martedì 17 gennaio 2012

sociale 1




giovedì, 05 marzo 2009

Decrescita Felice

Il Movimento per la Decrescita Felice si propone di mettere in rete le persone e i gruppi che hanno deciso di vivere meglio consumando meno. Lo scopo? Liberarsi della tirannia del Pil e sorridere alla vita. Terranauta ha deciso di dedicargli una rubrica. Perché comunque la si pensi, il modello di sviluppo vigente non ha futuro. La decrescita è quindi ineluttabile. L'alternativa è tra un processo subito in modo drammatico e uno consapevole, graduale e, perché no, felice.

Molte persone sono stanche di questa società e vogliono cambiarla. Adesso. Restano quindi frustrate quando si rendono conto che la realtà non sembra reagire ai loro stimoli. Ma la verità e che i semi hanno bisogno di tempo per germogliare. Per ottenere risultati bisogna quindi piantarli con cura, umiltà e pazienza. di Andrea Bertaglio - 27/2/09

Eccoci giunti alla quarta e ultima parte dell'intervista a Maurizio Pallante. In questa "puntata" abbiamo approfondito il rapporto tra decrescita e vita in città, la crescita dei figli, il ruolo della donna, il lavoro, la mercificazione dell'istruzione. di Daniel Tarozzi - 27/2/09

Siamo arrivati alla terza parte dell'intervista che abbiamo realizzato con Maurizio Pallante. Questa volta analizzeremo con lui il concetto di sviluppo sostenibile, soffermandoci sull'auto-produzione come risposta alla logica della crescita. Ma non solo. Vedremo come Pallante coltivi il suo orto e ci faremo raccontare l'origine della parola pomodoro... di Daniel Tarozzi - 17/2/09

Spesso buttiamo via molti dei nostri elettrodomestici senza chiederci se è ancora possibile aggiustarli e prolungargli la vita. In questo modo ingrossiamo i rifiuti presenti in discarica e snelliamo i nostri portafogli. Vi proponiamo quindi un articolo di Diomede Corso che, in veste di "lavatricista", ci invita a rivalutare il concetto di riparazione. di Diomede Corso - 16/2/09

Negli ultimi mesi Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Sole 24 ore, hanno dato timidi segni di risveglio, cominciando a pubblicare qualche articolo che critica il paradigma della crescita infinita. E' l'inizio della fine di un'epoca? L'umanità (intesa come uno stato dell'essere) può ancora salvarsi? di Valerio Pignatta - 12/2/09

Si parla tanto di crisi dei consumi, di crescita negativa, di recessione. Ma non si vogliono affrontare realmente le cause di tutto ciò. La realtà è che il modello di "sviluppo" vigente è arrivato al capolinea. Solo ridefinendo gli stili di vita e riscoprendo l'individuo a discapito del consumatore potremo uscire rafforzati da questo momento storico. di Francesco Bevilacqua - 3/2/09

Continua il viaggio per le strade alternative dell'Italia. Questa volta Paolo Merlini ci invita a salire sugli autobus dell'Abruzzo, tra innumerevoli bellezze e parchi nazionali. di Paolo Merlini - 27/1/09

“Chi ha detto che partire è un po’ morire? Qui la partenza è un’evasione, la strada una via di fuga. E noi siamo degli imboscati, dei banditi allegri. L’ansia evapora, la fretta pure.” Paolo Rumiz - E’ Oriente di Paolo Merlini - 13/1/09

La crescita della medicalizzazione e dell'organizzazione sanitaria ha comportato un aumento spropositato di morti e danneggiati dal sistema medico stesso… Ma è in fondo inevitabile, se pensiamo che le medicine e le cure sono parti integranti del mercato del mito della crescita economica. di Valerio Pignatta - 8/1/09

Natale è appena passato, ma il senso di gioia o di oppressione, di spiritualità o di decadenza, aleggia ancora nelle case di milioni di italiani. Vi proponiamo quindi una fiaba che inzia così: "C'era una volta il Natale"... E adesso? di Valerio Pignatta - 26/12/08

Vi proponiamo il numero zero di "Viaggi al tempo della Decrescita" di Paolo Merlini. Uno sguardo nuovo e diverso sugli itinerari e i possibili modi per raggiungere luoghi sconosciuti dell'Italia. di Paolo Merlini - 24/12/08

Portafogli vuoti e bidoni pieni. Gli italiani lamentano il fatto di non avere abbastanza soldi ma poi buttano nella spazzatura 560 euro l’anno, il 10% della spesa. Ma come, non siamo in crisi? di Alessandra Profilio - 5/12/08

Grazie al sito ideato e gestito da Domenico Barranca è possibile donare, scambiare e prestare oggetti, liberandoci di ciò che a noi non serve più, ma che potrebbe essere utile ad altri. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare quali sono state le motivazioni che lo hanno spinto a realizzare un “luogo virtuale” in cui potersi incontrare per contribuire a salvare il pianeta. di Salvina Elisa Cutuli - 4/12/08

Nella prima parte della conversazione che abbiamo avuto con Maurizio Pallante vi abbiamo introdotto nel mondo della decrescita felice. Oggi ripercorreremo insieme a lui la nascita e lo sviluppo del movimento e ci soffermeremo sul ruolo della tecnologia e della politica nella concezione della decrescita felice. di Daniel Tarozzi - 26/11/08

State per leggere il primo di una serie di articoli basati sulla conversazione che abbiamo avuto con Maurizio Pallante lo scorso settembre in Piemonte. In questo primo “capitolo”, Pallante ci introdurrà al concetto di Decrescita Felice accennando alle sue origini, spiegandoci la differenza tra beni e merci e dimostrandoci che la decrescita è intrinsecamente felice. Buona lettura! di Daniel Tarozzi - 12/11/08

Questa settimana vi proponiamo un’intervista a Marco Boschini, coordinatore dell’Associazione nazionale dei Comuni Virtuosi e rappresentante del Movimento per la Decrescita Felice. Lo abbiamo intervistato per capire meglio che cosa siano i comuni virtuosi e in che modo si muovono nel panorama socio-politico-economico italiano. di Daniel Tarozzi - 3/11/08

Il mondo è "in crisi". Le borse crollano, le banche chiudono, i capitali sfumano. E i politici si affannano a cercare soluzioni in grado di far ripartire la "crescita". E non si rendono conto che questo modello è ormai esaurito e che si va verso una decrescita che potrà essere catastrofica o "felice" a seconda di come noi la affronteremo. di Marco Cedolin - 10/10/08

Quello che state per leggere non è il pensiero di qualche no global, di un teorico della decrescita felice, di un seguace dei verdi. Sono le parole che pronunciò Robert Kennedy tre mesi prima di essere ucciso. di Redazione - 17/4/08

Limitato, scorretto, dannoso: il Pil è un parametro completamente inadatto a misurare il benessere di una società. Un gruppo di studiosi e attivisti propone una nuova strada per il ripensamento del pianeta e delle comunità: la decrescita. di Stefano Zoja - 29/2/08

Oggi si celebra la seconda giornata mondiale della lentezza promossa dall’associazione “l’arte del vivere con lentezza”; un appuntamento da non perdere per tutti coloro che ogni tanto hanno voglia di “frenare”… di Valeria Oppenheimer - 19/2/08
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sabato, 14 febbraio 2009



«Casa Bimbo: più trasparenza dopo il cambio ai vertici»



Struttura per l’infanzia a San Giacomo: un incontro con i nuovi responsabili
Alto Adige, 14 FEBBRAIO 2009

 LAIVES. È tornato il sereno tra i genitori che hanno bambini alla Casa Bimbo di San Giacomo e la cooperativa che la gestisce. Questo è stato possibile anche perché, nel frattempo è anche cambiato il vertice della cooperativa in seguito ad una assemblea durante la quale Stefania Badalotti è stata nominata nuova presidente al posto di Giuliana Boscheri. «La nostra protesta comunque non aveva nulla a che vedere con i problemi interni alla cooperativa Casa Bimbo - spiega Marcello Savoia, uno dei genitori di San Giacomo - ma il cambio alla direzione ha facilitato il ritorno alla normalità».
 L’altra sera quindi l’incontro chiarificatore con il nuovo direttivo, alla presenza dell’assessora Liliana Di Fede: i genitori hanno appreso del cambio in seno a Casa Bimbo. «La nuova responsabile ci ha garantito un cambiamento nei metodi di gestione - continua Savoia - con maggiore trasparenza. Ci hanno presentato la nuova referente per la struttura e siamo soddisfatti. Non avevamo mai messo in discussione la capacità del personale e adesso si va avanti con maggiore serenità e vedremo se veramente il sistema è cambiato». (b.c.)
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mercoledì, 11 febbraio 2009


Scuole a San Giacomo


Da rivedere la formula del consorzio
 Alto Adige, 11 FEBBRAIO 2009

 LAIVES. Forse non ci sarà lo “sganciamento” del Comune di Bolzano dal consorzio dove con Laives gestisce la zona scolastica di San Giacomo, un’evenienza temuta dai residenti perché sarebbe la premessa ad un possibile ridimensionamento della zona stessa dove, fra l’altro, sono stati fatti importanti investimenti. Laives dovrebbe a quel punto assumersi in toto le spese della gestione, però in futuro la formula del consorzio dovrà essere comunque rivista. Ne ha accennato anche Primo Schoensberg, assessore alla cultura del Comune di Bolzano parlando della zona scolastica di San Giacomo e di come, a suo giudizio, debba rimanere com’è, riferimento anche per le famiglie che abitano a Maso della Pieve. «Però - aveva aggiunto Schoensberg - la Provincia ha previsto lo scioglimento dei consorzi di questo genere, una ipotesi che né Bolzano (che vi ha investito parecchio) né Laives caldeggiano). «Sciogliere il consorzio che gestisce la zona scolastica di San Giacomo e le sue strutture - spiega il sindaco Giovanni Polonioli - è soprattutto una questione giuridica e non politica. Che la formula vada cambiata è chiaro, ma io sarei dell’idea di trasformare l’organismo attuale in una sorta di consorzio-azienda, come ad esempio per il depuratore Fossa Grande, dove l’ente pubblico continuerebbe ad avere una determinata responsabilità».
 Intanto si va avanti come sempre e anche le famiglie dei bambini che frequentano la scuola elementare a San Giacomo possono dormire sonni tranquilli. (b.c.)
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martedì, 10 febbraio 2009


«Casa Bimbo», stasera alle 20 assemblea bollente
 

La coop lacerata. La protesta di 70 socie: «Non ne possiamo più della gestione che è eccessivamente dirigistica»
 Alto Adige, 10 FEBBRAIO 2009

 LAIVES. Tensioni continue a “Casa Bimbo” che ha in calendario questa sera alle ore 20 un’assemblea (fissata dal giudice) nella sede di via Noldin che si annuncia bollente per discutere del futuro della cooperativa. Nata dodici anni fa da una costola di Confcoop “Casa Bimbo” ha all’attivo una novantina di socie in tutto e gestisce nell’intero Alto Adige diciannove strutture per l’infanzia, una trentina di Tagesmutter oltre ad avere altre sedi in varie zone del Nord Italia. «La cooperativa che un anno e mezzo fa ha deciso di staccarsi dalla “casa madre” negli ultimi mesi - lamentano una settantina di socie esasperate - vive un momento di disagio profondo dovuto ad una gestione eccessivamente dirigistica del vertice. Non possiamo dire nulla, protestano le socie, se osiamo parlare o siamo in disaccordo con i vertici ci cacciano e noi ne possiamo più di avere a che fare con una gestione imbarazzante e poco trasparente. È già successo infatti che una trentina di lavoratrici siano state allontanate con motivi pretestuosi perché non erano in sintonia con la leadership e questo non deve più accadere anche perché c’è chi ha perso il posto di lavoro. Certo è che così non possiamo più andare avanti. Per far funzionare l’assemblea di questa sera abbiamo chiesto anche l’intervento di due avvocati. Il punto centrale della questione - continuano - sarà proprio la messa in discussione della leadership che continua a fare il bello ed il cattivo tempo».
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sabato, 07 febbraio 2009

CASA BIMBO Altre critiche alla direzione

«Nessuna pressione i problemi ci sono»
 Alto Adige, 07 FEBBRAIO 2009

 LAIVES. Invece che calmare la polemica in corso tra direzione della cooperativa Casa Bimbo per la gestione della struttura di San Giacomo, le dichiarazioni della direzione della coop, esternate qualche giorno fa su queste pagine, hanno ottenuto la risposta piccata di alcuni genitori interessati. Marcello Savoia e Sabrina Ciscato hanno infatti scritto una lunga replica dove respingono in sostanza le accuse, in particolare quella che vedrebbe dietro le polemiche una manovra per esautorare la direzione della cooperativa Casa Bimbo.
 «Sia chiaro - esordisce Marcello Savoia - che io, primo firmatario ed estensore della missiva che ha dato origine alla questione, sono arrivato da pochi anni a Bolzano da Bologna e sono completamente al di fuori di qualunque speculazione che abbia come oggetto la cooperativa. La signora Ciscato, che ha contribuito alla stesura della lettera, a sua volta non ha alcun motivo di manovrare (né di essere manovrata) per questioni che non la riguardano. Non abbiamo quindi ricevuto alcuna spinta a scrivere ciò che abbiamo scritto e sfidiamo a dimostrare il contrario». Ciò che rimprovera quindi il signor Savoia, è di avere scritto «Giudizi pesantissimi senza alcun contraddittorio con gli interessati. Riteniamo che affermazioni di questo tenore, non supportate da alcun elemento di fatto, rappresentino solo il tentativo di distogliere l’attenzione da quelli che sono i quesiti e gli interrogativi che abbiamo posto».
 I genitori firmatari della lettera iniziale con critiche alla gestione di Casa Bimbo a San Giacomo intendono porre in evidenza «I comportamenti gestionali che si ritengono inaccettabili perché contrari alla trasparenza e alla correttezza che dovrebbero animare qualunque rapporto contrattuale, tanto più se ha come oggetto la prima infanzia». Per questo i genitori si dicono stupiti per come è stata accolta la loro iniziativa «E per il fatto che i rappresentanti della cooperativa avrebbero incontrato sindaco, assessore e funzionario senza la presenza dei genitori stessi». Alla fine della nota auspicano comunque il ritorno ad una discussione più pacata per risolvere i problemi della struttura. (b.c.)
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sabato, 07 febbraio 2009

Referendum e date
In questi giorni il presidente Durnwalder deciderà la data dei referendum sull’aeroporto e sulla democrazia diretta. Si tratta di un atto non indifferente perché la scelta influenzerà il risultato della consultazione facilitando o ostacolando il raggiungimento del quorum. È di vitale importanza dunque garantire il diritto dei cittadini ad esprimersi in concomitanza con le elezioni europee evitando così anche uno spreco del pubblico denaro.
Se vi è la volontà politica di rispettare le quasi 30.000 firme di cittadini che si sono espressi per la consultazione referendaria vi sono più strade per ottenere questo risultato e bene farebbe anche l’amministrazione di Laives a premere affinchè venga adottato il provvedimento più ragionevole: non esprimersi, fingere di non essere direttamente coinvolti e lasciare agli altri le decisioni, vuol dire disattendere ancora una volta l’impegno programmatico alla partecipazione e alla trasparenza.
Da parte nostra invitiamo a sottoscrivere l’appello delle associazioni ambientaliste al Consiglio Provinciale (http://www.firmiamo.it/referendum2009) in cui si chiede di creare le condizioni giuridiche e politiche che permettano l’abbinamento con le elezioni europee del prossimo giugno.

Rifondazione Comunista - Laives
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sabato, 07 febbraio 2009
Scioglimento del consorzio della scuola elementare di S. Giacomo

In merito al ventilato scioglimento del consorzio della scuola elementare di S. Giacomo ed allo spostamento dei bambini di Maso della Pieve ad Oltrisarco, sono necessarie alcune precisazioni al fine di non ingenerare confusione.
Innanzitutto deve essere chiaro che non sussiste nessun obbligo per le famiglie di spostare i propri figli in una scuola piuttosto che in un'altra e quindi il comune di Bolzano non può costringere le famiglie ad iscrivere i propri figli nel quartiere bolzanino.
Occorre invece un impegno deciso da parte dell’amministrazione di Laives per rafforzare le sperimentazioni, e a procedere senza indugi alla costruzione della mensa perché solo cosí si avrebbe un ampliamento dell'offerta e si renderebbe più appetibile frequentare le scuole a S. Giacomo.
Certo non sarebbe male sentire preventivamente anche il parere e gli orientamenti dei genitori o attraverso un'inchiesta e/o organizzando un'assemblea al fine di coinvolgere le famiglie e renderle partecipi di un progetto chiarendo gli aspetti positivi legati al mantenimento di una scuola, sí piccola, ma all’avanguardia sul piano didattico.
Attendere invece le decisioni di Bolzano senza nulla intraprendere ci pare la cosa più sbagliata.
Diverso è il discorso per la compartecipazione al consorzio: qui il comune di Bolzano è libero di fare le proprie valutazioni e le proprie scelte, ma in ogni caso non potrebbe non contribuire alle spese qualora la maggioranza dei bambini abitanti nel quartiere del capoluogo provinciale continuassero a frequentare la scuola nel nostro comune.
Da una parte è dunque necessaria un’opera di convincimento e di sensibilizzazione delle famiglie e dall’altra una trattativa con Bolzano che metta al primo posto non le esigenze di bilancio delle due amministrazione, ma il primario interesse ad una scuola e a servizi di qualitá da parte di una comunitá giá fortemente penalizzata dalla divisione su due comuni diversi.

Rifondazione Comunista - Laives

 «No al trasloco a Oltrisarco» LA PROTESTA
 
Alto Adige 7-2.09

 BOLZANO. «No al trasferimento dei bambini da via Maso della Pieve a Oltrisarco». Il vicepresidente del quartiere Giovanni Barborini si oppone al progetto del Comune di Bolzano “svelato” dal sindaco di Laives Giovanni Polonioli. Le famiglie di Maso della Pieve non potrebbero più iscrivere i loro figli nelle strutture di San Giacomo, ma dovrebbero rivolgersi a quelle di Oltrisarco. «Non è giusto che i cittadini siano tagliati fuori da queste decisioni, soprattutto perché la zona è già penalizzata di suo. Per questo - dice Barborini - abbiamo chiesto una convocazione urgente, altrimenti manifesteremo davanti al municipio di Bolzano».

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venerdì, 06 febbraio 2009


 Festa all’Elki per l’apertura

Bronzolo. Oggi pomeriggio dalle 15 la manifestazione
 Alto Adige 6-2-2009

 BRONZOLO. Oggi dalle 15 in poi si fa festa nella sede dell’Elki che da qualche settimana ha aperto i battenti in paese, presso alcuni locali messi a disposizione dal Comune nell’edificio che ospita anche la scuola materna italiana.
 Come detto, a Bronzolo l’Elki è presente da poco tempo e il suo esordio è stato voluto soprattuto dalle mamme che hanno bambini piccoli e che hanno potuto apprezzate le iniziative e l’attività che questa associazione propone da anni a Laives ed in altri centri della provincia. Anche a Bronzolo adesso è così e si tratta di una possibilità preziosa per le famiglie. Oggi quindi festa con le operatrici che per Bronzolo sono coordinate da Heidi Staudacher e per chi ancora non conosce l’Elki e le sue attività, sarà l’occasione opportuna per avvicinarsi e toccare con mano. Fin dall’esordio la sede locale osserva un orario quotidiano che va incontro alle esigenze delle mamme e dei bambini.
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martedì, 03 febbraio 2009

«Genitori, questa protesta è pilotata»

Immediata risposta della cooperativa dopo la lettera di mamme e papà che hanno i bimbi alla Kitas di San Giacomo
Alto Adige, 03 FEBBRAIO 2009

 LAIVES. Immediata - ed altrettato dura - replica della direzione della cooperativa Casa Bimbo alla lettera di protesta firmata da una decina di genitori che hanno i loro figlioletti affidati alla Kitas di San Giacomo. Mamme e papà, come è noto, si lamentano non tanto del lavoro delle educatrici attualmente operanti nella struttura, quanto, invece, della gestione della Cooperativa. La protesta, oltre alla cooperativa, è stata indirizzata anche al sindaco di Laives, Giovanni Polonioli.
 Secondo la direzione di Casa Bimbo «la lettera dei genitori ha tutte le caratteristiche di essere pilotata da chi dall’esterno è da mesi che cerca in tutti i modi e con tutti i mezzi di prendere le redini di questa cooperativa... I genitori si sono fatti coinvolgere in una realtà che nuoce a tutti e particolarmente anche alle educatrici che stanno svolgendo il loro lavoro al meglio. In ogni caso, precisiamo che la direzione, lo stesso giorno in cui ha ricevuto la lettera dei genitori, ha contattato il sindaco Polonioli ed il giorno dopo si è svolta una riunione in Comune alla presenza dello stesso, del dirigente Gianluca Nettis e dell’assessore Di Fede dove è stata presentata e discussa la lettera dei genitori». La nota ricorda che «La cooperativa Casa Bimbo opera da molti anni nel settore della prima infanzia con qualità professionalità e tanti successi; è molto apprezzata per la sua potenzialità e per le sue capacità manageriali e organizzative, e, proprio, il 17 gennaio di quest’anno ha ottenuto con successo anche la certificazione ISO 9001, conseguito per il servizio di microstruttura e, quindi, anche per quella di San Giacomo - Laives, per i nidi aziendali, per il servizio di Tagesmutter e per la formazione. Un certificato di questo genere ha portato la cooperativa a verificare la capacità delle proprie collaboratrici, delle proprie educatrici e ausiliarie e dello staff organizzativo, nonché di tutto il gruppo manageriale. La struttura di San Giacomo è organizzata con uno sportello di coordinamento utenti che, da ottobre, è gestito provvisoriamente dalla Vice Presidente Elfride Haller in quanto la persona che dovrebbe svolgere questo ruolo di coordinamento genitori e personale è in malattia da ben 195 giorni. La signora Haller - avendo contatti continui con gli utenti genitori - li ha costantemente informati sulle sostituzioni avvenute e sulle motivazioni delle stesse. Sono state fatte le regolari e periodiche riunioni genitori e non è vero che le educatrici che sono state sostituite non sono state adeguatamente presentate: e’ stata indetta una riunione il 23 ottobre 2008. Chiaro è che se il personale si dimette, come e’ stato per le due responsabili di struttura, la cooperativa non può fare altro che selezionare adeguatamente il personale da sostituire, così come è stato fatto. È stato adeguatamente monitorato tale personale nuovo e questo ci pare faccia parte della capacità gestionale della cooperativa, infatti nessuna contestazione viene mossa alle educatrici e ausiliarie. Diciamo ai 9 genitori su 24 bambini frequentanti che l’aspetto importante è avere la certezza della cura, della assistenza e dell’educazione dei propri figli all’interno della struttura: guai se questo non dovesse succedere. Comunque a breve verrà indetta una riunione per chiarire questo spiacevole equivoco che mette in difficoltà anche gli altri genitori che questa lettera non l’hanno sottoscritta».
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domenica, 01 febbraio 2009


Contestata la gestione di Casa Bimbo a San Giacomo


 
Mamme e papà: «Eccessivo turn over e carenza di informazioni»
Alto Adige, 01 FEBBRAIO 2009

 LAIVES. I genitori dei bambini che frequentano la struttura di San Giacomo, gestita dalla cooperativa Casa Bimbo, non sono contenti per come vanno le cose. In dieci, fra mamme e papa, proprio nei giorni scorsi hanno sottoscritto una lettera per manifestare «disappunto in merito ai criteri con i quali, da qualche mese, la struttura viene gestita». La sede di Casa Bimbo a San Giacomo si trova in alcuni spazi al primo piano della palazzina che ospita anche la farmacia Bertazzoni, presso il complesso Garden Village. La lettera è stata inviata anche al sindaco Polonioli.
 «Non intendiamo riferirci all’encomiabile lavoro che viene svolto dal personale che opera nella struttura - chiariscono prima di tutto questi genitori - ma alla gestione portata avanti dalla direzione della cooperativa sociale». L’elenco delle cose che secondo i genitori non vanno parla dell’eccessivo turn over degli ultimi 12 mesi «Durante i quali - scrivono - la struttura ha visto alternarsi ben 7 educatrici, senza che della cosa sia mai stata data spiegazione e senza che tali cambiamenti ci venissero segnalati dato che li abbiamo scoperti a cose fatte». C’è poi l’inserimento delle nuove educatrici «Che non viene accompagnato da alcuna forma di presentazione ufficiale, ma è lasciato alla buona educazione dei singoli. Nelle ultime settimane in particolare hanno dato le dimissioni due figure molto rappresentative all’interno della struttura, molto amate dai bambini, di cui una, per di più, era anche responsabile dell’asilo». Secondo i genitori «Non siamo stati informati: la sensazione è che al personale rimasto sarebbero state date istruzioni di raccontare bugie a chi chiedeva notizie, cosa capitata alla famiglia di Sofia Savoia, alla quale, per settimane, è stato detto che la responsabile era in ferie o in malattia, mentre in realtà aveva già rassegnato le dimissioni». Secondo i genitori «La continuità educativa, come quella di individuare dei punti di riferimento, così importanti per i bambini di questa età, è evidentemente messa in crisi da una situazione di turn over del personale così elevato». Accuse anche al comportamento della cooperativa definito «inqualificabile» non solo per la mancanza di comunicazione, di per sé già grave, ma «Perché si tenta di nascondere con menzogne la realtà dei fatti a quei genitori che si sono lamentati. La risposta è stata la seguente: se non vi va bene come è gestito l’asilo potete iscrivere i vostri figli altrove». I genitori hanno chiesto un incontro con i responsabili della cooperativa Casa Bimbo, presenti il sindaco ed i funzionari comunali.
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sabato, 31 gennaio 2009

Ordine del giorno

La recessione economica mondiale che già da tempo fa sentire i suoi effetti sulle fasce più deboli dei cittadini è piombata prepotentemente anche nel nostro comune.
È di oggi infatti l’annuncio da parte della Roechling-Automotive che 750 posti di lavoro sono in pericolo a causa del mancato rinnovo delle commesse da parte delle industrie automobilistiche a cui la multinazionale fornisce le parti in plastica.
Tenuto conto di ciò
il Consiglio Comunale di Laives

esprime la propria solidarietà ai dipendenti ed alle loro famiglie che in questi giorni vivono in un comprensibile stato di angoscia e auspica che, in accordo con la direzione dell’azienda e delle rappresentanze sindacali e con l’intervento delle istituzioni pubbliche, vengano trovate delle soluzioni che evitino di scaricare sui lavoratori e sulle loro famiglie gli effetti nefasti di questa crisi.





Laives, li 28 gennaio 2009
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martedì, 27 gennaio 2009


È prioritario il recupero di vivibilità

Alto Adige, 27 GENNAIO 2009


 ORA. La parola definitiva spetterà - domani sera - al consiglio comunale che lo dovrà prima discutere e quindi approvare. Ma il piano di sviluppo della cittadina (in costante crescita demografica) è pronto dopo essere stato redatto sulla base delle indicazioni dei residenti che hanno puntato molto - se non quasi tutto - sul recupero della vivibilità finora compromessa dall’assedio da traffico.
 Non è dunque un caso se gli otto punti qualificanti dell’articolato studio - che verrà proposto domani sera dalla giunta all’esame del consiglio - ruotano quasi tutti attorno alla valorizzazione di quelle risorse che Ora ha da sempre e che finora sono state quantomeno frenate proprio dal traffico attraverso la cittadina. Si diceva che sono otto i punti qualificanti del piano di sviluppo. Vediamoli, in sintesti, con le indicazioni date dai residenti ed inserite nel testo che verrà esaminato domani sera in consiglio.
 1) Impegno della comunità a favorire, come è stato fatto finora, la convivenza fra i gruppi luinguistici e la tolleranza nei confronti dell’integrazione.
 2) Impegno perchè Ora continui ad essere un centro scolastico attrattivo per tutti i giovani locali e altoatesini; obiettivo è la costruzione di una scuola media.
 3) Ora offre già un’ampia scelta per le esigenze del tempo libero ma è necessario rafforzare le biblioteche «come punto di incontro per tutti favorendo la promozione della lettura per l’infanzia».
 4) Protezione dell’ambiente e valorizzazione del patrimonio storico: «Bisogna conservare i vicoli con tipici muretti e mostrare gusto e sensibilità negli ampliamemti e nelle ristrutturazione edilizie».
 5) Lo sviluppo del paese deve essere sostenibile a cominciare dalle attività economiche (auspicata un’unione fra i rappresentanti), elaborare un piano per lo sviluppo turistico, completare la pista ciclabile dalla stazione al campo sportivo, verificare le domande di ampliamento della zona artigianale, le zone produttive dovranno essere servite da un bus navetta, sempre più attenzione nei confronti dell’agricoltura; maggiore impegno a favore del servizio di vicinato nel settore commerciale.
 6) Quando la variante alla statale sarà completata ed il centro liberato dal traffico, impegno per rendere Ora più vivibile con una serie di interventi di modifica dell’attuale viabilità urbana, valorizzando anche la piazza principale e la piazza Heinrich Lona. Più attenzione a favorire l’uso del servizio di trasporto pubblico.
 7) Impegno per una maggiore trasparenza dell’attività amministrativa nei confronti dei residenti.
 8) Bisogna puntare sull’energia rinnovabile.
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domenica, 25 gennaio 2009


 Otto priorità per impostare il futuro ad Ora

In aula la sintesi dello studio elaborato in collaborazione con residenti e varie categorie
 Alto Adige, 25 GENNAIO 2009

 ORA. Mercoledì sera il consiglio comunale sarà chiamato ad esaminare ed approvare le linee guida per il futuro della cittadina. Lo studio - molto articolato e soprattutto frutto dei pareri raccolti fra i residenti, le associazioni e le categorie economiche - è stato riassunto in otto punti che contengono i vari interventi ritenuti necessari nel breve, medio e lungo termine.
 I primi risultati sono emersi dall’analisi dei questionari - sono stati 1412 - compilati dai residenti in merito al futuro di Ora. La ditta «Kiron» e l’Università di Trento hanno concluso l’analisi delle risposte ed elaborato quindi uno studio che riassume i desideri della popolazione. Proprio queste aspettative sono, secondo la giunta comunale, la base su cui impostare il piano di sviluppo della cittadina. Adesso il consiglio deve dare il benestare allo studio.
 Se il traffico continua ad essere considerato una vera e propria palla al piede per lo sviluppo di Ora - ma i primi positivi vantaggi sono arrivati grazie all’apertura del tratto di variante con il tunnel Castelfeder - dalle indicazioni dei residenti emergono una serie di precise richieste. Interessante appare il capitolo relativo alla qualità della vita in relazione soprattutto alle grandi opere che sono previste.
Per quanto riguarda l’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano, il 60,8 per cento ritiene che finirà per peggiorare la vivibilità nella cittadina; sull’eventuale costruzione della tratta di accesso in galleria della nuova linea ferroviaria del Brennero, il 29,3 per cento delle risposte nel questionario sostengono che l’opera finirà per peggiorare la qualità della vita ma i pareri, in tal senso, sono discordanti con percentuali intorno al 22-24 per cento che non prevedono conseguenze per la vivibilità. Netto il parere contrario - proprio perchè si temono conseguenze - alla realizzazione di un impianto per i fanghi in Bassa Atesina ed anche all’eventuale ampliamento dell’autostrada del Brennero con la terza corsia. A proposito di vivibilità, interessanti anche le indicazioni fornite dai residenti in merito alla domanda se fossero o meno d’accordo su una maggiore animazione della piazza Heinrich Lona: il 71,2 per cento ritiene che ci si debba muovere proprio in questa direzione, il 14,5% si è dichiarato contrario mentre il 14,3% non ha espresso alcuna opinione. Formulate, in tal senso, anche una serie di proposte con la percentuale più alta a favore di un mercato del contadino una volta alla settimana, manifestazioni culturali e sociali ed anche la sistemazione di più alberi oltre che di più verde.
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mercoledì, 21 gennaio 2009


«Scuola trilingue, servono iscritti»

di Bruno Canali
Alto Adige, 20 GENNAIO 2009

 LAIVES. La scuola plurilingue, avviata quest’anno per la prima volta all’elementare italiana di S. Giacomo, sta dando ottimi risultati. Tutti sono soddisfatti dell’esperimento, ma per garantire continuità a questa iniziativa (fortemente voluta dai genitori) occorre che anche per il prossimo anno scolastico vi siano adeguate iscrizioni. I tempi sono stretti - entro questo fine settimana - e l’appello è rivolto alle famiglie con figli all’ultimo anno di scuola materna.
  «Cari genitori di bambini che frequentano l’ultimo anno di asilo - inizia così la lettera spedita da Barbara Perbellini, una delle mamme che ha contribuito alla realizzazione dell’esperimento linguistico - i nostri figli stanno crescendo molto in fretta ed è già tempo di iscriverli alle scuole primarie. Un grande quesito per noi è da sempre questo: scegliere una scuola prevalentemente italiana o una prevalentemente tedesca? Da qui è nata la nostra ricerca e siamo arrivare alla conclusione che non vi sia patrimonio più grande della conoscenza delle lingue». A favore di questa iniziativa, fin dall’esordio, il dirigente scolastico Luigino Endrighi, insieme all’assessore alla cultura e alla scuola, Liliana Di Fede. «Abbiamo avuto poi la fortuna di trovare insegnanti meravigliose - spiega Barbara Per bellini - e il progetto trilingue ha potuto prendere il via. Adesso ci siamo poste la domanda se non sia il caso di attivare un’altra prima classe anche per il prossimo anno scolastico e abbiamo verificato che si tratterebbe solo di numeri ovvero, di iscrizioni. Così lanciamo l’appello a fare richiesta di partecipare e di farlo al più presto perché i termini scadono a fine settimana». Per informazioni si può anche scrivere a barbaraperbellini@gmail.com oppure chiedere direttamente alla segreteria scolastica dell’elementare italiana «Gandhi».

«Buoni riscontri, speriamo di andare avanti»
L’assessora Di Fede: l’Università svolge verifiche periodiche
 LAIVES. «Nutro anch’io una sincera speranza che si possa continuare con la scuola trilingue all’elementare di San Giacomo». Lo afferma l’assessora Liliana Di Fede, che ha creduto in questa iniziativa fin dall’inizio, portandola avanti con decisione. «Dalle verifiche che facciamo periodicamente, anche con il comitato scientifico dell’Università che segue l’iniziativa -- continua Liliana Di Fede - ricaviamo riscontri molto positivi e perciò esorto le famiglie interessate ad iscrivere i propri bambini che escono quest’anno dalla scuola materna». Dal punto di vista pratico, nella prima classe plurilingue le lezioni si svolgono normalmente utilizzando al 45 per cento la lingua italiana, al 45 per cento quella tedesca, in «compresenza e contemporaneità» dell’insegnante italiano, e al 10 per cento l’inglese, ognuna con il supporto di un insegnante di madrelingua. La sperimentazione di San Giacomo è vista con grande interesse nel resto della provincia. (b.c.)


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martedì, 13 gennaio 2009


Il cittadino al centro dell'attenzione

„I cittadini hanno diritto all’informazione“



E‘ lei la persona cui gli altoatesini affidano le proprie paure e le proprie preoccupazioni:
spesso i cittadini si sentono fraintesi, trattati ingiustamente o comunque svantaggiati
dalla pubblica amministrazione e ricorrono alla Difensora civica Burgi Volgger.

Ulrich Mayer

Esattamente 25 anni fa una legge provinciale istituiva la Difesa civica in Alto Adige. I suoi compiti sono cambiati da allora?

Fondamentalmente i compiti della Difesa civica non sono cambiati, ma si sono ampliati gli ambiti in cui essa esercita le proprie competenze: in passato il Difensore civico si occupava solo dell‘amministrazione provinciale, mentre oggi gli competono anche l‘Azienda sanitaria, i comuni e l‘amministrazione statale.

La cittadinanza è sufficientemente informata in merito a questa istituzione? La accetta? E in che misura la utilizza?

Secondo un‘indagine ASTAT del 2007 tre quarti della popolazione altoatesina conoscono la figura della Difensora civica; di questi, il 57 percento dimostra di avere un‘idea molto precisa delle sue competenze e sa che essa funge da mediatrice fra il cittadino e la pubblica amministrazione, che esamina i reclami verso la stessa e fornisce informazioni e consulenza. Si tratta di un ottimo risultato. Nel 2007 sono stati in tutto 3.082 i cittadini e le cittadine che si sono rivolti con un‘istanza alla Difesa civica.

Nei paesi dell‘Europa settentrionale la figura dell‘„ombudsman“ vanta una lunghissima tradizione. Questa istituzione si va diffondendo anche altrove?

La culla del difensore civico (o ombudsman, come viene chiamato in Scandinavia) è la Svezia, ma questa istituzione ha ormai acquistato grande rilevanza anche a livello internazionale. L‘UE, ad esempio, ha un proprio difensore civico nella persona del Mediatore Europeo. Anche i paesi candidati all‘ingresso nell‘Unione devono prevedere nella propria costituzione la figura del difensore civico per poter essere accolti.

Circa un terzo dei „casi“ cheLe i tratta riguarda le amministrazioni comunali. Quali sono i punti più dolenti nel rapporto fra queste e il cittadino?

 I maggiori problemi nel rapporto fra cittadinanza e comuni riguardano il settore dell‘edilizia. Altre istanze vertono sull‘imposta comunale sugli immobili (ICI), le tasse sui rifiuti e le questioni di competenza dell‘Ufficio Anagrafe. Vi sono poi molti reclami per problemi di inquinamento acustico.

Lei controlla anche l‘attività amministrativa di molti comuni con i quali sono state stipulate apposite convenzioni. In cosa consiste esattamente questa collaborazione?

In 105 comuni altoatesini svolgo il compito di difensora civica comunale a seguito di una convenzione stipulata con i rispettivi sindaci. I comuni, per parte loro, si impegnano a collaborare attivamente alla ricerca di una soluzione alle istanze dei propri cittadini e cittadine che in genere si rivolgono a me durante le tante ore di ricevimento che tengo nelle sedi distaccate.

Quali sono gli errori più ricorrenti del cittadino nel rapporto con le amministrazioni pubbliche? Di quali diritti non è a conoscenza?

I cittadini e le cittadine hanno il diritto alla trasparenza dell‘amministrazione  e all‘accesso agli atti. Spesso
l‘amministrazione tende invece ancora a considerare come regola la segretezza e la trasparenza come eccezione.

Anche nelle amministrazioni comunali si osserva un crescente orientamento alle esigenze del cittadino. Quali misure possono facilitare secondo Lei i rapporti fra questi due soggetti?

E‘ importante che venga utilizzato un linguaggio semplice e comprensibile. Per un buon rapporto è poi determinante fornire ai cittadini un‘informazione esaustiva prima che vengano adottati i provvedimenti. Si dovrebbe poi evitare di portare su livelli personali ed emotivi la discussione di problemi oggettivi.

Vi sono anche progetti innovativi in grado di influire concretamente sul rapporto fra cittadino e  amministrazione?

Molti cittadini vengono nel mio ufficio e raccontano arrabbiatissimi di lavori di costruzione nel vicinato dei quali sono venuti a conoscenza solo nel momento in cui sono arrivate le ruspe. Ci sono invece comuni che attuano in modo esemplare il diritto all‘informazione del cittadino. Prima della realizzazione di un‘opera
essi scrivono ai confinanti invitandoli a visionare il progetto e organizzando incontri chiarificatori

Quale contributo ha dato Lei insieme ai suoi predecessori Heinold Steger e Werner Palla
al miglioramento dei rapporti fra cittadino e amministrazione?


Abbiamo fatto molto lavoro di informazione e rafforzato la fiducia dei cittadini nella pubblica  amministrazione. Siamo riusciti anche a sensibilizzare i funzionari pubblici affinché comprendessero il
punto di vista del cittadino e sfruttassero eventuali margini di discrezionalità in favore di quest‘ultimo.

Che voto darebbe alle amministrazioni comunali altoatesine? Quali sono attualmente le carenze che esse devono colmare?

I comuni altoatesini, anche con l‘aiuto del Consorzio che li rappresenta, stanno facendo molto per migliorare e unificare le proprie amministrazioni. Le carenze da colmare riguardano a mio giudizio
l‘armonizzazione di alcune normative fondamentali, principalmente nel settore dell‘edilizia

Da IL COMUNE notiziario del consorzio dei comuni 04 I Dicembre 2008

La Difesa civica della Provincia autonoma di Bolzano si trova nel capoluogo, in via Portici 22. I cittadini
possono rivolgere le proprie istanze alla Difensora civica Burgi Volgger  anche online all‘indirizzo www.difesacivica.bz.it.
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martedì, 06 gennaio 2009

I giovani partecipano alla vita locale con un proprio Parlamento




Dai Comuni: Naturno

Recentemente il Parlamento dei giovani di Naturno ha presentato la prima relazione al Consiglio  Comunale. „Si è già fatto molto“, spiegano i rappresentanti dei giovani Florin Pöder e Julia Theiner riassumendo le attività del primo anno, „ma ci sono ancora diverse cose da migliorare.“

Ulrich Mayer

Come previsto dal relativo regolamento comunale, i rappresentanti del nuovo Parlamento dei giovani di
Naturno hanno di recente presentato pubblicamente la loro prima relazione di attività. Il presidente Florin Pöder e la sua vice Julia Theiner hanno documentato i lavori svolti, rispondendo alle numerose domande dei consiglieri comunali. „Il primo anno è servito innanzitutto a conoscerci e a trovare un’identità comune; abbiamo dovuto incontrarci e confrontarci prima di poterci mettere concretamente al lavoro“, ha spiegato Pöder illustrando i primi passi. Anche secondo Julia Theiner i „deputati“ al Parlamento dei giovani si sono
dapprima dovuti fare un’idea chiara dei propri compiti e delle proprie possibilità. „Ci ha aiutato molto un incontro con l’Agorà (il consiglio comunale dei giovani a Bressanone, n.d.r.). Bisognerà però approfondire ulteriormente gli scambi fra consigli, parlamenti e consulte dei giovani per poter trarre reciproco
insegnamento dalle varie esperienze“, aggiunge la Theiner.

La collaborazione con le associazioni

Complessivamente, comunque, molto è stato fatto in questo primo anno di Parlamento dei giovani. Motivo di particolare orgoglio è, ad esempio, il contributo alla realizzazione di una sala prove per gruppi musicali giovanili. Un‘altra iniziativa molto ben riuscita è il progetto di prevenzione delle dipendenze, realizzato in collaborazione con il centro giovani di Naturno. Non è stato invece possibile attuare altri importanti
investimenti quali l’acquisto urgente di un proprio computer portatile. Per il 2008 è previsto anche l’allacciamento di contatti più stretti con le varie associazioni attive nel settore giovanile. „In fondo disponiamo anche di un piccolo budget attraverso il quale possiamo sostenere concretamente progetti e iniziative delle associazioni“, ricordano i „deputati“ del Parlamento giovani di Naturno Pöder e Theiner, auspicando un’ulteriore intensificazione della collaborazione in tale ambito.

Parole di riconoscimento per le lodevoli iniziative svolte

I membri del Consiglio Comunale hanno avuto parole di elogio per l’impegno dimostrato e le attività svolte dai rappresentanti dei giovani. „Occorre responsabilizzarli per metterli in grado di affrontare i vari compiti. Dobbiamo avere fiducia in loro e guardare al futuro con ottimismo“, hanno sostenuto fra gli altri gli assessori comunali Zeno Christanell e Valentin Stocker. Anche il Sindaco di Naturno Andreas Heidegger ha ringraziato il Parlamento dei giovani per la buona collaborazione, esortandolo a fungere anche in futuro
da portavoce critico della gioventù locale.

Diritti e attribuzioni del Parlamento dei giovani di Naturno

1. Il Parlamento dei giovani è portavoce dei giovani del Comune.
2 Il Parlamento dei giovani sottopone all’amministrazione
comunale proposte per la stesura di linee guida relative alla
promozione delle attività giovanili locali.
3. Il Parlamento dei giovani tratta tutte le materie attinenti alle
attività giovanili locali.
4. Il Parlamento dei giovani sottopone alla Giunta Comunale
raccomandazioni in merito alla distribuzione dei contributi
economici da destinare alle attività giovanili locali.
5. Il Parlamento dei giovani, di concerto o in collaborazione con
le associazioni giovanili locali, partecipa alla programmazione
e organizzazione di manifestazioni, progetti e simili in favore
dei giovani del comune.
6. Il Parlamento dei giovani predispone relazioni varie su temi
rilevanti per la politica giovanile e comunale (servizi per i giovani,
bilancio comunale, piano urbanistico comunale).
7. Il Parlamento dei giovani, con il supporto di un dipendente
dell’amministrazione comunale oppure di un dipendente del
centro giovanile o di analoga struttura di riferimento per i
giovani, redige annualmente una relazione sui giovani in cui si
illustri, documenti e comprovi il lavoro del Parlamento stesso
e il corretto utilizzo di tutte le risorse materiali ed economiche
assegnate dal Comune.
Diritti e attribuzioni del Parlamento dei giovani di Naturno
8. Il Parlamento dei giovani contribuisce con ogni sua azione a
una forte partecipazione della gioventù alla vita del Comune.
9. Il Parlamento dei giovani ha il diritto di essere ascoltato dalla
Giunta Comunale nelle rispettive sedute e dal Consiglio
Comunale in occasione delle sedute consiliari pubbliche.
10. L’amministrazione comunale mette a disposizione del
Parlamento dei giovani un budget annuo sotto forma di
contributo ordinario per la realizzazione del programma di
promozione giovanile e per la copertura delle proprie spese.
Tale contributo viene definito in base a una quota pro capite
pari a 5 euro per ogni abitante di età non superiore a 25 anni
e viene adeguato alle variazioni del costo della vita secondo
l’indice ASTAT.
11. Il Parlamento dei giovani ha il diritto di esprimere un parere
sull’assunzione di mutui da parte del Comune qualora
gli importi superino i 250.000 euro e gravino sul bilancio
comunale per periodi superiori a dieci anni. Tale parere deve
essere portato a conoscenza del Consiglio Comunale ed essere
oggetto di discussione all’interno dello stesso. L’intenzione di
ricorrere al mutuo deve essere comunicata al presidente del
Parlamento dei giovani almeno 30 giorni prima della relativa
deliberazione.

da IL COMUNE
Edizione 03I Luglio/Agosto 2008

vedi altri articoli al seguente indirizzo:
http://www.gvcc.net/system/web/zeitung.aspx?menuonr=218265124&sprache=3



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lunedì, 05 gennaio 2009

Democrazia diretta


L’hanno chiesto 26 mila cittadini e 40 associazioni
SABATO, 03 GENNAIO 2009

 BOLZANO. Una legge sulla democrazia diretta. E’ quanto chiede il movimento “Iniziativa per più democrazia” che più di due anni fa ha avuto l’appoggio di 40 organizzazioni e di 26 mila cittadini che hanno firmato la proposta referendaria che si svolgerà quest’anno. «E’ l’anno - affermano in una nota Otto von Aufschnaiter e Stephan Lausch, presidente e coordinatore dell’Iniziativa - in cui noi cittadini di questa provincia avremo l’occasione di fare un gran balzo in avanti nei diritti democratici e di partecipazione diretta dei cittadini alla politica. Quest’anno potrà realizzarsi un sogno».
 «Gli abitanti della nostra provincia - proseguono - per la prima volta potranno prendere decisioni che finora sono state strettamente riservate ai nostri rappresentanti politici. Con questa legge la democrazia diretta raggiungerà un livello finalmente degno di questo nome: poter decidere direttamente le questioni politiche più importanti con regole accettabili ed eque».
Nel ricordare che il referendum sarà valido se sarà superata la soglia di partecipazione del 40% di tutti gli aventi diritto, la nota conclude: «Si tratta di un’occasione storica che invita a informarsi, a discutere, a diffondere una straordinaria opportunità. Si tratta niente meno che di cercare le condizioni per una democrazia partecipata e compiuta a livello provinciale».
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mercoledì, 10 dicembre 2008

Case di riposo, ecco le novità


Cambia il regolamento per le strutture gestite dall’Assb
Alto Adige, 10 DICEMBRE 2008
 

 BOLZANO. In seguito all’introduzione delle legge provinciale numero 9 del 12 ottobre 2007 “Interventi per l’assistenza ai non autosufficienti” il Comune ha modificato il regolamento per la gestione delle case di riposo gestite dall’Azienda servizi sociali di Bolzano (Assb).
 Ecco le modifiche più significative che interessano soprattutto chi vuole iscriversi, o chi è già iscritto nelle graduatorie di attesa per entrare in una struttura.
 1. Cosa occorre fare per richiedere per la prima volta l’ammissione in una struttura per anziani?
 Le persone anziane che desiderano richiedere per la prima volta l’ammissione ad una struttura cittadina devono essere in possesso della valutazione del fabbisogno assistenziale effettuata dall’unità di valutazione per l’assistenza alle persone non autosufficienti. Chi non è in possesso di tale valutazione, può recarsi al Distretto sociale del proprio quartiere di residenza dove può ricevere il modulo per la richiesta e tutte le informazioni per la sua compilazione.
Anche le persone già in possesso di tale valutazione devono recarsi al Distretto del proprio rione per avere le informazioni necessarie per proseguire l’iter della richiesta.
 2. Cosa cambia per le persone anziane che sono già inserite nella graduatoria per le strutture residenziali per anziani dell’Assb?
 
Tutte le persone anziane inserite nella graduatoria hanno ricevuto in questi giorni una comunicazione di Assb con la quale sono state invitate a fare pervenire al Servizio graduatorie, presso la Casa di riposo “Villa Armonia”, l’esito della valutazione. La graduatoria riferita al mese di gennaio 2009 sarà rielaborata in base a tale valutazione. La graduatoria inoltre sarà unica per case di riposo e centri di degenza, per rispondere ai bisogni di assistenza, cura e di carattere sociale in ordine di gravità, dando precedenza ai bisogni più elevati.
 3. Cosa cambia per le persone anziane già ospiti delle strutture residenziali e per i loro familiari?
 
Tutte le persone anziane ospiti delle strutture residenziali già valutate dal primo gennaio riceveranno l’assegno di cura, il cui importo potrà variare da un minimo di 510 euro ad un massimo di 1.800 euro, a seconda del livello di autosufficienza. Tale assegno di cura andrà a coprire le spese del personale sociale di assistenza e dovrà essere interamente devoluto alle strutture residenziali per anziani, attraverso la fatturazione mensile e/o attraverso la delega all’incasso, che può essere effettuata a favore delle strutture stesse.
 Gli ospiti delle strutture e i loro familiari continueranno a pagare la retta alberghiera giornaliera, secondo i criteri previsti dalla normativa provinciale vigente (d.p.g.p. 30/2000), pertanto di fatto cambierà il sistema di fatturazione, ma non l’importo effettivo a carico dell’ospite e dei suoi familiari che non è coperto dall’assegno di cura.
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venerdì, 05 dicembre 2008


 Per chi è in difficoltà c’è il banco alimentare



 Alto Adige, 05 DICEMBRE 2008

 LAIVES. Inaugurato ieri, nei locali di via Sottomonte 125, il banco alimentare, realizzato dal gruppo missionario con la collaborazione di vari enti. Sia il presidente del gruppo Enzo Guderzo che l’assessore Liliana Di Fede hanno sottolineato il significato della parola solidarietà nei confronti di chi ha bisogno. Anche a Laives i casi di povertà sono in continuo aumento, a causa dell’incremento dei prezzi. Già una cinquantina di famiglie - anche da Vadena e Bronzolo - hanno preso contatto con gli organizzatori; le richieste per usufruire della distribuzione saranno valutate dal distretto sociale cittadino. «Intanto distribuiremo il “secco” - ha spiegato Guderzo - e appena avremo il frigorifero distribuiremo anche tutto il resto ovvero il fresco». Il Comune per altro ha assicurato che il frigo arriverà in tempi rapidissimi. Da mesi si sta lavorando al progetto per i più bisognosi e la giornata di ieri rappresenta la tappa conclusiva di un lungo percorso. A rifornire il Banco sarà l’omonima associazione, che raccoglierà gli alimentari tra negozi e supermercati. (b.c.)
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sabato, 29 novembre 2008



RAPPORTI DI LAVORO


        

Cambia il modulo per la comunicazione
Alto Adige, 29 NOVEMBRE 2008

 BOLZANO. È stata presentata ieri mattina a Palazzo Widmann dal direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, la comunicazione obbligatoria unificata dei rapporti di lavoro che entra in vigore a partire dal 1º dicembre e rappresenta una significativa semplificazione burocratica per le aziende e le amministrazioni interessate, sia a livello locale che nazionale. Dal prossimo lunedì, 1º dicembre 2008, non sarà più necessario compilare differenti moduli per dare comunicazione di un rapporto di lavoro, ma basterà un’unica comunicazione valida sia per l’Amministrazione provinciale (Ripartizione lavoro), che per gli istituti di previdenza, come l’Inps e l’Inail, nonché per la Questura (in caso di cittadini extracomunitari).
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mercoledì, 19 novembre 2008


Per 61,6% bimbi tra 7 e 11 anni la donna l'angelo del focolare

Eurispes: Per il 60,4% uomo e donna devono collaborare in casa



Roma, 18 nov. (Apcom) - La mamma è sempre la mamma e la donna resta, nell'immaginario dei più piccoli, il vero angelo del focolare. E' quanto emerge dall'identikit del bambino fatto dall'Eurispes e da Telefono Azzurro nel nono rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza, presentato oggi a Roma. Secondo l'indagine, svolta all'interno del mondo scolastico e che ha interessato circa 6mila bambini e ragazzi in 41 scuole di ogni ordine e grado, il 61,6% si dichiara molto (31%) o abbastanza (30,6%) d'accordo sul fatto che spetti alla donna il compito di curare la casa e che la sua piena realizzazione sia nell'ambito familiare, così come il 51,2% crede che la donna dovrebbe pensare di abbandonare il suo lavoro nel momento in cui la coppia decide di mettere al mondo dei figli.
Secondo il 60,4% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni, comunque, uomo e donna dovrebbero collaborare nello svolgimento dei compiti all'interno della famiglia, anche se i maschi sono più tradizionalisti, con il 57,6% che dichiara che sarebbe opportuno che uomo e donna collaborassero nella gestione della casa e della famiglia a fronte del 63,1% delle femmine. Ancora, i bambini delle regioni del Centro (68,9%) e del Sud (64,7%) della Penisola sono maggiormente disposti ad accettare che le attività casalinghe siano equamente distribuite tra uomo e donna e nell'area insulare, così come nel Nord-Ovest, sono state rilevate le percentuali più alte di coloro che pensano che i ruoli assunti in casa dall'uomo e dalla donna dovrebbero essere completamente distinti.
Maturità dimostrano i bambini anche quando si parla de piano lavorativo: il 56,4% dei bambini ritiene infatti che fare carriera sia importante tanto per l'uomo quanto per la donna. Il 67,2% del campione ritiene che non vi debbano essere differenze tra i sessi nella scelta delle attività lavorative, poiché la donna può essere brava quanto un uomo in ogni ambito. Così come l'uomo può essere bravo in attività tipicamente femminili come cucinare o fare le pulizie. Allo stesso modo, non è affatto curioso che una donna si arruoli nell'esercito o che aspiri a salire al Quirinale. Inoltre il 50,6% dei bambini afferma di non trovare strano che un uomo studi danza, così come che una donna giochi a calcio (68,9%). Ancora più tradizionalisti i maschi, che ritengono che, in ambito domestico, sia inusuale vedere un uomo che si occupi di preparare i pasti o si dedichi alla pulizia della casa. Un modo di vedere, quello tradizionalista, più diffuso tra i bambini delle Isole rispetto a quelli del Centro e del Nord Italia.
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venerdì, 14 novembre 2008



comunicato
Sabato 15 Novembre ore 14.00 Partenza campo CONI Via S. Geltrude BZ
Samstag 15. November 14.00 Uhr Treffpunkt Sportplatz CONI St. Gertraudstr. BZ

Caro concittadino, anche quest' autunno l'iniziativa " Il nostro Virgolo"  invita i bolzanini ed i loro amministratori ad una gita sul Virgolo. Un' occasione per vedere la collina di Bolzano con i colori dell' autunno e seguire la guida di esperti di fauna e flora che illustreranno le caratteristiche particolari del luogo. Per chi non avesse partecipato alla gita di primavera ricordiamo che la salita è breve e comoda e ideale per le famiglie e per le persone anziane.
Le previsioni danno tempo prevalentemente bello, per sicurezza portate però l'ombrello!
Gentili saluti
Verena Segato
In rappresentanza del comitato "Unser Virgl - Il nostro Virgolo

Lieber Mitbürger,
die Bürgerinitiative "Unser Virgl - Il nostro Virgolo" möchte die Bürger Bozens und dessen Verwalter zu dieser herbstlichen Virgl-Wanderung einladen. Es ist dies wieder eine Gelegenheit, den "Hausberg Bozens" näher kennenzulernen, unterstützt von Experten welche uns die Besonderheiten der Flora und der Fauna erläutern werden.
Ein Hinweis für jene, welche  bei unseren anderen Angeboten nicht dabei sein konnten: der Aufstieg ist eher leicht und kurz und somit auch für Familien und älteren Personen zu bewältigen!
Die Wettervorhersagen sagen ein wechselhaftes aber vorwiegend schönes  Wetter voraus, nehmt aber vorsichtshalber wetterfeste Bekleidung und Schirm mit!
Verena Segato
In Vertretung der Bürgerinitiative "Unser Virgl - Il nostro Virgolo"
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venerdì, 14 novembre 2008



ELKI      Da fine novembre torna lo Spielgruppe

VENERDÌ, 14 NOVEMBRE 2008

 LAIVES. Si chiama Spielgruppe ed è un progetto targato Elki, che da fine novembre a tutto aprile del prossimo anno verrà attivato dalla sezione cittadina dell’associazione. Viene riproposto su espressa richiesta di tante mamme che lo hanno apprezzato in passato, tanto che rispetto agli anni scorsi viene anticipato. È un progetto che si rivolge principalmente ai bambini che il prossimo anno frequenteranno le scuole materne e che in questa maniera possono incominciare a sperimentare il significato di lavorare in gruppo con coetanei. Questi bambini, di entrambi i gruppi linguistici, si troveranno due volte alla settimana con le operatrici per giocare, fare attività e socializzare. Info 349/1302354.
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mercoledì, 12 novembre 2008


Rifiuti: iniziativa di Seab e Comune con i volontari


Volantini per informare sulle «isole» per i rifiuti
Alto Aige, 12 NOVEMBRE 2008

 LAIVES. Si va verso l’eliminazione dei bidoni tradizionali ancora presenti sul territorio comunale e per questo appuntamento occorre però che la comunità interessata sia preventivamente avvisata ed istruita su come dovrà comportarsi in seguito per l’utilizzo delle isole ecologiche che si sta avvicinando.
 La Seab, insieme all’amministrazione comunale, sta mettendo a punto una campagna di sensibilizzazione e di informazione che avrà come riferimento dei volontari che sosteranno davanti ai punti di raccolta per distribuire volantini. L’iniziativa non è semplice, almeno in queste prime fasi, perché, da quanto si è capito, sono ancora pochi coloro che si sono messi a disposizione per il volantinaggio. La parte informativa, nel settore dei rifiuti, sembra essere spesso l’anello debole dell’intera catena, tant’è che nonostante appelli ripetuti, ancora si verificano situazioni problematiche come il deposito di materiali impropri nei bidoni per la raccolta dei rifiuti riciclabili, carta, vetro, plastica, verde e cartoni. Succede regolarmente infatti di trovare carta nel vetro, oppure plastica nei cartoni o nel verde, con il risultato che l’intero carico del bidone poi andrà inevitabilmente in discarica e non al riciclaggio. Bisogna attenersi rigorosamente alle disposizioni se si vuole che il sistema funzioni e consenta soprattutto di risparmiare soldi nel servizio. (b.c.)
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mercoledì, 12 novembre 2008


Family Card, aiuto per oltre 100 famiglie

La tessera permette agevolazioni alle famiglie numerose. Sperimentazione fino al 2009 ma si va verso la proroga
Alto Adige, 12 NOVEMBRE 2008
   


 LAIVES. Passata una prima fase durante la quale ha avuto luogo la distribuzione delle Family Card si passerà ora alle verifiche. Intanto però l’assessore Liliana Di Fede, responsabile per le politiche sociali del Comune, conferma che i risultati sono positivi e oltre un centinaio di famiglie aventi diritto hanno già ricevuto la Family Card che consente di ottenere sconti e agevolazioni varie.
 La Family Card è riservata esclusivamente a famiglie con 3 o più figli a carico, residenti nel comune di Laives, famiglie che abbiano un reddito complessivo non superiore a 60 mila euro. Ognuna di queste famiglie può richiedere una sola Family Card presso lo sportello del cittadino in municipio. L’idea, fatta propria dall’assessorato comunale alle politiche sociali, era stata lanciata dall’associazione famiglie numerose, rappresentata a Laives da Alfio Spitaleri (c’è il sito internet www.famiglienumerose.org) che conferma l’impatto positivo di questa iniziativa rivolta alle famiglie più numerose (e quindi con maggiore bisogno di aiuto): «Presto faremo il punto di questa iniziativa - spiega Spitaleri - sia per verificare quante famiglie hanno chiesto ed ottenuto la Family Card e sia per analizzare anche eventuali problemi emersi con l’utilizzo pratico. Ad esempio, da quello che ho potuto capire, non c’è chiarezza in merito a chi può utilizzare la Card nell’ambito della famiglia che l’ha ottenuta. Ebbene, anche se il documento è intestato al capofamiglia, ne possono usufruire tutti i componenti del nucleo, sia con figli minorenni che maggiorenni a carico e compresi anche i genitori. La Family Card ad esempio, consente di ottenere uno sconto del 30 per cento rispetto alle tariffe di iscrizioni per corsi e attività delle associazioni comunali e sono praticamente tutte quelle iscritte agli albi ufficiali ad avere aderito all’iniziativa».
 In effetti, se si fa il calcolo che avendo 3 o più figli, per ognuno è possibile ottenere il 30 per cento di sconto, ad esempio sull’iscrizione ad un corso, oppure in piscina, il risultato è un bel risparmio, che se non altro “alleggerisce” il carico sulla famiglia, già impegnata nel mantenimento di tutti questi figli. Infine, va tenuto conto che per la refezione scolastica la Family Card non serve: lo sconto infatti è già previsto per le famiglie con più figli.
 Intanto questa iniziativa resta in vigore fino al 31 agosto del 2009, ma è pressochè scontato che poi continuerà anche nel futuro visto il valore sociale che rappresenta.
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mercoledì, 05 novembre 2008
Associazione "Nevo Drom", UNAR
Bolzano, 6 - 9 novembre 2008
Auditorium - via Dorso Duro, 1
Ca’ de Bezzi - via Hofer, 30

Dal libro dell’antropologo Piasere, il titolo di una tre giorni che ribadisce l’essenziale impegno della reciproca conoscenza tra gagè e rom. E se la parole di Gunter Grass fossero profetiche “Forse ci servono proprio coloro che temiamo tanto”? “Un mondo di mondi” porterà a Bolzano interventi, relazioni, arte, musica e spettacoli teatrali. Evento organizzato con la collaborazione dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e la partecipazione di Gad Lerner.


Per informazioni:
Associazione Nevo Drom
www.nevodrom.it


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mercoledì, 29 ottobre 2008


Il «banco alimentare» aprirà presto i battenti

Alto Adige, 29 OTTOBRE 2008

 LAIVES. Il banco alimentare sta per diventare realtà. Mancano ancora alcune formalità e quindi aprirà i battenti in città, in un locale individuato dai responsabili del gruppo missionario. È proprio questo gruppo ad avere lanciato l’idea assieme ad alcuni rappresentanti comunali dell’Udc (che lo avevano posto tra i punti programmatici già due anni fa) e il Comune ha aderito garantendo un sostegno economico per pagare l’affitto del locale. Per poter aprire manca solo la firma sotto la convenzione con chi poi si incaricherà di rifornire questo punto di smistamento delle derrate alimentari, un punto - il banco alimentare - che comunque non sarà aperto a tutti. A sua volta il gruppo missionario ha dovuto costituirsi come “onluss” per poter operare. Il banco alimentare si rivolgerà alle famiglie più bisognose e i criteri per determinare questo bisogno reale verranno stabiliti in sintonia con gli uffici del distretto sociale che si occupano di assistenza. Il meccanismo di approvvigionamento delle derrate alimentari invece funziona grazie alla disponibilità di fornitori, negozi e grandi catene, che mettono a disposizione merce gratuitamente, vuoi perché vicina alla scadenza (ma mai assolutamente scaduta) oppure per semplice solidarietà. Il Banco alimentare si incarica di raccogliere tutta questa merce e poi distribuirla a chi ne ha più bisogno. (b.c.)
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mercoledì, 29 ottobre 2008

Da oggi online il portale dei servizi al cittadino
 
Alto Adige, 29 OTTOBRE 2008

 BOLZANO. Un nuovo aiuto al cittadino nel suo rapporto con gli uffici pubblici: da oggi è online il portale dei servizi delle amministrazioni pubbliche in Alto Adige, che offre sul web oltre 900 servizi. Le pratiche da sbrigare riguardano le più diverse situazioni della vita di ciascuno: chi è diventato genitore, chi vuole fare una denuncia, chi vuole utilizzare un mezzo di trasporto pubblico, chi vuole andare in pensione.
 Se l’interessato non sa bene a quale amministrazione deve rivolgersi e quali passi deve intraprendere, trova una risposta rapida e sicura nel nuovo portale dei servizi delle amministrazioni pubbliin Alto Adige, che da oggi è online sulla homepage della Rete civica all’indirizzo www.provincia.bz.it
 Il portale offre oltre 900 servizi della Provincia, dei Comuni, delle Comunità comprensoriali e dell’Azienda sanitaria.
 I servizi sono raggruppati secondo gli eventi della vita del cittadino, i temi, le categorie degli utenti beneficiari, la tipologia della pratica.
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sabato, 18 ottobre 2008


COOPERATIVE Infrastrutture, disagi continui


Alto Adige, 18 OTTOBRE 2008

 LAIVES. Le vicende che stanno attraversando tre cooperative di San Giacomo (e che sono le stesse toccate ad altre in zona Visintin a Laives) hanno messo in risalto un aspetto che l’amministrazione comunale dovrà affrontare quanto prima. Si tratta delle infrastrutture relative alle zone edificabili come quelle delle cooperative, dove per infrastrutture si intendono strade, fognature, acquedotto, illuminazione e spazi verdi collettivi. È successo infatti alla Visintin, come sta accadendo a San Giacomo, che i cooperatori abbiano pagato fior di quattrini per le infrastrutture, che le imprese costruttrici poi dovrebbero rapidamente completare affinché il Comune le prenda in carico. Si vede invece che lo spazio per il verde pubblico viene predisposto ma poi, come è al Garden Village di San Giacomo, questo rimane incompiuto a lungo, tra il malumore di chi però dice di averlo pagato tra il capitolo delle infrastrutture.
 «Sono del parere che d’ora in poi il Comune si assuma l’onere di far costruire le infrastrutture - spiega il consigliere Roberto Ceol - perché solo così si ha la garanzia che non succedano ritardi nella consegna come è ad esempio a San Giacomo». (b.c.)
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giovedì, 16 ottobre 2008

Carovita e promesse elettorali

Con l’avvicinarsi delle elezioni non vi è partito che non ponga il problema del carovita come prioritario e, d’altra parte, non vi è nessuno che oggi possa realisticamente negarne l’evidenza senza coprirsi di ridicolo: l’incapacità di arrivare alla fine del mese da parte di fasce sempre più estese della popolazione, ceto medio compreso, preoccupa, a parte i diretti interessati, settori importanti dell’imprenditoria e perfino esponenti ultraliberisti: le evidenti ricadute sulla domanda interna, hanno indotto infatti anche il direttore dell’Unione Commercio di Bolzano, a richiedere qualche tempo fa l’aumento dei salari.
Gli interventi nella disponibilità delle amministrazioni locali non sono numerosi, ma quei pochi costituirebbero comunque una boccata di ossigeno per chi fatica ad arrivare alla quarta e qualche volta alla terza settimana del mese. Purtroppo sembra non esservi piena comprensione della gravità della situazione altrimenti diverso sarebbe l’impegno di molti amministratori in questo campo.
Le cause vanno ricercate talvolta nella convinzione di non avere strumenti in grado di incidere in maniera significativa, ma purtroppo anche nel prevalere di una mentalità che mette al primo posto le compatibilità economiche e solo secondariamente le necessità delle persone. Vi è poi, e questo è insopportabile, il cinismo di molti politici che si riempono la bocca di belle parole a cui, immancabilmente, non fanno seguire i fatti.
Ora anche l’amministrazione di Laives, pur sollecitata sin dal suo insediamento, non ha fatto molto per venire incontro alle difficoltà di gran parte dei suoi concittadini. Se non andiamo errati gli unici provvedimenti presi sono quelli in favore delle famiglie numerose, ma in una concezione di un welfare residuale e di sensibilità verso un unico quanto ristretto gruppo di cittadini.
La cosa è ancor più grave se si considera che in giunta siedono alcuni dei principali esponenti di quel partito democratico che attraverso il proprio segretario indica giustamente il carovita come il primo dei problemi da affrontare e giura che questo, una volta eletto, sarà il suo primo impegno.
Difficile credergli se dove ne aveva la possibilità, per le deleghe ricevute e per i numeri a disposizione in consiglio comunale, in realtà nulla ha fatto.
Qui a Laives è stata approvata su nostra sollecitazione una commissione sul carovita che però finora non ha avuto seguito, le tariffe di tutti i servizi sono state aumentate, l’addizionale IRPEF continua ad essere in vigore, il rapporto con gli operatori commerciali è di netta sudditanza nella convinzione errata di fare così i loro interessi, nessuna iniziativa è stata di fatto presa e quelle ipotizzate non sono arrivate a buon fine.
Insomma, se finora nulla di tangibile è stato fatto, difficilmente potranno concretizzarsi quelle che, a ragion veduta, appaiono solo promesse elettorali.
Rifondazione Comunista – Laives
14/10/2008
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giovedì, 16 ottobre 2008


Replica di Polonioli alle accuse lanciate dalle tre cooperative che hanno costruito al Garden Village di San Giacomo

«Manca l’abitabilità? Colpe non nostre»
Alto Adige, 16 OTTOBRE 2008
 

 LAIVES. «Non è colpa della giunta comunale se tarda ad arrivare l’abitabilità per le tre cooperative che a San Giacomo, presso il Garden Village, la stanno attendendo da oltre un anno». Lo dice il sindaco Polonioli rivolgendosi alle 46 famiglie di cooperatori che a causa del ritardo stanno attraversando un difficile momento. «Anche per il verde di zona - aggiunge Polonioli - non è colpa della giunta se ancora è impraticabile». Il sindaco si è fatto preparare dagli uffici comunali competenti tutta la cronistoria che ha accompagnato la costruzione delle cooperative a San Giacomo.
 «È mia intenzione incontrare queste persone - dice il sindaco -- per illustrare dettagliatamente come sono andate in realtà le cose e chi ne è responsabile. Aggiungo che a tutte le 46 famiglie va la mia solidarietà per le difficoltà che sono costrette ad affrontare e posso capire anche i malumori». I cooperatori lamentano che da più di un anno stanno attendendo invano l’abitabilità dei loro appartamenti costruiti con enormi sacrifici e questo li costringe a chiedere soldi in banca per i prefinanziamenti, mentre la Provincia, fino a quando non c’è abitabilità, non eroga i mutui. «Ma la licenza d’uso le cooperative l’hanno chiesta al Comune solo il 9 ottobre scorso - dice il sindaco - dichiarando che i lavori erano terminati il 12 agosto di quest’anno. Perché la richiesta della licenza d’uso è stata presentata solo il 9 ottobre? Aggiungo che mancano ancora documenti e che solo il 22 maggio 2008 ci avevano presentato la variante finale dei lavori, passata in commissione edilizia il 3 giugno e il 28 luglio 2008 è stata formalmente rilasciata. Se la giunta comunale ha colpa, sono il primo ad ammetterlo. Ma in questo caso mi sento di difendere il Comune, proprio perché dalla documentazione preparata dagli uffici si evince che i ritardi non sono dipesi da noi ma da altre circostanze che presidenti delle cooperative e Cda dovrebbero conoscere bene. Incontrerò i componenti delle 3 cooperative di San Giacomo per spiegare come stanno le cose».
 In merito al verde di zona ancora inutilizzabile perché adibito a cantiere nonostante gli inquilini abbiano pagato le infrastrutture, Polonioli spiega che, per contratto, la ditta appaltatrice deve consegnarlo completo dell’arredo e solo a quel punto il Comune lo prende in carico. Se finora questo non è avvenuto andrebbe chiarito il tipo di accordo esistente tra impresa appaltatrice e cooperative.
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martedì, 14 ottobre 2008


Polizia in cattedra per difendere gli anziani dalle truffe

     
Alto Adige, 14 OTTOBRE 2008

 BOLZANO. Nell’ambito dell’attività di sensibilizzazione e informazione organizzata dalla Questura per la cittadinanza, domani alle ore 15 nell’aula magna “Palatucci” di viale Druso 46, all’ex scuola allievi di polizia, si terrà un incontro informativo dal titolo “Come riconoscere e difendersi dalle truffe”. L’incontro, tenuto dal dirigente della Squadra volante e da personale della Squadra mobile impegnato nella lotta a questi reati, è stato organizzato in collaborazione con l’Azienda servizi sociali di Bolzano (Assb), coinvolgendo in particolare i centri anziani. Per l’occasione la Questura ha predisposto un servizio di bus navetta che consentirà, con partenza dai diversi centri diurni per anziani, di accompagnare quanti ne hanno bisogno alla conferenza. In particolare, gli orari delle partenze dei bus navetta saranno: alle ore 14 da via Claudia Augusta 105; alle 14.20 da via Dalmazia 36/a; alle 14.40 da via Bari 46/a; alle 14 da piazza Gries 18; alle 14.20 da via Vintola 4.
 Durante l’incontro verranno forniti utili consigli tradotti in semplici regole di comportamento da adottare quando si cammina per strada o quando si è in casa, per riconoscere i raggiri e difendersi dagli stessi. Verranno poi spiegati i casi di truffa più frequenti commessi nella provincia di Bolzano.
 La Questura ha organizzato questo incontro perchè ritiene fondamentale informare gli anziani come strumento di prevenzione generale, fondamentale per contrastare i reati.
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venerdì, 12 settembre 2008


Anziani in bus boom iniziale già esaurito
 
Alto Adige, 12 SETTEMBRE 2008

 BOLZANO. Riunione dell’assemblea della Sasa - i sindaci di Bolzano, Merano e Laives - e il presidente della società Mauro Bertoldi. L’incontro era stato chiesto da Luigi Spagnolli, dopo che i rappresentanti sindacali avevano denunciato una situazione pesante venutasi a creare a seguito della decisione della Provincia di far viaggiare gratis gli over 70 (a questi adesso si sono aggiunti anche gli studenti fino a 26 anni) e concedere un abbonamento da 100 euro a chi ha più di 60 anni. Ieri è stata l’occasione per fare il punto. «Dopo un primo boom - assicura il sindaco - la situazione è tornata alla normalità. O quasi». Alla Sasa risulta un 18% in meno di utenti rispetto al mese di agosto dello scorso anno, ma il dato si spiega col fatto che chi viaggia gratis non oblitera più. L’Azienda comunque, ancor prima delle polemiche, aveva incaricato un tecnico di verificare i tempi di percorrenza e confrontarli poi con altre città. Inoltre è al lavoro un gruppo di quattro persone, Sasa-sindacati, che cronometro alla mano fa un accertamento direttamente sul campo. «I risultati - dice il presidente Bertoldi - si conosceranno a novembre e se necessario si adotteranno correttivi. Per ora però, non ci sono problemi particolari legati all’iniziativa pro anziani».
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lunedì, 08 settembre 2008


Comune di Laives



COMUNICATI del 30.08.2008


NOTIZIE

“Family card”: un sostegno alle famiglie numerose

Sconto del 30% sulle attività delle associazioni e sui servizi comunali per le famiglie con tre o più figli

Dal Comune di Laives arriva un aiuto concreto alle famiglie numerose. La giunta comunale ha infatti approvato la Family card, grazie alla quale tutte le famiglie con tre o più figli avranno diritto allo sconto del 30 per cento sul costo delle attività organizzate da numerose associazioni culturali, sportive e ricreative cittadine che hanno aderito all'iniziativa, oltre che su diversi servizi comunali.
L'agevolazione riguarda tutti i membri della famiglia (sia i genitori che i figli) e sarà applicata ad esempio sulle tariffe dei corsi, delle attività sportive e dei biglietti agli spettacoli organizzati dalle associazioni.
Il Comune attuerà lo stesso sconto per i propri servizi diretti alle famiglie, come la scuola materna (da gennaio 2009), la mensa scolastica e la piscina coperta, mentre in futuro si intende estenderlo anche alle iniziative estive come l’Estate ragazzi e inserirlo nel contratto con il lido.
Per ottenere la Family card basta presentarsi dal 1 settembre allo Sportello del cittadino (all’ingresso del municipio) e compilare il modulo per la richiesta, nel quale vanno indicati i dati dei familiari. Va inoltre dichiarato che il reddito familiare non supera i 60 mila euro, il limite di reddito fissato per poter godere dei benefici della Family card. La carta verrà rilasciata immediatamente e varrà per un anno.
Queste le associazioni che hanno aderito alla Family card:
Associazioni culturali: Coord. Arte La Goccia, Coro Monti Pallidi, Coop. Prometeo, Heimatbühne, Upad, Filodrammatica, Arci. Giovani: Ass. Giovani Pineta, Vke, Fly. Sport: Laives Nuoto, Pallavolo Laives, Snowlimits, Karate club Laives, Volley Team S. Giacomo Agruzzo, Manduca da Praia – Capoeira sul da Bahia, Pool Laives, Ssv Leifers, Schachklub, Sci club Laives, Pol. Pineta, Pol. Libertas, Asv St. Jakob Grutzen, Circolo tennis Grizzly, Saf, Cai, Ac. Laives, Inter Club, Alpenvein, Volley Laives, Arco club, Judo Club. Sociale: Centro don Bosco, Centro genitori bimbi - Elki.
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venerdì, 04 luglio 2008


Turisti col cervello cercansi
L’«altra» vacanza passa attraverso responsabilità e solidarietà
MAURO FATTOR
Alto Adige, 04 LUGLIO 2008

Una vacanza altra. Un modo diverso di concepire il rapporto con il mondo e, forse, anche con se stessi. Negli anni della fretta non è poi così facile, ma si può fare. Si chiama turismo responsabile e raccoglie in Italia un’ottantina di sigle - impossibile chiamarli tour operator perchè si tratta perlopiù di cooperative, organizzazioni non governative e associazioni no profit - che propongono viaggi solidali, di conoscenza, viaggi che hanno come cuore il rapporto con le popolazioni locali, il rifiuto del turismo di massa «mordi e fuggi» o il volontariato ecosociale. «Avete presente l’italiano che arriva in un villaggio turistico in Kenya e non ne esce più per tre settimane? Ecco, l’esatto contrario», spiega con sintesi un po’ brutale ma efficace Silvia Giglioli di Oikos, una onlus che si occupa di monitoraggio ambientale. Una realtà comunque ben consolidata anche in regione, tanto in Trentino quanto in Alto Adige.
«Noi abbiamo cominciato nel 2000 - spiega il trentino Armando Stefani, presidente dell’Associazione Tremembè (www.tremembe.it), che si occupa di microprogetti di cooperazione allo sviluppo nel Nordest del Brasile - In Italia siamo stati certamente tra i primi a formulare questo tipo di proposta proprio nel momento in cui cominciava a crearsi un certo interesse attorno al tema del turismo responsabile. Da allora ad oggi abbiamo portato in vacanza a Tremembè, che è un piccolo villaggio di pescatori nello Stato del Cearà, circa 250 persone all’anno. Possono sembrare numeri piccoli ma non lo sono se si pensa che il paese ha una settantina di famiglie in tutto. Anzi, direi il contrario, la nostra presenza ha avuto un impatto significativo sull’economia locale senza stravolgere nulla».
Il turismo responsabile ha dunque un mercato, e fin qui ci siamo. Il problema è sapere se è destinato a restare un prodotto di nicchia nel grande mercato del turismo, oppure se ha dei margini di crescita e magari, nel tempo, la capacità di trascinare anche i pacchetti turistici tradizionali verso una maggiore sostenibilità. «Oggi come oggi - continua Stefani - è un mercato piuttosto statico. Ha raggiunto una certa quota e lì si è fermato. È un po’ colpa nostra, devo dire. Le proposte di viaggio circolano infatti dentro circuiti abbastanza ristretti, quelli dell’associazionismo per intenderci, e fino ad oggi non abbiamo avuto il coraggio di buttarci sul mercato. Credo invece che dovremmo farlo, senza paura e senza cambiare una virgola della nostra filosofia. Posso comunque anticipare - conclude il presidente di Tremembè - che già da quest’autunno saremo in grado di proporre un pacchetto di proposte che riguardano 6 o 7 località diverse del Brasile, proprio con questo spirito. Ci stiamo lavorando dall’anno scorso e siamo quasi pronti».
A Bolzano a proporre qualcosa di alternativo c’è la Fondazione Alexander Langer. «Dal 2005 - spiega la funzionaria Katya Waldboth - organizziamo viaggi a Tuzla, Srebrenica e Sarajevo - e devo dire che l’interesse c’è. Negli anni scorsi ogni trasferta ha avuto tra i 20 e i 40 iscritti, solo quest’anno c’è stata una leggera flessione. Non è nostra intenzione comunque entrare con maggiore impegno in questo settore, quello che vogliamo fare invece proprio in virtù, diciamo così, della nostra vocazione balcanica, è quella di fare da ponte per promuovere le cooperative di turismo responsabile che già oggi operano in quei luoghi e che da noi sono ancora poco o per nulla conosciute».
Uno strumento fondamentale per venire a contatto con la galassia del turismo responsabile, è il mondo di Internet. Sono parecchi i siti che si occupano direttamente o indirettamente di questo settore. Il più importante e il più completo è quello dell’Associazione italiana turismo responsabile (www.aitr.org), ma anche a livello regionale i siti non mancano. C’è www.abitarelaterra.org, gestito dall’Assessorato all’Emigrazione e alla Solidarietà Internazionale della Provincia di Trento, e a Bolzano il sito della Fondazione Langer www.alexanderlanger.org.
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mercoledì, 02 luglio 2008


Il Premio Langer nella martoriata Somalia di oggi
Alto Adige, 02 LUGLIO 2008
Mentre era in corso la presentazione della manifestazione che si tiene a Bolzano, Trento e Salorno, ieri sono stati sequestrati a Mogadiscio due dei tre operatori in partenza per l’Italia
  LUANA IOVINE


Sarà il villaggio somalo “Ayuud”, gestito da Water for Life, a ricevere il premio internazionale destinato ogni anno dalla fondazione Alexander Langer e il riconoscimento di 10000 euro verrà consegnato venerdì nell’ambito della manifestazione “Euromediterranea 2008”. “Abbiamo ritenuto opportuno dare un riconoscimento al grande lavoro che sta facendo l’associazione Water for Life in Somalia - ha detto il vicepresidente della fondazione Christine Stufferin -. Tra le tante cose che sono riusciti a realizzare sono le scuole, attualmente sono 36 e sono una realtà molto importante, visto che la cultura è l’unico modo per permette un riscatto alla popolazione”. “Siamo onorati del premio che ci è stato dato - ha ribadito Giuliano Bortolotti presidente di Water for life -. Non saremmo nella situazione attuale senza l’opera di Elio Sommavilla, che ha fondato l’associazione nel 1987, che insieme a Maana Suldaan Abirahmaan, scomparsa recentemente, ha costituito il villaggio degli orfani di Ayuud, nato per accogliere i bambini orfani dopo lo scoppio della guerra civile”. “L’attività che loro compiono è di fondamentale importanza per la popolazione e non possiamo che ringraziarli “ ha detto l’assessore provinciale all’emigrazione e alla solidarietà internazionale Iva Berasi. Mentre si diceva tutto questo, ieri mattina nella conferenza stampa tenutasi a Tento, le agenzie battevano una notizia drammatica, di cui riferiamo ampiamente in Cronaca: «MOGADISCIO - Cinque cooperanti somali che lavorano che la Ong italiana Acqua per la vita sono stati sequestrati nella zona di Afgoi, vicino a Mogadiscio, da una decina di uomini armati. Due dei somali sequestrati, Mahamud’Abdi Aaden e Faaduma Suldaan’Abdirahman, erano diretti al momento del rapimento all’aeroporto di Mogadiscio per raggiungere Bolzano e Trento, dove avrebbero dovuto prendere parte alla cerimonia per l’assegnazione del premio Alexander Langer 2008, prevista per venerdì. Ha invece raggiunto Nairobi ed è atteso in Italia Ader Adeerow ’Ali Nuur, direttore delle scuole professionali realizzate dal villaggio che viaggiava su un’altra automobile». Dunque non cambierà nulla nel programma di Euromediterranea, anche se il fatto di cronaca nera acuisce ancor di più la distanza fra le speranze di pace di Alex Langer e una realtà mondiale drammatica.
 Il primo appuntamento di “Euromediterranea” è fissato per giovedì 3 luglio al teatro Cuminetti a Trento alle 20.30 con lo spettacolo “Alessander Langer. Profeta tra gli stupidi” di Andrea Brunello e Mirko Artuso. Venerdì la manifestazione si sposta a Bolzano e alle 17.30 sarà consegnato al villaggio somalo “Ayuub” il premio Alexander Langer 2008. Dalle 18.30 ci saranno delle testimonianze sulla situazione africana e, tra i relatori, c’è anche Elio Sommavilla mentre alle 19.30 parleranno Mario Raffaelli, che ha costruito, tra le tante cose, dei percorsi di pace per l’Africa, Sepp Kusstatscher. Venerdì e sabato, dalle 20.30, musica con “Irdo Furan” e “Alma Terra” di Bolzano, monologo di Kaha Mohamed Aden e buffet delle Donne Nissà.
 Sabato a Salorno dalle 9.30 alla sala civica, piazza municipio, in collaborazione con Solis Uma, si parlerà dei gemellaggi tra le scuole italiane e somale e l’incontro sarà sia in italiano che in tedesco. Il pomeriggio al centro Santa Chiara ci saranno due conferenze, una alle 17 dal titolo “Da Acqua per la vita ad Ayuub” con la partecipazione dell’assessorato provinciale all’emigrazione e alle solidarietà internazionale, Elio Sommavilla, Giuliano Bortolotti e Adeerow Ali Nuur, mentre alle 18.30 “Accordi di pace, segnali di guerra”. La domenica la manifestazione si concluderà al vecchio municipio di Bolzano a partire dalle 9.30 con l’assemblea annuale della Fondazione Langer.
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mercoledì, 02 luglio 2008


 Pasti a casa, aumentano le domande
di Bruno Canali
Alto Adige, 01 LUGLIO 2008

 LAIVES. L’estate è un periodo particolarmente critico per gli anziani, soprattutto se vivono da soli. Succede che i parenti e gli amici partano per le ferie e così anche garantirsi i più elementari servizi, come quello dei pasti, può diventare un problema. Questa situazione è nota fra coloro che portano i pasti a domicilio ogni giorno e che vedono crescere il numero delle richieste in questo periodo. In azione ci sono le operatrici del Distretto sociale e, al sabato, i volontari.
 Il servizio fa capo all’ufficio del distretto dove lavora Marika, che ha continuamente i dati aggiornati sotto mano.
 «Attualmente sono una cinquantina i pasti che ogni giorno le nostre operatrici portano in giro, sia a Laives che a Pineta, San Giacomo, Bronzolo e Vadena - spiega Marika - dal lunedì al venerdì. Al sabato invece intervengono i volontari, che sono diverse decine e svolgono un ruolo altrettanto determinate nel coprire questo servizio a domicilio. Sappiamo che per gli anziani soli, l’operatrice che arriva con il pasto di mezzogiorno rappresenta anche un’amica con la quale confidarsi, un legame con il mondo esterno».
 Ma come funziona concretamente questo servizio? È sempre Marika a spiegarlo: «L’anziano che intende farsi recapitare il pasto a casa fa richiesta qui da noi (telefono 0471/950653) qualche giorno prima di quello dove intende ricevere il pasto. La tariffa massima da pagare ammonta a 10,64 euro per pasto, ma sono previste riduzioni in base ai redditi. Una nostra operatrice porta il menù settimanale preparato dalla cucina della casa per lungodegenti ed elaborato in base alle stagioni e quindi l’anziano sceglie quello che desidera ricevere poi a casa propria».
 Anche alla casa per lungodegenti, in via Sottomonte, da qualche tempo funziona una mensa per anziani che non fanno parte degli ospiti ed anche lì, confermano dal Distretto, attualmente c’è stato un incremento delle richieste e sono una ventina coloro che se ne servono per il pasto di mezzogiorno. «Abbiamo ad esempio quelli che, proprio avendo i parenti in ferie, ci hanno chiesto di poter mangiare alla mensa della casa lungodegenti, non tanto perché hanno problemi a farselo da soli - spiega Marika - ma perché in questa maniera non hanno l’assillo di doversi arrangiare ogni giorno attorno ai fornelli. Debbo anche aggiungere che tutti sono soddisfatti, sia della qualità dei apsti che del servizio offerto dal personale della lungodegenti». Anche durante i mesi estivi insomma, gli anziani non sono soli: ci sono sempre gli «angeli custodi» del Distretto e naturalmente, al sabato, i volontari.
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sabato, 28 giugno 2008


Energia e trasporti

Il Ctcu «frena» Seltrade Anziani, card da lunedì

Corriere dell'Alto Adige 2008-06-27

BOLZANO — Le tasche dei consumatori sono vuote ed i cittadini non sono in grado di sopportare un ulteriore aumento delle tariffe dell'energia elettrica previsti per il primo luglio. Il direttore del Ctcu, Walter Andreaus, mette in guardia Seltrade invitandola a tenere bloccate le tariffe. Attualmente i prezzi praticati da Seltrade garantiscono un risparmio di 60 euro. Il Ctcu chiede anche che venga quanto prima attivato un osservatorio dei prezzi di energia e gas sul nostro territorio.
Buone notizie invece per il trasporto locale. Dal primo luglio si potranno utilizzare le tessere «Abo 60+». «Al prezzo d di 100 euro — spiega l'assessore alla mobilità Thomas Widmann — si potrà viaggiare su tutti i mezzi di trasporto, compresi i treni regionali in servizio tra il Brennero e Trento». Le tessere "Abo 60+" potranno essere utilizzate dai posssessori a partire da martedì prossimo, 1 luglio. Per gli over 70 invece il trasporto sarà gratuito.
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venerdì, 20 giugno 2008


Cittadini: via libera a nuovi organismi
SÌ AL REGOLAMENTO
Alto Adige, 20 GIUGNO 2008

 LAIVES. Il regolamento per la partecipazione popolare, di recente approvazione, apre la strada alla costituzione di vari organismi consultivi ai quali potranno prendere parte tutti i cittadini. Sono previste tre consulte: cultura, tempo libero e ambiente, che saranno composte da rappresentanti indicati dalle associazioni comunali. Ci saranno anche i comitati, come quello dei giovani e degli anziani, degli immigrati e anche la possibilità di convocare un «Forum dei cittadini». (b.c.)
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martedì, 17 giugno 2008


Over 60, con 100 euro autobus e treni gratis
 L’abbonamento dura 1 anno. Si parte da oggi

 Alto Adige, 17 GIUGNO 2008

 BOLZANO. Da oggi pagando 100 euro sarà possibile viaggiare per un anno intero su tutti i mezzi pubblici dell’Alto Adige. «L’iniziativa è per gli over sessanta - spiega una nota della Provincia -. Il risparmio è possibile grazie all’abbonamento “Abo 60+” che si ottiene mostrando un documento di identità e il numero del codice fiscale». Insomma la giunta provinciale punta a incentivare l’utilizzo di bus, treni e quant’altro da parte di una fascia di utenti sempre più importante. «Il modello è quello riservato agli studenti e consente, ad un prezzo forfettario, di utilizzare per un anno tutti i mezzi pubblici: dagli autobus urbani ed extraurbani ai treni regionali e alle funivie che rientrano nella rete locale», spiega l’assessore alla mobilità Thomas Widmann.
 Per acquistare lo speciale abbonamento negli specifici punti vendita biglietti, le persone con almeno sessant’anni di età dovranno esibire un documento di identità valido e il codice fiscale.
 Ancora più conveniente l’offerta per gli over settanta, che potranno viaggiare gratis su tutti i mezzi pubblici locali.
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martedì, 17 giugno 2008

Stop al «Nightliner» forse evitabile
di Bruno Canali
Alto Adige, 15 GIUGNO 2008

 LAIVES. Quelle di questa notte potrebbero essere state le ultime corse del «Nightliner», l’autobus notturno per i giovani che si recano nelle discoteche di Bolzano dalle quali poi rientrano tardi. Dopo 6 mesi di sperimentazione si è visto che l’utenza, in particolare il venerdì sera, non è adeguata alle aspettative e perciò non giustificherebbe il mantenimento del servizio. «Al massimo - aveva spiegato un funzionario della Sasa - si potrà garantirlo al sabato e vedremo la decisione dell’assessore Thomas Widmann». È proprio Widmann che annuncia una serie di incontri.
 Proprio L’assessore Widmann lascia aperto uno spiraglio: «La prossima settimana ho intenzione di incontrare i rappresentanti dei giovani e con loro fare le necessarie verifiche in merito ai primi mesi di sperimentazione del servizio di bus notturno, per poi arrivare ad una valutazione di merito». Gli fa eco il vice sindaco Svp Georg Forti: «Speriamo che il servizio rimanga attivo e conto di parlarne con l’assessore Widmann già martedì occasione del suo arrivo a Laives per presentare l’altro servizio di trasporto pubblico, quello con la circolare fino al quartiere di Pineta monte».
 C’è quindi una speranza per il Nightliner e tutto dipenderà dai colloqui dei prossimi giorni tra Widmann, i rappresentanti dei giovani e il vice sindaco di Laives. Quello che però è opportuno sottolineare è il fatto che questo servizio, almeno secondo i dati statistici in mano all’assessorato provinciale, non è stato utilizzato come ci si aspettava dai giovani. Proprio loro lo avevano chiesto a più riprese, fino ad ottenerne l’introduzione, ma nei 6 mesi di sperimentazione si è anche visto che il numero di passeggeri è quasi sempre modesto, in particolare al venerdì notte. «Probabilmente - aveva ipotizzato il consigliere comunale Davide Armani - sarà anche perché i ragazzi vanno a scuola anche il sabato e quindi non tirano tardi il venerdì sera. Sarebbe opportuno verificare come funziona invece adesso che la scuola è terminata».
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categoria:giovani, sociale
martedì, 17 giugno 2008


Pineta. I residenti hanno fiducia del comitato
Alto Adige, 14 GIUGNO 2008


 LAIVES. Il comitato civico di Pineta - dopo cinque anni di impegno - ha voluto verificare cosa ne pensa la popolazione sul lavoro svolto. Lo ha fatto distribuendo un questionario, casa per casa, a tutte le famiglie che hanno risposto in 418 alle domande. I questionari sono stati inseriti poi dagli stessi abitanti in un’urna sigillata. Il lavoro di verifica è durato un mese intero. Le sei urne sparse nella frazione sono state aperte alla presenza di osservatori esterni tra cui il consigliere comunale Rosario Grasso.
 Questo i quattro quesiti proposti con le relative risposte degli abitanti: 1. Come valuta l’attività del Comitato in questi anni? il 56% buona, il 26% molto buona, il 16% sufficiente, il 2% insufficiente; 2. Come valuta l’attività dei politici locali in questi anni? il 17% buona, il 2% molto buona, il 48% sufficiente, il 28% insufficiente, il 5% non si dichiara; 3. Ritiene che il comitato debba proseguire nella sua attività? il 96% risponde di sì, il 2% dice di no, il 2% non si dichiara. 4. Ritiene che il comitato o alcuni suoi membri possano fare di più per la nostra comunità se impegnati direttamente nella politica locale? il 77% ritiene di sì, il 19% ritiene di no, il 4% non si dichiara». Secondo il comitato civico - la nota è firmata dai 12 componenti che hanno curato la distribuzione dei questionari e la verifica delle risposte (sono Franco Magagna, Sandra De Martini, Paolo Pelone, Waltraud Mair, Paolo Bonadio, Andrea Spinelli, Renato Veronese, Moreno Veronese, Giorgio Romanin, Paolo Margoni, Manuel Delongis e Giovanni Foti) «Questo responso parla da solo: la stragrande maggioranza dei concittadini approvano il nostro operato e auspicano che il comitato civico prosegua l’attività. Riteniamo che il buon risultato attribuito alla politica locale sia da collegare alle risposte positive date alle richieste dei cittadini di Pineta: per noi è solo questo che conta. Gli attacchi, di cui siamo bersaglio, non ci sfiorano più».
 Il comitato civico di Pineta - illustrando l’esito dell’iniziativa che ha coinvolto tante famiglie della frazione - evidenzia che «proprio a causa dell’abbandono ventennale della frazione, riconosciuto dallo stesso sindaco Polonioli nella recente assemblea svoltasi al teatro delle Muse, non deve creare stupore l’esistenza del nostro comitato, nè tanto meno dubbi sulla sua legittimità. Teniamo a ricordare che sui temi di grande rilevanza abbiamo sempre cercato e ottenuto ampio consenso: 850 firme contro il collegamento veicolare con Toggenburg, quasi 900 per dire no al tunnel alla base del paese, circa 400, in appena 2 giorni, per l’autobus a Pineta Monte». E proprio questo collegamento del servizio di trasporto pubblico - che inizierà il 21 giugno - è l’ultimo dei risultati ottenuti grazie alle pressioni degli abitanti tramite il comitato.
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martedì, 17 giugno 2008


«Strutture, via libera senza consultare prima i residenti»
 Alto Adige, 13 GIUGNO 2008

 LAIVES. «Dunque è ufficiale: 11 milioni di euro sono pronti per essere investiti nella cittadella dello sport a cui vanno aggiunti i 200 mila euro già stanziati dal Coni e i soldi che probabilmente arriveranno per il velodromo. Non sono mancati nemmeno i ringraziamenti per chi così generosamente si è prodigato per trovare una collocazione a strutture così impattanti nel nostro territorio, mentre non vi è nessuno che si ponga il problema delle conseguenze»: inizia così una nota del consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione comunista) che così prosegue: «Possibile infatti che nessuno si chieda come mai la Provincia abbia concesso il finanziamento? Possibile che nessuno si senta interpellato dal fatto che molti altri comuni altoatesini abbiano rifiutato questa ricca elargizione? La Provincia da qualche parte doveva pur costruire queste strutture di interesse provinciale e sarà stata più che felice di non trovare opposizione e di poterle addirittura far passare come generoso regalo o come risarcimento per gli inquinamenti in Bassa Atesina. Ciò che non riusciamo a capire è invece l’atteggiamento della maggioranza la quale parla ad ogni piè sospinto di partecipazione, di coinvolgimento dei cittadini, di trasparenza, ma poi su un progetto che non potrà non avere pesanti conseguenze per Laives e Pineta, non solo non coinvolge i cittadini, ma neppure il consiglio comunale. Il tutto avviene nelle stanze del municipio, si preparano progetti, si lavora alacremente per essere pronti quando i soldi potranno essere a disposizione... E se qualcuno solleva obiezioni lo si rassicura con fare paternalistico: “Porteremo a tempo debito la questione in consiglio...”. Intanto tutto sarà ormai deciso».
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martedì, 10 giugno 2008


Da venerdì in via Claudia Augusta la prima di quattro serate lunghe
Alto Adige, 10 GIUGNO 2008

 BOLZANO. Ieri mattina in municipio è stato presentato il programma dei “venerdì lunghi di via Claudia Augusta”, manifestazione che quest’anno torna per la quattordicesima edizione. Il vicesindaco Elmar Pichler Rolle ha sottolineato l’importanza e la grande popolarità di quest’iniziativa, introdotta a suo tempo dall’allora assessore Ingeborg Bauer Polo e che poi, visto il successo, è stata riproposta anche da altri centri dell’Alto Adige. Per Maria Chiara Pasquali, assessore ai tempi della città, i venerdì lunghi sono un’occasione per i cittadini del quartiere e della città di riappropriarsi della “loro strada” e degli spazi cittadini, in un’ottica di riqualificazione del territorio. Il presidente del consiglio di quartire Oltrisarco - Aslago, Martin Schweigkofler, ha tracciato a grandi linee il programma delle quattro serate dedicate alla gastronomia, shopping, musica e intrattenimento, fissate per il 13 giugno, l’11 luglio, l’8 agosto e il 12 settembre, all’interno delle quali il quartiere offre l’intrattenimento musicale e i clown. I dettagli sono stati poi esposti dai rappresentanti dell’Unione commercio, partner del Comune e del quartiere per la realizzazione delle serate che quest’anno avranno di volta in volta un tema diverso: la sicurezza, con il coinvolgimento delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e dei vigili di quartiere; la salute; i bambini, con musica e ballo; lo sport, come gran finale alla zona sportiva di Maso della Pieve. Novità di quest’anno: i pony cavalcabili per i bambini e un torneo di briscola all’aperto, al quale potranno partecipare fino a 16 coppie per serata alla conquista del primo “Trofeo del venerdì lungo”.
 Il programma prevede dunque che i venerdì lunghi si svolgano il 13 giugno, l’11 luglio e l’8 agosto in via Claudia Augusta mentre l’ultimo, il 12 settembre, si svolgerà nella zona sportiva di via Maso della Pieve; l’orario per tutte le giornate sarà dalle 19 alle 23, con chiusura al traffico del tratto di via Claudia Augusta tra la rotonda con via Roma e il sottopasso per via Volta, dalle 18 a mezzanotte. Per tutti i 4 venerdì sono previsti: orario lungo dei negozi (shopping serale), manifestazioni musicali, iniziative gastronomiche, per i bambini la possibilità di cavalcare su pony, il torneo di briscola. Inoltre ognuna delle serate sarà dedicata a un tema particolare: questo venerdì “Sicurezza del cittadino” (con la presenza di polizia di Stato, polizia municipale e corpo dei vigili del fuoco di Oltrisarco); l’11 luglio “Salute del cittadino” (partecipano diverse associazioni tra le quali l’Aido, l’Admo, l’Avis, Radioamatori); l’8 agosto “Musica - ballo e bambini” (balli e attrazioni varie a cura di associazioni tra le quali Vke, Elki, Girotondo); il 12 settembre “Sport” (in collaborazione con Sport City e l’associazione Sportzone Pfarrhof).
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venerdì, 06 giugno 2008

Il “nightliner” va rilanciato e non soppresso!

Ci siamo già espressi contro la soppressione del bus notturno dedicato ai giovani che si recano in discoteca e contro il criterio del tutto burocratico e contabile del ritorno economico del servizio. Riteniamo invece che l’idea vada rilanciata accompagnandola con una forte campagna di informazione e con ulteriori iniziative che rendano il servizio maggiormente appetibile.
Perché ad esempio non pensare ad un offerta “tutto incluso” che preveda trasporto, entrata e consumazione e che invogli ad utilizzare l’autobus? Occorre naturalmente muoversi concordando l’iniziativa con i gestori dei locali interessati e sentendo preventivamente il parere dei giovani i quali ad esempio lamentano una discordanza di orario tra la chiusura dei locali e l’ultima corsa del “nightliner”.
Se si crede realmente in ciò che si fa si possono trovare le strade per non far fallire un’iniziativa non solo lodevole, ma necessaria.

Rifondazione Comunista – Laives

05/06/2008
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giovedì, 05 giugno 2008

Incontro in municipio fra i rappresentanti delle associazioni per «più democrazia»

     

L’obiettivo è agevolare la partecipazione dei cittadini
 Alto Adige, 05 GIUGNO 2008

 BOLZANO. Si è svolto ieri in municipio un incontro fra i rappresentanti delle associazioni “Iniziative per una maggior democrazia” (fra gli altri Stefan Lausch, Alexander Tezzele, Paolo Di Spoto, Karl Berger) e Vke (Roberto Pompermaier) e una delegazione della giunta con il sindaco Spagnolli e gli assessori Gallo, Trincanato e Pagani, presente anche il presidente del consiglio Benedikter.
 È stata l’occasione per ascoltare le richieste di alcune realtà associative particolarmente attive sul tema della partecipazione e della democrazia diretta, in vista dell’approvazione della riforma dello statuto comunale. In particolare l’intervento dei rappresentanti di “Più democrazia” si è incentrato sulla richiesta di un forte allargamento degli strumenti di democrazia diretta da prevedersi nel nuovo Statuto comunale, mentre il Vke è intervenuto anche sugli aspetti relativi al “difensore dei ragazzi”, figura istituzionale prevista nella nuova bozza statutaria.
 Le associazioni chiedono in particolare l’eliminazione o la riduzione del quorum di partecipazione per il referendum: oggi è fissato al 50%. I cittadini potranno sostenere la battaglia per una maggior democrazia inviando in Comune delle cartoline scaricabili da internet.
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giovedì, 29 maggio 2008


Sabato 31 maggio aprirà la stagione al lido comunale di Laives

Alto Adige, 29 MAGGIO 2008 

 LAIVES. La società di gestione CS2A informa che sabato 31 maggio aprirà la stagione al lido comunale con una serie di novità: le attività giornaliere nella struttura ed i servizi per bambini ed adulti. Il lido è dotato di due piscine grandi ed una piccola per bambini, di una zona bar con servizio ristorazione, di una grande terrazza per giochi e relax. Il personale, cortese e preparato, l’attenzione alla pulizia, la cura di ogni dettaglio, uniti alle numerose attività offerte, fanno dell’impianto un luogo ideale dove trascorrere una giornata serena. Anche quest’estate sarà a disposizione di tutti un campo da beach-volley che fra l’altro ospiterà la finale di un importante torneo regionale.
 In programma anche i tradizionali corsi di nuoto per bambini ed i momenti di divertimento in acqua con l’acquagym, proposti dai migliori insegnanti a disposizione. E ancora spettacoli, balli caraibici, intrattenimento per i più piccoli, serate a tema e le feste del venerdì sera. I prezzi di accesso rimangono tra i più contenuti a livello provinciale, con solo un lievissimo aumento rispetto alla stagione passata: c’è la possibilità di ingresso anche dalle 15.30 alle 18. La vendita degli abbonamenti e delle tessere stagionali inizierà in concomitanza con l’apertura della struttura. Ricordiamo che a disposizione c’è un ampio parcheggio davanti all’ingresso e che il lido comunale si trova in via Stazione, zona facile daraggiungere sia per i residenti che per gli ospiti.
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giovedì, 22 maggio 2008



Alla comunità delle compagne e dei compagni di Rifondazione comunista, dei Comunisti italiani e dei Democratici di sinistra  di Bolzano e provincia




Siamo tre compagni dalle esperienze e dai percorsi politici diversi. C’è chi, tra noi, milita attualmente in Rifondazione comunista, anche con responsabilità di presenza istituzionale, e chi, un tempo iscritto e attivo nel partito, ne è uscito, non condividendone più orientamenti e scelte.

Diversi sono i motivi delle nostre critiche alla sinistra attuale, nelle sue varie configurazioni, e talora, in queste settimane di dibattito, questi motivi sono stati evocati: la mancanza di un ricambio generazionale, soprattutto dei gruppi dirigenti, a causa di un distacco siderale tra sinistra e ultime generazioni; l’assenza di solidi parametri culturali di riferimento alla base dell’agire politico, un tempo si sarebbe detto l’ideologia, sostituiti da improvvisazioni innovative che lasciano il tempo che trovano, se non sono vere e proprie trovate strumentali; lo scarso radicamento sociale e territoriale; la tendenza a fare della politica un’attività prevalentemente istituzionale, dettata dai passaggi elettorali e quindi autoreferenziale; l’elettoralismo conseguente che va alla ricerca dei “voti dei cittadini”, anziché ancorare l’attività politica a precise e discriminanti scelte sociali; la politica troppo spesso intesa e praticata come affermazione di mediocri personalismi, anziché come disinteressata adesione a ideali da perseguire (sempre l’ideologia di una volta).
A tutti questi motivi di critica ne vogliamo però aggiungere un altro, che noi abbiamo avvertito come particolarmente forte nelle esperienze di militanza  attiva nel partito, e che forse è alla base di alcuni dei motivi precedentemente ricordati: il deficit di conoscenza. Abbiamo constatato infatti nel passato e constatiamo quotidianamente che a sinistra  manca la conoscenza di quel tessuto sociale e culturale nel quale pure la sinistra è presente, opera e dove, di tanto in tanto, si attiva per chiedere i voti. E naturalmente può accadere che quel tessuto sociale e culturale non glieli dia  i voti, perché non la riconosce più. Esageriamo?
Facciamo qualche esempio in loco, per spiegarci meglio.
Chi tra noi, sinistra italiana, conosce e segue le problematiche politiche e no attraverso la stampa locale in lingua tedesca, Dolomiten, Tageszeitung, Ff, Wirtschaftszeitung?
Oppure, facciamo qui riferimento al settore della scuola: qualcuno sarebbe in grado di spiegare come mai l’uomo più “a sinistra” della Svp, “ der Genosse Otto” si sia fatto promotore di una strampalatissima e ipermorattiana proposta di esternalizzazione,ovvero privatizzazione, di alcuni insegnamenti curriculari nel primo ciclo scolastico della scuola tedesca? Poiché è luogo comune asserire che der Genosse Otto di scuola ne capisca poco o nulla, che cosa c’è sotto, quali sono gli interessi che premono in una determinata direzione?
Ancora, per rimanere all’attualità delle ultime settimane. Qualcuno è in grado di spiegare come mai l’architetto Peter Thun si fa promotore di un faraonico progetto di rifacimento del Virgolo e due giorno dopo, lo stesso arch. Thun comunica la messa in libertà di 72 lavoratori (e relative famiglie) in esubero, impegnati nella produzione di stufe in maiolica? Perché chiudere questa produzione? E’ obsoleta, decotta, fuori mercato? Macché. Va che è un piacere, l’arch.. Thun, infatti, ha fatto fuori la concorrenza e conquistato il mercato europeo. E allora? Che abbia qualcosa a che fare tutta ‘sta storia con la produzione del plusvalore e col saggio del profitto?

E’ chiaro che esempi di questo tipo se ne potrebbero fare altri, ma tanto basta per chiarire la nostra tesi, ovvero la mancanza di adeguate conoscenze del tessuto sociale e culturale  nel quale si vorrebbe essere attivi politicamente.

Da qua deriva la proposta che ci sentiamo di avanzare a chi fosse interessato/a.
A noi piacerebbe intraprendere un lavoro di ricerca e di inchiesta nel territorio, per conoscere di più e meglio la struttura sociale ed economica sudtirolese, nonché le forme politiche, culturali, economiche dei poteri che quella struttura determina. Struttura e poteri. Non un gruppo di studio, ma un lavoro di inchiesta, non un gruppo che “produca” scoperte (chi sarebbe in grado di farlo?), ma piuttosto un lavoro di ricerca di conoscenze che interessano perché ci mancano, ma che qualcuno ha, ci sono già in giro, sono competenze diffuse che qualcuno possiede e si tratta di intercettarle, appunto, e di farle proprie.
In questo lavoro di ricerca e di inchiesta, ci piacerebbe che fossero perseguiti tre obiettivi centrali. In primo luogo, una accumulazione di conoscenze, fondamentali anche per tarare una proposta politica adeguata ad una realtà meno sconosciuta. In secondo luogo, riuscire a definire in maniera non approssimativa i contorni, non solo strutturali, delle classi lavoratrici, cioè di quella parte della società, che noi continuiamo a definire proletariato, che deve essere il riferimento ovvio costante quotidiano di qualsivoglia attività politica di sinistra. In terzo luogo, riuscire ad aggregare, in questo lavoro di ricerca e di inchiesta, nuove soggettività, interessate al lavoro, perché coinvolte direttamente in prima persona, mai delegate a fare o spettatori attenti, ma passivi, piuttosto partecipi con altri di un  fare e di un procedere collettivo.
Riteniamo, infine, che un lavoro siffatto dovrebbe avere un tempo definito di svolgimento, diciamo sei-otto mesi, precisi obiettivi da perseguire, quelli che abbiamo indicato o altri e una rigorosa verifica conclusiva del lavoro svolto, degli obiettivi raggiunti o non raggiunti, delle difficoltà incontrate, di come procedere ulteriormente eccetera.

Auspichiamo che le esigenze presentate in questa lettera non siano soltanto nostre, che altri compagni e altre compagne, insoddisfatti dalle ultime vicissitudini della sinistra italiana, possano unirsi nella ricerca di percorsi politici meno scontati e più innovativi.
In ogni caso, grazie per l’attenzione e per la pazienza di essere giunti alla conclusione di questa lettera. Rimaniamo in attesa di osservazioni, integrazioni, critiche, disponibilità a collaborare da parte di tutti/e i/le compagni/e interessati/e. (e-mail gros52@alice.it )

                           Rosario Grasso - Massimo Gigliotti  - Renzo Cappellari
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lunedì, 21 aprile 2008


«Pittura libera, libera tutti»
Mostra con i dipinti di persone diversamente abili
Alto Adige, 16 APRILE 2008

 LAIVES. «Pittura libera, libera tutti». È questo l’originale titolo scelto per la prima mostra di lavori e dipinti realizzati interamente da persone diversamente abili.
 L’esposizione, che verrà inaugurata venerdì 18 aprile alle 17.30 nella sala espositiva del Comune, è il risultato di un lavoro svolto dalla pittrice Daniela Fait all’interno di «Libera... mente», l’iniziativa della Saf che propone ogni settimana, precisamente il venerdì, un incontro pomeridiano dove le persone diversamente abili possono svolgere attività motorie, manuali e di gioco o semplicemente trascorrere del tempo in compagnia soltanto per chiaccherare.
 Nei mesi scorsi, quindi, in una serie di incontri pomeridiani l’artista, con l’aiuto di volontari e familiari, ha insegnato ad un gruppo di persone diversamente abili i segreti e i trucchi della pittura. «Il colore e la pittura sono un mezzo per liberare l’anima che è dentro ognuno di noi - spiega entusiasta Daniela Fait - e per fare ciò non serve certo essere dei pittori». Profondamente colpita dall’entusiasmo dimostrato dal gruppo nel corso dell’iniziativa, dalle loro capacità e dalla loro creatività, la pittrice ha deciso così di ideare e organizzare una mostra dei lavori prodotti dalle persone diversamente abili, proprio per mostrare a tutta la cittadinanza le opere realizzate durante questi incontri.
 La mostra sarà visitabile fino al prossimo 24 aprile, mentre l’inaugurazione di venerdì 18 prevede, oltre alla presentazione dell’iniziativa e dei suoi obiettivi, anche un simpatico buffet ed un intrattenimento musicale. Gli altri giorni sarà possibile visitare l’esposizione rispettivamente sabato e domenica con orario 10-12 e 18-20 e da lunedì a giovedì con orario 18-20.
 «Per l’ideazione e l’organizzazione della mostra - afferma la promotrice - s’intende ringraziare, oltre ovviamente agli autori dei dipinti, anche i volontari, i familiari e gli operatori del distretto sociale. Per il sostegno economico, invece, si ringraziano il distretto sociale di Laives-Bronzolo-Vadena, la banca Raiffeisen, l’associazione “Paola Mazzali”. Un grazie anche ai negozianti di Laives, che offriranno il buffet nel corso dell’inaugurazione». Per maggiori informazioni sull’iniziativa è possibile contattare direttamente il distretto sociale al numero 0471/950653. (l.p.)
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venerdì, 11 aprile 2008


«CASA BIMBO»
Arriva il contributo anche del Comune
Alto Adige, 09 APRILE 2008

 LAIVES. Il Comune interviene con 17.700 euro per la copertura del disavanzo accumulato dalla cooperativa Casa Bimbo-Tagesmutter alla struttura di San Giacomo. Il servizio funziona bene e la legge prevede che i genitori paghino una quota, mentre il resto della spesa di gestione viene diviso a metà fra Comune e Provincia. (b.c.)
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martedì, 01 aprile 2008


«Confronto sul disastro dei rifiuti»
Alto Adige, 29 MARZO 2008
 LAIVES. Continua la polemica sul servizio rifiuti. In merito interviene, con una nota, anche il consigliere comunale Rosario Grasso di Rifondazione Comunista.
 «L’analisi dello stato del servizio è impietosa tanto da far sorgere alcuni dubbi anche sulle capacità manageriali di Seab stessa: possibile che al momento dell’esternalizzazione del servizio, questa valutazione non fosse stata fatta? Ed in caso contrario perché viene denunciata solo oggi? Eppure in fase di discussione in consiglio era stata data ampia assicurazione che tutta l’operazione sarebbe stata effettuata in modo da evitare, pur in presenza di consistenti aumenti, ulteriori spiacevoli sorprese per i cittadini, anzi si faceva intuire una probabile diminuzione dei costi e un aumento della qualità del servizio. Su che basi era formulata questa ipotesi? Il modo in cui era stata gestita l’esternalizzazione del servizio - continua Grasso nella sua nota - aveva sollevato più di un dubbio a cominciare dal mancato coinvolgimento dei cittadini. Si provi oggi, di fronte agli aumenti intervenuti, al calo della raccolta differenziata e a nessun sensibile miglioramento del servizio, a spiegare loro che si trattava, come qualcuno ebbe ad affermare, di un atto di responsabilità. L’esternalizzazione poi, come avemmo modo di sostenere, non era una strada necessitata e ci sarebbe stato il tempo e l’opportunità di valutare altre ipotesi e soprattutto di metterle tra loro a confronto. Invece l’unica soluzione presa in considerazione seriamente è stata quella di cedere il servizio a Seab per una sorta di pigrizia mentale dell’assessore Tommasini che probabilmente, in tutt’altre faccende affaccendato, non aveva né voglia, né tempo di esaminare altre possibilità. Ora apprendiamo - conclude il consigliere Grasso - che anche all’interno della maggioranza vi erano dubbi e perplessità, peraltro mai espresse pubblicamente, e viene avanzata la proposta di recedere dall’affido alla Seab per creare una municipalizzata. Non siamo certo contrari per principio all’operazione, ma su che basi viene formulata la proposta?
Occorre infatti che non si aggiunga danno al danno, ma che si proceda questa volta su dati certi, con ipotesi raffrontabili e solo dopo si prenda una decisione che, per parte nostra, deve comunque garantire il controllo pubblico sul servizio. Proponiamo dunque che la questione venga portata in consiglio innanzitutto per una doverosa disamina della situazione venutasi a creare, per capire ciò che non ha funzionato, individuare gli errori che sono stati commessi e le eventuali responsabilità ed infine scegliere la gestione più opportuna nell’interesse dei cittadini che rappresentiamo».
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martedì, 01 aprile 2008


«Rifiuti, fatta soltanto un’analisi»
Il sindaco: uno studio per capire i problemi. Poi le scelte
di Bruno Canali
Alto Adige, 28 MARZO 2008

 LAIVES. Incontro, ieri in municipio, tra il sindaco Giovanni Polonioli e i rappresentanti della Seab. Si è parlato ovviamente degli sviluppi anche polemici, seguiti alla pubblicazione della relazione che la stessa Seab aveva recapitato all’amministrazione comunale, una «Analisi territoriale ai fini dell’introduzione di un sistema di raccolta dei rifiuti personalizzato e dell’avvio della raccolta del rifiuto organico». È un’analisi a tratti impietosa verso ciò che le passate amministrazioni hanno fatto nel settore della raccolta dei rifiuti, quando ancora era garantita dal cantiere comunale. «Però questa analisi non rappresenta un giudizio su ciò che ha fatto o non ha fatto negli anni il Comune di Laives per organizzare la raccolta dei rifiuti solidi urbani - dice Polonioli - ma semplicemente il risultato di uno studio a 360 gradi che noi stessi avevamo commissionato alla Seab per capire le problematiche legate al servizio a alle introduzioni future, con particolare attenzione alla raccolta personalizzata e a quella dell’umido».
 Continua il sindaco: «Questo studio sarà la base per adottare poi le decisioni politiche e servirà proprio come base per capire gli scenari possibili nel momento in cui affronteremo determinate scelte che, voglio ribadirlo, potranno essere più di una».
 Il sindaco quindi getta acqua sul fuoco della polemica innescata in questi giorni e garantisce che le cifre da spendere saranno più contenute di quelle ipotizzate, proprio perché si punterà ad ottimizzare servizi e bacino d’utenza. «Uno dei problemi emersi ad esempio - continua Polonioli - è la difformità fra il nostro sistema di raccolta, così come è stato strutturato negli anni e quello che esiste a Bolzano; per questo abbiamo chiesto alla Seab come e cosa fare per uniformarci. La situazione esistente va implementata con ciò che indicano anche le nuove normative e se oggi già siamo sopra il 40% con la raccolta differenziata, vogliamo puntare al 50% almeno, come le normative ritengono ottimale. Rafforzeremo ovviamente la campagna di promozione e sensibilizzazione fra tutti gli strati della nostra comunità, a partire dalle scuole perché ad esempio, i maggiori problemi li riscontriamo in via Kennedy e questo a causa del “pendolarismo dei rifiuti”».
 Il sindaco quindi torna a sottolineare che lo studio della Seab è inevitabilmente complicato e risponde alle richieste che il Comune ha presentato. «Ci serve a capire come procedere per il futuro con la raccolta dei rifiuti alla luce di ciò che già abbiamo realizzato». Ma il primo cittadino ne ha anche per quegli amministratori comunali che oggi condannano l’operato, pur essendo stati in varie epoche componenti di giunta e dunque, corresponsabili - se vi sono responsabilità - dei risultati raggiunti o mancati. «Sono alla guida della giunta dal 2005 - ricorda Polonioli - e debbo per forza di cose ragionare con quello che ho trovato da allora in avanti. Con questo non mi tiro certamente indietro se ci sono responsabilità, però chiedo anche che altrettanto facciano coloro che adesso si stracciano le vesti e accusano l’amministrazione comunale di avere sbagliato tutto per quanto riguarda il servizio relativo ai rifiuti. L’incontro con Seab è stato cordiale e sono state analizzate alcune ipotesi che verranno approfondite nelle prossime settimane; poi ci rivedremo per approfondire ogni questione in vista delle iniziative future, vedi la raccolta dell’organico».


COMUNICATO DIFFUSO DALLA SEAB
«Approfondimento della situazione»

 LAIVES. La direzione della Seab ha diffuso ieri pomeriggio il seguente comunicato: «A seguito dell’incarico del Comune di Laives, Seab ha elaborato una proposta per l’attivazione delle attrezzature e dei sistemi per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani presenti sul territorio comunale. Lo studio ha avuto in primis lo scopo di approfondire a 360 gradi la situazione esistente, mettendola in relazione alla futura gestione dei rifiuti solidi urbani tramite sistemi personalizzati di raccolta. In particolare sono stati analizzati i bacini d’utenza e le problematiche relative al esistenza sul territorio di più sistemi differenti di raccolta: Multipress, isole interrate, Gaia, cassonetti personalizzati ed cassonetti stradali tradizionali. Lo studio pertanto non aveva lo scopo di criticare i sistemi di raccolta acquisiti nel tempo dal Comune di Laives. I sistemi introdotti a Laives sono in funzione in ambito nazionale ed internazionale, dimostrandosi efficienti e funzionali al calcolo della tariffa puntuale. Non corrisponde a verità che la messa in funzione del nuovo sistema di raccolta compresa la raccolta dell’umido avrebbe comportato un ulteriore esborso di un millione e 600 mila euro. La Seab in funzione delle indicazioni dell’amministrazione comunale, ha presentato una prima ipotesi di lavoro, comprensiva di tutte le possibili opzioni, per un ammontare di 600 mila euro. Nella riunione di stamane (ieri per chi legge, ndr) tra Seab ed i vertici comunali, è stata ripresentata una seconda ipotesi di lavoro, adeguata e ridimensionata in base alle indicazioni e alle priorità individuate dal Comune stesso, che sarà al vaglio della Giunta comunale. Seab spa - conclude la nota - ha come obiettivo finale, quello di raggiungere a Laives un livello di qualità al pari di quello del Comune di Bolzano, fornendo quindi ai cittadini di Laives un servizio efficiente, che permette di avere una città più pulita ed ordinata».
 NOTA DI BIANCHI. Continua la polemica sul servizio rifiuti. In merito al problema interviene anche Christian Bianchi, consigliere comunale di Alleanza Nazionale e membro dell’esecutivo del partito che ha diffuso una nota che inizia con questa frase: «Nel gergo popolare, in alcune occasioni, si usa dire “te l’avevo detto” evidenziando poi le sue varie prese di posizione in merito a quelle che definisce le carenze del servizio rifiuti sul territorio comunale. Bianchi nella sua nota - che avremo modo di pubblicare integralmente - critica anche gli assessori comunali che in questa e nelle precedenti legislature si sono occupati appunto dei rifiuti.

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martedì, 01 aprile 2008


«Tutto da rifare»: l’accusa Seab
Categorica bocciatura del servizio. Commessi diversi errori
di Bruno Canali
Alto Adige, 25 MARZO 2008
 

 LAIVES. Dall’esame effettuato dalla Seab, il servizio comunale di raccolta dei rifiuti esce con una severa bocciatura. Sono tante le cose che non vanno bene secondo l’analisi che è stata svolta in vista del passaggio alla raccolta personalizzata e a quella dell’umido, entro il 2009, tanto che bisognerà spendere cifre sostanziose per gli aggiornamenti dei sistemi di raccolta e per mettere a regime quelli che negli anni scorsi il Comune ha introdotto sul territorio spendendo parecchio. Nel novero delle cose da rivedere, secondo Seab, ci sarebbero i sistemi multi utenza.
 Si legge nella relazione che «I sistemi isola e Multipress si sono dimostrati sufficientemente affidabili, mentre il sistema “Gaia” evidenzia problemi con il software che deve riconoscere le tessere degli utenti, insieme a diversi malfunzionamenti che ancora non sono risolti».
 C’è poi un altro dato preoccupante: il 20-25 per cento degli utenti in possesso della tessera personale per conferire i rifiuti nei sistemi citati, in realtà non l’hanno mai utilizzata e sono comunque pochi quelli che si servono dei sistemi di raccolta con regolarità. Da qui si può dedurre che anche i dati finora raccolti siano poco indicativi.
 «Il sistema Multipress - spiega ancora la Seab - è utilizzato al massimo solo in inverno perché negli altri mesi la presenza dei rifiuti organici crea problemi di cattivi odori e bisogna perciò procedere con svuotamenti a frequenza maggiore rispetto alle reali necessità. La gestione stessa dei sistemi multi utenza necessita di una onerosa attività di intervento, sia per il ripristino delle macchine a seguito di blocchi, sia per manutenzioni, tanto che è stato organizzato un servizio di reperibilità attivo tutto l’anno, festivi compresi, che costa 55 mila euro».
 Per quanto riguarda i bidoncini personali, introdotti oramai da tempo, ancora non è certo se le procedure di collegamento bidone-utente, siano assolutamente affidabili e serve una verifica totale della banca dati delle utenze collegate. La Seab ha da ridire anche sulla disposizione dei bacini di utenza, con sovrapposizione di diversi sistemi su un medesimo bacino e notevole difformità del numero di utenti allacciati ai diversi sistemi di raccolta, con conseguente impossibilità di gestire in maniera ottimale i programmi di svuotamento.
 Sempre secondo Seab, è da rivedere la disposizione dei quattro Multipress posti in zona industriale, che causano grossi problemi di gestione a fronte di oneri ritenuti eccessivi per il numero di utenti. Poi ci sono tessere personali che si possono usare per sistemi di raccolta diversi, con sovrapposizione di codifiche e impossibilità di identificare i singoli utenti. Queste situazione creano anche problemi nell’elaborazione dei dati della raccolta, tanto che non esisterebbe una corrispondenza certa tra codice trasponder e utente. Ci sono scambi di bidoncini fra utenti e comunque il numero di bidoncini esposti per lo svuotamento è di molto inferiore a quelli distribuiti: circa il 20-30 per cento dei contenitori assegnati a suo tempo, non verrebbe mai o quasi mai svuotato dai proprietari. Poi sono stati distribuiti a suo tempo troppo bidoncini differenti tra loro (da 60 a 360 litri) e in sintesi, per rimediare a tutto questo servirebbe un’ulteriore squadra operativa composta da 1 autista e 2 caricatori.
 Tutto o quasi da rivedere insomma, stando all’analisi Seab del servizio comunale di raccolta dei rifiuti e la conseguenza sarà una spesa non indifferente e questo a pochi mesi dall’avvio della raccolta anche dell’organico.

«Diverse cose da rivedere»

 LAIVES. «Il servizio Seab è antieconomico per il Comune e deleterio per le tasche dei cittadini». Iniazia così una nota di Francesco Paolo Cocca, coordinatore di Forza Italia a Laives che entra nel merito sulle proposte che la stessa Seab ha fatto di recente - e messo per iscritto - e che hanno sollevato subito numerose perplessità anche fra gli amministratori comunali. Ma vediamo, di seguito, le considerazioni e le proposte fatte da Cocca: «L’articolo 49 del D.lgs. n. 22/1997 (decreto Ronchi) ha disposto la soppressione della tassa rifiuti, prevedendo la contestuale istituzione di una tariffa con la quale coprire “i costi per i servizi relativi alla gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti di qualunque natura o provenienza giacenti sulle strade ed aree pubbliche e soggette ad uso pubblico”: la tariffa di igiene ambientale (Tia). La Tia ha una struttura “binomia” essendo composta da due parti: una parte fissa, che il decreto denomina “tariffa di riferimento”; una parte variabile, che dovrebbe essere determinata dal Comune sulla base della quantità dei rifiuti conferiti dagli utenti e sull’entità dei costi del servizio, in maniera tale da assicurare la piena copertura delle spese di esercizio e di investimento. Rispetto alla Tarsu, i costi considerati rilevanti per la tariffa sono maggiori, poiché comprendono anche le spese di gestione del tributo e, soprattutto, il costo integrale della raccolta e smaltimento dei rifiuti esterni, nonché dei rifiuti provenienti da altri servizi di interesse collettivo (rifiuti “verdi” e rifiuti cimiteriali). Questo elemento continua a generare una certa perplessità in ragione della natura indivisibile del predetto costo che mal si concilia con l’impronta “privatistica” della nuova entrata comunale, soprattutto ove si consideri che tali costi entrano a far parte della quota “fissa” della tariffa, così indifferentemente, gravando su tutti coloro che realizzano il presupposto impositivo. Come intervenire, dunque, per promuovere realmente la riduzione della produzione dei rifiuti, il riciclo di materia, e contemporaneamente evitare che aumenti la spesa a carico del Comune e del cittadino?»
 Secondo la nota del coordinatore locale di Forza Italia queste sono le possibili soluzioni: «Municipalizzazione del servizio; introduzione dei sacchetti prepagati per il conferimento del rifiuto indifferenziato. In questo modo, il cittadino acquisterebbe i sacchetti marcati che il Comune venderebbe ad un costo equivalente al costo di smaltimento del sacchetto medesimo. I sacchetti hanno un volume preciso e, per quanto si schiaccino i rifiuti, non possono contenerne una quantità troppo diversa dall’effettiva capacità. Il passaggio volume-peso è empiricamente desumibile. E moltiplicando i chilogrammi di rifiuto per il costo di smaltimento si ottiene il costo del sacchetto; esenzione per la raccolta differenziata; detrazioni per le fasce sociali più deboli: disoccupati, pensionati con redditi bassi, famiglie numerose ed altro ancora».

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sabato, 22 marzo 2008


DIFFERENZIATA
Grasso critico con l’assessore
Alto Adige, 22 MARZO 2008

 LAIVES. Sul servizio rifiuti il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) risponde all’assessore Zanvettor: «La raccolta differenziata è calata dell’1% e non del 3% sottolinea l’assessore secondo cui certi dati vanno valutati in un periodo di tempo più lungo... Nella nostra interrogazione non abbiamo lanciato accuse, ma abbiamo chiesto se la cosa preoccupi le forze ambientaliste e la giunta nel suo complesso, se fosse stata fatta un’analisi delle cause che hanno portato a questa diminuzione e soprattutto cosa si intendesse fare. Evidentemente nel passaggio di competenze dall’assessore Tommasini al nuovo responsabile e dalle gestione in proprio alla Seab qualche intoppo deve esserci stato. Si tratta di capire cosa non stia funzionando ed intervenire. Invece scopriamo che non si intende fare nulla, che una valutazione verrà fatta tra qualche anno e intanto ci si accontenta di essere al di sopra dei termini di legge. Nel frattempo, proprio in queste settimane, San Michele all’Adige, una cittadina dalle caratteristiche simili al nostro comune, ha annunciato di aver raggiunto e superato la quota del 70% di differenziata. Forse, se non si hanno idee sufficientemente chiare, basterebbe farsi una passeggiata nella vicina località del Trentino».
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sabato, 22 marzo 2008


Il gruppo «Arcobaleno» al lavoro per gli anziani
Anche diverse conferenze tenute a San Giacomo
Alto Adige, 21 MARZO 2008

 LAIVES. Il Gruppo Anziani «Arcobaleno» in seno alla parrocchia di San Giacomo ha concluso con grande soddisfazione e un’elevata partecipazione la serie di incontri con la professoressa Marta De Chiusole relatrice dell’Upad che ha tenuto una conferenza sul tema «L’autobiografia come cura di se stessi». Il tema degli incontri ha puntato a sviluppare la consapevolezza del proprio vissuto ricordando le memorie del tempo passato di ogni persona che, condivise, diventano memorie collettive. A margine dell’incontro il Gruppo Anziani ha ringraziato con un simpatico pensiero la signora Elena Cattoni, le sue volontarie ed il Gruppo del Filò per la splendida giornata offerta in occasione del pranzo di carnevale che ha registrato un’elevata partecipazione oltre che la soddisfazione dei presenti.
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sabato, 22 marzo 2008

«Umido, raccolta nelle grandi utenze»
Zanvettor: la prima fase riguarderà alberghi, ristoranti e mense
Il servizio, per legge, deve essere avviato entro il dicembre 2009. L’amministrazione comunale si sta preparando
Alto Adige, 21 MARZO 2008
 


 LAIVES. Per la raccolta dell’umido c’è ancora tempo. Lo specifica l’assessore Giorgio Zanvettor, sottolineando che, a termine di legge, per allestire la raccolta dell’umido ci sarebbe tempo fino a dicembre del 2009. «Noi comunque stiamo già lavorando alla preparazione della prima fase che prevede la raccolta dell’umido presso le grandi utenze, alberghi, ristoranti, mense e pizzerie».
 Per questo primo passo verso l’introduzione del servizio anche per tutte le famiglie locali si sta già discutendo con la Seab, soprattutto per definire la parte logistica e l’organizzazione sul territorio. «Per le attrezzature - spiega l’assessore Zanvettor - il Comune sarebbe anche pronto e ricordo che le isole ecologiche interrate sono strutturate in maniera da poter accogliere anche l’umido. Entro la fine di quest’anno contiamo di iniziare con le grandi utenze, quelle che ne producono di più, per poi passare anche alle famiglie. Prima vi delle cose da sistemare, come le tessere personali con cui gli utenti scaricano i rifiuti nei raccoglitori, perché c’è chi le ha doppie e chi ancora non ce l’ha».
 Immagazzinati da alcuni anni in un capannone comunale a San Giacomo ci sono già migliaia di sacchetti di carta che serviranno proprio per la raccolta dell’umido; in un terreno accanto alla ferrovia, in fondo a via Fabio Filzi, il Comune ha depositato da anni i bidoncini. Si tratta dunque solo di iniziare, stabilendo con la Seab - che raccoglie i rifiuti anche a Laives - tempi e modalità del nuovo servizio. Ad ogni modo non sarà semplice, perché fra tutte le tipologie di rifiuti, l’umido è tra quelli che danno più problemi: essendo composto in massima parte da resti di cucina, è soggetto a rapida fermentazione e quindi alla emissione di cattivi odori. A Bolzano, dove questa raccolta è già iniziata da tempo, proprio quello dei cattivi odori provenienti dai bidoncini è il principale disagio, in particolare quando inizia a far caldo. La soluzione rimane quella di garantire svuotamenti ravvicinati ed è ciò che verrà chiesto quando sarà il tempo, anche dalle famiglie di Laives. In tutto questo, una parte la svolge anche il compostaggio domestico già praticato da numerose famiglie.
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sabato, 22 marzo 2008


Raccolta dei rifiuti, cala la differenziata
L’anno scorso 1% in meno rispetto al 2006 Zanvettor: «Ma restiamo sopra la media»
di Bruno Canali
Alto Adige, 20 MARZO 2008

 LAIVES. Dal 2006 al 2007 la produzione pro capite di rifiuti solidi urbani è passata da 408 a 416 chili. Di pari passo, però, la quota dei rifiuti differenziati è calata di un punto percentuale: dal 42,6 del 2006 al 41,5 del 2007. È un dato certamente negativo, visti anche gli sforzi che nel resto della provincia (a partire da Bolzano) si stanno mettendo in atto per ridurre la produzione di rifiuti da bruciare. In Comune però si tende a sdrammatizzare: «Il periodo analizzato è troppo breve - spiega l’assessore Giorgio Zanvettor -, le verifiche vanno fatte su un lasso di tempo maggiore».
  Zanvettor poi prosegue nell’analisi della situazione: «La popolazione è aumentata molto in questi anni - afferma - e quindi il calo percentuale di 1 punto della raccolta differenziata ci può stare. Quello che conta, e che verificheremo puntualmente, è che non si tratti di un trend destinato a durare anche in futuro, perché allora bisognerebbe correre ai ripari e studiare altri accorgimenti. L’amministrazione comunale a ogni modo fa il possibile in questo campo, a iniziare dai cicli di sensibilizzazione della comunità che partono dalle scuole. Vediamo perciò cosa succederà nel medio e lungo periodo, anche perché determinati dati negativi vengono spesso enfatizzati dall’opposizione che cavalca la polemica».
 Sia l’assessore Zanvettor che il sindaco Giovanni Polonioli, nel rispondere a una interrogazione presentata dal consigliere Rosario Grasso, intendono sottolineare il fatto che le percentuali relative alla raccolta differenziata sono positive e ben al di sopra della soglia minima (35%) indicata dal decreto Ronchi nella legge quadro sulla gestione dei rifiuti. «Negli ultimi 2 anni - dice Zanvettor - vale a dire l’ultimo della gestione del servizio di raccolta rifiuti da parte del Comune e il primo della gestione affidata alla Seab è stata ampiamente superata la soglia di legge, raggiungendo percentuali superiori al 40 per cento. Pur in presenza quindi di una modestissima diminuzione della quota differenziata pari all’1 per cento, si ritiene di non dover considerare preoccupante la situazione complessiva della raccolta differenziata a Laives, il che non esclude che vada tenuta sempre alta l’attenzione e si punti al continuo miglioramento».
 A proposito di miglioramento, lo stesso Zanvettor conferma che entro la fine di quest’anno dovrebbe prendere il via anche la raccolta dell’umido presso le grandi utenze, vale a dire alberghi, ristoranti, mense e pizzerie. «Il confronto con la Seab è già iniziato su questo tema - conferma l’assessore - ed entro la fine di quest’anno contiamo di iniziare anche con la raccolta dell’umido». In questo settore il Comune sconta qualche ritardo. Gli ultimi anni sono anche stati caratterizzati da una certa confusione nel settore dei rifiuti, dove via via sono stati introdotti sistemi diversi tra loro a seconda delle zone abitate e ancora oggi si assiste a questa anomalia, tra isole interrate, multipress e aree dove ancora ci sono i cassonetti lungo la strada.
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venerdì, 18 gennaio 2008
 
Resi noti i dati anagrafici alla fine del 2007
  Alto Adige, 17 GENNAIO 2008

 LAIVES. La comunità locale continua a crescere. Lo confermano i dati a disposizione dell’ufficio anagrafico comunale che sono stati aggiornati alla fine dello scorso mese di dicembre, quando i residenti erano 16.430, 269 in più di 12 mesi prima. A loro volta aumentano anche i nuclei famigliari, che oggi sono 6.625, mentre le convivenze accertate arrivano solamente a 14. Come sempre, sono in maggioranza le donne, anche se di poco, 8.224 rispetto a 8.206 uomini. Si tratta tutto sommato di un trend naturale, che consente all’amministrazione comunale una programmazione abbastanza tranquilla.
 Interessante anche approfondire la consistenza di cittadini provenienti da altri Stati europei, con i romeni che risultano in testa (92) seguiti da tedeschi (32) cechi (16) slovacchi (15) e austriaci (14). Invece la parte del leone per quanto concerne gli immigrati extracomunitari continuano a farla gli albanesi (quelli registrati sono 235) e poi marocchini (169), macedoni (96) serbo-montenegrini (62) peruviani (58) tunisini (57) e pachistani (51). In percentuale, i cittadini non aventi la cittadinanza italiana residenti a Laives sono attualmente il 7,26 della popolazione, una presenza che è in costante incremento e pone agli operatori sociali anche il delicato problema dell’integrazione. Per quanto riguarda infine i nati nel 2007, sono stati 176 (89 maschi e 87 femmine) mentre i morti sono stati 103 (51 maschi e 52 femmine). Totale delle cancellazioni, 535, con 512 emigrati altrove. (b.c.)
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sabato, 12 gennaio 2008
Risposta ai commercianti di Laives

Siamo sinceramente rimasti stupiti per la veemenza dell’attacco di cui siamo stati oggetto da parte della rappresentante dell’Unione commercianti di Laives ed è giusto dunque indagare le motivazioni di una reazione, a nostro avviso, così sopra le righe. Le critiche che finora abbiamo mosso erano infatti per lo più indirizzate all’amministrazione comunale che, sebbene più volte e da più parti sollecitata, troppo poco ha fatto per risolvere i problemi del settore e del cosiddetto carovita.
Di fronte all’immobilismo dei responsabili comunali abbiamo quindi presentato una mozione in cui sollecitiamo la costituzione di un gruppo di lavoro, non contro i commercianti, ma che con il loro essenziale ed irrinunciabile contributo, dia una risposta a quella che ormai è una vera e propria emergenza sociale. Vogliamo dunque sperare che la presa di posizione della signora Paolazzi non sia un rifiuto a priori del confronto che, ripetiamo, tende a valorizzare l’apporto che gli operatori del settore possono dare.
A scanso di ulteriori equivoci ci pare utile riassumere ciò che sinora pubblicamente, sulla stampa e in consiglio comunale, abbiamo avuto modo di dichiarare:
  1. il continuo aumento dei prezzi richiede un intervento anche da parte dell’amministrazione comunale pur nella scarsità di poteri di cui è assegnataria;
  2. è necessario mettere intorno ad un tavolo tutti gli interessati al fine di indagare le problematiche del settore e giungere ad iniziative condivise ed urgenti;
  3. il carovita e la cosiddetta “crisi della quarta settimana” non sono un problema solo per i consumatori, ma hanno pesanti conseguenze proprio sui piccoli esercizi in quanto più esposti alla concorrenza della grande distribuzione ed alla riduzione della domanda;
  4. Il duopolio della grande distribuzione ha conseguenze nefaste sia per i consumatori che per i piccoli commercianti;
  5. la sopravvivenza dei negozi di vicinato è una preoccupazione anche nostra per la funzione sociale che essi spesso svolgono a favore di determinate fasce della popolazione;
  6. occorre usare la leva fiscale per favorire la piccola distribuzione nei confronti del duopolio imperante nella nostra provincia;
  7. appare sempre più necessaria una capacità di differenziazione dell’offerta e una capacità di iniziativa possibile solo con il sostegno delle associazioni di categoria ed una funzione di coordinamento dell’ente pubblico.
Non ci pare che in queste affermazioni vi sia un attacco preconcetto o una volontà di criminalizzazione dei commercianti, ma semmai un desiderio di confronto e di discussione da parte di chi, non lo nascondiamo, si pone dal punto di vista delle fasce più deboli della popolazione. Va da sé che però occorra una disponibilità a superare l’angustia degli interessi personali e di categoria per mettere al centro quelli più generali della comunità in cui si opera condannando i comportamenti scorretti che si annidano al proprio interno e puntando, per recuperare concorrenzialità, sull’innovazione, sulla qualità e su servizi aggiuntivi che la grande distribuzione non è in grado di offrire.
Al di là degli intenti polemici è in ogni caso ben accetto qualunque invito che permetta di conoscere le problematiche del settore come primo passo per la risoluzione del problema che ci sta a cuore.

Rifondazione Comunista – Laives

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sabato, 12 gennaio 2008


Si infiamma la polemica sul carovita. La fiduciaria dell’Unione: «Soffriamo burocrazia e affitti stellari»
 
 Alto Adige, 11 GENNAIO 2008

 LAIVES. Elda Paolazzi, la fiduciaria per l’Unione dei commercianti locali è un vulcano in eruzione e dopo le ultime iniziative del consigliere Rosario Grasso, che ha chiesto - con una mozione - al Comune un gruppo di lavoro sul caro vita, ne ha per tutti. «Se vuole provare - dice Elda Paolazzi - a Grasso diamo per un mese le chiavi delle nostre aziende e così potrà farsi un’idea di quel che significa oggi lavorare rischiando ogni giorno del proprio, senza avere la benchè minima garanzia».
 A nome dei commercianti, Elda Paolazzi non ci sta a far passare la categoria tra quelle che contribuiscono all’impoverimento delle famiglie. «La crisi non esiste solo a Laives - continua - e per questo non riusciamo a capire le ultime prese di posizione del consigliere comunale di Rifondazione comunista che tendono a criminalizzare tutta la nostra categoria. Come fiduciaria partecipo ad un gruppo di lavoro composto da 10 rappresentanti e se il consigliere Grasso vuole, può scegliere liberamente una delle nostre attività e per un mese gli daremo le chiavi delle aziende, si renderà conto di quel che significa sopravvivere nel settore del commercio, tra concorrenza spietata, burocrazia asfissiante e affitti alle stelle». Elda Paolazzi si fa portavoce del malessere che caratterizza anche i commercianti locali, stretti tra una crisi strisciante e la concorrenza sempre più agguerrita da parte della grande distribuzione.
 «Lunedì ci troveremo tra noi e con l’assessore Bruno Ceschini - anticipa la fiduciaria - e quindi, a stretto giro di posta inviteremo ufficialmente il consigliere Rosario Grasso ad un incontro con i commercianti e gli offriremo le chiavi delle nostre aziende affinchè provi cosa vuol dire lavorare in proprio».
 Che il quadro del commercio comunale sia sempre più fosco lo si deduce anche dai numeri e, tanto per dire, negli ultimi mesi, solo nell’abitato di San Giacomo, hanno chiuso cinque negozi, alcuni dei quali presenti da decenni. Di pari passo si fa avanti sempre più aggressiva la grande distribuzione e anche in città si profila lo sbarco di alcuni centri commerciali che prevedibilmente daranno il colpo di grazia a qualche piccolo commerciante. In tutto questo il Comune può fare ben poco e al di là del piano commerciale, per i grandi centri le decisioni spettano solamente alla Provincia. (b.c.)
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venerdì, 11 gennaio 2008


Immigrati. Pronto un progetto per l’integrazione
Alto Adige, 11 GENNAIO 2008

 LAIVES. Cosa fare per integrare il più possibile nella nostra società gli immigrati, in particolare donne, bambini ed adolescenti?. Se ne discuterà giovedì 17 gennaio in municipio a seguito del progetto sostenuto dal Comune, dalla Comunità di valle attraverso il distretto di via Innerhofer, l’Istituto pedagogico di lingua italiana e l’Arci. All’incontro interverranno anche esperti dell’associazione Mediazione di Bologna. Il progetto ha carattere interculturale e, come detto, punta a favorire l’inclusione sociale degli immigrati ed in particolare dei loro figli e delle donne, attraverso un coinvolgimento nelle associazioni, sportive e ricreative che operano sul territorio comunale. Gli interessati sono invitati. (b.c.)
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giovedì, 10 gennaio 2008


Servizi nei quartieri, appello alla giunta

Lavori pubblici Il presidente margheritino incontra il sindaco e Pagani. L'esponente azzurro: «Resia uno, solo parole»

Corriere dell'Alto Adige 2008-01-10

Barborini: fatti concreti per Oltrisarco. Lillo: su Firmian impegno tardivo
Le circoscrizioni si preparano a esaminare il conto di previsione 2008: molte le aspettative
BOLZANO — Il nuovo bilancio di previsione, appena approntato dalla giunta Spagnolli, sta per affrontare il primo esame: quello delle circoscrizioni. E proprio dai quartieri parte un doppio appello alla giunta. Giovanni Barborini, autore di un duro sfogo il mese scorso, ha incontrato proprio ieri il sindaco e l'assessore Spagnolli. «Non c'è solo Firmian, anche Oltrisarco merita attenzione» ha ribadito. E proprio la situazione del nuovo rione oltre via Resia scatena la critica di Enrico Lillo. «L'impegno promesso dalla giunta è comunque tardivo — attacca —. I cantieri per scuole e servizi ancora non si vedono e la gente è stufa di parole ».
Oltrisarco
Lo scorso dicembre il grido d'allarme lanciato da Barborini con la sua lettera aperta alla aggiunta aveva provocato un bel po' di maretta nell'amministrazione comunale. Eletto in quota Margherita, Barborini è esponente della stessa maggioranza che governa il Comune: non a caso nel chiarimento di ieri, cui hanno partecipato il sindaco e l'assessore ai lavori pubblici Stefano Pagani, l'ex animatore del comitato Tambosi è stato «rampognato» per aver attaccato la giunta a mezzo stampa. Ma il colloquio, che era stato invocato dallo stesso Barborini, viene comunque giudicato positivo dall'interessato.
«Da parte della giunta — riferisce — ho riscontrato disponibilità nei confronti delle esigenze del quartiere: ora aspettiamo gesti concreti». Già, ma quali? Barborini parte da problemi piccoli ma significativi. «La sistemazione della zona ex Mignone — riferisce — proseguirà con l'ampliamento del parco. Lì sarebbe importante realizzare un campo da bocce coperto: sembra una cosa da nulla, ma può essere punto di riferimento per anziani e famiglie contribuendo a rendere "viva" l'area verde. Lo stesso vale per la nuova illuminazione di via Claudia Augusta: anche da qui passa la riqualificazione necessaria per fermare l'emorragia di negozi. Su questi punti, apprezzo l'apertura della giunta ».
Sullo sfondo restano però i nodi insoluti del quartiere. Barborini fa un elenco. «Va sostenuto il progetto della parrocchia, che prevede il cinema, campi sportivi, spazi per giovani e anziani: non c'è solo la chiesa di Firmian...» C'è poi l'annoso problema dei collegamenti tra parte alta e bassa del rione, già al centro di mirabolanti progetti ai tempi del laboratorio «Oha!». «Non suggeriamo soluzioni, ma un intervento va fatto». C'è poi il centro sportivo a Maso della Pieve. «Lì servirebbe un punto di aggregazione anche per i non sportivi». Infine, i nuovi servizi all'ex Mignone. «Bene l'anticipazione dei lavori per il nido — conclude Barborini — ma per gli altri servizi ci vorranno anni: la situazione resta difficile ».
Don Bosco
Se Barborini stavolta è conciliante, Lillo va giù duro. «Leggo che nel prossimo bilancio la priorità andrà a Firmian: vorrei ben vedere — attacca l'esponente forzista —. In due anni e mezzo, la giunta non è stata capace di far partire un solo cantiere per scuole e servizi sociali oltre via Resia, mentre i palazzi ormai sono finiti. Posso testimoniare che i residenti stanno esaurendo la pazienza: chi non ci crede, faccia un giro nel rione ».
Eppure Barborini dice che non c'è solo Firmian... «Sono solidale col collega — prosegue Lillo —. Anche al Mignone i servizi sono in grave ritardo, la realtà è che questa giunta ha commesso molti errori sui quartieri. Se oggi se ne accorgono, è tardi».
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giovedì, 10 gennaio 2008

Ora. In febbraio i cittadini conosceranno i risultati del progetto che li ha visti partecipi

   
Alto Adige, 09 GENNAIO 2008
  LORENA PALANGA


 ORA. È giunto ormai alla fase conclusiva il progetto voluto e portato avanti dall’amministrazione comunale di Ora per scegliere il futuro del proprio paese.
 Prima di delineare le linee guida su cui basare lo sviluppo della centro della Bassa Atesina, infatti, la giunta ha voluto interrogare e ascoltare in proposito i propri cittadini. Partecipando a diverse assemblee pubbliche prima e rispondendo a un questionario ricevuto a casa poi, i cittadini di Ora hanno potuto così nel corso del 2007 dire la propria opinione e avanzare i propri dubbi e le proprie perplessità riguardo a temi di interesse pubblico come la viabilità, lo sviluppo del commercio, l’ambiente, i trasporti e i servizi sociali.
 Negli ultimi mesi la ditta «Kiron», che ha anche formulato i questionari, si sta occupando insieme all’università di Trento dell’analisi delle risposte fornite dai residenti. «L’analisi sarà ultimata entro la fine di questo mese - afferma l’assessore allo sviluppo di Ora, Hubert Bertoluzza -. Il 24 gennaio, infatti, si riunirà il gruppo che si occupa del coordinamento del progetto per discutere dei risultati emersi da questa ricerca, mentre i dati definitivi insieme alle conclusioni del progetto saranno presentate alla popolazione entro la metà di febbraio».
 Saranno, infatti, proprio i risultati di questo lungo progetto a fare da base alle decisioni che il Comune prenderà riguardo al futuro del paese. «Grazie all’analisi attenta delle risposte date dai nostri cittadini ai circa 1400 questionari che abbiamo spedito in autunno e grazie alle perplessità avanzate da quanti hanno partecipato alle assemblee civiche organizzate prima dell’estate - dichiara il sindaco di Ora, Roland Pichler - sapremo in quale direzione dovrà essere studiato e attuato lo sviluppo del nostro centro».
 Fra circa un mese, quindi, i cittadini di Ora sapranno quale sarà il futuro del proprio paese e, intanto, la valida iniziativa è stata ripresa anche da altre amministrazioni comunali della zona.
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venerdì, 04 gennaio 2008
"Il problema più serio è il carovita..."

Abbiamo letto, non certo senza stupore, le dichiarazioni del segretario del Partito democratico che ad una precisa domanda dell’intervistatore sui progetti del PD per le provinciali, ha affermato: “Il problema più serio è il carovita. In Alto Adige abbiamo le risorse, possiamo intervenire…”.
 Un’affermazione di tal sorta non può che farci piacere, perché vuol dire che finalmente il problema del continuo ed inarrestabile aumento dei prezzi ed in particolare di quello degli alimentari, da oggi sarà al primo posto anche nell’agenda politica dell’amministrazione comunale di Laives. In altre parole siamo sicuri che l’assessore Tommasini da oggi sarà in grado di ottenere quei provvedimenti più volte annunciati, ma mai attuati, per l’autorevolezza che gli viene dall’essere il segretario del partito a cui fanno riferimento il sindaco ed una parte non irrilevante degli assessori e dei consiglieri della nostra città.
Restiamo pertanto fiduciosi in attesa di conoscere quali iniziative verranno prese nel nostro comune per contrastare quella che ormai viene riconosciuta da tutti come una vera e propria emergenza sociale.

Rifondazione Comunista - Laives
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giovedì, 03 gennaio 2008



REFERENDUM La vera democrazia

Ci scrivono

Corriere dell'Alto Adige 2008-01-03

REFERENDUM La vera democrazia
Nell'anno che si chiude i cittadini dell'Alto Adige hanno realizzato qualcosa di straordinario che finora era ed è ancora nel resto dell'Italia qualcosa di inaudito: decideranno in un voto referendario i cittadini stessi sulle regole che dovranno valere per l'attuazione dei nuovi diritti di partecipazione politica diretta. Hanno acquisito questo diritto con duplice legittimazione in quanto è stato raccolto il doppio del numero di firme richiesto dall'attuale legge provinciale a favore del referendum propositivo per una legge migliore sulla democrazia diretta.
Siamo di fronte ad un salto di qualità nella realtà democratica non solo della nostra terra. È un segno positivo per una democrazia che evidentemente non funziona ancora a soddisfazione dei cittadini. Sono stati loro a creare le condizioni necessarie per poter mettersi ora loro stessi a riformare il sistema democratico. La necessità è data da una democrazia che stenta a realizzare le proprie aspirazioni, che esclude più di quanto riesce ad integrare, che scoraggia i cittadini e che tende ad autobloccarsi essendo concentrato nelle mani di pochi tutto il potere decisionale.
La democrazia si rende compiuta con efficaci e ben funzionanti diritti di partecipazione politica diretta del popolo, che nella democrazia è il vero sovrano.
Dalle elezioni provinciali dell'autunno 2008 ci possiamo aspettare poco per la risoluzione dei veri problemi e per un funzionamento migliore della democrazia, visto che si svolgeranno secondo la vecchia legge elettorale e servono solo a rinnovare un apparato decisionale autoreferenziale, che non ha bisogno di tener conto di una volontà maggioritaria della popolazione. Il vero evento politico ci attende per l'autunno 2009 con il primo referendum propositivo a livello provinciale su come dovrà essere governato in futuro la nostra terra: se dovrà continuare la gestione autoritaria del potere e prevalentemente a servizio degli interessi più forti che emergono dalla lotta di concorrenza o se invece si passa a un modello partecipativo e cooperativo dove molti possono mettersi alla ricerca delle soluzioni migliori per tutti.
Stephan Lausch,
coordinatore di Iniziativa per più democrazia

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domenica, 23 dicembre 2007


LA CITTADELLA DELLO SPORT

Tra gli addetti ai lavori e i rappresentanti delle società sportive, ma anche tra i semplici cittadini stanno crescendo le preoccupazioni, le perplessità ed il malumore, in merito all’arrivo dell’AC-Suedtirol sul nostro territorio comunale. Anche nelle singole forze politiche ci si interroga sulla convenienza di una tale operazione.
Certo per le esauste casse del comune sarebbe una boccata di ossigeno, porterebbe nuovi finanziamenti e ci libererebbe dai costi di gestione della struttura, ma quale l’impatto deleterio sul territorio, sul quieto vivere, sulla disponibilità di accesso ai campi per le società sportive o più semplicemente per chi, al di là dell’età, volesse dare due calci ad un pallone?
Insomma sono molti gli aspetti che sollevano più di un dubbio, ma nessuno è in grado di dare una risposta sicura.
Ora questa amministrazione ha nel suo programma la trasparenza e la partecipazione che finora è stata applicata solo a cose secondarie e mai con la dovuta continuità e decisione.
Quale migliore occasione dunque di coinvolgere, di consultare la popolazione, se non in questo caso?
La cittadella dello sport a nostro avviso, può essere un’occasione solo se contemporaneamente si ottiene il centro sportivo provinciale con il centro di medicina dello sport e di riabilitazione fisioterapica, ma in ogni caso su questo i cittadini devono poter esprimere la loro opinione. All’amministrazione spetta il compito di dare un’informazione ampia e completa e di trovare le forme di consultazione e di coinvolgimento. Solo dopo sarà possibile prendere una decisione che spetta naturalmente agli organi a questo deputati.
Ragionare con i cittadini sulle prospettive, sui vantaggi e gli svantaggi di quest’operazione eviterebbe di incorrere in errori madornali sui quali non sarebbe più possibile ritornare sui propri passi.

Rifondazione Comunista - Laives



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martedì, 18 dicembre 2007
Montagna. Lodevole iniziativa della Junge Generation


 Spinning per solidarietà
Alto Adige, 18 DICEMBRE 2007

 MONTAGNA. Alle volte i giudizi negativi sui giovani sono un po’ troppo frettolosi. Lo dimostra un episodio emblematico. I ragazzi di Montagna aderenti alla Junge Generation, in pratica il «vivaio» locale della Svp, sensibili nei confronti di chi soffre, hanno dedicato un pomeriggio del loro tempo libero per raccogliere dei fondi a favore dell’Associazione Peter Pan, vale a dire per i bambini malati di tumore. E lo hanno fatto con un pizzico di inventiva, coinvolgendo molte ditte e operatori di Montagna e la popolazione. Per richiamare più gente possibile, i promotori dell’iniziativa, hanno ideato una sorta di pedalata su biciclette adatte allo spinning in palestra. Alla fine della giornata sono stati sommati i km percorsi e sulla base di questa cifra gli sponsor, appunto gli operatori di Montagna che numerosi hanno aderito all’iniziativa, hanno versato i loro contributi. La pedalata, che si è svolta su 6 biciclette messe a disposizione gratuitamente da una ditta di Salorno, all’interno della sala culturale «Johann Fischer» dalle 14 alle 20, si è protratta per 910 km. Si sono messe in sella una settantina di persone, anziani e giovani, ma un contributo determinante è stato dato verso il termine della «corsa», da un gruppetto di atleti del Bike Club Egna che, dopo la loro assemblea annuale, si sono recati a Montagna per la loro buona azione nei confronti di Peter Pan, sollecitati da Norbert Wegscheider, il panettiere volante, ciclista di punta del sodalizio di Arthur Cappelletti.
 I giovani della Svp di Montagna si sono dichiarati entusiasti di questa loro prima azione a favore dell’Associazione Peter Pan, anche perché molte persone, senza mettersi in sella, hanno contribuito con versamenti in denaro. È sperabile che azioni similari nei confronti di enti onlus si ripetano anche in altri centri della Bassa Atesina. (d.t.)
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venerdì, 14 dicembre 2007



11-18 dicembre mostra “CONFINI”
17 dicembre incontro/discussione ore 20e30
Irdo furan
Musica oltre l’orizzonte nella forma di concerto /documentazione trae origine da un progetto di scambio musicale e culturale che ha visto nell’agosto 2006 come protagonisti quattro musicisti sudtirolesi ed un gruppo folto di musicisti somali in Somaliland, regione al nord –est del paese somalo tuttora in guerra.Su invito dell’associazione culturale keniota”Irdo furan”.L’intento dell’Associazione è quello di tutelare la cultura indigena locale nella prospettiva di apertura verso altre culture , come quella europea. arci laives caffè letterario via Passaggio Scolastico 7 Laives
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giovedì, 06 dicembre 2007


Il lager di Bolzano L'orrore altoatesino

Corriere dell'Alto Adige  2007-12-06


Al teatro Cristallo le storie di via Resia

Lager Volti e storie della mostra: da sinistra due immagini di Ada Buffini, prima della guerra e dopo la liberazione da Via Resia (foto grande), Carlo Venegoni (padre del curatore della mostra Dario) e Hilde Laechert: «la tigre di Bolzano» è ritratta in una foto segnaletica e (a destra) durante il processo del dopoguerra
È stata inaugurata ieri la mostra documentaria «Oltre quel muro-la resistenza nel campo di Bolzano 1944-45» promosso dal circolo culturale Anpi e patrocinata dal Comune di Bolzano. La mostra si tiene nel foyer del teatro Cristallo, in via Dalmazia a Bolzano, fino all'11 dicembre 2007, tutti i giorni dalle ore 14 alle ore 19.
«Voglio sottolineare l'impegno dell'Anpi — ha detto l'Assessore alla Cultura Sandro Repetto — che si batte per ridare dignità umana a chi ha il diritto di essere ricordato, ed è un grande lavoro che questa squadra sta ottenendo, un gruppo che lavora con grande entusiasmo».
La mostra, sotto l'Alto Patronato del Capo dello Stato, racconta, attraverso 26 pannelli composti da immagini e documenti, un capitolo quasi sconosciuto della seconda guerra mondiale: quello della resistenza organizzata dentro e fuori il lager nazista di via Resia a Bolzano.
«Ci sono state delle grandi donne e dei grandi uomini tra i deportati all'interno del campo gestito dalla SS» ha spiegato Lionello Bertoldi, presidente dell'Anpi di Bolzano «queste persone, dentro e fuori dal lager, hanno portato speranza e hanno consentito la sopravvivenza a migliaia di persone».
Ed è in questo punto, tra sopravvivenza e resistenza, che inizia la storia di Ada e Carlo, genitori di Dario Venegoni, giornalista e autore della mostra.
Pannello 13, «Maria»: il pannello ritrae Ada Buffulini (1912-1991) in un'immagine del 1946, dove le privazioni del campo sembrano finalmente lontane.
Grandi donne e grandi uomini sono stati deportati in quel campo. Hanno consentito a migliaia di persone di sopravvivere
scritto da mia madre, un foglietto lungo e stretto, scritto con calligrafia minutissima. Era uno degli innumerevoli biglietti clandestini che lei inviava a Ferdinando Visco Gilardi, conosciuto come «Giacomo».
Pannello 20, «Luigi»: il pannello ritrae Carlo Venegoni (1902-1983) che fu Luigi, membro del Comitato Centrale dal 1926, condannato a 10 anni di carcere dal Tribunale Speciale nel 1927, internato nel campo fascista di Colfiorito nel 1940; rappresentò i comunisti nel comitato clandestino. Sul pannello, sotto la foto, una lettera giunta a Carlo dove la sorella Gina gli annuncia in modo allusivo che i suoi compagni stavano organizzando la sua fuga. Fuga che ebbe successo e che ancora oggi ritrae sul foglio la scritta: Fuga riuscita, con la divisa del campo. Sul petto sono cuciti il triangolo rosso e la matricola. Viso e corpo appaiono gonfi.
Ada Buffulini, chiamata con il nome di «Maria» era un medico, aderente al Partito socialista, venne arrestata a Milano assieme a Laura Conti nel luglio del 1944 e deportata a Bolzano il 7 settembre. Rappresentante del suo partito nel comitato clandestino interno del lager, mantenne i contatti con Ferdinando Visco Gilardi. Lavorava all'infermeria, rappresentava il «quartiere generale», amministrava lettere in uscita, in entrata, messaggi a voce, avvertimenti, raccomandazioni, segnalazioni e il tutto sotto al naso della SS, sempre di nascosto. Durante l'internamento conobbe Carlo Venegoni, con il quale strinse una profonda amicizia e con il quale, in futuro, si sposerà. Nel febbraio 1945 venne rinchiusa come «pericolosa» nel blocco celle fino alla fine di aprile. Nel dopoguerra fu dirigente dell'Associazione ex deportati a Milano. «Io non avevo idea di questa attività di mia madre» racconta Dario Venegoni, autore della mostra assieme a Leonardo Visco Gilardi «dieci anni fa, mentre lavoravo in redazione, mi è capitato tra le mani un documento, partita vinta.
L'aspetto più importante e più pericoloso dell'attività della Resistenza nel campo, infatti, riguardava le fughe dei prigionieri. Si conoscono i nomi di ben 63 evasi dal campo. Scappava, dunque, in media più di un prigioniero a settimana. E per quelli che non riuscivano a scappare, le punizioni erano terribili: venivano inflitte dalle guardie del campo ai fuggitivi catturati, i quali morivano dopo le sevizie.
«Sono 107 i documenti, lettere, schemi, disegni, che abbiamo raccolto » aggiunge Dario Venegoni «di solito questi documenti venivano distrutti, ma evidentemente si erano accorti già allora quanto potessero essere importanti ed incredibili al contempo».
Una mostra, quindi, che racconta un capitolo di storia che ha salvato migliaia di vite, un capitolo di una storia di morte e sofferenza. Un capitolo scritto da eroi, da persone comuni che hanno fatto l'impossibile per resistere e per sopravvivere.
Matthias Graziani

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domenica, 25 novembre 2007





 LAIVES. Nelle varie sedi di Casa Bimbo-Tagesmutter sparse sul territorio, ieri si è svolta la giornata delle porte aperte, occasione messa a disposizione di chiunque abbia voglia di conoscere questa importante realtà. Per quanto riguarda il circondario, sedi della cooperativa Casa Bimbo sono in via Noldin, a San Giacomo e a Bronzolo. A livello provinciale sono 45 le operatrici che lavorano nelle microstrutture. Intanto parte una nuova iniziativa con i libri dedicati alla primissima infanzia.
 Casa Bimbo, come cooperativa sociale che opera nel campo dei servizi rivolti alla prima infanzia, è nata nel 1995 e fin dal 1998 la presenza si è concretizzata anche con una attività di formazione professionale per il ruolo di Tagesmutter, contribuendo non solo alla formazione professionale di donne ma dando loro una opportunità lavorativa concreta.
 Casa Bimbo del resto si rivolge proprio alle famiglie che hanno necessità di affidare i propri bambini in mani sicure durante le ore nelle quali i genitori lavorano e in questo senso una delle carte vincenti, come si è visto anche alla sede Kitas di San Giacomo, aperta lo scorso anno presso il «Garden Village», è la flessibilità, che permette alle famiglie di organizzarsi nel migliore dei modi.
 Insieme alle 18 microstrutture sparse per la provincia, la cooperativa gestisce anche 2 nidi aziendali e due rami di asilo nido a Merano (centro Yosyag). Durante la giornata delle porte aperte di ieri, le educatrici si sono messe a disposizione dei visitatori per illustrare quello che significa entrare in Casa Bimbo e il modello pedagogico seguito. A proposito arriva anche la nuova iniziativa, volta a favorire un precoce approccio al libro. In collaborazione con la libreria «Mardi Gras» di Bolzano, presso le strutture di Casa Bimbo saranno allestiti i «tavolini del libro itinerante», con proposte letterarie rivolte alla primissima infanzia, sia in lingua italiana che tedesca, tavolini che a cadenza settimanale si sposteranno tra le varie sedi di Casa Bimbo, un modo intelligente per suscitare l’interesse di genitori e figli verso la lettura.
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giovedì, 15 novembre 2007

Futurum pronta al debutto
La kermesse sulla formazione dal 22 al 25 novembre
GIOVEDÌ, 15 NOVEMBRE 2007

  BOLZANO. La Fiera di Bolzano ospiterà dal 22 al 25 novembre «Futurum 2007», prima rassegna sull’educazione e la formazione in Alto Adige, che offrirà ai visitatori una panoramica sulle offerte dalla scuola dell’infanzia all’università, senza tralasciare ricerca, economia e mercato del lavoro. La fiera sarà caratterizzata dal coinvolgimento e dalla partecipazione degli studenti delle superiori e degli istituti professionali dei tre gruppi linguistici. Anche il caffé della Fiera della formazione sarà gestito da studenti della scuola alberghiera Kaiserhof di Merano. Gli alunni del conservatorio Monteverdi, delle scuole e degli istituti musicali si esibiranno nell’arco delle quattro giornate fieristiche. Venerdì 23 saranno premiati gli aprpendisti che hanno preso parte alle Olimpiadi dei mestieri, disputatesi di recente in Giappone. Grazie alla collaborazione tra l’ente pubblico e le associazioni di categoria sarà possibile fornire da un lato un quadro completo dell’offerta formativa a livello provinciale e dall’altro una panoramica sulle aspettative del mondo del lavoro nei confronti della scuola. «Futurum» è articolata in 15 aree tematiche che riguardano l’economia aziendale, il commercio e l’amministrazione, il turismo e la gastronomia, l’economia alimentare e l’economia domestica, agricoltura, natura ed ambiente, pedagogia, scienze sociali e matematica, informatica e scienze naturali, scienze umanistiche, lingue, arte, grafica, musica, multimedialità, metallurgia, ingegneria meccanica, meccanica, elettrotecnica, elettronica, edilizia, sport, wellness, cultura, educazione permanente, scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. Saranno presenti con propri stand il ministero della pubblica istruzione, la Lub, le università di Trento e Innsbruck, l’Istituto superiore di filosofia e teologia di Bressanone, il conservatorio di Bolzano, Claudiana e Eurac.
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domenica, 11 novembre 2007

Spinta alla sala polifunzionale
Ex Oratorio: confermato l’utilizzo per le iniziative sociali
DOMENICA, 11 NOVEMBRE 2007


 SALORNO. L’altro giorno la Provincia - tramite l’assessorato di Werner Frick - ha consegnato ufficialmente alla Cantina di Lavis un’area area in zona artigianale molto funzionale dal punto di vista logistico. La Cantina libererà dunque il terreno della sede attuale, 4600 metri quadri, in via degli Orti che il Comune comprerà per 430 mila euro. Lì verrà realizzata la sala polifunzionale.
 Il Comune può quindi prendere possesso dei 4600 metri quadri in pieno centro che saranno liberati dalla Cantina di Lavis «con un utilizzo immediato - dice il sindaco di Salorno Giorgio Giacomozzi - per esempio come parcheggio». In prospettiva, come detto, c’è la costruzione, su questa vasta area, della sala polifunzionale. Sarà indetto un concorso di progettazione (il consiglio comunale ha da poco approvato la delibera di finanziamento) con i vari architetti che avranno la possibilità di presentare la propria concezione della sala. A tal proposito il sindaco ha ricordato che «la commissione comunale ha già ascoltato le diverse associazioni per capire di cosa ha bisogno la comunità».
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domenica, 11 novembre 2007

Un libro aiuta i bambini a difendersi

Alto Adige, 11 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Si intitola «Giù le mani - Il pinguino Leo impara a difendersi dagli adulti» ed è l’ultimo lavoro della cooperativa “Il Germoglio” di Bolzano, da anni impegnata nella difesa e tutela dei più piccoli. Il libro è una storia delicata per aiutare i bambini a difendersi dagli orchi, scritta da Giuseppe Maiolo, Giuliana Franchini, Katia Schneider, illustrata da Andrea Cagol e pubblicata da Erickson, in libreria da questo mese.
 Come ci si deve comportare se si è piccoli e indifesi e un adulto vuole farci del male? Dove trovare il coraggio per parlare con i genitori di un abuso? Questa favola tratta il tema dell’abuso sessuale con grande sensibilità e chiarezza. E’ la storia del pinguino Leo, un cucciolo che, dopo aver subito un tentativo di abuso, si trova imbarazzato, confuso e impaurito. Finché non trova il coraggio di raccontare alla mamma quello che gli è successo. Una favola che riesce ad affrontare un tema estremamente delicato con eccezionale limpidezza, un racconto che per la prima volta si rivolge direttamente ai bambini, che potranno così imparare come è giusto comportarsi in certe situazioni senza ingiusti sensi di colpa.
 Dalla favola è anche stata tratta una sceneggiatura per un laboratorio teatrale con i burattini, che si sta portando nelle scuole dell’infanzia e nelle prime classi delle elementari della provincia di Bolzano. Il team è composto da Katia Schneider che ha curato la regia teatrale, da Evelyn Spitaler che interpreta e anima i burattini insieme a Giuliana Franchini che coordina e presenta il laboratorio.
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domenica, 11 novembre 2007

Festa per il sito «Supertoll»
Alto Adige, 11 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Il progetto è nato già da qualche mese, ora è pronto per essere avviato con tutti i crismi e lo si farà con una festa, giovedì 15 novembre a Castel Mareccio. Il progetto è quello del primo “online-club” per un Alto Adige plurilingue, in altre parole un sito Internet sul quale si incontrino, virtualmente, giovani e meno giovani di lingua italiana e tedesca. Il sito è www.supertoll.it, sul quale si promuoverà l’apprendimento della seconda lingua con una sorta di scambio «fai da te» che coinvolge famiglie di diversi gruppi linguistici. Il sito www.supertoll.it è già accessibile ma con una sola pagina, quella necessaria per registrare la propria partecipazione alla festa di giovedì sera, dove, come si legge dal programma, a partire dalle ore 19 l’ingresso sarà ad offerta libera e, appunto, solo previa registrazione sul sito, e dove ci sarà la musica scandita in consolle dalla dj Sara J e da Bluestorm, e dove il lato gastronomico sarà curato dallo staff del bar Fantasy. Il progetto Supertoll punta su Internet come finestra aperta su un mondo in cui ognuno parla la propria lingua e tutti sono pronti a parlarsi e a conoscersi. Ma sia chiaro: niente incontri galanti, solo la promozione del multilinguismo.
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giovedì, 08 novembre 2007

«Numerose famiglie in difficoltà»
Liliana Di Fede: dobbiamo diffondere una cultura del risparmio
  Alto Adige, 08 NOVEMBRE 2007   LORENA PALANGA


 LAIVES. Il disagio economico in città esiste. Dopo l’allarme lanciato dai consiglieri Mauro Minniti e Alberto Sigismondi, arriva la conferma dell’assessore agli affari sociali, Liliana Di Fede. «A Laives come negli altri comuni le famiglie fanno sempre più fatica a arrivare a fine mese - afferma l’assessore -. Noi tentiamo di aiutarle garantendo servizi come orari prolungati nelle scuole e asili nidi».
 L’assessore agli affari sociali di Laives, Liliana Di Fede, parla dei problemi economici delle famiglie della città e risponde a chi chiede maggiori interventi anche da parte dell’amministrazione comunale.
 Assessore Di Fede, le famiglie di Laives sono davvero così “povere”?
 «Non conosco i dati forniti dai due consiglieri provinciali, ma non è certo un mistero che a Laives, come anche negli altri comuni, le famiglie faticano sempre di più ad arrivare a fine mese».
 Qual è secondo Lei il motivo di questa crisi?
 «Sicuramente l’indebitamento per acquistare beni di consumo. Nella nostra società c’è sempre più distanza tra le aspettative di vita e le reali possibilità di acquisto».
 I consiglieri Minniti e Sigismondi chiedono al Comune di prendere provvedimenti “con interventi che non si limitino ad un inutile assistenzialismo”. Cosa risponde?
 «Secondo il mio parere i Comuni fanno già la loro parte. A Laives, ad esempio, forniamo alle famiglie servizi come la mensa scolastica, orari prolungati nelle scuole materne, asili nidi e anche l’Estate ragazzi. tutti questi servizi permettono ad entrambi i genitori di lavorare senza dovere sostenere una spesa eccessiva. Cosa che accadrebbe, invece, se dovessero affidare i propri figli a baby-sitter o strutture simili ma private».
 Questo è quello che avete già fatto. Avete in programma anche altri interventi per venire incontro alle difficoltà delle famiglie?
 «Bisognerebbe, secondo me, agire non soltanto sul piano sociale, ma anche su quello culturale. Il problema, come accennavo prima, è che spesso le famiglie spendono più di quello che possono permettersi e così si indebitano. Per questo motivo, quindi, bisogna cercare di diffondere una cultura del risparmio, che al momento manca. Il problema riguarda soprattutto i beni di consumo. La gente dovrebbe imparare a chiedersi se davvero ha bisogno del cellulare all’ultima moda. Tutto questo, però, non può essere portato avanti soltanto dall’amministrazione comunale, ma deve avvenire in sinergia con gli altri enti».

LE CIFRE

Ecco i dati forniti dai due consiglieri provinciali di Alleanza Nazionale, Mauro Minniti e Alberto Sigismondi: «fra il 2003 e il 2006 il numero di prestazioni concesse ai singoli, ma rapportate al numero delle famiglie di Laives che beneficiano più o meno direttamente della prestazione stessa, ha avuto un incremento di quasi l’8,5%, passando dal 4,54% del 2003 al 12,9% dello scorso anno. A beneficiare del contributo sono stati 835 richiedenti, ovvero il 51% del totale di coloro che avevano depositato la domanda, per un totale di 146 mila e 912 euro erogati per l’occasione. Fra le quattro maggiori città altoatesine, il dato è secondo solo a Merano (14,78%), dove però l’incremento del numero di prestazioni nell’ultimo quadriennio è stato di nemmeno il 2%. Una situazione preoccupante se rapportata con gli altri principali comuni della provincia».

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martedì, 06 novembre 2007


FUTURUM 2007: la prima FIERA DELLA FORMAZIONE in Alto Adige

Dal 22 al 25 novembre 2007 gli spazi della Fiera di Bolzano ospiteranno la manifestazione FUTURUM 2007 (www.futurum.it), la prima fiera dell’educazione e della formazione in Alto Adige, che offrirà ai visitatori una panoramica delle offerte educative e formative altoatesine, dalla Scuola dell’infanzia all’Università, senza tralasciare i settori della ricerca, dell’educazione per gli adulti, del long life learning, i collegamenti con economia e mercato del lavoro. L’iniziativa è rivolta non solamente a studenti e insegnanti, ma all’intera cittadinanza, alle famiglie. L’intento prioritario è infatti di tipo divulgativo e informativo.
La manifestazione è organizzata dal Dipartimento per la formazione professionale tedesca e ladina, il diritto allo studio, l’università e la ricerca scientifica della Provincia Autonoma di Bolzano in collaborazione con le Intendenze scolastiche, le Ripartizioni provinciali per la Formazione professionale e il Diritto allo Studio, gli Istituti pedagogici dei tre gruppi linguistici, le Ripartizioni provinciali Cultura e la Ripartizione Lavoro, la Presidenza e il Dipartimento Economia e Finanze della Provincia, l’Istituto per la Promozione dei Lavoratori, l’Istituto di ricerca economica, l’Associazione Provinciale Artigiani-APA, l’Assoimprenditori, l’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti-HGV e l’Unione commercio, turismo e servizi.
La fiera è organizzata nel seguente modo:
15 AREE TEMATICHE incentrate sulla formazione, all’interno delle quali si terranno a rotazione brevi
presentazioni curate da docenti e studenti della scuola superiore e della formazione professionale, nonchè da esperti della formazione continua e del mondo economico:
- economia aziendale, commercio e amministrazione
- turismo e gastronomia
- economia alimentare e domestica
- agricoltura, natura e ambiente
- pedagogia e scienze sociali
- matematica, informatica e scienze naturali
- scienze umanistiche e lingue
- arte, grafica, media, musica
- metallurgia, ingegneria meccanica, meccanica
- elettrotecnica, elettronica
- edilizia
- sport e wellness
- cultura ed educazione permanente
- scuola dell’infanzia
- scuola primaria e secondaria di primo grado

MEDIATECA, lo spazio in cui le tre Intendenze scolastiche, i tre Istituti Pedagogici, esperti di orientamento
scolastico e professionale, diritto allo studio, informazione universitaria, rappresentanti della Ripartizione Lavoro, della valutazione, dell’Istituto per la promozione dei lavoratori e dell’Istituto di ricerca economica daranno informazioni e consulenza nei settori dell’istruzione, della formazione, del lavoro e dell’economia nelle seguenti aree di interesse:
- Promozione e sostegno all’innovazione didattica
- Alunni e alunne
- Valutazione esterna della scuola in Alto Adige
- Formazione rende
- Cercare lavoro, trovare lavoro
- Orientamento scolastico e professionale
- Tutto università

Saranno inoltre presenti con un proprio STAND il Ministero della Pubblica Istruzione, la Libera Università di
Bolzano, l’Università di Trento, l’Università di Innsbruck, L’Istituto superiore di filosofia e teologia di Bressanone, il Conservatorio di musica di Bolzano, la Scuola provinciale superiore di sanità “Claudiana”, l’Accademia Europea di Bolzano (EURAC), agenzie di educazione permanente, gli Istituti per l’educazione musicale, l’Ufficio provinciale per l’integrazione europea, la Consulta provinciale degli studenti e delle studentesse, il Servizio civile volontario e sociale, lo Sportello per il bi- e trilinguismo, l’Ufficio Parchi naturali, alcune agenzie viaggio per i soggiorni studio all’estero e case editrici.
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domenica, 21 ottobre 2007
IN PALESTRA: Un sopralluogo contro il degrado
Alto Adige , 21 OTTOBRE 2007

 LAIVES. Il sindaco Polonioli e l’assessore allo sport Bruno Ceschini, hanno compiuto l’ennesimo sopralluogo presso la palestra in zona scolastica a San Giacomo dove si stanno manifestando preoccupanti segni di degrado a causa delle infiltrazioni piovane, nonostante la struttura sia nuova. «Conosciamo bene il problema - spiega Ceschini - anche perché le associazioni di San Giacomo che frequentano la palestra ce le hanno segnalate. Il sindaco ha una rassegna fotografica dei vari punti critici. Insieme a lui abbiamo stabilito quindi di contattare nuovamente l’impresa che ha eseguito i lavori, per vedere di trovare una soluzione rapida, così da fermare il degrado in atto».
 Il problema delle infiltrazioni c’è quasi dall’inizio e, a quanto sembra, dipenderebbe dal fatto che per qualche motivo, la guaina isolante del tetto è danneggiata. (b.c.)
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domenica, 21 ottobre 2007
San Giacomo, prefabbricato a rischio
Situazioni anche pericolose si verificano nel verde pubblico Nicolussi. Intensificati i controlli dei carabinieri
Alto Adige, 21 OTTOBRE 2007


 LAIVES. A volte le soluzioni architettoniche possono favorire comportamenti poco civili e l’esempio di questo lo si può avere dalla casetta servizi (un prefabbricato in legno) installata in un angolo del verde pubblico Nicolussi, accanto alla chiesa parrocchiale di San Giacomo.
 Lì si è scelto a suo tempo di installare la casetta, lasciando alle sue spalle, verso il bosco, lo spazio dove mettere alcuni tavoli e delle panche. Quell’angolo così defilato ha sempre procurato più problemi che altro, soprattutto a causa dei vandalismi e poi anche perché, favoriti dall’isolamento, volendo ci si può lasciare andare ad azioni non proprio ortodosse. Questo lo sanno bene coloro che frequentano abitualmente il verde pubblico e che periodicamente segnalano la situazione in Comune. C’è anche un addetto che ha il compito di controllare il corretto funzionamento dell’area ma ovviamente non ha compiti di polizia. Li hanno invece i carabinieri i quali da qualche tempo hanno intensificato i controlli più che altro per prevenzione e per scoraggiare eventuali malintenzionati.
 Il problema, come detto, è che alla casetta del verde Nicolussi si è scelto di realizzare la piccola veranda sul lato nascosto, verso la montagna, invece che verso il parco. Questo sarebbe avvenuto all’inizio anche perché si prevedeva di costruire, alle spalle della casetta, una pista per giocare alle bocce, idea poi abbandonata a causa dei rischi di caduta massi. Così l’angolo dietro la casetta è rimasto di fatto abbandonato ed è spesso ricettacolo di rifiuti. A sua volta, la piccola veranda con tavolo e panche, rivolta verso il bosco, permette di appartarsi da occhi indiscreti, anche se il verde pubblico ad una certa ora della sera viene chiuso con il cancello, una barriera che ovviamente non impedisce lo scavalco.
 Quello del verde in centro a San Giacomo è lo stesso problema che ha la grande zona scolastica di Laives, caratterizzata da anfratti che di sera diventano anche ottimi nascondigli. Al di là della prevenzione affidata alle forze dell’ordine, la soluzione sarebbe probabilmente quella di installare delle telecamere per la videosorveglianza. La parola passa alla giunta.
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venerdì, 19 ottobre 2007

Corriere dell'Alto Adige2007-10-19

Anche ieri un tentato raggiro. In azione un finto impiegato dell'Azienda sanitaria

Truffe agli anziani, difendersi si può

Incontri con i funzionari della Mobile. «Meglio essere informati»

BOLZANO — I raggiri ai danni della terza età sono oramai all'ordine del giorno. L'ultimo caso, nella giornata di ieri, riguarda un anziano, che ha ricevuto una visita a domicilio da una persona spacciatasi per dipendente del Comprensorio sanitario di Bolzano per effettuare un controllo della scadenza del libretto sanitario. Per prevenire le truffe e le spiacevoli visite a domicilio da parte di malintenzionati, la Polizia di Stato offre anche quest'anno una serie d'incontri presso i centri diurni per anziani, dislocati nel capoluogo altoatesino. Ieri è stato il turno del quartiere Don Bosco, con gli anziani presenti che sono stati intrattenuti dal dirigente della Squadra mobile, Giorgio Augusto Porroni, intento assieme ai suoi collaboratori, nell'approfondire la tematica riguardante le truffe più frequenti.
«Essere derubati attraverso raggiri capita sempre più di frequente alle persone anziane, un problema che ne aggrava la solitudine e il disagio e spesso provoca crisi di autostima con pesanti ripercussioni psicologiche. Anche per questo conoscere i metodi utilizzati da chi ha fatto dell'inganno il proprio mestiere è fondamentale», ha ridabito Porroni. Sono sempre più numerosi gli anziani truffati in casa e in strada da falsi inviati di enti, parrocchie e associazioni religiose, ma anche da falsi incaricati del Comune, dell'Inps, della banca e via elencando. Si tratta di una vera e propria piaga, che la Polizia di Stato del capoluogo intende debellare anche e soprattutto, grazie alla collaborazione degli anziani.
T. L.
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sabato, 13 ottobre 2007
Tutti a scuola ma senza l’autovettura
SABATO, 13 OTTOBRE 2007

 SALORNO. «A scuola in bici o a piedi». È questo il nuovo progetto promosso dall’amministrazione comune di Salorno e in particolare dai due assessori alla scuola Marlene Tabarelli e Rolando Telch per sensibilizzare i ragazzi sul problema del traffico e per convincere i loro genitori a lasciare a casa l’automobile quando è possibile.
 Nei giorni scorsi tutti gli alunni delle 5 classi elementari sia tedesche che italiane, accompagnati dal funzionario della Provincia, Georg Angerer, dagli assessori Marlene Tabarelli e Rolando Telch e dal vigile urbano Fabio Cimadon, hanno percorso a piedi alcune delle vie più importanti del paese che portano all’edificio scolastico. Nel corso del tragitto i ragazzi sono stati informati sui pericoli ed i rischi della strada e sul corretto comportamento da seguire quando si è in bici o a piedi. Proprio al fine di garantire la sicurezza degli alunni il Comune provvederà, inoltre, a posizionare dei cartelli informativi indicanti i vari pericoli. Eventuali proposte dei genitori saranno ben accette.
 Il via ufficiale al progetto avverrà nel mese di novembre e tutti gli scolari che parteciperanno all’iniziativa verranno premiati con una gradita sorpresa. (u.f.)
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mercoledì, 10 ottobre 2007

Nuovo organo provinciale. Theiner: «Aiuto ai pazienti nelle cause civili»


Corriere dell'Alto Adige  2007-10-10

Comitato di conciliazione «Ignorati i consumatori»

Nasce la commissione, critico Melissano

BOLZANO — I malati insoddisfatti del trattamento ricevuto dalla sanità altoatesina hanno un nuovo strumento per essere risarciti. L'assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali Richard Theiner ha presentato ieri mattina la Commissione conciliativa per il settore della sanità. Prima ancora di esaminare il primo caso però la commissione deve già fare i conti con le proteste delle associazioni consumatori.
La Commissione conciliativa era stata istituita dalla giunta provinciale nel novembre 2005 ma adesso è in grado di entrare in funzione. È indipendente e competente per tutti i casi in cui un paziente pensa che la propria salute sia stata danneggiata da un errore medico, ma anche quando sostiene che il danno alla salute sia conseguenza di qualcosa non detto, oppure detto male.
La Commissione conciliativa è presieduta dal Josef Kreuzer, giudice a riposo, da Mario Dorigo, medico specialista di medicina legale e da Christina Gasser, avvocata con esperienza in questioni di conciliazione medica. Segretario della commissione è Christian Leuprecht, giurista dipendente della ripartizione provinciale sanità.
«La giunta provinciale ha istituito la Commissione sul modello austriaco— ha spiegato l'assessore — affinché i pazienti abbiano la possibilità di ricorrere ad una procedura rapida e gratuita e di arrivare ad un accordo stragiudiziale. Sono convinto che la Commissione costituisca un servizio utile per i cittadini a salvaguardia dei diritti dei pazienti». La Commissione non impedisce al malato di rivolgersi alla giustizia ordinaria.
I commenti delle associazioni dei consumatori non sono concordi con l'assessore. Walter Andreaus della Ctcu è il più soddisfatto: «La commissione è un'ottima idea perché anche chi non ha mezzi economici per rivolgersi alla giustizia ordinaria ha da adesso un mezzo in più per essere risarcito. Noi come associazione avremmo voluto essere rappresentati nella commissione, come chiedono numerose disposizioni della Ue, ma la Ctcu resta uno strumento a disposizione dei consumatori, anche per la sanità».
Marino Melissano di Altroconsumo: «Questa commissione nasce nel modo sbagliato perché le associazioni di consumatori non sono state mai interpellate durante la creazione. Inoltre c'è il rischio che sia come la commissione prezzi, che è stata creata ma che di fatto non funziona. Si dovrà vigilare in questo senso».
Più dettagliata infine la critica di Luigi Costalbano del Tribunale del malato: «Questa commissione riempie un vuoto e in questo senso è una cosa buona — dice — tuttavia ho due critiche da fare. Innanzitutto si occupa solo del risarcimento, cioè dell'aspetto civile. Quello penale è escluso e non vorrei si volesse usare questo strumento proprio per evitare le conseguenze penali degli errori dei medici. E poi una domanda: siamo sicuri che le assicurazioni pagheranno subito la cifra stabilita da questa commissione? Basta una controperizia per rifiutare la cifra e portare la causa in tribunale, con quel che ne consegue».
Damiano Vezzosi
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categoria:salute, sociale, provincia di bolzano
mercoledì, 10 ottobre 2007
SALORNO Progetto Arcobaleno per gli immigrati
Integrazione, riprendono gli incontri per conoscersi
Alto Adige 10 OTTOBRE 2007

 SALORNO. Con l’arrivo dell’autunno sono riprese a Salorno le attività di scambio interculturale nell’ambito del progetto «Arcobaleno».
 Dopo la pausa estiva, durante la quale alcune volontarie del paese hanno tenuto dei corsi di lingua per le persone immigrate, mercoledì 3 ottobre il folto gruppo del progetto «Arcobaleno» si è ritrovato per riprendere le sue attività di conoscenza reciproca e di scambio interculturale. Il progetto, portato avanti con successo già l’anno scorso e organizzato dal Comprensorio Bassa Atesina su iniziativa della sua ex direttrice Fernanda Mattedi e appoggiato dal Comune, ha come obiettivo quello di favorire l’integrazione in un paese con un ’alta presenza di immigrati come Salorno. Anche quest’anno la serie di incontri, che offriranno momenti di riflessione e dibattito ma anche di divertimento e svago, sono rivolti principalmente alle donne che, non lavorando, spesso faticano di più dei loro mariti ad integrarsi nel paese dove immigrano.
 Nel corso del primo incontro della stagione sono state proiettate le diapositive sugli incontri passati, tra cui anche quelle sull’incontro che si è tenuto in giugno con il presidente del consiglio provinciale Riccardo Dello Sbarba. In seguito i partecipanti, ovvero una ventina di immigrati, molti bambini e una decina di donne salurnesi, hanno potuto presentarsi, fare conoscenza e raccontarsi le esperienze dell’estate appena trascorsa.
 All’appuntamento erano presenti anche la direttrice della scuola media tedesca, Michaela Dorfmann, l’insegnante Elisabeth Dagostin, l’assessore comunale al sociale e alle scuole in lingua tedesca, Marlene Tabarelli, e la presidentessa della cooperativa di mediatori culturali, Mosaik Dragana Petrovic. I partecipanti hanno apprezzato, inoltre, la relazione del vicesindaco Walter Pardatscher che, grazie a molti disegni, è riuscito ad illustrare in maniera semplice e chiara la composizione dei gruppi linguistici in paese, uno scorcio di storia dell’Alto Adige e dei suoi confini nel 1914 e nel 1918, i motivi storici per cui la maggioranza della popolazione di Salorno è di madrelingua italiana, lo stemma di Salorno e le origini del nome del paese, la cascata e il castello come simboli più significativi del comune, le chiese e l’importanza dei vecchi palazzi appartenenti alle numerose famiglie nobiliari. Da quanto emerso dal dibattito dell’incontro, però, la cosa che le persone immigrate a Salorno apprezzano di più del paese dove vivono è la cordialità dei suoi abitanti. L’appuntamento si è concluso infine con le danze colombiane di Yohanna Santos.
 L’intercultura sarà la protagonista e il tema centrale anche di tre incontri serali che si terranno il lunedì 15, martedì 16 e mercoledì 17 ottobre alle 20 nella biblioteca del centro Gelmini. Oggi, invece, non si terrà il consueto appuntamento pomeridiano nell’ambito del progetto «Arcobaleno» in quanto la maggioranza delle donne osserva il Ramadan. Le attività di scambio interculturale riprenderanno, quindi, mercoledì 17 ottobre, quando interverrà per un dibattito anche il presidente della comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina, Oswald Schiefer. (l.p.)
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categoria:donne, sociale, conca atesina
venerdì, 05 ottobre 2007



«Taxi collettivo» La vettura per tre costerà la metà

Novità da lunedì prossimo

Corriere dell'Alto Adige  2007-10-05

BOLZANO — «Viaggio con te, risparmio per tre». Questo lo slogan di un nuovo servizio offerto dall'amministrazione comunale di Bolzano, che ha deciso di introdurre un nuovo servizio di «Taxi Collettivo», capace di ridurre di quasi il 50% il costo del servizio, rispetto alla normale corsa. Il «Taxi Collettivo» è una normale vettura in grado di rispondere a più chiamate lungo il tragitto originario e, modificandolo di volta in volta, di far salire e condurre a destinazione più passeggeri contemporaneamente. Il risparmio è del 45% e offrirà a tutti i cittadini del capoluogo, ma non solo, la possibilità di diminuire i tempi d'attesa nonché la tariffa applicata dal gestore.
Per utilizzare il nuovo servizio basterà chiamare la Centrale Radio Taxi dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 20 al numero di telefono 0471/054405 e prenotare il taxi collettivo. Specificando il tragitto all'operatore, si conoscerà immediatamente la tariffa ed il tempo stimato per l'arrivo a destinazione. Una volta arrivato il taxi, si salirà a bordo della vettura magari già occupata da altri viaggiatori e si raggiungerà la destinazione. Come ha spiegato il vicesindaco Elmar Pichler Rolle, «in questo caso, risparmiando, ci si potrà spostare in città senza rinunciare al comfort della vettura, contribuendo contemporaneamente a ridurre traffico ed inquinamento atmosferico». Il servizio entrerà in funzione lunedì per tre mesi in via sperimentale quale modalità di trasporto collettivo che s'inserisce nel complesso di azioni promosse dal Comune per gestire la mobilità urbana ed offrire risposte concrete alla congestione del traffico cittadino.
T. L.


 In tanti sul taxi collettivo per pagare meno
 Lunedì parte l’iniziativa del Comune, risparmi fino al 45%
Alto Adige 05 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Parte il “taxi collettivo”, il nuovo servizio del Comune, in collaborazione con la Cooperativa Taxi e la Provincia, che permetterà di risparmiare circa il 45% sulle tariffe. L’iniziativa prevede che tutti i taxi possano rispondere a più chiamate lungo un tragitto originario. Per i clienti significa condividere l’abitacolo con persone estranee e prevedere delle piccole deviazioni o tappe intermedie prima di arrivare a destinazione, guadagnando però uno sconto. Usare il servizio “taxi collettivo” è semplice: il cliente dovrà chiamare la Centrale Radio Taxi al numero 0471-04.55.04 e comunicare il tragitto desiderato. Il nuovo servizio, con orario dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 20, partirà l’8 ottobre e avrà un periodo di sperimentazione di tre mesi. (al.co.)
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domenica, 02 settembre 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-09-02

CI SCRIVONO

COMMERCIO
Che fine ha fatto il pane comune?


A Bolzano tradizionalmente il pane costa più che altrove in Italia. Non è una novità di questi giorni, è così da sempre.
Leggo che se ne producono 120 tipi, ma ciò naturalmente incide sul prezzo, al punto che influenza anche la rosetta o qualcosa di simile che rappresenta il tipo più semplice.
Infatti oggi a Bolzano la rosetta costa 3 euro e 60 al chilo, mentre il pane equivalente (per esempio a Riva del Garda) costa 2 euro e 50 al chilo. Un terzo di meno è una bella differenza, che nell'arco dell'anno si fa sentire nelle tasche dei bolzanini.
A settembre, a quanto si dice, il prezzo aumenterà ancora.
Non posso pensare che la colpa sia solo della liberalizzazione (peraltro avvenuta nel 1992), che per sua definizione dovrebbe rappresentare un mezzo per calmierare i prezzi frutto della concorrenza.
Chiaro che chi intraprende un'attività commerciale affronti dei costi, non ultimi quelli degli affitti che qui a Bolzano sono abbastanza elevati, ma il fatto che molti decidano di intraprendere questa attività specifica deve sottintendere che sa a cosa va incontro e che se la scelta cade sul pane ha valutato che in quel settore c'è possibilità di guadagno.
Altrimenti nessuno si impegnerebbe in questa attività. Il pane si vende nelle latterie, nei supermercati, nei chioschi, nei mercati settimanali, fresco e conservato, fatto qui e proveniente anche da fuori provincia (quest'ultimo con prezzi al chilo ben più competitivi); naturalmente in un regime di libero mercato ognuno fa il prezzo che vuole, fa parte del rischio imprenditoriale. Sta al consumatore fare la scelta, e la farà meglio quanto più sarà informato.
Quello che meraviglia è che non si veda mai sui banchi il cosiddetto «pane comune» che, spesso più buono di molti altri tipi, è l'unico che deve essere venduto ad un determinato prezzo assai contenuto e deve rappresentare un prodotto di valida concorrenza con tutti gli altri tipi di pane.
Il Comune con l'Osservatorio dei prezzi, ancorchè organismo che non può decidere i prezzi, ma solo rilevarli, dovrebbe diffonderli capillarmente e attivarsi affinchè un alimento così basilare come il pane comune sia messo sul mercato al prezzo stabilito, che si trovi sui banchi e che il prezzo sia effettivamente garantito.
Diversamente la rilevazione di prezzi servirà solo a fare statistica, e a formare il rituale aumento Istat rispetto al perido precedente. In pratica, nulla di vantaggioso per il consumatore.
Vitantonio Gambetti,
consigliere comunale An Bolzano


Il pane fuori da Bolzano
costa poco. E resta fresco!

 Ho trascorso le mie vacanze estive lontano da questa città (aggiungerei per fortuna), ma il vostro quotidiano lo leggevo ogni giorno, ricevendolo per posta... un articolo mi ha colpito in particolare: parlava dei prezzi elevati per gli alimentari. “Fin qui”, ho pensato, “niente di nuovo, è risaputo che da noi costa tutto moltissimo!”. Poi però ho iniziato a riflettere, e la mia rassegnazione si è trasformata in incredulità, soprattutto per quanto riguarda il pane. Nel postodove mi trovavo,ogni mattina si andava a comprare il pane, pagnotte da un chilo vendute a 1.40 euro... UN EURO E QUARANTA! E quel pane restava fresco anche 3 giorni! Quassù se ti va bene, per un chilo di pane spendi dai 3.80 ai 7-8 euro, e stai sicuro che il giorno dopo si è trasformato in gomma. Ora io non riesco a capire il perché di una differenza cosi elevata di prezzo, gli ingredienti sono gli stessi, i panettieri lavorano ugualmente, ma il risultato è un rapporto qualità-prezzo per me decisamente poco soddisfacente. Vorrei davvero che qualcuno riuscisse a convincermi che questo prezzo cosi elevato ha un suo”perché”, ovviamente lasciando perdere il solito “qui il costo della vita è maggiore”. Che tristezza!
Laura M. BOLZANO
Per avere un'idea dei prezzi in Italia

Milano, 28 ago. (Adnkronos) - Milano ha il pane piu' caro d'Italia, o quasi. Solo a Venezia un chilo dell'alimento base della dieta mediterranea costa piu' che nel capoluogo lombardo. I fornai piu' convenienti, invece, si trovano a Perugia e a Napoli. Lo sostengono Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, che hanno elaborato dati forniti dall'Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico. Secondo le associazioni dei consumatori, "nel caso del pane, i presunti rincari del grano sono solo una scusa per aumentare il prezzo. Infatti, solo il 5% del prezzo del pane dipende dal grano; quindi, anche se questo aumentasse del 20% cio' determinerebbe un rincaro del pane di appena l'1%".

I dati cui le associazioni fanno riferimento sono relativi al prezzo di un chilogrammo di pane, rilevato a giugno 2007. Poiche' i tipi di pane variano a seconda della citta', viene preso come riferimento il pane piu' venduto in ogni citta', che in genere e' anche quello piu' economico. A Venezia, che ha il primato del caro-pane, il prezzo medio e' di 3,62 euro al chilo (minimo 2,5; massimo 5,2). A Milano il prezzo medio e' di 3,35 euro al chilo (min 2,39; max 4,65). Seguono Bologna (3,24 il prezzo medio, ma il minimo e' di 1,29, tra i piu' bassi); Trieste (2,82 euro la media); Genova (2,86); Trento (2,85); Aosta e Ancona (2,72); Torino (2,35); Palermo (2,24); Cagliari (2,10); Roma (2,07); Reggio Calabria (1,95); Bari (1,85); Firenze (1,82); Potenza (1,78); Napoli (1,48); Perugia (1,47).


LE NOSTRE TASCHE

Pane e pasta alle stelle: a settembre sciopero degli spaghetti

La Coldiretti denuncia un inspiegabile aumento dei prezzi sui prodotti derivanti dal grano: "Per pane, pasta fresca e dolci il prezzo dal campo al consumo si moltiplica rispettivamente di 12, 20 e 70".  I consumatori: sciopero il 13 settembre Commenta la notizia

Roma, 29 agosto 2007 - «È aumentato del 419% il prezzo del pane negli ultimi 20 anni nonostante quello del grano sia continuamente diminuito ed oggi risulti addirittura inferiore a quello pagato agli imprenditori agricoli nel 1985». Lo rileva la Coldiretti in una nota, sottolineando che «il livello dei prezzi in agricoltura non offre giustificazioni credibili agli aumenti annunciati in autunno per i derivati dei cereali come pane, pastasciutta, dolci e biscotti».

«Le statistiche dimostrano -afferma la Coldiretti- che nel tempo i prezzi del grano hanno avuto un andamento opposto a quello del pane e che, mentre i primi diminuivano, i secondi hanno continuato ad aumentare senza quindi alcuna correlazione con la materia prima. E non solo. Se secondo un'analisi della Coldiretti per pane, pasta fresca e dolci il prezzo dal campo al consumo si moltiplica rispettivamente di 12, 20 e 70, il prezzo del latte fresco dalla stalla al consumatore -prosegue- passa da 0,33 a 1,40 euro con un aumento di oltre il 300%».
«I rincari annunciati -continua la Coldiretti- rischiano peraltro di avere effetti negativi sui consumi domestici che sono già pesantemente calati dell' 8,8% per il pane e del 5,4 % per la pasta di semola, nel primo trimestre del 2007, rispetto allo scorso anno secondo i dati Ismea - Ac Nielsen. Con un kg di grano dal prezzo di circa 22 centesimi si riesce a produrre, con la trasformazione in farina e con l'aggiunta di acqua, un kg di pane che viene venduto ai cittadini a valori di almeno 12 volte superiori e variabili da 2,7 euro al kg per il pane comune a 5 euro e oltre per i pani più elaborati», rileva ancora la Coldiretti.

LA PROTESTA
 Il 13 settembre sciopero della spesa e "rinuncia simbolica alla pasta asciutta" per protestare contro l'aumento dei prezzi di luce, gas, treni, pane, latte, pasta e libri scolastici. Le associazioni dei consumatori Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori lanciano una giornata di mobilitazione nazionale, promuovendo iniziative pubbliche nelle maggiori piazze italiane, a cominciare dalle romane piazza Montecitorio (davanti alla Camera dei deputati) e piazza Verdi, dove ha sede l'Antitrust. La richiesta dei consumatori è "un immediato ribasso del 5% di tutti i prezzi e tariffe".
"La nostra - sottolineano le associazioni in una nota - vuole essere un'iniziativa di denuncia e di proposta, perché si intervenga nella questione degli aumenti dei prezzi e delle tariffe, sia quelli già realizzati che quelli annunciati nelle prossime settimane". Ci sono già stati infatti, secondo i consumatori, rincari dei prezzi dei generi alimentari, a partire da pane, pasta, olio e latte, giustificati con i costi delle materie prime; aumenti per la scuola, libri e varie tipologie di accessori; aumenti di gas, elettricità e benzina, e rincari dei servizi bancari e assicurativi.
Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori chiedono quindi "al governo e alle istituzioni la convocazione di tavoli di confronto, per smascherare dove si annidano speculazioni al fine di eliminarle".
 Nelle giornate di mobilitazione, poi, "invitano i cittadini ad astenersi almeno da un acquisto e a rinunciare alla pasta asciutta, come simbolo di protesta contro l'avvio della speculazione sui prezzi, iniziata con il pretesto dell'aumento del prezzo del grano". Nei presidi saranno distribuiti gratis "pane economico", latte e vari tipi di pasta. E domani le associazioni diffonderanno "la lista completa dei vari aumenti che costituiranno la mazzata di autunno".
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venerdì, 24 agosto 2007
Alto Adige 24 AGOSTO 2007
Il progetto per San Giacomo modificato secondo le richieste del Comune. Intanto Minniti e Sigismondi interrogano   Emergenza casa, nuove soluzioni in vista   Ex Amonn: presentato il plastico. Ex Moro: An chiede alloggi Ipes 
 LAIVES. Nonostante i passi avanti compiuti e quelli messi in preventivo, è sempre rilevante il problema degli alloggi. Proprio ieri mattina è stato presentato in Comune il plastico relativo al progetto di trasformazione della grande area ex Amonn, in centro a San Giacomo. Intanto due consiglieri provinciali di An sollevano un problema relativo all’ex albergo «Al Moro» di via Kennedy.
 Il progetto per la ex Amonn - modificato a seguito delle richieste della giunta comunale - gli edifici sono stati abbassati di un piano, pur mantenendo nel complesso la cubatura edificabile, che alla ex Amonn sarà di circa 53 mila metri cubi. Attorno a questo progetto (realizzato dall’architetto Amplatz) c’è notevole attenzione. L’area produttiva ex Amonn è infatti proprio nel cuore di San Giacomo.
 Ex Moro. Dopo diversi anni durante i quali l’ex albergo «Al Moro» di via Kennedy (è proprietà della famiglia Mittermair) era stato sede del convitto per disabili della Provincia, il suo utilizzo ritorna alle origini. Al posto delle stanze per disabili, ai piani superiori verranno ricavati degli appartamenti, mentre al piano terreno, da quanto è dato sapere, dovrebbe tornare il ristorante. Su questo intervento a carattere privato, c’è da registrare una interrogazione dei consiglieri provinciali di An Minniti e Sigismondi, che chiedono quali risultino essere i tempi per la ristrutturazione dell’ex albergo. I due rappresentanti politici prendono atto che la Provincia ha restituito l’edificio ai proprietari e ritengono che proprio la destinazione ad appartamenti, sarebbe di un certo interesse: «Considerando la necessità di alloggi - scrivono Minniti e Sigismondi - potrebbe anche prospettarsi l’ipotesi di un accordo con i proprietari dell’ex Moro per realizzare alloggi da destinare all’edilizia sociale». Così chiedono se è una ipotesi ancora percorribile e con l’occasione, nell’interrogazione chiedono anche quanto la Provincia abbia speso per i lavori di adattamento dell’edificio a convitto per disabili e quanto pagava di affitto alla famiglia proprietaria dell’immobile.
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categoria:sociale, san giacomo oggi, piano di sviluppo
sabato, 11 agosto 2007
Termeno. Da lunedì 13 agosto servizio estivo anche del pullman da San Nicolò
Bus: collegamenti diretti per l’ospedale

 TERMENO. Autobus dall’Oltradige all’Ospedale di Bolzano in funzione anche d’estate a partire da lunedì 13 agosto. I tragitti di alcuni bus saranno in parte modificati. Gli autobus in partenza alle ore 7.43 e alle 13.40 da Termeno da lunedì 13 agosto faranno tappa anche all’Ospedale di Bolzano come quello in partenza da San Nicolò alle ore 7.58. Il rientro è possibile direttamente dall’ospedale di Bolzano con il bus in partenza alle ore 11.22 e alle 17.10.
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martedì, 07 agosto 2007

 Alto Adige 07 AGOSTO 2007
Il futuro della città: nota di Rifondazione Comunista
«Abitanti da coinvolgere proposta condivisibile»
 LAIVES. Un’altra risposta all’appello lanciato - attraverso il nostro giornale - dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo di coinvolgere gli abitanti nel programmare il futuro della città e delle frazioni anche per uscire dall’attuale, delicato momento politico. Dopo la presa di posizione del comitato civico di Pineta, ecco l’intervento di Rifondazione Comunista che, accogliendo la tesi del Centro, fa una serie di considerazioni e di proposte.
 Rifondazione Comunista, ritiene che la proposta del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo «sia da sostenere e da prendere seriamente in considerazione»: lo si legge in una nota a firma di Massimo Gigliotti che così continua: «Sono sempre più i comitati ed i gruppi di cittadini che si uniscono per potersi sentire coinvolti nella vita della nostra città portando così all’attenzione dell’opinione pubblica, problemi, richieste e talvolta anche malesseri della popolazione. È quindi arrivato il momento che questa maggioranza attui ciò che ha promesso ai propri elettori nel programma amministrativo. Era infatti stato venduto alla popolazione “un vero e proprio salto di qualità nei rapporti tra amministrazione pubblica e cittadini” (citando testualmente il programma amministrativo). L’attuale maggioranza riteneva “fondamentale creare le condizioni perché tutti i cittadini potessero partecipare concretamente all’attività politico-amministrativa e sociale della nostra comunità, in modo da far rinascere la fiducia verso l’istituzione comunale”. Di tutto questo non si è visto ancora niente, o comunque troppo poco per poterlo definire un salto di qualità. Sono in atto modifiche sostanziali nella nostra città come la revisione del piano urbanistico e del piano del traffico; crediamo che questo sia il momento più idoneo per poter finalmente passare ad una reale partecipazione popolare partendo proprio dalla proposta del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo». Il dibattito dunque si sta sviluppando: il nostro giornale è pronto ad ospitare i vari interventi in merito.
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categoria:sociale, centro attenzione permanente, comune di laives, piano di sviluppo
venerdì, 03 agosto 2007
Corriere della Sera 2007-08-03

Aia, Osram, Zuegg, Gardaland. Nello stabilimento di Treviso «zero infortuni negli ultimi nove mesi»

Sicurezza: le aziende migliori (premiate con sconti sulle tasse)


ROMA — I polli Aia, le lampadine Osram, i succhi di frutta Zuegg, il parco giochi Gardaland. Sono alcune delle aziende virtuose che si sono maggiormente contraddistinte nel panorama imprenditoriale italiano per sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro. E per questo hanno pagato meno tasse. Dal 2000, le imprese che rispettano le norme di sicurezza possono ottenere sconti sui premi da versare all'Inail: se l'azienda ha meno di 500 dipendenti può richiedere uno sconto del 10%, se ne ha di più il bonus si dimezza.
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categoria:ambiente, salute, sociale
venerdì, 03 agosto 2007

Alto Adige03 AGOSTO 2007
Piano di sviluppo concordato
«I residenti vanno coinvolti come sta facendo Ora»
Parte dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo una proposta rivolta sia alla maggioranza che all’opposizione

 LAIVES. Momento delicato per la città e le sue frazioni. La giunta comunale sostiene di aver risolto le sue «frizioni» interne; i rappresentanti dell’opposizione incalzano con critiche quotidiane, chiedendo - senza troppi giri di parole - il ritorno alle urne degli abitanti. Su una cosa c’è concordia: vanno affrontati - e risolti - una serie di problemi.
 Nel dibattito politico in corso si inserisce una proposta - indubbiamente stimolante - che viene dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo al motto di «Nuove idee per la città di Laives e le sue frazioni. Sviluppo futuro». L’idea - definita «una motivazione significativa ed importante sia per la giunta in carica che per l’opposizione» viene presentata come «Un modo propositivo per esaminare i punti di forza e di debolezza della città accordata sulle sue due frazioni di Pineta e di San Giacomo».
 Il Centro Attenzione Permanente - a firma di Lorenzo Merlini - entra nel merito: «In momenti delicati come quelli che stiamo vivendo - economici sopratutto - cercare di capire le future opportunità di sviluppo e crescita della popolazione significherebbe pensare progetti ambiziosi: rilancio della politica per rendere sempre più Laives una città che guarda all’Europa, una città del dialogo, della convivenza, della cultura e della tradizione».
 Secondo il Centro Attenzione Permanente «Gli elementi di ricerca seppur conosciuti dovranno essere affrontati con maggior vigore e potrebbero costituire aree tematiche di ricerca: del sociale (giovani, donne, famiglia, tempo libero, casa ed altro); della cultura, del turismo, del mondo agricolo (realizzazione delle risorse locali in un quadro europeo), dello sviluppo economico e occupazionale (insediamenti, infrastrutture, innovazione), dell’ambiente e del territorio (spazi e tempi delle comunità, verde pubblico, compatibilità ambientale, ecomobilità). L’unico scopo è quello di rafforzare le tendenze positive esistenti e cercare soluzioni per invertire e attenuare gli andamenti negativi».
 Secondo la proposta «Altre aree tematiche potranno essere individuate in una prima discussione che servirà tra l’altro a formulare proposte concrete da sottoporre al consiglio comunale». Il Centro di San Giacomo ritiene «estremamente importante attivare gruppi di lavoro che potranno vagliare prospettive e risorse nei diversi settori a Laives, Pineta, San Giacomo e nel quartiere attiguo di Maso della Pieve. La zona industriale con i suoi nuovi insediamenti ed imprese di ricerca non vanno trascurate per il loro importante riferimento di carattere economico strategico e tecnologico».
 Secondo la nota «Il progetto - che potrebbe essere coofinanziato anche dal Fondo Sociale Europeo - dovrebbe coinvolgere i cittadini delle tre comunità di Laives proprio per raccogliere i suggerimenti, i futuri bisogni, ma sopratutto le idee e le soluzioni che permetteranno le linee in avvenire». A tal proposito vengono fatti gli esempi di molti comuni - fra cui quello vicino di Ora che sta approntando assieme agli abitanti il suo piano di sviluppo - che, affiancati da consulenti, guardano in avanti, ragionando. «I protagonisti debbono essere - conclude il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo - i cittadini con le proprie idee e aspettative; saranno loro a prospettarle ed a condividerle con una visione del tutto nuova. Dialogogare idee per decidere: sarebbe anche a Laives un ottimo punto di partenza». La proposta è lanciata.
l giornale è disponibile ad accogliere quel dibattito che non dovrebbe proprio mancare.
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categoria:sociale, centro attenzione permanente, comune di laives, piano di sviluppo
mercoledì, 01 agosto 2007

Nuove idee per la città di Laives e le sue frazioni. Sviluppo futuro.

Potrebbe essere una motivazione significativa ed importante sia per la Giunta in carica che per l'opposizione.
Un modo propositivo per esaminare i punti di forza e di debolezza della città accordata sulle sue due frazioni di Pineta e di San Giacomo.
In momenti delicati come quelli che stiamo vivendo <economici sopratutto> cercare di capire le future opportunità di sviluppo e crescita della popolazione significherebbe pensare progetti ambiziosi: rilancio della politica per rendere sempre più Laives una città che guarda all'Europa, una città del dialogo, della convivenza, della cultura e della tradizione.
Gli elementi di ricerca seppur conosciuti dovranno essere affrontati con maggior vigore e potrebbero costituire aree tematiche di ricerca: del sociale (giovani, donne, famiglia, tempo libero, casa etc); della cultura, del turismo, del mondo agricolo (realizzazione delle risorse locali in un quadro europeo; dello sviluppo economico e occupazionale (insediamenti, infrastrutture, innovazione); dell'ambiente e del territorio (spazi e tempi delle comunità, verde pubblico, compatibilità ambientale, ecomobilità), scopo unico quello di rafforzare le tendenze positive esistenti e cercare soluzioni per invertire e attenuare gli andamenti negativi.
Altre aree tematiche potranno essere individuate in una prima discussione che servirà tra l'altro a formulare proposte concrete da sottoporre al Consiglio Comunale.
E' estremamente importante attivare gruppi di lavoro che potranno vagliare prospettive e risorse nei diversi settori a Laives, Pineta , San Giacomo e nel quartiere attiguo di Maso della Pieve.
La zona industriale con i suoi nuovi insediamenti ed imprese di ricerca non vanno trascurate per il loro importante riferimento di carattere economico strategico e tecnologico.
Il progetto che potrebbe essere coofinanziato anche dal Fondo Sociale Europeo dovrebbe coinvolgere i cittadini delle tre comunità di Laives proprio per raccogliere i suggerimenti, i futuri bisogni, ma sopratutto le idee e le soluzioni che permetteranno le linee in avvenire.
Molti comuni come Ora, Bressanone, Bolzano ed altri, affiancati da consulenti e con la partecipazione dell'intera popolazione hanno iniziato a percorrere il futuro piano di sviluppo della propria città e il territorio nel suo insieme.
I protagonisti del forum sono i cittadini con le proprie idee e aspettative chiare, e saranno loro a prospettarle ed a condividerle con una visione del tutto nuova:
“Dialogogare idee per decidere” sarebbe anche a Laives un ottimo punto di partenza.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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martedì, 31 luglio 2007
Alto Adige 31 LUGLIO 2007
Ora.
Di recente un gruppo formato da sindaco, cittadini ed esperti della ditta Chiron ha perfezionato i quesiti
Futuro del paese: si interrogano i cittadini
LORENA PALANGA

 ORA.  Prosegue a gonfie vele la stesura da parte del Comune e della ditta «Chiron» del questionario rivolto ai cittadini che avrà come scopo quello di scoprire i desideri della popolazione riguardo al futuro della cittadina. Di recente infatti il sindaco, Roland Pichler, alcuni residenti e il personale della «Chiron» si sono incontrati per discutere delle 50 domande da inserire nel questionario.
 Notevole si sta dimostrando l’impegno del Comune di Ora per coinvolgere i suoi cittadini nella pianificazione del futuro della cittadina.
 Nonostante l’afa estiva, infatti, proprio nei giorni scorsi un gruppo formato dal sindaco, Roland Pichler, da alcuni cittadini e dal personale della ditta «Chiron», incaricata della stesura, si è incontrato per rivedere e perfezionare le domande da inserire nel questionario, che verrà spedito a tutti i cittadini in autunno.
 Dopo gli incontri con la popolazione, che si sono tenuti nei mesi scorsi e durante i quali ognuno ha potuto esprimere i propri dubbi e speranze, l’amministrazione comunale, infatti, ha deciso ora di porre ai suoi abitanti cinquanta domande riguardo a temi di interesse pubblico come l’economia e l’ambiente.
 «È molto importante per noi capire come i cittadini vedono Ora e, soprattutto, in quale direzione vorrebbero che si sviluppasse - spiega il sindaco Roland Pichler -. Dopo i quattro incontri avuti con la cittadinanza, il questionario ci permetterà di avere un’idea ancora più chiara. Una volta ottenute le risposte ai quesiti, attraverso delle statistiche, riusciremo a stabilire le linee guida sulle quali pianificare il futuro del paese. Dopo il nostro incontro della settimana scorsa si può dire che il questionario è quasi pronto - aggiunge Pichler -. Nel corso della seduta abbiamo infatti riguardato le domande e, se queste andranno bene al gruppo di lavoro, si procederà alla stampa del questionario».
 Saranno quindi i cittadini con le loro risposte ai quesiti a stabilire in che direzione dovrà avvenire lo sviluppo della loro cittadina. «Ci impegneremo a soddisfare le esigenze che i residenti esprimeranno attraverso le loro risposte - conclude il sindaco - e, anche in futuro, cercheremo di ascoltare sempre di più il parere dei nostri cittadini».

LA SCHEDA

 Quattro sono stati gli incontri organizzati nei mesi scorsi dal Comune di Ora con la cittadinanza per discutere sul futuro della cittadina.
 Agli appuntamenti, nei quali si è parlato di temi di interesse pubblico come l’economia e le questioni sociali, hanno preso parte ogni volta una sessantina di cittadini. Le 50 domande del questionario verteranno proprio sulle problematiche emerse nel corso di queste serate.

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lunedì, 30 luglio 2007

Per l'album fotografico di San Giacomo   (Vedi anche nelle categorie foto San Giacomo)






Campo sportivo Maso della Pieve 1






Ingresso galleria Pineta - Maso della Pieve 1




Ingresso galleria Maso della Pieve  - Pineta 1




Ingresso galleria Maso della Pieve - Pineta 2



Tagesmutter San Giacomo 1



Tagesmutter San Giacomo 2



Tagesmutter San Giacomo 3



San Giacomo dalla collina




Autostrada A22  foto 1



Autostrada A22 foto 2



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lunedì, 30 luglio 2007

 Maso della Pieve più vicina a San Giacomo di Laives
 Alto Adige 30 LUGLIO 2007
Il presidente di Oltrisarco propone una nuova formula
 
«Venerdì lunghi: non c’è più la motivazione dell’inizio»
 BOLZANO. A giugno e luglio i Venerdì lunghi di Oltrisarco sono saltati per disguidi di tipo tecnico-organizzativo. «Ora dopo numerose difficoltà - assicura il presidente della circoscrizione Giovanni Barborini - ci sono le condizioni per far partire il venerdì di agosto, ma sorge un problema nuovo: chi sosterrà in futuro l’organizzazione dei 4 appuntamenti estivi? I cittadini che hanno lanciato critiche, si faranno carico di ricercare le motivazioni che questa festa trova nel quartiere?».
 Secondo Barborini, la formula dei “Venerdì lunghi” attuale “ha raggiunto un livello minimo con uno scadimento del messaggio iniziale per cui erano nati”. «Una festa di quartiere - ricorda il presidente della circoscrizione Oltrisarco - non è solo un evento economico, funziona se le varie componenti si sentono coinvolte e si assumono delle responsabilità».
 Per il futuro c’è bisogno di trovare nuovi obiettivi.
 «La proposta di prevedere a settembre il Venerdì lungo a Maso della Pieve, sperimentando una formula nuova che risponda ad una parte di quartiere densamente abitato, è una sfida che ci impegna a riconoscere a questa parte di Bolzano un ruolo di cerniera tra due Comuni periferie delle periferie. Questo è solo un esempio, potrebbero essercene altri per via S.Geltrude e via S.Vigilio».


n.d.r. CAT San Giacomo
Ci attendiamo che la comunità di San Giacomo partecipi attivamente alla festa.
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martedì, 03 luglio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-07-03

Sviluppo da controllare

INNOVAZIONE E DECRESCITA


di UGO MORELLI
Una parola accompagna con pochi dubbi e riflessioni critiche quasi tutti i ragionamenti intorno alle prospettive dell'economia: è la parola sviluppo, spesso accompagnata dalla parola crescita. Anche nel recente Festival dell'economia di Trento, pur se il tema centrale proposto era quello del capitale sociale e umano, la parola crescita è circolata più per richiamare le risorse umane e sociali come mezzi per lo sviluppo economico che per individuarli come vie per lo sviluppo umano. Eppure noi oggi, in particolare nell'occidente ricco, sappiamo che ad una maggiore ricchezza non corrisponde affatto una maggiore felicità e un maggiore benessere complessivo. La parola sviluppo domina la scena. Si tratta del più potente dei motori, a livello immaginario e reale, della modernità europea e mondiale, divenuto il riferimento del pensiero dominante su scale mondiale. È possibile crescere sempre più e senza limiti? E lo sviluppo può essere, come si dice oggi con un'espressione un po' alla moda, «sostenibile »? Pare che anche i più strenui sostenitori della crescita ad oltranza nutrano ora dei dubbi in proposito: che si debba cambiare sembra un assunto condiviso da tutti. Ecco dunque quella che si pone forse come la più importante delle innovazioni a livello di scelte locali e non. Bisogna ripensare la società e l'economia inventando un'altra logica sociale. Il termine «decrescita », che può essere oggi solo sussurrato con cautela, è probabilmente un'importante provocazione su cui si comincia seriamente a lavorare a molti livelli, inventando anche gli strumenti per ragionare e ridefinire l'ordine delle questioni e delle priorità.
Un indicatore che da qualche anno è stato messo a punto, anche con il contributo dei più importanti organismi internazionali, è quello di «impronta umana». Misura quanto consuma un essere umano sul pianeta a seconda della società e dell'economia a cui appartiene; insomma, quale traccia lascia con il suo passaggio ognuno di noi. Come è facilmente prevedibile, un americano o un europeo non solo consumano un numero smisurato di volte in più di un malgascio o di altri popoli impoveriti, ma consumano come se avessero a disposizione otto o nove pianeti «terra». Lo stesso vale per il calcolo delle emissioni di carbonio che distruggono l'ozono. Un bilancio che stabilisca i limiti di emissione è pronto e richiede applicazione. Accordi ambientali a livello locale e non solo prediche ambientaliste dovrebbero partire dal coraggio di assumere la decrescita come obiettivo necessario, richiesto e preferibile.

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domenica, 17 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige2007-06-17

Il senatore appoggia l'annuncio sullo scalo. Democrazia diretta, Lausch: «Nessuna disparità tra gruppi»

Peterlini: «Aerei da 70 posti, il compromesso giusto»


BOLZANO — L'annuncio fatto dal presidente altoatesino Durnwalder, relativo al fatto che da ottobre l'aeroporto di Bolzano vedrà volare aerei da 70 posti — praticamente il doppio di capienza rispetto a quelli ora in servizio — apre un periodo di «cauta attesa». Gli ecologisti «istituzionali », Verdi in primis, hanno già fatto piovere i propri strali e più di qualcuno teme che, soprattutto dalla zona «Laives - Bassa Atesina» si facciano «sentire» i comitati ambientalisti di base.
Il senatore Oskar Peterlini (Svp) resta tranquillo: «Quanto detto da Durnwalder corrisponde più o meno alla proposta di compromesso della mia vice nel circondario Bassa Atesina, Rosa Thaler — spiega Peterlini — noi abbiamo sempre detto di non poter accettare il prolungamento della pista ma di essere favorevoli a una migliore strutturazione dello scalo esistente. Cosa dice la gente? Le posizioni come sempre sono diverse, io posso dire intanto che come circondario e come partito della Volkspartei lo scenario che si prospetta è favorevole. Io so che qualcuno ha paura che l'arrivo degli aerei da 70 posti sia solo il primo passo verso un potenziamento più vasto, ma non credo che sia così. Per carità — prosegue il senatore — nessuno di noi ha la possibilità di ipotecare il futuro ma al momento la situazione è questa. Forse avvicinandoci alle elezioni, arriverà qualche attacco più marcato». Anche secondo Peterlini, in sostanza, il solo arrivo dei velivoli da 70 passeggeri e non il prolungamento della pista, costituisce «il massimo possibile, evitando di scendere in guerra», con gli ecologisti e con le categorie economiche che chiedono invece un potenziamento imponente dello scalo. Da quest'ultimo punto di vista, Peterlini è sempre stato chiaro: «Bisogna abbandonare anche certe forme di megalomania sullo scalo, anche considerando il fattore geologico che impedirebbe un ampliamento consistente — spiega il senatore — e comunque basta pensare che Cina stanno pianificando aeroporti regionali con bacini di due milioni e mezzo di persone, qui ne abbiamo 500mila. E poi abbiamo due grossi aeroporti vicini, Verona e Innsbruck, il volo per Roma è pieno ma quello per Milano no.
Dobbiamo fare le cose a misura di territorio e quella attuale sembra la via giusta».


FRONTE REFERENDARIO — Intanto, arriva una specificazione dai promotori della raccolta delle oltre 28mila firme per i referendum su democrazia diretta e aeroporto: «Non è vero che ci sia una netta disparità tra cittadini di madrelingua tedesca e italiana, riferita alle adesioni, né tantomeno "timori" degli italiani di venire "schiacciati", o una loro minore disponibilità — spiega Stephan Lausch — caso mai, ai banchetti dove si raccoglievano le firme per i due referendum abbiamo notato che, soprattutto sulla democrazia diretta, i cittadini di madrelingua tedesca erano meglio informati.
Ma noi abbiamo supplito a chi non sapeva abbastanza attraverso materiale informativo e spiegazioni in loco. Per il resto, figuriamoci se facciamo qualcosa per "dividere" i gruppi: la democrazia diretta mira direttamente e indirettamente proprio all'opposto».

Pierluigi Perobelli
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sabato, 16 giugno 2007
Alto Adige 16 GIUGNO 2007
Aeroporto, raccolte 28 mila firme
Durnwalder: stop alla pista ma gli hangar li faremo prima
 
di Maurizio Dallago
 BOLZANO. 28.214 firme per il referendum sull’aeroporto. Qualcosa in meno - 25.810 - per quello sulla democrazia diretta. E ieri mattina i plichi con le adesioni per i due quesiti sono stati consegnati in consiglio provinciale dai rappresentanti delle 40 associazioni che hanno aderito alla raccolta delle firme giunta al traguardo - la soglia minima era quota 13 mila - grazie al lavoro di circa 500 volontari. E Durnwalder? «Faremo i referendum come dice la legge, realizzando nel frattempo gli hangar e mettendo l’aeroporto a norma di sicurezza», spiega il presidente.
 Ieri mattina, proprio durante la presentazione dei risultati sulla raccolta delle firme davanti al consiglio provinciale, Durnwalder entrava nell’adiacente palazzo Widmann. «Viviamo in democrazia, c’è pure una legge che permette i referendum che si terranno tra due anni. Fino a quella data non è previsto l’allungamento della pista ma solo dei lavori per realizzare gli hangar e mettere a norma di sicurezza l’aeroporto», sottolinea il presidente della Provincia. Stando a quest’ultimo, con la realizzazione degli hangar si eviteranno 4 voli giornalieri da e per Innsbruck e quindi «saranno contenti anche gli ambientalisti».
 Ma la scena ieri era tutta per chi ha promosso i due referendum con una serie di associazioni che negli ultimi tre mesi sono andate a braccetto nel raccogliere firme: Acli, Ago, Alu Arbeitsgemeinschaft Lebenswertes Unterland, Arche B Associazione bioedilizia, Asgb, Associazione ambiente e salute, Avs Alpenverein Südtirol, Bund Alternativer Anbauer, Lega delle cooperative/Bund der Genossenschaften, Cgil/Agb, Cittadinanza attiva, Comitato per la difesa e il rilancio della Costituzione, Federazione degli ambientalisti, democracy international, Filmclub, Fondazione Belga Wit, Fondazione llse Waldthaler, Forum delle donne, Gruppo d’iniziativa per una chiesa più umana, Heimatpflegeverband, Imm/Iniziativa mobilità Merano, Katholischer Familienverband Südtirol, Comitato pari opportunità, Lia per natura y usanzes, Mehr Demokratie e.V., Oew Organizzazione per un mondo solidale, Piattaforma Pro Pusteria, Sgb/Cisl, Sindacato dei dipendenti provinciali, sh/asus associazione studenti/esse sudtirolesi, Südtiroler Jugendring, Transitinitiative Sudtirolo, Gruppo ambientalista Bolzano, Gruppo ambientalista Val Venosta, Gruppo ambientalista Appiano, Gruppo ambientalista Salorno, Gruppo ambientalista Val d’Ultimo, Centro Tutela Consumatori/Ctcu, Vke, Wwf Merano. A queste, tutte promotrici del quesito sulla democrazia diretta, si è aggiunto il Dachverband nel suo insieme sul tema-aeroporto. Nel periodo di novanta giorni utile per la raccolta delle firme in 70 comuni sono stati allestiti circa 300 tavoli di raccolta firme. Alla riuscita della iniziativa hanno avuto parte in modo diretto circa 500 persone in tutta la provincia. Oltre 100 funzionari e consiglieri comunali si sono messi a disposizione per autenticare le firme dei cittadini al di fuori dagli uffici comunali.
 “Il sostegno dato alla nostra iniziativa popolare ha sorpreso perfino noi promotori, collaboratori e sostenitori. Ciò è dovuto soprattutto all’insieme di persone impegnate per uno sviluppo più giusto, ecocompatibile e democratico della nostra società, che hanno riconosciuto il ruolo essenziale degli strumenti referendari per avere più poteri di iniziativa e di controllo sulla politica come cittadini”, così Stephan Lausch, coordinatore del comitato per una migliore legge sulla democrazia diretta.
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giovedì, 31 maggio 2007
Alto Adige 31.5.07

Questa Provincia ricca
pensa alla tassa sul nonno

 Vorrei esprimere il mio disaccordo riguardo alla decisione della Giunta Provinciale di introdurre la tassa sulla non autosufficienza. Lavorando nel settore sanitario mi rendo conto di quali siano le problematiche e concordo con il fatto che vi è sempre più la necessità di strutture che accolgano gli anziani non autosufficienti visto l’allungamento medio della vita. É inconcepibile però che le risorse debbano essere chieste ai cittadini che già pagano molte tasse ed esose rette alle case di riposo, perché chiariamo a tutti che nessuno vive in casa di riposo gratuitamente. Talvolta l’intera pensione o busta paga degli eventuali famigliari finisce per essere usata al mantenimento della persona ricoverata. La Provincia di Bolzano è la Provincia con maggiori risorse dal punto di vista economico rispetto a tutto il resto d’Italia e non può permettersi di introdurre l’ennesima tassa di fronte a sprechi come 25 milioni di euro per il parcheggio dell’ospedale che non serviva veramente fare. Non capisco inoltre come Province meno ricche non abbiano attuato questo dispositivo riuscendo comunque a mantenere il sistema delle case di cura. Inoltre credo ci siano problemi di ordine tecnico legale ovvero a fronte del pagamento dovrà essere garantita una controparte in servizi. E se poi fortunatamente in casa di riposo non ci si finisce, le quote verranno restituite per pagarsi l’eventuale badante o altri servizi sanitari? Auspico che la Provincia trovi le risorse tagliando le numerose spese futili.
M.C. BOLZANO
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mercoledì, 30 maggio 2007
Alto Adige  30 MAGGIO 2007
Mediazione o referendum?
  THOMAS BENEDIKTER *


Per illustrare i suoi progetti di ampliamento dell’aeroporto di Bolzano e per trovare un accordo con la folta schiera di oppositori, la Provincia autonoma da un paio di mesi ha avviato una cosiddetta mediazione. Questa procedura, coordinata da un professionista austriaco, segue una metodologia già sperimentata nell’ambito di conflitti fra politici e cittadini a livello comunale e regionale, tesa a trovare una soluzione all’interno di un dialogo fra chi decide un progetto e chi ne deve sopportare gli effetti. Non partecipano singoli cittadini, ma, oltre ai politici, rappresentanti delle associazioni ambientaliste e delle comunità direttamente interessate dagli effetti del costruendo aeroporto.
 Nello stesso tempo da due mesi è in corso la raccolta di firme per un’iniziativa popolare”per la riduzione del traffico aereo“, promosso da 4 grandi associazioni ambientaliste. Questa proposta di legge vieta alla Provincia autonoma di sovvenzionare il traffico aereo e quindi toglierebbe la linfa vitale ad ogni progetto di potenziamento dell’infrastruttura. Stando alla legge provinciale vigente sulla democrazia diretta servono 13.000 firme autenticate per poter richiedere un tale referendum propositivo, che adotta una nuova legge provinciale. Se questa proposta passasse il voto popolare il progetto sull’aeroporto verrebbe affondato, dato che anche Durnwalder ha ammesso che la futura struttura è destinata a produrre deficit perenni che andrebbero coperti da contributi provinciali.
 La mediazione può forse colmare una mancanza di informazione, che la Provincia comunque avrebbe il dovere di pubblicare anziché progettare e decidere tutto nei circoli chiusi composti da politici, tecnici e lobbisti. Questo metodo di comunicazione sociale esplora spazi di compromesso, ma non può escludere l’opzione della rinuncia sul progetto stesso. E, dato che nella mediazione trattano rappresentanti delle due parti, l’ultima parola comunque non può che spettare al cittadino in un referendum ad effetto vincolante. Ma a cosa serve il referendum, se la Provincia già si sforza a trovare un compromesso all’interno di un dialogo mediato con alcuni rappresentanti di cittadini, controbattono i politici responsabili.
 Può in tali casi la mediazione sostituire la votazione referendaria dei cittadini?

***
 La risposta è no, ed i fautori dell’iniziativa popolare contro l’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano giustamente scelgono la via del referendum. Le due forme di partecipazione civica alla politica non si escludono, però un processo di mediazione fra qualche politico, assistito da esperti e tecnici da una parte, e qualche rappresentante dell’associazionismo dall’altra non può sostituire una decisione referendaria. In casi di tale importanza l’ultima parola spetta alla cittadinanza intera, se questa la esige. Ed è questa la novità istituzionale consentita dalla legge sulla democrazia diretta, il cui significato troppo poco s’è ancora diffuso.
 In Provincia di Bolzano da un anno e mezzo esiste il referendum propositivo, uno strumento referendario che non consente solo di abrogare una legge, ma anche di approvare leggi elaborate dai cittadini e firmati da un minimo di 13.000 aventi diritto al voto. È uno strumento cardine di ogni democrazia partecipata, perché finalmente i cittadini possono non solo annullare una norma, ma anche crearne una nuova, stimolare una riforma trascurata dai politici, far valere l’interesse dei cittadini tutti di fronte di poteri forti dominanti nella politica.
 È questa novità che oltre l’Alto Adige solo la Val d’Aosta ha introdotto che va valorizzata. Nella campagna referendaria l’informazione offerta dal processo di mediazione e già inclusa, anzi sarebbe molto più incisiva, perché la Provincia dovrebbe informare tutti i cittadini, dovrebbe chiarire le alternative e trattare a pari livello con l’elettorato sovrano, perché la decisione finale comunque spetta ad essa.

***
 Ma subito si nota una contraddizione: perché mai si vuole fermare il progetto dell’aeroporto di Bolzano con un referendum propositivo, sottoponendo una legge provinciale che regola un settore nel suo insieme e non un singolo caso o una singola opera? Il ricorso a questo strumento si spiega con le eccessive carenze che la legge vigente sulla democrazia diretta presenta. Infatti non è previsto il”referendum in senso stretto“, secondo il modello svizzero e americano, che da ai cittadini la facoltà di sospendere una norma o delibera del Consiglio o della Giunta provinciale.
 Altra grave lacuna: i cittadini non possono votare sui mega progetti, quasi sempre decisi dalla Giunta provinciale. Inoltre la legge presenta regole insufficienti per lo svolgimento delle votazioni: non prevede obblighi di informazione per i cittadini, esclude importanti materie dal voto popolare, non garantisce la trasparenza dei flussi di finanziamento di una campagna e la par condicio nell’accesso ai media di diritto pubblico, richiede un numero di firme troppo alto da raccogliere in tempi troppo brevi, chiede l’autenticazione delle firme, esclude referendum in periodi di elezioni troppo lunghi. Ed infine prevede un quorum di partecipazione del 40%. Stando all’esperienza italiana, un tale quorum sarà sempre un invito aperto a campagne di boicottaggio, di cui l’Italia ha vissuto abbastanza negli ultimi 10 anni. Non bisogna ripetere queste esperienze a livello provinciale.
 È questo il motivo per cui 40 associazioni hanno lanciato una seconda iniziativa popolare per”la legge migliore sulla democrazia diretta“. Si tratta di un’iniziativa importantissima per la democrazia in provincia troppo poco discussa ancora in Alto Adige: si tratta di niente di meno che siano i cittadini stessi a darsi le regole su come partecipare alla politica, ad adottare una democrazia diretta più compiuta, ad integrare i diritti referendari dei cittadini.
 È questa la via maestra per coinvolgere i cittadini nelle decisioni politiche, a cui una procedura di mediazione può dare un supporto, ma la quale non può sostituire.
*Iniziativa per più democrazia, Bolzano
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domenica, 27 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-27

Dal 16 al 27 luglio la seconda edizione dell'originale iniziativa

Il Paese dei Ragazzi Un mondo perfetto dove si paga in eurelli

A Predazzo va in scena la società under 14
di FRANCO BREVINI Ce lo immagineremmo come una specie di paese dei balocchi, dove i nostri figli diventano lentamente ciuchini come nella storia di Pinocchio. Del resto non sarebbe poi diverso da tante quotidianità spese davanti alla tv o ai videogiochi. E invece il Paese dei ragazzi di Predazzo, in Val di Fiemme, è un luogo dove i giovani ospiti lavorano, guadagnano, spendono e si divertono, imparando a crescere.
Sì, proprio come nella vita di tutti i g i o r n i . I n un'età come la nostra dove vanno di moda le simulazioni virtuali, nella vallata trentina hanno scelto invece una simulazione reale, una prova generale di vita riservata ai ragazzi dai 7 ai 14 anni.
Chi tenga d'occhio le proposte turistiche per l'estate avrà notato che le stazioni stanno dando il meglio di sé nell'elaborare iniziative originali, che spesso hanno come protagonisti proprio i più piccoli. Si tratta di vacanze tagliate sulle loro esigenze, che vanno oltre le consuete offerte escursionistiche e naturalistiche. Questa idea di animazione intelligente, che è già stata collaudata con successo la scorsa estate, è stata promossa dall'associazione Avisio Junior di Cavalese. Si tratta dell'ennesima variante di un format di successo, chiamato la Città dei Ragazzi e nato una trentina d'anni fa in diversi centri del Nord Europa, a partire dai quali poi ha conosciuto una vasta diffusione. Naturalmente l'idea ha dovuto essere adattata al contesto locale italiano e trentino, dove si è potuto contare su un accogliente e spazioso palazzetto dello sport, all'interno del quale il villaggio under 14 è stato ambientato.
Per l'estate che è alle porte, il Paese dei Ragazzi verrà allestito dal 16 al 27 luglio. Per due settimane i giovani cittadini di questo utopico centro alpino trascorreranno le loro giornate imparando ad amministrarsi e a lavorare in completa autonomia e nel pieno rispetto dell'ambiente. Chi si affaccerà al palazzetto scoprirà un paese completamente autogestito dove tutti — dal sindaco ai vigili, dagli assessori agli artigiani, dai giornalisti ai bancari — sono ragazzini. Sotto la guida di animatori preparati, i bambini si eserciteranno ad apprendere i mestieri e si lanceranno nelle attività imprenditoriali o fonderanno un'associazione di volontariato. In tal modo guadagneranno i loro salari in una valuta al riparo dalle tempeste monetarie, gli eurelli , che potranno poi spendere nelle botteghe, al bar, a teatro, al ristorante. Nonmeno appassionanti di quelle vere le campagne elettorali, che prevedono discorsi, dichiarazioni e manifesti. Nel Paese dei Ragazzi si parlerà anche di viabilità, raccolta differenziata, valorizzazione delle risorse naturali e si produrranno un giornale e un telegiornale. Particolare attenzione sarà riservata ai mestieri tradizionali, alla lavorazione del legno e delle stoffe, alla conoscenza della flora e della fauna. E ci sarà perfino modo di imparare a cucinare, magari usando i prodotti tipici della zona.
Tra le novità della seconda edizione, presentata a Predazzo il 23 maggio scorso, balza in primo piano l'informatica, con la possibilità offerta ai ragazzi di impratichirsi un po' con il computer e le reti. Ma gli organizzatori segnalano anche l'introduzione di cinque divertenti settori: la Fattoria, la Radio, la Protezione Civile, la Sala dei Giochi Antichi e la Biblioteca.
Insomma sarà una prova generale della vita sociale e giocando i piccoli ospiti cominceranno a sentirsi grandi e responsabili. E forse ad apprezzare un po' di più i loro genitori.
Riepilogando, nel Paese dei Ragazzi si trovano: uffici ( Info genitori, Info bambini, Ambiente, Anagrafe, Lavoro), servizi ( Banca, Posta, Pronto soccorso, Officinameccanica), Istituzioni ( Municipio, Tribunale), botteghe ( Salone di bellezza, Sarta, Falegname), alimentazione ( Orto biologico, Cucina con prodotti tipici del Trentino, Bar, Ristorante), laboratori ( Geologia, Flora, Fauna, Legno, Grafica, Cartapesta, Artigianato, Risparmio energetico, Riciclaggio rifiuti), cultura ( Biblioteca e ludoteca, Università, Redazioni giornale, telegiornale e radio), sport ( Attività ludico sportive all'aperto), divertimenti ( Cinema, Teatro, Sala giochi della tradizione). COSA SI FA Sotto la guida di animatori preparati, i bambini si eserciteranno ad apprendere mestieri e professioni, daranno vita a imprese e guadagneranno soldi da spendere nei negozi della loro città LE NOVITÀ Saranno introdotti corsi di informatica per consentire ai giovani ospiti di fare pratica con il pc, oltre a settori come fattoria, radio, protezione civile, sala dei giochi antichi e biblioteca

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categoria:giovani, sociale
giovedì, 24 maggio 2007


Nella seduta della mediazione del 23 maggio 2007 è stata illustrata la presentazione – relazione
100.000” non più silenziosi “Una proposta di mediazione”

redatta da Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers

La relazione suddivisa in tre parti oltre ad essere una proposta di mediazione, vuol essere un momento di riflessione per ricordare passaggi e opinioni manifestate nelle diverse sedute e poco rese visibili anche nei verbali.
Nella prima parte viene affrontata la situazione ambientale attuale e futura a Bolzano e nella Bassa Atesina mostrando gli agenti più inquinanti della zona.
Vengono indicate le numerose attività/passaggi-transiti dei trasporti: ferrovia, aeroporto, trasporto su gomma mettendo in rilievo come il pendolarimo o meglio il traffico proveniente dall'esterno cittadino sia la causa del maggior inquinamento identificato come uno tra i maggiori dell'Alto Adige.
I rumori provocati dal traffico debbono essere eliminati o abbattuti nei loro livelli.
L'inquinamento va rimosso direttamente alla fonte proponendo un servizio pubblico più efficiente e rinunciando a nuove fonti inquinanti che di fatto vanno a compromettere la qualità della vita già di per sè in scarso equilibrio. Gli effetti dell'inquinamento procurano danni ambientali, deprezzamento del territorio, vincoli e limitazioni alla destinazione d'uso del suolo e danni alla popolazione.
Nella seconda parte si affrontano gli aspetti socioeconomici relativi all'ampliamento dell'aeroporto.
Analizzate le necessità più importanti dell'ala economica a sostegno di un ampliamento aeroportuale, utilizzando i loro stessi dati presentati precedentemente, vengono demolite le loro posizioni e viene confermato che l'aeroporto non serve:
Né per aumentare le esportazioni: l’A.A. nel 2006 ha avuto una crescita superiore a tutto il nord-est d’Italia pur non avendo un aeroporto. Non dimentichiamo che la Provincia di Bolzano è attualmente impegnata nella realizzazione del BBT.
Né per aumentare la raggiungibilità della nostra provincia. Come visto ci sono regioni alpine con aeroporti internazionali, ciononostante queste sono meno raggiungibili dell’Alto Adige.
Né per aumentare l’occupazione. E’ sufficiente leggere il “Piano Pluriennale degli interventi di politica del lavoro” della Provincia di BZ per capire su cosa si sta puntando per migliorare l’occupazione.
Né per gli spostamenti degli altoatesini: esistono svariate e concrete alternative all’aeroporto di Bolzano.
Quindi a chi servirà l’aeroporto?
Servirà per far crescere il turismo in Provincia di Bolzano?
Ma cosa pensano gli addetti ai lavori nel settore del turismo altoatesino?
SMG: “Noch nie hatte Südtirol so viele Ankünfte und Übernachtungen wie 2006” (Mediazione del 15/03/07)
SMG: “Südtirol belegt mit seinen knapp 3.100.000 internationalen Ankünften Platz 4 in Italien nach den provinzen Rom, Venedig, Florenz und Platz 20 in Europa.” (Mediazione del 15/03/07)
ASTAT: “L’anno 2006 è stato caratterizzato da un andamento positivo, con un aumento del 3,0% negli arrivi e dell’1,0% nelle presenze rispetto al 2005. Nel 2006 gli arrivi (pari a 5,0 milioni) e le presenze (26,4 milioni)hanno raggiunto i rispettivi valori massimi. A partire dal 1998, anno nel quale si era riscontrato un minimo, le presenze sono aumentate costantemente, riuscendo a superare negli ultimi due anni la soglia dei 26 milioni”.
Nessun dato reale dimostra che il turismo in alto Adige necessiti di un altro ampliamento dell’aeroporto per crescere ulteriormente. La riduzione di un giorno (negli ultimi 10 anni) della durata media dei pernottamenti è stata compensata (nello stesso periodo) da un aumento di oltre 3 milioni di presenze turistiche.
Non si può continuare ad interpretare il turismo solamente da un punto di vista quantitativo. E’ ora che anche l’economia pensi ad un turismo sostenibile nel rispetto della natura fonte primaria del successo dell’industria turistica locale. Bisogna tenere conto dell’impatto di un turismo di massa sul territorio e sulle popolazioni investite dai flussi turistici anche nel rispetto delle tradizioni locali.
Nella terza parte si prevede una proposta di mediazine e si è arrivati:
1) Valutando il contratto di mediazione.
2) Considerando i contenuti emersi durante il processo di mediazione:
2a) sono emerse divergenze sostanziali su valutazioni di dati ambientali. Vedi ad esempio dati ALU, dati ABD, dati delle persone viventi nelle vicinanze dell’aeroporto.
2b) Sono emerse divergenze su valutazioni economiche. L’ ABD ha confermato nella riunione del 16 maggio che il Masterplan non puo’ essere completo in quanto generico e lacunoso per sua natura: Secondo l’ABD ”esistono piu’ verita”.
2c) Le leggittime aspettative di centinaia di famiglie a diretto contatto con la struttura (circa 5000 persone ).
Abbiamo bisogno di uno strumento indipendente che ci permetta di avere un quadro il più possibile oggettivo della situazione della conca di Bolzano ed in particolare della zona attorno all’aeroporto.
1) La proposta è quindi di richiedere ai responsabili politici una “Raumverträglichkeitsprüfung” (RVP)
Eine Raumverträglichkeitsprüfung ermittelt und bewertet die umweltrelevanten, sozialen und auch wirtschaftlichen Auswirkungen eines raumrelevanten Vorhabens auf den betroffenen Raum. Ein solcher Prüfansatz ist dann notwendig, wenn das geplante Projekt soziale, regionalpolitische und umweltrelevante Auswirkungen über den Standort und dessen unmittelbare Umgebung hinaus erwarten lässt. In diesem Ansatz werden auch die Wechselwirkungen mit den Nachbarräumen berücksichtigt. In der RVP wird geklärt, ob ein Vorhaben mit den Erfordernissen der Raumordnung vereinbar ist und in welcher Form es mit anderen Planungen und Maßnahmen (anderer Planungsträger) abgestimmt werden kann. (Quelle: www.eurac.edu)

2) Il progetto di ampliamento dell’aeroporto deve essere sottoposto ad una Valutazione di Impatto Ambientale
UVP:
Ziele der UVP sind der Schutz der menschlichen Gesundheit, die Hebung der Lebensqualität durch bessere Umweltbedingungen, die Erhaltung der Artenvielfalt und der Reproduktionsfähigkeit der Ökosysteme sowie die Vermeidung von Umweltschäden. Zu diesem Zwecke werden in der Umweltverträglichkeitsprüfung die wesentlichen Auswirkungen eines Projekts auf die Schutzgüter Mensch, Fauna, Flora, Boden, Wasser, Luft, Klima, Landschaft, Sachgüter und kulturelles Erbe beschrieben und bewertet. Weiters wird die Wechselwirkung aller oben erwähnten Schutzgüter berücksichtigt. (Quelle: www.provinz.bz.it/umweltagentur)
3) PSA (Piano di sviluppo Aeroportuale)
(Fonte: Presentazione Dr.Mussner ENAC)

Aspettative dei cittadini direttamente interessati all’ampliamento dell’aeroporto (anche in ottemperanza alle volonta’ politiche dopo il primo ampliamento del 1997)
Spostamento esercitazioni militari.
Restrizione generale e controllo degli orari di decollo e arrivo delle aeromobili, anche in relazione della loro classificazione.
Spostamento esercitazioni militari.

Allegato della presentazione: “100.000 non più silenziosi. Una proposta di mediazione”


Indirizzi e proposte per una crescita sostenibile
Azioni compensative e mitigratrici

Riconosciuto che la parte territoriale fra Bolzano, Laives e Conca Atesina più in generale è
particolarmente colpita da numerosi soggetti inquinanti, si chiede che vengano effettuati i seguenti interventi nel rispetto dei bisogni di tutta la popolazione che ci abita:
- Immediata costituzione di un laboratorio di idee e di attività che sviluppi strumenti per lo studio e il monitoraggio della situazione complessiva odierna ed una valutazione previsionale del panorama futuro che tenga conto dei numerosi insediamenti già previsti per i prossimi anni.
- Fare opera di prevenzione e informazione alla popolazione verificando, con essa, i risultati emergenti e le possibili pianificazioni future.
- Riduzione dell'inquinamento alla sorgente, adottando e favorendo mezzi di trasporto e impianti termici tecnologicamente innovativi e di basso impatto ambientale (ingegneria aeronautica e motoristica in genere, energie alternative e nuove progettazione di edifici e strutture).
- Prevedere un Piano di Ampliamento Aeroportuale condiviso con le amministrazioni e gli enti preposti.(vedi ENAC)
- Un VIA territoriale ampio, che raggruppi e analizzi le problematiche provocate dagli agenti inquinanti, in particolare dal traffico pendolare, dal trasporto su gomma, dall'aeroporto (aria e rumori), dalla ferrovia (rumori) e dall'inceneritore.
- Una zonizzazione e un piano specifico sulla qualità dell'aria nel territorio sopra considerato e un costante monitoraggio anche per il futuro.
- Un monitoraggio di medicina ambientale sul territorio finalizzato a determinare possibili patologie provocate dagli inquinamenti.
- Una classificazione acustica del territorio limitrofo all'area aeroportuale con misurazione
degli impatti acustici (livelli notte/giorno). *(vedi ENAC)
- Procedure antinquinamento acustico aeroportuale (antirumore di decollo e atterraggio “ICAO”)
- Un Piano di Rischio Aeroportuale.(art 9 ENAC). Gli incidenti che avvengono durante il decollo e l'atterraggio coinvolgono, oltre i passeggeri e l'equipaggio, un vasto territorio nell'intorno dell'aeroporto e con esso un gran numero di residenti. In alcuni casi hanno pagato un elevato tributo in termini di vite umane.
- Spostamento degli elicotteri delle Forze Armate in altra sede (sono la causa del maggior rumore aeroportuale!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
Nell'attesa del loro trasferimento concordare con l' Esercito, i Carabinieri e la Guardia di Finanza orari più rispettosi per la popolazione e, soprattutto, che tengano conto delle attività scolastiche. Le “lunghe” esercitazioni vanno evitate durante l'orario scolastico e nei week end.
- Spostamento a Trento o altra località degli aerei leggeri ad uso privato e sportivo (sono i voli più numerosi!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
- Non aumentare gli attuali voli di linea e charter annuali e limitarli nei fine settimana.
- Orari dei voli aerei dalle 7,30 alle 22,00 max.
- Applicare una classificazione più rigida per gli aerei più rumorosi, compresi i privati, impedendone l'accesso aeroportuale (una sorta euro 0 o ero 1 come per gli automezzi pesanti).
- Una classificazione acustica del territorio attiguo alla ferrovia con misurazione dei livelli di rumore soprattutto nelle zone considerate più sensibili (asili, scuole, parchi etc. notte/giorno ). E' un atto politico di pianificazione e gestione territoriale.*
-Predisporre i piani di risanamento da parte delle amministrazioni comunali.
- Per disincentivare il pendolarismo dalla Bassa Atesina attivare, in tempi brevi, treni metropolitani a cielo aperto con la costruzione di nuove stazioni ferroviarie a Oltrisarco e a San Giacomo.
Si ritiene che questo sia possibile con l'ammodernamento della ferrovia che prevede un aumento di passaggi giornalieri da un minimo di 130 a 220/250. Utilizzando un certo numero di questi passaggi, che si renderanno disponibili, è possibile evitare la costruzione di ulteriori, ampi parcheggi all'aeroporto.
Al posto del parcheggio previsto in Masterplan si potrebbe costruire un piccolo parco per bambini, militari e famiglie. Il servizio della nuova stazione di San Giacomo all'aeroporto impedirebbe di far transitare numerosi automezzi da e per l'aeroporto, inquinando meno e alleggerendo il traffico.
- Migliorare la funzionalità dei parcheggi esistenti: uscita A22 e cimitero di Bolzano, evitando la costruzione di ulteriori parcheggi in zona industriale. Il pendolarismo si combatte offrendo treni, autobus, taxi collettivi e non parcheggi che sono solo richiamo di automobilisti con conseguente aumento dell' inquinamento.
- Predisponendo un tunnel sotto la ferrovia in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria di San Giacomo (già previsto) è possibile collegare la ciclabile di San Giacomo, in sicurezza, con quella di via Einstein evitando il bruttissimo incrocio con sottopassaggio di Maso della Pieve (cimiteri).
- Nonostante la galleria il traffico a Maso della Pieve e a San Giacomo rimane molto alto. Si chiede che ad Oltrisarco direzione nord – sud prima del sottopasso di via Volta (distributore Agip) venga messo un cartello che indichi Laives direzione via Volta e alla nuova rotonda un cartello Laives direzione via Galvani che porterà alla galleria.
I transiti verso Laives verranno favoriti verso questa nuova direzione alleggerendo San Giacomo e Maso della Pieve che comunque, in futuro, da il parcheggio cimiteriale rafforzato porterà una aggiunta di traffico.
- I transiti di macchine da Bolzano a Laives passando per san Giacomo risultano ancora piuttosto frequenti, nonostante la galleria. E' necessario intervenire drasticamente imponendo una restrizione come ad Oltrisarco oppure dotare di un bollino per solo residenti (dal sottopasso che va in via Einstein fino alla fine di San Giacomo) che permetterà loro di entrare da nord a sud. Tale provvedimento in via sperimentale lo si potrebbe adottare negli orari di punta e se, dopo il monitoraggio, risultasse insufficiente lo si adotterà per le intere 24 ore.
- Intervenire affinchè i navigatori satellitari non facciano passare i camion e le automobili straniere (Germania, Polonia, Italia, ecc.) per la ex statale 12.
- I trasporti con mezzi pesanti dovranno essere trasferiti quanto più possibile sulla ferrovia. Gli autotrasportatori artigiani non utilizzano il trasporto intermodale sovvenzionato dalla Provincia.
- E' necessario favorire anche un trasporto intermodale che faccia viaggiare solamente i containers.
- Le tecniche di gestione dei Materiali Post Consumo (MPC) che comportano le minori emissioni di inquinanti nell'ambiente, la massima riduzione di gas serra ed il massimo risparmio energetico sono: riduzione della produzione alla fonte, riciclaggio, compostaggio.
L'intrinseco vantaggio dei trattamenti meccanico biologici è l'estrema flessibilità. La filiera che presenta il maggiore risparmio di gas serra, il maggiore contenimento delle emissioni nell'ambiente e un'occupazione di suolo confrontabile con quello delle ceneri di un “termovalorizzatore” è la bio-ossidazione con sottrazione del carbonio ossidabile tramite stoccaggio permanente e/o provvisorio del materiale bio-ossidato opportunamente pressato.
Questa soluzione non pregiudica un futuro utilizzo delle potenzialità energetiche dei materiali stoccati, rinviandolo a condizioni di mercato e sviluppo di tecnologie più vantaggiose.
Impianti di bio-ossidazione dimensionati per ogni vallata dell'Alto Adige oltre ad avere i vantaggi sopra descritti eviterebbero i numerosi trasporti dei MPC necessari per mantenere acceso l'unico inceneritore del territorio altoatesino.
- Se AirAlps intende mantenere il contratto di code sharing con Alitalia dovrà spostare la sede tecnica in Italia. Così ha chiesto Alitalia. Alfred Guarriello membro del comitato di gestione AirAlps sostiene che con un piano triennale consentirebbe di programmare investimenti quali l'acquisto di velivoli da 70 posti rispetto gli attuali di 31 (Dornier).
Che venga fatto.
L'aeroporto di San Giacomo è stato dimostrato che può accoglierli fin d'ora. AirAlps, la compagnia tirolese, controllata da imprenditori ed enti sudtirolesi potrà essere sostituita o integrata da altre compagnie che possiedono aerei altrettanto compatibili, ma che dimostrino maggior affidabilità e una maggiore imprenditorialità. Si ritiene che la grandezza dell'aeroporto debba essere messo in sicurezza rimanendo così com'è. C'è la convinzione che vi siano ampi spazi per ottimizzare le potenzialità dell' aeroporto di San Giacomo utilizzando più compagnie aeree, più efficienti dell'attuale, con aerei con max 70 posti che già di fatto possono decollare ed atterrare . Il disavanzo ridotto dalla buona gestione con aerei non superiori ai 70 posti potrà essere ripianato dalla Provincia come altri servizi di trasporto (Sostenuto da Durnwalder).
- I viaggiatori prvenienti dalle lunghe distanze (nord Europa ed est Europa) possono raggiungere Bolzano transitando da Vienna (l'Abd sostiene che i voli per Vienna funzionano particolarmente bene). E' impossibile creare voli da Bolzano per ogni destinazione europea.
- Ogni aeroporto dovrà costituire una Commissione i cui compiti sono: procedere alla classificazione dell'aeroporto stesso, provvedere alla definizione delle procedure antirumore, procedere alla definizione delle tre fasce A – B – C di pertinenza dell'infrastruttura.
- Ogni aeroporto aperto al traffico civile dovrà provvedere alla predisposizione nell'intorno aeroportuale di un sistema di monitoraggio “in continuo” che possa consentire il rilevamento di eventuali superamenti dei limiti. Ciò permette di tenere sotto controllo il “clima” acustico nell'intorno aeroportuale, ma anche di applicare sanzioni ai vettori per il non rispetto dei limiti o delle procedure antirumore. DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99)
- Tassazione “chi inquina paga”. E' necessario favorire la Proposta modificata di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 29-11-2002, COM (2002) 683 def.- Istituzione di una disciplina comunitaria per la classificazione delle emissioni sonore degli aerei subsonici civili ai fini del calcolo delle tasse sul rumore.
- Misure in materia fiscale. Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Il soggetto tenuto ad osservare gli obblighi connessi all'imposizione (dichiarazione e versamento) è l'esercente dell'aeromobile. Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia l'ha introdotta con legge Regionale n.12/2003, Legge collegata alla Finanziaria regionale del 2003. Il gettito sarà destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio e disinquinamento acustico e all'indennizzo delle popolazioni residenti in prossimità dell'aeroporto.
- Predisporre una stima (valutazione monetaria) degli impatti ambientali prodotte dai diversi gestori, identificando quantitativamente gli indennizzi da effettuarsi a chi ha subito e subisce i danni. (riferimenti legislativi). Indennizzi volti a migliorare la vita e la salute: infissi, pannelli, isolamenti, sostituzione casa, interventi d'insonorizzazione per edifici ed impianti già esistenti etc.
*La mappatura acustica potrebbe comportare la necessità di adeguare il piano regolatore comunale. Potrebbe essere necessaria una modifica delle destinazioni d'uso dei terreni sottoposti all'inquinamento acustico con la conseguente revisione del valore di mercato di terreni e soprattutto di fabbricati.
---o---
E' importante ricordare quanto il Presidente della Giunta Durnwalder ha dichiarato : “La mediazione dovrà svolgersi con la partecipazione più ampia possibile, dando a tutte le categorie interessate l'opportunità di far sentire la propria voce.” “ La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” “Un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”
---o---
Questa è la nostra voce.
Grazie per l'attenzione

Fonti e riferimenti:
LEGGE PROVINCIALE 20 novembre 1978, n. 66 (Provvedimenti contro l'inquinamento prodotto da rumore).
Legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull'inquinamento acustico) DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 novembre 1997 (Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore).
Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 (Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale).
DPR 18.11.1998, n. 459 Rumore ferroviario.
DECRETO 31 ottobre 1997 (Metodologia di misura del rumore aeroportuale).
D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496 (Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili).
Dm 20 maggio 1999 (sistemi di monitoraggio aeroporti) (Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico).
DIRETTIVA 2002/30/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 marzo 2002 (che istituisce norme e procedure per l'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità).
DECRETO LEGISLATIVO 17 gennaio 2005, n. 13 ( Attuazione della direttiva 2002/30/CE relativa all'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti comunitari ).
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 2004, n.142 (Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447).
DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99). Controllo del clima acustico.
Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Capo IV art.90.
ISDE, Inquinamento atmosferico e danni alla salute.
http://www.sestopotere.com/index.ihtml?step=2&rifcat=280&Rid=105911
Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Rassegna degli effetti derivanti dall'esposizione al rumore.
2006 ENEA. La politica ambientale tra scelta e non scelta .
Emissioni di bioessicatori e termovalorizzatori a confronto.
Provincia Autonoma di Bolzano
ENAC.
ENAV.
ABD.
AERO CLUB BOLZANO-ALTO ADIGE.
http://www.aeroclub.bz/indexit.htm
A22.
AMMODERNAMENTO ASSE FERROVIARIO DEL BRENNERO.
http://www.verdideltrentino.org/FORRER_infrastr_citta%20asta%20Adige.pdf




martedì, 22 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-22

Democrazia diretta Una legge migliore
Mi sono reso conto che non si può più sempre delegare ad altri le decisioni importanti, quelle che condizionano la nostra vita, la nostra salute e quella delle generazioni future. La giunta, approfittando della disaffezione dei cittadini verso la politica, antepone nelle proprie decisioni gli interessi delle lobby a quelle dei cittadini e dell'ambiente. Abbiamo bisogno di uno strumento di democrazia che incoraggi e stimoli l'interesse dei cittadini alla sfera pubblica democratica e l'attività dei cittadini dissenzienti.
Per questo motivo ritengo sia importante appoggiare la campagna di raccolta firme dell'iniziativa popolare per una migliore legge sulla democrazia diretta, firmando presso il proprio Comune o i banchetti sulle piazze entro il 10 giugno. Alessandro Cosi , San Giacomo
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categoria:sociale, antiinquinamento
venerdì, 11 maggio 2007

Alto Adige11 MAGGIO 2007
 Appiano. Al progetto hanno lavorato 17 gruppi. L’esposizione si tiene alla Lanserhaus dalle 17 alle 18.30
Adesso parlano i giovani. Con l’arte
Oggi in mostra le sculture che trattano dei problemi del paese

 APPIANO. Anche i bambini e i giovani si impegnano per il loro Comune e hanno parecchie idee su cosa si potrebbe ancora cambiare e su cosa, soprattutto, potrebbe essere migliorato. Nel progetto «Sculture - i diversi volti di Appiano» 17 gruppi si sono occupati in modo critico dei vari volti del Comune. Cosa mi piace del mio paese? Cosa ha di speciale? Perché mi ci trovo bene? Cosa manca? Ha qualche lato oscuro? Quali sono i suoi lati meno conosciuti? Quali sono i punti deboli da migliorare? I loro pensieri e le idee sono diventati sculture. E da oggi sono in mostra.
 Oggi il gruppo di lavoro «Giovani di Appiano» dalle 17 alle 18.30 nella «Lanserhaus» presenterà i 17 gruppi e tutte le sculture prodotte negli ultimi mesi. Il progetto ha avuto il patrocinio dell’ assessorato provinciale alla cultura tedesca e della Comunità comprensoriale Oltradige - Bassa Atesina. Le sculture saranno esposte durante ad Appiano per farle ammirare da tutta la popolazione. I due dirigenti del progetto appoggeranno dal prossimo ottobre fino a maggio 2008 i singoli lavori per far risaltare ancora di più le singole sculture. In questo periodo i singoli gruppi saranno invitati a presentare la tematica del loro progetto.
 Il gruppo di lavoro «Giovani di Appiano» opera a progetti e riunisce una serie di istituzioni e associazioni del Comune di Appiano. Il suo obiettivo è concepire e realizzare progetti di prevenzione. Attualmente ne fanno parte il Distretto sociale Oltradige, il Comune di Appiano, l’associazione Jugendtreff Jump, le scuole elementari e medie sia italiane che tedesche, le scuole per l’infanzia, la polizia municipale, l’Hgv, l’Unione Commercianti, la Consulta Comunale e il Centro diurno per minori Kalimera.
 Il progetto «culture» evidenzia - forse più di tanti altri - la voglia di partecipazione e di coinvolgimento di persone impegnate ma anche delle condizioni necessarie a renderne possibile l’impegno. Spiegano i responsabili: «Se vogliamo che i nostri figli diventino persone attive, impegnate e dotate di un pensiero politico, dobbiamo innanzi tutto creare le basi per tale sviluppo, permettendo loro di partecipare attivamente, fin da piccoli, alla vita della democrazia. Permettere il coinvolgimento e la partecipazione di bambini e ragazzi significa renderli partecipi dei processi decisionali ai quali sono indirettamente o direttamente interessati. Bambini e ragazzi devono avere il diritto di dire la loro, di partecipare ai processi di progettazione e di decisione sulla base del loro mondo, nella scuola e negli spazi a loro dedicati fino ad arrivare alla pianificazione di progetti in ambito cittadino, comunale e regionale».
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categoria:sociale, conca atesina
venerdì, 11 maggio 2007

Alto Adige11 MAGGIO 2007
di Marco Rizza
Settecento firme contro l’aeroporto
Riunione delle «civiche» della Bassa «La gente adesso sa e si fa sentire»

 CALDARO. Settecento firme in una sola mattina: è quanto hanno raccolto le liste civiche della Bassa Atesina nella giornata di mobilitazione a favore del referendum contro l’ampliamento dell’aeroporto. L’exploit è stato esaminato nel corso dell’ultima riunione del coordinamento delle liste. Ribadite anche le perplessità sull’impianto di combustione dei fanghi. Per quanto riguarda Caldaro, si chiede che l’ex polveriera venga interamente destinata a biotopo.
 Nella sala consiliare di Caldaro si sono riuniti gli esponenti delle liste civiche di Aldino, Ora, Bronzolo, Appiano, Egna, Termeno e Caldaro. Paesi, amministrazioni e territori diversi ma con molti problemi in comune. Uno di questi è senz’altro l’ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo. L’opposizione al progetto infatti accomuna tutte le liste ma, dicono i loro rappresentanti, «si tratta di un sentimento molto diffuso anche tra la popolazione». Un esempio sono le 700 firme a sostegno del referendum contro il progetto (e per la modifica della legge provinciale sulla democrazia diretta) raccolte in Bassa Atesina in una sola mattina. «La popolazione è sensibile, interessata e anche ben informata», raccontano gli esponenti delle civiche, che giudicano «positivo» il traguardo delle 700 firme («ma l’impegno - dicono - proseguirà»). Qualche ostacolo invece nel processo di mediazione: «È difficile che gli avversari del progetto riescano a fare sentire la propria voce».
 È stato inoltre analizzato il proposito dell’amministrazione provinciale - in concerto con il comune di Caldaro - di voler destinare parte dell’ex zona militare - la polveriera a sud del lago - a verde agricolo in cambio di altrettante zone agricole locate oggi nell’esistente biotopo. Le civiche auspicano che l’eventuale zona acquisita sia destinata interamente a biotopo in forma di prato selvaggio, «trattandosi dell’unico prato residuo nel distretto». Dovrebbe essere destinata a verde agricolo «solo l’area necessaria a compensare l’abbandono volontario dei fondi agricoli nel biotopo esistente».
 Si è discusso anche dell’impianto termovalorizzatore con incenerimento dei fanghi che dovrebbe essere realizzato in Bassa Atesina. Le liste civiche esprimono in merito molto scetticismo soprattutto sul procedimento tecnico-amministrativo intrapreso fino ad oggi.
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martedì, 01 maggio 2007
Alto  Adige 1-05-07
I mezzi pubblici tra carenze e disservizi

 Sempre più massicciamente si vuole obbligare i cittadini di Bolzano, Laives e comuni limitrofi ad usare i mezzi pubblici anche con misure più che drastiche. E’ strano che nonostante questi sforzi non molto graditi, gli utenti siano calati. La spiegazione per tale calo è molto semplice: i servizi sono carenti e i disservizi molti; gli orari spesso non vengano osservati; si deve aspettare oltre mezz’ora prima che passi l’autobus, mentre per esempio per la linea N.2 Bolzano-Bronzolo è prevista una corsa ogni 12 minuti; la pulizia lascia a desiderare e quasi nessun controllo viene effettuato dopo le ore 21. Giovani e purtroppo anche meno giovani che fumano, si ubriacano ”dimenticando” di obliterare il biglietto e danno così fastidio agli utenti. Penso che siano proprio queste carenze che convincono molti cittadini a non usare i mezzi pubblici.
Luis Lunger SAN GIACOMO
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categoria:sociale, conca atesina
domenica, 29 aprile 2007

Alto Adige 28 APRILE 2007
Il giardino delle religioni

Il giardino delle religioni
 Un’oasi di pace che sarà la casa di tutte le religioni. Quello che è già stato battezzato il «Giardino delle religioni», sarà un luogo d’incontro interreligioso e verrà realizzato su un’area verde di circa 2 mila metri vicino a Ponte Loreto. Lungo il percorso che terminerà in una piazzetta, saranno rappresentati induismo, buddismo, ebraismo, cristianesimo e islam.
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martedì, 24 aprile 2007

Alto Adige 24 APRILE 2007
Teatro civile sui Prati del Talvera
  LA NOVITÀ: DAL 2 ALL’11 MAGGIO
Artisti Senza Frontiere lancia la rassegna “Rumori molesti”
  FABIO ZAMBONI


 BOLZANO. Si chiama “Rumori molesti” e andrà in scena proprio al confine con la zona residenziale che per anni ha fatto la guerra ai rumori molesti, quella di Vicolo Sabbia e dintorni. Ma stiano tranquilli gli abitanti del centro che gravitano sul Piazzale delle feste ai Prati del Talvera: i Rumori Molesti in questione fanno riferimento a testi teatrali che fanno rumore in senso politico, che scuotono coscienze, che fanno discutere. Niente megawatt, insomma, per quella che sarà la prima rassegna teatrale quasi-estiva curata da Artisti Senza Frontiere, associazione nata negli anni della maledetta guerra dei Balcani e ora di nuovo attiva con una minirassegna teatrale di due soli lavori con varie repliche, organizzata in collaborazione con il Circolo Masetti. Quest’ultimo metterà a disposizione il tendone ai Prati e la cornice musical-gastronomica che ospiterà l’evento.
 Dietro al quale, per Artisti Senza Frontiere, c’è il bolzanino Andrea Chiereghin, che dopo aver lavorato nel mondo del teatro milanese impegnato, dietro alle quinte delle produzioni di Paolo Rossi, vuole mettere a frutto quell’esperienza portando a Bolzano due lavori firmati da Renato Sarti. Quello che sarà il “numero zero” di ciò che dovrebbe diventare un vero e proprio festival open air (ma protetto dalle intemperie) porterà a Bolzano dal 2 al 6 maggio “Mai morti”, protagonisti il fascismo, il razzismo, la xenofobia, e poi “Nome di battaglia “Lia”” basato su un episodio legato alla Resistenza.
 «Partner di questa nuova fatica - dice Chiereghin - è il circolo culturale Walter Masetti, con il quale abbiamo intenzione di proseguire nella collaborazione anche in futuro e di sostenere nella coraggiosa scelta di rinnovare ed ampliare la propria sede storica rimanendo radicato nel proprio quartiere di origine, in via Resia, e di accettare la sfida lanciata dal nuovo Firmian. Tra i tanti, in questi nostri 12 anni di attività, l’incontro con il Teatro della Cooperativa di Milano, quello di Renato sarti appunto, è stato sicuramente tra i più particolari ed interessanti».
 Da mercoledì 2 a domenica 6 maggio con inizio alle ore 21 andrà in scena dunque «Mai morti» di Renato Sarti con la regia dello stesso Sarti e con Bebo Storti sul palco.
 “Mai Morti” era il nome di uno dei più terribili battaglioni della X Mas. A questa formazione, che operò a fianco dei nazisti nella repressione antipartigiana, il personaggio guarda con delirante nostalgia. Durante una notte milanese dei nostri giorni il protagonista si sveglia e si abbandona ai ricordi degli episodi a lui più «sacri, lontani, cari». Ma anche il passato più prossimo, e il nostro presente, animano i suoi sogni a occhi aperti: siamo nella Milano incandescente del 1969 quando ai funerali di piazza Fontana si doveva fare il gran botto finale. Un monologo che cerca di rammentare, a chi se lo fosse dimenticato o non l’avesse mai appreso, che la parola antifasciamo ha ancora un fondamentale e profondo motivo di esistere.
 Da mercoledì 9 a venerdì 11 maggio con inizio alle ore 21.00 sarà la volta di «Nome di battaglia ”Lia”» scritto e diretto da Renato Sarti, con Marta Marangoni, Rossana Mola e lo stesso Renato Sarti.
 All’interno della grande pagina della Resistenza, il quartiere di Niguarda a Milano, e le donne dei suoi cortili, ebbero un ruolo particolare. Niguarda si liberò il 24 aprile 1945, con un giorno di anticipo su Milano. E fu proprio in quel giorno che si consumò uno degli episodi più tragici della Liberazione: colpita al ventre da una raffica di mitra nazista sulla via della fuga, moriva - incinta di otto mesi - Gina Galeotti Bianchi, nome di battaglia Lia, una delle figure più importanti del Gruppo di Difesa della Donna.
 Sabato 5 e domenica 6 maggio il Circolo Masetti proporrà, con inzio alle ore 11.30, i classici appuntamenti a base di musica e specialità gastronomiche. L’intera manifestazione di Artisti Senza Frontiere è dedicata ai lavoratori della Speedline e alle loro famiglie. L’ingresso per gli spettacoli teatrali è fissato in 5 euro. “Politico” dunque anche il prezzo.
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categoria:sociale
martedì, 24 aprile 2007

Alto Adige 24 APRILE 2007
  Apre il primo bar per disabili    L’inaugurazione il 18 maggio     MASSIMILIANO BONA  

 BOLZANO. Si chiama Joben - come il colle sopra Monticolo che presto potrebbe diventare un sito astronomico accessibile ai portatori di handicap - ed è il primo bar per disabili della città. Ci sono mensole ribassate, tavoli più larghi ed un ascensore interno per persone svantaggiate.
 I locali di via Alessandria, di proprietà dell’Ipes, sono stati concepiti in modo da assicurare pari dignità a tutti gli avventori, anche a quelli in carrozzina: mensole ribassate per leggere comodamente il giornale, tavoli più larghi del solito, un ascensore interno per persone svantaggiate e l’accesso internet.
 Stefano Minozzi, uno dei cinque soci della cooperativa sociale Onlus che si è adoperata nell’ultimo biennio per aprire il locale, soffre di distrofia muscolare, ma fa con entusiasmo il contabile in un ufficio a sua misura. Scrive sulla tastiera del computer con l’ausilio di una piccola asticella di legno, che gli serve per battere sui tasti.
 «Fino a giugno facevo siti internet per la Südtiroler Informatik Ag, poi mi sono licenziato per sposare in toto questo progetto. Qui lavoro part-time, ma ad essermi piaciuto, da subito, è lo spirito che anima i componenti della cooperativa. Mi auguro che lo Joben diventi un luogo di ritrovo frequentato da disabili e non. L’unica esperienza simile, in città, era stata tentata da Novum».
 Fra i dipendenti, quattro in tutto, c’è anche un’invalida al 50%, segno evidente della volontà di integrare e aggregare.
 Salvatore Cittadino, un altro dei cinque soci dello Joben, lavora da un paio d’anni all’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare e ci spiega come si è arrivati all’idea di aprire un bar a misura di disabile.
 «Tutto è iniziato nell’agosto 2005, quando abbiamo costituito la cooperativa, nata per la progettazione, la programmazione e l’organizzazione di attività ricreative e culturali di vario genere tra persone diversamente abili e normodotati. Da subito abbiamo deciso di occuparci della rimozione delle barriere architettoniche e dell’assistenza alle persone disabili presso gli enti preposti».
 La cooperativa Joben è di tipo B ed è stata concepita anche con l’intento di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone disabili.
 «Il primo risultato della nostra attività è proprio il bar, al punto che oltre la metà della superficie è occupata da una sala polivalente concepita per fini sociali».
 Durante i primi sei mesi del 2006 c’è stato un contenzioso tra cooperativa ed Ipes.
 «Dovevamo stabilire a chi competesse l’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno della struttura, da noi presa in affitto. L’Ipes si è sempre chiamato fuori, in quanto riteneva che il problema non esistesse. Per nostra fortuna è intervenuto l’ufficio portatori di handicap della Provincia, che ha coperto l’ottanta per cento dell’investimento».
 Ad agosto, poi, è stato sottoscritto il contratto di locazione con l’Ipes e sono iniziati i contatti con artigiani e fornitori. «Ci siamo rivolti a ditte che erano in grado di realizzare un bar a misura di disabile, così come noi lo avevamo pensato e ideato. Risparmiando su qualche voce siamo riusciti ad aprire il 6 marzo, ma l’inaugurazione vera è prevista per il 18 maggio».
 Un’altra scelta socialmente utile è stata fatta per il piano rialzato.
 «Inizialmente avevamo pensato di mettere dei videogame, il che ci avrebbero garantito entrate economiche non trascurabili. Per scelta e coerenza con la nostra missione abbiamo puntato sui giochi per bambini piccoli, in modo tale da coinvolgere anche le mamme ed animare ulteriormente il bar».
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sabato, 21 aprile 2007

SABATO, 21 APRILE 2007
Nell’atrio della struttura aperta ieri mattina la mostra di Alessandra Dallago. Un’iniziativa di valenza anche sociale
Casa lungodegenti «aperta» con l’arte
 
Il direttore Maffeis: così gli ospiti sono più vicini alla comunità

 LAIVES. La pittrice Alessandra Dallago ha avuto l’onere-onore di avviare una interessante collaborazione con la casa per lungodegenti. Ieri infatti l’artista ha inaugurato la propria personale nell’atrio della struttura, presente il direttore Marco Maffeis e altre autorità. La mostra (acquerelli) resterà aperta e visitabile fino al 18 maggio. È significativa l’idea varata dai responsabili della casa lungodegenti: la volontà di questa proposta, che sarà seguita anche da altre del genere, è di mettere a disposizione un ottimo spazio come è l’ampio e luminoso atrio del centro di degenza.
 L’atrio della lungodegenti registra il passaggio quotidiano di molte persone, oltre agli ospiti, e quindi rappresenta una “porta” comunicante fra interno ed esterno. Chi lo sottolinea è proprio il direttore Maffeis, che per questo auspica un costante interscambio fra chi sta fuori e chi sta dentro la lungodegenti. In questa maniera ci sarà un costante interscambio fra gli anziani ospiti e chi arriva per far loro visita oppure, come detto, semplicemente per vedere le proposte che a mano a mano verranno allestite lì. E’ una iniziativa particolarmente importante perché gli anziani ospiti hanno bisogno di non sentirsi soli ed emarginati dalla società e nella quale hanno avuto fino a qualche tempo fa un ruolo attivo. Così anche il pretesto di vedere una mostra diventa opportunità per rincontrarli.
 «Con la mostra - spiega Maffeis - si desidera prima di tutto offrire una preziosa occasione di svago ai nostri ospiti, consentendo loro di soffermarsi su opere che, perlopiù, propongono vedute su Laives e dintorni, ossia luoghi molto conosciuti. È anche nostra speranza che durante la visione della mostra da parte della comunità di Laives, gli ospiti della casa di degenza possano incontrare nuovamente persone conosciute prima dell’ingresso nella struttura, aspetto da noi ritenuto di fondamentale importanza». (b.c.)
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categoria:sociale
venerdì, 20 aprile 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-04-20

Volume pubblicato dalla Feltrinelli. Oggi il film al Capitol

« In viaggio con Alex » Langer a tutto tondo

L'uomo politico « ritratto » da Fabio Levi
Coniugare il locale e il globale, vivere una dimensione profondamente spirituale dell'attività politica, operare un implacabile perforamento delle barriere, disinnescare i conflitti etnici, ideologici, linguistici, con l'obiettivo — sempre ben saldo — della creazione di una comunità di cittadini più giusta, misurare sempre e costantemente le idee professate con passione con il metro del coinvolgimento personale, senza mediazioni, verificando in prima persona la praticabilità delle visioni politiche predicate, giocare sé stessi fino in fondo, senza freni e senza schermi, per affermare la solidarietà, l'impegno politico e sociale nei confronti dei poveri e dei diseredati, per un cambiamento della società che passi attraverso un'adesione convinta della coscienza di ogni individuo. Tutti elementi che hanno abitato l'azione, il pensiero politico ed il percorso esistenziale ( in lui sempre, tragicamente, inscindibili) di Alexander Langer. La decisione di togliersi la vita il 3 luglio 1995 a Pian dei Giullari, vicino a San Miniato, ci ha privato della possibilità di vedere come l'intellettuale sudtirolese, uno dei più brillanti e onesti della sua generazione, avrebbe affrontato nella pratica e dal punto di vista concettuale le nuove e terribili sfide che la contemporaneità consegna al mondo: la guerra planetaria, dei e contro i terrorismi, il riemergere della barbarie delle guerre interetniche e interreligiose, l'allarme per il pianeta che sprofonda verso il baratro dell'olocausto ambientale, la ricerca affannosa e incerta di un'identità condivisa, unificante, da parte di un'Europa unita che Langer ha contribuito a creare, « lui che, assieme ad Adriano Sofri, Daniel Daniel Cohn Bendit e Joschka Fischer è stato uno dei padri nobili dell'europeismo » , come l'ha ricordato uno dei suoi più cari amici e colleghi, il giornalista Gad Lerner, che aveva condiviso con l'intellettuale sudtrirolese la militanza in « Lotta Continua » .
Su ciò che Langer avrebbe fatto se avesse continuato a vivere non rimangono che congetture un po' artificiose e la frase annotata sui biglietti scritti poco prima di morire « Non siate tristi, continuate in ciò che era giusto » . Ciò che mancava fino ad oggi era un'opera che radunasse la molteplicità delle esperienze del leader pacifista. Fabio Levi, docente di Storia contemporanea all'Università di Torino, con il suo libro « In viaggio con Alex – La vita e gli incontri di Alexander Langer ( 1946 1995) » ( Feltrinelli) pone finalmente rimedio all'assenza di un'opera che fornisse una prospettiva più ampia e circostanziata sul percorso di vita di Langer e che permettesse di avvicinarsi e conoscere la vita, la grande umanità, le battaglie e le sconfitte dell'esponente politico verde.
Numerose, infatti, sono state finora le pubblicazioni che hanno ripreso gli scritti di Alex Langer. Ma chi — prima della biografia di Levi — avesse voluto approfondire il tracciato seguito da Langer nel suo girovagare fecondo per l'Italia, l'Europa, il mondo si sarebbe trovato al cospetto di « disiecta membra » , saggi sul suo pensiero e ricordi di amici, colleghi e avversari politici sparsi qua e là in interviste su riviste e quotidiani. « In viaggio con Alex » è prima di tutto un libro coinvolgente, scritto molto bene, la narrazione dei viaggi e delle infinite storie incontrate lungo il suo cammino da una personalità eccezionale che, nel confronto contrassegnato da grande spirito di autonomia con altre personalità di pari statura, cerca la via alla soluzione dei problemi del suo tempo: la convivenza, le guerre, la salvaguardia dell'ambiente, il rispetto dei diritti umani, la difesa delle minoranze.
Il lavoro di Fabio Levi parla a più « generazioni di lettori e in cui il lettore viene traghettato nei luoghi cruciali della storia della storia d'Italia e d'Europa dagli anni trenta del Novecento, sino alla fine del secolo » , come sostiene l'autore.
Il libro, pubblicato nei giorni scorsi, verrà presentato a Bolzano a maggio alla Fondazione Langer mentre stasera, alle ore 20 sarà possibile assisstere al Filmclub di via Streiter a Bolzano, alla proiezione — in anteprima assoluta del documentario su Langer « Uno di noi » , diretto del regista tedesco Dietmar Höss. Alessandro De Longhi 
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categoria:letture, sociale
martedì, 17 aprile 2007
Alto Adige 17 APRILE 2007
  Si concretizza un’idea di Daniela Fait. Hanno aderito numerosi artisti. Manifestazione anche di solidarietà 

 Pronta «Arte.a.tutto.tondo»  

Da venerdì pittura, poesia e scultura nella sala della Saf

LAIVES. Si chiama «Arte.a.tutto.tondo» - un abbinamento fra pittura, poesia e scultura - la manifestazione che caratterizzerà questo fine settimana nella sala della Saf al civico 1 di via Damiano Chiesa. Si concretizza in tal modo un’iniziativa («era un sogno che coltivavo da tanti anni») di Daniela Fait che è riuscita a coinvolgere una serie di artisti sia di Laives che dell’immediato circondario. Saranno tre giorni intensi con una finalità anche di solidarietà.
 Daniela Fait crede - e fa bene - molto in questa manifestazione. «Ho sempre desiderato mettere assieme chi si dedica all’arte e non ha possibilità di presentarla in pubblico. Credo che lo spirito di Arte.a.tutto.tondo sia contenuto in una lirica di Annamaria Scarabello - pubblicata nel Dizionario 2003 dei poeti altoatesini edito dalla Latmag editore - che leggerò nel momento della presentazione». Scrive la Scarabello: «Saper cogliere le sfumature della vita mettendo in primo piano la semplicità. La sincerità in chi ti è accanto, cercare il proprio colore sfumato nella propria anima rendendolo visibile nella vita quotidiana. Saper sfumare le varie tonalità dlla vita: ogni colore abbinarlo ad un dolce attimo sfuggente, lasciando libera interpretazione del colore della sfumatura che è il punto di inizio della nostra esistenza».
 Daniela Fait è partita proprio da queste considerazioni per allestire - grazie alla preziosa collaborazione di Alice Dalla Costa, di Ugo Pezzetta della Saf che ha messo a disposizione la sala, della Cooperativa Laives Cultura Spettacolo e della Cassa Raiffeisen di Laives - la manifestazione che vedrà la partecipazione dei pittori Bruno Zanatta, Daniela Fait, Giovanni Vicenzini, Iris Dainese, Paola Conte, Patrizia Gianbarda, Verena Micheli Weger; saranno presenti anche gli scultori Lucia Ioris e Verena Micheli Weger oltre ai poeti Annamaria Scarabello, Camillo Casera, Roberto Marino ed Ugo Pezzetta. «Era da tempo - ricorda Daniela Fait - che pensavo ad una manifestazione del genere proprio perchè, occupandomi d’arte, conosco moltissime persone di talento che hanno bisogno di farsi conoscere, di incontrarsi fra loro, di scambiare esperienze. Moltissimi risiedono proprio a Laives, altri nell’immediato circondario. Ho lanciato l’idea e numerose, subito, sono state le adesioni. Sono soddisfatta e spero che la manifestazione risulti gradita anche alla popolazione e non soltanto a chi si interessa delle varie forme d’arte». Un motivo in più per partecipare - l’ingresso sarà libero nelle tre giornate - è che le offerte raccolte saranno devolute all’associazione Peter Pan che si occupa dei bambini malati di tumore e leucemia.
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categoria:sociale
martedì, 17 aprile 2007
Alto Adige17 APRILE 2007
  San Giacomo, zona Enrici  
Una griglia per evitare acqua e fango

 LAIVES. Dopodomani è in programma un incontro con i proprietari di terreni sopra la zona residenziale «Enrici» in centro a San Giacomo e saranno messi a punti gli ultimi dettagli relativi al lavoro di costruzione di una griglia particolare, necessaria per impedire un pericoloso fenomeno che si è registrato negli ultimi anni: quello dell’acqua e del fango che scendendo dalla costa alle spalle delle case, invadeva regolarmente cortili e strada statale ogni qual volta piove un po’ più intensamente del normale.
 Si tratta quindi di un intervento che ha a che fare con la protezione civile e dopo la riunione di giovedì, dall’ufficio lavori pubblici del Comune dovrebbe partire il via libera all’ingegner Calò affinché si di il via ai lavori.
 La costa alle spalle delle case di San Giacomo ed in particolare in zona Enrici, non è molto elevata e quindi non manifesta gravi pericoli; però dalle coltivazioni sovrastanti, succede che quando piove molto, incomincia scendere acqua e fango, che vanno poi ad intasare i normali scoli per il regolare deflusso, così che poi il fango finisce fin sulla statale. Qualche anno fa, questo fenomeno aveva anche procurato qualche danno ad una delle costruzioni più vicine alla montagna e perciò bisognava intervenire con una soluzione definitiva. È lo stesso disagio che subiscono talvolta anche alcuni condomini che sono più a sud, in via Thaler (strada verso la chiesetta) da dove pure scende acqua piovana che talvolta entra in una tettoia usata come rimessa. (b.c.)
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categoria:sociale
lunedì, 16 aprile 2007
Domenica 5 aprile è andata in onda la puntata sui “rifiuti” di Anno zero di Rai 2 condotta da Santoro.
La trasmissione, divenuta ormai famosa, presenta interventi del prof Maurizio Pallante, del prof Stefano Montanari, del ministro dell’ ambiente Pecoraro Scanio e  di Be ppe Grillo .


E’ visionabile dal sito della Rai
http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,RaiDue-Annozero%5E22095,00.html
 
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categoria:comunicati, sociale, antiinquinamento
sabato, 14 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-04-14

Referendum

Democrazia diretta e aeroporto In campo anche le liste civiche

BOLZANO — Di ufficiale non è ancora stato deciso nulla ma tutto lascia pensare che le liste civiche scenderanno in campo per le prossime elezioni provinciali. Ieri l'assemblea dei delegati si è riunita a Bolzano ed i coordinatori di ogni comprensorio hanno deciso di sostenere in pieno la raccolta di firme per il referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto e per una nuova legge sulla democrazia diretta.
« Invitiamo tutti i cittadini a firmare nei loro comuni » si legge nella nota diffusa al termine del coordinamento. Intanto i gruppi di lavoro stanno elaborando una pagina web ed un logo unico per migliorare la visibilità delle liste civiche mentre un altro gruppo di lavoro sta lavorando al programma. Le alternative per le prossime provinciali sono tre: presentare con una nuova formazione politica, collegarsi con liste esistenti ( soprattutto i verdi) oppure indicare candidati amici. La decisione finale nell'assemblea plenaria che si terrà in autunno.
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categoria:sociale, aereoporto san giacomo
giovedì, 12 aprile 2007
Alto Adige 11-4-07
Disabili barriere da eliminare
Importante è la collaborazione che il Comune ha instaurato con il gruppo di lavoro del Distretto, proprio perché i componenti del gruppo sono quotidianamente a contatto con il problema e con coloro che lo debbono affrontare perché disabili. Il gruppo segnala le situazioni da sistemare e il Comune, nell'ambito delle disponibilità finanziarie, le inserisce in una scala di priorità d'intervento scelta a seconda di dove è il problema e di quanta gente, potenzialmente coinvolge. Passo dopo passo; si arriverà all'eliminazione completa. (b.c.)
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categoria:sociale, comune di laives
venerdì, 23 marzo 2007
Zwei Volksinitiativen Hand in Hand

-Volksabstimmung zum Flugplatzausbau
-Volksabstimmung über das bessere Gesetz zur Direkten Demokratie

Jetzt liegt es an den Bürgerinnen und Bürger im ganzen Land, ob die Volksabstimmungen zustande kommen.

Bis zum 10. Juni müssen mindestens 13.000 beglaubigte Unterschriften gesammelt werden, damit dann im Jahr 2009 (wegen der Sperrfrist von 12 Monaten vor und 6 Monaten nach den Landtagswahlen im November 2008) das Volk über die beiden Vorschläge entscheiden kann.

2 iniziative popolari a braccetto

- Referendum propositivo contro l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano
- Referendum propositivo per una legge migliore sulla democrazia diretta

Inizia la campagna di raccolta firme.

Ora tocca ai cittadini fare la loro parte per consentire un referendum provinciale su due argomenti molto importanti per la nostra provincia: le regole della partecipazione politica dei cittadini e il regolamento del traffico aereo.

Parte la raccolta di almeno 13.000 firme autenticate per questi due disegni di legge di iniziativa popolare che si concluderà entro metà giugno 2007. Una volta raggiunto il numero necessario di firme il Consiglio provinciale dovrà occuparsene. Se dovesse rifiutare le proposte, l'ultima parola passerà all'elettorato provinciale, prevedibilmente non prima del 2009 a causa dei periodi di esclusione di attività referendarie prima e dopo le elezioni del Consiglio provinciale.

Land
Ab 20. März können die wahlberechtigten BürgerInnen in allen Gemeinden des Landes mit ihrer Unterschrift die Anträge auf Volksabstimmung unterstützen.

Unterschreiben Sie so bald als möglich die Volksinitiative im Gemeindesekretariat Ihrer Wohnsitzgemeinde, in den Bürgerzentren der Stadtviertel und an den Unterschriftenständen (Termine und Orte von werden hier auf unserer Internetseite bekannt gegeben).

Provincia
Dal 20 marzo sarà anche possibile firmare nelle segreterie dei municipi di tutti i comuni della provincia.


Firmi al più presto possibile presentandosi munito di carta d’identità, alla segreteria del Suo Comune di residenza, presso i Centri civici e i banchetti allestiti localmente dai promotori, per l’elenco consulti questa pagina.

Bozen
Termine für die Unterschriftensammlung:
26.03.07 Piazza Don Bosco mercato 9-12.30
27.03.07 Via Palermo Despar 15.30-18.00
30.03.07  Piazza Municipio mercato 9- 12.30
31.03.07 Corso Libertà Euronics 9-12.30
28.03.07 Piazza del Grano 15.30-18.00
Bolzano
Appuntamenti per firmare:
26.03.07 Piazza Don Bosco mercato 9-12.30
27.03.07 Via Palermo Despar 15.30-18.00
30.03.07  Piazza Municipio mercato 9- 12.30
31.03.07 Corso Libertà Euronics 9-12.30
28.03.07 Piazza del Grano 15.30-18.00
Meran
Alle wahlberechtigten BürgerInnen der Gemeinde Meran können ab 20.03. im Rathaus, 1. Stock links, Zimmer Nr. 20, für die zwei Volksinitiativen unterschreiben.
Öffnungszeiten:
Mo. bis Fr. von 08.30 – 12.00 und Mo. und Mi. auch am Nachmittag von 15.00 bis 16.30

Termine für die Unterschriftensammlung auf dem KORNPLATZ:
Sa. 24.03. zwischen 10-12 Uhr
Sa. 31.03. zwischen 9-12 Uhr
Sa. 21.04. zwischen 9-12 Uhr
Sa. 05.05. zwischen 10-12 Uhr
Sa. 12.05. zwischen 10-12 Uhr
Merano
Tutte le cittadine e i cittadini di Merano possono firmare per le due iniziative popolari a partire dal 20.03. in municipio, 1 piano a sinistra, stanza nr. 20.
Orario d'apertura: lun. - ven. ore 8.30-12 e lun. e mer. anche al pomeriggio ore 15-16.30



Appuntamenti per firmare in PIAZZA DEL GRANO:
sab. 24/03 dalle ore 10 alle 12
sab. 31/03 dalle ore 9 alle 12
sab. 21/04 dalle ore 9 alle 12
sab. 05/05 dalle ore 10 alle 12
sab. 12/05 dalle ore 10 alle 12
Leifers
Mit einem besonders gut sichtbaren Unterschriftenstand, ausgestattet mit Infounterlagen, werden wir am jeden Samstag, Sonntag und Donnerstag zwischen 09-12 Uhr in Leifers vor dem Rathaus die Unterschriften sammeln.


 

Laives
Saremo presenti a Laives con un banchetto di raccolta ben visibile dove sarà possibile firmare per entrambe le iniziative, di fronte al vecchio Municipio nelle giornate di sabato, domenica e giovedì dalle 9 alle 12.


 


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categoria:sociale
venerdì, 16 marzo 2007


 
Due iniziative popolari a braccetto:
il referendum propositivo per una legge migliore sulla democrazia diretta e
il referendum propositivo contro l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano

venerdì, 16 marzo, ore 17 in Piazza della Mostra a Bolzano
inizia la campagna di raccolta firme
Ora tocca ai cittadini ed alle cittadine di fare la loro parte per consentire un referendum provinciale su due argomenti molto importanti per la nostra provincia: le regole della partecipazione politica dei cittadini e il regolamento del traffico aereo.
 Venerdì prossimo parte la raccolta di almeno 13.000 firme autenticate per questi due disegni di legge di iniziativa popolare che si concluderà entro metà giugno 2007. Una volta raggiun­to il numero necessario di firme il Consiglio provinciale dovrà occuparsene. Se dovesse rifiu­tare le proposte, l'ultima parola passerà all'elettorato provinciale, prevedi­bilmente non prima del 2009 a causa dei periodi di esclusione di attività referendarie prima e dopo le elezioni del Consiglio provinciale.
 In Piazza della Mostra questo venerdì saremo presenti in tanti con un banchetto di raccolta ben visibile attrezzato con tutti i requisiti necessari per una tale campagna. Parteciperanno numerosi promotori e promotrici, e rappresentanti di tutte le 40 organizzazioni che sosten­gono la nostra iniziativa popolare e saranno presenti con delegazioni da varie parti della provincia. Interverranno vari esponenti di spicco di queste organizzazioni e si distribuirà il materiale informativo sulla campagna. Contemporaneamente si svolgerà una conferenza stampa a cui tutti i giornalisti e le redazioni sono cordialmente invitati.
 Dal 20 marzo in poi sarà possibile firmare per entrambe le iniziative in ogni segreteria comunale nonché nei centri civici. Inoltre ci saranno frequenti bancarelle di raccolta coordinate dall'Alleanza per più democrazia e le organizzazioni responsabili dell’iniziativa contro l’ampliamento dell’aeroporto sulle piazze in numerosi luoghi della provincia.
 Siete tutti amichevolmente invitati a venire in Piazza della Mostra a festeggiare con noi questo importante passo. Rendiamoci consapevoli fin dove siamo già arrivati, facciamo insieme questo ulteriore passo verso la prima votazione referendaria nella nostra provincia.

Stephan Lausch                                                                               Roman Zanon
p.i. del Comitato dei Promotori                                                    p.i. del  Comitato dei Promotori
della legge migliore sulla democrazia diretta                           contro l’ampliamento dell’aeroporto
 
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categoria:sociale, aereoporto san giacomo
sabato, 10 marzo 2007
LAIVESNOTIZIE




FEBBRAIO 2007, ANNO 7, N. 1
tUTTI I PROGETTI PER IL 2007

CLICCA QUI'
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categoria:sociale, comune di laives, san giacomo oggi
sabato, 10 marzo 2007
Alto Adige 10-3-07

Abitanti preoccupati. “Eccessivo l'inqinamento acustico”
di Ezio Danieli
ORA. Il traffico - fino a quando non sarà percorribile la variante alla statale - resta una sorta di palla al piede per lo sviluppo di Ora. La conferma è venuta l'altra sera in occasione dell'ennesimo incontro della giunta comunale con i residenti per predisporre, in maniera congiunta e quindi collaborativa, le linee guida per il futuro. Preoccupazioni sono state espresse per l'inquinamento acustico.
La concentrazione di vie di comunicazione - strade statali del Brennero e delle Dolomiti, autostrada, linea ferroviaria - e di impianti (preoccupazioni sono state espresse anche per il possibile arrivo della centrale a biomasse con lavorazione dei fanghi ad Egna) sono origine di un inquinamento acustico rilevante. A cominciare da quello che viene causato dal transito dei treni sul ponte di ferro sovrastante l'Adige poco a sud della stazione ferroviaria. Gli abitanti - prendendo atto con soddisfazione che vantaggi arriveranno quando sarà percorribile la variante hanno evidenziato proprio i problemi da rumore «che rischiano di peggiorare se si procederà con l'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo». Ma è evidente che, ragionando in prospettiva per quanto concerne il futuro della cittadina, è proprio la circonvallazione che risolverà parecchi problemi «e questo è indubbiamente confortante dice l'assessore comunale Hubert Bertoluzza - come glistessi abitanti hanno avuto modo di sottolineare». Ma intanto bisogna fare qualcosa, soprattutto per quanto riguarda i problemi causati dal traffico. Ecco dunque che è emersa la richiesta si rendere meno pericolosi gli incroci sulla statale, di potenziare 1'illumi-nazione pubblica presso i passaggi pedonali, di un collegamento per le bici sia verso la ciclabile lungo l'Adige che in direzione della zona produttiva e di Castelfeder. Anche gli abitanti si sono espressi a favore di un servizio di Citybus possibilmente con collegamenti anche ai paesi vicini proprio per favorire una mobilità che, allo stato attuale delle cose, non è certo funzionale visto che resta pesantemente condizionata proprio dal traffico sulla statale del Brennero. Nel corso della serata s'è parlato anche di ambiente e di energia con una serie di proposte che la giunta comunale ha recepito.
Prossimo incontro, all'inizio di aprile, sull'urbanistica: lo sviluppo della cittadina entrerà nel vivo.
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categoria:sociale, conca atesina
giovedì, 01 marzo 2007
Alto Adige 1-3-07

IL BOOM DELLE FRAZIONI
Polonioli: in prospettiva dell'aumento dei residenti a Pineta e San Giacomo
di Bruno Canali
LAIVES. Nel settore delle scuole materne le scelte in prospettiva futura non sono ancora state fatte. Se ne parla a dire il vero da qualche anno, consapevoli che eventuali problemi di capienza legati al trend demografico, si debbano comunque prevenire piuttosto che rincorrere. Nel giro di qualche anno, soprattutto San Giacomo e Pineta - dove ferve l'attività edilizia potrebbero trovarsi in una situazione delicata per.quel che riguarda materne e elementari.
A San Giacomo ad esempio, è sorto un intero quartiere in centro, con il "Garden Village" e con la prospettiva di avere altre centinaia di nuovi appartamenti al posto dei capannoni ex Amonn. Anche a Pineta non si scherza e infatti, tra qualche settimana in. consiglio comunale arriveà il piano di attuazione della zona residenziale Toggenburg 1(più di 100 appartamenti fra Ipes e cooperative) e già si incomincia a parlare del raddoppio ovvero, della .futura zona Toggenburg 2. Più appartamenti significa più famiglie e quindi, aumento anche dei bambini che verosimilmente frequenteranno asili e scuole; come detto, questo scenario va anticipato per quel che riguarda le strutture di base piuttosto che trovarsi poi con il fiato corto ad inseguire i bisogni.
"Proprio per questo - afferma il sindaco Giovanni Polonioli - ho dato incarico alla assessora Liliana Di Fede, di studiare questi possibili sviluppi futuri, in maniera da avere una base concreta sulla quale fare le valutazioni necessarie, anche in merito al bisogno o meno di strutture pubbliche".
Per adesso comunque, il quadro è tranquillizzante e lo confermano anche le iscrizioni alle scuole materne per il prossimo anno. In ognuna di esse i numeri dicono che il trend è stabile e non si registrano aumenti di richieste rispetto a quest'anno scolastico: alla materna italiana di via Kennedy, 5 erano e 5 rimarranno le sezioni con un tetto di circa 120 bambini.
Idem alla materna italiana di Pineta (2 sezioni con 35-36 bambini) e alla materna italiana di San Giacomo (3 sezioni con una ventina di iscritti). Alla materna italiana di via Nazario Sauro a Laives, si registra un lieve calo (18 bambini in meno il prossimo anno, pur mantenendo le attuali 5 sezioni). .
Lo stesso discorso si applica alle scuole materne tedesche, dove sostanzialmente i numeri rimarranno quelli di quest'anno. Queste cifre offrono un quadro complessivo tranquillizzante per l'amministrazione comunale ma non esulano dalla necessità di incominciare comunque a valutare cosa fare per i prossimi anni. In questo senso c'è in programma l'acquisto di un prefabbricato da installare presso la scuola materna di via Kennedy, scelta maturata dopo ché l'amministraziòne comunale in carica aveva :deciso di mettere da parte quanto invece stabilito da quella precedente, ovvero l'ampliamento della stessa materna.


GLI ASILI NIDO
Si punta alle microstrutture sul modello di Casa bimbo
LAIVES. Una delle novità nel settore dell'infanzia riguarda gli asili nido. Finora sul territorio comunale ne esiste uno soltanto: in via Nazario Sauro, con una capienza attorno ai 60 posti. Si tratta di una presenza che registra normalmente una grande richiesta, quasi sempre superiore a quella che purtroppo è la capienza nominale della struttura. Però , in futuro, l'orientamento dell'amministrazione comunale sembra avere imboccato una strada diversa e probabilmente meno onerosa rispetto alla gestione diretta da parte del Comune di strutture per la prima infanzia. Il ruolo di battistrada in questo campo è stato affidato alla cooperativa Casa bimbo,. che in collaborazione con il Comune ha aperto con successo una macrostruttura nel centro di San Giacomo.
Questa presénza sta dimostrandosi preziosa e funzionante, tanto che si guarda ad essa come esempio per risolvere analoghi problemi a Pineta, dove nel, giro di qualche anno saranno pronte le zone residenziali Toggenbitrg 1 e 2, con alcune centinaia di famiglie e relativi bambini. Sarà a quel punto che sorgerà sempre più impellente la richiesta di avere una strúttura dedicata alla prima infanzia e la risposta non sarà più il classico nido come è quello di via Nazario Sauro, bensì una scatola sul modello della macrostruttura di San Giacomo. (b.c.)
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categoria:sociale, comune di laives
martedì, 27 febbraio 2007

Alto Adige 26-2-07

BAUERBUND IN ASSEMBLEA
Richiamo del teologo Golser
“Un'agricoltura sostenibile”

di Mirco Marchiodi

BOLZANO. «Che ci faccio, io come teologo, qui tra gli agricoltori?». Ha esordito così Karl Golser, docente di teologia morale e vicedecano di Bressanone, per introdurre il suo intervento durante la sessantesima assemblea provinciale del Bauernbund, la potente associazione dei contadini che raggruppa oltre ventimila soci in tutta la provincia. Un intervento accorato, con un invito chiaro a favore dello sviluppo sostenibile, dell'ambiente e dei valori tradizionali dell'agricoltura. Una sorta di ritorno alle origini, che qui in Alto Adige viene vissuto quotidianamente da centinaia di famiglie di contadini di montagna.
Il titolo della relazione del teologo dice già tutto: « Un'agricoltura sostenibile per rispettare la natura». Cosa significa? Golser cita un documento redatto dai vescovi tedeschi: «Un'agricoltura sostenibile non è volta a sfruttare fino all'ultimo il terreno e gli animali, bensì a salvaguardare la natura con la sua biodiversità in quanto fonte di cibo e di habitat. È necessario estrarre dalla terra solo quanto si è poi in grado di restituirle, mentre gli animali vanno allevati in modo tale da garantirne il benessere a lungo termine». Sostenibilità, valori, qualità della vita. Sono termini che ricorrono spesso durante l'intervento di Golser che si rifà anche alle parole di Giovanni Paolo II, «che spingeva - dice Golser - per quella che lui stesso definiva conversione ecologica».
Golser parla ai contadini parlando di mucca pazza e influenza aviaria. «È ora di trattare gli animali come creature e non come "merce vivente"», ammonisce. Niente allevamenti di polli in batteria, né gabbie troppo strette o senza luce. «A lungo termine continua il teologo il futuro dell'agricoltura potrà essere garantito solo se saremo in grado di trasmettere al consumatore l'importanza della salute e della qualità. A tal fineè necessario puntare maggiormente alla certificazione. dei prodotti, ma allo stesso tempo è importante premiare una produzione che rispetta la natura, così come è necessario, per motivi ambientali, promuovere sempre maggiormente i prodotti regionali». Un richiamo Golser lo fa anche alla religione, all'importanza della domenica come giorno sacro e di riposo, ma anche un invito agli agricoltori a non nascondere il proprio credo, «perché non lo fanno neppure i musulmani che tanto numerosi lavorano alle vostre dipendenze». La chiusura: « Un aspetto fondamentale del messaggio della Bibbia è l'unione di rispetto e giustizia sociale. Ed è proprio al giorno d'oggi - confrontandoci con i rischi di cambiamenti climatici e altre conseguenze negative che l'impatto dell'uomo ha sulla natura come il disboscamento, la perdita della liiodiversità o la costante riduzione delle risorse idriche - che constatiamo sempre di più che non giungeremo mai alla giustizia sociale se non rispettiamo la natura. L'agricoltura ha il compito di fornire, nel rispetto della natura, quanto è necessario per vivere e di contribuire alla salvaguardia della vita in tutte le sue dimensioni».


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giovedì, 15 febbraio 2007
Alto Adige 14-2-07
Garden Village a San Giacomo: la giunta comunale ha ricevuto e subito girato il contributo della Provincia. Sono le spese per bonificare il terreno su cui hanno costruito.

LAIVES. Una notizia che fa molto piacere alle tre cooperative insediate nell'area del Garden Village a San Giacomo: il Comune ha ricevuto dalla Provincia il contributo di 218 mila euro che provvederà a girare alle stesse cooperative per la spesa che avevano dovuto affrontare con la bonifica del terreno sul quale hanno costruito. La giunta ha deliberato l'importo. Nel frattempo, la costruzione del complesso nel quale andranno ad insediarsi le tre cooperative procede regolarmente.
Entro quest'anno, 46 famiglie potranno occuare i rispettivi alloggi a San Giacomo: L'area sulla quale è sorto il quartiere Garden Village e l'ex zona Espen, che oggi oramai è quasi completata. Gli ultimi interventi riguardano proprio le cooperative e poi il tocco finale sarà affidato alle rifiniture. È la superficie più ampia inserita nel Puc fino al 2008: fra edilizia agevolata ed edilizia privata, sono arrivate alcune centinaia di appartamenti. Il calcolo iniziale prevedeva 1' arrivo di circa mille persone al Garden Village e una volta che anche gli ultimi appartamenti saranno occupati, si vedrà che le stime più o meno erano corrette.
Tre erano le aree per le cooperative individuate nel Puc:
la zona Espen appunto, la Koessler, alla periferia di San Giacomo e infine la Visintin, nel centro della città di Laives. Oggi tutte sono in dirittura di arrivo e in buona parte chi ha aderito ad una delle 8 cooperative in lista, è arrivato al traguardo tanto atteso. Complessivamente gli appartamenti realizzati sul territorio comunale per l'edilizia agevolata sono 95, così suddivisi: 46 al Garden Village, 21 nella zona Koessler, alla periferia sud di San Giacomo e 28 in zona Visintin. Perché tanti cittadini scelgano la cooperativa per costruirsi l'appartamento è presto detto: si tratta di un sistema che ancora consente di risparmiare parecchi soldi rispetto al mercato immobiliare privato. (b.c.)

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lunedì, 12 febbraio 2007



Il 16 febbraio ricorrerà il secondo anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto, documento internazionale che ha fissato per tutti i paesi firmatari l’impegno a ridurre, entro il 2012 le emissioni dei gas serra (biossido di carbonio metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoro di zolfo) in una misura non inferiore al 5,2% rispetto alle emissioni registrate nel 1990, come tentativo di limitare l'alterazione climatica indotta dall'uomo.
L’Italia, uno dei primi paesi firmatari del protocollo, è ancora molto lontana dal raggiungimento di tali obiettivi. Per essere più precisi, risulta addirittura in controtendenza, con un aumento di oltre il 12 % dei valori rispetto ai livelli del 1990, anziché l’auspicata diminuzione degli stessi.
Per contrastare ciò, sono state promosse numerose campagne di sensibilizzazione ad un uso razionale delle fonti energetiche. Tra queste, un’iniziativa avviata dal programma Caterpillar di Rai 2, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio, che lancia proprio per il 16 febbraio il programma“M’illumino di meno – Giornata internazionale del risparmio energetico". L’invito che Rai 2 rivolge per quel giorno è di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili, alle ore 18.00, per alcuni minuti.

E’ ormai di importanza fondamentale assumere una piena coscienza del significato o di risparmio energetico ed utilizzo razionale dell’energia, seguendo alcuni semplici consigli, come quelli riportati sull’ Ottalogo del Ministero dell’ambiente, allegato al presente comunicato.
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domenica, 04 febbraio 2007
Alto Adige 4-2-07


Assemblea generale , si rinnova il direttivo.

LAIVES. La sezione cittadina del Vke cerca volontari per l'attività dello Spilù, il Ludobus che periodicamente si trova negli spazi pubblici, sia a Laives che a Bronzolo e Vadena con tanti giochi e con gli animatori che sostengono i bambini. Per garantire il proseguimento di questi simpatici appuntamenti pomeridiani - apprezzati da tantissimi bambini della città e del circondario - servono persone di buona volontà. Chi è interessato può telefonare al numero 0471/952713 oppure 953626.
Giovedì 8 febbraio invece ci sarà l'assemblea generale dell'associazione e l'appuntamento per i soci è alle 20, presso l''Elki, in via Innerhofer 17. Rosa Maria Wieser, la presidente del Vke Laives, illustrerà la relazione dove si riassume l'attività svolta lo scorso anno e quindi anche ciò che si intende portare avanti quest'anno. Seguirà l'elezione del direttivo e la presentazione del progetto relativo all'ampliamento del parco pubblico di via Marconi, che il Comune è in procinto di avviare. L'assemblea sarà anche l'occasione per rinnovare il tesseramento per il 2007. Pronto, infine il calendario dello Spilù, che inizierà il giro dei parchi pubblici il 27 febbraio. A mano a mano poi, arriverà anche a Pineta, San Giacomo, Bronzolo e Vadena, con il carico di giochi e allegria. (b.c.)
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venerdì, 02 febbraio 2007
Keine faulen Kompromisse.
Wir sind für eine Volksabstimmung, bei der allein die Bevölkerung entscheiden soll, ob sie die Flugplatzerweiterung will oder nicht. Schließlich wird der regionale Flugverkehr von der gesamten Bevölkerung fi nanziert und ein nicht unbeträchtlicherTeil dieser ist dem Lärm und den Abgasen des Flugverkehrs ausgesetzt.

No a falsi compromessi.
Siamo per il referendum propositivo. La decisione a tutta la cittadinanza:
è tutta la popolazione che deve sopportare le conseguenze economiche ed
ambientali dell‘eventuale ampliamento dell‘aeroporto. La popolazione va
rispettata e non sorvolata.

16.02.2007 Wir treff en uns um 17.30 Uhr bei der Talferbrücke (Bar Theiner)
und ziehen dann gemeinsam zur Kundgebung am Kornplatz (18.00 Uhr)
Ci incontriamo al ponte Talvera (Bar Theiner) alle ore 17.30 per marciare
insieme alla piazza del Grano dove si svolge la manifestazione (ore 18.00)

Gruppo Ambientalista/ Umweltgruppe ,WWF, Legambiente, Sh.asus, Ambiente e Salute/Umwelt und Gesundheit, Quincho Barrilete


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martedì, 30 gennaio 2007
Corriere dell'Alto Adige 30-1-07
Oltrísarco, il quartiere ha un giornale tutto suo
BOLZANO - Una volta di più, Oltrisarco si conferma una delle zone più vivaci e ricche d'iniziative della città. Da oggi, il quartiere avrà un giornale tutto per sé: 12 o16 pagine a cadenza mensile, tiratura in 7mila copie e distribuzione gratuita a tutte 12 famiglie del rione. Manca solo il nome, ma non è una dimenticanza. «Per coinvolgere i lettori- spiega il direttore Paolo Florio, giornalista residente a Oltrisarco - abbiamo chiesto a loro di trovarne uno, che sia facile da ricordare e comprensibile a tutti». Le prime proposte stanno già arrivando: chi ha un'idea può scrivere una e-mail a infoqs@insidebz.net   Il vincitore verrà premiato con un omaggio della Thun, ditta che ha le proprie radici a Castel Flavon L'iniziativa editoriale è stata presentata ieri in municipio, ma la sua particolarità sta nel fatto che nasce «dal basso». L'idea, infatti, è di un gruppo di cittadini, che nel progetto ha investito tempo e risorse proprie. A comporre il comitato di redazione sono esponenti del mondo delle associazioni, dei centri giovanili e delle varie anime del quartiere: Anton Auer, Abdel El Abchi, Dario Caldart, Peter Holknecht, Maria Grazia Zanetti e lo stesso Florio. Editore è la cooperativa «Inside», già presente sul territorio con l'omonimo (e fortunato) tascabile che segnala gli eventi della provincia. L'obiettivo è quello di autofinanziarsi con la pubblicità: la Fondazione Cassa di Risparmio ha comunque dato un contributo per lanciare la pubblicazione, mentre il Comune ha dato una mano per la spedizione del primo numero. «E' una iniziativa coraggiosa e innovativa, che ha le sue radici nell'esperienza di "Oha!"» ha detto nel corso della presentazione l'assessore al decentramento Luigi Gallo. «Un'occasione -ha aggiunto il presidente del quartiere Giovanni Barborini - per comunicare di più con i nostri concittadini».



Alto Adige 30-1-07
Oltrisarco si ritrova ogni mese in pagina
Presentato il giornale dedicato al quartiere: la gente sceglierà il nome


BOLZANO. Presentato ieri mattina in Comune, entro oggi verrà distribuito a 7.000 indirizzi, ossia ad un bacino d'utenza potenziale di 13.000 persone: si tratta del neonato giornalino del quartiere di OItrisarco - Aslago. È il primo del genere, almeno per la nostra città, e ancora non ha un nome, perché a inventarlo saranno gli stessi abitanti del rione, inviando le loro proposte via e-mail all'indirizzo infoqs@insidebz.net ; indirizzo provvisorio, questo, perché in tempi brevi il giornale sarà affiancato pure da un'edizione parallela on-line.
Come. racconta il giornalista Paolo Florio, direttore responsabile del periodico, «il giornalino uscirà con cadenza mensile. Per il momento è di 12 pagine, ma contiamo di arrivare a 16 con la pubblicità. Conterrà tutte le notizie, le curiosità, le storie, le informazioni, i dati, gli indirizzi, gli appuntamenti. Insomma, tutto ciò che è utile o interessante sapere su Oltrisarco e Aslago».
Il numero zero della rivista porta in testa il saluto dell'assessore comunale al decentramento, Luigi Gallo, il quale sottolinea che «si tratta di un'iniziativa coraggiosa, anche perché, per una volta, parte da un gruppo di privati e non dall'ente pubblico; ma, ancor più, perché per una volta si è partiti senza chiedere sovvenzioni a nessuno; un fatto più unico che raro, in una terra come la nostra, dove si mettono in piedi solo le iniziative abbondantemente supportate dall'ente pubblico. Qui, al contrario, ci si è rimboccati le maniche e si è deciso di partire comunque, senza assillare l'amministrazione. Un esempio lodevole, comunque supportato da Comune e Circoscrizione, ma che vuole vivere di forza propria, raccogliendo nel quartiere non solo i contenuti e i collaboratori ma anche i finanziamenti».
Per ora il mensile, edito dalla cooperativa Inside, anch'essa di Oltrísarco, uscirà in edizione bilingue, ma non è escluso che in futuro possa contenere interventi o notizie anche in altre lingue. «Questo - ha precisato il presidente della Circoscrizione, Giovanni Barborini - perché una notevole quota di abitanti di Oltrisarco è straniera, ed è giusto che se ne tenga conto. Anche per divulgare realmente a tutti i residenti le informazioni riguardo alla Circoscrizione». (da.pa)
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giovedì, 25 gennaio 2007
Alto Adige 24-1-07

LAVORI PUBBLICI NEL COMUNE DI LAIVES

di Bruno Canali
LAIVES. Seppure con una certa fatica, imputabile-ai soliti problemi di natura economica, alcuni dei lavori pubblici più significativi stanno procedendo regolarmente. È così ad esempio per la sala del teatro Aula magna, attualmente sottosopra a causa dei lavori per la completa ristrutturazione che sono in pieno svolgimento. La sala teatrale rimarrà impraticabile ancora a lungo. Per fortuna c'è l'alternativa, altrettanto valida e funzionale, rappresentata dall'auditorium del Centro Don Bosco.
L'auditorium è stato ottenuto dal Comune ha ottenuto previa convenzione e pagamento di una quota di affitto e così è garantita ad esempio la stagione teatrale in corso e tutte le altre manifestazioni nelle quali è previsto un afflusso notevole di persone.
Da tempo poi, si parla di altri tre interventi pubblici rilevanti: l'ampliamento del. parco di via Marconi, la ristrutturazione del palazzetto dello sport e la riqualificazione urbana a San Giacomo. A tale proposito va anche aggiunto che la gente fa fatica a capire come mai questi interventi, in programma da parecchio tempo, non siano ancora ini ziati, nonostante, in alcuni casi, siano già a bilancio delle somme consistenti. La spiegazione la dà il sindaco: «Effetti vamente qualcuno, anche fra i consiglieri comunali, fa confusione con queste procedure e quindi è bene chiarire come stanno le cose. Per quanto concerne l'ampliamento del parco di via Marconi, è ben vero che in bilancio già c'erano dei soldi, ma non va dimenticato che il progetto iniziale prevedeva la spesa di 2 milioni di euro. Noi abbiamo rivisto il progetto, anche alla luce del questionario pubblico, riducendone la spesa a circa 1,5 milioni di euro. Nel bilancio abbiamo inserito 700 mila euro per quest'opera, ma possiamo andare in appalta solo quando avremo incassato i soldi previsti, indicativamente a febbraio o marzo. Lo stesso discorso vale per la riqualificazione dì San Giacomo: anche lì abbiamo a disposizione una prima tranche dei soldi, che però non sono sufficienti per coprire tutte le spese e dovremo quindi aggiungerne altri prima di partire. Per la ristrutturazione del palazzetto dello sport, la Provincia ci ha garantito un cospicuo finanziamento, ma suddiviso in tre anni e quindi, solamente nel 2008 potremo dare seguito all'appalto dei lavori. Questa la situazione insomma e come si vede, non è causata da inutili perdite di tempo ma dal fatto che, principalmente, per alcune grandi opere disponiamo oggi solo diparte dei soldi necessari e perciò, prima di poter dare il via agli appalti, dobbiamo trovare ciò che manca».

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sabato, 20 gennaio 2007
Alto Adige 19-1-07

Pubblica riunione. L'impegno del distretto illustrato ai cittadini

LAIVES. Tradizionalmente, l'assemblea dei cittadini, promossa dal Distretto sociosanitario locale, rappresenta l'occasione per illustrare al pubblico tutto ciò che di significativo è stato fatto durante l'arco dell'anno ad opera dei vari gruppi di lavoro che al distretto fanno riferimento. L'assemblea serve anche per uno sguardo su quello che si farà nei prossimi mesi.
Quest'anno la riunione con i cittadina è programmata per mercoledì 7 febbraio alle 19.30, nell'auditorium del Centro Don Bosco di Laivès. Sarà Liliana di Fede Mosca - eletta anche assessore alle attività sociali del Comune di Laives - a dare il benvenuto in veste di responsabile del distretto, mentre l'apertura dei lavori è affidata ad Oswald Schiefer, presidente della Comunità di valle. Durante la serata ognuno dei responsabili dei gruppi di lavoro (sono 7) parlerà delle iniziative fatte e da fare. (b.c.)
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mercoledì, 17 gennaio 2007
Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari Finanziari Assicurativi Postali)



ATTENZIONE! A seguito degli incrementi del costo del denaro da parte della BCE - Banca Centrale Europea (ben 5 volte nel 2006), le banche che abbiano proceduto all'adeguamento dei tassi passivi (quelli sui debiti)avrebbero dovuto contestualmente procedere anche all'incremento dei tassi attivi (quelli sui depositi in conto corrente) ai sensi dell'art.118 comma 4° del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al d.lgs. 1° settembre 1993, n. 385, come modificato dal decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, c.d. decreto Bersani.
Se la tua banca non ha provveduto diffidala in tal senso scaricando il modulo


Dal maggio 1987, Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari Finanziari Assicurativi Postali), particolarmente specializzata nel settore bancario, finanziario, assicurativo, combatte aspre battaglie in difesa dei diritti dei cittadini in ogni settore consumerista.
Adusbef-Onlus ha denunciato le malefatte del potere economico-finanziario (Lombardfin, Enimont, Imi-Sir), costretto le banche a maggiori livelli di trasparenza; le assicurazioni a più adeguati rapporti con gli utenti; le Autorità di controllo Consob, Isvap, Bankitalia, a più incisive attività a tutela dei diritti dei cittadini.
Adusbef-Onlus ha affrontato la questione dei mutui usurari; degli interessi anatocistici sui conti correnti bancari; la continua lievitazione dei costi di gestione dei conati bancari gravati da nuovi balzelli; il caso della Bipop-Carire; la vicenda dei bond Argentini collocati dalle banche presso i risparmiatori; contribuito alla condanna del cartello di 39 compagnie assicurative in merito alla RC Auto, con premi lievitati del 95 per cento negli ultimi sei anni (è in corso, da dicembre 2002, la campagna per chiedere ed ottenere il ristoro dei danni causati dal cartello delle compagnie, bloccata dal decreto 18/2003); scovato oneri impropri gravanti sulle bollette Telecom "la tassa sui campanelli" per ascoltare lo squillo del telefono.
Adusbef-Onlus ha circa 110 sedi in Italia ed è membro della Federazione Utenti Bancari Europei fondata con associazioni di Spagna, Francia, Olanda, Gran Bretagna, operanti nei settori bancario, finanziario, assicurativo.
Statuto di Adusbef Onlus
Il nuovo statuto che ha trasformato l'associazione in Onlus
Modulo di iscrizione
Con un piccolo contributo potrai far valere i tuoi diritti
Sede Nazionale: Via Farini, 62 00185 ROMA - Tel. 06/4818632 - Fax: 06/4818633
E-mail: info@adusbef.it - Sito Internet: www.adusbef.it
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martedì, 16 gennaio 2007
SCUOLA DI SAN GIACOMO
La mensa sarà nella vecchia palestra

Polonioli: “ dato l'incarico per studiare l'utilizzo dell'edificio”

LAIVES. La scuola di San Giacomo è stata al centro di un incontro fra la sovrintendente Bruna Rauzi, il sindaco Giovanni Polonioli, il preside Luigino Endrighi, gli insegnanti e i genitori dei ragazzi che frequentano l'istituto.
Sono stati affrontati un po' tutti i temi legati alla scuola», ha spiegato il sindaco Polonioli. La scuola di San Giacomo è gestita da un consorzio formato dai comuni di Laives e di Bolzano, questo perché la realtà di San Giacomo si trova proprio a cavallo fra i due territori.
«Abbiamo parlato ad esempio delle esigenze determinate dal tempo prolungato o "potenziato" - continua Polonioli - che per il prossimo anno prevede la partecipazione di circa 25 alunni e dunque, di una classe. La sovrintendente scolastica ha riconosciuto il ruolo del Comune di Laives per la scuola di San Giacomo e ad esempio, durante la scorsa estate abbiamo portato a termine diversi lavori di manutenzione: nuove pitture sui muri, sistemazione delle coperture, completamento di buona parte degli arredi necessari nelle aule, infissi e altro. Rimane invece da risolvere il problema della mensa scolastica, oggi ospitata in un locale dei vigili del fuoco. Per la mensa abbiamo dato un incarico che prende in considerazione la vecchia palestra scolastica in via Maso Hilber; quella palestra è stata pratica mente abbandonata dopo l'entrata in funzione della nuova struttura lì accanto e quindi sì può incominciare a pensare ad un suo utilizzo alternativo. Sappiamo ad ogni modo che una eventuale trasformazione come mensa scolastica e altro, prevederebbe una spesa di 2 milioni di euro».
A proposito della zona scolastica di San Giacomo, abbiamo chiesto al sindaco di Laives (che è anche presidente del consorzio di gestione della zona) come sta andando il lavoro di completamento.della sala teatrale, sempre in zona scolastica. «Per quanto riguarda la sala, si tratta di dare seguito agli ultimi appalti, quelli relativi agli arredi. A breve dovrebbe partire un primo lotto di lavori e per ciò che concerne i finanziamenti mancanti, 300 mila euro dovrebbero arrivare dalla Provincia, 450 mila dal Comune di Bolzano e altri 450 mila dal Comune di Laives. Con questi soldi a disposizione si potrà finalmente completare anche quest'opera».
Intanto le associazioni di San Giacomo guardano con grande attenzione agli sviluppi di questo grande progetto (porta la firma dell'architetto Giorgio Cattelan) del quale è stata già realizzata la palestra e la parte in muratura della sala teatrale. Dopo queste, rimarranno da completare le opere scolastiche.

IL CONSORZIO
Lo scioglimento poi convenzione
LAIVES. Nel rispetto di quanto prevede una legge regionale, andrà sciolto anche il consorzio come quello attraverso il quale i Comuni di Laives e Bolzano gestiscono la zona scolastica di San Giacomo. Di questo si parla da tempo in amministrazione comunale e il sindaco lo ha ricordato sommariamente anche durante la discussione recente del bilancio di previsione. Del consorzio in oggetto, il sindaco di Laives è anche presidente e proprio Polonioli ribadisce che «Si sta già lavorando alla chiusura definitiva del consorzio. Aspettiamo solo di completare la costruzione della sala teatrale che fa parte del grande progetto per la zona scolastica - spiega Polonioli - e quindi scioglieremo il consorzio con Bolzano. Successivamente, per la gestione della scuola di San Giacomo farà tutto il Comune di Laives e verrà sottoscritta una convenzione con il Comune di Bolzano per la parte che gli compete». (b.c.)
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domenica, 14 gennaio 2007
Spolveriamo l’aria di San Giacomo
Io, comune di Laives, con 16.162 abitanti sono il quarto comune dell’Alto Adige ed ho un problema che si chiama San Giacomo.
Non intendo il Santo Giacomo, pace all’anima sua, ma alla frazione che sta a cavallo con ilcomune di Bolzano.
Beh, a questa frazione, non manca proprio niente di tutto quello che tecnicamente si chiama “criticità”: aerei, ferrovia, elicotteri, traffico, inquinamento atmosferico, inquinamento acustico, inquinamento urbanistico ecc.
Del resto, se è una Cenerentola, la colpa è solo sua perché è poco e male rappresentata tra i consiglieri comunali: ce ne sono solo due, e dalla parte sbagliata!
Siccome il diritto alla salute è un bene prezioso per tutti gli abitanti e un investimento per il paese (come sancisce la Costituzione all’art. 32), mi è venuta un’idea sfidante: fare di San Giacomo un centro di eccellenza.
Del resto anche nella favola di Cenerentola una zucca è diventata carrozza!
Ho visitato San Giacomo in lungo e in largo, ho fatto le fotografie, ho registrato i rumori, ho visitato le scuole e gli asili, ho riunito gli abitanti ascoltando con attenzione le loro lamentele ma soprattutto le loro proposte. Insomma ho fatto quello che si chiama un monitoraggio evidenziando i punti di forza e di debolezza.
E’ seguito un piano di risanamento, un piano di azione (ottimizzando tappe certe),un piano di verifica ed, infine, un piano di mantenimento.
Ciò ha comportato anche il coinvolgimento di molte aziende, dando slancio al mondo economico e imprenditoriale locale, in un progetto di grande respiro facendo di San Giacomo un modello da imitare.
E come in tutte le favole che si rispettino, vissero tutti felici e contenti.

Lina Montan
San Giacomo, 14 gennaio2007






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domenica, 14 gennaio 2007
Alto Adige 13-1-07
Sì al contributo dí un milione dí euro. Il resto a carico del Comune
di Bruno Canali
LAIVES. Ieri mattina, il sindaco si è recato in Provincia per la convenzione relativa alla vecchia stazione ferroviaria. La Provincia infatti, nell'ambito del programma di dismissioni di numerose stazioni, ha deciso di alienare anche quella di Laives, cedendola al Comune.
«C'è il via libera per la convenzione attraverso la quale riceviamo la stazione ferroviaria - spiega Polonioli - e anche per il finanziamento provinciale destinato alla ristrutturazione. La Provincia ci darà un milione di euro per questa operazione e il resto che serve per completare il progetto (si parla di circa 400 mila euro) lo lo metterà il Comune». Secondo le previsioni, i primi interventi dovrebbero iniziare già nei prossimi mesi e si tratterà di restaurare la vecchia stazioncina ferroviaria. Poi va sistemata l'intera area attorno alla stazione, con parcheggio e tutto il resto, perché la Provincia ha ín programma di costruire una stazione nuova e moderna dato che oramai sono parecchi i passeggeri che ogni giorno prendono il treno per recarsi a lavorare o a studiare. In tal senso, il trasporto su rotaia ha conosciuto un vero e proprio boom negli ultimi anni favorito anche da una efficace politica provinciale dei trasporti. Oggi Laives é servita da diversi convogli ferroviari regionali che fermano alla stazione e c'è pure un autobus circolare della Sasa che in concomitanza con le coincidenze dei treni, fa a spola fra la città, la stazione ferroviaria e arriva fino al quartiere Birti di Vadena, mettendo così a disposizione dei suoi abitanti, un mezzo pubblico di trasporto che collega appunto Vadena a Laives e alla ferrovia.
Tutto da inventare invece, il futuro utilizzo della stazione ferroviaria una volta sistemata. Qui dovrà entrare in gioco la fantasia di amministratori pubblici e di operatori sociali e culturali, perché, stando ad esempi di altre realtà, le possibilità sono più di una e se ben formulata, la soluzione potrà dare risultati e soddisfazioni. Quello che già oggi gli amministratori comunali si sentono di garantire è che anche in futuro, l'edifico della vecchia stazione ferroviaria rimarrà pubblico.
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domenica, 14 gennaio 2007
Alto Adige 13-1-07
Casa Bimbo-Tagesmutter  San Giacomo
LAIVES. La microstruttura per l'infanzia, aperta lo scorso autunno a San Giacomo`, si è dimostrata fin da subito una presenza preziosa. Gestita da Casa Bimbo-Tagesmutter, nominalmente è riservata a 18 bambini ma, grazie alla rotazione delle presenze giornaliere, in realtà ne accoglie 36 un segno inequivocabile del bisogno, anche a San Giacomo, di una presenza del genere, tenuto conto che essendo collocata nella nuova zona residenziale «Garden Village», sopra la farmacia Bertazzoni, si rivolge alle tante famiglie che in questi ultimi mesi sono arrivate.
Per la microstruttura di San Giacomo, anche il Comune fa la sua parte e infatti, nel bilancio di previsione 2007 sono stati inseriti 90 mila euro per sostenere questo servizio. «Il Comune - ha spiegato il sindaco Giovanni Polonioli contribuisce insieme alla Provincia, al 50 per cento dei costi della microstruttura; il restante 50 per cento invece viene coperto con le rette che vengono pagate dalle famiglie dei bambini».
Il servizio insomma funziona bene e questo è un banco di prova anche per quanto riguarda le politiche future del Comune di Laives in tema di strutture per l'infanzia. Sullo sfondo infatti c'è l'imminente sviluppo di Pineta, con le zone di espansione Toggenburg 1 e 2, e già si prevede che anche nella frazione si renderà necessario attivare una struttura per la prima infanzia. L'idea è quella di fare come a San Giacomo, in collaborazione con la Casa Bimbo, realizzando un nido che abbia una capienza sufficiente per rispondere efficacemente alla domanda di posti che arriva soprattutto dalle giovani famiglie, dove entrambi i genitori lavorano e debbono trovare una sistemazione per il figlio in. Tenera età. Una delle carte vincenti della microstruttura è la flessibilità per quanto riguarda gli orari di frequenza, una scelta specificatamente voluta per andare incontro proprio alle esigenze di una famiglia moderna, dove entrambi i genitori lavorano per buona parte della giornata e non hanno alternative per la custodia dei figli più piccoli. (b.c.)
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sabato, 06 gennaio 2007

Bolzano - Assistenza diurna giorno per giorno - Un calendario dedicato ai centri Villa Europa e Premstallerhof - L’Assb vuole così far conoscere meglio i servizi proposti


villa Europa
“Tempo mio, tuo, nostro”: è il titolo del primo calendario, evidentemente per il 2007, realizzato dai centri di assistenza diurna Villa Europa (in via Milano 147) e Premstallerhof (in via Dolomiti 14) dell’Azienda servizi sociali di Bolzano (Assb). Il suo scopo principale è quello di far conoscere questi servizi e, in parallelo, dare visibilità alle vite delle persone che li frequentano.
Prima risposta istituzionale ai bisogni delle persone affette da Alzheimer, i centri diurni sono comunque aperti a tutti gli anziani e attualmente sono utilizzati da 45 famiglie. Gli undici operatori impegnati hanno seguito una formazione specifica e si occupano della cura dell’igiene degli ospiti, della distribuzione delle terapie e dei pasti, delle attività di animazione e di stimolazione cognitiva, il tutto con l’obiettivo di mantenere allenate le capacità residue degli anziani e di favorire la socializzazione.
Il calendario, gratuito, può essere ritirato nei due centri di assistenza diurna, ed è stato curato in modo particolare anche per quanto riguarda la grafica.
La copertina del primo calendario realizzato dai centri di assistenza diurna è stata così affidata a foto di ieri e di oggi di alcuni ospiti dei due centri. “Tempo mio, tuo, nostro” è come detto il titolo del lavoro che si apre con un invito a riflettere: “Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno è come un regalo mai aperto. Gettato via. La vita non è una corsa, prendila più piano, ascolta la musica prima che la canzone sia finita”.
«Il calendario nasce per rendere conto dell’esistenza dei centri diurni - spiega il direttore della ripartizione case di riposo dell’Assb, Carlo Alberto Librera - e, in parallelo, per dare visibilità alle persone che li frequentano. Villa Europa e Premstallerhof sono entrati in funzione nel 2001 grazie anche alla collaborazione del day hospital del reparto di geriatria dell’ospedale San Maurizio. Possiamo sicuramente dire che sono stati la prima risposta istituzionale ai bisogni delle persone affette dal morbo di Alzheimer e a quelli dei loro familiari, ma sono a disposizione di tutti gli anziani non autosufficienti o parzialmente auto-sufficienti. Il personale impegnato ha seguito una formazione specifica e il suo compito fondamentale è di mantenere in allenamento le capacità residue degli ospiti».
In pratica, dunque, garantiti i pasti, la cura dell’igiene personale e la distribuzione delle medicine, ci si occupa di animazione, di musicoterapia, di attività motoria e così via per stimolare al massimo gli assistiti e favorirne la socializzazione. Un lavoro ampiamente testimoniato dalle foto che corredano il calendario.
Il centro di assistenza diurna Villa Europa è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8 alle 18, il Premstallerhof dal lunedì al venerdì, sempre dalle 8 alle 18. I due servizi attualmente sono utilizzati da 45 famiglie, numero in costante aumento. Il costo giornaliero è di 32 euro, chi vuole fermarsi per mezza giornata versa poco meno di 20 euro.
«Vorrei invitare ad avere fiducia dei centri diurni - conclude Carlo Alberto Librera - perché sono una valida alternativa per ritardare il più possibile l’ingresso degli anziani nelle strutture e offrono un grande sollievo alle famiglie che possono affidare i loro cari a personale veramente specializzato».
“Tempo mio, tuo, nostro” può essere ritirato gratuitamente nei due centri di assistenza diurna, e per avere ulteriori informazioni in generale si può contattare l’Azienda servizi sociali di Bolzano - Ufficio di direzione, in via Roma 100/A, telefono 0471 - 457721; indirizzo e-mail: urp@aziendasociale.bz.it.

Fonte: Alto Adige da 04/01/2007
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categoria:sociale, comune di bolzano
martedì, 02 gennaio 2007

Iniziativa per più democrazia - Alto Adige

Parte l'iniziativa popolare 2007
"Una legge migliore sulla democrazia diretta"
presentata richiesta di referendum propositivo



Luglio 2005: il Consiglio Provinciale approva la proposta SVP sull'introduzione
in provincia di strumenti legislativi di democrazia diretta
La Democrazia Diretta in
Alto Adige parte, ma…
…con il freno a mano tirato!
Grazie al sostegno di 34 organizzazioni ed alle 6.382 firme raccolte
dall'associazione “Iniziativa per Più democrazia” è stato possibile
“premere” sui partiti ed arrivare in luglio 2005 all'approvazione di una
legge sulla democrazia diretta.
E' un primo passo! Ora però togliamo il freno!
La legge approvata,
così com'è, ha troppi
limiti e non è in
grado di...
...far fiorire la
partecipazione
politica dei cittadini!
Il 13 luglio 2005 sono state consegnate
29 rose appassite ai Consiglieri
provinciali che hanno deliberato la
proposta SVP e 5 rose fresche ai Consiglieri
che hanno sostenuto la proposta
di legge di iniziativa popolare.

Grazie
per la legge sulla democrazia diretta…
ma una legge come questa non può far fiorire la
partecipazione politica delle cittadine e dei cittadini!
Così consegniamo solo una rosa appassita.
Consideriamo questa legge come una
dichiarazione di sfiducia nei confronti dei
cittadini. Perciò la prossima volta ci rivolgeremo
direttamente alle cittadine e ai cittadini!
il Comitato dei Promotori
13 luglio 2005
Adesso, però, se vogliamo...possiamo!
Potremo in futuro incidere veramente nelle decisioni politiche proponendo
alle cittadine e ai cittadini di decidere con un referendum le
modifiche alla legge attuale che regolamenta la democrazia diretta!
STA A NOI A DECIDERE DI CAMBIARE !!!
Punti critici della legge approvata
(proposta SVP)

Impossibilità di attivare strumenti referendari
sui provvedimenti amministrativi (nonostante
sia previsto dalla Costituzione italiana art. 123)
ma solo sulle leggi: significa che le decisioni
della Giunta Provinciale rimangono un diktat,
(pensiamo ai megaprogetti decisi sulle nostre
teste e… con i nostri soldi!! )

Numero troppo alto delle firme da raccogliere
(quasi il doppio di quanto ha previsto la riforma
costituzionale per il referendum confermativo
sulle leggi che riguardano la forma di governo
locale) e tempi di raccolta troppo brevi

Quorum di partecipazione del 40% degli aventi
diritto al voto: una soglia di sbarramento
superabile solo in casi abbastanza rari!

Assenza di clausole che garantiscano in modo
trasparente un’informazione equa ed efficace
del cittadino




La regolamentazione degli stipendi dei
consiglieri è stata volutamente esclusa dalle
materie da sottoporre al giudizio del cittadino

Non prevede la possibilità per il Consiglio
Provinciale di formulare proposte di legge
alternative a quelle delle iniziative popolari e
quindi esclude la possibilità di riformulare le
decisioni politiche tenendo conto delle richieste
espresse dai cittadini.

Limitazione della facoltà di autenticazione a
funzionari e rappresentanti politici



Quello che prima di tutto vorremmo
cambiare con le nostre proposte:

Possibilità di referendum anche su delibere
della Giunta di interesse provinciale e di
particolare rilevanza





Prevedere un numero di firme
corrispondente a quello previsto dallo Statuto
di Autonomia per il referendum confermativo
(ca. 7.500) e allungare di qualche mese i tempi
per la raccolta

Quorum zero o almeno un deciso
abbassamento della soglia (20% al massimo)


Prevedere tra l’altro la possibilità di una presenza
equa sui media, il diritto alla consulenza
legale e la produzione di un opuscolo
informativo predisposto al livello istituzionale
da inviare a tutti gli aventi diritto al voto


Possibilità di proporre un nuovo regolamento
per stabilire l’entità delle remunerazioni dei
consiglieri secondo criteri equi e condivisi

Il Consiglio Provinciale può presentare una
controproposta da sottoporre al voto
referendario insieme alla proposta di legge di
iniziativa popolare



Estendere la facoltà di autenticare le firme a
cittadini incaricati dal Sindaco


Un gruppo di lavoro dell'”Iniziativa per Più democrazia” sta lavorando
per migliorare ulteriormente la propria proposta di legge originaria.
Seguiranno confronti pubblici per la definizione delle proposte:
se vuoi partecipare
contattaci info@dirdemdi.org e consulta il sito internet www.dirdemdi.org
Ufficio di coordinamento: Via Argentieri, 15, 39100 Bolzano
tel.+fax (con preavviso telefonico) 0471-324987
e-mail: info@dirdemdi.org, www.dirdemdi.org

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categoria:sociale, provincia di bolzano
giovedì, 28 dicembre 2006
Alto Adige 27-12-06

IL RIMPASTO DI GIUNTA
Alla neo-assessora i servizi sociali
A Di Fede anche sanità, scuola e bilancio. La cultura a Tommasini
di Bruno Canali

LAIVES. Oltre alla competenza sul settore sociale, alla neo eletta assessora comunale Liliana Di Fede Mosca, il sindaco ha anche assegnato quelle relative a sanità, pubblica istruzione, finanze, bilancio e tributi. Si tratta indubbiamente di un bel pacchetto da gestire, ad incominciare dal bilancio, al quale la giunta sta lavorando da tempo e che dovrebbe arrivare in consiglio comunale nei primi giorni di gennaio. Sulla nomina in giunta, non sono mancate le prese di posizione critiche da parte dell'opposizione nel corso della recente seduta del consiglio comunale.
«Al di là della persona, verso ta quale nutro la massima fiducia - ha detto ad esempio Bruno Borin, capogruppo di An - credo che si poteva benissimo premiare una delle donne elette nelle liste dei partiti di maggioranza, se non altro perché si sono sottoposte al giudizio degli elettori. Si è perduta inoltre l'occasione per risparmiare soldi pubblici, perché anche rimanendo in 6, la giunta avrebbe fatto lo stesso lavoro e dunque, la scelta, a prescindere da colei che è entrata in giunta, sarà difficile da spiegare». Stesso giudizio da parte del consigliere Raimondo Pusateri (Indipendenti democratici) per il quale il sindaco avrebbe potuto benissimo trovare una soluzione all'interno del consiglio comunale. «Trovo assurdo il fatto che il sindaco abbia chiamato in giunta una donna che non risiede nemmeno nel comune ma a Bronzolo». Dopo queste prese di posizione c'è stata la votazione finale e la nomina è passata, con 17 voti a favore, 5 contrari e 6 astensioni.
Come detto, il carico di competenze che il sindaco ha deciso di affidare alla neo assessora Di Fede è certamente notevole ma egli steso ha giustificato questa scelta dicendo che, perla figura del primo cittadino, ha in programma progetti di più ampio respiro. Polonioli si è ritagliato il compito di coordinare i vari assessorati, in primis la cultura (alla quale inizialmente ambiva). Si preannuncia comunque un rimpasto in giunta perché, sociale e sanità finora erano competenza dell'assessore Christian Tommasini (insieme ai servizi). Sono state assegnate a Liliana Di Fede Mosca e a Tommasini andrà la cultura. Quanto ai servizi, dopo che quello dell'asporto rifiuti passerà tra breve alla Seab, per Tommasini sarà uno sgravio e anche per questo, a lui dovrebbe andare la cultura, con supervisione del sindaco. Operativamente, la nuova assessora -inizia la sua attività nell'esecutivo comunale da questa settimana.
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categoria:sociale, comune di laives
mercoledì, 13 dicembre 2006

SAN GIACOMO: INCONTRO CON IL MEDIATORE PROFESSOR G.FALK
Nel primo contatto sono stati illustrati numerosi argomenti relativi alle forti problematiche esistenti nella "Conca Atesina". Alla fine dell'incontro gli è stato consegnato un primo documento avente come obbiettivo primario la salute del cittadino.

Il diritto alla salute, è sancito dall’articolo 32 della Costituzione.
La salute”, infatti, rappresenta non solo un diritto primario dell’individuo, ma anche un interesse preminente della collettività, che predispone a questo scopo adeguati interventi per la sua protezione, anche di carattere preventivo.
In questa prospettiva il concetto di “diritto alla salute” non si limita esclusivamente al diritto ai trattamenti sanitari terapeutici, ma si estende al diritto ad un ambiente salubre e non inquinato, all’uso di beni di consumo ed alimentari che non siano nocivi o pericolosi, a condizioni di lavoro che rispettino i parametri di sicurezza e di misure igieniche richiesti dalla legge.
Gli abitanti di San Giacomo ( Laives), ma anche altri della “ conca Atesina “non si sentono tutelati.
Molte presenze di forte impatto ambientale come: La ferrovia, l'aeroporto, la Ss 12, l'autostrada A 22, la discarica, l'inceneritore, il centro guida sicura con l'ipotizzato percorso per go kart, la zona industriale, l'ipotizzato termovalorizzatore; ciascuna portatrice dei propri inquinamenti, crea forti preoccupazioni alle famiglie che temono per la loro salute.
Gi abitanti dei nuclei abitativi prossimi alle strutture sopramenzionate non conoscono lo stato di inquinamento in cui vivono, pertanto ritengono che qualsiasi soggetto, dispositivo o disposizione che procuri peggioramenti all'attuale qualità della vita vengano bloccati e abbandonati.
Gli abitanti ritengono che venga effettuata un' acquisizione della rappresentazione cartografica georeferenziata del territorio e vengano eseguiti con urgenza diversi monitoraggi per stabilire : valori limite di emissione, di immissione e di qualità nelle diverse tipologie di inquinamento. Si tratta in definitiva di fare delle classificazioni sul territorio.
La leggeN. 447 del 26-Ott. 95 obbliga i comuni ad effettuare la zonizzazione acustica del proprio territorio e, laddove è presente un aeroporto, ad effettuare la "zonizzazione acustica dell'intorno aeroportuale", ovvero procedere alla suddivisione delle aree circostanti l'aeroporto in zone di rispetto, ciascuna delimitata da un valore massimo del Livello di Valutazione del rumore Aeroportuale (elicotteri aerei e quant'altro). Vedasi anche D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496.
La zonizzazione è un indispensabile strumento di prevenzione per una corretta pianificazione, ai fini della tutela dal rumore delle nuove aree di sviluppo urbanistico o per la verifica di compatibilità dei nuovi insediamenti o infrastrutture in aree già urbanizzate. Si deve tener conto che a breve è prevista la zona di espansione in Via Einstein zona industriale (Bolzano) e quella considerata Athesia - Amonn a San Giacomo (Laives)
La competenza per definire le zone di rispetto e le procedure antirumore sono di pertinenza di due Commissioni di lavoro (art. 4) che, a tutt'oggi, non ci risultano ancora insediate.
La prima dovrebbe occuparsi di:
a) le procedure antirumore in tutte le attività aeroportuali;
b) le zone di rispetto per le aree e le attività aeroportuali ed i criteri per regolare l’attività urbanistica nelle zone di rispetto;
 
La seconda di:
c) la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico e le caratteristiche dei sistemi di monitoraggio.
Vista l'inadempienza delle amministrazioni e degli enti competenti nei riguardi delle problematiche esistenti, la popolazione si aspetta una immediata applicazione della legge, perchè solo così, attraverso la tutela dell'ambiente, si sentirà soddisfatta anche nei propri bisogni.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
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categoria:sociale, conca atesina, centro attenzione permanente, antiinquinamento
giovedì, 07 dicembre 2006
Alto Adige 06-12-06

Il recupero di Maso della Pieve
di Giovanni Barborini (*)
Confermo la volontà e non solo di risolvere alcuni dei problemi di Maso della Pieve. Quel tratto del nostro quartiere di fatto interrotto dal cimitero ha bisogno di miglioramenti, dobbiamo recuperare lo sfilacciamento con il resto della città.
Con la nuova Giunta Comunale dopo un periodo d'immobilismo Maso della Pieve si avvia ad un concreto recupero, esempio l'avvio dei lavori per la costruzione della pista ciclabile, la sistemazione dei campi di calcio e l'abbattimento del muro della zona sportiva. Con il Comune la Circoscrizione ha già avviato una serie di incontri, abbiamo chiarito che non siamo per niente d'accordo su un progetto di sistemazione della zona sportiva di Maso della Pieve che non preveda delle strutture per il quartiere. Il nostro obbiettivo e' di ottenere la costruzione di un centro sociale che ospiti i cittadini, con locali polifunzioriali, per piccole feste per le famiglie egli anziani. Una dell'ipotesi il recupero della vecchia Pfarhof, storico edificio che attraverso un recupero si presterebbe alle necessità degli abitanti. Il nostro impegno si concretizzerà in un'assemblea pubblica da tenere a Maso della Pieve nei primi giorni del prossimo anno, la riunione sarà allargata ai rappresentanti del Comune di Laives. Tornando alla pista ciclabile si deve progettare il collegamento tra i due Comuni. Il Consiglio di Quartiere non è rimasto fermo, quest'anno sono stati stanziati 5000 euro per l'acquisto di un gioco (scivolo) per realizzare un piccolo parco verde attrezzato con alcune panchine. Una risposta concreta alle difficoltà della zona, che si potrà toccare con mano nella prossima primavera. In conclusione sulla viabilità siamo in contatto con i tecnici dell'ufficio strade per spostare le strisce pedonali attualmente davanti all'ex Tre Gobbi per trasferirle a nord davanti al Supermercato garantendo più sicurezza. Un'ulteriore richiesta è stata avanzata alla Sasa per prevedere una la fermata verso sud all'altezza della piscina. Il traffico purtroppo dopo l'apertura del tunnel non è migliorato sensibilmente: sarà tema di discussione con i tecnici della viabilità per verificare interventi di riduzione. Una precisazione la piscina coperta Pircher non è mai stata aperta al pubblico, attraverso le associazioni sono organizzati dei corsi per i cittadini, per il futuro chiediamo che il Comune garantisca che la piscina abbia delle ore rivolte ai cittadini di Bolzano e del quartiere con la stessa determinazione chiederemo al Comune di mantenere in funzione l'impianto per il pattinaggio su ghiaccio punto di riferimento per Scuole Associazioni e quartiere.
(*)Presidente Circoscrizione Oltrisarco Aslago
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categoria:comunicati, sociale, maso della pieve
venerdì, 03 novembre 2006
ALTO ADIGE 3-11-06
    
Cattive abitudini
SAN GIACOMO-LAIVES.
Mamme che puntano il dito verso le cattive abitudini di altre mamme. Succede a San Giacomo, dove, purtroppo, ogni giorno si vedono mamme che arrivano fin davanti alla scuola in macchina per portare o prelevare i propri figli, una pratica che, come detto, ha sollevato però le proteste di altre mamme che a loro volta invece preferiscono andare e venire a piedi o in bicicletta dalla zona scolastica. Queste ultime si sono anche rivolte alla giunta comunale per stigmatizzare questa situazione e il rischio, come spiega il sindaco, è che si arrivi a dover estendere il divieto di accesso alla zona rispetto ad oggi. «Un gruppo di mamme ci ha segnalato questa situazione chiedendoci interventi - afferma- Giovanni Polonioli - perché le automobili arrivano fin davanti alla scuola ogni giorno. Lì, magari per attendere il figlio che esce, qualcuno tiene anche il motore acceso. Ricordo che accanto alla zona scolastica di San Giacomo, a poche decine di metri, c'è un comodo parcheggio, che deve essere utilizzato da chi frequenta la zona scolastica. Non vorremo che a forza di proteste, si debba proprio estendere il divieto oltre l'attuale e magari chiudere -ancora più la zona scolastica. Non è una idea che ci piace, perché sembrerebbe un lager. Proprio per questo faccio appello al buonsenso delle famiglie e all'educazione anche nei confronti degli altri. Sarebbe un esempio positivo anche per i propri figli, quello di recarsi a scuola a piedi o -in bicicletta, in questo periodo nel quale si parla tanto e con allarme, dell'inquinamento e dei rischi per la nostra salute. Chi può raggiungere la scuola senza utilizzare per forza la macchina, sarebbe opportuno che lo facesse». Il problema delle auto che assediano le zone scolastiche, purtroppo non riguarda solo San Giacomo; anche a Laives, se ci si reca alla mattina in via Nazario Sauro, oppure in via Innerhofer e anche all'inizio di via Pietralba, si vede un massiccio via vai di mezzi che portano bambini a scuola. e non tutti abitano nei masi di campagna. (b.c.)
postato da: apritisangia alle ore 20:56 | Permalink | commenti
categoria:sociale
venerdì, 27 ottobre 2006
Novità in via Maso Hilber a san Giacomo
Gli abitanti di san Giacomo, spesso utilizzano la via Maso Hilber perchè vi è un prolungamento pedociclabile in direzione sud. La pedociclabile offre l' opportunità ai ciclisti di evitare il traffico della SS 12, ma anche alle persone che intendono fare i classici quattro passi o desiderano portare a spasso i bambini o i cani in tutta tranquillità. Il comune di Laives intuendo l'interesse del percorso ha pensato bene di metterci anche una panchina. Le persone anziane potranno fermarsi a riposare e perchè no prendere un poco di sole nei momenti ancora tiepidi di questo prossimo autunno inverno. Grazie molte, anche questi piccoli segni, ma significativi, dimostrano la sensibile presenza della nostra amministrazione.

Anche la scuola ha cambiato volto. Dopo molti anni è stata ridipinta riportandola alla vestibilità dell'intero complesso. Speriamo i bimbi non se ne abbiano male sapere che non possono più dipingere sui muri. Di certo lo potranno fare altrove, magari su pannelli da esporre comunque nelle giornate di festeggiamento previste nell' anno scolastico.


Sempre in via Maso Hilber si può notare un'altra presenza: i containers usati per ambulatorio medico fino anon poco tempo fa. Rimasti chiusi per mesi ora risultano transennati come un cantiere edile. Dalle scritte impresse sui containers parrebbe siano in affitto, ma certamente il comune di Laives occulato nelle spese, potrebbe averlo acquistato; ebbene noi di San Giacomo, che ci passiamo davanti spesso a questi containers, ci domandiamo perchè non utilizzarli per uno scopo più sociale o più creativo. Da sempre in San Giacomo si chiedono strutture per giovani che non sanno dove incontrarsi e quindi sono costretti il più delle volte a rimanere a casa oppure a rivolgersi a strutture più lontane come quelle di Laives o Bolzano.
I containers che hanno comunque fatto il loro lavoro, seppur in termini di provvisorietà, potrebbero ancora una volta offrire alloggio ad attività di certo non praticabili in strada o individualmente a casa. Tutto questo, in attesa di strutture più adeguate che potrebbero essere ricavate dalla vecchia palestra scolastica rimasta anch' essa piuttosto in disuso.
Questo appello al Sindaco di Laives e alla sua intera amministrazione viene fatto come suggerimento ad evitare sprechi, che in momenti come questi, parrebbero senz'altro inutili.
Pubblicato anche sull'Alto Adige del 28-10-06
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categoria:sociale, centro attenzione permanente
domenica, 24 settembre 2006
Alto Adige 23-09-06
Tagesmutter di Casa Bimbo.
E' gestita dalla cooperativa “Casa Bimbo” la microstruttura di San Giacomo con 16 bimbi iscritti.
La microstruttura “Kitas” per l'infanzia a San Giacomo si trova in ampi spazi (300 metri quadrati circa) sopra la farmacia Bertazzoni, nel nuovissimo centro residenziale Garden Village.
Come ha ricordato ieri durante la cerimonia la presidente di Casa Bimbo Giuliana Boscheri, la nuova presenza dedicata all'infanzia è anche «un importante atto di coraggio per Laives, perché è nata grazie alla molta energia costruttiva messa in campo da tutti, cooperativa e Comune di Laives. Ringrazio tutti coloro che si sono messi a disposizione per raggiungere questo importante obiettivo perché in tempi rapidissimi è stato possibile allestire la sede e quindi ottenere, anche tutte le necessarie auorizzazioni per aprire. Abbiamo già 16 bambini iscritti e contiamo di arrivare alla quota nominale - 18 - entro novembre. Ringrazio quindi anche i genitori che fin dall'inizio hanno creduto in noi e nella qualità del servizio che offriamo».
La microstruttura di San Giacomo ha richiesto una spesa di circa 145 mila ,euro, 75 mila dei quali sono arrivati dalla Provincia come contributo. Come per le altre del genere gestite dalle Tagesmutter, è in grado di offrire assistenza all'infanzia da 0 a 3 anni d'età, con l'impiego di educatrici qualificate, che seguono costantemente corsi di specializzazione e di approfondimento. Punto di forza è anche la flessibilità degli orari praticati, cosi da dare possibilità alle famiglie di scegliere comodamente orari di entrata e uscita dei bambini. Le educatrici inoltre conoscono sia la lingua italiana che quella tedesca e per quanto riguarda l'alimentazione, viene controllata regolarmente dal servizio di dietologia del distretto sanitario di Laives. Altri servizi disponibili sono quello della biblioteca Tagesbibliospiel e lo sportello pedagogico gratuito. (b.c.)
                                      
postato da: apritisangia alle ore 09:54 | Permalink | commenti
categoria:sociale
mercoledì, 20 settembre 2006
Alto Adige 20.09-06

Bimbi nella microstruttura. Sistemati anche gli arredamenti.
LAIVES. La nuova microstruttura per l'infanzia allestita dalla cooperativa Casa Bimbo-Tagesmutter a San Giacomo, è pronta. Si trova all'ingresso della zona residenziale Garden Villàge, sopra la farmacia Bertazzoni. Lì, a tempo di record, è stata allestita la sede della micro struttura, capace di accogliere complessivamente 18 bambini. Venerdì pomeriggio, con inizio alle ore 15.30, è previstala cerimonia di inaugurazione. Già hanno fatto richiesta 12 famiglie. Si tratta di una serie di locali molto funzionali e bene illuminati, al primo piano del complesso. 1 locali, molto luminosi sono serviti da una grande terrazza, che è stata trasformata in un giardino grazie ad un manto di erba sintetica. Il resto ce lo mette la Casa Bimbo-Tagesmutter con la propria esperienza in questo campo. Una delle caratteristiche che viene maggiormente apprezzata dagli utenti di questo servizio è la notevole flessibilità applicata agli orari di ingresso e uscita dei piccoli, una caratteristica studiata apposta per andare incontro alle esigenze delle famiglie dove i genitori lavorano e hanno quindi i tempi stretti per portare e ritirare i figli. Quanto all'attività quotidiana, ricalca in tutto e per tutto quella che già la cooperativa pratica nelle molte altre strutture simili. (b.c.)



SAN GIACOMO


Venerdì alle ore 16.00 si inaugura il parco pubblico di via Wagner a San Giacomo.
Sarà presente il ludobus Vke (b.c.)
postato da: apritisangia alle ore 16:34 | Permalink | commenti
categoria:sociale
domenica, 11 giugno 2006


Buon giorno, nei giorni scorsi parlando con l'Ass. Bruno Ceschini, ho rilanciato l'idea di recuperare la striscia sottobosco nel parchetto "Nicolussi" per realizzare una pista per le bocce. Era prevista nel progetto iniziale e per motivi tecnici non venne realizzata.
Sarebbe uno svago specialmente per gli anziani.
Vorrei sapere il vostro parere in merito ed eventualmente raccogliere delle firme per la realizzazione.

Saluti G.M
postato da: apritisangia alle ore 22:59 | Permalink | commenti
categoria:sociale
lunedì, 20 febbraio 2006
 Servizi informativi 
Come preannunciato i pensionati potranno usufruire a San Giacomo in Via Maso Hilber 1 (Casa delle Associazioni) di servizi informativi.
Giornata di apertura il martedì  9.00-11.00 a partire dal 28 Febbraio 2006.
Tel. 0471926455
I servizi a disposizione degli iscritti al sindacato SPI/LGR-CGIL/AGB sono i seguenti:
Patronato INCA: pratiche (pensioni, invalidità, reversibilità, integrazioni, aggiunte di famiglia ecc)
Ufficio vertenze: Consulenze e vertenze sui contratti di lavoro e diritti.
CAAF Assistenza fiscale: 730/Unico, ICI, RED, pratiche di successione, lavoro parasubordinato, etc.
AUSER/VSSH: adesione con quota ridotta.
ETLI-RZS Bauzanumtour Viaggi individuali o di gruppi, soggiorni.
Assistenza del Centro Casa SUEDTIROLER MIETERSCHUTZ per tutte le pratiche dell'Istituto per l'edilizia sociale, in caso di sfratti, conteggi e spese condominiali
postato da: apritisangia alle ore 08:56 | Permalink | commenti (1)
categoria:comunicati, sociale
mercoledì, 15 febbraio 2006
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La scuola materna in lingua italiana di San Giacomo di Laives si chiamerà

 La tartaruga   "La Tartaruga"

La scelta del nome è stata fatta dai bambini che la frequentano insieme ai loro insegnanti.
Il consiglio comunale ratificherà  la proposta della nuova denominazione.
postato da: apritisangia alle ore 18:29 | Permalink | commenti
categoria:sociale
mercoledì, 01 febbraio 2006

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Scuola materna di lingua italiana San Giacomo di Laives




Scuola materna di lingua tedesca San Giacomo di Laives (giardino)





Scuola materna di lingua tedesca San Giacomo di Laives




Biblioteca di lingua tedesca San Giacomo di Laives

postato da: apritisangia alle ore 18:36 | Permalink | commenti
categoria:sociale, foto san giacomo
mercoledì, 18 gennaio 2006
Evviva!
Finalmente, fra non molto, i pensionati di San Giacomo e Maso della Pieve potranno godere di un servizio informativo.

La CGIL (pensionati) sarà disponibile a San Giacomo presso la struttura comunale delle Associazioni (scuola elementare), con tutta brobabilità il  martedì dalle  ore 9.00 alle 11.00, primo  piano, a fianco dell'ufficio del Sindaco e del  Vicesindaco.
Sarà comunicato quanto prima la data di Inizio.
Presenzierà e coordinerà tale servizio, con molta probabilità, il signor Cecchinel Gualtiero conosciuto ai più col nome di Walter.

Verrà segnalato quanto prima l'inizio dell'attività.

Nel frattempo si ringrazia l' Amministrazione Comunale di Laives e il Centro Culturale  San Giacomo  82  pe r la collaborazione.

postato da: apritisangia alle ore 18:22 | Permalink | commenti
categoria:sociale
venerdì, 13 gennaio 2006

Notizia del 5 dicembre 2005 - 08:51  ATTENZIONE A NOI
Non buttate quel libretto
Sono alcune settimane che il Ministero dell'Economia e delle Finanze, in collaborazione con l'Agenzia delle Entrate, sta consegnando ai cittadini italiani di alcune regioni la nuova Tessera Sanitaria. Come si può leggere sul sito dell'Agenzia delle Entrate,
La Tessera Sanitaria è una tessera personale che sostituirà gradualmente il tesserino plastificato del codice fiscale per tutti i cittadini aventi diritto alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale e muniti di codice fiscale. La Tessera contiene, oltre ai dati anagrafici e assistenziali, anche il codice fiscale sia su banda magnetica che in formato a barre (bar-code), è valida sull’intero territorio nazionale e permette di ottenere servizi sanitari anche nei paesi dell’Unione Europea, in sostituzione del modello cartaceo E111.
Purtroppo la distribuzione ai cittadini di questa tessera ha generato una serie di equivoci, dato che moltissimi hanno pensato sostituisse l'attuale Libretto Sanitario.
ATTENZIONE: NON È COSÌ
La Tessera Sanitaria ha principalmente lo scopo di monitorare la spesa pubblica nazionale per quello che riguarda la Sanità e dovrà, una volta che tutti l'avranno ricevuta, essere obbligatoriamente presentata quando si va in farmacia ad acquistare un farmaco convenzionato con la ricetta del medico. Il suo scopo è quindi principalmente quello di evitare frodi al Sistema Sanitario Nazionale e quindi, più che un servizio dello Stato al cittadino, è un servizio del cittadino allo Stato, anche se ovviamente tutti noi trarremo beneficio da un maggior controllo sulla spesa pubblica. Non è un caso quindi se a emettere tale tessera sia il Ministero dell'Economia e delle Finanze e non il Ministero della Salute, tant'è che essa sostituisce anche il vecchio tesserino del Codice Fiscale.
Quindi, non buttate via il vecchio Libretto Sanitario perché è tuttora l'unico documento valido per ricevere prestazioni sanitarie presso ospedali e cliniche convenzionate. Dato inoltre che la Sanità è competenza delle Regioni, sono queste ultime a dover decidere se adottare mezzi tecnologicamente più avanzati per quello che riguarda i dati sanitari del singolo cittadino e le prestazioni corrisposte sul territorio. Al momento solo la Lombardia ha adottato una tessera dotata di chip, che fra l'altro funziona da Bancomat e da Codice Fiscale, tant'è che in quella regione non è stata distribuita la nuova Tessera Sanitaria.
C'è un altro aspetto importante che va segnalato: la nuova Tessera Sanitaria può essere usata in tutti i Paesi dell'Unione Europea più la Svizzera nel caso si debba ricorrere a cure mediche, ma solo presso i Pronto Soccorso, ovvero non vale per prestazioni sanitarie all'estero in ospedali e cliniche sia pubbliche che private al di fuori di tale ambito. Fate quindi molta attenzione se pensate di poter ottenere prestazione sanitarie all'estero, perché dovranno comunque essere pagate al di fuori dei Pronto Soccorso.
Ricordo anche, cosa nota a pochi, che il rimborso che ogni Regione dà a fronte di spese sanitarie effettuate all'estero varia da regione a regione a seconda dei casi, per cui se in una certa regione il rimborso per un determinato intervento chirurgico è del 50%, in un'altra può arrivare al 100% e in un'altra ancora essere solo del 30%. Ovviamente vale la regione di residenza. Informatevi quindi presso la vostra regione se pensate di farvi curare od opearare all'estero.
Le informazioni qui riportate sono state cortesemente fornite dal numero verde 800.030070 del Servizio per il Monitoraggio della Spesa Sanitaria. Ulteriori informazioni possono essere reperite sul sito del servizio in questione.
Numero verde
800030070
Ultima considerazione: sebbene da un punto di vista strettamente... fiscale, le informazioni riportate dal Ministero siano corrette, è evidente che il modo nel quale sono state riportate ha ingenerato sia una certa confusione che un'aspettativa eccessiva nei cittadini. Lo stesso Help Desk ha infatti confermato che oltre il 90% delle telefonate che ricevono riguarda l'equivoco relativo al Libretto Sanitario e che la maggior parte dei cittadini mostra profonda delusione nello scoprire che la tessera in questione non offre gli stessi servizi del libretto, se non addirittura di più. Sarebbe quindi auspicabile che il Ministero intervenisse attraverso i media per fornire un'informazione meno tecnica — quanti sanno cos'è il modulo E111? — e soprattutto chiarificatrice per evitare tra l'altro un'eccessivo quanto inutile carico di lavoro per lo stesso Help Desk.
Inoltre, dati i costi di produzione e distribuzione delle tessere, ci viene naturale domandarci perché non si è approfittato di questa iniziativa, peraltro valida e condivisibile, per offrire, di concerto con tutte le Regioni italiane, un reale strumento di accesso controllato alle prestazioni sanitarie così come fatto dalla Lombardia. Purtroppo, sempre di più, si deve rilevare come la decentralizzazione dei servizi, pur avvicinando giustamente i punti decisionali e di controllo ai problemi da risolvere, stia trasformando sempre di più l'Italia in un Paese a due se non a tre o quattro velocità, penalizzando così i cittadini di una regione rispetto a quelli di un'altra e aumentando il divario fra regioni in termini di qualità della vita e di servizi al cittadino, il che porterà inevitabilmente a generare profondi attriti sociali che potremmo pagare in futuro molto, ma molto caro.

Paolo
postato da: apritisangia alle ore 07:48 | Permalink | commenti (2)
categoria:sociale
giovedì, 12 gennaio 2006
Ricevo da Cornelia e Sabina i seguenti commenti che volentieri pubblico:

Se lei va in giro a quest’ora e in questo luogo  vuol dire che desidera qualcosa che non ha  ….”
(da “Nelle solitudine dei campi di cotone” di B. M. Koltes)


Uno dei bisogni primari di San Giacomo è l’asilo nido, sia esso inteso come assistenza domiciliare all’infanzia “Tagesmutter” o come struttura pubblica con personale specializzato.
La Tagesmutter in Alto Adige è una realtà di successo, donne che aprono un asilo in casa propria sul modello dei paesi nordici dove la rete di solidarietà sociale per il mutuo aiuto tra i cittadini è una tendenza consolidata da tempo.
Qui da noi questo servizio viene gestito da enti privati (cooperative sociali o  associazioni) senza scopo di lucro che hanno il compito di promuovere e organizzare il servizio sul territorio, coordinando e controllando l’operato, fornendo assistenza tecnica e amministrativa e curandone la formazione e l’aggiornamento professionale in collaborazione con la Provincia. (Ripartizione Politiche Sociali e Ripartizione Formazione professionale)
Le associazioni dettano anche le regole del servizio che dovrebbe mantenere e garantire un alto grado di flessibilità negli orari.

Questa forma di assistenza domiciliare all’infanzia (legge provinciale 9 aprile 1996, n.8) rappresenta per l’amministrazione comunale un minor costo rispetto alla gestione di un asilo nido con personale specializzato ma, io credo, che  il controllo sanitario e igienico alimentare delle Tagesmutter dovrebbe  essere svolto dalle  ASL e dai Comuni e non da un organizzazione privata, per quanto lodevole essa sia. Ma è solo una mia opinione!
Elenco delle cooperative:
Cooperativa sociale Coccinella a.r.l.
Via Firenze 7 – 39100 Bolzano
Tel. 0471/205001, 401110
Cooperativa sociale Casa Bimbo – Tagesmutter a.r.l.
Via Noldin 6 – 39055 Laives
Tel. 0471/953348
Cooperativa sociale Tagesmutter/vater
Via Monte Tondo 5/A – 39100 Bolzano
Ufficio competente per la programmazione e il coordinamento del servizio:
Ripartizione Politiche Sociali della provincia Autonoma di Bolzano, Ufficio Famiglia, donna e gioventù
Viale Duca d’Aosta 101/C – 39100 Bolzano
Tel. 0471/442124 (M. Cristina Ghedina)


I  controlli non vengono fatti dal Comune o dalla Asl
I costi
flessibilità
postato da: apritisangia alle ore 16:32 | Permalink | commenti
categoria:sociale
giovedì, 12 gennaio 2006

Sapete quanto costa una Tagesmutter?
Per chi non beneficia di contributi provinciali (ragazza madre o reddito basso)le tariffe sono:

4 ore al mattino per 20 giorni lavorativi = 513 Euro
ogni ora in più = 7 Euro

Questi importi vengono regolarmente fatturati.

Spese  extra che si pagano direttamente alla Tagesmutter, senza fattura sono: Euro 2 per ogni pranzo. L'eventuale colazione, merendina,  pannolini e le salviette umidificate si portano da casa propria.

Per me che lavoro 8 ore al giorno, non sono ragazza madre, non convivo perchè sono regolarmente sposata, al mese pagherei: Euro 513 (x le prime 4 ore x 20 gg) + Euro 560 (Euro 7 x le restanti 4 ore giornaliere x 20 gg.) + Euro 40 per il pranzo = TOTALE MENSILE Euro 1.113 + la colazione, la merendina e i pannolini.

Ho preso anche un piccolo contributo provinciale ma alla fine mi è andata bene perchè ho trovato posto in un asilo nido dove pago di meno e i pannolini, le merendine, i pranzi, le colazioni, le cremine per il sederino sono incluse.

Qui in Alto Adige se si vogliono figli ed avere casa e contributi NON bisogna sposarsi!

Sabine
postato da: apritisangia alle ore 16:20 | Permalink | commenti
categoria:sociale, amaro
martedì, 10 gennaio 2006
Uno stralcio dell’articolo pubblicato da Bruno Canali sull’Alto Adige del 8-1-06

Asili nido, i posti sono carenti
Il problema rischia di aggravarsi in vista dei nuovi insediamenti abitativi. La giunta Comunale di Laives studia le soluzioni

… In seno alla giunta comunale si sta valutando la possibilità di potenziare questo specifico servizio per le famiglie con l’attivazione di Tagesmutter esportandolo a Pineta e San Giacomo.
Infatti l’assessore alle attività sociali Christian Tommasini, anticipa che l’esecutivo sta pensando al potenziamento dei servizi per l’infanzia. <<Fra le priorità – spiega Tommasini – ci deve essere quella di potenziare i servizi nelle frazioni. Dovrà essere pertanto istituita una microstruttura sia in San Giacomo che a Pineta, in collaborazione con la Provincia e con le cooperative autorizzate>> …
postato da: apritisangia alle ore 09:03 | Permalink | commenti (2)
categoria:sociale

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