giovedì 19 gennaio 2012

aereoporto san giacomo 2


mercoledì, 25 aprile 2007
Considerazioni sulle dichiarazioni di Durnwalder
Aerei ed elicotteri
La notizia che gli aerei sportivi possano essere spostati tutti da Bolzano a Trento, come annunciato da Durnwalder recentemente, fa piacere agli abitanti della frazione di San Giacomo.
E' noto a tutti ormai che i movimenti degli aerei privati e sportivi, 12.893 sostiene l'Abd possano arrecare con il loro rumore un grande fastidio. Questo primo passo, se portato a termine definitivamente, anche con il contributo dell'assessore Thomas Widmann mediante una chiara convenzione, prima che la mediazione sia conclusa, potrebbe apportare più credibilità alla trattativa.
Sarebbe molto interessante conoscere anche la posizione di Trento con i soi numerosi risvolti; si capirebbero meglio le propettive in campo e la credibilità dell'accordo.
Per la verità alla popolazione abitante nei dintorni aeroportuali interessa maggiormente la trattativa che prevede lo spostamento della base militare dell'Ale-Altair, con i suoi elicotteri, in altra regione. Gli elicotteri, purtroppo, fanno un grande rumore, probabilmente il più forte, nei dintorni dell'aeroporto dove sono situate strutture particolarmente sensibili come gli asili, le scuole e i parchi.
Di certo concertare un tale spostamento non sarà semplice, troppe volte è stata proclamata tale volontà, ma i motivi più diversi, non ultimi quelli propagandistici per quetare le lamentele, si sono rivelati decisamente inadeguati e fuorvianti a risolvere il vero grande problema di San Giacomo che è il rumore.
La popolazione si aspetta una dichiarazione ufficiale dal ministro Parisi altrimenti ogni dichiarazione potrebbe sembrare veramente uno zuccherino per calmare gli animi.di chi è contrario all'ampliamento dell'aeroporto.
Auspicando fatti i cittadini ringraziano.

Centro Attenzione Permanente di San Giacomo - ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini

Pubblicato anche sull'Alto Adige 26-4-07
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martedì, 24 aprile 2007
Bolzano, 23 aprile 2007

comunicato della sezione WWF di Bolzano
Lo studio sulla quantità di inquinamento da traffico aereo commissionato da ambientalisti e comitato civico della Bassa Atesina e pubblicato nei giorni scorsi, riporta nei giusti termini della questione un aspetto che è stato lasciato cadere e trascurato non solo dagli esponenti degli imprenditori interessati all’ampliamento dell’aeroporto, ma anche dagli uffici provinciali che avrebbero il compito di controllare la qualità dell’aria. Tutti gli studiosi e climatologi a livello mondiale concordano sull’innegabile, elevato impatto ambientale degli aerei. E qui?
In Alto Adige sembra che siamo al riparo da tutto questo: la solita isola felice, dove i problemi di tutto il resto del mondo non ci sono. E non basta: qui da noi, gli aerei non solo non sporcano l’aria, ma non fanno nemmeno rumore. Che fortuna!
A fronte dei dati ottenuti dallo studio di Vienna, risulta invece che con queste idee si stia continuando a insultare l’intelligenza dei cittadini e in particolare di quelli che nel rispetto della campagna “Aria pulita” si spostano quotidianamente in bicicletta o con i mezzi pubblici.
Esiste anche un problema dell’inquinamento globale che non si liquida tanto semplicemente auspicando l’introduzione di una tassazione del carburante.
Sul disturbo e il rumore prodotto dagli elicotteri invece, pare che perfino l’Agenzia Provinciale per l’Ambiente sia al corrente della situazione. Era ora: “Sono gli elicotteri a inquinare” afferma il direttore. Gli abitanti di S.Giacomo si stanno lamentando da anni senza ottenere ascolto e nonostante le promesse fatte ancora nel 1997.

Alessandro Cosi
Anna Schgraffer

WWF Bolzano

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martedì, 24 aprile 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-04-24

La compagnia di bandiera pone una condizione per il rinnovo dell'accordo. Krapf: « Ci diano risposte sull'hangar »

Alitalia vuole la sede Air Alps a Bolzano

Guarriello: « Se l'Abd non è in grado, dovremo andare a Parma o Rimini »
BOLZANO — Alitalia deciderà entro maggio se rinnovare o meno il contratto di code sharing con AirAlps, ma nel frattempo pone una condizione: la compagnia tirolese, controllata da imprenditori ed enti sudtirolesi, deve spostare la sede tecnica in Italia.
L'argomento è stato discusso nel corso dell'ultimo comitato esecutivo di Air Alps. « La situazione attuale della compagnia — spiega Alfred Guarriello, autore tre anni fa del piano di salvataggio e oggi membro del comitato di gestione — è tutto sommato buona. Il risultato operativo è in pareggio, comprese le rate di ripianamento dei debiti passati che, lo ricordo, erano arrivati a 28 milioni di euro. Il volo Bolzano Roma è quasi sempre pieno, ma non è quello che va meglio: ci sono collegamenti, come Perugia Malpensa e Nizza Malpensa, che vanno anche meglio. Senza contare i voli da Parma e Rimini, che sono sulle stesso livello di Bolzano. Alitalia, pur se versa in una situazione difficile, paga con puntualità e di recente ha deciso di passare anche l'attività del nostro sportello a Fiumicino sotto le sue competenze.
Insomma, ci sono tutte le premesse per continuare la collaborazione, stavolta addirittura con un piano triennale che ci consentirebbe di programmare investimenti, ad esempio l'acquisto di velivoli da 72 posti rispetto agli attuali 31 posti dei Dornier. Ma tutto questo ha due punti interrogativi: il primo è il futuro di Alitalia stessa, che si deciderà a maggio; il secondo è il futuro dell'ampliamento dello scalo di Bolzano. Prima di acquistare i velivoli da 72 posti, dobbiamo sapere se la pista verrà allargata o meno. Infine abbiamo il problema dell'hangar della manutenzione. Senza questa struttura, siamo costretti a riportare gli aerei a Innsbruck la sera, con il rischio che l'indomani nemmeno riescono ad atterrare a Bolzano, scalo tra i più problematici al mondo. È la stessa Alitalia a farci pressione, ponendo una condizione al rinnovo della partnership: spostare la sede tecnica in Italia. A Bolzano, diciamo noi. La compagnia nazionale due volte l'anno invia i suoi tecnici per testare tutti i nostri velivoli e mezzi. Visto che gran parte degli aeroporti da noi serviti sono in Italia, vorrebbe la nostra base a sud del Brennero. Se Bolzano non è in grado di dare una risposta in tempi celeri, saremo costretti a trovare una soluzione alternativa, come Parma o Rimini » .
AirAlps oggi ha 90 unità come personale di volo e 40 tecnici di manutenzione: « Non ci serve solo l'hangar — precisa Guarriello — ma anche un magazzino per i mezzi di ricambio » .
Hans Krapf, altro imprenditore altoatesino membro del consiglio di AirAlps, fa pressione sull'Abd, la società di gestione dell'aeroporto: « Noi del comitato di Air Alps ci rivedremo a fine maggio per fare il punto della situazione. Aspettiamo notizie daAlitalia, ma tutto lascia presagire un rinnovo del contratto, ma soprattutto dall'aeroporto di Bolzano. La compagnia adesso è in pareggio e rispetta tutti i budget. Rispettiamo gli alti standard di qualità stabiliti daAlitalia, siamo precisi e puntuali, nonostante le eccessive proteste altoatesine ogni qual volta c'è un piccolo disagio. Tra un mese, una volta ottenuta la certezza della riconferma dell'intesa con Alitalia, saremo in grado di programmare ed investire sia in merito ai veicoli più grandi sia sullo spostamento della base. Ma da Bolzano aspettiamo una risposta chiara » . F. E.

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lunedì, 23 aprile 2007

Alto Adige 23 APRILE 2007
Gli ambientalisti: finalmente. Protesta l’Aero Club: nessun vantaggio, i nostri mezzi non fanno rumore
«Voli sportivi e Altair via da Bolzano»
Durnwalder: superleggeri a Trento, elicotteri militari in un’altra regione
 BOLZANO. Voli sportivi via dall’aeroporto, stavolta la Provincia fa sul serio. «Finalmente», dicono gli oppositori dell’ampliamento con Rudy Benedikter (Projekt Bozen) che ricorda come «proprio la Provincia, ancora dieci anni fa, si era impegnata a limitare i voli sportivi e a chiedere lo spostamento della base degli elicotteri».
 Il presidente della giunta Luis Durnwalder sta premendo, anche perché lo stop ai voli privati sarebbe un passo verso quel compromesso che si sta cercando di stringere con coloro che dell’ampliamento dello scalo di San Giacomo non ne vogliono sapere nulla. In questo senso, anche la recente disponibilità data dal governatore trentino Lorenzo Dellai a entrare nel capitale dell’Abd viene accettata di buon grado: «Ci farebbe molto piacere - dice Durnwalder - anche perché così sarebbe più facile spostare i voli sportivi a Trento». Anche l’assessore ai trasporti Thomas Widmann è d’accordo e spiega che «è tutto nelle mani di Durnwalder: se riuscirà a stipulare la convenzione con Trento potrebbe risolversi tutto anche in tempi brevi». Più problematico il progettato spostamento della base degli elicotteri dell’Ale-Altair: «Ne ho parlato nel mio recente incontro col ministro alla Difesa - svela Durnwalder - la nostra richiesta è di portare la base in un’altra regione del nord Italia».
 Detto che ogni decisione è comunque legata a doppio filo all’esito della mediazione (senza l’ampliamento dell’aeroporto è praticamente escluso che i voli sportivi vengano “sfrattati” da San Giacomo), il piano della Provincia non piace per nulla ai diretti interessati. Spiega Celestino Girardi dell’Aero Club Bolzano: «Quello di ridurre la nostra attività è una proposta che ritorna ciclicamente. Io la ritengo soltanto uno zuccherino per calmare gli animi di chi è contrario all’aeroporto, ma sinceramente non vedo molti vantaggi, anche perché i nostri aerei sono ormai tutti silenziati». (mi.m.)
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domenica, 22 aprile 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-04-22

L'AEROPORTO

Kopfsguter: « I voli per Roma sono quasi saturi »

BOLZANO — Abd, casse vuote ma aerei pieni. Il tanto contestato aeroporto di San Giacomo, almeno a sentire i vertici aziendali, riscuote sempre più successo tra il pubblico, ma i conti non tornano. Il cda di Abd, presieduto da Thomas Baumgartner, ha approvato un bilancio con perdita operativa di 1,3 milioni ed un deficit complessivo di 1,8 milioni di euro.
Il direttore dello scalo bolzanino MirkoKopfsguter però guarda ad altri numeri, decisamente più rosei.
« L'anno scorso abbiamo trasportato 77.000 passeggeri, e per il 2007 contiamo di raggiungere quota 80mila. L'aeroporto è sempre più apprezzato, qualche giorno fa ed esempio i 4 voli per Roma erano completi fino all'ultimo dei 31 posti. Purtroppo però queste cifre non potranno aumentare di molto fin quando l'Air Alps non si doterà di aeromobili più capienti, oppure fino a quando i voli charter non potranno usare macchine in gradi di trasportare più delle 72 persone attuali » . E qui, per inciso, si entra nel merito dell'ampliamento dello scalo.
« Un altro dato di soddisfazione — continuaKopfsguter — arriva dalla percentuale di voli annullati. Fino ad un mese fa era del 2,8% annuo, adesso siamo in grado di garantire il decollo anche in condizioni di visibilità pessima. Rimane solo da risolvere il problema dell'atterraggio quando il clima è sfavorevole, che costringe circa l' 1% dei voli, ovvero 37 su 3.700 all'anno, ad andare fino a Innsbruck » .
Intanto è stato varato il programma estivo dei voli charter, che offrono partenze nel fine settimana. Duele novità: la rotta su Bari, che porterà gli altoatesini per la prima volta in Puglia ( dal 16 giugno al 21 luglio) con l'operatore Alpina TourDolomit, e quella su Crotone, che sostituisce Lamezia Terme come scalo calabrese.
Il primo charter a partire è stato quello su Napoli, cui si è aggiunto ieri quello per Hannover, poi toccherà a Sardegna ( ben tre scali) e Croazia ( due), con Bari e Crotone che debutteranno in giugno. I voli di linea rimangono tre: Roma e Malpensa con AirAlps, Olbia (   solo nei fine settimana estivi) conAlitalia.
« Bolzano deve diventare un comodo punto di partenza — dice il direttore di Abd — per gli altoatesini che vanno in ferie, ma non solo. Basti pensare al volo per Vienna che abbiamo sperimentato lo scorso inverno: è stato un successone, l'aereo era sempre affollato di studenti universitari ma anche di gente che andava in ferie nella capitale austriaca. Stiamo valutando, assieme alla compagnia LaudaAir, se non sia il caso di estendere il volo Bolzano Vienna a tutto l'anno, magari raddoppiando l'unico volo settimanale previsto nella fase sperimentale » .
Tornando alle cifre in negativo, l'Air Alps l'anno scorso ha accumulato ritardi di oltre mezz'ora ne l l' 11.8% dei voli, con un sensibile peggioramento rispetto al 9,1% del 2005. « La genteperò non sa — spiega Kopfsguter — che nella maggior parte dei casi non è colpa nostra. Se prima di noi qualche grosso aereo non parte per un motivo qualsiasi, il ritardo si ripercuote sui voli successivi. Comunque percentualmente siamo in linea con i grandi scali nazionali » . Paolo Florio I

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domenica, 22 aprile 2007

Alto Adige 22 APRILE 2007
Nota dei Democratici di Sinistra della Bassa Atesina sul progetto di ampliamento
«Aeroporto, bene le firme»
l segretario Tezzele: è giusto coinvolgere gli abitanti

 LAIVES. I Democratici di Sinistra/Ulivo della Bassa Atesina sostengono la raccolta delle firme per il referendum sull’areoporto. La direzione di sezione ritiene che sia giusto ed importante che il popolo possa esprimersi liberamente. In una nota a firma di Alexander Tezzele, segretario della sezione Ds della Bassa Atesina, si legge che «I Democratici di Sinistra della Bassa Atesina continueranno a dare il loro contributo ai lavori della mediazione con l’obiettivo di diminuire l’impatto dell’attuale struttura, con particolare attenzione all’inquinamento acustico a San Giacomo e nelle zone vicine. Visti gli scenari globali del cambiamento climatico e delle prevedibili scelte internazionali ed europei sulla tassazione dei voli aerei, i rappresentanti dei Ds esprimono una forte perplessità sull’opportunità di puntare sull’aereo anziché dare priorità a mezzi più sostenibili come ad esempio un sistema ferroviario moderno». Si tratta di un intervento che viene a sostegno della presa di posizione da parte del movimento «Bassa Atesina Vivibile» secondo cui «Se l’aeroporto di San Giacomo raggiungesse le dimensioni previste dal masterplan, «cioè 346 mila passeggeri all’anno», l’inquinamento prodotto dagli aerei equivarrebbe a quello di 322 mila tir in più sull’autostrada. Ossia 1000 in più al giorno. Un solo aereo da 120 passeggeri consuma quanto 209 pullman».
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venerdì, 20 aprile 2007

Alto Adige 20 APRILE 2007
Trento punta all’aeroporto di Bolzano
Dellai: anche noi nell’Abd, siamo pronti a finanziarlo. E Durni dà l’ok

 BOLZANO. Non c’è solo l’autostrada tra le infrastrutture comuni a Trento e Bolzano. Nei piani di Lorenzo Dellai c’è infatti anche la realizzazione di un aeroporto regionale, e questo aeroporto non potrà che essere quello di Bolzano, «perché per noi a Trento - spiega - il discorso è chiuso da tempo». Una collaborazione che a Luis Durnwalder non dispiace affatto: «Io sono sempre stato favorevole e Dellai lo sa bene».
 Attualmente la quasi totalità del capitale della Airport Bolzano Dolomiti è detenuto dalla Sta, la società per azioni che fa capo alla Provincia di Bolzano e si occupa del settore trasporti. Partecipazioni residuali ce le hanno gli imprenditori, alcune banche, il Comune di Bolzano. Trento è fuori, ma nei piani di Dellai potrebbe non esserlo a lungo.
 Il presidente trentino è esplicito: «L’aeroporto di Bolzano è anche il mio aeroporto e quando prendo un volo per Roma la maggior parte delle volte lo faccio da qui. Come Provincia siamo disposti a entrare nella società che lo gestisce e siamo disposti anche a finanziare la nostra parte». Dellai continua dicendo che qualche trattativa in questo senso c’è stata, ma che finora non è stato possibile arrivare a una conclusione: «Per farlo - spiega - è necessario che ci sia la volontà di entrambi». Dove la seconda parte in causa è ovviamente la Provincia di Bolzano, che secondo Dellai non ha grandi intenzioni di aprirsi.
 Durnwalder invece sostiene il contrario: «Saremmo soltanto contenti se anche la Provincia di Trento entrasse nella società. Ne abbiamo parlato in passato e Dellai lo sa bene. Con la Provincia di Trento potremmo ingrandire la società, quindi, ripeto, sono completamente disponibile, anche subito». Intanto però la trattativa si è spostata su un altro punto, quello degli aerei sportivi: «Il nostro obiettivo è quello di spostarli tutti a Trento», annuncia Durnwalder. E Thomas Widmann, assessore provinciale ai trasporti, svela «che stiamo lavorando ad una speciale convenzione che potrebbe risolvere la questione anche a breve».
 Tra le altre trattative in corso a Bolzano c’è anche la riduzione dei voli militari dell’Ale-Altair: «Ne ho parlato recentemente col ministro Parisi, l’idea è di spostare la base in un’altra regione», dice ancora Durnwalder.
 Tornando alla trattativa con Trento, tutto comunque dipenderà da come procederà la mediazione sull’ampliamento dell’aeroporto che proseguirà fino alla fine di maggio con l’obiettivo di arrivare ad indicare la soluzione che dovrà poi adottare la giunta provinciale. Perché se lo scalo di San Giacomo non crescerà, è improbabile che cresca la società. Ieri pomeriggio c’è stato un altro incontro tra i responsabili dell’Abd e gli oppositori del progetto. Sono stati forniti i dati relativi al numero dei voli effettuati nel 2006: quelli di linea sono stati 3.092 (il 18%), i charter 589 (4%), mentre la maggior parte dei movimenti - 12.893, ovvero il 78% - ha riguardato i voli privati. Nessun dato ufficiale è stato invece fornito sul numero di voli militari, che comunque dovrebbero superare abbondantemente i tremila. In questo caso però non si tratta di aerei, ma di elicotteri. (mi.m.)
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venerdì, 20 aprile 2007

20 APRILE 2007
di Marco Rizza
«Un aereo inquina come 209 pullman»
Dossier di “Bassa Atesina Vivibile”: «Un disastro l’aumento dei voli»

 EGNA. Se l’aeroporto di San Giacomo raggiungesse le dimensioni previste dal masterplan, «cioè 346 mila passeggeri all’anno», l’inquinamento prodotto dagli aerei equivarrebbe a quello di 322 mila tir in più sull’autostrada. Ossia 1000 in più al giorno. Un solo aereo da 120 passeggeri consuma quanto 209 pullman». La denuncia arriva dal movimento «Bassa Atesina Vivibile», che ieri ha presentato - insieme a Dachverband, Avs e Heimatpflege - un corposo dossier.

 Il punto di partenza è una denuncia: «In Bassa Atesina. - dice il portavoce del gruppo, Manfred Weger - abbiamo già l’autostrada, sta per essere completato il Centro di guida sicura, sicuramente si farà anche un impianto per il trattamento dei fanghi. Per non parlare del tunnel del Brennero. Un carico enorme di disagi, inquinamento, rumore. In questo quadro, l’ampliamento dell’aeroporto sarebbe semplicemente la fine per una Bassa Atesina vivibile».
 Così, il gruppo di lavoro - che ieri si è presentato insieme ai vertici provinciali di Avs, Heimatpflege e Dachverband - ha raccolto i dati disponibili e ha fatto un confronto: «Verificato e confermato da tecnici e addetti ai lavori». Secondo il masterplan dell’Abd, l’aeroporto dovrebbe arrivare a 346 mila passeggeri all’anno per avere bilanci in attivo. Cosa significa questo in termini di inquinamento atmosferico? «Considerando aerei a reazione da 120 posti (e non quelli attuali, a elica, da 55 posti) e solo nella tratta da Bolzano al confine meridionale della provincia - afferma il dossier -, si tratterebbe in totale di 3285 voli, per un consumo di carburante di 2,8 milioni di litri».
 Questo, secondo «Bassa Atesina Vivibile», è il dato fondamentale. Quei 2,8 milioni infatti «equivalgono a quanto consumato nella stessa tratta da 322 mila tir all’anno. Significa in altre parole che trasportare in aereo 346 mila persone l’anno è come fare passare 1000 camion al giorno in autostrada». E non solo: «Mentre per i camion la legge prevede ormai emissioni inquinanti parzialmente limitate dalle norme Euro 2, 3 e 4, nel caso degli aerei si tratta di emissioni non filtrate. E nel nostro calcolo prendiamo in considerazione solo i voli da Bolzano verso sud...».
 L’associazione cita poi un altro confronto: «Un aereo da 120 passeggeri consuma 1.811 litri di cherosene per 240 persone. Con la stessa quantità di carburante potrebbero essere alimentati 209 bus da 50 passeggeri, per un totale di 10.450 persone trasportate...».
 Insomma: per la Bassa sarebbe un disastro ecologico. La soluzione secondo l’associazione è una sola: «La Provincia deve cedere ogni partecipazione all’aeroporto - dice Weger -. Anzi, per essere proprio espliciti, lo scalo va chiuso». L’associazione «Bassa Atesina Vivibile», che partecipa anche alla “mediazione”, è divisa in tre sottogruppi di lavoro: aeroporto, tunnel del Brennero e impianto di trattamento dei fanghi.
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venerdì, 20 aprile 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-04-20

Aeroporto, scende in campo l'Avs

Vonmetz: no alle mele al cherosene. L'Abd: vi faremo vedere i nostri dati

BOLZANO — Mele al cherosene? Nograzie. Dai Protezionisti all'Alpenverein fino all'Heimatpflege, tutti scendono incampoadarmanforte. Ilmovimento « Bassa Atesina vivibile » alza la voce e ribadisce il suonosecco edeciso all'ipotesi di un ampliamento dell'aeroporto di Bolzano, proponendoallo stesso tempo, la necessità di un ridimensionamento globale dell'attuale scalo altoatesino, ancora una voce al centro delle critiche daparte di una larga schiera di oppositori. Forte preoccupazione quindidaparte del comitato secondo cui l'ampliamento della capacità dello scalo bolzanino a 346mila passeggeri annui equivarrebbe al passaggio di 322mila tir, quasi mille in più al giorno rispetto ad oggi.
« Dopo l'autostrada, il centro guida sicura e il pianificato impianto per il riciclaggio termico fanghi, la gente dice basta — dicono i due rappresentanti Christoph von Elzenbaum e Manfred Weger, insieme Luis Vonmetz ( Avs) — l'ampliamento sarebbe un nuovo smacco ai danni di tutta la comunità del vasto comprensorio: dalle emissioni nonfiltrate di anidride carbonica, ossidi di azoto, monossido di carbonio e particelle, comprendendola quantitàdi cherosene prodotta dai velivoli di volume superiore a quelli attuali » . Il movimento della Bassa Atesina chiede un tavolo di confronto, come promesso a suo tempo dal presidente della Giunta Durnwalder: « DaBolzano al confine più a suddella nostra provincia, ovvero Salorno, il quadro della situazione che si prospetta ci induce a criticare fortemente questo progetto di ampliamento — commenta Manfred Weger — per giustificare la nostra preoccupazionebasta pensare al fattore cherosene, che andrebbeadinquinare l'ambiente e a danneggiare la salute di tutta la nostra popolazione: con gli attuali velivoli a 55 posti, la quantità di questo idrocarburo tocca i 55 litri mentre con ilprevisto ampliamento, e il conseguenteutilizzo di aerei da 120 posti, la quantità di cherosene aumenterebbe in maniera sconsiderata, toccando i 1811 litri di combustibile non filtrato. Abbiamo stilato — conclude Weger — un paragone con il trasporto di persone con autobus o treno che, dal punto di vista ambientale, avrebbe un bilancio ambientalemigliore » . Franzjosef Roner, esponente Svp della Bassa Atesina, propone intanto per l'areale aeroportuale un ridimensionamento « soft » con il mantenimento dell'attuale attività di volo, ma anche investimenti in progetti quali un parco ecologico.
Intanto, prosegue la mediazione e la società di gestione dello scalo bolzanino replica: « Siamo adisposizione per rendere pubblici tutti i dati e studi che abbiamo a disposizione » , è stato detto anche all'ultima riunione conl'esperto austriaco Gerhard Falk. E infatti, più di una delle parti della mediazione intendono seguire tale invito. Proprio secondo Falk l'aspetto centrale è che « Persiste tutt'ora la necessità di fornire ulteriori informazioni tecniche » . Insomma, il nodo è proprio quello di confrontarsi sui dati. Thomas Laconi
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giovedì, 19 aprile 2007
Alto Adige 19-4-07

L’Abd vola su Bari e rilancia per Vienna
Croazia e Sardegna tra le mete estive «Porteremo in ferie gli altoatesini»
di Mirco Marchiodi

BOLZANO. La novità è Bari, le conferme sono le città della Sardegna e della Croazia, ma anche la tedesca Hannover. L’obiettivo a medio termine è invece quello di ripristinare il volo con Vienna: la «prova» con Austrian Airlines durante il periodo invernale è stata un successo, dicono all’Abd, e sono in corso trattative per estendere il collegamento a tutto l’anno. Il traguardo finale è duplice, come spiega il direttore dell’aeroporto bolzanino Mirko Kopfsguter: «Vogliamo portare i bolzanini in vacanza, ma essere anche il punto di partenza per chi si sposta per lavoro». Per il 2007 previsti 80 mila passeggeri.

 Dopo aver approvato il bilancio 2006 con una perdita operativa di 1,3 milioni e un «rosso» complessivo di 1,8, l’Abd pensa al 2007. Il calendario dei voli estivi è stato inaugurato da pochi giorni con il primo charter da Bolzano a Napoli, collegamento che sarà ripetuto ogni sabato fino al 19 maggio. E proprio sabato si aggiungerà un nuovo volo - sempre settimanale - con destinazione Hannover.
 Il direttore dell’aeroporto bolzanino Mirko Kopfsguter punta ad attirare ancora nuovi passeggeri. «Quest’anno speriamo di raggiungere quota 80 mila passeggeri, con un incremento del 5% rispetto al 2006». La strategia è semplice, aprire l’aeroporto sempre di più ai bolzanini. «Se i collegamenti ci sono, allora vengono utilizzati e la dimostrazione migliore è stata quella del volo per Vienna». Il collegamento settimanale offerto dalla Lauda Air, secondo Kopfsguter «ha avuto un successo strepitoso». Tanto che si pensa già a replicarlo: «Sugli aerei per Vienna non c’erano solo gli studenti universitari, ma anche molti altoatesini che si sono fatti una settimana di ferie a Vienna. Stiamo parlando con la compagnia aerea, perché c’è molto interesse e vorremmo estendere il servizio a tutto il resto dell’anno, magari anche con più di un solo volo settimanale».
 Nei prossimi mesi si punta molto sui charter e sulla collaborazione con i tour operator. La novità principale è il volo per Bari (dal 16 giugno), mentre al posto del collegamento con Lamezia Terme è stato introdotto quello con Crotone. Confermati i voli estivi per Tortolì, Rijeka, Zara e Crotone, così come il volo di linea Alitalia per Olbia, quest’ultimo a partire dal 16 giugno. Tutti voli che andranno ad affiancarsi ai collegamenti già esistenti con Roma e Milano Malpensa.
 Il servizio dell’Air Alps: dal primo gennaio al 30 marzo sono stati 1052 i voli della compagnia su Bolzano. Gli aerei con ritardo superiore ai trenta minuti sono stati l’11,8%, in leggero aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando la percentuale era stata del 9,1%. L’Abd però è soddisfatta e il perché lo spiega lo stesso Kopfsguter: «Nella maggior parte dei casi si tratta di ritardi che non sono imputabili ad Air Alps. Nello specifico, nel primo trimestre 51 aerei hanno registrato ritardi superiori ai trenta minuti per ritardi accumulati su altri aeroporti». C’è però una richiesta: «Air Alps potrebbe operare con aerei un po’ più grandi già adesso, sarebbe molto utile, anche perché la capacità degli aerei attuali è sfruttata quasi al massimo. Non è vero che volano da Bolzano solo i politici, anzi, fosse per i pochi rappresentanti che abbiamo a Roma non riusciremmo certo ad andare avanti. L’aeroporto lo usano liberi professionisti ed imprenditori, ma anche sempre più altoatesini che vanno in ferie». Il direttore dell’Abd preme per una veloce soluzione del processo di mediazione: «L’ampliamento della struttura è fondamentale per il futuro dell’aeroporto, sono convinto che alla fine troveremo un compromesso».



La parola all’economia «L’ampliamento ci serve»


 BOLZANO. Dopo che la scorsa settimana erano stati gli oppositori dell’ampliamento dell’aeroporto a spiegare le proprie ragioni, ieri sera è toccato ai settori economici evidenziare i motivi a favore dell’allungamento della pista.
 Al centro della mediazione c’è stata un’esauriente relazione di Josef Rottensteiner, segretario della Camera di commercio. È stata sottolineata l’importanza che un aeroporto più grande potrebbe avere per il turismo (presente anche il rappresentante dell’Unione albergatori), ma anche per velocizzare i collegamenti con il resto del mondo e per promuovere internazionalizzazione e quindi l’export, tradizionali punti di debolezza delle imprese altoatesine. Inoltre, è stato anche rimarcato che l’ampliamento della struttura permetterebbe di creare dei posti di lavoro in più, visto che attualmente le attività di manutenzione degli aerei sono tutte spostate ad Innsbruck perché a Bolzano manca un hangar.
 Gli ambientalisti non si sono fatti però convincere. Rudy Benedikter (Projekt Bozen) ribadisce che «se vogliamo salvare l’ambiente allora dobbiamo abbandonare qualsiasi idea di ampliamento dell’aeroporto, visto che porterebbe solo altro inquinamento». Stamattina è annunciata anche una conferenza stampa del movimento «Bassa Atesina Vivibile» che assieme ai rappresentanti del Dachverband e dell’Alpenverein tornerà a riaffermare il proprio «no» all’ampliamento.

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lunedì, 16 aprile 2007

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sabato, 14 aprile 2007
San Giacomo 13 aprile 2007

Da che parte stai?

Durante la discussione di questi mesi sull’ipotesi di ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo per permettere l’arrivo dei voli charter del “Charter Tourism all inclusive”, destinato alle valli più protette dalla Provincia (vi ricordate l’inceneritore di San Lorenzo di Sebato finito a Bolzano?), continua il silenzio dell’amministrazione del Comune più danneggiato: Laives.
Sperando di poter aiutare gli amministratori di Laives a ritrovare la parola dedico questo dialogo, tratto dal film Full Metal Jacket di Stanley Kubrick del 1987 (che consiglio vivamente di programmare nel nuovo cinema Don Bosco):

 

Colonnello: marine, cos’è quel distintivo sul giubbotto?
Jocker: un simbolo di pace, signore!
C.: dove l’hai preso?
J.: non me lo ricordo,signore!
C.: cosa c’è scritto sul tuo elmetto?
J.: nato per uccidere, signore!
C.: tu scrivi nato per uccidere sull’elmetto e porti un distintivo di pace. Che cosa credi di fare, umorismo malsano?
J.: Signornò!
C.: e allora, dimmi cosa significa!
J.: non saprei, signore!
C.:non sai un sacco di cose mi pare!
J.: Signornò!
C.:cerca di stabilire un contatto tra la testa e il “cubo”. Rispondi alla mia domanda, se no ti mando dritto dritto alla disciplinare!
J.: io volevo soltanto fare riferimento alla dualità dell’essere umano, signore!
C.: a cosa?
J.:all’ambiguità dell’uomo. Una teoria junghiana, signore!
C.: e tu da che parte stai, giovanotto?
J.:io tengo per noi, signore!
E voi, da che parte state? Comunque la pensiate non sarete assolti perché siete responsabili della salute di tutti i vostri cittadini (come già denunciato dai medici, dai consiglieri di opposizione e forse da alcuni della maggioranza), siete responsabili con rappresentanza all’Enac dell’aeroporto di San Giacomo, siete responsabili alla mancata classificazione territoriale, siete inadempienti alla partecipazione del piano di rischio aeroportuale che costituisce vincolo per il territorio redatto dai comuni interessati.
E allora rompete questo silenzio e fate sentire la vostra voce coinvolgendo la popolazione in una discussione aperta, magari a San Giacomo. Non si può più aspettare.
Lina Montan
Publicato anche sul Corriere dell'Alto Adige 18-4-07
Pubblicato anche sull'Alto Adige 19-04-07

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sabato, 14 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-04-14

Referendum

Democrazia diretta e aeroporto In campo anche le liste civiche

BOLZANO — Di ufficiale non è ancora stato deciso nulla ma tutto lascia pensare che le liste civiche scenderanno in campo per le prossime elezioni provinciali. Ieri l'assemblea dei delegati si è riunita a Bolzano ed i coordinatori di ogni comprensorio hanno deciso di sostenere in pieno la raccolta di firme per il referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto e per una nuova legge sulla democrazia diretta.
« Invitiamo tutti i cittadini a firmare nei loro comuni » si legge nella nota diffusa al termine del coordinamento. Intanto i gruppi di lavoro stanno elaborando una pagina web ed un logo unico per migliorare la visibilità delle liste civiche mentre un altro gruppo di lavoro sta lavorando al programma. Le alternative per le prossime provinciali sono tre: presentare con una nuova formazione politica, collegarsi con liste esistenti ( soprattutto i verdi) oppure indicare candidati amici. La decisione finale nell'assemblea plenaria che si terrà in autunno.
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sabato, 14 aprile 2007
Alto Adige 13-4-07
OVERBOOKING
“Check-in: prima è meglioè
Nei giorni scorsi sono arrivate alcune proteste per L' «overbooking” sui Voli Air Alps. «In realtà-spiega il presidente dell'associazione agenzie viaggi Martin Pchler - si tratta di un fenomeno comune a tutte le linee aeree. A Bolzano non ci risultano molti casi, il problema è piuttosto che tanti clienti si presentano al check-in solo 10-15minuti prima del decollo. Chiaro che a quel punto può capitare che la compagnia aerea abbia già ceduto il posto a qualcuno in attesa. Il consiglio è di presentarsi almeno, 45 ' prima della partenza”
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sabato, 14 aprile 2007
Alto Adige 13-4-07
«Fiducia in Air Alps. E stata. Un'eccezione»
BOLZANO. Il guasto a un motore del Dornier dell'Air Alps che ieri mattina avrebbe dovuto portare a Roma trenta passeggeri non preoccupa il presidente dell'Abd Thomas Baumgartner. Anzi, se in passato era stato proprio Baumgartner a lanciare qualche frecciata contro la compagnia aerea, ora la difende a spada tratta: «L'affidabilità e la puntualità di Air Alps sono molto migliorate. Siamo davvero soddisfatti di come stanno lavorando».
L'inconveniente di mercoledì Baumgartner lo giudica un semplice incidente di percorso («un problema tecnico può capitare, è stato bravo il pilota a tornare subito indietro»), spiega che «i problemi dei voli bolzanini suscitano sempre scalpore perché i voli sono pochi, mentre gli stessi inconvenienti a Verona non fanno notizia» e sottolinea come Air Alps «deve scontare la cattiva immagine degli anni passati, dovuta anche ai problemi finanziari che oggi sono stati superati». Baumgartner assicura che d'ora in poi le cose non potranno che migliorare («anche perchè finalmente aeroporto e compagnia aerea lavorano nella stessa direzione»), ma ammette anche che «una pista più lunga e un nuovo hangar sarebbero di grande aiuto per la sicurezza».
Intanto però le polemiche continuano. Questa la lamentela di Massimiliano Pillon: «Negli ultimi mesi i disservizi sono stati tanti. Il 7 dicembre l'aereo da Milano è atterrato a Innsbruck e siamo arrivati a Bolzano con tre ore di ritardo, i1 18 marzo a causa del ritardo del volo Air Alps da Bolzano ho perso la coincidenza per Cagliari e il 3 aprile dopo essere saliti sull'aereo da Milano ci hanno fatto scendere per un guasto e siamo partiti due ore più tardi».
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sabato, 14 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-04-14

Passivo di 1,3 milioni. Baumgartner: con questa pista pareggio impossibile

Abd in perdita, ma il trend migliora

BOLZANO — Ammonta a un milione e 291mila euro il passivo ( al netto di ammortamenti, interessi passivi e imposte) accumulato nel 2006 dall'Abd Airport spa, la società di gestione dell'aeroporto.
L'assembleadei soci ( laProvincia è ilprincipale azionista con il92% detenuto dalla holding Sta) ieri sera ha approvato il bilancio al 31 dicembre. « I dati di bilancio evidenziano un risultato operativo in perdita sostanzialmente inlinea con il risultato dell'anno precedente — ha spiegato il presidente Thomas Baumgartner — dovuto anche ad una parziale inattività durata 3 settimane in novembre dell'anno passato a causa del guasto al sistemastrumentale di avvicinamento non risolto intempodalle autorità aeroportuali » . Ilpassivo era stato di 1,2 milioni nel 2004 e 1,3 nel 2003. Nel 2005 la perdita era stata di 2,2 milioni perché era stato « abbuonato » un milione di euro alla compagnia Air Alps che non aveva pagato i canoni. « Senza un potenziamento della struttura e quindi con l'impossibilità di attirare i passeggeridell'AltoAdige, che attualmenteusano gli aeroporti limitrofi di Verona e Innsbruck, non sarà possibile migliorare il risultato economico » , ha aggiunto ThomasBaumgartner, che assicura il suo impegno fino al 30 giugno, data entro la quale è prevista la chiusura della mediazione sulprogetto di ampliamento: « Dopo la giunta dovrà decidere se dare il via libera o meno al progetto.
Se non ci fosse più sostegno politico, il mio contributo non avrebbe più senso » .
Non mancano gli spunti positivi: « Dall'analisi dell'andamento del numero dei passeggeri e dei voli commerciali, siadi linea che charter si puòevidenziare unaumento dei passeggeri dell' 11,9% con una contemporanea diminuzione dei voli in partenzadell' 1,9%. Questo fatto positivo — commenta il presidente — è dovuto alla migliore saturazione dei velivoli impegnati. Un allungamento della pista cipermetterà di proseguire suquesta strada. Ènostro obiettivo attrarre passeggeri che attualmente partono da aeroporti limitrofi senza aumentare in modo considerevole la frequenza dei voli » . In totale, nel 2006, ci sono stati 76.162 passeggeri, contro i 68.088 del 2005. I voli di linea e charter sono diminuiti da 1.876 a 1.841. Durante i primi mesi dell'anno l'attività sta proseguendo con un ulteriore aumento delladomanda(+ 15,3% di passeggeri transitati). « Questi ottimi risultati sono frutto del miglioramento del sevizio offerto dal nostro principale vettore Air Alps in questi ultimi mesi » , ha aggiunto aggiunge il direttore dell'Abd, Mirko Kopfsguter. Il volo di linea suRoma ha un tasso di occupazione dei posti che sfiora il 100%. Quello su Milano a marzo ha toccato il 57%. Air Alps sta valutando l'acquisto in un Atr da 70 posti ( purché la pista venga adeguata), mentre l'austriaca Auapotrebbe trasformare il charter per Vienna il collegamento bisettimanale. F. E. Varato il bilancio Nel 2006 meno voli e più passeggeri Il presidente: « Ampliamento indispensabile »

Alto Adige 13-4-07
Aeroporto ancora in rosso: persi 1,8 milioni
di Mirco Marchiodi
Bolzano L'Abd chiude in rosso anche il 2006. Era ampliamente nelle previsioni, ma quello che preoccupa è che – così assicura il presidente dell'aeroporto Thomas Baumgartner «se non ci sarà l'ampliamento non potremo fare meglio di così»: Il che significa una perdita secca di circa due milioni di euro all'anno, proprio come previsto dal masterplan in assenza di interventi alla struttura. Nel 2005 i conti si erano chiusi con una perdita di 2,8 milioni di euro, mentre il bilancio 2006 va in archivio con una perdita di 1,8 milioni. I numeri però ingannano: i conti sono sì migliorati, ma il motivo risiede nella perdita straordinaria che c'era stata l'anno passato, quando si era dovuto restituire un milione di euro ad Air Alps. A parte questa operazione straordinaria, i bilanci degli ultimi anni hanno mostrato tutti un andamento molto simile: l'Ebitda (il risultato operativo, ovvero l'utile prima di interessi, imposte e ammortamenti) nel 2006 registra una perdita di 1,2 milioni. Erano stati 2,2 milioni nel 2005 (ma comprensivi del milione di euro restituito ad Air Alps), 1,2 nel 2004 e 1,3 nel 2003.
Il presidente dell'Abd non lascia dubbi: «Personalmente giudico il bilancio in modo abbastanza positivo: senza ampliamento, i risultati sono questi». E poi, aggiunge Baumgartner, l'anno scorso è iniziata un'interessante inversione di tendenza: «I movimenti aerei sono calati del 3%, ma nonostante questo è aumentato il numero di passeggeri: questo risultato va proprio nella direzione verso la quale stiamo lavorando».
Nel tardo pomeriggio di oggi, dopo la riunione del consiglio di amministrazione, il bilancio sarà presentato ai soci dell'Abd nell'assemblea generale. Poi si tornerà a pensare alla mediazione e soprattutto al prospettato ampliamento della struttura. Oltre all'allungamento della pista di atterraggio, Baumgartner ritiene fondamentale anche la realizzazione dell'hangar: «È decisivo per permettere la manutenzione degli aerei anche a Bolzano. Attualmente i mezzi dell'Air Alps devono partire ogni giorno da Innsbruck e quando ci sono dei problemi bisogna portare a Bolzano i tecnici per le riparazioni».
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venerdì, 13 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-04-13

Ricomincia domani il servizio della joint venture tra Smg e Terravision

Bus navetta collegati ai voli low cost

BOLZANO — Da domani gli ospiti dell'AltoAdige potranno nuovamente usufruire del servizio di bus navetta che collega con gli aeroporti low cost di Bergamo, Brescia e Treviso. Per tutte le tratte il costo di andata e ritorno è di 29 euro.
Con 3.500 viaggi prenotati, il progetto pilota avviato nello scorso inverno è stato un successo. Visto il risultato, l'offerta è stata ampliata ed il servizio sarà disponibile da aprile a dicembre con due linee: la linea 1 parte da Bergamo, passa per Brescia per arrivare poi a Bolzano e Merano. Inoltre, dal 16 giugno al 16 settembre saranno raggiungibili anche Gardena e Badia, passando per Bolzano. La linea 2 parte da Treviso, passa per Cortina e raggiunge Dobbiaco. Dal 16 giugno al 2 dicembre la linea 2 partirà da Venezia passando per Treviso e Cortina per raggiungere poi Dobbiaco e Brunico. Anche la Badia sarà raggiungibile da Cortina. « Il servizio di bus navetta collega l'Alto Adige agli aeroporti low cost del Nord Italia — spiega Christoph Engl, direttore di Alto AdigeMarketing Smg — . La disponibilità del servizio fino a dicembre sottolinea la volontà di incrementare l'attrattività dell'Alto Adige per tutto l'anno » .
Nella definizione degli orari è stata posta attenzione all'adeguamento gli orari dei voli provenienti da mercati più distanti, come Gran Bretagna e Paesi Bassi.
Il collegamento è un progetto triennale, frutto di una joint venture tra la società Terravision, leader europeo nel settore dei trasferimenti da e per gli aeroporti, la Camera di Commercio di Bolzano e Smg. Anche per la popolazione locale i bus navetta sono un modo conveniente per raggiungere gli scali.
Il servizio è prenotabile sul sito www. lowcostcoach. com oppure sul sito www. suedtirol. info. Gardena, Badia e Pusteria raggiungibili dai turisti che atterrano negli aeroporti di Bergamo, Brescia e Treviso
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venerdì, 13 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-04-13

Rientro di emergenza allo scalo di San Giacomo, il pilota Air Alps ricostruisce l'accaduto

Tutzer: « Guasto all'aereo? Succede ovunque »

 
BOLZANO — « Si è accesa una spia a bordo e il pilota chiaramente è rientrato all'aeroporto di Bolzano. Queste cose succedono quotidianamente in tutti i grandi scali del mondo, quindi non allarmiamoci » . Il presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner, il giorno dopo l' « intoppo » del volo decollato nelle prime ore del mattino tranquillizza gli animi.
L'avaria tecnica al motore del velivolo Dornier 328 dell'Air Alps ha comunque fatto prendere un bello spavento ai passeggeri a bordo. Edoardo Tutzer, pilota della compagnia aerea, parla chiaro: « Volo da più di quaranta anni — sottolinea — ne ho visti di tutti i colori e posso garantire ai passeggeri che quell'aeroplano è uno dei pochi al mondo che può volare anche con solo un motore. Ieri ( due giorni fa, ndr) nessuno dei motori ha ceduto. Semplicemente l'automatismo del carburatore non ha funzionato come doveva.
Questo ha avuto un unico effetto: invece di volare con una miscela leggera, l'aereo si trovava in volo con una miscela più pesante. In questi casi si atterra al prossimo aeroporto, senza dover avere paura che succeda qualcosa » .
L'esperto fa eco al presidente dell'Abd, ricordando che sono « cose che succedono » . E aggiunge: « Appena atterrato l'aereo è stato controllato — prosegue Tutzer — I tecnici e i meccanici hanno sostituito il pezzo, il quale verrà riparato, e poi l'aeroplano ha potuto riprendere il volo. Ribadisco: in nessun momento i passeggeri sono stati in pericolo di vita. Nessuno dei due motori si è spento e anche se fosse successo il Dornier 328 può volare con un motore solo » .
Il velivolo, infatti, ha secondo Tutzer una potenza di motori grande: « Di solito questi motori vengono usati su aerei che trasportano una settantina di persone — precisa il pilota — anche in quei casi l'aereo può volare per un po' con solo un motore. Chiaramente i passeggeri sono spaventati perché spesso non conoscono l'aereo e non sanno come è costruito. Noi piloti, invece, abbiamo più paura di usare un paracadute — conclude sorridendo — in fin dei conti è più sicuro l'aereo » . S. P.
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giovedì, 12 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-04-12

Aereo in panne, rientro d'emergenza

Air Alps, guasto al motore. Il direttore Abd: situazione sempre sotto controllo
BOLZANO — Paura sul volo che ieri alle ore 6,45 è decollato dall'aeroporto di Bolzano alla volta di Roma. Il velivolo, un Dornier 328 dell'Air Alps, poche decine di minuti dopo il decollo, a causa di un'avaria tecnica almotore, ha dovuto invertire la rotta per rientrare a Bolzano.
L'aereo, tra lo stupore e l'apprensione dei passeggeri che erano stati tenuti all'oscuro della natura del guasto, poco dopo le 7 si è nuovamente posizionato sulla piazzola di sosta. Ai trenta esterefatti passeggeri non è rimasto altro che proseguire per Verona con un pulmino messo a disposizione dalla compagnia area oppure attendere il volo successivo di metà mattina.
I vertici dell'Air Alps minimizzano l'accaduto. Il pilota ha privilegiato la sicurezza dei passeggeri scegliendo di tornare al punto di partenza. La spia di allarme sul cookpit del capitano si è accesa, infatti, quando l'aeromobile si trovava nella tratta tra Trento e Verona. Al pilota, il cui comportamento è stato elogiato dai vertici di Air Alps, non è rimasto altro che scegliere la soluzione più idonea per garantire la massima sicurezza alle persone che erano a bordo evitando loro disagi maggiori.
In difesa del pilota anche il direttore dell'aeroporto e amministrazione delegato di Abd, la società che gestisce lo scalo bolzanino, Mirko Kopfsguter.
« I passeggeri — sottolinea — non hanno corso alcun pericolo. Nell'atterraggio, infatti, non è stato necessario mobilitare le squadre di soccorso ed i vigili del fuoco. Il guasto dell'aereo, poi, poco dopo mezzogiorno era stato già riparato e nel pomeriggio il velivolo ha ripreso la sua normale attività » . Il direttore dello scalo mette in risalto, poi, anche l'attenzione che Air Alps dedica alla sicurezza. « L'aereo — aggiunge Kopfsguter — avrebbe potuto tranquillamente proseguire il suo volo sino a Fiumicino. I Dornier anche in caso di avaria ad un motore possono continuare il volo in tutta sicurezza, ma il pilota ha deciso di tornare alla base proprio per evitare inutili pericoli ai passeggeri » . Ed anche i passeggeri, a giudizio del responsabile dello scalo, hanno compreso la situazione, tanto che , una volta a terra, non si sono lasciati andare a protese e rimostranze.
All'episodio è data scarsa importanza anche ai vertici della società aeroportuale. Alfred Guarriello, membro del consiglio di amministrazione, esprime il dispiacere per l'inconveniente che, alla fine, getta una cattiva luce sul funzionamento dello scalo altoatesino.
« Sono episodi — rileva — che non fanno assolutamente bene, me che, però, rientrano nella normale routine della vita di un aeroporto. Purtroppo da Bolzano dove partono poche macchine, quando si verifica un disservizio si grida allo scandalo e questo non fa davvero bene » .
Gli aerei, sostieneGuarriello, sono delle macchine e come tutti imezzi meccanici sono soggetti ad avarie. « Non accade — aggiunge — solo nel trasporto aereo, ma anche su quello ferroviario. Nelle settimane scorse in val d'Aosta anche due treni sono rimasti fermi a causa di avarie tecniche. È dell'altro ieri, poi, la notizia che due airbus di Euroflighter sono rimasti a terra nell'aeroporto di Malè nello Sri Lanka. Non mi sembra che da quest'episodio sia nato un caso. Lo ripeto sono episodi che nella vita di uno scalo aeroportuale sono e saranno sempre all'ordine del giorno » .
Nessun commento viene da Thomas Baumgartner, presidente di Abd, il quale invece, elogia l'alto grado di efficienza di AirAlps. « Sono intervenuti subito — rileva — per sistemare l'inconveniente e ci sono riusciti alla perfezione. La sicurezza per la compagnia che opera sul nostro scalo è un aspetto importante e non certamente un opzionale » . Enrico Barone


Corriere dell'Alto Adige 2007-04-12

GLI OPPOSITORI ALLO SCALO

I Verdi: « Costi eccessivi per un servizio simile »

BOLZANO — Gli oppositori all'ampliamento dell'aeroporto non strumentalizzano l'episodio di ieri mattina. Cristina Kury su questo è categorica. Si tratta di un evento del tutto casuale che, per fortuna, ha avuto un lieto fine.
« Certo — puntualizza la consigliera provinciale dei Verdi — il rientro d'emergenza non fa altro che aumentare le nostre preoccupazioni, ma assolutamente non vogliamo includere anche i guasti tecnici a sostegno delle nostre tesi » .
Le ragioni che spingono i Verdi, unitamente alle altre organizzazioni ambientaliste, ad esprimere un giudizio di contrarietà sui lavori di allargamento dello scalo di San Giacomo, sono altre. Da tempo Kury ha espresso il parere contrario dei Verdi sui lavori messi in cantiere dalla Giunta provinciale.
« Le nostre motivazioni — tuona — sono essenzialmente di matura ambientale ed ecologica. Per una provincia come la nostra uno scalo aeroportuale non rappresenta il massimo. L'aereo è un mezzo di trasporto che non è compatibile con le nostre priorità che sono quelle di tutela dell'ambiente » .
A sostegno di questo l'esponente ambientalista punta l'indice anche sugli alti costi. « Ogni passeggero che parte da Bolzano — rimarca — costa alla collettività 150 euro, una somma davvero eccessiva » . Anche Wally Rungger rileva che i costi di mantenimento dell'aeroporto non trovano giustificazione alcuna. « Non è detto — sottolinea — che l'ampliamento dell'aeroporto significa una garanzia di redditività » . Secondo Rungger, infatti, lemaggiori attenzioni dovrebbero essere prestate sul potenziamento della linea ferroviaria.
« Non appena — rileva — saranno ultimati i lavori di raddoppio si impiegheranno appena quattro ore e mezza da Bolzano a Roma. A quel punto il ricorso al treno risulterà più conveniente, considerati anche i numerosi episodi di disservizio che si sono verificati nello scalo di San Giacomo. Lo voglio sottolineare ancora.
L'ampliamento davvero non ci convince » . E. B. RUNGGER
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domenica, 01 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige2007-04-01

Lydia e Punta Penia, dove la neve è sempre generosa

La salita in Marmolada Emozione da difendere tra l'azzurro dei ghiacciai

Sci e ciaspole per scoprire l' « altra » montagna
di FRANCO BREVINI Si dice Marmolada e per il popolo dello sci è subito funivia.
Ma c'è un'altra Marmolada, che a dispetto degli impianti e dell'eliski, ha serbato tutto il suo fascino di regina delle Dolomiti. È la montagna che si raggiunge con gli sci e le pelli di foca o con le ciaspole, sudando su per il ghiacciaio, da soli o in scelta compagnia, fra crepacci, seracchi e pareti traslucide di ghiaccio azzurro. In questa stagione avara di neve, mentre nelle valli nel migliore dei casi pioveva, lassù ai tremila metri della Marmolada ha sempre nevicato. Questo significa che se c'è un posto in cui si rischia di trovare la bella neve farinosa che dà assuefazione come l'altra polvere bianca, questo è la Marmolada. Eanche dopo la chiusura della stagione sciistica, qui si può continuare a usare le due aste fino a quando sotto è già esplosa primavera.

Gli elicotteri abbastanza incomprensibilmente facevano la spola scaricando sciatori dove già arriva una veloce e moderna funivia.

Mountain Wilderness ha denunciato questa attività, che è proseguita tutto l'inverno, nonostante, asseriscono gli ambientalisti, le autorità politiche del Trentino Alto Adige e delVeneto si siano dichiarate contrarie a questa pratica.
Per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica Mountain Wilderness ha montato lo scorso fine settimana la sua Tenda Gialla a Punta Rocca. In vetta c'è un metro emezzo di neve fresca, temperature fino a 15 ˚ C e vento molto forte. Nonostante la difficile situazione climatica, 30 attivisti sono arrivati a Pian dei Fiacconi, dalTrentino, dall'Alto Adige, dalla Lombardia per far sentire la voce di chi ama lamontagna contro l'eliski e per la tutela dei ghiacciai. Intanto la regina oltraggiata fuma grandiosa e azzurra con il suo pennacchio di vento. E riserva a chi sa davvero apprezzarla le sue conche più solitarie.

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domenica, 01 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-04-01

CI SCRIVONO

AEROPORTO Lo scalo è utile Va ampliato A costo di essere impopolare vorrei spezzare una lancia a favore dell'aeroporto.
Non mi sembra che le argomentazioni contro l'ampliamento siano così convincenti.
Bolzano ha creato una serie di realtà ( università, musei e fiere) che devono poter offrire come supporto anche dei collegamenti all'altezza di una città con vocazione mitteleuropea. Un eccessivo impeto ecologista rischia di frenare lo sviluppo della nostra terra.
Le mediazione in corso suona come una nota stonata: esistono già le sedi appropriate per un confronto sui temi che coinvolgono la collettività: il più importante è il consiglio provinciale, in cui siedono i nostri rappresentanti.
Che poi il consiglio provinciale si riveli un'istituzione depotenziata a causa dello strapotere della Volkspartei, è un altro discorso. Patrick F
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domenica, 01 aprile 2007
Alto Adige 31-3-07

Le liste civiche si organizzano.
Aeroporto, parte la raccolta di firme.
Mobilitazione perpromuovere il referendum contro l'ampliamento.
Domenica 22 aprile si allestiranno tavoli in tutto il comprensorio: nel mirino anche la legge sulla democrazia diretta

ORA. Le liste civiche dell'Oltradige e della Bassa Atesina si sono ritrovate giovedì scorso presso la sede comunale di Ora. Nonostante gli innumerevoli impegni hanno potuto essere presenti alla riunione periodica i/le rappresentanti dei comuni di Appiano, Caldano, Termeno, Vadena, Aldino ed Ora. Per domenica 22 aprile è prevista la raccolta di firme contro l'ampliamento dell'aeroporto e per la democrazia diretta.
Dopo brevi relazioni sugli ultimi sviluppi del progetto "Liste civiche provinciali” da parte dei rappresentanti eletti in seno alle varie istanze di questo nuovo movimento è stato deciso che nella mattinata di domenica 22 aprile saranno promossi e coordinati in tutto il comprensorio tavoli di raccolta firme a sostegno dei referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano e di modifica della legge provinciale sulla democrazia diretta.
Gli esponenti di Vadena hanno poi avuto modo di illustrane le problematiche e le difficoltà che stanno incontrando nella realizzazione della promessa, più volte discussa ed oggi osteggiata, pista pedociclabile tra Vadena e Laives. "È insostenibile che per il presumibile tornaconto di , pochi debba rimetterci non solo una decorosa vivibilità ma soprattutto la sicurezza di un intero paese", spiegano i "civici". Nella speranza che tutto si risolva per il meglio, tutti i presenti hanno espresso la loro solidarietà ed il sostegno per eventuali mobilitazioni che saranno ritenute necessarie promuovere.
Il prossimo incontro delle liste civiche dell'Oltradige e della Bassa Atesina è stato fissato per il 3 maggio prossimo a Caldaro.
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sabato, 31 marzo 2007
Alto Adige 29-03-07
“Aeroporto, ampliamento necessario”
LAIVES. Mario Martínelli, all'assemblea dell'Associazione turistica riunita al maso Rechtebner, ha anche parlato di aeroprto. "Che, ha una indubitabile importanza" ha spiegato - a livello provinciale. Il settore turistico è una delle voci economiche di maggiore rilevanza per la nostra terra e oggi turismo è binomío di trasferimentì veloci, quelli appunto che garantirebbe un aeroporto dalle dovute dimensioni. Capisco lo stress che, prova la popolazione a causa di inqinamento e rumori, ma ritengo siano causa maggiore ferrovia e A 22, dove si deve intervenire con le barriere antirumore.
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venerdì, 30 marzo 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-03-30

Benedikter: non abbiamo firmato assegni in bianco. Bove chiede i dati sull'inquinamento

Aeroporto, salvi i voli notturni

Intesa nel forum di mediazione. Saranno potenziate le luci
BOLZANO — Voli notturni salvi, il nuovo impianto di illuminazione dell'aeroporto si farà. Dopo settimane di scontri e polemiche il team di mediatori guidato da Gerhard Falk porta a casa un importante successo con il consenso di tutte le parti. E il presidente dell'Abd, Baumgartner, può tirare un sospiro di sollievo perchè l'eventualità che i voli notturni possano essere soppressi è tramontata. « Non abbiamo firmato un assegno in bianco ma abbiamo stabilito che le nuove luci potranno essere installate in modo che la pista sia più sicura » spiega Rudi Benedikter, di Projekt Bozen.
Marco Bove, rappresentante dei comitati di Laives chiede dati certi sull'inquinamento.

Gli ecologisti: ora dati chiari sull'inquinamento

BOLZANO — Il nuovo impianto di illuminazione dell'aeroporto di Bolzano si farà e i voli notturni sono salvi. Dopo settimane di scontri e polemiche il team di mediatori guidato da Gerhard Falk porta a casa un primo importante successo con il consenso di tutte le parti. E il presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner, può tirare un sospiro di sollievo perchè l'eventualità che i voli notturni possano essere soppressi è ormai tramontata.
L'esito della mediazione sul futuro dell'Abd è ancora aperto ma, almeno per i l momento, Falk è riuscito a mettere tutti d'accordo su quelle che sono le regole del gioco. Escluso i l nuovo impianto di illuminazione richiesto espressamente dall'Enac, tutti gli interventi sulla struttura previsti nel Masterplan sono stati congelati fino a quando la mediazione non sarà conclusa.
« Non abbiamo firmato un assegno in bianco ma semplicemente abbiamo stabilito che le nuove luci potranno essere installate in modo che la pista sia più sicura » spiega Rudi Benedikter, consigliere comunale di Projekt Bozen.
« È chiaro — gli fa eco Marco Bove, rappresentante dei comitati di Laives contro l'ampliamento dell'Abd — che la legge va rispettata, dunque il nuovo impianto di illuminazione va fatto. Senza dubbio è assurdo spendere soldi se tra due mesi si deciderà di chiudere lo scalo ma la sicurezza va garantita » . Chiusa la parentesi illuminazione la discussione nel forum di mediazione si concentrerà sul reale impatto ambientale dello scalo aeroportuale. Gli ambientalisti infatti hanno chiesto di poter visionare i dati sull'impatto in termini di rumore e inquinamento derivante dal traffico aereo e le conseguenze sulla salute della popolazione che vive nella conca bolzanina. « Non si può ordinare alla gente di stare bene con una legge.
Piuttosto — continua Bove — dobbiamo avere un quadro chiaro, sentendo anche i medici di base, fino a che punto può arrivare la pressione ambientale e di quali sono i rischi per la salute pubblica » . Il mediatore Falk ha avvallato la richiesta degli ambientalisti e nella prossima riunione, che si terrà tra due settimane, il direttore dell'Appa Luigi Minach ed il capo del dipartimento ambiente Walter Huber presenteranno i dati sulla qualità dell'aria e sui rumori.
Falk lascia intendere che se le informazioni fornite non saranno sufficienti potrebbero essere necessarie ulteriori rilevazioni. In attesa gli ambientalisti chiedono alle amministrazioni di Bolzano e Laives di essere più presenti. « Finora i comuni sono mancati, in questa fase — conclude Bove — il loro apporto può essere fondamentale » . Marco Angelucci
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giovedì, 29 marzo 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-03-29

TRASPORTI

Aeroporto, ultimatum dell'Enac « Pronti a bloccare i voli notturni »

BOLZANO — Il volo da Roma alle 22.30 potrebbe essere cancellato. Il tempo per mettere a norma l'impianto di illuminazione della zona dove transitano i passeggeri sta per scadere e la « visita » degli ispettori dell'Enac è ormai imminente. Se quando arriverà il controllo l'impianto non sarà a norma allora addio voli by night da e per il capoluogo altoatesino.
« Se i lavori non vengono fatti in breve tempo i voli notturni non saranno più autorizzati » afferma Manfred Mussner, responsabile Enac ( l'ente nazionale per il controllo dell'aviazione civile) per Bolzano. Massimo Gigliotti, militante di Rifondazione comunista e rappresentante dei gruppi ambientalisti di Laives.
« Capisco le paure di chi teme che l'illuminazione sia uno stratagemma per mascherare l'ampliamentoma è anche chiaro che la sicurezza va garantita » .
Mussner: l'illuminazione va sistemata subito BOLZANO — Mentre favorevoli e contrari all'ampliamento dell'aeroporto si scornano sotto l'attento sguardo del mediatore Gerhard Falk, il volo che atterra da Roma alle 22.30 potrebbe essere cancellato. Il tempo per mettere a norma l'impianto di illuminazione della zona dove transitano i passeggeri sta per scadere e la « visita » degli ispettori dell'Enac è ormai imminente. Se quando arriverà il controllo l'impianto non sarà a norma allora addio voli by night da e per il capoluogo altoatesino.
« Se i lavori non vengono fatti in breve tempo i voli notturni non saranno più autorizzati » conferma Manfred Mussner, responsabile Enac ( l'ente nazionale per il controllo dell'aviazione civile) per Bolzano. La necessità di mettere a norma l'impianto di illuminazione però, a quanto pare, è incompatibile con i tempi e le regole della mediazione. Gerhard Falk, l'esperto incaricato di trovare un compromesso tra favorevoli e contrari all'ampliamento dell'aeroporto, ha infatti chiesto espressamente che ogni lavoro venga « congelato » almeno fino a giugno. Gli ambientalisti, e anche Durnwalder, hanno approvato la proposta ma i vertici dell'Abd hanno sollevato una serie di obiezioni e si sono rifiutati di firmare il compromesso con cui si impegnano a bloccare tutti i lavori in attesa dell'esito della mediazione. « Impossibile impegnarsi a non fare nulla per mesi, i lavori per la messa in sicurezza — ha fatto notare il presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner che ha chiesto che nell'accordo di mediazione venga prevista una deroga per tutti gli interventi volti a rendere più sicuro lo scalo — non possono essere rimandati » . La firma del contratto di mediazione è slittata anche ieri e la deroga chiesta da Baumgartner non è stata accettata anche se nel fronte ambientalista è emersa qualche divergenza di opinioni. Da un lato c'è chi teme che i lavori per il nuovo impianto di illuminazione siano un alibi per avviare, di nascosto, il piano di ampliamento dell'Abd, dall'altra c'è chi sostiene che la messa in sicurezza dello scalo va fatta indipendentemente dal contratto di mediazione. « La legge dello stato è superiore alle regole fissate nel corso della mediazione e va comunque rispettata » afferma Massimo Gigliotti, militante di Rifondazione comunista e rappresentante dei gruppi ambientalisti di Laives. « Capisco le paure di chi teme che l'illuminazione sia uno stratagemma per mascherare l'ampliamento ma è anche chiaro che la sicurezza va garantita » spiega Gigliotti che, pur essendo tra gli oppositori dell'ampliamento dell'Abd, mostra di comprendere alcune delle obiezioni sollevate da Baumgartner. Ma, e questo è il dato più importante, il presidente dell'Abd riceve indirettamente il sostegno dell'Enac. « I controlli degli ispettori nazionali avvengono regolarmente ogni due o tre mesi. Nel corso dell'ultima ispezione — racconta Mussner — i tecnici hanno informato la società Abd che l'area dove transitano i passeggeri non è sufficientemente illuminata.
Nella prossima visita di controllo — prosegue Mussner — tutto dovrà essere a posto altrimenti, mediazione o no, i voli notturni saranno cancellati. La prossima ispezione? Non saprei ma potrebbe essere imminente » .
Il tempo stringe, la prossima settimana il forum di mediazione non si riunirà ed il prossimo incontro è fissato per metà aprile. Allora la visita degli ispettori dell'Enac potrebbe essere già arrivata. In ogni caso gli ambientalisti hanno già ottenuto un primo successo: il piano di ampliamento dell'Abd dovrà essere sottoposto alla nuova, e più restrittiva, procedura di valutazione ambientale strategica ( Vas) approvata proprio ieri dal consiglio provinciale.

 Marco Angelucci
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giovedì, 29 marzo 2007
Alto Adige 28-3-07

Una raffica di interrogazioni di «Progetto Alto Adige»
«Gas e rumori sono troppo alti» Chiesta una verifica. sui valori

LAIVES. I consiglieri del gruppo "Progetto Alto Adige" all'attacco della giunta comunale su alcuni temi di attualità. A firma di Mauro Busetti, sono state presentate varie interrogazioni che sintetizziamo di seguito. In una viene affrontata la questione dell'inquinamento, per chiedere alla giunta se vi siano dati aggiornati a disposizione per ciò che concerne le misurazioni di rumore e gas nell'atmosfera e se esista una commissione apposita che si confronti su questi temi con i rappresentanti dei comuni limitrofi. Una delle richieste è anche quella di eseguire uno studio particolareggiato sull'impatto che potrà avere l'aeroporto di San Giacomo nell'eventualità che si dovesse procedere con l'ampliamento.
Altra interrogazione per i recenti lavori lungo il marciapiede di via Nodin,dove sono state anche eliminatele barriere architettoniche: Busetti chiede perché si è data priorità a questa strada piuttosto che ad altre della città e quindi, perché si sono utilizzati cubetti di porfido nuovi invece di quelli che il Comune avrebbe in deposito, risultato di interventi passati durante i quali sono stati tolti.
Una interrogazione poi chiede maggiore pulizia di tombini e scoli per le acque piovane lungo le strade, in maniera da evitare che poi, quando verosimilmente arriveranno gli acquazzoni primaverili, si creino allagamenti lungo le strade cittadine: Questo vale in particolare per San Giacomo, lungo la statale 12, nella parte verso il confine con il territorio di Bolzano, dove le pozzanghere creano notevoli disagi a ciclisti e pedoni. Infine interrogazione sugli incarichi professionali e relativi metodi adottati in giunta per garantirne una equa distribuzione fra i professionisti. (b.c.)
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domenica, 25 marzo 2007
attività di volo elicotteri militari e futuro aeroporto civile

Una storia molto simile a quella vissuta dalla popolazione di San Giacomo


Giorni orsono ho inviato una e-mail nella quale sostenevo,prendendo spunto dalle vicende Arcionello e Porta Murata ( vicende emblematiche di inquinamento da insediamenti edilizi in genere), che una forma non meno rilevante di inquinamento è quella prodotta dall'attività degli elicotteri e degli aerei militari (di giorno e, fino a notte fonda, nei giorni feriali) sul territorio delle sorgenti del Bulicame, Carletti e Zitelle, prevalentemente, ma anche sulla cerchia cittadina.Per chi non avesse idea si tratta di un territorio attraversato dalla strada Tuscanese ai lati della quale si trovano l'aeroporto militare (che a breve sarà interessato da un'attività cicile con probabilità anche di voli cargo, quindi anche notturni) e, molto prossimo agli stabilimenti termali Terme dei Papi e Pianeta Benessere, un eliporto militare.

Da questa struttura in particolare partono ed arrivano in Direzione di Castel D'Asso e della città, elicotteri molto rumorosi, di un rumore insopportabile, che oltretutto"rullano" trasferendosi in volo all'interno della base.E pensare che questa è la zona dove potenzialmente dovrebbe regnare un certo silenzio per la presenza dell'Orto Botanico, delle Terme, dell'Università con il suo campus.E' una zona questa che dovrebbe essere il cuore del benessere fisico e mentale, aperta ad iniziative di grande sviluppo turistico e culturale.
Ma come già accennato sopra mi chiedo cos'altro succederà quando entrerà in funzione l'aeroporto civile in tutta la sua"auspicata" potenzialità.Come letto oggi sul messaggero locale:"una nuova Ciampino!!!".Quando ero bambino, abitavo alla fine di via Cairoli in una casa,purtroppo demolita alla fine degli anni cinquanta e dove al suo posto fu costruito quel orribile,anche per quei tempi, edificio all'angolo di via Cairoli con L.go Magliatori.Mio padre,per raggiungere la campagna dei nonni sotto al Bulicame, andava in bicicletta e mi portava sulla canna.Era un viaggio interminabile dove tutto attorno era campagna.
Ora la campagna è ridotta al lumicino e le strutture militari sono ormai quasi dentro la città.Qui si è insediata quell'attività di volo di cui parlo, così intensa da sconvolgere l'ecosistema di questa zona e non solo.Certo il cammino della civiltà non si può arrestare ma può e deve essere un cammino misurato e commisurato, compatibile e come si usa tanto dire adesso..."sostenibile".Credo che questi insediamenti presenti e futuri (aeroporto civile) non rispettino questi parametri.Lo sviluppo economico sempre più necessario e tanto invocato da tutti (attribuibile sembrerebbe soprattutto all'aeroporto) passa anche attraverso altre soluzioni con impatto ambientale sostenibile.

Per esempio riducendo le forze militari di volo e sostituendole eventualmente con forze di terra (quindi niente perdita economica). In alternativa spostare tutta la struttura di volo prossima alle sorgenti del Bulicame nell'area aeroportuale vera e propria liberando tutta quell'area(stupenda) sulla quale potenziare la zona universitaria e le strutture termali in modo da creare un vero e proprio parco tematico culturale e turistico di dimensioni ragguardevoli, capace di attrarre "consumatori ecologici".Ci si chiederà come arrivare a Viterbo! Con l'aeroporto? Noo!!! Con la Cassia mezza vecchia e mezza nuova...oppure quando ci saremo sfiniti,con tutta la Cassia nuova?Forse!!!Ma intanto perché non pensare che sotto l'aspetto stradale Viterbo non è poi tanto isolata da Roma se si considera il percorso Viterbo-Orte-Roma?!! E' un pò più lungo?...Ma intanto c'è...è scorrevole!! Rimane il problema FERROVIA! Anche questo,con un pò di buona volontà, è risolvibile!! Tutto ciò sembra impossibile? Avremmo una città con tanti studenti che darebbero un maggior apporto culturale ed economico di riflesso;tanti turisti termali e non... attratti da un termalismo molto più ricettivo e dalle bellezze della città e del territorio.Non credo proprio che i cosiddetti"imprenditori ed industriali" viterbesi abbiano bisogno di un aeroporto per sviluppare la loro spiccata propensione all'imprenditoria e all'industrializzazione.Ma non dimentichiamo l'aspetto principale che ho introdotto:RUMORE DEGLI ELICOTTERI MILITARI.
Verificare per credere...una mattina qualsiasi feriale (per fortuna il fine settimana siamo salvi, fino adesso)..facendo una passeggiata da quelle parti.
Per chiudere e per evere un'idea colorita del problema, si provi ad immaginare il Lago di Vico con al suo interno un idroscalo. Ecco... a questo si può assimilare questa zona!Ricambio l'abbraccio inviatomi da Antonello giorni orsono e lo estendo a tutti i partecipanti del forum.


Ciao da Papola
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sabato, 24 marzo 2007
Corriere dell'Alto Adige 24-3-07

Lettere

AEROPORTO Una mediazione con troppe ombre

Si accettano scommesse sull'esito della mediazione sull'ampliamento dello scalo di San Giacomo. Lunghissime riunioni che molto probabilmente sfoceranno comunque nel via libera ai lavori. Un po' di gioco delle parti con l'Abd, che grida al disastro imminenti e la commedia è servita.
Certo il confronto è una bella cosa, ma sarebbe ancor più bello assistere ad un ripensamento della giunta provinciale. Sarebbe un colpo di scena degno di un grande giallista.
Il presidente Durnwalder lo ha già detto: l'ampliamento va fatto. Lo stesso dicasi per il mondo economico che ha bisogno dell'aeroporto. Chi Vincerà?

Lettera firmata
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sabato, 24 marzo 2007

Corriere dell'Alto ADige 24-3-07

Fisco, imprenditori duri « L'Svp teme l'autonomia »

La Swz (Südtiroler Wirtschaftszeitung): imporre tasse significa perdere consensi

... Il patron di Ifi e socio di Air Alps Franz Staffler, editore della Swz, che non si fa problemi nel criticare una politica provinciale poco attenta ai problemi del mondo economico. « Per far diventare l'Alto Adige una location economica attraente non è stato mosso un dito. Mi chiedo che cosa succederà se la Provincia otterrà l'autonomia fiscale.
Prima o poi — avverte — le aziende se ne andranno. Paesi come l'Austria e l'Irlanda hanno capito che creare le condizioni fiscali adatte all'insediamento di nuove imprese è nell'interesse di tutti. Ma in Alto Adige si preferisce distribuire » .
Tra le caratteristiche che una location economica interessante dovrebbe avere c'è anche, secondo Staffler, la raggiungibilità. Dunque un aeroporto che funzioni e di buoni collegamenti. Ma anche su questo punto, secondo Staffler, la giunta ha mancato di coraggio. « Sono anni che l'Enac e l'Enav ci chiedono di mettere a norma lo scalo, non bisogna stupirci se dopo anni di rinvii ci chiuderanno l'aeroporto. Allora — aggiunge il patron di Ifi — sarà troppo tardi per lamentarsi » . Marco Angelucci
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venerdì, 23 marzo 2007
Alto Adige 23-3-07

Mediazione sull'ampliamento dello scalo bolzanino
Acceso scontro sulle norme di sicurezza dell'aeroporto

BOLZANO. Informazioni sulle norme di sicurezza e sulla Via (Valutazione dell'impatto ambientale) sono state al centro dell'appuntamento di mediazione dell'altra sera: il responsabile Enac per l'aeroporto di Bolzano, Manfred Mussner, e il direttore del Dipartimento Ambiente, Walter Huber, nelle loro relazioni hanno illustrato la normativa.
Il dibattito si è poi acceso su un punto della convenzione sulla procedura di mediazione (Cpm) che riguarda le norme di sicurezza.
Il presidente dell'Abd Thomas Baumgartner aveva proposto una precisazione di protocollo per quanto riguarda il passaggio nella Cpm sulle misure di sicurezza. La Cpm stabilisce una promessa di non-ampliamento dell'aeroporto fino alla fine della procedura di mediazione.
I rappresentanti dell'Abd sostengono però la necessità di chiarire che le misure di sicurezza, previste dalla normativa sulla sicurezza al lavoro (legge 626), per esempio in caso di rischio di crollo di un soffitto, ,non fanno parte della suddetta promessa, poiché in queste eventualità la legge fissa responsabilità civili e penali per gli amministratori.
Non si tratta dunque in questo caso delle misure di sicurezza previste nel Masterplan con una eccezione: la problematica attuale dell'illuminazione che 1'Enac prescrive come condizione per i voli dopo il tramonto. In caso contrario potrebbe essere predisposto un divieto dei voli serali e la responsabilità in caso di incidente.
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venerdì, 23 marzo 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-03-23 

TRASPORTI

Allarme Abd: voli notturni a rischio

BOLZANO — Aeroporto, mediazione bollente. L'Abd non ha ancora siglato l'accordo che prevede lo stop dei lavori fino a quando il processo di mediazione non sarà concluso.
Il presidente Thomas Baumgartner ha chiesto che venisse approvato un allegato contenente una sorta di deroga per tutti i lavori di manutenzione ordinaria e per adeguare la struttura alle norme di sicurezza. « L'Enac — avverte Baumgartner — ha sollevato il problema dell'illuminazione della pista.
Se non metteremo a norma il sistema di illuminazione rischiamo che ci impongano lo stop ai voli notturni » .
Rudi Benedikter duro: « La sicurezza è solo un alibi per avviare i lavori » .

Allarme di Baumgartner « A rischio i voli serali »

Mediazione bollente, scontro sul blocco dei lavori Il presidente Abd : « Illuminazione fuori norma »
BOLZANO — La mediazione sul futuro dell'aeroporto rischia di rimanere impantanata. L'Abd infatti non ha ancora siglato l'accordo che prevede lo stop dei lavori fino a quando il processo di mediazione non sarà concluso. Il presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner, ha chiesto che venisse approvato un allegato contenente una sorta di deroga per tutti i lavori dimanutenzione ordinaria e per adeguare la struttura alle norme di sicurezza. « L'Enac — avverte Baumgartner — ha sollevato il problema dell'illuminazione della pista.
Se non metteremo a norma il sistema di illuminazione rischiamo che ci impongano lo stop ai voli notturni » . Il timore dei contrari all'ampliamento dello scalo bolzanino è che l'Abd utilizzi il problema della sicurezza come alibi per giustificare l'avvio dei lavori di ampliamento. La tensione resta alta e, non essendoci nemmeno un accordo sulle regole, sarà difficile per il mediatore Gerhard Falk riesca a trovare un compromesso che soddisfi entrambe le parti. LA SEDUTA — Molti gli argomenti affrontati nella seduta di mercoledì scorso. Il responsabile Enac per l'Abd, Manfred Mussner ha illustrato la normativa vigente in materia di sicurezza spiegando i lavori, come ad esempio la nuova recinzione, che dovranno essere fatti nello scalo bolzanino. Mussner si è anche soffermato sui lavori della « Commissione per il controllo dei rumori » che periodicamente monitora la situazione nei pressi dello scalo di Bolzano. Il direttore di ripartizione Walter Huber ha invece spiegato la procedura della valutazione d'impatto ambientale, inquinamento acustico incluso. L'ACCORDO — La discussione però si è arenata sull'accordo che impone lo stop ai lavori fino a quando la mediazione non sarà conclusa. Il presidente dell'Abd Baumgartner infatti si è rifiutato di firmare l'intesa sostenendo che una serie di lavori di adeguamento non possono essere rinviati. « La questione — spiega Baumgartner — è molto semplice: alcuni lavori devono essere assolutamente fatti altrimenti siamo fuori legge, dunque ho chiesto una deroga affinchè fossero consentiti solamente i lavori di messa in sicurezza dello scalo » . Immediata la levata di scudi dei contrari all'ampliamento che hanno stoppato l'iniziativa del presidente dell'Abd.
A chiedere il blocco dei lavori fino a mediazione conclusa era stato lo stesso Falk sostenendo che solo ragionando a bocce ferme si sarebbe potuto avviare un processo credibile. Una proposta avvallata anche dallo stesso Durnwalder che ha promesso anche di adeguarsi all'esito della mediazione. Puntualmente sono stati rinviati i lavori per la recinzione, per la costruzione dell'hangar di manutenzione e per la nuova hall. In pratica il Masterplan per il rilancio dell'aeroporto è tornato nel cassetto. Ora però Baumgartner si mette di traverso. Perchè? La ragione è molto semplice: se qualcosa va storto toccherà a lui, in quanto responsabile dello scalo, pagare. Dunque il presidente ha chiesto che tutte le operazioni di messa in sicurezza dello scalo non fossero soggette al blocco. « L'Enac — spiega Baumgartner — ha già sollevato il problema dell'illuminazione nell'area dove transitano i passeggeri invitando l'Abd a presentare un progetto per mettersi in regola. Il piano del nuovo impianto è già stato consegnato all'Enac, quello che chiediamo è di poter fare il bando per assegnare i lavori. Se non metteremo a norma l'impianto di illuminazione c'è il rischio concreto che l'Enac vieti i voli notturni perchè la sicurezza dei passeggeri non è garantita. Ma lo stesso discorso — prosegue Baumgartner — vale per altri lavori.
Se domani arriverà un'ispezione che constaterà che nell'aeroporto c'è qualcosa che non va allora, come amministratori, sono obbligato a intervenire permettere in regola la struttura. Dunque — conclude — sono disposto a firmare l'accordo di mediazione a patto che vengano consentiti i lavori dimessa in sicurezza » . I PROSSIMI PASSI — Il presidente di Abd ha però dovuto fare i conti con l'opposizione degli ecologisti secondo cui la messa in sicurezza dello scalo è solamente un alibi per avviare l'ampliamento dell'aeroporto. Il mediatore Falk prende tempo ma sembra comunque soddisfatto dell'andamento dei lavori e sottolinea che « dibattiti accesi come questo sono molto importanti. Chiarire i limiti e le condizioni della mediazione favorisce l'instaurazione di un clima di fiducia tra le parti » . Falk sottolinea anche che la « discussione dovrà essere approfondita » e che nel frattempo le parti si impegnano a « non diffamarsi tra loro » . . Marco Angelucci FALK Dibattiti così accesi sono molto importanti ma la discussione dovrà essere ancora approfondita L'AMMINISTRATORE Disponibile a siglare il patto però non possono impedirci di mettere in regola lo scalo Compromesso difficile I lavori di ampliamento dell'Abd sono stati congelati

GLI AMBIENTALISTI

Benedikter furioso: « La sicurezza? Solo un alibi per avviare i lavori »

BOLZANO — Mentre la mediazione è in fase di stallo la raccolta firme per il referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto va avanti a gonfie vele. Solo ieri Rudi Benedikter, consigliere comunale di Projekt Bozen, ne ha convalidate quasi un centinaio in poco più di due ore. Come molti altri ambientalisti che stanno partecipando al processo di mediazione, anche Benedikter è convinto che quello della messa in sicurezza dello scalo sia solo un alibi per iniziare, di nascosto, l'ampliamento dell'aeroporto del capoluogo.
Benedikter, il processo di mediazione sembra essersi bloccato. Che cosa sta « Molto semplice il presidente dell'Abd non accetta le regole della mediazione e si rifiuta di firmare il compromesso. Persino Durnwalder ha convenuto che non si farà nulla fino a quando la mediazione non sarà conclusa. Se Baumgartner vuole iniziare i lavori comunque lo faccia pure. Poi però dovrà renderne conto alla giunta provinciale » Se però succede un incidente chi ci va di mezzo è Baumgartner non Durnwalder.
Non crede che la messa in sicurezza dello scalo andrebbe comunque fatta? « Queste sono solamente scuse: la verità è che la sicurezza è solamente un alibi per iniziare l'ampliamento dell'aeroporto senza fare troppo rumore. La manutenzione dello scalo può comunque essere fatta, per il resto si può tranquillamente attendere l'esito del processo di mediazione » Come sta procedendo la raccolta di firme per il referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto? « Bene, anzi benissimo. Oggi ( ieri per chi legge ndr ) abbiamo raccolto quasi un centinaio di firme. C'è anche grande interesse per l'altro referendum, quello sulla democrazia diretta, ma è soprattutto la questione dell'aeroporto che attira la gente. Avremo tempo fino al 10 di giugno per raccogliere le tredicimila firma necessarie e per ora siamo partiti bene, speriamo che continui così » . M. An.
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giovedì, 22 marzo 2007
Alto Adige 22-3-07
Medici in coro: è allarme inquinamento
Dal Distretto di Laives altro appello dopo quello fatto a Egna 2 anni fa
LAIVES/EGNA. E sempre allarme inquinamento nel comprensorio, da Laives fino a Sa lorno. E sono ancora una volta i medici di base a sollevare la questione. Prendendo lo spunto dal progetto di ampliamento dello scalo aeroportuale, è dei giorni scorsi la presa di posizione di nove medici del Distretto di Laives, Bronzolo e Vadena che hanno evidenziato i rischi per la salute a causa degli eccessivi rumori e dei veleni nell'aria. Ma già nel maggio del 2005 i loro colleghi della Bassa Atesina avevano lanciato un allarme.
L'INIZIATIVA. I medici dil base della Bassa avevano constatato un aumento delle malattie dell'apparato-respiratorio, soprattutto tra i bambini. E allora che fare? Tra le proposte, la realizzazione di una stazione fissa di rilevamento lungo I'A22 nei pressi del casello autostradale (è stata poi effettivamente sistemata proprio in quel punto con risultati purtroppo evidenti sul grave inquinamento atmosferico) ed il divieto di transito per veicoli con motori di vecchia generazione. I medici di i base, si erano incontrati, su iniziativa della consigliera provinciale Svp, Rosa Thaler, anche con il direttore dell'Ufficio aria e rumore della Provincia. «Il diritto alla salute è garantito dalla Costituzione e deve avere la precedenza. Sta nella nostra responsabilità, garantire che ciò avvenga», avevamo affermato i dottori, spalleggiati dalla esponente della Stella alpina. «Per questo sono necessarie comuni iniziative per cercare di risolvere il problema dell'inquinamento, in particolare utilizzando tutti gli accorgimenti tecnici per arrivare ad una riduzione dello smog». Alla riunione di Egna erano presenti i dottori Klaus Raffeiner, Pier Luigi. Simari, Luis Thurner, Manfred Nussbaumer, Margarethe Brenner, Alfredo Regini, Alfons Haller, Gerlinde von Fioreschy, Hugo Wegher, Gerd Holzknecht, Dora Bertagnolli e Alfred Stimpfl. Il diirettore dell'Ufficio aria rumore aveva informato i presenti sui dati d'inquinamento relativi alla Bassa Atesina e le loro implicazioni sulla salute dei residenti. A conferma dei dati, i medici di base avevano rilevato che in tutto il coniprensorio sono in aumento le malattie all'apparato respiratorio e le allergie, soprattuttotra i bambini.
ARIA AVVELENATA. Le misurazioni effettuate in Bassa Atesina Atesina hanno messo in luce che la qualità dell'aria in. zona è paragonabile a quella del capoluogo: con livelli d'inquinamento maggiori nel pe riodo invernale a causa dell'inversione termica. Il rischio è che lungo 1'A22 in futuro il traffico vada ancora in particolar modo quello composto da veicoli con motori di vecchia generazione (lo stop nei mesi scorsi s'è rivelato un flop). Ecco dunque che sono necessari, provvedimenti drastici, avevano dichiarato i medici.
ALTRO PRESSING. Nove medici, fra cui due pediatri di base, che svolgono la loro professione nel distretto di Laives-Bronzolo-Vadena in una lettera aperta chiedono alla giunta provinciale «di non ampliare l'aeroporto di Bolzano» ma di investire i soldi previsti per il progetto “ nel miglioramento del servizio di trasporto pubblico». I medici evidenziano i disagi causati da varie forme di inquinamento. La presa di posizione è firmata dai medici Roberto Tata, Walther Clementi, Elena Calliari, Enzo Bertamini, Christine Simeoni, Johann Prugger, Norberto Carli, Tiziana Pezzetta e Claudio Paganini. Secondo i medici «Già adesso gli abitanti della conca di Bolzano e della Bassa Atesina sono esposti a vari agenti ambientali che troppo spesso superano i limiti di legge: rumore, ozono, polveri sottili ed altro. L'ampliamento previsto dell'aeroporto, con un ovvio aumento del traffico aereo, altro non potrà che fare che peggiorare ancora questa situazione». I medici evidenziano i risvolti negativi sulla salute della popolazione, in prima linea bambini ed anziani, causati da questi agenti fisici e chimici» e quindi chiedono alla giunta provinciale «di non ampliare l'aeroporto di Bolzano ma di investire i soldi previsti per quel progetto per migliorare il servizio di trasporto pubblico (treni, autobus, eventualmente la metropolitana di superficie) nella zona».
ROSA THALER. La consigliera provinciale Svp ha inviato una lettera-appello al presidente Durnwalder ed all'assessore Widmann per evidenziare che «in Bassa Atesina la situazione è molto difficile a causa dell'inquinamento acustico e del traffico. Quest'ultimo è in costante aumento sia sull'autostrada sia lungo la statale 12, dove ogni giorno transitano in media più di 14 mila veicoli. La qualità della vita è poi ulteriormente peggiorata dal traffico ferroviario». Immediata era stata la replica dell'Union fiir Suedtirol secondo cui «la Provincia e la consigliera Svp Rosa Thaler non si sono adoperate a sufficienza per cercare di contenere le emissioni di biossido di azoto e di Pm10. La giunta provinciale dovrebbe cercare di adoperarsi maggiormente e adottare misure concrete in grado di tutelare la salute degli abitanti. I dati dell'Appa sono preoccupanti. Fino ad oggi in Bassa Atesina non è mai stato fatto nulla di concreto per risolvere la situazione. La popolazione si aspetta un contributo maggiore, per contenere l'emissione dei valori inquinanti. A subire le conseguenze sono soprattutto, i bambini».
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giovedì, 22 marzo 2007
Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO -
sezione: LETTERE - data: 2007-03-22

CI SCRIVONO

POLITICA Troppe titubanze sull'ambiente I problemi sorti a seguito della dichiarata volontà da parte della Provincia di giungere all'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo stanno evidenziando i limiti della classe politica al governo di importanti comuni della conca atesina. Tali limiti sono emersi in tutta la loro evidenza anche durante il corso dell'ultima seduta del consiglio comunale di Laives.
Il sindaco Polonioli afferma infatti che è necessario attendere l'esito della mediazione per poter assumere una decisione sull'atteggiamento da tenere nei riguardi di tale ampliamento. Un atteggiamento pressochè in linea con quello tenuto sul casello autostradale di Laives Sud, la cui realizzazione, secondo il sindaco, sarebbe da valutare solo dopo il completamento della galleria di Laives e quello tenuto con il sostanziale silenzio assenso sul megainceneritore di Bolzano Sud.
Che queste strutture abbiano, a secondo della loro realizzazione o meno, una forte incidenza sulla qualità dell'aria che respiriamo credo non vi siano molti dubbi. Che l'importanza di garantire la salute dei cittadini richieda delle amministrazioni locali in grado di fronteggiare adeguatamente tali insidie, i dubbi sono ancora meno.
I problemi sono dunque principalmente di ordine politico. La composizione delle maggioranze sia a livello provinciale che a livello comunale sono tali da non offrire grandi speranze alla legittima aspirazione di tutela del pubblico interesse da parte dei cittadini.
Il centrosinistra provinciale, di cui il sindaco Polonioli è coerente espressione, tira soltanto a campare e, terrorizzato dalla prospettiva che a breve gli possa venirmeno il già scarso consenso di cui gode, determinando conseguentemente equilibri politici alternativi, è disposto al compromesso su tutto.
Di fronte a questa situazione, mentre il panorama politico tedesco mostra intelligenza e vitalità — vedasi il sano proliferare di comitati civici emovimenti di opinione — sul versante italiano il desolante spettacolo costituito da alcuni generali della vecchia Dc e dintorni che, rimasti senza spirito e soprattutto privi di esercito, hanno come unico obbiettivo il governare con l'Svp, guardandosi bene dallo spiegare come e con quali obbiettivi.
Tutto perduto, allora si chiederà qualcuno. Forse no mi permetto di rispondere: molto dipenderà dalla volontà anche da parte italiana di saper anteporre, alle aspirazioni personali di alcuni soggetti, un progetto politico fondato sulla volontà di portare giustizia ed equilibrio in questa ricca terra.
Certamente questo può comportare dei sacrifici a breve termine, come quello di dover intelligentemente opporsi ed indignarsi, ma la prospettiva di consegnare ai nostri figli una società più giusta ed una autonomia aperta a tutti, vale certamente questo sacrificio.
Bruno Borin, capogruppo An Laives
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giovedì, 22 marzo 2007
Alto Adige 21-3-07

“Sì dobbiamo essere raggiungibili. Ma servono anche prezzi convenienti”
“L'eroporto è necessario”
Pressing sulla giunta: l'ampliamento va fatto subito
BOLZANO. Il trend ormai è inarrestabile: la permanenza degli ospiti in Alto Adige diventa sempre più corta. Spiega il presidente dell'Hgv Walter Meister: «All'inizio la permanenza media era superiore ai dieci giorni, vent'anni fa era scesa a sette, oggi è di 5,4». E allora per mantenere invariato lo stesso numero di pernottamenti - attualmente sono 26 milioni all'anno - (unica via d'uscita è quella di attrarre nuovi ospiti.
Gli albergatori hanno fatto i conti: « Se vogliamo mantenere i livelli attuali dobbiamo acquisire ogni anno centomila ospiti nuovi», dice Meister. Come si fa? “Concentrandoci innanzitutto sui due mercati principali quello tedesco e quello italiano, che continuano ad offrire un enorme potenziale. Ma nel contempo dobbiamo valorizzare con coerenza i nuovi mercati. Anche per questo è fondamentale che la nostra provincia sia raggiungibile facilmente e a prezzi contenuti». Il pensiero va subito all'aeroporto. « Noi non diventermo mai un'importante destinazione da raggiungere in aereo - ammette Meister - ma attraverso l'aereo possiamo acquisire una determinata percentuale di ospiti in più. È per questo che insistiamo sul potenziamento dell'aeroporto e che chiediamo ai politici di farlo al più presto».
Meister ipotizza un guadagno di «due, massimo tre punti percentuali» grazie al nuovo aeroporto e spiega che (importanza di una struttura più grande sarebbe soprattutto quella di raggiungere mercati altrimenti inaccessibili. «Penso alla Gran Bretagna, alla Scandinavia, al Benelux. Senza aereo da uesti posti i turisti non arrivano. In queste settimane abbiamo visto che i collegamenti funzionano, i charter che arrivano a Bozano lo dimostrano. I prezzi? Con gli aerei più grandi ci sarà più convenienza».
Gli albergatori continuano dunque a spingere per l'ampliamento, e così tra gli oppositori c'è chi chiede che siano allora proprio gli albergatori a finanziare il progetto. Un'idea che al presidente dell'Hgv non piace per nulla: « È come se ci chiedessero di finanziare la ferrovia. Non ha senso, sono strutture pubbliche che devono essere pagatedal pubblico».
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martedì, 20 marzo 2007

Mentre è cominciata la raccolta di firme per la proposta dei referendum contro l’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano e per una proposta di democrazia diretta, anche il mondo sanitario prende posizione contro l’ampliamento dell’aeroporto. Salutiamo con favore questa iniziativa, da parte di una  categoria professionale spesso troppo chiusa nelle proprie tematiche e poco aperta invece a ciò che ci circonda. L’ambiente in particolare dovrebbe essere al centro dell’interesse di ogni medico, per tutte le influenze che esso ha sulla salute degli stessi cittadini che vengono curati per patologie frequentemente legate all’inquinamento dell’aria.


Alto Adige 20-3-07
Dura presa di posizione contro il progetto. Appello alla Provincia: potenziare il servizio di trasporto pubblico
“No all'aeroporto ampliato”
Nove medici: stop ai già gravi problemi di inquinamento

di Ezio Danieli

LAIVES. Nove medici, fra cui due pediatri di base, che svolgono la loro professione nel distretto di Laives-Bronzolo-Vadena in una lettera aperta chiedono alla giunta provinciale «di non ampliare l'aeroporto di Bolzano» ma di investire i soldi previsti per il progetto «nel miglioramento del servizio di trasporto pubblico». I medici evidenziano i disagi causati da varie forme di inquinamento.
La presa di posizione è firmata dai medici Roberto Tata, Walther Clementi, Elena Calliari, Enzo Bertamini, Christine Simeoni, Johann Prugger, Norberto Carli, Tiziana Pezzetta e Claudio Paganini che partono da una premessa: «Siamo molto preoccupati sentendo le intenzioni della giunta provinciale riguardanti l'ampliamento dell'aeroporto». Secondo i medici < Già adesso gli abitanti della conca di Bolzano e della Bassa Atesina sono esposti a vari agenti ambientali che troppo spesso superano i limiti di legge: rumore, ozono, polveri sottili ed altro. L'ampliamento previsto dell'aeroporto, con un ovvio aumento del traffico aereo, altro non potrà che fare che peggiorare ance= ra questa situazione». I medici evidenziano «i risvolti negativi sulla salutè della popolazione, in prima linea bambini ed anziani, causati da questi agenti fisici e chimici» e quindi chiedono alla giunta provinciale « di non ampliare l'aeroporto di Bolzano ma di investire i soldi previsti per quel progetto per migliorare il servizio di trasporto pubblico (treni, autobus, eventualmente la metropoliana di superficie) nella zona».
In una lettera inviata all'assessore provinciale alla sanità, Richard Theiner, il problema viene affrontato anche dal dottor Walfher Clementi in qualità di coordinatore territoriale dell'Azienda Sanitaria: «A nome dei miei colleghi medici faccio presente i gravi problemi causati dall'inquinamento nei tre comuni serviti dal Distretto di Laives: si tratta di rumori oltre che di agenti inquinanti dell'aria. Non sono più tollerabili questi continui attacchi alla salute dei residenti, attacchi che sono documentati anche da accurati studi in materia e che sono destinati ad aumentare con l'ampliamento dello scalo aeroportuale».
Una presa di posizione quella dei medici operanti del Distretto -molto dura che boccia, senza appello, il progetto riguardante l'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo e che evidenzia anche i gravi problemi alla salute pubblica causata dalle fontidi inquinamento sia acustico che atmosferico destinate a rimanere (se non a peggiorare) fino a quando non sarà percoribile tutta la variante alla statale 12 visto che è proprio il traffico a causare le maggiori difficoltà cui si aggiungono, in particolare, i decibel (anche di notte) che sono provocati dal transito dei treni a ridosso delle case.
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sabato, 17 marzo 2007
Alto Adige 17-3-07

IL CONSIGLIO COMUNALE
Aeroporto, si aspetta la mediazione
Polonioli: prima di decidere valutiamo tutte le posizioni

di Bruno Canali
LAIVES. Mentre inizia la raccolta delle firme a sostegno della richiesta di un referendum su progetto di potenziamento dell'aeroporto di San Giacomo, in consiglio comunale le posizioni fra giunta e opposizione rimangono inconciliabili e lo si è visto anche durante il recente consiglio comunale, dove sulla questione aeroporto è stato un costante scambio di accuse. Tra l'altro, da parte dei gruppi di opposizione c'è poca fiducia nell'azione affidata dalla Provincia al mediatore. La maggioranza preferisce attendere la conclusione dei lavori del processo di mediazione.
"Durante questa fase - ha sottolineato il sindaco Giovanni Polonioli - non è il caso di svilire l'opera del mediatore, che sta lavorando bene. Non ritengo quindi così scandalosa, come la descrivono i gruppi consiliari di opposizione, la posizione della maggioranza, che per ora non prende posizione in alcun senso, preferendo raccogliere tutte le informazioni utili per poi decidere". "Se esprimessimo adesso un parere sull'aeroporto - ha spiegato il sindaco rischieremmo di non interpretare quelle dell'intera collettività. In questo momento quindi è meglio continuare a seguire il dibattito per raccogliere informazioni invece che contarci in consiglio comunale". Diversa la posizione della Svp, che pure della maggioranza di Laives è partner determinante: Andreas Mumelter ha spiegato che il partito è sicuramente molto critico verso il progetto di potenziamento dell'aeroporto, ma comunque il processo di mediazione in corso deve essere portato a termine con fìducia, perché ne vale sempre la pena. Come detto, l'opposizione invece ha già deciso ed è una bocciatura del progetto di potenziamento dell'aeroporto. "Su tutto si può mediare - ha detto ad esempio Bruno Borin (An) - meno che sulla salute pubblica a sua volta". Il suo collega Christian Bianchi ha messo in guardia dal partecipare ad una mediazione senza avere chiaramente in testa dove si vuole arrivare. Dubbi sulla mediazione ha espresso anche Rosario Grasso (Rifondazione comunista), parlando di escamotage per evitare di passare il vaglio dell'impatto ambientale.

LAIVES. Questa mattina davanti al municipio cittadino e poi anche. giovedì 22 e domenica 25 marzo in via Kennedy, sarà possibile firmare per due iniziative referendarie: una per chiedere il referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo e l'altra per una legge migliore, sulla democrazia diretta. Servono almeno 13 mila firma autenticate per questi due disegni di legge di iniziativa popolare entro meta giugno. Dal 20 marzo si firma anche presso la segreteria comunale. (b.c.)
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sabato, 17 marzo 2007
Alto Adige 17-3-07

Guasti agli aerei, ancora voli cancellati
A terra anche un sottosegretario. Raccolta di firme contro l'aeroporto

BOLZANO. Ancora una volta aerei a terra all'aeroporto di San Giacomo. Ieri mattina sono stati cancellati quattro voli da e per Roma, con disagi per i passeggeri, che sono stati avvertiti solo all'ultimo momento. La responsabilità questa volta non è dell'aeroporto («il problema è .proprio questo: spesso non è colpa nostra, ma tutti ci addossano le resonsabilità dei disagi», si sfoga il presidente Abd, Thomas Baumgartner) ma di problemi tecnici che hanno colpito i velivoli dell Air Alps.
Al mattino, infatti, sugli aerei si sono riscontrati problemi al cosiddetto «Flight Management System *», una strumentazione dei mezzi, e per motivi di sicurezza i velivoli sono rimasti a terra. La compagnia ha così dovuto ordinare alcuni nuovi pezzi che sono arrivati solo intorno a mezzogiorno. Addio quindi ai voli del mattino. Nel pomeriggio l'attività è ripresa, ma nel frattempo la frittata era fatta.
Tra le persone rimaste a terra c'era ad esempio il sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico, Paolo Giaretta. Il sottosegretario è stato dirottato su Verona da dove poi è stato portato a Laces dove ha partecipato, in ritardo, alla cerimonia di inaugurazione del più grande impianto foltovoltaico d'Italia.
Proprio ieri intanto è partita la raccolta delle firme per i due referendum proposti dall'«Iniziativa per più democrazia». Uno dei due quesiti, oltre a quello sulla democrazia diretta, chiede proprio di non dare il via libera all'ampliamento dell'aeroporto.
* FMS Flight Management System
Equipaggiamento di bordo atto a calcolare la velocità relativa dell’aereo rispetto ai piani verticale ed orizzontale.
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sabato, 17 marzo 2007
Alto Adige 17-3-07
Baumgartner (Abd): sbagliato il marchio in una sola lingua, ma decide chi affitta lo stand
BOLZANO. La scritta monolingue - ovviamente solo « Suedtirol» - che accoglie i passeggeri appena sbarcati all'aeroporto di San Giacomo? «È una scelta che non condivido ma sulla quale non posso fare nulla. E' lo stand di un'azienda privata che paga un affitto e quindi può esporre ciò che meglio crede». Lo afferma Thomas Baumgartner, presidente dell'Abd, la società che gestisce lo scalo bolzanino.
La scritta « Suedtirol», coi caratteri e il marchio caratteristici di Alto Adige Marketing, compare in bella vista nell'atrio dell'aeroporto, in un grande cartellone che pubblicizza la «Alps Fly Reservations». Di che si tratta? È una società privata che si occupa di organizzare i voli charter, e prenotarne i biglietti, per i clienti degli alberghi altoatesini. Voli charter che partono da Hannover, Amburgo, Dortmund e Colonia. Quando i passeggeri arrivano a Bolzano, sono accolti da quell'enorme « Suedtirol». Del fatto che in questa terra le lingue siano due, nessun cenno.
La questione però, dice Baumgartner, non è di competenza dell'Abd: «Fosse per me - spiega - userei in questi casi scritte bilingui con l'aggiunta dell'inglese. Ma la Alps Fly Reservations è una Srl che ha pagato per affittare uno stand e non fa parte dei nostri compiti controllare la lingua dei loro manifesti. Sono imprenditori privati, non rispondono a noi». (m. r.)
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venerdì, 16 marzo 2007



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venerdì, 16 marzo 2007


 
Due iniziative popolari a braccetto:
il referendum propositivo per una legge migliore sulla democrazia diretta e
il referendum propositivo contro l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano

venerdì, 16 marzo, ore 17 in Piazza della Mostra a Bolzano
inizia la campagna di raccolta firme
Ora tocca ai cittadini ed alle cittadine di fare la loro parte per consentire un referendum provinciale su due argomenti molto importanti per la nostra provincia: le regole della partecipazione politica dei cittadini e il regolamento del traffico aereo.
 Venerdì prossimo parte la raccolta di almeno 13.000 firme autenticate per questi due disegni di legge di iniziativa popolare che si concluderà entro metà giugno 2007. Una volta raggiun­to il numero necessario di firme il Consiglio provinciale dovrà occuparsene. Se dovesse rifiu­tare le proposte, l'ultima parola passerà all'elettorato provinciale, prevedi­bilmente non prima del 2009 a causa dei periodi di esclusione di attività referendarie prima e dopo le elezioni del Consiglio provinciale.
 In Piazza della Mostra questo venerdì saremo presenti in tanti con un banchetto di raccolta ben visibile attrezzato con tutti i requisiti necessari per una tale campagna. Parteciperanno numerosi promotori e promotrici, e rappresentanti di tutte le 40 organizzazioni che sosten­gono la nostra iniziativa popolare e saranno presenti con delegazioni da varie parti della provincia. Interverranno vari esponenti di spicco di queste organizzazioni e si distribuirà il materiale informativo sulla campagna. Contemporaneamente si svolgerà una conferenza stampa a cui tutti i giornalisti e le redazioni sono cordialmente invitati.
 Dal 20 marzo in poi sarà possibile firmare per entrambe le iniziative in ogni segreteria comunale nonché nei centri civici. Inoltre ci saranno frequenti bancarelle di raccolta coordinate dall'Alleanza per più democrazia e le organizzazioni responsabili dell’iniziativa contro l’ampliamento dell’aeroporto sulle piazze in numerosi luoghi della provincia.
 Siete tutti amichevolmente invitati a venire in Piazza della Mostra a festeggiare con noi questo importante passo. Rendiamoci consapevoli fin dove siamo già arrivati, facciamo insieme questo ulteriore passo verso la prima votazione referendaria nella nostra provincia.

Stephan Lausch                                                                               Roman Zanon
p.i. del Comitato dei Promotori                                                    p.i. del  Comitato dei Promotori
della legge migliore sulla democrazia diretta                           contro l’ampliamento dell’aeroporto
 
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venerdì, 16 marzo 2007
Alto Adige 16-3-07

AEROPORTO
Scarsa fiducia nel mediatore
LAIVES. Fra i gruppi consiliari di opposizione vi è scarsa fiducia nell'azione che sta portando avanti il mediatore per l'aeroporto di San Giacomo e questa posizione è emersa in aula consiliare l'altra sera a seguito di un ordine del giorno presentato dal consigliere Rosario Grasso (Rifondazione comunista). Per Bianchi (An) «È pericoloso partecipare alla mediazione in atto senza avere, - come Comune, una posizione ben definita su ciò che si vuole raggiungere alla fine». A sua volta il collega Bruno Borin ha elogiato- il gruppo Svp che perlomeno ha già fatto sapere di non vedere bene il progetto di ampliamento dell'aeroporto. «Su tutto si può mediare - ha tuonato Borin - meno che sulla salute della gente».
Il sindaco Polonioli ha invece difeso la linea attendista della giunta, spiegando che in questa fase interlocutoria e di sostanziale raccolta di tutti i dati possibili, non sarebbe corretto prendere una posizione definitiva, pro o contro l'aeroporto, perché non rispecchierebbe quella dell'intera comunità locale». (b.c.)
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lunedì, 12 marzo 2007
IL DIBATTITO
Egregio Enrico Lillo,
la ringrazio del suo suo intervento, perchè dà modo di approfondire i numerosi disagi che gran parte della popolazione, che vive nei dintorni di Bolzano, deve subire.
I centri abitati, le frazioni , le località, i quartieri prossimi alle cosiddette “grandi opere” risentono con grande preccupazione questo progressivo incremento di attività. Le persone che vivono nei quartieri di via Ortles, via Resia, Oltrisarco, Maso della Pieve, San Giacomo, ma direi l'intera conca atesina percepiscono gli eventi disturbanti in maniera sempre più grave (basti osservare le numerose prese di posizione sulla stampa) e non fanno distinzioni sul chi li provoca, sanno solo che qelle fonti disturbano e come tali vanno evitate, ridotte o eliminate.
Le amministrazioni comunali si devono impegnare di più per la salute dei propri cittadini e non defilarsi solo perchè alcune opere, ma ora sempre di più, vengono considerate di carattere semplicemente sovracomunale. La Provincia deve occuparsi di questi problemi, ma i comuni debbono fare la loro parte.
Le persone che vivono queste realtà in prima linea sono sfiduciati da tali atteggiamenti ed in particolar modo per la grande disinformazione su temi di così grande rilevanza. Non si ascoltano i cittadini, ma si decide sulle loro teste.
Di che cosa hanno bisogno le persone che vivono questi numerosi disagi?
Prima di tutto di una corretta informazione ambientale concernente:
1) lo stato degli elementi dell'ambiente, quali l'aria, l'atmosfera, l'acqua, il suolo, il territorio.
2) fattori quali le sostanze, l'energia, il rumore, le radiazioni od i rifiuti, anche quelli radioattivi, le emissioni, gli scarichi ed altri rilasci nell'ambiente, che incidono o possono incidere sugli elementi dell'ambiente.
3) le misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto, anche di natura amministrativa, nonche' le attività che incidono o possono incidere sugli elementi e sui fattori dell'ambiente, e le misure o le attività finalizzate a proteggere i suddetti elementi.
4) le analisi costi-benefici ed altre analisi ed ipotesi economiche, usate nell'ambito delle misure e delle attività.
5)lo stato della salute e della sicurezza umana, compresa la contaminazione della catena alimentare, le condizioni della vita umana.
E' chiedere troppo l'applicazione della direttiva relativa all'accesso del pubblico all'informazione ambientale?
Condivise queste conoscenze sui territori da noi vissuti potremmo affrontare e discutere, anche attraverso una democrazia partecipata, ai possibili risanamenti territoriali nonché ai progetti futuri di grande rilevanza ambientale.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo - ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini



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lunedì, 12 marzo 2007
Alto Adige 11-3-07
IL DIBATTITO
L'aeroporto, ottimo “volano” per attaccare i militari
di Enrico Lillo (")
Egregio signor Merlini, ho avuto modo di apprezzare il suo impegno e so che lei conosce perfettamente il problema legato al rumore prodotto dai velivoli che utilizzano 1'aereoporto e sa benissimo anche che il rumore non è solo quello generato degli elicotteri delle Forze dell'Ordine e dell'Esercito, ma da tutti i veivoli che giornalmente in tutte le ore del giorno e della sera utilizzano l'aereoporto di Bolzano. Sa anche che i voli serali o notturni degli elicotteri militari sono stati diminuiti drasticamente, proprio per non arrecare disturbo alla popolazione, in virtù della sensibilità che le Autorità militari hanno sempre avuto nei confronti di cittadini.
Ben altra cosa è invece il disturbo arrecato dai voli civili che giornalmente con inizio alle 6 della mattina e con cadenza quasi oraria e giornaliera proseguono sino alle 22, utta la città sente il fracasso dei motori del volo delle 22 in fase di frenata. 1 voli militari e delle Forze dell'Ordine se non sono strettamente necessari non si effettuano, in quanto sono strumenti legati all'addestramento e alle necessità di pubblica sicurezza, non se ne fa spreco ne tanto meno ci si diverte. Per quelli civili il discorso è diverso, anche se gli aerei dovessero essere mezzi vuoti decollano ed atterrano ugualmente. Ma non è questo che io ho contestato al senatore Peterlini. La mia contestazione riguarda il suo accanimento verso le Forze Armate e dell'Ordine. Il Senatore si è forse dimenticato di chi svolgeva il servizio completamente gratuito di elisoccorso sia in montagna che in pianura sino a pochi anni fa? Di chi erano gli interventi per salvare vite umane? Chi rischiava e rischia tuttora la sua vita per salvarne delle altre? Poi è arrivato l'utilissimo quanto costosissimo servizio del 118 e allora i Militari non servono più, anzi danno "fastidio". Ricordo tra le altre cose che è sempre pronto e a disposizione della popolazione civile un folto gruppo di persone e mezzi per la protezione civile che giornalmente tutto l'anno 24 ore su 24 in silenzio è lì pronto ad intervenire nel momento spero lontano in cui ce ne fosse bisogno. E sempre lo stesso Senatore ha ben evitato di fare interrogazioni al Ministro dell'Ambiente per chiedergli come mai in tutta Italia i Verdi sono contro gli inceneritori mentre a Bolzano quasi in centro città se ne sta costruendo uno talmente grande che bisognerà acquistare i rifiuti da incenerire, ed ancora come mai il Senatore non si interroga sulla qualità della vita dei Cittadini di Bolzano che sempre di più sono costretti a subirsi tutte le fonti d'inquinamento.
Sul fatto che sia stata chiesta la partecipazione delle Forze Armate nella mediazione e che questi non si siano presentati: beh, me lo lasci pensare, credo proprio che non ci sia nessuna seria volontà di coinvolgere le Forze Armate in questa discussione, anche perché non è a Bolzano che bisogna rivolgersi ma a Roma, in quanto come lei può immaginare, in una struttura gerarchizzata come quella militare, le decisioni e le autorizzazioni spettano sempre ai vertici e con l'attuale peso della SVP, basterebbe una telefonata per ottenerlo. Ma probabilmente fa comodo così, in modo da poter sempre avere un capo espiatorio su cui scaricare colpe che sono sicuramente di altri. Come lei ben sa, in ambito mediazione, io ho proposto lo spostamento dell'aereoporto, con tale soluzione se fattibile, verrebbero risolti tutti i problemi legati all'inquinamento acustico e in parte anche quelli armosferici e per ultimo, quello non meno importante del recupero di quasi 100 ettari di terreno per l'espansione urbanistica. Naturalmente il tutto deve essere visto nel contesto di tutte le grandi opere che oggi e domani saranno necessarie per lo sviluppo dell'Alto Adige. Insisto sul dire che non si può continuare a utilzzare la città di Bolzano come centro di riciclaggio di tutti i problemi dell'intera Provincia. Per cui è in questo senso che bisognerà via ggiare, altrimenti si perde solo tempo con l'aggravante di scaricare proprie responsabilità verso altri.
(*) resp. organ. Forza Italia
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sabato, 10 marzo 2007
comunicato
Partecipa anche tu alla raccolta firme per il referendum propositivo sull‘ampliamento dell‘aeroporto di Bolzano
Quando? Da 20 marzo a 10 giugno 2007
Dove? A livello provinciale nel tuo comune di residenza e presso banchetti in loco
Come? Firma autenticata con un documento valido
Perchè? Per lo svolgimento del referendum propositivo „Sì o No all‘ampliamento dell‘aeroporto di Bolzano“ nell‘anno 2009 (a causa del termine di sbarramento 12 mesi prima e 6 mesi dopo le elezioni della Giunta Provinciale 2008)
Informazioni attuali: www.noaereibz.it o www.dirdemdi.org oppure www.umwelt.bz.it
Necessiarie sono almeno 13.000 firme!
Avvio della raccolta delle firme per il referendum propositivo per l'iniziativa popolare contro l'ampliamento dell'aeroporto (disegno di legge che abolisce la facoltà della Provincia autonoma di sovvenzionare il traffico aereo) e - parallelamente alla nostra – quella sulla "miglior legge sulla democrazia diretta".
 
Venerdí, 16 marzo, ore 17 in Piazza della Mostra a Bolzano
 
Mach auch du mit bei der Unterschriftensammlung für die Volksabstimmung zum Flugplatzausbau Bozen
Wann? 20 März bis 10 Juni 2007
Wo? Südtirol weit im Gemeindeamt deines Wohnsitzes und an Ständen vor Ort
Wie? Mit gültigem Dokument beglaubigte Unterschrift
Wozu? Zur Durchführung der Volksabstimmung „Ja oder Nein zum Ausbau des Flugplatzes Bozen“ im Jahr 2009 (aufgrund der Sperrfristen von 12 Monaten vor und 6 Monaten nach den Landtagswahlen 2008)
Aktuelles unter www.noaereibz.it oder www.dirdemdi.org oder www.umwelt.bz.it
Notwendig sind mindestens 13.000 Unterschriften innerhalb von drei Monaten.
Auftakt zur Unterschriftensammlung für die Volksinitiativen gegen die Erweiterung des Bozner Flugplatzes (keine öffentlichen Gelder für den Flugbetrieb in Südtirol) und, parallel dazu, über "Das bessere Gesetz zur Direkten Demokratie".
   
Freitag, den 16. März, 17 Uhr am Musterplatz in Bozen

Promotorenkomitee
VOLKSABSTIMMUNG ÜBER DEN AUSBAU DES BOZNER FLUGHAFENS
Comitato Promotori
REFERENDUM SULL’AMPLIAMENTO DELL’AEROPORTO DI BOLZANO
www.noaereibz.it
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sabato, 10 marzo 2007
Alto Adige 10-3-07

LE PROSPETTIVE DELL'ABD
Presto un volo di linea per Vienna
Da Natale nuovo aereo AirAlps raddoppierà i posti per Roma
BOLZANO. Nelle prospettive dell'aeroporto di Bolzano c'è un collegamento di linea con Vienna e da fine anno il raddoppio dei posti disponibili sul volo per Roma grazie ad un nuovo velivolo da 50 o 70 posti che sta per acquistare AirAlps. Nel primo caso il progetto è dell'AuA, la compagnia di bandiera austriaca "Austrian Airlines" che, dopo aver assorbito la Lauda Air e laTyrolean, ha conquistato ampie fette del mercato ed ha una rete rivolta in particolare all'Est Europa e al Medioriente. Per AirAlps invece si profilano tempi meno incerti tanto che vanno a gonfie vele le rotte su Milano e Roma: per quest'ultima in arrivo a fine anno un nuovo Atr, pare da 70 posti tale da raddoppiare l'offerta per la Capitale.
La compagnia aerea austriaca "AuA"; La Austrian Airlines, ipotizza infatti l'introduzione di un volo di linea fra Bolzano e Vienna. La richiesta per il volo charter, istituito dal 30 dicembre scorso fino a fine marzo, è stata talmente grande che i dirigenti della compagnia stanno verificando la fattibilità di un volo di linea vero e proprio: lo ha annunciato il responsabile marketing dell"`AuA", Josef Burger. Per il momento la compagnia viennese sta svolgendo ricerche di mercato e la decisione definitiva è attesa entro giugno. Per il volo charter il prezzo di 49 euro era ritenuto competitivo. «La tratta Vienna-Bolzano - ha spiegato Burger - dovrebbe essere comunque coperta per garantire il charter dall'Alto Adige anche verso la Gran Bretagna». «La notizia è certamente di quelle confortanti sottolinea per parte sua il presidente dell'aeroporto bolzanino Thomas Baumgartner perché conferma le nostre valutazioni di sviluppo economico dello scalo. 1 collegamenti di AirAlps con Milano e soprattutto con Roma vanno benissimo e se si riuscisse a far partire anche quelli con Vienna, come 1"`AuA" pare intenzionata a fare e poi anche quello con Francoforte, Bolzano avrebbe a disposizione una rete di possibilità di collegamento strategica. Vienna infatti è particolarmente interessante per le altre rotte a disposizione della compagnia austriaca e rivolte soprattutto all'Est europeo e al Medioriente, mercati interessanti per molti aspetti anche per la nostra economia». Ed è lo stesso Baumgartner che poi conferma i programmi di AirAlps per il nuovo velivolo, forse ancora un Atr,con una disponibilità di posti doppia però rispetto a quell'attualeche non supera i trenta passeggeri: «Se tutto verrà confermato, anche sotto il profilo gestionale della compagnia che ormai da tempo ottimi valori per puntualità e portata di passeggeri -sottolinea infatti Baumgartner - per fine anno volare a Roma sarà ancora più comodo e conveniente». Solo il destino dell"`ABD" è ancora incerto e appeso alla mediazione che scade a fine giugno.
(o.d.)
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sabato, 10 marzo 2007
Alto Adige 9-3-07
Aeroporto: Limitiamo anche i voli militari
Abito a San Giacomo, in prossimità dell'aeroporto. Non voglio entrare nella polemica relativa all'interrogazione presentata dal senatore Peterlini e la risposta di Lillo, però ritengo necessario far capire ai lettori che nella frazione di San Giacomo il rumore aeroportuale è fortemente invasivo durante le numerose attività giornaliere e notturne. Pur non abitando a San Giacomo Lillo ben sa, perché presente nella mediazione aeroportuale, che il rumore provocato dali elicotteri è sicuramente il più alto e più disturbante per livelli e frequenza di tutti i mezzi aeroportuali (è anche facilmente misurabile), sa anche che nella mediazione - si è parlato spesso di coinvolgere le Forze Armate per affrontare l'argomento sull'inquinamento acustico dell'aeroporto. Per il momento non conosciamo ancora il loro parere. Pur sapendo che le Forze Armate non sono soggette alla legge sui rumori aeroportuali, molti abitanti di San Giacomo ritengono che un confronto e un dialogo sereno permetta soluzioni positive tali da accontentare la popolazione e la loro attività di addestramento. Trovare un accordo che sposti le esercitazioni in orari non scolastici, ad esempio, non vuole assolutamente dire limitare i voli ma, semplicemente essere sensibili nei confronti dei bambini presenti negli asili e nelle scuole che, probabilmente, vengono frequentate anche dai loro figli. Mi sembra che compito delle Forze Armate nelle loro numerose attività vi sia anche questo.
Lorenzo Merlini BOLZANO

* pubblicato successivamente sul Corriere dell'Alto Adige il 13-3-07
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sabato, 10 marzo 2007
Alto Adige 9-3-07
Peterlini: “Limitare i voli militari”
BOLZANO. Polemica tra Oskar Peterlini e Fi. Ad accendere la miccia è il senatore Svp, che interviene nel dibattito sull'aeroporto chiedendo di «limitare gli addestramenti militari nell'aeroporto di San Giacomo per salvaguardare la salute dei cittadini dall'inquinamento acustico e ambientale, ma anche per favorire lo svolgimento delle attività lavorative e scolastiche in tutte le strutture attigue».
Su questo argomento Peterlini ha presentato anche una interrogazione in Senato per sapere se esista una normativa che regoli i tempi degli addestramenti». Nel testo Peterlini fa presente che «l'aeroporto è distante solo 6 chilometri dal centro città e che, oltre ai veivoli civili, vi è il
problema della forte rumorosità indotta dall'attività degli elicotteri di esercito, carabinieri e Guardia di finanza: Una rumorosità cresciuta, negli ultimi anni, a causa dell'intensificazione degli addestramenti militari».
Al senatore replica però con toni duri Enrico Lillo di Fi: «È vergognoso - attacca che Peterlini non perda occasione per screditare le forze dell'ordine e i militari che prestano servizio in Alto Adige e che hanno il diritto-dovere di addestrarsi al meglio. Stranamente l'aereo che lui e i membri della giunta prendono per fare su e giù da Roma non è stato citato come fonte d'inquinamento...».


09-03-2007 09:19 - CRONACA / POLITICA                Video Bolzano 33
Interrogazione parlamentare relativa ai voli militari a San Giacomo,1

"Limitare gli addestramenti militari nell'aeroporto di san Giacomo per salvaguardare la
salute dei cittadini dall'inquinamento acustico ed ambientale. Ma anche per favorire lo svolgimento delle attivita' lavorative e scolastiche in tutte le strutture attigue''. A chiederlo e' il senatore dell'Unione-Svp, Oskar Peterlini, che ha presentato
un'interrogazione per sapere ''se esista una normativa che regoli i tempi degli addestramenti''. Peterlini fa presente che ''l'aeroporto e' distante solo 6 chilometri dal centro della citta' e che, oltre ai veivoli civili, vi e' il problema della forte rumorosita' indotta dall'attivita' degli elicotteri di esercito, carabinieri e guardia di finanaza. Una rumorosita' cresciuta, negli ultimi anni, a causa dell'intensificazione degli addestramenti militari, che determinano un alto tasso d'inquinamento dovuto ai
rumori ed ai gas emessi nelle fasi di decollo ed atterraggio''.
Peterlini, quindi, sottolinea che ''a San Giacomo, a ridosso della ferrovia e dell'aeroporto, sono presenti strutture sociali estremamanete sensibili, quali asili, scuole elementari, campi gioco e una biblioteca''. Peterlini sottolinea infine ''la necessita' del rispetto del silenzio negli orari notturni e del rispetto degli orari scolastici, che rappresentano momenti preziosi per un buon apprendimento da parte dei bambini''.
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giovedì, 08 marzo 2007
Corriere dell'Alto Adige 8-3-07

Aeroporto, assessore Mussner: investimenti indispensabili per il futuro
Abd, mediazione in ritardo
BOZZA, firma rinviata. Merlini: poca informazione

BOLZANO - La prossima settimana il lavoro del gruppo di mediazione per l'ampliamento dell'aeroporto, istituito dalla giunta provinciale, dovrebbe entrare nel vivo del proprio mandato. La conclusione del lavoro preparatorio che prevede appunto la firma del contratto di mediazione è prevista per il prossimo mercoledì quando gli ultimi rappresentanti delle circoscrizioni o di altri gruppi apporranno la loro firma sul documento. Non si tratta di ulteriori contestazioni ma solamente di un passaggio tecnico perché i rappresentanti che ieri non hanno sottoscritto il documento hanno bisogno di una ratifica del mandato da parte dei consigli circoscrizionali o delle associazioni. Un ritardo che non spaventa il mediatore Gerhard Falle che, ieri, nel corso della riunione ha rilevato come le cose stiano andando meglio del previsto.
«Nella mediazione per l'aeroporto di Vienna - ha detto - abbiamo impiegato sei mesi per superare questa fase preliminare. I partecipanti alle riunioni erano in quell'occasione 52». Dati alla mano a Bolzano con cinquanta partecipanti sono occorsi solamente tre mesi, esattamente la metà. Ieri tra i firmatari anche la giunta provinciale e il Comune di Laives. La sottoscrizione del documento è un atto fondamentale per continuare a sedere al tavolo della trattativa.
Nel contratto che i mediatori hanno sottoposto alle parti in causa sono contenute tutte le modalità con le quali si scandiscono i tempi della trattativa. Nel documento è.indicato chiaramente il mandato conferito al gruppo di mediazione ed il risultato che dovrà essere raggiunto. Le opzioni sono tre: il mantenimento dell'attuale status quo, l'ampliamento oppure la chiusura. Ipotesi, quest'ultima, giudicata alquanto improbabile in quanto lo scalo di San Giacomo è anche un aeroportomilitare e la chiusura è di competenza del ministero della difesa e quindi del governo.
Anche se la discussione non è entrata ancora nel vivo non sono mancate le polemiche. Il lavoro del comitato di mediazione, infatti, è stato contestato dal centro associazione permanente di San Giacomo il cui presidente Lorenzo Merlini in una nota ha rilevato la mancanza di informazione sui lavori del gruppo di mediazione. Merlini in particolare solleva il dubbio che la controparte, l'Abd e la giunta provinciale, non intendano affrontare «con impegno i molteplici aspetti di regolamentazione del sistema di.trasporto aereo espressi dall'Enac». Il comitato di San Giacomo rileva in particolare come le condizioni poste dall'Enac non trovino risposte nel Masterplan che è cosa ben diversa dal piano di sviluppo richiesto dall'Ente Nazionale per l'aviazione civile.
Una parziale risposta ai dubbi di Merlini è venuta dal presidente dell'Abd Baumgartner. «Il Masterplan non è stato ancora approvato dalla giunta provinciale e per questo non è stato ancora presentato all'Enac». Il motivo di ciò è da ricercarsi nel costo deldocumento senza conoscere quali saranno poi i risultati del gruppo di mediazione. Nonostante questo Baumgartner ha illustrato ai rappresentanti delle controparti il documento almeno nelle sue parti essenziali ricordando che nella situazione attuale «la società aeroportuale sopporta ingenti perdite mensili. Spese fisse che gravano sul costo dei biglietti e bloccano lo sviluppo della struttura».
Un punto di vista sostenuto anche dall'assessore ai lavori pubblici Florian Mussner il quale ha espresso il parere favorevole della giunta alla struttura. «È un investimento - ha sottolineato - che va visto in prospettiva in quanto l'adeguamento di oggi consentirà alle prossime generazioni di ampliare lo scalo. A giudizio dell'assessore ai lavori pubblici è anche importante che questa fase preliminare sia superata al più presto per.giungere ad una definizione dell'intero problema.
Ai gruppi che hanno sostenuto la necessità che l'ampliamento dello scalo di San Giacomo sia subordinata alla, concessione del Via ha risposto il direttore di ripartizione dei lavori pubblici Iellici. «Il Via spiega il funzionario - non è necessario perché il la voro da autorizzare è un semplice adeguamento alle norme di sicurezza e la pista non sarà più lunga di 1500 metri. Già nel 1997-98 in occasione di un ulteriore adeguamento era stata seguita la medesima procedura».
Enrico Barone
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giovedì, 08 marzo 2007
Comunicato alla mediazione aeroportuale del 7-3-07

Dopo otto incontri (fra quelli preparatori e quelli ufficiali), il primo tenuto il 10-1-2007, sentiamo la necessità di riassumere i fatti salienti emersi in questo arco di tempo.
Dobbiamo constatare, purtroppo, che il sito internet in lingua italiana risulta ancora in costruzione e che fino ad oggi, comunque, i verbali delle sedute redatti non sono stati immessi nel sito internet in lingua italiana (la Convenzione sulla procedura prevede che nella mediazione vale il principio del bilinguismo e della trasparenza).
E' stato chiarito che il Masterplan illustratoci parzialmente dal dott. Jellici è risultato altra cosa rispetto il Piano di Sviluppo Aeroportuale.
La segreteria del Presidente dell'ENAC di Roma (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile) interpellata, ci riferisce in proposito che “la predisposizione di un Piano di Sviluppo per valutare le potenzialità dello scalo rispetto al possibile incremento della domanda di traffico, è condizione necessaria onde verificare le condizioni di compatibilità con il territorio.
Le procedure di verifica della compatibilità trovano due fasi istituzionali obbligatorie quella ambientale e successivamente quella urbanistica.”
Sentito il Presidente della Provincia Durnwalder dove nell'ultima seduta ha sostenuto di voler regolarizzare la posizione dell’Aeroporto di San Giacomo anche per non avere ulteriori contestazioni in futuro;
ascoltato il gestore Abd che non vuole oppure non possiede il mandato per predisporre il Piano di Sviluppo Aeroportuale dello scalo di San Giacomo nonostante, nelle sue diverse affermazioni, cerchi di dimostrare la necessità e l' importanza di un siffatto “ammodernamento”
evidenziamo con forte perplessità la contraddizione che la parte che vuole un aeroporto “degno di questo nome e che garantisca collegamenti con e da tutto il mondo” (voce di Baumgarten all'EURAC-MANAGERITALIA) sia la stessa parte ad impedirne l'attuazione sottraendosi a quelle procedure ENAC necessarie ed indispensabili alla realizzazione stessa.
L'Abd con il suo atteggiamento “ambiguo” sembrerebbe aver forti conflittualità con i necessari regolamenti previsti dall'ENAC e definiti dal Decreto Legislativo 25- luglio 1997, N. 250 dopo aver sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo stato, le regioni e le provincie autonome di Trento e di Bolzano.
In tale situazione emerge con forza la seguente domanda: Le parti contrarie all'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo, d'ora in avanti, con chi dovranno continuare la mediazione?
Certamente non con l'Abd che non vuole affrontare con impegno i molteplici aspetti di regolamentazione del sistema del trasporto aereo espressi dall'ENAC.
La mediazione va ripristinata in maniera decisa e propositiva con la parte più strettamente politica, dove la politica è la sfera delle decisioni collettive sovrane .

Per il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo - ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob

Dott. Lorenzo Merlini

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giovedì, 08 marzo 2007
ALTO ADIGE 7-3-07

Aeroporto, il mediatore oggi al primo giro di boa
BOLZANO. Avanza seppur a piccoli passi la procedura per la valutazione dell'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo. E' pronta infatti la bozza definitiva del contratto per la procedura di mediazione elaborata dal mediatore Gerhard Falk che la presenterà così in un incontro pubblico a tutte le parti in causa oggi alle ore 17 nella sala di rappresentanza della Provincia, presente l'assessore ai lavori pubblici Florian Mussner. “ Il testo è stato rivisto da parte di tutti i partecipanti - ha confermato il mediatore e quindi lo presenteremo nella sua versione aggiornata».
I partecipanti della mediazione avevano tempo fino a lunedì della scorsa settimana per inviare le proprie proposte o richieste di modifica alla bozza del contratto per la procedura di mediazione. «Abbiamo cercato di inserire tutte le proposte che ci sono state trasmesse e quindi si può dire che il testo - che verrà presentato sia in lingua tedesca che in lingua italiana - è stato rivisto da tutti. Si tratta della necessaria premessa perché si possa arrivare anche alla sua sottoscrizione. Penso che non siamo molto lontani dalla firma, perché abbiamo cercato di inserire, laddove possibile, tutte le proposte e i suggerimenti presentati». A1 centro dell'incontro di oggi non ci saranno tuttavia solo le questioni procedurali ma verranno anche affrontati gli argomenti di merito legati allo sviluppo dello scalo aeroportuale bolzanino. «Avremo sicuramente il tempo e modo di entrare nel merito delle varie tematiche - sostiene infatti Falk - anche perché ci sarà ancora Manfred Mussner, direttore dell'Enac in Alto Adige, a rispondere ad eventuali domande riguardanti la concessione e le norme di sicurezza».
L'appuntamento della conferenza di mediazione di oggi è il primo dopo alcuni giorni di pausa: nel frattempo è stata elaborata la bozza definitiva va del contratto perla procedura di mediazione;inoltre il team del mediatore Falk ha preparato pure un'analisi parziale dei risultati.
Spetterà all'assessore Florian Mussner sostenere quanto il presidente Duirnwalder ha illustrato due settimane fa, ovvero che «la giunta non vuole né aggiungere né ampliare alcunché bensì riportare l'impianto alla stessa potenzialità che aveva quando fu inaugurato; poiché per nuove esigenze di sicurezza la pista è stata accorciata dal1'Enac, a 1240 metri, vogliamo semplicemente riportarla ai 1400 metri originari, più una striscia di sicurezza obbligatoria».
Per parte loro i contestatori del progetto (rappresentanti di Oltradige, Bassa Atesina, San Giacomo, Projekt Bozen e Laives) oltre a chiedere dati più precisi su rumori e inquinamento, continuano a manifestare «diffidenza sulle prospettive e si chiedono se nel 2010 gli aerei in movimento saranno effettivamente sempre e solo una decina». C'è poi il rapporto con i Comuni, che devono essere coinvolti in modo da evitare che, con i piani comunali, si vada a costruire in fasce i rispetto, come invece sta accadendo tuttora, laddove case ancora fresche di cemento si affacciano (e la tendenza continua) sulla assai più rumorosa ferrovia del Brennero.
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giovedì, 08 marzo 2007
Alto Adige 7-3-07

E altri 347 mila euro in voli Per i funzionari comprati 1800 biglietti da AirAlps
BOLZANO. Poco meno di 350 mila euro. Per la precisione: 347 mila. È quello che nel 2006 ha speso la Provincia per acquistare biglietti aerei della compagnia Air Alps per i dipendenti. Viaggi di lavoro, si intende. Fatto sta che quei 347 mila euro sono stati spesi per comprare 1800 biglietti. Il che significa da un lato una media di 192 euro a biglietto molto alta, se si pensa che si tratta soltanto della tratta Bolzano-Roma e, dall'altro, una media di ben 5 biglietti al giorno.
I dati sono stati resi noti ieri dall'assessore Thomas Widmann in risposta a un'interrogazione di Eva Klotz. Si tratta per altro di cifre in linea con quelle degli anni scorsi: nel 2004 infatti la Provincia comprò 1800 biglietti per 316.750 euro e nel 2005 « solo» 1700 biglietti per 364.800 euro (ossia una media di 214 euro a biglietto), in entrambi i casi solo per la tratta tra Bolzano e Roma.
Eva Klotz commenta sarcastica: « Un prezzo molto alto? Già, sembra così anche a me...». Da parte della Provincia, invece, una versione opposta. Spiega l'assessore al personale Thomas Widmann, cui spetta l'organizzazione finale della statistica: «Non so se 1800 biglietti siano tanti o pochi, ma so che Roma è la capitale dello Stato al quale al momento apparteniamo e che quindi è lì che dobbiamo recarci in continuazione. Qualche esempio? La Conferenza Stato-Regioni si svolge ogni settimana, mica ogni mese. E poi c'è sempre un qualche sottosegretario o dirigente di ministero che bisogna andare a incontrare per risolvere qualche problema. I nostri non sono mica contenti di dover andare così spesso giù. È una rogna, si torna a casa frustrati perché non si ottiene quasi mai niente,ma bisogna lottare su tutto...». In ogni caso, precisa l'assessore, «ogni dipartimento decide chi mandare e quanto spesso, non sono io a dare le autorizzazioni». (m.r.)
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lunedì, 05 marzo 2007

Ausbau des Bozner Flugplatzes:
JA oder NEIN?

  • Die Südtiroler Landesregierung plant, den bislang kleinen Bozner Regionalflughafen auszubauen, ohne die betroffene Bevölkerung zu informieren. Diese bürgerferne Politik darf nicht unwidersprochen bleiben.
  • Die Bevölkerung des Südtiroler Unterlands wäre vom geplanten Ausbau massiv betroffen, zusätzlich zu bereits bestehenden Belastungen.

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lunedì, 05 marzo 2007
Alto Adige 2-3-07

Una mozione di Grasso
«Aeroporto ampliato Vanno sentiti i residenti»
LAIVES. Ancora un intervento (si tratta di una mozione) del consigliere comunale di Rifondazione comunista, Rosario Grasso, con oggetto il Potenziamento dell'aeroporto di San Giacomo.
Grasso, riallacciandosi alle volontà politiche dell'attuale amministrazione comunale, che punta.a coinvolgere tutti i cittadini nelle scelte di un certo rilievo, chiede alla giunta se non sia il caso, proprio sul progetto relativo all'aeroporto, di organizzare incontri aperti alla gente e farlo prima che termini il mandato affidato dalla Provincia al mediatore. «La maggioranza attuale - scrive Grasso - ha sempre puntato con decisione ad instaurare un rapporto nuovo con gli amministrati, tanto che nel programma si legge che il quinquennio amministrativo deve garantire un salto di qualità nei rapporti fra cittadini e pubblica amministrazione, creando le condizioni affinchè i cittadini possano partecipare concretamente all'attività politico-amministrátiva e sociale della nostra comunità, così da far rinascere la fiucia verso l'istituzione comunale»,.. Quindi Rosario Grasso chiede passi concreti ovvero, l' organizzazione dl assemblee Pubbliche nelle quali illustrare alla gente ciò che si sta muovendo attorno all'aeroporto di San Giacomo e relativi progetti di potenziamento (b.c.)
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lunedì, 05 marzo 2007
Alto Adige 2-3-07

da:
ALL'EURAC-MANEGERITALIA
In un convegno luci e ombre sul futuro del comparto che ha garantito benessere alla nostra provincia
Allarme: “Da una ventina di anni siamo però fermi”

di Pietro Marangoni
BOLZANO. Il successo del terziario - il comparto che negli ultimi decenni ha contribuito all' Alto Adige e al Trentino di poter godere di un benessere unanimemente accreditato - appartiene ormai al passato della storia economica locale. Il futuro è invece una partita tutta aperta. L'unica certezza è che in un mondo globalizzato non esistono più posizioni di rendita.
... Baumgartner non ha nascosto il rischio che la provincia di Bolzano possa andare verso un declino non solo riguardante il comparto del terziario ma dell'intero l'intero suo modello economico. Il terziario nella nostra provincia, in virtù della sua posisione strategica, era già forte negli anni Cinquanta. L'autostrada è stata un fattore molto importante nel passato, ma ora bisogna tener conto di una realtà diversa. Nel giro di pochissimi anni siamo passati dalle posizioni di testa nella classifica europea del benessere all'atuale 22 esima posizione. Dobbiamo tener presente - ha evidenziato uno dei manager di maggior successo operanti oggi in Alto Adige -.che la funzione di cerniera tra Nord e Sud sta perdendo di importanza. L'asse di interscambio non è più quello verticale ma quello orizzontale verso il paesi dell'Est.
Il Brennero è destinato a diventare sempre meno importante.
La globalizzazione impone cambiamenti di mentalità.
Non possiamo più basarci su modelli del passato. Come affronatre il mercato cinese dove non sanno neppure dov'è il Stidtirol Alto Adige? Oggi il bilinguismo non è più garanzia di successo come in passato. per essere competitivi serve conoscere almeno tre lingue. L'inglese non è un optional. E poi serve poter contare su manager capaci e preparati: dal bussiness administration ai manager turistici. Non possiamo più basarci solo sui turisti che arrivano qui in automobile da un raggio di 500-600 chilometri. Oggi vengono dà lontano, da nuovi mercati. E viaggiano in aereo. Ecco quíndi che il discorso infrastrutture diventa fondamentale.
Serve migliorare la struttura viaria, l'A22 non basta più, serve rimodernare la ferrovia e la galleria di base è benvenuta ma anch'essa da sola non basta.
E un aeroporto degno di questo nome che garantisca collegamenti con e da tutto il mondo è una necessità».
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giovedì, 01 marzo 2007
Altlo Adige 1-3-07

Assoimprenditori
«L'aeroporto ci serve, ma deve essere efficiente»
BOLZANO. Continuano le prese di posizione relative all'aeroporto. Dopo le critiche del Bauernbund nei giorni scorsi, ora si fa sentire un'altra associazione economica, Assoimprenditori, che invece difende a spada tratta il progetto di, ampliamento dello scalo di San Giacomo. -
«Assoimprenditori Alto Adige - si legge in una nota - sostiene senza riserve la giunta provinciale nel suo impegno di migliorare l'utilizzo dell'aeroporto di Bolzano per i voli di linea e charter. Chi viaggia per lavoro, provenendo da tutta Europa, deve poter raggiungere comodamente e velocemente i nostri stabilimenti e le nostre aziende e, d'altra parte, anche gli imprenditori ed i manager locali hanno bisogno di prendere l'aereo per risparmiare tempo nei loro spostamenti».
L'associazione degli imprenditori chiede inoltre un maggiore impegno "in loco" dell'agenzia Casa Clima. «Invece di trasferire il nostro know-how in questo campo fuori provincia - afferma l'associazione - ci auguriamo che in futuro la nuova agenzia provinciale si impegni in prima linea a favore dell'economia locale».
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giovedì, 01 marzo 2007
Alto Adige 28-2-07

Grasso di Rifondazione
“Aeroporto, il comune sia più attivo”
LAIVES. Una interrogazione e una mozione, entrambe con tema l'aeroporto di San Giacomo e relativo progetto di ampliamento, sono state presentate dal consigliere comunale di Rifondazione comunista, Rosario Grasso.
Nell'interrogazione, parlando di mediazione in corso a cura del dottor Falk, Grasso chiede chi stia seguendo questa iniziativa per conto del Comune di Laives e se la presenza negli incontri sia a carattere effettivo oppure come semplici osservatori. Grasso chiede perciò se vi sia una nomina ufficiale da parte della giunta o del consiglio comunale.
Nella mozione invece si chiede che venga promosso un incontro con Manfred Mussner, responsabile Enac per l'aeroporto di San Giacomo, affinché si possa anche affrontare il Piano di sviluppo aeroportuale, documento indispensabile per ottenere poi la concessione per gestire l'aeroporto. - "Proprio Manfred Mussner è la persona deputata a questa discussione - dice Grasso - in grado di rispondere ai dubbi e alle curiosità, in particolare sull'esistenza o meno del Piano di sviluppo aeroportuale e in generale, sulla ottemperanza alle disposizioni legislative e normative in vigore". (b.c.)
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mercoledì, 28 febbraio 2007
Alto Adige 27-2-07

4000 AL PALASPORT
Beppe Grillo a Bolzano: “Ribellatevi a chi vuole aeroporto e inceneritore.
Di Davide Pasquali
BOLZANO. «La raccolta differenziata qui da voi? È una presa in giro, anzi, una doppia presa in giro. Voi raccogliete la plastica separatamente, ma poi vela bruciano all'inceneritore. In questo modo, dopo avervi fatto pagare per la differenziata, arrivano pure a guadagnarci sopra dei bei soldi, vendendo l'energia prodotta con il termo-valorizzatore. Per di più vogliono costruirne uno nuovo, qui a Bolzano. Per favore, fermateli. Fermateli. Ma come diavolo si fa; a costruire due nuovi quartieri secondo i canoni di Casà Clima e poi metterci accanto un inceneritore come nessun'altra città italiana vorrebbe? Domani mattina, come risposta, niente differenziata: gettate la plastica in mezzo alla strada, insieme a tutte le altre immondizie. Ribellatevi, anche al nuovo aeroporto». È stato un fiume in piena, Beppe Grillo; ieri sera, al Palasport. E some tutti i fiumi in piena, rabbioso, devastante. E non ha smesso un momento di prendere per i fondelli l'autonomia.
Noncurante del fatto che tra il pubblico fossero quasi di più i trentini degli altoatesini, Grillo è arrivato inscena borbottando un improbabile tedescaccio da Sturmtruppen, pigliando per i fondelli in primis il presidente della giunta altoatesina, Durnwalder, che ha ripetutamente appellato come «Rottweiler». «Quanto prenderà, di pensione, Rottweiler? A suo nipote converrebbe farlo fuori e tenerlo nel freezer per due o tre anni, come successo di recente in un'altra città. Così potrebbe campare bene per qualche anno, il nipote, anziché lavorare, da laureato precario, in un call center, a 600 euro al mese...». Ma Grillo ha preso in giro pure il sindaco Spagnolli, che non si è fatto vedere. «Perché hanno paura, hanno paura, perché io dico come stanno le cose».
«Schizofrenici», là parola che ha utilizzato son la maggiore frequenza nella prima parte dello spettacolo. «Voi qui state bene, .non come da noi, in Italia, ma anche nella vostra regione non scherzate, quanto a schizofrenia. Il massimo? Le CaseClima accanto all'inceneritore. Ma ditemi un po', se questa non è schizofrenia..:». Ha sparato a zero su tutto, Grillo. Sull'ampliamento dell'aeroporto, «che è stato costruito comunque, nononostante oltre 35.000 persone avessero espresso parere negativo. E adesso vogliono pure ampliarlo. Ma perché? Visto che non andate mai da nessuna parte.'Perché? Se poi state sempre fra le vostre montagne?». Ha pure shakerato il pubblico, Grillo, fisicamente, scuotendolo ripetutamente, prendendo. gli spettatori per le spalle, per il bavero, per il collettò della camicia. Ma lo ha shakerato anche con (aiuto dei suoi fan, sei ragazzi del "MeetUp Bolzano", che ha fatto salire sul palco per un buon quarto d'ora, e ai quali ha lasciato la parola, in libertà. .«Sono oltre 30.000 in tutta Italia - Ha raccontato Grillo - si trovano sul web, e dialogano, e inventano soluzioni; portano alla luce le notizie che non si sentono ai telegiornali. Non sono un movimento, né un'associazione, né un partito. Sono solo persone normali, che vogliono fare qualcosa». Persone normali, anonime". Tanto che nessuno si è presentato per nome e cognome; non importava. Importanti erano i concetti. I ragazzi raccontavano cosa succede «da nòi», e lui, il guru della democrazia dal basso, chiosava, o approfondiva. No al tunnel di base del Brennero. No al centro di guida sicura a Ischia Frizzi, al posto del biotopo. «Ma vi rendete conto - ha urlato - della schizofrenia? Una pista per .i go-kart e un circuito per provare i mezzi militari al posto di un biotopo unico in regione, per di più in un fondovalle così angusto. Schizofrenia, ecco cos'è. Vi immaginate solo il rumore?». Ma più di tutto, Grillo si è schierato contro il costruendo inceneritore. La reazione più inviperita e accesa, quando í. ragazzi hanno mostrato sul megaschermo il rendering del progetto. «Ecco; tutti così li fanno. E li fanno disegnare ai "carrozzieri''. A Torino, l'hanno affidato a Giugiaro. La ciminiera l'ha progettata azzurra, circa come questa. Poi ci ha fatto un ascensore, magnifico, che porta in cima, sulla ciminiera. Lì ha deciso di far costruire un ristorante con vista circolare sulla città. Sai che pranzi, alle nanoparticelle».
Al termine dello spettacolo, altro spazio per i fan: un membro dell'associazione "Per più democrazia" ha parlato della legge altoatesina sui referendum propositivi. La prima del genere in Italia. «Bravi, almeno in questo» ha concluso il grillo parlante.
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mercoledì, 28 febbraio 2007
Alto Adige 27-2-07

BOCCIATO IL DDL DAI VERDI
Aeroporto, nessuno stop
BOLZANO. Aeroporto, niente stop. La IV commissione legislativa del consiglio provinciale ha respinto il ddl del gruppo Verde per la "Limitazione del traffico aereo locale" con i voti negativi della presidente Martina Ladurner (Svp) e del consigliere Georg Pardeller (Svp) e quello positivo di Cristina Kury (Verdi).
«Prima di decidere - spiega in una nota Martina Ladurner - vogliamo attendere gli esiti della mediazione sull'aeroporto». Secondo il disegno di legge in provincia dovrebbe essere vietata la realizzazione di nuovi aeroporti nonché l'ampliamento di quelli esistenti. Inoltre, sarebbe fatto divieto alla Provincia di partecipare, anche indirettamente, al capitale di aziende di gestione di infrastrutture e servizi aeroportuali. Nessuno è interessato a questo aeroporto - dice la capogruppo dei Verdi Kury - ed i pochi che ne traggono guadagno devono provvedere in proprio al suo finanziamento. Attualmente, infatti, il trasporto di ogni passeggero è sovvenzionato con 150 euro messi dalla mano pubblica».
« L'alternativa non è tra un aeroporto o nessun aeroporto», ribatte però l'assessore alla Mobilità Thomas Widmann: « Attualmente possiamo solo scegliere tra la struttura attuale, che non è adeguata, o l'ampliamento». Per Georg Pardeller « l'aeroporto può tornare utile all'economia ed all'intera provincia. Tuttavia, è necessario che il mondo economico dia un maggiore contributo».


26/02/2007 Pressemitteilungen des Landtags
4. Gesetzgebungskommission spricht sich gegen Gesetzentwurf der Grünen aus
Die vierte Gesetzgebungskommission hat heute den Landesgesetzentwurf Nr. 110/06 – „Einschränkung des lokalen Flugverkehrs“ – eingebracht von den Abg. Cristina Kury, Riccardo Dello Sbarba und Hans Heiss, begutachtet. Dagegen sprachen sich die Vorsitzende Martina Ladurner und Georg Pardeller aus, dafür Cristina Kury.
Niemand will diesen Flughafen“, erklärt Erstunterzeichnerin Cristina Kury, „und die paar, die davon profitieren, sollen ihn selber finanzieren. Derzeit wird jeder Passagier mit 150 Euro von der öffentlichen Hand subventioniert.“


26/02/2007  Comunicati stampa del Consiglio provinciale
La IVa Commissione legislativa respinge il ddl del Gruppo Verde per la "Limitazione del traffico aereo".
La IVa Commissione legislativa ha esaminato oggi il ddl nr. 110/06, "Limitazione del traffico aereo locale", presentato dai consiglieri del Gruppo Verde Cristina Kury, Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss, respingendo il passaggio alla discussione articolata con i voti negativi della presidente Martina Ladurner e del cons. Georg Pardeller e quello positivo della stessa Kury. "Nessuno è interessato a questo aeroporto", spiega la capogruppo dei Verdi Kury, "ed i pochi che ne traggono guadagno devono provvedere in proprio al suo finanziamento. Attualmente, infatti, il trasporto di ogni passeggero è sovvenzionato con 150 euro messi dalla mano pubblica".


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lunedì, 26 febbraio 2007
Alto Adige 25-2-07
Il direttore del Catullo
“Bolzano può decollare, ma servono più charter”

di Giancarlo Ansaloni
BOLZANO. «Nemo profeta in patria»: un proverbio che evidentemente non si attaglia solo a persone, ai geni incompresi, bensì anche alle cose; vedi l'aeroporto di Bolzano. Ostacolato, denigrato in casa, con proteste e minacce di referendum, l'aeroporto di San Giacomo incontra più.fiducia fuori provincia. «Una regione come l'Alto Adige, col bacino turistico che si ritrova, può senz'altro permettersi un aeroporto, al di là di " low cost" e di piste più o meno lunghe»: parola di Umberto Solimeno direttore commerciale del "Catullo" di Verona, impianto frequentato da migliaia di bolzanini. Anche Verona Villafranca è nato sulle strutture di un aeroporto militare e in pochi anni è letteralmente "esploso" nonostante concorrenti come Venezia, Treviso e Trieste. Con oltre 3 milioni di passeggeri nel 2006, una crescita del 14% (più 330), un fatturato di oltre 50 milioni di euro, il "Catullo", è secondo solo a Malpensa per voli charter; la reale incidenza dei "low cost" non supera il 6-7 per cento.
Dottor Solimeno, qual è stata la chiave vincente per un aeroporto non classificato "hub"?
«La specializzazione: trovare cioè una propria nicchia di mercato, ciò che deve assolutamente fare anche Bolzano che, per me, dispone di ottime carte. Per quanto riguarda il "Catullo", esso conta: primo, su un bacino di benessere economico che va da Brescia a Rovigo, dal Brennero a Trento: circa 4 milioni di abitanti che producono il 12% del Pil. Secondo: i voli charter. Siamo stati fra i primi ad intuirne l'importanza, attirando compagnie private e tour operator col turismo da e per mete ormai arcinote».
Ma che spazio resta per un aeroporto con modesto bacino come quello di Bolzano?
«Lo spazio c'è, ma bisogna cercarselo. Certo non può sopravvivere con 4 collegamenti commerciali, a tariffa piena in un bacino ricco sì, ma limitato a 480 mila abitanti. Verona "vola" grazie ai "charter"; Bergamo - Orio al Serio con le tariffe a basso costo; Brescia Montichiari con i cargo, cioè il trasporto delle merci».
La possibile carta vincente per Bolzano?
« Senza dubbio l'unicità e bellezza del suo territorio, quindi turismo. La Provincia ha fatto un passo nella direzione giusta, dotandosi di un marchio tutto suo "Alto Adige-Siidtirol", anche per distinguersi dalle regioni confinanti. Ha pochi abitanti, ma il suo vero bacino sono i 6 milioni di turisti con 26 milioni di pernottamenti (secondo solo al Veneto e pari alla riviera romagnola n.d.r.), con un trend oltretutto in crescita. Ha le Dolomiti, primeggia negli sport invernali con campioni supermedagliati che diffondono fama e prestigio internazionale: L'estate è sempre più redditizia per clima, bellezza, sport vari, enogastronomia, alberghi. Più di così... meglio ancora se si distingue ulteriormente da Trentino Tirolo».
Quindi, puntare sui"charter"?
«Naturalmente, purché soprattutto in entrata, il cosiddetto "in coming", cercandosi tour operator che organizzino pacchetti con compagnie charter, che in Europa abbondano. Ovviamente la pista deve essere agibile soprattutto per quegli aerei in dotazione a tali compagnie, da 80 a 120 posti, moderni, meno inquinanti e tali da ridurre costi e tariffe. Basta il minimo richiesto ad un aeroporto della sua categoria, cioè da 1400 metri in su.".
Lei dove andrebbe a "pescare le compagnie?
«Spiacente, ma non posso dire di più - taglia corto il dottor Solimeno - Bolzano e Trento sono sì nostre socie, ma siamo pur sempre un po' in concorrenza. D'altro canto immagino che a. Bolzano non vi manchino esperti della materia".



“Puntate sui pacchetti tutto-compreso”
Ma davvero senza'yoli "low cost" gli aeroporti di terzo livello restano a terra, se si presta fede all'analisi pubblicata dal "Sole-24 ore"; per cui San Giacomo non avrebbe futuro?
«Una conclusione del tutto arbitraria e fuori luogo sempre secondo i1 direttore commerciale, dell'aeroporto di Verona dottor Solimeno - il basso costo resta comunque una "nicchia" che può contribuire a fare "massa" - ma per impianti come quello di Verona, quindi ritengo anche di Bolzano, contano soprattutto i voli charter, quelli che trasportano turisti "a pacchetto", con soggiorni programmati, Anche per Verona il "basso costo" resta solo un Valore ggiunto:che si limita in realtà al 6/7 % ; Il 18,5 % citato nella ricerca, ingloba anche í cosiddetti 'Fair cost" (letteralmente "prezzo equo", n.d.r.), cioè ridotto, che è tuitt'altra cosa”.
«Bolzano non diivrebbe affatto preoccuparsi: basta guardare al caso di Firenze Peretola. che ha una pista al di sotto dei 1900 metri. Possono atterrarvi sola aerei da 100-120 posti, il che non gli impedisce di arrivare a un milìone mezza dipasseggeri, con appena il 5,3 per cento dì `low cost". Certo Bolzano non è Firenze conclude Solieno - ma solo per fama, perché sul piano dell'attrazione turistica il divario non è poi così spiccato”. (gi.an.)
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domenica, 25 febbraio 2007

Alto Adige 24-2-07

IL FUTURO DI SAN GIACOMO
SERVE UN'ATTENTA PROGRAMMAZIONE
Anche il Comitato Attenzione Permanente sollecita il progettista a considerare le esigenze di vivibilità della frazione.
Ex Amonn, un impatto urbanistico”
Appello al Comune: va considerato anche l'inquinamento acustico


LAIVES. In centro all'abitato di San Giacomo sta crescendo un nuovo, grande quartiere. Già è pressochè completata la parte del «Garden Village» con alcune centinaia di appartamenti e nel frattempo è stato sottoposto all'amministrazione comunale un nuovo grande progetto di trasformazione in chiave edilizia che riguarderà l'adiacente area produttiva ex Amonn e saranno altri 200 e più nuovi alloggi. Si tratta di uno sviluppo urbanistico e demografico sul quale è opportuno riflettere per evitare conseguenze poi ingestibili. In merito, con una nota, interviene anche il Centro di Attenzione Permanente.
Lorenzo Merlini, a nome proprio del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo, interviene con una nota ricordando che «qualche giorno fa che l'architetto Amplaz ha presentato la prima ipotesi di trasformazione dell'area ex Amonn. I 53 mila metri cubi di edificazione con l'ipotesi di circa 200 alloggi sono senz'altro un colpo al cuore a San Giacomo: anche l'ultimo lenzuolo di terra della frazione scomparirà. Bene fanno gli amministratori a preoccuparsi di un così forte intervento urbanistico. Se da un lato vi c'è forte perplessità per l'altezza degli edifici lungo il fronte strada, dovrebbero pensare che all'interno c'è la ferrovia con il suo pressante e sempre maggiore rumore, subito oltre c'è l'aeroporto, che oltre a prevedere aerei di più grande dimensione, potrebbe costruire un hangar di riparazione e prova motori. Il rumore come si sa - ma meglio dicono i tecnici dell'Ufficio Aria e Rumori - può essere mitigato solo nei piani più bassi; verso l'alto nulla si può se non blindarsi in casa. Tra non molto - continua la nota tenendo conto del piano regolatore aeroportuale (vedasi decreto 31 ottobre 96 Ministero dell'ambiente), degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica e delle procedure antirumore adottate, verranno definite attorno allo scalo aeroportuale i confini delle aree di rispetto, zone dove dovranno essere applicati dei limiti di rumorosità. Bisogna aggiungere che la ferrovia, con i suoi rumori ritenuti senz'atro superiori ai livelli previsti udibili (giorno e notte) proprio nei piani più alti nelle case immediatamente adiacenti, per non parlare di scuole e asili, provoca un peggioramento dell'inquinamento acustico». Lorenzo Merlini così conclude: «L'architetto Amplatz, ci auguriamo, dovrà tener conto di tutto questo, vuoi perchè è un progetto ambizioso e vuoi perchè rappresenta una grande sfida con se stesso per un paese che vorrebbe ricordarlo solo per un progetto di grande sensibilità umana.
Il Comune dovrebbe collaborare, intervenire e vigilare affinchè tutto ciò si possa realizzare, sopratutto perchè San Giacomo necessita di un miglioramento della qualità della vita. Non è cosa da poco”. (b.c.)

PREVISTI 200 ALLOGGI
Un'altra, ampia zona a carattere produttivo sta per lasciare il posto, in centro all'abitato di San Giacomo, a nuovi appartamenti. Si tratta della zona nota come ex Amonn, in pieno centro della frazione, accanto al Gàrden Village, il quartiere che ha preso il posto del vecchio magazzino Espen. La giunta comunale si è già occupata in merito alle indicazioni tecniche sulla base di quanto riferito dall'architetto Amplatz che ha elaborato una prima ipotesi di trasformazione dell'area ex Amonn. L'intervento urbanistico è importante perché le cubature in ballo sono enormi: 53 mila metri cubi di costruzioni, che significheranno più di 200 nuovi appartamenti nel cuore di San Giacomo. L'architetto Amplatz ha spiegato la trasformazione urbanistica servendosi anche di un plastico. In giunta non sono mancate le perplessità anche per l'altezza degli edifici lungo il fronte strada, in. particolare per le altezze prospettate. L'architetto Amplatz ha promesso a sindaco ed assessori che tornerà con delle ipotesi alternative che tengano maggiormente conto delle indicazioni che gli sono state date dalla giunta. (b.c.)

venerdì, 23 febbraio 2007
Alto Adige 22-2-07
Davanti al mediatore entra nel vivo il confronto (con momenti di tensione) sul futuro dello scalo di San Giacomo.
Durnwalder: così cambierà l'aeroporto
«Non vogliamo strutture faraoniche, ma solo un impianto più sicuro»


di Giancarlo Ansaloni
BOLZANO.Dopo tre incontri, nei quali si è discusso praticamente sul vuoto, nel senso che il "succo", cioè il cosiddetto masterplan, era materia semi-sconosciuta, ieri finalmente il confronto sulla ristrutturazione dell'aeroporto di San Giacomo sotto la guida "mediatore" è approdato alla concretezza.
Una svolta dovuta alla partecipazione diretta della giunta provinciale, come invocato dai comitati nella seduta precedente, quando finalmente il progetto dell'Abd era stato illustrato nel dettaglio.
Il presidente Durnwalder ha spiegato perché e come la Provincvia vuole mettere mano all'aeroporto. In sintesi: «Non vogliamo né aggiungere né ampliare alcunché - ha sottolineato - bensì riportare l'impianto alla stessa potenzialità che aveva quando fu inaugurato. Poiché per nuove esigenze di sicurezza la pista è stata accorciata dall'Enac, a 1240 metri, vogliamo semplicemente riportarla ai 1400 metri originari, più una striscia di sicurezza obbligatoria»:
Naturalmente la questione non si riduce solo a questo aspetto: tutti, anche i contestatori, ieri hanno espresso soddisfazione per questo passo in avanti, anche se non è mancato qualche scontro verbale alquanto vivace.
I contestatori del progetto (rappresentanti di Oltradige, Bassa Atesina, San Giacomo, Projekt Bozen, Laives) oltre a chiedere dati più precisi su rumori einquinamento, manifestano diffidenza sulle prospettive e si chiedono se nel 2010 gli aerei in movimento saranno effettivamente sempre e solo una decina. Poi c'è chi ne fa una questione di principio: mentre in Europa si parla di ridurre le emissioni, qui s'incentivano i consumi. Ad un certo punto i rappresentanti della società aeroportuale (presidente Baumgartner in testa) si sono anche un po' spazientiti: «Abbiamo illustrato il piano, fornito i dati su rumori ed emissioni, le distanze dai centri abitati, decibel, fasce di sicurezza. Che cosa dobbiamo aggiungere ancora...». Il dottor Rottensteiner ha ricordato poi che il consumo pro capite di carburante in aereo è assai più basso rispetto al corrispettivo in aúto. Non bisogna insomma enfatizzare problemi, destinati oltretutto ad essere ridimensionati dalle nuove tecnologie aeree e di controllo.
Ma gli oppositori avanzano altre riserve: l'aeroporto funziona in. regime "precario" in fatto di agibilità, perché non tutte le prescrizioni dell'Enac sarebbero rispettate; tipo recinzioni, siccaezza , accessi, e altri dettagli la cui soluzione presenterebbe qualche problema. Replica: siamo qui proprio per risolverli. C'è poi il rapporto con i Comuni, che devono essere coinvolti in modo da evitare che, con i piani comunali, si vada a costruire in fasce di rispetto, come invece sta accadendo tuttora, laddove case ancora fresche di cemento si affacciano (e la tendenza continua) sulla assai più rumorosa ferrovia del Brennero. Prossima puntata fra due settimane.
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venerdì, 23 febbraio 2007
Alto Adige 22-2-07
La fermata dei treni è indispensabile”


di Bruno Canali
LAIVES. In centro all'abitato di San Giacomo sta crescendo un nuovo, grande quartiere. Già è pressochè completata la parte del “Garden Village» con alcune centinaia di appartamenti e nel frattempo è stato sottoposto all'amministrazione comunale un nuovo grande progetto di trasformazione in chiave edilizia che riguarderà l'adiacente area produttiva ex Amonn e saranno altri 200 e più nuovi alloggi. Alla fine insomma, il quartiere centrale conterà più di mille abitanti. Il sindaco Polonioli ribadisce l'importanza di una fermata dei treni a San Giacomo.
È chiaro che una presenza di questa portata, porta con sé anche problemi di non facile soluzione, primi fra tutti quelli legati alla viabilità e ai trasporti. È prevedibile che gran parte degli adulti che si sono insediati al Garden Village, così come quelli che arrivéranno entro qualche anno nei condomini previsti al posto della zona ex Amonn, per lavoro faranno ogni giorno la spola da e per Bolzano. Sotto pressione sarà quindi la statale 12 nel tratto di Maso della Pieve, che per fortuna è breve e si renderà necessaria pure la pista ciclabile che per ora rimane solo a livello progettuale e dovrà collegarsi con quella che Bolzano sta costruendo a Maso della Pieve.
Proprio parlando di collegamenti e trasporti, assume sempre più importanza l'ipotesi di predisporre anche una fermata ferroviaria all'altezza di San Giacomo. La stazione verrebbe a collocarsi a ridosso del nuovo, grande quartiere ed è quindi prevedibile che avrebbe un ruolo fondamentale per gli spostamenti dei pendolare. «Di fermata ferroviaria per San Giacomo si parla da anni e il consiglio comunale di Laives ha approvato anche una mozione in tal senso - ricorda il sindaco Giovanni Polonioli - mentre la Provincia avrebbe anche affidato degli studi in merito, uno dei quali credo porti la firma dell'architetto Gennaro, lo stesso che ha progettato il Garden Village con i suoi condomini. Siamo tutti a favore della fermata ferroviaria, oggi più che mai necessaria. Da quanto sappiamo però, tutta là questione è ferma in atte sa che la rete passi dalle Ferrovie alla Provincia, che a quel punto avrebbe l'autorità per intervenire direttamente. A ridosso delle elezioni comunali ne ho parlato pure cori il collega di Bolzano, Luigi Spagnoli: c'è una disponibilità sostanziale sul progetto».
Il treno come metropolitana di superficie insomma e sarebbe effettivamente una delle soluzioni migliori per il trasporto fra San Giacomo e Bolzano vista la vicinanza, un sistema che si integrerebbe perfettamente anche con gli autobus pubblici per quanto concerne direttrici diverse dalla stazione ferroviaria dì Bolzano. Come detto, a mano a mano che San Giacomo cresce, il tema diventa sempre più di attualità.

UTILE ANCHE ALL'AEROPORTO
Avere una fermata ferroviaria all'altezza di San Giacomo non porterebbe vantaggi esclusivamente ai pendolare residenti nella frazione. Di fronte ai nuovi condomini del Garden Village, al di là della linea ferroviaria del Brennero, c'è l'aeroporto, altra struttura che trarrebbe notevoli benefici dall'avere a poche decine di metri dallo scalo degli aerei di linea una fermata anche dei principali convogli ferroviari, in particolare dì quelli locali, che fanno la spola fra la Bassa Atesina e Bolzano. Si tratta di una opportunità da valutare attentamente se si vuole veramente risolvere il problema del traffico veicolare privato e dei collegamenti. Da San Giacomo alla stazione centrale di Bolzano, un treno impiega solo alcuni minuti per arrivare.

LE PROSPETTIVE
Laives. Una fermata ferroviaria per l'abitato di San Giacomo:l'avevano chiesta mediante una mozione – approvata- i consiglieri provinciali Verdi facendo presente che potenzialmente nella frazione ci «sarebbero qualcosa come 5 mila utenti». In seguito era arrivata la risposta dell'assessore Thomas Widmann: «Il problema si risolverebbe con la realizzazione del passante ferroviario tra Ora e Cardano». Ovvero: fino a quando non sarà possibile realizzare il terzo binario lungo l'asse ferroviario del Brennero, sarà improbabile anche che si preveda una fermata dei convogli a San Giacomo. Il terzo binario a sua volta non può essere realizzato lungo l'attuale tracciato, perché si scontra con gli spazi ristretti a ridosso del Virgolo. Dunque, tempi indefiniti per avere eventualmente la fermata a San Giacomo, di quella famosa «metropolitana di superficie», come viene anche definita; che nelle previsioni dovrebbe rappresentare la vera soluzione per quanto riguarda il traffico e tutti i problemi annessi e connessi.
Va ricordato che a lungo termine il piano di potenziamento del trasporto pubblico in Bassa Atesina prevede la realizzazione di due fermate lungo la linea ferroviaria del Brennero: la prima a San Giacomo e la seconda ad Oltrisarco quando diventeranno provinciali le competenze statali in materia di trasporto ferroviario. È noto che l'accordo è stato raggiunto tanto che lo Stato sta concordando anche i contratti di servizio con la Provincia che, se giungerà il benestare del ministero, potrà anche decidere quali tratte coprire, con quali cadenze e con quanti vagoni. È il «passaggio» necessario per impostare interventi in prospettiva. E fra questi c'è anche la realizzazione delle due fermate a San Giacomo e all'altezza di Oltrisarco sempre lungo la linea ferroviaria del Brennero. Di questa doppia ipotesi si discute da tempo, sulla scorta della convinzione che proprio il treno sarebbe il mezzo più veloce e meno inquinante per raggiungere Bolzano, anche da San Giacomo; oramai di fatto un sobborgo della città capoluogo. La proposta si dimostra sempre più interessante, visto che proprio a San Giacomo in questi anni si sta edificando molto e tra poco saranno pronti ulteriori nuovi appartamenti, in una zona che, guarda caso, si trova molto vicina alla linea ferroviaria e quindi la futura fermata dei treni potrebbe diventare un «servizio aggiunto» a coloro che vi abitano e debbono andare e venire da Bolzano. Da non dimenticare poi l'aeroporto, subito al di là della ferrovia e anche in questo caso, la fermata, con l'aggiunta di un terzo binario magari; rappresenterebbe una vera e propria linea di metropolitana di superficie con la quale andare e venire anche dall'aeroporto. Là fermata a San Giacomo insomma, si inserirebbe in un piano più articolato, che prevederebbe una metropolitana di superficie che arrivi almeno fino ad Ora e faccia capolinea presso la stazione ferroviaria di Bolzano, dopo avere attraversato tutti gli altri centri lungo la direttrice della Bassa Atesina. Ma c'è bisogno del terzo binario che potrà essere ricavato - senza bisogno quindi di costruirlo ex-novo solamente quando sarà percorribile il «passante» ferroviario fra Ora e Cardano che (è stato confermato) verrà realizzato in anticipo rispetto all'accesso sud della nuova linea ferroviaria del Brennero. A questo punto non ci rimane che aspettare il passaggio dì competenze in materia di ferrovia alla Provincia. (e.d.)


IN CONSIGLIO
Mozione, l'ok nel 2001
LAIVES. Una mozione che chiedeva anche l'istituzione di una fermata dei convogli all'altezza di San Giacomo, era stata approvata (non all'unanimità) dal consiglio comunale nel novembre 2001. Era stata presentata da Iniziativa civica. «Realisticamente - aveva detto il sindaco Galler nel corso della discussione - nessuno si illude che sarà posato il terzo binario lungo la linea del Brennero entro tempi ragionevoli e dunque, avere una stazione anche per San Giacomo sarà difficile». «Ma se c'è la volontà politica il resto non è un problema», aveva affermato Max Guariento, uno dei promotori della mozione. «Chiediamo una stazione a San Giacomo aveva detto il vice sindaco Reinhard Christanell da tempo. Basti dire che nel piano di attuazione della zona Espen a San Giacomo, il progettista ha previsto proprio la possibilità di una fermata del treno». (b.c.)
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giovedì, 22 febbraio 2007
COMUNICATO


22/02/2007 Proposta di legge dei Verdi. Durante il prossimo consiglio legislativo verrà discusso il DISEGNO DI LEGGE PROVINCIALE N. 110/06Limitazione del traffico aereo locale”,presentata dalla consigliera provinciale dott.ssa Cristina
KURY. L’articolo 1 prevede un chiaro divieto alla realizzazione di nuovi aeroporti in Provincia di Bolzano e all’ampliamento di quelli esistenti. L’articolo 2 fa divieto alla Provincia autonoma di Bolzano di partecipare direttamente o indirettamente al capitale di aziende di gestione di infrastrutture o di servizi aeroportuali nonché di compagnie aeree operanti nella provincia di Bolzano, o di concedere alle stesse in qualsiasi altra forma contributi finanziari. L’articolo 3 stabilisce che i mezzi finanziari ovvero i risparmi risultanti dall’applicazione degli articoli precedenti devono essere vincolati al potenziamento del trasporto pubblico locale su rotaia e su strada.
Die Grünen legen der Gesetzgebungskommission ein neues Gesetzentwurf vor. LANDESGESETZENTWURF NR. 110/06Einschränkung des lokalen Flugverkehrs“,eingebracht von der Landtagsabgeordneten Dr. Cristina KURY. Im Artikel 1 wird ein eindeutiger Stopp für Neubauten von Flughäfen oder Ausbauten von bestehenden Flughäfen in der Provinz Bozen ausgesprochen. Im Artikel 2 wird dem Land Südtirol untersagt, sich direkt oder indirekt am Kapital von Betrieben der Flughafeninfrastruktur, von Flughafendiensten und von Luftfahrtunternehmen, die in der Provinz Bozen tätig sind, zu beteiligen oder diesen in jeder anderen Form finanzielle Beihilfen zukommen zu lassen. Im Artikel 3 wird festgeschrieben, dass die Finanzmittel bzw. die Einsparungen, die sich aus dem Vollzug der orhergehenden Artikel ergeben, zweckgebunden werden für den Ausbau des öffentlichen Nahverkehrs auf Schiene und auf Straße.
  21/02/2007 Comunicato stampa emanato dagli organizzatori della manifestazione del 16/02:
20/02/2007 Le iniziative popolari per una nuova Legge Provinciale per impedire il finanziamento del traffico aereo e una  migliore legge sulla democrazia diretta sono state dichiarate ammissibili. Un ampio fronte di organizzazioni rivendica più diritti referendari.
20/02/2007 Die zuständige Richterkommission hat die Überprüfung der Anträge auf Volksabstimmung über die Entwürfe für ein Landesgesetz zur Verminderung des Flugverkehrs und zum besseren Gesetz zur Direkten Demokratie abgeschlossen und für zulässig erklärt.   


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domenica, 18 febbraio 2007
AltoAdige 18-2-07
AEROPORTO
La manifestazione
di Giancarlo Ansaloni

BOLZANO.Un corteo "magro" certo, ma con un obiettivo più avanzato, soprattutto lanciare il referendum: “ Ma quando sarà il momento, se in Provincia non ci saranno ripensamenti, porteremo in piazza un sacco di gente, come a Vicenza!». Non ha dubbi il leader dei Verdi Hans Heiss, sulla forza di mobilitazione del suo partito e delle associazioni all'indomani del corteo contro l'ampliamento dell'aeroporto.
Ma il fronte non è del tutto compatto, "Italia Nostra" per esempio, si tiene a distanza. I politici al canto loro invece non minimizzano e qualche interrogativo se lo pongono, non certo sulla necessità del potenziare l'aeroporto, bensì sulle modalità dì coinvolgimento e informazione della popolazione.
Dice Hans Heiss: “Ammettiamo pure che qualche partecipante in più ce lo saremmo anche aspettato, ma non tanti di più, visto che è stata un'íniziativa quasi improvvisata; l'obiettivo non era una mobilitazione di massa, ma una sorta di chiamata a raccolta delle associazioni, per avviare l'operazione rerendum, come annunciato con gli interventi in piazza del Grano. Fra breve inizierà la raccolta di firme e se a livello politico si tenterà di forzare la mano, ignorando le richieste di trasparenza, porteremo in piazza un sacco di gente; chissà, magari come a Vicenza».
Il presidente di "Italia Nostra Nicola Angelucci, in prima fila per la stazione ferroviaria e per il "Pascoli", sull'aeroporto non si schiera: «In primo luogo non siamo tanto esperti da poter dare giudizi su un progetto così complesso - dice -Angelucci personalmente, non riesco a prefigurarmi una Bolzano, anzi un Alto Adige, nell'anno 2020, privo di collegamenti aerei: non siamo una semplice provincia siamo una regione turistica da record, con 6 milioni di turisti, a parte il fatto che non si tratta solo di favorire il turismo, bensì, anzi più ancora, la mobilità e lo sviluppo in ogni senso. Chiudere l'aeroporto sarebbe come dichiarare fallimento; lasciarlo com'è resterebbe, una struttura per soli-ricchi. Se la soluzione per una gestione con oneri accettabili sta nell'allungamento della pista, ebbene che si faccia, pur con tutte le garanzie per la gente». Sul piano politico i sommovimenti della piazza non passano nell'indifferenza; semmai suscitano sconcerto: «Se dopo aver invocato il coinvolgimento della popolazione, si disertano gli incontri come nel caso delle sedute col mediatore - si chiede l'assessore alla mobilità Thomas Widmann - a che cosa si punta? Non mi pare un comportamento responsabile quello di uscire dal confronto e neppure un atteggiamento rispettoso della democrazia. Resto del parere che chiudere l'aeroporto sarebbe una. follia; d'altra parte mi sembra che l'atteggiamento dei Verdi non punti al miglioramento, ma che resti fermo sulla linea del "contro tutto". Mercoledì ci sarà un altro incontro, presente Durnwalder, la porta resta aperta a tutti se vogliono, possono comunque andare avanti con la proposta di referendum».
«Senza aeroporto, lo ribadisco, rischiamo di restare isolati - conferma l'assessore all'economia Wener Frick - tuttavia se ogni volta che si mette mano a un progetto, nonostante ampi dibattiti, scoppia una rivolta, evidentemente bisogna rivedere il rapporto con la popolazione, moltiplicando le occasioni di incontro odi informazione per essere più convincenti.
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domenica, 18 febbraio 2007

Venerdi 17.02.2007 si è svolta a Bolzano una manifestazione contro l’ampliamento dell’aeroporto Dolomiti di Bolzano. Buona la partecipazione con più di 200 persone che hanno sfilato per le vie del centro e applaudito con passione gli interventi degli organizzatori e dei cittadini in piazza del Grano.
Dopo la grande protesta di Novembre, la Provincia era riuscita a smorzare e a dividere gli oppositori all’ampliamento dell’aeroporto con la proposta di una mediazione. Proposta che si è mostrata ben presto per quello che doveva essere: un modo di prendere tempo per una decisione che di fatto Durnwalder continua a sostenere essere già stata presa.
La  manifestazione ha ribadito l’inutilità di ampliare l' aeroporto, il costo che i cittadini debbono sostenere per sanare una struttura sempre in deficit e che solo pochi utilizzano, ad eccezione di  politici e imprenditori.
 
Leggi l’ intervento sul sito:    www.ambientesalute.org
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domenica, 18 febbraio 2007
Alto Adige 17-2-07

AEROPORTO. IL PROGETTO CONTESTATO
L' 8 marzo parte la raccolta di firme per il referendum
di Antonella Mattioli
BOLZANO. All'appello hanno risposto non più di 200 persone che, in un clima di generale indifferenza, hanno sfilato da ponte Talvera fino a piazza del Grano. Poche. Ma con un obiettivo ambizioso: raccogliere 13 mila firme per indire il referendum e tentare di bloccare l'ampliamento dell'aeroporto. La raccolta parte 1'8 marzo. A questo puntano Wwf, Legambiente, Associazione studenti, Gruppo ambientalista, Ambiente e salute, Quincho Barrilete che ieri hanno organizzato la manifestazione.A, sostenere la causa delle assoiazioni sono scesi in campo i verdi: dal presidente del consiglio provinciale Riccardo Dello Sbarba ai consiglieri Cristina Kury e Hans Heiss; in rappresentanza del Comune l'assessore Patrizia Trincanato e la consigliera Wally Rungger; Rudy Beneditker consigliere di Projekt Bozen e poi ancora Andreas Póder dell'Union. Il corteo è sfilato sotto i Portici. È stata una protesta silenziosa affidata a qualche cartello con slogan bilingui del tipo: «La popolazione va rispettata non sorvolata». E ai volantini con l'appello: «Decidiamo tutti! No a falsi compromessi siamo per il referendum propositivo. La decisione a tutta la cittadinanza».
Il progetto, contestato dagli ambientalisti oltre che dai Comuni di Laives e della Bassa Atesina e in parte da Bolzano, prevede l'allungamento della pista (di 400 metri), investimenti (25 milioni); aumento dei passeggeri (l'obiettivo è quota 300 mila), nuove linee.
L'ampliamento, a detta del1'Abd la società di gestione, è indispensabile per ripianare il deficit di circa 2 milioni l'anno e, soprattutto, rilanciare la struttura.
Thomas Baumgartner, presidente dell'Abd, e Mirkó Kopfsguter, ammínistratore delegato, in estate hanno presentato alla giunta provinciale il progetto.
Primo sostenitore del potenziamento dello scalo il presidente della giunta Luis Durnwalder, ma non c'è stato ancora un voto e la decisione finale potrebbe essere sofferta. Tutto comunque è rinviato come minimo a fine giugno, quando il mediatore nominato dalla Provincia avrà raccolto proteste, lamentele, indicazioni, richieste di comitati popolari e Comuni. I1 tempo stringe dunque e chi contesta l'opera lo sa perfettamente. La manifestazione di ieri è stata organizzata per sensibilizzare e mobilitare la popolazione. «Diamoci dentro - esortava dal palco di piazza del Grano Andrea Terrigno del Gruppo ambientalista Bolzano - riappropriamoci dello strumento decisionale». Ovvero del referendum: «Così - ha auspicato Claudio Vedovelli del Comitato Ambiente e salute – dovranno tenerne conto, non potranno fregarsene come 10 anni fa quando avevamo raccolto 36 mila firme. L'aeroporto ci dicono dovrebbe far bene al turismo? Ma il turismo dei Mercatini non ci interessa». «È pura follia - ha rincarato la dose Roman Zanon, presidente del Dachverband investire altri milioni di euro nell'aeroporto che si è rivelato un buco nell'acqua. È sulla ferrovia che si deve puntare».
Nel giro di qualche giorno si dovrebbe sapere se il quesito referendario è stato accolto dalla commissione dei saggi, ma Stephan Lautsch dell'Ecoistituto, assicura che in via ufficiosa si sa già che è stato accolto. Quindi l'8 marzo si partirà con la raccolta di firme: ne servono 13 mila. Ma, ammesso che gli ambientalisti, vincano il referendum, si riuscirà davvero a bloccare l'ampliamento?
« Il tempo purtroppo - commenta Andrea Póder dell Union - non gioca a nostro favore, perché non potrebbe essere indetto che nella primavera del 2009, prima non si può perché ci sono le elezioni. A quel punto però potrebbe essere determinante l'esito del nostro referendum sulla democrazia partecipata che ci consentirebbe di chiamare la popolazione all'urne prima».


LE VOCI DELLA PROTESTA
Parola d'ordine: maggior trasparenza
L'accusa lanciata alla Provincia: un Masterplan vago e incompleto
di Giancarlo Ansaloni
BOLZANO. Al fondo resta sempre il classico motto:"Aeroporto? No, grazie!",ma lo spettro delle motivazioni è apparso abbastanza variegato fra i partecipanti al corteo Il antiaeronautico". Chi punta sull'inquinamento, chi mette l'accento sui costi per la comunità, ehi dice "no" un po' per partito preso e chi, più documentato, sottolinea un dato di fondo: il "masterplan" è un documento monco e alla Provincia va imputata, al di là di VIA e calcoli economici, soprattutto «poca trasparenza».
Parola di Rosario Grasso, consigliere di Rifondazione a Laives: l'impianto di San Giacomo non ha e non avrà mai le carte in regola, se non si rispetta il "Piano di sviluppo degli aeroporti", la tavola dei comandamenti dell'Enac.
Detto in breve, anche il solo ampliamento comporta adempimenti che investono tutta ciò che sta intorno, abitanti e amministrazioni. Ad esempio, i Comuni devono rivedere i Puc per evitare urbanizzazioni a ridosso della pista. Che non tutto sia in regola a San Giacomo – sostiene - lo dimostrerebbe l'Enac, che concede -, dice - un'agibilità a scadenza.
Nello Ferremi, ex insegnante bolzanino, si definisce un semplice "ecologista" impressionato, nei suoi giri in quel di Vadena, dal rombo di tuono degli elicotteri, dai decibel che sbattono e si moltiplicano contro le rocce. L'ampliamento non giova né all'economia, né all'ambiente - dice Thomas Clementi" (Quincho Barillete): «L'aeroporto c'è già e si vede come funziona e cosa costa. Serve allo sviluppo della città? Alla sua cultura in vista di una Bolzano capitale europea? Ma se i primi tagli del Comune hanno colpito proprio la cultura:..!»
A Diego Poggio (GruppoAmbientalista-Umweltgruppe) sta a cuore soprattutto l'obiettivo referendum propositivo, unico strumento di verità e trasparenza nei confronti della popolazione».
“ Non sono qui per una battaglia in difesa del nostro orticello, ma per un ideale che investe tutto il pianeta - dice Verena Mumelter, consigliera di circoscrizione Centro-Piani (Projekt Bozen)- è inconcepibile che, nonostante gli allarmi e i disastri mondiali, gli ambientalisti siano considerati ancora dei "sognatori".
Irene Simeoni, del gruppo ambientalista interetnico, vive il suo disagio a Oltrisarco, dove abita e dove, oltre alle solite polveri, arriverebbe anche l'eco dei decolli di aerei ed elicotteri. Anche lei guarda a collegamenti rapidi con Innsbruck e Verona. Fra i suoi compagni di strada c'è chi ipotizza, o sogna, una sorta di treno su monorotaia lungo l'Adige; 30-40 minuti per arrivare a Verona: veloce e pulito. Bruno Martello, giovane ex operaio, invalido, prende in mano il microfono per gridare il suo incubo: «Facevo la notte in fabbrica e dormivo di giorno; saltavo dal letto per il rombo dei motori dal cielo; se ne cade uno su via Bari, dove abito, succede un macello».
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domenica, 18 febbraio 2007
Alto Adige 17-2-07

Caldaro/Appiano. Incontro con i due consigli
Aeroporto da ampliare. Colloquio col mediatore.
CALDARO/APPIANO. Il mediatore scelto dalla giunta provinciale Gerhard Falk ed il funzionario provinciale dell'ufficio trasporti Gianfranco Jellici hanno illustrato ai consiglieri comunali dei due comuni dell'Oltradige le caratteristiche del noto progetto di ampliamento dell'aeroporto Baracca - hangar compresi di San Giacomo.
Jellici, in particolare, si è soffermato sul Master Plan, che prevede un innalzamento del numero dei passeggeri fino à quota 300 mila, mentre attualmente la media è di 80 mila l'anno. Il mediatore Gerhard Falk, come ha fatto in altre recenti riunioni in Bassa Atesina, ha voluto ribadire la sua assoluta neutralità rispetto al progetto, soffermandosi sui «pro» e sui «contro». Il sindaco di Caldaro Wilfried Battisti Matscher ha ritenuto l'incontro quantomai proficuo, pur senza sbilanciarsi troppo. «E stato possibile farsi una idea di prima mano. Ora, prima di pronunciarci, attendiamo le decisioni del mediatore, dopodichè affronteremo la questione anche in consiglio comunale».
Come molti ricorderanno la Volkspartei, ad Appiano, si è spaccata sullo spinoso argom'ento. (max)
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sabato, 17 febbraio 2007
Alto Adige 16-2-07
Aeroporto, silenzio sull'ambiente.
Delusione alla mediazione. Via ai charter da Hannover
BOLZANO. Ancora problemi all'aeroporto. Nella stessa giornata in cui viene annunciato il nuovo collegamento con Hannover, sono saltati voli da Roma sia in mattinata che nel pomeriggio. Ne ha fatto le spese, tra gli altri, l'ex ministro Gianni Alemanno, costretto ad atterrare a Verona e arrivato in ritardo all'incontro organizzato in.città alle 12.15. Nel pomeriggioaltro volo cancellato e arrabbiatura del deputato Giorgio Holzmann, sempre An, che cercava di rientrare a casa. Delusione invece al nuovo incontro di mediazione sull'ampliamento dell'aeroporto: l'attesa presentazione del Masterplan non ha offerto informazioni sull'impatto ambientale del progetto. Proprio questo però è il punto focale della discussione.
«Problemi tecnici all'aeromobile». Questa la spiegazione che davano ieri all'aeroporto per i problemi di collegamento con Roma che hanno costretto a cancellare i due voli Roma-Bolzano,-dirottando i passeggeri su Verona.
Attesa e delusione invece per la seduta di mediazione di mercoledì sera dedicata al progetto delfAbd di ampliamento dell'aeroporto. La settimana scorsa molti dei partecipanti al tavolo (una cinquantina di persone) si erano segnati il prossimo appuntamento con impazienza, perché finalmente la società avrebbe presentato il 1Vlasterplan, consentendo alla discussione di entrare nel vivo. E' stato solo in parte così, perché (esposizione di Gianfranco Jellìci, vicepresidente Abd, si è concentrata sulle infrastrutture, sulle statistiche della futura gestione, senza approfondimenti su impatto ambientale, rumori ed entità dei possibili danni. Una carenza di informazioni sul fronte ambientale che è stata criticata da alcuni dei partecipanti.
Proprio oggi è prevista ,a Bolzano la manifestazione contro l'ampliamento organizzata dal comitato «Ambiente e salute» con la partecipazione, tra gli altri, dei Verdi: appuntamento alle 17,30 al ponte Talvera e corteo fino a piazza del Grano.
Dal tavolo della mediazione sono uscite più domande che risposte: esiste un'analisi macroecohomica sulla necessità di un aeroporto in Alto Adige? E ancora, interrogativi sulla concessione dell'Abd, la credibilità delle statistiche, il giro di passeggeri, la quantità di voli privati ed elicotteri, un progetto generale di mobilità. R gruppo si- è lasciato con la promessa che le prossime sedute con il mediatore Gerhard Falk affronteranno temi così decisivi rimasti aperti.
Non sempre la Provincia ha partecipato alle riunionidi mediazione e le assenze sono state criticate. La giunta replica anticipando che alla seduta della prossima settimana sarà presente, dall'inizio alla fine, il presidente Luis Durnwalder.
Dal 21 aprile al 20 ottobre sarà garantito ogni sabato un volo charter da Hannover. Si tratta di una iniziativa di Alps Fly Reservation srl. Il biglietto di andata e ritorno costerà 199 giuro più 30 di tasse. Il volo partirà il sabato alle 12.50 ad Hannover e atterrerà a Bolzano alle 14.30. Il Bolzano-Hannover partirà il sabato alle 10.30: L'assessore Thamas Widmann sottolinea: «La Germania del nord per l'Alto Adige risulta essere un mercato di grande importanza con un grande potenziale da sviluppare. Questo volo Offre la possibilità di fare mille chilometri in meno di due ore. Questo volo -è parte integrante della campagna per la mobilità ed è per questo che collegamenti aerei come quello tra Hannover e Bolzàno dovranno essere garantiti in modo che (Alto Adige possa essere raggiungibile dalle città europee più distanti». Alps Fly Reservation è la società che ha come soci l'impresa turistica Falkensteiner, l'Unione albergatari e pubblici esercenti, (Associazione provinciale delle organizzazioni turistiche e Alto Adige Marketing.


-VI ASCOLTEREMO-
I risultati del tavolo di mediazione saranno rispettati dalla Provincia.
L'assessore Werner Frick ha garantito che i risultati non verranno chiusi in un cassetto. Sempre Frick sostiene che la procedura della mediazione potrebbe diventare uno strumento abituale. Dopo le polemiche sugli incontri solo in tedesco, è stato precisato che è prevista a breve la firma del contratto di mediazione bilingue.
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sabato, 17 febbraio 2007
Alto Adige 16-2-07
Salorno.Discussione in consiglio comunale sull'ampliamento dello scalo
“Aeroporto, stop al progetto”
Accolta (due soli voti contrari) la mozione della Svp
di Umberto Fellin
SALORNO. Il progetto riguardante l'ampliamento.dell'aeroporto di Bolzano è arrivato anche in consiglio comunale sulla base di una richiesta da parte del gruppo della Svp e conseguente al parere unanime delle sezioni di Salorno, Pochi e Cauria. La posizione della Volkspartei è stata illustrata dal capogruppo Georg Bassetti che ha preso spunto da quanto emerso a livello comprensoriale.
Secondo Bassetti «Nutriamo forti dubbi circa la reddività di questo progetto di ampliamento e riteniamo che l'Alto Adige non abbia necessità di un areoporto. Ripetute ricerche dell'Smg hanno evidenziato che nel prossimo futuro i mercati potenziali per il turismo in Alto Adige arriveranno soprattutto dall'Est e Benelux, pertanto si tratta di Paesi a portata di autovettura. Non dunque ad un ulteriore carico .ambientale al quale la Bassa Atesina ed il parco Naturale Monte Corno verrebbero esposti attraverso un aumento del traffico aereo con è minimamente compensato dal profitto. In alternativa si propongono iniziative atte a potenziare il trasporto pubblico locale che in tutta la Bassa Atesina dimostra di avere ampi margini di miglioramento a sostegno delle esigenze». Georg Bassetti ha sottolineato le particolarità e i pregi di queste zone montane sotto (aspetto turistico «dove deve regnare la quiete all'interno di un paesaggio naturale e caratteristico che non gradisce un turismo di massa. .Per chi deve affrontare e risolvere il problema - ha concluso Bassetti - si auspica che il procedimento di mediazione non miri soltanto all'informazione della popolazione, con decisioni già prese dall'alto, ma che i risultati delle ricerche vengano ponderati con attenzione e poi tenuti in debita considerazione».
Sulla mozione è intervenuto il consigliere Arno Mall “ Dorfliste Unsern Salurn» che ha rilevato alcune particolarità anche negative nella realizzazione del progetto, portando esempi già riscntrati anche oltre confine. Dopo una breve rinione dei capigruppo, è stata approvata una apposita delibera con cui «si esprime una concreta preoccupazione per le possibili conseguenze dell'ampiamento proposto, ritenuto che non siano stati ancora chiariti importanti aspetti a garanzia che la situazione in Bassa Atesina non subisca peggioramenti con rischi per la salute e disturbo dei cittadini; di rilasciare una propria presa di posizione a conclusione del procedimento di mediazione». La mozione è stata approvata con 13 voti a favore ed i due contrari di Georg Nardon e di Arno Mall.
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sabato, 17 febbraio 2007
La popolazione va ascoltata, non sorvolata!
La vicenda dell’ampliamento dello scalo aeroportuale di S. Giacomo, mette in luce un deficit di democrazia nella nostra provincia molto preoccupante.
Le associazioni ambientaliste hanno giustamente individuato nel referendum l’unica arma efficace contro l’arroganza del potere economico e politico racchiudendo sinteticamente le loro critiche nello slogan: la popolazione va ascoltata e non sorvolata!
Bolzano, la Bassa Atesina, ma anche il resto della provincia, non hanno la necessità di strutture fortemente impattanti che, invece di migliorare la qualità di vita dei suoi abitanti, ne mettono a rischio la salute. Ci riferiamo all’inceneritore, al tunnel di base del Brennero, al centro guida sicura, alle tratte d’accesso in galleria fortemente volute dalla Provincia e dalle lobbies economiche, ma osteggiate dalla popolazione.
Rifondazione Comunista appoggia pertanto la battaglia delle associazioni ambientaliste e mette a disposizione le sue forze a sostegno del referendum propositivo e per la riuscita della manifestazione di venerdì prossimo. Contemporaneamente continua a partecipare con alcuni suoi rappresentanti alla mediazione con l’intento di verificare fino in fondo la possibilità di giungere alla certificazione del grado di inquinamento del territorio e il grado di applicazione delle disposizioni legislative e normative nazionali ed europee. Al di fuori di questo la mediazione perde di interesse. In ogni caso vanno consultati i cittadini.

La segreteria provinciale di Rifondazione comunista

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giovedì, 15 febbraio 2007
Alto Adige 15-2-07

Aeroporto: corteo contro l'ampliamento
Domani manifestazione degli ambientalisti.


Prosegue la mediazione
BOLZANO. Wwf, Legambiente, Quincho Barrilete Comitato Ambiente e Salute, sh.Asus, Umweltgruppe Bozen: sono le associazioni che hanno deciso di scendere in piazza per fare sentire la propria voce contro l'ampliamento dell'aeroporto e per chiedere che. a decidere cosa fare sia un referendum popolare. La manifestazione è prevista per domani - venerdì 16 febbraio - alle 17.30: il corteo partirà dal ponte Talvera,(lato Theiner). Lo slogan? «Decidiamo tutti!». E nato anche un sito:
www.noaereibz.it.
La manifestazione, spiegano gli organizzatori, «è diretta contro il previsto ampliamento dell'aeroporto e per un referendum propositivo che lasci decidere i cittadini se vogliono una struttura che andrà a inquinare ulteriormente una zona, quella della Bassa Atesina e di Bolzano, già pesantemente contaminate dal1'A22, dalle industrie, dal traffico e dagli impianti di smaltimento di rifiuti».
Su questo le associazioni sono chiare: «Siano contro l'ampliamento di uno scalo aereo utilizzato soprattutto da politici e imprenditori e non dai cittadini che invece ne pagano i costi. Pensiamo che le risorse potrebbero essere indirizzate verso un buon servizio di collegamento con gli scali più importanti. Così come per tutti i progetti (inceneritore, tunnel del Brennero, ecc.) che riguardano l'ambiente e la vita dei cittadini, pensiamo debbano essere i cittadini a esprimersi. Dieci anni fa sono state raccolte e ignorate 34.635 firme contro la realizzazione di questo aeroporto che non ha mai funzionato: basta decidere sulle nostre teste».
Ieri intanto è proseguita la «mediazione»: presentato il' masterplan dell'ampliamento, ma erano assenti i vertici delI'Abd e l'assessore Widmann. Per la settimana prossima annunciata la presenza di Luis Durnwalder.
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giovedì, 15 febbraio 2007
Alto Adige 15-2-07

LA PROTESTA DI VICENZA

PER I TECNICI DEL MINISTERO DEVE ANCHE RISPETTARE LA DIRETTIVA EUROPEA SULL'HABITAT
Impatto ambientale: per la base serve l'ok
VICENZA. A due giorni dal corteo di Vicenza, arriva l'assist, forse l'ultimo, che i contrari alla base americana servono sul piatto del Governo per un ripensamento: il progetto per la Ederle 2, al l'aeroPorto Dal Molin, deve essere “ sottoposto alla normale procedura di valutazione di impatto ambientale». Cosa di cui finora nessuno aveva parlato. Tranne i Verdi che infatti si sono precipitati a Vicenza, con il capogruppo alla Camera, Angelo Bonelli, e la deputata Luana Zanella, a spiegare contenuto e conseguenze della nota con cui la Direzione generale del ministero dell'Ambiente ha dato il proprio parere. Il nuovo'camp' americano a Vicenza - secondo i tecnici del ministero - non rientrerebbe tra, le eccezioni previste per le opere «destinate alla difesa nazionale». Quindi necessita della procedura di 'Via'. Per il ministero dell'Ambiente, inoltre, la nuova base americana deve necessariamente essere sottoposta anche allaValutazione di Incidenza, prevista dalla «direttiva habitat” dell'Unione Europea: perchè nei 55 ettari complessivi dell'area attorno al dal Molin esistono il reticolo idrogeologico del Bosco di Dueville, e le risorgive limitrofe, individuati come esito di importanza Comunitaria». Quindi, conclude la direzinne del ministero di Pecorario Scanio bisognerà vigilare sulle competenti autorità, affinchè vengano portate a conclusione le procedure di Via e di Valutazione di Incidenza, per non rischiare un. contenzioso comunitario. Insomma, come ha spiegato Bonelli, un'occasione per il Governo italiano di marcia indietro e dire “no» alla Base vicentina per questioni «tecniche» prima ancora che politiche.
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martedì, 13 febbraio 2007

 Umweltgruppe Bozen , WWF, Legambiente, sh. Asus , Ambiente e Salute e Quincho Barrilete
 
 organizzano
 
venerdì 16 febbraio alle ore17.30
con partenza presso il  ponte Talvera - lato Theiner
 
Manifestazione con corteo
Dal titolo
 
DECIDIAMO TUTTI!
DIE STIMME DEM VOLK!

Contro il previsto ampliamento dell’aeroporto di Bolzano e per un referendum propositivo  che  lasci i cittadini decidere se vogliono una struttura che va ad inquinare  ulteriormente una zona, quella della Bassa Atesina e di Bolzano già pesantemente contaminate dall’autostrada, dalle industrie, dal traffico e dagli  impianti di smaltimento di rifiuti.
Siamo contro l’ampliamento di uno scalo aereo utilizzato soprattutto da politici e imprenditori e non dai cittadini che invece ne pagano i costi. Pensiamo che le risorse  potrebbero essere indirizzate verso un buon servizio di collegamento con gli scali più importanti, a tutela del paesaggio e della salute della nostra terra.
Così come per tutti i progetti ( inceneritore, BBT, stazione ferroviaria)che riguardano l’ambiente e la vita dei cittadini presenti e futuri  pensiamo debbano essere i cittadini ad esprimersi,
10 anni fa sono state raccolte e ignorate 34.635 firme contro la realizzazione di questo aeroporto che non ha mai funzionato, torniamo in piazza a ricordargli di smettere di decidere sulle nostre teste!
 
Visitate il sito:  www.ambientesalute.org   nella sezione Temi - Aeroporto/Flughafen
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lunedì, 12 febbraio 2007



16. Februar: zweiter
Jahrestag von Kyoto



Mit der Unterschrift unter das Kyoto-Protokoll hat sich Italien verpflichtet, die Emissionen
der sogenannten Treibhausgase innerhalb 2012 drastisch zu reduzieren. Genauer
gesagt um 6,5% im Vergleich zu 1990.
Von 1990 bis heute sind die Treibhausgasemissionen in Italien um 13% gestiegen
Jetzt wachen alle auf. Die Klimaveränderungen werden sichtbar und wenn wir
unkontrollierbare Klima-Katastrophen verhindern wollen, müssen wir jetzt auf
die Emissions-Bremse treten. Sofort.
Ein größerer Flughafen und mehr Flüge bedeuten eine
Verschlimmerung der Situation und sind gegen die europäischen Richtlinien, die von
uns verlangen, den Klimawandel in Grenzen zu halten.
Halten wir diesen Unsinn auf und beginnen endlich zu reduzieren!
Freitag 16.2 um 17.30 bei der Talferbrücke (Theiner)
Kundgebung und Demonstration gegen die Erweiterung des
Bozner Flughafens und für die Volksabstimmung


16 febbraio: secondo
anniversario di Kyoto


Firmando il protocollo di Kyoto l’Italia si è impegnata a ridurre drasticamente le
emissioni dei cosiddetti gas serra entro il 2012 in misura del 6,5% rispetto alle
emissioni registrate nel 1990.
Dal 1990 ad oggi le emissioni sono invece aumentate del 13%.
Adesso però si stanno svegliando tutti. I cambiamenti climatici sono ormai
troppo evidenti e se non vogliamo andare incontro a disastri dobbiamo frenare
adesso. Subito.
Ampliare l’aeroporto ed aumentare i voli significa partecipare ad
aggravare i problemi, e ciò contro la tendenza delle direttive europee volte a contenere
il cambiamento climatico.
Fermiamo questa insensatezza e iniziamo a risparmiare!
Venerdì 16 febbraio alle 17.30 al ponte Talvera (Theiner)
Manifestazione e corteo per dire no all’ampliamento
dell’aeroporto di Bolzano e si al referendum




  • I Verdi rinunciano alla mediazione sull’ aeroporto. 08.02.2007



I Verdi rinunciano alla mediazione sull’ aeroporto

Daranno priorità alla legge sull’aeroporto in consiglio provinciale ed alla raccolta di firme per il referendum    



I Verdi non parteciperanno al processo di mediazione sull’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano. Preferiscono concentrarsi sul loro ruolo di partito in consiglio provinciale e sulla raccolta di firme per indire un referendum popolare riguardo l’aeroporto stesso.

Il 26 di febbraio la commissione legislativa del consiglio tratterà una proposta di legge dei Verdi che prevede tra le altre cose la totale rinuncia a sovvenzioni e partecipazioni pubbliche da parte della società di gestione aeroportuale. Secondo i Verdi questa legge dovrebbe essere sottoposta a referendum popolare.

Contemporaneamente i Verdi vogliono collaborare insieme ad altre iniziative popolari ed associazioni ambientaliste alla grande raccolta di firme in tutta la provincia, per chiedere il parere popolare sul futuro dell’aeroporto. Questo modo di procedere è stato discusso intensamente con le diverse associazione ed iniziative che si oppongono all’ampliamento dell’aeroporto.

Una parte delle suddette associazioni ed iniziative popolari seguirà la mediazione partecipandovi attivamente, mentre gli altri (i Verdi, l’associazione protezionisti, il WWF et. al.) si limiterà al ruolo istituzionale in Consiglio provinciale o al lavoro di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

Nonostante la scelta dei Verdi di uscire dalla mediazione, quest’ultima continua ad essere un valido processo in grado di stimolare un dialogo ed un confronto tra le parti coinvolte. I Verdi  augurano agli ambientalisti ed ai comitati di cittadine e cittadini che parteciperanno alla mediazione, di riuscire a convincere i propositori sulla inutilità dei loro progetti, privi di convenienza economica ed inaccettabili dal punto di vista sociale ed ambientale per i costi e danni che comporterebbero.

Secondo i Verdi, soprattutto considerando le recenti previsioni sulle conseguenze del cambiamento climatico, sarà molto difficile raggiungere un compromesso al riguardo.

Data l’urgenza di un impegno generale alla riduzione delle emissioni  in atmosfera risulta inaccettabile un aumento dei voli che comporterebbero invece un aumento non più sostenibile delle emissioni stesse  


Bolzano, 08.02.2007
Franco Bernard, Portavoce provinciale dei Verdi

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sabato, 10 febbraio 2007


Mediazione: Confusione e incertezza
La confusione e l’incertezza sembrano regnare sovrane sulla mediazione senza che si sia in grado ancora di capire quali siano le regole ed i possibili esiti tanto che ogni giorno assistiamo alla rinuncia di soggetti importanti della societá altoatesina.
Garantire la propria neutralitá e un esito non preconfezionato non ci pare sufficiente specialmente in rapporto ai comportamenti delle categorie economiche interessate e della Provincia che continuano a sostenere l’irrinunciabilitá non solo dell’ampliamento dell’aereoporto, ma anche di inceneritore, tunnel di base, tratte d’accesso rigorosamente in galleria, centro di guida sicura e promettendo in cambio, come fa il presidente Durnwalder nella relazione di bilancio, qualche pannello fono-assorbente e forse migliori servizi pubblici.
Ribadiamo che salute e consultazione popolare non sono trattabili e quindi non possono entrare nella discussione, non sono materia di scambio.
Stare nella mediazione ha senso solo se puó essere assicurata una mappatura delle fonti inquinanti esistenti sul territorio. Il mediatore deve dunque rispondere ad alcune semplici domande se vuole assicurarsi la partecipazione piú ampia.
  1. È possibile a suo avviso arrivare entro giugno, e cioè in tempi cosí stretti, ad una mappatura su basi serie e scientificamente verificabili delle fonti di inquinamento?
  2. Chi è in grado di eseguire questo rilevamento garantendo imparzialitá e serietá di approccio?
  3. Quali strumenti e metodi di indagine si intendono usare? La polemica sorta intorno all’inquinamento dell’inceneritore e sul tipo di misurazione delle particelle di particolato prodotte che vengono pesate e non contate dovrebbe essere sufficientemente rivelatrice delle problematiche da affrontare.
  4. Le eventuali conclusioni, che non possono non riguardare i correttivi, che valenza hanno per il potere politico? Impegnano al loro rispetto o possono essere tranquillamente ignorate?
Come si vede si tratta di problemi non secondari e richiedono risposte precise prima della firma di qualsiasi protocollo.

Rifondazione Comunista - Laives
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sabato, 10 febbraio 2007
Corriere dell'Alto Adige 9-2-07
Ampliamento, critica anche Rifondazione. Meister:”Progetto indispensabile per il turismo”
Aeroporto, maggioranza divisa.
Mediazione, Verdi autoesclusi. Ladinser: Più fiducia.

BOLZANO - Parte in salita la fase di mediazione voluta dalla Provincia sul tema dell'ampliamento dell'aeroporto. Ieri l'esperto austriaco Gerhard Falk ha preso contatto con una maggioranza comunale bolzanina che si è presentata divisa. Addirittura i Verdi preannunciano che non parteciperanno alla fase ufficiale della mediazione che partirà mercoledì a palazzo Widmann: «Manca chiarezza, non si sa su cosa discutere», dice la consigliera Rungger. Un'eccezione manifestata anche dal collega Galletti: «Anche noi di Rifondazione pensiamo al referendum, come metodo per far sentire le esigenze della popolazione». Possibilisti sull'efficacia della mediazione per esempio i Ds: «Le perplessità sono tante - spiega Margheri - abbiamo ridetto a Falk che in primo piano ci deve essere la valutazione ambientale strategica tVas) sul progetto». E mentre l'assessore Ladinser spiega che «i Comuni devono avere un ruolo decisionale di primo piano», gli Albergatori rilanciano: «Quel progetto di sviluppo dello scalo è indispensabile per il turismo altoatesino», dice il presidente Meister.


Aeroporto, maggioranza spaccata
BOLZANO - Un approccio cauto, che non ha limato o eliminato perplessità che si trascinano da tempo sul tema dell'ampliamento dell'aeroporto: la maggioranza comunale di Bolzano ieri ha incontrato l'esperto austriaco Gerhard Falk nell'ambito della fase di «mediazione» che lui intende avviare formalmente da mercoledì in Provincia («tutti possono rivolgersi a me, la mediazione è un processo volontario») e che presumibilmente durerà fino a giugno: Un lasso di tempo in cui - ha spiegato ieri Falk - la Provincia in sostanza non è tenuta a «fare nulla in direzione dell'ampliamento», nessun lavoro o iter, «afilnchè tutti possano ragionare a bocce ferme, ovvero senza timori di trovarsi scavalcati dai fatti compiuti».
-La .maggioranza di Bolzano, si diceva, ha espresso ieri sul progetto provinciale posizioni finanche note, ma che d'ora in poi assumeranno il carattere dell'ufficialità. In sostanza, Verdi e Rifondazione remano per il referendum tra la popolazione, mentre nel resto della maggioranza bolzanina resta un alone di perplessità anche se per esempio ieri risulta che il rappresentante margheritino si sia espresso apertamente per il progetto di ampliamento. Posizioni ohe, essendo una fase pre-consultiva, restano a cavallo tra la rappresentanza di un partito e il parere personale.
«Abbiamo dato a Falk una copia di tutto il dibattito consiliare su questo tema, affmchè si possa fare un'idea precisa della diversità di opi nioni a livello istituzionale -spiega il capogruppo diessino Guido Margheri - le perplessità che sono emerse sono sostanzialmente legate a due cose: la prima è che manca nel progetto una riflessione strategica sia di carattere ambientale sia per quanto concerne il piano delle infrastrutture e dei trasporti, la seconda è che manca un piano industriale. Abbiamo fatto notare a Falk anche la debolezza dello scalo che in questi anni non è riuscita a funzionare in rete con gli altri aeroporti nel giro di 200 chilometri. Insomma, ci sono grandi contraddizioni da superare. Questo al di là del timore che dopo la mediazione, fermo restando il valore di Falk, ci si ritrovi nelle stesse condizioni di prima».
Lo scenario futuro sembra essere quello di mandare chiari messaggi in Provincia sul ruolo di primo piano che i Comuni di Bolzano e Laives vogliono avere: «Abbiamo ribadito la richiesta dell'analisi Vas (valutazione ambientale strategica, ndr) che l'Unione europea consiglia quando una struttura implica diversi piani di analisi sia territoriale che economica ed infrastrutturale - prosegue Margheri - un modo per valutare appieno le ricadute del progetto».
Perplessità ancora più ampie per Rifondazione: «Restiamo favorevoli al referendum, insieme ai Verdi-dice Oreste Galletti-guardiamo con cautela il tavolo di compensazione che si prefigura: ovvero la possibilità di ragionare sulla possibilità di un "do ut des" sulle strutture ambientali e viarie». Il senso, per esempio «tu mi fai ampliare l'aeroporto e io ti tolgo il depuratore» oppure «si amplia lo scalo e ti faccio le barriere antirumore sulla ferrovia»
e via dicendo: «Il discorso, in ogni caso, é complesso e deve essere valutato tutto approfonditamente».
Mette ampiamente le mani avanti Wally Rungger (Verdi): «Noi abbiamo detto chiaramente che non parteciperemo alla mediazione, anche se siamo sicuri della sua correttezza spiega - il fatto è che non si sa "su che base" si media. Non c'è un Piano industriale, non c'è un masterplan serio su tutta la Provincia, manca anche un'esatta raffigurazione del rapporto tra costi e benefici. Non si sa su che cosa eventualmente si potrebbe trovare un minimo di consenso. Nemmeno è chiara l'eventuale "compensazione" che si dovrebbe avere per eventualmente, per esempio, "premiare" la Bassa Atesina (zona che più di tutte sta insorgendo contro l'ampliamento dello scalo, ndr)». La Rungger rilancia l'aspetto dell'esiguità del flusso turistico che si guadagnerebbe con i lavori all'aeroporto: «Se ci sono 26 milioni di pernottamenti annui, cosa interessano 150mila persone in più? - si domanda la Rungger e quanto potrebbe incidere sull'economia l'ampliamento dell'aeroporto? E poi, chi dice che queste migliaia di "nuovi" turisti non verrebbero in treno, anzichè in aereo?».
Pierluigi Perobelli

Ladinser "Comuni ruolo prioritario"
BOLZANO - «I Comuni devono restare in primo piano». Lucida e cauta, la «voce della giunta» arriva dall'assessore all'ambiente Klaus Ladinser, ieri presente all'incontro insieme al sindaco Luigi Spagnolli e all'assensore Silvano Bassetti, per quanto riguarda l'esecutivo del capoluogo.
Ladinser, la maggioranza di Bolzano si conferma divisa con Verdi e Rifondazione che sono molto poco possibilisti sull'ampliamento.
«Ogni gruppo anche oggi ha detto la propria idea e allo stato attuale loro sembrano assentarsi anche dal discorso della mediazione».
Assenzà importante, se confermata.
«Più volte il dottor Falk ci ha detto che allo stato attuale non si tratta di trovare chi è d'accordo o meno, ma di fare uno sforzo per identificare dei punti di contatto possibili. Solo dopo si valuteranno pro e contro».
Comunque anche il resto della maggioranza sembra avere grosse perplessità. Si
richiederà di nuovo la Vas (valutazione ambientate strategica, ndr) sul progetto di ampliamento?
«Io attenderei la fine del processo di mediazione. Poi ci sarà il confronto con la giunta provinciale. Penso che nessuna decisione potrà essere presa senza la partecipazione dei comuni direttamente interessati. Questo non sarebbe giusto».
Quindi..
«Quindi ora dobbiamo solo dare tutto il tempo e lo spazio necessari alla mediazione, poi vedremo gli sviluppi e poi ancora si andrà al tavolo politico».
Ma l'uniformità della maggioranza non c'è ancora...
«Allo stato attuale, ci sono partiti diversi e quindi anche posizioni diverse, che vanno in direzioni diverse».
Si riuscirà ad arrivare alla sintesi indolore?
«Ognuno deve pensare al bene della propria città, bisogna capire esattamente cosa vogliamo fare ed arrivare a una decisione che sia il più possibile motivata e soprattutto condivisa».
P.P.


Meister: "Solo100mila turisti in più Sarebbe comunque un flusso prezioso"
BOLZANO - Falk ha già incontrato il Wirtschaftsring, dove ovviamente tranne forse i contadini che si mantengono un po' «coperti» in questa fase ha trovato le càtegorie imprenditoriali tutto sommato favorevoli all'ampliamento.
«Gli abbiamo spiegato che siamo a favore dell'ampliamento dell'aeroporto - spiega Walter Meister, presidente degli albergatori (Hgv) - questa fase di mediazione potrebbe essere l'occasione di limare qualche divergenza, può servire insomma a "calmare le acque°" intorno al progetto, soprattutto magari in Bassa Atesina dove, ne siamo consci, il problema è molto sentito. Io personalmente sono convinto che il treno sia molto più dannoso per la salute dello scalo che fa girare dieci aerei al giorno. I Verdi dicono che guadagnare 150mila turisti in più all'anno è irrisorio rispetto a 26 milioni di pernottamenti? Anche io
dico che l'ampliamento aumenterebbe la portata dello scalo del 3-4%, ma posso dire due cose: primo, il cliente che arriva all'aeroporto, giunge da più lontano e quindi si ferma anche di più e quindi la media della permanenza nelle nostra strutture aumenta, anzichè diminuire, come sta succedendo in tutto il mondo. Secondo, forse si tratta di un cliente che senza aeroporto non arriverebbe. Sommando questi due fattori, io dico che varrebbe la pena di ampliare perché si potrebbe attingere sicuramente da mercati nuovi», conclude Meister.
«No comment», invece, sui colloui con Falk da Cristof Engl, direttore di Alto Adige Marketing: «Sì, anche noi partecipiamo a questa importante fase di mediazione ma non posso dire nulla - dice - tra noi c'è un tacito accordo che al momento opportuno si farà ufficialmente una sintesi di quanto ci siamo detti».
P. P.

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giovedì, 08 febbraio 2007
Corriere dell'Alto Adige 8-2-07
ASSOIMPRENDITORI SOSTIENE L'AMPLIAMENTO DELLA PISTA
Aeroporto, nuovi scontri
Un'infrastruttura fondamentale per l'economia locale


Ancora una volta Assoimprenditori si trova a combattere in prima linea per la realizzazione di un'infrastruttura che garantisca progresso. Anni fa si trattava della Me Bo, dell'Università di Bolzano, del BIC oppure della circonvallazione nord-ovest di Merano, adesso si tratta dell'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano. II Presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder ha incaricato esperti mediatori dalla Carinzia di raggiungere un consenso sul prolungamento previsto di 400 metri della pista di atterraggio. Confinanti, iniziative civiche, partiti di opposizione e rappresentanti popolari eletti o auto-nominati vogliono evitare l'ampliamento dell'aeroporto con un referendum e con un costante martellamento di informazioni per influire sull'opinione pubblica. Gli oppositori si fanno forza ricordando che sulla popolazione della Bassa Atesina grava non soltanto l'aeroporto militare e civile, ma anche l'autostrada, la ferrovia, l'inceneritore, il centro di guida sicura e la Galleria di base del Brennero. Al tavolo di mediazione si impegnano nell'ottenimento di questo risultato i rappresentanti dell'economia e la Società che gestisce l'aeroporto, la nostra azienda associata ABD. Il nostro obiettivo è argomentare con motivazioni convincenti l'importanza dell'aeroporto per gli insediamenti economici dell'Alto Adige. Su incarico del Presidente Oberrauch è attualmente il Direttore Perkmann a rappresentare l'Associazione a questo tavolo di confronto, ma serve comunque il sostegno degli imprenditori interessati e degli organi associativi.
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domenica, 04 febbraio 2007
Alto Adige 4-2-07
I LAVORI BLOCCATI
Aeroporto, Peterlini nel mirino
Durnwalder: critica invece di risolvere le cose con Roma

di Marco Rizza
BOLZANO. Prosegue lo scontro a distanza tra l''Abd, la società dell'aeroporto, e il senatore Oskar Peterlini. Quest'ultimo nega di volere ostacolare i lavori più urgenti: «Se servono, allora si facciano. L'importante è che lo scalo non sia ingrandito. E non perché non lo voglio io, ma perché non lo vuole la popolazione». Ma su Peterlini arrivano anche le frecciate di Durnwalder: “Se il senatore, invece di criticare, intervenisse a Roma per farci stralciare i 400 metri di pista oggi inutilizzabile, non servirebbe l'ampliamento». Intanto si fanno sentire anche i comitati.
L'allarme è arrivato direttamente dal presidente dell'Abd. Secondo Thomas Baumgartner, l'Enac chiede con insistenza una serie di lavori di adeguamento dell'aeroporto «senza i quali la nostra struttura rischia la chiusura». Questi lavori però sono «congelati» per tutta la durata della mediazione. «E secondo Peterlini - attacca Baumgartner - la scelta migliore è mantenere l'aeroporto così com'è, senza farlo crescere e senza chiuderlo. ll che significa proseguire con bilanci in rosso che poi dobbiamo ripianare noi contribuenti...».
La replica del senatore Svp-Ulivo, referente della Bassa Atesina, non si fa attendere. «Baumgartner dovrebbe apprezzare lo sforzo che stiamo facendo - spiega - nel non chiedere la chiusura dell'aeroporto ma solo il mantenimento dello status quo". Diciamo sì alla struttura, non è poco. Se poi si devono fare degli interventi urgenti, si facciano. Non siamo noi ad averli bloccati ma la giunta su indicazione del mediatore». E sulla questione del bilancio aggiunge: «Credo sia giusto che l'aeroporto venga sovvenzionato con soldi pubblici, anche se è in perdita. E un servizio pubblico e quindi il pubblico deve intervenire come fa per il trasporto locale, le ferrovie, le funivie. Mi sembra una spesa giustificabile. Quello che non è giustificabile sarebbe un ampliamento dello scalo, visto che già quello di oggi garantisce collegamenti con tutto il mondo via Milano o Monaco».
Il senatore però viene bacchettato da Luis Durnwalder. Il quale conferma che non si farà nessun intervento sullo scalo prima della fine della mediazione - «parleremo con l'Enac,, spiegheremo le nostre ragioni e loro capiranno» ma aggiunge: «L'ampliamento non sarebbe necessario se Peterlini, invece di criticare, iniziasse a prendere contatti con Roma per farci stralciare i 200 metri di pista a nord e i 200 a sud che oggi possiamo usare solo per le emergenze. Se invece potessimo usarli a regime, saremmo tutti d'accordo».
Intanto però nel dibattito tornano a farsi sentire anche i Comitati. Una critica alle parole di Baumgartner arriva ad esempio da Lorenzo Merlini del «Centro Attenzione Permanente» di San Giacomo: «Il presidente dell'Abd - afferma -sapeva bene che affrontare la mediazione significava operare a "bocce ferme". Chiedendo interventi strutturali nonostante la mediazione sia in corso, Baumgartner cerca di creare allarmismo per indirizzare opinioni a favore dell'ampliamento dell'aeroporto. Se crede di intimorire la popolazione e i gruppi partecipanti alla mediazione, però, si sbaglia. Per ora sa solo rompendo quel clima costruttivo che tutte le parti presenti hanno accettato per il buon andamento della mediazione».
Anche il Dachverband fa sentire la sua voce. I protezionisti sudtirolesi che si sono ritirati dalla mediazione, tornano a chiedere un referendum: «È l'unico modo per chiudere democraticamente questa storia infinita. Scelgano i cittadini se vogliono o no l'ampliamento».

Il mediatore in consiglio comunale di Laives: da me neutralità assoluta
LAIVES. Chi, fra i consiglieri comunali di Laives, si aspettava novità in occasione dell'incontro con il mediatore per l'aeroporto di San Giacomo, durante la serata di giovedì è rimasto deluso. Gerhard Falk, presente per la prima volta in consiglio, durante le due ore abbondanti di colloquio non si è mai discostato dal ruolo super partes che gli compete e si è perciò limitato ad illustrare potenzialità e limiti dell'opera di mediazione. «Il mio compito non è quello di prendere posizione in uno o nell'altro senso - ha spiegato. Devo essere assolutamente imparziale e favorire il colloquio fra le parti, alla luce di dati che verranno via via raccolti. È la mia formazione che mi impone la neutralità assoluta e i risultati di questa azione non dipenderanno da me».
Falk ha quindi accennato agli scenari che dovranno essere presi in considerazione strada facendo: «Sarà composto un gruppo di lavoro che prevedo di circa 40 persone, anche se tutti potranno portare il personale contributo al dibattito». Poi Falk ha portato esempi concreti di come ci si è mossi altrove su problemi del genere, come a Vienna o a Francoforte. Si è capito che gli aspetti da considerare sono numerosi, compresi quelli giuridici legati al diritto privato dei cittadini rispetto a strutture ritenute penalizzanti.
Dubbi in merito alla mediazione sono stati espressi da Rosario Grasso di Rifondazione comunista: «Il mio sospetto ha detto - è che la Provincia abbia giocato la carta della mediazione solo dopo che si è parlato del referendum popolare. Non rifiuto a priori il tentativo di mediazione ma mi chiedo se sarà a senso unico oppure se anche la Provincia sarà disponibile ad ascoltare la gente e semmai a fare un passo indietro». (b.c.)
 

Notizie - 02.02.2007  00:48

Aeroporto: illustrato in Consiglio il sistema della mediazione

Pubblico numeroso per il primo incontro con il mediatore Gerhard Falk

Un folto pubblico (circa 25 persone) ha assistito giovedì sera alla seduta del Consiglio comunale dedicata alla questione dell'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo. All'assemblea ha preso parte il professor Gerhard Falk, il mediatore nominato dalla Provincia Autonoma per arrivare ad una valutazione complessiva sul ventilato adeguamento dello scalo, raccogliendo e mettendo a confronto le posizioni dei favorevoli e dei contrari a questa operazione.
Si è trattato di una seduta “tecnica”, nel corso della quale non si è entrati nel merito della vicenda, né sono state ascoltate le varie posizioni dei gruppi consiliari. L'incontro è stato invece l'occasione per capire con maggiore precisione il metodo della “mediazione”. Il professor Falk ha assicurato che nel corso dei prossimi mesi (la mediazione dovrebbe concludersi a giugno) ascolterà tutti i soggetti (comitati, partiti, gruppi economici, gruppi di interesse, Comuni...) interessati a dare il proprio contributo alla soluzione della questione relativa all'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo. A questo proposito ha garantito che il team di mediatori effettuerà la sua indagine su una base più ampia possibile e che tutte le parti interessate avranno l'opportunità di esprimere e illustrare a fondo le proprie posizioni. La fase operativa è già partita, visto che si stanno organizzando dei gruppi di lavoro all'interno dei quali si cercherà di arrivare ad una sintesi e, possibilmente, ad una soluzione condivisa da tutti, anche se – lo ha precisato espressamente lo stesso professor Falk – il sistema della mediazione non esclude il ricorso al referendum popolare.
Il mediatore Gerhard Falk tornerà prossimamente ad incontrare il Consiglio comunale di Laives.

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venerdì, 02 febbraio 2007
Alto Adige 2-207
Il direttivo del Bauernbund della Bassa ha incontrato il mediatore Falk
Aeroporto ampliato? Guai”
Unanimi i contadini: pesanti fischi per i nostri prodotti


EGNA. II direttivo comprensoriale del Bauernbund della Bassa Atesina ha incontrato il mediatore Gerhard Falk cercando di valutare i molteplici aspetti legati all'ampliamento dell'aeroporto. Come sottolinea una nota del Bauernbund sono emersi timori legati alla qualità della vita, alla redditività dei molti frutticolori della zona ed all'immagine della Bassa Atesina nel suo complesso. Nel corso dell'incontro, durato tre ore, l'Obmann comprensoriale dei contadini della Bassa Peter Widmann e la vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler hanno ribadito come già oggi l'inquinamento acustico derivante da autostrada, ferrovia e aeroporto rappresenti un fardello non da poco per la popolazione locale. «La nostra forza - sottolinea Widmann - è quella di poter contare su una zona paesaggisticamente intatta, nella quale si producono mele e vino di alta qualità. La presenza di un aeroporto di maggiori dimensioni renderebbe questo quadro improponibile e gli stessi contadini temono una ricaduta negativa sull'immagine dei loro prodotti. Un aeroporto inizia ad essere redditizio in una zona che può contare su un bacino di utenza di almeno un milione e mezzo di persone e questo non è il nostro caso».
Esplicita anche la Thaler. «L'aeroporto Baracca è un aeroporto militare con l'autorizzazione per voli civili ed il mediatore dovrà tenerne conto nella sua valutazione».
Falk, da parta sua, ha sottolineato di dover avere una posizione giocoforza neutrale. «In questa fase più che mai è necessaria la massima trasparenza ed il mio compito è di prendere in considerazione tutte le argomentazioni addotte da favorevoli e contrari. Devo ammettere che a questi primi incontri ha partecipato più gente di quanta me ne aspettassi». La prima fase della mediazione si concluderà a giugno. (max)

II direttivo del Bauernbund durante l'incontro sull'aeroporto
PERPLESSITÀ NELLA SVP
Sì al mantenimento dell'aeroporto di San Giacomo, in quanto l'Alto Adige ha bisogno di una struttura che garantisca i collegamenti con gli scali internazionali, no al suo ampliamento perché antieconomico e dal forte impatto ambientale soprattutto in una zona che sopporta già pesanti disagi in questo contesto. A ribadire il dissenso e le perplessità della Bassa Atesina è stato anche il senatore Oskar Peterlini che, nella sua qualità anche di Obmann della Svp per la Bassa Atesina, ha incontrato il mediatore Falk.
Peterlini ha consegnando al mediatore un promemoria con le prese di posizione contrarie dei consigli comunali di Appiano e Caldaro, nonchè di alcune sezioni della Volkspartei sia della Bassa Atesina che dell'Oltradige.
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venerdì, 02 febbraio 2007
Risposta a Baumgartner articolo dell' Alto Adige 2-2-07

E' veramente “originale” la posizione espressa da Thomas Baumgartner presidente dell'Abd che recita: ”La mediazione sta andando abbastanza bene” e nel contempo si esprime contro la politica che non gli permette di affrontare i lavori “urgenti” secondo lui necessari per mettere l'aeroporto in regola. Ben lui sa che affrontare la mediazione significa operare a “bocce ferme”. L'ha detto il presidente Durnwalder è stato sostenuto dalla assessora Thaler e ribadito dall'assessore Widmann presente nella seconda seduta “plenaria”. Il ricorrere a problemi di adeguamenti strutturali per favorire voli “no Schengen” ovvero voli charter da e per l'inghilterra, che non fa parte di Schenghen sembrerebbe disattendere le posizioni espresse favorevoli alla mediazione stessa.
La posizione di Baumgartner nel richiedere tali interventi strutturali, rifiutando le regole della mediazione, cerca di creare allarmismo inutile per mantenere quell'attenzione che potrebbe indirizzare opinioni a favore dell'ampliamento dell'aeroporto. Baumgartner si sbaglia se crede di intimorire i gruppi partecipanti alla mediazione e alla popolazione. Il suo creare posizioni di preoccupazione, apprensione e timore non fanno altro che rompere quel clima costruttivo che tutte le parti presenti hanno accettato per il buon andamento della mediazione. Ci rendiamo conto che tutte le parti interessate abbiano un certo timore nell'affrontare la mediazione, certamente è così, quello che però dà veramente fastidio (per non dire provocatorio) è che le regole previste e discusse insieme e accettate da tutti i partecipanti - prevedono di non manifestare posizioni singole e personali, sopratutto propagandistiche, al di fuori delle sedute plenarie- siano disattese quasi a dimostrare ancora una volta che le posizioni “dominanti” possano trasgredire le regole del gioco valide per tutti i contendenti.
Se la mediazione è una opportunità costruttiva per affrontare e possibilmente risolvere temi di grossa rilevanza ambientale, è bene che ogni parte si attenga alle regole, diversamente è necessario ridiscutere la parte procedurale dove allora la trasparenza e la democrazia sia anche un atto in cui la partecipazione della stampa sia al servizio di tutte le parti piuttosto che a disposizione solamente di quelli favorevoli ad una certa posizione.

Centro Attenzione Permanente di San Giacomo - ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini

Alto Adige 2-2-07
L'ABD: “L'AEROPORTO RISCHIA LA CHIUSURA”
Allarme del presidente Baumgartner “Ancora fermi i lavori più urgenti”
di Marco Rizza
BOLZANO. «La mediazione sta andando abbastanza bene. Ma attenzione: la politica ha deciso di fare la mediazione "a bocce ferme", quindi sono stati congelati anche i lavori urgenti e necessari per mettere l'aeroporto in regola. Il risultato è che oggi c'è il rischio di chiudere la struttura. Sono interventi che l'Enac da tempo ci chiede e che noi non abbiamo realizzato». L'allarme arriva da Thomas Baumgartner, presidente dell'Abd. Critiche a Oskar Peterlini.
Mercoledì sera si è svolta la seconda seduta «plenaria» della mediazione sull'aeroporto. Tra i partecipanti c'era anche Thomas Baumgartner, il presidente della società dell'aeroporto Abd. Quando, a ottobre, la giunta annunciò la volontà di affidare un incarico di mediazione - per una spesa complessiva dovrebbe aggirarsi sui 100 mila euro; la tariffa oraria è di 240 euro tutto compreso -, Baumgartner era tra i più scettici. Oggi si è parzialmente ricreduto: “ È un processo che ha i suoi tempi, non certo brevi - ammette -, però è abbastanza utile. Si chiariscono le posizioni in campo. C'è più comprensione reciproca, mi sembra».
Ma intanto, aggiunge, le cose per l'aeroporto non girano per il meglio. «Si è voluta fare questa mediazione a bocce ferme - spiega - e così non si è realizzato nemmeno l'adeguamento strutturale di cui si è parlato tanto a lungo. L'Enac ci chiede quegli interventi da molto tempo, ci ha scritto lettere... Inizialmente sembrava che la giunta provinciale desse il via libera almeno a quei lavori, invece sono stati congelati. E così oggi siamo a rischio chiusura. Il perché èpresto detto: «Serviva un nuovo impianto di illuminazione, per dire, e non è stato fatto. Oppure l'adeguamento struttura con un'area per i voli "no Schengen": come noto facciamo voli charter da e per l'Inghilterra, che ,non fa 'parte di Schengen, e senza quegli interventi non potremo proseguire...».
La tesi di Baumgartner èquella nota: «O si fanno almeno questi interventi, urgenti e necessari per metterci in regola, o è meglio chiudere l'aeroporto. Andare avanti come in questi anni, con continui buchi di bilancio e un cattivo servizio per i cittadini, non ha alcun senso».Le parole del presidente dell'Abd hanno un obiettivo ben preciso Oskar Peterlini. Prosegue Baumgartner: «Vedo che il senatore, nonostante la mediazione sia in pieno svolgimento, ripete che la posizione della Svp in Bassa Atesina non cambia: niente lavori e niente chiusura, l'aeroporto va bene così com'è. Mantenere lo status quo. Sembra che per lui le continue perdite di denaro pubblico non siano un problema. Una posizione preoccupante perché poi sono i cittadini a pagare quei buchi». Critiche anche agli ambientalisti: «Non capisco perché i Verdi non partecipino alla mediazione».
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giovedì, 01 febbraio 2007
Alto Adige 1-2-07
Aeroporto, il Wwf chiede il referendum


Questa mediazione serve solo per le lobby, ma non per la popolazione”
BOLZANO. Nuova sessione, ieri della «mediazione» sull'ampliamento dell'aeroporto. Questa volta a Palazzo Widmann l'incontro era aperto solo alle associazioni e ai partiti iscritti al processo. Più numerosi i contrari che non i fautori dell'ampliamento, ma tra questi ultimi ieri era presente Thomas Baumgartner, presidente della società dell'aeroporto Abd.
Ieri si sono messe a punto alcune questioni procedurali, una sorta di « contratto» accettato dalle parti e che regolerà le prossime riunioni. Due le novità importanti di ieri. Era presente un esponente della giunta provinciale -l'assessore ai trasporti Thomas Widmann -, richiesto da molti come condizione essenziale per partecipare al processo. Inoltre è stato introdotto il servizio di traduzione simultanea, indispensabile visto che i mediatori (a partire dal leader, Gerhard Falk) non conoscono l'italiano. Da mercoledì prossimo si inizierà ad entrare nel merito della discussione. Ieri è stato però ribadito che prima di giugno non sarà presa alcuna decisione.
Fuori dal palazzo, però, le proteste non si placano. La settimana scorsa il Dachverband, ossia i protezionisti sudtirolesi, ha annunciato di ritirarsi dalla mediazione per concentrarsi sull'organizzazione del referendum.
Ora arriva una dura nota di protesta anche da parte del Wwf. L'associazione ambientalista non è infatti mai stata contattata dai mediatori,`né invitata alle riunioni di Palazzo Widmann. Ieri è stato annunciato da Falk che le iscrizioni resteranno aperte ancora un po.', ma difficilmente il Wwf a questo punto entrerà.
Dura, si diceva, la posizione dell'associazione. Che con una nota di Anna Schgraffer risponde anche a Rosa Thaler della Svp, secondo la quale gli italiani sarebbero poco interessati ai destini dell'aeroporto e che le critiche alla mediazione non siano giustificate. « La mediazione - dice ora la Schgraffer - è concepita per districare una lite fra gruppi di interesse, cioè fra lobby diverse. Ma noi pensiamo invece che si tratti di una questione politica estesa, che non riguarda solo alcune lobby o correnti, e come tale ci si aspettava che venisse affrontata».
Si arriva così al punto più importante: « Se si sente il bisogno di sapere come la pensa la maggior parte della popolazione, l'unico modo è quello di interpellare gli elettori con un regolare referendum. In questo modo a tutti è dato di potersi fare un'idea e di esprimerla dignitosamente. E questa è stata infatti la risposta costruttiva offerta dal Dachverband. In modo altrettanto costruttivo, ci aspettiamo che la Giunta provinciale lasci aperte le decisioni fino alla consultazione. È solo una delle lobby in causa che chiede insistentemente una soluzione rapida.”
C'è poi il problema del coinvolgimento di associazioni come il Wwf: « In Alto Adige - dice la Schgraffer - esistono associazioni ambientaliste che non fanno parte del Dachverband in quanto i soci sono perlopiù di lingua italiana. Tali associazioni sono state ignorate sia dal mediatore Falk sia dai suoi committenti. Tuttora le informazioni di prima mano in italiano sull'operato del mediatore non sono sufficienti. E questo non ci sembra un buon avvio, per una realtà come la nostra».
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giovedì, 01 febbraio 2007
Alto Adige 31-1-07
La Svp della Bassa Atesina ribadisce la propria posizione sullo scalo di San Giacomo
«Sì all'aeroporto, no all'ampliamento»

EGNA. «L'aeroporto di Bolzano non deve essere ampliato, ma, al tempo stesso, la struttura non deve essere chiusa per consentire i collegamenti tra il capoluogo altoatesino ed i principali scali internazionali». È questa, in sintesi, la posizione ribadita dai vertici della Svp della Bassa Atesina che si sono riuniti l'altra sera alla presenza del senatore dell'Unione-Svp ed Obmann della Stella Alpina del circondario; Oskar Peterlini, e della vicepresidente del Consiglio provinciale, Rosa Thaler.
Peterlini sottolinea come « la Bassa Atesina guardi con preoccupazione all'ampliamento dell'aeroporto. Un piccolo territorio come è l'Alto Adige con meno di 500 mila abitanti non ha i presupposti economici per una struttura più grande. D'altro canto, lo scalo attuale non deve essere messo in discussione in quanto garantisce d collegamenti con gli aeroporti internazionali. L'ampliamento aumenterebbe il deficit della struttura oltre ad avere un forte impatto ambientale con preoccupazioni da parte delle piccole e medie imprese della Bassa Atesina, soprattutto quelle del settore agricolo e del turismo».
La vice presidente del Consiglio provinciale Rosa Thaler ha auspicato che la mediazione, condotta da Falk e che si concluderà a fine giugno, «possa essere portata avanti in modo costruttivo con un proficuo confronto tra favorevoli e contrari».
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mercoledì, 31 gennaio 2007
Aeroporto/Flughafen
Allungamento dell' aeroporto di Bolzano
Intervista rilasciata da Anna Schgraffer del WWF al giornale Tageszeitung sul tema MEDIAZIONE provinciale sull' Allungamento dell' aeroporto 
1) A seguito dell'intervista della vice-presidente del Consiglio Rosa Thaler nella Tageszeitung Lei ha deciso di rivolgersi all'opinione pubblica. Perchè?
Il WWF Bolzano ha ritenuto necessario rispondere alle affermazioni della signora vice-presidente del Consiglio sul tema aeroporto e potenziamento dei voli  perché quelle affermazioni richiamano in causa una considerevole parte della cittadinanza, noi compresi, che probabilmente in questo caso invece non si sente rappresentata affatto.
 2) Lei vede l'operazione "mediazione" con un occhio critico. Perchè?
La vice-presidente sostiene che le critiche non siano giustificate. Noi abbiamo seguito attivamente la vicenda fin dall'epoca del primo ampliamento,  e già allora avevamo previsto che ne sarebbe stato preteso un secondo. A questo punto una buona parte della popolazione ha cercato di esprimere il proprio dissenso, con i mezzi possibili. Anche con una manifestazione molto pacifica davanti al Palazzo provinciale. Si è creata una frattura. Secondo noi la mediazione è stata concepita come una trovata ("una novità", è vero, ma con quali basi giuridiche?) per districare una lite fra gruppi di interesse, cioè fra lobby diverse. Fra l'altro, con presupposti confusi. Ma noi pensiamo invece che si tratti di una questione politica estesa, che non riguarda solo alcune lobby o correnti, e come tale ci si aspettava che venisse affrontata.
3) La questione dell'ampliamento dell'aereoporto avrebbe dovuta essere affrontata diversamente da parte della politica?
Secondo noi non si tratta solo di una questione fra gruppi di interesse in concorrenza fra loro, men che meno all'interno del "solito" partito. Si tratta di una questione politica estesa e complessa e come tale ci si aspettava che venisse affrontata. L'operazione "mediazione" avrebbe avuto senso solo in un altro contesto e con altre condizioni.


4) Cosa dice del fatto che il mediatore Falk non abbia parlato con rappresentanti di associazioni ambientaliste italiane?
In Suedtirol/Alto Adige esistono delle associazioni ambientaliste che non fanno parte - per motivi storici - del Dachverband fuer Natur-und Umweltschutz in quanto i soci sono perlopiù di lingua italiana. Tali associazioni sono state ignorate sia dal mediatore Falk sia dai suoi committenti. Interpellato su questo, il dr. Falk è caduto dalle nuvole ("verwundert") ma poi ha aggiunto che "non aveva avuto tempo". Tuttora le informazioni di prima mano in italiano sull'operato del mediatore non sono sufficienti. E questo non ci sembra un buon avvio, per una realtà come la nostra. E a buon diritto anche i ladini.....


5) Rosa Thaler sostiene che la maggioranza degli italiani in Alto Adige è a favore dell'ampliamento. È daccordo con questa affermazione?
Non posso essere né d'accordo né contraria. Sono invece dell'idea che in questa nostra terra esistano per fortuna molte più teste pensanti (in tedesco e/o in altre lingue) e più soggetti attivi di quanto riesca a indovinare la signora vice-presidente. Per di più, a conferma della sua valutazione, chiama in causa i giornali italiani, che sappiamo tutti benissimo essere giocoforza lo specchio non tanto di quel che pensa la popolazione di lingua italiana, ma di alcuni fra i gruppi di interesse presenti nella società. Ma queste lobby non esauriscono affatto la composizione della nostra intera società.


6) Anche la stampa ha ignorato i rappresentanti dei associazioni ambientaliste italiane?
Va detto che se la stampa avesse attribuito alle associazioni italiane e anche ai singoli soggetti più attivi altrettanto spazio e parola quanta ne è stata data agli uomini d'affari e ai politici, realizzando una vera par condicio nel seguire la vicenda, avremmo avuto un quadro più realistico di come stanno le cose.


7) Preferirebbe un referendum al posto della mediazione?
Se si sente il bisogno di sapere realmente come la pensa la maggior parte della popolazione, in un caso così controverso e ricco di implicazioni, l'unico modo è quello di interpellare gli elettori con un regolare referendum. In questo modo a tutti è dato di potersi fare un'idea e di esprimerla dignitosamente. E questa è stata infatti la risposta costruttiva offerta dal Dachverband. In modo altrettanto costruttivo, ci aspettiamo che la Giunta provinciale lasci aperte le decisioni fino alla consultazione. Il tempo necessario potrebbe essere inferiore a quanto si presume, e in ogni caso non è detto che la questione debba essere chiusa con l'estrema rapidità voluta insistentemente, lo ricordiamo, solo da una delle lobby in causa.
Il WWF Bolzano ha ritenuto necessario rispondere alle affermazioni della signora vice-presidente del Consiglio sul tema aeroporto e potenziamento dei voli  perché quelle affermazioni richiamano in causa una considerevole parte della cittadinanza, noi compresi, che probabilmente in questo caso invece non si sente rappresentata affatto.


Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Bolzano, 28 genn.2007     
 
Le dichiarazioni espresse dalla vice-presidente del Consiglio Rosa Thaler nell’intervista di venerdì 26/01 al quotidiano Tageszeitung chiamano in causa le opinioni e le idee di una considerevole parte della cittadinanza che non si sente rappresentata da queste parole e necessitano quindi di una puntuale risposta.
Le critiche all’operazione “mediazione” in tema aeroporto e potenziamento dei voli sono ampiamente giustificate, invece, a cominciare dal fatto che tale mediazione è stata concepita dall’inizio come una trovata (“del tutto nuova”, è vero, ma con quali basi giuridiche?) per districare una lite fra gruppi di interesse, cioè fra lobby diverse. Invece non si tratta di gruppi di interesse in libera concorrenza fra loro, men che meno all’interno del “solito” partito. Si tratta di una questione politica estesa e come tale ci si aspettava che venisse affrontata. In Alto Adige/Sudtirolo esistono delle associazioni ambientaliste che non fanno parte – per motivi storici – del Dachverband fuer Natur-und Umweltschutz in quanto prevalentemente sono di lingua italiana e tali associazioni, questo è un fatto, sono state ignorate sia dal mediatore Falk sia dai suoi committenti, sia nella fase preliminare, sia a lavori avviati. Alla notizia, il dr. Falk è caduto dalle nuvole (“verwundert”) ma poi ha aggiunto che “non aveva avuto tempo”.
Ora, la vice-presidente del Consiglio sig.ra Rosa Thaler, quando afferma che il gruppo italiano non si interessa molto della cosa o non ha nulla da dire, su cosa basa le sue certezze? Noi siamo invece dell’idea che in Alto Adige/Sudtirolo esistano per fortuna molte più teste pensanti (in tedesco e/o in altre lingue) e più soggetti attivi di quanto purtroppo riesca a indovinare la signora Thaler. Per di più, a conferma del suo giudizio chiama in causa i giornali italiani, che tutti sappiamo benissimo essere giocoforza lo specchio fedele non tanto di quel che pensa la popolazione, ma di alcuni fra i suddetti gruppi di interesse presenti nella società. E queste lobby – dobbiamo ripeterlo ancora – non esauriscono affatto la composizione della nostra intera società.  Se la stampa – tedesca o italiana – avesse attribuito alle associazioni italiane e ai singoli soggetti attivi e dissenzienti altrettanto spazio e parola quanto ne è stato dato ai politici e agli uomini d’affari, realizzando una vera par condicio nel seguire la vicenda, allora avremmo avuto un quadro molto più realistico di come stanno le cose. L’unico modo per sapere realmente come la pensa tanta parte del mondo sudtirolese è quello di interpellare le persone tramite un regolare referendum. In questo modo a tutti è dato di potersi esprimere dignitosamente. E questa è stata infatti la risposta costruttiva che è stata offerta dal Dachverband. In modo altrettanto costruttivo, ci aspettiamo che la Giunta provinciale mostri rispetto dei principi democratici e della popolazione, lasciando aperte le decisioni e dando al mediatore Falk invece se del caso un ruolo di moderatore nella discussione pre-referendaria.
Nel caso che il referendum vero e proprio si possa svolgere solo dopo le elezioni del 2008, ciò non significa che la questione debba essere chiusa con l’estrema rapidità voluta insistentemente, lo ricordiamo, solo da una delle lobby in causa.

WWF Bolzano


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venerdì, 26 gennaio 2007
Ato Adige 26-1-07
Polemiche sulla mediazione
Aeroporto:l'esperto austriaco non conosce l'italiano.


BOLZANO. Sono iniziati mercoledì gli incontri pubblici di Gerhard Falk, l'esperto incaricato dalla giunta provinciale di condurre la «mediazione»- tra i favorevoli e i contrari all'ampliamento dell'aeroporto. Le riunioni si ripeteranno ogni mercoledì a Palazzo Widmann. Con quella dell'altro ieri - cui hanno partecipato una sessantina di persone - ha di fatto preso il via il processo di mediazione vero e proprio, dopo che nelle scorse settimane Falk ha incontrato diversi esponenti dei due schieramenti. Le polemiche però non mancano. Una riguarda il fatto che Falk non conosce l'italiano e quindi tutti i suoi incontri si tengono solo in tedesco. L'esperto ha promesso che la Provincia pagherà un servizio di traduzione, ma per ora l'ambiente italiano è rimasto escluso. Protestano anche gli ambientalisti sudtirolesi.
Spazziamo il campo da equivoci: il punto non è che “ siamo in Italia e si parla- italiano». Il 75% della popolazione è di madrelingua tedesca e quindi è scontato che nelle riunioni di interesse pubblico si parli soprattutto - se non esclusivamente - in tedesco. Tocca agli italiani destreggiarsi col tedesco come i sudtirolesi fanno con l'italiano. Punto.
Il problema è che la giunta provinciale, per affrontare il nodo dell'ampliamento dell'aeroporto, ha nominato come «mediatore» un esperto austriaco - Gerhard Falk - che non parla e non capisce l'italiano. Una mediazione è -per definizione confronto, ascolto, dibattito: e invece quella sull'aeroporto è limitata solo a chi parla il tedesco. Le posizioni di tutti gli altri non hanno diritto di rappresentanza.
Per accorgersi che qualcosa non quadrava- bastava andare sul sito del team dei mediatori, www.abd-mediation.info, e contare il numero di errori di italiano nella sola pagina iniziale. Ma la- situazione è emersa in tutta la sua contraddittorietà mercoledì. C'erano una sessantina di persone, con un'assenza eclatante: quella delle principali associazioni ambientaliste italiane. WwfFLegambiente... “Mai interpellati», Gaianigo del Wuf.
Alla riunione erano presenti ovviamente diversi italiani Gianfranco Jellici per L'ammin.istrazzone provinciale, il sindaco di Laìves Polonioli, ecc- ma come rappresentanti di istituzioni pubbliche. Falk ha spiegato a più riprese che la Provincia lo doterà, in futuro, di un servizio di traduzione: ma resta la sgradevole sensazione che nel dibattito sull'aeroporto di Son Giacomo (micca sulla circonvallazione di Chienes) il gruppo italiano sia considerato solo un orpello.
Tra l'altro l'assenza degli italiani è stata denunciata dai Verdi, con Raffaella Vanzetta, ma anche da un gruppo come il Dachverband (che per altro ha abbandonato la mediazione) “ È assurdo pensare che possa fare la mediazione uno che non sa l'italiano», attacca l'ex presidente Kuno Schraffl.
Ma le difficoltà che incontrerà il mediatore non si fermano alla questione della lingua. Rudi Benedikter di Projekt Bozen, un altro che lamenta l'assenza del mondo ambientalista italiano, spiega: (Mercoledì c'è stata solo una kermesse dei partecipanti. Per i prossimi incontri molte cose sono da chiarire. Ad esempio in molti, sia tra quelli come me contrari all'aeroporto che tra i favorevoli, riteniamo Ia presenza della giunta una "conditio sine qua non" per prendere sul serio questi incontri: invece è ancora in dubbio». (m.r.)


Per onor di cronaca è necessario dire che chi ha sollevato la questione della seconda lingua anche nelle riunioni prelimoìinari con ilmediatore Falk  e' stato il rappresentante del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo l'unico a voler esprimersi in lingua italiana.
 C.A.P.       

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venerdì, 26 gennaio 2007
Corriere dell'Alto Adige 26-1-07
“Abd, progetto illegale”
Benedikter: violata la Convenzione delle alpi


BOLZANO - Si dichiarano categoricamente contrari a qualsiasi possibilità di, ampliamento dell'aeroporo gli esponenti di Projekt Bozen. La posizione del gruppo è stata illustrata ieri in municipio dal vicepresidente del consiglio comunale Rudi Benedikter assieme ai consiglieri di circoscrizione Verena Mumelter e Florian Schmid Oberrautner, «Vogliamo fare luce -hanno detto-oltre che sugli aspetti economici e politici, su quelli dell'illegalità, dell' impatto ambientale locale e della catastrofe climatica»
Secondo Benedikter, «l'attuazione di un progetto di ampliamento come quello che ci viene fornito dai dati del masterplan 2006 di Abd sarebbe un piano sicuramente illegale, visto che è contrario all'articolo 12 del protocollo della Convenzione delle Alpi, e pure al Lerop, ossia il piano provinciale di sviluppo e coordinamento territoriale». C'è poi un problema di dimensioni. «L'ampliamento - prosegue Benedikter comporterebbe una triplicazione di tutto: voli di linea, passeggeri, charter. Altro che semplice adeguamento».
Benedikter -sottolinea come quest'operazione porterebbe ad un «impatto ambientale enorme, dall'inquinamento atmosferico a quello acustico». «Un effetto devastante anche sull'agricoltura - aggiunge Schmid Oberrautner -. Il kerosene degli aerei si deposita infatti sui prodotti agricoli. Basti pensare che nei pressi dell'aeroporto di Stoccarda è vietata la coltivazione di prodotti agricoli. Una tale situazione nella nostra zona sarebbe totalmente impensabile. Sarebbe molto più sensato investire questi soldi in ferrovie più veloci per raggiungere gli aeroporti di Innsbruck e Verona».
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martedì, 23 gennaio 2007

EINLADUNG zur 1. Auftaktveranstaltung des
„ABD-Mediationsforums“
             am Mittwoch, den 24. Jänner 2007
   im „Innenhofsaal“ des Landhauses 1 in Bozen
                   von 17.00 bis ca. 21.00 Uhr
  die 1. Sitzung des Mediationsforums statt.
 
Die Sitzung ist nicht öffentlich. Eingeladen sind Repräsentantinnen und Repräsentanten von Institutionen, Organisationen und Gruppen, die an einer Mitwirkung am Mediationsverfahren interessiert sind, und welche die Anliegen der von ihnen vertretenen Gruppierungen vorbringen und diskutieren möchten.
  Ein Ziel von Mediation ist es, die Argumente und Beweggründe der am Mediationsverfahren teilnehmenden Mediationsparteien zu eruieren und gemeinsam nach Regelungen für die unterschiedlichen Interessen und Bedürfnisse zu suchen.
 
Die vorläufige Tagesordnung lautet:
- Begrüßung und Vorschau
- Ergebnisse der Pre-Mediation (Vorphase)
   - Themenkatalog (Anliegen und Problematiken)
- Mediationsverfahrensvertrag (MVV)
   - Rahmenbedingungen für die ABD-Mediation
   - Ablauf der ABD-Mediation
- Allfälliges und weitere Vorgangsweise
 
Weitere Informationen finden Sie auf der Website: www.abd-mediation.info
Die zweite Auftaktsitzung des Mediationsforums findet am 31.01.2007 um 17 Uhr statt, bitte reservieren Sie sich auch diesen Termin.
 
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lunedì, 22 gennaio 2007

24-01-07 Prima manifestazione d'apertura programmata dal forum di mediazione

ABD-Mediazione Bolzano

Perché questo sito?

Questo sito e stato promosso dagli ABD-Mediatori (ABD = Aeroporto Bolzano Dolomiti). Esso rappresenta il principio della transparenza nella mediazione e per questo intende informare tutti gli interessati sullo stato attuale del procedimento e degli sviluppi successivi.

Obiettivo ed orientamenti della mediazione

L'obiettivo della mediazione è di creare una communicazione costruttiva tra tutti i contendenti per raggiungere soluzione sostenibili ed il consenso più ampio possibile nella regione.
I possibili orientamenti della mediazione che verranno definiti successivamente potranno dare i seguenti resultati: o mantenere lo stato attuale o la rinuncia della presenza della regione dall'aeroporto o anche il suo ampliamento insieme al miglioramento della intera struttura di traffico e di carico nella regione dell'aeroporto.

Stato attuale

Al momento si stanno svolgendo i colloqui preliminari per chiarire la disponibilità della possibile cooperazione e per analizzare la situazione nel suo complesso.
Il 24 di gennaio 2007 alle ore 17.00 ci sarà la prima manifestazione d'apertura per l'avvio della fase principale della mediazione.   Landhaus 2 - Auditorium. Palazzo 2 - Auditorio. Crispistr. 2 - Via Crispi, 2.

ABD-Mediazione Relazione Provvisoria:   
Analisi della situazione del mediatore
aprire file


sito della mediazione http://www.abd-mediation.info/




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martedì, 16 gennaio 2007
Alto Adige 16-1-07
Grasso (Rifondazione)
L'aeroporto ampliato?
La giunta sta tergiversando

LAIVES. Continuano le prese di posizione sul progetto di ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo alla luce anche degli incontri con protagonista il mediatore nominato dalla Provincia. Ieri ha diffuso una nota anche Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, che se la prende anche con l'amministrazione di Laives. Secondo Grasso la giunta « Non riesce nemmeno a produrre uno straccio di presa di posizione sull'aeroporto e continua con la sua tattica dilatoria. E mentre aumentano ì comuni e le sezioni dell'Svp che hanno preso posizioni chiare, la maggioranza locale tergiversa, in questo ben supportata anche da forze quali i Verdi locali dimentichi delle loro ragioni costitutive e di una Svp perennemente indecisa tra l'obbedienza al potere provinciale e l'ascolto della sua base elettorale».
Nella sua presa di posizione, il consigliere Rosario Grasso fa alcune premesse per inquadrare il problema: «In questi giorni assistiamo ad un attacco concentrico dei sostenitori dell'aeroporto che non lesinano argomenti sulla indifferibile necessità di un suo ampliamento: "L'economia ne ha bisogno... Senza voli penalizzati turismo e cultura... No a ogni forma di populismo: no al referendum... La Provincia finanzia rete stradale, ferrovia, bus di linea, impianti a fune utilizzando risorse pubbliche. Lo stesso trattamento va riservato all'aeroporto...» E così proprio i sostenitori di "meno stato e più mercato" che alcuni giorni fa piangevano sulla scarsa considerazione accordata loro dalla finanziaria, chiedono espressamente che la popolazione oltre al prezzo in salute si sobbarchi i costi di una struttura che serve i loro interessi privati». Grasso continua: «Chi si oppone poi viene tacciato di oscurantismo; demagogia, populismo e di non tenere in debito conto l'interesse generale che però viene identificato in maniera esclusiva con quello delle categorie economiche. Insomma una visione univoca che vede Bolzano come ombelico del mondo, con un'idea di sviluppo infinito di un turismo energivoro e a forte impatto ambientale e con una concezione strumentale del territorio i cui abitanti sono visti come fastidiosa necessità, poco utili e significativi anche come mercato. L'importante è che arrivino sempre più turisti e che possano partire le merci. Se servono lavoratori poi meglio farli arrivare con un low-cost e quando non servono dare loro generosamente la possibilità di ripartirsene. La manodopera locale, si sa, è troppo sindacalizzata e pretende salario e ferie e magari anche una pensione dignitosa. Meglio quella più maneggevole che arriva da Est», conclude il consigliere.
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martedì, 16 gennaio 2007


MANIFESTAZIONE DEL 10 MARZO A BOLZANO
CONTRO L'EUROTUNNEL DEL BRENNERO E LE GRANDI OPERE

RETE DI MUTUO SOCCORSO CONTRO LE GRANDI OPERE E LE NOCIVITA'
L' anno 2007sarà un anno di lotta decísívo contro le grandi opere che minacciano di distruggere l'ambiente in regione: tav del Brennero, inceneritore, aeroporto, autodromo íschia-Frizzi, centrale idroelettrica di Fortezza e non solo ....
É giunto il momento di incontrarsi e trovare maggiore forza per fermare la devastazione del territorio.
Il 10 marzo a Bolzano si terrà una grande manifestazione e un'Assemblea contro la tav del Brennero e le nocività..
L' evento sarà anche t occasione per lanciare la costituzione, a livello locale , della re te nazionale di mutuo soccorso contro le grandi opere e le nocività, nata da poco ín Val di Susa.
Nelle prossime settimane avranno luogo a Bolzano degli incontri aperti a tutti i cittadini e gruppi locali interessati a condividere e a collaborare.
Il primo incontro si terrà giovedi 18. 01. 07 alle 20.30 nella sala sedute del palazzo "Plaza" in via del Ronco 2 a Bolzano
(non nella sala della circoscrizione Europa ma di fronte)
La partecipazione agli incontri dí rete è a titolo personale e slegata da partiti e síndacati.
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lunedì, 15 gennaio 2007
Alto Adige 14-1-07
AEROPORTO PROGETTO CONTESTATO CRESCONO I DISSENSI NELLA POPOLAZIONE
“In prospettiva si pensi anche al treno”

di Ezio Danieli
EGNA. Sì al mantenimento dell'aeroporto di Bolzano («C'è bisogno di una struttura che garantisca i, collegamenti con gli scali internazionali») ma un secco no al suo ampliamento («perché antieconomico e dal forte impatto ambientale sopratutto in una zona che sopporta già pesanti disagi». Lo ha detto - interpretando i diffusi dissensi - il senatore Oskar Peterlini che, nella sua qualità anche di Obmann della Svp in Bassa, ha incontrato il mediatore nominato dalla giunta provinciale. Peterlini ha consegnato a Gerhard Falk un promemoria - una serie di punti con in vari motivi anti progetto – ma ha anche lanciato un un monito ai partiti di maggioranza ed alla stessa Svp sul rischio di «perdere consensi non solo per il no strumentale dei partiti d'opposizione, ma soprattutto per il forte dissenso di gruppi ambientalisti attorno ai quali si è coagulato il consenso dei cittadini, che hanno partecipato numerosi alle manifestazioni promosse nella Bassa Atesina».
LA POLITICA. Questione dunque soprattutto politica di cui il mediatore ha preso atto - confermata dalla decisione assunta dalla sezione Svp di Ora che alcune sere fa, - al termine di una riunione fiume nel corso della quale sono stati valutati gli aspetti economici, finanziari e ambientali - si è espressa con decisione contro l'ampliamento dell'aeroporto Baracca di San Giacomo. C'è il timore, che a risentirne sarebbe soprattutto la Bassa Atesina e quindi «La Provincia dovrebbe impegnarsi con maggiori energie nel potenziamento degli altri mezzi di trasporto pubblici, in particolare da e per Innsbruck e Verona». La Stella Alpina ha auspicato quindi che i dati via via raccolti dal mediatore siano resi pubblici e che vi sia un coinvolgimento della popolazione della Bassa oltre che della zona di Laives, Bronzolo e Vadena. Ma torniamo all'incontro che il senatore Oskar Peterlini ha avuto, l'altro giorno, con il mediatore Falk al quale ha consegnato un promemoria con le prese di posizione contrarie dei consigli comunali di Appiano e Caldaro, nonchè di alcune sezioni della Svp della Bassa Atesina ed Oltradige. La posizione della Stella Alpina è-ríassunta in alcuni punti fermi. Vediamoli.
L'AMBIENTE. In primo luogo, il parlamentare altoatesino ha sottolineato "il forte impatto ambientale ed acustico a cui verrebbero sottoposti un territorio ed una popolazione che già devono fare i conti con la presenza dell'autostrada e della ferrovia".
L'INQUINAMENTO. In secondo luogo, il senatore dell'Unione-Svp ha fatto presente anche "il pericolo di danni da inquinamento all'agricoltura locale e di svantaggi per le piccole e medie aziende turistiche che puntano la loro attrattività anche sulla tranquillità dei luoghi".
L'ECONOMICITÀ. Sul versante dell'economicità del progetto, Peterlini ha rimarcato "l'esiguo bacino di utenza che, con i suoi circa 500mila abitanti, offre la Provincia di Bolzano, in considerazione soprattutto della vicinanza degli aeroporti di Verona ed Insbruck. I due scalì - ha proseguito - offrono inoltre voli low-cost che la struttura di Bolzano, anche se ampliata, difficilmente sarà in grado di realizzare".
PIÙ TURISTI. Nel merito delle previsioni di un aumento di circa 300mila turisti l'anno, Peterlini, "nel giudicarle di difficile realizzazione", ha ribattuto che "i voli, concentrandosi soprattutto nei fine settimana, vedrebbero circa 6 mila arrivi ogni sabato con un notevole aumento quindì di atterraggi e decolli che andrebbe ad influire sull'impatto ambientale".
LE ALTERNATIVE. Al mediatore Falk, il parlamentare altoatesino ha, quindi, posto all'attenzione l'alternativa di "realizzare collegamenti diretti con gli aeroporti di Verona ed Innsbruck. Da considerare inoltre - ha rimarcato Peterlini - che nel 2008, con il completamento dei lavori sulla tratta ferroviaria Bologna-Verona, i tempi di percorrenza del treno sulla Roma-Bolzano si ridurranno a quattro ore e trenta minuti. Oltre al fatto che, una volta realizzata la nuova ferrovia del Brennero; anche i collegamenti oltre le Alpi saranno più veloci». Sono proprio queste considerazioni sul servizio di trasporto pubblico su binari che costuiscono un ulterìore motivo per un'attenta riflessione.


Gerhard Falk ha spiegato come sta procedendo il suo lavoro
«Una raccolta di pareri, per ora»

EGNA. Incontrando dì recente il sindaco di Laives, il mediatore che si occupa del progetto di potenziamento dell'aeroporto di San Giacomo ha evidenziato alcunì aspetti del suo lavoro: sta incontrando regolarmente gente e associazioni, ogni mercoledì a Bolzano, ed è anche andata casa per casa a verificare rumori e sensazioni degli abitanti. Falk ha anche- spiegato che tiene una posizione assolutamente neutrale rispetto alle parti e che quìndi si limita a raccogliere sentimenti e indicazioni. Dal 24 gennaio in poi sono inprogramma incontri ufficiali.
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domenica, 14 gennaio 2007
Alto Adige 13-1-07
La sezione di Ora chiede maggiore attenzione per il trasporto pubblico:popolazione da coinvolgere
No all'aeroporto ampliato
Presa di posizione della Svp: un appello alla Provincia
ORA. La locale sezione della Volkspartei ha rotto gli indugi e, al termine di una riunione fiume nel corso della quale sono stati valutati gli aspetti economici, finanziari e ambientali, si è espressa con decisione contro l'ampliamento dell'aeroporto Baracca di San Giacomo. C'è il timore, che a risentirne sarebbe soprattutto la Bassa Atesina. Proprio come molte altre sezioni del Sammelpartei del comprensorio quella di Ora ritiene che la Provincia dovrebbe impegnarsi con maggiori energie nel potenziamento degli altri mezzi di trasporto pubblici, in particolare da e per Innsbruck e Verona. La Stella Alpina ha auspicato quindi che i dati via via raccolti dal mediatore siano resi pubblici e che vi sia un coinvolgimento della popolazione.
L'inquinamento acustico, secondo la Svp di Ora, al momento è ancora accettabile. I valori sono ancora nella norma; in quanto l'aeroporto di Bolzano è una struttura di interesse regionale, ma per contro ciò significa riscuotere l'interesse solo di una ristretta cerchia di persone. Siamo altresì convinti che anche un ampliamento dell'aeroporto, con il conseguente allungamento della pista, non sia destinato a portare all'economia ed in particolare al turisimo altoatesino dei vantaggi tali da giustificare quest'investimento. L'inquinamento acustico e atmosferico è destinato, invece, a ricadere tanto sui residenti quanto sui turisti di tutta la zona attorno a Bolzano, Bassa Atesina compresa. E alla popolazione di questo comprensorio non si può chiedere di sopportare quest'ulteriore peso».
Secondo la Volkspartei di Ora bisogna evitare in ogni modo che vengano poste le basi per aumentare, gradualmente, il traffico aereo facendo diventare lo scalo bolzanino un aeroporto di interesse extraregionale. A livello comprensoriale la prima bocciatura all'ampliamento dell'aeroporto è venuta dal Comune di Appiano, dove anche un rappresentante della giunta - Peter Pardatscher, Obmann della locale sezione del Bauernbund - ha votato a favore della mozione presentata dalla Biirgerliste Eppan. A Termeno a presentare un'istanza contro l'ampliamento dell'aeroporto non è stata una lista d'opposizione, ma l'esecutivo, monocolore Svp, che in coda al consiglio si e espresso all'unanimità contro l'allungamento della pista. Un'altra bocciatura al potenziamento è arrivata dal consiglio comunale di Cortaccia, che ha approvato all'unanimità una risoluzione nella quale vengono sollevate perplessità per la salvaguardia dell'ambiente, le dimensioni del progetto e l'incidenza sulla qualità della vita in Bassa Atesina.


IL MEDIATORE
Un incontro con Peterlini

EGNA. Sì al mantenimento dell'aeroporto di Bolzano, in quanto l' Alto Adige ha bisogno di una struttura che garantisca i collegamenti con gli scali internazionali, no al suo ampliamento perché antieconomico e dal forte impatto ambientale soprattutto in una zona che sopporta già pesanti disagi.
A ribadire il dissenso e le perplessità della Bassa Atesina è stato il senatore dell'Unione-Svp, Oskar Peterlini, che, nella sua qualità anche di Obmann della Svp per la Bassa Atesina, ha incontrato il mediatore Falk. Peterlini ha consegnando al mediatore un promemoria con le prese di posizione contrarie dei consigli comunali di Appiano e Caldaro, nonchè di alcune sezioni della Svp della Bassa Atesina ed Oltradige. Peterlini ha sottolineato fra l'altro anche «il pericolo di danni da inquinamento alLagricoltura locale e di svantaggi per le piccole e medie aziende turistiche che puntano la loro attrattività anche sulla tranquillità dei luoghi». Proprio l'altro giorno il mediatore che segue la vicenda aeroporto aveva avuto un incontro con Giovanni Polonioli, sindaco di Laives.
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sabato, 13 gennaio 2007
Alto Adige 12-1-07
Il sindaco ha incontrato ieri magna il dottor Falck che l' uno febbario sarà in aula consiliare

Aeroporto, garanzie dal mediatore
LAIVES. Ieri mattina il sindaco Polonioli ha incontrato, in.municipio, il mediatore che si occupa del progetto di potenziamento dell'aeroporto di San Giacomo e relative critiche. “È stato un incontro cordiale, quello con il dottor Falck - ha poi dichiarato Polonioli - durante il quale gli ho, proposto di venire in consiglio comunale per un incontro ufficiale. In linea di massima questo dovrebbe avere luogo il primo febbraio e sarà l'occasione per il mediatore, sia di spiegare il suo ruolo nella questione aeroporto e sia per sentire dai consiglieri comunali quali sono le rispettive sensazioni rispetto al contestato progetto. Sappiamo che il mediatore comunque sta incontrando regolarmente gente -e associazioni, ogni mercoledì a Bolzano e che è anche andato casa per casa a verificare rumori e sensazioni della gente, degli operatori economici e di quelli turistici. In veste di mediatore, il dottor Falck mi ha spiegato che tiene una posizione assolutamente neutrale rispetto alle parti e che quindi si limita a raccogliere sentimenti e indicazioni, al di là di chi vuole o non vuole il potenziamento dell'aeroporto. Dal 24 gennaio in poi invece, ci saranno incontri ufficiali e ad ognuno di essi sarà presente un rappresentante di Laives per seguire la questione da vicino.
Ricordiamo che proprio di recente, in aula consiliare, l'ordine del giorno presentato dalla maggioranza consiliare di Laives per parlare di potenziamento dell'aeroporto è stato dalla stessa ritirato per una questione di forma. Probabile che venga presentato nel corso della prossima seduta consiliare sulla base delle indicazioni che darà il mediatore. (b.c.)

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sabato, 13 gennaio 2007
Alto Adige 12-1-07
No ai soldi pubblici per l'aeroporto
Il Presidente dell'Assimprenditori - durante le cerimonia di inizio d'anno tenuta presso un hangar dell'aeroporto bolzanino - mentre da una parte ha dichiarato la propria insofferenza nei confronti della pressione fiscale imposta dal governo Prodi, dall'altra ha invocato l'intervento pubblico per finanziare l'aeroporto - e cioè il sistema di trasporto più inquinante che è utilizzato solo in minima parte dai cittadini di Bolzano. Da ciò si evince che per gli imprenditori le tasse vanno bene quando le pagano gli altri e servono non alla collettività ma per finanziare opere (perdippiù inquinanti come il trasporto aereo) dalle quali solo privilegiati gruppi di interesse sperano durarne qualche vantaggio economico. Sono già piovuti milioni di euro (solo nel 2005 tre milioni) di denaro pubblico (cioè proveniente dalle odiate tasse) per coprire le spese dell'aeroporto ed è stato calcolato che per ogni biglietto aereo acquistato presso lo scalo bolzanino i contribuenti sono costretti a pagare ben 50 euro.
Eriprando della Torre di Valsassina
Bolzano
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venerdì, 12 gennaio 2007
Alto Adige 11-1-07

Aeroporto,
i verdi contro Assindustria


BOLZANO. «L'appoggio incondizionato degli imprenditori all'ampliamento dell'aeroporto lascia l'amaro in bocca». Lo afferma il portavoce dei verdi Franco Bernard che critica l'idea di Assoimprenditori di organizzare il proprio ricevimento di inizio anno all'interno dell'hangar dell'Abd. «E', la mano pubblica che continua a tenere in vita questa struttura - continua Bernard - e non certo i privati. Ma c'è di più: l'aeroporto avrà effetti negativi sul clima mondiale, l'aereo è infatti il mezzo che contribuisce di più all'effetto serra».
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giovedì, 11 gennaio 2007
Alto Adige 10-1-07
Senza voli penalizzati turismo e cultura”
Per la prima volta scende in campo pure Alto Adige Marketing a favore del potenziamento di san Giacomo Promossi i charter, insufficienti i collegamenti di linea
Di Giancarlo Ansaloni
BOLZANO. Pareva aver optato per un basso profilo il vertice Alto Adige Marketing/Smg, quando circa un mese fa la scontro tra sostenitori e avversari dell'aeroporto di San Giacomo aveva raggiunto il culmine, manifestando un orientamento volto a privilegiare collegamenti via terra in autobus con gli aeroporti di Bergamo e Treviso. Invece era solo tattica: ieri infatti il cda ha diffuso un comunicato che non lascia spazio a dubbi: l'aeroporto deve essere potenziato.
Ieri infatti dagli uffici di Via della Posta è uscito un comunicato a firma del CdA in cui si rilancia «l'importanza dei collegamenti con l'Alto Adige» dove «destinazioni difficilmente raggiungibili rischiano di scomparire dalla carta geografica del turismo. In prima istanza - si afferma devono essere garantiti atterraggi e decolli sicuri di voli charter e di linea. Inoltre devono poter partire e atterrare aerei che offrano un minimo di cento posti, dato che solo con quest'ordine di grandezza l'aeroporto risulterà essere interessante per il business dei voli charter su larga scala. Come terzo aspetto per la mobilità individuale, sono decisivi i voli di linea verso sud e verso nord. Per questo conclude la nota - il Cda di Aam/Smg rivolge un appello ai politici, perché sia attribuita la dovuta priorità alle tematiche dell'accessibilità dell'Alto Adige e perché non si facciano influenzare da còntrocampagne d'informazione, tenendo comunque conto dei timori della popolazione».
Perché questa presa di posizione almeno apparentemente così tardiva?
Lo spiega lo stesso direttore di Aam/Smg Chrisgtoph Engl: « In realtà la nostra presa di posizione risale ad una riunione del Cda di circa due mesi fa, in piena bagarre polemica, ma si è preferito rinviarne a diffusione per non essere sopraffatti dallo scontro in atto. Il nostro sostegno all'ampliamento dell'aeroporto s'inquadra in un discorso globale suda mobilità da e per l'Alto Adige. In quel periodo la funzionalità dell'aeroporto era offuscata addirittura dalla disfunzione delle apparecchiature tecniche, ma soprattutto dalle incertezze circa la sorte dei voli charter programmati e del trasporto ferroviario, dall'avvento del “lo w cost" a Verona e così via. Nel frattempo la situazione si è evoluta: i voli charter soprattutto con l'Inghilterra vanno a gonfie vele, il collegamento diretto Bolzano - Val Venosta è decollato, i treni della neve idem; poi c'è la Mobil Card che consente a chi arriva con mezzi pubblici di muoversi in tutta. la Provincia con 25 euro; c'è infine la soluzione degli autobus della società "Terravision" che cura il trasporto di ospiti e anche da e per gli aeroporti di Treviso e Bergamo. E' in questo quadro complessivo che vogliamo inserire il potenziamento dell'aeroporto, assolutamente necessario per un costruire un sistema diversificato, ma integrato, di mobilità, Ma non solo ad uso turistico: è impensabile dotarsi di un'università, di un'Eurac, parlare di convegni, terme e quant'altro senza disporre di collegamenti aerei.

Bus per Bergamo e Treviso
BOLZANO. Non soltanto i voli charter "della neve" paiono funzionare a gonfie vele, bensì anche l'accordo con la società di autobus "Terravision", che 3 volte il giorno ogni venerdì, sabato e domenica trasportano turisti dall'aeroporto di Bergamo in Alto Adige (é altoatesini in senso inverso), nonché da e per Treviso due volte ogni fine settimana. «In media i bus portano 160 persone la settimana -precisa il direttore di Aam/Smg Engl - 850 in 4 settimane, fra cui un 15% di bimbi sotto gli 11 anni, segno che si tratta di un collegamento ideale ed economico per nuclei familiari, sfruttando 1' opportunità dei voli a "basso costo".(gi.an.)
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mercoledì, 10 gennaio 2007
Alto Adige 9-1-07
AUMENTANO I DISAGI DEL TRAFFICO
“IL CASELLO? PRIMA FINIAMO LA VARIANTE”
Durnwalder:bisognerà reperire i terreni
Il sindaco: subito un'attenta riflessione
di Ezio Danieli
LAIVES. «Mezzo» casello chiesto ed ottenuto, a Bressanone, in pochi mesi. È aperto dal 3 gennaio a sud della città vescovile. Pensato soprattutto per il traffico pesante diretto alla zona industriale con un sistema di pagamento con Telepass o carte di credito, bancomat incluso, è la fotocopia di quello che 1'A22 potrebbe realizzare a Laives. Ma ieri il presidente della giunta provinciale, Luis Durnwalder, ha ripetuto sostanzialmente il suo no: «Prima completiamo la variante e poi decideremo se il casello potrà essere costruito o meno, a patto che si trovino i terreni necessari».
Il completamento della variante - se saranno rispettate le indicazioni date dalla stessa Provincia e tenendo conto che qualche imprevisto è purtroppo sempre da mettere in preventivo - non avverrà prima del 2011. Con tutta probabilità sarà finita prima la circonvallazione di Ora che porterà ulteriore traffico sulla statale del Brennero. Quindi Laives sopporterà un crescendo di disagi di cui, da sempre, farebbe volentieri a meno.
A Bressanone il «mezzo casello» automatizzato lo hanno chiesto, tutto sommato, da poco ed lo hanno ottenuto in fretta se si considera soprattutto che Laives una struttura analoga la chiede da oltre dieci anni (con 1'A22 d'accordo) incontrando il sistematico no della giunta provinciale e di Durnwalder (e Svp) in particolare. Il presidente proprio ieri ha ribadito che «l'obiettivo prioritario è completare la realizzazione della variante, à cominciare dal tratto davanti a Pineta per il quale la gara di appalto è stata già indetta. Soltanto quando tutta la circonvallazione sarà percorribile, verificheremo se è necessaria o meno la realizzazione del mezzo casello all'altezza di Laives, sempre a patto che vi siano a disposizione i terreni». Rispetto al passato, quando Durnwalder era stato molto categorico nel bocciare la proposta di realizzare il casello, stavolta la sua posizione appare meno chiusa ma, in sostanza, il rinvio della decisione al 2011 (se tutto andrà bene) non è certo un segnale incoraggiante.
Preso atto delle dichiarazioni del presidente della giunta provinciale, il sindaco Polonioli ricorda l'impegno nel programma della coalizione di maggioranza: «Abbiamo scritto - ed ovviamente confermiàmo queste nostre intenzioni - che è necessario l'impegno prioritario affinchè la variante sia completata senza ulteriori ritardi. Se questi dovessero verificarsi, è necessaria una grande attenzione nei confronti appunto della realizzazione dell uscita autostradale. Passi in avanti, in merito alla variante, ne sono stati fatti ma le scadenze indicate dalla Provincia lasciano intendere che l'intera circonvallazione non sarà percorribile prima del 2011. Si tenga conto che prima della nostra sarà pronta la variante di Ora e questo comporterà un ulteriore aumento del traffico, anche pesante, attraverso Laives. Sappiamo che anche un solo camion in più crea, già ora, pesanti disagi come dimostra l'aumento del traffico a seguito della chiusura della strada arginale che era, da sempre, una valvola di sfogo molto importante».

Borin: sono almeno cinque i motivi per realizzarlo in fretta.
«È indispensabile in vista dei lavori per círconvallawione e passante ferroviario»
LAIVES. Bruno Borin, capogruppo di An in consiglio comunale, interviene in merito al casello autostradale ed elenca cinque motivi per cui sarebbe indispensabile realizzarlo. Ecco dunque i cinque motivi: 1) C'è la necessità assoluta di togliere il traffico pesante dal centro abitato anche in prospettiva del completamento della variante alla statale del Brennero; 2) bisogna impedire già ora che la circonvallazione, una volta completata, si trasformi in una terza corsia dell'autostrada: 3) bisogna consentire ai mezzi pesanti di avere un'alternativa funzionale alla statale in vista dei lavori per la costruzione sia della circonvallazione che del passante ferroviario da Ora a Cardano nel rispetto di quanto è stato previsto nello studio elaborato dall'Eurac; 4) il casello autostradale è indispensabile in vista anche dell'ampliamento della zona produttiva a sud della città; 5) la struttura dovrebbe essere completa e non a mezzo -servizio come quella che proprio all'inizio di quest'anno è stata aperta a sud della città di Bressanone». Bruno Borin si augura che « finalmente prevalga in giunta provinciale sia il buon senso che una maggiore attenzione nei confronti delle esigenze di Laives».
L'appello
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo continua a chiedersi « Perchè tanta reticenza da parte della Provincia nel non sostenere un casello in prossimità di Bronzolo-Laives? Si è potuto constatare recentemente; con la chiusura della galleria, ciò che può accadere sulla statale 12 ed in particolare proprio nei centri abitati. La costruenda nuova variante può solo portare inquinamento ulteriore nei centri abitati perchè meno costosa dell'autostrada e quindi più frequentata. Il tunnel di San Giacomo viene ancora poco utilizzato, soprattutto nella direzione Bolzano - Laives è necessario che i vigili urbani verifichino questi numerosi passaggi "anomali" di attraversamento del paese di San Giacomo e invitino la giunta comunale a prendere misure più drastiche». (e.d.)

mercoledì, 10 gennaio 2007
Corriere dell'Alto Adige 9-1-07

Pressing di Oberrauch verso il secondo mandato
Assoimprenditori : la giunta dia un segno

di Felice Espro
BOLZANO - La riduzione di un punto percentuale dell'Irap in Sudtirolo ora è indifferibile: effetto della Finanziaria Prodi che penalizza ancor di più le imprese. Non molla la presa il presidente di Assoimprenditori, Christof Oberrauch, che a maggio dovrebbe essere rieletto per il secondo mandato triennale.
LA FESTA - La relazione di Oberrauch è stata il piatto forte del ricevimento di inizio anno, giunto alla sua terza edizione. La «location» stavolta aveva un significato particolare: un hangar dell'aeroporto di Bolzano (l'Abd è socia di Assoimprenditori): «Non è un caso se siamo qui-ha detto Oberrauch-. Ribadiamo il nostro impegno a favore dell'aeroporto e di un suo ampliamento ragionevole, tale da rendere più efficace la gestione del traffico aereo. Siamo fermamente contrari a ogni forma di populismo: no al referendum. La Provincia finanzia rete stradale, ferrovia, bus di linea, impianti a fune utilizzando risorse pubbliche. Non vediamo perché lo stesso trattamento non possa essere riservato all'aeroporto: gli operatori economici e molti altri soggetti hanno bisogno di collegamenti rapidi per uscire dai nostri confini provinciali». Il presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner, ha aggiunto: «I territori vicini, ovvero il Tirolo e la provincia di Verona, beneficiano di aeroporti efficienti, che sono garanzia di sviluppo economico». ...
*Stralcio che riguarda l'aeroporto
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mercoledì, 10 gennaio 2007
Alto Adige 9-1-07
INDUSTRIALI PREOCCUPATI
Al  ricevimento di inizio anno in primo piano anche il rilancio dell'aeroporto
di Pietro Marangoni
BOLZANO. Da parte dell'Assimprenditori dell'Alto Adige scegliere un hangar dell'aeroporto di Bolzano per tenere il proprio ricevimento di inizio anno non è una scelta casuale se non si vuol sottolineare con forza l'importanza che lo scalo di Bolzano ha e deve aver ancor più nel futuro. E infatti il presidente Christop Oberrauch non ha nascosto il ruolo "vitale" che le infrastrutture "efficienti" devono avere in una realtà economica quale quella altoatesina. " La nostra presenza qui è anche un segno della nostra ferma avversione ad ogni forma di populismo - ha affermato il presidente di Assoimprenditori - e in questa sede ribadiamo il nostro impegno a favore dell'aeroporto e di un suo ampliamento ragionevole. Visto che la Provincia finanzia la rete stradale ha detto Oberrauch - rimette in sesto la ferrovia della Val Venosta potenzia gli autobus di linea e modernizza gli impianti a fune sempre utilizzando risorse pubbliche, non si vede perchè lo stesso trattamento non vada riservató all'aeroporto di Bolzano».
Ma l'attenzione di Oberrauch non è stata riservata solo all' aereoporto e più in generale alle infrastrutture locali (accenno al tunnel del Brennero e all' energia comperse). Il presidente di Assoimprenditori non ha infatti nascosto la sua preoccupazione per il rallentamento congiunturale mondiale e al fatto che la crescita economica dell'Alto Adige (2,1%) «per la prima volta si colloca al di sotto della media della Germania e dell'Ue». Oberrauch ha affermato che: «Per il 2007 le previsioni indicano un rallentamento e anche perla nostra provincia le prospettive sono poco allettanti»....
*Stralcio che riguarda l'aeroporto
Nell'hangar dell'Abd l'incontro dei vip
Presente il gotha di banche e aziende
BOLZANO. Quale pulpito, dal quale il presidente di Assoimprenditori Cristrof Oberrauch ha rivolto la sua disanima della situazione economica locale, è stato preparato - non a caso - una scaletta di aereo. D'altra parte, essendo all'aeroporto; la scelta non poteva essere diversa. Un viatico ideale per decretare il suo definitivo "decollo".
La serata è stata introdotta dal padrone di casa Thomas Baumgartner presidente di ABD cui è stato demandato l'incarico di creare di affermare lo scalo bolzanino quale supporto dell'economia locale. Presente tutto il gotha dell'economia locale: imprenditori, bancari, amministratori delegati, dirigenti. Il mondo politico locale era schierato al completo: dal presidente della giunta Durnwalder al sindaco di Bolzano Spagnolli. Tra i presenti anche la rettrice dell'Università Franceschini e i vertici di Confindustria del Trentino con il presidente Pedri. Un'annotazione: nel parcheggio molte le macchine con targa tedesca. L'economia altoatesina non conosce più confini! (p.m.)
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sabato, 06 gennaio 2007
WWF-BZ-!
Im Rahmen des Haushaltsvoranschlages für das neue Jahr äußerte der Herr LH im Dezember erneut die Absicht, den Flughafen Bozen aufzubauen; koste es, was es wolle! Diese Nachricht erreichte uns nachdem die sehr kostspielige Arbeit des Mediators in Gang kam und Vorbereitungen für eine Volksbefragung schon laufen. Seither werden die Stimmen deren, die sich bereit erklären zu „verhandeln“, obwohl sie eigentlich gegen die Erweiterung des Flugplatzes sind, immer stärker. Ein Leiferer Gemeinderat schlug vor, als Gegenleistung zum Flughafenausbau für Leifers eine Autobahnmautstelle einzufordern.
Für uns muss klar gesagt werden: wenn die Errichtung der Autobahnmautstelle wirklich zur Verbesserung der Umweltsituation im Bozner Talkessel beitragen könnte, dann muss dieser erfolgen unabhängig davon ob der Flughafen erweitert wird. Dasselbe gilt für die Lärmschutzwände, die wiederholt versprochen wurden. Es muss erneut betont werden, dass der Schutz der Gesundheit ein grundlegendes Recht aller Bürgerinnen ist. Dieses Grundrecht kann folglich nicht Gegenstand von Mediationen sein und kann schon gar nicht für derartige Kompromisse herhalten.
Der Zuwachs des Flugverkehrs ist unvereinbar mit dem Wohlbefinden der Bürgerinnen, sowohl in gesundheitlicher als auch in finanzieller Hinsicht. Aus diesem Grund haben vor Weihnachten eine Gruppe von Bürgerinnen mit ihrer Unterschrift eine Volksbefragung in die Wege geleitet.
Für die WWF Bozen
Anna Schgraffer
Alessandro Cosi
St. Jakob

WWF-BZ-!
In dicembre il Presidente della Giunta, nell’ambito delle previsioni di bilancio per il nuovo anno ha ribadito che il potenziamento dell’aeroporto si farà, costi quel che costi. Questo annuncio arriva nonostante ci siano già in cantiere una costosissima “mediazione” e un referendum provinciale. Da allora hanno cominciato a circolare sempre più insistenti le voci di chi, pur contrario all’ampliamento dell’aeroporto, è disponibile a “trattare” proponendo delle contropartite per migliorare la situazione ambientale a sud di Bolzano. Per esempio solo qualche giorno fa Christian Bianchi di An ha proposto di barattare l’ampliamento con un casello autostradale a Laives.
Ora, va detto che se il casello autostradale a Laives serve per migliorare la situazione ambientale, vuol dire che esso deve essere realizzato a prescindere dalla decisione che verrà presa per l’aeroporto. E questo vale anche per le barriere acustiche per autostrada e ferrovia, tra l’altro già promesse in più di un’occasione. Dobbiamo ripetere che la difesa della salute è un diritto costituzionale e umano e come tale non può essere oggetto di trattative o compromessi di questo genere.
Il potenziamento dell’aeroporto e dei voli sopra i cieli della zona non è sostenibile né in termini ambientali né finanziari. Per questo motivo prima di Natale un gruppo di oltre 50 cittadini ha promosso con la propria firma un referendum provinciale che servirà a interpellare tutta la popolazione, poiché la Giunta non si dimostra abbastanza imparziale in questa decisione. 
Per il WWF-Bolzano
Anna Schgraffer
Alessandro Cosi
S.Giacomo

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venerdì, 05 gennaio 2007
Alto Adige 5-1-07
Il sindaco: cultura come motore per lo sviluppo del territorio
LAIVES. La recente conferenza durante la quale è stata presentato il libro "Città satellite? Le Laives d'Europa" ha lasciato il segno. L'amministrazione comunale ha preso sul serio l'esortazione dell'autore (si tratta di Giorgio Tavano Blessi, ricercatore e docente all'Università di Venezia) a puntare di più sulla cultura come volano dello sviluppo per l'intero territorio, anche grazie alle ricadute che può avere sull'economia.
Questa volontà è adesso espressa anche nella relazione del sindaco Polonioli che accompagna il bilancio di-previsione dove si dice, appunto, che questa sarà una sfida da vincere per il futuro.
«La nostra ambizione - dice il sindaco - è quella di uscire dallo schema "lavoro e vivo a Bolzano, dormo a Laives", tipico delle realtà periferiche e questa emancipazione passa necessariamente attraverso la crescita culturale». Per quanto riguarda -in particolare le manifestazioni artistiche, c'è la ferma volontà di rilanciare anche il tradizionale Premio di pittura "Città di Laives" e di collegarsi assolutamente all'edizione 2008 di "Manifesta" che si terrà a Bolzano, un "treno" giudicato imperdibile anche per Laives. Anche il Festival comunale deve trovare nuovi stimoli per il rilancio, pena la sua decadenza a sagra paesana. (b.c.)



Inquinamento, per Rifondazione serve una mappatura del territorio

Egna/Laives

Claudio Vedovelli dell’associazione “Ambiente e salute” ha segnalato un intervento sul camino dell’impianto di incenerimento di Bolzano ed in concomitanza l’assenza sul sito della provincia dei dati relativi alle emissioni.
Questo episodio riporta in primo piano la necessità di una corretta informazione sulle condizioni in cui si vive nella conca di Bolzano e della Bassa Atesina. I cittadini, al di là dell’episodio contingente, non sanno a quali fattori inquinanti sono esposti, non conoscono la qualità dell’aria che respirano, non conoscono le conseguenze a breve, medio e lungo termine sulla salute.
Sono a conoscenza però che le strutture inquinanti sono troppe e che rischiano di aumentare: zone industriali, ferrovia, SS 12, autostrada, discarica, centro guida sicura, a cui a breve vorrebbero aggiungere il nuovo megainceneritore e un aeroporto ampliato con la capacità, nei periodi più critici, di una ventina di voli giornalieri.
La mancanza di strumenti di monitoraggio del territorio, peraltro previsti da leggi nazionali ed europee, ma non recepiti a livello locale, hanno conseguenze pratiche nefaste.
Non conoscendo il grado di inquinamento a cui sono sottoposti i cittadini, non si interviene per eliminarne le cause o almeno ridurne gli effetti e si continua, ad esempio, a costruire mettendo a repentaglio la salute degli incauti acquirenti in zone in cui dovrebbe essere interdetto.
La legge 447/95 prevede che i comuni si dotino di strumenti atti a conoscere i reali livelli di inquinamento attraverso una mappatura del territorio, ma il mancato recepimento della normativa non pone vincoli e non obbliga ad intervenire. Probabilmente è questo il motivo per cui finora si è rinunciato a legiferare.
Le amministrazioni locali però, nel rispetto del dettato costituzionale, delle loro competenze in materia di salute pubblica e delle direttive europee devono agire con solerzia in difesa dei loro amministrati senza cercare alibi o peggio nascondendo la testa sotto la sabbia.

Rifondazione comunista Laives
Anche Alto Adige 5-1-07

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mercoledì, 03 gennaio 2007

Alto Adige 3-1-07

Giunta di Bronzolo
Aeroporto: richiesta fatta al mediatore.


BRONZOLO. L'amministrazione comunale di Bronzolo ha chiesto formalmente di essere ascoltata dal mediatore per il progetto di ampliamento della pista aeroportuale di San Giacomo. “Lo abbiamo fatto presente in occasione di incontri avuti con il presidente Durnwalder e con l'assessore Mussner - spiega il sindaco Alessandro Bertinazzo - perché il ruolo del mediatore non è solo quello che riguarda l'aeroporto, ma coinvolge la tutela ambientale del territorio. In questo senso, a tempo noi attendiamo di capire come si intende procedere con le barriere antirumore che abbiamo richiesto; se né è parlato per Laives e non per Bronzolo; vorremmo capire meglio la situazione». (b,c)
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categoria:salute, conca atesina, aereoporto san giacomo
giovedì, 28 dicembre 2006
Alto Adige 28-12-06

Bianchi (An) critica la provincia
“Aeroporto: stop alle imposizioni”

LAIVES. Il realismo si sta facendo strada anche nel confronto con la Provincia sul progetto di ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo? Sembrerebbe di sì, almeno stando alle ultime prese di posizione in consiglio comunale. In aula, sono nuovamente risuonate tutte le considerazioni critiche nei confronti della Provincia ma, come detto, qualche accenno al realismo non è mancato. Si prendano ad esempio le affermazioni del consigliere di An Christían Bianchi che ha condannato il modus operandi della Provincia che decidere sulla testa dei Comuni con l'alibi che comunque - come è per l'aeroporto - si tratta di strutture sovracomunalì. «Dal punto di vista economico - ha detto Bianchi - l'aeroporto è fallimentare e si tratta piuttosto di una operazione politica da parte provinciale. Su questi grandi progetti Laíves non ha alcuna competenza, anche se bisogna tenersi pronti a reagire tempestivamente se la Provincia non ascolterà ragione. Però dobbiamo fin d'ora avere chiaro in testa cosa chiedere alla Provìncia in cambio della imposizione di una struttura che, come sarà il potenziamento dell'aeroporto, a Laives e in Bassa Atesina, procurerà solo disagi. Penso ad esempio al casello autostradale, posto che a noi interessa togliere inquinamento». (b.c.) .



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categoria:aereoporto san giacomo
domenica, 24 dicembre 2006


Osservazioni sul recente Consiglio Comunale di Laives riguardo l'ampliamento dell'aeroporto.
Ricordando i possibilisti o favorevoli:
...Pusateri sostanzialmente non dice no all'ampliamento della pista di San Giacomo, a patto che vengano rispettate ben precise condizioni, non ultima la garanzia, da parte provinciale, che semmai, più dei 400 metri previsti, al territorio di Laives non si chiederà altro in futuro.
...Più o meno simili anche i giudizi di An; Christian Bianchi ha spiegato che converrebbe forse preparasi a contrattare con la Provincia una adeguata contropartita per Laives.
Il Centro attenzione Permanente di San Giacomo vuole evidenziare alcuni aspetti non trascurabili:
per Maso della Pieve e maggiormente per San Giacomo il problema non è solo l'ampliamento dell'aereoporto ma l'inquinamento complessivo che si ripercuote sul territorio.
I due quartieri sono realtà urbane esposte a forti pressioni rappresentate da inquinamenti atmosferici, ma ancora di più dal rumore ambientale, le cui sorgenti prevalenti sono la ferrovia, il traffico veicolare e l'aeroporto.
Anche a Laives, oggi, ci dovrebbe essere una maggiore sensibilità nei confronti del problema dell'inquinamento da rumore in quanto sta diventando una delle principali cause del peggioramento della qualità della vita, sia nelle città, sia in zone extraurbane e rurali limitrofe ad importanti infrastrutture di tipo artigianale, industriale e commerciale.
Fortunatamente nello stesso consiglio comunale il consigliere Grasso ha sollevato il problema della salute, salute raccontata dai più a parole, ma molto spesso dimenticata nei fatti.
Vogliamo ricordare il Sesto Programma di Azione per l'ambiente dell'Unione Europea, che si concentra sui settori in cui l'intervento è più urgente ed in cui si rende necessario fissare obiettivi per i prossimi 10 anni.
-Tra le aree tematiche che necessitano di intervento rientra il problema legato all'inquinamento acustico; si denota infatti come il rumore incide negativamente sulla salute e sulla qualità della vita di almeno un quarto della popolazione dell'Unione Europea, causando stress, disturbi al sonno ed un maggior rischio di malattie cardiovascolari.
Le pubbliche autorità sono quindi tenute a redigere delle mappe del rumore e a fissare obiettivi specifici di riduzione del rumore.
La Legge Quadro n° 447/1995 è la prima legge in Italia che definisce criteri generali di valutazione, obiettivi di qualità e linee di intervento in materia di protezione dell'ambiente dall'inquinamento acustico.
La legge quadro adotta lo strumento di classificazione acustica del territorio in cui ciascun comune provvederà a classificare il proprio territorio dal punto di vista acustico tenendo conto delle preesistenti destinazioni d'uso. Quindi, in base alle caratteristiche degli insediamenti presenti sul territorio, si possono associare dei limiti per l'inquinamento acustico in ambiente esterno. Sono state individuate dalla legge quadro 6 classi acustiche:
Classe I: aree particolarmente protette (aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago);
Classe II: aree destinate ad uso prevalentemente residenziale (aree con bassa densità di popolazione, assenza di attività industriali e commerciali);
Classe III: aree di tipo misto (aree urbane di media densità e traffico, con presenza di attività commerciali, uffici, con assenza di attività industriali);
Classe IV: aree di intensa attività umana (aree con intenso traffico, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali, uffici, limitata presenza di piccole industrie, aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie);
Classe V: aree prevalentemente industriali;
Classe VI: aree esclusivamente industriali.
...
Ci fermiamo qui, per il momento per dire: ai possiblisti, attendisti e contrari, che alla popolazione interessa prioritariamente la salute. La salute non si può barattare con una adeguata contropartita o richiesta di condizioni particolari garantite dalla Provincia.
Consiglieri carissimi occupatevi delle persone e del territorio. Se manca una legge provinciale non vuol dire che si deve perseguire gli stessi errori del passato. Lo stesso mediatore nulla avrà da mediare se un progetto per una migliorare la qualità della vita sarà l'obiettivo comune.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
ständiger Aufmerksamkeitsbrennpunkt St. Jakob
Lorenzo Merlini
nota: altre considerazioni legate al problema rumore / salute sono state affrontate in articoli precedenti.
domenica, 24 dicembre 2006

SD-DL Bz 05-12-06

I NOSTRI DUBBI SULL'AMPLIAMENTO DELL'AEROPORTO. UNSERE ZWEIFEL AM AUSBAU DES FLUG PLATZES.
Si è parlato molto negli ultimi mesi di aeroporto: la società che gestisce lo scalo di San Giacomo propone di ampliare la pista con l'obiettivo di permettere, oltre al necessario adeguamento ai nuovi standard di sicurezza, di atterrare anche ad aerei più grandi. I consiglieri comunali dei Democratici di Sinistra che hanno potuto visionare il progetto sono rimasti delusi per la carenza di dati attendibili, ma soprattutto per la totale assenza di progettualità complessiva.

La costruzione di una struttura di trasporto fine a se stessa, senza verificare il bisogno reale del territorio, non può essere approvata da rappresentanti responsabili. Anche la Giunta Provinciale si è espressa con prudenza sulla questione, dando incarico, anche grazie alla spinta dei Democratici di Sinistra, ad un gruppo di esperti di valutare l'impatto ambientale e strategico. Come forza che fa dello sviluppo sostenibile la sua bandiera ribadiamo che:

1) il bisogno strategico di tale struttura non è per nulla provato.

2) Manca la previsione di misure compensative per il territorio della conca di Bolzano e della Bassa Atesina, per non peggiorare nel complesso la situazione dell'ambiente.

La posizione dei Democratici di Sinistra sull'ampliamento dell'aereoporto è legata dunque alla dimostrazione dell'importanza strategica dell'opera, che sino ad oggi manca.

Non abbiamo invece alcun dubbio sul fatto che le vere opere strategiche per i trasporti pubblici siano quelle su rotaia: dalla costruzione di un sistema ferroviario metropolitano moderno alla realizzazione della linea ad alta capacità con il Tunnel del Brennero, che potrà liberare l'autostrada dai T1R e la linea ferroviaria tradizionale dai treni merci e da quelli a lunga percorrenza, mettendola a disposizione del trasporto locale. Un collegamento di treni diretto tra Bolzano e l'aeroporto di Verona sarebbe una buona soluzione sia per i cittadini della provincia, sia per i turisti che potrebbero così raggiungere facilmente i luoghi di villeggiatura con mezzi pubblici non inquinanti e dunque compatibili con l'ambiente delicato del nostro territorio.
Man hat in den letzten Monaten viel ùber den Flugplatz gehórt: Die Gesellschaft, welche den Landeplatz in St. Jakob betreibt, schlàgt den Ausbau der Piste vor, mit dem Ziel, abgesehen von der Anpassung an die neuen Sicherheitsbestimmungen, auch grófleren Flugzeugen das Landen zu ermtiglichen. Die Gemeinderàte der Linksdemokraten, welche das Projekt angesehen haben, sind iiber den Mangel an aussagekràftigen Daten und vor allem ùber das Fehlen einer gesamtheitlichen Planung enttàuscht.

Dem Bau einer Struktur, die nur sich selbst dient, ohne einen tatsàchlichen Bedarf zu decken, kónnen verantwortungsbewusste Politiker nicht zugestimmen. Auch die Landesregierung hat sich vorsichtig geàuBert und hat, auch dank den Forderung der Linksdemokraten, eine Expertengruppe mit der Uberpriifung der Umweltvertràglichkeit sowie der strategischen Auswirkungen beauftragt. Als politische Kraft, welche fiir eipe nachhaltige Entwicklung steht, behaupten wir:

1. Die strategische Notwendigkeit des Ausbaus ist nicht erwiesen.
2. Es fehlen Kompensierungsmagnahmen filr den Bereich Bozen-Unterland, um einer Gesamtverschlechterung der Umweltsituation vorzubeugen.

Die Haltung der Linksdemokraten zum Ausbau des Flugplatzes hàngt also mit dem (bisher fehlenden) Nachweis der strategischen Notwendigkeit dieser Struktur zu tun.

Wir meinen, dass die wirklieh wichtigen MaSnahmen im Bereich des óffentlichen Verkelus im Sektor des Eisenbahn stattfinden muss: Vom Bau einer modernen S-Bahn bis hin zur Realisierung derHochleistungsstreckemitdem Brennerbasistunnel, welcher die Autobahn vom Schwerverkehr befreien kónnte sowie die alte Bahnlinie vom Giitertransport, um sie dadurch dem óffentlichen Nahverkehr zur Verfugung zu stellen. Eine direkte Bahn-Verbindung zwischen Bozen und dem Flugplatz von Verona wàre eine ausgezeichnete Lósung, sei es fùr die Landesbevólkerung als auch fiir die Touristen, welche somit leicht ihre Ferienziele mit óffentlichen, umweltfreundlichen VerkehrsmitteIn erreichen kónnten, welche mit der empfindlichen Umwelt unseres Landes am besten vereinbar sind.
Strade ferrate e treni metropolitani moderni hanno un ruolo fondamentale per una mobilità efficiente e sostenibile. Moderne Bahnlinien und Zuggarnituren im Regionalverkehr sind fiir eine nachhaltige und effiziente Mobilitát vonntiten.

Buergerlisteciviche Kaltern-Caladaro

Baciati dal successo! (22.12.2006)

In novembre la Dorfliste ha presentato al consiglio una mozione con l'invito di esprimersi contro l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano, così come hanno fatto tanti altri comuni del comprensorio.
Anche "l'Union für Südtirol" nella stessa seduta ha presentato un proposta simile. Quest'ultima é stata accolta dalla Giunta solo con un adeguamento, aggiungendo che prima di esprimersi il comune di Cadaro chiede alla Provincia di essere ascoltati, perché attualmente non si disporrebbe di sufficienti informazioni per potersi esprimere a favore o contro l'ampliamento dell'aeroporto. La mozione così modificata passa con 12 voti favorevoli, 2 astensioni e 2 voti contrari. Poi arriva la sorpresa. La nostra mozione, di simile tenore, viene votata con l'esito: 4 votano a favore, 3 contro e in 9 (nove!) si astengono. Significa che nella stessa seduta una mozione passa con modifiche della maggioranza e l'altra di contenuto molto simile raggiunge la maggioranza. Anche se in questo caso la maggioranza é minima, perché non contano gli astenuti, siamo comunque contenti che Caldaro si esprime contro l'ampliamento dell'aeroporto.
Un altro motivo per rallegrarci: recentemente sia al notiziario comunale sia al "Gemeindeblatt" é stato allegato l'orario dei mezzi pubblici. Su proposta della Dorfliste il secondo tentativo é stato pubblicato in forma molto più leggibile,. Sono esempi che la Dorfliste non si limita a dire sempre di NO, come qualcuno pensa ancora, ma partecipa attivamente per migliorare la vita nel nostro paese.

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mercoledì, 20 dicembre 2006
Alto Adige 20-12-06
Gli aerei inquinano: guardate «Cloudspotting»

In una lettera del 9 dicembre, il signor Caldana parla delle scie che gli aerei lasciano in cielo. Le possiamo vedere sempre più spesso, ultimamente. Sono chiamate scie di condensazione, per via del vapore acqueo che le rende visibili, ma se vogliamo sapere di che .cosa sono fatte, si trova una possibile risposta nel libro "Cloudspotting" di Gavin Pretor-Pinney (2006), secondo cui: "I gas di scarico degli aeromobili non contengono solo vapore acqueo. Gli altri componenti includono anidride carbonica, ossidò di zolfo e di ázoto, idrocarburi, ossido di carbonio, residui di combustibile e microscopiche pagliuzze di fuliggine e di metallo". L'anidride carbonica contenuta negli scarichi degli aerei è notoriamente considerata una delle cause di quel complesso fenomeno che si chiama effetto serra, e quindi del riscaldamento globale: quello che fa sciogliere i ghiacciai e le nevi perenni anche' sulle nostre Alpi, per intenderci. Nel calcolo della produzione di gas serra, necessario ai governi per sapere quanto vale l'apporto nazionale al riscaldamento globale, si stima che il traffico aereo ne produca come minimo il 10%. Bisogna cercare di essere veritieri, su questi dati. Poi ci sono gli altri inquinamenti, che colpiscono in modo svariato. Perciò è fuorviante che gli esponenti di alcune forze economiche locali continuino a minimizzare, dichiarando che aumentare il volume del traffico aereo sia innocuo e che vada accettato per il bene dei loro profitti o dell'economia. E non si tratta neppure di scontro fra mentalità rurale o urbana, ma di comprendere la realtà dei danni che certe scelte comportano.

Anna Schgraffer BOLZANO
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mercoledì, 20 dicembre 2006
Qualità di vita. Guardare al futuro

Non vi sono dubbi. Gli imprenditori fanno il loro mestiere e vogliono l'aeroporto.
Gli imprenditori sono certamente una parte importante dell'economia dell'Alto Adige, peccato che non sappiano guardare molto lontano: si occupano del quotidiano e non intendono offrire grandi garanzie per il futuro. La loro politica non vuole essere compatibile con le altre categorie e magari con un numero consistente della popolazione. La salute del cittadino sembrerebbe non interessarli, parrebbe in qualche modo che se esistono dei “mali” tutto sommato li si possa nascondere sotto il tappetto e quel tappeto risulta essere in primis la “conca atesina”.
Dai giornali si può leggere con “orgoglio” Bolzano e l'Alto Adige arrivano al terzo posto nella classifica sulla “Qualità della vita”. Vorremmo esserne fieri anche noi che vivendo in un contesto “difficile” non ci sentiamo particolarmente soddisfatti della esaltata “qualità della vita” e San Giacomo e Maso della Pieve ne sono testimonianza.
Perchè non proviamo a domandarci: politici, imprenditori, università, azienda sanitaria, cittadini tutti qual' è il luogo più sofferente di Bolzano e dell'Alto Adige ?
Dove naturalmente vi sono numerose presenze di “forte” impatto ambientale: come: La ferrovia, l'aeroporto, la Ss 12, l'autostrada A 22, la discarica, l'inceneritore, il centro guida sicura con l'ipotizzato percorso per go kart, la zona industriale, l'ipotizzato termovalorizzatore; ciascuna portatrice dei propri inquinamenti.
E' troppo dire che la “conca atesina” possiede in toto le numerose problematiche?
Il problema non è quindi solo l'aeroporto, ma essenzialmente la salute del cittadino, salute che deve essere offerta in tutto il territorio e ai turisti stessi.
La Provincia non recependo la legge 447 del 1995 (legge quadro sull'inquinamento acustico) rende difficili i possibili risanamenti dei diversi territori comunali.
Nelle famigliei vi sono forti preoccupazioni perchè temono per la propria salute.
Solo un impegno complessivo puo' rendere possibile miglioramenti e soluzioni. La “CONCA ATESINA” potrebbe diventare un grande laboratorio europeo dove Provincia, Università, Imprenditori, Asl, Enti ambientali ed energetici e cittadini sapranno guardare serenamente al futuro e operare in questa terra con grande saggezza.

Centro Attenzione Permanente San Giacomo
Lorenzo Merlini
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mercoledì, 20 dicembre 2006
Alto Adige 19-12-06

L'aeroporto è necessario”
Gli industriali tornano a spingere per l'ampliamento

BOLZANO. Gli imprenditori rilanciano la necessità di ampliare l'aeroporto. «Se l'Alto Adige si vuole affermare nei confronti della concorrenza internazionale - afferma Udo Perkmann, direttore di Assoimprenditori - allora servono delle decisioni coraggiose proprio in tema di infrastrutture e di viabilità». Intanto Luis Durnwalder e l'assessore Thomas Widmann hanno incontrato il «mediatore» Gerhard Falk: non sarà effettuato nessun intervento alla struttura fino al termine del suo lavoro.
Anche se con toni meno accesi di qualche settimana fa, prosegue il dibattito sull'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo. Nei giorni scorsi ne hanno parlato anche Durnwalder e l' assessore Widmann in un recente incontro con Gerhard Falk, l'esperto incaricato del lavoro di «mediazione» al termine del quale sarà deciso se avviare o meno i lavori. Durnwalder ha fatto sapere che per tutta la durata della mediazione non sarà approvato nessun intervento alla struttura.
In questo contesto di incertezza intervengono ora gli industriali. A farsi sentire è Udo - Perkmann, direttore di Assoimprenditori, che rilancia la necessità di ampliare lo scalo. «Collegamenti viari funzionanti, in grado di garantire spostamenti veloci e non complicati, fanno parte delle infrastrutture fondamentali per l'economia di una regione - sostiene Perkmann -. Se l'Alto Adige si vuole affermare nei confronti della concorrenza internazionale, allora servono delle decisioni coraggiose proprio in tema di infrastrutture e di viabilità».
Assoimprenditori, dice il direttore, “ figura da sempre tra i sostenitori dell'aeroporto di Bolzano. La maggior parte delle aziende associate ha contatti in tutta Europa e nel mondo, cosa che comporta un'intensa attività di viaggi e trasporto. Per risparmiare tempo e spese imprenditori e manager hanno bisogno dì un collegamento aereo. Gli operatori economici non possono rinunciare ai voli internazionali che garantiscono un veloce collegamento con le più importanti città all'estero». L'aeroporto non è però importante «soltanto per l'industria e l'economia», ma anche «per un numero crescente di cittadini». Anche la popolazione altoatesina «si muove di più e usa in misura sempre maggiore l'aereo per i propri spostamenti di lavoro e per viaggi. Inoltre in Alto Adige ci sono istituzioni scientifiche e culturali che potranno crescere se riusciranno a portare in Alto Adige personalità della politica, dell'economia e della cultura di tutto il mondo».
E alle obiezioni che arrivano da più parti, Perkmann risponde così: “ L'aeroporto è senza dubbio un'infrastruttura pubblica e, quindi, gli investimenti in questo settore sono assolutamente giustificati. Il costante progresso tecnico, le severe disposizioni e i rigidi controlli in materia ambientale sono in grado di limitare l'inquinamento atmosferico e acustico».
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martedì, 19 dicembre 2006
CONSIGLIO
DELL'UNIONE EUROPEA
Bruxelles, 22 novembre 2006 (24.11)
(OR. EN)

al punto 21 si può leggere

(21) L'inquinamento ambientale costituisce una grave minaccia per la salute e una grande fonte di preoccupazione per i cittadini europei. È opportuno incentrare azioni specifiche sui bambini e altri gruppi particolarmente vulnerabili ai fattori di rischio ambientali. Il programma dovrebbe completare le azioni adottate nel quadro del piano d'azione per la sanità e l'ambiente
2004-2010.



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martedì, 19 dicembre 2006
       

Aeroporti selvaggi

di Paola Pilati

 
16/12/2006 "Abbiamo troppi aeroporti, e non ci sono regole precise sulle compagnie low cost.” Il progetto del ministro Bianchi
Il consiglio dei ministri ha appena dato il via libera alla riforma del ministro Bianchi del trasporto aereo nazionale, cinque cartelle che promettono una rivoluzione, e il settore è in fibrillazione. Gli aeroporti locali, che spuntando come funghi in ogni angolo della Penisola hanno decretato il successo delle compagnie low-cost  "Se si trattasse davvero di operazioni a carattere imprenditoriale, niente da dire", spiega il ministro: "Ma nella maggior parte dei casi non è così. Le società aeroportuali pagano per attirare le compagnie. E quasi sempre si tratta di soldi pubblici". Insomma, va a finire che è l'erario che finanzia le low cost e che, in ultima analisi, paga il biglietto a quelli che le utilizzano. Su questa babilonia il ministro vorrebbe calare la scure della sua classificazione, “gli aeroporti regionali dovranno scordarsi il traffico internazionale, basta dispersioni di passeggeri in mille rivoli. Per viaggiare fuori dei confini nazionali si dovrà andare negli aeroporti classificati per farlo.” Per ora, le nuove concessioni sono di fatto bloccate. C’è poi l’intervento sui canoni. Ancora prima di attendere la nuova disciplina tariffaria del settore, che Bianchi ha promesso entro la prossima riunione del governo, già nel maxi-emendamento alla Finanziaria i commi 257 e 258 annunciano aumenti sui canoni delle concessioni aeroportuali. L’erario vuole assicurarsi «3 milioni di euro nel 2007, 9,5 milioni nel 2008 e 10 milioni nel 2009». L’aumento dei canoni si tradurrebbe in un rincaro delle tariffe aeroportuali applicate alle compagnie. A farne le spese ancora le low cost sui cui biglietti proporzionalmente le tariffe incidono di più. Non solo Ryanair ma anche Meridiana, Easy Jet, Volareweb, Air Dolomiti e Vueling.
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domenica, 17 dicembre 2006



Dr. Falk hat die Internetadresse veröffentlicht in  der man alles über die Mediation lesen kann. Der italienische Teil ist noch in  Ausarbeitung. Diese Seite wird fortlaufend während des ganzen Mediationsvorganges mit Unterlagen, Protokollen, Dokumenten usw. "gefüttert".  Sinn dieser Seite ist es, der gesamten Bevölkerung  alle Unterlagen zur Verfügung zu stellen und den ganzen Ablauf, von Beginn bis  Ende, transparent zu gestalten.
Auf der Homepage ist auch einen Auszug vom Auftrag zu lesen. Ziel der Mediation : „Es sollen eine konstruktive Kommunikation zwischen Befürwortern und Gegnern hergestellt und eine konstruktive Lösung mit möglichst breitem Konsens in der Region gefunden werden. Zunächst soll die derzeitige Situation bearbeitet und verbessert werden, der ABD Umbau wird in einem zweiten Schritt thematisiert.“

www.abd-mediation.info
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domenica, 17 dicembre 2006
Alto Adige 16-12-06
Dumwalder: nessun intervento nella prima metà del 2007
BOLZANO. Le modalità operative e le prime indicazioni che porteranno a una valutazione complessiva sull'adeguamento dell'aeroporto di Bolzano sono state affrontate dal presidente della Provincia Luis Durnwalder e dall'assessore alla Mobilità Thomas Widmann nell'incontro con Gerhard Falk, l' esperto che riveste il ruolo di mediatore. « E' stato un primo colloquio utile e chiaro - ha spiegato Durnwalder - nel quale è stato concordato che nessun intervento verrà avviato durante il lavoro di' mediazione condotto dall'esperto». Nell'incontro si è ribadito che Falk effettuerà la sua indagine su una base il più possibile ampia: «Tutte le parti interessate dovranno avere l'opportunità di esprimersi e confidiamo che nella prima metà del 2007 l'impegno del mediatore possa giungere a una conclusione concreta», ha detto Durnwalder.
Intanto intervengono anche gli imprenditori: «L'aeroporto è un'infrastruttura assolutamente necessaria, non possiamo rinunciarci».
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domenica, 17 dicembre 2006
Alto Adige 16-12-06
Aeroporto, ora si decolla anche col maltempo
Saranno garantite tutte le partenze”

BOLZANO. Troppe volte, in passato, il maltempo o la scarsa visibilità hanno costretto gli aerei in partenza da Bolzano a restare a terra. D'ora in poi non sarà più così, assicura l'Abd. «Grazie a una nuova procedura di decollo strumentale possiamo garantire pressoché il 100% dei decolli in tutte le condizioni meteo», promette il presidente Baumgartner. Resta però irrisolto il nodo degli arrivi.
L'autorizzazione dell'Enac è arrivata due giorni fa; ma per l'annuncio ufficiale l' Abd ha voluto aspettare un giorno in più. « È stato un lavoro molto lungo - spiega il direttore Mirko Kopfsguter - ma d'ora in avanti sia Tyrolean sia Air Alps saranno autorizzate a decollare anche con scarsa visibilità». La procedura, che l'Abd ha elaborato assieme alla Tyròlean e all'Enav, per ora riguarda soltanto gli aerei in partenza. «Ma siamo già al lavoro per migliorare anche la procedura di avvicinamento e migliorare . ulteriormente l'affidabilità dell'aeroporto», prosegue Kopfsguter.
La nuova procedura è già attiva e quindi, almeno per i decolli, non dovrebbero esserci più roblemi: «Ora possiamo garantire pressoché il 100 % dei decolli in quasi tutte le condizioni meteo», promette il presidente dell'Abd Thomas Baumgartner. I vantaggi non riguardano solo i passeggeri, ma anche lo stesso scalo: «Grazie alla nuova procedura - continua infatti Baumgartner - si creano grandi vantaggi anche per i voli charter, perché il reinserimento del velivolo nell'attività di linea rimane assicurato. In passato, invece, tanti charter hanno preferito evitare un atterraggio a Bolzano, proprio perché il rischio che il velivolo restasse poi bloccato a Bolzano a causa del maltempo era piuttosto elevato».
Confermato anche il collegamento charter per Vienna: a partire dal 30 dicembre lo offre la Tyrolean, ma solo nei weekend (partenza da Bolzano . la domenica, rientro da Vienna il sabato). Bassi i prezzi: 98 euro tutto compreso.

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domenica, 17 dicembre 2006
Alto Adige 16-12-06

In consiglio i rifiuti della Seab. Si parlerà anche dell'aeroporto.

LAIVES. Per martedì è stata convocata dal sindaco la seduta del consiglio comunale e tra le altre cose, arriverà in discussione anche l'accordo raggiunto di recente fra Comune e Seab per quanto riguarda il passaggio del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Dopo un lungo confronto fra le parti si è addivenuti infine alla decisione di affidare alla Seab questo importante servizio e saranno direttamente coinvolti anche 12 dei 14 operai comunali che vi operano. Il Comune di Laives, come quota partecipativa cederà anche buona parte delle attrezzature che servono per la raccolta e il trasporto dei rifiuti.
Nella stessa seduta di consiglio si tornerà pure a parlare di aeroporto grazie ad un ordine del giorno specifico e la giunta porterà la proposta di insediare una commissione cui affidare il compito di verificare alcune procedure edilizie degli anni passati.
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sabato, 16 dicembre 2006
Alto Adige 15-12-06

AEROPORTO, ANCORA POLEMICHE
E' arrivato il mediatore

BOLZANO. L'assessore ai Trasporti Thomas Widmann risponde alle critiche dei Verdi, secondo ì quali la Convenzione delle Alpi vieterebbe di realizzare nuovi aeroporti. In una nota Wìdmann fa sapere che la convenzione non vieta la costruzione di nuovi aeroporti, ma impegna i Paesi a limitarne il potenziamento nel limite del possibile. Inoltre, sono ammissibili anche le compensazioni di servizio pubblico che costituiscono aiuti di Stato erogati ad aeroporti a cui sia affidata una missione di interesse economico.

Sempre in tema di aeroporto, i Verdi dopo un approfondito colloquio con il mediatore Gerhard Falk si dicono disponibili a partecipare ad un processo di mediazione- a proposito del progetto di ampliamento dell'aeroporto di Bolzano. La mediazione - dicono in una nota - permette di approfondire temi complessi, pone sul tavolo diverse posizioni e può forse portare a soluzioni alle quali, nella foga delle attuali surriscaldate discussioni, nessuno ha ancora pensato. Tuttavia è ancora da chiarire la questione riguardante gli effettivi margini di decisione, dopo che il presidente della provincia, nel suo discorso sul bilancio, ha nuovamente sottolineato come il governo provinciale voglia, come prima, il potenziamento dell'aeroporto. Naturalmente la prevista raccolta firme per il referendum popolare sul futuro dell'aeroporto deve partire in ogni caso. I contrari non possono rinunciare a questo strumento, fino a che non sarà chiarito se la mediazione potrà realmente essere portata a termine con successo". In questo senso l 'Verdi "rinnovano la loro disponíbilítà a collaborare per il referendum popolare".
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sabato, 16 dicembre 2006
Corriere dell'Alto Adige 15-12-06
Durnwalder: “Falsità su aeroporto e terme”
L'ira del presidente. Kury: confermiamo i dati.
BOLZANO - «Alla gente non si devono raccontare menzogne sulle terme di Merano e sull'aeroporto di Bolzano». Il presidente Luis Durnwalder nella sua replica nel corso del dibattito sulla Finanziaria provinciale, attacca pesantemente le opposizioni, in particolare Cristina Kury, che aveva criticato gli indirizzi della politica della giunta in materia di investimenti.
Il Landeshauptmann difende le scelte della giunta, ma soprattutto contesta (esame dei costi fatto dall'esponente dei Verdi: «La Kury mente grida in aula il presidente perché non è vero che le Terme sono costate 80 milioni di euro, e neppure che il debito acceso per l'Hotel non può essere restituito. Le Terme sono sempre della Provincia e rappresentano un investimento importante per Mierano, dato che il 70 % gli utenti sono meranesi».
Durnwalder si infervora e lo stesso accade quando affronta il tema aeroporto. Il Landeshauptmann, infatti, respinge con forza le accuse delle opposizioni che parlano di un potenziamento: «Si tratta solo di un adeguamento anche alle norme di Schengen imposto dalla comunità europea perché nei nostri programmi non c'è l'aumento dei voli di linea che sono e resteranno nove».
Durnwalder respinge al mittente anche gli attacchi sull'inquinamento: «Non è detto che aerei più grandi produrranno rumori o inquinamenti maggiori -tuona- non esiste alcun blocco da parte della Ue che ha solo chiesto di limitare la costruzione di nuovi aeroporti nelle zone alpine e noi, infatti, non lo costruiamo ad Ortisei, ma potenziamo quello esistente».
Durnwalder difende anche il tunnel di base del Brennero che sarà «finanziato trasversalmente anche da Roma e da Bruxelles». Nessun problema sui ritardi: «Anche se finiranno nel 2015 non è tragico, importante è che l'opera sia portata a termine».
Gli attacchi del Landeshuptmann non portano scompiglio all'interno dei Verdi. Cristina Kury se li aspettava: «Già in mattinata - dice -nel mio intervento ero stata interrotta più volte proprio dal Landeshuptmann. I conti sulle Terme li abbiamo fatti esattamente e siamo pronti a dimostrarli». A non convincere i Verdi è soprattutto la realizzazione di un hotel nel quale la Provincia ha una forte compartecipazione: «Una sorta di concorrema sleale, dato che la Provincia rispetto ad altri imprenditori può contare su una posizione di forza. Le parole del presidente non ci colpiscono perché noi continueremo sulla nostra strada».
Una polemica ben lontana dal suo epilogo anche se ieri da parte dei Verdi è stato dato il via libera sul tema dell'aeroporto ai lavoro del mediatore Gerhard Falle per chiarire i temi più complessi delfintera vicenda. La presenza del mediatore, tuttavia, non dovrà bloccare il ricorso al referendum.
I Favori del consiglio provinciale continueranno oggi con 35 ordini del giorno presentati dai vari gruppi. La discussione generale, invece, si è conclusa ieri. Da segnalare, tra gli altri, le parole di Veronika Stirner (Svp) che ha toccato il difficile tema della «violenza giovanile», evidenziando il peso burocratico che grava sugli insegnanti: «In particolare, dobbiamo essere preparati ad un futuro con sempre più immigrazione ed evitare il diffondersi di atteggiamenti xenofobi».
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venerdì, 15 dicembre 2006
Alto Adige 14-12-06

“Aeroporto ampliato? Va bene, ma soltanto a certe condizioni”
CONSIGLIO
Ordine del giorno degli indipendenti
LAIVES. Anche in consiglio comunale le posizioni in merito al progetto di potenziamento dell'aeroporto di San Giacomo sono articolate. Ne fa fede un ordine del giorno presentato dal gruppo Indipendenti democratici con cui si esprime un «parere preventivo favorevole al prolungamento della pista, ma a ben determinate condizioni». Che sono: «Che sia un prolungamento contenuto e non prodromico di ulteriori interventi nel territorio comunale di Laives; che siano impedite nella zona industriale a sud di Bolzano, sia in quella esistente che nelle altre previste, costruzioni che possano pregiudicare lo spazio aeroportuale e le zone di rispetto». A queste precise condizioni, dagli Indipendenti democratici potrà arrivare un consenso al prolungamento della pista di San Giacomo.
Ma per capire meglio questa posizione, vanno analizzate le premesse all'ordine del giorno. «Sul prolungamento della pista - si legge - il consiglio comunale non è stato ancora investito, mentre altri Comuni, ancorchè non territorialmente coinvolti, si sono già pronunciati. Comunque sono stati espressi a cura di esponenti della giunta comunale ed in particolare dal sindaco Po]onioli, opinioni personali le quali, seppur autorevoli, non sono certo riconducibili ad atti deliberativi. Appare quindi opportuno che il consiglio comunale si esprima in merito e dia un netto segnale a favore del rilancio dell'esistente infrastruttura che, allo stato attuale, ha un impatto ambientale del tutto improduttivo e un insostenibile costo economico, rectius; debito pubblico. L'impatto ambientale derivante dal prolungamento della pista dovrebbe essere scarsamente rilevante e per contro vi potrebbe essere economicità della gestione, senza ulteriori oneri a carico della collettività. In ogni caso ad eccezione di coloro che inizialmente erano contrari allo scalo e ora, coerentemente, si oppongono al prolungamento della pista - da nessuna altra parte è giunta la richiesta di chiusura, la quale sarebbe l'unica alternativa al prolungamento dello scalo aereo».
Dunque il gruppo consiliare degli Indipendenti. democratici, a fronte delle condizioni elencate nell'ordine del giorno, potrebbe anche manifestare favore verso il prolungamento della pista. In particolare, uno degli argomenti che trova ampia condivisione anche fra altri amministratori è che, così come è oggi, l'aeroporto di San Giacomo non può funzionare: occorre decidere se tenerlo (e quindi potenziarlo) oppure sopprimerlo definitivamente. (b.c.)


PROPOSTA DEI VERDI

«Convenzione delle Alpi applicata pure allo scalo»
LAIVES. I Verdi altoatesini sollecitano l'applicazione della Convenzione delle Alpi in Alto Adige anche per quanto riguarda l'aeroporto «dato che il protocollo vieta costruzioni nuove e ampliamenti. La Commissione Ue - dice una nota - ha firmato l'altro giorno il più atteso e importante Protocollo della Convenzione degli Alpi, ovvero quello dei trasporti, e ha così finalmente premiato gli sforzi di ambientalisti e Verdi.
Ora anche la Svp si è dichiarata soddisfatta del successo ottenuto per l'ambiente a Bruxelles. I Verdi in Consiglio provinciale fanno presente che il Protocollo Trasporti non si limita,solo alla rinuncia di nuove strade attraverso le Alpi - come per esempio dell'Alemagna (cosa che non dispiace neanche all'Svp) - ma vieta anche esplicitamente la costruzione di nuovi aeroporti e il loro ampliamento. Pertanto i Verdi sono del parere che all'euforia del partito di maggioranza devono anche seguire fatti concreti previsti nel Protocollo. La decisione sul futuro dell'aeroporto di Bolzano sarà la prima occasione per mettere alla prova L' effettivà responsabilità ecologica della Volkspartei”. (b.c.)
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mercoledì, 13 dicembre 2006
Alto Adige 13-12-06
Il bilancio di previsione
Il presidente presenta la relazione per il 2007

PER I TRASPORTI
L'aeroporto si amplierà ma per ora niente fondi.
Per il settore. «Trasporti e comunicazioni» sono in 135 milioni di euro, 25 in più del 2006, anche se per la « Viabilità» la spesa scenderà di 7 milioni (fino a 137 milioni). Durnwalder ha preso posizione senza giri di parole: «Abbiamo bisogno dell'aeroporto, abbiamo bisogno del tunnel del Brennero, abbiamo bisogno di un potenziamento delle vie del traffico». Sull'aeroporto va detto che dal bilancio è stato stralciato l'articolo sui finanziamenti all'Abd («semmai rimedieremo con l'assestamento», dice l'assessore Widmann), ma nel suo discorso Durnwalder è stato esplicito: «Restiamo fedeli alla decisione di creare un aeroporto regionale. 1l "potenziamento" è solo un adattamento alle norme di sicurezza». Insomma si farà - così come l'Eurotunnel, che è «il male minore, visto che la soluzione perfetta non esiste». Positivi i colloqui con Di Pietro.
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lunedì, 11 dicembre 2006
Il rumore da trasporti
Le infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime sono considerate infrastrutture di trasporto e, come tali, considerate sorgenti sonore fisse.

E' competenza dello Stato, ai sensi della 447-95, l'adozione di piani pluriennali per il contenimento delle emissioni sonore prodotte per lo svolgimento di servizi pubblici essenziali quali linee ferroviarie, metropolitane, autostrade e strade statali entro i limiti stabiliti per ogni specifico sistema di trasporto.
Ecco alcuni argomenti ed esempi esemplificativi per orientarsi meglio.



Gli aeroporti ed il rumore
Aeroporto Vespucci: Adottata la zonizzazione acustica
Lo comunica l'ARPAT Toscana
Nei giorni scorsi la Commissione Aeroportuale Antirumore ha adottato la zonizzazione acustica dello aeroporto “Vespucci” di Firenze.....


Il rumore da sorvolo

Il traffico aereo

La principale sorgente è rappresentata dai motori



Le fasce di pertinenza

Il traffico ferroviario

Diverse sorgenti di rumore alle varie velocità





Il traffico ed i fastidi provocati

Il rumore stradale

Particolarmente grave nelle città della vecchia Europa





Dall’Italia
La zonizzazione acustica a Roma
Adozione in maniera definitiva della Classificazione Acustica
Giova ricordare che il 29 gennaio 2004 il Comune di Roma, con la Deliberazione n. 12 del Consiglio Comunale, ha esaminato le controdeduzioni alle osservazioni ed opposizioni presentate contro...



Aggiornamenti
Chi siamo
Cos'è il rumore
La percezione del rumore
La sensazione uditiva
Effetti sulla salute
Come si misura
I propri diritti
Rumore e lavoro
La tutela dal rumore
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domenica, 10 dicembre 2006
Leífers, 04-10-06
An den Herrn Landesrat fiir Gesundheit und Soziales
Dr. Richard Theiner
Freiheitsstr. 23 - 39100 Bozen
OGGETTO: presa di posizione sull'ampliamento aeroporto di Bolzano da parte dei Medici di Medicina Generale e Pediatri di Base

I Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Basi esercenti la loro professione nel Distretto di Laives-Bronzolo-Vadena sono molto preoccupati sentendo le intenzioni della Giunta Provinciale riguardanti l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano.
Già adesso gli abitanti della conca di Bolzano e della Bassa Atesina sono esposti a vari agenti ambientali che troppo spesso superano i limiti di legge -rumore -ozono -PM10 (polveri fini) e altro.
L'ampliamento previsto dell'aeroporto di Bolzano con un aumento ovviamente del traffico aereo altro non potrà fare che peggiorare ancora questa situazione. Visti i risvolti negativi sulla salute della popolazione ( in prima linea bambini e anziani) di questi agenti fisici e chimici.
Noi medici chiediamo alla Giunta Provinciale di Bolzano di non ampliare l'aeroporto di Bolzano, ma investire i soldi previsti per quel progetto per migliorare il servizio ili trasporto pubblico (treni-autobus-ev.metropolitane in superficie) nella zona sopra descritta.
Dr. Roberto Tata Dr. Jobann Prugger
Dr. Walther Clementi Dr. Norberto Carli
Dr.ssa Elena Calliari
Dr. Enzo Bertamini Dr.ssa Tizana Pezzetta (Ped.)
Dr.ssa Christine Simeoni (Ped.) Dr. Claudio Paganini (Ped.)

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venerdì, 08 dicembre 2006
Alto Adige 7-12-06
Il sondaggio. Finora vincono le tazze bianche: sì al nuovo aeroporto.
Aeroporto prevale il sì.

Torna il volo per Vienna.

BOLZANO. Sì all'ampliamento dell'aeroporto: almeno finora è questo il risultato del sondaggio condotto dagli studenti universitari che sta registranmdo un 60% a favore dell'allungamento della pista di San Giacomo. Il sondaggio proseguirà per tutto il periodo dell'Avvento nell'«Unirelax», il bar all'aperto allestito dal gruppo studentesco Kikero in piazza Sernesi: Votare è facilissimo e lo si fa in base al colore della tazza che si sceglie: bianco per il sì all'ampliamento, blu per il no.
Intanto a favore dell'aeroporto si esprime anche l'Unione commercio. «La struttura esistente - spiega il presidente Walter Amort - va adeguata alle nuove esigenze e migliorata dal punto di vista qualitativo. Si tratta di consolidare la destinazione Alto Adige e soprattutto di svilupparla ulteriormente. Numerose imprese, appartenenti a diversi settori economici, devono puntare maggiormente sulle esportazioni per sopravvivere sul mercato. Vi rientra anche il commercio all'ingrosso che con quasi 5.000 imprese, 15.000 occupati e una quota della produzione di valore pari all'8°/o è un settore importante nel panorama economico altoatesino. L'individuazione di nuovi mercati va perseguita anche dalle piccole imprese e per raggiungere questo obiettivo è necessario disporre di adeguate infrastrutture, ad esempio di un aeroporto efficiente».
Secondo l'Unione è fondamentale che la destinazione Alto Adige sia raggiungibile. «Così si rafforza il nostro potenziale turistico. Se vogliamo raggiungere nuove fasce di clientela in una situazione di crescente concorrenza in ambito turistico dobbiamo garantire dei collegamenti adeguati», conclude Amort.
Intanto dal 30 dicembre torna il collegamento Bolzano-Vienna. Lo offre la Tyrolean a un prezzo che parte da 49 euro tutto incluso. Si tratta di un volo a settimana, partenza il sabato da Vienna alle 6.10 e arrivo a Bolzano alle 7.25. Da Bolzano la partenza è fissata invece alle 18 di ogni domenica con arrivo nella capitale austriaca alle 19.15. Il volo si può prenotare direttamente su internet, cliccando sul sito della Lauda Air (www.laudaair.com).

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giovedì, 07 dicembre 2006
Altro sondaggio sull'aeroporto

Vogliamo che la gente sappia che a Bolzano esiste un'università che si interessa ai grandi temi”
Questo è il commento di Simon Karner studente della facoltà di Economia con la tazza bianca o la tazza azzurra - favorevole o contrario all'ampliamento dell'aeroporto. La provocazione è stata lanciata e i media ne parlano molto, ma noi abitanti dei comuni prossimi all'aeroporto la vorremmo rilanciare in maniera ancor più goliardica:
Siete daccordo a far vivere per un anno intero,ad esempio, il Presidente Durnwalder all'aeroporto di San Giacomo? Se siete daccordo tazza verde se non siete daccordo tazza rossa.
Forse questo motto potrebbe rendere ancora più incandescente il dibattito con un risvolto in più: Il Presidente si renderebbe veramente conto delle problematiche che i cittadini abitanti provano da tempo.
I sondaggi, ve lo insegnano i Vostri insegnanti, sono ben altra cosa. Non si decide (studenti, forestieri, turisti, gente di altri luoghi) sulla testa degli abitanti che vivono in zone meno fortunate.
Voi potreste replicare che in fondo è un gioco, un gioco da ragazzi. Molto bene fatevi almeno questa domanda: Se potessi scegliere, andrei ad abitare vicino ad un aeroporto?
Tazza nera ?
I nostri ragazzi che vivono vicino all'aeroporto, anche loro vogliono giocare, come voi, possibilmente senza inquinamenti e per i rumori magari quelli del pub e della discoteca , come voi. Veniteci a trovare per fare un sondaggio insieme. E' un altro modo per affrontare i grandi temi.

I giovani del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
e con loro Lorenzo merlini
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giovedì, 07 dicembre 2006
Corriere dell'Alto Adige 6-12-06
Gli studenti dell'ateneo sfruttano l'area relax per un sondaggio sull'ampliamento.
Aeroporto, referendum a colpi dì tazze.
BOLZANO - Un tè culturale; con retrogusto da sondaggio sull'ampliamento dell'aeroporto. Anche la Libera università si lascia coinvolgere dall'atmosfera natalizia, organizzando uno spazio relax per i passanti. L'area antistante l'entrata dell'università, in via Sernesi; è stata attrezzata con un pavimento in moquette, delimitato da uno steccato bianco. All'interno trovano posto 25 sedie sdraio dotate di calda pelliccia. A .chi si siede viene offerta gentilmente una tazzà di tè caldo, con l'opzione: bianca o azzurra? La prima:è per chi è a favore dell'ammodernamento dello scalo, la seconda per chi non lo vuole. Un tema «caldo» quanto il tè, che fa discutere eccome.
«È un'occasione importante per il nostro ateneo - commenta Simon Karner, studente della Facoltà di Economia - vogliamo che la gente sappia che a Bolzano esiste un'università che si interessa ai grandi temi».
I dati percentuali sulla scelta delle «tazze» - posti su un monitor elettronico appeso allo stand sono aggiornati ogni ora. Il 23 dicembre, data di chiusura dello spazio dedicato agli studenti, sarà possibile conoscere l'esito definitivo del sondaggio, che comunque vede oggi propendere la maggior parte della gente a favore dell'ampliamento: «Ma soprattutto ne nascono discussioni accese», dicono i ragazzi. Meno male che non è vin brulè.
Thomas Laconi

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martedì, 05 dicembre 2006


Il 23/11/2006 l’Alto Adige ha pubblicato un comunicato del direttivo dell’Hgv nel quale si dice che l’aeroporto rappresenta una fonte d'inquinamento minima. Vorrei portare a conoscenza di questo direttivo che l’inquinamento dovuto al traffico aereo è un problema serio del quale si sta anche occupando la commissione europea che tra pochi giorni discuterà la proposta di riduzione delle emissioni con l’introduzione di una tassa “ecologica” del responsabile europeo per l'Ambiente, il greco Stavros Dimas, per allinearsi al protocollo di Kyoto Maggiori informazioni sono reperibili sul sito “www.noaereibz.it”.
In Alto Adige invece in netta contraddizione con la politica ambientale che viene ampliamente pubblicizzata dalla Provincia Autonoma (vedi “Casa Clima e Aria Pulita”) e in controtendenza con quanto sta accadendo a  livello comunitario si cerca di incentivare l’uso dell’aereo in nome dei un Progresso che porterà un aumento del reddito per pochi a fronte del disagio per tutti gli altri.
Cosi Alessandro
Pubblicato anche sull'Alto Adige del 6-12-06
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domenica, 03 dicembre 2006
Alto Adige 3-12-06


AEROPORTO/COMUNE
Pusateri e Pellegrini, un ordine del giorno

 
LAIVES. Ancora l'aeroporto di San Giacomo nelle discussioni politiche localì. La lista Indipendenti democratici per Laives (consiglieri Pusateri e Pellegrini) ha presentato un ordine del giorno nel quale, alla fine, si esprime un parere favorevole al prolungamento della pista, ma a patto che vengano rispettate le seguenti condizioni: che sia contenuto nei limiti possibili; che non sia una premessa ad ulteriori interventi nel territorio comunale di Laives e che siano impedite, nella zona industriale di Bolzano, così come nelle altre del circondario, costruzioni che possano pregiudicare lo spazio aeroportuale e le zone di rispetto. Nell'ordine del giorno si dice anche che il consiglio comunale di Laives, ancora non è stato investito del problema, cosa che invece altri hanno fatto e per ora ci sono solo pareri personali di qualche rappresentante del Comune, ma non atti ufficiali. (b.c.)
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sabato, 02 dicembre 2006
Alto Adige 2-12-06

IL CONSIGLIO COMUNALE DI ORA
Aeroporto, no all'ampliamento

18 consiglieri su 20 contro l'ipotesi di allungare la pista
di Umberto Fellin
ORA. Nell'ultimo consiglio comunale di Ora si è discusso dell'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano. 18 i voti favorevoli al no per il potenziamento, un'astensione ed un voto contrario, con l'invito alla giunta provinciale di non ignorare le preoccupazioni della popolazione della Bassa Atesina. In occasione del consiglio comunale si è stabilito che l'aliquota dell'imposta comunale sugli immobili (Ici) per il 2007 rimarrà, come nell'anno corrente; del 6 per mille con un importo di detrazione per la prima casa di 568 euro. Soddisfatto il vicesindaco, Claudio Mutinellì.
Anche il consiglio comunale di Ora è dunque contro l'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo, come la maggior parte dei comuni della Bassa Atesina. L'ordine del giorno che è arrivato alla votazione l'altra sera, seguiva una presa di posizione della commissione comunale per l'ambiente.
Nel testo dell'intervento si è ricordato come 10 anni fa oltre 35.000 cittadini della provincia di Bolzano si erano espressi contro l'aeroporto e di come, ciò nonostante, la Provincia avesse ignorato le motivazioni adottate, potenziando lo scalo di San Giacomo. Si era detto allora di voli limitati e con piccoli aerei, ma ora si vuol ampliare le piste e portare aerei da 120 posti. Ma quale l'utilità per la popolazione, si è chiesta la commissione comunale all'ambiente e quale invece l'impatto ambientale anche per l'intera per la Bassa Atesina? Dopo una breve discussione il consiglio comunale si è espresso in maniera decisa contro l'ampliamento dell'aeroporto.
In apertura di seduta è stata letta e discussa anche l'interrogazione della consigliere Cristina Bodini (An) in merito alla nuova legge finanziaria e quali le intenzioni o i suggerimenti dell'amministrazione comunale. A tal proposito il sindaco Roland PichIer ha sottolineato il forte indebitamento dello Stato e la necessità di raggiungere un pareggio di bilancio oltreché la riduzione del debito. Certo è che le proposte di leggé hanno acceso un forte dibattito sia tra le organizzazioni politiche che nelle varie istituzioni. "Per quanto riguarda i Comuni - ha detto ancora il sindaco Pichler - l'apposito consorzio dei comuni altoatesini si è occupato della legge finanziaria intendendo difendere nel migliore dei modi l'interesse dei singoli comuni di questa provincia".
In occasione del consiglio comunale sono state rinnovate anche due convenzioni di una certa importanza. La prima con l'associazione "Pro Schwarzenbach" affidandole la gestione dell'impianto di ghiaccio e connesso esercizio pubblico nella zona sportiva e ricreativa per il periodo che va dall'1 dicembre 2006 al 30 aprile 2012, la seconda con l'associazione "Verschónerungsverein" a cui è stata riaffidata la gestione della piscina pubblica, mediante trattativa privata per il periodo che va dall'1 marzo 2007 al 31 ottobre 2009.
L'aliquota dell'imposta comunale sugli immobili (lei) per il 2007 rimarrà, come nell'anno corrente, del 6 per mille con un importo di detrazione per la prima abitazione di 568 euro. Contraria su questo punto la Svp che chiedeva l' abbassamento della quota al 5%, per cui il risultato della votazione ha visto 12 "si" e 8 voti contrari. Invariata, infine, anche l'addizionale comunale Irpef che rimarrà nella misura del 0,2 per cento.
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sabato, 02 dicembre 2006
Alto Adige 1-12-06
Concorrenza all'Abd
Partiti i voli low-cost dall'Inghilterra.

BOLZANO. Da oggi per i turisti c'è un bus navetta che collega le zone sciistiche delle Dolomiti con gli aeroporti low cost di Bergamo, Brescia e Treviso. Dopo le prime cinque settimane di vendita di questo nuovo servizio Alto Adige marketing segnala 80 prenotazioni settimanali e la tendenza è in aumento. E' un'impresa locale ad offrire parte dei servizi bus navetta. Ogni venerdi, sabato e domenica sarà possibile raggiungere dagli aeroporti di Bergamo, Brescia e Treviso la Val Gardena (passando per Bolzano) e Dobbiaco (passando per Cortina). Da queste località trasferimenti gratuiti oppure servizi navetta dei singoli alberghi porteranno gli ospiti nelle aree sciistiche. "L'offerta dei bus navetta è apprezzata dai clienti. Questo fa sperare in una buona copertura dei posti disponibili e nell'acquisízione di nuovi clienti per i prossimi anni, visto che l'Alto Adige con questa iniziativa è raggiungibile per la prima volta da compagnie aeree low-cost", dice Armin Oberhollenzer,responsabile Aam per il mercato britannico e del Benelux. Le prenotazioni attualmente si concentrano come previsto sul periodo principale delle vacanze: Questi trasferimenti organizzati sono prenotabili on-line sul sito internet delle stesse compagnie aeree low cost. ll prezzo unico per tutte le tratte percorse dai bus navetta è di 22 euro per un biglietto di andata e ritorno. Volo, trasferimento e pernottamento saranno così prenatabili dai portali web di note eompagnìe aeree come Ryanair, Myair e Transavia. Un bella concorrenza all'Abd.
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mercoledì, 29 novembre 2006

Corriere dell'Alto Adige 29-11-06

SI RAFFORZA IL FRONTE CONTRO L'AMPLIAMENTO. PRESENTATO IL REQUISITO
«Referendum sullo scalo»
Gli ambientalisti: decida la gente. Appoggio Ufs
BOLZANO --Bloccare l'ampliamento dell'aeroporto a tutti i costi. Questo desiderano gli ambientalisti, tanto che hanno preparato una proposta di legge con il preciso obiettivo di far decidere definitivamente alla popolazione. Il Dachverband, con l'Alpenverein e il Comitato Bassa Atesina hanno presentato ieri il loro progetto per arrivare ai referendum.
Noi seguiremo una procedura permessa da una legge dell'anno scorso -spiega Roman Zanon, presidente del Dachverband per la protezione della natura e dell'ambiente - con trenta promotori si può proporre una legge. Noi ora lavoreremo per raccogliere le 13 mila firme necessarie entro marzo del 2007, dopo di che attenderemo una votazione della Provincia e il referendum».
Due le condizioni da rispettare. Raggiungere un quorum del 40 per cento degli aventi diritto al voto e attendere che la procedura segua il suo iter, che con le elezioni provinciali di mezzo verrà sospeso.
Secondo la legge di democrazia diretta infatti, la procedura va sospesa un anno prima e sei mesi dopo le elezioni provinciali, che qui in Alto Adige si terranno nel i 2008: «Un procedimento , troppo laborioso e lungo sottolinea Roman Zanon comunque siamo fiduciosi. In questo modo diamo anche l'occasione alla popolazione di conoscere un mezzo di democrazia diretta. Speriamo che la Provincia aspetti e non prenda decisioni entro maggio 2007. Ma spero non lo faccia, anche perchè il nostro presidente risentirebbe delle conseguenze alle provinciali. La gente ha cominciato a pensare, bisogna ascoltarla», conclude Zanon.
Ma oltre all'iniziativa del Dachverband, c'è anche quella avviata dall'Union fùr Sùdtirol, che ha già avviato la raccolta delle 13 mila firme necessarie.
«Noi abbiamo in cantiere tre proposte dei referendum e una di iniziativa popolare - spiega Andreas Pòder, segretario provinciale dell'Union - e per quanto riguarda l'aeroporto anche noi vorremmo cambiare la legge per facilitare la democrazia diretta, anche per poter fare referendum già sui progetti. Comunque sosteniamo a pieno il Dachverband», conclude Pòder.
Nel caso di un referendum istituzionale, dovrebbe votarlo la maggioranza del consiglio, e i Verdi in questo caso non danno per scontato l'esito, date le spaccature interne alla Svp sul tema aeroporto.
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mercoledì, 29 novembre 2006
Alto Adige 29-11-06
Aeroporto, referendum ambientalista
Parte la raccolta delle 13.000 firme
“stop alle sovvenzioni pubbliche”
di Marco Rizza
BOLZANO. Stop alle sovvenzioni della Provincia al traffico aereo in Alto Adige, comprese aziende e infrastrutture collegate. In altre parole: stop ai soldi pubblici per l'aeroporto, quindi non solo niente ampliamento, ma addirittura depotenziamento dell'attuale. Questa la proposta che il Dachverband, l'insieme delle associazioni ambientaliste e protezioniste sudtirolesi, vuole sottoporre a referendum provinciale. A marzo inizia la raccolta firme, ma si voterà nel 2009.
Se il tutto andrà in porto, sarà la prima volta che in Alto Adige viene sperimentata la nuova legge sulla democrazia diretta. Un gruppo di cittadini prepara una legge, la fa vagliare dalla Provincia e, se il testo è ammissibile, viene sottoposta a referendum provinciale.
Ecco, il primo caso riguarderà l'aeroporto. Ieri il Dachverband fùr Naturschutz (l'associazione. «ombrello» delle associazioni ambientaliste e protezioniste sudtirolesi) ha presentato la sua iniziativa contro l'ampliamento dell'aeroporto con soldi pubblici. La legge in questione è breve. Tre articoli coi quali si dice che «la Provincia rinuncia a ogni sovvenzione e/o appoggio diretto e indiretto al traffico aereo in Alto Adige. Questo riguarda anche organizzazioni, aziende e infrastrutture che sono collegate al traffico aereo regionale in Alto Adige». Si fa eccezione per i voli nell'ambito della sanità, protezione civile e sicurezza pubblica. Altro passaggio della legge: «Sovvenzioni e/o appoggi diretti e indiretti già in essere saranno revocati entro di tre anni». Il referendum chiederà l'approvazione di questa legge e sarà valido se voterà il 40% degli aventi diritto. E siccome, senza sostegno pubblico l'aeroporto non potrebbe sopravvivere, la vittoria del sì ne comporterebbe in sostanza la chiusura al traffico aereo commerciale.
L'iter del referendum però è complesso, e non senza ombre. Spiega - Roman Zanon, presidente del Dachverband: « La legge provinciale sulla democrazia diretta non è il massimo. Entro dicembre presenteremo la legge e da marzo inizieremo la raccolta delle firme. Dobbiamo arrivare a 13 mila e, se alla piattaforma aderiranno in tanti, pensiamo di farcela. Poi però dovremo congelare tutto perché un anno prima delle elezioni provinciali (novembre 2008) non si possono fare referendum». Ciò significa che il voto slitta al 2009, dopo le elezioni. «Chiediamo alla giunta - dice Zanon - che fermi ogni investimento fino al referendum». La consultazione sarà provinciale. Il fronte del sì all'ampliamento (mondo dell'economia in primis) tira un sospiro di sollievo, perché un referendum solo in Bassa Atesina sarebbe senza storia. Zanon spera di vincere ugualmente: «Dobbiamo riuscire a convincere anche gli abitanti delle valli che i soldi spesi nell'aeroporto sono anche loro».


Vertice e tensioni nella Svp della Bassa Atesina
Peterlini: più chiarezza su impatto e alternative
BOLZANO. Il dibattito sull'ampliamento dell'aeroporto sta provocando non poche tensioni anche dentro la Svp, al cui interno le riunioni si susseguono. L'ultima ha avuto luogo lunedì a Egna, una delle roccaforti degli anti-ampliamento. All'incontro, promosso dal senatore Oskar Peterlìni come Obmann del circondario Bassa Atesina, hanno partecipato il presidente e il direttore dell'Abd, Thomas Baumgartner e Mirko Kopfsguter, i rappresentanti del comitato cittadino Verena Frasnelli e Otmar Clementi, la vice presidente del Consiglio Provinciale, Rosa Thaler, l'Obmann Elmar Pichler Rolle e I'Obmann bolzanino Chrìstoph Perathoner.
Peterlini non fa sconti: «Attendiamo - afferma - risposte in merito all'economicità dell'ampliamento dell'aeroporto, all'impatto che può avere sul territorio e sulla qualità della vita degli abitanti, nonché sulle alternative possibili al progetto». Baumgartner e Kopfsguter da parte loro hanno presentato il masterplan che ha come obiettivo il rísanamento dei conti della struttura, e hanno ribadito che l'unica alternativa all'ampliamento dell'aeroporto è la chiusura. Molto critici i rappresentanti del Comitato dei cittadini.

LA DENUNCIA
«Venduti biglietti, senza, dire che lo scalo era inagibile»
BOLZANO. Mentre si parla di referendum sull'ampliamento dell'aeroporto, proseguono i disagi per i viaggiatori. Ecco il racconto di Marino Melissano, presidente dell'associazione Altroconsumo: «Il 2 novembre avevo in tasca un biglietto Bolzano-Roma-Bolzano pagato 304 euro. Arrivato in aeroporto alle 6, scopro che il volo è stato annullata .perché per i lavori all'impianto di illuminazione della pista tutti gli aerei non possono decollare o atterrare se notturni o in condizioni di scarsa visibilità. Segnalo che stava albeggiando e che il cielo si andava colorando di un bel blu limpido...». Niente da fare: trasporto in pullman ad Innsbruck e arrivo a Roma alle 12 invece che alle 8 («giornata persa e appuntamenti saltati»).
E poi il ritorno, il 21 novembre. «In coincidenza con un volo internazionale avevo il biglietto di ritorno per l'ultimo aereo Roma-Bolzano ma, sapendo dell'impossibilità di atterraggio in notturna, l'ho fatto cambiare con il volo diurno del giorno successivo, che sarebbe dovuto partire alle 8.45, sobbarcandomi la spesa di un pernottamento in più. Arrivo di mattina a Fiumicino e scopro che non esiste alcun volo, sostituito con un Roma-Verona e successivo collegamento con pullman. Con un foglietto ci spiegano che "per i lavori in corso, molti macchinari vengono lasciati sulla pista e, quindi, per ridurre al minimo î disagi di noi passeggeri, anche i voli diurni non vengono fatti atterrare o decollare a/da Bolzano". Per ridurre al minimo i miei disagi? Sarei dovuto arrivare a Bolzano alle ore 10 e sono arrivato alle ore 13.30, con una nuova mattinata persa e appuntamenti annullati...». Conclusione: «Verificheremo con i nostri legali se questo modo di agire è giustificato. Non può essere regolare vendere un biglietto a 300 euro se si sa che l'aeroporto é inagibile».
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martedì, 28 novembre 2006
Corriere dell'Alto Adige 28-11-06


Aeroporto, un dibattito rovente a Egna
Clementi: basta bugie sull'ampliamento
BOLZANO - La questione relativa allo sviluppo dell'aeroporto di Bolzano continua ad animare forti discussioni e a dividere la popolazione: interessi economici, politici, sociali ed ambientali si scontrano sull'opportunità o meno di apportare modifiche alla struttura aeroportuale. La Svp, in qualità di soggetto politico cosiddetto «di raccolta», ha un interesse particolare affinché tale problematica venga sviscerata in maniera esaustiva e trovi, in definitiva, un accordo di massima tra le parti: con un incontro organizzato ad Egna, località cara all'ospite di lusso, il senatore Oskar Peterlini, la Stella alpina ha voluto mettere di fronte i fautori della modifica e coloro che vi si oppongono.
Da una parte, dunque, Mirko Kopfguter, direttore dell'aeroporto, e Gianfranco Jellici, direttore del Dipartimento provinciale al personale, turismo e mobilità, a presentare il progetto di ampliamento, mentre dall'altra Otmar Clementi e Verena Frasnelli a dare voce alle lamentele e perplessità dei cittadini di Egna, Ora e Laives.
Prima di partecipare al dibattito, Jellici ha espresso la propria opinione sulle tematiche da affrontare e sull'effettiva importanza dell'incontro: «Questa sera presenteremo le caratteristiche dell'ampliamento: dati veritieri e concetti chiari, come siamo soliti fare - dice Jellici - ritengo tuttavia che un incontro come quello odierno sia precoce e del tutto inutile: sappiamo tutti che la Provincia ha commissionato ad alcuni esperti la valutazione sugli interventi proposti, quindi sarebbe stato molto più logico aspettare le ipotesi formulate dal mediatore e dopo queste incontrarsi».
Tale riflessione non scalfisce minimamente la volontà e la determinazione dei soggetti contrari, i quali pongono un secco no alla questione: «E dal 1999 (anno del primo ampliamento dell'Airport Dolomiti) - afferma Otmar Clementi- che si raccontano bugie su questa struttura: la popolazione è stufa di sentirsi presa in giro e decisamente contraria ad un ulteriore sviluppo, decisamente invasivo nei confronti dell'ambiente».
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martedì, 28 novembre 2006



Hgv “l’aeroporto rappresenta una fonte d'inquinamento minima”
Il 23/11/2006 l’Alto Adige ha pubblicato un comunicato del direttivo dell’Hgv nel quale si dice che l’aeroporto rappresenta una fonte d'inquinamento minima. Vorrei portare a conoscenza di questo direttivo che l’inquinamento dovuto al traffico aereo è un problema serio del quale si sta anche occupando la commissione europea. Tra pochi giorni si discuterà una proposta di riduzione delle emissioni del responsabile europeo per l'Ambiente, il greco Stavros Dimas, per allinearsi al protocollo di Kyoto. Maggiori informazioni sono reperibili sul sito “www.noaereibz.it”.
In Alto Adige invece, in netta contraddizione con la politica ambientale che viene ampliamente pubblicizzata dalla Provincia Autonoma (vedi “Casa Clima e Aria Pulita”) e in controtendenza con quanto sta accadendo a  livello comunitario, si cerca di incentivare l’uso dell’aereo in nome di un Progresso che porterà un aumento del reddito per pochi a fronte di un disagio per tutti gli altri.
Cosi Alessandro
Comitato Civico Laives
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domenica, 26 novembre 2006
Alto Adige 25-11-06
Radar OK. L'aeroporto torna agibile
Da oggi voli Air Alps regolari. Incidente sfiorato 2 giorni fa.
BOLZANO. A Bolzano si torna a volare. Ieri finalmente è arrivato il via libera dall'Enav e da oggi l'Air Alps torna ad effettuare normalmente i propri voli sullo scalo di San Giacomo. Ci è voluto quasi un mese per eliminare il problema al radar, ma ora sembrerebbe tutto risolto. Giovedì mattina, però, si è sfiorato l'incidente. La colpa non e' di Air Alps né dell'aeroporto, ma di un inesperto pilota che per un errore è atterrato sulla pista senza avere nessuna autorizzazione. È andata bene, perché sulla pista in quel momento non c'era nessuno, ma si è rischiato un incidente anche grave. «Non la passerà liscia», dice il direttore dell'Abd Mirko Kopfsguter. In effetti, al pilota è già stata notificata l'istruzione di un rapporto alle autorità competenti.
L'Enav ieri mattina ha terminato i suoi ultimi controlli. Le interferenze, che sembra fossero state provocate da una stazione radio dei carabinieri, sono state eliminate. Risolo anche gli ultimi intoppi relativi ad una specifica manovra, il "mancato avvicinamento", per la quale è stata approntato uno speciale protocollo alternativo che è stato sperimentato con successo.

Scheda Strumento  VOR - Radiosentiero Omnidirezionale in VHF.
(VHF Omnidirectional Range).
Schiaccia VOR 

Tira un sospiro di sollievo anche l'Air Alps, che nelle ultime tre settimane era stata costretta a dirottare i propri voli su Innsbruck o Verona o addirittura a cancellarli. «Siamo felici di poter tornare ad operare sullo scalo di Bolzano», spiega la direttrice della compagnia aerea Sabine Bachlechner. La normale operatività sarà ripresa già da oggi, come conferma anche una nota dell'assessorato provinciale alla mobilità. .
Significa che forse i continui contrattempi che nell'ultimo periodo hanno bersagliato l'aeroporto sono finiti. A dimostrare questa tesi anche un altro colpo di fortuna, capitato nella mattinata di giovedì quando un piccolo aereo (un Cessna C150) proveniente dall'aeroporto di Verona Boscomantico ha effettuato un atterraggio simulato sulla pista di Bolzano (un mordi e fuggi", come lo si chiama in gergo). Peccato però che non avesse nessuna autorizzazione a farlo.

In pratica è accaduto questo. Il pilota, evidentemente ancora inesperto, era entrato nello spazio aereo di Bolzano, senza però essersene accorto. Pensava di trovarsi ancora sopra Trento, con la cui torre di controllo era stato in contatto fino a poco tempo fa. Invece il contatto radio con Trento non c'era più. Il pilota però ha deciso di continuare la propria manovra ugualmente, atterrando e poi ripartendo subito, senza fermarsi, completando così la sua manovra (un "mordi e fuggi", appunto). È andato tutto bene, ma solo per un caso fortunato (solo pochi minuti prima era decollato un altro aereo privato), oltre che per il pronto intervento degli uomini in servizio in torre di controllo. Sono stati loro ad accorgersi del piccolo aereo che stava avvicinandosi, e in assenza di sue comunicazioni hanno impedito ulteriori decolli mantenendo la pista sgombra. La faccenda però non finisce qui, almeno per il pilota che ha commesso l'imprudente manovra. E infatti già stato istruito un rapporto alle autorità competenti.

LA SCHEDA
BOLZANO. Il guasto al radar dell'aeroporto era stato segnalato dall'Enav ad Air Alps il 30 ottobre. Per alcuni giorni erano stati autorizzati solo i voli a vista, poi l'attività aerea è stata interrotta del tutto con Air Alps costretta a dirottare i propri voli su Innsbruck e Verona. A lungo non si era riusciti a capire dove stava il guasto, poi l'interferenza è stata eliminata. E da oggi tutto dovrebbe tornare alla normalità.

LA NOVITA'
La Tyrolean testa gli aerei

      
BOLZANO. Oltre all'aereo dell'Enav attrezzato per individuare le interferenze che hanno poi portato ieri alla riattivazione del Vor, l'impianto di avvicinamento strumentale all'aeroporto di. S. Giacomo, sul cielo di Bolzano ha volteggiato in questi giorni, con ripetuti decolli e atterragi, anche un Dash 400, uno dei bimotori della Tyrolean capace di 72 posti, impegnato per l'addestramento dei piloti in vista dell'istituzione di alcuni voli charter per la prossima stagione invernale. L'Abd richiede infatti un addestramento particolare, soprattutto per la discesa, più ripida "degli standard normali. I nuovi collegamenti che porteranno sciatori per le settimane bianche riguardano Londra Gatwick, Birmingham e Dublino dalla Gran Bretagna, Hannover e Dortmund dalla Germania. L'Abd ha preso contatti anche con le sole altre tre compagnie europee dotate di Dash 400, unico aereo di capienza accettabile per le tariffe charter in grado di atterrare a San Giacomo, ma senza successo. La scandinava Sas non dispone, per ora, di tour operator ineressati alle Dolomiti, la britannica Fly Be, copre solo tragitti regionali e la Augsburger AL (Lufthansa), ha la flotta prenotata al completo. Non resta quindi che attendere l'allungamento della pista per consentire l'atterraggio di altri tipi di aerei più diffusi e più capienti.
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giovedì, 23 novembre 2006

Alto Adige 23-11-06
ALBERGATORI
«Necessario ampliare l'aeroporto»
Durante l'ultima assemblea il consiglio direttivo dell'Unione Albergatori e Pubblici Esercenti (Hgv) si è occupato nuovamente dei lavori di ampliamento previsti all'aeroporto di Bolzano. «L'aeroporto, che rispetto ad altre infrastrutture per il traffico rappresenta una fonte d'inquinamento minima, non deve essere strumentalizzato per richiamare l'attenzione sui disagi, i pericoli e le paure di altri mezzi di trasporto o di altri progetti importanti», scrive l'Unione albergatori. < La competitività di una destinazione turistica in futuro dipenderà sempre di più dalla sua raggiungibilità. Questo riguarderebbe in particolar modo l'Alto Adige, che si sta sviluppando come una destinazione di vacanza di seconda o terza scelta. Considerando i fatti, ci sarebbe sempre più bisogno di ospiti per poter .mantenere l'attuale numero di pernottamenti. Se m futuro saremo costretti ad acquisire i nostri ospiti più lontano significherebbe anche ci raggiungerebbero in aereo, rinunciando all'utilizzo della loro macchina e farebbero sempre più uso dei mezzi pubblici in Alto Adige e questo varrebbe anche per numerosi cittadini dell'Alto Adige che negli anni passati sono partiti per le loro vacanze dall'aeroporto di Bolzano».
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martedì, 21 novembre 2006
Alto Adige 21-11-06
“La variante con le barriere verdi”

Vengono prese ad esempio quelle installate vicino a Ponte Gardena
LAIVES. Gli abitanti di Pineta grazie anche al comitato civico non demordono in merito al tratto di variante a fianco della statale. Sarà, come noto, a cielo aperto. La Provincia ha previsto delle barriere antirumore in cemento a ridosso delle case e del condominio Isabella in particolare. Gli abitanti ritengono che questa soluzione sia fortemente impattante ed hanno chiesto che un tratto di statale sia interrato. La Provincia - tramite il presidente Durnwalder prima e l'assessore Mussner poi - ha fatto sapere che la soluzione prospettata non è praticabile. Sono i tecnici a sostenerlo, dopo varie verifiche.
E proprio ai tecnici gli abitanti si sono rivolti, sabato pomeriggio, con una serie di proposte lanciate pubblicamente durante una pacifica manifestazione. A Pineta sono propositivi: non dicono no soltanto ma fanno anche delle proposte alternative, a cominciare ”dalla possibilità di realizzare delle barriere verdi come quelle di Ponte Gàrdena».Nel presentare la proposta gli abitanti - tramite il comitato civico hanno anche illustrato con altrettante simulazioni al computer - che la proposta può essere presa in considerazione e che queste barriere sarebbero meno impattanti anche se costruite vicino alle abitazioni. Ora la proposta farà parte integrante della richiesta che sarà presentata all'assessorato provinciale ai lavori pubblici prima del vertice del 6 dicembre in Provincia. Ricordiamo che l'assessore Florian Mussner ha dichiarato al nostro giornale che«è stato commissionato un accurato studio sia per l'impatto ambientale e per l'inquinamento acustico. Posso garantire che sono state adottate tutte le iniziative per verificare cosa è opportuno fare onde garantire agli, abitanti di Pineta la vivibilità prima di condizionamenti o, peggio ancora, di disagi. Il mio è un impegno preciso:.la frazione, anche se il tratto di variante non sarà interrato, avrà condizioni di vita migliori». È proprio in considerazione di questo annunciato impegno che gli iabitanti hanno deciso di non demordere: preso atto - con rincrescimento che in merito alla proposta di tratto interrato ben difficilmente la giunta provinciale cambierà opinione proprio a seguito del parere dei tecnici - ora puntano ad un tipo diverso di barriere. Riusciranno a spuntarla?
Lettera di Zorzi. L'ex consigliere comunale Mario Zorzi ha inviato una lettera al presidente Durnwalder (e per conoscenza all'assessore Mussner, al sindaco Polonioh ed al vice Forti) sottolineando di essere «preoccupato per il fatto che l'assessore Mussner pare ascolti più il comitato civico/politico di Pineta che la giunta comunale. Gradirei ricordare a tutti che la giunta civica ha deciso che, in alternativa alla galleria sotto la statale, va bene la variante in superficie a lato di quella esistente. Mi pare che si stia dando troppo credito ad un comitato di una ventina di persone che, per scopi politici, hanno detto e fatto di tutto».

ll consigliere Grasso

«Aeroporto ampliato. Gli abitanti da aiutare»
LAIVES. Sere fa il consiglio comunale ha messo definitivamente la parola fine alla proposta di referendum consultivo sull'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo. Prendendo atto di ciò, il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) interviene con una nota evidenziando che «Il consiglio ha preso atto della correttezza formale del procedimento, ma ha lasciato irrisolta la questione del diritto dei cittadini di esprimere un parere su una questione che incide direttamente sulla loro qualità di vita. Il rifiuto di porre il sigillo formale sulla vicenda avrebbe avuto un significato altamente politico e di impegno civile e avrebbe ridato credibilità all'istituzione come rappresentante dei cittadini. Ci si è attenuti invece, in maniera burocratica, a quanto previsto dallo statuto, senza nemmeno una dichiarazione, una valutazione, un impegno per il prosieguo in futuro ed in altre forme della battaglia. Nel concreto se la maggioranza, a partire dal sindaco, aveva deciso di appoggiare l'iniziativa del comitato, vuol dire che credeva nella legittimità del quesito e ci ha sorpreso quindi vedere ampi cenni di consenso alla decisione del comitato dei saggi. Se si riteneva improponibile la consultazione referendaria bisognava dichiararlo apertamente sin dal primo momento indirizzando la battaglia dei cittadini verso altre forme. Se invece, come noi crediamo, il referendum era ammissibile e legittimo, oggi andava stigmatizzata la decisione degli esperti. Ora leggiamo che il nostro primo concittadino chiede di entrare nel comitato di mediazione proposto dal presidente Durnwalder. Ma Polonioli è persona troppo esperta per non sapere che quel comitato è stato costituito per tentare di evitare un pronunciamento popolare che metterebbe m seria difficoltà la politica. Quindi con la sua entrata avvallerebbe questa operazione. Noi invece chiediamo se c'è ancora l'intenzione di assumere in prima persona l'impegno a portare avanti la battaglia contro l'ampliamento dello scalo nelle forme di un coinvolgimento attivo della popolazione». (b.c.)



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martedì, 21 novembre 2006
Centro Attenzione Permanente S. Giacomo
Quale futuro San Giacomo, Agruzzo e Maso della Pieve?

E' una realtà divisa amministrativamente da sempre, ma che nei fatti rappresenta una realtà unica e ultimamente e necessariamente sempre più unita nel territorio confinante dei due comuni: quello di Bolzano e quello di Laives.
Quali sono le forti presenze che che ricadono sulla collettività del quartiere?
Strutture di forte impatto ambientale quali: ferrovia, statale 12, autostrada A22, aeroporto, discarica, inceneritore, centro guida sicura con ipotizzato percorso per go-kart, zona industriale con prevista una prossima espansione verso l'aeroporto. Sembrerebbe proprio che non manchi nulla, ma se chiediamo alla popolazione, che nel frattempo è aumentata e aumenterà in maniera considerevole nella futura realtà, le risposte risultano piuttosto inquietanti. Il tunnel di San Giacomo seppur funzionante ha fatto diminuire il traffico nella frazione di San Giacomo, ma nel quartiere rimangono forti passaggi di automezzi inquinanti nelle ore di punta. La ferrovia da sempre esistita continua a procurare forte rumore e le barriere parzialmente installate comunque non sono sufficienti a ridurre il rumore sopratutto nei piani alti delle costruzioni vicine. Forte preoccupazione anche perchè in futuro, con il tunnel del Brennero, i passaggi ferroviari aumentereanno spaventosamente. L'autostrada con il suo aumento di traffico puo' solamente aumentare i disagi per l'inquinamento atmosferico e acustico. L'aeroporto ingrandito sulla pelle degli abitanti che vivono a ridosso dell'area aeroportuale può favorire solo nuovi forti disagi che certamente non si possono abbattere con chiacchere fatte esclusivamente da business man. La discarica, inceneritore, l'ipotizzato termovalorizzatore e il centro guida sicura di certo con la loro attività non potranno far altro che peggiorare la situazione.
Sarebbe sufficiente tenere conto di queste presenze con le loro implicazioni per far si che la popolazione sia non solo insoddisfatta , ma anche arrabbiata; arrabbiata sì perchè le amministrazioni comunali e la stessa Provincia hanno delle forti responsabilità.
Responsabilità evidenti nell'essere impotenti e assenti nei confronti dei cittadini che vi abitano (perchè bambini, giovani e anziani, ma sarebbe meglio dire le famiglie che vivono nel quartiere), non permettendo loro di incontrarsi e socializzare per mancanza di strutture. Non esiste nessuna sala, ne a Maso della Pieve ne a San Giacomo, che possa essere utilizzata per aggregare la popolazione abitante nei due quartieri.
A Maso della Pieve anche la nuova progettazione del centro sportivo prevede solo un insieme di strutture per attività sportive gestite solo da società sportive. In un paese civile quando mai gli abitanti di un quartiere non possono frequentare strutture pubbliche sotto casa?.E' forse meglio ed efficiente costringere gli abitanti a frequentare strutture più lontane inquinando maggiormrnte?
Cosa si può fare allora?
E' necessario che la sensibilità che hanno i politici per scopi magari più produttivi sia utilizzata almeno anche nei confronti delle persone che che amministrano. I bisogni dei cittadini vanno ascoltati.
Individuata una zona di criticità che comprende l'asse di Oltrisarco, Maso della Pieve, la parte della zona industriale a ridosso della ferrovia, il tunnel, incrocio stradale SS12 zona industriale e via San Giacomo è necessario che le due amministrazioni si confrontino con maggior impegno per risolvere problemi di viabilità ancora fortementi presenti. Disagi e inquinamenti acustici e atmosferici si ridurrebbero notevolmente.
Il collegamento delle due ciclabili Bolzano Laives debbono finalmente congiungersi in sicurezza.
In prossimità dei nuovi insediamenti e ferrovia in San Giacomo era previsto un piccolo tunnel pedo-ciclabile, va approntato quanto prima aprendo una finestra verso l'aeroporto.
Strutture pubbliche esistenti e future, situate in zona Maso della Pieve e quelle di San Giacomo, vanno aperte alla popolzione abitante.
Le due amministrazioni debbono creare strutture di tipo “consortile” , “sovracomunali” o “con comunali”che permetta ai cittadini di usufruire dei servizi basilari, ma fondamentali; che ricoprano attività di tipo ricreativo culturale e sociale. Bisogna tener conto che negli ultimi anni il potere di acquisto si è abbassato notevolmente e che la soglia di povertà è spesso presente nelle periferie. Che le giovani coppie che hanno trovato residenza in quel territorio hanno investito la loro vita, hanno e stanno facendo forti sacrifici.
La vivibilità del quartiere la si può migliorare programmando interventi per il futuro. I cittadini che ci abitano vogliono sapere, vogliono conoscere cio' che aspetta loro. Tutto questo può essere possibile partendo da un monitoraggio dell'intero quartiere. Le amministrazioni comunali si debbono impegnare immediatamente a verificare (con gli enti competenti: Appa etc.) lo stato di inquinamento ambientale: acustico e atmosferico nei nuclei abitati prossimi alle fonti inquinanti (ferrovia, strade-autostrade, aeroporto) nonché la viabilità e sopratutto la segnaletica. La Provincia ovviamente può intervenire a favore delle famiglie che abitano in appartamenti che non risultano protette dalle barriere acustiche con impegni di tpo economico per infissi più efficenti (Lo si fa in molti altri paesi europei).
L'autostrada solo fonte di inquinamento per il quartiere, se vista con un'ottica più mirata, può rappresentare anche fonte di sicurezza e miglioramento del traffico in caso di problematiche tipo quelle avvenute nel tunnel di San Giacomo e forse quelle possibili, per incidenti, che possono avvenire in futuro. La sicurezza la può dare un casello autostradale a Laives, ma visto che si parla di congiuntura e di tecnologia puo' essere di tipo a pagamento automatico senza personale.
Le strade che dovranno essere rese più vivibili per presenza di piste ciclabili in sicurezza, porterebbero il caos se dovessero sopportare nuovamente l'emergenza come si è vista con la chiusura del tunnel di San Giacomo.
Che dire del traffico e dell'inquinamento dei pendolari?
Subito una metropolitana di superfice da Bolzano verso la Bassa Atesina.
Molte sono le cose che i cittadini amano nel quartiere, la prima: vivere bene con semplicità.
Vivere e sapere di essere ascoltati. Vivere sapendo di progettare insieme.
Cosa si aspettano?
Per lo meno quelle attenzioni sin qui formulate. Bello sarebbe una assemblea pubblica dove tutte le parti in causa si possono confrontare.
Anche questa è democrazia.
Centro Attenzione Permanente
Lorenzo Merlini
martedì, 21 novembre 2006

Alto Adige 17-11-06
Un difficile decollo
di Giancarlo ansaloni
L'aeroporto ancora fermo dovrebbe essere una spinta ad accelerare gli investimenti per il suo rilancio, non una scusa per frenarli. L' aeroporto deve adeguarsi agli standard minimi necessari ad una struttura commerciale nata monca e tecnologicamente congelata per 8 anni, che vuole restare sul mercato. Se resta così muore. C'è chi, anche legittimamente, lo vuole. Gli agricoltori, ad esempio, o meglio a quella componente, la quale, oltre che in campagna, fra semina e vendemmia, si muove con pari abilità e disinvoltura nel mondo urbano degli affari e della politica. Non c'è da prefigurare quindi uno scenario di scontro fra civiltà: quella "rurale e arretrata" e quella "evoluta e progressista" delle città. Parliamo piuttosto di lobby con interessi contrapposti o meglio di zone dipeso elettorale più o meno determinante e influente, ma la sostanza non cambia. Altrimenti non si spiegherebbe come mai per esempio, dalle valli siano scesi in città, ben due inceneritori inglobati in quello maxi a sud di Bolzano con code di camion carichi di rifiuti. Come mai la "città "di Laives sia ancora subissata di Tir, mentre piccoli centri periferici godono già da tempo di faraoniche circonvallazioni in tunnel, come mai Bolzano dopo 40 anni sia ancora gasata dall'autostrada; come mai proprio a Bronzolo un deposito di inerti e a Vadena la discarica provinciale, dove, per contro, si respinge con successo il nuovo carcere? Basta un'occhiata al tipo di maggioranza che amministrano questi centri. Con quali credenziali può scendere in campo in una difesa ecologica e ambientale della Bassa Atesina, quello stesso Bauernbund (il quale, giustamente, dell'aeroporto può farsi un baffo) che annovera fra i suoi -associati molti opulenti beneficiari della famigerata legge su accorpamenti di aree e trasferimenti di cubature edificabile da un Comune all'altro, col risultato di trasformare masi in condomini o ville e stravolgere leperiferie di città e villaggi, Bassa Atesina compresa, e compreso il cuneo verde di Bolzano, a rischio di cementificazione.
Quanto alla gestione Abd dell'aeroporto (prescindendo da quella dell AirAlps) non ho competenze per azzardare analisi. e diagnosi; mi limito tuttavia un'osservazione non aerea, bensì terra terra, guardando proprio al passato e ribadendo che l'impianto è nato rachitico diventando monco nel giro di un paio d'anni: una pista, il cuore dell'intera struttura, ridotta al minimo, anche per una pressione catastrofista, e penalizzata ulteriormente da norme di sicurezza più severe. Sarebbe come aprire un negozio senza un banco di vendita: fatale che i clienti, cioè le compagnie aeree scarseggino o si tengano alla larga, annullando qualsiasi concorrenza. E nonostante tutto, i pochi charter ammessi, atterrano e decollano a pieno carico, o meglio a pieno carico consentito dalla sicurezza, visto che si devono lasciare a terra passeggeri per le limitazioni di peso imposte dalla pista troppo corta. Ogni aereo e ogni passeggero perso sono incassi persi di tasse, tariffe carburante, annessi e connessi vari.
Quanto all'aspetto ambientale, enfatizzare l' impatto per una striscia d'asfalto equivalente a un tronco d'autostrada a 6 corsie lungo ben `400 metri "suona alquanto allarmistico, considerato anche il taglio di 150 metri all'estremità opposta, col risultato di ottenere semplicemente la pista prevista dal progetto originario. Eccessivi i 22 milioni di euro previsto dal masterplan e quindi troppo grosso il rischio? Ebbene, perchè non soprassedere per ora al problema Air Alps, fissando priorità, per mettere subito mano ai lavori per la pista e ai nuovi e più sofisticati sistemi di controllo aereo? Se è vero, com'è vero, che strade più larghe richiamano più auto, anche piste più lunghe dovrebbero richiamare più aerei, cioè più mercato che significa.anche concorrenza, proprio quello che serve per tentare una gestione in pareggio per l' Abrd da una parte e voli più economici non solo per i turisti, ma anche per noi altoatesini. A questo punto; le indicazioni per i passi successivi ce le darebbe il mercato con un calcolo realistico su costi e benefici. Quanto all'inquinamento, anche da Laives si sentono segnali di apertura: arrivi pure qualche aereo in più, purchè arrivino almeno anche le barriere antirumore, specie lungo la ferrovia. In fatto di gas inquinanti invece, sorge spontaneo un riverente pensiero rivolto agli abitanti di Via Rosmini (a nome e per conto di tutti gli "inquinati"da traffico lungo altre vie) martirizzati da 1000 autobus, (più auto) che transitano ogni giorno sotto le loro finestre.

17.11.2006 | Riflessioni sulla discussione in merito all'ampliamento dell'aereoporto di Bolzano
 
1. Una delle difficoltà principali in merito alla discussione in oggetto si riscontra già nel tentativo di coinvolgere in maniera responsabile la popolazione in decisioni di comune interesse. Quando sussistono paure e dubbi non basta più trasmettere semplici informazioni, specialmente quando possibili effetti futuri si intravedono nell’incertezza.  Il principio di precauzione richiede informazioni fondate e puntuali; dichiarazioni e promesse che poi non vengono mantenute minano la fiducia nelle istituzioni politiche.
2. Non capita raramente di trovarsi di fronte a decisioni che possono ripercuotersi sull’ambiente, in questi casi subentra non raramente la sindrome di NIMBY (“not In My Backyard”= non nel mio cortile, cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Principio_NIMBY) ).
L’argomentazione più sentita in questi casi è che si è già sottoposti ad un notevole stress ambientale. Certe strutture si lasciano tuttavia realizzare solo in determinati luoghi, quindi è da accertare quanto sia veramente pesante l’inquinamento acustico causato dalle partenze e dai decolli dell’impianto in questione.

3. Paure e timori possono anche venir facilmente sfruttate in maniera populistica, soprattutto dai partiti in opposizione. Il partito investito di responsabilità governativa si sente quindi quasi costretto a scendere a compromessi con tali paure, per non perdere consensi politici.
4. E comprensibile che per coloro che si recano spesso a Roma per affari un aeroporto a Bolzano può sembrare molto vantaggioso, permettendo partenza e arrivo in una sola giornata.
Altrettanto importante per il turismo congressuale è l’opportunità di un volo diretto per Bolzano.

5. La maggior parte degli altoatesini non ha mai usato l’aeroporto di Bolzano. Per questo motivo intervistare gente in strada non ha molto senso. Non ha senso nemmeno organizzare per ora referendum popolari, dato che manca in molti una base d’informazione e di esperienza concreta, che permetterebbe una stima competente dei pro e contro – inquinamento acustico e stress ambientale da una parte, vantaggi di un ampliamento dell’aeroporto dall’altra. In particolare non sembra esserci stata a tutt’oggi un’adeguata campagna informativa.
6. Rimane anche da dire che l’aeroporto di Bolzano non riuscirà mai a coprire le spese di gestione, anche se verrà ampliato. Ciò tuttavia riguarda la maggior parte delle strutture di interesse pubblico.
7. Inoltre bisogna dire in generale che i costi del traffico aereo sono a carico della collettività, dal momento che il cherosene per aerei non è finora soggetto a tassazione. Ai sensi della protezione ambientale si dovrebbe esercitare pressioni in questa direzione, cercando cioè di far tassare anche il cherosene per aerei, per raggiungere un’effettiva trasparenza di costi.
8. Per quel che riguarda la difesa dell’ambiente è già possibile  per i passeggeri dei voli indispensabili pagare volontariamente un supplemento per i gas nocivi causati dal volo stesso.
Il denaro raccolto viene investito per esempio in impianti solari, idroelettrici, di biomassa ed in genere di risparmio energetico, per evitare un accumulo di gas serra paragonabile a quello emesso dagli aerei. Si finanziano soprattutto progetti nei paesi in via di sviluppo (cfr. http://www.atmosfair.de/)

9. È anche vero che l’inquinamento provocato dagli aerei è molto più dannoso rispetto a quello stradale, dal momento che i gas vengono scaricati direttamente nella zona sensibile della stratosfera.
Karl Golser, Istituto per la Giustizia, la Pace e la Salavaguardia del Creato

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martedì, 21 novembre 2006
Alto Adige 17-11-06
Radar in tilt e maltempo : stop a tutti i voli
Enav però conta di riparare il Vor entro fine settimana
di Orfeo Donatini

BOLZANO. Dopo due settimane di continui rinvii sulla pertura dell'aeroporto di San Giacomo, ieri AirAlps rigettato la spugna: «Lo scalo resta chiuso al traffico con tti i voli dirottati su Verona ed Innsbruck i cui aeroporsono collegati con Bolzano da un servizio di bus».
E' nuovamente bufera insomma sulla struttura di San Giacomo anche perché in due settimane l'Enav, l'ente nazioale per l'assistenza al volo, ancora non è riuscito a risolvere il problema dell'interfenza registrata sul "Vor", l' impianto radar che "governa l'avvicinamento strumentale della pista collocato sul monte di mezzo a Monlicolo e letteralmente accerchiato da una selva di antenne e trasmettitori, tutti potenzialmente responsabili del pericoloso disturbo alla strumentazione dell'aeroporto, «Abbiamo a nostra volta avuto anche una serie di inconvenienti - sostengono al I'Enav di Roma - che ci hanno fatto perdere alcuni giorni: prima un guasto al nostro aereo delle radiomisue la scorsa settimana cui è seguita una nuova avaria l'altro giorno. In ogni caso abbiamo bonificato tutta l'area di Monticolo dove si trova il "Vor", anche da un punto di. vista della presenza troppo vicina di alcuni alberi. Contestualmente siamo andati per esclusione alla caccia della frequenza che crea l'interferenza sul radiofaro. I risultati finora non sono stati tali da poterla individuare con certezza. Nelle prossime ore, condizioni di efficienza del velivolo e meteo permettendo, faremo una nuova misurazione e speriamo di poter ottenere quegli esiti che attendiamo da giorni in modo da poter ritarare il "Vor" e riaprire quindi l' attività commerciale dello scalo di Bolzano».
«Non c'è che dire commenta uno sconsolato direttore dell'ABD, Mirko Kopfsguter sembra che sul nostro scalo in queste settimane si siano concentrate tutte le sfortune del momento, dalle interferenze ai guasti dell'aereo dell'Enav. In questa corldizione noi come aeroporto siamo assolutamente impotenti e dobbiamo attendere di avere le certificazioni tecniche sulla sicurezza dei voli per poter riaprire lo scalo. Intanto non possiamo che offrire tutta l'assistenza possibile ai passeggeri in arrivo e in partenza, ben comprendendo tutto il loro disagio». AirAlps intanto assicura tutti i collegamenti a questo punto "sine die" esclusivamente dagli scali di Innsbruck e Verona sia . alla volta di Roma che di Milano. La speranza è che da lunedì prossimo - ma purtroppo è solo una mera speranza - tutto possa tornare nella normalità e voli di linea e charter possano tornare padroni della pista di San Giacomo. «Sono più che perplesso sulle modalità di comunicazione di AirAlps - si sfoga l'onorevole Siegfried Brugger costretto per l'ennesima volta a far scalo sul Catullo di Verona - anche perché come si fa a non dare informazioni precise e continuare ad annunciare "fra due giorni si vola" per arrivare invece all'ammissione di adesso che in pratica nemmeno sanno quando lo scalo verrà riaperto. L'aeroporto di Bolzano deve essere assolutamente efficiente e saper dire con esattezza quando un problema viene risolto. E davvero inconcepibile quello che sta succedendo. Ho sempre difeso la struttura cittadina conclude l'onorevole della Stella alpina - e continuo a ritenere positivo il ruolo, ma dobbiamo prima di tutto riuscire a garantire i voli che è la premessa fondamenale: altrimenti gli utenti se ne vanno definitivamente».

BOLZANO. Il"Vor", ovvero l'Omnidirectional Range, altro non è che una strumentazione che attraverso un'antenna, nel nostro caso collocata sul Monte di mezzo di Monficolo, lancia un doppio segnale grazie all'incrocio del quale sul velivolo in atterraggio si riesce a tracciare il sentiero di avvicinamento alla pista. Naturalmente è solo uno degli strumenti dei quali tutti gli scali aeroportuali si avvalgono per assicurare (apertura delle loro piste in qualunque condizione di luce o atmosferica e si colloca, nella fascia di quelli tecnologicamente più attendibili ed affidabili. Utilizzando frequenze, per quanto rigorosamente riservate, può essere oggetto di intromissioni esterne, per lo più accidentali e dalle fonti più disparate. Per questo l' Enav effettua periodici controlli aerei sull'efficienza dei radiofari.

COMUNE DI ORA
“No all'ampliamento della Pista
ORA. ,Anche da Ora arriva una nuova iniziatica contro l'ampliarnento dell'aeroporto di Bolzano. Lo ha ribadito infatti la Commissione comunale per l'ambiante guidata dal presidente Erích bDebíasi: Nel, testo si sottolinea la ferma intenzione della commissione di adire tutte le vie; anche legaili pur di fermare il 'progetto della Provincia. . Anche la giunta del sindaco Roland Píchler é stato invitato a sostaenere l'iniziativa.

CCIA
“Non si deve fermare lo sviluppo”
BOLZANO. La Carnera ili commercio: di Bolzano, “si esprime a favore dei'`apliarnento dell'aeroporto anche perché l'Alto Adige ha bisogno di collegamenti ottimali». «L'aeroporto non può restare una struttura.limitata e se vagliamo mantenere anche in futuro una piena occupa zìone e un alto reddito pro capite non possiamo fermare lo sviluppo., La questione é troppa importante, per essere discusso a livello emotivo».

COMUNE DI LAIVES
“Vogliamo essere fra i mediatori”
Archiviata la bocciatura del referendum sull'aeroporto e verificato, che la procedura seguita ai tre saggi per la sua inammíssibiìítti é stata corretta, adesso ín Comune si guarda avanti. «Vedremo cosa deciderà di fare ancora il consiglio comunale spiega il sindaco Giovanni. Polonioli ; ma nel frattempo abbiamo chiesto,aila Provmcìa di poter essere parte integrante della commissione di mediatori che si sta mettendo in piedi».

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venerdì, 17 novembre 2006
Dolomiten 15-11-06
FLUGPLATZ / Reaktion (1)
Thaler: Vorwúrfe sind reine Provokation

Unterland
Als reine Provokation weist die Landtagsabgeordnete und Landtagsvizeprasidentin Rosa Thaler Zelger die vom Freiheitlichen Bezirksjugendsprecher des Unterlandes Michael Demanega erhobenen Vorwiirfezmiick, die gewáhlten Mandatare des Unterlandes wùrdenihre Vertretung auf wenige Medienauftritte -im Jahr beschránken. „Man kann iùberalles kontrovers diskutieren. Natùrlich kònnen die Meinungen ùber das von mir vorgeschlagene Mediationsverfahren auseinander gehen, dafùr habe ich Uerstándnis. Doch Angriffe persónlicher Natur dienen weder der Sache, noch bringen sie uns in der Diskussion ùber das Unterland weiter", so Rosa Thaler Zelger in eìner Presseaussendung. Die SVP-Vertreter des Unterlandes haben sich in den letzten Jahren auf den verschiedensten Ebenen mit vielfàltigen und teilweise sehr problematischen Themen auseinander gesetzt. „Dabei haben wir wichtige Denk- und Überzeugungsarbeit geleistet.
Leider hat das Unterland keinen eigenen Vertreter in der Landesregierung sitzen, weshalb wir in viele Entscheidungsprozesse nicht eingebunden sind". Trotzdem sei es den Unterlandler SVP-Vertreterrigerade beim Thema Verkehrgelungen, zusàtzliche Lármund Umweltbelastungen vom Gebiet abzuhalten. Unserem Einsatz ist es etwa zu verdanken, dass im Unterland bislang keine dritte Autobahnspur gebaut wurde und dass nun im kommenden Jahr entlang der Autobahn und Eisenbahn Lármschutzwánde errichtet werden", schreibt Rosa Thaler Zelger. Und auch beim Thema Zulaufstrecken zum Brenner basistunnel habe die SVP Unterland den Vorschlag unterbreitet, die Strecke in den Berg zu verlegen, anstatt die Ziùge oberirdisch durch das Unterland donnern zu lassen. „Diese Erfolge sind auf konkrete Denk- und TJberzeugungsarbeit der Unterlandler SVP Mandatare sowie alter SVP Vertreter auf Bezirks- und Gemeindeebene zurizckzufìihren.
Dass dafiir nicht nur einige wenige Medienauftritte jáhrlich ausreichen - wie der freiheitliche Bezirksjugendsprecher unterstellt - erklàrt sich damit wohl von selbst", so Rosa Thaler abschließend.


FLUGPLATZ / Reaktion (2)
Peterlini: Anerkennung fúr Rosa Thaler

Unterland -
Wir weisen den áußerst unqualifizierten Angriff der Freiheitlichen auf die Vizeprsidentin des Siidtiroler Landtages und stellvetretende Bezirksobfrau des Unterlandes Rosa Thaler Zelger aufs schàrfste zuriùck". Mit diesen Worten nimmt Senator und SVP-Bezirksobmann Oskar Peterlini im Namen des gesamten Unterlandler SVP-Bezirksausschusses zur Aussendung der Freiheitlichen zum Thema Flugplatzausbau Stellung. „Die Vizepràsidentin des Siùdtiroler Landtags hat sich stets mit Fleiß und Pflichtgefùhl den Interessen Sùdtirols und insbesondere des Sùdtiroler Unterlandes gewidmet. Ihr Vorschlag zum Mediatorenkomitee hat dazu beigetragen, die Situation zu entspannen und die betroffene Bevòlkerung in die Diskussion mit einzubeziehen", schreibt Peterlini in einer Aussendung. Das Mediationsverfahren als Alibiverfahren" abzustempeln, so Peterlini, sei vóllig abwegig und eine ungerechtfertigte Unterstellung, betont Peterlini: Jetzt hàngt alles davon ab, wie das Mediatorenkomitee besetzt werde und wie es vorgehen wird. „Dass der SVP-Bezirksausschuss Unterland der Wirtschaftlichkeit dieses Projektes skeptisch gegenùbersteht, haben wir dabei mehrmals in der Offentlichkeit betont. Vom Mediatorenkomitee fordern wir deshalb eine gesamtwirtschaftfiche Berechnung, die auch alternative Investitionsprojekte untersucht und in die auch eine Kosten- Nutzen-Rechnung, einschließlich der Belastungen fùr die Bewohner und die Umwelt, einfließt. Auch verlangen wir, dass die Alternative von Schnellverbindungen zu den Flughàfen Verona und Innsbruck untersucht werden, besonders im Hinblick auf den Bau der neuen Eisenbahn und des Brennerbasistunnels, die die Reisezeit erheblich reduzieren wird", heißt es in der Aussendung.
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venerdì, 17 novembre 2006
Alto Adige 15-11-06


Caldaro. In vista della discussione in consiglio
L'aeroporto più ampio bocciato dalla Dorfliste

CALDARO. Altra presa di posizione fortemente critica da parte della Dorfliste Kaltern sull'allungamento della pista dell'aeroporto di Bolzano con conseguente ampliamento dello scalo. La prossima settimana, tra l'altro, il secondo Comune dell'Oltradige ne discuterà in consiglio: è da mettere in preventivo un documento contrario al progetto, come ad Appiano.
«Chi vuole imparare a volare - scrivono Irene Hell, Harald Weis e Heidi-Egger - deve prima avere i piedi ben piantati a terra. Questa massima di Friedrich Nietzsche ci è tornata in mente leggendo del nuovo progetto di ampliamento dell'aeroporto. Sono previsti più di 10 milioni di euro per l'allungamento della pista e la costruzione di nuovi edifici e nuovi sistemi di sicurezza con l'obiettivo di far atterrare aerei più grandi anche a Bolzano. Si vuole così aumentare l'attuale numero di passeggeri di 50.000 a 500.000 e di conseguenza equilibrare il bilancio economico. I dubbi in merito sono parecchi e sono più che legittimi. Già 10 anni fa abbiamo sentito argomentazioni analoghe quando l'aeroporto è stato costruito contro la volontà di tanti cittadini. Adesso la struttura rappresenta un buco nel bilancio pubblico, ogni ticket acquistato a Bolzano viene sovvenzionato dalla Provincia con 122 euro. Ci si chiede se un aeroporto più grande possa cambiare questa situazione finanziaria. Non sarebbe meglio investire nella modernizzazione dei collegamenti ferroviari fino a Verona e Innsbruck i soldi che ora mangia l'aeroporto? E pensare subito a un collegamento più moderno anche per 1' Oltradige?». (max)
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mercoledì, 15 novembre 2006
Corriere dell'Alto Adige 14-11-06

Commissione, un «saggio» unico. L'esecutivo incarica Gerhard Falck. Onorario: 240 euro l'ora
Aeroporto; il mediatore è un docente di Klagenfurt

BOLZANO Palazzo Widmann fa un passo deciso verso quello che potrebbe essere una svolta sull'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo. La giunta ha nominato come mediatore il docente dell'Università di Klagenfurt, Gerhard Falk: «Sarà lui a scegliere i suoi collaboratori, che potranno essere anche altoatesini» spiega l'assessore ai trasporti Thomas Widmann. Tra i consulenti locali gira il nome di Herbert Dorfmann, ex direttore del Bauernbund, ora libero professionista nel settore della mediazione.
Il gruppo di lavoro, che nel passato si è occupato anche di questioni inerenti l'aeroporto di Vienna, avrà il compito, di valutare la viabilità complessiva della Bassa Atesina e quindi anche le fonti di inquinamento derivanti dall'autostrada, dalla strada statale e dalla linea ferroviaria in relazione con l'allungamento della pista dell'aeroporto di Bolzano. I mediatori avranno incontri con tutte le componenti sociali ed economiche al fine di avere un quadro complessivo della situazione e delle problematiche legate all'ampliamento dello scalo. «Il costo della consulenza - ha dichiarato il presidente della giunta Luis Durxiwalder sarà di 240 euro l'ora».
Insomma, l'amministrazione provinciale sceglie la via del super-esperto. Da più parti era venuta anche in questo caso la richiesta di un maggiore coinvolgimento di forze locali. Anche la gente di Laives che aveva visto bocciare il suo referendum, ma che poi aveva ripreso coraggio con l'iniziativa, stavolta provinciale, dei Verdi - vorrebbe essere «coinvolta». La giunta, invece ha optato per un «tecnico super partes.», oltretutto proveniente dall'estero, ovvero difficilmente. influenzabile. Insieme a Falck, comunque, lavorerà probabilmente un pool di tecnici locali.
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mercoledì, 15 novembre 2006
Alto Adige 14-11-06
L'ATENEO DI KLAGENFURT
Gruppo di esperti per l'aeroporto
BOLZANO. La giunta provinciale ha nominato un gruppo di esperti dell'Università di Klagenfurt guidato dal professor Falck che avrà il compito di predisporre una valutazione sull'ampliamento della pista dell'aeroporto. Il gruppo di lavoro, che nel passato si è occupato anche di questioni inerenti l'aeroporto di Vienna, avrà il compito di valutare la viabilità complessiva della Bassa Atesina e quindi anche le fonti di inquinamento derivanti dall'autostrada, dalla strada statale e dalla ferrovia in relazione all' allungamento della pista. Il gruppo di mediatori terrà incontri con tutte le componenti sociali ed economiche al fine di avere un quadro complessivo della situazione e delle problematiche legate all'ampliamento della struttura. II costo della consulenza, ha dichiarato Durnwalder, sarà di 240 euro all'ora.

G, Falk
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martedì, 14 novembre 2006
VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELLE ZONE LIMITROFE AGLI AEROPORTI

1
Il problema della salvaguardia delle aree limitrofe agli aeroporti è oggetto di studio da lungo tempo in diversi Paesi
VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELLE ZONE LIMITROFE AGLI AEROPORTI
Paola Di Mascio*
Fabio Grande**
Costantino Pandolfi***
L'aeroporto è il luogo in cui avvengono le operazioni di decollo, atterraggio e movimentazione a terra degli aeromobili. Nella missione complessiva di un velivolo, queste fasi ricoprono una percentuale di tempo molto ridotta: sia il decollo sia l'atterraggio durano appena l'1% di tutto il volo.
Secondo gli studi statistici disponibili [5, 6, 7], però, in queste fasi è concentrata una percentuale elevatissima di incidenti, complessivamente superiore al 40% del totale, percentuale che arriva al 70% considerando anche le fasi di avvicinamento finale e di salita iniziale.
Gli incidenti che avvengono durante il decollo e l'atterraggio coinvolgono, oltre i passeggeri e l'equipaggio, un vasto territorio nell'intorno dell'aeroporto e con esso un gran numero di residenti che, in alcuni casi, hanno pagato un elevato tributo in termini di vite umane. Per esempio nel 1986 a Cerritos (California) un cargo, dopo una collisione con un aereo dell'aviazione generale, precipitò su alcune case provocando quindici morti; il 4 Ottobre 1992 ad Amsterdam un Boeing dell'El Al si schiantò contro una palazzina uccidendo quarantatre persone; il 25 Luglio 2000 un Concorde appena decollato dall'aeroporto di Parigi cadde su un Hotel, causando la morte di centonove persone...

2
CAPODICHINO, LA RICERCADEL DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE AERONAUTICA DELL'UNIVERSITA' - FEDERICO II
AEROPORTI, LA TECNOLOGIA CONTRO IL RUMORE
LO STUDIO SUGGERISCE INTERVENTI PER MODIFICARE PISTE E TRAIETTORIE DI AVVICINAMENTO
L'aeroporto  ha  un notevole impatto ambientale sul territorio stesso e sulle comunità che lo abitano, impatto che il legislatore ha cercato di regolamentare mediante l'introduzione di norme specifiche. Tra i maggiori problemi, quello che per sua natura è di più immediata percezione per le popolazioni che vivono nei dintorni o nella città che lo ospita, è il rumore. Basti pensare a quanto è successo a Malpensa negli anni scorsi. Studi recenti (2001) condotti negli Stati Uniti sulle conseguenze di alti livelli di rumore dovuto all'attività aeroportuale, sugli alunni di scuole elementari ricadenti nei dintorni, hanno evidenziato l'insorgere di gravi problemi di apprendimento.
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martedì, 14 novembre 2006
LEIFERER BÜRGERKOMITEE      

GEGEN DEN AUSBAU DES BOZNER FLUGHAFENS


COMITATO CIVICO DI LAIVES
 CONTRO L’AMPLIAMENTO DELL’AEROPORTO DI BOLZANO






Was können Sie tun?

 

Sie können mithelfen! Es kommt auf jeden einzelnen an.

 

Verleihen Sie unserer Stimme mehr Gewicht, indem Sie sich uns anschließen!

 

Reden Sie mit den Bürgermeistern und Gemeinderäten, sagen Sie ihre Meinung, schreiben Sie z.b. e-mails und Briefe an die Gemeinde, an der Verwaltungsbehörde  und an Zeitungen.

 

Wir sind eine überparteiliche Gruppe von Privatpersonen, die eine weitgreifende Fehlentscheidung in der Südtiroler Umwelpolitik  und Wirtschaft verhindern will.

Wir haben es uns zum Ziel gesetzt, eine Verschlechterung unserer mit Schadstoffen überbelasteten Region zu verhindern.

 

Aus diesem Grund muss jetzt gehandelt werden, bevor es zu spät ist!!!

         

Che cosa potete fare?

 

Ci potete aiutare! Ciascuno di voi è indispensabile.

 


Date maggior peso alla nostra voce, aggregandovi a noi!

 

Parlate con il Sindaco e i consiglieri, dite la Vostra opinione, scrivete e-mail e lettere al Comune, agli Amministratori Provinciali e ai giornali.



Siamo un gruppo di cittadini senza legami con i partiti che sta cercando di opporsi ad una decisione che riteniamo sbagliata sia dal punto di vista ambientale che economico.


Ci siamo posti l’obiettivo di impedire l’ulteriore aumento dell’inquinamento nella nostra regione.


 

Per questo motivo bisogna agire adesso prima che sia troppo tardi!!!



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categoria:comunicati, conca atesina, aereoporto san giacomo, antiinquinamento
domenica, 12 novembre 2006
Alto Adige 12-11-06
Aeroporto/1 I politici che non ci sentono.
E' sempre sorprendente leggere le dichiarazioni di alcuni rappresentanti politici che non “ sentono" ma “parlano".
Vanno alle riunioni di partito, partecipano alla giunta comunale, magari ricoprono un ruolo istituzionale come assessore (di Laives) e rilasciano dichiarazioni imprecise e parziali come nel caso dell'aeroporto di San Giacomo. Sembra che in questi ultimi mesi siano stati fuori provincia, magari in vacanza. E 'come se non avessero letto niente al riguardo e non avessero partecipato a discussioni, anche pubbliche, sull'argomento.
Non ci sono o ci fanno? Sulla salute e la qualità della vita delle persone (di tutte le età e condizioni sociali) non si può essere superficiali e parziali e le dichiarazioni pubbliche devono essere esatte e trasparenti. Nella "Legge di Murphy"si legge: "Se non li puoi convincere, confondili", e "se si spiegano le cose in maniera tale che nessuno non possa capire,qualcuno non capirà".
Lina Montan
San Giacomo


Aeroporo/2 Bisogna migliorare il terminal
Siamo in tanti, noi bolzanini da stipendi o pensioni medio basse, cui capita tre quattro volte l'anno di prendere l'aereo di sapere bene cosa servirebbe veramente a Bolzano. Un air terminal dotato di tutti i servizi aeroportuali, come agenzie viaggi, desk informazioni, biglietteria, chek in, ritiro bagagli e un servizio pullmann (utopia sarebbe pensare ai treni!) navetta confortevoli che colleghino Verona o Innsbruck. Quanti risultati con questa scelta! Una nuova struttura da realizzare per soddisfare le ambizioni turistiche più ambite, un'immagine di Bolzano avveniristica nelle scelte ecologiche, di confort, ed economiche allo stesso tempo. Un esempio per tante altre piccole città. Trento per prima. Ritornando al cittadino comune, che comunque sceglierà sempre di partire da Verona o Insbruck perché solo quei voli resteranno comunque più alla portata delle proprie tasche, per arrivare a quegli aeroporti avrà un servizio molto più confortevole delle alzatacce per il primo treno e poi a Verona la corsa all' acquisto del biglietto della navetta, il tutto con bagagli ingombranti eccetera, oppure con la propria auto e poi la ricerca di parcheggio - ma per quanto tempo e per quale costo? - per non parlare del turista munito di attrezzatura di montagna in arrivo. Dimenticavo, sempre il cittadino comune, in partenza o in arrivo, se non ha qualche amico o parente che lo accompagni all'aeroporto di Bolzano in macchina, spende di taxi, sempre se lo trova, senz'altro di più per un servizio completo di un airterminal. Diteglielo a "Loro" che siamo in tanti cittadini a pensarla così. Forse questa può non sembrare una soluzione per il dirigente con biglietto pagato da un'amministrazione pubblica o privata che sia e al quale l'utilità di risparmi immediati per tutti - e di questi tempi non è cosa trascurabile- può non importare, e neppure ai pochi e beati cittadini con una carta di credito gold, vale però la pena riflettere che alle urne ci vanno tutti, non i pochi fortunati.
Annamaria Saviolo
BOLZANO
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venerdì, 10 novembre 2006
Corriere dell'Alto Adige 10-11-06
Individuata la fonte delle interferenze al sistema di volo strumentale
Scalo «bloccato» dall'antenna rnilitare
BOLZANO-Aeroporto in panne per un'antenna dei carabinieri. Thomas Baumgartner, presidente di Abd Airport Bozen Dolomiti, ieri ha spiegato: « Purtroppo l'Enav, Ente nazionale assistenza al volo, non è ancora riuscito a mettere in funzione il sistema di avvicinamento strumentale Vor, che consente ade atterrare anche con il maltempo o di sera. Si sperava in una soluzione già entro domenica scorsa, ma così non è stato. È stato appurato che a creare interferenze al segnale emesso dal Vor era un'antenna radio posizionata dai carabinieri in posizione tale da interferire con il nostro sistema, piazzato all'altezza di Monticolo. I militari hanno già provveduto a smantellare il loro impianto, ma l' Enav non ha ancora potuto verificare il funzionamento del sistema con l'aereo di controllo. Probabilmente lo farà entro sabato, e subito dopo avremo il via libera per il ripristino dei voli. In tutto questo Air Alps non ha colpe, cosi come l'Abd, che da mesi ha un piano di miglioramento strumentale, che costerebbe 7,5 milioni di euro, momentaneamente bloccato dalla Provincia. Se ci fossero altri sistemi di avvicinamento strumentale, non avremmo problemi». Attualmente parte dei voli Alitalia/Air Alps vengono dirottati a Verona o Innsbruck.
Il comando provinciale dei carabinieri chiarisce: «il ripetitore in questione fa da ponte per comunicazioni digitali, stiamo verificando insieme ai tecnici Enav se crea interferenze al sistema Vor».

Buergerlisteciviche Kaltern-Caladaro

"Chi vuol volare ... (10.11.2006)

deve prima avere i piedi per terra." Questa massima di Friedrich Nitzsche ci viene in mente leggendo del nuovo progetto di ampliamento dell'aeroporto di Bolzano. Sono previsti più di 10 milioni di euro per l'allungamento della pista e la costruzione di nuovi edifici e nuovi sistemi di sicurezza con l'obbiettivo di poter fare atterrare aeri più grandi anche a Bolzano. Si vuole così aumentare l'attuale numero di passeggeri di 50.000 a 500.000 e di conseguenza equilibrare il bilancio economico. I dubbi in merito sono parecchi e sono più che legittimi. Già 10 anni fa abbiamo sentito argomentazioni analoghi quando l'aeroporto è stato costruito contro la volontà di tanti cittadini. Adesso la struttura rappresenta un buco nel bilancio pubblico, ogni ticket acquistato a Bolzano viene sovvenzionato dalla Provincia con 122 euro. Ci si chiede se un aeroporto più grande possa cambiare questa situazione finanziaria.
Non sarebbe meglio investire nella modernizzazione dei collegamenti ferroviari fino agli scali di Verona e Innsbruck i soldi che attualmente mangia l'aeroporto? E pensare subito a un collegamento più moderno anche per l'Oltradige?

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categoria:conca atesina, aereoporto san giacomo
venerdì, 10 novembre 2006
Alto Adige 9-11-06
LE POSIZIONI DEI COMUNI
Aeroporto, consigli comunali in fibrillazione
Il no all'ampliamento, Cortaccia e Termeno. Egna vuole aspettare.

TERMENO/APPIANO. Sono tre, per ora, i consigli comunali dell'Oltradige e della Bassa Atesina ad essersi pronunciati contro l'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo, ma altri seguiranno presumibilmente a ruota nelle prossime settimane.
Il primo no. La prima bocciatura è venuta dal Comune di Appiano, dove anche un rappresentante della giunta Peter Pardatscher, Obmann della locale sezione del Bauernbund ha votato a favore della mozione presentata dalla Bùrgerlise Eppan, che ha ottenuto 24 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astensioni. «I, contadini - ha spiegato Pardatscher sono contrari al potenziamento dello scalo bolzanino sia per ragioni ambientali che di inquinamento acustico. Ad Appiano, come nella Svp a livello provinciale, non c'è ancora una linea comune».
Gli fa eco il portavoce della Svp Manfred Pliger. “Le nostre perplessità riguardano, oltre che l'aspetto ambientale, la presunta maggiore redditività legata all'ampliamento e l'iter scelto per arrivare a questa decisione. Non c'è stata una discussione preventiva e non è stata coinvolta per nulla la popolazione».
Ad Appiano il voto contrario è stato espresso ancor prima di aver sentito le ragioni del direttore dell'aeroporto Mirko Kopfsguter, che era stato convocato per la settimana seguente in modo tale da informare nel dettaglio i consiglieri.
Termeno allineato. A Termeno a presentare un'istanza contro l'ampliamento dell'aeroporto non è stata una lista d'opposizione, ma l'esecutivo monocolore Svp, che in coda al consiglio si è espresso all'unanimità centro l'allungamento della pista. Il sindaco Werner Dissertori conferma che le perplessità accomunano tanto la maggioranza quanto l'opposizione. «Il problema anche in questo caso è che non si è ragionato in un'ottica sovracomunale, cercando di coinvolgere nella discussione anche i centri limitrofi a Bolzano e Laives. L'aeroporto, cosi com'è, andrebbe chiuso. Si potrebbe tenerlo in vita unicamente per necessità militari».
A Cortaccia terzo «no». Un'altra bocciatura al potenziamento è arrivata dal consiglio comunale di Cortaccia, che ha approvato all'unanimità una risoluzione nella quale vengono sollevate perplessità per la salvaguardia dell'ambiente, le dimensioni del progetto e l'incidenza sulla qualità della vita per tutti i residenti in Bassa Atesina.
Attesa a Caldaro. Il 20 novembre sarà discussa una mozione della Dorfliste, contraria all'ampliamento. Il sindaco Wilfried Battisti Matscher proporrà, peraltro, di rinviare il punto. «Sarebbe giusto votare dopo aver esaminato l'analisi costi-benefici redatta dagli esperti che nominerà la Provincia. Vorrei che nella commissione fosse nominato anche un tecnico indicato dai comuni dell'Oltradige e della Bassa Atesina».
Egna alla finestra. Il sindaco Alfred Vedovelli ha affermato ieri che “i tempi non sono ancora maturi per prendere posizione» ed anche nella seduta di consiglio comunale prevista per oggi il tema non è all'ordine del giorno: neanche l'opposizione ha presentato mozioni o interrogazioni.
APPIANO. La prima «bocciatura» all'ampliamento dell'aeroporto risale al maggio scorso, quando gli Arbeitnehmer di Appiano diffusero una nota polemica sul tema, di seguito riportata: «Abbiamo appreso con meraviglia delle recenti prese di posizione dell'Hgv, della Smg e dell'assessore provinciale Widmann». L'aeroporto è stato costruito con la promessa che non sarebbe stato ampliato. E a queste indicazioni naturalmente, bisognerà saper tenere fede. La rilevante crescita del traffico aereo comporterà maggiori rischi soprattutto per coloro che risiedono in Bassa Atesina e Oltradige. Un ampliamento dell'aeroporto potrebbe inoltre essere indesiderato dai nostri ospiti tradizionali, che sono alla ricerca di un turismo dolce. Non si può continuare ad incidere, ad ogni costo, sulla qualità di vita e ci si dovrebbe impegnare maggiormente nel portare avanti il collegamento rapido, in treno, tra Verona e il Brennero. Ci riesce difficile accettare che i pendolare debbano fare i conti con disagi di vario genere per recarsi al lavoro, mentre c'è chi propone di aumentare il numero di aerei che passano sopra la loro testa». (max)
Caldaro
Svp divisa, premono le liste civiche.
Il fronte del «no» è costituito da quasi tutti i partiti di opposizione, mentre nella Volkspartei ad essere fortemente contrari all'alungamento della pista, soprattutto per ragioni, ambientali - sono, contadini e Arbaitnehmer, che non vogliono saperne di «sposare» le ragioni delle. categorie economiche, anche perchè poco o per nulla convinti della possibilità di raddrizzare » i conti e di attirare un maggior numero di turisti e tutto che consegue in termini di indotto.
Nel frattempo si è tenuto a Caldaro, uno degli incontri periodici fra i rappresentanti delle liste civiche interetniche dell'Oltradige e della Bassa Atesina, che hanno esaminato i diversi temi di . carattere sovracomunale. L'attenzione dei presenti -e non poteva essere altrimenti - si é concentrata sul potenziamento dell'aeroporto, il cui paventato ampìiamento è stato bocciato all'unanimità per ragioni ambientali, di qualità della vítà e di opportunità. Erano presentì consiglieri comunali dei comuni di Caldano, Appiano, Termeno e Ora: (max)
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categoria:aereoporto san giacomo
martedì, 07 novembre 2006
Se non li puoi convincere,confondili.
Sentono ,ma non parlano
Egregio Apritisangia,
è sempre sorprendente leggere le dichiarazioni di alcuni rappresentanti politici che non “sentono” ma “parlano”.
Vanno alle riunioni di partito, partecipano alla giunta comunale, magari ricoprono un ruolo istituzionale come assessore (di Laives) e rilasciano dichiarazioni imprecise e parziali come nel caso dell’aeroporto di San Giacomo.
Sembra che in questi ultimi mesi siano stati fuori provincia, magari in vacanza.
E’come se non avessero letto niente al riguardo e non avessero partecipato a discussioni, anche pubbliche, sull’argomento.
Non ci sono o ci fanno?
Sulla salute e la qualità della vita delle persone (di tutte le età e condizioni sociali) non si può essere superficiali e parziali e le dichiarazioni pubbliche devono essere esatte e trasparenti.
Nella “Legge di Murphy”si legge: “Se non li puoi convincere,confondili” e “se si spiegano le cose in maniera tale che nessuno non possa capire,qualcuno non capirà”.
Li. Mo.
postato da: apritisangia alle ore 09:31 | Permalink | commenti
categoria:conca atesina, aereoporto san giacomo
martedì, 07 novembre 2006
TENETEVI LE POLTRONE MA RIDATECI L' AMBIENTE...
QUESTI SONO I VERI DISAGI DI TUTTI I CITTADINI DELL’ ALTO ADIGE 
A ISCHIA FRIZZI INVECE DI  UN BIOTOPO, PISTE PER GO-KART E MOTOCROSS, CIOE’ CEMENTO, INQUINAMENTO E RUMORE 
A BOLZANO INVECE DI UNA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA, UN MEGA INCENERITORE DA 130.000 TON. CHE RIVERSERA’ ,IN ZONE AD ALTA DENSITA’ ABITATIVA , 200 SOSTANZE NOTE, ALCUNE DELLE QUALI CANCEROGENE, OLTRE CHE NANOPARTICELLE E MOLTE ALTRE SOSTANZE NON ANCORA CONOSCIUTE. 
A SAN GIACOMO INVECE DI CHIUDERE UN AEROPORTO, CHE LA POPOLAZIONE NON VOLEVA E NON VUOLE, CHE INQUINA L’ARIA E CI ROVINA LE ORECCHIE, OLTRE ESSERE ECONOMICAMENTE UN DISASTRO, SI PROPONE L’AMPLIAMENTO DELLA PISTA E L’AUMENTO DEI VOLI. 

 
TAV-BBT: INVECE CHE MIGLIORARE L’ATTUALE VETUSTA RETE FERROVIARIA ITALIANA, SI DECIDE DI BUCARE MONTAGNE E CAMBIARE L’ASPETTO DI INTERE VALLATE, MODIFICANDONE COSI’ L’EQUILIBRIO ECOLOGICO OLTRE CHE LA VITA DEGLI ABITANTI. 
LA CITTA’ DI BOLZANO SEMPRE più CEMENTIFICATA E CUBIZZATA, OLTRE CHE GASATA E INTASATA DAL TRAFFICO, STA MANO A MANO PERDENDO QUALSIASI  IDENTITA’. 

DAS SIND DIE WAHREN PROBLEMEALLER BÜRGER/INNEN SÜDTIROLS 
IN DER FRIZZI AU, ANSTATT EINES BIOTOPS, WIRD EINE GOKARTPISTE UND EINE MOTOKROSSPISTE GEBAUT, D.H. BETON, VERSCHMUTZUNG UND LÄRM. 
IN BOZEN, ANSTATT EINER TRENNMÜLLSAMMLUNG VON TÜR ZU TÜR, WIRD EIN MEGAVERBRENNUNGSOFEN GEBAUT, MIT EINER KAPAZITÄT VON 130.000T, DER IN EINER STARK BESIEDELTEN WOHNZONE ÜBER 200 VERSCHIEDENE BEKANNTE SUBSTANZEN - VON DENEN EINIGE KREBS FÖRDERND SIND - NANOPARTIKELN UND VIELE ANDERE NOCH NICHT ERFORSCHTE CHEMISCHE VERBINDUNGEN, PRODUZIEREN WIRD. 
IN SANKT JAKOB, ANSTATT DEN FLUGHAFEN, DEN DIE BEVÖLKERUNG NICHT WOLLTE UND NICHT WILL UND DER DIE LUFT VERPESTET, LÄRM VERURSACHT UND EIN ÖKONOMISCHES DESASTER DARSTELLT ZU SCHLIESSEN, WIRD EINE ERWEITERUNG DES FLUGHAFENS ANGESTREBT. 
BBT: ANSTATT DAS VERALTETE ITALIENISCHES ZUGNETZ ZU VERBESSERN, WIRD ENTSCHIEDEN BERGE ZU DURCHBOHREN UND DAS LANDSCHAFTSBILD GANZER TÄLER ZU VERÄNDERN, WOBEI DAS ÖKOLOGISCHE GLEICHGEWICHT ZERSTÖRT WIRD UND DAS LEBEN DER BEVÖLKERUNG BEEINTRÄCHTIGT WIRD. 
DIE STADT BOZEN DIE IMMER MEHR ZUBETONIERT, VERPESTET UND VOM VERKEHR ERDRÜCKT WIRD, VERLIERT STÜCK FÜR STÜCK IHRE IDENTITÄT.       
 
QUESTI SONO I VERI DISAGI
DI TUTTI I CITTADINI DEL SUDTIROLO

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lunedì, 06 novembre 2006
Alto Adige 5-11-06

L'assessore (Margherita) interviene sull'ampliamento dello scalo di San Giacomo
Aeroporto, si condizionato.
Gerolimon:”Aiuti provinciali contro rumori e traffico”

LAIVES. Non è un fronte unico, quello dei contrari al potenziamento della pista aeroportuale di San Giacomo. Il gruppo comunale della Margherita ha in merito a questo tema una posizione più articolata e non necessariamente contraria. Lo ribadisce anche l'assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon, esponente di spicco della Margherita locale. «Noi ed io in particolare - spiega Gerolimon - siamo abbastanza favorevoli al potenziamento dell'aeroporto di San Giacomo se questo progetto tiene in debita considerazione il rispetto degli abianti e la tutela dell'ambiente. Siamo convinti che i nuovi aerei saranno meno rumorosi di quelli vecchi e poi, 7 o 8 voli al giorno non credo cambieranno granchè la situazione esistente. Invece non bisogna perdere di vista gli interessi per l'economia provinciale dal punto di vista del turismo del futuro, che sempre più si muoverà in aereo. Se l'allungamento della pista dovesse proprio procurare qualche disagio, direi che potrebbe essere compensato, dalla Provincia, con strutture che Laives chiede da tempo».
L'assessore Gerolimon a questo punto lancia una linea che ha già dato risultati in altre occasioni, vedi ad esempio a Vadena quando venne costruita la discarica Ischia Frizzi. Pare di capire dalle sue parole che si potrebbe anche accettare il potenziamento dell'aeroporto, a patto che non crei eccessivi disagi alla comunità e che per questo, la Provincia indennizzi in qualche modo il Comune dandogli le strutture necessarie.
«Servono soluzioni definitive e rapide per il traffico spiega Gerolimon - che inquina molto di più che qualche aereo e poi vanno tutelati gli abitanti che stanno subendo da anni i disagi causati da A22 e ferrovia e che chiedono l'installazione di adeguate barriere antirumore. Questi sono interessi che riguardano veramente tutti». (b.c.)
postato da: apritisangia alle ore 17:02 | Permalink | commenti
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sabato, 04 novembre 2006
Corriere dell'Alto Adige 4-11-06
Contestato l'ampliamento dello scalo. Kury: ci servono sette voti della Volkspartei
Aeroporto, opposizioni unite
I verdi lanciano il referendum. Widmann: idea insensata
BOLZANO - I Verdi compattano l'opposizione sul referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto. «Ci mancano sette .voti, speriamo che la Svp sia con noi», afferma Christine Kury (Verdi) dopo aver depositato la mozione consiliare che potrebbe aprire le porte alla consultazione. L'assessore Laimer è cauto: «Attendiamo il parere dei saggi». Contrattacca invece il collega ai trasporti Widmann: «E una richiesta senza senso, che vuole solo frenare l'intero iter. Resto convinto che otto altoatesini su 10 sono per, l'ampliamento dello scalo». Intanto, si registra anche la convergenza di Ari sui Verdi - «proposta interessante», dice Sigismondi -con Mitolo che va a chiedere spiegazioni all' Abd, ma con Urzi convinto che «l'ampliamento garantirebbe servizi a più persone».
Intanto, l'aeroporto registra solo voli a vista: l'apparecchiatura di volo strumentale è ancora da aggiustare.

BOLZANO - La tempesta attorno all'eventuale ampliamento dell'aeroporto (Abd) del capoluogo altoatesino non si calma, anzi, rischia di trasformarsi in un uragano. Ieri mattina i consiglieri provinciali dei Verdi, Cristina Kury e Hans Heiss, insieme al parlamentare europeo, Sepp Kustatscher, hanno depositato una mozione con la richiesta di indire un referendum consultivo, possibile solo se 18 consiglieri provinciali voteranno a favore della mozione.
«Noi dei Verdi e i consiglieri provinciali dell'opposizione mette in chiaro Kury - siamo in 11. Mancano altri sette consiglieri provinciali della Svp e il referendum può essere indetto. Se riusciremo a convincere gli esponenti della Stella alpina? Certo. Sono numerosi i consiglieri della Svp che hanno pubblicamente ammesso di essere contrari ad un eventuale ampliamento dell'aeroporto di Bolzano. Se votassero contro, allora il segnale politico che darebbero non avrebbe bisogno di spiegazioni».
L'ecologista non usa mezzi termini ed è ottimista per quanto riguarda il raggiungimento del «quorum».
Il referendum consultivo, collegato ad un disegno di legge, è suddiviso in tre punti. Il primo vieterebbe qualsiasi tipo di ampliamento dello scalo bolzanino, ma soprattutto non acconsentirebbe l'allungare della pista di decollo: «Il secondo punto - prosegue Kury -riguarda la partecipazione della Provincia all' Abd. Questa è una richiesta secca: al Land deve essere vietato di partecipare in qualsiasi forma giuridica al capitale dell'aeroporto». «Dulcis in fundo» i Verdi chiedono che i 22 milioni di euro di investimento della messa in sicurezza e dell'ampliamento dello scalo, vengano usati per il trasporto pubblico locale su rotaie e su strada.
«Non dimentichiamo - dice la consigliera provinciale dei Verdi - che l'aeroporto è costato già abbastanza agli altoatesini. Per ogni passeggero ci abbiamo rimesso 122 euro. Si tratta di denaro pubblico. Se l'opposizione voterà a favore del referendum consultivo? Quella di lingua tedesca sì.
Per quanto riguarda An e Forza Italia possiamo solo dire che se vorranno cambiare dei dettagli siamo a loro disposizione. Troveremo un compromesso». Il consigliere provinciale dell' Ufs, Andreas Pòder, conferma: «Penso proprio che voterò a favore - spiega - basta che mi facciano vedere la mozione e il disegno di legge. Non sono favorevole ad un eventuale ampliamento dell'aeroporto. La proposta dei Verdi mi sembra sensata». Ma gli esponenti della Stella alpina che nelle ultime settimane hanno apertamente criticato l'idea di allungare la pista di decollo fanno un passo indietro. L'assessora provinciale, Sabine Kasslatter Mur, conferma le «opinioni diverse» all'interno del partito di raccolta: «Ci sono esponenti della Svp che vorrebbero chiudere lo scalo e chi invece vuole a tutti i costi ampliarlo - dice - gli Arbeitnehmer non sono molto favorevoli, ma neanche i consiglieri della Bassa Atesina. Per il momento mi sembra più corretto aspettare quale sarà il risultato del lavoro degli esperti, che avranno il compito di mettere insieme tutti i pro e i contro della questione». Gli fa eco l'assessore provinciale all'ambiente, Michl Laimer, anche lui tra gli «oppositori» dell'ampliamento: «Per il momento possiamo solo attendere il verdetto degli esperti -sottolinea - e rispettare il loro lavoro. Il risultato? Per noi sarà decisivo»
Susanna Petrone


A N
Mitolo va All'Abd per fare chiarezza

BOLZANO - «Se troviamo un punto di condivisione sulla proposta dei Verdi, ben venga. Si potrebbe comporre un documento comune». Il consigliere provinciale di An, Alberto Sigismondi, sembra un po' sorpreso alla notizia di un eventuale referendum consultivo, ma ammette che è «interessante e che si dovrà discutere nel dettaglio la mozione presentata ieri: «Da una parte - prosegue - se lo scalo di Bolzano non verrà ampliato allora si potrebbe perdere un'occasione per aumentare il numero di turisti. Dall'altra non possiamo non pesare anche i problemi che comporterebbe l'allungamento della pista. Per questo motivo l'onorevole Mitolo presto avrà un incontro con la dirigenza dell' Abd. Ma serve chiarezza. Se l'aeroporto non comporta vantaggi solo per alcuni singoli sottolinea il consigliere di An -allora perché Alto Adige Marketing stipula convenzioni con aziende turistiche,che danno la possibilità di arrivare a Bergamo, Verona o Innsbruck in pullman, spendendo solo pochi soldi? Se lo scalo, invece, è di interesse generale, allora come mai succedono cose simili? Vi sono varie sensibilità. Se i quesiti dei Verdi non vanno solo in un senso, allora vediamo di formularne uno come si deve». La proposta dei Verdi non sembra convincere molto invece il commissario del partito, Alessandro Urzì, che sottolinea che «adeguare l'aeroporto agli standard» garantirebbe la piena efficienza dello scalo: «Significherebbe offrire una scelta più ampia, ridurre i prezzi, oggi inaccessibili a molti, , che hanno il diritto di considerare la struttura anche al proprio servizio e non solo a quello di una ristretta elite di privilegiati».
S.P.


LA PROVINCIA
Widmann: «Vogliono frenare tutto l'iter Un vero controsenso»

BOLZANO - «La proposta di legge dei Verdi non ha senso». L'assessore provinciale ai trasporti, Thomas Widmann, non usa mezzi termini e critica fortemente la decisione dei partito ambientalista di volere indurre un referendum consultivo.
I Verdi e l'opposizione si stanno armando per evitare eventuali cambiamenti allo scalo di Bolzano...
«don è logico quello che fanno. Prima bisogna capire se (ampliamento dell'aeroporto è un problema o meno. Inoltre non è possibile che per pochi metri di pista di indica un referendum. A questo punto lo dovremmo fare anche se tagliamo un albero. Ci sono questioni molto più serie e abbiamo dimostrato come aerei più moderni e silenziosi potrebbero fare in modo che lo scalo non subirebbe più deficit».
Se il referendum ci fosse, come sceglierebbe la gente?
«Sono certo che f80% degli altoatesini è favorevole all'ampliamento. La mozione dei. Verdi serve solo a frenare l'iter, il che non è molto corretto». Ai Verdi serve il voto di sette Svp..
«Per il momento aspettiamo il risultato degli esperti di mediazione. Non hanno solo il compito di valutare le diverse posizioni all'interno dei partito. Faranno sondaggi a tappeto sul territorio per capire cosa ne pensa la popolazione e inoltre controlleranno il progetto anche dal punto di vista ambientale. Certo, poi ognuno può decidere come vuole». Chiedono anche che l'aeroporto venga gestito da privati. «Questa proposta è ancora meno sensata. Dare in mano ai privati lo scalo significherebbe non averne più il controllo. È un controsenso. Da una parte vogliono vietare l'ampliamento per legge, dall'altra ne perderemmo la gestione. Inoltre mi dicano quale aeroporto é in mano esclusivamente a privati. Io non rie conosco».


IL FRONTE TECNICO
Lo scalo, resta «cieco», si atterra a vista

BOLZANO - I voli mattutini e serali dell'Air Alps continuano a dovere stare a terra allo scalo del capoluogo altoatesino. L'Ente nazionale di assistenza al volo (Enav), infatti, ha comunicato che «al fine di garantire al massimo la sicurezza delle operazioni sull'aeroporto di Bolzano», la società ha preferito effettuare ulteriori approfondimenti prima di attivare la procedura alternativa. I voli, dunque, continueranno ad essere gestiti soltanto di giorno e in condizioni di buona visibilità.
Edoardo Tutzer, pilota della compagnia aerea, parla chiaro: «I danni per Air Alps non sono indifferenti-sottolinea dobbiamo atterrare a vista e logicamente la società ha preferito cancellare il primo volo del giorno e l'ultimo, dato che mantenerli avrebbe significato mettere in calcolo tre ore di ritardo su ogni volo. E questo non mi sembra corretto nei confronti dei nostri passeggeri che contano, ovviamente, sul rispetto degli orari di viaggio e soprattutto sul fatto che non ci siano imprevisti». Tutzer spiega che la compagnia aerea si trova nel bel mezzo di un piano di emergenza che va gestito giorno dopo giorno: «La situazione è molto complicata - prosegue il pilota - il problema a livello tecnico sta nelle antenne e anche se dicono che domani (oggi per chi legge, ndr) si potrebbe risolvere il tutto, sono certo che solo lunedì si potrà tornare ad avere un piano di volo regolare. Il rischio sarebbe troppo alto».
Secondo il pilota dell'Air Alps non si possono ancora fare stime su quatti soldi la compagnia aerea perderà complessivamente per via del guasto ai sistemi dell'aeroporto del capoluogo altoatesino.
«Anche se il sistema dovesse essere a posto - precisa Tutzer - la cosa non sbloccherà di fatto completamente la situazione. Bisogna attendere infatti prima la certificazione da Roma per potere dare l'okay ai piloti. La sicurezza, ovviamente, è la prima cosa importante in questo lavoro. Se non ci fosse più quella, allora sarei il primo a non volare».
Il maltempo non sembra causare pensieri al pilota, che da oltre quarant'anni fa questo mestiere: «Al massimo sono dieci i giorni difficili in un anno - dice Tutzer ma per il resto si può dire che di giorno non c'è nessun problema a scendere sulla pista. Lavoriamo a stretto contatto con 1'Enav affinchè vengano creati nuovi dispositivi di sicurezza. Entro l'anno dovrebbero uscire e così i giorni nei quali non possiamo decollare, per maltempo si ridurrebbero a due o tre».
S.P.
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categoria:aereoporto san giacomo
sabato, 04 novembre 2006
Alto Adige 4-11-06
Aeroporto, odissea continua
I verdi contro la pista lunga: “facciamo il referendum”
Gli imprenditori dentro Air Alps sono scesi dal 90 al 66 per cento

BOLZANO. Aeroporto, piove sul bagnato: a San Giacomo si continua a volare a vista, il che significa che in condizioni di scarsa visibilità (e quindi col buio) gli aerei Air Alps non potranno operare sullo scalo di San Giacomo. I problemi al radar non sono ancora stati risolti, mentre sul piano politico il dibattito tiene banco. Ieri i Verdi hanno presentato un disegno di legge con cui chiederanno il referendum (a livello provinciale) sull'ampliamento dello scalo mentre la compagnia Air Alps è sempre meno privata: gli imprenditori sono scesi dal 90 al 66%, la Provincia è al 20% e la Regione all' 8%. Ma Brandstätter promette il pareggio nel 2007.

Air Alps, più Provincia e meno privati
di Mirco Marchiodi
BOLZANO. Come non detto. L'Enav giovedì sera aveva fatto sapere che il problema era stato risolto, invece ieri ha dovuto fare marcia indietro. E marcia indietro hanno fatto anche molti investitori privati che avevano scommesso su Air Alps. “ Ma l'anno prossimo - assicura Gerhard Brandstàtter - raggiungeremo il pareggio».
Anche ieri per l'aeroporto di San Giacomo è stata una giornata nera. E pensare che sarebbe dovuto essere il giorno in cui tutto sarebbe dovuto tornare alla normalità. Macché. Nonostante l'annuncio dell'Enav arrivato giovedì sera che lo scalo bolzanino avrebbe potuto tornare ad operare senza problemi, ieri gli stessi tecnici hanno dovuto alzare bandiera bianca. Per risolvere il problema del "Vor", la strumentazione di radioassistenza per gli aerei in fase di atterraggio, ci vorrà ancora del tempo. Quanto, per ora non è dato sapere. Ci sono delle interferenze che disturbano il segnale radio, spiegano all'Enav di Roma. «Per garantire la massima sicurezza spiega 1'Enav - dobbiamo prima capire da dove arrivano queste interferenze. Pensavamo di poter operare comunque grazie ad un sistema alternativo di avvicinamento strumentale, invece non è stato possibile attivare nemmeno questo tipo di assistenza. Per ora, dunque, si effettueranno solo voli a vista, mentre in condizioni di scarsa visibilità, ossia col buio o col brutto tempo, l'aeroporto resta inagibile».
Stando alla comunicazione arrivata all'Air Alps, il sistema di navigazione sarà fuori uso fino all' 8 novembre. Nel frattempo saranno cancellati i voli serali (dà e per Roma), mentre i voli del pomeriggio da Roma e della sera da Milano arriveranno a Innsbruck con trasporto in autobus per i passeggeri diretti a Bolzano.
Air Alps si difende dando la colpa all'Abd, ma intanto gli attacchi alla compagnia aerea si fanno sempre più numerosi. Ieri sono tornati alla carica i Verdi, dopo che l'assessore alle finanze Werner Frick in risposta ad una loro interrogazione ha reso noto i deficit degli ultimi anni della compagnia aerea: 18,15 milioni di euro nel 2002, 22,54 milioni nel 2003 e 11,23 milioni nel 2004, mentre i dati del 2005 non sono stati resi noti. Cristina Kury, consigliera provinciale dei Verdi, spiega che l'apporto di capitale pubblico alla compagnia aerea è cresciuto negli anni ed ha ormai toccato quasi sei milioni di euro tra contributi di Provincia (4,4 milioni) e Regione (1,5). In effetti, quella che era nata come la compagnia di bandiera degli altoatesini, negli anni ha visto scendere di molto la presenza di azionisti privati, mentre è aumentata quella degli azionisti istituzionali e delle banche.
Nel 2001 una trentina di imprenditori altoatesini, attraverso la Alpen Air avevano rilevato la Air Alps. Allora il capitale sociale era stato fissato a 20 milioni di euro, quasi tutti sottoscritti dagli imprenditori: Franz Senfter, la Leitner di Michael Seeber, l'Ifi di Franz Staffler, la Alpina Tourdolomiti degli Ebner, la Duka di Hans Krapf, la Elettròn Mattuecci di Giovanelli, la Thun, la Rubner, la Selectra, la Amonn. Insomma, il gotha dell'economia altoatesina. Oggi sono rimasti in quattro: Franz Senfter, Hans Krapf, Franz Staffler e Alfred Guarriello. Assieme non arrivano neanche ai due terzi del capitale sociale (sceso, dopo una svalutazione e una successiva ricapitalizzazione, a 18,8 milioni), mentre la Provincia, attraverso la Sta, ha portato quasi al 20 % la sua partecipazione e tra gli azionisti è entrata anche la Regione con l' 8%. «Era tutto previsto spiega Gerhard Brandstàtter (la Cassa di Risparmio possiede il 2,7% della società, come la Banca Popolare Italiana) -: i 28 imprenditori hanno dato la spinta iniziale, ma era chiaro che non tutti se la sarebbero sentita di continuare ad investire. Ma la società va bene, tanto che già nel 2007 dovremmo riuscire ad arrivare al pareggio di bilancio».

La compagnia aerea scarica le responsabilità sull'Abd
“Ci hanno avvertiti tardi. Ma noi siamo affidabili”

BOLZANO. Oltre al danno, la beffa. Air -Alps non ci sta e respinge al mittente tutte le critiche per l'ennesimo rinvio dei voli. Ma stavolta, dice la compagnia aerea, la colpa è tutta dell'aeroporto.
Questa la ricostruzione della direttrice di Air Alps Sabine Bachlechnér: « Abd ci ha informati del guasto la sera del 30 ottobre, spiegandoci che il sistema di navigazione sarebbe stato fuori servizio dall'1 all'8 novembre. Non era dunque possibile informare i passeggeri una settimana prima, così come chiesto dall'onorevole Zeller. A causa dell'inefficienza del sistema di navigazione avremmo dovuto dirottare tutti i voli notturni in arrivo e quelli in partenza la mattina. Ma il 31 ottobre alle 18.41 ci è arrivata via fax l'approvazione delfEnav per la procedura alternativa e quindi non abbiamo attuato il piano di emergenza elaborato. Purtroppo fAbd il primo novembre ha constatato il non funzionamento della procedura alternativa e così abbiamo dovuto adottare il programma di emergenza dirottando alcuni voli e cancellandone altri. Ma la responsabilità non è nostra: in tutto il mese di ottobre è stato cancellato un solo volo per il brutto tempo, mentre altri due sono stati dirottati, uno ad Innsbruck e l'altro a Verona. Nessun volo è stato cancellato per cause imputabili a noi. La nostra regolarità è pari al 98%». ,
postato da: apritisangia alle ore 17:04 | Permalink | commenti
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