliata gestazione finalmente l'assessore Ladinser ha consegnato la bozza del piano traffico. Leggo che il buon Rudi Benedikter è sobbalzato sulla sedia: ponti, tunnel, raddoppi di strade, il piano è la fiera dell'asfalto. E come dargli torto? Dell'ipotizzato minimetro nessuna traccia.
Cassato anche l'impopolare progetto di ticket d'ingresso alla città. Alla fine vince ancora il partito degli automobilisti.
Eppure anche Trento sta ragionando sull'ipotesi di una metropolitana di superficie. La Leitner ne progetta di stupendi, ma purtroppo ( nessuno è profeta in patria) li esporta in tutto in mondo mentre Bolzano non riesce a dotarsene.
Caro direttore, ci ritroveremo il prossimo inverno ad inveire contro le polveri sottili? Mi sembra il minimo se non si trova il coraggio di invertire la rotta sulle politiche del traffico. Lettera firmata Il Comune di Bolzano ha investito molto sulle piste ciclabili, ottenendo risultati importanti, ma questa è stata praticamente l'unica azione incisiva per ridurre il traffico automobilistico. Un po' poco, dunque. Bisognerebbe spendersi per le forme alternative di trasporto pubblico; quelle su rotaia, a prescindere dalle varie soluzioni tecniche possibili, appaiono interessanti. Vero è che il Comune non trova utile sponda nella Provincia e in Trenitalia, ma il problema di fondo è che nessun amministratore pubblico ha il coraggio di limitare il traffico privato. Si preferiscono realizzare strade e parcheggi, quando in realtà si tratta di pannicelli per città già sull'orlo del collasso. È necessario scommettere sulla mobilità alternativa, anche a costo di sacrificare gli investimenti sull'asfalto.
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lunedì, 16 aprile 2007
Alto Adige 14-4-07


"Per i sindaci è una Caporetto"

di Bruno Canali

LAIVES. La soluzione indicata dal presidente Durnwalder per il passaggio pedociclabile fra Laives e Vadena, secondo Bruno Borin, capogruppo consiliare di An, ha nuovamente messo in evidenza «l’incapacità dei sindaci dei tre territori comunali interessati»: ossia di Laives, Bronzolo e Vadena. La tesi di Borin è dura: mesi e mesi di discussioni tra i primi cittadini e poi a togliere le castagne dal fuoco deve intervenire il solito Durnwlader. «I nostri sindaci - dice Borin - hanno una incapacità conclamata di trovare soluzioni concordate e di assumersene la responsabilità».
 La soluzione del «caso sottopasso» è stata indicata nei giorni scorsi proprio da Durnwalder. «È impensabile che si arrivi ogni volta a situazioni di questo tipo - continua Borin -, con la parola fine affidata al presidente della giunta per la palese incapacità dei nostri sindaci di interagire fra loro e di risolvere i problemi che li riguardano, ultimo fra tutti quello del collegamento pedociclabile per Vadena. Non è possibile che i nostri problemi specifici vengano sempre risolti da “chi viene da fuori”...».
 Entrando quindi nel merito della soluzione indicata da Durnwalder per il collegamento (un sottopasso nei pressi dell’attuale passaggio a livello in fondo a via Vadena), Borin comunque ne parla come di un «controsenso», perché, a suo giudizio, si costruisce (è sempre la Provincia a farlo) il ponte con pedociclabile sull’Adige in direzione della discarica Ischia Frizzi e si rimane però bloccati dal veto dei proprietari della strada in zona Cervo, sul territorio comunale di Vadena. «Dicono che via Cervo sia troppo stretta - attacca Borin - e magari è anche vero, ma tutto attorno c’è solo campagna e quindi non sarebbe un grosso problema ampliarla quel tanto che serve per far transitare anche bici e pedoni. E’ impensabile del resto far fare giri viziosi alle biciclette per raggiungere la ciclabile provinciale lungo l’Adige. Ricordo solo che gli abitanti della zona Cervo attendono da anni le barriere antirumore lungo autostrada e ferrovia e se Durnwalder, come ha promesso, spenderà così tanti soldi per il nuovo sottopasso pedociclabile in via Vadena, potrebbe anche fare in modo che lo possano poi utilizzare gli abitanti di quella decina di masi sparsi nelle campagne al di là della ferrovia».
 Quelle famiglie sono residenti in buona parte sul territorio di Laives e, secondo il capogruppo di An in consiglio comunale, «quando chiuderà il passaggio a livello si troveranno nella condizione di dover fare il giro da Bronzolo per arrivare fin qui. La ciclabile perciò potrebbe benissimo passare per via Stazione e quindi per via Cervo, mentre la Provincia dovrebbe prodigarsi per dare un passaggio a queste famiglie e le barriere antirumore a quelle che abitano in zona Cervo; in questa maniera, con ogni probabilità, si otterrebbe da loro il consenso a utilizzare via Cervo come pista pedociclabile verso l’argine dell’Adige, che è anche la più logica».


Via Filzi: una soluzione temporanea


LAIVES. Il sottopasso ferroviario fra Vadena e Bronzolo è pronto e, questione di poco, sarà aperto ai transiti. La conseguenza sarà la chiusura, da parte delle Fs, dell’unico passaggio a livello rimasto, quello fra Vadena e Laives, a qualche chilometro da via Dogana a Bronzolo. Come faranno - dopo - coloro che, a piedi o in bicicletta, vorranno andare e venire da Vadena a Laives? È evidente che non si può immaginare di far passare pedoni e biciclette attraverso il nuovo sottopasso ferroviario di Bronzolo, anche se è dotato del marciapiede.
 Chi da Laives vorrà raggiungere Vadena e viceversa, avrà bisogno di un percorso più breve e diretto e quindi, in attesa di avere il sottopasso in via Vadena, la risposta a questa esigenza arriverà dalla via Fabio Filzi e relativo sottopasso. Finora il vice sindaco di Laives, Georg Forti, ha sempre negato questa possibilità, ma soltanto perché la si voleva definitiva: con la soluzione individuata l’altro giorno da Durnwalder e spiegata agli amministratori del circondario in un vertice a palazzo Widmann, la via Filzi verrebbe messa a disposizione di ciclisti e pedoni ma esclusivamente per lo stretto necessario, ovvero fino a quando non sarà pronto il sottopasso di via Vadena, per il quale la Provincia stanzierà un milione di euro e il Comune di Laives a sua volta farà eseguire le modifiche urbanistiche e il progetto esecutivo. Di certo però le polemiche proseguiranno. (l.c.)
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venerdì, 13 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-04-13

« Tempi moderni » su Sender Bozen

Scoprire in bicicletta i luoghi della tecnica Debutta la serie in tv

Il Curatorium per i beni tecnici culturali in virtù di una collaborazione con la Sede Rai di Bolzano, lancia la sua nuova serie televisiva. Il format si intitola « Tempi Moderni » e sarà visibile a partire da domani ogni sabato alle ore 20. « Tempi moderni » mostra ed illustra i luoghi più importanti della tecnica nell'arco alpino. La trasmissione rientra nel progetto « Percorso della tecnica » che altro non è che un tracciato che si sviluppa lungo la rete di piste ciclabili che coprono il territorio altoatesino e spiega come è possibile visitare questi monumenti tecnici pedalando.
La serie televisiva si rivolge al largo pubblico, sempre più interessato da queste tematiche. In pratica a tutti coloro, dai turisti alle famiglie, che fanno attività durante il proprio tempo libero, invogliati a visitare siti in buona parte ancora poco conosciuti potranno prendere spunto dalla nuova trasmissione.
« Il nostro scopo come Curatorium è quello di rafforzare la conservazione dei beni culturali — affermaWittfrida Mitterer, ideatrice e coordinatrice del progetto — " Tempi Moderni" soddisfa oltre a questo obiettivo anche la voglia delle persone a ottenere informazioni di interesse storico e tecnico » .
Carlo Corazzola, attuale direttore della Sede Rai di Bolzano, spiega: « La Sede Rai di Bolzano funge oltre che da trasmittente di informazioni anche da agenzia culturale, e mantiene così una posizione coerente con la propria missione.
" Tempi Moderni" verrà trasmesso in lingua tedesca e italiana. Voglio a tal proposito sottolineare l'importanza della collaborazione tra le varie istituzioni locali » , ha precisato.
« Abbiamo lavorato intensivamente ed ora, a progetto ultimato, voglio mostrare tutta la mia gioia per un'opera di un interesse che non si è mai visto prima — aggiunge Perwanger, responsabile della programmazione. È un programma appassionante, attuale, che offre grandi informazioni su un settore particolare della storia locale » .
Monumenti e oggetti della tecnica sono inesauribili riserve di informazioni storico culturali. Attraverso la serie televisiva curata dalla Rai viene illustrato e divulgato sui media il « Percorso della tecnica » . Quest'ultimo vuole rendere accessibili e comprensibili monumenti della tecnica sparsi su tutto il territorio della provincia. Ne sono esempi la passerella installata a Cardano che porta attraverso una finestra ad arco nella sala turbine e permette al visitatore di scoprire l'interno della centrale, o l'edificio storico della stazione di Castelrotto, vittima della razionalizzazione dei trasporti ferroviari, diventato un luogo ricreativo e di ristoro per la pista ciclabile che gli passa davanti.
La serie comprende 20 filmati di circa 10 minuti ciascuno, i più interessanti dei quali verranno trasmessi anche in versione italiana. Volutamente il linguaggio presenta la tecnica in un contesto nuovo critico facilmente comprensibile, ponendo l'enfasi sul materiale storico, in parte inedito, tra cui interviste a testimoni del tempo. La prima puntata è dedicata alla Centrale di Tel, la prima grande centrale idroelettrica dell'Alto Adige entrata in funzione nel 1898 nei pressi di Merano. Stefano Pasquali

Alto Adige 12-4-07
PEDOCICLABILE: SUPERATI I CONTRASTI
Durnwalder trova la soluzione: verrà realizzato nella zona del passaggio a livello
di Bruno Canali
LAIVES. Una volta tanto, sindaci e vice sindaci di Lai,ves, Bronzalo e Vadena si sono trovati d'accordo in tema di collegamenti c questo è stato possibile grazie all'intervento del presidente Luis Durnwaldèr, che ieri pomeriggio li ha convocati presso il suo ufficio per decidere in merito al collegamento pedociclabile fra Laives e Vadena. Una soluzione, finalmente, è stata trovata.
La Provincia mette a disposizione un milione di euro per realizzare il progetto di sottopasso pedociclabile (larghezza 3,5 metri) all'altezza dell'attuale passaggio a livello ferroviario in via Vadena. Laives a sua volta si impegna ad assegnare rapidamente la progettazione effeettiva ed eventualmente a completare il finanziamento, che comunque non dovrebbe essere superiore al milione di euro previsto. Niente più attenzioni su via Fabio Filzi e relativo sottopasso quindi e, più a sud, nemmeno per la strada che dalla zona produttiva di Bronzalo raggiunge il magazzino Eso, a poche decine di metri dal nuovo sottopasso ferroviario che sta per entrare in funzione in via Dogana. Queste condizioni, come detto, hanno avuto come risultato l'accordo fra le amministrazioni comunali interessate, salvo dettagli come il tipo di tracciato da privilegiare fra il ponte di Vadena ed il nuovo sottopasso in direzione di via Dogana a Bronzolo.
La scelta del presidente Durnwalder ha messo in archivio mesi di discussioni e di disaccordi, soprattutto fra Bronzalo e Laives per quanto riguardava la necessità di un tracciato destinato a bici e pedoni, che fosse più diretto verso Laives: Trattori e automobili che andranno e verranno da Vadena, una volta chiuso il passaggio a livello in direzione di Laives dovranno utilizzare il sottopasso di Bronzalo e da quello raggiungere la statale 12. Per i mezzi a motore non è un problema e invece sarebbe stato un notevole disagio per pedoni e ciclisti, che hanno necessità di percorsi più diretti e al sicuro dal traffico.
Nel periodo fra la chiusura del passaggio a livello e la realizzazione del nuovo sottopasso, bici e pedoni potranno passare attraverso la via Fabio Filzi sul territorio comunale di Laives.

Gli amministratori soddisfatti: “rispettate le esigenze”
LAIVES. «Sono riuscito a salvare via Fabio Filzi»: esordisce così, con evidente soddisfazione, il vice sindaco di Laives Georg Forti. Lui del resto era sempre stato contrario a questa ipotesi per la pedociclabile verso Vadena. «Durnwalder ci ha garantito il finanziamento di un milione per un sottopasso ferroviario pedociclabile in via Vadena, al posto del passaggio. a livello - continua Forti - soluzione che ci soddisfa, anche perché prevede poco esproprio di terreno. Rimane, da parte provinciale, la volontà di costruire anche la strada che da via Vadena andrà nella nostra zona industriale ampliata. Adesso si tratta di fare rapidamente il progetto del sottopasso e ho anche già avuto contatti con il Bauernhund locale». Soddisfazione per come sono andate le cose esprime anche il vice sindaco di Bronzalo, Daniel D'Amico: «Soluzione valida quella che ci ha proposto Durnwalder, perché dà una pedociclabile a Vadena. Siamo contenti anche perché il discorso sulla strada verso il magazzino Eso è chiuso. Piuttosto, rimane il problema del collegamento fra il ponte di Vadena e il sottopasso ferroviario in via Dogana: intanto si proverà con la situazione esistente per un anno; poi semmai si vedrà come intervenire». Infine Vadena e il sindaco Alessandro Beati pure è uscito soddisfatto, insieme al vice Roland Waldthaler dall'incontro: Durnwalder ha capito perfettamente le nostre vitali nrecessità di collegamento e noi apprezziamo lo sforzo economico della Provincia». (b.c.)
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giovedì, 12 aprile 2007
Bolzano Notizie aprile 2007
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giovedì, 12 aprile 2007
Alto Adige10-4-07
Pedociclabile, veti incrociati
di Bruno Canali
LAIVES. Il sottopasso ferroviario in via Dogana a Bronzolo è pronto e manca solo l'asfaltatura della strada e del marciapiede, tanto che già la gente, a piedi, lo sta utilizzando. Stando alle tabelle di marcia, il sottopasso avrebbe dovuto essere agibile già all'inizio di aprile. Per il 25 marzo infatti si prevedevano le ultime prove di tenuta della carreggiata alla pressione dei mezzi in transito e quindi si sarebbe passati immediatamente all'asfaltatura. Restano le divergenze sul tracciato dalla pedociclabile.
Adesso è veramente questione di qualche giorno per completare l'opera. Dopo mesi quindi, chi abita a Vadena potrà nuovamente raggiungere Bronzolo in maniera più diretta e viceversa, anche se, proprio con l'apertura ai transiti del nuovo sottopasso, si aprono altri problemi ancora da risolvere, vedi il percorso per pedoni, bici e trattori verso Laives, perché le Ferrovie chiuderanno definitivamente il passaggio a livello rimasto in via Vadena.Questo problema è tutt'altro che risolto, come detto, perché nonostante un confronto che va avanti da tempo, le tre amministrazioni comunali coinvolte (Laives, Bronzolo e Vadena) non hanno trovato un accordo. Così ci ha provato l'assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner ed infine, lo stesso presidente Luis Durnwalder,che si è avocato questa questione e ne parlerà già questa sera con i vertici Svp di Laives dato che è ospite del1'annuale assemblea degli iscritti alla Stella Alpina, assemblea in programma per le 20 alla Haus der Kultur. Durnwalder sarà in compagnia di Florian Mussner e con lui cercherà di mettere a fuoco la soluzione che poi, domani pomeriggio, dovrebbe illustrare ai rappresentanti delle tre amministrazioni comunali da lui convocati. Non c'è tempo da perdere oramai, proprio perché le Ferrovie chiuderanno il passaggio a livello fra Laives e Vadena, ultimo rimasto in zona e così Vadena rimarrà di fatto senza una scorciatoia in direzione di Laives per pedoni, ciclisti e trattori, oltre che per l'autobus circolare Sasa. Durnwalder dovrà convincere in particolare i contadini del Bauernbund, che non vogliono sentir parlare di utilizzo della via Fabio Filzi, dove già un sottopasso ferroviario esiste e dista poche centinaia di metri dal passaggio a livello di via Vadena; più oltre, altri contadini, residenti sul territorio comunale di Vadena, hanno già installato un solido cancello all'inizio della stradina in zona Cervo, da dove pure si potrebbe raggiungere comodamente l'argine dell'Adige e la pista ciclabile provinciale.

Il sindaco di Vadena
«Subito una soluzione anche provvisoria in attesa dell'accordo»
VADENA. Il sindaco Alessandro Beati ha già rimarcato, in più occasioni, che «Tutti gli anni di incomprensioni tra i Comuni e le mancate scelte riguardo alla viabilità hanno lasciato dei nodi da sciogliere che stanno arrivando al pettine. Con la chiusura del passaggio a livello di Laives sulla via Vadena, per quanto riguarda il traffico pedociclabile da e per Vadena, il nostro paese sarà di fatto tagliato fuori. La situazione è grave; si creeranno notevoli disagi tanto che i residenti a Vadena più volte hanno chiesto a me e alla giunta comunale di operare in modo tale che via d'uscita possa essere trovata». Quella più semplice, anche dal punto di vista esclusivamente tecnico, è quella in via Filzi a Laives. Il sindaco Beati ha lanciato, anche attraverso il nostro giornale, una possibile soluzione: “ Bisogna tentare di trovare un compromesso con la mediazione dell'assessore provinciale ai lavori pubblici. Una possibile via d'uscita sarebbe l'utilizzazione della via Filzi per un periodo determinato in attesa di trovare un'alternativa che potrebbe diventare definitiva. Ma un passetto indietro lo devono fare proprio i contadini del . Bauernbund». Sono proprio gli agricoltori - appoggiati dal vice sindaco di Laives - che finora hanno espresso un secco no proprio all'utilizzazione della via Filzi. Durnwalder riuscirà a convincerli a modificare posizione? (e.d.)
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giovedì, 12 aprile 2007
Alto Adige 8-4-07
Piste «prese d'assalto» dalle famiglie.
Bolzano Salorno e PonteAdíge-Merano, due comode ciclabili
SALORNO/TERLANO.
Treno e bicicletta costituiscono il connubio perfetta per chi, allo stress delle lunghe code in auto, preferisce lo scorrere del paesaggio da un finestrino prima e dopo una giornata di sport e di contatto diretto con la natura. Bici e rotaia si integrano tra loro, creando una modalità di trasporto a dimensione umana che consente. di coniugare la praticità di questo mezzo ecologico con le possibilità di spostamento veloce e s' uro del treno.
Per sostenere questa modalità di trasporto, in continua crescita, Trenitalia e la Fiati hanno elaborato l'opuscolo “Treno + bici, perché», un manuale d'istruzioni che fa conoscere le opportunità offerte a chi vuole viaggiare in treno, contiene l'elenco dei treni internazionali attrezzati per il trasporto di bici al seguito e fornisce una serie di suggerimenti pratici per utilizzare al meglio il servizio. La combinazione treno+ bici è facile da realizzare. Con la bici al seguito, infatti, si può normalmente salire sull'80% dei treni regionali, quelli contrassegnati dall'apposito simbolo nell'orario ufficiale, a un prezzo di 3,50 euro indipendentemente dalla destinazione scelta. Sui treni Intercity ed Eurostar è possibile trasportare il mezzo gratuitamente, però in una sacca di dimensioni non superiori a centimetri 80x110x40.
Si diceva delle due piste ciclabili in Bassa Atesina e nella zona dell'Oltradige: già da alcune settimane - grazie alle temperature salite e alle belle giornate di sole - registrano il transito di numerosi appassionati delle due ruote. Se nei giorni feriali sono soprattutto gli atleti che si allenano, nei fine' settimana le due piste sono prese d'assalto dalle famiglie. In Bassa Atesina i collegamenti dalla ciclabile alle stazioni dei treni non sono tutti ottimali visto che bisogna transitare anche su tratti di strade che sono spesso trafficate; meglio va fra Bolzano e Merano dove per arrivare alle stazioni ferroviarie si deve pedalare al massimo per un paio di minuti visto che la pista corre praticamente tutta a .fianco dei binari della linea ferrata (ed)
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sabato, 07 aprile 2007
Alto Adige 7-3-07

Riqualificazione urbana a San Giacomo: il progetto dovrebbe essere rivisto
Ciclabile, tracciato a rischio
Gli abitanti: la via Pascoli è troppo stretta e pericolosa

LAIVES. Il progetto di riqualificazione urbana a San Giacomo - che riguarda, come primo lotto, il tratto di statale 12 fra l'incrocio con via Pascoli, a sud e quello con via Thaler all'ingresso dell'abitato - prevede la realizzazione di una pista ciclabile lungo il lato est della statale stessa. Questo, fra l' altro, comporterà un restringimento della carreggiata ed è del resto il risultato che la giunta comunale persegue come deterrente per i transiti ingiustificati dentro San Giacomo. Questo intervento che sta per iniziare, è stato preventivamente illustrato dall'assessore Giorgio Zanvettor alla comunità di San Giacomo. Durante la discussione, che ha fatto seguito all'illustrazione tecnica, è emerso un particolare che lì per lì non è stato del tutto chiarito. La pista ciclabile, come detto, fiancheggerà la statale 12 da sud verso il centro di San Giacomo (in seguito, con un lotto successivo, raggiungerà il confine di Bolzano) e fin qui la gente è sostanzialmente d'accordo. L'inizio di questa pista, a sud, è presso l'incrocio fra statale 12 e via Pascoli, proprio davanti al bar La Costa. E qui che i residenti però hanno sollevato le perplessità: «Perché la ciclabile inizierà proprio lì hanno chiesto all'assessore Zanvettor - e non invece più a sud, alla zona produttiva Vurza? forse è intenzione del Comune allestire il collegamento ciclabile verso Laives passando proprio lungo via Pascoli e attraverso questa arrivare nel cuore della nuova zona produttiva Vurza? Se così dovesse essere, si tratta di una idea sbagliata, perché via Pascoli già adesso è talmente stretta che due automobili contemporaneamente non passano; figurarsi il problema ed i rischi, se ci si mette pure la ciclabile. Perché dunque non si fa proseguire sempre lungo il lato est della statale 12 fino in fondo al rettilineo del Raffl, entrando semmai da lì in zona produttiva Vurza?». Questi i quesiti sollevati dai residenti di San Giacomo, che al momento non hanno ottenuto una risposta, perché il progetto approntato per il primo lotto della riqualificazione urbana comprende la statale 12 a sud di San Giacomo, a partire dall'incrocio con via Pascoli. E' una questione della quale si riparlerà sicuramente. (b.c.)
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lunedì, 26 marzo 2007
Alto Adige 25-3-07
LA PEDOCICLABILE DELLA DISCORDIA
“Basta con l'ostruzione dei contadini”

di Ezio Danieli
LAIVES/VADENA. Sta per chiudere il passaggio a livello visto che il sottopasso a Bronzolo è praticamente-ultimato. L'utilizzazione del sottopasso di via Filzi pare essere la soluzione individuata dalla giunta provinciale magari sfruttando - con un uso promiscuo - la stradina esistente che serve da servizio al Consorzio di Bonifica. L'assessore Mussner insisterà proprio per questa idea ed ha fissato un sopralluogo per 1'11 aprile. Ma bisognerà superare le resistenze del vice sindaco di Laives che sostiene le richieste degli agricoltori. Ed è proprio il Bauernbund che continua a dire no alla soluzione di via Filzi a Laives con conseguente polemica che sta montando. Ne parla il sindaco di Vadena, Alessandro Beati, che auspica una soluzione rapida.
Il sindaco Alessandro Beati ha già avuto modo di rimarcare che: «La cosa è piuttosto grave, in pratica tutti gli anni di incomprensioni tra i Comuni, le mancate scelte riguardo alla viabilità hanno lasciato dei nodi da sciogliere che adesso stanno arrivando al pettine, purtroppo».
Sta er aprire il sottopassaggio di Bronzolo e quindi sarà chiuso il passaggio a livello di Laives sulla Via Vadena. Che accadrà?
«In pratica per quanto riguarda il traffico pedociclabile da e per Vadena, il nostro paese sarà di fatto tagliato fuori. La situazione è grave. Una via d'uscita deve essere trovata, al più presto».
Quella più semplice, anche dal punto di vista esclusivamente tecnico, è quella in via Filzi a Laives. Ma c'è il no deciso del vice sindaco Georg Forti...
«Ho grande stima per Forti e confido comunque in una soluzione positiva della questione grazie anche al suo intervento. Ma c'è un problema che si sta evidenziando soprattutto in questo ultimo periodo caratterizzato anche da polemiche pubbliche».
Quale?
«Il vice sindaco di Laives sta per essere trascinato, proprio dal Bauernbund, in una sorta di suicidio politico. Fra l'altro mi risulta che vi siano alcuni consiglieri della Volkspartei di Laives che non sono dello stesso parere del vice sindaco Forti, e quindi del Bauernbund, in merito all'utilizzazione della via Filzi».
Intanto è stata chiusa anche la stradina privata in zona Cervo...
«Capisco le preoccupazioni di Mario Martinelli, presidente dell'associazione turistica, che fra pochi giorni riceverà le lamentele dei primi ospiti che, appassionati della bicicletta, non potranno più raggiungere la pista ciclabile lungo l'Adige se non pedalando sulla statale. Si tratta delle stesse proteste che avremo in municipio a Vadena da parte degli abitanti».
Situazione che si sta complicando?
«Purtroppo sì anche perchè si sta avvicinando la chiusura del passaggio à livello. Bisogna trovare, in fretta, una soluzione».
Ha un'idea?
«È evidente che allo stato attuale delle cose, e perdurando la posizione del Bauernbund avversa a quella che sarebbe la soluzione più logica, bisogna tentare di trovare un compromesso con la mediazione dell'assessore provinciale ai lavori pubblici».
Quale potrebbe essere una via d'uscita?
«Per esempio (utilizzazione della via Filzi per un periodo determinato in attesa di trovare un'alternativa che potrebbe diventare definitiva. Ma un passetto indietro lo devono fare proprio i contadini del Bauernbund».
Che però non sembrano disposti a cedere...
È vero: sono ostinati. Ma la mediazione dell'assessore Mussner potrebbe risultare determinante».

I TRE COMUNI
I veti restano incrociati
LAIVES. Nel momento in cui verrà aperto il sottopasso a Bronzolo, con conseguente chiusura del passaggio a livello (le previsioni sono che ciò avverrà entro metà aprile), chi abita a Vadena avrà a disposizione solo la direzione verso il sottopasso di Bronzolo. Questa soluzione, se finalmente potrà togliere un notevole disagio per gli automobilisti (lunghe soste davanti alle sbarre abbassate) porterà però un problema per pedoni e ciclisti che da Vadena vorranno raggiungere Laives e viceversa.
« Costruiremo una strada di collegamento fra la periferia sud della città e la zona industriale ampliata - ha sempre spiegato il vice sindaco di Laives, Georg Forti, sostenendo la tesi dei contadini - e con l'occasione si farà pure la pedociclabile che arriverà fin nel cuore della zona, sul confine con quella di Bronzolo; da lì in avanti tocca semmai ad altri decidere». Di utilizzare la strada che porta al magazzino Eso non se ne parla ha però risposto Bronzolo e la soluzione migliore sarebbe quella di utilizzare il sottopasso di via Fabio Filzi a Laives. Quella semmai sarebbe la scorciatoia per bici e pedoni fra Laives e Vadena e non certo una strada più lunga, dentro la zona industriale, che sarebbe pericolosà per ciclisti e pedoni, con il via vai di mezzi pesanti che c'è lì». (b.c.)


Parla il presidente dell'ente turistico
“Bisogna vietare la bici sulla statale

di Bruno Canali
LAIVES. «I contadini non. hanno compreso il senso delle mie considerazioni»: risponde così Mario Martinelli, presidente dell'Associazione turistica, alle critiche del Bauernbund piovute al suo indirizzo dopo che aveva parlato della necessità di realizzare le piste ciclabili sul territorio e di un certo ostracismo che ci sarebbe da parte di alcuni agricoltori locali.
«Ovviamente non era mia intenzione offendere la categoria - continua Martinelli perché sono convinto che a livello provinciale proprio i contadini contribuiscano alla salvaguardia dell'ambiente, soprattutto in montagna. Mi appellavo piuttosto ai vertici della giunta comunale affinché trovino finalmente un accordo con le amministrazioni circostanti, una soluzione per la pista ciclabile fra Laives e il tracciato provinciale che passa sull'argine dell'Adige. Occorre trovare una disponibilità con i proprietari dei terreni sui quali i percorsi dovrebbero passare, tenuto conto che questi ultimi hanno anche i loro diritti da tutelare. Quello che ho sempre sottolineato, anche con i rappresentanti della giunta comunale, è che non è pensabile far passare le biciclette, magari una famiglia con bambini, lungo la trafficatissima via Kennedy e poi per la altrettanto pericolosa zona industriale sud, prima di poter raggiungere la ciclabile lungo l'Adige. Questo è il nocciolo della questione e come presidente dell'Associazione turistica mi scuso con i contadini se le mie considerazioni sono state male interpretate. Voglio solo aggiungere che non vedo sbocchi praticabili, fra strade chiuse e ipotesi di percorsi lunghi e anche pericolosi».
Interviene Forti. A proposito di pista ciclabile, anche il vice sindaco Georg Forti ribadisce che, da parte dei contadini, non vi sarebbero prevenzioni, a patto di non stabilire a priori il tracciato da realizzare. «Come Comune le abbiamo in programma - spiega Forti - solo che possiamo arrivare fino al confine del nostro territorio: oltre tocca. agli altri. farle proseguire. Stiamo per realizzare la pista in via Stazione, fino al confine con Vadena e dall'altra, fino alla zona industriale sud e al confine con Brontolo. Lo ripeto: oltre i nostri confini territoriali non abbiamo alcuna competenza per intervenire e semmai tocca ai comuni limitrofi completare i tracciati».
Scenario sostanzialmente ingessato insomma, in attesa delle decisioni provinciali preannunciate dall'assessore Florian Mussner.


Bauernbund: la replica alle frasi di Bertinazzo
BRONZOLO. La sezione del Bauernbund con una nota a firma di Josef Dalsass - risponde al sindaco Alessandro Bertinazzo che aveva concesso, in merito al tracciato della pedociclabile, un'intervista al nostro giornale. Scrive l'associazione dei contadini: « Ci sembra di cattivo gusto il duro attacco del sindaco Bertinazzo nella replica alla presa di posizione del vice sindaco di Laives Georg Forti. L'affermazione del sindaco di Bronzolo - egli stesso figlio di agricoltori - sui contadini che non pagherebbero le tasse ed avrebbero solo una serie di vantaggi dalla società, è una frase stereotipata e non degna di un sindaco che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini. Che i contadini non paghino l'lci sulle abitazioni in un contesto di viabilità; è altresì una dichiarazione fuori luogo e non inerente la materia. I magazzini di frutta - di cui siamo soci noi contadini - pagano comunque somme ingenti. di Ici ai rispettivi Comuni dei quali anche Alessandro Bertinazzo è un rappresentante. Anche se l'agricoltura non è l'unica categoria, garantisce lavoro moltissime persone e salvaguardia il paesaggio.


Cavalcavia: un ipotesi scartata rapidamente

LAIVES. Una delle ipotesi prese in considerazione, tempo fa, per quanto riguarda il collegamento pedociclabile fra Vadena e Laives era anche quella di un cavalcavia sopra i binari, in via Vadena, al posto del passaggio a livello che prossimamente verrà chiuso dopo l'apertura del sottopasso ferroviario di Brontolo. A tale proposito uno studio tecnico aveva anche presentato delle proposte, ma il problema, in merito a questo specifico caso, è parso anche di natura paesaggistica e precisamente di impatto ambientale. Un cavalcavia infatti, per riuscire a rispettare le pendenze indicate dalle normative e le distanze dai binari del treno, avrebbe, come si è visto dalle simulazioni al computer elaborate dai tecnici, un impatto ambientale troppo negativo; per questo è stato accantonato e non si sa ancora a favore di quale altra soluzione. Di. costruire un nuovo sottopasso in quel punto, nemmeno a parlarne (lo chiedevano alcuni residenti dei masi) sia per ragioni tecniche e sia per i costi, che sono sempre elevati per interventi di questo tipo. Di soluzioni dunque, ne sono state proposte ma (per ora) nessuna è stata accolta. (b.c.)
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sabato, 24 marzo 2007
Alto Adige 24-3-07

Il tracciato della pista pedociclabile
Bauernbund: accuse a Martinelli e altra difesa del vice sindaco

LAIVES. Il tracciato della pista pedociclabile (dopo la chiusura del passaggio a livello a seguito della prossima apertura del sottopasso ferroviario a Bronzolo) continua a provocare polemiche. Il Bauernbund locale, in risposta a Mario Martinelli, presidente dell'Associazione turistica, ha diffuso una nota - è firmata dall'Ortsmann Alfred Defranceschi - nella quale sostiene di avere «valutato le diverse ipotesi della pedociclabile e condivide pienamente la posizione della giunta comunale di Laives per un collegamento viario attraverso la zona industriale. Pertanto sono da respingere al mittente le affermazioni provocatorie del signor Martinelli che dimostra di non volersi occupare di problemi reali ma attacca ed offende il vicesindaco Forti e tutti gli agricoltori di Laives che hanno dimostrato ampiamente di sapersi impegnare attivamente per uno sviluppo sostenibile della città e del territorio per il bene di tutti. Non accettiamo lezioni da chi cerca solo di dividere la comunità locale senza proporre mai niente di concreto. Prendiamo atto che il signor Martinelh ritiene che l'ampliamento dell'aeroporto porti solo vantaggi alla comunità mentre è ormai riconosciuto che la situazione ambientale della Bassa Atesina è grave e che bisogna prendere urgentemente misure concrete».
Mario Martinelli in qualità di presidente dell'Associazione turistica aveva puntato il dito senza indecisioni contro quei contadini che, spesso spalleggiati dagli amministratori comunali, di fatto oppongono uno strenuo ostracismo alla realizzazione dei percorsi pedociclabili. «Questi contadini - aveva detto Martinelli - si trasformano in ambientalisti quando si tratta di combattere il progetto di ampliamento dell'aeroporto ma subito dopo si oppongono alla realizzazione di percorsi pedociclabili... non è proponibile un tracciato pedociclabile verso Vadena che passi per la città. La scelta più realistica sarebbe quella di utilizzare via Fabio Filzi e magari anche la stradina in zona Cervo». (b.c.)
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categoria:comune di laives, ciclabile pedonabile
giovedì, 22 marzo 2007
Alto Adige 21-3-07
Situazione assurda alla periferia sud di San Giacomo
Statale, il nuovo asfalto e poi la riqualificazione
LAIVES. Ieri lungo la statale 12 del Brennero alla periferia sud dell'abitato di San Giacomo sono iniziati i lavori per riasfaltare parte della carreggiata. Si tratta di un intervento che doveva completare l'impresa che aveva posato una condotta sotto quel tratto distatale. Qualche perplessità però sorge se si considera che comunque, tra non molto, proprio quel tratto di statale che viene riasfaltato, sarà interessato dai lavori previsti nel progetto di riqualificazione urbana presentati recentemente dall'assessore Giorgio Zanvettor, con costruzione di una ciclabile. (b.c.)
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categoria:amaro, san giacomo oggi, ciclabile pedonabile
martedì, 20 marzo 2007
Alto Adige 20-3-07
“Agricoltori smettetela di intralciare i progetti”
di Bruno Canali

LAIVES. Si parla di piste ciclabili come una rete sul territorio ma, alla prova dei fatti, in questa rete ci sono ancora dei buchi difficili da colmare. Ne è convinto Mario Martinella in qualità di presidente dell'Associazione turistica Liaves, Bronzolo e Vadena, che per questo punta il dito senza indecisioni contro quei contadini che, spesso spalleggiati dagli amministratori comunali, di fatto oppongono uno strenuo ostracismo alla realizzazione dei percorsi pedociclabili.
«Questi contadini – spiega Martinella - si trasformano in ambientalisti quando si tratta di combattere il progetto di ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo, struttura della quale io ritengo avremo bisogno in futuro, ma subito dopo si oppongono alla realizzazione di percorsi pedociclabili, pure indispensabili per il futuro vista la crescente sensibilità della gente e anche dei turisti, verso un mezzo di locomozione come la bicicletta. Dico perciò che se si vuole incentivare questa scelta ecologica, bisogna anche creare i presupposti affinchè si sviluppi al meglio».
Mario Martinella quindi non risparmia critiche neppure al vice sindaco Georg Forti laddove egli difende le tesi dei contadini perché, dice Martinelli, «non è pronibile un tracciato pedociclabile verso Vadena che passi per la città e quindi attraverso la zona industriale sud prima di raggiungere l'argine dell'Adige, dove passa la pista provinciale. La scelta più realistica sarebbe invece quella di utilizzare via Fabio Filzi e magari anche la stradina in zona Cervo, dove invece i proprietaritari privati hanno montato in questi giorni un nuovo cancello, premessa alla chiusura: non e così che si conquista la solidarietà della gente verso determinati problemi».
Martinelli quindi, parlando di via Fabio Filzi sottolinea che fino al sottopasso ferroviario è comunale e che eventualmente da lì in poi con poche centinaia di metri si arriverebbe in via Vadena. «Così mi sento di appoggiare assolutamente l'assessoreprovincia le Florian Mussner su questo tracciato - conclude il presidente dell'Associazione turistica locale - perché con poca spesa e rapidamente, si potrebbe avere una pista pedociclabile e per i trattori, pro prio passando lungo via Fabio Filzi e da lì in direzione di via Vadena fiancheggiando l'argine del fossato che c'è accanto alla ferrovia, invece di andare alla ricerca di soluzioni assurde e molto più costo se, che rischierebbero alla fine di scontentare tutti e non servire a niente.

«Importante la disponibilità dei contadini»
Idee sul tracciato: il sindaco di Bronzolo risponde al Bauernbund

BRONZOLO. Tirato in ballo dal Bauernbund di Laives in merito al collegamento pedociclabile, il sindaco Alessandro Bertinazzo risponde ai contadini: “ I cittadini dovrebbero essere tutti uguali. Tutti pagano le tasse e tutti hanno il diritto di dire la loro e di difendere le proprie posizioni. Anzi, sarebbe auspicabile che tutti contribuissero al bene comune in funzione delle proprie possibilità reddituali e patrimoniali. Quanto ogni categoria debba pagare in tasse, fa parte di una politica di salvaguardia di situazioni storicamente problematiche, che anche noi rispettiamo. È da sfatare il detto che i contadini non pagano le stesse tasse delle altre categorie, mentre è innegabile che certe agevolazioni, disposte da leggi dello Stato, mette la categoria degli agricoltori e delle attività agricole, fra coloro che non sono sogetti a .versare nelle casse comunali ad esempio l'Ici e certi oneri relativi alla casa di abitazione. Anche questo è da intendere comunque come un contributo della collettività a favore della categoria. Cosa piú importante: ció avviene nel rispetto delle regole e della legalità. Quindi sottolineo che il mio intervento è soprattutto un invito, senza entrare nel merito di chi debba dare e chi solo ricevere. Scaricare l'onere della soluzione su altre categorie non appare onorevole per nessuno, mentre sarebbe auspicabile sfruttare l'opportunità per dimostrare che si dà qualcosa per la comunità. Solo chi ha la possibilità di contribuire di fatto, puó sfruttare l'opportunità di farlo e sentirsi orgoglioso di aver dato il proprio contributo. In prospettiva ogni cittadino deve vivere con orgoglio, l'aver contribuito a migliorare la vita di tutti, con la speranza che ció dia soddisfazione anche a se stessi, senza arroccarsi nel proprio fortino. Quindi invito ancora la categoria degli agricoltori a dimostrare l'attaccamento alla comunità, dalla quale ricevono collaborazione e rispetto. Anche la politica ed il politico hanno il dovere di stimolare gli interessati ed agire a favore del bene della collettività, a tutti i livelli, anche se a volte costa qualche polemica».
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venerdì, 16 marzo 2007
Alto Adige 16-3-07

LA PEDOCICLABILE
“Basta con i desideri personali”
C'è Forti nel mirino di Bertinazzo
di Ezio Danieli
BRONZOLO. Sta per chiudere il passaggio a livello visto che il sottopasso a Bronzolo è praticamente ultimato: manca praticamente soltanto l'asfalto. L'utilizzazione del sottopasso di via Filzi pare essere la soluzione individuata dalla giunta provinciale magari sfruttando - con un uso promiscuo - la stradina esistente che serve da servizio al Consorzio di Bonifica. L'assessore Mussner insisterà proprio per questa idea ed ha già fissato per le ore 9 dell'11 aprile un sopralluogo con le tre amministrazioni comunali che restano in disaccordo. Ne parla il sindaco di Bronzolo.
L'assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, ha confermato di voler contattare le giunte comunali di Laives, Bronzolo e Vadena per tentare di trovare un accordo in merito al tracciato della pedociclabile assolutamente necessaria nel momento stesso (l'inizio di aprile) in cui verrà aperto il sottopasso a Bronzolo con conseguente chiusura del passaggio a livello. Fra i tre Comuni non c'è accordo: la conferma viene dal sindaco di Bronzolo, Alessandro Bertinazzo.
L'utilizzazione del sottopasso di via Filzi pare essere la soluzione individuata dalla giunta provinciale magari sfruttando - con un uso promiscuo - la stradina che serve da servizio al Consorzio di Bonifica...
«Noi siamo d'accordo perchè è la soluzione che la stessa giunta provinciale aveva individuato nel 1997».
Resta il no di Laives e del vice sindaco Georg Forti in particolare...
“ Ripeto quanto ho detto, di recente, in seno alla Comunità di Valle: basta con i desideri singoli che finiscono per danneggiare la comunità».
Prospettive?
«Teniamo presente un dato: adesso Laives subisce i due terzi del traffico; quando verrà aperto il sottopasso ne trarrà soltanto vantaggi a scapito sia di Bronzolo che di Vadena. È sbagliato l'atteggiamento della giunta comunale di Laives che insiste nel difendere una categoria, quella degli agricoltori, che di favori anche nel mancato pagamento di certe tasse - ne ha fin troppi».
Come se ne viene fuori?
«Facendo prevalere il buonsenso e, come detto, senza mettere in testa alle condizioni i desideri singoli. Questa situazione è nota, perfettamente, all'assessore provinciale Florian Mussner che ha promesso una soluzione prima che venga eliminato il passaggio a livello in conseguenza appunto, della apertura delsottopasso».
L'unica soluzione è dunque la via Filzi a Laives?
«Bronzolo è d'accordo, come lo era nel 1997 quando la decisione era stata presa proprio dalla giunta provinciale con, già allora, il parere contrario espresso proprio dal Comune di Laives».
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venerdì, 16 marzo 2007
Alto Adige 16-3-07

PISTA IN VIA STAZIONE
Ciclabile: progetto pronto
LAIVES. È pronto il progetto per realizzare la pista ciclabile lungo via Stazione e il vice sindaco conta di presentarlo alla gente che risiede nei masi della zona già il 29 marzo. Il progetto, verificato tempo addietro anche con una simulazione mediante il bus della circolare, prevede la realizzazione della pista ciclabile lungo un lato di via Stazione,
obiettivo da raggiungere mediante un restringimento della carreggiata e senza espropri di terreno. Con la simulazione si è visto che può funzionare soprattutto se si rispetterà il limite di velocità fissato a 30 chilometri orari. Verificato l'effetto si è passati al progetto, quello che verrà presentato alla gente di via Stazione a fine mese. (b.c.)
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giovedì, 15 marzo 2007
Riqualificazione urbana San Giacomo. Pista pedociclabile.
Il progetto di riqualificazione urbana che interesserà l'abitato di san Giacomo presentato venerdi scorso ha un grande merito quello di aver tenuto conto principalmente della sicurezza.
Parlando del primo lotto, risulta senz'altro positiva la riduzione degli accessi da 5 a 2 e il rialzo dei passaggi pedonali e delle piazzolle fermate autobus, come è altrettanto positivo il fatto che la Provincia lo abbia considerato di interesse sovracomunale e quindi finanzierà.
Per onor di cronaca bisogna aggiungere che alcune perplessità sono sorte quando si è affrontato il tragitto di via Pascoli direzione nuova zona artigianale. La strada stretta di careggiata -non permette il passaggio di due automobili- diventerebbe di uso promisquo e non in sicurezza anche per i diversi accessi presenti.
La ciclabile già presente nella nuova zona artigianale non prevede un collegamento -peraltro possibile - verso via Vurza strada comunale direzione sud di uso privilegiato da sempre dai pedoni e dalle biciclette. Permetterebbe tra l'altro di creare percorsi ad “anello” sia per Pineta che per Laives.
La pedociclabile che scendendo da San Giacomo sulla sinistra si fermerebbe in via Pascoli potrebbe continuare stringendo il sedime stradale come nela parte superiore evitando un imbuto (largo a sud e restingimento all'altezza di via Pascoli) che potrebbe essere pericoloso. Accessi esistono in via Pascoli e accessi esistono lungo la statale, tanto vale mettere in sicurezza una ciclabile in continuità.
Per chi abita a San Giacomo o proviene da Oltrisarco e Maso della Pieve ed intende avviarsi verso la pista ciclabile sull'argine dell'Adige, mai prenderà la via Pascoli per finire in Pineta, ma proseguirà sulla statale rischiando il traffico automobilistico per infilarsi in via Vurza. E' vero ancora che il ritorno dei ciclisti provenienti dal sud ed intendano tornare a casa faranno l'identico percosrso appena citato.
Si ritiene pertanto che vengano prese in considerazione queste possibilità che sono suggerite principalmente da ciclisti e pedoni, al fine di ottenere percorsi e collegamenti in sicurezza e che comunque possano convogliare i pedociclisti verso quella la pista “dorsale” sull'argine -bellissima-, priorità comune di tutte le amministrazioni della Bassa Atesina.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo - ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini

* pubblicato successivamente sull'Alto Adige del 17-3-07
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giovedì, 15 marzo 2007
Alto Adige 14-3-07
Pedociclabile, soluzione in via Filzi
L'assessore Mussner deve fare da mediatore anche con i contadini
di Ezio Danieli
LAIVES. Sta per chiudere il passaggio a livello visto che il sottopasso a Bronzolo è praticamente ultimato. L'utilizzazione del sottopasso di via Filzi pare essere la soluzione individuata dalla giunta provinciale magari sfruttando con un uso promiscuo - la stradina esistente che serve da servizio al Consorzio di Bonifica. L'assessore Mussner insisterà proprio per questa idea. Ma bisognerà superare le resistenze della giunta di Laives (e del vice sindaco in particolare) che sostiene le richieste degli agricoltori.
L'assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, ha confermato di voler contattare le giunte comunali di Laives, Bronzolo e Vadena per tentare di trovare un accordo in merito al tracciato della pedociclabile assolutamente necessaria nel momento stesso (si parla dell'inizio di aprile) in cui verrà aperto il sottopasso a Bronzolo con conseguente chiusura del passaggio a livello. Quindi una soluzione deve essere presa al più presto in modo tale da risolvere i problemi che si creeranno. Infatti chi abita a Vadena avrà a disposizione solo la direzione verso il sottopasso di Bronzolo. Questa soluzione, se finalmente potrà togliere un notevole disagio per gli automobilisti (lunghe soste davanti alle sbarre abbassate) porterà però un problema per pedoni e ciclisti che da Vadena vorranno raggiungere Laives e viceversa.
«Costruiremo una strada di collegamento fra la periferia sud della città e la zona industriale ampliata - ha sempre spiegato il vice sindaco di Laives, Georg Forti - e con l'occasione si farà pure la pedociclabile che arriverà fin nel cuore della zona, sul confine con quella di Bronzolo; da lì in avanti tocca semmai ad altri decidere». Di utilizzare la strada che porta al magazzino Eso non se ne parla - ha però risposto Bronzolo - e la soluzione migliore sarebbe quella di utilizzare il sottopasso di via Fabio Filzi a Laives. Quella semmai sarebbe la scorciatoia per bici e pedoni fra Laives e Vadena e non certo una strada più lunga, dentro la zona industriale, che sarebbe pericolosa per ciclisti e pedoni, con il via vai di mezzi pesanti che c'è lì».
L'utilizzazione del sottopasso di via Filzi pare essere la soluzione individuata dalla giunta provinciale magari sfruttando - con un uso promiscuo - la stradina esistente che serve da servizio al Consorzio di Bonifica. L'assessore Mussner insisterà proprio per questa idea. Ma bisognerà convincere gli agricoltori che finora hanno trovato pieno appoggio nel vice sindaco di Laives che continua a difendere le loro richieste. È dunque - anche - un problema interno alla Svp con Mussner che dovrà svolgere anche un ruolo di mediatore in seno al partito oltre che fra le tre giunte comunali.
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lunedì, 12 marzo 2007
Alto Adige 11-3-07

il futuro di san giacomo
Riqualificazione, ecco il progetto
LAIVES. Il progetto di riqualificazione urbana che interesserà l'abitato di San Giacomo non è ancora approdato in consiglio comunale ma la comunità del paese ha potuto vederlo in anteprima grazie alla serata che è stata organizzata, venerdì, dall'assessore Giorgio Zanvettor. Si è trattato di un concreto esempio di quella «democrazia partecipata» voluta dalla giunta.
Proprio l'assessore Zanvettor, nell'accingersi ad illustrare il progetto (realizzato dall'ingegner Giovanni Perini, ha parlato di «naturale continuazione dopo l'entrata in funzione della galleria della variante fra Pineta e Maso della Pieve. Questa svolta ci impone una riqualificazione per San Giacomo, per migliorare decisamente la qualità della vita di chi vi abita e la sicurezza per bici e pedoni».
Sotto il profilo tecnico, questo progetto verrà diviso in due lotti operativi, il primo dei quali riguarderà il tratto di statale 12 fra via Pascoli e l'incrocio con via Anton Thaler, con una spesa di circa 1,4 milioni di euro. Il secondo lotto invece sarà quello da via Thaler fino al confine con Bolzano e prevederà una spesa di 1,6,milioni di euro. Si incomincia quindi alla periferia sud di San Giacomo e, se non subentreranno imprevisti, la tempistica prevede che entro quest'anno inizino i lavori, che dovrebbero durare più o meno 6 mesi. Verrà realizzata una pista ciclabile accanto alla statale 12 che di fatto procurerà una restrizione dell'attuale carreggiata alle dimensioni minime previste per legge, ovvero 3, 40 metri per ognuna delle due corsie. I risultati dovrebbero essere una maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti, un impatto ambientale più a misura d'uomo (anche grazie al verde) e la diminuzione dei mezzi in transito, soprattutto di quelli che passano per, San Giacomo pur non avendo una ragione per farlo.
«Tutto bene - hanno obiettato alcuni presenti - a patto che questi interventi non finiscano per penalizzare ulteriormente noi che a San Giacomo abitiamo». Il progettista lo ha escluso e a sostengo della sua proposta ha portato diversi esempi e schede illustrate. Gli accessi che nel tratto del primo lotto sono 5, verranno ridotti a 2, proprio per recuperare sicurezza perché, ha spiegato l'ingegner Perini, ogni accesso è una fonte di potenziale pericolo. «I1 progetto è stato verificato da diversi enti - ha aggiunto l'assessore Zanvettor - e la Provincia lo ha considerato di interesse sovracomunale cosa che permetterà anche di ottenere contributi. L'automobilista che passerà lungo la nuova strada riqualificata, dovrà percepire immediatamente di non trovarsi più su una statale, bensì su una strada urbana dove bisognerà ridurre la velocità e stare attenti ai passaggi pedonali, che tra l'altro verranno rialzati rispetto alla carreggiata, insieme alle fermate degli autobus».
Al posto dell'incrocio con via Thaler verrà realizzata una rotatoria e con il secondo, futuro lotto, la ciclabile si sposterà sul lato opposto (verso ovest) per proseguire finoall'altezza del Garden Village e il territorio di Bolzano.
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giovedì, 01 marzo 2007
Alto Adige 1-3-07
SAN GIACOMO
Pronto il progetto per la riqualificazione urbana.
Verrà presentato il 9 marzo prossimo

LAIVES. Nel rispetto della volontà di arrivare ad una "democrazia partecipata", almeno quando in ballo vi sono interventi che riguardano tantissima gente, venerdì 9 marzo, a San Giacomo, verrà presentato il progetto di riqualificazione urbana.
Lo ha realizzato l'ingegner Perini per conto dell'ammiiiistrazione comunale e verrà presentato dall'assessore Giorgio Zanvettor, competente in materia.
Riqualificazione urbana a San Giacomo, sostanzialmente significherà rivedere tutto l'asse della vecchia statale 12 nell'ottica di una maggiore attenzione verso pedoni e ciclisti, in maniera anche da scoraggiare al massimo ogni transito inutile dentro l'abitato dato che c'è la variante in galleria da utilizzare.
'Il progetto che illustreremo alla gente di San Giacomo il 9 marzo (sala teatrale di via Wagner, ore 19.30) - dice l'assessore Zanvettor - riguarda la prima parte di intervento, quella che alla periferia sud di San Giacomo, va da via Pascoli fino a via Thaler. Si tratterà di rivedere l'asse stradale della vecchia statale 12, realizzando una pista ciclabile che in seguito, con il completamento del progetto di riqualificazione urbana, arriverà fino al confine nord del nostro territorio comunale; per poi proseguire verso Bolzano collegandosi alla pista che arrriva a Maso della Pieve".
L'auspicio quindi è che tutte le persone che abitano a San Giacomo, siano presentil il 9 marzo alla presentazione del progetto, anche perché sarà quella una occasione per conoscerlo nei dettagli grazie alla presenza dei tecnici che spiegheranno l'insieme degli interventi. (b.c.)
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giovedì, 15 febbraio 2007
Alto Adige 14-2-07
Mille biciclette per i pendolari
Una coop di “bike sharing” con 5 postazioni strategiche.

BOLZANO. La giunta comunale ha deciso di presentare al Ministero la richiesta di concessione di un finanziannto a copertura del 50% della spesa complessiva di 360 mila euro, per la realizzazione sul territorio comunale di un progetto chiamato “Bike sharing». L'iniziativa prevede la collocazione, in cinque punti strategici della città, di altrettante postazioni attrezzate con duecento biciclette ciascuna a disposizione dei soci della nascitura cooperativa biké sharing.
Tali postazioni intermodali saranno realizzate presso la stazione ferroviaria, le stazioni a valle della funivia del Renon e di San Genesio, la Fiera a Bolzano sud e in piazza Walther. L'iniziativa andrà ad aggiungersi al servizio che esiste in città già da alcuni anni e prevede la possibilità per chiunque di prendere a prestito una bici.
Il bike sharing sarebbe qualcosa in più. I soci - la quota di partecipazione non è ancora stata fissata - avrebbero a disposizione complessivamente un migliaio di biciclette sistemate in posizioni strategiche.
L'iniziativa è pensata, in modo particolare, per i pendolare che, raggiungendo in macchina o in treno, i principali ingressi della città, potrebbero poi proseguire in bici. «È un modo nuovo - ha spiegato ieri il sindaco Luigi Spagnolli - per favorire ulteriormente l'uso della bicicletta e quindi ridurre traffico e inquinamento». Oltre ai costi dei parcheggi che i pendolare - e non solo loro - sono costretti a sostenere ogni volta che parcheggiano, visto che gli spazi bianchi sono sempre e comunque vietati ai non residenti. Se da Roma arriverà il . via libera alla concessione del contributo, le cinque postazioni potrebero essere allestite in tempi brevi. Com'è noto primavera ed estate sono i periodi migliori per lanciare un'iniziativa di questo tipo.
Praticamente certo il successo, perché già oggi Bolzano è una delle prime città a livello nazionale per la presenza di piste ciclabili e per 1 uso delle due ruote che consentono di muoversi rapidamente, senza l' incubo di multe e parcheggi.
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categoria:comune di bolzano, ciclabile pedonabile
sabato, 20 gennaio 2007

Alto Adige !9-1-07
Quasi pronto il nuovo ponte
Prevista una ciclabile: ma come imboccarla dalla città?


LAIVES Il nuovo ponte sull'Adige che unisce ì due argini all'altezza della discarica Ischia Frizzi è quasi pronto.
Nelle intenzioni della Provincia, questo manufatto servirà prima di tutto per poter raggiungere il Centro Guida Sicura che si sta pure costruendo accanto alla discarica, sempre sul territorio comunale di Vadena. Ma quello che però risulta interessante soprattutto per coloro che utilizzano la bicicletta; è che il nuovo pone sull'Adige avrà anche una pista ciclabile. In questa maniera si potrà andare da un argine all'altro e raggiungere comodamente la pista ciclabile .provinciale che passa proprio davanti a discarica ed il costruendo- Centro Guida Sicura.
Tuttó bene quindi e in primavera è prevedibile che il collegamento da una parte all'altra del fiume sarà praticabile, ma c'è un problema: come faranno, i ciclisti provenienti da Laives, a raggiungere il ponte se vorranno poi imboccare la ciclabile provinciale? Una risposta al quesito non è ancora stata data e c'è almeno da sperare che, come è sempre successo, con un tacito accordo i proprietari della stradina in zona Cervo lascino passare, anche se hanno sempre detto che non lo fanno con grande piacere a causa dei possibili pericoli per gli estranei lungo l'angusta stradina che va da via Stazione all'argine dell'Adige.
Il fatto è che la via Cervo è territorio comunale di Vadena, mentre fino alla stazione ferroviaria é Laives, che ha già deciso di costruire la pista ciclabile fin sul proprio confine. Come si proseguirà da lì fino all'Adige non è dato sapere, ma se non sarà Vadena, dovrà essere la Provincia a stabilirlo. (b.c.)
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categoria:comune di laives, ciclabile pedonabile
giovedì, 04 gennaio 2007

Alto Adige 4-1-07
Un primo stanziamento
Ciclabile fino alla. stazione
Ok della giunta

LAIVES. L'amministrazione comunale ha decisamente imboccato la strada verso la realizzazione di una pista ciclabile che arrivi fino alla stazione ferroviaria. Per questo intervento è già previsto un primo finanziamento di 100 mila euro, soldi necessari per incominciare con gli espropri di terreno lungo via Stazione.
Che questo progetto di ciclabile sia prioritario rispetto a tutti gli altri del genere sul territorio comunale è comprensibile e per due specifici aspetti.
Prima di tutto perché sono oramai tanti i pendolari che si recano in bici alla stazione ferroviaria, dove prendono il treno per Bolzano.
In secondo luogo, dalla stazione di Laives sarà poi un attimo arrivare anche sull'argine dell'Adige, dove la Provincià sta costruendo un nuovo ponte per il Centro Guida Sicura, dotato di pista ciclabile, che si collegherà quindi con quella che passa sull'argine opposto e raggiunge la Bassa Atesina. In questa maniera, un ciclista che abita in città, potrà rapidamente raggiungere la ciclabile provinciale e da lì tutto il resto della rete esistente. In questo caso ad ogni modo non è stato ancora chiarito fra Laives e Vadena l'aspetto legato alla stradina privata che attraversa la zona Cervo, sul territorio comunale di Vadena; una stradina che semmai servirà per arrivare in bici fino all'argine dell'Adige. I proprietari e i confinanti - non è un mistero - non vedono di buon occhio le attenzioni sulla loro stradina interpoderale e quindi, per il momento Laives può progettare la ciclabile esclusivamente sul proprio territorio. Semmai sarà compito di Vadena completare il tracciato lungo la zona Cervo. Se i privati opporranno resistenza, ci si dovrà affidare alla giunta provinciale che in mancanza di accordi fra le parti, potrebbe imporre la variazione urbanistica intervenendo d'ufficio, come ha fatto con altri progetti in zona. (b.c.)
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categoria:comune di laives, ciclabile pedonabile
giovedì, 21 dicembre 2006

Alto Adige 21-12-06

L'assessore Zanvettor ha chiesto anche il sostegno della Provincia
San Giacomo: 2 piste ciclabili verso la zona di Bolzano sud

LAIVES. Il Comune sta per dare il via ai primi interventi di riqualificazione urbana dell'abitato di San Giacomo. In quest'ambito, un ruolo determinante lo avrà anche la pista ciclabile che da Laives andrà in direzione di Bolzano, arrivando fino al confine catastale nei pressi di Maso della Pieve. «L'ingegner Perini, che ha realizzato il progetto dice l'assessore Giorgio Zanvettor - presenterà il progetto nei primi mesi del 2007 e intanto ho provveduto, qualche giorno fa, a spedire una lettera alla Provincia evidenziando i contatti che ho avuto con il Comune di Bolzano per il proseguimento della pista ciclabile che sale da San Giacomo attraverso la zona Vurza e quindi via Pascoli. Prevediamo presto di arrivare fino all'altezza di via Anton Thaler da dove là ciclabile passerà dentro San Giacomo e punterà verso Maso della Pieve. In accordo con Bolzano, ho chiesto alla Provincia di inserire d'ufficio nei Puc, questo tracciato e anche l'altro indicato dal gruppo paritetico di lavoro che sta mettendo a punto le linee guida del piano di attuazione per la futura zona di espansione a sud di via Einstein, in zona industriale a Bolzano. Con questo gruppo abbiamo concordato di allestire anche un secondo collegamento, che dalla zona residenziale ex Espen passerebbe al di là della linea ferroviaria, per poi entrare direttamente nella futura zona di espansione accanto alla via Einstein e da lì verso tutte le altre direzioni in zona industriale del capoluogo».
La lettera spedita dall'assessore Zanvettor alla Provincia, contiene anche una dettagliata relazione tecnica per queste ipotesi di collegamenti ciclabili: ad esempio, per la pista verso Maso della Pieve la previsione è di seguire la linea della statale 12, lungo il lato est, dalla zona Vurza fino a via Thaler, per poi passare su quello ovest fino a Maso della Pieve. L'altra ciclabile invece, devierebbe nei pressi della farmacia a San Giacomo, verso via Francesco Baracca, accanto all'aeroporto, passando sotto la ferrovia e da lì in via Einstein. (b.c.)

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categoria:comune di laives, antiinquinamento, ciclabile pedonabile
giovedì, 30 novembre 2006


Lettera n. 2



Caro Babbo Natale,
Mentre guardo dalla finestra i piloti degli elicotteri che compiono esercizi di “dressage” mi vengono in mente i cavalli Lipizzaner della Spanish Riding School di Vienna che con i loro cavalieri compiono figure al passo, al trotto e al galoppo sia a destra che a sinistra.
Probabilmente tu non troverai attinenza tra le due cose ma il pensiero va veloce, qui da noi, mentre la memoria diventa debole.
Per esempio, tu sai che fine ha fatto la pista ciclabile che collegherà San Giacomo a Bolzano e San Giacomo a Pineta?
Noi, a San Giacomo, la stiamo aspettando da due anni. Se per caso tu la trovassi in fondo al sacco, ti prego, tirala fuori perché le renne non ci servono.
Siamo per un Natale votato all’utilità comune.
Grazie.
Lina Montan


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categoria:ciclabile pedonabile
martedì, 21 novembre 2006
Centro Attenzione Permanente S. Giacomo
Quale futuro San Giacomo, Agruzzo e Maso della Pieve?

E' una realtà divisa amministrativamente da sempre, ma che nei fatti rappresenta una realtà unica e ultimamente e necessariamente sempre più unita nel territorio confinante dei due comuni: quello di Bolzano e quello di Laives.
Quali sono le forti presenze che che ricadono sulla collettività del quartiere?
Strutture di forte impatto ambientale quali: ferrovia, statale 12, autostrada A22, aeroporto, discarica, inceneritore, centro guida sicura con ipotizzato percorso per go-kart, zona industriale con prevista una prossima espansione verso l'aeroporto. Sembrerebbe proprio che non manchi nulla, ma se chiediamo alla popolazione, che nel frattempo è aumentata e aumenterà in maniera considerevole nella futura realtà, le risposte risultano piuttosto inquietanti. Il tunnel di San Giacomo seppur funzionante ha fatto diminuire il traffico nella frazione di San Giacomo, ma nel quartiere rimangono forti passaggi di automezzi inquinanti nelle ore di punta. La ferrovia da sempre esistita continua a procurare forte rumore e le barriere parzialmente installate comunque non sono sufficienti a ridurre il rumore sopratutto nei piani alti delle costruzioni vicine. Forte preoccupazione anche perchè in futuro, con il tunnel del Brennero, i passaggi ferroviari aumentereanno spaventosamente. L'autostrada con il suo aumento di traffico puo' solamente aumentare i disagi per l'inquinamento atmosferico e acustico. L'aeroporto ingrandito sulla pelle degli abitanti che vivono a ridosso dell'area aeroportuale può favorire solo nuovi forti disagi che certamente non si possono abbattere con chiacchere fatte esclusivamente da business man. La discarica, inceneritore, l'ipotizzato termovalorizzatore e il centro guida sicura di certo con la loro attività non potranno far altro che peggiorare la situazione.
Sarebbe sufficiente tenere conto di queste presenze con le loro implicazioni per far si che la popolazione sia non solo insoddisfatta , ma anche arrabbiata; arrabbiata sì perchè le amministrazioni comunali e la stessa Provincia hanno delle forti responsabilità.
Responsabilità evidenti nell'essere impotenti e assenti nei confronti dei cittadini che vi abitano (perchè bambini, giovani e anziani, ma sarebbe meglio dire le famiglie che vivono nel quartiere), non permettendo loro di incontrarsi e socializzare per mancanza di strutture. Non esiste nessuna sala, ne a Maso della Pieve ne a San Giacomo, che possa essere utilizzata per aggregare la popolazione abitante nei due quartieri.
A Maso della Pieve anche la nuova progettazione del centro sportivo prevede solo un insieme di strutture per attività sportive gestite solo da società sportive. In un paese civile quando mai gli abitanti di un quartiere non possono frequentare strutture pubbliche sotto casa?.E' forse meglio ed efficiente costringere gli abitanti a frequentare strutture più lontane inquinando maggiormrnte?
Cosa si può fare allora?
E' necessario che la sensibilità che hanno i politici per scopi magari più produttivi sia utilizzata almeno anche nei confronti delle persone che che amministrano. I bisogni dei cittadini vanno ascoltati.
Individuata una zona di criticità che comprende l'asse di Oltrisarco, Maso della Pieve, la parte della zona industriale a ridosso della ferrovia, il tunnel, incrocio stradale SS12 zona industriale e via San Giacomo è necessario che le due amministrazioni si confrontino con maggior impegno per risolvere problemi di viabilità ancora fortementi presenti. Disagi e inquinamenti acustici e atmosferici si ridurrebbero notevolmente.
Il collegamento delle due ciclabili Bolzano Laives debbono finalmente congiungersi in sicurezza.
In prossimità dei nuovi insediamenti e ferrovia in San Giacomo era previsto un piccolo tunnel pedo-ciclabile, va approntato quanto prima aprendo una finestra verso l'aeroporto.
Strutture pubbliche esistenti e future, situate in zona Maso della Pieve e quelle di San Giacomo, vanno aperte alla popolzione abitante.
Le due amministrazioni debbono creare strutture di tipo “consortile” , “sovracomunali” o “con comunali”che permetta ai cittadini di usufruire dei servizi basilari, ma fondamentali; che ricoprano attività di tipo ricreativo culturale e sociale. Bisogna tener conto che negli ultimi anni il potere di acquisto si è abbassato notevolmente e che la soglia di povertà è spesso presente nelle periferie. Che le giovani coppie che hanno trovato residenza in quel territorio hanno investito la loro vita, hanno e stanno facendo forti sacrifici.
La vivibilità del quartiere la si può migliorare programmando interventi per il futuro. I cittadini che ci abitano vogliono sapere, vogliono conoscere cio' che aspetta loro. Tutto questo può essere possibile partendo da un monitoraggio dell'intero quartiere. Le amministrazioni comunali si debbono impegnare immediatamente a verificare (con gli enti competenti: Appa etc.) lo stato di inquinamento ambientale: acustico e atmosferico nei nuclei abitati prossimi alle fonti inquinanti (ferrovia, strade-autostrade, aeroporto) nonché la viabilità e sopratutto la segnaletica. La Provincia ovviamente può intervenire a favore delle famiglie che abitano in appartamenti che non risultano protette dalle barriere acustiche con impegni di tpo economico per infissi più efficenti (Lo si fa in molti altri paesi europei).
L'autostrada solo fonte di inquinamento per il quartiere, se vista con un'ottica più mirata, può rappresentare anche fonte di sicurezza e miglioramento del traffico in caso di problematiche tipo quelle avvenute nel tunnel di San Giacomo e forse quelle possibili, per incidenti, che possono avvenire in futuro. La sicurezza la può dare un casello autostradale a Laives, ma visto che si parla di congiuntura e di tecnologia puo' essere di tipo a pagamento automatico senza personale.
Le strade che dovranno essere rese più vivibili per presenza di piste ciclabili in sicurezza, porterebbero il caos se dovessero sopportare nuovamente l'emergenza come si è vista con la chiusura del tunnel di San Giacomo.
Che dire del traffico e dell'inquinamento dei pendolari?
Subito una metropolitana di superfice da Bolzano verso la Bassa Atesina.
Molte sono le cose che i cittadini amano nel quartiere, la prima: vivere bene con semplicità.
Vivere e sapere di essere ascoltati. Vivere sapendo di progettare insieme.
Cosa si aspettano?
Per lo meno quelle attenzioni sin qui formulate. Bello sarebbe una assemblea pubblica dove tutte le parti in causa si possono confrontare.
Anche questa è democrazia.
Centro Attenzione Permanente
Lorenzo Merlini
giovedì, 19 ottobre 2006


Alto Adige 19-10-06
RIQUALIFICAZIONE URBANA nella vecchia SS 12 a San Giacomo
“Carreggiata più stretta e pista ciclabile”
Zanvettor: si inizia dalla parte sud rifacendo entrambi i marciapiedi.

Di Bruno Canali
LAIVES. Nel futuro prossimo dell'abitato di San Giacomo vi è l'intervento per la riqualificazione urbana. Dietro questa formula c'è una revisione sostanziale del ruolo fin qui svolto dalla statale 12 dentro il paese perché, adesso che c'è la variante in galleria, finalmente è possibile ripensare tutto quanto, dando maggiore risalto a pedoni e ciclisti ovvero, recuperando buona parte della vivibilità che era andata perduta proprio a causa del traffico di transito.
Per raggiungere questo obiettivo, da qualche tempo l'amministrazione comunale e nello specifico, l'assessore all'arredo urbano, Giorgio Zanvettor, hanno in mano un progetto (realizzato dall'ingegner Perini) che punta proprio a riqualificare buona parte della vecchia statale 12, partendo dalla periferia sud di San Giacomo, per arrivare al confine con il territorio comunale di Bolzano.
"Il progetto è pronto - conferma l' assessore Giorgio Zanvettor - e siamo attualmente alla fase degli espropri dei terreni che servono per intervenire. Il tratto che verrà interessato dai lavori è quello della statale 12 fra via Pascoli e l'incrocio con via Anton Thaler. In sostanza si tratterà di restringere la carreggiata per fare posto ad una pista ciclabile e poi allestire anche i marciapiedi su entrambi i lati".
Si incomincia da sud, dall'incrocio fra la statale 12 e via Pascoli, per arrivare fino nei pressi del centro di San Giacomo. Di particolare interesse sarà la pista ciclabile, che non è mai esistita, perché potrebbe diventare una alternativa praticabile anche per diversi pendolare (almeno nella bella stagione) che fanno la spola quotidianamente fra Laives, Pineta e Bolzano.
Realizzare la pista lungo il lato della strada statale 12 significa infatti avere un percorso più breve e diretto verso il capoluogo ed è quello che chiedono i ciclisti in effetti, attualmente penalizzati da percorsi che realisticamente non si possono utilizzare per recarsi al lavoro (vedi la ciclabile provinciale lungo l'Adige) e così sono costretti, se vogliono utilizzare comunque la bici) a transitare lungo la statale 12, con .tutto ciò che ne consegue in termini di rischio.
Secondo le intenzioni del Comune, questo dovrebbe essere solo l'inizio di un intervento ben più esteso perché in seguito, la riqualificazione urbana della statale 12 dovrebbe proseguire nel cuore di San Giacomo, fino a raggiungere il confine con Bolzano, nei pressi del bar Campo. A quel punto dovrà essere raggiunto un accordo con Bolzano per quanto riguarda proprio la pista ciclabile, perché è evidente che ci dovrà essere un perfetto innesto fra il percorso che sale da Laives e attraversa San Giacomo, con quello che Bolzano a sua volta ha approntato fino alla zona sportiva di Maso della Pieve: un intervento comune in modo tale che l'opera viabilistica sia perfettamente usufruibile dai ciclisti.

LA VARIANTE
Galleria, servirà un'alternativa.
LAIVES. Quando la riqualificazione urbana della vecchia statale 12 a San Giacomo, sarà realtà, un eventuale problema che riguarderà rla variante in galleria diventerà ancora più difficile. Come si è visto in queste settimane di chiusura parziale della galleria, è stato possibile aggirare l'ostacolo dirottando nuovamente i mezzi sulla statale dentro San Giacomo. Però se succederà nuovamente uno scenario del genere con una statale 12 che nel frattempo ha avuto la carreggia ristretta (come prevede il piano di riqualificazione) si può immaginare cosa succederebbe. E' anche per questa motivo che ritorna in ballo la richiesta (mai accantonata comunque) di aprire un accesso autostradale per Laives. Finora si è scontrata con il no secco della Provincia, ma effettivamente, in futuro non ci sarà una alternativa praticabile se dovesse nuovamente per qualunque motivo, bloccarsi la variante. (b.c.)
NIENTE RADIO NEL TUNNEL
Ancora problemi dentro il tunnel della variante. Il consigliere comunale Christian Bianchi (An) si è accorto che, percorrendo la galleria appena riaperta per entrambi i sensi di marcia, non si capta più alcuna stazione radio. Alcune emittenti infatti avevano raggiunto l,'accordo con la Provincia per garantire la ricezione anche in galleria, in maniera che se per caso si verificasse qualche problema, chi transita riceve comunque istruzioni per non correre rischi.

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categoria:tunnel sangia, ciclabile pedonabile
sabato, 14 ottobre 2006


Alto Adige 13-10-06

Ciclabile Maso della Pieve Oltrisarco
L'intervento, appena iniziato prevede di demolire la cinta che circonda la cittadella sportiva.
BOLZANO. Attesa da tempo e mai realizzata per mancanza di spazio, la pista ciclabile di via Claudia Augusta, tra la centrale Edison e la zona sportiva di Maso della Pieve, sarà pronta per la fine dell'anno. I lavori, cominciati proprio in questi giorni, sono destinati a rivoluzionare la parte centrale di Oltrisarco. Il tracciato si collegherà a sud con la pista che porta in zona industriale e a nord con il sottopasso che va in viale Trento. Con l'occasione si interverrà anche sulla parte antistante l'ingresso principale del cimitero.
Il tracciato. «La pista spiega il responsabile dell'Ufficio strade del Comune Mario Begher - correrà lungo via Claudia Augusta, sul tracciato della corsia preferenziale dell'autobus. Non è stato possibile farlo prima mentre adesso si può perché, grazie al divieto d'ingresso da sud per i non residenti, il traffico ad Oltrisarco ha subito una drastica riduzione. In questa situazione anche l'autobus si muove senza rischiare di restare intrappolato nelle code. Il tracciato sarà bidirezionale e avrà una larghezza di due metri e mezzo più l'aiuola che proteggerà la pista ciclabile dal traffico».
Il muro. Quella recinzione è davvero brutta: una muraglia con sopra la rete per delimitare la zona sportiva di via Maso della Pieve. Nell'ambito del progetto della ciclabile si è deciso di intervenire anche sul manufatto che nei prossimi giorni verrà demolito. In questo modo si recupera un po' di spazio e si toglie dalla vista l'orrenda barriera di cemento che sarà sostituita da una più soft barriera verde di siepi.
L'abbattimento del muro consentirà anche di sistemare l'anello che viene usato soprattutto dai più piccoli per gli allenamenti in bicicletta.

Cimitero. Via le macchine dall'ingresso del cimitero.
«Se c'è un posto - dice l'ingegner Begher - dove non ci sono problemi di parcheggio è proprio il cimitero di Oltrisarco. Eppure la parte antistante l'ingresso principale è oggi un parcheggio. Nel giro di poche settimane però le macchine verranno eliminate».
Sarà rifatta completamente la cubettatura e a lavori ultimati quello spazio tornerà ad essere libero dalle auto. «In modo che - dice Begher - chi voglia fermarsi un attimo a scambiare due parole prima o dopo un funerale, possa farlo senza correre il rischio di venir travolto da un' auto in retromarcia. Lì potranno fermarsi soltanto gli autobus, le macchine impegnate nel carico e scarico delle merci e i portatori di handicap». Tutti gli altri potranno andare a parcheggiare di fronte o sotto il cimitero.
Il secondo tratto. La ciclabile dunque correndo lungo ma Claudia Augusta (lato cimitero, ndr) arriverà fino all'incrocio con via Roma. Resta da realizzare la parte superiore del tracciato, ovvero quello che va da via Roma a via Santa Gertrude. Si tratta di una parte importante della città, visto che lì, sull'area dell'ex caserma Mignone, negli ultimi anni è sorto il nuovo quartiere e nei condomini, realizzati da privati e cooperative, vivono giovani famiglie con ambini.
« La ciclabile verrà completata anche verso nord - assicura Begher -: da questa parte non abbiamo alcun problema di spazio. I lavori però non partiranno subito. Se ne parlerà l'anno prossimo se non addirittura nel 2008. Aspettiamo infatti che all'ex Mignone vengano realizzati i servizi. Questo per evitare che i lavori si debbano fare due volte: il rischio, in questi casi, è che le macchine in movimento distruggano tutto». (an.ma)

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categoria:ciclabile pedonabile
sabato, 18 febbraio 2006

Dall'Alto Adige del 18-02-06
San Giacomo del futuro
La riqualificazione urbana a buon punto. Zanvettor: i residenti verranno informati

Delibere della giunta per maggiore sicurezza nela frazione
Più lungo il marciapiede
LAIVES. La giunta comunale ha deliberato una serie di lavori per migliorare la sicurezza nei pressi della zona scolastica di San Giacomo. « In particolare -spiega l'assessore ai lavori pubblici, Renzo Gerolimon - verrà prolungato il marciapiede lungo un lato del piccolo verde pubblico all'inizio di via Maso Hilber, davanti alle scuole, mentre dall'altra saranno sistemati dei birilli per protezione dei pedoni che a loro volta arrivano da sud. Davanti alla nuova caserma dei vigili del fuoco sistemeremo anche ciò che manca e verranno eliminati alcuni posti macchina esistenti in favore delle biciclette. Ricordo a tale proposito che è disponibile da qualche tempo un ampio parcheggio a poche decine di metri di distanza, sempre lungo via Maso Hilber, dove ci sono meno problemi per la sicurezza dei bambini che frequentano le scuole». (b.c.)

Ciclabile fino alle porte di Bolzano
Le due giunte comunali hanno già trovato un accordo operativo.
LAIVES. Il progetto di riqualificazione urbana per San Giacomo è in dirittura di arrivo. «Stiamo apportando gli ultimi aggiustamenti al progetto - spiega l'assessore competente, Giorgio Zanvettor - e quindi lo illustreremo anche alla popolazione interessata». Si collega con questo anche la recente decisione, del Comune di Bolzano, di realizzare una ciclabile fino a Maso della Pieve. Nel progetto di riqualificazione urbana infatti, figura la pista ciclabile che, arrivando da sud, entrerà nel centro di S. Giacomo.
La ciclabile proseguirà fino al confine con il territorio comunale di Bolzano. Da lì in avanti ci sarà, come detto, la pista ciclabile del capoluogo e dunque, non è più così utopistica l'ipotesi di avere un collegamento senza interruzioni fra Laives e Bolzano, espressamente dedicato alle biciclette, una pista ciclabile che rivestirà un certo interesse anche per chi abitualmente utilizza la bici per andare e venire dal capoluogo.
Ovviamente, per realizzare un'opera funzionale occorre che le due amministrazioni comunali - quella di Laives e quella di Bolzano - si mettano d'accordo riguardo agli aspetti tecnici. «Tempo addietro ho preso parte ad una riunione del consiglio di circoscrizione di Oltrisarco - dice l' assessore Zanvettor - dove ho esposto il nostro progetto riguardo alla riqualificazione urbana di San Giacomo e relativa pista ciclabile da realizzare a fianco della statale 12. Siamo rimasti dell'idea che sia necessario coordinarci su questi aspetti che riguardano entrambe le amministrazioni comunali e su questo c'è ampio accordo con il Comune di Bolzano. Quanto alla pista ciclabile, inizialmente la passata amministrazione aveva previsto un tracciato che arrivava fino al capolinea della linea 4 della Sasa; da lì mancano alcune centinaia di metri ancora per raggiungere il confine con il territorio comunale di Bolzano (è posto all'incrocio con la via Rosegger) e quindi ci sarà l'intersezione di una con l'altra, in maniera da. garantire continuità per tutti coloro che utilizzeranno la bicicletta per andare e venire da Bolzano».
Tornando al progetto di riqualificazione urbana per San Giacomo, oltre a portare la pista ciclabile che manca, uno degli scopi che avrà sarà anche quello di scoraggiare ulteriormente ogni transito ingiustificato di mezzi. Nonostante sia in funzione da diversi mesi la nuova variante in galleria, si registrano ancora passaggi di mezzi che in realtà non hanno motivo di entrare a San Giacomo. In particolare, questo fenomeno negativo risulta più marcato da Nord a Sud, vale a dire da Bolzano verso Laives.(b.c)

IL PROGETTO
II progetto di riqualificazione urbana dell'abitato di San Giacomo, passa per un depotenziamento della statale 12 all'interno dell'abitato. In questo senso la previsione è quella di restringere la carreggiata per fare posto alla pista ciclabile su un lato, dalla periferia sud di San Giacomo, fino al confine con il territorio comunale di Bolzano. Altri accorgimenti poi avranno il compito di scoraggiare il traffico di passaggio, come i tempi lunghi di attesa ai semafori e i rigidi limiti di velocità, il tutto per far prediligere la variante in galleria.(b.c.)


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categoria:ciclabile pedonabile
sabato, 18 febbraio 2006


      Dall'Alto Adige del 17-02-06
      Illustrato il progetto al presidente della circoscrizione: entro l'autunno sarà realizzato il percorso  protetto
        Giù il muro, in arrivo la ciclabile
            Il nuovo tracciato collegherà Maso della Pieve ad Oltrisarco .

BOLZANO. Una pista ciclabile tra Maso della Pieve e Oltrisarco. Sono anni che il quartiere attende la realizzane di un percorso protetto. Condizione indispensabile usare la bicicletta in una delle zone più trafficate della città. L'assessore Klaus Ladinser, ieri, ha illustrato il progetto al presidente della circoscrizione Giovanni Barborini. Il progetto prevede l' abbattimento del muro che attualmente delimita la zona sportiva di Maso della Pieve. Lo spazio che in questo modo verrà recuperato, consentirà di realizzare il tracciato. Il percorso, partendo appunto dalla zona sportiva di Maso la Pieve, scenderà per alcune centinaia di metri verso sud, quindi all'altezza delle strisce pedonali, si attraverserà la statale per andare a raccordarsi con la pista ciclabile che va verso la zona produttiva. Ma la parte che interessa di più gli abitanti del quartiere è quella che va verso Oltrisarco. La pista salirà fino davanti al cimitero, quindi si passerà sul lato opposto della strada, dove per recuperare spazio i parcheggi verranno messi a spina di pesce. Il tracciato proseguirà fino in via Volta, per raccordarsi al percorso protetto esistente. Il progetto è già finanziato. La spesa si aggira intorno ai 200 mila euro e, salvo imprevisti, dovrebbe essere realizzata entro l'autunno. Per quanto riguarda l'altra parte del tracciato, ovvero quella che andrebbe dalla rotonda di via Roma-via Claudia Augusta fino in via San Vigilio, l'assessore Ladinser e i suoi tecnici hanno assicurato che si stanno valutando alcune soluzioni. Per ora invece, rimane nel libro dei sogni il tratto di ciclabile lungo via Claudia Augusta. Al momento non si può realizzare, per mancanza di spazio: bisognerebbe togliere i posti macchina ma non è possibile. «In futuro però spiega Barborini - le cose potrebbero cambiare, perché all'ex Mignone e sotto il campo da calcio della parrocchia sono in programma rispettivamente: 94 e 240 posti».
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categoria:ciclabile pedonabile
venerdì, 20 gennaio 2006


E' ufficialmente accessibile e percorribile la nuova pista pedo-ciclabile che collega la via Maso Hilber a S.Giacomo, con la zona sportiva Grizzly. Si tratta di un piccolo tratto di ciclabile, ma importante in quanto permette di collegare il centro di S.Giacomo con la zona sportiva senza dover necessariamente passare lungo la statale. Il percorso é adeguatamente illuminato per un utilizzo anche serale, volutamente non é stata prevista la chiusura nelle ore notturne, ma i cancelli presenti ai due accessi sono stati dotati di temporizzatori per prevedere eventualmente ve ne fosse bisogno una chiusura dopo una certa ora.


                 
                                                          
                                                                                                             
                                   


        
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categoria:comunicati, ciclabile pedonabile

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