mercoledì 18 gennaio 2012

scuola elementre san giacomo 1


giovedì, 01 dicembre 2011



Zona scolastica, stop al consorzio

LAIVES. Entro fine anno dovrebbe essere definitivamente sciolto il consorzio tra Laives e Bolzano per la gestione della zona scolastica di San Giacomo. Lo ha annunciato il sindaco presentando una delibera con la quale sono stati messi a punto gli scenari futuri per quanto riguarderà proprietà degli immobili e investimenti. L’accordo raggiunto dice che sciolto il consorzio (del quale è presidente da sempre il sindaco di Laives) come previsto per legge, proprietà degli immobili ed eventuali investimenti verranno ripartiti a metà tra Laives e Bolzano. (b.c.)
Alto Adige 1-12-11
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martedì, 27 settembre 2011



Gestione scuola di San Giacomo, addio al consorzio

BRUNO CANALI
LAIVES. Il consorzio istituito a suo tempo tra Laives e Bolzano per la gestione della scuola elementare di San Giacomo va sciolto. Doveva essere già fatto già negli anni passati, ma soltanto adesso ci sarebbe una volontà concreta da parte dei due Comuni interessati.
 Nei giorni scorsi, infatti, vi sarebbero stati i primi contatti in questo senso e Liliana Di fede, sindaco di Laives, conferma che si va verso lo scioglimento del consorzio.
 «Per quanto riguarda i risvolti pratici - afferma il sindaco che del consorzio è anche presidente - non ci saranno stravolgimenti: Laives e Bolzano rimangono proprietari al 50% ciascuno degli immobili nella zona scolastica di San Giacomo, così come rimarrà il 50% a testa per eventuali investimenti nella scuola. Quanto alle spese di gestione, saranno suddivise sulla base del numero di alunni residenti a Laives e a Bolzano».
 Il consorzio andava sciolto già da tempo, così come indica una legge regionale: per la scuola di San Giacomo si è andati avanti ancora qualche anno ma ora, anche in periodo di attenzione sui “tagli” alle spese pubbliche di discutibile utilità, è davvero tempo di chiudere e i due Comuni se ne stanno occupando.
 Va anche detto che, fino a una certa epoca, il rapporto tra Laives (che ha sempre detenuto la presidenza del consorzio) e Bolzano non è stato sempre dei più idilliaci: a più riprese ci sono state tensioni per gli impegni di spesa, con Bolzano che talvolta si faceva “pregare” per mettere la sua parte. Qualche anno fa si era anche profilata l’ipotesi che Bolzano abbandonasse il consorzio portando i bambini di Maso della Pieve che frequentano l’elementare a San Giacomo in qualche scuola di Oltrisarco. L’allora assessore bolzanino Primo Schönsberger escluse però questa volontà da parte del capoluogo e infatti il rapporto è proseguito ancora fino a oggi, con un certo numero di alunni che, abitando nel territorio comunale di Bolzano sul confine con Laives (zona Maso della Pieve) sono più comodi se vanno a scuola a San Giacomo.
 In prospettiva vi sono interventi importanti e onerosi per la scuola della frazione (dove già alcune classi fanno lezione nei container per carenza di spazio), dove è prevedibile una crescita demografica. Servirà di conseguenza anche una vera sala mensa perché da tempo questo servizio è tale solo grazie ai vigili del fuoco locali che hanno messo a disposizione della scuola una sala al primo piano della caserma, soluzione valida solo per una temporanea emergenza.
Alto Adige 27-9-11
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venerdì, 06 maggio 2011



Mostra fotografica degli scolari al Teatro di San Giacomo

Ancora oggi nell’atrio del teatro di San Giacomo è allestita la mostra fotografica dei 13 alunni della quinta elementare italiana. Ingresso gratuito.
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giovedì, 24 marzo 2011



«Scuola a San Giacomo, tocca a Bolzano»

BRUNO CANALI
LAIVES. Tra maggioranza ed opposizione c’è divergenza sull’emergenza scuole: per la consigliera del Pdl Claudia Furlani l’emergenza è all’elementare italiana di S.Giacomo; la giunta invece ha dato priorità a Pineta.
 Claudia Furlani qualche giorno fa è tornata all’attacco, fornendo un quadro con i dati relativi agli alunni iscritti, sia a Pineta che a San Giacomo, dove si vede che proprio all’elementare di San Giacomo è prevista una crescita notevole, mentre a quella di Pineta gli scolari starebbero calando. «Del resto - aggiunge la consigliera Pdl - da quest’anno già a San Giacomo è stato necessario installare dei prefabbricati per sistemare due classi e la previsione è che il trend di crescita continui».
 «Lo sappiamo anche noi - risponde il sindaco Liliana Di Fede - e siamo costantemente in stretto contatto con la scuola. Però per il prossimo anno non saranno necessarie nuove sezioni, né all’elementare italiana né a quella tedesca, e ritengo inutile continuare a parlare di quella di Pineta. Cosa vuol dire che ci sono meno alunni che a San Giacomo? Che possiamo chiuderla perché è numericamente piccola? Noi invece riteniamo che vada al più presto ristrutturata e rimessa a norma per la sicurezza e per questo abbiamo approvato un progetto specifico. Per quanto concerne invece la scuola di san Giacomo, la questione è diversa: è gestita da un consorzio tra Laives e Bolzano e comunque di certo rientra anche quella tra le nostre priorità nel campo dell’edilizia scolastica. Il fatto è anche che, essendo in consorzio, il patrimonio è diviso percentualmente tra Laives e Bolzano e, almeno fino alla passata amministrazione comunale, Bolzano non ha mai dato la disponibilità all’ampliamento della scuola elementare di San Giacomo, nonostante noi avessimo predisposto due studi di fattibilità. Adesso sembra che con la nuova giunta di Bolzano le cose siano cambiate e il capoluogo decida come procedere. Comunque, lo ripeto, Pineta e San Giacomo, dal punto di vista delle scuole, sono due situazioni che non si possono confrontare. Noi quello che potevamo fare lo abbiamo fatto; adesso tocca a Bolzano fare la sua parte per la scuola elementare di San Giacomo».
Alto Adige 24-3-11
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martedì, 22 marzo 2011



Scuola, San Giacomo a rischio container

BRUNO CANALI
LAIVES. La giunta ha deciso di assegnare priorità alla ristrutturazione della scuola elementare “Collodi” di Pineta. Claudia Furlani, consigliere del Pdl è invece convinta che l’emergenza spazi riguardi piuttosto l’elementare di San Giacomo, dove già si sono resi necessari i container per ospitare due quinte classi. A sostengo della sua tesi, Claudia Furlani ha anche raccolto una proiezione statistica.
 Proiezione che analizza il trend delle domande di iscrizione negli ultimi anni, sia a Pineta che a San Giacomo.
 “Per Pineta sindaco e giunta hanno sempre parlato di emergenza - afferma Claudia Furlani - anche dopo che si sono resi necessari i container a San Giacomo. Del resto, proprio analizzando l’andamento delle iscrizioni, direi che in realtà sarebbe viceversa. Nell’anno scolastico 2008-2009, a Pineta c’erano complessivamente 60 bambini; a san Giacomo 69. L’anno dopo, a Pineta sono calati a 54, mentre a San Giacomo sono saliti a 71. Nell’anno scolastico 2010 - 2011, ancora un calo a Pineta, dove i bambini sono 53, mentre a San Giacomo assistiamo ad una vera e propria “esplosione”, con 142 bambini, vale a dire più del doppio dell’anno precedente e infatti, come abbiamo visto, si sono resi necessari i container per fare posto a tutte le classi. A proposito di container, tengo anche a sottolineare che ancora non sono state aperte le finestre che avevano promesso per aumentale l’illuminazione naturale; speriamo lo facciano per il prossimo anno”.
 Sul tema di scuola e priorità, Claudia Furlani torna all’attacco con una nuova interrogazione dove, appunto, accenna ai numeri degli alunni iscritti e fa anche una proiezione per il prossimo anno scolastico. “Dai dati che ho ottenuto presso gli uffici competenti, per l’anno 2011 - 2012, approssimativamente si prevedono alla scuola di Pineta 45 alunni (ancora in calo) mentre a quella di san Giacomo, nuovo incremento, fino a 162 unità. Mi chiedo quindi, di fronte a queste proiezioni, quale effettivamente dovrebbe essere la priorità in termini di interventi scolastici, al di là del fatto che la scuola elementare di Pineta sia oramai fatiscente e deficitaria in materia di norme sulla sicurezza. Ricordo a proposito che proprio a seguito di un sopralluogo fatto dai consiglieri di opposizione, si è infine arrivati ad accantonare un costoso progetto di abbattimento e ricostruzione, per privilegiare quello meno oneroso ma altrettanto efficace, di ristrutturazione complessiva, con una migliore distribuzione degli spazi”.
 Tornare indietro oggi appare impossibile: il consiglio comunale, a maggioranza, ha già dato via libera al progetto di ristrutturazione dell’architetto Roberta Springhetti.
Alto Adige 22-3-11
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mercoledì, 09 febbraio 2011



Scuola SAN GIACOMO

 Nell’ultimo anno le spese di gestione della scuola elementare di San Giacomo sono state di 337.193 euro. Queste vengono ripartite proporzionalmente tra i Comuni di Laives e Bolzano in base al numero degli studenti residenti: su 165 alunni, 113 risultano residenti a Laives, la cui quota ammonta quindi a 217.702 euro. Per i “suoi” 52 scolari, il Comune di Bolzano paga invece 119.491.
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martedì, 01 febbraio 2011



Nella  scuola  di San Giacomo le finestre non sono arrivate

 LAIVES. «Passa il tempo, ma ancora non si vede la finestra promessa dall’amministrazione comunale nel container dove fanno lezione alcune classi elementari italiane di san Giacomo». A lamentarsi sono i consiglieri del Pdl Claudia Furlani e Daniele Inguscio, che auspicano una soluzione rapida perché all’interno del grande container, purtroppo, la luce naturale sarebbe troppo scarsa e quindi i bambini debbono fare lezione sempre con la luce artificiale accesa.
 «Ancora prima del “gioioso taglio del nastro” per l’inaugurazione ai primi di dicembre - continuano Furlani e Inguscio - era prevista l’installazione di alcune finestre, ma finora non si è concretizzato nulla. Visto che uno dei presunti fiori all’occhiello dell’amministrazione sarebbe la qualità dei servizi, per questo specico problema siamo in ritardo e speriamo di non dover vedere un film già visto, con l’immobilismo in materia di lavori pubblici, come è avvenuto anche in passato, ad esempio con l’ampliamento della mensa scolastica di Laives».
 L’assessore Bruno Ceschini ha garantito recentemente che si provvederà ad installare ulteriori finestre: il ritardo è determinato da contrattempi burocratici con Bolzano, la scuola è in consorzio. (b.c.)
Alto Adige 1-2-11
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sabato, 22 gennaio 2011



Container nella scuola scuola di San Giacomo: mancano ancora le nuove finestre

LAIVES. Nella fase “calda” della discussione attorno ai container che di lì a pochi giorni avrebbero ospitato alcune classi dell’elementare italiana a San Giacomo, il Comune aveva garantito che, per migliorare la luminosità interna alle aule, avrebbe fatto aprire alcune ulteriori finestre nei manufatti. «Però non l’hanno ancora fatto - dicono polemicamente alcune mamme che hanno i figli nei container - e stiamo ancora aspettando le finestre promesse».
 La decisione è stata presa ancora mesi fa, da quanto spiega il vice sindaco Bruno Ceschini, poi però ci sono stati dei contrattempi a livello di consorzio: per l’intervento dovrebbe essere questioni di giorni.
 Ancora una volta, la gestione della zona scolastica di San Giacomo attraverso un consorzio tra Laives e Bolzano si sta dimostrando più una palla al piede che un vantaggio. Specialmente l’amministrazione comunale della città capoluogo non ha mai manifestato grande entusiasmo verso questo consorzio e spesso, infatti, anche le passate amministrazioni comunali di Laives hanno dovuto faticare molto per convincere Bolzano a fare la sua parte per la scuola. Da anni si parla di scioglimento di questo organismo, ma fin ad ora è rimasto in piedi, guidato dal sindaco di Laives che ne è il presidente. (b.c.)
Alto Adige 22-1-11
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giovedì, 13 gennaio 2011



Anche a Pineta scolari nei container

BRUNO CANALI
LAIVES. Entro fine anno, la giunta conta di riuscire a dare il via ai lavori di ristrutturazione della scuola elementare “Collodi” di Pineta. Intanto il progetto è stato approvato dal consiglio comunale, ma ci sono le prime polemiche per la sistemazione provvisoria nei container.
 Il progetto porta la firma dell’architetto Roberta Springhetti e prevede una spesa complessiva di 3 milioni e 100mila euro. Ci saranno cinque aule in più di quelle esistenti, alzando di un piano l’edificio attuale. Ci sarà finalmente la mensa con 84 posti e cambierà anche l’ingresso principale, non più dal cortile come è oggi (anche se questo passaggio rimarrà comunque) ma da via Dolomiti. Con le aule si faranno anche sala computer, aula di sostegno e aula insegnanti.
 Verrà pure installato l’ascensore e nel riordino degli spazi, l’ambulatorio verrà spostato al piano terreno, accessibile dal parcheggio centrale di Pineta e poi anche una sala per psicomotricità dove attualmente si trova un’associazione teatrale. Anche biblioteca e palestra saranno fruibili con la scuola chiusa, perché gli ingressi non saranno più attraverso il cortile scolastico. Infine la progettista ha previsto un migliore utilizzo anche del piccolo verde alle spalle della scuola, oggi difficilmente raggiungibile.
 «La ristrutturazione della scuola - ha spiegato l’architetto Springhetti - tiene conto anche di una futura riqualificazione dell’intero comparto centrale di Pineta. Puntiamo a realizzare un edificio “Casaclima A”, isolandolo a dovere e sostituendo tutti i vecchi serramenti. Infine, dove oggi c’è lo spicchio di verde sintetico con alcune piante, potrà esserci una sala da 300 metri quadrati che intanto rimarrà grezza per non sforare il budget».
 La proposta è piaciuta a tutti i consiglieri comunali, mentre la discussione vera e propria è iniziata quando si è parlato di sistemazione provvisoria degli scolari durante i due anni circa di lavori alla scuola. L’idea dell’amministrazione comunale è quella di installare, nel vicino parcheggio, dei container, idea che non entusiasma però l’opposizione, memore di ciò che succede all’elementare di San Giacomo.
 «Siamo soddisfatti che abbiate adottato la soluzione anche da noi auspicata, vale a dire la ristrutturazione invece che l’abbattimento e ricostruzione - ha dichiarato Claudia Furlani (Pdl) - Però, ancora una volta, sottolineiamo come l’emergenza scuola riguarderebbe maggiormente San Giacomo, dove gli alunni sono passati da 71 dell’anno scorso ai 142 attuali. A Pineta invece si è andati lievemente calando, dai 70 del 2007-2008, ai 53 attuali».
 Christof Inama (Svp) ha auspicato che l’appalto non si basi esclusivamente sul miglior prezzo, ma premi piuttosto la qualità. proprio per non ricadere in errori come quelli con la nuova mensa scolastica a Laives. Franco Magagna (lista La civica) si è rallegrato che finalmente ci sia sintonia tra maggioranza e opposizione su questo progetto; poi, come Roberto Ceol (Pd) ha anche auspicato che, per la sistemazione degli scolari durante i lavori, si parli preventivamente anche con i rispettivi genitori, in maniera da trovare consenso e ridurre i disagi al minimo.
 A questi timori, l’assessore Bruno Ceschini ha risposto garantendo che si verificheranno tutte le possibilità a disposizione, scegliendo quella che offre il miglior compromesso tra necessità del cantiere ed esigenze scolastiche. Il progetto alla fine è stato approvato.
Alto Adige 13-1-11
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martedì, 04 gennaio 2011



Elementare di Pineta il plauso della Furlani

LAIVES. Martedì 11 gennaio in consiglio comunale si parlerà anche del progetto di ristrutturazione della scuola elementare “Collodi” di Pineta. Nel frattempo la consigliere Claudia Furlani (Pdl) esprime soddisfazione per gli sviluppi positivi dopo le polemiche dei mesi scorsi che alla fine, come chiedeva anche l’opposizione, hanno portato ad un ridimensionamento del progetto privilegiando la ristrutturazione, con un risparmio di 2 milioni. Buono anche il confronto con Bolzano sull’elementare di S. Giacomo. (b.c.)

Alto adige 31-12-10
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mercoledì, 08 dicembre 2010



Il progetto della mensa a San Giacomo: uno dei rimpianti di Rebecchi

Rebecchi: la variante di Laives è una chance

 LAIVES. Adesso è ufficiale: l’architetto Stefano Rebecchi, attuale dirigente dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Laives diventerà a breve un dipendente del Comune di Bolzano. «Resterò a Laives fino a febbraio - spiega - e nel frattempo, penso da gennaio, dovrebbe arrivare il successore». Anche in questo caso, ancora nulla di ufficiale, ma è scontato che si tratterà dell’architetto Thomas Ebner, attualmente dipendente provinciale.
 Rebecchi, lei è a Laives da 16 anni. Qual era la situazione quando è arrivato?
 
«All’inizio il problema era la carenza di infrastrutture, sia primarie che secondarie, ma andava meglio per gli edifici scolastici».
 Come è cambiata l’organizzazione dell’ufficio lavori pubblici?
 
«Quando arrivai, praticamente non esisteva così come lo intendiamo oggi. L’ufficio lavori pubblici era accorpato all’urbanistica».
 Com’è cambiata la città invece?
 
«Direi che nel corso del primo decennio si è fatto molto sia impiegando mezzi propri del Comune che quelli arrivati dalla Provincia e devo dire che lavorare qui a Laives, dal punto di vista professionale, è stata un’opportunità di crescita e arricchimento visto che si trattava di una realtà in rapida espansione».
 Come formazione lei è orientato verso l’urbanistica. Come vede il futuro del Comune sotto questo profilo?
 
«Laives ha raggiunto una dimensione media a livello provinciale e ha grandi potenzialità a breve con l’arrivo della variante. Come si è visto in parte anche per San Giacomo e Pineta, la sottrazione di traffico dal centro imporrà un ripensamento. Mancano ad esempio gli spazi pubblici, intesi come un “sistema di spazi a vocazione pubblica”»
 Dopo questa lunga esperienza ha qualche rammarico?
 
«Sì, direi i due progetti che ho avuto occasione di realizzare e che non sono mai stati concretizzati per vari motivi».
 Quali sono?
 
«Il centro giovanile in zona Galizia, che progettai nel 1994 e che poi venne completamente cambiato e, più di recente, il progetto per dotare la scuola elementare di San Giacomo della mensa che ancora non ha».
 Però non sono state bocciature, ma piuttosto occasioni mancate a causa dell’endemica carenza di soldi nelle casse comunali.
 
«È vero e comunque sono convinto che anche progetti che non si realizzano, rientrano nell’alveo più ampio del dibattito e della “memoria». (b.c.)
Alto adige 5-12-10
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sabato, 04 dicembre 2010



San Giacomo: pronti i container

SAN GIACOMO. I bambini di due classi quinte dell’elementare italiana di San Giacomo sono sistemati da poco nei container e ieri ha avuto luogo la piccola cerimonia per il taglio del nastro alla presenza degli alunni. Ancora prima che i prefabbricati venissero installati c’era stata polemica anche a livello politico. Il timore principale era che quegli spazi fossero troppo bui e quindi i bambini dovessero rimanere per tutto il tempo con la luce artificiale. «In questi locali ci troviamo davvero bene - ha dichiarato il dirigente Mauro Valer - perché sono spaziosi e i problemi di luminosità che erano emersi sono stati risolti».
 Il sindaco Di Fede presente con l’assessore Volani ha sottolineato che questa sistemazione è la risposta al bisogno di spazio manifestata dalla scuola, ma che comunque non sarà la soluzione definitiva perché il punto di arrivo dovrà essere una struttura in muratura, «anche se non è possibile realizzare l’ampliamento dall’oggi al domani». Quanto dovranno rimanere i container a San Giacomo lo si è detto in consiglio comunale durante le polemiche: almeno 5 o 6 anni, anche perché la priorità, in campo scolastico, è stata assegnata alla ristrutturazione della elementare Collodi a Pineta. Secondo una stima progettuale, intervenire a Pineta costerà attorno ai 2,5 milioni, che sono comunque la metà dei 5 previsti per abbattimento e ricostruzione. Per questo i consiglieri di opposizione hanno chiesto che i soldi risparmiati vengano dirottati proprio per le elementari di San Giacomo. «La scuola è una risorsa importante su cui investire - ha detto il sindaco - San Giacomo cresce ed è bello vedere che la sua scuola continua ad essere attrattiva, con un’ottima offerta didattica». (b.c.)
Alto Adige 4-12-10
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mercoledì, 24 novembre 2010


La principessa sulla zucca



La favola trilingue domani sera al teatro di San Giacomo


LAIVES. Tutti invitati, domani alle 18, al teatro di San Giacomo per assistere alla rappresentazione trilingue della favola moderna: «La principessa sulla zucca». Gli alunni sono quelli di terza, con gli insegnanti Gabriella Cretti, Elisabetta Stricca e Gelsomina Falcone. Consulente teatrale è Thomas Troi.
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giovedì, 18 novembre 2010



Scuola di Pineta: Pdl e Lega d’accordo a ristrutturarla

 LAIVES. Pdl e Lega nord uniti nell’esprimere «soddisfazione per la decisione della giunta comunale, di ristrutturare la scuola elementare “Collodi” di Pineta, accantonando l’idea di abbatterla e ricostruirla». Claudia Furlani (Pdl) e Giuliano Vettorato (Lega nord) ricordano che già tempo addietro avevano proposto la ristrutturazione della scuola invece che la ricostruzione, risparmiando così almeno 2 milioni di euro, soldi che consigliano di destinare invece alla scuola di San Giacomo, dove due classi quinte sono nel container.
 «Ringrazio l’assessore ai lavori pubblici Bruno Ceschini per questa decisione - dice Claudia Furlani - e ribadisco che non ho fatto politica fine a sé stessa con le critiche, ma per il bene della comunità». A sua volta, l’esponente della Lega Nord Vettorato aggiunge come proprio «il suggerimento alla giunta di destinare i soldi risparmiati a Pineta per sistemare finalmente anche quella elementare di San Giacomo». (b.c.)
Alto Adige 18-11-10
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lunedì, 01 novembre 2010



Classi nei container ancora critiche dal Pdl

LAIVES. Prime lezioni nei container per gli scolari dell’elementare di san Giacomo e prime considerazioni anche a livello politico. «Negli ultimi anni - dichiara la consigliere del Pdl Claudia Furlani - in Comune a Laives non si è fatto altro che analisi. Completamente errate evidentemente, visto che non si è prevista l’emergenza scuola a san Giacomo. Così siamo arrivati ai container e chissà fino a quando rimarranno».
 Claudia Furlani aggiunge che bisognerebbe mettere nei nuovi spazi più armadietti e cassettiere. Continueremo la battaglia per fare si che i bambini rimangano il meno possibile in questa sistemazione», continua continua Furlani. Quindi torna sulla questione delle priorità nel settore scolastico, che la giunta ha assegnato all’elementare di Pineta. «Per ora a Pineta almeno le aule non mancano - dice Furlani - e quindi, messo in sicurezza l’edificio, come sicuramente necessario, non credo abbia priorità rispetto a San Giacomo. Ricordo: a Pineta 53 alunni; a San Giacomo 142, con 2 classi nei container e la mensa “in prestito” dai pompieri». (b.c.)
Alto Adige 1-11-10
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sabato, 23 ottobre 2010



Telecamere a scuola, identificati due imbrattatori

LAIVES. Ultime ad essere state montate circa un mese fa, le 7 telecamere in zona scolastica si aggiungono alle 5 del municipio e a quelle già installate da tempo alla chiesetta del Peterköfele e in zona Galizia, attorno al centro servizi e al Black Box e anche attorno al municipio. In questo modo tutte le aree più “sensibili” ai vandalismi sono otto controllo. Le telecamere forniscono immagini ad alta definizione, controllabili sul monitor del cantiere comunale, dove vengono anche registrate 24 ore su 24 e rimangono per 72 ore.
 Questa videosorveglianaza ha anche già consentito di individuare, in zona scolastica, due ragazzi che imbrattavano i muri: sono stati identificati e quindi le rispettive famiglie sono state avvisate. Gli autori delle scritte hanno quindi dovuto pulire tutto il muro che avevano imbrattato. Spiega l’assessore Dario Volani: «Queste telecamere non hanno uno scopo repressivo oppure sanzionatorio, ma piuttosto sono l’occasione per far crescere il senso civico di ciascuno. Le famiglie dei due ragazzi che abbiamo individuato ad esempio, hanno reagito positivamente, collaborando e attivandosi affinché i due giovani pulissero immediatamente. In futuro monteremo impianti simili alla scuola di San Giacomo e nei parchi pubblici». Tecnicamente le telecamere di scuola e municipio, sono collegate al cantiere comunale mediante un cavo a fibra ottica che arriva al cantiere dove trasporta le immagini registrate dalle apparecchiature. Grazie a questo sarebbe anche possibile metterle in rete e collegarsi ad esempio alel forze dell’ordine. (b.c.)
Alto Adige 23-10-10
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martedì, 19 ottobre 2010




Container a scuola: protesta il Pdl

BRUNO CANALI
LAIVES. Volantinaggio dei consiglieri di Pdl e Lega Nord, ieri mattina davanti alla scuola elementare italiana di San Giacomo. «Il futuro dei nostri figli non può essere in un container!», lo slogan sui volantini.
 Dopo il volantinaggio, i consiglieri d’opposizione hanno voluto dare un’occhiata ai container, ricavandone la convinzione che i locali sono bui e le luci al neon installate più idonee ad un garage che ad un’aula scolastica. «La maggioranza non dimostra buonsenso - ha detto il consigliere comunale Claudia Furlani -. Non basta sostenere che i container rispondono alle normative sulla sicurezza. È una dimostrazione di assoluta incompetenza e le conseguenze le pagano i nostri figli. Si dice che le scuole sono una priorità, ma intanto a San Giacomo ci sono i container e ci rimarranno per anni, mentre a Pineta non ci sono i termini per garantire la sicurezza del vecchio edificio scolastico. A Egna, dove pure erano stati installati container, dopo due anni è arrivata la scuola vera e propria e proprio a questo dovrebbero servire i prefabbricati, per brevi periodi d’emergenza».
 Nel volantino distribuito ieri mattina si denuncia anche che «l’amministrazione comunale ha permesso un aumento della comunità di San Giacomo senza calcolare e prevedere i servizi al cittadino, rifugiandosi dietro la scusa costante della carenza di soldi. Ma allora perché per altre opere i soldi si trovano?».
 La richiesta dei consiglieri è quella di provvedere rapidamente affinché i tempi di permanenza dei bambini nei container vengano ridotti al minimo. Questo sarà possibile ovviamente solo prevedendo una ristrutturazione della scuola, secondo il progetto che aveva predisposto l’architetto Giorgio Cattelan.
 Il sindaco Di Fede replica che la priorità rimane la scuola di Pineta. «Tutte due insieme non possiamo farle - aggiunge - e un conto è fare populismo, altro ragionare con quello che si ha a disposizione. Per San Giacomo, se si vuole intervenire e investire, serve anche l’ok di Bolzano. A chi ha volantinato davanti all’elementare di San Giacomo dico: fate altrettanto all’elementare di Pineta, spiegando che la priorità andrebbe a San Giacomo».
Alto Adige 19-10-10
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giovedì, 14 ottobre 2010



«Sui container alle scuole di San Giacomo l’esperto è Ceol»

LAIVES. La consigliere del Pdl Claudia Furlani si dichiara «felice» per le osservazioni del consigliere di maggioranza Roberto Ceol in merito all’illuminazione dei container alla scuola di San Giacomo. «È quanto ribadiamo anche noi da mesi - afferma Furlani - e ci mancherebbe che gli spazi all’interno fossero anche inadeguati».
 Claudia Furlani aggiunge di ritenere «quantomeno strana la polemica tra Ceol e il sindaco», proprio perchè Ceol, professionalmente, si è occupato per una vita di luci e impianti elettrici e andava interpellato preventivamente.
Alto Adige 14-10-10
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mercoledì, 13 ottobre 2010



Il sindaco: «È stato Ceol a volere lì i container»

LAIVES. «Il consigliere Ceol si accorge solo adesso che i prefabbricati della scuola elementare di San Giacomo sono stati collocati a ridosso di alberi ad alto fusto che fanno ombra alle aule. Dimenticando però di dire che l’indicazione di posizionare i prefabbricati in quel punto è venuta proprio da lui». Il sindaco Liliana Di Fede ribatte così al consigliere Roberto Ceol che ha sollevato dubbi sulla qualità dell’illuminazione delle due aule nei prefabbricati. «Ceol ha voluto partecipare al processo decisionale: non può dimenticarsene e poi attaccare le scelte che lui stesso ha condiviso. In ogni caso quello che più conta è garantire le migliori condizioni possibili agli scolari e per questo siamo intervenuti per risolvere i problemi di illuminazione», puntualizza il sindaco.
 Subito dopo aver installato i prefabbricati - sostiene il sindaco - la giunta si è accorta che l’illuminazione non era sufficiente ed è corsa ai ripari. «Abbiamo aumentato le finestre sia nelle aule che nel corridoio. Adesso la classe più esterna è dotata di 8 finestre, mentre quella interna ne ha 5. Essendo a piano terra, l’illuminazione risente del fatto che ci siano alberi davanti alle finestre. Ma la situazione è analoga a quella delle aule del primo piano del complesso scolastico, che hanno lo stesso problema legato alla presenza degli alberi. In ogni caso, se gli alunni e gli insegnanti manifesteranno dei problemi legati all’illuminazione, siamo disponibili a intervenire per migliorare ulteriormente la situazione, ad esempio aumentando ancora di più la superficie vetrata».
Alto Adige 13-10-10
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martedì, 12 ottobre 2010



Lezioni nei container semibui nella scuola di San Giacomo

BRUNO CANALI
LAIVES. Gli alunni delle due quinte classi italiane di San Giacomo, dovrebbero entrare nei container verso metà mese. Il Comune ha già lanciato la gara per la fornitura degli arredamenti (banchi e sedie) e intanto nelle due aule sono già stati portati banchi che già c’erano a disposizione; male che vada si inizierà con quelli. Il problema invece rimane quello dell’illuminazione.
 Nei giorni scorsi ad esempio è stata cambiata la disposizione della porta di ingresso ai locali nei container ed erano anche state aperte un paio di finestre sul lato nord. Le aule invece si trovano rivolte prevalentemente verso sud, ma al loro interno la luce naturale è risultata fin da subito scarsa, nonostante l’ampia finestratura.
 Il fatto è che lungo il perimetro sud del cortile scolastico dove sono stati installati i container ci sono alberi ad alto fusto, che contribuiscono ad ombreggiare la zona togliendo luce. Sarà quindi inevitabile tenere accesa quell’artificiale per tutto il tempo di permanenza degli alunni. «Non so esattamente quanti lux vi siano nelle aule rispetto a quelli previsti dalle normative (circa 300) - spiega il consigliere comunale Roberto Ceol, che per una vita si è occupato professionalmente di questi aspetti tecnici - ma sicuramente le luci che sono state montate nei container non sono idonee. Si tratta di luci al neon che normalmente vengono installate nelle cantine; in tutte le scuole dove ho avuto modo di intervenire tecnicamente, abbiamo sempre montato luci indirette, sua per l’aula che verso la lavagna. Quelle che ho visto nei container a San Giacomo invece sono del tipo diretto e certamente, rimanere 4 o 5 ore al giorno con questa luce potrebbe diventare un problema».
 La luce insomma, un problema che anche alcuni genitori dei bambini hanno sollevato nelle scorse settimane. «L’idea che i bambini passino buona parte del loro tempo con la luce artificiale non ci piace proprio - aveva spiegato ad esempio Claudia Furlani, consigliere comunale del Pdl che si occupa proprio di scuola - e occorre fare tutto il possibile affinché i bambini possano vivere nella luce naturale e all’aria aperta».
 «Qualche dubbio Ceol lo aveva anche manifestato in merito all’impianto di riscaldamento dei locali, un impianto del quale ha messo in dubbio l’efficienza quando veramente ce ne sarà bisogno. Sono aspetti da sistemare per tempo insomma, così da evitare di trovarsi nei guai tra qualche mese, quando tutto dovrà funzionare alla perfezione e bisognerà anche che negli spazi all’interno dei container non ristagni l’umidità, altro problema che talvolta accompagna queste strutture in materiali sintetici e non in muratura normale.
 Il problema della luce era già stato sollevato dai genitori subito dopo la visita al container che si trova preso la scuola Pestalozzi di Bolzano: «Le aule non sono male - avevano dichiarato - e ci sono parse funzionali. L’unico dubbio è l’illuminazione naturale, che ci è sembrata modesta».
 Nessun problema invece per lo spazio delle aule e anzi, rispetto alla misura media di quelle della scuola elementare di San Giacomo, nel container le superfici sono anche più ampie di una manciata di metri quadrati. Si era pure accennato all’altezza, perché, effettivamente, entrando nel container la sensazione è che le aule siano basse. In realtà - aveva spiegato il sindaco Liliana Di Fede - le misure rispettano quello che le normative in materia di edilizia scolastica impongono. Nei container di San Giacomo, le classi elementari sono destinate a rimanere per qualche anno almeno, in attesa del finanziamento per una nuova struttura scolastica.
Alto Adige 12-10-10
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mercoledì, 29 settembre 2010



Scuole: «Non c’è solo Pineta»

LAIVES. Pomeriggio dedicato alla scuola, quello di ieri per un gruppo di consiglieri comunali del Pdl e della Lega Nord. Accompagnati dal geometra Tripodi dell’ufficio lavori pubblici di Laives, hanno visitato la scuola elementare Collodi di Pineta e quindi anche i nuovi container appena montati nel cortile dell’elementare di San Giacomo, dove verranno sistemate a breve due classi quinte. «Se dovessero essere risparmiati dei soldi per risanare la scuola di Pineta potrebbero essere utilizzati per interventi urgenti anche nelle altre scuole comunali, vedi San Giacomo».
 Per quel che riguarda Pineta, i consiglieri hanno voluto sincerarsi delle effettive condizioni nelle quali si trova la struttura, soprattutto per capire se effettivamente abbia carattere di urgenza e priorità la sua ristrutturazione completa alla luce dell’emergenza spazi che invece si è manifestata a San Giacomo. I soldi per entrambe infatti non ci sono e il sindaco Di Fede ha ribadito che prima di tutto occorre mettere mano all’elementare di Pineta. Il progetto, appena consegnato dall’architetto Roberta Springhetti, prevederebbe una spesa di 4,8 milioni per abbattere e ricostruire la scuola, così da ricavare il doppio delle aule attuali (10 invece di 5) e tutti i vani di servizio, oltre che la sicurezza oggi carente. In alternativa si potrebbe ristrutturare l’edificio, ricavando nel sottotetto 4 nuove aule e sistemando serramenti, impianti e tutto il resto. La giunta ha affidato queste valutazioni all’architetto Springhetti e la risposta è attesa nel giro di qualche settimana.
 «Attendiamo queste valutazioni - dicono i consiglieri del centrodestra - per capire quanto occorrerebbe spendere per ristrutturare rispetto ai 4,8 milioni della ricostruzione. Certo, non ci pare che le elementari di Pineta siano fatiscenti, a parte i serramenti. Per la sicurezza si potrebbe intervenire con una scala esterna». «Se si riuscisse in questo modo a risparmiare soldi - ha aggiunto la consigliere del Pdl, Claudia Furlani - i soldi avanzati rispetto ai 4,8 milioni del progetto, potrebbero essere utilizzati per interventi urgenti anche nelle altre scuole comunali, vedi San Giacomo». E proprio l’elementare di San Giacomo, con i nuovi container appena montati nel cortile, è stata la meta della seconda parte della visita. Lì è emerso subito un problema già sollevato dai genitori che avevano visitato analoghi container alla Pestalozzi di Bolzano: la luce che filtra dalle finestre è scarsa e con ogni probabilità, all’interno bisognerà tenere accesa quella artificiale. «È una prospettiva che ci preoccupa - ha dichiarato la consigliere Furlani, in questo affiancata anche da altre mamme presenti per l’occasione - perché i bambini vivono di aria e luce e costringerli a stare tutto il giorno con la luce al neon non è il massimo». (b.c.)
Alto Adige 29-9-10
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lunedì, 27 settembre 2010


Future aule scolastiche di San Giacomo (Laives)

Magagna: «A Pineta le scuole sono poco sicure»

LAIVES. L’opinione della consigliera comunale Claudia Furlani, che sull’emergenza scuole ha sostenuto la priorità degli interventi a San Giacomo rispetto a quelli che la giunta prevede a Pineta, è in parte condivisa da Franco Magagna, consigliere della lista “La civica” ed esponente di maggioranza.
 «È bene sottolineare la necessità di ampliamento dell’edificio scolastico di San Giacomo - dice Franco Magagna - ma ignorare l’aspetto sicurezza ci sembra alquanto riduttivo. La scuola elementare di Pineta è certamente la più obsoleta e vi sono gravi carenze che violano le più elementari norme riguardanti igiene, protezione degli alunni, vie di fuga e antincendio. Anche tutto il resto dell’edificio scolastico a Pineta non dà più alcuna garanzia, per cui la scuola rimane agibile solo grazie alle deroghe sulle vigenti leggi e chiaramente questo non può perdurare».
 Prosegue dunque Franco Magagna: «I consiglieri del Pdl si esprimano anche su questa struttura. Prendiamo atto che il previsto finanziamento provinciale è andato perso e che il Comune di Laives non dispone delle necessarie risorse per realizzare una scuola completamente nuova. Non rimane che procedere immediatamente con una graduale e profonda ristrutturazione. Diversamente, l’alternativa non potrà che essere la chiusura della scuola».
 Magagna sottolinea quindi che l’obbligo di garantire sicurezza anche a scuola ricade sul sindaco e sul dirigente scolastico. «Noi - conclude - con l’occasione della ristrutturazione a Pineta, vediamo con favore anche la trasformazione del complesso in un edificio Casa Clima, pur mantenendo la facciata d’ingresso e gli spazi esterni con relativa alberatura».
 Proprio per constatare le condizioni dell’edificio e chiarirsi le idee sull’effettiva priorità degli interventi nell’edilizia scolastica, i consiglieri comunali del Pdl, domani faranno un sopralluogo all’elementare Collodi di Pineta insieme al capo dell’ufficio lavori pubblici, architetto Stefano Rebecchi, per capire come effettivamente stiano le cose. (b.c.)
Alto Adige 27-9-10
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sabato, 25 settembre 2010




Arrivati i container per la scuola elementare di San Giacomo (Laives)

BRUNO CANALI
LAIVES. Sono arrivati i prefabbricati alla scuola elementare di San Giacomo destinati ad ospitare due quinte classi (una con 12 e l’altra con 10 alunni). Tra qualche giorno dovrebbero essere pronti per accogliere gli alunni. I container, forniti dalla ditta Niederstaetter, sono costati 85 mila euro.
 «Questione di qualche giorno - dice l’architetto Stefano Rebecchi, capo dell’ufficio lavori pubblici - e i due container saranno pronti. Quanto all’arredamento necessario per ospitarvi le due classi, so che all’ufficio servizi se ne stanno occupando e arriverà rapidamente». I due container sono stati installati nel cortile alle spalle dell’edificio scolastico, una collocazione vicina all’ingresso della zona. Adesso si attende il giudizio finale dei genitori che in parte hanno già avuto modo di verificare come sono fatti e qual’è la vivibilità interna. Lo hanno fatto recentemente andando a vedere - con il sindaco Di Fede - un analogo container che si trova alla scuola “Pestalozzi” di Bolzano. Il giudizio tutto sommato è stato positivo, salvo qualche dubbio in merito alla luminosità interna e all’altezza del soffitto. Il sindaco aveva rassicurato che i container, come è ovvio, rispettano assolutamente quelle che sono le normative in materia e anzi, rispetto alle misure medie delle classi che si trovano alla scuola di San Giacomo, sono anche più spaziosi.
 «Alla scuola di San Giacomo - aveva detto Liliana Di Fede - le classi hanno una superficie media attorno ai 42-43 metri quadrati. Il container invece misura 56 metri quadrati calpestabili, mentre la luminosità viene garantita dalle finestre. Sarà comunque da verificare se la luce basterà nei container di San Giacomo, perché sono stati installati in un angolo del cortile che è circondato da piante ad alto fusto, che potrebbero togliere luce naturale, costringendo a tenere costantemente accesa quella artificiale, una ipotesi che ai genitori non piace affatto. Anche l’altezza dei vani rispetta le indicazioni di legge ed è di due metri e mezzo».
 Anche alcuni insegnanti dell’elementare che avevano partecipato alla visita presso le Pestalozzi, avevano “promosso” i container, che sono perfettamente isolati e dotati di impianto di climatizzazione. Con questi manufatti, la scuola di San Giacomo dovrà convivere per qualche anno sicuramente e oggi non si sa ancora quanti. Il progetto per ampliare la scuola esiste ed è di 15 anni orsono. Realizzato dall’architetto Giorgio Cattelan (che ha anche progettato la nuova palestra e l’annesso teatro) prevederebbe la realizzazione di 10 nuove aule, che garantirebbero tranquillità logistica per diversi anni a venire, tenuto conto anche dei programmi edilizi che riguardano la frazione di San Giacomo.
 Ci sarebbe poi anche un progetto per la mensa scolastica, in questo caso realizzato qualche anno fa dallo steso architetto capo, Stefano Rebecchi, perché a San Giacomo una mensa vera e propria ancora non esiste e intanto ci si arrangia con la sala riunioni messa a disposizione dai vigili del fuoco. In entrambi i casi mancano i soldi per intervenire e, come ha ribadito a più riprese il sindaco Di Fede, in questo momento la priorità dell’amministrazione nel settore scolastico è rivolta all’elementare di Pineta, dove pure i finanziamenti sono da trovare.
 Questa situazione sta creando anche tensione a livello politico tra chi, nella maggioranza, ritiene giusto assegnare priorità alla scuola di Pineta e chi invece, come nel Pdl, ritiene che l’urgenza maggiore riguardi l’elementare di San Giacomo perché proprio lì gli spazi a quanto si vede sono esauriti e si è reso necessario optare per i container.
Alto Adige 25-9-10
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venerdì, 24 settembre 2010



Furlani: «Scuole, l’emergenza è S. Giacomo»

LAIVES. Per sostenere che, al di là della soluzione trovata con i due container in procinto di essere installati, la scuola elementare italiana di San Giacomo abbia urgente bisogno di ampliamento definitivo, la consigliere comunale Claudia Furlani (Pdl) è andata a cercare le ultime statistiche. «Nell’anno scolastico 2008 - 2009 - dice Furlani - a San Giacomo frequentavano 69 bambini; a Pineta 60. Lo scorso anno invece a San Giacomo sono saliti a 71, mentre a Pineta sono calati a 54. Quest’anno infine, a San Giacomo abbiamo 142 alunni complessivamente, mentre a Pineta sono 53». Così prosegue il consigliere Furlani: «Mi chiedo, alla luce di questi dati, come sia possibile che anche nel programma quinquennale dell’attuale maggioranza, figuri come priorità, nel settore scolastico, la scuola elementare di Pineta, con biblioteca, mensa e ambulatorio, mentre all’emergenza di San Giacomo, nello stesso documento, vengono dedicate poche righe, senza parlare di urgenza e accennando alla necessità di costruire anche la mensa».
 Claudia Furlani manifesta quindi perplessità per il fatto che a Pineta vi sia già un progetto, mentre a San Giacomo stanno arrivando i container che lì rimarranno a tempo ancora indeterminato. «Difficile ipotizzare che le nuove cooperative in zona Toggenburg possano portare ad una crescita esponenziale di alunni a Pineta, visto che molti dei residenti, avendo interessi lavorativi a Bolzano, potrebbero preferire proprio San Giacomo come scuola per i figli o, se diretti a sud, optare per le scuole di Laives città. L’attuale giunta è composta in parte da assessori già presenti in quella precedente e mi chiedo perciò come possano promettere tanto nel loro programma illudendo la cittadinanza con nuovi progetti costosi che nulla hanno a che fare con le dinamiche delle nostre frazioni, per scoprire poi che mancano i soldi». (b.c.)
Alto Adige 24-9-10
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mercoledì, 22 settembre 2010



Di Fede: per la scuola troverò i soldi

LAIVES. «Lo ribadisco: Pineta resta la nostra priorità e per i soldi troveremo una soluzione». Liliana Di Fede, sindaco di Laives, mantiene saldo il timone sulla rotta impostata. Senza farsi «spaventare» dal conto - almeno tre milioni di euro - per una pesante ristrutturazione della scuola elementare della frazione.
 Il sindaco non teme neppure i mal di pancia che potrebbero partire da San Giacomo, dove i problemi di spazio hanno costretto l’amministrazione comunale a ricorrere all’uso di due aule-container per le quinte classi: «La struttura di Pineta è obsoleta e ha urgente bisogno di un intervento - afferma Liliana Di Fede - parleremo con la Provincia e troveremo una soluzione dal punto di vista tecnico. Per noi questo progetto è in cima alla lista degli impegni». Resta il problema del finanziamento, visto che la Provincia non finanzia più queste opere: «Li troveremo, faremo un mutuo», spiega Di Fede, senza però entrare nel dettaglio del reperimento dei fondi necessari.
 San Giacomo? «Premesso che si tratta di due partite differenti, con i genitori di San Giacomo ho già parlato e ho spiegato quale sarebbe stata l’agenda dell’amministrazione, con Pineta in testa - spiega il sindaco - hanno capito la situazione. Ma, se sarà necessario, tornerò a parlare con loro, spiegando la nostra posizione numeri alla mano».
 Monica Imperiale, rappresentante di istituto a San Giacomo, non si stupisce delle affermazione del sindaco: «Ho seguito la vicenda sin dalle prime battute - spiega la rappresentante della scuola elementare - e devo dare atto al sindaco Di Fede di aver detto prima ancora delle elezioni che la priorità, per quanto riguarda l’edilizia scolastica, era Pineta. A San Giacomo - prosegue - è stato fatto tutto il possibile per risolvere il contingente problema degli spazi. Chiaro, i prefabbricati non sono una soluzione eccezionale, ma sono sempre meglio - conclude Monica Imperiale - che avere gli scolari a lezione su un corridoio».
 Un concetto ripreso anche da Alessandra Lubian, rappresentante di classe: «Sapevamo da tempo che Pineta avrebbe avuto la precedenza - spiega - la soluzione dei container in questa fase era l’unica possibile, anche perché il problema degli spazi è serio: mia figlia ora è in un’aula ricavata negli spogliatoi. Il punto, piuttosto, è un altro: capire quanto è provvisoria questa situazione».
 Insomma, l’edilizia scolastica sarà una bella gatta da pelare per l’amministrazione di Laives nei prossimi anni, anche alla luce delle nuove zone di espansione, che porteranno famiglie e quindi nuove iscrizioni.
 Proprio su quest’ultimo punto si è innescata recentemente la polemica politica con l’opposizione: «Scontiamo gli errori di programmazione fatti negli anni passati - ha detto nei giorni scorsi il consigliere comunale del Pdl Christian Bianchi - quando hanno previsto le nuove aree di espansione, non si sono preoccupati dei relativi servizi». (g.f.p.)
Alto Adige 22-9-10
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mercoledì, 15 settembre 2010



Le mamme promuovono i container nel cortile della scuola elementare italiana di San Giacomo

BRUNO CANALI
LAIVES. Esame genitori-insegnanti superato per i due container che dovranno essere montati a breve nel cortile della scuola elementare italiana di San Giacomo. Ieri pomeriggio, assieme al sindaco Liliana Di fede, il gruppo ha visitato la scuola “Pestalozzi” di viale Europa, a Bolzano.
 Lì c’è un container del tutto simile ai due che per il 26 settembre la ditta Niederstaetter monterà alla scuola di San Giacomo. Le uniche perplessità sono legate alla luminosità ed all’altezza del soffitto.
 «Per la luminosità - ha spiegato Liliana Di Fede - bisogna tenere conto che oggi pomeriggio il cielo era coperto. Quanto all’altezza, all’interno l’aula prefabbricata è due metri e mezzo. Quello che conta comunque è che i parametri previsti dalla legge provinciale per i locali scolastici anche con il container risultano ampiamente rispettati. Anzi, rispetto alle vecchie aule di San Giacomo, che sono attorno ai 42 - 43 metri quadrati di superficie calpestabile, quelle nel container arrivano a 56 metri quadrati ovvero più di quanto gli standard indichino come misura da rispettare».
 I container, a San Giacomo, saranno destinati ad ospitare due quinte classi dell’elementare italiana: una formata da 12 alunni e l’altra da 10. «Direi che un numero così modesto di alunni, in uno spazio di 56 metri quadrati calpestabili - afferma Liliana Di Fede - dovrebbe rassicurare sulla vivibilità dei vani».
 Tornando alla luminosità all’interno del container, i tecnici dicono che si può sempre migliorare. Qualche dubbio alcuni genitori lo hanno nei confronti della luce al neon, proprio perché, se si dovesse tenerla accesa continuamente, non sarebbe il meglio per i ragazzi. Sarà quindi da verificare sul posto se l’illuminazione naturale potrà bastare, perché il piccolo cortile scolastico dove andranno sistemati i container è in parte circondato da piante ad alto fusto.
 «Voglio solo sottolineare - aggiunge il sindaco Di Fede - che le aule nei due container saranno in tutto e per tutto simili alle due nuove che sono state appena aggiunte alla nostra scuola media di Laives e anche che container di questo tipo se ne trovano un po’ ovunque, da Egna a Merano, fino all’ospedale, e non risulta vi siano particolari problemi».
 La “prova del fuoco” comunque arriverà con l’utilizzo delle due strutture, che con ogni probabilità rimarranno a San Giacomo per i prossimi 5 o 6 anni almeno. Sono costati 85 mila euro e faranno anche da battistrada per l’intervento che è previsto alla scuola elementare italiana di Pineta. Anche lì il Comune di Laives ha in programma un intervento di ristrutturazione complessiva e quindi, nella fase di abbattimento e ricostruzione dell’edificio scolastico, sarà giocoforza necessario sistemare la scuola in container.
 Per la scuola di San Giacomo dovrebbe essere comunque una fase transitoria anche se lunga, perché appena possibile il Comune dovrà ampliare il complesso esistente. Nel 1995 era stato approvato quello complessivo realizzato dall’architetto Giorgio Cattelan, che prevedeva 10 aula in più di quelle attuali. Da non dimenticare poi anche il progetto per la mensa scolastica (che ancora manca) realizzato dall’architetto Stefano Rebecchi, attuale capo dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Laives. Intanto la sala mensa è stata ricavata nella sala riunioni dei vigili del fuoco di San Giacomo Agruzzo, che hanno la caserma in zona scolastica.
Alto Adige 15-9-10
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martedì, 14 settembre 2010



Scuole S. Giacomo - Laives: container per 5-6 anni

LAIVES. Primo giorno di scuola, ieri, anche per l’elementare italiana di San Giacomo. È intervenuto anche Mauro Valer, il direttore didattico, che ha spiegato ai genitori l’iter che ha portato all’imminente installazione dei due container per ospitarvi due classi quinte. A tale proposito, già oggi alle 16.30, chi vorrà potrà partecipare alla verifica che l’amministrazione comunale ha organizzato alle scuole Pestalozzi di Bolzano per vedere come sono questi container. Per San Giacomo - ha spiegato Valer - si prevedeva di averli verso la prima decade di ottobre ma arriveranno prima, forse per il 26 settembre».
 I due container costano 85m ila euro e a vincere l’appalto è stata la ditta Niederstätter di Bolzano.
 Come si sia arrivati ai container è presto detto: già a gennaio era stato affrontato il problema degli spazi all’elementare di San Giacomo. Le soluzioni erano tre: ampliare la scuola, ristrutturare la vecchia palestra o installare dei container. Siccome la gestione della scuola di San Giacomo è in consorzio con Bolzano, ovviamente è stato coinvolto anche il capoluogo ed è arrivato il sì ai container, anche perché i tempi stretti a disposizione non avrebbero consentito altro intanto. Così sono state ricavate alcune aule provvisorie nella vecchia palestra, che gli alunni dell’elementare italiana utilizzeranno fino a quando non saranno operativi i due container che verranno installati nel cortile accanto all’edificio scolastico.
 Per quanto tempo rimarranno non è ancora chiaro, ma si parla di 5-6 anni. Il Comune ha un progetto per ampliare la scuola elementare di San Giacomo, progetto realizzato dall’architetto Giorgio Cattelan. Ma mancano i finanziamenti e l’amministrazione comunale ha tra le priorità più urgenti il rifacimento della scuola elementare di Pineta. Anche per questa però, i finanziamenti sono da trovare. (b.c.)
Alto Adige 14-9-10
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domenica, 15 agosto 2010



Furlani (Pdl): «Assurdo mettere gli studenti nei container»

LAIVES. «Perché, alla fine, debbono essere i bambini a doverci rimettere, dovendo usufruire dei “migliori container” che comunque sempre box prefabbricati rimangono?» A chiederlo, riferendosi ai due container che per settembre verranno installati presso la scuola elementare italiana di San Giacomo per ospitarvi due classi, sono la consigliere comunale Claudia Furlani e Michele Peruzzo, entrambi del Pdl. «A San Giacomo - continuano i due - sono già state completate alcune zone residenziali e le altre in arrivo verranno occupate per lo più da giovani coppie che, auspichiamo, possano avere a breve dei figli i quali necessiteranno di un ampliamento dei servizi primari quali sono asili e scuole. Siamo delusi nell’apprendere che ad oggi si persista nel costruire quartieri senza dare priorità alle infrastrutture e ai servizi, già oggi carenti». Furlani e Peruzzo ricordano quindi che anche presso l’asilo di via Kennedy a Laives è stata montata una casetta prefabbricata per avere la palestra che non c’era e che continuamente l’amministrazione comunale continua a sottolineare che “non ci sono soldi”. «Ci chiediamo a questo punto quante zone residenziali si costruiranno senza dare la dovuta precedenza ai bisogni delle famiglie e alle infrastrutture primarie», concludono i due rappresentanti del Pdl.
 Ironizza anche l’ex consigliere Raimondo Pusateri (Indipendenti democratici): «La collocazione degli studenti di San Giacomo nei container, è il risultato dell’attenta programmazione fatta dalla giunta precedente - dice Pusateri - e che, a quanto pare, si perpetua anche con l’attuale esecutivo. Mi pare di capire che quella dei container sia una prospettiva sine die», conclude Pusateri. (b.c.)
Alto Adige 15-8-10
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domenica, 15 agosto 2010



Scuole elementari: primi lavori a Pineta

BRUNO CANALI
LAIVES. Alla scuola elementare italiana di San Giacomo arriveranno due container per fare fronte alla carenza di spazi e aule. Ma la priorità è la scuola elementare della frazione di Pineta, che il sindaco Liliana Di Fede ritiene «ormai obsoleta».
 Nel prossimi anni il settore dell’edilizia scolastica richiederà investimenti milionari. «L’urgenza - ha confermato ieri il sindaco Di Fede - è rappresentata dalle elementari di Pineta, una struttura oramai obsoleta. Per quanto riguarda San Giacomo adottiamo la soluzione provvisoria dei container ma è chiaro che nel settore dell’edilizia scolastica nel medio periodo dovremo investire parecchie risorse: bisognerà accendere dei mutui se dalla Provincia non arriveranno finanziamenti sufficienti. A San Giacomo in particolare scontiamo il fatto che fino ad ora diverse famiglie portavano i propri figli a scuola a Bolzano, mentre adesso preferiscono sempre di più farli rimanere qui. Per noi si tratta di un segnale positivo, pur con i risvolti logistici che si sono manifestati a seguito dell’aumento di alunni».
 Le dichiarazioni del sindaco sono suffragate anche dall’assessore Dario Volani, competente per le scuole comunali. «Tra le opere in programma, abbiamo messo al primo posto la scuola elementare di Pineta - dice Volani - anche perché attende da anni e oramai necessita di un intervento radicale e non più di semplice ristrutturazione. Pineta è anche una zona che avrà un rilevante sviluppo demografico con l’arrivo delle aree di espansione Toggenburg 1 e 2. Non possiamo pertanto più procrastinare l’intervento».
 A proposito della scuola di Pineta, già alcuni anni or sono l’architetto Roberta Springhetti aveva preparato per il Comune di Laives un progetto di ristrutturazione completa. Strada facendo però è stato sostanzialmente bocciato dal comitato tecnico provinciale e quindi la stessa progettista lo ha modificato in base alle richieste. Il nuovo progetto di massima è atteso in municipio per metà settembre, dopo di che dovrà ripercorrere l’iter normale ovvero, passare per la commissione edilizia, per il consiglio comunale e quindi essere inviato anche al comitato tecnico provinciale, dove stavolta dovrebbe arrivare luce verde. A quel punto si passerà all’esecutivo e quindi alla ricerca dei finanziamenti necessari. Bene che vada insomma, se ne riparlerà il prossimo anno.
 Continua l’assessore Volani: «A Laives città non abbiamo grandi problemi: la Gandhi, pur dimostrando sempre più gli anni che ha, non presenta carenze e bastano interventi di routine per garantirne l’efficienza. La scuola elementare tedesca è stata edificata pochi anni fa e infine, le scuole medie sono a posto. Quella italiana in particolare, è stata dotata non molto tempo fa di due nuove aule e quindi per i prossimi anni non dovrebbero esserci problemi di spazio».
Alto Adige 14-8-10
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martedì, 24 novembre 2009

MENSA SCOLASTICA DI SAN GIACOMO


mensa scolastica

 LAIVES. La sala riunioni del vigili del fuoco di San Giacomo non è propriamente una mensa ma da tempo è stata attrezzata per questa funzione in attesa di avere la vera mensa scolastica prima o poi. «I locali sono a norma - ha spiegato il sindaco rispondendo ad una mozione - e sono in grado di ospitare fino a 119 bambini. Il prossimo anno contiamo di adattare la vecchia palestra scolastica a mensa nell’attesa di capire cosa intenderà fare il Comune di Bolzano con i bambini che frequentano le elementari a San Giacomo». Il boom dei pasti alla mensa di San Giacomo è al giovedì, con 150 scolaretti che mangiano a turno insieme a 10 insegnanti. (b.c.)

Alto Adige 24-11-09
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mercoledì, 22 marzo 2006
Oggi alle ore 17.30, in aula magna a Laives

 è stato presentato il nuovo sito Internet

relativo

all'Istituto comprensivo Laives 1.
L'indirizzo del sito è il seguente:
http://www.iclaives1.it





Per chi volesse saperne di più, il punto di riferimento è:

Istituto Comprensivo “Laives 1” - Zona Scolastica, 20 - 39055 Laives (Bolzano)
Telefono: 0471/954059-4221 - Fax: 0471/590102
ic.laives1@scuola.alto-adige.it
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